XII^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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N. 42
SEDUTA Di GIOVEDì 4 LUGLIO 2024
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO
Inizio lavori h. 14.49
Fine lavori h. 17.34
Presidenza del presidente Filippo Mancuso
La
seduta inizia alle 14,49
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del
verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Prima di iniziare i lavori di questa seduta
di Consiglio volevo a nome mio e dell’intero Consiglio regionale porgere le
congratulazioni all'onorevole Princi, alla Vicepresidente, per l'ottimo
risultato e per la sua elezione. Ci lascerà a breve, con la consapevolezza che
porterà sempre avanti gli interessi della nostra regione. La inviterei,
pertanto, a porgere un saluto a quest'Aula. Grazie.
Grazie, Presidente. Con profonda emozione,
credetemi, saluto ciascuno di voi e vi dico grazie. Sono stati due anni e mezzo
importanti per me e hanno rappresentato una grande palestra, dal punto di vista
politico istituzionale ma anche umano; saluto e ringrazio il Presidente del
Consiglio, Filippo Mancuso, per essermi stato sempre vicino, per essere stato
sempre una garanzia rispetto alle prerogative di questa Assise perché è stato
sempre un punto di riferimento, con equilibrio e con la giusta equidistanza, per
cui grazie, Presidente.
Ringrazio il presidente Occhiuto che mi ha
dato fiducia una prima volta volendomi in Giunta, assegnandomi deleghe
importanti e per me significative e nominandomi sua Vicepresidente. Una fiducia
che ha confermato insieme a tutto il partito di Forza Italia, che ringrazio,
volendomi unica candidata calabrese per il Consiglio regionale a queste
elezioni europee.
Saluto e ringrazio Michele Comito, il
capogruppo, e tramite lui tutti i consiglieri di maggioranza per essermi stati
sempre vicini con garbo, con disponibilità e per avere sempre sostenuto i miei
disegni legislativi. Grazie a ciascuno di voi.
Saluto e ringrazio tutti i consiglieri
dell'opposizione con i quali si è creata da subito un’intesa; c'è sempre stata
una dialettica costruttiva nell'interesse della Calabria e dei calabresi,
quindi grazie, anche, a ciascuno di voi.
Saluto i colleghi di Giunta, con i quali si è
sempre operato all'unanimità, secondo una visione di cambiamento e di sviluppo
della Calabria, per cui grazie.
Saluto il Segretario generale, tutti quanti i
dipendenti del Consiglio regionale. Grazie per il garbo, per la disponibilità e
per il calore umano con i quali mi avete sempre accolto in questa importante Assise.
Per ultima, ma non ultima, saluto tutta la
stampa, tutti voi giornalisti per la grande competenza con cui avete sempre
dato seguito e voce a tutte le iniziative che mi hanno vista protagonista in
questo Consiglio.
Un Consiglio che si è pronunciato sempre su
materie importanti: non dimentichiamo che nel marzo del 2022, insieme a tutte
le consigliere donne che rappresentano questa Assise e che ringrazio,
Pasqualina Straface, Katya Gentile, Luciana De Francesco – Sabrina Mannarino
ancora non c'era - e Amalia Bruni, abbiamo lavorato su una legge importante
relativa al superamento delle discriminazioni di genere e a garantire incentivi
per l'occupazione femminile, proprio a sostegno della parità di genere;
abbiamo, poi, come Giunta stanziato 10 milioni di euro per avallare una
premialità alle aziende che assumono donne e che attuano orari flessibili in
ambito lavorativo.
Da due anni a questa parte i dati Istat hanno
dato ragione alle nostre azioni perché l'occupazione femminile calabrese è in
ripresa, più 0,4 punti. Certo, ancora c'è tanto da fare, però abbiamo lanciato
un’importante azione che - sono certa - tutti quanti voi implementerete sempre
di più e sempre meglio.
Come non citare l'ultima legge regionale che
ha visto protagonista questa Assise che, all'unanimità, si è pronunciata a
favore della nascita, finalmente in Calabria, del sistema di educazione ed
istruzione dalla nascita fino a sei anni; abbiamo previsto, attraverso il nuovo
disegno legislativo, asili nido, centri educativi per l'infanzia, voucher per
l'accesso gratuito al nido per i figli delle famiglie meno abbienti, così da
garantire pari opportunità formative a tutti i bambini e a tutte le bambine calabresi,
gettando le basi per l'azzeramento della povertà educativa. Quindi queste,
insieme a tantissime altre azioni, mi hanno vista protagonista insieme a voi in
importanti azioni a sostegno della Calabria e dei calabresi.
Il mio impegno continuerà, continuerà in
altra veste in Europa. Chiederò la vostra collaborazione perché dobbiamo sempre
più rivendicare quei diritti della nostra terra che sono stati, anche per
troppo e per lungo tempo, negati a volte da un'Europa che è stata distante dai
territori. Il mio intervento sarà massimo, farò squadra con gli eurodeputati
calabresi affinché questo possa avvenire, ma lavorerò con voi che mi
esprimerete giornalmente quelli che sono i bisogni della nostra terra ed io me
ne farò portavoce.
Ancora grazie, sono stati anni bellissimi che
per me hanno rappresentato, come vi dicevo, un'importante palestra umana,
caratteriale e istituzionale. Partirò da queste basi per tutelare gli interessi
dei nostri figli perché lo dobbiamo ai giovani della nostra terra.
Grazie a tutti quanti voi.
Riprendiamo. Ha chiesto di intervenire il
collega Bevacqua. Ne ha facoltà.
Intervengo a nome del gruppo del Partito
Democratico per esprimere un in bocca al lupo e buon lavoro alla neoeletta
europarlamentare Princi che, sicuramente, saprà ben rappresentare gli interessi
della Calabria. Ci auguriamo che il suo lavoro sia d'aiuto per rendere l'Europa
sempre più solidale e capace di ridurre il gap
tra Paesi fragili e Paesi forti, perché il compito dell'Europa a cui noi
guardiamo è quello di avvicinarla, accorciando le distanze sociali e anche
fisiche e geografiche.
Credo che lei sappia ben rappresentare, anche
per il lavoro che ha fatto in questi mesi, le istanze sui temi cruciali quali
l'istruzione, la programmazione. Capirà qual è il suo compito, qual è il suo
dovere verso i calabresi, non verso la sua parte politica; in questo momento
lei è europarlamentare e ci auguriamo che sappia rappresentare gli interessi
dei calabresi perché, altrimenti, verrebbe meno a quel ruolo e a quella
funzione che le compete dall'esito elettorale, sì, e dalla responsabilità di
essere calabresi. Conosco la sua sensibilità, ho avuto modo di apprezzare anche
la sua disponibilità verso le nostre istanze, verso le nostre richieste,
coinvolgendo i colleghi di minoranza, e mi auguro che sappia ancora meglio
rapportarsi, con questo suo stile, alla responsabilità e al rispetto verso gli
altri in Europa, perché l'Europa ha bisogno di persone competenti che hanno
questa visione, che hanno questo spirito di migliorare le condizioni
socioeconomico della Calabria, in questo caso, e dell'Europa.
Buon lavoro da parte del gruppo del PD. Siamo
certi che aiuterà i processi di crescita economica e sociale, ma anche di
valorizzare il ruolo di quest'Aula consiliare come istituzione. Aula che ha
avuto modo di conoscere e di valorizzare lei.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il collega
Tavernise. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Vicepresidente Princi,
anche io le auguro un grosso in bocca al lupo. Penso che il prosieguo della sua
carriera e del suo percorso umano e politico sia la risposta rispetto anche a
quello che ha fatto in questi due anni e mezzo.
Pubblicamente la voglio ringraziare per il
lavoro che ha svolto, per la sua disponibilità; è sempre stata presente, non ha
mai fatto distinzione tra maggioranza e opposizione. Penso che i cittadini
calabresi l’abbiano premiata soprattutto per questo, per il suo profilo tecnico
professionale, non penso per il suo profilo politico, perché ha dimostrato di
essere una persona di capacità, ma anche una persona molto molto umile.
Sono felice, da calabrese, della sua elezione
in Parlamento europeo, so che insieme agli altri parlamentari europei calabresi
eletti avrete la possibilità di far sentire la voce della nostra terra a
Bruxelles e a Strasburgo perché è la prima volta che eleggiamo quattro
parlamentari europei della nostra regione: Tridico, Princi, Nesci e Lucano.
Lavorate insieme perché la nostra terra - lo sa meglio di me - ha sempre più
bisogno di voce perché siamo sempre stati abbandonati.
Mi dispiace che ci lasci e le fa onore che
fino all'ultimo giorno abbia lavorato nell'interesse dei calabresi. Ancora
pochi giorni fa ha organizzato una conferenza stampa in cui ha illustrato il
suo lavoro, l'ultimo bando sui voucher sportivi. L'otto luglio, mi sembra,
partiranno il bando sulle imprese femminili. Come ben sa, l’ho sempre seguita
ed ho sempre stimato il suo lavoro: in bocca al lupo. Io per quanto mi riguarda
sono sempre a sua disposizione per fornire umili consigli e il mio piccolo
contributo.
PRESIDENTE
Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega
Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Brevemente, volevo unirmi
a questo coro unanime e, forse, non banalmente trasversale e non formalmente
trasversale di apprezzamento del lavoro che ha fatto e dell'impegno che ha
profuso, in cui si è vista una componente tecnica politico-tecnica più che di
appartenenza ideologica. Non dico ideale perché gli ideali sono un'altra cosa.
Mi è piaciuto anche, concludo, il riferimento
al voler lavorare con gli eletti calabresi, identificando nella nostra regione
un luogo e un territorio che necessita di ogni sforzo comune per il
miglioramento. Sono certo che lei a questo sforzo comune contribuirà in maniera
decisa. Grazie, in bocca al lupo.
PRESIDENTE
Grazie. Ha chiesto di intervenire il
consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Intervengo anch'io in maniera telegrafica.
Davvero un in bocca al lupo, non retorico, quello che da questi banchi deve
arrivare alla nostra non più Vicepresidente. Penso che il segnale che noi
lanciamo, al di là delle appartenenze politiche, sia un segnale importante per
la Calabria. Noi riusciamo a dare e selezionare classe dirigente di qualità che
può portare alto il nome di questa regione, non solo nelle Istituzioni
nazionali ma anche in quelle europee.
Il confronto in questi anni è stato sempre
proficuo, anche nella diversità di posizioni, ma non ho mai notato, in alcun
tipo di dibattito in cui ci siamo confrontati, un atteggiamento di parte e,
soprattutto, non ho mai notato alcun atteggiamento che non fosse suffragato da
studi, da approfondimenti e anche da grande competenza nelle materie che
venivano trattate. Quindi davvero portiamo in Europa, assieme a Pasquale
Tridico, assieme agli altri eurodeputati, una bella immagine della Calabria. Ed
è questa la Calabria diversa che noi davvero dobbiamo rappresentare e che, come
classe politica, dobbiamo essere orgogliosi di poter rappresentare nel nostro
contesto regionale e nazionale. Grazie.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega
Gelardi. Ne ha facoltà.
Allora dico, brava vicepresidente Giusy
Princi e complimenti. Cari colleghi, con Giusy Princi abbiamo avuto un rapporto
che va al di là di quello che è la consiliatura e la politica. Ci conosciamo da
tantissimi anni perché eravamo su un altro fronte, quello della scuola, dove
abbiamo collaborato sempre e dove Giusy Princi si è sempre distinta e ha dato
lustro a tutta la categoria dei dirigenti nel mondo della scuola, per il suo
piglio, il suo garbo, la correttezza e soprattutto le idee innovative. Che devo
dire? Poi, entrambi abbiamo avuto la fortuna di essere presenti in questo
contesto politico, lei soprattutto nella Giunta, io nel Consiglio regionale.
Il rapporto, non solo di amicizia ma di
collaborazione, è stato sempre estremo. Giusy Princi, come sempre, ha
dimostrato di avere competenze straordinarie e il suo impegno è stato costante,
sempre tra le prime ad arrivare e l'ultima ad andare via. Come capogruppo ho
chiesto a volte appuntamenti, incontri, non solo per me, ma con i colleghi, ed
è stata sempre gentile e squisita, presente e disponibile a risolvere i vari
problemi nell'interesse della collettività. Quindi, sono contento, felice per
lei, so che saprà ben rappresentare non solo la Calabria, ma tutto il collegio
del centro sud e si farà valere anche in Europa. So che possiamo contare su di
lei, quindi, ancora complimenti.
In bocca al lupo e ad maiora
semper. Brava.
PRESIDENTE
Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega
De Nisi. Ne ha facoltà.
Grazie. Intervengo per fare le
congratulazioni all'onorevole Princi per l'elezione al Parlamento europeo e per
augurarle un grosso in bocca al lupo. Sono sicuro che il metodo che ha attuato
qui in Consiglio regionale, ma penso anche precedentemente nell'attività
professionale, lo applicherà anche al Parlamento europeo. Abbiamo bisogno di
persone che seguono le materie di propria competenza che sono loro affidate e
l'onorevole Princi sicuramente ha dimostrato di fare questo con questo
Consiglio nella Giunta regionale. Penso che in Europa darà un grosso contributo
anche alla Calabria, perché non sarà un europarlamentare distratto, ma seguirà,
come ha fatto finora, tutte le questioni che le saranno affidate. In bocca al
lupo.
PRESIDENTE
Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega
Comito. Ne ha facoltà.
Grazie, vicepresidente Princi. Siamo noi a
ringraziarla. La ringrazio, a nome del gruppo consiliare di Forza Italia e di
tutto il partito Forza Italia Calabria, per lo straordinario risultato che ci
hai fatto raggiungere; questo grazie al suo operato perché non ha fatto altro
in questi due anni e mezzo che consolidare la stima di cui già godeva come
dirigente scolastico e questo ci ha consentito davvero di raggiungere risultati
eccellenti.
Sono convinto che rappresenterà la nostra
terra. L'abbiamo detto anche in uno slogan in treno mentre andavamo a chiudere
la campagna elettorale a Napoli: Giusy Princi rappresenta la Calabria al
Parlamento europeo, perché Giusy Princi significa l'Europa per la Calabria.
Grazie davvero, Giusy Princi, e in bocca al lupo.
PRESIDENTE
Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega
Montuoro. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Buon pomeriggio a tutti.
Ovviamente ci associamo anche noi, come gruppo Fratelli d'Italia, agli auguri e
alle congratulazioni, alla Vicepresidente Giusy Princi, con due sentimenti
diversi: da una parte, un po’ di rammarico nel perdere all'interno della Giunta
regionale un elemento di rilievo, una persona che ha dimostrato di avere grandi
capacità e un attaccamento morboso alla nostra meravigliosa terra, in cui ha
svolto questo ruolo - mi permetto di dire - con grande competenza e grande passione,
rimanendo sempre vicino a quelli che sono i bisogni dei nostri cittadini e alle
istanze che arrivano al nostro territorio; dall'altra parte, abbiamo l'orgoglio
di avere una rappresentante autorevolissima al Parlamento europeo, insieme a
tutti gli altri eurodeputati calabresi che sono stati eletti in questa tornata.
Siamo sicuri, quindi, del prezioso lavoro che svolgerà per la Calabria, per
l'area del Sud Italia in cui è stata eletta. Sicuramente non si libererà
facilmente di noi perché le porteremo, anche a Bruxelles, le istanze della
Calabria che merita maggiore attenzione da parte dell'Europa. Siamo sicuri,
insomma, del lavoro che svolgerà nell'interesse della Calabria.
Aggiungo, poi, un ringraziamento personale
per tutte le volte che ho avuto l'opportunità di confrontarmi con lei, non solo
su problematiche ma anche su belle iniziative che abbiamo realizzato, per
rilanciare la Calabria sotto tanti punti di vista. La devo ringraziare per la
grande disponibilità che ha sempre dimostrato e per l'attaccamento nei
confronti di questo nostro meraviglioso territorio. Quindi, un grosso in bocca
al lupo, complimenti per il meraviglioso percorso che ha fatto. Sicuramente
renderà orgogliosi sia la Giunta sia il Consiglio regionale del lavoro che farà
in futuro per la Calabria. Grazie.
Avviamo i lavori. Ha chiesto di intervenire
il collega Montuoro. Ne ha facoltà.
Presidente, chiedo l'inserimento all'ordine
del giorno della proposta di legge numero 282/12^, recante: “Modifica alla
legge regionale numero 25/2013: Disposizioni in materia di forestazione”.
Grazie.
Votiamo per l'inserimento richiesto dal
collega Montuoro. Il provvedimento è inserito.
Passiamo alla proposta di provvedimento
amministrativo numero 167/12^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza,
recante: “Riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre
2023, ai sensi dell'articolo 3, comma 4 del decreto legislativo 23 giugno 2011,
numero 118 e conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2023-2025 e al
bilancio di previsione 2024-2026 del Consiglio regionale della Calabria.”
Cedo la parola al consigliere Cirillo per
illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie, Presidente. Con il presente
provvedimento il Consiglio regionale della Calabria è chiamato ad approvare il
riaccertamento dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2023 e le
conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2023-2025 e al bilancio di
previsione 2024-2026, così come stabilito dall'Ufficio di Presidenza con
deliberazione numero 39 del 14 giugno 2024.
L'approvazione del riaccertamento dei residui
è propedeutica all'approvazione del rendiconto dell'esercizio 2023 del
Consiglio regionale. Dalle attività di riaccertamento dei residui attivi e
passivi effettuati dagli uffici competenti del Consiglio regionale è risultato
che, al termine dell'esercizio 2023: l'ammontare dei residui attivi è pari a
euro 45.710.016,64; l'ammontare dei residui passivi è pari a euro
12.661.069,33; la consistenza finale del fondo pluriennale vincolato da
iscrivere all’entrata del bilancio dell'esercizio 2023 è pari a euro
6.140.176,60, di cui euro 2.431.095,68 per spese correnti ed euro 3.709.080,92
per spese in conto capitale. Le risultanze del presente provvedimento saranno
inserite nel rendiconto del Consiglio regionale relativo all'esercizio 2023.
Con il presente provvedimento sono, infine,
approvate le variazioni in conto competenze ed in conto cassa, degli
stanziamenti del bilancio di previsione 2024-2026, esercizio 2024, a seguito
dell'adeguamento dei valori iscritti in bilancio all'ammontare dei residui
attivi e passivi esistenti al 31 dicembre 2023.
Sul presente provvedimento, il Collegio dei
revisori dei conti, con verbale numero 25 del 23 maggio 2024, ha espresso
parere favorevole. Col successivo provvedimento sarà poi aggiornato il
risultato presunto di amministrazione dell'esercizio 2023, approvato con
deliberazione consiliare numero 244 del 22 dicembre 2023. Grazie.
Non ci sono interventi. Prendiamo atto del
parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti. Pongo in votazione il
provvedimento nel suo complesso. Il provvedimento è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al punto 2, proposta di
provvedimento amministrativo numero 164/12^ di iniziativa della Giunta
regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2022 - Azienda Calabria Lavoro”. Cedo
la parola al collega Montuoro per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie, Presidente. La proposta di
provvedimento, posta oggi all'approvazione di questa Assemblea, è stata
licenziata a maggioranza dei presenti dalla Seconda Commissione nella seduta
del 25 giugno scorso.
Alla seduta di Commissione hanno partecipato
il Commissario straordinario dell'Azienda, i rappresentanti del Dipartimento
Lavoro e il dirigente di Settore del Dipartimento Economia e Finanze.
Il Dipartimento Economia e Finanze ha,
altresì, trasmesso una nota, con la quale, al netto dei rilievi e delle
raccomandazioni espresse nelle rispettive istruttorie dal Dipartimento Lavoro e
dal Dipartimento Economia e Finanze, si ritiene possibile sottoporre
all'approvazione da parte del Consiglio regionale il Rendiconto di gestione
riferito all'esercizio 2022 dell'Azienda Calabria Lavoro, ai sensi
dell'articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
Il Revisore Unico dei conti per l'esercizio
2022 ha verificato il rispetto, da parte dell'Ente, sia dei limiti di
contenimento della spesa pubblica, imposti dalla normativa regionale vigente,
che del pareggio di bilancio. Relativamente alla voce "Altri
accantonamenti", al netto dei problemi tecnici per l’attivazione della
piattaforma dei crediti commerciali, prudenzialmente l'Ente ha comunque
accantonato la quota pari al 10 per cento dell'importo del debito per servizi,
depurato dalle spese vincolate alle entrate finanziate da specifici progetti.
Il revisore dà atto che l'Ente ha rispettato
quanto previsto dal D. Lgs. n. 118/2011, introducendo i nuovi schemi di
bilancio della contabilità economico-patrimoniale. Il revisore esprime parere
favorevole all'approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2022 di
Azienda Calabria Lavoro.
Il Dipartimento Lavoro evidenzia che il
rendiconto risulta predisposto in conformità al regolamento di contabilità
dell'Ente e alla normativa vigente di cui al D. lgs. n.118/2011; il
Dipartimento, inoltre, ha verificato il rispetto dei vincoli di spesa, di cui
alla vigente normativa in materia di contenimento della spesa da parte
dell'Azienda.
Relativamente, invece, all'inosservanza
nell'anno 2018 dei limiti di spesa, il Dipartimento rileva che sono state
adottate, ai sensi della legge regionale 27 dicembre 2016, n. 43, le misure
conseguenti, con deliberazione di Giunta regionale n. 170 del 3.05.2021, che ha
disposto la riquantificazione dei trasferimenti a
carico del bilancio regionale (per un importo di euro 28.639,54) operati a
favore di Azienda Calabria Lavoro per l'esercizio 2021.
Conclusivamente, il Dipartimento esprime
parere favorevole all'approvazione del rendiconto generale dell'esercizio 2022
dell'Azienda Calabria Lavoro.
Il dipartimento Economia e Finanze, sulla
base delle verifiche eseguite, afferma che sembrerebbe sussistere la formale
correttezza della procedura di riaccertamento dei residui e, a seguito di ciò,
della determinazione del fondo Pluriennale Vincolato e del risultato di
amministrazione dell'esercizio 2022.
Con riferimento alla "quota disponibile
del risultato di amministrazione" calcolata dall'Ente e pari ad €
390.556,87, il Dipartimento Economia e Finanze precisa che la stessa potrà
essere utilizzata a seguito dell'approvazione in via definitiva del presente
rendiconto di gestione 2022, esclusivamente per le finalità indicate dal comma
6 dell'articolo 42 del D. Lgs. n. 118/2011.
A conclusione dell'istruttoria di competenza,
il Dipartimento Economia e Finanze rileva che:
-
sussiste
la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2022, per come
risultante dal conto del bilancio, e il corrispondente importo del conto del
tesoriere;
-
sussiste
la continuità tra i residui finali dell'esercizio 2021 rispetto a quelli
iniziali dell'esercizio 2022;
-
sussiste
la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette "partite di
giro";
-
sussiste
corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del
patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui
attivi finali e crediti e tra residui passivi finali e debiti, nonché, con
riferimento al conto economico, la corrispondenza tra impegni in conto
competenza e costi e tra accertamenti e ricavi, al netto delle differenze
riconducibili alle posizioni di debito correlate all'eliminazione di residui
passivi in perenzione amministrativa;
-
sussiste
la quadratura tra il saldo di tesoreria e il valore registrato alla voce
"disponibilità liquide" dell'attivo dello Stato patrimoniale;
risulta
formalmente corretta la determinazione del fondo pluriennale vincolato e del
risultato di amministrazione al 31.12.2022.
Il Dipartimento Economia e Finanze ritiene
possibile quindi procedere, da parte della Giunta regionale, alla trasmissione
del rendiconto relativo all'esercizio 2022 dell'Azienda Calabria Lavoro al
Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 57, comma 7, della legge regionale
n. 8/2002.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Grazie. Ha chiesto di intervenire la collega
Bruni. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, ci
troviamo a discutere l'approvazione di un rendiconto d'esercizio del 2022
dell'Azienda Calabria Lavoro con un ritardo di tre anni, durante i quali questa
maggioranza ha preferito ignorare le gravi criticità gestionali che
caratterizzano l'operato di questo ente strumentale. Prima di tutto voglio
ricordare che, nonostante Calabria Lavoro sia stata ricostituita come nuovo
ente, questo cambiamento però non può e non deve essere usato come una
giustificazione per il ritardo dell'approvazione del rendiconto. La trasparenza
e la tempestività nella rendicontazione sono fondamentali per garantire una
gestione pubblica efficiente e responsabile. Il parere dei revisori è positivo.
Certo, è un dato che potrebbe sembrare confortante. Tuttavia, non possiamo
chiudere gli occhi di fronte alle numerose criticità gestionali emerse. Tra
queste segnalo la mancanza di una programmazione adeguata, la carenza di
trasparenza nelle procedure amministrative e una gestione delle risorse finanziarie
spesso poco chiara e inefficace.
Non possiamo accettare che un ente
strumentale, che dovrebbe essere al servizio della nostra collettività, operi
in questo modo.
E queste criticità gestionali sono un chiaro
segnale di come il sistema degli enti strumentali continui a non funzionare
come dovrebbe. Eppure, voi sembrate far finta di niente: ignorate
deliberatamente i problemi strutturali che affliggono questi enti ed è
inaccettabile che la mancanza di una gestione trasparente e responsabile delle
risorse pubbliche passi inosservata.
La nostra opposizione ha il dovere di
denunciare questi fatti e di chiedere un cambiamento radicale nel modo in cui
questi enti operano. Dobbiamo pretendere una maggiore trasparenza, una
programmazione più efficace e un controllo rigoroso della gestione finanziaria.
Il ritardo nell'approvazione del rendiconto
d'esercizio 2022 non è solo un segnale di inefficienza, rappresenta una
mancanza di rispetto nei confronti di cittadini che meritano di sapere come
vengono gestiti i fondi pubblici. E il cambio di ente non può essere utilizzato
come una scusa per giustificare le mancanze del passato.
È fondamentale che ogni passaggio
amministrativo sia gestito con cura e responsabilità, garantendo continuità e
trasparenza.
Chiediamo alla maggioranza di prendere atto
di queste criticità e di impegnarsi concretamente per riformare il sistema
degli enti strumentali, affinché possa finalmente rispondere ai principi di
efficienza, trasparenza e responsabilità.
È necessario un cambio di rotta e, come
opposizione, continueremo a vigilare e a denunciare ogni situazione che
contravvenga a questi principi. Ribadiamo inoltre l'importanza di costruire -
lo abbiamo più volte detto e lo ha più volte detto il collega Mammoliti e tutti
noi del gruppo del Partito Democratico - un ragionamento con una visione
globale sull'intero sistema degli enti strumentali. Noi abbiamo la
disponibilità a farlo, vi chiediamo di fare altrettanto.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega
Montuoro. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Voglio fare alcune
precisazioni, che ovviamente devono essere poste all'attenzione dell'Aula.
Consigliera Bruni, forse l’arco temporale a cui faceva riferimento è stato un
po’ gonfiato rispetto a quello reale, perché non possiamo parlare di tre anni
di ritardo rispetto al rendiconto di esercizio finanziario 2022, quando ci
troviamo nel 2024. Lei mi insegna che il rendiconto dell'anno in corso di
solito si approva nell'anno successivo; quindi, non mi sembrano tre anni di
ritardo. Anzi, aggiungo un dettaglio molto importante, che viene anche
sottolineato all'interno dei documenti contabili e dalla relazione che è stata
allegata dai funzionari dell'ente: c'è stato un cambio e quindi si sono dovuti
adeguare alla Piattaforma Siope+; si è trattato di un
processo molto complesso che, sicuramente, ha determinato dai ritardi, dovuti a
problemi di natura tecnica, non a problemi di natura
contabile. Difatti i documenti contabili allegati hanno ricevuto: il parere
favorevole del collegio dei revisori, il parere favorevole del Dipartimento
controllante, che è il Dipartimento Lavoro e il parere favorevole da parte del
Dipartimento Economia e Finanze.
Non rilevo, quindi, all'interno dei documenti
contabili la grande tragedia che lei descrive. Poi, se parliamo anche di
lungimiranza e programmazione, farei un plauso all'assessore Calabrese per la
nuova legge che abbiamo approvato in Consiglio regionale e in base alla quale
subentrerà questa nuova agenzia, l'Arpal, che ovviamente assorbirà quelli che
sono i servizi, gestiti fino ad oggi da Azienda Calabria Lavoro. Oggi, in
continuità amministrativa, che deve essere sempre garantita, approviamo i
documenti contabili. La grande tragedia che lei descrive all'interno dei
documenti contabili, pertanto, io non la ravviso affatto. Anzi, vedo un lavoro
effettuato dalla Giunta, dal Consiglio regionale e dal presidente Occhiuto che
va in una direzione opposta rispetto al passato. Lo testimoniano i fatti. Le
parole a noi non piacciono.
Era doveroso, Presidente, rispondere e
fornire ulteriori delucidazioni. Grazie.
Grazie. Ha chiesto di intervenire la collega
Straface. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, colleghi consiglieri e
Presidente della Giunta.
Ritengo che quello di stasera sia intanto un
atto contabile dovuto. Rispetto alle dichiarazioni che sono state esposte dalla
consigliera Bruni, ritengo che questa Giunta, questa amministrazione proprio
perché si è trovata di fronte a un ente strumentale quale Calabria lavoro, che
abbiamo sempre definito “un vero e proprio carrozzone politico”, si sia
concentrata sulla riforma del mercato del lavoro e, quindi, abbia dato vita ad
Arpal. Da ieri - è questo il dato politico positivo ed importante che abbiamo
esigenza di mettere in risalto - i dipendenti di Calabria lavoro sono
dipendenti Arpal, quindi, sono dipendenti pubblici e hanno le garanzie che sono
previste per i dipendenti pubblici. Arpal diventerà il braccio operativo del
Dipartimento lavoro. Ma tutto questo andrà a garantire, soprattutto, quelle
opportunità di carriera, di mobilità tra gli enti pubblici che i dipendenti che
erano di Calabria lavoro non avevano. Ritengo che sia possibile registrare,
soprattutto con il punto successivo che verrà illustrato dal Presidente della
Commissione bilancio, un dato positivo: siamo di fronte ad un ente strumentale
che, oltre ad essere il braccio operativo del Dipartimento Lavoro, avrà tutti
quegli strumenti e quelle competenze relative alle politiche attive del lavoro.
In Commissione era stato assunto questo
impegno, alla presenza dell'assessore Calabrese, che ringrazio per il lavoro
che ha portato avanti rispetto a questa grande riforma del mercato del lavoro,
in cui i centri per l'impiego diventeranno i punti nevralgici per quelle che
saranno le loro competenze. C'è anche l'impegno, assunto dalla Commissione,
dalla Giunta e dall'intero Consiglio regionale, di trovare i finanziamenti per
portare a regime, poi, anche il completamento orario di tutti i contratti di
lavoro. Ritengo che sia una legge innovativa, che andrà a garantire soprattutto
ai dipendenti di essere riconosciuti quali dipendenti pubblici e di avere tutte
le garanzie e i diritti che loro competono. Grazie.
Grazie, collega Straface. Conclude il
dibattito l'assessore Calabrese. A lei la parola.
Grazie, Presidente. Un saluto a tutti i
consiglieri.
Approfitto per ringraziare il consigliere
Montuoro e la consigliera Straface che hanno già, di fatto, risposto a quella
che è la provocazione della consigliera Bruni. Volevo tranquillizzarla,
onorevole, su quello che è il percorso attuale di Azienda Calabria lavoro che
dall'altro ieri mattina è diventata Arpal: un'agenzia pubblica per le politiche
attive del lavoro, come avevamo già normato in questo Consiglio regionale il 25
giugno dello scorso anno. Ho avuto qualche dubbio anch'io. Pensavo dal suo
intervento stessimo approvando il rendiconto del 2012 e quindi ho avuto qualche
preoccupazione. Mi ha tranquillizzato il consigliere Montuoro che ha
evidenziato che trattavamo il bilancio 2022, quindi di fatto un ritardo
fisiologico per un ente che sta appunto cambiando pelle.
Come diceva la consigliera Straface, parliamo
di un carrozzone, di un carrozzone politico, una sorta di giungla, quella che è
stata appunto Calabria lavoro nel corso degli anni. Oggi, grazie all'impegno di
questo governo regionale, presieduto dal presidente Occhiuto, stiamo mettendo
ordine negli enti strumentali e in particolar modo all’ex Azienda Calabria
lavoro, oggi Arpal; un lavoro necessario e fondamentale di riordino, per
un'azienda che ha in carico quasi 500 dipendenti. Proprio per questo motivo nell'ultima
seduta di Giunta regionale abbiamo regolamentato il rapporto tra questi
dipendenti delle leggi 28, 54 e 15, 'ex Ardis, che oggi compongono i lavoratori
di Arpal Calabria. Quindi posso tranquillizzarla sulla trasparenza delle
procedure amministrative e contabili e sono convinto e certo che oggi si apra
un percorso nuovo per Arpal Calabria che è uno strumento fondamentale per
attuare le politiche attive del lavoro. Grazie.
Grazie, assessore Calabrese. Pongo in
votazione il provvedimento nel suo complesso. Il provvedimento è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al punto tre, proposta di
provvedimento amministrativo 165/12^ di iniziativa della Giunta regionale,
recante “Bilancio di previsione 2024-2026 dell'Azienda Calabria Lavoro”. Cedo
la parola al collega Montuoro per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie, Presidente. La proposta di
provvedimento, posta oggi all'approvazione di questa Assemblea, è stata
licenziata a maggioranza dei presenti dalla seconda Commissione nella seduta
del 25 giugno scorso.
Alla seduta di Commissione hanno partecipato
il Commissario straordinario dell'Azienda, i rappresentanti del Dipartimento
Lavoro e il dirigente di Settore del Dipartimento Economia e Finanze.
Il Dipartimento Economia e Finanze ha,
altresì, trasmesso una nota con la quale, al netto dei rilievi e delle
raccomandazioni espresse nelle rispettive istruttorie dal Dipartimento Lavoro e
dal Dipartimento Economia e Finanze, si ritiene che il Bilancio di previsione
2024-2026 dell'Azienda Calabria Lavoro possa essere sottoposto all'approvazione
da parte del Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 57, comma 3, della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
Il Revisore unico dei conti dell'Azienda, nel
prendere atto che il bilancio di previsione 2024-2026 rispetta gli equilibri di
bilancio e i vincoli di finanza pubblica, rileva che l'equilibrio corrente di
bilancio nel 2024 è assicurato dallo stanziamento, in entrata e in spesa, dei
fondi destinati dalla Regione al funzionamento di Azienda, alla copertura delle
spese relative al personale, nonché dagli affidamenti progettuali vincolati in
entrata e in spesa.
Il Revisore dà atto che sono rispettati
limiti di spesa, di cui alla legge regionale n. 43/2016, come pure quelli
previsti dalle leggi regionali numero 69/2012 e 56/2013.
Conclusivamente, l'organo di controllo, nel
ritenere congrue le previsioni di spesa ed attendibili le entrate previste,
esprime parere favorevole sulla proposta di Bilancio di previsione 2024-2026
presentata da Azienda Calabria Lavoro.
Il Dipartimento Lavoro rileva la sostanziale
conformità delle attività previste per l'anno 2024 per Azienda Calabria Lavoro
rispetto al mandato istituzionale.
Relativamente alle norme di contenimento
della spesa, previste per gli enti sub-regionali, il Dipartimento evidenzia che
l'ente strumentale nel complessivo ha ridotto le voci di spesa, di cui all'art.
6 comma 1 L.R. n. 43/2016, nella misura pari al 20,04%. Con riferimento alla
normativa in materia di contenimento delle spese da parte dell'Ente per
l'esercizio finanziario 2018, a seguito di istruttoria del Dipartimento
Vigilante, in applicazione di quanto stabilito al comma 10 dell'art. 6 della
Legge Regionale n. 43 del 27.12.2016, si è proceduto alla rideterminazione dei
trasferimenti a carico del bilancio regionale operati a favore di Azienda
Calabria Lavoro, in misura pari alle eccedenze di spesa risultanti dalle
verifiche espletate, per l'esercizio 2021.
A conclusione dell'istruttoria effettuata, il
Dipartimento sottolinea che l'Azienda ha rispettato i limiti di spesa previsti
dalla normativa regionale vigente in materia e, dunque, esprime parere
favorevole all'approvazione del Bilancio di previsione 2024-2026 dell'Azienda
Calabria Lavoro.
