XII^ LEGISLATURA
RESOCONTO
INTEGRALE
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N. 53
SEDUTA Di martedì 27 MAGGIO 2025
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO
Inizio lavori h. 15,13
Fine lavori h. 18,26
Presidenza del presidente Filippo Mancuso
La seduta inizia alle 15,13
Dà avvio ai lavori,
invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta
precedente.
Dà lettura del verbale della
seduta precedente.
(È approvato senza osservazioni)
Dà lettura delle
comunicazioni.
Passiamo
ora al primo punto all'ordine del giorno, la proposta di provvedimento
amministrativo numero 216/12^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza,
recante: “Riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre
2024, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del decreto legislativo 23 giugno
2011, numero 118 e conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2025-2027,
esercizio 2025, del Consiglio regionale della Calabria”:
Cedo
la parola al collega Caputo per illustrare il provvedimento. Prego.
CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri), relatore
Grazie,
Presidente.
Con
il presente provvedimento il Consiglio regionale è chiamato ad approvare il
riaccertamento dei residui attivi e passivi al 31/12/2024 dell'Assemblea
regionale e le conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2025-2027,
esercizio 2025, così come deliberato dall'Ufficio di Presidenza, con la
deliberazione numero 25 del 13 maggio 2025. L'approvazione del riaccertamento
dei residui è propedeutica all'approvazione del Rendiconto dell'esercizio 2024.
Dalle
attività di riaccertamento dei residui attivi e passivi, effettuate dagli
uffici competenti del Consiglio regionale, il risultato al termine
dell'esercizio 2024 è: l'ammontare dei residui attivi al 31/12/2024 è pari ad
euro 43.052.240,48; l'ammontare dei residui passivi al 31 dicembre 2024 è pari
ad euro 14.406.183,09; l'ammontare del Fondo pluriennale vincolato è pari ad
euro 7.528.640,03.
Contestualmente
sono approvate le variazioni, in conto competenza e in conto cassa, degli
stanziamenti del bilancio di previsione 2025-2027, esercizio 2025, a seguito
dell'adeguamento dei valori iscritti in bilancio, dell'ammontare dei residui
attivi e passivi esistenti al 31 dicembre 2024, dopo le operazioni di
accertamento ordinario dei residui e di reimputazione
degli impegni eliminati, in quanto non esigibili al 31/12/2024 e reimputati nell'esercizio 2025.
Le
risultanze del presente provvedimento saranno inserite nel Rendiconto del
Consiglio regionale relativo all'esercizio 2024. Sul presente provvedimento il
Collegio dei Revisori dei conti, con verbale numero 12 del 14 aprile 2025, ha
espresso parere favorevole.
Grazie.
Non ci sono richieste di intervento.
Prendiamo
atto del parere favorevole del Collegio dei Revisori dei conti.
Pongo in votazione il
provvedimento nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con richiesta
di autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento, unitamente ai
relativi allegati, è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo
al punto 2, la proposta di provvedimento amministrativo numero 212/12^ di
iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2025-2027
dell'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (ATERP)”.
Cedo
la parola al collega Montuoro per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie,
Presidente. Buon pomeriggio a tutti.
La
proposta di provvedimento posta all'approvazione di questa Assemblea è stata
approvata dalla seconda Commissione bilancio nella seduta del 28 aprile scorso.
Il
provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni
istruttorie del Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici, del Dipartimento
economia e finanze e del parere del Revisore unico dei conti dell'Azienda.
Il
Revisore unico dei conti, con verbale numero 4 del 10/02/2025, ha verificato
che il bilancio è stato redatto nell'osservanza delle norme di legge, dello
Statuto dell'Ente, del regolamento di contabilità e delle norme del decreto
legislativo numero 118 del 2011.
Con
riferimento alle norme in materia di spending
review, l'Organo di controllo rileva
che le previsioni di bilancio relative alla spesa del personale e agli acquisti
di beni e servizi è coerente con il contenimento della spesa di cui ai commi 1
e 2-bis, dell'articolo 1, della legge
regionale 62/2023. Altresì, è stata rilevata la coerenza tra la previsione di
spesa per investimenti con il Piano triennale dei lavori pubblici e il
cronoprogramma dei pagamenti.
Conclusivamente,
il Revisore unico dei conti, al netto dei rilievi effettuati, avendo rilevato
la coerenza interna, la congruità e l'attendibilità contabile dei dati di
bilancio, attesta che il progetto di bilancio stesso nel suo complesso è
redatto con chiarezza e rappresenta in modo corretto la situazione finanziaria,
in conformità alle norme dei principi contabili adottati per la formazione
dello stesso, ed esprime parere favorevole all'approvazione della proposta di
bilancio di previsione 2025-2027.
Il
Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici, nell'istruttoria di competenza,
ha verificato il rispetto dei limiti di spesa previsti in materia di spese del
personale e di funzionamento di cui alla vigente normativa regionale in materia
di spending review.
A
conclusione dell'attività istruttoria, il Dipartimento vigilante ritiene che
sussistano le condizioni di legge in ordine alla congruità e attendibilità
delle previsioni di bilancio ed esprime parere favorevole sulla proposta di
bilancio di previsione 2025-2027e sui documenti allegati.
Il
Dipartimento economia e finanze, a seguito dei controlli eseguiti, rileva che
viene rispettato l'equilibrio generale del bilancio, posto che il totale
complessivo delle entrate risulta pareggiare con il totale complessivo delle
spese.
Il
Dipartimento con riferimento alla gestione di cassa, evidenzia che ATERP
Calabria, nel rispetto dei termini previsti dal decreto-legge 19 ottobre 2024,
numero 155, ha provveduto all'approvazione del Piano annuale dei flussi di
cassa, strumento finalizzato alla riduzione dei tempi di pagamento delle
Pubbliche Amministrazioni.
Per
quanto concerne l'accantonamento al Fondo crediti di dubbi esigibilità, il cui
importo sembrerebbe essere congruo, il Dipartimento raccomanda all'Ente, nel
corso dell'esercizio corrente, qualora se ne ravvisassero le necessità, di
aggiornare le previsioni di spesa di cui al predetto Fondo, verificandone, a
seguito dell'attività di gestione, il perdurare della congruità, in ragione di
eventuali variazioni apportate agli stanziamenti di competenza dei relativi
capitoli di entrata, nonché con riferimento all'effettivo andamento degli
incassi.
Per
quanto concerne il Fondo pluriennale vincolato, il Dipartimento raccomanda
all'Ente, a seguito dell'approvazione della procedura di riaccertamento dei
residui 2024, di apportare i necessari correttivi al predetto
Fondo pluriennale vincolato, sia per la parte corrente sia per quella in conto
capitale, nel rispetto del principio contabile applicato della competenza
finanziaria potenziata.
A
conclusione dell’attività istruttoria, lo stesso Dipartimento ritiene possibile
procedere, da parte della Giunta regionale, alla trasmissione della proposta di
bilancio di previsione 2025-2027 dell'ATERP Calabria al fine della successiva
trasmissione dello stesso al Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 57,
della legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8.
Grazie,
Presidente.
Grazie. Ha chiesto di
intervenire il collega Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Prima di entrare nel merito di questo provvedimento, vorrei
sottolineare due aspetti che considero importanti e rilevanti per la vita
politico amministrativa e anche istituzionale della Regione. Il primo: mi pare
ormai acclarata la decisione della Regione di non costituirsi parte civile
nella strage di Cutro; mi pare che ci sia una decisione di costituzione
parziale che non sapremo se verrà accolta. È, però, un fatto istituzionale di
una certa rilevanza che caratterizza la vita e il prestigio e l'autorevolezza delle
Istituzioni; il secondo: dal mio modesto punto di vista, credo che anche
sull'appuntamento referendario dell’8 e del 9 giugno, che sottolinea
l'esigibilità del diritto-dovere al voto previsto dalla Costituzione, sarebbe
anche utile far conoscere ai calabresi cosa pensino il Presidente della Regione
e il Presidente del Consiglio, almeno dal punto di vista della partecipazione
democratica e riguardo al diritto-dovere costituzionale del voto.
Nel
merito del provvedimento, noi abbiamo avuto un confronto molto articolato
nella Commissione e ho anche apprezzato le modalità di relazione dell'attività
che sono state esposte dalla Commissaria.
Le
attività che afferiscono all'ATERP oggi acquisiscono una importanza strategica
fondamentale anche corroborata da alcune scelte di decisione nazionale ed
europee, tant'è che per la prima volta, addirittura a livello europeo, c'è
un'attenzione sulle politiche abitative pubbliche importantissima - per la
prima volta a quel livello viene costituita una apposita Commissione – e pure a
livello nazionale si è sviluppato tutta una discussione - è ancora aperta - sul
Piano nazionale casa, che riguarda: l'edilizia popolare, il fondo affitti, la
manutenzione delle case popolari.
In
merito a questa attività, ho chiesto alla commissaria, nella seduta di
Commissione, se ancora fosse commissaria o direttore generale, perché non si
capiva; e non si capisce e non si comprende, come mai, avendo espletato ormai
da tempo l'avviso pubblico per la nomina del direttore generale, non si proceda
alla nomina del direttore generale per irrobustire e rafforzare questa missione
strategica, importante e fondamentale nella nostra Regione.
Quest'Aula
conosce meglio di me la differenza sostanziale tra il commissario e il
direttore generale. Un commissario che viene prorogato di volta in volta per 30
giorni, 45 giorni, denota un approccio del governo regionale di provvisorietà,
di impostazione effimera, quando l'ATERP invece dovrebbe assolvere a funzioni strategiche
rilevantissime nella nostra Regione e non solo per le problematiche esistenti e
che sono, più o meno, di natura storica: il contrasto alla morosità, il
contrasto alle occupazioni abusive, il rapporto anche con i Comuni. La
relazione della commissaria è stata abbastanza puntuale dal punto di vista
dell'evoluzione in merito al contrasto alla morosità.
In
Commissione l’ho già detto, ma lo ridico, lo ribadisco e lo sottolineo in
Consiglio: poiché è stata espletata la gara per il recupero, vorremmo che, con
la sensibilità e la delicatezza necessarie, si prestasse l'attenzione utile,
prima di arrivare a possibili provvedimenti ultimativi, come ad esempio
eventuali procedure di sfratto. Infatti, dobbiamo tenere tutti quanti in
considerazione che siamo di fronte a famiglie che vivono in uno stato di
fragilità economica e sociale. È giusto attivare, quindi, un recupero graduale,
attraverso formule, tipo la rateizzazione, che consentono a queste famiglie di
potersi mettere in regola.
E
poi, sinceramente, va prestata attenzione anche ad alcuni progetti strategici e
importanti che l'ATERP può sviluppare - so che li sta sviluppando - sul fronte
energetico, grazie a misure del PNRR che puntano a migliorare l'efficienza
degli immobili pubblici, quindi anche in situazioni di povertà energetica.
Per
questa ragione, sinceramente, pur apprezzando - lo ripeto - gli sforzi che sono
stati fatti in merito ad alcune problematiche, che comunque restano ancora
abbastanza colpose, noi pensiamo che il recupero della morosità si aggiri
intorno a 80 milioni di euro. Non è una cifra banale, non sono quisquilie! Di
fronte a questi miglioramenti, che oggettivamente si sono in qualche modo
realizzati, non comprendiamo, invece, questo atteggiamento del governo di
continuare a mantenere una direzione e un governo provvisori, che mi pare sia
di 30, 45 giorni.
Quindi,
chiediamo al governo regionale di procedere con immediatezza per dare una
direzione strutturale, stabile, in grado di consentire una pianificazione o una
programmazione efficace per affrontare non solo le tante problematiche
esistenti ma, soprattutto, per valorizzare, da questo punto di vista, le tante
opportunità che possono produrre benefici concreti, sia per una riduzione
effettiva dei consumi energetici, sia per valorizzare il patrimonio edilizio
sia per migliorare la qualità della vita e la tutela dell'ambiente.
Per
queste ragioni, a nome del Gruppo del Partito Democratico, annuncio il nostro
voto di astensione.
Grazie,
Presidente.
Grazie.
Non ci sono richieste di intervento.
Pongo in votazione il
provvedimento nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con richiesta
di autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento, unitamente ai
relativi allegati, è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Punto
numero 3, la proposta di provvedimento amministrativo 213/12^ di iniziativa
della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2025-2027 dell'Azienda
Calabria Verde”.
Cedo
la parola al collega Montuoro per illustrare il provvedimento.
Grazie,
Presidente.
La
proposta di provvedimento posta oggi all'approvazione di questa Assemblea è
stata approvata dalla seconda Commissione bilancio nella seduta del 28 aprile
scorso.
La
proposta è relativa al bilancio di previsione 2025-2027 dell'Azienda Calabria
Verde.
Il
Revisore unico dei conti rileva che il bilancio di previsione è stato
predisposto nel pieno rispetto dei principi contabili generali, contenuti nel
decreto legislativo 118/2011, e che il bilancio 2025-2027 è da considerarsi
come il primo bilancio approvato dopo la corretta sistemazione dei conti e
l'attuazione di una concreta ed equilibrata gestione aziendale. Il Revisore dei
conti esprime parere favorevole alla proposta di bilancio di previsione per gli
esercizi 2025-2027.
L’Unità
operativa autonoma politiche della montagna, foreste e forestazione, prende
atto che i limiti di spesa sono stati rispettati per l'esercizio 2025. I
suddetti limiti massimi sono stati rideterminati per effetto del trasferimento
del personale e in ragione di nuove attività assegnate all'azienda, con
conseguente inevitabile aumento della spesa.
Viene
rilevato, altresì, che sulla base delle risultanze del bilancio di previsione
regionale 2025-2027 non è presente il trasferimento, di cui alla legge numero
197 del 2022.
L'Unità
operativa autonoma della montagna, a conclusione dell'istruttoria, rilascia
parere favorevole al bilancio di previsione esercizio 2025-2027 all'Azienda
Calabria Verde, a condizione che: l'Azienda dia priorità alla risoluzione della
problematica inerente al pagamento del TFR, nonché quantifichi le suddette
risorse per il personale proveniente dagli ex
Consorzi di bonifica che al momento costituirebbero crediti di dubbia
esigibilità, atteso che tali somme difficilmente potranno essere trasferite
all'Azienda, ma costituiscono un obbligo a cui lo stesso Ente non può
sottrarsi; che si reperiscano le risorse necessarie per la totale copertura
delle spese afferenti all'annualità 2027.
Il
Dipartimento economia e finanze nell'istruttoria di competenza evidenzia la
presenza di un margine di parte corrente positivo e, stante l'attuale attività
di manutenzione idraulica e forestale, di cui alla legge 296 del 1993, le
previsioni di spesa per l'esercizio 2027 sono state rideterminate in relazione
alle effettive coperture finanziarie.
Pertanto,
al fine di salvaguardare gli equilibri contabili, nelle more del reperimento
delle necessarie risorse per il finanziamento di tutte le spese legate alla
gestione del comparto forestazione, il Dipartimento raccomanda all'Ente di non
impegnare alcuna spesa con carattere ripetitivo, procedendo in tal senso ad
assumere obbligazioni giuridicamente vincolanti in conto dell'esercizio 2027,
per le sole spese di investimento e per la fornitura di beni e servizi aventi
carattere pluriennale che, in quanto legate a procedure d'appalto perfezionate
nel corso dell'anno 2025, alla luce degli attuali stanziamenti di
bilancio, presentano le effettive
coperture finanziarie.
Con
riferimento alla previsione di entrata e di spesa contenuta nella proposta di
bilancio dell'Ente, sono garantiti sia gli equilibri contabili, posto che il
totale complessivo delle entrate risulta pareggiare con il totale complessivo
delle spese per ciascuno degli esercizi considerati, sia per la presenza di un
saldo finale di cassa non negativa.
Il
Dipartimento, altresì, segnala che nella Tabella del risultato di
amministrazione presunta al 31/12/2024 risulta una parte disponibile con valore
negativo a – 21.046.657,06; tale importo è stato ripartito nell'annualità 2025
e 2026 del bilancio di previsione in esame quale prima voce della spesa,
rispettivamente per euro 10.523.328,53 per ogni annualità, entro i limiti
temporali di cui alla vigente normativa, in relazione alla quale il ripiano del
disavanzo deve avvenire entro la fine della legislatura della Regione, 2026.
Per
quanto concerne il Fondo crediti di dubbia esigibilità, ad avviso del
Dipartimento, lo stesso sembrerebbe congruo.
