XII^
LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
_________
N. 48
SEDUTA Di VENERDì 20 DICEMBRE 2024
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO
E DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CAPUTO
Inizio lavori h. 13.20
Fine lavori h. 18.21
Presidenza del presidente Filippo
Mancuso
La seduta inizia alle 13.20
Dà avvio ai lavori,
invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta
precedente.
Dà lettura del verbale della
seduta precedente.
(È approvato senza
osservazioni)
Dà lettura delle
comunicazioni.
Avviamo i lavori con la
proposta di provvedimento amministrativo numero 199/12^, di iniziativa
dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Bilancio di previsione del Consiglio
regionale per gli esercizi 2025-2027 e approvazione del Piano degli indicatori
di bilancio esercizi 2025-2027”.
Cedo la parola al collega
Cirillo per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie, Presidente. Il
bilancio di previsione del Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi
2025-2027 è stato redatto sulla base delle disposizioni e dei modelli previsti
dal Decreto Legislativo 23 giugno 2011, numero 118.
Il bilancio di previsione
del Consiglio regionale ha durata triennale e ha natura autorizzatoria per
l'intero triennio; il bilancio di previsione 2025 è redatto sia in termini di
competenza che di cassa.
Le entrate del bilancio di
previsione sono suddivise per titoli, in base alla fonte di provenienza, e per
tipologie, in base alla natura dell’entrata.
Le spese del bilancio di
previsione sono articolate in missioni e programmi sulla base, rispettivamente,
delle funzioni esercitate e degli aggregati omogenei di attività.
Le spese sono poi
classificate per titoli sulla base della natura della spesa.
Rientrano nelle entrate per
trasferimenti correnti: le somme che la Giunta regionale trasferisce per il
funzionamento del Consiglio regionale, che ammontano ad euro 58.460.064,00 per
l'esercizio 2025 ed euro 56.000.000,00 per gli esercizi 2026 e 2027; le somme
trasferite dall'Autorità garante per le comunicazioni per il finanziamento
delle funzioni delegate al Co.Re.Com. Calabria, pari
ad euro 136.548,21.
Gli stanziamenti per le
spese del Consiglio regionale del triennio 2025-2027 sono stati quantificati
sulla base dei fabbisogni comunicati dai dirigenti delle strutture
amministrative. Gli stanziamenti iscritti nel bilancio di previsione 2025-2027
del Consiglio regionale rispettano nei limiti in materia di spesa di personale
(articolo 1, comma 557-quater, legge 27 dicembre 2006, numero 296) e di
spesa di lavoro flessibile (articolo 9, comma 28, del Decreto-legge 31 maggio
2010, numero 78).
Infine, con il presente
provvedimento è approvato il Piano degli indicatori e dei risultati attesi di
bilancio del Consiglio regionale per gli esercizi 2025-2027.
Sul presente provvedimento
il Collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole con proprio
verbale numero 62 del 16 dicembre 2024. Grazie.
Grazie, collega Cirillo. Non
ci sono consiglieri iscritti a parlare.
Prendiamo atto del parere
favorevole del Collegio dei revisori dei conti e della relazione della
Commissione speciale di vigilanza resa ai sensi dell'articolo 13, comma 5, del
Regolamento di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale.
Pongo in votazione il
provvedimento nel suo complesso che è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Dà lettura di un seguito di comunicazioni.
Passiamo adesso alla serie
di provvedimenti di bilancio. Così come concordato nella riunione della
Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari, relazioneremo su tutti i
documenti contabili, faremo un'unica discussione e, poi, ovviamente, si
procederà alla votazione per ogni singolo provvedimento.
Iniziamo dal punto numero
due all’ordine del giorno, proposta di provvedimento amministrativo numero
198/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Documento di economia e
finanza della Regione Calabria per gli anni 2025-2027”.
Cedo la parola al collega
Montuoro per illustrare i provvedimenti. Prego.
Grazie, Presidente. Buon
pomeriggio a tutti.
La proposta di provvedimento
amministrativo numero 198/12^ di iniziativa della Giunta
regionale, recante “Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria
(DEFR) per gli anni 2025-2027”, posta oggi all'approvazione di questa Assemblea
è stata licenziata dalla seconda Commissione nella seduta del 9 dicembre
scorso.
Il documento contabile in
oggetto è stato approvato con deliberazione della Giunta regionale numero 695
del 3 dicembre 2024, ai sensi dell'articolo 36 del Decreto legislativo numero
118 del 2011, che prevede che le Regioni adottino il Documento di economia e
finanza regionale (DEFR), avendo un orizzonte temporale triennale.
Il DEFR è uno strumento di
programmazione economico-finanziaria della Regione, per come previsto dal
principio contabile applicato di cui all'allegato 4/1 del Decreto legislativo
numero 118 del 2011 che definisce gli obiettivi della manovra di bilancio regionale,
costituendo lo strumento a supporto del processo di previsione.
Il DEFR contiene le linee
programmatiche dell'azione di governo regionale, orienta le successive
deliberazioni della Giunta regionale e dell'Assemblea legislativa e costituisce
il presupposto del controllo strategico. Rappresenta lo strumento programmatico
fondamentale attraverso cui il governo regionale definisce le strategie
economiche, finanziarie e di sviluppo sostenibile. Esso offre una visione
organica delle politiche economiche, sociali e ambientali che la Regione
intende adottare per rispondere alle sfide del presente e sostenere uno
sviluppo sostenibile e inclusivo.
Il DEFR si compone in due
sezioni. La prima sezione comprende: il quadro sintetico del contesto economico
e finanziario di riferimento; la descrizione degli obiettivi strategici con
particolare riferimento agli obiettivi di politica regionale in campo
economico, sociale e territorio. La seconda sezione comprende l'analisi della
situazione finanziaria della Regione e, in particolare, contiene: la
costruzione del quadro tendenziale di finanza pubblica della Regione e degli
Enti regionali sulla base delle risultanze dell'esercizio precedente;
l'indicazione dell'articolazione della manovra necessaria per il perseguimento
degli obiettivi di finanza pubblica, accompagnata anche da una indicazione di
massima delle misure attraverso le quali si prevede di raggiungere i predetti
obiettivi.
Il DEFR si basa su
un'analisi dettagliata alla situazione socioeconomica regionale, nazionale e
internazionale, delineando strategie per promuovere, pur nell'ambito dei
vincoli esistenti e delle variabili di contesto, la crescita economica,
l'innovazione tecnologica e la coesione sociale.
L'analisi del contesto
economico finanziario costituisce il punto di partenza per la definizione del
quadro tendenziale di finanza pubblica della Regione e degli Enti regionali;
fornisce gli elementi necessari per la costruzione della manovra di bilancio
tesa al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica.
Un'opportunità molto
significativa è rappresentata dai finanziamenti provenienti dall'Unione europea
e dallo Stato, che rappresentano l'occasione giusta per avviare un percorso di
sviluppo sostenibile per la nostra Regione.
Tra le priorità per la
Calabria che il documento mette in luce ritroviamo: il rafforzamento delle
infrastrutture; la digitalizzazione; il contrasto alla vulnerabilità economica
e sociale; la valorizzazione delle risorse culturali e naturali e il miglioramento
dell'efficienza amministrativa, nel tentativo di migliorare anche gli
indicatori macroeconomici regionali (come il PIL, i livelli occupazionali, il
tasso di disoccupazione) e di contrastare adeguatamente il calo demografico.
Con riferimento al PIL,
secondo quanto riportato dallo Svimez, le regioni meridionali complessivamente
registrano la ricrescita abbastanza omogenea e, in particolare, si osservano
gli andamenti positivi per la Calabria.
La crescita in Calabria
presenta differenze di carattere settoriale: il settore delle costruzioni nel
2023 mostra un incremento del valore aggiunto che registra un +7,4 per cento
determinante a sostegno della crescita regionale insieme al Terziario che rappresenta
il +1,7 per cento; l’apprezzabile andamento del settore Terziario nel 2023 è
legato soprattutto all'espansione del ciclo economico nei settori come
trasporti e comunicazioni, un incremento comunque trascinato anche dalle
rilevanti presenze turistiche in Calabria cresciute del +11,7 per cento;
l'occupazione in regione è aumentata anche nel 2023 sia nella componente
autonoma sia in quella alle dipendenze, alimentata da un ampio ricorso ai
contratti a tempo indeterminato; il tasso di partecipazione al mercato del
lavoro è risalito sui livelli del 2019, contrastando parzialmente l'effetto
negativo legato al calo demografico ampliatosi nel corso dell'ultimo decennio.
Il reddito nominale delle
famiglie calabresi ha tratto vantaggio dei miglioramenti nei livelli
occupazionali e, secondo quanto riportato da Banca d'Italia, la spesa in conto
capitale ha registrato un'accelerazione principalmente grazie alla chiusura dei
Programmi comunitari 2014-2020 e all'intensificarsi degli interventi di
attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza riguardanti sia
l'acquisizione di beni immateriali da destinare al processo di digitalizzazione
della pubblica amministrazione sia, soprattutto, alla realizzazione di
infrastrutture; si conferma la crescita delle esportazioni anche per il 2023
che registra un +22,7 per cento, la variazione tendenziale rispetto al 2022 è
decisamente superiore sia alla media del Mezzogiorno, che registra un +2,9 per
cento, che a quella nazionale, che praticamente non ha subito variazioni
rispetto agli anni precedenti.
La Calabria, pertanto,
risulta essere la regione che ha registrato il maggiore incremento nell'anno;
una variazione trascinata principalmente dall'export di macchinari e apparecchi
(+80,4%); articoli farmaceutici, chimico medicinali e botanici (+68,1%); prodotti
delle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento (+44%) e prodotti
tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+39,4%).
Si conclude ritenendo che un
contributo importante alla crescita potrebbe arrivare anche dalle esportazioni
di merci, al netto dei prodotti energetici, aumentati del +22,5 per cento nel
2023; componente, secondo quanto affermato da Svimez, più che raddoppiato nel
periodo 2019-2023.
Aspettative positive anche
dagli investimenti fissi, in crescita nel 2023 del +8,7 per cento. Inoltre,
secondo quanto riportato dalla Banca d'Italia, dalle risultanze dell'indagine
INVIND condotta su imprese con almeno 20 addetti, in Calabria si prevede per
tutto il 2024 una crescita dei livelli occupazionali.
Per quanto riguarda il
settore agricolo, si registra che in Calabria la produzione del vino nel 2023 è
risultata in netto aumento rispetto al 2022; positivo anche l'andamento della
produzione di olio d'oliva che è al +3,2 per cento, in controtendenza rispetto
alla media nazionale che è del -3 per cento.
Dal rapporto CREA è
possibile anche apprezzare come la Calabria nel 2023, con il 52,4 per cento,
presenta, insieme ad altre dieci Regioni, valori sopra la media nazionale per
peso dell'agroalimentare sulla bilancia commerciale.
In campo turistico nel 2023
sono stati 1,7 milioni gli arrivi turistici in Regione e 8,1 milioni le
presenze; sono stati poco più di 300 mila gli stranieri giunti in Calabria per
soggiornare nel 2023, una presenza pari al +17,4 per cento degli arrivi complessivi.
Confrontando i dati con l'anno precedente, nel 2023 le presenze turistiche sono
cresciute del +11,7 per cento.
Il traffico aeroportuale,
secondo quanto riportato da Banca d'Italia nell'ultimo rapporto, ha registrato
un aumento che ha riguardato sia il segmento domestico sia quello
internazionale. Si è registrato un ulteriormente aumento del traffico
passeggeri nel 2023 del +12,2 per cento sono stati quindi oltre 3 milioni i
passeggeri in transito negli aeroporti calabresi nel 2023.
In conclusione, il DEFR
rappresenta un impegno per una Calabria più resiliente, sostenibile e
competitiva, ponendo le basi per un futuro prospero e ben radicato nelle
specificità e potenzialità del territorio, affrontando in modo proattivo le
principali criticità del tessuto socioeconomico locale.
Gli sforzi della politica e
della burocrazia regionale devono concentrarsi anche sull'altra componente del
bilancio, quella anche più consistente, rappresentata dai finanziamenti
provenienti dall'Unione europea e dallo Stato, legata alla programmazione unitaria
2021-2027, ai fondi per la perequazione infrastrutturale e al Piano nazionale
di ripresa e resilienza. Tali risorse rappresentano un'opportunità unica e
irripetibile per incidere stabilmente sul livello del benessere dei cittadini e
imprese in un percorso di sviluppo sostenibile e duraturo per la Calabria.
Presidente, come concordato,
proseguo col punto numero 3 all'ordine del giorno, la proposta di
provvedimento amministrativo numero 202/12^, recante “Bilancio di
previsione 2024-2026 dell'Agenzia regionale Calabria per le erogazioni in
agricoltura (ARCEA)”.
La proposta di provvedimento
posta oggi all'approvazione di questa Assemblea è stata licenziata a
maggioranza dei presenti dalla seconda Commissione bilancio nella seduta del 18
dicembre scorso. La proposta è relativa al bilancio di previsione 2024-2026 dell’ARCEA.
Il provvedimento si compone
della delibera di Giunta regionale, del parere del Revisore unico dei conti
dell'Agenzia, delle relazioni istruttorie del Dipartimento agricoltura e
sviluppo rurale e del Dipartimento economia e finanze.
Il Revisore unico dei conti,
con verbale numero 14 del 15 novembre 2024, rileva che il bilancio rispetta il
principio di pareggio finanziario e dell'equivalenza fra entrate e spese per
esercizi per conto terzi e, anche per l’annualità 2025-2026, sono rispettati il
pareggio finanziario e l'equivalenza fra entrate e spese per servizi per conto
terzi.
Relativamente alle spese del
personale e alle spese per il funzionamento, si evidenzia che la redazione del
bilancio di previsione 2024-2026 è stata effettuata rispettando i principi
elencati nella legge regionale numero 62 del 2023. L'organo di controllo invita
l’Ente a adeguare il Regolamento di contabilità ed economale, anche alla luce
della nuova normativa di contabilità pubblica che sarà operativa dal 1° gennaio
2026, e ad effettuare, nei 30 giorni dall'approvazione del bilancio di
previsione 2024-2026, il caricamento del bilancio stesso sul sistema banca dati
dell'amministrazione pubblica, il BDAP.
Il Revisore, nell'esprimere
parere favorevole dal punto di vista degli equilibri di bilancio sulla proposta
di bilancio 2024-2026, raccomanda la costante verifica dell'andamento delle
riscossioni in corso d'anno, così da poter procedere al tempestivo adeguamento
del fondo crediti di dubbia esigibilità in caso di minori accertamenti,
salvaguardando gli equilibri di bilancio.
Il Dipartimento agricoltura
esprime parere favorevole al bilancio di previsione esercizio finanziario 2024
e al bilancio pluriennale 2024-2026.
Il Comitato di vigilanza
ARCEA, struttura di controllo dell'ente, ritiene che sussistano le condizioni
di legge in ordine alla congruità e attendibilità delle previsioni di bilancio.
Il Dipartimento economia e
finanza rileva che, con riferimento alle previsioni di entrate e spese
contenute nel bilancio dell'ente, sembrerebbero garantiti sia gli equilibri
contabili sia la presenza di un saldo finale di cassa non negativo.
Il Dipartimento raccomanda,
con riferimento al fondo crediti di dubbia esigibilità, di verificare in fase
di gestione la congruità del fondo in esame, provvedendo ad un aggiornamento
dello stesso a seguito di eventuali variazioni apportate agli stanziamenti dei
capitoli di entrata, in termini di eventuali nuove entrate di dubbia e
difficile esazione, nonché, con riferimento all'effettivo andamento degli
incassi, adottando, se necessario, apposite misure atte a salvaguardare gli
equilibri di bilancio.
Il Dipartimento, preso atto
delle risultanze contabili di cui al Rendiconto di gestione 2023, evidenzia che
il valore del Fondo pluriennale vincolato, come riportato nella parte di
entrata di cui alla presente proposta, risulta formalmente corretto.
A conclusione dell'attività
istruttoria, il Dipartimento ritiene possibile procedere da parte della Giunta
regionale alla trasmissione della proposta di bilancio di previsione 2024-2026
di ARCEA allo stesso al Consiglio regionale ai sensi dell'articolo 57 della
legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8.
Punto numero 4 all'ordine
del giorno: proposta di legge numero 337/12^ di iniziativa della Giunta
regionale, recante: “Legge di stabilità regionale 2025”.
La proposta di legge di
iniziativa della Giunta regionale posta oggi all'approvazione di questa
Assemblea è stata licenziata dalla seconda Commissione nella seduta del 18
dicembre 2024.
La Regione, tra i principali
strumenti di programmazione, adotta una legge di stabilità regionale che, per
come previsto dall'articolo 36, comma 4, e dal punto 7 dell'allegato 4/1 del
Decreto legislativo 118/2011, contiene un quadro di riferimento finanziario per
il periodo compreso nel bilancio di previsione; essa contiene esclusivamente
norme tese a realizzare effetti finanziari con decorrenza dal primo anno
considerato nel bilancio di previsione.
Il provvedimento, secondo
l’indirizzo dato dalla Giunta regionale, viene improntato al principio della
prudenza e alla tutela degli equilibri di bilancio. Infatti, le risorse
disponibili sono state destinate ad adempiere agli obblighi di legge e a confermare
gli stanziamenti già previsti per le leggi regionali di maggiore importanza,
come gli LSU, le politiche sociali, il precariato, i trasporti, la
forestazione; tra gli aspetti più rilevanti della manovra vi è anche il
rifinanziamento delle leggi di spesa disposto con la Tabella C, allegata alla
legge di stabilità 2024-2026, soprattutto per quanto riguarda le cosiddette
leggi sensibili che riguardano politiche sociali, precariato, trasporti,
eccetera.
La proposta consta di 9 articoli contenenti disposizioni di carattere finanziario.
In particolare, l'articolo 1
prevede l'iscrizione in bilancio di fondi speciali destinati a far fronte agli
oneri derivanti da provvedimenti legislativi regionali, recanti spese di parte
corrente o in conto capitale, che si perfezioneranno dopo l'approvazione del
bilancio. Tali fondi ammontano per il 2025 a euro 424.891,00 per la parte
corrente e a euro 90.000,00 per la parte capitale.
L'articolo 2 prevede il
rifinanziamento delle leggi regionali di spesa per il triennio 2025-2027; le
singole leggi rifinanziate sono elencate nell'allegata Tabella C.
L'articolo 3 detta
disposizioni relative al concorso agli obiettivi di finanza pubblica, ai sensi
dell'articolo 104, commi 3, 6 e 7, del disegno di legge del bilancio di
previsione dello Stato per l'anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale
2025-2027.
L’articolo 4 contiene
disposizioni relative alla disapplicazione dell'addizionale comunale sui
diritti di imbarco dei passeggeri degli aeromobili; il secondo comma prevede un
ristoro ai Comuni per un importo annuale pari a euro 124.936,85.
L'articolo 5 disciplina
l'utilizzo delle risorse relative a contributi per la realizzazione di opere
pubbliche. Sostanzialmente, al fine di garantire la certezza sulla scadenza in
ordine all'utilizzo delle risorse presenti sui limiti di impegno ancora non
utilizzati, viene previsto che gli enti beneficiari dei contributi, assegnati
ai sensi della legge regionale 24/87, che non abbiano finora contratto il mutuo
con Cassa Depositi e Prestiti o con altri Istituti di credito abilitati,
possano accedere, a seguito del perfezionamento del relativo contratto di
finanziamento, all'utilizzo delle risorse previste in bilancio sino al 31
dicembre.
L’articolo 6 prevede
l’aumento di stanziamenti per contenziosi relativi a sinistri stradali.
Con l'articolo 7, la Regione
è autorizzata a sottoscrivere l'aumento di capitale sociale di SACAL S.p.a. in
considerazione della rilevanza strategica del servizio di interesse generale
erogato da SACAL, la cui copertura finanziaria è assicurata da risorse FSC
2021-2027 allocate alla Missione 14, Programma 0.5 dell'annualità 2025, dello
stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027.
L’articolo 8 contiene la
norma finanziaria del provvedimento, specificando che gli oneri derivanti dalle
disposizioni contenute negli articoli da 1 a 6 trovano la propria copertura
finanziaria nelle risorse autonome in piena disponibilità, evidenziate nella
parte entrata del bilancio regionale 2025-2027.
Infine, l'articolo 9
disciplina l'entrata in vigore della proposta di legge fissata per il giorno 1°
gennaio 2025.
Nel testo del provvedimento
in argomento e relativi allegati (Tabelle A, B e C) sono elencate nel dettaglio
le poste finanziarie.
La Commissione speciale di
vigilanza ha espresso parere favorevole al provvedimento nella seduta del 16
dicembre 2024.
Punto numero 5 all'ordine
del giorno: proposta di legge numero 338/12^ di iniziativa della Giunta
regionale recante “Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria
per gli anni 2025-2027”.
La proposta di legge di
iniziativa della Giunta regionale, posta oggi all'approvazione di questa
Assemblea, è stata licenziata dalla seconda Commissione nella seduta del 18
dicembre scorso, dopo aver dedicato una precedente seduta, che si è svolta in
data 16 dicembre, alla discussione generale nel provvedimento. Il bilancio oggi
in discussione è stato approvato dalla Giunta regionale con deliberazione
numero 700 del 03/12/2024.
Il bilancio di previsione
finanziario rappresenta il quadro delle risorse che la Regione prevede di
acquisire e di impegnare, riferite ad un orizzonte temporale almeno triennale,
esponendo separatamente l'andamento delle entrate e delle spese in base alla
legislazione statale e regionale in vigore.
Il Consiglio regionale
approva ogni anno, con legge, il bilancio di previsione finanziario.
La proposta consta di 11 articoli nei quali viene dettagliata la manovra
finanziaria.
Attraverso detto documento,
gli organi di governo di un Ente, nell'ambito dell'esercizio della propria
funzione di indirizzo e di programmazione, definiscono la distribuzione delle
risorse finanziarie tra i programmi e le attività che l'amministrazione deve
realizzare, in coerenza con quanto previsto nel documento di programmazione.
Il bilancio di previsione
finanziario comprende le previsioni di competenza e di cassa del primo
esercizio del periodo considerato e le previsioni di competenza degli esercizi
successivi. Le previsioni di bilancio sono state formulate avendo come obiettivo
prioritario la necessità della salvaguardia degli equilibri di bilancio, dei
principi contabili vigenti e dello stato di attuazione della programmazione
nazionale e comunitaria.
In tale contesto rivestono
un'importanza fondamentale le risorse provenienti dall'Unione europea e dallo
Stato, legate alla programmazione unitaria 2021-2027 e ai fondi per la
perequazione infrastrutturale, quantificate in oltre 6,2 miliardi di euro, che
possono incidere in maniera significativa sul livello del benessere dei
cittadini e imprese, in un percorso di sviluppo sostenibile e duraturo per la
Calabria.
Il bilancio di competenza
della Regione per l'anno 2025, al netto delle contabilità speciali e del Fondo
pluriennale vincolato, ammonta complessivamente a circa 6,9 miliardi di euro.
Tuttavia, tali importi afferiscono in gran parte a risorse a destinazione
vincolata, vale a dire somme il cui utilizzo può aver luogo solo per finalità
stabilite da altri decisori istituzionali e con questi concordate.
Rientrano in tale ambito le
risorse destinate al finanziamento del servizio sanitario regionale (circa 4,4
miliardi di euro che rappresentano il 63,5 per cento), quelle destinate
all'attuazione dei programmi comunitari POR e PAC (462 milioni circa il 6,7 per
cento), le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (488,49 milioni di euro circa
il 7,1 per cento), nonché ulteriori fondi di natura vincolata assegnati a vario
titolo dallo Stato (706,77 milioni di euro che rappresentano circa il 10,2 per
cento). Nei fondi statali sono ricomprese le risorse del PNRR (Piano Nazionale
di Ripresa e Resilienza) per circa 241,25 milioni di euro, di cui 79,9 milioni
conteggiati nel perimetro sanitario.
Le entrate per mutui (47,48
milioni di euro, che rappresentano lo 0,7 per cento) sono relative al
cofinanziamento a carico del bilancio regionale dei Programmi comunitari PR
Calabria 2021-2027, Programma per lo sviluppo rurale 2021-2022 e del Piano
Strategico del PAC 2023-2027 della Regione Calabria (Complemento Strategico
Regionale), FEAMPA 2021-2027 e PAC 2014-2020.
Le entrate libere da
vincoli, da destinare a finalità autonome definite dalla Regione, ammontano a
circa 808 milioni di euro, pari a circa l'11,7 per cento delle risorse
attualmente iscritte a bilancio. È questo l'importo sul quale la Giunta, prima,
e il Consiglio, poi, possono operare delle scelte di carattere discrezionale,
fermo restando, però, che in ogni caso gran parte di tale importo è destinato a
spese di carattere obbligatorio (personale, mutui, contratti e accantonamenti)
o utilizzato per far fronte alle emergenze sociali ed occupazionali della
Regione e quindi rimodulabile solo attraverso l'attuazione di riforme capaci di
incidere nella dinamica strutturale della spesa.
L'indirizzo della Giunta
regionale per la stesura del bilancio 2025-2027 è stato quello di predisporre
un documento contabile, improntato al principio della prudenza e in linea con
quanto già indicato all'interno del Documento di Economia e Finanza, di adempiere
agli obblighi di legge imposti dal Governo, di confermare gli stanziamenti già
previsti per le leggi regionali di maggiore importanza (LSU, politiche sociali,
precariato, trasporti, forestazione) e di reperire le risorse necessarie per
far fronte ai contributi di finanza pubblica.
Infine, rilevo che il
Collegio dei revisori dei conti, con verbale 61 del 16/12/2024, esprime parere
favorevole numero 23 del 2024 sul bilancio di previsione della Regione Calabria
per il triennio 2025-2027.
La Commissione speciale di
vigilanza, inoltre, ha espresso parere favorevole al bilancio nella seduta del
16/12/2024.
Presidente, mi preme
ringraziare l'assessore al bilancio e alla programmazione della Regione
Calabria, il professor Minenna, che è stato presente con noi in Commissione e
con il quale abbiamo avviato, già da diversi giorni, un lavoro sinergico che ha
portato alla stesura definitiva di questo documento, nonché il Dipartimento
bilancio e il Settore bilancio del Consiglio regionale. Grazie, Presidente.
Grazie, collega Montuoro. Ha
chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Affrontare
la discussione di bilancio della legge di stabilità 2025 significa dover
affrontare aspetti tecnici e politici o, meglio, leggere dai dati tecnici le
scelte politiche che sono state messe in atto da questo governo regionale,
inserirle in un contesto demografico, politico, economico e sociale della
nostra Regione e dare a ciascun consigliere regionale la possibilità di
esprimere le proprie valutazioni.
In questi tre anni, ho
cercato di contraddistinguere la mia azione come un'opposizione non strumentale
e non come un'opposizione che vuole a ogni costo dire che le cose vanno male.
Non è, infatti, questa la mia funzione, non è questo il mio ruolo, non è questa
la mia storia personale e politica. Nello stesso tempo, però, non si può
pensare che l'opposizione rimanga silente o non esprima alcune sue
preoccupazioni, rispetto a delle scelte che vengono puntualmente comunicate,
anche agli organi di stampa; scelte che, ormai, sono diventate quasi un
pensiero dominante: “Una Regione che ha cambiato passo, una Regione che sta
incontrando la modernità, una Regione che, negli ultimi tre anni, ha fatto una
vera e propria rivoluzione rispetto a un periodo di immobilismo passato”.
Ho dimenticato di fare gli
auguri di una pronta guarigione al presidente Occhiuto, a cui va tutta la mia
vicinanza e che spero di riavere presto tra questi banchi, perché, ovviamente,
ci sono delle questioni umane, personali su cui non è ammissibile alcun tipo di
speculazione.
Ritorniamo al ragionamento:
in questi tre anni questa Giunta regionale con il suo Presidente hanno voluto
fare la narrazione di una Regione dinamica che aveva interrotto col passato e
che metteva in campo riforme tali da cambiare il
contesto e lo scenario economico.
Sono qui a smentirla, perché
sono i dati che la smentiscono.
Il PIL di crescita della
Calabria è dello 0,4 per cento. La Calabria cresce con ritmi modesti, forse in
media nazionale. La rivoluzione aspettata porta solo lo 0,4 per cento di
crescita del PIL. Inoltre, registra il più alto tasso di inattività d'Europa -
forse c'è una regione francese prima, non ricordo se la Guyana -, cioè di
giovani in età lavorativa che non solo non hanno lavoro, ma non lo cercano più,
ed è quasi il 50 per cento, e un elevato tasso di spopolamento; l'Istat parla
di 300 mila cittadini in meno entro il 2050, in trent'anni noi perderemo una
città come Reggio Calabria e come Catanzaro messe assieme.
In questo contesto politico
così complesso, cosa fa? Quali sono le strategie per il futuro di questa
Regione?
Io sono realista, non posso
dire che tutto vada male. Ci sono dei comparti che hanno dato dei segnali di
positività, ma il quadro complessivo, purtroppo, manifesta un’incapacità di
fondo ad invertire questi trend, nonostante
l'impegno che ciascuno di noi ci può mettere.
E, di fronte a tale contesto
economico, ho chiesto ai miei collaboratori, quando abbiamo approfondito la
legge di stabilità, di farmi capire bene qual è l'investimento strategico che
si sta facendo con la legge di stabilità 2025.
Dove prendiamo le risorse?
Su cosa stiamo puntando?
Abbiamo individuato su cosa stiamo puntando: noi stiamo facendo all-in, puntiamo tutto sul sistema
aeroportuale calabrese. La maggior parte delle risorse di bilancio sono
vincolate, sono spese correnti - non vi dirò qui che continuiamo ad aumentare
il fondo rischi per il contenzioso, sono tutte cose che abbiamo già detto esaminando
gli altri bilanci -, parliamo di cose nuove, di aiuti; anzi, l’assessore
Minenna diceva: “I consiglieri regionali devono studiare, perché non si tratta
di aiuti ma di incentivi strategici”.
Assessore Minenna, io ho
studiato oggi, e, poi, le dirò alcune cose. Noi diamo 13 milioni di euro ai
vettori aerei liberandoli ed esentandoli dal diritto d’imbarco, e questo viene
prospettato come primo grande aiuto-investimento che noi stiamo facendo. Dice
sempre l'assessore: “Guardi che questo intervento ha portato una riduzione dei
costi, c’era un sistema aeroportuale che era arretrato, noi lo stiamo
rimettendo in campo”.
Assessore, non so quale
mezzo di trasporto lei prende, lei parla di una riduzione dei costi del 33 per
cento, non so che tipo di vettore usa. Io so che i cittadini calabresi, in
queste festività di Natale, non possono ritornare a casa perché ci sono dei costi
proibitivi, e noi non abbiamo fatto come altre Regioni, ad esempio la Regione
Sicilia, prevedendo di aiutare i vettori, incentivandoli - chiamiamoli come
vogliamo - prevedendo magari tariffe calmierate per i pendolari. No! Noi
abbiamo dato 13 milioni di euro e li abbiamo trovati nella legge di stabilità.
Uno dice: “Ma… 13 milioni di
euro, può essere?!” Dopodiché cosa accade?
Chiedo se è stata realizzata
un'analisi costi benefici di questo investimento. In realtà troviamo in
Commissione bilancio, qualche giorno fa, un emendamento che arriva anche fuori
termine massimo - l'abbiamo ammesso come ammettiamo sempre tutti gli emendamenti
- emendamento che, oggi, è già nella legge di stabilità e che consente alla
Regione Calabria di procedere a un aumento - poi vedremo bene nei termini - di
capitale sociale della SACAL - per essere semplice: della società che gestisce
gli aeroporti calabresi - fino all'importo di 75 milioni di euro.
Abbiamo avuto, anche, una
lezione del professore Minenna che in quella sede che, anche utilizzando
termini anglosassoni parlando di Consob e di aiuti di Stato, ha spiegato la
legittimità dell'operazione, che nessuno aveva mai messo in dubbio, ed ha spiegato
come questa operazione non si configuri come aiuto di Stato. Ha citato…Prendo
l'emendamento, scusate, se lo prendo. L'emendamento dice che, in relazione al Decreto-legge
2024 numero 60, vi è stata questa possibilità eccezionale di procedere
all’aumento fino a 75 milioni di euro. Poi, dice che la Giunta regionale il 7
agosto 2024 ha fatto una scelta nei fondi FSC 2021-2027 ed ha demandato alla
programmazione unitaria la possibilità di utilizzare la scheda di intervento
del sostegno agli investimenti nei servizi di interesse economico generale.
L'Autorità di gestione ha autorizzato l'utilizzo delle risorse FSC 2021-2027
relativo alla scheda. Dopodiché, cosa accade?
Sempre l'emendamento dice
che in data 9 dicembre è stata convocata per il 19 dicembre 2024 l'Assemblea
straordinaria di SACAL, funzionale all’aumento e, quindi, a illustrare il Piano
industriale aggiornato al 2040, al fine di procedere all'aumento di capitale
con esercizio del diritto di opzione, dando la possibilità alla Regione di
sottoscrivere l'inoptato.
Su questo emendamento si è
aperta, ovviamente, una discussione perché la prima cosa che ho sollevato in
quella sede è relativa alla richiesta, a scatola chiusa, di votare
un'operazione di cui non conosciamo assolutamente i contorni.
Avete detto di voler
utilizzare - quantomeno prevedere che possa essere utilizzata a favore della
SACAL – quasi tutta la copertura del Fondo di sviluppo e coesione destinato
agli investimenti di carattere generale ossia le risorse che potremmo
utilizzare per infrastrutture, per opere di interesse generale, ammodernamento
tecnologico, fibra, reti, competitività delle imprese.
Si tratta di una scelta
politica per la quale dovete assumervi la responsabilità di fronte ai cittadini
calabresi. È – ripeto – una scelta politica! Allora, perché chiedere ai
consiglieri regionali di votarla? Perché chiamare i consiglieri di maggioranza
– sicuramente non quelli di opposizione – a votare un'operazione di cui non
conoscono i contenuti?
Mi ha destato perplessità
ascoltare che si aumenta il capitale fino a 75 milioni di euro – dirò anche
perché sono contrario politicamente a questa operazione – senza, poi, dare, in
realtà, nessun tipo di elemento tecnico di valutazione.
Mi sono chiesto, quindi,
perché serve la legge. Bisogna accelerare le procedure, però, dopo, poiché sono
stato invitato a studiare, ho studiato un po’ e ho trovato che, in realtà, cari
colleghi, questo aumento di capitale non deve essere deliberato, ma lo è già
stato. Ho trovato i verbali dell’Assemblea straordinaria che già il 27 maggio
2024, quando approvava il Piano industriale, deliberava un aumento di 75
milioni di euro e fissava già i termini per sottoscriverlo; si stabiliva,
infatti, al 28 giugno il termine per la sottoscrizione, al 19 luglio quello per
l'esercizio del diritto di opzione ed entro il 2 agosto del 2024 per la
prelazione.
La delibera c'era già.
Perché non hanno sottoscritto il capitale? Non lo so. Cosa è cambiato? Anche
perché il decreto-legge è di maggio 2024.
Il 7 agosto la Giunta
regionale interviene con l'atto di indirizzo, l'Assemblea c'era e l'aumento era
stato deliberato.
Consiglieri, in Commissione
bilancio ho chiesto i documenti e le informazioni e il professore Minenna mi
diceva che facevo confusione giuridica perché non conosco il diritto
comunitario. In realtà, non facevo riferimento al diritto comunitario e non
volevo contestare l'operazione dal punto di vista degli aiuti di Stato, ma,
molto più semplicemente, volevo parlare di questa operazione regolata dal
Codice civile. Non sapevo che ci fosse stata la delibera di aumento del
capitale sociale, poi non sottoscritto. Colleghi, fate attenzione perché vi
dico anche un'altra cosa: non soltanto l’aumento è stato deliberato e non
sottoscritto il 27 maggio, ma c’è stata un’altra Assemblea il 26 giugno 2024,
nella quale hanno riaperto un'altra volta i termini. Ovviamente, lo possono
fare soltanto se intervengono prima del termine ultimo di sottoscrizione e,
infatti, hanno prorogato i termini per l'aumento e stabilito che doveva essere
sottoscritto: entro il 30 la prima sottoscrizione, entro il 21 ottobre 2024
l'opzione ed entro il 5 novembre 2024 l'inoptato.
Cos’è accaduto? Nessuno ha
sottoscritto, ma non riesco a capire: due delibere di aumento e tutte e due non
sottoscritte.
Dopodiché, il 18 dicembre ci
dicono che il 19 dicembre si terrà un'altra Assemblea. Questo verbale, a dire
il vero, non ce l'ho, non si evince ancora dalla Camera di Commercio: il mio
collega non l'ha registrata, appena la registrerà, la ritroverò.
Quindi, ci sono delle
delibere di aumento, ma non abbiamo la sottoscrizione. Poi, tra i vari studi,
faccio una visura camerale e mi rendo conto di come sia molto cambiata anche la
compagine sociale della SACAL – fornisco tutti questi elementi così i colleghi
voteranno in maniera consapevole – infatti, sapevo che c'erano dei soci privati
e poi, a un certo punto, la Regione ha riacquistato le quote per ritornare in
maggioranza ed è diventata quasi totalmente pubblica.
Colleghi, conoscete la
composizione di SACAL? Fincalabra detiene il 51,95 per cento, la Regione il
9,27 per cento e, quindi, 51 + 9, siamo già al 60 per cento. Poi, ci sono il
Comune di Lamezia, la Camera di Commercio e l'Amministrazione di Catanzaro e con
queste quote si arriva all'80 per cento. I privati – guardate la visura – hanno
piccole quote irrilevanti. Ci siamo comprati tutte le quote. Non lo so come
sarà, descrivo la compagine com’è ora.
Però, dicevo, qual è la
ragione dell'operazione? Poi, l'ho trovata perché, ovviamente, è contenuta nel
verbale dell'Assemblea straordinaria. Intanto, viene riportato il Piano
industriale e, per completezza e coerenza, devo dire che in esso SACAL prevede nel
2024-2028 investimenti infrastrutturali, aumento del PIL, occupazione con 1000
posti di lavoro in più, incremento di un milione di passeggeri.
Non entro nel merito del
Piano industriale, ma sull'operazione di aumento, l’assessore Minenna, che era
presente e rappresentava la Regione, dice che conviene farlo, in questo
momento, tra l'altro, anche perché possiamo sfruttare una disciplina che era nata
nel periodo del Covid.
Sapete qual è questa
disciplina? È una disciplina che stabilisce che, se le società perdono più di
un terzo del capitale sociale, devono, ovviamente, convocare l'Assemblea con la
relazione degli amministratori per ridurre le perdite, se sono rilevanti.
La normativa sul Covid dà la
possibilità di ripianare le perdite nell'esercizio del 2025. Poi, sono andato a
vedere il bilancio di esercizio della SACAL nel 2023. So che ora c'è un utile
di 292 mila euro, ma a me non interessa; mi interessa capire il patrimonio
netto della SACAL, che ha – ricordo a memoria, ce l'ho qui – un capitale di 23
milioni di euro circa e un patrimonio netto oggi di circa 10 milioni di euro,
con 13 milioni in meno di patrimonio netto.
Se non ci fosse stata la
disciplina Covid, si sarebbe già dovuto ridurre il capitale sociale.
L'assessore dice che ora c'è questa possibilità e, quindi, abbiamo il vantaggio
della disciplina post Covid. Ma cosa significa questo? Che mettiamo la polvere
sotto il tappeto: entro il 31 dicembre 2025 in ogni caso vanno trovate le
risorse per ripianare la perdita di 13 milioni di euro. Questo non lo dice il
consigliere Lo Schiavo, ma lo dicono i Revisori dei conti che hanno approvato
il bilancio 2023.