Il Dipartimento Economia e Finanza,
nell'istruttoria di competenza, raccomanda all'ente, a seguito delle previste
verifiche sulla Piattaforma dei Debiti Commerciali (PCC), di provvedere se
necessario ai dovuti accantonamenti di legge apportando le necessarie
variazioni alle previsioni di spesa di cui al bilancio in oggetto.
La proposta di bilancio di previsione
2024-2026 non prevede l'utilizzo delle quote vincolate o accantonate del
risultato di amministrazione. L'equilibrio complessivo della gestione 2022-2024
è stato conseguito senza applicare il risultato di amministrazione presunto.
Relativamente alla formazione del Fondo
crediti di dubbia esigibilità (FCDE) non risulta alcun appostamento nel fondo,
in quanto non sussisterebbero per l'Ente voci di entrata, nella proposta di
bilancio in esame, tali da rendere necessario il calcolo del fondo in
questione. Il Dipartimento raccomanda, in ogni caso, all'Ente di verificare la
congruità del Fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE) durante la gestione di
riferimento, provvedendo all'istituzione dello stesso a seguito dell'iscrizione
di eventuali capitoli di entrata, rientranti nel computo del presente fondo.
Per quanto concerne il Fondo pluriennale
Vincolato il Dipartimento raccomanda all'Ente, a seguito del completamento
della procedura di riaccertamento ordinario dei residui per l'esercizio 2023,
di provvedere alle dovute variazioni di bilancio, apportando, se necessari, i
conseguenti correttivi al Fondo Pluriennale Vincolato per la parte corrente e
capitale, di cui alla proposta di bilancio di previsione 2024-2026, nel
rispetto del principio contabile della competenza finanziaria potenziata.
A conclusione dell'attività istruttoria, il
Dipartimento Economia e Finanze, non rileva motivi ostativi alla trasmissione,
da parte della Giunta regionale, della proposta di bilancio di previsione 2024-
2026 dell'Azienda Calabria Lavoro al Consiglio regionale, ai sensi
dell'articolo 57, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n.8.
Grazie, Presidente.
Grazie a lei. Ha chiesto di intervenire il
collega Mammoliti. ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Vorrei intanto
associarmi, naturalmente, alle congratulazioni e agli auguri all'ex
vicepresidente Princi, augurarle un buon lavoro. Vorrei, Presidente, perché lei
forse se ne sarà dimenticato, fare gli auguri al presidente Occhiuto perché è
stato rieletto presidente della Commissione intermediterranea,
che rappresenta un ruolo importante che mette insieme….
Ha ragione, però il Presidente non c'era.
La mia è una considerazione, non è una
critica, Presidente, lo sa, non rivolgo un pensiero critico, ma ho un occhio un
po’ attento. Dicevo che quello confermato al presidente Occhiuto è un ruolo
importante, quindi auguri sinceri al Presidente perché la nostra Regione, per
la posizione strategica che ha, può svolgere nell'area del Mediterraneo un
ruolo e una funzione importantissimi. Volevo, però, fare una considerazione
anche di natura politica: noi riprendiamo i lavori del Consiglio dopo una lunga
pausa elettorale che, a mio modesto avviso, ci consegna uno scenario nuovo e
inedito, sia dal punto di vista della tenuta della maggioranza politica che
governa questa Regione sia dal punto di vista dell'esigibilità dell'esercizio
istituzionale, Presidente, rispetto alla garanzia del funzionamento di alcuni
ruoli che sono stati anche citati nell'introduzione della lettura del verbale.
Nella precedente seduta di Consiglio si era
detto che, per garantire il sindacato ispettivo dei consiglieri, le
interrogazioni sarebbero state inserite all’ordine del giorno della seduta
odierna. Non mi pare che in questa seduta ci siano all’ordine del giorno le
interrogazioni. E non solo. Mi preme sottolineare un altro aspetto politico,
Presidente: avete avuto una grande sollecitazione per rinnovare l'Ufficio di
Presidenza e, oggi, a distanza di tutto questo tempo, non stiamo procedendo
invece al rinnovo delle Commissioni; siamo ben oltre metà mandato, ben oltre i
30 mesi previsti dal Regolamento. Perché non si procede anche qui al rispetto
del Regolamento e alla garanzia di rinominare e di rieleggere i componenti
delle Commissioni?
Vorrei sottoporre al presidente Occhiuto la
possibilità, Presidente, di convocare una seduta di Consiglio regionale
specifica perché, a mio modesto avviso, la sua proposta di governo di due anni
e mezzo fa, con il contesto nuovo, con i provvedimenti nuovi che sono stati
affrontati e approvati dal Governo nazionale, che hanno dei risvolti economici
e sociali connessi all'affermazione e all'esigibilità dei diritti, forse
richiederebbe una discussione di merito. Infatti, quella proposta di governo,
realizzata due anni e mezzo fa, forse avrebbe bisogno di qualche piccola
manutenzione, con una discussione aperta sui temi, sulle criticità, sui
problemi che insistono nella nostra Regione.
Lo dico con uno spirito non critico o
polemico ma, come sempre, con uno spirito propositivo, per avviare questa
seconda fase di legislatura con un approccio più squisitamente di merito e
anche, soprattutto, coerente alla azione riformatrice che è stata comunque
impressa rispetto a una serie di settori e di problematiche. Anche su questo
punto - parliamoci chiaramente – prendo atto delle affermazioni che l’Assessore
ha fatto in merito alle appropriate riflessioni che faceva la consigliere
Bruni: stiamo parlando di un atto di azienda Calabria lavoro che è stata
trasformata con una legge - lo diceva giustamente la consigliera - nel giugno
del 2023 che prevedeva la trasformazione di quella Agenzia entro 90 giorni.
Prendo atto che adesso è stata di fatto realizzata, ma stiamo parlando di 12
mesi di ritardo, quella legge prevedeva che entro 90 giorni si effettuasse
quella modifica e quindi noi stiamo approvando un bilancio triennale di un ente
che non dovrebbe più esserci o dovrebbe essere strutturato con caratteristiche
diverse. Questo è un dato. Poi prendiamo atto che è stato recuperato questo
ritardo, che è stato realizzato. Mi auguro che nella trasformazione venga
mantenuto lo spirito riformatore di quella proposta di legge che - vorrei
ricordarlo -, Assessore, abbiamo votato pure noi; l'abbiamo votata
all'unanimità a dimostrazione del fatto che, per quanto ci riguarda, il Partito
Democratico non è mai pregiudizialmente contrario ai provvedimenti, quando
possono in qualche modo aiutare processi utili e propositivi.
Naturalmente mi preme sottolineare, Assessore
- l'ho fatto anche presente in Commissione – che noi vorremmo che in questa
trasformazione si cambiasse un po’ lo spirito di quella che è già stata,
precedentemente, Calabria lavoro che, più che un'Agenzia per assolvere a quelle
funzioni importanti di politiche attive di apprendimento permanente del mercato
del lavoro, è stata quasi un'agenzia che sostanzialmente ha somministrato
lavoro nei diversi enti.
Quindi, noi vorremmo che lo spirito
riformatore venisse colto in questa trasformazione e si realizzasse per davvero
lo spirito del recupero di questo ritardo, così come abbiamo votato
positivamente il contenuto. E poi, infine, Assessore, su questo vorrei che
anche lei ci offrisse un suo impegno in merito ad alcuni obiettivi su cui pure,
in qualche modo, durante tutto l'iter di approvazione avevamo ragionato e
discusso con le organizzazioni sindacali nelle Commissioni. Prendiamo atto,
infatti, che una quantità di risorse erano state destinate per il passaggio dei
lavoratori part-time e full-time e diamo atto - da questo punto di vista siamo
favorevolmente positivi - che per quelli che avevano maturato i requisiti, mi
pare, si stiano facendo delle operazioni di processi di stabile occupazione, ma
è chiaro che non possiamo non sottolineare e ricordare che, comunque, ci sono
dei lavoratori, per esempio quelli della ex legge 15, che ancora sono a 14 ore,
cioè a una quantità di ore che si può dire lambisce la povertà. Quindi, da
questo punto di vista, assessore, chiediamo l'impegno necessario a individuare le risorse utili
a garantire anche a questi lavoratori la possibilità di un aumento
considerevole delle ore.
Infine
- è giusto anche sottolinearlo e rilevarlo, e mi auguro che potrà farsene
carico - mi sembra di capire che non sia previsto il salario accessorio che,
come lei sa, nell'applicazione del contratto decentrato è un obbligo per l'ente
e un diritto dei lavoratori, ma senza queste risorse non si potrà usufruire di
questo importante diritto.
Per
queste ragioni, condivido le considerazioni della collega Bruni perché su tutti
questi enti il governo regionale non ha mai voluto aprire una riflessione
organica di sistema, cogliendo in maniera positiva e propositiva, così come noi
abbiamo fatto in occasione della legge istitutiva dell'agenzia Arpal, anche il
contributo dell'opposizione che, come si può evincere, non è sempre critico o
pregiudiziale, ma si concentra sulla valutazione di merito dei provvedimenti
sui quali, quando contribuiscono a migliorare le condizioni di vita e di lavoro
dei calabresi, noi siamo pronti a offrire la nostra collaborazione e la nostra
disponibilità.
Reputo,
pertanto, pienamente condivisibile la considerazione della consigliera Bruni
rispetto all’approccio che la maggioranza di governo dovrebbe cercare di avere
sugli enti strumentali in maniera sistemica, organica e meno settoriale.
Grazie,
Presidente.
Grazie,
consigliere Mammoliti.
Prima
di cedere la parola all’assessore Calabrese, richiamato su qualche punto, mi
sembra giusto chiarire – non per correggerla, non mi permetterei mai – che i
trenta mesi per il rinnovo delle Commissioni decorrano dal 23 dicembre 2021;
quindi, sarebbero scaduti sei giorni fa, però il rinnovo delle Commissioni va
fatto entro sei mesi dal rinnovo dell'Ufficio di Presidenza; quindi, abbiamo
tempo fino al 4 settembre.
Come ha
evidenziato, oggi non ho fatto gli auguri al presidente Occhiuto, che invece
sono stati fatti direttamente attraverso la stampa.
Cedo la
parola all'assessore Calabrese.
Prego,
assessore Calabrese, ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente.
Rispondo
alle sollecitazioni del consigliere Mammoliti per tranquillizzarlo su più
punti.
Intanto
– come ha già spiegato il consigliere Montuoro nel suo precedente intervento e
anche in sede di Commissione su sua sollecitazione – il bilancio di previsione
è un atto dovuto; stiamo parlando di un ente che con quella legge si è
trasformato, appunto, da Azienda Calabria lavoro ad Arpal.
Del
resto, senza il bilancio di previsione non avremmo potuto procedere al
pagamento degli stipendi.
Come ho
detto prima, il ritardo è fisiologico e ritengo che oggi dovremmo essere
contenti di una cosa, consigliere Mammoliti: rispetto a ciò che è stato fatto
in precedenza, in realtà, il ritardo non c’è.
Il
ritardo è stato politico nei confronti dei lavoratori di questa Azienda, che
sono rimasti precari per oltre 15 anni, e questo governo regionale non ha fatto
altro che sanare un vulnus imbarazzante e vergognoso.
Mi
riferisco ai vari bacini, tra cui quello degli stagisti borsisti, e proprio nel
bilancio di previsione abbiamo trovato le risorse necessarie che, grazie a un
emendamento sollecitato dal presidente Occhiuto e dalla maggioranza di
centrodestra in Parlamento, sono state assegnate per la stabilizzazione di
cinquanta dipendenti che attendevano di essere stabilizzati in Azienda Calabria
lavoro, oggi Arpal, da dieci anni.
Così
come lo scorso anno abbiamo stabilizzato i 67 lavoratori della legge 15 del
2008, a cui faceva riferimento prima, che oggi non lavorano presso la Regione
Calabria bensì presso altri enti, Comuni, Prefetture e ASP e non all'interno di
Azienda Calabria lavoro.
Questo
è il motivo per il quale quei lavoratori stabilizzati a 14 ore, che lei
definisce una soglia di povertà, oggi sono lavoratori con la dignità dei
lavoratori pubblici a tutti gli effetti.
Noi
stiamo individuando le risorse per trasformare il contratto di buona parte dei
lavoratori di Arpal, da part time a full time.
Lo
stiamo facendo attraverso un'analisi delle risorse che abbiamo in bilancio
assegnate al Dipartimento lavoro; lo faremo anche portando il provvedimento in
Consiglio regionale, però ritengo che oggi dobbiamo essere contenti se tanti
lavoratori, dopo tante promesse politiche di un “carrozzone”, così definito
dalla consigliera Straface, hanno finalmente trovato copertura e dignità e
soprattutto sono dei veri lavoratori.
Il
merito è di questo governo regionale e non assolutamente di altri!
La
tranquillizzo, quindi: troveremo le risorse necessarie per tutti i dipendenti
di Azienda Calabria lavoro che, di fatto, come dice lei, ha somministrato
lavoratori presso i Dipartimenti della Giunta regionale e presso altri enti.
Stiamo
mettendo ordine. Lo abbiamo fatto con la convenzione che abbiamo approvato in
Giunta regionale nei giorni scorsi, lo faremo con ulteriori convenzioni con l'ASP,
che ha circa 30 lavoratori che sono in dotazione ad Azienda Calabria lavoro, lo
faremo dando soprattutto un futuro a un ente fondamentale per la Calabria,
perché quando parliamo di lavoro parliamo di qualcosa di serio e di
fondamentale che serve per trattenere i calabresi in Calabria, e non possiamo
poi lamentarci quando non mettiamo in campo politiche serie e se ogni anno
dieci mila calabresi vanno via per mancanza di lavoro.
Pertanto,
auspico che tutti i provvedimenti che riguardano il lavoro siano condivisi,
così come è stata condivisa la legge sulle politiche attive del lavoro.
Grazie.
Grazie,
assessore Calabrese. Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti per
dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
Annuncio
il voto di astensione mio e del gruppo del Partito Democratico, Assessore,
poiché vi sono dei ritardi che lei può anche edulcorare con considerazioni
politiche che non stanno né in cielo né in terra, agitando da troppo tempo
frasi quali: “Questi precari…”, “…è da una vita”, “…è da anni…”, “…è da
tempo…”.
State
parlando come se negli anni precedenti a governare fossero stati gli
extraterrestri, ma prima di questo governo di centrodestra c'era un altro
governo di centrodestra; quindi, è inutile che ogni volta agitate questa
storiellina che ormai non regge più.
State
governando da quasi cinque anni: provate, se ne siete capaci, a dimostrare di
essere all'altezza di fare meglio di chi ha governato prima di voi.
Io in
precedenza svolgevo un'altra funzione e un altro ruolo; non ero in quest'Aula
né ho mai avuto ruoli di governo!
Assessore,
lei dice che ci sono persone che vanno via dalla Calabria. E lo dice a me? Lei
è l'Assessore al lavoro, che sta governando la Regione, e lo dice a me?! Sono
io che lo dico a lei!
Cosa si
sta facendo per evitare le migrazioni di giovani diplomati e laureati che
stanno andando via dalla Calabria?
Bisogna
smetterla con questa narrazione abnorme dalla società reale e provare, invece,
a rispondere con senso di responsabilità alle critiche puntuali e positive che
abbiamo sempre fatto in quest'Aula e nelle Commissioni; diversamente, evitate
dichiarazioni superficiali che non stanno né in cielo né in terra.
Grazie,
consigliere Mammoliti. Ha chiesto di intervenire il consigliere Montuoro per
dichiarazione di voto. Prego, ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Esprimo perplessità per questa battaglia selvaggia, con tutto il
rispetto ovviamente per il consigliere Mammoliti, che grida “Al lupo, al lupo”
e alla fine per dichiarazione di voto annuncia il voto di astensione.
Consigliere
Mammoliti, l’assessore Calabrese è il responsabile di tutti i problemi del
lavoro in Calabria?
Ha
citato, con dati alla mano, alcuni bacini che finalmente hanno trovato delle
risposte concrete da parte di questo governo regionale e lei parla anche del
precedente governo, quando sa bene che alcuni bacini di precari risalgono al
2008, al 2015.
Quando
parliamo di anni e anni di problematiche che ci portiamo e che questo governo
regionale, grazie anche al lavoro dell'assessore Calabrese, ha risolto, non ci
piace dire la verità e, anzi, preferiamo mistificarla e continuare a gridare
“Al lupo, al lupo”!
Ritengo
che oggi, consigliere Mammoliti, l'approvazione di un bilancio di previsione –
lei me lo insegna, anche perché siede insieme a me tra i banchi della
Commissione bilancio – sia un atto dovuto che significa continuità
amministrativa e uno come lei, che viene dal mondo sindacale e come tutti noi
ha a cuore anche le sorti dei lavoratori, sa bene che oggi non approvare il
bilancio significherebbe non avere a cuore le sorti dei lavoratori, mettendo a
rischio gli stipendi di quei lavoratori dietro ai quali vi fate scudo per poi
astenervi dalla votazione.
Ritengo,
invece, che questo governo regionale stia andando nella direzione giusta, nella
direzione che i lavoratori chiedono e che con Arpal si andrà verso una
direzione totalmente opposta rispetto al passato.
Pertanto,
non comprendo questa presa di posizione, che dal punto di vista politico
ritengo totalmente inopportuna. Grazie.
Grazie,
consigliere Montuoro.
Pongo
in votazione il provvedimento nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo
al punto quattro all’ordine del giorno, la proposta di provvedimento
amministrativo numero 166/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante:
“Rendiconto esercizio 2019 dell'Azienda Calabria verde”.
Cedo la
parola al consigliere Montuoro per illustrare il provvedimento.
Prego,
consigliere Montuoro. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. La proposta di provvedimento, posta oggi all'approvazione di questa
Assemblea, è stata licenziata a maggioranza dei presenti dalla seconda
Commissione bilancio nella seduta del 25 giugno scorso.
Alla
seduta della Commissione hanno partecipato il Direttore generale dell'Azienda,
la dirigente dell'UOA (Unità Operativa Autonoma) politiche della montagna,
foreste e forestazione, e il dirigente di settore del Dipartimento economia e
finanze.
Il
Dipartimento economia e finanze ha, altresì, trasmesso una nota con la quale,
fermi restando i rilievi e le raccomandazioni espresse nelle rispettive
istruttorie dell’UOA (Unità Operativa Autonoma) politiche della montagna e del
Dipartimento economia e finanze, si ritiene che il Rendiconto dell'esercizio
2019 dell'Azienda Calabria Verde possa essere sottoposto all'approvazione da
parte del Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 57, comma 7, della legge
regionale 4 febbraio 2002, numero 8.
Il revisore
unico dei conti rileva che il risultato di amministrazione 2019, a seguito
degli accantonamenti, determina un disavanzo da ripianare nel bilancio di
previsione del successivo esercizio.
Il
revisore, con verbale del 15.09.2023, altresì attesta l'attendibilità delle
risultanze della gestione finanziaria e dei risultati economici generali e di
dettaglio con riferimento al rispetto della competenza economica, alla completa
e corretta rilevazione dei componenti positivi e negativi, alle scritture
contabili e alle carte di lavoro a supporto dei dati rilevati.
L'organo
di controllo, nell'esprimere giudizio positivo per l'approvazione del
rendiconto dell'esercizio finanziario 2019, raccomanda all'Ente la rapida
definizione dei rendiconti relativi agli esercizi 2020, 2021 e 2022 – e, su
questo devo dire, Presidente, che sono pervenuti alla Commissione bilancio
proprio quest’oggi i relativi rendiconti che nei prossimi giorni verranno
esaminati dalla Commissione che ho l’onore di presiedere-da sottoporre alla
relativa approvazione e alla successiva predisposizione e approvazione del
bilancio di previsione pluriennale 2023-2025, al fine di consentire di valutare
e definire una programmazione strutturata dal risanamento aziendale, nel
rispetto degli equilibri di bilancio con una puntuale definizione di un
cronoprogramma per il ripiano del disavanzo.
L'UOA
(Unità Operativa Autonoma) politiche della montagna, foreste e forestazione, a
seguito delle verifiche effettuate sulle risultanze della gestione dell'Azienda
per l'esercizio 2019, attesta la coerenza tra gli impegni assunti dall'Ente e
le risorse assegnate con il Piano attuativo della forestazione per l'anno 2019.
Relativamente alla verifica del rispetto delle norme in materia di spending
review, è stato riscontrato il rispetto dei relativi limiti di spesa.
Pertanto,
a conclusione dell'istruttoria, l'UOA (Unità Operativa Autonoma) politiche
della montagna, foreste e forestazione, esprime parere favorevole al rendiconto
esercizio 2019, con la prescrizione di imputare, in quota parte, il totale del
disavanzo nell'esercizio 2024 e seguenti.
Il
Dipartimento economia e finanze, nell'istruttoria di competenza, stante quanto
attestato dall'ente, evidenzia la formale correttezza della procedura del
riaccertamento ordinario dei residui, nonché della determinazione sia del Fondo
Pluriennale Vincolato sia del risultato di amministrazione dell'esercizio 2019.
Il
Dipartimento, dunque, raccomanda all'Azienda, al fine di salvaguardare i propri
equilibri di bilancio, di promuovere tutte le attività necessarie atte a
garantire azioni di recupero delle posizioni di credito, con particolare
riferimento ai canoni per concessioni pluriennali.
La
quota disponibile del risultato di amministrazione, al netto delle quote
accantonate e vincolate, presenta un disavanzo il cui ripiano, ai sensi
dell'articolo 42, comma 1, del decreto legislativo numero 118 del 2011, dovrà
avvenire in conto dei successivi bilanci di previsione dell'ente.
Per
quanto sopra esposto, il Dipartimento raccomanda all'ente, ma anche al UOA
forestazione quale soggetto preposto alla vigilanza di Azienda Calabria Verde,
la rapida definizione dei rendiconti seguenti, relativi agli esercizi 2020,
2021 e 2022, nonché l'urgente predisposizione e approvazione del bilancio di
previsione 2024/2026, al fine di consentire una programmazione strutturata del
risanamento aziendale, nel rispetto degli equilibri di bilancio e sulla base
della puntuale definizione di un cronoprogramma di ripiano del disavanzo.
A
conclusione dell'attività istruttoria, il Dipartimento economia e finanze
rileva che: sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al
31.12.2019, per come risultante dal conto del bilancio, e il corrispondente
saldo di cui al conto del tesoriere; sussiste la continuità tra i residui
finali dell'esercizio 2018 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2019;
sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette “partite
di giro”; sussiste corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel
conto del patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra
residui attivi finali crediti e tra residui passivi finali-debiti, nonché, con
riferimento al conto economico, la corrispondenza tra impegni in conto competenza
e costi e tra accertamenti e ricavi; sussiste la quadratura tra il saldo di
tesoreria e il valore registrato alla voce "disponibilità liquide"
dell'attivo dello Stato patrimoniale; risulta formalmente corretta la
determinazione del risultato di amministrazione al 31.12.2019.
Il
Dipartimento economia e finanze, ritiene possibile procedere all'adozione, da
parte della Giunta regionale, del rendiconto per l'esercizio 2019 dell'Azienda
Calabria verde, al fine della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio
regionale.
Grazie,
Presidente.
Grazie,
consigliere Montuoro. Ha chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo.
Prego, ne ha facoltà.
Intervengo
su questo provvedimento di approvazione di un rendiconto che, benché sia molto
simile ai precedenti, a mio avviso, per Calabria verde dovrebbe destare
maggiore attenzione poiché ci troveremo nuovamente ad affrontare le stesse
emergenze che abbiamo affrontato con gli altri enti partecipati o con le
società in House della Regione Calabria.
Dico
questo perché, intanto abbiamo un rendiconto che viene prodotto dopo tantissimi
anni, dal 2019, ma parliamo anche di 10 milioni di Fondo di crediti di dubbia
esigibilità; chi ha competenze di bilancio sa bene che dopo 9 anni di vita,
questo significa che probabilmente l'ente è già in stato di deficit.
Inoltre,
mi risulta che dal 2019 vi siano debiti iscritti per 40 milioni di euro, oltre
ai pignoramenti che la Regione Calabria subisce come terza pignorata per i
vecchi debiti Afor pari a 1,6 milioni di euro.
Fornisco
questi dati per dire che con Calabria verde rischiamo di vedere un film già
visto per la Regione Calabria! La situazione è fuori controllo!
È
necessario che si proceda all’audizione straordinaria del Commissario di
Calabria verde per capire la reale sostenibilità economica delle azioni
dell'ente e come non incorrere nuovamente in un dissesto che potrà avere
incidenza sui soggetti più deboli, che sono sempre i lavoratori; quindi,
sottolineo nuovamente l'attenzione e l'emergenza che da questo rendiconto
emerge in merito alla situazione generale di Calabria verde.
Grazie,
Presidente.
Grazie,
consigliere Lo Schiavo. Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne
ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Anche qui ci troviamo di fronte a un ente con funzioni fondamentali
e strategiche per questa Regione che, come sappiamo, riguardano la tutela
ambientale, territoriale, la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi
eccetera eccetera.
È
chiaro che, come ho avuto modo di evidenziare nell'ambito della Commissione, a
differenza di alcune risposte abnormi sempre con merito e appropriatezza, vedo
che la maggioranza quando non ha argomenti validi e razionali di convincimento
alza i toni, facendo una serie di affermazioni di esercizio retorico senza
nessun costrutto di merito politico.
A mio
avviso, questo è dovuto al clima e alla situazione di questo superamento di due
anni e mezzo, e probabilmente ne vedremo delle belle, perché percepisco
scricchiolii e, quindi, sfaldamento della tenuta della maggioranza man mano che
i mesi passeranno; però, per quanto mi riguarda, cerco sempre di attenermi al
merito e di fare delle osservazioni puntuali, appropriate e vorrei che le
risposte fossero, possibilmente, se ne siete capaci, altrettanto di merito,
senza affermazioni roboanti e ridondanti che sono, secondo me, sopra le righe,
e che stigmatizzo e restituisco al mittente.
Anche
questo documento di rendiconto dell'esercizio 2019 presenta una discrasia, come
diceva molto bene il consigliere Lo Schiavo, una discrasia profonda tra la
missione strategica, gli obiettivi di equilibrio e gli atti fondamentali che
sono i documenti, non solo che si approvano con ritardo e con le criticità che
sono state evidenziate, anche rilevate appositamente dal pronunciamento di
verifica della Corte dei conti.
Prendo
atto, come diceva il consigliere Lo Schiavo, che sono stati approvati forse in
questi giorni, ma mancavano i rendiconti relativi all'esercizio 2020, 2021;
quindi, c'è una difficoltà molto seria che la maggioranza dovrebbe conoscere,
come la storia di questa Regione, e cioè che in trent'anni il centrodestra ha
governato per oltre vent'anni. E ancora si agita questa storiella di “…prima…”,
“…c'eravate…”, “…i precari…”, come se l'avessimo creato noi o se l'avesse
creato il sottoscritto.
Ognuno
di voi si vada a rileggere la storia di questa Regione: in 30 anni voi siete
stati al governo della Regione Calabria per oltre vent'anni; quindi, le sacche
di precariato le avete costruite voi piuttosto che noi!
Il
punto qual è? Qui c'è una Regione che rischia di sprofondare.
Ci sono
dati finanziari economici impressionanti e imponenti, sui quali vi dovreste
approcciare e aprire gli occhi con grande serietà e responsabilità piuttosto
che fare i gradassi e rispondere in maniera inappropriata alle osservazioni di
merito.
Nell'auspicare
che i ritardi che ci sono vengano recuperati per mettere a sistema la funzione
strategica di questo ente importante e, quindi, valorizzare al massimo il
patrimonio forestale calabrese, per questa ragione e per queste considerazioni,
a nome del gruppo del Partito democratico, annuncio il voto di astensione, e
siamo pronti a dirvi di provare a ragionare con questo approccio, altrimenti vi
assumerete la responsabilità di fronte ai calabresi di mandare questa Regione
nel default!
Grazie,
consigliere Mammoliti. Ha chiesto di intervenire l’assessore Gallo. Ne ha
facoltà.
Signor
Presidente, colleghi consiglieri, credo che sia importante prendere la parola a
conclusione del dibattito sul tema della forestazione che, come è stato
sottolineato dai colleghi, è particolarmente sensibile e di grande rilievo, di
grande importanza, attesi i numeri che ha avuto nel corso della storia di
questa Regione e attesi anche i risultati. Obiettivamente il giudizio generale
rilasciato anche dalla Corte dei conti, come Sezione centrale, che ha fatto
un'indagine conoscitiva sulla forestazione calabrese, non è un giudizio
negativo perché lascia ai calabresi un patrimonio enorme di oltre 600 mila
ettari boscati di cui 60 mila di patrimonio boscato regionale demaniale. Si
tratta, quindi, di un dato di grande rilievo e importanza.
Appare
evidente che le devianze di questi anni e di quegli anni – siamo arrivati ad
avere quasi 40 mila operai forestali che poi in parte sono rimasti nel
2002-2003 addirittura “stabilizzati”; o meglio, utilizzati a tempo pieno perché
prima erano utilizzati a tempo parziale – hanno portato la Regione Calabria ad
avere gravi problemi anche di deficit finanziario.
Tuttavia,
mi sarei aspettato dai colleghi di minoranza che nel corso di questo dibattito
avessero sottolineato con grande favore lo sforzo operato da questa maggioranza
consiliare, dal governo regionale per riportare in bonis questo ente, che voi
definite strategico, che è Calabria verde.
Non a
caso, sottoponiamo all’approvazione dell'Aula il rendiconto dell'anno 2019,
quando, facendo calcoli non proprio precisi degli ultimi trent'anni, il
consigliere Mammoliti diceva – sbagliando – che il Centrodestra ha governato
per più di vent'anni negli ultimi trent'anni, ma non è così perché ci siamo
quasi equivalsi negli anni di governo, dimenticando però che la Regione
Calabria era governata dal Centrosinistra e dal presidente Oliverio e che il
deficit dell'Azienda Calabria verde ha impedito al generale Mariggiò…
Non fu nominato un manager, né un conoscitore di foreste, parchi e
forestazione, ma un Generale dei carabinieri perché in quegli anni l'approccio
era quello dell'indagine, non della costruzione manageriale di un percorso
attorno a Calabria verde e alla forestazione calabrese, ma dell’introspezione,
con l'occhio di chi fa ha fatto nella vita benissimo il carabiniere, il
Generale dei Carabinieri, ma che probabilmente in quegli anni ha avuto un
approccio di conservazione; ed è chiaro che lo ha fatto bene, perché
probabilmente lo ha fatto con cognizione di causa, ma il dato di fatto che a
noi interessa è che nell'esercizio 2018 c'era stato un grosso ammanco perché
c'era stato un deficit di risorse in capo a Calabria verde e dal 2019 in poi
non si approvarono più i rendiconti.
Oggi,
presidente Gentile, stiamo procedendo alla regolarizzazione di un percorso
perché i rendiconti degli anni 2020-2021-2022 saranno presto sottoposti
all'Aula e porteremo di nuovo in bonis il percorso di Calabria verde con
l'approvazione di un bilancio di previsione. Questa corazzata – Calabria verde
è una corazzata con oltre 4 mila dipendenti ancora oggi tutti a tempo pieno, la
forestazione ci costa e costerà nel 2024 ai calabresi, 185 milioni, coperti in
parte con il bilancio regionale, per 56 milioni di euro, in parte con i fondi
FSC – ad oggi non ha un bilancio di previsione e stiamo normalizzando questa
corazzata.
Non mi
sarei aspettato un richiamo alla preoccupazione.
Certamente,
siamo preoccupati per ciò che sta accadendo ed è accaduto in questi anni, ma
possiamo riconoscere un percorso che va verso la normalizzazione. Non ho sentito i consiglieri di minoranza
richiamare alla tragedia finanziaria quando non si approvavano i rendiconti e i
bilanci di previsione e questo è accaduto e noi l’abbiamo ereditato.
Lo dico con grande
chiarezza e avrei preferito non dirlo, non l'avrei detto se non avessero
sottolineato queste cose i colleghi consiglieri: abbiamo ereditato una
situazione disastrosa.
Voi sapete, colleghi consiglieri, che
Calabria Verde, rispetto ai 56 milioni spettanti, riceve dalla Regione 52,5
milioni di euro perché 3,5 milioni di euro, per 20 anni, li deve restituire
alla Regione Calabria, cioè a sua mamma: la figlia, Calabria Verde, restituisce
alla Regione, sua mamma, perché c'è stato, negli anni in cui governava il
centrosinistra, un decreto che ha sottratto a Calabria Verde 70 milioni di
euro. Lo sapete, colleghi, è così.
Oggi, invece, si grida quasi allo scandalo,
perché questa maggioranza, questo Governo regionale, approva il rendiconto di
un anno in cui, combinazione, ha governato il centro sinistra: il 2019. Con la
collega Bruni abbiamo svolto, in qualche seduta di Commissione, un confronto
sulla forestazione e in questi anni sono stato molto preoccupato. Devo dare
atto al presidente Occhiuto - ne do atto perché a me piace la verità - che, in
questi anni, prima da capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha ripristinato un
contributo che il Governo dava alla forestazione calabrese.
Collega Molinaro, lei che conosce le vicende
anche della forestazione, ricorderà che erano 130 i milioni di finanziamento e
quel Governo di centrosinistra ha approvato una riduzione di 40 milioni. Quando
sono stato nominato Assessore, nel 2020, mi sono trovato con 40 milioni in
meno, quindi deficit anche su Calabria Verde.
Il presidente Occhiuto è riuscito, in quegli
anni, a ripristinare quel contributo. Sapete chi ha votato contro? Andate a
vedere! Finora non l'ho detto in maniera chiara, adesso in Aula lo farò: andate
a leggere gli atti parlamentari, consigliere Mammoliti! Sa chi ha votato contro
quegli emendamenti? Il Partito Democratico. Lo storytelling romano sulla
forestazione è che per ogni albero in Calabria c'è un forestale. Ed è falso!
Abbiamo 600.000 ettari boscati, 60.000 ettari di demanio regionale e solo 4.000
forestali. Sapete quanti ce ne sono in Basilicata, che ha 600.000 abitanti e
meno ettari boscati? 3.500! Ma sono a tempo parziale e lì la forestazione costa
60 milioni di euro.
Per questo dobbiamo riscrivere la storia
della forestazione, tornare al tempo parziale, dare speranza col turn over
ai giovani, risparmiando anche risorse, considerato che, adesso, spendiamo
fondi FSC. Per questo dobbiamo normalizzare Calabria Verde e lo stiamo facendo
- lo dico al collega Lo Schiavo, che è competente in materia - anche con la
liquidazione coatta amministrativa di AFOR. La informo, collega, che la
liquidazione, di concerto con l'avvocatura regionale, in maniera straordinaria
è riuscita a eliminare il contenzioso su AFOR e a liberare centinaia di
migliaia di euro di pignoramenti seriali che qualcuno in quegli anni e in
questi anni, qualche avvocato, in maniera seriale, ha fatto, perpetrando alla
Regione continue e continue ruberie, attraverso questi atti. In alcuni casi,
segnalati anche alla Guardia di Finanza, sono stati individuati dei duplicati
di pagamento, ma su questo ci saranno, naturalmente, le indagini.
È una brutta storia sulla quale stiamo
cercando di fare luce, non so se ci riusciremo e se riusciremo a risolvere
questa problematica: rilanciare la forestazione rendendola produttiva. Ci
stiamo provando anche attraverso i fondi utilizzati in questi anni e gli sforzi
dei nostri parlamentari che ci stanno sostenendo. Il 6 luglio diventerà legge
una norma, approvata su input dei nostri parlamentari, che sposta 35 milioni di
euro di FSC sul 2024, consentendoci, anche per il 2024, di far fronte agli
impegni che abbiamo nei confronti dei lavoratori di Calabria Verde. Ricordo al
collega Mammoliti che questo governo regionale, questa maggioranza di
centrodestra si è occupata dei lavoratori, provvedendo alla stabilizzazione dei
lavoratori della legge 15 per almeno 307 unità. Con l'impegno del collega
Calabrese, del sottoscritto e di ognuno di noi, garantendo un risultato
importante, questa maggioranza e questo governo regionale, ma soprattutto
questa maggioranza, lo scorso 28 di novembre ha approvato quasi nottetempo,
velocissimamente, un provvedimento che ha messo in sicurezza i forestali dei
Consorzi di bonifica che non percepivano stipendi da mesi, trasferendoli a
Calabria Verde e caricando ulteriormente Calabria Verde di responsabilità. Se
non avessimo voluto fare questo ci saremmo comportati diversamente, avremmo
portato tutti a liquidazione; li abbiamo, invece, messi in sicurezza,
assumendoci responsabilità importanti.
