Minoranze linguistiche calabresi


La ricca e variegata realtà idiomatica contraddistingue il nostro Paese più di ogni altro Paese europeo. In Italia, infatti, sono riconosciute 12 "comunità linguistiche" di lunga tradizione che parlano idiomi differenti da quello ufficiale. Su 20 regioni sono ben 14 le regioni che vedono la presenza nativa di minoranze linguistiche e culturali solidamente radicate nella storia civile e nella realtà sociale; in Calabria ne sono presenti 3: la minoranza arbereshe, la minoranza grecofona e la minoranza occitana.
La tutela e la protezione delle minoranze linguistiche è garantita ormai a più livelli istituzionali. Questo patrimonio di diversità linguistiche e culturali trova riconoscimento nella nostra Costituzione, ma anche nei documenti delle principali istituzioni internazionali come le Nazioni Unite, la Commissione Europea e il Consiglio d'Europa. In ambito europeo è stata adottata la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, un trattato che prevede la protezione e la promozione delle lingue storiche regionali e di minoranza e che garantisce il rispetto del diritto imprescrittibile e universalmente riconosciuto di usare una lingua regionale o di una minoranza nella vita privata e pubblica. Nella Costituzione italiana, all'art. 6 è previsto che la Repubblica tuteli con apposite norme le minoranze linguistiche, previsione che ha trovato attuazione dopo quasi mezzo secolo con la legge 15 dicembre 1999, n. 482 "Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche". Proprio l'art. 2, infatti, dispone che: "in attuazione dell'articolo 6 della Costituzione e in armonia con i principi generali stabiliti dagli organismi europei e internazionali, la Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo."
Per quanto riguarda le fonti normative regionali, nello Statuto della Regione Calabria (legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25) la tutela delle minoranze etniche, linguistiche e religiose viene inserita fra gli obiettivi principali da perseguire, ma è con la legge regionale 30 ottobre 2003, n. 15 "Norme per la tutela e la valorizzazione della lingua e del patrimonio culturale delle minoranze linguistiche e storiche della Calabria" che comincia a maturare una maggiore consapevolezza dell'importanza di tutelare e promuovere il patrimonio linguistico, culturale e materiale delle minoranze linguistiche storiche calabresi.
La legge 15 del 2003 segna dunque il riconoscimento di un diritto culturale dei cittadini calabresi, ma anche l'assunzione di un obbligo per le istituzioni regionali che deriva dallo Statuto e dalla legge regionale, nonché dalla normativa nazionale ed europea.
Il Polo culturale «Mattia Preti» con la sezione dedicata alle minoranze linguistiche regionali, intende rendere omaggio al patrimonio culturale delle tre comunità arberesche, grecofona e occitana con la finalità di promuovere e proteggerne le peculiarità dall'oblio del tempo, dall'omologazione della modernità e dalla dispersione che deriva dal multiculturalismo.
La nostra sezione multimediale sulle minoranze linguistiche si compone non solo di tutti i testi, gli articoli e gli atti nella disponibilità dei fondi del Polo (come il fondo bibliografico, il fondo documentale e il fondo emeroteca), ma dispone anche di un archivio digitale - consultabile presso le postazioni multimediali del Polo culturale - composto da 200 files (73 tra servizi videogiornalistici, reportage e docufilm e 127 videodocumentazioni consultabili integralmente tramite il girato grezzo di origine) inerenti al tema delle minoranze linguistiche calabresi, del quale si offre una vetrina digitale con l'elenco dei documenti televisivi comprensivo per ognuno di essi di una scheda di presentazione e dell'icona.
Si evidenzia che i filmati tratti dal materiale c.d. "grezzo" sono stati appositamente predisposti per il Consiglio regionale - su richiesta del Polo culturale - da parte della Cooperativa "Raffaele Lombardi Satriani" per la sezione multimediale sulle minoranze linguistiche. Nondimeno, anche i materiali editi rappresentano una rarità documentale, visto che, a suo tempo, erano stati diffusi tramite canali televisivi che non esistono più e, risalendo alcuni servizi e reportage a un'epoca anteriore a Internet, sono solo conservati presso l'archivio aziendale della Cooperativa "Raffaele Lombardi Satriani" (che ne detiene tutti i diritti) e non sono più reperibili presso altra fonte.
Nei filmati dedicati alle minoranze, non si parla solamente di queste comunità linguistiche, ma attraverso le loro tradizioni si recupera la memoria perduta della nostra terra. Se le minoranze linguistiche rappresentano la diversità rispetto alla cultura dominante, esse stesse ne diventano il tratto di unicità che più la caratterizza, divenendo modelli di diversa "calabresità". Queste comunità sono, invero, anche speciali testimoni e custodi dei tratti essenziali della nostra cultura, poiché nel corso dei tempi, ne hanno assimilato la civiltà, cristallizzando elementi ormai dimenticati o desueti e, così, mantenendo in vita un patrimonio identitario comune la cui memoria e valorizzazione riguarda tutti i calabresi. Poiché la diversità è ricchezza e, quindi, una risorsa da utilizzare e non disperdere, la finalità della sezione dedicata alle minoranze linguistiche calabresi è anche quella di informare e divulgare l'esistenza di questi mondi paralleli, di queste realtà a noi così vicine e, al contempo, così lontane, diverse e identiche, familiari e straniere, ma comunque pur sempre intimamente legate alla storia di questa terra!


Documentazione televisiva tratta dai materiali d'archivio
della Cooperativa "Raffaele Lombardi Satriani"