I Revisori dei conti,
nell'approvazione del bilancio, dicono: “Il Collegio sindacale, prende atto che
la società ha deliberato per le perdite emerse nel 2020, 2021 e 2022 le
sospensioni previste dal decreto-legge Covid, rinviando l'adozione dei
provvedimenti al quinquennio successivo a quello di emissione della perdita” e,
quindi, ne consegue che le perdite del 2020 devono essere coperte nel 2025,
quelle del 2021 nel 2026, quelle del 2022 nel 2027. Aumentiamo la polvere sotto
il tappeto, poi, però, dobbiamo reperire questi soldi.
Non sto dicendo che la
responsabilità è di Tizio, dell'assessore Minenna: si faccia attenzione e si
badi bene a non fraintendere il mio ragionamento. Non do alcuna responsabilità
gestionale di queste perdite né al presidente Occhiuto né all'assessore Minenna,
ma contesto la legittimità di buttare altri soldi – buttare secondo alcuni,
investire secondo altri – e rinviare le determinazioni sulla situazione di
SACAL che deve essere affrontata sotto ogni aspetto.
Poi, voglio capire bene
anche le proporzioni dell'aumento: oggi la Regione pare che abbia due milioni
di euro; se aumentiamo il capitale fino a 75 milioni, intanto, abbiamo
l'opzione in proporzione al 9,92 per cento, dopodiché possiamo anche
sottoscrivere l’inoptato.
Che significa? Nessuno
sottoscrive? Prendiamo noi tutte le quote? Non so come arriviamo a questi
numeri. Vuol dire che qui stanno scappando tutti, spiegatemi.
Questo è quello che chiedevo
quella sera all'assessore Minenna e mi rispondeva che facevo confusione, forse
sto facendo confusione anche oggi.
Abbiamo messo 13 milioni,
prevediamo 75 milioni nella legge di stabilità e nel Piano industriale, come è
già stato chiarito, non da me ma dallo stesso assessore Minenna. Continuando la
trattazione, l'assessore Minenna evidenzia che, nell’analisi di previsioni di
traffico, la Regione ha già messo in atto un'attività finanziaria che prevede
il contributo di 38 milioni finalizzato al consolidamento di nuove rotte e
altri contributi che verranno.
Colleghi, basta con i
numeri. La legge di stabilità prevede 160.000 euro per il bonus affitti che
questo Governo ha ridotto alle Regioni e, quindi, i Comuni non avranno altre
risorse, se non, appunto, 160.000 euro, per il contributo del bonus affitti a favore
di persone che non arrivavano a fine mese.
Rispetto all’investimento di
tutte queste risorse nella SACAL – sono felice, prendo Ryanair, non vado contro
il progresso – occorre ragionare su cosa è oggi la Calabria, su quanto ritorna
indietro di ciò che si investe e quant'è la ricaduta economica dell’investimento
perché, se la ricaduta la vediamo fra vent'anni, non lo so, oggi non è dato
vederla.
Per quanto si possa essere
ripreso lo scalo di Reggio Calabria e per quanto si possano avere nuove rotte,
va sempre fatta un'analisi costi/benefici in termini politici e, sotto questo
aspetto, dico che questa esclusiva attenzione e risorse che investiamo in
questo settore, politicamente non serve alla Calabria o, meglio, serve in modo
diverso, forse in modo parziale. Sicuramente, serve più trasparenza perché i
consiglieri regionali devono essere rispettati nella loro Istituzione, devono
capire cosa votano e avere la documentazione necessaria per farlo in modo
consapevole.
Presidente, concludo il mio
intervento perché ci sono tanti spunti, ma non necessari. Il senso del mio
intervento è chiaro.
Ho presentato anche alcuni
emendamenti per ripristinare il bonus affitti per un contributo di cittadinanza
e ho cercato di trovare anche le risorse; non so se verranno bocciati o meno.
Però, ritengo che, di fronte a una grande e vera difficoltà delle persone,
abbiamo una grande responsabilità anche nell'utilizzo e nell'indicazione del
futuro possibile per questa Regione e questa responsabilità ognuno di noi la
deve assumere nel momento in cui esercita il mandato e anche quando andremo a
votare questa legge di stabilità. Grazie, Presidente.
Presidenza del
vicepresidente Pierluigi Caputo
Grazie, consigliere Lo
Schiavo. Ha chiesto di intervenire il consigliere Tavernise. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, vicepresidente
Caputo, anche io mi associo agli auguri di buona guarigione al presidente
Occhiuto e mi auguro che possa tornare presto in Aula a discutere e ad
affrontare insieme a noi i problemi e le potenzialità della nostra Calabria.
Cerco di fare un discorso
più sintetico rispetto a quello del collega Lo Schiavo – anche se lo condivido
quasi totalmente – e vorrei argomentare insieme a voi, perché il Presidente
della seconda Commissione, il collega Montuoro, è stato molto lucido nell'analizzare
alcuni dati del contesto di riferimento in cui sono stati elaborati il
Documento di economia e finanza e la legge di stabilità, però, da buon
politico, ha raccontato e illustrato soltanto i dati che gli convenivano.
Ha citato, per esempio, i
dati sul turismo, che sono in aumento e lo condivido assolutamente, però ha
dimenticato di raccontare tutti i segni meno registrati in Calabria nel 2023.
Penso sia giusto per chi fa
opposizione non negare gli interventi di una maggioranza, ma quello che
contesto di più al governo regionale e a questa maggioranza è il racconto
cronico di questa Calabria che, ormai, è diventata un volano della Regione che
è ripartita e che, ormai, è ai livelli delle regioni del centro e del Nord.
Purtroppo, non vedo questa
Calabria delle meraviglie e lo dico a malincuore perché non vivo in Veneto o in
Trentino-Alto Adige, ma insieme a voi in Calabria. I dati del contesto di
riferimento del DEF regionale vanno in direzione totalmente opposta rispetto a
quello che raccontate quotidianamente sui vostri social o sui nostri
quotidiani, perché, collega Montuoro e assessore Minenna, se dai dati della
Banca d'Italia leggo che l'attività economica in Calabria è cresciuta dello 0,6
% nel 2023, ma era cresciuta del 3,2% nel 2022, non stiamo andando meglio,
perché c'è una diminuzione di crescita del 2,5% rispetto al 2022.
Continuo: se in questi dati
leggo che in Calabria la produzione industriale è in calo e c’è anche un calo
dell'1,9% degli esercizi commerciali, che sono 30.067 con una diminuzione di
569 unità rispetto all'anno precedente, vuol dire che in Calabria ci sono 569
attività commerciali in meno rispetto allo scorso anno.
Continuando – purtroppo, i
dati con il segno meno sono tanti e molti di più rispetto a quelli con il segno
più – leggo che la percentuale di occupati in Calabria è tra le più basse
dell'intero continente europeo e, assessore Calabrese, abbiamo il 27% di cittadini
calabresi – 3 su 10 – che non lavorano e non studiano, praticamente campano
d'aria; abbiamo il 16,2% di disoccupati in Calabria e 60.000 persone residenti
in meno rispetto allo scorso anno, pari al 4,9% dei residenti; la media per i
cittadini che abitano nei Comuni al di sotto dei 50.000 abitanti è di 980 euro
a famiglia e di 1.002 euro per i cittadini che abitano nei Comuni al di sopra
dei 50.000 abitanti.
Immaginate quanto possa
essere difficile, nel 2024, vivere in un nucleo familiare con solo 1.000 euro
al mese!
Quello che contesto a questo
governo regionale – assessore Minenna, ne parlavo anche prima – è che
l’assessore al bilancio, insieme soprattutto all'assessore Calabrese, che è
l'assessore al lavoro, doveva essere portavoce di questo e, colleghi di maggioranza,
non è stato prodotto, in questi tre anni, un solo bando a favore dei
disoccupati calabresi.
Ho guardato sul portale
Calabria Europa e – ripeto – questo governo di centrodestra non ha prodotto un
solo bando a favore dei disoccupati calabresi e in quattro anni – considero
anche il 2020 e il 2021 con il governo Santelli, che era a trazione centrodestra,
con le stesse forze che reggono questa maggioranza – non ha prodotto un solo
bando per i disoccupati che volessero aprire nella nostra regione delle nuove
imprese.
Mi dispiace dirlo, non lo
dico con superbia e presunzione, ma questo vuol dire che, da parte della Giunta
e soprattutto da parte degli assessori al ramo, c'è una mancanza di visione ed
è grave.
Scusatemi se vi dico che è
grave non creare un solo bando per i disoccupati e per chi voglia rimanere in
Calabria e aprire una nuova impresa; così come devo dare atto, per esempio,
all'assessore allo sviluppo economico, l'assessore Varì, che in questi anni ha
dimostrato una grande dinamicità nel produrre di continuo, mese per mese, dei
bandi per incentivare chi ha, invece, un'impresa già aperta in Calabria.
Quindi, mi dispiace dirlo,
ma ci sono degli assessorati di questa Giunta che stanno conseguendo dei
risultati oggettivi – non ho problemi a dirlo – ma ce ne sono altri – faccio
riferimento soprattutto in questo caso all’assessorato al lavoro – che stanno
facendo pochissimo per i disoccupati. Lo dico con il massimo rispetto che nutro
nei confronti dell'assessore Calabrese e mi auguro che da qui alla fine del
nostro mandato possa fare di più su questo.
Quindi, colleghi, questo lo
ha già detto Antonio Lo Schiavo, se rischiamo di perdere entro il 2044, quindi
per i prossimi vent'anni, il 13,6% dei residenti, pari a 250.000 unità, e,
addirittura, entro il 2064, 500.000 unità, praticamente quasi tutti i cittadini
della Provincia di Reggio Calabria, vuol dire che i dati, purtroppo, – non sono
i dati dell'opposizione – dicono esattamente il contrario dell’immagine, che
emerge dai social, di una Regione che è ripartita.
Colleghi, sappiamo benissimo
che avete raccolto una Regione che ha avuto e ha, da tanti anni, moltissimi
problemi e che non siamo nel Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia,
però, penso che la narrazione che fate quotidianamente sia totalmente distolta
dalla realtà.
Concludendo, volevo
aggiungere soltanto una cosa su quanto già detto sulla SACAL: non voglio
contestare, nello specifico, la scelta dell'incremento di 75 milioni, ma – mi
dispiace che adesso non sia più presente l'assessore Minenna – a me interessano
gli investimenti che SACAL vuol fare in questa Regione e sui tre aeroporti
calabresi.
Vicepresidente Caputo, le
sembra normale, nel 2024, che un aeroporto così importante come quello di
Crotone non abbia, al momento, nemmeno una struttura ricettiva al suo interno?
È normale? Penso che non esistano aeroporti dove non c'è all'interno nemmeno un
bar per chi prende un aereo e vuole tornare o partire per la propria terra di
origine o di appartenenza.
Noi colleghi di opposizione
dobbiamo parlare, non tanto di quanto la Giunta o il Consiglio regionale
vogliano investire in SACAL, ma di cosa SACAL fa, vuol fare o farà rispetto
agli investimenti enormi ricevuti perché 75 milioni di euro, assessore Minenna,
rappresentano un investimento enorme rispetto a quello che SACAL vorrà fare da
qui ai prossimi due o tre anni. Penso si debba partire dalla valorizzazione
delle strutture aeroportuali che abbiamo in Calabria, partendo soprattutto
dall'aeroporto Pitagora di Crotone che, al momento, non sembra un aeroporto;
purtroppo, vado in aeroporto a Crotone ogni 15 giorni e sembra un parcheggio.
Penso che questo sia assolutamente inaccettabile.
Quindi, l'invito che faccio
– e concludo – a questa maggioranza e alla Giunta regionale è quello di
investire di più, soprattutto, con i fondi comunitari, per la creazione di
bandi verso i giovani disoccupati e anche per chi è meno giovane e per chi vuole
rimanere in Calabria e aprire un'impresa. Su questo, in questi anni, non è
stato fatto nulla o è stato fatto poco, e, leggendo questi dati – concludo
davvero – mi vengono sempre in mente tutti gli attacchi e le critiche rivolte
verso il reddito di cittadinanza da parte della maggioranza, in questo caso non
regionale, ma del Governo centrale, del Governo di centrodestra. Ma per questo
27,2% di calabresi che in Calabria non studiano e non lavorano, il governo
regionale e il Governo nazionale che tipo di interventi hanno fatto in questi
due anni di Governo nazionale e in questi tre anni, anzi quattro, di governo
regionale?
Lascio il mio intervento con
questa conclusione e, purtroppo, il centrodestra, ancora una volta, a livello
regionale e nazionale, dimostra di dare tanta attenzione alle fasce sociali più
forti e pochissima attenzione, se non nulla, alle fasce sociali più deboli,
soprattutto nella nostra regione. Grazie.
Grazie, consigliere
Tavernise. Ha chiesto di intervenire la consigliera Straface. Ne ha facoltà.
Grazie, presidente Caputo,
colleghi consiglieri, assessori, rappresentanti della stampa qui presenti.
Intanto, dagli interventi
che ho ascoltato dai banchi della opposizione, mi rendo conto che,
probabilmente, consiglieri Tavernise e Lo Schiavo, volete dare un quadro di una
Calabria che noi riteniamo che sia completamente cambiata.
Prima di entrare nel merito
dei dati più contabili del bilancio, vorrei rivolgere un ringraziamento
particolare al presidente Roberto Occhiuto e, insieme a lui, anche agli
assessori Calabrese e Pietropaolo, ma, in particolar modo, non me ne vogliate,
al presidente Occhiuto, per la pagina storica per la politica calabrese che è
stata chiusa ieri relativamente alla vertenza Abramo. Una Calabria che l'Italia
non si aspetta e che raccoglie risultati concreti, che lavora con spirito di
servizio e abnegazione, mettendo a rischio anche le proprie condizioni di
salute.
Faccio al Presidente gli
auguri di una pronta guarigione e di ritornare subito qui con noi. Formulo gli
auguri anche alle famiglie che non potevano chiudere quest'anno con una notizia
migliore. Così si restituisce ai cittadini quella fiducia nelle Istituzioni
che, consiglieri Lo Schiavo e Tavernise, il presidente Occhiuto, insieme alla
sua Giunta, sta restituendo.
Oggi, approda in Consiglio
il bilancio di previsione, un documento contabile che consolida e dà certezze
ad un percorso già intrapreso dall'Amministrazione regionale di grande razionalizzazione,
di rafforzamento della finanza regionale e dell'equilibrio finanziario
dell'Ente.
Un ringraziamento va all'assessore Minenna, alla
struttura del Dipartimento bilancio, al direttore generale Filippo De Cello e
al Presidente della Commissione, Antonio Montuoro.
Il documento contabile anche quest'anno si
inserisce nella linea già adottata dall’Amministrazione, cioè quella di dare
certezze ai numeri del bilancio calabrese, per quanto riguarda le entrate, e
qualità della spesa, per quanto riguarda le uscite.
È un bilancio di 7 miliardi e mezzo che si
differenzia dai bilanci approvati negli anni precedenti proprio perché la parte
delle risorse vincolate è di gran lunga superiore al passato; questo per
effetto delle risorse che sono state trasferite alla Regione Calabria,
soprattutto a valere sui Fondi comunitari, a partire dal PNRR, che offrono una
grande possibilità di rilancio degli investimenti del nostro territorio,
attraverso misure, opportunità, bandi, iniziative, ai quali i nostri
Dipartimenti regionali stanno lavorando.
Consigliere Tavernise, a volte lo seguo anche sui
social e vedo che lei pubblica continuamente tutti i bandi predisposti dalla
Regione Calabria: ad esempio i bandi che riguardano gli insediamenti dei
giovani agricoltori. Lei lo dovrebbe sapere che, per quanto riguarda le startup, le imprese dei giovani, noi
registriamo un numero elevatissimo di apertura di imprese guidate da giovani
calabresi. Per non parlare poi di tutti gli altri bandi che stanno pubblicando,
anche per quanto riguarda il Dipartimento turismo, relativamente alle nuove
ricettività, all'accoglienza, ai bandi pubblicati dalle politiche sociali,
dallo sviluppo economico.
È una Regione finalmente dinamica, piaccia o non
piaccia.
Quindi, la invito prima di pubblicare sui social,
ad essere coerente con quello che si dice.
Volevo parlare un po’ di questioni più tecniche, ad
esempio oggi la Regione Calabria è tenuta al mantenimento dell'equilibrio
finanziario dello Stato nazionale, a cui partecipa con 12 milioni di euro, quindi è una legge di stabilità che limita fortemente
quella che dovrebbe essere la spesa da destinare da parte della Giunta
regionale.
Ma vorrei entrare subito nel merito, rispetto
all'intervento che è stato fatto dal consigliere Lo Schiavo, smentendo le sue
ricostruzioni fantasiose e ancora più bizzarre sul presunto sperpero o sulla
presunta inefficacia dell'intervento messo in campo
per quanto riguarda le risorse destinate ai trasporti e, in particolar modo, al
trasporto aeroportuale. E allora, consigliere Lo Schiavo, sono ancora una volta
i numeri ad offrire la corretta fotografia di quanto realizzato, senza
precedenti, in relazione a SACAL e, ancora di più, rispetto alla rivoluzione
degli scali aeroportuali calabresi, con l’incremento dei voli nazionali e
internazionali e con risultati, riconosciuti ancora una volta da Enti terzi e
da report nazionali, che stimano la
crescita turistica collegandola direttamente al rafforzamento del flusso aereo
nella nostra regione.
Consigliere Lo Schiavo, quasi quasi dobbiamo
chiedere scusa ai cittadini calabresi perché questa Giunta si è preoccupata di
rafforzare la mobilità in una regione in cui non esisteva proprio.
In merito alle polemiche astruse sulla
ricapitalizzazione, così come è stato già dichiarato dall'assessore Minenna, si
sta facendo confusione di norme e funzioni, perché l'aumento di capitale SACAL
è stato autorizzato da una legge dello Stato il 7 maggio del 2024, addirittura
con la possibilità di procedere con l'indebitamento, vale a dire, con un mutuo,
cosa che, come è noto, è precluso alla Regione Calabria, essendo Regione in
disavanzo fino a questa legge di bilancio. In altri termini, il legislatore ha grande
fiducia nel progetto Calabria SACAL e lo ha dimostrato con questa legge
speciale.
Detto questo, la Regione Calabria ha preferito non
fare indebitamento. La Giunta Occhiuto si è data da fare in maniera tale da
trovare i fondi all'interno della programmazione. Per fare questo, però, era
necessario risolvere quelli che erano alle prescrizioni previste dalla
legislazione comunitaria che, come è noto, è fonte del diritto sovraordinata a
quella nazionale e, quindi, era necessario far sì che il progetto SACAL
superasse i cosiddetti MEOP-TEST previsti, appunto, dalla disciplina
comunitaria.
Queste cose sono state chiarite, consigliere Lo
Schiavo, in Commissione bilancio, ma evidentemente, “ignorantia legis non excusat”, l'opposizione non le
ha comprese. Ciò detto, la norma su cui si è aperta questa polemica non
riguarda l'aumento di capitale che, come già detto, è stato già autorizzato il
7 maggio del 2024 e deliberato dall'Assemblea SACAL il 27 maggio 2024, ma è
relativa esclusivamente a delle semplificazioni di competenza del legislatore
regionale che riguardano il diritto di opzione, così come previsto dal decreto
legislativo numero 275 del 2016.
Ma ancora di più appare la polemica sulla
presentazione dell'emendamento in discussione fuori tempo massimo, atteso che -
tutti lo sappiamo - con la votazione ed approvazione del suo inserimento, la
procedura viene sanata e regolarizzata senza alcun scandalo e, così come ha
ampiamente spiegato il dirigente De Cello in Commissione bilancio, per
finanziare l'intervento vengono utilizzate le risorse del Fondo Sviluppo e
Coesione 2021-2027.
Più in generale, l'intervento su SACAL risponde ad
una visione sullo sviluppo dei nostri aeroporti, così come emerge - io non so
quali siano i dati che voi avete letto - dai risultati conseguiti e dalla
presenza di una chiara linea di programmazione nel campo. Se ne può anche non
prendere atto, in ossequio ad un'errata interpretazione della funzione e del
ruolo dell'opposizione in quest'Aula, ma così facendo non si offre sicuramente
un servizio alla Calabria e ai calabresi.
È innegabile che con la riduzione dell'addizionale
comunale, dal 1° agosto scorso, si sono ridotti i costi per le compagnie e ne è
quindi derivata una più alta competitività nei nostri aeroporti. Così come è
innegabile che: sono state aperte nuove rotte; è stata incrementata la capacità
esistente; sono stati calmierati i prezzi.
Parlano naturalmente i dati della stagione
invernale in corso: le nuove rotte da Lamezia per Bruxelles e Tirana; il più 30
per cento (+30%) di connessioni con Milano Linate; le 7 nuove rotte da Reggio,
con Londra e Parigi; la conferma del collegamento da Crotone per Roma.
Così come parlano i dati della prossima stagione
estiva 2025: con le nuove destinazioni da Lamezia, per Trieste e Bucarest; la
nuova rotta da Crotone per Düsseldorf.
E parla soprattutto la tanto attesa riduzione delle
tariffe, sulla quale il presidente Occhiuto è stato impegnato in prima persona:
meno 8 per cento (-8%) su Reggio; meno 29 per cento (-29%) su Crotone; meno 8
per cento (-8%) su tutte le tariffe natalizie rispetto alle altre Regioni.
E vi sono poi anche i dati sulla crescita del
traffico.
Possibile che non si riesce a prendere atto del
fatto che la Calabria, grazie all'azione messa in campo
dal presidente Occhiuto, dalla Giunta Occhiuto, risulta tra i top 20 aeroporti europei per crescita a
dicembre 2024?!
Due dati soltanto: più 163 per cento (+163%) per
Reggio; più 25 per cento (+25%) per Lamezia.
Dati mai registrati nella storia della Calabria.
E parlando poi di investimenti, basta fare anche un
raffronto con quanto è accaduto in Sicilia, il confronto che ha fatto lei,
consigliere Lo Schiavo. Lì hanno investito 40 milioni di euro sul comparto,
senza risultati significativi. Noi, in Calabria, abbiamo investito 12 milioni
di euro, con i risultati che ho appena citato.
E allora, possiamo anche aprirci ad un dibattito,
ma questi sono i binari oggettivi, questi sono dati reali, non sono
ricostruzioni fumettistiche, così come è stato detto dai consiglieri che mi
hanno preceduto. La realtà è questa!
E, ancora, sull’edilizia scolastica - lo ha
ricordato il dirigente De Cello - in questi anni la Regione Calabria ha speso
circa 150 milioni di euro a favore delle Province; si tratta di fondi di
bilancio regionale che si affiancano a quelli del POR.
C'è in programma la manutenzione stradale
straordinaria, soprattutto per quanto riguarda ponti in tutte le Province.
Se, come noi ci auguriamo, la Regione Calabria
potrà uscire dal disavanzo nel 2026, si libereranno risorse anche per altri
interventi.
Concludo il mio intervento e dico al consigliere Lo
Schiavo, al consigliere Tavernise, ai consiglieri della minoranza che,
considerate le ristrettezze di questo bilancio, è vero che questa Giunta ha
fatto delle scelte che vanno sicuramente nella direzione di quella narrazione
diversa che si vuole dare della nostra regione. Lo si sta facendo, così come
dicevo, con spirito di servizio, di abnegazione, ma soprattutto perché noi, a
oggi, abbiamo il dovere di restituire fiducia ai tanti cittadini calabresi, perché
può esserci e c'è una Calabria migliore. Grazie.
Presidenza del presidente Filippo Mancuso
Grazie. Ha chiesto di intervenire la collega Bruni.
Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Signor Presidente, colleghi
consiglieri, vorrei che realizzassimo che questo è il penultimo bilancio di
questa nostra legislatura; siamo praticamente arrivati. Siamo tutto sommato, e
tuttavia, in una fase particolarmente critica per la nostra Regione. Queste
decisioni politiche rischiano di compromettere seriamente il futuro dei
cittadini calabresi.
Voi continuate a dipingere una terra, o forse la
luna, in cui sulla faccia illuminata ci state voi e su quell'altra buia ci
stiamo noi insieme al resto dei cittadini calabresi, perché di questi grandi
miglioramenti, di cui parlate e accennate nella quotidianità, riusciamo
veramente a vedere davvero poco.
Certo, alcuni passi probabilmente sono stati fatti.
Voglio ricordare come, qualche tempo fa, sia stato sbandierato il rapporto
dell'Age.Na.S. sul grande miglioramento, i due
Ospedali, eccetera. Ovviamente, non erano due Ospedali, erano due Unità
operative che hanno sempre lavorato bene e che, quindi, rispondevano in maniera
normale ai dati, ai criteri dell'Age.Na.S. Questo è
stato sbandierato come il grande miglioramento, come una straordinaria
acquisizione.
Ora, penso che, se non siamo molto profondamente
seri e non facciamo delle riflessioni davvero profonde e urgenti, questa nostra
terra rischia di non vedere il futuro.
È vero, il bilancio di questo triennio 2025-2027
viene presentato formalmente in equilibrio, ma di fatto, se andiamo a scavare,
vediamo che ci sono una serie di criticità strutturali che compromettono la
sostenibilità finanziaria ma anche quella dell'efficacia amministrativa.
Quello che emerge veramente in maniera importante,
è proprio una gestione inefficiente delle risorse, una programmazione
frammentata e priva di una visione strategica a lungo termine, assieme ad una
gravissima incapacità di spesa; questo significa che noi non riusciamo a
rispondere in maniera adeguata alle esigenze della popolazione e questo accade
in tantissimi settori, ma soprattutto nel comparto della sanità.
In più quest'anno, lo citava prima la collega
Straface, il Ministero e il Governo ci hanno tagliato in maniera significativa
dei fondi e delle risorse autonome di parte corrente. Sono 12 milioni e mezzo
quest'anno, ma saranno 37 milioni e mezzo nel periodo 2026-2028, e ancora 58
milioni nel 2029. Questo impone una drastica riduzione anche della capacità
decisionale che abbiamo in Calabria a cui si aggiunge il problema del debito
regionale, ovviamente. Quindi, la riduzione delle entrate insieme a un debito, fanno
sì che noi non si possa essere così pieni di entusiasmo per il futuro. Che la
sanità della nostra terra sia al collasso ce lo dobbiamo dire perché è un dato
reale.
Tra l'altro, il disegno di legge su questa manovra
che pure sostiene di avere aumentato, lo ha fatto senza, ovviamente, tenere
conto neanche dei costi dell'inflazione e aumentando pochissimo gli stipendi di
tutto il personale, e così via. Continuando a lavorare sul disinvestimento
cronico, che non è iniziato da oggi, ma che chiaramente oggi tocca un fondo
drammatico, soprattutto in Calabria in cui la sanità è in ginocchio, noi avremo
sempre meno fondi per assumere medici, infermieri, per mantenere gli Ospedali e
per erogare un minimo di servizi ai cittadini.
Ci chiediamo francamente dove fosse il presidente
Occhiuto quando si trattava di discutere di questi tagli, rispetto in
particolare al futuro della sanità. Abbiamo una terra massacrata da 15 anni di
commissariamento e di Commissari in cui tutti i Governi, di tutti colori, hanno
voluto lasciare il loro segno assolutamente negativo, inviando Commissari
incapaci. Qui, a maggior ragione, ci aspettavamo degli impegni importanti da
parte del commissario, presidente Occhiuto, perché servono e servivano risposte
immediate e un'azione politica decisa.
Qualcuno prima ha citato dati importanti. Quelli
della sanità ci fanno paura: il 7,3 per cento delle persone ha rinunciato alla
cura. Noi viviamo due anni in meno rispetto alla media di sopravvivenza del
resto degli italiani, ma la nostra mortalità perinatale è il doppio di quella
italiana; questi sono i parametri che ci consegnano la fotografia della nostra
sanità. In tutto questo c'è un paradosso pazzesco e cioè che noi in questi
ultimi anni, a causa di Fondi Covid, di PNRR, di Fondi di investimento per il
rinnovo di tecnologie dei grandi investimenti, abbiamo avuto e abbiamo un mare
di soldi che, però, non sono stati spesi. Non c'è stata una programmazione
adeguata e non c'è stata una spesa adeguata.
Nel 2024 si dovevano spendere i fondi maggiori
della programmazione del PNRR - Asse 6 - delle Case di comunità e quest'anno
non è stata spesa una lira, solo poche centinaia di migliaia di euro, contro
milioni e milioni di euro che erano destinati per la realizzazione delle Case
di comunità, per gli Ospedali di comunità. Case di comunità ce ne sono zero.
Ospedali di comunità ne sono stati aperti 4 contro i 20 previsti e dovremmo
avere 61 Case di comunità.
Quindi, mi chiedo se tutti questi soldi che
avrebbero dovuto essere spesi in questo 2024 resteranno nelle tasche dei
cittadini calabresi o se li prenderà il Governo. Perché, poi, questo succede se
noi non siamo in grado di spendere e di programmare. Questa incapacità tra la
progettualità e la capacità di spesa è l'aspetto più drammatico che noi stiamo
vivendo, sul quale è chiaro che bisognerebbe investire e lavorare di più. Alla
fine, tutto questo diventa una lungaggine burocratica paurosa perché, dal bando
alla realizzazione di un'opera, passano più che decenni e lo abbiamo visto con
i grandi Ospedali.
Stamane, c'era il sit-in dei cittadini di Palmi che da 17 anni aspettano un Ospedale;
contemporaneamente in Italia gli Ospedali costruiti con quel decreto sono
attivi già da 13 anni e noi a Palmi ancora non abbiamo il progetto definitivo e
a Vibo non abbiamo un progetto esecutivo. Dopo 17 anni! Ma che Regione siamo?!
Penso che in questa direzione, noi, la Giunta e il
Consiglio dovremmo lavorare fortemente perché la Regione Calabria non può
rimanere l'ultima, tra l'altro indebitandosi ancora di più, soprattutto
riguardo ai contenziosi.
Stiamo assistendo ad una situazione pazzesca. Voi
dovete sapere - immagino che l'assessora Cappone lo sappia benissimo – che dal
2016 abbiamo il DCA n. 81, che regola l'aggiornamento delle tariffe per le
strutture di assistenza territoriali che dovrebbero essere sistematicamente
riviste perché, ovviamente, aumentano i costi. Nel 2023, una serie di soggetti
che gestivano le case di riposo, le RSA, dove la stragrande maggioranza dei
nostri congiunti stanno quando sono soprattutto affetti da demenza, hanno presentato
ricorso. Praticamente, hanno contestato il mancato aggiornamento delle tariffe.
Il TAR ha dichiarato l'illegittimità del comportamento omissivo e ha imposto al
Commissario ad acta di intervenire entro 120 giorni. Nonostante questo
chiaro indirizzo del TAR, l'Ufficio commissariale non ha dato seguito alla
sentenza.
Di fronte a questa inerzia persistente, i
ricorrenti hanno richiesto, a settembre 2024, la nomina di un Commissario ad
acta. Siamo arrivati all'assurdo: un Commissario che commissaria il
Commissario.
È un fatto gravissimo, non solo nell'essenza e
nella forma, ma perché - non è un dettaglio trascurabile - rivedere le tariffe
ha delle conseguenze economiche significative per le casse regionali: se noi
non paghiamo in maniera adeguata, quelli ricorrono e noi abbiamo contenziosi e
contenziosi. Sono tre anni che parliamo di contenziosi e che facciamo gli
accantonamenti che poi ci servono per evadere questo tipo di situazioni.
Abbiamo sentito - chiudo rapidamente - qualche
tempo fa il presidente Occhiuto dichiarare che ha interesse e intenzione a
ricandidarsi. Il presidente Occhiuto ci ha pensato che si ritroverà ancora con
tutti questi soldi e con questo problema gigantesco di mancata spesa e di
contenziosi in questo tipo di situazioni? E ancora: il presidente Occhiuto ha
bloccato per una legge, al 2020, la possibilità di erogare dei crediti a tutti
gli Enti che avevano effettuato delle spese. Ora, questo cosa significa? Che
praticamente ciò che è stato bloccato per 5 anni lo ritroveremo più avanti,
esattamente dal 2026. Anche su questo, quindi, una considerazione va fatta.
Come diceva il consigliere Antonio Lo Schiavo,
mettere la polvere sotto il tappeto non è la soluzione, perché prima o poi
arriverà qualcuno con il folletto a ripulire questo tappeto.
Ritengo, pertanto, che questa modalità di visione,
che purtroppo hanno disegnato bilanci e DEFR, non possa essere da noi
accettata. Denunciamo in maniera molto ferma questa incapacità dell'attuale
Governo regionale di affrontare e risolvere le sfide che attanagliano la
Regione Calabria.
Grazie, collega Bruni. Ha chiesto di intervenire il
collega Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Preliminarmente, vorrei, anche
io, inviare un saluto al presidente Occhiuto, sperando che quanto prima possa
essere presente in quest'Aula.
Voglio partire da una considerazione politica per
dimostrare ancora una volta la serietà, la consapevolezza e la responsabilità
politica dell'opposizione, che sa valutare e distinguere sempre come
riferimento di valutazione il merito, a differenza, ahimè, di una concezione
culturale benaltrista della maggioranza che, a volte, anche sopra le righe, non
avendo argomenti validi e razionali di convincimento rispetto alle osservazioni
che vengono adeguatamente e appropriatamente avanzate dalla minoranza, rischia
anche di fare affermazioni un po’ strampalate. Però, siccome gli atti sono di
chi li compie, ognuno è libero e in grado di valutare.
Ho ceduto il mio turno di intervento perché il
Presidente dice che l'ordine di intervento lo decide lui; non lo sapevo,
pensavo che chi si iscrive a parlare, poi, ha diritto di intervenire
nell’ordine che appare sul display. Però mi sta bene. Il suo sostituto,
Presidente, mi ha chiesto di cedere la parola alla consigliera Straface e l’ho
fatto, però poi ho visto che quasi, quasi...
(Interruzione fuori microfono)
Il merito: voglio prendere positivamente atto della
conclusione positiva della vertenza di Abramo Customer care. Ne voglio dare
atto perché, quando una vertenza si chiude positivamente, bisogna avere la
forza e il coraggio di riconoscere i risultati; un'opposizione seria che sa
riconoscere i risultati è anche più seria e più credibile quando dissente e
quando avanza rilievi in merito a delle criticità e a delle problematiche che
non vengono risolte. Naturalmente, il Governo si è sicuramente impegnato con i diversi
assessori, il Presidente in primis, ma
anche grazie al protagonismo dei lavoratori che non hanno ceduto in una fase
difficile, complicata, nella quale non ricevevano nemmeno un euro per la
difficoltà e la mancata autorizzazione della cassa integrazione. Quando c'è un
risultato, si annovera alla funzione politica, alla capacità di governo che è
quella in grado di risolvere e di migliorare le condizioni di vita e di lavoro
dei calabresi.
È questo quello che bisognerebbe fare.
Penso che questo risultato possa essere, a mio
modesto avviso, paradigmatico e da esempio utile per affrontare anche altre
criticità e difficoltà.
Oggi, noi affrontiamo una serie di problematiche
con una discussione unica, ma io, Presidente, sinceramente, avevo capito che
sarebbero stati discussi la legge di stabilità, il documento di economia e
finanza e il bilancio preventivo della Regione, che hanno un'attinenza di
contenuto e di merito, non il bilancio di previsione di ARCEA che si sarebbe
potuto benissimo affrontare a margine. Non è stato giusto inserirlo in un
contesto così importante, con dei documenti che attengono alle scelte
economiche e sociali della nostra regione. Però è stato fatto. Poi,
sinceramente, dirò qualcosa anche su questo.
Intanto, Presidente, la invito di nuovo a
controllare che si rispetti il Regolamento interno, ricordando che durante la
sessione di bilancio bisognerebbe evitare di convocare altre Commissioni. È un
compito che spetta a lei, perché è Presidente del Consiglio. Il Regolamento
prevede, in maniera espressa, che - proprio per prestare l'attenzione
necessaria, per mettere tutti nella condizione, data la responsabilità, di
avere consapevolezza di quello che si decide - non vengano convocate altre
Commissioni durante la sessione di bilancio. Il presidente Montuoro ha detto
che le Commissioni, convocate in giorni diversi, non hanno intralciato, ma
ieri, prima della Commissione bilancio, sono state convocate ben due
Commissioni.
Quindi, ci sono anche aspetti relativi al rispetto
delle regole che sembrerebbero banali, sembrerebbero irrilevanti, ma non lo
sono, perché denotano il pensiero e l'approccio rispetto all'importanza che si
attribuisce a documenti fondamentali della vita della Regione e alle scelte
economico-sociali che si mettono in campo per
affrontare le difficoltà e le criticità esistenti.
Ebbene, dato che è questo il modo di procedere,
provo anche io, in maniera molto sintetica, considerate le diverse
problematiche, a offrire alcuni rilievi, alcuni spunti, alcune riflessioni,
alcune valutazioni e anche idee e proposte.
Per quanto mi riguarda, dobbiamo stare con i piedi
per terra e questo significa provare sempre a fare delle valutazioni molto
concrete, non astratte.
Siamo al terzo appuntamento con il documento di
economia e finanza, la legge di stabilità e il bilancio preventivo 2025-2027,
al terzo bilancio di questa maggioranza. Siamo al quinto bilancio del governo
di centrodestra in Calabria che, vorrei sottolineare, ha governato per ben 10
anni negli ultimi 15. Questi sono fatti politici che nessuno può contestare.
Sono dati incontrovertibili.
Ebbene, qual è il contesto, lo scenario, quali sono
le criticità, le difficoltà e anche - perché no? - le opportunità che si
presentano davanti agli occhi dei cittadini calabresi?
Andiamo per ordine. Non voglio fare molte
considerazioni politiche di contesto.
L'economia della Calabria, dopo due anni di
crescita e di recupero - cito dati della Banca d'Italia, non di conoscenza
empirica personale -, attenzione, nel 2022 era cresciuta del 3,2 per cento, nel
2023 è cresciuta dello 0,6 per cento. Non lo dico io, importanti economisti
dicono che, quando la crescita è sotto l'1 per cento, cioè prossima allo zero…
di che cosa stiamo parlando? Non lo dico io, ma per crescita la Calabria è
ultima rispetto a tutte le altre regioni del Paese.
Questi sono dati, sono fatti acclarati da grandi
istituti che studiano e approfondiscono e analizzano il sistema economico
produttivo delle regioni. Anche su questo, vedete, noi dobbiamo cercare
insieme, responsabilmente, secondo me, di essere molto concreti e operativi
perché la maggioranza fa riferimento al miglioramento che c'è stato: vogliamo
fare riferimento al settore delle costruzioni? Ritenete che l'aumento e il
miglioramento sia dovuto a una scelta politica del governo regionale della
Calabria o sia dovuto, invece, a delle scelte di politica nazionale che ancora
oggi hanno dei riflessi positivi su questo settore?
È cresciuto, naturalmente, anche il terziario, però
dobbiamo anche, contemporaneamente, dire che la situazione del settore
produttivo è un po’ articolata in Calabria. Abbiamo il settore industriale che
scende quasi del 5 per cento, meno 4,8 per cento. Non vedo l'Assessore
all'agricoltura. Guardate che il settore primario della Calabria, il settore
agricolo, per la prima volta è in calo anche se non nella stessa percentuale
del settore industriale.