Non credo che questo ci debba, invece, fare
richiamare verso lo scandalo finanziario, verso la preoccupazione. Siamo
preoccupati, non è una strada semplice, ma sono convinto che con l'attenzione e
la cura che sta mettendo anche il direttore di Calabria Verde, Oliva, che ha
reso questa corazzata quasi un sommergibile, nel senso che fa quanto di sua
competenza ma svolge anche un'azione sull'antincendio e si stanno rilanciando i
vivai. Sarei più contento di raccontarvi queste cose, che sono cose interessanti
e importanti, tentando anche di mettere in sicurezza l’ente tra mille
difficoltà, con un revisore che viene pagato soltanto sei mila euro. Anche
questa è un'altra cosa importante.
Adesso, Presidente, si deve procedere alle
nomine. Raccomando di scegliere persone di qualità, persone di grande valore
che accompagnino questo percorso che è importante per migliaia e migliaia di
famiglie. Ci sta la polemica politica e ringrazio i colleghi per l'attenzione
che danno a questo settore, che ha bisogno non di 2,4,6 ma di 100 occhi;
quindi, li ringrazio per l'attenzione e anche per il confronto che, ogni volta,
assicurano su questo tema. Grazie.
Grazie, assessore Gallo. Ha chiesto di
intervenire per dichiarazione di voto il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà
per tre minuti.
Grazie, Presidente. lo sa che sono sempre
rispettoso dei tempi.
Apprezzo alcuni passaggi che, naturalmente,
l'Assessore ha ulteriormente precisato. Per quanto mi riguarda troverà nel
sottoscritto ma anche nella responsabilità del gruppo, in merito ai percorsi
positivi di valorizzazione del patrimonio forestale, una sentita e puntuale
collaborazione. Però, Assessore, cerchiamo di avanzare rilievi critici di
merito non per spirito di parte, a prescindere, ma con osservazioni di
responsabilità, con puntualità, manifestando un certo livello di preoccupazione
per lo stato economico finanziario. Lei lo sa perché, quando c'era questa
situazione, era consigliere regionale, io ero altrove, svolgevo un altro ruolo;
quindi, non deve dirlo a me chi c'era prima, ma deve chiederselo lei che è
stato in questi banchi, è stato consigliere da tempo ed ha governato.
Se va a guardare la storia, vede che ho
ragione e poi capisco che ogni volta ci racconti, Assessore, questa storiella,
ma ci confonde con la Lega. È stata la Lega a parlare male dei forestali! Ha
preso un abbaglio, mi dispiace, ma era la Lega che diceva che c'era un
forestale per ogni albero, anzi di più. Invece, i forestali, come dice lei,
hanno operato un grandissimo ruolo di manutenzione ordinaria e straordinaria
del territorio e andrebbero ulteriormente valorizzati. Quindi, assessore,
vorrei che la dialettica, anche aspra, in maniera puntuale, concreta e
positiva, si mantenesse nel merito dei rilievi effettuati.
Abbiamo espresso delle preoccupazioni per la
situazione economica e finanziaria in cui versa questo ente, per i ritardi che
si sono accumulati, per le responsabilità collettive di centrodestra e di
centrosinistra, perché io in quegli anni facevo un altro mestiere o avevo un
altro ruolo e un'altra funzione.
Auspichiamo un'attenzione positiva,
propositiva, un approccio responsabile, di sistema, per mettere in sicurezza
l'ente e per poter valorizzare il grande patrimonio boschivo della nostra
regione.
Se la dialettica ha questo spirito, bene, se
la dialettica è quella di raccontarci sempre la stessa storia per poi cadere
nell’errore di confondere la Lega che parlava male dei forestali con il Partito
Democratico, purtroppo, non posso che respingere al mittente queste
considerazioni e, per quanto mi riguarda, esprimo il voto di astensione del mio
gruppo dall'approvazione di questo bilancio.
Grazie, consigliere Mammoliti.
Ha chiesto di intervenire il collega
Tavernise. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo brevemente.
Volevo soltanto aggiungere alcune nozioni a
questa discussione. Ho ascoltato attentamente l'assessore Gallo che racconta,
sicuramente, una storia che è vera ma solo in parte, mi permetto di dire. Se è
vero che il direttore di Calabria Verde, Oliva, sta portando dei miglioramenti
allo status di Calabria Verde, ci sono alcuni dati e alcune problematiche che,
purtroppo, con la nuova governance - mi dispiace dirlo - assessore Gallo, e
anche con il suo assessorato, che ormai da quattro anni gestisce il settore, non
ha risolto in materia di forestazione, ma, soprattutto, non ha risolto i
problemi in materia contabile. Le spiego anche il perché. Noi abbiamo, ancora
oggi, decine e decine di lavoratori ex AFOR che hanno svolto, negli ultimi
anni, il servizio presso Calabria Verde, che vantano il TFR. Sono mesi,
assessore Gallo, che lei sfugge a questa problematica, non ci dà mai risposte
in questa Aula su come vuole risolvere il problema della mancata liquidazione e
il mancato pagamento dei lavoratori di Calabria Verde. Quindi mi aspetto ci dia
la possibilità, in una risposta a questo mio intervento, di capire come si sta
muovendo in questa direzione.
Poi aggiungo e concludo, ho letto i dati
ISPRA sul 2023, la Sicilia e la Calabria hanno avuto la maggior parte degli
incendi dolosi - sono dati di pochi giorni fa - e, nel 2023, le sole regioni
Sicilia e Calabria hanno contribuito a più dell'83 per cento del totale di
superficie forestale italiana colpita da grandi incendi boschivi, tra questi la
Provincia di Reggio Calabria risulta quella che ha avuto più incendi dolosi.
Anche qui, oltre agli slogan, oltre ai video social dei droni del presidente
Occhiuto, i dati dicono l'esatto contrario rispetto a quella che è il vostro
racconto, la vostra narrazione di una Calabria diversa, di una Calabria che ha
risolto il problema degli incendi, di una Calabria che ha risolto il problema
del carrozzone che era una volta Calabria Verde. Quindi, l’assessore
all'agricoltura Gallo, che è Assessore ormai da quattro anni, cosa sta facendo
per il TFR dei lavoratori di Calabria Verde e come vuole interrompere questa
tendenza? Perché è inaccettabile che, ancora una volta, siamo all'ultimo posto
delle classifiche, purtroppo, a causa di notizie non felici che non danno una
buona immagine della nostra regione, come in questo caso gli incendi boschivi.
Grazie.
Passiamo alla votazione del provvedimento nel
suo complesso. Il provvedimento è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportato in Allegati)
Passiamo al punto 5, la proposta di legge
numero 271/12^ d’’iniziativa del consigliere Alecci e della consigliera
Gentile, recante: “Riconoscimento dell'albergo nautico diffuso. Modifiche ed
integrazioni della legge regionale 7 agosto 2018, numero 34 (Norme sulla
classificazione delle strutture ricettive extra alberghiere)”.
Cedo la parola al relatore, consigliere
Alecci, per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie, signor Presidente. Un ringraziamento
alla sesta Commissione che ha votato all'unanimità questa proposta e,
chiaramente, alla presidente Katya Gentile. Per me è un passaggio importante
per la nostra la nostra regione, perché la Calabria si dota di uno strumento
innovativo nel settore turistico, capace, soprattutto, di soddisfare quelle che
sono le richieste crescenti che sono rivolte al turismo esperienziale, nel
rispetto dell'ambiente, permettendo a dei giovani di poter investire nella
nostra regione, creando questi alberghi diffusi sulle coste attraverso
l'utilizzo di imbarcazioni che diventano delle vere e proprie camere di hotel,
come già fanno in altre regioni, in altri Paesi del mondo. Immaginare di poter
dormire sentendo il rumore del mare sotto le stelle, magari di fronte Scilla,
di fronte Tropea, permettetemi, anche di fronte Soverato, tante belle località
turistiche calabresi, è sicuramente suggestivo, non ha impatto sull'ambiente
perché non serve costruire nuovi alberghi sulla costa, si potrà portare la
colazione con un'altra imbarcazione, come già avviene spesso, con prodotti
tipici locali.
Quindi mi fa piacere, anche da consigliere di
opposizione, portare una proposta che vuole contribuire a migliorare l'offerta
turistica calabrese. Penso che a questo punto sia anche, forse, inutile
annoiarvi con la relazione, perché le parole che ho appena espresso racchiudono
il vero senso di questa riforma che è quello di riuscire a fare un turismo
sostenibile, di qualità, che possa accogliere con attenzione e sostenibilità
del territorio chi vuole venire a visitare la nostra regione e, soprattutto, gli
800 chilometri di costa. Grazie.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega
Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo su questa proposta di
legge non solo per confermare il mio voto favorevole, ma per inserirmi nella
discussione richiamando la precedente legge approvata da questo Consiglio lo
scorso anno, la legge numero 26 del 2022 che, assieme alla consigliera Katya
Gentile, abbiamo portato in questa Aula e che atteneva alla disciplina dei marina resort. Voglio richiamare questa legge per un
motivo ben preciso - non c'è il Presidente, ma ne riparleremo nuovamente quando
sarà in quest’ Aula – e cioè perché questa legge è inapplicata.
Rischiamo di approvare leggi in Consiglio
regionale per le quali, poi, non sono approvati i regolamenti attuativi.
Mi piace ricordare la legge di iniziativa del
consigliere Alecci che va nella direzione di una forma di turismo diverso di
cui questa Calabria ha davvero bisogno, ma la nostra legge dello scorso anno,
quella dei marina resort, aveva la stessa finalità e
cioè equiparava le strutture dei nostri porti, pontili a strutture ricettive
all'aperto, in modo tale da applicare l'aliquota agevolata del 10 per cento
anziché del 22 per cento. Recepivano una norma che c'era in tutte le Regioni
del meridione, che era di una facilità enorme e avrebbe dato anche quest'estate
la possibilità di avere un vantaggio di competitività per il sistema portuale
calabrese e, in particolare, per il sistema turistico della nautica da riporto.
Questa legge è ferma perché la Giunta regionale non ha approvato il
regolamento; un regolamento semplicissimo che, forse, in Dipartimento hanno
anche approfondito e che doveva solamente classificare i requisiti per poter
usufruire e accedere a tale disciplina fiscale di vantaggio.
Pongo il problema più complessivo di leggi
approvate e non applicate: abbiamo bisogno di fare una manutenzione delle leggi
regionali, altrimenti siamo qui a legiferare, facciamo il comunicato stampa e,
dopo, tutto resta fermo e la legge non trova la sua applicazione concreta. Mi
dà l'occasione il consigliere Alecci di parlare di questo e di richiamare la
vostra attenzione: è inutile puntare su una politica di immagine della Regione
Calabria quando i nostri strumenti legislativi semplici non trovano attuazione.
Richiedo, nuovamente, in quest'Aula, l'applicazione della legge, non solo
l'approvazione della legge del consigliere Alecci, ma che questa legge sia
concretamente applicata come quella dei marina resort.
Non riesco a capire perché, dopo un anno, non siamo riusciti a fare vedere la
luce ad una proposta di legge così elementare. Andate nel sistema portuale
calabrese e vedete la differenza per chi ha piccole o grandi imbarcazioni,
perché quella legge si applicava a tutte le imbarcazioni di nautica da diporto
ma anche ai servizi accessori, con la possibilità di applicare una tassazione
del 22 o del 10 per cento a costo zero, con una legge che già è in piedi ed è
già legge di questa regione.
Mi dispiace che non sia presente il
Presidente della Giunta regionale perché l'avrei voluta portare alla sua
attenzione; la rivolgo a lei, Presidente del Consiglio, che è la massima
istituzione; l'assessore Varì, l'assessore Staine
erano qui presenti pochi minuti fa.
Chiedo anche che le strade che conducono alle
nostre località turistiche siano oggetto di attenzione della politica, di tutti
noi, perché sono il biglietto da visita, il primo biglietto che un turista nota
quando viene in questa regione. Abbiamo investito milioni di euro sul sistema
aeroportuale, abbiamo dato ulteriori risorse a Ryanair, abbiamo investito in
campagne pubblicitarie, tra l'altro alcune anche discutibili, dopodiché
arrivano i turisti e trovano strade sporche, con buche enormi, con la vegetazione
che arriva fino alla carreggiata stradale. Qual è allora la contraddizione
evidente? È ovvio che non spetta a noi, conosco le competenze. Segnalo un
problema molto concreto riguardante, ad esempio, l'ex strada statale 522, che è
la strada del mare del mio territorio, che congiunge Pizzo Calabro a Tropea,
ora divenuta strada provinciale: la provincia di Vibo non ha la possibilità, le
risorse, i mezzi - non so quale sia la ragione - ma oggi è in stato di
abbandono.
Chiedo che la Regione Calabria, attraverso
l'assessorato competente, possa aprire una vertenza per rimettere sotto la
gestione di ANAS un'arteria così importante. Competenza, ovviamente, che non
riguarda questo Consiglio, ma di cui la politica si deve fare carico; dobbiamo
farci carico di riportare alla competenza di ANAS quelle strade provinciali
che, oggi, sono in stato di abbandono, tipo questa strada che molti di voi
conosceranno.
È una vergogna per la Regione Calabria, non è
una vergogna per il vibonese, è una vergogna per la Regione Calabria ed è una
vergogna che i turisti vengono in questa regione e trovano condizioni
infrastrutturali deboli, cattiva manutenzione. Tutto questo è a costo zero e
può essere la lungimiranza e la visione che la politica deve dare. Grazie,
Presidente.
Grazie. Ha chiesto di intervenire la collega
Gentile. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intanto voglio
ringraziare sia il collega Alecci sia il collega Lo Schiavo per queste due
proposte di legge di cui si parlava, quella che è in discussione oggi e che ci
accingiamo ad approvare e quella dei marina resort a
cui accennava il collega Lo Schiavo. Ho inteso firmare queste due proposte di
legge come Presidente della Commissione turismo e ringrazio tutta la
Commissione per il grande lavoro che ha svolto fin qui in questi due anni
proprio sulla materia del turismo.
Queste proposte di legge, secondo me,
diventano delle opportunità nuove di turismo e di turismo nuovo. In Calabria
sappiamo di avere un patrimonio naturalistico e paesaggistico enorme, 800
chilometri di costa, per cui queste proposte di legge diventano effettivamente
un'opportunità diversa per fare turismo in Calabria, così come funzionano in
altre regioni d'Italia. Purtroppo, devo condividere il ragionamento del
consigliere Lo Schiavo perché si è manifestato, poi, su diverse leggi. Penso
anche alla legge sui Cammini, approvata a marzo dell'anno scorso, che ancora
non ha visto il regolamento attuativo, per cui, purtroppo, c'è da sottolineare
che, benché questo Consiglio regionale politicamente faccia enormi sforzi per
far crescere questa nostra regione anche in termini di turismo esperienziale,
come in questo caso, quindi differente, aggiungendo nuove opportunità,
purtroppo, poi, manca il tassello conclusivo che rende attuative queste
proposte di legge. Grazie.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il
consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Mi hanno molto
sollecitato ad intervenire gli interventi del collega Lo Schiavo e della
collega Gentile che dimostra che c'è una condivisione e una preoccupazione in
merito all'applicazione delle leggi. Possiamo fare tutti gli sforzi possibili e
immaginabili, ma restano vani se, poi, queste proposte di legge, frutto di
considerazioni personali e più ampie, di confronti con associazioni, con il
mondo vitale di questa società calabrese, diventano carta straccia.
Propongo al Presidente dell'Assemblea di
dedicare un punto all'ordine del giorno della prossima seduta per discutere
insieme sullo stato dell'arte dei lavori degli ultimi due anni del Consiglio
regionale, dalla sua presa in carico fino ad oggi. Perché capiremo se c'è la
volontà politica di introdurre tutte le azioni promosse e approvate da
quest'Aula oppure se c'è un momento di deficit tra l'applicazione e
l'approvazione delle leggi. Questo è un problema che dobbiamo porci anche nei
confronti della burocrazia perché, se c'è questo deficit tra approvazione e
applicazione, vuol dire che c'è un problema di leggerezza nell'approvazione
delle leggi o di mancanza di risorse oppure una incapacità della burocrazia di
applicare quanto produciamo in quest'Aula.
Credo che questo sia un problema serio che
rileviamo come gruppo del PD e, quindi, chiediamo al Presidente dell'Assemblea,
dopo gli interventi della collega Gentile, quindi dalla maggioranza, e del
collega Lo Schiavo, per la minoranza, di dedicare un punto all’ordine del
giorno, in cui lei prende l’impegno, Presidente, di portare all'attenzione
dell’Aula ciò che abbiamo approvato e cosa è stato attuato in questi anni, per
fare chiarezza e dire ai calabresi la verità sul lavoro svolto dal Consiglio,
sull'impegno profuso dal Consiglio e sulla capacità di chi doveva recepire il
lavoro svolto da quest'Aula, realizzando quanto proposto e approvato da
quest'Aula. Grazie.
Grazie, collega Bevacqua. Andiamo verso
l'istituzione di un gruppo unico consiliare.
Passiamo ora all'esame e votazione del
provvedimento.
Articolo 1
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di
legge nel suo complesso, unitamente al relativo allegato, con richiesta di
autorizzazione al coordinamento formale. La proposta di legge, unitamente al
relativo allegato, è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al punto 6, la proposta di legge
numero 144/12^ di iniziativa dei consiglieri Raso e Montuoro, recante:
“Istituzione della riserva naturale regionale di Sant'Andrea apostolo dello
Jonio”.
Cedo la parola al relatore, consigliere Raso,
per illustrare il provvedimento. Prego.
La presente proposta di legge, ai sensi della
legge regionale 14 maggio 2003, numero 22, “Norme in materia di aree protette”,
si propone l'istituzione della riserva naturale regionale di Sant'Andrea
Apostolo sullo Jonio nel Comune
di Sant' Andrea Apostolo sullo Ionio.
L'istituzione
della Riserva è stata fortemente voluta dall'amministrazione
comunale di Sant'Andrea e dal FAI. Mi
corre l'obbligo di ricordare la scomparsa Anna Gastel che, insieme al compagno,
Francesco Montesi, è stata tra i promotori di questa Riserva naturale, oltre a
tanti altri studiosi del territorio. E, proprio queste considerazioni, oltre
l'aspetto naturalistico, hanno mosso la mia volontà e quella del collega
Montuoro a sottoscrivere la proposta di legge.
L’Amministrazione
regionale, con guida il presidente Occhiuto, sta facendo tanto nell'ottica
della salvaguardia e valorizzazione ambientali e delle bellezze della nostra
Calabria la cui tutela è uno dei cardini del programma politico del presidente
Occhiuto.
Anche
le recenti modifiche della Costituzione vanno in questa direzione: la legge
costituzionale 11 febbraio 2022, numero 1, che ha modificato gli articoli 9 e
41 della Costituzione, ha riconosciuto un espresso rilievo alla tutela
dell'ambiente, sia nella parte dedicata ai principi fondamentali sia tra le
previsioni della cosiddetta Costituzione economica.
Nella
relazione allegata viene individuata e descritta la Riserva naturale,
localizzata sul litoraneo ionico della provincia di Catanzaro.
Il sito
denominato "Tratto di costa dal fiume Alaca al
torrente Cupito, ad est della Strada Statale 106 e
dalla linea ferroviaria" è costituito da un complesso di aree consecutive,
retrostanti un cordone dunale ricadente nel territorio comunale di Sant'Andrea
Apostolo dello Ionio, lungo la litoranea ionica.
La
superficie totale è pari a circa 203 ettari e comprende una fascia parallela
alla linea di costa che parte dalla battigia per una profondità di 700 metri e
una lunghezza di circa 2,7 chilometri al di sotto della Strada Statale 106 e
dalla linea ferroviaria.
La
finalità è quella di adottare, attraverso una normazione di dettaglio:
strumenti di tutela, misure di recupero, gestione, valorizzazione e promozione
di un territorio di particolare rilevanza naturalistica e paesaggistica, che
può rappresentare una risorsa notevole per la Regione Calabria, per gli Enti
locali e la comunità tutta, anche dal punto di vista turistico ed economico.
L'area
è un sistema ambientale e paesaggistico di grande valore, determinandosi con
formazioni vegetazionali e faunistiche di riconosciuto pregio e importanza per
l'Italia e per L'Europa. Uno scenario di rara bellezza che può essere
considerato come uno dei più importanti siti dell'Italia meridionale per la
conservazione delle dune marine, habitat in costante riduzione a scala
nazionale e regionale. Pertanto, per le sue caratteristiche intrinseche,
rappresenta una delle aree di riferimento per la conservazione dell'habitat
delle dune marine e delle pianure retrostanti a queste ultime.
L'istituzione
della Riserva è dunque un'esigenza di tipo conservazionistico per salvare un
biotopo sempre più raro, ma è anche un fondamentale strumento per avviare
attività di valorizzazione, fruizione sostenibile, rilancio culturale,
salvaguardia del paesaggio e recupero ambientale.
In
pratica, non solo l'area individuata, ma tutto il sistema ambientale connesso,
beneficerà della nascita della Riserva. Ulteriori benefici si avranno in ambito
urbanistico e sociale con tutte le attività di educazione ambientale, studi e
ricerche connesse, in più si riqualificheranno aree compromesse con ricadute
positive sui comparti ambientali.
Inoltre,
anche le attività produttive compatibili, le diverse forme di ospitalità,
fruizione e di accoglienza turistica, così come l'agricoltura, appositamente
regolamentate, beneficeranno della presenza della Riserva, promuovendo
"filiere produttive di qualità". Un'area protetta, in genere, è
sinonimo di qualità ambientale, ed è, già di per sé, un bel ritorno di immagine
per le attività economiche e produttive presenti all'interno o limitrofe
all'area. Inoltre, attraverso appositi disciplinari (di prodotto e di processo)
e la nascita del marchio o dell'emblema di qualità etico-ambientale della
Riserva, si potrà garantire una migliore qualità e compatibilità ambientale dei
prodotti e servizi.
In
altri termini, con l'istituzione della Riserva si persegue l'obiettivo di
preservare l’ambiente, coniugando l'esigenza della conservazione con la
possibilità di una corretta fruizione e divulgazione.
La
proposta è costituita da numero 14 articoli per cui si chiede l'approvazione.
Grazie.
Grazie,
consigliere Raso. Ha chiesto di intervenire il collega Alecci. Ne ha facoltà.
Ringrazio
il presidente Raso in veste di relatore della presente proposta di legge, come
anche per la successiva. Sono due, infatti, le aree protette che oggi si vanno
ad individuare e, mi auguro, ad approvare.
Il
testo in discussione riguarda il territorio bellissimo di Sant'Andrea - tra
l'altro, vicino a dove abito - sul quale già da tantissimi anni c'è una grande
attenzione dal punto di vista ambientale. Tante associazioni di volontariato
lavorano in quel territorio per mantenerlo protetto e pulito; è una delle zone
della nostra costa dove le tartarughe marine depongono le uova, facendone
nascere a centinaia. Si tratta, perciò, di una riserva naturale magnifica e
bellissima da preservare.
Ogni
volta che approviamo proposte di legge di questo tipo, però mi viene sempre da
fare una riflessione - collegandomi anche alle parole del collega Lo Schiavo -
sulla sporcizia delle nostre strade. I territori, infatti, non vengono e non si
deturpano da soli, così come le strade non si sporcano da sole. C’è qualcuno
che le sporca e c'è qualche calabrese, forse, che non ama la nostra regione,
che ha il brutto vizio di aggredire i nostri territori e che probabilmente
aveva in mente di aggredire anche questa bellissima zona della nostra regione.
Quindi,
mi auguro che, prima o poi, anche in Calabria il senso civico e la crescita, da
questo punto di vista, mettano un freno, anche, alla creazione di tutte queste
riserve, non perché non siano cose buone da realizzare - anzi faccio i
complimenti - ma perché il rispetto della legge e dell'ambiente verranno,
finalmente, prima e non ci sarà più bisogno di imporre nessuna tutela. Grazie.
Non ci
sono interventi, quindi, passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
All’articolo
9, è stato presentato l'emendamento, protocollo numero 13252/A02, a firma del
consigliere Montuoro. Cedo la parola alla collega De Francesco per
l'illustrazione.
Grazie, Presidente. Il presente emendamento
modifica l'articolo 9, comma 3, specificando che gli oneri dell'eventuale
commissariamento sono a carico del bilancio dell'ente gestore, ciò al fine di
garantire la neutralità finanziaria della disposizione. Pertanto, alla fine del
comma 3, dell'articolo 9 è aggiunto il seguente periodo: “con oneri a carico
del bilancio dell'Ente gestore”. Il presente emendamento non ha risvolti
finanziari, atteso che tende a specificare che l'articolato non genera oneri a
carico del bilancio regionale. Grazie.
Parere della Giunta?
VARÌ Rosario, Assessore
allo sviluppo economico e attrattori culturali
Parere favorevole.
Parere del relatore?
RASO Pietro (Lega Salvini), relatore
Parere favorevole.
Pongo
in votazione l'emendamento protocollo numero 13252/A02 che è approvato.
Pongo
in votazione l'articolo 9.
Articolo 9
(È approvato così come emendato)
Articolo 10
(È approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Articolo 12
(È approvato)
Articolo 13
(È approvato)
Articolo 14
(È approvato)
Passiamo
alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, unitamente ai
relativi allegati con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. La
proposta di legge unitamente ai relativi allegati è approvata, con
autorizzazione al coordinamento formale, così come emendata.
(Il Consiglio approva)
(È riportato in Allegati)
Passiamo
al punto 7, la proposta di legge numero 247/12^ di iniziativa del consigliere
Raso, recante: “Riserva naturale regionale Laghi La Vota di Gizzeria”.
Cedo la
parola al collega Raso per la relazione. Prego.
Grazie,
Presidente. La presente proposta di legge si propone l’Istituzione della
Riserva naturale regionale Laghi La Vota di Gizzeria, localizzata sul litoraneo
tirrenico della provincia di Catanzaro, ricadente nel Comune di Gizzeria (CZ).
L'area di che trattasi è quella già ricadente all'interno di una più ampia zona
di conservazione speciale (ZCS) Laghi La Vota cod. IT9330087.
L'istituzione
della riserva è stata fortemente voluta dall'amministrazione comunale di
Gizzeria. I rappresentanti dell'amministrazione comunale con a capo il Sindaco
sono presenti nel pubblico del Consiglio regionale e a loro rivolgo i miei
saluti.
E
proprio questa volontà ci propone una comunità che guarda oltre e che considera
la tutela ambientale e paesaggistica come un'occasione per lo sviluppo
turistico del proprio territorio. Sviluppo turistico che ha come punto di
partenza le bellezze naturalistiche, il litorale di Gizzeria, la promozione
degli sport acquatici come il Kite surf con gli innumerevoli eventi
internazionali organizzati e in corso di realizzazione, la bellezza del borgo
storico, la storia della comunità, dei monumenti, il fascino di una storia
millenaria, l'operosità delle associazioni e della stessa amministrazione
comunale, che credono in questa forma di turismo anche turismo esperienziale
che ha avuto successo in molte regione italiane.
Queste
considerazioni e l'entusiasmo della comunità per l'istituzione della Riserva
naturale, oltre l'aspetto strettamente naturalistico, hanno mosso la mia
volontà a sottoscrivere la proposta di legge.
L'area
oggetto della presente proposta è ricompresa nel Parco extraurbano "Parco
Laghi La Vota" i cui lavori di realizzazione sono già in corso e
finanziati dalla Regione Calabria nell'ambito del Programma Operativo
Regionale, all'interno del Progetto integrato di sviluppo locale denominato
"Costa degli Ulivi", per la cui attuazione ringrazio il presidente
Occhiuto e gli uffici preposti del Dipartimento ambiente della Regione
Calabria.
Il
Consiglio regionale, anche in modo bipartisan, sta facendo molto per la
salvaguardia ambientale dei nostri territori con la sua attività legislativa e
per questo ringrazio il presidente del Consiglio, Mancuso, e tutti i gruppi
politici. Voglio ricordare che per l'istituzione di questa riserva abbiamo
avuto il voto favorevole in Commissione di tutti i consiglieri sia di
maggioranza sia di opposizione.
Nella
relazione allegata alla proposta sono descritte le caratteristiche dell'area
d'intervento che ha una superficie totale pari a circa 113 ettari e comprende
una fascia parallela alla linea di costa che parte dalla battigia per una
profondità di circa 650 metri e una lunghezza di circa 1,7 chilometri, al di
sotto della S.S.18.
L'area
è un sistema ambientale e paesaggistico di grande valore, determinandosi con
formazioni vegetazionali e faunistiche di riconosciuto pregio e importanza per
l'Italia e per L'Europa. Uno scenario di rara bellezza che può essere
considerato come uno dei più importanti siti dell'Italia meridionale per la
conservazione delle aree umide, habitat in costante riduzione a scala nazionale
e regionale. Pertanto, per le sue caratteristiche intrinseche, rappresenta una
delle aree di riferimento per la conservazione dell'habitat delle dune marine e
delle aree umide.
L'istituzione
della Riserva è, dunque, un'esigenza di tipo conservazionistico per salvare un
biotopo sempre più raro, ma è anche un fondamentale strumento per avviare
attività di valorizzazione, fruizione sostenibile, rilancio culturale,
salvaguardia del paesaggio e recupero ambientale.
Riqualificare
e gestire l'area, secondo criteri di protezione e tutela, permetterà una
corretta fruizione della stessa e si potranno pianificare interventi in base
alle emergenze e alle esigenze naturalistiche e culturali presenti nonché
valutando le scelte economiche più appropriate.
In
definitiva, istituire la "Riserva naturale regionale dei Laghi La Vota di
Gizzeria" si qualificherebbe come un'opportunità di tutela di bellezza,
risorsa per l'economica locale e per l'offerta turistica, ma anche una scelta
in linea con la recente risoluzione dell'europarlamento sulla "Strategia
sulla Biodiversità" per il 2030; un elemento di pregio, fonte di
progettualità, con straordinarie potenzialità e ricadute, anche economiche,
soprattutto per la vicinanza all'area urbana e quindi per la facilità di
accesso.
Si
tratta non solo di salvaguardare un patrimonio naturalistico di grande valore,
ma anche di sviluppare programmi di ricerca e tutela, di educazione ambientale,
nuove strutture di formazione e educazione, sviluppando altresì percorsi
culturali-naturalistici, favorendo la nascita di un centro studi, dando vita a
quello che potrà essere definito un laboratorio a cielo aperto a due passi
dalla città.
La
Riserva potrebbe assicurare maggiore coerenza e un "rinforzo"
notevole alla rete naturalistica calabrese, sia in termini di tutela sia di
offerta turistica, favorendo un importante collegamento con le altre aree
protette calabresi.
L'esigenza
di istituire la "Riserva naturale regionale dei Laghi La Vota di
Gizzeria" si inquadra in un'ottica di sviluppo sostenibile di grande
attualità, peraltro riferibile a un processo socioeconomico già in atto e
ampiamente conosciuto nella comunità di Gizzeria.
In
altri termini, con l'istituzione della riserva si persegue l'obiettivo di
preservare l’habitat, coniugando l'esigenza della conservazione con la
possibilità di una corretta fruizione, divulgazione e sviluppo turistico ed
economico.
La
proposta è costituita da 13 articoli per cui si chiede l'approvazione. Grazie.
Grazie. Ha chiesto di intervenire la collega
Bruni. Ne ha facoltà.
Intervengo
con piacere, perché è un'area che conosco, condivido e vivo. Intanto il mio
ringraziamento va al collega Raso per l'importante lavoro che ha svolto, anche
da un punto di vista organizzativo, su questa proposta, perché c'è una
relazione illustrativa molto completa, scientifica e cartografie. La proposta
dell'istituzione della riserva naturale poggia già su quella che è l'area SIC,
ormai da più di vent'anni definita come tale e quindi un'area già riconosciuta
a livello europeo particolarmente importante.
Il
collega Raso ha già definito le importanze non solo dal punto di vista
naturalistico ma anche da un punto di vista ambientalistico e di turismo di
quest'area, oggi pienissima di giovani che vengono da tutte le parti del mondo
per fare Kite surf.
Ma
quello che mi piacerebbe vedere davvero è il completamento di tutti questi
progetti e lavori in itinere, perché anche i finanziamenti che sono stati
previsti e i lavori che si dicono già in essere o già iniziati in realtà,
forse, ancora non si vedono e, soprattutto, non sono stati completati.
Mi
corre l'obbligo di sottolineare come queste aree magnifiche abbiano, comunque,
poi necessità di una valorizzazione di percorsi per arrivarci e quindi
ritorniamo al discorso delle strade e della possibilità di accesso che i miei
colleghi hanno già sottolineato in abbondanza di questa nostra terra magnifica,
che ha bisogno forse di una riscossione da un punto di vista umano e sociale,
di un'appropriazione in termini proprio sociali da parte delle collettività che
spesso deturpano con lanci di sacchetti di spazzatura. Ne vediamo da tutte le
parti.
Queste
meravigliose aree hanno necessità di essere anche apprezzate all'interno
proprio della nostra collettività con delle operazioni culturali, cioè non
basta farle, dobbiamo propagandarle, ma dobbiamo, soprattutto, insegnare ai
nostri cittadini a rispettarle perché, se non c'è il rispetto, chiaramente,
tutto questo grandissimo lavoro rischia di essere mandato al macero: possiamo
fare le cose migliori del mondo però non ne tireremo fuori i risultati.
Chiudo
annunciando - interpretando l'idea, anche, dei miei colleghi del Partito
Democratico - un voto positivo. Come in altre occasioni, anche oggi, quando si
tratta di dire le cose che non vanno, le diciamo e, quando si tratta di
proporre e mettere a frutto delle buone pratiche e delle buone proposte
legislative per la nostra terra, noi ci siamo.
Il tema
dell'ambiente, della natura e della salvaguardia ci è assolutamente caro, per
cui noi del Partito Democratico esprimiamo il voto favorevole. Grazie,
Presidente.
Grazie,
collega Bruni. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
(È approvato)
Articolo 2
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
All’articolo
9 è stato presentato l'emendamento, protocollo numero 13252, a firma del
consigliere Montuoro. Cedo la parola alla collega De Francesco per
l'illustrazione, prego.
Grazie,
Presidente. Il presente emendamento modifica l'articolo 9, comma 3,
specificando che gli oneri dell'eventuale commissariamento sono a carico del
bilancio dell'Ente gestore, ciò al fine di garantire la neutralità finanziaria
della disposizione.
Il
presente emendamento non ha risvolti finanziari, atteso che tende a specificare
che l'articolato non genera oneri a carico del bilancio regionale. Grazie.
Parere della Giunta?
VARÌ Rosario, Assessore
allo sviluppo economico e attrattori culturali
Parere favorevole.
Parere del relatore?
RASO Pietro (Lega Salvini), relatore
Parere favorevole.
Pongo
in votazione l'emendamento che è approvato.
Pongo
in votazione l'articolo 9.
Articolo 9
(È approvato così come emendato)
Articolo 10
Articolo 11
(È approvato)
Articolo 12
(È approvato)
Articolo 13
(È approvato)
Passiamo
alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, unitamente ai
relativi allegati, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. La
proposta di legge, unitamente ai relativi allegati, è approvata con
autorizzazione al coordinamento formale, così come emendata.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Ha
chiesto di intervenire il collega Giacomo Crinò. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Con riferimento alle
proposte di provvedimento amministrativo numero 172/12^ e numero 173/12^,
inserite nei punti 8 e 9 all'ordine del giorno, propongo di dare seguito a
quanto previsto dall'articolo 2, comma 3, della legge regionale 4 agosto 1995,
numero 39 e dall'articolo 113 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Grazie.
Grazie,
collega Crinò. Votiamo per l’esercizio dei poteri sostitutivi da parte del
Presidente del Consiglio per la nomina di cui al punto 8, recante: “Proposta di
provvedimento amministrativo numero 172/12^ di iniziativa dell'Ufficio di
Presidenza, recante: “Nomina del Revisore unico dei conti dell'Azienda
regionale per la forestazione e per le politiche della montagna denominata
Azienda Calabria Verde, costituito in forma monocratica e composto da un membro
effettivo e da un membro supplente”.
Pongo
ai voti la proposta del collega Crinò, che è approvata.
(Il Presidente del Consiglio regionale è incaricato di esercitare i
poteri sostitutivi)
Votiamo
per l’esercizio dei poteri sostitutivi da parte del Presidente del Consiglio
per la nomina di cui al punto 9, “Proposta di provvedimento amministrativo
173/12^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Nomina del Collegio
dei sindaci dell'Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese
ARSAC, costituito in forma monocratica e composto da un membro effettivo e da
un membro supplente”.
