XII^ LEGISLATURA
RESOCONTO
INTEGRALE
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N. 53
SEDUTA Di martedì 27 MAGGIO 2025
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO
Inizio lavori h. 15,13
Fine lavori h. 18,26
Presidenza del presidente Filippo Mancuso
La seduta inizia alle 15.13
Dà avvio ai lavori,
invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta
precedente.
Dà lettura del verbale della
seduta precedente.
(È approvato senza osservazioni)
Dà lettura delle
comunicazioni.
Passiamo
ora al primo punto all'ordine del giorno, la proposta di provvedimento
amministrativo numero 216/12^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza,
recante: “Riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre
2024, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del decreto legislativo 23 giugno
2011, numero 118 e conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2025-2027,
esercizio 2025, del Consiglio regionale della Calabria”:
Cedo
la parola al collega Caputo per illustrare il provvedimento. Prego.
CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri), relatore
Grazie,
Presidente.
Con
il presente provvedimento il Consiglio regionale è chiamato ad approvare il
riaccertamento dei residui attivi e passivi al 31/12/2024 dell'Assemblea
regionale e le conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2025-2027,
esercizio 2025, così come deliberato dall'Ufficio di Presidenza, con la
deliberazione numero 25 del 13 maggio 2025. L'approvazione del riaccertamento
dei residui è propedeutica all'approvazione del Rendiconto dell'esercizio 2024.
Dalle
attività di riaccertamento dei residui attivi e passivi, effettuate dagli
uffici competenti del Consiglio regionale, il risultato al termine
dell'esercizio 2024 è: l'ammontare dei residui attivi al 31/12/2024 è pari ad
euro 43.052.240,48; l'ammontare dei residui passivi al 31 dicembre 2024 è pari
ad euro 14.406.183,09; l'ammontare del Fondo pluriennale vincolato è pari ad
euro 7.528.640,03.
Contestualmente
sono approvate le variazioni, in conto competenza e in conto cassa, degli
stanziamenti del bilancio di previsione 2025-2027, esercizio 2025, a seguito
dell'adeguamento dei valori iscritti in bilancio, dell'ammontare dei residui
attivi e passivi esistenti al 31 dicembre 2024, dopo le operazioni di
accertamento ordinario dei residui e di reimputazione
degli impegni eliminati, in quanto non esigibili al 31/12/2024 e reimputati nell'esercizio 2025.
Le
risultanze del presente provvedimento saranno inserite nel Rendiconto del
Consiglio regionale relativo all'esercizio 2024. Sul presente provvedimento il
Collegio dei Revisori dei conti, con verbale numero 12 del 14 aprile 2025, ha
espresso parere favorevole.
Grazie.
Non ci sono richieste di intervento.
Prendiamo
atto del parere favorevole del Collegio dei Revisori dei conti.
Pongo in votazione il
provvedimento nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con richiesta
di autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento, unitamente ai
relativi allegati, è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo
al punto 2, la proposta di provvedimento amministrativo numero 212/12^ di
iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2025-2027
dell'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (ATERP)”.
Cedo
la parola al collega Montuoro per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie,
Presidente. Buon pomeriggio a tutti.
La
proposta di provvedimento posta all'approvazione di questa Assemblea è stata
approvata dalla seconda Commissione bilancio nella seduta del 28 aprile scorso.
Il
provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni
istruttorie del Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici, del Dipartimento
economia e finanze e del parere del Revisore unico dei conti dell'Azienda.
Il
Revisore unico dei conti, con verbale numero 4 del 10/02/2025, ha verificato
che il bilancio è stato redatto nell'osservanza delle norme di legge, dello
Statuto dell'Ente, del regolamento di contabilità e delle norme del decreto
legislativo numero 118 del 2011.
Con
riferimento alle norme in materia di spending
review, l'Organo di controllo rileva
che le previsioni di bilancio relative alla spesa del personale e agli acquisti
di beni e servizi è coerente con il contenimento della spesa di cui ai commi 1
e 2-bis, dell'articolo 1, della legge
regionale 62/2023. Altresì, è stata rilevata la coerenza tra la previsione di
spesa per investimenti con il Piano triennale dei lavori pubblici e il
cronoprogramma dei pagamenti.
Conclusivamente,
il Revisore unico dei conti, al netto dei rilievi effettuati, avendo rilevato
la coerenza interna, la congruità e l'attendibilità contabile dei dati di
bilancio, attesta che il progetto di bilancio stesso nel suo complesso è
redatto con chiarezza e rappresenta in modo corretto la situazione finanziaria,
in conformità alle norme dei principi contabili adottati per la formazione
dello stesso, ed esprime parere favorevole all'approvazione della proposta di
bilancio di previsione 2025-2027.
Il
Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici, nell'istruttoria di competenza,
ha verificato il rispetto dei limiti di spesa previsti in materia di spese del
personale e di funzionamento di cui alla vigente normativa regionale in materia
di spending review.
A
conclusione dell'attività istruttoria, il Dipartimento vigilante ritiene che
sussistano le condizioni di legge in ordine alla congruità e attendibilità
delle previsioni di bilancio ed esprime parere favorevole sulla proposta di
bilancio di previsione 2025-2027e sui documenti allegati.
Il
Dipartimento economia e finanze, a seguito dei controlli eseguiti, rileva che
viene rispettato l'equilibrio generale del bilancio, posto che il totale
complessivo delle entrate risulta pareggiare con il totale complessivo delle
spese.
Il
Dipartimento con riferimento alla gestione di cassa, evidenzia che ATERP
Calabria, nel rispetto dei termini previsti dal decreto-legge 19 ottobre 2024,
numero 155, ha provveduto all'approvazione del Piano annuale dei flussi di
cassa, strumento finalizzato alla riduzione dei tempi di pagamento delle
Pubbliche Amministrazioni.
Per
quanto concerne l'accantonamento al Fondo crediti di dubbi esigibilità, il cui
importo sembrerebbe essere congruo, il Dipartimento raccomanda all'Ente, nel
corso dell'esercizio corrente, qualora se ne ravvisassero le necessità, di
aggiornare le previsioni di spesa di cui al predetto Fondo, verificandone, a
seguito dell'attività di gestione, il perdurare della congruità, in ragione di
eventuali variazioni apportate agli stanziamenti di competenza dei relativi
capitoli di entrata, nonché con riferimento all'effettivo andamento degli
incassi.
Per
quanto concerne il Fondo pluriennale vincolato, il Dipartimento raccomanda
all'Ente, a seguito dell'approvazione della procedura di riaccertamento dei
residui 2024, di apportare i necessari correttivi al predetto
Fondo pluriennale vincolato, sia per la parte corrente sia per quella in conto
capitale, nel rispetto del principio contabile applicato della competenza
finanziaria potenziata.
A
conclusione dell’attività istruttoria, lo stesso Dipartimento ritiene possibile
procedere, da parte della Giunta regionale, alla trasmissione della proposta di
bilancio di previsione 2025-2027 dell'ATERP Calabria al fine della successiva
trasmissione dello stesso al Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 57,
della legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8.
Grazie,
Presidente.
Grazie. Ha chiesto di
intervenire il collega Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Prima di entrare nel merito di questo provvedimento, vorrei
sottolineare due aspetti che considero importanti e rilevanti per la vita
politico amministrativa e anche istituzionale della Regione. Il primo: mi pare
ormai acclarata la decisione della Regione di non costituirsi parte civile
nella strage di Cutro; mi pare che ci sia una decisione di costituzione
parziale che non sapremo se verrà accolta. È, però, un fatto istituzionale di
una certa rilevanza che caratterizza la vita e il prestigio e l'autorevolezza
delle Istituzioni; il secondo: dal mio modesto punto di vista, credo che anche
sull'appuntamento referendario dell’8 e del 9 giugno, che sottolinea
l'esigibilità del diritto-dovere al voto previsto dalla Costituzione, sarebbe
anche utile far conoscere ai calabresi cosa pensino il Presidente della Regione
e il Presidente del Consiglio, almeno dal punto di vista della partecipazione
democratica e riguardo al diritto-dovere costituzionale del voto.
Nel
merito del provvedimento, noi abbiamo avuto un confronto molto articolato
nella Commissione e ho anche apprezzato le modalità di relazione dell'attività
che sono state esposte dalla Commissaria.
Le
attività che afferiscono all'ATERP oggi acquisiscono una importanza strategica
fondamentale anche corroborata da alcune scelte di decisione nazionale ed
europee, tant'è che per la prima volta, addirittura a livello europeo, c'è
un'attenzione sulle politiche abitative pubbliche importantissima - per la
prima volta a quel livello viene costituita una apposita Commissione – e pure a
livello nazionale si è sviluppato tutta una discussione - è ancora aperta - sul
Piano nazionale casa, che riguarda: l'edilizia popolare, il fondo affitti, la
manutenzione delle case popolari.
In
merito a questa attività, ho chiesto alla commissaria, nella seduta di
Commissione, se ancora fosse commissaria o direttore generale, perché non si
capiva; e non si capisce e non si comprende, come mai, avendo espletato ormai
da tempo l'avviso pubblico per la nomina del direttore generale, non si proceda
alla nomina del direttore generale per irrobustire e rafforzare questa missione
strategica, importante e fondamentale nella nostra Regione.
Quest'Aula
conosce meglio di me la differenza sostanziale tra il commissario e il
direttore generale. Un commissario che viene prorogato di volta in volta per 30
giorni, 45 giorni, denota un approccio del governo regionale di provvisorietà,
di impostazione effimera, quando l'ATERP invece dovrebbe assolvere a funzioni strategiche
rilevantissime nella nostra Regione e non solo per le problematiche esistenti e
che sono, più o meno, di natura storica: il contrasto alla morosità, il
contrasto alle occupazioni abusive, il rapporto anche con i Comuni. La
relazione della commissaria è stata abbastanza puntuale dal punto di vista
dell'evoluzione in merito al contrasto alla morosità.
In
Commissione l’ho già detto, ma lo ridico, lo ribadisco e lo sottolineo in
Consiglio: poiché è stata espletata la gara per il recupero, vorremmo che, con
la sensibilità e la delicatezza necessarie, si prestasse l'attenzione utile,
prima di arrivare a possibili provvedimenti ultimativi, come ad esempio
eventuali procedure di sfratto. Infatti, dobbiamo tenere tutti quanti in
considerazione che siamo di fronte a famiglie che vivono in uno stato di
fragilità economica e sociale. È giusto attivare, quindi, un recupero graduale,
attraverso formule, tipo la rateizzazione, che consentono a queste famiglie di
potersi mettere in regola.
E
poi, sinceramente, va prestata attenzione anche ad alcuni progetti strategici e
importanti che l'ATERP può sviluppare - so che li sta sviluppando - sul fronte
energetico, grazie a misure del PNRR che puntano a migliorare l'efficienza
degli immobili pubblici, quindi anche in situazioni di povertà energetica.
Per
questa ragione, sinceramente, pur apprezzando - lo ripeto - gli sforzi che sono
stati fatti in merito ad alcune problematiche, che comunque restano ancora
abbastanza colpose, noi pensiamo che il recupero della morosità si aggiri
intorno a 80 milioni di euro. Non è una cifra banale, non sono quisquilie! Di
fronte a questi miglioramenti, che oggettivamente si sono in qualche modo
realizzati, non comprendiamo, invece, questo atteggiamento del governo di
continuare a mantenere una direzione e un governo provvisori, che mi pare sia
di 30, 45 giorni.
Quindi,
chiediamo al governo regionale di procedere con immediatezza per dare una
direzione strutturale, stabile, in grado di consentire una pianificazione o una
programmazione efficace per affrontare non solo le tante problematiche
esistenti ma, soprattutto, per valorizzare, da questo punto di vista, le tante
opportunità che possono produrre benefici concreti, sia per una riduzione
effettiva dei consumi energetici, sia per valorizzare il patrimonio edilizio
sia per migliorare la qualità della vita e la tutela dell'ambiente.
Per
queste ragioni, a nome del Gruppo del Partito Democratico, annuncio il nostro
voto di astensione.
Grazie,
Presidente.
Grazie.
Non ci sono richieste di intervento.
Pongo in votazione il
provvedimento nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con richiesta
di autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento, unitamente ai
relativi allegati, è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Punto
numero 3, la proposta di provvedimento amministrativo 213/12^ di iniziativa
della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2025-2027 dell'Azienda
Calabria Verde”.
Cedo
la parola al collega Montuoro per illustrare il provvedimento.
Grazie,
Presidente.
La
proposta di provvedimento posta oggi all'approvazione di questa Assemblea è
stata approvata dalla seconda Commissione bilancio nella seduta del 28 aprile
scorso.
La
proposta è relativa al bilancio di previsione 2025-2027 dell'Azienda Calabria
Verde.
Il
Revisore unico dei conti rileva che il bilancio di previsione è stato
predisposto nel pieno rispetto dei principi contabili generali, contenuti nel
decreto legislativo 118/2011, e che il bilancio 2025-2027 è da considerarsi
come il primo bilancio approvato dopo la corretta sistemazione dei conti e
l'attuazione di una concreta ed equilibrata gestione aziendale. Il Revisore dei
conti esprime parere favorevole alla proposta di bilancio di previsione per gli
esercizi 2025-2027.
L’Unità
operativa autonoma politiche della montagna, foreste e forestazione, prende
atto che i limiti di spesa sono stati rispettati per l'esercizio 2025. I
suddetti limiti massimi sono stati rideterminati per effetto del trasferimento
del personale e in ragione di nuove attività assegnate all'azienda, con
conseguente inevitabile aumento della spesa.
Viene
rilevato, altresì, che sulla base delle risultanze del bilancio di previsione
regionale 2025-2027 non è presente il trasferimento, di cui alla legge numero
197 del 2022.
L'Unità
operativa autonoma della montagna, a conclusione dell'istruttoria, rilascia
parere favorevole al bilancio di previsione esercizio 2025-2027 all'Azienda
Calabria Verde, a condizione che: l'Azienda dia priorità alla risoluzione della
problematica inerente al pagamento del TFR, nonché quantifichi le suddette
risorse per il personale proveniente dagli ex
Consorzi di bonifica che al momento costituirebbero crediti di dubbia
esigibilità, atteso che tali somme difficilmente potranno essere trasferite
all'Azienda, ma costituiscono un obbligo a cui lo stesso Ente non può
sottrarsi; che si reperiscano le risorse necessarie per la totale copertura
delle spese afferenti all'annualità 2027.
Il
Dipartimento economia e finanze nell'istruttoria di competenza evidenzia la
presenza di un margine di parte corrente positivo e, stante l'attuale attività
di manutenzione idraulica e forestale, di cui alla legge 296 del 1993, le
previsioni di spesa per l'esercizio 2027 sono state rideterminate in relazione
alle effettive coperture finanziarie.
Pertanto,
al fine di salvaguardare gli equilibri contabili, nelle more del reperimento
delle necessarie risorse per il finanziamento di tutte le spese legate alla
gestione del comparto forestazione, il Dipartimento raccomanda all'Ente di non
impegnare alcuna spesa con carattere ripetitivo, procedendo in tal senso ad
assumere obbligazioni giuridicamente vincolanti in conto dell'esercizio 2027,
per le sole spese di investimento e per la fornitura di beni e servizi aventi
carattere pluriennale che, in quanto legate a procedure d'appalto perfezionate
nel corso dell'anno 2025, alla luce degli attuali stanziamenti di
bilancio, presentano le effettive
coperture finanziarie.
Con
riferimento alla previsione di entrata e di spesa contenuta nella proposta di
bilancio dell'Ente, sono garantiti sia gli equilibri contabili, posto che il
totale complessivo delle entrate risulta pareggiare con il totale complessivo
delle spese per ciascuno degli esercizi considerati, sia per la presenza di un
saldo finale di cassa non negativa.
Il
Dipartimento, altresì, segnala che nella Tabella del risultato di
amministrazione presunta al 31/12/2024 risulta una parte disponibile con valore
negativo a – 21.046.657,06; tale importo è stato ripartito nell'annualità 2025
e 2026 del bilancio di previsione in esame quale prima voce della spesa,
rispettivamente per euro 10.523.328,53 per ogni annualità, entro i limiti
temporali di cui alla vigente normativa, in relazione alla quale il ripiano del
disavanzo deve avvenire entro la fine della legislatura della Regione, 2026.
Per
quanto concerne il Fondo crediti di dubbia esigibilità, ad avviso del
Dipartimento, lo stesso sembrerebbe congruo.
Con riferimento al Fondo pluriennale vincolato, il Dipartimento rileva che il suddetto Fondo, pari a zero, risulta formalmente corretto. Tuttavia, raccomanda all'Ente, a seguito del completamento della procedura di riaccertamento dei residui 2024, di apportare i necessari correttivi al predetto Fondo, sia per la parte corrente sia per quella in conto capitale, nel rispetto del principio contabile applicato della competenza finanziaria potenziata. A conclusione dell'attività istruttoria, il Dipartimento economia e finanze ritiene possibile procedere da parte della Giunta regionale alla trasmissione della proposta di bilancio di previsione 2025-2027 dell'Azienda Calabria Verde al Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 57, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il collega Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Anche su questo punto, nella Commissione bilancio più volte, nel corso di questi mesi e di questi anni, abbiamo sviluppato un confronto molto articolato, anche abbastanza puntuale, ed è stato unanimemente riconosciuto lo sforzo contabile che è stato messo in atto. Sotto questo versante, Azienda Calabria Verde è stata caratterizzata per parecchi anni da una gestione molto provvisoria; nel corso di questi anni, invece, via via, si sta orientando sempre di più, in maniera graduale ma anche abbastanza spedita, verso una ordinata approvazione dei bilanci e una sistemazione contabile. Ora, qual è la riflessione politica che ha, sotto questo aspetto e da questo versante, caratterizzato il confronto delle diverse posizioni che si sono democraticamente e puntualmente manifestate?
Non vorrei che questa operazione, che è sicuramente molto importante e anche positiva, resti però una operazione di mera natura contabile, senza cioè che sia agganciata ad una operazione di rilancio per quanto riguarda, invece, la valorizzazione dell'immenso patrimonio forestale calabrese e affrontare i profondi cambiamenti climatici, il rischio idrogeologico a cui la Calabria, purtroppo, ahimè, è soggetta. Da questo versante ho visto delle posizioni molto più avanzate e anche più disponibili del presidente Occhiuto, l'altra sera al Congresso regionale della Cisl, piuttosto che quelle dell'assessore che, ancora, mantiene, evidentemente per gli impegni che ha in altri settori - trasporto pubblico locale, agricoltura - un atteggiamento adagiato su un approccio quasi burocratico; questo, secondo me, non fa bene al settore, non fa bene alla difesa del grande patrimonio pubblico forestale calabrese e non fa bene anche dal punto di vista ambientale e per la mitigazione del rischio idrogeologico, che si corre in Calabria. Da questo versante, pur avendo anche qui espresso queste considerazioni utili e positive per una gestione più ordinata, noi riteniamo che, tuttavia, ancora permangano delle criticità che vanno comunque affrontate. Attenzione: non sono solo criticità rilevate dall'opposizione, ma sottolineate ed evidenziate anche dai Dipartimenti e dalle diverse Istituzioni che interagiscono ad esprimere un giudizio sull'approvazione del bilancio di previsione.
Quali sono le due, tre considerazioni che noi abbiamo sottoposto ad un'attenta e approfondita valutazione del governo regionale? Intanto si continua ad agire sul versante dell'emergenza, si interviene ex post e non si attiva adeguatamente per come si potrebbe, invece, l'azione di prevenzione; si interviene sempre dopo a spegnere l'incendio, non per prevenirlo. Ed è una concezione, da questo versante, che non è assolutamente positiva e, nonostante l'introduzione di nuovi strumenti tecnologici importanti, come i droni ed altre misure che possono anche rafforzare e irrobustire l'azione di prevenzione, siamo sempre di più convinti che senza il presidio del territorio e, quindi, e l'implementazione delle risorse umane, di nuove professionalità, anche a carattere di lavoro a tempo determinato, non si riuscirà a valorizzare, consolidare e difendere questo immenso patrimonio boschivo.
Poi, ci sono altri due aspetti che non sono affatto banali: quello che riguarda, così come riferito anche dal revisore, i crediti di dubbia esigibilità e quello dei TFR maturati dai lavoratori; siamo di fronte ad una necessaria disponibilità di 46 milioni e dalle discussioni che si sono fatte, con le risorse disponibili, non si arrivano a coprire più di 20 milioni e, quindi, mancherebbero 26 milioni per pagare il trattamento di fine rapporto dei lavoratori. Questo è un problema che va posto e che va affrontato, non possiamo ignorarlo e non riconoscere ai lavoratori, dopo anni di sacrificio e di lavoro, il trattamento di fine rapporto. Poi c'è un altro elemento che desta una certa preoccupazione, anche se avverrà nel 2027, però il bilancio di previsione ha una pianificazione, una programmazione, si prefigge di realizzare degli obiettivi negli anni di riferimento: nel 2027, a mio avviso - lo dico dal versante di una lettura politica - c'è una provocazione inaccettabile verso la categoria dei forestali. Non solo, nel corso di questi anni gli operai forestali hanno garantito la difesa del patrimonio boschivo, il rimboschimento, il presidio del territorio, la manutenzione ordinaria e straordinaria, evitando catastrofi naturali come sono purtroppo, ahimè, avvenute nel passato; non solo agli operai forestali non viene garantito adeguatamente, con le risorse sufficienti, il trattamento, la liquidazione del trattamento di fine rapporto, ma – udite, udite - nel 2027 si dovrà fare addirittura una valutazione sull'eventuale soprannumero dei lavoratori.
Non lo dico io, lo dicono i Dipartimenti.
Attenzione! Non è una riflessione che sta facendo il consigliere di minoranza. Lo dicono i Dipartimenti. E qualora a quella data non ci saranno dei risparmi di risorse, addirittura si ipotizza per i lavoratori, alternativamente, il contratto di solidarietà o la cassa integrazione guadagni. Sinceramente, caro assessore, caro governo regionale, non credo sia questo l'atteggiamento che merita questa categoria che ha fatto la storia sociale di questa regione, che ha fatto la storia anche dal punto di vista del consolidamento e del rimboschimento di questo immenso patrimonio boschivo che fa detenere alla Calabria l'indice di boscosità più alto di tutto il nostro Paese. Da questo versante, quindi, noi sollecitiamo, come abbiamo fatto - credo che presenteremo a breve dei provvedimenti adeguati - dei provvedimenti per affrontare la problematica del trattamento di fine rapporto, per affrontare la problematica del 2027 e scongiurare questa ipotesi. Poi, siamo assolutamente convinti che ormai è arrivato il momento di introdurre in questo settore strategico, nevralgico, importante e fondamentale per la tutela ambientale e per tutta una serie di altre potenzialità che può sviluppare, l'implementazione delle risorse umane che possono garantire un adeguato presidio del territorio e che potrebbero, in modo particolare nelle zone interne, arrestare lo spopolamento di interi comuni: intere comunità, nuove generazioni e famiglie che vanno via dalla nostra regione.
Per queste motivazioni, anche su questo provvedimento, il gruppo del Partito democratico in Consiglio regionale si asterrà.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Grazie, collega Mammoliti.
Ha chiesto di intervenire l'assessore Gallo. Ne ha facoltà.
Grazie, signor Presidente, colleghi consiglieri, grazie ancora al collega Mammoliti che si occupa in maniera assidua di questioni legate al settore forestale. Lo fa anche con competenza e lo fa, naturalmente, da un angolo di visuale che è quello dell’opposizione; però, il confronto c'è su ogni strumento finanziario che riguarda l’Azienda Calabria Verde, c'è su questi temi. Peraltro, penso di essere stato già chiaro in altre circostanze e non ho capito bene adesso quale sia la diversità di atteggiamento e di comportamento fra me e il presidente Occhiuto. Pare che io sia arroccato su posizioni che non credo siano contrastanti con il mondo della forestazione; quel mondo della forestazione - repetita iuvant, onorevole Mammoliti - al quale la sua parte politica non ha voluto molto bene nel corso degli anni. Onorevole Gentile, lei ha esaminato nella Commissione che presiede anche le questioni di Calabria verde, insieme, credo, alla Commissione bilancio, e, in ogni circostanza, l'onorevole Mammoliti, facendo il suo lavoro - io ho fatto questo lavoro di opposizione, quindi lo so benissimo, lungi da me l'idea di giudicare un collega che fa opposizione - è incalzante su questioni che riguardano il settore forestale; quel settore forestale che noi in questi anni abbiamo guidato, rispetto al quale abbiamo sempre fatto fronte agli impegni che non abbiamo determinato e creato noi, peraltro impegnando anche tanti fondi per essere puntuali in tante circostanze. In altri momenti non è accaduto esattamente questo.
Calabria Verde, tra l’altro, eredita dalle precedenti gestioni, quelle gestioni che afferivano alla sua parte politica. E lei mi dirà: “Non c'ero”. È chiaro, ma noi, per continuità politico-amministrativa, gestiamo problemi anche nel settore forestale che ci rivengono da altre amministrazioni, da altre esperienze; la gestione di quel settore forestale che negli anni del presidente Oliverio, quindi, del Presidente di centro sinistra, ha determinato per Calabria Verde pesanti problematiche. C'è un decreto che chiede a Calabria Verde 70 milioni da parte della Regione. Calabria Verde restituisce tre milioni e mezzo all'anno alla Regione perché ci fu una revoca di un finanziamento su un PAC 14-20 che ha determinato questo buco di bilancio; il direttore Oliva ha determinato e ha individuato altri 30 milioni di buco di bilancio, determinato dalla gestione precedente alla sua. Mi pare fosse il generale Marigiò, nominato dal presidente Oliverio. Quindi, noi - repetita iuvant - stiamo colmando problematiche, peraltro, determinate anche nella Commissione bilancio della Camera, quando - repetita iuvant - il Governo di centro sinistra ha eliminato, nel 2019 per il bilancio 2020, il contributo che annualmente veniva dato alla forestazione calabrese; per cui siamo rimasti soli e le ricordo anche - repetita iuvant – che, quando il presidente Occhiuto, allora capogruppo di Forza Italia, per dare ossigeno a quella forestazione alla quale lei è affezionato, quindi agli operai forestali, era riuscito ad avere un contributo straordinario per 80 milioni di euro, proprio per far sì che noi facessimo fronte agli impegni assunti nel corso degli anni nei confronti dei nostri operai forestali, i parlamentari del suo Partito - vado a vedere gli atti parlamentari - furono contrari in quelle circostanze; per fortuna poi l'emendamento passò lo stesso.
Capisco la sua affezione, ma la sua parte politica, questa affezione non la dimostra.
Questa maggioranza, questi consiglieri ai quali lei si rivolge, così come si rivolge a me, in ogni circostanza, votando i bilanci di Calabria Verde, grazie all'impegno del direttore Oliva, votando i fondi FSC per la forestazione calabrese, invece, hanno dimostrato affezione reale e concreta.
Certo, non è facile far fronte ad una serie di questioni e problematiche anche di natura finanziaria. Per il 2027, in questo momento - lo dico io adesso - alla forestazione c'è il contributo dei 56 milioni, non c'è più il contributo FSC, ma io posso assumere formale impegno… - in questo momento non c'è il Presidente in Aula - non credo che la differenza di posizioni fra me e il presidente Occhiuto sia sul fatto che il presidente Occhiuto abbia detto che non dà copertura alla forestazione calabrese. Non è mai accaduto, non accadrà. Nel 2027 contiamo di esserci noi e, naturalmente, daremo copertura alla forestazione non appena ce ne sarà la possibilità. Intanto, questo passaggio ci serve per approvare gli strumenti finanziari di Calabria Verde che ci serviranno per fare quello che lei rivendica: un Piano delle assunzioni per concludere il contratto e il CIL; questi sono passaggi fondamentali per dare ulteriore attenzione al mondo della forestazione che, naturalmente, stiamo cercando anche di rifondare perché, negli anni in cui non c'è stata la nostra guida, ma quella del centrosinistra, non c'era un Piano di gestione forestale, non c'era un percorso sui certificati verdi. Per rendere produttiva la forestazione, credo che alcuni passaggi si stiano facendo - si sta programmando anche il settore vivaistico - e siano importanti, consentendoci in questi anni di far fronte agli impegni.
Non c'erano strumenti finanziari! Di che cosa parliamo, onorevole Mammoliti?
In questi anni il direttore Oliva ha approvato gli strumenti finanziari a partire dal 2018 perché questo settore in precedenza era lasciato completamente alla deriva.
E lei in ogni momento, in ogni seduta di Consiglio regionale ci viene a fare la morale! La morale la può fare se si spoglia dell'appartenenza al centro sinistra e al PD, che non ha voluto bene al settore forestale, nonostante il settore forestale, storicamente, anche per l'allocazione in alcune aree della nostra regione, sia stato un polmone, anche dal punto di vista elettorale, per il centrosinistra e per il PD. Diciamolo con grande chiarezza e chiariamo queste cose una volta per tutte.
Noi faremo fronte a tutti gli impegni. È un momento di riorganizzazione del settore, peraltro ci sono tanti pensionamenti e io credo che il presidente Occhiuto con questa Giunta regionale, con questa maggioranza, saranno quelli che rilanceranno anche la forestazione, attraverso l'impegno a tempo parziale. Tutto questo costituisce una speranza per le aree interne e noi vogliamo assumerci tutte le responsabilità del caso, a partire, noi, dall'approvazione di questo bilancio di Calabria Verde che è propedeutico ad un Piano assunzionale e per altri adempimenti necessari alla ristrutturazione di Calabria Verde.
Calabria Verde naturalmente ha difficoltà perché un ente che deve restituire 105 milioni alla Regione Calabria, per inefficienze amministrative di altri, è un ente in difficoltà; ma noi faremo fronte a tutte le difficoltà. Grazie, comunque, per lo stimolo in ogni occasione che ci consente di parlare e raccontare anche il nostro impegno per il settore forestale.
PRESIDENTE
Grazie, assessore. Ha chiesto di intervenire il collega Bevacqua. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
L'intervento dell'assessore Gallo mi ha sollecitato ad intervenire, innanzitutto per ricordargli che il presidente Oliverio non governa più questa Regione da 6 anni, mentre l'assessore regionale al ramo è l'assessore Gallo dal 2018. Se dopo sei anni lei continua a ripetere la stessa storiella, lo stesso ritornello, cioè che “avete trovato i conti non in ordine”, che “avete fatto questo, avete fatto quello”, se questi sono i tempi necessari per risolvere i problemi, credo che per la Calabria passeranno anni e anni per poter ricevere delle risposte. Quindi non ripeta al collega Mammoliti ogni volta la solita storiella, dato che allora lui non c'era in Consiglio, ma c'ero io in Consiglio nel 2018 e c'è tanto di non vero in quello che lei racconta qui in quest’Aula, a partire da come il PD si è posto, allora, a sostegno anche della posizione del capogruppo di Forza Italia. Nessuno in quest'Aula è venuto allora a dire: “Siamo contro la risoluzione dei problemi, siamo contro la possibilità di trovare i finanziamenti”! Quindi, non venite qui a darci lezioni, perché poi la politica è fatta anche di responsabilità. Assessore Gallo, di quest'Aula parlo io, non parlo di altre aule. Mi sembra che all'unanimità avessimo chiesto un intervento del Governo nazionale per risolvere il problema e questo è un tema che ricade sulla responsabilità di ognuno di noi, rappresentanti di quest'Aula, parte di quest'Aula che va al di là del colore politico. Noi spesso siamo contro il Governo nazionale quando alcuni provvedimenti non ci piacciono. L'abbiamo fatto sull'autonomia differenziata e lo facciamo verso il Governo nazionale perché non condividiamo la posizione allora assunta che si sta portando avanti. Questa è responsabilità, non difendere il colore politico sempre e in ogni occasione, in ogni luogo e ripetere sempre lo stesso ritornello.
Io vorrei ricordare al collega Gallo che le programmazioni si portano a termine quando si ha il tempo necessario di poterle portare a termine. Lei oggi ci dice che questo provvedimento è propedeutico per pensare a un Piano di assunzioni parziali. Credo che prima lei ci debba spiegare che cosa intende per Calabria Verde, se ritenete centrale Calabria Verde nelle politiche ambientali, di difesa del territorio, di dissesto idrogeologico e poi potrete parlare di assunzioni, altrimenti facciamo sempre il gioco delle tre carte: si avvicina la campagna elettorale e qualcuno pensa di mettere in campo Piani di assunzione! Voglio ricordare che manca un anno e mezzo alle elezioni regionali e non vorremmo che questo, anziché diventare uno strumento di programmazione seria per lo sviluppo del territorio, diventi strumento per fare clientele in quel periodo elettorale. Questo lo denunciamo da adesso.
Se, invece, c'è - lo dico al collega Gallo - un progetto serio sulle prestazioni e ci spiegate che cosa intendete per programmazione, per politica forestale, per la difesa del territorio, per il dissesto idrogeologico, per la manutenzione del territorio, per il rimboschimento, allora noi saremo al vostro fianco, però, prima, dovete convincerci della vostra idea, assessore Gallo, del suo progetto e di quello che ha anche annunciato recentemente il presidente Occhiuto al Congresso regionale della Cisl. Noi siamo disponibili! Quando si affrontano i problemi centrali per la vita dei calabresi, come quello della difesa del territorio, come quello di evitare lo spopolamento dei territori, come quello di difendere il nostro patrimonio ambientale, culturale, storico e architettonico, noi ci siamo, non ci tiriamo indietro. Ecco perché credo, assessore Gallo, che prima di parlare di un Piano di assunzioni, ci deve spiegare che cosa intendete voi per Calabria Verde. Oggi Calabria Verde è un morto che cammina, è un morto che cammina senza professionalità adeguate. Per adeguate intendo figure professionali di un certo livello. Senza una struttura burocratica e amministrativa efficiente non andiamo da nessuna parte, perché la programmazione è necessaria se si ha prima una base, se il progetto ha delle fondamenta solide. Noi vorremmo capire se lei ha oggi un progetto serio per la forestazione, per il rilancio di Calabria Verde. In tal caso, noi saremo al suo fianco, assessore Gallo, perché di fronte alle responsabilità, di fronte alle sfide verso i calabresi noi ci siamo sempre senza paura, senza timore di essere accusati di essere strumentali o di essere magari a supporto della maggioranza.
Le scelte pubbliche sono importanti, in quest'Aula sono importanti. Oggi, se lei ha un progetto di rilancio del settore e dell’Ente che oggi è al servizio di questo progetto, noi ci saremo con le nostre proposte, le nostre idee e la visione che abbiamo della Calabria e della forestazione.
Grazie, collega Bevacqua. Ha ragione, ci vuole un po’ di tempo per sanare tutti i danni fatti negli anni precedenti.
Se non ci sono altre richieste di intervento, pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento, unitamente ai relativi allegati, è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo al punto quattro, la proposta di legge numero 325/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Tavernise, Katya Gentile, Talerico, Muraca, recante: “Istituzione della rete dei Borghi della Calabria”.
Cedo la parola alla collega Gentile per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie, Presidente. Buongiorno pomeriggio a tutti.
La presente proposta di legge rappresenta un'iniziativa importante che si inserisce in un più ampio disegno strategico di questa maggioranza, volta a valorizzare i territori e rilanciare le economie locali, a promuovere un turismo più sostenibile e ad affrontare in maniera strutturata fenomeni complessi e urgenti come lo spopolamento, la desertificazione culturale e il progressivo abbandono delle aree interne.
In questi anni abbiamo assistito a un cambiamento profondo nelle modalità con cui si viaggia, si scoprono i territori e si cercano esperienze. Il turismo non è più solo una dimensione di consumo, ma sempre più diventa un modo per entrare in relazione con i luoghi e con le comunità che li abitano.
Dopo la pandemia, il desiderio di autenticità, di contatto con la natura, di spazi aperti e di ritmi più umani ha spinto sempre più persone a preferire mete meno note, meno affollate, ma più autentiche. È in questo contesto che i borghi, i piccoli centri storici e le realtà locali ricche di cultura, storia e tradizione hanno assunto un nuovo ruolo strategico.
La Calabria, per sua natura e per il suo patrimonio diffuso, ha tutte le carte in regola per dimostrare da protagonista questa evoluzione: con centinaia di borghi sparsi tra costa, colline e montagne, la nostra regione custodisce un mosaico unico di bellezza architettoniche, tradizioni popolari, produzioni artigianali ed eccellenze enogastronomiche. Si tratta di un capitale immenso, spesso sottovalutato e sottoutilizzato, che merita di essere valorizzato in maniera sistemica, programmata e strutturata.
La presente proposta di legge nasce proprio con questa ambizione.
Istituire una rete regionale dei borghi della Calabria non è solo un fatto e un atto di riconoscimento formale, ma un vero e proprio strumento di politica territoriale. Una rete che consenta di individuare, sostenere e promuovere i Comuni che posseggono specifici requisiti di pregio storico, artistico, culturale e paesaggistico; una rete che favorisca l'accesso a progettualità integrate, che faciliti la sinergia tra territori e che dia visibilità a luoghi straordinari ma troppo spesso dimenticati.
La legge prevede la definizione di un sistema chiaro e trasparente per l'adesione alla rete, con l'individuazione di criteri come la presenza di centri storici ben conservati, di beni culturali fruibili, di produzioni tipiche e attività economiche turisticamente attrattive, nonché di eventi capaci di animare il territorio durante tutto l'anno. È prevista, inoltre, l'iscrizione automatica per i Comuni già appartenenti a reti nazionali, riconosciuti come i borghi più belli d'Italia, bandiere arancioni, borghi autentici d'Italia e città slow, rafforzando così la connessione tra le politiche regionali e quelli già esistenti a livello nazionale. L'intento è costruire una vera e propria infrastruttura immateriale, un sistema di riconoscimento e coordinamento utile sia ai territori sia agli attori istituzionali e privati. I vantaggi che questa rete potrà generare sono molteplici: dal punto di vista turistico i borghi possono rappresentare un'alternativa concreta alle mete costiere sovraffollate, offrendo percorsi di visita autentici e rispettosi dell'ambiente, esperienze enogastronomiche locali, itinerari religiosi e culturali, eventi tradizionali che restituiscono il senso profondo dell'identità calabrese.
Dal punto di vista economico il rilancio dei borghi può stimolare nuove forme di imprenditoria locale, attrarre investimenti, rilanciare l'artigianato e le produzioni agroalimentari di qualità e contribuire alla rigenerazione del patrimonio edilizio esistente. Non è un caso che sempre più investitori, anche esteri, guardino ai nostri borghi come opportunità di investimento immobiliare, culturale e turistico. Ma i borghi non sono soltanto un'opportunità di sviluppo, essi sono anche e soprattutto luoghi dell'anima, custodiscono la memoria, le radici, la lingua, le relazioni autentiche. Vivere e investire nei borghi significa quindi recuperare un rapporto sano con il tempo, con l'ambiente, con la Comunità, per questo valorizzarli significa anche promuovere coesione sociale, inclusione, qualità della vita e restituire dignità e futuro a luoghi troppo a lungo trascurati dalle politiche pubbliche. In questo senso questa proposta di legge si integra perfettamente con gli obiettivi del Piano regionale di sviluppo turistico sostenibile 2023-2025 e con il recente rapporto “Nuovo modello di sviluppo per la Calabria”, che individua proprio nei borghi, nei nuovi turismi e nelle qualità territoriali uno degli assi strategici su cui puntare per un cambiamento reale.
La rete dei borghi della Calabria potrà diventare quindi, al contempo, un simbolo e uno strumento simbolo di una regione che si riappropria della propria identità, delle proprie eccellenze, strumento per pianificare in maniera integrata e lungimirante uno sviluppo economico e sociale più equilibrato, inclusivo e resiliente.
Voglio ringraziare il collega Tavernise perché è il primo firmatario di questa proposta di legge che è stata licenziata in Commissione e che ho voluto sottoscrivere anch'io proprio per l'importanza che le attribuisco; è anche aderente alle attività che sta prevedendo la Giunta e il nostro Governo si sta muovendo in tal senso.
Quindi volevo ringraziare il collega Tavernise e tutta la Commissione per aver licenziato questa proposta. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega Tavernise. Ne ha facoltà.
Grazie, presidente Mancuso. Ringrazio anche io la collega Gentile per aver relazionato sulla proposta di legge di cui sono primo firmatario, ma ringrazio anche i colleghi Talerico e il collega Muraca per averla sottoscritta; ringrazio anche le, presidente Mancuso, per averla inserita oggi all’ordine dei lavori, nonostante provenisse da un collega dall'opposizione.
Oggi approviamo uno strumento che ritengo importante, lo affidiamo in mano alla Giunta e all'assessore Calabrese. Penso che ci sia anche bisogno dell'apporto dell'assessora Capponi e diamo la possibilità anche alla Giunta regionale, quindi, di istituire la rete dei Borghi della Calabria.
Abbiamo visto quanto sia fondamentale investire nei nostri borghi. Il percorso che si è portato avanti sui borghi più belli d'Italia a livello nazionale ha dato la possibilità a diversi borghi calabresi di arrivare alla ribalta nazionale. Penso che lo stesso percorso possa essere seguito anche in casa nostra, assessore Calabrese, assessora Capponi. Vi chiedo, quindi, di non lasciare lettera morta questa legge che oggi approviamo in Aula. In sesta Commissione stiamo facendo un lavoro che è quasi sempre bipartisan: abbiamo approvato insieme la legge sull'istituzione del mese dei bronzi di Riace, la legge sui cammini, la legge sul garden sharing e sulle aree sosta camper.
Stiamo facendo un lavoro che non sta guardando interessi di partito o interessi personali, ma stiamo lasciando degli strumenti in mano a voi. Quindi, chiedo pubblicamente alla Giunta di realizzare quello che è previsto appunto dall'articolo 1: entro 90 giorni dalla pubblicazione della presente legge di deliberare le linee guida per l'adesione alla rete dei Borghi della Calabria e successivamente poi preparare il bando per la presentazione delle candidature per l'adesione alla rete dei borghi di Calabria.
Viviamo in una regione straordinaria, una regione bellissima che non può pensare di indirizzare il proprio futuro turistico soltanto sulle strutture alberghiere e sui villaggi turistici. Ve lo dice uno che ha lavorato da quando era piccolo in villaggi alberghieri e in strutture turistico ricettive. Dobbiamo puntare sul turismo esperienziale, dobbiamo puntare sui borghi e abbiamo la possibilità di farlo, prendendo esempio dalle realtà di altre regioni che hanno ottenuto il supporto e l'aiuto economico della Regione.
Assessore Calabrese, non so se competa al suo Dipartimento o a quello della cultura, ma penso sia prettamente competenza del Dipartimento turismo creare bandi ad hoc per i piccoli borghi, per i centri storici, sugli alberghi diffusi per esempio. Ad oggi non è stato fatto, ma c’è ancora il tempo per farlo, può dare la possibilità a famiglie meno giovani, ma soprattutto ai nostri giovani, di provare a investire in alcuni borghi, in alcuni centri storici che ormai sono diventati deserti. Prendiamo l'esempio di Matera che è l'esempio più grande: Matera è diventata importante a livello nazionale, è diventata la capitale della cultura, addirittura grandi produzioni televisive cinematografiche sono andate a Matera e da lì è nata, negli ultimi anni, come in altre regioni, un'attenzione verso i borghi. I nostri borghi calabresi non hanno nulla in meno rispetto ai borghi delle altre regioni, quindi le chiedo, attraverso l’approvazione di questa legge, un'attenzione maggiore nei confronti dei centri storici, soprattutto di quelli più piccoli. Lei è stato sindaco tanti anni e sa che la maggior parte dei nostri Comuni sono sotto i 1500 abitanti, quasi tutti sono nelle aree interne e hanno una storia centenaria. Per questi motivi, lasciamo in mano alla Giunta questa bellissima proposta di legge, sperando che non rimanga lettera morta, ma che invece possa sfociare in bandi regionali di sviluppo e valorizzazione per i nostri centri storici. Grazie.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il collega Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Intervengo per confermare la mia adesione a questa proposta di legge e per ricordare anche come una precedente legge, a mia firma e della consigliera Gentile, sui borghi marinari sia stata approvata in questa consiliatura. Devo, però, sottolineare un dato: noi approviamo tante leggi che poi restano lettera morta, rischiano di essere delle scatole vuote che poi non hanno una concreta applicazione. Questa produzione normativa e questa, anzi, sovrapproduzione normativa di leggi, non seguita da regolamenti applicativi o da concreta attuazione, rischia di creare un corto circuito.
La legge sui borghi marinari che prevedeva un registro da redigere - i borghi in possesso di determinate caratteristiche potevano attingere a tutta una serie di misure premiali, incentivi, di riconsiderazione del patrimonio edilizio, di salvaguardia delle identità marinare - molto simile a questa in esame, è rimasta lettera morta. Invito, pertanto, l'esecutivo - questo è un ragionamento che vale non solo per questa legge ma anche per quelle che approveremo dopo, sulle riserve e su tanto altro – e i miei colleghi, soprattutto chi ha il compito poi di dare attuazione alle leggi, ad avere davvero la volontà politica di attuare gli strumenti normativi che noi mettiamo a disposizione della Giunta regionale, altrimenti rischiamo di tenere bei dibattiti, di aprire delle belle discussioni e di approvare leggi su leggi che poi, però, rimangono lettere morta. Se le leggi non si finanziano, se sulle leggi non si vuole dare reale investimento da un punto di vista normativo, ma anche da un punto di vista economico, penso che rischiamo solamente di creare un corto circuito istituzionale e normativo, con una produzione enorme di leggi che, molte volte, si sovrappongono e che, però, poi mai hanno applicazione concreta nella società calabrese. Ne potrei citare tantissime, mi limito a quella sui borghi marinari perché è molto simile, forse sovrapponibile, a questa legge. Ma potrei citare le cooperative di comunità e tanti altri strumenti che richiedono regolamenti applicativi, che richiedono finanziamenti, che richiedono bandi, ma che rimangono lettera morta. Questo è un problema politico che pongo. È un problema normativo, ma anche politico: capire realmente se la Giunta regionale ha intenzione, una volta approvate le leggi, di dare loro attuazione e reale valorizzazione, altrimenti, facciamo un dibattito astratto, accademico che rimane relegato puramente a quest'Aula.
Grazie. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. La proposta di legge è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo ora al punto 5, proposta di legge numero 332/12^ di iniziativa delle consigliere Sabrina Mannarino, Pasqualina Straface, recante: “Promozione e valorizzazione dei percorsi formativi per le attività del soccorritore, dell'autista soccorritore e del tecnico della centrale operativa della rete di emergenza urgenza preospedaliera”
Cedo la parola alla collega Mannarino per illustrare il provvedimento, prego.
Grazie, Presidente. La proposta di legge intende promuovere e valorizzare, sia professionalmente sia in chiave solidaristica e di volontario qualificato, il ruolo del soccorritore, dell'autista soccorritore, disciplinando anche l'attività del tecnico di centrale operativa, attraverso percorsi formativi idonei, nel quadro di una più ampia visione sistematica di rafforzamento del nostro Servizio sanitario regionale.
In questa prospettiva, appare necessario promuovere e valorizzare la figura del soccorritore, dell'autista soccorritore e del tecnico di centrale, sì da colmare un vuoto normativo non più giustificabile, posto che datano, addirittura, già alla quattordicesima legislatura i tentativi esperiti da parte del Parlamento e rimasti sin qui senza successo.
La necessità di promozione della valorizzazione delle competenze delle figure del soccorritore, dell'autista soccorritore e del tecnico di centrale, mediante la previsione di specifiche attività formative, appare, dunque, fondamentale al fine di migliorare i livelli di tutela della salute degli utenti del servizio sociosanitario calabrese che accedono al sistema di Emergenza Urgenza e alle cure mediche non urgenti.
In questa prospettiva, il presente progetto di legge intende valorizzare e sostenere anche il servizio volontario di soccorritore prestato da migliaia di persone in Calabria, attraverso la rete di Emergenza Urgenza coordinata da Azienda zero e costituita da tutte le associazioni di volontariato, di assistenza e soccorso. Il lavoro prestato, a titolo gratuito, da volontari soccorritori è quanto mai prezioso e indispensabile al fine di garantire un servizio di pronto intervento diffuso e capillare, disponibile giorno e notte durante tutto l'arco dell'anno. Tale attività si affianca e si integra con quella del personale professionale, assunto dalle diverse associazioni in una prospettiva veramente solidale e sussidiaria, e contribuisce in maniera essenziale a salvare decine di migliaia di vite umane, grazie a una presenza sistematica e coordinata della Centrale operativa del 118.
La proposta di legge intende pertanto promuovere e valorizzare la figura del soccorritore volontario e non, dell'autista soccorritore, del tecnico di centrale, affermandone la funzione e garantendo un'adeguata capacità professionale attraverso percorsi strutturati di formazione che la Regione Calabria promuove e sostiene. In tal modo, si ritiene possa essere garantito il miglior servizio possibile in frangenti particolarmente critici e nei quali la prontezza e la capacità di risposta adeguata sono fattori decisivi al fine di salvare una vita umana.