Con riferimento al Fondo pluriennale vincolato, il Dipartimento rileva che il suddetto Fondo, pari a zero, risulta formalmente corretto. Tuttavia, raccomanda all'Ente, a seguito del completamento della procedura di riaccertamento dei residui 2024, di apportare i necessari correttivi al predetto Fondo, sia per la parte corrente sia per quella in conto capitale, nel rispetto del principio contabile applicato della competenza finanziaria potenziata. A conclusione dell'attività istruttoria, il Dipartimento economia e finanze ritiene possibile procedere da parte della Giunta regionale alla trasmissione della proposta di bilancio di previsione 2025-2027 dell'Azienda Calabria Verde al Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 57, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il collega Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Anche su questo punto, nella Commissione bilancio più volte, nel corso di questi mesi e di questi anni, abbiamo sviluppato un confronto molto articolato, anche abbastanza puntuale, ed è stato unanimemente riconosciuto lo sforzo contabile che è stato messo in atto. Sotto questo versante, Azienda Calabria Verde è stata caratterizzata per parecchi anni da una gestione molto provvisoria; nel corso di questi anni, invece, via via, si sta orientando sempre di più, in maniera graduale ma anche abbastanza spedita, verso una ordinata approvazione dei bilanci e una sistemazione contabile. Ora, qual è la riflessione politica che ha, sotto questo aspetto e da questo versante, caratterizzato il confronto delle diverse posizioni che si sono democraticamente e puntualmente manifestate?
Non vorrei che questa operazione, che è sicuramente molto importante e anche positiva, resti però una operazione di mera natura contabile, senza cioè che sia agganciata ad una operazione di rilancio per quanto riguarda, invece, la valorizzazione dell'immenso patrimonio forestale calabrese e affrontare i profondi cambiamenti climatici, il rischio idrogeologico a cui la Calabria, purtroppo, ahimè, è soggetta. Da questo versante ho visto delle posizioni molto più avanzate e anche più disponibili del presidente Occhiuto, l'altra sera al Congresso regionale della Cisl, piuttosto che quelle dell'assessore che, ancora, mantiene, evidentemente per gli impegni che ha in altri settori - trasporto pubblico locale, agricoltura - un atteggiamento adagiato su un approccio quasi burocratico; questo, secondo me, non fa bene al settore, non fa bene alla difesa del grande patrimonio pubblico forestale calabrese e non fa bene anche dal punto di vista ambientale e per la mitigazione del rischio idrogeologico, che si corre in Calabria. Da questo versante, pur avendo anche qui espresso queste considerazioni utili e positive per una gestione più ordinata, noi riteniamo che, tuttavia, ancora permangano delle criticità che vanno comunque affrontate. Attenzione: non sono solo criticità rilevate dall'opposizione, ma sottolineate ed evidenziate anche dai Dipartimenti e dalle diverse Istituzioni che interagiscono ad esprimere un giudizio sull'approvazione del bilancio di previsione.
Quali sono le due, tre considerazioni che noi abbiamo sottoposto ad un'attenta e approfondita valutazione del governo regionale? Intanto si continua ad agire sul versante dell'emergenza, si interviene ex post e non si attiva adeguatamente per come si potrebbe, invece, l'azione di prevenzione; si interviene sempre dopo a spegnere l'incendio, non per prevenirlo. Ed è una concezione, da questo versante, che non è assolutamente positiva e, nonostante l'introduzione di nuovi strumenti tecnologici importanti, come i droni ed altre misure che possono anche rafforzare e irrobustire l'azione di prevenzione, siamo sempre di più convinti che senza il presidio del territorio e, quindi, e l'implementazione delle risorse umane, di nuove professionalità, anche a carattere di lavoro a tempo determinato, non si riuscirà a valorizzare, consolidare e difendere questo immenso patrimonio boschivo.
Poi, ci sono altri due aspetti che non sono affatto banali: quello che riguarda, così come riferito anche dal revisore, i crediti di dubbia esigibilità e quello dei TFR maturati dai lavoratori; siamo di fronte ad una necessaria disponibilità di 46 milioni e dalle discussioni che si sono fatte, con le risorse disponibili, non si arrivano a coprire più di 20 milioni e, quindi, mancherebbero 26 milioni per pagare il trattamento di fine rapporto dei lavoratori. Questo è un problema che va posto e che va affrontato, non possiamo ignorarlo e non riconoscere ai lavoratori, dopo anni di sacrificio e di lavoro, il trattamento di fine rapporto. Poi c'è un altro elemento che desta una certa preoccupazione, anche se avverrà nel 2027, però il bilancio di previsione ha una pianificazione, una programmazione, si prefigge di realizzare degli obiettivi negli anni di riferimento: nel 2027, a mio avviso - lo dico dal versante di una lettura politica - c'è una provocazione inaccettabile verso la categoria dei forestali. Non solo, nel corso di questi anni gli operai forestali hanno garantito la difesa del patrimonio boschivo, il rimboschimento, il presidio del territorio, la manutenzione ordinaria e straordinaria, evitando catastrofi naturali come sono purtroppo, ahimè, avvenute nel passato; non solo agli operai forestali non viene garantito adeguatamente, con le risorse sufficienti, il trattamento, la liquidazione del trattamento di fine rapporto, ma – udite, udite - nel 2027 si dovrà fare addirittura una valutazione sull'eventuale soprannumero dei lavoratori.
Non lo dico io, lo dicono i Dipartimenti.
Attenzione! Non è una riflessione che sta facendo il consigliere di minoranza. Lo dicono i Dipartimenti. E qualora a quella data non ci saranno dei risparmi di risorse, addirittura si ipotizza per i lavoratori, alternativamente, il contratto di solidarietà o la cassa integrazione guadagni. Sinceramente, caro assessore, caro governo regionale, non credo sia questo l'atteggiamento che merita questa categoria che ha fatto la storia sociale di questa regione, che ha fatto la storia anche dal punto di vista del consolidamento e del rimboschimento di questo immenso patrimonio boschivo che fa detenere alla Calabria l'indice di boscosità più alto di tutto il nostro Paese. Da questo versante, quindi, noi sollecitiamo, come abbiamo fatto - credo che presenteremo a breve dei provvedimenti adeguati - dei provvedimenti per affrontare la problematica del trattamento di fine rapporto, per affrontare la problematica del 2027 e scongiurare questa ipotesi. Poi, siamo assolutamente convinti che ormai è arrivato il momento di introdurre in questo settore strategico, nevralgico, importante e fondamentale per la tutela ambientale e per tutta una serie di altre potenzialità che può sviluppare, l'implementazione delle risorse umane che possono garantire un adeguato presidio del territorio e che potrebbero, in modo particolare nelle zone interne, arrestare lo spopolamento di interi comuni: intere comunità, nuove generazioni e famiglie che vanno via dalla nostra regione.
Per queste motivazioni, anche su questo provvedimento, il gruppo del Partito democratico in Consiglio regionale si asterrà.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Grazie, collega Mammoliti.
Ha chiesto di intervenire l'assessore Gallo. Ne ha facoltà.
Grazie, signor Presidente, colleghi consiglieri, grazie ancora al collega Mammoliti che si occupa in maniera assidua di questioni legate al settore forestale. Lo fa anche con competenza e lo fa, naturalmente, da un angolo di visuale che è quello dell’opposizione; però, il confronto c'è su ogni strumento finanziario che riguarda l’Azienda Calabria Verde, c'è su questi temi. Peraltro, penso di essere stato già chiaro in altre circostanze e non ho capito bene adesso quale sia la diversità di atteggiamento e di comportamento fra me e il presidente Occhiuto. Pare che io sia arroccato su posizioni che non credo siano contrastanti con il mondo della forestazione; quel mondo della forestazione - repetita iuvant, onorevole Mammoliti - al quale la sua parte politica non ha voluto molto bene nel corso degli anni. Onorevole Gentile, lei ha esaminato nella Commissione che presiede anche le questioni di Calabria verde, insieme, credo, alla Commissione bilancio, e, in ogni circostanza, l'onorevole Mammoliti, facendo il suo lavoro - io ho fatto questo lavoro di opposizione, quindi lo so benissimo, lungi da me l'idea di giudicare un collega che fa opposizione - è incalzante su questioni che riguardano il settore forestale; quel settore forestale che noi in questi anni abbiamo guidato, rispetto al quale abbiamo sempre fatto fronte agli impegni che non abbiamo determinato e creato noi, peraltro impegnando anche tanti fondi per essere puntuali in tante circostanze. In altri momenti non è accaduto esattamente questo.
Calabria Verde, tra l’altro, eredita dalle precedenti gestioni, quelle gestioni che afferivano alla sua parte politica. E lei mi dirà: “Non c'ero”. È chiaro, ma noi, per continuità politico-amministrativa, gestiamo problemi anche nel settore forestale che ci rivengono da altre amministrazioni, da altre esperienze; la gestione di quel settore forestale che negli anni del presidente Oliverio, quindi, del Presidente di centro sinistra, ha determinato per Calabria Verde pesanti problematiche. C'è un decreto che chiede a Calabria Verde 70 milioni da parte della Regione. Calabria Verde restituisce tre milioni e mezzo all'anno alla Regione perché ci fu una revoca di un finanziamento su un PAC 14-20 che ha determinato questo buco di bilancio; il direttore Oliva ha determinato e ha individuato altri 30 milioni di buco di bilancio, determinato dalla gestione precedente alla sua. Mi pare fosse il generale Marigiò, nominato dal presidente Oliverio. Quindi, noi - repetita iuvant - stiamo colmando problematiche, peraltro, determinate anche nella Commissione bilancio della Camera, quando - repetita iuvant - il Governo di centro sinistra ha eliminato, nel 2019 per il bilancio 2020, il contributo che annualmente veniva dato alla forestazione calabrese; per cui siamo rimasti soli e le ricordo anche - repetita iuvant – che, quando il presidente Occhiuto, allora capogruppo di Forza Italia, per dare ossigeno a quella forestazione alla quale lei è affezionato, quindi agli operai forestali, era riuscito ad avere un contributo straordinario per 80 milioni di euro, proprio per far sì che noi facessimo fronte agli impegni assunti nel corso degli anni nei confronti dei nostri operai forestali, i parlamentari del suo Partito - vado a vedere gli atti parlamentari - furono contrari in quelle circostanze; per fortuna poi l'emendamento passò lo stesso.
Capisco la sua affezione, ma la sua parte politica, questa affezione non la dimostra.
Questa maggioranza, questi consiglieri ai quali lei si rivolge, così come si rivolge a me, in ogni circostanza, votando i bilanci di Calabria Verde, grazie all'impegno del direttore Oliva, votando i fondi FSC per la forestazione calabrese, invece, hanno dimostrato affezione reale e concreta.
Certo, non è facile far fronte ad una serie di questioni e problematiche anche di natura finanziaria. Per il 2027, in questo momento - lo dico io adesso - alla forestazione c'è il contributo dei 56 milioni, non c'è più il contributo FSC, ma io posso assumere formale impegno… - in questo momento non c'è il Presidente in Aula - non credo che la differenza di posizioni fra me e il presidente Occhiuto sia sul fatto che il presidente Occhiuto abbia detto che non dà copertura alla forestazione calabrese. Non è mai accaduto, non accadrà. Nel 2027 contiamo di esserci noi e, naturalmente, daremo copertura alla forestazione non appena ce ne sarà la possibilità. Intanto, questo passaggio ci serve per approvare gli strumenti finanziari di Calabria Verde che ci serviranno per fare quello che lei rivendica: un Piano delle assunzioni per concludere il contratto e il CIL; questi sono passaggi fondamentali per dare ulteriore attenzione al mondo della forestazione che, naturalmente, stiamo cercando anche di rifondare perché, negli anni in cui non c'è stata la nostra guida, ma quella del centrosinistra, non c'era un Piano di gestione forestale, non c'era un percorso sui certificati verdi. Per rendere produttiva la forestazione, credo che alcuni passaggi si stiano facendo - si sta programmando anche il settore vivaistico - e siano importanti, consentendoci in questi anni di far fronte agli impegni.
Non c'erano strumenti finanziari! Di che cosa parliamo, onorevole Mammoliti?
In questi anni il direttore Oliva ha approvato gli strumenti finanziari a partire dal 2018 perché questo settore in precedenza era lasciato completamente alla deriva.
E lei in ogni momento, in ogni seduta di Consiglio regionale ci viene a fare la morale! La morale la può fare se si spoglia dell'appartenenza al centro sinistra e al PD, che non ha voluto bene al settore forestale, nonostante il settore forestale, storicamente, anche per l'allocazione in alcune aree della nostra regione, sia stato un polmone, anche dal punto di vista elettorale, per il centrosinistra e per il PD. Diciamolo con grande chiarezza e chiariamo queste cose una volta per tutte.
Noi faremo fronte a tutti gli impegni. È un momento di riorganizzazione del settore, peraltro ci sono tanti pensionamenti e io credo che il presidente Occhiuto con questa Giunta regionale, con questa maggioranza, saranno quelli che rilanceranno anche la forestazione, attraverso l'impegno a tempo parziale. Tutto questo costituisce una speranza per le aree interne e noi vogliamo assumerci tutte le responsabilità del caso, a partire, noi, dall'approvazione di questo bilancio di Calabria Verde che è propedeutico ad un Piano assunzionale e per altri adempimenti necessari alla ristrutturazione di Calabria Verde.
Calabria Verde naturalmente ha difficoltà perché un ente che deve restituire 105 milioni alla Regione Calabria, per inefficienze amministrative di altri, è un ente in difficoltà; ma noi faremo fronte a tutte le difficoltà. Grazie, comunque, per lo stimolo in ogni occasione che ci consente di parlare e raccontare anche il nostro impegno per il settore forestale.
PRESIDENTE
Grazie, assessore. Ha chiesto di intervenire il collega Bevacqua. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
L'intervento dell'assessore Gallo mi ha sollecitato ad intervenire, innanzitutto per ricordargli che il presidente Oliverio non governa più questa Regione da 6 anni, mentre l'assessore regionale al ramo è l'assessore Gallo dal 2018. Se dopo sei anni lei continua a ripetere la stessa storiella, lo stesso ritornello, cioè che “avete trovato i conti non in ordine”, che “avete fatto questo, avete fatto quello”, se questi sono i tempi necessari per risolvere i problemi, credo che per la Calabria passeranno anni e anni per poter ricevere delle risposte. Quindi non ripeta al collega Mammoliti ogni volta la solita storiella, dato che allora lui non c'era in Consiglio, ma c'ero io in Consiglio nel 2018 e c'è tanto di non vero in quello che lei racconta qui in quest’Aula, a partire da come il PD si è posto, allora, a sostegno anche della posizione del capogruppo di Forza Italia. Nessuno in quest'Aula è venuto allora a dire: “Siamo contro la risoluzione dei problemi, siamo contro la possibilità di trovare i finanziamenti”! Quindi, non venite qui a darci lezioni, perché poi la politica è fatta anche di responsabilità. Assessore Gallo, di quest'Aula parlo io, non parlo di altre aule. Mi sembra che all'unanimità avessimo chiesto un intervento del Governo nazionale per risolvere il problema e questo è un tema che ricade sulla responsabilità di ognuno di noi, rappresentanti di quest'Aula, parte di quest'Aula che va al di là del colore politico. Noi spesso siamo contro il Governo nazionale quando alcuni provvedimenti non ci piacciono. L'abbiamo fatto sull'autonomia differenziata e lo facciamo verso il Governo nazionale perché non condividiamo la posizione allora assunta che si sta portando avanti. Questa è responsabilità, non difendere il colore politico sempre e in ogni occasione, in ogni luogo e ripetere sempre lo stesso ritornello.
Io vorrei ricordare al collega Gallo che le programmazioni si portano a termine quando si ha il tempo necessario di poterle portare a termine. Lei oggi ci dice che questo provvedimento è propedeutico per pensare a un Piano di assunzioni parziali. Credo che prima lei ci debba spiegare che cosa intende per Calabria Verde, se ritenete centrale Calabria Verde nelle politiche ambientali, di difesa del territorio, di dissesto idrogeologico e poi potrete parlare di assunzioni, altrimenti facciamo sempre il gioco delle tre carte: si avvicina la campagna elettorale e qualcuno pensa di mettere in campo Piani di assunzione! Voglio ricordare che manca un anno e mezzo alle elezioni regionali e non vorremmo che questo, anziché diventare uno strumento di programmazione seria per lo sviluppo del territorio, diventi strumento per fare clientele in quel periodo elettorale. Questo lo denunciamo da adesso.
Se, invece, c'è - lo dico al collega Gallo - un progetto serio sulle prestazioni e ci spiegate che cosa intendete per programmazione, per politica forestale, per la difesa del territorio, per il dissesto idrogeologico, per la manutenzione del territorio, per il rimboschimento, allora noi saremo al vostro fianco, però, prima, dovete convincerci della vostra idea, assessore Gallo, del suo progetto e di quello che ha anche annunciato recentemente il presidente Occhiuto al Congresso regionale della Cisl. Noi siamo disponibili! Quando si affrontano i problemi centrali per la vita dei calabresi, come quello della difesa del territorio, come quello di evitare lo spopolamento dei territori, come quello di difendere il nostro patrimonio ambientale, culturale, storico e architettonico, noi ci siamo, non ci tiriamo indietro. Ecco perché credo, assessore Gallo, che prima di parlare di un Piano di assunzioni, ci deve spiegare che cosa intendete voi per Calabria Verde. Oggi Calabria Verde è un morto che cammina, è un morto che cammina senza professionalità adeguate. Per adeguate intendo figure professionali di un certo livello. Senza una struttura burocratica e amministrativa efficiente non andiamo da nessuna parte, perché la programmazione è necessaria se si ha prima una base, se il progetto ha delle fondamenta solide. Noi vorremmo capire se lei ha oggi un progetto serio per la forestazione, per il rilancio di Calabria Verde. In tal caso, noi saremo al suo fianco, assessore Gallo, perché di fronte alle responsabilità, di fronte alle sfide verso i calabresi noi ci siamo sempre senza paura, senza timore di essere accusati di essere strumentali o di essere magari a supporto della maggioranza.