Pongo
ai voti la proposta del collega Crinò, che è approvata.
(Il Presidente del Consiglio regionale è incaricato di esercitare i
poteri sostitutivi)
Passiamo
all'ultimo punto posto all'ordine del giorno, la proposta di legge numero
282/12^ di iniziativa dei consiglieri Gentile, De Francesco, Gallo, recante:
“Modifiche alla legge regionale 25/2013. Disposizioni in materia di
Forestazione”.
Cedo la parola alla relatrice, consigliera
Gentile, per illustrare il provvedimento.
Grazie, signor Presidente. La proposta di
legge rientra nell'ambito dell'azione di normalizzazione dell'Azienda Calabria
Verde portata avanti da questa maggioranza e a cui si riferiva prima proprio
l'assessore Gallo. È una norma che si è resa necessaria - abbiamo sottoscritto
questa proposta di legge insieme alla collega De Francesco e all'assessore
Gallo - proprio per una serie di contenziosi che negli anni erano venuti fuori
a causa di un inquadramento errato, se così possiamo dire, del personale dedicato
alla sorveglianza idraulica all'interno dell'Azienda Calabria Verde: avevano un
contratto di tipo privatistico e non pubblico, per cui ci sono stati una serie
di contenziosi. Azienda Calabria Verde, purtroppo, è risultata soccombente e si
profilava anche il problema del danno erariale, per cui abbiamo voluto
responsabilmente portare questa modifica di legge proprio per sopperire a
questo tipo di problema, d'accordo naturalmente anche con il direttore generale
di Calabria Verde, Giuseppe Oliva. Grazie.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega
Alecci. Ne ha facoltà.
Grazie,
signor Presidente. Intervengo per evidenziare, anche, in virtù della
discussione che c'è stata prima tra il collega Mammoliti, il collega Montuoro e
l'assessore Gallo, che su alcuni provvedimenti d’iniziativa della maggioranza,
soprattutto con ricadute per i lavoratori, l'opposizione lavora con grande
senso di responsabilità, perché se dovessimo uscire dall'Aula credo che, al
momento, mancherebbe il numero minimo per poter votare, salvo chiamare i
colleghi facendogli fare una inversione a U con la macchina o facendoli
rientrare da qualche ufficio o da qualche riunione.
Questo
a testimonianza della presenza dell'opposizione che svolge il suo ruolo e
rimane in Aula con grande senso di responsabilità per portare avanti anche
quelle che sono le posizioni della maggioranza. Ci tenevo a sottolinearlo.
Grazie.
Grazie.
Il senso di responsabilità lo apprezziamo, ma il numero legale c’è. Perde tempo
a contare.
Passiamo
all'esame e votazione del provvedimento.
All’articolo
1, è stato presentato l'emendamento protocollo numero 13574 a firma della
consigliera De Francesco a cui cedo la parola per l'illustrazione.
Grazie, Presidente. Si tratta di una proposta
emendativa che modifica il comma 6, dell'articolo 1 della proposta di legge
numero 282/12^ e prevede una modifica per il personale dipendente dell'Azienda
Calabria Verde con rapporto di lavoro a tempo indeterminato in forza al
comparto della sorveglianza idraulica dell'Azienda Calabria Verde che, previa
manifestazione di interesse, potrà essere inquadrato con un contratto
collettivo nazionale del lavoro enti locali nel profilo degli operatori
esperti. Il presente emendamento non produce ulteriori o maggiori oneri a
carico del bilancio regionale. Grazie.
Parere della Giunta?
VARÌ Rosario, Assessore
allo sviluppo economico e attrattori culturali
Parere favorevole.
Parere del relatore?
GENTILE Katya (Lega Salvini), relatrice
Parere favorevole.
Pongo
in votazione l'emendamento che è approvato.
Pongo
in votazione all'articolo 1.
Articolo
1
(È
approvato così come emendato)
Articolo
2
(È approvato)
Articolo
3
(È
approvato)
Passiamo
alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, così come emendata,
con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. La proposta di legge
è approvata con autorizzazione al coordinamento formale così come emendata.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Avendo esaurito gli argomenti posti
all'ordine del giorno, la seduta è tolta.
La seduta termina alle 17.34
Hanno chiesto
congedo: Graziano, Iacucci, Mattiani, Pietropaolo.
(È concesso)
Sono state
presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei
consiglieri regionali:
Bevacqua,
Alecci, Bruni, Iacucci, Mammoliti, Muraca “Modifiche ed integrazioni alla legge
regionale 30 marzo 1995, n. 8 (Norme per la regolarizzazione delle occupazioni
senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica)” (PL n. 295/12^).
È stata assegnata alla quarta Commissione -
Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente per l’esame
di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il
parere finanziario.
Laghi
“Interventi regionali per il recupero, il reimpiego e la donazione ai fini del
riutilizzo di farmaci in corso di validità per uso umano e veterinario” (PL n.
296/12^).
È stata assegnata alla terza Commissione -
Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame di merito e alla
seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Molinaro,
Gelardi, Mancuso, Mattiani, Raso “Modifiche all’art. 18 della legge regionale
21 dicembre 2005, n. 17 (Norme per l'esercizio della delega di funzioni
amministrative sulle aree del demanio marittimo)” (PL n. 297/12^).
È stata assegnata alla quarta Commissione -
Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente per l’esame
di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il
parere finanziario.
Neri
“Modifiche della legge regionale 29 novembre 2019, n. 48 (Disposizioni in
materia funeraria e polizia mortuaria)” (PL n. 298/12^).
È stata assegnata alla terza Commissione -
Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame di merito e alla
seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Tavernise,
Gentile e Muraca “Interventi per contrastare il fenomeno del lavoro irregolare
e dello sfruttamento dei lavoratori in agricoltura” (PL n. 299/12^).
È stata assegnata alla sesta Commissione -
Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse
naturali, Sport e Politiche giovanili per l’esame di merito, alla terza
Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per il parere di
cui all’ex articolo n. 66, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio
regionale della Calabria e alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Graziano
“Norme per l'esercizio della pesca degli osteitti e per la protezione e
l’incremento della fauna nelle acque interne della Regione Calabria” (PL n.
300/12^).
È stata assegnata alla sesta Commissione -
Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse
naturali, Sport e Politiche giovanili per l’esame di merito e alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Sono state
presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo
di iniziativa della Giunta regionale:
“Modifica
del Piano Regione di Gestione dei Rifiuti - Integrazione criterio localizzativo
“Fattore pressione discariche” - (Deliberazione G.R. n. 293 del 21.06.2024)”
(PPA n. 168/12^).
È stata assegnata alla quarta Commissione -
Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente per l’esame
di merito.
“Rendiconto
esercizio 2023 dell’Agenzia Regionale per la protezione dell’Ambiente della
Calabria (ARPACAL) - (Deliberazione G.R. n. 324 del 25.06.2024)” (PPA n.
169/12^).
È stata assegnata alla seconda Commissione -
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero per l’esame di merito.
“Rendiconto
esercizio 2020 dell’Azienda Calabria Verde - (Deliberazione G.R. n. 325 del
25.06.2024)” (PPA n. 170/12^).
È stata assegnata alla seconda Commissione -
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero per l’esame di merito.
“Rendiconto
esercizio 2021 dell’Azienda Calabria Verde - (Deliberazione G.R. n. 326 del
25.06.2024)” (PPA n. 171/12^).
È stata assegnata alla seconda Commissione -
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero per l’esame di merito.
Sono state presentate alla Presidenza le
seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa d’Ufficio:
“Riaccertamento
ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2023, ai sensi dell’art.
3, comma 4, del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e conseguenti
variazioni al bilancio di previsione 2023-2025 e al bilancio di previsione
2024-2026 del Consiglio regionale della Calabria” (PPA n. 167/12^).
“Nomina del
Revisore unico dei conti dell’Azienda regionale per la forestazione e per le
politiche della montagna, denominata Azienda Calabria Verde, costituito in
forma monocratica e composto da un membro effettivo e da un membro supplente
(legge regionale 16 maggio 2013, n. 25)” (PPA n. 172/12^).
“Nomina del Collegio dei sindaci dell’Azienda
Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC) costituito in
forma monocratica e composto da un membro effettivo e da un membro supplente
(legge regionale 20 dicembre 2012, n. 66)” (PPA n. 173/12^).
La Giunta
regionale ha trasmesso, per il parere della competente Commissione consiliare,
la deliberazione n. 195 del 23 aprile 2024, recante:
“Piano di
Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007/2013. Riprogrammazione economie accertate
e somme in competenza sulle Linee di intervento del Programma. Approvazione
Schede di intervento variate. Approvazione rimodulazione del Piano
Finanziario”.
(Parere
numero 37/12^).
È stata assegnata alla seconda
Commissione consiliare permanente.
La Giunta
regionale ha trasmesso, per il parere della competente Commissione consiliare,
la deliberazione n. 211 del 6 maggio 2024, recante:
“Programma
Operativo Complementare (POC) 2014-2020 della Regione Calabria. Approvazione
rimodulazione interna del Programma a norma del punto 2 della Delibera CIPE
10/2015”.
(Parere
numero 38/12^).
È stata assegnata alla seconda
Commissione consiliare permanente.
La Giunta
regionale ha trasmesso, per il parere della competente Commissione consiliare,
la deliberazione n. 262 del 5 giugno 2024, recante:
“Approvazione
del Regolamento di Attuazione della legge regionale 21 agosto 2007, n. 18
(Norme in materia di usi civici)”.
(Parere
numero 39/12^).
È stata assegnata alla sesta Commissione
consiliare permanente.
La sesta
Commissione consiliare permanente, nella seduta del 25 giugno 2024, ha
esaminato la deliberazione della Giunta regionale n. 262 del 5 giugno 2024,
recante:
“Approvazione
del Regolamento di Attuazione della legge regionale 21 agosto 2007, n. 18
(Norme in materia di usi civici)” ed a conclusione ha espresso, all’unanimità
dei gruppi presenti, parere contrario.
(Parere
numero 39/12^).
Il
consigliere regionale Katya Gentile, in data 7 maggio 2024, ha aderito al
Gruppo Misto.
Il
consigliere regionale Katya Gentile, in data 13 giugno 2024, ha aderito al
Gruppo “Lega Salvini”.
In data 10
maggio 2024, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le
sottoindicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate
telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 97 del 10
maggio 2024:
1) legge
regionale n. 18 del 10 maggio 2024, recante: “Modifiche e integrazioni della
legge regionale 8 febbraio 2018, n. 7 (Norme per la tutela dei consumatori e
degli utenti)”;
2) legge
regionale n. 19 del 10 maggio 2024, recante: “Modifica della legge regionale 3
ottobre 2023, n. 45 (Promozione del benessere degli animali d'affezione e
prevenzione del randagismo)”;
3) legge
regionale n. 20 del 10 maggio 2024, recante: “Modifica dell’articolo 4 della
legge regionale 22 dicembre 2017, n. 57 (Modifiche alla l.r.
32/1996 e norme in materia di edilizia residenziale pubblica e sociale)”.
In data 15
maggio 2024, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le
sottoindicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate
telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 101 del 16
maggio 2024:
1) legge
regionale n. 21 del 15 maggio 2024, recante: “Tutela e valorizzazione dell’Arcomagno nel Comune di San Nicola Arcella”;
2) legge
regionale n. 22 del 15 maggio 2024, recante: “Disposizioni per il
riconoscimento, la tutela e la valorizzazione della transumanza e dei tratturi
quale patrimonio culturale della regione Calabria”;
3) legge
regionale n. 23 del 15 maggio 2024, recante: “Istituzione del Parco naturale
regionale “Valle del Coriglianeto””;
4) legge
regionale n. 24 del 15 maggio 2024, recante: “Disposizioni per il sistema
integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino ai sei anni”;
5) legge
regionale n. 25 del 15 maggio 2024, recante: “Interventi per il trasferimento
dei crediti fiscali derivanti dall’efficientamento energetico del patrimonio
edilizio”.
La proposta
di legge n. 271/12^, di iniziativa del consigliere regionale Alecci, recante:
“Riconoscimento
dell’albergo nautico diffuso. Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 7
agosto 2018, n. 34 (Norme sulla classificazione delle strutture ricettive
extralberghiere)” è stata sottoscritta anche dal consigliere regionale Gentile.
La proposta
di legge n. 52/12^, di iniziativa del consigliere regionale Lo Schiavo,
recante:
“Disciplina
delle Cooperative di comunità” è stata sottoscritta anche dal consigliere
regionale Straface.
La proposta
di legge n. 285/12^, di iniziativa dei consiglieri regionali Molinaro, Gelardi,
Mancuso, Mattiani e Raso, recante:
“Modifica
dell’articolo 22 della legge regionale 17 maggio 1996, n.9 (Norme per la tutela
e gestione della fauna selvatica e l’organizzazione del territorio ai fini
della disciplina programmata dell’esercizio venatorio)” è stata sottoscritta
anche dal consigliere regionale Gentile.
In data 9
maggio 2024 è pervenuta l’integrazione alla risposta all’interrogazione numero
221 del 12.3.2024 a firma del consigliere regionale Alecci.
La Giunta
regionale ha trasmesso la deliberazione n. 263 del 5 giugno 2024, recante:
“Inventario
dei beni immobili della Regione Calabria - Aggiornamento al 31 dicembre 2023”.
Il
Difensore civico della Regione Calabria ha trasmesso, ai sensi dell'art. 4
comma 1 della legge regionale 16 gennaio 1985, n. 4, la relazione annuale
relativa all'attività istituzionale svolta nell'anno 2023.
In data 26
giugno 2024, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sottoindicato
regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul
Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 133 del 27 giugno 2024:
-
Regolamento regionale n. 5 del 26 giugno 2024, concernente: “Abrogazione del
regolamento regionale 23 marzo 2018, n. 7 “Regolamento sulle modalità di
selezione di figure professionali per l’attività di assistenza tecnica del POR
Calabria FESR e FSE 2014/2020, del Piano di azione coesione e del fondo di
sviluppo e coesione e per il rafforzamento della capacità istituzionale””.
La Giunta
regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al
bilancio di previsione finanziario 2024-2026:
1.)
deliberazioni della Giunta regionale dalla
numero 221 alla numero 230 del 14 maggio 2024;
2.)
deliberazioni della Giunta regionale dalla
numero 237 alla numero 249 del 27 maggio 2024;
3.)
deliberazioni della Giunta regionale dalla
numero 264 alla numero 271 - numeri 273 e 274 del 5 giugno 2024;
4.)
deliberazioni della Giunta regionale dalla
numero 281 alla numero 289 del 13 giugno 2024;
5.)
deliberazioni della Giunta regionale dalla
numero 303 alla numero 315 del 21 giugno 2024;
6.)
deliberazioni della Giunta regionale numero
327 e 328 del 25 giugno 2024.
Alecci. Al
Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- l’art. 1,
c. 5 del DL 19 maggio 2020, n. 34, recante “Misure urgenti in materia di
salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse
all'emergenza epidemiologica da COVID-19” convertito in legge 17 luglio 2020,
n. 77, ha disposto l’introduzione dell’infermiere di famiglia o di comunità
(IFC), al fine di rafforzare i servizi infermieristici;
- il DM. 23
maggio 2022, n. 77, sugli standard per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale
ha previsto, all’interno delle Case della Comunità, la figura dell’Infermiere
di Famiglia o Comunità. Il Decreto ha ridefinito il numero (uno ogni 3.000
abitanti) e le attività dell’infermiere di famiglia o di comunità;
- l’IFC è
il professionista sanitario di riferimento che assicura assistenza
infermieristica ai diversi livelli di complessità in collaborazione con tutte
le risorse, formali e informali, della comunità in cui opera, in maniera
proattiva e ponendo al centro la persona. L’obiettivo dell’IFC è garantire
l’integrazione interdisciplinare (sanitaria e sociale) dei servizi e dei
professionisti e la risposta assistenziale ai nuovi bisogni sanitari, anche
potenziali, della comunità;
- nel corso
dello scorso anno, Agenas ha emanato le “Linee di indirizzo Infermiere di
Famiglia o Comunità”;
- l’ultimo
aggiornamento del documento di “Riorganizzazione della rete territoriale” della
Regione Calabria, ha previsto questa figura;
- anche il
PNRR, alla Missione 6 – Salute – Componente 1, ha dedicato particolare
attenzione alla figura;
- nazioni
come il Regno Unito e gli Stati Uniti d’America utilizzano già da tempo figure
professionali simili all’infermiere di famiglia, vedi il Public Healty Nurse per l’U.K. e il Family Nurse Pratictioner per gli U.S.A.;
- in alcune
regioni (Lombardia, Piemonte, Toscana, ecc.) la figura dell’infermiere di
famiglia o di comunità è già a regime, mentre in altre è in fase di
sperimentazione. Rilevato che: - l’operato dell’IFC permetterebbe di: ridurre
considerevolmente l’ospedalizzazione;
ricorrere
inutilmente ai servizi di emergenza e urgenza;
valutare lo
stato di salute e i bisogni della persona nelle diverse fasi della vita
(adulta, infanzia, adolescenza), del contesto familiare e conoscere quelli di
comunità;
promuovere
interventi informativi ed educativi rivolti ai
singoli, alle famiglie e ai gruppi, atti a promuovere modificazioni degli stili
di vita, nonché molteplici altre attività atte al mantenimento e al
miglioramento dello stato di salute dei cittadini. Considerato che: - sono
indubbi i benefici apportarti dall’entrata in servizio di questa figura
professionale, responsabile della gestione dei processi infermieristici in
ambito familiare e di comunità, che opera in collaborazione con gli altri
attori del team multi professionale (composto da MMG, PLS, Medico di comunità,
assistenti sociali e professionisti della riabilitazione) e realizza
un’assistenza di natura preventiva, curativa e riabilitativa differenziata per
bisogno e per fascia di età. Tutto ciò premesso e considerato interroga il
Presidente della Giunta Regionale, anche in qualità di Commissario ad acta per
l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del Sistema sanitario nella
Regione Calabria per conoscere:
per sapere:
- quali
azioni la Regione ha adottato o intende assumere volte all’effettivo utilizzo
della figura professionale dell’Infermiere di Famiglia o di Comunità (IFC).
(232;
14/05/2024)
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
la società
Abramo Customer Care S.p.A., dopo una lunga crisi finanziaria e dopo aver
affrontato le varie fasi della legge fallimentare, dalla richiesta di
concordato preventivo di ottobre 2020 fino alla dichiarazione di insolvenza del
gennaio 2022, è in amministrazione straordinaria e il Ministero dello Sviluppo
Economico ha nominato, con decreto del 3 maggio 2022, i Commissari
straordinari, nel tentativo di conservare il patrimonio industriale e,
conseguentemente, di mantenere i livelli occupazionali;
le uniche
commesse rimaste in assegnazione alla Abramo CC risultano essere quelle
inerenti il customer care di TIM ed occupano circa
1.000 lavoratori in Calabria. Da lungo tempo, però, si è assistito ad un
graduale ed inesorabile calo dei volumi, con conseguente aumento dell'utilizzo
degli ammortizzatori sociali e relativo taglio della retribuzione. I lavoratori
stanno attraversando una lunga agonia, tra concordato, amministrazione
straordinaria, procedure di cessione andate a vuoto e incertezza nel futuro,
pur continuando a mantenere altissimi livelli di servizio, professionalità e
produttività. La committenza TIM, diminuendo costantemente i volumi di
traffico, ha messo a rischio sia la fragile stabilità economica del breve
periodo che la riuscita di una cessione del complesso aziendale. Questo modus
operandi, unitamente ad un’azione insufficiente dei Commissari straordinari,
sta portando e ha portato ad uno svuotamento complessivo delle attività
vanificando anche la possibilità di utilizzare in futuro la clausola sociale,
non essendo più le varie commesse appetibili. Considerato che: ad ottobre 2023,
presso gli uffici della Cittadella regionale, si è tenuto un incontro tra
l'Assessore al Lavoro e Politiche Sociali della Regione Calabria, il Direttore
Generale del Dipartimento Lavoro e Welfare e le rappresentanze sindacali, al
fine di ricercare soluzioni condivise con cui salvaguardare i lavoratori
dell'azienda Abramo CC. L'Assessore ed il Direttore hanno garantito la massima
attenzione sulla vertenza con l’istituzione di una Unità di Crisi, l’avviamento
di interlocuzioni con i vertici dell'azienda TIM e la convocazione di un tavolo
di concertazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy;
nel tavolo
ministeriale di gennaio 2024 si è concordata una ulteriore proroga della
commessa Tim e l’attivazione di un reskilling dei
lavoratori dell’Abramo CC per il loro impiego in nuovi progetti di
digitalizzazione e di servizi per la pubblica amministrazione e per i
cittadini. Il progetto annunciato durante il tavolo prevede di traghettare
questi lavoratori verso mansioni come le attività di dematerializzazione degli
archivi cartacei della Pubblica Amministrazione;
ad oggi Tim
non ha aumentato, come promesso, i volumi delle commesse, che risultano ancora
indubbiamente insufficienti e notevolmente al di sotto dei livelli ante
dicembre 2023, e la Regione Calabria ed il Ministero delle Imprese e del Made
in Italy non hanno avviato le procedure per la
realizzazione del protocollo d’intesa per utilizzare i lavoratori per i
progetti di digitalizzazione nella Regione. A tutto ciò si si aggiunge il
silenzio dei Commissari straordinari;
i tempi di
realizzazione del protocollo d’intesa non saranno brevi e, pertanto,
difficilmente potranno incastrarsi con i termini della procedura di
Amministrazione straordinaria, prevista per il 7 agosto 2024, così come con la
scadenza della proroga della commessa Tim, prevista per il 30 giugno 2024.
Tenuto conto che: per quanto riguarda gli appalti Customer Care TIM, a livello
nazionale ci si trova di fronte a una vertenza che interessa 5.000 lavoratrici
e lavoratori operanti in territori in cui le occasioni lavorative sono prossime
allo zero e caratterizzate da percentuali di disoccupazione elevatissime. I
dipendenti delle aziende che da anni si occupano della gestione della clientela
di TIM, sia fisso che mobile, sia residenziale che business, tra cui quelli
dell’Abramo CC, si ritrovano davanti ad una drastica riduzione di volumi di
attività;
non si ha
notizia dell’attività dei Commissari straordinari, né sull’esito dei tentativi
di vendita, né sulla sostenibilità economica del programma che dovrebbero
portare avanti. Preso atto che: il tempo che trascorre rende ogni soluzione più
difficile e sottopone i lavoratori ad ulteriori disagi e sacrifici economici.
Si configura, così, un disastro occupazionale per circa mille lavoratori tra
Catanzaro, Crotone e Montalto Uffugo, una bomba sociale che nessuna Regione
italiana riuscirebbe a mitigare senza difficoltà ma che per la Calabria, già in
ginocchio per mobilità del lavoro e tasso di disoccupazione e col contesto
macroeconomico in cui ci troviamo, significherebbe una catastrofe lavorativa
senza precedenti. Lavoratrici e lavoratori che perderebbero l’unico
sostentamento per la propria famiglia, oltre alla dispersione di una
professionalità lavorativa anche ventennale. Tutto ciò premesso e considerato
interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
quali
iniziative si intendono adottare nell’immediato per risolvere l'emergenza
occupazionale dei lavoratori dell'Abramo Customer Care, con particolare
riferimento ai tempi per il progetto di reskilling e
ricollocazione dei dipendenti sui progetti di digitalizzazione per la pubblica
amministrazione e per far rispettare al gruppo Tim l’impegno assunto ai tavoli
ministeriali di ripristinare i volumi di traffico, nelle more che si realizzi
la procedura di ricollocamento.
(233;
22/05/2024)
Bevacqua e
Iacucci. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- il
16.02.2023 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra la Regione Calabria
e i Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese, nonché con la società
partecipata Terme Sibarite spa, in attuazione della Deliberazione di G.R. n°
254 del 30.06.2022;
- il
suddetto protocollo prevedeva l’impegno della Regione Calabria ad elaborare un
piano di rilancio delle Terme Luigiane, attivando
canali di finanziamento non più tardi del 31.12.2023 e individuando la Società
Terme Sibarite spa quale esecutrice del piano entro 36 mesi;
- con il
piano di rilancio di fine 2023, la Regione Calabria quantifica in linea di
massima gli interventi necessari in 10 milioni di euro, rinviando la
determinazione puntuale ad una fase successiva e specificando che le fonti di
finanziamento saranno europea e regionale. Considerato che: - a distanza di
quasi 18 mesi dalla stipula del protocollo d’intesa nessun investimento si è
concretizzato sul territorio delle Terme Luigiane,
con inutile decorso del tempo. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente
della Giunta regionale
per sapere:
se è a
conoscenza di quanto esposto e quali misure si intendono adottare per dar corso
agli investimenti di cui le Terme Luigiane hanno
urgente necessità.
(234;
27/05/2024)
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
l’articolo 32 della Costituzione sancisce il diritto alla salute, qualificandolo
come un diritto inviolabile, fondamentale dell’individuo, oltre ad un interesse
primario per la collettività;
- con il
decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 29 novembre 2001
“Definizione dei livelli essenziali di assistenza” così come aggiornato dal
decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 gennaio 2017
“Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui
all'articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502” sono
stati definiti i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA);
- la legge
23 dicembre 2005 n. 266, nel quadro degli interventi per il contenimento dei
tempi di attesa a garanzia della tutela della salute dei cittadini,
all’articolo 1 comma 282, ha stabilito il divieto di sospendere le attività di
prenotazione delle prestazioni disponendo che le Regioni sono tenute ad adottare misure nel caso in cui la sospensione
dell’erogazione sia legata a motivi tecnici, dandone informazione periodica al
Ministero della Salute. La stessa legge, all’articolo 1 comma 280, ha previsto che
il Comitato permanente per l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza,
di cui all’articolo 9 dell’Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province
autonome di Trento e Bolzano del 23 marzo 2005, deve provvedere a certificare
la realizzazione degli interventi in attuazione del Piano di contenimento delle
Liste di Attesa. Il Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 avente ad oggetto
“Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli
obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle
pubbliche amministrazioni” all’art. 41 prevede che gli enti, le aziende e le
strutture pubbliche e private che erogano prestazioni per conto del servizio
sanitario sono tenuti ad indicare nel proprio sito, in una apposita sezione
denominata «Liste di attesa», i criteri di formazione delle liste di attesa, i
tempi di attesa previsti e i tempi medi effettivi di attesa per ciascuna
tipologia di prestazione erogata. Con il decreto ministeriale 20 giugno 2019 è
stato istituito presso la Direzione generale della Programmazione Sanitaria
l’Osservatorio Nazionale sulle Liste di Attesa;
- in data
21 febbraio 2019 è stato siglato, con Intesa Stato-Regioni, il nuovo Piano
Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA) 2019-2021, vigente fino alla
stipula di un nuovo Piano, che prevede, tra le altre cose, il rispetto, da
parte delle Regioni e delle Province Autonome, dei tempi massimi di attesa
individuati nei loro Piani Regionali di Governo delle Liste di Attesa per tutte
le prestazioni erogate sul proprio territorio e che, nel caso in cui al
cittadino non possa essere assicurata la prestazione entro i limiti previsti
dalla Regione, siano attivati i cosiddetti "percorsi di tutela”. Questi
sono percorsi di accesso alternativi alle prestazioni specialistiche per
consentire, qualora venga superato il tempo massimo di attesa a livello istituzionale,
l’attivazione di una specifica procedura, che permetta al paziente residente e
per le richieste di prime prestazioni in classe di priorità di effettuare la
prestazione presso un erogatore privato accreditato nel rispetto dei tempi
previsti dalla normativa vigente;
- il PNGLA
2019-2021 sottolinea anche l’importanza della comunicazione e della
informazione sulle liste di attesa (in particolare con riguardo alla
prenotazione e ai "percorsi di tutela" in caso di sforamento dei
tempi massimi) attraverso sezioni dedicate e accessibili sui siti web regionali
e aziendali, campagne informative, Uffici Relazioni con il Pubblico (URP),
Carte dei servizi e la partecipazione di utenti e di associazioni di tutela e
di volontariato. Considerato che: - la Regione Calabria ha adottato
provvedimenti con specifico riguardo alle liste di attesa e in particolare il
decreto del 25 febbraio 2022, n. 13 del Commissario ad acta per il Piano di
rientro, con cui è stato adottato il Piano Regionale di Governo delle Liste
d'Attesa (PRGLA) che al punto 4 prevede le modalità e la tempistica per il
monitoraggio della realizzazione dei Piani di recupero delle prestazioni.
Tenuto conto che: - la cattiva gestione delle liste di attesa colpisce
soprattutto le fasce deboli della popolazione, ovvero i cittadini a basso
reddito e scolarità, arrivando a negare troppo spesso l’accesso tempestivo alle
cure. La salute dei cittadini non può essere compromessa a causa di carenze
strutturali e organizzative. Preso atto che: - il sito tematico del ministero
della salute dedicato alle liste di attesa nella parte denominata “Monitoraggio
tempi di attesa: i siti web delle regioni/province autonome e delle aziende
sanitarie” rinvia al sito istituzionale della regione Calabria in cui sono
pubblicati solo alcuni dati e informazioni;
- stando
alle denunce delle associazioni di categoria, riportate anche da organi di
stampa, mancherebbe un sistema informativo trasparente e facilmente accessibile
sulla procedura da seguire in caso di ritardo nell’espletamento della
prestazione sanitaria richiesta. Si lamenta, al riguardo, l’assenza di una
indicazione precisa su come fare, quando le strutture pubbliche non siano in
grado di garantire il rispetto dei tempi massimi stabiliti nei Piani Nazionale
e Regionale di Governo delle liste d’attesa. Tutto ciò premesso e considerato
interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
se e come
intende assumere ogni utile e necessaria iniziativa nei riguardi del
Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del
settore sanitario della Regione Calabria per ridurre le liste d’attesa nel
nuovo PRGLA, la pubblicazione degli esiti del monitoraggio sul vigente PRGLA e
l’applicazione e pubblicizzazione dei percorsi di tutela.
(235;
31/05/2024)
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- il
servizio dei trasporti pubblici in Calabria è disciplinato dalla Legge
Regionale n. 35 del 31 dicembre 2015 “Norme per i servizi di trasporto pubblico
locale”. L’ente di governo del bacino unico regionale è l’Autorità Regionale
dei Trasporti della Calabria (ART-CAL);
- il Piano
regionale dei trasporti è stato adottato con deliberazione della Giunta
regionale n. 503 del 06/12/2016, e infine approvato con deliberazione del
Consiglio regionale n. 157 del 19/12/2016. La Giunta Regionale ha approvato con
deliberazione n. 402 del 28 agosto 2019 il Programma pluriennale del Trasporto
Pubblico Locale 2019/2021, integrato con successiva D.G.R. n. 35 del 9 aprile
2020. Con la Legge regionale n. 20 del 4 luglio 2022 “Integrazione all’articolo
23 della legge regionale 31 dicembre 2015, n. 35 (Norme per i servizi di
trasporto pubblico locale)” il programma di esercizio dei Servizi di trasporto
pubblico locale riferito all'annualità 2021 è stato prorogato per l'anno 2022
e, comunque, ritenuto valido ed efficace fino all'approvazione del successivo
Programma pluriennale del trasporto pubblico locale. Considerato che: - i
contratti di servizio del Trasporto Pubblico Locale su gomma sono stati
affidati a sei consorzi che raggruppano ventisei aziende, con affidamenti
diretti di emergenza a partire dal 2012;
- con
decreto dirigenziale n. 20372 del 29/12/2023 sono stati prorogati i contratti
di servizio di trasporto pubblico locale fino al 31/12/2026 ai sensi dell’art.
4, paragrafo 4, del Regolamento del Regolamento (CE) n. 1370/2007 del
Parlamento e del Consiglio Europeo, del 23 ottobre 2007, e dell’articolo 24,
paragrafo 5 – bis, del Decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4, convertito con
legge 28 marzo 2022, n. 25;
- tra gli
affidatari del servizio di trasporto pubblico locale nella Regione Calabria
risulta la società consortile Autoservizi dei Due Mari, in virtù di contratto
di servizio sottoscritto con quest’ultima, secondo il modello societario tipico
della società consortile (artt. 2615 ter e 2462 ss. Cod. civ.) che svolge tali
servizi in modo coordinato per mezzo delle imprese ad essa consorziate e socie,
quali Romano Autolinee Regionali S.p.a. Tenuto conto che: - il programma di
esercizio che deve essere eseguito è stato approvato con deliberazione della
Giunta regionale n. 230 del 07/08/2020 e assoggetta l’operatore di servizio ad
obblighi di servizio pubblico, nella specie degli “obblighi di esercizio”. Il
gestore, infatti, non può scegliere se effettuare o meno una corsa in funzione
della redditività della medesima, ma è comunque onerato di svolgere la
prestazione prefissata;
- il
servizio affidato è un servizio pubblico di linea su itinerari e fermate
predeterminati. Tra questi servizi è compresa la linea 002007 Cosenza -
Mandatoriccio affidata alla ditta Romano Autolinee Regionali S.p.a. che
risulterebbe sospesa nel mese di luglio;
- manca un
collegamento della fascia ionica della provincia di Cosenza con l’Aeroporto
Sant'Anna di Crotone, il terzo aeroporto della Calabria, vocato a servire, per
la sua ubicazione, non solo la provincia di Crotone e Catanzaro, ma anche la
Sibaritide e l’alto ionio cosentino. Non esiste, infatti, un sistema integrato
di mobilità di prossimità, su ferro o gomma, che consenta di collegare lo scalo
aeroportuale pitagorico in maniera agevole e in tempi ragionevoli e certi ai
territori a nord di Crotone che potrebbero potenzialmente fruire dei voli
offerti. Preso atto che: - a tutt’oggi non risulta che la Regione Calabria
abbia predisposto una revisione del Programma Pluriennale del T.P.L. 2019/2021,
con la relativa piena attuazione della L.R. 35/2015, o la gara europea per
l’affidamento del servizio del trasporto pubblico locale;
- il
trasporto pubblico locale, in Calabria e in particolar modo nei territori della
Sibaritide, assume un particolare valore, alla luce delle croniche carenze nei
servizi di mobilità a favore dei cittadini, specie nelle aree interne e più
disagiate e nella fascia ionica della regione. Tutto ciò premesso e considerato
interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
se e come
intende assumere ogni utile e necessaria iniziativa al fine di garantire ai
calabresi, in particolare per quelli della Sibaritide, un diritto alla mobilità
mortificato per gap infrastrutturale e ataviche inefficienze, assicurando la
continuità del servizio relativo alla linea 002007 Cosenza - Mandatoriccio
affidata alla ditta Romano Autolinee Regionali S.p.a. e implementando il
trasporto ferroviario e su gomma tra l’aeroporto Sant’Anna di Crotone e la
fascia ionica della Provincia di Cosenza.