C'è un altro dato che indica una sofferenza seria
del sistema produttivo: nei primi mesi del 2024 sono state autorizzate - non
stiamo parlando di riflessioni e valutazioni personali di questo o di quel
consigliere regionale, stiamo parlando di dati dell'INPS - 4,5 milioni di ore
per strumenti di integrazione salariale, cioè un incremento del 33,8 per cento.
Questo che cos'è, scusate? Perché un'azienda, un settore produttivo, ricorre a
strumenti di copertura salariale? Perché è in crisi, in difficoltà e sofferenza.
Questo è un dato allarmante, una preoccupazione
seria che dobbiamo capire come affrontare. Ahimè, nonostante i tanti bandi,
anche positivi, nonostante il dinamismo che ha portato a una serie di bandi
delle attività produttive, lo dico anche all'assessore Varì, purtroppo, questi
dati segnalano delle criticità e delle difficoltà nel tessuto produttivo che
bisognerebbe indagare.
Per esempio, convocare Unindustria, le associazioni
datoriali e chi di competenza per capire perché si verifichi questo dato,
nonostante vengano espletati un numero rilevante di bandi.
E, poi, c'è il reddito nominale delle famiglie
calabresi. Non lo dico io, lo Svimez rivela che nel 2024 la crescita della
Calabria è stata molto contenuta, dello 0,13 per cento, in linea con le altre
regioni, e per il 2025 parla, addirittura, dello 0,40 per cento.
Questi sono dati, sono elementi che indicano una
difficoltà, una sofferenza, pur in presenza di alcuni elementi di opportunità e
di positività della crescita che si è registrata subito dopo il Covid.
Purtroppo, oggi, l'economia sembra andare in difficoltà; e anche di questo
abbiamo parlato nella discussione molto articolata e approfondita fatta, anche
con toni aspri, ma di merito, di contenuto, nella Commissione bilancio.
Voi non avete tenuto conto, nell'offrire lo
scenario e gli orientamenti, delle scelte di politica economica e sociale in
Calabria, né del dato del Censis né del dato dell'OCSE che, purtroppo,
prevedono una diminuzione della crescita, che era stata paventata anche dal
bilancio e dalle stime del livello nazionale. Addirittura, il Censis indica una
serie di difficoltà per quanto riguarda la lettura di alcuni dati che io,
purtroppo - l'ho detto anche in Commissione bilancio -, vedo pure in Calabria e
che, attenzione, vanno indagate e approfondite.
Il dato che riporta il bilancio regionale
dell'INPS, se andiamo a leggerlo, dice che in Calabria ci sono 519 mila
occupati. Non lo dico io, lo dice il bilancio regionale dell'INPS che è stato
presentato qualche giorno fa. Se, invece, prendiamo il dato che indicate voi,
che fa riferimento all'ISTAT e alla Banca d'Italia, si fa riferimento a 539
mila occupati. La differenza è sostanziale: parliamo di 20 mila persone che
potrebbero essere occupate secondo alcuni dati, ma secondo altri potrebbero non
essere occupate. Non è un aspetto banale. Quindi, andrebbe indagato se questi
due istituti hanno dei target di
valutazione differenti.
Però, è chiaro che anche l'aumento
dell'occupazione, che rimane uno dei più bassi d'Italia, molto distante
dall'Europa e anche dal dato occupazionale italiano, è dovuto essenzialmente
alla diminuzione della forza lavoro. Per misurare i dati occupazionali si
prende a riferimento la forza lavoro che è data dalle persone da 15 anni fino a
64 anni, siccome diminuisce perché c'è un’emorragia di giovani che stanno
andando via, automaticamente, la diminuzione della forza di lavoro determina e
comporta un aumento dei livelli di occupazione. Ecco, questi sono i dati.
Potrei anche fare altre due osservazioni.
L'Eurispes ci dice che la Calabria detiene il
maggior tasso di povertà educativa e che il reddito reale delle famiglie
calabresi è diminuito del 3,1 per cento, con un reddito disponibile lordo pro
capite di 15 mila euro, quando a livello nazionale è di 21 mila euro.
Questi sono i dati. Questo è il contesto di
riferimento nel quale il governo regionale della Calabria si appresta a
orientare le scelte di politica economico-sociale per questa nostra regione.
Poi è chiaro - è stato detto in maniera efficace e brillante dal consigliere Lo
Schiavo e anche dagli altri che sono intervenuti: la consigliera Bruni, il
consigliere Tavernise - sono scelte politiche che si mettono
in campo. La maggioranza c'è, decide, però quello che chiediamo, oltre
alle scelte politiche, che legittimamente potete mettere in
campo, è anche di fare una riflessione - come l'altra sera, assessore
Minenna - su alcune scelte che per voi possono anche essere meramente di natura
tecnica, di natura strategica, mentre è diverso l'approccio, la valutazione
politica che facciamo noi.
Il Consiglio regionale deve sapere se utilizziamo
legittimamente queste risorse per un asset
strategico così importante come gli scali calabresi. Quali sono, come
diceva il consigliere Lo Schiavo, i costi e i benefici? Noi mettiamo queste
risorse, ma quali sono le ricadute che prevediamo per la nostra regione? Come
migliorerà la performance e la qualità del diritto alla mobilità in Calabria?
Come migliorerà il dato occupazionale? Come migliorerà il dato della sicurezza?
Perché anche su questo dobbiamo dare una lettura, considerato che l’aeroporto
di Lamezia mentre per gli altri aeroporti, soprattutto quello di Reggio, i dati
aumentano, a Lamezia i dati - non lo dico io - di agosto sono in diminuzione e
l’aeroporto di Crotone ha le criticità di cui ha parlato il collega Tavernise.
Quindi, rispetto all’utilizzo legittimo di queste risorse che voi fate, quale
sarà la ricaduta concreta, reale sull'occupazione, sul miglioramento di questi
servizi, del diritto della mobilità? E come si mette nelle condizioni un aeroporto
importante per la posizione geografica di quella realtà, come quello di
Crotone, di avere opportunità e possibilità di miglioramento e di crescita?
Ecco, sono queste le riflessioni politiche su cui
bisogna avere la forza, il coraggio, la determinazione e anche, consentitemi,
“la capacità” di confrontarsi, non altro!
Le scelte politiche sono vostre - di maggioranza,
noi abbiamo votato contro -, però è legittimo e giusto fare queste riflessioni,
perché in politica, in questo Consiglio regionale e in Calabria bisogna dare
conto a chi è stato legittimamente e democraticamente eletto dal popolo. Poi,
ognuno può fare le scelte che ritiene.
Anche su questo: le risorse impiegate per pagare
alcuni tributi locali di alcune compagnie di cui si fa carico la Regione, ma
molti studenti e cittadini per tornare in Calabria hanno avuto serie
difficoltà. Non credo che sia un elemento non direttamente attinente alla
quantità di risorse che una Regione mette in campo e
che dovrebbe anche portare al miglioramento dei servizi, della qualità e dei
prezzi che vengono pagati per andare e per tornare da questa regione.
Ecco, questo è il dato che noi vediamo e che,
purtroppo - ahimè, magari fosse vero - non corrisponde alla narrazione
enfatizzata che voi, a volte, date del quadro economico sociale della nostra
regione.
Noi due consiglieri abbiamo votato contro in
Commissione, ma credo, come abbiamo detto, che anche il nostro gruppo voterà
contro questo provvedimento.
Nel frattempo, si potrebbero fare delle cose anche
in questo contesto, con queste difficoltà. Cose che io non vedo, non colgo. Ho
avuto modo di dire: “Quella vertenza si è chiusa positivamente e mille
lavoratori possono tirare un sospiro di sollievo”, ma, purtroppo, in queste
scelte e in questi dati non leggo altro. Lo dico anche qui con grande rispetto
perché io ho rispetto delle posizioni di tutti : non
mi potete dire “ma sono contenute, leggete”. Io ho letto il documento - l'ho
letto, l'ho letto - e se volete vi dico pure che, avendolo letto, condivido
quello che avete scritto alla premessa 1.1 dove affermate: “I nuovi contributi
di finanza pubblica a carico degli enti territoriali, previsti nella manovra di
bilancio varata dal Governo, costituiscono un'ulteriore e assai problematico
peggioramento del contesto di riferimento in cui si muove la finanza
regionale”. Lo condivido, quindi l’ho letto, e condivido anche alcuni aspetti a
cui fate riferimento - sono le cose che diceva la collega Bruni -: c'è un
taglio della manovra nazionale che per il 2025 è di 12 milioni di euro, ma per
gli anni successivi sarà ancora più consistente.
Ora, presidente Mancuso, una cosa è fare dei tagli
in una regione ricca, forte, opulenta come il Veneto, l’Emilia-Romagna, la
Lombardia, il Piemonte, un'altra cosa è fare dei tagli in una regione come la
Calabria. Io credo - al netto del ragionamento che stiamo facendo - che la
politica calabrese, i parlamentari calabresi di destra e sinistra, avrebbero
dovuto coalizzarsi per fare una difesa forte che non consentisse questa scelta
di effettuare un taglio lineare tout-court.
Taglio che, purtroppo, penalizza la nostra regione e ci saranno ancora
ulteriori tagli, attenzione: per il Ponte sullo Stretto, miliardi di euro
verranno sottratti alle risorse di queste due regioni per destinarli a un'opera
infrastrutturale che, a nostro avviso, non sarà mai realizzata.
Allora, e mi avvio alle conclusioni, cosa si
potrebbe fare e che cosa non viene fatto in queste scelte? Oltre, naturalmente,
a quelle che sono state già decise per una opzione storica sui temi del
trasporto pubblico, sulla forestazione, sul precariato, LSU-LPU. Nel precariato
rientra anche la famosa problematica, importante e annosa, dei TIS che sembrava
fosse stata risolta - non è la stessa cosa della vertenza Abramo Customer care
che è stata risolta -, ma c'è una norma poco chiara che riguarda le risorse e
poiché siamo calabresi, diciamo che: “Senza risorse non se ne cantano messe”.
Sappiamo, però, che la soluzione della problematica non può essere scaricata
sui nostri Comuni, sui nostri Enti locali, che già, purtroppo, hanno una
condizione economico-finanziaria abbastanza seria.
Ma io aggiungo: sulle politiche sociali sono state
varate dalle importanti azioni, iniziative –un'iniziativa che abbiamo fatto con
l'Assessore in questa sala l’ho giudicata anche positiva e utile - però
l'aspetto della povertà, a mio avviso, non è stato affrontato in modo adeguato.
Perché? Perché la nostra Regione, a differenza di altre Regioni, con
l'abolizione del reddito di cittadinanza ha estromesso 10 mila persone, che non
abbiano nel loro stato di famiglia un disabile o un anziano di età superiore ai
65 anni, dalla possibilità di ricevere un sussidio. Ma, secondo voi, se uno è
povero in questo Paese, con una Carta costituzionale che ci invidia tutto il
mondo, si può fare la differenza: “Se hai un disabile o un anziano nello stato
di famiglia, ti riconosco questa condizione di vulnerabilità economica e
sociale; se non hai né un disabile e né un anziano nello stato di famiglia, non
ti riconosco nulla, sei povero, ma a piacere, senza nessun sussidio, senza
nessuna presa in carico”? La invito, su questo, presidente Mancuso, a fare
un'ulteriore sollecitazione. Io ho fatto parecchie sollecitazioni alla
Presidente di Commissione, ho presentato un'apposita legge sul “reddito di
dignità” in Calabria. Vorrei che si discutesse e, poi, la Commissione e la
maggioranza, come hanno fatto con queste scelte, decideranno di bocciarla, di
approvarla, di… però una proposta di legge non può restare lì, arenata per
anni, per mesi, senza nemmeno una discussione. L'ho già chiesto a lei, l'ho
chiesto, con una lettera formale, anche alla Presidente della Commissione:
vorrei che questa legge venisse calendarizzata e discussa; poi la maggioranza è
libera di bocciarla, di approvarla, di decidere quello che ritiene meglio fare.
Allora, e chiudo, Presidente, colleghi consiglieri,
credo sinceramente che, di fronte a questo quadro, a queste criticità, a queste
difficoltà, ma anche di fronte alla possibilità di avere una quantità cospicua
di risorse - abbiamo, assessore Minenna, una quantità di risorse che non
abbiamo mai avuto nella storia del Meridionalismo italiano -, la qualità di una
classe dirigente si dovrebbe misurare nel saperle utilizzare proficuamente per
migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle persone che dobbiamo
rappresentare: i cittadini e il sistema produttivo.
Mi sarei aspettato un'azione più attenta, più
mirata, più pianificata. So che le risorse del bilancio sono esigue, lo so, ma
quelle poche risorse vanno messe in correlazione con la quantità delle risorse
disponibili per questa Regione: dai Fondi comunitari, al PNRR, al Fondo
sociale, eccetera. Ci sono risorse importanti con cui si possono veramente
realizzare alcuni obiettivi fondamentali.
Intanto, lo dico con molta franchezza, aggredire le
risorse accantonate non è un aspetto banale.
Due passaggi e chiudo, Presidente, anche perché
abbiamo discusso questi punti, sono 5, 10 minuti a punto, dovrei parlare 50
minuti, ho parlato 36 minuti, ancora avrei 14 minuti, però due minuti e chiudo.
Aggredire la cifra monstre di 1 miliardo e 300 milioni di euro… perché si dice: “Sì,
ma la cifra libera del bilancio 700 milioni, 800 milioni”, è vero, ma ci sono 1
miliardo e 300 milioni di euro che vengono accantonati per equilibri,
contenziosi, per una serie di altre ragioni che, secondo il mio modesto punto
di vista, potremmo ridurre, se noi aggredissimo con una poderosa azione di
rafforzamento amministrativo. Già abbattere del 10 per cento quella cifra monstre che viene accantonata,
significherebbe risparmiare 130 milioni di euro, che sarebbe quasi il 20 per
cento delle cifre libere che abbiamo. Attenzione: non è un aspetto banale, non
è un aspetto di poco conto, non è irrilevante.
Ecco come vedo l'approccio burocratico, assessore
Minenna: una forza di governo dovrebbe provare ad aggredire questa cifra monstre, non accantonarla e stare
tranquilla perché gli equilibri di bilancio vengono garantiti. E vengono
garantiti sottraendo risorse che potremmo utilizzare per altre questioni molto
più rilevanti e molto più importanti.
Poi, Presidente, ho evidenziato un’incongruenza
stridente tra la Giunta regionale che, nel documento di economia e finanza,
sollecita a una maggiore attenzione sulla possibilità di ridurre - precisamente
alla lettera g) - le spese di funzionamento della Giunta e del Consiglio
regionale - lo dice la Giunta regionale, attenzione, non lo dico io – e la
scelta di approvare il consigliere supplente. È un'evidente discrasia tra
quello che dice la Giunta e quello che dice il Consiglio.
Noi dobbiamo saper mettere in
campo queste risorse per realizzare, questo lo voglio dire, alcune
scelte importanti. Se noi fossimo stati al governo di questa Regione – lo
saremo quanto prima, fra un paio d'anni, se non prima –, avremmo messo in campo tre operazioni fondamentali e strategiche per
questa nostra Regione.
La prima: un poderoso piano di assunzioni nella
Pubblica amministrazione per digitalizzarla, ammodernarla e renderla funzionale
come braccio operativo dello sviluppo produttivo di questa regione. Utilizzando
non soltanto gli spazi dell'organico consentito, ma anche osando, utilizzando
bene le risorse, assumendo giovani diplomati e laureati che potrebbero rendere
molto più efficiente e funzionale, di quanto già non lo sia, il know-out che sta già lavorando.
Poi: un piano straordinario di manutenzione del
territorio. Assessore, su questo tema ci siamo confrontati, ci sono posizioni
diverse, però si possono anche individuare obiettivi comuni, secondo me, perché
la manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio, la valorizzazione
dell'immenso patrimonio ambientale boschivo, la necessità di ridurre gli
incendi nella nostra regione, sono tutti elementi che possono accrescere anche
le buone pratiche di governo del territorio.
È chiaro, ci sono anche idee diverse su come
spendere le risorse, legittimamente. Se noi fossimo al posto vostro a
governare, oltre a mettere i droni, che sono tecnologicamente importanti, sono
stati un valido deterrente e hanno contribuito ad affrontare una fase
difficile, avremmo anche investito nella presenza fisica delle
persone, ma quando parlo di presenza fisica delle persone non intendo il
tradizionale operaio forestale, che pure ha fatto un lavoro egregio e
fondamentale per questa regione, intendo tecnici, agronomi, geometri, ingegneri
per la mitigazione del rischio idrogeologico e per la l'ambiente. Se vogliamo
governare il processo di trasformazione ambientale e climatica lo dobbiamo fare
sapendo che - voglio ripetere sempre quello che diceva monsignor Bregantini –
“il mare è blu, se la montagna è verde”.
Infine – chiudo – è
necessario creare occupazione di qualità, cercando di migliorare per quanto
possibile. Avete proceduto alla trasformazione delle aree industriali, ma si
devono rendere più competitive, più attrattive, allargando la base produttiva,
investendo ancora di più in startup. Poi, si devono prevedere, non solo come
già fa la legge, premialità per le imprese che rispettano i contratti di
lavoro, che non utilizzano i contratti pirata che, ahimè, per una mancata
legislazione accurata, nella nostra regione consentono a singoli patronati e a
sindacati con poca capacità di rappresentanza di sottoscrivere dei contratti e
di poter fare applicare alle imprese dei costi inferiori a quelli dei contratti
collettivi nazionali di lavoro. Ecco, anche in questo contesto, anche in questa
fase di difficoltà e di criticità, se si riescono ad utilizzare proficuamente
le poche risorse del bilancio disponibili e le ingenti risorse che, invece,
sono a disposizione di questa Regione e che non sono in bilancio, sono molto
fiducioso che, per davvero, potremmo contribuire a scrivere una pagina positiva
della vita sociale, produttiva ed economica di questa regione e migliorare,
realmente e concretamente, le condizioni di vita e di lavoro di tutti quanti i
calabresi.
Grazie, Presidente.
Grazie, collega Mammoliti. Ha detto sei volte
“concludo” però, poi, ha parlato per trentotto minuti. Oggi sono stato
veramente contento di averle dato tutto questo spazio perché, in effetti, ha
dato dei consigli costruttivi. Mi è piaciuto il suo intervento, soprattutto
perché ha lodato il presidente Occhiuto, la sua Giunta e tutta
l'amministrazione per la vicenda Abramo Customer care. Quindi la ringrazio del
riconoscimento, così come ha dato anche dei consigli per i futuri bilanci.
Volevo dirle un'ultima cosa riguardo alla sessione del bilancio: sono circa
quattro o cinque anni, a mia memoria, che non viene aperta la sessione di
bilancio, perché una volta i bilanci si presentavano a settembre, non c'era la
verifica della Corte dei conti, c’erano tempi molto più ampi, quindi è per
questo che, magari, capita che ci sono anche sedute di altre Commissioni,
perché i lavori devono comunque essere portati avanti. La ringrazio. Per lei
non vale la decisione assunta in Conferenza dei capigruppo di fare sedute più smart,
lei il tempo lo occupa lo stesso.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Talerico. Ne ha facoltà, pregandolo di
rimanere nei dieci minuti assegnati.
Per le cose dette mi basterebbero due minuti ma,
poiché voglio bene al consigliere Mammoliti, cercherò di non superare i sette
minuti.
La premessa è questa: la
narrazione è tossica nella misura in cui si interpretano in maniera errata
alcuni dati.
Parto dai dati generali che
sono stati diffusi anche con riferimento a quelli che ci offre, ovviamente,
Banca d'Italia, al di là delle valutazioni trimestrali e dei riepiloghi
semestrali, visto che è stato chiamato in gioco anche l'assessore Gallo che, nel
frattempo, era assente quando interveniva il consigliere Mammoliti. Voglio
semplicemente dire che, per esempio, per quanto riguarda l'industria risulta
essere in crescita ed in espansione quella calabrese, grazie, anche, al traino
di quello che è il segmento agroalimentare che continua a crescere, supportato
anche da una domanda estera che continua ad avere numeri importanti. Voglio
dire che, per esempio, anche con riferimento all'export manufatturiero, in
Calabria abbiamo un aumento in percentuale, nel 2023 rispetto al 2022, che
arriva quasi al 23 per cento e anche la tendenza del 2024 rispetto al 2023
sfiora il 28 per cento. Abbiamo parlato del PIL: nel primo semestre del 2024,
il PIL della Calabria è assolutamente in linea con i dati nazionali, +0,4%. I livelli
occupazionali - sono dati di Banca d'Italia, se poi li vogliamo smentire
dobbiamo avere anche gli strumenti per farlo - sono in crescita, il tasso dei
disoccupati, quindi, sostanzialmente, è in diminuzione.
La vertenza Abramo,
l'intervento importante, fondamentale, storico, insperato dei TIS, dei MiC, dei precari, degli ex ministeriali sono o no dei
risultati storici difficilmente raggiungibili da parte del Governo regionale?
Ma anche tutto quello che abbiamo detto. La contrazione del credito è un dato
nazionale, è chiaro che la Calabria non può sottrarsi a quelle che sono le
evenienze del sistema nazionale, europeo ed internazionale; è così.
Ritornando a quello che è
stato detto all'inizio, cercherò di essere sintetico anche per far comprendere
ai cittadini quello di cui parliamo, perché chi ci ascolta deve capire ed è
negativa e tossica quel tipo di informazione e comunicazione che fa aleggiare e
diffonde, specie per chi non è tecnico, un malessere ed una condizione
previsionale negativa che fa male sia all'economia, ma fa male, anche e non
poco, all'immagine della Calabria.
Ho letto con attenzione
quella seduta di Commissione, dove è venuto l'assessore Minenna, che è stato
assai chiaro e devo dire che, se i vostri rilievi rispetto a questo documento
hanno trovato la sintesi in quelli che sono stati gli interventi, devo riconoscere
che non avete rilievi, poiché è stato spiegato più volte che la decisione che
viene discussa oggi non ha una natura di tipo gestionale: quei 75 milioni sono
stati già deliberati. Forse non avete compreso che oggi stiamo discutendo
l'esercizio del diritto di opzione: vogliamo, sì o no, rendere più agevole, più
veloce, semplificare le procedure per dare a SACAL le risorse finanziarie con
maggiore velocità? Se sì, votate sì, altrimenti, se volete allungare, votate
tranquillamente no. È facile, non c'è bisogno di essere un tecnico, un avvocato
o un commercialista.
Perché dico questo? Perché è
chiaro che conoscete bene gli esiti dell'assemblea straordinaria di SACAL del
27 maggio del 2024. Sapete bene che l'indirizzo della Giunta non era quello di
ricorrere al debito, quindi, i rilievi assai modesti, maldestri, superficiali,
che avete eccepito non solo vi fanno fare brutta figura, ma evidenziano un
dato: voi avete poche idee e molto confuse, anzi avete più candidati
pretendenti alla carica di Presidente della Regione che non proposte.
In tutti questi interventi -
avete parlato quasi un'ora - non ho capito qual è il rilievo tecnico, qual è la
proposta normativa, procedurale, regolamentare, cosa proponete come alternativa
rispetto alle soluzioni che abbiamo dato. Voi siete quelli che avete fatto la
riforma ai tempi del presidente Loiero e della vicepresidente Doris Lo Moro,
qualche anno fa; quelli che hanno devastato la sanità calabrese, hanno ridotto
le ASP e hanno innescato quel meccanismo che ha impoverito la sanità. Siete gli
stessi che criticate il fenomeno normativo legislativo di questo Governo, ma
ancora non sono riuscito a sentire, in oltre due anni, una sola proposta utile.
Anzi no, vi devo dire una cosa, mi sono letto la seduta, caro consigliere
Graziano, e devi sapere che le loro proposte sono esclusivamente di natura
elettorale, perché ho letto degli emendamenti al bilancio previsionale, a firma
del consigliere Lo Schiavo e di qualcun altro, che chiedono fondi per le città
di residenza o per i luoghi dove devono prendere i voti. Queste sono le vostre
proposte! Ci sono i documenti che parlano. Perché il consigliere Mammoliti non
dice che nella programmazione, quella vecchia, fino al 2020, non c'erano le
autostrade e che grazie a questo Governo abbiamo due autostrade?! Anzi abbiamo
autostrade e strade che sono quelle di Crotone e Catanzaro, la trasversale
delle Serre, del territorio reggino. Perché non parla del sistema ferroviario
che è in crescita?! Si lamentano degli investimenti che stiamo facendo in
materia di aeroporti, in materia di voli e abbiamo gli stessi aeroporti che
hanno le grandi regioni. Vi faccio una domanda: ma voi come pensate di portare
turisti se non facciamo le strade e se non facciamo gli aeroporti? È chiaro che
c'è una regola economica di mercato che stabilisce che si aumentano i voli per
contenere o abbassare le tariffe. È una regola, è un principio economico,
perché si crea maggiore competitività, maggiore competizione, ma voi criticate
anche questa tipologia di intervento e negate. È chiaro che Reggio Calabria
cresce di più: non c'erano voli, oggi ce ne sono di più e cresce di più. È
chiaro che Lamezia non può crescere quanto Reggio Calabria, secondo una
tendenza che vedeva un aeroporto come quello internazionale di Lamezia Terme
già in alto con i numeri.
E, allora, se voi negate che
questo Governo stabilizza, fa concorsi, cerca di intervenire in settori
devastati da un regionalismo calabrese, il cui punto di debolezza è proprio
l'alternanza destra e sinistra. Se andiamo a guardare le grandi opere, non solo
in Regione, ma anche nei Comuni e nelle Province, le ha realizzate il
centrodestra, poi possiamo pure parlare di altro, ma qua siamo dinanzi a un
dato che è strategico. Sono andato a trovare per varie questioni il capo ANAS,
Caporaso, e mi ha detto che quello che ha fatto questo Governo è storico e che,
per come è riuscito a concentrare gli interventi 2025 – 2026, avremo cinque,
sei lotti autostradali e andremo ad intervenire in strade che la gente non ha
mai visto in tutta la storia del regionalismo calabrese. E allora giusta la
critica, giusto il ruolo dell'opposizione, ma abbiate l'onestà intellettuale di
riconoscere tutto quello che è stato fatto anche con le riforme strutturali.
Grazie. Chiedo scusa, si
sono prenotati altri colleghi, però, poiché c'è un problema logistico per
l'assessore Minenna, cedo a lui la parola e poi continueremo con gli interventi
dei consiglieri. Ci vuole un po’ di pazienza per tutti. Anche se interviene
l'assessore poi continueremo, non succede niente. Ha facoltà di intervenire
l’assessore Minenna.
Grazie, Presidente. Ringrazio anche questo
onorevole Consiglio.
Segnalo alcune questioni di
metodo, ma poi ci sono anche questioni di merito. Nel metodo mi permetto di
stigmatizzare la circostanza di richiamare cose che avrei detto è che non ho
detto; su questo c'è un verbale, quello della Commissione bilancio, che, quindi,
qualifica quello che ho segnalato e ricostruito circa la vicenda SACAL. Mi
dispiace che si richiamino questioni che sarebbero state evidenziate e che, in
realtà, non lo sono state. Do prima quattro, cinque flash sulle
osservazioni che ho sentito e poi, però, mi dovrete consentire, con un attimo
di pazienza, di ricostruire, con puntualità – l’ho fatto già in Commissione
bilancio, ma ho piacere a farlo a beneficio del di tutto il Consiglio regionale
- come funziona e come si è operato nella vicenda SACAL. Innanzitutto, l’FSC
cuba 2,8 miliardi di euro, quindi 75 milioni, pure a levare i 300 milioni del
ponte sullo Stretto, algebra in mano, fa il 3%. Poi ho sentito di scoperte di
documentazione amministrativa relativamente a SACAL. In realtà, ad onore del vero,
nel mio intervento in Commissione bilancio ho segnalato che non è vero che la
documentazione relativa all'aumento di capitale non è nota, lo svolgimento è
avvenuto il 27- sto leggendo il verbale del 27 maggio 2024 dell'Assemblea
straordinaria - il piano industriale è pubblico. Ci sono state, anche,
addirittura, curiosità circa l'esistenza di un notaio. Il notaio è quello che,
evidentemente, ha firmato le assemblee straordinarie ed è il notaio Iorio. Ma
il punto fondamentale, sempre proseguendo in questa breve disamina, prima di
passare alla vicenda SACAL, è che l'emendamento con l'aumento di capitale
c'entra relativamente. Si è parlato di problemi di perdite di SACAL, riduzione
del capitale per perdite. In realtà la disciplina Covid, che non ho richiamato
nella mia relazione perché era ultra petita al
processo dell'aumento di capitale, comunque, non cessa i suoi effetti nel 2023,
ma nel 2026. Poi, è stata evidenziata anche la circostanza che la Sicilia ha
fatto meglio di noi perché sarebbe intervenuta, attraverso operatività dirette,
sui prezzi dei biglietti. Innanzitutto, la Sicilia è una regione a Statuto
speciale e, quindi, quello che può fare la Sicilia la Calabria non lo può fare,
però, venendo proprio ai numeri, il volo Roma - Catania è salito del 60% come
rincaro, noi siamo scesi del 37% sulla stessa tratta da Lamezia Terme. Il
nostro sistema aeroportuale è stato definito dal “CIS Volare” come uno degli
scali aeroportuali a più rapida crescita in Europa; non in Italia, in Europa.
Potrei proseguire con tutte le statistiche del rapporto Sicilia - Calabria e,
in particolare, sul sistema aeroportuale, ma credo che quel numero che ho dato
rappresenti in maniera diamantina cosa ha significato il progetto strategico
del nostro presidente Occhiuto, portato avanti con entusiasmo dalla Giunta
regionale e da tutti i suoi Dipartimenti, che ringrazio. L'emendamento - non ve
lo leggo, ancorché sia particolarmente breve - riguarda un passaggio
procedurale che è quello dell'esercizio del diritto di opzione e, in particolare,
la circostanza che i nostri soci, in larga parte Enti locali - c'è anche
qualche società privata - potrebbero non poter o non voler partecipare a questo
progetto di successo che ho appena descritto con una semplice dichiarazione del
CIRIUM, perché, magari, non hanno le disponibilità per poter intervenire
in questa operazione di aumento di capitale; come noto, se c'è dell'inoptato,
qualcuno potrebbe partecipare a quell’ inoptato, quindi non rileviamo quote
nello status quo - ho sentito anche questa imprecisione - ma,
semplicemente, laddove ci sia un inoptato la Regione partecipa a questa
operatività. Ma questa legge regionale non decide questo. Questa legge
regionale interferisce col decreto legislativo numero 175 del 2016 che dice che
c'è una certa procedura per le società pubbliche, laddove ci sia un inoptato,
una procedura che ha una sua doverosa lungaggine di monitoraggio dell'utilizzo
di risorse pubbliche. Riteniamo, dato che il legislatore nazionale lo consente
al legislatore regionale - parliamo di una società a partecipazione regionale -
di rendere più rapida questa procedura, ed è quello che abbiamo fatto con
questo emendamento. Motivo? Anche qui non capisco, mi adeguo, ma rispondo.
Parliamo di investimenti e di interventi infrastrutturali di cui non c'è
nessuna opacità, perché sono definiti dal “CIS Volare” e hanno una
partecipazione pubblica e per alcune percentuali sono interventi cofinanziati;
quindi, anche qui, se strategia è stata fatta, è una strategia Stato – Regioni
nota da tempo. Come si fa a portare in quest'Aula e precedentemente in Commissione
bilancio una discussione di strategicità e decisioni di interventistica
infrastrutturali su cose già definite semestri fa?! È grottesco.
Non è, a mio modestissimo
avviso, parte della dialettica politica, perché io non faccio il politico.
Comunque, ciò premesso,
consentitemi di spiegare, a beneficio del grande lavoro che hanno fatto gli
uffici e la Giunta, come siamo arrivati a questo risultato: studiando
discipline comunitarie complesse che si intersecavano con quelle nazionali e il
7 maggio del 2024 il legislatore nazionale si accorge che per supportare questi
sviluppi infrastrutturali strategici sul territorio calabrese serve credere nel
progetto SACAL e lo fa con una norma. L'articolo 15 dà, addirittura, la facoltà
alla Regione di indebitarsi, operando in deroga all'articolo 3, comma 19, della
legge numero 350 del 2003, non credo ci siano altri precedenti analoghi negli
ultimi tre anni per la Regione Calabria. Quindi, nel momento in cui ci viene
data questa facoltà di procedere con l’indebitamento, l'operatività che SACAL
avrebbe dovuto portare avanti si poteva portare avanti. Certo, è compito della
Regione, dei Dipartimenti, dell'assessorato al bilancio e alla programmazione e
- questo può essere confermato, da quando mi sono insediato - da tutti i
Dipartimenti della Giunta cercare di sostituire con fondi della programmazione
tutto quello che oggi è invece fatto con fondi di bilancio, anche da misure
risalenti. Ed è quello che abbiamo fatto in tanti ambiti. Perché? Perché il
bilancio regionale ha fonti esigue rispetto alle capacità della programmazione.
Vi ho levato di mezzo la sanità che, in realtà, è il grande convitato di pietra
quando si parla di disponibilità di fonti finanziarie.
Abbiamo iniziato a lavorare,
per una cosa che si doveva fare perché il legislatore nazionale e la società
che in quel momento era maggioranza, FINCALABRA, finanziaria a partecipazione
regionale, aveva definito e deciso di andare avanti proprio perché, da un lato,
c'era la legislazione, quindi la regolamentazione, e, dall'altro, c'erano gli
elementi gestionali del “CIS Volare”. Allora siamo dovuti andare ad esaminare
tutta una serie di criticità. Innanzitutto, se la Regione interviene con dei
denari a vantaggio di una società che ha una certa partecipazione, si rientra
in una problematica che è quella degli aiuti di Stato perché, se noi leggiamo
il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, articolo 107, l’aiuto di
Stato consiste nell'intervento di un'autorità pubblica, effettuato tramite
risorse pubbliche, per sostenere alcune imprese o attività produttive. Quindi
non è che, risolti tutti questi aspetti, se noi avessimo voluto spostarci su
altre modalità di finanziamento sarebbe stato particolarmente facile. Non solo.
Esiste una disciplina che si chiama GBER, che è il regolamento comunitario che
definisce le esenzioni e definisce una serie di regole che ci consentono di
evitare di entrare nella disciplina degli aiuti di Stato. A complicare questo
quadro si aggiunge, altresì, una comunicazione, sempre a livello di
regolamentazione comunitaria, che è quella della Commissione sugli orientamenti
sugli aiuti di Stato specifica degli aeroporti e delle compagnie aeree, la
2014/C 099/03.
Cerco di farla un po’ più
breve per farvi capire la complessità di lavoro svolto dagli uffici
legislativi, dai Dipartimenti, per trovare una soluzione. Avevamo due strade:
la prima strada era tentare di rientrare nell'esenzione della disciplina degli
aiuti di Stato, del GBER, non ho aperto l'acronimo in inglese perché pare che
sia, anche questo, stigmatizzabile nel comportamento dell'assessore. Per
affrontare questo tema attraverso, magari, una logica differente
nell'intervento e cioè muovendosi al di fuori di questa disciplina specifica
delle esenzioni, c'è una strada, la strada è quella dei cosiddetti MEOP test,
cioè, andare a dimostrare che questa è un'operazione di mercato. Questo è
fondamentale perché ho sentito dire che è un'operatività, ho letto anche sulla
stampa bottini, distribuzioni di qualsiasi cosa. È un'operazione di mercato!
Vuol dire che SACAL - credo sia la prima volta nella sua storia - è in grado di
non muoversi da carrozzone parastatale, ma è in grado di generare una
redditività di mercato superiore a quella del rendimento privo di rischio a
lungo termine e, quindi, non rientrare nella disciplina o in una fantomatica
richiesta di esenzione dagli aiuti di Stato. Ebbene, il Piano industriale,
presentato il 27 maggio, già dava l'indicazione che ce la si poteva fare
seguendo questa strada nelle sue proiezioni di statistica economico
finanziaria, proiettate fino al 2033, e che, in sede di questa assemblea, sono
state estese al 2040 per alcuni aspetti e al 2050 per altri aspetti. Quindi,
alla fine, essendo in questa situazione, SACAL è in grado di poter procedere,
attraverso fonti di finanziamento che rientrano nell’FSC 2021 – 2027, e, così,
abbiamo consentito di evitare forme di indebitamento che avrebbero
evidentemente gravato di nuovo sul bilancio regionale, ancorché pro quota, con
un mutuo o quello che era.
Allora vorrei capire: si
tratta di un'operazione di mercato, è cofinanziata nell’ambito di un piano
strategico che è quello del “CIS Volare”, ha superato una serie di verifiche
regolamentari che riguardano la disciplina comunitaria oltre che quella nazionale
connessa, non capisco quale sia l'oggetto del contendere e, laddove ci fosse
stato un oggetto del contendere, scusatemi, non era, comunque, su questa norma;
avrebbe dovuto nascere dal 27 maggio 2024 in avanti o addirittura ancor prima,
quando si definiscono gli interventi infrastrutturali del “CIS Volare”. Allora
tutto questo ragionamento l'ho voluto fare per chiarezza, perché vorrei evitare
che, in quest'Aula, come è stato già fatto in Commissione bilancio, si
continuasse a generare confusione. Invito i consiglieri regionali a leggere il
mio intervento in Commissione bilancio, perché queste cose, in maniera più
sintetica, sono già state dette, quindi nessuna nuova scoperta.
Dopodiché - l'ho già detto - questo emendamento
riguarda un aspetto procedurale esclusivamente tecnico che dà la possibilità
alla nostra partecipata, oramai regionale, di poter disporre con immediatezza
dei denari e non aspettare l'operatività dell'esercizio del diritto di opzione,
che rallenterebbe questo modus operandi.
Poi sia ben chiaro, 60 giorni passeranno, comunque. Perché? Perché i tempi per
l'esercizio del diritto di opzione, definire l'inoptato e tutto il resto, da
quando ieri è stata effettuata l'operatività della nostra assemblea
straordinaria, comunque devono passare e un conto è poter partecipare ai
cofinanziamenti di queste opere che stanno ridando una faccia decorosa alla
Calabria. Quando sono arrivato la prima volta a Lamezia Terme, chiamato dal
presidente Occhiuto, c'era una tendopoli all'aeroporto di Lamezia; ora c'è
finalmente un blocco, peraltro con una bella architettura, e ce ne saranno
altri 5; e l'aeroporto di Reggio Calabria - di cui ho visto le progettualità -
sarà bello come quello di Lamezia.
Da questo elemento di coda stiamo creando una serie
di falsi bersagli che non rappresentano però né la verità dei fatti né la
verità delle norme; e questo sentivo l'obbligo - l'ho detto al Presidente, in
genere io non intervengo mai - di dover stigmatizzare perché non lo trovo parte
di una ordinata e costruttiva dialettica politica.
Non ho nulla da dire nel momento in cui
politicamente si rappresentano visioni contrapposte. In alcuni casi, come è
successo in Commissione bilancio, abbiamo anche ottenuto 3, 4 punti dove c'era
sintesi, gli emendamenti sono stati ritirati e ci vedremo a gennaio per
affrontarli con costruzione, ma non si possono creare falsificazioni dal punto
di vista tecnico.
Questo è quanto.
Dopodiché, io credo che riuscire, già a fine
febbraio, con questa norma, a poter partecipare agli stati di avanzamento
lavori di opere che sono già partite e che sono già state definite, che non
partono il 20 dicembre del 2024 perché viene approvata questa norma, piuttosto
che avere queste disponibilità a maggio del 2025, ritardando di tre mesi i
possibili avanzamenti dei lavori, che hanno dei SAL che vanno liquidati e,
quindi, si genereranno dei rallentamenti, io credo che per questa Regione, che
sta cercando di recuperare un gap
importante con le altre Regioni del Paese, sia una cosa certamente utile,
ripeto, dal punto di vista strettamente tecnico-finanziario.
