XII^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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N. 39
SEDUTA Di MERCOLEDì 27 MARZO 2024
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO
Inizio lavori h. 15,03
Fine lavori h. 18,04
Presidenza del presidente Filippo Mancuso
La seduta inizia alle 15,03
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario
questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Avviamo i lavori. Ha chiesto
d’intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Nella
Conferenza dei capigruppo, come lei ben sa, abbiamo preannunciato la
presentazione di una mozione - a firma dei colleghi del gruppo del PD e dei
colleghi Tavernise e Lo Schiavo - per quanto riguarda i rischi legati
all'autonomia differenziata.
Abbiamo aspettato un po’ di
giorni prima di depositarla per capire se ci sono le condizioni per un accordo
unitario sul testo e abbiamo constatato che non c'è questa possibilità o
volontà.
Chiediamo di richiamarla in
Aula oggi, se c'è la volontà della maggioranza, perché riteniamo che sia un
tema molto sentito, tantoché, Ieri, i vescovi calabresi hanno sollecitato una
mobilitazione su questa materia.
Noi riteniamo opportuno che
anche quest'Aula prenda atto della forte richiesta che proviene dalla società
civile e discuta questa nostra mozione; quindi, mi affido a lei e alla sua
sensibilità e anche a quella dei colleghi, dei capigruppo, con i quali abbiamo
già discusso nella Conferenza. Grazie.
Collega Bevacqua, ritengo che
l'argomento sia, ovviamente, oltre che d'attualità, molto importante. Quindi,
se lei è d'accordo e non presenta la mozione, non ho difficoltà ad ammettere
all'ordine del giorno della prossima seduta la discussione sull'autonomia
differenziata.
La sua proposta ci convince
perché ci darà il modo di meglio argomentare le ragioni del “no”. Prendiamo
atto della sua richiesta, però, chiediamo che, nella prossima seduta di
Consiglio - magari da qui a pochi giorni - sia posto all'ordine del giorno
questo tema per discuterlo a 360 gradi, in modo che ognuno sia responsabile
delle proprie azioni, dei propri comportamenti, della propria funzione, dei
propri ruoli. Grazie.
Ha chiesto d’intervenire il
collega Molinaro. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Chiedo, a
lei e a tutti i colleghi, di inserire all'ordine del giorno la mozione numero
83/12^ del 22 marzo 2024, in merito alla promozione degli interventi della
legge regionale numero 9 del 2018 con l'utilizzo delle risorse finanziarie
europee. Grazie.
Votiamo per l’inserimento
all’ordine del giorno della mozione numero 83/12^ del collega Molinaro. La
mozione è inserita.
Avviamo adesso i lavori con
l'esame abbinato della proposta di legge numero 267/12^ di iniziativa della
Giunta regionale e della proposta di legge numero 224/12^ di iniziativa del
consigliere Mammoliti, recante: “Istituzione dell'Agenzia regionale di sviluppo
delle aree industriali e per l'attrazione di investimenti produttivi”.
Nella precedente seduta si è
svolta la discussione del provvedimento; procediamo pertanto oggi all'esame e
votazione dei singoli articoli e del provvedimento nel suo complesso. Passiamo
quindi alla votazione.
(È approvato)
Articolo
2
(È
approvato)
Articolo
3
(È
approvato)
Articolo
4
(È
approvato)
All’articolo 5 è stato
presentato l'emendamento protocollo numero 5817/A02 a firma della consigliera
De Francesco, a cui cedo la parola per l'illustrazione. Prego.
Grazie, Presidente.
Con la presente proposta
emendativa si intende modificare l'articolo 5 della proposta di legge numero
267/12^, al fine di rendere maggiormente trasparente la procedura di nomina del
Presidente dell’Agenzia. Recita: <<L'articolo 5 della proposta di legge
numero 267/12^, recante: “Istituzione dell'Agenzia regionale di sviluppo delle
aree industriali e per l'attrazione di investimenti produttivi” è modificato
come segue: nel comma 1, dopo la parola “regionale” sono inserite le seguenti:
“a mezzo procedura idoneativa”; nel comma 2, dopo la parola “incarico” sono
soppresse le seguenti: “ha carattere fiduciario”.>>
Grazie. Parere della Giunta?
Favorevole.
Grazie.
Pongo in votazione
l'emendamento. È approvato.
Pongo
in votazione l'articolo 5.
Articolo
5
(È
approvato così come emendato)
Articolo
6
(È
approvato)
Articolo
7
(È
approvato)
Articolo
8
(È
approvato)
Articolo
9
(È
approvato)
Articolo
10
(È
approvato)
Articolo
11
(È
approvato)
All’articolo 12 sono stati
presentati due emendamenti. Iniziamo ad esaminare l'emendamento protocollo
numero 5817/A04, a firma della consigliera De Francesco, che modifica il comma
1 dell'articolo 12.
Cedo la parola al proponente
per l'illustrazione. Prego.
Con la presente proposta
emendativa si intende modificare l'articolo 12 (Norme transitorie) della
proposta di legge numero 267/12^, al fine di rendere maggiormente trasparente
la procedura di nomina del Presidente dell'Agenzia. Recita: <<All'articolo
12 della suddetta proposta di legge sono apportate le seguenti modifiche: nel
comma 1, dopo la parola: “nomina” sono soppresse le seguenti: “il Presidente”; nel
comma 1, dopo la parola: “Direttore” è inserito il seguente periodo: “Il
Presidente della Giunta regionale nomina il Presidente all'esito della
procedura idoneativa di cui all'articolo 5”.>>
Grazie.
Grazie. Parere della Giunta?
Favorevole.
Grazie. Pongo in votazione
l'emendamento. L'emendamento è approvato.
Passiamo all'emendamento
protocollo numero 5804, a firma del consigliere Mammoliti, che modifica il
comma 4, dell'articolo 12.
Cedo la parola al proponente
per l'illustrazione. Prego.
Grazie, Presidente.
L'emendamento intende
integrare il procedimento - già disposto - di trasferimento del personale del
CoRAP verso l'Agenzia, che, nel testo originario, è rivolto esclusivamente al
“personale dipendente a tempo indeterminato del CoRAP connesso alle funzioni di
gestione e sviluppo delle aree industriali”, ma non prevede alcuna allocazione
per il rimanente personale dedicato all'esercizio delle altre funzioni
strumentali e consortili.
Infatti, la norma, nel dettato
originario dell'articolo 12, non prevede alcuna ipotesi di trasferimento o
riallocazione del personale rimanente e dedicato all'esecuzione delle ulteriori
funzioni strumentali del CoRAP, ex legge
regionale numero 38/2001, tutte autorizzate nell'ambito dell'esercizio
provvisorio dell'attività d'impresa, nel quadro della vigente normativa
applicabile al CoRAP e della normativa speciale riferita ai sensi della DGR
numero 478 del 12 novembre 2021 e dell'Autorità di vigilanza, identificata nel
Presidente della Regione Calabria, con nota protocollo consortile numero 7748
del 07/12/2021.
Ora, cari colleghi consiglieri
regionali, nella seduta precedente c'è stato un dibattito su questa proposta di
legge e pensavo che oggi si riaprisse il confronto, ma visto che è stato già svolto…
La presentazione di questo
emendamento deriva dal fatto che, a nostro avviso, non si offre a tutto il
personale una garanzia per legge, ma soltanto a 30 dipendenti su 80. Inoltre,
siamo convinti che il trasferimento del personale debba avvenire per legge,
perché - è stato già detto nel dibattito precedente - l'atto che ha prodotto il
Commissario dell'ARRICAL è un atto amministrativo e non un atto legislativo e
noi riteniamo che si debba utilizzare questa modalità. Poi, sinceramente - è
stato detto anche questo - non mi sembra che l’impegno ad acquisire il
personale del CoRAP, come l'Assessore ha dichiarato nel dibattito, si evinca da
questo provvedimento.
Quindi, abbiamo presentato l'emendamento
proprio per questa ragione, perché non è riportato da nessuna parte, anzi,
nell'atto - riportato a pagina 41 del Piano, in cui si fa riferimento alla
questione del personale di tutti i gestori, non solo del CoRAP - e nella
descrizione dell'attività ricognitive svolta dalla stessa, si parla di
“separata evidenza del personale in forza che manifesta l'intenzione di optare
per il trasferimento in forza presso il gestore unico”. Perciò, come è stato
riferito, il passaggio di queste funzioni non avverrà entro il primo semestre in
maniera garantita e sicura.
Quindi, secondo noi, nel primo
semestre 2024 transiteranno a SORICAL le gestioni operative degli impianti di
depurazione e il personale dovrà manifestare l'intenzione di optare per il
trasferimento.
A mio avviso, pertanto, la
vostra proposta salva esclusivamente 30 dipendenti, mentre per gli altri 50 si
prospetta la soluzione della possibilità di optare per il trasferimento in
forza presso il gestore unico.
Questo è ancora più grave,
perché la vostra proposta rafforza un'ulteriore disparità e discriminazione: 30
dipendenti passano senza soluzione di continuità, come prevede la norma
nazionale in materia, con il trattamento giuridico, il salario accessorio e
quant'altro, mentre gli altri dipendenti passeranno solo se optano per il
trasferimento e, comunque, questo avverrà nell'ambito di una negoziazione,
secondo la legittima politica di reclutamento della SORICAL.
Questo emendamento, dunque, è motivato
dall’esigenza di ristabilire la parità di trattamento per tutti i lavoratori che
la Giunta, a nostro avviso, ha dimenticato dicendo che sarà garantito da un
atto dell'ARRICAL che è un atto amministrativo e non legislativo, mentre
servirebbe quest’ultimo per fare questa operazione.
Grazie, Presidente.
Grazie, collega Mammoliti. Parere
della Giunta?
Contrario.
Parere del relatore?
Contrario.
Pongo in votazione
l'emendamento. L'emendamento è respinto.
Pongo in votazione l'articolo 12.
Articolo 12
(È approvato così come
emendato)
Articolo 13
(È approvato)
All’articolo 14 è stato
presentato l'emendamento protocollo numero 5865 a firma della consigliera De
Francesco, a cui cedo la parola per l'illustrazione. Prego.
Grazie, Presidente.
Con la presente proposta
emendativa si intende modificare l'articolo 14 del testo in esame abbinato
licenziato dalla Commissione di merito, aggiungendo le lettere d) ed e). Recita: <<Dopo la lettera c), del comma 1,
dell'articolo 14, sono aggiunte le seguenti: nel comma 8, dell'articolo 2,
della legge regionale del 25 novembre 2019, numero 47, dopo la parola “CoRAP”
le parole “di cui all'articolo 1 della presente legge” sono soppresse; nel
comma 8, dell'articolo 2, della legge regionale 25 novembre 2019, numero 47, le
parole “di cui al comma 2” sono soppresse.>>
Grazie.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione
l'emendamento. L'emendamento è approvato.
Pongo
in votazione l'articolo 14.
Articolo
14
(È
approvato così come emendato)
Articolo
15
(È
approvato)
Prima di passare alla
votazione della proposta di legge nel suo complesso, mi pare che ci sia una
richiesta di dichiarazione di voto. Consigliere Mammoliti, ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Colleghi
consiglieri, cosa dire? Il dibattito è stato svolto nella seduta precedente,
però è evidente che su questo problema si arena e finisce la narrazione
dell'azione riformatrice di questo governo di centrodestra. Si interrompe,
perché, di fatto, il provvedimento che state per approvare ha carattere di
conservazione di quello che abbiamo già conosciuto.
Proseguite su una strada che è
quella che ha portato a questa situazione di governo e di gestione delle aree
industriali, prima con le ASI e adesso con il CoRAP, senza nessuna azione
riformatrice; il nostro provvedimento contiene, invece, una via nuova, moderna,
che è stata già attuata in altre Regioni con risultati positivi.
Poi, vorrei ricordare al governo
regionale che la legge regionale numero 34 del 2002 trasferisce alcune
competenze e funzioni in merito alla gestione delle aree industriali ai Comuni che
si interessano e interagiscono su tutta una serie di problematiche da questo
punto di vista.
Quindi, di cosa stiamo
parlando? La nostra era una proposta di riforma, la vostra è una proposta di
conservazione. Finitela con questa narrazione secondo la quale il Partito
Democratico è solo un partito conservatore che difende l'esistente! Siete voi
che non avete voluto portare avanti un'azione riformatrice che avrebbe
impegnato il governo regionale con una maggiore attenzione, un maggiore impegno!
Riformare significa che, dopo cinquant'anni, bisogna cominciare a fare i conti,
che la Regione non può continuare a gestire, ma deve solo programmare la
pianificazione e lo sviluppo, mentre la gestione deve essere trasferita agli Enti
locali – e anche su questo abbiamo presentato una proposta di riforma che credo
aprirà un dibattito nella Commissione competente - perché
dopo cinquant'anni bisogna sperimentare strade nuove.
Quindi, la vostra è una
proposta di conservazione, di arretramento; non capiamo perché, se finora non hanno funzionato le ASI e il CoRAP, dovrebbe
funzionare questa nuova Agenzia.
Per questa ragione il nostro
voto è di netta contrarietà, perché non avete nemmeno voluto discutere e
ragionare sui possibili punti di convergenza. Registriamo una idiosincrasia al
confronto democratico. Ne prendiamo atto, ma proseguiremo per la nostra strada.
Quanto prima dovrete ritornare
anche su questo Ente, perché lo state mettendo su un binario morto: i debiti
restano lì, non si capisce chi li deve pagare, ma la Calabria, quando si
risveglierà da questa narrazione, sarà piena di debiti.
Grazie, Presidente.
Grazie a lei. Passiamo alla
votazione della proposta di legge nel suo complesso, con richiesta di
autorizzazione al coordinamento formale.
Ricordo
che, ai sensi dell'articolo 54, comma 3, dello Statuto, la legge che istituisce
nuovi enti, aziende e società regionali, anche a carattere consortile, deve
essere approvata dal Consiglio regionale a maggioranza dei due terzi dei
componenti.
La
proposta di legge è approvata con autorizzazione al coordinamento formale, così
come emendata.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Ha
chiesto di intervenire il presidente Occhiuto. Ne ha facoltà.
Intervengo
per informare l'Aula che la Regione Calabria e tutti i Dipartimenti coinvolti
stanno lavorando già da mesi sulla campagna antincendi.
Tra
qualche giorno sarà approvato il nuovo Piano, però ci sono alcune attività che
devono essere introdotte in tempi assai brevi per consentire l'ulteriore
implementazione delle modalità di deterrenza che abbiamo sperimentato nel corso
degli ultimi anni in Calabria e che, come avete visto, sono diventate anche dei
modelli per la Protezione civile nazionale ed europea.
Ci
sono altre Regioni che si stanno organizzando in questa direzione, ad esempio
per l'attività legata alla deterrenza attraverso i droni.
Nel
corso dei mesi abbiamo sviluppato delle attività che ci danno la possibilità di
svolgere un’azione in qualche modo predittiva degli incendi, mappando tutto il
territorio regionale, attraverso la conoscenza puntuale non solo della
frequenza storica degli incendi, ma anche delle zone dove ci sono vegetazioni
particolarmente infiammabili.
Abbiamo previsto di implementare le attività di monitoraggio del territorio dell'anno scorso attraverso la dotazione di GPS sui droni nonché lo sviluppo di una specifica applicazione di sistemi informativi che renderebbero ancora più performanti le attività degli ultimi due anni.
Per
fare tutto questo, dobbiamo essere nella condizione di svolgere alcune attività
già nei prossimi giorni; per tale motivo, insieme all'assessore Gallo, abbiamo
proposto una variazione di bilancio al fine di dotare il Dipartimento
competente di tutte le attività legate, per esempio, al noleggio con riscatto,
quindi all'acquisto dei droni, visto che negli anni scorsi abbiamo utilizzato
droni presi in affitto da altre organizzazioni, alla formazione dei dronisti, anche di quelli che devono stare nella Control
room, perché vorremmo che questo percorso che la Calabria ha sperimentato,
dimostrandosi una volta tanto una Regione all'avanguardia nelle innovazioni
legate al contrasto agli incendi boschivi attraverso la prevenzione e la
deterrenza, possa essere compiuto con maggiore incisività.
Pertanto,
chiedo al Presidente del Consiglio regionale e al Consiglio regionale tutto di
inserire all'ordine del giorno la proposta di legge numero 281/12^ che,
sostanzialmente, si compone di un unico articolo, rappresentato, appunto, da
questa variazione di bilancio.
Mi
scuso col Consiglio regionale se sono costretto a chiedere l'inserimento
all'ordine del giorno, avendo presentato questo testo solo qualche giorno fa,
ma è semplicemente una variazione di bilancio, quindi, non credo abbia in sé
alcun aspetto di criticità.
Grazie,
Presidente. Votiamo per l'inserimento della proposta di legge richiamata dal presidente
Occhiuto. La proposta è inserita.
Passiamo
al punto due dell’ordine del giorno, l’informativa del Presidente della Giunta
regionale sulla Rete sanitaria - Richiesta del gruppo Partito Democratico.
Cedo
la parola al Presidente della Giunta per l'informativa. Prego, Presidente.
Ho accolto con piacere l'invito
che lei mi ha rivolto, insieme alla Conferenza dei capigruppo, di svolgere
un'informativa sull’ultimo decreto inerente alle modifiche alla Rete
ospedaliera della Calabria.
Intanto, vorrei chiarire che la
Rete ospedaliera era stata decretata già qualche mese fa, quando Azienda zero
era guidata dal commissario Profiti e, in quell'occasione, c'è stato un
confronto anche molto animato col territorio.
Abbiamo chiesto più volte ai Ministeri affiancanti di approvare la Rete ospedaliera che avevamo disegnato perché da diversi mesi attendevamo, appunto, che potesse diventare finalmente una Rete ospedaliera capace di produrre effetti anche dal punto di vista amministrativo, come gli atti aziendali.
Tuttavia,
questa approvazione stentava ad arrivare, un po’ perché, come sapete, la
Calabria è una Regione commissariata - io sono il Presidente, ma sono anche il
Commissario della sanità - e su ogni provvedimento c'è necessità di acquisire
il parere dei Ministeri affiancanti, un po’ perché sulle Reti ospedaliere, in
particolare, così come sulle Reti di assistenza territoriale, tutte le Regioni,
anche quelle non commissariate, sono sottoposte ai pareri del Tavolo
ministeriale composto dal Ministero della salute e dal Ministero dell'economia
e delle finanze.
In
ultimo, qualche settimana fa, il Ministero della salute ci ha fatto sapere che
per rendere quella Rete compatibile con quanto disposto dal DM numero 70 del
2015 bisognava procedere alla riduzione di alcune Unità operative complesse,
per intenderci alcuni primariati. Spesso in questa Regione si ha la percezione
che la riduzione di un’Unità operativa complessa significhi la cancellazione
dell'offerta sanitaria e non è così!
Peraltro,
ho fatto esperienza in questi anni del fatto che molte volte queste discussioni
appassionano più quelli che lavorano all'interno degli ospedali che i cittadini,
i quali vorrebbero semplicemente un'offerta sanitaria garantita dal Sistema
sanitario regionale.
Come
sapete, il numero di Unità operative complesse è normato dal decreto
ministeriale numero 70 del 2015 e le Regioni sono obbligate a adeguarsi a questi
vincoli.
I
miei subcommissari mi hanno informato del fatto che il Ministero della salute ci
aveva dato la disponibilità ad approvare la Rete ospedaliera, a condizione che
ci fossero delle modifiche che non erano sostanziali.
Pur
di avere l'approvazione del Ministero della salute, ho aderito a queste modifiche,
anche perché avevo chiesto e ottenuto dal Ministero della salute che la
riduzione delle Unità operative complesse, che secondo il DM numero 70 doveva
essere di 35 Unità operative complesse in Regione, fosse ridotta a un numero
inferiore.
Evidentemente,
quello schema generava problemi su alcune parti del territorio e reputo stupido
non rendersi conto che un provvedimento può essere migliorato. Pertanto, sono
intervenuto personalmente sugli uffici del Ministero della salute e ho spiegato
loro - l'ho spiegato poi anche in sede politica - che è vero che il DM numero 70
ha dei vincoli che ciascuna Regione è tenuta a rispettare, ma è anche vero che
c'è una specificità che appartiene alla Calabria, altrimenti non si capirebbe
perché il Sistema sanitario calabrese è stato oggetto di più decreti legge per
regolare il Commissariamento; non si spiegherebbe perché sul Commissariamento
della Calabria anni fa è intervenuta persino una sentenza della Corte
costituzionale che ha stabilito che a nulla serve il Commissariamento della
Calabria se al Commissario non si danno strumenti e possibilità eccezionali
che, a mio avviso, dovrebbero risiedere anche in una ipotesi di Rete
ospedaliera che si facesse carico di rispettare quello che stabilisce il decreto
ministeriale numero 70, ma che considerasse le specificità della Calabria.
Allora,
abbiamo avuto la possibilità di avere dai tecnici del Ministero della salute l'adesione
alla mia proposta e, quindi, di ridurre in misura minore il numero delle Unità
operative con l’impegno della Regione a diluire questa riduzione in un
quinquennio.
Come
ben sapete, il Sistema sanitario che ho preso in mano era ridotto in macerie e
ritengo che si stiano costruendo le fondamenta, ma si tratta ancora di un
edificio ben lontano dall’essere funzionale e che ha molti limiti.
Lo
abbiamo fatto, per esempio, attraverso l'istituzione a Catanzaro di un'Azienda
ospedaliera e di un Policlinico che per posti letto è uno dei maggiori del Mezzogiorno,
però anche qui, ci hanno contestato che, se avessimo confrontato le Unità
operative previste per quel Policlinico con le Unità operative complesse
previste per Policlinici simili in Italia, le Unità operative previste per il
Policlinico di Catanzaro avrebbero dovuto essere sostanzialmente molto
superiori.
Ho
spiegato loro che il processo di integrazione è appena partito.
Quando
si costruisce un edificio, si ha un progetto chiaro, ma sapendo anche quali
sono i problemi e le varianti progettuali che si possono realizzare.
Per
cui, ci troviamo nella fase di ricostruzione di questo sistema partendo dalle
fondamenta. Non si può immaginare che la Rete ospedaliera in una Regione come
la Calabria che, di fatto, è fatiscente poiché per troppi anni è stata l'unica
risposta ai bisogni di salute dei calabresi, non debba essere una Rete
ospedaliera in continua manutenzione nel corso dei prossimi anni.
Si
potrebbe verificare la necessità di strutturare una risposta di salute diversa
in alcune aree.
Per
esempio, io mi sono insediato e ho trovato ospedali che erano stati progettati
nel 2007, mi riferisco all'Ospedale della Sibaritide, di Vibo, della Piana, di
Gioia Tauro e che erano praticamente morti.
Stiamo
disincagliando questi ospedali e ho già detto che i lavori per l'Ospedale della
Sibaritide, per esempio, ripartiranno ad aprile.
Attenzione,
senza l'impegno che abbiamo profuso su questo tema, l'Ospedale della Sibaritide
sarebbe diventato un reliquato di architettura sanitaria, poiché era progettato
con le regole e con i prezzi vigenti nel 2007; oggi siamo nel 2024: sono
cambiati i prezzi delle materie prime e, soprattutto, sono cambiati anche i
modi di progettare gli ospedali.
Pensate
al Covid: nel 2007 chi poteva immaginare che un Ospedale dovesse essere
progettato in maniera tale da rispondere anche ad emergenze quella?
E
così l'Ospedale di Vibo e l'Ospedale della Piana di Gioia Tauro.
Per
cui, quando ci saranno questi ospedali, è chiaro che anche il disegno delle Unità
operative complesse verrà in qualche modo modificato, perché saranno ospedali
capaci di attrarre probabilmente specialità che oggi non possono essere allocate
in ospedali che, invece, non sono strutturalmente idonei a farlo.
Si
tratta di un lavoro complicato, ma spesso ravvedo una strana schizofrenia da
parte dell'opposizione, perché ci si lamenta del fatto che io faccia il
dirigente politico troppo vicino a un Governo che appartiene alla mia parte
politica su alcuni temi e. poi, però non si plaude quando, invece, apro una
vertenza col Governo che appartiene alla mia parte politica, per esempio, sulle
risorse del Piano nazionale complementare, come è avvenuto negli ultimi giorni.
Perché
ho aperto questa vertenza? Ne approfitto per spiegarlo al Consiglio regionale.
L'ho
aperta perché trovo assolutamente giusto che si rimoduli il PNRR (Piano
nazionale di ripresa e resilienza), così come il Piano nazionale complementare
e sta facendo molto bene il ministro Fitto a farlo; altrimenti in Italia, ma
anche in Calabria, avremmo avuto in futuro gli stessi problemi degli anni
passati, quando le risorse non erano spese secondo un cronoprogramma, erano
disimpegnate e poi venivano caricate su altri programmi e il risultato per i
cittadini era che queste risorse non producevano in alcun modo sviluppo.