(236;
03/06/2024)
Lo Schiavo.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- nel
territorio comunale di Vibo Valentia insiste il fosso Sant'Anna, corso d'acqua
che si sviluppa dalle pendici della collina della città capoluogo fino alla
frazione Bivona, in cui, oltre alle acque meteoriche, convogliano le eccedenze
del depuratore di contrada Silica, nonché,
verosimilmente, numerosi scarichi abusivi;
- il
suddetto corso d'acqua è, di conseguenza, soggetto a fenomeni di inquinamento,
particolarmente evidenti nella parte finale del suo percorso, vale a dire nel
centro abitato della frazione Bivona e nella spiaggia ad esso antistante;
- il fosso
Sant'Anna sfocia in un tratto di costa particolarmente frequentato nel corso
della stagione estiva, essendo Bivona rinomata località turistica, sede di
seconde case di molti cittadini vibonesi e non solo;
- il corso
d'acqua in questione causa fenomeni di inquinamento delle acque di balneazione,
diffondendo altresì cattivi odori nell'aria in prossimità delle case e della
spiaggia;
- nei
giorni scorsi si è verificato un importante sversamento di reflui dal fosso
Sant'Anna allo specchio d'acqua antistante Bivona, che ha destato grande
allarme nella popolazione residente;
considerato
che: - il depuratore di contrada Silica, da cui il
fosso Sant'Anna discende, risulta essere dimensionato per processare una
portata di 20 mila Abitanti Equivalenti, quota spesso soggetta ad eccedenze
anche significative;
- il Comune
di Vibo Valentia, ogni anno e in previsione della stagione estiva, stipula una
convenzione con il Corap per il collettamento del
fosso Sant'Anna (e quindi delle eccedenze non processate del depuratore di
contrada Silica) nell'impianto di depurazione della
vicina Porto Salvo, evitando così che i fattori inquinanti possano interessare
le acque di balneazione;
preso atto
che: - anche quest'anno, in data 24 aprile u. s., il Comune di Vibo Valentia ha
formalizzato la richiesta di collettamento del fosso Sant'Anna al Corap e che l'ente consortile, allo stato in liquidazione,
in data 17 maggio u. s., ha risposto di non poter procedere all'intervento in
quanto non più gestore dell'impianto di Porto Salvo, essendo le competenze
passate al nuovo Ente d'ambito previsto dalla legge, ovvero Arrical;
- in data
23 maggio u. s. il Comune di Vibo Valentia ha incontrato i vertici di Arrical, Sorical e Corap, oltre
al Dipartimento Ambiente e Tutela del territorio della Regione Calabria, al
fine di individuare una soluzione praticabile per il collettamento del fosso
Sant'Anna e per sopperire al sottodimensionamento del depuratore di contrada Silica;
- all'esito
della riunione - per come si apprende da un comunicato ufficiale diffuso dal
Comune di Vibo Valentia - non è stato possibile addivenire ad una soluzione
delle problematiche esposte, tantomeno alla stipula di una nuova convenzione;
- il Comune
di Vibo Valentia si è visto costretto a richiedere il supporto della Prefettura
ai fini della convocazione di un tavolo tecnico con tutti gli attori coinvolti
per addivenire ad una soluzione rapida ed efficace alla problematica. Tutto ciò
premesso, si interroga la Giunta regionale
per sapere:
- quali
iniziative intende mettere in atto per supportare i soggetti coinvolti ai fini
della risoluzione delle problematiche evidenziate;
- per quali
motivi non si è ancora proceduto alla stipula di una convenzione tra il Comune
di Vibo Valentia e l'ente subentrato al Corap nella
gestione dell'impianto di depurazione di Porto Salvo;
- se sono
state stanziate risorse e previsti interventi per sopperire al sottodimensionamento
del depuratore di contrada Silica di Vibo Valentia;
- quali
ulteriori iniziative intende mettere in atto, nell'immediato, per mitigare i
fenomeni di inquinamento delle acque di balneazione della frazione Bivona alla
foce del fosso Sant'Anna, considerando il concreto rischio di compromettere
l'andamento dell'ormai imminente stagione estiva in quella località.
(237;
03/06/2024)
Bevacqua.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- nel 2019
la Regione Calabria finanziava il Progetto di Inclusione Sociale che vedeva
quale capofila il comune di Longobucco e partecipanti i comuni di Bocchigliero
e Campana;
-
inizialmente i soggetti coinvolti erano 250 e avevano partecipato ad un corso
di formazione di sei mesi, acquisendo diverse qualifiche quali: operatore
socioassistenziale, guardia ecologica, esperto di computer, operaio manutentore
ed altro ancora, iniziando a lavorare presso i rispettivi comuni e percependo
un sussidio di 500 euro;
- l’ultima
proroga semestrale è scaduta nel mese di ottobre 2023. Considerato che: - molti
di questi lavoratori non sono più giovanissimi e il sussidio di 500 euro non è
sufficiente a mantenere la famiglia;
- è
necessario, pertanto, trovare a questi lavoratori un percorso lavorativo più
stabile atto a consentirgli l’inserimento nel mondo del lavoro anche per
evitare lo spopolamento delle aree interne. Tutto ciò premesso e considerato
interroga il Presidente della Giunta regionale e l’Assessore con delega al
Lavoro
per sapere:
se la
Regione Calabria - quali sono i motivi che non hanno ancora permesso la
ripartenza del progetto e quando si presume possa riprendere;
- se hanno
intenzione di attivarsi al fine di istituire, con celerità e senza indugio, un
tavolo tecnico per individuare un percorso che porti alla soluzione di un
inquadramento lavorativo per i soggetti attualmente utilizzati dai comuni di
Longobucco, Bocchigliero e Campana.
(238;
04/06/2024)
Alecci. Al
Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- diversi
professionisti sanitari che hanno maturato i requisiti richiesti dalla norma di
cui all’oggetto, hanno chiesto alle varie Aziende sanitarie e Asp calabresi di
essere stabilizzati. Considerato che: - la legittima richiesta dei
professionisti, a parità di condizioni, in alcune aziende sanitarie e Asp è
stata accolta mentre in altre no;
- tale
problematica è stata più volte evidenziata dalle aziende sanitarie al
Dipartimento Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della
Regione Calabria in qualità di Commissario Straordinario per la Sanità
per sapere:
- per quale
motivo nella stessa regione le aziende sanitarie e le Asp calabresi
interpretano e applicano in maniera differente la normativa in oggetto.
(239;
13/06/2024)
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- la
Regione Calabria, con la DGR 248/2018, ha istituito lo Sportello Unico per
l’Edilizia (SUE), nell’ambito del sistema unico integrato SUAP/SUE. Lo
Sportello Unico per l’Edilizia costituisce l’unico punto di accesso per il
privato in relazione a tutte le domande, dichiarazioni, Segnalazioni
Certificate di Inizio Attività, Comunicazioni di Inizio Lavori, Permessi di
Costruire e ogni altro atto di assenso in materia di attività edilizia privata.
Gli Sportelli Unici per l’Edilizia dei comuni calabresi utilizzano il sistema
informativo chiamato CalabriaSUE per permettere, al
cittadino, la presentazione e gestione telematica della pratica edilizia SUE e,
all’ufficio comunale SUE e a tutte le amministrazioni terze coinvolte, la
conseguente gestione istruttoria della pratica. Attraverso tale sistema,
inoltre, vengono presentate e gestite tutte le pratiche inerenti le opere pubbliche, in coordinamento con gli Enti Pubblici
competenti, al fine di gestire telematicamente l’intero procedimento
amministrativo e di archiviarne a norma gli atti;
il sistema
informativo regionale SUE è stato implementato mediante l’adeguamento della
piattaforma già̀ in uso per i SUAP, Sportello Unico per le Attività̀
Produttive,
e consente la gestione integrata delle istanze di autorizzazione sismica
cooperando con il sistema informativo regionale SISMI.CA. Lo Sportello Unico CalabriaSUAP, necessario per la gestione delle pratiche
edilizie, è uno sportello digitale multifunzione a disposizione delle Pubbliche
Amministrazioni aderenti e dei relativi utenti (cittadini/imprese/responsabili
di procedimento), per la presentazione, gestione e monitoraggio telematico di
varie tipologie di pratiche amministrative nelle quali sono coinvolte più
pubbliche amministrazioni;
la rete
regionale dei SUE, istituita con DGR 500/2019 per semplificare, uniformare e
digitalizzare le procedure amministrative inerenti alle attività di edilizia
privata non produttiva e promuovere l’attivazione degli Sportelli Unici per
l’Edilizia presso i Comuni, anche mediante esercizio in forma associata,
assicurando l’operatività del medesimo Ufficio su tutto il territorio
calabrese, è coordinata dall’Ufficio Regionale SURE, Sportello Unico Regionale
per L’Edilizia, afferente al Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici.
Considerato che: il Sistema telematico CalabriaSUE,
integrato ed interoperabile con il sistema regionale SISMI.CA, è gestito da
Fincalabra SpA, società in house della Regione
Calabria;
fin dalla
sua messa “online” (ossia da sempre) la piattaforma CalabriaSUE
è risultata spesso e volentieri non operativa (a titolo di esempio: attese
indeterminate anche solo per consentire il semplice accesso al portale da parte
degli utilizzatori, malfunzionamenti nel collegamento fra le due piattaforme
SUE e SISMI.CA che generano errori o forti rallentamenti di invio dei dati);
anche il
servizio telefonico di help desk, per come appreso dalle segnalazioni ricevute
dai professionisti, risulterebbe inefficiente, con mancate risposte o, pur
riuscendo a parlare con un operatore, non ricevendo le opportune soluzioni alle
problematiche sollevate dai richiedenti. Tenuto conto che: sono state
ricorrenti negli anni le segnalazioni di disservizi sul portale telematico
CalabriaSUE/SUAP/SISMI.CA da parte degli Ordini professionali e dei
professionisti;
gli Ordini
degli Ingegneri dell’intera Regione, congiuntamente agli Ordini degli
Architetti, dei Dottori Agronomi e Forestali, dei Geologi, dei Periti
Industriali e ai collegi provinciali dei Geometri, pur impegnati a fornire una
corretta e doverosa collaborazione istituzionale per la risoluzione della
problematica, hanno ripetutamente palesato un'incapacità del sistema di gestire
il servizio in modo efficiente e nei tempi contingentati dettati dalle norme e
leggi del settore;
il portale CalabriaSUE costituisce l’unico punto a cui il cittadino o
un suo tecnico incaricato può rivolgersi in ordine a tutte le procedure
amministrative riguardanti i propri interventi edilizi. Preso atto che: la
mancata funzionalità della piattaforma telematica CalabriaSUE
costituisce un oggettivo limite all'esercizio dell'attività professionale da
parte dei professionisti operanti nel settore dell'edilizia ed a cascata di
tutto il settore, inficiando anche le attività degli Uffici del Servizio
Tecnico regionale. È sempre molto difficoltoso trasmettere le istanze presso lo
Sportello Unico per l'Edilizia e tale circostanza impedisce di fatto
l'esercizio della specifica attività professionale, bloccando - nel contempo - l'esercizio del diritto dei committenti
(pubblici e privati) all'avvio (o chiusura) dell'attività edilizia. Il
disservizio della piattaforma, tra l’altro, espone i professionisti incaricati
a richieste di risarcimento danni, senza considerare il mancato guadagno degli
stessi professionisti, per via della oggettiva impossibilità a richiedere i
pagamenti delle proprie spettanze in assenza della trasmissione presso gli
enti. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta
regionale
per sapere:
1. quali
provvedimenti urgenti si intendono adottare per risolvere l'ormai cronico
disservizio del portale regionale del Sistema Unico per l'Edilizia della
Calabria;
2. se e
come intende assumere ogni utile e necessaria iniziativa nei confronti di
Fincalabra SpA affinché, attraverso un affidabile
partner tecnologico, individui tempestivamente le possibili soluzioni per
rendere operativa e pienamente fruibile l’architettura dei sistemi della
piattaforma CalabriaSUE/SUAP/SISMI.CA;
3. quali
procedure alternative (invio via PEC, secondo quanto previsto dall'articolo 65
del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 e che la stessa PEC valga, a tutti gli effetti
di legge, come avvenuto deposito dell'istanza, senza l'onere - da parte del
professionista - di doverla successivamente trasmettere con la piattaforma,
rafforzamento dell’help desk, utilizzo di piattaforme diverse, etc.) intende
adottare la Regione Calabria nelle more che venga eliminato il disservizio e
finché gli ordini professionali non abbiano accertato la piena funzionalità e
operatività della piattaforma.
(240;
18/06/2024)
Mammoliti e
Lo Schiavo. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- la Camera
dei deputati, lo scorso 19 giugno, ha approvato in via definitiva il disegno di
legge d'iniziativa governativa, collegato alla manovra di finanza pubblica,
sull'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario;
-
l'autonomia differenziata è il riconoscimento, da parte dello Stato,
dell'attribuzione a una Regione di una autonomia legislativa su materie di
competenza concorrente e, in tre casi, di materie di competenza esclusiva dello
Stato. Insieme alle competenze, le Regioni potranno anche trattenere il gettito
fiscale, che non sarebbe più distribuito su base nazionale a seconda delle
necessità collettive. Considerato che: - il provvedimento, per come approvato,
rischia di compromettere la coesione del Paese e di aggravare le diseguaglianze
sociali tra i cittadini, segnando un punto di non ritorno nell’equità dei
sevizi essenziali tra le Regioni italiane in un contesto già caratterizzato da
un grave squilibrio tra il nord ed il sud dell’Italia;
- tale
rischio, ha generato molteplici critiche e non solo dai partiti di opposizione,
nei confronti dell’adozione di tale provvedimento, non ultime quelle
pronunciate dalla Conferenza Episcopale Italiana e dalla Commissione europea
che nel “Report annuale sulle economie nazionali” ha definito il provvedimento
approvato in via definitiva dalle Camere come rischioso per la coesione e le
finanze pubbliche del Paese;
- lo stesso
Presidente Occhiuto, seppur fuori tempo massimo, ha espresso dubbi sulla bontà
della riforma e ha condiviso la scelta della deputazione calabrese di Forza
Italia di non approvare la legge. Tenuto conto che: - in ragione di quanto
sopra premesso e considerato, molte regioni stanno valutando di impugnare la
legge in questione dinanzi la Corte costituzionale, si interroga il Presidente
della Regione
per sapere:
a) quale
sia la sua posizione, sulla dichiarata volontà di impugnare dinanzi la Corte
costituzionale la legge approvata in via definitiva dalla Camera dei deputati
lo scorso 19 giugno. Nel caso di mancanza di impugnazione della riforma: b)
quale sia la sua strategia e se intende adottare interventi per la riduzione
dei divari infrastrutturali, che consentirebbero di ridurre l’impatto sulla
Regione di una riforma così dannosa per le politiche di sviluppo calabresi.
(241;
21/06/2024)
Alecci. Al
Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- la casa
di cura “Romolo”, nel comune di Rocca di Neto rappresenta da vari lustri
un'eccellenza nel panorama sanitario calabrese, garantendo prestazioni
urologiche e uro – oncologiche di alto livello;
- i servizi
offerti contribuiscono a far diminuire la migrazione sanitaria, fornendo il 50%
delle prestazioni urologiche calabresi e attirando pazienti anche dalle regioni
vicine. Considerato che: - in conseguenza delle note vicende che hanno
coinvolto l’azienda, a partire dal primo luglio non sarà possibile erogare
prestazioni in regime di accreditamento con il SSR;
- l’azienda
ha ottenuto il rinnovo dell’autorizzazione il 31 gennaio 2024 e il 1° aprile ha
inoltrato la richiesta per avviare il rilascio del nuovo accreditamento;
- l’iter
burocratico appare essersi concluso positivamente e, pertanto, nulla osta
all’adozione del provvedimento finale di accreditamento;
-
l’interruzione del servizio costituirebbe gravissimo nocumento all’utenza e ai
lavoratori. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della
giunta regionale, anche nella qualità di Commissario ad acta per l’attuazione
del Piano di rientro dai disavanzi del Sistema sanitario nella Regione Calabria
per conoscere:
per sapere:
- i tempi
per il rilascio del decreto di accreditamento della casa di cura “Romolo” di
Rocca di Neto.
(242;
27/06/2024)
Alecci. Al
Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- nell’Asp
di Crotone sono presenti, a tutt’oggi, 17 Veterinari con un orario di lavoro di
26 ore settimanali;
- l’attuale
previsione oraria risulta insufficiente, in quanto i professionisti si trovano
ad operare in aree isolate, difficilmente raggiungibili, vi è, inoltre, una
recrudescenza di malattie animali e, infine, il patrimonio zootecnico risulta
notevole, composto da circa 95.000 capi tra bovini, ovi-caprini, avicoli,
suini, ecc.;
- da molti
anni gli operatori attendono l’incremento delle ore settimanali, dopo aver
svolto con lodevole impegno svariate ore extra non retribuite;
- di
converso, l’Asp di Vibo Valentia ha completato il percorso di potenziamento
orario degli specialisti convenzionati. Rilevato che: - l’Asp di Reggio
Calabria ha recentemente bandito un concorso per la copertura di n. 28 posti di
dirigente veterinario e gli eventuali idonei potrebbero essere chiamati a
prestare servizio presso altre aziende del SSR, pregiudicando la posizione del
personale medico veterinario già in servizio con orario ridotto. Considerato
che: - la normativa emanata durante e successivamente la recente emergenza
pandemica prevede la valorizzazione del personale già in servizio e la
possibilità di assumere nuovo personale solo nel caso di verificata
impossibilità di avvalersi del personale già in servizio, compreso quello in
regime di specialistica ambulatoriale. Tutto ciò premesso e considerato
interroga il Presidente della Giunta Regionale, anche in qualità di Commissario
ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del Sistema
sanitario nella Regione Calabria per conoscere:
per sapere:
- quali
azioni intende intraprendere per garantire il completamento orario fino alle 38
ore settimanali, previsto dall’accordo collettivo nazionale della specialistica
ambulatoriale, per i veterinari dell’Asp di Crotone.
(243;
03/07/2024)
Il
Consiglio regionale, premesso che:
- insistono nel territorio della città di
Crotone, nell’area industriale dismessa, rifiuti pericolosi e che da più parti
si è rilevato che la permanenza dei detti rifiuti industriali/pericolosi
avrebbe determinato l’insorgere di malattie tumorali tra i cittadini crotonesi;
- con
riferimento ai detti rifiuti industriali/pericolosi, è stato disposto, sin
dall’anno 2019, l’obbligo di Eni Rewind di smaltire i detti rifiuti al di fuori
della regione Calabria;
- l’obbligo
in carico ad Eni Rewind di smaltire i detti rifiuti al di fuori del territorio
della regione Calabria si ritrova nel decreto dirigenziale N. 9539 del 2/8/2019
(con il quale è stato rilasciato il PAUR), nel Verbale della Conferenza dei
Servizi del 24/10/2019 e nel Decreto Ministeriale del 3/3/2020 di approvazione
del POB Fase 2;
- tuttavia,
ad oggi, nonostante siano trascorsi molti anni, in violazione dei detti
provvedimenti amministrativi, che sono esecutivi e definitivi ed inoppugnabili,
Eni Rewind non ha adempiuto l’obbligo sulla stessa gravante;
- con nota
del 16/01/2024, la società Eni Rewind, per come si evince dalla indizione della
conferenza dei servizi del Ministero dell’Ambiente del 22/3/2024, “ha richiesto
alla Regione Calabria di rimuovere il vincolo imposto dal PAUR e la revoca
parziale del Decreto Dirigenziale n. 9539 del 2 agosto 2019, rilasciato dalla
Regione Calabria, nella parte in cui ha imposto lo smaltimento dei rifiuti
oggetto delle attività di cui al POB fase 2 al di fuori della regione
Calabria”;
- pertanto,
Eni Rewind, che ha finora mantenuto una condotta omissiva e inadempiente, ha
chiesto alla Regione Calabria la revoca dell’obbligo di smaltire i detti
rifiuti al di fuori della regione Calabria;
- a seguito
di ciò, si è svolta la Conferenza dei Servizi in data 03/05/2024;
- la
prossima riunione della Conferenza dei Servizi è fissata per il giorno
17/06/2024;
- la Giunta
Regionale, con deliberazione n. 5 del 23/01/2024 ha adottato il Piano regionale
di Gestione dei Rifiuti;
- il Piano
Rifiuti, così come adottato dalla Giunta Regionale, è stato approvato dal
Consiglio Regionale con deliberazione n. 269 del 12/03/2024;
- nel detto
Piano vi sono disposizioni che potrebbero favorire l’intento di Eni Rewind, che
finora ha mantenuto una condotta omissiva e inadempiente rispetto all’obbligo
sulla stessa gravante, di ottenere la revoca dell’obbligo di smaltire i detti
rifiuti al di fuori della regione Calabria;
- più
precisamente, all’interno del Piano Rifiuti, alla pagina 372 par. 32.1, è
disposto che “Per tutti gli impianti esistenti, nell’ambito del procedimento di
rinnovo o riesame con valenza di rinnovo, i criteri localizzativi saranno
comunque considerati al fine di impartire le prescrizioni necessarie a mitigare
o compensare eventuali criticità. Nelle aree in cui è esclusa la localizzazione
di impianti di gestione di rifiuti, l’esercizio delle operazioni autorizzate
sarà consentito per la durata dell’autorizzazione stessa, valutando l’eventuale
rinnovo o riesame con valenza di rinnovo sulla base delle possibili interazioni
negative derivanti dal permanere dell’impianto in relazione al criterio
localizzativo escludente rilevato. Pertanto, il permanere dell’esercizio
dell’impianto in queste aree è subordinato alla definizione dei possibili
interventi di mitigazione anche associati all’adeguamento alle migliori
tecnologie disponibili”;
- inoltre,
nel detto Piano Rifiuti, al Par. 32.2, (Esclusione dal campo di applicazione
dei criteri localizzativi) è disposto che “Fatte salve le norme sovraordinate,
le previsioni relative ai criteri localizzativi non si applicano ai seguenti
casi … n) discariche per la messa in sicurezza permanente e impianti di
trattamento dei rifiuti realizzati nell’area oggetto di bonifica e destinati
alle operazioni di bonifica dei siti contaminati secondo le procedure del
titolo V del d.lgs. 152/2006, fermo restando l’obbligo di rimozione degli
impianti di trattamento a bonifica conclusa”;
- in buona
sostanza, le dette disposizioni potrebbero essere utili ad Eni Rewind al fine
di perseguire e raggiungere, dopo anni di condotta omissiva, la revoca
dell’impegno di smaltire i detti rifiuti al di fuori del territorio della
regione Calabria.
Considerato
che: - la comunità della città di Crotone ha diritto di avere un territorio che
non sia inquinato e deturpato dalla presenza di rifiuti pericolosi industriali;
- l’art. 32
della Costituzione dispone che “La Repubblica tutela la salute come
fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”;
- l’art. 9
della Costituzione dispone che “La Repubblica … Tutela l’ambiente, la
biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”;
- Crotone e
l’intera regione Calabria pongono a base del loro sviluppo le bellezze
naturali, il territorio e l’ambiente incontaminati e, conseguentemente, la
permanenza dei detti pericolosi rifiuti industriali all’interno del territorio
di Crotone, oltre che danneggiare la salute e l’ambiente, lede
irrimediabilmente la vocazione turistica della città di Crotone e della regione
Calabria;
- la
condotta omissiva e inadempiente di Eni Rewind è stata certamente agevolata da
parte degli enti pubblici che, pur avendo contezza dell’obbligo di Eni Rewind
di smaltire al di fuori della regione Calabria i rifiuti industriali e
pericolosi, non hanno svolto alcuna vigilanza né controllo e non hanno svolto
alcuna azione, anche di tipo giudiziario, né di altro tipo, diretta ad ottenere
l’effettiva esecuzione dell’obbligo gravante su Eni Rewind e l’effettivo
smaltimento dei rifiuti fuori dal territorio della regione calabrese;
- con atto
del 06/05/2024 la Federazione Provinciale di Crotone del Partito Democratico
(segretario ...), per il tramite dell’Avv. ..., ha diffidato Eni Rewind a
procedere all’effettivo smaltimento dei rifiuti di Crotone fuori dal territorio
calabrese riservando, in caso di perdurante condotta omissiva, di depositare un
esposto/querela alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone
affinché vengano accertate le eventuali ipotesi di reato sussistenti e i
soggetti responsabili vengano condannati alle pene di legge;
- la
riunione della Conferenza dei Servizi è fissata per il prossimo 17/06/2024 e,
nel corso della stessa, Eni Rewind proverà, ancora una volta, ad ottenere la
revoca dell’impegno sulla stessa gravante di smaltire i rifiuti industriali al
di fuori della regione Calabria;
- occorre,
pertanto, che la Regione Calabria, anche procedendo eventualmente alla modifica
delle parti del Piano Rifiuto sopra riportate, si opponga decisamente, nel
corso della Conferenza dei Servizi del 17/06/2024 e di ogni altra convocanda riunione della Conferenza dei Servizi ed in ogni
altra sede, al tentativo di Eni Rewind di ottenere la revoca del proprio
impegno a smaltire i rifiuti industriali di Crotone al di fuori del territorio
della regione Calabria;
- tanto
deve fare la Regione Calabria a tutela della salute dei calabresi e
dell’ambiente che costituiscono diritti primari e fondamentali,
costituzionalmente garantiti, e la cui tutela non può mai e in alcun caso
essere elusa né disattesa.
Impegna la
Giunta regionale
e il suo
Presidente a svolgere, in merito ai fatti esposti, nel più breve tempo
possibile, ogni più opportuna iniziativa politica ed istituzionale, e,
comunque, anche procedendo alla modifica delle parti del Piano Regionale di
gestione dei Rifiuti sopra riportate, AD OPPORSI, nella conferenza dei servizi
del 17/06/2024 ed in ogni altra Conferenza dei Servizi convocanda
ed in ogni altra sede, alla richiesta svolta da parte di Eni Rewind di
procedere alla revoca dell’impegno sulla stessa gravante di smaltire i rifiuti
pericoli industriali di Crotone fuori dal territorio della regione Calabria
affinché, essendo peraltro già decorsi molti anni inutilmente, si proceda
all’effettivo smaltimento dei rifiuti pericolosi industriali di Crotone al di
fuori del territorio della regione Calabria a tutela della salute dei cittadini
crotonesi e calabresi e dell’ambiente e del territorio di Crotone e della
Calabria.
(89;
15/05/2024) Bevacqua, Alecci, Bruni, Iacucci, Mammoliti, Muraca
Il
Consiglio regionale, premesso che:
- la legge
194 del 22 maggio 1978 "Norme per la tutela sociale della maternità e
sull'interruzione volontaria della gravidanza" sancisce il diritto di
accesso e le modalità del ricorso sicuro per ogni donna all'Interruzione
Volontaria di Gravidanza (IVG), sia presso le strutture pubbliche del Servizio
Sanitario Nazionale, che presso le strutture convenzionate e autorizzate dalle
Regioni;
- tale
legge ha rappresentato e rappresenta tutt'oggi, dopo gli anni in cui l'aborto
era illegale e clandestino provocando danni sulla salute fisica e psichica
delle donne, un baluardo al diritto all’autodeterminazione procreativa e il
diritto alla salute nella sua accezione più pura;
- dal 1978
tanta strada è stata fatta e con la creazione dei Consultori familiari e i
servizi di prevenzione previsti dalla legge si è assicurato un maggiore
benessere, salute e consapevolezza procreativa, oltre che la possibilità di
ricorrere all’aborto terapeutico in condizioni di sicurezza;
- lo Stato
si adopera, quindi, per garantire che vi siano delle strutture nelle quali
effettuare tale trattamento, assicurare la copertura dei costi, in tutto o in
parte, con la presenza di personale medico e ausiliario in grado di effettuarlo
e per l’assistenza precedente e successiva allo stesso. È fuor di dubbio,
pertanto, che la donna possa ottenere, stante i requisiti richiesti dalla
legge, la prestazione in oggetto e che, correlativamente, lo Stato sia
obbligato a garantirla secondo lo schema del diritto relativo alla prestazione
sanitaria. Considerato che: - I Consultori familiari svolgono un ruolo
fondamentale nell'assistenza alle donne che decidono di ricorrere all'IVG,
grazie alle professionalità presenti al loro interno che sono tenute ad una serie
di obblighi informativi nei confronti delle stesse relativamente ai diritti ad
esse riconosciuti, ai servizi sociali, sanitari e assistenziali offerti dalle
strutture che operano sul territorio;
nonché
informare sulle norme che tutelano le gestanti nel luogo di lavoro, contribuire
ad approfondire le cause che potrebbero indurre a interrompere la gravidanza,
fornire alle donne, che abbiano deciso di interrompere la gravidanza, il
documento/certificato necessario per l'intervento con indicazione delle altre
strutture dove poterlo ottenere ed eventualmente sulle tecniche utilizzate;
- I
Consultori familiari pubblici sono importantissimi presidi sanitari
territoriali e il rafforzamento della loro centralità corrisponde ad una
domanda diffusa, nella direzione di rendere i servizi sempre più accessibili e
universalistici per la salute riproduttiva e sessuale delle donne, delle
ragazze e delle persone tutte. Rilevato che: - il 23 aprile 2024 il Senato ha
approvato un emendamento proposto da Fratelli d'Italia, già passato alla Camera
dei deputati, che permette alle associazioni antiabortiste di operare nei
Consultori familiari. - l'emendamento è stato inserito nel decreto sulle misure
finanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nonostante il
diritto all'aborto sia tornato nell'agenda politica con una risoluzione del
Parlamento europeo che nell'aprile 2024 ha approvato con 336 voti a favore, 163
contrari e 39 astenuti, l'inserimento dell'interruzione di gravidanza nella
Carta dei diritti fondamentali dell'Ue. Evidenziato che: - con tale emendamento
viene previsto, infatti, che le Regioni organizzino i servizi consultoriali
nell'ambito della Missione 6, Componente 1 del PNRR e che ci si possa avvalere
"senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del
coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata
esperienza nel sostegno alla maternità";
- si
rischia, pertanto, di colpire il diritto delle donne ad autodeterminarsi
aumentando gli ostacoli all'accesso alle interruzioni volontarie di gravidanza;
- i
soggetti in questione non sono professionisti dell'assistenza sanitaria ma
volontari che, attraverso un lavoro di persuasione e dissuasione, cercano di
influenzare le scelte di coloro che decidono di rivolgersi ai Consultori
territoriali per intraprendere un percorso già di per sé difficile, ma in ogni
caso al fine di accedere ad una procedura garantita per legge;
- tali
soggetti, inoltre, non solo non sono professionisti, ma persone ideologicamente
orientate che non tutelano i diritti di chi vuole avviare un'interruzione di
gravidanza con il rischio di prestare consulenze e supporto altamente falsato e
condizionante;
Tutto ciò
andrebbe a ledere il diritto all'aborto e a normalizzare o, peggio ancora,
istituzionalizzare, le pressioni psicologiche e il giudizio morale verso chi
decide di abortire. Tenuto conto altresì che: - il Senato francese ha
approvato, lo scorso marzo, una proposta di legge che inserisce nell'art. 34
della Costituzione "la libertà garantita alla donna all'interruzione di
gravidanza", mentre il Parlamento europeo ha approvato il successivo 11
aprile una risoluzione per inserire nella Carta dei diritti fondamentali
dell'Unione Europea l'assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva e il diritto
a un aborto libero, sicuro e legale;
- alcune
associazioni hanno nei giorni scorsi sottoscritto e inviato al Presidente della
Regione Calabria, ai componenti della Giunta regionale e del Consiglio
regionale un documento in cui si chiede un impegno della Regione a non
applicare la norma prevista dal decreto PNRR e una serie di misure volte a
tutelare la libertà di scelta delle donne. Ritenuto infine che: - i Consultori
familiari svolgono un ruolo fondamentale di tutela della salute e del benessere
psicofisico della donna in tutto il suo ciclo di vita e pertanto devono essere
sostenuti e potenziati;
- non
possiamo permetterci di fare passi falsi con il rischio di arretrare rispetto
ai progressi ottenuti in questo campo nel corso degli anni. - anche le Linee di
indirizzo 2020 sull'interruzione volontaria di gravidanza farmacologica del
Ministero della Salute dimostrano la possibilità concreta di diminuire
l'ospedalizzazione attraverso soluzioni ambulatoriali pubbliche adeguatamente
attrezzate, funzionalmente collegate all'ospedale e autorizzate dalle Regioni,
nonché presso i consultori o in day hospital;
- la legge
194 prevede già la presa in carico delle donne da parte di specialisti che le
accompagnano nella scelta dell'IVG e il coinvolgimento delle associazioni
pro-life non solo appesantirebbe il loro percorso ma comprometterebbe la
riservatezza che tale scelta richiede. Tutto ciò premesso e considerato
impegna la
Giunta regionale
impegna il
Presidente della Giunta regionale - a esprimere il proprio dissenso nelle sedi
competenti, a cominciare dalla Conferenza Stato-Regioni, rispetto alla norma
inserita nel Decreto 2 marzo 2024 n. 19, recante ulteriori disposizioni urgenti
per l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR);
- a non
esercitare la facoltà ivi prevista per quanto riguarda i Servizi Consultoriali
ovvero che "le Regioni possono avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a
carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del Terzo
settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla
maternità", soprattutto in considerazione dei rischi di violazione della
privacy, riservatezza e rispetto dei diritti delle donne ex legge 194 e laicità
del servizio pubblico;
- a
rafforzare, nonostante i mancati trasferimento e il sottofinanziamento statale,
l'impegno di investimento nei Consultori familiari in quanto strutture che
rappresentano le sedi deputate a garantire la tutela della salute delle donne
in un contesto di libertà e autonomia;
- a
introdurre ogni azione utile e decisa, anche garantendo una eguale presenza nei
presidi ospedalieri e nelle strutture pubbliche calabresi di medici non
obiettori di coscienza, per assicurare un accesso tempestivo e senza ostacoli
all'IVG;
- ad aprire
un percorso di confronto con le associazioni firmatarie del documento al fine
di condividere lo stato e la programmazione governativa nell'ambito
dell'accesso alla salute riproduttiva delle donne sul territorio, con
particolare riferimento ai consultori e ai presidi ospedalieri.
(90;
21/05/2024) Bruni
È pervenuta risposta scritta alle seguenti interrogazioni:
Bruni. Al
Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- la legge
167 del 19 agosto 2016 "Disposizioni in materia di accertamenti
diagnostici neonatale obbligatori per la prevenzione e la cura di malattie
metaboliche ereditarie";
- con DCA
169/2019 la Regione Calabria, la Regione Campania, l'azienda Università
Mater-Domini e il CEINGE biotecnologie avanzate hanno sottoscritto un
Protocollo d'intesa per la gestione dell'SNE (Screening Neonatale Esteso) - con
DCA n.38/2023 è stato prorogato il Protocollo d'intesa approvato con DCA
169/2019 sino al 24 gennaio 2024;
Considerato
che: - durante la gestione dell'SNE si sono manifestate diverse difficoltà in
materia di gestione informatica del servizio che rischiano di comprometterne
l'efficacia;
Visto che:
- con DCA n.75/2023 è stato individuato il centro clinico regionale di
riferimento;
Tutto ciò
premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
1) quali
iniziative intende assumere per garantire lo screening Neonatale Esteso
superando anche gli inconvenienti informatici registratosi;
2) come
intende garantire una completa e efficace gestione del
centro clinico regionale di riferimento, a partire dal personale necessario,
oltre alla costituzione del coordinamento regionale dello screening per come
previsto dall'art.4 della legge 167/2016;
3) quali
iniziative intende assumere per garantire la continuità del servizio dello
Screening Neonatale Esteso, alla luce dell'imminente scadenza del Protocollo
d'intesa.
(179;
26/10/2023)
Bruni. Al
Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- con il
DCA n. 197 del 12 luglio 2023 è stata definita la “Programmazione della rete
territoriale in attuazione del D.M. 77 del 23 maggio 2022 e in sostituzione del
DCA 65/2020”;
- l’art.1
comma 3 del D.M. 77/2022 intima alle Regioni di adeguare l’organizzazione della
rete territoriale e del sistema di prevenzione sulla base degli standard di cui
al predetto decreto, in coerenza anche con gli
investimenti previsti dalla Missione 6 componente 1 del PNRR;
considerato
che: - le previsioni del documento programmatico “troveranno applicazione
graduale e sulla base delle risorse finanziarie rese disponibili dal Servizio
Sanitario Nazionale e fermo restando l'equilibrio economico-finanziario del
Sistema Sanitario Regionale”;
- a
tutt’oggi non risultano essere stati adottati da parte delle rispettive Aziende
Sanitarie Provinciali i piani aziendali della rete territoriale;
-
l’eventuale rilascio di pareri di compatibilità alla programmazione da parte
delle Aziende Sanitarie Provinciali sarebbe indebito, oltre al rischio di
vanificare la programmazione prevista dal PNRR (Case e Ospedali di Comunità,
Centrali Operative Territoriali), sia per capienza di standard e sia
soprattutto per disponibilità economica;
Tutto ciò
premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
1) quali
iniziative intende assumere tese a tutelare la programmazione, sia pure ancora
in evoluzione, prevista dal PNRR Misura 6 Componente 1;
2) quali
iniziative intende assumere nei confronti delle Aziende Sanitarie Provinciali
che dovranno definire la propria rete aziendale in materia di servizi
territoriali e dovranno garantire prioritariamente gli obiettivi previsti dal
PNRR.
(187;
20/11/2023).