Un'ultima cosa: io mi chiamo Minenna, con una enne
sola. Grazie.
Grazie, Assessore. Ha chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Giustamente, Presidente, l’Assessore - è giusto
anche aprire un confronto - ha stigmatizzato delle inesattezze. È inutile
ripetere, ma ovviamente non ho detto che si utilizza tutto l’FSC, ma ho parlato
specificatamente di quella Missione che, se non ricordo male, ammonta a 98
milioni di cui usiamo 75 milioni di euro. Però, non è questo.
Presidente, ho posto un quesito, e forse
l'Assessore potrà chiarire. Riguardo all'excursus
nessuno ha messo mai in dubbio la legittimità della ricostruzione che
l'Assessore ha fatto in merito all'utilizzo delle risorse; è una scelta
politica, non entro in merito. Considerato che c'è stata già nel mese di maggio
la convocazione - la norma quindi già c'era, era già chiaro il quadro normativo
- e l'assessore Minenna - non io - ha votato in quel contesto la delibera
dell'aumento, accettando dei termini di sottoscrizione a cui, poi, non è
seguita la fase finale e, successivamente, ha ripetuto, a luglio, con dei
termini successivi, la stessa operazione - questo aumento non l'hanno votato i
privati, l'ha votato la Regione – chiedo: in quel momento lì non serviva la
norma? Ora serve. E a giugno, a luglio, non serviva? Ora serve per accelerare?
E quando è stata votata allora questa delibera - poi è caduta nel vuoto,
ovviamente - non serviva? Perché sono stati fatti due aumenti? Anzi, un primo
aumento e, poi, si è aperto un altro termine. A luglio, quando si dava il
diritto di opzione a novembre, non serviva la legge? Perché la legge è servita
all'ultimo minuto e non è stata prevista nella legge di stabilità?
Questi erano i quesiti che ponevo e rispetto ai
quali continuo a non avere una risposta precisa. Le delibere c'erano già state,
la Regione aveva già deliberato, votato favorevolmente, perché ormai ha il
controllo, aveva già votato l'aumento di 75 milioni, aveva votato una e due
volte, e una e due volte ha votato e non ha sottoscritto. Qual è stato il
problema che si è posto allora per la non sottoscrizione? E se sapevano che
serviva la legge di stabilità, perché non hanno rinviato la delibera di aumento
al 19 dicembre o non l'hanno inserita prima? Grazie, Presidente.
Grazie. Ha chiesto di intervenire l’assessore
Minenna. Ne ha facoltà.
La
ricostruzione temporale che ho dato risponde in re ipsa a quello che lei ha chiesto: il 7
agosto c'è un indirizzo di Giunta a trovare fonti di finanziamento differenti -
sono atti amministrativi - e ho spiegato che abbiamo avuto bisogno di questo
tempo per trovare le soluzioni, superare i MEOP test, aggiornare il Piano
industriale e sottoporlo alle Autorità competenti. L'ho detto, l'ho detto in
Commissione bilancio, e lo ridico ora. Poi c'è una scadenza, che abbiamo
rispettato, perché entro il 31 dicembre 2024 bisogna procedere per 50 milioni
di euro, e per 25 milioni di euro nel 2025. Ci sono tutti gli atti
amministrativi che danno questa cadenza. Quindi, non si poteva a settembre, non
si poteva a ottobre, non si poteva a novembre, perché l'operatività si è
definita soltanto ed esclusivamente a metà del mese di dicembre, nell'ambito
delle interazioni tra gli Uffici regionali, il Dipartimento di coesione e i
Dipartimenti competenti a Bruxelles.
Non so altro modo come spiegarlo: è una questione
strettamente procedurale e tecnica. Tutto le altre cose non possono trovare
nessun tipo di riscontro alternativo perché sono prive di supporto normativo e
quindi risultano speculative.
Grazie, Assessore. Ha chiesto di intervenire il
collega Alecci. Ne ha facoltà.
Grazie,
signor Presidente. Non sarei voluto intervenire, però, sentite alcune cose, mi
sono sentito quasi costretto a questo intervento. Devo dire la verità: sono
anche un po’ in imbarazzo soprattutto per il rispetto dovuto a questa Assise,
che è la più alta istituzione che c'è nella Regione, e invito il Presidente del
Consiglio a indicarci delle regole. Non siamo quattro amici al bar e non credo
che qualcuno debba andare via per giocare a calcetto e sia, quindi, necessario
accelerare i tempi della discussione. Credo che, come sta facendo - e lo
ringrazio - il signor assessore Minenna, quando si discute del DEFR, lo
strumento più importante di programmazione della nostra Regione, avrà la
compiacenza di rimanere fino alla fine, anche perché presta servizio in
Calabria con un'indennità che i calabresi gli riconoscono per il lavoro che sta
portando avanti; quindi, credo che sia un dovere rimanere in Aula fino alla
fine della discussione, soprattutto quando si discute di temi che riguardano
gli Assessori; in tutte le nostre stanze ci sono dei bellissimi divani che si
trasformano in letti…
Non accettiamo lezioni di questo tipo, non mi
sembra corretto.
ALECCI Ernesto
Francesco (Partito
Democratico)
Non è una lezione, Presidente.
(Interruzione fuori microfono)
Calma, state calmi, state calmi. Prego, un po’ di
rispetto per tutti.
(Interruzione fuori microfono)
ALECCI Ernesto
Francesco (Partito
Democratico)
Nomi e cognomi di chi? Sto solo dicendo…
Continui, collega, Alecci. Calma. Ho risposto io,
state calmi. Prego.
ALECCI Ernesto
Francesco (Partito
Democratico)
Non vi allarmate, non c'è bisogno di scaldarsi.
Siete stati anche distratti, evidentemente, anche nelle sedute di Consiglio
precedenti, quando lo stesso presidente Occhiuto ha usato le mie stesse parole
- poi ve le manderò per WhatsApp - dicendo che, quando si trattano alcuni temi,
si rimane in Consiglio fino alla fine. E lui è rimasto sempre in Consiglio fino
alla fine.
Collega Alecci, se lei si guarda intorno, però,
siete rimasti in quattro.
ALECCI Ernesto
Francesco (Partito
Democratico)
Lo dico per tutti, Presidente.
Parli del bilancio.
Non mi sembra che sia stato puntato il dito contro
qualcuno in particolare.
Dopodiché, solo alcune puntualizzazioni: quando
l'Assessore parla dei grandi numeri che sta facendo il nostro aeroporto, parla
di percentuali, ad esempio, sull'aumento del 60 e più per cento del volo
Catania-Roma e della diminuzione del 30 e passa per cento di quello
Lamezia-Roma, bisognerebbe anche capire in valore assoluto di cosa si parla.
Perché, se Catania-Roma costava 50 euro e va a costare poi 75 euro è un conto,
se Lamezia-Roma costava 300 euro e poi ne costa 250 euro per le tasche di chi
deve prendere quei voli, una differenza c'è, anche se cambiano le percentuali.
Bisogna capire anche la natura del traffico aereo
in aumento e cioè se si tratta di un traffico in entrata, cioè se questi scali
stanno portando - probabilmente, io mi auguro - tanti turisti stranieri a
visitare la nostra Regione o se, invece, può essere legittimo anche un traffico
aereo in uscita che consente a tantissimi calabresi di visitare le località che
oggi collegano la Calabria a tante altre città d'Europa. Premetto una cosa: è
sempre una cosa utile perché permette ai calabresi di poter andare a vedere il
mondo. Probabilmente non tutti se lo possono permettere.
Anche su questo dato, credo che sia necessari dei
chiarimenti, altrimenti parliamo di cose che non riusciamo a comprendere.
Ho sentito anche che nell'intervento parlava della
necessità di utilizzare i fondi dell’FSC per evitare altre forme di
indebitamento. Anche questo è un discorso, per l'amor di Dio, più che
legittimo. L'indebitamento significa anche un costo, magari del denaro. Bisogna
anche capire, però, se quelle somme dell’FSC fossero state pensate per altro,
magari avrebbero potuto portare dei vantaggi per la nostra Regione, sviluppo in
altri settori che avrebbero potuto non solo colmare quelli che sono i costi
dell'indebitamento, ma anche dare maggiore serenità al popolo calabrese, perché
poi non tutto si misura con i costi e i ricavi, ma si misura anche sulla
qualità della vita di chi vive in Calabria.
Capisco che l'Assessore sia colpito dal fatto che
l'aeroporto deve essere reso più decoroso, ma in Calabria non credo che al
primo posto vi sia la necessità di rendere gli scali più decorosi. È una cosa,
per l'amor di Dio, che va benissimo, nessuno dice il contrario, ma ci sono
anche tante altre necessità ed urgenze che colpiscono il popolo calabrese, che
potevano essere affrontate in maniera molto più puntuale, utilizzando queste
risorse che, invece, sono state investite per gli Aeroporti, non solo per quello
di Lamezia ma, si diceva, per tutti gli Aeroporti e gli scali calabresi.
Legittimo.
Credo che qui la discussione, senza entrare nelle
pieghe del bilancio, sia prettamente politica più che tecnica: c’è una Giunta
regionale che ha deciso di prendere la maggior parte delle fish che ha al tavolo e di
investirle sui trasporti e sugli scali calabresi, perché pensa che questa sia
una visione corretta per aumentare lo sviluppo della nostra Regione nel
comparto turistico.
Vorrei, però, ricordare a tutti quanti noi che per
fare turismo, oltre che investire le risorse sugli aeroporti, bisognerebbe
anche avere un Piano regionale turistico, che in questo momento ancora non
abbiamo; è scaduto non so da quanto tempo, forse è scaduto da più di due anni,
abbiamo sempre lo stesso Piano regionale che, credo, sia stato pensato 7, 8 anni
fa; si rinnova di tanto in tanto, con qualche piccola modifica e il presidente
Occhiuto ci aveva parlato di un documento unico per il turismo che era in fase
di elaborazione.
Quindi, oggi, ci state parlando di grandi risultati
nel settore turistico, di grandi investimenti per favorire il settore
turistico, ma l'unico strumento principe, il più importante che esiste in tutte
le Regioni che fanno turismo noi non lo abbiamo: il Piano turistico regionale
nel quale si delineano i futuri scenari e si indirizzano le risorse per gli
investimenti.
Non possiamo pensare che il turismo si faccia
soltanto aumentando i voli, perché se facciamo arrivare le persone e non le
sappiamo accogliere, non facciamo formazione al personale che le dovrebbe
accogliere, non potenziamo gli Istituti tecnici alberghieri con delle risorse
aggiuntive, non creiamo collegamenti nella mobilità - qua c'è l'assessore Gallo
che ha la delega da poche settimane, quindi ne giudicheremo l'operato tra
qualche mese, io ho avuto modo di confrontarmi con lui e ha dato subito, anche
in questo caso, grande disponibilità - se i turisti arrivano all'aeroporto di
Lamezia e poi non hanno come spostarsi per Diamante, per Soverato, per Serra
San Bruno, per Tropea, ne possono arrivare a migliaia, a milioni, sugli aeroporti,
ma ci sono anche tante altre cose che vanno coordinate.
C’è stata una scelta chiara: investire sugli scali
calabresi.
Al termine di questo anno tireremo una prima linea
per comprendere che numeri ha prodotto il turismo. Sono stato in Dipartimento
e, chiaramente, i numeri ancora non ci sono - arrivano sempre a fine gennaio,
primi di febbraio - e poi diremo se siamo stati più bravi o meno bravi, se il
PIL della Calabria cresce o non cresce.
Il collega Talerico l'ha
buttata, poi, sulla politica, quella un po’ più spicciola, come se fossimo
veramente al bar, dicendo: “Quello che avete fatto, avete più candidati”. Non
capisco cosa c'entrasse con la discussione.
(Interruzione fuori microfono)
Non capisco cosa centri con la discussione,
consigliere Talerico, dire: “In sanità avete fatto
grandi danni”, “Loiero”. Quando c'era Loiero forse ancora andavo al Liceo, non
so neanche se fossi iscritto all'Università, caro consigliere Talerico. Loiero ha razionalizzato, diminuendo le aziende
sanitarie, mi sembra che voi con Azienda Zero abbiate superato ancora quel
principio, accentrando ancora di più i poteri, come aveva iniziato a fare il
presidente Loiero. Si fanno anche esempi scomposti che poco hanno da dire.
Grazie.
Grazie, collega Alecci. Ha chiesto di intervenire
il capogruppo del Partito Democratico, Bevacqua. Ne ha facoltà.
Credo che il dibattito, seguito alla relazione
svolta dal presidente della Commissione, Montuoro, abbia creato in quest'Aula
non solo un po’ di tensione, ma anche due visioni diverse della Calabria: una
visione legata a rilanciare una narrazione sbagliata, i cosiddetti specchietti
per le allodole, e un’altra di una Calabria che, invece, si preoccupa dei
bisogni reali dei calabresi. Sono due visioni diverse dell'impegno politico e
della narrazione che si vuole fare in quest'Aula: sono tutti e due legittime, ci
mancherebbe altro.
Nessuno oggi vuole accusare l'assessore Minenna di
aver fatto un'operazione sbagliata o non legittima.
Non parlo del bilancio. Fino a quando il dottore De
Cello tranquillizza tutti, non affrontiamo mai criticità; lui ha il coraggio di
fare pulizia nel bilancio, ma fino a quando ci sarà il dottor De Cello - lo
ringrazio e saluto, per il lavoro che svolge – per il bilancio siamo
tranquilli, visto che è un bilancio burocratico e non un bilancio politico
decisionale.
Abbiamo, quindi, oggi una visione che è quella di
non considerare la Regione Calabria o FINCALABRA il bancomat per operazioni
legate alla SACAL, alla SORICAL, o altre cose. Il compito della Regione,
assessore Minenna, è quello di promuovere, stimolare le politiche industriali,
le attività produttive, non è quello di diventare bancomat di queste operazioni
perché, se dovessero andare male, da qui a 10 anni,
saranno i cittadini calabresi a pagarne le conseguenze; non lei, non io, perché
le scelte politiche strategiche si fanno in base a una visione.
Oggi per noi la visione non è quella soltanto di
offrire l'immagine della Calabria che ha 50 mila voli.
La Ryanair, assessore Minenna, viene qua, come ha
fatto tempo fa ad Agrigento e come fa in altre parti del mondo, se ha un
ritorno economico, se le Regioni la finanziano, la supportano, ma se, da qui a cinque
anni, la Calabria non ha più le risorse necessarie per poter investire sulla
tassa di mobilità o altre cose, la Ryanair lascia e se ne va.
Che politiche strategiche sono queste? Sono politiche
che, giustamente, oggi noi mettiamo in campo, perché
voi potete dire che arrivano 50 voli in più a Reggio Calabria, 50 voli in più, -
mi auguro, 1000 voli in più a Lamezia - ma la qualità della vita per i
calabresi cambia? Le condizioni economiche e sociali a Reggio Calabria, che è
la Provincia più povera d'Italia, cambiano, se tutti gli indicatori economici
sociali dicono che la Calabria è agli ultimi posti dello scenario non nazionale
ma europeo?
All’assessore Minenna mi sento di dire che forse ha
una visione alta rispetto ai calabresi. Lei, assessore, ha avuto responsabilità
importanti nel Paese, ruoli importantissimi, quindi, magari, ha una visione più
avanzata della nostra, più moderna della nostra, più dinamica della nostra, più
proficua della nostra, più produttiva della nostra. Ma noi vogliamo stare con i
piedi per terra, perché la Regione Calabria in questi anni, purtroppo, ha
commesso tanti errori per non stare con i piedi per terra. Ci innamoriamo delle
idee, dell'immagine mirabolante della Calabria. L’abbiamo fatto anche noi al
Governo regionale, quando poi non abbiamo in questi anni, attraverso i POR e i
diversi finanziamenti europei, mosso di una virgola le condizioni economiche e
sociali calabresi, non abbiamo mosso di una virgola i risultati ottenuti. Lo
dico a me stesso che sono in quest’Aula da anni, non è un’accusa a lei.
Stiamo con i piedi per terra. Scendete con i piedi
per terra! Perché date un'immagine sbagliata della Calabria. Diamo un'immagine
sbagliata, che non esiste!
Esiste un ottimo Presidente, al quale auguriamo una
pronta guarigione e che speriamo di riavere presto in Aula con noi, che è bravo
nella comunicazione, eccellente nella comunicazione, ma se gira la Calabria,
esce dal decimo piano e va sul territorio calabrese, potrà capire i nostri
drammi, i bisogni dei calabresi, la precarietà di vita dei calabresi, la
qualità di vita precaria dei calabresi.
Ad esempio, tornando ai famosi 75 milioni, mi
meraviglia che - non so se sia stato un gioco di prestigio del Dipartimento
economia o una magia dell'assessore Minenna - questi 75 milioni disponibili
siano comparsi l'ultimo giorno, anzi alla scadenza della presentazione degli
emendamenti. È stata una magia, assessore Minenna? O è stato un modo di
nascondere queste risorse che avevate? Perché, se avessimo avuto noi 75 milioni
di fondi liberi da poter decidere come utilizzare in quest'Aula o nelle
Commissioni, forse avremmo agito diversamente. Avremmo detto, ad esempio, che
forse è meglio investire sulle metropolitane leggere, per migliorare il turismo
in Calabria; forse avremmo agito diversamente per dire dove investire i soldi.
L’opposizione contribuisce alla soluzione dei problemi, se ha una visione, che
a voi manca, non a noi. L'opposizione si interroga in base alla visione che voi
avete, in base ai soldi che mettete a disposizione, su quello l'opposizione
dimostra di essere brava o incapace, incompetente o inesistente.
Questo manca! Quindi, vi chiedo di scendere con i
piedi per terra, di stare con i piedi per terra, noi e voi! Noi e voi! Perché
rischiamo di aiutare, oggi, compagnie low
cost a fare business. Lo dice la
storia cosa poi succede, è successo a Bergamo, ad Agrigento, dove non c'è più
ritorno economico: questi vanno via!
Ecco perché noi dobbiamo utilizzare i soldi per
garantire un turismo di qualità in Calabria, che significa accoglienza,
ristoranti, alberghi a 5 stelle, che oggi mancano in
Calabria, cioè quelle attrattività che oggi noi non abbiamo, un'agricoltura di
qualità. Su quello dobbiamo puntare se vogliamo creare un modello di economia
sostenibile in Calabria, perché la nostra terra è una regione ad economia
sostenibile, non di altro genere!
Su questo volevo invitarvi a riflettere. Forse non
ce n’è bisogno perché avete già provato, quindi non c’è bisogno di riflettere.
Noi ribadiamo la nostra convinzione di una Calabria
a cui guardiamo, e ci auguriamo, da qui a tre anni, di essere chiamati noi a
governare questa Regione, per dimostrare che abbiamo una visione diversa dalla
vostra.
Il collega Lo Schiavo, poi, è un notaio; quindi,
penso che, quando un notaio si mette a studiare, qualche interrogativo se lo
pone. E a noi rimane quell'interrogativo.
L'assessore parla di iter procedurale. Noi crediamo invece che ci sia stato un errore in
questa vicenda e a noi i dubbi rimangono sempre. Sarà sempre la storia a dire
se i dubbi fossero giusti o meno. Noi prendiamo atto oggi che per due volte è
stato deliberato l'aumento che, poi, non si è verificato.
Lei mi dice che l'iter amministrativo europeo si è concluso a metà dicembre. Bene,
però possono rimanere a noi dei dubbi, assessore Minenna, perché noi siamo qui
non per fare i tifosi di Bevacqua o di Lo Schiavo, siamo qui per garantire
trasparenza ai calabresi sulle cose che si fanno in quest'Aula e per difendere
anche le nostre precarie, misere, legittime posizioni. Quindi, io credo che
sia, oggi, importante dire queste cose.
Ultima riflessione politica: non so chi abbia di
voi letto davvero il DEFR perché, se qualcuno di voi l'avesse letto, oggi,
dovrebbe in quest'Aula dichiarare di essere favorevole, di votare “sì” al
referendum perché voi avete affermato in questo documento, nel capitolo
riguardante l’autonomia differenziata, cose uguali alle nostre, anzi più forti
e marcate delle nostre.
Invito i colleghi, consiglieri regionali della
maggioranza - so che “Azione” su questo ha già preso una posizione chiara - di
appoggiare il referendum per il “sì” sull’autonomia differenziata. Lo avete
scritto voi in maniera chiara. Il documento si chiude così: “Ci sono rischi
seri per l'unità del Paese”. Se il documento si conclude in questo modo, vuol
dire che avete la consapevolezza, come noi, che questo è un provvedimento
scellerato, frutto di un accordo politico di divisione del centrodestra, che porta
alla secessione del Paese.
L'avete scritto voi!
Chiedo, quindi, prima di sottoscrivere un
documento, di approvare in Giunta o in Commissione un documento come questo, di
leggere le carte perché, altrimenti, noi vi diciamo: “Grazie”. Dopo due anni di
battaglie, oggi, voi nel documento dite le stesse cose che noi sosteniamo da
tre anni in quest'Aula: “Vi state abbagliando sull’autonomia differenziata,
scegliete come noi un voto compatto per dire “No” a un provvedimento scellerato
del centrodestra calabrese e nazionale”.
Ne approfitto, presidente Mancuso, per augurare un
sereno Natale ad ognuno di noi, alle nostre famiglie, un Natale sereno ai
calabresi, ma soprattutto un Natale di responsabilità per i doveri che ci
derivano dal nostro ruolo e dalle responsabilità che abbiamo verso le nostre
famiglie e i nostri figli.
Grazie, collega Bevacqua.
Ha chiesto di intervenire il relatore, collega
Montuoro. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Volevo iniziare in ordine alle
sollecitazioni dei colleghi. Per una questione gerarchica, consigliere
Bevacqua, inizio dal suo intervento, non vorrei poi magari si offendesse
dicendo che non rispetto le gerarchie.
Il problema reale, forse, è un fuori tema generale.
Dove è finita la discussione? Ha ragione lei, ma non è sui miei dati il
problema, ma mescolare i dati 2022, 2023, 2024.
Sulla questione SACAL, forse ancora non si è capita
proprio la ratio dell'intervento,
perché lei mi parla dei 75 milioni che servono per i diritti di imbarco, poi mi
parla degli strumenti finanziari, eccetera. Lei saprà che la strategia
nazionale, il “CIS Volare”, è stata voluta e portata avanti da un Governo che
la sua parte politica sosteneva; quindi, o sconfessa completamente una
strategia
nazionale oppure devo dire che è poco informato sulla tematica. I 75 milioni
della ricapitalizzazione di SACAL servono, consigliere Bevacqua, solo ed
esclusivamente per interventi di natura infrastrutturale, quindi, non c’entrano
nulla né i diritti di imbarco né nessun’altra storia che lei ha raccontato nel
suo intervento.
Mi dispiace che stia uscendo dall’Aula, non so se
anche lei deve andare a giocare a calcetto, come si è detto prima, ma bisogna
anche sottolineare che l’iter si conclude a dicembre perché l’operazione supera
il MEOP test, come ha detto moltissime volte l’assessore Minenna, che ringrazio
per la pazienza. A metà di dicembre, quindi, il Dipartimento – l’Autorità di
gestione, che in questo caso è il Dipartimento programmazione unitaria – avvia
le interlocuzioni con la Presidenza del Consiglio dei ministri e il Dipartimento
per la coesione dà parere favorevole a condizione che l’operazione superi il
MEOP test, perché bisogna accertare che non si tratti di aiuti di Stato. Lo ha
detto in maniera chiara ed inequivocabile l’assessore Minenna sia durante le
sedute di Commissione sia durante il suo intervento in quest’Aula.
Ho ascoltato molto attentamente gli interventi di
tutti i colleghi – anche perché ho smesso di giocare a calcetto da qualche
anno, forse si vede anche, – perché bisogna dare ovviamente massima attenzione
ai contenuti che si propongono.
Consigliere Lo Schiavo, relativamente alle
percentuali del Prodotto interno lordo della Regione Calabria, se prende atto
delle percentuali dei primi mesi del 2024, sono d’accordo con lei, se, invece,
analizza i dati reali inseriti all’interno del Documento di economia e finanza,
le risultanze sono diverse: la Calabria è all’1,2; l’Abruzzo è all’1,4; la
Campania all’1,3. Sono qui i dati. Ovviamente, sono dati che non ha inventato
l’assessore Minenna né il Dipartimento bilancio, ma sono estratti dai report di
Bankitalia, che anche voi avete citato, e da tutta una serie di dati ufficiali,
ovviamente, riportati all’interno del Documento di economia e finanza. Capisco,
però, la vostra posizione perché, oggi, di fronte a un lavoro virtuoso che si
sta portando avanti in questa legislatura, grazie a questa Amministrazione, è
difficile trovare degli appigli e, quindi, si cerca di inserire una serie di
dati nel pallottoliere e, poi, si propone il dato che esce per primo.
Consigliere, parlava come se tutto il Fondo di
sviluppo e coesione fosse eroso dallo stanziamento di queste risorse. Ricordo,
anche perché lei fa parte della Commissione bilancio, che, nel momento in cui
abbiamo approvato l’FSC, e, quindi, poi, successivamente, sottoscritto
l’accordo di coesione con il Governo, una scheda di intervento – la 9F1A72A6
“Sostegno agli investimenti nei servizi di interesse economico generale” –
prevedeva investimenti a favore dello Sviluppo economico.
Oggi, addirittura in un articolo di stampa,
Presidente, ho letto che avremmo sottratto questi fondi dal sociale. Alzo le
mani anche di fronte a questa affermazione, non so da parte di chi provenga, se
è una ricostruzione giornalistica o è stata fatta da qualche collega
consigliere, ma penso che non ci sia cosa più inesatta anche perché i dati sono
chiari, le carte sono qui a disposizione di tutti e, quindi, si può
tranquillamente prendere atto della situazione.
Passando, poi, nel viaggio nella Regione
immaginaria e fantasiosa, senza offesa ovviamente, del collega Tavernise, che
parla di racconto cronico, penso che il male di questa regione negli anni sia
stato raccontare per forza cose negative anche dove c’erano positività. Questo
è il danno.
Noi abbiamo cercato di raccontare quello che c’è
scritto all’interno dei documenti e che facilmente anche voi potete reperire.
Non me ne voglia, però, lei parla di zero bandi per i disoccupati, quindi, zero
bandi su tutto ciò che ruota attorno al mondo del lavoro e del precariato, ma
abbiamo iniziato la seduta parlando di un importante dossier, chiuso in questa
legislatura dal presidente Occhiuto e dagli assessori Calabrese e Pietropaolo,
che riguarda circa 1.000 lavoratori dell’Abramo Customer Care. Di cosa stiamo
parlando allora? Gliene cito anche qualcuno, visto che la consigliera Straface,
che ringrazio per il suo puntuale intervento, ha detto che a lei piace anche
pubblicizzare i bandi, ed è giusto perché è una sua prerogativa, però forse si
sarà dimenticato di pubblicizzare alcuni bandi molto importanti. Glieli dico,
così magari può prendere appunti e da domani mattina sui suoi canali social
potrà tranquillamente pubblicizzarli: incentivi all’occupazione, Dunamis, dotazione 35 milioni di euro; incentivi su
assunzioni comparto turismo, progetto KAIRE, 7 milioni di euro; FUSESE
autoimpiego, 46 milioni di euro; ancora sull’autoimpiego, Presidente, 10
milioni di euro già approvati dalla Giunta regionale; Piano per incentivi ad
occupazione e formazione, 180 milioni di euro; Agenzia per il lavoro.
Erano 20 anni che non si metteva mano su una cosa
così importante! Cosa ha sancito? Ha sancito: 400 lavoratori di Calabria Lavoro
hanno avuto un lavoro stabile; occupazione in Calabria Verde per 300 precari
della legge regionale numero15, grazie alle norme presentate nell’ultima
finanziaria, con cui si è data stabilità lavorativa ai lavoratori delle leggi
regionali numero 31 e 40; Protocollo con Webuild che
ha già dato 150 posti di lavoro; Protocollo con Ryanair che ha programmato
altri 150 posti di lavoro che faranno formazione a Bergamo e ritorneranno in
Calabria per lavorare.
La differenza è sostanziale, consigliere Tavernise,
su questo sono d’accordo con lei, perché voi con la sua parte politica fate
assistenzialismo, noi cerchiamo di fare occupazione, che è ben diverso. È lì la
differenza.
Collega Bruni, relativamente all’incapacità di
spesa, penso che su Calabria Europa siano pubblicati tutti gli andamenti degli
strumenti finanziari a disposizione la Regione e, periodicamente, si può
controllare se i target di spesa e gli obiettivi sono stati raggiunti o
meno. In Commissione bilancio, abbiamo discusso e fatto un’informativa sulla
piattaforma STEP che verrà riconosciuta all’interno del PR Calabria con altri
264 milioni di euro da spendere sulla digitalizzazione. Volete sapere qual era
uno degli obiettivi per poter accedere a questa ulteriore risorsa? Il
raggiungimento dei target di spesa. Finito.
Presidente, un’altra cosa molto simpatica: meno
fondi per assunzioni di personale medico del comparto sanità. Questa è
simpatica. Da quando il presidente Occhiuto è diventato Commissario ad acta
della sanità calabrese, questa gestione ha raggiunto oltre 2.500 assunzioni, in
parte per coprire il turnover e in parte per nuove assunzioni. Solo nel
2024 860 unità e 1.000 previste nel 2025. Da quanti anni non si facevano
assunzioni così importanti nel comparto sanità?! Ditemelo voi, sono qui che
ascolto volentieri e anche in maniera molto interessata.
Consigliere Mammoliti, la cosa più interessante che
ho colto: “Affermazioni strampalate”, questa è bella, gliela copio e forse la
ripropongo quando leggeremo il suo emendamento al bilancio. Argomenti validi:
“Quinto bilancio del centrodestra, è un fatto politico”. Sono d’accordo con lei
perché nell’ultima gestione di centrosinistra, lo ricorderà il suo collega
Bevacqua, la sua parte politica, per la prima volta nella storia, ha lasciato
questa Regione in esercizio provvisorio perché non ha approvato nemmeno il
bilancio di previsione. Questo è un fatto politico, sono d’accordo con lei.
Crescita economica: 3,2 più lo 0,6 %. Si, sono
d’accordo. Negli ultimi 2 anni è cresciuta del 3,8% Possiamo guardare insieme
la media delle altre regioni del Sud, ma non perché dobbiamo guardare altrove;
è ovvio, sono d’accordo con lei, che ci sono dei punti di debolezza sui quali
lavorare in maniera intensa. Sono d’accordissimo – ripeto – è la realtà: 20
anni di ritardo non si possono recuperare con 3 anni di amministrazione.
Oggi preferisco guardare qualche dato positivo
perché il racconto della Calabria non deve essere sempre il disastro di ogni
cosa, di ogni settore, anche dove si vede uno spiraglio di luce e penso che
tutti abbiamo il dovere, dal punto di vista istituzionale, di prendere atto di
ciò che di buono si sta facendo e di ciò che si può migliorare.
È ovvio che non abbiamo risolto tutti i problemi
della Calabria, ce ne sono ancora tantissimi da affrontare e da cercare di
risolvere, ma potremmo affrontarli anche insieme come è accaduto per alcuni
degli emendamenti che lei ha presentato. Ho apprezzato molto, e lo ribadisco,
il suo approccio nella discussione nel merito degli emendamenti, relativamente
ai quali abbiamo deciso su alcune problematiche importanti – anche se
riguardano il suo Comune di riferimento, ma questo ovviamente non ci deve
esentare – di impegnarci tutti quanti ad avviare le interlocuzioni necessarie
con i Dipartimenti per risolverli, perché si tratta di problemi reali, che
anche noi vogliamo cercare di affrontare positivamente e in maniera
propositiva.
Penso, Presidente, che oggi possiamo essere
soddisfatti del lavoro svolto anche perché – lo ribadiamo – emerge anche dai
documenti contabili e abbiamo visto, in fase di approvazione del rendiconto,
che la Corte dei conti, per la seconda volta, ha dato un giudizio di parifica
pieno; quest’anno, per la prima volta nella storia, abbiamo approvato il
Rendiconto nei tempi dettati dalle normative vigenti e questo non perché
dobbiamo lodare l’operato, ma per far capire che anche su una tematica
importante come quella dei bilanci stiamo cercando di tornare alla normalità.
Lo abbiamo visto anche negli Enti strumentali - c’è
l’assessore Gallo che saluto e ringrazio per il lavoro prezioso che porta
avanti - e, ad esempio, assessore, abbiamo visto che, nel giro di pochi mesi,
siamo riusciti a riportare alla normalità i bilanci di Calabria Verde. Siamo
partiti dal bilancio di previsione del 2018, con un’azione riformatrice
importante e positiva e abbiamo avuto anche modo di vedere che si sta
rientrando da un disavanzo anche in tempi più celeri rispetto a quelli
prefissati.
Non voglio dilungarmi ulteriormente però ci tenevo
a precisare alcuni aspetti, perché l’informazione è importante soprattutto per
i cittadini calabresi che seguono i lavori di questa Assise e soprattutto
perché è giusto rimarcare ciò che questa Amministrazione sta attuando. La
ringrazio, Presidente, spero di non essere stato lunghissimo e auguro a voi
tutti buone feste.
Grazie. Prima di passare alla votazione dei
provvedimenti, ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il
consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, intervengo molto brevemente
perché nel precedente intervento, affrontando così tanti temi, avevo
dimenticato di parlare anche dell’ARCEA, che inserisco nella valutazione
negativa.
Le liquidazioni effettuate in quell’Ente pagatore
sono divise per diversi acconti e per loro risulta una liquidazione, ma
liquidare 25 euro per una piccola impresa non costituisce una liquidazione.
Quindi, bisogna prestare maggiore attenzione alla tempestività delle
liquidazioni, caro Assessore, – sì, sto parlando dell’ARCEA – perché è vero che
spesso vengono rispettati i tempi di liquidazione, però, poiché conosco le
piccole e medie imprese come le conosce lei ed ho rapporti anche con i CAA che
agiscono e interagiscono con questo Ente pagatore, mi hanno riferito che i
pagamenti sono spezzettati e molto spesso si tratta, addirittura, di cifre
irrisorie. Quella, secondo me, non è una liquidazione. Quindi, occorre prestare
più attenzione ed è un fatto positivo anche migliorare la qualità di
liquidazione.
Dopodiché, – vorrei dirlo, se fosse possibile, una
volta per tutte – ho detto e ribadisco che siete al terzo bilancio, l’attuale
maggioranza ha governato per tre anni, per 5 anni prima il centrodestra e per
10 anni negli ultimi 15. Quindi, di che cosa parliamo?
Quando c’era qualche Governo di centrosinistra,
facevo un altro mestiere, e, quando ha fatto delle scelte politiche e sociali
non condivise, ho portato i lavoratori sotto la Cittadella. Non so se mi
spiego, consigliere Montuoro, non so che cosa facesse prima, ma io facevo quel
mestiere, per dire che, anche in presenza del Governo di centrosinistra, quando
le cose non andavano, non dovevamo per forza difendere a prescindere.
Quando le scelte non mi convincevano – ripeto –
portavo i lavoratori sotto la Cittadella facevo un altro mestiere, ma se lui
parla del centrosinistra quando non c’ero, non può rivolgermi questo rilievo.
Il centrodestra ha governato – e sta governando –
per 10 anni negli ultimi 15, per 5 anni di seguito e voi per 3 anni. Questo è
il dato, per capirci.
Dopodiché, anche l’osservazione sul mio Comune: i
depositi costieri sono nel Comune di Vibo per tutta la Calabria, non sono del
Comune. Le accise dovevano essere riconosciute a quel Comune perché possiede
l’insediamento, che riguarda tutta la Calabria. Non si tratta di un problema
del Comune di Vibo Valentia, quindi, è un’affermazione, consigliere Montuoro,
che, sinceramente, nemmeno commento.
Invece, per quanto riguarda l’ASP e le Province,
gli emendamenti che ho presentato non riguardano la Provincia di Vibo, ma tutte
le Province calabresi oltre a quella di Catanzaro, che
naturalmente aveva già ottenuto il contributo con un altro provvedimento.
La stessa cosa per le ASP: non ho presentato
l’emendamento soltanto per l’ASP di Vibo, ma l’ho fatto per tutte le ASP della
Calabria. Quindi, – ripeto – sinceramente, non mi permetto di commentare
nemmeno questa affermazione.
Per queste ragioni, politicamente espresse dal
nostro gruppo, voteremo contro con un dissenso motivato e di fondo, perché non
c’è una strategia politica in grado di affrontare e di aggredire le tante
criticità della Regione e non si riesce con le scelte politiche, economiche e
sociali intraprese ad affrontare il quadro di difficoltà e, soprattutto, la
valorizzazione delle opportunità, che ci sarebbero utilizzando bene le risorse.
Grazie, Presidente.
Grazie a lei. Ha chiesto di intervenire il
consigliere Davide Tavernise. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, intervengo, anche io
brevemente.
Premesso il fatto, colleghi Montuoro e Straface,
che sono un consigliere regionale della Calabria e, quindi, ci mancherebbe che
non pubblicizzo i bandi pubblicati dai Dipartimenti della mia Regione; lo
reputo un obbligo e un dovere, quando li ritengo buoni, ottimali e che vanno
nella direzione dei cittadini o delle imprese.
Perché ho fatto riferimento prima all’assessore
Varì e il collega Montuoro ha mescolato le carte?
Prendo, ad esempio, assessore Varì, un bando
pubblicato dal Dipartimento che regge l’assessorato allo sviluppo economico,
Calabria Competitiva: l’assessore Varì in quel bando, insieme al Dipartimento
dello sviluppo economico, ha stanziato 40 milioni di euro la prima volta, 91 la
seconda e 50 la terza; stiamo parlando praticamente di 200 milioni di euro.
Attraverso un bando si va ad incidere sul destino di decine e decine di
imprese, ma i bandi che ha citato il collega Montuoro (KAIRE, Dunamis Calabria, Formarsi per competere) sono: Formarsi
per competere da 6 milioni di euro; KAIRE Calabria da 6 milioni e mezzo di
euro; Dunamis Calabria dà il 50% dei costi
ammissibili su nuove assunzioni, con 15 milioni di euro; tre bandi arrivano a
21 milioni di euro. Ho fatto l’esempio di un solo bando che arriva a 140
milioni.
La programmazione attuale, collega Montuoro, che ha
approvato lei stesso da Presidente della Commissione bilancio, ci dice che la
programmazione 2021/2027 prevede una spesa di 3 miliardi e 59 milioni di euro.
Questa maggioranza, per esempio per lo step 1, una “Calabria più competitiva e
intelligente”, sapete quante procedure ha attivato in un anno fino adesso,
collega Montuoro? Sa quante procedure sono state attivate? Zero! In un anno,
non è stato speso un centesimo. Questo risulta dal portale di Calabria Europa,
non è un mio parere personale. Sa, invece, quante procedure sono state aperte
per il punto 5 FESR “Una Calabria più vicina ai cittadini” in un anno? Ve lo
dico subito: zero. In un anno non avete speso un centesimo su questa misura.
Quindi, collega Montuoro, lei dà i dati così come
la presidente Meloni solo dove e come piacciono a lei, io, invece, seguo il
Portale regionale, presidente Mancuso, e penso, da componente costruttivo
dell’opposizione, che non c’è niente di male nel cercare di dare attraverso i
bandi – sappiamo che il bilancio regionale è vincolato, ingessato e tutto il
resto – per le fasce sociali più deboli e meno, magari, per qualche produzione
audiovisiva.