Le scelte pubbliche sono importanti, in quest'Aula sono importanti. Oggi, se lei ha un progetto di rilancio del settore e dell’Ente che oggi è al servizio di questo progetto, noi ci saremo con le nostre proposte, le nostre idee e la visione che abbiamo della Calabria e della forestazione.
Grazie, collega Bevacqua. Ha ragione, ci vuole un po’ di tempo per sanare tutti i danni fatti negli anni precedenti.
Se non ci sono altre richieste di intervento, pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento, unitamente ai relativi allegati, è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata
in Allegati)
Passiamo al punto quattro, la proposta di legge numero 325/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Tavernise, Katya Gentile, Talerico, Muraca, recante: “Istituzione della rete dei Borghi della Calabria”.
Cedo la parola alla collega Gentile per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie, Presidente. Buongiorno pomeriggio a tutti.
La presente proposta di legge rappresenta un'iniziativa importante che si inserisce in un più ampio disegno strategico di questa maggioranza, volta a valorizzare i territori e rilanciare le economie locali, a promuovere un turismo più sostenibile e ad affrontare in maniera strutturata fenomeni complessi e urgenti come lo spopolamento, la desertificazione culturale e il progressivo abbandono delle aree interne.
In questi anni abbiamo assistito a un cambiamento profondo nelle modalità con cui si viaggia, si scoprono i territori e si cercano esperienze. Il turismo non è più solo una dimensione di consumo, ma sempre più diventa un modo per entrare in relazione con i luoghi e con le comunità che li abitano.
Dopo la pandemia, il desiderio di autenticità, di contatto con la natura, di spazi aperti e di ritmi più umani ha spinto sempre più persone a preferire mete meno note, meno affollate, ma più autentiche. È in questo contesto che i borghi, i piccoli centri storici e le realtà locali ricche di cultura, storia e tradizione hanno assunto un nuovo ruolo strategico.
La Calabria, per sua natura e per il suo patrimonio diffuso, ha tutte le carte in regola per dimostrare da protagonista questa evoluzione: con centinaia di borghi sparsi tra costa, colline e montagne, la nostra regione custodisce un mosaico unico di bellezza architettoniche, tradizioni popolari, produzioni artigianali ed eccellenze enogastronomiche. Si tratta di un capitale immenso, spesso sottovalutato e sottoutilizzato, che merita di essere valorizzato in maniera sistemica, programmata e strutturata.
La presente proposta di legge nasce proprio con questa ambizione.
Istituire una rete regionale dei borghi della Calabria non è solo un fatto e un atto di riconoscimento formale, ma un vero e proprio strumento di politica territoriale. Una rete che consenta di individuare, sostenere e promuovere i Comuni che posseggono specifici requisiti di pregio storico, artistico, culturale e paesaggistico; una rete che favorisca l'accesso a progettualità integrate, che faciliti la sinergia tra territori e che dia visibilità a luoghi straordinari ma troppo spesso dimenticati.
La legge prevede la definizione di un sistema chiaro e trasparente per l'adesione alla rete, con l'individuazione di criteri come la presenza di centri storici ben conservati, di beni culturali fruibili, di produzioni tipiche e attività economiche turisticamente attrattive, nonché di eventi capaci di animare il territorio durante tutto l'anno. È prevista, inoltre, l'iscrizione automatica per i Comuni già appartenenti a reti nazionali, riconosciuti come i borghi più belli d'Italia, bandiere arancioni, borghi autentici d'Italia e città slow, rafforzando così la connessione tra le politiche regionali e quelli già esistenti a livello nazionale. L'intento è costruire una vera e propria infrastruttura immateriale, un sistema di riconoscimento e coordinamento utile sia ai territori sia agli attori istituzionali e privati. I vantaggi che questa rete potrà generare sono molteplici: dal punto di vista turistico i borghi possono rappresentare un'alternativa concreta alle mete costiere sovraffollate, offrendo percorsi di visita autentici e rispettosi dell'ambiente, esperienze enogastronomiche locali, itinerari religiosi e culturali, eventi tradizionali che restituiscono il senso profondo dell'identità calabrese.
Dal punto di vista economico il rilancio dei borghi può stimolare nuove forme di imprenditoria locale, attrarre investimenti, rilanciare l'artigianato e le produzioni agroalimentari di qualità e contribuire alla rigenerazione del patrimonio edilizio esistente. Non è un caso che sempre più investitori, anche esteri, guardino ai nostri borghi come opportunità di investimento immobiliare, culturale e turistico. Ma i borghi non sono soltanto un'opportunità di sviluppo, essi sono anche e soprattutto luoghi dell'anima, custodiscono la memoria, le radici, la lingua, le relazioni autentiche. Vivere e investire nei borghi significa quindi recuperare un rapporto sano con il tempo, con l'ambiente, con la Comunità, per questo valorizzarli significa anche promuovere coesione sociale, inclusione, qualità della vita e restituire dignità e futuro a luoghi troppo a lungo trascurati dalle politiche pubbliche. In questo senso questa proposta di legge si integra perfettamente con gli obiettivi del Piano regionale di sviluppo turistico sostenibile 2023-2025 e con il recente rapporto “Nuovo modello di sviluppo per la Calabria”, che individua proprio nei borghi, nei nuovi turismi e nelle qualità territoriali uno degli assi strategici su cui puntare per un cambiamento reale.
La rete dei borghi della Calabria potrà diventare quindi, al contempo, un simbolo e uno strumento simbolo di una regione che si riappropria della propria identità, delle proprie eccellenze, strumento per pianificare in maniera integrata e lungimirante uno sviluppo economico e sociale più equilibrato, inclusivo e resiliente.
Voglio ringraziare il collega Tavernise perché è il primo firmatario di questa proposta di legge che è stata licenziata in Commissione e che ho voluto sottoscrivere anch'io proprio per l'importanza che le attribuisco; è anche aderente alle attività che sta prevedendo la Giunta e il nostro Governo si sta muovendo in tal senso.
Quindi volevo ringraziare il collega Tavernise e tutta la Commissione per aver licenziato questa proposta. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega Tavernise. Ne ha facoltà.
Grazie, presidente Mancuso. Ringrazio anche io la collega Gentile per aver relazionato sulla proposta di legge di cui sono primo firmatario, ma ringrazio anche i colleghi Talerico e il collega Muraca per averla sottoscritta; ringrazio anche le, presidente Mancuso, per averla inserita oggi all’ordine dei lavori, nonostante provenisse da un collega dall'opposizione.
Oggi approviamo uno strumento che ritengo importante, lo affidiamo in mano alla Giunta e all'assessore Calabrese. Penso che ci sia anche bisogno dell'apporto dell'assessora Capponi e diamo la possibilità anche alla Giunta regionale, quindi, di istituire la rete dei Borghi della Calabria.
Abbiamo visto quanto sia fondamentale investire nei nostri borghi. Il percorso che si è portato avanti sui borghi più belli d'Italia a livello nazionale ha dato la possibilità a diversi borghi calabresi di arrivare alla ribalta nazionale. Penso che lo stesso percorso possa essere seguito anche in casa nostra, assessore Calabrese, assessora Capponi. Vi chiedo, quindi, di non lasciare lettera morta questa legge che oggi approviamo in Aula. In sesta Commissione stiamo facendo un lavoro che è quasi sempre bipartisan: abbiamo approvato insieme la legge sull'istituzione del mese dei bronzi di Riace, la legge sui cammini, la legge sul garden sharing e sulle aree sosta camper.
Stiamo facendo un lavoro che non sta guardando interessi di partito o interessi personali, ma stiamo lasciando degli strumenti in mano a voi. Quindi, chiedo pubblicamente alla Giunta di realizzare quello che è previsto appunto dall'articolo 1: entro 90 giorni dalla pubblicazione della presente legge di deliberare le linee guida per l'adesione alla rete dei Borghi della Calabria e successivamente poi preparare il bando per la presentazione delle candidature per l'adesione alla rete dei borghi di Calabria.
Viviamo in una regione straordinaria, una regione bellissima che non può pensare di indirizzare il proprio futuro turistico soltanto sulle strutture alberghiere e sui villaggi turistici. Ve lo dice uno che ha lavorato da quando era piccolo in villaggi alberghieri e in strutture turistico ricettive. Dobbiamo puntare sul turismo esperienziale, dobbiamo puntare sui borghi e abbiamo la possibilità di farlo, prendendo esempio dalle realtà di altre regioni che hanno ottenuto il supporto e l'aiuto economico della Regione.
Assessore Calabrese, non so se competa al suo Dipartimento o a quello della cultura, ma penso sia prettamente competenza del Dipartimento turismo creare bandi ad hoc per i piccoli borghi, per i centri storici, sugli alberghi diffusi per esempio. Ad oggi non è stato fatto, ma c’è ancora il tempo per farlo, può dare la possibilità a famiglie meno giovani, ma soprattutto ai nostri giovani, di provare a investire in alcuni borghi, in alcuni centri storici che ormai sono diventati deserti. Prendiamo l'esempio di Matera che è l'esempio più grande: Matera è diventata importante a livello nazionale, è diventata la capitale della cultura, addirittura grandi produzioni televisive cinematografiche sono andate a Matera e da lì è nata, negli ultimi anni, come in altre regioni, un'attenzione verso i borghi. I nostri borghi calabresi non hanno nulla in meno rispetto ai borghi delle altre regioni, quindi le chiedo, attraverso l’approvazione di questa legge, un'attenzione maggiore nei confronti dei centri storici, soprattutto di quelli più piccoli. Lei è stato sindaco tanti anni e sa che la maggior parte dei nostri Comuni sono sotto i 1500 abitanti, quasi tutti sono nelle aree interne e hanno una storia centenaria. Per questi motivi, lasciamo in mano alla Giunta questa bellissima proposta di legge, sperando che non rimanga lettera morta, ma che invece possa sfociare in bandi regionali di sviluppo e valorizzazione per i nostri centri storici. Grazie.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il collega Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Intervengo per confermare la mia adesione a questa proposta di legge e per ricordare anche come una precedente legge, a mia firma e della consigliera Gentile, sui borghi marinari sia stata approvata in questa consiliatura. Devo, però, sottolineare un dato: noi approviamo tante leggi che poi restano lettera morta, rischiano di essere delle scatole vuote che poi non hanno una concreta applicazione. Questa produzione normativa e questa, anzi, sovrapproduzione normativa di leggi, non seguita da regolamenti applicativi o da concreta attuazione, rischia di creare un corto circuito.
La legge sui borghi marinari che prevedeva un registro da redigere - i borghi in possesso di determinate caratteristiche potevano attingere a tutta una serie di misure premiali, incentivi, di riconsiderazione del patrimonio edilizio, di salvaguardia delle identità marinare - molto simile a questa in esame, è rimasta lettera morta. Invito, pertanto, l'esecutivo - questo è un ragionamento che vale non solo per questa legge ma anche per quelle che approveremo dopo, sulle riserve e su tanto altro – e i miei colleghi, soprattutto chi ha il compito poi di dare attuazione alle leggi, ad avere davvero la volontà politica di attuare gli strumenti normativi che noi mettiamo a disposizione della Giunta regionale, altrimenti rischiamo di tenere bei dibattiti, di aprire delle belle discussioni e di approvare leggi su leggi che poi, però, rimangono lettere morta. Se le leggi non si finanziano, se sulle leggi non si vuole dare reale investimento da un punto di vista normativo, ma anche da un punto di vista economico, penso che rischiamo solamente di creare un corto circuito istituzionale e normativo, con una produzione enorme di leggi che, molte volte, si sovrappongono e che, però, poi mai hanno applicazione concreta nella società calabrese. Ne potrei citare tantissime, mi limito a quella sui borghi marinari perché è molto simile, forse sovrapponibile, a questa legge. Ma potrei citare le cooperative di comunità e tanti altri strumenti che richiedono regolamenti applicativi, che richiedono finanziamenti, che richiedono bandi, ma che rimangono lettera morta. Questo è un problema politico che pongo. È un problema normativo, ma anche politico: capire realmente se la Giunta regionale ha intenzione, una volta approvate le leggi, di dare loro attuazione e reale valorizzazione, altrimenti, facciamo un dibattito astratto, accademico che rimane relegato puramente a quest'Aula.
Grazie. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. La proposta di legge è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo ora al punto 5, proposta di legge numero 332/12^ di iniziativa delle consigliere Sabrina Mannarino, Pasqualina Straface, recante: “Promozione e valorizzazione dei percorsi formativi per le attività del soccorritore, dell'autista soccorritore e del tecnico della centrale operativa della rete di emergenza urgenza preospedaliera”
Cedo la parola alla collega Mannarino per illustrare il provvedimento, prego.
Grazie, Presidente. La proposta di legge intende promuovere e valorizzare, sia professionalmente sia in chiave solidaristica e di volontario qualificato, il ruolo del soccorritore, dell'autista soccorritore, disciplinando anche l'attività del tecnico di centrale operativa, attraverso percorsi formativi idonei, nel quadro di una più ampia visione sistematica di rafforzamento del nostro Servizio sanitario regionale.
In questa prospettiva, appare necessario promuovere e valorizzare la figura del soccorritore, dell'autista soccorritore e del tecnico di centrale, sì da colmare un vuoto normativo non più giustificabile, posto che datano, addirittura, già alla quattordicesima legislatura i tentativi esperiti da parte del Parlamento e rimasti sin qui senza successo.
La necessità di promozione della valorizzazione delle competenze delle figure del soccorritore, dell'autista soccorritore e del tecnico di centrale, mediante la previsione di specifiche attività formative, appare, dunque, fondamentale al fine di migliorare i livelli di tutela della salute degli utenti del servizio sociosanitario calabrese che accedono al sistema di Emergenza Urgenza e alle cure mediche non urgenti.
In questa prospettiva, il presente progetto di legge intende valorizzare e sostenere anche il servizio volontario di soccorritore prestato da migliaia di persone in Calabria, attraverso la rete di Emergenza Urgenza coordinata da Azienda zero e costituita da tutte le associazioni di volontariato, di assistenza e soccorso. Il lavoro prestato, a titolo gratuito, da volontari soccorritori è quanto mai prezioso e indispensabile al fine di garantire un servizio di pronto intervento diffuso e capillare, disponibile giorno e notte durante tutto l'arco dell'anno. Tale attività si affianca e si integra con quella del personale professionale, assunto dalle diverse associazioni in una prospettiva veramente solidale e sussidiaria, e contribuisce in maniera essenziale a salvare decine di migliaia di vite umane, grazie a una presenza sistematica e coordinata della Centrale operativa del 118.
La proposta di legge intende pertanto promuovere e valorizzare la figura del soccorritore volontario e non, dell'autista soccorritore, del tecnico di centrale, affermandone la funzione e garantendo un'adeguata capacità professionale attraverso percorsi strutturati di formazione che la Regione Calabria promuove e sostiene. In tal modo, si ritiene possa essere garantito il miglior servizio possibile in frangenti particolarmente critici e nei quali la prontezza e la capacità di risposta adeguata sono fattori decisivi al fine di salvare una vita umana.
Nel contempo, l'iniziativa legislativa regionale vuole evidenziare l'importanza del servizio volontario del soccorritore, promuovendone la funzione e auspicando una sempre maggiore e consapevole adesione da parte dei cittadini calabresi che desiderassero dedicare parte del proprio tempo libero a beneficio della collettività. Si intende garantire alla figura di soccorritore la formazione necessaria per lo svolgimento di tali importanti funzioni al fine di consentirgli di svolgere attività assistenziale e di primo soccorso, proponendo una disciplina che finalmente valorizzi, a tutti gli effetti, il Terzo settore e le associazioni di volontariato qualificato come protagonisti della rete di ingaggio e di formazione, investendo in conoscenze e competenze per livelli di specificità con standard, auspicabilmente, un giorno omogenei su tutto il territorio nazionale secondo le regole dell'accreditamento istituzionale.
Quotidianamente, migliaia di soccorritori e autisti soccorritori, dipendenti o volontari, dal Nord al Sud dell'Italia, con impegno costante, sono chiamati a svolgere le attività di soccorso e di trasporto. In particolare, negli ultimi anni in cui il nostro Paese ha affrontato una grave crisi dovuta a una pandemia senza precedenti, i soccorritori e gli autisti soccorritori sono stati impegnati, insieme al personale medico e delle professioni sanitarie, nell'assistenza e nel trasporto dei pazienti dal servizio di Emergenza Urgenza sanitaria ai trasporti secondari.