Tuttavia, gli ho spiegato che questo tema non può riguardare la rimodulazione delle risorse del Piano nazionale complementare per la Calabria. Intanto, perché la Calabria non è nelle condizioni delle altre Regioni, non solo per il Commissariamento o per il deficit strutturale della sanità calabrese, ma perché queste risorse che ora si andranno a rimodulare. Questo è l'argomento del Governo: sono risorse che, prima, le Regioni avevano deciso di spendere in quel modo, utilizzando l'articolo 20 della legge 67 del 1988, lo strumento di finanziamento che riguarda l'edilizia sanitaria e ciò varrà per le altre regioni, ma non per la Calabria; le risorse che, oggi, il Governo vorrebbe che fossero spostate sull'articolo 20 sono risorse per interventi che la Regione mai ha programmato attraverso quell’articolo. Cioè, l'argomento del Governo è: “Voi, Regioni, questi interventi li avevate programmati sulle risorse che avevate per l'edilizia sanitaria, poi il Governo le ha inserite nel PNC, ora noi vi diciamo che, poiché non produrranno spesa entro il 2026, bisogna rimetterle di nuovo sull’ edilizia sanitaria”. Questo varrà per le altre Regioni ma non per la Calabria, perché quegli interventi, oggetto di questa rimodulazione, la Calabria non li ha mai programmati sull'articolo 20.
Faccio molta attenzione all'utilizzo delle risorse dell’articolo 20, perché ho ereditato circa 350 milioni, non spesi in passato, rinvenienti proprio da questo articolo per il finanziamento dell'edilizia sanitaria, ma queste risorse ci servono per adeguare i progetti e per realizzare gli ospedali che altrimenti non si realizzerebbero. Quindi, ho detto al Governo che dovrei chiedere ancora più soldi, più risorse, e non solo chiedo più risorse; chiedo anche che non siano imputate su quelle che già la Calabria ha per l'edilizia sanitaria, ma per interventi che prima non erano previsti sull'edilizia sanitaria, altrimenti avrò difficoltà, poi, a realizzare gli ospedali che, invece, posso realizzare con quelle risorse appostate. Si tratta per la Calabria di circa 54-55 milioni di euro. Allora, ho aperto la vertenza col Governo nazionale. Non so come andrà a finire, ma ho aperto la vertenza col Governo nazionale a dimostrazione del fatto che cerco di essere un Presidente, per quanto mi sia possibile, autorevole col Governo. Non sto col cappello in mano o in una posizione di soggiacenza per il fatto che il Governo appartiene alla mia stessa parte politica; non prendo una posizione che non sia orientata a fare gli interessi della regione. Sono, innanzitutto, il Presidente di questa regione e devo guardare, prima di ogni altra cosa, agli interessi dei cittadini calabresi. Poi, sono orgoglioso di far parte di una famiglia politica, di essere anche un dirigente nazionale del centrodestra, però, quando c'è da entrare in conflitto lo faccio perché la funzione del Presidente della Regione deve essere quella di difendere gli interessi dei calabresi anche quando non sono coincidenti con le azioni del Governo.
Troverei, quindi, più onesto intellettualmente, da parte dell'opposizione, che alle critiche che si rivolgono a chi governa, perché si ritiene troppo vicino al Governo nazionale, si accompagnassero, a volte, anche delle dichiarazioni di sostegno quando chi governa la Regione, che è di tutti, cerca di far gli interessi della Regione stessa anche contro quelle che sono le iniziative che, legittimamente, il Governo centrale mette in campo.
Ho fatto così, per ritornare sull'argomento, anche sulla Rete ospedaliera.
Ho spiegato che sulla Rete ospedaliera bisognava considerare le specificità
della Calabria e anche i tempi di riorganizzazione del sistema sanitario.
Proprio ieri, ho avuto l'adesione del Ministero della salute a questa
proposta e, quindi, nella tardissima serata di ieri – credo che fossero le
23:30 - ho firmato il decreto che, sostanzialmente, modifica il provvedimento
che ha generato qualche polemica e per il quale voi mi avete chiesto
un'informativa. L'informativa, oggi, pertanto non sarebbe più nemmeno
necessaria, ma l'ho fatta volentieri perché è l'occasione per svolgere un
confronto in Consiglio regionale. Abbiamo redatto un decreto, appunto, che dice
che la Regione si impegna a ridurre le Unità operative in misura molto
inferiore a quello che è previsto nel DM 70 e si impegna a farlo in un
quinquennio. Abbiamo fatto delle piccole modifiche perché, per esempio, alla
vecchia tabella abbiamo inserito l’Unità operativa di cardiologia pediatrica a
Catanzaro, anche perché è mio interesse continuare su questa strada e
rafforzare la Rete della pediatria in Calabria, ma, soprattutto, la rete della
cardiologia pediatrica. Penso ad implementare ancor di più il rapporto, che
finora ha avuto ottimi risultati, col Bambin Gesù. Penso a una Rete di
cardiologia che abbia un hub e poi degli spoke in
tutte le province, governata da noi e dal Bambin Gesù.
Si tratta, quindi, di pochissime modifiche, delle stesse tabelle del
vecchio decreto - per intenderci il decreto Profiti - con l'impegno a realizzare
la riduzione, che per legge dovremmo fare, in una misura inferiore a quella prevista
e già concordata col Ministero della salute entro i cinque anni.
Attenzione: è certo che questa nuova Rete ospedaliera venga approvata
dai Ministeri affiancanti? È certo che il Ministero della salute l’ha valutata
positivamente, ma i Ministeri affiancati sono due: il Ministero della Salute ed
il MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze). Nel mese di aprile ci sarà il
tavolo previsto dal DM 70 al quale parteciperanno i due Ministeri e mi auguro
che anche il MEF tenga conto delle nostre ragioni. State sicuri che, se non
terrà conto di queste ragioni, avendo già io convinto il Ministero della salute
– era l’unico ad aver sollevato finora obiezioni - avrò lo stesso atteggiamento
che sempre ho nei confronti del Governo, quando credo che non si faccia carico
a sufficienza delle ragioni di chi governa la Calabria.
State sicuri, quindi, che c'è un Presidente della Regione che, nella
funzione di Commissario, fa il Presidente della Regione, ritenendosi, però, il
Presidente di tutta la regione.
In ultimo vorrei segnalarvi che, se in questa circostanza il Commissario
non fosse stato il Presidente della Regione, la Rete ospedaliera della Calabria,
oggi, sarebbe una Rete ospedaliera con 35 U
nità operative complesse in meno, da subito. Cioè, questa attività di
interlocuzione con gli uffici del Ministero della salute e anche con il livello
politico del Ministero della salute è stata possibile perché chi fa il Commissario
è anche Presidente della Regione.
Oggi, ancor di più, mi rendo conto di come sia, sostanzialmente, giusta
la sentenza della Corte costituzionale sul commissariamento della Calabria che
dice che, come dicevo in premessa, a nulla serve il commissariamento se, poi,
al commissario non si danno gli strumenti adeguati, eccezionali per affrontare
questa emergenza.
Oggi io ho memoria anche di quello che è stato fatto in passato e non
voglio buttare la croce sui commissari che mi hanno preceduto, ma quando si
nomina commissario un generale dei Carabinieri, un funzionario dello Stato che
non ha sul Governo centrale l'autorevolezza che può avere un Presidente di Regione
è normale che la sanità sia, in qualche modo, eterodiretta, cioè non diretta in
Calabria, ma dai Ministeri affiancanti. Per inciso, vorrei che prima o poi si
facesse il consuntivo di quello che ha prodotto il lavoro dei Ministeri affiancanti
in 15 anni. Di fatto, la sanità, negli anni precedenti il mio commissariamento
e, purtroppo, ancora in questi anni - le regole del commissariamento sono molto
radicate e difficili da sradicare - non è stata governata dai calabresi ma dai
Ministeri della salute e dell'economia.
Vorrei che si facesse un consuntivo di cosa ha prodotto quel modello di
governance.
Sempre bravi a censurare quello che non funziona!
La prima volta che ho preso parte al Tavolo Adduce - ero appena stato
nominato Commissario - i tecnici del tavolo ministeriale dicevano: “La Calabria
non ha fatto questo, non ha fatto questo, non ha fatto questo, non ha fatto
quest'altro.” Li ho ascoltati e alla fine ho detto: “Sì, allora, quello che voi
dite lo dico io da Presidente della Regione, in nome e per conto dei cittadini
calabresi, ma quello che la Calabria avrebbe dovuto fare, cioè questo, quello,
questo e quest'altro l'avreste dovuto fare voi, perché voi avete scelto i
Commissari che hanno governato la Calabria”.
Anche su questo tema vorrei che, una la volta tanto, tutta la politica
regionale, tutte le istituzioni regionali, al di là delle appartenenze, fossero
solidali per chiedere il rispetto che si deve avere nei confronti di una sanità
che è stata distrutta dal commissariamento. Discuteremo, consigliere Bevacqua,
in una prossima seduta di Consiglio dell'autonomia differenziata, perché anche
io l'ho chiesto da Presidente della Regione. Però, anche su questo tema, se c'è
un ambito nel quale il Governo centralizzato della sanità ha creato dei
disastri in Calabria è quello della sanità attraverso il commissariamento.
Oggi stiamo svolgendo una discussione sulla Rete ospedaliera e, quindi,
su una regolamentazione della Rete ospedaliera, attraverso il DM 70, che è fatta
a livello centrale. Io non ho alcun potere per contrastare il livello centrale,
perché sono, di fatto, un funzionario del Governo, cioè, esercito un potere, di
fatto, che è quello del Presidente della Regione.
Il modo in cui è organizzato il commissariamento oggi, però, è un modo
che rende il commissario, che dovrebbe essere quello che ha poteri straordinari,
il soggetto più debole rispetto ai Ministeri vigilanti. Siccome non sono
abituato a rassegnarmi alla debolezza, continuo a rapportarmi con forza, con
determinazione, con i Ministeri affiancanti, ma lo faccio con tutte le
difficoltà del caso, che, a volte, come in questo caso, provocano anche queste
discussioni in Consiglio regionale, che ho voluto fare per avere la possibilità
di avviare un confronto su questo tema dai banchi del Consiglio. Avrei potuto
dire al Presidente del Consiglio regionale che, poiché non c'era più la materia
del contendere - non c'è più il decreto che ha fatto tanto discutere ma è stato
modificato e integrato nella direzione che vi ho indicato - questa discussione
non aveva ragione di essere svolta; invece, credo che il confronto in Consiglio
regionale sia sempre utile, soprattutto su temi sui quali, a volte, vorrei il
sostegno, anche critico, per la Calabria, da parte di tutti i partiti che
compongono il Consiglio regionale.
Un'opposizione critica e costruttiva è una ricchezza anche per chi
governa; un'opposizione che sceglie argomenti rancorosi perché si deve opporre
ad ogni costo non è una ricchezza per nessuno, nemmeno per la Calabria.
Siccome vorrei essere nella condizione, allo scadere del mio mandato, di
decidere se proseguire questo lavoro o meno, mi auguro ci sia un'opposizione
che abbia la forza di candidarsi e costituire un'alternativa; mi auguro ci sia
un'opposizione che sappia proporre, che sappia portare avanti delle idee,
perché, altrimenti, questo campo, ristretto che sia, rischia, purtroppo, di
rimanere molto angusto.
Grazie, Presidente. Ha chiesto di
intervenire la collega Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, grazie soprattutto per aver accolto la nostra
richiesta, come gruppo del Partito Democratico, di discutere su un DCA che,
appunto, è già superato, nelle parole; ovviamente, non abbiamo avuto ancora
l'opportunità e la possibilità di studiarlo per come avevamo studiato quello
precedente. Ritengo, comunque, che l'intervento che abbiamo pensato sia
ugualmente valido perché i problemi e le criticità della nostra sanità sono,
assolutamente, tanti e le preoccupazioni, nate rispetto al DCA, non riguardano
solo Lamezia, la mia città, che è stata - diciamo la verità - massacrata dal
DCA numero 69, ma sono venute fuori anche su tanti ospedali di aree disagiate,
penso ad Acri, Serra, San Giovanni in Fiore: tutta una serie di ospedali in cui
i servizi vengono ridotti e si collassano riducendo, ancora di più, l’industria
sanitaria di tutti i territori e soprattutto i servizi. È di questo che stiamo
parlando!
Intanto il presidente Occhiuto dice che i decreti devono essere
approvati; chiaramente, è logico, questo accade da qualsiasi parte, ma voglio
ricordare ai colleghi che sono tre i decreti, dal luglio dell'anno passato,
riguardanti questa Rete territoriale. Dopodiché, il DCA che abbiamo criticato
pesantemente, altro non è che una riorganizzazione del decreto Scura del 2016.
Sono passati otto anni, è passato anche il Covid, quindi, mi chiedo se questo
nuovo DCA abbia una visione e risponda a quelli che sono i bisogni dei
cittadini.
Tra l'altro, quello che ci saremmo attesi, prima ancora di fare una
programmazione, era di avere una rendicontazione di quello che è stato, quindi un
resoconto della programmazione precedente. Una programmazione precedente che,
in effetti, non è stata neanche attuata: il 20 per cento dei posti letto
programmati non sono stati attivati, c'è uno scostamento significativo tra
strutture pubbliche e strutture private, il sistema pubblico è fermo,
l'accreditato, invece, corre, procede velocemente. Quindi il problema è anche
sapere, a partire da questo punto di vista, in quali tempi, e con quali
risorse, soprattutto umane, vogliamo attuare questa programmazione esistente.
In quel decreto non c'era nulla, mi auguro che in questo decreto ci sia
scritto qualcosa, perché la programmazione a cui lei faceva riferimento, in
cinque anni - giusto da uno sguardo molto superficiale – mi pare riguardi solo
la Dulbecco; posso, ovviamente, sbagliarmi perché, realmente, non ho avuto
tempo di leggerlo.
Sappiamo bene che la programmazione dei posti letto in Calabria è al di
sotto degli standard nazionali e questo produce una ricerca continua e
quotidiana del posto letto.
In quel decreto erano previsti 951, mi pare, posti letto in più, ma la
necessità è quella di capire con quali risorse attiviamo tutto questo, quali
tempi ci proponiamo e, soprattutto, qual è il ragionamento clinico,
organizzativo e produttivo con cui vengono rinnovati o rimodulati questi posti
letto.
Raggiungere gli standard nazionali è certamente una priorità, perché noi
non siamo figli di un Dio minore e, soprattutto, anzi, purtroppo, non
abbiamo una minore domanda di salute.
Dopo 14 anni di commissariamento, come giustamente ricordava il commissario Occhiuto, in cui tutti i Governi ci hanno massacrato – la responsabilità è stata globale – la sanità calabrese forse avrebbe meritato quello che, presidente Occhiuto, avevamo suggerito anche in campagna elettorale, cioè fare una battaglia globale e corale per essere considerati come unicità e discutere di questa nostra unicità senza paragoni con le altre Regioni d'Italia; la nostra situazione è talmente unica, talmente peculiare e grave che, evidentemente, richiedeva e richiede – continuiamo a pensarlo – una dedizione assoluta da parte del Governo, sia di destra sia di sinistra, e da parte di chiunque.
Le avevamo dichiarato la disponibilità a prendere i pullman e a venire con lei a Roma, ma lei disse che era un politico noto e conosciuto – assolutamente vero – e che avrebbe voluto dimostrare la sua capacità di governare questa sanità come Commissario e, quindi, di non stare con il cappello in mano, di decidere in autonomia e, comunque, di attenersi a quelle che poi sono le regole che valgono per tutti e che, in questo momento, valgono soltanto per le regioni ricche e non per noi.
Non valgono per noi, ma non valgono neanche per tutta una serie di altre Regioni che in questo momento sono sottoposte a Piano di rientro. Quindi, a maggior ragione, con questi suoi forti legami con il Governo, sarebbe importante che venissero rimodulate le legislazioni che sono vigenti, perché la legislazione del commissariamento è a tutti gli effetti una sentenza di morte che non merita nessun cittadino italiano, tanto meno noi che abbiamo già dato.
Tornando, però, al discorso del DCA, perché ci siamo preoccupati per le Unità operative complesse? Non certo perché i colleghi hanno voglia di esibire la bandierina del primariato, ma perché la sanità ha bisogno di eserciti – lei lo sa bene – che, però, non vanno avanti se non ci sono i Generali che organizzano.
Allora, il problema di questo declassamento delle Unità operative complesse, che ci riguarderà evidentemente in futuro, con maggiore calma, in base a quanto lei ha detto nel suo intervento, riguarda, secondo me, il tema della nostra coperta che è troppo corta. Nessuno si vuole sottrarre a questo DM 70, perché è corretto rispettare le regole, ma questo riguarda, Presidente, la nascita di Azienda zero, all'interno della quale sono inserite 24 Unità operative complesse, 38 semplici e una struttura semplice a valenza dipartimentale.
Queste pesano sulla struttura della sanità e dell'erogazione dei servizi, pur essendo quelle gestionali e manageriali, ma rientrano all'interno di quest'area sanitaria.
Qual è il problema? Che questa decisione di Azienda zero, che, tra l'altro, gestisce anche il 118 e, appunto, la salute mentale, ha però prodotto un risultato assurdo: è stato contemporaneamente “ammazzato” il Dipartimento regionale alla salute e questa mega Azienda unica regionale, però, non è decollata. Sono passati due anni e mezzo, abbiamo fatto non ricordo più neanche se cinque o sei variazioni legislative, ma, di fatto, Azienda zero non è ancora entrata in funzione.
Quindi, siamo preoccupati di questa situazione, perché pensiamo che i cittadini calabresi e noi tutti abbiamo bisogno di servizi per la salute, per la sanità. Abbiamo, Presidente, relativamente poco bisogno di Unità operative complesse o di una direzione di Unità operativa complessa nella comunicazione di Azienda zero.
Questo è intollerabile rispetto ai bisogni di salute che ha questa terra!
La programmazione, però, non si può fare senza una visione e, quindi, all'interno anche degli atti aziendali, togliere un'Unità operativa, metterne un'altra, insomma, crea o rischia di creare soprattutto dei conflitti tra i territori che non servono e non fanno bene alla Calabria. Ci devono essere delle regole uguali per tutti.
Se negli Ospedali spoke le Unità operative di pediatria devono essere complesse, restano complesse da tutte le parti. Se si devono cambiare le regole, si ragiona anche con i medici, con i sindacati dei medici e con la collettività, perché non possiamo fare a meno del processo democratico di ascolto e di dialogo, anche se lei è Commissario e ha tutti i poteri possibili e immaginabili.
Questa nostra terra, Presidente, – lei, del resto, l'ha detto molto bene – ha bisogno di unità e non di contrapposizioni e saremmo felicissimi persino di rivotarla, se lei schiodasse questo tema della sanità.
Glielo abbiamo detto sempre! Abbiamo dato tutta la nostra disponibilità. La ringraziamo, comunque, per questa informativa, fermo restando che avremmo veramente bisogno di una seduta straordinaria e monotematica sulla sanità, perché sono veramente tante le domande e i drammi a cui quotidianamente assistiamo e, soprattutto, non riceviamo, purtroppo, nessuna risposta dagli strumenti che possiamo utilizzare, che sono le interrogazioni.
Ci sono interrogazioni ferme da ottobre o novembre del 2023, che riguardano le liste d'attesa, la programmazione della Rete territoriale, lo screening neonatale esteso, eccetera. Abbiamo interrogativi importanti. Lei ci ha detto qualcosa oggi sul PNRR, sui nuovi ospedali, ma ci sono ancora la certificazione del debito, i bilanci che non sono approvati e poi tutta una serie di questioni nazionali di cui la Calabria non può non occuparsi: un Sistema sanitario nazionale che viene definanziato.
Siamo disponibili, quindi, a qualsiasi lavoro e ad aiutare la Calabria, così come stiamo facendo, ovviamente, da un lato che spesso forse non viene preso in considerazione.
Visto che è, appunto, un autorevole esponente di un Governo a lei molto vicino, le chiedo di farsi realmente promotore di questi rinnovi legislativi, compreso l'articolo 20, maledetto o benedetto che sia, perché ci vogliono 4 - 5 anni perché le procedure si sblocchino e, ancora, sul tema del commissariamento, perché siamo convinti, presidente Occhiuto e presidente Mancuso, colleghi, che, se la Calabria non supera questa emergenza sanitaria, non potrà mai assicurare dignità e nessun diritto ai suoi cittadini.
Grazie, consigliera Bruni. Ha chiesto di intervenire il consigliere Tavernise. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Presidente Occhiuto, mi farebbe tanto piacere che ascoltasse questo intervento, perché, per quel che posso, cercherò di essere il più costruttivo possibile nei suoi confronti, anche se sono seriamente preoccupato.
Relativamente a tutto ciò che lei ha scritto in questi anni sulla nuova Rete ospedaliera, sulle modifiche al DM 70 e sulle aggiunte, sin da principio, Presidente, ho detto che c'è tanto di positivo, a partire dal reintegro nella Rete ospedaliera degli Ospedali di Praia a Mare e di Trebisacce, ma soprattutto dell'inserimento dell'Ospedale a cui sono più legato, perché ci sono nato ormai 32 anni fa, che è quello di Cariati, che lei conosce bene.
Quindi, bene quello che c'è scritto, non voglio entrare nelle modifiche perché lei già ha spiegato bene come si sta muovendo su questo con il Governo. Sono, però, – ripeto – presidente Occhiuto, molto preoccupato della differenza che c'è tra quello che si scrive e, invece, quello che non si attua, per un semplice motivo. Oggi, lei inserisce nella nuova Rete ospedaliera, appunto, il Presidio ospedaliero di zona disagiata di Cariati e tante volte lei ha detto: “Abbiamo riaperto gli Ospedali di Praia a Mare, di Trebisacce e di Cariati”. C’ero anche io a gennaio a Cariati quando lei è venuto e ha detto – e questo le fa onore! –: “Siamo in ritardo sul pronto soccorso di Cariati. Mi avevate promesso che a dicembre il nuovo Pronto soccorso di Cariati sarebbe stato consegnato”. Le comunico che siamo ad aprile e il Pronto soccorso di Cariati, che doveva essere consegnato a settembre, ancora non è stato consegnato. Siamo ad aprile!
Mentre lei parla del reinserimento nella Rete ospedaliera di due ospedali importantissimi come Praia a Mare e Trebisacce – ricordiamo che solo la provincia di Cosenza spende in mobilità passiva, lei lo sa bene, 100 milioni di euro –, il ministro Fitto, nel taglio ai fondi del PNRR sulla sanità, cosa fa? Fa i tagli proprio sugli edifici ospedalieri degli ospedali di Trebisacce e di Praia a Mare.
E come non parlare – lo ha citato lei, Presidente – dei nuovi Ospedali. Ormai abbiamo capito che tra lei e il Governo su questo c'è una discussione serrata in corso, perché c'è anche l'attività parlamentare dei colleghi, dell'ex consigliere Arruzzolo e del deputato Cannizzaro, con gli emendamenti che presentano a Roma, appunto, per l'edilizia sanitaria.
Ricordo quello sul decreto “Milleproroghe” e adesso si stanno attivando su questo.
Sui nuovi ospedali, presidente Occhiuto, – anche qui parlo sempre dell'Ospedale del mio territorio, quello della Sibaritide – stiamo assistendo da settembre a continui annunci sul riavvio dei lavori dell'Ospedale di Insiti. I lavori dovevano iniziare a settembre, a dicembre, da dicembre a gennaio, da gennaio a febbraio, da febbraio a marzo.
Oggi, 27 marzo, lei, pubblicamente, dichiara che i lavori dell'Ospedale della Sibaritide inizieranno ad aprile. Presidente Occhiuto, cerco sempre di essere il più costruttivo possibile nei suoi confronti, soprattutto in materia sanitaria, perché ricordo a me stesso, ma anche all'Aula, che lei è stato nominato Commissario ad acta alla sanità dall’allora governo Draghi e che all'interno della maggioranza di quel Governo c'erano tutti i Partiti dell'arco costituzionale, tra cui anche il mio, il Movimento 5 Stelle, tranne Fratelli d'Italia.
Ricordo, sin da principio, di averle chiesto un incontro, dicendo: “Almeno sulla sanità cerchiamo di lavorare tutti insieme e, per quel che possiamo, siamo disposti a dare un contributo fattivo e costruttivo”.
Purtroppo, Presidente, in questi due anni e mezzo lei ha governato la sanità non ascoltando nessuno e in questi due anni e mezzo, io per primo, l'ho elogiata quando ha fatto cose buone, perché non sarei sincero, presidente Occhiuto, nel dire che in questi due anni e mezzo non si è visto qualcosa di positivo! Per primo le ho fatto i complimenti sui medici cubani, per primo le ho fatto i complimenti sulle nuove ambulanze, però ci sono degli aspetti sui quali si sta facendo poco o niente, al di là della Rete ospedaliera, al di là dei documenti e della carta che rimane soltanto scritta, ma poi non viene attuata.
Per esempio, Presidente, non le ho sentito dire una parola – mi scosto un attimo dalla Rete ospedaliera, ma rimango sempre nel campo sanitario – su questi benedetti inidonei nel Sistema sanitario regionale. Lei, anzi, ha dovuto assumersi la responsabilità di andare a trovare medici addirittura in un altro continente, però non ha detto mai una parola sul fatto che in Calabria ci siano tra le 2000 e le 3000 unità su 17.500, pari indi al 22, 23 per cento degli assunti nel Sistema sanitario regionale che sono inidonei da tanti anni.
