I racconti di Domenico Maviglia - Le misere condizioni di vita ad Africo Vecchio e la catastrofica alluvione nel 1951
Reggio Calabria
17.10.1999
Il lungo racconto di Domenico Maviglia, classe 1925, costituisce un’eccezionale testimonianza sulle condizioni di vita ed il tessuto sociale-politico ed economico di Africo Vecchio, prima e dopo la devastante alluvione dell’ottobre 1951. L’acqua e la corrente elettrica arrivarono quando ormai il paese era disabitato, con quasi tutti gli abitanti trasferiti nei campi di raccolta, da Bova Marina a Reggio, Fiumara di Muro, Palmi. Si viveva con qualche prodotto della terra, per ogni altra necessità bisognava spostarsi a piedi sulle mulattiere, 12-15 ore di cammino per andare e tornare da Brancaleone oppure si andava a Bova Marina, dove i prodotti erano meno cari. Dalla memoria emergono gli anni bui del fascismo, il voto degli africesi e poi i drammatici e lucidissimi ricordi dei lunghi giorni di pioggia, il paese che inizia a scivolare giù, le frane, le case crollate e la morte che piomba su Africo e Casalnuovo.