Lo Schiavo.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-la Regione
Calabria ha messo in atto un processo di trasformazione e innovazione dei
servizi ai cittadini e alle imprese in un'ottica di semplificazione, attraverso
l'utilizzo di tecnologie digitali per facilitare l'accesso ai servizi e
rilanciando l'economia;
- nel
settore dell'edilizia è stata adottata, da tempo, la digitalizzazione delle
procedure, attraverso un unico Sistema informativo regionale integrato dei SUE
(Portale), quale unica interfaccia per tutte le attività di edilizia, a
disposizione dei cittadini e delle P.A. interessate ai procedimenti edilizi;
- la rete regionale
dei SUE, istituita con DGR 500/2019, purtroppo, fin da subito, ha manifestato
problemi di funzionamento della piattaforma regionale, con disservizi che in
passato hanno bloccato e rallentato l'intero comparto edilizio della Calabria;
- gli
ordini professionali calabresi hanno effettuato negli anni numerose
segnalazioni per evidenziare le criticità della piattaforma e richiederne con
urgenza il potenziamento;
Considerato
che: - recentemente si sono riproposte le medesime problematiche degli anni
precedenti, segnalate con una nota congiunta al Dipartimento regionale dei
LL.PP. dei presidenti degli Ordini degli architetti, ingegneri e geometri di
Catanzaro, unitamente al presidente dell’Ordine dei periti industriali di
Catanzaro. Analoga iniziativa è stata assunta da Vibo Valentia e da Cosenza dai
presidenti degli Ordini degli ingegneri, degli architetti e dei geologi;
- l’accesso
al portale è difficoltoso ed il caricamento delle pratiche non va, in molti
casi, a buon fine, in quanto la lentezza della piattaforma non consente una
corretta trasmissione della documentazione con notevoli difficoltà ad
interagire da parte dell’operatore;
- analoghe
problematiche del portale SUE si evidenziano anche in riferimento al portale
SUAP;
verificato
che: - la situazione di lentezza del portale è aggravata dalla difficoltà ad
ottenere assistenza tecnica, limitata dal numero limitato di addetti che non
riescono a soddisfare le richieste;
- gli
operatori lamentano anche l’inadeguatezza della modulistica non sempre facile
da leggere e interpretare;
- i
disservizi sembrerebbero provocati anche dalle cosiddette continue
"manutenzioni programmate" della piattaforma;
preso atto
che: - il portale in argomento non sembrerebbe in grado di garantire agilità e
snellezza nella presentazione dei progetti edilizi, né la tanto decantata
celerità nel rilascio di certificati autorizzativi e pareri;
-
l’inefficienza tecnica della piattaforma sta generando danni non solo ai
professionisti ma anche a tutti coloro che si rivolgono ai professionisti e che
sono le parti direttamente interessate. tutto ciò premesso, si interroga la
Giunta regionale
per sapere:
- se si è a
conoscenza dei disservizi in argomento e delle disfunzioni legate alla
piattaforma SUE;
- quali
urgenti iniziative si intendano intraprendere al fine di superare le criticità
delle piattaforme SUE segnalate dagli ordini professionali;
- se si
intende valutare la convocazione di un tavolo tecnico con gli Ordini
professionali e le organizzazioni di categoria per definire soluzioni comuni
necessarie ad ottenere una completa, efficiente ed efficace operatività del
portale SUE.
(189;
27/11/2023).
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- il 28
novembre 2023 un treno ed un camion sono rimasti coinvolti, in provincia di
Cosenza, in un tragico incidente che ha provocato la morte della capotreno del
convoglio e del conducente del tir, oltre a diversi feriti. Secondo le prime
ricostruzioni il camion sembra essere rimasto bloccato all’altezza del
passaggio a livello situato lungo la linea ferroviaria ionica, in località
Thurio, nel territorio del Comune di Corigliano Rossano, venendo poi travolto
dal treno in transito. Il passaggio a livello di Thurio è posizionato in una
curva, di difficile visibilità e movimento specie per i mezzi pesanti;
- a seguito
dell’incidente le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit
Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa trasporti e Fast Confsal
hanno proclamato uno sciopero per evidenziare la fragilità di un sistema
infrastrutturale dimostratosi nuovamente inadeguato per utenza e lavoratori. Il
passaggio a livello di Thurio era privo del sistema Protezione Automatica
Integrativa - Passaggi a Livello (PAI-PL), tecnologia che consente di bloccare
la circolazione ferroviaria in caso di un ostacolo sui binari. "Da anni -
hanno precisato i sindacati nel comunicato - denunciamo la pericolosità dei
passaggi a livello in tutti i livelli di confronto, chiedendone la soppressione
totale”;
- nel
maggio 2017 è stato siglato il Protocollo d'intesa tra Ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti, Rete Ferroviaria Italiana e Regione Calabria
per il progetto di "Adeguamento e Velocizzazione Linea Jonica", poi
confermato nell'Accordo Quadro tra Regione e RFI sancito nell'agosto 2018, con
un investimento complessivo di circa 500 milioni di euro. Tra i principali
interventi sulla linea sono previsti anche l’eliminazione di passaggi a
livello, il prolungamento di alcuni sottopassi e la costruzione di nuovi. Più
precisamente già nel 2017 è stata avviata l'attività di rimozione di 77
passaggi a livello pubblici e 12 passaggi a livello privati con 6 passaggi a
livello per i quali i lavori risultavano essere stati consegnati;
- il
passaggio a livello di Thurio, teatro del disastroso incidente del 28 novembre
2023, era e rimane, fin dal 2017, tra quelli in lista per essere soppressi,
allo stesso modo degli altri 5 passaggi a livello situati nel territorio di
Corigliano Rossano (Corigliano via Sciacca, Corigliano via Provinciale,
Sant’Irene, Rossano Sant’Angelo e Oliveto Longo);
- con DM
MEF n. 187 dell’11 agosto 2023, come modificato e integrato con DM n. 195 del
16 ottobre 2023, sono stati approvati gli interventi e le nuove assegnazioni
delle risorse del Fondo per l’avvio delle opere indifferibili. Nell’allegato 1,
tra i progetti PNRR M3C1/1.7 con Amministrazione istante MIT e soggetto
attuatore RFI SpA, sono riportati tre interventi per
il “Potenziamento collegamento Lamezia Terme-Catanzaro Lido-Dorsale jonica” con
un contributo concesso complessivo di 105.726.646,500 euro e un intervento per
l’"Adeguamento e velocizzazione linea ferroviaria jonica - tratta
Sibari-Melito Porto Salvo - Interventi alle opere civili e alla sovrastruttura
ferroviaria” con un contributo concesso di 3.846.273,64 euro. Considerato che:
- l’8 marzo 2022, nella risposta all’interrogazione consiliare n. 27/12^
“Elettrificazione linea ferrovia jonica” prodotta dall’interrogante, il
Dirigente Generale del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici, a
riguardo dell’eliminazione dei passaggi a livelli, scrive: “poiché gli
interventi di soppressione dei passaggi a livello necessitano di accordi tra
RFI e i Comuni interessati, la Regione Calabria ha assunto il ruolo di
coordinare i rapporti tra le parti, che vengono consolidati con la
sottoscrizione di specifiche convenzioni il cui schema è stato approvato con
DGR 553 del 23/11/2017”. Il Dirigente ha poi riferito che alla data del 16
febbraio 2022 risultavano lavori in corso presso 7 passaggi a livello (5 nel
Comune di Sellia Marina e 2 in quello di Montepaone) ed erano state chiuse
positivamente le conferenze di servizi per altri 3 passaggi a livello (1 a
Rocca Imperiale e 2 a Strongoli), per i quali si poteva procedere
all’affidamento dei lavori mediante appalto integrato. Per altri 3 passaggi a
livello (1 nel Comune di Mandatoriccio e 2 in quello di Cirò) erano in corso le
conferenze di servizi mentre per tutti gli altri interventi sui rimanenti
passaggi a livello situati lungo la ferrovia ionica dei quali è prevista la
soppressione nel Protocollo d’Intesa del 2017, come ad esempio quelli presenti
nel territorio del Comune di Corigliano Rossano, erano stati programmati
incontri con gli uffici tecnici e i rappresentanti delle amministrazioni e RFI
stava procedendo con la fase di progettazione;
- la
ferrovia jonica calabrese è una delle poche tratte ferroviarie italiane, con
posizione strategica per lo sviluppo di una intera regione, a non essere
elettrificata. Il 19 ottobre 2023, nella risposta all’interrogazione consiliare
n. 154/12^ “Elettrificazione della linea ferrovia ionica” prodotta
dall’interrogante, il Dirigente Generale del Dipartimento Infrastrutture e
Lavori Pubblici ha riferito che il completamento dei lavori finanziati e
relativi alle tratte Sibari-Crotone, Crotone-Catanzaro Lido e Lamezia
Terme-Catanzaro della linea ferroviaria ionica avverrà alla fine del 2026.
Tenuto conto che: - RFI nel suo “Piano Commerciale edizione luglio 2023 -
revisione novembre 2023”, per quanto riguarda il progetto di “Adeguamento e
velocizzazione linea ferroviaria jonica: tratta Sibari-Melito Porto Salvo e
trasversale Lamezia Terme-Catanzaro Lido” rileva l’importanza di risolvere
alcune interferenze con la viabilità ordinaria attraverso la soppressione dei
passaggi a livello. Secondo il “Piano di soppressione passaggi a livello” di
RFI sono presenti 79 passaggi a livello sulla linea ferroviaria Sibari-Melito
Porto Salvo e, al momento, sono previsti solo 17 interventi: 1 passaggio a
livello che dovrebbe essere in soppressione nel 2023, 13 dovrebbero essere
eliminati nel 2024 e 3 nel 2026. Per quanto riguarda il territorio di
Corigliano Rossano è prevista l’eliminazione di solo due passaggi a livello,
quello di Rossano Sant’Angelo e quello di Oliveto Longo, ma solo nel 2026. Per
gli altri passaggi a livello situati lungo la ferrovia ionica, compreso quello
di Thurio, non c’è un’indicazione sui tempi, rimandando genericamente ad oltre
il 2027.
Preso atto
che: - oltre a essere importante per poter garantire una adeguata condizione di
sicurezza, l’eliminazione dei passaggi a livello, fonte di rallentamento della
circolazione ferroviaria, è un’operazione necessaria nell’opera di
elettrificazione e quindi di velocizzazione della linea ferroviaria ionica.
Meno attraversamenti ferroviari ha la linea, maggiori sono le performance, in
termini di qualità del servizio.
Tutto ciò
premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
1. che
iniziative stia assumendo la Regione Calabria per velocizzare il piano di
eliminazione dei 77 passaggi a livello situati lungo la ferrovia ionica
previsto dal Protocollo d'intesa tra MIT, RFI e Regione Calabria per il
progetto di "Adeguamento e Velocizzazione Linea Jonica" siglato e
avviato nel 2017;
2.
l’individuazione dei passaggi a livello su cui si interverrà con relativo
cronoprogramma, visto il ruolo assunto dalla Regione, che, per quanto riportato
dal Dirigente Generale del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici,
consiste nel “coordinare i rapporti” tra RFI e i Comuni interessati e
considerando che sui 77 passaggi a livello da eliminare fin dal 2017
risultavano, alla data del 16 febbraio 2022, lavori in corso solo su 7 di essi;
3. se
intende attivarsi, tramite opportune interlocuzioni con RFI, per installare nei
passaggi a livello più problematici a livello di traffico e posizionamento,
come quello di Thurio, i sistemi di Protezione Automatica Integrativa -
Passaggi a Livello (PAI-PL), utilizzando questa tecnologia innovativa, già
presente sul territorio nazionale e in costante diffusione, che rileva con
sistemi laser o radar la presenza di ingombri sui binari in prossimità delle
barriere, preesistenti o in seguito alla chiusura del passaggio a livello, e
arresta in sicurezza la circolazione ferroviaria fino alla completa risoluzione
dell’anormalità.
(190;
04/12/2023).
Alecci. Al
Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- nel
lontano 2012 è stato chiuso il passaggio a livello nel comune di Badolato in
corrispondenza di via Aquilia;
- erano
state previste opere sostitutive di attraversamento per i pedoni e per i
ciclisti;
- che tali
opere, che prevedevano un sistema di rampe, erano state progettate soprattutto
per favorire l’accesso alla zona mare alle persone con mobilità ridotta;
- il comune
di Badolato si era fatto parte attiva nel realizzare l’opera utilizzando fondi
propri;
- ad oggi
esiste un solo sottopasso carrabile che non soddisfa le esigenze dell’intera
comunità badolatese in particolar modo nel periodo estivo;
- il nuovo
sottopasso è necessario per ricucire il tessuto urbano diviso dai binari
ferroviari agevolando anche lo sviluppo turistico;
- l’opera è
necessaria per evitare la pericolosa abitudine di attraversamento dei binari in
tratti non autorizzati e messi in sicurezza;
- i tecnici
delle Ferrovie dello Stato hanno effettuato più sopraluoghi con i tecnici
regionali per verificare la fattibilità dell’opera;
considerato
che: - il comune di Badolato ad oggi vive una situazione di dissesto
finanziario;
- il comune
ha richiesto più volte alla Regione Calabria i fondi necessari alla
realizzazione dell’opera;
- il
comitato spontaneo “insieme si può fare” ha inviato al Presidente della Giunta
Regionale in data 11/11/2023 una petizione popolare sottoscritta da oltre 500
cittadini con cui chiedono un tavolo di confronto tra Sindaco, regione Calabria
e Ferrovie dello Stato;
Tutto ciò
premesso e considerato interrogano il Presidente della Giunta Regionale
per sapere:
se e quali
iniziative si intendono prendere per una tempestiva soluzione alla problematica
su esposta.
(201; 19/01/2024).
Alecci e
Iacucci. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- da
recenti notizie di stampa si apprende di continui distacchi di roccia dalla
falesia nel Parco archeologico di Capo Colonna;
- le stesse
fonti denunciano un ritardo di due anni relativo al progetto con cui la regione
Calabria ha finanziato la messa in sicurezza dell’area;
- al largo
del promontorio crotonese l’Eni conduce un’attività estrattiva di metano ed è
noto che tali prelievi determinano i fenomeni della subsidenza e della microsismicità;
- in
particolare, nel periodo invernale, l’azione dei venti e le frequenti
mareggiate causano nella zona un preoccupante fenomeno di erosione costiera.
Considerato che: - è necessario tutelare in ogni modo questo sito archeologico,
uno dei più importanti della Magna Grecia con resti di luoghi di culto
risalenti al VI secolo a.C. .
Tutto ciò
premesso e considerato interrogano il Presidente della Giunta Regionale
per sapere:
- se quanto
riportato dalla stampa corrisponde al vero;
- quali
iniziative sono state prese nei confronti di Eni affinché l’area sia preservata
dai fenomeni di subsidenza indotti dalle perforazioni per l’estrazione degli
idrocarburi;
- qual è lo
stato attuale del progetto finanziato dalla Regione per la messa in sicurezza
del promontorio di Capo Colonna.
(207;
14/02/2024).
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- a
settembre 2019 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale europea (n.
2019-124629) e sulla Gazzetta Ufficiale Italiana (n. 106) l’avviso pubblico per
un bando unico finalizzato all’affidamento della progettazione di sei strade di
interesse regionale per un valore complessivo di 98 milioni di euro. Tra queste
c’è il progetto di collegamento dello svincolo autostradale di Montalto Uffugo
alla SS 660 ex SS 106 Jonica per 30 milioni di euro, finanziati nell’ambito
dell’Accordo di Programma con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
con Fondi di sviluppo e Coesione della Calabria e che individua la Regione come
soggetto attuatore dell’intervento;
- in data
07 giugno 2022 sul Portale della Regione Calabria Dipartimento Territorio e
Tutela dell'Ambiente è stata pubblicata l’istanza per l’avvio del procedimento
di Verifica di Assoggettabilità a VIA ai sensi dell’Art. 19 del D.lgs. 152/2006
e smi relativamente al suddetto progetto:
“Collegamento della SS 660 allo svincolo di Montalto Uffugo della A2 Autostrada
del Mediterraneo e completamento dei lavori di variante alla SP 177 di
collegamento della SS 660 alla ex SS 106 Ionica” nei comuni di Montalto Uffugo,
Luzzi e Rose, in provincia di Cosenza.
Considerato
che: -il Progetto prevede il collegamento tra l’autostrada e la SS 660.
L’intervento parte da quest’ultima Strada Statale con una rotatoria, per poi
spostarsi mediante un adeguamento della sede stradale esistente sulla SP234.
Nell’abitato di Cavoni-Ginestreto nel comune di Luzzi
viene sfruttata la rotatoria esistente per allacciarsi alla SP 248. Dopo
l’allargamento del ponte sul fiume Crati, sempre mediante una rotatoria ci si
appoggia alla SP110 adeguandone la geometria e la sezione. È quindi previsto un
allacciamento alla SP 241 che comprende la realizzazione di un
cavalcaferrovia della linea Cosenza - Sibari e l’adeguamento del
cavalcavia sull’autostrada A2 del Mediterraneo. È inoltre previsto
l’adeguamento della sede stradale fino alla SP247. Infine, al fine di
ricollegarsi nuovamente alla SP234, viene adeguato anche un tratto della SP247,
che comprende anche la demolizione e ricostruzione di un secondo ponte sul
fiume sul Crati. Un secondo insieme di proposte progettuali è invece legato al
nuovo svincolo dell’autostrada A2 previsto sempre a Montalto Uffugo. Da questo,
si prevede di collegare direttamente l’autostrada alla SP234 mediante una
strada di nuova realizzazione che prevede l’inserimento di un sottovia
ferroviario e di un ponte sul fiume Crati;
-il
progetto è inserito Piano Operativo Infrastrutture FSC 2014-2020, allegato alla
Delibera CIPE n. 54/2016 e nel successivo addendum, allegato alla delibera CIPE
n. 98/2017. Tenuto conto che: - obiettivo di questo di questo progetto è quello
di deviare parte del traffico che interessa la SP 247 su strade alternative e
che interessano meno i centri abitati. A maggior ragione oggi reso più che mai
necessario considerato che l’area è diventata di interesse industriale;
- proprio
in località Coretto di Montalto Uffugo con posizione adiacente la strada di
collegamento in oggetto, è prossima l’apertura di un centro logistico per lo
stoccaggio delle merci per le società del gruppo Pac 2000, la più grande
cooperativa di Conad per dimensioni e fatturato che ha scelto Montalto Uffugo
per l’installazione di un nuovo grande deposito. Si prevede un grosso afflusso
di autoarticolati che in mancanza di adeguate vie di collegamento intaseranno
il traffico in tutta la zona;
- uno dei
ponti sul fiume Crati per il quale è prevista la demolizione e la realizzazione
di nuovo ponte, allo stato attuale presenta evidenti problemi legati alla
sicurezza, in quanto subisce una parzializzazione del traffico con percorrenza
a senso alternato per motivi legati alla consistenza strutturale dell’opera;
- le strade
oggetto di adeguamento nei comuni di Montalto Uffugo, Luzzi e Rose hanno una
sovrastruttura gravemente ammalorata e una disposizione e tipologia di barriere
stradali gravemente carente rispetto alle prescrizioni delle norme vigenti.
Risultano scarsamente adeguate rispetto al traffico transitante.
Preso atto
che: - i lavori del progetto di collegamento dello svincolo autostradale di
Montalto Uffugo alla SS 660 ex SS 106 Jonica non sono mai iniziati e che
l'intervento, nel suo complesso, è in grado di produrre, oltre che un
miglioramento funzionale della circolazione, anche un innalzamento del livello
di sicurezza.
Tutto ciò
premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
1. che
iniziative intende assumere la Regione Calabria, soggetto attuatore
dell’intervento, al fine di garantire l’avvio e il completamento dei lavori
della strada di interesse regionale di collegamento dello svincolo autostradale
di Montalto Uffugo alla SS 660 nei comuni di Montalto Uffugo, Luzzi e Rose;
2.un
cronoprogramma con i tempi di realizzazione del progetto.
(213;
19/02/2024).
Bruni,
Bevacqua, Alecci, Iacucci, Mammoliti, Muraca. Al Presidente della Giunta
regionale.
Premesso
che:
• ad esito
della programmazione 2014-2020, delle leggi di Stabilità 2013 e seguenti,
•D.E.F. 2014, sono state costituite in Calabria 4 Aree per l'attuazione della
Strategia Nazionale Aree Interne (S.N.A.I.);
• nel corso
degli anni 2020 e 2021, sono stati sottoscritti gli Accordi di Programma Quadro
(A.P.Q.) interessanti le 4 Aree individuate ovvero: Reventino
Savuto, Area Grecanica, Versante Jonico – Serre, PreSila-
Sila Crotone e Cosenza che ricomprendono complessivamente n. 58 Comuni ed una
popolazione (dati ISTAT 2020) pari a 93.700 abitanti;
•
attraverso le Leggi di Bilancio dello Stato, a ciascuna delle 4 Aree
individuate sono stati assegnati euro 3.740.000,00 (per una dotazione
complessiva proveniente soltanto dai fondi dello Stato pari ad euro
14.960.000,00) e, successivamente, un cofinanziamento regionale, rinveniente
dalle risorse di cui al POR Calabria FESR/FSE 2014/2020, per ciascuna di esse,
nella misura del doppio delle somme assegnate dallo Stato ovvero euro
7.480.000,00 per una dotazione finanziaria complessiva, per ognuna delle 4 Aree,
pari ad Euro 11.220.000,00;
• con la
D.G.R. n. 215 del 5.06.2018 sono state assegnate le risorse regionali, a valere
sui fondi POR Calabria FESR/FSE 2014/2020, alle Aree S.N.A.I. ed ai Comuni
ricompresi nella Strategia Regionale Aree Interne (S.R.A.I.) per come di
seguito riportato nella successiva Tabella 6;
3.4. Quadro
finanziario complessivo Il POR Calabria FESR/FSE 2014-2020 prevede, per la
Strategia Aree Interne, una dotazione finanziaria comprensiva delle risorse da
destinare alle Aree-Pilota ricomprese nella SNAI secondo i criteri di cui alla
DGR n. 2/2018,così articolata: Tabella 6 - Risorse Finanziarie programmate per
la Strategia delle Aree Interne a valere sul POR Calabria FESR-FSE 2014/20205
ASSE PRIORITARIO 02-Sviluppo dell’Agenda digitale – FONDO FESR - RISORSE
PROGRAMMATE (SNAI) 4.000.000 - RISORSE PROGRAMMATE (SRAI) 23.245.473 – TOTALE
27.245.473;
ASSE
PRIORITARIO 03-Competitività dei sistemi produttivi – FONDO FESR - RISORSE
PROGRAMMATE (SNAI) 3.000.000 - RISORSE PROGRAMMATE (SRAI) --- – TOTALE
3.000.000;
ASSE
PRIORITARIO 04-efficienza energetica e mobilità sostenibile – FONDO FESR -
RISORSE PROGRAMMATE (SNAI) 4.000.000 - RISORSE PROGRAMMATE (SRAI) 21.420.878 –
TOTALE 25.420.878;
ASSE
PRIORITARIO 08-promozione dell’occupazione sostenibile e di qualità – FONDO FSE
- RISORSE PROGRAMMATE (SNAI) 3.320.000 - RISORSE PROGRAMMATE (SRAI) 6.880.000 –
TOTALE 10.200.000;
ASSE
PRIORITARIO 09-Inclusione sociale – FONDO FESR - RISORSE PROGRAMMATE (SNAI)
3.500.000 - RISORSE PROGRAMMATE (SRAI) 21.838.655 – TOTALE 25.338.655;
ASSE
PRIORITARIO 10-Inclusione sociale (OT9-FSE) – FONDO FSE - RISORSE PROGRAMMATE
(SNAI) 3.000.000 - RISORSE PROGRAMMATE (SRAI) 1.100.000 – TOTALE 4.100.000;
ASSE
PRIORITARIO 11-Istruzione e formazione – FONDO FESR - RISORSE PROGRAMMATE
(SNAI) 4.000.000 - RISORSE PROGRAMMATE (SRAI) 494.994 – TOTALE 4.494.994;
ASSE
PRIORITARIO 12-Istruzione e Formazione (OT10-FSE) – FONDO FSE - RISORSE
PROGRAMMATE (SNAI) 5.100.000 - RISORSE PROGRAMMATE (SRAI) 5.100.000 – TOTALE
10.200.000;
TOTALE -
RISORSE PROGRAMMATE (SNAI) 29.920.000 – RISORSE PROGRAMMATE (SRAI) 80.080.000 –
110.000.000
•
successivamente, per il periodo di programmazione 2021-2027, le attività
previste nel "Dossier di completamento delle candidature Aree SNAI al
cofinanziamento regionale", approvato con esito positivo dal DPCOE, hanno
permesso di individuare, in via definitiva, con la • D.G.R. n. 662 del 10
dicembre 2022, tre nuove Aree cui all’Allegato A della citata DGR n. 662/2022,
ovvero le seguenti nuove Aree S.N.A.I.:
Alto Ionio
Cosentino;
Versante
tirrenico - Aspromonte;
Alto
Tirreno Cosentino – Pollino;
• con la
Delibera CIPESS del 2 agosto 2022 n. 41, sono stati destinati euro 4.000.000,00
a ciascuna delle nuove tre Aree S.N.A.I. istituite con la citata D.G.R.
n.662/2022 e che la Regione, in ragione di quanto previsto dalla medesima
Delibera CIPESS n.41/2022 ha “obbligo di finanziamento”, per ciascuna delle
nuove Aree, di almeno 4.000.000,00 di euro;
•
conseguentemente, per la programmazione 2021- 2027 le risorse assicurate,
attraverso quanto disposto dalla Delibera CIPESS n.41/2022, alle tre nuove Aree
S.N.A..I ammontano ad euro 24.000.000,00;
• con la
stessa Delibera CIPESS n.41/2022, sono state destinate alle 4 Aree della
programmazione 2014-2020, euro 300 mila, per ciascuna di esse, per un ammontare
complessivo di euro 1.200.000,00;
• tutte le
risorse, nazionali e regionali, fino ad oggi, destinate alle Aree Interne della
Calabria (S.N.A.I. + S.R.A.I.) ammontano a circa euro 136.696.000,00;
• nel corso
della seduta del Consiglio regionale del 5 dicembre 2023, in sede di
approvazione del Documento di Economia e Finanza per il triennio 2024-2026, si
rileva, nello stesso D.E.F., che i bandi, con i fondi di cui alla S.R.A.I.,
“hanno avuto un esito variegato, non sempre performante” e che “le risorse
destinate al cofinanziamento regionale delle tre Aree Grecanica, Sila-PreSila Crotonese e Cosentina e Versante Ionico Serre e
alle attività residue sulla SRAI per complessivi 54,6 milioni di euro, sono
state rimodulate in favore di iniziative atte a fronteggiare l’emergenza COVID-
19, mentre la relativa copertura di dette Aree sarà garantita dalle risorse
FSC”;
tutto ciò
premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
1. quale
sia lo stato di avanzamento della spesa per le 4 Aree S.N.A.I. della
programmazione 2014/2020;
2. quali
siano i bandi riguardanti i Comuni ricadenti nella Strategia Regionale Aree
Interne (S.R.A.I.) con relativo impegno economico ed il loro stato di
attuazione ovvero lo stato di avanzamento della spesa e perché, in sede di
approvazione del D.E.F. 2024-2026 la loro attuazione sia stata ritenuta “non
sempre performante” e “con esito variegato”;
3. se si è
proceduto a cofinanziare le nuove tre Aree inserite nella programmazione
2021-2027 per come prescritto – con “obbligo di finanziamento” – da parte della
Delibera CIPESS n. 41/2022 del 2 agosto 2022;
4. come e
quando si intendano restituire le somme del cofinanziamento regionale,
impegnate per emergenza Covid 19 – alle tre Aree S.N.A.I. della programmazione
2014-2020 (ad eccezione dell’Area Reventino -Savuto)
ed alla dotazione S.R.A.I. - percome evidenziato dal Documento di Economia e
Finanza - per il triennio 2024- 2026 - pari ad euro 54,6 milioni di euro;
5. quali
iniziative sono state assunte, a seguito dell’adozione della D.G.R. n. 662 del
10.12.2022 che ha recepito quanto contenuto nella Delibera CIPESS n. 41/2022,
in ordine alla nuova governance affidata alle Regioni, per velocizzare
l’attuazione degli interventi previsti negli A.P.Q. già sottoscritti e
finanziati nelle Aree S.N.A.I. della Calabria ovvero quale sia, ad oggi, lo
stato di avanzamento della spesa su tutte le somme riguardanti la Strategia
Aree Interne in Calabria (S.N.A.I. e S.R.A.I.)
(224;
22/03/2024).
Alecci. Al
Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- la
Regione Calabria, nel corso degli ultimi anni, ha prestato particolare
attenzione al tema dei beni confiscati, dotandosi di una normativa
all’avanguardia, la legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 “Interventi regionali
per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la
promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza. -
con delibera della Giunta regionale n. 682 del 29/11/2023 è stato approvato
l’atto di indirizzo per la strategia regionale per la valorizzazione dei beni
confiscati alla criminalità organizzata attraverso le politiche di coesione,
con una dotazione finanziaria complessiva, tra Pr 2021 – 27 e Fondo di sviluppo
e coesione, di circa 40 milioni di euro;
- la
Calabria è la terza regione a livello nazionale per numero di beni confiscati:
5.104 al 30 novembre 2023;
considerato
che: - recentemente, ha riscosso vasto eco mediatico il raid vandalico che ha
devastato un immobile confiscato nel comune di Isola di Capo Rizzuto, assegnato
in gestione all’Associazione “Valentia” e destinato ad ospitare un centro di
diffusione della cultura della legalità e di lotta alla criminalità
organizzata, intitolato a Piersanti Mattarella Presidente della regione Sicilia
trucidato dalla mafia;
riproponendo
le difficoltà degli amministratori locali e del volontariato nel doversi
misurare con contesti territoriali ostili;
- sono
diverse centinaia gli immobili, in particolare di proprietà dei comuni, che
necessitano di urgenti interventi per la rifunzionalizzazione del bene. Tutto
ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Regione Calabria e
l’Assessore con delega alla valorizzazione ai fini sociali dei beni confiscati
alla criminalità organizzata per conoscere:
per sapere:
- se in
attesa della pubblicazione degli avvisi di evidenza pubblica per l’erogazione
di contributi finanziari agli enti locali, previsti dalla Strategia regionale
per la valorizzazione dei beni confiscati, si intende intervenire
straordinariamente nei confronti della struttura di Isola Capo Rizzuto per
quanto essa rappresenta simbolicamente anche in relazione all’impatto mediatico
della vicenda.
(225;
02/04/2024).
Bruni. Al
Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- l'azienda
Ferrovie della Calabria, con la nota prot. n. 1434 del 01/03/2024, inviata a
tutte le sigle sindacali, a firma dell’Amministratore Unico, ha disposto a
partire 01/06/2024 la disdetta dei contratti di secondo livello, per tutti i
dipendenti, ad esclusione della classe dirigenziale;
- tale
decisione, unilaterale e non soggetta a contrattazione, determinerebbe delle
perdite salariali per ogni singolo lavoratore che certamente andranno a
determinare riduzioni sullo stipendio e conseguentemente, un abbassamento della
contribuzione INPS (che metterebbe a rischio anche una pensione dignitosa)
nonché una riduzione relativa ai versamenti per il TFR. - tale comunicazione è
stata notificata anche ai 678 dipendenti (Personale delle Ferrovie della
Calabria Srl);
- nella
stessa lettera, viene indicato che tale scelta è dettata da molteplici fattori,
ivi comprese la necessità di far fronte alle spese derivanti dall’aver perso
cause di lavoro, il mancato introito derivante dalla chiusura della tratta
Soveria Mannelli-CZ, per lavori di ammodernamento, e dalla esigenza di
perseguire il PEF (Piano Economico Finanziario) Aziendale;
considerato
che: - le cause delle difficoltà emerse e indicate nella lettera richiamata in
premessa da FdC, non sono attualmente identificate e
pertanto “potrebbero essere attribuibili ad una mancata oculata gestione
aziendale”;
- la
disdetta dei contratti di secondo livello sarà fatta valere esclusivamente sui
lavoratori (macchinisti, autisti, amministrativi, capitreno, ecc.), ma non
sulla dirigenza.
tenuto
conto che: -nel caso di specie dei “quadri”, si verifica da un lato la disdetta
unilaterale dei contratti di secondo livello su richiamati, con una conseguente
rimodulazione dello stipendio, ma viene fatto salvo l’accordo quadro del
27.11.2003 riguardante i premi e le indennità, non menzionato nella stessa
lettera;
- l’azienda
si trova in una condizione di difficoltà e che non ci si può rivalere
esclusivamente sui lavoratori/addetti/operatori con dei parametri e dei livelli
più bassi (ad esempio l’ultimo contratto dirigenziale risale al maggio 2023 per
5 anni-Personale – Ferrovie della Calabria Srl);
- vi è da
chiarire, innanzitutto la linea tenuta dall’Azienda relativamente alla
decisione, unilaterale e non certamente condivisa dai lavoratori e dai
sindacati, di disdire i contratti;
- inoltre,
è necessario che venga chiarita anche la scelta di non intervenire sull’Accordo
Area Quadri.
Preso atto
che: - nella lettera non viene indicata l’eventuale ipotesi di
limitare/rimodulare l’assegnazione di servizi/consulenze esterne anche
ipotizzando che alcuni servizi possono essere gestiti internamente;
- per la
classe dirigenziale – individuata con contratti esterni - vengono mantenute le
retribuzioni determinate dai singoli contratti (Personale – Ferrovie della
Calabria Srl). Tutto ciò premesso e considerato
interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
1) se è a
conoscenza della grave determinazione dell'Amministratore Unico delle FDC,
considerato che la Regione Calabria è socio unico;
2) quali
provvedimenti intende prendere sulla decisione dell'Amministratore Unico delle
FDC, che una volta attuata causerebbe gravi conseguenze in ambito
socioeconomico e di disparità di trattamento sul posto di lavoro.
(231;
07/05/2024).
Bevacqua e
Iacucci. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- il
16.02.2023 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra la Regione Calabria
e i Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese, nonché con la società
partecipata Terme Sibarite spa, in attuazione della Deliberazione di G.R. n°
254 del 30.06.2022;
- il
suddetto protocollo prevedeva l’impegno della Regione Calabria ad elaborare un
piano di rilancio delle Terme Luigiane, attivando
canali di finanziamento non più tardi del 31.12.2023 e individuando la Società
Terme Sibarite spa quale esecutrice del piano entro 36 mesi;
- con il
piano di rilancio di fine 2023, la Regione Calabria quantifica in linea di
massima gli interventi necessari in 10 milioni di euro, rinviando la
determinazione puntuale ad una fase successiva e specificando che le fonti di
finanziamento saranno europea e regionale. Considerato che: - a distanza di
quasi 18 mesi dalla stipula del protocollo d’intesa nessun investimento si è
concretizzato sul territorio delle Terme Luigiane,
con inutile decorso del tempo. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente
della Giunta regionale
per sapere:
se è a
conoscenza di quanto esposto e quali misure si intendono adottare per dar corso
agli investimenti di cui le Terme Luigiane hanno
urgente necessità.
(234;
27/05/2024).
Bevacqua.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- nel 2019
la Regione Calabria finanziava il Progetto di Inclusione Sociale che vedeva
quale capofila il comune di Longobucco e partecipanti i comuni di Bocchigliero
e Campana;
-
inizialmente i soggetti coinvolti erano 250 e avevano partecipato ad un corso
di formazione di sei mesi, acquisendo diverse qualifiche quali: operatore
socioassistenziale, guardia ecologica, esperto di computer, operaio manutentore
ed altro ancora, iniziando a lavorare presso i rispettivi comuni e percependo
un sussidio di 500 euro;
- l’ultima
proroga semestrale è scaduta nel mese di ottobre 2023. Considerato che: - molti
di questi lavoratori non sono più giovanissimi e il sussidio di 500 euro non è
sufficiente a mantenere la famiglia;
- è
necessario, pertanto, trovare a questi lavoratori un percorso lavorativo più
stabile atto a consentirgli l’inserimento nel mondo del lavoro anche per
evitare lo spopolamento delle aree interne. Tutto ciò premesso e considerato
interroga il Presidente della Giunta regionale e l’Assessore con delega al
Lavoro
per sapere:
se la
Regione Calabria - quali sono i motivi che non hanno ancora permesso la
ripartenza del progetto e quando si presume possa riprendere;
- se hanno
intenzione di attivarsi al fine di istituire, con celerità e senza indugio, un
tavolo tecnico per individuare un percorso che porti alla soluzione di un
inquadramento lavorativo per i soggetti attualmente utilizzati dai comuni di
Longobucco, Bocchigliero e Campana.
(238;
04/06/2024).
Alecci. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- diversi
professionisti sanitari che hanno maturato i requisiti richiesti dalla norma di
cui all’oggetto, hanno chiesto alle varie Aziende sanitarie e Asp calabresi di
essere stabilizzati. Considerato che: - la legittima richiesta dei
professionisti, a parità di condizioni, in alcune aziende sanitarie e Asp è
stata accolta mentre in altre no;
- tale
problematica è stata più volte evidenziata dalle aziende sanitarie al
Dipartimento Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della
Regione Calabria in qualità di Commissario Straordinario per la Sanità
per sapere:
- per quale
motivo nella stessa regione le aziende sanitarie e le Asp calabresi
interpretano e applicano in maniera differente la normativa in oggetto.