Presidente Mancuso, mi avvio alla conclusione. Adesso, secondo me, visto che siamo alla metà del mandato, bisogna passare ad attuare quello che c'è scritto, presidente Occhiuto, perché sui nuovi Ospedali, sugli Ospedali che vuole riaprire, sicuramente la strada è tracciata sulla carta. Adesso bisogna scendere sul campo e far sì che tutto quello che ci diciamo in quest'Aula sia davvero recepito dai cittadini.
Sono d'accordo con quello che lei ha detto e cioè che, se chiediamo ai cittadini calabresi cosa sia la Rete ospedaliera, non saprebbero cosa risponderci, però, sono preoccupato perché, se non riusciamo a fare la ristrutturazione di un Pronto soccorso, se non riusciamo a concludere i lavori sull'edilizia sanitaria dei nuovi Ospedali, siamo capaci di aprire nuovi reparti? Siamo capaci di inserire nella rete Ospedale ospedaliera nuovi posti letto, presidente Occhiuto, quando abbiamo sanitari che lavorano per due e alcuni sanitari che non lavorano proprio?
Quindi, Presidente, sono con lei se vuol difendere realmente i cittadini calabresi, saremo con lei come Movimento 5 Stelle se questo Governo lavorerà contro la nostra Regione, però da cittadino, prima che da consigliere, le dico che è arrivato il momento di fare meno annunci e passare realmente ai fatti, perché la nostra terra di Calabria, purtroppo, vive ancora in maniera disastrosa la mancanza del diritto alla salute e ricordo a me e a noi stessi che, se vengono realizzati nuovi Ospedali o vengono aperti nuovi reparti, tutte le nostre famiglie e tutti i nostri concittadini ne avranno beneficio.
Quindi, almeno sulla sanità, cerchiamo di collaborare e lavorare insieme senza guardare le bandiere di Partito. Grazie, Presidente.
Grazie, consigliere Tavernise. Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Non ho timore a dire che ho apprezzato l'intervento e le precisazioni fatte dal presidente Occhiuto, in quanto puntuali e utili per le notizie tecniche pratiche che ha fornito, perché vorrei dare al mio intervento un taglio da operatore della sanità, piuttosto che – parlo di me – da ideologo.
Voglio dire che lo studio –credo che tutti i colleghi lo abbiano fatto – del decreto di cui stiamo parlando e che abbiamo saputo essere già superato dai fatti, è stato un lavoro assolutamente non semplice per la densità, per la ricchezza e la complessità delle articolazioni, non solo concettuali, ma anche numeriche in esso contenute.
Questo lavoro ha impegnato me e anche la mia squadra, mi piace dare l'idea di notti insonni di lavoro – non è stato proprio così, ma poco ci è mancato! –, perché in realtà sarebbe stato utile e, secondo me, necessario fare una valutazione sinottica di questo decreto, rapportandolo al 198, quello dello scorso anno, e ancora prima al DCA dell'ingegnere Scura del 2016 per capire, quindi, come si è mossa la politica sanitaria nella nostra Regione, perché ogni tassello è un pezzetto di un percorso che va letto, studiato e approfondito.
A mio parere, questi tre decreti non sono sostanzialmente differenti. Ci sono, diciamo, delle modifiche variamente motivate, ma nella sostanza il quadro è abbastanza simile a sé stesso e si può valutare con una certa difficoltà, proprio per la complessità, per come il nostro quadro sanitario è frastagliato, così come la nostra orografia.
Alla fine, a parte le impostazioni teoriche e i convincimenti ideologici, bisogna capire come questi strumenti legislativi sanitari vadano a impattare sulla salute dei cittadini, come cioè questi decreti, che sono una sorta di linee guida, saranno, poi, – questa è una cosa fondamentale – declinati negli atti aziendali. Debbo dire che in questo decreto ho trovato cose che fanno un po’ pensare, ma anche spunti di interesse, di novità e di attenzione ai territori.
Cito uno per tutto tutti: l'Ospedale di Cariati, che è stato individuato non per come merita, ma per come necessita nell'ambito territoriale di competenze.
Quali sono i problemi con cui l'implementazione di una buona sanità territoriale si è trovata e si troverà a scontrarsi?
Innanzitutto - nessuno
finora ne ha parlato - mi permetto di segnalare l'eccessiva difformità degli Ambiti
territoriali coincidenti con le Province, dove da una parte, centro/nord, c'è
la provincia di Cosenza (6500 km²), oltre il 40 per cento dell'area, 150 Comuni,
e dall'altra parte c'è certamente Reggio Calabria che somiglia un po' alla
provincia di Cosenza, che tuttavia è inarrivabile per complessità, e poi ci
sono Vibo, Catanzaro e Crotone che sono meno difficilmente gestibili.
Continuo a dire dal mio
punto di vista di operatore della salute, avendo attraversato, ahimè, per un
fatto anagrafico tutte le offerte settoriali della sanità - c'ero quando
c'erano le 31 Aziende sanitarie che erano proprio la divisione quasi mercantile
degli Ambiti territoriali, c’ero anche quando la Calabria ha compiuto il primo o
uno dei primissimi accorpamenti a 11 Aziende sanitarie locali – che quello
delle 11 Aziende sanitarie locali rimane il momento migliore della gestione
territoriale della sanità calabrese.
Sono stato contrarissimo
alla riduzione da 11 a 5 Aziende sanitarie e, a mio parere, gli effetti lo
hanno dimostrato. Ricordo, con dolorosa memoria, la notte del 2006, quando con
un colpo di mano ci siamo coricati con 11 Aziende sanitarie e ci siamo
svegliati con 5: un processo che, ben fatto, avrebbe richiesto almeno 2 anni è
stato consumato semplicemente nell'arco di una notte.
Rimando, quindi, la
valutazione, l'approfondimento e l'intervento maggiore agli atti aziendali, perché
con questi scritti, nero su bianco, qual è il rischio? È quello di rimanere con
una specie di libro dei sogni che funziona laddove toglie e non funziona
laddove dà o aumenta i servizi.
Per questo, mi permetto di
tenere ben presente che gli atti aziendali, cioè la ricaduta territoriale delle
linee guida del decreto della riorganizzazione sia territoriale sia
ospedaliera, debbano passare attraverso la valutazione e il preventivo invio
agli organi e alle Istituzioni previste. Ho fatto da tempo - lo dico apertis verbis -
richiesta di avere anch'io la copia dell'atto aziendale dell'Azienda sanitaria
provinciale della mia provincia, Cosenza, per poter esprimere, insieme ai Sindaci,
insieme ai sindacati, l'opinione di un consigliere regionale che incidentalmente
è anche un medico, ahimè, di lunghissimo corso.
Perché - e chiudo - il
pericolo qual è? In questo ginepraio di grande complessità, che richiede
tecnica, conoscenza e anche equanimità e lungimiranza, bisogna evitare che si
inseriscano interessi diversi da quello dell'omogeneo diritto alla salute di
tutte le popolazioni calabresi, qualunque sia l'area di appartenenza, e questo
si può evitare proprio favorendo la partecipazione agli atti che la prevedono e
che non dovranno essere confezionati, parlo esplicitamente degli atti
aziendali, saltando questi tavoli di concertazione che non solo sono
democratici - è già un valore assoluto
-, ma che saranno utilissimi. Grazie.
Grazie. Presidente, vuole intervenire
per una breve replica? Ne ha facoltà.
Intervengo per pochissimi
minuti, Presidente, solo perché, come immaginavo, abbiamo fatto una discussione
su un decreto che non c'è più, ma è stata l'occasione per discutere di tutto lo
scibile umano che riguarda la sanità.
Vorrei - sono io a
chiederlo, Presidente - che si facesse prossimamente un dibattito sulla sanità.
Vorrei che si facesse un dibattito su quello che è stato il governo della
sanità nei 14 anni precedenti, nei 12 anni precedenti alla mia nomina a
Commissario e su quello che è stato negli ultimi due anni.
Ho grande rispetto di tutte
le argomentazioni, ma a volte alcune di esse le trovo risibili, altre lunari:
mi si dice che l'azione che sta svolgendo la struttura commissariale è
un'azione che si caratterizza per annunci invece che per realizzazioni. Ma,
scusate, in 12 anni in questa Regione non sono stati assunti medici, infermieri
- è vero, c’era il blocco del turnover - e non sono stati assunti nemmeno
quando per il Covid si sarebbe potuto fare, non è stato stabilizzato nessuno.
È vero o non è vero che in
questi 2 anni abbiamo assunto 3.000 unità di personale sanitario nelle Aziende
sanitarie? È un fatto o è un annuncio? È un fatto o è un annuncio? Questo
vorrei capire. È vero che abbiamo stabilizzato quanto mai è stato fatto in
passato? Abbiamo anche utilizzato graduatorie che altri avevano fatto.
Un'altra rivoluzione vorrei
che, a volte, fosse ricordata: per la prima volta in Calabria, e credo in molti
posti d'Italia, abbiamo costruito un cordone tra chi governa le Aziende
sanitarie e la politica locale. È vero o non è vero che, prima che ci fosse il
sottoscritto a governare la sanità in Calabria, i direttori generali erano
nominati sulla base di riunioni fra partiti e lottizzazioni? Persino i direttori
sanitari amministrativi. Ed è vero o non è vero che oggi lavorano nella
governance del sistema sanitario persone che non sono in alcun modo
ascrivibili, per pregresse esperienze, al centrodestra e che magari hanno
governato la sanità in Regioni governate dal centrosinistra per tanti anni? Ho
detto più volte che la sanità deve essere, soprattutto quella calabrese, il
luogo dove vengono scelti i migliori, al di là delle loro esperienze pregresse.
L'ho detto citando un
personaggio che non appartiene alla mia tradizione politica che diceva, tanti
anni fa, che non è importante di che colore sia il gatto, l'importante è che
prenda il topo.
Annunci, annunci.
I bilanci: non sono stati
approvati i bilanci!
Consigliera Bruni, la
tranquillizzo sul fatto che i bilanci, per la prima volta dopo 12 anni, sono
stati adottati da tutte le Aziende. Ci sono alcuni bilanci che non sono stati
approvati dal sottoscritto, dalla Struttura commissariale. Lo sa perché? Sa
come siamo costretti a lavorare? La Corte dei conti dice che i bilanci non
vanno riaperti, i Tavoli ministeriali dicono che alcuni bilanci vanno riaperti
per delle correzioni di scrittura. Diventa complicato scegliere cosa fare. Anche
questo è un lavoro di mediazione, di confronto. Ma è un annuncio o è la verità
che, per la prima volta dopo 12 anni, Aziende che non chiudevano i bilanci
hanno adottato il loro bilancio? È un fatto, consigliere Tavernise, o è un
annuncio questo? Perché io trovo assurdo che si voglia dare una
rappresentazione di quello che non è.
Attenzione, io per primo
sono cosciente del fatto che ciò che è stato prodotto in questi due anni è
pochissimo rispetto a quello che ancora bisogna produrre per rendere questo
sistema sanitario civile. Ma la fate la contabilità di quello che è stato fatto
negli ultimi vent'anni e di quello che è stato fatto in questi due anni? La
fate ogni tanto, magari facendovi un esame di coscienza davanti allo specchio,
prima di intervenire?
Anche sui debiti -
ricordate? - si diceva che la sanità calabrese avesse una contabilità orale. Abbiamo
fatto, anche grazie all'ausilio della Guardia di finanza, la ricognizione dei
debiti. Abbiamo dimostrato che la Calabria non ha un debito sanitario mostruoso
come si diceva e i debiti, consigliera Bruni, per la prima volta li abbiamo
pagati. Abbiamo pagato tutti i debiti che si potevano pagare. Sa quali debiti
non abbiamo pagato? I debiti relativi all'extra budget, perché voglio capire se
è dovuto o non è dovuto. In una regione dove ci sono stati doppi e tripli pagamenti,
prima di pagare extra budget ho detto alle Aziende che devo capire quello che è
successo. Tutti gli altri debiti, più del 50 per cento, sono stati pagati, cosa
mai avvenuta in Calabria.
Consigliere Tavernise, è un
annuncio o è un fatto? Secondo me è un fatto, non è un annuncio.
Quanti annunci, invece,
sono stati fatti per vent'anni, senza nessun fatto!?
Quanti annunci sono stati
fatti sulla sull'integrazione fra l’Ospedale Pugliese Ciaccio e l’Azienda
universitaria Mater Domini? Grazie anche all'impegno del Presidente del
Consiglio - mi ha chiesto appena è stato eletto l'integrazione fra Pugliese e
Mater Domini -, l'abbiamo fatta in un anno, dopo, consigliere Tavernise, venti
anni di annunci. Venti anni di annunci, nei quali una politica debole non è
riuscita a fare quello che noi abbiamo fatto in un anno.
La Facoltà di medicina a
Cosenza è un annuncio o è un fatto? Per vent'anni si è parlato di una Facoltà
di medicina a Cosenza, in un anno l'abbiamo fatta mettendo d'accordo anche
Catanzaro e Cosenza, evitando lotte di campanile. È un annuncio o un fatto? Nei
vent'anni precedenti, quanti fatti sono stati realizzati e quanti annunci,
invece, la politica regionale si è limitata a fare?
L'investimento nel sistema
universitario è fondamentale, perché mi sono trovato a governare la sanità con
un problema gigantesco di reclutamento. Ho dovuto assumere i medici cubani. Vi
ricordate come mi avete attaccato in quest'Aula quando ho deciso di assumere i
medici cubani? Tranne il consigliere Tavernise, per la verità. Oggi tutti
vogliono i medici cubani, non solo in Calabria, ma anche fuori. Era un annuncio
o era un fatto? Mi sono trovato a dovermi confrontare con problemi del reclutamento.
In Veneto, danno la casa ai medici e hanno difficoltà ad assumere medici.
Ho preso una sanità che
avrebbe potuto assumere i medici negli anni passati, quando questo problema di
reclutamento non c'era, se fosse stata governata in maniera diversa dai
Commissari e dai governi che sono succeduti, e ho dovuto occuparmi invece di
assumere medici quando già era difficile in tutta Italia. Figuratevi com'è
difficile trovare medici che vengano a lavorare a Polistena, a Locri, a Melito
Porto Salvo! Eppure, abbiamo assunto moltissimi specializzandi. Anche questo, ho
detto: “bisogna assumere gli specializzandi”. È un fatto o è un annuncio che,
in Calabria, siamo stati quelli che hanno assunto più specializzanti, anche con
l'ultimo concorso che abbiamo fatto a Catanzaro?
Vi dicevo del sistema
universitario perché abbiamo dato all'Università di Catanzaro il finanziamento
per 85 borse di specializzazione. Sapete cosa è successo? Ce ne hanno
restituite 60.
Perché mi sono convinto che
investire sulle Facoltà di medicina è importante? Perché abbiamo bisogno di
medici. Magari non risolveranno i problemi di questo Commissario, ma
risolveranno i problemi dei calabresi negli anni che verranno, perché questi
medici poi si potranno specializzare. Questo, però, non succederà se chi
governa la Regione decide di finanziare, come ho fatto io, 85 posti di
specializzazione alla Facoltà di medicina di Catanzaro e 60 borse di studio vengono
restituite perché non ci sono partecipanti, non ci sono medici che si iscrivono
a quelle specializzazioni.
E, allora, anche sulle
attrezzature: girate gli Ospedali!
Vi annuncio una cosa che ho
detto ai miei dirigenti: devono fare una fotografia di quello che erano gli Ospedali
al primo gennaio del 2022, quando ho cominciato a occuparmi della sanità, e
quello che sono gli Ospedali oggi. Quanti medici abbiamo assunto, quanti sono
andati in pensione. Vi ho detto che abbiamo assunto 3.000 unità di personale
sanitario, ma abbiamo anche incrociato la gobba pensionistica. Questo vuol dire
che, se non ci fosse stato un Commissario-Presidente con la determinazione e
anche il coraggio di assumersi responsabilità che mi sono assunte oggi, noi
avremmo tutti gli Ospedali della Calabria chiusi a causa della gobba
pensionistica, perché sono andate in pensione più di 1.800 persone.
Voglio, quindi, la
fotografia di quello che erano gli Ospedali il primo gennaio del 2022 e quello
che sono oggi per vedere quanti medici sono stati assunti, quante attrezzature
sono arrivate, quanti Pronto soccorso sono stati realizzati. Perché è vero
quello che dice il consigliere Tavernise: mi arrabbio quando mi dicono che un Pronto
soccorso deve essere concluso entro una certa data e poi invece si conclude con
qualche mese di ritardo, però almeno si conclude. In passato, quando mi sono
insediato, sono andato a visitare il Pronto soccorso di Polistena, c'erano i
crateri nel pavimento! Chi andava nel Pronto soccorso si infortunava perché
c'erano i crateri nel pavimento. Ho detto: “Rifatelo con le risorse”. E ho dato
subito le risorse per farlo. Oggi avete visto il Pronto soccorso del Polistena?
Piccole cose che, però, danno il senso di una sanità che le cose le fa, non le
annuncia, le fa, le fa, a differenza di quello che è accaduto negli anni
passati.
La riforma del 118 è un
annuncio o un fatto? Andate a vedere. Lei è di Cosenza, della provincia di
Cosenza, consigliere Tavernise, vada a vedere la sala operativa del 118. Vada a
vedere. Abbiamo una sala operativa del 118 che è innovativa in maniera
straordinaria. Quando mi sono insediato, le sale operative del 118 non erano
nemmeno collegate a Internet. Abbiamo acquistato con le risorse del POR, non
con le risorse del perimetro sanitario, un centinaio di ambulanze e altri mezzi
medici, spendendo le risorse che i miei predecessori non avevano speso.
È un annuncio o è un fatto?
Questo vorrei capire, perché vorrei che foste di stimolo, come chiedo
all'opposizione, ma aveste pure un po’ di onestà intellettuale e il coraggio di
fare la contabilità di quello che non è stato fatto in passato e di quello che
in questi due anni si sta facendo anche sui grandi Ospedali. Non ho mai detto
che i lavori riprenderanno a gennaio, febbraio, marzo; ho detto che
riprenderanno i lavori - lo dico da settimane - ad aprile e sto facendo di
tutto per far riprendere i lavori ad aprile, peraltro assumendomi
responsabilità gigantesche, perché ci sarà una variazione del PEF molto
importante. Ma che devo fare? Devo fare come hanno fatto quelli che in passato
non si assumevano le responsabilità e hanno lasciato sul territorio tante
cattedrali perché i lavori non sono stati conclusi? No. Io mi assumo le responsabilità
del caso! L'Ospedale della Sibarite, così come l'Ospedale di Vibo, così come l'Ospedale
della Piana di Gioia Tauro, si faranno. I primi due saranno conclusi entro la
fine della mia legislatura; quello della Piana di Gioia Tauro vedrà le fondamenta,
nel mio auspicio, il prima possibile.
È un fatto o un annuncio
che per vent'anni questi Ospedali sono stati solo di carta? Hanno messo le
prime pietre e poi scappavano. È un fatto o no?
Allora, vorrei che ci fosse
questo atteggiamento un po’ più attento alla contabilità di quello che è stato
fatto e anche di quello che si sta facendo con il PNRR. La consigliera Amalia
Bruni sa bene che, fintanto che in questa Regione l'unica risposta di sanità
che si dà ai cittadini sono costretti a darla gli Ospedali, il problema della
sanità non lo risolveremo mai. Il problema della sanità lo risolveremo quando
in Italia, non solo in Calabria, recupereremo interesse verso l'assistenza
territoriale, capace di filtrare le prestazioni presso gli Ospedali. Gli Ospedali
devono essere l'ultimo livello di assistenza, quello a cui il cittadino si
rivolge quando non trova a monte l'assistenza necessaria.
Signor Presidente, vorrei
che facessimo un dibattito su quello che è stato e vorrei che, magari, i
consiglieri di maggioranza, che non hanno il problema di dover riconoscere la
differenza fra ciò che si è prodotto in questi due anni e quello che si è
prodotto negli anni passati, facessero la contabilità di quello che è stata la
sanità negli anni precedenti al nostro governo, le cose che sono state
annunciate e mai fatte, le cattedrali nel deserto che sono state seminate sul
nostro territorio e, poi, si dicesse anche quello che è stato fatto. Ringrazio
i consiglieri di maggioranza perché non credo ci sia stata mai una maggioranza,
in questa Regione, fatta di persone che hanno tanto interesse a dimostrare che
ai calabresi si può dare una sanità migliore, mettendo da parte anche le
ragioni legate ai partiti, all'appartenenza. Mai da loro ho avuto suggerimenti
che non fossero orientati a rafforzare il sistema della salute sui territori
che rappresentano. Facciamolo un dibattito! Facciamo un dibattito che sia però
un'operazione verità, anche rispetto a quello che non è stato fatto in passato.
A proposito, la consigliera
Bruni parlava di Azienda Zero. La rivendico ancora quella scelta; purtroppo è
stata una scelta che ha avuto un percorso travagliato. Infatti, vorrei
ricordare che ad un certo punto è venuto a mancare Profiti che aveva cominciato
ad organizzare questa Azienda. La consigliera Bruni diceva: “È una scelta che
ha fatto morire il Dipartimento.” Ma quale, consigliera Bruni? Ma lei si
occupava di sanità prima di fare il consigliere regionale e dovrebbe saperlo
che il Dipartimento della salute in Calabria era morto da tempo. Quando mi sono
insediato ho trovato un Dipartimento della salute che aveva 29 dipendenti su
1800; 29 dipendenti, cioè non aveva dirigente.
La scelta di Azienda zero,
allora, è una scelta importante perché consente di vicariare il deficit
amministrativo che c'era e c'è ancora nel Dipartimento e il deficit
amministrativo che c'è nelle Aziende.
Il mio disegno qual è? È
quello di svincolare i direttori generali delle Aziende sanitarie delle Aziende
ospedaliere dagli affanni della gestione amministrativa per farli concentrare
sull'erogazione dei LEA; i direttori delle Aziende sanitarie e delle Aziende
ospedaliere dovrebbero avere come primo punto nei loro obiettivi i LEA. Invece,
a volte, sono costretti a combattere anche nelle loro Aziende con strutture
amministrative fatiscenti, con capi del personale che - l'ho detto altre volte
- nelle varie Aziende della regione hanno svolto la loro funzione spesso come
se fosse una funzione proprietaria e quindi hanno pensato più ai concorsi che
servivano a loro che ai concorsi che servivano all'Azienda.
E allora la mia idea,
invece, è quella di fare una struttura che concentri queste attività. Sono
molto contento perché ho individuato un Commissario, Miserendino - andatelo a
conoscere - bravissimo, dirigeva l'Unità di missione sulla digitalizzazione
alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Ci sta facendo fare dei progressi
straordinari, per esempio sull'ADI (Assistenza Domiciliare Integrata). Noi
avevamo, consigliera Bruni, un target PNRR dell'ADI, eravamo l'ultima Regione
per numero di teste prese in carico di assistenza domiciliare integrata e,
grazie al lavoro che ha fatto Miserendino, insieme a Licia Petropulacos
e agli altri dirigenti che ho in Dipartimento e nella struttura commissariata,
noi abbiamo centrato l'obiettivo. Nella prossima settimana scoprirete che alla
Calabria saranno assegnati 29 milioni di euro, perché ha centrato l'obiettivo e
altre Regioni, rinomate per capacità di governo della sanità, l'obiettivo non
l'hanno centrato; quindi, c'è un progresso che peraltro ci viene riconosciuto persino
dai tanto vituperati Ministeri affiancanti che, anche loro, ci dicono che ci
sono progressi in questi due anni di gestione come mai prima.
Grazie ad Azienda zero
stiamo mettendo finalmente a sistema le liste d'attesa. Le liste d'attesa
rappresentano un problema in tutta Italia. Sono convinto, però, che in una
regione come la Calabria, che ha solo 1.800.000 abitanti, come una città di
media grandezza, le liste d'attesa possono essere governate meglio.
Mi sono reso conto che le
liste d'attesa in Calabria non sono mai state governate. Non sono mai state
governate! E per quanti sforzi si facciano a volte nelle strutture periferiche
della sanità si creano dei problemi che rendono ancora più gravi i disservizi.
Faccio un esempio: ho molto
spinto perché si facesse il CUP regionale, l’applicazione che tutti quanti voi
potete scaricare sul vostro telefonino. Delle volte leggevo di gente che
diceva: “Ah, ma per una prestazione si arriva al 2025…”. Andavo sul CUP regionale
e vedevo che la prestazione era disponibile, invece, qualche giorno dopo o
qualche settimana dopo, anche nella zona di cui ci si lamentava o nella zona
limitrofa.
Poi mi sono reso conto che,
per esempio, in alcune aziende - ne cito una: la Dulbecco - al CUP, fisico e
anche telefonico, chi chiamava trovava un operatore che guardava il vecchio CUP
e che alla richiesta di prestazione rispondeva: “Questa prestazione alla
Dulbecco c'è tra sei mesi.” Se avesse guardato, invece, il CUP regionale, che
deve essere l'unico, avrebbe potuto rispondere che quella prestazione alla
Dulbecco era disponibile fra sei mesi, ma all'ASO di Catanzaro era disponibile
dopo due giorni. Cioè, anche le innovazioni che si producono poi devono essere
digerite, metabolizzate dalle strutture a monte. Sulle liste d'attesa vi dirò
di più: mancava qualunque tipo di governo, non c'era alcun governo e per sapere
quali fossero le liste d'attesa, il direttore generale del Dipartimento salute
o il Commissario dovevano mettersi al telefono e chiamare i singoli direttori
generali che a loro volta dovevano chiamare i loro responsabili. Adesso abbiamo
creato un cruscotto che ci offre la possibilità di avere la visione di quello
che succede. Abbiamo verificato, però, che ci sono ancora alcune aziende che
non hanno caricato tutte le agende come dovrebbero e altre in cui spesso non si
fa la manutenzione come si dovrebbe. È un lavoro titanico perché non è mai stato
fatto in passato. Non è mai stato fatto in passato.