Nel contempo, l'iniziativa legislativa regionale vuole evidenziare l'importanza del servizio volontario del soccorritore, promuovendone la funzione e auspicando una sempre maggiore e consapevole adesione da parte dei cittadini calabresi che desiderassero dedicare parte del proprio tempo libero a beneficio della collettività. Si intende garantire alla figura di soccorritore la formazione necessaria per lo svolgimento di tali importanti funzioni al fine di consentirgli di svolgere attività assistenziale e di primo soccorso, proponendo una disciplina che finalmente valorizzi, a tutti gli effetti, il Terzo settore e le associazioni di volontariato qualificato come protagonisti della rete di ingaggio e di formazione, investendo in conoscenze e competenze per livelli di specificità con standard, auspicabilmente, un giorno omogenei su tutto il territorio nazionale secondo le regole dell'accreditamento istituzionale.
Quotidianamente, migliaia di soccorritori e autisti soccorritori, dipendenti o volontari, dal Nord al Sud dell'Italia, con impegno costante, sono chiamati a svolgere le attività di soccorso e di trasporto. In particolare, negli ultimi anni in cui il nostro Paese ha affrontato una grave crisi dovuta a una pandemia senza precedenti, i soccorritori e gli autisti soccorritori sono stati impegnati, insieme al personale medico e delle professioni sanitarie, nell'assistenza e nel trasporto dei pazienti dal servizio di Emergenza Urgenza sanitaria ai trasporti secondari.
Emerge, dunque, l'esigenza non più rimandabile di valorizzare la figura del soccorritore e dell'autista soccorritore e anche del tecnico di centrale operativa, regolamentandone le condizioni generali di qualificazione e le modalità di formazione, la specificità di contesto e i reciproci rapporti all'interno dei vari ambiti organizzativi nei quali si collocano tali figure, tanto il regime di rapporto di lavoro, secondo le diverse opzioni contrattuali, a titolo volontario e gratuito, valorizzando anche il servizio e il contributo che, all'interno del sistema di Emergenza Urgenza ospedaliera, preospedaliera, è dato dalle associazioni di volontariato attraverso le ODV, le quali, attraverso le reti nazionali Anpas, CRI, Misericordia, Solidarietà, Anas, costituiscono un supporto fondamentale al sistema stesso, a garanzia della sua sostenibilità complessiva.
La proposta di legge intende, pertanto, promuovere e valorizzare tali figure, ispirandosi ai principi di responsabilità, sussidiarietà, solidarietà, sostenibilità, prevedendo la precipua definizione delle attività da svolgere e i contesti operativi entro i quali tali figure sono chiamate a operare con regole semplici di accesso e opportunità di formazione, attraverso percorsi formativi sufficientemente standardizzati, ma non rigidi, utili ad assicurare i livelli essenziali di formazione e adeguatezza delle risorse umane dedicate.
La proposta di legge consta di 10 articoli. L'articolo 1 prevede l'oggetto e le finalità. Nell'articolo 2 vengono definite le attività di soccorso sanitario preospedaliero, attività di soccorso e conduzione dei mezzi di soccorso per il trasporto sanitario e le attività svolte dagli operatori nelle centrali operative. Nell'articolo 3 è descritto il contesto operativo nel quale vengono svolte le attività di cui all'articolo 2. L'articolo 4 prevede la formazione per lo svolgimento di tali attività. L'articolo 5 individua i contenuti dei percorsi formativi per le attività di soccorso sanitario. L’articolo 6 disciplina più specificatamente la formazione per lo svolgimento delle attività di assistenza tecnica nelle centrali operative. L'articolo 7 riguarda le disposizioni sull'attuazione dei percorsi formativi; in particolare, demanda alla Giunta regionale la definizione dei contenuti e delle modalità dello svolgimento di tali percorsi. L'articolo 8 contiene le disposizioni transitorie relative ai percorsi formativi. L'articolo 9 riguarda l'affidamento del trasporto sanitario di Emergenza Urgenza ad enti di volontariato che afferiscono al Terzo settore. L'articolo 10 dispone la clausola di invarianza finanziaria. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Mannarino. Ha chiesto di intervenire la collega Straface. Ne ha facoltà.
Grazie. Presidente, colleghi consiglieri, intervengo su questa proposta di legge in quanto co-firmataria, ma anche per ringraziare la collega Sabrina Mannarino che ha lavorato su questa proposta normativa che, così come è stata da lei illustrata, si va ad inserire in una visione più ampia, in una strategia di rafforzamento del Sistema sanitario regionale, disciplinando, soprattutto, in modo organico e sistematico, la formazione e il riconoscimento professionale di tre figure centrali che vanno ad incidere sul funzionamento dell'Emergenza Urgenza preospedaliera, parliamo del soccorritore, dell'autista soccorritore e del tecnico della centrale operativa.
Si tratta di operatori che, quotidianamente, rappresentano il primo e decisivo anello della catena del soccorso, intervenendo in situazioni critiche con competenza, tempestività e senso del dovere. L’obiettivo della norma è quello di andare a garantire percorsi formativi qualificati, omogenei su tutto il territorio regionale e rispondenti a criteri di adeguatezza, aggiornamento continuo e valorizzazione delle esperienze acquisite. Una formazione, così come è stato sottolineato dalla consigliera Mannarino, che sarà articolata e coordinata da Azienda zero che assicurerà standard elevati e riconoscibili, rafforzando la qualità dei servizi e la fiducia dei cittadini.
È una proposta interessante e importante proprio perché pone la sua attenzione al mondo del volontariato qualificato che in Calabria rappresenta una componente essenziale del sistema di soccorso. Si va a intervenire verso quella che è la dimensione sistemica della rete dell’emergenza, integrando ruoli, standard e procedure in un quadro giuridico certo, moderno e coerente con le esigenze operative. Si investe sul capitale umano, si promuove la qualità dei servizi e si va a consolidare una filiera formativa orientata all’efficienza, all’appropriatezza e alla prossimità. Tutto questo è in linea con l’azione riformatrice portata avanti dal presidente Occhiuto nell’Emergenza Urgenza, coordinata dal direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza, il dottor Riccardo Borselli.
Ci tengo, inoltre, a sottolineare l'impegno e soprattutto il raggiungimento di obiettivi importanti che riguardano la sfera dell'Emergenza Urgenza, ricordando che è stato espletato il concorso per l’assunzione degli autisti del 118, conclusosi con l’assunzione di 190 autisti, di cui le ultime 13, carissima consigliera Mannarino, riguardano proprio l'ASP di Reggio Calabria. Sono stati assunti 160 infermieri e 55 unità del personale laico della centrale operativa del numero unico112. Ma, guardando a un contesto molto più ampio, ci sarà la prossima apertura del 116 117, il numero armonico delle guardie mediche centralizzato. Tutto questo, naturalmente, con ulteriori assunzioni di personale laico.
Stiamo diventando - ci tengo a sottolinearlo - un modello di riferimento, difatti il Molise ha chiesto alla Calabria la formazione per l'Emergenza Urgenza.
C'è stato anche un potenziamento per quanto riguarda i mezzi di soccorso, da 58 siamo passati a 73 postazioni con autisti ed infermieri. È stata fatta la manifestazione di interesse per quanto riguarda il Terzo settore a supporto del 118. Cediamo 62 postazioni H24 al volontariato. Ovviamente, per poter operare - questa è un'altra novità devono assumere il personale e tutto questo andrà a creare altri posti di lavoro.
Per quanto riguarda l’elisoccorso, per la prima volta dopo 26 anni, si stanno certificando le elisuperfici per il volo notturno. Ad oggi abbiamo Cosenza, Rossano, San Giovanni in Fiore, Reggio Calabria, Locri, Polistena, prossimamente Acri, Amantea, Acquappesa, Castrovillari. Prima dell'estate se ne apriranno altre 15.
Ecco perché questa proposta di legge deve essere approvata dall'intero Consiglio regionale perché si va ad inserire in questa riforma dell'Emergenza Urgenza che il presidente Occhiuto nella qualità di Commissario ad acta della sanità sta portando avanti. Parliamo di primo soccorso, parliamo di salvare vite umane; quindi, invito il Consiglio regionale ad approvare la proposta normativa. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Per dire la verità, non avrei voluto intervenire perché valuto positivamente il merito del provvedimento, difatti elevare lo standard formativo per il personale che opera nell'Emergenza-Urgenza credo sia un obiettivo condivisibile ed encomiabile. Però, ho visto che l'intervento della collega Straface è stato più orientato ad affrontare e a rilanciare problematiche generali della sanità che a stare nel meritao specifico di questo provvedimento. Una cosa è il provvedimento che stiamo affrontando, un'altra sono le cose che dice la consigliera Straface che richiederebbero, invece, un approfondimento e una riflessione di natura assolutamente diversa.
Parliamoci chiaramente: possiamo descrivere come vogliamo ll sanità di questa regione, però, purtroppo, ahimè, i dati sono impietosi. E sono impietosi sotto tutti i punti di vista e sotto tutti i versanti. Quindi, non trasformiamo un mero provvedimento, che punta, in qualche modo, a omogeneizzare il livello della formazione delle competenze di operatori volontari nel ruolo di Emergenza Urgenza, in panacea dei mali della sanità. Sono due cose distinte, sono due cose diverse.
Da questo punto di vista, invece, ha ragione il consigliere Lo Schiavo quando dice che noi non possiamo pensare che tutte le leggi che approviamo non trovino un momento di ricaduta effettiva. La quantità delle leggi approvate non è indice di performance di qualità della legge, non è indice della capacità di affrontare i nodi critici e difficili che pure esistono in questa nostra regione. Il riferimento alla quantità delle leggi è anche sottolineato e richiamato reiteratamente nella relazione della Corte dei conti che dice in maniera molto chiara che, sì, approviamo una quantità di leggi, ma sono leggi di bassa qualità. Non lo dico io, non è l'osservazione che sta facendo il consigliere regionale dell'opposizione, lo dice la Corte dei conti. Quindi, ha ragione il consigliere Lo Schiavo quando dice: “Se i provvedimenti poi non trovano operatività, non trovano ricadute, non trovano adeguati investimenti, è chiaro che non basta, evidentemente, solo approvarli”.
Su questo versante, nell'apprezzare lo sforzo, l'obiettivo encomiabile che ci si prefigge, c'è un aspetto che voi continuate a non affrontare, Presidente, ovvero la discussione di alcune proposte di legge, tra cui quelle a firma del consigliere Mammoliti.
Addirittura, il consigliere Tavernise ha elogiato il Presidente del Consiglio per aver portato in discussione una proposta a firma di un consigliere di opposizione, come se fosse chissà quale rivoluzione democratica; sinceramente, credo sia un obbligo istituzionale per un Presidente discutere tutte le proposte di legge dei consiglieri, non solo quelle della maggioranza o quelle dell'opposizione.
Pur apprezzando l'encomiabilità del provvedimento, mi preme sottolineare – anche qui Presidente, le chiedo di sollecitare la Commissione competente – che c'è una mia proposta di legge sulla clausola valutativa obbligatoria; noi possiamo approvare quantità a iosa di leggi, ma all'interno delle leggi a volte è discrezionale inserire o meno la clausola valutativa, che stabilisce che entro un certo periodo di tempo di applicazione e di vigore di quella legge bisogna illustrare al Consiglio regionale quali sono state le ricadute utili e positive che quel provvedimento di legge ha apportato.
Per questa ragione, noi condividiamo il merito del testo del provvedimento, ma riempirla in maniera ridondante e sovrabbondante di altri contenuti, sinceramente, ci sembra assolutamente fuorviante e sbagliato. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Mammoliti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Comito. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Non riesco a seguire il collega Mammoliti perché non capisco come fa ad arrampicarsi su tanti argomenti pur di essere Bastian contrario su tutto quello che si sta cercando di fare.
La premessa è d'obbligo.
Siamo tutti veramente preoccupati per la situazione della sanità in Calabria, su questo non c'è ombra di dubbio, però continuare con questo pessimismo distruttivo su tutto quello che si sta facendo – l'ha elencato anche per il Sistema Emergenza-Urgenza la consigliera Straface – e parlarne così negativamente, certamente non è bello perché si continua a creare del discredito nella gente che non va assolutamente bene.
Consigliere Mammoliti, se vuole fare populismo come sta facendo, utilizzi anche queste cose buone che si stanno cercando di approvare per portare soluzioni a tutti i problemi che abbiamo in sanità, perché parlare oggi del Sistema Emergenza-Urgenza e tutto quello che ha elencato la consigliera Straface, non è cosa da poco dopo vent'anni di immobilismo legati a 12/13 anni di commissariamento che non ha prodotto nulla, neanche il minimo storico di approvare i bilanci delle Aziende sanitarie; quindi, dovrebbe cercare di plaudire a quello che è stato fatto in questo sistema: l’incremento delle postazioni territoriali del 118; l'incremento del personale, degli autisti, degli infermieri, del personale amministrativo; il numero unico 116 e 117 per quanto riguarda le Guardie mediche; tutta una serie di soluzioni che fino a pochi anni fa erano impensabili.
Smettiamola con questo pessimismo distruttivo, perché portiamo soltanto delle serie preoccupazioni nella nostra utenza che, invece, ha bisogno anche di rassicurazioni.
Grazie, collega Comito.
Passiamo all'esame e alla votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
All’articolo 9 è pervenuto l'emendamento, protocollo numero 10742/A02, a firma dei consiglieri Mannarino e Straface.
Cedo la parola alla consigliera Mannarino per l'illustrazione. Prego, consigliera Mannarino.
Grazie, Presidente.
Al comma 1 dell'articolo 9 (Affidamento del servizio di trasporto sanitario di emergenza- urgenza a enti del terzo settore), dopo le parole “la Regione può affidare i servizi di trasporto sanitario di emergenza-urgenza in via prioritaria attraverso convenzioni”, sono aggiunte le seguenti “senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale neanche a titolo di rimborso di rimborso spese”.
Parere della Giunta regionale?
Favorevole.
Pongo in votazione l'emendamento. L'emendamento è approvato. Pongo in votazione l’articolo 9 per come emendato. L’articolo 9 è approvato per come emendato.
Articolo 9
(È approvato per come emendato)
Articolo 10
(È approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale così come emendata. La proposta è approvata, come emendata, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo al punto 6, la proposta di legge numero 268/12^ di iniziativa del consigliere Giannetta, recante “Istituzione del Registro regionale dei pazienti diabetici in Calabria”.
Cedo la parola al consigliere Giannetta per illustrare il provvedimento.
Prego, consigliere Giannetta.
Grazie, Presidente.
Cari colleghi, ho ritenuto doveroso coinvolgere e impegnare il Consiglio regionale su una patologia così importante che è diventata una pandemia cronica e sta diventando sempre più dilagante.
Ho apprezzato molto l'accoglimento che ha avuto da parte di tutte le forze politiche in Commissione sanità, dove è stata colta l'urgenza di affrontare questo tipo di patologia, ma soprattutto è stato apprezzato lo strumento legislativo introdotto.
Difatti, il Registro ci consente di essere più vicini a tutti i cittadini calabresi, in modo tale da poter essere più efficaci nella programmazione delle risorse e, quindi, dei servizi che possiamo offrire loro.
Il Registro è uno strumento cruciale nel quadro della Rete regionale assistenziale diabetologica e, con il contributo di tutte le ASP e il coordinamento del Dipartimento salute, potremo sicuramente avere un costante aggiornamento delle condizioni dei pazienti e dei loro bisogni.
Tutto ciò va sostenuto con forza perché offre la possibilità di rafforzare anche il percorso già avviato dalla Regione Calabria sui percorsi diagnostici terapeutici dei diabetici, i cosiddetti PDTA.
Ho particolarmente apprezzato la sensibilità dimostrata nell’aderire alla Giornata mondiale del diabete, non solo per quelle che sono le iniziative di prevenzione e sensibilizzazione, ma anche per il gesto simbolico di illuminare di blu il Palazzo del Consiglio regionale il 14 novembre di ogni anno, anche in considerazione che questa proposta nasce dallo studio dell'elevata incidenza che il diabete ha all'interno della Regione Calabria, che è dell'8,5 per cento della popolazione, tra i più alti in Italia.
Con l'iter legislativo per l'istituzione del Registro regionale daremo attuazione a quella che è la Rete diabetologica, fortemente voluta dal presidente Occhiuto nel Piano operativo 2022/2025.
Il Registro regionale dei pazienti diabetici in Calabria rappresenta un servizio di primaria rilevanza nell'ambito della Rete regionale dell'assistenza diabetologica perché ci consente di gestire quei pazienti diabetici in carico ai servizi di diabetologia calabresi con finalità di cura, sorveglianza e monitoraggio epidemiologico; indicazioni terapeutiche condivise, appunto, dal coordinamento della Rete regionale sull'assistenza diabetologica, in modo tale da essere più omogenei all'interno della regione, quindi su tutto il territorio regionale.
Una patologia così impattante ha sicuramente bisogno di un accurato monitoraggio, ma purtroppo in Calabria si osservano comportamenti che denotano scarsa informazione della malattia e in continuo aumento l'obesità infantile, data anche dal fatto che il 60 per cento dei cittadini calabresi non esercita alcuna attività fisica.
Per contro, abbiamo tra le altre cose il più alto consumo di farmaci antidiabetici all'interno della regione, quindi, capite bene come questo potrebbe essere impattante su quella che è la spesa sanitaria.
Considerando che buona parte dei pazienti diabetici va incontro a complicazioni, e di questi il 18 per cento arriva addirittura all'amputazione di un arto inferiore, capite bene quanto possa essere importante questo strumento.
Possono sembrare dei freddi numeri, ma vi assicuro che non lo sono perché sono lo specchio di una sofferenza e di un disagio che colpiscono tantissimi pazienti, tantissime famiglie e soprattutto anche i loro amici.
Ecco perché oggi sono particolarmente felice e con me tutte le associazioni che attendevano da tempo questo strumento, alcune delle quali sono oggi qui presenti e mi sento in dovere di salutare e ringraziare.
Prima tra tutti, Gabriella Violi, dell'associazione Diabaino, che è stata veramente importante in questo percorso perché è colei che insieme a me ha avviato l'iter; ovviamente tutto questo non poteva essere realizzato senza l'aiuto del Settore legislativo con la bravissima funzionaria, avvocata Annamaria Ferrara, che mi sento veramente di ringraziare.
Vorrei intitolare moralmente questa legge a una compianta collega che è scomparsa da poco, anche lei Presidente di un'associazione “VIP VIP”, che è Mariella Ferraro, che ci ha dato una grandissima mano d'aiuto; ringrazio Luana Ambrogio, che fa parte dell'Associazione “Giovani con diabete” del professor Renato Caminiti assieme a Maria Giovanna Ursida, che è qui nella veste di delegata tecnica dell'area di inclusione sociale della Croce Rossa regionale, con la quale sono sicuro avremo la possibilità di mettere in campo una serie di iniziative di prevenzione e di sensibilizzazione tramite la Croce Rossa in tutto il territorio regionale.
Mi accingo a leggere la relazione e gli articoli della legge, ringraziando tutti voi per l'attenzione.
La presente proposta di legge è volta a istituire il Registro regionale dei pazienti diabetici in Calabria, un servizio di primaria rilevanza nell'ambito della Rete regionale assistenziale diabetologica.
L’RRDC consente la gestione dei pazienti diabetici in carico ai servizi di diabetologia calabresi con finalità di cura, sorveglianza e monitoraggio epidemiologico.
L'RRDC persegue, inoltre, la finalità di verificare l'attuazione delle linee guida e delle indicazioni terapeutiche condivise dai componenti del coordinamento regionale della rete assistenziale diabetologica e condivise con il Dipartimento regionale della salute in maniera omogenea sul territorio regionale.
L’RRDC si rivolge ai seguenti soggetti: servizi di diabetologia ospedaliera e territoriale calabresi, medici di Medicina generale, pazienti diabetici, funzionari del Dipartimento della salute della Regione.
Il servizio fornisce le seguenti funzionalità: gestione dei dati anagrafici del paziente, gestione dei dati epidemiologici del paziente, produzione dell'attestazione di patologie per il paziente e gestione delle informazioni per l'attivazione del codice di esenzione per patologie croniche, gestione del piano di prescrizione dei dispositivi medici per l'automonitoraggio glicemico e l'infusione di farmaci, emissione del flusso dati verso il sistema di erogazione dei presidi per l'automonitoraggio glicemico e l'infusione di farmaci erogati presso le farmacie pubbliche e private e i negozi autorizzati del territorio calabrese.
La proposta appare in linea con il Programma operativo 2022/2025 adottato con DCA numero 162 del 18 novembre 2022.
In particolare, di seguito si riporta il paragrafo 12.8 relativo alla rete diabetologica.
Rete diabetologica, stato di attuazione: con DCA numero 13/2015 sono stati approvati percorsi diagnostici terapeutici assistenziali PDTA per la malattia diabetica dell'adulto e dell'età pediatrica; con DCA numero 172/2017 è stato approvato il PDTA sul piede diabetico che prevede la creazione di un PAC, pacchetti ambulatoriali complessi, specifico per standardizzare e facilitare il percorso del paziente stesso; il DCA numero 11/2018, che ha approvato la Rete assistenziale diabetologica integrata territorio-ospedale, ha fornito le linee di indirizzo per la gestione del diabete gestazionale e pre-gestazionale di tipo 1 e di tipo 2 per i quali è stata prevista la creazione di PAC.
L'allegato 1 del predetto DCA ha previsto, fra l'altro, la costituzione di un coordinamento regionale della Rete assistenziale diabetologica con il compito, tra l'altro, di: implementare la rete stessa; incrementare e monitorare i PDTA e gli indicatori previsti a configurare una rete informatica regionale quale strumento essenziale per la valutazione dei percorsi diagnostico terapeutici e la prescrizione informatizzata dei farmaci.
Tale rete informatica si basa su una piattaforma condivisa dalle Aziende sanitarie che prevede all'interno del sito web un link “rete assistenziale diabetologica” a cui gli operatori autorizzati possono accedere mediante inserimento di un user ID e di una password, come previsto dal DCA numero 11/2018.
All'interno della piattaforma è previsto un servizio di Telemedicina destinato ai clinici, ai pazienti e ai loro caregiver, al fine di migliorare la qualità di vita dei pazienti e risparmiare risorse.
Al fine di avviare il monitoraggio della Rete diabetologica regionale è stato ricostituito il coordinamento regionale della Rete assistenziale diabetologica presieduto dal dirigente regionale del competente settore e costituito dai professionisti comunicati dalle Direzioni generali delle Aziende sanitarie e dalle associazioni dei pazienti.
Il coordinamento regionale avrà il compito di monitorare il funzionamento dei Centri della rete diabetologica e l'applicazione dei PDTA nelle Aziende sanitarie secondo criteri di appropriatezza clinica e organizzativa.
Gli obiettivi: monitoraggio della Rete diabetologica dell'adulto nell'età pediatrica su tutto il territorio regionale; implementazione dei PDTA sul piede diabetico e sul diabete in gravidanza, con l'attivazione dei Pac diabete in gravidanza e piede diabetico; attivazione della Rete informatica diabetologica, anche con l'ausilio della Telemedicina.
Le azioni: attivazione dei Pac diabete in gravidanza e piede diabetico; attivazione della Rete informatica diabetologica; attivazione della Telemedicina per i pazienti diabetici.
L'RRDC, pertanto, opera nell'ambito della Rete informatica diabetologica, quale strumento per il monitoraggio epidemiologico del Diabete mellito e delle sue complicanze.
Il Registro è attivato per le rispettive fasce d'età, quale strumento per le ricerche epidemiologiche, l'analisi dell'incidenza e della prevalenza del diabete e delle sue complicanze croniche, i costi diretti e indiretti, le analisi del diabete in gravidanza, la presenza di altri fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, per la malattia diabetica dell'adulto e dell'età pediatrica.
La proposta si compone di 5 articoli, di seguito descritti.
Per brevità, cito solo i capisaldi di ogni articolo: l'articolo 1 istituisce il Registro regionale del diabete; l’articolo 2 disciplina le attività del coordinamento regionale della rete assistenziale diabetologica; l’articolo 3 prevede iniziative regionali per la prevenzione del diabete; l’articolo 4 prevede la clausola valutativa, al fine di monitorare lo stato attuativo dell'approvanda legge; l'articolo 5 prevede l'invarianza finanziaria di tale proposta di legge regionale, in considerazione della sua natura squisitamente ordinamentale.
Grazie a tutti voi.
Spero che su questo tutti noi possiamo essere d'accordo perché la risposta più importante che questa sede assembleare deve avere è la più ampia convergenza politica: sulla salute unirsi è la migliore terapia. Grazie.
Grazie, consigliere Giannetta.
Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. La proposta è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
PRESIDENTE
Passiamo al punto 7, la proposta di legge numero 189/12^ di iniziativa dei consiglieri Molinaro, Gelardi, Mancuso, Raso, Mattiani, Alecci, Talerico, recante “Unità di Pedagogia scolastica per lo sviluppo della comunità educante e per la promozione del diritto all’educazione e all’istruzione nella Regione Calabria”.
Cedo la parola al
collega Montuoro per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie,
Presidente.
Nella complessità
che caratterizza l’odierna società, attraversata da profonde trasformazioni dei
modelli di riferimento delle nuove generazioni, la famiglia e la scuola
continuano a svolgere la principale funzione pedagogica per dare risposta ai
bisogni educativi e di crescita di tutti e di ciascuno, in sinergia con le
risorse presenti nel territorio.
L'articolo 26
della Dichiarazione universale dei diritti umani riconosce l'educazione quale
diritto fondamentale che deve essere indirizzato al pieno sviluppo della
personalità ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà
fondamentali; tale diritto è ribadito dalla Convenzione ONU sui diritti
dell'infanzia e dell'adolescenza che impegna gli Stati a garantire il diritto
del fanciullo all'educazione anche adottando misure per promuovere la
regolarità della frequenza scolastica e la diminuzione del tasso di abbandono
della scuola. La scuola, in quanto Comunità educante, deve rispondere alle
conseguenti scelte della politica europea orientata ad investire sul benessere,
ad accogliere e accompagnare gli alunni nel cambiamento della crescita avendo
tra gli obiettivi prioritari la realizzazione del successo formativo e assolve
al compito dell'istruzione ma, al contempo, a quello educativo e formativo,
riconoscendo e rispettando le specificità di ogni persona in formazione.
L'inclusione
scolastica e sociale costituisce, in tale contesto, la chiave per la
realizzazione dei processi educativi e formativi.
In tale contesto,
il Piano annuale inclusività va inteso come uno strumento che possa contribuire
ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità
e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei risultati
educativi, per creare un contesto educante dove realizzare concretamente la
scuola per tutti e per ciascuno. Ciò ai fini della prevenzione educativa
primaria e secondaria del disagio scolastico, in particolare per i bambini e
gli studenti con Bisogni Educativi Speciali, da intendere piuttosto come
Diritti Educativi Specifici di crescita e apprendimento, per le disabilità
certificate dalla Legge 104, la povertà educativa, le situazioni di svantaggio
socio-culturale, linguistico ed economico, la presenza di alunni migranti,
minori non accompagnati, le difficoltà nell'apprendimento e del percorso di
orientamento, nonché la crescente dispersione e l'abbandono scolastico.
Tali condizioni
necessitano di un approccio pedagogico e di una attenzione educativa e
relazionale che garantisca un ambiente di apprendimento accogliente per ogni
alunno.
In tale ottica, si
collocano le figure del pedagogista e dell'educatore professionale
socio-pedagogico che, nell'ambito delle specifiche competenze pedagogiche ed educative, educano ad apprendere e a prevenire, anziché
cercare di curare, favorendo processi formativi volti a migliorare lo stato di
funzionamento di ogni persona tenendo conto del rapporto di interdipendenza tra
la condizioni di salute e i fattori ambientali contestuali e personali.
Occorre, pertanto,
adeguare il sistema scolastico regionale agli standard qualitativi
dell'istruzione europea garantendo la presenza del pedagogista e dell'educatore
professionale socio-pedagogico nelle scuole di ogni ordine e grado. Ciò implica
che il pedagogista è un professionista di livello apicale e può dirigere e
coordinare strutture o servizi educativi, mentre l'educatore di livello VI, può
coordinare gruppi di lavoro.
La presente
proposta di legge si propone, quindi, di istituire l'Unità di pedagogia
scolastica nelle scuole calabresi di ogni ordine e grado, costituita da
pedagogisti ed educatori professionali socio-pedagogici quale risorsa per lo
sviluppo della comunità educante e per promuovere il diritto all'istruzione e
all'educazione con particolare specificità rivolta ai fenomeni della povertà
educativa, del disagio e della dispersione e dell'abbandono scolastico che
costituiscono una piaga con dati allarmanti in tutto il territorio calabrese.
La proposta di
legge, quindi, intende: istituire in ogni scuola calabrese un'Unità di
pedagogia scolastica composta da pedagogisti ed
educatori professionali socio-pedagogici; favorire una prevenzione educativa
primaria e secondaria, anziché interventi tardivi o riparativi; sostenere la
personalizzazione dei percorsi educativi in un'ottica inclusiva; rafforzare il
dialogo scuola-famiglia-territorio; promuovere ambienti scolastici più
relazionali, accoglienti e inclusivi.
Assume
un’importanza strategica per il sistema scolastico calabrese in quanto:
introduce figure professionali qualificate nel sistema scolastico per
affrontare fenomeni complessi; valorizza l'interazione tra scuola e territorio;
promuove l'equità educativa e l'inclusione come valori centrali della scuola
pubblica; rafforza l'attuazione di politiche di contrasto alla dispersione
scolastica e alla povertà educativa.
Per gli scopi e le
funzioni della presente proposta di legge, poiché reca disposizioni di
carattere ordinamentale, non sono previsti oneri, ne occorre impegnare fondi
ulteriori o diversi previsti nel bilancio generale della Regione Calabria.
Grazie,
Presidente.
Grazie, collega
Montuoro.
Non ci sono
richieste di intervento, quindi, passiamo all'esame e votazione del
provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Passiamo alla
votazione della proposta di legge nel suo complesso con richiesta di
autorizzazione al coordinamento formale. La proposta di legge è approvata con
autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio
approva)
(È riportata in
Allegati)
Ha chiesto di
intervenire la collega Gentile. Ne ha facoltà
Grazie, signor
Presidente. Chiedo l'inserimento della proposta di legge numero 384/12^,
licenziata stamattina in Commissione agricoltura, che ho il piacere e il
privilegio di presiedere, perché abbiamo l'urgenza considerato che ci sono
tanti Enti locali che ci chiedono di intervenire sull’argomento. Abbiamo dovuto
prevedere delle modifiche, per via delle osservazioni pervenute dal
Dipartimento affari regionali del Consiglio dei ministri. Pertanto, ribadisco
la richiesta, se è possibile, di inserimento all'ordine del giorno.
Si riferisce alla
proposta di legge sugli usi civici, giusto?
Sì, quella sugli
usi civici. Grazie.
Va bene. Pongo in
votazione la richiesta di inserimento della proposta di legge della collega
Gentile che è approvata.
Passiamo, adesso,
alla proposta di provvedimento amministrativo numero 214/12^ di iniziativa
della Giunta regionale, recante: “Approvazione Piano territoriale triennale
2025/2027 e Schema di Protocollo d'intesa per il sostegno e lo sviluppo
regionale dell'Istruzione tecnologica superiore - ITS Academy”.
Cedo la parola
alla collega Straface per illustrare brevemente il provvedimento. Prego.
Grazie,
Presidente.
La proposta è
stata esaminata con molta attenzione da parte della terza Commissione
consiliare, dove è stata assegnata in sede referente. In qualità di Presidente
della Commissione e relatrice di questo provvedimento, desidero sottolineare
che al termine dei lavori, la Commissione, nell'esprimere una valutazione
favorevole, ha inteso riconoscere l'enorme valore strategico di questo
provvedimento con le sue finalità che sono in coerenza con quelle che sono le
politiche regionali di sviluppo, di occupazione e di innovazione.
Il Piano
territoriale triennale rappresenta lo strumento attraverso cui ciascuna Regione
esercita la propria competenza esclusiva nella programmazione della offerta
formativa ITS in coerenza con la legge numero 144 del 1999 che ha istituito il
Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore, e con le più recenti
riforme introdotte con la legge numero 99 del 2022 e della legge numero 121 del
2024, che hanno dato vita al Sistema terziario di istruzione tecnologica
superiore trasformando gli istituti tecnici superiori in ITS Academy e
rafforzando, naturalmente, il ruolo nell'ambito della istruzione
post-secondaria professionalizzante.
Anche in Calabria,
il Piano territoriale triennale si colloca pienamente all'interno di questo
quadro nazionale e comunitario, inserendosi negli obiettivi strategici del PNRR
e del Programma regionale FESR FES 2021-2027, a conferma questo della sua coerenza
con le politiche regionali di sviluppo sostenibile, innovazione e occupabilità.
Si tratta,
naturalmente, di un atto di programmazione di enorme rilievo che si inserisce
all'interno di un contesto normativo complesso e articolato, delineando a
livello europeo, nazionale e regionale, e rappresenta un tassello strategico
che pone un focus particolare sull'innovazione, sulla occupabilità e la
competitività del tessuto economico regionale.
La nostra regione,
dotata di un patrimonio di risorse umane e di un sistema produttivo in continua
evoluzione, ha il bisogno di avere un'offerta formativa mirata, moderna e
capace di rispondere ai bisogni reali del mercato del lavoro e il Piano
regionale risponde a questa necessità, ponendosi l'obiettivo di rafforzare il
sistema dell'istruzione terziaria professionalizzante che rappresenta
l'eccellenza dell'alta specializzazione tecnologica, nata, naturalmente, per
rispondere alla domanda delle imprese di nuove ed elevate competenze tecniche e
tecnologiche, e di strutturare un'offerta formativa che sia fortemente
integrata con il sistema produttivo regionale capace di generare occupazione
qualificata ed innovazione.
Gli obiettivi del
Piano 2025-2027 sono chiari e ambiziosi e rappresentano il suo punto di forza:
nel sostenere e consolidare l'offerta formativa della rete delle Fondazioni ITS
Academy attive in Calabria, attraverso una pianificazione triennale condivisa,
garantendo continuità e coerenza nell'offerta formativa attraverso procedure
negoziate e avvisi; al riguardo, vorrei ricordare che, ad oggi, sono attive in
Calabria otto Fondazioni ITS Academy, così distribuite sul territorio
regionale: una a Catanzaro, una a Vibo Valentia, tre nella Provincia di Reggio
Calabria, due a Cosenza e una a Crotone.
Le relative arie
tecnologiche coprono un ampio spettro di settori strategici: tecnologie
dell'informazione, della comunicazione e dei dati a Catanzaro; tecnologie per i
beni e le attività artistiche, culturali e per il turismo a Vibo Valentia;
chimica e nuove tecnologie della vita a Cosenza; sistema agroalimentare a
Cosenza e Crotone; energia, mobilità sostenibile e logistica, servizi alle
imprese e agli Enti senza fine di lucro a Reggio Calabria.
Tra gli obiettivi
del Piano regionale abbiamo quello di estendere la copertura territoriale delle
Aree tecnologiche strategiche non ancora presenti sul territorio regionale, tra
cui la meccatronica, sistema moda, sistema casa e ambiente costruito, promuovendo,
quindi, una maggiore attrattività e competitività del sistema regionale, grazie
all'attivazione di nuove Aree tecnologiche e all'aumento delle collaborazioni
con il mondo imprenditoriale, con potenziamenti e aggiornamenti progettuali;
potenziare il raccordo tra la formazione e il mondo del lavoro, riducendo il
divario tra la domanda e l'offerta di competenze; promuovere l'innovazione
didattica, la digitalizzazione e l'internazionalizzazione dei percorsi;
migliorare la qualità e l'impatto occupazionale dei percorsi formativi, con
particolare attenzione all'equità di genere e all'inclusione; ottimizzare
l'utilizzo delle risorse pubbliche e comunitarie, assicurando, naturalmente,
trasparenza, efficacia degli interventi e sostenibilità finanziaria attraverso
un articolato quadro normativo di riferimento e un sistema di monitoraggio e
attestazione delle attività.
Il provvedimento,
oggi, in esame nasce da esigenze concrete ma, soprattutto, nell'andare a
intervenire sul Piano territoriale triennale 2022-2024, ma anche alla rapida ed
incalzante evoluzione tecnologica che accresce in maniera esponenziale il
fabbisogno di elevate competenze tecnologiche e tecnico-professionali, di
innovazioni del sistema produttivo regionale e rende imprescindibile un
potenziamento e un aggiornamento continuo dell'offerta formativa da parte delle
Fondazioni ITS Academy. Queste esigenze, unitamente all'attuale fase di
rilancio del sistema di istruzione superiore tecnica coerente con le strategie
nazionali e comunitarie, richiedono un intervento normativo strutturato che
consente di programmare, coordinare e sviluppare in modo efficace le attività
formative.
A supporto del
Piano territoriale 2025-2027, al fine di poter raggiungere gli obiettivi
prefissati nel Piano, è stato predisposto uno “Schema di Protocollo d'intesa
per il sostegno e lo sviluppo del sistema regionale d'istruzione tecnologica
superiore”, che, anch’esso, assume un valore strategico e operativo e sancisce,
naturalmente, la collaborazione tra la Regione Calabria, le Fondazioni ITS, i
Centri di ricerca, l'Ufficio scolastico regionale, le Università, le imprese,
le Associazioni di categoria, gli Enti locali, rinsaldando la partnership
tra ITS e una pluralità di attori istituzionali e socioeconomici e portatori di
interesse che sono coinvolti nel processo di formazione tecnologica superiore.
Il Protocollo va ad individuare una governance partecipata, fondata su
un Tavolo tecnico di coordinamento regionale, che avrà funzioni di attuazione,
di monitoraggio e di raccordo.
È una proposta che
rappresenta un passaggio decisivo per la costituzione di un sistema di
istruzione tecnica superiore più strutturata, più moderno e più competitivo,
attento a quelle che sono le esigenze innovative richieste dal territorio e,
soprattutto, dal mercato del lavoro e dal sistema produttivo regionale.
Grazie, collega
Straface. Non ci sono richieste di intervento.
Pongo in votazione
il provvedimento nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con
richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento,
unitamente ai relativi allegati, è approvato con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio
approva)
(È riportata in
Allegati)
Passiamo al punto 9,
la proposta di provvedimento amministrativo numero 217/12^ di iniziativa della
Giunta regionale, recante: “Modifica del cronoprogramma relativo alle procedure
e ai provvedimenti amministrativi per la definizione del Piano regionale di
dimensionamento scolastico e programmazione dell'offerta formativa contenuto
nel documento ‘Indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del
dimensionamento della rete scolastica e dell'offerta formativa - Linee guida
per il triennio 2024/2025 – 2026/2027’ approvato con la delibera di Giunta
regionale numero 336 del 21 luglio 2023”.
Cedo la parola,
sempre, alla collega Straface per illustrare il provvedimento. Prego.
La proposta di
provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale, su proposta
dell'assessore Maria Stefania Caracciolo, con delega in materia di istruzione,
oggi all'esame di quest'Aula, interviene una materia strategica e delicata qual
è la programmazione della rete scolastica e dell'offerta formativa regionale
per il triennio 2024/2025 - 2026/2027. Con essa si dispone la modifica del
cronoprogramma delle procedure e dei provvedimenti amministrativi indicati
nelle Linee guida, approvate con deliberazione della Giunta regionale numero
336 del 21 luglio 2023.
Ci troviamo di
fronte ad un atto apparentemente tecnico, ma di rilevante impatto
istituzionale, sociale e culturale. Non è un mero esercizio di aggiornamento
procedurale, ma è un intervento che si rende necessario alla luce delle mutate
condizioni normative ed organizzative che sono intervenute negli ultimi mesi, e
che punta a garantire il rispetto delle scadenze ministeriali, l'efficacia del
processo di programmazione e soprattutto la qualità e l'equità del
servizio scolastico sul territorio calabrese.
La scuola rappresenta il presidio essenziale della democrazia, il cuore delle comunità locali e lo strumento con cui si costruisce il futuro della nostra regione.
Programmare, quindi, in modo razionale e sostenibile la distribuzione degli istituti scolastici, rispondere a quelle che sono le esigenze formative della popolazione studentesca, prevenire la dispersione scolastica, valorizzare l'autonomia didattica e organizzativa: tutto questo, naturalmente, presuppone un quadro normativo aggiornato, una governance efficiente e una tempistica coerente con le reali capacità attuative del sistema regionale.
Il provvedimento in esame si fonda su un articolato impianto normativo nazionale e regionale che ha visto un’evoluzione molto significativa negli ultimi 25 anni; a livello regionale si richiama, in particolare, l'articolo 139 della legge regionale numero 34 del 2002, che attribuisce al Consiglio regionale la competenza in merito all'adozione degli indirizzi per la predisposizione dei Piani, lasciando alla Giunta il compito di approvare il Piano regionale, in coerenza con tali indirizzi.
Il più recente intervento normativo nazionale in materia è rappresentato dal decreto-legge numero 208 del 2024, convertito in legge numero 20 nel 2025 che all'articolo 9-bis ha modificato l'articolo 19, anticipando dal 30 novembre al 31 ottobre di ciascun anno il termine per l'adozione del Piano regionale di dimensionamento scolastico.
La Regione Calabria si adegua, dunque, a questo nuovo quadro normativo nazionale, ma lo fa mantenendo saldo il principio di coerenza istituzionale e di collaborazione con gli Enti locali, con l'Ufficio scolastico regionale, come è stato evidenziato anche dal Tavolo politico del 28 marzo del 2025, nel corso del quale è stato condiviso da tutti gli attori lo schema di cronoprogramma predisposto dal Settore “Diritto allo studio e sistema integrato di educazione e istruzione”.
Il nuovo cronoprogramma proposto è fondato su razionalità, partecipazione ed efficienza, non si limita ad allineare le scadenze al dettato normativo nazionale, ma riorganizza in maniera funzionale e realistica le 7 fasi procedurali essenziali che vanno a scandire il percorso di definizione del Piano regionale.
Siamo di fronte, naturalmente, purtroppo, ad un decremento di iscrizioni.
Per quanto riguarda i recenti dati statistici, la popolazione scolastica calabrese diminuisce sempre di più e questo calo ha effetti diretti sulla sostenibilità delle Istituzioni scolastiche, sull'autonomia delle scuole, sugli organici e sull'organizzazione dell'offerta formativa. In questo scenario il dimensionamento non può essere vissuto come una mera operazione contabile, ma deve essere governato in modo strategico e responsabile, tenendo conto non solo di criteri numerici, ma anche della necessità di garantire l'accesso all'istruzione in quei territori fragili, contrastare la dispersione scolastica e favorire, naturalmente, la permanenza delle giovani generazioni nei propri contesti d’origine.
Il nuovo cronoprogramma si propone, quindi, come uno strumento flessibile e intelligente al servizio di questi obiettivi, consentendo un confronto più ampio tra Istituzioni ed evita, naturalmente, compressioni dei tempi decisionali e migliora la qualità della progettazione scolastica a livello locale e regionale. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Presidente, non so se abbiamo la consapevolezza reale di quello che stiamo andando a votare perché sembrerebbe un atto amministrativo – anticipiamo di 30 giorni un Piano di dimensionamento scolastico – ma dovremmo ricordare cosa abbiamo già fatto a luglio e cosa stiamo facendo oggi.
Stiamo assecondando delle politiche scellerate che proprio nelle regioni del Meridione, in particolare la Calabria, avranno un impatto sociale ed economico fortissimo perché stiamo parlando di chiusura di autonomie scolastiche, di quello che tocca la carne viva dei cittadini calabresi; quando abbiamo affrontato questa discussione qualche mese fa, non abbiamo detto realmente tutte le conseguenze che questa operazione sta comportando e può comportare alla Calabria.
Ci sono situazioni paradossali per cui un dirigente scolastico può trovarsi a gestire contemporaneamente anche 15 o 20 plessi scolastici. Togliamo 84 autonomie scolastiche, tagliamo posti di lavoro ed è il primo passo per tagliare successivamente plessi scolastici. Rispetto a questa “macelleria sociale”, questa pazzia voluta dal Governo nazionale, non abbiamo fatto come la Campania, che è ricorsa al Tar, o altre Regioni, che hanno posto un problema di conflitto di competenza alla Corte costituzionale, ma ci siamo adeguati pedissequamente.
Nonostante la Calabria soffra il tasso di spopolamento più alto rispetto a tutte le regioni italiane, ci siamo – ripeto – adeguati pedissequamente a un Piano che in Calabria può avere un effetto devastante perché, quando si comincia con chiudere autonomie scolastiche e quando ci sono in questa regione 296 classi con studenti di età diversa, stiamo avviando un circolo vizioso per incrementare lo spopolamento delle aree interne.
Altro che belle parole! Con questo Piano di dimensionamento scolastico, che proprio nelle regioni meridionali colpisce fortemente le aree interne, che non hanno le infrastrutture, pensate a dover gestire contemporaneamente 20 scuole: qual è anche la qualità del lavoro dei dirigenti scolastici. Si comincia sempre con le autonomie e, poi, si ripercuote e si finisce con la chiusura dei plessi scolastici.
Quando non abbiamo detto no al Governo e non abbiamo impugnato questo Piano di dimensionamento scolastico, abbiamo fatto un danno ai cittadini calabresi e, oggi, lo riportiamo in Aula per dire cosa? Che non solo non lo impugniamo, non convochiamo gli Stati generali della scuola e i sindacati, ma lo anticipiamo, votiamo per anticiparlo ed essere i primi della classe in un Piano che taglia autonomie scolastiche, in una regione che si sta spopolando e dove la scuola è, in tantissimi territori, l'unico punto di riferimento dello Stato.
Consiglieri, sono assolutamente contrario non solo ad anticiparlo di 30 giorni, ma al Piano che state portando avanti.
Avevo chiesto e avrei voluto che questa regione, indipendentemente dal colore politico, andasse a Roma e impugnasse il Piano come è stato fatto da altre Regioni del meridione. In realtà, non c'è nulla di tutto questo. Lo volete far passare anche come un atto di efficienza amministrativa anticipare di 30 giorni questa “macelleria”.
Non ci sto e preannuncio il mio voto contrario.
PRESIDENTE
Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Il consigliere Lo Schiavo ha anticipato in parte il mio intervento, che è sulla stessa lunghezza d'onda, perché credo che sia superficiale, da parte di quest'Aula, non prendere atto di cosa significa, non il cronoprogramma da approvare, ma accettare, oggi, supinamente una decisione del Governo nazionale e del ministro preposto come un'operazione che vorrebbero far passare come una semplice riduzione di costi. Invece, sappiamo che è un'operazione che ammazza i territori fragili come quello calabrese e, anche, quelle famiglie che hanno problemi a raggiungere i centri più lontani dalla propria appartenenza geografica, ma, soprattutto mortifica il lavoro dei tanti docenti interessati e la qualità formativa sicuramente segna un passo.
Quindi, credo – ripeto – che sia molto superficiale far passare l'approvazione del cronoprogramma come un semplice atto e penso che, invece, bisognerebbe che quest’Aula si opponesse a questo provvedimento del Governo nazionale, che reputo, davvero, danneggi i territori fragili e deboli, come, in questo caso, quello calabrese, come le aree interne, i paesi montani e le piccole realtà.
Quando, poi, parliamo di spopolamento e non ci rendiamo conto che una delle cause è proprio la mancanza dell'istruzione e della possibilità per i figli di studiare nei propri Comuni, vuol dire che non ci rendiamo conto delle responsabilità che ricadono su di noi nel momento in cui siamo chiamati a incidere sui provvedimenti e anche ad opporci a quelli del Governo nazionale.
Credo, invece, che questo sia un tema che già, caro assessore, avevo posto in quest'Aula l'anno scorso, quando abbiamo già avuto dei tagli pesanti in Calabria.
Oggi, supinamente, approvate un cronoprogramma – per carità, legittimo, previsto dalla legge – piuttosto che avviare un'azione sinergica.
Vorrei, poi, invitare l'assessore al ramo a riflettere un po’ di più su quello che produciamo con quest'atto e a capire che, forse, è il tempo di aprire anche la discussione con tutta la società calabrese, con i sindacati, i Comuni, le Province interessate e fare massa critica verso un provvedimento che riteniamo dannoso per la Calabria, dannoso e pericoloso per le piccole comunità, per le famiglie e per la classe docente presente nella nostra regione.
Grazie, consigliere Bevacqua. Ha chiesto di intervenire l'assessore Maria Stefania Caracciolo. Ne ha facoltà.