(239;
13/06/2024).
Il Consiglio regionale
vista la deliberazione n. 39 del 14
giugno 2024, con la quale l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha
proposto all’Assemblea il riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi
al 31 dicembre 2023, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del decreto legislativo
n. 118/2011, nonché le conseguenti variazioni al bilancio di previsione
2023-2025 e al bilancio di previsione 2024-2026 del Consiglio regionale della
Calabria;
premesso
che:
-
il decreto legislativo 23 giugno 2011, n.
118, così come modificato e integrato dal decreto legislativo del 10 agosto
2014, n. 126, ha introdotto il nuovo impianto normativo sull’armonizzazione dei
sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle autonomie locali finalizzato
a stabilire il quadro complessivo di riferimento dei principi contabili
generali per regioni, province autonome ed enti locali;
-
con deliberazione consiliare n. 145 del 22
dicembre 2022 è stato approvato il bilancio di previsione del Consiglio
regionale della Calabria per gli esercizi finanziari 2023-2025;
-
con deliberazione consiliare n. 244 del 22
dicembre 2023 è stato approvato il bilancio di previsione del Consiglio
regionale della Calabria per gli esercizi finanziari 2024-2026;
-
con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza
n. 2 del 13 febbraio 2024 sono stati approvati il verbale di chiusura della
contabilità dell’esercizio finanziario 2023 e il prospetto aggiornato del
risultato di amministrazione presunto dell’esercizio 2023;
-
con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza
n. 3 del 13 febbraio 2024 è stato approvato l’adeguamento degli stanziamenti
iniziali dei residui attivi e passivi presunti alla data del 31 dicembre 2023 e
conseguente variazione degli stanziamenti di cassa al bilancio di previsione
2024-2026, esercizio 2024;
-
con determinazioni del Direttore Generale n.
149 del 5 marzo 2024, n. 217 del 4 aprile 2024 e n. 243 del 29 aprile 2024 sono
state approvate tre variazioni al bilancio gestionale 2024-2026;
richiamato l’articolo 3, comma 4, del
citato d.lgs.118/2011, che prevede che tutte le pubbliche amministrazioni
effettuano annualmente l’operazione di riaccertamento dei residui attivi e
passivi, consistente nella revisione delle ragioni del loro mantenimento, ai
fini del rendiconto; lo stesso articolo prescrive, inoltre, che “possono essere
conservati tra i residui attivi le entrate accertate esigibili nell’esercizio
di riferimento, ma non incassate. Possono essere conservate tra i residui
passivi le spese impegnate, liquidate o liquidabili nel corso dell’esercizio,
ma non pagate. Le entrate e le spese accertate e impegnate non esigibili
nell’esercizio considerato, sono immediatamente reimputate
all’esercizio in cui sono esigibili. La reimputazione
degli impegni è effettuata incrementando, di pari importo, il fondo pluriennale
di spesa, al fine di consentire, nell’entrata degli esercizi successivi,
l’iscrizione del fondo pluriennale vincolato a copertura delle spese reimputate. La costituzione del fondo pluriennale vincolato
non è effettuata in caso di reimputazione contestuale
di entrate e di spese. Le variazioni agli stanziamenti del fondo pluriennale
vincolato e agli stanziamenti correlati, dell’esercizio in corso e
dell’esercizio precedente, necessarie alla reimputazione
delle entrate e delle spese riaccertate, sono effettuate con provvedimento
amministrativo della giunta entro i termini previsti per l’approvazione del
rendiconto dell’esercizio precedente (…). Al termine delle procedure di
riaccertamento non sono conservati residui cui non corrispondono obbligazioni
giuridicamente perfezionate”;
richiamato, altresì, il principio
contabile applicato concernente la contabilità finanziaria (allegato 4/2 al
d.lgs.118/2011), e in particolare il punto 9.1, relativo al riaccertamento
ordinario dei residui;
visto il Regolamento interno di
amministrazione e contabilità del Consiglio regionale della Calabria, approvato
con deliberazione consiliare n. 190 del 4 maggio 2017, successivamente
modificato dalla deliberazione consiliare n. 342 del 28 settembre 2018;
dato atto che, alla luce della
normativa sopra richiamata, il Consiglio regionale, prima della predisposizione
del rendiconto dell’esercizio 2023, deve approvare il riaccertamento ordinario
dei residui e procedere alla cancellazione dei residui attivi e passivi non
assistiti da obbligazioni giuridicamente perfezionate, nonché alla reimputazione dei residui attivi e passivi le cui
obbligazioni non sono esigibili alla data del 31 dicembre dell’esercizio cui si
riferisce il rendiconto;
considerato
che la reimputazione dei residui passivi non
esigibili nell’esercizio 2023 comporta:
-
la creazione, sul bilancio di previsione
2023-2025, esercizio 2023, cui si riferisce il rendiconto, dei fondi
pluriennali vincolati connessi alle spese reimputate
per le quali la copertura è data dal fondo medesimo;
-
una variazione del bilancio di previsione
2024-2026, esercizio 2024, in corso di gestione, al fine di istituire o
incrementare gli stanziamenti di entrate e spese su cui devono essere imputate
le relative obbligazioni;
-
il trasferimento all’esercizio di reimputazione anche della copertura che l’impegno aveva
nello stanziamento dell’esercizio in cui era stato inizialmente imputato,
attraverso il fondo pluriennale vincolato in entrata; la costituzione o
l’incremento di tale fondo è escluso solo in caso di contestuale reimputazione di entrate e spese;
preso atto
che:
-
in data 23 febbraio 2024 il dirigente del
Settore Bilancio e Ragioneria ha trasmesso ai responsabili delle strutture
amministrative competenti l’elenco dei residui attivi e passivi alla data del
31 dicembre 2023, ai fini del loro riaccertamento;
-
i dirigenti responsabili delle strutture
amministrative del Consiglio regionale hanno trasmesso le risultanze della
verifica ordinaria sulla consistenza e l’esigibilità dei residui di propria
competenza, secondo i nuovi principi contabili applicati, rilevando gli importi
da eliminare definitivamente, in quanto non corrispondenti ad obbligazioni
giuridiche perfezionate; gli importi da conservare a residuo, in quanto
corrispondenti ad obbligazioni giuridiche perfezionate; gli importi da reimputare negli esercizi successivi rispetto al 31
dicembre 2023, nelle quali l’esigibilità avrà scadenza;
-
sulla scorta delle comunicazioni di cui
sopra, sono stati predisposti i prospetti (Allegati A e B) relativi al
riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi alla data del 31 dicembre
2023, contenenti sia gli importi da conservare, sia gli importi da eliminare
definitivamente in quanto non corrispondenti ad obbligazioni giuridicamente
perfezionate, sia gli importi da eliminare e reimputare
agli esercizi successivi nei quali l’esigibilità avrà scadenza;
visti:
-
gli elenchi dei residui attivi e passivi da
conservare nel conto del bilancio dell’esercizio 2023, da trasmettere al
tesoriere del Consiglio regionale della Calabria (Allegati C e D);
-
il prospetto relativo agli impegni da reimputare negli esercizi successivi a quello a cui si
riferisce il rendiconto 2023 (Allegato E);
-
il prospetto relativo alle variazioni
intervenute nel Fondo Pluriennale Vincolato a seguito delle operazioni di
riaccertamento dei residui attivi e passivi alla data del 31 dicembre 2023 e di
reimputazione degli impegni (Allegato F);
-
il prospetto relativo alle variazioni di
competenza e di cassa del bilancio di previsione finanziario 2023-2025,
esercizio 2023, a seguito delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi
e passivi alla data del 31 dicembre 2023 e di reimputazione
degli impegni eliminati in quanto non esigibili al 31 dicembre 2023 e reimputati nell’esercizio 2024 (Allegato G);
-
il prospetto relativo alle variazioni di
competenza e di cassa del bilancio di previsione finanziario 2024-2026,
esercizio 2024, al fine di adeguare le previsioni di competenza e di cassa
iscritte in bilancio all’ammontare dei residui attivi e passivi esistenti al 31
dicembre 2023, nonché della reimputazione degli
impegni eliminati in quanto non esigibili al 31 dicembre 2023, e reimputati nell’esercizio 2024 (Allegato H);
preso atto che il Collegio dei Revisori
dei Conti, con verbale n. 25 del 23 maggio 2024, allegato alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale, ha espresso parere
favorevole sul riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al
31.12.2023 e sulle conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2023-2025 e
al bilancio di previsione 2024-2026 del Consiglio regionale della Calabria,
“subordinato allo stralcio dei residui passivi riportati nel paragrafo 11) per
un ammontare complessivo di euro 26.673,94”;
dato atto che con successivo
provvedimento sarà aggiornato il prospetto del risultato presunto di
amministrazione dell’esercizio 2023, approvato con deliberazione consiliare n.
244 del 22 dicembre 2023;
ritenuto, pertanto, di dover procedere,
in ragione di quanto sopra espresso ed in esecuzione dell’articolo 3, comma 4,
del d.lgs. 118/2011, all’approvazione delle risultanze del riaccertamento
ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2023, nonché
all’approvazione delle conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2023-2025
e al bilancio di previsione 2024-2026 del Consiglio regionale;
udito il consigliere Cirillo, che ha
illustrato il provvedimento;
delibera
per le
considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono
integralmente riportate:
-
di approvare, ai sensi dell’articolo 3, comma
4, del decreto legislativo n.118/2011 ed in ossequio al principio contabile
allegato 4/2 al citato decreto, punto 9.1, e alle osservazioni indicate nel
verbale n. 25/2024 del Collegio dei Revisori dei Conti, gli elenchi dei residui
attivi e passivi cancellati, reimputati e mantenuti
alla data del 31 dicembre 2023, risultanti dall’operazione di riaccertamento
ordinario e allegati alla presente deliberazione quali parti integranti e
sostanziali del presente provvedimento (Allegati A e B);
-
di dare atto che l’ammontare dei residui
attivi al 31 dicembre 2023 è pari a 45.710.016,64 euro, come riportato
nell’Allegato C), che forma parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione;
-
di dare atto che l’ammontare dei residui
passivi al 31 dicembre 2023 è pari a 12.661.069,33 euro, come riportato
nell’Allegato D), che forma parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione;
-
di disporre la registrazione nella
contabilità dell’Ente, con imputazione negli esercizi in cui sono esigibili,
degli impegni 2023 elencati nell’Allegato E), che forma parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione;
-
di approvare la variazione del fondo
pluriennale vincolato di spesa al termine dell’esercizio 2023, derivante dalla reimputazione degli impegni di cui all’Allegato F), che
forma parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
-
di dare atto che la consistenza finale al 31
dicembre 2023 del fondo pluriennale vincolato da iscrivere nell’entrata del
bilancio dell’esercizio 2024, è pari a 6.140.176,60 euro, di cui 2.431.095,68
euro per spese correnti e 3.709.080,92 euro per spese in conto capitale;
-
di approvare le variazioni in conto
competenza ed in conto cassa degli stanziamenti del bilancio di previsione
2023-2025, esercizio 2023, conseguenti all’attività di riaccertamento dei
residui attivi e passivi, come riportato nell’Allegato G), che forma parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione;
-
di approvare le variazioni in conto
competenza e in conto cassa degli stanziamenti del bilancio di previsione
2024-2026, esercizio 2024, a seguito dell’adeguamento dei valori iscritti in
bilancio all’ammontare dei residui attivi e passivi esistenti al 31 dicembre
2023 dopo le operazioni di riaccertamento ordinario dei residui e di reimputazione degli impegni eliminati in quanto non
esigibili al 31 dicembre 2023, e reimputati
nell’esercizio 2024 come risultanti dall’Allegato H, che costituisce parte
integrante e sostanziale del presente provvedimento;
-
di prendere atto del parere favorevole del
Collegio dei revisori dei Conti, allegato alla presente deliberazione quale
parte integrante e sostanziale;
-
di rinviare ad un successivo provvedimento
l’aggiornamento del prospetto del risultato presunto di amministrazione
dell’esercizio 2023, approvato con la deliberazione consiliare n. 244 del 22
dicembre 2023;
-
di dare atto che le risultanze del presente
riaccertamento dei residui confluiranno nel rendiconto dell’esercizio 2023;
-
di trasmettere la presente deliberazione,
unitamente ai relativi allegati, alla Giunta regionale e al Settore Bilancio e
Ragioneria del Consiglio regionale per opportuna conoscenza e/o per il seguito
di rispettiva competenza.
Il Consiglio regionale
premesso
che:
-
l’articolo 57, comma 7, della legge regionale
4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della
Regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle
Agenzie regionali sono presentati ai rispettivi Dipartimenti della Giunta
regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere
favorevole, li inviano al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la
definitiva istruttoria di propria competenza;
-
la Giunta regionale trasmette i rendiconti al
Consiglio regionale per la successiva approvazione;
visti:
-
la legge regionale 19 agosto 2001, n. 5, che
ha istituito l’Azienda Calabria Lavoro con la finalità di supportare la Giunta
regionale nell’ambito delle scelte sulle politiche del lavoro;
-
la legge regionale n. 8/2002;
-
l'articolo 54, comma 5, lettera b), della
legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della regione Calabria);
-
il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118
(Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi
di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi);
vista la deliberazione della Giunta
regionale n. 175 del 15 aprile 2024, recante: “Rendiconto esercizio 2022
dell’Azienda Calabria Lavoro-Trasmissione proposta al Consiglio Regionale per
gli atti di competenza”;
visto il decreto n. 35 del 14 aprile
2024, con cui il Commissario straordinario dell’Azienda Calabria Lavoro ha
approvato il rendiconto di gestione per l’esercizio 2022;
considerato
che il Revisore unico dell’Azienda, nella relazione al rendiconto sul conto
consuntivo dell’esercizio 2022, allegata alla presente deliberazione quale
parte integrante e sostanziale,
-
ha dato atto che l’Ente ha rispettato quanto
previsto dal decreto legislativo n.118/2011, introducendo i nuovi schemi di
bilancio della contabilità economico patrimoniale;
-
ha verificato il rispetto, da parte
dell’Ente, dei limiti di contenimento della spesa pubblica imposti dalla
normativa regionale vigente;
-
ha verificato il rispetto del pareggio di
bilancio ai sensi della normativa vigente da parte dell’Ente e che
quest’ultimo, nella gestione dell’esercizio 2022, si è attenuto alle
disposizioni diramate dalla Regione Calabria in merito al contenimento della
spesa pubblica per l’anno 2022;
-
ha segnalato la necessità che l'Ente si
attivi al fine di ricevere in maniera puntuale i trasferimenti dei fondi
regionali a copertura dei progetti affidati, nonché della gestione del
personale, in modo da evitare l'erosione del fondo cassa;
-
ha espresso “parere favorevole
all’approvazione del conto consuntivo per l’esercizio 2022, con la prescrizione
all'Ente di provvedere alla regolarizzazione del provvisorio di 390.067,11
euro, il cui pagamento a causa di movimentazioni meramente tecniche operate dal
tesoriere, risultano presso quest'ultimo da regolarizzare contabilmente”;
rilevato
che il dipartimento regionale “Lavoro”, che esercita la vigilanza sulle
attività dell’Ente, nell’istruttoria di competenza (prot. n. 266406 del 15
aprile 2024), allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale,
-
ha verificato il rispetto dei vincoli di
spesa, di cui alla vigente normativa in materia di contenimento della spesa
pubblica da parte dell’Azienda;
-
ha evidenziato che il rendiconto risulta
predisposto in conformità al regolamento di contabilità dell’Ente e alla
normativa vigente di cui al d.lgs. n.118/2011;
-
relativamente all’inosservanza nell’anno 2018
dei limiti di spesa, ha rilevato che sono state adottate, ai sensi della legge
regionale 27 dicembre 2016, n.43, le misure conseguenti alle violazioni
riscontrate con deliberazione della Giunta regionale n. 170 del 3 maggio 2021,
che ha disposto la riduzione dei trasferimenti a carico del bilancio regionale
(per un importo di 28.639,54 euro) operati a favore di Azienda Calabria Lavoro
per l’esercizio 2021 e che sta procedendo al recupero forzoso del credito;
-
ha espresso parere favorevole
all’approvazione del rendiconto generale dell’esercizio 2022 dell’Azienda
Calabria Lavoro”;
considerato
che il dipartimento regionale “Economia e Finanze”, nell'istruttoria di
competenza, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale,
-
ha rilevato che:
·
sussiste la piena corrispondenza tra il saldo
di cassa al 31.12.2022, per come risultante dal conto del bilancio, e il
corrispondente importo del conto del tesoriere;
·
sussiste continuità tra i residui finali
dell'esercizio 2021 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2022;
·
sussiste la quadratura delle poste contabili
iscritte nelle cosiddette "partite di giro";
·
sussiste (a seguito delle scritture di
rettifica e di giroconto effettuate dall’Ente) la corrispondenza tra i valori a
residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata
verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra
residui passivi finali e debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la
corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e
ricavi, al netto delle differenze riconducibili alle posizioni di debito
correlate all’eliminazione di residui passivi in perenzione amministrativa;
·
sussiste la quadratura tra il saldo di
tesoreria e il valore registrato alla voce “Disponibilità liquide” dell’attivo
dello Stato Patrimoniale;
·
risulta formalmente corretta la
determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato e del risultato di
amministrazione al 31.12.2022;
-
ha invitato l’Ente al pieno rispetto dei
principi di legge con riferimento alla propria gestione di cassa, richiamando
al riguardo l’attenzione sulle responsabilità di natura erariale del Tesoriere,
stante le funzioni dallo stesso svolte quale agente contabile;
-
ha ritenuto che sembri sussistere la formale
correttezza della procedura di riaccertamento dei residui e, a seguito di ciò,
della determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato e del risultato di
amministrazione dell’esercizio 2022;
-
ha precisato che, con riferimento alla quota
disponibile del risultato di amministrazione, pari a 390.556,67 euro, la stessa
potrà essere utilizzata solo a seguito dell’approvazione in via definitiva del
rendiconto di gestione, esclusivamente per le finalità indicate dal comma 6
dell’articolo 42 del d.lgs. 118/2011;
-
preso atto dei pareri favorevoli del Revisore
unico dei Conti dell’Ente e del dipartimento “Lavoro”, che esercita la
vigilanza sulle attività dell’Ente, fermi restando i rilievi e le
raccomandazioni espresse dal dipartimento vigilante e dallo stesso dipartimento
“Economia e Finanze”, ha ritenuto possibile procedere, da parte della Giunta
regionale, alla trasmissione del rendiconto relativo all’esercizio 2022
dell’Azienda Calabria Lavoro al Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo 57,
comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8;
preso atto che la Seconda Commissione
consiliare, nella seduta del 25 giugno 2024, si è determinata favorevolmente
sull’approvazione del rendiconto per l’esercizio 2022 dell’Azienda Calabria
Lavoro e dei documenti ad esso allegati;
udito il consigliere Montuoro, che ha
illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui
si intendono integralmente riportate:
-
di approvare, ai sensi dell’articolo 57,
comma 7, della legge regionale n.8/2002, il rendiconto per l’esercizio 2022
dell’Azienda Calabria Lavoro, unitamente ai relativi allegati richiamati in
premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente
deliberazione.
Il Consiglio regionale
premesso
che:
-
l’articolo 57, comma 3, della legge regionale
4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della
Regione Calabria) dispone che i bilanci degli Enti, delle Aziende e delle
Agenzie regionali sono presentati ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della
Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con
parere favorevole, li inviano entro il successivo 20 settembre al Dipartimento
"Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria
competenza;
-
la Giunta regionale trasmette i bilanci al
Consiglio regionale per la successiva approvazione, a norma dell'articolo 54,
comma 5, lettera b) dello Statuto;
visti:
-
la legge regionale 19 agosto 2001, n. 5, che
ha istituito l’Azienda Calabria Lavoro con la finalità di supportare la Giunta
regionale nell’ambito delle scelte sulle politiche del lavoro;
-
la legge regionale n. 8/2002;
-
l'articolo 54, comma 5, lettera b), della
legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della regione Calabria);
-
il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118
(Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi
di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi);
vista la deliberazione della Giunta
regionale n. 176 del 15 aprile 2024, recante: "Bilancio di previsione
2024-2026 dell’Azienda Calabria Lavoro - Trasmissione proposta al Consiglio
Regionale per gli atti di competenza";
visto il decreto n. 38 del 15 aprile
2024, con cui il Commissario straordinario dell’Azienda Calabria Lavoro ha
approvato il bilancio di previsione 2024-2026 dell’Ente e il piano degli
indicatori e dei risultati attesi di bilancio;
considerato
che il Revisore unico dell’Azienda, con verbale del 14 aprile 2022, allegato
alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale,
-
ha preso atto che il bilancio di previsione
2024-2026 rispetta gli equilibri di bilancio e i vincoli di finanza pubblica e
ha rilevato che l’equilibrio corrente di bilancio nel 2024 è assicurato dallo
stanziamento, in entrata e in spesa, dei fondi destinati dalla regione al
funzionamento di Azienda, alla copertura delle spese relative al personale,
nonché dagli affidamenti progettuali vincolati in entrata e in spesa;
-
ha dato atto che sono stati rispettati i
limiti di spesa, di cui all’articolo 6 della legge regionale n.43/2016, come
pure quelli previsti dalle leggi regionali nn.
69/2012 e 56/2013;
-
ritenute “congrue le previsioni di spesa ed
attendibili le entrate previste”, ha espresso parere favorevole
all’approvazione del bilancio di previsione 2024-2026 dell’Azienda Calabria
Lavoro;
rilevato
che il dipartimento regionale “Lavoro e Welfare”, che esercita la vigilanza
sulle attività dell’Ente, nell’istruttoria di competenza (prot. n. 267205 del
15 aprile 2024), allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale,
-
ha rilevato la sostanziale conformità delle
attività previste per l’anno 2024 per Azienda Calabria Lavoro rispetto al
mandato istituzionale;
-
ha evidenziato che l’ente strumentale nel
complesso ha ridotto le voci di spesa di cui all’articolo 6, comma 1, della l.r. 43/2016 nella misura pari al 20,04 %;
-
con riferimento al mancato rispetto della
normativa in materia di contenimento delle spese da parte dell’Ente per gli
esercizi precedenti al 2018, a seguito di istruttoria del dipartimento
vigilante, con deliberazione di Giunta regionale n.170 del 3 maggio 2021, in
applicazione di quanto stabilito al comma 10 dell’articolo 6 della legge
regionale n. 43 del 27.12.2016, ha rilevato che si è proceduto alla riduzione
dei trasferimenti a carico del bilancio regionale operati a favore di Azienda
Calabria Lavoro, in misura pari alle eccedenze di spesa risultanti dalle
verifiche espletate, diminuendo della quota complessiva di 360.000,00 euro
l’importo di 28.635,54 euro, di cui al previsto trasferimento ordinario in
favore di Azienda Calabria Lavoro, per l’esercizio 2021;
-
ha specificato che lo stesso dipartimento
vigilante sta procedendo al recupero forzoso del credito nei confronti dell’ex
Direttore generale dell’Azienda;
-
ha sottolineato che l’Ente, per l’anno di
riferimento, ha rispettato i limiti di spesa previsti dalla normativa vigente
in materia e, pertanto, ha espresso parere favorevole all’approvazione del
bilancio di previsione 2024-2026 dell’Azienda Calabria Lavoro;
considerato
che il dipartimento regionale “Economia e Finanze”, nell'istruttoria di
competenza, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale
-
ha verificato la sussistenza degli equilibri
di bilancio per come definiti dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118;
-
avendo rilevato che l’Azienda non ha previsto
alcuno stanziamento nella parte spesa con riferimento al Fondo Garanzia per i
Debiti Commerciali (FGDC), ex Legge 30/12/2018, n.145, ha raccomandato
all’Ente, a seguito delle previste verifiche sulla Piattaforma dei Debiti
Commerciali (PCC), di provvedere, se necessario, ai dovuti accantonamenti di
legge apportando le opportune variazioni alle previsioni di spesa di cui al
bilancio in oggetto;
-
relativamente alla formazione del Fondo
Crediti di Dubbia Esigibilità (FCDE), ha raccomandato all’Ente di verificare la
congruità del fondo durante la gestione di riferimento, provvedendo
all’istituzione dello stesso a seguito dell’iscrizione di eventuali capitoli di
entrata, rientranti nel computo del fondo;
-
ha altresì raccomandato all’Ente, a seguito
del completamento della procedura di riaccertamento ordinario dei residui per
l’esercizio 2023, di provvedere alle dovute variazioni di bilancio, apportando,
se necessari, i conseguenti correttivi al Fondo Pluriennale Vincolato per la
parte corrente e capitale, nel rispetto del principio contabile della
competenza finanziaria potenziata;
-
preso atto dei pareri favorevoli del Revisore
unico dei Conti dell’Ente e del dipartimento vigilante “Lavoro e Welfare”, che
esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, fermi restando i rilievi, le
prescrizioni e le raccomandazioni espresse dal dipartimento vigilante e dallo
stesso dipartimento “Economia e Finanze”, ha ritenuto possibile procedere, da
parte della Giunta regionale, alla trasmissione della proposta di bilancio di
previsione 2024-2026 dell’Azienda Calabria Lavoro al Consiglio regionale, ai
sensi dell’articolo 57, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8;
preso atto che la Seconda Commissione
consiliare, nella seduta del 25 giugno 2024, si è determinata favorevolmente
sull’approvazione del bilancio di previsione 2024-2026 dell’Azienda Calabria
Lavoro e i documenti ad esso allegati;
udito il consigliere Montuoro, che ha
illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui
si intendono integralmente riportate:
-
di approvare, ai sensi dell’articolo 57,
comma 3, della legge regionale n.8/2002, il bilancio di previsione 2024-2026
dell’Azienda Calabria Lavoro e i documenti ad esso allegati, che costituiscono
parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.
Il Consiglio regionale
premesso
che:
-
l’articolo 57, comma 7, della legge regionale
4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della
Regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle
Agenzie regionali sono presentati ai rispettivi Dipartimenti della Giunta
regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere
favorevole, li inviano al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la
definitiva istruttoria di propria competenza;
-
la Giunta regionale trasmette i rendiconti al
Consiglio regionale per la successiva approvazione;
visti:
-
la legge regionale 16 maggio 2013, n. 25, che
ha istituito l’Azienda Calabria Verde;
-
la legge regionale n. 8/2002;
-
l'articolo 54, comma 5, lettera b), della
legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della regione Calabria);
-
il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118
(Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi
di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi);
vista la deliberazione della Giunta
regionale n. 179 del 23 aprile 2024, recante: “Rendiconto esercizio 2019
dell’Azienda Calabria Verde - Trasmissione proposta al Consiglio Regionale per
gli atti di competenza”;
vista la deliberazione n. 149 del 21
settembre 2023, con cui il Direttore generale dell’Azienda Calabria Verde ha
approvato il rendiconto di gestione dell’Ente per l’esercizio 2019;
considerato
che il Revisore unico dell’Azienda, nella relazione al rendiconto 2019,
allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale,
-
ha attestato l’attendibilità delle risultanze
della gestione finanziaria, il mancato ricorso dell’Ente ad anticipazioni di
tesoreria, la congruità del fondo crediti di dubbia esigibilità, nonché
l'attendibilità dei risultati economici generali e di dettaglio con riferimento
al rispetto della competenza economica, alla completa e corretta rilevazione
dei componenti economici positivi e negativi, alle scritture contabili e alle
carte di lavoro a supporto dei dati rilevati;
-
ha rilevato che, ad oggi, gli equilibri di
bilancio e il ripianamento del disavanzo di amministrazione, rilevato nel
rendiconto 2019, devono trovare riscontro nell'attualizzazione dei risultati
delle gestioni successive, la cui mancata approvazione dei relativi documenti
programmatori e di rendiconto non permettono di esprimere una valutazione
puntuale sullo stato di risanamento avviato;
-
ha raccomandato la rapida definizione dei
rendiconti relativi agli esercizi 2020, 2021 e 2022 da sottoporre alla relativa
approvazione e alla successiva predisposizione e approvazione del bilancio di
previsione pluriennale 2023-2025, al fine di valutare e definire una
programmazione strutturata del risanamento aziendale, nel rispetto degli
equilibri di bilancio con una puntuale definizione di un cronoprogramma per il
ripiano del disavanzo;
-
attestando la corrispondenza del rendiconto
alle risultanze della gestione, ha espresso “giudizio positivo per
l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2019”;
rilevato
che la U.O.A. “Politiche della Montagna, Foreste, Forestazione e difesa del
Suolo”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, nell’istruttoria di
competenza (prot. n. 270288 del 16 aprile 2024), allegata alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale,
-
ha verificato il rispetto dei limiti di
spesa, di cui alla vigente normativa in materia di spending review, con
l’eccezione dei limiti afferenti agli incarichi di studio, ricerca e consulenza
e agli emolumenti per gli organi di direzione; con riferimento al mancato
rispetto di quest’ultimo limite di spesa, l’Azienda, con deliberazione del
Commissario straordinario, ha approvato il Piano Attuativo di Forestazione per
l’anno 2022, prevedendo la riduzione dei trasferimenti di risorse a carico del
bilancio regionale relative alle spese generali dovute per la realizzazione
degli interventi previsti a favore dell’Azienda, in misura pari alle eccedenze
di spesa risultanti in riferimento agli emolumenti riconosciuti agli organi di
direzione per l’importo complessivo di 182.434,72 euro;
-
ha espresso parere favorevole al rendiconto
esercizio 2019 dell’Azienda Calabria Verde”, con la prescrizione di “imputare
in quota parte, il disavanzo di euro 29.758.868,33 nell'esercizio 2024 e
seguenti”, e con la riserva di “procedere con atto successivo all'applicazione
delle dovute sanzioni in relazione ai limiti di spesa non rispettati per come
precedentemente specificato”;
considerato
che il dipartimento regionale “Economia e Finanze”, nell'istruttoria di
competenza, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale,
-
ha rilevato che:
·
sussiste la piena corrispondenza tra il saldo
di cassa al 31.12.2019, per come risultante dal conto del bilancio, e il
corrispondente importo del conto del tesoriere;
·
sussiste continuità tra i residui finali
dell'esercizio 2018 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2019;
·
sussiste la quadratura delle poste contabili
iscritte nelle cosiddette "partite di giro";
·
sussiste (a seguito delle scritture di
rettifica e di giroconto effettuate dall’Ente) la corrispondenza tra i valori a
residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata
verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra
residui passivi finali e debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la
corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e
ricavi;
·
sussiste la quadratura tra il saldo di
tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel
corso dell'esercizio 2019, e il valore registrato alla voce “Disponibilità
liquide” dell’attivo dello Stato Patrimoniale;
·
risulta formalmente corretta la
determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato e del risultato di
amministrazione al 31.12.2019;
-
evidenziando la forte difficoltà da parte
dell’Ente nella riscossione dei canoni per concessioni pluriennali inerenti la
gestione di boschi e terreni, di proprietà della regione Calabria, dati in uso
all’Ente, ha raccomandato all’Azienda, al fine di salvaguardare i propri
equilibri di bilancio e di evitare l’insorgere di possibili danni di natura
erariale, di promuovere tutte le attività necessarie atte a garantire una più
incisiva azione di recupero delle posizioni di credito, stante il perdurare di
evidenti difficoltà nella riscossione dei proventi relativi alla gestione dei
beni, con particolare riferimento ai canoni per concessioni pluriennali;
-
nel verificare che la quota disponibile del
risultato di amministrazione, al netto delle quote accantonate e vincolate,
presenta un importo negativo pari a 29.758.868,33 euro, che conseguenzialmente
determina un disavanzo, ha raccomandato all’Azienda e all’U.O.A. “Politiche
della Montagna, Foreste, Forestazione e difesa del Suolo” quale soggetto
preposto alla vigilanza dell’Ente, la rapida definizione dei rendiconti
relativi agli esercizi 2020, 2021 e 2022, nonché l’urgente predisposizione e
approvazione del bilancio di previsione 2024/2026, al fine di consentire una
programmazione strutturata del risanamento aziendale, nel rispetto degli
equilibri di bilancio e sulla base della puntuale definizione di un
cronoprogramma di ripiano del disavanzo;
-
ha preso atto che, nell’istruttoria di
propria competenza, l’U.O.A. vigilante ha provveduto a verificare il rispetto
della normativa vigente in materia di contenimento della spesa da parte di
Azienda Calabria Verde, con riferimento alle risultanze della gestione per
l’esercizio 2019, in applicazione di quanto previsto dall’articolo 6, comma 7,
della legge regionale 27 dicembre 2016, n. 43, rilevando che, con riferimento
al mancato rispetto dei limiti afferenti agli emolumenti per gli organi di
vertice dell’Ente e alla spesa per incarichi di studio, ricerca e consulenze si
provvederà a predisporre apposito provvedimento amministrativo volto al
recupero dei maggiori esborsi di risorse, per come stabilito dall’articolo 6,
comma 10, della succitata legge regionale 27 dicembre 2016, n. 43;
-
ha rilevato che il mancato rispetto della
normativa in materia di contenimento delle spese non incide sull’approvazione
del rendiconto dell’Ente in oggetto, fatte salve le responsabilità in capo ai
soggetti che hanno determinato impieghi di risorse oltre i limiti di legge;
-
prendendo atto del parere favorevole del
Revisore unico dei Conti dell’Azienda e del parere favorevole e dei rilievi
dell’U.O.A. vigilante, richiamate altresì le raccomandazioni dello stesso
dipartimento “Economia e Finanze”, ha ritenuto possibile procedere, da parte
della Giunta regionale, alla trasmissione del rendiconto relativo all’esercizio
2019 dell’Azienda Calabria Verde al Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo
57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8;
preso atto che la Seconda Commissione
consiliare, nella seduta del 25 giugno 2024, si è determinata favorevolmente
sull’approvazione del rendiconto per l’esercizio 2019 dell’Azienda Calabria
Verde e dei documenti ad esso allegati;
udito il consigliere Montuoro, che ha
illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui
si intendono integralmente riportate:
-
di approvare, ai sensi dell’articolo 57,
comma 7, della legge regionale n.8/2002, il rendiconto per l’esercizio 2019
dell’Azienda Calabria Verde, unitamente ai relativi allegati richiamati in
premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente
deliberazione.
Art. 1
(Integrazione della l.r.
34 del 2018)
1.
Al comma 1 dell’articolo 2 della legge regionale 7 agosto 2018, n. 34 (Norme
sulla classificazione delle strutture ricettive extralberghiere), dopo la
lettera f) è inserita la seguente:
“g) albergo
nautico diffuso".
Art. 2
(Integrazioni della l.r.
34 del 2018)
1. Dopo
l’articolo 8 della l.r. 34/2018 è inserito il
seguente:
“Art. 8-bis
(Albergo nautico diffuso)
1.
Si intende per "albergo nautico diffuso" la struttura ricettiva
composta da un'unità produttiva ubicata nel territorio regionale che offre
servizi comuni e unità da diporto attrezzate per la sistemazione e il
pernottamento a bordo a servizio dell'unità produttiva.
2.
Il gestore ha legittimamente, a qualsiasi titolo, la disponibilità organizzata
e non occasionale delle unità da diporto complete dei mezzi di salvataggio,
delle dotazioni di sicurezza a norma di legge e dotate di sistema di tracking e
sistema certificato del tracciamento storico volto a documentare il
posizionamento delle singole unità, anche al fine di poter corrispondere le
eventuali tasse di soggiorno a carico del conduttore stesso, fermi gli obblighi
di natura sussidiaria e strumentale all'esazione del tributo in capo al gestore
della struttura. Il gestore registra le presenze a bordo e le comunica alla
Questura ai sensi dell'articolo 109 del Regio decreto 18 giugno 1931, n. 773
(Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza). È responsabilità del conduttore
comunicare immediatamente eventuali variazioni nelle presenze al gestore che
provvede alla trasmissione telematica.
3.
Le unità da diporto devono essere idonee per il pernottamento, arredate, dotate
di cucina, servizi igienici di bordo con acqua calda comprensivi di doccia e di
contenitori di raccolta delle acque reflue con adeguate strutture di
collegamento atte a permettere lo scarico nei serbatoi del porto. Nell'unità
centralizzata sono offerti almeno i servizi di accoglienza, registrazione e
comunicazione telematica delle presenze a bordo e recapito del cliente e
assistenza 24 ore su 24. È effettuata la pulizia delle unità da diporto e il
cambio di biancheria a ogni cambio di cliente, oltre ai consueti servizi
accessori forniti da una struttura ricettiva.