Le faccio una comparazione: KAIRE Calabria destina
ai disoccupati calabresi 6 milioni di euro. Calabria
Film Commission destina la stessa cifra, 6 milioni, a delle Fondazioni
audiovisive in Calabria.
Non ho problemi a raccontare gli esempi virtuosi e
faccio nome e cognome dei Dipartimenti, quale lo sviluppo economico, e degli
assessori, Rosario Varì, perché, quando con determinate misure - in questo caso
Calabria Competitiva - destiniamo 140 milioni di euro, portiamo più risultati
rispetto a quattro bandi, collega Montuoro, da 6 milioni l’uno che sono 6, 12,
18, 24 milioni di euro. Zero su alcune, e le ho indicate. I bandi che ha detto
lei vanno a toccare praticamente nemmeno 100
lavoratori. Questa è la verità.
Grazie, consigliere Tavernise. Ha chiesto di
intervenire il consigliere Lo Schiavo, anche se ha già avuto il tempo per
l’intervento precedente.
Presidente, non abuso della pazienza dei
consiglieri, tanto abbiamo già sviscerato l’argomento, però voglio sottolineare
due dati: uno che il dibattito di oggi non è stato inutile, ma un dibattito
vero e penso che, grazie a questo e alla discussione svoltasi sugli organi di
stampa, abbiamo dato attenzione a una vicenda che non poteva e non può passare
come secondaria. È una vicenda dello sviluppo di questa Regione estremamente
importante.
Sarò uno di quelli che prenderà un volo aereo e
andrà in vacanza fuori, uno di quei fortunati che potrà fare una vacanza fuori
dalla nostra nazione e sono contento di poter partire dagli aeroporti della mia
Regione, però quando penso che si investono 100 milioni di euro, devo pensare
anche a quel 50% di popolazione che vive in povertà assoluta, che molto
probabilmente un aereo non l’ha preso mai e mai lo prenderà e, quando chiedo di
fare una valutazione politica di costi e benefici, mi riferisco proprio a questo.
Non stiamo parlando di noccioline, ma di risorse
enormi e mi dispiace che l’assessore – non uso il nome perché non vorrei
sbagliarlo – non sia qui; forse deve ancora abituarsi ai tempi della politica,
che sono un po’ noiosi però forse è necessario abituarsi.
Non ho sentito alcuna sua replica alla mia
osservazione circa la necessità di ripianare i debiti di SACAL, 13 milioni di
euro; non ho sentito dire che questa operazione si può fare solo perché c’è una
normativa eccezionale; non ho sentito alcun punto di giustificazione sulla
modalità di aumento del capitale e già dai prossimi anni dobbiamo andarlo a
ridurre per perdite. Soprattutto non ho sentito alcuna giustificazione sulle
ragioni per le quali questa disposizione viene trattata adesso: si tratta di un
aspetto procedimentale, che è stato studiato... Non mi ha convinto e lo sa
perché? Intanto, perché svilisce il ruolo del Consiglio regionale che sta
ratificando una decisione già presa o un atto gestionale già adottato per cui
qualcuno vuole una copertura politica, e già questo non mi è piaciuto; la
seconda cosa che non mi è piaciuta è che questa operazione era stata già
congegnata, era stata già intrapresa per ben due volte e non era andata in
porto.
L’aumento di 75 milioni di euro è stato per due
volte deliberato e non l’ha deliberato Lo Schiavo o il notaio d’ufficio, ma
l’assessore Minenna in rappresentanza della Regione e non si delibera un
aumento se non si sa già come sottoscriverlo, non si va a tentoni.
Il problema procedurale non c’era? Qual è stata la
ragione? Vuol dire che questa operazione è nata male, ha incontrato difficoltà
tecniche perché, altrimenti, non si delibera un aumento di capitale e poi lo si
lascia cadere.
È stato fatto due volte ed è inutile che vi si dica
che, nel frattempo, abbiamo dovuto con la Commissione europea aiuti di Stato …
la tempistica non quadra, perché, anche se fosse vero questo ragionamento, la
delibera non si sarebbe fatta. Nessuna delibera di aumento sarebbe stata fatta
due volte senza, poi, procedere alla sottoscrizione.
Quindi, vuol dire che c’è stato un tentativo A, poi
qualcosa si è bloccato, e un tentativo B e, poi, qualcosa si è bloccato.
Se ci fossero stati un ragionamento e uno studio
così attenti, non si sarebbe fatta alcuna delibera, si sarebbe aspettata la
legge di stabilità e si sarebbe fatto oggi.
Quindi, fate attenzione perché poi i calabresi non
hanno l’anello al naso e, allora, sarebbe stato più onesto intellettualmente
dire di aver avuto difficoltà nel portare avanti questa operazione e di aver
ritenuto necessario dotarla di maggiore forza con una copertura politica di
legge. Lo avrei accettato, non avremmo perso due ore a ribadire gli stessi
concetti.
Per queste ragioni, ma anche per tante altre già
espresse, il mio voto è contrario.
Grazie a tutti per la discussione. Passiamo
all’esame e votazione del provvedimento.
Pongo in votazione il provvedimento nel suo
complesso, che è approvato.
(Il Consiglio
approva)
(È riportata in
Allegati)
Pongo in votazione il
provvedimento nel suo complesso, che è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo alla votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Dopo l'articolo 5 sono pervenuti alcuni
emendamenti. Iniziamo con l'emendamento aggiuntivo dell'articolo 5-bis, protocollo numero 25668/A02, a
firma del consigliere Lo Schiavo, cui cedo la parola per l'illustrazione.
Prego.
Sull’emendamento introduttivo dell’articolo 5-bis, Presidente? Lo illustro molto
velocemente.
Non ha un carattere campanilistico e non è una
proposta, come già diceva il consigliere Mammoliti, che punta solamente al
proprio territorio; è una proposta che in realtà vuole portare all’attenzione
di quest'Aula il problema di un'altra infrastruttura. Noi abbiamo già parlato
degli Aeroporti, io vorrei parlare dei porti, della grande importanza dei porti
e, in particolare, dell'importanza del porto di Vibo Marina, che in realtà in
questi anni ha subito non solo la perdita di numerosi finanziamenti, ma di una
mancanza di investimenti veri.
Chi conosce questa città, sa che è stata deturpata,
nel suo ambiente, dalla presenza di depositi costieri di carburante. C’è un
cimitero industriale esito di un'idea di sviluppo degli anni ‘60 che,
purtroppo, per una serie di ragioni, oggi non ha più ragione di esistere.
Abbiamo tante fabbriche, tanti luoghi dismessi.
Noi dobbiamo riqualificare il porto di Vibo Marina.
Abbiamo presentato, già nel 2020, nell'ambito dei contratti istituzionali di
sviluppo, una proposta per il recupero del Molo Generale Malta e della Banchina
Cortese e abbiamo pensato che sia necessario ridisegnare anche il concetto del
porto di Vibo Marina, incrementando la sua funzione turistica e nautica, ma
tenendo sempre bene presente la sua natura polifunzionale.
Il mio emendamento, quindi, prevede un contributo -
del progetto del 2020 non si è avuta più alcuna traccia, non vi è stata più
alcuna ricaduta - di 16.875.000,00 euro per andare avanti su questo progetto
che reinserisce il porto di Vibo Marina tra i poli veri del sistema
crocieristico del bacino del Mediterraneo, attraverso un adeguamento della sua
infrastruttura, anche del pescaggio, per l'ingresso delle navi.
L'ho già
detto all'Assessore e lo ripeto: non intendo dire che noi usiamo tutti i soldi
delle FSC per l'Aeroporto SACAL, ma utilizziamo il Capitolo, la Missione che
finanzia le infrastrutture di interesse generale. Queste infrastrutture di
interesse generale penso che possano essere annoverate anche nel porto di Vibo
Marina e, quindi, chiedo la votazione all'Aula di questo emendamento.
Parere della Giunta?
Contrario.
Parere del relatore?
Presidente, pur apprezzando la bontà della proposta
e riconoscendo la strategicità dell'infrastruttura - ne avevamo anche discusso
in Commissione bilancio dove lo stesso emendamento era stato proposto e ne
avevamo parlato anche con i colleghi consiglieri, del territorio - purtroppo
non posso dare parere favorevole, per il semplice fatto che l'indicazione delle
risorse avviene su un Capitolo che non è rimodulabile attraverso un
provvedimento legislativo, anche perché si tratta per la maggior parte di Fondi
PAC 2014-2020, quindi sono Fondi già vincolati.
Sottolineo, inoltre, che la scheda di SACAL - per
l'ennesima volta, visto che si fa errore – è denominata “Sostegno agli
investimenti nei servizi di interesse-economico generale” e non riguarda le
infrastrutture.
Grazie.
Quindi, pongo in votazione l'emendamento.
L'emendamento è respinto.
Passiamo all'emendamento aggiuntivo all'articolo 5-ter, protocollo numero 25668/A04, a
firma sempre del consigliere Lo Schiavo, cui cedo la parola per
l'illustrazione. Prego.
Il Governo nazionale ha deciso di ridurre,
sostanzialmente di azzerare, la legge 431 del 1998 sul bonus affitti; questo ha comportato di conseguenza la riduzione
dello stanziamento del contributo statale della somma di 6.299.000,00 euro ad
appena 176.102,00 euro.
Questa norma, che io definirei di “macelleria
sociale”, noi la possiamo “colmare”, dando un segnale diverso: possiamo
prendere alcune somme che sono destinate al funzionamento del Consiglio
regionale e che, di volta in volta, ritorniamo alla Giunta, per attuare questa
manovra e, cioè, per aumentare questo Capitolo, usando la stessa tecnica e cioè
attribuendolo ai Comuni, Offriremmo, quindi, la possibilità di dare questo
contributo di 1.004.000,00 euro, per l'anno 2025, al fine di incrementare
questo fondo di finanziamento per le locazioni dei più bisognosi. I Comuni
hanno davvero necessità di questo bonus,
hanno davvero necessità di avere queste risorse.
Possiamo scrivere una bella pagina stasera,
prendendoli dalle spese di funzionamento del Consiglio regionale. Le somme ci
sono, se vogliamo questa cosa assieme, all'unanimità: possiamo sottoscrivere tutti
i Capogruppo l’emendamento per evitare che sia di parte. Lo possiamo riscrivere
assieme, lo ritiro e lo riscriviamo assieme, maggioranza e opposizione e,
secondo me, diamo un bel segnale come Consiglio regionale della Calabria.
Quindi, attendo di capire se ritirare o meno questo emendamento per costruirlo
assieme.
Va bene. Parere della Giunta?
Contrario.
Lo ritira? Lo discutiamo in seguito?
LO SCHIAVO Antonio Maria (Gruppo Misto)
L'emendamento è molto semplice, non richiede grandi
studi o grandi approfondimenti. Va approvato ovviamente oggi in Legge di
stabilità, altrimenti non ha più senso.
Va bene. Allora, riformulo la richiesta alla
Giunta: parere della Giunta?
Contrario.
Ha chiesto di intervenire il relatore, consigliere
Montuoro. Ne ha facoltà.
Rispondo
velocemente solo per una questione tecnica. Il bilancio del Consiglio è stato
già approvato nel punto precedente, al punto numero uno, quindi, non è più
rimodulabile; poiché la spesa per l’emendamento è imputata su quel Capitolo,
cioè sullo stanziamento per il Consiglio, vista la disponibilità a ritirarlo,
se ne può discutere in futuro.
Qui stiamo parlando del bilancio della Giunta. Il
bilancio del Consiglio è stato approvato.
MONTUORO Antonio (Fratelli d’Italia), relatore
Sì, il bilancio del Consiglio è stato già
approvato, non è rimodulabile.
Quindi l’emendamento tecnicamente è improponibile.
MONTUORO Antonio (Fratelli d’Italia), relatore
È inammissibile tecnicamente perché il bilancio del
Consiglio è stato approvato al punto numero uno.
Parere della
Giunta?
GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, risorse
agroalimentari e forestazione, aree interne e minoranze linguistiche, servizi
di mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale
Contrario.
Parere del relatore?
MONTUORO Antonio (Fratelli d’Italia), relatore
Contrario per i motivi anzidetti.
Pongo in votazione l'emendamento. L'emendamento è
respinto.
Passiamo all'emendamento, aggiuntivo dell'articolo
5-quater, protocollo numero
25668/A05, a firma del consigliere Lo Schiavo, a cui cedo la parola per
l'illustrazione. Prego, collega.
È molto simile, nel senso che è un altro segnale
che possiamo dare alle famiglie più deboli: si prevede, con questo emendamento,
un contributo di solidarietà regionale, io l'ho chiamato “welfare di civiltà”,
per le famiglie, che hanno un ISEE inferiore ai 15 mila euro, delle quali è
componente una persona con disabilità. Abbiamo fatto un calcolo delle famiglie
in difficoltà e abbiamo previsto uno stanziamento di 1.350.000,00 euro
Vale lo stesso ragionamento fatto in precedenza,
Presidente: anche questo emendamento, come quello precedente, con la
giustificazione che il bilancio del Consiglio è già stato approvato, se c'è una
volontà politica di intervenire, Presidente, sul fondo bonus affitti e su questo tipo di contributo di solidarietà,
nuovamente, mi dichiaro disponibile a ritirarlo, perché sul discorso bonus affitti vi rinvito nuovamente,
approvata la Legge di stabilità, a ragionare se ci sono altre possibilità.
Penso che anche questo vada discusso poi con i
Fondi del sociale, quindi nell'ambito dell’attività del Dipartimento. Sa la
stima che ho di lei, però questi emendamenti sanno di strumentalità. Vanno
discussi poi nell'ambito del Dipartimento con i Fondi a disposizione che sono
tutti ministeriali, lei lo sa. Possiamo parlarne perché penso sia una giusta
causa, però dobbiamo rinviarla sicuramente ad una discussione successiva. La
ringrazio.
Parere della Giunta?
Contrario.
MONTUORO Antonio (Fratelli d’Italia), relatore
Presidente, contrario non nel merito, ma per una
questione tecnica: la spesa è imputata su Fondi vincolati, la maggior parte PAC
e PSC, quindi non sono rimodulabili con un intervento
legislativo.
Pongo in votazione l'emendamento.
L'emendamento è respinto.
Articolo 6
(È approvato)
Dopo l'articolo 6, è pervenuto l'emendamento
aggiuntivo dell'articolo 6-bis,
protocollo numero 25609/A01, a firma del consigliere Mammoliti, a cui cedo la
parola per l'illustrazione. Prego.
Grazie, Presidente. Intervengo molto brevemente.
Come gruppo del Partito Democratico avevamo presentato degli emendamenti in
Commissione, poi c'è stata una discussione molto approfondita, alcuni sono
stati respinti, quindi bocciati, e altri valutati con grande responsabilità e
interesse. Abbiamo concordato che su alcuni emendamenti, alcuni anche
coincidenti con le tematiche e le problematiche poste dal collega Lo Schiavo,
si sarebbe aperta una interlocuzione positiva di merito.
Naturalmente, anche qui, io vorrei che si
apprezzasse il senso di responsabilità degli emendamenti presentati che stanno
dentro la linea adottata dalla maggioranza e cioè nell’alveo della prudenza e
della garanzia e rispetto degli equilibri di bilancio; quindi, non stiamo
presentando emendamenti strumentali. Non credo.
Mi ricordo che nel passato, invece, si presentavano
migliaia di emendamenti. Allora, lì, si presentavano, caro Presidente, e se lei
vuole possiamo attivare anche noi il metodo di presentare migliaia di
emendamenti. Non mi pare, però, che lo stiamo facendo. Invece, con grande
responsabilità proponiamo e proviamo a presentare degli emendamenti che in
qualche modo possano essere valutati e riconosciuti nell'alveo di questa
impostazione.
L'emendamento che ho presentato parte, intanto, da
una considerazione: il documento di economia e finanza 2024-2026 aveva
sottratto alle zone interne 56 milioni di euro per la problematica del Covid,
56 milioni di euro che non sono stati mai restituiti. Penso che tutti quanti
conveniamo sul fatto che le zone interne vadano aiutate, sostenute, considerato
che lo spopolamento incalza e continua ad andare avanti impoverendo quelle
comunità e non è possibile fermarlo solo con la strategia nazionale e regionale
che sono piegate sul versante di determinati servizi: sanità, mobilità e
istruzione, che sono assolutamente importanti; ci mancherebbe altro.
Sono dell’avviso che per fermare lo spopolamento
delle zone interne ci sia profondamente bisogno di costruire opportunità di
lavoro. Siccome, nelle zone interne l'elemento di ricchezza fondamentale è il
patrimonio boschivo, per queste ragioni e per le riflessioni che facevo
poc'anzi, anche nella discussione dei documenti contabili, per l'immenso
patrimonio boschivo, per governare i processi climatici e ambientali, credo che
sia utile - considerato anche, come veniva detto, che Calabria Verde ha fatto
dei passi giganteschi dal punto di vista dell'approvazione dei documenti
contabili - offrire e dare la possibilità, attraverso cospicue risorse e
finanziamenti, che pure sarebbero disponibili, di assumere in maniera
stagionale, per i tempi che poi saranno valutati. Stagionali significa che
possono essere 5 mesi, 4 mesi, 3 mesi, in base alla volontà politica,
naturalmente, e in base alle disponibilità, perché nelle risorse ci sono sia i
tempi del lavoro a tempo determinato, sia le spese di funzionamento, nel rispetto
dei contratti di lavoro, compreso anche l’ultimo contratto integrativo
approvato.
Per cui l’emendamento che introduce l'articolo 6-bis recita: “La Giunta regionale, previo
confronto con le Organizzazioni Sindacali, è autorizzata a concedere per
l'esercizio finanziario 2025 ad Azienda Calabria Verde un contributo di euro 10
milioni per l'assunzione a tempo determinato di 1000 unità di personale da
destinare alla manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio delle aree
interne della Regione e alla prevenzione del rischio incendi”.
Va bene, grazie. Parere della Giunta?
Signor Presidente, colleghi consiglieri, il parere
è sfavorevole, ma voglio spiegare anche perché lo è: in questi anni - lo
sottolineava il collega Montuoro - abbiamo svolto sul settore forestazione un
lavoro metodico che comincia a portare dei risultati.
Calabria Verde era un'azienda in grande difficoltà
e, in questi anni, stiamo ripianando buchi di bilancio che - non per fare
polemica - risalivano agli anni nei quali il centrosinistra ha governato, in
cui c'è stato un Commissario nominato dalla Giunta Oliverio. Si trattava di
circa 39 milioni per un periodo e di altri 70 milioni per l'altra fase. I 70
milioni erano del decreto Pallaria, l’epoca in cui ci
fu una revoca per un PAC conferito a Calabria Verde per il pagamento degli
stipendi dei forestali, e altri 39 milioni sono emersi in questi anni di
verifica. Si tratta di oltre 100 milioni che noi stiamo ripianando: 3 milioni e
mezzo li restituiamo alla Giunta regionale per un ventennio e i 39 milioni li
abbiamo ripianati sul bilancio in questi anni.
Peraltro, noi abbiamo dimostrato di avere grande
apertura nei confronti del settore forestale. Non solo: stiamo facendo fronte a
tutti gli impegni che non abbiamo assunto noi, ma che sono stati assunti prima
di noi. Quest'anno, riusciamo per la prima volta - lo voglio dire, colleghi,
perché è anche merito vostro, con gli atti che voi approvate - a pagare il mese
di dicembre con l'impegno corrente e lo faremo nel mese di gennaio; abbiamo
anche recuperato molto sui TFR perché, a dicembre 2022, siamo in linea con
quello che è previsto anche per gli enti pubblici; in questo caso il nostro che
è un ente pubblico non economico. Quindi, siamo perfettamente in linea con il
Governo, ma dobbiamo ancora recuperare perché non è giusto che i nostri
forestali aspettino due anni.
Siamo anche quelli, presidente Mancuso, che in
questi anni - lo ha sottolineato bene prima il collega Montuoro - hanno dato
sfogo al precariato. Lo abbiamo fatto in Calabria Verde, oltre 300 assunti
della legge 15, rispetto ai quali c'è stato un notevole impegno anche
quest'anno per garantire loro l'indennità di disoccupazione nel 2025, non nel
2026.
Siamo anche quelli - lo dico con un po’ di ironia -
che hanno negli ultimi giorni sottoscritto il rinnovo del contratto dei
forestali. Lo abbiamo fatto e terremo fede anche a questo impegno. Chi c'era
prima di noi aveva sottoscritto un impegno nel 2019, a dicembre, ed era andato
via non rispettando quegli impegni. Noi li abbiamo mantenuti dopo un lungo
dialogo, un lungo confronto con la parte sindacale, e credo che questo sia un
altro dei segnali importanti.
Ma siamo anche quelli - lo voglio dire – che,
rispetto ai 170 milioni di euro che costa quest'anno la forestazione - ogni
forestale ci costa 42 mila di euro - a questo punto vogliono andare al
rinnovamento. Lo abbiamo detto. Se lei si confronta, consigliere Mammoliti, con
i Sindacati - lo sa bene – scoprirà che, nell'ultima riunione, quando noi
abbiamo sottoscritto il contratto, ho chiesto ai sindacati di favorire lo
scivolamento. Cosa è previsto dalla legge nazionale per chi ha contratti
privatistici anche con enti pubblici? Che possano rimanere in servizio ben
oltre i 42 anni e 10 mesi. In qualunque settore della Pubblica amministrazione
quando si arriva a 42 anni e 10 mesi arriva la nota di pensionamento. In
Calabria Verde, essendo ente pubblico non economico, quindi con contratto privatistico,
si può rimanere anche fino a 50 anni di servizio. Noi abbiamo, presidente
Mancuso, persone con 49 anni di servizio che continuano a permanere in
servizio.
Ora, noi favoriamo lo scivolamento, vale a dire,
abbiamo proposto una indennità, che siamo disposti a negoziare, e faremo un
bando per mandare in pensione anticipata, daremo un tot al mese a coloro i quali andranno in pensione, fino al momento
del raggiungimento della pensione. Ne avremo un risparmio importante perché
ognuno di essi ci costa 40/41 mila euro - non che vadano in tasca a loro, ma
loro a noi costano tanto - e attraverso questo istituto assumeremo dei giovani,
perché avremo un notevole vantaggio.
Il presidente Occhiuto, l'assessore Gallo, questa
maggioranza di Consiglio regionale saranno quelli che andranno ad un rinnovo e
il consigliere Mammoliti lo sa; ma non è questa la forma, vale a dire, quella
dell'emendamento, perché l'emendamento vuol dimostrare che c'è impegno dopo
tanti anni di disimpegno di quella parte politica. Questa cosa la porteremo a
compimento, favorendo anche questo scivolamento. Ci dia una mano a convincere
gli attuali operai forestali, che costano tanto, ognuno di loro per la propria
parte, ad andare in pensione per lasciare spazio ai giovani calabresi, quelli
delle aree interne ai quali faceva riferimento lei. Non è giusto che continuino
a permanere in servizio, magari anche con invalidità, con acciacchi, e che
diano, invece, con questo aiuto della Regione, uno spazio per il rinnovamento
della forestazione, sempre col tempo determinato, col tempo parziale, anche se
a tempo indeterminato; il vulnus che
è costato miliardi di euro è stato il passaggio dal tempo parziale al tempo pieno
che, naturalmente, ha determinato anche grandi difficoltà per la finanza
pubblica regionale.
Naturalmente, noi realizzeremo questo percorso
prima della fine della legislatura. Lo faremo votando atti in questo Consiglio
regionale, ma non in questa fase e in questo momento con questo emendamento.
Grazie, assessore Gallo. Parere del relatore?
MONTUORO Antonio (Fratelli d’Italia), relatore
Contrario.
Pongo in votazione l'emendamento.
L'emendamento è respinto.
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Prendiamo atto della relazione della Commissione
speciale di vigilanza, resa ai sensi dell'articolo 34, comma 3, lettera b), del
Regolamento interno del Consiglio.
Passiamo alla votazione della proposta di legge nel
suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con autorizzazione al
coordinamento formale.
Il provvedimento, unitamente ai relativi allegati,
è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al punto cinque, proposta di legge 338/12^
di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione
finanziario della Regione Calabria per gli anni 2025-2027”.
Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo 10
(È approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Prendiamo atto del parere favorevole del Collegio
dei Revisori dei conti e della relazione della Commissione speciale di
vigilanza, rese ai sensi dell'articolo 34, comma 3, lettera b), del Regolamento
interno del Consiglio.
Passiamo alla votazione del provvedimento nel suo
complesso, unitamente ai relativi allegati, con autorizzazione al coordinamento
formale.
Il provvedimento, unitamente ai relativi allegati,
è approvato con autorizzazione coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo adesso al punto 6, la proposta di legge
341/12^ di iniziativa del consigliere Gallo, recante: “Interpretazione
autentica della legge regionale 16 gennaio 1985, numero 4 (Istituzione del
difensore civico presso la Regione Calabria)”.
Cedo la parola al relatore, assessore Gallo, per
illustrare il provvedimento. Prego
Signor Presidente, si tratta di una proposta di
legge riguardante l'interpretazione autentica della legge regionale del 16
gennaio 1985, numero 4, che istituisce il difensore civico presso la Regione
Calabria.
La proposta di legge è necessaria per interpretare
correttamente il comma 2, dell'articolo 6, della legge regionale 1985 che
istituisce tale figura di garanzia.
La legge originale è stata approvata quarant'anni
fa ed applicata per la prima volta solo nella legislatura attuale.
L'articolo 5 della legge richiede che il difensore
civico sia scelto fra i cittadini con particolare competenza
giuridico-amministrativa.
La proposta chiarisce che le attività incompatibili
con l'ufficio del difensore civico sono quelle che possano determinare un
conflitto di interessi concreto.
La proposta non comporta nuovi oneri per il
bilancio regionale e non sono necessarie nuove coperture finanziarie poiché la
norma è di carattere ordinamentale.
Si compone di 3 articoli.
L'articolo 1 reca l'interpretazione autentica nei
seguenti termini: “Il comma 2, dell'articolo 6, della legge 4/1985 va
interpretato nel senso che l'incompatibilità riguarda solo le attività che
determinano un conflitto di interessi concreto”.
L'articolo 2 reca la clausola di invarianza
finanziaria.
L'articolo 3 dispone l'entrata in vigore il giorno
successivo alla pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione
Calabria.
Grazie, Assessore.
Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Passiamo alla votazione del provvedimento nel suo
complesso con autorizzazione al coordinamento formale.
Il provvedimento è approvato con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al punto 7, la proposta di provvedimento
amministrativo 195/12^ di iniziativa d'Ufficio, recante: “Nomina di quattro
componenti dell'Autorità regionale per i diritti degli animali d'affezione e la
corretta convivenza tra le persone e gli animali”.
Ricordo che, ai sensi dell’articolo 48, comma 1,
della legge regionale numero 45 del 2023, il Presidente e gli altri componenti
dell'Autorità sono eletti dal Consiglio regionale a scrutinio segreto con
deliberazione adottata a maggioranza dei due terzi dei consiglieri. In caso di
mancato raggiungimento del quorum
nelle prime due votazioni, dalla terza votazione l’elezione avviene a
maggioranza semplice dei consiglieri.
Procediamo con la nomina dei quattro componenti
dell'Autorità regionale per i diritti degli animali d’affezione e la corretta
convivenza tra le persone e gli animali, ai sensi articolo 106 del Regolamento
interno che recita: “Salvo i casi diversamente disciplinati dalla legge o da
specifiche norme del presente Regolamento, ogni volta che il Consiglio debba
procedere ad elezione di un numero maggiore a due membri di un collegio,
ciascun consigliere scrive su apposita scheda i nomi di un numero di candidati
in cifra pari ai due terzi dei membri da eleggere.
Si intendono nominati i candidati che al primo
scrutinio ottengono maggior numero di voti. Qualora più candidati abbiano
conseguito eguale numero di voti si procede, se necessario, al ballottaggio”.
Pertanto, si procede ad una prima votazione, nella
quale ciascun consigliere è chiamato a esprimere tre preferenze, e poi una
seconda votazione in cui ciascun consigliere è chiamato a esprimere una
preferenza.
(Seguiranno tante votazioni quante risultassero
necessarie per la nomina dei 4 componenti)
Nella carpetta trovate l'elenco dei candidati
idonei.
Si rammenta che, ai sensi dell'articolo 53 del
Decreto Legislativo numero 165/2001, in caso di elezione dei dipendenti di
altre Amministrazioni Pubbliche, il conferimento dell'incarico è subordinato al
rilascio preventivo da parte dell'Amministrazione pubblica di appartenenza
all'autorizzazione all'esercizio dell'incarico.
Si costituisca il seggio elettorale.
Chiamo a svolgere le funzioni di segretario il
Segretario questore.
Chiedo ai commessi di distribuire le schede per
poter procedere alla votazione.
Chiedo al Segretario questore di procedere con la
chiama dei consiglieri regionali. Prego.
(Sono distribuite le schede)
Fa la chiama.
Comunico l'esito della votazione per la nomina dei
componenti dell'Autorità regionale per i diritti degli animali da affezione e
la corretta convivenza tra le persone: presenti e votanti 24. Hanno riportato
voti: Semeraro 18, Richichi 23, Corrado 18, Loprete 5.
Pertanto, proclamo eletto Richichi che è l’unico ad
aver raggiunto il quorum prescritto.
Procediamo con la successiva votazione indicando
sulla scheda, questa volta, solo due preferenze.
Chiedo ai commessi di distribuire le schede e al
Segretario questore di effettuare la chiama. Prego.
(Sono distribuite le schede)
Fa
la chiama.
Comunico l’esito della seconda votazione: presenti
e votanti 24.
Hanno riportato voti: Semeraro 18, Corrado 18,
Loprete 1, Morrone 2.
Pertanto, non avendo
nessuno raggiunto il quorum prescritto, procediamo alla terza
votazione in cui il quorum prescritto
scende a 16.
Il Segretario questore proceda con la chiama.
(Sono distribuite le schede)
Fa
la chiama.
Comunico l'esito della votazione per la nomina dei
componenti dell'Autorità regionale per i diritti degli animali da affezione e
la corretta convivenza tra le persone: presenti e votanti 23. Hanno riportato
voti: Semeraro 20, Corrado 20, Morrone 1.
Pertanto, avendo raggiunto il quorum
prescritto, risultano eletti Semeraro e Corrado.
Distribuiamo le schede per l'ultima votazione, dove
verrà espressa una sola preferenza, considerato che manca la nomina di un solo
componente.
Collega Cirillo, proceda con la chiama.
Fa
la chiama.
Comunico l'esito della votazione per la nomina dei
componenti dell'Autorità regionale per i diritti degli animali da affezione e
la corretta convivenza tra le persone: presenti e votanti 22. Hanno riportato
voti: Morrone 19, schede bianche 1, schede nulle 2.
Pertanto,
avendo raggiunto il quorum
prescritto, proclamo eletto
Morrone.
Risultano, pertanto, nominati componenti
dell’Autorità regionale per i diritti degli animali d’affezione e la corretta
convivenza tra le persone e gli animali Richichi, Semeraro, Corrado e Morrone.
(Così resta stabilito)
In
occasione delle festività natalizie desidero porgere, a nome mio e del
Consiglio regionale, a ciascun calabrese, ovunque si trovi, un augurio sincero
di serenità, speranza e rinnovata fiducia nel futuro.
Il Natale è un momento speciale che ci invita a
riscoprire i valori più profondi della nostra umanità: la solidarietà, il
rispetto reciproco e l'impegno per il bene comune.
Sono valori che, se vissuti con convinzione,
possono guidarci nella costruzione di una Regione più forte e coesa.
Il 2024, in un contesto mondiale di conflitti e
crisi umanitarie, è stato anche un anno di sfide importanti e di conquiste
significative per la nostra Regione.
Grazie al lavoro svolto, all'impegno dei cittadini
e alla tenacia delle nostre comunità, sono stati fatti passi avanti verso una
Calabria più giusta, moderna e inclusiva.
Tuttavia, siamo consapevoli che c'è ancora molto da
fare per superare le criticità che ostacolano il pieno sviluppo economico e
sociale della nostra terra.
L'augurio che desidero condividere è che il 2025
sia un anno di rinnovata partecipazione e condivisione, un anno in cui ognuno
si senta parte attiva di un grande progetto collettivo: una Calabria unita e
solidale, capace di affrontare le sfide con coraggio, determinazione e fedeltà
ai principi di legalità e giustizia.
Un pensiero speciale va a coloro che vivono
situazioni di difficoltà, sofferenza o solitudine. A loro rivolgo la vicinanza
concreta di tutti noi e l'impegno della Regione affinché nessuno venga lasciato
indietro.
Con questi sentimenti, auguro a tutti un Natale
sereno e un nuovo anno di pace, salute e soddisfazioni. Uniti, possiamo
costruire un futuro più luminoso per la nostra amata Calabria.
Grazie.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle 18.21
Hanno chiesto congedo: De Nisi, Iacucci e Occhiuto.
(È concesso)
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte
di legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Legge
di stabilità regionale 2025 - (Deliberazione G.R. n. 699 del 3.12.2024)” (PL n.
337/12^).
È
stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero; alla
prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa
elettorale; alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e
formative; alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e
protezione dell’ambiente; alla quinta Commissione - Riforme; alla sesta
Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio,
Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili ai sensi dell’articolo n. 108 del
Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria e alla Commissione
Speciale di Vigilanza ai sensi dell’articolo n. 34, comma 3, lettera b del
Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria.
“Bilancio
di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2025-2027 - (Deliberazione
G.R. n. 700 del 3.12.2024)” (PL n. 338/12^).
È
stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero; alla
prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa
elettorale; alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e
formative; alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e
protezione dell’ambiente; alla quinta Commissione - Riforme; alla sesta
Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio,
Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili ai sensi dell’articolo n. 108 del
Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria e alla Commissione
Speciale di Vigilanza ai sensi dell’articolo n. 34, comma 3, lettera b del
Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria.
Sono
state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa
dei consiglieri regionali:
Mattiani
“Misure di efficientamento dei sistemi di illuminazione esterna con finalità di
risparmio energetico e di riduzione dell'inquinamento luminoso” (PL n. 333/12^).
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
De
Nisi, Graziano e Gentile “Abrogazione dell’articolo 14 della Legge regionale
36/2024” (PL n. 334/12^).
È
stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di
bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili per
l’esame di merito, alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente per il parere di cui all’articolo n. 66,
comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria e alla
seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
De
Nisi, Graziano, Comito, Raso “Modifiche all’art. 25 della legge regionale 21
dicembre 2005, n.17 (Norme per l’esercizio della delega di funzioni
amministrative sulle aree del demanio marittimo)” (PL n. 335/12^).
È
stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali
e normativa elettorale per l’esame di merito, alla quarta Commissione - Assetto
e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente per il parere di cui
all’articolo n. 66, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale
della Calabria e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il
parere finanziario.
Bevacqua, Iacucci, Alecci, Bruni, Mammoliti,
Muraca “Abrogazione dell’articolo 14 della legge regionale 26 novembre 2024, n.
36 (Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali n. 29/2002, n. 24/2008, n.
8/2010, n. 47/2011, n. 24/2013, n. 9/2018, n. 32/2021, n. 10/2022, N. 9/2023,
n. 62/2023, n. 6/2024, e disposizioni normative)” (PL n. 336/12^).
È
stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di
bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili per
l’esame di merito, alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente per il parere di cui all’articolo n. 66,
comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria e alla
seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Mancuso,
Caputo e Gelardi “Disposizioni concernenti l’impiego di sistemi di intelligenza
artificiale in ambito regionale” (PL n. 339/12^).
È
stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali
e normativa elettorale per l’esame di merito e alla seconda Commissione -
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Gallo
e Caputo “Disposizioni per l’attuazione di un sistema di gestione dei dati in
blockchain per la tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti della filiera
agroalimentare della Calabria” (PL n. 340/12^).
È
stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di
bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili per
l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero per il parere finanziario.
Gallo “Interpretazione autentica della legge
regionale 16 gennaio 1985, n. 4 (Istituzione del difensore civico presso la
Regione Calabria)” (PL n. 341/12^).
È
stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali
e normativa elettorale per l’esame di merito e alla seconda Commissione -
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Tavernise
“Disposizioni per la valorizzazione delle strade dell'olio extravergine di
oliva e dei prodotti agricoli e agroalimentari di qualità” (PL n. 342/12^).
È
stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di
bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili per
l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero per il parere finanziario.
Caputo
e De Francesco “Disposizioni per la proroga della validità delle graduatorie
vigenti dei concorsi pubblici per le assunzioni a tempo indeterminato della
Regione Calabria” (PL n. 343/12^).
È
stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali
e normativa elettorale per l’esame di merito e alla seconda Commissione -
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte
di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:
“Documento
di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2025-2027
(Art. 36 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118) - (Deliberazione G.R.
n. 695 del 3.12.2024)” (PPA n. 198/12^).
È
stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero; alla
prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa
elettorale; alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e
formative; alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e
protezione dell’ambiente; alla quinta Commissione - Riforme; alla sesta
Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio,
Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili ai sensi dell’articolo n. 108 del
Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria e alla Commissione
Speciale di Vigilanza ai sensi dell’articolo n. 34, comma 3, lettera b del
Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria.
“Bilancio
di previsione 2024-2026 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in
Agricoltura (ARCEA) - (Deliberazione G.R. n. 731 dell’11.12.2024)” (PPA n.
202/12^).
È
stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per
l’esame di merito.
“Fondazione
Istituto Regionale per la Comunità Arbereshe di Calabria. Provvedimenti - (Deliberazione
G.R. n. 703 del 3.12.2024)” (PPA n. 204/12^).
È
stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e
formative per l’esame di merito.
Sono
state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento
amministrativo di iniziativa d’Ufficio:
“Bilancio
di previsione del Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi 2025-2027
e approvazione del Piano degli indicatori di bilancio esercizi 2025-2027 -
(Deliberazione Ufficio di Presidenza n. 95 del 10.12.2024)” (PPA n. 199/12^).
“Presa
d’atto delle dimissioni del Garante regionale dei diritti delle persone
detenute o private della libertà personale e nuova elezione” (PPA n. 203/12^).
Sono
state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento
amministrativo di iniziativa dei consiglieri regionali:
Mattiani
“Modifica dell’art. 13 e introduzione degli articoli 13bis e 14bis al
Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria (Deliberazione del
Consiglio regionale 27 maggio 2005, n. 5)” (PPA n. 200/12^).
È
stata assegnata alla quinta Commissione - Riforme per l’esame di merito.
Molinaro,
Neri, De Francesco, Mannarino, Montuoro “Proposta di legge al Parlamento
recante: “Estensione del riconoscimento dei contributi figurativi, previsto
dalla legge 10 marzo 1955, n. 96 in favore dei perseguitati politici
antifascisti o razziali, agli imprenditori, ai liberi professionisti e ai
lavoratori autonomi resistenti alla criminalità organizzata”” (PPA n. 201/12^).
È
stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali
e normativa elettorale per l’esame di merito.
La
Giunta regionale ha trasmesso, per il parere della competente Commissione
consiliare, la deliberazione n. 656 del 25 novembre 2024, recante:
“Piano
di Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007/2013. Riprogrammazione economie da
accertare e somme in competenza sulle linee di intervento del programma.
Approvazione schede di intervento variate. Approvazione rimodulazione del Piano
finanziario”.
(Parere
numero 44/12^).
È
stata assegnata alla seconda Commissione consiliare permanente.
La
Giunta regionale ha trasmesso, per il parere della competente Commissione
consiliare, la deliberazione n. 727 dell’11 dicembre 2024, recante:
“PR
Calabria FESR FSE+ 2021-27. Presa d’atto della Decisione C(2024)
6754 final del 26.09.2024 di approvazione della
riprogrammazione “STEP””.