Se voi pensate che chi
governa oggi la sanità abbia la bacchetta magica e possa trasformare una zucca
in principessa, vi sbagliate. Chi governa la sanità oggi in Calabria questa
bacchetta magica non ce l'ha. Ma chi governa la sanità in Calabria oggi credo
che abbia dimostrato di saperla governare con una determinazione, una
decisione, anche una chiarezza di intenti. Ricorderete le polemiche sui medici
cubani: sono andato dritto. Ricorderete le polemiche, che ancora ci sono, su
Azienda zero - a proposito, questa attività dei flussi l'abbiamo realizzata
grazie a Miserendino ad Azienda zero - e sto andando dritto, con una visione
chiara. Poi, certo, quando, invece, ci sono delle cose da correggere, come
sulla Rete ospedaliera, le correggo, perché solo gli stupidi non lo fanno.
Chi oggi governa la sanità
ha la determinazione e la voglia di dimostrare che questo sistema si può
governare. Cosa che mai in passato alcun Governo nazionale e alcun Commissario
hanno potuto dimostrare.
Vorrei che sulla sanità
potessimo fare questo dibattito, Presidente. Mi scuso con lei perché, quando le
ho chiesto la parola, le ho detto che non avrei replicato e che sarei
intervenuto soltanto per due minuti, invece, questo impietoso monitor che voi
mettete mi dice che ho sforato e anche di molto. Quindi, mi scuso con voi e con
tutti i consiglieri, ma questo tema appassiona voi, appassiona, purtroppo e
tristemente, i cittadini calabresi e, vi assicuro, appassiona molto, anche, il
Presidente della Regione.
Grazie, Presidente.
Passiamo al punto tre, la
proposta di provvedimento amministrativo numero 162/12^ d'ufficio, recante:
“Nomina del Presidente e di due componenti dell'Autorità regionale per i
diritti degli animali d’affezione e la corretta convivenza tra le persone e gli
animali”.
Ricordo che, ai sensi
dell'articolo 48, comma 1, della legge regionale numero 45 del 2023, il
Presidente e gli altri componenti dell’Autorità sono eletti dal Consiglio
regionale a scrutinio segreto con deliberazione adottata a maggioranza dei due
terzi dei consiglieri. In caso di mancato raggiungimento del quorum nelle prime
due votazioni, dalla terza votazione l'elezione avviene a maggioranza semplice
dei consiglieri.
Nelle cartelle trovate
l'elenco dei candidati.
Procediamo prima alla
nomina del Presidente. Ciascun consigliere regionale può esprimere una sola
preferenza. Si costituisca il seggio elettorale.
Chiamo a svolgere le
funzioni di segretario i consiglieri Segretari questori. Chiedo ai commessi di
distribuire le schede per poter procedere alla votazione, prego.
(Sono distribuite le
schede)
Il Segretario questore può
fare la chiama.
Fa
la chiama.
(Si
procede con lo spoglio delle schede)
Comunico l'esito della
votazione per la nomina del Presidente dell’Autorità regionale per i diritti
degli animali d’affezione e la corretta convivenza tra le persone e gli
animali: presenti e votanti 24; hanno riportato voti: Laratta 21; Giannicola1;
schede nulle 2.
Pertanto, dichiaro eletto
alla carica di Presidente dell’Autorità il signor Laratta.
Proseguiamo con la nomina di due componenti dell'Autorità di gestione per i diritti degli animali d'affezione. Ciascun consigliere regionale può esprimere una sola preferenza.
Il seggio elettorale è già
costituito. Chiedo ai commessi di distribuire le schede.
(Sono distribuite le
schede)
Chiedo al Segretario
questore di fare la chiama.
Fa la chiama.
(Si procede con lo spoglio
delle schede)
Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 24; hanno riportato voti: Lomanno 23; Giannicola 1. Pertanto, proclamo eletto quale primo componente il signor Lomanno.
Proseguiamo con la seconda votazione. Il seggio elettorale è già costituito.
Chiedo al Segretario questore di procedere con la chiama dei consiglieri regionali e ai commessi di distribuire le schede. Prego.
(Sono distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Si procede con lo spoglio
delle schede)
Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 23; hanno riportato voti: Giannicola 21; Caracciolo 1; schede nulle 1.
Pertanto, proclamo eletto quale secondo componente il signor Giannicola.
La Commissione che risulta eletta è la seguente: presidente Laratta; componenti: Lomanno e Giannicola.
Passiamo adesso al punto quattro dell'ordine del giorno, la proposta di provvedimento amministrativo 163/12^ d'Ufficio, recante: “Nomina di un rappresentante della Regione in seno al Comitato regionale INPS per la Calabria”.
Ha chiesto di intervenire il collega Graziano. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Con riferimento a questa proposta di provvedimento amministrativo, la 163/12^, propongo all'Aula di dare seguito a quanto previsto dall'articolo 2, comma 3, della legge regionale numero 39 del 1995, e dall'articolo 113 del Regolamento interno del Consiglio regionale, vale a dire deleghiamo il Presidente.
Votiamo per la proposta del consigliere Graziano, di esercizio dei poteri sostitutivi. La richiesta è approvata.
(Il Presidente del Consiglio regionale è
incaricato di esercitare i poteri sostitutivi)
Passiamo adesso alla proposta di legge numero 281/12^ di iniziativa dei consiglieri Gallo e Occhiuto, recante: “Misure per la prevenzione degli incendi boschivi e la tutela del territorio”. Cedo la parola al relatore, consigliere Gallo, per illustrare il provvedimento. Prego.
Signor Presidente del Consiglio regionale, colleghi consiglieri, signor Presidente della Giunta, credo che sia stato ampiamente spiegato dal presidente Occhiuto, nel momento in cui ha chiesto l'inserimento all'ordine del giorno, perché si è deciso di presentare questa proposta e di chiedere che fosse oggi assunta all'ordine dei lavori.
C'è la necessità di implementare le attività che, nel corso dello scorso anno, hanno portato la Calabria all'attenzione generale, in Italia e in Europa, e che hanno consentito di ridurre il numero degli incendi in maniera significativa e, conseguentemente, ci hanno fatto segnalare come comunità virtuosa, modificando profondamente anche il racconto sul sistema della forestazione calabrese. È necessario proseguire su questo percorso, per cui ci saranno ulteriori investimenti, non maggiori risorse impegnate, ma lo spostamento di risorse da un capitolo ad altro della stessa Missione; per cui è solo una variazione di bilancio e io ne chiedo l'approvazione.
Ha chiesto di intervenire il collega Alecci. Ne ha facoltà.
Grazie, signor Presidente. Credo che l'assessore Gallo sappia bene la stima che c'è nei suoi confronti, anche sul lavoro che sta portando avanti in questi anni e che devo riconoscere anche al presidente Occhiuto.
Però, dobbiamo mettere un po’ in ordine quelle che sono le cose, altrimenti rischiamo di far passare un messaggio non attinente a quello che è successo negli ultimi anni.
Il presidente Occhiuto nel suo intervento relativo alla sanità parlava di onestà intellettuale e ad essa lo richiamo; infatti, benché, probabilmente, il sistema dei droni qualche risultato lo stia offrendo, il presidente Occhiuto - bravissimo soprattutto nella comunicazione, anzi mi ha fatto piacere vedere in Aula nella scorsa seduta di Consiglio regionale la sua collaboratrice, a cui riconosco veramente grandissime capacità sul tema della comunicazione – ha fatto un bellissimo comunicato in cui mostra la mappa della Calabria del 2023, con i roghi che purtroppo l'hanno colpita, e la paragona alla mappa della Calabria del 2021, invitando i calabresi a verificare che la Calabria è bruciata molto di meno rispetto al 2021. Sono andato a leggere i dati e, in effetti, se li avesse confrontati con il 2022, si sarebbe evinto che la Calabria nel 2023 ha bruciato molti più ettari, caro Presidente, rispetto al 2022. A proposito di onestà intellettuale, nel 2023, tra aree boschive e non boschive, sono andati a fuoco circa 8 mila ettari, nel 2022 forse erano meno di 6 mila, negli anni precedenti 3 mila, 2 mila.
Quindi, il 2023 non è stato sicuramente l'anno migliore per la nostra Regione.
Se parliamo anche di numero di incendi, i 515 incendi che ci sono stati nel 2023 sono sicuramente inferiori rispetto all'anno precedente, sono stati poco più di 600, ma sono molti di più rispetto al 2018, ad esempio, anno in cui gli incendi in Calabria sono stati 276, circa la metà di quelli che ci sono stati nel 2023; sempre per l'onestà intellettuale che lei ha richiamato prima, bisogna anche dire che il 2023 è stato uno degli anni più caldi nella storia del nostro Paese e anche della nostra Regione, quindi questo sicuramente può aver influenzato quella che è stata poi la ripercussione degli incendi all'interno del nostro territorio.
Probabilmente, i droni funzionano, con questo potenziamento che si vuole mettere in campo potrà andare anche meglio, ma iniziamo a riflettere anche sulla capacità di intervento negli incendi, perché, se è vero che il numero di incendi è diminuito - non in maniera drastica, di circa il 20 per cento rispetto all'anno prima -, è anche vero che i territori che sono andati a fuoco sono molti di più.
Quindi, dobbiamo avere l'onestà intellettuale di chiamare le cose con il loro nome e non di effettuare una comunicazione che, mi permetta di dire, Presidente, sembra ingannevole. Non è da lei, perché fino ad oggi l'ha fatta sempre in maniera molto corretta; è come quando ero io ragazzino e andavo al liceo, tornavo, mia madre mi chiedeva come fosse andato il compito di italiano ed io rispondevo: “Bene, ho preso 5, però Francesco e Andrea hanno preso 3”; mia madre mi diceva : “Sì, ma dato che conosco i tuoi compagni, dimmi anche com'è andata ad Alessandra, che è la più brava della classe”; e io di rimando: “No, Alessandra ha preso 8”.
Quindi, bisogna avere l'onestà di comparare le cose che vanno comparate con almeno gli ultimi anni della nostra Regione, dai quali si evince che il numero di incendi del 2023 non è sicuramente il più basso della nostra Regione e che per territorio bruciato il 2023 è stato uno degli anni peggiori degli ultimi 15 anni della nostra Regione.
Sicuramente questo dipende dal caso, dipende dalle condizioni climatiche, ci possono essere estati più calde, meno calde, più piovose, meno piovose, e il funzionamento di questo sistema di droni potrà funzionare, ma lasciamo che siano il tempo e i fatti a dirlo e non delle previsioni che al momento mi sembrano abbastanza azzardate. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il collega Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Devo fare delle brevi riflessioni perché, sinceramente, sono rimasto molto meravigliato del provvedimento sulla nuova Agenzia che sostituisce il CoRAP; come diceva il presidente Occhiuto, in questi anni, nel bene e nel male, alcuni provvedimenti contenevano una azione riformatrice, poi può essere, come tutte le cose, opinabile, condivisa o meno, però, in effetti, tutta una serie di provvedimenti, finanche quelli discussi poc'anzi sulla sanità, contenevano di fatto un'azione riformatrice rispetto alla status quo e rispetto alla situazione degli anni precedenti.
Ebbene, su quella riforma mi è dispiaciuto proprio perché non sono riuscito, nonostante gli sforzi di approfondimento, Presidente, a scorgere un solo tratto di azione riformatrice, ma soltanto la conservazione e la perpetuazione di un modello che è stato fallimentare e che, secondo me, sarà ancora fallimentare e che, come tutti gli altri provvedimenti – lo vedremo – dovrà ritornare in questo Consiglio, per gestire meglio la fase di passaggio dei lavoratori.
Però, Presidente, almeno per quanto mi riguarda, su molte situazioni di criticità che lei ha citato sono addirittura d'accordo, perché la Calabria è stata governata male negli anni passati da tutti i governi che si sono succeduti e, naturalmente, la ramanzina da questo punto di vista non l'accetto. Mentre lei è stato comunque tra questi banchi, io non c'ero, non ci sono mai stato, sono stato in altri ruoli e forse, come lei, ho condiviso l’azione di poca accortezza della capacità di governo ad affrontare le criticità e le problematiche che questa Regione ha e che ha accumulato nel corso degli anni.
Anche su questo aspetto, Presidente, abbiamo sviluppato un dibattito sul Piano della forestazione e sulla discussione che poi ne è derivata, rispetto anche all'approccio della problematica degli incendi. Però, Presidente, non può convincerci a farci desistere dalla nostra convinzione. Benché questa impostazione – ripeto - sia giusta, dal punto di vista dell'azione programmatica, capace di aiutare l'azione di contrasto degli incendi, l'azione di presidio e di salvaguardia del territorio, della tutela ambientale, però, Presidente, abbiamo più volte suggerito che quest’approccio di innovazione tecnologica positiva, che sicuramente è stato anche un deterrente utile nella riduzione degli incendi, necessita poi di una valutazione, come diceva benissimo il consigliere Alecci, per verificare effettivamente come stanno le situazioni; questo, però, non può prescindere dalla presenza delle risorse umane sul territorio, Presidente. Possiamo comprare l'equipaggio tecnologico più avanzato al mondo con i droni, con gli elicotteri, con i canadair, ma se non abbiamo il presidio dell'uomo sul territorio per evitare gli incendi e, quindi, agire sul versante della prevenzione e non sul versante degli spegnimenti, presidente Occhiuto, probabilmente potrebbe non essere sufficientemente valida ed efficace un'azione legittima e giusta, quale quella di rafforzamento dell'equipaggio tecnologico se, invece, – ed è questo quello che le chiedo – lo facciamo diventare soltanto un approccio burocratico di variazione del bilancio. Presidente, facciamola diventare, invece, un'operazione di scelta politica importante che per me potrebbe essere rafforzata, corroborata e irrobustita se, contestualmente, si implementa l'equipaggio tecnologico dei droni – su cui, secondo me, non possiamo essere contrari – e, contemporaneamente, si avvia e si forma anche un ragionamento sulla forza lavoro e sulle risorse umane impiegate anche per l'azione di presidio del territorio.
Abbiamo avuto una discussione e un confronto che avevo valutato proficuamente con l'assessore Gallo, il quale ci ha detto: “Forse quella quantità di assunzioni di risorse non può essere effettuata, però ci si può ragionare”, perché oggi effettivamente la forza lavoro degli operai forestali non è quella che abbiamo conosciuto negli anni; una forza lavoro – attenzione – bistrattata, ma che ha garantito e consentito il presidio alla difesa del territorio. Se negli anni passati ci sono state delle calamità naturali pesanti e, dopo il lavoro encomiabile dei lavoratori forestali, quegli eventi di calamità non si sono più verificati, nonostante gli indici di piovosità siano aumentati, è grazie al lavoro positivo che quei lavoratori hanno prodotto in termini di tutela ambientale e territoriale.
Quindi, apriamola, caro assessore Gallo e caro Presidente, questa discussione di confronto, perché quella forza lavoro dei 30 mila famosi operai forestali si è ridotta a 4, 5 mila operai forestali con un'età molto avanzata e molto prossima alla pensione. Formiamo i giovani e facciamoli lavorare con tutte le qualifiche professionali necessarie per consentire la contestuale operazione del rafforzamento tecnologico, ma anche quella fondamentale e imprescindibile del presidio del territorio.
Quindi, se avviamo questa operazione con queste caratteristiche, non facendola quasi passare soltanto come una variazione di bilancio, un aspetto quasi burocratico, credo che faremo una cosa utile per difendere l'ambiente, il territorio e anche per i nostri giovani. Grazie, Presidente.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Pensavo, per la verità, che ci avviassimo a una tranquilla approvazione di questa proposta di legge, considerato anche il clima pasquale.
Sì, ma con il consigliere Mammoliti non si può mai sapere!
Peraltro, ci sono i banchi ampiamente deserti. In realtà, ho sentito alcune cose sulle quali vorrei intervenire, perché fra le mie varie fisime c'è quella della tutela boschivo-forestale e appartengo a un gruppo nazionale che si chiama GUFI, gruppo unitario per le foreste italiane.
Allora, alcuni aspetti. Non è assolutamente fondato che in Calabria l'andamento degli incendi boschivi sia collegabile a fattori casuali e non prevedibili, come certamente l'anno scorso che è stato l'anno più caldo mai verificatosi da quando si controlla il clima. Dimenticare che dietro tanti incendi boschivi e, comunque, nella maggior parte di questi c'è la criminalità organizzata significa veramente non rendersi conto della realtà. Se poi vogliamo ricordare dei numeri – cito a memoria, ma non credo di sbagliare – l’annus horribilis degli incendi in Calabria è stato il 2019, nel quale ci sono stati 9.000 incendi che hanno distrutto una grandissima quota, anche perché poi la grandezza del territorio interessato varia. Perché varia? C’è una orografia difficile, per cui è difficile intervenire per spegnere gli incendi nei posti in cui le micce vengono innescate.
Due parole: perché la criminalità organizzata ha interessi sugli incendi boschivi? Ha interessi sugli incendi boschivi perché, diversamente da quello che si crede, quando ci sono gli incendi boschivi a bruciare è circa il 30 per cento di quello che può bruciare, cioè sostanzialmente la chioma, e il 70 per cento degli alberi rimane ancora utilizzabile per altre pratiche, fra cui la cippatura per le centrali a biomasse.
Il problema in questo caso è che, poi, si bruciano soprattutto aree protette dove non si potrebbe o non si dovrebbe tagliare; dopodiché quello che viene bruciato, il 70 per cento del quale è ancora utilizzabile, deve essere bonificato. Quindi, combinazione, vince la gara chi è interessato a questo e, dato che i controlli sono necessariamente ridotti perché non c'è personale, avendo fra l'altro debellato l'unico corpo, il Corpo della Guardia forestale, con capacità tecniche operative, allora si taglia il rimanente degli alberi bruciati, si tagliano gli alberi un po’ bruciacchiati che potrebbero benissimo riprendere e, dato che nessuno controlla, si tagliano anche gli alberi che sono ancora intorno.
Non casualmente, all'epoca, il direttore della Protezione civile, insieme al responsabile di Calabria Verde – cito sempre a memoria, ma non mi sbaglio – il generale Mariggiò, fece notare che, combinazione, gli incendi scoppiavano tutt'intorno alle centrali a biomasse. La mafia dei boschi non è un'invenzione mia, quindi la repressione degli incendi boschivi è collegata anche alla repressione della criminalità organizzata.
È ovvio che tecnicamente gli incendi boschivi non possono essere dominati o controllati o gestiti da un unico braccio, ce ne vogliono due. Quindi, benissimo vengano i droni, ci vuole anche il riferimento territoriale, ma anche qui bisogna stare attenti, perché nei 5 anni in cui sono stato nel direttivo del Parco nazionale del Pollino ho sempre pregato che si valutasse la possibilità di dare finanziamenti alle associazioni, ai comitati, ai gruppi, non a consuntivo degli interventi, ma un budget iniziale che andava decurtato dopo ogni incendio; quindi, in quel caso, sì, finalizzando e orientando l'attenzione di chi si doveva occupare degli incendi a terra, componente fondamentale all'interesse economico, di non far scoppiare incendi, non il contrario, cioè, essere pagati per gli interventi quando si brucia.
Questi sono degli aspetti tecnici, ma noti a moltissime persone che si occupano realmente di ambiente ed è per questo motivo che annuncio il mio voto favorevole.
Grazie, consigliere Laghi. Ha chiesto di intervenire l'assessore Gallo. Ne ha facoltà.
Con il presidente Occhiuto abbiamo proposto questa norma, con grande umiltà rispetto anche al Consiglio regionale, pensando di fare un’operazione di bilancio in relazione a una pratica che nel 2023 ha funzionato bene e che devo dire - lo ribadisco - ha portato la nostra Regione all'attenzione nazionale e internazionale come Regione particolarmente virtuosa.
Veniamo qui in Consiglio non con la pretesa di avere la verità in tasca. Non è facile difendere i boschi calabresi e nemmeno il sistema ambientale calabrese in una regione nella quale c'è molta incuria, c'è molta difficoltà anche nella pulizia dei territori e c’è una grande difficoltà obiettiva anche dal punto di vista dell’orografia, perché non è semplice intervenire nel momento in cui c'è qualcuno, con intenzioni malvagie, che va a innescare e appiccare degli incendi in aree molto difficili da raggiungere.
L'aumento di queste pratiche non significa che riusciremo, per forza di cose, a risolvere il problema degli incendi, ma significa tentare di percorrere una strada di sistema e una programmazione che, in questi ultimi anni, ci ha consentito di segnalarci alla comunità internazionale come Regione virtuosa.
Non sono d'accordo con le cifre che ha comunicato il consigliere Alecci rispetto all'annus horribilis, che è stato sicuramente il 2021 e prima ancora il 2015, se non erro, o il 2017.
Nello stesso periodo in cui da noi sono, comunque, diminuiti gli incendi, le superfici boscate incendiate e andate perdute, dobbiamo dire che non abbiamo avuto nessun ettaro di patrimonio demaniale forestale bruciato sia nel 2022 sia nel 2023, ma soprattutto – e questo è un aspetto non secondario – nel momento in cui, per l'innalzamento delle temperature a causa del cambiamento climatico nell'area del Mediterraneo, gli incendi sono aumentati del 180 per cento, noi abbiamo registrato una diminuzione che riteniamo significativa.
È fondamentale, a nostro avviso, proseguire su questo percorso, seppur in un mare di difficoltà, perché amministrare e governare la forestazione è molto difficoltoso. Quest'anno sono necessari 185 milioni di euro per far fronte agli impegni assunti nel corso degli anni dalla Regione nei confronti dei forestali calabresi; 185 milioni di euro, pur avendo, come sempre, nel bilancio i 56 milioni di euro che potrebbero essere destinati a tanto altro e, invece, noi destiniamo alla forestazione.
In questi ultimi anni, per mancanza del contributo nazionale, abbiamo destinato somme del FSC, che potrebbero essere destinate a investimenti di altra natura e noi, invece, facciamo fronte a una serie di azioni, attraverso progettualità, in questo settore che ci impegnano con risorse molto cospicue – 185 milioni di euro che sono tantissimi – e che speriamo anche di poter diminuire.
Diamo atto ai nostri operai forestali di essere stati, per esempio, molto preziosi nelle campagne antincendio, perché con un progetto obiettivo, che costa molto di più, sono stati in questi anni sistemati, per esempio, nei crocevia, a tutela delle aree demaniali e hanno compiuto un gran lavoro che ci ha consentito anche di cambiare di fronte alla comunità nazionale un racconto, che si sente nelle Aule parlamentari, secondo il quale in Calabria c'è un forestale per ogni albero.
Anche i Partiti che storicamente sono dalla parte dei lavoratori la pensano così! Il presidente Occhiuto si è trovato a dover fare approvare in Aula, nel momento in cui era capogruppo di Forza Italia, dei provvedimenti a favore dei forestali calabresi per coprire queste spese, con Partiti, come il Partito democratico, storicamente da parte dei lavoratori – andate a vedere gli atti parlamentari –, che, in quel contesto, non hanno votato gli emendamenti, di fatto andando contro i forestali calabresi.
Stiamo cercando soltanto di avviare un percorso, di rispettare gli impegni e di fare in modo che il patrimonio forestale sia salvaguardato. È chiaro che vorremmo essere quelli che rilanciano la forestazione in Calabria e l’abbiamo già fatto, perché questo governo regionale ha stabilizzato oltre 300 lavoratori dell'ex legge regionale numero 15 in Calabria Verde, naturalmente a tempo parziale perché non è più possibile il tempo pieno perché non sarà sostenibile – Occhiuto, Gallo, ognuno di noi non sarà sostenibile – perché nei prossimi anni mancheranno le risorse.
Abbiamo immesso in Calabria Verde oltre 300 lavoratori a tempo parziale, perché crediamo che il sistema di forestazione, attraverso il tempo parziale, nelle aree interne possa essere sufficiente per condurre un’azione di salvaguardia di quelle porzioni di territorio; comprendiamo bene la politica delle aree interne e anche che chi ancora eroicamente vive in questi Comuni e ha deciso di non andarsene dovrà trovare un’occasione di lavoro, magari, attraverso la tutela ambientale.
Questi sono temi rispetto ai quali mi auguro che ci sia una solidarietà da parte di tutto il Consiglio. Ringrazio i colleghi consiglieri anche per le osservazioni che sono da stimolo perché, ripeto, né il presidente Occhiuto né io abbiamo la verità in tasca.
Stiamo cercando – credo che qualche risultato si stia avendo – di far fronte agli impegni assunti e di tutelare al meglio il nostro patrimonio boschivo e forestale che riteniamo finora poco utilizzato: lo lasceremo alle prossime generazioni quasi intonso, il che significa che lo potranno utilizzare meglio di come è stato utilizzato finora, auspicando possa essere un'occasione di crescita e sviluppo per la nostra regione. Grazie.