Emerge, dunque, l'esigenza non più rimandabile di valorizzare la figura del soccorritore e dell'autista soccorritore e anche del tecnico di centrale operativa, regolamentandone le condizioni generali di qualificazione e le modalità di formazione, la specificità di contesto e i reciproci rapporti all'interno dei vari ambiti organizzativi nei quali si collocano tali figure, tanto il regime di rapporto di lavoro, secondo le diverse opzioni contrattuali, a titolo volontario e gratuito, valorizzando anche il servizio e il contributo che, all'interno del sistema di Emergenza Urgenza ospedaliera, preospedaliera, è dato dalle associazioni di volontariato attraverso le ODV, le quali, attraverso le reti nazionali Anpas, CRI, Misericordia, Solidarietà, Anas, costituiscono un supporto fondamentale al sistema stesso, a garanzia della sua sostenibilità complessiva.
La proposta di legge intende, pertanto, promuovere e valorizzare tali figure, ispirandosi ai principi di responsabilità, sussidiarietà, solidarietà, sostenibilità, prevedendo la precipua definizione delle attività da svolgere e i contesti operativi entro i quali tali figure sono chiamate a operare con regole semplici di accesso e opportunità di formazione, attraverso percorsi formativi sufficientemente standardizzati, ma non rigidi, utili ad assicurare i livelli essenziali di formazione e adeguatezza delle risorse umane dedicate.
La proposta di legge consta di 10 articoli. L'articolo 1 prevede l'oggetto e le finalità. Nell'articolo 2 vengono definite le attività di soccorso sanitario preospedaliero, attività di soccorso e conduzione dei mezzi di soccorso per il trasporto sanitario e le attività svolte dagli operatori nelle centrali operative. Nell'articolo 3 è descritto il contesto operativo nel quale vengono svolte le attività di cui all'articolo 2. L'articolo 4 prevede la formazione per lo svolgimento di tali attività. L'articolo 5 individua i contenuti dei percorsi formativi per le attività di soccorso sanitario. L’articolo 6 disciplina più specificatamente la formazione per lo svolgimento delle attività di assistenza tecnica nelle centrali operative. L'articolo 7 riguarda le disposizioni sull'attuazione dei percorsi formativi; in particolare, demanda alla Giunta regionale la definizione dei contenuti e delle modalità dello svolgimento di tali percorsi. L'articolo 8 contiene le disposizioni transitorie relative ai percorsi formativi. L'articolo 9 riguarda l'affidamento del trasporto sanitario di Emergenza Urgenza ad enti di volontariato che afferiscono al Terzo settore. L'articolo 10 dispone la clausola di invarianza finanziaria. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Mannarino. Ha chiesto di intervenire la collega Straface. Ne ha facoltà.
Grazie. Presidente, colleghi consiglieri, intervengo su questa proposta di legge in quanto co-firmataria, ma anche per ringraziare la collega Sabrina Mannarino che ha lavorato su questa proposta normativa che, così come è stata da lei illustrata, si va ad inserire in una visione più ampia, in una strategia di rafforzamento del Sistema sanitario regionale, disciplinando, soprattutto, in modo organico e sistematico, la formazione e il riconoscimento professionale di tre figure centrali che vanno ad incidere sul funzionamento dell'Emergenza Urgenza preospedaliera, parliamo del soccorritore, dell'autista soccorritore e del tecnico della centrale operativa.
Si tratta di operatori che, quotidianamente, rappresentano il primo e decisivo anello della catena del soccorso, intervenendo in situazioni critiche con competenza, tempestività e senso del dovere. L’obiettivo della norma è quello di andare a garantire percorsi formativi qualificati, omogenei su tutto il territorio regionale e rispondenti a criteri di adeguatezza, aggiornamento continuo e valorizzazione delle esperienze acquisite. Una formazione, così come è stato sottolineato dalla consigliera Mannarino, che sarà articolata e coordinata da Azienda zero che assicurerà standard elevati e riconoscibili, rafforzando la qualità dei servizi e la fiducia dei cittadini.
È una proposta interessante e importante proprio perché pone la sua attenzione al mondo del volontariato qualificato che in Calabria rappresenta una componente essenziale del sistema di soccorso. Si va a intervenire verso quella che è la dimensione sistemica della rete dell’emergenza, integrando ruoli, standard e procedure in un quadro giuridico certo, moderno e coerente con le esigenze operative. Si investe sul capitale umano, si promuove la qualità dei servizi e si va a consolidare una filiera formativa orientata all’efficienza, all’appropriatezza e alla prossimità. Tutto questo è in linea con l’azione riformatrice portata avanti dal presidente Occhiuto nell’Emergenza Urgenza, coordinata dal direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza, il dottor Riccardo Borselli.
Ci tengo, inoltre, a sottolineare l'impegno e soprattutto il raggiungimento di obiettivi importanti che riguardano la sfera dell'Emergenza Urgenza, ricordando che è stato espletato il concorso per l’assunzione degli autisti del 118, conclusosi con l’assunzione di 190 autisti, di cui le ultime 13, carissima consigliera Mannarino, riguardano proprio l'ASP di Reggio Calabria. Sono stati assunti 160 infermieri e 55 unità del personale laico della centrale operativa del numero unico112. Ma, guardando a un contesto molto più ampio, ci sarà la prossima apertura del 116 117, il numero armonico delle guardie mediche centralizzato. Tutto questo, naturalmente, con ulteriori assunzioni di personale laico.
Stiamo diventando - ci tengo a sottolinearlo - un modello di riferimento, difatti il Molise ha chiesto alla Calabria la formazione per l'Emergenza Urgenza.
C'è stato anche un potenziamento per quanto riguarda i mezzi di soccorso, da 58 siamo passati a 73 postazioni con autisti ed infermieri. È stata fatta la manifestazione di interesse per quanto riguarda il Terzo settore a supporto del 118. Cediamo 62 postazioni H24 al volontariato. Ovviamente, per poter operare - questa è un'altra novità devono assumere il personale e tutto questo andrà a creare altri posti di lavoro.
Per quanto riguarda l’elisoccorso, per la prima volta dopo 26 anni, si stanno certificando le elisuperfici per il volo notturno. Ad oggi abbiamo Cosenza, Rossano, San Giovanni in Fiore, Reggio Calabria, Locri, Polistena, prossimamente Acri, Amantea, Acquappesa, Castrovillari. Prima dell'estate se ne apriranno altre 15.
Ecco perché questa proposta di legge deve essere approvata dall'intero Consiglio regionale perché si va ad inserire in questa riforma dell'Emergenza Urgenza che il presidente Occhiuto nella qualità di Commissario ad acta della sanità sta portando avanti. Parliamo di primo soccorso, parliamo di salvare vite umane; quindi, invito il Consiglio regionale ad approvare la proposta normativa. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Per dire la verità, non avrei voluto intervenire perché valuto positivamente il merito del provvedimento, difatti elevare lo standard formativo per il personale che opera nell'Emergenza-Urgenza credo sia un obiettivo condivisibile ed encomiabile. Però, ho visto che l'intervento della collega Straface è stato più orientato ad affrontare e a rilanciare problematiche generali della sanità che a stare nel meritao specifico di questo provvedimento. Una cosa è il provvedimento che stiamo affrontando, un'altra sono le cose che dice la consigliera Straface che richiederebbero, invece, un approfondimento e una riflessione di natura assolutamente diversa.
Parliamoci chiaramente: possiamo descrivere come vogliamo ll sanità di questa regione, però, purtroppo, ahimè, i dati sono impietosi. E sono impietosi sotto tutti i punti di vista e sotto tutti i versanti. Quindi, non trasformiamo un mero provvedimento, che punta, in qualche modo, a omogeneizzare il livello della formazione delle competenze di operatori volontari nel ruolo di Emergenza Urgenza, in panacea dei mali della sanità. Sono due cose distinte, sono due cose diverse.
Da questo punto di vista, invece, ha ragione il consigliere Lo Schiavo quando dice che noi non possiamo pensare che tutte le leggi che approviamo non trovino un momento di ricaduta effettiva. La quantità delle leggi approvate non è indice di performance di qualità della legge, non è indice della capacità di affrontare i nodi critici e difficili che pure esistono in questa nostra regione. Il riferimento alla quantità delle leggi è anche sottolineato e richiamato reiteratamente nella relazione della Corte dei conti che dice in maniera molto chiara che, sì, approviamo una quantità di leggi, ma sono leggi di bassa qualità. Non lo dico io, non è l'osservazione che sta facendo il consigliere regionale dell'opposizione, lo dice la Corte dei conti. Quindi, ha ragione il consigliere Lo Schiavo quando dice: “Se i provvedimenti poi non trovano operatività, non trovano ricadute, non trovano adeguati investimenti, è chiaro che non basta, evidentemente, solo approvarli”.
Su questo versante, nell'apprezzare lo sforzo, l'obiettivo encomiabile che ci si prefigge, c'è un aspetto che voi continuate a non affrontare, Presidente, ovvero la discussione di alcune proposte di legge, tra cui quelle a firma del consigliere Mammoliti.
Addirittura, il consigliere Tavernise ha elogiato il Presidente del Consiglio per aver portato in discussione una proposta a firma di un consigliere di opposizione, come se fosse chissà quale rivoluzione democratica; sinceramente, credo sia un obbligo istituzionale per un Presidente discutere tutte le proposte di legge dei consiglieri, non solo quelle della maggioranza o quelle dell'opposizione.
Pur apprezzando l'encomiabilità del provvedimento, mi preme sottolineare – anche qui Presidente, le chiedo di sollecitare la Commissione competente – che c'è una mia proposta di legge sulla clausola valutativa obbligatoria; noi possiamo approvare quantità a iosa di leggi, ma all'interno delle leggi a volte è discrezionale inserire o meno la clausola valutativa, che stabilisce che entro un certo periodo di tempo di applicazione e di vigore di quella legge bisogna illustrare al Consiglio regionale quali sono state le ricadute utili e positive che quel provvedimento di legge ha apportato.
Per questa ragione, noi condividiamo il merito del testo del provvedimento, ma riempirla in maniera ridondante e sovrabbondante di altri contenuti, sinceramente, ci sembra assolutamente fuorviante e sbagliato. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Mammoliti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Comito. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Non riesco a seguire il collega Mammoliti perché non capisco come fa ad arrampicarsi su tanti argomenti pur di essere Bastian contrario su tutto quello che si sta cercando di fare.
La premessa è d'obbligo.
Siamo tutti veramente preoccupati per la situazione della sanità in Calabria, su questo non c'è ombra di dubbio, però continuare con questo pessimismo distruttivo su tutto quello che si sta facendo – l'ha elencato anche per il Sistema Emergenza-Urgenza la consigliera Straface – e parlarne così negativamente, certamente non è bello perché si continua a creare del discredito nella gente che non va assolutamente bene.
Consigliere Mammoliti, se vuole fare populismo come sta facendo, utilizzi anche queste cose buone che si stanno cercando di approvare per portare soluzioni a tutti i problemi che abbiamo in sanità, perché parlare oggi del Sistema Emergenza-Urgenza e tutto quello che ha elencato la consigliera Straface, non è cosa da poco dopo vent'anni di immobilismo legati a 12/13 anni di commissariamento che non ha prodotto nulla, neanche il minimo storico di approvare i bilanci delle Aziende sanitarie; quindi, dovrebbe cercare di plaudire a quello che è stato fatto in questo sistema: l’incremento delle postazioni territoriali del 118; l'incremento del personale, degli autisti, degli infermieri, del personale amministrativo; il numero unico 116 e 117 per quanto riguarda le Guardie mediche; tutta una serie di soluzioni che fino a pochi anni fa erano impensabili.
Smettiamola con questo pessimismo distruttivo, perché portiamo soltanto delle serie preoccupazioni nella nostra utenza che, invece, ha bisogno anche di rassicurazioni.
Grazie, collega Comito.
Passiamo all'esame e alla votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
All’articolo 9 è pervenuto l'emendamento, protocollo numero 10742/A02, a firma dei consiglieri Mannarino e Straface.
Cedo la parola alla consigliera Mannarino per l'illustrazione. Prego, consigliera Mannarino.
Grazie, Presidente.
Al comma 1 dell'articolo 9 (Affidamento del servizio di trasporto sanitario di emergenza- urgenza a enti del terzo settore), dopo le parole “la Regione può affidare i servizi di trasporto sanitario di emergenza-urgenza in via prioritaria attraverso convenzioni”, sono aggiunte le seguenti “senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale neanche a titolo di rimborso di rimborso spese”.
Parere della Giunta regionale?
Favorevole.
Pongo in votazione l'emendamento. L'emendamento è approvato. Pongo in votazione l’articolo 9 per come emendato. L’articolo 9 è approvato per come emendato.
Articolo 9
(È approvato per come emendato)
Articolo 10
(È approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale così come emendata. La proposta è approvata, come emendata, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata
in Allegati)
Passiamo al punto 6, la proposta di legge numero 268/12^ di iniziativa del consigliere Giannetta, recante “Istituzione del Registro regionale dei pazienti diabetici in Calabria”.
Cedo la parola al consigliere Giannetta per illustrare il provvedimento.
Prego, consigliere Giannetta.
Grazie, Presidente.
Cari colleghi, ho ritenuto doveroso coinvolgere e impegnare il Consiglio regionale su una patologia così importante che è diventata una pandemia cronica e sta diventando sempre più dilagante.
Ho apprezzato molto l'accoglimento che ha avuto da parte di tutte le forze politiche in Commissione sanità, dove è stata colta l'urgenza di affrontare questo tipo di patologia, ma soprattutto è stato apprezzato lo strumento legislativo introdotto.
Difatti, il Registro ci consente di essere più vicini a tutti i cittadini calabresi, in modo tale da poter essere più efficaci nella programmazione delle risorse e, quindi, dei servizi che possiamo offrire loro.
Il Registro è uno strumento cruciale nel quadro della Rete regionale assistenziale diabetologica e, con il contributo di tutte le ASP e il coordinamento del Dipartimento salute, potremo sicuramente avere un costante aggiornamento delle condizioni dei pazienti e dei loro bisogni.
Tutto ciò va sostenuto con forza perché offre la possibilità di rafforzare anche il percorso già avviato dalla Regione Calabria sui percorsi diagnostici terapeutici dei diabetici, i cosiddetti PDTA.
Ho particolarmente apprezzato la sensibilità dimostrata nell’aderire alla Giornata mondiale del diabete, non solo per quelle che sono le iniziative di prevenzione e sensibilizzazione, ma anche per il gesto simbolico di illuminare di blu il Palazzo del Consiglio regionale il 14 novembre di ogni anno, anche in considerazione che questa proposta nasce dallo studio dell'elevata incidenza che il diabete ha all'interno della Regione Calabria, che è dell'8,5 per cento della popolazione, tra i più alti in Italia.
Con l'iter legislativo per l'istituzione del Registro regionale daremo attuazione a quella che è la Rete diabetologica, fortemente voluta dal presidente Occhiuto nel Piano operativo 2022/2025.
Il Registro regionale dei pazienti diabetici in Calabria rappresenta un servizio di primaria rilevanza nell'ambito della Rete regionale dell'assistenza diabetologica perché ci consente di gestire quei pazienti diabetici in carico ai servizi di diabetologia calabresi con finalità di cura, sorveglianza e monitoraggio epidemiologico; indicazioni terapeutiche condivise, appunto, dal coordinamento della Rete regionale sull'assistenza diabetologica, in modo tale da essere più omogenei all'interno della regione, quindi su tutto il territorio regionale.
Una patologia così impattante ha sicuramente bisogno di un accurato monitoraggio, ma purtroppo in Calabria si osservano comportamenti che denotano scarsa informazione della malattia e in continuo aumento l'obesità infantile, data anche dal fatto che il 60 per cento dei cittadini calabresi non esercita alcuna attività fisica.
Per contro, abbiamo tra le altre cose il più alto consumo di farmaci antidiabetici all'interno della regione, quindi, capite bene come questo potrebbe essere impattante su quella che è la spesa sanitaria.
Considerando che buona parte dei pazienti diabetici va incontro a complicazioni, e di questi il 18 per cento arriva addirittura all'amputazione di un arto inferiore, capite bene quanto possa essere importante questo strumento.
Possono sembrare dei freddi numeri, ma vi assicuro che non lo sono perché sono lo specchio di una sofferenza e di un disagio che colpiscono tantissimi pazienti, tantissime famiglie e soprattutto anche i loro amici.
Ecco perché oggi sono particolarmente felice e con me tutte le associazioni che attendevano da tempo questo strumento, alcune delle quali sono oggi qui presenti e mi sento in dovere di salutare e ringraziare.
Prima tra tutti, Gabriella Violi, dell'associazione Diabaino, che è stata veramente importante in questo percorso perché è colei che insieme a me ha avviato l'iter; ovviamente tutto questo non poteva essere realizzato senza l'aiuto del Settore legislativo con la bravissima funzionaria, avvocata Annamaria Ferrara, che mi sento veramente di ringraziare.