Grazie. Intanto, volevo dire che il Piano regionale di dimensionamento scolastico è un Piano previsto dal PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e, quindi, è una pianificazione che viene fatta in tutta Italia per razionalizzare e ottimizzare l'utilizzo delle risorse scolastiche.
Aggiungo – ho sentito parlare di aree interne, spopolamento e quant'altro – che le linee guida, che sono state adottate dalla Regione, su indirizzo del Consiglio regionale, prevedono proprio ampie forme di tutela per i ragazzi che frequentano le scuole nelle nostre comunità dislocate lontano dai centri e, quindi, invito ad andare a leggere con attenzione le linee guida.
Ho sentito parlare di impugnazioni e non mi risulta che ci siano impugnazioni che abbiano avuto esito favorevole, anzi le Regioni che, come la Calabria, hanno adottato, nei termini, il Piano di dimensionamento sono state favorite e invito a guardare la norma che è stata approvata fine anno per le Regioni virtuose che hanno adottato il Piano e che hanno, appunto, delle tutele particolari. Grazie.
Grazie, Assessore. Non ci sono interventi. Quindi, pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso, unitamente al relativo allegato con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
Il provvedimento, unitamente al relativo allegato, è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo ora al punto 10 all’ordine del giorno relativo alla proposta di legge numero 283/12^ di iniziativa del consigliere regionale Montuoro, recante: “Istituzione della riserva naturale regionale del fiume Vitravo e delle grotte rupestri di Verzino”.
Cedo la parola allo stesso per l’illustrazione del provvedimento.
Grazie, Presidente. La Regione Calabria garantisce la conservazione e la valorizzazione del suo patrimonio naturale, rappresentato da formazioni fisiche, biologiche e geologiche e geomorfologiche, in un'ottica di gestione sostenibile delle risorse ambientali, di rispetto delle condizioni di equilibrio naturale e di conservazione del patrimonio genetico di tutte le specie vegetali e animali.
Tali finalità sono perseguite attraverso l’istituzione di aree protette. La presente proposta, relativa all’istituzione della riserva naturale regionale del fiume Vitravo e delle grotte rupestri di Verzino, intende fornire anche un'analisi storica, territoriale e paesaggistico ambientale. Nell'area troviamo il fiume Vitravo che identifica un ambito territoriale a diverso gradiente altitudinale e, quindi, con caratteristiche fitoclimatiche differenti, tutte caratterizzate dalla presenza di comuni elementi naturalistici di grande valenza ecologica e paesaggistica, certamente tra i più rilevanti dell'intera regione Calabria.
L'area protetta presenta continuità territoriale in quanto è costituita da un unico corpo, ma al suo interno si possono distinguere due zone distinte gravitanti rispettivamente intorno al Centro urbano di Verzino, diverse per caratteristiche morfologiche. Di grande rilevanza è la zona con la presenza di grotte di origine antropica, in parte ricadenti nel centro storico e, quindi, quelle di origine carsica, la zona con sorgenti di sale e diapiri di sale più unici che rari in Sud Italia.
Nel suo complesso l'insediamento si compone di un centinaio di grotticelle, di cui 43 regolarmente censite e documentate nelle loro caratteristiche interne. Le acque del fiume Vitravo, presenti in riserva ancora oggi, sono diffusamente impiegate per uso irriguo delle campagne e hanno consentito nel passato, il funzionamento di antichi mulini per la macinatura del grano. Nel suo letto si notano ancora i ruderi di numerosi opifici e il segno di una “chiusa”, ovvero una piccola diga fatta di grosse pietre che sbarrano il corso del fiume. L'area è rappresentata anche da montagne con i fianchi scoscesi e selvaggi, scarni di vegetazione, ricchi di pietre granitiche di ogni dimensione, dove il mare appare vicinissimo, ma più vicino, ancora giallo e arsiccio, appare il Marchesato con i suoi cavalchi, un tempo regno del latifondo.
Le acque del fiume Vitravo hanno, inoltre, scavato piscine naturali di grande diametro con picchi di rocce a strapiombo e vegetazione palustre negli ambiti, creando cascatelle, tra le quali ricordiamo la più bella e rappresentativa che è quella della Madonna incoronata.
Nel territorio situato nella riserva, oltre ad una straordinaria ricchezza floristica, è presente anche una ricca fauna che ne rende ancora più alto il valore naturalistico e ambientale. Nonostante negli ultimi anni si sia assistito un po’ ovunque, anche in molte zone del Massiccio Silano, ad una progressiva riduzione della presenza di alcune specie nell'area del Vitravo, questo fenomeno, invece, è stato senza dubbio molto contenuto, addirittura assente. Ciò è legato essenzialmente ad un insieme di favorevoli circostanze riassumibili nel mantenimento di un'agricoltura a basso impatto ambiente, nell'assenza di interventi strutturali capaci di intaccare gli ecosistemi, nella conservazione di una sostanziale integrità dei boschi, nel contenimento dell'azione devastante degli incendi, nel controllo della caccia irrazionale e del bracconaggio che non trovano terreno culturale fertile.
In estrema sintesi, si può dire che è stata svolta un'importante azione di salvaguardia dell'ambiente, soprattutto grazie all'intelligente presenza dell'uomo che funge da insostituibile presidio, quando si inserisce in modo equilibrato, armonioso ed organico nella natura di cui si deve sentire sempre e, comunque, parte grande.
L'esigenza di
istituire l’area protetta del Vitravo e delle grotte
rupestri si inquadra in un'ottica di sviluppo sostenibile di grande attualità.
È quanto mai opportuno sottolineare che la valorizzazione delle risorse
naturalistiche, paesaggistiche, storiche e culturali di larga parte del
territorio calabrese sono un'opportunità di sviluppo irrinunciabile, una fonte
di ricchezza capace di garantire sicurezza sociale ai calabresi, al fine di
tutelare, valorizzare e rendere fruibili in maniera sostenibile una delle aree
naturalistiche più interessanti della nostra regione sia sotto l'aspetto
storico-culturale sia sotto l'aspetto ambientale. La presente proposta, considerati gli
interventi di gestione, tutela e valorizzazione sul territorio della riserva,
prevede, in particolare, l’utilizzo dei fondi accantonati nell’ambito della
Missione 20, Programma 3, per le spese in conto corrente del bilancio regionale
di previsione 2025-2027. Sottolineo, inoltre, che dall’anno 2026 le somme
destinate alla presente proposta di legge verranno rideterminate e imputate sul
capitolo destinato alla gestione dei Parchi naturali regionali e delle Riserve
naturali regionali, allocate alla Missione 09, Programma 5. Grazie, Presidente.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il
collega Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Gentili colleghe e gentili colleghi, sono lieto che oggi siano
stati inseriti all’ordine del giorno addirittura tre progetti di legge relativi
all’istituzione di riserve naturali regionali: una approvata in Commissione a
gennaio scorso e due approvate a ottobre scorso. È certamente un fatto
positivo, in quanto queste nuove aree protette, assieme a quelle che le hanno
precedute e che le seguiranno, svolgeranno un ruolo fondamentale non soltanto
per i territori di pertinenza e le comunità che vi abitano, ma per il futuro
della nostra intera regione. Talora si pensa a queste aree come a dei luoghi di
mera conservazione, caratterizzate soltanto da vincoli e divieti, ma la realtà
è ben diversa e lontana da questa rappresentazione obsoleta e infondata, quando
non malevola o addirittura dolosa.
Le riserve
naturali rappresentano, al contrario, un vero e proprio volano di sviluppo
economico, capace di generare grandi opportunità occupazionali, attraverso
nuove attività sostenibili e il potenziamento di quelle già esistenti. Infatti,
con i finanziamenti destinati ai progetti per le aree protette si possono
promuovere il turismo sostenibile, le attività agricole di qualità, le
iniziative di educazione ambientale, la ricerca scientifica, il recupero di
aree degradate da discariche e da altre pericolose brutture e molto altro.
Tutti questi benefici vanno a ricadere direttamente sulle comunità locali e
rappresentano di norma un potente attrattore transregionale o addirittura
nazionale.
Gli stanziamenti
previsti dalla Regione Calabria e dall’Unione Europea sono davvero cospicui.
Nel primo caso, parliamo di 52 milioni di euro, mentre, nel caso dell’Unione
Europea, si tratta invece delle ingenti risorse economiche legate alla Nature
Restoration Law,
approvata dal Consiglio dell’Unione a giugno dello scorso anno e legata al Green
deal europeo, che prevede un fondo fino a 1000 miliardi di euro entro il
2050.
È da sottolineare
come prima di questa legislatura le aree protette regionali fossero soltanto
tre, mentre dall’insediamento di questo Consiglio le nuove proposte di legge in
questo ambito abbiano raggiunto numeri elevatissimi e, anche in ragione di quelli
che sono stati annunciati dal Presidente prima dell’inizio di questa seduta,
sono arrivati addirittura a una ventina, un numero enorme.
Vi confesso che mi
piace pensare di avere in qualche modo contribuito a chiarire la vera natura e
le reali potenzialità di sviluppo delle riserve naturali regionali attraverso
la proposta, diventata legge, della Riserva naturale della foce del fiume Mesima, la prima del genere di questa Legislatura, che ha
già dispiegato i suoi positivi effetti sull’intero territorio di pertinenza,
quello della provincia di Vibo Valentia e della città metropolitana di Reggio
Calabria; questo per riscontri diretti avuti da parte della direttrice della
riserva, la dottoressa Jasmine De Marco, e dal sindaco di San Ferdinando, Luca
Gaetano, in occasione della recente cerimonia di inaugurazione della locale
caserma dei carabinieri, a cui ho avuto l’onore di essere invitato.
Per tutti questi
motivi, appare lodevole la rapidità con la quale le proposte di legge
istitutive di ben tre nuove riserve naturali regionali siano giunte all’esame
dell’Aula, ma tuttavia devo portare all’attenzione di voi tutti come in questo
armonico contesto vi sia una nota dissonante, rappresentata dalla proposta di
legge riguardante la Riserva naturale regionale pedemontana di Castrovillari,
proposta che è stata approvata all’unanimità della Commissione regionale
ambiente, con il voto favorevole dei consiglieri di Forza Italia, Fratelli
d’Italia, Lega e Partito Democratico, oltre che del sottoscritto, dopo aver
ascoltato in una precedente seduta il parere, pur esso favorevole, di Sindaci,
Università, Parco Nazionale del Pollino, associazioni, nonché del Dipartimento
regionale ambiente.
È trascorso da
allora quasi un anno e mezzo senza che l’iter amministrativo abbia registrato
alcuna progressione. Purtroppo, questo blocco prolungato sta causando danni non
certo ai proponenti, bensì alla comunità di Castrovillari e dell’area del
Pollino.
Le tante
iniziative previste per l’area, peraltro già identificata da oltre dieci anni
dall’amministrazione comunale come area a valenza naturalistica, non possono
avere inizio. Parlo di progetti per la sentieristica, per le attività sportive
come gare ciclistiche interregionali, per la valorizzazione di siti
archeologici che si trovano nell’area, ma anche iniziative e progetti agro
colturali, di studio della ricca e preziosa flora e fauna che richiama
appassionati e studiosi; in aggiunta, ancora, iniziative escursionistiche e
progetti didattici per le scuole e turistici per tutti. C’è poi un aspetto
sociale di primaria importanza, rappresentato dalla possibilità di fruire di
un’area adiacente alla città da parte di associazioni e fondazioni, di persone,
soprattutto bambini e giovani con disabilità, che avrebbero, nella presenza di
un’area protetta facilmente raggiungibile, un naturale, semplice sbocco per
attività ludiche e terapeutiche cui fare riferimento.
Infine, ma
certamente non da ultimo, sottolineo la presenza nell’area di assai numerosi
accumuli di rifiuti abbandonati e di due vere e proprie discariche: un sito
dove giacciono abbandonate 20.000 tonnellate di pneumatici esausti e una
vecchia e dismessa discarica comunale, entrambe vere e proprie bombe ecologiche
e sanitarie, la cui bonifica richiederebbe ingenti risorse economiche,
reperibili soltanto attraverso i progetti regionali ed europei già ricordati,
legati al recupero di aree protette e degradate.
Insomma, tutta una
serie di attività già programmate da associazioni, enti e istituzioni che
attendono soltanto il via libera rappresentato dall’approvazione definitiva
della proposta di legge già approvata all’unanimità, come dicevo, nella
Commissione di merito.
Devo ancora
aggiungere che il tempo sin qui trascorso, se da un lato ha privato la comunità
locale delle opportunità che prima ricordavo, dall’altro ha determinato
conseguenze concrete e negative. C’è stata infatti la forzosa concessione,
malgrado il parere contrario dell’amministrazione comunale e della Regione
Calabria, di ben 34 ettari all’interno dell’area per l’installazione di
pannelli fotovoltaici.
Mentre parliamo, è
in Conferenza di servizi presso il Ministero competente la pratica per altri 61
ettari di pannelli, che dunque sono immediatamente incombenti - siamo a un
totale di 95 – e su ulteriori 275 ettari pende la stessa spada di Damocle, e
quindi siamo praticamente a 360 ettari a rischio.
Tutto ciò
rappresenterebbe un vero e proprio disastro ambientale: da un lato impedirebbe
le attività che vi ho descritto e, con esse, il collegato sviluppo economico e
occupazionale dell’area; dall’altro infliggerebbe una ferita mortale al
maestoso paesaggio montuoso del Parco nazionale del Pollino, di cui godono le
popolazioni locali e non solo.
Voglio
ulteriormente e fortemente sottolineare come la riserva naturale Pedemontana di
Castrovillari abbia un grandissimo valore in sé stessa per le prospettive di
sviluppo occupazionale, per la bonifica dell’area e la sua fruizione per scopi
sociali e si proponga anche quale unica possibilità di bloccare il saccheggio
del territorio a scopi puramente speculativi, in spregio anche alla tutela di
un paesaggio unico.
Come ricordavo,
l’amministrazione comunale di Castrovillari e la Regione Calabria hanno dato
parere negativo rispetto alla collocazione, in un’area preziosa e fragile, di
una marea di pannelli fotovoltaici, ma ciò non è stato sufficiente.
A ciò si aggiunga
la recente sentenza del TAR Lazio, che ha invalidato le decisioni regionali che
limitavano la costruzione di impianti fotovoltaici, cioè parte del decreto del
21 giugno 2024 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, stabilendo
che le Regioni non possono avere discrezionalità nella scelta delle aree idonee
per tali installazioni e identificando perciò, di fatto, come la creazione di
una riserva naturale si ponga come unica possibilità di difendere il territorio
e consegnarlo alle sue naturali vocazioni e al suo coerente sviluppo, come
dicevo, sia in termini economici che occupazionali.
Per tali
considerazioni, mi permetto di sollecitare tutte le iniziative del caso
affinché ogni ostacolo, che ha portato ai ritardi a cui ho accennato, venga
superato, nell’esclusivo interesse delle popolazioni interessate, e si dia
finalmente il via libera definitivo al progetto di legge per la riserva
naturale regionale Pedemontana di Castrovillari, in coerente omogeneità con
quanto il Consiglio ha fatto finora per la promozione delle aree protette
regionali, ivi compresa la seduta odierna.
Vi ringrazio per
l’attenzione.
Grazie. Se non ci
sono interventi, passiamo all’esame e votazione del provvedimento. Pongo in
votazione gli articoli.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo10
(È approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Passiamo alla
votazione del provvedimento della proposta di legge nel suo complesso,
unitamente ai relativi allegati, con richiesta di autorizzazione al
coordinamento formale.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Ovviamente, come in
Commissione, anche attualmente sono del tutto favorevole a iniziative di questo
genere, che avallo al cento per cento. Tuttavia, ho deciso di non partecipare
al voto, per sottolineare la necessità di una equità di comportamento nei
confronti di tutte le proposte avanzate, a cominciare dalla riserva naturale
Pedemontana di Castrovillari, dando assolutamente e concettualmente la mia
assoluta soddisfazione e positività, come in Commissione, per tutte le proposte
avanzate. Grazie
Quindi non
partecipa al voto, è assente o si astiene? C’è, ma non c’è. Passiamo alla
votazione della proposta di legge nel suo complesso, unitamente ai relativi
allegati, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
La proposta di
legge, unitamente ai relativi allegati, è approvata con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al punto
undici, la proposta di legge 308/12^, di iniziativa dei consiglieri regionali
Mancuso e Montuoro, recante: “Istituzione della Riserva naturale regionale di Trinchise”. Prego, collega Montuoro.
Grazie,
Presidente. L’istituzione della Riserva naturale regionale del Trinchise intende fornire un’analisi storica, territoriale
e paesaggistico-ambientale di massima.
L’area del Trinchise si identifica in un ambito territoriale a diverso
gradiente altitudinale e quindi con caratteristiche fitoclimatiche
differenti. È possibile distinguere due zone fitoclimatiche:
Lauretum e Castanetum, tutte caratterizzate dalla
presenza di comuni elementi naturalistici di grande valenza ecologica e
paesaggistica, certamente tra i più rilevanti dell’intera regione Calabria.
L’area
protetta presenta continuità territoriale, in quanto è costituita da un unico
corpo, ma al suo interno si possono distinguere due zone distinte, gravitanti
rispettivamente lungo il fiume Simeri e lungo il suo storico affluente, il
torrente Marviano.
Le sue
origini si identificano con la nascita di Taverna Vecchia, attualmente in
territorio del Comune di Albi, quando le popolazioni dell’antica città di Trinchise, per difendersi dalle conquiste arabe, salirono
in luoghi più sicuri, trovando ideale posizione. Dal punto di vista
archeologico sono da citare i numerosi siti ritrovati, come la chiesetta
bizantina, la fornace per la cottura di manufatti di terracotta, i resti di un
ponte medievale, oltre che ovviamente i resti dell’antica fiera con la sua chiesetta
ed i muri perimetrali in fondazione, che avranno bisogno di un recupero e della
valorizzazione.
La ricchezza
di specie, indice di elevata biodiversità, rappresenta una formidabile risorsa
ambientale e rende l’area particolarmente interessante dal punto di vista
naturalistico. L’esigenza di istituire l’area protetta del Trinchise
si inquadra in un’ottica di sviluppo sostenibile di grande attualità. È quanto
mai opportuno sottolineare che la valorizzazione delle risorse naturalistiche,
storiche e culturali di larga parte del territorio calabrese sia un’opportunità
di sviluppo irrinunciabile, una fonte di ricchezza capace di garantire
sicurezza sociale ai calabresi, una strada maestra lungo la via dello sviluppo
sostenibile che le condizioni storiche, geografiche ed economiche rendono
possibile e auspicabile.
L’area è
rappresentata da un sistema omogeneo, caratterizzato dalla presenza di specie
animali e vegetali o biotipi di interesse naturalistico, culturale, educativo e
ricreativo, nonché di valori paesaggistici, artistici e sociali.
Questo
progetto di legge, pertanto, è finalizzato all’istituzione della Riserva
naturale regionale del Trinchise, al fine di
tutelare, valorizzare e rendere fruibile in maniera sostenibile una delle aree
naturalistiche più interessanti della nostra regione, sia sotto l’aspetto
storico-culturale sia sotto l’aspetto ambientale.
In altri
termini, con l’istituzione della Riserva del Trinchise
si persegue l’obiettivo di preservare habitat terrestri e fluviali di grande
fascino, coniugando l’esigenza della conservazione con la possibilità di una
corretta fruizione e divulgazione. Si tratta, in effetti, di aree suggestive
dal punto di vista paesaggistico, che rappresentano oltretutto un serbatoio
naturale di biodiversità di inestimabile valore.
La presente
proposta, considerati gli interventi di gestione, tutela e valorizzazione del
territorio della riserva, prevede in particolare l’utilizzo dei fondi di cui
alla Missione 20, Programma 3, del bilancio regionale di previsione 2025-2027.
Dall’anno
2026 le somme destinate alla presente proposta verranno rideterminate e
imputate sul capitolo destinato alla gestione dei Parchi naturali regionali e
delle Riserve naturali regionali. Grazie.
Grazie, collega Montuoro. Non ci sono
richieste di intervento. Passiamo quindi all’esame e votazione del
provvedimento. Pongo in votazioni gli articoli del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo10
(È approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Articolo12
(È approvato)
Articolo 13
(È approvato)
Passiamo alla
votazione della proposta di legge nel suo complesso, unitamente ai relativi
allegati, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. La proposta
di legge, unitamente ai relativi allegati, è approvata con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio
approva)
(È riportata in
Allegati)
Passiamo alla
proposta di legge numero 328/12^, d’iniziativa dei consiglieri regionali
Montuoro, Mancuso e Alecci, recante: “Istituzione della riserva naturale
regionale Le Dune di Giovino”.
Cedo la parola al
consigliere Montuoro per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie, Presidente.
L’Istituzione della riserva naturale regionale “Dune di Giovino” intende fornire un'analisi paesaggistica ambientale di massima. L'area protetta di interesse, comunemente chiamata “Dune di Giovino”, è costituita da un unico corpo che si trova nel comprensorio della costa ionica catanzarese ed è un'area naturalistica di grande interesse, compresa tra la foce del torrente Castace e del fiume Alli, a est, mentre confina con la foce del fiume Corace, a ovest. Giovine è un'area miracolosamente scampata alla pressione antropica e all'edificazione selvaggia della costa catanzarese e per questo è naturalmente vocata alla conservazione della biodiversità delle coste sabbiose del medio Ionio calabrese.
Quest'area accoglie una ristretta fascia dunale costiera, ambiente ormai rarissimo, particolarmente fragile ed a serio rischio di estinzione, che ospita specie vegetali rare e protette da specifiche normative, nonché tipologie vegetazionali endemiche e di recente descrizione con criterio scientifico.
Tutta l'area della pineta delle dune di Giovino deve essere preservata in chiave ambientale perché rappresenta un polmone verde a sud della città, nella quale privilegiare la conservazione delle dune naturali, vero e proprio incubatoio e protezione per la biodiversità animale e vegetale. Quello che è certo è che nel recente passato anche l'area dunale posta a nord ospitava una flora parecchio ricca e complessa, e la presenza degli insediamenti balneari, attirando la massiccia frequentazione stagionale di mezzi e persone, ha fatalmente determinato la totale scomparsa da quel tratto di costa di gran parte delle specie vegetali della duna, ivi comprese alcune specie molto rare. Purtroppo, questi sono gli effetti dell'antropizzazione su sistemi ecologici così fragili. Non è quindi colpa degli esercenti o dei bagnanti se la flora scompare rapidamente, ma ciò è semplicemente effetto della frequentazione, soprattutto con mezzi come automobili e fuoristrada.
A determinare il collasso dei sistemi dunari catanzaresi di sicuro contribuisce il fatto che tali infrastrutture dovrebbero essere temporanee, ma di fatto sono permanenti ed anche gli spazi assegnati dalle concessioni vengono occupati con piante, spesso esotiche, ed altre infrastrutture che contribuiscono all'irreversibile alterazione della vegetazione dunale. Ne consegue che l'unico modo per salvare quello che resta degli antichi sistemi dunali catanzaresi sia interdire l’accesso alle aree che si intendono preservare.
Lo stato di conservazione delle coste calabresi è parecchio eterogeneo. Tuttavia, anche lungo i tratti costieri apparentemente meglio conservati, è possibile individuare la presenza di diversi fattori di minaccia che incombono sulle condizioni di naturalità delle nostre coste, in particolare su flora e vegetazione, che in alcuni casi possono anche favorire fenomeni erosivi. Altrettanto deleteri, come già detto, sono la raccolta di specie vegetali o il rilascio di rifiuti, fenomeni spesso associati a questo periodo dell'anno e a questa fruizione ricreativa degli ambienti costieri. In termini conservazionistici è perciò cruciale conoscere tali fattori al fine di promuovere azioni volte alla loro rimozione o mitigazione.
L'istituzione di un'area naturalistica della Pineta e delle Dune di Giovino, area naturale in relativo buono stato di conservazione, con inoltre diversi interessanti aspetti storico antropologici da evidenziare, potrebbe costituire, se opportunamente gestita, un laboratorio a cielo aperto per cittadini e scolaresche, contribuendo significativamente ad incrementare la coscienza ecologica dei cittadini catanzaresi e dei visitatori tutti. Inoltre, potrebbe costituire una risorsa economica non trascurabile per l’intera città, dimostrando che è possibile fare economia attorno al capitale ambientale senza depauperarlo, come al contrario accade con le concessioni balneari.
Le indagini preliminari hanno fatto emergere la presenza di interessanti presidi biologici che certamente giustificano la conservazione dell'area e l'istituzione di un'area naturalistica, definiti essenzialmente dalla presenza di individui di rarissima specie.
La presente proposta, considerati gli interventi di gestione, tutela e valorizzazione del territorio della riserva, prevede in particolare l'utilizzo di fondi accantonati, di cui alla Missione 20, Programma 3, del bilancio regionale di previsione 2025-2027.
Dall'anno 2026, anche per questa proposta di legge, verranno poi rideterminate le risorse e allocate nel capitolo che finanzia le riserve e i parchi regionali.
Grazie, Presidente.
Passiamo all'esame e approvazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo 10
(È approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
La proposta di legge, unitamente ai relativi allegati, è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo ora alla proposta di legge numero 384/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Mancuso e Katya Gentile, recante: “Modifiche della legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme in materia di usi civici)”.
Cedo la parola alla collega Gentile per illustrare il provvedimento. Prego, collega.
Grazie, Presidente.
Chiedevo, come dicevo prima, l'inserimento di questo punto all'ordine del giorno proprio per l'urgenza, visto anche che gli enti locali stanno lamentando il blocco che si è creato in materia di terreni gravati da usi civici.
Abbiamo fatto un grande lavoro in questo anno e mezzo su questa normativa, andando nella direzione della semplificazione e, in questo caso, il provvedimento di modifica si rende necessario perché sono intervenute delle osservazioni da parte del Dipartimento Affari regionali della Presidenza del Consiglio dei ministri, in merito a criticità segnalate dagli uffici legislativi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica e del Ministero della Giustizia. Nell'ambito poi del principio di leale collaborazione Stato – Regioni, grazie anche al lavoro svolto dal Settore assistenza giuridica e dall'area legislativa del Consiglio regionale, per il tramite della dottoressa Ferrara, che ringraziamo, sono state concordate queste modifiche.
Andiamo immediatamente alle modifiche.
La proposta modifica l'articolo 4 della legge regionale 18/2007, al fine di prevedere, nell'adozione del regolamento attuativo, il parere vincolante della Commissione consiliare competente, in maniera tale che gli uffici del Dipartimento della Giunta siano allineati alle scelte del Consiglio regionale. La proposta si compone di sei articoli. L'articolo 1 prevede la modifica dell'articolo 4, al fine, quindi, di specificare che la Commissione competente emetta un parere vincolante al regolamento attuativo della legge. All'articolo 2, modifica il comma 7 dell'articolo 13 della legge regionale 18/2007, recependo il suggerimento dell'ufficio legislativo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, volto ad eliminare l'obbligo per i privati di conferire l'incarico di istruttore e perito demaniale a soggetti iscritti nell'elenco regionale di cui al medesimo articolo 13. L'articolo 3 modifica l'articolo 14-bis della legge regionale 18/2007, recependo i suggerimenti dell'ufficio legislativo del Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica. L'articolo 4, nel recepire le osservazioni dell'Ufficio legislativo del Ministero della Giustizia, prevede l'abrogazione dell'articolo 14-ter della legge regionale 18/2007 che prevedeva - la legge l'abbiamo firmata insieme al presidente Mancuso - il divieto, anche per chi fosse condannato per reati gravi, di usufruire dei beni gravati da usi civici. Il Ministero di giustizia, però, ha deciso che avevamo superato i limiti della competenza regionale e abbiamo deciso di abrogarla. L'articolo 5 prevede la clausola di invarianza degli oneri finanziari, considerando che dall'attuazione della presente proposta di legge non derivano nuovi oneri a carico del bilancio regionale. All'articolo 6, invece, è prevista l'entrata in vigore anticipata della legge, rispetto all'ordinaria vacatio legis, considerato che occorre intervenire al più presto per attuare le proposte concordate con il Dipartimento affari regionali della Presidenza del Consiglio dei ministri nell'ambito del principio di leale collaborazione Stato-Regioni. Grazie, Presidente.
Grazie. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Passiamo alla votazione alla proposta di legge nel suo complesso, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. La proposta di legge è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo ora all'ultimo punto, la mozione numero 116/12^ a firma dei consiglieri regionali Molinaro, Luciana De Francesco, Sabrina Mannarino, Montuoro: “Azioni di Sostegno, promozione e iniziative culturali della Regione Calabria per la valorizzazione della figura di Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore”.
Cedo la parola alla collega De Francesco per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie, signor Presidente, colleghi consiglieri, assessori.
Premesso che:
- Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore (485 ca. – 580 ca.), uno dei massimi intellettuali della Tarda Antichità, fu ministro di Teodorico, statista, diplomatico, scrittore e fondatore del celebre monasterium vivariense sive castellense nella sua terra natia di Scolacium (l’areale tra Staletì e Squillace), in Calabria;
- l’opera di Cassiodoro Senatore, capace di coniugare la sapienza classica con la spiritualità cristiana, ha avuto un’influenza determinante nella trasmissione del sapere durante il Medioevo europeo;
- la figura di Cassiodoro Senatore è oggi riconosciuta dalla comunità scientifica, economica e religiosa internazionale come marcatore identitaria fondamentale della Calabria e attrattore culturale imprescindibile, capace di restituire centralità alla regione all’interno dei grandi circuiti del turismo culturale, religioso, eno-gastronomico e del dibattito accademico; - è attualmente in corso presso la Santa Sede il processo di beatificazione di Cassiodoro Senatore, sostenuto da importanti documentazioni storiche e dalle nuove acquisizioni archeologiche e scientifiche del Vivarium Project, che contribuiscono a comprovare il culto da tempo immemorabile di Cassiodoro e la sua fama di santità radicata e sentita nella tradizione calabrese;
Considerato che:
- il Vivarium Project – Luoghi cassiodorei in Calabria, avviato nel 2023 grazie alla sinergia tra il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana (PIAC), l’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace (finanziatrice del progetto), la Soprintendenza ABAP CZ-KR, l’Istituto di Studi su Cassiodoro e il Medioevo in Calabria, l’Associazione Cassiodoro il Grande e gli enti locali, è un progetto quinquennale (rinnovabile), volto a ricostruire la topografia dell’antica diocesi di Scolacium e a individuare i luoghi legati alla vita e all’opera di Cassiodoro;
- le campagne archeologiche in corso hanno già portato a rilevanti ritrovamenti materiali (prove archeologiche della sepoltura di Cassiodoro Senatore a Stalettì; villa romana suburbana in località Ceraso di Squillace), che confermano la presenza e la vitalità dei cosiddetti "luoghi cassiodorei", in particolare nei comuni di Stalettì, Squillace e Borgia, costituendo un patrimonio culturale di straordinaria rilevanza;
- il progetto ha un importante impatto formativo, con il coinvolgimento di studenti, dottorandi e ricercatori italiani ed europei, contribuendo a fare della Calabria un polo avanzato di studio archeologico, storico e teologico;
- l’Istituto di Studi su Cassiodoro e il Medioevo in Calabria, già sostenuto da leggi regionali specifiche (cfr. L.R. n. 21 dell'8 agosto 1988; L.R. 8 luglio 1992, n. 9., rubrica 3, art. 9.2; L. R. 28 Agosto 2000, n. 14, rubrica 3, art. 9.4), si configura come uno strumento riconosciuto per la promozione permanente della figura di Cassiodoro Senatore, anche grazie alla produzione scientifica, alla divulgazione culturale e all’organizzazione di eventi pubblici;
- il Consorzio dei produttori vinicoli della Valpolicella ha espresso grande interesse per la figura di Cassiodoro Senatore, richiamandosi a una lettera delle Variae (Libro XII) in cui l’autore esalta la qualità e la cura della produzione vinicola della sua terra. La sensibilità cassiodorea verso il valore economico, culturale e simbolico della viticoltura costituisce oggi un legame prezioso tra la Calabria e i grandi distretti vinicoli italiani ed europei;
- è in corso una virtuosa attività di gemellaggio enogastronomico tra i comuni di Squillace e Marano di Valpolicella, che si concretizzerà con la sottoscrizione di un Patto d’Amicizia il 24 maggio p.v., incentrato sulla valorizzazione condivisa dei patrimoni storici, culturali e agroalimentari; Tale gemellaggio non si limita a una valenza simbolica, ma si propone come volano di scambi concreti tra le comunità locali, con progetti mirati alla promozione integrata del vino, della cultura e del turismo sostenibile, nel nome di Cassiodoro Senatore come figura ponte tra tradizione agricola, innovazione e identità territoriale; Il legame storico tra Cassiodoro Senatore e la viticultura calabrese offre, inoltre, l’opportunità di potenziare la promozione dei prodotti tipici locali, favorendo percorsi di qualità, riconoscibilità internazionale dei vini autoctoni e creazione di reti di cooperazione tra consorzi, enti locali e istituzioni culturali;
ritenuto che:
- Cassiodoro rappresenta oggi una risorsa strategica per il rilancio culturale, spirituale e turistico della Regione Calabria, capace di attrarre studiosi, pellegrini, visitatori e appassionati da tutta Europa;
- l’identità storica della Calabria può trovare nuova linfa proprio nel recupero e nella valorizzazione delle sue figure più rappresentative, tra cui Cassiodoro assume una posizione centrale, con la possibilità concreta di inserirsi nei grandi itinerari culturali e religiosi internazionali;
- il riconoscimento formale e il sostegno istituzionale al percorso di valorizzazione cassiodorea da parte della Regione sono indispensabili per dare continuità e stabilità alle attività in corso e per favorire la piena sinergia tra enti pubblici e realtà culturali del territorio;
- in tale prospettiva, il rafforzamento delle relazioni eno-gastronomiche ispirate a Cassiodoro Senatore può diventare anche uno strumento strategico di marketing territoriale, capace di integrare cultura, spiritualità, economia e sostenibilità ambientale, contribuendo al rilancio competitivo della Calabria nei mercati nazionali ed esteri.
Tutto ciò premesso e considerato, il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale ed il Presidente:
- a riconoscere Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore quale figura identitaria e simbolica della Calabria, valorizzandone la memoria storica, l’eredità culturale e il profilo spirituale;
- a sostenere istituzionalmente e finanziariamente l’Istituto di Studi su Cassiodoro e il Medioevo in Calabria, promuovendone la stabilità e la crescita, anche attraverso un piano pluriennale;
- ripristinare e rinnovare il sostegno previsto dalle precedenti leggi regionali, prevedendo nuovi strumenti normativi e finanziari a favore della ricerca, divulgazione e tutela dei luoghi cassiodorei;
- promuovere e sostenere attivamente il Vivarium Project, inserendolo tra i progetti strategici della Regione Calabria nell’ambito della valorizzazione culturale, turistica e spirituale del territorio;
- favorire la creazione di itinerari cassiodorei di interesse turistico, scolastico e religioso, sostenendo le attività di recupero, studio e fruizione pubblica dei siti storici connessi alla figura di Cassiodoro Senatore;
- a sostenere e valorizzare il gemellaggio eno-gastronomico tra i comuni di Squillace e Marano di Valpolicella, promuovendo la creazione di un circuito cassiodoreo del vino che colleghi storia, cultura e produzione agricola di qualità, anche attraverso: la realizzazione di iniziative di scambio culturale e commerciale tra produttori vinicoli, artigiani, istituzioni e comunità locali, la promozione di eventi pubblici tematici, festival, mostre e degustazioni, in Calabria e a livello nazionale e internazionale, il sostegno alla ricerca scientifica e storica finalizzata all'individuazione, recupero e valorizzazione di vitigni antichi, varietà autoctone e pratiche agricole tradizionali che possano essere ricondotte all’epoca cassiodorea e al patrimonio agroalimentare tardoantico, l'avvio di progetti di archeologia del gusto e agricoltura storica, in collaborazione con università, centri di ricerca agraria e associazioni di settore, mirati a ricostruire e rilanciare le filiere di produzione legate ai prodotti della viticultura e dell’agroalimentare antico, la creazione di un marchio distintivo di qualità "Cassiodoro" per i prodotti agricoli e vitivinicoli che rispondano a criteri di tipicità, sostenibilità e continuità storica, da utilizzare nella promozione turistica e nei mercati enogastronomici nazionali e internazionali, l'integrazione di tali attività nei percorsi di turismo culturale, religioso e naturalistico, rendendo la riscoperta del patrimonio cassiodoreo anche un'esperienza sensoriale e immersiva;
- a collaborare con la Santa Sede, le diocesi interessate e le istituzioni ecclesiastiche nel sostegno al processo di beatificazione, promuovendone la conoscenza e valorizzandone il significato identitario per la Calabria;
- a coinvolgere le scuole, le università, le associazioni culturali e le comunità locali nella riscoperta e diffusione della figura di Cassiodoro, attraverso programmi educativi, eventi pubblici e attività partecipative.
Grazie.
Grazie. Pongo ai voti la mozione con autorizzazione al coordinamento formale. La mozione è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Avendo esaurito i punti all’ordine del giorno, dichiaro tolta la seduta. Grazie.
La seduta
termina alle 18.26
Hanno chiesto congedo: Alecci, Bruni, Cirillo,
Molinaro, Neri, Pietropaolo, Raso.
(È concesso)
Sono
state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa
della Giunta regionale:
“Approvazione
Rendiconto Generale relativo all’Esercizio Finanziario 2024 - (Deliberazione
G.R. n. 166 del 22.04.2025)” (PL n. 378/12^).
È
stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per
l’esame di merito e alla Commissione speciale di vigilanza ai sensi
dell’articolo 34, comma 3, lettera d) del Regolamento interno del Consiglio
regionale della Calabria.
“Concorso
agli obiettivi di finanza pubblica di cui all’art. 1, comma 527, della legge 30
dicembre 2023, n. 213 - (Deliberazione G.R. n. 223 del 21.05.2025)” (PL n.
389/12^).
È
stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per
l’esame di merito.
Sono
state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa
dei consiglieri regionali:
Bevacqua
“Istituzione della Riserva Naturale Regionale Bosco Comuni - Pineta di Siano”
(PL n. 377/12^).
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Lo
Schiavo “Misure di sostegno e agevolazioni acquisto prima casa per giovani
under 36 con ISEE inferiore a 40.000 euro” (PL n. 379/12^).
È
stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e
formative per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Molinaro,
De Francesco, Mannarino, Montuoro “Istituzione della riserva naturale regionale
Parco del Tritone” (PL n. 380/12^).
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Cirillo
e Comito “Modifiche agli articoli 28 e 67 della legge regionale 16 aprile 2002,
n. 19 - Norme per la tutela, governo ed uso del territorio - Legge urbanistica
della Calabria” (PL n. 381/12^).
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Straface
e Raso “Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione
e dell'alimentazione (DNA)” (PL n. 382/12^).
È
stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e
formative per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Mancuso,
Caputo, Raso, De Nisi “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile
2002, n. 19 - Norme per la tutela, governo ed uso del territorio - Legge
urbanistica della Calabria” (PL n. 383/12^).
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Mancuso
e Gentile “Modifiche della legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme in
materia di usi civici)” (PL n. 384/12^).
È
stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di
bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili per
l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero per il parere finanziario.
Raso, Mancuso, Gelardi, Mattiani “Istituzione
della Riserva Naturale Regionale del “Cropa” (PL n.
385/12^).
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Mancuso,
Comito, Gallo, Gentile, Graziano, De Francesco “Modifiche e integrazioni alla
legge regionale 30 ottobre 2012, n. 48 recante: “Tutela e valorizzazione del
patrimonio olivicolo della Regione Calabria” (PL n. 386/12^).
È
stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di
bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili per
l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero per il parere finanziario.
Montuoro
“Disposizioni in materia di iscrizione e trasferimento dei beni immobili delle
Aziende del Servizio Sanitario della Regione Calabria” (PL n. 387/12^).
È
stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e
formative per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Molinaro,
Caputo, Comito, Mattiani, Montuoro “Delega alla Giunta regionale per la
redazione di un Testo unico in materia di commercio, fiere e attività di
promozione commerciale, mercati, stampa e distribuzione di carburanti” (PL n.
388/12^).
È
stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali
e normativa elettorale per l’esame di merito.
Sono
state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento
amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:
“Approvazione
Piano Territoriale Triennale (PTT) 2025/2027 e Schema di Protocollo di Intesa
per il sostegno e lo sviluppo regionale dell'Istruzione Tecnologica Superiore -
ITS Academy - (Deliberazione G.R. n. 163 del 22.04.2025)” (PPA n. 214/12^).
È
stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e
formative per l’esame di merito.
“Modifica
del cronoprogramma relativo alle procedure e ai provvedimenti amministrativi
per la definizione del Piano regionale di dimensionamento scolastico e
programmazione dell'offerta formativa contenuto nel documento “Indirizzi
regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete
scolastica e dell'offerta formativa - Linee Guida per il triennio 2024/2025 -
2026/2027” approvato con la delibera di Giunta Regionale n. 336 del 21/07/2023
- (Deliberazione n. 191 dell’8.05.2025)” (PPA n. 217/12^).
È
stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e
formative per l’esame di merito.
“Piano
Regionale Trasporti. Adozione del Documento di Indirizzo Strategico di
aggiornamento del Piano Regionale dei Trasporti e del Rapporto Ambientale
Preliminare ed espletamento delle procedure di Valutazione Ambientale
Strategica per l'approvazione del PRT - (Deliberazione G.R. n. 218 del
21.05.2025)” (PPA n. 218/12^).
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito.
È
stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento
amministrativo di iniziativa d’Ufficio:
“Riaccertamento
ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2024, ai sensi dell’art.
3, comma 4, del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e conseguenti
variazioni al bilancio di previsione 2025-2027, esercizio 2025, del Consiglio
regionale della Calabria - (Deliberazione Ufficio di Presidenza n. 25 del
13.05.2025)” (PPA n. 216/12^).
È
stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento
amministrativo di iniziativa del consigliere regionale Laghi:
“Integrazione
al Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria” (PPA n.
215/12^).
È
stata assegnata alla quinta Commissione - Riforme per l’esame di merito.
La
sesta Commissione consiliare permanente, nella seduta del 10 aprile 2025, ha
esaminato la deliberazione della Giunta regionale n. 66 del 28 febbraio 2025,
recante:
“Adozione
del Piano Esecutivo Annuale di Promozione Turistica 2025” e ha espresso parere
favorevole.
(Parere
n. 47/12^).
Il
Presidente della seconda Commissione consiliare permanente, nella seduta del 28
aprile 2025, ha dato comunicazione che sono trascorsi i termini di cui alla
L.R. 30/2016, per il parere n. 48/12^, recante:
“Fondo
Sviluppo e Coesione (FSC) 2021-2027. Presa d’atto modifica dell’Accordo per lo
Sviluppo e la Coesione della Regione Calabria sottoscritto in data 16 febbraio
2024 - Modifiche DGR n. 83/2024”.
In
data 27 maggio 2025, il consigliere regionale Giovanni Muraca (Partito
Democratico) è stato designato quale componente della Commissione speciale di
Vigilanza.
La
proposta di legge n. 342/12^, di iniziativa del consigliere regionale
Tavernise, recante: “Istituzione della Giornata regionale per l'utilizzo
sicuro, responsabile e consapevole della rete internet e dei social” è stata
sottoscritta anche dal consigliere regionale Gentile.
La
proposta di legge n. 376/12^, di iniziativa del consigliere regionale
Tavernise, recante: “Disposizioni per la valorizzazione delle strade dell'olio
extravergine di oliva e dei prodotti agricoli e agroalimentari di qualità” è
stata sottoscritta anche dal consigliere regionale Gentile.
La
Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 154 dell’11 aprile 2025,
recante:
“Chiusura
dei conti relativi all'esercizio finanziario 2024. Riaccertamento ordinario dei
residui attivi, passivi e determinazione delle economie di spesa (art. 3, comma
4, del D.lgs. 23 giugno 2011 n.118). Ricognizione dei residui attivi, passivi e
perenti non rientranti nel riaccertamento ordinario dei residui”.
La
Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n.165 del 22 aprile 2025,
recante:
“Approvazione
Conto Giudiziale del Tesoriere - Esercizio finanziario 2024”.
Il
Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria ha trasmesso la
relazione sull’attività svolta nell’anno 2024 ai sensi dell’articolo 5, commi 4
e 5 della legge regionale 12 novembre 2004, n. 28.
La
Corte costituzionale, con sentenza n. 62/2025, ha dichiarato l'illegittimità
costituzionale dell'articolo 7, comma 4, della legge della Regione Calabria 29
novembre 2019, n. 48 (Disposizioni in materia funeraria e polizia mortuaria),
come sostituito dall'articolo 5, comma 1. lettera a), della legge della Regione
Calabria 7 agosto 2023, 11. 38, recante: «Modifiche e integrazioni alla legge
regionale 29 novembre 2019, n. 48 (Disposizioni in materia funeraria e polizia
mortuaria)», nella parte in cui vieta alle imprese funebri l'esercizio del
servizio di noleggio con conducente di ambulanza per trasporto non urgente e
programmabile.
Ha
dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale
dell'articolo 7, comma 4, della legge reg. Calabria n. 48 del 2019, come
sostituito dall'art. 5, comma 1, lettera a), della legge reg. Calabria n. 38
del 2023, limitatamente all'inciso «nonché ogni altro servizio parasanitario,
socioassistenziale o assimilabile».
In
data 15 aprile 2025, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il
sottoindicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato
telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 76 del 16
aprile 2025:
-Regolamento
regionale n. 1 del 15 aprile 2025, concernente: “Regolamento di attuazione
della legge regionale 4 agosto 2022, n. 26 - Disciplina dei Marina Resort”.
La
Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione
al bilancio di previsione finanziario 2025-2027:
1.)
deliberazioni della Giunta regionale numero 133, numeri dalla 135 alla n. 148 e
numeri 150, 153 dell’11 aprile 2025;
2.)
deliberazioni della Giunta regionale numeri 171, 172, 174, 175, 176, 177, 178,
180, 181, 182 del 23 aprile 2025;
3.)
deliberazioni della Giunta regionale numeri 173 e 179 del 23 aprile 2025;
4.)
deliberazioni della Giunta regionale numeri 185, 193 e dalla numero 195 alla
numero 212 dell'8 maggio 2025;
5.)
deliberazioni della Giunta regionale dalla numero 224 alla numero 236 e numero
239 del 21 maggio 2025.
Muraca.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
gli eventi metereologici avversi avvenuti nella provincia di Reggio Calabria,
tra gennaio e febbraio 2025, hanno provocato nuovi ed ulteriori danni alle
infrastrutture e al territorio che versano da anni in una pesante situazione di
precarietà e dissesto, aggravata dalla mancanza di risorse per la manutenzione
ordinaria e straordinaria, a causa dei continui tagli ai trasferimenti
destinati a tale scopo. Considerato che la Città Metropolitana di Reggio
Calabria ha richiesto formalmente alla Presidenza del Consiglio dei ministri,
al Ministero delle Infrastrutture e alla Regione Calabria l’allocazione di
risorse per affrontare le problematiche strutturali, sollecitando interventi
immediati per la messa in sicurezza delle infrastrutture viarie danneggiate. Tenuto
conto che: - nelle aree critiche delle strade SP2 e SP2 bis, la situazione è
particolarmente preoccupante con la presenza di due frane in atto ed un altro
possibile movimento che potrebbe generare una nuova frana. Nel caso in cui la
SP2 bis dovesse essere chiusa, l’accesso a Delianuova e a Cosoleto verrebbe
totalmente compromesso, lasciando le famiglie senza alcuna via di comunicazione
con il resto del territorio;
-
per evitare il concretizzarsi dell’isolamento risulta urgente e
improcrastinabile il ripristino delle strade SP2 e SP2 bis con il
consolidamento delle aree a rischio ed offrire al contempo ai cittadini una
diversa possibilità attraverso lo svincolo Delianuova-Scido, così come previsto
dall’intervento 12 Strada Provinciale Delianuova – A3 (Svincolo Gioia Tauro),
facente parte dell’APQ Infrastrutture di Trasporto della Città Metropolitana di
Reggio Calabria;
-
il nuovo innesto S.P. Delianuova Scido- svincolo Calabretto, è
un’infrastruttura stradale per un totale di 4,5 km, ha un costo complessivo
euro 8.323.118,01, di cui 3.823.118,01 nella disponibilità finanziaria della
Città Metropolitana di Reggio Calabria e con necessità finanziaria ulteriore di
4.500.000 euro. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della
Giunta regionale
per
sapere:
se
è intenzione della Regione Calabria individuare i fondi per mettere in
sicurezza e ripristinare le strade SP2 e SP2 bis e assicurare la copertura
finanziaria di 4.500.000 euro per il completamento del nuovo innesto S.P.
Delianuova Scido- svincolo Calabretto.