Grazie, Assessore. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Prima della votazione della proposta di legge nel suo complesso, il consigliere Bevacqua ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Come avete avuto modo di comprendere sui temi di politica ambientale c'è una grande attenzione da parte del gruppo del Partito democratico e dell'area riformista presente in quest'Aula, anche con i consiglieri Laghi e Tavernise, perché riteniamo che sia un tema fondamentale per lo sviluppo e la tenuta della Calabria.
Parlo di salvaguardia del territorio e dell'ambiente che non può essere circoscritto o limitato a una proposta di legge che, personalmente, non ho avuto nemmeno modo di leggere, ma che sicuramente vedrà la nostra astensione: ogni provvedimento che va nella direzione di aumentare i controlli e salvaguardare il territorio non può che non essere quantomeno apprezzato dal gruppo di minoranza che rappresentiamo.
Vorrei, però, fare due piccole osservazioni all’assessore Gallo e al presidente Occhiuto, perché da quello che ho capito dalla lettura del provvedimento e da quello che il collega Mammoliti mi ha riferito di aver letto, sono stati spostati dei soldi già destinati alla forestazione, due milioni e mezzo di euro, non soldi aggiuntivi provenienti da altri settori e da altre risorse.
L’assessore Gallo parla di difficoltà nella gestione della forestazione e di difficoltà nel reperire risorse e poi, guarda caso, in questo anno e mezzo di legislatura, caro assessore Gallo, Calabria Verde, che dovrebbe essere il motore, lo strumento per riprogrammare investimenti sul territorio, per programmare i vari interventi di manutenzione del territorio, è ancora commissariata.
Calabria Verde è ancora commissariata – ripeto – e non c'è un programma…
(interruzione)
C’è Oliva, direttore generale, chiedo scusa, credevo che fosse ancora commissariata.
Non abbiamo mai fatto una discussione in quest'Aula su come rilanciate Calabria Verde in termini di risposta alle sfide che abbiamo davanti e mi proponete in Aula soltanto un provvedimento spot o tampone legato alla necessità, a cui faceva riferimento prima il presidente Occhiuto, dei tempi per poter realizzare l'acquisto della strumentazione tecnologica.
Presidente Occhiuto lei dice che c'è un’opposizione poco attenta e poco partecipe alla discussione ma solo strumentale, invece credo che siamo pronti da tempo a lanciare una sfida sulle aree interne; senza la salvaguardia delle aree interne e senza un cambiamento di rotta della politica nazionale e regionale sarà difficile garantire alla Calabria quell’attrattività necessaria legata al turismo, in particolare se oggi non manuteniamo il territorio e non consentiamo la presenza dell'uomo nelle aree interne. In questa logica dovrebbe inquadrarsi anche il problema dell'antincendio e della presenza antropologica sul territorio.
Su questo siamo pronti alla sfida, presidente Occhiuto, come abbiamo dimostrato di recente insieme al consigliere Iacucci per quanto riguarda la Città Unica nell'area urbana cosentina.
L’innovazione e le sfide ci piacciono, ma se vengono condivise e non imposte e rese note in quest’Aula!
L’innovazione fa parte di quella politica oggi fondamentale per ridare vigore e forza al tessuto sociale calabrese e apprezziamo il lavoro che sta facendo, però, ripeto, a condizione che l'opposizione sia chiamata alla propria responsabilità attraverso il confronto costruttivo, attraverso l’interlocuzione, i tavoli tematici e quant'altro.
Siamo pronti – ripeto – a dire la nostra, a dire anche cazzate, se abbiamo la possibilità di dirle. Le cazzate non riusciamo nemmeno a dirle in quest'Aula, visto che ogni volta ci troviamo davanti a provvedimenti spot necessari, come lei poco fa ha spiegato e condividiamo le ragioni, ma vorremmo essere partecipi di un processo di crescita, di cambiamento e di riforme importanti che riguardano i calabresi, a partire anche dalla sanità, come lei ha accennato. Lei ha fatto tanto nella sanità e noi abbiamo la nostra visione.
Caro assessore Gallo, parliamo anche di Calabria Verde e del contratto di rinnovo che gli operai forestali, a cui lei faceva riferimento, aspettano da anni – almeno per quello che leggo e che dicono i sindacati – così come aspettano risposte anche da parte vostra.
Se ci comprendiamo sulle sfide che vanno avanti, ci stiamo! Non ci tiriamo indietro, però deve essere una partecipazione leale, corretta, sfidandoci sull'innovazione, sulla modernità e sulla possibilità di fare squadra per i calabresi e per i territori che rappresentiamo.
Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
La proposta di legge è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio
approva)
(È riportata in
Allegati)
Passiamo adesso alla mozione numero 83/12^ di iniziativa dei consiglieri Molinaro, Gelardi, Mancuso, Mattiani e Raso “In merito alla promozione degli interventi della legge regionale 9/2018 con l’utilizzo delle risorse finanziarie europee”
Cedo la parola al consigliere Molinaro per l’illustrazione del provvedimento.
Grazie, Presidente. Questa mozione vuole rafforzare il contrasto alla ‘ndrangheta, all'illegalità diffusa, al racket e all'usura, che, ovviamente, sono molto pregnanti sul territorio calabrese, sostenendo le finalità e le azioni previste nella legge regionale numero 9 del 2018.
Dopo l'approvazione della legge regionale numero 51 del 2023, la cosiddetta legge De Masi, e le modifiche alla stessa legge 9 del 2018 che questo Consiglio, anche recentemente, ha approvato, ritenendo la promozione della legalità una priorità della Regione Calabria, pensiamo che sia necessario, per quest’azione di contrasto, rafforzare l'operatività e le finalità della legge numero 9, individuando risorse che ovviamente possono essere messe a disposizione dai vari programmi, dal PR all’FSC, POC e quant’altro, al fine di sostenere questa azione di contrasto all'illegalità, all'usura, al racket.
Come dicevo prima, ovviamente c'è la necessità che la legge regionale numero 9 e tante altre leggi che questo Consiglio regionale ha approvato, in modo particolare negli ultimi anni, e che sono strutturalmente senza risorse, siano rimpinguate per le proprie finalità con le risorse che abbiamo a disposizione.
Al fine di conseguire questo obiettivo, ovviamente, chiedo a tutto il Consiglio regionale di sostenere e di approvare questa mozione che impegna la Giunta regionale ad attivare le strutture tecniche amministrative coinvolte nella gestione della programmazione, gestione e attuazione delle risorse del PR, FESR, POC e FSC a sostegno di queste finalità e soprattutto irrobustire l'azione tecnico-amministrativa del Dipartimento regionale economia e finanze per una gestione dinamica di queste risorse nelle finalità della legge regionale numero 9 in particolare e in generale delle leggi regionali che non hanno dotazione finanziaria. Grazie.
Grazie, consigliere Molinaro.
Pongo in votazione la mozione illustrata dal consigliere Molinaro.
La mozione è approvata.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Onorevole Presidente della Giunta, assessori, colleghi consiglieri, in questa ricorrenza che commemora la resurrezione di Cristo, rivolgo ai calabresi gli auguri più sentiti per la Santa Pasqua. La Calabria, in molte circostanze e in particolare nella disponibilità all’accoglienza di chi fugge da fame, guerre e disastri ambientali, ha dimostrato di avere un cuore grande. Perciò non dubito che, unendo gli sforzi di tutti per il bene comune, sapremo rinforzare la coesione sociale e confrontarci con il resto del Paese e dell’Europa attingendo al patrimonio di civiltà e cultura della nostra terra, mettendo in campo un protagonismo generoso e propositivo.
Auspico che i sentimenti pasquali contaminino ogni impegno per l’Italia più equa e giusta, in grado di eliminare, da Nord a Sud, discriminazioni e diseguaglianze e di sostenere i soggetti fragili e più esposti alla crisi.
Allo stesso tempo, c’è da augurarsi che lo spirito pasquale, di speranza, solidarietà e fratellanza, possa influenzare positivamente i processi di pace nell’Ucraina aggredita dalla Russia, nel Medio Oriente interessato da un conflitto sanguinario e nelle tante regioni del mondo dove i diritti delle persone sono violati.
Buona Pasqua a tutti. La seduta è tolta.
La seduta termina alle 18,04
Hanno
chiesto congedo: Iacucci, Lo Schiavo, Calabrese,
Pietropaolo, Staine.
(È
concesso)
Sono state presentate alla
Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri
regionali:
Neri e Montuoro “Nuove
norme per la valorizzazione del personale dei distaccamenti volontari del Corpo
nazionale dei Vigili del Fuoco” (PL n. 279/12^).
È stata assegnata alla
terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame
di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il
parere finanziario.
Tavernise
“Disposizioni per il riconoscimento, la valorizzazione e la promozione di
dimore, ville, castelli, complessi architettonici e del paesaggio, parchi e
giardini di valore storico-culturale della Regione” (PL n. 280/12^).
È stata assegnata alla
terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame
di merito, alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di
bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili per
il parere di cui all’ex articolo n. 66, comma 2, del Regolamento interno del
Consiglio regionale della Calabria e alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Gallo e Occhiuto “Misure
per la prevenzione degli incendi boschivi e la tutela del territorio” (PL n.
281/12^).
È stata assegnata alla
quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione
dell’ambiente e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il
parere finanziario.
Gentile, De Francesco e
Gallo “Modifiche alla legge regionale n. 25/2013. Disposizioni in materia di
Forestazione” (PL n. 282/12^).
È stata assegnata alla
prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa
elettorale per l’esame di merito, alla sesta Commissione - Agricoltura e
foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e
Politiche giovanili per il parere di cui all’ex articolo n. 66, comma 2, del
Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria e alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Sono
state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento
amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:
“Bilancio di previsione
2024-2026 dell'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria
(ATERP CALABRIA) - (Deliberazione G.R. n. 86 del 14.03.2024)” (PPA n. 158/12^).
È stata assegnata alla
seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per l’esame di merito.
“Bilancio di previsione
2024 - 2026 dell'Azienda Regionale per lo sviluppo dell'Agricoltura Calabrese
(ARSAC) - (Deliberazione G.R. n. 85 del 14.03.2024)” (PPA n. 159/12^).
È stata assegnata alla
seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per l’esame di merito.
“Rendiconto esercizio 2021
dell'Azienda Calabria Lavoro - (Deliberazione G.R. n. 87 del 14.03.2024)” (PPA
n. 160/12^).
È stata assegnata alla
seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per l’esame di merito.
“Modifica schema-tipo di
convenzione tra la Regione Calabria e i Gruppi appartamento per l'erogazione di
servizi socio-assistenziali - (Deliberazione G.R. n. 105 del 14.03.2024)” (PPA
n. 161/12^).
È stata assegnata alla
terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame
di merito.
Sono state presentate alla
Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa
d’Ufficio:
“Nomina del Presidente e di
due componenti dell’Autorità regionale per i diritti degli animali d’affezione
e la corretta convivenza tra le persone e gli animali” (PPA n. 162/12^).
“Nomina di un rappresentante della Regione in
seno al Comitato regionale INPS per la Calabria” (PPA n. 163/12^).
La proposta di legge n.
275/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Mancuso, De Nisi, Graziano, Lo
Schiavo, recante: “Agenzia regionale per l’energia della Calabria” è stata
riassegnata alla prima Commissione consiliare per l’esame di merito, alla seconda
Commissione per il parere finanziario di cui all’articolo n. 72 del Regolamento
interno del Consiglio regionale della Calabria e alla sesta e alla quarta
Commissione per il parere di cui all’articolo n. 66, comma 2, del Regolamento
interno del Consiglio regionale della Calabria.
In data 14 marzo 2024, il
Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sottoindicate leggi
regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 58 del 15 marzo 2024:
1) legge regionale n. 8 del
14 marzo 2024, recante: “Disposizioni per il riconoscimento della rilevanza
sociale della fibromialgia e della elettrosensibilità
e istituzione dei relativi registri regionali”;
2) legge regionale n. 9 del
14 marzo 2024, recante: “Modifica e integrazione della legge regionale 12
febbraio 2016, n. 2 (Istituzione del Registro tumori di popolazione della
Regione Calabria)”;
3) legge regionale n. 10
del 14 marzo 2024, recante: “Disciplina per il pascolo e la tutela del
territorio”.
In data 15 marzo 2024, il
Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sottoindicate leggi
regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 59 del 18 marzo 2024:
1) legge regionale n. 11
del 15 marzo 2024, recante: “Disciplina del Sistema statistico Calabria (SiSCal)”;
2) legge regionale n. 12
del 15 marzo 2024, recante: “Modifiche all’articolo 39 della legge regionale 23
dicembre 2011, n. 47 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno
2012)”.
In data 18 marzo 2024, il
Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sottoindicate leggi
regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 60 del 19 marzo 2024:
1) legge regionale n. 13
del 18 marzo 2024, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21
aprile 2008, n. 9 (Istituzione del Parco Marino Regionale “Riviera dei
Cedri”)”;
2) legge regionale n. 14
del 18 marzo 2024, recante: “Modifiche e integrazioni alle leggi regionali n.
28/1986, n. 29/2001, n. 11/2011, n. 39/2012, n. 9/2023, n. 22/2023, n. 25/2023,
n. 39/2023, n. 45/2023, n. 62/2023, n. 15/1992, n. 9/2018, n. 8/2023, n. 9/1996
e disposizioni normative”.
È pervenuta la relazione
sull’attività svolta nell’anno 2023 del Garante regionale per l’infanzia e
l’adolescenza, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 5, commi 4 e 5 della
legge regionale 12 novembre 2004, n. 28.
È pervenuta la relazione
sull’attività svolta nell’anno 2023 dalla Commissione regionale pari
opportunità, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 6 della legge regionale
26 gennaio 1987, n. 4, approvata nella seduta del 30 gennaio 2024.
In data 15 marzo 2024, il
Presidente della Giunta regionale ha emanato il sottoindicato regolamento
regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 59 del 18 marzo 2024:
-
Regolamento regionale n. 3 del 15
marzo 2024, concernente:
“Organizzazione
e funzionamento dell'organismo regionale per i controlli di legalità - O.RE.CO.L. in attuazione dell’art. 11, comma 8, legge
regionale, primo dicembre 2022, n. 14 “riordino del sistema dei controlli
interni e istituzione dell'organismo regionale per i controlli di legalità””.
La Giunta regionale ha
trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di
previsione finanziario 2024-2026:
1.)
deliberazioni della Giunta
regionale numero 84 e dalla numero 88 alla numero 95 del 14 marzo 2024
2.)
deliberazioni della Giunta
regionale numeri 114 e 115 del 25 marzo 2024
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso che:
- il 21 luglio 2020, in
risposta alla crisi sanitaria che tutti i paesi europei stavano affrontando, il
Consiglio Europeo ha deliberato l'istituzione del Next generation Eu (NgEu), stanziando circa 806 mld per i Piani nazionali di
Ripresa e Resilienza;
- il 5 maggio 2021 sul sito
della Presidenza del Consiglio viene pubblicato il testo del Piano Nazionale di
Ripresa e Resilienza (PNRR), trasmesso dal governo italiano alla Commissione
europea, dal titolo “Italia domani”;
- il 13 luglio 2021,
recependo la proposta della Commissione europea, il PNRR Italia viene
definitivamente approvato con Decisione di esecuzione del Consiglio. Il Piano
si articola in 6 Missioni, che rappresentano le aree “tematiche” strutturali di
intervento: 1. Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo;
2. Rivoluzione verde e
transizione ecologica;
3. Infrastrutture per una
mobilità sostenibile;
4. Istruzione e Ricerca;
5. Inclusione e Coesione;
6. Salute. Considerato che:
- al fine di finanziare ulteriori interventi il Governo italiano ha approvato
il Piano Nazionale Complementare (PNC);
- il Fondo complementare al
Piano nazionale di ripresa e resilienza, all'articolo 1, comma 2, lettera e),
numero 2), del decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59, convertito, con
modificazioni, dalla legge 1° luglio 2021, n. 101, finanzia il programma «Verso
un ospedale sicuro e sostenibile», appostando: 250 milioni di euro per l'anno
2021;
390 milioni di euro per
l'anno 2022;
300 milioni di euro per
l'anno 2023;
250 milioni di euro per
l'anno 2024;
140 milioni di euro per
l'anno 2025;
120 milioni di euro per
l'anno 2026. Tenuto conto che: nella seduta della Conferenza delle Regioni gli
assessori alla sanità intervenuti sono stati informati che con decreto-legge 2
marzo 2024, n. 19 “Ulteriori disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano
nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)” - art.1 comma 13, sono stati definanziati gli investimenti destinati alla realizzazione
del programma denominato «Verso un ospedale sicuro e sostenibile», già
finanziati a carico dell’anzidetto Fondo complementare al Piano nazionale di
ripresa e resilienza, e sono stati posti a carico del finanziamento di cui
all'articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67 (fondo di ristrutturazione
edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico);
-la Commissione salute
della Conferenza delle Regioni, allarmata, ha solertemente chiesto un incontro
urgente al Ministro della Salute Schillaci contro il taglio di 1,2 miliardi di
fondi del PNRR, relativi prevalentemente a opere per la sicurezza sismica o in
generale per la sicurezza delle strutture ospedaliere, ritenendo, come è, il
taglio inaccettabile;
- la rimodulazione delle
risorse posta in essere dal Governo, che taglia circa
1,2 mld per l’ammodernamento degli ospedali, pone le Regioni che hanno già
programmato le risorse per l’edilizia ospedaliera in una situazione di
oggettiva difficoltà. Preso atto che: - alcuni interventi finanziati sono già
cantieri in corso o hanno già gare assegnate, quindi hanno prodotto
obbligazioni giuridicamente vincolanti, e non sono sostituibili con i fondi
dell’articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67;
- la rimodulazione del
finanziamento già accordato, in cantieri di strutture ospedaliere per
l’antisismica già avviati, potrebbe provocarne il fermo, con rilevanti ricadute
tecnico-giuridiche-economiche a carico di Regioni e SSR che hanno sottoscritto
gli affidamenti;
- il taglio delle risorse
"fondamentali" ai territori e alle strutture ospedaliere pubbliche,
continua ad impoverire la sanità di prossimità, ledendo in questo modo il
diritto alla Salute dei cittadini calabresi che invece dovrebbe essere la
priorità. In particolare, sarebbe necessario chiarire a quanto ammonta la quota
parte del definanziamento a carico della Regione Calabria, quali sono i
progetti che la Regione Calabria ha presentato, attivato e quali di essi sono
interessati dal definanziamento delle risorse PNRR in parola. Tutto ciò
premesso e considerato, interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
se e come intende assumere
ogni utile e necessaria iniziativa nei riguardi del Commissario ad acta per
l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della
Regione Calabria per tutelare il Servizio Sanitario Regionale, già aspramente
compromesso, e per opporsi al predetto taglio di 1,2
miliardi di fondi del PNRR.
(222; 18/03/2024).
Alecci. Al Presidente della
Giunta regionale.
Premesso che:
- il DPGR n. 18 del 22/10/2010, con il quale,
tra l’altro, è stata approvata la riorganizzazione della Rete Ospedaliera della
Regione Calabria, ha previsto la riconversione di alcuni Presidi Ospedalieri in
Ospedali Distrettuali, successivamente denominati Centri di Assistenza Primaria
Territoriale (CAPT) ed infine Case della Salute;
- con il DPGR n. 135 del
21/12/2011 sono stati individuati i siti delle Case della salute da finanziare
ai fini della riconversione, tra cui quella di Scilla;
- il progetto “Rete
Regionale delle Case della Salute”, inizialmente finanziato con le risorse del
POR Calabria FESR 2007/2013 e poi con i fondi del Piano di Azione e Coesione –
PAC 2007-2013, a seguito del parere di coerenza programmatica rilasciato dall’autorità
di Gestione del POR Calabria FESR FSE 2014/2020 con nota n. 359017 del
13/08/2021, con decreto dirigenziale del Dipartimento Tutela della Salute n.
8630 del 20/08/2021, è stato ammesso nell’ambito del POR Calabria FES FSE
2014/2020 per un importo complessivo di 48.952.332,43 euro, finanziando la
somma di € 8.270.00 per la realizzazione delle Case della salute di Scilla;
- per le suddette Case
della Salute, in data 20/11/2017 sono state stipulate specifiche convenzioni
regolanti il finanziamento tra la Regione Calabria e le Aziende Sanitarie
Provinciali competenti, con scadenza al 31/12/2020;
- il DCA n. 65 del
10/03/2020 ha riorganizzato della rete di assistenza territoriale riconfermando
la Casa della salute di Scilla;
- con il DCA n. 77 del
14/04/2020 veniva approvato lo schema di convenzione quadro tra il Commissario
ad acta per il piano di rientro e INVITALIA, attraverso la quale le Aziende del
SSR potevano avvalersi del supporto di INVITALIA, che assume le funzioni di
Centrale di Committenza sia per le procedure relative alla progettazione degli
interventi che per quelle relative all’affidamento dei lavori. Alla suddetta
convenzione hanno aderito tutte le Aziende del SSR. - la Delibera di Giunta
regionale n. 216 del 28/07/2020 ha differito al 31/12/2021 il termine di
conclusione degli interventi del Programma PAC 2007/2013, al fine di consentire
il completamento degli interventi relativi alla realizzazione delle Case della
Salute;
- con il DCA n. 35 del
24/02/2021 è stata prorogata al 31/12/2021 la scadenza delle convenzioni tra la
Regione Calabria e le ASP;
- successivamente, il
termine di chiusura del PAC è stato fissato al 31/12/2022;
- all’esito della
ricognizione effettuata sullo stato delle attività, dalla quale è emerso che i
cronoprogrammi di tutti gli interventi vanno oltre il termine di chiusura del
PAC 2007/2013, il Progetto “Case della Salute”, è stato ammesso nell’ambito del
POR Calabria FESR FSE 2014/2020;
- il Programma operativo
per la sanità 2022/2025, redatto nel novembre 2022, in riferimento alla Casa
della salute di Scilla riporta come stato di attuazione: Aggiudicazione dei
servizi tecnici di indagine e progettazione con provvedimento n. 241930 del 04/10/2021
di INVITALIA S.p.A., nella qualità di Centrale di Committenza;
- progettazione in fase di
avvio e come data presunta ultimazione interventi: Dicembre
2024. Considerato che: - dal 23 settembre del 2022, a seguito di rilievi
tecnici da parte di Invitalia, la parte nuova dell’”Ospedale Scillesi
d’America” è stata dichiarata dall’Asp di Reggio Calabria inagibile per carenze
strutturali e vulnerabilità sismica e le poche attività residue sono state
trasferite nei vecchi locali;
- si continuano a chiudere
dei servizi, in ultimo il Centro di salute mentale e l’Allergologia che
erogavano circa 23 mila prestazioni annue;
- per Scilla è prevista una
Casa di comunità che sorgerà dopo la demolizione della struttura. Il progetto
prevede l’abbattimento del vecchio edificio e la ricostruzione che avverrà in 3
anni, entro il 30 giugno del 2026;
- come riportato da notizie
di stampa, il commissario dell’Asp di Reggio Calabria, dott.ssa Di Furia, ha
comunicato, nel corso di un incontro con il comitato pro-ospedale dello scorso
anno, che la cifra necessaria alla realizzazione dell’intervento si aggira
intorno a 15 milioni di euro. Fondi che in parte saranno chiesti alla Regione e
in parte perverranno dal PNRR;
- l’Ospedale di Scilla è
stato, fin dalla sua fondazione, un punto di riferimento per i servizi sanitari
in un comprensorio di circa 80.000 abitanti e la sua lenta decadenza ha
compromesso il diritto alla salute dei residenti;
Tutto ciò premesso e
considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale, anche in qualità di
Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del
Sistema sanitario nella Regione Calabria
per sapere:
- il cronoprogramma e la
data di conclusione dei lavori per la Casa di comunità di Scilla;
- le eventuali azioni che
si intendono intraprendere per garantire medio tempore il diritto alla salute
dei residenti.
(223; 21/03/2024)
Bruni, Bevacqua, Alecci, Iacucci, Mammoliti, Muraca. Al Presidente della Giunta
regionale.
Premesso che:
• ad esito della
programmazione 2014-2020, delle leggi di Stabilità 2013 e seguenti, •D.E.F.
