Discorso di insediamento

On. Presidente della Giunta regionale, On. Colleghi Consiglieri
Vi ringrazio per il privilegio che mi avete accordato e per la fiducia che mi dimostrate.
Con grande piacere rivolgo a tutti voi l’augurio sincero che si possa fare un buon lavoro. E che sulle questioni più importanti si possa convergere proficuamente.
La Calabria - oggi più che mai - ci chiede cuore e coraggio! In me prevale la volontà di essere il Presidente di tutti.
Garante della dialettica democratica che dovrà svolgersi nel rispetto delle regole dello Statuto e del Regolamento del Consiglio regionale.
Ciononostante, avverto la responsabilità di presiedere l’Assemblea legislativa calabrese della dodicesima legislatura in una congiuntura assai difficile.
La pandemia ha cambiato non solo le nostre abitudini di vita, ma ha anche modificato i meccanismi fondamentali del modello di sviluppo economico e sociale del Paese.
Una congiuntura difficile, ma anche una sfida entusiasmante, perché la politica e l’Istituzione che rappresentiamo - che sono il cuore della democrazia calabrese - hanno l’opportunità di impegnarsi a fondo, per essere protagoniste dei cambiamenti in corso, all’insegna del buongoverno e dei principi della programmazione, della partecipazione e del rispetto dell’autonomia degli enti locali.
Rivolgo un saluto affettuoso al Presidente della Regione, che succede all’indimenticabile on. Jole Santelli: la prima Presidente donna della Regione, che voglio oggi, con tutti voi, ricordare e la cui Presidenza, pur essendo stata breve, ha lasciato in Calabria segni fecondi.
L’on. Roberto Occhiuto, col dinamismo intellettuale e politico che lo contraddistingue, ha da subito messo in atto il cambio di passo a cui tutti siamo chiamati.
Un cambio di passo che la Calabria e il nostro tempo esigono; e che deve aiutarci a vincere contrapposizioni politiche ingannevoli, veti incrociati e frammentazioni territoriali che rischiano di distrarci dalle sfide del nostro tempo e dall’obiettivo primario: promuovere sviluppo e nuova occupazione, mettendo a valore il patrimonio ambientale, storico, culturale e architettonico che fanno della Calabria una delle regioni più belle e suggestive d’Europa.
La nostra regione, caratterizzata da un territorio di pianura, collinare e di montagna e bagnata da due mari, oltre confine apprezzata per le sue bellezze e le sue eccellenze, chiede di essere apprezzata e valorizzata soprattutto dai Calabresi e dalla politica con interventi mirati per garantire risultati concreti e di qualità, legando finalmente agricoltura, ristorazione e turismo, in una filiera economica di efficacia reale, che garantisca ai giovani e ai tanti disoccupati una nuova prospettiva di vita e di lavoro.
Pertanto, conclusa la campagna elettorale e a Legislatura avviata, converrete con me che adesso occorre un impegno istituzionale assiduo e rigoroso per fronteggiare i troppi problemi dei Calabresi.
Tra l’altro, abbiamo visto che il modo di procedere del Presidente della Giunta consente, quando si hanno le idee chiare, di ottenere risultati inimmaginabili fino a qualche mese addietro.
Mi riferisco - uno per tutti - alla conclusione dell’ultradecennale tormentone dei commissari della sanità mandati in Calabria dai tanti Governi e che spesso - a parte i danni materiali e all’accumulo del debito - hanno provocato alla Calabria un immenso danno d’immagine e di reputazione.
Oggi, con il Presidente della Regione a capo della Struttura commissariale termina la conflittualità tra commissari e Regione. Noi tutti siamo chiamati a cooperare, perché la sfida di avere una sanità dignitosa sia affrontata e vinta e sia affermato il diritto alla salute dei cittadini, oggi sospeso e contrastato.
L’azione nella sanità dovrà senz’altro affrontare il problema del debito, con l’obiettivo di affrancare i Calabresi da un peso ingiusto, ma dovrà occuparsi anche della realizzazione dei nuovi ospedali e di riprendere - per esempio - il processo di integrazione dell’Ospedale Pugliese-Ciaccio col Policlinico Universitario Mater Domini di Catanzaro, la cui realizzazione consentirà alla Calabria di avere un polo sanitario-universitario d’eccellenza.