4.
L'attività è gestita in forma imprenditoriale e le unità da diporto possono
essere concesse in uso ai clienti con contratti di locazione. L'imbarco e lo
sbarco dei clienti avvengono nell'approdo dove è ubicata l'unità produttiva che
offre i servizi comuni.”.
Art. 3
(Modifiche e integrazioni dell’articolo 9
della l.r. 34/2018)
1.
L’articolo 9 della l.r. 34/2018 è così modificato:
a) alla lettera a) del comma 1, dopo la parola “immobile” sono aggiunte
le parole: “o dell’imbarcazione”;
b) dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
“2-bis.
I titolari di strutture ricettive adibite ad albergo nautico diffuso che
intendono avvalersi della denominazione lusso, charme o luxury
presentano una relazione che indichi in maniera chiara i “valori aggiunti” che
concorrono all’assegnazione. La relazione evidenzia l’alta qualità e la
raffinatezza delle finiture dell’imbarcazione e degli arredi e contiene la
descrizione:
a) dell’imbarcazione, corredata da documentazione fotografica, evidenziando
l’uso di materiali di pregio;
b) dei relativi arredi, corredata da documentazione fotografica;
c) delle tecnologie impiegate per la sostenibilità ambientale
dell’imbarcazione;
d) del
contesto geografico, porto ad alta vocazione turistica in cui è ormeggiata
l’imbarcazione.”.
Art. 4
(Integrazioni dell’articolo 10 della l.r. 34/2018)
1.
Il comma 4 dell’articolo 10 della l.r. 34/2018 è così
modificato:
a) alla lettera b) dopo le parole “delle camere” sono inserite le
seguenti parole: “o cabine”;
b) alla lettera e) dopo le parole “degli ospiti” sono inserite le
seguenti parole: “o le certificazioni di sicurezza per le unità da diporto”;
c) alla
lettera g) dopo le parole “dell’immobile” sono inserite le seguenti parole: “o
dell’imbarcazione”.
Art. 5
(Integrazioni dell’articolo 11 della l.r. 34/2018)
1. Al comma
1 dell’articolo 11 della l.r. 34/2018, dopo la parola
“immobile” sono aggiunte le parole: “o dell’imbarcazione”.
Art. 6
(Modifiche e integrazioni dell’articolo 18
della l.r. 34/2018)
1.
Il comma 2 dell’articolo 18 della l.r. 34/2018 è
modificato come segue:
a) alla lettera a) dopo le parole “residenze d’epoca” sono inserite le
seguenti parole: “e gli alberghi nautici diffusi”;
b) alla
lettera b) dopo le parole “residenze d’epoca” sono inserite le seguenti parole:
“e gli alberghi nautici diffusi”.
Art. 7
(Integrazione schede allegate alla l.r. 34/2018)
1. Le
schede denominate “Tabella dei servizi utili per la classificazione” allegate
alla l.r. 34/2018 sono integrate con la tabella allegata
alla presente legge.
Art. 8
(Norma finanziaria)
1.
Dall’attuazione della presente legge non discendono nuovi o maggiori oneri per
il bilancio regionale.
Art. 1
(Istituzione della Riserva naturale regionale
di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio)
1. La
Regione Calabria, nel rispetto della Costituzione italiana e della normativa
dell'Unione europea in materia ambientale e di sviluppo durevole e sostenibile,
nonché dell'articolo 2, comma 2, lettera r), della legge regionale 19 ottobre
2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria), in attuazione della legge 6
dicembre 1991, n. 394 (Legge quadro sulle aree protette) e della legge
regionale 24 maggio 2023, n. 22 (Norme in materia di aree protette e sistema
regionale della biodiversità), istituisce nella provincia di Catanzaro la
Riserva naturale regionale di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio (da ora in poi:
Riserva).
Art. 2
(Finalità)
1.
La Regione riconosce gli habitat naturali quali strutture fondamentali della
morfologia del paesaggio regionale e riferimento prioritario per la costruzione
della rete ecologica regionale, garantisce e promuove la conservazione e la
valorizzazione del suo patrimonio naturale, costituito da formazioni fisiche,
biologiche, geologiche e geomorfologiche, che, assieme agli elementi antropici
a esse connessi, compongono, nella loro dinamica interazione, un bene primario
costituzionalmente garantito. Cura, altresì, la gestione sostenibile delle
risorse ambientali, il rispetto delle relative condizioni di equilibrio
naturale, la conservazione di tutte le specie animali e vegetali e dei loro
patrimoni genetici, in attuazione dell’articolo 1 della l.r.
22/2023.
2.
La Riserva è istituita in attuazione delle finalità indicate dall’articolo 1,
comma 3, della l. 394/1991 e, altresì, con i seguenti scopi:
a) la conservazione e la riqualificazione delle caratteristiche naturali
e paesaggistiche dell’area in particolare al fine di garantire il mantenimento
in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat
contemplati negli allegati alla direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 30 novembre 2009, concernente la conservazione degli uccelli
selvatici, e alla direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992,
relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora
e della fauna selvatiche, secondo le disposizioni attuative del decreto del
Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n.357 (Regolamento recante
attuazione della direttiva 92/43/CEE);
b) la fruibilità dell’ambiente, nel rispetto delle caratteristiche delle
biocenosi presenti e delle specificità culturali, archeologiche, storiche e
architettoniche;
c) la salvaguardia dell’ambiente naturale, la riqualificazione
ambientale e la rinaturalizzazione degli spazi degradati;
d) la promozione e la regolamentazione delle attività antropiche
compatibili che, nel rispetto delle finalità della Riserva, possono favorire il
corretto rapporto tra uomo e ambiente;
e) la formazione e la diffusione della cultura del rispetto,
l’educazione all’uso razionale delle risorse naturali, l’educazione ambientale
e l’adozione di abitudini sostenibili;
f) la promozione di azioni che favoriscono la corretta gestione del
territorio, anche nella costruzione e nel recupero di opere e manufatti,
incentivando l’utilizzo di tecniche costruttive tradizionali e assicurando il
mantenimento degli assetti ambientali, architettonici e paesaggistici;
g) la tutela e la valorizzazione del paesaggio naturale, dei biotopi,
dei monumenti naturali, delle formazioni geologiche, geomorfologiche e
paleontologiche, dei valori scenici e panoramici, degli equilibri ecologici,
del patrimonio biogenetico, del patrimonio archeologico e del patrimonio
culturale identitario della comunità locale;
h) l’accessibilità a beni e servizi, nella sua espressione più ampia, ai
soggetti disabili, portatori di handicap e persone non autosufficienti, anche
attraverso percorsi e strutture idonee;
i) il
coordinamento e la più ampia partecipazione degli enti locali, delle parti
sociali e del Terzo settore.
Art. 3
(Obiettivi gestionali)
1.
Le finalità di cui all’articolo 2 si realizzano attraverso i seguenti obiettivi
gestionali:
a) attività di ricerca scientifica dedicata allo studio della
biodiversità, al monitoraggio di specie e habitat e all’evolversi dell’ambiente
e delle comunità viventi;
b) interventi e azioni di recupero e di salvaguardia e tutela degli
habitat e delle specie di interesse conservazionistico;
c) visite guidate;
d) realizzazione di programmi di informazione, formazione ed educazione, in particolare attraverso:
1) lo sviluppo di progetti di educazione ambientale rivolti al mondo
scolastico, alla cittadinanza, nonché alle fasce deboli o svantaggiate;
2) l’organizzazione di giornate di sensibilizzazione, valorizzazione,
conoscenza e promozione della Riserva, tramite attività partecipate;
3) scambi culturali con soggetti diversi come enti, associazioni, mondo
accademico, scuole, soggetti privati;
e) attività di studio e ricerca sugli aspetti storici, archeologici,
architettonici, produttivi tradizionali e paesaggistici dell’area, quale
espressione culturale dei rapporti storicamente consolidati tra uomo e
territorio;
f) potenziamento e miglioramento delle strutture di accoglienza e di
quelle adibite ad attività educative e culturali;
g) progettazione e realizzazione di percorsi diversificati per
l’adeguata fruizione della Riserva;
h) progettazione e realizzazione di spazi e percorsi accessibili rivolti
a persone con difficoltà motorie e disabilità;
i) valorizzazione e tutela di usi, costumi, consuetudini e attività
tradizionali delle popolazioni residenti sul territorio, nonché delle
espressioni culturali proprie e caratteristiche dell’identità delle comunità
locali;
j) promozione di iniziative volte a ridurre i fabbisogni energetici e a
promuovere l’uso razionale dell’energia anche attraverso l’utilizzo di sistemi
energetici provenienti da fonti rinnovabili compatibili con il sistema
naturalistico e paesaggistico;
k) promozione e sostegno alla fruizione turistico-ricreativa del
territorio attraverso lo sviluppo di forme di turismo ecosostenibile,
dell’agriturismo, dell’agricoltura biologica, dei servizi e delle attività
ricreative, compatibilmente con le caratteristiche ambientali dei luoghi;
l)
promozione delle attività economiche e imprenditoriali, in armonia con le
finalità della presente legge.
Art. 4
(Confini)
1.
La Riserva è costituita da un solo corpo.
2.
La Riserva confina a nord con il fiume Alaca, a est
con il mare Ionio, a sud con il torrente Cupito, a
ovest con la strada statale 106 e con la linea ferroviaria.
3. I
confini della Riserva sono riportati nell’allegata cartografia in scala 1:25.000; le zone a diversa classificazione, così come
previsto dalla l.r. 22/2023, sono indicate nella
stessa cartografia.
Art. 5
(Gestione della Riserva)
1.
La gestione della Riserva è affidata all’ente gestore costituito dal Comune di
Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, ai sensi dell’articolo 33, comma 3, della l.r. 22/2023.
2.
La sede legale e operativa dell'ente gestore è individuata nel territorio del
Comune di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio.
3.
L’ente gestore garantisce, nel rispetto dell’articolo 42 della l.r. 22/2023, la partecipazione attiva dei cittadini, delle
associazioni, di altri enti locali e dei rappresentanti delle istituzioni
scolastiche e delle università che intendono aderire e offrire, in modo
volontario, il loro supporto alla gestione delle Riserva. Le forme e le
modalità di partecipazione sono definite dal regolamento di cui all’articolo 6.
4. Al fine
di rafforzare e implementare la partecipazione, in attuazione dell’articolo 33,
commi 4 e 5, e dell’articolo 74, comma 4, della l.r.
22/2023, è costituito il Tavolo di partecipazione attiva, disciplinato nel
regolamento di cui all’ articolo 6.
Art. 6
(Regolamento della Riserva)
1.
L’ente gestore adotta il regolamento della Riserva nel rispetto delle
prescrizioni e dei criteri di cui agli articoli 34 e 35 della l.r. 22/2023. Il regolamento disciplina:
a) l’organizzazione generale del territorio;
b) l'esercizio delle attività consentite nella Riserva e di quelle di
competenza dell’organo gestore;
c) le attività, i prodotti e i servizi concessi a terzi, il rilascio
degli atti autorizzativi nonché il rilascio dei nulla osta, nel rispetto delle
normative vigenti in materia;
d) i divieti e le deroghe in attuazione della normativa regionale e
statale;
e) il diritto all’uso del nome e dell’emblema della Riserva;
f) le sanzioni, in attuazione di quanto previsto dal Titolo V della l.r. 22/2023.
2.
Il regolamento contiene altresì:
a) la perimetrazione definitiva dell’area protetta, con indicazione,
nella cartografia allegata, dei confini dell’area di Riserva e della eventuale
zonizzazione interna;
b) il programma delle specifiche misure di conservazione;
c) gli habitat di interesse conservazionistico;
d) la disciplina delle aree contigue alla Riserva nel rispetto
dell’articolo 39 della l.r. 22/2023;
e) la fruizione delle aree protette, secondo le modalità previste
dall’articolo 40 della l.r. 22/2023;
f) gli strumenti pianificatori e programmatori per migliorare la
gestione dell’area.
3.
Il regolamento, nel rispetto dell’articolo 42 della l.r.
22/2023, stabilisce e disciplina le forme e le modalità di partecipazione
attiva degli enti locali, delle associazioni, dei cittadini e dei
rappresentanti delle istituzioni scolastiche e delle università. A tal fine,
esso individua gli strumenti partecipativi più idonei, tra cui il Tavolo di
partecipazione attiva, e ne disciplina la costituzione, le finalità e i
compiti.
4. Il
regolamento viene approvato nel rispetto del procedimento di cui all’articolo
36 della l.r. 22/2023.
Art. 7
(Programma triennale per la valorizzazione
della Riserva)
1.
L’ente gestore adotta ogni tre anni, entro il 31 gennaio, previo parere non
vincolante del Tavolo di partecipazione attiva e degli enti pubblici
interessati da trasmettere entro sessanta giorni dalla richiesta, il programma
triennale, strumento gestionale finalizzato a definire gli interventi e le
azioni da attuare per la valorizzazione della Riserva nonché le iniziative e
gli interventi indicati dall’articolo 42 della l.r.
22/2023.
2. Il
programma triennale può essere modificato annualmente, nel rispetto della
procedura di cui al comma 1.
Art. 8
(Programma annuale d’interventi)
1. Nel
rispetto delle finalità della presente legge e in coerenza con il programma
triennale di cui all’articolo 7, entro il mese di ottobre di ogni anno, l'ente
gestore della Riserva predispone e adotta il programma d’interventi, previo
parere non vincolante del Tavolo di partecipazione attiva e degli enti pubblici
interessati da trasmettere entro trenta giorni dalla richiesta, contenente le
misure programmate e necessarie da realizzare nell’anno successivo, corredato
dalla corrispondente previsione di spesa.
Art. 9
(Attività di controllo e vigilanza sulla
gestione)
1.
L’attività di controllo e vigilanza sulla gestione della Riserva viene
esercitata dalle competenti strutture regionali.
2.
A tal fine, l’ente gestore, entro il 31 dicembre di ogni anno, in attuazione
dell’articolo 33, comma 6, della l.r. 22/2023,
trasmette alla Giunta regionale la relazione descrittiva sulle attività svolte,
che contiene nello specifico:
a) lo stato di attuazione delle attività programmate e di quelle
realizzate;
b) i motivi dell’eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi
previsti nei programmi di cui agli articoli 7 e 8;
c) la rendicontazione dell’attività contabile annuale, nel rispetto
della normativa in materia di tracciabilità dei pagamenti.
3. Nel caso
di grave e reiterata inadempienza dell’ente gestore, la Regione Calabria,
previa diffida, esercita il potere sostitutivo o di revoca nei confronti del
soggetto inadempiente con oneri a carico dell’ente gestore.
Art. 10
(Tabellazione)
1. I
confini dell’area protetta sono delimitati da tabelle collocate in modo
visibile lungo il perimetro dell'area e mantenute in buono stato di
conservazione e di leggibilità recanti, tra l’altro, la seguente indicazione:
“Regione Calabria - Riserva naturale regionale” con l’emblema dell’area
protetta adottato dalla Giunta regionale.
Art. 11
(Prescrizioni e divieti)
1.
Le attività vietate nella Riserva sono disciplinate nel regolamento di cui all’articolo
6 della presente legge, nel rispetto dei divieti previsti dall’articolo 11,
comma 3, della l. 394/1991 e dall’articolo 34 della l.r.
22/2023.
2. Il
regolamento contiene l’elenco delle attività consentite ai sensi dell’articolo
34, comma 3, della l.r. 22/2023.
Art. 12
(Misure transitorie e di salvaguardia)
1.
L’ente gestore, fino alla data di entrata in vigore del regolamento regionale
di cui all’articolo 6, adotta le misure necessarie per salvaguardare le
caratteristiche naturali degli habitat e proteggere le specie animali e
vegetali presenti, nonché per mantenere i caratteri paesaggistici che
contraddistinguono l’area.
2.
L’ente gestore adotta, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 33, comma
1, lettera c), della l.r. 22/2023, le seguenti misure
di salvaguardia:
a) vietare le attività non consentite nelle riserve naturali statali di
cui all’articolo 17, comma 2, della l. 394/1991, nonché quelle di seguito
indicate:
1)
l’attività venatoria e l’apertura di cave, miniere e impianti di recupero e
smaltimento dei rifiuti;
2)
l’esecuzione di opere di trasformazione del territorio;
3)
le attività e le opere che possono compromettere la salvaguardia del paesaggio
e degli ambienti naturali;
4)
la cattura, l'uccisione, il danneggiamento, il disturbo delle specie animali;
5)
la raccolta e il danneggiamento delle specie vegetali;
6)
l'introduzione di specie aliene o estranee, vegetali o animali nonché di armi
da parte di privati;
7)
le attività che arrecano disturbo o danneggiano la fauna;
b) promuovere attività educative, di sensibilizzazione e promozione
delle componenti naturali e culturali;
c) effettuare attività di vigilanza e controllo;
d) salvaguardare specie e habitat presenti nell’area anche con attività
di monitoraggio e controllo;
e) incentivare la tutela di specie e habitat di particolare valenza
naturalistica mediante studi e attività particolareggiati;
f) creare la tabellazione di massima in grado di fornire informazioni
specifiche di carattere scientifico, normativo, gestionale e topografico, per
accrescere la conoscenza e consapevolezza dell’importanza dell’area protetta;
g) realizzare attività per la valorizzazione, la conoscenza e la
divulgazione delle peculiarità archeologiche, delle architetture storiche e
delle tradizioni culturali;
h) concordare e gestire, ai fini della salvaguardia dell’area, attività
e iniziative che non arrecano pregiudizio alle esigenze di conservazione e alle
finalità della Riserva;
i) favorire attività di ascolto e confronto attraverso processi
partecipati e l’organizzazione del Tavolo di partecipazione attiva.
3. Le
misure di salvaguardia sono adottate dall’ente gestore entro trenta giorni
dall’istituzione della Riserva e sono comunicate, entro lo stesso termine, al
dipartimento competente della Regione Calabria.
Art. 13
(Norma finanziaria)
1.
Gli oneri derivanti dalla presente legge sono a carico dell’ente gestore.
2.
La Regione Calabria eroga un contributo all’ente gestore determinato nel limite
massimo di 50.000,00 euro per ciascuna delle annualità 2024-2026.
3.
Alla copertura degli oneri finanziari di cui al comma 1, si provvede per gli
anni 2024, 2025 e 2026 con le risorse di cui all’articolo 26 della legge
regionale 23 aprile 2021, n. 5 (Disciplina delle modalità e delle procedure di
assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche della
regione Calabria e determinazione del canone in attuazione dell’articolo 12 del
decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79), destinate alla gestione dei Parchi
naturali regionali e delle Riserve naturali regionali e allocate alla Missione
09, Programma 05 (U.09.05) dello stato di previsione del bilancio 2024-2026.
4. Il
contributo di cui ai commi 2 e 3 è corrisposto previa rendicontazione da parte
dell’ente gestore, corredata dalla documentazione comprovante la spesa
sostenuta e gli obiettivi raggiunti.
Art. 14
(Entrata in vigore)
1.
La presente legge entra in vigore il quindicesimo giorno successivo alla sua
pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Riserva naturale regionale Laghi La Vota di
Gizzeria)
1. La
Regione Calabria, nel rispetto della Costituzione italiana e della normativa
dell'Unione europea in materia ambientale e di sviluppo durevole e sostenibile
nonché dell’articolo 2, comma 2, lettera r), della legge regionale 19 ottobre
2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria), in attuazione della legge 6
dicembre 1991, n. 394 (Legge-quadro sulle aree protette) e della legge
regionale 24 maggio 2023, n. 22 (Norme in materia di aree protette e sistema
regionale della biodiversità), istituisce nella Provincia di Catanzaro la
Riserva naturale regionale Laghi La Vota di Gizzeria (da ora in avanti:
Riserva).
Art. 2
(Finalità)
1.
La Regione riconosce gli habitat naturali quali strutture fondamentali della
morfologia del paesaggio regionale e riferimento prioritario per la costruzione
della rete ecologica regionale, garantisce e promuove la conservazione e la
valorizzazione del suo patrimonio naturale, costituito da formazioni fisiche,
biologiche, geologiche e geomorfologiche, che, assieme agli elementi antropici
a esse connessi, compongono, nella loro dinamica interazione, un bene primario
costituzionalmente garantito. Cura, inoltre, la gestione sostenibile delle
risorse ambientali, il rispetto delle relative condizioni di equilibrio
naturale, la conservazione di tutte le specie animali e vegetali e dei loro
patrimoni genetici, in attuazione dell’articolo 1 della l.r.
22/2023.
2.
La Riserva è istituita in attuazione delle finalità indicate dall’articolo 1,
comma 3, della l. 394/1991 e dei seguenti scopi:
a) la conservazione e la riqualificazione delle caratteristiche naturali
e paesaggistiche dell’area in particolare al fine di garantire il mantenimento
in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat
contemplati negli allegati alla direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 30 novembre 2009, concernente la conservazione degli uccelli
selvatici, e alla direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992,
relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora
e della fauna selvatiche, secondo le disposizioni attuative del decreto del
Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n.357 (Regolamento relativo
all’attuazione della direttiva 92/43/CEE);
b) la fruibilità dell’ambiente, nel rispetto delle caratteristiche delle
biocenosi presenti e delle specificità culturali, archeologiche, storiche e
architettoniche;
c) la salvaguardia dell’ambiente naturale, la riqualificazione
ambientale e la rinaturalizzazione degli spazi degradati;
d) la promozione e la regolamentazione di attività antropiche
compatibili che, nel rispetto delle finalità della Riserva, possano favorire un
corretto rapporto tra uomo e ambiente;
e) la formazione e la diffusione della cultura del rispetto,
l’educazione all’uso razionale delle risorse naturali, l’educazione ambientale
e l’adozione di abitudini sostenibili;
f) la promozione di azioni che favoriscano la corretta gestione del
territorio, anche nella costruzione e recupero di opere e manufatti,
incentivando l’utilizzo di tecniche costruttive tradizionali e assicurando il
mantenimento degli assetti ambientali, architettonici e paesaggistici;
g) la valorizzazione del paesaggio naturale, dei biotopi, dei monumenti
naturali, delle formazioni geologiche, geomorfologiche e paleontologiche, dei
valori scenici e panoramici, degli equilibri ecologici, del patrimonio
biogenetico, del patrimonio archeologico e del patrimonio culturale identitario
della comunità locale;
h) l’accessibilità a beni e servizi, nella sua espressione più ampia, ai
soggetti disabili, portatori di handicap e persone non autosufficienti, anche
attraverso percorsi e strutture idonee;
i) il coordinamento
e la più ampia partecipazione degli enti locali, delle forze sociali e del
terzo settore.
Art. 3
(Obiettivi gestionali)
1. Le
finalità di cui all’articolo 2 si realizzano attraverso i seguenti obiettivi
gestionali:
a) attività di ricerca scientifica dedicata allo studio della
biodiversità, al monitoraggio di specie e habitat e all’evolversi dell’ambiente
e delle comunità viventi;
b) interventi e azioni di recupero e di salvaguardia e tutela degli
habitat e delle specie di interesse conservazionistico;
c) visite guidate;
d) realizzazione di programmi di informazione, formazione ed educazione, in particolare attraverso:
1) lo sviluppo di progetti di educazione ambientale rivolti al mondo
scolastico, alla cittadinanza, nonché alle fasce deboli o svantaggiate;
2) l’organizzazione di giornate di sensibilizzazione, valorizzazione,
conoscenza e promozione della Riserva, tramite attività partecipate;
3) gli scambi culturali con soggetti diversi come enti, associazioni,
mondo accademico, scuole, soggetti privati;
e) attività di studio e ricerca sugli aspetti storici, archeologici,
architettonici, produttivi tradizionali e paesaggistici dell’area, quale
espressione culturale dei rapporti storicamente consolidati tra uomo e
territorio;
f) potenziamento e miglioramento delle strutture di accoglienza e di
quelle adibite ad attività educative e culturali;
g) progettazione e realizzazione di percorsi diversificati per una
adeguata e rispettosa fruizione della Riserva;
h) progettazione e realizzazione di spazi e percorsi accessibili rivolti
a persone con difficoltà motorie e disabilità;
i) valorizzazione e tutela di usi, costumi, consuetudini e attività
tradizionali delle popolazioni residenti sul territorio, nonché delle
espressioni culturali proprie e caratteristiche dell’identità delle comunità
locali;
j) promozione di iniziative volte a ridurre i fabbisogni energetici e a
promuovere un uso razionale dell’energia anche attraverso l’utilizzo di sistemi
energetici provenienti da fonti rinnovabili compatibili con il sistema
naturalistico e paesaggistico;
k) promozione e sostegno alla fruizione turistico-ricreativa del
territorio attraverso lo sviluppo di forme di turismo ecosostenibile,
dell’agriturismo, dell’agricoltura biologica, dei servizi e delle attività
ricreative, compatibilmente con le caratteristiche ambientali dei luoghi;
l)
promozione delle attività economiche e imprenditoriali, in armonia con le
finalità della presente legge.
Art. 4
(Confini)
1.
La Riserva è costituita da un solo corpo.
2. I confini
della Riserva sono riportati nell’allegata cartografia in scala 1:25.000 e le zone a diversa classificazione, così come
previsto dalla l.r. 22/2023, sono indicate nella
stessa cartografia, che è parte integrante della presente legge.
Art. 5
(Gestione della Riserva naturale regionale)
1.
La gestione della Riserva è affidata al Comune di Gizzeria, ente gestore ai
sensi dell’articolo 33, comma 3, della l.r.22/2023.
2.
La sede legale e operativa dell'ente gestore dell’area protetta è individuata
all’interno del Comune di Gizzeria.
3.
L’ente gestore garantisce, nel rispetto dell’articolo 42 della l.r. 22/2023, la partecipazione attiva dei cittadini, delle
associazioni, di altri enti locali e dei rappresentanti delle istituzioni
scolastiche e delle università che intendono aderire e offrire, in modo
volontario, il loro supporto alla gestione delle Riserva. Le forme e modalità
di partecipazione sono definite dal regolamento di cui all’articolo 6.
4. Al fine
di rafforzare e implementare la partecipazione, in attuazione dell’articolo 33,
commi 4 e 5, e dell’articolo 74, comma 4, della l.r.
22/2023, è costituito il Tavolo di partecipazione attiva, disciplinato nel
Regolamento di cui all’articolo 6.
Art. 6
(Regolamento della Riserva)
1.
L’ente gestore adotta il Regolamento della Riserva, nel rispetto delle
prescrizioni di cui all’articolo 34 della l.r.
22/2023 e dei criteri indicati dall’articolo 35 della stessa legge. Il
regolamento disciplina:
a) l’organizzazione generale del territorio;
b) l'esercizio delle attività consentite nella Riserva e di quelle di
competenza dell’organo gestore;
c) le attività, i prodotti e i servizi concessi a terzi, il rilascio
degli atti autorizzativi nonché il rilascio dei nulla osta, nel rispetto delle
normative vigenti in materia;
d) i divieti e le deroghe in attuazione della normativa regionale e
statale;
e) il diritto all’uso del nome e dell’emblema della Riserva;
f) le sanzioni, in attuazione di quanto previsto dal Titolo V della l.r. 22/2023.
2.
Il regolamento contiene, altresì:
a) la perimetrazione definitiva dell’area protetta e la sua zonizzazione
interna, nella cartografia allegata al regolamento risultano evidenziati i
confini dell’area di Riserva e della eventuale zonizzazione interna;
b) il programma delle specifiche misure di conservazione;
c) gli habitat di interesse conservazionistico;
d) la disciplina delle aree contigue alla Riserva nel rispetto
dell’articolo 39 della l.r. 22/2023;
e) la fruizione delle aree protette, secondo le modalità previste
dall’articolo 40 della l.r. 22/2023;
f) appositi strumenti pianificatori e programmatori per migliorare la
gestione dell’area.
3.
Il regolamento, nel rispetto dell’articolo 42 della l.r.
22/2023, stabilisce e disciplina le forme e le modalità di partecipazione
attiva degli enti locali, delle associazioni, dei cittadini e dei
rappresentanti delle istituzioni scolastiche e delle università. A tal fine,
individua gli strumenti partecipativi più idonei, tra cui il Tavolo di
partecipazione attiva, e ne disciplina la costituzione, le finalità e i
compiti.
4. Il
regolamento viene approvato nel rispetto del procedimento di cui all’articolo
36 della l.r. 22/2023.
Art. 7
(Programma triennale per la valorizzazione della Riserva)
1.
L’ente gestore adotta ogni tre anni, entro il 31 gennaio, previo parere non
vincolante del Tavolo di partecipazione attiva e degli enti pubblici
interessati, da trasmettere entro sessanta giorni dalla richiesta, un programma
triennale, che costituisce lo strumento gestionale finalizzato a definire gli
interventi e le azioni da attuare per la valorizzazione della Riserva nonché le
iniziative e gli interventi indicati dall’articolo 42 della l.r.
22/2023.
2. Il
programma triennale può essere modificato annualmente, nel rispetto della
procedura di cui al comma 1.
Art. 8
(Programma annuale d’Interventi)
1. Nel
rispetto delle finalità della presente legge e in coerenza con il programma
triennale di cui all’articolo 7, l'ente gestore della Riserva predispone e
adotta annualmente, entro il mese di ottobre, un programma d’interventi, previo
parere non vincolante del Tavolo di partecipazione attiva e degli enti pubblici
interessati da trasmettere entro trenta giorni dalla richiesta, contenente le
misure programmate e necessarie da realizzare nell’anno successivo, corredato
dalla corrispondente previsione di spesa.
Art. 9
(Attività di controllo e vigilanza sulla
gestione)
1.
L’attività di controllo e vigilanza sulla gestione della Riserva viene
esercitata dalle competenti strutture regionali.
2.
A tal fine, l’ente gestore, in attuazione dell’articolo 33, comma 6, della l.r. 22/2023, trasmette alla Giunta regionale annualmente,
entro il 31 dicembre, una relazione descrittiva sulle attività svolte, che
contiene nello specifico:
a) lo stato di attuazione delle attività programmate e di quelle
realizzate;
b) i motivi del mancato raggiungimento degli obiettivi previsti nei
programmi di cui agli articoli 7 e 8;
c) la rendicontazione dell’attività contabile annuale, nel rispetto
della normativa in materia di tracciabilità dei pagamenti.
3. Nel caso
di grave e reiterata inadempienza dell’ente gestore, la Regione Calabria,
previa diffida, esercita il potere sostitutivo o di revoca nei confronti del
soggetto inadempiente con oneri a carico del bilancio dell’ente gestore.
Art. 10
(Tabellazione)
1. I
confini dell’area protetta sono delimitati da apposite tabelle collocate in
modo visibile lungo il perimetro dell'area e mantenute in buono stato di
conservazione e di leggibilità recanti, tra l’altro, la seguente indicazione:
“Regione Calabria - Riserva naturale regionale” con l’emblema dell’area
protetta adottato dalla Giunta regionale.
Art. 11
(Prescrizioni e divieti)
1.
Le attività vietate nella Riserva sono disciplinate nel regolamento di cui
all’articolo 6, nel rispetto dei divieti previsti dall’articolo 11, comma 3,
della l. 394/1991 e dall’articolo 34 della l.r.
22/2023.
2. Il
regolamento contiene altresì l’elenco delle attività ammesse ai sensi
dell’articolo 34, comma 3, della l.r. 22/2023.
Art. 12
(Misure transitorie e di salvaguardia)
1.
L’ente gestore, fino alla data di entrata in vigore del regolamento regionale
di cui all’articolo 6, adotta le misure necessarie per salvaguardare le
caratteristiche naturali degli habitat e proteggere le specie animali e
vegetali presenti, nonché per mantenere i caratteri paesaggistici che
contraddistinguono l’area.
2.
Le misure di salvaguardia che l’ente gestore adotta, nel rispetto di quanto
previsto dall’articolo 33, comma 1, lettera c), della l.r.
22/2023, sono le seguenti:
a) vietare le attività non consentite nelle riserve naturali statali di
cui all’articolo 17, comma 2, della l. 394/1991, nonché quelle di seguito
indicate:
1)
l’attività venatoria e l’apertura di cave, miniere e impianti di recupero e
smaltimento dei rifiuti;
2)
l’esecuzione di opere di trasformazione del territorio;
3)
le attività e le opere che possono compromettere la salvaguardia del paesaggio
e degli ambienti naturali;
4)
la cattura, l'uccisione, il danneggiamento, il disturbo delle specie animali;
5)
la raccolta e il danneggiamento delle specie vegetali;
6)
l'introduzione di specie aliene o estranee, vegetali o animali nonché di armi
da parte di privati;
7)
le attività che arrecano disturbo o danneggiano la fauna;
b) promuovere attività educative, di sensibilizzazione e promozione
delle componenti naturali e culturali;
c) effettuare attività di vigilanza e controllo;
d) valorizzare specie e habitat presenti nell’area anche con attività di
monitoraggio e controllo;
e) incentivare la valorizzazione di specie e habitat di particolare
valenza naturalistica mediante studi e attività particolareggiati;
f) creare la tabellazione di massima in grado di fornire informazioni
specifiche di carattere scientifico, normativo, gestionale e topografico, per
accrescere la conoscenza e consapevolezza dell’importanza dell’area protetta;
g) realizzare attività per la valorizzazione, la conoscenza e la
divulgazione delle peculiarità archeologiche, delle architetture storiche e
delle tradizioni culturali;
h) concordare e gestire, ai fini della valorizzazione dell’area,
attività e iniziative che non arrechino pregiudizio alle esigenze di
conservazione e, più in generale, alle finalità della Riserva;
i) favorire attività di ascolto e confronto attraverso processi
partecipati e l’organizzazione del Tavolo di partecipazione attiva.
3. Le
misure di salvaguardia sono adottate dall’ente gestore entro trenta giorni
dall’istituzione della Riserva e sono comunicate, entro tale termine, al
dipartimento competente della Regione Calabria.
Art. 13
(Norma finanziaria)
1. Gli
oneri derivanti dalla presente legge sono a carico dell’ente gestore.
2.
La Regione Calabria eroga un contributo all’ente gestore determinato nel limite
massimo di 70.000,00 euro per ciascuna delle annualità 2024-2026.
3.
Alla copertura degli oneri finanziari di cui al comma 1, si provvede per gli
anni 2024, 2025 e 2026 con le risorse di cui all’articolo 26 della legge
regionale 23 aprile 2021, n. 5 (Disciplina delle modalità e delle procedure di
assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche della
regione Calabria e determinazione del canone in attuazione dell’articolo 12 del
decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79), destinate alla gestione dei Parchi
naturali regionali e delle Riserve naturali regionali e allocate alla Missione
09, Programma 05 (U.09.05) dello stato di previsione del bilancio 2024-2026.
4.
Il contributo di cui ai commi 2 e 3 è corrisposto previa rendicontazione da
parte dell’ente gestore, corredata dalla documentazione comprovante la spesa
sostenuta e gli obiettivi raggiunti.
Art. 1
(Modifiche dell’articolo 11 della l.r. 25/2013)
1.
All’articolo 11 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 25 (Istituzione
dell'Azienda regionale per la forestazione e le politiche per la montagna -
Azienda Calabria Verde - e disposizioni in materia di forestazione e di
politiche della montagna) sono apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 4 sono abrogate le parole “, ovvero di trasformazione o
modificazione dei rapporti di lavoro in essere”;
b) dopo il comma 4 sono aggiunti i seguenti commi:
“5.
Il personale dipendente, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, in forza
al comparto della sorveglianza idraulica dell’Azienda Calabria Verde, che ha
presentato domanda di passaggio/adeguamento contrattuale dal 26 ottobre 2023 ed
entro il 15 novembre 2023, è inquadrato secondo il Contratto collettivo
nazionale di lavoro relativo al personale del comparto Funzioni Locali (CCNL
FFLL) nel profilo degli Operatori esperti.
6. Il
personale dipendente dell’Azienda Calabria Verde, con rapporto di lavoro a
tempo indeterminato, in forza al comparto della sorveglianza idraulica
dell’Azienda Calabria Verde, previa manifestazione d’interesse, potrà essere
inquadrato con CCNL FFLL nel profilo degli Operatori esperti.”.
Art. 2
(Clausola d’invarianza finanziaria)
1.
Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri
finanziari a carico del bilancio della Regione.
Art. 3
(Entrata in vigore)
1.
La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione
nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.