Sezione multimediale minoranze linguistiche calabresi - Materiale girato grezzo


Documentazione televisiva tratta dai materiali d'archivio della Cooperativa "Raffaele Lombardi Satriani" - materiale girato grezzo.

La consacrazione della Chiesa della Madonna di Grecia - Canti e memorie grecaniche del Negus di Gallicianò
La consacrazione della Chiesa della Madonna di Grecia - Canti e memorie grecaniche del Negus di Gallicianò
Gallicianò (RC)
18.02.1999
Ancora suonate tradizionali nella piazza della Chiesa di San Giovanni Battista. Seguono panoramiche del paese e della vallata dell’Amendolea. Un giovanissimo Ciccio Nucera sollecita dalla memoria del nonno, conosciuto come il Negus di Gallicianò, racconti e canti in grecanico, quindi suona l’organetto

La costruzione del “Terratuni” grecanico, ingegnoso ricovero di campagna - 1
La costruzione del “Terratuni” grecanico, ingegnoso ricovero di campagna - 1
Amendolea (RC)
25.02.1999
A ridosso del letto dell’Amendolea, un gruppo di “mastri” dell’area raccoglie e sega la legna per tirare su una costruzione tradizionale del mondo contadino: il terratuni, fatto solamente di pietra, terra e legna. A dirigere i lavori è Mastru Ligori, che descrive le varie fasi di costruzione e gli utilizzi del manufatto. Nel momento della pausa, Pietro Zindato propone canti e storie in lingua grecanica. Poi il gruppo si sposta sulle rive della fiumara per raccogliere le sterpaglie utili al completamento della costruzione. Mastru Ligori spiega quali piante scegliere ed il loro nome in greco di Calabria.

La costruzione del “Terratuni” grecanico, ingegnoso ricovero di campagna - 2
La costruzione del “Terratuni” grecanico, ingegnoso ricovero di campagna - 2
Amendolea (RC)
25.02.1999
Si completa la realizzazione del manufatto con la chiusura in pietra, utilizzando la tecnica del muro a secco. Mastru Ligori sovrintende ai lavori, sceglie i blocchi da tagliare e indica come sistemarli per creare una parete solida e stabile, senza l’utilizzo di alcun legante tra le pietre. Pietro Zindato indica il nome grecanico dei vari formati di pietra.

I racconti di Agostino Zavettieri -La vita a Ghorio di Roghudi: commerci, feste e narade
I racconti di Agostino Zavettieri -La vita a Ghorio di Roghudi: commerci, feste e narade
Reggio Calabria
27.03.1999
Agostino Zavattieri, classe 1909, è nato ed ha vissuto a Ghorio, una minuscola frazione del comune di Roghudi, dedicandosi al piccolo commercio di bestiame e formaggi. Il suo vissuto travalica il livello autobiografico e tratteggia la condizione socio-economica dei paesi dell’area grecanica, di molti dei quali Agostino ricorda abitudini, produzioni agricole e l’indole degli abitanti. Ma era anche la musica a farlo spostare tra i vari centri, chiamato a suonare tamburello e zampogna ai matrimoni. Lunghi festeggiamenti pure per il Carnevale, tra i suoni e i travestimenti da donna. Zavettieri ricorda poi le tante feste patronali del tempo ed i vecchi costruttori di strumenti musicali dell’area. Per le difficili condizioni delle strade, bisognava spostarsi per chilometri sulle mulattiere prima di raggiungere qualche via servita dalle corriere. Chiude con le leggende roghudesi, evocando le Narade, mitologiche figure per metà donna e metà animale, e smentendo i racconti sui bambini di Roghudi legati dalle madri ad un piede per non farli cadere nel precipizio.

I racconti di Agostino Zavettieri - Il primato produttivo e artigianale di Bova, scuola, abiti e servizi nell’area grecanica
I racconti di Agostino Zavettieri - Il primato produttivo e artigianale di Bova, scuola, abiti e servizi nell’area grecanica
Reggio Calabria
27.03.1999
I ricordi di Zavettieri aprono un illuminante spaccato della vita e dei rapporti sociali nel territorio grecanico dai primi anni del Novecento. La scuola, la consapevolezza di parlare in greco, la riverenza verso i genitori ed i fratelli maggiori, il primo “viaggio” a Reggio per il militare, le alluvioni a Ghorio, la difficoltà di ricostruire la casa per la mancanza della strada, l’arrivo dell’acqua e della corrente elettrica nelle case. E poi l’evoluzione culturale ed economica che, invece, si respirava a Bova dove ferveva un’intensa attività artigianale con l’offerta di tutti i mestieri. La moglie di Agostino mostra una coperta di ginestra e poi descrive il modo di vestire degli uomini dell’area, racconta storie e svela come, quando era bambina, si stupisse nel vedere gli uomini, contadini e massari, portare dei grossi orecchini d’oro.

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