Sezione multimediale minoranze linguistiche calabresi - Materiale girato grezzo


Documentazione televisiva tratta dai materiali d'archivio della Cooperativa "Raffaele Lombardi Satriani" - materiale girato grezzo.

La terza edizione del Festival dell’arte musicale grecanica (1^ parte) <br />
Suonatori e danzatori itineranti e prime esibizioni sul palco
La terza edizione del Festival dell’arte musicale grecanica (1^ parte)
Suonatori e danzatori itineranti e prime esibizioni sul palco

Bova (RC)
23.06.1984
Con un’atmosfera gioiosa da festa patronale, Bova accoglie per il terzo anno musicisti e spettatori del Festival dell’arte musicale grecanica. Fin dal mattino, si suona e balla per le strade, si accordano gli strumenti, si provano i brani che verranno proposti sul grande palco allestito in Piazza Municipio.

La terza edizione del Festival dell’arte musicale grecanica (2^ parte) <br />
Un inedito Micu Milea alla zampogna ed il discorso del sindaco Foti
La terza edizione del Festival dell’arte musicale grecanica (2^ parte)
Un inedito Micu Milea alla zampogna ed il discorso del sindaco Foti

Bova (RC)
23.06.1984
Gli spettatori cominciano a riempire Piazza del Municipio, mentre i musicisti si riscaldano: vediamo Micu Milea prima al suo mitico tamburello e poi cimentarsi ad accordare e suonare una zampogna, strumento che non suona più da molti decenni come lui stesso spiega. Dal palco, i saluti di Daniele Piombi e del sindaco Pasquale Foti e l’avvio della gara con tarantelle alla ciaramella. Tra gli altri, suonano Giovanni Andrea Iiriti e Felice Stelitano col nipote Felice junior. Si continua con la sezione dei canti in grecanico.

La terza edizione del Festival dell’arte musicale grecanica (3^ parte) <br />
La lira di Giuseppe Fragomeni ed i fischiotti di Domenico Tropea
La terza edizione del Festival dell’arte musicale grecanica (3^ parte)
La lira di Giuseppe Fragomeni ed i fischiotti di Domenico Tropea

Bova (RC)
23.06.1984
Prima dell’esibizione, il maestro Giuseppe Fragomeni di Siderno si presenta e spiega come si costruisce una lira. Suo compagno nel quartetto composto da lira, fischiotti, chitarra battente e tamburello un’altro maestro della musica popolare di Mirto di Siderno, Domenico Tropea, voce del quartetto e doppio flauto - fischiotti o sulàvria nel linguaggio popolare -. Accompagnano due giovani musicisti-ricercatori della prima formazione del Re Niliu: Sergio di Giorgio e Goffredo Plastino, che sottolineano le caratteristiche degli strumenti ed il valore del Festival nel riunire un così elevato numero di suonatori di musica tradizionale. Segue la straordinaria performance di Fragomeni e Tropea con un duo di lira e voce e la sezione di canto e musica per ragazzi con, tra gli altri, il coro di Gallicianò. Poi le poesie in grecanico del professore Francesco Arillotta e la voce e il tamburello di Emilio Nucera.

Il suono dei Ninnareddi annuncia la nascita
Il suono dei Ninnareddi annuncia la nascita
Prunella di Melito Porto Salvo (RC)
24.12.1988
Nella piccola frazione di Prunella, il Natale ha il suono familiare dei Ninnareddi, i nove canti della novena di Natale portati casa per casa dai bambini, che suonano dei campanellini appesi su un rudimentale strumento a forma di cerchio (nel giorno delle Vigilia adornato da nastri colorati) e raccontano la storia della Nascita di Gesù. I piccoli gruppi musicali girano per il paese, intonano le strofe natalizie davanti gli usci delle case ed aspettano la loro piccola ricompensa. Una signora attinge dalla memoria  qualche ricordo d’infanzia per perpetuare la bella tradizione del borgo nella Vallata del Tuccio.

A scuola di tarantella con i suonatori e i danzatori d'Aspromonte / 1
A scuola di tarantella con i suonatori e i danzatori d'Aspromonte / 1
Cataforio (RC)
23.08.1994
Una piazza danzante è quella di Cataforio, dove è tradizione lo stage estivo di tarantella con la presenza di danzatori e musicisti del posto e di Mosorrofa, San Salvatore, Cardeto con ospiti dall’area ellenofona di Gallicianò. L’Aspromonte meridionale, conosciuto come l’ultima roccaforte della tarantella in Calabria, richiama stagisti da ogni parte d’Italia, soprattutto giovani che vogliono imparare a ballare come la tradizione pastorale e contadina insegna, godendo al contempo di un rapporto genuino e vero col territorio e la sua gente.

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