(345;
29/04/2025)
Alecci.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
nella provincia di Vibo Valentia entro il 2026, dovranno essere realizzati due
Ospedali di Comunità (Tropea e Soriano) e cinque Case di Comunità (Nicotera,
Filadelfia, Mileto, Soriano e Serra San Bruno), attingendo ai fondi della
missione 6 del Pnrr;
-
l’Asp di Vibo Valentia ha previsto di ubicare l’Ospedale di Comunità di Tropea
al quarto piano della struttura ospedaliera esistente e che i lavori per la sua
realizzazione, a due anni dall’approvazione del relativo progetto, non sono
stati ancora neppure avviati;
-
la scelta dell’Asp di realizzare a Tropea un Ospedale di Comunità non viene in
alcun modo condivisa da cittadini e associazioni tropeani, che hanno
ripetutamente e pubblicamente espresso il loro dissenso ritenendo la nuova
struttura per nulla consona agli interessi del territorio e suggerendo la sua
realizzazione nel comune di Nicotera;
- a
Nicotera – comune a 30 km dall’ospedale di Tropea e a 32 km dall’ospedale di
Vibo, nonché al centro di un comprensorio di circa 25mila abitanti la cui
popolazione si raddoppia in estate e nei periodi festivi - esiste una struttura
ospedaliera al cui interno sono in fase avanzata i lavori per la Casa di
Comunità per la cui attivazione è prevista una spesa di 1.853.000 di euro;
-
la struttura ospedaliera di Nicotera, con una spesa alquanto contenuta,
potrebbe tranquillamente ospitare l’Ospedale di Comunità non utile a Tropea;
-
affiancando nella struttura ospedaliera di Nicotera Casa di Comunità e Ospedale
di Comunità per come già programmato per Soriano, si darebbe vita ad una
struttura sanitaria in grado di generare risposte adeguate ad un comprensorio
da sempre penalizzato, producendo, peraltro, un consistente risparmio per
l’Asp;
tutto
ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale,
anche in qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro
dai disavanzi del Sistema sanitario nella Regione Calabria
per
sapere:
-
il cronoprogramma aggiornato relativo al progetto dell’Ospedale di Comunità di
Tropea e, se, tenuto conto della scadenza a breve del Pnrr
e al fine di scongiurare l’eventuale perdita di fondi a seguito dei ritardi
nell’avvio dei lavori per l’Ospedale di Comunità di Tropea, intenda prendere in
seria considerazione la possibilità di rimodulare il Piano spostando il
precitato Ospedale di Comunità di Tropea nella struttura ospedaliera di
Nicotera affiancandolo alla Casa di Comunità colà in fase di ultimazione.
(346;
30/04/2025)
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
l’A.M.A.CO. S.p.A., Azienda per la Mobilità nell’Area Cosentina, interamente
partecipata dal Comune di Cosenza, è l’azienda pubblica che ha gestito per
decenni e sta gestendo il trasporto pubblico locale nell’area urbana cosentina,
nonché consorziata della società Co.Me.Tra.
- Consorzio Meridionale Trasporti S.c.a.r.l., concessionaria regionale del
servizio TPL in regime transitorio sino al 31 dicembre 2026. Successivamente a
tale data, la Regione Calabria dovrebbe affidare il servizio tramite
l’espletamento di una gara pubblica;
-
al 31 dicembre 2024 il numero di dipendenti di Amaco
è pari a 120 unità;
- Cometra è una società consortile partecipata indirettamente
dalla Regione Calabria, tramite la società Ferrovie della Calabria S.r.l., che,
a sua volta, secondo la Deliberazione n. 784 pubblicata sul Burc
n. 84 del 02 maggio 2025, rientra nell’elenco dei soggetti componenti il
“Gruppo Regione Calabria” al fine di predisporre il bilancio consolidato della
Regione. Ferrovie della Calabria detiene una partecipazione nel Consorzio Cometra pari al 35,71% del capitale sociale. Considerato
che: -la Procura di Cosenza, all’esito di un lungo approfondimento
investigativo, ha chiesto al tribunale di Cosenza, il fallimento di Amaco il 30 novembre 2022. Insolvenza, piano industriale
incompleto e aggravamento della situazione economica: queste le variabili al
centro dell’attività di indagine. L’Azienda, già da tempo in crisi, è stata
dichiarata in liquidazione giudiziale dal Tribunale di Cosenza il 16 novembre
2023, dopo aver accumulato oltre 16 milioni di euro di debiti, azzerando
completamente il proprio capitale sociale, tant’è che al 31 dicembre 2022 il
patrimonio netto ha registrato un valore negativo di oltre 10 milioni di euro.
La sentenza è stata confermata in via definitiva dalla Corte d’Appello nel
------;
-
la Procura di Cosenza ha contestato al precedente amministratore unico,
-----------, gravi responsabilità nella gestione, ipotizzando reati che vanno
dalla bancarotta al falso in bilancio, parlando apertamente di un “dissesto
irreversibile” causato da “operazioni dolose”;
-
il Curatore della liquidazione giudiziale, ------------, ha tentato più volte,
senza esito, di vendere prima e poi affittare il ramo TPL dell’azienda,
comprendente anche la quota in Cometra (pari al
17,86%), ottenendo dal giudice diverse proroghe dell’attività per evitare
l’interruzione del servizio. Ad oggi, è in corso una nuova estensione
dell’esercizio provvisorio, fino al 30 settembre 2025. Questo provvedimento
consente la continuità delle corse ed anche la tutela dei livelli
occupazionali;
-
l’ultima asta per la vendita del ramo d’azienda relativo all’esercizio del
trasporto pubblico locale di Amaco è andata deserta
ad aprile 2025. Il prezzo per la vendita era stato fissato a 4 milioni e
275mila euro, tre milioni e 200 mila circa quello minimo di acquisto, ma non è
pervenuta alcuna offerta. Cometra e/o Ferrovie della
Calabria non hanno mai partecipato ad alcuno dei bandi pubblicati dal Curatore.
Sulla scarsa appetibilità dell’affare pesa l’ormai prossima scadenza, fissata
al 2026, della concessione regionale, ovvero del chilometraggio attribuito ad Amaco dalla Regione per il tramite del Consorzio Cometra. Ora, il prezzo è stato ribassato a poco più di 3,8
milioni di euro, con il termine ultimo per la presentazione delle domande
fissato al 9 giugno 2025. La situazione si presenta complicata. In caso di
nuovo esito negativo, è previsto un ulteriore esperimento di vendita, che
ribasserà ulteriormente il prezzo del 10%, portandolo a circa 3,4 milioni di
euro, con scadenza per la presentazione delle offerte il 28 luglio. Dopo questa
data, se nessuno manifesterà interesse, si procederà senza ulteriori avvisi
formali, navigando “a vista” fino alla scadenza dell’esercizio provvisorio
prevista a settembre;
-
il programma di liquidazione ha suscitato forti perplessità da parte delle
organizzazioni sindacali: la gestione temporanea ha comportato sacrifici
significativi per i dipendenti (tra cui rinunce economiche) e oggi, a fronte di
22 mezzi nuovi, ibridi e diesel, acquistati da Cometra
e destinati a servire il trasporto locale dell'area urbana cosentina ma che
restano fermi nei depositi Amaco per problemi
burocratici, gli autisti continuano a svolgere il servizio su mezzi vecchi e
insicuri;
- è
in discussione la legittimità dell'affitto a soggetti privati esterni al
consorzio, quando l’articolo 10 dello Statuto di Cometra
prevede espressamente il subentro di una delle consorziate in caso di
fallimento. Secondo i sindacati non si può mettere a bando il chilometraggio di
cui Amaco è titolare in qualità di componente del
Consorzio Cometra, a sua volta concessionario del
chilometraggio stesso su affidamento della Regione Calabria. Attraverso il
chilometraggio Amaco percepisce il rateo erogato dalla
Regione per l’espletamento del servizio nell’area urbana cosentina per un
ammontare di circa sei milioni di euro. Ragion per cui proprio il
chilometraggio rappresenta il patrimonio più rilevante di Amaco
e non può essere affidato a privati, appartiene alla Regione e sarebbe dovuto
rientrare nella disponibilità dell’ente o, in subordine, del Consorzio Cometra;
-
tra le soluzioni prospettate – come il passaggio diretto a Cometra
o un workers buy out, ovvero l’acquisto da parte dei
lavoratori con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico – nessuna è
stata finora sostenuta dalla Regione, né formalmente osteggiata la
privatizzazione strisciante del servizio. Tenuto conto che: -la Regione Calabria,
tramite Cometra, è diretta responsabile del contratto
di servizio e della programmazione del trasporto pubblico locale;
-
la crisi dell’Amaco rischia di produrre ricadute
gravi sui centoventi lavoratori, con il pericolo concreto di perdita
occupazionale, dispersione del know-how pubblico e discontinuità nel servizio.
Ai dipendenti Amaco, già colpiti da una riduzione
salariale, manca la serenità che deriva da un lavoro stabile e sicuro, che dà
sicurezza alle loro famiglie nonché un servizio efficiente ai cittadini;
-
la gestione della transizione e l’assenza di scelte chiare da parte della
Regione stanno alimentando incertezza, sfiducia e tensione sociale nell’area
urbana cosentina. Se non emergeranno soluzioni nell’immediato, si ridurrà al
lumicino la speranza di salvaguardare almeno in parte il patrimonio aziendale e
i livelli occupazionali, vista la scadenza dell’esercizio delle attività
dell’impresa fissata al 30 settembre 2025. Tutto ciò premesso e considerato
interroga il Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
quali
necessarie ed urgenti iniziative si intende adottare al fine di garantire i
livelli occupazionali e la qualità e il regolare esercizio del servizio di
trasporto pubblico locale svolto da Amaco nell’area
cosentina.
(347;
05/05/2025)
Mammoliti.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
da informazioni di stampa si apprende che, qualche giorno fa, all'ospedale di
Tropea non si è potuto eseguire un intervento endoscopico urgente a causa della
mancanza dell'attrezzatura necessaria. In particolare, una paziente, alla quale
erano state riscontrate emorroidi interne, una diverticolosi del colon e una
sospetta formazione polipoide del colon, non è stata sottoposta ad intervento
di elettroresezione endoscopica per mancanza di una
“ansa diatermica”.
-
Si tratta di un dispositivo basilare, molto comune e normalmente presente in
tutte le strutture ospedaliere anche perché poco costoso e facilmente
rinvenibile. - Quanto accaduto è molto grave, sia perché nell'attesa che
l'ospedale venga rifornito di anse diatermiche la paziente corre il serio
rischio che la formazione polipoide al colon, di cui è risultata affetta, si
aggravi diventando precancerosa con tutte le conseguenze patologiche del caso,
sia perché, a quanto pare, la mancanza di anse diatermiche era stata
ripetutamente segnalata agli organi competenti, da parte dei medici e degli
operatori sanitari.
-
L'episodio sopra descritto dimostra, ancora una volta, che, in Calabria, e,
soprattutto, nella Provincia di Vibo Valentia, il diritto alla salute continua
ad essere un’utopia e che, la disattenta gestione della sanità vibonese da
parte della terna commissariale, smentisce nei fatti i quotidiani proclami del
Governo regionale che ci informano sugli “eccezionali” interventi risolutivi
che sarebbero stati messi in campo per ottimizzare il servizio sanitario
calabrese, collidono, fortemente ed in modo netto e chiaro, con una ben diversa
realtà che, al contrario, continua ad essere connotata da situazioni a dir poco
da Terzo Mondo. Tutto ciò premesso: Si interroga il Presidente della Giunta
regionale, anche nella sua qualità di Commissario ad acta per l'attuazione del
Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria,
per
sapere:
quali
utili ed urgenti provvedimenti si intendono adottare, nell'immediatezza, per
eliminare la gravissima disfunzione, descritta in premessa, riscontrata
nell'ospedale di Tropea.
(352;
12/05/2025)
Lo
Schiavo. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
con la programmazione 2021-2027 sono state individuate in Calabria tre nuove
Aree Snai (Strategia nazionale per le aree interne), di cui due ammesse a
finanziamento (Area “Alto Jonio Cosentino” - Area “Versante Tirrenico
Aspromonte”) e un’altra idonea ma non ammessa a finanziamento (Area “Alto
Tirreno-Pollino”);
-
con delibera Cipess nr. 41/2022 del 2 agosto 2022,
fra le altre, sono state ripartite per le due aree ammesse risorse finanziarie
per euro 4.000.000,00 ciascuna;
-
che la delibera Cipess nr. 41/2022 prevede “per
ciascuna regione/provincia autonoma, fermo restando l’obbligo di finanziamento
da parte di ciascuna regione/provincia autonoma delle Strategie d’Area che
ricevono il contributo nazionale, anche con i fondi europei o regionali di
importo almeno pari al contributo nazionale. In via eccezionale, a titolo di
cofinanziamento, possono essere utilizzate anche altre tipologie di risorse a
titolarità della regione/provincia autonoma.” Tutto ciò premesso e considerato,
si interroga il presidente della Giunta regionale
per
sapere:
-
se il cofinanziamento regionale per le due Aree Snai, così come indicato nella
citata delibera Cipess, è stato emesso e, nel caso
positivo, in che misura e attingendo a quali fondi (europei, regionali, altro);
-
se nelle due aree di cui sopra, beneficiarie del finanziamento, sono state
avviate le procedure per l’elaborazione della Strategia d’Area così come
indicato nella delibera Cipess nr. 41/2022.
(339;
08/04/2025)
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
l'autorizzazione all’esercizio di attività sanitarie è un provvedimento
amministrativo rilasciato dal Dipartimento regionale "Tutela della Salute
e Politiche Sanitarie", che consente alle strutture sanitarie e
sociosanitarie pubbliche e private di operare;
-
l’istruttoria amministrativa delle istanze di autorizzazione e accreditamento
si avvale delle Commissioni Aziendali per l’Autorizzazione e l’Accreditamento
(CAAA), che verificano i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi
delle strutture richiedenti;
-
le attività di verifica e controllo dovrebbero essere svolte con regolarità per
garantire il rispetto dei requisiti minimi e degli standard di sicurezza per i
pazienti. Considerato che: - risulta che attualmente le strutture possano
ottenere l’autorizzazione basandosi anche su autodichiarazioni, senza
un’adeguata verifica preventiva e posteriore dei requisiti dichiarati;
-
sono emerse criticità relative all’assenza di controlli successivi
all’autorizzazione, anche a campione, sulle strutture sanitarie, con
particolare riferimento ai requisiti di personale, igienicosanitari e di
isolamento per i reparti critici come le terapie intensive;
-
la Regione Calabria ha il compito di vigilare sulle strutture accreditate e di
attivare un sistema di monitoraggio e controllo sulla qualità dell’assistenza e
l’appropriatezza delle prestazioni erogate, ai sensi dell’art. 8 octies del D.lgs. 502/1992;
-
la giurisprudenza (Cons. Stato, Sez. III, 9/12/2020, n. 7820) ha stabilito che
i controlli di appropriatezza non si esauriscono nella verifica
dell’adempimento contrattuale, ma sono volti a garantire la qualità
dell’assistenza e l’uso efficiente delle risorse pubbliche;
-
esiste il Nucleo Aziendale Controlli Esterni (NACE), istituito con atto del
Direttore Sanitario Aziendale, con il compito di effettuare verifiche sulle
strutture private accreditate, compilare report annuali e proporre elementi
migliorativi;
-non
risultano, nelle sottosezioni Amministrazione Trasparenza delle ASP,
pubblicazioni esaustive sui controlli effettuati dal NACE e dalle Commissioni
Aziendali. Tutto ci premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta
regionale nella sua qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano
di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria:
1.
se il Dipartimento "Tutela della Salute e Politiche Sanitarie" abbia
adottato un piano dei controlli sulle strutture sanitarie, e se sì, quale sia
la sua cadenza e metodologia di attuazione;
2.
quali verifiche vengano effettuate dall’ufficio preposto presso il Dipartimento
sulle attività delle Commissioni Aziendali per l’Autorizzazione e
l’Accreditamento;
3.
se siano previsti controlli a campione successivi al rilascio delle
autorizzazioni e, in caso affermativo, con quale frequenza e modalità vengano
svolti;
4.
se il Nucleo Aziendale Controlli Esterni (NACE) svolga regolarmente l’attività
di monitoraggio e se i relativi report vengano trasmessi al competente Settore
Regionale nei tempi previsti;
5.
per quale motivo nelle sottosezioni Amministrazione Trasparenza delle ASP non
risultino pubblicate informazioni dettagliate sulle attività di controllo
effettuate dal NACE e dalle Commissioni Aziendali, e se si intenda provvedere
alla loro pubblicazione per garantire la massima trasparenza;
6.
quali misure si intendano adottare per garantire che tutte le strutture
sanitarie, sia pubbliche che private, rispettino i requisiti tecnologici,
organizzativi e strutturali obbligatori richiesti dalla normativa vigente, ivi
compresi i turni di servizio e riposo delle figure in servizio appartenenti al
comparto Sanità, e per evitare che le strutture sanitarie, pubbliche e private,
operino in assenza o carenza dei medesimi requisiti, rappresentando, nel caso,
un pericolo per la sicurezza delle cure, la salute dei pazienti e del personale
impiegato.
(340;
16/04/2025)
Alecci.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
recenti notizie di stampa riportano di allarmanti preoccupazioni rispetto
all’incertezza sulle risorse effettivamente disponibili per la costruzione del
nuovo Ospedale di Catanzaro;
-
tali balletti di cifre, che si rincorrono da una parte e dall’altra, risultano
decisamente imbarazzanti. Considerato che: - il Presidente della Giunta
regionale, oltre a ricoprire la funzione di Commissario ad acta per
l’attuazione del piano di rientro dal disavanza sanitario, è stato recentemente
nominato dal governo Commissario con i poteri di protezione civile per la
realizzazione delle strutture ospedaliere;
- è
necessario fare urgentemente chiarezza e sgombrare ufficialmente il campo dalla
confusione che alimenta incertezza nell’intera cittadinanza. Tutto ciò premesso
e considerato interroga il Presidente della Regione Calabria, anche in qualità
di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del
Sistema sanitario nella Regione Calabria e di Commissario per l’emergenza
ospedaliera
per
sapere:
-
l’esatto ammontare dei fondi effettivamente disponibili per la realizzazione
del nuovo Ospedale di Catanzaro e la relativa provenienza.
(341;
17/04/2025)
Lo
Schiavo. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- a
tutt’oggi, gran parte dei gestori di impianti balneari attivi sulle coste
calabresi brancolano nel buio non sapendo come affrontare la stagione estiva
ormai in fase d’avvio, in quanto quasi tutti i Comuni fanno fatica ad adottare i provvedimenti di proroga delle concessioni
balneari;
- a
circa cinque mesi dalla conversione del decreto n.131/2024, meglio noto come
decreto “Salva infrazioni”, in legge n.166/2024, si assiste ad interpretazioni
e applicazioni disomogenee delle norme in essa contenute;
-
lungo la costa tirrenica vibonese, solo il Comune di Pizzo ha avviato la
proroga delle concessioni appellandosi alla legge n.118/2022, successivamente
modificata dalla legge 166/2024 con l’estensione delle proroghe sino al 30
settembre del 2027;
-
tutti gli altri Comuni dello stesso tratto di costa, compresi Ricadi e Tropea,
poli cardine del turismo calabrese, risultano sprovvisti di Piano spiaggia in
regola;
- i
Tar d’Italia hanno bocciato tutti i ricorsi contro il diniego di proroga delle
concessioni da parte degli enti comunali e che il Consiglio di Stato ha
confermato le sentenze dei vari Tar disapplicando il disposto delle proroghe al
30 settembre 2027 in quanto confliggente con il diritto europeo;
-
nel pentolone dell’incertezza sono finite anche quasi tutte le sezioni di Lega
Navale operative in Calabria ancora prive di autorizzazione, nonostante la
stessa direttiva europea 2006/123/CE, meglio nota come Direttiva servizi
Bolkestein, escluda la Lega Navale - ente di diritto pubblico che persegue
finalità sociali senza scopi di lucro - dalle disposizioni previste dall’art.
12 della stessa direttiva;
-
la legge regionale n.17/2005, art.16, riconosce le peculiarità della Lega
Navale disponendo che alla stessa venga assegnata “una zona di demanio
marittimo da destinare e da utilizzare per il conseguimento delle finalità
proprie”. Tutto ciò premesso e considerato, si interroga il presidente della
Giunta Regionale,
per
sapere:
-
quali iniziative intenda avviare nell’immediatezza perché venga fatta chiarezza
sulla questione della proroga delle concessioni balneari consentendo a tutti i
titolari di impianti turistico-ricreativi di avviare la propria attività in
tempi brevi;
-
quali disposizioni intenda impartire ai Comuni per dare la possibilità alle
sezioni di Lega Navale operative in Calabria di poter offrire il loro prezioso
contributo per la diffusione della cultura marinara e la tutela dell’ambiente,
nonché per continuare ad essere punto di riferimento per quanti amano il mare.
(342;
24/04/2025)
Alecci.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- a
Chiaravalle Centrale è in corso da anni la realizzazione della nuova Casa della
salute;
- i
lavori procedono a rilento e, pertanto, al di là dei frequenti aggiornamenti
del cronoprogramma non è prevedibile la data di apertura;
-
nel frattempo, i pochi servizi offerti all’utenza vengono assolti nei locali
del vecchio Ospedale, tra l’altro dichiarato a rischio sismico;
-
tra questi rientra la diagnostica per immagini che viene espletata con una
apparecchiatura radiografica risalente al 1974, il cui quadro comandi, invece,
ha circa 70 anni. Considerato che: - i frequenti malfunzionamenti
dell’apparecchiatura, dovuti alla sua vetustà, continuano a causare
interruzioni del servizio;
-
la struttura sanitaria serve un elevato bacino d’utenza a cavallo delle
provincie di Catanzaro e Vibo Valentia ed è raggiunta anche da cittadini di
comuni del reggino;
-
occorre, pertanto, salvaguardare la presenza capillare dei servizi sanitari sul
territorio e le prestazioni diagnostiche sono fondamentali a tal fine. Tutto
ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale,
anche in qualità di Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro
dai disavanzi del Sistema sanitario nella Regione Calabria per conoscere:
per
sapere:
-
come intende affrontare la drammatica situazione della diagnostica per immagini
(radiografia) presso la Casa della salute di Chiaravalle Centrale.
(343;
24/04/2025)
Mammoliti.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
in Italia circa l’8% della popolazione è affetto da malattie renali, un tasso
che aumenta gradualmente con l’età, arrivando al 17% nella fascia oltre i 70
anni e, attualmente, le malattie renali rappresentano l’ottava causa di morte
e, se non adeguatamente affrontate, si prevede che entro il 2040 diventeranno
la quinta causa principale di riduzione dell’aspettativa di vita;
-
alla Malattia Renale Cronica (MRC) è anche associata un aumento del rischio di
mortalità e un maggior rischio di sviluppare complicanze cardiovascolari. In
Italia, circa 70.000 persone richiedono trattamenti vitali come la dialisi e il
trapianto di rene, i quali hanno un impatto significativo non solo sulla
qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie, ma anche sulle risorse del
Sistema Sanitario Nazionale. Gli ultimi dati dal registro europeo per la
dialisi e il trapianto mostrano un aumento del 43% nell’incidenza della dialisi
negli ultimi tre decenni;
-
in occasione della Giornata Mondiale del Rene, è stata sottolineata l’urgenza
di aumentare la consapevolezza sulla salute dei reni e affrontare la Malattia
Renale Cronica attraverso un approccio globale. È, infatti, cruciale investire
in prevenzione e diagnosi precoce affinché le terapie, tradizionali e
innovative oggi a disposizione, siano efficaci e funzionali;
-
in questo quadro, il Sistema sanitario regionale deve impegnarsi con maggiore
forza e convinzione a promuovere azioni concrete per sensibilizzare la
popolazione riguardo a questa condizione che negli stadi più avanzati e gravi
(dialisi e trapianto) ha, come detto, importanti ripercussioni personali e
sociali, oltre che un impatto significativo sulle risorse del Sistema Sanitario
del nostro Paese. Considerato - che il Commissario ad acta per l’attuazione del
Piano di rientro dai disavanzi del SSR calabrese, con DCA n. 103 del
31/03/2023, ha approvato la Rete nefrologica e dialitica della Regione Calabria
- aggiornamento e riorganizzazione disponendo l’aggiornamento e la sostituzione
del DCA n.123 del 17 settembre 2020;
-
che la sopra richiamata Rete definisce il modello organizzativo ed il
funzionamento delle Rete Nefrologica e Dialitica Calabrese (RNDC), al fine di
qualificare e soddisfare il bisogno assistenziale espresso dai pazienti
nefrologici. Rilevato - che, da quanto si evince da una nota stampa del
responsabile Aned Calabria, la RNDC sta subendo dei tagli inspiegabili e, nello
specifico: - in relazione alla recente approvazione dell’atto aziendale
dell’azienda ospedaliera universitaria Dulbecco, si è registrata, presso il
presidio ‘Pugliese’, una riduzione dei posti letto di nefrologia, che passano
da sedici a quattordici, mentre in dialisi i posti tecnici sono rimasti
quindici non subendo variazioni, nonostante nella realtà, riferisce la nota
stampa, i pazienti trattati sono diciotto per turno più gli acuti, gestiti con
lo stesso personale e in spazi più compressi;
-
che anche al presidio “Mater Domini”, prosegue la nota, la situazione non è
migliore in quanto risulta il permanere di una grave carenza d’organico;
-
che, inoltre, da quanto è dato apprendere dalla stessa Aned, in alcune Aziende
Sanitarie e Ospedaliere della Regione sarebbero in corso procedure per l’avvio
della esternalizzazione del servizio di dialisi ed emodialisi che, se confermate, sarebbero del tutto incomprensibili in quanto la
RNDC regionale è in grado, se fatta funzionare a dovere, di soddisfare il
bisogno assistenziale espresso dai pazienti nefrologici. Tutto quanto sopra
premesso, considerato e rilevato, il sottoscritto Consigliere regionale
interroga il Presidente della Giunta regionale anche nella funzione di
Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del SSR
per
sapere:
-
se e quali utili interventi intenda adottare per scongiurare il taglio dei
posti letto nel reparto di Nefrologia del Presidio ospedaliero Pugliese-Ciaccio
disposto con l’atto aziendale della Azienda Ospedaliera Universitaria
‘Dulbecco’;
-
se e quali utili interventi si intendano adottare per evitare le
esternalizzazioni dei servizi di dialisi ed emodialisi.
(344;
28/04/2025)
Muraca.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-l’Intesa
tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano del 28
aprile 2022 “Linee di indirizzo per la realizzazione dei progetti regionali
volti al rafforzamento dei Dipartimenti di salute mentale regionali” obbliga le
Regioni a definire specifiche azioni programmatiche per la tutela della Salute
Mentale, il diritto alla cura e l’inclusione sociale. Ai sensi delle vigenti
normative, le attività territoriali per la salute mentale, ovvero quelle
afferenti ai Centri di Salute Mentali (CSM) vengono definite individuando la
presenza di almeno 1 (uno) CSM per unità territoriale di non più di 80-100.000
abitanti (corrisponde al bacino di utenza di due Case di Comunità) ed in
particolari contesti territoriali è possibile prevedere 1 (uno) CSM per
40-50.000 abitanti (bacino di utenza di una sola Casa di Comunità). Secondo
l’ultima rilevazione del Ministero della Salute relativa al 2021 i posti
disponibili per strutture psichiatriche residenziali per 100.000 abitanti in
Calabria ammontano a 2,5, a fronte dei 5,2 della media nazionale. Analogo
scostamento si rileva per i posti disponibili per strutture psichiatriche
semiresidenziali, la media nazionale registrata è di 2,8 per 100.000 abitanti
rispetto allo 0,5 in Calabria. Si ricorda che il CSM è la struttura
territoriale ad accesso diretto che accoglie, valuta e risponde ai bisogni di
salute mentale dei cittadini, in età maggiore dei 18 anni, residenti nel bacino
di utenza. Il CSM garantisce la continuità del percorso di cura e di assistenza
degli utenti presi in carico;
effettua,
attraverso interventi multidisciplinari prevalentemente strutturati in equipe,
visite specialistiche, trattamenti psicoterapeutici, interventi
infermieristici, interventi sociali e di rete, programmi riabilitativi,
trattamenti farmacologici, interventi di ascolto e di supporto ai familiari;
garantisce
inoltre il collegamento con gli altri servizi territoriali per il percorso di
cura dell’utente. Le attività del CSM sono svolte nel presidio, a livello
domiciliare e/o nel contesto di vita dell’utente in accordo con la
riorganizzazione dell’assistenza territoriale disegnata dal Decreto
Ministeriale 77/22 e dall’Intesa Stato- Regioni del 21 dicembre 2022 che danno
maggiore risalto all’assistenza ed ai Servizi territoriali dei CSM. Considerato
che il DM 77 ha posto le basi per una gestione più articolata dei disturbi
psichiatrici, ponendo particolare attenzione sull’assistenza territoriale e sui
CSM rafforzando il loro ruolo, promuovendo un approccio più integrato e meno ospedalocentrico. Questi centri operano a livello locale,
fornendo servizi di prevenzione, diagnosi, trattamento e riabilitazione per
persone con disturbi mentali. Essi rappresentano il centro di primo riferimento
per i cittadini con disagio psichico e coordinano nell’ambito territoriale
tutti gli interventi di prevenzione, cura, riabilitazione della popolazione
bisognosa. Tenuto conto che l’equipe multiprofessionale dei CSM, costituita da
psichiatri, psicologi, infermieri, assistenti sociali ed altre figure
professionali è coordinata da un Direttore che indirizza ed organizza le attività
sul territorio di competenza secondo il dettato della Legge 104. La Direzione
dei CSM in rapporto alla popolazione residente è di prassi una Unità Operativa
Complessa (UOC) a carattere territoriale preposta alla promozione della salute
mentale, alla prevenzione, diagnosi, cura dei disturbi ed a cui possono
afferire, in relazione alle diverse esigenze organizzative, una o più Unità
Operative Semplici. Il personale sanitario operante dei Dipartimenti di Salute
Mentale in Calabria ammonta a 34,4 per 100.000 abitanti rispetto alla media
nazionale di 60,4 con uno scostamento di 25,90 unità per 100.000 abitanti. Le
maggiori criticità si osservano a livello della assistenza territoriale e tra
gli indicatori di accessibilità erogati dai Dipartimenti di Salute Mentale
rientra il numero di Centri di Salute Mentali (CSM). Preso atto che alle
carenze del personale evidenziate dai numeri appena esposti si riscontra
un’ulteriore criticità derivante dalla gestione degli avvisi pubblici per il
reclutamento del personale. Un caso esemplare che rappresenta l’attuale
condizione di disservizio riguarda il conferimento degli incarichi quinquennali
di Direttore di Struttura Complessa del servizio psichiatrico, di diagnosi e
cura presso il PO Bianchi Melacrino Morelli (GOM) e dello
Spoke di Polistena. A marzo 2022 l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio
Calabria indice due avvisi pubblici di selezione delle figure apicali e a
giugno 2022 vengono pubblicati gli elenchi degli ammessi (sette per il GOM,
quattro per Polistena). Dopo lungo tempo di vacanza, l’ASP di Reggio Calabria
non ha ancora provveduto alla copertura dei posti ancora vacanti territoriali
di Direzione di Struttura Complessa dei CSM privi di Direttore. Con le delibere
n. 266 e 267 del 11/03/2025 l’ASP di Reggio Calabria ha riaperto i termini
concorsuali di avviso pubblico per il conferimento degli incarichi per entrambe
le figure di Direttore delle strutture complesse. Nelle more dell’interminabile
procedimento la titolare del UOC CSM di Palmi, unico direttore titolare tra le
strutture complesse afferenti al Dipartimento, sta assolvendo gli incarichi di
facente funzioni per la copertura delle UOC. Regime che, di proroga in proroga,
da strumento eccezionale e temporaneo è destinato a garantire la continuità
dell’incarico alla stessa figura ben oltre l’attuale scadenza fissata a
dicembre 2025. La gestione organizzativa della Salute Mentale del territorio,
aggravata della carenza di dotazione di psicologi, infermieri, assistenti
sociali ed altre figure professionali, dalle informazioni in nostro possesso,
presenta ulteriori problematiche che comportano innegabili disservizi per i
cittadini. L’UOS SSM di Scilla è disattivo ed è stato
accorpato all’UOC CSM Area Reggio, il cui presidio Sud è operativo solo la
mattina. L’UOC CSM Area Jonica, l’UOS SSM di Melito Porto Salvo, l’UOC PO di
Locri e l’UOSD Prevenzione e Dipendenze sono anch’esse sguarnite di personale
medico dirigente. L’UOS SSM di Melito Porto Salvo, a servizio di una vasta area
che comprende tutti i comuni dell’area grecanica, si è visto sottrarre la piena
autonomia, inoltre è sprovvisto di psicologo, e non ha sufficiente personale
sanitario, infermieristico e medico. L’UOSD Psicologia clinica- Prevenzione
Disagio giovanile non è stato ancora attivato. L’UOS SSM di Gioiosa Ionica e
l’UOS SSM di Cinquefrondi vede la presenza di un solo medico per presidio. Per
l’UOC SERD Area Jonio/Tirreno Siderno e l’UOC SERD Area Reggio/Melito è stato
bandito il concorso per il personale dirigente ma ancora non è ancora espletato.
Si evidenzia inoltre che l’Azienda Sanitaria di Messina, con delibera n. 1434
del 20/03/2025, ha indetto un concorso pubblico per la copertura di 6 posti di
Dirigente Medico di Psichiatria che potrebbe sottrarre ulteriori
professionalità al territorio reggino. Tutto ciò premesso e considerato
interroga il Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
1.
quali provvedimenti intende adottare per ampliare il numero dei posti letto
disponibili nelle strutture psichiatriche residenziali e semiresidenziali al
fine di adeguarli alla media nazionale di 5,2 per 100.000 abitanti;
2.
quali azioni urgenti intende intraprendere per sopperire alla acclarata carenza
di personale medico, infermieristico e delle altre figure professionali
operante dei Dipartimenti di Salute Mentale calabresi e reggini in particolare;
3.
quali provvedimenti intende adottare per ristabilire una normale e stabile
governance della gestione organizzativa delle Unità Operative Complesse e delle
Unità Operative Semplici dei Dipartimenti di Salute Mentale dell’ASP di Reggio
Calabria;
4.
quali azioni urgenti intende promuovere per potenziare i Centri di Salute
Mentale assicurando presidi operativi articolati sul territorio della provincia
di Reggio Calabria, aperti 12 ore al giorno, per 6 giorni alla settimana.
(348;
06/05/2025)
Bevacqua
e Iacucci. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
anche quest’anno si prospetta un’estate decisamente siccitosa che affliggerà
tutte le zone della nostra regione, in particolare quelle più vocate
all’agricoltura;
- è
il caso del comparto agricolo di Rocca Imperiale/Trebisacce;
-
le regioni meridionali, più colpite delle altre, da settimane stanno correndo
ai ripari assumendo iniziative atte a fronteggiare la prevista carenza idrica;
-
nello scorso mese di marzo è stato sottoscritto l’"Accordo di Programma
per il governo delle risorse idriche" tra le regioni Basilicata e Puglia,
con la proposta allegata di non erogare acqua al Consorzio di bonifica dei
Bacini dello Jonio Cosentino per garantire la portata della diga di Monte
Cutugno. Considerato che: - tale comparto agricolo ha bisogno di una portata di
almeno 300l/s per i mesi di maggio/giugno e di circa 550l/s per i mesi di
luglio/agosto;
-
appare evidente che, se dovesse essere confermata la portata di 120l/s per i
mesi di maggio/giugno e di 400l/s per i mesi di luglio/agosto, la produzione
dell’intero comprensorio, con una estensione di aree irrigabili di circa 1.200
ettari, di cui 600 ricadenti nel solo comune di Rocca Imperiale, risulterebbe
seriamente compromessa. Tutto quanto sopra premesso e considerato, i
sottoscritti Consiglieri regionali interrogano il Presidente della Giunta
regionale e l’Assessore con delega all’Agricoltura
per
sapere:
-
quali urgenti iniziative hanno assunto o intendano prendere per fronteggiare la
carenza idrica a scopo irriguo che si prospetta nei prossimi mesi per l’intera
regione e con particolare riferimento all’area di Rocca Imperiale/Trebisacce.
(349;
06/05/2025)
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-in
data 14 marzo 2022, la Regione Calabria ha sottoscritto con le Organizzazioni
Sindacali un Accordo Quadro volto a migliorare il trattamento economico del
personale ex Lsu ed Lpu stabilizzato ex legge
147/2013, prevedendo l'utilizzo delle economie derivanti da pensionamenti o
altre fuoriuscite per incrementare l'orario di lavoro dei dipendenti ancora in
servizio;
per
come riportato nell’Accordo Quadro, le risorse trasferite agli enti
utilizzatori sono da intendersi aggiuntive a quelle già trasferite per ogni
singolo lavoratore e sono finalizzate all’effettivo aumento dei livelli
retributivi e, quindi, all’incremento dell’attuale orario lavorativo di ogni
lavoratore, sulla base del contributo pro-capite. Il fondo regionale, una volta
storicizzato, avendo natura dinamica, a partire dal 2022, a ragione del
pensionamento di molti lavoratori, avrebbe dovuto produrre delle economie che,
secondo l’Accordo Quadro, andavano rendicontate e redistribuite sulla platea
residua dei lavoratori per incrementare l’orario lavorativo fino a raggiungere
il tetto massimo previsto dalle vigenti disposizioni di legge. Considerato che:
nonostante la stabilizzazione a tempo indeterminato, molti lavoratori
continuano a essere impiegati con contratti part-time (spesso inferiori alle 24
ore settimanali), con stipendi insufficienti a garantire una vita dignitosa e
una pensione adeguata. I comuni più grandi e con proprie risorse di bilancio
sono riusciti a stabilizzare a condizioni dignitose i propri LSU ed LPU. Non ce
l’hanno fatta, invece, tanti piccoli comuni che, nonostante la sensibilità dei
propri amministratori, non hanno potuto assegnare le ore lavorative necessarie
per ottenere un salario dignitoso ai propri dipendenti;
la
Regione Calabria ha ridotto significativamente i fondi: oltre un milione di
euro in meno per il 2024 e più di quattro milioni di euro in meno per ciascuno
degli anni 2025 e 2026 - per effetto delle fuoriuscite dal bacino dovute a
pensionamenti, decessi o altro - in piena contraddizione con l’impegno di
redistribuire le economie sulla platea residua del bacino, in ragione della
dichiarata natura dinamica delle stesse, da finalizzare all’incremento
dell’orario lavorativo, per come previsto dall’Accordo Quadro;
le
Organizzazioni Sindacali hanno denunciato la disdetta unilaterale dell'accordo
da parte della Regione e l'assenza di confronto sindacale su tali decisioni. Le
proposte avanzate, come l'attivazione della mobilità intercomunale per
redistribuire il personale nei piccoli centri, sono rimaste inascoltate;
molti
sono i comuni in Calabria che, anche a seguito dei tagli già operati dalle
leggi finanziarie, si troveranno impossibilitati ad incrementare l’orario di
questi lavoratori che da anni aspettano di trovare stabilità lavorativa ed una
retribuzione dignitosa, già sacrificata per molti di loro da inquadramenti
sottodimensionati per semplificare i percorsi di stabilizzazione e contenere le
spese. In questi comuni, in particolare in quelli delle aree interne della
Calabria, viene compromessa la capacità di garantire servizi essenziali alla
cittadinanza. Tenuto conto che: a distanza di tre anni dalla firma
dell'accordo, nulla di quanto concordato è stato effettivamente realizzato,
lasciando migliaia di lavoratori in condizioni di precarietà economica;
la
situazione attuale compromette non solo la dignità e i diritti dei lavoratori
coinvolti, perché un contratto di lavoro part-time non regge più rispetto
all’aumento del costo della vita, ma anche l'efficienza e l'efficacia dei
servizi pubblici locali, in particolare nei comuni più fragili dal punto di
vista economico. È necessario, pertanto, ristabilire le risorse previste,
attivare strumenti di mobilità intercomunale e sostenere i comuni affinché
possano garantire condizioni lavorative dignitose ai propri dipendenti. Tutto
ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
1.
quali siano le motivazioni che hanno portato alla riduzione dei fondi destinati
al personale ex LSU/LPU, in contrasto con gli impegni assunti nell'Accordo
Quadro del 14 marzo 2022;
2.
se la Giunta regionale intenda rivedere tale decisione e ripristinare le
risorse previste per garantire l'incremento dell'orario di lavoro dei
dipendenti ancora in servizio;
3.
quali misure intenda adottare per assicurare una retribuzione dignitosa e una
pensione adeguata ai lavoratori ex LSU/LPU, considerando anche il
riconoscimento dei contributi previdenziali per gli anni di servizio prestati;
4.
se la Regione intenda attivare strumenti di mobilità intercomunale per una più
equa distribuzione del personale, in particolare nei comuni in difficoltà
economica e con carenza di organico;
5.
quali siano le tempistiche previste per l'avvio di un confronto con le
organizzazioni sindacali e gli enti locali al fine di trovare soluzioni
strutturali e sostenibili alla problematica in oggetto.
(350;
07/05/2025)
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
il 2 dicembre 2019 è stato stipulato il “Contratto di Servizio per il trasporto
pubblico ferroviario di interesse regionale e locale della Calabria - Anni
2018-2032” tra ARTCal - Autorità Regionale Trasporti della Calabria e
Trenitalia S.p.A.;
-
con questo Contratto di Servizio ARTCal ha affidato a Trenitalia lo svolgimento
dei servizi ferroviari di trasporto pubblico di interesse regionale e locale,
per una durata di anni 15, in ragione degli investimenti di entità
significativa, 140,8 milioni di euro finanziati dalla Regione Calabria in
acquisto di nuovo materiale rotabile, sul presupposto che la più lunga durata
del contratto consentirà all’impresa ferroviaria una maggiore efficienza ed
efficacia nella pianificazione degli investimenti del materiale rotabile;
-
l’allegato n. 7 al Contratto di servizio, rubricato “Piano degli Investimenti”,
finalizzato al rinnovo della flotta, individua tipologie di treni,
quantitativi, la suddivisione per annualità e per fonte di finanziamento del
materiale rotabile. Il cronoprogramma delle consegne prevede l’entrata in
esercizio nei primi anni di vigenza contrattuale di 14 nuovi treni POP, 2
locomotive soccorso diesel e 13 treni bimodali Blues;
-
lo stesso cronoprogramma prevede per i treni bimodali Blues la consegna di 3
treni Blues nel 2022, 5 nel 2023 e gli ultimi 5 nel 2024;
-
ad oggi, maggio 2025, risulta che siano stati consegnati solo 7 treni Blues
bimodali, come riportato dalla stampa regionale e da fonti ufficiali, con 6
ancora mancanti all’appello, benché secondo quanto stabilito dal cronoprogramma
iniziale la consegna di tutti i 13 treni avrebbe dovuto completarsi entro il
2024. Considerato che: - l'allegato A “Programma investimenti materiale
rotabile - Servizi sulla rete ferroviaria nazionale (concessionario e attuatore
Trenitalia S.p.A.) - Quadro attuativo”, allegato alla DGR n. 492 del 13
settembre 2024, destina un importo di € 43.348.588,65 per l’acquisto di 5 treni
bimodali modello Hitachi BLUES a 4 casse già previsti nel Contratto di
Servizio, a valere sulla fonte di finanziamento regionale FSC 2021-2027;
-
con il Decreto dirigenziale n. 19135 del 23 dicembre 2024 viene liquidata in
favore di Trenitalia la somma di € 8.669.717,73 corrispondente al 20% di €
43.348.588,65, a titolo di anticipazione dell’importo del finanziamento di 5
treni già previsti nel Contratto di Servizio, avendo provveduto Trenitalia
all’ordine di acquisto degli stessi. Con il Decreto dirigenziale n. 1937 del 13
febbraio 2025 viene liquidata in favore di Trenitalia la somma di €
8.757.988,90 a titolo di rimborso delle spese già sostenute per l’acquisto dei
treni finanziati con risorse FSC 2021-2027. L’importo rendicontato da
Trenitalia al 18 dicembre 2024 risulta essere pari a € 19.385.920,86. Tenuto
conto che: - nel cronoprogramma originario di RFI l’attivazione
dell’elettrificazione della Ferrovia Jonica tra Sibari e Catanzaro Lido e della
trasversale Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale era prevista per l’anno
attualmente in corso. Le attuali stime del gestore dell’infrastruttura del
Gruppo FS Italiane e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,
invece, prevedono l’autorizzazione alla messa in servizio della trazione
elettrica sulle tratte in questione a dicembre 2026;
-
il solo tratto Sibari-Rossano risulta attivabile in tempi brevi e ciò
permetterebbe il prolungamento del Frecciargento Sibari-Bolzano fino a Rossano,
servendo anche la stazione di Corigliano, contribuendo, così, alla riduzione
del grave isolamento nell'ambito dei trasporti ferroviari che attanaglia
Corigliano Rossano, la terza città calabrese per numero di abitanti;
-
il 27 dicembre 2024, in occasione dell’inaugurazione di uno dei treni ibridi
(il settimo) a Sibari, l’Assessore ai servizi di mobilità sostenibile e
Trasporto pubblico locale, Gianluca Gallo, rassicurava sull’arrivo “nelle
prossime settimane” dei 6 treni Blues mancanti. Preso atto che: - i treni Blues
sono fondamentali per migliorare il servizio ferroviario lungo la dorsale
jonica, e il loro mancato impiego penalizza fortemente i cittadini della
Calabria orientale;
-
la mancanza di chiarezza e trasparenza circa le tempistiche effettive di
consegna dei mezzi mina la credibilità dell’azione amministrativa e
programmatica regionale;
- è
urgente garantire certezza sugli investimenti pubblici e rispetto degli impegni
contrattuali assunti con Trenitalia S.p.A., anche alla luce delle risorse FSC
impegnate;
-
il cronoprogramma originario di consegna dei treni Blues è stato evidentemente
disatteso, con un chiaro ritardo rispetto a quanto pattuito contrattualmente,
mentre sul piano dell'elettrificazione della linea jonica, per la tratta Sibari
- Catanzaro Lido - Lamezia Terme, persistono ulteriori rallentamenti, con una
previsione di messa in esercizio non prima del dicembre 2026;
-
questi ritardi si ripercuotono negativamente sul diritto alla mobilità dei
cittadini, diritto che il territorio ionico calabrese reclama da tempo e che
continua a rimanere una chimera. Tutto ciò premesso e considerato interroga il
Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
1.
quali iniziative concrete intende intraprendere la Regione Calabria per
accelerare la consegna e l’entrata in esercizio dei 6 treni Blues ibridi ancora
mancanti, dei 13 complessivamente previsti entro il 2024, al fine di potenziare
la percorribilità e l’efficienza della linea ferroviaria jonica, infrastruttura
fondamentale per lo sviluppo sociale, economico e turistico della fascia
orientale della Calabria;
2.
quali siano le motivazioni puntuali che hanno determinato il mancato rispetto
del cronoprogramma di consegna dei treni bimodali Blues, originariamente
previsti entro il 2024;
3.
se la Regione Calabria ha proceduto a contestazioni formali o richieste di
rimodulazione contrattuale nei confronti di Trenitalia per il mancato rispetto
del cronoprogramma previsto nell’Allegato 7 del Contratto di Servizio e se un
eventuale nuovo cronoprogramma dettagliato sia stato ufficialmente condiviso
con ARTCal o con altre autorità competenti;
4.
se intende attivarsi per conoscere l’esatto cronoprogramma dei lavori di
elettrificazione della linea ferroviaria Sibari - Catanzaro Lido - Lamezia
Terme Centrale, fornendo precise indicazioni tratta per tratta, a cominciare da
quelle attivabili in tempi brevi, sulla durata dei lavori e sui tempi di
completamento degli stessi;
5.
se non ritenga opportuno pubblicare con regolarità aggiornamenti ufficiali
sullo stato di avanzamento delle consegne e sull’impiego effettivo dei treni
già forniti in esercizio.
(351;
09/05/2025)
Bevacqua,
Alecci, Bruni, Iacucci, Mammoliti, Muraca. Al Presidente della Giunta
regionale.
Premesso
che:
-
il decreto-legge 25 maggio 2021, n.73, convertito, con modificazioni, dalla
legge 23 luglio 2021, 106, recante “Misure urgenti connesse all’emergenza da
COVID-19, per le imprese, il lavoro, e i giovani, la salute e i servizi
territoriali” e, in particolare, l’articolo 50-ter, di seguito integralmente
riportato, prevede: Assunzione di personale presso i Ministeri della cultura,
della giustizia e dell'istruzione nelle regioni dell'obiettivo europeo
"Convergenza".
1.