(Parere
numero 45/12^).
È
stata assegnata alla seconda Commissione consiliare permanente.
La seconda
Commissione consiliare permanente, nella seduta del 29 novembre 2024, ha preso
in esame la deliberazione della Giunta regionale n. 656 del 25 novembre 2024,
recante:
“Piano
di Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007/2013. Riprogrammazione economie da
accertare e somme in competenza sulle linee di intervento del programma.
Approvazione schede di intervento variate. Approvazione rimodulazione del Piano
finanziario” ed a conclusione ha espresso, all’unanimità dei presenti, parere
favorevole.
Parere
numero 44/12^.
La sesta
Commissione consiliare permanente, nella seduta del 3 dicembre 2024, ha preso
in esame la deliberazione della Giunta regionale n. 589 dell’11 novembre 2024,
recante:
“Approvazione
del Regolamento di Attuazione della legge regionale 21 agosto 2007, n. 18
(Norme in materia di usi civici)” ed a conclusione ha espresso, a maggioranza
dei gruppi consiliari presenti, parere favorevole.
Parere
numero 43/12^.
In
data 28 novembre 2024, il consigliere regionale Francesco Afflitto ha aderito
al Gruppo consiliare “Misto”.
La
proposta di legge n. 331/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Mancuso,
De Nisi, Graziano, recante:
“Misure
urgenti per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee in
attuazione dell’articolo 20, comma 4, del decreto legislativo 8 novembre 2021,
n. 199, del decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica 21
giugno 2024 e promozione di impianti a fonti di energia rinnovabile, e per la
semplificazione dei procedimenti autorizzativi” è stata sottoscritta anche dai consiglieri
regionali Talerico e Molinaro.
La
proposta di provvedimento amministrativo numero 197/12^ di iniziativa della consigliera
regionale De Francesco, recante: “Interpretazione autentica della deliberazione
del Consiglio regionale della Calabria n. 308 del 26 luglio 2024 «Effettuazione
del referendum consultivo obbligatorio sulla proposta di legge n. 177/12^ di
iniziativa dei consiglieri regionali Caputo, Gentile, De Francesco, Mannarino,
Molinaro, Straface, Graziano, Gallo, recante:
“Istituzione
del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e
Castrolibero»” è stata ritirata dal proponente, in data 20 novembre 2024.
In
data 26 novembre 2024, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le
sottoindicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate
telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 245 del 26
novembre 2024:
1)
legge regionale n. 36 del 26 novembre 2024, recante: “Modifiche ed integrazioni
alle leggi regionali n. 29/2002, n. 24/2008, n. 8/2010, n. 47/2011, n. 24/2013,
n. 9/2018, n. 32/2021, n. 10/2022, n. 9/2023, n. 62/2023, n. 6/2024, e
disposizioni normative”;
2)
legge regionale n. 37 del 26 novembre 2024, recante: “La castanicoltura di
Fagnano Castello, di Sant’Agata d’Esaro, di San Donato di Ninea e di Casali del
Manco quale patrimonio culturale regionale”.
In
data 29 novembre 2024, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le
sottoindicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate
telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 249 del 29
novembre 2024:
1)
legge regionale n. 38 del 29 novembre 2024, recante: “Norme per il
riconoscimento e la certificazione dei borghi marinari calabresi, la
salvaguardia culturale delle identità marinare e la promozione dell’economia
del mare”;
2)
legge regionale n. 39 del 29 novembre 2024, recante: “Interventi a favore degli
operatori dello spettacolo viaggiante”.
In
data 2 dicembre 2024, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la
sottoindicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata
telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 250 del 2
dicembre 2024:
1)
legge regionale n. 40 del 2 dicembre 2024, recante: “Riconoscimento e
disciplina delle cooperative di comunità”.
È
pervenuta integrazione all’interrogazione n. 267 del 3 ottobre 2024: “In merito
all’attuazione della Legge regionale 15 maggio 2024, n. 25”, a firma del consigliere
regionale Mammoliti.
È pervenuta
sentenza della Corte costituzionale n. 206/2024 che:
1)
dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 1, commi 1 e 2, della
legge della Regione Calabria 20 aprile 2023, n. 16, recante «Autorizzazione per
l'esercizio del servizio di noleggio con conducente (NCC)»;
2)
dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 1,
commi 1 e 2, della legge reg. Calabria n. 16 del 2023, promossa, in riferimento
all'art. 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione, in relazione
all'art. 10-bis, comma 6, del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135
(Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e
per la pubblica amministrazione), convertito, con modificazioni, nella legge 11
febbraio 2019, n. 12, dal Presidente del Consiglio dei ministri;
3)
dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 1,
commi 1 e 2, della legge reg. Calabria n. 16 del 2023, promossa, in riferimento
all'art. 118, commi primo e secondo, Cost., dal Presidente del Consiglio dei
ministri.
È pervenuta
sentenza della Corte costituzionale n. 201/2024 che:
1)
dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 1, comma 1, della legge della
Regione Calabria 14 marzo 2024, n. 8 (Disposizioni per il riconoscimento della
rilevanza sociale della fibromialgia e della elettrosensibilità e istituzione
dei relativi registri regionali), limitatamente alle parole «e della
elettrosensibilità»;
2)
dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 1, comma 2, della legge reg.
Calabria n. 8 del 2024, nella parte in cui utilizza l'espressione «alle
patologie» anziché «alla patologia», nonché l'espressione «delle malattie»
anziché «della malattia»;
3)
dichiara non fondate, nei sensi di cui in motivazione, le questioni di
legittimità costituzionale degli artt. 1, comma 3, 3, comma 1, e 7, comma 1,
lettera c), della legge reg. Calabria n. 8 del 2024, promosse, in riferimento
agli artt. 3 e 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione, dal
Presidente del Consiglio dei ministri.
In
data 29 novembre 2024, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il
sottoindicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato
telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 249 del 29
novembre 2024:
-
Regolamento regionale n. 13
del 29 novembre 2024, concernente: “Differimento termine di cui all' art. 73,
comma 3, lett. a) del regolamento regionale 12 ottobre 2012, n. 45 “Gestione,
tutela e valorizzazione del patrimonio forestale regionale”, (regolamento
regionale n. 4/2024)”.
In
data 3 dicembre 2024, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il
sottoindicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato
telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 252 del 3
dicembre 2024:
-
Regolamento regionale n. 14
del 3 dicembre 2024, concernente: “Modifiche al regolamento regionale 14
dicembre 2022 n. 12, recante “Regolamento di organizzazione delle strutture
della Giunta regionale””.
La
Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione
al bilancio di previsione finanziario 2024-2026:
1.)
Deliberazioni della Giunta
regionale dalla numero 621 alla numero 626 del 19 novembre 2024;
2.)
Deliberazioni della Giunta regionale dalla numero
629 alla numero 653 del 25 novembre 2024;
3.)
Deliberazioni della Giunta regionale numero
655 e 662 del 25 novembre 2024;
4.)
Deliberazioni della Giunta regionale dalla numero
669 alla numero 681 e numeri 685, 686, 687 e 688 del 29 novembre 2024;
5.)
Deliberazioni della Giunta regionale numeri
701, 704 e 706 del 3 dicembre 2024;
6.)
Deliberazioni della Giunta regionale dalla numero
707 alla numero 725 dell’11.12.2024.
Mammoliti.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
che
a Vibo Valentia, unitamente ad alcuni comuni limitrofi, si registrano con
preoccupante ricorrenza numerose interruzioni nella fornitura del servizio
idrico;
che,
come facilmente immaginabile, detta situazione comporta notevoli disagi per
famiglie e lavoratori che si vedono privati di un servizio essenziale per il
vivere quotidiano;
che
la carenza idrica degli ultimi giorni ha interessato anche gli istituti
scolastici, con i dirigenti costretti ad informare i genitori dell’uscita
anticipata degli studenti;
che,
nello specifico, nel corso della settimana appena trascorsa, i cittadini
vibonesi hanno dovuto assistere a due episodi di interruzioni del servizio di
fornitura idrica, uno dei quali dovuto non già ad una rottura improvvisa sulla
condotta, ma ad un semplice intervento di pulizia della vasca di “Tiro a segno”
a Vibo Valentia;
che,
accanto alle numerose interruzioni nella fornitura del servizio idrico, a Vibo
Valentia si riscontra anche una scarsa qualità dell’acqua erogata dovuta alla
vetustà della rete di distribuzione;
considerato
che, a valere sul POR Calabria 2014/2020 linea di Azione 6.3.1, sono stati
attivati interventi sui 5 Comuni capoluogo di Provincia, per un importo
complessivo di € 37.348.883,06, finalizzati alla realizzazione di opere di
ingegnerizzazione delle reti idriche di distribuzione urbana e lavori di
manutenzione straordinaria funzionali al miglioramento della distribuzione
idrica e alla riduzione delle perdite;
che,
con riferimento agli interventi di cui sopra, il comune di Vibo Valentia è
stato destinatario di un finanziamento, affidato da ultimo alla gestione
dipartimento Tutela dell’Ambiente, per un importo di euro 4.397.215,27 i cui
lavori sono in corso e lo stato di avanzamento alla data del 2 ottobre 2024,
per come riferito dallo stesso dipartimento in riscontro ad una precedente
interrogazione, è del 70%;
vista
la riforma del servizio idrico integrato varata con la legge regionale numero
10/2022 e la conseguente individuazione di Sorical s.p.a
come gestore unico del servizio. Tutto quanto sopra premesso, il sottoscritto consigliere
regionale interroga il Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
-
se e quali tempestivi provvedimenti si intendono adattare per una soluzione
definitiva del problema.
(288;
25/11/2024)
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
la
struttura retributiva costruita con la nascita dei CCNL della dirigenza ha
portato all’adozione di una nuova modalità retributiva per quanto attiene il
riconoscimento economico di taluni istituti contrattuali, raggruppati
organicamente fra loro dando origine a quelli che vengono chiamati “fondi
aziendali”;
i
fondi aziendali, per come stabilito nel CCNL relativo al personale della
Dirigenza Area Sanità del 19 dicembre 2019, sono tre: il fondo per la
retribuzione degli incarichi, di cui all’art. 94 dello stesso CCNL, il fondo
per la retribuzione di risultato, di cui all’art. 95, il fondo per la
retribuzione delle condizioni di lavoro, di cui all’art. 96. Sono costituiti
secondo i dettati del CCNL e sono oggetto di informazione alle Organizzazioni
Sindacali e le loro modalità di utilizzo sono oggetto di contrattazione;
questi
fondi sono formati da risorse contrattuali a destinazione vincolata:
l’eventuale utilizzo diverso potrebbe ricadere nell’ambito del reato di
distrazione di fondi, in quanto viene meno la conformità dell’uso del denaro
pubblico rispetto ai criteri di buona amministrazione che nel concreto si
traduce nella tutela del risultato in vista del quale contributi, finanziamenti
o sovvenzioni sono stati concessi. Considerato che: il 28 ottobre 2024 si è
riunita, presso la sede legale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro
la delegazione trattante della Dirigenza dell’Area Sanità per discutere dei
fondi contrattuali 2024. In questa riunione sono state illustrate le modalità
di costituzione dei fondi, a seguito dell’entrata in vigore del CCNL relativo al
personale della Dirigenza dell’Area Sanità, triennio 2019-2021, sottoscritto il
23 gennaio 2024;
nel
verbale di questa riunione è riportato che l’Asp di Catanzaro ha informato le
OO.SS. che il 27 ottobre 2024 “il Dr.... FPCGIL Medici e Dirigenti Sanitari
Area Vasta, avendo appreso che l’Asp Catanzaro starebbe garantendo le voci
retributive dei medici dell’emergenza, tutti, compresi quelli non appartenenti
a quest’Azienda, attraverso l’uso del fondo di posizione aziendale, ha invitato
l’azienda ad interrompere immediatamente l’erogazione mensile chiedendo, in
sede di convocazione prevista per il 28 c.m., di rendicontare le eventuali
spese addebitabili a tale voce e presentare i fondi della dirigenza sanitaria e
medica reintegrati dell’eventuale somma impropriamente spesa.” Tutte le OO.SS.
presenti hanno concordato su questa posizione;
come
riportato nello stesso verbale, l’Asp di Catanzaro ha comunicato, in risposta,
“che interloquirà a breve con la Regione Calabria diffidando la stessa ad
ottenere specifici finanziamenti diretti a rimpinguare i fondi contrattuali
delle somme erogate ai medici del 118 dipendenti dell’ASP di Cosenza il cui
contratto è stato stipulato per conto di Azienda Zero.” Tenuto conto che: l’Asp
di Catanzaro è in attesa da parte della Regione Calabria delle risorse previste
dall’art. 1, c. 526 e seguenti della Legge 145/2018 (certificazioni Inail),
dall’art. 1, c. 293 della Legge 234/2001 (indennità di PS) e dall’art. 1, c.
435 e 435 bis della Legge 205/2017 e per questo non può determinare e calcolare
i fondi definitivi per gli anni 2022, 2023 e 2024;
l'Asp
di Catanzaro sta utilizzando in modo non conforme i fondi aziendali destinati
alla dirigenza sanitaria dipendente dalla stessa, e, in tal guisa, sta
alterando la normale dinamica che prevede l'uso dei fondi di bilancio, o il
rimpinguamento dei fondi della dirigenza sanitaria, sempre attraverso il
bilancio, ai sensi dell'art. 53 CCNL 98/00;
l’Asp
di Catanzaro non ha ancora erogato la retribuzione di risultato degli anni
2021, 2022 e 2023;
relativamente
alla indennità di pronto soccorso prevista dall’art. 79 del CCNL, nelle more
dell’emanazione del DCA regionale, l’Asp di Catanzaro ha comunicato alle OO.SS.
che sospenderà dalla prossima mensilità l’erogazione della stessa ai medici del
sistema di emergenza-urgenza territoriale, in attesa di ricevere direttive
regionali. Preso atto che: risulta necessario e urgente compensare i fondi
aziendali dell’Asp di Catanzaro relativi alla dirigenza medica rispetto a
quanto all'oggi speso per i medici contrattualizzati con l’Asp di Cosenza per
conto di Azienda Zero e non è altresì accettabile un ritardo così grande nella
corresponsione delle indennità retributive;
il
disastrato sistema sanitario regionale è poco attrattivo per i dirigenti
medici, come dimostra il recente appello social lanciato dal Presidente di
Regione per invogliare alla partecipazione ad un bando per l’assunzione di 705
camici bianchi. Le domande finora presentate per partecipare a questi bandi
sono pochissime ed i medici che accettano si contano, quando va bene, sulle
dita di una mano. Il sistema sanitario calabrese rischia il collasso a causa
della mancanza di personale sanitario e la mancata valorizzazione economica dei
dirigenti medici non può che aggravare la situazione, considerando che le
ragioni economiche non sono le sole per cui i medici sono spinti a lasciare gli
ospedali della Calabria: le condizioni di lavoro sono penalizzate dalle scarse
possibilità di carriera inficiate da locali inadeguati, attrezzature obsolete e
da scelte politiche che non premiano il merito, dal mancato rispetto dei
contratti sottoscritti, da turni massacranti dovuti alla cronica carenza di
personale, dalla deficitaria sicurezza dovuta al crescere delle aggressioni.
Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
se
intende assumere ogni utile, urgente e necessaria iniziativa nei riguardi del
Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del
settore sanitario della Regione Calabria per ristabilire il conforme utilizzo e
l’immediata compensazione dei fondi aziendali dell’Asp di Catanzaro.
(292;
29/11/2024)
Mammoliti.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
la
Giunta regionale ha approvato, con deliberazione n. 658 della seduta del 25
novembre 2024, la Rete Regionale dei Centri per l’Impiego e Linee di indirizzo
per lo sviluppo dei punti di accesso di prossimità, modificando l’allegato B
approvato con DGR n. 52/2022 e, successivamente, modificato con DGR 135/2022;
detta
delibera prevede per la provincia di Crotone solo i centri per l’impiego di
Crotone e Cirò Marina, determinando, dunque, la chiusura di quello di Petilia
Policastro;
che
l’ufficio di Petilia Policastro non risulta incluso neppure tra le Sedi Locali
Coordinate che dovrebbero svolgere in tutto o in parte i servizi previsti dalla
normativa per i Centri per l’impiego;
che
il Centro per l’Impiego di Petilia Policastro è punto di riferimento di un
bacino che comprende ad oggi quasi trentamila residenti, i quali per
raggiungere l’ufficio più vicino, allocato nella città capoluogo di provincia,
sarebbero costretti, in alcuni casi, a percorrere più di un’ora di auto;
che,
ancora, la decisione assunta dalla Giunta regionale appare contrastare con gli
obiettivi assegnati con il “Piano Straordinario di potenziamento dei centri per
l’impiego e delle politiche attive del lavoro”, approvato ai sensi dell’art.12,
comma 3 del DL 4/2019, convertito in legge n. 26 del 28/03/2019”, che mette a
disposizione delle regioni importanti risorse finanziarie sia per nuove
assunzioni che per il potenziamento e la riqualificazione delle strutture;
che
detta determinazione stride, ancora di più, con gli obiettivi del Programma
Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (GOL) che assegna alla Regione Calabria
ingenti risorse applicando, nell’assegnazione delle risorse per gli anni a
venire, meccanismi premiali basati sul numero dei beneficiari del Programma GOL
presi in carico in ciascuna regione e sull’avanzamento della spesa inerente le misure e i servizi attivati;
che
la chiusura del Centro per l’Impiego di Petilia Policastro, per le ragioni
sopra esposte, appare oltre che irragionevole, anche contraria a indirizzi e
obiettivi assegnati alle regioni dal Governo nazionale e dalla Comunità Europea
e fatti propri anche dalla Regione Calabria. Considerato che il sottoscritto consigliere
regionale il 10 marzo 2022 aveva presentato analoga interrogazione a seguito
dell’adozione della deliberazione n. 52 del 18 febbraio 2022, con la quale la
Giunta regionale aveva approvato la Rete Regionale dei Centri per l’Impiego e
le Linee di indirizzo per lo sviluppo dei punti di accesso di prossimità, pure
prevedendo la chiusura della sede di Petilia Policastro;
che
l’interrogazione era stata ritirata dopo la modifica della deliberazione
richiamata con il ripristino della sede di Petilia Policastro. Tutto quanto
sopra premesso, si interroga l’Assessore al lavoro
per
sapere:
se
e quali utili e tempestivi provvedimenti si intendono adottare per evitare la
chiusura del Centro per l’impiego di Petilia Policastro.
(293;
02/12/2024)
Muraca.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
con DCA n.57 del 29/03/2017, pubblicato sul BURC n.33 dell’11 aprile 2017,
veniva adottato l’Atto Aziendale Unico che prevedeva l'istituzione del servizio
di emodinamica presso il P.O. di Polistena (peraltro già previsto dal DCA
64/2016);
-
con delibera n.258 del 17/03/2023, la Direzione Amministrativa dell’ASP RC
proponeva l’adozione del nuovo Atto Aziendale, confermando l’istituzione del
servizio di Emodinamica, inteso come U.O.S. aggregata alla Cardiologia /UTIC e Cardiostimolazione del P.O. di Polistena (vedi pag.45) -
con delibera n. 896 del 22/11/2024, della direttrice generale dell'Asp di
Reggio Calabria..., veniva approvato il progetto di fattibilità economica per
la realizzazione di una Sala di Angiografia (intesa come Sala di Emodinamica)
al servizio dell’U.O.C. di Cardiologia/UTIC e Cardiostimolazione
del P.O. di Locri. Considerato che: - l’approvazione del progetto di
fattibilità economica per la realizzazione di una sala di angiografia presso
l’ospedale di Locri e la previsione di un investimento di 1.100.000 euro è un
primo passo verso un miglioramento tanto atteso nella sanità della Locride;
-
che i residenti della Piana, il personale medico, le associazioni e comitati
esprimono preoccupazione circa le sorti del servizio di emodinamica di
Polistena. Tenuto conto che: - l’atto aziendale approvato sotto la direzione
dell’allora direttore generale..., appare inspiegabilmente accantonato
nonostante la struttura di Polistena sia già dotata delle autorizzazioni
necessarie e di un eliporto operativo. - Pertanto, sono più che condivisibili
le legittime preoccupazioni dei cittadini che, anche tramite esposti formali,
chiedono maggiore trasparenza e chiarezza su decisioni che appaiono poco
logiche e, in alcuni casi, prive di una visione strategica coerente. Preso atto
che: - come gruppo del Pd chiediamo con forza che venga fatta chiarezza sui
criteri con cui si è deciso di procedere unicamente con il progetto di Locri,
trascurando inspiegabilmente Polistena, con una gestione che appare non solo
iniqua, ma anche potenzialmente dannosa per la sanità del territorio;
- è
necessario che l’Asp di Reggio Calabria risponda alle istanze dei cittadini e
si impegni a rispettare gli atti ufficiali, dando priorità alle reali esigenze
del territorio. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della
Giunta regionale
per
sapere:
quale
iniziativa intende porre in essere per l’istituzione
del servizio di emodinamica a Polistena.
(295;
05/12/2024)
Mammoliti.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
da
circa quattro mesi, trentasette studenti di Piani, frazione del Comune di
Acquaro in Provincia di Vibo Valentia, vivono una situazione di forte disagio a
causa della mancanza di un servizio di trasporto pubblico che consenta loro di
raggiungere la fermata più vicina dell'autobus (che si trova nel centro del
Comune di Acquaro, a circa sei chilometri di distanza) e, da qui, le loro
diverse scuole site in ambito provinciale (soprattutto in Vibo Valentia e Serra
San Bruno). Il problema è sorto nel momento in cui, lo scorso mese di
settembre, l'Amministrazione Commissariale, alla quale è tuttora affidata la
gestione del Comune di Acquaro, ha revocato il servizio di trasporto pubblico,
fino ad allora in funzione nel tratto fra Piani ed Acquaro, in quanto i mezzi
utilizzati erano dei semplici scuolabus per bambini non omologati per persone
adulte. Stando a quanto si apprende dalla stampa locale, al servizio di
trasporto revocato avrebbe dovuto sopperire un idoneo mezzo messo a
disposizione dalla Regione Calabria, alla quale i Commissari prefettizi si
sarebbero rivolti già nel precedente mese di maggio chiedendo che la compagnia
GBV Srl, che gestisce il servizio di trasporto
pubblico locale in convenzione con la Regione, estendesse l'attuale linea di
trasporto in modo tale da coprire anche il tratto Piani-Acquaro. Non avendo
ricevuto risposte dalla Regione, i Commissari prefettizi avrebbero inteso
risolvere, temporaneamente, il problema facendo ricorso ad una Ditta di
trasporto privata con costi a carico del Comune e degli utenti. La predetta ditta privata ha regolarmente svolto il servizio di
trasporto, lungo il tratto Piani-Acquaro, fino a quando, nell'ultima decade del
mese di novembre, il Comune avrebbe revocato anche questo servizio non
riuscendone a sopportare i relativi costi. La mancanza di un servizio di
trasporto pubblico, nei luoghi indicati, rende agli studenti di Piani di
Acquaro estremamente difficile l'assidua frequentazione scolastica e si
traduce, in concreto, in una ingiustificata ed ingiustificabile violazione del
loro sacrosanto diritto allo studio. Non vi è dubbio che, accanto ad una
evidente lesione del diritto allo studio dei ragazzi, ci si trova davanti ad
una violazione del diritto alla mobilità dell’intera comunità di Piani di
Acquaro. Si tratta di una situazione alla quale occorre, al più presto, porre
rimedio, come chiesto da una raccolta firme di anni addietro rimasta
inascoltata e che il sottoscritto Consigliere regionale, lo scorso ottobre,
aveva già posto all'attenzione dell'Assessore regionale ai trasporti, ricevendo
garanzie di tempestivi interventi risolutivi che, tuttavia, ad oggi, non pare
che ci siano stati. Tutto ciò premesso, si interroga l'Assessore regionale
competente in materia di trasporti pubblici locali,
per
sapere:
-
quali utili ed urgenti iniziative intende adottare, nell'immediatezza, al fine
di garantire, agli studenti di Piani di Acquaro, un idoneo servizio di
trasporto pubblico che consenta loro di raggiungere, quotidianamente, le sedi
delle rispettive scuole, site nell'ambito provinciale, presso le quali gli
stessi sono iscritti.
(297;
10/12/2024)
Laghi.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
come già ricordato con l’interrogazione n. 53 del 24/05/2022, il Giglio di mare
(pancratium maritimum) è
una specie di giglio bulboso che cresce spontaneamente su alcuni litorali calabresi,
ancora parzialmente incontaminati, che rappresenta una bene naturale raro e
prezioso, importante meta turistica e di studio per naturalisti e appassionati,
con evidenti ricadute economiche ed occupazionali;
-
detta specie, considerata la pregevolezza e rarità, è difatti riconosciuta
dalla legge regionale della Calabria 7 dicembre 2009, n. 47, quale “flora di
alto pregio” e pertanto rientra, secondo quanto disposto dal comma 5
dell’articolo 2, “nelle specie vegetali spontanee calabresi rare o minacciate
d’estinzione, per le quali è necessario intraprendere prioritarie misure di
conservazione e avviare progetti di tutela”;
-
la legge de qua, a tal fine, disciplina azioni ed interventi diretti alla
valorizzazione del giglio di mare nonché compiti di tutela, promozione,
salvaguardia, controllo e monitoraggio attribuiti, ai sensi degli articoli 4, 5
e 6, in particolare, ai Comuni ed alla stessa regione, Rilevato che: - ad oggi,
le azioni e le misure di monitoraggio da parte delle istituzioni competenti
sono scarse e certamente poco efficaci in quanto, come già segnalato nella già
menzionata interrogazione n. 53/2022, continuano gli atti di vandalismo,
ripetutamente denunciati dall’associazione Italia Nostra, che deturpano e
danneggiano la spiaggia ove crescono i gigli di mare nell’area dunale facente
parte del demanio marittimo nel comune di Praia a Mare, - la situazione si è ulteriormente
aggravata a seguito della recente deliberazione n. 8 del 21 aprile 2023 del
consiglio comunale del Comune di Praia a Mare recante l’approvazione del nuovo
regolamento per l’utilizzo del litoraneo marittimo per finalità turistico e
ricettive, che, in violazione di quanto previsto dalla normativa vigente in
materia, nell’ individuare e perimetrare l’area di alaggio per le piccole
imbarcazioni, vi ha ricompreso anche parte della zona dunale dove crescono i
gigli di mare;
-
detta circostanza determina un ulteriore rischio per la protezione di questa
specie in quanto, come segnalato ancora dall’associazione Italia Nostra, l’area
di alaggio comporta necessariamente il trasporto delle imbarcazioni con vari
mezzi meccanici o fuoristrada, il continuo passaggio di persone, l’uso di
ancoraggi cementizi e lo stazionamento di varie imbarcazioni. Tutte condizioni
che concorrono a danneggiare e distruggere i gigli di mare nonché aumentare i
rifiuti in un’area che dovrebbe essere tutelata e valorizzata, nel rispetto dei
principi di conservazione della natura e dell'ecosostenibilità previsti dalla
normativa sopra richiamata;
interroga
il Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
quali
misure, si intendano adottare con l’urgenza che la situazione richiede, nel
rispetto di quanto previsto dalla legge regionale n. 47/2009 e nell’ottica
della salvaguardia del patrimonio ambientale, per evitare che, con la decisione
sopra indicata, il Comune di Praia a Mare possa ulteriormente danneggiare la
zona ove si trovano gigli di mare.
(299;
16/12/2024)
Alecci.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
l’ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro rappresenta un punto di riferimento
fondamentale per la sanità calabrese, fornendo servizi essenziali ad un’ampia
fascia di cittadini;
-
in data 22 marzo 2024, in esecuzione della deliberazione 355, è stato indetto
un avviso pubblico da parte dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Renato
Dulbecco” per il conferimento dell’incarico di Direttore della Struttura
Complessa di Chirurgia Generale del presidio ospedaliero “Pugliese – Ciaccio”;
-
in data 4 giugno 2024 si è riunita la Commissione prevista per le operazioni di
sorteggio dei componenti da nominare nella Commissione esaminatrice dell’avviso
pubblico, per titoli e colloquio, per il conferimento dell’incarico
quinquennale di Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Generale,
indetto con delibera di cui sopra, pubblicata sulla G.U. n. 36 del 3 maggio
2024;
-
risulta che il concorso per la nomina del primario per il reparto di chirurgia
generale non sia ancora stato espletato, nonostante le esigenze organizzative e
le necessità di garantire una guida stabile e competente per l’attività
sanitaria;
-
la carenza di personale medico e l’assenza di un primario titolare rischiano di
compromettere la qualità delle prestazioni sanitarie offerte, aggravando la
situazione già critica della sanità regionale;
considerato
che: - i medici e il personale sanitario operano in condizioni estremamente
gravose, con turni di lavoro massacranti che spesso superano i limiti previsti
dalle normative vigenti;
-
questa situazione mette a rischio la salute psicofisica degli operatori
sanitari, oltre a incidere negativamente sulla qualità delle cure offerte ai
pazienti;
-
la mancata organizzazione efficiente del personale e la gestione inadeguata dei
carichi di lavoro sono sintomatiche di una cattiva amministrazione del sistema
sanitario regionale;
-
la nomina del primario è di fondamentale importanza sia per l’organizzazione e
la gestione del reparto di chirurgia generale che per le attività del personale
sanitario;
tutto
ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale anche
in qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai
disavanzi del Sistema sanitario nella Regione Calabria,
per
sapere:
per
quale motivo il concorso per la nomina del primario nel reparto di chirurgia
generale presso l’ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro non è ancora stato
espletato e quali sono i tempi previsti per la sua realizzazione;
-
quali misure immediate la Regione intenda adottare per migliorare le condizioni
di lavoro dei medici e del personale sanitario, garantendo un’organizzazione
dei turni che rispetti le normative vigenti e assicuri la tutela della salute
dei lavoratori;
-
se sono previsti interventi straordinari per il potenziamento del personale
sanitario presso l’ospedale “Pugliese-Ciaccio”, al fine di alleggerire il
carico di lavoro e migliorare la qualità dell’assistenza offerta ai pazienti.
(289;
28/11/2024)
Lo
Schiavo. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
con nota prot. 67455 datata 19.11.2024 il dirigente medico Dsu
dell’Asp di Vibo Valentia ha comunicato a tutti i Medici diabetologi la
sussistenza di un “esponenziale incremento della spesa” dovuto alla “elevata
percentuale di prescrizioni inerenti i dispositivi di
monitoraggio e microinfusori di insulina”;
-
in ragione della suddetta premessa per l’anno in corso non ci sarebbero risorse
economiche sufficienti ad “assicurare l’evasione delle prescrizioni” di nuovi
presidi e addirittura vi sarebbero notevoli difficoltà a garantire la corretta
tempistica per i rinnovi dei presidi in scadenza;
considerato
che: nella suindicata comunicazione il dirigente medico DSU invita i colleghi a
“ridurre le prescrizioni allo stretto necessario”. Tutto ciò premesso e
considerato, si interroga il Presidente della Giunta Regionale, anche nella sua
qualità di Commissario ad acta per il piano di rientro
per
sapere:
1) a
quanto ammonta la spesa storica annuale per i presidi diabetologici;
2) quale
quota della spesa prevista per l’anno in corso è stata raggiunta;
3) se
corrisponde a verità che l’Asp di Vibo Valentia risulta allo stato carente di
presidi di grande importanza per i diabetici, quali dispositivi di monitoraggio
del glucosio ed infusori di insulina;
4) per
quale ragione, ed attraverso quali dati ed elementi concreti può ritenersi che
la richiesta di prescrizioni inerenti i dispositivi di
monitoraggio e microinfusori di insulina sia percentualmente “elevata” rispetto
alle previsioni di spesa;
5) per
quali ragioni si prevede nella nota un allungamento nella tempistica per i
rinnovi dei presidi in scadenza;
6) attraverso
quali criteri si ritiene che i medici diabetologi possano “ridurre le
prescrizioni allo stretto necessario”;
7) quali
rimedi si intendono adottare al fine di scongiurare tagli scriteriati nelle
prescrizioni che rischiano di privare i pazienti e gli utenti di importanti
presidi medici;
8) se
è in programma una implementazione delle risorse necessarie per l’acquisto dei
presidi per i diabetici per gli anni a venire.
(290;
28/11/2024)
Alecci.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
il Piano Stralcio di Bacino del Distretto Idrografico dell'Appennino
Meridionale per l’Assetto, la Mitigazione e la Gestione del rischio da
Alluvioni – Calabria/Lao e delle correlate misure di salvaguardia è stato
adottato al fine di mitigare i rischi idrogeologici e tutelare il territorio
dai fenomeni di dissesto;
-
tale piano, pur perseguendo un obiettivo di salvaguardia ambientale, introduce
vincoli significativi in molte aree del territorio calabrese, con particolare
impatto sui comuni costieri e a vocazione turistica e sulle aree industriali;
-
in diversi comuni, l’adozione di tali misure rende impossibile la realizzazione
di nuove costruzioni o l’ampliamento delle infrastrutture esistenti, inclusi
interventi già programmati e dotati di tutti i pareri autorizzativi, influendo
negativamente sullo sviluppo economico e sull’attrattività turistica;
considerato
che: - il settore turistico rappresenta una delle principali risorse economiche
della Calabria e necessita di adeguate infrastrutture per poter competere sul
mercato nazionale e internazionale;
- è
fondamentale bilanciare la tutela del territorio con lo sviluppo economico e
sociale delle comunità locali, garantendo una pianificazione sostenibile ma non
eccessivamente restrittiva;
-
molti comuni interessati lamentano l’assenza di strumenti compensativi o di
strategie alternative per garantire la sostenibilità economica delle aree
colpite dai vincoli imposti dal piano;
- i
vincoli imposti dal piano avranno un impatto negativo relativamente a possibili
investimenti privati, limitando ulteriormente le opportunità di sviluppo
economico, la creazione di posti di lavoro e la crescita di attività
imprenditoriali nel territorio;
-
il periodo di 30 giorni entro il quale presentare eventuali osservazioni è
certamente insufficiente, in quanto tali osservazioni dovranno essere corredate
da studi e indagini tecniche a supporto delle istanze che richiedono tempi di
realizzazione sicuramente superiori a quelli concessi. Tutto ciò premesso e
considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale e gli Assessori
competenti
per
sapere:
-
quali azioni concrete sono state intraprese per coinvolgere i comuni e gli enti
locali nella definizione del Progetto di Piano stralcio di Bacino;
-
quali interventi si prevedono per consentire ai portatori di interesse di
presentare osservazioni utili ad una eventuale revisione del Piano Stralcio di
Bacino prima della sua adozione definitiva;
-
quali azioni intende intraprendere per mitigare gli eventuali effetti negativi
che il Piano provocherà sullo sviluppo economico e sull’attrattività turistica
dei territori, prevedendo, ad esempio, incentivi o programmi regionali per
supportare i comuni interessati, finanziando progetti di riqualificazione
urbana e di valorizzazione del patrimonio turistico e culturale.
(291;
28/11/2024)
Alecci.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
il diritto alla salute è sancito dall’articolo 32 della Costituzione italiana,
che garantisce l’accesso universale a cure e servizi sanitari adeguati per tutti i cittadini;
-
la città di Crotone e l’intera area della provincia soffrono da anni di una
grave carenza di servizi sanitari essenziali, in particolare per quanto
riguarda l’accesso alla medicina nucleare e a terapie come la radioterapia e la
PET (Tomografia a Emissione di Positroni);
- i
cittadini crotonesi sono costretti a spostarsi verso Catanzaro o, in
alternativa, a rivolgersi a strutture sanitarie private, con un conseguente
aggravio economico e psicologico, oltre a ritardi potenzialmente pericolosi per
la diagnosi e il trattamento di patologie gravi, tra cui il cancro. Considerato
che: - la medicina nucleare è essenziale per la diagnosi precoce e il
trattamento di molte patologie, in particolare oncologiche. La mancanza di
queste prestazioni sul territorio penalizza gravemente i cittadini crotonesi
rispetto ad altre aree della Calabria;
-
la dipendenza da strutture private rappresenta una violazione del principio di
equità nel servizio sanitario nazionale, che dovrebbe garantire a tutti i
cittadini un accesso paritario alle cure senza discriminazioni di tipo
geografico o economico;
-
il potenziamento delle strutture sanitarie locali ridurrebbe significativamente
i costi per il sistema sanitario regionale, migliorerebbe l’efficienza e
diminuirebbe il fenomeno della migrazione sanitaria. Tutto ciò premesso e
considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale anche in qualità di
Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del
Sistema sanitario nella Regione Calabria,
per
sapere:
- se
sia a conoscenza delle gravi carenze sanitarie che affliggono la provincia di
Crotone, in particolare della mancanza di un’unità operativa di medicina
nucleare e di strutture per la radioterapia;
-
quali azioni concrete intenda intraprendere per colmare queste lacune e
garantire ai cittadini crotonesi un accesso equo a servizi sanitari essenziali;
-
se la Regione intenda avviare un piano straordinario per l’installazione di
apparecchiature PET, di radioterapia e di altri servizi diagnostici e
terapeutici a Crotone, così da evitare lo spostamento forzato dei pazienti
verso altre città;
-
se sia prevista una revisione delle convenzioni con le strutture private per
garantire che i servizi essenziali vengano prioritariamente resi disponibili
nelle strutture pubbliche.
(294;
04/12/2024)
Alecci.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
le camere mortuarie rappresentano un servizio essenziale all’interno di ogni
struttura ospedaliera, non solo per la funzione sanitaria, ma anche per
garantire dignità e rispetto alle persone decedute e ai loro familiari;
-
presso l’ospedale di Crotone, le camere mortuarie versano in condizioni di
grave degrado, con ambienti fatiscenti, sporcizia diffusa e una totale mancanza
di manutenzione ordinaria e straordinaria;
-
si segnala, inoltre, la mancata operatività degli ascensori dedicati al
trasporto delle salme, che costringono il personale a soluzioni di fortuna,
aggravandone la situazione e compromettendo la sicurezza e la dignità delle
operazioni. Considerato che: - la situazione descritta è stata più volte
denunciata dai cittadini e dalle associazioni locali, che lamentano l’assenza
di interventi concreti da parte delle autorità competenti;
-
lo stato delle camere mortuarie e delle infrastrutture annesse non solo
rappresenta una grave mancanza di rispetto verso i defunti e le loro famiglie,
ma è anche potenzialmente lesivo della salute pubblica e delle norme
igienico-sanitarie;
-
l’ospedale di Crotone serve un’ampia area del territorio calabrese, rendendo
urgente e imprescindibile un intervento risolutivo per ripristinare condizioni
decorose e funzionali. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente
della Giunta Regionale anche in qualità di Commissario ad acta per l’attuazione
del Piano di rientro dai disavanzi del Sistema sanitario nella Regione
Calabria,
per
sapere:
-
se sia a conoscenza delle disastrose condizioni delle camere mortuarie
dell’ospedale di Crotone e della mancanza di ascensori operativi dedicati al
trasporto delle salme, - quali siano i motivi del perdurare di tale situazione
e se siano state avviate verifiche da parte delle autorità sanitarie competenti
per accertare eventuali violazioni delle norme igienico-sanitarie;
-
quali provvedimenti immediati si intendano adottare per il ripristino della
piena funzionalità delle camere mortuarie, il miglioramento delle
infrastrutture annesse e la messa in funzione degli ascensori dedicati;
-
se siano previsti fondi specifici o piani di investimento per la
riqualificazione delle strutture ospedaliere di Crotone, con particolare
riferimento alle camere mortuarie.