Vorrei intitolare moralmente questa legge a una compianta collega che è scomparsa da poco, anche lei Presidente di un'associazione “VIP VIP”, che è Mariella Ferraro, che ci ha dato una grandissima mano d'aiuto; ringrazio Luana Ambrogio, che fa parte dell'Associazione “Giovani con diabete” del professor Renato Caminiti assieme a Maria Giovanna Ursida, che è qui nella veste di delegata tecnica dell'area di inclusione sociale della Croce Rossa regionale, con la quale sono sicuro avremo la possibilità di mettere in campo una serie di iniziative di prevenzione e di sensibilizzazione tramite la Croce Rossa in tutto il territorio regionale.
Mi accingo a leggere la relazione e gli articoli della legge, ringraziando tutti voi per l'attenzione.
La presente proposta di legge è volta a istituire il Registro regionale dei pazienti diabetici in Calabria, un servizio di primaria rilevanza nell'ambito della Rete regionale assistenziale diabetologica.
L’RRDC consente la gestione dei pazienti diabetici in carico ai servizi di diabetologia calabresi con finalità di cura, sorveglianza e monitoraggio epidemiologico.
L'RRDC persegue, inoltre, la finalità di verificare l'attuazione delle linee guida e delle indicazioni terapeutiche condivise dai componenti del coordinamento regionale della rete assistenziale diabetologica e condivise con il Dipartimento regionale della salute in maniera omogenea sul territorio regionale.
L’RRDC si rivolge ai seguenti soggetti: servizi di diabetologia ospedaliera e territoriale calabresi, medici di Medicina generale, pazienti diabetici, funzionari del Dipartimento della salute della Regione.
Il servizio fornisce le seguenti funzionalità: gestione dei dati anagrafici del paziente, gestione dei dati epidemiologici del paziente, produzione dell'attestazione di patologie per il paziente e gestione delle informazioni per l'attivazione del codice di esenzione per patologie croniche, gestione del piano di prescrizione dei dispositivi medici per l'automonitoraggio glicemico e l'infusione di farmaci, emissione del flusso dati verso il sistema di erogazione dei presidi per l'automonitoraggio glicemico e l'infusione di farmaci erogati presso le farmacie pubbliche e private e i negozi autorizzati del territorio calabrese.
La proposta appare in linea con il Programma operativo 2022/2025 adottato con DCA numero 162 del 18 novembre 2022.
In particolare, di seguito si riporta il paragrafo 12.8 relativo alla rete diabetologica.
Rete diabetologica, stato di attuazione: con DCA numero 13/2015 sono stati approvati percorsi diagnostici terapeutici assistenziali PDTA per la malattia diabetica dell'adulto e dell'età pediatrica; con DCA numero 172/2017 è stato approvato il PDTA sul piede diabetico che prevede la creazione di un PAC, pacchetti ambulatoriali complessi, specifico per standardizzare e facilitare il percorso del paziente stesso; il DCA numero 11/2018, che ha approvato la Rete assistenziale diabetologica integrata territorio-ospedale, ha fornito le linee di indirizzo per la gestione del diabete gestazionale e pre-gestazionale di tipo 1 e di tipo 2 per i quali è stata prevista la creazione di PAC.
L'allegato 1 del predetto DCA ha previsto, fra l'altro, la costituzione di un coordinamento regionale della Rete assistenziale diabetologica con il compito, tra l'altro, di: implementare la rete stessa; incrementare e monitorare i PDTA e gli indicatori previsti a configurare una rete informatica regionale quale strumento essenziale per la valutazione dei percorsi diagnostico terapeutici e la prescrizione informatizzata dei farmaci.
Tale rete informatica si basa su una piattaforma condivisa dalle Aziende sanitarie che prevede all'interno del sito web un link “rete assistenziale diabetologica” a cui gli operatori autorizzati possono accedere mediante inserimento di un user ID e di una password, come previsto dal DCA numero 11/2018.
All'interno della piattaforma è previsto un servizio di Telemedicina destinato ai clinici, ai pazienti e ai loro caregiver, al fine di migliorare la qualità di vita dei pazienti e risparmiare risorse.
Al fine di avviare il monitoraggio della Rete diabetologica regionale è stato ricostituito il coordinamento regionale della Rete assistenziale diabetologica presieduto dal dirigente regionale del competente settore e costituito dai professionisti comunicati dalle Direzioni generali delle Aziende sanitarie e dalle associazioni dei pazienti.
Il coordinamento regionale avrà il compito di monitorare il funzionamento dei Centri della rete diabetologica e l'applicazione dei PDTA nelle Aziende sanitarie secondo criteri di appropriatezza clinica e organizzativa.
Gli obiettivi: monitoraggio della Rete diabetologica dell'adulto nell'età pediatrica su tutto il territorio regionale; implementazione dei PDTA sul piede diabetico e sul diabete in gravidanza, con l'attivazione dei Pac diabete in gravidanza e piede diabetico; attivazione della Rete informatica diabetologica, anche con l'ausilio della Telemedicina.
Le azioni: attivazione dei Pac diabete in gravidanza e piede diabetico; attivazione della Rete informatica diabetologica; attivazione della Telemedicina per i pazienti diabetici.
L'RRDC, pertanto, opera nell'ambito della Rete informatica diabetologica, quale strumento per il monitoraggio epidemiologico del Diabete mellito e delle sue complicanze.
Il Registro è attivato per le rispettive fasce d'età, quale strumento per le ricerche epidemiologiche, l'analisi dell'incidenza e della prevalenza del diabete e delle sue complicanze croniche, i costi diretti e indiretti, le analisi del diabete in gravidanza, la presenza di altri fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, per la malattia diabetica dell'adulto e dell'età pediatrica.
La proposta si compone di 5 articoli, di seguito descritti.
Per brevità, cito solo i capisaldi di ogni articolo: l'articolo 1 istituisce il Registro regionale del diabete; l’articolo 2 disciplina le attività del coordinamento regionale della rete assistenziale diabetologica; l’articolo 3 prevede iniziative regionali per la prevenzione del diabete; l’articolo 4 prevede la clausola valutativa, al fine di monitorare lo stato attuativo dell'approvanda legge; l'articolo 5 prevede l'invarianza finanziaria di tale proposta di legge regionale, in considerazione della sua natura squisitamente ordinamentale.
Grazie a tutti voi.
Spero che su questo tutti noi possiamo essere d'accordo perché la risposta più importante che questa sede assembleare deve avere è la più ampia convergenza politica: sulla salute unirsi è la migliore terapia. Grazie.
Grazie, consigliere Giannetta.
Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. La proposta è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata
in Allegati)
PRESIDENTE
Passiamo al punto 7, la proposta di legge numero 189/12^ di iniziativa dei consiglieri Molinaro, Gelardi, Mancuso, Raso, Mattiani, Alecci, Talerico, recante “Unità di Pedagogia scolastica per lo sviluppo della comunità educante e per la promozione del diritto all’educazione e all’istruzione nella Regione Calabria”.
Cedo la parola al
collega Montuoro per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie,
Presidente.
Nella complessità
che caratterizza l’odierna società, attraversata da profonde trasformazioni dei
modelli di riferimento delle nuove generazioni, la famiglia e la scuola
continuano a svolgere la principale funzione pedagogica per dare risposta ai
bisogni educativi e di crescita di tutti e di ciascuno, in sinergia con le
risorse presenti nel territorio.
L'articolo 26
della Dichiarazione universale dei diritti umani riconosce l'educazione quale
diritto fondamentale che deve essere indirizzato al pieno sviluppo della
personalità ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà
fondamentali; tale diritto è ribadito dalla Convenzione ONU sui diritti
dell'infanzia e dell'adolescenza che impegna gli Stati a garantire il diritto
del fanciullo all'educazione anche adottando misure per promuovere la
regolarità della frequenza scolastica e la diminuzione del tasso di abbandono
della scuola. La scuola, in quanto Comunità educante, deve rispondere alle
conseguenti scelte della politica europea orientata ad investire sul benessere,
ad accogliere e accompagnare gli alunni nel cambiamento della crescita avendo
tra gli obiettivi prioritari la realizzazione del successo formativo e assolve
al compito dell'istruzione ma, al contempo, a quello educativo e formativo,
riconoscendo e rispettando le specificità di ogni persona in formazione.
L'inclusione
scolastica e sociale costituisce, in tale contesto, la chiave per la
realizzazione dei processi educativi e formativi.
In tale contesto,
il Piano annuale inclusività va inteso come uno strumento che possa contribuire
ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità
e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei risultati
educativi, per creare un contesto educante dove realizzare concretamente la
scuola per tutti e per ciascuno. Ciò ai fini della prevenzione educativa
primaria e secondaria del disagio scolastico, in particolare per i bambini e
gli studenti con Bisogni Educativi Speciali, da intendere piuttosto come
Diritti Educativi Specifici di crescita e apprendimento, per le disabilità
certificate dalla Legge 104, la povertà educativa, le situazioni di svantaggio
socio-culturale, linguistico ed economico, la presenza di alunni migranti,
minori non accompagnati, le difficoltà nell'apprendimento e del percorso di
orientamento, nonché la crescente dispersione e l'abbandono scolastico.
Tali condizioni
necessitano di un approccio pedagogico e di una attenzione educativa e
relazionale che garantisca un ambiente di apprendimento accogliente per ogni
alunno.
In tale ottica, si
collocano le figure del pedagogista e dell'educatore professionale
socio-pedagogico che, nell'ambito delle specifiche competenze pedagogiche ed educative, educano ad apprendere e a prevenire, anziché
cercare di curare, favorendo processi formativi volti a migliorare lo stato di
funzionamento di ogni persona tenendo conto del rapporto di interdipendenza tra
la condizioni di salute e i fattori ambientali contestuali e personali.
Occorre, pertanto,
adeguare il sistema scolastico regionale agli standard qualitativi
dell'istruzione europea garantendo la presenza del pedagogista e dell'educatore
professionale socio-pedagogico nelle scuole di ogni ordine e grado. Ciò implica
che il pedagogista è un professionista di livello apicale e può dirigere e
coordinare strutture o servizi educativi, mentre l'educatore di livello VI, può
coordinare gruppi di lavoro.
La presente
proposta di legge si propone, quindi, di istituire l'Unità di pedagogia
scolastica nelle scuole calabresi di ogni ordine e grado, costituita da
pedagogisti ed educatori professionali socio-pedagogici quale risorsa per lo
sviluppo della comunità educante e per promuovere il diritto all'istruzione e
all'educazione con particolare specificità rivolta ai fenomeni della povertà
educativa, del disagio e della dispersione e dell'abbandono scolastico che
costituiscono una piaga con dati allarmanti in tutto il territorio calabrese.
La proposta di
legge, quindi, intende: istituire in ogni scuola calabrese un'Unità di
pedagogia scolastica composta da pedagogisti ed
educatori professionali socio-pedagogici; favorire una prevenzione educativa
primaria e secondaria, anziché interventi tardivi o riparativi; sostenere la
personalizzazione dei percorsi educativi in un'ottica inclusiva; rafforzare il
dialogo scuola-famiglia-territorio; promuovere ambienti scolastici più
relazionali, accoglienti e inclusivi.
Assume
un’importanza strategica per il sistema scolastico calabrese in quanto:
introduce figure professionali qualificate nel sistema scolastico per
affrontare fenomeni complessi; valorizza l'interazione tra scuola e territorio;
promuove l'equità educativa e l'inclusione come valori centrali della scuola
pubblica; rafforza l'attuazione di politiche di contrasto alla dispersione
scolastica e alla povertà educativa.
Per gli scopi e le
funzioni della presente proposta di legge, poiché reca disposizioni di
carattere ordinamentale, non sono previsti oneri, ne occorre impegnare fondi
ulteriori o diversi previsti nel bilancio generale della Regione Calabria.
Grazie,
Presidente.
Grazie, collega
Montuoro.
Non ci sono
richieste di intervento, quindi, passiamo all'esame e votazione del
provvedimento.
Articolo 1
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
Articolo 3
(È
approvato)
Articolo 4
(È
approvato)
Articolo 5
(È
approvato)
Articolo 6
(È
approvato)
Articolo 7
(È
approvato)
Articolo 8
(È
approvato)
Passiamo alla
votazione della proposta di legge nel suo complesso con richiesta di
autorizzazione al coordinamento formale. La proposta di legge è approvata con
autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio
approva)
(È riportata in
Allegati)
Ha chiesto di
intervenire la collega Gentile. Ne ha facoltà
Grazie, signor
Presidente. Chiedo l'inserimento della proposta di legge numero 384/12^,
licenziata stamattina in Commissione agricoltura, che ho il piacere e il
privilegio di presiedere, perché abbiamo l'urgenza considerato che ci sono
tanti Enti locali che ci chiedono di intervenire sull’argomento. Abbiamo dovuto
prevedere delle modifiche, per via delle osservazioni pervenute dal
Dipartimento affari regionali del Consiglio dei ministri. Pertanto, ribadisco
la richiesta, se è possibile, di inserimento all'ordine del giorno.
Si riferisce alla
proposta di legge sugli usi civici, giusto?
Sì, quella sugli
usi civici. Grazie.
Va bene. Pongo in
votazione la richiesta di inserimento della proposta di legge della collega
Gentile che è approvata.
Passiamo, adesso,
alla proposta di provvedimento amministrativo numero 214/12^ di iniziativa
della Giunta regionale, recante: “Approvazione Piano territoriale triennale
2025/2027 e Schema di Protocollo d'intesa per il sostegno e lo sviluppo
regionale dell'Istruzione tecnologica superiore - ITS Academy”.
Cedo la parola
alla collega Straface per illustrare brevemente il provvedimento. Prego.
Grazie,
Presidente.
La proposta è
stata esaminata con molta attenzione da parte della terza Commissione
consiliare, dove è stata assegnata in sede referente. In qualità di Presidente
della Commissione e relatrice di questo provvedimento, desidero sottolineare
che al termine dei lavori, la Commissione, nell'esprimere una valutazione
favorevole, ha inteso riconoscere l'enorme valore strategico di questo
provvedimento con le sue finalità che sono in coerenza con quelle che sono le
politiche regionali di sviluppo, di occupazione e di innovazione.
Il Piano
territoriale triennale rappresenta lo strumento attraverso cui ciascuna Regione
esercita la propria competenza esclusiva nella programmazione della offerta
formativa ITS in coerenza con la legge numero 144 del 1999 che ha istituito il
Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore, e con le più recenti
riforme introdotte con la legge numero 99 del 2022 e della legge numero 121 del
2024, che hanno dato vita al Sistema terziario di istruzione tecnologica
superiore trasformando gli istituti tecnici superiori in ITS Academy e
rafforzando, naturalmente, il ruolo nell'ambito della istruzione
post-secondaria professionalizzante.
Anche in Calabria,
il Piano territoriale triennale si colloca pienamente all'interno di questo
quadro nazionale e comunitario, inserendosi negli obiettivi strategici del PNRR
e del Programma regionale FESR FES 2021-2027, a conferma questo della sua coerenza
con le politiche regionali di sviluppo sostenibile, innovazione e occupabilità.
Si tratta,
naturalmente, di un atto di programmazione di enorme rilievo che si inserisce
all'interno di un contesto normativo complesso e articolato, delineando a
livello europeo, nazionale e regionale, e rappresenta un tassello strategico
che pone un focus particolare sull'innovazione, sulla occupabilità e la
competitività del tessuto economico regionale.
La nostra regione,
dotata di un patrimonio di risorse umane e di un sistema produttivo in continua
evoluzione, ha il bisogno di avere un'offerta formativa mirata, moderna e
capace di rispondere ai bisogni reali del mercato del lavoro e il Piano
regionale risponde a questa necessità, ponendosi l'obiettivo di rafforzare il
sistema dell'istruzione terziaria professionalizzante che rappresenta
l'eccellenza dell'alta specializzazione tecnologica, nata, naturalmente, per
rispondere alla domanda delle imprese di nuove ed elevate competenze tecniche e
tecnologiche, e di strutturare un'offerta formativa che sia fortemente
integrata con il sistema produttivo regionale capace di generare occupazione
qualificata ed innovazione.
Gli obiettivi del
Piano 2025-2027 sono chiari e ambiziosi e rappresentano il suo punto di forza:
nel sostenere e consolidare l'offerta formativa della rete delle Fondazioni ITS
Academy attive in Calabria, attraverso una pianificazione triennale condivisa,
garantendo continuità e coerenza nell'offerta formativa attraverso procedure
negoziate e avvisi; al riguardo, vorrei ricordare che, ad oggi, sono attive in
Calabria otto Fondazioni ITS Academy, così distribuite sul territorio
regionale: una a Catanzaro, una a Vibo Valentia, tre nella Provincia di Reggio
Calabria, due a Cosenza e una a Crotone.
Le relative arie
tecnologiche coprono un ampio spettro di settori strategici: tecnologie
dell'informazione, della comunicazione e dei dati a Catanzaro; tecnologie per i
beni e le attività artistiche, culturali e per il turismo a Vibo Valentia;
chimica e nuove tecnologie della vita a Cosenza; sistema agroalimentare a
Cosenza e Crotone; energia, mobilità sostenibile e logistica, servizi alle
imprese e agli Enti senza fine di lucro a Reggio Calabria.