Un saluto particolare lo rivolgo alle colleghe presenti in Aula: Amalia Bruni, Katya Gentile, Pasqualina Straface, Valeria Fedele, Luciana De Francesco, Simona Loizzo, nonché alla vicepresidente Giusi Princi e all’assessore Tilde Minasi.
La loro azione e la loro presenza saranno determinanti per dare priorità, nelle politiche di genere, ad azioni concrete che mirino a cambiare norme sociali consolidate, disparità di trattamento economico, disoccupazione di genere (al sud solo il 32% delle donne lavora a fronte del 60 % del Nord), a sopperire alla mancanza di strutture (asili nido, ecc…) che ostacolano l’iter professionale delle donne.
Sul tema della violenza alle donne sollecito un’attenzione non più emergenziale ma strutturale, diretta ad irrobustire i centri antiviolenza del territorio, attraverso risorse adeguate utilizzate efficacemente. Sono dell’idea che occorra rimettere in attività l’Osservatorio sulla violenza di genere del Consiglio regionale, affinché diventi punto di riferimento per tutta la Calabria.
Per indole e formazione umana, mi preme sottolineare la necessità di una maggiore attenzione ai bambini che sono il futuro della nostra terra... Una Regione che guarda al futuro non può che prestare un ascolto attento e scrupoloso ai loro bisogni.
Pertanto, è necessario uno stretto collegamento tra temi sociali e scelte economiche, perché ritengo che solo migliorando la qualità della vita dei cittadini si riduce la possibilità di esposizione a situazioni di violenza di genere e non solo…
Colleghi e Colleghe, ho segnalato la complessità dell’attuale fase storica, carica di incognite ma anche di opportunità che dobbiamo cogliere appieno.
Mi riferisco al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che destina al Mezzogiorno ben 80 miliardi e che per la Calabria costituisce l’appuntamento della vita.
Il Governo Draghi si sta adoperando per dare risposte all’esigenza di dotare le pubbliche amministrazioni dei tecnici per la progettazione e la rendicontazione delle risorse di cui si avverte la necessità.
La Giunta e il Consiglio regionale non dubito che sapranno agire tempestivamente per individuare le priorità della Calabria e ottenere le risorse necessarie. Attraverso il Pnrr si può e si deve rimuovere il divario territoriale Nord-Sud.
Se le risorse del Pnrr, per più cause, saranno utilizzate solo dalle aree forti del Paese o solo da lobby e cordate di potere economico tecnicamente attrezzate, non mettendo la Calabria nelle condizioni di utilizzarle, l’Italia perderà l’occasione storica di realizzare la coesione sociale che insegue da 160 anni.
Questo Consiglio regionale deve iniziare a fluidificare la democrazia calabrese, trovando il modo di coinvolgere nelle sue attività il mondo del volontariato e dell’associazionismo, le forze imprenditoriali, sociali e culturali. E, in particolare, il sistema delle autonomie locali in grave sofferenza.
I Comuni sono gli avamposti della democrazia, ma oggi vivono un’insopportabile condizione di solitudine, aggravata dalla presenza della criminalità organizzata, per il cui contrasto è necessario affiancare all’attività della Magistratura e delle Forze dell’ordine - a cui non finiremo mai di essere grati per l’impegno e gli importanti risultati che stanno conseguendo - una più ampia e forte reazione della società civile.
La criminalità organizzata è un disvalore assoluto ed è uno dei principali ostacoli allo sviluppo! Occorrono, dunque, investimenti cospicui per allargare e sostenere, in ogni luogo, la cultura della legalità. In particolare, occorre far sentire e far toccare con mano ai Calabresi che quest’Aula ripudia ogni forma di arroganza mafiosa ed ogni intrusione della criminalità.
Circa le difficoltà dei Comuni: tra le prime cose di cui mi occuperò, sarà potenziare la funzione di ricognizione dei loro problemi attribuita al Consiglio delle Autonomie Consiglio regionale locali del per meglio calibrare il nostro intervento legislativo.
