XI^
LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
_________
n.3
SEDUTA Di martedì
26 maggio 2020
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE DOMENICO TALLINI
Inizio lavori h. 13,20
Fine lavori h. 20,42
Presidenza del Presidente Domenico Tallini
La seduta inizia alle 13,20
Dà avvio ai lavori,
invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta
precedente.
MANCUSO Filippo, Segretario questore
Dà lettura del verbale
della seduta precedente.
(È approvato senza osservazioni)
Dà lettura delle
comunicazioni.
Avviamo i lavori con il primo punto all’ordine
del giorno, riguardante la proposta di provvedimento amministrativo numero
15/11^ d'Ufficio, recante: “Approvazione del Programma di governo (articolo 33, comma 4 dello Statuto)”.
Ricordo all'Aula che, ai sensi dell'articolo
57 del Regolamento interno, dopo le dichiarazioni programmatiche rese dalla
Presidente della Giunta regionale, i consiglieri potranno intervenire per non
più di 15 minuti, anche al fine di illustrare eventuali mozioni integrative al
Programma.
Concluso il dibattito, la Presidente della
Giunta regionale, si esprimerà sulle eventuali mozioni integrative al Programma
per poi procedere alla votazione delle medesime per alzata di mano.
Successivamente, si procederà alla votazione
per appello nominale e all’approvazione del Programma, eventualmente integrato
dalle mozioni.
Cedo la parola alla Presidente della Giunta
regionale, Jole Santelli.
SANTELLI Jole, Presidente della Giunta regionale
Grazie, Presidente. Signori consiglieri,
assessori, penso abbiate ricevuto tutti le cartelle della Relazione
programmatica.
Inizialmente, avevo pensato di procedere con
una sorta di riassunto dei temi principali; poi, invece, ho deciso di leggere
tutte le sessanta cartelle.
Scusatemi, cercava di essere una battuta ma,
forse, l’avete presa sul serio.
Penso che tutti abbiate avuto modo di leggere
la Relazione programmatica, quindi procederò per spunti su alcune questioni
fondamentali e mi perdonerete se non toccherò nello specifico tutte le materie
perché sarebbe estremamente complesso.
Quello che stiamo vivendo è un momento
particolare per tutti; quindi, anche il Programma elettorale, scritto pochi mesi
addietro quando non si poteva immaginare ciò che sarebbe accaduto, non solo in
Italia e nel mondo, ma anche a casa nostra, in Calabria, con la vicenda Covid-19,
non può non tenere conto di questa pandemia e dei risultati che ne sono
scaturiti, al momento soprattutto anche in termini economici.
Pertanto, tutto il Programma sarà
inevitabilmente oggetto di una revisione in controluce rispetto ad una vicenda
che nessuno di noi poteva immaginare.
Tuttavia, credo che i presupposti di quel
Programma e di quell'azione di governo debbano rimanere integri; almeno, per
quelli che sono gli intenti principali.
Sono tre le parole chiave che mi sento di
porre a pilastro di questa azione di governo.
Innanzitutto, la necessità di avere una
visione generale della Calabria.
Credo che per tutti noi sia arrivato il
momento di cimentarci non sulle singole azioni, ma su un progetto che abbia una
visione generale.
Chiaramente, questa diventerà una sfida ma,
visto che non avevamo tempo prima e, a maggior ragione, non ne abbiamo adesso,
la necessità di impellenza ci porta a fare delle scelte e ad avere una visione
della Terra che vogliamo, degli obiettivi che vogliamo raggiungere e cosa ci
proponiamo di fare non “per” la Calabria ma, prima di tutto, “della” Calabria,
attraverso le tre parole chiave di cui parlavo poc’anzi.
Secondo me, la prima parola – poi cercherò di
declinarla nei vari aspetti – è “fiducia”, quella che deve tornare a prevalere
nei cittadini calabresi, non solo nei confronti delle istituzioni, ma nei
confronti di tutto il sistema Calabria.
Se noi calabresi non crediamo e non abbiamo
fiducia nella Calabria e nelle potenzialità di questa Regione, qualsiasi Programma
di governo regionale fallirà inevitabilmente.
Dovremo sempre cercare di stare tutti molto
attenti a non alterare quel tipo di rapporto essenziale che deve correre tra
l’Istituzione, la Regione come comunità ed i calabresi.
La seconda parola è “reputazione”, che ho
usato spesso e che ritengo sia diversa da “fiducia” perché la fiducia è
qualcosa che appartiene a noi, mentre la reputazione è lo specchio con cui ci
guardano gli altri e, su questo, bisogna fare molti passi in avanti.
Reputazione non è soltanto promozione o
raccontare semplicemente un'altra Calabria, ma è anche raccontare la vera
Calabria e – scusate, se mi permetto di dirlo –, delle volte credendoci anche
tutti noi; spesso, siamo noi stessi i peggiori nemici della Calabria e quanto
riusciamo a parlare male noi della Calabria e dei calabresi, non riescono a
parlarne gli altri. Questo è veramente brutto!
Credo che la terribile esperienza del Covid-19,
vissuta cercando di vedere sempre una luce anche laddove c'era il nero, ci
labbia lasciato qualcosa.
Ha lasciato un senso di comunità, non solo ai
calabresi ma, in generale, alle Regioni che hanno acquisito quel senso di
comunità che prima non avevano.
Non disperdiamo il patrimonio che abbiamo
conquistato e quel senso di civiltà che ha
contraddistinto i comportamenti pubblici e, soprattutto, privati dei cittadini
che, assumendo determinati comportamenti e controllando le loro azioni, hanno
difeso non solo sé stessi ma anche gli altri.
Credo che questo sia il risultato più
importante e la lezione più significativa che dobbiamo apprendere da questa
brutta vicenda e che ci deve rimanere impressa e scolpita nella pelle.
Passando da un tema all’altro e partendo
dall'esperienza Covid-19, non possiamo non parlare di un altro problema
fondamentale che affligge la Calabria, ovvero la salute.
Non la chiamo “sanità” ma “salute”, perché non
si tratta dell'organizzazione della sanità, ma del diritto del cittadino
calabrese alla tutela della propria salute.
Questo è il dato fondamentale.
In questa esperienza, tutti noi abbiamo
toccato con mano la precarietà del sistema sanitario e delle strutture
sanitarie calabresi da un lato, ma anche la grande capacità dei singoli e della
rete di far resistenza e di esserci.
Oggettivamente, siamo andati bene e, al
momento, ci collocano tra le ultime regioni con zero casi.
Siamo anche tra le regioni che hanno tenuto
dei comportamenti estremamente rigidi nelle ordinanze, ma soprattutto nella
capacità dei cittadini di essere ligi a quelle regole e di rispettarle. Abbiamo
messo il nostro!
Delle volte leggo strane leggende
metropolitane che mi portano a chiedermi come nascano, non lo so!
Ci è stato detto che non facevamo i tamponi
per nascondere i dati.
Noi facciamo oltre mille tamponi al giorno che
possono essere rendicontati dalle Aziende ospedaliere, dai laboratori e dal
Bollettino ufficiale.
Abbiamo fatto oltre 60 mila tamponi e –
sottolineo – per tamponi si intende ogni singolo test, non la ripetizione sulla
stessa persona.
Significa un test ogni 33 abitanti e, secondo
le statistiche, si tratta di una delle medie più alte fra le regioni meno
colpite dal virus.
Poi ho sentito che non facevamo tamponi!
Non so chi abbia detto questa cosa, ma ormai
ci sono le leggende di Facebook e, poiché ci
ascoltano, voglio rassicurare le persone che noi continuiamo a fare i tamponi!
C'è stato un problema di rallentamento
sull’esecuzione dei tamponi, però vorrei sottolineare che, dinanzi alla
possibilità del terzo esodo verso la Calabria, solo ed esclusivamente la
Calabria, unendo i Dipartimenti di prevenzione, cioè i 118 e le Forze di
polizia – che ringrazio! – ha fatto controlli a tappeto con dei posti fissi
nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti, sulle autostrade, quindi nei
collegamenti da Nord fino a Sud, nei tre collegamenti delle zone centrali,
chiudendo sia la parte della Strada Statale 106 Jonica sia della Strada Statale
18.
In quelle settimane, chiaramente, abbiamo
fatto oltre 6 mila tamponi; dovevamo smaltirli, e noi riusciamo a smaltirne
circa 1200.
Per chiarezza, non c'è solo un problema di
laboratori, ma anche di degenti, di costi e di strutture.
È chiaro che, in quei momenti, abbiamo avuto
anche dei ritardi e ci siamo fatti aiutare dalla Regione Campania, utilizzando
una struttura che la Regione Calabria contribuisce a pagare; quindi, nessuno ci
ha fatto un regalo!
Ringrazio il presidente De Luca, ma abbiamo
usato anche cose nostre, riuscendo a fare anche un di più che nessun’altra
Regione ha fatto.
I dati dell'ultimo esodo sono comunque
confortanti perché i numeri dei positivi rilevati sono stati oggettivamente
irrisori, cosa che penso abbia rassicurato tutti, soprattutto noi che abbiamo
responsabilità istituzionale e dobbiamo capire come gestire la nuova fase.
Una nuova fase in cui, oltre all’emergenza Covid-19,
si è innestata una vicenda che può diventare altrettanto pericolosa, che è la
vicenda economica.
Andando per gradi, ovviamente parlerò dei
provvedimenti messi in atto, però, al momento – come chiedeva prima anche il
vicepresidente Spirlì – che facciamo?
Al momento credo che, se il 3 giugno il
Governo deciderà di aprire alla mobilità interregionale, noi saremo
assolutamente in grado di rispondere positivamente.
Se dal 15 giugno – come sostiene il
Viceministro degli Affari europei, nonché il Ministro degli esteri – ripartirà
il traffico interno europeo, noi apriremo il traffico interno europeo e
cercheremo di utilizzare i sacrifici fatti dai calabresi in questi mesi, per
evitare un tracollo economico e cercare di recuperare il più possibile anche
per la stagione che sta per arrivare e che non è soltanto una stagione di
festa, ma è soprattutto una stagione economicamente importantissima per la
Calabria.
Per quanto riguarda la sanità in senso lato,
parlavo prima della differenza tra salute e sanità; non prendetela soltanto
come una mera confusione definitoria.
Credo che parlare di salute significhi mettere
veramente al centro il cittadino e i suoi bisogni e non le strutture sanitarie
in quanto tali.
Troppe volte si è detto: ma si deve fare!
La politica deve fare mille passi indietro
rispetto alla sanità e alla salute, privilegiando merito e capacità perché in
un ospedale ci possiamo finire tutti e potremmo non avere il tempo di andare in
un grande Centro nazionale o internazionale, ma rimanere in Calabria e lì
dobbiamo avere la sicurezza di essere ben curati.
Dovremmo mettere mano al Piano sanitario per
alcune cose perché in parte va rivisto e in parte va
riguardato.
Credo che bisognerà discutere in termini seri
dell'attuale struttura organizzativa.
Non è possibile che gli Spoke siano totalmente sconnessi, sia funzionalmente sia
organizzativamente, dagli Hub.
Credo che questo abbia portato un ulteriore
problema.
Le Aziende sanitarie e provinciali, anziché
occuparsi del territorio, sono diventate anche loro ospedalicentriche
e si sono fissate sulle Asp.
Noi, invece, dobbiamo lavorare su un nuovo
concetto di salute, più moderno, non ospedalicentrico,
ma cercando di rivalutare in pieno la medicina territoriale, creando le unità
territoriali di una medicina di prossimità.
In generale, bisogna mettere mano al Piano
sanitario perché bisogna individuare dei Piani – permettetemi il termine – di
ambito. Dobbiamo capire in un determinato ambito della Calabria come soddisfare
i bisogni dei cittadini.
Dovremo anche affrontare una sfida maggiore,
assessore Savaglio, sulla ricerca e lavorare
seriamente perché da un lato bisogna trovare la possibilità di mettere in
rilievo tutte le eccellenze che abbiamo e trovare veramente la possibilità di
enfatizzarle e rafforzarle, dall'altro lato dobbiamo andare a costruire dei
reparti di nicchia che specializzino ciascun ospedale a cui si dia una vera e
propria mission.
Credo che alla politica e a tutti noi sia
richiesto lo sforzo di evitare, delle volte, dei campanilismi in un’ottica di
interesse generale che non è altro che una strategia di territorio.
Cosa sta dove? Le cose stanno dove stanno
meglio e dove si possono fare.
Abbiamo un tema delicatissimo che riguarda
l'edilizia sanitaria, su cui credo sia necessario un dibattito serio perché è
diventata una favola quella dei quattro ospedali che dovrebbero essere fatti
non si sa quanto tempo e non si capisce a che punto stanno.
Io non sono ancora riuscita ad avere le carte
che mi dicano con effettività il punto dove stiano. Se chiedo perché non parte
un ospedale che dovrebbe essere pronto e la risposta è che non parte ma è tutto
a posto, io mi chiedo perché non parte, se è tutto a posto? Se è tutto a posto
parte!
La responsabilità è dell'impresa? No! Allora è
della Regione? No! La responsabilità o è della Regione o è dell’impresa! Tertium non datur!
Quello che mi preoccupa di più, però, è ciò
che la Regione fa nel frattempo.
Se c’è un’inerzia dell’impresa – parlo
all’imprenditore Callipo – la Regione comincia a sollecitare e a chiedere conto
su quando iniziano i lavori, come ci si organizza e poi si cominciano a mettere
in mano una serie di atti giuridici, eventualmente anche arrivando alla
risoluzione dei contratti.
C’è un dato, lo dico generalmente, ma è una
cosa delicatissima: sulla partita degli ospedali ci giochiamo tantissimo e ci
giochiamo tantissimo anche in questo momento specifico.
Mi auguro che nel “Decreto semplificazione”,
così come ci ha comunicato il presidente Conte, il Governo inserirà questa
sorta di “Modello Morandi”, che significa anche andare in deroga al Codice
appalti e avere anche possibilità di accelerazione.
Se riusciremo ad avere un'accelerazione
importante della spesa sui lavori pubblici, oltre a dare delle risposte serie
ai cittadini, metteremo anche in moto un’economia reale del territorio.
Mi sono dimenticata molte cose sulla salute,
ma le cose essenziali secondo me sono queste: ridisegnare.
Anche qui, inizio ad usare l'ultimo termine
che mi piace di più: sfidarci! La sfida è con noi stessi; significa sfidare noi
stessi ad essere più ambiziosi! Sfidare noi stessi a dire: “possiamo avere
l'eccellenza, perché ci dobbiamo accontentare delle mediocrità? L’eccellenza
possiamo averla!”
Passo a un altro tema che è molto delicato e
che molti consiglieri mi hanno chiesto di approfondire, ovvero il problema
Programmazione europea e italiana dei Fondi europei.
Anche qui, siamo davanti a una nuova sfida.
Questo non lo dice Jole Santelli o la Regione
Calabria, ma lo dice la Commissione europea.
La nuova sfida non sarà sulla spesa. La
Commissione europea non ci valuterà più sulla spesa ma, finalmente, ci valuterà
sul raggiungimento degli obiettivi. Perché dico “finalmente”?
Perché, al momento, se guardiamo tutta la
programmazione, diventa quasi una sorta di elenco della spesa senz’anima, un
esercizio quasi tecnico. Non si tratta di responsabilità di un'amministrazione
o di un'altra. Credo che, in questo, una grande responsabilità ce l'abbia
proprio l'Europa e l'impostazione che l'Europa ha dato, che poi è stata
complicata ulteriormente dalle catene che ha aggiunto la legislazione italiana
e che poi viene stranamente complicata ulteriormente da una Regione come la
Calabria, che dovrebbe fare di tutto per accelerare la spesa dei Fondi e,
invece, aggiunge ulteriori vincoli e catene.
Al 31 dicembre 2019 – data dell'ultimo
monitoraggio ufficiale – a fronte di una dotazione di Por di 2,3 miliardi di
euro di attività avviate – erano 2 miliardi – la spesa certificata era di 634
milioni di euro.
Oggi la spesa certificata di aggiunta di
questo anno, dovrebbe arrivare a 235 milioni di euro.
Ovviamente, non siamo in grado di fornire dati
reali di monitoraggio che, come sapete, avremo a luglio e poi dicembre, però in
questo si è innestato un discorso diverso che sono gli allentamenti che la
Commissione europea ha accordato, anche su richiesta del Governo italiano, e
che ritengo siano importantissimi, sia sugli spostamenti degli Assi sia
sull’allentamento del divieto di aiuti di Stato alle imprese.
Sulla base di quei regolamenti, dobbiamo
vedere l'impatto che la vicenda Covid-19 potrà avere anche come acceleratore
sulla spesa dei Fondi europei.
Speriamo riesca ad averla, però quello che
secondo me è determinante in termini estremamente politico-programmatici è che
dobbiamo immaginare una nuova governance
dei Fondi europei, che sia fatta da un livello politico, quindi dal Presidente,
dall’Assessore alla programmazione e dagli altri assessori; una Commissione
tecnica con i direttori generali; poi soprattutto, un partenariato. Alla base
deve esserci un sostanziale partenariato istituzionale, sociale ed economico,
affinché possano andare avanti.
Dobbiamo trovare una nuova sfida e – ripeto –
è ineluttabile perché, d'ora in poi, sarà la Commissione europea a valutarci
secondo altri standard; quindi, in questo caso, è una sfida che non possiamo
non raccogliere.
Ritengo che sia anche una sfida interessante,
perché significherà dare un'anima alla progettazione europea.
Sfido chiunque di voi a leggere gli atti della
Programmazione e a riuscire a dargli una gerarchia di scelte: è impossibile,
perché manca l'anima! Altri Paesi hanno fatto meglio di noi?! Copiamo dagli
altri!
Un tema delicatissimo e centrale in questo
momento, riguarda tutta la politica del welfare e delle Politiche sociali.
Credo che un'azione di governo, alla fine, non
possa non misurarsi sulla qualità della vita e, su ogni atto e ogni scelta che
un’amministrazione compie, su quale sia il miglioramento reale nella vita dei
cittadini e delle famiglie.
Credo che in questa fase abbiamo tentato di
rispondere a una nuova sfida che ancora non abbiamo visto in termini sociali ed
economici.
Probabilmente la vedremo in autunno, però
alcuni provvedimenti abbiamo iniziato a farli in questo breve lasso di tempo,
il cui contributo è stato poi votato in Consiglio per quanto concerne le spese
di locazione sostenute da studenti universitari fuori sede, sia fuori sia
dentro la regione per diverse province; 25 milioni di euro per aiutare i Comuni
su tutta la parte riguardante le esigenze alimentari e farmaceutiche per le
famiglie in stato di bisogno; i 5 milioni di euro – che vanno ricordati –
dedicati ai tirocinanti di cui il Governo si era dimenticato che, ovviamente,
erano rimasti bloccati dal lockdown, ma senza nessuna possibilità di vivere; i fondi
per il Banco alimentare.
La nuova sfida, però, sarà quella di capire
cosa ci troveremo davanti in autunno in termini di dinamiche sociali, quanto si
perderà in termini di posti di lavoro e quali saranno le conseguenze della
pandemia in termini di vita reale.
In tutto ciò, secondo me, ci sono dei punti
fermi che dobbiamo tenere.
Credo che una delle cose principali sia
l'attenzione alla persona e alle sue varie fasi di vita, anche in senso di
famiglia.
Per esempio, una sfida che lancerei al
Consiglio regionale – e sarebbe bello che fossimo noi una delle prime Regioni a
farla, visto che la sta facendo solo l’Emilia Romagna – è la legge sui caregiver, cioè su tutte quelle persone che
aiutano familiari in casa con gravi problemi, dagli anziani alle persone con
gravi problemi di disabilità.
Sono persone che assumono un compito sociale
importante.
Come dicevo, al momento, solo l’Emilia Romagna
si è dotata di questa legge.
Sarebbe bello che la Regione Calabria,
rispondesse in forma corale con una legge che stia realmente vicino agli ultimi
e a chi ha bisogno vero di aiuto.
Per darvi un’idea sui caregiver: secondo l’Istat, in
Italia, sarebbero 8 milioni e 500 mila le persone che sono in casa ad occuparsi
dei loro cari che hanno bisogno.
Sono sfide importanti e necessarie che
dobbiamo cogliere: la tutela delle donne maltrattate e le case a loro destinate,
il dopo di noi. Permettetemi un riferimento speciale che faccio col cuore per
una mia amica di nome Paola, che ha un figlio autistico; è una professionista,
ma credo che impegni metà del suo tempo, non a curare suo figlio ma a lottare
per suo figlio e per gli altri ragazzi come lui.
Su questi temi, dobbiamo dare risposte. Non è
possibile che non ci siano i Centri e le risorse per le famiglie che hanno
ragazzi autistici.
Questo è il termometro con cui si misura il
grado di civiltà di un popolo.
Cambiando completamente argomento: trasporti e
infrastrutture, tema dei temi in Calabria e uno dei maggiori ostacoli allo
sviluppo.
Spesso il tema trasporti e infrastrutture è
legato, secondo me anche banalmente, al turismo.
In realtà, forse i danni maggiori li pagano le
piccole e medie imprese che lavorano sul nostro territorio e che, a causa del deficit infrastrutturale, pagano un gap enorme nei confronti dei loro
colleghi.
Dobbiamo ampliare e riqualificare le
infrastrutture e le reti di trasporto esistenti, aumentarne il livello di
interconnessione e promuovere lo sviluppo di idonei servizi a supporto del
traffico per gli insediamenti produttivi e turistici.
A questo riguardo, come sapete, la Commissione
europea ci ha comunicato che verranno rifinanziate dal Programma europeo alcune
grandi opere.
Io sono di Cosenza ma, devo dire, che l'opera
che più mi è dispiaciuta – anche se, chiaramente, verrà recuperata in Fsc – è il collegamento aeroporto di Lamezia Terme-
Stazione ferroviaria, perché quello è uno dei simboli che non dobbiamo
abbattere, di una Calabria che non può esistere.
Non esiste una regione con un aeroporto come
quello di Lamezia Terme, che non sia collegato in maniera civile – non con i
pullman, ma seriamente – alla Stazione di servizio. La lancio qui, ma dico:
sogniamo oltre e facciamo diventare anche questi strumenti attrattori turistici
essi stessi, costano di meno e hanno più efficacia!
Stessa cosa che valeva per il Gateway di Gioia Tauro, per vent’anni
bloccato in una folle controversia di cui nessuno aveva capito più dove fosse
il punto.
Lo abbiamo sbloccato con il ministro De
Micheli e il viceministro Cancelleri, che ci ha dato
una grossa mano, però se dovessi dire con sincerità di aver capito qual era il
punto in cui si era bloccato tutto, non ve lo saprei dire.
So che è stato sbloccato perché, a un certo
punto, c'erano mille attori protagonisti, ma nessuno faceva quel passo in più
di diligenza per arrivare alla definizione ma, insomma, credo che per luglio
sarà pronto l'accordo col MIT e Ferrovie dello Stato (RFI) che ha già i Fondi
per la manutenzione straordinaria, in attesa di quelli che servono.
Non ha senso avere un porto come Gioia Tauro e
non averlo collegato alla ferrovia.
Questi sono i simboli su cui tutti quanti ci
dobbiamo battere per avere una nuova Calabria.
Ovviamente, c'è un problema ferroviario molto
serio della Ionica e c'è un problema aeroporti.
A parte l’aeroporto di Crotone – guardo la
consigliera Flora Sculco – oggi c’è un problema delicatissimo ed è l'aeroporto di
Reggio Calabria. Alitalia ha aperto i voli in tutta Italia ma all’aeroporto di
Reggio Calabria, al momento, è prenotabile un solo volo.
Dobbiamo muoverci tutti per ottenere un
trattamento nei confronti dell'aeroporto di Reggio Calabria, anche perché lo
ritengo uno degli scali principali anche sulle Eolie e, scusate se lo dico, mi
sembra anche concorrenza sleale da parte della Sicilia che gioca con unità
territoriale, l'aeroporto di Catania eccetera, a scapito di una infrastruttura
essenziale come quella dell'aeroporto di Reggio Calabria.
Noi faremo la nostra parte. Spero che Sacal e gli aeroporti calabresi facciano la loro.
Anche su questo, un intervento unanime da
parte del Consiglio regionale, non sarebbe male.
Una sollecitazione a chi, comunque svolge un
servizio pubblico, per un’attenzione che non può essere quella delle rotte,
anche perché, come tutti voi anch'io viaggio – lasciamo stare il periodo di Covid-19
– e, di solito, in Calabria non si trovano i biglietti; quindi, non è certo un
problema di economicità delle tratte.
Prima ho accennato al porto di Gioia Tauro
che, a mio parere, è una delle infrastrutture strategiche non solo calabresi,
ma italiane.
Negli anni abbiamo perso dei punti; adesso,
secondo me, si sta facendo un buon lavoro di rilancio ma, anche lì, è
necessario un salto di qualità.
Dobbiamo recuperare – lo stiamo già facendo –
le aree retro portuali. Dobbiamo fare un’operazione di sdoganamento e dobbiamo
rendere il porto realmente appetibile. Questo muoverebbe anche il sistema dei
porti calabresi.
Un'altra fetta di mercato che bisognerebbe
conquistare, al di là delle tratte oceaniche, è quella delle tratte
mediterranee, che ci consentirebbero una diversa mobilità e una diversa
interconnessione tra i porti della Calabria.
Un altro tema delicatissimo per la Regione
Calabria è quello dell'ambiente.
Il nuovo Programma della Commissione europea è
basato sulla sostenibilità. La Calabria ha 255 mila ettari di aree protette,
l’otto per cento (8%) delle aree nazionali ed è la sesta regione d'Italia per
estensione di aree protette.
L’interrogativo è: quando ciò si tradurrà in
ricchezza?
Giusto per darvi un’idea: il Parco nazionale
dello Stelvio, crea un effetto parco in termini economici di oltre 30 mila euro
pro capite a cittadino; il Parco nazionale dell'Aspromonte e quello della Sila,
superano di poco i 5 mila euro. Questo è il segno di quanto poco sfruttiamo le
grandi risorse che abbiamo.
Su questo, dovremmo impostare una nuova
politica, che esca da un sistema prettamente vincolistico e si trasformi
realmente in opportunità, in capitale umano da spendere, in professionalità da
recuperare.
Abbiamo 612 mila ettari di superficie
forestale, un sesto della superficie boschiva della Finlandia. La Finlandia
vive di boschi; la Calabria i boschi li conosce per gli incendi! C’è qualcosa
che non quadra. Trovo incredibile che la Calabria non riesca a mettere a
reddito e a capitale tutte le grandi risorse che ha e ad investire creando
reali strutture di ricchezza.
Permettetemi di aggiungere una parola su tutta
la vicenda rifiuti.
So che questo tema ha comportato grandi
problematiche per i Sindaci e mi dispiace.
C'è una gran confusione nella gestione perché
aver costituito gli ATO senza personalità giuridica è stato un pasticcio
enorme, ma bisognava assolutamente invertire la rotta.
La necessità è quella di rifare un Piano
rifiuti in termini di stabilimenti di ciclo vero che – come dirà meglio
l’assessore De Caprio – ci porti in Europa con un nuovo sistema integrato di
ciclo dei rifiuti ad economia sostenibile e, soprattutto, a discariche zero. Si
può fare!
Gli impianti di nuova generazione, infatti,
non solo sono realizzabili, ma costano la metà di quelli che stiamo utilizzando
adesso o che dovremmo realizzare.
Ciò consentirebbe di poter avere sul
territorio regionale, 2 impianti di smaltimento rifiuto indifferenziato, più
tutti gli impianti specialistici, e creare così un'economia veramente
circolare.
Trovo assurdo che una regione come la
Calabria, con una densità abitativa di appena un milione e 900 mila abitanti,
abbia un problema rifiuti quando, invece, tutti gli altri Paesi e le altre
regioni sono riusciti a far diventare i rifiuti una grande risorsa.
Forse c'è un po' di sciatteria, sicuramente un
po' di difficoltà ma, anche qui, credo che la sfida vada lanciata seriamente e,
se terremo conto dell'interesse dei tanti, piuttosto che dell’interesse dei
pochi, su tante materie la soluzione non sarà lontana.
Bisogna capire cosa sceglierà la politica, se
l’interesse dei pochi da tutelare o l’interesse dei cittadini da difendere. Ovviamente,
mi auguro che la politica nel suo insieme, scelga la seconda ipotesi.
Un tema ulteriormente delicato su cui lanciare
una nuova sfida è quello che comunemente viene chiamato “urbanistica” ma che
preferisco definire “governo del territorio”. Anche qui, c’è da fare
un’inversione di tendenza.
Non è possibile che una pianificazione degli
Enti locali sia semplicemente gestita da una Regione controllata.
Ritengo sia necessario un serio confronto e
una pianificazione unitaria perché non è possibile che, a distanza di 2
chilometri, un Comune faccia una cosa e l'altro Comune la copi ugualmente. O
impariamo tutti una politica di distretto e di ambito oppure rimaniamo chiusi
in cose che non hanno strategia di lunga gittata.
Agricoltura: valorizzare e tutelare non solo i
marchi che sono riconosciuti, ma credo anche tutte le produzioni tradizionali e
regionali che abbiamo.
Siamo orgogliosi delle nostre diversità, però
non le propagandiamo, non facciamo promozione.
Nell’ultimo PSR (Programma di sviluppo
rurale), assessore Gallo, alla promozione del prodotto Calabria era
dedicato solo l’1 per cento. In Italia e nel mondo sono conosciute solo la
patata della Sila e la cipolla di Tropea. Peccato, perché abbiamo tanto altro!
Dobbiamo e possiamo lavorare su tanto altro
perché, anche in questo caso, le sfide che ci consegna l’Europa sono molto
pesanti.
Dovremmo arrivare a migliorare tutto il
sistema agricoltura perché, probabilmente, le grandi vie di coltivazione
andranno sulla biodiversità e faranno scelte diverse. Se vogliamo partecipare
alla partita, dobbiamo adattarci a quelle scelte.
La sfida più grossa che sarebbe bello riuscire
a realizzare – anche questa è una responsabilità nostra come Giunta regionale –
è il RUCI; magari, non in tempi strettissimi, ma in 2-3 anni si può fare. Il RUCI
è il Registro unico dei controlli ispettivi sulle Aziende agricole e, invece di
dire che in una stessa azienda un giorno ci va Arcea, un giorno ci vanno i
Carabinieri, l'altro giorno ci va un altro, c'è un registro unico e, una volta
fatto il controllo, è quello che ha efficacia.
Sarà un sollievo enorme per le aziende e –
permettetemi di dire – quella forma di sburocratizzazione e di efficienza dello
Stato che restituirà anche un po' di pulizia allo Stato stesso. Questa è una
sfida veramente importante.
Sviluppo economico: la situazione, in questo
momento, non è affatto semplice.
Noi abbiamo 117 mila imprese, escluse quelle
agricole, che sono state interessate direttamente o indirettamente dal lockdown. A loro abbiamo rivolto i primi bandi
che sono usciti ieri: “Riparti Calabria”, che è un intervento generale e “Riapri Calabria”, che è un intervento straordinario sulle
imprese colpite dal lockdown; quindi prevede una fase di ristoro per
le piccole aziende.
Come avete visto, abbiamo scelto delle
modalità molto semplici e immediate di pagamento. Abbiamo scelto la
sburocratizzazione per quando ci è stato possibile secondo le leggi regionali
ma, soprattutto, abbiamo scelto l'automatismo.
Nessuna commissione, ma automatismo, dando
fiducia ai cittadini e alle aziende che, ovviamente, devono presentare
l’autocertificazione su cui, poi, si baseranno i controlli successivi.
L’altro strumento promosso dall’assessore
Orsomarso, e di cui personalmente sono molto orgogliosa, è lo strumento forse
più forte sulle imprese. Inizialmente si era pensato a un fondo di solidarietà
che poi ha fatto lo Stato, ma sono orgogliosa per come poi è stato impostato
sul lavoro e, secondo me, oggi, con la modifica degli aiuti di Stato possiamo
metterlo in pratica, aiutando le aziende a pagare i lavoratori.
Scusate se lo dico in maniera brutale: su tre
lavoratori, uno lo paga la Regione come aiuto nei contributi, e credo che sia
un segnale importante nel momento in cui il rischio di licenziamento è molto
forte.
In generale, sullo sviluppo economico dovremmo
distinguere due linee.
Chi c’è già ed è già forte, dalla Regione ha
bisogno di aiuti per espandersi all’estero, di conoscenza, di impostazione e di
rilancio perché, chiaramente, tutti gli imprenditori calabresi soffrono di una
domanda interna che è bassa per il numero di popolazione, ma dico anche di un
sistema di internazionalizzazione che sia biunivoco e che, da un lato porti le
aziende calabresi fuori ma che, dall'altro, sia capace di attrarre investimenti
in Calabria.
Dobbiamo anche porci una domanda e fare una
profonda riflessione su chi non c'è, su cosa fare e su quali aziende far
nascere. Lì ritorna il tema della fiducia e del territorio.
Io credo nello spirito imprenditoriale del
singolo, ma credo anche nella capacità di un distretto e di un territorio di
riconoscere la propria vocazione e di riuscire in qualche modo a strutturarsi.
La Regione non deve dire che aziende fare ma, davanti a chi riesce a creare un
progetto credibile e strutturato, deve dare la dose di sviluppo che quel
progetto merita.
Turismo: ho visto un dato che mi ha veramente
impressionato.
In questi tre mesi, le strutture turistiche
hanno già avuto una perdita di 50 milioni di euro, e non è ancora iniziata la
stagione turistica.
Ieri in Giunta regionale – non abbiamo fatto
nemmeno il comunicato per garbo nei vostri confronti, perché preferivamo
comunicarli in Consiglio regionale – abbiamo approvato tre provvedimenti.
Con il primo, per 15 milioni di euro, la
Regione offre alle famiglie – ovviamente con una determinata fascia di reddito
ISEE – tre notti di soggiorno ai calabresi in Calabria. Scusate la poesia, ma
l'abbiamo chiamata “Scopri Calabria”, perché sono tanti i calabresi che non
conoscono la regione, e potrebbe essere anche una bella occasione per andare a
vedere dei posti. Pagheremo direttamente gli alberghi, quindi non c'è credito
d'imposta e nulla di tutto ciò, ma liquidità reale: 15 milioni di euro!
Lo stesso importo di 15 milioni di euro è
rivolto anche ai giovani dai 18 ai 25 anni con una dote di 200 euro a testa, da
spendere in turismo e cultura; ovviamente, giovani calabresi in Calabria.
Capite bene che si risponde alla necessità di far circolare liquidità in un
momento estremamente delicato.
La terza misura riguarda gli alberghi. Per
coloro i quali si impegneranno a riaprire e a fare promozione, abbiamo previsto
un algoritmo, sostanzialmente incrociando le stelle, quindi la qualità del
servizio, con le presenze certificate al 2018, e ciascuno avrà le sovvenzioni
adatte tenendo l'albergo aperto.
Parliamo di 25 milioni di euro e, scusate se
lo dico con orgoglio, ma non c'è Regione che abbia adottato misure simili.
Ieri, quindi, abbiamo destinato 50 milioni di euro al turismo.
Un altro tema delicatissimo e importantissimo
che, secondo me, non va trattato a parte perché è un tema trasversale – il tema
dei temi – è la mancanza di lavoro, che rappresenta la conseguenza di una serie
di politiche.
Non ho mai creduto che il lavoro si sviluppi
per legge, ma credo che sia l'economia a generare il lavoro; però, dobbiamo
lavorare sui giovani, sull'istruzione e sul lavoro, creando un rapporto
veramente sinergico col mondo dell'Università.
Oggi è arrivato il momento di sedersi a un
tavolo con le Università – noi abbiamo l'obbligo di chiederlo e loro hanno il
dovere di contribuire – per scrivere insieme quelle che sono le professionalità
adatte alla Calabria.
Mi ha colpito un dato che ho visto in uno
studio: le imprese dicono che per il 50 per cento della domanda che fanno
rispetto a coloro i quali dovrebbero assumere, in Calabria non ci sono le
professionalità adeguate.
Ciò significa che noi dobbiamo riassettare
tutti gli asset,
dal lavoro alla formazione, e – permettetemi – anche abbattere la dittatura
degli Enti di formazione, perché la formazione si fa per i giovani e non per
gli Enti.
Se vado al Porto di Gioia Tauro e mi dicono
che le maestranze più importanti arrivano da fuori perché in Calabria non ci
sono, credo che si possa fare formazione per quel tipo di maestranze.
Concludo con due cose delicate.
La prima è tutta la parte riguardante i beni e
attività culturali e il serbatoio della Calabria. Forse è il tema di cui
abbiamo parlato di più in assoluto ma, oggi, diventa un tema estremamente
coinvolgente perché dobbiamo tenere conto che, oltre all’offerta culturale che
diamo, c'è un dato nuovo che è assestato dal 2016, ma che va avanti sempre di
più.
Si tratta di un nuovo tipo di turismo, che non
è il turismo delle spiagge, ma è il turismo dei Borghi, il turismo agricolo, il
turismo delle aree interne, il turismo esperienziale. Il patrimonio che la
Calabria ha in questo settore, credo che non ce l'abbia nessuno.
Dobbiamo sforzarci tutti di lavorare in
maniera seria, per una politica di aree interne, di rivalutazione di Borghi e
cultura.
Concludo veramente, con l'ultima sfida che è
fondamentale per la modernità ed è la sfida digitale. Abbiamo speso Fondi
impossibili e dovremmo avere la Regione più digitalizzata d'Italia, ma non
abbiamo niente!
Il digitale non è esclusivamente modernità, ma
è trasparenza dell'azione amministrativa e questo è un impegno che
personalmente assumo con i cittadini perché la digitalizzazione, a cominciare
dalla macchina regionale, è sì un aiuto per chi lavora in Regione ma,
soprattutto, deve essere un servizio fornito direttamente ai cittadini, che
devono sapere, devono cliccare, devono diventare amici della Regione Calabria e
sapere, nella stessa giornata, qual è il bando che si presenta e che
opportunità si hanno. La sfida del digitale è molto seria!
Ho già letto un articolo di giornale che
criticava il mio Programma di governo perché c’era scritta solo una volta la
parola ’ndrangheta. Mi sono arrabbiata che fosse scritta, perché la ‘ndrangheta
non si combatte con i programmi elettorali, ma con altro!
Non mi piace la retorica inutile di cui credo
che nessuno di noi sia innamorato, però la sfida della trasparenza e della
legalità è una cosa diversa.
Credo che la corruzione non si combatta con le
leggi repressive ma con la trasparenza.
Su questa sfida che, forse, è quella più
complessa, vi lascio, sperando e chiedendo scusa a voi, sia del molto tempo che
vi ho sottratto sia perché, sicuramente, avrò tralasciato alcuni punti. Grazie.
Si apre il dibattito, vi ricordo che ai sensi
dell’articolo 57 del Regolamento dobbiamo cercare di contenere gli interventi
il più possibile, entro massimo un quarto d’ora. È iscritto a parlare il
consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
Grazie, Presidente, cercherò di attenermi ai
15 minuti come abbiamo stabilito nella Conferenza dei capigruppo, ma data la
relazione che dovrò fare, anche come apertura del confronto politico in questa
Aula tra opposizione e maggioranza, vi chiedo scusa se ruberò qualche minuto in
più.
Cara Presidente, abbiamo ascoltato con grande
attenzione la sua relazione e ci aspettavamo da lei, non l’inventario della
spesa o l’elenco dei problemi che ha la Calabria, ma
una relazione dettagliata. Ha messo molta passione nel suo intervento e questo
le fa onore, perché quando uno ci mette passione e cuore questo testimonia che
c’è una tensione ideale tale da poter fare ben sperare. Però, mi consenta di
dire, Presidente, che la genericità che avevamo colto già nelle Linee programmatiche
consegnate ieri - ringrazio il presidente Tallini per aver avuto le Linee
programmatiche qualche ora prima della seduta per poterle approfondire e
consentire il confronto - è emersa oggi con chiarezza nel suo intervento.
Sembrava che chi ha contribuito all'elaborazione del Programma, delle Linee
programmatiche, avesse fermato il tempo al 2019, come se, appunto, il Covid-19
non avesse riguardato la Calabria e come se la medesima vicenda non avesse
costretto a cambiare completamente l’Agenda pubblica del Mondo intero.
Lo dico con
franchezza, cara Presidente, perché credo che quest’Aula debba avere anche una
capacità di confronto sereno, forte, ma anche convinto delle proprie idee,
delle proprie proposte, di una propria visione della Calabria.
Nel suo
intervento, e anche nelle Linee programmatiche che ci sono state consegnate, è
mancata completamente una visione politica che tenga conto della nuova fase.
Una fase che non può essere governata attraverso un accentramento di potere,
cosa che sta emergendo in questi giorni, cara Presidente. Cito solo la modifica
che lei, di recente, ha apportato al Regolamento numero 3 del 2019 per dire che
forse sta sbagliando l’approccio nel governare la Calabria.
Mi riferisco,
appunto, a questa modifica con la quale lei ha definitivamente resettato uno
degli slogan della sua campagna elettorale, con il quale affermava la necessità
di passare dall’io al noi; lo dico anche ai colleghi assessori, ai colleghi
consiglieri di maggioranza. Oggi vorrei evidenziare questo tema per far
riflettere ognuno di noi: le modifiche apportate con questo atto
amministrativo, del quale si è poco discusso, ridisegnando due Dipartimenti
come il Segretariato generale e la Sanità, danno un input preciso alla governance
regionale perché non solo accentra molte competenze su questi due Dipartimenti,
ma, con quest’atto, mortifica la burocrazia regionale.
I tanti
dirigenti presenti nella nostra Regione vengono sostituiti da due dirigenti -
anche le pietre sanno chi sono - che saranno nominati nei prossimi giorni. Dico
questo per evitare errori, perché, se si voleva compiere un salto di qualità,
un rinnovamento nella classe dirigente della burocrazia regionale, si poteva
benissimo puntare su energie fresche, promuovere l'alta formazione all'interno della
classe dirigente in modo da poter gestire nel modo migliore possibile e non
mettere in campo un'azione di accentramento su due figure esterne, dato che –
ahimè – abbiamo esempi negativi in Calabria, soprattutto in materia sanitaria.
Per carità, legittima, sacrosanta, prevista, nulla di illegittimo,
d’irregolare, però questa è una visione che a me preoccupa e vorrei lasciare
questa riflessione a chi oggi svolge un ruolo di responsabilità e di governo di
questa Regione.
Dico questo
come inciso: non ho fatto polemica sui giornali su questo, ho aspettato
quest’Aula per porre il problema, per porlo agli assessori nominati, per porlo
al Consiglio regionale.
Credo che, in
questo modo, la Calabria non faccia passi avanti nel governo della Regione,
perché, quando vengono figure dall'esterno, non credo che abbiano in mente il
bene della Calabria perché non la conoscono, non sono figli di questa terra,
non capiscono le difficoltà oggettive che ci sono nel governare questa Regione.
Non capiscono, non conoscono uomini, non conoscono storie. Non si possono
affidare questi Dipartimenti a persone esterne, anche se, magari, preparate e
con una grande conoscenza dei problemi. Io, con umiltà, pongo questo tema al
centro del dibattito politico, anche in un momento importante come quello che
stiamo vivendo, per far riflettere chi ha responsabilità di maggioranza e di
Governo.
Tornando alla
relazione programmatica della Presidente, ho riscontrato nella sua esposizione,
ripeto, tanta passione, tanto cuore, ho trovato- diciamolo - ben costruito
l'indice di queste Linee programmatiche, ma meno apprezzabili i contenuti e la
fattibilità del progetto.
Vorrei
partire, come la presidente Santelli, parlando del
disastro del pianeta sanità.
È vero quello
che afferma la presidente Santelli: i calabresi hanno
dimostrato senso civico e rispetto delle regole. Dobbiamo ringraziarli per aver
rispettato in maniera pedissequa le regole che ha dato il Governo nazionale e
che hanno portato, oggi, le regioni del Sud a non essere colpite dall’epidemia
in maniera forte come altre regioni del Nord.
Le regole del
Governo nazionale hanno deciso determinate cose. Credo che sia importante
chiarire anche questo aspetto.
Non voglio
parlare adesso, perché dobbiamo affrontare problemi in quest’Aula, delle ordinanze
emesse, dello scontro che si è aperto tra Governo nazionale e Giunta regionale.
Non ne voglio
parlare, perché ci sarebbero tante cose da dire, da discutere, da confrontare
con le proprie convinzioni.
L’approccio
della relazione introduttiva della presidente Santelli
non parte assolutamente da una corretta analisi del nostro sistema sanitario
regionale, così come è stato ridotto non dalla presidente Santelli o da
Bevacqua o da Guccione, ma da 11 anni di commissariamento.
Credo, e lo
voglio ribadire qua, che, sia nell’ intervento della
presidente Santelli sia nella relazione introduttiva, manchino due
pilastri cardine per poter affrontare il problema della sanità in Calabria.
Nella precedente seduta del Consiglio regionale, dedicata al bilancio, noi abbiamo
posto la necessità di aprire un dibattito su un sistema sanitario
centralizzato.