Tra gli obiettivi
del Piano regionale abbiamo quello di estendere la copertura territoriale delle
Aree tecnologiche strategiche non ancora presenti sul territorio regionale, tra
cui la meccatronica, sistema moda, sistema casa e ambiente costruito, promuovendo,
quindi, una maggiore attrattività e competitività del sistema regionale, grazie
all'attivazione di nuove Aree tecnologiche e all'aumento delle collaborazioni
con il mondo imprenditoriale, con potenziamenti e aggiornamenti progettuali;
potenziare il raccordo tra la formazione e il mondo del lavoro, riducendo il
divario tra la domanda e l'offerta di competenze; promuovere l'innovazione
didattica, la digitalizzazione e l'internazionalizzazione dei percorsi;
migliorare la qualità e l'impatto occupazionale dei percorsi formativi, con
particolare attenzione all'equità di genere e all'inclusione; ottimizzare
l'utilizzo delle risorse pubbliche e comunitarie, assicurando, naturalmente,
trasparenza, efficacia degli interventi e sostenibilità finanziaria attraverso
un articolato quadro normativo di riferimento e un sistema di monitoraggio e
attestazione delle attività.
Il provvedimento,
oggi, in esame nasce da esigenze concrete ma, soprattutto, nell'andare a
intervenire sul Piano territoriale triennale 2022-2024, ma anche alla rapida ed
incalzante evoluzione tecnologica che accresce in maniera esponenziale il
fabbisogno di elevate competenze tecnologiche e tecnico-professionali, di
innovazioni del sistema produttivo regionale e rende imprescindibile un
potenziamento e un aggiornamento continuo dell'offerta formativa da parte delle
Fondazioni ITS Academy. Queste esigenze, unitamente all'attuale fase di
rilancio del sistema di istruzione superiore tecnica coerente con le strategie
nazionali e comunitarie, richiedono un intervento normativo strutturato che
consente di programmare, coordinare e sviluppare in modo efficace le attività
formative.
A supporto del
Piano territoriale 2025-2027, al fine di poter raggiungere gli obiettivi
prefissati nel Piano, è stato predisposto uno “Schema di Protocollo d'intesa
per il sostegno e lo sviluppo del sistema regionale d'istruzione tecnologica
superiore”, che, anch’esso, assume un valore strategico e operativo e sancisce,
naturalmente, la collaborazione tra la Regione Calabria, le Fondazioni ITS, i
Centri di ricerca, l'Ufficio scolastico regionale, le Università, le imprese,
le Associazioni di categoria, gli Enti locali, rinsaldando la partnership
tra ITS e una pluralità di attori istituzionali e socioeconomici e portatori di
interesse che sono coinvolti nel processo di formazione tecnologica superiore.
Il Protocollo va ad individuare una governance partecipata, fondata su
un Tavolo tecnico di coordinamento regionale, che avrà funzioni di attuazione,
di monitoraggio e di raccordo.
È una proposta che
rappresenta un passaggio decisivo per la costituzione di un sistema di
istruzione tecnica superiore più strutturata, più moderno e più competitivo,
attento a quelle che sono le esigenze innovative richieste dal territorio e,
soprattutto, dal mercato del lavoro e dal sistema produttivo regionale.
Grazie, collega
Straface. Non ci sono richieste di intervento.
Pongo in votazione
il provvedimento nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con
richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento,
unitamente ai relativi allegati, è approvato con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio
approva)
(È riportata
in Allegati)
Passiamo al punto 9,
la proposta di provvedimento amministrativo numero 217/12^ di iniziativa della
Giunta regionale, recante: “Modifica del cronoprogramma relativo alle procedure
e ai provvedimenti amministrativi per la definizione del Piano regionale di
dimensionamento scolastico e programmazione dell'offerta formativa contenuto
nel documento ‘Indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del
dimensionamento della rete scolastica e dell'offerta formativa - Linee guida
per il triennio 2024/2025 – 2026/2027’ approvato con la delibera di Giunta
regionale numero 336 del 21 luglio 2023”.
Cedo la parola,
sempre, alla collega Straface per illustrare il provvedimento. Prego.
La proposta di
provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale, su proposta
dell'assessore Maria Stefania Caracciolo, con delega in materia di istruzione,
oggi all'esame di quest'Aula, interviene una materia strategica e delicata qual
è la programmazione della rete scolastica e dell'offerta formativa regionale
per il triennio 2024/2025 - 2026/2027. Con essa si dispone la modifica del
cronoprogramma delle procedure e dei provvedimenti amministrativi indicati
nelle Linee guida, approvate con deliberazione della Giunta regionale numero
336 del 21 luglio 2023.
Ci troviamo di
fronte ad un atto apparentemente tecnico, ma di rilevante impatto
istituzionale, sociale e culturale. Non è un mero esercizio di aggiornamento
procedurale, ma è un intervento che si rende necessario alla luce delle mutate
condizioni normative ed organizzative che sono intervenute negli ultimi mesi, e
che punta a garantire il rispetto delle scadenze ministeriali, l'efficacia del
processo di programmazione e soprattutto la qualità e l'equità del
servizio scolastico sul territorio calabrese.
La scuola rappresenta il presidio essenziale della democrazia, il cuore delle comunità locali e lo strumento con cui si costruisce il futuro della nostra regione.
Programmare, quindi, in modo razionale e sostenibile la distribuzione degli istituti scolastici, rispondere a quelle che sono le esigenze formative della popolazione studentesca, prevenire la dispersione scolastica, valorizzare l'autonomia didattica e organizzativa: tutto questo, naturalmente, presuppone un quadro normativo aggiornato, una governance efficiente e una tempistica coerente con le reali capacità attuative del sistema regionale.
Il provvedimento in esame si fonda su un articolato impianto normativo nazionale e regionale che ha visto un’evoluzione molto significativa negli ultimi 25 anni; a livello regionale si richiama, in particolare, l'articolo 139 della legge regionale numero 34 del 2002, che attribuisce al Consiglio regionale la competenza in merito all'adozione degli indirizzi per la predisposizione dei Piani, lasciando alla Giunta il compito di approvare il Piano regionale, in coerenza con tali indirizzi.
Il più recente intervento normativo nazionale in materia è rappresentato dal decreto-legge numero 208 del 2024, convertito in legge numero 20 nel 2025 che all'articolo 9-bis ha modificato l'articolo 19, anticipando dal 30 novembre al 31 ottobre di ciascun anno il termine per l'adozione del Piano regionale di dimensionamento scolastico.
La Regione Calabria si adegua, dunque, a questo nuovo quadro normativo nazionale, ma lo fa mantenendo saldo il principio di coerenza istituzionale e di collaborazione con gli Enti locali, con l'Ufficio scolastico regionale, come è stato evidenziato anche dal Tavolo politico del 28 marzo del 2025, nel corso del quale è stato condiviso da tutti gli attori lo schema di cronoprogramma predisposto dal Settore “Diritto allo studio e sistema integrato di educazione e istruzione”.
Il nuovo cronoprogramma proposto è fondato su razionalità, partecipazione ed efficienza, non si limita ad allineare le scadenze al dettato normativo nazionale, ma riorganizza in maniera funzionale e realistica le 7 fasi procedurali essenziali che vanno a scandire il percorso di definizione del Piano regionale.
Siamo di fronte, naturalmente, purtroppo, ad un decremento di iscrizioni.
Per quanto riguarda i recenti dati statistici, la popolazione scolastica calabrese diminuisce sempre di più e questo calo ha effetti diretti sulla sostenibilità delle Istituzioni scolastiche, sull'autonomia delle scuole, sugli organici e sull'organizzazione dell'offerta formativa. In questo scenario il dimensionamento non può essere vissuto come una mera operazione contabile, ma deve essere governato in modo strategico e responsabile, tenendo conto non solo di criteri numerici, ma anche della necessità di garantire l'accesso all'istruzione in quei territori fragili, contrastare la dispersione scolastica e favorire, naturalmente, la permanenza delle giovani generazioni nei propri contesti d’origine.
Il nuovo cronoprogramma si propone, quindi, come uno strumento flessibile e intelligente al servizio di questi obiettivi, consentendo un confronto più ampio tra Istituzioni ed evita, naturalmente, compressioni dei tempi decisionali e migliora la qualità della progettazione scolastica a livello locale e regionale. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Presidente, non so se abbiamo la consapevolezza reale di quello che stiamo andando a votare perché sembrerebbe un atto amministrativo – anticipiamo di 30 giorni un Piano di dimensionamento scolastico – ma dovremmo ricordare cosa abbiamo già fatto a luglio e cosa stiamo facendo oggi.
Stiamo assecondando delle politiche scellerate che proprio nelle regioni del Meridione, in particolare la Calabria, avranno un impatto sociale ed economico fortissimo perché stiamo parlando di chiusura di autonomie scolastiche, di quello che tocca la carne viva dei cittadini calabresi; quando abbiamo affrontato questa discussione qualche mese fa, non abbiamo detto realmente tutte le conseguenze che questa operazione sta comportando e può comportare alla Calabria.
Ci sono situazioni paradossali per cui un dirigente scolastico può trovarsi a gestire contemporaneamente anche 15 o 20 plessi scolastici. Togliamo 84 autonomie scolastiche, tagliamo posti di lavoro ed è il primo passo per tagliare successivamente plessi scolastici. Rispetto a questa “macelleria sociale”, questa pazzia voluta dal Governo nazionale, non abbiamo fatto come la Campania, che è ricorsa al Tar, o altre Regioni, che hanno posto un problema di conflitto di competenza alla Corte costituzionale, ma ci siamo adeguati pedissequamente.
Nonostante la Calabria soffra il tasso di spopolamento più alto rispetto a tutte le regioni italiane, ci siamo – ripeto – adeguati pedissequamente a un Piano che in Calabria può avere un effetto devastante perché, quando si comincia con chiudere autonomie scolastiche e quando ci sono in questa regione 296 classi con studenti di età diversa, stiamo avviando un circolo vizioso per incrementare lo spopolamento delle aree interne.
Altro che belle parole! Con questo Piano di dimensionamento scolastico, che proprio nelle regioni meridionali colpisce fortemente le aree interne, che non hanno le infrastrutture, pensate a dover gestire contemporaneamente 20 scuole: qual è anche la qualità del lavoro dei dirigenti scolastici. Si comincia sempre con le autonomie e, poi, si ripercuote e si finisce con la chiusura dei plessi scolastici.
Quando non abbiamo detto no al Governo e non abbiamo impugnato questo Piano di dimensionamento scolastico, abbiamo fatto un danno ai cittadini calabresi e, oggi, lo riportiamo in Aula per dire cosa? Che non solo non lo impugniamo, non convochiamo gli Stati generali della scuola e i sindacati, ma lo anticipiamo, votiamo per anticiparlo ed essere i primi della classe in un Piano che taglia autonomie scolastiche, in una regione che si sta spopolando e dove la scuola è, in tantissimi territori, l'unico punto di riferimento dello Stato.
Consiglieri, sono assolutamente contrario non solo ad anticiparlo di 30 giorni, ma al Piano che state portando avanti.
Avevo chiesto e avrei voluto che questa regione, indipendentemente dal colore politico, andasse a Roma e impugnasse il Piano come è stato fatto da altre Regioni del meridione. In realtà, non c'è nulla di tutto questo. Lo volete far passare anche come un atto di efficienza amministrativa anticipare di 30 giorni questa “macelleria”.
Non ci sto e preannuncio il mio voto contrario.
PRESIDENTE
Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Il consigliere Lo Schiavo ha anticipato in parte il mio intervento, che è sulla stessa lunghezza d'onda, perché credo che sia superficiale, da parte di quest'Aula, non prendere atto di cosa significa, non il cronoprogramma da approvare, ma accettare, oggi, supinamente una decisione del Governo nazionale e del ministro preposto come un'operazione che vorrebbero far passare come una semplice riduzione di costi. Invece, sappiamo che è un'operazione che ammazza i territori fragili come quello calabrese e, anche, quelle famiglie che hanno problemi a raggiungere i centri più lontani dalla propria appartenenza geografica, ma, soprattutto mortifica il lavoro dei tanti docenti interessati e la qualità formativa sicuramente segna un passo.
Quindi, credo – ripeto – che sia molto superficiale far passare l'approvazione del cronoprogramma come un semplice atto e penso che, invece, bisognerebbe che quest’Aula si opponesse a questo provvedimento del Governo nazionale, che reputo, davvero, danneggi i territori fragili e deboli, come, in questo caso, quello calabrese, come le aree interne, i paesi montani e le piccole realtà.
Quando, poi, parliamo di spopolamento e non ci rendiamo conto che una delle cause è proprio la mancanza dell'istruzione e della possibilità per i figli di studiare nei propri Comuni, vuol dire che non ci rendiamo conto delle responsabilità che ricadono su di noi nel momento in cui siamo chiamati a incidere sui provvedimenti e anche ad opporci a quelli del Governo nazionale.
Credo, invece, che questo sia un tema che già, caro assessore, avevo posto in quest'Aula l'anno scorso, quando abbiamo già avuto dei tagli pesanti in Calabria.
Oggi, supinamente, approvate un cronoprogramma – per carità, legittimo, previsto dalla legge – piuttosto che avviare un'azione sinergica.
Vorrei, poi, invitare l'assessore al ramo a riflettere un po’ di più su quello che produciamo con quest'atto e a capire che, forse, è il tempo di aprire anche la discussione con tutta la società calabrese, con i sindacati, i Comuni, le Province interessate e fare massa critica verso un provvedimento che riteniamo dannoso per la Calabria, dannoso e pericoloso per le piccole comunità, per le famiglie e per la classe docente presente nella nostra regione.
Grazie, consigliere Bevacqua. Ha chiesto di intervenire l'assessore Maria Stefania Caracciolo. Ne ha facoltà.
Grazie. Intanto, volevo dire che il Piano regionale di dimensionamento scolastico è un Piano previsto dal PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e, quindi, è una pianificazione che viene fatta in tutta Italia per razionalizzare e ottimizzare l'utilizzo delle risorse scolastiche.
Aggiungo – ho sentito parlare di aree interne, spopolamento e quant'altro – che le linee guida, che sono state adottate dalla Regione, su indirizzo del Consiglio regionale, prevedono proprio ampie forme di tutela per i ragazzi che frequentano le scuole nelle nostre comunità dislocate lontano dai centri e, quindi, invito ad andare a leggere con attenzione le linee guida.
Ho sentito parlare di impugnazioni e non mi risulta che ci siano impugnazioni che abbiano avuto esito favorevole, anzi le Regioni che, come la Calabria, hanno adottato, nei termini, il Piano di dimensionamento sono state favorite e invito a guardare la norma che è stata approvata fine anno per le Regioni virtuose che hanno adottato il Piano e che hanno, appunto, delle tutele particolari. Grazie.
Grazie, Assessore. Non ci sono interventi. Quindi, pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso, unitamente al relativo allegato con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
Il provvedimento, unitamente al relativo allegato, è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo ora al punto 10 all’ordine del giorno relativo alla proposta di legge numero 283/12^ di iniziativa del consigliere regionale Montuoro, recante: “Istituzione della riserva naturale regionale del fiume Vitravo e delle grotte rupestri di Verzino”.
Cedo la parola allo stesso per l’illustrazione del provvedimento.
Grazie, Presidente. La Regione Calabria garantisce la conservazione e la valorizzazione del suo patrimonio naturale, rappresentato da formazioni fisiche, biologiche e geologiche e geomorfologiche, in un'ottica di gestione sostenibile delle risorse ambientali, di rispetto delle condizioni di equilibrio naturale e di conservazione del patrimonio genetico di tutte le specie vegetali e animali.
Tali finalità sono perseguite attraverso l’istituzione di aree protette. La presente proposta, relativa all’istituzione della riserva naturale regionale del fiume Vitravo e delle grotte rupestri di Verzino, intende fornire anche un'analisi storica, territoriale e paesaggistico ambientale. Nell'area troviamo il fiume Vitravo che identifica un ambito territoriale a diverso gradiente altitudinale e, quindi, con caratteristiche fitoclimatiche differenti, tutte caratterizzate dalla presenza di comuni elementi naturalistici di grande valenza ecologica e paesaggistica, certamente tra i più rilevanti dell'intera regione Calabria.
L'area protetta presenta continuità territoriale in quanto è costituita da un unico corpo, ma al suo interno si possono distinguere due zone distinte gravitanti rispettivamente intorno al Centro urbano di Verzino, diverse per caratteristiche morfologiche. Di grande rilevanza è la zona con la presenza di grotte di origine antropica, in parte ricadenti nel centro storico e, quindi, quelle di origine carsica, la zona con sorgenti di sale e diapiri di sale più unici che rari in Sud Italia.
Nel suo complesso l'insediamento si compone di un centinaio di grotticelle, di cui 43 regolarmente censite e documentate nelle loro caratteristiche interne. Le acque del fiume Vitravo, presenti in riserva ancora oggi, sono diffusamente impiegate per uso irriguo delle campagne e hanno consentito nel passato, il funzionamento di antichi mulini per la macinatura del grano. Nel suo letto si notano ancora i ruderi di numerosi opifici e il segno di una “chiusa”, ovvero una piccola diga fatta di grosse pietre che sbarrano il corso del fiume. L'area è rappresentata anche da montagne con i fianchi scoscesi e selvaggi, scarni di vegetazione, ricchi di pietre granitiche di ogni dimensione, dove il mare appare vicinissimo, ma più vicino, ancora giallo e arsiccio, appare il Marchesato con i suoi cavalchi, un tempo regno del latifondo.