(296;
06/12/2024)
Bruni.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
la l.r. 6/2023, pubblicata sul BURC n. 48 del
24/02/2023, prevede l’impiego di lavoratori qualificati con esperienza pregressa
per supporto tecnico-operativo presso i dipartimenti regionali e le
amministrazioni locali per l’attuazione delle fasi del PNRR e della
programmazione 2021-2027 dei Fondi SIE;
-
in base al decreto n. 16670 del 16/11/2023, è stato avviato il progetto
“Supporto tecnico per l’attuazione efficace sui territori delle
operazioni/interventi/misure per lo sviluppo, il lavoro e il welfare”, gestito
da FINCALABRA S.P.A., con una previsione iniziale di 132 figure professionali
(42 laureati e 90 diplomati);
-
tuttavia, al termine delle procedure di selezione, sono state contrattualizzate
solo 42 persone (20 laureati e 22 diplomati) rispetto alle 132 previste
inizialmente, con conseguente disponibilità di risorse finanziarie non
utilizzate. Considerato che: - i contratti dei 42 lavoratori stipulati da
FINCALABRA S.P.A. nel febbraio 2024 sono di durata limitata, e a partire da
febbraio 2025 potrebbero giungere a scadenza;
-
la stabilizzazione e il pieno utilizzo del bacino di lavoratori individuato
come “precariato storico” è una questione di prioritaria importanza per
garantire continuità occupazionale e il supporto tecnico necessario alla
Regione Calabria. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente
della Giunta regionale
per
sapere:
1.
quali misure la Regione intenda adottare per garantire la continuità
occupazionale dei 42 lavoratori attualmente impiegati e quali siano le
prospettive per una loro eventuale stabilizzazione o rinnovo contrattuale a
partire da febbraio 2025;
2.
come intenda la Regione Calabria impiegare le risorse finanziarie residue
derivanti dal mancato utilizzo delle risorse destinate all’assunzione delle 132
figure originariamente previste;
3.
quali azioni la Regione intenda intraprendere per sostenere la completa
applicazione della legge 6/2023 al fine di garantire l’utilizzo di tutto il
personale “precariato storico” individuato dal decreto n. 16670 del 16/11/2023.
(298;
11/12/2024)
Il
Consiglio regionale, premesso che:
• il
processo Reset che si stava celebrando presso l'aula bunker di Lamezia Terme è
stato spostato presso l’aula bunker di Castrovillari, le cui condizioni
igienico-sanitarie risultano non idonee a garantire un ambiente salubre e
funzionale per lo svolgimento delle attività giudiziarie.
•
Gli avvocati cosentini hanno indetto tre giorni di astensione dalle udienze per
denunciare tali criticità, evidenziando la necessità di un intervento urgente.
•
La corretta amministrazione della giustizia deve avvenire in ambienti che
garantiscano il rispetto della dignità e della salute di tutte le parti
coinvolte, inclusi magistrati, avvocati, personale giudiziario e cittadini.
Considerato che:
• la
città di Cosenza dispone di strutture più adeguate per
ospitare un processo di tale portata, offrendo spazi che rispettano gli
standard necessari per il corretto svolgimento delle udienze
•
Il trasferimento a Cosenza, operato ai sensi dell'articolo 145 bis del codice
di procedura penale, potrebbe migliorare le condizioni logistiche e
organizzative, riducendo i disagi per gli operatori della giustizia e per i
cittadini interessati, oltre che un significativo abbattimento dei costi del
processo che grava comunque su tutta la comunità.
•
La Corte d'Appello di Catanzaro ha la possibilità di intervenire per
individuare una soluzione che garantisca il regolare svolgimento del processo
in un ambiente idoneo.
Impegna
la Giunta regionale
• ad adottare ogni iniziativa utile affinché si valuti la
possibilità di trasferire il processo Reset a Cosenza.
•
Attivarsi presso il Ministero della Giustizia per consentire che i processi di
rilevante importanza si svolgano in strutture adeguate.
•
Monitorare la situazione e collaborare con gli enti locali per assicurare il
rispetto dei diritti fondamentali di tutte le parti coinvolte.
(105;
11/12/2024) De Francesco, Mannarino e Molinaro
Il
Consiglio regionale, premesso che:
- la
Farmacia territoriale dell'Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia
rappresenta un presidio di fondamentale importanza per la specifica funzione
nell’erogazione diretta agli utenti di:
•
Farmaci in distribuzione diretta (DD) forniti per garantire la continuità
terapeutica. Questa tipologia tipicamente include: Farmaci ospedalieri
necessari per trattamenti post-ricovero; Farmaci ad alto costo per patologie
croniche o complesse.
•
Farmaci inclusi nel PHT (Prontuario della Distribuzione diretta e per conto)
Questa tipologia comprende farmaci inclusi nel Prontuario della Distribuzione
Diretta (PHT). Sono medicinali usati per patologie croniche (ad esempio
diabete, ipertensione) e per terapie che necessitano di un monitoraggio
clinico.
•
Farmaci per Malattie rare • Farmaci in Piano terapeutico (PT).
•
Farmaci per terapie domestiche, cioè medicinali per trattamenti cronici forniti
direttamente ai pazienti per uso domiciliare, per ridurre l'accesso continuo
all'ospedale.
Considerato
che: - per l’intero territorio della Provincia di Vibo Valentia il suddetto
servizio di Distribuzione diretta, di vitale e fondamentale importanza, è
garantito da un unico punto di erogazione, sito in via Protettì,
in locali peraltro insalubri e poco idonei ad accogliere centinaia di pazienti
provenienti da tutta la provincia;
- l’organizzazione
del servizio di Distribuzione diretta dei farmaci è gravemente inadeguata, come
dimostrano le ripetute campagne di stampa, le interrogazioni rivolte al
presidente della Giunta nelle sue funzioni di Commissario ad acta al piano di
rientro dal debito sanitario, la comune e notoria esasperazione dei cittadini
vibonesi, addirittura i disordini e i ripetuti interventi delle forze
dell’ordine;
- il
punto di erogazione diretta rimane aperto per soli quattro giorni alla
settimana, con turni di quattro ore al giorno, e, per tale ragione, si formano
code enormi di utenti costretti a sostare all’esterno degli angusti locali,
esposti alle intemperie nel periodo invernale e al sole e al caldo in quello
estivo;
- il
servizio di prenotazione telefonica indicato negli avvisi esterni è pressoché
inutilizzato poiché non è presente il personale necessario per rispondere agli
utenti. Tutto ciò premesso e considerato:
impegna
la Giunta regionale
e
il Presidente della Giunta regionale nella sua qualità di Commissario
straordinario per il piano di rientro dal debito sanitario a procedere alla
riqualificazione dei locali che ospitano la Farmacia territoriale dell’Asp di
Vibo Valentia o al suo trasferimento in altra sede più idonea, alla
riorganizzazione del servizio di erogazione diretta dei farmaci da parte della
farmacia territoriale anche attraverso una immediata e più efficace
dislocazione di almeno due ulteriori punti di erogazione sul territorio
provinciale, lungo la fascia costiera (presso il Presidio Ospedaliero di Tropea
o presso i locali dell’ex Ospedale di Nicotera) e lungo la fascia montana
(presso il presidio di Serra San Bruno o presso l’ex ospedale di Soriano
Calabro) in maniera tale da alleggerire il carico insostenibile attualmente
gravante sull’unico punto di erogazione di Vibo Valentia, garantire il servizio
in punti di maggiore prossimità più facilmente raggiungibili dai pazienti,
assicurare locali più accoglienti ed idonei, così alleviando le sofferenze
degli utenti ed il carico di lavoro degli operatori.
(106;
13/12/2024) Lo Schiavo
Il
Consiglio regionale, premesso che:
- il
Ministero degli affari esteri e della Cooperazione Internazionale ha istituito,
presso la Farnesina, una Task force Venezuela, su indicazioni del
Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani, tanto
perché risultano scomparsi, all’esito delle recenti elezioni, numerosi
oppositori politici italo-venezuelani. Ed infatti, il dopo elezioni, nello
Stato del Venezuela, è stato caratterizzato da una forte repressione verso gli
oppositori politici, come unico programma di governo di Maduro, mediante
carcerazioni, torture, omicidi, con espressa violazione delle elementari regole
della democrazia sulle quali poggia l’intero costrutto della nostra
Costituzione. Risulta essere scomparso, tra gli altri, anche Amerigo De Grazia,
originario di S. Pietro in Amantea(CS), già due volte
Sindaco di Piar, due volte Consigliere regionale, due volte Deputato nel
Parlamento. Amerigo De Grazia è un politico italo-venezuelano, fermo oppositore
del regime Maduro, che si è contraddistinto per aver sempre lottato contro le
violazioni dei fondamentali diritti dell’uomo. Nelle elezioni del periodo
2015-2020 è stato eletto per la seconda volta come deputato al Congresso
Nazionale del Venezuela, raggiungendo i 65.307 voti, così diventando una delle
voci più importanti dell’opposizione nonché per tutti gli elettori che
auspicavano un cambiamento del paese;
ha
rivestito la carica di Presidente della Commissione di Energia e Miniere del
Congresso affrontando le problematiche relative alla cattiva gestione delle
risorse naturali, da parte dello Stato, discostandosi dalla politica del
regime. La sua incessante e continua denuncia contro le violazioni dei diritti
umani e la corruzione dilagante nel paese lo ha reso un nemico del regime che
nell’anno 2019 ha revocato immotivatamente l’immunità parlamentare
costringendolo a rifugiarsi nell’Ambasciata italiana a Caracas dove restò per
mesi, prima di rientrare in Italia. Ritornato in Venezuela nelle ultime
elezioni presidenziali del 2024, Amerigo De Grazia ha sostenuto il candidato
alla presidenza, Edmundo Gonzales, capo dell’opposizione contro Nicolás Maduro,
riuscendo ad essere eletto anche in questa ultima tornata elettorale.
Purtroppo, il regime in Venezuela ha iniziato una dura repressione contro gli
oppositori politici che hanno contestato la legittimità del risultato
elettorale ed il 7 agosto ultimo scorso di Amerigo De Grazia si sono perse le
tracce;
solo
dopo varie richieste, da parte dei suoi avvocati venezuelani, si è appreso che
il detenuto è in isolamento mentre viene impedito allo stesso qualsiasi
contatto con la famiglia e con i difensori. Inutile ribadire, in questa sede,
le violazioni dei più elementari diritti umani nei confronti di Amerigo De
Grazia, sequestrato solo perché oppositore politico, senza una contestazione da
parte della magistratura inquirente, privato della possibilità di difendersi
nonché di esprimere il proprio pensiero politico unitamente a quella di
proporre opposizione, rispetto alla maggioranza che governa, secondo le regole
sottese allo svolgimento della più elementare democrazia. Il trattamento
riservato al De Grazia costituisce una violazione di tutti i diritti sanciti e
tutelati dalla Costituzione Italiana agli artt. 2,3, 49. La violazione più
grave viene, tuttavia, identificata da questo Consiglio in quella sancita
dall’art. 13 della Costituzione, a mente del quale la libertà personale è
inviolabile e non è ammessa forma alcuna di detenzione personale né qualsiasi
altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato
dall’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. E
ancora, è punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque
sottoposte a restrizione della libertà. Dal giorno 07.08.2024 la famiglia,
composta anche dai figli, tutti in esilio fuori dal Venezuela, non ha più
notizie del proprio congiunto. Considerato che la figlia Maria Rosa De Grazia,
residente in Calabria, nel borgo di S. Pietro in Amantea(CS)
ha scoperto che il padre si trova nell’El Helicoide,
il centro di tortura più grande dell’America Latina e teme ragionevolmente per
la sua incolumità e per la sua vita. Considerato, pure, che risulta
assolutamente necessario acquisire informazioni utili circa lo stato di
detenzione nonché lo stato di salute del De Grazia;
considerato,
inoltre, che sulla tragedia venezuelana non si possono spegnere le luci mentre
il Consiglio Regionale della Calabria condanna sin da ora ogni comportamento
antidemocratico nello svolgimento delle libere elezioni i cui risultati non
devono essere unicamente proclamati ma anche e soprattutto verificabili e
verificati da ogni cittadino appartenente ad uno stato democratico. Tutto
quanto sopra premesso ed esposto, impegna la Giunta regionale:
impegna
la Giunta regionale
1. di
richiedere, presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione
Internazionale, notizie circa lo stato di detenzione e di salute di Amerigo De
Grazia, nato a Upata, Regione Bolivar, Venezuela in
data 08.12.1959, arrestato a Caracas e detenuto presso il penitenziario di El Helicoide. 2. Di accertare se in Venezuela sia in corso una
visita ispettiva da parte della Commissione della Corte Penale Internazionale
per i diritti umani che si sta occupando specificatamente dei prigionieri
politici e della loro liberazione. 3. Di verificare se effettivamente siano
stati liberati detenuti oppositori del regime che oggi governa il Venezuela. 4.
Di incaricare l’Ambasciata italiana in Venezuela di mantenere uno stretto
contatto con le istituzioni locali fino alla liberazione del detenuto.
(107;
19/12/2024) Mannarino, Neri, De Francesco, Montuoro, Molinaro
È pervenuta risposta scritta alle seguenti
interrogazioni:
Alecci.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
con la legge regionale n. 1/2006 è stata istituita una Fondazione per
supportare lo sviluppo del Sistema cinematografico, audiovisivo e della
multimedialità calabrese;
-
con la DGR n. 61/2006 è stato approvato la Statuto della “Fondazione Calabria
Film Commission”, successivamente modificato ed integrato con la DGR n.
20/2022;
-
con la legge regionale n. 21/2019 sono stati disciplinati gli interventi
regionali per l’attività cinematografica ed audiovisiva;
-
con il DPGR n. 12 dell’11 aprile 2022, il sig. -------è stato nominato
Commissario Straordinario per la durata di un anno, successivamente, con il
DPRG n. 34 del 28 aprile 2023, l’incarico è stato prorogato di un altro anno e,
infine, con il DPGR n. 26 del 30 aprile 2024 l’incarico è stato ulteriormente
prorogato fino al 31 luglio 2024;
considerato
che: - la Fondazione risulta nei fatti senza guida da oltre un mese, nonostante
sia scaduta a fine agosto la manifestazione di interesse per l’individuazione
del nuovo Presidente;
-
la Fondazione è dotata di un bilancio di oltre 20 milioni di euro ed è vigilata
dalla regione Calabria;
-
la qualità delle informazioni riportate nella sezione “Amministrazione
trasparenza” del sito istituzionale risulta estremamente insufficiente,
particolarmente, in termini di completezza dei dati riportati. Tutto ciò
premesso e considerato interroga il Presidente della Regione Calabria
per
sapere:
-
quando intende nominare un rappresentante legale con pieni poteri;
-
se, in qualità di socio, non intende dare istruzioni al management della
Fondazione al fine di adempiere con immediatezza agli obblighi di trasparenza
in modo esaustivo, avendo particolare cura per le informazioni relative agli
atti di spesa e a quelle concernenti collaboratori e consulenti.
(270;
16/10/2024)
Lo
Schiavo e Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
l'erosione costiera rappresenta una problematica complessa che investe ormai
larga parte delle coste calabresi, su entrambi i versanti, jonico e tirrenico;
-
la salvaguardia delle spiagge, e quindi la difesa delle coste dall'azione
erosiva, essendo ambito che attiene non solo alla tutela dell'ambiente ma anche
allo sviluppo economico e turistico, deve costituire necessariamente una
priorità dell'azione politico-amministrativa della Regione Calabria;
-
l'erosione costiera fa sentire i suoi effetti dannosi lungo tutte le coste
calabresi, ma fra i litorali più esposti, quello tirrenico riveste particolare
importanza in quanto, come è notorio, sul medesimo insistono alcune tra le
principali località turistiche della regione;
- a
tal proposito è opportuno ancora una volta segnalare come i progressivi aumenti
dei fenomeni erosivi che si sono registrati negli ultimi due anni e che si
combinano con il limitato apporto dei corsi fluviali, abbiano generato una
situazione particolarmente allarmante lungo tutta la Costa Vibonese, che
rappresenta il punto di maggiore avanzamento dell’economia turistica, con
importanti realtà territoriali come Briatico, Joppolo, Nicotera, Parghelia,
Pizzo, Ricadi, Tropea, Vibo Valentia e Zambrone che vedono progressivamente
scomparire tratti sempre più ampi delle loro spiagge;
-
che l’ex Autorità di bacino regionale, con Delibera di Comitato Istituzionale
in data 22 luglio 2014, ha approvato il “Masterplan degli interventi di
mitigazione del rischio di erosione costiera in Calabria”, il cui contenuto
rappresenta la base per pianificare tutti gli interventi volti alla difesa
delle coste, da realizzare nelle n. 21 macroaree di analisi in cui è stato
suddiviso l’intero territorio costiero calabrese;
-
che nella summenzionata Delibera di C.I. n. 1/2014 si
dà atto che il Masterplan costituisce uno strumento in continua evoluzione alla
luce dell’approfondimento del quadro conoscitivo e del monitoraggio delle opere
di difesa realizzate e in via di realizzazione;
-che
con Delibera di Comitato Istituzionale n. 4 dell’11 aprile 2016 - l’Autorità di
Bacino Regionale ha adottato il “Piano di Bacino Stralcio di Erosione Costiera”
(PSEC), all’interno del quale sono state perimetrate le aree soggette a
pericolosità e rischio da erosione costiera, individuati gli interventi di
protezione delle coste e stabilite le priorità degli stessi;
-
che con Deliberazione. n. 355 del 31 luglio 2017 “Programma di interventi per
la Difesa del Suolo a valere su risorse POR Calabria FESR FSE 2014/2020 e
Delibera di G.R. n. 160/2016 “Patto per lo Sviluppo della Regione Calabria” -
Delibera CIPE n. 26/2016 “FSC 2014/2020: Piano per il Mezzogiorno” la Giunta
Regionale ha approvato il programma di interventi di mitigazione del rischio
idrogeologico ed erosione costiera;
-
che la definizione e la pianificazione degli interventi di mitigazione del
rischio di erosione costiera e del rischio idraulico è contenuta nell'allegato
alla suddetta D.G.R. 355/2017, dal titolo "Documento Programmatico Difesa
del Suolo" redatto dall’ex Autorità di Bacino Regionale;
-
che nel richiamato "Documento Programmatico Difesa del Suolo" erano
stati previsti, a valere sulla misura 5.1.1 del POR Calabria FESR FSE 2014 –
2020, 19 interventi di mitigazione del rischio da erosione costiera e
protezione dei litorali per un importo complessivo pari ad euro 65.424.795,93.
Considerato che: - la Regione Calabria con DGR n. 45 del 27 FEB 2024, recante
“Interventi per la mitigazione del rischio idraulico e da erosione costiera –
Atto di indirizzo”, ha deliberato di prendere atto della necessità di
realizzare interventi e misure a tutela del territorio, finalizzati alla
mitigazione del rischio idraulico dei corsi d’acqua e di predisporre un
“Programma per il riefficientamento e il ripristino
della funzionalità delle opere di difesa costiera esistenti”;
-
per come si legge nel corpo della delibera, la decisione è scaturita: dalla
considerazione che la realizzazione degli interventi richiamati in premessa, in
parte a titolarità della Regione e in parte affidati al Commissario
straordinario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico in
Calabria, prevede tempistiche di realizzazione molto ampie, dovute
all'acquisizione di una molteplicità di pareri vincolanti, in particolare
quelli relativi alla compatibilità paesaggistico-ambientale, e agli adempimenti
in materia di appalti pubblici;
-
dalle richieste di diverse Amministrazioni competenti in materia, che hanno
manifestato un fabbisogno finanziario per la messa in sicurezza, in
particolare, di tratti fluviali e di litorali costieri anche attraverso il ri-efficientamento, il completamento e il ripristino della
funzionalità delle opere esistenti, da realizzare con procedure semplificate.
Tenuto conto che - si ripetono da tempo, anche a mezzo stampa, continui appelli
da parte di sindaci, di singoli imprenditori, di associazioni di categoria che
segnalano una situazione estremamente delicata ed allarmante;
-
fonti giornalistiche riferiscono dell’esclusione di alcuni comuni costieri
vibonesi dal novero dei finanziamenti;
-
con delibera di G.R. n. 355 del 31.07.2017 sono stati indicati gli interventi
in difesa del suolo a valere sui fondi POR che prevedono la messa in sicurezza
di 43 chilometri di costa entro il 2023. Tutto ciò premesso e considerato, si
interroga la Giunta regionale
per
sapere:
1)
se il Masterplan per gli interventi di mitigazione redatto nel 2014 è stato
aggiornato alla luce degli interventi effettuati, degli effetti degli stessi,
ed alla luce dei nuovi ed ulteriori fenomeni erosivi registrati nei dieci anni
successivi alla sua redazione;
2)
il dettagliato stato di attuazione degli interventi relativi alla delibera di
G.R. n. 355 del 31.07.2017 con riferimento a quanto previsto dal “Documento
programmatico difesa del suolo;
3)
lo specifico stato della progettazione e del finanziamento degli interventi
originariamente previsti nel tratto Ricadi-Joppolo-Nicotera;
4)
lo stato aggiornato di impiego di tutti i finanziamenti previsti dall'Accordo
di programma quadro 2016, nonché di quelli dell’Autorità di bacino distrettuale
Appennino meridionale e di quelli direttamente riconducibili alla Regione come
l'Fsc o il Por con indicazione precisa delle risorse
impegnate, di quelle già spese, di quelle che residuano alla data odierna. 5)
se è stato dato seguito alla DGR n. 45 del 27.02.2024 e, nel caso, cosa preveda
il Programma per il ri-efficientamento e il
ripristino della funzionalità delle opere di difesa costiera esistenti.
(272;
16/10/2024)
Alecci.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
l’art. 32 della Costituzione garantisce il diritto alla salute;
-
l’art. 11 della legge 26 luglio 1975, n. 354 “Norme sull’ordinamento
penitenziario e sull’esecuzione delle misure privative e limitative della
libertà” attribuisce alla competenza del Servizio sanitario nazionale il
compito di garantire cure e prestazioni sanitarie nei luoghi di pena;
-
l’art. 1 del d.lgs 22 giugno 1999, n. 230 “Riordino
della medicina penitenziaria, a norma dell’art. 5 della legge 30 novembre 1998,
n. 419” stabilisce che i detenuti e gli internati godono dello stesso diritto
alla salute delle persone in stato di libertà. Rilevato che: - l’Asp di Vibo
Valentia, al fine di sopperire all’insufficienza cronica di operatori sanitari
presso il locale Nuovo complesso penitenziario, vi ha destinato n. 6
infermieri, a tempo pieno e determinato, con decorrenza 16 agosto 2024 e scadenza
di contratto il 15 novembre 2024. Considerato che: - a fronte della grave
carenza di personale, il contributo di tali unità è riuscito a garantire una
più adeguata assistenza ai detenuti;
-
la mancata proroga dei contratti in scadenza comporterà ripercussioni
inevitabili sulla qualità del livello assistenziale. Tutto ciò premesso e
considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale, anche in qualità di
Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del
Sistema sanitario nella Regione Calabria
per
sapere:
se
è a conoscenza di quanto esposto e quali urgenti iniziative intende assumere
per garantire l’assistenza sanitaria penitenziaria a Vibo Valentia.
(274;
25/10/2024)
Muraca.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
• con
deliberazione n°816 del 23/10/2020 è stato indetto avviso pubblico finalizzato
al conferimento dell’incarico di Direttore della SC di Cardiologia del P.O Spoke Polistena, cui ha fatto seguito la deliberazione n°
1051 del 11/11/2021 di riapertura termini;
• con
successiva deliberazione n°1005 del 15/12/2022, preso atto dei punteggi
conseguiti dai candidati partecipanti alla selezione, l’incarico de quo è stato
affidato al candidato che ha conseguito il maggior punteggio, nella persona del
Dr.... ;
• stante
il collocamento a riposo del prefato direttore, disposto con determina
dirigenziale n. 2190 del 10/09/2024 e decorrenza 01/10/2024, con deliberazione
n. 734 del 24/09/2024 è stato indetto, ai sensi del D.lgs. 502/92 e ss.mm.ii., l’Avviso Pubblico, per titoli e colloquio, per
il conferimento dell’incarico quinquennale di Direttore della Struttura
Complessa nella disciplina di Cardiologia- Presidio Ospedaliero di Polistena.
Considerato che: il Direttore Generale dell’Asp di Reggio Calabria, Dr.ssa...
con propria deliberazione, numero 807 del 11/10/2024, ha disposto: il
conferimento dell’incarico di Direttore della Struttura Complessa di
Cardiologia del Presidio Ospedaliero di Polistena al candidato classificatosi
in II° posizione nella procedura di selezione di cui
alla deliberazione n. 1005 del 15/12/2022, e la revoca dell’avviso indetto con
deliberazione 734/2024. Tenuto conto che nell’avviso pubblico indetto con
deliberazione n°816 del 23/10/2020, per il corretto svolgersi dell'incarico,
erano richieste: - Esperienza e competenza nell'organizzazione e gestione del
personale in ambito sanitario, anche in ambito extraospedaliero, finalizzato
alla gestione delle condizioni di emergenza ed urgenza clinica. Esperienza e
competenza nella valutazione clinico-diagnostica e nella gestione clinica delle
principali patologie cardiovascolari, con particolare riferimento alle sindromi
coronariche acute, allo scompenso cardiaco ed alle aritmie cardiache, anche in
rapporto a terapie interventistiche sul substrato aritmico. - Documentata
esperienza nel campo della cardio stimolazione e capacità di formazione sul
campo nel settore per i Dirigenti Medici del reparto si dà implementare il
numero di operatori di cardio stimolazione, attraverso un training dedicato. -
Documentata esperienza organizzativa, con particolare riferimento, nella
gestione dei pazienti con sindromi coronariche acute, nell'ambito della rete
dell'infarto acuto del miocardio. Che le competenze specifiche nel settore
della cardio stimolazione sono indispensabili per la garanzia delle prestazioni
richieste e per poter esercitare una funzione formativa nei confronti dei
giovani professionisti che si approcciano verso questa branca della
cardiologia. Preso atto che come previsto dal bando, all’Asp di Reggio Calabria
è riservato il potere di effettuare controlli, in esito ai quali, potrà essere
predisposta, con provvedimento motivato, l’esclusione dalla procedura in
parola, in qualsiasi momento, qualora dovesse essere accertato il difetto dei
requisiti. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della
Giunta regionale
per
sapere:
1.
se il nuovo incaricato quale Direttore della Struttura Complessa di Cardiologia
del Presidio Ospedaliero di Polistena, possedesse le competenze, così come
riportate nel profilo soggettivo dell’Avviso Pubblico, nella cardio
stimolazione, impianti di pacemaker e defibrillatori nonché una comprovata
capacità di esercitare la formazione specifica nei confronti dei giovani
professionisti che si approcciano verso questa branca della cardiologia;
2.
se ritenga che l’incaricato possa assolvere in modo idoneo alle relative
funzioni sotto il profilo soggettivo, sulla base delle competenze professionali
e manageriali, delle conoscenze scientifiche;
3.
le motivazioni alla base della scelta di indire un nuovo Avviso Pubblico in
data 24/09/2024 per revocarlo il 11/10/2024.
(281;
05/11/2024)
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- la
legge regionale 12 novembre 2004, n. 28, ha istituito, nella nostra regione, il
Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, che ha il compito, tra gli altri, di
vigilare, con la collaborazione di operatori preposti, sull’applicazione su
tutto il territorio regionale della Convenzione Internazionale di tutela dei
soggetti in età evolutiva e sull’applicazione e attuazione delle disposizioni
normative nazionali, affidate alla competenza della Regione e degli Enti
locali; di vigilare sull’assistenza prestata ai Minori ricoverati in Istituti
educativi-assistenziali, in strutture residenziali o comunque in ambienti
esterni alla propria famiglia, anche in ordine allo svolgimento dei poteri di
vigilanza e controllo di cui all’art. 2 della legge n. 698/1975 che vengono
delegati ai Comuni che possono esercitarli tramite le Unità locali
sociosanitarie; di collaborare all’attività di raccolta ed elaborazione di
tutti i dati relativi alla condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza in
ambito regionale, ai sensi dell’articolo 4, comma 3, della legge 451/1997.
Considerato
che: la Corte di cassazione, con l’ordinanza n. 9691/2022 (c.d. Caso Massaro),
ha posto un punto fermo sulla cosiddetta sindrome da alienazione parentale
(nota anche con l’acronimo PAS), un concetto elaborato negli anni ottanta dallo
psichiatra forense statunitense Richard Gardner e descritto come una dinamica
psicologica disfunzionale che si attiva nei figli minori coinvolti nelle
separazioni conflittuali dei genitori, e ha dato ragione ad una madre,
relegando la teoria della alienazione parentale in un campo “esterno” rispetto
ai principi del nostro ordinamento. La Suprema Corte ha pesantemente definito
il concetto di sindrome da alienazione genitoriale come un “fondamento
pseudoscientifico” di provvedimenti gravemente incisivi sulla vita dei minori.
La signora Massaro, dopo una difficile separazione dal marito con una denuncia
per maltrattamenti, si era vista togliere la potestà genitoriale a seguito di
una consulenza tecnica d’ufficio. Suo figlio aveva manifestato paura nei
confronti del padre e si rifiutava anche di incontrarlo. Il giudice che seguiva
il caso aveva disposto una Ctu per indagare il motivo
per cui il figlio non volesse più vedere il padre. La psicologa nominata aveva
concluso che il bambino soffriva di PAS, sindrome di alienazione parentale e la
sentenza della Corte d’Appello aveva fatto decadere dalla responsabilità
genitoriale la madre del minore, sulla base dell’assunto che l’astio del figlio
minore nei confronti del padre fosse stato “costruito” dalla manipolazione da
parte della madre, anche se il minore non era mai stato ascoltato, disponendo
l’allontanamento del bambino e l’interruzione dei rapporti tra madre e figlio.
La
Suprema Corte ha deciso, ribaltando quanto statuito in II grado e accogliendo
integralmente il ricorso contro la sentenza della Corte d’Appello di Roma,
sulla base di tre principi cardine: l’illegittimità dell’alienazione parentale,
la superiorità dell’interesse del minore rispetto al diritto alla
bigenitorialità e la condanna dell’uso della forza nei confronti dei minori. I
Giudici di legittimità, ancora, hanno criticato lo spostamento forzoso del
figlio, il quale era stato prelevato dal luogo nel quale risiedeva con la
madre, per essere trasferito in una casa-famiglia.
La
Corte Suprema ha rilevato che l’autorità giudiziaria ha omesso di considerare
quali potrebbero essere le ripercussioni sulla vita e sulla salute del minore
di una brusca e definitiva sottrazione dello stesso dalla relazione familiare
con la madre, con la lacerazione di ogni consuetudine di vita, ignorando che la
bigenitorialità è, anzitutto, un diritto del minore. I risultati di quei
percorsi di reset che vengono imposti nei collocamenti in casa-famiglia ai
bambini strappati dalle mamme risultano, così, contrari allo Stato di Diritto,
come statuito dalla Cassazione con la sentenza Massaro. Con questa fondamentale
pronuncia, oltre a frenare l’utilizzo della PAS come argomento di difesa, si dà
maggiore importanza alle esigenze del minore, anche a scapito del principio
della bigenitorialità, rendendo l’adozione di un provvedimento di prelevamento
coatto di minore strettamente funzionale alla sua incolumità; d’altronde fin da
subito la teoria della sindrome da alienazione parentale è stata molto
contestata nel mondo scientifico-accademico poiché priva di solide
dimostrazioni. Per lo stesso motivo non è nominata nel Diagnostic
and statistical manual of mental desorder (DSM-5), che è la
principale fonte per i disturbi psichiatrici ufficialmente riconosciuta in
tutto il mondo, e non è considerata nemmeno dall’APA (American Psychological Association), mentre molti sono gli studi
scientifici che provano la scarsa solidità di quanto proposto. L’ International
classification of diseases
(ICD-11), il sistema di classificazione nosografico dell’OMS ha confermato,
nella release del settembre del 2020, una definitiva esclusione della sindrome
di alienazione parentale, facendo seguito all’analoga presa di posizione del
DSM-5.
L’Associazione
Nazionale D.i.Re “Donne in Rete contro la violenza”,
che riunisce decine di Centri Antiviolenza attivi in Italia, ha criticato
spesso l’utilizzo della PAS nei tribunali: nelle situazioni di maltrattamento,
infatti, l’alienazione genitoriale viene utilizzata in maniera strumentale “dai
padri maltrattanti nelle aule giudiziarie per screditare le donne che in sede
di separazione richiedono protezione a favore dei figli che si rifiutano di
incontrare il padre perché́ traumatizzati dai suoi comportamenti
violenti”. In sostanza si finisce spesso per non riconoscere il trauma dei
bambini e delle bambine e per colpevolizzare invece la madre (già vittima di
violenza) ritenendola responsabile di comportamenti che vengono definiti come
atti di alienazione parentale. Un richiamo all’Italia in questo senso era stato
presentato nel 2011 dal Comitato CEDAW delle Nazioni Unite.
Tenuto
conto che: con nota del 29 maggio 2020, relativa all’interrogazione
Parlamentare n. 4-02405, il Ministero della Salute ha evidenziato che le teorie
di Gardner sono state sviluppate “in diversi lavori auto-pubblicati e,
pertanto, privi di verifica da parte della letteratura scientifica” e che
“detta ‘sindrome’ non risulta inserita in alcuna delle classificazioni in uso,
come l’ICD 11 o il DSM 5, in ragione della sua evidente ‘ascientificità’ dovuta
alla mancanza di dati a sostegno”. Con la medesima nota, il Ministero ha
evidenziato altresì il “rischio di un utilizzo strumentale di una definizione
priva di validità diagnostica nelle controversie che coinvolgono minori” ed ha
avvertito che, in caso di segnalazione di diagnosi di PAS da parte di medici o
psicologi, il Ministero della salute “ha cura di sollecitare gli Ordini
professionali di appartenenza, per gli accertamenti sulle eventuali violazioni
di norme deontologiche”.
Preso
atto che: la Cassazione, con ordinanza n. 3576/2024 pubblicata il giorno 8
febbraio 2024, sottolinea con forza il principio giuridico secondo il quale
l'ascolto del minore è un elemento fondamentale nei procedimenti che lo
riguardano direttamente e ciò soprattutto quando vi siano richieste che
incidono profondamente sulla sua vita come quella di un collocamento
extrafamiliare. La decisione sull’affidamento di un minore, prosegue la Corte
di cassazione, deve essere adottata facendo riferimento esclusivo al suo
interesse morale e materiale, interesse che non va individuato in astratto ma
in concreto, tenendo conto anche della realizzazione della miglior cura della
persona minore di età. L’individuazione di tale interesse è un procedimento che
rifugge da automatismi e che deve tenere conto dei desideri, delle aspirazioni
e delle opinioni del minore che sia capace di discernimento. Capacità che
aumenta con la sua crescita. D’altra parte, l’ascolto, prosegue la Cassazione,
è designato proprio dall’art. 315 bis c.c. non come un atto istruttorio ma come
un diritto.
Un
altro aspetto significativo viene delineato dalla Suprema Corte nell’enunciare
il principio secondo il quale il Giudice, allorquando viene chiamato a decidere
della vita di un minore non può e non deve ritenere una consulenza tecnica
d’ufficio equivalente all’ascolto del minore. Invero, la regola impone al
Magistrato di ascoltare il minore e non limitarsi a richiamare le indagini del
consulente circa il miglior regime di affidamento e collocamento. Riferendosi
al concetto di “sindrome di alienazione genitoriale” della quale il ricorrente
accusava la moglie, la Corte di cassazione afferma che non è mai ammissibile,
in queste procedure, far discendere dalla diagnosi di una patologia, anche se
scientificamente indiscussa, ma a maggior ragione se dubbia, una presunzione di
colpevolezza o di inadeguatezza al ruolo di genitore, completamente avulsa
dalla valutazione in fatto dei comportamenti. L’eventuale diagnosi di una
patologia, invece, potrà aiutare a comprendere le ragioni dei comportamenti ma
non può da sola giustificare un giudizio - o pregiudizio - di non idoneità
parentale a carico del genitore. La Corte avverte anche che qualora un CTU
abbia compiuto una diagnosi scientificamente valida e suggerito una terapia
fondata il Giudice non deve limitarsi a recepirle acriticamente ma deve tenere
conto delle esigenze concrete del minore e del contesto nel quale egli vive
nonché del suo diritto a non vedere adottate misure coercitive quale
l’allontanamento forzato dal genitore con il quale convive, soprattutto quando
sia possibile ricorrere a misure alternative che coinvolgano attivamente tutti
i soggetti interessati.
Tutto
ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
se
e come intende assumere ogni utile e necessaria iniziativa, anche nei riguardi
del Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del
settore sanitario della Regione Calabria e del Garante per l’Infanzia e
l’Adolescenza, per sapere:
1.
quanti casi di prelevamenti coatti di minori a causa di alienazione parentale
sono stati registrati in Calabria negli ultimi dieci anni;
2.
quante e quali strutture che accolgono i minori prelevati in modo coatto dalla
famiglia si trovano sul territorio calabrese e se le medesime risultano idonee
allo scopo per dotazione economiche e di personale;
3.
se è in programma esporre il tema dell’illegittimità di tali prelevamenti
coatti, alla luce della normativa elencata in premessa e della recente
giurisprudenza di legittimità, tra tutte la n.9691/2022 relativa al caso
Massaro;
4.
se è in programma l’istituzione di un Osservatorio Regionale che vigili sui
programmi psico-pedagogici e sui risultati di quest’ultimi relativamente ai
bambini oggetto di prelevamento coatto.
(282;
05/11/2024)
Lo
Schiavo. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
con nota prot. 67455 datata 19.11.2024 il dirigente medico Dsu
dell’Asp di Vibo Valentia ha comunicato a tutti i Medici diabetologi la
sussistenza di un “esponenziale incremento della spesa” dovuto alla “elevata
percentuale di prescrizioni inerenti i dispositivi di
monitoraggio e microinfusori di insulina”;
-
in ragione della suddetta premessa per l’anno in corso non ci sarebbero risorse
economiche sufficienti ad “assicurare l’evasione delle prescrizioni” di nuovi
presidi e addirittura vi sarebbero notevoli difficoltà a garantire la corretta
tempistica per i rinnovi dei presidi in scadenza;
considerato
che: nella suindicata comunicazione il dirigente medico DSU invita i colleghi a
“ridurre le prescrizioni allo stretto necessario”. Tutto ciò premesso e
considerato, si interroga il Presidente della Giunta Regionale, anche nella sua
qualità di Commissario ad acta per il piano di rientro
per
sapere:
1) a
quanto ammonta la spesa storica annuale per i presidi diabetologici;
2) quale
quota della spesa prevista per l’anno in corso è stata raggiunta;
3) se
corrisponde a verità che l’Asp di Vibo Valentia risulta allo stato carente di
presidi di grande importanza per i diabetici, quali dispositivi di monitoraggio
del glucosio ed infusori di insulina;
4) per
quale ragione, ed attraverso quali dati ed elementi concreti può ritenersi che
la richiesta di prescrizioni inerenti i dispositivi di
monitoraggio e microinfusori di insulina sia percentualmente “elevata” rispetto
alle previsioni di spesa;
5) per
quali ragioni si prevede nella nota un allungamento nella tempistica per i
rinnovi dei presidi in scadenza;
6) attraverso
quali criteri si ritiene che i medici diabetologi possano “ridurre le
prescrizioni allo stretto necessario”;
7) quali
rimedi si intendono adottare al fine di scongiurare tagli scriteriati nelle
prescrizioni che rischiano di privare i pazienti e gli utenti di importanti
presidi medici;
8) se
è in programma una implementazione delle risorse necessarie per l’acquisto dei
presidi per i diabetici per gli anni a venire.