Ma, oggi, non
abbiamo ascoltato dalla presidente Santelli nessuna
parola in merito, così come non abbiamo ascoltato nessuna parola sul decreto
numero 35 che ha creato questa forte schizofrenia nella catena di comando della
sanità calabrese. Ci saremmo aspettati una posizione chiara da parte della
maggioranza e del governo regionale che ci facesse capire come intenda
approcciarsi con il Governo nazionale e anche come potremmo sostenere, facendo
noi parte del Governo nazionale, un’eventuale vostra richiesta di porre fine al
commissariamento e di cancellare questo decreto numero 35 che ha creato tanti
danni ed è stato la tomba del sistema sanitario calabrese.
Inoltre,
nella sua relazione, nelle sue Linee introduttive, cara Presidente, non ci
saremmo aspettati, ancora, dei riferimenti ormai superati. Come il riferimento
e la riproposizione di organizzazioni strutturali che non esistono più. Nelle
Linee programmatiche parlate ancora di nuclei di cure primarie, quando è uno
strumento ormai superato; non si fa riferimento al mancato aggiornamento delle
nuove forme aggregative di medicina territoriale, le AFT e le UCCP; liquidate
le USCA con un rigo e mezzo, a differenza di altre Regioni che su iniziative
simili stanno investendo tempo e risorse ulteriori oltre a quelle assegnate
dallo Stato.
Questo è un
punto cardine, ecco perché mi meraviglia che la presidente
Santelli non abbia fatto riferimento al decreto” Rilancio”, dove ci sono ben 18
articoli, consigliere Guccione, che parlano di sanità e di come organizzare il
sistema territoriale nel Paese.
Vorrei dare
un consiglio alla Presidente: le ASP hanno stabilito come dimensione ottimale
un USCA ogni 50.000 abitanti, ma se questo vale in regioni come l'Emilia
Romagna, non può valere in Calabria per le difficoltà orografiche e di area del
territorio. Quindi, vorrei invitare ad una riflessione su questo la presidente Santelli e la Giunta regionale, insieme
naturalmente ai Direttori generali delle ASP, per meglio tarare questa nuova
istituzione sul territorio calabrese.
Insomma, cara
Presidente, sulla sanità non ci avete detto nulla di nuovo.
Non avete
detto nulla sul riordino ospedaliero, solo che non capite come mai gli ospedali
nuovi non vengano realizzati. Non devo capirlo io! Deve capirlo chi mi governa
perché si è bloccato un procedimento, perché i lavori non vanno avanti e cosa
si deve fare per sbloccarli. Non deve essere il comune mortale cittadino a
capire tutto ciò.
Ottima l’integrazione
socio-sanitaria. Bene l’affermazione di una Calabria più sociale, a condizione
però che la sappia realizzare non attraverso la distribuzione di pioggia,
questo l'ha detto, delle ricchezze che saranno rese disponibili anche
dall'Unione Europea, bensì attraverso una legge di riforma, caro Gianluca
Gallo, del welfare assistenziale che comprenda insieme le politiche sanitarie e
quelle sociali, generando un piano integrato, quale strumento erogatore dei
nuovi livelli di assistenza, eliminando il corto circuito tra le preoccupazioni
dei giovani e le paure degli anziani.
Questa è la
vera sfida che oggi dobbiamo vincere.
Non basta
fare un richiamo fugace agli articoli del decreto “Rilancio” in materia
sanitaria. Così come non basta un richiamo alle più che discutibili azioni del
“Riparti Calabria”.
Bene, sono
contento che ieri, finalmente, sia stato pubblicato un bando. Do atto
all’assessore Orsomarso che, finalmente, dopo due mesi dal suo annuncio, oggi
abbiamo alcuni strumenti che si avviano e che danno ossigeno ai calabresi ed
alle imprese. Saluto positivamente questo avvio. Però vorrei porre una sola
domanda: nel momento in cui chiedete, ad ogni cittadino, l’autocertificazione e
anche di dichiarare che il DURC è in regola, vi siete resi conto che rischiate
di provocare un doppio danno? Perché oggi il cittadino, preso dalla
disperazione, potrebbe anche dichiarare che la documentazione è in regola, ma,
dato che il 10 per cento, se non ricordo male, sarà oggetto a verifica da parte
della Comunità europea, vi rendete conto che, a causa della disperazione,
potrebbe dover pagare un prezzo doppio: subire una denuncia penale e restituire
i soldi? Lascio questa riflessione, perché ho percepito questa preoccupazione
in molti soggetti interessati.
Nella
relazione che c’è stata consegnata, inoltre, non c’è traccia di una nuova
Calabria che aspiri a fare parte di una nuova e auspicabile Europa, dato che
fino ad ora l'Europa è stata ingessata e guardava solo alcuni aspetti.
Finalmente
l’Europa, per fortuna o sfortuna, a causa di questa emergenza sanitaria, sta
modificando atteggiamento, sta rivalutando la persona per dare risposte a chi
soffre e non più all'economia. Credo che su questo noi dovremmo interrogarci.
Non ho
sentito nulla su cosa potremmo ottenere dal
Recovery Fund, questi Fondi importanti saranno
destinati all'Italia su alcuni asset su cui noi dovremmo ulteriormente puntare. Parliamo di
turismo, di ricerca e innovazione, di maggiore resilienza per il settore
sanitario, di attuazione della transizione verde e digitale. Di tutto questo,
non abbiamo sentito una parola.
Come dicevo,
la vicenda Covid-19, paradossalmente, per la Calabria, per il Mezzogiorno,
potrebbe rappresentare un'opportunità incredibile se sapremo cogliere le
opportunità che oggi ci dà la Comunità europea.
Ecco perché
battiamo come un chiodo, come Gruppo regionale - l'abbiamo già fatto nella
prima seduta sul bilancio, l'hanno fatto il collega Guccione ed il collega
Irto, l’ho fatto io nel mio intervento -, per capire come volete rimodulare i
Fondi comunitari che abbiamo a disposizione. Perché se vi fermate a riportare
pedissequamente i 5 obiettivi dettati dall'Unione Europea per il 2021-2027,
basta andare sul sito della Comunità Europea per vedere quali sono.
Cara
Presidente, lei ha citato le, poche o molte, iniziative promosse per quanto
riguarda la ripartenza di alcune attività della Calabria: ha fatto riferimento
all'impresa, al turismo, anche ai 25 milioni, si è dimenticata i tablet, però, nella sua relazione, perché i Comuni
calabresi sono due mesi che aspettano i tablet e i 25
milioni per i Comuni per i buoni spesa e il sostegno alle famiglie bisognose. Parlo
di quelli che ha annunciato la Regione; quelli annunciati dal Governo ci sono
stati dati due mesi fa. C’è scritto nelle Linee guida che ha presentato la
Presidente.
Non voglio
fare polemica. Al di là delle cose destinate o meno al rilancio della Calabria,
noi, come minoranza, chiediamo davvero di capire cosa pensiate della Calabria
in questa nuova visione europea, alla luce di tutto quello che è successo. Non
abbiamo colto e non capiamo, cara Presidente, quali siano le azioni che volete
mettere in campo, visto che, tra l’altro, avete escluso da ogni dibattito
questo Consiglio regionale.
Abbiamo
chiesto più coraggio, lo dico al Presidente del Consiglio regionale, Tallini,
nella collaborazione istituzionale, noi non vogliamo fuggire le nostre
responsabilità, non vogliamo non essere partecipi al dibattito ed alle scelte,
ma per poter partecipare, per essere protagonisti nella riprogrammazione dei
Fondi comunitari, c’è bisogno di questo coraggio, nuovo, nella collaborazione
istituzionale. Se poi questo Consiglio - anche per quello che ho detto
all'inizio riguardo l’accentramento di funzioni - e il suo presidente Tallini,
ma non mi sembra, decidono di spogliarsi delle proprie competenze e funzioni,
ne prendiamo atto con rammarico. Sappiate, però, che non sarà l'opposizione a
segnare un punto di debolezza, ma sarà quest’Aula a perdere credibilità e
autorevolezza se continuiamo a cedere funzioni di nostra competenza.
Perché, cara
Presidente, i Fondi comunitari sono strumenti di programmazione e, come tali,
dovrebbero essere non decisi in maniera autonoma dalla sua Giunta, ma discussi
ed approvati in quest'Aula, nell’Assemblea preposta, che ha la funzione di
programmazione e di controllo dell'attività della Giunta e degli atti di
interesse per la Calabria.
Avrei tante
altre cose da dire, ma non voglio continuare, saranno i colleghi a soffermarsi
sugli altri punti caratterizzanti le Linee programmatiche della Presidente.
Mancano tante
cose, non c'è una parola sulle aree interne, l'ambiente viene trattato in
maniera generica e vaga, manca il sistema urbano calabrese, non c'è nulla sulla
sostenibilità, non c'è nulla sul TPL. E poi, presidente Santelli, lei ha fatto
riferimento ad alcune opere che l’Unione Europea ha deciso di non finanziare,
ma non ho sentito, però, se è volontà di questa Giunta prendere atto di quello
che ha deciso l’Unione europea e dire basta alla metropolitana leggera di
Cosenza. Non si capisce ancora, il Comune di Cosenza insiste anche se la
volontà della Giunta è quella di prendere atto di questa scelta dell'Unione
Europea, altrimenti mettiamo un punto fermo e utilizziamo i soldi, se è
possibile, non lo so. Vorrei sentire qual è la sua idea su questo.
E poi,
collega Graziano, quale faccia tosta? Mi spieghi qual è la faccia tosta? Io sto
ponendo un problema legato ad una scelta che ha fatto la Comunità europea.
(Interruzioni)
Io ne voglio
parlare, invece, caro collega.
GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)
Non torni
sull’argomento. Ci vuole faccia tosta, da parte del Partito Democratico, a
parlare in quest’Aula della metropolitana di Cosenza.
Collega
Graziano, lasci concludere.
GRAZIANO Giuseppe (Unione di
Centro)
Sorvoli su
questo argomento, oggi non voglio infierire su di voi, voglio fare un
ragionamento, ma se lei mi chiama in causa poi infierisco. Non prenda questi
argomenti, così stiamo sereni oggi. Se poi vuole che inferiamo, io sono pronto
ad affondare il coltello, le chiederò cosa ha fatto per la metropolitana in 5
anni da Presidente della Commissione ambiente.
BEVACQUA Domenico
(Partito Democratico)
Cosa potevo
fare, mi scusi? Per favore lasciamo stare!
Presidente,
le chiedo scusa, può parlare chiunque senza prenotarsi?
BEVACQUA Domenico
(Partito Democratico)
Questo sfogo
ci può anche stare, sono pronto al confronto, anche vivace, sempre, però, che
sia incentrato sui problemi e non generico, perché le affermazioni generiche
riguardano un po' tutta la storia di questo Consiglio regionale.
Alla
Presidente ho chiesto: lei, quindi, prenderà atto della scelta dell’Unione
europea? Punto. Aspetto una risposta.
Mi fermo
solo, poi ho finito, sui rifiuti. “Capitano Ultimo” (assessore De Caprio), lei
non può cavarsela - almeno da quello che ho letto nelle Linee programmatiche,
oggi poi ha detto qualcosa in più, ma siamo sempre lì -, limitandosi a
censurare il Piano approvato durante la scorsa Legislatura, perché su quello
sono stato protagonista.
Questa Assise
ha approvato all’unanimità il Piano, la legge sul riordino dei rifiuti. Quello
che non ha funzionato non è la legge quadro di programmazione, ma gli atti
successivi legati alla gestione non alle Linee programmatiche. Quei principi
contenuti nella legge quadro, caro “capitano Ultimo” o caro assessore De
Caprio, sono oggi il Vangelo che deve caratterizzare la vostra azione politica.
Anche lì c'è scritto “discariche zero”, si parla del “revamping” e dell’attuazione di
un riciclo che approdi ad una compiuta economia circolare. Sono principi di
irrinunciabili e noi su questo ci stiamo. Così come sosterremo con forza tutte
le iniziative utili a creare in Calabria un sistema pubblico per quanto
riguarda la gestione dei rifiuti. Caro Assessore, ho scritto l'altro giorno che
non ho nessun problema a confrontarmi su questi temi, perché sono di interesse
della comunità. Quando un Consiglio regionale pone al centro il pubblico,
sanità e i rifiuti, noi siamo disponibili al confronto. Però dobbiamo porci un
altro problema che era contenuto in quella legge, cara presidente Santelli: la
costituzione degli ATO che responsabilizzerebbe i sindaci che dovrebbero non
solo venire in Regione a dire che non possono pagare, ma anche assumersi la
responsabilità delle scelte del governo dei processi.
Questa scelta
era stata fatta dal precedente Consiglio regionale, sia per i rifiuti sia per
l’acqua, diciamoci le cose con chiarezza! Altrimenti rischiamo di non ottenere
quel senso di responsabilità della comunità che si ottiene, si qualifica, solo
se c'è lo spirito di appartenenza, di condivisione e di assunzione di
responsabilità che spesso è mancato, lo voglio dire con estrema franchezza.
Feci una
proposta un po' di anni fa, a fine 2018, anche se pensare oggi, cara
Presidente, ad un unico impianto, parlo della Calabria settentrionale, credo
che sia un obiettivo difficilmente raggiungibile. Rilancio la proposta di
pensare per la Calabria settentrionale a tre mini ATO con una dimensione di 150
mila, 200 mila abitanti, forse così riusciremo a trovare la sintesi migliore
per governare questo processo.
Come vedete,
noi siamo propositivi, guai se non ci fosse un dibattito serrato tra di noi,
non sarebbe un’Assise democratica.
Ci dispiace
che la presidente Santelli non abbia dato oggi a
quest'Aula una visione politica alta, che tenesse conto delle cose che ho
detto, ma nello stesso tempo ribadiamo la disponibilità necessaria per guidare
la Calabria in un momento difficile, ma con grandi opportunità.
Dobbiamo
sapere scegliere queste opportunità, individuarle e andare insieme con una
marcia unica, non di maggioranza e di minoranza, ma di una comunità sana,
consapevole delle sfide, e con un Consiglio regionale che vuole diventare
protagonista. La presidente Santelli, la sua Giunta,
la sua maggioranza devono metterci in condizione di essere protagonisti. Noi
auspichiamo che tutto ciò venga accolto e che il presidente Tallini si faccia
carico di questo ennesimo appello. Siamo certi che la Calabria saprà uscire da
questa fase e dimostrare, anche al Governo nazionale, che oggi c'è un Consiglio
regionale adeguato ai tempi che viviamo, pronto a misurarsi sulle sfide e a
trovare una sintesi utile, non per maggioranza e minoranza, ma per i calabresi.
A settembre
passeremo mesi pesanti, perché la vera crisi economica verrà fuori da qui a
qualche mese. Prepariamoci con un linguaggio adeguato, senza alimentare il
clima di tensione e la contrapposizione ideologica fine a sé stessa che non
serve a nulla. Prepariamoci alle sfide che abbiamo davanti che saranno
difficili, delicate e complesse, per guidarle ci sarà bisogno di lungimiranza e
di una visione politica che oggi non abbiamo colto nelle parole della presidente Santelli.
Intervengo
per ricordarle che il suo intervento è durato 33 minuti e che questa Assemblea
è presieduta da una persona che non disdegnerebbe consigli da parte del
Presidente della Giunta, ma, fino ad oggi, posso tranquillizzarla che questi
consigli non sono stati dati.
Mi sarei
aspettato una sua presa di posizione in tal senso anche in altre circostanze
per di più recentissime, cosa che, purtroppo, non ho potuto riscontrare.
Ha chiesto di
intervenire la consigliera Minasi. Ne ha facoltà.
MINASI Clotilde (Lega Salvini)
Grazie,
Presidente, Governatrice, consiglieri ed assessori,
Voglio
ringraziare la Presidente per la lucida e puntuale illustrazione delle Linee
programmatiche che, oltre a rappresentare un momento di condivisione con
l’elettorato calabrese, restituisce, oggi, dignità a quest’Aula, che è stata
vituperata e mortificata – ieri e non oggi, caro consigliere Bevacqua – dalla
gestione unipersonale del Governatore uscente.
Desidero
anch’io sottolineare che ci sarebbe piaciuto che la stessa verve l’avesse utilizzata anche a quel tempo.
Comunque,
oggi, per noi è una giornata importante e non vogliamo che venga offuscata da
polemiche sterili e senza fondamento, perché si vede che non avete argomenti a
disposizione.
Voglio,
invece, dire che il gruppo consiliare che rappresento sposa integralmente le
idee sottese ai binari guida illustrati dalla Presidente, così come accoglie
gli spunti contenuti nel documento, ritenendoli in perfetta sintonia con quella
che è la mission
affidataci dagli elettori, cioè costruire la migliore delle Calabrie
possibili.
Certo, è un
traguardo ambizioso che impone di coniugare il costante confronto con il
tessuto produttivo del territorio con risposte anche immediate alle istanze
delle fasce deboli ed, in particolare, dei bambini e
degli anziani.
Voglio anche
sottolineare che questa nuova visione non può prescindere da una rinnovata e
costante attenzione anche alle pari opportunità, principio che, pur costituendo
l’humus dell’uguaglianza sociale, è
troppo spesso enunciato e troppo poco applicato, soprattutto in riferimento
all’universo femminile.
Il tema,
Presidente, è centrale ed attuale perché nell’ultima classica, stilata dal
Forum economico mondiale 2020, sulla parità tra uomo e donna, l’Italia si pone
tristemente al 76esimo posto su 153 Paesi.
Ecco perché
serve un intervento culturale sulla nostra società e non è detto che i cambi di
passo non possano, poi, avvenire partendo proprio da un Ente regionale.
È
fondamentale, infatti, – e su questo conosco la grande sensibilità della presidente Santelli – creare dei percorsi che possano
far sentire le donne valorizzate e poste all’attenzione nello svolgimento della
loro attività professionale e nella gestione delle diverse mansioni. Esigenze
che mantengono sempre la donna attiva su più ruoli, ugualmente importanti, a
fronte, però, di mutate condizioni economiche e di tempo per sé stesse. Anche
l’emergenza del coronavirus ha messo in rilievo questo aspetto: il ricorso allo
smart working,
minori a casa, il tran tran della vita quotidiana, si sono dovuti incastrare
con abilità multitasking abbastanza
stressanti.
Per questo
penso che politiche di conciliazione dei tempi vita/lavoro divengono uno
strumento utile alla comunità in termini di benessere familiare, inteso nella
sua accezione più ampia, nella convinzione che la serenità all’interno di un
nucleo sia la base indispensabile affinché lo stesso possa poi condizionare in
maniera positiva il resto della collettività.
Ovviamente,
non si tratta di realizzare uguaglianze tra uomo e donna, perché le differenze
servono e devono essere rispettate, ma di crescere come corpo unitario di
cittadini che abbiano tutti uguale parità e uguali diritti. Quindi, sono tanti
gli ambiti sociali sui quali agire ed ai quali pensare, superata questa fase
dell’emergenza che sino ad oggi ha sottratto a tutti energie ed attenzioni.
Proprio per
questo, voglio rivolgere un ringraziamento alla presidente
Santelli, ovviamente insieme alla sua Giunta – non certo al Governo ed al
presidente Conte con le sue puntate del Decreto – se abbiamo affrontato in
maniera egregia questa emergenza, nonostante tutto ciò che è accaduto, ed anche
per averci consegnato oggi una strada maestra per andare avanti con fiducia e
coraggio.
Una base
solida sulla quale costruire, passo dopo passo, la Calabria che vogliamo per i
calabresi. La regione che vorremmo fosse casa e non luogo di vacanza per i
nostri giovani, che valorizza le sue eccellenze e riesce a coniugarle in chiave
economica e che trae linfa vitale dalla sua essenza e non sempre da interventi
salvifici.
La Calabria
che crede negli uomini e nelle donne che la popolano e che riesce a crescere i
suoi figli, garantendo istruzione e cultura, attraverso l’apporto di tutte le
brillanti menti che tutto il mondo ci ha sempre invidiato, ma che noi abbiamo
lasciato in balìa del mondo.
Una Regione
in cui crediamo profondamente e che non merita l’immobilismo che, purtroppo,
l’ha caratterizzata in questi cinque anni, che merita un lavoro corale e non
l’uomo solo al comando, come abbiamo assistito in questi anni.
Una Regione
che non debba più assistere al poltronificio, non
soltanto durante gli anni di gestione, ma persino a Legislatura ormai conclusa.
Una Regione
abbandonata al suo destino.
La voglia di
approntare un discorso diverso, invece, l’ho ritrovata in pieno nelle parole
della presidente Santelli, la quale, realisticamente e responsabilmente, non ha
scritto e portato qui oggi un libro dei sogni, perché conosce le difficoltà e
le criticità, ma ha espresso una chiara volontà di superare le emergenze che da
oggi sono diventate strutturali, sapendo di dover lavorare con abnegazione e
senza soluzione di continuità per realizzare una corsa contro il tempo,
certamente difficile – nessuno sta dicendo che domani avremo la bacchetta e
cambieremo la Calabria – però non impossibile, perché non possiamo consentirci
di perdere altro tempo.
Ciò è
possibile facendo leva non soltanto sullo spirito di dedizione, che credo debba
appartenere a tutti noi soprattutto oggi, ma mettendo in risalto le infinite
opportunità che la nostra Calabria urla da decenni restando inascoltata, per
dotarla del ruolo che le deve appartenere, per poter affrontare le sfide
presenti e future, per rispondere ad un mondo altamente globalizzato, ma nel
quale le nostre peculiarità – alcune delle quali sono uniche e non dobbiamo
dimenticarlo – vengano rispettate e valorizzate, così da consegnare al di fuori
la reale immagine della nostra terra.
Per usare le
parole della stessa Presidente, insomma, la creazione di un brand Calabria come mission primaria,
l’individuazione di una propria capacità identitaria, attraverso il nostro
grande patrimonio ambientale, culturale, produttivo, storico ed umano.
Sicuramente
questa Legislatura, che è iniziata nel pieno di una pandemia, ha visto le sue
energie concentrate sul contrasto a questo nemico invisibile, ma proprio questo
status quo ha fatto emergere
importanti capacità di reazione e da ciò che è accaduto dovremmo cogliere
proprio questo aspetto perché dimostra come in Calabria siano presenti risorse
umane, professionali e sanitarie.
È un aspetto
sul quale anche la stessa Presidente si è soffermata spesso, mettendo in luce
la piccola rivoluzione che i calabresi sono riusciti ad attuare.
A questo
proposito vorrei complimentarmi con tutti gli operatori della regione per la
gestione del Covid-19, ma soprattutto con il GOM (Grande Ospedale
Metropolitano) di Reggio Calabria che, recentemente, si è reso protagonista di
un trattamento del danno polmonare acuto legato al virus, mediante una tecnica
innovativa che ha richiamato l’attenzione non soltanto nazionale, ma anche
internazionale.
La sanità,
non a caso, ha occupato la parte iniziale della relazione della Presidente,
proprio perché c’è tanto da realizzare, però, nelle sue parole lucide
nell’analizzare la situazione attuale, si intravedono quei programmi e
quell’azione necessaria a dare un impulso a pilastri essenziali affinché il
servizio ai cittadini possa essere reso come è giusto che sia, cioè partendo
dalla prevenzione, con facilità di accesso alle cure, senza tempi non adeguati
e non consoni, con un corretto livello della prestazione sanitaria, avendo come
obiettivo prioritario l’autonomia.
I prossimi
cinque anni saranno, quindi, fondamentali, affinché la parola futuro non resti
una parola astratta, sfuocata o destinata a risolvere problematiche singole nel
tempo che sarà, ma che sia un concetto tangibile che si lega ad un ragionamento
complessivo.
In altre
parole, una strategia – così come ha sottolineato la Governatrice – che
riguardi soprattutto il turismo, con la necessaria modernizzazione,
diversificazione e riqualificazione dell’offerta, ma guardando anche
all’innovazione, alle produzioni locali e tradizionali, alle attività culturali
e ambientali che devono diventare sistematiche.
Occorre, poi,
l’utilizzo – ovviamente con efficienza ed efficacia – dei Fondi europei e delle
infrastrutture, cui la Presidente ha dedicato anche ampio spazio nel suo
documento programmatico, perché i collegamenti intra ed extra Calabria
costituiscono un gap che non permette
lo sviluppo omogeneo delle varie aree: uno sviluppo ovviamente inerente la
produttività turistica e commerciale e che, soprattutto, richiede la necessaria
interconnessione tra le varie tipologie di trasporto.
Nelle more di
una programmazione, che guardi ad un incremento modulato ed utile dei trasporti
ferrati, gommati, via mare, accogliamo molto favorevolmente l’attenzione che la
Presidente riserva, sul fronte infrastrutturale, al porto di Gioia Tauro sulla
cui centralità – non soltanto, ovviamente, come snodo, ma anche come attrattore
di investimenti – penso che siamo tutti d’accordo.
Altro aspetto
riguarda la volontà di garantire il potenziamento degli scali aeroportuali
attraverso un’azione di scouting
di compagnie aeree low cost la cui
presenza è determinante nella vita produttiva di uno scalo. Sono certa che il
lavoro della Presidente e dell’assessore Catalfamo,
potrà assicurare nuova vitalità anche all’aeroporto Tito Minniti
di Reggio Calabria, perché è vergognoso che sia fra gli scali che non
ripartiranno da giugno e avranno a luglio uno o due voli, ma con orari che non
servono a nulla, perché chi deve andare a Roma per un appuntamento deve
fermarsi due notti in albergo.
Solo così
potremmo dare modo alla città di poter vedere aumentare le presenze turistiche
e professionali con un notevole indotto economico.
Certo non
sarà un compito semplice, ci saranno anche margini di errore e non sarebbe
possibile pensare il contrario, soprattutto per noi che da politici viviamo
costantemente i territori e cerchiamo di essere portavoce e cassa di risonanza
delle diverse esigenze con cui entriamo in contatto. Ci saranno anche le
azioni, basti pensare a “Riparti Calabria”: siete riusciti a criticare pure
questo, non lo so.
Comunque,
ovviamente, c’è, poi, un ulteriore sostegno al comparto turistico, sotto forma
di voucher da dare alle famiglie ed
ai giovani, ed anche al comparto ricettivo con un impegno di oltre 100 milioni
di euro per un settore che forse risulta essere il più penalizzato da questa
emergenza.
Ci saranno,
ovviamente, anche le soluzioni, le progettualità mirate ed i risultati perché,
accanto all’emergenza, oggi prendono vita le programmazioni per il futuro di
questa Regione.
Ciò sarà
possibile se cerchiamo tutti quanti di mettere da parte i personalismi e di
trasmettere l’idea di un’Istituzione che sia più vicina al cittadino, più
collaborativa e che abbia una solida credibilità.
Come ha detto
la Presidente, oggi dobbiamo dare fiducia ai cittadini per il rispetto verso i
nostri corregionali, ma, allo stesso tempo, dobbiamo assicurare all’interno il
rispetto dei ruoli, dell’appartenenza, ovviamente, nella dialettica
democratica, perché solo così potremmo raggiungere quello che ha voluto
lasciare come chiosa la Presidente al suo discorso: una Calabria protagonista.
Grazie.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Irto. Ne ha facoltà.
IRTO Nicola (Partito
Democratico)
Grazie, Presidente. Presidente Santelli, l’ho ascoltata e ho letto le dichiarazioni programmatiche.
Le dò atto del fatto che, essendo stata eletta
a fine gennaio e proclamata a metà febbraio, evidentemente, il Programma
elettorale, nei fatti, è cambiato – è scoppiata l’epidemia, c’è stato il
Coronavirus – perché gli intendimenti che erano stati stabiliti sono nei fatti
cambiati.
Questo non possiamo nasconderlo – e gliene dò
atto – ed anche il cambiamento di prospettiva rispetto alla linea di governo è
dovuto ad un fatto nuovo che è stato quello della pandemia.
Ho avuto modo di ascoltarla ed ho visto che,
nel suo intervento, ha anche detto alcune cose aggiuntive che non erano
presenti nelle Linee programmatiche scritte, però, personalmente, su molti
temi, non mi aspettavo soltanto qualcosa in più, ma anche una prospettiva
diversa.
Seguendo cronologicamente il suo percorso,
parto anch’io da una riflessione sulla sanità, che avevo già avuto modo di fare
sempre in Aula.
È vero che c’è l’emergenza Covid-19, ma, più
in generale, mi sarei aspettato che sul tema della sanità si potesse pensare di
osare di più. Non contesto i dati sui tamponi che lei ha dato perché non avremmo
la prova certa di quello che diciamo. Noi consiglieri – perlomeno io – non
abbiamo gli strumenti per poter dire qual è stato e qual è il numero dei
tamponi che si fanno oggi.
Presidente, ha ingaggiato uno straordinario
scontro con il Governo nazionale – che non ho condiviso – per la vicenda
dell’apertura anticipata dei bar, ma non introduco questo tema. Lei ha aperto
uno scontro – dicevo – anche nei media nazionali ed ha tenuto un profilo basato
sul fatto che la Regione aveva un’idea diversa da quella del Governo nazionale.
Si è arrivati all’impugnativa dell’ordinanza regionale davanti al Tar, ma lei
ha tenuto una linea – ripeto, non l’ho condivisa – ha portato avanti un’idea.
Perché in questo documento non c’è un’idea che
rimette in discussione la questione sanitaria così come l’abbiamo conosciuta
fino ad oggi?
Perché non prendiamo atto del fatto che in
Italia non sono più tollerabili i vecchi sistemi sanitari?
Perché non diciamo che il Covid-19 ha
abbattuto le distanze e ci ha rivelato che anche l’importante e straordinaria
sanità privata lombarda ha fallito?
Perché non diciamo queste cose?
Su questi argomenti, presidente Santelli, ci
troverebbe d’accordo anche con un documento da discutere ed approvare insieme,
a prescindere da quale sia il colore politico di chi governa la Regione e di chi pro-tempore governa a Roma.
Perché non pensare di rilanciare su una sanità
interamente pubblica che torni ad essere competenza dello Stato?
Qualcuno potrebbe dire che non siamo noi a
deciderlo. Anche se in quest’Aula ci orientassimo in questo senso, non saremmo
noi i decisori finali, però su questo apriremmo un dibattito politico, non
soltanto calabrese e meridionale, ma anche nazionale.
Probabilmente, presidente Santelli, mi sarei
aspettato questo in un documento contenente le Linee programmatiche dei
prossimi cinque anni.
Le offro una disponibilità: lei, parlando
della sanità, ha detto che gli Spoke,
non possono essere collegati al territorio, quindi scollegati con gli Hub.
È una cosa che ho discusso e dibattuto spesso
anche nella precedente legislatura, ma non si è riusciti mai ad arrivare ad un
progetto di legge di quel tipo.
Se le ASP dovessero filtrare e non caricare
tutto sugli ospedali, allora bisognerebbe fare due tipi di aziende: aziende
ospedaliere ed aziende che riguardano il territorio.
Presidente Santelli, scriviamo un testo di
legge e portiamolo in Aula, discutiamolo nel merito, perché sulle questioni di
merito ci possiamo anche trovare, però non possiamo rimanere fermi agli annunci
ai quali non seguono delle risposte concrete, che spesso è stato anche un
fallimento del passato.
Si è detto che dovevamo riformare e, poi, alla
fine, non si arrivava ad un progetto di legge. Personalmente, ho scritto due
proposte di legge, ne abbiamo discusso, ma per mille motivi non siamo mai
arrivati ad incardinarle.
C’erano condizioni straordinariamente diverse
sul piano politico e del momento storico. Oggi, paradossalmente, siamo messi
meglio perché la vicenda del Coronavirus, ha dato più potere e più respiro alla
Regione, al Consiglio ed alla Giunta regionale e abbiamo maggiori possibilità
di mettere in campo un’iniziativa legislativa che possa migliorare quelle
storture, che lei ha annunciato e che condivido, perché spesso abbiamo
condiviso alcune questioni.
Poi, Presidente, lei ha scritto nelle Linee programmatiche
che sarebbe opportuno ridiscutere le scuole e le borse di specializzazione
medica.
In quest’Aula abbiamo presentato alcuni
emendamenti: con 512 mila euro avremmo attivato quattro ulteriori borse di
specializzazione medica. Gli emendamenti sono stati bocciati dalla Giunta e,
poi, dalla maggioranza del Consiglio regionale, forse solo perché provenivano
da un consigliere di minoranza.
Credo che sulle questioni importanti e
strategiche probabilmente bisogna unirsi, perché sono cose importanti, che
possono portare un aiuto concreto, così come hanno fatto altre Regioni, perché
quell’aumento era del 20 per cento. Una settimana prima la Sardegna aveva fatto
la stessa cosa, aumentando le risorse del 25 per cento e stanziando qualcosa in
più di 512 mila euro.
Sulla programmazione comunitaria, ritengo che
serviva e serve ancora un’accelerazione su due fronti.
Innanzitutto, ringrazio l’assessore Orsomarso
– lo dico senza retorica – perché ha avuto l’educazione e la correttezza anche
di telefonare per comunicare che erano state messe in campo queste misure.
Ho detto telefonicamente all’Assessore cosa
ritenevo carente. Ci siamo confrontati su questo, lui mi ha dato delle risposte
e alcune cose mi pare che siano state modificate nel bando.
Rimangono delle gigantesche perplessità perché
penso che, probabilmente, servivano e servono delle misure più ad ampio
spettro.
Penso che soltanto 20 mila imprese su una
platea di oltre 240 mila partite iva calabresi siano un piccolo numero.
Ritengo, probabilmente, che occorra fare uno sforzo in più in una
programmazione comunitaria che ci può consentire di riprogrammare e dare aiuti
in maniera più larga.
Mi rendo conto che non è facile, perché è
complesso partorire una manovra di questo tipo, con una burocrazia regionale
che è sempre quella e che ha sempre i soliti e drammatici problemi.
Anche in questo caso, però, ritengo che,
nell’ultima seduta di Consiglio regionale, l’accoglimento degli emendamenti,
presentati, per esempio, dal consigliere Guccione e dal gruppo del Partito
democratico – in cui si chiedeva un protagonismo sulle misure delle Commissioni
consiliari rispetto alla programmazione – rappresentasse un’occasione che la
maggioranza doveva cogliere per poter condividere le scelte di riprogrammazione
e le linee di misure di intervento.
L’altra questione, Presidente, che non ho
avuto modo di leggere nelle Linee programmatiche, riguarda l’aiuto ed il
rapporto incondizionato con le Amministrazioni comunali anche in termini di
riprogrammazione comunitaria.
Cosa voglio dire? La Regione, probabilmente,
riuscirà a riprogrammare le sue risorse e tantissime di queste saranno anche
appannaggio e potranno essere utilizzate dai Comuni per poter competere tra di
loro, avere un progetto in testa e poter chiedere le risorse della Regione
Calabria.
Lo stato di salute dei Comuni calabresi,
Presidente, è drammatico per mille ragioni, per responsabilità non
individuabili perché dovremmo andare troppo indietro nel tempo.
Sono spesso senza burocrazia tecnica, hanno
segretari comunali a scavalco in vari Comuni, non hanno uffici tecnici e non
hanno la possibilità di rendicontare un progetto.
Come fanno ad avere un progetto, a competere
tra di loro e partecipare alla programmazione comunitaria che la Regione vuole
riprogrammare ed offrire loro?
La Regione deve mettere in campo un progetto
di questo tipo, perché anche questo, presidente Santelli, è un tema
caratterizzante il Sud, considerato che molti di questi problemi i Comuni del
Nord del Paese non li hanno.
È un problema meridionale e, in particolare,
calabrese.
Su questo pensiamo in che modo riuscire a
mettere i Comuni nelle condizioni di poter partecipare alla programmazione
comunitaria, non regalando le risorse, perché nessuno regala niente, ma
mettendoli nella condizione di poter competere, di avere un progetto, di
mettere in campo un’idea di sviluppo, perché, poi, è nei Comuni che si annidano
le esigenze ed i bisogni dei cittadini di ogni giorno, le politiche sociali, la
riqualificazione ambientale e stradale.
Si scontrano, insomma, mille problemi e,
quindi, è importante un aiuto di questo tipo alle Amministrazioni comunali,
anche attraverso un percorso che possa alleggerire la situazione con
l’assunzione di nuovo personale anche – per così dire – anagraficamente
avanzato, perché oggi in Calabria abbiamo anche Comuni che sono indietro sul
piano della digitalizzazione e delle capacità informatiche.
Dobbiamo affrontare anche questa questione
perché, se la Calabria vuole svilupparsi, non può fare finta di niente.
La Regione può fare la migliore programmazione
del mondo, ma, poi, si scontra con gli Enti locali, che – anche con sindaci
straordinari e super capaci – poi, combattono con il quotidiano, con
l’incapacità oggettiva di poter affrontare una serie di problematiche che
vengono quotidianamente riversate sui Comuni: sull’ambiente, sul territorio,
sul governo del territorio e, più in generale, sulla pianificazione
territoriale.
Presidente, in questo Consiglio regionale
alcune misure le trova già pronte sul piano legislativo, ma vanno arricchite
con un atto di indirizzo e con capacità economica.
Questo Consiglio regionale è stato il primo
d’Italia ad approvare una legge sul consumo di suolo “zero” e lo ha fatto anche
con l’aiuto della minoranza di allora che votò in gran parte quel
provvedimento. Fu un provvedimento concertato, innovativo, che condivise
accanto anche un altro percorso legislativo, perché qualcuno diceva che
volevamo bloccare le imprese ed i lavori pubblici in Italia, mentre quel
progetto di legge lo legammo ad altri – anche in quel caso condivisi con la
minoranza – che davano respiro alle imprese con un nuovo Piano casa, anch’esso
innovativo nel panorama italiano.
Aggiungo, ma senza voler prendere un merito
politico, che quando approvammo quella legge regionale – ripeto con tutte le
forze politiche presenti in Consiglio regionale – i dati sul consumo di suolo
erano completamente diversi. Se guardate i dati Ispra del Ministero
dell’Ambiente, oggi la Calabria è la regione che consuma meno suolo nuovo
rispetto alle altre.
È un punto di partenza. Non voglio che lei dia
un merito all’ex maggioranza, ma, piuttosto, che riprenda alcuni provvedimenti
che ci sono e li rilanci in positivo perché il consumo di suolo “zero” è una cosa
che ci unisce.
Dobbiamo ridiscutere il tema vincolistico:
ridiscutiamolo, ma assieme agli ordini professionali ed al mondo
imprenditoriale, che sono oggettivamente, poi, i portatori sani di un percorso
che va condiviso.
Così come altri provvedimenti li potrà trovare
sulla scuola e sull’università.
Nel finire della precedente Legislatura,
abbiamo approvato una legge – e siamo la prima Regione d’Italia – per la
lettura in età prescolare 0-6 anni, anche questa firmata e proposta da tutte le
forze politiche del Consiglio regionale.
Siamo – ripeto – la prima Regione d’Italia ad
aver legiferato in tal senso. Presidente, la legge esiste, deve metterci le
risorse ed investirci, anche perché oggi, paradossalmente, è più attuale di
novembre quando l’abbiamo approvata. La può trovare e su questo possiamo avere
anche una condivisione.
Mi avvio a concludere trattando il tema dei
trasporti e del porto di Gioia Tauro.
Relativamente ai trasporti, ho visto che nelle
Linee programmatiche non c’era nulla di specifico sugli aeroporti, ma ha
risposto in Aula. Penso che serva un colpo di reni con il Governo nazionale,
con Alitalia e con Sacal.
Sacal
non è un soggetto estraneo alla Regione Calabria che – per così dire – è anche
proprietaria di Sacal, ha una quota di proprietà.
Lei, presidente Santelli, può dire la sua su Sacal nelle forme e nei modi che riterrà più opportuni,
però mi pare che oggi è il tempo di capire qual è lo sviluppo e la strategia
degli aeroporti calabresi. Anche su questo discutiamo e possiamo anche trovare
una condivisione. Su Gioia Tauro, Presidente, ho letto le Linee programmatiche
e lei ha cristallizzato i dati del porto di Gioia Tauro riferiti a fine 2018 ed
inizio 2019. Non ha citato i dati dei primi 4 mesi del 2020 che vedono il 52
per cento in più di sviluppo e di movimentazione con un milione di Teu in più nel porto di Gioia Tauro.
Su questo si può ripartire dal provvedimento
che ha istituito la ZES (Zona Economica Speciale) – addirittura ci furono,
anche dall’opposizione proposte che accogliemmo ed approvammo – e possiamo
trovare un punto di discussione, di incontro e di rilancio, senza demagogia e
senza retorica, perché sulle cose importanti e strategiche per la nostra
Regione non possiamo fermarci e guardare indietro, ma, semmai, dobbiamo pensare
più in generale che si può arrivare ad un obiettivo strategico.
Credo che, se su queste misure, il suo Programma
di governo potrà essere rettificato.
Il mio voto a queste Linee programmatiche sarà
negativo perché lei fa bene a dire che serve una visione, ma questa, purtroppo,
non emerge, nella sua dirompenza, da queste 60 pagine.
Potrà farlo con l’attività di governo – lo
auspico – e le consiglio di lavorare affinché il Consiglio regionale possa dire
la sua su questi provvedimenti, che possa dibattere, aiutare e condividere un
percorso sulle 5 o 6 grandi questioni che dovremo affrontare.
Come diceva il consigliere Bevacqua, vedremo
la crisi economica, nella sua dirompenza, nei prossimi mesi.
La Svimez ci ha
detto due cose drammatiche: il Coronavirus ha fatto danni in termini di defunti
nel Nord del Paese, però il dramma economico si risentirà più al Sud dove,
comunque, ci sono stati per fortuna meno morti; il secondo dato è quello che,
da settembre, l’ipotesi è che un’impresa su quattro non riapra più.
Comprendete che, se i dati sono questi, non
possiamo affrontare un problema nuovo con strumenti vecchi. Quindi, per avere
strumenti nuovi al passo con i tempi, serve anche una capacità di
interlocuzione diretta e di attività legislativa concreta su 5 o 6 grandi assi
che servono oggi alla Calabria.
L’auspicio è questo. Il voto è negativo, ma,
sicuramente, c’è un’apertura di discussione sui 5-6 asset principali, sui quali
puntare in Consiglio regionale con un protagonismo vero, di possibile
discussione, ma anche di modifica, di confronto e di approvazione di
provvedimenti che servono alla Calabria.
Spesso abbiamo detto che se riparte la
Calabria, se riparte il Mezzogiorno, riparte l’Italia. Storicamente in Italia,
ma in Europa, dalle grandi tragedie, dai grandi problemi, è sempre emersa la
capacità di ripartire. Sono sempre stati una straordinaria occasione.
Le risorse dei POR che le Regioni meridionali
hanno e le risorse comunitarie che il Governo nazionale ha bloccato e che si
possono riversare sulle Regioni del Mezzogiorno, sono state definite da
qualcuno come un gigantesco bancomat per il Mezzogiorno.
Se si ha la capacità di mettere in campo tutte
queste risorse per creare un nuovo riscatto e provare ad accorciare le storiche
distanze tra le Regioni del Mezzogiorno ed il Nord del Paese, probabilmente,
saremo riusciti a trarre un gigantesco vantaggio da una situazione grave e
complessa.
Presidente Santelli, seguendo un principio
cardine – che condivido – la presenza di grandi risorse impone anche grandi
controlli sulla legalità e sulla trasparenza e su questo non bisogna fare un
passo indietro.
Su questo aggiungo – e concludo – che nelle
precedenti settimane ho presentato un progetto di legge per la trasparenza
delle donazioni in sanità. Il progetto non vuole mettere un pennacchio, ma è
volto a dare poteri alla Giunta per fare le linee guida affinché si sappia dove
vanno a finire le donazioni dei privati all’interno delle aziende ospedaliere.
Non comporta un incremento di spesa, ma, semmai, una responsabilità; dà alla
Giunta più potere di controllo e di possibilità di chiarire, tracciare quali
sono le donazioni private nelle aziende ospedaliere.
Anche questa è un’offerta alla maggioranza, in
linea con l’idea per cui bisogna intervenire con cose concrete e, soprattutto,
non bisogna perdere di vista l’obiettivo che è quello di avere più risorse sì,
ma, sicuramente, di avere una capacità di tracciare la trasparenza e la
legalità. Grazie.
Ha chiesto di intervenire la consigliera
Sculco. Ne ha facoltà
SCULCO Flora (Democratici Progressisti Calabria)
Presidente, chiedo, se è possibile, di posticipare il mio intervento,
perché ritengo opportuno che debba esserci la Presidente in Aula, così da poter
sentire l'intervento di tutti i presenti, grazie.
Anche gli altri potrebbero chiedere la stessa
cosa. Che facciamo? Aspettiamo che rientri?
Sono iscritti a parlare dopo la collega
Sculco, Francesco Pitaro, Esposito, Notarangelo,
Aieta, Di Natale, Guccione, Pitaro Vito, Mancuso,
Graziano, Arruzzolo. C’è qualcuno che vuole
intervenire? Consigliere Pietropaolo, scusi, vuole intervenire? Ne ha facoltà.
PIETROPAOLO Filippo Maria (Fratelli
d’Italia)
Grazie Presidente, intanto, vorrei
ringraziare la presidente Santelli per come ha gestito
l'emergenza. È un ringraziamento mio, personale, ma anche di tutto il gruppo
Fratelli d'Italia. Ha dimostrato determinazione, sicurezza ed ha portato la
Regione su un binario sicuro.