Le acque del fiume Vitravo hanno, inoltre, scavato piscine naturali di grande diametro con picchi di rocce a strapiombo e vegetazione palustre negli ambiti, creando cascatelle, tra le quali ricordiamo la più bella e rappresentativa che è quella della Madonna incoronata.
Nel territorio situato nella riserva, oltre ad una straordinaria ricchezza floristica, è presente anche una ricca fauna che ne rende ancora più alto il valore naturalistico e ambientale. Nonostante negli ultimi anni si sia assistito un po’ ovunque, anche in molte zone del Massiccio Silano, ad una progressiva riduzione della presenza di alcune specie nell'area del Vitravo, questo fenomeno, invece, è stato senza dubbio molto contenuto, addirittura assente. Ciò è legato essenzialmente ad un insieme di favorevoli circostanze riassumibili nel mantenimento di un'agricoltura a basso impatto ambiente, nell'assenza di interventi strutturali capaci di intaccare gli ecosistemi, nella conservazione di una sostanziale integrità dei boschi, nel contenimento dell'azione devastante degli incendi, nel controllo della caccia irrazionale e del bracconaggio che non trovano terreno culturale fertile.
In estrema sintesi, si può dire che è stata svolta un'importante azione di salvaguardia dell'ambiente, soprattutto grazie all'intelligente presenza dell'uomo che funge da insostituibile presidio, quando si inserisce in modo equilibrato, armonioso ed organico nella natura di cui si deve sentire sempre e, comunque, parte grande.
L'esigenza di
istituire l’area protetta del Vitravo e delle grotte
rupestri si inquadra in un'ottica di sviluppo sostenibile di grande attualità.
È quanto mai opportuno sottolineare che la valorizzazione delle risorse
naturalistiche, paesaggistiche, storiche e culturali di larga parte del
territorio calabrese sono un'opportunità di sviluppo irrinunciabile, una fonte
di ricchezza capace di garantire sicurezza sociale ai calabresi, al fine di
tutelare, valorizzare e rendere fruibili in maniera sostenibile una delle aree
naturalistiche più interessanti della nostra regione sia sotto l'aspetto
storico-culturale sia sotto l'aspetto ambientale. La presente proposta, considerati gli
interventi di gestione, tutela e valorizzazione sul territorio della riserva,
prevede, in particolare, l’utilizzo dei fondi accantonati nell’ambito della
Missione 20, Programma 3, per le spese in conto corrente del bilancio regionale
di previsione 2025-2027. Sottolineo, inoltre, che dall’anno 2026 le somme
destinate alla presente proposta di legge verranno rideterminate e imputate sul
capitolo destinato alla gestione dei Parchi naturali regionali e delle Riserve
naturali regionali, allocate alla Missione 09, Programma 5. Grazie, Presidente.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il
collega Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Gentili colleghe e gentili colleghi, sono lieto che oggi siano
stati inseriti all’ordine del giorno addirittura tre progetti di legge relativi
all’istituzione di riserve naturali regionali: una approvata in Commissione a
gennaio scorso e due approvate a ottobre scorso. È certamente un fatto
positivo, in quanto queste nuove aree protette, assieme a quelle che le hanno
precedute e che le seguiranno, svolgeranno un ruolo fondamentale non soltanto
per i territori di pertinenza e le comunità che vi abitano, ma per il futuro
della nostra intera regione. Talora si pensa a queste aree come a dei luoghi di
mera conservazione, caratterizzate soltanto da vincoli e divieti, ma la realtà
è ben diversa e lontana da questa rappresentazione obsoleta e infondata, quando
non malevola o addirittura dolosa.
Le riserve
naturali rappresentano, al contrario, un vero e proprio volano di sviluppo
economico, capace di generare grandi opportunità occupazionali, attraverso
nuove attività sostenibili e il potenziamento di quelle già esistenti. Infatti,
con i finanziamenti destinati ai progetti per le aree protette si possono
promuovere il turismo sostenibile, le attività agricole di qualità, le
iniziative di educazione ambientale, la ricerca scientifica, il recupero di
aree degradate da discariche e da altre pericolose brutture e molto altro.
Tutti questi benefici vanno a ricadere direttamente sulle comunità locali e
rappresentano di norma un potente attrattore transregionale o addirittura
nazionale.
Gli stanziamenti
previsti dalla Regione Calabria e dall’Unione Europea sono davvero cospicui.
Nel primo caso, parliamo di 52 milioni di euro, mentre, nel caso dell’Unione
Europea, si tratta invece delle ingenti risorse economiche legate alla Nature
Restoration Law,
approvata dal Consiglio dell’Unione a giugno dello scorso anno e legata al Green
deal europeo, che prevede un fondo fino a 1000 miliardi di euro entro il
2050.
È da sottolineare
come prima di questa legislatura le aree protette regionali fossero soltanto
tre, mentre dall’insediamento di questo Consiglio le nuove proposte di legge in
questo ambito abbiano raggiunto numeri elevatissimi e, anche in ragione di
quelli che sono stati annunciati dal Presidente prima dell’inizio di questa
seduta, sono arrivati addirittura a una ventina, un numero enorme.
Vi confesso che mi
piace pensare di avere in qualche modo contribuito a chiarire la vera natura e
le reali potenzialità di sviluppo delle riserve naturali regionali attraverso
la proposta, diventata legge, della Riserva naturale della foce del fiume Mesima, la prima del genere di questa Legislatura, che ha
già dispiegato i suoi positivi effetti sull’intero territorio di pertinenza,
quello della provincia di Vibo Valentia e della città metropolitana di Reggio
Calabria; questo per riscontri diretti avuti da parte della direttrice della
riserva, la dottoressa Jasmine De Marco, e dal sindaco di San Ferdinando, Luca
Gaetano, in occasione della recente cerimonia di inaugurazione della locale
caserma dei carabinieri, a cui ho avuto l’onore di essere invitato.
Per tutti questi
motivi, appare lodevole la rapidità con la quale le proposte di legge
istitutive di ben tre nuove riserve naturali regionali siano giunte all’esame
dell’Aula, ma tuttavia devo portare all’attenzione di voi tutti come in questo
armonico contesto vi sia una nota dissonante, rappresentata dalla proposta di
legge riguardante la Riserva naturale regionale pedemontana di Castrovillari,
proposta che è stata approvata all’unanimità della Commissione regionale
ambiente, con il voto favorevole dei consiglieri di Forza Italia, Fratelli
d’Italia, Lega e Partito Democratico, oltre che del sottoscritto, dopo aver
ascoltato in una precedente seduta il parere, pur esso favorevole, di Sindaci,
Università, Parco Nazionale del Pollino, associazioni, nonché del Dipartimento
regionale ambiente.
È trascorso da
allora quasi un anno e mezzo senza che l’iter amministrativo abbia registrato
alcuna progressione. Purtroppo, questo blocco prolungato sta causando danni non
certo ai proponenti, bensì alla comunità di Castrovillari e dell’area del
Pollino.
Le tante
iniziative previste per l’area, peraltro già identificata da oltre dieci anni
dall’amministrazione comunale come area a valenza naturalistica, non possono
avere inizio. Parlo di progetti per la sentieristica, per le attività sportive
come gare ciclistiche interregionali, per la valorizzazione di siti
archeologici che si trovano nell’area, ma anche iniziative e progetti agro
colturali, di studio della ricca e preziosa flora e fauna che richiama
appassionati e studiosi; in aggiunta, ancora, iniziative escursionistiche e
progetti didattici per le scuole e turistici per tutti. C’è poi un aspetto
sociale di primaria importanza, rappresentato dalla possibilità di fruire di
un’area adiacente alla città da parte di associazioni e fondazioni, di persone,
soprattutto bambini e giovani con disabilità, che avrebbero, nella presenza di
un’area protetta facilmente raggiungibile, un naturale, semplice sbocco per
attività ludiche e terapeutiche cui fare riferimento.
Infine, ma
certamente non da ultimo, sottolineo la presenza nell’area di assai numerosi
accumuli di rifiuti abbandonati e di due vere e proprie discariche: un sito
dove giacciono abbandonate 20.000 tonnellate di pneumatici esausti e una
vecchia e dismessa discarica comunale, entrambe vere e proprie bombe ecologiche
e sanitarie, la cui bonifica richiederebbe ingenti risorse economiche,
reperibili soltanto attraverso i progetti regionali ed europei già ricordati,
legati al recupero di aree protette e degradate.
Insomma, tutta una
serie di attività già programmate da associazioni, enti e istituzioni che
attendono soltanto il via libera rappresentato dall’approvazione definitiva
della proposta di legge già approvata all’unanimità, come dicevo, nella
Commissione di merito.
Devo ancora
aggiungere che il tempo sin qui trascorso, se da un lato ha privato la comunità
locale delle opportunità che prima ricordavo, dall’altro ha determinato
conseguenze concrete e negative. C’è stata infatti la forzosa concessione,
malgrado il parere contrario dell’amministrazione comunale e della Regione
Calabria, di ben 34 ettari all’interno dell’area per l’installazione di
pannelli fotovoltaici.
Mentre parliamo, è
in Conferenza di servizi presso il Ministero competente la pratica per altri 61
ettari di pannelli, che dunque sono immediatamente incombenti - siamo a un
totale di 95 – e su ulteriori 275 ettari pende la stessa spada di Damocle, e
quindi siamo praticamente a 360 ettari a rischio.
Tutto ciò
rappresenterebbe un vero e proprio disastro ambientale: da un lato impedirebbe
le attività che vi ho descritto e, con esse, il collegato sviluppo economico e
occupazionale dell’area; dall’altro infliggerebbe una ferita mortale al
maestoso paesaggio montuoso del Parco nazionale del Pollino, di cui godono le
popolazioni locali e non solo.
Voglio
ulteriormente e fortemente sottolineare come la riserva naturale Pedemontana di
Castrovillari abbia un grandissimo valore in sé stessa per le prospettive di
sviluppo occupazionale, per la bonifica dell’area e la sua fruizione per scopi
sociali e si proponga anche quale unica possibilità di bloccare il saccheggio
del territorio a scopi puramente speculativi, in spregio anche alla tutela di
un paesaggio unico.
Come ricordavo,
l’amministrazione comunale di Castrovillari e la Regione Calabria hanno dato
parere negativo rispetto alla collocazione, in un’area preziosa e fragile, di
una marea di pannelli fotovoltaici, ma ciò non è stato sufficiente.
A ciò si aggiunga
la recente sentenza del TAR Lazio, che ha invalidato le decisioni regionali che
limitavano la costruzione di impianti fotovoltaici, cioè parte del decreto del
21 giugno 2024 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, stabilendo
che le Regioni non possono avere discrezionalità nella scelta delle aree idonee
per tali installazioni e identificando perciò, di fatto, come la creazione di
una riserva naturale si ponga come unica possibilità di difendere il territorio
e consegnarlo alle sue naturali vocazioni e al suo coerente sviluppo, come
dicevo, sia in termini economici che occupazionali.
Per tali
considerazioni, mi permetto di sollecitare tutte le iniziative del caso
affinché ogni ostacolo, che ha portato ai ritardi a cui ho accennato, venga
superato, nell’esclusivo interesse delle popolazioni interessate, e si dia
finalmente il via libera definitivo al progetto di legge per la riserva
naturale regionale Pedemontana di Castrovillari, in coerente omogeneità con
quanto il Consiglio ha fatto finora per la promozione delle aree protette
regionali, ivi compresa la seduta odierna.
Vi ringrazio per
l’attenzione.
Grazie. Se non ci
sono interventi, passiamo all’esame e votazione del provvedimento. Pongo in
votazione gli articoli.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo10
(È approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Passiamo alla
votazione del provvedimento della proposta di legge nel suo complesso,
unitamente ai relativi allegati, con richiesta di autorizzazione al
coordinamento formale.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Ovviamente, come in
Commissione, anche attualmente sono del tutto favorevole a iniziative di questo
genere, che avallo al cento per cento. Tuttavia, ho deciso di non partecipare
al voto, per sottolineare la necessità di una equità di comportamento nei
confronti di tutte le proposte avanzate, a cominciare dalla riserva naturale
Pedemontana di Castrovillari, dando assolutamente e concettualmente la mia
assoluta soddisfazione e positività, come in Commissione, per tutte le proposte
avanzate. Grazie
Quindi non
partecipa al voto, è assente o si astiene? C’è, ma non c’è. Passiamo alla
votazione della proposta di legge nel suo complesso, unitamente ai relativi
allegati, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
La proposta di
legge, unitamente ai relativi allegati, è approvata con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al punto
undici, la proposta di legge 308/12^, di iniziativa dei consiglieri regionali
Mancuso e Montuoro, recante: “Istituzione della Riserva naturale regionale di Trinchise”. Prego, collega Montuoro.
Grazie, Presidente. L’istituzione della
Riserva naturale regionale del Trinchise intende
fornire un’analisi storica, territoriale e paesaggistico-ambientale di massima.
L’area del Trinchise si identifica in un ambito territoriale a diverso
gradiente altitudinale e quindi con caratteristiche fitoclimatiche
differenti. È possibile distinguere due zone fitoclimatiche:
Lauretum e Castanetum, tutte caratterizzate dalla
presenza di comuni elementi naturalistici di grande valenza ecologica e
paesaggistica, certamente tra i più rilevanti dell’intera regione Calabria.
L’area protetta
presenta continuità territoriale, in quanto è costituita da un unico corpo, ma
al suo interno si possono distinguere due zone distinte, gravitanti
rispettivamente lungo il fiume Simeri e lungo il suo storico affluente, il
torrente Marviano.
Le sue origini si
identificano con la nascita di Taverna Vecchia, attualmente in territorio del
Comune di Albi, quando le popolazioni dell’antica città di Trinchise,
per difendersi dalle conquiste arabe, salirono in luoghi più sicuri, trovando
ideale posizione. Dal punto di vista archeologico sono da citare i numerosi
siti ritrovati, come la chiesetta bizantina, la fornace per la cottura di
manufatti di terracotta, i resti di un ponte medievale, oltre che ovviamente i
resti dell’antica fiera con la sua chiesetta ed i muri perimetrali in
fondazione, che avranno bisogno di un recupero e della valorizzazione.
La ricchezza di
specie, indice di elevata biodiversità, rappresenta una formidabile risorsa
ambientale e rende l’area particolarmente interessante dal punto di vista
naturalistico. L’esigenza di istituire l’area protetta del Trinchise
si inquadra in un’ottica di sviluppo sostenibile di grande attualità. È quanto
mai opportuno sottolineare che la valorizzazione delle risorse naturalistiche,
storiche e culturali di larga parte del territorio calabrese sia un’opportunità
di sviluppo irrinunciabile, una fonte di ricchezza capace di garantire
sicurezza sociale ai calabresi, una strada maestra lungo la via dello sviluppo
sostenibile che le condizioni storiche, geografiche ed economiche rendono
possibile e auspicabile.
L’area è
rappresentata da un sistema omogeneo, caratterizzato dalla presenza di specie
animali e vegetali o biotipi di interesse naturalistico, culturale, educativo e
ricreativo, nonché di valori paesaggistici, artistici e sociali.
Questo progetto di
legge, pertanto, è finalizzato all’istituzione della Riserva naturale regionale
del Trinchise, al fine di tutelare, valorizzare e
rendere fruibile in maniera sostenibile una delle aree naturalistiche più
interessanti della nostra regione, sia sotto l’aspetto storico-culturale sia
sotto l’aspetto ambientale.
In altri termini,
con l’istituzione della Riserva del Trinchise si
persegue l’obiettivo di preservare habitat terrestri e fluviali di grande
fascino, coniugando l’esigenza della conservazione con la possibilità di una
corretta fruizione e divulgazione. Si tratta, in effetti, di aree suggestive
dal punto di vista paesaggistico, che rappresentano oltretutto un serbatoio
naturale di biodiversità di inestimabile valore.
La presente
proposta, considerati gli interventi di gestione, tutela e valorizzazione del
territorio della riserva, prevede in particolare l’utilizzo dei fondi di cui
alla Missione 20, Programma 3, del bilancio regionale di previsione 2025-2027.
Dall’anno 2026 le
somme destinate alla presente proposta verranno rideterminate e imputate sul
capitolo destinato alla gestione dei Parchi naturali regionali e delle Riserve
naturali regionali. Grazie.
Grazie, collega Montuoro. Non ci sono
richieste di intervento. Passiamo quindi all’esame e votazione del
provvedimento. Pongo in votazioni gli articoli del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo10
(È approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Articolo12
(È approvato)
Articolo 13
(È approvato)
Passiamo alla
votazione della proposta di legge nel suo complesso, unitamente ai relativi
allegati, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. La proposta
di legge, unitamente ai relativi allegati, è approvata con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(È riportata
in Allegati)
Passiamo alla
proposta di legge numero 328/12^, d’iniziativa dei consiglieri regionali
Montuoro, Mancuso e Alecci, recante: “Istituzione della riserva naturale
regionale Le Dune di Giovino”.