Al fine di promuovere la rinascita occupazionale delle regioni comprese
nell'obiettivo europeo "Convergenza" (Calabria, Campania, Puglia e
Sicilia) e migliorare la qualità degli investimenti in capitale umano, il
Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei
ministri è autorizzato a bandire, nel limite massimo di spesa di cui al comma
6, procedure selettive per l'accesso a forme contrattuali a tempo determinato e
a tempo parziale di diciotto ore settimanali, della durata di diciotto mesi,
alle quali sono prioritariamente ammessi i soggetti già inquadrati come
tirocinanti nell'ambito dei percorsi di formazione e lavoro presso il Ministero
della cultura, il Ministero della giustizia e il Ministero dell'istruzione.
2.
Con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione, di concerto con il
Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro per il Sud e la
coesione territoriale, previa intesa in sede di Conferenza unificata di cui
all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sono individuate
le unità di personale da assegnare a ciascuno dei Ministeri di cui al comma 1
nonché l'area di inquadramento economico. Per i contratti di cui al presente
articolo si provvede in deroga ai limiti di spesa di cui all'articolo 9, comma
28, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni,
dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.
3.
Per l'ammissione alle procedure di cui al comma 1 è richiesto il possesso di
titolo di studio pari o superiore a quello della scuola dell'obbligo e dei
requisiti previsti per l'accesso al pubblico impiego.
4.
Le procedure di cui al comma 1 sono organizzate, per figure professionali
omogenee, dal Dipartimento della funzione pubblica tramite l'Associazione
Formez PA.
5.
Le graduatorie approvate all'esito delle procedure di cui al comma 1 sono
utilizzabili, secondo l'ordine di merito, per le assunzioni a tempo determinato
anche da parte di altre amministrazioni pubbliche.
6.
Per la realizzazione degli interventi previsti dal presente articolo è
autorizzata la spesa complessiva di 60 milioni di euro, di cui 20 milioni di
euro per l'anno 2021 e 40 milioni di euro per l'anno 2022. Ai relativi oneri si
provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1,
comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, come rifinanziato
dall'articolo 77, comma 7, del presente decreto. - il 27 dicembre 2021 è stato
emanato il decreto del Ministro per la pubblica amministrazione, di concerto
con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro per il Sud e la
coesione territoriale, per l'individuazione delle unità di personale e della
relativa area di inquadramento economico, da assegnare ai Ministeri della cultura,
della giustizia e dell'istruzione, pubblicato nella G.U. n. 25 del 31 gennaio
2022;
-
successivamente è stato emesso il “Bando di selezione pubblica per il
reclutamento di 1956 unità di personale non dirigenziale a tempo determinato e
a tempo parziale di diciotto ore settimanali, della durata di diciotto mesi, di
cui 271 unità di Area III - F1, 84 unità Area II - F2 e 208 unità di Area II -
F1 nel Ministero della cultura, 1000 unità di Area II - F1 nel Ministero della
giustizia e 393 unità di collaboratore scolastico di Categoria A-1 nel
Ministero dell’istruzione (G.U. 4ª Serie Speciale, Concorsi ed Esami, n. 28
dell’ 8 aprile 2022);
- in seguito è stato varato il decreto di Approvazione della
graduatoria profilo di Collaboratore Scolastico ATA (Codice ATA/TI) Ministero
dell’Istruzione - Categoria A-1, emesso in data 27/04/2023 (Rif. 45946521 del
27/04/2023) dal Capo del Dipartimento della Funzione Pubblica, della Presidenza
del Consiglio dei ministri, Cons. ...;
-
circa 350 unità di personale di cui alla graduatoria ut supra
hanno svolto regolare servizio con inizio nel mese di novembre dell’anno 2023 e
che gli stessi hanno terminato la loro attività lavorativa nei primi giorni del
mese di maggio del corrente anno;
- a
Legge 30 dicembre 2024, n. 207 - “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno
finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027”. (GU Serie
Generale n.305 del 31-12-2024 - Suppl. Ordinario n. 43) e, in particolare,
l’articolo 1, comma 134, testualmente recita: “Al fine di rafforzare la
capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni, assicurando le
esigenze di funzionamento e garantendo i servizi ai cittadini, i contratti di
lavoro a tempo determinato del personale impiegato presso il Ministero della
cultura, il Ministero della giustizia e il Ministero dell'istruzione e del
merito, di cui all'articolo 50-ter, comma 1, del decreto-legge 25 maggio 2021,
n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, possono
essere rinnovati per un periodo non superiore a dodici mesi oltre il termine
previsto, nei limiti finanziari di cui all'articolo 9, comma 28, del
decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge
30 luglio 2010, n. 122 per l'anno 2025”. Considerato che: - a tutt’oggi, a
differenza degli altri due profili, Ministeri della cultura e della giustizia,
dello stesso bando di selezione pubblica, i vincitori di concorso del
“Ministero dell’Istruzione” non hanno ancora preso servizio, né sottoscritto
alcun contratto di rinnovo così come previsto dalla legge 207/2024. Tutto
quanto sopra premesso e considerato, i sottoscritti Consiglieri regionali
interrogano il Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
-
quali iniziative intende intraprendere verso il Governo nazionale ovvero
Ministero dell'Istruzione e del Merito per richiamare la necessaria attenzione
e sollecitare le adeguate risposte al fine di un immediato avvio al lavoro del
personale specificato in premessa.
(353;
14/05/2025)
Muraca.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-le
Taurensi, chiuse al traffico da oltre un decennio ma
ancora formalmente attive e con servizio sospeso, rappresentano
un’infrastruttura strategica per la mobilità e lo sviluppo del territorio
reggino;
-
il loro ripristino è al centro di un dibattito che coinvolge istituzioni,
associazioni e cittadini desiderosi di ricreare un collegamento fondamentale
per la Piana di Gioia Tauro attraverso la conversione, in chiave sostenibile,
in una moderna metropolitana di superficie;
-
nell’ottobre 2024 si è costituito un Tavolo di coordinamento a favore del
ripristino metropolitano delle Linee Taurensi a cui
hanno aderito importanti associazioni sociali e culturali, movimenti civici e e comitati di cittadini;
-
diverse amministrazioni comunali dell’area della Piana hanno deliberato atti di
indirizzo a sostegno del progetto e dell’iniziativa promossa dal Cooordinamento. Considerato che: - garantire il diritto
alla mobilità per tutti i cittadini pianigiani è fondamentale per limitare lo
spopolamento dei centri urbani, consentire a studenti e lavoratori di poter
raggiungere le scuole, attraverso il servizio ferroviario, anche con il
risultato di ridurre i tempi di percorrenza, i costi e l’impatto ambientale;
-
il ripristino della linea Gioia Tauro – Sinopoli potrà garantire il
collegamento diretto con l’edificando Ospedale della Piana, che sorgerà accanto
all’attuale stazione delle Ferrovie della Calabria di Palmi;
-
in attesa dell’auspicata realizzazione dell’Ospedale della Piana, la
metropolitana di superficie garantirebbe un rapido e funzionale collegamento
con l’Ospedale di Polistena;
-
ancora in linea con il diritto alla mobilità, l’infrastruttura garantirebbe i
collegamenti tra i centri più piccoli e quelli più popolosi della Piana di
Gioia Tauro;
-
in tutta Italia, il recupero delle linee ferroviarie costituisce di per sé una
attrattiva turistica, non soltanto per gli amanti dei treni, ma per tutti
coloro che intendono viaggiare su rotaie e treni storici alla scoperta di
paesaggi mozzafiato, realtà storiche, religiose, gastronomiche e produttive,
albergando e consumando i prodotti del territorio (c.d. mobilità dolce);
-
l’infrastruttura consentirebbe un accesso più rapido e funzionale alle mete
balneari della Piana per chi vive nell’entroterra e nel territorio
preaspromontano ed aspromontano;
-
la tratta attraversata dalle Taurensi comprende le
Stazioni di S.Eufemia
d’Aspromonte e Sinopoli, punti d’accesso privileggiati
alla nota località turistica di Gambarie e, pertanto, il rilancio della
struttura produrrebbe indubbi benefici anche all’offerta turistica invernale;
-
una metropolitana operativa ed efficiente comporterebbe un aumento esponenziale
della domanda di lavoro, generando un evidente indotto economico con
fondamentali ricadute sociali;
-
le associazioni aderenti al Tavolo di coordinamento propongono la riconversione
attraverso la pulizia della sede ferroviaria, il rifacimento o riconsolidamento
dei binari, il recupero delle stazioni e delle infrastrutture esistenti o la
costruzione di fermate veloci (marciapiedi e pensiline), nuove istallazioni di
sicurezza attive per la circolazione ferroviaria e stradale, predisposizione di
nuovi treni con caratteristica di metropolitana leggera ed ecologica, anche con
sistema a idrogeno o diesel elettrico;
-
il recupero delle Linee Taurensi contribuirebbe al
recupero della memoria storica ed alla valorizzazione di un elemento
identitario proprio dell’intera comunità pianigiana, sicchè
è prevedibile che dalla riconversione deriverebbero tutte le più opportune
iniziative culturali correlate all’intervento (costituzione di musei, punti di
interesse, luoghi di ritrovo). Tenuto conto che il progetto di riconversione
dei due tracciati ferroviari della linea Gioia Tauro- Cinquefrondi e della
linea Gioia Tauro- Palmi- Sinopoli/San Procopio in una moderna metropolitana di
superficie, anche attraverso il prolungamento oltre Cinquefrondi in modo da
ottenere un tracciato circolare tale da comprendere il più possibile tutti gli
altri Comuni della Piana fino a Rosarno con ritorno a Gioia Tauro, prevede la
creazione di due linee denominate Metro A e Metro B, che saranno ricavate
dall’infrastruttura già esistente ma rimodernata creando un sistema Tpl
moderno, efficiente, capillare e che adoperi materiali rotabili di ultima generazione
ed ecosostenibile. Preso atto che nel dicembre 2023 lo stesso Presidente della
Regione, intervenendo pubblicamente in una trasmissione televisiva, ha di fatto
smentito il suo ex assessore ai Trasporti, Emma Staine
in merito alla proposta di riconversione del tracciato in pista ciclabile,
progetto di trasformazione che aveva provocato le durissime reazioni di diverse
associazioni e sigle sindacali pronte alla mobilitazione per difendere la
destinazione d’uso dell’importante arteria di collegamento e che tutt’al più
potrebbe coesistere e affiancare la metropolitana di superficie. Tutto ciò
premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
1.
quali azioni intende intraprendere per rendere effettivo l’impegno della
Regione per finanziare i lavori di ripristino all’esercizio delle “Ferrovie Taurensi”;
2.
se la Giunta regionale ha adottato, o adotterà nel breve tempo, atti formali
e/o iniziative concrete per dar corso a tale progetto.
(354;
19/05/2025)
Alecci.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
nel Protocollo d’intesa tra Regione Calabria e Università degli Studi “Magna Græcia” (DCA 82/23) è stata espressamente prevista
l’attivazione di una Struttura di Radiologia Interventistica Endovascolare
nella AOU Dulbecco;
-
il documento di integrazione al DCA n. 64/16, relativo alla riorganizzazione
della rete ospedaliera, dell'emergenza-urgenza e patologie tempo-dipendenti,
prevede l’attivazione di una Radiologia Interventistica Endovascolare presso
l’AOU Dulbecco;
-
il Decreto ministeriale n. 70/2015 (Regolamento recante definizione degli
standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi
all'assistenza ospedaliera) prevede che le AO, sede di DEA di 2° livello, debbano essere dotate di strutture di Radiologia
interventistica. Considerato che: - presso il presidio ospedaliero “Pugliese”,
nella SOC di Radiologia Diagnostica dell’AOU "Renato Dulbecco" opera
attualmente un gruppo coeso e altamente specializzato di quattro radiologi
interventisti, che garantisce il servizio H 24, assicurando una copertura
qualificata e continuativa di procedure interventistiche quali il trattamento
mininvasivo delle emorragie traumatiche e non traumatiche e tecniche innovative
di trattamento oncologico;
-
nel 2024 sono stati eseguite oltre 1000 procedure interventistiche su pazienti
afferenti a varie specialità cliniche e chirurgiche (Pronto soccorso,
Rianimazione, Medicina generale e d’Urgenza, Chirurgia generale e
specialistiche come Chirurgia vascolare, Ginecologia, ORL, Pediatrica),
assumendo una indubbia rilevanza interdipartimentale;
-l’equipe
esistente ha acquisito anche le competenze professionali necessarie per
eseguire trattamenti endovascolari dello stroke ischemico, che costituisce la
maggior parte dell’attività interventistica neuroradiologica, con oltre 200
pazienti trattati negli ultimi anni, essendo stata determinante
nell’attivazione dello stroke unit di 2° livello presso il Presidio Pugliese dell’AOU Dulbecco;
-
nell’AO di Cosenza insiste una SOC di Radiologia Interventistica a riprova
della complessità organizzativa di tali servizi che richiedono personale
medico, infermieristico e tecnico altamente specializzato e dedicato. Rilevato
che: - l’atto aziendale, recentemente pubblicato all’albo pretorio dell’AOU
"Dulbecco", non prevede una struttura di Radiologia Interventistica
nella sua sede naturale che è il Dipartimento di Diagnostica per Immagini a
servizio interdipartimentale, assegnando invece le funzioni interventistiche
esclusivamente alla Neuroradiologia nel Dipartimento delle Neuroscienze
Tempo-Dipendenti, in evidente incoerenza con quanto già programmato e
sottoscritto nei documenti ufficiali;
-
il documento di integrazione al DCA n. 64 prevede una neuroradiologia
interventistica all’interno della già presente UOC di Neuroradiologia del
presidio Mater Domini e che l’istituzione di una struttura di Neuroradiologia
Interventistica all’interno del dipartimento Ospedaliero di Neuroscienze tempo
dipendente crea di fatto l’ennesimo doppione nell’AOU Dulbecco;
-
la mancata attivazione di una Radiologia Interventistica a favore di una
neuroradiologia interventistica riduce il perimetro operativo alle sole
patologie neurovascolari, escludendo vaste aree cliniche oggi servite dalla
Radiologia Interventistica vascolare ed extravascolare,
contrastando le esigenze di un DEA di II livello, che richiede copertura h24 di
tutte le urgenze vascolari e interventistiche, in larga parte non
neuroradiologiche;
-
l’AOU ha inizialmente presentato alle sigle sindacali una bozza di atto
aziendale in cui era prevista la suddetta struttura di Radiologia
Interventistica nel Dipartimento di Diagnostica per Immagini, salvo poi
approvare e pubblicare un testo difforme senza fornire ai sindacati possibilità
di formulare osservazioni o opposizioni, in violazione dei più basilari
principi di trasparenza e correttezza amministrativa;
-
la denominazione della struttura Dipartimentale di Radiologia Interventistica
Endovascolare è stata modificata nel secondo documento di adozione dell’ atto aziendale dell’AOU “Dulbecco” in Neuroradiologia
Interventistica, senza che le prescrizioni eccepite dalla Regione Calabria
prevedessero tale modifica, ancora una volta violando i principi di trasparenza
amministrativa;
-
esiste un rischio concreto di: 1. compromettere i percorsi di cura
multidisciplinari interdipartimentali e di esporre l’utenza a potenziali
carenze di cura favorendo la migrazione sanitaria;
2.
penalizzare fortemente non solo l’attività assistenziale di tutta l’AOU e della
sua afferenza Regionale ma anche le professionalità di un gruppo giovane e
motivato di medici radiologi interventisti, già operativi e riconosciuti per
l’elevata qualità delle prestazioni erogate, con trattamenti mininvasivi in
linea con gli standard europei di riferimento. - Tutto ciò premesso e
considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale anche in qualità di
Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del
Sistema sanitario nella Regione Calabria,
per
sapere:
-
se sia a conoscenza delle discrepanze tra quanto programmato nel Protocollo
d’intesa tra Regione ed UMG (DCAn. 83/23) e nel
documento di integrazione DCA n. 64 e quanto attuato nell’atto aziendale
dell’AOU "Dulbecco";
-
se non ritenga opportuno ed urgente intervenire per includere nell’atto
aziendale la prevista Struttura Dipartimentale di Radiologia Interventistica
Endovascolare nel Dipartimento di Diagnostica per Immagini, assicurando
standard di cure adeguati al ruolo dell’AOU e valorizzando le professionalità
esistenti;
-
quali iniziative intenda adottare per sostenere ed implementare un’attività
indispensabile nello scenario assistenziale della regione su molte patologie in
particolare quelle emorragiche ed oncologiche.
(355;
21/05/2025)
Laghi.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
•
con sentenza del 26 ottobre 2023, causa C-307/22, la Corte di Giustizia
dell’Unione Europea (CGUE) ha stabilito che il diritto di accesso ai dati
personali, sancito dall’articolo 15 del Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR),
comporta per il titolare del trattamento l’obbligo di rilasciare una copia
gratuita dei dati personali trattati, anche quando contenuti in cartelle
cliniche;
•
la Corte ha chiarito che tale diritto è autonomo rispetto a quello di accesso
ai documenti amministrativi e non può essere subordinato al pagamento di alcun
importo, salvo che per copie ulteriori richieste dallo stesso interessato;
•
il principio stabilito dalla CGUE è immediatamente vincolante per gli Stati
membri;
•
nelle strutture sanitarie pubbliche e private della Regione Calabria (incluse
Residenze Sanitarie Assistenziali) sono ancora in vigore specifici ed autonomi
tariffari per l’accesso ed il rilascio di cartelle cliniche, inclusi i casi in
cui essa venga fornita in formato digitale o senza costi documentabili;
•
si è constatato che strutture afferenti all’ASP di Cosenza richiedono il
pagamento di spese di spedizione anche per cartelle cliniche inviate in formato
elettronico;
•
l’Art. 4 della L. 24/2017 stabilisce che la direzione sanitaria della struttura
pubblica o privata, entro sette giorni dalla presentazione della richiesta da
parte degli interessati aventi diritto, fornisce la documentazione sanitaria
disponibile relativa al paziente, preferibilmente in formato elettronico;
tutto
ciò premesso, si chiede di sapere:
per
sapere:
•
se e con quali tempi la Regione Calabria intenda adeguarsi alla sentenza della
Corte di Giustizia UE nella causa C-307/22, assicurando la gratuità del
rilascio delle cartelle cliniche, referti clinici e verbali di Pronto Soccorso
da parte delle strutture sanitarie pubbliche e private presenti sul territorio
regionale;
•
quali indirizzi operativi saranno emanati nei confronti delle Aziende Sanitarie
e Ospedaliere, nonché delle strutture sanitarie private operanti sul territorio
regionale per garantire l’uniforme applicazione della normativa europea e
prevenire eventuali comportamenti lesivi dei diritti degli interessati;
•
se e come si intenda vigilare per assicurare il rilascio delle cartelle
cliniche nelle tempistiche e modalità previste nell’Art. 4 della L. 24/2017.
(356;
21/05/2025)
Bevacqua,
Alecci, Bruni, Iacucci, Mammoliti, Muraca. Al Presidente della Giunta
regionale.
Premesso
che:
-
nel comune di Lamezia Terme si sta svolgendo la campagna elettorale per
l’elezione del Sindaco e del Consiglio comunale, programmata per il 25 e 26
maggio 2025;
-
nel corso della stessa è stata segnalata l’effettuazione di una riunione,
presso una struttura sanitaria pubblica, che ha visto la partecipazione di
alcuni candidati insieme a personale sanitario. Considerato che: - si tratta di
una condotta che solleva preoccupazioni, non solo sul piano etico e
professionale, ma anche sulla correttezza della campagna elettorale;
-
la salute dei cittadini dovrebbe rimanere al di sopra di ogni conflitto
d’interesse e non può essere strumentalizzata per fini politici con la
conseguenza di minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni sanitarie
locali. Tutto quanto sopra premesso e considerato, i sottoscritti Consiglieri
regionali interrogano il Presidente della Giunta regionale anche nella qualità
di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del
Sistema sanitario nella Regione Calabria:
per
sapere:
-
se non intende attivarsi con urgenza per verificare la situazione in atto a
Lamezia Terme e prendere i provvedimenti necessari a garantire che l’integrità
professionale dei medici venga rispettata e per evitare l’utilizzo di risorse
pubbliche a fini elettorali.
(357;
21/05/2025)
Alecci.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
l’art. 3, comma 2 della Costituzione prevede in capo alla Repubblica la
rimozione degli ostacoli che impediscono la partecipazione di tutti i cittadini
alla vita sociale;
-
l’art. 34 della Costituzione sancisce il diritto allo studio per tutti,
intendendo oltre alla frequenza scolastica anche la partecipazione alle
attività extracurriculari;
-
l’art. 12, comma 3 della legge n. 104/1992 stabilisce il diritto del minore con
disabilità all’educazione e all’istruzione nelle classi comuni delle scuole di
ogni ordine e grado, favorendo la piena integrazione scolastica, comprese le
uscite scolastiche;
-
il D.lgs. n. 66/2017 e il Dlgs n. 96/2019 definiscono il diritto alla
partecipazione piena e consapevole dello studente con disabilità a tutte le
attività della comunità scolastica;
-
il PEI (Piano Educativo Individualizzato), redatto secondo le line guida
ministeriali, deve includere anche le modalità di partecipazione alle uscite
didattiche, attività laboratoriali ed extrascolastiche, con la relativa
previsione di risorse umane e strumenti di supporto;
-
le Linee guida del MIUR per l’inclusione scolastica (nota MIUR 4274/2009, CM
291/1992, ecc.) prevedono che le uscite didattiche devono essere considerate
parte integrante del percorso di inclusione, ponendo in capo all’istituzione
scolastica di garantire il supporto necessario affinché l’alunno con disabilità
partecipi in condizioni di pari opportunità. Rilevato che: - è degli scorsi
giorni la notizia che il minore P.G., alunno di 10
anni di Monasterace, affetto da grave disabilità, non ha potuto prendere parte
ad una visita guidata con la sua classe poiché da parte dell’ASP non è
pervenuta l’autorizzazione alla presenza dell’infermiere;
-
trattasi di circostanza consentita dalla normativa, viste le condizioni del
minore, per garantire maggiore tutela allo stesso;
-
come reso noto dalla famiglia, la stessa ha inoltrato, con largo anticipo, 2 pec con la richiesta di autorizzazione all’accompagnamento
dell’infermiere, senza ricevere alcun riscontro;
-
il minore non ha, pertanto, partecipato alla gita scolastica. Rilevato,
inoltre, che: - lo stesso minore attende da mesi la redazione del Progetto
individuale, documento ufficiale che il Comune deve predisporre d’intesa con
l’Asp, indicando i vari interventi sanitari, sociosanitari e socioassistenziali
di cui necessita. Considerato che: - la partecipazione alle uscite didattiche
degli alunni con disabilità è un diritto non negoziabile rientrante nella sfera
dell’inclusione scolastica;
-
il ritardo nella definizione del Progetto individuale comporta evidenti disagi
e carenze dei livelli e delle forme di assistenza necessari al minore con
disabilità. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della
Giunta regionale, anche nella qualità di Commissario ad acta per l’attuazione
del Piano di rientro dai disavanzi del Sistema sanitario nella Regione Calabria
per
sapere:
- i
motivi per il quali il competente ufficio dell’Asp di Reggio Calabria non ha
risposto alla richiesta di autorizzazione alla partecipazione dell’infermiere
alla visita guidata;
- i
motivi del ritardo nella definizione del Progetto individuale del minore P. G.;
-
se intende attivarsi per l’eventuale accertamento delle responsabilità
individuali per i mancati riscontri;
-
come intende adoperarsi perché non si ripetano in futuro situazioni del genere.
(358;
27/05/2025)
Il
Consiglio regionale, premesso che:
-
Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore (485 ca. – 580 ca.), uno dei massimi
intellettuali della Tarda Antichità, fu ministro di Teodorico, statista,
diplomatico, scrittore e fondatore del celebre monasterium
vivariense sive castellense nella sua terra natia di Scolacium
(l’areale tra Staletì e Squillace), in Calabria;
-
l’opera di Cassiodoro Senatore, capace di coniugare la sapienza classica con la
spiritualità cristiana, ha avuto un’influenza determinante nella trasmissione
del sapere durante il Medioevo europeo;
-
la figura di Cassiodoro Senatore è oggi riconosciuta dalla comunità
scientifica, economica e religiosa internazionale come marcatore identitaria
fondamentale della Calabria e attrattore culturale imprescindibile, capace di
restituire centralità alla regione all’interno dei grandi circuiti del turismo
culturale, religioso, eno-gastronomico e del dibattito accademico;
- è
attualmente in corso presso la Santa Sede il processo di beatificazione di
Cassiodoro Senatore, sostenuto da importanti documentazioni storiche e dalle
nuove acquisizioni archeologiche e scientifiche del Vivarium
Project, che contribuiscono a comprovare il culto da tempo immemorabile di
Cassiodoro e la sua fama di santità radicata e sentita nella tradizione
calabrese;
Considerato
che: - il Vivarium Project – Luoghi cassiodorei in Calabria, avviato nel 2023 grazie alla
sinergia tra il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana (PIAC),
l’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace (finanziatrice del
progetto), la Soprintendenza ABAP CZ-KR, l’Istituto di Studi su Cassiodoro e il
Medioevo in Calabria, l’Associazione Cassiodoro il Grande e gli enti locali, è
un progetto quinquennale (rinnovabile), volto a ricostruire la topografia
dell’antica diocesi di Scolacium e a individuare i
luoghi legati alla vita e all’opera di Cassiodoro ;
-
le campagne archeologiche in corso hanno già portato a rilevanti ritrovamenti
materiali (prove archeologiche della sepoltura di Cassiodoro Senatore a
Stalettì;
villa
romana suburbana in località Ceraso di Squillace), che confermano la presenza e
la vitalità dei cosiddetti "luoghi cassiodorei",
in particolare nei comuni di Stalettì, Squillace e Borgia, costituendo un
patrimonio culturale di straordinaria rilevanza;
-
il progetto ha un importante impatto formativo, con il coinvolgimento di
studenti, dottorandi e ricercatori italiani ed europei, contribuendo a fare
della Calabria un polo avanzato di studio archeologico, storico e teologico;
-
l’Istituto di Studi su Cassiodoro e il Medioevo in Calabria, già sostenuto da
leggi regionali specifiche (cfr. L.R. n. 21 dell'8 agosto 1988;
L.R.
8 luglio 1992, n. 9., rubrica 3, art. 9.2;
L.
R. 28 Agosto 2000, n. 14, rubrica 3, art. 9.4), si
configura come uno strumento riconosciuto per la promozione permanente della
figura di Cassiodoro Senatore, anche grazie alla produzione scientifica, alla
divulgazione culturale e all’organizzazione di eventi pubblici;
-
il Consorzio dei produttori vinicoli della Valpolicella ha espresso grande
interesse per la figura di Cassiodoro Senatore, richiamandosi a una lettera
delle Variae (Libro XII) in cui l’autore esalta la
qualità e la cura della produzione vinicola della sua terra. La sensibilità cassiodorea verso il valore economico, culturale e
simbolico della viticoltura costituisce oggi un legame prezioso tra la Calabria
e i grandi distretti vinicoli italiani ed europei;
- è
in corso una virtuosa attività di gemellaggio enogastronomico tra i comuni di
Squillace e Marano di Valpolicella, che si concretizzerà con la sottoscrizione
di un Patto d’Amicizia il 24 maggio p.v., incentrato sulla valorizzazione
condivisa dei patrimoni storici, culturali e agroalimentari;
tale
gemellaggio non si limita a una valenza simbolica, ma si propone come volano di
scambi concreti tra le comunità locali, con progetti mirati alla promozione
integrata del vino, della cultura e del turismo sostenibile, nel nome di
Cassiodoro Senatore come figura ponte tra tradizione agricola, innovazione e
identità territoriale;
il
legame storico tra Cassiodoro Senatore e la viticultura calabrese offre,
inoltre, l’opportunità di potenziare la promozione dei prodotti tipici locali,
favorendo percorsi di qualità, riconoscibilità internazionale dei vini
autoctoni e creazione di reti di cooperazione tra consorzi, enti locali e
istituzioni culturali;
ritenuto
che: - Cassiodoro rappresenta oggi una risorsa strategica per il rilancio
culturale, spirituale e turistico della Regione Calabria, capace di attrarre
studiosi, pellegrini, visitatori e appassionati da tutta Europa;
-
l’identità storica della Calabria può trovare nuova linfa proprio nel recupero
e nella valorizzazione delle sue figure più rappresentative, tra cui Cassiodoro
assume una posizione centrale, con la possibilità concreta di inserirsi nei
grandi itinerari culturali e religiosi internazionali;
-
il riconoscimento formale e il sostegno istituzionale al percorso di
valorizzazione cassiodorea da parte della Regione
sono indispensabili per dare continuità e stabilità alle attività in corso e
per favorire la piena sinergia tra enti pubblici e realtà culturali del
territorio;
-
in tale prospettiva, il rafforzamento delle relazioni eno-gastronomiche
ispirate a Cassiodoro Senatore può diventare anche uno strumento strategico di
marketing territoriale, capace di integrare cultura, spiritualità, economia e
sostenibilità ambientale, contribuendo al rilancio competitivo della Calabria
nei mercati nazionali ed esteri tutto ciò premesso e considerato
impegna
la Giunta regionale
ed
il Presidente, - a riconoscere Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore quale
figura identitaria e simbolica della Calabria, valorizzandone la memoria
storica, l’eredità culturale e il profilo spirituale;
- a
sostenere istituzionalmente e finanziariamente l’Istituto di Studi su
Cassiodoro e il Medioevo in Calabria, promuovendone la stabilità e la crescita,
anche attraverso un piano pluriennale;
-
ripristinare e rinnovare il sostegno previsto dalle precedenti leggi regionali,
prevedendo nuovi strumenti normativi e finanziari a favore della ricerca,
divulgazione e tutela dei luoghi cassiodorei;
-
promuovere e sostenere attivamente il Vivarium
Project, inserendolo tra i progetti strategici della Regione Calabria
nell’ambito della valorizzazione culturale, turistica e spirituale del
territorio;
-
favorire la creazione di itinerari cassiodorei di
interesse turistico, scolastico e religioso, sostenendo le attività di
recupero, studio e fruizione pubblica dei siti storici connessi alla figura di
Cassiodoro Senatore;
- a
sostenere e valorizzare il gemellaggio eno-gastronomico tra i comuni di
Squillace e Marano di Valpolicella, promuovendo la creazione di un circuito cassiodoreo del vino che colleghi storia, cultura e
produzione agricola di qualità, anche attraverso: la realizzazione di
iniziative di scambio culturale e commerciale tra produttori vinicoli,
artigiani, istituzioni e comunità locali, la promozione di eventi pubblici
tematici, festival, mostre e degustazioni, in Calabria e a livello nazionale e
internazionale, il sostegno alla ricerca scientifica e storica finalizzata
all'individuazione, recupero e valorizzazione di vitigni antichi, varietà
autoctone e pratiche agricole tradizionali che possano essere ricondotte
all’epoca cassiodorea e al patrimonio agroalimentare
tardoantico, l'avvio di progetti di archeologia del gusto e agricoltura
storica, in collaborazione con università, centri di ricerca agraria e
associazioni di settore, mirati a ricostruire e rilanciare le filiere di produzione
legate ai prodotti della viticultura e dell’agroalimentare antico, la creazione
di un marchio distintivo di qualità "Cassiodoro" per i prodotti
agricoli e vitivinicoli che rispondano a criteri di tipicità, sostenibilità e
continuità storica, da utilizzare nella promozione turistica e nei mercati
enogastronomici nazionali e internazionali, l'integrazione di tali attività nei
percorsi di turismo culturale, religioso e naturalistico, rendendo la
riscoperta del patrimonio cassiodoreo anche
un'esperienza sensoriale e immersiva;
- a
collaborare con la Santa Sede, le diocesi interessate e le istituzioni
ecclesiastiche nel sostegno al processo di beatificazione, promuovendone la
conoscenza e valorizzandone il significato identitario per la Calabria;
- a
coinvolgere le scuole, le università, le associazioni culturali e le comunità
locali nella riscoperta e diffusione della figura di Cassiodoro, attraverso
programmi educativi, eventi pubblici e attività partecipative.
(116; 02/05/2025) Molinaro, De Francesco, Mannarino,
Montuoro
Il
Consiglio regionale, premesso che:
-
visto - l'articolo 3 della Costituzione che sancisce e il principio di
uguaglianza sostanziale e l’art. 2 che impone l’adempimento dei doveri
inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale;
-
lo Statuto della Regione Calabria;
-la
legge 9 dicembre 1998, n. 431 "Disciplina delle locazioni e del rilascio
degli immobili adibiti ad uso abitativo";
-
la legge 30 dicembre 2024, n. 207 (Legge di Bilancio 2025), articolo 1, commi
117-119;
premesso
che: - il diritto all'abitazione costituisce un diritto fondamentale della
persona;
-
la crisi economica ha determinato un significativo incremento delle famiglie in
difficoltà nel sostenere i canoni di locazione;
-
in Calabria l'emergenza abitativa assume dimensioni particolarmente gravi;
considerato
che: - il Fondo Nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in
locazione (L. 431/98, art. 11) - cosiddetto Bonus affitti - non è stato
finanziato dalla Legge di Bilancio 2025;
-
di conseguenza, la Regione Calabria, con la legge di stabilità 2025, ha ridotto
lo stanziamento del contributo statale dalla somma di 6 milioni 299 mila euro
(risultante dal bilancio di previsione per il 2024) ad appena 176 mila 102
euro;
-
il sottoscritto, in sede di approvazione di legge di stabilità 2025 (20
dicembre 2024) aveva proposto apposito emendamento per rifinanziare il fondo
bonus affitti con 1 mln e 400mila euro da sottrarsi al capitolo di bilancio
U11010107, missione 01, programma 01.01;
-
il suddetto emendamento non è stato approvato;
preso
atto che: - numerosi Comuni calabresi hanno pubblicato bandi per il sostegno
all'affitto e stilato apposite graduatorie;
-
non è stato possibile erogare i contributi per mancanza di copertura
finanziaria;
-
tale situazione ha creato false aspettative nelle famiglie già in difficoltà
economica;
rilevato
che: - migliaia di famiglie calabresi sono in condizione di morosità
incolpevole;
-
l'assenza di sostegno pubblico all'affitto rischia di determinare un'emergenza
sociale, in violazione dei doveri di solidarietà politica e sociale;
- è
quindi necessario un intervento della Regione Calabria per supportare le
famiglie in difficoltà. Tutto ciò premesso e considerato,
impegna
la Giunta regionale
il
Presidente della Giunta regionale - A valutare la possibilità di stanziare
risorse regionali straordinarie per contribuire alla copertura delle
graduatorie comunali rimaste inevase e integrare le risorse del Fondo Bonus
affitti. - Ad attivarsi presso il Governo nazionale per sollecitare il
rifinanziamento del Fondo nazionale per il sostegno all'affitto;
evidenziare
le particolari difficoltà delle Regioni del Mezzogiorno. - A verificare la
possibilità di utilizzare risorse della programmazione europea 2021-2027 per
interventi di sostegno abitativo;
- a
riferire in Consiglio regionale, entro 60 giorni, sulle azioni intraprese e sui
risultati ottenuti.
(117;
26/05/2025) Lo Schiavo
È pervenuta risposta scritta alle seguenti
interrogazioni:
Muraca.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
con propria deliberazione, numero 735 del 24/09/2024, il direttore generale
dell’Asp di Reggio Calabria, dottoressa ---------, ha nominato la Commissione
di valutazione in ordine all’Avviso pubblico, per titoli e colloquio, volto al
conferimento dell’incarico quinquennale di direttore del Distretto sanitario di
Reggio Calabria della stessa azienda, indetto con sua deliberazione
antecedente, n. 941 del 17/10/2023;
-
nella succitata deliberazione n. 941 del 17/10/2023 – si riporta nella prefata
deliberazione n. 735/2024 – è precisato che la «Commissione, individuata dal
Direttore Generale è costituita dal Direttore Sanitario e da due
Direttori di Distretto o di Struttura complessa della stessa Azienda Sanitaria
o di altre Aziende Sanitarie che siano in possesso di specifica esperienza nei
servizi territoriali e un’adeguata formazione nella loro organizzazione o in
mancanza, tra quelli presenti nell’elenco nazionale dei Direttori SOC
disponibile sul portale del Ministero della Salute»;
-
nella summenzionata deliberazione n. 735/2024, si
legge che l’Asp di Reggio Calabria, «con nota dell’11.09.2024, prot. n°61581,
al fine di espletare la procedura in oggetto, stante l’impossibilità da
parte del Direttore Sanitario Aziendale a svolgere il ruolo di componente della
Commissione del predetto avviso ha chiesto la
disponibilità alla nomina, quale componente della Commissione de qua, del
Direttore Sanitario dell’Asp di Catanzaro», appresso manifestata;
Considerato
che: - nel contesto della richiamata deliberazione n. 735/2024, non appare
affatto perspicuo né argomentato il preciso significato del suddetto termine
«impossibilità», chiaramente diverso dal termine «indisponibilità»;
la
direttrice sanitaria in carica dell’Asp di Reggio Calabria è la
dottoressa -------------, «dal 15/07/2023 (ai sensi della Delibera n. 692 del
06/07/2023) ad oggi – si legge nel curriculum pubblicato al link
https://www.asprc.it/amministrazione/direzione/direzione-sanitaria/ – Direttore
Sanitario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria»;
nel
suindicato curriculum figura che la dottoressa -------, nell’anno 2022, era
iscritta «nella graduatoria degli idonei a “Direttore Socio Sanitario
Aziendale” nella Regione Liguria (DDG n. 6386 del 14/10/2022)»;
con
decreto del Direttore generale della Giunta della Regione Liguria, n.773/2024,
sottoscritto in data 5 Febbraio 2024 e avente
protocollo n. 2024- 139228, sono stati approvati gli elenchi dei soggetti
idonei alla nomina a Direttore Amministrativo, Direttore Sanitario e Direttore
Sociosanitario delle ASL e degli Enti del Servizio sanitario regionale ligure;
Tenuto
conto che: -l’art. 3 del Decreto legislativo n. 171/2016 statuisce che «il
direttore generale, nel rispetto dei principi di trasparenza di cui al decreto
legislativo 14 marzo 2013, n. 33, come modificato dal decreto legislativo 25
maggio 2016, n. 97, e di cui all'articolo 1, comma 522, della legge 28 dicembre
2015, n. 208, nomina il direttore amministrativo, il direttore sanitario e, ove
previsto dalle leggi regionali, il direttore dei servizi socio sanitari,
attingendo obbligatoriamente agli elenchi regionali di idonei, anche di altre
regioni, appositamente costituiti, previo avviso pubblico e selezione per
titoli e colloquio, effettuati da una commissione nominata dalla regione, senza
nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, e composta da esperti di
qualificate istituzioni scientifiche indipendenti che non si trovino in
situazioni di conflitto d'interessi, di comprovata professionalità e competenza
nelle materie oggetto degli incarichi, di cui uno designato dalla regione»;
-
detti elenchi regionali di cui all’art. 3 del Decreto legislativo n. 171/2016
hanno durata biennale;
-
con riferimento ai titoli di studio conseguiti dalla dichiarante, nel suddetto
curriculum dell’attuale direttrice sanitaria dell’Asp di Reggio Calabria
figurano, tra gli altri: 1) con menzione dell’anno accademico 2010/2011, il
«Diploma del Corso di Alta Formazione in “Economia e Management in Ospedale”»,
nell’ambito della facoltà̀ di Farmacia e Medicina dell’Università̀ La
Sapienza, «istituito con Decreto Rettorale n. 000795 del 3 agosto 2010 ai sensi
dell’art. 9 regolamento per l’istituzione, attivazione e gestione dei Master
Universitari e dei Corsi di Alta Formazione»;
con
menzione dell’anno accademico 2024, l’acquisizione di «competenze specifiche
frequentando il corso “Progettare e sviluppare interventi sanitari” tenutosi
dal 13 al 17/09/2004 per un totale di 35 ore di formazione»;
con
menzione dell’anno accademico 1998/1999, presso l’Università
Tor Vergata, il «Diploma del 7° Master in
“Epidemiologia dei Servizi Sanitari- MESS” per complessive 150 ore annuali e
discussione tesi dal titolo: “Uso del sistema di pagamento a prestazione (DRG)
nei reparti di Chirurgia Generale dell’ASL n. 6 di Lamezia Terme - confronto
pubblico/privato negli anni 1995/98”»;
-
in attuazione del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171 e ss.mm.ii., alla selezione di cui all’art. 3 del medesimo
sono ammessi i candidati che non abbiano compiuto 65 anni di età̀ e che
siano in possesso, tra l’altro, di attestato rilasciato all’esito del corso di
formazione in materia di sanità pubblica e di organizzazione e gestione
sanitaria;
- i
suddetti corsi sono organizzati e attivati dalle regioni, anche in ambito
interregionale, avvalendosi anche dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari
regionali, e in collaborazione con le Università o altri soggetti pubblici o
privati accreditati ai sensi dell’articolo 16-ter, del decreto legislativo 30
dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni, operanti nel campo della
formazione manageriale, con periodicità almeno biennale;
Preso
atto che: - nella deliberazione n. 692 del 06/07/2023 del direttore generale
dell’Asp di Reggio Calabria, di nomina del direttore sanitario aziendale in
carica, è scritto che, «ai sensi della più volte sopra richiamata normativa, il
direttore generale nomina il direttore sanitario ed il direttore amministrativo
fra i soggetti iscritti negli appositi elenchi regionali di idonei di cui
all’articolo 3 del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171», ma ivi non è
precisato in quale elenco regionale degli idonei alla carica di Direttore
sanitario fosse iscritta la dottoressa ----------;
-
le figure di direttore sanitario e direttore sociosanitario sono distinte oltre
che dalla lettera della legge, segnatamente dall’art. 3 del Decreto legislativo
numero 171/2016, per come riassunto in una scheda informativa generale della
Regione Lombardia, presente al link abbreviato https://tinyurl.com/tyrf2pxc;
oltretutto,
in Calabria non esistono leggi regionali istitutive di Aziende sociosanitarie
territoriali;
Tutto
ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
1.
se l’incaricata quale direttrice sanitaria dell’Asp di Reggio Calabria fosse,
all’atto della propria nomina, in possesso di attestato rilasciato all’esito
del previsto, riconosciuto corso di formazione in materia di sanità pubblica e
di organizzazione e gestione sanitaria, essenziale per l’iscrizione negli
elenchi regionali degli idonei alla carica di Direttore sanitario di azienda
pubblica;
2.
in quale elenco regionale degli idonei alla carica di Direttore sanitario di
azienda pubblica era iscritta la professionista appena prima della nomina a
direttrice sanitaria dell’Asp di Reggio Calabria;
3.
se la nomina in predicato sia stata effettuata dalla direttrice dell’Asp di
Reggio Calabria sulla scorta dell’iscrizione del candidato selezionato a un
elenco degli idonei alla carica di Direttore sociosanitario, ritenendola
egualmente valida per l’assegnazione dell’incarico di Direttore sanitario
aziendale;
4.
quali sono le ragioni per cui nella deliberazione n. 735/2024, è stato
utilizzato, senza alcuna argomentazione, il termine «impossibilità», situazione
in virtù della quale la direttrice sanitaria dell’Asp di Reggio Calabria
è
stata
sostituita, quale componente della Commissione concorsuale di cui in premessa,
dal direttore sanitario in carica dell’Asp di Catanzaro;
5.
se ritenga legittima la deliberazione n. 735/2024 o se ritenga che vi siano
argomenti per annullarla in autotutela.
(264;
01/10/2024)
Bruni.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
durante la seduta del Consiglio Regionale, tenutasi in data 20.12.2024 si è
svolta l'ennesima manifestazione da parte della Associazione Prosalus di Palmi che nell'occasione ha posto al centro
dell'attenzione dell'Assemblea l'annoso ritardo dell'inizio dei lavori per la
realizzazione del Nuovo Ospedale della Piana;
considerato
che: - nel corso della manifestazione è stato evidenziato che sono trascorsi
ben 17 anni dall'inizio dell'iter burocratico, un tempo a dir poco esorbitante
per la finalizzazione delle procedure relative alla realizzazione
dell'Ospedale. Tenuto conto che: - con il DCA n°. 84 del 05/04/2024 della
Regione Calabria avente ad oggetto la “Programmazione delle risorse residue
afferenti al programma di investimenti ex art. 20, L. n.67/1988” per il Nuovo
Ospedale della Piana di Gioia Tauro sono stati stanziati ulteriori
141.518.700,77 euro;
preso
atto che: - l'Impresa appaltatrice D'Agostino Costruzione Generali S.p.a.,
incaricata alla costruzione del Nuovo Ospedale della Piana di Gioia Tauro, dopo
aver avuto validato il progetto definitivo da parte dei preposti uffici della
Regione Calabria ha, altresì, presentato il nuovo Piano Economico Finanziario
in considerazione della lievitazione dei costi maturati in tutti questi anni e
che dopo 60 giorni l'Impresa, così come riportato da un articolo apparso nei
giorni scorsi nella pagina regionale della Gazzetta del Sud, avrebbe dovuto
ricevere formale risposta da parte degli uffici della Regione;
considerato
che: - la mancata approvazione del PEF (piano economico finanziario) determina
la non approvazione del progetto definitivo e quindi il non avvio della
progettazione esecutiva. Tutto ciò premesso e considerato interroga il
Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
-
le ragioni per le quali, essendo trascorsi oltre 120 giorni, gli uffici della
Regione Calabria non hanno risposto alla proposta di Piano Economico e
Finanziario presentata dall'Impresa appaltatrice D'Agostino Costruzione
Generali S.p.a accumulando
così un ulteriore ritardo nell'iter per la realizzazione del Nuovo Ospedale
della Piana;
-
entro quanto tempo ritiene di poter approvare il progetto definitivo.
(303;
09/01/2025)
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
in data 21 gennaio 2025, una neonata è stata rapita dalla clinica Sacro Cuore
di Cosenza, un gravissimo fatto di cronaca che ha lasciato tutta Italia col
fiato sospeso e che ha evidenziato importanti lacune nei sistemi di sicurezza
delle strutture sanitarie regionali. Considerato che: - l’attuale quadro
normativo regionale sui “Requisiti specifici delle strutture territoriali
extraospedaliere sanitarie e socio-sanitarie residenziali, semiresidenziali,
ambulatoriali, domiciliari, riabilitative, per le dipendenze patologiche e
della salute mentale”, stabilito dall’Allegato 4 del Regolamento Regionale n.
13 del 1° settembre 2009, risulta insufficiente a garantire la sicurezza di
pazienti, operatori e visitatori;
-
misure come il controllo degli accessi, i sistemi di sorveglianza e
videosorveglianza, la formazione del personale sui protocolli di sicurezza e
verifiche periodiche sono ormai imprescindibili per prevenire situazioni di
rischio. Tenuto conto che: - il Garante regionale per la tutela delle vittime
di reato e la Garante regionale della Salute della Calabria hanno sollecitato
la definizione di un protocollo di sicurezza per la sorveglianza e il controllo
delle strutture sanitarie regionali. I Garanti hanno sottolineato l’importanza
di adottare misure concrete per rendere le strutture sanitarie luoghi protetti,
capaci di prevenire qualsiasi evento che metta a rischio l’incolumità di
pazienti e operatori. Quanto accaduto a Cosenza ha indicato la necessità di
aggiornare le misure di sicurezza delle strutture sanitarie;
- è
necessario intervenire con celerità rispetto alle criticità e ai punti deboli
emersi nella vicenda della neonata rapita a Cosenza, attraverso una revisione
normativa che imponga requisiti di sicurezza più stringenti per
l’accreditamento e il funzionamento delle strutture sanitarie pubbliche e
private. I sistemi di videosorveglianza, poi, si sono rivelati indispensabili
per tutti gli ambienti dedicati alla salute e all’assistenza. Preso atto che: -
il quadro normativo regionale attualmente in vigore non garantisce il rispetto
di standard di sicurezza elevati e non risulta più adeguato in merito
all’adozione di misure ormai fondamentali per ospedali e cliniche, con
particolare riferimento alle responsabilità della direzione medica e alle
procedure codificate per il controllo degli accessi e la gestione delle
emergenze. Diventa necessario implementare soluzioni come l’utilizzo di
videocamere, la regolamentazione degli ingressi tramite personale di portineria
o vigilanza oppure l’uso di metal detector, la consegna e registrazione dei
documenti all’accettazione, il rilascio di pass identificativi per i
visitatori, l’impiego di braccialetti identificativi per i pazienti e
l’introduzione di braccialetti elettronici o badge per una piena
riconoscibilità del personale sanitario. Tutto ci premesso e considerato
interroga il Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
1.
se intende assumere ogni utile e necessaria iniziativa nei riguardi del
Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del
settore sanitario della Regione Calabria per garantire che episodi come quello
occorso alla clinica Sacro Cuore di Cosenza non si ripetano;
2.
se si intenda procedere a una revisione e modifica dei requisiti specifici
delle strutture territoriali extraospedaliere sanitarie e sociosanitarie,
previsti dall’Allegato 4 del Regolamento Regionale n. 13 del 1° settembre 2009;
3.
se si intenda istituire un tavolo permanente di confronto e lavoro,
coinvolgendo rappresentanti delle Prefetture, delle Aziende Sanitarie
Provinciali e delle Aziende Ospedaliere, delle strutture sanitarie pubbliche e
private, nonché esperti in sicurezza, al fine di analizzare i sistemi di
sicurezza attualmente in uso, evidenziare criticità e punti deboli ed elaborare
protocolli di sicurezza con standard chiari, vincolanti e verificabili.