La vorrei, anche, ringraziare per la famosa,
o famigerata, ordinanza numero 37 che ho ritenuto subito corretta e che è
riuscita a portare all'attenzione dell'opinione pubblica nazionale, per la
prima volta, una Regione Calabria che non cercava sostegno, ma che chiedeva
semplicemente di ripartire. Ci saremmo aspettati un atteggiamento del genere da
Regioni del Nord, come il Veneto, la Lombardia, invece arriva dalla Calabria il
segnale di voler fare qualcosa per ripartire, per lavorare. Cosa obiettivamente
nuova nello scenario nazionale.
Come la vorrei ringraziare per l'impulso che
ha dato, con la sua Giunta, ai primi atti che ha compiuto, dando il segnale di
un cambio di passo che, secondo me, è molto importante.
Sono stati importantissimi: “Riparti
Calabria”, portato avanti dall'assessore Fausto Orsomarso, con grande
determinazione, con grande volontà anche di semplificare, nonostante le
difficoltà delle norme in vigore e della burocrazia regionale.
“Riparti Calabria”, ricordo, ha stanziato
fino a oggi oltre 170 milioni, tra gli interventi di “Riapri Calabria,” “Lavora
Calabria” e quelli deliberati ieri sul turismo che non sono pochi nel momento
di emergenza che viviamo. Interventi che daranno un sostegno in termini di
liquidità vera, non di possibili crediti futuri o voucher che possono essere
acquisiti nel tempo, a diverse categorie di piccole, piccolissime e medie
imprese, ai cittadini, a chi ha voglia di fare turismo ed anche agli studenti.
Sono sicuramente atti importanti che danno il
senso di come questa Giunta, secondo noi, continuerà a lavorare.
Ringrazio la Presidente anche per il decreto
sui rifiuti che, sicuramente, segna un cambio di passo. È un argomento
delicatissimo che comporterà un lungo lavoro, ma credo sia stato un atto
veramente coraggioso e la ringrazio per questo.
Riguardo alle Linee programmatiche, non
voglio soffermarmi su tutti gli argomenti che ha citato la Presidente perché
ritengo che sia stata esaustiva. Ha dato un'impostazione molto concreta e
fattiva, non ha presentato un libro dei sogni, ma un programma di cose che si
possono fare, ovviamente, non solo con la volontà della Giunta, ma di tutti
noi.
Sui temi più importanti, è necessario che ci
sia una convergenza, un andare oltre gli schieramenti dei singoli partiti, per
affrontare tutti insieme le problematiche più serie.
Mi hanno colpito, in particolare, alcuni
punti delle Linee programmatiche, per i quali vorrei ringraziare di nuovo la
Presidente: lavoro, programmazione, immagine e digitale.
Il lavoro, la mancanza di una prospettiva di
lavoro di lunga durata, come lei ha
detto, è il problema dei problemi in Calabria. In
Regione abbiamo un sistema di formazione e lavoro che va assolutamente cambiato
e, con piacere, ho ascoltato le parole della Presidente, riguardo l’intenzione
di portare avanti questo stravolgimento. Il lavoro viene fatto dalle imprese,
non viene creato dalla Pubblica amministrazione, quindi ci vuole un sostegno
che sia reale.
È chiaro che ci debbano essere dei sistemi
per accedere al lavoro o alle varie incentivazioni che siano più chiari e
trasparenti possibili. Partendo dalla formazione che deve essere stravolta,
come ha detto la Presidente, deve essere rivolta ai disoccupati, a chi cerca
una qualificazione per avere uno sbocco più sicuro nel mercato del lavoro e non
agli Enti di formazione. Non sono quest’ultimi che devono dettare la linea di
intervento, ma il fabbisogno formativo deve pervenire dalla realtà
imprenditoriale.
Questi sono due punti fondamentali, la
formazione e il lavoro. Abbiamo una legge regionale sul lavoro molto vecchia,
la numero 5 del 2001, che non rispecchia la realtà del mercato del lavoro e
neanche della normativa nazionale. Quindi, è urgente che questo Consiglio metta
mano ad una rivisitazione della legge regionale sul lavoro, in modo che si
metta una pietra miliare nel procedimento della formazione e del lavoro nella
nostra regione.
Sono delle tematiche importantissime, parte
integrante delle Linee programmatiche.
Un altro argomento fondamentale è l’immagine,
il brand, come sottolineava la collega Tilde Minasi.
L'immagine della Calabria che la nostra Presidente ha dato con l’ordinanza 37 è
positiva. Questo argomento va approfondito. La Presidente ha ben esplicitato
nel suo Programma come il brand Calabria vada posto in termini
innovativi per tutte le tematiche: turismo, cultura, agroalimentare. Portando
in auge il marchio della nostra regione, per farla conoscere com’è realmente.
Un altro argomento, che lei ha affrontato, è
il digitale, bisogna fare in modo che l’innovazione portata avanti, non sia
limitata all’utilizzo nella stessa Regione, ma vada a favore dei cittadini.
Perché, oggi, un cittadino non sempre riesce a trovare informazioni utili per
le proprie esigenze, che possono essere semplici o anche molto complesse, nei
sistemi informativi della Regione.
In ultimo, vorrei fare un riferimento a
quanto detto dal nostro collega Bevacqua, riguardo al periodo che è intercorso
tra la delibera di Giunta relativa a “Riparti Calabria” e il bando. Non è vero
che sono passati due mesi, ma più o meno 4 settimane. Sono stati stanziati 120
milioni, credo che difficilmente in passato si sia riusciti a riprogrammare,
deliberare e fare i bandi per impegnare 120 milioni di Fondi comunitari a
favore dei cittadini in sole 4 settimane. In più, faccio notare che
l’erogazione vera e propria di questi 100 milioni, non potrà avvenire se non
dopo il 15 giugno, per il fatto che il Governo nazionale ha istituito un
registro che si chiama RNA, Registro degli aiuti di Stato per l’emergenza Covid, pur avendo la Commissione Europea eliminato
qualsiasi vincolo riguardante gli aiuti di Stato.
Per cui, siccome questo registro non è ancora
pronto e non sarà pronto prima del 15 giugno, gli aiuti stabiliti da “Riparti
Calabria” non potranno essere erogati prima.
Quindi, la tempistica non dipende certamente
dalla volontà della Giunta regionale.
In ultimo, vorrei fare un appello personale
alla Presidente per chiedere di effettuare qualsiasi intervento ritenga
necessario per migliorare efficienza ed efficacia nella nostra burocrazia
regionale, anche se ci sono dipendenti e dirigenti competenti e in gamba.
È decisivo ed io sarò a fianco della
Presidente in qualsiasi iniziativa che lei riterrà opportuno portare avanti.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Notarangelo. Ne ha facoltà.
NOTARANGELO Libero (Partito Democratico)
Buongiorno a tutti, Presidente, colleghi
consiglieri, Giunta regionale.
Il mio intervento sarà centrato
principalmente sul problema della sanità. Ho sentito parlare di problemi dei
problemi, in Calabria pare ce ne siano diversi, ma, probabilmente, la sanità lo
è davvero perché erode circa l'ottanta per cento del bilancio regionale.
Cercherò
anche di fare uno sforzo, ricordando, anche al sottoscritto, che la campagna
elettorale è finita da un pezzo. Forse un po' tutti, non faccio distinzione tra
maggioranza e opposizione, dovremmo ricordare questo.
Ora
che il peggio sembra essere alle spalle, almeno così ci auguriamo, possiamo
essere sinceri, almeno tra noi. Una domanda ce la siamo fatti tutti in questi
mesi di pandemia: se il primo focolaio del coronavirus in Italia, fosse stato
in Calabria, se fosse esploso a queste latitudini, cosa sarebbe successo? La
risposta, secondo i diversi punti di vista, può essere poliedrica. Secondo me,
sarebbe finita male, molto male. Il pericolo, tra le altre cose - come
sappiamo- è tutt'altro che passato.
Che
il sistema sanitario regionale sia messo male non lo dice la propaganda
politica, bensì decine e decine di ricerche, analisi, graduatorie, da ultima
quella demoscopica che parla del peggior sistema sanitario d'Italia. Ovviamente,
non è colpa di questa maggioranza se la situazione è tale. Questo, in realtà, è
un eccellente risultato dovuto a un combinato di negatività che ha come comune
denominatore una parola “tagli”, tagli ai fondi, al personale, alla credibilità
di un apparato di vertice che troppo spesso viene affiancato alla clientela
politica, piuttosto che alla professionalità, al merito, all’eccellente
preparazione dei professionisti della sanità e della formazione. La qualità
dell'offerta sanitaria dal punto di vista medico la vediamo; abbiamo notato che
i professionisti sanitari medici calabresi sono all'avanguardia, non solo in
campo nazionale, ma anche in quello internazionale. Sappiamo tutti, per
esempio, che il dottor Camporato si è formato, ha
studiato si è specializzato in Calabria ed è lo pneumologo che ha salvato il
Primo Ministro britannico. Così come, ad esempio, il dottor Canino che è il
direttore sanitario dell'ospedale di Cremona e il professor Bruno, direttore di
malattie infettive del Policlinico San Matteo di Pavia, che, ovviamente, la presidente Santelli ha chiamato nella sua task force
per l'emergenza sanitaria.
Questi
tagli hanno devastato la sanità calabrese, in particolare quello relativo a
migliaia di unità di personale l’ha proprio uccisa. Ci ostiniamo tutti a fare i
nostri elogi alla classe medica, agli infermieri, al personale sanitario tutto,
chiamandoli eroi in televisione, in ogni evento nel quale noi politici siamo
chiamati a presenziare, ma in realtà sono professionisti spesso costretti a
turni massacranti, con stipendi non adeguati e molto al di sotto della media
delle regioni del Nord, spesso precari con la mannaia del mancato rinnovo del
contratto sul loro destino. Vittime, secondo me, proprio di questo modo di far
politica che oggi, invece, li osanna in televisione. Giusto per dare dei
numeri, nel rapporto sanitario del 2019, secondo il centro studi Nebo, a livello nazionale, dal 2010 al 2017, vi è stato un
calo del personale in sanità di media del 6, 6 per cento, andando dallo 0,9 per
cento del Veneto a circa il 0 per cento di regioni come Puglia e Sicilia. In
Calabria, invece, sempre lo stesso studio, parla di una riduzione del personale
di circa il 15 per cento del personale medico, del 13 per cento del personale
infermieristico ed il 24 per cento delle figure tecnico-professionali. Questo
ha, inevitabilmente, inesorabilmente portato anche ad un impoverimento
dell'offerta sanitaria in Calabria. Parlando di tagli ai posti letto, abbiamo
un calo del numero di posti letto, dal 2000 al 2019, di circa il 60 per cento,
cioè 6 posti letto su 10 negli ospedali calabresi non ci sono più. Chiaramente,
ce ne accorgiamo adesso visto che non sapevamo dove allestire le terapie
intensive che sarebbero potute servire a salvare vite umane. Volutamente non parlo
dello spreco di denaro pubblico causato dalla gestione allegra delle ASP, dei
debiti, dei sistemi di doppi o tripli pagamenti a strutture private
convenzionate, in poche parole all’infiltrazione criminale, alla ‘ndrangheta, a
quella che definisco disorganizzazione non casuale, pensata solo ed
esclusivamente per favorire il privato. Mi limito, rapidamente, a ricordare
alcune parole del procuratore Gratteri che parla di un “disordine organizzato”
che riguarda soprattutto l'apparato della Pubblica amministrazione, dietro cui
molto spesso c'è la ‘ndrangheta.
Non
è possibile che se il 75 per cento o più del bilancio regionale è destinato
alla sanità, questa incredibilmente nemmeno funzioni.
Da
un recente studio Eurispes Italia 2020, si nota che
al Sud la spesa sanitaria pro capite è più bassa anche del 50 per cento
rispetto al Nord, dove chiaramente i maggiori finanziamenti contribuiscono a
garantire livelli qualitativi dei servizi molto più elevati che al Sud. Quindi,
la ripartizione dei Fondi per la sanità, acquisisce maggior peso in base
all'età della popolazione, al numero di abitanti, ovviamente privilegiando le
regioni del Nord a scapito dei territori più poveri come il nostro, dove non
solo si muore prima, ma vi è anche un’incidenza molto più elevata di malattie
croniche.
In
realtà, per dirlo chiaramente, come spesa sanitaria, un calabrese vale il 16
per cento in meno di un cittadino ligure.
Quindi,
la nostra sanità non è soltanto penalizzata da una distribuzione iniqua delle
risorse nazionali, ma è, oltretutto, penalizzata da una mala gestione delle
stesse. Ricordo a tutti che, nel 2019, la mobilità passiva valeva circa il 10
per cento del Fondo sanitario nazionale, una voce assolutamente molto
consistente.
Questa
emergenza pandemica ci ha ricordato che investire in una sanità pubblica è
fondamentale.
A
proposito della gestione dell'emergenza del Covid-19 in Calabria, ci siamo
posti più di qualche interrogativo in queste settimane che ci hanno visti
protagonisti - come ricordavano prima alcuni colleghi - della cronaca
nazionale, non solo con la querelle per i vari valzer delle ordinanze con il
Governo o, ad esser sincero, la diatriba sui tavolini al fuori dai bar, quello
che ci interessa e che ci ha allarmato è, per esempio, la vicenda della RSA di
Villa Torano, dove 78 persone sono state contagiate. L'amministratore e il
direttore sanitario sono indagati per omicidio colposo per ben 21 decessi.
Senza entrare “nell'albero genealogico” dei rapporti tra gli amministratori
della RSA di Torano e la maggioranza che governa questa Regione - perché
sinceramente poco mi interessa in questa sede -, però penso che non si possa
negare l'esistenza di un conflitto di interessi in questa vicenda, ancora non
completamente chiarita, che come minimo dovrebbe indurvi a rivedere a fondo i
rapporti con la sanità privata.
Un
altro punto che vorrei toccare è sui tamponi. Ognuno – ripeto - la realtà la
può vedere da qualsiasi lato la si giri. Giustamente, la Presidente ricordava
che la Calabria è tra i primi posti come numero di tamponi eseguiti nelle
regioni meno contagiate. Io dico che ha fatto 58 tamponi su 100.000 abitanti e,
quindi, è quartultima in campo nazionale.
Tanto
per cominciare, dall’inizio della pandemia, la Protezione Civile ha inviato qui
147.600 tamponi, ne sono stati effettuati, come ha detto poco fa la Presidente,
circa 60.000, in base appunto all’ultimo bollettino diramato dalla Regione,
quindi in realtà è agli ultimi posti della graduatoria nazionale.
Ecco
questa è una delle tante domande che ci sarebbe piaciuto fare alla task
force creata dalla presidente Santelli. Quindi,
per quanto riguarda la sanità, la Repubblica, ricordo, tutela la salute come
fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce
cure gratuite agli indigenti. Queste non sono parole messe lì a caso per
riempire la nostra Costituzione, in realtà è un concetto fondamentale che
l'articolo 32 chiarisce ancora meglio, perché chiarisce come la sanità non
possa essere che pubblica. L'importanza di tornare ad investire in una sanità
pubblica, è stata confermata proprio in occasione di questa pandemia. Nei Paesi
dove la sanità è privata, il servizio non ha funzionato, non ha fatto altro che
incrementare le disuguaglianze. Ed è proprio di questo che la politica si deve
occupare, di principi fondamentali dell'organizzazione di una società civile.
La Calabria deve contare su una buona sanità non su scongiuri all'insegna dell’ “io speriamo che me la cavo”. Su questo punto, in
particolare, vorrei richiamare la vostra attenzione. La riforma del Titolo V
della Costituzione, come saprete, con il federalismo invece di un unico
servizio sanitario, ha introdotto - come diceva il collega Irto poco fa - 20
servizi sanitari regionali e, invece di garantire a tutti i cittadini i famosi LEA,
livelli essenziali di assistenza, non ha fatto altro che incrementare il solco
di una risposta sanitaria a due velocità. Le Regioni del Nord, ricche e capaci
di assicurare servizi di qualità, contro le Regioni del Sud più povere in
deficit e, spessissimo, in Piano di rientro; con territori dove i servizi
offerti dalle strutture ospedaliere trovano il giusto completamento nella
medicina territoriale ed altri, come quello calabrese, assolutamente scollegati
e disorganizzati. Quindi, il federalismo non ha fatto altro che inasprire tali
disuguaglianze e disparità territoriali e di censo. Infatti, non solo aumenta
la percentuale delle persone che rinunciano a farsi curare, ma aumenta anche la
percentuale delle persone che, potendoselo permettere, emigrano per farsi
curare.
Mi
spiego meglio, sebbene ritengo sia difficile trovare un’unità in questa Aula,
così come con le altre Regioni del meridione, dovremmo chiedere a gran voce,
tutti insieme, il ritiro di ogni progetto di autonomia differenziata. Dovremmo
provare a trovare un'unità, in quest'Aula e con le altre Regioni meridionali,
ed urlare a gran voce, chiedendo la cancellazione di ogni riferimento alla
parola “spesa storica”, come criterio di riparto delle risorse finanziarie.
Badate
bene, non si tratta di colore politico, di destra e sinistra, ma di pensare
unicamente all'interesse della salute di tutti calabresi. Non basta intervenire
sull'emergenza, bisogna programmare, gestire l'ordinario nell'ottica della
prevenzione e rifondare, in Calabria dovremmo dire fondare, il sistema
territoriale. Perché, in realtà, il sistema territoriale si è dimostrato, che è
il primo ed unico baluardo di difesa, non solo contro il Covid-19, ma anche
contro tutta una serie di patologie croniche. Così come pensare ad un riordino
dell'intera rete ospedaliera.
Quindi,
ripeto, è arrivato il momento, secondo me, di scardinare il principio
consolidato della visione politica, da destra a sinistra, di una sanità usata
come mezzo di costruzione del consenso, di ospedali pennacchio, usati come
strumento di pressione e scambio elettorale. Così sono state sprecate molte
risorse pubbliche, mantenendo posti letto in ospedale Spoke, molto piccoli,
piuttosto che favorire la costruzione di Poli qualificati per la medicina
territoriale.
Il
salto di qualità nella tutela del diritto alla salute, passa per la costruzione
di un piano di rilancio della medicina del territorio, fatto di strutture
vicine ai cittadini, capaci di erogare i servizi di primo e di secondo livello,
riducendo ovviamente le liste d'attesa, grazie all'operato di medici di
famiglia che si associno tra loro, garantendo la continuità assistenziale,
anche specialistica, con diagnostiche di base e punti prelievo. Si chiamano
strutture di prossimità, è il nodo cruciale della sanità che dovremmo prevedere
nei prossimi anni. È su questo che lancio la sfida a tutti per pensare a
ridisegnare veramente la sanità. Di questo argomento sinceramente ho letto poco
nelle Linee programmatiche della Presidente e, probabilmente per lo scarso
tempo a disposizione, non ne ha parlato nemmeno oggi. Ritengo che queste
strutture di prossimità, queste strutture territoriali, siano il vero filtro
per evitare il sovraffollamento dei nostri Pronto soccorso che, certamente, non
si svuotano con blitz dei primi cittadini con tanto di fotografi al seguito, ma
a monte, riducendo l’afflusso dei pazienti, che, spesso per semplici codici
bianchi, si trovano a sostare per giornate intere. Quindi, è il momento di
coraggio, investendo con più oculatezza su infrastrutture, tecnologie e risorse
umane, ma anche, come diceva giustamente la Presidente, sulla ricerca e sulla
difesa dell'ambiente, mettendo da parte logiche settarie e di parte politica,
pensando tutti insieme ad un rilancio della sanità pubblica e, con essa, alla speranza
di una Calabria migliore. Grazie.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Mancuso. Ne ha facoltà.
MANCUSO Filippo (Lega Salvini)
Grazie Presidente, non c’è la presidente Santelli, però c’è il vicepresidente che è
anche il mio rappresentante in Giunta.
Ho letto le parti salienti delle Linee
programmatiche della Presidente, condivido totalmente la sua visione di
Calabria, dalla cultura al turismo, dall'edilizia sanitaria all'ambiente, dalla
politica portuale all'edilizia sanitaria, dai trasporti e all'attività reputazionale che intende mettere in campo: obiettivi e
iniziative che se portati a termine consentiranno ovviamente di far ripartire
la Calabria e vedremo accorciare il gap che ci divide dalle altre Regioni e
dall'Europa.
Sono molto pragmatico per natura e
per formazione. Mi piacerebbe vedere, però, in campo delle iniziative concrete
già segnalate.
Nel turismo per esempio penso che
sia inderogabile una politica portuale. La Calabria, con 800 km di costa, ha 3
posti barca circa per km. Pensate che la Liguria con 350 km ha 35 porti, mentre
la Calabria circa 10-12 porti. Ritengo sia inderogabile mettere in atto un
piano dei porti, che mi risulta ci sia già e ci abbia lavorato una precedente
amministrazione, mi pare quella Scopelliti.
Va, però, programmato un lavoro
che preveda almeno quattro porti sulla zona tirrenica e quattro porti sulla
zona Jonica.
Ovviamente questi con i relativi
bandi europei che debbono essere implementati al fine di poter attivare
quell’indotto che ritengo sia necessario per implementare il turismo. A questo
penso sia ugualmente necessario affiancare una politica dei prezzi del
trasporto aereo, una politica dei prezzi che possa far sì che il turismo ci
possa essere a determinati costi: quindi abbinare l'interesse per le nostre
coste anche con una politica dei prezzi per quanto riguarda il trasporto aereo.
Non dobbiamo, poi, dimenticare e
tralasciare ovviamente l'incentivo e tutte le azioni che dobbiamo mettere in
campo per quanto riguarda sia la Strada Statale 106, il suo completamento, e le
reti ferroviarie.
In materia ambientale, è ovvio
che, con la costituzione degli ATO, il problema rifiuti passerà appunto a
questi ambiti, però non bisogna dimenticare la depurazione, sempre collegandola
al turismo. La depurazione è un problema atavico sul quale bisogna intervenire
e creare i presupposti per avere i nostri mari più puliti.
L’agricoltura: tutti temi toccati
nelle Linee programmatiche, e bisognerà incentivare i nostri prodotti di
qualità, invidiati in tutto il mondo. Bisogna poi cercare di incrementare il
consumo interno.
Così come andrà svolta un'azione
molto concreta nel sociale. C'è la necessità di rivedere la riforma del terzo
settore e adeguarla per bene al nostro territorio, integrarla sia con l’agricoltura
e sia con il turismo per un turismo sociale e per una agricoltura sociale.
Tutti questi interventi, la loro
programmazione, le leggi e i provvedimenti amministrativi da mettere in campo
passano da una riorganizzazione amministrativa della macchina burocratica. La
vera battaglia che la Regione e questa amministrazione si giocano è sulla
riorganizzazione amministrativa dei nostri uffici. Come pensiamo di poter
mettere in campo tutte queste azioni con il nostro nemico principale, la
burocrazia?
Faccio solo qualche esempio: nel
campo dei lavori pubblici abbiamo il commissario per l'emergenza idrogeologica,
la Protezione Civile e poi abbiamo i lavori pubblici.
Ovviamente organizzazioni e ambiti
che abbiamo già trovato. Come si fa ad avere questi tre settori staccati tra di
loro.
Ovviamente urge che tutti questi
Dipartimenti siano sicuramente diretti sotto un'unica regia, non se ne può fare
a meno, perché tante volte quello che fa la mano destra non lo sa la mano
sinistra oppure ci sono azioni che sono sovrapponibili. Bisogna ottimizzare
queste procedure e l'unica soluzione è quella di mettere mano alla macchina
amministrativa.
In questo intervento volevo
ringraziare la Giunta, in particolare gli Assessori che si sono occupati del
bando per le aziende, perché hanno svolto un enorme lavoro. Hanno incontrato
tutte le categorie e si sono resi disponibili ad ogni tipo di confronto.
Capisco le difficoltà operative, però onestamente da professionista che andrò
ad affrontare le procedure, per richiedere questo contributo per aziende,
ritengo eccessivo che ci siano tre click per poter richiedere il contributo.
Capisco il problema. Figurarsi se la Giunta o gli Assessori o la Presidente
potessero desiderare una complicazione burocratica. Il problema è solo uno:
mancano le tecnologie perché si possa fare con un click, si possa dare con un
click il contributo, mancano le tecnologie perché si è diviso su tre giorni o
quattro giorni o 7 operazioni. Perché? Per non intasare gli applicativi. Quindi
è necessario, è obbligatorio concentrarci su un settore fondamentale:
l'innovazione tecnologica.
Non possiamo fare a meno in questa
Legislatura di adeguarci e di colmare
questo gap con le altre Regioni e non pensare che non sia obbligatoria
un’intensa innovazione tecnologica, con smart
working, che non esiste, non è esistito, è stato
molto limitato, automatismi che non ci sono e innovazione delle aziende che non
c'è. Cosa me ne faccio, se continuiamo a fare dei bandi europei che interessano
la costruzione, ad esempio, di un albergo se poi i tassi di occupazione sono
inferiori al 50 per cento?
Innoviamo e adeguiamo quelli che
ci sono per renderli più appetibili, per fare un turismo diverso più
tecnologico. Si consideri che ovviamente abbiamo anche i mezzi.
Noi abbiamo Calabria Innova che è
uno strumento già operativo in Fincalabra e che
potrebbe essere attivato, affinché l'innovazione tecnologica diventi uno spot
per i prossimi cinque anni della nostra amministrazione. Si tenga presente
anche che non ci sarebbe neanche bisogno di personale o altro, perché
all'interno dell'amministrazione abbiamo circa 220 persone di categoria B e C
che però sono in possesso di laurea, quindi svolgono mansioni inferiori a
quella che è la loro qualifica.
Avremmo anche le risorse umane da
utilizzare, valorizzandole consentendo loro di dare una mano concreta alla
causa.
Lo dico al vicepresidente:
concordo con tutta la linea programmatica, quindi che siano fissati degli
obiettivi concreti.
Cambiamo soprattutto la
burocrazia, mettiamo le giuste professionalità ai posti giusti, innoviamo e
cambiamo la Calabria e la sua immagine nel mondo e la vita dei calabresi.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Aieta. Ne ha facoltà.
AIETA Giuseppe (Democratici Progressisti Calabria)
Dobbiamo avere rispetto anche dell’assenza
della Presidente, c’è il Vicepresidente, ci ascolterà sicuramente con
attenzione per le cose che abbiamo da dire, anche perché l'incipit del
ragionamento della Presidente l’ho gradito molto. Mi riferisco al riferimento
alla fiducia e alla reputazione che sono due direttrici di una strategia
politica che ovviamente va riempita di contenuti.
La fiducia si fonda soprattutto su
segni certi e molto probabili, nel senso che non si acquista al supermercato,
si costruisce; e la fiducia è anche riconoscere che non si parte dall'anno
zero.
Lo vorrei ricordare perché,
ascoltando i colleghi, mi è parso di capire che probabilmente non si ha molta
conoscenza.
Questo non è un limite, ci
mancherebbe altro, colleghi alla prima esperienza probabilmente non conoscono
quello che è accaduto in passato. E cosa è accaduto in passato che oggi la
Presidente nelle sue Linee programmatiche dimentica di citare? È successo che
sulla sanità, in quest’Aula e fuori da questa Aula, c’è stata una battaglia,
una battaglia perché quest’Aula, caro Vicepresidente, è stata espropriata della
sua potestà legislativa, cioè l'Aula del Consiglio regionale non ha potuto mai
legiferare su una materia che assorbe dal bilancio regionale circa il 73 per
cento del proprio bilancio.
Non ha detto nulla la Presidente
sul commissariamento, cosa pensa del commissariamento, non ha detto nulla
sull'organizzazione.
È vero che noi dobbiamo esercitare
il diritto alla salute, parlare molto del diritto alla salute e poco della
sanità, che è una parola vuota di tutto e piena di niente. È anche vero che ci
sono fatti, che in queste ore si stanno consumando, come per esempio la vicenda
del punto nascita di Cetraro che - e noi abbiamo presentato una mozione con il
collega Bevacqua e Francesco Pitaro – ancora,
nonostante fosse stata presente la presidente
Santelli, a distanza di quasi due mesi non si sa che fine farà. Sono segni
questi che rappresentano anche l’impegno di una classe dirigente.
E la reputazione ovviamente si
costruisce anche sulla serietà degli impegni che si assumono. E gli impegni che
si assumono, una classe dirigente seria li fa rispettare, anche se non
dipendono direttamente da quella istituzione.
Volevo ricordare anche, quando si
parla del POR e dei Fondi Europei, che probabilmente sfugge a parte dell'Aula
che il POR della Regione Calabria ha registrato un avanzamento dell’83 per
cento e quel POR ha ricevuto negli ultimi anni la premialità.
Questo significa che è stata premiata con migliaia di euro perché ha rispettato
i target. Non partiamo dall’anno zero quindi e chi vuole costruire una visione
lo fa attraverso ciò che si ritrova.
È sfuggito nella relazione sulle Linee
programmatiche che quel POR ha finanziato quasi tutti i progetti dei comuni. La
Regione Calabria in questi anni è diventata davvero ente di programmazione e
non già ente di gestione, come è stata in tutti questi anni di regionalismo
calabrese. Ogni Comune - qua ci sono sindaci anche di centro-destra - al tempo
in cui si governava questa Regione nel quinquennio 2014/2019 brandivano Decreti
di finanziamento. Non dico questo per accreditare una stagione, ma perché
essendo stato amministratore locale parlo delle cose che si fanno e non delle
cose che si dicono.
Anche sulle infrastrutture, la
Presidente dimentica da dove parte. Parte da una linea delle ferrovie, della
ferrovia ionica che dai tempi di Cavour non registrava un impegno finanziario
di questo tipo; un impegno finanziario di circa 700 milioni di euro con 130 km
di armamento ferroviario, ristrutturazione di stazioni, eliminazione di
passaggi a livello. Dimentica nella relazione la presidente
Santelli che questa Regione ha fatto registrare la più grande opera di
intervento di finanziamento sulle scuole.
Voi sapete che la Calabria è una
terra che balla e che continua a ballare – lo ha fatto anche nei giorni scorsi
- e in questa regione, che è molto esposta al rischio sismico, ci sono circa 2
mila scuole delle quali solo quattro erano adeguate sismicamente.
Oggi non c'è comune che abbia
presentato un progetto di adeguamento sismico delle scuole che non sia stato
finanziato. Non partiamo dall'anno zero, attenzione! E così sui porti il
collega Mancuso giustamente faceva riferimento al fatto che oggi, se noi anche
raddoppiassimo i posti barca, la Calabria nella offerta al diportismo sarebbe
sempre ultima.
Voglio ricordare che la Regione
Calabria in questi anni ha finanziato con 5 milioni di euro cadauno tutti i
porti turistici calabresi, tutti, nessuno escluso.
(Interruzione)
Come dice? No Sibari, non è porto
regionale. Vede è questa differenza che le manca, Assessore, pensavo che con la
nuova postazione avesse approfondito questo tema. Non c'entra niente, Sibari è
un porto privato che non rientrava in quel target. L’abbiamo spiegato 1000
volte.
Mi avvio alle conclusioni. Sono
convinto del fatto che questo tempo, quello che viviamo qui ed ora, sia un
tempo che in qualche modo ha seppellito anche le vecchie categorie della
politica. Le ha seppellite!
Noi ci siamo posti sempre in una
posizione costruttiva, abbiamo agevolato il dialogo, ce lo ha riconosciuto
l’assessore Orsomarso in una conferenza stampa, perché capiamo, avvertiamo,
percepiamo che i calabresi in questo momento non chiedono rotture, chiedono
unità.
L'ho detto l'altra volta e lo
ripeto ancora: l’unità è un rapporto vicendevole. L'unità implica reciprocità,
l’unità implica che si riconosca il lavoro degli altri e che non si faccia
finta che in questi anni non sia accaduto nulla. Le poche cose che vi ho detto
sono cose che voi potete verificare.
Non vi chiedo di credermi sulla
parola, però verificarle significa poi essere onesti intellettualmente, partire
da un dato e valorizzarlo. Chi governa deve valorizzare sempre ciò che è stato
e guardare avanti e non imbrutirsi sulle cose che non sono andate bene, perché
è compito di chi governa raddrizzare il tiro.
Alla Presidente, alla quale,
ovviamente, rivolgo il mio saluto, dico che probabilmente in quella relazione
avrebbe dovuto evitare queste forti dimenticanze perché se avesse inserito gli
elementi positivi, che pure ci sono stati, quella relazione sarebbe stata meno
sciapa.
È una relazione sciapa, è una
relazione senza sale, è una relazione che non tiene conto da ciò da cui si
parte. È una relazione che, pur rincorrendo una visione, in qualche modo si blocca,
si infrange sugli scogli che non possono, come diceva Battisti, arginare il
mare, gli scogli non hanno mai arginato il mare. Le dimenticanze in politica
fanno parte di un retaggio vecchio, antico, che il Covid-19 ha seppellito e,
poiché siamo tutti qui con la responsabilità di rappresentare i cittadini
calabresi, credo che l'esercizio della memoria sia un atto dovuto.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Esposito. Ne ha facoltà.
ESPOSITO Sinibaldo (Casa della Libertà)
Intervengo perché parto da dove
aveva iniziato il collega Aieta. Intervengo, per quel rispetto anche ad una
momentanea assenza del Presidente; ci sono il Vicepresidente e l’assessore
Talarico e ritengo che anche un impedimento provvisorio faccia sì che i lavori
dell'Aula vadano avanti.
Del resto è vero, si parla delle Linee
programmatiche e condivido anche alcune osservazioni da parte dell'opposizione,
da parte di alcuni colleghi dell'opposizione e, in particolare, alcuni
contenuti dell'intervento del collega Aieta. Proprio questo mi porta a cercare
di essere estremamente schematico e breve, così cercherò di tediare poco
quest’Aula.
Nel
parlare di Linee programmatiche non vi è dubbio che in modo schematico si deve
parlare di una Calabria prima del Covid-19, una Calabria durante il Covid-19 e,
poi, ahimè, quella che è la preoccupazione maggiore della Calabria dopo il Covid-19.
La
Calabria prima dell’epidemia avrebbe potuto consentire alla
presidente Santelli di enunciare tutte le criticità che portano la
Calabria agli ultimi posti delle varie graduatorie e non lo ha fatto.
Credo
che alla presidente Santelli vada riconosciuta un'onestà intellettuale per la
quale, probabilmente, non ha fatto riferimento alle cose buone di chi ci ha
preceduto, ma nelle sue Linee programmatiche non c'è intriso nessun tipo di
vittimismo che avrebbe potuto puntualizzare per avere ereditario a gennaio del
2020, in epoca proprio imminente il Covid, una
Calabria che è lì con quelle macro criticità, soprattutto su due settori, che
hanno la maternità di tutti i problemi - come diceva il collega Notarangelo - e
che sono la sanità e l'ambiente.
Poi
c’è una Calabria del Covid-19 con cui, appena entrata in vigore questa nuova
legislatura, la Presidente ha dovuto confrontarsi.
Credo
che ci siano stati 4 mesi di ritardo nella presentazione delle Linee programmatiche
della presidente Santelli perché eravamo in quel
periodo di assurda emergenza internazionale. Ebbene, questi quattro mesi, per
assurdo, hanno fatto sì che oggi la presidente
Santelli sia venuta qui non a dire “faremo”, ma è venuta qui a dire anche
quello che in questi quattro mesi si è fatto. Questa è da accogliere come una
novità assoluta rispetto alle Linee programmatiche di quel libro dei sogni a
cui spesso, al di là delle rituali politiche a cui noi apparteniamo, è stato
spesso fatto menzione quando si parla di un Programma elettorale.
Un Programma
elettorale, pertanto, rivisto durante la pandemia; non che la pandemia sia
finita, ma dico che la Presidente ha dimostrato che è stato fatto qualcosa in
questi quattro mesi.
Questa
pandemia poteva essere un'opportunità, come qualcuno ha detto, e ne avrei fatto
a meno visti i morti che ci sono stati, viste le difficoltà economiche, visto
quel grande punto interrogativo che può essere settembre-ottobre del 2020 sia
per quanto riguarda il dato economico sia, eventualmente, per una ripresa dei
contagi che dovremo esser pronti ad affrontare, come ci dicono gli scienziati.
Bene,
in questi quattro mesi dall'atteggiamento che ha avuto la Giunta, la presidente Santelli e questo governo regionale, già su
due aspetti, Presidente, ci siamo: fiducia e reputazione.
Credo
che questi quattro mesi terribili da tutti i punti di vista - sarà la mia
percezione, sbaglierò - abbiano consegnato una Istituzione, quella regionale,
che gode di maggiore fiducia da parte dei cittadini, perché questa
amministrazione regionale ha garantito, in questi quattro mesi, non la sanità
ma, quantomeno, la salute dei calabresi se i dati sono quelli, poi arriverò un
attimo ai dati di questa pandemia.
Reputazione:
credo che siamo stati sui media, la Presidente è stata anche criticata per un
eccesso di esposizione mediatica. Ma siamo stati sui media non con il cappello
in mano, siamo stati a difendere le idee e con coraggio sono state messe in itinere
alcune iniziative perché, ricordo a me stesso, la chiusura dei confini non ci è
stata imposta dal Governo, li ha chiusi la presidente
Santelli. Altre ordinanze non ci sono state imposte dal Governo, quel Governo
che, magari, prendeva l'aperitivo sui Navigli e festeggiava le glorie di una
squadra di calcio. Poi, i dati sono dati e la storia epidemiologica ci
insegnerà a leggerli meglio, magari, fra qualche anno.
Idee e
coraggio hanno fatto sì che ci fosse anche una disputa con il Governo nazionale
e c'è stata una sconfitta in sede di tribunale amministrativo. Credo che quella
per il Governo sia stata una vittoria di Pirro, nella sostanza è stata una
vittoria dei calabresi, perché ai calabresi serviva solo una cosa: l'indice di
contagio, quello che viene identificato come indice di trasmissibilità Rt.
Nessuno
lo ha detto, lo dico io!
Collega
Notarangelo, condivido pienamente gran parte del contenuto del suo intervento
perché quelli sono numeri e lei è esperto in quei numeri quanto me, quindi
condivido gran parte di quello che ha detto; poi ci sono delle sfumature
ideologiche dalle quali inevitabilmente ognuno di noi diverge e poi le dirò
anche quanto.
Allora
l'indice di trasmissibilità Rt è un indice
eccezionale non per la Calabria ma per i calabresi, per i nostri genitori, per
i nostri figli, per quei soggetti deboli, bimbi e anziani, che potevano essere
drammaticamente esposti al Covid-19. Indice di trasmissibilità che è stato,
anche, oggetto di interesse sui media per la gaffe di denominazione che ha
fatto l'Assessore regionale alla sanità della Regione Lombardia; in Calabria e
0,17, la regione che ci è più vicina nelle ultime due settimane - è un indice
che viene rinnovato ogni settimana - è allo 0,33, quasi il doppio. L'indice di
trasmissibilità che cos'è? Al di là della misura della potenziale
trasmissibilità di una malattia infettiva, l'indice di trasmissibilità è il
risultato che si è avuto dopo le misure di restrizione e di contenimento del
virus. È lì il risultato positivo di questa amministrazione regionale rispetto
al Covid-19 e si è partiti con quella sanità che, non v’è dubbio, hanno
descritto tutti coloro i quali mi hanno preceduto e che è ai minimi termini,
rispetto ad un contesto europeo; quella sanità che è da undici anni, nemmeno
più da 10, sottoposta al commissariamento.
Si è
parlato dei tamponi; ci sono delle situazioni che sono sotto la lente di
ingrandimento, saranno soggetti terzi a definire se sono state usate delle
procedure anomale, ma sui tamponi, quando è iniziata l'epidemia, la Regione
Calabria riusciva a processare da 350 a 400 tamponi al giorno perché avevamo
una rete nazionale dei laboratori di microbiologia che erano destinati al Covid, composta semplicemente dall'Annunziata di Cosenza,
dal Pugliese di Catanzaro e dal GOM di Reggio Calabria.
Tramite
la Regione Calabria sono entrati nella rete nazionale dei laboratori Covid-19
l’azienda ospedaliera Mater Domini e il laboratorio dell’ASP di Reggio
Calabria, sono state richieste nuove attrezzature, sono arrivati i tamponi.
Lo
dico non con tema di criticità nei confronti del Governo, lì ancora siamo in
piena epidemia, siamo in pandemia e ci misureremo dopo su quelle responsabilità
perché se è vero che noi siamo semplicemente fortunati, oppure che il contagio
basso in Calabria è merito del Governo, ahimè, allora dovrei dire che è colpa
del Governo se migliaia, centinaia, migliaia e decine di migliaia di morti ci
sono stati in Lombardia.
Se il
merito del Governo vale per la Calabria, vale altrettanto il demerito del
Governo rispetto alla pandemia del Nord che non è stata, invece, contingentata.
Lì c'è sempre una iniziativa della Regioni, una chiusura in modo elastico solo
ed esclusivamente nell’interesse dei calabresi, chiusura in alcune circostanze,
apertura che è stata, poi, motivo di causa al Tribunale amministrativo quando la presidente Santelli ha inteso, sulle normative che
consentivano l'asporto, di mettere 4 tavolini al bar, tre tavolini al di fuori
dei ristoranti. Questa era quella famosa ordinanza che ha determinato che la presidente Santelli andasse da Conte a parlare a tu per
tu di questa situazione.
Presidente
Santelli, non so se sia sufficiente questo ottimo rapporto propositivo e
sinergico che ha con il Presidente del Consiglio dei Ministri, Conte. Quello
che dice Conte poi il Governo non lo fa, quindi credo che questa interlocuzione
diretta, che lei ha avuto con Conte, necessita di una verifica su quelli che
sono i risultati delle azioni messe in campo da questo Governo. Si critica la
Regione Calabria che ancora non ha messo un euro nelle tasche dei calabresi.
Qualcuno
prima di me - credo il collega Filippo Pietropaolo - ha anche spiegato, poi ci
ritornerò brevemente, che prima del 15 giugno, collega e assessore Fausto
Orsomarso, pure se lei si fosse fatto in quattro, i calabresi non avrebbero
potuto avere i soldi del bando Riparti Calabria.
Ritorno
su un aspetto estremamente significativo e importante: oggi come tamponi, in
Calabria, se ne riescono a processare da 1100 a 1200-1250; anche qui siamo
sempre semplicemente stati fortunati, una terra maledetta non ben voluta da
nessuno, all'improvviso acquista fortuna e questa fortuna noi ce la teniamo
tutta perché, tra le altre cose, dobbiamo essere tutti preoccupati di quello
che può essere un ritorno dell'epidemia, di quello che può essere il vero
momento in cui la nostra economia sarà in ginocchio.
Adesso
ci sono delle situazioni che sembrano una ripartenza e poi vedremo, alla lunga,
a settembre-ottobre, come soffriranno da questo punto di vista economico i
calabresi. C’è quella Calabria del dopo Covid-19 e credo che il consigliere
Notarangelo abbia ragione quando dice che noi alla presidente
Santelli chiediamo coraggio, perché la Calabria riparte solo ed esclusivamente
se la politica riesce a trovare sinergia ed un rapporto positivo, con pari
dignità, con la burocrazia.
Spesso
in alcuni settori della Regione Calabria - e non è un problema di oggi, non è
un problema del centrodestra di oggi o centrosinistra che governava ieri - i
ritardi non sono colpa di nessuno… ha detto bene la
presidente Santelli: se l’ospedale di Sibari non parte, di chi è colpa?
Di nessuno!
Allora
probabilmente è colpa di quella dirigenza che pensa che il proprio dovere sia
solo nella fase di progettazione e non di effettiva esecuzione di un'opera
pubblica. Parlo delle opere pubbliche perché sono convinto che la Calabria
debba ripartire dallo “sblocca cantieri”, chiamiamolo come volete, dalla
cantierizzazione delle opere pubbliche che sono facilmente e immediatamente
poste in esecuzione perché da lì riparte, poi, una certa economia.
Lei
con l'apparato burocratico ha avuto un approccio garbato, l'abbiamo seguita il
primo giorno del suo insediamento, l'abbiamo seguita in questi mesi con il
garbo di donna, come diceva il consigliere Tilde Minasi,
quando parlava di pari opportunità e delle capacità delle donne.
Probabilmente,
presidente Santelli, non basta un approccio garbato per poter portare a casa
quei risultati positivi e sinergici con l'apparato burocratico. È lì che
dobbiamo avere il coraggio di intervenire! Perderà questo centrodestra, così
come ha perso il centro-sinistra, perderà la Calabria se non c'è questo dialogo
costruttivo.
Qui
non comando io, qui comandiamo tutti nell'interesse della Calabria, la politica
e la classe dirigente. Non v’è dubbio che il Covid-19 e soprattutto la
ripartenza non possano prescindere da una mia visione della sanità.
Presidente,
intanto la ringrazio perché lei non ha posto in essere sin dal primo giorno del
suo insediamento quella, come dire, fissazione che ha caratterizzato, anche -
il collega Aieta prima ne parlava - l'azione del governatore Oliverio che
cercava di riportare alla responsabilità della politica il discorso della
sanità, i due terzi del bilancio eccetera. Quella lotta probabilmente non è
stata produttiva e la presidente Santelli non sta
facendo questa lotta, ma la Presidente deve porre in essere un elemento di
amalgama fra tutte le frammentazioni che ci sono e sono di grande nocumento
alla sanità.
C'è
una forte disconnessione fra il Dipartimento tutela della Salute, la struttura
commissariale e anche il management di alcune aziende sanitarie che sono state
decretate dal ministro Speranza direttamente. Ciò grazie a che cosa? Grazie a
quel famigerato decreto 35 che, oggi, comincia a ricevere critiche anche da
parte di parlamentari del MoVimento 5 Stelle,
dimenticando, questi Parlamentari, che quel decreto 35, visto come la Panacea e
la soluzione di tutti i problemi della sanità, ci è stato presentato a Reggio
Calabria dal ministro Grillo del MoVimento 5 Stelle.
Mi
auguro che smetta l'efficacia e l'efficienza, anzi l'inefficienza di questo
decreto 35 e si intavoli, anche nella nostra regione, una discussione sulla
sanità. Io sono per una sanità pubblica, sono un medico ospedaliero, ma sono
anche per una sanità privata di qualità che vada ad essere complementare alla
sanità pubblica. Adesso è facile sparare sulla sanità Lombarda che ha fatto
della sanità privata, probabilmente, un avamposto di eccezionale qualità. Credo
che noi siamo così poveri che non possiamo disperdere quelle esperienze a
cinque stelle, non il MoVimento 5 Stelle, quelli del
decreto 35, ma delle tante professionalità e delle tante Aziende Sanitarie che
fanno sanità che poi è una sanità pubblica.
Al
cittadino calabrese poco interessa se quella prestazione gliela dà l'ospedale o
Villa Sant'Anna di Catanzaro; parlo di una casa di cura cardiochirurgica di
assoluta eccellenza e che conosco bene perché della mia città: lì il cittadino
trova soddisfacimento ai suoi bisogni sanitari. Sono per un'assoluta
complementarietà tra la sanità pubblica, che deve essere potenziata, poi
vedremo come, e la sanità privata che non deve essere buttata e depauperata
rispetto a quelle capacità e a quelle eccellenze che ci sono anche nel privato.
Credo che qualcuno abbia detto che lei,
presidente Santelli, non ha avuto il coraggio nel descrivere quella che deve
essere la sanità nei prossimi cinque anni; io, invece, credo che, in modo anche
abbastanza prolisso ma estremamente significativo, abbia detto che uno dei
momenti più importanti della programmazione sanitaria sarà quella della
interconnessione tra gli Spoke e gli Hub.
Che
cosa ha voluto dire? Lo dico a me stesso perché sono convinto che i colleghi lo
abbiano capito: praticamente una rivisitazione della rete ospedaliera che non
siamo riusciti a realizzare nella precedente legislatura; e non do nessuna
responsabilità al centro-sinistra perché facevo parte di questo Consiglio
regionale e, sicuramente, alcune cose si devono discutere e sono convinto che
la presidente Santelli porrà al centro della discussione, insieme al presidente
Tallini, queste grandi manovre che interessano la Calabria e il Consiglio
regionale. L'interconnessione tra Spoke ed Hub significa una
rivisitazione della rete ospedaliera, sfoltendo le Aziende Sanitarie
Provinciali dagli ospedali per cercare di fare una programmazione, soprattutto,
sul territorio.
È
stato il “territorio”, non l'importanza della sanità privata, che ha fatto sì
che tantissimi abitanti della Lombardia morissero durante questa pandemia! Lì è
saltato il territorio! Portare gli ospedali verso una delle aziende
ospedaliere, secondo me, non può che far bene al territorio stesso.
C'è un
altro aspetto: non si può fare una grande sanità se non si hanno le grandi
strutture. La vera differenza fra il Nord e il Sud è che rispetto al 55 per
cento degli abitanti, da Roma in giù, abbiamo il 45 per cento dei grandi
ospedali, in una percentuale diametralmente opposta a quella da Roma in su.
Dobbiamo
colmare il gap. L'ospedale più giovane, più nuovo della regione Calabria è
l'ospedale Pugliese che è un ospedale che va rinnovato, va ricostruito,
figuriamoci gli altri. Sull’edilizia sanitaria dobbiamo mettere un punto fermo
e anche qui ci vuole coraggio, se la colpa non è di nessuno tutti a casa,
presidente Santelli, e con lei, con quella sua capacità, con quel coraggio di
mettere in campo delle idee, troviamo una soluzione per fare sì che quei cinque
ospedali che devono essere costruiti in Calabria diventino “chiavi in mano”;
non dico in sei mesi, non dico in due anni, ma che in tempi logici trovino la
loro realizzazione. Se non riusciamo a colmare questa deficienza è difficile
continuare a parlare di sanità di eccellenza in Calabria.
Sull'edilizia
sanitaria noi in Commissione - e saluto e plaudo i nostri predecessori e
l'azione, per esempio, che ha posto in essere, nella Commissione sanità, il
collega Michele Mirabello - il primo giorno abbiamo fatto delle audizioni con i
responsabili dell'edilizia sanitaria e con il delegato del presidente Oliverio;
è risultato che in cinque anni i cronoprogrammi sono stati tutti disattesi
tant'è che all'unisono, maggioranza dell'epoca e opposizione, abbiamo visto che
in cinque anni non è stata messa una pietra più avanti rispetto alla
realizzazione di quegli ospedali.
Un
altro aspetto estremamente importante è il lavoro: in questa terra uno degli
obblighi che abbiamo, questo governo di centro-destra, questa maggioranza che
deve governare per i prossimi anni, è quello di non determinare nuovi precari.
Assumiamoci la responsabilità sul precariato, di vedere a che punto è, non
creiamo nuovi precari. Si sta già lavorando e di questo ringrazio gli assessori
al ramo, il collega Fausto Orsomarso e per competenza il collega Gallo, si sta
lavorando, non si promettono libri dei sogni, non si promettono miracoli, ma si
sta lavorando per cercare di mettere una traccia, una linea al di sotto della
quale nessuno di noi può arrogarsi il diritto, la responsabilità dico io, di
creare nuovi precari in Calabria perché quello è il primo vulnus della
disoccupazione o sotto occupazione.
Welfare
e servizi sociali: abbiamo un compito ingrato e dico che ha un compito ingrato
l'assessore Gallo che è stato chiamato in causa. Credo che l’assessore Gallo
abbia un compito ingrato non perché in modo ideologico abbiamo fatto una lotta
contro la riforma del welfare - è una posizione ideologica, rispetto le
posizioni ideologiche dell’allora centro-sinistra che governava, come vanno
rispettate anche le nostre posizioni ideologiche - ma è diventato, invece, un
dato di fatto che se diamo seguito a quella riforma il sistema
socio-assistenziale crollerà insieme, poi, al deficit economico che ci dobbiamo
aspettare da qui a settembre-ottobre per la ripresa dell’ epidemia.
Soprattutto,
non so chi l'ha detto, e sono perfettamente d'accordo, quella grande riforma -
ci è stata venduta come una grande riforma - non ha risolto il problema dei
problemi: se il socio-assistenziale non lo integriamo con il socio sanitario
qualunque riforma, anche brillante, perderà la sua valenza.
Da qui
anche l'iniziativa di mettere insieme, nello stesso dipartimento, la salute con
i servizi sociali. Credo che sia un indizio di dove vogliamo andare a tracciare
la nostra direttrice di lavoro. Solo così il dopo di noi, i centri diurni per
l'autismo, possono trovare una logica di espansione ma anche di sostegno
economico se integriamo queste due tematiche così importanti come il socio
assistenziale il socio sanitario.
Credo
che per iniziare a discutere di “Riparti Calabria” bisogna fare soltanto un
plauso alla Presidente e all'intera Giunta. C'è stato un lavoro che dimostra
che, di fatto, si è passati dall’ io al noi, perché è un lavoro di squadra
tant’è che non è stato presentato in modo singolo, come un uomo solo al comando
dalla presidente Santelli, ma è stato presentato dal
vicepresidente con tutti gli assessori, gli altri assessori erano in prima fila
proprio a dimostrazione che non è “io”, ma è “noi” quello di “Riparti
Calabria”.
Ha detto bene chi mi ha preceduto: “Nessun
soldo poteva entrare nella tasca dei cittadini prima del 15 giugno, perché dal
15 giugno in poi sarà attivo il registro nazionale degli aiuti per le aziende
previsto dalla normativa Covid-19”. Sul fondo perduto ci possiamo confrontare
perché se da quest'Aula, assessore Orsomarso, viene l’input forte che sul DURC
non si transige, faremmo un danno alle aziende calabresi; intanto il DURC è
sospeso, anche per il problema del Covid-19, ad agosto 2019, ma se fosse quello
il parametro di soddisfacimento per i due mila euro a fondo perduto, ritengo
che resterebbero nelle case dell'assessorato di Fausto Orsomarso molti,
svariati milioni rispetto a quelli che sono stati messi in campo, circa
quaranta milioni.
Abbiamo
parlato poco, lo faremo quando ci saranno i risultati degli ottanta milioni
messi sul lavoro, lo ha detto la presidente Santelli e
lo voglio ripetere, chiedo scusa alla Presidente, perché forse non si è capita
l'importanza dei cinquanta milioni dell'ultima delibera di Giunta sul turismo.
Al di
là dei trecento euro per le famiglie che andranno ad essere spesi in Calabria,
in tre notti in alberghi calabresi, ci sono anche i duecento euro di bonus ai
ragazzi dai 15 ai 18 anni da spendere in benefit per la cultura, per lo svago e
per il tempo libero, naturalmente spesi in Calabria. Ma il grosso della
tematica di questi cinquantadue milioni messi sul turismo sono i venticinque
milioni che saranno dati alle strutture alberghiere, collega assessore
Orsomarso. In base a che cosa? Alle presenze calcolate al 2018, moltiplicate
per un “x” che sarà in base anche alla categoria dell'albergo stesso. Questi
sono soldi freschi, traveller cheque, questi sono soldi di liquidità.
Serviranno a risolvere il problema? No! Assolutamente no! Ma serviranno
sicuramente a dare ossigeno a quello che riteniamo l'indotto principale della regione
Calabria, vale a dire il turismo.
Tre
milioni di euro agli studenti universitari intra-regionali, regionali, i buoni
spesa, i fondi destinati ai Comuni.
Il
problema dei Comuni è un problema serio da affrontare in qualunque tipo di
trasferimento, non questo banale dei tre milioni, perché altrimenti, veramente,
parleremo male dei nostri Comuni. Ma qualunque tipo di finanziamento - e mi
riferisco ai trasferimenti di finanziamento e mi riferisco, faccio un passo
indietro, a quello della riforma del welfare - va accompagnato perché
altrimenti le difficoltà dei Comuni non diminuiranno, anzi aumenteranno fino ad
un dissesto gravissimo per gli enti, per i tanti nostri Comuni.
Non mi
voglio soffermare, presidente Tallini, su quella che è stata l'iniziativa del
Consiglio regionale sui banchi alimentari. Credo che, oggi, abbiamo parlato
delle Linee programmatiche della presidente Santelli,
alla stessa chiedo un monitoraggio, come se fossero delle clausole valutative
che mettiamo a queste Linee programmatiche affinché, in modo cadenzato e
periodico, si venga in Consiglio a parlare con l’Assemblea.
Questo
sarà anche più possibile quando ci saranno le sub-articolazioni del Consiglio
che sono le Commissioni. Quando partirà completamente questa macchina, mi
auguro e raccolgo tutti, alcuni spunti, tanti, non uno in modo misero, che sono
venuti dai banchi dell'opposizione, quegli spunti che arrivano dai banchi
dell'opposizione.
Concludo,
soltanto per dire che alcuni spunti arrivati dall'opposizione per quanto
riguarda la Giunta sono stati accolti, ne sono convinto; sono accolti anche,
dal punto di vista strettamente politico, dai banchi della maggioranza e credo
che si possa fare, insieme, su quei quattro o cinque assist importanti per la
Regione Calabria un lavoro comune nell’interesse dei calabresi.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Sculco. Ne ha facoltà.
SCULCO Flora (Democratico Progressisti)
Signor
Presidente del Consiglio, Presidente della Giunta, onorevoli colleghi,
finalmente ci riuniamo per discutere e confrontarci sul Programma di governo
della Calabria per i prossimi cinque anni. Come ha rilevato la
presidente Santelli, questi ultimi mesi sono stati drammaticamente
segnati da un'emergenza i cui effetti sono stati e saranno terribili. Tutti
ormai siamo consapevoli che le conseguenze, che questa emergenza ha provocato e
ancora provocherà, non avranno il carattere della provvisorietà quanto, invece,
un'incidenza profonda su ogni aspetto della vita umana. Niente potrà essere più
come prima.
Questa
volta il nastro su cui scorre la vita di ognuno di noi e quella collettiva non
potrà essere riavvolto e non potremmo fare finta che nulla di tanto drammatico
sia mai accaduto. Direi che siamo ad una vera e propria ripartenza, ad un punto
e a capo, perché la crisi ed i problemi che dovremo affrontare non sono
ordinari e non sono nemmeno settoriali, di questo o di quel singolo aspetto
della vita sociale, economica ed umana, ma si tratta di una vera e propria
crisi di sistema, una crisi che non possiamo sottovalutare che non possiamo
prendere sotto gamba, magari con leggerezza e magari utilizzando i vecchi
strumenti, i vecchi ritmi, le stesse frasi e le stesse parole con le quali
tante volte si è detto e poi si è fatto poco o nulla.
È una
crisi che, invece, invoca e sollecita un deciso cambiamento; un cambiamento
nell'agire politico, in quello sociale, in quello economico e di conseguenza,
necessariamente, in quello più istituzionale e di governo ad ogni livello.
Sbaglia
chi ritiene che ci sarà la quiete dopo la tempesta come molte volte è avvenuto
nel passato.
Penso,
invece, che per lungo tempo dovremmo faticare per allestire e suscitare una
nuova rinascita della Calabria. Dunque penso che dobbiamo cambiare e ancor
prima dei contenuti, ognuno di noi, ognuno per le proprie responsabilità, deve
assumere questa rotta del cambiamento come bussola che deve guidare il nostro
impegno. Ritengo questa scelta, quella di un deciso e radicale cambiamento, un
prerequisito indispensabile del lessico della nuova politica da porre a base di
qualunque impostazione programmatica e di governo che si vuole impostare ed
allestire. Se non assumeremo questa scelta, quella di cambiare con sincerità e
con coraggio, lo stesso programma, Presidente, non sarebbe altro che un inutile
esercizio letterario.
Le
vicende drammatiche che abbiamo vissuto in questi ultimi quattro mesi hanno
fatto invecchiare velocemente e hanno reso obsoleti molti riti e tanti
convincimenti ai quali eravamo e siamo tuttora abituati.
La presidente
Santelli ha illustrato il Programma di governo per i prossimi cinque anni, ci
ha parlato e raccontato tante cose sulla Calabria e ha rappresentato la
difficile condizione dei calabresi, ha compiuto una ricognizione dei temi e dei
tanti problemi che da lungo tempo richiedono ed invocano soluzioni e risposte.
Nessun
settore della Calabria è stato ignorato o dimenticato, c'è la mappa al completo
dei punti di forza e dei punti di debolezza, ci sono e a iosa tutti i nostri
difetti strutturali che nel corso degli anni si sono sedimentati e si sono
calcificati, c'è il presente e c'è anche uno sguardo al futuro che si vuole
costruire. Si può dire che nel Programma presentato c'è tutto, come del resto
sempre è avvenuto in queste circostanze.
Penso
che non sia molto utile se anche io mi inoltrassi in ognuna delle problematiche
affrontate nella relazione, magari snocciolando e spulciando il rosario delle
citazioni, dei temi, dei dati, delle cifre che sono presenti nel programma. Se
facessi questo, confesso che proverei una particolare ritrosia, pur
riconoscendo la completezza del documento programmatico e di come esso possa
costituire la base per iniziare una nuova azione di governo della Calabria, se
accompagnato dalle volontà e dalle passioni necessarie per renderlo credibile.
Mi
sono, però, posta una domanda e cioè se tutto quanto sarebbe stato proposto sia
sufficiente a costituire un punto di svolta e di vero cambiamento della
situazione della Calabria. Pensiamo davvero che tutto questo basti per generare
e mettere in sicurezza i risultati attesi? Possiamo andare avanti certi che si
arriverà agli esiti auspicati, possiamo dire, ritenere, allora, che sia tutto a
posto? Purtroppo ho molti dubbi, penso che non sarà così facile e non lo dico
con animo e con spirito rinunciatario, pessimistico e non lo dico, nemmeno, con
presunzione e supponenza, lo dico, invece, sulla base della storia di questi
lunghi anni di regionalismo nei quali tante volte, molte volte, si sono
pronunciati propositi, obiettivi e si sono avanzate tesi ineccepibili che pure
hanno suscitato attesa e fiducia da parte dei cittadini calabresi.
In
tutti questi anni la Calabria è stata letteralmente inondata di programmi,
piani, progetti anche di carattere nazionale ed europeo e poi ancora siamo
stati, siamo circondati di sedi universitarie di eccellenza e dunque non
dovrebbero mancarci analisi, idee, proposte.
Eppure
non siamo cresciuti quanto avremmo dovuto, eppure in tutti questi anni non si è
riusciti ad assicurare ai calabresi una condizione dignitosa di vita e di
lavoro e, ancora oggi, registriamo differenze e distanze siderali dal resto
delle aree del Paese, per non parlare dell'Europa.
Non
voglio con questo, per nulla, puntare l'indice accusatore nei confronti di
nessuno perché sarei ingenerosa coi tanti che in tutti questi anni si sono dati
da fare, in mezzo a mille complicazioni, a tante difficoltà, per cercare di
mettere la Calabria al pari delle altre regioni del nostro Paese.
Ovviamente
non possiamo tacere che in tutto questo non ci siano solo le nostre colpe, ma
ci sono e sono forse ancor più gravi le responsabilità dei livelli nazionali di
governo che in tutti questi decenni non hanno affrontato in modo adeguato e
risolutivo il problema del Mezzogiorno ed in esso il problema della Calabria.
Dunque
c’è stato e c'è ancora qualcosa che non va, in Calabria come a Roma, qualcosa
che non ha funzionato, qualcosa che ancora non va per il verso giusto. Ecco
perché bisogna cambiare e tutto quello che si dichiara, ogni idea, ogni
proposta, devono portare il segno della volontà e del desiderio di avviare un
radicale cambiamento e non, invece, nel segno della continuità.
Per
questo penso che ai programmi, alle buone idee, bisogna accompagnare e definire
le strategie, i metodi e le procedure, i tempi, le volontà e le passioni,
necessarie per renderli credibili ed elevare, così, al massimo la percentuale
che il Programma non è e non può essere un rito che si esaurisce in una seduta
di Consiglio regionale e, poi, magari, si accantona e si dimentica per tutti
gli altri cinque anni, ma deve costituire la bussola che orienta giorno dopo
giorno l'azione e l'attività di tutti gli attori protagonisti del governo della
Calabria.
Dobbiamo
funzionare tutti, Giunta e Consiglio, dandoci dei tempi, delle scadenze
intermedie di verifica e collocare in questa impostazione i risultati attesi e
gli obiettivi che vogliamo realizzare. Dobbiamo funzionare così come si
dovrebbe, niente di più, sarebbe già questa un'autentica rivoluzione.
L'Italia
ha riaperto i battenti ed è finalmente partita la cosiddetta fase due, quella
della ricostruzione e del rilancio, saranno tempi duri e difficili, la pandemia
ha creato problemi enormi sul piano sanitario, sul piano delle limitazioni
delle libertà individuali e collettive, ma ancor di più ha generato un
autentico disastro per quanto riguarda l'economia e il mondo del lavoro,
aggravando a dismisura la condizione dei ceti più deboli, fragili, esposti in
particolar modo.
Qui da
noi ai vecchi problemi si aggiungono nuove e ancor più gravi ed allarmanti
conseguenze, questa è la cornice drammatica nella quale dovremmo svolgere il
nostro ruolo e allo stesso tempo difendere gli interessi della Calabria.
A
livello nazionale i pericoli sono già apparsi all'orizzonte e sono all'ordine
del giorno, ci sono stati, nelle scorse settimane, segnali inquietanti, alcuni
di lombrosiana memoria, non ne voglio neppure parlare. A Roma, poi, si stanno
preparando piani e progetti che prevedono veri e propri scippi verso il Sud e
in particolar modo nei confronti della Calabria e mi riferisco ai fondi
strutturali a noi assegnati che, secondo le tesi di alcuni, dovrebbero perdere
il vincolo della territorialità per rendersi, così, disponibili ed essere
allocati nelle regioni del nord del paese.
E c'è
di più: la pandemia ha prodotto, in un sistema già disarticolato come quello
italiano, ulteriori frammentazioni, solitudini, separazioni ed egoismi che,
come abbiamo già potuto sperimentare in passato, ritroveremo ancor di più rafforzati
quando torneremo a discutere di regionalismo differenziato, di regionalismo
fiscale e della distribuzione delle risorse fra le Regioni. In queste
condizioni sarà dura per noi lavorare per un progetto di rinascita della
Calabria senza un interesse ed un impegno straordinario di Roma e senza
l'attenzione dell'Europa, perché da soli non possiamo farcela. Questa volta il Programma
ricostruttivo e di rilancio dell'Italia non potrà riguardare solo e soltanto
alcune parti del nostro Paese, così come è già avvenuto in passato,
dimenticando il Mezzogiorno e la Calabria.
In
questi primi quattro mesi di avvio della Legislatura la presidente Santelli ha
avuto un atteggiamento altalenante, da una parte ha difeso, in tante occasioni
nazionali, le ragioni della Calabria, lo ha fatto sui fondi strutturali messi a
rischio e lo ha fatto anche per quanto riguarda la distribuzione delle risorse
tra le regioni, ho apprezzato molto, ma dobbiamo anche rilevare che ce l'ha
messa tutta per creare conflitti con Roma che agli occhi dei calabresi sono
apparsi inopportuni e strumentali.
Prendo
atto che, finalmente, dopo una lunga gestazione, saranno rese disponibili parte
delle risorse del provvedimento “Riparti Calabria”. È una buona notizia! Resta
il fatto che si tratta di un provvedimento che avremmo potuto discutere meglio,
di più e tutti, magari in Consiglio, e non, invece, così come è avvenuto,
lasciare che si suscitassero malessere e polemiche.
Tutto
questo si sarebbe potuto evitare se si fosse proceduto con ordine e con compostezza,
a partire dai tempi di approvazione e di discussione del Programma di governo.
Se il buongiorno si vede dal mattino, ecco, Presidente, penso che su questo
siamo partiti con il piede sbagliato e non possiamo consentircelo, siamo in
un'altra fase, in un'altra epoca che ci obbliga ad avere attenzione,
responsabilità, compostezza, per suscitare e alimentare quella fiducia nelle
istituzioni che lei stessa, Presidente, ha voluto sottolineare nella sua
introduzione al Programma di governo.
Ecco
perché ho sostenuto e continuo a ritenere che a nulla serve scrivere un
programma, anche ampio ed articolato, che comprende di tutto e di più, se poi
non si riesce completamente a realizzarlo.
Il
cambiamento non è, e non può essere ritenuto, un termine vuoto, privo di
significato e che non comporta obblighi, al contrario deve essere assunto come
una spinta potente per dare il meglio di noi stessi sul terreno dell'impegno
civile, sociale, politico ed istituzionale.
Presidente,
illustrando il Programma ha elencato le tante sfide che dovremmo affrontare,
sfide che potremmo affrontare e vincere se sapremo fare coesione, se, pur nella
distinzione, sapremo fare squadra e non, invece, sempre e solo conflitti, risse
ed antagonismi che, in questi anni, hanno prodotto danni e nient'altro agli
interessi della Calabria e dei calabresi.
I
calabresi ci hanno investito, con il loro voto, di una responsabilità che noi
dobbiamo onorare, per questo, come ho già detto, penso che dobbiamo provare a
fare squadra, che non significa annullare le differenze politiche, le identità
e tantomeno le appartenenze, non significa confondere i ruoli a cui ognuno è
stato assegnato dal voto popolare.
Fare
squadra, per quanto mi riguarda, significa offrire generosamente,
responsabilmente, prima di ogni altra cosa, il proprio contributo a concorrere
a risolvere i tanti problemi della Calabria in una situazione così delicata e
drammatica. Penso che abbiamo bisogno di accendere questo desiderio e di
promuovere questa volontà per il bene dei calabresi.
La
competizione tra parti e forze diverse, questa volta, se vogliamo per davvero
conquistare gli obiettivi sperati, dovrà avvenire sul terreno del confronto e
delle proposte. I calabresi sapranno distinguere e sapranno premiare o punire
sulla base del contributo offerto e non sulla base delle sole appartenenze.
Signora
Presidente, ho sentito e ho colto, nella sua presentazione del programma, il
desiderio di volersi adoperare veramente per il bene della Calabria e per tutti
i calabresi, ho colto sincerità e spero che questo sia il sentimento con il
quale vorrà affrontare la sfida di governo per i prossimi cinque anni. Con
questi auspici voglio formulare a lei, al Presidente del Consiglio e a tutta la
sua squadra di governo gli auguri sinceri di buon lavoro.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Francesco Pitaro.
Ne ha facoltà.
PITARO Francesco (Gruppo
misto)
Onorevole
Presidente del Consiglio, onorevole presidente Santelli, onorevoli colleghi, ho
ascoltato, presidente Santelli, le sue parole, le sue Linee programmatiche e,
onestamente, devo dire che quando lei parla di fiducia, di reputazione, salute,
sfida, quando parla della sua amica Paola che lotta contro l'autismo,
onestamente avrei poco da obiettare, ma, tuttavia, parliamo in termini generici,
entusiasmanti, ma privi di concretezza.
Credo
che, oggi, qui si abbia il dovere di dire la verità, la verità su come stanno
le cose e se la politica è in grado di rispondere ai problemi della Calabria
del territorio. Attenzione! Se la politica non riesce a dare una risposta e
quindi non riesce a diventare la soluzione, la politica stessa rischia di
diventare un problema.
Vorrei
fare alcune considerazioni, intanto, presidente Tallini, sul rapporto
Consiglio-Giunta: è notorio che sin dall'inizio della Legislatura questo
Consiglio regionale è stato emarginato; vorrei ricordare che ancora non abbiamo
le Commissioni che svolgono un ruolo fondamentale, dopo ben due mesi
dall'insediamento la presidente Santelli si presenta
qui in quest’Aula per svolgere le Linee programmatiche.
Lo
dico, ovviamente, con rispetto ma con franchezza, presidente Santelli, credo
che questo ritardo sia inscusabile, lede l'onore, l'onorabilità dell'intero
Consiglio, dei singoli consiglieri regionali che sono stati chiamati qui a rappresentare
l'intero territorio.
Non
dico questo, presidente Santelli, per polemizzare, lo dico, Presidente, solo
nel tentativo di ripristinare il corretto rapporto tra Consiglio regionale e
Giunta. Lei, però, deve essere consapevole, presidente Santelli, che non
possono essere assunte...
Consigliere
Graziano, parlerò davvero pochissimi minuti, credo che lei debba dire cose
essenziali importantissime alla presidente Santelli
ma, abbia la bontà, gliele dica dopo. Siamo qui, dopo due mesi, aspettiamo da
due mesi la presidente Santelli e ora arriva lei a
parlare con la Presidente. Vada al suo posto e parli dopo, dobbiamo tornare
come a scuola. Presidente, vorrei dire queste cose, non quello che riferisce il
consigliere Graziano, sto facendo una riflessione, probabilmente il consigliere
Graziano la ritiene di poca importanza, ma sto facendo una riflessione sul
rapporto Consiglio-Giunta. Presidente Tallini, le chiedo di fare il Presidente
e di permettermi di parlare.
Presidente
Santelli, non sto parlando per polemizzare, credo nel rapporto Consiglio-Giunta
e credo che lei debba relazionarsi con il Consiglio, però deve essere
consapevole che non può adottare scelte dirompenti senza coinvolgere il
Consiglio, almeno per un'informazione sommaria.
Quello
che è accaduto con l'ordinanza della discordia che ci ha visto trascinati in
uno scontro istituzionale con lo Stato, che ci ha visto soccombere dinanzi al
TAR senza che nessuno di noi consiglieri regionali sapesse nulla, beh, credo
che non debba più avvenire. Allora se riusciamo a ripristinare questo dialogo
Consiglio-Giunta credo che tutti noi dell'opposizione saremo al suo fianco,
collaboreremo, lanceremo idee e proposte per tutta la Calabria e per il bene
della Calabria.
Ad
esempio nello scontro col Governo, lei ha preso atto di un quadro normativo in
enorme subbuglio, manca la certezza delle regole. Allora perché non utilizzare
la Commissione riforme per lanciare una riforma del Titolo Quinto? Lo diceva
poc'anzi anche il consigliere Irto: 20 sistemi sanitari, 20 sistemi sanitari
tra di loro diversi, non è più tollerabile. Perché, per esempio, non lanciare
una proposta per istituire il Senato delle regioni e delle autonomie locali?
Credo che lanciando queste proposte si possa davvero affermare il protagonismo
della Calabria.
Sulla
fase due, presidente Santelli, credo che non debba aderirsi al sistema del
centralismo indifferenziato, cioè regole uguali per tutti. Se i dati
epidemiologici tra le regioni sono diversi è giusto che ogni regione vada per
conto suo.
È anche
vero, tuttavia, che abbiamo un Dipartimento della Salute inefficiente, che non
va. Lo abbiamo visto con la storia dei tamponi congelati e lo abbiamo visto e
lo vediamo con le Aziende Sanitarie che sono disorganizzate.
Che
dire, poi, dei tamponi che dall'ospedale Pugliese di Catanzaro finiscono in
Campania per essere analizzati? Occorre aiutare le famiglie le imprese e i
professionisti, ma non lanciando degli avvisi di pre-informazione
per i quali passano mesi affinché vengano pubblicati sul Burc
e che prevedono il click-day. Presidente
Santelli, la pandemia ha colpito tutti e lei con il click-day lascia fuori migliaia di imprese dal beneficio.
Poi,
perché lasciare fuori da “Riparti Calabria” delle attività commerciali? Sì, non
sono state sospese, ma hanno svolto un servizio per la comunità prendendo zero
di profitto. Parlo delle edicole, degli ottici e di altre piccole attività
commerciali, parlo dei professionisti. Perché tenerli fuori? E, poi, sul centro
Covid di Catanzaro, lo dico anche al presidente Tallini,
una volta si fa a Villa Bianca, una volta all'ospedale Pugliese. Tutte queste
cose dove vengono generate? Perché noi del Consiglio regionale non ne sappiamo
nulla. E la riforma del welfare che fine ha fatto? Il settore è in totale
ginocchio e la riforma è sparita, non ne abbiamo più traccia.
Sulla
sanità e il welfare - colgo questa occasione, presidente Tallini - perché non
viene convocata una seduta ad hoc per parlare di tutte le problematiche
drammatiche? E, perché no?!, presidente Santelli, perché non condividiamo con
il Governo una soluzione legislativa per superare il commissariamento e
acquisire, di nuovo, le prerogative in materia sanitaria, gestendo non per fare
clientele ma per garantire il diritto alla salute?!
In
buona sostanza, presidente Santelli, dalle sue Linee programmatiche non ho
visto una strategia per il futuro, non ho visto un’idea che si vuole dare alla
Calabria, non si capisce quali processi economici si vuole attivare, non si
capisce se si vuole dare priorità all'industria, all'agricoltura, al turismo,
come si vuole mettere a valore i nostri straordinari beni storici culturali ed
architettonici.
Vi
invito a riflettere e dico anche un'altra cosa: francamente, Presidente, a me
pare che queste scelte politiche, che si fondono solo e soltanto su relazioni
politiche nazionali, sebbene importanti, non porteranno veramente a nulla. E
allora perché non si istituisce un comitato politico-tecnico-scientifico in cui
infilarci dentro esperti, Comuni, i rappresentanti dei sindacati, delle imprese
e le forze politiche della maggioranza e dell'opposizione affinché si tracci il
quadro dei danni effettivamente creati dalla pandemia e si tracci anche una via
d'uscita con le risorse comunitarie che non vanno spese a pioggia, ma con una
visione del futuro?!
E
allora, presidente Santelli, chiudo chiedendole, tuttavia, di non emarginare il
Consiglio regionale, non emargini i consiglieri regionali, non vada in
solitudine. Credo che in questo contesto drammatico si abbia bisogno di uno
sforzo collettivo, politico-istituzionale, abbiamo bisogno di fare squadra solo
così la Calabria ritengo possa avere una speranza per uscire da questa
drammatica situazione. Grazie.
Devo
dire che alla cittadella i consiglieri regionali non sono solo di casa, ma la presidente Santelli auspica tutti i giorni che i
consiglieri regionali, al contrario di quanto fecero altri Presidenti, vadano
alla cittadella regionale. Lei è disponibile a parlare con tutti, sia con i
consiglieri di maggioranza sia con quelli dell’opposizione. Questo lo devo dire
ad onore di testimonianza.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)
Grazie,
Presidente. La invito a bussarmi ai 14 minuti, così nell'altro minuto concludo.
Il rispetto dei tempi in un’Istituzione è fondamentale anche per rispetto tra
di noi e dei cittadini. Penso che, ovviamente, ognuno di noi abbia dovuto
abbandonare il proprio progetto politico, il proprio programma.
Quello
che è accaduto con la vicenda Covid-19 ha profondamente cambiato rapidamente, a
distanza di qualche giorno, tutte le dinamiche politiche economiche e ha aperto
una nuova stagione politica, al di là di noi, di quello che abbiamo messo in
campo in questa campagna elettorale per le regionali e di quello che pensavamo
di fare oggettivamente.
La
pandemia modifica profondamente questi connotati, sia nel nostro Paese sia nel
resto del mondo. È chiaro che è necessario abbandonare le vecchie certezze e
cominciare a costruire, insieme, il nuovo scenario politico.
Dobbiamo
partire da questa premessa, cioè dalla necessità di una rottura profonda, non
solo perché c'è il Covid-19 ma anche dalle opportunità che in questa fase
drammatica si possono aprire, mettendo al bando il consociativismo e il
trasversalismo che sono una malattia endemica della politica meridionale.
Il
cambiamento nasce operando delle vere e proprie rotture e si affronta la sfida
che ci ha aperto il Covid-19, non solo sanitaria, anche economica, ma anche di
stile di vita, perché, sarà sicuramente così, i nostri figli non avranno la
possibilità di avere le stesse possibilità che noi abbiamo avuto nell'altro
mondo, nel mondo che ci lasciamo alle spalle rispetto al Covid;
avranno difficoltà perché la nostra generazione, con quell’assetto, ha visto
migliorare di molto le aspettative di vita, le aspettative sociali ed
economiche rispetto alla provenienza della propria famiglia.
Il Covid-19
fa fare un passo indietro alle nuove generazioni e se noi non salvaguardiamo le
nuove generazioni il rischio è quello di un profondo passo indietro della
storia del nostro mondo, perché in questi giorni si è visto palesemente come
sono aumentate le disuguaglianze, come la Calabria stia
pagando
un prezzo particolarmente alto a
causa della vicenda Covid-19, come ha detto in
modo esplicito anche la Svimez.
La crisi sanitaria, economica e sociale che
stiamo vivendo è diventata una grande
tragedia collettiva.
Ritenete che sia possibile affrontare questa dimensione senza
che ci sia una nuova capacità di mettere in campo politiche nuove?
Non bastano soltanto i finanziamenti e le risorse.
Occorrono politiche e misure nuove, anche straordinarie, mai messe in campo in
passato.
Non possiamo
affrontare questa crisi economica, sanitaria e
sociale utilizzando le categorie e gli
strumenti del passato, per questo dico – e non ho nessuna remora –
che non vi invidio per
il fatto di essere al governo della Regione, proprio in questa fase, ad affrontare questa drammatica situazione che è oggettivamente difficile.
Affrontare una pandemia di
queste dimensioni rappresenta,
infatti, una novità mai vista nella storia italiana ed europea.
Il
nodo politico da sciogliere è
quello di verificare se c’è la disponibilità politica per
iniziare ad affrontare insieme due o tre questioni, perché nessuno è
in grado di affrontarle da solo.
Lo dico perché sono convinto che usciremo bene dalla crisi, se lo
faremo tutti quanti insieme e
se qualcuno pensa di
poterne uscire da solo sarà una sconfitta
drammatica. Ci sono,
quindi, le condizioni per avviare un confronto aperto in Consiglio regionale su due o tre
questioni che sollevavano i
consiglieri Bevacqua ed Irto ed anche, molto
opportunamente, il consigliere Notarangelo, sulla sanità?
Poi, ritornerò su
questo aspetto perché, per esempio, devo riconoscere che il Governo nazionale ha fugato ogni
dubbio: le risorse della
programmazione comunitaria rimarranno in Calabria, nel territorio, e sarà rispettata la
clausola del 34 per cento per quanto riguarda
le spese ordinarie.
Per la prima volta, dopo tanti anni, i trasferimenti che lo Stato farà al Mezzogiorno
saranno pari al 34 per cento.
Quindi, credo che dobbiamo
partire da un punto, secondo me
fondamentale – mi scuserete anche
per la brutalità con la quale lo dico – ossia che lei, onorevole Santelli, considerato che oggi ha questo ruolo
– è seduta su una montagna di risorse.
La Calabria ha una montagna di risorse
e le elencherò anche.
Per quanto riguarda i
fondi comunitari abbiamo speso soltanto il 25 per cento. Si tratta di dati ufficiali
al 31 dicembre 2019.
Presidente, faccio una battuta: nella Legislatura uscente – lo dico
con
molta chiarezza – ero io a fare l’opposizione, non i
consiglieri seduti a quel banco e,
infatti, c’è stata, ogni tanto, qualche battuta del consigliere Tallini sul mio ruolo, però devo dire che ho avuto ragione relativamente alla problematica dei rifiuti, sulla
quale, come risulta agli atti, ho condotto
una
battaglia.
Così come ho fatto sul
tema della sanità perché non penso che l’onorevole
Santelli voglia andare ad incatenarsi davanti
a Palazzo
Chigi.
Credo che, da questo punto di vista, abbiamo verificato che, oggi, il punto nodale è
la sanità e qualche settimana fa,
ne
avevo parlato anche con il consigliere Giuseppe Graziano.
Per esempio, penso che si
debba procedere immediatamente,
dopo l’avvenuta integrazione delle Aziende ospedaliere di Catanzaro, alla
costituzione di un’Azienda ospedaliera unica in ogni provincia, mettendo insieme gli Hub
e gli Spoke, salvaguardando Crotone e
Vibo.
Lei
presenti
il disegno di legge, lo concordi con i capigruppo e con la minoranza. Noi siamo pronti ad
approvarlo subito perché questo rivoluzionerebbe tutto il
sistema sanitario poiché, come ha detto anche lei nelle sue dichiarazioni, metterebbe in rete gli Hub
e gli Spoke, che neanche dialogano
tra loro.
Deve sapere che in
provincia di Cosenza, abbiamo 450 posti letto per acuti in meno rispetto quelli decretati dai veri commissari
e che
ci spettano, perché mancano i medici, gli operatori socio sanitari e gli infermieri.
Abbiamo reparti chiusi, addirittura a Castrovillari è chiuso il reparto di ortopedia e ci sono reparti accorpati!
Le ripeto che siamo pronti ad approvare subito il disegno di legge perché lo ritengo utile alla sanità
calabrese, al di là di che cosa ne possano pensare il
commissario Cotticelli ed anche il ministro Speranza perché, francamente, dobbiamo occuparci
delle nostre questioni.
È, poi,
vero – richiamo
l’intervento del consigliere Notarangelo –
che in
Calabria abbiamo una spesa pro capite in campo sanitario di 200 euro in meno rispetto
alla media nazionale. Facciamo i conti: un milione e 900 mila calabresi che ricevono
200 euro in meno rispetto alla
media nazionale in campo sanitario.
Vogliamo fare una battaglia insieme su questo? Noi
siamo
pronti a farla perché questo significa avere una capacità di rottura di cui abbiamo bisogno.
Abbiamo
bisogno
– ripeto – di rotture
e di
riforme – una volta si chiamavano
così – rispetto al passato perché, se permane
questo tran
tran
in sanità – ricordatevelo! – saranno la malapolitica
e la ‘ndrangheta a farla da padrone. Se – ripeto – permane in sanità questa situazione – chi la farà da padrone saranno
la
malapolitica e la ‘ndrangheta.
Quindi, c’è bisogno di una rottura.
Per quanto
riguarda, in
particolare, la spesa sanitaria,
lo
Stato ogni anno dà alla Calabria – adesso ai commissari, prima alla Regione – 3 miliardi e mezzo di
euro per gestire la sanità.
Se vogliamo fare sul serio e
costruire una sanità di eccellenza in Calabria senza più chiedere soldi a
nessuno, dobbiamo
utilizzare meglio le
risorse che abbiamo.
Questa è un’altra
questione sulla quale dobbiamo ragionare insieme,
su quali
tipi di provvedimenti adottare, perché è inutile venire in Consiglio regionale,
fare un intervento, sentire la replica e, poi, non avere un cronoprogramma dei provvedimenti che insieme concordiamo e
portiamo in Consiglio.
Questo – ripeto –
non è utile, non è un utile
esercizio. Non sono venuto in
Aula a sfogarmi, ma a dare un contributo.
Se insieme, alla fine, riusciamo a fare
un cronoprogramma per mettere in campo questi
provvedimenti, esaminarli nelle Commissioni – quando
saranno costituite – e farli
diventare progetti di legge, così si è utili, altrimenti
diventa uno sterile esercizio di sfogatoio rispetto alle
questioni.
Come dicevo prima,
Presidente, lei
è
seduta su una montagna di risorse: 4 miliardi di euro. Ci
sono
2 miliardi di euro soltanto nell’edilizia sanitaria e per quanto riguarda l’acquisto delle nuove tecnologie; abbiamo quasi mezzo
miliardo di euro per la costruzione dei tre nuovi ospedali, 50 milioni per le Case della salute.
Questi soldi sono nelle casse della Regione da 13 anni! È da 13 anni –
ripeto – che abbiamo queste risorse e ancora non sono diventate né ospedali né
Case della salute. Sono fondi comunitari poi trasformati in PAC.
Poi, abbiamo 788 milioni di euro per la costruzione del
nuovo ospedale di Catanzaro, per il
rafforzamento degli ospedali di Lamezia
e
di Crotone, per la
realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza.
E, ancora, ci sono i 180 milioni per la realizzazione del nuovo ospedale di
Reggio Calabria, in collaborazione con l’Inail. Si
tratta di risorse disponibili.
Presidente, su
questo vogliamo chiedere al Governo la
possibilità di utilizzare lo stesso strumento che ha permesso di
realizzare il ponte di Genova in un anno e mezzo?
Mi fa piacere che lei
lo abbia chiesto al
presidente Conte. Vogliamo, alla fine della
seduta di
Consiglio regionale, inviare, all’unanimità, la richiesta al
presidente Conte, facendo l’elenco di questi ospedali con a fianco l’indicazione
delle risorse che sono disponibili da 11 - 13 anni fa, anche per le Case della salute?
Lo dico perché è una questione bipartisan. Mezzo miliardo di euro, immesso
nell’economia
del sistema economico calabrese, non incrementa soltanto
l’economia consentendo alle imprese di lavorare, ma si crea occupazione ed anche una rete di ospedali, con un’edilizia sanitaria di avanguardia perché, per legge, il 20 per
cento di queste risorse
deve
essere utilizzato per acquistare le TAC di prima generazione
e tutta
la strumentazione tecnologica.
Sapete che operazione realizziamo? Un’operazione di grande
livello.
Poi, ci sono i fondi
comunitari. Presidente, abbiamo quasi oltre
un
miliardo di euro sulla programmazione 2014-2020, un miliardo e 100
milioni sul Patto per la Calabria, dei quali soltanto 13 milioni di spesa.
Vogliamo anche qui introdurre meccanismi di
accelerazione della spesa
straordinari perché straordinaria è la vicenda
economica e sanitaria della Calabria?
Non lo diciamo noi:
la Svimez indica che il PIL in Calabria è diminuito del 15 per cento.
Questi, secondo me, sono punti sui quali possiamo fare un salto di qualità.
Come dicevano
anche i consiglieri Bevacqua
ed Irto, faccio i miei complimenti
all’assessore Orsomarso – non
ho
problemi a farlo – poi, posso discutere sull‘efficacia
delle misure, se dobbiamo chiedere il DURC in quel modo o
nell’altro.
In questa fase, non è semplice mettere in campo strumenti perché vanno studiati adeguatamente.
Noi siamo una forza che
è, momentaneamente, all’opposizione, ma aspira a
diventare governo. Dico così, anche se, dal momento in cui
è successo il Covid-19, – l’ho già detto nella precedente seduta di Consiglio – ho messo da parte la
mia tessera di partito perché voglio dare il mio contributo.
Ne abbiamo discusso
lungamente nel gruppo del Partito
Democratico e, oggi, in questa fase, vogliamo uscire
fuori da questa vicenda e dare il nostro
contributo. La battaglia di appartenenza la dobbiamo fare dopo
perché, altrimenti, se la facciamo oggi, rischiamo che il sistema Calabria collassi e non
vogliamo che ciò accada.
Le dico che, secondo me, è necessario che ci dia un’opportunità anche il Governo nazionale perché sono rimasto molto contento di constatare che, finalmente, si cambia cultura: dei 3 miliardi e 200 milioni di euro che il Governo ha stanziato per la sanità in Italia, la maggior parte va a finanziare la sanità territoriale.
Finalmente, si cambia! Si
cambia
perché il territorio è prezioso, per impedire quanto accade nel pronto soccorso di
Cosenza che per l’80 per cento è intasato da codici bianchi e verdi, che non ci devono
arrivare al pronto soccorso,
poiché manca una sanità territoriale che filtra: le USCA
(Unità Speciali di Continuità Assistenziale), le Case della salute, le AFT (Aggregazioni
Funzionali Territoriali) e le Unita Complesse di Cure Primarie (UCCP), che
presidiano il territorio.
Ma pensate cosa significa, in base a quando ha deciso il Governo, avere tra un mese 320
infermieri di quartiere? Perché la Calabria dovrà assumere
320 infermieri di quartiere - 9500
in
tutta Italia – che stanno sul territorio.
Le chiamano
comunità di quartiere
e vanno ad implementare l’assistenza domiciliare integrata, non soltanto per i malati Covid-19, che non hanno bisogno di stare in ospedale, quindi, possono essere curati a casa, ma per i cronici, per i disabili, per le persone meno fortunate.
È una vera e propria
rivoluzione. Mi auguro, Presidente, che lei compia
una
vera e propria rivoluzione anche sul welfare.
La mia povera mamma mi
diceva sempre: “figghiu, misse cantate senza sordi nun si ni cantano”, vale a dire “le messe senza soldi non vengono cantate in chiesa”.
Ma pensiamo di poter fare la riforma del welfare? Non voglio fare l’azzeccagarbugli
sui regolamenti, ma – ripeto – pensate che possiamo fare la
riforma del welfare? Abbiamo aumentato gli accreditamenti e le autorizzazioni, con gli stessi fondi! 43 milioni di euro
quando non c’era il Covid-19 e, quando, da vent’anni a questa parte, i servizi ed i bisogni sono aumentati.
Ci vogliono i soldi
e non possiamo avere un Piano del
fabbisogno in campo del welfare che è datato 2009.
Dobbiamo
realizzare l’integrazione tra
welfare e sanità e fare un Piano
aggiornato del fabbisogno e dei bisogni in campo socio-sanitario, stanziando urgentemente 40 milioni di euro in più. La inviterei, Presidente, ad
inserire lo stanziamento di ulteriori 40 milioni per l’implementazione del welfare nella
riprogrammazione che ci stiamo
apprestando
ad approvare.
Non
possiamo
– e
concludo – soltanto complimentarci per gli interventi che abbiamo fatto o esercitarci
in exploit
verbali.
Su
questi
punti e sui punti che sono emersi
dalla
minoranza, ci sono le
condizioni perché insieme decidiamo di trasformarli in provvedimenti
legislativi che vadano nella direzione che tutti quanti abbiamo auspicato?
Ciò affinché si esca, finalmente, dall’ordinaria amministrazione e si cominci ad affrontare questa fase in amministrazione straordinaria, assumendosi la responsabilità, come avete
fatto
in Giunta e come ha fatto
l’assessore Orsomarso, assumendosi – ripeto – la responsabilità e mettendoci la faccia per i provvedimenti del “Riparti Calabria”.
Ovviamente, quando si fa in
questo modo si diventa bersaglio – lo so, ho fatto anch’io l’assessore – perché
non
si può dare una risposta ad una platea amplissima di bisogni, però da una parte dobbiamo
cominciare.
Insieme alla fiducia aggiungerei anche l’assunzione di responsabilità e ognuno di noi, maggioranza e opposizione,
ci
deve mettere la faccia, anche se devo dirvi, con franchezza, che, dopo lo scoppio
del Covid-19 e della pandemia, questa divisione
tra maggioranza ed opposizione, è
diventata
più flebile.
Lo
dico
anche alla luce di quello che sta accadendo a livello nazionale: la
politica
è profondamente cambiata, cambierà profondamente e dobbiamo essere all’altezza
anche perché – lo
ripeto
– se
ne
usciamo, ne usciamo soltanto
ad una condizione, se insieme
percorreremo una strada che ci potrà permettere di dare una speranza alle nuove
generazioni.
La nostra vita
l’abbiamo fatta – lo dicevo prima
– e le nostre condizioni sono
migliorate rispetto alla famiglia
d’origine.
Le
nuove
generazioni questa prospettiva non ce l’hanno e se un Paese non riesce a
garantire migliori condizioni di vita alle nuove generazioni è un Paese che rischia di morire.
Grazie, consigliere
Guccione. Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà
DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)
Grazie, signor Presidente del Consiglio, onorevole Presidente della Giunta, onorevoli
consiglieri. Intanto, ringrazio
il gruppo consiliare “Io resto
in Calabria” per avermi delegato ad intervenire su questo punto.
Dopo aver ascoltato l’intervento del collega
Guccione, credo che si ritorni
sul tema
che avevo già trattato nella
precedente seduta di Consiglio regionale, nel senso che la politica ai tempi del Covid-19 è evidentemente
cambiata, non fosse altro perché abbiamo l‘esigenza di rappresentare le Istituzioni in maniera
unitaria, proprio per dare certezza ai cittadini che non vogliono, evidentemente, perdere tempo in diatribe politiche o quant’altro, ma vogliono concretezza rispetto ai problemi
reali del Paese, nati appunto con
l’emergenza Covid-19.
La
campagna
elettorale è finita ormai da un po’, ma per il
gruppo consiliare “Io resto in Calabria” la necessità di
rivoluzionare il modo di gestire la cosa pubblica in questa Regione non era uno slogan del momento, ma è un’esigenza attuale, a cui
teniamo
realmente. Rappresenta, peraltro, il nostro modo di vivere la politica e continua
ad essere la nostra stella polare. Noi consideriamo gli avversari politici non come
nemici, ma come
interlocutori con cui scambiare diversità di vedute anche su come gestire la cosa
pubblica.
Come hanno detto tutti i
colleghi che mi hanno preceduto ed
anche il Presidente nella sua
relazione, ci attendono tempi durissimi ed i calabresi
meritano di ricevere risposte adeguate, certe e concrete ai loro bisogni reali.
Credo, quindi, che il momento
attuale imponga una riflessione seria sulla rimodulazione dei fondi europei, sulla gestione dei rifiuti, sullo snellimento della burocrazia, sui trasporti, sulle aree interne, sulla disoccupazione
– dilagante
specialmente al Sud e nella nostra regione –, su come fermare
l’emorragia dei nostri giovani e su come fare rialzare tutte le categorie che l’emergenza ha messo in
ginocchio.
Tutto
ciò
non può prescindere da un
elemento essenziale che è quello del
confronto però un confronto vero, soprattutto in
quest’Aula, e faccio in tal senso un appello anche al
Presidente del Consiglio.
Sono alla prima legislatura, ma mi pare di cogliere
un elemento che accomuna un po’ tutti quanti nel
dire che il Consiglio ha la necessità di
essere snello, al passo con i
tempi e pronto a fronteggiare – come
abbiamo
detto – non soltanto questa emergenza,
ma
anche le altre che ci saranno.
Costituire le Commissioni consiliari
non
significa mettere insieme agglomerati di potere –
e sul
provvedimento che è inserito all’ordine del giorno noi consiglieri di “Io resto in Calabria” abbiamo presentato un emendamento – ma
le
Commissioni servono, appunto, per snellire i lavori del
Consiglio, per discutere e portare in Aula provvedimenti che possono essere licenziati anche
con il contributo e gli spunti
propositivi dell’opposizione, però ci deve essere una fase pregressa di discussione all’interno delle Commissioni.
Quindi, invito il
presidente Tallini ad accelerare la costituzione delle Commissioni consiliari. Serve, appunto, questo confronto.
Sarebbe,
poi, un segnale devastante, se dimostrassimo di occuparci di problemi che con
la politica non hanno nulla a che fare e
non affrontassimo
realmente le emergenze, le cose reali e
le
quotidianità dei cittadini calabresi.
Presidente, voglio spendere alcune parole sulla quotidianità dei cittadini calabresi: un tema, che ritengo abbia
accomunato tutti, è quello della sanità.
Mi
sembra
che questo tema appassioni tutti da molti anni, però, ci ritroviamo sempre, puntualmente,
ad
affrontare ed a confrontarci con
gli stessi problemi.
Abbiamo
avuto
l’emergenza del Covid-19 che è ancora in essere –
sono uno di quelli che ritiene che si debba ancora camminare con la
barra dritta – e abbiamo avuto la fortuna, proprio in relazione ai tempi del contagio, di essere una regione meno colpita dal Covid-19. Però, ci sono stati
alcuni problemi, nonostante gli
sforzi – e di questo ne do atto alla presidente Santelli –
che sono stati compiuti per arginare il fenomeno
dell’emergenza e del contagio.
Dal 22 aprile al 20 maggio sono stati effettuati in Calabria 1659
tamponi ogni 100.000 abitanti. Questa circostanza –
non la dico io,
sono
fonti ufficiali pubblicate peraltro da un
autorevole quotidiano che è
“Il
Corriere” – ci pone ad essere la quintultima regione in termini
di screening su tampone.
Cosa voglio dire? Che abbiamo avuto la necessità di implementare lo screening dei nostri cittadini, dei calabresi, e in questa
emergenza abbiamo potuto constatare
le lacune evidenti del nostro sistema
sanitario perché, accanto a quello
che ha funzionato – e vale a dire al
contenimento – dobbiamo anche dire che ci sono state delle sacche vuote
che hanno rappresentato dei vulnus
nell’affrontare le emergenze.
A cosa mi riferisco? Mi
riferisco, per esempio, alla gestione del territorio.
Siamo stati fortunati – qualche collega che è medico potrà confortarmi
su
quello che sto per dire – perché nell’emergenza abbiamo avuto tantissimi contagiati asintomatici
che non hanno affollato le corsie dei nostri ospedali, però, rispetto a questo, abbiamo avuto una sanità del territorio che ha abbandonato – chiedo scusa se utilizzo questo termine – chi è stato contagiato.
In che senso? Mi riferisco ai tanti positivi che sono stati
costretti a passare le loro giornate nel loro domicilio o nei luoghi messi a
disposizione dalle Amministrazioni
comunali, che non sono stati
seguiti dal territorio perché l’ufficio di prevenzione territorialmente
competente non aveva un punto
di riferimento importante che è quello
dell’infettivologo.
Cosa vuol dire questo? Vuol
dire
non aver avuto la capacità di dare una concretezza nella cura a chi in quel
momento aveva il problema, per non parlare, poi, delle note vicissitudini, dei ritardi nella
consegna dei risultati dei
tamponi, dovuti a qualsiasi
tipo di circostanza, che non voglio
criticare perché mi rendo conto del periodo dell’emergenza, ma bisognava e bisogna dare certezza nella cura
ma soprattutto nel sistema sanitario.
Quando prima il collega
Guccione diceva: “parliamo insieme, maggioranza e minoranza, su come affrontare un tema delicato che è quello della sanità”, su questa
necessità di riunire queste due
grandi Aziende – che molte volte non si parlano, che vanno a velocità
diverse, che non sentono, non ascoltano le esigenze del territorio
– non può esserci una opposizione sorda o una maggioranza che non ascolta, ma occorre che l’Istituzione
del
Consiglio regionale
recepisca che in Calabria abbiamo un problema che è quello della sanità,
che da
tanti anni si sta discutendo, che anche in quest’Aula ha avuto notevoli
ore di discussione, ma, alla fine, passati gli anni, il problema rimane
sempre lo stesso.
Per
cui
ritengo che ci sia davvero la
necessità di affrontare questo problema così come ritengo che sia facile chiamare
eroi i nostri operatori sanitari in termini di emergenza. Ognuno di noi ha visto quanto lavoro è stato
fatto dagli operatori sanitari
e mi riferisco ai medici, agli infermieri, a tutto il personale che gravita nei nostri ospedali.
Tuttavia, nell’ultima
settimana, abbiamo registrato
uno stop degli esami e, quindi, dei tamponi perché in provincia di Cosenza – faccio l’esempio dell’ASP
della
provincia di Cosenza, ma è avvenuto anche in altre provincie – gli
operatori
del 118 non venivano pagati per quanto stabilito
all’inizio dell‘emergenza.
È
facile
chiamarli eroi se poi a queste persone, che hanno
rischiato la vita in un periodo di emergenza, non viene riconosciuto il giusto diritto a vedere
remunerata la loro prestazione lavorativa.
In questa fase, il Presidente ha
toccato tantissimi temi, dalla sanità al
rilancio, al turismo. Anche su questa cosa, abbiamo alle porte
la stagione turistica.
Abbiamo visto che il Governo ha stabilito, ha mandato avanti
alcune questioni relative a degli input
per far ripartire il turismo ed in Calabria c’è una situazione tutta particolare: quella di voler rilanciare il turismo in
sicurezza e pochi giorni fa ho presentato una mozione da discutere in Consiglio regionale per dire che i
nostri operatori balneari, per esempio, hanno necessità di avere assicurato un principio
importante vale a dire il loro lavoro in sicurezza. Ho, quindi, proposto la costituzione di una Commissione che spieghi a questi imprenditori come realmente portare
avanti le linee guida del Governo e se quello che hanno fatto e stanno facendo è in linea con le direttive
stesse.
Questa Commissione da chi può essere formata se non dai medici che
sono sul campo, da un infettivologo, da chi realmente stabilisce che oggi non siamo
fuori dall’emergenza, ma siamo fuori da
quello che è il punto più alto dell’emergenza e stiamo cercando di
uscirne fuori.
Rispetto a quanto
detto dal Presidente nella sua relazione – condivisibili o meno – un’opposizione che sia costruttiva – come
la
nostra che giudica alla prova dei fatti, che valuta
rispetto alle misure che vengono messe
in campo – non può dire che tutte le cose che sono state dette
debbono essere buttate alle ortiche.
Assolutamente no, ma saremo vigili, collaborativi, pronti a dire “sì” nell’interesse dei
calabresi e a dire “no” in caso contrario.
Ad esempio, siamo disponibili ad aiutare il Presidente della Giunta regionale sul tema della legalità quando dice di essere pronta ad iniziare un’opera di bonifica.
Ho partecipato – Presidente, lei lo ricorderà perché
vi ha
partecipato insieme a me – il 4 maggio alla messa patronale
in onore di San Francesco di Paola, il patrono della
Calabria.
Monsignor Nunnari, nell’omelia, rivolgendosi proprio al Presidente della Regione, diceva:
“noi
abbiamo due problemi in Calabria in questo momento: il primo è
cercare
di uccidere il virus, il coronavirus; il secondo
– riferendosi sempre al
Presidente della Regione Calabria come interlocutore – è quello di uccidere un altro virus
che è quello della burocrazia, che frena i processi di sviluppo e fa viaggiare questa Regione con il freno a mano tirato.
Su questi punti
possiamo discutere e dire che rappresentiamo un’opposizione
costruttiva. Quando si dice che si vuole scardinare un sistema, il
gruppo consiliare “Io
resto in Calabria” è pronto a dare il proprio contributo, non fosse altro per
la linea di condotta dimostrata negli anni dal nostro capogruppo, Pippo Callipo.
Così come, Presidente, avviandomi
alla conclusione del mio intervento, ci sono cittadini
che aspettano risposte e prima qualche
collega – non so chi –
diceva: “stiamo ancora aspettando le risorse del Governo nazionale rispetto a quello che, invece, voi dite e quindi
additate il governo regionale”.
Attenzione!
I cittadini non ci seguono, ai cittadini non piace lo scaricabarile tra chi, oggi, è al Governo nazionale e chi è al governo regionale.
I
cittadini
calabresi hanno la necessità di avere risposte e oggi che noi rappresentiamo i
calabresi in questa Assise dobbiamo occuparci
di quello che dobbiamo fare noi,
lasciando perdere le valutazioni di quello che fanno gli altri.
Bene
ha
fatto l’assessore Orsomarso a pubblicare e, quindi, a mettere in moto
il bando “Riparti Calabria”.
Prima
il
Presidente diceva, giustamente,: “noi assicuriamo a tutti di partecipare, in base ad un clic, per rendere veloce
questa operazione”.
Nell’’ottica della
dialettica costruttiva, Assessore, alcuni giovani che, in maniera volontaria, collaborano con me,
nella
mia attività politico-istituzionale, mi fanno notare che già abbiamo avuto esperienze con queste piattaforme,
che
hanno, però, creato problemi
proprio perché non tutta la Calabria ha
la
stessa copertura di rete.
Vedo che annuisce, quindi, penso abbia colto
il senso del mio dire, per cui dico:
mettiamo
in campo l’azione, ma in modo che non ci siano problemi dopo, affinché tutti possano accedere, non un’area che è più sviluppata rispetto ad un’altra relativamente al collegamento in
rete, perché in questo momento significherebbe
pregiudicare una parte rispetto all’altra.
Presidente, concludo
il
mio intervento dicendo, a proposito di
legalità, che qualche giorno fa, abbiamo tutti
celebrato e ricordato il
magistrato Giovanni Falcone. Falcone
diceva una frase che tutti quanti conosciamo: “Gli uomini passano, le idee
restano e continuano a camminare nelle gambe di altri uomini”. Che cosa voglio
dire? Al di là della connotazione politica, noi dobbiamo dare calabresi idee
sane, capaci di continuare a camminare nelle gambe di chi verrà dopo di noi.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Vito
Pitaro. Ne ha facoltà.
PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)
Grazie Presidente, colleghi, interverrò per
pochi minuti perché il dibattito è stato veramente esaustivo e perché è
difficile in poco tempo poter raccogliere le idee su un Programma vasto e
importante.
Qualcuno ha detto che in questo Programma non
c'è una visione politica, in realtà c'è una chiara visione politica, una chiara
visione programmatica, una chiara visione strategica che è stata mutuata dalla
visione politica che i calabresi hanno ascoltato della campagna elettorale.
Quei calabresi che, ricordo a me stesso, hanno premiato questa maggioranza e
hanno bocciato quella visione politica e programmatica che in cinque anni ha
ridotto la Calabria, la nostra terra, in una situazione pessima, a brandelli!
È una visione politica che io vedo al di là
delle Linee programmatiche, la vedo prepotente nell'azione politica di questa
Giunta in questi mesi, prima e durante l’emergenza Covid-19, un'azione politica
mirata a ristabilire gli equilibri in una Calabria difficile.
Una linea e una visione politica forti che
hanno impedito all'attuale Governo di rastrellare risorse di nostra competenza,
che hanno dato e stanno dando speranza ai cittadini calabresi, al contrario di
ciò che ha fatto in questi mesi il Governo Centro-sinistra – MoVimento 5 stelle.
È una visione politica forte di chi ha il
coraggio delle proprie idee e delle proprie azioni.
È una visione politica che ha messo in campo
tutte le risorse possibili.
È la visione politica di una Giunta e di un
Presidente che con grande abnegazione hanno deciso di riscattare la Calabria da
anni di servilismo e di fanalino di coda.
Lo abbiamo fatto con tanti decreti, con il
decreto "Riparti Calabria” e altri, e lo faremo anche con quelli che
verranno emanati nei prossimi giorni.
Lo abbiamo fatto dando una speranza, ma anche
della liquidità, contributi a tutta una serie di categorie di lavoratori,
categorie sociali che, invece, in questi mesi sono stati completamente
abbandonati, disconosciuti dal Governo di Centro-sinistra- MoVimento
5 stelle.
Lo abbiamo fatto dando delle risorse che, a
breve, saranno nelle tasche di diverse categorie di lavoratori, concretamente
dando dei contributi e lo faremo nei prossimi giorni con un decreto che
destinerà risorse al turismo.
A differenza del Governo Conte che ha
esordito dicendo alle imprese che sarebbero arrivati 25.000 euro, mentre in
realtà poco o niente è ancora arrivato, noi lo faremo concretamente col decreto
sul turismo, dando la possibilità alle imprese turistiche di avere liquidità da
poter reinvestire nelle strutture, nei lavoratori, nell'assunzione degli
stagionali. Quegli stagionali, de facto e non de iure, che sono stati
cancellati, che non sono stati considerati nell’ultimo decreto Conte.
Lo abbiamo fatto dando alle persone in
Calabria la possibilità di investire dei soldi e dando 300 euro a famiglia per
fare delle giuste vacanze, per rimettere nel ciclo produttivo calabrese delle
nuove, importanti, risorse. Non l'abbiamo fatto, come il governo Conte, con un
credito di imposta di 150 euro che si traduce in uno sconto alla cassa che
dovrebbe fare il proprietario di un albergo o di una struttura, l’abbiamo fatto
mettendo, a breve, nelle tasche dei calabresi 300 euro. Sì, forse è poco, ma è
importante per riprendere un'economia turistica che per la Calabria è un volano
di sviluppo.
Lo abbiamo fatto attraverso un decreto che
prevede un piccolo ostacolo che il è il DURC. Qualcuno dai banchi
dell'opposizione ha chiesto effettivamente, con il DURC, quante imprese, quante
persone potranno avere i famosi 2000 euro previsti nel decreto? Non lo
sappiamo, ma sappiamo che il DURC è qualcosa che ci viene imposto dallo Stato e
dall'Europa, è qualcosa di cui non possiamo fare a meno perché questi soldi non
sono calabresi, ma sono statali ed europei. Non possiamo andare oltre una
prescrizione che deriva da una legge di Stato, ma, pensando che nel periodo Covid-19
e post Covid-19 sarebbe difficile essere a posto con i contributi, abbiamo
indicato un periodo antecedente che è agosto 2019.
Quindi, se ad agosto 2019 il DURC non era a
posto, non è certamente colpa del Covid-19, ma di anni di amministrazioni e
governi regionali di Centro-sinistra che hanno messo in ginocchio queste
imprese. Mi rivolgo all'opposizione e chiedo loro cosa hanno fatto in questi
anni per far sì che, ad agosto 2019, il DURC delle imprese fosse positivo e non
negativo? Che cosa hanno fatto in questi anni per far sì che molte delle
imprese che oggi, dopo 15 giorni, non sono più in grado di ripartire, non
avessero problemi? La risposta è logicamente silente.
Ce la faremo, Presidente, perché abbiamo
messo tante risorse a disposizione. Stiamo rastrellando centinaia di milioni di
euro, soldi che non erano stati utilizzati dalla precedente Giunta, dalla
precedente amministrazione.
Ce la faremo, è una frase che rimbomba. In
questi mesi ognuno di noi ha scritto sui balconi “ce la faremo”. È vero noi ce
l'abbiamo fatta, siamo qui, tantissimi altri ce la faranno, tantissimi altri
invece non ce la faranno.
Quindi, la nostra attenzione deve essere
mirata a tutti quei cittadini, a quelle imprese, a quegli artigiani, a quei
lavoratori che non hanno più la speranza di riprendere a lavorare e che nel
mese di settembre, ottobre, effettivamente, si troveranno in una situazione
pericolosissima. E allora, da oggi, la nostra attenzione deve essere rivolta
anche a coloro che nei prossimi mesi non riusciranno a ripartire.
La collegialità, il senso civico della
maggioranza e dell'opposizione dev’essere finalizzato a questo, lavorare
insieme per creare un piano che possa dare risposte a quelli che saranno
denominati “i nuovi poveri” della Calabria e dell'Italia.
Non è possibile toccare tutti i punti di
queste Linee programmatiche.
Un punto importante, affrontato da tutti, è
la sanità. Quando si parla di questo argomento, bisogna farlo cum grano salis,
altrimenti si rischia di cadere nella retorica, nel populismo. Beh, che in
sanità nulla tornerà più come prima del Covid-19 è ormai cosa palese, ma che la
sanità di oggi non sia migliore di quella di ieri è altrettanto evidente. Con
il Covid-19 abbiamo avuto l'immagine reale di una sanità incapace di dare
risposte all'utenza e valutata in modo pessimo dalla stessa. Infatti, una delle
ragioni per cui molti calabresi sono stati ligi alle regole è stata proprio la
paura - ce lo possiamo dire - di finire in ospedale e non poter essere curati.
L'immagine della sanità calabrese è questa.
Quando si dice: “Chiediamo al presidente
Conte un provvedimento per dare inizio e velocizzare le procedure già in atto
sugli ospedali”, è importante, è vero, ma è altrettanto importante dare subito
risposte ai cittadini. Quei cittadini che, talmente, si sono resi conto
dell'impotenza di questa sanità calabrese che hanno messo mano, in un periodo
triste, alle proprie tasche per dare un contributo ad un sistema sanitario non
solo non pronto ad affrontare una situazione del genere, ma economicamente
debole. Tanto è vero che centinaia di migliaia di euro sono stati destinati dai
cittadini per comprare mascherine, letti, respiratori.
Una sanità che, forse al di là del Covid-19,
è di per sé inappropriata per poter reagire e dare risposte a qualsiasi
emergenza.
A questo punto, Presidente, dobbiamo parlare
anche di commissariamento.
Voglio fare una precisazione: non sono contro
i commissariamenti, se lo Stato ha deciso di commissariare la sanità calabrese,
c'era sicuramente una ragione. Non sono della stessa idea di chi, come nella
precedente legislatura, intendeva porre fine ad un commissariamento per
arrivare ad un altro commissariamento politico del Presidente. Sono contro
qualsiasi commissariamento perché la sanità dev’essere restituita ai calabresi,
se non dovesse essere così, chiedo che il commissario cammini di pari passo con
la Giunta, con questa maggioranza, con questo Consiglio. Solo così si potranno
dare delle risposte.
Molti parlano di regionalismo differenziato,
questo mi preoccupa perché in realtà non si tratta di regionalismo
differenziato, che c'è già ed è reale - è chiaro che la sanità lombarda non è
uguale alla sanità calabrese -, ma di autonomia differenziata.
Mi preoccupa la riforma del Titolo Quinto,
dell'articolo 116 della Costituzione, perché quest’autonomia differenziata
richiesta da diverse regioni - tra cui anche l'Emilia Romagna guidata dal
Partito Democratico - aumenterebbe in modo significativo il divario dalla già
differente sanità calabrese di quella del Centro-Nord.
Dovremmo fare una battaglia per impedire
l’autonomia differenziata perché significherebbe diverse prestazioni, diversa
formazione, diverso ticket e affosserebbe definitivamente la nostra sanità che
non sarebbe più nelle condizioni di sostenere neanche la migrazione sanitaria.
Questa maggioranza chiederà all'opposizione
di fare una battaglia comune e di fare le barricate contro le Regioni del Nord
che chiedono con forza questa autonomia, forti del fatto che nell'ultima
conferenza stampa il presidente Conte ha, in qualche modo, aperto verso l’autonomia
della tutela alla salute e della tutela al lavoro.
Presidente, ci aspettano anni di duro lavoro.
Lo faremo con l’abnegazione che ci ha contraddistinto in questi mesi,
consapevoli che la Calabria e i calabresi meritano delle risposte. Lo faremo con
la consapevolezza che gli elettori ci hanno votato perché credono nel rilancio
e nel riscatto di questa Calabria. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Graziano. Ne ha facoltà.
GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)
Grazie, Presidente del Consiglio, Presidente
della Giunta, un saluto alla Giunta e a tutti i consiglieri.
Siamo nella “Fase 2” dell'emergenza
Coronavirus e qui c'è la vera sfida economica che aspetta la Calabria, ma che
riguarda l'Italia, tutti. Una sfida globale e inattesa, ma proprio in questi
periodi di crisi si hanno gli acceleratori migliori, più potenti.
L’acceleratore maggiore che abbiamo avuto in questo periodo è avere riscoperto
il valore della solidarietà, il valore dei medici, dei sanitari, di tutte
quelle persone che stanno offrendo il proprio impegno e che sono andati oltre
l'interesse personale mettendo a disposizione la propria vita, come è accaduto,
in alcuni casi, per gli operatori sanitari nel Nord Italia.
Abbiamo scoperto, in questo periodo,
l’immunità vera che deriva da essere parte di una comunità. Oggi sono stati più
volte citati i concetti di comunità, di squadra, che mettono in cima alla scala
dei valori, le relazioni interpersonali, il lavorare insieme per focalizzare i
problemi, per dare delle soluzioni di tipo sociale, economico e sostenibile.
Credo che non sia negativa la sua qualità,
Presidente, l’essere dirigista, come ti è stato detto oggi in quest'Aula, e di
essere, io direi, decisionista, perché questo ci ha salvato, probabilmente, da
un contagio più elevato.
La Calabria può essere un valido esempio
anche in questo, come lo è stata nella gestione dell'emergenza: l'ordinanza,
fatta prima di ogni altro, che impediva il rientro in Calabria - purtroppo per
i nostri fratelli calabresi, ma in quel momento era necessario fermarli - e
quella - lo dico ad alta voce - di apertura dei tavoli all'esterno di bar e
ristoranti che ha preceduto, puntualmente, di una settimana la riapertura in
tutt’Italia. Il fatto che tu sia stata all'attenzione dei media nazionali, non
è stato una negatività, è stato proficuo per la Calabria. Finalmente non siamo
stati all'attenzione dei media nazionale per la ‘ndrangheta o la corruzione
politica, ma per le scelte politiche. Scelte azzeccate che ci hanno impedito di
avere un contagio maggiore com’è successo in altre regioni meridionali, come la
Puglia.
Dobbiamo essere i più bravi anche in questa
fase dell'emergenza, sperimentando in futuro un nuovo tipo di economia.
La Presidente ha parlato di economia
circolare e io aggiungo economia civile, di comunione. Economia circolare vuol
dire che non distrugge. Ad esempio, si è parlato di rifiuti. Dobbiamo chiudere
il ciclo dei rifiuti in Calabria, Assessore, perché è vero che costruiscono
ricchezza, ma la nostra raccolta differenziata finisce fuori regione! Dobbiamo
creare attraverso il POR gli strumenti adatti affinché sorgano da noi delle
piccole aziende che vadano a lavorare il vetro, la plastica, l'alluminio, tutto
il rifiuto differenziato. Magari utilizzando, anche, il compostaggio domestico
per produrre compost di qualità per i nostri terreni agricoli.
Questa è l'economia circolare a cui la
Presidente ha fatto cenno all'interno del nostro Programma, che abbiamo avuto
modo di leggere ieri. Ecco perché dev’essere un’economia di comunione e non
un'economia che divide.
Non possiamo dimenticare che nel cuore
dell’economia c’è l’impresa che va a determinare, in larga misura, gli stili di
vita del nostro tempo. L'impresa deve essere orientata al bene comune, deve
porre le premesse per cambiamenti più vasti di una società unità ed equa.
È necessario, quindi, che il bilancio che
andremo a redigere nel prossimo futuro, sia un bilancio di sviluppo economico e
sociale, che dia occupazione strutturale stabile in Calabria, diversamente dai
bilanci che sono stati approvati negli anni scorsi.
Lo sforzo che dobbiamo come maggioranza, è
uno sforzo collettivo, anche insieme alla minoranza come è stato più volte
ribadito oggi, per avere un rilancio forte della nostra regione.
È questo che i cittadini si aspettano da
questa Legislatura e questo gli dobbiamo dare, sperando che possa essere non
solo un quinquennio ma che si proietti anche nel periodo successivo. Occorre,
quindi, lavorare fin d'ora al prossimo bilancio regionale di sviluppo che
fronteggi la crisi, come si sta facendo in questo periodo con le varie misure
che sta adottando la Giunta regionale, ma che faccia, anche, ripartire gli
investimenti, le opere pubbliche, a cui si è fatto cenno oggi, le
infrastrutture e i trasporti.
Questo momento è stato caratterizzato da una
forte coesione, devo dire, fra noi della maggioranza, la Presidente, la Giunta
e tutti i consiglieri di maggioranza, abbiamo lavorato in armonia con un unico
obiettivo che è quello far ripartire la Calabria. Abbiamo lavorato con uno
scambio continuo di informazioni, in modo concorde, condiviso, che ritengo sia
il modo corretto di lavorare in questa fase iniziale di Legislatura. È questo
lo spirito necessario per governare bene durante la Legislatura e ritengo che
sia necessario, per la Calabria, mantenere un rapporto di leale e costruttiva
collaborazione con le forze della minoranza.
Oggi ho apprezzato moltissimo gli interventi
del consigliere Irto che ha parlato di unità e della consigliera Flora Sculco
che ha parlato di squadra, noi dobbiamo fare squadra perché la maglietta che
indossiamo è quella della Calabria e questo è il nostro interesse.
Rifacendomi a ciò che ha detto il consigliere
Carlo Guccione, il documento che ha proposto riguardo i fondi dell’edilizia
sanitaria, so che è un argomento a cui la Presidente della Regione tiene molto,
difatti ha tenuto la delega dell’edilizia sanitaria proprio perché è un
argomento prioritario per il futuro della nostra regione.
È stato proposto un documento che può essere
utile per sostenere la sua azione presso il Governo, sappiamo già che ha
sostenuto e ha chiesto al Presidente del Consiglio dei Ministri il
commissariamento per avere i poteri in deroga sull'edilizia sanitaria ed anche
civile che riguardano la nostra regione per utilizzare i fondi che sono fermi
per le infrastrutture.
Presidente del Consiglio, se siamo d'accordo,
propongo di approvare questo documento e poi decideremo insieme, oggi forse non
ce la faremo, ma possiamo stilare, in Conferenza dei capigruppo, un documento
che dia forza all’azione della Presidente della Giunta, firmandolo tutti, in
modo unanime, nella prossima seduta di Consiglio regionale.
Credo che questo sia effettivamente fare
squadra ed essere uniti su un argomento su cui non ci può dividere, ma che ci
deve tenere uniti per l'intera Legislatura perché ci può dare i famosi poteri
in deroga di cui parlava ieri sera la Presidente in un incontro di
maggioranza.
Noi dell’UDC, Presidente, le daremo massima
lealtà, partecipazione e coerenza all'azione di governo di maggioranza. Io,
personalmente, metto a disposizione della Presidente e della Giunta quello che
posso dare non soltanto in materia ambientale e forestale, ma anche in materia
di organizzazione e di azione amministrativa. Dico questo per il bene della
Calabria, anche a nome del collega Paris.
L'emergenza ci ha messo di fronte a due
criticità, ne abbiamo parlato oggi. Una è la criticità sanitaria che abbiamo
superato brillantemente perché abbiamo avuto pochi contagi, ma il problema
della sanità nella nostra regione è strutturale.
L'altra criticità è più difficile da
affrontare, l’abbiamo conosciuta maggiormente in questo periodo di crisi ed è
quella drammatica delle nuove povertà. Dobbiamo affrontare questa sfida che è
ancora più difficile, forse perché non eravamo pronti a vedere ingigantita,
dalla sera alla mattina, la platea dei cittadini bisognosi in Calabria.
È doveroso uno specifico richiamo alla
situazione sanitaria, lo farò brevemente perché è stato detto quasi tutto e
quindi non mi soffermo sulle diverse e croniche criticità che sono sotto gli
occhi di tutti. Però, vorrei sottolineare che, comunque, il nostro sistema
sanitario anche se con le tante criticità che sono state evidenziate oggi ha
retto all'impatto dell'emergenza, perché c'è stato un tempestivo lavoro della
Presidente ed anche del Dipartimento e della Protezione Civile con azioni e
ordinanze tempestive.
La Regione deve affrontare al meglio il
prosieguo della “Fase 2” e tutto quello che in termini sanitari può comportare,
quindi, dobbiamo far lavorare i medici in assoluta sicurezza, a partire dai
medici di base, dobbiamo forse accelerare nell'analisi dei tamponi; non avevamo
i reagenti, spero che siano arrivati o arriveranno.
A proposito dei tamponi, voglio fare due
precisazioni. Spero che il collega Pitaro sia
presente, perché l'ho ascoltato con molta attenzione, ora vedo che è assente
dall'Aula e me ne dispiaccio. Vorrei che prestasse molta attenzione alle cose
che dice, perché quando si fa comunicazione politica bisogna essere precisi ed
attenti.
Non abbiamo mandato i tamponi alla Regione
Campania per essere processati, per i nostri tamponi abbiamo avuto aiuto da un
Istituto che si chiama “Istituto Zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno”
che opera nell'ambito del servizio sanitario nazionale come strumento
tecnico-operativo delle Regioni Calabria e Campania, vale a dire che opera con
i nostri soldi ed ha sedi distaccate a Catanzaro, a Cosenza, a Vibo Valentia e
Reggio Calabria.
Non abbiamo processato i tamponi chiedendo
aiuto a De Luca, ma in un nostro Istituto. Il Presidente di questo Istituto è
il professor Franco Roberto che è di Conflenti, la sua nomina forse è una delle
poche cose che la Giunta precedente ha fatto di buono. È stato nominato dalla
Giunta Oliverio a capo dell'Istituto Zooprofilattico.
Quindi, prima di rappresentare la Calabria in
modo negativo, cerchiamo almeno di informarci e di documentarci adeguatamente e
questo soprattutto noi che svolgiamo il ruolo di consiglieri regionali.
Ieri è stata avviata la fase di screening
della popolazione, una fase importante, noi stiamo supportando su questa
materia il Ministero della Sanità e l’Istat, attraverso anche le sezioni
calabresi della Croce Rossa. Ho visto che ieri già sono state date risposte
positive al call center per andare a
sottoporsi al test sierologico.
Dobbiamo ristrutturare la sanità a partire
dalle strutture sanitarie, dall'organizzazione della medicina di base
ambulatoriale sul territorio, non soltanto dagli ospedali.
Vorrei dire ai colleghi che mi hanno
preceduto che abbiamo compreso che la sanità privata deve affiancare la sanità
pubblica, deve essere di qualità ma non deve essere in sostituzione della
sanità pubblica. Guai se fosse in sostituzione alla sanità pubblica, perché
vorrebbe dire che quest’ultima non funziona appositamente o per negligenza
della nostra attività politica ed amministrativa.
Interveniamo sulla rete ospedaliera,
sull'organizzazione. La Presidente ha parlato prima, ma è stato ripreso anche
da vari colleghi, di collegare di più gli Hub e gli Spoke, io sono d'accordo -
ne abbiamo parlato varie volte con il collega Guccione - ma a fianco delle
misure che abbiamo detto prima deve procedere l’edilizia sanitaria, altrimenti
il collegamento diventa pendente da una parte. Dobbiamo fare camminare insieme
le due cose.
In questa rete ospedaliera, le case della
salute e tutto il resto che è stato citato prima, sono strutture che devono
ritornare ad avere una vita propria. Mi ha sollecitato un comitato “Uniti nella
speranza” per l'ospedale di Cariati, analizziamo con gli esperti, con i
professionisti della sanità a cosa destinare queste strutture che non possono
rimanere dei mausolei nel deserto.
Come
dicevamo prima, il Covid-19, ha aperto le porte a nuove forme di indigenza che
riguardano buona parte dei ragazzi, delle giovani famiglie e degli anziani
soprattutto; praticamente il nostro futuro e la nostra storia.
Un
recente studio della Caritas, pubblicato dall’Osservatorio romano e
dall’Avvenire, ha dato un quadro allarmante delle giovani famiglie calabresi ed
italiane.
Praticamente,
il 30 per cento di esse, si rivolge alle mense e agli empori della solidarietà.
Oggi
voglio ricordare le misure proposte dal presidente Tallini nell’ultima seduta
di Consiglio regionale, per lo stanziamento di fondi del Consiglio regionale in
favore delle mense e degli empori della solidarietà.
Si
tratta di una misura azzeccatissima in questo periodo in cui si assiste ad un
aumentato del 30 per cento del numero di famiglie che si rivolge agli empori
della solidarietà.
La
cosa triste è che non si tratta di una situazione temporanea, soprattutto al
Sud, dove sono molti i lavoratori autonomi che, in questo periodo, si sono
dovuti rivolgere agli empori della solidarietà.
Persone
dell’età compresa tra i 25 e i 50 anni che lavorano nel campo dei servizi e che
noi dobbiamo aiutare. Li stiamo aiutando con i 40 milioni, previsti dal bando
“Riapri Italia” che il collega di Giunta regionale, assessore Orsomarso, ha
fatto partire ieri.
Collega
Bevacqua, le voglio chiedere scusa per prima, non era mia intenzione disturbare
il suo intervento.
Il DURC
(Documento unico di regolarità
contributiva), effettivamente, non è richiesto, però c’è l’obbligo di
legge, nel senso che, se non c’è l’autodichiarazione, i fondi non si possono
erogare. Si tratta di una norma dell’attuale Governo nazionale, che si rifà
all’autodichiarazione rispetto ad agosto del 2019.
Ci
stiamo avvalendo della collaborazione di Fincalabra
per la gestione di questi fondi e anche degli 80 milioni. Penso che Fincalabra sia uno strumento da adoperare perché è dotato
di professionisti validi al suo interno e che, tra l’altro, ha aiutato anche il
governo precedente ad ottenere delle premialità in
ambito della spesa dei POR (Programmi operativi regionali).
Una
recentissima indagine in Calabria fotografa una situazione in cui in 74 mila –
quasi il 13 per cento delle famiglie – hanno visto azzerato tutto il loro
reddito.
Pertanto,
la Regione Calabria, deve far sentire subito la vicinanza ai calabresi, con
aiuti che diano sollievo economico, ed è questo che la Giunta regionale sta
facendo.
Limiterò
il mio intervento perché si è fatto piuttosto tardi.
Stiamo
rispondendo con diversi aiuti, tra cui quelli previsti per gli studenti.
Poco
fa, l’assessore Gallo mi diceva che è imminente l’uscita nelle prossime ore del
bando per gli studenti, anche questo con risorse del Consiglio regionale.
Dobbiamo
aiutare le piccole attività dei centri storici, che sono state maggiormente
penalizzate da queste cifre.
Dobbiamo
intervenire sull’intero territorio per aiutare i professionisti e le imprese
come ristoratori, parrucchieri e ambulatori medici, che devono sostenere costi
maggiori per adeguare i propri locali e la propria attività alle normative
anti-contagio.
Occorre
aiutare questo tipo di imprese e di lavoratori.
Invito
la Giunta regionale a considerare un altro aspetto molto importante che è
quello del lavoro sommerso, molto diffuso in Calabria, e per il quale finora
non sono stati individuati degli aiuti. Non so quali misure si possano individuare,
però occorre aiutare questi lavoratori. Questa però dovrà essere anche
l’occasione per fare emergere il lavoro nero e regolarizzarlo.
Mi
avvio alla chiusura, non prima di aver preso qualche spunto dagli interventi
che mi hanno preceduto
È
vero, abbiamo presentato le Linee guida in 62 pagine, ma io ero presente alla
presentazione delle Linee guida della precedente Legislatura e, vi posso
assicurare che era un libro di oltre mille pagine, al punto che non c’è stato
un dibattito così fecondo come oggi, perché le cinque ore dell’intervento in
Aula, sono state impiegate dal Presidente che ha letto otre mille pagine.
Non
so cosa sia rimasto nella Regione Calabria di quelle mille pagine.
Credo
sia meglio avere un Programma snello, preciso e concreto di 62 pagine, che non
è nulla, come qualcuno ha detto, ma che è fatto di contenuti concreti che noi
andremo a realizzare – perché no? – se volete, anche con il vostro aiuto e il
vostro sostegno nello spirito di collaborazione che è stato richiamato.
Dire
che questo Programma sia sciapo, non so se è da considerare una barzelletta,
una cosa da ridere o di cui offendersi. Oggettivamente, di sciapo c’è stata
un’intera Legislatura.
Capisco
la difesa d’ufficio che oggi qualcuno ha cercato di fare; però, mi si vuole
dire che sono partite le opere della metropolitana? Della linea jonica che è
partita ma che non è mai finita? Vogliamo parlare del Por? Vogliamo parlare
degli ospedali? Ne abbiamo parlato abbastanza, mi pare.
Come
è stato riferito dalla Presidente della Giunta regionale, sono al punto di
partenza.
Vogliamo
parlare dei Fondi europei?
Ebbene,
è stato detto poc’anzi: solo il 25 per cento della spesa dei Fondi europei del
Programma 2014-2020 è stato certificato. Questi sono i dati ufficiali esposti
in quest’Aula dal collega Guccione. Bisogna lavorare affinché ciò non accada
più.
Posso
capire la difesa, che ci sta tutta, politicamente; ora, però, rimbocchiamoci le
maniche e facciamo squadra lavorando insieme!
Cosa
avremmo dimenticato nella relazione? Quello che non è stato fatto? Beh, per
elencare ciò che non è stato fatto, effettivamente, ci volevano più di mille
pagine, ma ce lo siamo risparmiato nella relazione di oggi!
A
proposito di tamponi, l’indagine della Fondazione Gimbe,
che è stata pubblicata sul Corriere della sera, dice che la Calabria fa 1500
tamponi ogni 100 mila abitanti, ma bisogna anche dire qual è la media
nazionale, altrimenti questo dato non si può inquadrare nella media nazionale,
che è di poco sopra i 1700 tamponi ogni 100 mila abitanti.
Questa
indagine della Fondazione Gimbe dice che solo lo 0,3
per cento dei calabresi è positivo, e questo è un dato di fatto.
Probabilmente,
le azioni messe in campo sono state efficaci e funzionali per ottenere questo
risultato.
Proprio
nell’ottica dell’unitarietà, del fare squadra, del creare documenti comuni per
il bene della nostra terra, richiamo una frase di Papa Francesco per chiudere
l’intervento, anche perché rappresento un gruppo cattolico-cristiano in questo
Consiglio regionale.
Papa
Francesco dice: “Mai come ora c’è bisogno di unire gli sforzi in un’ampia
alleanza educativa per formare persone mature, capaci di superare
frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per
un’umanità più fraterna”.
Ecco,
noi questo dobbiamo mettere in campo.
Papa
Francesco mette in evidenza il punto cruciale: mantenere unito il tessuto
sociale di cui abbiamo parlato.
Questo
si può fare solo con l’aiuto e con l’impegno di tutti per creare un nuovo modo
di stare insieme, di lavorare, di produrre, di collaborare e di proteggere i
più fragili e i più esposti ai rischi del vivere.
Siamo
consapevoli che questa è la vera sfida che ci aspetta in questo periodo. Il
vero cambiamento ha bisogno del contributo di tutti, nessuno escluso. Occorre
rimettere al centro la persona, favorire la creatività e la responsabilità,
formare persone disponibili.
Questo
è il nostro compito principale: mettersi al servizio della collettività e avere
un paradigma di sviluppo nuovo per la nostra terra.
Su
questi presupposti noi ci siamo! C’è l’impegno del governo regionale e credo
che sia stato ampiamente dimostrato; quindi, possiamo fare davvero la
differenza in questa Legislatura. Grazie.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Arruzzolo. Ne
ha facoltà.
ARUZZOLO Giovanni (Forza
Italia)
Grazie,
Presidente. Il collega Graziano aveva detto che avrebbe accorciato il suo
intervento, invece l’ha allungato. Essendo l’ultimo a intervenire, cercherò di
essere brevissimo.
Non
posso non soffermarmi su alcune cose che riguardano gli interventi che mi hanno
preceduto. Intanto, ritengo che il Programma di governo presentato dalla presidente Santelli – anche se in 65 pagine, come
qualcuno ha evidenziato, rispetto alle 500 di Mario Oliverio – abbraccia tutti
i problemi e tutte le criticità della Calabria, dalla salute, dal welfare, dai trasporti, dalle politiche
per il turismo, dalla promozione, con interventi mirati.
Il
collega Aieta ha parlato di una relazione sciapa, Presidente.
Volevo
dire al collega Aieta che gli Istituti alberghieri, dopo aver fatto studiare la
teoria, nella pratica, la prima cosa che insegnano agli allievi è quella di
utilizzare poco sale, perché il sale si può sempre aggiungere, ma quando se ne
mette troppo, poi, non si riesce più a recuperare quello che si è fatto.
A
parte la battuta, ha evocato anche Lucio Battisti che cantava: “uno scoglio non
può arginare il mare”. Lo sappiamo!
Nella
relazione – forse non l’ha letta – a pagina 26, si affronta il tema
dell’erosione costiera, che è uno dei problemi principali della Calabria e
delle coste calabresi. Voglio rassicurare i colleghi della minoranza che questo
intervento, nelle 65 pagine, è previsto.
Mi
rendo conto che, giustamente, l’opposizione deve svolgere il proprio ruolo.
Condividere
le Linee programmatiche della presidente Santelli,
significherebbe condividere quel Programma di governo che li ha relegati
all’opposizione; quindi, non lo possono fare.
Rispettiamo
le loro considerazioni, però nei vari interventi, come quelli della volta
scorsa, non sono mancati tutta una serie di messaggi da parte dei colleghi
Irto, Sculco, Guccione e tanti altri dove si parla di unità di intenti.
Come
ricordava il collega Irto la volta scorsa, abbiamo approvato all’unanimità una
legge per quanto riguarda il consumo di suolo zero; quindi, quando ci sono gli
interessi della Calabria, la responsabilità di chi rappresenta le Istituzioni –
in questo caso noi – deve essere quella del buon senso nell’interesse dei
calabresi.
Il
consigliere Guccione diceva che dopo il Covid-19, l’opposizione e la
maggioranza saranno più deboli. È vero, ma se tutti noi saremo più deboli, lo
sarà anche la Calabria.
Soltanto
una condivisione di intenti e di obiettivi nell’interesse della Calabria, potrà
far sì che dopo questa tragica epidemia che ci ha messo sotto scacco, si possa
dare un segnale positivo alla Calabria e ai calabresi.
Sono
convinto che il buon senso, che contraddistingue tutti i componenti di
quest’Assise nell’interesse della Calabria, consentirà di raggiungere gli
obiettivi che ci prefiggeremo.
Le
polemiche le lasceremo dietro le spalle perché non hanno mai prodotto dei
risultati concreti.
Ho
sentito parlare tantissimo di sanità e di tamponi.
Sulla
questione dei tamponi, il MoVimento 5 stelle ha
presentato un’interrogazione al Ministro della salute.
Io
ho risposto a quell’interrogazione, ma si sono dimenticati di dire al Ministro
che da quel Dicastero è partita una circolare che vietava le autopsie e,
soltanto grazie ad alcuni medici di Bergamo che hanno messo a repentaglio la
loro vita e hanno fatto le autopsie, si è potuto scoprire quali sono le cause
del virus e poterlo combattere.
È
chiaro che c’è un disegno contro la Calabria e contro la
presidente Santelli. Lo abbiamo notato quando c’è stata l’ordinanza dei
bar, e ha fatto benissimo, perché la presidente
Santelli è di rottura. Ha detto bene Guccione, se vogliamo cambiare, lo potremo
fare solo con delle azioni di rottura.
Si
sono preoccupati dei tamponi, ma non si sono preoccupati della circolare che,
purtroppo, non ha consentito di poter combattere il virus nell’immediatezza.
Comunque
se ne voglia – in bene o in male, come si suol dire –
la presidente Santelli è stata citata sul New York
Times e nella top ten
dei Presidenti di Regione per indice di gradimento, sia in Italia sia in Calabria;
quindi, si vede che sta lavorando bene con la Giunta e con la maggioranza.
Vista
l’ora tarda, non ripeto tutti i provvedimenti che sono stati messi in campo e
si stanno concretizzando in questo particolare momento per risollevare
l’economia calabrese; però, i dati sono questi: ci sono i fatti e le parole.
I
fatti ci dicono che la presidente Santelli è nella top ten dei
Presidenti delle Regioni.
Questo
ci rincuora e ci consente – dalle vostre indicazioni che faccio mie per quanto
riguarda l’opportunità di poter lavorare in sinergia – di dare una speranza
alla Calabria e ai calabresi. Grazie.
La
parola al Presidente della Giunta per una breve replica.
SANTELLI Jole, Presidente della Giunta
regionale
Intervengo
a conclusione di un dibattito che – almeno per quanto mi riguarda – ho trovato
non solo costruttivo ma molto interessante, soprattutto per i toni e per la
serietà degli interventi sia di maggioranza sia di opposizione.
Credo
che questo possa essere sicuramente motivo di vanto per il Consiglio regionale
e per i calabresi.
Permettetemi
di iniziare da una riflessione che facevo prima con l’assessore Spirlì, in riferimento agli interventi dei consiglieri
Tilde Minasi e di Flora Sculco.
È
un pragmatismo al femminile visto da due diverse impostazioni, ovviamente, come
normalmente deve essere; da una parte, l’entusiasmo di Tilde Minasi e, dall’altra, quello che Flora Sculco ha definito
“pessimismo”.
Non
so se si tratta di pessimismo; forse, è più un cauto realismo rispetto a una
politica che si è sempre vista in un normale inizio Legislatura in cui si
attuano e si leggono una serie di cose, miste alla consapevolezza delle
difficoltà che si incontrano.
Siamo
consapevoli che quando si affrontano alcuni temi, soprattutto – come diceva
prima il consigliere Guccione – della politica, oggi, non è facile per nessuno.
Non sappiamo quello che arriverà.
Faccio
una dichiarazione di ottimismo perché, alla fine, dalle crisi può nascere anche
qualcosa di buono, ma – credetemi – sono ben consapevole della difficoltà da
affrontare per disegnare un futuro per la Calabria.
Non
so se si sia trattato di decisionismo ma, come ha detto prima il consigliere
Graziano, c’è stato un momento particolare che abbiamo vissuto tutti e in cui,
inevitabilmente, il Presidente si è trovato più esposto perché ha dovuto
firmare ordinanze.
Non
c’era la Giunta. Non c’era la possibilità, consigliere Pitaro,
di affrontare le ordinanze in Consiglio regionale. Mi dispiace.
Il
Consiglio è il Consiglio, la Giunta è la Giunta, il Presidente è il Presidente
e, se mi permette, il Parlamento è il Parlamento. Ognuno fa il suo mestiere.
Io
non scrivo in Regione Calabria la Riforma della Costituzione; così come è
chiaro che il potere di ordinanza è tale in quanto è immediato ed ha carattere
di urgenza. Non ha i tempi per la dialettica che, magari servirebbero, ma non
ci sono.
Tutti
noi ci siamo trovati in una situazione politica diversa.
Io
non mi sono appassionata alla diatriba giuridica sull’utilizzo dei DPCM da parte del Governo, perché mi sono resa conto
che ci sono momenti e momenti e ci sono anche momenti in cui il Parlamento,
rispetto a libertà personali, viene in qualche modo limitato nei suoi poteri da
una necessità che è impellente. Così è il potere di ordinanza.
Se
avessimo aspettato di discutere in Consiglio regionale il potere di ordinanza
sul chiudere o meno la Calabria quando ci siamo trovati di fronte al secondo
esodo, consigliere Pitaro, sarebbero già arrivati
tutti e non avremmo bloccato nulla.
Lo
dico perché mi dispiace. Credo moltissimo nella dialettica tra maggioranza e
opposizione, ma soprattutto nel rispetto dei diversi ruoli. Non mi aspetto
applausi dall’opposizione. Non sarebbe giusto, dico la verità. lo troverei in
parte ipocrita e mi spaventerei.
Vi
prego, però, di non dire che non c’è una visione nel Programma.
La
visione può anche non essere condivisa – ed è giusto che non lo sia – ma la
visione c’è! Poi discuteremo se quello che c’è scritto è sbagliato o meno.
Così
come – farò due o tre battute di tipo dialettico e non polemico – non ho capito
la difesa di ufficio delle vecchie maggioranze. Io non ho attaccato nessuno! Sono
venuta qui, avrei potuto attaccare, ma non ho attaccato nessuno!
Ho
parlato di responsabilità collettiva negli anni; quindi, non è necessaria
alcuna difesa d’ufficio.
Come
in tutte le Legislature, sono state fatte cose positive e cose negative.
Credo
che, le cose positive qualsiasi politico che abbia un po' di intelligenza
politica tenderà a valorizzarle. Le cose negative, ovviamente, cercherà di
superarle. È inevitabile che ciò avvenga, ma io non ho attaccato né il Governo
nazionale né il governo regionale precedente.
L’ho
fatto consapevolmente, perché credo in un nuovo clima, e che si inizi dallo
stato dell’arte. Io ho raccontato lo stato dell’arte, non ho parlato di
specifiche responsabilità. Nello stato dell’arte, ovviamente ci sono dei
problemi che ci portiamo da molti anni.
Una
cosa che mi è dispiaciuta e che ho trovato fuori tono in un’Assise del genere è
il brutto riferimento a conflitti di interesse nella maggioranza sulla sanità.
All’episodio
di una Rsa che forse non si conosce nei fatti,
sicuramente, non è stato fatto nessun tipo di favoritismo da questa maggioranza
e da questa Giunta regionale.
Ho
trovato veramente fuori luogo parlare di conflitti di interessi, facendo
riferimento a specifiche persone, anche perché erano presenti in quest’Aula.
Detto
questo, se mi permettete, voglio cogliere gli aspetti più positivi e più seri
di questo dibattito.
Ci
sono temi che ritengo siano di assoluta preminenza del Consiglio regionale e
che dobbiamo affrontare insieme assumendocene, quota parte, ciascuno la propria
responsabilità.
Non
si può parlare di Riforma della sanità o della salute a colpi di maggioranza. È
necessario un dibattito serio, perché è un dibattito che riguarda un progetto
sulla Regione Calabria.
Dobbiamo
capire qual è il modello da individuare in una situazione in cui – ha
perfettamente ragione il collega Guccione – questa pandemia ha messo in
evidenza quello che è un cambio di paradigma rispetto alle politiche sanitarie
degli ultimi decenni, dall’ospedalizzazione alla territorialità. Ci si è resi conto della necessità di una
Medicina territoriale che, per tanti anni, è stata la Cenerentola della sanità.
Aggiungo
un secondo punto, che è estremamente importante. Siamo passati – di questo do
atto al ministro Speranza, di averlo detto anche in tempi diversi e prima
dell’effetto pandemia – da una politica sulla sanità vista in termini
ragionieristici con i conti e basta a un concetto di politica della salute e a
discutere diversamente.
Ovviamente
mi aspetto che, a queste dichiarazioni, seguano anche gli atti del Governo. Non ho motivo di dubitare delle parole che il
Ministro ha detto in una sede veramente importante come la Commissione salute
davanti a tutte le Regioni, come un Programma di Governo.
Certo
che voglio uscire dal commissariamento! Tutte le Regioni vogliono uscire dal
commissariamento! Quello che ho detto è un’altra cosa: io la guerra con i
commissari non la faccio! Io non faccio il braccio di ferro con i commissari! Finché
i commissari ci sono, lavoreremo insieme e cercheremo di dare il meglio
nell’interesse dell’intera regione.
Auspico
e mi aspetto – è di oggi la notizia che il “Tavolo Adduce” ci ha restituito 210
milioni sulle annualità precedenti – che saremo in grado, anche come Calabria,
di uscire da questa doppia – scusate se lo dico – vergogna, perché il
commissariamento lo hanno subito anche altre Regioni, ma il “Decreto Calabria”
è stato veramente uno schiaffo a questa regione. Io l’ho vissuto da
parlamentare e l’ho vissuto veramente in maniera brutta, perché l’ho reputato
un pregiudizio.
Tutti
si possono occupare di salute in Calabria, tranne i calabresi. Questo non era
giusto!
Mi
auguro che il Governo faccia cadere questo Decreto, che se ne faccia carta
straccia, e che ognuno di noi possa riprendere le proprie responsabilità perché
è vero che ciascuno ha dei ruoli, ma è vero pure che la catena di comando è
interrotta.
È
incomprensibile. Io non ho alcun modo di discutere con commissari che sono
nominati da un Ministro. Posso discutere in moral
suasion, ma non più di quello.
Stiamo
cercando di farlo, però, secondo me, non è il modo in cui una Regione con
problematiche serie come quelle che ha la Calabria, si può apprestare a
discutere di un piano organico.
Se
però c’è una responsabilità a livello nazionale, assumiamoci anche noi la
nostra, facciamo un dibattito serio sul progetto e sul programma sanitario che
noi come Regione Calabria vogliamo e che deve partire dai territori, perché il problema
maggiore sicuramente non è un problema di fondi, ma è quello della fiducia da
parte dei cittadini nelle nostre capacità mediche istituzionali.
Dobbiamo chiederci perché c'è una migrazione
sanitaria, che spesso riguarda anche ricerche specialistiche che si possano
tranquillamente eseguire in Calabria. Abbiamo il compito, da calabresi e
soprattutto da classe dirigente, di seguire queste vicende e di ridare ai
calabresi fiducia anche nelle istituzioni sanitarie calabresi.
La fiducia è un lavoro reciproco, a specchio,
ci dobbiamo credere noi e dobbiamo farlo credere, perché se parliamo sempre
male di quella che è la sanità in Calabria, è chiaro che poi il calabrese se si
deve operare… mentre avrebbe importantissime professionalità nell'ambito
calabrese da poter utilizzare.
Non ho un particolare amore per la lotta
pubblico-privato, possono in parte compensarsi, però credo che la sanità sia
pubblica e che il nostro dovere sia tutelare la sanità pubblica anche con
l’intervento dei privati convenzionati. Tema questo che va affrontato qui,
auspicavo di essermi spiegata bene, forse non sono stata molto chiara.
È in questa sede che la nuova programmazione
va affrontata, ovviamente, perché è il nuovo disegno, la formazione, il
quinquennio che verrà cambia gli obiettivi, cambia le modalità e le forme;
questo dobbiamo assimilarlo e quando ho detto “stiamo attenti perché la
Commissione europea non premierà più la spesa, ma premierà il raggiungimento
degli obiettivi” ho fatto un discorso preminentemente politico che non riguarda
una maggioranza, ma riguarda una regione.
Altrettanto di rilievo è il tema rifiuti. Tema
che ci portiamo da vent'anni e deve essere discusso e affrontato qui.
Consigliere Bevacqua, non lo so se abbiamo la migliore legislazione del mondo,
abbiamo un problema! Abbiamo anche da verificare, alla luce delle migliori
tecnologie che ci sono, qual è il sistema migliore per arrivare ad essere la Regione
virtuosa, troviamolo insieme, discutiamone insieme, nessuno di noi pensa di
essere onnisciente, nessuno di noi ritiene di avere la verità. Troviamo insieme
quali sono le soluzioni migliori.
Credo fortemente nel dibattito, con la
dialettica escono, quando c'è la buona volontà, le situazioni migliori, perché
- ripeto quello che ho detto anche prima - se l'obiettivo è comune e cioè
l'interesse dei cittadini, alla fine possiamo discutere di diverse strade, ma
quando convergiamo nell'obiettivo, il risultato per arrivare a quell’obiettivo
si trova. Si trova inevitabilmente.
Non la faccio lunga perché credo che abbiamo
detto già tanto, saranno tanti temi da affrontare con maggiore precisione, con
maggiore incisività, è chiaro che le dichiarazioni programmatiche rappresentano
un momento di solennità.
Abbiamo cercato, ho cercato, oggi, di non
cadere nella retorica e di non farne il libro dei sogni. Ho spiegato quale
erano le sfide che dobbiamo affrontare e ho detto che cercheremo di
affrontarle. Le sfide sono sia quelle delle emergenze classiche sia le nuove
emergenze o opportunità. Facciamolo tutti insieme nell’ambito di un dibattito
costruttivo di cui, ripeto, ho apprezzato i toni e credo che la disponibilità
ci sia tutta.
Permettetemi una battuta: io forse sono parca
nel dare gli appuntamenti, ma se venite al decimo piano le porte sono tutte
aperte, io lavoro a porte aperte, chi vuole entrare entra, chi vuole
colloquiare dialoga, in maniera molto aperta come si fa e come è giusto fare,
fra chi comunque, anche se da diversa parte, condivide la medesima
responsabilità nel governo della Regione.
Passiamo alla votazione del provvedimento per
appello nominare. Invito il Segretario questore a procedere con la chiama.
MANCUSO Filippo, Segretario questore
Fa la chiama.
Comunico l’esito della votazione. Presenti e
votanti: 30; hanno risposto sì: 19 consiglieri; hanno risposto no: 11
consiglieri, pertanto, il provvedimento è approvato.
(Hanno
risposto sì i consiglieri: Arruzzolo, Caputo, Crinò, De Caprio, Esposito, Gallo, Giannetta, Graziano,
Mancuso, Minasi, Molinaro,
Morrone, Paris, Pietropaolo, Pitaro V., Raso, Sainato, Santelli, Tallini;
Hanno
risposto no i consiglieri: Aieta, Anastasi, Bevacqua, Callipo, Di Natale,
Guccione, Irto, Notarangelo, Pitaro F., Sculco,
Tassone.)
(Il
Consiglio approva)
(È riportato in Allegati)
Passiamo al terzo punto all'ordine
del giorno che è la proposta di provvedimento amministrativo numero 10/11^
d’iniziativa dei consiglieri Minasi,
Pietropaolo e Arruzzolo, recante: “Modifiche al
Regolamento interno del Consiglio regionale”.
Cedo la parola al consigliere Arruzzolo
per illustrare il provvedimento.
ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia), relatore
Grazie, Presidente. La proposta di
provvedimento amministrativo mira a modificare l'articolo 28 del Regolamento
interno del Consiglio regionale, approvato con delibera assembleare numero 5
del 27 maggio 2005.
L'intervento di modifica si rende necessario,
al fine di meglio organizzare ed ottimizzare il lavoro delle Commissioni
consiliari, cuore pulsante dell'attività legislativa della Regione Calabria.
Nello specifico, si osserva che il tessuto
sociale ed economico della nostra Regione, caratterizzato per larghi tratti da
una economia basata sullo sfruttamento delle risorse agricole, sull'uso, la
tutela e l'impiego delle importanti risorse naturali, sulla valorizzazione dei
luoghi turistici oltre che sul commercio retto da decine di realtà industriali
medio-piccole che costituiscono l'ossatura “produttiva e sociale” dei nostri
territori, necessità di una forte azione del rilancio.
Pertanto, la proposta si pone l'obiettivo di
dotare la massima Assise calabrese di una Commissione consiliare che tratti
peculiarmente le problematiche di questi settori vitali dell’economia regionale
e rendere più semplice lo sviluppo di nuove politiche che possono essere
maggiormente incisive al fine di rafforzare il ruolo della Calabria nel
contesto istituzionale di riferimento.
La nuova Commissione consiliare, inoltre, si
occuperà di politiche giovanili e sport, entrambi settori delicati e importanti
per lo sviluppo sociale e culturale della nostra terra.
Pertanto l’articolo 1 prevede la sostituzione
dell'articolo 28 del Regolamento interno.
L’articolo 28 della deliberazione del
Consiglio regionale numero 5 del 27 maggio 2005 è interamente sostituito dal
seguente:
“Articolo
28 (Competenza delle Commissioni
permanenti)
1. Sono istituire le seguenti Commissioni
permanenti:
a) Prima Commissione - Affari istituzionali,
affari generali e normativa elettorale;
b) Seconda Commissione - Bilancio, programmazione
economica e attività produttive, affari dell'Unione europea e relazioni con
l'estero;
c) Terza Commissione - Sanità, Attività
sociali, culturali e formative;
d) Quarta Commissione - Assetto e
utilizzazione del territorio e protezione dell'ambiente; e) Quinta Commissione
- Riforme;
f) Sesta Commissione - Agricoltura e foreste,
Consorzio di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e politiche
giovanili”.
Grazie, Presidente.
È pervenuto un emendamento, protocollo numero 13053,
a firma dei consiglieri Callipo, Di Natale, Anastasi. Cedo la parola al
consigliere Di Natale per illustrare l’emendamento.
DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)
Signor Presidente, lo illustro brevemente.
L'emendamento alla proposta di provvedimento amministrativo numero 10/11^
recante: “Modifiche al Regolamento interno del Consiglio regionale”, ha ad
oggetto la sostituzione dell'articolo 1, che viene strutturato quale norma
volta a modificare la competenza della V Commissione, ad oggi esclusivamente
dedicata alla materia “Riforme”, operando un contestuale riordino delle
funzioni delle altre Commissioni consiliari.
L'obiettivo dell'emendamento, dunque, è quello
di mantenere invariato il numero delle Commissioni consiliari per non gravare
inutilmente gli oneri a carico del bilancio regionale. Dopo un approfondito
studio dei lavori delle Commissioni consiliari delle ultime legislature,
infatti, appare evidente che la V Commissione “Riforme” ha prodotto esigui
risultati in termini di attività e produzione legislativa,
Appare più che naturale, di conseguenza, che
la materia oggi affidata alla V Commissione, per analogia ed omogeneità, possa
essere accorpata alla I Commissione che si occupa di “Affari istituzionali,
affari generale e normativa elettorale”.
Queste brevi considerazioni conducono ad una
proposta aderente ai criteri di logicità e razionalità che, oggi più che mai,
devono ispirare l'azione politica per fare in modo che la pubblica
amministrazione rispetti i criteri cardine dell'agire amministrativo di
efficienza, efficacia, economicità e redditività ed eviti in tal modo inutili
sprechi di risorse.
In sintesi, dunque, al fine di ottimizzare i
lavori del Consiglio regionale si propone di: affidare alla prima Commissione
la competenza sulle Riforme e seppur disomogenee e non appartenenti allo stesso
ambito di intervento, nel rispetto della scelta dei proponenti, attribuire alla
quinta le materie indicate nella proposta di provvedimento amministrativo
numero 10/11^ ovvero: Agricoltura e foreste, Consorzio di Bonifica, Turismo,
Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pitaro. Ne ha facoltà.
PITARO Francesco (Gruppo Misto)
Presidente, brevemente. Manifesto fin d’ora il
voto contrario alla proposta della maggioranza di costituire questa nuova
Commissione. Ricordo che i calabresi hanno occhi ed orecchie, ci vedono e ci
sentono, non sono tonti, non dobbiamo e non dovete sottovalutarli. È chiaro che
la proposta di istituire e di costituire una nuova Commissione non risponde
all'obiettivo dell'interesse collettivo, generale, al bene di tutti, è un modo
per far proliferare le Commissioni.
La prova di ciò è il fatto stesso che nella
scorsa seduta di Consiglio fu portata una proposta per istituire un'altra
Commissione cioè Fondi europei, che già peraltro esiste. Oggi la maggioranza
arriva in Aula con una nuova proposta per istituire una Commissione che già
esiste, per cui io voto contrario.
Voto no, come l'intera opposizione, perché
credo che non sia assolutamente il momento di creare nuovi organismi, ce ne
sono già tanti in Regione e ci sono tra l'altro le nostre Commissioni, quelle
che già prevede il Regolamento, che aspettano solo di essere da voi scongelate
per essere messe in moto. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.
ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia), relatore
Grazie, Presidente, solo per rispondere
velocemente al collega Pitaro. È vero i calabresi
hanno occhi ed orecchie. Il suo passaggio al Gruppo Misto è un aggravio di
costi per il Consiglio regionale, quindi, effettivamente, quando i costi
lievitano per motivi giusti, per finalità che si prefiggono degli obiettivi
migliorativi affinché il Consiglio regionale possa dare un contributo, ben
vengano, ma, ribadisco, il suo passaggio al Gruppo Misto ha fatto solo
lievitare i costi. Grazie.
PITARO Francesco (Gruppo Misto)
Presidente, posso intervenire per una breve
replica…
Non ci sono repliche. Ha chiesto di
intervenire il consigliere Tassone.
PITARO Francesco (Gruppo Misto)
Presidente, ho bisogno di replicare perché
sono stato tirato in ballo sotto il profilo personale.
Consigliere Pitaro,
c’è un collega iscritto a parlare, poi vedremo, se ci saranno le condizioni farà
una replica al momento del voto.
PITARO Francesco (Gruppo Misto)
Presidente, ripeto, ho bisogno di replicare
perché sono stato tirato in ballo sotto il profilo personale su una cosa
totalmente infondata. Il Gruppo Misto non l’ho inventato io oggi, non ho fatto
un progetto di legge e presentato in Aula per formare il Gruppo Misto. Il
Gruppo Misto esiste già.
Mi rendo conto che la verità fa male ed
evidentemente ho colpito, ho fatto “bingo” laddove ho detto che i calabresi
hanno occhi ed orecchie e non devono essere sottovalutati. La maggioranza in
questo momento sta alzando i costi della politica. Grazie.
Consigliere Pitaro,
ma secondo lei posso darle la parola per due interventi e nemmeno mezzo
intervento agli altri consiglieri? Non mi sembra giusto.
PITARO Francesco (Gruppo Misto)
Presidente, ho finito.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Tassone. Ne ha facoltà.
TASSONE LUIGI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente. A nome del gruppo del
Partito Democratico, annuncio il nostro voto contrario alla costituzione della
nuova Commissione perché la riteniamo inutile e pensiamo che questa Commissione
serva più alla maggioranza per ristabilire i propri equilibri interni che alla
Calabria. Per tale ragione annunciamo il nostro voto contrario e auspichiamo
che molto presto venga convocata una nuova seduta di Consiglio per far sì che
le Commissioni inizino a lavorare e finalmente anche questo Consiglio possa
operare nel vero senso della parola. Grazie
Parere del relatore?
ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia), relatore
Presidente, parere contrario sull’emendamento.
Pongo in votazione l’emendamento, a firma dei
consiglieri Callipo, Di Natale, Anastasi, che è respinto. Pongo in votazione la
proposta di provvedimento amministrativo che è approvata con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)
Chiedo l’inserimento all’ordine del giorno della
proposta di legge numero 10/11^. Presidente, è una proposta firmata da tutti i
capigruppo.
Pongo in votazione la proposta di inserimento
all’ordine del giorno che è approvata.
Passiamo al quarto punto all'ordine del
giorno, proposta di provvedimento amministrativo numero 7/11^ di iniziativa
della Giunta regionale, recante: “POR Calabria FESR FSE 2014-2020. Presa atto
della decisione di esecuzione C(2019)6200 final del 20 agosto 2019 e della decisione di esecuzione
C(2020)1102 final del 20 febbraio 2020. Approvazione
piano finanziario”.
Cedo la parola al relatore, il collega
Pietropaolo, per illustrare il provvedimento.
PIETROPAOLO Filippo Maria (Fratelli d’Italia), relatore
Grazie. Presidente. Si tratta di una proposta
di provvedimento amministrativo per prendere atto e concludere un procedimento
amministrativo che è iniziato nella scorsa amministrazione, ad agosto del 2019,
e che riguarda la suddivisione per Assi nel POR 2014-2020 di una riserva di efficacia
che è stata attribuita alla Regione in quel periodo.
Il procedimento, poi, era stato concluso, con
una autorizzazione definitiva da parte della Commissione europea, soltanto a
febbraio 2020, per cui ci troviamo oggi, sostanzialmente, ad approvare questo
atto che, di fatto, è un atto formale. Grazie.
Passiamo all’esame e alla votazione del
provvedimento. Il provvedimento è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al quinto punto dell’ordine del
giorno, riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 13/11^ di
iniziativa della Giunta regionale, recante: “Por Calabria FESR-FSE 2014-2020.
Rimodulazione del Piano Finanziario Asse 3 ‘Competitività e attrattività del
sistema produttivo’ ed Asse 4 ‘Efficienza energetica e mobilità sostenibile, di
cui alla DGR 49/2020”.
Cedo la parola al relatore, il consigliere
Pietropaolo, per illustrare il provvedimento.
PIETROPAOLO Filippo Maria (Fratelli d’Italia), relatore
Grazie, Presidente. È una proposta di provvedimento
che riguarda una rimodulazione del POR 2014-2020 con uno spostamento di un
importo di 38 milioni di euro dall’Asse 4 “Efficienza energetica e mobilità
sostenibile” all'Asse 3 “Competitività e attrattività del sistema produttivo”.
È una riprogrammazione che si è resa necessaria per costituire una parte del
fondo che, poi, ha avuto attuazione attraverso il “Riparti Calabria” che è,
quindi, oggetto dei bandi di questi giorni. Grazie.
Passiamo all’esame e alla votazione del
provvedimento. Il provvedimento è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al sesto punto all'ordine del giorno,
la proposta di legge numero 7/11^ d’iniziativa del consigliere Mancuso,
recante: “Riconoscimento della legittimità di due debiti fuori bilancio del
Consiglio regionale della Calabria derivanti da sentenze esecutive di condanna,
ai sensi dell'articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23
giugno 2011, numero 118, come modificato ed integrato dal decreto legislativo
10 agosto 2014, numero 126”.
Cedo la parola al relatore, il consigliere
Mancuso, per illustrare il provvedimento.
MANCUSO Filippo (Lega Salvini), relatore
Grazie, Presidente. Oggetto del presente
disegno di legge è il riconoscimento della legittimità di due debiti fuori
bilancio del Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo 73 comma 1 lettera a)
del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118, così come modificato ed
integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014 numero 126, derivanti da
sentenze esecutive.
Tali debiti fuori bilancio sono stati
riconosciuti con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio
regionale numero 3 e numero 4 del 9 aprile.
La posizione debitoria di cui, con il presente
progetto di legge, si riconosce la legittimità, deriva: 1) dalla sentenza esecutiva
di condanna emessa dal Tribunale di Reggio Calabria - Sezione Lavoro - n. 23
del 2019 (Indennità di esodo ex legge regionale numero 8 del 2005 -
riconoscimento nella base di calcolo, della retribuzione lorda spettante alla
data di risoluzione, del rateo della tredicesima mensilità) notificato
all'Avvocatura regionale con formula esecutiva il 24 dicembre 2019;
2) dalla sentenza della Corte dei Conti
Sezione Giurisdizionale per la Regione Calabria, numero 422 del 18 dicembre
2018, notificato il 21 dicembre 2018, con la quale è stato accolto il ricorso
presentato dal dottor Rotta Giuseppe concernente il versamento dei contributi a
carico del Consiglio regionale della Calabria.
Il riconoscimento della legittimità dei debiti
fuori bilancio che sono sottoposti al Consiglio regionale con il presente
disegno di legge comporta oneri finanziari per l'importo complessivo di euro
104.043,15.
La copertura finanziaria dei debiti fuori
bilancio, oggetto di riconoscimento, è rinvenibile, dopo il prelievo delle
somme dal Fondo per rischi di soccombenza spese legali, transazione e debiti
fuori bilancio, rispettivamente negli stanziamenti allocati nella missione 1,
programma 10 e programma 1 del bilancio 2020-22 del Consiglio regionale.
Grazie.
Passiamo all'esame e alla votazione del
provvedimento.
Articolo1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di
legge nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, e con autorizzazione
al coordinamento formale, prendendo, altresì, atto del parere favorevole del
Collegio dei revisori dei conti.
(Il Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo
alla votazione della proposta di provvedimento amministrativo numero 9/11^
d’iniziativa dell’Ufficio di presidenza, recante: “Variazioni al bilancio di
previsione 2020-2022 del Consiglio regionale della Calabria”, e i relativi
allegati. Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento
formale e prendendo atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Ha chiesto di intervenire il collega Mancuso. Ne ha facoltà.
MANCUSO Filippo (Lega Salvini)
Chiedo l’inserimento
all’ordine del giorno della proposta di legge numero 9/11^ riguardante gli
stabilimenti balneari. A seguito delle nuove norme di utilizzo delle spiagge e
a seguito anche dei procedimenti e delle norme governative emanate, si cerca di
incentivare l'utilizzo delle spiagge in concessione ampliando gli spazi del 30
per cento della superficie utilizzata, sempre nei limiti ovviamente delle
proporzioni tra spiaggia libera e tra spiagge in concessione. Dare ai
concessionari la possibilità, visto il distanziamento sociale che ci dovrà
essere quest'anno sulle spiagge, di poter usufruire della superficie almeno del
30 per cento in più, soltanto per l’anno 2020, è una modifica legata
all’emergenza Covid-19.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.
DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)
Consigliere
Mancuso, può
riformulare la proposta, per favore.
MANCUSO Filippo (Lega Salvini)
Allora, abbiamo le concessioni
demaniali marittime degli stabilimenti balneari, con le norme che ci sono per
il Covid-19 è previsto un distanziamento sociale eccessivo, molto ampio, che
produrrà delle perdite a chi è concessionario delle strutture balneari. Faccio
un esempio: chi utilizzava 500 metri quadrati potrà ampliarlo a 650 per poter
impiantare, magari, qualcosa in più nella struttura. È limitato solo al 2020,
poter ampliare le concessioni demaniali del 30 per cento, tutto qui.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
Presidente, avevamo stabilito
nella Conferenza dei capigruppo che richiamavamo in Aula solo quei
provvedimenti - se sbaglio, collega Graziano, correggimi - che avevano,
quantomeno, la condivisione dei 2/3 della Conferenza dei capigruppo, o di tutta
la Conferenza dei capigruppo, per evitare di trovarci di fronte a provvedimenti,
come questo proposto, adesso, dal collega Mancuso.
Vorrei, onestamente,
approfondire la problematica anche perché non vorrei che questo provvedimento
aprisse una nuova vertenza con il Governo nazionale, considerato che c'è un
Decreto che prevede determinate misure di sicurezza.
Se mi consentite, non siamo
pregiudizialmente contro, però io credo che sia opportuno rinviarlo alla
prossima seduta di Consiglio regionale. Sto dicendo il mio pensiero.
Io dico che questa proposta da
lei presentata, così com’è…
MANCUSO Filippo (Lega Salvini)
Presidente, solo per spiegare meglio. Collega
Bevacqua, ci siamo spesi per dare aiuti alle imprese, anche, in questa Aula,
magari lei li ritiene pure insufficienti, ma sono aiuti alle imprese balneari.
Se lei è contrario lo dica, perché se questo provvedimento verrà approvato fra
20 giorni non ha più senso. In pratica la Regione concede questa possibilità ai
Comuni che rilasciano le concessioni balneari, quindi non ha più senso farlo a
luglio, ecco perché c'è l’urgenza, se lei è contrario lo dica.
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
Possiamo fare una breve
sospensione?
DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)
Presidente, posso? Mi dà la
parola?
Collega Di Natale, c’è iscritto a parlare il
collega Arruzzolo.
ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)
Grazie, Presidente. Collega Bevacqua, intanto
non c'è aggravio di spesa con questa norma, la fretta c'è soltanto perché se
l’approviamo nella prossima seduta di Consiglio, che sarà il 6,7,8 o il 9 è
chiaro che perderemmo 15 giorni, mentre, invece, possiamo dare l'opportunità
agli stabilimenti balneari e alle strutture ricettive di poter usufruire di una
parte del 30 per cento per quanto riguarda gli spazi interposti e interclusi, i
Comuni possono dare questa opportunità per l’anno 2020, si tratta solo di
questo.
Comunque, se il consigliere Bevacqua chiede
una breve riunione dei capigruppo…
Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.
DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)
Presidente, al di là della sospensione che
viene chiesta dal collega Bevacqua per consentire ai capigruppo di specificare
meglio la proposta del collega Mancuso, premetto che questa idea è stata frutto
di una mia precedente iniziativa pubblica.
Avevo chiesto la possibilità di ampliare le
concessioni ai lidi e quindi di utilizzare più spiaggia libera, subendo un
danno gli operatori balneari dovuto al fatto di applicare il distanziamento.
Proprio perché questo provvedimento che può essere contingente, nel senso che vale
oggi e non varrà se viene fatto fra un mese - mi corregga se sbaglio il collega
Mancuso - ho presentato una mozione in Consiglio, che può essere unita alla
proposta del consigliere Mancuso, con la quale chiedo di impegnare le ASP
competenti territorialmente, di affiancare…
(Interruzione)
Presidente, stavo dicendo che ho presentato
una mozione che può essere fatta propria dal Consiglio attraverso cui si
impegna la Regione di interloquire con le ASP competenti per territorio, con la
quale si crea una commissione territoriale che dia delle direttive o comunque
giudichi se il distanziamento sociale e i lavori che sono stati fatti dagli
operatori balneari sono in regola con le linee dettate del DPCM e le linee
indicate dal Ministero.
È un passaggio che manca e quindi si può
impegnare la Giunta ad intervenire nei confronti dell’Asp per competenza, per
cui chiedo, se viene inserita e discussa la proposta del consigliere Mancuso,
che venga inserita anche questa mia mozione.
Mi permetto di separare le due cose. C’è una
proposta, lei può firmare e condividere, oltretutto l’aveva proposto in
precedenza, adesso…
DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)
Nulla
quaestio alla proposta, ma siccome la proposta…
Sicuramente nel suo intervento dirà che
l’aveva pensato prima, le daremo atto, faremo la raccomandazione, però…
DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)
Presidente, ho capito che lei ha fretta di
chiudere, ma se lei…
Possiamo pure andarcene se lei vuole, se
decide lei.
DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)
Presidente, forse non ho esplicitato bene il
mio pensiero, la proposta di inserimento avanzata del consigliere Mancuso è una
proposta che, per quanto mi riguarda, può essere condivisa, e aggiungo che ho
presentato ulteriore mozione con la quale ho chiesto: il Consiglio impegni la
Giunta affinché si coordini con le Asp per formare una commissione medica che
valuti nei lidi, negli stabilimenti balneari il distanziamento sociale.
Considerato che è un fatto contingente, ed è
alla base della stessa proposta del consigliere Mancuso, ho detto: discutiamo e
facciamola unica, quindi tutte e due le cose.
È una proposta che come legittima quella del
collega Mancuso, penso che legittima pure la mia, perché è stata presentata con
lo stesso termine.
Consigliere Di Natale, stavo dicendo che una
cosa è la proposta di legge, un’altra cosa è il suo diritto di fare questo
intervento in Aula e che la maggioranza faccia propria quella proposta da lei
presentata prima e dia una raccomandazione alla Giunta per il contenuto di
quella mozione, gliene diamo atto.
DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)
Quella del consigliere Mancuso non è una
proposta di legge, è una mozione.
No, è una proposta di legge. Ha chiesto di intervenire il consigliere Sainato. Ne ha facoltà.
SAINATO Raffaele (Fratelli d’Italia)
Presidente,
chiedo scusa, volevo capire se la seduta è sospesa e se i capigruppo procedono
con la riunione, possiamo dare un contributo prima oppure no?
Vorrei
innanzitutto capire questo, altrimenti è inutile fare l'intervento. Collega
Mancuso, lei che ha presentato la proposta, si può dare un contributo oppure
prima fate la riunione e il contributo viene dopo? No, giusto per capirlo, è
l'unico che mi sta ascoltando…
La seduta non
è sospesa, ci sono dei colleghi che stanno approfondendo.
SAINATO
Raffaele (Fratelli d’Italia)
Presidente, è
opportuno stabilire innanzitutto se questa problematica la possono recepire
solamente i Comuni che hanno il Piano spiaggia, oppure tutti i Comuni anche in
assenza di Piano spiaggia; poi, poiché sappiamo tutti che la distanza tra una
un'attività e l'altra è di 50 metri, dobbiamo garantire anche alle persone che
non hanno la possibilità o non hanno la voglia di andare in uno stabilimento
privato di poter utilizzare quella parte di spiaggia pubblica.
Dovremmo,
quindi, capire quant'è la percentuale e se questa va ad incidere tra due
stabilimenti e quindi va a ridurre la parte libera utilizzata dai cittadini che
non vogliono o non possono andare negli stabilimenti.
Dobbiamo
ragionare anche su questo. Quindi, non è che sono contrario ad aumentare, però
esaminerei meglio la problematica. Ripeto, per maggiore chiarezza: primo, se
vale solo per i Comuni in presenza del Piano spiaggia; secondo, che vanno
garantite anche le persone che non hanno la possibilità o la voglia di andare
all'interno di uno stabilimento privato.
Un attimo,
perché alle sue domande potrebbero esserci già delle risposte, visto che stanno
predisponendo il testo.
Se vuole
sapere la mia opinione penso che il distanziamento può essere possibile tenendo
conto di non ledere quello che è il diritto di tanti cittadini che vogliono
andare nelle spiagge libere. Il tutto deve, ovviamente, trovare un equilibrio
nella proposta che sta per essere presentata in Aula. Dispongo 5 minuti di
sospensione.
La seduta sospesa alle 20,22, riprende alle 20,37
Riprendiamo i
lavori. Intanto mi preoccuperò di capire se ci sono le condizioni per convocare
prima possibile la prossima seduta di Consiglio per eleggere gli uffici di
presidenza delle Commissioni e discutere di questa proposta di legge anche alla
Conferenza dei capigruppo.
Nel
frattempo, collega Mancuso, si dovrà valutare se il provvedimento può trovare
spazio nelle ordinanze che farà la Presidente, quindi, oggi, la proposta non
sarà inserita all'ordine del giorno.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Mancuso. Ne ha facoltà.
MANCUSO Filippo (Lega Salvini)
Ritengo che la
proposta andasse verso una direzione di aiuto alle imprese in questo periodo
particolare di emergenza Covid-19. Con le nuove norme per le spiagge, arrivare
a giorno 8 o 9, vuol dire trasmettere ai Comuni giorno 15 e fare poi tutta la
documentazione per il mese di luglio. Secondo me siamo in ritardo colpevolmente,
accetto la decisione dell'Aula, però era un qualcosa che andava definito il più
presto possibile perché va solo ed esclusivamente nella direzione dell'aiuto
all'impresa. Grazie.
Seguirò
personalmente l’iter di questo aspetto per le finalità per cui la proposta di
legge è stata redatta e penso che se tutti quanti ci impegniamo qualche giorno
in più, certo è importante, ma non significa vanificare l’iniziativa che penso
che vada calibrata, perché ognuno merita una risposta ai dubbi che sono stati
sollevati.
Passiamo alla
proposta di legge numero 10/11^, inserita all'ordine del giorno, di iniziativa
dei consiglieri Arruzzolo, Pietropaolo, Graziano,
Esposito, Minasi, Caputo, Pitaro,
Bevacqua, Callipo, F. Pitaro, Aieta, recante:
Modifiche alla legge regionale 31 maggio 2019 numero 13. Rideterminazione della
misura degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità e
adeguamento al decreto legislativo numero 174/2012.
Cedo la
parola al consigliere Graziano per l’illustrazione del provvedimento.