(290;
28/11/2024)
Il
Consiglio regionale
visti:
-
il decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi
contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi);
-
il decreto legislativo 10
agosto 2014, n. 126 (Disposizioni integrative e correttive del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118) che, tra l’altro, ha sostituito il titolo
III – Ordinamento finanziario e contabile delle Regioni del d.lgs. n.118/2011;
richiamati
i seguenti articoli del d.lgs.118/2011:
-
l’articolo 67, che ribadisce
l’autonomia contabile del Consiglio regionale che deve essere assicurata dalle
Regioni, sulla base delle disposizioni statutarie; inoltre, ai sensi del comma
2, il Consiglio adotta il medesimo sistema contabile degli schemi di bilancio
della Regione, adeguandosi ai principi contabili generali ed applicati allegati
al d.lgs.118/2011;
-
l’articolo 10, comma 1, che
dispone che il bilancio di previsione finanziario è almeno triennale, ha
carattere autorizzatorio ed è aggiornato annualmente in occasione della sua
approvazione;
-
l’articolo 11 che disciplina
la redazione degli schemi di bilancio;
-
l’articolo 18-bis, comma 1,
secondo il quale, al fine di consentire la comparazione dei bilanci, gli enti
adottano un sistema di indicatori semplici, denominato “Piano degli indicatori
e dei risultati attesi di bilancio”, misurabili e riferiti ai programmi e agli
altri aggregati del bilancio;
-
l’articolo 18-bis, comma 2,
che dispone che le regioni e i loro enti ed organismi strumentali, entro 30
giorni dall'approvazione del bilancio di previsione, presentano il Piano degli
indicatori di bilancio, che è parte integrante dei documenti di bilancio di
ciascuna amministrazione pubblica;
vista
la legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria), ed
in particolare l’articolo 23;
visto
il nuovo regolamento di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale
approvato con deliberazione consiliare n. 190 del 4 maggio 2017 e
successivamente modificato con deliberazione consiliare n. 342 del 28 settembre
2018, che ha recepito i principi introdotti dal Decreto legislativo 23 giugno
2011, n.118;
visti
i principi contabili applicati e gli schemi di bilancio allegati al Decreto
legislativo 23 giugno 2011, n.118;
vista
la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 95 del 10 dicembre 2024,
recante: “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2025
- 2027 e approvazione del Piano degli indicatori di bilancio esercizi 2025 –
2027”;
tenuto
conto che i documenti contabili del bilancio di previsione del Consiglio
regionale prevedono un fabbisogno per le spese di funzionamento di euro 58.460.064,00 per l’esercizio 2025, di euro
56.000.000,00 per l’esercizio 2026 e di euro 56.000.000,00 per l’esercizio
2027;
visto
l’Allegato 1, che forma parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione, riportante il bilancio
di previsione del Consiglio regionale 2025-2027, suddiviso per missioni e
programmi e redatto in attuazione dei principi di cui al d.lgs.118/2011 sulla
base degli schemi di cui all’allegato 9 del decreto medesimo, che di seguito si
riepilogano e che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione;
-
Bilancio entrate;
-
Bilancio spese;
-
Riepilogo generale delle
entrate per titoli;
-
Riepilogo generale delle spese
per titoli;
-
Riepilogo generale delle spese
per missioni;
-
Quadro generale riassuntivo;
-
Equilibri di bilancio;
-
Tabella dimostrativa del
risultato di amministrazione presunto (all’inizio dell’esercizio 2025);
-
Composizione per missioni e
programmi del fondo pluriennale vincolato esercizi 2025-2027;
-
Composizione
dell’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità esercizi 2025-2027;
-
Elenco delle spese
obbligatorie;
-
Elenco delle entrate
ricorrenti/non ricorrenti;
-
Elenco delle spese
ricorrenti/non ricorrenti;
-
Elenco delle spese che possono
essere finanziate con il fondo di riserva per spese impreviste;
-
Elenco delle previsioni
annuali di competenza e di cassa secondo la struttura del piano dei conti;
-
Nota integrativa;
visto
l’Allegato 2, che forma parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione, riportante il Piano degli indicatori di bilancio del Consiglio
regionale per gli esercizi 2025 - 2027;
vista
la relazione al bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi
2025-2027 al Piano degli indicatori di bilancio per gli esercizi 2025-2027,
approvata dalla Commissione speciale di vigilanza, allegata alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 3), resa in data
16 dicembre 2024, ai sensi dell’articolo 13, comma 5, del Regolamento interno
di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale;
dato
atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti (verbale n. 62 del 16 dicembre 2024, parere n. 24/2024)
allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale
(Allegato 4), reso ai sensi del combinato disposto dell’articolo 72, comma 1
del d.lgs.118/2011 e dell’articolo 13, comma 4 del regolamento di
amministrazione e contabilità del Consiglio regionale;
udito
il relatore, consigliere Cirillo, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in
premessa, che qui si intendono integralmente riportate:
-
di approvare il bilancio di
previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2025 - 2027, unitamente
agli allegati previsti dalla normativa vigente, che costituiscono parte
integrante e sostanziale del presente atto (Allegato 1);
-
di approvare il Piano degli
indicatori di bilancio del Consiglio regionale per gli esercizi 2025-2027, che
costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto (Allegato 2);
-
di prendere atto della
relazione al bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi
2025-2027 al Piano degli indicatori di bilancio per gli esercizi 2025-2027,
approvata dalla Commissione speciale di vigilanza, allegata alla presente deliberazione
quale parte integrante e sostanziale (Allegato 3), resa ai sensi dell’articolo
13, comma 5, del Regolamento interno di amministrazione e contabilità del
Consiglio regionale;
-
di prendere atto del parere
favorevole del Collegio dei revisori dei conti (verbale n. 62 del 16 dicembre
2024, parere n. 24/2024), allegato alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale (Allegato 4);
-
di chiedere alla Giunta
regionale, ai sensi dell’articolo 13, comma 6 del regolamento interno di
amministrazione e contabilità del Consiglio regionale, la somma di euro
58.460.064,00 per l’esercizio 2025, di euro 56.000.000,00 per l’esercizio 2026
e di euro 56.000.000,00 per l’esercizio 2027;
-
di trasmettere la presente
deliberazione, unitamente ai relativi allegati, alla Giunta regionale e al
Settore Bilancio e Ragioneria del Consiglio regionale per il seguito di
rispettiva competenza.
Il
Consiglio regionale
visto il
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di
armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni,
degli enti locali e dei loro organismi), e in particolare l’articolo 36 che
dispone in materia di adozione del DEFR;
considerato
che:
-
l'articolo 36
del decreto legislativo sopra citato dispone che le Regioni adottino il
Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR), che descrive gli scenari
economico-finanziari internazionali, nazionali e regionali, le politiche da
adottare, gli obiettivi della manovra di bilancio ed espone il quadro
finanziario unitario regionale di tutte le risorse disponibili per il
perseguimento degli obiettivi e della programmazione unitaria regionale,
esplicitandone gli strumenti attuativi per il periodo di riferimento;
-
l’allegato
4/1 al d.lgs.118/2011 prevede che il Documento di Economia e Finanza Regionale
(DEFR) si componga di due sezioni:
·
la prima
sezione comprende il quadro sintetico del contesto economico e finanziario di
riferimento, nonché la descrizione degli obiettivi strategici con particolare
riferimento agli obiettivi di politica regionale in campo economico, sociale e
territoriale, anche trasversali, articolati secondo la programmazione autonoma
delle singole regioni;
·
la seconda
sezione comprende l’analisi sulla situazione finanziaria della Regione e, in
particolare, la costruzione del quadro tendenziale di finanza pubblica della
Regione e degli enti regionali, sulla base delle risultanze dell’esercizio
precedente, e l’indicazione dell’articolazione della manovra necessaria per il
conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, accompagnata da
un’indicazione di massima delle misure attraverso le quali si prevede di
raggiungere i predetti obiettivi;
tenuto conto che, ai sensi del
sopra citato allegato 4/1 al d.lgs.118/2011, il DEFR costituisce il principale
strumento di programmazione economico-finanziaria della Regione finalizzato a:
-
rappresentare
il quadro di riferimento per la definizione dei programmi, all’interno delle
singole missioni, e per la definzione delle risorse disponibili per il
finanziamento degli stessi;
-
orientare le
successive deliberazioni del Consiglio e della Giunta regionale;
-
costituire il
presupposto dell’attività di controllo strategico, con particolare riferimento
allo stato di attuazione dei programmi all’interno delle missioni e alla
relazione al rendiconto di gestione;
tenuto conto
che, come riportato nella suddetta deliberazione di Giunta regionale
n.695/2024, la tempistica di redazione del Documento di Economia e Finanza
della Regione Calabria (DEFR) per il triennio 2025 - 2027 è stata
necessariamente condizionata dalla tempistica di produzione dei necessari
contributi da parte dei Dipartimenti, nonché dalla necessità di valutare
l’impatto della manovra di bilancio statale sulle scelte attinenti il ciclo di
programmazione finanziaria regionale, ai sensi del richiamato art. 36 del
D.Lgs. 118/2011;
visto il Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli
anni 2025–2027 e i relativi allegati, acclusi alla presente deliberazione quali
parti integranti e sostanziali;
dato atto che la Seconda
Commissione consiliare, nella seduta del 9 dicembre 2024, ha approvato la proposta di provvedimento amministrativo n.198/12^,
recante: “Documento di Economia e Finanza
della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2025–2027 (articolo 36 del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118)”, e i relativi allegati;
udito il relatore, consigliere
Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le
considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono
integralmente riportate:
-
di approvare,
ai sensi dell’articolo 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, il
Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni
2025-2027 (rubricato quale proposta di provvedimento amministrativo n.198/12^)
e i relativi allegati, acclusi alla presente deliberazione quali parti
integranti e sostanziali.
Il
Consiglio regionale
premesso che:
· l’articolo 57, comma 3, della legge regionale 4 febbraio
2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione
Calabria) dispone che i bilanci degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie
regionali sono presentati ogni anno ai rispettivi dipartimenti della Giunta
regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere
favorevole, li inviano al dipartimento Bilancio e Finanze, Programmazione e
Sviluppo Economico e Finanze (oggi Economia e Finanze), per la definitiva istruttoria
di propria competenza;
· la Giunta regionale trasmette i bilanci al Consiglio
regionale per la successiva approvazione;
visti:
· la
legge regionale 8 luglio 2002, n. 24, istitutiva dell’Agenzia Regione Calabria
per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA);
· l'articolo 28 della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13,
che approva l'istituzione dell'Organismo Pagatore Regionale;
· la
legge regionale n. 8/2002;
· l'articolo
54, comma 5, lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto
della regione Calabria);
· il
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di
armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni,
degli enti locali e dei loro organismi) per come modificato e integrato dal
decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126;
vista la deliberazione della Giunta regionale n. 731 dell’11
dicembre 2024, recante: “Bilancio di previsione 2024-2026 dell’Agenzia Regione
Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA). Trasmissione proposta al Consiglio regionale per gli atti di
competenza”;
visto il decreto n. 303 dell’8 novembre 2024 del Commissario
Straordinario dell’ARCEA con cui è stata approvata la proposta di bilancio di
previsione 2024-2026 dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in
Agricoltura (ARCEA), ai sensi del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118,
allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;
tenuto conto che il Revisore unico dell’Ente, con verbale n.
14 del 15 novembre 2024, allegato alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale, ha rilevato che
· il bilancio rispetta il principio di pareggio finanziario e
dell’equivalenza fra entrate e spese per servizi per conto terzi;
· anche per le annualità 2025 e 2026 sono rispettati il
pareggio finanziario e l’equivalenza fra entrate e spese per servizi per conto
terzi;
· relativamente alle spese del personale e alle spese per il
funzionamento, ha evidenziato che la redazione del bilancio di previsione
2024/2026 è stata effettuata rispettando i principi elencati nella legge
regionale n. 62/2023.
· L’organo di controllo ha invitato l’Ente a:
- adeguare il regolamento di contabilità ed economale anche
alla luce della nuova normativa di contabilità pubblica che sarà operativa dal
01.01.2026;
- effettuare,
nei 30 giorni dall’approvazione del bilancio di previsione 2024/2026, il
caricamento del bilancio stesso sul sistema Banca Dati delle Amministrazioni
Pubbliche (BDAP).
Considerato che il Revisore unico dei conti, nell’esprimere
parere favorevole dal punto di vista del rispetto degli equilibri di bilancio
sulla proposta di bilancio di previsione 2024 e pluriennale 2024-2026
dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA), e sui
documenti allegati, ha inoltre raccomandato la costante verifica dell’andamento
delle riscossioni in corso d’anno (residui e competenze), così da poter
procedere al tempestivo adeguamento del Fondo Crediti di dubbia esigibilità in
caso di minori accertamenti, salvaguardando gli equilibri di bilancio;
rilevato
che il dipartimento regionale “Agricoltura, Risorse Agroalimentari e
Forestazione”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, nell’ambito
dell’istruttoria di propria competenza (nota prot. n. 776468 dell’11 dicembre
2024), allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale, ha espresso parere favorevole all’approvazione del bilancio di
previsione dell’Agenzia Regione Calabria per le
Erogazioni in Agricoltura (ARCEA), per l’esercizio finanziario 2024 e
del bilancio pluriennale 2024-2026, allegando altresì il parere del Comitato di
Vigilanza dell’ARCEA, prot. n. 771317 del 9 dicembre 2024;
considerato
che, il Dipartimento “Economia e Finanze”, nell’istruttoria di propria
competenza, redatta ai sensi dell’articolo 57, comma 3, della legge regionale 4
febbraio 2002, n. 8, sulla proposta di bilancio
di previsione 2024-2026 dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in
Agricoltura (ARCEA), allegata alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale:
· ha
ravvisato l’attività di analisi e verifica svolta dal Settore 7 per gli aspetti
di natura prettamente contabile, per come riportata nella relazione
istruttoria;
· ha
verificato la sussistenza degli equilibri di bilancio nel rispetto dei principi
contabili di cui al decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118;
· ha
richiamato le raccomandazioni all’Ente, per come espresse nella relazione
istruttoria del Dipartimento Economia e Finanze in merito:
-
alla verifica e alla gestione
del Fondo Crediti Dubbia Esigibilità (FCDE) in ragione delle attività di
gestione che verranno poste in essere nel corso degli
esercizi di bilancio considerati;
-
al rispetto delle tempistiche
di approvazione dei documenti contabili afferenti al ciclo di bilancio, per una
corretta gestione amministrativo-contabile dell’ente;
· ha
evidenziato che, con riferimento alle previsioni di entrata e di spesa,
contenute nel bilancio dell’Ente, sembrerebbero garantiti sia gli equilibri
contabili sia la presenza di un saldo finale di cassa non negativo;
· ha
preso atto del parere del Revisore Unico dei Conti e dell’istruttoria conclusa
con parere favorevole del Dipartimento Agricoltura e Sviluppo Rurale, che
esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, ai sensi dell’articolo 57 della
legge regionale 4 febbraio 2002, n.8, sulla proposta di bilancio di previsione
2024-2026 dell’ARCEA;
· prendendo
atto dei rilievi, raccomandazioni e prescrizioni espressi nelle rispettive
istruttorie, dal Dipartimento vigilante Agricoltura e Sviluppo Rurale e dal
Revisore Unico dei Conti dell’Ente, ha ritenuto “possibile procedere, da parte
della Giunta regionale, alla trasmissione della proposta di bilancio di
previsione 2024-2026 dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in
Agricoltura (ARCEA), al fine della successiva trasmissione dello stesso al
Consiglio Regionale, ai sensi dell’articolo 57 della legge regionale 4 febbraio
2002, n.8”;
preso atto che la Seconda Commissione consiliare, nella
seduta del 18 dicembre 2024, ha espresso parere favorevole sul bilancio di
previsione dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura
(ARCEA) 2024-2026 e i documenti ad esso allegati;
udito il relatore, consigliere Montuoro, che ha illustrato il
provvedimento;
delibera
per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in
premessa, che qui si intendono integralmente riportate:
-
di approvare,
ai sensi dell'articolo 57, comma 3, della Iegge regionale n.8/2002, il bilancio
di previsione dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura
(ARCEA) 2024-2026 e i documenti ad esso allegati richiamati in premessa, che
costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.
Art.
1
(Fondi speciali per le leggi)
1.
L’importo da iscrivere per il triennio 2025-2027, ai sensi del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione
dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti
locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio
2009, n. 42), nel Fondo speciale di parte corrente destinato al finanziamento
dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel corso
dell’anno 2025 (Missione U.20.03), è pari a 1.249.782,00 euro, di cui
424.891,00 euro per l’esercizio finanziario 2025, per come indicato nella
Tabella A allegata alla presente legge.
2.
L’importo da iscrivere per il triennio 2025-2027, ai sensi del d.lgs. 118/2011,
nel Fondo speciale destinato alle spese in conto capitale per il finanziamento
dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel corso
dell’anno 2025 (Missione U.20.03), è pari ad 190.000,00 euro, di cui 90.000,00
euro per l’esercizio finanziario 2025, per come indicato nella Tabella B
allegata alla presente legge.
Art.
2
(Rifinanziamento leggi regionali)
1.
Ai sensi dell’allegato 4/1, paragrafo 7, lettera b), del d.lgs. 118/2011, il
rifinanziamento degli stanziamenti previsti dalle leggi regionali di spesa è
determinato per l’esercizio finanziario 2025 in 321.185.978,94 euro, per
l’esercizio finanziario 2026 in 306.294.907,17 euro e per l’esercizio
finanziario 2027 in 301.800.427,18 euro, per come indicato nella Tabella C
allegata alla presente legge.
Art.
3
(Concorso agli obiettivi di finanza pubblica)
1.
Al fine di garantire il concorso aggiuntivo al contenimento dei saldi di
finanza pubblica richiesto alle Regioni a statuto ordinario, ai sensi
dell’articolo 104, commi 3, 6 e 7, del disegno di legge recante: “Bilancio di
previsione dello Stato per l'anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per
il triennio 2025-2027”, nelle more dell’approvazione della su indicata legge di
bilancio 2025 dello Stato e della definizione delle procedure previste per il
riparto del concorso alla finanza pubblica tra le Regioni di cui al comma 3
dello stesso articolo, è autorizzato l’accantonamento di 12.489.620,80 euro per
l’anno 2025 e di 37.468.862,40 euro per le annualità 2026 e 2027 alla Missione
20, Programma 03 (U.20.03), dello stato di previsione della spesa del bilancio
2025-2027.
Art.
4
(Disapplicazione dell’addizionale comunale
sui diritti di imbarco di passeggeri sugli aeromobili)
1.
A decorrere dall’anno 2025 la Regione assicura il versamento all’entrata del
bilancio dello Stato dell’importo annuale di 13.000.000,00 euro, ai sensi
dell’articolo 15, comma 3-bis, del decreto-legge 7 maggio 2024, n. 60
(Ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione),
convertito dalla legge 4 luglio 2024, n. 95, in relazione alla disapplicazione
dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco di passeggeri sugli aeromobili
di cui all'articolo 2, comma 11, della legge 24 dicembre 2003, n. 350
(Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato
(legge finanziaria 2004), e successivi incrementi, a valere sulle risorse
allocate alla Missione 01, Programma 03 (U.01.03), dello stato di previsione
della spesa del bilancio 2025-2027.
2.
A decorrere dall’anno 2025 la Regione assicura, altresì, il versamento di
124.936,85 euro annui ai Comuni interessati per il ristoro delle minori entrate
derivanti dalle disposizioni di cui all’articolo 15, comma 3-bis, del d.l. 60/2024, convertito dalla l. 95/2024, a valere sulle
risorse allocate alla Missione 01, Programma 03 (U.01.03), dello stato di
previsione della spesa del bilancio 2025-2027.
Art.
5
(Utilizzo risorse relative a contributi per
la realizzazione di opere pubbliche)
1.
Gli enti beneficiari dei contributi regionali per la realizzazione di opere
pubbliche ai sensi della legge regionale 31 luglio 1987, n. 24 (Norme per il
finanziamento di opere pubbliche – Modificazioni ed integrazioni alle procedure
di approvazione dei progetti di cui alle leggi regionali 10 novembre 1975, n.
31 e 30 maggio 1983, n. 18), individuati con specifici atti di programmazione
degli interventi da parte della Giunta regionale, sulla base delle risorse
assegnate tempo per tempo da specifiche leggi regionali, che non hanno
contratto il mutuo con Cassa Depositi e Prestiti s.p.a. o con altri istituti di
credito abilitati, possono accedere, a seguito del perfezionamento del relativo
contratto di finanziamento, all’utilizzo delle risorse allocate nell’annualità
2025 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027, sino al 31
dicembre 2025.
2.
Trascorso il suddetto temine, gli enti beneficiari di cui al comma 1 decadono
dal diritto ad ottenere il contributo a carico del bilancio regionale.
Art.
6
(Indennizzi per sinistri stradali causati da
cinghiali)
1.
Per far fronte ai danni derivanti da incidenti stradali causati da cinghiali, è
autorizzata per ciascuna delle annualità del bilancio 2025-2027 la spesa di
100.000,00 euro allocata alla Missione 16, Programma 02 (U.16.02), dello stato
di previsione della spesa del bilancio 2025-2027.
2.
La Giunta regionale, con propria deliberazione, entro sessanta giorni
dall’entrata in vigore della presente legge, provvede, con apposito
regolamento, alla definizione dei presupposti, delle condizioni e dei criteri
per l’utilizzo delle risorse. L’erogazione dell’indennizzo, fermi restando i
criteri e le modalità stabiliti dalla Giunta regionale, è subordinata al
rilascio da parte dei soggetti danneggiati di apposita dichiarazione di
rinuncia a qualsiasi altra pretesa, precedente o successiva, ovvero a eventuale
citazione in giudizio per il risarcimento dei medesimi danni.
Art.
7
(Sottoscrizione dell’aumento di capitale
sociale di SACAL S.p.A.)
1.
La Regione sottoscrive l’aumento del capitale sociale della Società
aeroportuale calabrese S.p.A. (SACAL S.p.A.) in maniera proporzionale alla
propria quota di partecipazione.
2.
Considerata la rilevanza strategica del servizio di interesse generale erogato
da SACAL S.p.A., la Regione sottoscrive, altresì, le azioni eventualmente non
optate dagli altri soci.
3.
Per le finalità di cui ai commi 1 e 2 è autorizzata la spesa, nel limite
massimo complessivo di 75.000.000,00 euro a valere delle risorse FSC 2021-2027
allocate alla Missione 14, Programma 05 (U 14.05), dell’annualità 2025 dello
stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027.
Articolo
8
(Norma finanziaria)
1.
Alla copertura degli oneri derivanti dalle disposizioni contenute agli articoli
da 1 a 6 della presente legge, si fa fronte, ai sensi del d.lgs. 118/2011, con
le risorse autonome in libera disponibilità evidenziate nello stato di
previsione della entrata del bilancio 2025-2027.
2.
Le tabelle A, B e C, allegate alla presente legge, danno la dimostrazione
analitica della nuova spesa autorizzata con riferimento alle leggi organiche,
ai Programmi e ai capitoli della spesa.
Art.
9
(Entrata in vigore)
1.
La presente legge entra in vigore il 1° gennaio 2025.
Art.
1
(Bilancio di competenza – Stato di previsione
dell'entrata e della spesa)
1.
Lo stato di previsione di competenza delle tipologie dell'entrata della Regione
per il triennio 2025-2027, al netto delle contabilità speciali, annesso alla
presente legge, è approvato in 7.386.602.275,59 euro per l’anno 2025,
6.448.069.767,13 euro per l’anno 2026 e 6.146.407.418,90 euro per l’anno 2027
(Tabella A).
2.
Lo stato di previsione delle contabilità speciali dell'entrata per il triennio
2025-2027 è approvato in 1.000.000.000,00 euro per ciascuna delle annualità
2025, 2026 e 2027 (Tabella A - riga entrate per conto terzi).
3.
È autorizzato l'accertamento delle entrate per il triennio 2025-2027.
4.
Lo stato di previsione di competenza dei programmi della spesa della Regione
per il triennio 2025-2027, al netto delle contabilità speciali, annesso alla
presente legge, è approvato in 7.386.602.275,59 euro per l’anno 2025,
6.448.069.767,13 euro per l’anno 2026 e 6.146.407.418,90 euro per l’anno 2027
(Tabella B).
5.
Lo stato di previsione delle contabilità speciali della spesa per il triennio
2025-2027 è approvato in 1.000.000.000,00 euro per ciascuna delle annualità
2025, 2026 e 2027 (Tabella B - riga uscite per conto terzi).
6.
È autorizzata l’assunzione di impegni entro i limiti degli stanziamenti dello
stato di previsione della spesa di cui ai commi 4 e 5.
Art.
2
(Bilancio di cassa - Stato di previsione
dell'entrata e della spesa)
1.
È approvato in 16.035.606.751,47 euro lo stato di previsione di cassa delle
tipologie dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2025, al netto
delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (Tabella A).
2.
È approvato in 1.000.156.716,07 euro lo stato di previsione di cassa del totale
delle contabilità speciali dell’entrata della Regione per l’anno finanziario
2025, annesso alla presente legge (Tabella A - riga entrate per conto terzi).
3.
Sono autorizzati le riscossioni e il versamento dei tributi e delle entrate per
l'anno 2025.
4.
È approvato in 13.377.023.122,72 euro lo stato di previsione di cassa dei
programmi della spesa della Regione per l'anno finanziario 2025, al netto delle
contabilità speciali, annesso alla presente legge (Tabella B).
5.
È approvato in 1.008.572.488,78 euro lo stato di previsione di cassa del totale
delle contabilità speciali della spesa della Regione per l’anno finanziario
2025, annesso alla presente legge (Tabella B - riga uscite per conto terzi).
6.
È autorizzato il pagamento delle spese entro i limiti degli stanziamenti dello
stato di previsione di cui ai commi 4 e 5.
Art.
3
(Residui attivi e passivi presunti)
1.
È approvato in 8.120.855.552,49 euro il totale dei residui attivi presunti
delle tipologie al 1° gennaio 2025, al netto delle contabilità speciali, di cui
al conto annesso alla presente legge (Tabella A).
2.
È approvato in 156.716,07 euro il totale dei residui attivi presunti delle
contabilità speciali al 1° gennaio 2025, di cui al conto annesso alla presente
legge (Tabella A).
3.
È approvato in 5.684.286.897,14 euro il totale dei residui passivi presunti dei
programmi al 1° gennaio 2025, al netto delle contabilità speciali, di cui al
conto annesso alla presente legge (Tabella B).
4.
È approvato in 8.572.488,78 euro il totale dei residui passivi presunti delle
contabilità speciali al 1° gennaio 2025, di cui al conto annesso alla presente
legge (Tabella B).
Art.
4
(Entrate derivanti dalla contrazione di mutui)
1.
Per come già autorizzato con l’articolo 4, comma 1, della legge regionale 27
dicembre 2023, n. 57 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria
per gli anni 2024-2026) e con l’articolo 8 della legge regionale 25 ottobre
2024, n. 35 (Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per
gli anni 2024-2026), le entrate derivanti dalla contrazione di mutui, con oneri
a carico del bilancio regionale per la copertura della quota regionale di
cofinanziamento dei programmi ivi richiamati, sono determinate per l’annualità
2025 e 2026 in 47.478.134,88 euro e per l’annualità 2027 in 43.413.120,63 euro.
2.
Come già specificato all’articolo 4, comma 2, della l.r.
57/2023, nelle more della completa iscrizione in bilancio dei programmi
indicati al comma 1, la Giunta regionale è autorizzata, su istanza delle
competenti Autorità di gestione regionali dei programmi su indicati, a
effettuare le variazioni al bilancio di previsione 2025-2027.
3.
Gli oneri annui dell'ammortamento dell'indebitamento di cui al presente
articolo trovano capienza, negli anni di relativa assunzione, negli
stanziamenti della Missione 50, Programma 01 (U.50.01), per quanto riguarda la
quota capitale e Programma 02 (U.50.02) per quanto riguarda la quota interessi,
dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027 e delle annualità
successive.
Art.
5
(Fondo di riserva per spese obbligatorie e
d’ordine)
1.
Il fondo di riserva per spese obbligatorie e d’ordine è iscritto nello stato di
previsione della spesa alla Missione 20, Programma 01 (U.20.01), ed è
determinato in 6.500.000,00 euro per l’annualità 2025 e in 5.000.000,00 euro
per ciascuna delle annualità 2026 e 2027.
2.
Sono considerate obbligatorie e d’ordine le spese specificate nell’elenco
allegato alla presente legge.
Art.
6
(Fondo di riserva per le spese impreviste)
1.
Il fondo di riserva per le spese impreviste, ai sensi dell’articolo 48, comma
1, lettera b), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in
materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio
delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1
e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), è iscritto nello stato di previsione
della spesa della Missione 20, Programma 01 (U.20.01), ed è determinato per
l’esercizio finanziario 2025 in 400.000,00 euro.
Art.
7
(Quadro generale riassuntivo)
1.
È approvato il quadro generale riassuntivo dell'entrata e della spesa del
bilancio di competenza e di cassa della Regione, annesso alla presente legge,
ai sensi dell’articolo 11 del d.lgs. 118/2011.
Art.
8
(Classificazione dell’entrata e della spesa)
1.
Le entrate della Regione sono classificate secondo quanto previsto
dall'articolo 15 del d.lgs. 118/2011. I Titoli e le Tipologie delle entrate
sono approvati nell'ordine e con la denominazione indicati nel relativo stato
di previsione (Tabella A).
2.
Le spese della Regione sono classificate secondo quanto previsto dagli articoli
12, 13 e 14 del d.lgs. 118/2011. Le Missioni e i Programmi sono approvati
nell'ordine e con la denominazione indicati nel relativo stato di previsione
(Tabella B).
Art.
9
(Autorizzazione alle variazioni al bilancio)
1.
Le variazioni sono effettuate ai sensi degli articoli 48 e 51 del d.lgs.
118/2011.
Art.
10
(Allegati del bilancio)
1.
Sono approvati gli allegati al bilancio di previsione 2025-2027, per come
previsti dall’articolo 11 del d.lgs. 118/2011.
Art.
11
(Entrata in vigore)
1.
La presente legge entra in vigore il 1° gennaio 2025.
Art.
1
(Interpretazione autentica del comma 2
dell'articolo 6 della l.r. 4/1985)
1.
Ai fini di interpretazione autentica, il comma 2 dell'articolo 6 della legge
regionale 16 gennaio 1985, n. 4 (Istituzione del difensore civico presso la
Regione Calabria) è da intendersi nel senso che l'ufficio del difensore civico
è incompatibile con l'esercizio delle attività di lavoro autonomo e
subordinato, nonché di qualsiasi commercio o professione solo se le dette
attività determinino in concreto situazioni di conflitto di interessi rispetto
alla carica ricoperta.
Art.
2
(Clausola di invarianza finanziaria)
1.
La presente legge non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art.3
(Entrata in vigore)
1.
La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della
pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Il
Consiglio regionale
visti gli articoli 16, comma 2, lettera h) e 54, comma 6 della legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25
(Statuto della Regione Calabria);
visto l’articolo 112
del
Regolamento interno del Consiglio regionale, che dispone in materia di nomine di competenza del Consiglio;
vista la legge regionale 3 ottobre 2023, n. 45 (Promozione del benessere degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo), che all’articolo 47 ha istituito l’Autorità regionale per i diritti
degli
animali d’affezione e la corretta convivenza tra le persone e gli animali, al fine di realizzare un piano organico di interventi, su tutto il territorio regionale, riferiti alla salvaguardia dei diritti degli animali e di rafforzare la cooperazione per la
tutela
degli animali, attraverso forme
di potenziamento, coordinamento
e sensibilizzazione
delle azioni svolte
dalla
Regione,
dagli enti locali e dalle
altre istituzioni competenti in materia;
vista
la legge regionale 10 maggio 2024, n. 19
(Modifica della legge regionale 3 ottobre 2023 n.45 ‘Promozione del benessere
degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo’) con la quale è stato
modificato il comma 3 dell’articolo 47;
tenuto conto che, ai sensi dell’articolo 47, comma 3, della l.r.
45/2023, così come novellato dalla l.r. 19/2024 “L’Autorità
è composta in forma collegiale da sette membri, di cui un Presidente e sei
componenti; dura in carica cinque anni e non può essere riconfermata per più di
una volta”;
considerato che l’articolo 48 della l.r. 45/2023 dispone, al comma 1, che “Il Presidente e gli altri componenti dell’Autorità sono eletti dal Consiglio
regionale, a scrutinio segreto, con
deliberazione
adottata a maggioranza dei due
terzi dei consiglieri. In
caso di mancato raggiungimento del quorum nelle prime
due votazioni, dalla terza votazione, l’elezione avviene
a maggioranza semplice dei consiglieri”, e al comma 4 che “i componenti dell’Autorità sono scelti tra le
persone in possesso di specifica e comprovata formazione, competenza ed esperienza nell’ambito dei diritti e della tutela degli animali e che non svolgano alcuna attività in conflitto con il ruolo”;
preso
atto che ai sensi di quanto disposto dall’articolo 2 della legge regionale 10
maggio 2024, n. 19 “In fase di prima applicazione della disposizione di cui
all’articolo 1, ove già eletto l’organismo ai sensi dell’articolo 47 della l.r. n. 45/2023, si procede, esclusivamente,
all’integrazione dei suoi componenti mantenendo invariati i soggetti già eletti
e le cariche già assegnate”;
dato
atto che a seguito dell’intervenuta modifica legislativa all’articolo 47, comma 3, della l.r.
45/2023, che ha inciso sulla
composizione numerica dell’Autorità di cui trattasi, l’Ufficio di Presidenza
con deliberazione n. 47 del 2 luglio 2024 ha stabilito di procedere
esclusivamente all’integrazione dei componenti dell’Autorità regionale per i diritti degli animali d’affezione e la
corretta convivenza tra le persone e gli animali, mantenendo invariati i
soggetti già eletti e le cariche già assegnate, in attuazione di quanto
disposto dalla l.r. 19/2024;
vista
la deliberazione n. 74 del 9 ottobre 2024, con la quale l’Ufficio di Presidenza
ha approvato l’elenco definitivo dei candidati risultati idonei alla nomina de qua;
preso
atto che, a mente dell’articolo 53 del decreto legislativo n. 165/2001, in caso
di elezione di dipendenti di altra amministrazione pubblica, il conferimento
dell’incarico è subordinato al rilascio preventivo da parte
dell’amministrazione pubblica di appartenenza dell’autorizzazione all’esercizio
dell’incarico;
tenuto
conto che nella 48^ seduta del Consiglio regionale del 20 dicembre 2024 è stata
trattata la proposta di provvedimento amministrativo n.195/12^ di iniziativa
d'Ufficio recante: "Nomina di quattro componenti
dell’Autorità regionale per i diritti degli animali d’affezione e la corretta
convivenza tra le persone e gli animali”, dando avvio alle operazioni di voto,
separatamente, per i componenti dell’Autorità ai sensi del combinato disposto
dell’articolo 48, comma 1 della legge regionale n. 45/2023 e dell’articolo 106
del Regolamento interno del Consiglio regionale;
considerato
che, a seguito delle operazioni di voto a scrutinio segreto per la nomina di
quattro componenti dell’Autorità regionale per i diritti degli animali
d’affezione e la corretta convivenza tra le persone e gli animali, al primo
scrutinio lo spoglio delle schede ha dato il seguente risultato:
-
presenti e votanti: 24
-
hanno riportato voti: Richichi Daniela voti 23, Semerano
Caterina voti 18, Corrado Francesco voti 18, Loprete Rosaria voti 5, schede
nulle 1;
rilevato che, a seguito delle operazioni di
voto sopra riportate, essendo stato raggiunto al primo scrutinio il quorum
previsto all’articolo 48, comma 1, della l.r. 45/2023 per la nomina di un
componente dell’Autorità, si è proceduto al secondo scrutinio per la nomina dei
restanti componenti;
tenuto
conto che, a seguito delle operazioni di voto a scrutinio segreto per la nomina
dei componenti dell’Autorità regionale per i diritti degli animali d’affezione
e la corretta convivenza tra le persone e gli animali, al secondo scrutinio lo
spoglio delle schede ha dato il seguente risultato:
-
presenti e votanti: 24
-
hanno riportato voti: Semerano Caterina voti 18,
Corrado Francesco voti 18, Morrone Giuliana voti 2, Loprete Rosaria voti 1,
schede bianche 1, schede nulle 2;
rilevato
che alla seconda votazione non è stato raggiunto il quorum previsto
dall’articolo 48, comma 1 della legge regionale n. 45/2023, si è proceduto al
terzo scrutinio per il quale era sufficiente la maggioranza semplice dei
consiglieri;
tenuto
conto che alla terza votazione, a seguito delle operazioni di voto a scrutinio
segreto per la nomina dei componenti dell’Autorità, lo spoglio delle schede ha
dato il seguente risultato:
-
presenti e votanti: 23
-
hanno riportato voti: Semerano Caterina voti 20,
Corrado Francesco voti 20, Morrone Giuliana voti 1, schede bianche 1, schede
nulle 1;
rilevato
che, a seguito delle operazioni di voto sopra riportate, essendo stato
raggiunto al terzo scrutinio il quorum previsto all’articolo 48, comma 1, della
l.r. 45/2023 per la nomina di due componenti dell’Autorità,
si è proceduto al quarto scrutinio per la nomina dell’ultimo componente;
tenuto
conto che, alla quarta votazione, a seguito delle operazioni di voto a
scrutinio segreto per la nomina del quarto componente dell’Autorità, lo spoglio
delle schede ha dato il seguente risultato:
-
presenti e votanti: 22
-
hanno riportato voti: Morrone Giuliana voti 19, schede bianche 1, schede nulle
2;
rilevato
che, a seguito delle operazioni di voto sopra riportate, essendo stato
raggiunto il quorum previsto all’articolo 48, comma 1, della l.r. 45/2023, il Consiglio regionale ha, pertanto,
proceduto alla nomina di quattro componenti dell’Autorità regionale per i
diritti degli animali d’affezione e la corretta convivenza tra le persone e gli
animali;
delibera
per
le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si
intendono integralmente richiamate:
- di prendere atto dei risultati riportati e di
nominare, ai sensi del combinato disposto di cui all’articolo 47, comma
3, della legge regionale n. 45/2023 e all’articolo 2 della legge regionale
n.19/2024, Richichi Daniela, Semerano Caterina, Corrado Francesco, Morrone Giuliana,
quali componenti dell’Autorità regionale per i diritti degli animali
d’affezione e la corretta convivenza tra le persone e gli animali;
- di prendere atto che, a mente dell’articolo
53 del decreto legislativo n. 165/2001, in caso di elezione di dipendenti di
altra amministrazione pubblica, il conferimento dell’incarico è subordinato al
rilascio preventivo da parte dell’amministrazione pubblica di appartenenza
dell’autorizzazione all’esercizio dell’incarico;
- di demandare al Settore Segreteria Ufficio di
Presidenza la trasmissione del presente provvedimento agli eletti, con valore
di notifica a tutti gli effetti di legge;
- di trasmettere copia del presente
provvedimento al Segretario Generale, al Direttore Generale, al Settore
Segreteria Ufficio di Presidenza, nonché al Presidente della Giunta regionale
per il seguito di competenza e/o per opportuna conoscenza.