Cedo la parola al
consigliere Montuoro per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie, Presidente.
L’Istituzione della riserva naturale regionale “Dune di Giovino” intende fornire un'analisi paesaggistica ambientale di massima. L'area protetta di interesse, comunemente chiamata “Dune di Giovino”, è costituita da un unico corpo che si trova nel comprensorio della costa ionica catanzarese ed è un'area naturalistica di grande interesse, compresa tra la foce del torrente Castace e del fiume Alli, a est, mentre confina con la foce del fiume Corace, a ovest. Giovine è un'area miracolosamente scampata alla pressione antropica e all'edificazione selvaggia della costa catanzarese e per questo è naturalmente vocata alla conservazione della biodiversità delle coste sabbiose del medio Ionio calabrese.
Quest'area accoglie una ristretta fascia dunale costiera, ambiente ormai rarissimo, particolarmente fragile ed a serio rischio di estinzione, che ospita specie vegetali rare e protette da specifiche normative, nonché tipologie vegetazionali endemiche e di recente descrizione con criterio scientifico.
Tutta l'area della pineta delle dune di Giovino deve essere preservata in chiave ambientale perché rappresenta un polmone verde a sud della città, nella quale privilegiare la conservazione delle dune naturali, vero e proprio incubatoio e protezione per la biodiversità animale e vegetale. Quello che è certo è che nel recente passato anche l'area dunale posta a nord ospitava una flora parecchio ricca e complessa, e la presenza degli insediamenti balneari, attirando la massiccia frequentazione stagionale di mezzi e persone, ha fatalmente determinato la totale scomparsa da quel tratto di costa di gran parte delle specie vegetali della duna, ivi comprese alcune specie molto rare. Purtroppo, questi sono gli effetti dell'antropizzazione su sistemi ecologici così fragili. Non è quindi colpa degli esercenti o dei bagnanti se la flora scompare rapidamente, ma ciò è semplicemente effetto della frequentazione, soprattutto con mezzi come automobili e fuoristrada.
A determinare il collasso dei sistemi dunari catanzaresi di sicuro contribuisce il fatto che tali infrastrutture dovrebbero essere temporanee, ma di fatto sono permanenti ed anche gli spazi assegnati dalle concessioni vengono occupati con piante, spesso esotiche, ed altre infrastrutture che contribuiscono all'irreversibile alterazione della vegetazione dunale. Ne consegue che l'unico modo per salvare quello che resta degli antichi sistemi dunali catanzaresi sia interdire l’accesso alle aree che si intendono preservare.
Lo stato di conservazione delle coste calabresi è parecchio eterogeneo. Tuttavia, anche lungo i tratti costieri apparentemente meglio conservati, è possibile individuare la presenza di diversi fattori di minaccia che incombono sulle condizioni di naturalità delle nostre coste, in particolare su flora e vegetazione, che in alcuni casi possono anche favorire fenomeni erosivi. Altrettanto deleteri, come già detto, sono la raccolta di specie vegetali o il rilascio di rifiuti, fenomeni spesso associati a questo periodo dell'anno e a questa fruizione ricreativa degli ambienti costieri. In termini conservazionistici è perciò cruciale conoscere tali fattori al fine di promuovere azioni volte alla loro rimozione o mitigazione.
L'istituzione di un'area naturalistica della Pineta e delle Dune di Giovino, area naturale in relativo buono stato di conservazione, con inoltre diversi interessanti aspetti storico antropologici da evidenziare, potrebbe costituire, se opportunamente gestita, un laboratorio a cielo aperto per cittadini e scolaresche, contribuendo significativamente ad incrementare la coscienza ecologica dei cittadini catanzaresi e dei visitatori tutti. Inoltre, potrebbe costituire una risorsa economica non trascurabile per l’intera città, dimostrando che è possibile fare economia attorno al capitale ambientale senza depauperarlo, come al contrario accade con le concessioni balneari.
Le indagini preliminari hanno fatto emergere la presenza di interessanti presidi biologici che certamente giustificano la conservazione dell'area e l'istituzione di un'area naturalistica, definiti essenzialmente dalla presenza di individui di rarissima specie.
La presente proposta, considerati gli interventi di gestione, tutela e valorizzazione del territorio della riserva, prevede in particolare l'utilizzo di fondi accantonati, di cui alla Missione 20, Programma 3, del bilancio regionale di previsione 2025-2027.
Dall'anno 2026, anche per questa proposta di legge, verranno poi rideterminate le risorse e allocate nel capitolo che finanzia le riserve e i parchi regionali.
Grazie, Presidente.
Passiamo all'esame e approvazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo 10
(È approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
La proposta di legge, unitamente ai relativi allegati, è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata
in Allegati)
Passiamo ora alla proposta di legge numero 384/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Mancuso e Katya Gentile, recante: “Modifiche della legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme in materia di usi civici)”.
Cedo la parola alla collega Gentile per illustrare il provvedimento. Prego, collega.
Grazie, Presidente.
Chiedevo, come dicevo prima, l'inserimento di questo punto all'ordine del giorno proprio per l'urgenza, visto anche che gli enti locali stanno lamentando il blocco che si è creato in materia di terreni gravati da usi civici.
Abbiamo fatto un grande lavoro in questo anno e mezzo su questa normativa, andando nella direzione della semplificazione e, in questo caso, il provvedimento di modifica si rende necessario perché sono intervenute delle osservazioni da parte del Dipartimento Affari regionali della Presidenza del Consiglio dei ministri, in merito a criticità segnalate dagli uffici legislativi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica e del Ministero della Giustizia. Nell'ambito poi del principio di leale collaborazione Stato – Regioni, grazie anche al lavoro svolto dal Settore assistenza giuridica e dall'area legislativa del Consiglio regionale, per il tramite della dottoressa Ferrara, che ringraziamo, sono state concordate queste modifiche.
Andiamo immediatamente alle modifiche.
La proposta modifica l'articolo 4 della legge regionale 18/2007, al fine di prevedere, nell'adozione del regolamento attuativo, il parere vincolante della Commissione consiliare competente, in maniera tale che gli uffici del Dipartimento della Giunta siano allineati alle scelte del Consiglio regionale. La proposta si compone di sei articoli. L'articolo 1 prevede la modifica dell'articolo 4, al fine, quindi, di specificare che la Commissione competente emetta un parere vincolante al regolamento attuativo della legge. All'articolo 2, modifica il comma 7 dell'articolo 13 della legge regionale 18/2007, recependo il suggerimento dell'ufficio legislativo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, volto ad eliminare l'obbligo per i privati di conferire l'incarico di istruttore e perito demaniale a soggetti iscritti nell'elenco regionale di cui al medesimo articolo 13. L'articolo 3 modifica l'articolo 14-bis della legge regionale 18/2007, recependo i suggerimenti dell'ufficio legislativo del Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica. L'articolo 4, nel recepire le osservazioni dell'Ufficio legislativo del Ministero della Giustizia, prevede l'abrogazione dell'articolo 14-ter della legge regionale 18/2007 che prevedeva - la legge l'abbiamo firmata insieme al presidente Mancuso - il divieto, anche per chi fosse condannato per reati gravi, di usufruire dei beni gravati da usi civici. Il Ministero di giustizia, però, ha deciso che avevamo superato i limiti della competenza regionale e abbiamo deciso di abrogarla. L'articolo 5 prevede la clausola di invarianza degli oneri finanziari, considerando che dall'attuazione della presente proposta di legge non derivano nuovi oneri a carico del bilancio regionale. All'articolo 6, invece, è prevista l'entrata in vigore anticipata della legge, rispetto all'ordinaria vacatio legis, considerato che occorre intervenire al più presto per attuare le proposte concordate con il Dipartimento affari regionali della Presidenza del Consiglio dei ministri nell'ambito del principio di leale collaborazione Stato-Regioni. Grazie, Presidente.
Grazie. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Passiamo alla votazione alla proposta di legge nel suo complesso, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. La proposta di legge è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata
in Allegati)
Passiamo ora all'ultimo punto, la mozione numero 116/12^ a firma dei consiglieri regionali Molinaro, Luciana De Francesco, Sabrina Mannarino, Montuoro: “Azioni di Sostegno, promozione e iniziative culturali della Regione Calabria per la valorizzazione della figura di Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore”.
Cedo la parola alla collega De Francesco per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie, signor Presidente, colleghi consiglieri, assessori.
Premesso che:
- Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore (485 ca. – 580 ca.), uno dei massimi intellettuali della Tarda Antichità, fu ministro di Teodorico, statista, diplomatico, scrittore e fondatore del celebre monasterium vivariense sive castellense nella sua terra natia di Scolacium (l’areale tra Staletì e Squillace), in Calabria;
- l’opera di Cassiodoro Senatore, capace di coniugare la sapienza classica con la spiritualità cristiana, ha avuto un’influenza determinante nella trasmissione del sapere durante il Medioevo europeo;
- la figura di Cassiodoro Senatore è oggi riconosciuta dalla comunità scientifica, economica e religiosa internazionale come marcatore identitaria fondamentale della Calabria e attrattore culturale imprescindibile, capace di restituire centralità alla regione all’interno dei grandi circuiti del turismo culturale, religioso, eno-gastronomico e del dibattito accademico; - è attualmente in corso presso la Santa Sede il processo di beatificazione di Cassiodoro Senatore, sostenuto da importanti documentazioni storiche e dalle nuove acquisizioni archeologiche e scientifiche del Vivarium Project, che contribuiscono a comprovare il culto da tempo immemorabile di Cassiodoro e la sua fama di santità radicata e sentita nella tradizione calabrese;
Considerato che:
- il Vivarium Project – Luoghi cassiodorei in Calabria, avviato nel 2023 grazie alla sinergia tra il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana (PIAC), l’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace (finanziatrice del progetto), la Soprintendenza ABAP CZ-KR, l’Istituto di Studi su Cassiodoro e il Medioevo in Calabria, l’Associazione Cassiodoro il Grande e gli enti locali, è un progetto quinquennale (rinnovabile), volto a ricostruire la topografia dell’antica diocesi di Scolacium e a individuare i luoghi legati alla vita e all’opera di Cassiodoro;
- le campagne archeologiche in corso hanno già portato a rilevanti ritrovamenti materiali (prove archeologiche della sepoltura di Cassiodoro Senatore a Stalettì; villa romana suburbana in località Ceraso di Squillace), che confermano la presenza e la vitalità dei cosiddetti "luoghi cassiodorei", in particolare nei comuni di Stalettì, Squillace e Borgia, costituendo un patrimonio culturale di straordinaria rilevanza;
- il progetto ha un importante impatto formativo, con il coinvolgimento di studenti, dottorandi e ricercatori italiani ed europei, contribuendo a fare della Calabria un polo avanzato di studio archeologico, storico e teologico;
- l’Istituto di Studi su Cassiodoro e il Medioevo in Calabria, già sostenuto da leggi regionali specifiche (cfr. L.R. n. 21 dell'8 agosto 1988; L.R. 8 luglio 1992, n. 9., rubrica 3, art. 9.2; L. R. 28 Agosto 2000, n. 14, rubrica 3, art. 9.4), si configura come uno strumento riconosciuto per la promozione permanente della figura di Cassiodoro Senatore, anche grazie alla produzione scientifica, alla divulgazione culturale e all’organizzazione di eventi pubblici;
- il Consorzio dei produttori vinicoli della Valpolicella ha espresso grande interesse per la figura di Cassiodoro Senatore, richiamandosi a una lettera delle Variae (Libro XII) in cui l’autore esalta la qualità e la cura della produzione vinicola della sua terra. La sensibilità cassiodorea verso il valore economico, culturale e simbolico della viticoltura costituisce oggi un legame prezioso tra la Calabria e i grandi distretti vinicoli italiani ed europei;
- è in corso una virtuosa attività di gemellaggio enogastronomico tra i comuni di Squillace e Marano di Valpolicella, che si concretizzerà con la sottoscrizione di un Patto d’Amicizia il 24 maggio p.v., incentrato sulla valorizzazione condivisa dei patrimoni storici, culturali e agroalimentari; Tale gemellaggio non si limita a una valenza simbolica, ma si propone come volano di scambi concreti tra le comunità locali, con progetti mirati alla promozione integrata del vino, della cultura e del turismo sostenibile, nel nome di Cassiodoro Senatore come figura ponte tra tradizione agricola, innovazione e identità territoriale; Il legame storico tra Cassiodoro Senatore e la viticultura calabrese offre, inoltre, l’opportunità di potenziare la promozione dei prodotti tipici locali, favorendo percorsi di qualità, riconoscibilità internazionale dei vini autoctoni e creazione di reti di cooperazione tra consorzi, enti locali e istituzioni culturali;
ritenuto che:
- Cassiodoro rappresenta oggi una risorsa strategica per il rilancio culturale, spirituale e turistico della Regione Calabria, capace di attrarre studiosi, pellegrini, visitatori e appassionati da tutta Europa;
- l’identità storica della Calabria può trovare nuova linfa proprio nel recupero e nella valorizzazione delle sue figure più rappresentative, tra cui Cassiodoro assume una posizione centrale, con la possibilità concreta di inserirsi nei grandi itinerari culturali e religiosi internazionali;
- il riconoscimento formale e il sostegno istituzionale al percorso di valorizzazione cassiodorea da parte della Regione sono indispensabili per dare continuità e stabilità alle attività in corso e per favorire la piena sinergia tra enti pubblici e realtà culturali del territorio;
- in tale prospettiva, il rafforzamento delle relazioni eno-gastronomiche ispirate a Cassiodoro Senatore può diventare anche uno strumento strategico di marketing territoriale, capace di integrare cultura, spiritualità, economia e sostenibilità ambientale, contribuendo al rilancio competitivo della Calabria nei mercati nazionali ed esteri.
Tutto ciò premesso e considerato, il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale ed il Presidente:
- a riconoscere Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore quale figura identitaria e simbolica della Calabria, valorizzandone la memoria storica, l’eredità culturale e il profilo spirituale;
- a sostenere istituzionalmente e finanziariamente l’Istituto di Studi su Cassiodoro e il Medioevo in Calabria, promuovendone la stabilità e la crescita, anche attraverso un piano pluriennale;
- ripristinare e rinnovare il sostegno previsto dalle precedenti leggi regionali, prevedendo nuovi strumenti normativi e finanziari a favore della ricerca, divulgazione e tutela dei luoghi cassiodorei;
- promuovere e sostenere attivamente il Vivarium Project, inserendolo tra i progetti strategici della Regione Calabria nell’ambito della valorizzazione culturale, turistica e spirituale del territorio;
- favorire la creazione di itinerari cassiodorei di interesse turistico, scolastico e religioso, sostenendo le attività di recupero, studio e fruizione pubblica dei siti storici connessi alla figura di Cassiodoro Senatore;
- a sostenere e valorizzare il gemellaggio eno-gastronomico tra i comuni di Squillace e Marano di Valpolicella, promuovendo la creazione di un circuito cassiodoreo del vino che colleghi storia, cultura e produzione agricola di qualità, anche attraverso: la realizzazione di iniziative di scambio culturale e commerciale tra produttori vinicoli, artigiani, istituzioni e comunità locali, la promozione di eventi pubblici tematici, festival, mostre e degustazioni, in Calabria e a livello nazionale e internazionale, il sostegno alla ricerca scientifica e storica finalizzata all'individuazione, recupero e valorizzazione di vitigni antichi, varietà autoctone e pratiche agricole tradizionali che possano essere ricondotte all’epoca cassiodorea e al patrimonio agroalimentare tardoantico, l'avvio di progetti di archeologia del gusto e agricoltura storica, in collaborazione con università, centri di ricerca agraria e associazioni di settore, mirati a ricostruire e rilanciare le filiere di produzione legate ai prodotti della viticultura e dell’agroalimentare antico, la creazione di un marchio distintivo di qualità "Cassiodoro" per i prodotti agricoli e vitivinicoli che rispondano a criteri di tipicità, sostenibilità e continuità storica, da utilizzare nella promozione turistica e nei mercati enogastronomici nazionali e internazionali, l'integrazione di tali attività nei percorsi di turismo culturale, religioso e naturalistico, rendendo la riscoperta del patrimonio cassiodoreo anche un'esperienza sensoriale e immersiva;
- a collaborare con la Santa Sede, le diocesi interessate e le istituzioni ecclesiastiche nel sostegno al processo di beatificazione, promuovendone la conoscenza e valorizzandone il significato identitario per la Calabria;
- a coinvolgere le scuole, le università, le associazioni culturali e le comunità locali nella riscoperta e diffusione della figura di Cassiodoro, attraverso programmi educativi, eventi pubblici e attività partecipative.
Grazie.
Grazie. Pongo ai voti la mozione con autorizzazione al coordinamento formale. La mozione è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata
in Allegati)
Avendo esaurito i punti all’ordine del giorno, dichiaro tolta la seduta. Grazie.
La seduta termina alle 18.26