GRAZIANO Giuseppe (Unione di
Centro)
Presidente, si
illustra da sé.
Passiamo
all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Passiamo alla
votazione della proposta di legge nel suo complesso, che è approvata con
autorizzazione al coordinamento formale all'unanimità dei presenti.
(Il Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
La seduta è
tolta, il Consiglio sarà convocato a domicilio.
La
seduta termina alle 20,42
Sono state presentate alla Presidenza le
seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:
Mancuso “Riconoscimento della legittimità di
due debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria derivanti da
sentenze esecutive di condanna, ai sensi dell'articolo 73, comma 1, lett. a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118,
come modificato e integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126”,
(P.L. n. 7/11^);
Minasi,
Sculco “Proroga del termine di adeguamento. Modifica delle disposizioni
transitorie sui requisiti strutturali e organizzativi delle strutture
socio-educative per la prima infanzia, di cui all’articolo 23 della l.r. 15/2013”, (P.L. n. 8/11^);
Arruzzolo
“Norme di salvaguardia e disposizioni transitorie in materia di demanio
marittimo. Integrazioni agli articoli 14 e 27 della l.r.
17/2005”, (P.L. n. 9/11^);
Arruzzolo,
Graziano, Esposito, Minasi, Caputo, Pitaro Vito, Bevacqua, Callipo, Pitaro
Francesco, Aieta, Pietropaolo “Modifiche alla legge regionale 31 maggio 2019,
n. 13. Rideterminazione della misura degli assegni vitalizi diretti, indiretti
e di reversibilità e adeguamento alla D.L. n. 174/2012”, (P.L. n. 10/11^).
Sono state presentate alla Presidenza le
seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa dei consiglieri
regionali:
Minasi,
Pietropaolo, Arruzzolo “Modifiche al Regolamento
Interno del Consiglio regionale”,(P.P.A. n. 10/11^);
Sono state presentate alla Presidenza le
seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta
regionale:
“Quadro di Azioni Prioritarie (PAF) per Natura
2000 in Calabria ai sensi dell’articolo 8 della direttiva 92/43/CEE relativa
alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali
e della flora e della fauna selvatiche. Atto di indirizzo – (deliberazione G.R.
n. 72 del 15.5.2020)”, (P.P.A. n. 11/11^);
“Presa d’atto della Decisione della
Commissione Europea C(2020) 1720 final
del 13.03.2020 di modifica del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della
Regione Calabria – (deliberazione G.R. n. 78 del 15.5.2020)”, (P.P.A. n.
12/11^);
“Por Calabria FESR FSE 2014-2020.
Rimodulazione del Piano Finanziario Asse 3 'Competitività e attrattività del
sistema produttivo' ed Asse 4 'Efficienza energetica e mobilità sostenibile',
di cui alla D.G.R. 49/2020 – (deliberazione G.R. n. 70 del 15.5.2020)”, (P.P.A.
n. 13/11^);
“Bilancio di previsione 2020-2022 dell’Azienda
Territoriale Residenziale Pubblica Regionale (ATERP Calabria) – (deliberazione
G.R. n. 85 del 15.5.2020)”, (P.P.A. n. 14/11^);
“Approvazione del Programma di Governo (art.
33, comma 4 Statuto)”, (P.P.A. n. 15/11^);
E’
stata presentata la seguente proposta di provvedimento amministrativo di
iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:
“Variazioni al bilancio di previsione
2020-2022 del Consiglio regionale della Calabria – (Deliberazione U.P. n. 8 del
12.5.2020)”, (P.P.A. n. 9/11^).
La Giunta regionale ha trasmesso per il parere
della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 46 del 24 aprile
2020, recante: “Por Calabria FESR-FSE 2014-2020. Rimodulazione del Piano
Finanziario Asse 2 “Sviluppo dell’ICT e attuazione dell’Agenda Digitale” (OT2
FESR)”
(Parere n. 2/11^)
La Giunta regionale ha trasmesso per il parere
della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 47 del 24 aprile
2020 recante: “Por Calabria FESRFSE 2014-2020. Rimodulazione del Piano
Finanziario Asse 12 “Istruzione e Formazione” (OT10 FSE)” (Parere n. 3/11^).
La Giunta regionale ha trasmesso per il parere
della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 48 del 24 aprile
2020 recante: “Por Calabria FESRFSE 2014-2020. Rimodulazione del Piano
Finanziario Asse 12 “Istruzione e Formazione” (OT10 FSE). Obiettivi Specifici
10.1 e 10.5 Azioni 10.1.6 – 10.5.1e 10.5.2”
(Parere n. 4/11^).
La Giunta regionale ha trasmesso per il parere
della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 66 del 5 maggio
2020 recante: “Por Calabria FESR-FSE 2014-2020. Rimodulazione del Piano Finanziario
Asse 3 “Competitività e attrattività del sistema produttivo” Azioni 3.1.1 –
3.1.2 – 3.2.1- 3.3.4”
(Parere n. 6/11^).
Il Dipartimento Sviluppo economico-attività
produttive (SEAP) Osservatorio regionale delle attività produttive (ORAE) della
Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione
consiliare il decreto dirigenziale n. 4878 del 29.04.2020, recante:
“Autorizzazione, ai sensi dell'art. 26 della L.R. 40/2009, per l’Apertura,
coltivazione e sistemazione finale di una cava a cielo aperto per l’estrazione
di inerti in località Saetta del Comune di Spezzano Albanese (CS). Ditta Edil Servizi Srl.”
(Parere n. 5/11^).
Comunico che, in data 30 aprile 2020, il
Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi
regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 40 del 30 aprile 2020:
1. Legge regionale 30 aprile 2020, n. 1,
recante: “Interventi di manutenzione normativa sulle leggi regionali 19/2002,
14/2014, 9/2018, 32/1996, 9/1992, 28/2010, 5/2018 e 6/2019”;
2. Legge regionale 30 aprile 2020, n. 2,
recante: “Legge di stabilità regionale 2020”;
3. Legge regionale 30 aprile 2020, n. 3,
recante: “Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli
anni 2020-2022”.
Il Presidente del Gruppo consiliare “Casa delle
Libertà” ha comunicato che il consigliere Giacomo Crinò
è stato designato quale componente della Giunta pe il Regolamento e il
consigliere Sinibaldo Esposito è stato designato quale componente della Giunta
delle Elezioni.
Il Presidente del Gruppo consiliare “Lega Salvini” ha comunicato che il consigliere Pietro Raso è
stato designato quale componente della Giunta per il Regolamento e il
consigliere Clotilde Minasi quale componente della
Giunta delle Elezioni.
Il Gruppo consiliare “Io resto in Calabria” ha
designato il consigliere Di Natale Graziano quale componente della Giunta delle
Elezioni e il consigliere Marcello Anastasi quale componente della Giunta per
il Regolamento.
Il consigliere regionale Francesco Pitaro, in qualità di unico componente del Gruppo
consiliare “MISTO”, ha designato sé stesso all’interno della Giunta delle
Elezioni e della Giunta per il Regolamento.
Il Gruppo consiliare “Partito Democratico” ha
designato quale componente della Giunta delle Elezioni il consigliere Domenico
Bevacqua e componente della Giunta per il Regolamento il consigliere Libero
Notarangelo.
Il Presidente del Gruppo consiliare “Unione di
Centro” ha comunicato che il consigliere Nicola Paris è stato designato quale
componente della Giunta delle Elezioni e della Giunta per il Regolamento.
Il Presidente del Gruppo consiliare “Forza
Italia” ha comunicato che il consigliere regionale Domenico Giannetta è stato
designale quale componente della Giunta delle elezioni e il consigliere Antonio
De Caprio quale componente della Giunta per il Regolamento.
Il Gruppo consiliare “Jole Santelli
Presidente” ha designato quale componente della Giunta delle Elezioni il
consigliere Pierluigi Caputo e componente della Giunta per il Regolamento il
consigliere Vito Pitaro.
Il Gruppo consiliare “Fratelli d’Italia” ha
designato quale componente della Giunta delle Elezioni il consigliere Giuseppe
Neri e componente della Giunta per il Regolamento il consigliere Raffele Sainato.
Il Gruppo consiliare “Democratico Progressisti
- Calabria” ha designato quale componente della Giunta delle Elezioni il
consigliere Flora Sculco e componente della Giunta per il Regolamento il
consigliere Giuseppe Aieta.
Il consigliere regionale Marcello Anastasi è stato
nominato Vicepresidente del Gruppo consiliare “Io Resto in Calabria”, giusta
comunicazione del 18 maggio 2020, dei componenti il gruppo medesimo.
La Corte Costituzionale, con sentenza n. 71/2020,
ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 53 della legge
regionale 29 dicembre 2010, n. 34 “Provvedimento generale recante norme di tipo
ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per
l’anno 2011). Articolo 3, comma 4, della legge regionale n. 8/2002”.
Comunico che la Giunta regionale ha trasmesso
la deliberazione n. 59 del 29 aprile 2020, recante: “Documento tecnico di
accompagnamento al bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria
per gli anni 2020-2022 (artt. 11 e 39, comma 10. D.Lgs.
23 giugno 2011, n. 118)”.
Comunico che la Giunta regionale ha trasmesso
la deliberazione n. 60 del 29 aprile 2020, recante: “Bilancio finanziario
gestionale della Regione Calabria per gli anni 2020-2022 (Art. 39, comma 10,
del D.Lgs. 23.6.2020, n.
118)”.
Comunico che la Giunta regionale ha trasmesso
la deliberazione n. 101 del 20 maggio 2020, recante: “Approvazione “Piano degli
indicatori e dei risultati attesi di bilancio 2020-2022” (Art. 18 bis e 41 del
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118)”.
Comunico che, in data 18 maggio 2020, il
Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento
regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 46 del 18 maggio 2020:
Regolamento regionale n. 6 del 18 maggio 2020,
concernente: “Modifiche al regolamento regionale n. 3/2019 e s.m.i.".
Comunico che, in data 22 maggio 2020, il
Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento
regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 48 del 22 maggio 2020:
Regolamento regionale n. 7 del 22 maggio 2020,
concernente: “Modifiche al Regolamento regionale n. 3/2019 e s.m.i.”.
La Giunta regionale ha trasmesso copia delle
seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario
2019-2021:
Deliberazione Giunta regionale n. 63 del
5.5.2020;
Deliberazione Giunta regionale n. 64 del
5.5.2020;
Deliberazione Giunta regionale n. 81 del
15.5.2020;
Deliberazione Giunta regionale n. 82 del
15.5.2020;
Deliberazione Giunta regionale n. 83 del
15.5.2020;
Deliberazione Giunta regionale n. 84 del
15.5.2020;
Deliberazione Giunta regionale n. 86 del
15.5.2020;
Deliberazione Giunta regionale n. 87 del
15.5.2020;
Deliberazione Giunta regionale n. 88 del
15.5.2020;
Deliberazione Giunta regionale n. 100 del
20.5.2020.
Callipo, Di Natale, Anastasi. Al Presidente
della Giunta regionale, premesso che:
-la risposta all'interrogazione 10/XI sui
fatti di Villa Torano, pervenuta in data 12/05/2020, fa emergere una situazione
di totale incertezza e confusione circa le competenze e le conseguenti
responsabilità in ambito sanitario dei vari soggetti istituzionali preposti
alla gestione dell'emergenza Covid e, più in
generale, alla tutela della salute. Basti pensare alla gestione della fornitura
dei DPI e dei tamponi nel caso di villa Torano che, dal riscontro della
Regione, è stata incomprensibilmente oggetto di diversi interventi, ora da
parte del delegato soggetto attuatore dell'emergenza, ora da parte dell'Asp di
Cosenza. Addirittura la stessa Regione ammette che "non si conosce il
protocollo dell'Asp di Cosenza né le ragioni per le quali si siano voluti
ripetere i tamponi...", dichiarando apertamente la mancanza di
coordinamento e controllo delle azioni;
-diversi, di fatto, sono gli attori
istituzionali competenti in materia (il commissario ad acta alla sanità Gen. Saverio Cotticelli, il delegato soggetto attuatore in
materia di salute nominato dalla Presidente Santelli, Dott. Antonio Belcastro,
la Protezione civile, le Asp, e con particolare riferimento al caso di Villa
Torano, il commissario straordinario dell'Asp di Cosenza, Dott. Giuseppe Zuccatelli, la task force di esperti, e le strutture
sanitarie).
Per sapere:
quali siano i provvedimenti che il Presidente
intende adottare per definire le effettive competenze e responsabilità dei
numerosi soggetti che gestiscono l'emergenza Covid
sul territorio regionale, al fine di evitare eventuali conflitti e
sovrapposizioni di competenza che determinano disagi e carenze nell'adozione
delle misure tempestive e necessarie a contenere il virus, onde scongiurare
altri casi analoghi a quello di Villa Torano e garantire, a tutti i cittadini
calabresi, la tutela di un bene primario qual è quello della salute.
(22; 15/05/2020)
Bevacqua, Guccione, Irto, Notarangelo,
Tassone. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:
-nel corso della Seduta di Consiglio regionale
del 27 aprile 2020, intervenendo in Aula, la Presidente della Giunta Regionale,
on.le Jole Santelli, ha testualmente affermato (Per
come è pubblicamente possibile riscontrare dalla visione della ufficiale
diretta streaming della Seduta medesima, nell'intervallo cronologico 5:14:21 -
5:15:25): "C’è tanto di obliquo, c’è tanto di grigio che va stanato da
quegli uffici: 800 persone che lavorano nella Regione Calabria e non si sa a
che titolo, a fare cosa e soprattutto per arrivare a quali risultati;
800 persone che non lavorano per la Regione.
Non funzionari della Regione Calabria, fuori ... Proverò a poco a poco a
capire, perché non è facile comprendere. Progetti, strutture, aziende che
lavorano lì, gente da fuori. Apriamo, tenteremo. E io, io colleghi di
maggioranza lo sanno, ma invito anche quelli di opposizione, chi ha voglia di
scoprire la verità (...) Aiutateci ad aprire i cassetti e scrosteremo molto,
scrosteremo molto";
-le affermazioni appaiono, con tutta evidenza,
di una gravità tale da richiedere immediati chiarimenti;
-l'asserzione relativa a "800
persone", così come l'accenno a "Progetti, strutture, aziende che
lavorano lì, gente da fuori", lasciano, a dir poco, interdetti;
-la veridicità di quanto riportato
presupporrebbe una degenerazione delle Istituzioni regionali tale da integrare
il profilarsi di illegittimi abusi e connivenze maturati nel corso del tempo;
i-I Gruppo consiliare PD è, naturalmente,
pienamente disponibile alla doverosa collaborazione istituzionale finalizzata
ad appurare la effettiva consistenza nel merito rispetto a quanto espressamente
dichiarato dalla Presidente della Giunta;
-sarebbe deplorevole se, da un'enunciazione
non meglio delucidata espressa nel corso di una Seduta del massimo organo
legislativo rappresentativo della volontà dei cittadini calabresi, non
sortissero quelle precisazioni puntuali che sole eviterebbero il pericolo di
una delegittimazione complessiva e generate delle Istituzioni regionali;
per sapere:
-quali siano le fonti documentali e i dati, a
qualsiasi titolo in possesso della Presidente della Giunta Regionale, che
supportano le affermazioni sopra riportate;
-quali siano i Dipartimenti regionali e i
relativi dipendenti o i soggetti esterni all'amministrazione regionale oggetto
delle affermazioni sopra riportate.
(13; 29/04/2020)
Pitaro
Francesco. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:
-a seguito della diffusione del covid 19 lo Stato Italiano ha dichiarato l'emergenza
sanitaria ed ha dovuto adottare misure restrittive;
-più precisamente, al fine di contenere la
diffusione del virus, il Governo Nazionale ha vietato la circolazione delle
persone, se non per ragioni di urgenza e sanitarie, ed ha ordinato la chiusura
delle attività commerciali;
-pertanto, tali misure restrittive,
determinate dalla necessità di tutelare il diritto alla salute, hanno causato
il blocco dell'economia;
-tutto ciò ha causato danni agli operatori
commerciali i quali da un canto hanno dovuto continuare a sostenere spese e
costi fissi e dall'altro non hanno ottenuto profitti;
-danni hanno subito, pure, i professionisti,
anch'essi costretti a sostenere spese fisse e a non poter ricavare profitti;
-pertanto, è evidente la necessità che gli
operatori commerciali e i professionisti, che hanno dovuto interrompere le loro
attività, per fatto non imputabile a loro, ma a causa della emergenza
sanitaria, devono essere sostenuti dalla Regione Calabria attraverso la
erogazione di somme a fondo perduto;
-del resto, tutto ciò è già avvenuto nella
Regione Piemonte e nella Regione Campania;
-il sottoscritto, in fase di approvazione del
bilancio, ha proposto un emendamento diretto a permettere la erogazione, da
parte della Regione Calabria, di somme a fondo perduto, essendovi la
disponibilità delle somme, in favore di commercianti e professionisti;
-nel corso della discussione dell'emendamento,
in data 27/4/2020, l'Assessore al Bilancio ha annunciato che la Regione
Calabria ha o avrebbe adottato il provvedimento "Riparti Calabria"
diretto ad erogare somme in favore di commercianti e professionisti;
-l'istante ha, pertanto, rilevato che sussiste
un atto di indirizzo (privo di cifre e senza l'indicazione degli strumenti
attuativi), adottato da parte della Giunta Regionale, ma che non esiste, in
realtà, alcun atto concreto diretto ad erogare somme a fondo perduto in favore
di commercianti e professionisti;
-a tal proposito, il sottoscritto in Aula ha
chiesto all'assessore al Bilancio e alla maggioranza chiarimenti in merito al
"Riparti Calabria";
-tuttavia, nessun chiarimento vi è stato e,
nel corso della seduta, a seguito del parere negativo del relatore, la
maggioranza ha respinto l'emendamento de quo proposto dall'istante;
-pertanto, ad oggi, la Regione Calabria, salvo
annunci privi di concretezza, non ha adottato alcun atto reale e tangibile
diretto a permettere agli imprenditori e ai professionisti calabresi, lesi dal
covid-19, di ottenere somme a fondo perduto al fine di essere ristorati dei
danni determinati dall'emergenza epidemica;
-tutto ciò è intollerabile e la Regione
Calabria deve adottare, così come fatto da altre Regioni, atti e provvedimenti
diretti ad erogare concretamente e realmente somme di denaro a fondo perduto in
favore di imprenditori e professionisti immediatamente lesi e danneggiati dal
covid-19;
-infatti, gli imprenditori, che costituiscono
l'ossatura del sistema economico della Calabria, e i professionisti, anch'essi
parte fondante del sistema/Calabria, non possono essere abbandonati e lasciati
soli dall'ente regionale ma gli stessi devono essere supportati ed aiutati con
fatti ed atti e provvedimenti concreti ed effettivi e reali. Tutto ciò
premesso, con il presente atto,
per sapere:
dal Presidente della Giunta regionale e dalla
Giunta Regionale, per il tramite del Presidente del Consiglio Regionale della
Calabria:
1) di
sapere se la Regione Calabria ha adottato o intende adottare atti e
provvedimenti (diversi da meri atti di indirizzo) diretti ad erogare realmente
somme a fondo perduto in favore di commercianti e professionisti;
2) ove trattasi di provvedimenti già adottati
(diversi dai meri atti di indirizzo), di indicare quali siano i detti
provvedimenti e quali imprese e professionisti possono aderire e quale sia
l'importo che possono ottenere a fondo perduto e quando può essere formulata la
domanda dagli aventi diritto;
3) ove tali atti non siano stati adottati, si
chiede di sapere quando la Regione Calabria intende adottarli e quali siano le
imprese e i professionisti che possano aderirvi e quale sia l'importo che
possono ottenere a fondo perduto e quando sia possibile formulare la domanda
per ottenere i fondi.
(14; 06/05/2020)
F. Pitaro, Tassone.
Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:
-la SS 182 "Trasversale delle Serre"
costituisce uno dei principali collegamenti trasversali calabresi tra le
arterie di valenza nazionale che interessano la costa tirrenica e la costa
jonica costituite dall'autostrada A2 SARC e la SS 18 da una parte, e la SS 106
jonica dall'altra, consentendo di migliorare il collegamento tra la costa e
l'entroterra, aumentandone il livello di servizio, diminuendo i tempi di
percorrenza e rendendo gli spostamenti più agevoli e sicuri;
visto che -il suddetto asse viario è
interessato da una serie di lavori di completamento tra cui: la realizzazione
del tronco 2°, lotto unico da Vazzana a Vallelonga,
per un importo di 128 milioni di euro, che deve essere ancora appaltato dall'Anas;
il superamento del cimitero di Vazzano (6,42
milioni di euro);
il superamento del colle Scornari
(14,4 milioni di euro);
il tronco 5 da Gagliato a Satriano
(parzialmente finanziato);
e che: -nel 2018 si è completato il tratto
riguardante Cimbello-Montecucco;
ed è stato aperto lo svincolo autostradale
Vazzano - Serra San Bruno, ma, per l'intero completamento dallo svincolo
autostradale fino a Montecucco risultano ancora da
realizzare i lavori per il superamento del colle Scornari
e del Cimitero di Vazzano, nonché i lavori del lotto unico Vallelonga-Vazzano;
e che: -Anas nel corso di una riunione presso
la sede della Prov. di Catanzaro aveva confermato che
i lavori per la Trasversale delle Serre sarebbero proseguiti con un unico
lotto, tra Gagliato e la costa jonica, la prima parte della quale sarebbe stata
appaltata nel 2020, e con lo svincolo finale sulla statale 106 previsto
all'altezza di Soverato sud, dove in gran parte sarebbe stato utilizzato il
tracciato della strada provinciale 148 Gagliato mare, la quale sarebbe stata
statalizzata e trasformata in una superstrada a tre corsie, una delle quali
dedicata al traffico pesante. E che -A tal fine la Regione Calabria si è
impegnata all'utilizzo di 54 milioni di euro già disponibili. Inoltre, al
Governo sarebbero stati richiesti altri 25-30 milioni di euro per completare
l'intero tracciato tra Gagliato e la costa jonica, mentre per i lavori di
costruzione della variante da Vazzano a Vallelonga, sono stati finanziati sul
Fondo di Sviluppo e Coesione Calabria 128,45 M€, prevedendo l'appaltabilità nel 2019. Si interroga il Presidente della
Regione Calabria e l'Assessore alle Infrastrutture
per sapere:
-quali iniziative urgenti, anche di natura
finanziaria, si intendono intraprendere al fine di garantire ai cittadini
calabresi di poter usufruire di una rete infrastrutturale di valenza nazionale
atta a migliorare il collegamento tra la costa e l'entroterra aumentandone il
livello di servizio;
-se i 128,45 milioni di euro stanziati per il
lotto Vallelonga - Vazzano, a valere sul fondo di sviluppo e coesione, siano
ancora disponibili e impegnabili;
-se è previsto in tempi brevi un tavolo
tecnico tra l'Assessore alle Infrastrutture ed Anas Calabria al fine di capire
lo stato dell'arte ad oggi, nonché le procedure da mettere in atto al fine di
procedere al completamento dell'opera.
(15; 07/05/2020)
Bevacqua, Guccione, Irto, Notarangelo,
Tassone. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:
-l’effettiva cantierizzazione dei nuovi
ospedali e delle Case della salute, l’acquisto delle nuove apparecchiature
tecnologiche nel servizio sanitario calabrese sono una necessità avvertita da
anni, resasi oggi ancora più indispensabile vista l’emergenza Covid-19, sia per
il potenziamento dell’offerta sanitaria e sia per le considerevoli ricadute sul
sistema economico calabrese. Basti pensare che l’iter per la realizzazione
delle Case della salute è partito nel 2009 e quella per i nuovi ospedali nel
2007. Centinaia di milioni di euro disponibili e non utilizzati da oltre un decennio;
-il 6 dicembre 2007 è stato stipulato il
Protocollo di intesa tra il Ministero della salute e la Regione Calabria ai
fini della sottoscrizione dell’Accordo di programma per la realizzazione delle
nuove strutture ospedaliere della Sibaritide, di Vibo Valentia e della Piana di
Gioia Tauro, prevedendo le risorse necessarie, sia statali che regionali. La
realizzazione dei suddetti ospedali è stata confermata nell'accordo sul Piano
di rientro del debito del settore sanitario della Regione Calabria sottoscritto
il 17-12-2009 e dai successivi programmi operativi di prosecuzione del Piano di
rientro;
-il nuovo ospedale della Sibaritide prevede
una dotazione di 330 posti letto (DO, DH, DS) oltre a 46 posti letto tecnici
per un totale di 376 posti letto, con un impegno finanziario di spesa pari a
euro 143.921.997,42;
-il nuovo ospedale di Vibo Valentia prevede
una struttura sanitaria con una dotazione sanitaria di 287 posti letto (DO, DH,
DS) oltre a 52 posti letto tecnici per un totale di 339 posti letto, con un
impegno finanziario di spesa pari a euro 143.965.197,29;
-il nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro
prevede una struttura sanitaria con 314 posti letto (DO, DH, DS) oltre a 38
posti letto tecnici per un totale di 352 posti letto, con un impegno finanziario
di spesa pari a euro 150.133.542,61;
-sono trascorsi 13 anni dalla stipula
dell’accordo di programma tra Regione e Ministero e ancora non si è riusciti a
realizzare i tre ospedali importanti per migliorare anche la qualità
dell’offerta sanitaria, ospedaliera e territoriale calabrese, e le Case della
salute, per un totale di circa mezzo miliardo di euro disponibili per la loro
costruzione che rappresenterebbero, inoltre, una opportunità per l’economia e
l’occupazione calabrese;
-il 20 per cento (cioè circa cento milioni)
della cifra totale, pari a mezzo miliardo di euro, dovrà essere destinata
all'acquisto di macchinari e tecnologie sanitarie a supporto delle strutture
ospedaliere e delle Case della salute;
-con il Dpgr numero
135 del 2011, rettificando parzialmente il Dgr numero
740/2009, sono stati rideterminati i siti in cui realizzare le Case della
salute;
più precisamente gli otto siti individuati con
Dpgr 135/2011 per la realizzazione della Casa della
salute sono: Trebisacce, Praia a Mare, San Marco Argentano, Cariati, Mesoraca,
Chiaravalle, Scilla e Siderno;
-per le Case della salute di San Marco
Argentano, Cariati, Mesoraca, Chiaravalle, Scilla e Siderno risultano
ratificati gli studi di fattibilità approvati dalle Asp competenti. Per le Case
della salute di San Marco Argentano, Mesoraca e Siderno sono state effettuate
le verifiche di vulnerabilità sismica delle strutture;
-con Decreto del Commissario ad acta per
l’attuazione del Piano di rientro sono state approvate le nuove convenzioni
aggiornate alle sopraggiunte disposizioni in materia di appalti pubblici,
decreto legislativo 50/2016 e decreto legislativo 56/2017;
-le risorse disponibili risultano essere euro
49.315.529,20 a seguito della rimodulazione del PAC con Dgr
40/2016;
è pertanto prevista la spesa per la
realizzazione delle sei Case della salute di seguito riportate: Asp di Cosenza:
San Marco Argentano euro 8.149.648,89;
Cariati: 9.172.683,54. Asp di Crotone:
Piattaforma sanitaria di Mesoraca euro 5.500.000,00. Asp di Catanzaro: Chiaravalle
euro 8.100.000,00. Asp di Reggio Calabria: Scilla euro 8.270.000;
Siderno euro 9.760.000;
-a tutt'oggi, quindi, si è determinato un
accumulo di risorse finanziarie in materia di investimenti in edilizia e
tecnologie sanitarie che non ha precedenti nella storia della regione e che
rappresenta la prima voce per disponibilità dell’intero bilancio regionale:
sono disponili poco meno di DUE miliardi di euro;
-in data 30-04-2016 è stato sottoscritto un
Accordo di programma tra il presidente del Consiglio dei Ministri e il
presidente della regione Calabria e che comprende: il nuovo ospedale di
Catanzaro, il nuovo ospedale di Cosenza, l’ospedale di Reggio Calabria
completamento ospedale Morelli, adeguamento e potenziamento ospedale di
Crotone, adeguamento e potenziamento ospedale di Lamezia;
-da giugno 2018 con il Ministero della Salute
sono stati decisi gli obiettivi dell'Apq attivando i
rispettivi studi di fattibilità quali strumenti propedeutici per la
realizzazione degli ospedali di cui sopra;
-con delibera n. 115 del 2 aprile 2019 della
giunta regionale si trasmetteva al Ministero della salute il documento
programmatico definitivo, in accordo con lo stesso Ministero;
-con dca 124 del 20
settembre 2019 veniva trasmesso lo stesso atto con un impegno complessivo di
risorse tra primo e secondo stralcio pari a 788 milioni;
-sono in corso i lavori di progettazione del
nuovo ospedale (completamento Morelli) di Reggio Calabria con intervento Inail pari a 180 milioni;
-sono stati già trasmessi lo scorso anno le
relative schede al Ministero per gli interventi previsti in materia di
potenziamento delle radioterapie delle regioni meridionali (legge De Vincenti)
pari a 10 milioni;
-con dca n. 183 del
19 dicembre 2019 è stato trasmesso al Ministero della salute il programma di
ammodernamento tecnologico pari a euro 86.488.000,00;
-con dpcm del 24
dicembre 2018 sono state assegnate alla Calabria 300 milioni di euro per
investimenti Inail in materia di edilizia sanitaria e
sociale. Visto quanto descritto e le risorse economiche rilevanti e
immediatamente disponibili, la circostanziata ricostruzione degli atti e
l'emergenza Covid-19 in atto,
per sapere:
quali iniziative urgenti intende assumere,
anche con l'attivazione di strumenti eccezionali tesi a garantire la
cantierizzazione di tutte le opere finanziate da oltre dieci anni per centinaia
di milioni di euro, finalizzati a una nuova edilizia sanitaria e a un
ammodernamento tecnologico del sistema sanitario calabrese utili anche ad
affrontare l'emergenza Covid-19. Tutto ciò rappresenterebbe per l'economia
calabrese anche un'opportunità con la creazione di migliaia di posti di lavoro
e un sostegno a tutto ii sistema delle imprese della nostra regione. E' necessario recuperare i ritardi che si sono registrati in
questi anni nella realizzazione dei tre nuovi ospedali e delle Case della
Salute attraverso la nascita di un istituto in grado di semplificare e
sburocratizzare l'iter teso a imprimere un'accelerazione delle attività utili
ad avviare i cantieri, così come è stato fatto ad esempio per la ricostruzione
del Ponte di Genova.
(16; 11/05/2020)
F. Pitaro, Tassone.
Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:
-con deliberazione N. 230 del 24/11/2009
l'Amministrazione Provinciale di Catanzaro ha approvato il progetto esecutivo
dei lavori di costruzione dell'intervento "Costruzione nuova sede Liceo
Scientifico di Catanzaro" con copertura per il 44,4% (mutuo cassa) pari
quindi a € 3.996.000,00 di fondi della Provincia di Catanzaro e con fondi
regionali per € 5.004.000,00 di cui al Decreto Regionale n^ 17262 del 28/9/2009
e ss. proroghe;
-tale intervento rientra nell'Accordo di
Programma Quadro "Istruzione" - Intesa Istituzionale di Programma tra
il Governo della Repubblica Italiana e la Regione Calabria, firmato in data
1/08/2008 dal Ministero dello Sviluppo Economico, dal Ministero
dell'Istruzione, Università e Ricerca scientifica, dal Dirigente Generale
Dipartimento Istruzione, Cultura e Ricerca scientifica della Regione Calabria,
dal Dirigente Generale Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria
della Regione Calabria;
-l'Articolo 11 comma 6 del succitato
"Accordo di Programma Quadro "Istruzione" stabilisce che
"L'Accordo ha durata fino al completamento degli interventi in esso
previsti", precisando al comma 7 che "il soggetto inadempiente
risponde delle spese sostenute dalle altre parti per studi, piani, progetti e
attività poste in essere al fine esclusivo di mantenere gli impegni assunti con
l'Accordo stesso";
-l'intervento de quo è finanziato con Fondi Fas "A.P.Q. Istruzione Mutuo cassa DD. PP." e, di
conseguenza, deve rispondere alle regole di Politica regionale unitaria
nazionale e comunitaria;
considerato che: -la nuova sede del Liceo
Scientifico Siciliani allo stato risulta ancora in costruzione e, più
precisamente, è "realizzata per la parte strutturale e si stanno
approntando le parti impiantistiche" (Delibera approvata dal Consiglio provinciale
nella seduta del 6 maggio scors );
-l'Amministrazione Provinciale, con Delibera
adottata dal Consiglio provinciale nella seduta del 6 maggio scorso,
"valuta positivamente la possibilità di trasferire l'immobile sito in
Località Siano- attualmente in corso di costruzione con funzione di Liceo
Scientifico- allo Stato, per trasferirvi Comandi e Reparti della Guardia di
Finanza, previa verifica della sussistenza delle condizioni tecniche ed
urbanistiche, nonché la definizione e regolarizzazione di tutti gli aspetti
procedurali prodromici" modificando de facto la destinazione d'uso del
fabbricato e, di conseguenza, violando l' A.P.Q. e con il rischio di decadenza
del finanziamento con gravi conseguenze sul piano economico e sociale, in
considerazione dell'interesse pubblico all'esecuzione dell'opera;
-che, pertanto, la Provincia di Catanzaro con
l'atto deliberativo de quo vorrebbe disattendere tutti i propri precedenti atti
e accordi intervenuti anche con la Regione Calabria (che ha erogato fondi per
come sopra detto) destinando la struttura ad altre finalità e non a quella per
la quale la Regione Calabria ha erogato i fondi e cioè per ospitarvi il Liceo
Scientifico di Catanzaro;
-che, pertanto, da un canto la Regione
Calabria ha erogato fondi per la realizzazione di una struttura da destinare al
Liceo Scientifico di Catanzaro e dall'altro canto, tuttavia, la Provincia di
Catanzaro vorrebbe destinare quella struttura, realizzata con fondi regionali e
con lo scopo di allocarvi il Liceo Scientifico, ad altre finalità non previste
negli atti ed accordi regionali;
-che tutto ciò oltre che violare gli atti
predetti, anche regionali, e la destinazione dei fondi regionali, viola anche
il diritto allo studio;
-che, fermo restando ciò, occorre, tuttavia,
che gli enti pubblici si impegnino ad individuare altro e diverso immobile al
fine di dare ospitalità ai Reparti e ai Comandi della Guarda di Finanza
all'interno della città di Catanzaro;
tutto ciò premesso, con il presente atto, si
chiede al presidente on. Jole Santelli
per sapere:
-se è informata dei fatti sopra citati;
-cosa intenda fare per assicurare la
realizzazione della "Nuova sede del Liceo Scientifico Siciliani" di
cui all'Accordo in virtù dell'interesse generale all'esecuzione dell'opera
pubblica, e, se intende valutare se è il caso di recedere dalla concessione del
finanziamento per inadempimento dell'Amministrazione Provinciale di Catanzaro o
se intenda trovare altra possibile soluzione che garantisca la costruzione di
una sede sicura per gli studenti del Liceo Scientifico Siciliani di Catanzaro.
(17; 11/05/2020)
Tassone, Notarangelo. Al Presidente della
Giunta regionale, premesso che:
-Il Dg del Dipartimento Tutela della Salute
Antonio Belcastro aveva individuato la Rsa di Soriano
Calabro come unica Rsa pubblica presente nella
regione Calabria a diretta gestione dell'Asp, comunicando al commissario
straordinario dell'Asp di Vibo Valentia Giuseppe Giuliano l'assegnazione,
all'ex presidio ospedaliero di Soriano, di 5 Oss, già
selezionati dal Dipartimento Protezione Civile;
considerato che -Una ex paziente della Domus
Aurea di Chiaravalle Centrale, dimessa nei giorni scorsi dal policlinico Mater
Domini di Catanzaro perché guarita, sarebbe risultata positiva al tampone per
il Covid-19;
e che -La donna anziché essere trasferita
presso la RSA di Soriano, come disposto dal DG Belcastro, è stata trasferita
nel reparto di lungodegenza dell'ospedale di Serra San Bruno;
e che -il nuovo test effettuato avrebbe
decretato la sua positività al virus;
visto che -aveva fatto discutere già nei
giorni scorsi, il caso degli ex ospiti della RSA di Chiaravalle Centrale
ricoverati al policlinico catanzarese che non potevano essere dimessi perché
nessuna struttura sanitaria voleva accoglierli;
e che tre pazienti sono stati trasferiti per
questo motivo all'ospedale di Serra San Bruno senza provvedere, per come
consentito dalla normativa vigente, ad individuare strutture idonee nell'area
centrale della Calabria anche attraverso provvedimenti di requisizione;
si interroga il Presidente della regione
Calabria
per sapere:
-a quanti tamponi di controllo sono stati
sottoposti i pazienti considerati guariti per i quali è stato disposto il
trasferimento all'ospedale di Serra San Bruno;
-se tali pazienti sono stati sottoposti a test
sierologici;
-i motivi per i quali tali pazienti non sono
stati trasferiti nella Rsa di Soriano Calabro,
riconosciuta dal Dg del Dipartimento Tutela della Salute Antonio Belcastro come
unica Rsa pubblica presente nella regione a diretta
gestione dell'Asp e, in quanto tale, dotata di apposite unità Oss;
-i motivi per i quali non sono state
individuate nell'area centrale della Calabria, anche mediante requisizione,
strutture idonee ad ospitare i pazienti ex Covid per
come previsto dalla normativa vigente e si è provveduto al trasferimento in un
reparto di lungodegenza di un ospedale di montagna, non individuato come centro
covid, ed esponendo così ad eventuale contagio i
pazienti normalmente ricoverati.
(18; 12/05/2020)
Graziano. Al Presidente della Giunta regionale,
premesso che:
-con la riforma del Titolo V della
Costituzione italiana la competenza su fiumi e torrenti è passata in capo al
Settore Demanio idraulico della Regione Calabria;
-il territorio della provincia di Cosenza è
solcato per metà dal fiume Crati, uno dei corsi d’acqua più importanti della
regione nonché riconosciuto bacino idrico di rilevanza nazionale;
-il bacino del Crati, attraverso le
canalizzazioni in capo ai Consorzi di Bonifica, rappresenta una fonte di
approvvigionamento idrico per l’agricoltura del territorio della medesima Valle
e dell’intero comprensorio della Sibaritide;
-le acque del fiume sfociano nel quadrante
settentrionale calabrese del Mare Jonio;
-il fiume ha numerosi affluenti tra i quali, i
più importanti, i torrenti Coscile e Mucone;
-in località Thurio, nel comune di
Corigliano-Rossano, in prossimità della foce del fiume, e in località Diga, nel
comune di Tarsia, sono istituite le riserve naturali Foce del Crati e Diga di
Tarsia. Considerato che -Nei mesi scorsi uno degli affluenti del Crati, il
torrente Mucone, è stato interessato da una vasta
operazione di polizia ambientale che ha evidenziato numerosi reati dovuti allo
sversamento incontrollato nelle acque di numerosi materiali inquinanti che,
inevitabilmente, sono confluiti nel corso idrico principale;
-in prossimità del ricongiungimento tra il
torrente Mucone ed il fiume Crati diversi cittadini e
associazioni denunciano da tempo il presunto sversamento nelle acque di
cisterne di rifiuti tossici;
-l’accesso incontrollato agli argini, lungo
buona parte del corso d’acqua, ha favorito nel corso degli anni il perpetrarsi
di numerosi crimini ambientali tra i quali l’abbandono di rifiuti pericolosi e
di scarichi abusivi;
-il monitoraggio costante della salubrità
dell’acqua del fiume è essenziale per garantire una sicura irrigazione dei
campi di agricoltura intensiva oltre che la pulizia del mare e tutte le
ricadute turistiche ad essa connessa;
si interroga il Presidente della Giunta
regionale
per sapere:
-quali improcrastinabili ed urgenti
provvedimenti la Regione Calabria ha assunto ed intende assumere per verificare
lo stato di salute delle acque del Fiume Crati;
-se, dopo la vicenda giudiziaria che ha
interessato l’affluente Mucone, a forte rischio
inquinamento, sono state attivate tutte le azioni necessarie a tutela e
ripristino dell’intero ecosistema, considerando anche l’impatto eventuale
sull’ecosistema costiero;
-se la Regione Calabria ha provveduto a varare
un piano tutela e salvaguardia della fauna e della fauna del fiume Crati anche
in considerazione della presenza, lungo il corso d’Acqua di ben due riserve
naturali (Diga Tarsia e Foce Crati);
-se esiste un piano di sorveglianza idraulica
che monitori costantemente il corso del fiume che, si ricorda, risulta tra i
più importanti della regione.
(19; 12/05/2020)
Callipo, Di Natale, Anastasi. Al Presidente
della Giunta regionale, premesso che:
-l'ordinanza n. 38 del 30 aprile 2020 della
Presidente della Regione Calabria, recante ulteriori misure per la prevenzione
e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-2019, ha disposto le misure
relative al rientro delle persone fisiche nella Regione Calabria presso i
luoghi di residenza;
-dopo alcune notizie apparse su diversi organi
di informazione il Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria ha
dichiarato, con comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale della
Regione il 12 maggio 2020 alle ore 14:26, che vi sono circa 1500 tamponi
conservati presso le Asp di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria in attesa di essere
processati;
-si moltiplicano le segnalazioni da parte di
calabresi provenienti da fuori regione che nonostante le richieste agli organi
competenti non sono stati ancora sottoposti a tampone presso il proprio
domicilio o che ne attendono gli esiti;
per sapere:
1.quali siano nello specifico le modalità, le
condizioni e i tempi di conservazione dei tamponi a cui fa riferimento il
Dipartimento Tutela della Salute;
2.se e quanti test riguardanti i calabresi
provenienti da fuori regione non sono stati processati bensì conservati;
3.quale sia il soggetto che ha deciso ed
autorizzato tale procedura ed il motivo di tale decisione;
4.se la procedura di conservazione dei tamponi
attuata garantisce l'efficacia e l'affidabilità dell'esito dei test;
5.se tale procedura sia stata concordata con
gli esperti della Task force istituita dalla Regione Calabria a supporto
dell'Unità di crisi regionale;
6.se la Regione abbia verificato la
correttezza delle procedure seguite dalla Protezione civile regionale, dalle
ASP, dalle strutture sanitarie e uffici regionali interessati e quali
provvedimenti intende, eventualmente, adottare;
7.se, "al fine di evitare flussi
incontrollati" come previsto nella predetta ordinanza n. 38 del 30 aprile
scorso, i cittadini residenti in Calabria, rientranti da altra regione, sono
obbligati o meno a sottoporsi al tampone ed all'isolamento di 14 giorni (cd
"quarantena");
8.quale sia il numero effettivo delle persone
rientrate in Calabria dall'inizio della "fase due", il numero dei
tamponi effettuati presso le stazioni di servizio e stazioni ferroviarie, il
numero dei tamponi effettuati presso il domicilio, il numero dei tamponi
processati ed il risultato dei test;
9.il motivo dei ritardi degli esiti dei
tamponi su chi rientra da fuori regione o sugli operatori sanitari sottoposti a
tampone negli ultimi giorni;
10.il motivo dei ritardi nel sottoporre a
tampone le persone rientrate in Calabria che ne hanno fatto richiesta alle
autorità competenti;
11.il motivo dei ritardi nel sottoporre a
tampone di controllo le persone già risultate positive e in quarantena da
tempo;
12.quali provvedimenti la Regione abbia
adottato negli ultimi due mesi in vista della "fase due" e del
rientro dei calabresi da fuori regione per risolvere il problema della carenza
dei reagenti, dei macchinari per processare i tamponi e del personale addetto
alle analisi dei test e sulla carenza di dispositivi di protezione individuale;
13.se è vero che ci sono macchinari per
processare tamponi in dotazione al Servizio sanitario regionale ma inutilizzati
e in quest'ultimo caso, ii motivo sotteso a tale mancato impiego;
14.se le procedure poste in essere per
l'attività di screening relativa alla ricerca di Covid-19/SARS- Cov-2 e
successive misure di salvaguardia stiano garantendo le misure di sicurezza
previste dalle norme e dalle ordinanze vigenti;
15.se il Presidente della Regione ritiene di
riferire in Consiglio regionale sullo stato dell'emergenza COVID-19 in
Calabria.