Le incombenze di cui occuparci sono tante e impegnative. A noi è richiesta anche la tempestività degli interventi.
Pertanto, auspico che l’insediamento della Conferenza dei capigruppo e l’elezione degli Uffici di Presidenza delle Commissioni avvengano rapidamente. Ritengo che si debba approvare nei tempi previsti il bilancio, per liberare risorse utili alla Calabria ed evitare l’esercizio provvisorio.
Da quest’Aula i Calabresi si attendono approfondimenti e soluzioni alle grandi questioni del momento:
  • divario di sviluppo Nord-Sud;
  • sanità;
  • fuga dei giovani;
  • esigenza di una modernizzazione del regionalismo;
  • ruolo delle Università;
  • infrastrutture;
  • welfare.
Sul Welfare c’è da fare un lavoro di ricognizione dell’esistente con i Comuni e il Terzo settore, sull’attuazione della legislazione nazionale e regionale di riforma, per renderla concretamente operativa.
La crisi economica colpisce duramente i soggetti più fragili, ma sono sicuro che il settore avrà un’attenzione costante e incisiva anche perché attraverso le risposte che sapremo dare in questo campo, si misura la qualità di ogni scelta amministrativa e politica.
Cari colleghi, credo che soltanto attraverso la risoluzione delle questioni che più preoccupano i cittadini e una legislazione di qualità, potremo recuperare la fiducia necessaria fra Istituzioni, politica e società civile, senza cui la democrazia rischia di perdere valore e significato.
Mi preme anche porre l’attenzione sulla questione relativa alla nostra finestra sul mondo: il Porto di Gioia Tauro e sull’urgenza di valorizzare gli aeroporti di Crotone Reggio e Lamezia.
Sulla vicenda Sacal, per la quale il presidente Occhiuto ha evidenziato "strane procedure" per acquisizioni di quote di partecipazione, intervengano subito le autorità di controllo. Si apra una pagina nuova su queste tre infrastrutture fondamentali per la mobilità e per lo sviluppo!
La Calabria deve far capire che non subirà altre furbizie e omissioni.
Prima di finire, consentitemi un saluto alla mia città: Catanzaro, che necessita dell’apporto di adeguate risorse, sia per valorizzare le sue funzioni di capoluogo della Calabria che per l’irrobustimento dell’area centrale della regione, in particolare l’asse Catanzaro-Lamezia, purtroppo trascurata dai tanti governi regionali che si sono succeduti.
Così come auspico un’attenzione particolare per lo sviluppo delle principali città calabresi, dove è ubicato più dell’80% delle funzioni politiche, direzionali, economiche e culturali.
Un saluto sentito alla Città Metropolitana di Reggio Calabria che ospita il Consiglio regionale. Sosterrò senza indugi la Conferenza Interregionale Calabria-Sicilia per il coordinamento delle politiche dell’Area dello Stretto, perché l’alleanza organica tra le due Regioni è un incubatore di processi virtuosi con enormi benefici per le due sponde.
Un saluto ai dipendenti del Consiglio regionale, da cui mi aspetto una collaborazione leale e proficua. Nella fase nuova che stiamo avviando, raccomando loro un’attenzione più marcata, affinché ogni parte del Consiglio funzioni nella massima trasparenza ed efficienza.
Un saluto e un ringraziamento lo rivolgo alla stampa:
  • ai giornalisti calabresi;
  • a quelli a cui è impedito dalle intimidazioni mafiose l’esercizio della loro essenziale funzione di informazione;
  • ai giornalisti che seguono l’attività del Consiglio e della politica regionale. A quest’ultimi, voglio assicurare che questo Consiglio intende favorire ogni loro esigenza di conoscenza e di approfondimento su quanto qui si produce.
E il contributo, anche critico, della stampa ci aiuterà a non deragliare. A rimediare ai possibili errori. In una parola: a migliorarci.
Mi auguro, quindi, che insieme non solo si possa riuscire a fare cose buone, ma anche a farle bene.
Chiudo con un pensiero di San Francesco d’Assisi: "Cominciate con il fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile".