Sezione multimediale minoranze linguistiche calabresi - Materiale girato grezzo


Documentazione televisiva tratta dai materiali d'archivio della Cooperativa "Raffaele Lombardi Satriani" - materiale girato grezzo.

Gli ellenofoni riuniti per la giornata annuale della lingua greca di Calabria
Gli ellenofoni riuniti per la giornata annuale della lingua greca di Calabria
Roghudi Nuovo (RC)
13.02.2000
All’indomani dell’approvazione della legge per la tutela delle minoranze linguistiche, i greci di Calabria si incontrano per un momento di riflessione e di socialità al ritmo dei suoni della tradizione. Il poeta Salvatore Siviglia, l’instancabile divulgatore della cultura grecanica Lorenzo Zavettieri e Tito Squillaci dell’Associazione Jalò tu Vua accolgono i convenuti. Si celebra la lingua recitando poesie, cantando, risolvendo un cruciverba o esprimendo il proprio amore per il grecanico. Per Salvatore Siviglia è la scuola con l’insegnamento ai bambini l’unica speranza di salvezza dell’antica glossa, mentre la fiducia del professore Domenico Minuto, studioso della civiltà bizantina calabrese, più che su norme e regolamenti, è riposta nell’uomo e nella sua dignità che supera ogni sventura.

La raccolta delle erbe spontanee usate in cucina e dalla medicina popolare ed il loro nome in grecanico
La raccolta delle erbe spontanee usate in cucina e dalla medicina popolare ed il loro nome in grecanico
Vallata dell’Amendolea (RC)
16.04.2000
In cammino con mastro Pietro Zindato per i sentieri affacciati sulla spettacolare fiumara dell’Amendolea, alla ricerca delle erbe usate in cucina ed a scopo medicinale. Pietro, esperto conoscitore dell’area e della sua natura, illustra le proprietà delle piante e ne svela il nome con cui gli abitanti grecanici le hanno sempre conosciute.

Il grecanico secondo il professore Mosino - 1<br />
Le origini della lingua greca di Calabria, i primi documenti scritti e la sua diffusione in tutta la regione
Il grecanico secondo il professore Mosino - 1
Le origini della lingua greca di Calabria, i primi documenti scritti e la sua diffusione in tutta la regione

Reggio Calabria
16.05.2000
In una lunga ed articolata intervista il compianto filologo e grecista reggino traccia le origini della lingua greco-calabra con un approccio storiografico ed un’ampia premessa metodologica, poggiata sugli studi di Fernand Braudel e Mario Alinei. Motiva, quindi, il suo dissenso con quanti affermano che il grecanico non possiede fonti scritte ricordando, tra gli altri, l’iscrizione di epoca imperiale romana, a caratteri greci e latini, conservata nel Museo della Magna Grecia ed un altro testo della Biblioteca vaticana. L’excursus continua con le poesie del sindaco di Bova, Antonio De Marco, risalenti al 1699, fino ad arrivare agli scritti in calabro-greco per il giornale La Jonica. Contestato pure il limes che dividerebbe, in Calabria, greci e non greci. La presenza di un vescovo di rito greco a Bova ha sicuramente rafforzato e prolungato l’appartenenza alla cultura greca ma, secondo Mosino, non c’è luogo della regione che non sia greco.

Il grecanico secondo il professore Mosino - 2 <br />
Le parole protostoriche, l’anacronismo del calabro-greco, le bizze di Gerhald Rohlfs
Il grecanico secondo il professore Mosino - 2
Le parole protostoriche, l’anacronismo del calabro-greco, le bizze di Gerhald Rohlfs

Reggio Calabria
16.05.2000
La riflessione sulla lingua continua menzionando alcune parole pre-greche, o meglio protostoriche, ancora presenti in vari paesi del Mediterraneo. Partendo dalla voce chorìon, viene poi esposta l’ipotesi del professore Mosino per individuare gli insediamenti rurali magnogreci nella Calabria meridionale. Segue la differenziazione tra neogreco e greco di Calabria, con l’invito a partire dall’alfabeto greco per insegnare il grecanico ai bambini. Si apre, quindi, un racconto della città di Reggio e della sua anima profondamente greca. Sul filo della memoria, partendo dalla propria frequentazione con Gerhard Rohlfs, Franco Mosino propone un ritratto abbastanza inedito del grande filologo ed umanista tedesco e delinea anche alcuni tratti del filologo greco Anastasios Karanastasis. Si chiude con la campana di Sant’Eufemia d’Aspromonte del XVI secolo, quale testimonianza dei rapporti tra i greci moderni e la Calabria.v

Il grecanico secondo il professore Mosino - 3 <br />
Il valore del folklore, la Calabria è Grecia, l’orgoglio di un filoelleno
Il grecanico secondo il professore Mosino - 3
Il valore del folklore, la Calabria è Grecia, l’orgoglio di un filoelleno

Reggio Calabria
16.05.2000
Il professore Mosino arriva a dissertare sui collari di capra, sulle varie tipologie e sulle origini protostoriche delle incisioni, riferendosi ad alcuni testi ed autori che trattano dell’archeologia preistorica. Il folklore visto come storia della civiltà. Seguendo nella riflessione, l’invito è quello di uscire dalla Calabria per studiare meglio la nostra regione ed individuare le coincidenze e le correlazioni con aree lontane ed insospettabili. La chiusura della discussione verte sulla presenza ellenofona nella locride e nella fascia tirrenica della provincia di Reggio Calabria, avvalorata da alcuni toponimi greci, certamente medievali, ma probabilmente riconducibili all’età classica. “Dovunque mi aggiro, la Grecia m’accora”, scriveva il poeta greco Jorgos Seferis e così ha fatto Franco Mosino, passando la vita a studiare, osservare e appuntare ogni nome, suggestione, luogo, personaggio che, in Calabria, evoca la Grecia.

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