(311;
03/02/2025)
Lo
Schiavo e Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
il presidio ospedaliero Jazzolino, ospedale Spoke
provinciale di Vibo Valentia, sarà interessato da lavori di adeguamento sismico
ed efficientamento energetico;
- i
suddetti lavori, facenti parte del progetto PNRR M6C2 1.2 “Verso un ospedale
sicuro e sostenibile”, prevedono un cofinanziamento della Regione Calabria ed
ammontano complessivamente a 21.609.215,00 euro (di cui 10.804.608,00 euro
finanziati dal PNRR e 10.804.608,00 euro finanziati con fondi regionali);
-
il DCA n. 59, avente ad oggetto “Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)
- Missione 6 - Componenti 1 e 2 Approvazione del Piano Operativo Regionale –
PNRR”, risale al 24/05/2022;
Considerato
che: -il PNRR e il PNC sono programmi “performance-based”
e non di spesa, incentrati sul raggiungimento di milestone e target (M&T)
entro una tempistica prefissata e inderogabile e che, pertanto, il ministero
della Salute, quale amministrazione centrale titolare, ha la piena ed esclusiva
responsabilità dell’attuazione delle riforme e degli investimenti previsti
nella Missione 6 - ivi inclusi gli interventi a regia per i quali le Regioni e
le Province autonome sono soggetti attuatori - da dimostrarsi attraverso il
raggiungimento dei M&T quali indicatori di performance entro i tempi
prefissati, in mancanza dei quali può intervenire l’interruzione dei pagamenti
da parte della Commissione Europea. Tutto ciò premesso e considerato, si
interroga il presidente della Giunta regionale, anche nella sua qualità di
commissario ad acta per il piano di rientro dal debito della sanità,
per
sapere:
1)
se esiste un preciso e dettagliato cronoprogramma di ciascuno dei singoli
interventi di adeguamento sismico ed efficientamento energetico da eseguire
nell’ospedale Jazzolino, suddivisi per tipologia e
per settore interessato, e se si ritiene di essere in grado di rispettare
puntualmente le prescrizioni previste in merito dal PNRR;
2)
per quale ragione, pur essendo le risorse disponibili già dal 2022, si arriva
oggi alla necessità urgente di aprire i cantieri entro fine febbraio 2025 con
notevole e preoccupante ritardo;
3)
quali si ritiene potranno concretamente e dettagliatamente essere le ricadute
sulla regolare e puntuale erogazione dei servizi e delle prestazioni ai
cittadini;
4)
se corrisponde al vero che dovranno essere immediatamente trasferiti in altra
sede il Blocco operatorio ed i reparti di Chirurgia, Ortopedia ed Oculistica e
per quanto tempo si prevede di mantenere i servizi e le prestazioni erogati dai
suddetti reparti in altra sede;
5)
quali altri reparti dell’ospedale Jazzolino dovranno
essere trasferiti in altra sede, se è interessato dalla necessità di
trasferimento anche il Pronto soccorso e con quale tempistica ed ordine di
priorità si intenderà procedere;
6)
se esiste un piano dettagliato di allocazione dei reparti e del blocco
operatorio da trasferire e cosa prevede il medesimo piano;
7)
se il trasferimento dei reparti e del blocco operatorio necessita di procedure
di affidamento, di gare d’appalto e di risorse economiche aggiuntive, e se si è
proceduto alla quantificazione delle medesime ed alla precisa individuazione
delle ulteriori fonti di finanziamento.
(312;
03/02/2025)
Mammoliti
e Lo Schiavo. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-nella
giornata di oggi 20 marzo, per come riportato dalla quasi totalità delle
testate giornalistiche calabresi, a Cutro in provincia di Crotone, un neonato
di pochi mesi ha rischiato di non ricevere tempestivamente le cure necessarie
dopo aver accusato gravi problemi respiratori, probabilmente causati da un
episodio di reflusso;
i
familiari del neonato, notati i gravi problemi respiratori del piccolo, hanno
allertato il 112 che ha immediatamente disposto l’invio di un elicottero di
soccorso e un’ambulanza e, al fine di agevolare l’atterraggio del velivolo, la
centrale operativa ha chiesto ai parenti di raggiungere Praialonga,
località vicina a Steccato di Cutro, per facilitare l’intervento;
nonostante
la prontezza dell’attivazione dei soccorsi, le tempistiche si sono rivelate
critiche: - l’ambulanza, partita da Crotone, è giunta senza medico a bordo;
-
l’elicottero, a quanto pare, impegnato in un’altra emergenza ha impiegato circa
40 minuti per arrivare sul posto, ritardando ulteriormente il trasferimento del
bambino;
-
l’elicottero di soccorso, giunto sul luogo dell’emergenza, non aveva carburante
sufficiente per il ritorno, rendendolo inutilizzabile per il trasferimento del
bambino;
-
il medico a bordo del velivolo, resosi conto della situazione, ha deciso di
salire sull’ambulanza per continuare le cure durante il trasporto verso
l’ospedale Pugliese di Catanzaro. Nonostante le criticità e i rallentamenti, il
neonato è riuscito a raggiungere l’ospedale in sicurezza, dove è stato
stabilizzato;
l'episodio,
avvenuto tra Steccato di Cutro e Praialonga, ha messo
in luce, ancora una volta, le criticità logistiche nelle emergenze sanitarie:
dopo un’attesa di 40 minuti per l’arrivo dell’elisoccorso, il piccolo ha dovuto
essere trasportato in ospedale in ambulanza, poiché il velivolo era a corto di
carburante. Tutto quanto sopra premesso: Si interroga il Presidente della
Giunta regionale, anche nella sua funzione di Commissario ad Acta per
l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della
Regione
per
sapere:
Se
e quali utili e tempestivi provvedimenti si intendano adottare al fine di
scongiurare il ripetersi dei fatti narrati in premessa.
(331;
21/03/2025)
Mammoliti
e Lo Schiavo. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-con
deliberazione n. 26 del 18.03.2025, l'Azienda per il Governo della Sanità della
Regione Calabria - Azienda Zero ha indetto un avviso pubblico per il
conferimento di incarichi di lavoro autonomo rivolti a medici specializzandi da
destinare ai soli HUB (Pronto Soccorso e Obi) dell'Azienda Ospedaliera
Universitaria “Dulbecco” di Catanzaro, dell'Azienda Ospedaliera “Annunziata” di
Cosenza e del “GOM” di Reggio Calabria. Si apprende, altresì, da notizie di
stampa, che, in Calabria, starebbero per arrivare cinquanta nuovi medici cubani
di cui l'ottanta per cento andrebbe a rafforzare i presidi territoriali
dell'ASP di Cosenza ed il rimanente venti per cento verrebbe, invece,
distribuito fra l'ASP di Vibo Valentia e l'ASP di Crotone. Entrambe le
anzidette iniziative vanno, senz'altro, accolte con favore se guardate dal
punto di vista dell'impegno, seppur minimo e ancora insufficiente, che il
Governo regionale sta mettendo in campo, negli ultimi
tempi, per migliorare il Sistema Sanitario calabrese. Non altrettanto si può
dire se dette iniziative vengono guardate dal punto di vista della imparzialità
di trattamento delle ASP calabresi nonché dal punto di vista della scelta delle
ASP a cui destinare, in via esclusiva o, comunque, maggioritaria, gli
interventi di potenziamento organico che sono oggetto della presente
interrogazione. Non v'è dubbio alcuno, infatti, che le Aziende Sanitarie
Provinciali che, più di ogni altra, versano in una gravissima situazione di
malfunzionamento dovuta, soprattutto, ad una, ormai, cronica carenza di
personale, sono l'ASP di Vibo Valentia e l'ASP di Crotone. E in dette ASP le
carenze di personale producono i loro, a dir poco, “drammatici” effetti
negativi anzitutto nei rispettivi Pronto Soccorso dove, spesso, non si riesce a
garantire, neppure, i livelli minimi di assistenza. Nonostante tutto ciò, il
Governo regionale ha deciso, inspiegabilmente, di destinare i medici
specializzandi che verranno reclutati mediante il suddetto avviso pubblico ai
soli HUB (Pronto Soccorso e Obi) dell'Azienda Ospedaliera Universitaria
“Dulbecco” di Catanzaro, dell'Azienda Ospedaliera “Annunziata” di Cosenza e del
“GOM” di Reggio Calabria, escludendo completamente i Pronto Soccorso e gli Obi
delle ASP di Vibo Valentia e di Crotone. Parimenti, dei cinquanta medici cubani
che, a quanto pare, starebbero per arrivare in Calabria, soltanto il venti per
cento verrebbe destinato alle ASP di Vibo Valentia e di Crotone mentre il
rimanente ottanta per cento andrebbe a rimpinguare i presidi territoriali della
sola ASP di Cosenza. Trattasi di scelte che denotano, ancora una volta, la
scarsa attenzione che il Governo regionale continua a riservare alle pur
drammatiche realtà sanitarie del Vibonese e del Crotonese e che urgono, quanto
meno, una immediata e fondata spiegazione.
Tutto
ciò premesso, si interroga il Presidente della Giunta Regionale Dott. Roberto
Occhiuto, nella sua qualità di Commissario ad acta per l'attuazione del Piano
di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria,
per
sapere:
-
per quali valide e utili ragioni l'Azienda per il Governo della Sanità della
Regione Calabria-Azienda Zero ha indetto un avviso pubblico che prevede il
reclutamento di medici specializzandi da destinare ai soli HUB (Pronto Soccorso
e Obi) dell'Azienda Ospedaliera Universitaria “Dulbecco” di Catanzaro,
dell'Azienda Ospedaliera “Annunziata” di Cosenza e del “GOM” di Reggio
Calabria, e non anche ai Pronto Soccorso e agli Obi delle ASP di Vibo Valentia
e Crotone;
-
per quali valide e utili ragioni dei cinquanta medici cubani che sarebbero in
arrivo in Calabria l'ottanta per cento è destinato all'ASP di Cosenza e
soltanto il venti per cento andrà alle ASP di Vibo Valentia e di Crotone.
(332;
21/03/2025).
Muraca.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
la situazione della sanità in Calabria, in particolare nell'ambito
dell'emergenza-urgenza e del servizio 118, è fortemente critica, con carenze di
personale e risorse che mettono a rischio l'efficacia del servizio e la
sicurezza dei cittadini;
-
nella provincia di Reggio Calabria le difficoltà sono particolarmente evidenti,
con ambulanze spesso prive di personale adeguato e tempi di intervento che non
garantiscono un'efficace assistenza ai pazienti. Considerato che: - con DCA n.
126 dell'11/05/2023, l'ASP di Cosenza è stata individuata quale Azienda
capofila per il reclutamento del personale del 118, con assegnazione dei
seguenti posti: ASP Catanzaro: 10 posti;
ASP
Cosenza: 52 posti;
ASP
Crotone: 6 posti;
ASP
Reggio Calabria: 42 posti;
ASP
Vibo Valentia: 5 posti;
-
in esecuzione della deliberazione n. 1625 del 24/07/2023, è stato indetto un
concorso pubblico per la copertura a tempo indeterminato di 115 posti di
Operatore Tecnico Specializzato Autista di Ambulanza, pubblicato sul BURC n.
175 dell'8 agosto 2023;
-
con il DCA n. 102 del 20/05/2024, il Commissario ad Acta per l'attuazione del
Piano di rientro della Regione Calabria ha approvato i Piani Assunzionali per
le Aziende del SSR per il 2024, prevedendo 165 assunzioni per gli autisti di
ambulanza, rispetto ai 115 previsti dal concorso;
-
con deliberazione n. 1493 del 4 luglio 2024, l'ASP di Cosenza ha proceduto allo
scorrimento della graduatoria per ulteriori 50 posti, distribuiti tra le
diverse ASP. Per l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, nello
specifico, i posti autorizzati dal DCA n. 102 sono 45, i vincitori del concorso
sono 33 (ma si è verificata una rinuncia), quindi, non avendo l’Asp di Reggio
Calabria una propria graduatoria di idonei alla quale attingere, lo scorrimento
della graduatoria dell’Asp di Cosenza è pari a 13 unità;
-
il Direttore Generale dell'ASP di Cosenza, con nota n. 0090985 del 18/07/2024,
ha sollecitato le ASP di Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone e Reggio Calabria a
procedere con gli adempimenti per il reclutamento degli autisti di ambulanza
necessari a completare l’organico;
-
mentre tutte le ASP hanno completato le assunzioni, per come previsto dal DCA
n. 102, attingendo per i posti mancanti agli idonei della graduatoria dell’Asp
di Cosenza, l'ASP di Reggio Calabria non ha ancora provveduto all'assunzione
dei 13 autisti previsti. Tenuto conto che: - l'11 ottobre 2023, tutte le ASP
della Regione Calabria hanno sottoscritto una Convenzione con Azienda Zero per
il servizio di emergenza-urgenza. L'ASP di Cosenza è stata individuata quale
Azienda capofila per garantire l'operatività dell'accordo del 2 maggio 2023 per
il 118 e il servizio di elisoccorso;
-
con deliberazione n. 288 del 5 febbraio 2024, l'ASP di Cosenza, in qualità di
delegata di Azienda Zero, ha provveduto alla ripartizione territoriale e
all’attivazione delle articolazioni territoriali avanzate dedicate
all’emergenza dette Postazioni di Emergenza Territoriali (PET) con la
configurazione dei mezzi di trasporto sul territorio regionale;
-
attualmente, sei PET (Oriolo, Praia a Mare, Corigliano, Lungro, Cassano,
Spezzano Albanese) e un'automedica di Cosenza operano ancora con convenzioni
con associazioni private, fornite di proprie ambulanze e personale, nonostante
la convenzione per il servizio di trasporto sanitario di emergenza-urgenza
stipulata nel 2019 sia scaduta. Tutto ciò premesso e considerato interroga il
Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
1.
se e come intende assumere ogni utile e necessaria iniziativa, in qualità di
Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del
settore sanitario della Regione Calabria, per garantire il completamento delle
assunzioni, nel rispetto delle procedure concorsuali e delle esigenze della
rete di emergenza-urgenza;
2.
per quali motivi l'ASP di Reggio Calabria non ha ancora proceduto
all'assunzione dei 13 autisti di ambulanza previsti dal piano di fabbisogno;
3.
quali iniziative intenda adottare per superare la situazione di prorogatio
delle convenzioni con associazioni private nelle postazioni PET e, ovunque
persistano, dotare tali postazioni di mezzi e personale proprio del Servizio
Sanitario Regionale, al fine di garantire un servizio efficiente e omogeneo su
tutto il territorio regionale.
(337;
26/03/2025).
Il Consiglio regionale
vista la deliberazione
n. 25 del 13 maggio 2025, con la quale l’Ufficio di Presidenza del Consiglio
regionale ha proposto all’Assemblea il riaccertamento ordinario dei residui
attivi e passivi al 31 dicembre 2024, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del decreto
legislativo n. 118/2011, nonché le conseguenti variazioni al bilancio di
previsione 2025-2027, esercizio 2025, del Consiglio regionale della Calabria;
premesso
che:
-
il decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118, così come modificato ed integrato dal decreto legislativo
del 10 agosto 2014, n. 126, ha introdotto il nuovo impianto normativo
sull’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle autonomie
locali finalizzato a stabilire il quadro complessivo di riferimento dei
principi contabili generali per regioni, province autonome ed enti locali;
-
con Deliberazione consiliare
n. 244 del 22 dicembre 2023 è stato approvato il bilancio di previsione del
Consiglio Regionale della Calabria per gli esercizi finanziari 2024-2026;
-
con Deliberazione consiliare
n. 336 del 20 dicembre 2024 è stato approvato il bilancio di previsione del
Consiglio Regionale della Calabria per gli esercizi finanziari 2025-2027;
-
con Deliberazione dell’Ufficio
di Presidenza n. 8 del 27 febbraio 2025 sono stati approvati il verbale di
chiusura della contabilità dell’esercizio finanziario 2024 ed il prospetto
aggiornato del risultato di amministrazione presunto dell’esercizio 2024;
-
con Deliberazione dell’Ufficio
di Presidenza n. 9 del 27 febbraio 2025 è stato approvato l’adeguamento degli
stanziamenti iniziali dei residui attivi e passivi presunti alla data del 31
dicembre 2024 e conseguente variazione degli stanziamenti di cassa – bilancio
di previsione 2025-2027, esercizio 2025;
richiamato
l’art. 3, comma 4, del citato decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e ss.mm.ii., il quale prevede che tutte le pubbliche
amministrazioni effettuano annualmente l’operazione di riaccertamento dei
residui attivi e passivi, consistente nella revisione delle ragioni del loro
mantenimento, ai fini del rendiconto. Lo stesso articolo prescrive, inoltre,
che “possono essere conservati tra i
residui attivi le entrate accertate esigibili nell’esercizio di riferimento, ma
non incassate. Possono essere conservate tra i residui passivi le spese
impegnate, liquidate o liquidabili nel corso dell’esercizio, ma non pagate. Le
entrate e le spese accertate e impegnate non esigibili nell’esercizio
considerato, sono immediatamente reimputate
all’esercizio in cui sono esigibili. La reimputazione
degli impegni è effettuata incrementando, di pari importo, il fondo pluriennale
di spesa, al fine di consentire, nell’entrata degli esercizi successivi,
l’iscrizione del fondo pluriennale vincolato a copertura delle spese reimputate. La costituzione del fondo pluriennale vincolato
non è effettuata in caso di reimputazione contestuale
di entrate e di spese. Le variazioni agli stanziamenti del fondo pluriennale
vincolato e agli stanziamenti correlati, dell’esercizio in corso e
dell’esercizio precedente, necessarie alla reimputazione
delle entrate e delle spese riaccertate, sono effettuate con provvedimento
amministrativo della giunta entro i termini previsti per l’approvazione del
rendiconto dell’esercizio precedente (…). Al termine delle procedure di
riaccertamento non sono conservati residui cui non corrispondono obbligazioni
giuridicamente perfezionate”;
richiamato,
altresì, il principio contabile applicato concernente la contabilità
finanziaria (allegato 4/2 al decreto legislativo n. 118/2011) ed in particolare
il punto 9.1, inerente al riaccertamento ordinario dei residui;
dato
atto che, alla luce della normativa sopra richiamata, l’Ufficio di Presidenza
del Consiglio regionale con propria deliberazione, antecedentemente alla
predisposizione del rendiconto dell’esercizio 2024, deve approvare il
riaccertamento ordinario dei residui e procedere alla cancellazione dei residui
attivi e passivi non assistiti da obbligazioni giuridicamente perfezionate,
nonché alla reimputazione dei residui attivi e
passivi le cui obbligazioni non sono esigibili alla data del 31 dicembre
dell’esercizio cui si riferisce il rendiconto;
considerato
che la reimputazione dei residui passivi non
esigibili nell’esercizio 2024 comporta:
a)
la creazione, sul bilancio di previsione 2024-2026, esercizio 2024, cui si
riferisce il rendiconto, dei fondi pluriennali vincolati connessi alle spese reimputate per le quali la copertura è data dal fondo
medesimo;
b)
una variazione del bilancio di previsione 2025-2027, esercizio 2025, in corso
di gestione, al fine di istituire o incrementare gli stanziamenti di entrate e
spese su cui devono essere imputate le relative obbligazioni;
c)
il trasferimento all’esercizio di reimputazione anche
della copertura che l’impegno aveva nello stanziamento dell’esercizio in cui
era stato inizialmente imputato, attraverso il fondo pluriennale vincolato in
entrata. La costituzione o l’incremento di tale fondo è escluso solo in caso di
contestuale reimputazione di entrate e spese;
preso
atto
a)
che, in data 10 febbraio 2025, il dirigente del Settore Bilancio e Ragioneria
ha trasmesso ai responsabili delle strutture amministrative competenti l’elenco
dei residui attivi e passivi alla data del 31 dicembre 2024, ai fini del loro
riaccertamento;
b)
che i dirigenti responsabili delle strutture amministrative del Consiglio
regionale hanno trasmesso le risultanze della verifica ordinaria sulla
consistenza e l’esigibilità dei residui di propria competenza, secondo i nuovi
principi contabili applicati, rilevando:
-
gli importi da eliminare
definitivamente, in quanto non corrispondenti ad obbligazioni giuridiche
perfezionate;
-
gli importi da conservare a
residuo in quanto corrispondenti ad obbligazioni giuridiche perfezionate;
-
gli importi da reimputare negli esercizi successivi rispetto al 31
dicembre 2023, nei quali l’esigibilità avrà scadenza;
c)
che, sulla scorta delle comunicazioni di cui sopra, il Settore Bilancio e
Ragioneria ha predisposto i prospetti (Allegati A e B) relativi al
riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi alla data del 31 dicembre
2024, contenenti sia gli importi da conservare, sia gli importi da eliminare
definitivamente in quanto non corrispondenti ad obbligazioni giuridicamente
perfezionate, sia gli importi da eliminare e reimputare
agli esercizi successivi nei quali l’esigibilità avrà scadenza;
visti
a)
gli elenchi dei residui attivi e passivi da conservare nel conto del bilancio
dell’esercizio 2024, da trasmettere al Tesoriere del Consiglio regionale della
Calabria (Allegati C e D);
b)
il prospetto relativo agli impegni da reimputare
negli esercizi successivi a quello a cui si riferisce il rendiconto 2024
(Allegato E);
c)
il prospetto relativo al Fondo Pluriennale Vincolato al 31.12.2024 a seguito
delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e passivi e di reimputazione degli impegni (Allegato F);
d)
il prospetto relativo alle variazioni di competenza e di cassa del bilancio di
previsione finanziario 2025-2027, esercizio 2025, al fine di adeguare le
previsioni di competenza e di cassa iscritte in bilancio all’ammontare dei
residui attivi e passivi esistenti al 31 dicembre 2024, nonché della reimputazione degli impegni eliminati in quanto non
esigibili al 31 dicembre 2024, e reimputati
nell’esercizio 2025 (Allegato G);
preso
atto che il Collegio dei Revisori dei conti con il verbale n. 12 del 14 aprile
2025, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale
(Allegato H), ha espresso parere favorevole sulla proposta di riaccertamento
ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2024, ai sensi dell'art.
3, comma 4, del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e sulle conseguenti
variazioni al bilancio di previsione 2025-2027, esercizio 2025, del Consiglio
regionale della Calabria;
dato
atto che con successivo provvedimento sarà aggiornato il prospetto del
risultato presunto di amministrazione dell’esercizio 2024, approvato con
Deliberazione consiliare n. 336 del 20 dicembre 2024;
ritenuto,
pertanto, di dover procedere, in ragione di quanto sopra espresso ed in
esecuzione dell’art. 3, comma 4, del decreto legislativo n. 118/2011 e ss.mm.ii., all’approvazione delle risultanze del
riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2024,
nonché all’approvazione delle conseguenti variazioni al bilancio di previsione
2025-2027, esercizio 2025, del Consiglio regionale;
udito
il relatore, Consigliere Caputo, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in
premessa, che qui si intendono integralmente riportate:
1) di approvare, ai sensi
dell’art. 3, comma 4 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 ed in
ossequio al principio contabile allegato 4/2 al citato decreto, punto 9.1, gli
elenchi dei residui attivi e passivi cancellati, reimputati
e mantenuti alla data del 31 dicembre 2024, risultanti dall’operazione di
riaccertamento ordinario e che si allegano al presente provvedimento quale
parte integrante e sostanziale (Allegati A e B);
2) di dare atto che
l’ammontare dei residui attivi al 31 dicembre 2024 è pari ad euro
43.052.240,48, come da Allegato C alla presente deliberazione, di cui
costituisce parte integrante e sostanziale;
3) di dare atto che
l’ammontare dei residui passivi al 31 dicembre 2024 è pari ad euro
14.406.183,09, come da Allegato D alla presente deliberazione, di cui
costituisce parte integrante e sostanziale;
4) di disporre la
registrazione nella contabilità dell’Ente, con imputazione negli esercizi in
cui sono esigibili, degli impegni 2024 elencati nell’Allegato E alla presente
deliberazione, di cui costituisce parte integrante e sostanziale;
5) di dare atto che la
consistenza finale al 31 dicembre 2024 del fondo pluriennale vincolato
(Allegato F, alla presente deliberazione, di cui costituisce parte integrante e
sostanziale), da iscrivere nell’entrata del bilancio dell’esercizio 2025, è
pari ad euro 7.528.640,03, di cui euro 2.510.057,41 per spese correnti ed euro
5.018.582,62 per spese in conto capitale;
6) di approvare le variazioni
in conto competenza ed in conto cassa degli stanziamenti del bilancio di
previsione 2025-2027, esercizio 2025, a seguito dell’adeguamento dei valori
iscritti in bilancio all’ammontare dei residui attivi e passivi esistenti al 31
dicembre 2024 dopo le operazioni di riaccertamento ordinario dei residui e di reimputazione degli impegni eliminati in quanto non
esigibili al 31 dicembre 2024, e reimputati
nell’esercizio 2025, come risultanti dall’Allegato G, che costituisce parte integrante
e sostanziale del presente provvedimento;
7) di prendere atto del parere
favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti, allegato alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato H);
8) di rinviare ad un
successivo provvedimento l’aggiornamento del prospetto del risultato presunto
di amministrazione dell’esercizio 2024, approvato con la Deliberazione
consiliare n. 336 del 20 dicembre 2024;
9) di dare atto che le
risultanze del presente riaccertamento dei residui confluiranno nel rendiconto
dell’esercizio 2024;
10)
di trasmettere la presente deliberazione, unitamente ai relativi allegati, alla
Giunta regionale e al Settore Bilancio e Ragioneria del Consiglio regionale per
opportuna conoscenza e/o per il seguito di rispettiva competenza.
Il Consiglio regionale
premesso che:
-
la Giunta regionale trasmette
i bilanci al Consiglio regionale per la successiva approvazione, a norma
dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello Statuto;
visti:
-
l’articolo 7 della legge
regionale 16 maggio 2013, n. 24 (Riordino enti, aziende regionali, fondazioni,
agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del
settore sanità), che ha istituito l'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale
pubblica regionale (ATERP Calabria), quale ente ausiliario della Regione in
materia di edilizia residenziale pubblica;
vista la
deliberazione della Giunta regionale n. 90 del 21 marzo 2025, recante:
"Bilancio di previsione 2025-2027 dell'Azienda Territoriale Edilizia
Residenziale Pubblica Calabria (ATERP Calabria). Trasmissione proposta al
Consiglio Regionale per gli atti di competenza”; rubricata come proposta di
provvedimento amministrativo n. 212/12^;
vista la deliberazione n. 23 dell’11 febbraio
2025, con cui il Commissario straordinario dell’ATERP Calabria ha approvato la
proposta di bilancio di previsione e il piano degli indicatori per gli esercizi
2025-2027, allegata alla deliberazione della Giunta regionale n. 90 del 21
marzo 2025 e alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;
rilevato che il Revisore unico dei conti dell'Ente,
con verbale n. 4 del 10 febbraio 2025, allegato alla deliberazione della Giunta
regionale n. 90 del 21 marzo 2025 e alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale:
-
ha verificato che il bilancio
è stato redatto nell’osservanza delle norme di legge, dello statuto dell’Ente,
del regolamento di contabilità, delle norme del decreto legislativo n. 118/2011
e dei principi contabili applicati n. 4/1 e 4/2 allegati al predetto
decreto legislativo;
-
ha rilevato la coerenza
interna, la congruità e l’attendibilità contabile delle previsioni di bilancio;
-
ha evidenziato le seguenti
criticità:
· con
riferimento ai crediti e al Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità, ha ribadito
che “l’analisi della gestione dei crediti…è fondamentale ai fini della verifica
della attendibilità dal punto di vista finanziario nonché degli equilibri di
bilancio”. Ha, quindi, invitato l’Ente alla “verifica delle ragioni del
mantenimento dei propri crediti, in particolare per quelli risalenti, in base
ad una loro effettiva esigibilità” ed ha preso atto che “l'iter per
l'affidamento del servizio di riscossione coattiva delle entrate patrimoniali
dell'Aterp Calabria è in fase di conclusiva”;
· con
riferimento al contenzioso in corso e all’adeguatezza del Fondo, ha richiesto
dettagliate informazioni con cadenza semestrale “al fine di effettuare una
puntuale ricognizione e di rilevare una serie di informazioni che permettono
sia di verificare la rappresentazione completa dello stato dei contenziosi,
incluso quello tributario e, anche con l’obiettivo di acquisire dati utili per
valutare la congruità del Fondo accantonamenti, rispetto alla copertura delle
relative potenziali soccombenze alla quale è esposto l'Ente”;
· con
riferimento a quanto prevede l'articolo 4-bis del decreto-legge n. 13/2023,
come convertito dalla legge n. 41/2023, dalla circolare n.1 del 03/01/2024
della Ragioneria Generale dello Stato - "Disposizioni in materia di
riduzione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni" – ha
preso atto che “dalla verifica dell'indicatore ritardo annuale pagamenti, il
tempo medio ponderato di ritardo è di 16,64”. A tal proposito, il
Revisore ha invitato l'Ente ad un continuo ed attento monitoraggio, anche al
fine di ottemperare a quanto prevede la normativa.
-
ha espresso parere favorevole all’approvazione del bilancio
di previsione 2025-2027 dell’ATERP Calabria;
tenuto conto che il dipartimento regionale “Infrastrutture
e Lavori Pubblici”, che esercita la vigilanza
sulle attività dell'Ente,
nell’ambito dell’istruttoria di propria competenza (prot. n. 127683 del 27
febbraio 2025), allegata alla deliberazione della Giunta regionale n. 90 del 21
marzo 2025 e alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale:
- ha
rilevato che risulta garantito l’equilibrio di competenza e di cassa tra le
entrate finali e le spese finali;
-
ha rilevato che “nella parte
entrata 2025 in relazione a spese finanziate in anni precedenti ed esigibili
nell’anno 2024, non risulta essere iscritto il Fondo Pluriennale Vincolato” e,
pertanto, “se ne sollecita la quantificazione in sede di riaccertamento
parziale dei residui in relazione all’aggiornamento del cronoprogramma di
spesa, che determinerà una variazione al bilancio di previsione 2025 – 2027”;
-
ha dato atto che “sussistono
le condizioni di legge in ordine alla congruità e attendibilità delle
previsioni di bilancio, ferme restando le osservazioni espresse in ordine alla
mancata quantificazione del fondo pluriennale vincolato, tra l’altro non segnalato
dal Revisore Contabile dello stesso Ente”, ed ha, pertanto, espresso parere
favorevole, ai sensi del comma 3 dell’articolo 57 della legge regionale n.8 del
4 febbraio 2002, sulla proposta di bilancio di previsione 2025-2027 e sui
documenti allegati;
rilevato che il dipartimento regionale
“Economia e Finanze”, nell’ambito dell'istruttoria di propria competenza,
allegata alla deliberazione della Giunta regionale n. 90 del 21 marzo 2025 e
alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale:
-
ha verificato la sussistenza
degli equilibri di bilancio, per come definiti dal decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118;
-
ha formulato all’Ente le
seguenti raccomandazioni:
· con
riferimento all’apertura del contradditorio tra la Regione Calabria e l’Ente,
circa la rifusione di quanto anticipato dall’Amministrazione regionale dal 2018
al 2014 per le spese di funzionamento, per l’immobile sito a Cosenza in
località Vagliolise adibito a sede periferica di Aterp, di accantonare, nel corso dell’esercizio 2025, le
necessarie risorse a copertura della predetta somma
richiesta, nell’attesa delle definitive determinazioni in merito;
· con
riferimento al Fondo Crediti Dubbia Esigibilità, di aggiornare le previsioni di
spesa di cui al FCDE, verificandone, a seguito dell’attività di gestione, il
perdurare della congruità, in ragione di eventuali variazioni apportate agli
stanziamenti di competenza dei relativi capitoli di entrata, nonché con
riferimento all’effettivo andamento degli incassi;
· con
riferimento al Fondo Pluriennale Vincolato, di apportare i necessari correttivi
al FPV, a seguito della procedura di riaccertamento dei residui 2024, sia per
la parte corrente sia per quella in conto capitale, nel rispetto del principio
contabile applicato della competenza finanziaria potenziata;
-
ha preso atto del parere
favorevole del Revisore Unico dei conti dell’Ente e del dipartimento regionale
“Infrastrutture e Lavori Pubblici”, che esercita la vigilanza sulle attività
dell’ATERP, e ha ritenuto “possibile procedere da parte della Giunta regionale,
alla trasmissione della proposta di bilancio di previsione 2025-2027 dell’ATERP
Calabria, al fine della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio
regionale, ai sensi dell’articolo 57 della legge regionale 4 febbraio 2002, n.
8”;
preso atto che la Seconda Commissione
consiliare, nella seduta del 28 aprile 2025, si è determinata favorevolmente
sull’approvazione del bilancio di previsione 2025-2027 dell'Azienda
Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (ATERP Calabria)”, e i
documenti ad esso allegati;
udito il relatore, consigliere Montuoro, che ha
illustrato il provvedimento;
delibera
per
le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si
intendono integralmente riportate:
-di
approvare, ai sensi dell'articolo 57,
comma 3, della legge regionale n.8/2002, il
bilancio di previsione 2025-2027 dell'Azienda Territoriale Edilizia
Residenziale Pubblica Calabria (ATERP Calabria), unitamente ai relativi allegati richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.
Il Consiglio regionale
premesso
che:
-
l’articolo 57, comma 3, della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della
contabilità della Regione Calabria) dispone che i bilanci degli Enti, delle
Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati ogni anno ai rispettivi dipartimenti
della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa
con parere favorevole, li inviano al dipartimento Bilancio e Finanze,
Programmazione e Sviluppo Economico e Finanze (oggi Economia e Finanze), per la
definitiva istruttoria di propria competenza;
-
la Giunta regionale trasmette
i bilanci al Consiglio regionale per la successiva approvazione, a norma
dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello Statuto;
visti:
-
la legge regionale 16 maggio
2013, n. 25, che ha istituito l’Azienda Calabria Verde;
-
la legge regionale n. 8/2002;
-
l'articolo 54, comma 5,
lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della regione
Calabria);
-
il decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi
contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi), per come modificato e integrato dal decreto legislativo n. 126/2014;
vista
la deliberazione della Giunta regionale n. 109 del 21 marzo 2025, recante:
"Bilancio di previsione 2025-2027 dell'Azienda Calabria Verde -
Trasmissione proposta al Consiglio Regionale per gli atti di competenza"; rubricata come proposta di provvedimento
amministrativo n. 213/12^;
vista
la deliberazione n. 24 del 17 febbraio 2025, con cui il Dirigente generale
dell’Azienda Calabria Verde ha approvato la proposta di bilancio di previsione
2025-2027 dell’Ente, allegata alla deliberazione della Giunta regionale n.109
del 21 marzo 20925 e alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale;
considerato
che il Revisore unico dei conti dell’Ente, con verbale n. 17 del 14 febbraio
2025, allegato alla deliberazione della Giunta regionale n.109 del 21 marzo
2025 e alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, ha
rilevato che:
-
l’equilibrio generale di
bilancio risulta rispettato per tutte le annualità interessate dal documento di
programmazione pluriennale, garantito anche con la copertura delle spese in
conto capitale con risorse di parte corrente;
-
il bilancio 2025/2027 è da
considerarsi come il primo bilancio approvato dopo la corretta sistemazione dei
conti e l’attuazione di una concreta ed equilibrata gestione aziendale;
-
il bilancio di previsione è
stato predisposto nel pieno rispetto dei principi contabili generali contenuti
nel D.Lgs. 118/2011 e, in conclusione, ha espresso
“parere favorevole” in merito alla proposta di bilancio di previsione
2025-2027;
rilevato
che il dipartimento regionale “Politiche della Montagna, Foreste, Forestazione
e Difesa del Suolo”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente,
nell’istruttoria di competenza (prot. n. 168203 del 17 marzo 2025), allegata
alla deliberazione della Giunta regionale n.109 del 21 marzo 2025 e alla
presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale,
-
ha preso atto che i limiti di
spesa sono stati rispettati per l’esercizio 2025; i suddetti limiti massimi
sono stati rideterminati per effetto del trasferimento del personale (operai
idraulico forestali- in servizio presso i Consorzi di Bonifica della Calabria)
e in ragione di nuove attività assegnate all’Azienda;
-
ha espresso
-
che l'Azienda dia priorità
alla risoluzione della problematica afferente il
pagamento del TFR, nonché, quantifichi, le suddette risorse per il personale
proveniente dagli ex Consorzi di Bonifica che, al momento, costituirebbero
crediti di dubbia esigibilità, atteso che, tali somme, difficilmente potranno
essere trasferite all'Azienda ma che comunque costituiscono un obbligo a cui lo
stesso ente non può sottrarsi;
-
che si reperiscano le risorse
necessarie per la totale copertura delle spese afferenti l’annualità
2027, ovvero l’Azienda attui, negli anni 2025-2026, un piano di ammortamento e
riduzione delle stesse, affinché, anche per l'anno di riferimento, possa essere
garantita la gestione;
-
nelle ipotesi di inattuabilità
del precedente punto, si valuti la possibilità di ricorrere all'art. 33 del D.
Lgs. 165/2001, il quale, dispone: "la ricollocazione totale o parziale del
personale in situazione di soprannumero o di eccedenza può essere ottenuta
anche attraverso il ricorso al contratto di solidarietà, pur in assenza di
intervento della cassa integrazione guadagni. Il contratto di solidarietà nell'
impiego pubblico contrattualizzato è applicabile a tutti i dipendenti dell'ente
ma può disporre solo delle situazioni future mentre non può incidere
retroattivamente su diritti già sorti né sanare i vizi degli atti adottati dal
datore in assenza delle condizioni di legge", per una incidenza pari al
53,33% delle spese totali occorrenti per l'anno 2027 che ammontano ad €
120.000.000,00.
considerato
che il dipartimento regionale “Economia e Finanze”, nell'istruttoria di
competenza, allegata alla deliberazione della Giunta regionale n.109 del 21
marzo 2025 e alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale,
-
ha evidenziato la presenza di
un margine di parte corrente positivo che nell’esercizio 2027 risulta in
notevole decremento rispetto agli esercizi 2025 e 2026 in ragione del fatto
che, stante l’attuale assenza delle risorse afferenti ai trasferimenti dello
Stato per attività di manutenzione idraulica e forestale di cui alla
L.236/1993, le previsioni di spesa per l’esercizio 2027 sono state
rideterminate in relazione alle effettive coperture finanziarie, stante la
predetta contrazione di risorse ammontante a circa 125 Milioni di euro. Quindi,
il Dipartimento ha raccomandato all’Ente di non impegnare alcuna spesa con
carattere ripetitivo procedendo, in tal senso, ad assumere obbligazioni
giuridicamente vincolanti in conto dell’esercizio 2027, per le sole spese di
investimento o per la fornitura di beni e servizi aventi carattere pluriennale
che, in quanto legate a procedure d’appalto perfezionate nel corso dell’anno
2025, alla luce degli attuali stanziamenti di bilancio, presentano le effettive
coperture finanziarie;
-
non ha ricevuto alcuna
comunicazione da parte dell’Azienda Calabria Verde circa l’avvenuta
approvazione del “Piano Annuale dei Flussi di Cassa” (da adottare entro il 28
febbraio di ciascun anno) nonché sull’avvenuta trasmissione dello stesso
all’organo di revisione, e ha, pertanto, sollecitato l’esecuzione
dell’adempimento in questione da parte dell’Azienda, richiamando, altresì, le
responsabilità sia dell’ente sia del revisore in ragione dei rilevati ritardi;
-
ha rilevato che il
raggiungimento degli equilibri di bilancio viene ottenuto anche attraverso
l’applicazione nella parte entrata della quota accantonata del risultato di
amministrazione presunto 2024 per un importo totale di € 29.221.036,06,
evidenziando, nel contempo, che l’Ente ha provveduto ad applicare
correttamente, in conto del Bilancio di Previsione 2025, la parte accantonata
del risultato di amministrazione presunto, rispettando nello stesso tempo il
limite di cui all’articolo 1 comma 897 della L.145/2018;
-
per quanto concerne il Fondo
Crediti di Dubbia Esigibilità, il cui importo sembrerebbe congruo, ha invitato
l’Ente al rispetto del principio di bilancio in materia di accertamento delle
entrate derivanti dai canoni per le concessioni pluriennali (punto 3.10 di cui
all’allegato 4/2 del D.lgs. 118/2011), che espressamente prevede che le stesse
siano accertate sulla “base dell’idonea documentazione predisposta dall’ente
creditore ed imputate all’esercizio in cui l’entrata è esigibile”. Quindi ha
raccomandato all’Ente, nel corso dell’esercizio 2025, di aggiornare le
previsioni di spesa di cui al Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità,
verificandone, a seguito dell’attività di gestione, la congruità, in ragione di
eventuali variazioni apportate agli stanziamenti di competenza dei relativi
capitoli di entrata, nonché con riferimento all’effettivo andamento degli
incassi;
-
con riferimento al Fondo
Pluriennale Vincolato (FPV), ha rilevato che il suddetto fondo, pari a zero,
risulta formalmente corretto; tuttavia, ha raccomandato all’Ente, a seguito del
completamento della procedura di riaccertamento dei residui 2024, di apportare
i necessari correttivi al predetto FPV, sia per la
parte corrente sia per quella in conto capitale, nel rispetto del principio
contabile applicato della competenza finanziaria potenziata;
-
ha verificato la
sussistenza degli equilibri di bilancio per come definiti dal
-
prendendo atto dei pareri
favorevoli del Revisore unico dei conti dell’Azienda e del dipartimento
regionale vigilante “Politiche della Montagna, Foreste, Forestazione e Difesa
del Suolo”, fermi restando i rilievi e le raccomandazioni dello stesso dipartimento
“Economia e Finanze” e del dipartimento vigilante, ha ritenuto “possibile
procedere, da parte della Giunta regionale, alla trasmissione della proposta di
bilancio di previsione 2025-2027 dell’Azienda Calabria Verde, al fine della
successiva trasmissione dello stesso al Consiglio Regionale, ai sensi
dell’articolo 57 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8”;
preso
atto che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 28 aprile 2025, si
è determinata favorevolmente sull’approvazione del bilancio di previsione
2025-2027 dell’Azienda Calabria Verde e dei documenti ad esso allegati;
udito
il consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in
premessa, che qui si intendono integralmente riportate:
-
di approvare, ai sensi
dell’articolo 57, comma 3, della legge regionale n.8/2002, il bilancio di
previsione 2025-2027 dell’Azienda Calabria Verde e i documenti ad esso allegati
richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della
presente deliberazione.
Art.
1
(Finalità e oggetto)
1.
La Regione Calabria istituisce la rete “Borghi della Calabria”, quali custodi
di storia, identità e tradizioni, al fine di promuovere e valorizzare lo
sviluppo turistico sostenibile, il patrimonio storico, artistico, paesaggistico
e culturale dei piccoli comuni calabresi, nonché l’immagine del territorio
regionale.
Art.
2
(Iscrizione alla rete “Borghi della Calabria”)
1.
La Giunta regionale, entro novanta giorni dalla pubblicazione della presente
legge, emana, con propria deliberazione, le Linee guida per l’adesione alla
rete “Borghi della Calabria”.
2.
Le linee guida, recanti i requisiti necessari e le modalità per l’iscrizione
alla rete “Borghi della Calabria”, sono elaborate con particolare riferimento
alla presenza sul territorio dei seguenti elementi:
a)
centro storico che conservi precisi riferimenti della struttura remota
originaria;
b)
beni storici, urbanistici, artistici e naturalistici di pregio, totalmente o
parzialmente fruibili e accessibili anche in periodi di bassa stagione;
c)
produzioni artigianali, agroalimentari o vinicole appartenenti alla storia,
cultura o tradizione del borgo;
d)
attività economiche e commerciali turisticamente attrattive;
e)
eventi e manifestazioni di attuale o potenziale interesse turistico ripartiti
nel corso dell’anno solare.
3.
La Giunta regionale, entro novanta giorni dalla pubblicazione delle linee guida
di cui al comma 1, emana, per il tramite del Dipartimento competente in
materia, il bando per la presentazione delle candidature per l’adesione alla
rete “Borghi della Calabria”.
4.
I comuni interessati presentano la propria candidatura per l’adesione alla rete
“Borghi della Calabria” al Dipartimento competente per materia, secondo le
modalità stabilite dalle Linee guida di cui al comma 1.
5.
Sono iscritti di diritto alla rete “Borghi della Calabria”, a seguito della
presentazione della propria candidatura secondo le modalità indicate nel bando,
i comuni appartenenti ad almeno una delle seguenti reti di promozione
turistica:
a)
I Borghi più belli d’Italia;
b)
Bandiere arancioni;
c)
Borghi autentici d’Italia;
d) Cittàslow.
Art.
3
(Clausola valutativa)
1.
Al fine di esercitare il controllo sull’attuazione della presente legge e
valutare i risultati ottenuti la Giunta regionale, trascorsi due anni dalla
data di entrata in vigore della presente legge e con successiva periodicità
annuale, presenta alla Commissione consiliare competente una relazione
sull’attuazione della legge.
Art.
4
(Clausola di invarianza finanziaria)
1.
Dall’attuazione della presente
legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Art.
1
(Oggetto e finalità)
1.
La Regione Calabria investe sul capitale umano e sulla formazione delle figure
del sistema sanitario regionale, quali medici, infermieri, operatori e tecnici,
nel rispetto delle competenze stabilite dall’articolo 117 della Costituzione e
in un’ottica di innalzamento dei livelli di tutela della salute degli utenti
del servizio sociosanitario calabrese che accedono al sistema dell’emergenza e
urgenza e delle cure mediche non urgenti, disciplinando le attività di soccorso
sanitario preospedaliero, di conduzione di mezzi di
soccorso adibiti al trasporto sanitario e alle attività tecniche nelle centrali
operative, mediante la previsione di specifiche attività formative finalizzate
a migliorare le competenze degli operatori e valorizzarne il ruolo.
2.
La presente legge definisce livelli formativi minimi adeguati e idonei a
valorizzare i compiti svolti dagli operatori dell’emergenza e urgenza, sia in
merito alle attività di soccorso sanitario, di conduzione di mezzi di soccorso
e delle cure mediche non urgenti, sia per lo svolgimento delle attività
tecniche nelle centrali operative di soccorso all’interno del sistema preospedaliero di emergenza e urgenza (SOREU).
3.
La Regione Calabria valorizza, sia professionalmente sia in chiave
solidaristica, anche il ruolo svolto dal volontariato qualificato nell’attività
di soccorso sanitario preospedaliero e di conduzione
di mezzi di soccorso adibiti al trasporto sanitario, nel quadro di una più
ampia visione sistemica di rafforzamento del servizio sanitario regionale.
Art.
2
(Definizioni)
1.
Ai fini della presente legge, si definisce:
a)
attività di soccorso sanitario preospedaliero:
l’attività di soccorso sanitario di base prestata da soccorritori, anche
volontari, in possesso di adeguata formazione in conformità a quanto previsto
dalla presente legge, e svolta, anche durante il trasporto, nell’ambito di
interventi eseguiti con l’impiego di mezzi di soccorso, anche avanzati, in
collaborazione con il personale sanitario, secondo i protocolli e le procedure
operative vigenti ai sensi delle disposizioni statali e regionali, nonché
secondo le indicazioni impartite dal personale sanitario preposto alla gestione
degli interventi;
b)
attività di soccorso e di conduzione di mezzi di soccorso adibiti al trasporto
sanitario: l’attività di guida degli automezzi di soccorso, anche avanzati,
comprensiva anche delle attività di cui alla lettera a), nonché del controllo e
del mantenimento in condizioni di piena operatività dei mezzi stessi, svolta da
autisti soccorritori, anche volontari, in possesso di adeguata formazione in
conformità a quanto previsto dalla presente legge, nell’ambito di interventi
eseguiti con l’impiego di mezzi di soccorso, anche avanzato, in collaborazione
con il personale sanitario, secondo i protocolli e le procedure operative
vigenti ai sensi delle disposizioni statali e regionali, nonché secondo le
indicazioni impartite dalle centrali operative e dal personale sanitario
preposto alla gestione degli interventi;
c)
attività nelle centrali operative: l’attività di risposta e gestione delle
chiamate verso le numerazioni di emergenza e delle cure mediche non urgenti
svolta da tecnici, in possesso di adeguata formazione in conformità a quanto
previsto dalla presente legge, anche in collaborazione o con la supervisione
del personale sanitario operante presso le centrali operative, nonché nel
rispetto dei protocolli e delle procedure operative vigenti ai sensi delle
disposizioni statali e regionali.