2014, sono state costituite in Calabria 4 Aree per l'attuazione della Strategia
Nazionale Aree Interne (S.N.A.I.);
• nel corso degli anni 2020
e 2021, sono stati sottoscritti gli Accordi di Programma Quadro (A.P.Q.)
interessanti le 4 Aree individuate ovvero: Reventino
Savuto, Area Grecanica, Versante Jonico – Serre, pre Sila- Sila Crotone e
Cosenza che ricomprendono complessivamente n. 58 Comuni ed una popolazione
(dati ISTAT 2020) pari a 93.700 abitanti;
• attraverso le leggi di
bilancio dello Stato, a ciascuna delle 4 Aree individuate sono stati assegnati
euro 3.740.000,00 (per una dotazione complessiva proveniente soltanto dai fondi
dello Stato pari ad euro 14.960.000,00) e, successivamente, un cofinanziamento
regionale, rinveniente dalle risorse di cui al POR Calabria FESR/FSE 2014/2020,
per ciascuna di esse, nella misura del doppio delle somme assegnate dallo Stato
ovvero euro 7.480.000,00 per una dotazione finanziaria complessiva, per ognuna
delle 4 Aree, pari ad Euro 11.220.000,00;
• con la D.G.R. n. 215 del
5.06.2018 sono state assegnate le risorse regionali, a valere sui fondi POR
Calabria FESR/FSE 2014/2020, alle Aree S.N.A.I. ed ai Comuni ricompresi nella
Strategia Regionale Aree Interne (S.R.A.I.) per come di seguito riportato nella
successiva Tabella 6;
3.4. Quadro finanziario
complessivo Il POR Calabria FESR/FSE 2014-2020 prevede, per la Strategia Aree
Interne, una dotazione finanziaria comprensiva delle risorse da destinare alle
Aree-Pilota ricomprese nella SNAI secondo i criteri di cui alla DGR n. 2/2018,
così articolata: Tabella 6 - Risorse Finanziarie programmate per la Strategia
delle Aree Interne a valere sul POR Calabria FESR-FSE 2014/20205
ASSE PRIORITARIO
02-Sviluppo dell’Agenda digitale – FONDO FESR - RISORSE PROGRAMMATE (SNAI)
4.000.000 - RISORSE PROGRAMMATE (SRAI) 23.245.473 – TOTALE 27.245.473;
ASSE PRIORITARIO
03-Competitività dei sistemi produttivi – FONDO FESR - RISORSE PROGRAMMATE
(SNAI) 3.000.000 - RISORSE PROGRAMMATE (SRAI) --- – TOTALE 3.000.000;
ASSE PRIORITARIO
04-efficienza energetica e mobilità sostenibile – FONDO FESR - RISORSE
PROGRAMMATE (SNAI) 4.000.000 - RISORSE PROGRAMMATE (SRAI) 21.420.878 – TOTALE
25.420.878;
ASSE PRIORITARIO
08-promozione dell’occupazione sostenibile e di qualità – FONDO FSE - RISORSE
PROGRAMMATE (SNAI) 3.320.000 - RISORSE PROGRAMMATE (SRAI) 6.880.000 – TOTALE
10.200.000;
ASSE PRIORITARIO
09-Inclusione sociale – FONDO FESR - RISORSE PROGRAMMATE (SNAI) 3.500.000 -
RISORSE PROGRAMMATE (SRAI) 21.838.655 – TOTALE 25.338.655;
ASSE PRIORITARIO
10-Inclusione sociale (OT9-FSE) – FONDO FSE - RISORSE PROGRAMMATE (SNAI)
3.000.000 - RISORSE PROGRAMMATE (SRAI) 1.100.000 – TOTALE 4.100.000;
ASSE PRIORITARIO
11-Istruzione e formazione – FONDO FESR - RISORSE PROGRAMMATE (SNAI) 4.000.000
- RISORSE PROGRAMMATE (SRAI) 494.994 – TOTALE 4.494.994;
ASSE PRIORITARIO
12-Istruzione e Formazione (OT10-FSE) – FONDO FSE - RISORSE PROGRAMMATE (SNAI)
5.100.000 - RISORSE PROGRAMMATE (SRAI) 5.100.000 – TOTALE 10.200.000;
TOTALE - RISORSE
PROGRAMMATE (SNAI) 29.920.000 – RISORSE PROGRAMMATE (SRAI) 80.080.000 –
110.000.000
• successivamente, per il
periodo di programmazione 2021-2027, le attività previste nel "Dossier di
completamento delle candidature Aree SNAI al cofinanziamento regionale",
approvato con esito positivo dal DPCOE, hanno permesso di individuare, in via
definitiva, con la • D.G.R. n. 662 del 10 dicembre 2022, tre nuove Aree cui
all’Allegato A della citata DGR n. 662/2022, ovvero le seguenti nuove Aree
S.N.A.I.:
Alto Ionio Cosentino;
Versante tirrenico -
Aspromonte;
Alto Tirreno Cosentino –
Pollino;
• con la delibera CIPESS
del 2 agosto 2022 n. 41, sono stati destinati euro 4.000.000,00 a ciascuna
delle nuove tre Aree S.N.A.I. istituite con la citata D.G.R. n.662/2022 e che
la Regione, in ragione di quanto previsto dalla medesima delibera CIPESS n.41/2022
ha “obbligo di finanziamento”, per ciascuna delle nuove Aree, di almeno
4.000.000,00 di euro;
• conseguentemente, per la
Programmazione 2021- 2027 le risorse assicurate, attraverso quanto disposto
dalla delibera CIPESS n.41/2022, alle tre nuove Aree S.N.A.I. ammontano ad euro
24.000.000,00;
• con la stessa delibera
CIPESS n.41/2022, sono state destinate alle 4 Aree della programmazione
2014-2020, euro 300 mila, per ciascuna di esse, per un ammontare complessivo di
euro 1.200.000,00;
• tutte le risorse,
nazionali e regionali, fino ad oggi, destinate alle Aree Interne della Calabria
(S.N.A.I. + S.R.A.I.) ammontano a circa euro 136.696.000,00;
• nel corso della seduta
del Consiglio regionale del 5 dicembre 2023, in sede di approvazione del
Documento di Economia e Finanza per il triennio 2024-2026, si rileva, nello
stesso D.E.F., che i bandi, con i fondi di cui alla S.R.A.I., “hanno avuto un
esito variegato, non sempre performante” e che “le risorse destinate al
cofinanziamento regionale delle tre Aree Grecanica, Sila-pre
Sila Crotonese e Cosentina e Versante Ionico Serre e alle attività residue
sulla SRAI per complessivi 54,6 milioni di euro, sono state rimodulate in
favore di iniziative atte a fronteggiare l’emergenza COVID- 19, mentre la
relativa copertura di dette Aree sarà garantita dalle risorse FSC”;
tutto ciò premesso e
considerato, interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
1. quale sia lo stato di
avanzamento della spesa per le 4 Aree S.N.A.I. della programmazione 2014/2020;
2. quali siano i bandi
riguardanti i Comuni ricadenti nella Strategia Regionale Aree Interne
(S.R.A.I.) con relativo impegno economico ed il loro stato di attuazione ovvero
lo stato di avanzamento della spesa e perché, in sede di approvazione del
D.E.F. 2024-2026 la loro attuazione sia stata ritenuta “non sempre performante”
e “con esito variegato”;
3. se si è proceduto a
cofinanziare le nuove Tre Aree inserite nella programmazione 2021-2027 per come
prescritto – con “obbligo di finanziamento” – da parte della Delibera CIPESS n.
41/2022 del 2 agosto 2022;
4. come e quando si
intendano restituire le somme del cofinanziamento regionale, impegnate per
emergenza Covid 19 – alle tre Aree S.N.A.I. della programmazione 2014-2020 (a
eccezione dell’Area Reventino -Savuto) ed alla
dotazione S.R.A.I. - percome evidenziato dal Documento di Economia e Finanza -
per il triennio 2024- 2026 - pari ad euro 54,6 milioni di euro;
5. quali iniziative sono
state assunte, a seguito dell’adozione della D.G.R. n. 662 del 10.12.2022 che
ha recepito quanto contenuto nella Delibera CIPESS n. 41/2022, in ordine alla
nuova governance affidata alle Regioni, per velocizzare l’attuazione degli
interventi previsti negli A.P.Q. già sottoscritti e finanziati nelle Aree
S.N.A.I. della Calabria ovvero quale sia, ad oggi, lo stato di avanzamento
della spesa su tutte le somme riguardanti la Strategia Aree Interne in Calabria
(S.N.A.I. e S.R.A.I).
(224; 22/03/2024).
Il Consiglio regionale,
premesso che:
- recenti notizie di stampa
danno conto dell’allarme lanciato dai sindacati della Polizia di Stato circa la
riorganizzazione dei Reparti prevenzione crimine nel territorio calabrese;
- detti reparti
costituiscono avamposti di legalità a tutela dell’ordine pubblico e della
sicurezza di cittadini, testimoniati dai risultati ottenuti fin dalla loro
istituzione in termini di contrasto alla criminalità e di repressione dei
reati;
considerato che: - la
paventata scelta della soppressione e/o trasferimento di alcuni di questi
costituirebbe un segnale pericoloso per i cittadini calabresi che si aspettano,
invece, segnali di vicinanza e sostegno sul tema della sicurezza;
impegna la Giunta regionale
a intervenire formalmente
presso il Governo nazionale al fine di tutelare tali presidi di legalità
presenti sul territorio.
(82; 22/03/2024) Bevacqua,
Alecci, Bruni, Iacucci, Mammoliti, Muraca
Il Consiglio regionale,
premesso che:
• la promozione della
legalità, dell’economia responsabile, della prevenzione e del contrasto dei
fenomeni della ‘ndrangheta, dell’estorsione e dell’usura previsti dalla legge
regionale 26 aprile 2018, n. 9 costituiscono una priorità della Regione Calabria;
• la Regione Calabria
intende dare attuazione alla politica di coesione sociale, economica e
territoriale perseguita dell’Unione Europea, attraverso l’utilizzo efficace ed
efficiente delle risorse pubbliche disponibili;
• gli ultimi anni, dal 2020
in poi sono stati caratterizzati dal tentativo dei governi nazionali e delle
istituzioni europee e mondiali di stimolare la crescita e far ripartire
l’economia dopo la fase pandemica;
• l’impatto dell’inflazione
e del costo dell’energia e delle materie prime penalizzano fortemente le
economie europee e in particolare i sistemi fragili come la Calabria;
• emerge quindi evidente la
necessità di costruire una maggiore capacità di intervento per fronteggiare le
tensioni dei mercati e difendere l’economia, i produttori e i consumatori
attraverso un utilizzo dinamico delle risorse a disposizione, riuscendo a
riprogrammare dinamicamente interventi e risorse a seconda dei cambiamenti che
emergono con sempre maggiore rapidità;
• spesso le più recenti
leggi regionali, tra cui la legge regionale n. 9/2018, scontano l’insufficienza
strutturale delle risorse economiche libere e disponibili e pur cogliendo gli
aspetti più critici della dinamica economica e sociale, scontano un deficit di
implementazione delle relative policy;
considerato che
• a causa della rigidità
del bilancio della Regione Calabria, le risorse finanziarie regionali
destinabili agli interventi disciplinati dalla legge regionale 26 aprile 2018,
n. 9 sono estremamente contenute, tanto che ai relativi capitoli del bilancio
di previsione 2023 è stata assegnata la somma complessiva di 130.000 euro e per
il 2024 la somma complessiva di 80.000 euro;
• Il Programma Regionale
(PR) Calabria FESR FSE+ 2021-2027 costituisce lo strumento per l’attuazione
della politica di coesione sociale, economica e territoriale, perseguita
dall’Unione Europea;
• il PR Calabria FESR FSE+
2021-2027 prevede priorità e obiettivi specifici, a cui sono assegnate risorse
pubbliche di spesa pari ad euro 3.173.078.863;
• il Programma Operativo
Complementare (POC) Calabria 2014-2020, ha una dotazione totale pari a
920.271.099,00 euro;
• il Piano di Sviluppo e
Coesione (PSC) della Regione Calabria ha una dotazione totale pari a
3.589.860.000 euro;
• gli interventi
finalizzati alla promozione della legalità, dell’economia responsabile, della
prevenzione e del contrasto dei fenomeni della ‘ndrangheta e dell’usura
previsti dalla legge regionale 26 aprile 2018, n. 9, possono trovare attuazione
anche attraverso l’attuazione diretta o trasversale delle azioni previste dal
PR Calabria FESR FSE+ 2021-2027, dal POC Calabria e dal PSC Calabria. Ciò
premesso e ritenuto si
impegna la Giunta regionale
- ad attivare le strutture
tecniche e amministrative coinvolte nel processo di programmazione, gestione e
attuazione degli interventi del PR Calabria FESR FSE+ 2023-2027, del POC
Calabria e del PSC Calabria al fine di finanziare, supportare e implementare
gli obiettivi e gli interventi previsti dalla legge regionale 26 aprile 2018,
n. 9. Tra gli interventi previsti dalla legge regionale n. 9/2018, deve essere
riconosciuta priorità agli interventi contenuti nello strumento attuativo della
legge regionale n. 9/2018, costituito dal Piano speciale legalità, antiracket e
antiusura, predisposto dalla Commissione consiliare contro il fenomeno della
'ndrangheta, della corruzione e dell'illegalità diffusa, ed approvato dalla
Giunta regionale ai sensi dell’art. 4 della legge regionale n. 9/2018. - A
costituire presso il Dipartimento Economia e Finanze un apposito servizio per
la revisione continua dei programmi nazionali, regionali e comunitari e la
riallocazione dinamica delle risorse verso le finalità delle leggi regionali
sottofinanziate e verso gli obiettivi prioritari della programmazione annuale.
(83; 22/03/2024) Molinaro,
Gelardi, Mancuso, Mattiani, Raso
Il Consiglio regionale,
premesso che:
l’articolo 116, comma 3,
della Costituzione stabilisce che “ulteriori forme e condizioni particolari di
autonomia, concernenti le materie di cui al terzo comma dell’articolo 117 e le
materie indicate dal secondo comma del medesimo articolo alle lettere l),
limitatamente all’organizzazione della giustizia di pace, n) e s), possono
essere attribuite ad altre Regioni, con legge dello Stato, su iniziativa della
Regione interessata, sentiti gli enti locali, nel rispetto dei principi di cui
all’articolo 119. La legge è approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei
componenti, sulla base di intesa fra lo Stato e la Regione interessata”;
ritenuto che il predetto articolo 116 deve leggersi in correlazione con i
seguenti articoli della Costituzione:
• art. 3, comma 2 “È
compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale,
che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono
il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
• Art. 5 “La Repubblica,
una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali;
attua nei servizi che
dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo;
adegua i principi e i
metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del
decentramento”.
•
Art. 119, comma 3, “La legge dello Stato istituisce un fondo perequativo, senza
vincoli di destinazione, per i territori con minore capacità fiscale per
abitante”. • art. 119, comma 5, “Per promuovere lo sviluppo economico, la
coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e
sociali, per favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona, o per
provvedere a scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni, lo Stato
destina risorse aggiuntive ed effettua interventi speciali in favore di
determinati Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni”;
• art. 120, comma 2: “Il
Governo può sostituirsi a organi delle Regioni, delle Città metropolitane,
delle Province e dei Comuni nel caso di mancato rispetto di norme e trattati
internazionali o della normativa comunitaria oppure di pericolo grave per l’incolumità
e la sicurezza pubblica, ovvero quando lo richiedono la tutela dell’unità
giuridica o dell’unità economica e in particolare la tutela dei livelli
essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali,
prescindendo dai confini territoriali dei governi locali. La legge definisce le
procedure atte a garantire che i poteri sostitutivi siano esercitati nel
rispetto del principio di sussidiarietà e del principio di leale
collaborazione”.
Richiamati gli articoli
114, 117 e 118 della Costituzione;
rilevato • che tutti gli
indicatori economici e sociali, nonché i dati afferenti ai livelli essenziali
delle prestazioni, segnalano l'aggravarsi delle differenze tra le Regioni del
Nord e quelle del Mezzogiorno in termini di benessere della collettività e di
servizi pubblici offerti ai cittadini;
• che l'attribuzione di
particolari condizioni di autonomia per le Regioni richiedenti si tradurrebbe
nell'utilizzo regionale di una parte assai consistente del gettito fiscale, con
un pesante squilibrio nella ripartizione delle risorse nazionali;
considerato
• il DDL presentato dal
Ministro per gli affari regionali e le autonomie Calderoli (XIX Legislatura,
Atto Senato n.615, recante “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia
differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116,
terzo comma, della Costituzione”) approvato dal Senato della Repubblica il 23
gennaio 2024, nonostante le criticità evidenti contenute nel testo e
puntualmente sottolineate da uno stuolo di esperti giuridici costituzionalisti
nel corso delle ripetute audizioni succedutesi in Commissione e che continuano
ad essere rilevate nel prosieguo dell’iter presso la Camera dei Deputati;
• l’inadeguatezza di fondo
dell’atto normativo utilizzato per disciplinare in maniera davvero prescrittiva
il procedimento di realizzazione del regionalismo differenziato;
• la mancanza di vincoli
all’atto di iniziativa regionale: se tutte le Regioni ordinarie richiedessero
tutte le competenze in tutte e ventitré le materie e lo Stato acconsentisse ad
assegnargliele, com’è teoricamente possibile, l’insieme delle disposizioni
costituzionali attualmente rivolte a disciplinare la ripartizione delle
competenze legislative, regolamentari e amministrative tra lo Stato e le
Regioni perderebbe di significato;
• la marginalizzazione del Parlamento nella
definizione delle leggi di approvazione delle intese tra lo Stato e le Regioni:
il Parlamento sarà chiamato ad approvare una legge (dal contenuto inemendabile)
che lo priverà di alcuni poteri legislativi senza avere il potere di
determinare il contenuto della legge stessa;
• la definizione dei Livelli Essenziali delle
Prestazioni: i LEP concernono diritti e, per garantirne l’effettività, devono
essere prima di tutto individuati nel rispetto dei principi costituzionali di
riferimento;
soltanto dopo, e in ragione
della individuazione predetta, devono essere fissate le necessarie e
strumentali risorse, adeguando le ragioni finanziarie del bilancio. Ribaltando
tale ordine logico e sostanziale, il DDL prevede, invece, una Cabina di regia che,
basandosi anche sulle ipotesi formulate dalla commissione tecnica per i
fabbisogni standard, partirà dalle risorse disponibili (di cui peraltro, è
prevista la non incrementabilità), per poi
determinare i diritti (tra l’altro, attraverso uno strumento normativo
inadeguato: i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri).
• L’attribuzione alle
Regioni delle risorse necessarie a esercitare le nuove competenze sulla base
del criterio del c.d. residuo fiscale: il riferimento al gettito dei tributi
erariali maturati sul territorio regionale lascia intendere che ciascuna Regione
dovrà fare affidamento sulla (assai diversificata) capacità fiscale della
propria popolazione;
• il parere del Servizio del bilancio del
Senato (Nota di lettura n. 52 del maggio 2023) che bolla come implausibili
tanto l’invarianza finanziaria complessiva, quanto l’invarianza per le Regioni
che non sono parte dell’intesa.
Considerato in via
ulteriore, l’episodio assolutamente censurabile che ha visto protagonista il
ministro Calderoli che, in data marzo 2024, al termine di una seduta di
audizioni, ha usato espressioni assolutamente incommentabili, oltre a prodursi
in un attacco generalizzato a presunte “attitudini del Meridione" e a un
comportamento che non può passare sotto silenzio per il suo inequivocabile anti
meridionalismo palesato e dichiarato senza possibilità di ulteriori
infingimenti, il Consiglio regionale esprime censura netta per le inaccettabili
dichiarazioni del ministro Calderoli che ledono l’onorabilità di tutti i
meridionali;
allarme per i rischi
evidenti connessi all'approvazione definitiva del suddetto DDL Calderoli, in
ragione della effettiva possibilità che - in specie su materie di particolare
delicatezza e su diritti fondamentali come la tutela della salute, l'istruzione,
il lavoro, l'ambiente, l'energia e i beni culturali – possa concretizzarsi una
violazione dei diritti dei cittadini, mediante il depotenziamento dei principi
solidaristici e mutualistici immanenti alla Carta costituzionale;
la necessità di porre in
atto ogni utile e necessaria iniziativa per avviare la formazione di un fronte
largo e unitario di Consigli regionali italiani, che conduca a una richiesta al
Governo di una moratoria immediata dell’iter procedimentale in corso, proseguendo
con l’attivazione, comprendente tutti i livelli istituzionali, di ridiscussione
complessiva del regionalismo vigente, alla luce dei risultati che esso ha
prodotto dopo 50 anni di applicazione;
con la finalità esclusiva
di individuare le ipotesi migliori per ovviare al palese allargarsi dei divari
socioeconomici fra le diverse aree del Paese, in ossequio al dettato
costituzionale. Alla luce di tali considerazioni, il Consiglio regionale
impegna la Giunta regionale
e il Presidente della Giunta regionale
• a manifestare in maniera
formale e inequivocabile, nella sua qualità di rappresentante istituzionale di
tutti i cittadini calabresi, biasimo e disapprovazione netti per le
inaccettabili dichiarazioni del ministro Calderoli che ledono l’onorabilità di
tutti i meridionali;
• ad attivare i passaggi
necessari per dare impulso ad una iniziativa legislativa da presentare
direttamente alle Camere, sulla base del disposto dell’articolo 121, secondo
comma della Costituzione, finalizzata alla revisione Titolo V Parte II della
Carta in direzione di un regionalismo solidale;
• a diffidare il Governo
nazionale dal proseguire nell’impulso alla prosecuzione dell’iter di
approvazione del DDL Calderoli.
(84; 26/03/2024) Bevacqua,
Lo Schiavo, Tavernise, Alecci, Bruni, Iacucci, Mammoliti, Muraca
È
pervenuta risposta scritta alle seguenti interrogazioni:
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso che:
- a ottobre 2023 è stato
presentato il “Dossier sul precariato in Calabria. Analisi e ricostruzione
storica”, elaborato dall’Assessorato alle Politiche del Lavoro e alla
Formazione Professionale e dal Dipartimento Lavoro e Welfare della Regione
Calabria in collaborazione con ANPAL Servizi S.P.A. Il dossier presenta un
lavoro di ricognizione sui vari bacini di precariato regionale, con i dati
aggiornati al 20 ottobre 2023, svolto allo scopo di per poter affrontare un
percorso risolutivo partendo da una chiara analisi dei dati storicamente
ricostruiti;
- in occasione della
presentazione del dossier l'Assessore alle politiche del lavoro e alla
formazione professionale ha ribadito “la ferma volontà del governo regionale di
svuotare tutti i bacini di precariato in essere”. Considerato che: - nel bacino
di precariato che necessita interventi mirati e definitivi per invertire la
rotta sul lavoro in Calabria, come indicato nel sopracitato Dossier, ci sono
anche i precari ex Programma Stages/ ex Programma Modernizzazione P.A. (ex
Borsisti);
- il “Programma Stages” è
partito nel 2008 e aveva tra gli obiettivi il rinnovo della pubblica
amministrazione regionale. Centinaia di laureati calabresi da 110 e lode,
scelti mediante selezione pubblica basata su titoli meritocratici e criteri
oggettivi, hanno svolto tirocini retribuiti negli Enti locali calabresi con
tipologie di lavoro di collaborazione o a tempo determinato. Successivamente
sono stati contrattualizzati nell’ente in house Azienda Calabria Lavoro con il
compito di collaborare e di assistere le attività istituzionali dei
Dipartimenti Regionali. Con il “Programma Modernizzazione della P.A. (ex
Borsisti)” sono stati individuati, nel 2010, 60 giovani laureati per la
frequenza di due Master territoriali, attivati ad hoc, in Management Pubblico e
in Management per le Aziende Sanitarie della Regione Calabria. Anche loro sono
stati contrattualizzati con Azienda Calabria Lavoro nell’attuazione del
programma di modernizzazione e riqualificazione della P.A. Entrambi i bacini
sono poi confluiti, nel 2019, in un unico progetto, sempre con Azienda Calabria
Lavoro nell’ambito del “Piano Straordinario di potenziamento dei Centri per
l’Impiego e delle politiche attive del lavoro”. Attualmente il bacino di
lavoratori composto da “ex stagisti” ed “ex borsisti”, impiegato nel citato
Piano regionale, è costituito da 56 unità operanti nei Centri per l’impiego
calabresi, nel Dipartimento competente in materia di lavoro e in altri
Dipartimenti regionali in procedure e Avvisi connessi ai servizi e politiche
attive del lavoro. Tenuto conto che: - la L.R. 28 giugno 2023, n. 25, “Norme
per il mercato del lavoro, le politiche attive e l’apprendimento permanente”
prevede, all’art. 14 (Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro), la
trasformazione di Azienda Calabria Lavoro in “Agenzia regionale per le
politiche attive del lavoro ARPAL Calabria”. Tutti i lavoratori
contrattualizzati dall’ente strumentale Azienda Calabria Lavoro dovrebbero
transitare nella nuova ARPAL, ovvero un Ente della Pubblica Amministrazione che
riconosce quindi ai lavoratori tutti i diritti e le tutele anche di natura
previdenziale e assistenziale, oltre che contrattuale, applicando il Testo
Unico del Pubblico Impiego. Chi è ancora precario, sarà inserito in un percorso
di stabilizzazione, seguendo le dovute procedure normative ed amministrative,
con l’obiettivo di non creare più, per il futuro, ambigue forme di precariato
nella pubblica amministrazione regionale.
Preso atto che: - il
Programma GOL (Garanzia di occupabilità dei lavoratori) è un’azione di riforma
prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia (Missione 5,
Componente 1) per riqualificare i servizi di politica attiva del lavoro. Il 24
agosto 2023 è stato adottato il decreto del Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze,
che assegna alle Regioni e Province autonome le risorse e gli obiettivi annuali
per il 2023, al fine di garantire il raggiungimento del target finale di almeno
3 milioni di beneficiari di GOL avviati ai percorsi entro il 2025. Al 30
novembre 2023 sono 1.870.964 le persone che sono entrate nel sistema delle
politiche attive del lavoro secondo le nuove regole del Programma GOL, dato che
corrisponde al 62,4% del sopra citato target assegnato dal PNRR per la fine del
Programma, tenendo conto che nel 2025 occorrerà dimostrare le attività svolte
dai beneficiari dopo la presa in carico. La Calabria, purtroppo, è tra le
cinque regioni italiane che alla data del 30 novembre 2023 risultano in ritardo
rispetto al target nazionale. Quindici regioni e una provincia autonoma hanno
superato, alla stessa data, l’obiettivo fissato per fine anno; Abruzzo, Marche,
Sicilia e Veneto già ad agosto 2023. L’attuazione del Programma GOL è connessa
al Piano straordinario di rafforzamento dei centri per l’impiego (CPI) e al
Piano strategico nazionale sulle nuove competenze (PNC), anch’essi inseriti nel
PNRR;
- l’Azienda Calabria Lavoro
è stata individuata quale soggetto attuatore delle specifiche azioni previste
al fine di assicurare la realizzazione del Piano Regionale Straordinario di
Potenziamento dei Centri per l'Impiego e delle Politiche attive del lavoro e
del Piano Attuativo Regionale (PAR) Calabria del Programma nazionale per la
garanzia di occupabilità (GOL) relativamente ai sistemi informativi nell'ambito
dei servizi per il lavoro e delle politiche attive della Regione Calabria,
nonché ha avuta assegnata la realizzazione della linea di intervento
“Osservatorio”;
- le problematiche relative
al precariato riguardano tante famiglie nella nostra regione, causando non
poche difficoltà a numerose categorie di lavoratori costretti a convivere con
evidenti disagi economici e sociali, non ravvisando possibilità alcuna di
programmare la propria vita. In particolare, i 56 super laureati calabresi “ex
stagisti” ed “ex borsisti” necessiterebbero di una immediata e determinata
programmazione, perché si possa finalmente farli uscire da una condizione di
precariato che si trascina ormai da troppi anni e consentire loro di dare quel
valido supporto di cui la Calabria ha tanto bisogno nelle politiche attive del
lavoro. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta
regionale
per sapere:
quali provvedimenti si
intendono adottare per risolvere l'emergenza del lavoro precario e quali
iniziative di competenza si intendono assumere al fine di accelerare la
stabilizzazione dei precari ex Programma Stages/ex Programma Modernizzazione
P.A. (ex Borsisti) e consentire, così, alla nuova Agenzia Regionale per le
Politiche Attive del Lavoro - Arpal lo svolgimento degli importanti compiti
assegnati in merito alle politiche attive del lavoro e in particolare per il
completamento del Programma GOL.
(203; 22/01/2024)
Tavernise
e Bevacqua. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso che:
la Ferrovia Silana, che
collega Cosenza a San Giovanni in Fiore, è una linea ferroviaria a scartamento
ridotto di 950mm che attraversa borghi ricchissimi di storia e tradizioni. Si
sviluppa nel cuore del Parco Nazionale della Sila e rappresenta uno dei massimi
esempi ancora esistenti di ingegneria ferroviaria in Italia. La linea raggiunge
il suo picco a San Nicola Silvana Mansio, tetto ferroviario d’Italia, la più
alta stazione del nostro Paese in esercizio, con i suoi 1.406 metri di altezza;
la Ferrovia Silana è
rimasta interrotta nel 2011 ed è stata riaperta al traffico turistico, anche
grazie all’impegno dell’Associazione Ferrovie della Calabria, solo nel 2016 e
limitatamente alla tratta da Moccone a San Nicola Silvana Mansio con il “Treno
della Sila”, iniziativa turistica di grande successo che circola praticamente
tutto l’anno;
il Treno della Sila è
composto da una locomotiva a vapore FCL 353, costruita nel 1925 dalla società
August Borsig di Berlino e da una serie di carrozze
completamente in legno perfettamente restaurate, che fanno parte di un lotto di
veicoli costruiti a inizio Novecento dalla società milanese Carminati &
Toselli. Nei primi anni del servizio, prima dell'immissione in servizio della
locomotiva a vapore FCL 353, è stato utilizzato il locomotore diesel FC LM4,
che ha continuato occasionalmente a garantire le corse quando la locomotiva a
vapore ha avuto bisogno di manutenzione. Considerato che: la legge 9 agosto
2017, n. 128 recante: “Disposizioni per l'istituzione di ferrovie turistiche
mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in
aree di particolare pregio naturalistico o archeologico”, ha classificato,
all’articolo 2, comma 2, la linea ferroviaria Cosenza - San Giovanni in Fiore
come tratta ferroviaria ad uso turistico, riconoscendone, per tale via, il
rilevante pregio culturale, paesaggistico e turistico. Tale classificazione è
stata poi ribadita dal decreto interministeriale del 17 maggio 2022, che, in
attuazione della legge 128/2017, tutela 26 linee ferroviarie locali, e tra
queste la Ferrovia Silana, a scopo turistico. Queste tratte ferroviarie
potranno tornare in servizio o essere maggiormente utilizzate valorizzando i
relativi territori, anche grazie ai fondi del Piano complementare al PNRR.
Tenuto conto che: nel 2017 è stato previsto un finanziamento per il ripristino
dell’intera ferrovia storica della Sila, attraverso i fondi Por, nell’ottica di
un rilancio turistico della Sila;
con delibera n. 148 del 4
aprile 2023, la Giunta regionale, rideterminando le destinazioni nell’ambito
della dotazione finanziaria dell’Asse 6 Programma “Tutela e valorizzazione del
patrimonio ambientale e culturale” ha rimodulato la cifra di 685.000 euro
destinata ad iniziative relative al ripristino della funzionalità della Linea
Pedace - San Giovanni in Fiore di cui all’Azione 6.8.3 "Sostegno alla
fruizione integrata delle risorse culturali e naturali e alla promozione delle
destinazioni turistiche” del POC 2014/2020, spostandola sul potenziamento della
Seggiovia Puntone Scirocco del comprensorio sciistico di Gambarie, su proposta
del Comune di Santo Stefano in Aspromonte;
il 20 ottobre 2023 il
dirigente generale del Dipartimento Infrastrutture e lavori pubblici,
rispondendo alla interrogazione n. 174 presentata dall’interrogante in data 29
marzo 2023, nella quale si chiedevano chiarimenti sui finanziamenti e sui tempi
di ripristino e completamento dell’intera tratta della Ferrovia Silana, da
Pedace a San Giovanni in Fiore, specificava che la Giunta regionale il 13
ottobre 2023 “ha deliberato le originarie dotazioni finanziarie, ma ha anche
incrementato l’importo, assegnando uno stanziamento complessivo di €
2.545.000,00. La tempistica di esecuzioni dei lavori, attualmente in corso,
vede il completamento dell’intervento entro l’anno 2024”;
le ferrovie turistiche e i
treni storici rappresentano un’offerta di turismo che permette di immergersi
nella storia, una nuova forma di turismo con effetti positivi sull’indotto dei
territori da esse attraversate, in termini di promozione dei centri di interesse
culturale, naturalistico ed enogastronomico e di opportunità di promozione e
vendita di prodotti tipici;
preso atto che: dal 4
febbraio 2024, data di effettuazione dell'ultima corsa, il servizio del Treno
della Sila risulta sospeso, senza alcuna specifica sulla motivazione alla base
di questo provvedimento;
solo il 13 febbraio
Ferrovie della Calabria, in una nota, ha spiegato che la sospensione è
temporanea, a causa della manutenzione ordinaria del locomotore a vapore FCL
353. Manutenzione che si è già resa necessaria anche a novembre 2023, senza
però che questo abbia comportato la sospensione del servizio, avendo usato come
sostituto il locomotore Diesel FC LM4. Tutto ciò premesso e considerato,
interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
1. che iniziative intende
assumere la Regione Calabria per riattivare il servizio del Treno della Sila
attualmente sospeso;
2. un cronoprogramma dei
lavori di ripristino dell’infrastruttura della Ferrovia Silana da Pedace a San
Giovanni in Fiore, considerato che la fine degli stessi è prevista dal
Dipartimento Infrastrutture e lavori pubblici entro il 2024.
(208; 14/02/2024).
Alecci. Al Presidente della
Giunta regionale.
Premesso che:
- a seguito di segnalazioni
da parte di agricoltori e allevatori del crotonese, nella giornata del 15
febbraio u.s. ho effettuato un sopralluogo verificando personalmente il grave
rischio di inquinamento ambientale derivante dalla continua perdita di olio
industriale dal sistema rotante di varie pale eoliche;
- tale sversamento è
visibile non solo sul tronco delle pale eoliche ma anche a molti metri di
distanza da esse;
- la zona, è caratterizzata
da agricoltura fiorente, pascoli per varie specie animali e presenza di
numerose arnie con migliaia di api da miele;
- si sta determinando una
situazione molto seria di inquinamento ambientale con evidenti ripercussioni
sulla salute di uomini e animali e sull’economia del territorio. Tutto ciò
premesso, interroga il Presidente della Regione Calabria
per sapere:
se è conoscenza di quanto
esposto e quali urgenti iniziative intende adottare per scongiurare il danno
grave e irreparabile che si prospetta.
(212; 19/02/2024)
Bruni, Bevacqua, Alecci, Iacucci, Mammoliti, Muraca. Al Presidente della Giunta
regionale.
Premesso che:
- a esito della
programmazione 2014-2020, delle leggi di Stabilità 2013 e seguenti, D.E.F.
2014, sono state costituite in Calabria n. 4 Aree per l’attuazione della
Strategia Nazionale Aree Interne (S.N.A.I.);
- nel corso degli anni 2020
e 2021, sono stati sottoscritti gli Accordi di Programma Quadro (A.P.Q.)
interessanti le 4 Aree individuate ovvero: Reventino
Savuto, Area Grecanica, Versante Jonico – Serre, pre-Sila-
Sila Crotone e Cosenza che ricomprendono complessivamente n. 58 Comuni ed una
popolazione (dati ISTAT 2020) pari a 93.700 abitanti;
- attraverso le Leggi di
Bilancio, alle 4 Aree individuate sono state assegnati oltre 3,7 milioni di
euro di finanziamento statale per ciascuna di esse e, successivamente, il
cofinanziamento regionale nella misura del doppio delle somme assegnate dallo Stato;
- tra gli obiettivi
previsti negli A.P.Q. di n. 3 Aree (esclusa Area Versante Jonio-Serre)
risultano la realizzazione di interventi per l’avvio dei servizi di
Telemedicina per come di seguito individuati:
• per l’Area Reventino
- Savuto: tutti i Comuni dell’Area;
• per l’Area Grecanica:
Bova, Bagaladi, Bruzzano, Cardeto, Ferruzzano, Roghudi, San Lorenzo, Montebello
Ionico (Frazione Fossato Ionico), Palizzi (Centro Storico), Roccaforte del
Greco, Staiti, Brancaleone;
• per l’Area pre-Sila e Sila Crotone e Cosenza: Longobucco, n.1 Comune
nell’Alto Crotonese da individuare, Bocchigliero, Caloveto, Campana, Cropalati,
Mandatoriccio, Paludi, Scala Coeli, Terravecchia, Caccuri, Carfizzi,
Castelsilano, Cerenzia, Pallagorio, San Nicola dell’Alto, Santa Severina,
Savelli, Umbriatico, Verzino;
- l’impegno di spesa
presunto per la realizzazione degli interventi di accesso ai servizi di
Telemedicina nei Comuni delle Aree interessate e per quelli che ne consentono
l’avvio, per come previsti dalle relative schede di intervento, è di oltre
2.000.000,00 euro a valere sui fondi assicurati dalle leggi di bilancio dello
Stato e sui fondi rinvenienti dal cofinanziamento regionale attraverso gli
stanziamenti del F.S.C.
• Tutti gli interventi
sopra descritti dovevano essere già completati per l’Area Grecanica e per
l’Area Reventino-Savuto entro il 2023 e che per quanto previsto nell’Area pre-Sila
e Sila Cosenza e Crotone gli interventi devono essere conclusi entro il
corrente anno 2024 anche se non risultano essere state avviate, per come
previsto dal cronoprogramma apposito, nessuna delle procedure per le attività
di realizzazione;
• la Giunta regionale con
propria deliberazione n. 662 del 10 dicembre 2022 ha ridefinito la “governance”
complessiva riguardante l’attuazione della Strategia Nazionale Aree Interne in
Calabria, in adesione alla delibera CIPESS n. 41/2022, ed ha individuato nel
Dipartimento agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione “il
coordinamento e il presidio per l’attuazione della S.N.A.I: ”e dando mandato al
direttore generale del Dipartimento Agricoltura, Risorse Agroalimentari e
Forestazione a “procedere e ottemperare a tutti gli atti necessari
all’attuazione della S.N.A.I. nel suo complesso, nonché a compiere gli atti
conseguenti finalizzati, comprese le variazioni da sottoporre al Tavolo dei
sottoscrittori degli stessi Accordi”;
• la realizzazione di tali
interventi, oltre a determinare un significativo innalzamento dei livelli di
assistenza nelle aree interne, nei casi di emergenza/urgenza, concorre ad un
significativo avanzamento della spesa, attualmente irrilevante, per l’attuazione
della S.N.A.I. nella nostra Regione;
Tutto ciò premesso e
considerato, interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
1. quale sia lo stato
dell’arte dei lavori volti a realizzare gli interventi in premessa;
2. quali iniziative intenda
assumere per pervenire al raggiungimento di tale risultato di grande rilevanza
per le aree interne della Calabria e per lo stesso Sistema Sanitario Regionale.
(214; 28/02/2024)
Alecci. Al Presidente della
Giunta regionale.
Premesso che:
- entro il 2023, infatti,
Ferrovie dello Stato avrebbe dovuto portare a termine i lavori di
elettrificazione delle tratte Sibari-Catanzaro Lido e Catanzaro Lido-Lamezia;
- ad oggi, però, questi
lavori sono in grande ritardo e per la loro conclusione verranno utilizzate le
ingenti somme del PNRR - somme che avrebbero dovuto essere usate, invece, per
l’elettrificazione del tratto ionico Catanzaro Lido --Melito Porto Salvo e poi
Reggio Calabria, che, dunque, ad oggi è condannato a rimanere privo di
elettrificazione. Considerato che: - questo significherà impossibilità del
transito in quel tratto dei treni moderni a lunga percorrenza, estrema
difficoltà nella veicolazione delle merci, per esempio da Gioia Tauro, ma
soprattutto impossibilità di pianificare un vero e proprio sviluppo turistico
di una tra le più attrattive zone della Calabria, caratterizzata da un mare
straordinario e da borghi storici di rara bellezza;
- una soluzione temporanea
per migliorare la situazione potrebbe essere quella di acquistare dei treni
ibridi capaci di percorrere questo tratto di ferrovia con l’utilizzo del
combustibile per poi agganciarsi più a nord al tratto elettrificato;
- si tratta certamente di
una soluzione tampone che potrebbe ridurre un po’ i disagi durante il processo
di trasformazione della linea, ma non certo la soluzione definitiva. Tutto ciò
premesso e considerato, interroga il Presidente della Regione Calabria e
l’Assessore ai trasporti
per sapere:
- se hanno preso in
considerazione la possibilità di dotarsi di treni ibridi, da destinare alla
tratta ferroviaria Catanzaro Lido – Melito Porto Salvo, per attenuare i disagi
durante il processo di trasformazione della linea.
(221; 12/03/2024)
Art. 1
(Oggetto e finalità)
1.
La Regione Calabria intende rafforzare i sistemi produttivi attraverso il
riordino del sistema regionale di sostegno all'insediamento, allo sviluppo e
alla competitività delle imprese di ogni comparto economico, nonché
all'attrazione di investimenti produttivi.
2. Per le finalità di cui
al comma 1 e in attuazione delle disposizioni dell'articolo 2, comma 1, della
legge regionale 25 novembre 2019, n. 47 (Modifiche alla legge regionale 16
maggio 2013, n. 24 e principi generali per la costituzione dell’Agenzia regionale
Sviluppo Aree Industriali), con la presente legge viene istituita l'Agenzia
regionale di sviluppo delle aree industriali e per l'attrazione di investimenti
produttivi.
Art.
2
(Agenzia regionale di sviluppo delle aree
industriali e per l'attrazione di investimenti produttivi)
1.
È istituita l'Agenzia regionale di sviluppo delle aree industriali e per
l'attrazione di investimenti produttivi (di seguito Agenzia), ente pubblico
economico per la gestione delle aree, dei nuclei e delle zone industriali della
Regione, già di competenza del CORAP in LCA, nonché per l'attrazione di
investimenti produttivi.
2.
L'Agenzia è dotata di autonomia regolamentare, organizzativa, amministrativa,
patrimoniale, contabile e finanziaria ed è strutturata nel rispetto del decreto
legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino della disciplina riguardante il
diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e
diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni) e delle
norme in materia di contratti pubblici, nonché dei seguenti principi generali:
a)
legalità, trasparenza e imparzialità dell'azione amministrativa;
b)
valorizzazione di stili di gestione orientati al conseguimento dei risultati;
c)
semplificazione dei rapporti con le imprese;
d)
facilitazione dell'accesso ai servizi, ivi compresi quelli di assistenza e
informazione, privilegiando lo sviluppo dei canali di comunicazione telematica.
3. L'Agenzia ha sede legale
presso la Cittadella regionale “Jole Santelli" e dispone di sedi operative
territoriali.
Art.
3
(Funzioni dell'Agenzia)
1.
L'Agenzia è ente strumentale della Regione ed esercita, in coerenza con gli
indirizzi programmatici formulati dalla Giunta regionale, le seguenti funzioni:
a)
attrazione di investimenti attraverso azioni tese a:
1)
favorire l'insediamento e lo sviluppo di imprese in Calabria;
2)
offrire servizi di assistenza e promozione per l'attrazione di investimenti
produttivi;
3)
promuovere opportunità di investimento e assistere gli investitori nel loro
insediamento e nello sviluppo di progetti, supportandoli per tutta la durata
del ciclo di vita dell’investimento;
4)
sostegno l'attrattività del contesto territoriale, anche con riferimento alle
aree ZES. Per le finalità indicate ai punti precedenti, all'interno
dell'Agenzia opera un team di “content
creator”, inserito in apposito settore del suo organico, composto da personale
specializzato, dedicato alla diffusione digitale e analogica su vasta scala
delle informazioni circa le opportunità di insediamento offerte dalla Calabria
e le relative agevolazioni;
b)
promozione delle aree produttive regionali anche tramite azioni di marketing,
sia a livello nazionale che internazionale, con l'indicazione delle relative
dotazioni infrastrutturali e di servizio nonché dei settori produttivi che
possono beneficiare di condizioni di vantaggio o di incentivi fiscali, sulla
base degli strumenti di incentivazione definiti a livello regionale o
nazionale;
c)
studio, progettazione, attuazione e gestione di interventi coordinati di
infrastrutturazione, rilancio e valorizzazione delle aree produttive regionali,
gestione e manutenzione delle aree, adozione degli atti di natura ablativa
occorrenti alla realizzazione degli interventi previsti nei piani di cui
all'articolo 9;
d)
progettazione e costruzione di fabbricati, impianti, laboratori, depositi e
magazzini per attività industriali, artigianali e commerciali;
e)
vendita, assegnazione e concessione alle imprese di lotti in aree attrezzate;
f)
attuazione di misure specifiche per l'affidamento, a start up ad alto contenuto
tecnologico, dei beni recuperati;
g)
predisposizione di strumenti di semplificazione per l'insediamento e lo
sviluppo delle imprese;
h)
determinazione e riscossione dei corrispettivi dovuti dalle imprese insediate
nelle aree industriali a fronte dell'utilizzo o dell'attività di gestione e
manutenzione di opere o impianti di competenza o proprietà dell'Agenzia, ovvero
della prestazione di servizi;
i)
progettazione e gestione di uno sportello regionale per
l'internazionalizzazione delle imprese;
j)
ideazione, programmazione, progettazione, regolamentazione, realizzazione e
gestione di Aree produttive ecologicamente attrezzate (APEA).
2.
L'Agenzia può operare anche nelle aree comunali destinate ad attività
produttive previo accordo con i Comuni interessati.
3. Al fine
dell'integrazione delle rispettive potenzialità e competenze, le attribuzioni
funzionali dell'Agenzia e delle ZES nelle aree coincidenti sono regolate da
apposita convenzione.
Art.
4
(Organi)
1.
Sono organi dell'Agenzia:
a)
il Presidente;
b)
il Direttore;
c) il Revisore unico dei
conti.
Art.
5
(Presidente)
1.
Il Presidente è nominato dal Presidente della Giunta regionale, tramite
procedura idoneativa e dura in carica tre anni.
2.
L'incarico può essere revocato prima della scadenza con atto motivato del
Presidente della Giunta regionale.
3. Per la nomina del Presidente
trovano applicazione le cause di inconferibilità e
incompatibilità di cui al decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39
(Disposizioni in materia di inconferibilità e
incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli
enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50,
della legge 6 novembre 2012, n. 190).
4.
Il Presidente adotta la pianificazione della "content
strategy" predisposta in collaborazione con il team
dei "content creator" di cui all’articolo
3, comma 1, lettera a), finalizzata alla valutazione delle opportunità, alla
definizione degli obiettivi e alla loro periodica verifica e cura le relazioni
con enti, istituzioni, imprese pubbliche e private e altri organismi, anche al
fine di instaurare rapporti di collaborazione e sostegno nelle singole
iniziative dell'Agenzia.
5.
La pianificazione di cui al comma 4 definisce i piani di:
a)
“Attrazione", per l'insediamento di impianti produttivi da parte di
imprese non ancora presenti sul territorio regionale;
b)
"Reshoring", per il reinsediamento sul
territorio regionale di imprese che hanno in precedenza delocalizzato in altre
regioni o all'estero;
c)
"Retention” per la creazione di sinergie tra le
imprese insediate e il tessuto locale produttivo rivolgendosi alle aziende già
presenti in Calabria che intendano realizzare un nuovo investimento per
diversificare funzionalmente la produzione esistente.
6. Al Presidente spetta un
compenso annuo pari a 50.000,00 euro al lordo di tasse e oneri fiscali e
previdenziali.
Art.
6
(Direttore)
1.
L'incarico di Direttore è conferito dal Presidente della Giunta regionale per
la durata di tre anni rinnovabili e dà diritto ad una retribuzione
omnicomprensiva pari a quella del dirigente generale della Regione Calabria.
2.
Il Direttore è individuato mediante procedura idoneativa tra i soggetti in
possesso del diploma di laurea del vecchio ordinamento, o diploma di laurea
magistrale o specialistica del nuovo ordinamento, conseguito presso università
italiane o conseguito all'estero e riconosciuto equipollente ai predetti ai
sensi della vigente legislazione in materia, oltre che di documentata
qualificazione professionale inerente alle funzioni da svolgere e comprovante
l'esercizio di qualificata attività nei settori di competenza dell'Agenzia.
3.
Per il conferimento dell'incarico di Direttore trovano applicazione le cause di
inconferibilità e incompatibilità di cui al d.lgs.
39/2013.
4.
Il Direttore ha la rappresentanza legale dell'Agenzia ed esercita le funzioni
di direzione dell'Ente, conformemente alle previsioni della presente legge e
dello statuto. In particolare, il Direttore:
a)
predispone lo schema di statuto e le relative modifiche;
b)
adotta gli atti relativi al funzionamento dell'Agenzia, all'organizzazione
degli uffici e allo svolgimento dei servizi;
c)
adotta la dotazione organica del personale;
d)
stabilisce, nel rispetto della normativa e della contrattazione vigente, il
trattamento giuridico ed economico del personale;
e)
adotta il regolamento per la cessione in proprietà o in uso alle imprese dei
terreni e degli immobili di cui all'articolo 10, comma 1;
f)
adotta il Piano industriale triennale conformemente alle linee guida adottate
dalla Giunta regionale;
g)
adotta, coerentemente con il quadro normativo in materia di politica
industriale e di sviluppo economico territoriale nonché con la programmazione
regionale, il programma triennale di interventi e lavori;
h)
adotta, entro il 31 gennaio di ciascun esercizio finanziario, il piano
economico finanziario contenente i programmi d'investimento e di attività
relativi all'esercizio in corso;
i)
adotta il bilancio preventivo economico - budget entro il 30 novembre dell'anno
precedente a quello di riferimento;
j) adotta il bilancio di
esercizio redatto secondo i principi desumibili dagli articoli 2423 e seguenti
del Codice civile entro il 30 aprile dell'anno successivo a quello di
riferimento. Nei casi in cui ricorrano i presupposti, il termine di
approvazione del bilancio di esercizio può essere prorogato eccezionalmente
fino al 30 giugno.
Art.
7
(Revisore dei conti)
1.
Il Revisore unico e il supplente sono designati dal Presidente della Giunta
regionale e scelti mediante sorteggio da un elenco predisposto a seguito di
avviso pubblico, i cui iscritti devono possedere i requisiti previsti dai
principi contabili internazionali, avere la qualifica di revisori legali di cui
al decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39 (Attuazione della direttiva
2006/43/CE, relativa alle revisioni legali dei conti annuali e dei conti
consolidati), ed essere in possesso di specifica qualificazione professionale
in materia di contabilità pubblica e gestione economica e finanziaria anche
degli enti territoriali, secondo i criteri individuati dalla Corte dei conti.