Art.
3
(Ambito operativo)
1.
Le attività definite all’articolo 2 sono svolte:
a)
sui mezzi di soccorso di base del sistema preospedaliero
di emergenza e urgenza, in collaborazione con gli altri membri dell’equipaggio
e in collegamento funzionale con il SOREU di riferimento;
b)
sui mezzi di soccorso avanzato del SOREU, in collaborazione con gli altri
operatori sanitari del soccorso, in collegamento funzionale con il SOREU di
riferimento;
c)
sui mezzi di trasporto sanitario e trasporto sanitario semplice, operativamente
per conto di enti pubblici, enti del Terzo settore e altri soggetti, per la
guida dei mezzi e l’accompagnamento del trasportato;
d)
presso le centrali operative regionali esistenti, nel rispetto dei protocolli e
delle procedure operative vigenti ai sensi delle disposizioni statali e
regionali.
Art.
4
(Formazione per lo svolgimento delle attività
di soccorso sanitario preospedaliero e di conduzione
dei mezzi di soccorso)
1.
Per lo svolgimento delle attività di cui all’articolo 2, comma 1, lettere a) e
b), è necessaria la frequenza di specifici corsi formativi, finalizzati a
fornire ai rispettivi operatori adeguate competenze.
2.
L’accesso al percorso formativo per la conduzione di mezzi di soccorso adibiti
al soccorso sanitario preospedaliero è subordinato
alla previa partecipazione al percorso formativo per attività di soccorso
sanitario preospedaliero.
3.
Le modalità di organizzazione e di partecipazione, nonché i contenuti dei corsi
di cui al presente articolo sono disciplinati con il provvedimento della Giunta
regionale di cui all’articolo 7, nel rispetto delle disposizioni statali e
regionali vigenti in materia di formazione degli operatori che prestano la
propria attività nei settori disciplinati dalla presente legge. Con il medesimo
provvedimento sono individuati i casi in cui, in presenza di crediti o
esperienze formative pregresse, è consentita la riduzione della durata dei
percorsi formativi, nonché la valorizzazione negli stessi delle competenze
acquisite mediante la frequenza dei corsi di cui al presente articolo.
4. I corsi di formazione in materia di
trasporto sanitario semplice, trasporto sanitario e soccorso sanitario preospedaliero sono coordinati da Azienda Zero, istituita
dalla legge regionale 15 dicembre 2021, n. 32 (Istituzione dell’ente di
governance della sanità regionale calabrese denominato “Azienda per il Governo
della Sanità della Regione Calabria – Azienda Zero”), nel rispetto di quanto
previsto dall’articolo 2, comma 2, della medesima legge e secondo modalità
definite con il provvedimento di cui all’articolo 7.
Art. 5
(Contenuti
essenziali delle attività formative)
1.
I contenuti formativi afferiscono all'area del soccorso alla persona e
attengono alla gestione dell’evento, in coerenza con le modalità organizzative
definite a livello regionale e nel rispetto delle vigenti normative statali.
2.
Per le attività di soccorso sanitario, i principali elementi formativi hanno a
oggetto i seguenti argomenti:
a)
assicurare, con metodiche di base, il soccorso alla persona;
b)
effettuare le manovre di primo soccorso sulla vittima di malore o trauma;
c)
garantire l’immobilizzazione e il trasporto delle persone soccorse;
d)
collaborazione attiva con i professionisti sanitari.
3.
Per le attività di soccorso e di conduzione di mezzi di trasporto adibiti al
soccorso sanitario, i principali elementi formativi attengono, oltre a quanto
previsto ai commi 1 e 2, alle attività di guida in emergenza degli automezzi di
soccorso, anche avanzati, nel rispetto del decreto legislativo 30 aprile 1992,
n. 285 (Nuovo codice della strada) e di altre normative vigenti, sulla base
delle direttive del SOREU di riferimento o dell'ente di appartenenza e delle
disposizioni impartite dal personale sanitario che assiste il paziente a bordo,
nonché alle attività di controllo e mantenimento in condizioni di piena
operatività dei mezzi stessi.
4. Per le attività tecniche
nelle centrali operative, con riferimento alle tipologie definite all’articolo
2, i principali contenuti formativi consentono di effettuare attività di
risposta e gestione delle chiamate verso le numerazioni di emergenza e delle
cure mediche non urgenti svolta da tecnici, in conformità a quanto previsto
dalla presente legge, anche in collaborazione o con la supervisione del
personale sanitario operante presso le centrali operative SOREU, nonché nel
rispetto dei protocolli e delle procedure operative vigenti ai sensi delle
disposizioni statali e regionali.
Art. 6
(Formazione per lo svolgimento delle attività
di assistenza tecnica nelle centrali operative)
1.
Per lo svolgimento delle attività di cui all’articolo 2, comma 1, lettera c), è
necessaria la partecipazione a specifici corsi formativi, finalizzati a fornire
ai rispettivi operatori adeguate competenze.
2.
Le modalità di organizzazione e i contenuti dei corsi di cui al presente
articolo sono disciplinati con il provvedimento della Giunta regionale di cui
all’articolo 7, nel rispetto delle disposizioni statali e regionali vigenti in
materia di formazione degli operatori che prestano la propria attività nei
settori disciplinati dalla presente legge. Con il medesimo provvedimento sono
individuati i casi in cui, in presenza di crediti o esperienze formative
pregresse, è consentita l’esenzione o la riduzione della durata dei percorsi
formativi, nonché la valorizzazione negli stessi delle competenze acquisite
mediante la frequenza dei corsi di cui al presente articolo.
3.
I corsi di formazione sono coordinati da Azienda Zero, nel rispetto di quanto
previsto dall’articolo 2, comma 2, della l.r.
32/2021, secondo modalità definite con il provvedimento di cui all’articolo 7.
Art.
7
(Disposizioni sull’attuazione)
1.
Entro centottanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, la Giunta
regionale, con proprio provvedimento, anche di aggiornamento di precedenti
deliberazioni, definisce, in conformità alle disposizioni statali e alle
disposizioni regionali previste nelle materie regolate dalla presente legge:
a)
i requisiti specifici per l’accesso ai percorsi formativi di cui alla presente
legge;
b)
i contenuti e le modalità di organizzazione e di svolgimento dei percorsi
formativi di cui alla presente legge;
c)
i casi e i criteri di esenzione o di riduzione della durata dei percorsi
formativi, nonché di valorizzazione nei percorsi formativi delle competenze
acquisite mediante la frequenza degli altri corsi disciplinati dalla presente
legge;
d)
i criteri per il riconoscimento della formazione conseguita dagli operatori in
altre Regioni ovvero in altri Paesi membri dell’Unione europea.
Art.
8
(Disposizioni transitorie)
1.
Gli obblighi formativi previsti dalla presente legge non si applicano agli
operatori che, alla data di entrata in vigore della presente legge, già
esercitano le attività di cui all’articolo 2 in conformità alle disposizioni
statali e regionali.
2.
I percorsi formativi afferenti alle attività disciplinate dall’articolo 2,
realizzati da enti accreditati in Calabria, iniziati ma non conclusi alla data
di entrata in vigore della presente legge, continuano a svolgersi regolarmente
fino alla loro conclusione con gli stessi contenuti e lo stesso numero di ore
stabiliti in sede di progettazione.
3.
I soggetti che concludono i percorsi formativi di cui al comma 2 sono esentati
dagli obblighi formativi di cui alla presente legge.
Art.
9
(Affidamento del servizio di trasporto
sanitario di emergenza e urgenza a enti del Terzo settore)
1.
Ai sensi degli articoli 56 e 57 del decreto legislativo 2 luglio 2017, n. 117
(Codice del Terzo settore, a norma dell'articolo 1, comma 2, lettera b), della
legge 6 giugno 2016, n. 106), la Regione può affidare i servizi di trasporto
sanitario di emergenza e urgenza, in via prioritaria, attraverso convenzioni,
senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale neanche a titolo
di rimborso spese, alle organizzazioni di volontariato, iscritte da almeno sei
mesi nel Registro unico nazionale del Terzo settore, aderenti a una rete
associativa di cui all’articolo 41, comma 2, del d.lgs. 117/2017.
Art.
10
(Clausola di invarianza finanziaria)
1.
Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a
carico della finanza regionale.
2.
Agli adempimenti disposti dalla presente legge si provvede con le risorse
umane, strumentali e finanziarie già previste a legislazione vigente.
Art.
1
(Istituzione del Registro regionale dei
pazienti diabetici in Calabria)
1.
La Regione Calabria, nell'ambito delle proprie competenze e nel rispetto delle
disposizioni del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia
di protezione dei dati personali) e del Regolamento (UE) 2016/679 del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla
protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati
personali, nonché alla libera circolazione di tali dati, al fine di assicurare
la totale copertura della registrazione dei pazienti diabetici su tutto il
territorio calabrese, istituisce il Registro regionale dei pazienti diabetici
della Regione Calabria (RRDC), nel quale è registrata la raccolta
standardizzata dei casi di malattia e i dati clinici regionali.
2.
Il RRDC è attivato, quale strumento per la ricerca epidemiologica, l'analisi
dell'incidenza e della prevalenza del diabete e delle sue complicanze croniche,
i costi diretti e indiretti, l'analisi del diabete in gravidanza, la presenza
di altri fattori di rischio per le malattie cardiovascolari e per la malattia
diabetica nell'adulto e nell'età pediatrica, per le seguenti fasce di età:
a)
pediatrica (0-17 anni);
b)
adulti (18-65 anni);
c)
geriatrica (oltre i 65 anni).
3.
Ai fini dell'ottimale comprensione epidemiologica, della definizione dei
bisogni dei soggetti diabetici, della migliore allocazione delle risorse e
dell'ottimizzazione della spesa sanitaria, il RRDC è articolato in cinque
sezioni provinciali, allocate presso la direzione strategica di ciascuna delle
aziende sanitarie provinciali (ASP) di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio
Calabria e Vibo Valentia e alimentate dai servizi di diabetologia delle aziende
sanitarie e ospedaliere del Servizio sanitario regionale (SSR).
4.
Le ASP individuano, entro novanta giorni dall'approvazione della presente
legge, tra il personale in servizio con competenze in materia, i referenti
delle rispettive sezioni provinciali del RRDC e il personale necessario agli
adempimenti di legge e alla corretta operatività delle medesime sezioni.
5.
Il dipartimento regionale competente in materia di tutela della salute, con
propri atti, fissa e aggiorna i criteri e le procedure per il corretto
funzionamento delle sezioni provinciali del RRDC. In linea con le finalità di
rilevante interesse pubblico previste dal Codice in materia di protezione dei
dati personali, le finalità programmatiche del RRDC sono le seguenti:
a)
realizzare la raccolta, l'elaborazione e la registrazione dei dati statistici
provenienti dai flussi informativi nel campo sanitario, per incidenza,
prevalenza e sopravvivenza, secondo l'andamento spaziale e temporale, dei casi
di diabete che si verificano nella popolazione della Regione;
b)
rappresentare uno strumento di consultazione per progetti regionali, nazionali
e internazionali, di ricerca anche transnazionale in diabetologia;
c)
essere di supporto ai Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA) per
la malattia diabetica nell'adulto e nell'età pediatrica;
d)
contribuire, attraverso i dati prodotti, alla valutazione della appropriatezza
dei trattamenti terapeutici in diabetologia, alla rilevazione di eventuali
differenze nell'accesso alle cure erogate al paziente diabetico, in relazione
alle condizioni socio-economiche e all'area geografica
di provenienza;
e)
consentire interventi mirati di prevenzione primaria e valutazione per
l'attivazione di campagne specifiche di diagnosi precoce, quali screening delle
patologie cardio-metaboliche e dell'obesità;
f)
monitorare l'efficacia dei programmi di screening tradizionali o sperimentali
attivi e operativi presso le ASP;
g)
monitorare i principali fattori di rischio comuni alle malattie croniche non
trasmissibili (MCNT) e l'identificazione precoce e la presa in carico di
soggetti in condizioni di rischio aumentato per MCNT o affetti da patologia in
raccordo con le azioni del Piano nazionale cronicità;
h)
realizzare l'informazione continua e completa nei confronti della popolazione
della Regione Calabria.
Art.2
(Coordinamento delle Sezioni provinciali del
RRDC)
1.
Il Coordinamento regionale della rete assistenziale diabetologica, già
ricostituito come da Programma operativo 2022-2025 adottato con DCA n. 162 del
18 novembre 2022, ha il compito di coordinare le sezioni provinciali del RRDC.
2.
Il Coordinamento di cui al comma 1, di seguito indicato come Coordinamento
regionale, sentiti i referenti delle sezioni provinciali del RRDC, provvede a
selezionare e fornire a ogni sezione provinciale le risorse informative di base
necessarie per il suo funzionamento: anagrafe (sanitaria, nazionale, comunale),
scheda di dimissione ospedaliera (SDO), mortalità nominativa ISTAT, accesso ai
sistemi informatizzati presenti sul territorio della Regione Calabria in
materia di ospedalizzazione per complicanze da diabete.
3.
Il Coordinamento regionale verifica con periodicità annuale la qualità e la
completezza delle attività svolte da ogni sezione provinciale del RRDC. Le
attività del Coordinamento regionale e delle suddette sezioni provinciali sono
disciplinate dal regolamento regionale che la Giunta approva entro sessanta
giorni dall'entrata in vigore della presente legge.
4.
Il Coordinamento regionale monitora e valuta l'operato delle sezioni
provinciali del RRDC, proponendo soluzioni idonee alla risoluzione di eventuali
problematiche.
Art.
3
(Iniziative regionali per la prevenzione del
diabete)
1.
In occasione della Giornata mondiale del diabete, che si celebra il 14 novembre
di ogni anno, il Consiglio regionale promuove iniziative di informazione e
sensibilizzazione, workshop di approfondimento, di ricerca e laboratori
progettuali volti a portare all’attenzione pubblica il problema del diabete,
come prevenirlo e riconoscerlo e diffondere la cultura di uno stile di vita
sano e corretto.
2.
Per le iniziative di cui al comma 1 il Consiglio e la Giunta regionale ospitano
presso le proprie sedi istituzionali convegni sul tema del diabete, su come
prevenirlo e riconoscerlo, organizzati anche con la collaborazione degli enti
locali, della Città metropolitana di Reggio Calabria e delle associazioni del
territorio che si occupano di diabete, sport e alimentazione.
3.
Il Consiglio regionale promuove, inoltre:
a)
iniziative educative sulla alimentazione e sul corretto stile di vita con
l'Ufficio scolastico regionale per la Calabria, nel rispetto dell'autonomia
delle istituzioni scolastiche e previo accordo con il medesimo, al fine di
raggiungere le fasce di età più giovani;
b)
campagne educative mirate a informare sulle scelte di stile di vita salutari e
sull’importanza della dieta equilibrata e dell’attività fisica costante, anche
in collaborazione, previa intesa, con gli istituti di ricerca, nonché con le
università, nel rispetto dell'autonomia delle medesime;
c)
attività di screening gratuite con medici e infermieri dei servizi di
diabetologia delle ASP del SSR, previo accordo con le medesime ASP;
d)
attività di informazione sulla stampa locale e nazionale e sui principali
strumenti di social media.
4.
Il 14 novembre di ogni anno, i siti istituzionali del Consiglio e della Giunta
regionale dedicano una apposita sezione all’attività di prevenzione del
diabete.
Art.
4
(Clausola valutativa)
1.
La Giunta regionale, avvalendosi anche dei dati e delle informazioni prodotte
dal Coordinamento regionale, presenta alla Commissione consiliare competente,
entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge e
successivamente con cadenza annuale, una relazione sull'attività svolta.
2.
In particolare, la relazione contiene i seguenti dati e informazioni:
a)
livello raggiunto relativo alla mappatura delle patologie nel territorio
regionale;
b)
interventi in termini di campagne di prevenzione specifiche per aree
geografiche o tipologia di screening;
c)
criticità riscontrate nella gestione del RRDC, in particolare le anomalie nella
corretta e completa ricezione dei flussi di dati, e interventi posti in essere
per ridurre al minimo le eventuali interruzioni;
d)
proposte idonee alla soluzione di eventuali problematiche e valutazioni di
merito dell'impatto dell'ambiente sulla salute dei cittadini;
e)
criticità verificatesi nella applicazione della presente legge.
3.
La relazione di cui al comma 1 è resa pubblica attraverso i portali
istituzionali della Regione Calabria.
Art.
5
(Clausola di invarianza degli oneri
finanziari)
1.
All'attuazione della presente
legge si fa fronte con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili
a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri finanziari a carico del
bilancio regionale.
Art.
1
(Principi)
1.
La Regione Calabria riconosce il ruolo fondamentale della scuola per lo
sviluppo e la formazione globale della persona e del cittadino e stabilisce che
si rendono necessari interventi atti a garantire la piena attuazione del
diritto all'educazione e allo studio rimuovendo gli ostacoli di ordine
economico, sociale e culturale.
2.
Per la realizzazione degli obiettivi di cui al comma 1, la Regione Calabria
promuove azioni di tutela e promozione del diritto all’educazione,
all’istruzione e all’apprendimento per tutto l’arco della vita, attraverso
l’inserimento nelle istituzioni scolastiche delle figure del pedagogista e
dell’educatore professionale socio-pedagogico per lo sviluppo della comunità
educante.
Art.
2
(Finalità)
1.
La Regione Calabria istituisce nelle scuole di ogni ordine e grado l’Unità di
pedagogia scolastica, come risorsa per gli alunni e le alunne di tutte le età e
per le loro famiglie e a supporto dei dirigenti scolastici, del personale
docente e ATA.
2.
L’Unità di pedagogia scolastica è costituita da pedagogisti ed educatori
professionali socio-pedagogici, i quali operano, ai sensi dell’articolo 1,
commi 594-601, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Bilancio di previsione
dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio
2018-2020), con autonomia scientifica e responsabilità deontologica, in ambito
educativo, formativo e pedagogico, in rapporto a qualsiasi attività svolta in
modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita.
3.
Il pedagogista e l’educatore professionale socio-pedagogico che compongono
l’Unità di pedagogia scolastica operano, ciascuno per le proprie competenze,
per lo sviluppo armonico degli alunni e delle alunne e per la tutela dei
diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, contribuendo al miglioramento della
qualità dell’educazione e dell’istruzione e alla promozione dello “star bene a
scuola”.
4.
L’Unità di pedagogia scolastica ha il compito di analizzare i contesti
educativi, leggere i bisogni educativi dei singoli e della comunità scolastica,
promuovere la raccolta e l’analisi dei dati per l’elaborazione di strategie,
metodologie e strumenti di intervento pedagogico, educativo e formativo, al
fine di prevenire le condizioni di povertà educativa e favorire il pieno
sviluppo delle potenzialità di tutti gli studenti in ottica inclusiva, mediante
il sostegno e la valorizzazione delle competenze educative dei genitori, degli
insegnanti e della comunità scolastica.
5.
L’Unità di pedagogia scolastica mette in atto azioni di prevenzione educativa
primaria e secondaria nei confronti delle forme di difficoltà scolastica, di
disagio, di abbandono e dispersione scolastica, contrastando i fenomeni della
violenza, del bullismo e del cyberbullismo.
Art.
3
(Obiettivi)
1.
L’Unità di pedagogia scolastica valorizza il percorso scolastico degli alunni e
delle alunne nel rispetto dei bisogni educativi individuali, dell’identità
personale, sociale e culturale e in particolare:
a)
contribuisce all’attuazione del patto di corresponsabilità educativa favorendo
un ambiente educativo positivo e la piena collaborazione ed interazione tra le
diverse figure che operano all’interno della scuola, tra la scuola e la
famiglia e i servizi e le istituzioni del territorio;
b)
favorisce la consapevolezza da parte degli studenti dei loro processi di
apprendimento e, nei docenti, la comprensione dei diversi profili pedagogici e
di apprendimento degli alunni, così da sviluppare la motivazione allo studio e
favorire il successo formativo;
c)
previene e contrasta il disagio, la povertà educativa, l’insuccesso formativo,
la dispersione e l’abbandono scolastico, il bullismo, il cyberbullismo, nel
rispetto e in raccordo con le previsioni delle leggi nazionali in materia;
d)
promuove l’integrazione attraverso l’educazione al rispetto delle differenze di
genere, culturali, politiche e religiose;
e)
sostiene la genitorialità e valorizza le competenze delle famiglie anche
attraverso azioni di sensibilizzazione nelle comunità locali, con particolare
riferimento alle aree maggiormente interessate da fenomeni di povertà
educativa;
f)
favorisce l’attivazione di progetti e percorsi laboratoriali finalizzati
all’educazione alla cittadinanza attiva e alla convivenza civile, sociale e
solidale, quale parte integrante dell’offerta formativa;
g)
promuove azioni di supporto e consulenza operativa ai docenti per la
sperimentazione di metodologie didattiche innovative, di gestione relazionale
della classe e dell’ambiente, di attività educative inclusive, con particolare
riferimento agli alunni con bisogni educativi speciali;
h)
sostiene l’autonomia scolastica nell’elaborazione di progetti che forniscono
efficaci risposte alle problematiche del territorio, con particolare attenzione
alle aree geograficamente più svantaggiate, soprattutto attraverso l’estensione
e la qualificazione dei tempi scuola e l’adozione di modelli e strategie
didattiche innovative.
2.
La Regione favorisce la costituzione di consorzi intercomunali per i comuni con
popolazione inferiore a mille abitanti, purché aventi una distanza entro i
dieci chilometri.
Art.
4
(Destinatari, funzioni e attività previste)
1.
I destinatari delle attività dell’Unità di pedagogia scolastica sono:
a)
docenti o gruppi di docenti, alunni o gruppi di alunni, genitori e personale
ATA;
b)
singole istituzioni scolastiche o reti di scuole;
c)
agenzie e strutture del sistema dell’istruzione, attive presso gli enti locali,
operanti nel sistema scolastico regionale o comunque attive nel campo della
progettazione, realizzazione e valutazione delle iniziative educative rivolte
all’infanzia e all’adolescenza.
2.
L’Unità di pedagogia scolastica opera in sinergia con l’intera comunità
scolastica e le famiglie ed esercita le proprie funzioni attraverso le seguenti
attività:
a)
rilevazione della domanda formativa e dei bisogni pedagogico-educativi
emergenti;
b)
cooperazione con gli organi collegiali all'analisi dei bisogni, alla
definizione delle politiche formative e delle buone pratiche intraprese
nell'ambito dell'inclusione degli interventi di contrasto alla povertà
educativa;
c)
elaborazione di modelli, strategie, metodologie e strumenti di intervento,
anche attraverso specifiche forme di sperimentazione, nei diversi ambiti di
interesse, quali la didattica, l’organizzazione scolastica, le relazioni intra
e interistituzionali;
d)
progettazione e realizzazione di iniziative formative rivolte al personale
scolastico, ai genitori e agli studenti con informatizzazione dei fenomeni di
emergenza educativa nelle scuole e di dispersione scolastica;
e)
realizzazione di attività e interventi di carattere educativo, formativo e
pedagogico nelle istituzioni scolastiche, in particolare:
1)
consulenza e sostegno educativo e pedagogico, individuale o di gruppo, attività
di supporto all’orientamento scolastico, attraverso momenti di dialogo, gruppi
di narrazione, laboratori che coinvolgano docenti, genitori e alunni;
2)
formazione pedagogico-didattica ai docenti per la realizzazione di un clima
relazionale e di apprendimento positivi nel contesto classe, promozione
dell’autoformazione e condivisione delle buone prassi;
3)
consulenza e sostegno pedagogico alle famiglie per la valorizzazione delle
competenze genitoriali e l’attuazione del patto di corresponsabilità educativa;
4)
progettazione, formazione e monitoraggio per lo sviluppo di ambienti di
apprendimento efficaci tramite l’utilizzo di nuove metodologie didattiche,
neuro-pedagogiche e inclusive.
Art.
5
(Titoli di accesso)
1.
I titoli richiesti per le figure di pedagogista e di educatore professionale
socio-pedagogico sono quelli previsti dall'articolo 1, comma 595, della l.
205/2017, e in particolare:
a)
per gli educatori professionali socio-pedagogici, il possesso del titolo di
studio di classe L-19 in Scienze dell’educazione e della formazione;
b)
per i pedagogisti, il possesso di laurea abilitante nelle classi di laurea
magistrali LM-50 Programmazione e gestione dei servizi educativi, LM-57 Scienze
dell’educazione degli adulti e della formazione continua, LM-85 Scienze
Pedagogiche, LM-93 Teorie e metodologie dell’e-learning e della media education o della laurea quadriennale in pedagogia o
scienze dell'educazione o le lauree specialistiche equiparate del vecchio
ordinamento.
Art.
6
(Organizzazione)
1.
L’organizzazione e le modalità di funzionamento dell’Unità insieme ai criteri e
modalità di concessione dei finanziamenti da attuarsi con avviso pubblico, sono
definite dalla Giunta regionale con regolamento da emanarsi entro sessanta
giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
2.
Nel quadro della normativa vigente, con particolare riferimento alla legge 13
luglio 2015, n. 107 (Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e
delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti), al decreto
legislativo 13 aprile 2017, n. 65 (Istituzione del sistema integrato di
educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni, a norma dell'articolo
1, commi 180 e 181, lettera e), della legge 13 luglio 2015, n. 107), al decreto
legislativo 13 aprile 2017, n. 66 (Norme per la promozione dell'inclusione
scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell'articolo 1, commi 180 e
181, lettera c), della legge 13 luglio 2015, n. 107) e al protocollo di intesa
siglato in data 27 agosto 2020 tra il Ministero dell’Istruzione, le Università
e le Associazioni professionali, la Regione Calabria istituisce i Centri
Pedagogici Territoriali (CPT).
Art.
7
(Clausola di invarianza finanziaria)
1.
Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a
carico del bilancio regionale.
Art.
8
(Entrata in vigore)
1.
La presente legge entra in
vigore il quindicesimo giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.
Il Consiglio regionale
vista:
- la
legge 17 maggio 1999, n. 144, e in particolare l’articolo 69, che istituisce il
sistema dell’istruzione e formazione tecnica superiore per riqualificare e
ampliare l'offerta formativa destinata ai giovani e agli adulti, occupati e non
occupati, nell'ambito del sistema di formazione integrata superiore;
- la
Legge 27 dicembre 2006, n. 296, e in particolare l’articolo 1, comma 631 e 875,
che ha previsto la riorganizzazione del sistema di istruzione e formazione
tecnica superiore nel quadro del potenziamento dell’alta formazione
professionale e delle misure per valorizzare la filiera tecnico-scientifica e
l’istituzione e l’istituzione del Fondo per l'istruzione e formazione tecnica
superiore;
- il
Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 25 gennaio 2008, recante
le “Linee guida per la riorganizzazione del Sistema di istruzione e formazione
tecnica superiore e la costituzione degli istituti tecnici superiori” che
all’art. 11 attribuisce alle Regioni la competenza nella programmazione
territoriale dell’offerta formativa ITS;
- il
Decreto Direttoriale del MIUR n. 1284 del 28 novembre 2017, con il quale sono
state definite le Unità di Costo Standard dei percorsi realizzati dagli
Istituti Tecnici Superiori ai fini del rilascio del diploma di Tecnico
Superiore e la determinazione del contributo ammissibile;
- la
legge 15 luglio 2022, n. 99, recante "Istituzione del Sistema terziario di
istruzione tecnologica superiore", con la quale è stato istituito il
Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore, di cui sono parte gli
Istituti Tecnologici Superiori, in attuazione di quanto previsto dalla Missione
4 - Istruzione e Ricerca - Componente 1 - Potenziamento dell'offerta dei
servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università - Riforma 1.2
"Riforma del sistema di formazione terziaria (ITS)" del PNRR;
considerato
che in attuazione della citata legge n. 99/2022 sono stati emanati, in
particolare:
- il
Decreto Ministeriale n. 191 del 4 ottobre 2023 "Definizione dei requisiti
e degli standard minimi per il riconoscimento e l'accreditamento degli Istituti
Tecnologici Superiori (ITS Academy), nonché dei presupposti e delle modalità
per la sospensione e la revoca dell'accreditamento";
- il
Decreto Ministeriale n. 203 del 20 ottobre 2023 "Disposizioni concernenti
le aree tecnologiche, le figure professionali nazionali di riferimento degli
ITS Academy e gli standard minimi delle competenze tecnologiche e
tecnico-professionali";
- il
Decreto Ministeriale n. 236 del 6 dicembre 2023 "Criteri e modalità di
ripartizione delle risorse del Fondo per l'istruzione tecnologica superiore di
cui all'articolo 11, comma 1, della legge n. 99";
- il
Decreto del Ministro dell'Istruzione e del Merito 30 dicembre 2023, n.259
“Disposizioni in merito alla fase transitoria della durata di tre anni dalla
data di entrata in vigore della legge 15 luglio 2022, n. 99” il quale, al fine
di orientare e agevolare una corretta e regolare transizione e attuazione delle
modifiche apportate in sede di normazione primaria e secondaria, disciplina la
fase transitoria della durata di tre anni a decorrere dal 27 luglio 2022, data
di entrata in vigore della sopracitata legge n. 99/2022.
vista la deliberazione
di Giunta regionale n. 163 del 22 aprile 2025, recante: “Approvazione Piano
Territoriale Triennale (PTT) 2025/2027 e Schema di Protocollo di Intesa per il
sostegno e lo sviluppo regionale dell'Istruzione Tecnologica Superiore - ITS
Academy”, rubricata quale proposta di provvedimento amministrativo n. 214/12^;
richiamati:
- gli
artt. 117 e 118 della Costituzione italiana, che assegnano alle regioni
competenze esclusive in materia d'istruzione e formazione professionale, nel
rispetto delle norme generali sull'istruzione, con riferimento alle quali lo
Stato ha legislazione esclusiva;
- il
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato con decisione del
Consiglio ECOFIN del 13 luglio 2021, con particolare riferimento alla Missione
4 - Istruzione e Ricerca - Componente 1 - Potenziamento dell'offerta dei
servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università - Investimento 1.5
"Sviluppo del sistema di formazione professionale terziaria (ITS)"
del PNRR, finanziato dall'Unione Europea - Next Generation EU, che ha una
dotazione complessiva di euro 1,5 miliardi;
- la
Deliberazione di Giunta Regionale n: 154 del 20.04.2022, avente ad oggetto:
“Approvazione Piano Territoriale Triennale 2022-2024 e Schema di Protocollo
d'Intesa per il sostegno e lo sviluppo dell'Istruzione Tecnica Superiore”;
- la
Deliberazione di Giunta Regionale n. 22 del 31.01.2024 recante “Decreto
191/2023 del Ministero dell'Istruzione e del Merito avente ad oggetto:
Definizione dei requisiti e degli standard minimi per il riconoscimento e
l'accreditamento degli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy), nonché dei
presupposti e delle modalità per la sospensione e la revoca dell'accreditamento
- approvazione requisiti e standard”;
- la
Deliberazione di Giunta Regionale n. 161 del 10.04.2024, che approva il Piano
d'Azione “Competenze Istruzione e formazione (2023-2027)” a valere sul FSE+,
nell'ambito del PR Calabria FESR FSE+ 2021/2027, OP 4 “Una Calabria più
sociale”, Priorità 4ISTR "Una Calabria con più istruzione (FSE+)"-
ESO4.5, Azione 4.e.2 Qualificare, modernizzare e rendere più inclusivi i
sistemi di istruzione e formazione professionale e terziaria perseguendo
l'integrazione con le politiche per il lavoro e la transizione formazione/lavoro;
- il
Decreto dirigenziale n. 5579 del 23.04.2024 "Approvazione della procedura
per l'accreditamento degli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy) in
attuazione della D.G.R. n. 22 del 31/01/2024";
- le
disposizioni nazionali e gli Accordi in Conferenza unificata vigenti in materia
di Fondazioni ITS e della relativa offerta.
Considerato
che:
- gli
Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy) sono istituti di eccellenza ad
alta specializzazione tecnologica nati per rispondere alla domanda delle
imprese di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche;
- gli
ITS Academy, nel quadro del complessivo Sistema terziario di istruzione
tecnologica superiore di cui all'art. 1 della legge 99/2022, sono costituiti
sul territorio regionale per effetto della competenza esclusiva delle regioni
in materia di programmazione dell'offerta formativa di istruzione tecnologica
superiore;
- le
Regioni, al fine di definire la programmazione dell'offerta formativa di
istruzione tecnologica superiore, procedono all'adozione di propri Piani
Territoriali Triennali (PTT) ai sensi dell'art. 11 del D.P.C.M. 25 gennaio
2008, con riferimento agli indirizzi della programmazione nazionale, in materia
di sviluppo economico e rilancio della competitività, in linea con i parametri
europei;
- l'attuale
quadro di contesto riconosce sul territorio regionale calabrese n. 8 Fondazioni
ITS Academy, temporaneamente accreditate ai sensi dell'art. 16 comma 1 del
Decreto Ministeriale n. 191 del 4 ottobre 2023;
evidenziato
che:
- il
Piano Territoriale Triennale 2022-2024, di cui alla DGR n.154 del 22.04.2022,
approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 77 del 6 giugno 2022, ha
esaurito i propri effetti programmatici;
- occorre,
pertanto, procedere all'adozione di un nuovo Piano Territoriale riferito alla
programmazione dell'offerta regionale di Istruzione Tecnologica Superiore per
il triennio 2025/2027, al fine di:
§ consolidare
l'offerta formativa del sistema regionale ITS Academy, attraverso
l'approvazione di apposite Procedure Negoziate/Avvisi, volte al finanziamento
dei percorsi formativi proposti dalle Fondazioni ITS Academy costituite, che
dovranno essere in grado di potenziare ed innovare la propria offerta formativa
nelle aree tecnologiche e ambiti specifici di riferimento;
§ rendere
il sistema regionale ITS Academy maggiormente competitivo e attrattivo mediante
l'attivazione delle Aree Tecnologiche non ancora coperte territorialmente, di
seguito indicate, esclusivamente a fronte della pubblicazione di uno specifico
Invito rivolto agli ITS Academy già costituiti e/o ad eventuali nuovi ITS
Academy, che vogliano costituirsi ai sensi dell'art. 4 della legge n. 99/2022:
o
Area 5 - Sistema casa e ambiente costruito;
o
Area 6 - Meccatronica;
o
Area 7 - Sistema Moda;
§ favorire
specifiche conoscenze e competenze, funzionali ai fabbisogni di innovazione del
sistema produttivo regionale, per ridurre il disallineamento tra domanda e
offerta di lavoro, anche con riferimento alla "Strategia di
Specializzazione Intelligente per la Ricerca e l'Innovazione della Regione
Calabria". In particolare, la S3 2021-2027 identifica specifiche aree di
innovazione, che possono tracciare le linee guida su cui articolare la nuova
Offerta Formativa ITS;
§ rinsaldare
la partnership tra ITS, Università, USR Calabria, imprese, centri di ricerca ed
Enti locali.
Ritenuto,
pertanto,
- di
dover approvare il nuovo Piano triennale 2025/2027, allegato alla deliberazione
della Giunta regionale n. 163 del 22 aprile 2025, e alla presente deliberazione
quale parte integrante e sostanziale;
- di
dover procedere, altresì, all’approvazione di uno specifico schema di
Protocollo d'Intesa tra la Regione Calabria e i diversi portatori di interesse
coinvolti nel processo della formazione tecnologica superiore, ciascuno con le
proprie competenze ed esperienze, al fine di contribuire fattivamente al
raggiungimento degli obiettivi del Piano Territoriale Triennale 2025/2027.
dato
atto che
per
la realizzazione del Piano Territoriale Triennale 2025/2027 concorrono
stabilmente:
- le
risorse messe a disposizione dal Ministero dell'Istruzione a valere sul Fondo
Nazionale per l'Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (fondo di cui
all'articolo 1, comma 875, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, come
incrementato dall'articolo 1, comma 67, della legge 27 dicembre 2017, n. 205).
Con l'entrata in vigore della Legge n. 99 del 15 luglio 2022, ai sensi
dell'art.11 "Sistema di finanziamento", il Fondo Nazionale assume la
nuova denominazione di "Fondo per l'istruzione tecnologica
superiore". Resta fermo per le Regioni l'obbligo di cofinanziamento dei
piani triennali di attività degli ITS Academy per almeno il 30 per cento
dell'ammontare delle risorse statali stanziate;
- le
risorse comunitarie del Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) 2021- 2027, afferenti
all’Azione 4.e.2 nell'ambito del PR FSE+ 2021/2027, che dispone ad oggi di uno
stanziamento di € 11.000.000,00 per il finanziamento dei percorsi nativi PR a
partire indicativamente dall'annualità 2025, in attuazione del "Piano
Regionale Competenze - Istruzione e formazione (2023-2027)" approvato con
DGR n. 161 del 1 O aprile 2024, già previste nell'apposita scheda del Piano di
azione adottato con la D.G.R. n.161/2024;
- le
risorse previste dal PNRR, nell'ambito della Missione 4 - Istruzione e Ricerca
- Componente 1 - Investimento 1.5 "Sviluppo del sistema di formazione
professionale terziaria (ITS)", da utilizzare per il potenziamento
dell'offerta formativa e dei laboratori, ripartite e assegnate con decreto del
Ministero dell'Istruzione e del Merito direttamente agli ITS calabresi;
- la
disponibilità complessiva di risorse finanziarie contenuta nel Piano
Territoriale Triennale 2025/2027 potrà essere incrementata qualora si
rendessero disponibili ulteriori risorse, anche su altri Fondi, coerenti con le
attività in oggetto.
Visti:
- il
“Piano Territoriale Triennale (PTT) di Istruzione Tecnologica Superiore
2025/2027” (Allegato A alla deliberazione della Giunta regionale n. 163 del 22
aprile 2025, e alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale);
- lo
“Schema di Protocollo d’Intesa per il sostegno e lo sviluppo del Sistema
regionale di istruzione tecnologica superiore” (Allegato B alla deliberazione
della Giunta regionale n. 163 del 22 aprile 2025, e alla presente deliberazione
quale parte integrante e sostanziale);
precisato
che:
- il
Piano Territoriale Triennale 2025/2027, di cui all'allegato
A alla
deliberazione della Giunta regionale n. 163 del 22 aprile 2025, e alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale, assume al
momento esclusiva veste programmatica senza puntuali riflessi finanziari, in
ragione della indicazione delle fonti di finanziamento di cui al punto 13 del
Piano;
preso
atto che, con nota prot. n. 262049 del 17 aprile 2025, allegata alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato C), il Dirigente
Generale del dipartimento regionale “Economia e Finanze” ha confermato la
compatibilità finanziaria della DGR n. 163/2025;
rilevato
che la Terza Commissione consiliare, nella seduta del 5 maggio 2025, ha
approvato il “Piano Territoriale Triennale (PTT) 2025/2027 e Schema di
Protocollo di Intesa per il sostegno e lo sviluppo regionale dell'Istruzione
Tecnologica Superiore - ITS Academy”;
udito
il relatore, consigliera Straface, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in
premessa, che qui si intendono integralmente riportate:
- di
approvare il Piano Territoriale Triennale (PTT) di Istruzione Tecnologica
Superiore 2025/2027, allegato alla presente deliberazione di cui costituisce
parte integrante e sostanziale (Allegato A);
- di
approvare lo Schema di Protocollo d’Intesa per il sostegno e lo sviluppo del
Sistema regionale di istruzione tecnologica superiore, allegato alla presente
deliberazione di cui costituisce parte integrante e sostanziale (Allegato B).
Il Consiglio regionale
visti:
- la
legge 15 marzo 1997, n. 59 (Delega al Governo per il conferimento di funzioni e
compiti alle Regioni ed agli Enti Locali);
- il
decreto legislativo n.112/1998 (Conferimento di funzioni e compiti
amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali, in attuazione del
capo I della legge 15 marzo 1997, n.59), e in particolare l’articolo 138, che
attribuisce alle Regione la funzione dell’offerta formativa integrata e
dell’organizzazione della rete scolastica;
- il
decreto del Presidente della Repubblica 18 giugno 1998, n. 233 (Regolamento
recante norme per il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche),
determinando procedure, tempi di applicazione ed attuazione del piano regionale
di dimensionamento;
- il
decreto ministeriale 24 luglio 1998, n. 331 (Disposizioni concernenti la
riorganizzazione della rete scolastica, la formazione delle classi e la
determinazione degli organici del personale della scuola);
- il
decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275 (Regolamento
recante norme in materia di autonomia delle Istituzioni scolastiche ai sensi
dell’articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n.59);
- la
legge 28 marzo 2003, n. 53 (Delega al Governo per la definizione delle norme
generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia
di istruzione e formazione professionale);
- il
decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 (Norme generali e livelli
essenziali delle prestazioni relativi al ciclo del sistema educativo di
istruzione e formazione, a norma dell'articolo 2 della legge 28 marzo 2003, n.
53);
- il
decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81 (Norme per la
riorganizzazione della rete scolastica ed il razionale ed efficace utilizzo
delle risorse umane della scuola, ai sensi dell’art. 64, comma 4, del D.L.
n.112/2008, convertito con modificazioni dalla legge n.133/2008), che ha
definito criteri e parametri relativi al dimensionamento delle istituzioni
autonome e dettato disposizioni per la definizione degli organici e la
formazione delle classi nelle scuole e istituti di ogni ordine e grado;
- il
decreto-legge n. 98/2011, convertito dalla legge n. 111/2011, e la legge
n.183/2011, che, nel dettare disposizioni per la stabilizzazione finanziaria,
hanno fissato nuovi limiti e previsto una diversa acquisizione dell’autonomia
scolastica per le istituzioni scolastiche di infanzia e primo ciclo e per
quelle del secondo ciclo;
- la
legge n. 56/2014, che ha confermato, tra le funzioni fondamentali delle
Province/Città Metropolitane, “la programmazione provinciale della rete
scolastica nel rispetto della programmazione regionale”, oltre che “la gestione
dell’edilizia scolastica”;
- la
legge 13 luglio 2015, n. 107 (Riforma del sistema nazionale di istruzione e
formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti);
viste:
- la
deliberazione della Giunta regionale n.336 recante "Approvazione
"Indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del
dimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa - Linee Guida
per il triennio 2024/2025 - 2026/2027", approvata con deliberazione del
Consiglio regionale n. 216 del 3 agosto 2023;
- la
Delibera della Giunta Regionale del 30.12.2024 n. 778, "Approvazione
riorganizzazione della rete scolastica anno scolastico 2025-2026"
- il
D.L. n. 208 del 31/12/2024 recante misure organizzative urgenti per
fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l'attuazione del
Piano nazionale di ripresa e resilienza, convertito con modifiche in legge n.
20 deI28/02/2025, che all'art. 9 bis, comma 2, ha modificato l'art. 19, comma 5
quater del decreto-legge 6 luglio 2011 n. 98;
considerato che
- con
la DGR 336 del 21.07.2023, approvata con deliberazione del Consiglio regionale
n. 216 del 3 agosto 2023, la Regione Calabria ha approvato gli Indirizzi
regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete
scolastica e dell’offerta formativa Linee Guida per il triennio 2024/2025 -
2026/2027;
- il
documento approvato si compone, tra l'altro, di un cronoprogramma delle
procedure e dei provvedimenti amministrativi, contenente i termini entro i
quali approvare e trasmettere i singoli atti e provvedimenti propedeutici
all'adozione della Delibera di Giunta regionale di approvazione del
dimensionamento scolastico e dell'offerta formativa regionale;
- il
termine entro il quale adottare la citata Delibera di Giunta regionale,
originariamente fissato al 30 novembre di ogni anno, ai sensi dell'art. 19
comma 5 quater D.L. n. 98/2011, è stato anticipato al 31 ottobre dall'art. 9
bis, comma 2. del D.L. n. 208 del 31/12/2024, convertito con modifiche in legge
n. 20 del 28/02/2025;
- parimenti
lo stesso art. 9 bis, comma 2 del D.L. n. 208 del 31/12/2024, ha disposto che
l’eventuale proroga del termine per l'approvazione del piano regionale di
dimensionamento scolastico, possa avvenire con decreto del Ministro
dell'istruzione e del merito;
- si
rende, pertanto, necessario apportare i conseguenti adeguamenti all'intero
cronoprogramma al fine di consentire il rispetto del nuovo termine finale del
procedimento, allegato alla deliberazione della Giunta regionale n. 191 dell’8
maggio 2025 e alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale
(Allegato A);
tenuto
conto che
il
Settore "Diritto allo Studio e Sistema Integrato di Educazione e
Istruzione" del dipartimento Istruzione e Pari opportunità della Giunta
regionale ha predisposto uno schema di cronoprogramma che è stato condiviso dai
rappresentanti delle Province e della Città Metropolitana di Reggio Calabria e
dall'USR Calabria nel corso del tavolo politico del 28 marzo 2025;
ritenuto
necessario, alla luce di quanto sopra argomentato, modificare il cronoprogramma
contenuto nella tabella l di cui alle linee guida, paragrafo 7 "Processo
per la definizione del Piano regionale di dimensionamento scolastico e
programmazione dell'offerta formativa", di cui alla delibera di Giunta
Regionale n. 336/23, approvato con deliberazione del
Consiglio regionale n. 216 del 3 agosto 2023, allegato A alla deliberazione
della Giunta regionale n. 191 dell’8 maggio 2025 e alla presente deliberazione quale
parte integrante e sostanziale;
udito
il relatore, consigliere Straface, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per
le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si
intendono integralmente riportate:
- di
approvare il cronoprogramma di cui all'allegato A alla presente deliberazione,
di cui costituisce parte integrante e sostanziale, che sostituisce la
precedente tabella l di cui al paragrafo 7 "Processo per la definizione
del Piano regionale di dimensionamento scolastico e programmazione dell’offerta
formativa" degli "Indirizzi regionali per la programmazione e la
definizione del dimensionamento della rete scolastica e dell'offerta formativa
- Linee Guida per il triennio 2024/2025 - 2026/2027" di cui alla delibera
di Giunta Regionale n. 336/23, approvata con deliberazione del Consiglio
regionale n. 216 del 3 agosto 2023.
Art.
1
(Istituzione)
1.
La Regione Calabria, in attuazione dell'articolo 2, comma 2, lettera r) dello
Statuto regionale e dell’articolo 33 della legge regionale 22 maggio 2023, n.
22 (Norme in materia di aree protette e sistema regionale della biodiversità),
al fine di garantire il mantenimento in uno stato di conservazione
soddisfacente delle specie, delle formazioni ed emergenze geologiche e
geomorfologiche di interesse scientifico e didattico e degli habitat
contemplati negli allegati alla direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 30 novembre 2009, concernente la conservazione degli uccelli
selvatici, e alla direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992,
relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora
e della fauna selvatiche, secondo le disposizioni del decreto del Presidente
della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 (Regolamento recante attuazione della
direttiva 92/43/CEE), istituisce la Riserva naturale regionale del fiume Vitravo e delle grotte rupestri di Verzino, di seguito
denominata Riserva.
2.
Nell'ambito della Riserva, in conformità all’articolo 12 della legge 6 dicembre
1991, n. 394 (Legge quadro sulle aree protette) e all’articolo 35, comma 2,
lettera a) e lettera b) della l.r. 22/2023, sono
individuate e perimetrate aree a diverso regime di conservazione e
utilizzazione, graficamente individuate nell’allegata cartografia che è parte
integrante della presente legge.
Art.
2
(Descrizione dell’area)
1.
L’area del fiume Vitravo e delle grotte rupestri di
Verzino identifica un ambito territoriale distinto su tre fasce fitoclimatiche, caratterizzate dalla presenza di comuni
elementi naturalistici di grande valenza ecologica e paesaggistica, tra i più
rilevanti dell’intera regione calabrese. L’area protetta costituisce un’unità
territoriale che si sviluppa dai 400 ai 600 metri sul livello del mare e
comprende tre zone, tra loro unite ma distinte, gravitanti intorno al centro
urbano di Verzino.
2.
Il territorio ospita la fauna tipica delle aree appenniniche, tra cui molte
specie contemplate nella direttiva 2009/147/CE e nella direttiva 92/43/CEE.
3.
Il territorio si caratterizza, inoltre, per la ricchezza di boschi e per la
presenza di una ricca flora autoctona che rappresenta un patrimonio di
rimarchevole valore scientifico, anche in termini di biodiversità. Molto
numerose sono anche le specie conosciute come erbe officinali.