2.
Il Direttore dell'Agenzia provvede alla nomina del revisore unico dei conti e
del revisore supplente con specifico provvedimento.
3.
L'incarico di revisore unico dei conti e di revisore supplente dura tre anni e
può essere conferito al medesimo soggetto per una sola volta.
4.
Nel provvedimento di nomina è determinato il compenso lordo ai sensi della
normativa vigente in materia. Il compenso del componente supplente dell'organo
di revisione è consentito esclusivamente in caso di effettiva sostituzione, in
misura corrispondente alla durata della sostituzione stessa e previa
decurtazione della medesima somma al titolare.
5.
In caso di decadenza, rinuncia o morte del revisore unico ovvero di
impossibilità derivante da qualsivoglia causa a svolgere l'incarico per un
periodo tale da non consentire il regolare svolgimento dell'attività
istituzionale dell'ente, subentra nell'incarico il revisore supplente fino alla
scadenza naturale dell'organo.
6.
Il Revisore unico, nell'esercizio delle funzioni di controllo e verifica sulla
regolarità amministrativa, contabile, finanziaria ed economica della gestione
dell'Agenzia, provvede:
a)
alla redazione, prima dell'approvazione del bilancio preventivo economico -
budget, di una relazione sullo stesso o su eventuali variazioni;
b)
alla redazione, prima dell'approvazione del bilancio di esercizio, di una
relazione sulla gestione e sui risultati economici e finanziari;
c)
alla verifica, almeno trimestrale, della situazione di cassa e dell'andamento
finanziario e patrimoniale;
d) alla vigilanza
sull'osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei principi di
corretta amministrazione e sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo,
amministrativo e contabile adottato dall'Agenzia e sul suo concreto
funzionamento.
Art.
8
(Funzioni di indirizzo, vigilanza e controllo
della Regione)
1.
La Regione esercita le funzioni di indirizzo, vigilanza e controllo
sull'Agenzia tramite il dipartimento regionale competente per materia.
2.
Sono approvati dalla Giunta regionale:
a)
lo statuto;
b)
la dotazione organica e le sue variazioni;
c)
il piano industriale triennale;
d)
il piano economico finanziario;
e)
il bilancio preventivo economico-budget;
f)
il bilancio di esercizio;
g)
le linee guida per la redazione del piano industriale triennale.
3. In tutti i casi di
cessazione dell'incarico di Direttore, il Presidente della Giunta regionale
nomina un Commissario straordinario per la gestione ordinaria dell'Agenzia. Il
Commissario straordinario dura in carica dodici mesi eventualmente prorogabili
una sola volta; in ogni caso, l'incarico cessa alla nomina del Direttore.
Art.
9
(Piani regolatori)
1.
I piani regolatori delle aree, dei nuclei e delle zone di sviluppo industriale
sono approvati dalla Regione, che garantisce la partecipazione alla
pianificazione territoriale dei Comuni nei cui territori ricadono, nonché della
Provincia competente per territorio e della Città Metropolitana di Reggio
Calabria, in coerenza con la legge urbanistica regionale e con la legislazione
statale vigente in materia.
2.
I piani regolatori di cui al comma 1 producono gli stessi effetti giuridici del
piano territoriale di coordinamento di cui all'articolo 5 della legge 17 agosto
1942, n. 1150 (Legge urbanistica).
3.
Lo schema di piano regolatore di ogni area e nucleo industriale, che contiene
anche gli impianti e le infrastrutture idonei ad assicurare la tutela
dell'ambiente, è adottato dalla Giunta regionale ed è pubblicato nell'albo
dell'Agenzia e nell’albo pretorio dei Comuni interessati, oltre che nel
Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria. Gli enti e i privati
possono presentare osservazioni e opposizioni nel termine di trenta giorni
dalla data di pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione
Calabria. Decorso detto termine è convocata la conferenza di pianificazione
prevista dall'articolo 13 della legge regionale 16 aprile 2002, n.19 (Norme per
la tutela, governo ed uso del territorio - Legge Urbanistica della Calabria).
4.
Conclusa la conferenza di pianificazione entro il termine indicato
dall'articolo 13, comma 7, della l.r. 19/2002, il
piano regolatore è approvato dalla Giunta regionale ed è pubblicato nel
Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria, nell'albo dell'Agenzia
e nell’albo pretorio dei Comuni interessati.
5.
I vincoli di destinazione previsti dal piano regolatore hanno efficacia per la
durata di dieci anni dalla data della relativa approvazione.
6.
L'approvazione del piano regolatore determina, in funzione della localizzazione
di iniziative produttive e delle attrezzature delle aree e dei nuclei
industriali, la dichiarazione di pubblica utilità degli interventi in esso
previsti nonché la loro indifferibilità e urgenza.
7.
Le espropriazioni di aree e immobili necessarie a realizzare gli interventi
previsti dal piano regolatore sono effettuate dall'Agenzia in conformità alla
legislazione statale vigente in materia.
8. I Comuni interessati
adeguano i propri piani urbanistici alle previsioni dei piani regolatori di cui
al comma 1 entro sei mesi dalla relativa approvazione.
Art. 10
(Insediamento delle imprese)
1.
Le procedure per l'insediamento delle imprese nelle aree, nei nuclei e nelle
zone di sviluppo industriale regionali e i rapporti tra l'Agenzia e le imprese
ivi insediate sono disciplinati nel regolamento per la cessione in proprietà o
in uso dei terreni e degli immobili adottato dal Direttore dell'Agenzia.
2.
L'Agenzia stipula con ciascuna impresa, all'atto dell'insediamento, una
convenzione che disciplina i rapporti tra le parti sulla base delle
disposizioni contenute nel regolamento di cui al comma 1.
3.
Le imprese insediate sono tenute al pagamento di un corrispettivo per i
servizi, la manutenzione delle opere e la gestione degli impianti, oltre a
quanto dovuto per la concessione delle aree in cui sono insediate.
4. Gli importi dovuti ai
sensi del comma 3 sono riscossi dall'Agenzia anche con modalità coattive,
mediante la formazione di ruoli esecutivi, ai sensi dell'articolo 5, comma 4,
del decreto-legge 8 febbraio 1995 n. 32 (Disposizioni urgenti per accelerare la
concessione delle agevolazioni alle attività gestite dalla soppressa Agenzia
per la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno, per la sistemazione del
relativo personale, nonché per l'avvio dell'intervento ordinario nelle aree
depresse del territorio nazionale), convertito in legge 7 aprile 1995, n. 104.
Art.
11
(Riacquisizione delle aree assegnate)
1.
Il regolamento di cui all’articolo 10, comma 1, dispone che gli atti di
cessione dei terreni e degli immobili, a pena di nullità degli stessi,
prevedano la facoltà dell'Agenzia di riacquisire i suoli e gli stabilimenti
industriali o artigianali realizzati attraverso la procedura espropriativa,
dopo ventiquattro mesi di inattività dell'azienda su di essi insediata, ai fini
della loro assegnazione per nuovi programmi produttivi ad altre aziende
richiedenti, previo eventuale ristoro all'originario assegnatario o al suo
subentrante nel titolo di proprietà, secondo le previsioni del regolamento
medesimo.
2.
L'Agenzia ha la facoltà di riacquistare la proprietà delle aree cedute per
imprese industriali o artigianali, senza maggiorazione di prezzo e senza la
possibilità di opposizione da parte degli assegnatari, se l'assegnatario non
realizza lo stabilimento nel termine di tre anni dalla data di assegnazione.
3. Le riacquisizioni di cui
al presente articolo, in coerenza con le originarie previsioni del piano
regolatore che ne hanno consentito la originaria assegnazione, mantengono la
dichiarazione di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità.
Art.
12
(Norme transitorie)
1.
Entro dieci giorni dall'entrata in vigore della presente legge, il Presidente
della Giunta regionale nomina un Commissario straordinario, che pone in essere tutti gli adempimenti amministrativi e
contabili necessari all'avvio dell'Agenzia di competenza del Direttore. Il
Presidente della Giunta regionale nomina il Presidente all’esito della
procedura idoneativa di cui all’articolo 5.
2.
Il decreto di nomina del Commissario straordinario determina la durata
dell'incarico, non superiore a dodici mesi, prorogabili per motivate ragioni
per altri dodici mesi, nonché il compenso, a carico dell'Agenzia, che non può
comunque superare quello previsto per il direttore.
3.
Il Commissario straordinario assume la funzione di amministratore straordinario
dell'Agenzia ed esercita le funzioni di competenza della stessa fino alla
nomina del Direttore. In particolare, il Commissario:
a)
entro trenta giorni dalla nomina adotta lo schema di statuto e lo sottopone
all'approvazione della Giunta regionale;
b)
entro sessanta giorni dall'approvazione dello Statuto, approva il regolamento
di organizzazione degli uffici centrali e delle sedi territoriali e la
dotazione organica stabilendo il numero dei dipendenti, distinti per qualifica,
necessari per l'assolvimento delle funzioni istituzionali dell'Agenzia;
c)
entro sessanta giorni dall'adozione delle linee guida di cui all'articolo 8,
comma 2, lettera g) predispone il Piano industriale triennale;
d)
entro novanta giorni dall'approvazione dello statuto adotta il regolamento di
cui all'articolo 10, comma 1.
4.
Il personale dipendente a tempo indeterminato del CORAP connesso alle funzioni
di gestione e sviluppo delle aree industriali, espletate le attività e le
procedure di cui alla lettera b) del comma 3, è trasferito all'Agenzia e
mantiene il trattamento giuridico ed economico fondamentale e accessorio,
limitatamente alle voci fisse e continuative, corrisposto al momento del
trasferimento, nonché l'inquadramento previdenziale. Il predetto
personale è utilizzato, sulla base di apposita convenzione, anche a supporto
della gestione liquidatoria del CORAP.
5.
Per l'esercizio delle funzioni attribuite e per evitare soluzione di continuità
nell'espletamento delle stesse, l'Agenzia:
a)
provvede all'utilizzazione e alla gestione delle opere pubbliche che insistono
nelle aree, nei nuclei e nelle zone di sviluppo industriale regionali già in
capo al CORAP;
b)
subentra nella gestione di tutti i beni appartenenti al demanio e al patrimonio
dichiarato indisponibile della Regione già in capo al CORAP;
c)
utilizza i beni strumentali materiali e immateriali appartenenti al patrimonio
disponibile del CORAP e subentra nella titolarità dei beni che dovessero
residuare all'esito della procedura di liquidazione. L'utilizzo dei beni di cui
alla presente lettera deve essere regolato da appositi atti di concessione del
diritto d'uso da parte del Commissario liquidatore del CORAP da adottarsi entro
trenta giorni dall'approvazione dello statuto dell'Agenzia;
d)
si avvale degli uffici e, sino al trasferimento di cui al comma 4, del
personale del CORAP per l'espletamento delle sue funzioni attraverso una
convenzione da stipulare entro quindici giorni dalla nomina del Commissario
straordinario dell'Agenzia;
e)
provvede alla gestione delle aree industriali secondo le previsioni dei
relativi strumenti urbanistici, la cui efficacia è prorogata di dodici mesi
dall'entrata in vigore della presente legge. Per tale finalità l'Agenzia
subentra nella proprietà dei beni immobili, già in capo al CORAP, che nei
suddetti strumenti urbanistici hanno destinazione vincolata agli insediamenti
industriali;
f)
subentra di diritto nelle convenzioni con le imprese insediate nelle aree,
nuclei e zone di sviluppo industriale, che, entro novanta giorni
dall'approvazione del regolamento di cui all'articolo 10, comma 1, sono
rimodulate, se non conformi alla regolamentazione stessa;
g)
subentra di diritto nelle convenzioni sottoscritte con le imprese finalizzate
all'insediamento delle stesse.
6.
A decorrere dalla data di approvazione dello statuto sono trasferiti
all'Agenzia i diritti attribuiti al CORAP in forza di provvedimenti concessori,
liberi da qualsiasi vincolo e a titolo originario. I rapporti giuridici attivi
e passivi, anche processuali, sorti in capo al CORAP producono effetti
esclusivamente nei confronti della gestione liquidatoria del CORAP stesso.
7. Al fine di evitare
l'interruzione di servizi pubblici e funzioni di interesse pubblico, il CORAP è
autorizzato a proseguire l'esercizio provvisorio fino al completo subentro
dell'Agenzia nelle funzioni inerenti allo sviluppo industriale e di So.Ri.Cal. nelle funzioni inerenti al servizio idrico
integrato.
Art.
13
(Norma finanziaria)
1.
Per lo svolgimento delle attività attribuite all'Agenzia dalla presente legge e
riconducibili all'esercizio di funzioni di rilevanza e utilità pubblica di cui
all'articolo 3, comma 1, lettere b)-j), al solo fine di assicurarne
l'espletamento fin dalla fase di avvio, la Regione riconosce all'Agenzia un
contributo omnicomprensivo nel limite massimo di 2.700.000,00 euro per l'anno
2024 e di 2.600.000,00 euro nell'anno 2025, con allocazione alla Missione 14,
Programma 01 (U.14.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio
2024-2026.
2.
Alla copertura degli oneri di cui al comma 1 si provvede con la contestuale
riduzione dello stanziamento allocato alla Missione 20, Programma 03 (U.20.03)
dello stato di previsione della spesa del bilancio 2024-2026, approvato con la
legge regionale 27 dicembre 2023, n. 57 (Bilancio di previsione finanziario
della Regione Calabria per gli anni 2024-2026), per l'importo di 2.700.000,00
euro nell'annualità 2024 e per 2.600.000,00 euro nell'annualità 2025.
3. La Giunta regionale è
autorizzata a effettuare le necessarie variazioni allo stato di previsione
della spesa del bilancio di previsione 2024-2026 e ad istituire apposito
capitolo a destinazione specifica.
Art.
14
(Abrogazioni e soppressioni)
1.
Con l'entrata in vigore della presente legge:
a)
sono abrogate:
1)
la legge regionale 24 dicembre 2001, n. 38 (Nuovo regime giuridico dei Consorzi
per le aree, i nuclei e le zone di sviluppo industriale);
2)
l'ultimo periodo del comma 1 dell'articolo 2 della l.r.
47/2019;
3)
i commi 2, 3, 4, 5, 6, 7 dell'articolo 2 della l.r.
47/2019;
b)
sono soppresse, al comma 8 dell’articolo 2 della l.r.
47/2019, dopo la parola “CORAP” le parole “di cui all’articolo 1 della presente
legge” e le parole “di cui al comma 2”.
Art.
15
(Entrata in vigore)
1.
La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Il
Consiglio regionale
visti gli articoli 16, comma 2, lettera h) e
54, comma 6 della legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione
Calabria);
visto l’articolo 112 del Regolamento interno
del Consiglio regionale, che dispone in materia di nomine di competenza del
Consiglio;
vista la legge regionale 3 ottobre 2023, n. 45
(Promozione del benessere degli animali d’affezione e prevenzione del
randagismo), che all’articolo 47 ha istituito l’Autorità regionale per i
diritti degli animali d’affezione e la corretta convivenza tra le persone e gli
animali, al fine di realizzare un piano organico di interventi, su tutto il
territorio regionale, riferiti alla salvaguardia dei diritti degli animali e di
rafforzare la cooperazione per la tutela degli animali, attraverso forme di
potenziamento, coordinamento e sensibilizzazione delle azioni svolte dalla
Regione, dagli enti locali e dalle altre istituzioni competenti in materia;
tenuto conto che, ai sensi dell’articolo 47,
comma 3, della l.r. 45/2023, “l’Autorità è composta
in forma collegiale da tre membri, di cui un Presidente e due componenti; dura
in carica cinque anni e non può essere riconfermata per più di una volta”;
considerato che l’articolo 48 della l.r. 45/2023 dispone, al comma 1, che “Il Presidente e gli
altri componenti dell’Autorità sono eletti dal Consiglio regionale, a scrutinio
segreto, con deliberazione adottata a maggioranza dei due terzi dei
consiglieri. In caso di mancato raggiungimento del quorum nelle prime due
votazioni, dalla terza votazione, l’elezione avviene a maggioranza semplice dei
consiglieri”, e al comma 4 che “i componenti dell’Autorità sono scelti tra le
persone in possesso di specifica e comprovata formazione, competenza ed
esperienza nell’ambito dei diritti e della tutela degli animali e che non
svolgano alcuna attività in conflitto con il ruolo”;
viste:
- la deliberazione
dell’Ufficio di Presidenza n. 75 del 14 dicembre 2023, con la quale stato
approvato l’avviso per la nomina del Presidente e di due componenti
dell’Autorità regionale per i diritti degli animali d’affezione e la corretta
convivenza tra le persone e gli animali, ai sensi dell’articolo 47, comma 3,
della legge regionale n. 45/2023;
- la deliberazione n. 6 del
13 febbraio 2024, con cui l’Ufficio di Presidenza ha riaperto i termini per la
presentazione delle istanze di partecipazione;
- la deliberazione n. 16 del 20 marzo 2024,
con la quale l’Ufficio di Presidenza ha preso atto della verifica dei requisiti
dei candidati alla nomina del Presidente e di due componenti dell’Autorità
regionale per i diritti degli animali d’affezione e la corretta convivenza tra
le persone e gli animali, approvando l’elenco definitivo dei candidati
risultati idonei alla nomina de qua;
tenuto conto che nella 39^ seduta del
Consiglio regionale del 27 marzo 2027 è stata trattata la proposta di
provvedimento amministrativo n.162/12^ di iniziativa d'Ufficio recante:
"Nomina del Presidente e di due componenti dell’Autorità regionale per i
diritti degli animali d’affezione e la corretta convivenza tra le persone e gli
animali”, dando avvio alle operazioni di voto, separatamente, per il Presidente
e per i due componenti dell’Autorità;
considerato che, a seguito delle operazioni di
voto a scrutinio segreto per la nomina del Presidente dell’Autorità regionale
per i diritti degli animali d’affezione e la corretta convivenza tra le persone
e gli animali, al primo scrutinio lo spoglio delle schede ha dato il seguente
risultato:
- presenti e votanti: 24
- hanno riportato voti: Laratta Domenico voti
21, Giannicola Flaviano voti 1, schede bianche 2;
tenuto conto che, a seguito delle operazioni
di voto a scrutinio segreto per la nomina dei componenti dell’Autorità
regionale per i diritti degli animali d’affezione e la corretta convivenza tra
le persone e gli animali, al primo scrutinio lo spoglio delle schede ha dato il
seguente risultato:
- presenti e votanti: 24
- hanno riportato voti: Lomanno
Giuseppe voti 23, Giannicola Flaviano voti 1,
mentre al secondo scrutinio, a seguito delle
operazioni di voto a scrutinio segreto per la nomina di componente
dell’Autorità, lo spoglio delle schede ha dato il seguente risultato:
- presenti e votanti: 23
- hanno riportato voti: Giannicola Flaviano
voti 21, Caracciolo Paola voti 1, schede nulle 1;
rilevato che, a seguito delle operazioni di
voto sopra riportate, essendo stato raggiunto il quorum previsto all’articolo
48, comma 1, della l.r. 45/2023, il Consiglio
regionale ha proceduto alla nomina del Presidente e dei due componenti
dell’Autorità regionale per i diritti degli animali d’affezione e la corretta
convivenza tra le persone e gli animali;
delibera
per le considerazioni,
motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente
riportate:
-
di prendere atto
dei risultati riportati e di nominare, ai sensi degli articoli 47 e 48 della
legge regionale n. 10/2023, Laratta Domenico quale Presidente dell’Autorità regionale per i
diritti degli animali d’affezione e la corretta convivenza tra le persone e gli
animali, Lomanno Giuseppe e Giannicola Flaviano quali
componenti dell’Autorità;
-
di demandare al Settore Segreteria
Ufficio di Presidenza la trasmissione del presente provvedimento ai nominati,
con valore di notifica a tutti gli effetti di legge;
-
di trasmettere copia del presente
provvedimento al Segretario Generale, al Direttore Generale, al Settore
Segreteria Ufficio di Presidenza, nonché alla Presidenza della Giunta regionale
per il seguito di competenza e/o per opportuna conoscenza.
Art. 1
(Misure di prevenzione per la tutela del
territorio)
1.
Al fine di consentire l’acquisizione di servizi per lo svolgimento delle
attività volte alla precoce segnalazione degli incendi boschivi per la tutela
del territorio e la prevenzione delle calamità, è autorizzata per ciascuna
delle annualità 2024, 2025 e 2026 la spesa nel limite massimo di 2.500.000,00
euro, con allocazione alla Missione 09, Programma 05 (U09.05) dello stato di
previsione del bilancio 2024-2026.
2.
Alla copertura della spesa indicata al comma 1, si provvede mediante la
riduzione, per pari importo, delle somme stanziate nella medesima Missione 09,
Programma 05 (U09.05) al capitolo U0223321101 dello stato di previsione del
bilancio 2024-2026.
3. La Giunta regionale è
autorizzata ad apportare le necessarie modifiche allo stato di previsione della
spesa del bilancio di previsione 2024-2026.
Art.
2
(Entrata in vigore)
1.
La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Il Consiglio regionale
della Calabria
premesso che:
• la promozione della
legalità, dell’economia responsabile, della prevenzione e del contrasto dei
fenomeni della ‘ndrangheta, dell’estorsione e dell’usura previsti dalla legge
regionale 26 aprile 2018, n. 9 costituiscono una priorità della Regione Calabria;
• la Regione Calabria
intende dare attuazione alla politica di coesione sociale, economica e
territoriale perseguita dell’Unione Europea, attraverso l’utilizzo efficace ed
efficiente delle risorse pubbliche disponibili;
• gli ultimi anni, dal 2020
in poi sono stati caratterizzati dal tentativo dei governi nazionali e delle
istituzioni europee e mondiali di stimolare la crescita e far ripartire
l’economia dopo la fase pandemica;
• l’impatto dell’inflazione
e del costo dell’energia e delle materie prime penalizzano fortemente le
economie europee e in particolare i sistemi fragili come la Calabria;
• emerge quindi evidente la
necessità di costruire una maggiore capacità di intervento per fronteggiare le
tensioni dei mercati e difendere l’economia, i produttori e i consumatori
attraverso un utilizzo dinamico delle risorse adisposizione, riuscendo a riprogrammare
dinamicamente interventi e risorse a seconda dei cambiamenti che emergono con
sempre maggiore rapidità;
• spesso le più recenti
leggi regionali, tra cui la legge regionale n. 9/2018, scontano l’insufficienza
strutturale delle risorse economiche libere e disponibili e pur cogliendo gli
aspetti più critici della dinamica economica e sociale, scontano un deficit di
implementazione delle relative policy;
considerato che:
• a causa della rigidità
del bilancio della Regione Calabria, le risorse finanziarie regionali
destinabili agli interventi disciplinati dalla legge regionale 26 aprile2018,
n. 9 sono estremamente contenute, tanto che ai relativi capitoli del bilancio
di previsione 2023 è stata assegnata la somma complessiva di 130.000 euro e per
il 2024 la somma complessiva di 80.000 euro;
• il Programma Regionale
(PR) Calabria FESR FSE+ 2021-2027 costituisce lo strumento per l’attuazione
della politica di coesione sociale, economica e territoriale, perseguita
dall’Unione Europea;
• il PR Calabria FESR FSE+
2021-2027 prevede priorità e obiettivi specifici, a cui sono assegnate risorse
pubbliche di spesa pari ad euro 3.173.078.863;
• il Programma Operativo
Complementare (POC) Calabria 2014-2020, ha una dotazione totale pari a
920.271.099,00 euro;
• il Piano di Sviluppo e
Coesione (PSC) della Regione Calabria ha una dotazione totale pari a
3.589.860.000 euro;
• gli interventi
finalizzati alla promozione della legalità, dell’economia responsabile, della
prevenzione e del contrasto dei fenomeni della ‘ndrangheta e dell’usura
previsti dalla legge regionale 26 aprile 2018, n. 9, possono trovare attuazione
anche attraverso l’attuazione diretta o trasversale delle azioni previste dal
PR Calabria FESR FSE+ 2021-2027, dal POC Calabria e dal PSC Calabria.
Ciò premesso e ritenuto,
si impegna la Giunta
regionale
a
attivare le strutture tecniche e amministrative coinvolte nel processo di
programmazione, gestione e attuazione degli interventi del PR Calabria FESR
FSE+2023-2027, del POC Calabria e del PSC Calabria al fine di finanziare,
supportare e implementare gli obiettivi e gli interventi previsti dalla legge
regionale 26 aprile2018, n. 9. Tra gli interventi previsti dalla legge
regionale n. 9/2018, deve essere riconosciuta priorità agli interventi
contenuti nello strumento attuativo della legge regionale n. 9/2018, costituito
dal Piano speciale legalità, antiracket e antiusura, predisposto dalla
Commissione consiliare contro il fenomeno della 'ndrangheta, della corruzione e
dell'illegalità diffusa, ed approvato dalla Giunta regionale ai sensi dell’art.
4 della legge regionale n. 9/2018.
A
costituire presso il Dipartimento Economia e Finanze un apposito servizio per
la revisione continua dei programmi nazionali, regionali e comunitari e la
riallocazione dinamica delle risorse verso le finalità delle leggi regionali e
sottofinanziate e verso gli obiettivi prioritari della programmazione annuale.