4.
Le risorse di tipo storico-culturali e i siti di archeologia industriale sono
di particolare interesse. Rilevanti sono inoltre le tradizioni locali, le
produzioni tipiche e le attività artigianali legate al mondo contadino e alla
civiltà rurale.
Art.
3
(Finalità)
1.
La Regione, così come indicato all'articolo 1, riconosce il valore degli
habitat naturali, quale struttura fondamentale della morfologia del paesaggio
regionale e riferimento prioritario per la costruzione della rete verde
regionale.
2.
La valorizzazione e la riqualificazione paesaggistica della Riserva sono volte,
pertanto, a realizzare i seguenti obiettivi:
a)
valorizzare i caratteri di naturalità degli habitat attraverso un’attenta
gestione delle risorse terrestri e idriche, al fine di garantire la
conservazione degli ecosistemi e della biodiversità esistenti;
b)
valorizzare le specifiche connotazioni vegetazionali e gli specifici caratteri
geomorfologici dei corpi costituenti l’area protetta, quali cascate, forre e
orridi;
c)
conservare il patrimonio forestale, anche attraverso il miglioramento dei
boschi esistenti e la ricostituzione di quelli degradati;
d)
valorizzare i biotopi, le formazioni geologiche e geomorfologiche e le risorse
paleontologiche che presentino rilevante valore storico, scientifico e
culturale;
e)
difendere la flora, la fauna, le associazioni vegetali e forestali, il
paesaggio naturale e il paesaggio antropizzato tradizionale, i valori scenici e
panoramici, gli equilibri ecologici e il patrimonio genetico, anche al fine di
migliorare la funzione produttiva e sociale dell’area protetta;
f)
disciplinare il corretto uso del territorio e la conoscenza della natura;
g)
favorire l’educazione ambientale dei cittadini;
h)
migliorare le condizioni di vita mediante la costruzione di infrastrutture al
fine di rendere maggiormente fruibile l’area protetta;
i)
incentivare le attività economiche imprenditoriali, in armonia con le finalità
della presente legge;
j)
concorrere allo sviluppo delle aree interne attraverso la realizzazione di
interventi capaci di incentivare e rendere più redditizie le attività agro-silvo-pastorali;
k)
difendere gli equilibri idraulici e idrogeologici attraverso interventi idonei
alla difesa del territorio e alla sistemazione dei bacini, al fine di contenere
il pericolo di dissesti idrogeologici;
l)
salvaguardare e valorizzare il sistema di beni e le opere di carattere storico
che connotano i diversi ambiti territoriali costituenti la Riserva, quale
espressione culturale dei rapporti storicamente consolidati tra uomo e
territorio;
m)
riqualificare le situazioni di degrado ambientale e paesaggistico in coerenza
con le finalità di salvaguardia e tutela sopraindicate.
3.
Gli obiettivi indicati al comma 2 sono attuati attraverso le seguenti azioni:
a)
conservazione e miglioramento degli ecosistemi attraverso il controllo dei
fattori inquinanti;
b)
tutela, conservazione e valorizzazione delle caratteristiche naturali,
ambientali, di valenza paleontologica, archeologica, storica, architettonica e
culturale dell'area protetta, anche mediante interventi di ricostituzione di
ambiti naturali e in funzione dell'uso sociale di tali valori;
c)
promozione, incentivazione e valorizzazione delle attività agro-silvo-pastorali, in coerenza con la destinazione d'uso, e,
in generale, delle attività economiche tradizionali e legate all'utilizzazione
ecosostenibile delle risorse;
d)
miglioramento delle condizioni idrobiologiche dei corpi idrici ricadenti
nell’area protetta, al fine di salvaguardarne i popolamenti ittici e macrobentonici;
e)
ripristino delle forme d'uso del territorio e delle azioni di sviluppo capaci
di assicurare il mantenimento degli assetti ambientali e paesaggistici,
attraverso tecniche costruttive tradizionali che hanno caratterizzato la
formazione e l'evoluzione del paesaggio e del territorio, concorrendo a
eliminare le cause di inquinamento e di degrado;
f)
valorizzazione della Riserva come laboratorio di sostenibilità e luogo di
sperimentazione permanente di nuovi rapporti tra uomo e natura in senso
scientifico, educativo, formativo, culturale, economico e sociale, al fine di
consolidare e sviluppare l'economia dei luoghi, arrestare lo spopolamento delle
aree interne, nonché promuovere i valori naturali e paesaggistici;
g)
salvaguardia dei valori degli ambienti antropici costruiti, attraverso la
conservazione e risanamento del sistema insediativo storico, quali centri
storici, edifici e manufatti di valore storico e artistico, della viabilità
storica, del sistema idraulico, del sistema produttivo agricolo tradizionale,
del paesaggio nel rispetto delle caratteristiche naturali, paesistiche,
antropologiche, storiche e culturali locali;
h)
integrazione tra uomo e ambiente naturale, mediante l'applicazione di metodi di
gestione o di restauro ambientale, attraverso la salvaguardia dei valori
antropologici e archeologici e la promozione di uno sviluppo ordinato delle
altre attività produttive, degli insediamenti umani e dei servizi nell'area del
parco e in quelle d'influenza socio-economica;
i)
valorizzazione delle risorse ambientali naturali e antropiche, compatibilmente
con gli obiettivi di salvaguardia, al fine di promuovere uno sviluppo economico
sostenibile e contribuire alla promozione e alla crescita di attività
ricreative e turistiche compatibili;
j)
promozione di attività di educazione, di formazione e di ricerca scientifica
anche interdisciplinare e di una politica attiva del tempo libero ricreativo,
sportivo e culturale, per il miglioramento della qualità della vita;
k)
valorizzazione e tutela di usi, costumi, consuetudini e attività tradizionali
delle popolazioni residenti sul territorio, nonché delle espressioni culturali
proprie e caratteristiche dell'identità delle comunità locali;
l)
promozione dell’utilizzo di sistemi energetici da fonti rinnovabili compatibili
con il sistema naturalistico e paesaggistico;
m)
promozione di iniziative volte a ridurre i fabbisogni energetici e a promuovere
l’uso razionale dell'energia;
n)
promozione della conoscenza scientifica dell'ecosistema con particolare
attenzione alle specie endemiche e rare, anche al fine di predisporre misure di
salvaguardia dell'ecosistema;
o)
adozione di sistemi volti a ridurre rifiuti e imballaggi, nonché a riciclare i
rifiuti di qualsiasi natura provenienti dalle aree perimetrali purché non
presentino fattori di rischio inquinanti per l'ecosistema;
p)
sviluppo della promozione turistica ecocompatibile;
q)
concorso alla realizzazione di piani e progetti di tutela ambientale
predisposti ai sensi del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in
materia ambientale);
r)
sostegno e promozione della fruizione turistica-ricreativa del territorio anche
attraverso lo sviluppo dell'agriturismo, dell'agricoltura biologica, dei
servizi e delle attività ricreative, compatibilmente con le caratteristiche
ambientali dei luoghi;
s)
valorizzazione delle risorse umane attraverso misure integrate che sviluppino
la valenza economica ed educativa delle aree protette.
Art.
4
(Confini)
1.
La Riserva è costituita da un ambito territoriale che gravita intorno
all’abitato di Verzino.
2.
I confini della Riserva sono riportati nell'allegata cartografia in scala
1:25000, che è parte integrante della presente legge, così come previsto
dall’articolo 33, comma 1, lettera b) della l.r.
22/2023.
Art.
5
(Obiettivi gestionali)
1.
Le finalità di cui all’articolo 3 si realizzano attraverso i seguenti obiettivi
gestionali:
a)
conservazione e miglioramento degli ecosistemi attraverso il controllo dei
fattori inquinanti;
b)
tutela, conservazione e valorizzazione delle caratteristiche naturali,
ambientali, di valenza paleontologica, geologica, geomorfologica, tettonica,
archeologica, storica, architettonica e culturale, anche mediante interventi di
ricostituzione di ambiti naturali e in funzione dell'uso sociale di tali
valori;
c)
promozione, incentivazione e valorizzazione delle attività agro-silvo-pastorali e delle attività economiche tradizionali
ecosostenibili;
d)
miglioramento e protezione delle condizioni idrobiologiche e idrauliche dei
corpi idrici, al fine di salvaguardarne i popolamenti ittici e macrobentonici (deflusso minimo vitale);
e)
recupero dei borghi antichi a elevata valenza storico-culturale anche
attraverso l’utilizzo delle tecniche costruttive tradizionali che hanno
caratterizzato la formazione e l'evoluzione del paesaggio e del territorio;
f)
valorizzazione dei valori del sistema antropico, attraverso la conservazione e
il risanamento del sistema insediativo storico, della viabilità storica, del
sistema idraulico, del sistema produttivo agricolo tradizionale, del paesaggio
nel rispetto delle caratteristiche naturali, paesistiche, geomorfologiche,
antropologiche, storiche e culturali locali;
g)
promozione di attività di educazione, formazione e di ricerca scientifica anche
interdisciplinare, e di una politica attiva del tempo libero ricreativo,
sportivo e culturale, per il miglioramento della qualità della vita;
h)
valorizzazione e tutela di usi, costumi, consuetudini e attività tradizionali
della popolazione residente sul territorio;
i)
promozione dell’utilizzo di sistemi energetici da fonti rinnovabili compatibili
con il sistema naturalistico e paesaggistico e di iniziative volte a ridurre i
fabbisogni energetici;
j)
promozione della conoscenza scientifica dell'ecosistema con particolare
attenzione alle specie endemiche e rare anche al fine di predisporre misure di
salvaguardia dell'ecosistema;
k)
adozione di sistemi volti a ridurre rifiuti e imballaggi, nonché a riciclare i
rifiuti di qualsiasi natura, provenienti dalle aree perimetrali, che non
presentino fattori di rischio inquinanti per l'ecosistema;
l)
sostegno e promozione della fruizione turistico-ricreativa ecocompatibile del
territorio anche attraverso lo sviluppo dell'agriturismo, del geoturismo, dell'agricoltura biologica, dei servizi e delle
attività ricreative.
Art.
6
(Ente gestore)
1.
La gestione della Riserva è affidata al comune di Verzino, che può avvalersi,
attraverso convenzioni, di associazioni ambientaliste operanti in Calabria,
secondo le indicazioni previste dall’articolo 33, comma 4, della l.r. 22/2023.
2.
Le modalità di controllo e coordinamento della gestione sono attuate secondo
quanto previsto dagli articoli 33 e 81 della l.r.
22/2023.
Art.
7
(Sede della Riserva e sistema informativo)
1.
La sede legale e operativa dell'Ente gestore viene individuata nel territorio
del comune di Verzino secondo quanto previsto dalla l.r.
22/2023.
2.
La sede legale è eco-compatibile e integrata architettonicamente con il
contesto naturalistico dell’area protetta ed è fruibile anche attraverso la
realizzazione di un osservatorio o museo naturalistico.
3.
L’Ente gestore predispone, entro novanta giorni dall'approvazione del
regolamento di cui all’articolo 8, un apposito sportello informativo fisico o
telematico e realizza un apposito portale web che include tutte le informazioni
aggiuntive idonee al raggiungimento delle finalità di cui all’articolo 3.
Art.
8
(Regolamento della Riserva)
1.
Il regolamento della Riserva è redatto dall'Ente gestore, ai sensi degli
articoli 35 e 36 della l.r. 22/2023, e disciplina
l'esercizio delle attività consentite entro il territorio della Riserva.
2.
Il regolamento tiene conto delle finalità della Riserva di cui all'articolo 3,
comma 2, e delle indicazioni di tutela predisposte nella presente legge.
3.
Nelle aree della Riserva si applicano in ogni caso i divieti di cui alla l.r. 22/2023.
Art.
9
(Misure transitorie e di salvaguardia)
1.
L’Ente gestore, fino alla data di entrata in vigore del regolamento di cui
all’articolo 8, adotta le misure necessarie per salvaguardare le
caratteristiche naturali degli habitat e proteggere le specie animali e
vegetali presenti, nonché per mantenere i caratteri paesaggistici che
contraddistinguono l’area.
2.
Le misure di salvaguardia che l’Ente gestore adotta, nel rispetto di quanto
previsto dalla lettera c) del comma 1 dell’articolo 33 della l.r. 22/2023, sono le seguenti:
a)
vietare le attività non consentite nelle riserve naturali statali di cui
all’articolo 17, comma 2, della l. 394/1991;
b)
promuovere attività educative, di sensibilizzazione e promozione delle
componenti naturali e culturali;
c)
effettuare attività di vigilanza e controllo;
d)
salvaguardare specie e habitat presenti nell’area anche con attività di
monitoraggio e controllo;
e)
incentivare la tutela di specie e habitat di particolare valenza naturalistica
mediante studi e attività particolareggiati;
f)
creare la tabellazione di massima in grado di fornire informazioni specifiche
di carattere scientifico, normativo, gestionale e topografico, per accrescere
la conoscenza e la consapevolezza dell’importanza dell’area protetta;
g)
realizzare attività per la tutela, la conoscenza e la divulgazione delle
peculiarità archeologiche, delle architetture storiche e delle tradizioni
culturali;
h)
concordare e gestire, ai fini della salvaguardia dell’area, attività e
iniziative che non arrechino pregiudizio alle esigenze di conservazione e, più
in generale, alle finalità della Riserva;
i)
favorire attività di ascolto e confronto attraverso processi partecipati.
3.
Le misure di salvaguardia sono adottate dall’Ente gestore entro 30 giorni
dall’istituzione della Riserva e sono comunicate, entro tale termine, al
dipartimento competente della Regione Calabria.
Art.
10
(Tabellazione della Riserva)
1.
I confini della Riserva sono delimitati da idonee tabelle, collocate entro sei
mesi dall’istituzione in modo visibile lungo il perimetro dell'area e mantenute
in buono stato di conservazione e di leggibilità, recanti la scritta: Regione
Calabria – Riserva naturale regionale del Vitravo e
delle grotte rupestri di Verzino.
Art.
11
(Norma finanziaria)
1.
Gli oneri derivanti dalla presente legge sono a carico dell’Ente gestore.
2.
La Regione Calabria sostiene gli interventi e le attività previste annualmente
ai sensi dell’articolo 5, unicamente attraverso l’erogazione di un contributo
annuale a favore dell’Ente gestore, compatibilmente alle risorse disponibili
nel bilancio regionale.
3.
Per ciascuna delle annualità 2025, 2026 e 2027, il contributo di cui
all’articolo 5, determinato nel limite massimo di 7.000,00 euro annui, trova
copertura con la riduzione dello stanziamento disponibile al Programma U.20.03
dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027, che presenta la
necessaria disponibilità e viene ridotto del medesimo importo.
4.
Le somme indicate nel comma 3 sono contestualmente allocate alla Missione 09,
Programma 05 (U.09.05) dello stato di previsione della spesa del bilancio di
previsione 2025-2027, destinate alla gestione dei Parchi naturali regionali e
delle Riserve naturali regionali.
5.
Per gli esercizi successivi all’anno 2027, alla copertura degli oneri si
provvede, nei limiti delle risorse disponibili, in sede di approvazione del
bilancio di previsione.
6.
La Giunta è autorizzata ad apportare le necessarie modifiche allo stato di
previsione della spesa di bilancio di previsione 2025-2027.
7.
Il contributo di cui al comma 2 e ai sensi dell’articolo 5, viene corrisposto
previa rendicontazione da parte dell’Ente gestore, corredata dalla
documentazione comprovante la spesa sostenuta e gli obiettivi raggiunti.
Art.
1
(Istituzione della Riserva naturale regionale
di Trinchise)
1.
La Regione Calabria, nel rispetto della Costituzione italiana e della normativa
dell'Unione europea in materia ambientale e di sviluppo durevole e sostenibile
nonché della lettera r dell'articolo 2 della legge regionale 19 ottobre 2004,
n. 25 (Statuto della Regione Calabria), in attuazione della legge 6 dicembre
1991, n. 394 (Legge-quadro sulle aree protette) e della legge regionale 24
maggio 2023, n. 22 (Norme in materia di aree protette e sistema regionale della
biodiversità), istituisce nella Provincia di Catanzaro la Riserva naturale
regionale di Trinchise, di seguito denominata
Riserva.
Art.
2
(Finalità)
1.
La Regione riconosce gli habitat naturali quali strutture fondamentali della
morfologia del paesaggio regionale e riferimento prioritario per la costruzione
della rete ecologica regionale, garantisce e promuove la conservazione e la
valorizzazione del suo patrimonio naturale, costituito da formazioni fisiche,
biologiche, geologiche e geomorfologiche, che, assieme agli elementi antropici
a esse connessi, compongono, nella loro dinamica interazione, un bene primario
costituzionalmente garantito. Cura, inoltre, la gestione sostenibile delle
risorse ambientali, il rispetto delle relative condizioni di equilibrio
naturale, la conservazione di tutte le specie animali e vegetali e dei loro
patrimoni genetici, in attuazione dell’articolo 1 della l.r.
22/2023.
2.
La Riserva è istituita in attuazione delle finalità indicate dal comma 3
dell’articolo 1 della l. 394/1991 e anche dei seguenti scopi:
a)
la conservazione e la riqualificazione delle caratteristiche naturali e
paesaggistiche dell’area, al fine di garantire il mantenimento in uno stato di
conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat contemplati negli
allegati alle direttive 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
30 novembre 2009, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, e
92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli
habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, secondo
le disposizioni attuative del decreto del Presidente della Repubblica 8
settembre 1997, n. 357 (Regolamento relativo all’attuazione della direttiva
92/43/CEE);
b)
la fruibilità dell’ambiente, nel rispetto delle caratteristiche delle biocenosi
presenti e delle specificità culturali, archeologiche, storiche e
architettoniche;
c)
la salvaguardia dell’ambiente naturale, la riqualificazione ambientale e la
rinaturalizzazione degli spazi degradati;
d)
la promozione e regolamentazione di attività antropiche compatibili che, nel
rispetto delle finalità delle Riserva, possano favorire un corretto rapporto
tra uomo e ambiente;
e)
la formazione e la diffusione della cultura del rispetto, l’educazione all’uso
razionale delle risorse naturali, l’educazione ambientale e l’adozione di
abitudini sostenibili;
f)
la promozione di azioni che favoriscano la corretta gestione del territorio,
anche nella costruzione e recupero di opere e manufatti, incentivando
l’utilizzo di tecniche costruttive tradizionali e assicurando il mantenimento
degli assetti ambientali, architettonici e paesaggistici;
g)
la valorizzazione del paesaggio naturale, dei biotopi, dei monumenti naturali,
delle formazioni geologiche, geomorfologiche e paleontologiche, dei vascenici e panoramici, degli equilibri ecologici, del
patrimonio biogenetico, del patrimonio archeologico e del patrimonio culturale
identitario della comunità locale;
h)
l’accessibilità a beni e servizi, nella sua espressione più ampia, a persone
con disabilità, anche attraverso percorsi e strutture idonee;
i)
il coordinamento e la più ampia partecipazione degli enti locali, delle forze
sociali e del terzo settore.
Art.
3
(Obiettivi gestionali)
1.
Le finalità di cui all’articolo 2 si realizzano attraverso i seguenti obiettivi
gestionali:
a)
attività di ricerca scientifica dedicata allo studio della biodiversità, al
monitoraggio di specie e habitat e all’evolversi dell’ambiente e delle comunità
viventi;
b)
interventi e azioni di recupero e di valorizzazione degli habitat e delle
specie di interesse conservazionistico;
c)
visite guidate;
d)
realizzazione di programmi di informazione, formazione e educazione, in
particolare attraverso lo sviluppo di progetti di educazione ambientale rivolti
al mondo scolastico, alla cittadinanza, nonché alle fasce deboli o
svantaggiate;
e)
organizzazione di giornate di sensibilizzazione, valorizzazione, conoscenza e
promozione della Riserva, tramite attività partecipate;
f)
scambi culturali con soggetti diversi come enti, associazioni, mondo
accademico, scuole e soggetti privati;
g)
attività di studio e ricerca sugli aspetti storici, archeologici,
architettonici, produttivi tradizionali e paesaggistici dell’area, quale
espressione culturale dei rapporti storicamente consolidati tra uomo e
territorio;
h)
potenziamento e miglioramento delle strutture di accoglienza e di quelle
adibite ad attività educative e culturali;
i)
progettazione e realizzazione di percorsi diversificati per una adeguata e
rispettosa fruizione della Riserva;
j)
progettazione e realizzazione di spazi e percorsi accessibili rivolti a persone
con difficoltà motorie e disabilità;
k)
valorizzazione di usi, costumi, consuetudini e attività tradizionali delle
popolazioni residenti sul territorio, nonché delle espressioni culturali
proprie e caratteristiche dell’identità delle comunità locali;
l)
promozione di iniziative volte a ridurre i fabbisogni energetici e a promuovere
l’uso razionale dell’energia anche attraverso l’utilizzo di sistemi energetici
provenienti da fonti rinnovabili compatibili con il sistema naturalistico e
paesaggistico;
m)
promozione e sostegno alla fruizione turistica-ricreativa del territorio
attraverso lo sviluppo di forme di turismo ecosostenibile, dell’agriturismo,
dell’agricoltura biologica, dei servizi e delle attività ricreative,
compatibilmente con le caratteristiche ambientali dei luoghi;
n) promozione delle attività
economiche e imprenditoriali, in armonia con le finalità della presente legge.
Art. 4
(Confini)
1.
La Riserva è costituita da un solo corpo.
2.
Confina a sud ovest con il fiume Simeri, a nord con la ex statale 109, a sud
est con il torrente Marviano, a sud con le confluenze
del fiume Simeri, il territorio di Sellia e il torrente Marviano
con confine nel comune di Zagarise.
3.
I confini della Riserva sono riportati nell’allegata cartografia in scala 1:25.000 che è parte integrante della presente legge e le
zone a diversa classificazione, così come previsto dalla l.r.
22/2023, sono puntualmente indicate nella stessa cartografia.
Art.
5
(Gestione della Riserva)
1.La
gestione della Riserva è affidata all’Ente gestore costituito dal Comune di
Magisano, ai sensi dell’articolo 33, comma 3, della l.r.
22/2023.
2.
La sede legale e operativa dell'Ente gestore è individuata all’interno del
Comune di Magisano.
3.
L’Ente gestore garantisce, nel rispetto dell’articolo 42 della l.r. 22/2023, la partecipazione attiva dei cittadini, delle
associazioni, di altri enti locali e dei rappresentanti delle istituzioni
scolastiche e delle università che intendono aderire e offrire, in modo
volontario, il loro supporto alla gestione della Riserva. Le forme e modalità
di partecipazione sono definite dal Regolamento di cui all’articolo 6.
4.
Al fine di rafforzare ed implementare la partecipazione, in attuazione
dell’articolo 33, comma 4, e dell’articolo 74, comma 4, della l.r. 22/2023, viene costituito il Tavolo di partecipazione
attiva, disciplinato nel Regolamento di cui all’articolo 6.
Art.
6
(Regolamento della Riserva)
1.
L’Ente gestore propone il Regolamento della Riserva, nel rispetto delle
prescrizioni di cui all’articolo 34 della l.r.
22/2023 e dei criteri indicati dall’articolo 35 della stessa legge. Il
Regolamento disciplina:
a)
l’organizzazione generale del territorio;
b)
l'esercizio delle attività consentite nella Riserva e di quelle di competenza
dell’organo gestore;
c)
le attività, i prodotti e i servizi concessi a terzi, il rilascio degli atti
autorizzativi nonché il rilascio dei nulla osta, nel rispetto delle normative
vigenti in materia;
d)
i divieti e le deroghe in attuazione della normativa regionale e statale;
e)
il diritto all’uso del nome e dell’emblema della Riserva;
f)
le sanzioni, in attuazione di quanto previsto dal Titolo V della l.r. 22/2023
2.
Il Regolamento contiene, altresì:
a)
la perimetrazione definitiva dell’area della Riserva e la sua zonizzazione
interna; nella cartografia allegata al Regolamento risultano evidenziati i
confini dell’area di Riserva, e della eventuale zonizzazione interna;
b)
il programma delle specifiche misure di conservazione;
c)
gli habitat di interesse conservazionistico;
d)
la disciplina delle aree contigue alla Riserva nel rispetto dell’articolo 39
della l.r. 22/2023;
e)
la fruizione delle aree protette, secondo le modalità previste dall’articolo 40
della l.r. 22/2023;
f)
appositi strumenti pianificatori e programmatori per migliorare la gestione
dell’area.
3.
Il Regolamento, infine, nel rispetto dell’articolo 42 del l.r.
22/2023, stabilisce e disciplina le forme e le modalità di partecipazione
attiva degli enti locali, delle associazioni, dei cittadini e dei
rappresentanti delle istituzioni scolastiche e delle università. A tal fine,
individua gli strumenti partecipativi più idonei tra cui il Tavolo di
partecipazione attiva e ne disciplina la costituzione, le finalità e i compiti.
4.
Il Regolamento viene approvato nel rispetto del procedimento di cui
all’articolo 36 della l.r. 22/2023.
Art.
7
(Programma triennale per la valorizzazione
della Riserva)
1.
L’Ente gestore adotta ogni tre anni, entro il 31 gennaio, previo parere non
vincolante del Tavolo di partecipazione attiva e degli enti pubblici
interessati, da trasmettere entro sessanta giorni dalla richiesta, un programma
triennale, che costituisce lo strumento gestionale finalizzato a definire gli
interventi e le azioni da attuare per la valorizzazione della Riserva nonché le
iniziative e gli interventi indicati dall’articolo 42 della l.r.
22/2023.
2.
Il programma triennale può essere modificato annualmente, nel rispetto della
procedura di cui al comma 1.
Art.
8
(Programma annuale d’interventi)
1.
Nel rispetto delle finalità della presente legge e in coerenza con il programma
triennale di cui all’articolo 7, entro il mese di ottobre di ogni anno, l'Ente
gestore della Riserva predispone e adotta un Programma d’interventi, previo
parere non vincolante del Tavolo di partecipazione attiva e degli enti pubblici
interessati da trasmettere entro trenta giorni dalla richiesta, contenente le
misure programmate e necessarie da realizzare nell’anno successivo corredato
dalla corrispondente previsione di spesa.
Art.
9
(Attività di controllo e vigilanza sulla
gestione)
1.
L’attività di controllo e vigilanza sulla gestione della Riserva viene
esercitata dalle competenti strutture regionali.
2.
A tal fine, l’Ente gestore, entro il 31 dicembre di ogni anno, in attuazione
dell’articolo 33, comma 6, della l.r. 22/2023,
trasmette alla Giunta regionale una relazione descrittiva sulle attività
svolte, che contiene nello specifico:
a)
lo stato di attuazione delle attività programmate e di quelle realizzate;
b)
i motivi del mancato raggiungimento degli obiettivi previsti nei programmi di
cui agli articoli 7 e 8;
c)
la rendicontazione dell’attività contabile annuale, nel rispetto della
normativa in materia di tracciabilità dei pagamenti.
3. Nel caso di grave e
reiterata inadempienza dell’Ente gestore, la Regione Calabria, previa diffida,
esercita il potere sostitutivo o di revoca nei confronti del soggetto
inadempiente.
Art. 10
(Tabellazione)
1.
I confini della Riserva sono delimitati da apposite tabelle collocate in modo
visibile lungo il perimetro dell'area e mantenute in buono stato di
conservazione e di leggibilità recanti, tra l’altro, la seguente indicazione:
“Regione Calabria - Riserva Naturale Regionale” con l’emblema della Riserva
adottato dalla Giunta regionale.
Art.
11
(Prescrizioni e divieti)
1.
Le attività vietate nella Riserva sono disciplinate nel Regolamento di cui
all’articolo 6, nel rispetto dei divieti previsti dall’articolo 11, comma 3,
della l. 394/1991 e dall’articolo 34 della l.r.
22/2023.
2.
Il Regolamento contiene altresì l’elenco delle attività ammesse ai sensi del
comma 3 dell’articolo 34 della l.r. 22/2023.
Art.
12
(Misure transitorie e di salvaguardia)
1.
L’Ente gestore, fino alla data di entrata in vigore del Regolamento di cui
all’articolo 6, adotta le misure necessarie per salvaguardare le
caratteristiche naturali degli habitat e proteggere le specie animali e
vegetali presenti, nonché per mantenere i caratteri paesaggistici che
contraddistinguono l’area.
2.
Le misure di salvaguardia che l’Ente gestore adotta, nel rispetto di quanto
previsto dall’articolo 33, comma 1, lettera c), della l.r.
22/2023, sono le seguenti:
a)
vietare le attività non consentite nelle riserve naturali statali di cui
all’articolo 17, comma 2, della l. 394/1991 nonché quelle di seguito indicate:
1)
l’attività venatoria e l’apertura di cave, miniere e impianti di recupero e
smaltimento dei rifiuti;
2)
l’esecuzione di opere di trasformazione del territorio;
3)
le attività e le opere che possono compromettere la salvaguardia del paesaggio
e degli ambienti naturali;
4)
la cattura, l'uccisione, il danneggiamento e il disturbo delle specie animali;
5)
la raccolta e il danneggiamento delle specie vegetali;
6)
l'introduzione di specie aliene o estranee, vegetali o animali nonché di armi
da parte di privati;
7)
le attività che arrecano disturbo o danneggiano la fauna;
b)
promuovere attività educative, di sensibilizzazione e promozione delle
componenti naturali e culturali;
c)
effettuare attività di vigilanza e controllo;
d)
valorizzare specie e habitat presenti nell’area anche con attività di
monitoraggio e controllo;
e)
incentivare la valorizzazione di specie e habitat di particolare valenza
naturalistica mediante studi e attività particolareggiati;
f)
creare la tabellazione di massima in grado di fornire informazioni specifiche
di carattere scientifico, normativo, gestionale e topografico, per accrescere
la conoscenza e consapevolezza dell’importanza della Riserva;
g)
realizzare attività per la valorizzazione, la conoscenza e la divulgazione
delle peculiarità archeologiche, delle architetture storiche e delle tradizioni
culturali;
h)
concordare e gestire, ai fini della valorizzazione dell’area, attività e
iniziative che non arrechino pregiudizio alle esigenze di conservazione e, più
in generale, alle finalità della Riserva;
i)
favorire attività di ascolto e confronto attraverso processi partecipati e
l’organizzazione del Tavolo di partecipazione attiva.
3.
Le misure di salvaguardia sono adottate dall’Ente gestore entro trenta giorni
dall’istituzione della Riserva e sono comunicate, entro tale termine, al
dipartimento competente della Regione Calabria.
Art.
13
(Norma finanziaria)
1.
Gli oneri derivanti dalla presente legge sono a carico dell’Ente gestore.
2.
La Regione Calabria sostiene gli interventi e le attività previste annualmente
ai sensi dell’articolo 3, unicamente attraverso l’erogazione di un contributo
annuale a favore dell’Ente gestore, compatibilmente alle risorse disponibili
nel bilancio regionale.
3.
Per ciascuna delle annualità 2025, 2026 e 2027, il contributo di cui all’art.
3, determinato nel limite massimo di 7.000,00 euro annui, trova copertura con
la riduzione dello stanziamento disponibile al Programma U.20.03 dello stato di
previsione della spesa del bilancio 2025 - 2027, che presenta la necessaria
disponibilità e viene ridotto del medesimo importo.
4.
Le somme indicate nel comma 3 sono contestualmente allocate alla Missione 09,
Programma 05 (U.09.05) dello stato di previsione della spesa del bilancio di
previsione 2025-2027, destinate alla gestione dei Parchi naturali regionali e
delle Riserve naturali regionali.
5.
Il contributo di cui ai precedenti commi è corrisposto previa rendicontazione
da parte dell’Ente gestore, corredata dalla documentazione comprovante la spesa
sostenuta e gli obiettivi raggiunti.
6.
Per gli esercizi successivi all’anno 2027, alla copertura degli oneri si
provvede, nei limiti delle risorse disponibili, in sede di approvazione del
bilancio di previsione.
7.
La Giunta è autorizzata ad apportare le necessarie modifiche allo stato di
previsione della spesa di bilancio di previsione 2025-2027.
Art.
1
(Istituzione)
1.
La Regione Calabria, in attuazione dell'articolo 2, comma 2, lettera r), dello
Statuto regionale e dell’articolo 33 della legge regionale 22 maggio 2023, n.
22 (Norme in materia di aree protette e sistema regionale della biodiversità),
al fine di garantire il mantenimento in uno stato di conservazione
soddisfacente delle specie, delle formazioni ed emergenze geologiche e
geomorfologiche di interesse scientifico e didattico e degli habitat
contemplati negli allegati alla direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 30 novembre 2009, concernente la conservazione degli uccelli
selvatici, e alla direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992,
relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora
e della fauna selvatiche, secondo le disposizioni del decreto del Presidente
della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 (Regolamento recante attuazione della
direttiva 92/43/CEE), istituisce la Riserva naturale regionale denominata “Dune
di Giovino”, (da ora in avanti: Riserva).
2.
La Riserva, in conformità all’articolo 5 della l.r.
22/2023 è classificata come Riserva naturale regionale, il cui regime di
conservazione e utilizzazione è quello di riserva naturale guidata e i confini
sono graficamente individuati nell’allegata cartografia che è parte integrante
della presente legge.
Art.
2
(Finalità)
1.
La Regione riconosce il valore degli habitat naturali e istituisce la Riserva,
allo scopo di tutelare un ecosistema dunale di interesse collettivo unico nel
suo genere.
2.
La valorizzazione e la riqualificazione paesaggistica della Riserva sono volte,
pertanto, al perseguimento delle seguenti finalità:
a)
la garanzia e la promozione della conservazione delle specie di flora e fauna,
delle associazioni vegetali e forestali, di biotopi, di valori scenici e
panoramici, di processi naturali;
b)
la garanzia della salvaguardia della biodiversità e dell’equilibrio complessivo
del territorio attraverso metodi di gestione o di restauro ambientale idonei a
realizzare un’integrazione tra uomo e ambiente naturale;
c)
la fruizione eco-turistica, culturale e ricreativa attraverso attività da
realizzare in forme compatibili con la difesa della natura e del paesaggio;
d)
la promozione della conoscenza scientifica attraverso attività di educazione
ambientale e di sviluppo sostenibile in collaborazione con le Istituzioni
scolastiche di ogni ordine e grado;
e)
la difesa e la ricostituzione degli equilibri idraulici, idrogeologici e ecologici;
f)
la disciplina del corretto uso del territorio e la conoscenza della natura.
Art.
3
(Confini)
1.
La Riserva è costituita nell’ambito territoriale del Comune di Catanzaro,
occupa un’area di circa 12 ettari ed è delimitata:
a)
in direzione SW-NE tra il canalone di Giovino e l’asta del Torrente Castaci;
b)
in direzione NW-SE tra il limite N della particella medesima e la linea di
costa.
2.
I confini della riserva naturale sono riportati nella cartografia in scala 1:
5.000 (allegati A-B-C) allegata alla presente legge, che ne costituisce parte
integrante e sostanziale.
Art.
4
(Ente gestore)
1.
La gestione della Riserva è demandata al Comune di Catanzaro, secondo le
indicazioni previste dall’articolo 33 della l.r.
22/2023, che può avvalersi, ai sensi dell’articolo 33, comma 4, della l.r. 22/2023, della collaborazione, previa stipula di
adeguata convezione, di associazioni ambientaliste operanti in Calabria e
riconosciute dal competente ministero e di associazioni e cooperative
particolarmente qualificate in materia.
2.
Le modalità di controllo e coordinamento della gestione sono attuate secondo
quanto previsto dall’articolo 33 della l.r. 22/2023.
3.
L’Ente gestore, ai sensi dell’articolo 33, comma 6, della l.r.
22/2023, entro il 31 dicembre di ogni anno, presenta al dipartimento competente
in materia una relazione dettagliata sulle attività svolte.
Art.
5
(Obiettivi gestionali)
1.
Le finalità di cui all’articolo 2, comma 2, si realizzano attraverso i seguenti
obiettivi gestionali:
a)
valorizzazione e conservazione degli ecosistemi e degli habitat naturali
attraverso il controllo dei fattori inquinanti;
b)
salvaguardia, conservazione e valorizzazione delle caratteristiche naturali,
ambientali attraverso interventi di ricostruzione di ambiti naturali e in
funzione dell’uso sociale di tali valori;
c)
promozione della conoscenza scientifica dell’ecosistema con particolare
attenzione alle specie endemiche e rare al fine di predisporre misure di
salvaguardia;
d)
promozione di attività di educazione ambientale, di formazione e di ricerca
scientifica;
e)
promozione di uno sviluppo ecosostenibile e di una politica attiva del tempo
libero ricreativo, sportivo e culturale, per il miglioramento della qualità
della vita;
f)
adozione di sistemi volti a ridurre rifiuti e imballaggi, nonché a riciclare i
rifiuti di qualsiasi natura;
g)
sostegno e promozione di attività turistico-ricreativa, compatibile con le
caratteristiche ambientali dei luoghi.
Art.
6
(Sede della Riserva e sistema informativo)
1.
La sede legale e operativa dell’Ente gestore viene individuata nel territorio
del Comune di Catanzaro secondo quanto previsto dalla l.r.
22/2023.
2.
La sede legale è eco-compatibile e integrata architettonicamente con il
contesto naturalistico dell’area protetta ed è fruibile anche attraverso la
realizzazione di un osservatorio o museo naturalistico.
3.
L’Ente gestore predispone, entro novanta giorni dall’approvazione del
regolamento di cui all’articolo 8, un apposito sportello informativo fisico o
telematico e realizza un apposito portale web nel rispetto delle normative
vigenti su trasparenza, privacy ed accessibilità, che include tutte le
informazioni aggiuntive idonee al raggiungimento delle finalità di cui
all’articolo 2.
4.
L'ente di gestione, entro e non oltre ventiquattro mesi dall’entrata in vigore
del regolamento di cui all’articolo 8, predispone una guida turistica
naturalistica della Riserva da destinare a campagne di sensibilizzazione volte
a perseguire le finalità di cui all'articolo 2.
Art.
7
(Tabellazione della Riserva)
1.
I confini dell’area protetta sono delimitati da idonee tabelle, collocate,
entro sei mesi dall’istituzione della Riserva, in modo visibile lungo tutto il
perimetro dell’area e mantenute in buono stato di conservazione e di
leggibilità, recanti la scritta: “Riserva naturale regionale Dune di Giovino” e
l’emblema di cui all’articolo 44 della l.r. 22/2023.
Art.
8
(Regolamento della Riserva)
1.
L’Ente gestore, in collaborazione con il settore regionale competente in
materia di parchi e aree protette, elabora il regolamento della riserva secondo
i dettami degli articoli 35 e 36 della l.r. 22/2023,
finalizzato a garantire l’esercizio delle attività consentite entro il
territorio della Riserva naturale, le attività disciplinate dall’organo
gestore, i prodotti e i servizi concessi a terzi, il diritto all’uso del nome e
dell’emblema della riserva, il raggiungimento degli obiettivi di conservazione
degli habitat e delle specie che caratterizzano il sito, nell’ambito di un uso
sostenibile delle risorse, nonché i divieti e le sanzioni, nel rispetto della
normativa vigente in materia.
2.
Il regolamento tiene conto delle finalità della Riserva di cui all’articolo 2,
comma 2, e delle indicazioni di tutela predisposte dalla presente legge.
3.
Nell’area della Riserva si applicano in ogni caso i divieti di cui alla l.r. 22/2023.
Art.
9
(Misure transitorie e di salvaguardia)
1.
L’Ente gestore, fino alla data di entrata in vigore del regolamento di cui
all’articolo 8, adotta le misure necessarie per salvaguardare le
caratteristiche naturali degli habitat e proteggere le specie animali e
vegetali presenti, nonché per mantenere i caratteri paesaggistici che
contraddistinguono l’area.
2.
Le misure di salvaguardia che l’Ente gestore adotta, nel rispetto di quanto
previsto dall’articolo 33, comma 1, lettera c), della l.r.
22/2023, sono le seguenti:
a)
vietare le attività non consentite nelle riserve naturali statali di cui
all’articolo 17, comma 2, della legge 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge - quadro
sulle aree protette);
b)
promuovere attività educative, di sensibilizzazione e promozione delle
componenti naturali e culturali;
c)
effettuare attività di vigilanza e controllo;
d)
salvaguardare specie e habitat presenti nell’area anche con attività di
monitoraggio e controllo;
e)
incentivare la valorizzazione di specie e habitat di particolare valenza
naturalistica mediante studi e attività particolareggiati;
f)
creare la tabellazione di massima in grado di fornire informazioni specifiche
di carattere scientifico, normativo, gestionale e topografico, per accrescere
la conoscenza e la consapevolezza dell’importanza dell’area protetta;
g)
realizzare attività per la valorizzazione, la conoscenza e la divulgazione
delle peculiarità archeologiche, delle architetture storiche e delle tradizioni
culturali;
h)
concordare e gestire, ai fini della salvaguardia dell’area, attività e
iniziative che non arrechino pregiudizio alle esigenze di conservazione e, più
in generale, alle finalità della Riserva;
i)
favorire attività di ascolto e confronto attraverso processi partecipati.
3.
Le misure di salvaguardia sono adottate dall’Ente gestore entro 30 giorni
dall’istituzione della Riserva e sono comunicate, entro tale termine, al
dipartimento competente della Regione Calabria.
Art.
10
(Norma Finanziaria)
1.
Gli oneri derivanti dalla presente legge sono a carico dell’Ente gestore.
2.
La Regione Calabria sostiene gli interventi e le attività previste annualmente,
ai sensi dell’articolo 5, unicamente attraverso l’erogazione di un contributo
annuale a favore dell’Ente gestore, compatibilmente alle risorse disponibili
nel bilancio regionale.
3.
Per ciascuna delle annualità 2025, 2026 e 2027, il contributo di cui
all’articolo 5, determinato nel limite massimo di 7.000,00 euro annui, trova
copertura con la riduzione dello stanziamento disponibile al Programma U.20.03
dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027, che presenta la
necessaria disponibilità e viene ridotto del medesimo importo.
4.
Le somme indicate nel comma 3 sono contestualmente allocate alla Missione 09,
Programma 05 (U.09.05) dello stato di previsione della spesa del bilancio di
previsione 2025-2027, destinate alla gestione dei Parchi naturali regionali e
delle Riserve naturali regionali.
5.
Per gli esercizi successivi all’anno 2027, alla copertura degli oneri si
provvede, nei limiti delle risorse disponibili, in sede di approvazione del
bilancio di previsione.
6.
La Giunta è autorizzata ad apportare le necessarie modifiche allo stato di
previsione della spesa di bilancio di previsione 2025-2027.
7.
Il contributo di cui al comma 2 e ai sensi dell’articolo 5, viene corrisposto
previa rendicontazione da parte dell’Ente gestore, corredata dalla
documentazione comprovante la spesa sostenuta e gli obiettivi raggiunti.
Art.
1
(Modifica dell’articolo 4 della l.r. 18/2007)
1.
Al comma 1 dell’articolo 4 della legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme
in materia di usi civici), dopo le parole “Commissione consiliare,” sono
inserite le seguenti: “, che esprime parere vincolante,”.
Art.
2
(Modifica dell’articolo 13 della l.r. 18/2007)
1.
Al comma 7 dell’articolo 13 della l.r. 18/2007, dopo
le parole “e i privati” sono inserite le seguenti: “, questi ultimi in via
facoltativa,”.
Art.
3
(Modifiche dell’articolo 14-bis della l.r. 18/2007)
1.
L’articolo 14-bis della l.r. 18/2007 è così
modificato:
a)
nel comma 1 e nel primo periodo del comma 2, dopo le parole “cittadini privati”
sono inserite le seguenti: “componenti della comunità”;
b)
nel secondo periodo del comma 2, la parola “esclusivamente” è sostituita dalla
seguente: “prevalentemente”;
c)
dopo il comma 3 è aggiunto il seguente comma: “4. Le operazioni di cui al
presente articolo sono svolte dai Comuni interessati nei soli casi di assenza
degli enti esponenziali delle collettività titolari dei diritti di uso civico e
della proprietà collettiva.”.
Art.
4
(Abrogazione dell’articolo 14-ter della l.r. 18/2007)
1.
L’articolo 14-ter della l.r. 18/2007 è abrogato.
Art.
5
(Clausola di invarianza degli oneri
finanziari)
1.
Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a
carico del bilancio regionale.
Art.
6
(Entrata in vigore)
1.
La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria (BURC).
Il
Consiglio regionale della Calabria
premesso
che:
-
Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore (485 ca. - 580 ca.), uno dei massimi
intellettuali della Tarda Antichità, fu ministro di Teodorico, statista,
diplomatico, scrittore e fondatore del celebre “monasterium
Vivariense sive Castellense” nella sua terra natia di Scolacium
(l’area tra Stalettì e Squillace), in Calabria;
-
l’opera di Cassiodoro Senatore, capace di coniugare la sapienza classica con la
spiritualità cristiana, ha avuto un’influenza determinante nella trasmissione
del sapere durante il Medioevo europeo;
-
la figura di Cassiodoro Senatore è oggi riconosciuta dalla comunità
scientifica, economica e religiosa internazionale come marcatore identitaria
fondamentale della Calabria e attrattore culturale imprescindibile, capace di
restituire centralità alla Regione all’interno dei grandi circuiti del turismo
culturale, religioso, eno-gastronomico e del dibattito accademico;
- è
attualmente in corso presso la Santa Sede il processo di beatificazione di
Cassiodoro Senatore, sostenuto da importanti documentazioni storiche e dalle
nuove acquisizioni archeologiche e scientifiche del Vivarium
Project, che contribuiscono a comprovare il culto da tempo immemorabile di
Cassiodoro e la sua fama di santità radicata e sentita nella tradizione
calabrese.
Considerato
che:
-
il Vivarium Project - Luoghi cassiodorei
in Calabria, avviato nel 2023 grazie alla sinergia tra il Pontificio Istituto
di Archeologia Cristiana (PIAC), l’Arcidiocesi Metropolitana di
Catanzaro-Squillace (finanziatrice del progetto), la Soprintendenza ABAP CZ-KR,
l’Istituto di Studi su Cassiodoro e il Medioevo in Calabria, l’Associazione
Cassiodoro il Grande e gli enti locali, è un progetto
quinquennale(rinnovabile), volto a ricostruire la topografia dell’antica
diocesi di Scolacium e a individuare i luoghi legati
alla vita e all’opera di Cassiodoro;
- promuovere e sostenere attivamente il Vivarium Project, inserendolo tra i progetti strategici
della Regione Calabria nell’ambito della valorizzazione culturale, turistica e
spirituale del territorio;
-
favorire la creazione di itinerari cassiodorei di
interesse turistico, scolastico e religioso, sostenendo le attività di
recupero, studio e fruizione pubblica dei siti storici connessi alla figura di
Cassiodoro Senatore;
- a
sostenere e valorizzare il gemellaggio eno-gastronomico tra i comuni di
Squillace e Marano di Valpolicella, promuovendo la creazione di un circuito cassiodoreo del vino che colleghi storia, cultura e
produzione agricola di qualità, anche attraverso:
la
realizzazione di iniziative di scambio culturale e commerciale tra produttori
vinicoli, artigiani, istituzioni e comunità locali, la promozione di eventi
pubblici tematici, festival, mostre e degustazioni, in Calabria e a livello
nazionale e internazionale, il sostegno alla ricerca scientifica e storica
finalizzata all'individuazione, recupero e valorizzazione di vitigni antichi,
varietà autoctone e pratiche agricole
tradizionali
che possano essere ricondotte all’epoca cassiodorea e
al patrimonio agroalimentare tardoantico, l'avvio di progetti di archeologia
del gusto e agricoltura storica, in collaborazione con università, centri di
ricerca agraria e associazioni di settore, mirati a ricostruire e rilanciare le
filiere di produzione legate ai prodotti della viticultura e
dell’agroalimentare antico, la creazione di un marchio distintivo di qualità
“Cassiodoro” per i prodotti agricoli e vitivinicoli che rispondano a criteri di
tipicità, sostenibilità e continuità storica, da utilizzare nella promozione
turistica e nei mercati enogastronomici nazionali e internazionali,
l'integrazione di tali attività nei percorsi di turismo culturale, religioso e
naturalistico, rendendo la riscoperta del patrimonio cassiodoreo
anche un'esperienza sensoriale e immersiva;
- a
collaborare con la Santa Sede, le diocesi interessate e le istituzioni
ecclesiastiche nel sostegno al processo di beatificazione, promuovendone la
conoscenza e valorizzandone il significato identitario per la Calabria;
- a
coinvolgere le scuole, le università, le associazioni culturali e le comunità
locali nella riscoperta e diffusione della figura di Cassiodoro, attraverso
programmi educativi, eventi pubblici e attività partecipative.