(20; 13/05/2020)
Pitaro
Francesco. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:
-che a seguito della diffusione del covid 19 lo Stato Italiano ha dichiarato l'emergenza
sanitaria ed ha dovuto adottare misure restrittive;
-che, più precisamente, al fine di contenere
la diffusione del virus, il Governo Nazionale ha vietato la circolazione delle
persone, se non per ragioni di urgenza e sanitarie, ed ha ordinato la chiusura
di moltissime attività commerciali;
-che, più precisamente, il Governo Nazionale
ha chiuso la gran parte delle attività commerciali lasciando aperte solo quelle
relative ai beni di prima necessità;
-che le misure restrittive, adottate al fine
di tutelare la salute, hanno determinato il blocco delle attività e
conseguentemente dell'economia;
-che, in particolare, le attività economiche
hanno subito danni non solo perché non hanno potuto trarre profitti ma anche
perché hanno dovuto continuare a pagare le spese fisse;
-che l’istante/consigliere regionale ha più
volte invocato, anche attraverso un emendamento al bilancio, la erogazione di
contributi a fondo perduto in favore di commercianti;
-che la Presidente Santelli nel corso di una
conferenza stampa convocata qualche giorno fa ha annunciato la erogazione di
contributi a fondo perduto in favore delle attività commerciali;
-che dalla lettura dell’avviso pubblico in preinformazione emanato dalla Regione Calabria si evince
che il contributo che sarà erogato a fondo perduto è pari alla somma di euro
2.000,00 in favore di imprese che abbiano registrato un fatturato tra 5.000,00
e 150.000,00 nell’anno 2019 e le cui attività non siano state sospese;
-che, tuttavia, tale requisiti sono
estremamente restrittivi e illogici ed escludono ingiustamente dalla
possibilità di avere il beneficio moltissime attività commerciali danneggiate;
-che, infatti, illogicamente la Regione
Calabria così facendo esclude dalla platea dei soggetti aventi diritto attività
commerciali che hanno dovuto, ex lege, continuare a
svolgere le proprie attività senza tuttavia ricavare profitti ma, in realtà,
svolgendo un servizio in favore della comunità;
-che tutto ciò riguarda, in particolare, le
attività di rivendita di prodotti ottici che hanno continuato a prestare la
propria attività (perché non sospese) senza, tuttavia, ottenere profitti e ciò
in quanto nel detto periodo il Governo Nazionale ha vietato la circolazione
delle persone, al fine di tutelare la salute, se non per casi di salute e di
estrema necessità;
-che è evidente che le severe misure di
contenimento adottate dal Governo Nazionale hanno impedito la circolazione
delle persone e conseguentemente anche le attività commerciali non sospese, pur
proseguendo la loro attività commerciale, non hanno ottenuto profitti;
-che tutto ciò riguarda, inoltre, le edicole
le cui attività non sono state sospese e che, però, non hanno ricavato alcun profitto
ma, anzi, hanno avuto una drastica riduzione delle entrate per effetto del
divieto di circolazione;
-che, in relazione alle edicole, vi è stato
anche l’appello al Presidente Santelli da parte del Sindacato Nazionale
Giornalai d’Italia per il tramite del Segretario Regionale della Calabria
Giuseppe Catalano;
-che tutto ciò riguarda, inoltre, altri
operatori commerciali le cui attività non sono state sospese e che hanno
continuato ad esercitare un servizio in favore della comunità senza profitto
alcuno;
-che, pertanto, è, ictu
oculi, ingiusto ed illogico, precludere la possibilità di accedere al
contributo a fondo perduto ad attività commerciali che hanno dovuto, per legge,
continuare a prestare il servizio in favore della comunità senza ricavare il benché
minimo profitto;
-che occorre, pertanto, prevedere che il
contributo a fondo perduto venga anche erogato in favore delle attività
economiche che pur prestando il servizio, perché trattasi di attività non
sospese, non hanno di fatto ricavato profitti;
-che occorre, inoltre, alzare il limite del
fatturato, previsto nell’avviso pubblico in preinformazione,
e ciò in quanto il limite massimo di fatturato pari a 150 mila euro è
evidentemente restrittivo e ciò in quanto taglia fuori in nuce
migliaia e migliaia di piccole attività commerciali che su un fatturato di 150
mila euro hanno un profitto davvero inconsistente;
-che trattasi, infatti, di limite
assolutamente basso e facilmente superabile da innumerevoli attività;
-che occorre, pertanto, con urgenza, intervenire
al fine di consentire agli operatori commerciali le cui attività non sono state
sospese di potere accedere al contributo a fondo perduto avendo i detti
operatori commerciali continuato a svolgere le loro tipiche attività senza
profitto alcuno o comunque assolutamente minimo ed inconsistente anche alla
luce dei costi fissi da sostenere e sostenuti;
-che occorre, inoltre, urgentemente
intervenire innalzando il limite massimo del fatturato, ad oggi fissato
nell’avviso pubblico in preinformazione, nella somma
facilmente superabile di euro 150 mila nell’anno 2019, al fine di permettere a
molte piccole attività di potere accedere al detto contributo dal quale
altrimenti sono illogicamente escluse. Tutto ciò premesso, con il presente
atto, si CHIEDE Al Presidente della Giunta regionale e alla Giunta regionale,
per il tramite del Presidente del Consiglio regionale della Calabria:
per sapere:
1)di sapere se il Presidente Santelli ha
contezza di quanto sopra esposto e cioè del fatto che molte attività commerciali,
tra cui ottiche ed edicole, il cui esercizio non è stato sospeso, che hanno
prestato un servizio per la comunità e che non hanno ricavato alcun profitto,
sono state escluse dalla possibilità di ottenere il contributo a fondo perduto
di cui al Riparti Calabria/Avviso pubblico in preinformazione;
2)di sapere se il Presidente Santelli ha
contezza del fatto che possono accedere al contributo a fondo perduto le sole
attività commerciali che abbiano registrato nell'anno 2019 un fatturato fino a
soli 150.000,00 che è fatturato davvero minimo ed inconsistente e che lascia
fuori migliaia e migliaia di piccole imprese che hanno subito inevitabili danni
dal blocco dell’economia determinato dal coronavirus;
3)di sapere se il Presidente Santelli intende
intervenire al fine di emendare il detto Avviso pubblico in preinformazione
prevedendo la possibilità di ottenere il contributo a fono perduto anche a
favore delle attività commerciali (tra cui Ottici ed Edicole) che, seppur non
sospese, non hanno ottenuto profitti se non assolutamente minimi e
inconsistenti e intangibili;
4)di sapere se il Presidente Santelli intende
intervenire emendando il detto Avviso pubblico in preinformazione
al fine di consentire la possibilità di ottenere il contributo a fondo perduto
anche a favore di piccole imprese che hanno superato nell'anno 2019 il
fatturato di soli euro 150.000,00 che è requisito restrittivo ed escludente che
impedisce a moltissime piccole imprese che hanno subito danni incalcolabili di
ottenere il piccolo contributo a fondo perduto di euro 2 mila.
(21; 13/05/2020)
Anastasi. Al Presidente della Giunta
regionale, premesso che:
-che l'Hospice di
Reggio Calabria da diversi anni ottempera, con estrema professionalità e
sensibilità, alla mission di prendersi cura della
persona e della famiglia accompagnando il malato terminale, con grande dignità,
fino all'ultimo secondo di vita;
-che le attività svolte dalla struttura sono
ad oggi possibili soltanto grazie alle donazioni di privati cittadini e realtà
associative che promuovono iniziative benefiche devolvendo il ricavato alla
Fondazione "Via delle Stelle" e che queste, a causa dell'emergenza
sanitaria che stiamo vivendo, non si possono realizzare da diversi mesi e che
non possono in alcun modo sostituire l'intervento pubblico;
-che l'Hospice di
Reggio Calabria è una struttura di riconosciuta professionalità che presta un
servizio di cura e assistenza sanitaria, anche domiciliare, altamente
qualificato garantendo che lo stesso non venisse meno soprattutto
nell'attualità della pandemia;
-che molteplici sono gli appelli e le
petizioni da parte della società civile e della politica locale con cui si sta
chiedendo alla Regione Calabria di intervenire celermente e concretamente in
favore della struttura per scongiurare qualsiasi ipotesi di chiusura con
evidenti drammatiche ricadute che questa eventualità comporterebbe all'intero
comprensorio metropolitano;
-che numerosi sono stati gli appelli della
Fondazione "Via delle Stelle" e degli operatori sanitari che prestano
servizio presso la struttura alla Regione Calabria affinché dedicasse le dovute
attenzioni alla delicata situazione che si è generata negli ultimi anni;
-che il Presidente della Fondazione "Via
delle Stelle" dott. Trapani Lombardo riferisce, a mezzo stampa, di aver
insistentemente chiesto alla Regione Calabria, in forma ufficiale e in tempi
differenti, un costante confronto che aprisse la strada alla risoluzione
concertata delle già esposte difficoltà riscontrate;
per sapere:
1.budget 2019 in parte congelato per presunti
debiti della fondazione nei confronti dell'ASP: cosa è stato fatto per
risolvere la questione?
2.Contratti per le prestazioni erogate e da
erogare nel 2019 e nel 2020: perché non vengono definiti?
3.Vista la gravissima attuale situazione
economica dell'Hospice perché non si possono
liquidare immediatamente almeno le somme relative alle prestazioni effettuate
nei primi mesi del 2020?
(23; 15/05/2020)
Pitaro
Francesco Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:
-che nell'aprile 2019 sull'albo pretorio della
Regione Calabria è stata pubblicata la delibera n. 5173 del 23/4/2019 con cui è
stato riconosciuto in favore della "Fiat Lux Onlus",
con sede in Vazzano (VV), per il progetto denominato "Sant'Onofrio del Chao o di Belforte e l'inculturazione della Fede nel mondo
contemporaneo", un contributo di euro 30.000,00 con liquidazione
dell'anticipazione del 70% e cioè dell'importo di euro 21.000,00;
-che, con riferimento a ciò, un associato
della Fiat Lux ha formulato istanza di accesso agli atti alla Regione Calabria
e chiesto alla Fiat Lux di avere copia degli eventuali atti deliberativi
adottati dalla stessa Fiat Lux;
-che il detto Associato ha, inoltre, segnalato
incongruenze nell'ambito dell'attività svolta dalla detta Onlus;
-che la Regione Calabria con pec del 17/3/2020 ha comunicato al procuratore del detto
associato che "al fine di verificare quanto da lei segnalato, la
liquidazione del saldo per l'attività svolta dall'Associazione Fiat Lux Onlus rimane al momento sospesa";
-che, inoltre, l'associato ha presentato
formale denuncia/querela alle competenti Autorità;
-che, come è noto, occorre che la Regione
Calabria eroghi i propri fondi pubblici in favore di soggetti aventi diritto e
che abbiano richiesto la erogazione dei fondi alla luce di propri atti interni
che siano regolari e corretti e legittimi;
-che occorre che la Regione Calabria eroghi i
fondi pubblici solo a seguito di un procedimento amministrativo all'interno del
quale sia svolta una compiuta istruttoria diretta ad accertare la legittimità
della erogazione;
-che occorre, pertanto, che la Regione
Calabria, in relazione ai fatti esposti, valuti tutta la documentazione e tutti
gli atti, anche a seguito della querela depositata dall'associato, al fine di
verificare la correttezza dei detti atti e la legittimità della erogazione
delle somme pubbliche in favore della Onlus Fiat Lux;
-che non vi è dubbio, infatti, che la Regione
Calabria, in qualità di ente pubblico, debba improntare la propria condotta al
principio di legalità ed erogare somme in favore di soggetti che abbiano
diritto e che abbiano svolto ogni atto in modo corretto e regolare e senza
ombre. Tutto ciò premesso, con riferimento a quanto sopra esposto, si chiede
di sapere se il Presidente della Regione
Calabria abbia contezza di quanto avvenuto e se gli Uffici Regionali, con
riferimento al presente caso, abbiano svolto o stiano svolgendo le necessarie
verifiche al fine di garantire che i fondi regionali siano corrisposti solo e
soltanto a soggetti che ne abbiano diritto e che abbiano svolto le relative
domande solo ed unicamente alla luce di atti che siano legittimi e regolari e
corretti e all'esito di un procedimento amministrativo rigoroso diretto a
verificare la piena legittimità della erogazione dei fondi pubblici regionali.
(24; 19/05/2020)
Di Natale. Al Presidente della Giunta
regionale. Premesso che:
che il direttore della Centrale Operativa 118
di Cosenza, Riccardo Borrelli, in conformità a quanto disposto dal Decreto
legge 9 marzo 2020, n. 14 -Disposizioni urgenti per il potenziamento del
Servizio sanitario nazionale in relazione all'emergenza COVID-19- e, in
particolare, alla parte riguardante il potenziamento delle risorse umane del
Servizio sanitario nazionale, con formale nota, datata 20 marzo 2020, chiedeva
al commissario straordinario Giuseppe Zuccatelli
l’autorizzazione di ore aggiuntive per il personale 118 impegnato a
fronteggiare l’emergenza Covid -19;
iI
Dott. Giuseppe Zuccatelli commissario dell’Asp di
Cosenza, che governa il Dipartimento di prevenzione, in ottemperanza a quanto
disposto dal Governo centrale autorizzava quanto richiesto stabilendo una
tariffa oraria di 40 euro/ora;
che, inoltre, Il 118 di Cosenza già nelle
prime fasi di diffusione della pandemia di Covid-19 si è messo a disposizione
del Dipartimento di prevenzione, garantendo assistenza alla popolazione nelle
diverse territorialità della Provincia di Cosenza, a partire dal triage
telefonico e per ogni altra esigenza come custodire tamponi vergine da
analizzare;
trasportare i tamponi per consegnarli ai diversi
laboratori virologici indicati dal Dipartimento di Prevenzione;
mettere a disposizione le automediche
necessarie al trasporto del personale sanitario impiegato nella raccolta dei
tamponi;
mettere a disposizione un locale/sede
operativa h 24. VALUTATO Che il contesto particolare entro cui questi operatori
diedero disponibilità, i fattori di rischio a cui furono esposti durante
l’erogazione delle prestazioni per via del rapporto fortemente interattivo e
diretto con i pazienti affetti da covid-19 e la vulnerabilità e frustrazione
psicologica che subirono, richiederebbero un giusto riconoscimento. CONSIDERATO
Che in questo ultimo periodo si hanno molte segnalazioni da parte di operatori
118, i quali denunciano che ad oggi non è stato ancora adottato alcun atto per
le spettanze dovute nonostante ci siano fondi finalizzati all’emergenza
sanitaria covid-19;
Si assiste a manifestazioni di forte
malcontento da parte degli operatori del 118 i quali per protesta hanno sospeso
le loro attività. EVIDENZIATO Che studi scientifici dimostrano che fare tamponi
in grande numero permetterebbe di contenere ed eliminare prontamente la
trasmissione del virus in caso di sviluppo di focolai epidemici;
gli stessi scienziati sostengono che per
evitare la ripartenza dell’epidemia, non basta il distanziamento e l’uso delle
mascherine: l’unico strumento che possa consentire di riacquistare la sicurezza
sociosanitaria è quella di una campagna di tamponamento;
del resto, la stessa OMS ora propone tamponi
di massa. INTERROGA Il Presidente della Giunta
per sapere:
-alla luce di quanto esposto in premessa, cosa
ritenga porre in essere, in ordine alle azioni di competenza regionale, per
rendere effettiva l’erogazione delle spettanze relative agli straordinari del
personale 118 per i quali il Dott. Giuseppe Zuccatelli,
commissario dell’Asp di Cosenza, si è impegnato;
-alla luce delle recenti segnalazioni
dell’OMS, ossia circa una probabile seconda ondata del virus durante il periodo
autunnale, quali siano le azioni preventive che la Regione intende operare.
(25; 25/05/2020)
Pitaro
Francesco. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:
-che la Sacal
gestisce lo scalo aeroportuale di Lamezia Terme;
-che la Sacal è
società di proprietà anche della Regione Calabria;
-che lo scalo aeroportuale internazionale di
Lamezia Terme è importantissimo e fondamentale per la regione Calabria;
-che ciò è tanto vero che nel periodo estivo
all'aeroporto di Lamezia Terme confluiscono fino a 13 mila passeggeri;
-che era previsto, anche alla luce dell'enorme
afflusso, la creazione di una nuova aerostazione di Lamezia Terme, moderna e
tecnologica, da estendersi su 24 mila metri quadrati, capace di contenere oltre
un milione di passeggeri in più rispetto a quelli attualmente in transito che
sarebbero intorno a 2,5 milioni l'anno;
-che si trattava di un ampliamento
indispensabile in virtù del traffico esistente sulla detta aerostazione;
-che si trattava di opera e di progetto
annunciati da molto tempo e che tutta la regione e i calabresi attendevano;
-che, tuttavia, si è appreso dagli organi di
stampa che, a seguito di una interrogazione a firma dell'europarlamentare on.
Laura Ferrara, è pervenuta la risposta di Elisa Ferreira (Commissario europeo
per la coesione e le riforme) che avrebbe rilevato che il progetto sarebbe
stato escluso dal programma di investimenti europei per i ritardi sull'avvio
dei lavori;
-che trattasi, pertanto, di notizia
manifestamente negativa per la Calabria ed i calabresi i quali, pertanto, non
potranno beneficiare di una nuova e moderna e tecnologica aerostazione che
avrebbe favorito i trasporti e i trasferimenti da e per la Calabria;
-che occorre, pertanto, capire le ragioni dei
"ritardi", cui fa riferimento la Commissaria europea Elisa Ferreira,
e a chi tali ritardi sono imputabili;
-che occorre, pertanto, capire come la Regione
Calabria, che, peraltro, è proprietaria di quote rilevanti della Sacal, voglia porre riparo a tale drastica notizia e alla
perdita del progetto della nuova aerostazione di Lamezia Terme e quali atti
intenda porre in essere. Tutto ciò premesso, con il presente atto, si CHIEDE alla
Presidente della Giunta Regionale di sapere:
per sapere
1)se ha contezza di quanto evidenziato dagli
organi di stampa in merito al fatto che il progetto relativo alla realizzazione
della nuova aerostazione di Lamezia Terme è stato escluso dal programma di
investimenti europeo;
2)quali interventi intende porre in essere,
con riferimento alla Sacal di cui la Regione è
detentrice di importanti quote azionarie, al fine di comprendere le ragioni dei
ritardi a cui è imputata l'esclusione del progetto e le eventuali
responsabilità;
3)quali atti e interventi politici e
amministrativi intende adottare al fine di permettere all'aeroporto
internazionale di Lamezia Terme, in cui vi è un importante flusso di
passeggeri, e che è centrale e fondamentale per gli spostamenti da e per la
Calabria, di realizzare la nuova aerostazione moderna e tecnologica che tutto
il territorio e i calabresi attendono da anni.
(26;
25/05/2020)
Il Consiglio regionale, premesso che:
-in tutta la regione la situazione degli
uffici del Genio Civile è contraddistinta da molte difficoltà operative, dal
sottodimensionamento degli organici degli uffici e dall'elevatissima mole di
lavoro;
-a tale difficoltà strutturale si aggiunge la
difformità di valutazioni, da provincia a provincia, di elaborati progettuali
che presentano situazioni eguali o fortemente analoghe;
-nel corso degli anni, la Regione Calabria ha
introdotto nuove modalità di trasmissione dei progetti a livello regionale, da
ultimo con il sistema Sismica, e che tutte le piattaforme fin qui sperimentate
hanno evidenziato, come denunciato dal mondo ordinistico,
professionale e imprenditoriale, limiti, lacune e farraginosità tecniche;
-si rende necessaria un'ulteriore e
approfondita revisione degli strumenti normativi urbanistici della Regione
Calabria, tra cui le disposizioni contenute nella l.r.
19/2002 (Legge Urbanistica Regionale), la l.r.
35/2012 e successive;
-una condizione del tutto peculiare si
registra all'Ufficio del Genio Civile della provincia di Reggio Calabria, dove
si riscontra un elevatissimo arretrato di procedimenti pendenti che, di fatto,
come più volte denunciato dall'Ordine degli Architetti PPC, dall'Ordine degli
Ingegneri e dal Collegio dei Geometri, sta generando la paralisi del settore;
-si rileva l'opportunità di un coordinamento
regionale dell'attività del Genio Civile, sia al fine di un'uniformità
decisionale, sia a garanzia del più efficiente svolgimento delle attività degli
uffici periferici, tutto quanto sopra premesso
impegna la Giunta regionale
e la Presidente della Regione ad assumere ogni
idoneo provvedimento volto a una più efficiente organizzazione degli uffici del
Genio Civile e ad avviare, di concerto con il Consiglio regionale, un processo
riformatore complessivo della materia al fine di attenuare ritardi e difficoltà
di tale servizio strategico.
(13; 28/04/2020) Irto
Il Consiglio regionale, premesso che:
-le iniziative di mitigazione del rischio del
contagio da coronavirus, in seguito ai provvedimenti nazionali e regionali che
hanno prodotto ii cosiddetto "lockdown",
hanno portato alla chiusura totale di tutte le attività, comprese quelle
sportive e ricreative;
-che tra tali attività rientra la pesca
sportiva, esercitata sia dalle spiagge che tramite le imbarcazioni da diporto;
-che la pesca sportiva è uno sport che, anche
in Calabria, annovera numerosi praticanti e società affiliate alla Federazione
nazionale FIPSAS, una delle più rilevanti per numero di tesserati all'interno
del Comitato Olimpico Nazionale Italiano;
-che, per sua natura, la pesca sportiva è
attività che può essere svolta individualmente e senza
alcun rischio di assembramento;
-che la regione Calabria presenta uno sviluppo
costiero di oltre 800 chilometri e, pertanto, lo svolgimento dell'attività di
pesca sportiva può essere garantito in condizioni di sicurezza sul versante
sanitario;
-che con ordinanza del Presidente della
Regione n. 32 del 17 aprile 2020 e già stata disposta la riapertura delle
attività agricole e di conduzione di piccoli allevamenti di animali, da parte
di agricoltori amatoriali, attività in larga parte assimilabili alla pesca;
-che la riapertura della pesca costituirebbe
uno straordinario segnale di attenzione verso un intero comparto che, assieme a
tutto l'indotto coinvolto, rappresenta uno dei settori caratterizzanti e più
produttivi dell'intera regione;
per quanto tutto sopra evidenziato,
impegna la Giunta regionale
e la Presidente della Regione ad assumere ogni
idoneo e necessario provvedimento affinché, nel rispetto delle misure di
sicurezza e di distanziamento sociale, l'attività amatoriale di pesca sportiva
possa essere riaperta nel territorio della regione Calabria.
(14; 29/04/2020) Irto
Il Consiglio regionale, premesso:
-che la crisi causata dall'emergenza sanitaria
ha colpito diverse categorie di operatori commerciali e imprenditori tra cui
gli operatori balneari;
CONSIDERATO -
che l’approssimarsi dell’inizio della stagione estiva rende inderogabile
garantire un sistema organizzativo tale da un lato, di consentire agli
operatori turistico- balneari, di riaprire la loro attività e dall'altro di
mettere in sicurezza i cittadini frequentatori degli stabilimenti balneari
attraverso una funzione di coordinamento con le A.S.P. territorialmente
competenti;
- che occorre garantire, agli operatori
balneari, assistenza e supporto nella fase di allestimento delle strutture al
fine di assicurare il rispetto delle disposizioni ministeriali e regionali ma
allo stesso tempo occorre garantire serenità a quanti si accingono a vivere le
vacanze estive nelle strutture turistiche Calabresi;
tutto ciò premesso e considerato,
impegna la Giunta regionale
a definire e concordare con le A.S.P.
competenti la costituzione di una commissione medica territoriale incrementata
dalla presenza di infettivologi con compiti di controllo, supporto, indirizzo
che affianchi gli operatori balneari nelle attività degli operatori turistico
balneari.
(15; 18/05/2020) Di Natale
Il Consiglio regionale, premesso:
-che lo scorso 14 maggio, con il c.d. Decreto
Rilancio, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli ha
presentato il pacchetto per il settore trasporti e infrastrutture in cui si
prevede che saranno finanziate alcune opere strategiche che interesseranno
anche e principalmente il settore trasporti ed infrastrutture;
-che nel pacchetto proposto si è espressamente
stabilito che saranno stanziati 40 milioni di euro per la progettazione e il
potenziamento con caratteristiche di Alta Velocità di Rete delle linee
Salerno-Reggio Calabria, Taranto–Metaponto–Potenza–Battipaglia,
Genova–Ventimiglia;
-che lo stesso giorno, ossia sempre lo scorso
14 maggio, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica ha
approvato, nell’ambito della Linea ferroviaria Alta Velocità – Alta Capacità
Milano-Venezia, il progetto preliminare del Nodo di Verona Est con un limite di
spesa di 379,96 milioni di euro, con prescrizioni e raccomandazioni;
-che entrambe le iniziative intraprese a
livello nazionale, in realtà costituiscono provvedimenti che decretano e
determineranno -qualora definitivamente approvati- la definitiva emarginazione
del Sud e della rottura in due dell’Italia;
-che il divario tra il Nord e il Sud è
decretato, irrimediabilmente, proprio da questi provvedimenti assunti in sede
nazionale, in quanto negli stessi espressamente si prevede che, mentre al Nord
si sta realizzando la seconda linea AVAC – che altro non è che Alta Velocità
vera e propria, al Sud invece si vuole realizzare la linea AVR che, però, non è
una rete ad alta velocità, ma è una rete che prevede una “sistemazione” delle
linee tradizionali già esistenti. In poche parole è una linea tradizionale in
cui si fanno lavori portando la velocità massima dei treni a 200 km/h;
-che l’AVR interesserà la Campania del Sud, la
Calabria, la Basilicata, la Puglia Jonica, nulla si dice se ci sarà una linea
AVAC, da Salerno a Reggio Calabria, con la inevitabile conseguenza che 10
milioni di cittadini italiani verranno tagliati fuori dalla modernità;
-che tali provvedimenti, in estrema sintesi,
determinano che, mentre a Sud di Battipaglia, dato che non c’è nemmeno un metro
di AVAC, i lavori consentiranno ai treni di viaggiare a 200 km/h, nel Nord, e
più esattamente a Est di Milano, ci sarà la linea Milano-Venezia, ovvero una
linea quasi parallela alla Milano-Bologna che già è stata realizzata in cui i
treni potranno usufruire di un’altra rete avente le caratteristiche dell’Alta
velocità: -Che ancora una volta, con questi provvedimenti, contrari ai principi
della Nostra Costituzione oltre che posti a discapito dell’intero Sud d’Italia,
decretano a chiare lettere il declassamento dell’intero Sud d’Italia che, non
solo non potrà usufruire dell’Alta velocità, ma addirittura si dovrà
accontentare delle linee ferroviarie già esistenti, con tutte le conseguenze
che ne derivano e soprattutto con l’unica certezza che un sesto di superficie
del nostro Paese viene abbandonato ed isolato dalla modernità e dal progresso.
Per tutto quanto sopra premesso ed evidenziato,
impegna la Giunta regionale
e il Presidente della Regione Calabria, on.le Jole Santelli affinché
vengano adottate tutte le misure urgenti e necessarie al fine di impedire che
la Regione Calabria possa subire il pregiudizio derivante dalla mancata
realizzazione ed attuazione della Linea ad Alta Velocità, predisponendo atti e
provvedimenti idonei ad evitare che la nostra Regione possa essere tagliata
fuori dal progresso e dalla modernità che una linea ferroviaria ad Alta
velocità comporta.
(16; 19/05/2020) Aieta
Il Consiglio regionale, premesso:
-che il covid 19 ha
causato la morte, anche in Italia, di migliaia e migliaia di persone;
-che il covid 19 ha
colpito indistintamente tutti e portato a morte persone, in particolare
anziani, per le quali, a causa delle restrizioni imposte a tutela della salute,
non è stato possibile nemmeno celebrare il loro funerale;
-che tutto ciò ha amplificato il dolore dei
familiari di tutti coloro che, purtroppo, sono deceduti;
CONSIDERATA -la proposta formulata sul
quotidiano "la Repubblica" ("Appello per ricordare chi è stato
sepolto senza un saluto") dallo scrittore Corrado Augias e alcune proposte
di legge presentate in Parlamento da esponenti di varie forze politiche,
finalizzata all'istituzione di una giornata nazionale per ricordare le decine
di migliaia di italiani, anziani soprattutto, morti a causa della pandemia da
Covid-19, senza l'ultimo saluto di parenti e amici;
-che non può non essere espresso apprezzamento
per l'iniziativa;
-che si concorda nel richiedere che sia indicata
una giornata dedicata alla memoria di chi non ce l'ha fatta a superare
l'infezione da coronavirus e, al contempo, per condividere un dramma che ha
colto anche l'Italia di sorpresa, provocando oltre allo sconvolgimento delle
abitudini di vita, la crisi economica più grave dal dopoguerra;
-che nella stessa giornata è auspicabile -
visto che l'Organizzazione mondiale della sanità dopa l'epidemia di Sars del 2003 ha obbligato tutti i governi a dotarsi di un
piano anti pandemico indicandone le linee guida - che, oltre al ricordo delle
persone morte per la pandemia, si organizzino specifiche iniziative pubbliche -
anche con il coinvolgimento del sistema scolastico - volte a fare il punto sul
Piano pandemico nazionale e su quelli regionali e sulla necessità che le
prescrizioni dei vari piani non restino dichiarazioni di buone intenzioni, ma
trovino concreta attuazione -che tanto è necessario anche per sensibilizzare
l'opinione pubblica sulla possibile emergenza di nuove malattie infettive da
fronteggiare evitando errori, omissioni ed improvvisazioni, nonché sulla
necessità di potenziare nel nostro Paese la cultura scientifica e vigilare
affinché la ricerca scientifica abbia le risorse necessarie per svolgere
compiutamente il proprio lavoro;
-che, pertanto, è utile che il Consiglio
Regionale adotti un atto (una deliberazione o anche eventualmente una proposta
di legge alle Camere ai sensi dell'art. 121 della Costituzione) al fine di
chiedere al Governo Nazionale e alle Camere e ai Presidenti delle due Camere l'istituzione
di una giornata dedicata alla memoria di chi non ce l'ha fatta a superare
l'infezione da coronavirus Tutto ciò premesso, con il presente atto,
si CHIEDE che il Consiglio Regionale della
Calabria voglia adottare un atto (una deliberazione o anche eventualmente una
proposta di legge ex art 121 Cost) diretto a chiedere
al Governo Nazionale e alle Camere e ai Presidenti delle due Camere
l'istituzione di una giornata nazionale per ricordare le decine di migliaia di
italiani, anziani soprattutto, morti a causa della pandemia da Covid-19, senza
l'ultimo saluto di parenti e amici, nonché per organizzare specifiche
iniziative pubbliche - anche con il coinvolgimento del sistema scolastico -
volte a fare il punto sul Piano pandemico nazionale e su quelli regionali e
sulla necessità che le prescrizioni dei vari piani non restino dichiarazioni di
buone intenzioni, ma trovino concreta attuazione, ed anche per sensibilizzare
l'opinione pubblica sulla possibile emergenza di nuove malattie infettive da
fronteggiare.
(17; 04/05/2020) Pitaro
Francesco
Il Consiglio regionale, premesso che:
le nuove strategie di Politiche per la Casa
passano attraverso un approccio innovativo denominato Social Housing cioè un programma integrato di interventi, che
comprende l'offerta di alloggi, servizi, azioni e strumenti rivolto a fornire
alloggi adeguati, attraverso regale certe di assegnazione, a famiglie che hanno
difficoltà nel trovare un alloggio alle condizioni di mercato perché incapaci
di ottenere credito o perché colpite da problematiche particolari. Negli ultimi
anni a causa della perdurante crisi economica, ora acuita dall'emergenza Covid 19, ha ampliato notevolmente la fascia di popolazione
beneficiaria dell'edilizia sociale, includendo anche parte del ceto medio che
in precedenza non era coinvolto dal rischio abitativo. Si va dai nuclei
familiari che riducono il reddito per la perdita dei posti di lavoro alle
giovani coppie che non riescono a trovare un alloggio se non dovendo impegnare
gran parte del loro reddito, dagli studenti fuori sede ai lavoratori atipici,
dalle partite IVA alle persone sole (separati) senza rete familiare con
obblighi di mantenimento dei figli, dalle ragazze madri agli anziani, dagli
immigrati al "dopo di noi". Il concetto di povertà tradizionalmente
inteso è quindi superato annoverando situazioni di vulnerabilità sociale a
incertezze economiche anche temporanee. Il Social Housing
va quindi a coprire un'area nuova della politica abitativa che non era
ricompresa nella tradizionale edilizia residenziale pubblica e che da questa si
differenzia per la flessibilità, per il target (non i più poveri, ma una fascia
più ampia di persone in difficoltà) e per i soggetti coinvolti (non solo gli
attori pubblici ma anche il privato e il non profit). Per queste categorie
esistono, rispetto al problema casa, una serie di difficoltà:
-impossibilità di acquistare una casa;
-costo elevato degli affitti;
-ostacoli di tipo culturale e pregiudizi
sociali. Il territorio di riferimento purtroppo somma alle criticità di ordine
economico criticità di tipo sociale e culturale (mancata accettazione,
esistenza di barriere psicologiche e culturali nei confronti di tutte le
persone che vivono problematiche di disagio). Al dualismo fra l'abitazione in
proprietà o in affitto, a causa di costi improponibili per i soggetti in esame,
si contrappone l'idea di un centro residenziale integrato con la presenza anche
di case in locazione a canone sostenibile nel quale concentrare e rendere
fruibili i servizi per il benessere e la qualità dei propri ospiti. La finalità
delle politiche della casa devono avere il miglioramento delle condizioni
abitative di queste persone in programmi di mix sociali che evitino (come
spesso avvenuto in passato) forme di ghettizzazione, attraverso la formazione
di un contesto residenziale di qualità all'interno del quale sia possibile non
solo accedere ad un alloggio dal costo o dal canone calmierato, ma anche
partecipare attivamente alla sperimentazione di nuove, o rinnovate forme
dell'abitare, nelle quali gli inquilini sono chiamati alla costruzione di una
"comunità sostenibile". Le principali componenti di una Comunità
sostenibile sono: -Gestione: comunità ben gestita da una leadership
rappresentativa e partecipativa -Servizi: dotazione di servizi accessibili a
tutti -Equilibrio ambientale: tra spazi, ambienti costruiti ed ecosistemi,
risparmio energetico;
-Aspetti sociali e culturali: spazi vivi,
vivibili e inclusivi, relazionali, aggreganti, con forte inclusione sociale. Si
sta formando il quadro di una nuova cultura dell'abitare sia per gli spazi
privati sia per quelli pubblici. Esperienze che tecnicamente chiamiamo di
benessere attivo e collaborativo, nelle quali le persone si organizzano per
migliorare un aspetto della propria condizione di vita, e per farlo mettono in
atto soluzioni collaborative e sostenibili. Il risultato di questa interazione
non solo rende più sostenibile un'attività o un progetto ma genera anche
valore. Il progetto gestionale prevede come obiettivo strategico la possibilità
di ottimizzare una serie di servizi comuni (cohousing).
I servizi in comune hanno la finalità di recuperare condizioni di vita
dignitose, benessere psichico dovuto alla condivisione di funzioni essenziali
nella gestione della vita quotidiana, opportunità dimensionate ad esigenze e
bisogni diversificati ma con tratti comuni (la solitudine, lo sradicamento
familiare, l'insicurezza lavorativa, la necessità di supporto operativo ed il
sostegno non solo di tipo organizzativo o logistico). L'idea è quella di
supportare (dal punto di vista gestionale, organizzativo, strutturale ed
infrastrutturale) soggetti portatori di disagio sociale destinatari delle unità
abitative nelle attività quotidiane e nel miglioramento complessivo del
benessere e della qualità della vita, anche attraverso il coinvolgimento degli
inquilini (cohousers). Il social housing
è quindi un importante strumento perché attraverso la sua attuazione e
diffusione si ottengono benefici per l'intera collettività: dalla promozione
della coesione sociale sul territorio alla partecipazione tra il pubblico e il
privato sul tema dell'abitare equo. E se da un lato si interviene su un'area di
disagio sociale non estremo (quella porzione che è esclusa dai benefici
pubblici ma che allo stesso tempo è incapace di accedere al libero mercato)
dall'altro si investe l'attività edilizia di una nuova valenza
"sociale". Quello che emerge è come il social housing,
questo nuovo strumento di politica abitativa, generato da una compartecipazione
pubblico-privata, sia in grado di trasformare gli investimenti finanziari in
importanti ritorni economici e, soprattutto, sociali. Occorre pertanto una
forte iniziativa politica per una revisione profonda della normativa sulle
politiche della casa che punti al recupero delle aree degradate ed alla rigenerazione
urbana intesa come quell'insieme di pratiche, metodi, strumenti e azioni che
intervengono nel tessuto vissuto della città, cercando di rivitalizzarne la
trama urbana consolidata attraverso un approccio integrato che tenga insieme
gli interventi fisici, materiali, strutturali con quelli sociali, economici,
culturali e partecipativi, può essere volano di ripresa occupazionale e di
lavoro nel settore dell'edilizia. L'incremento lavorativo in questo comparto è
sempre stato fondamentale per la ripresa economica nei momenti storici post
bellici o dopo le grandi crisi. La nostra regione ha una grande opportunità.
Per ogni milione di euro pubblici investiti nel settore della casa e del Social
Housing si generano investimenti privati pari a due
milioni e mezzo, riuscendo ad avere una ricaduta complessiva sull'economia
(effetti diretti, indiretti e indotti) e creando migliaia di posti di lavoro.
Per questi motivi ci si augura che la Regione Calabria inverta decisamente il
percorso e le politiche della casa sinora perseguite inserendo il Social Housing come priorità, trasformando l'azione dal diritto
alla casa alle politiche per l'abitare. Pertanto, il governo delle politiche
dell'abitare non può essere di pertinenza esclusiva dell'Assessorato ai Lavori
Pubblici, che ha sempre considerato gli aspetti immobiliari nell'Housing Sociale come fattore primario, non come uno degli
elementi da valorizzare all'interno di un approccio integrato che dedica
particolare enfasi a tematiche di carattere sociale. Le politiche dell'abitare
devono essere politiche del Welfare, così come avviene in tutte le altre
Regioni in Italia.
Impegna la Giunta regionale
ad attivarsi, per quanta sopra considerato,
per realizzare una mozione sulle politiche della casa che metta ordine alla miriade
di norme e programmi prodotte nel settore adeguandole agli indirizzi nazionali
e di altre Regioni virtuose e definisca in maniera chiara le nuove linee di
intervento privilegiando ii recupero, la rigenerazione urbana, il ridisegno di
quartieri degradati nonché i soggetti abilitati alla realizzazione e alla
gestione sociale e le forme di integrazione ai servizi comuni e di quartiere,
ai servizi sociali, sanitari e dell'istruzione fino ad un programma serio di
trasformazione dell'ERP (Edilizia Residenziale Pubblica) ad ERS (Edilizia
Residenziale Sociale). Diventano elementi essenziali: -La ricognizione attenta
e minuziosa delle risorse disponibili sui programmi in essere da mettere in
campo: Fondi ex Gescal, fondi edilizia sovvenzionata Cdp, Bando di concorso per la realizzazione di alloggi di
edilizia sociale da offrire in locazione o in proprietà LR 36/2008, L.R. 19/09
- "Programma regionale per il recupero di alloggi di proprietà privata
ubicati nei centri storici dei comuni ad alta tensione abitativa di cui alla
delibera CIPE 13 novembre 2003 n. 87" Art. 4 art. 8 e art. 12 del DPCM 16
luglio 2009 "Piano nazionale di edilizia abitativa". Decreto
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 2295 del 26 marzo 2008 -
Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile. Art. 18
della legge 203/91 - (programma straordinario di edilizia residenziale per i
dipendenti delle amministrazioni dello Stato) Contratti di Quartiere Ex Buoni
Casa inutilizzati, legge regionale 22/5/02, n. 23, art. 6 comma 10 Legge431/98
"fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione Programmazione
Comunitaria POR FESR ed FSE;
residui dall'assegnazione passata di
finanziamenti,
-un confronto serio con la CdP
per promuovere l'investimento dei Fondi FIA in Calabria (unica regione d'Italia
dove non sono stati realizzati interventi);
-la costituzione di un Fondo di Garanzia che
supporti i soggetti gestori e le famiglie meno abbienti per l'accesso al
credito e l'individuazione di forme di finanziamento etico, non essendo le
Banche tradizionali disponibili ed attrezzate a finanziare forme sociali
dell'abitare;
-la programmazione con modelli di intervento
che puntino alla Rigenerazione edilizia e sociale di interi quartieri degradati
nelle aree urbane della Calabria ad alta tensione abitativa;
-l'individuazione di nuovi modelli abitativi,
già sperimentati in altre aree del paese, che portino al superamento di sistemi
ormai superati (vedi Case di Riposo per anziani), che nell'emergenza Covid 19 sono esplosi in tutta la loro inidoneità.
-La individuazione di strumenti e misure
sociali che attraverso un approccio integrato tenga insieme gli interventi
fisici, materiali, strutturali con quelli sociali, economici, culturali e
partecipativi, delle politiche per l'abitare.
-La individuazione di misure speciali
complementari che si integrino anche con le misure straordinarie messe in campo
dal Governo Nazionale come il DL Rilancio, SismaBonus,
EcoBonus.
(18; 25/05/2020) Guccione, Bevacqua, Irto,
Notarangelo, Tassone
Il Consiglio regionale, premesso che:
-con il Decreto Legge Rilancio, tra l'altro,
il Governo al fine di rilanciare anche il settore dell'edilizia e di agevolare
la manutenzione del patrimonio edilizio privato ha aumentato la detrazione per
il SISMABONUS, introdotto con la L. 232/2016, al 110%, rendendo -di fatto-
"gratuito" per l'utente finale l'adeguamento sismico della propria
abitazione, in aggiunta ad altre agevolazioni in tema di risparmio energetico e
produzione di energia per i fabbisogni domestici.
-Anche prima dell'aumento della detrazione,
già la L. 232/2016 rappresentava per il tessuto urbanistico del nostro
territorio provinciale un intervento "salvifico" tenendo presente che
"La Calabria ha una pericolosità sismica molto alta (per frequenza e
intensità dei fenomeni accaduti in epoca storica), una vulnerabilità altissima
(per fragilità del patrimonio edilizio, infrastrutturale, industriale,
produttivo e dei servizi) e un'esposizione molto alta (per densità abitativa e
presenza di un patrimonio storico, artistico e monumentale in zone interessate
da faglie attive). La nostra Regione è dunque ad elevato rischio sismico, in
termini di vittime, danni alle costruzioni e costi diretti e indiretti attesi a
seguito di un forte terremoto." (cit. sito Protezione Civile Calabria) a
cui si aggiunge un'altissima incidenza di abusivismo edilizio per il quale,
secondo il rapporto Bes dell'Istat analizzando il
periodo dal 2005 al 2015, la Calabria risulta essere la seconda regione
italiana esposta al fenomeno dell'abusivismo con il 46,6% di edilizia illegale
e sempre al secondo posto la nostra regione si classifica come regione leader
che imperterrita non smette di costruire abusivamente, con 478 reati.
-A questo dato desolante si contrappone la
circostanza che il SISMABONUS, l'ECOBONUS ed il BONUS FACCIATE nel solo 2016
hanno stimolato l'edilizia producendo 190 miliardi di euro in 10 anni e 400
mila occupati, rappresentando il vero motore dell'edilizia nazionale (cit.
rapporto CRESME/Symbola "Una nuova edilizia
contro la crisi" - 2017). -Il Sole24ore del 12 maggio scorso, indica nelle
4 regioni più colpite dal COVID-19 (Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e
Veneto) il 55,4% del mercato dei bonus sulle ristrutturazioni edilizie: da
questo dato percentuale si può ricavare quanto minima sia stata l'incidenza sul
resto del territorio nazionale.
-Uno degli ostacoli è stato sicuramente
l'accesso alle risorse finanziarie necessarie ad affrontare questo tipo di
interventi sia da parte dei proprietari degli immobili (condominii o privati
che siano) che da parte delle imprese fino all'avvento delle agevolazioni.
-Un altro vulnus per la nostra provincia e
rappresentato dalla "lentezza" dell'Ufficio Tecnico Regionale (ex
Genio Civile) di Reggio Calabria, evidentemente sovraccarico di lavoro ed in
affanno.
-L'Ufficio, che fa parte del Settore II
Vigilanza normativa tecnica sulle costruzioni e supporto tecnico - Area
Meridionale (Sede RC)", è preposto al rilascio dell'autorizzazione per
interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in
prospettiva sismica, di cui alla legge regionale n. 37 del 28 dicembre 2015.
-L'Ufficio, invero, a differenza degli
omologhi delle altre provincie, processa le pratiche affidategli con tempi non
compatibili con gli interventi sopra richiamati (gli interventi con questo tipo
di agevolazione potranno iniziare dal 01/07/2020 e concludersi entro il
31/12/2021, quindi 18 mesi): se una pratica per un intervento strutturale viene
processata da 6/8 mesi come succede adesso, l'intervento non potrà realizzarsi;
facendo l'esempio di un intervento su un
condominio da 4/6 appartamenti, la tempistica potrebbe essere questa: 1 mese di
progettazione, 6/8 mesi per la pratica al genio civile, 4/5 mesi per la
realizzazione dell'intervento: l'intervento dovrebbe partire subito e
realizzarsi appena in tempo prima della scadenza, salvo imprevisti (ritardi
nella consegna di materiale, maltempo, varianti, ecc.).
-Il problema è stato dichiaratamente
affrontato, nel marzo 2018, dalla Giunta Oliverio, ma ai solenni proclami
("Arretrato Zero") non hanno fatto seguito i risultati sperati.
Impegna la Giunta regionale
ed il Presidente della Regione Calabria: 1) ad
attivarsi, in sede di Consulta Stato/Regioni, per emendare il D.L. aumentando
il lasso temporale per effettuare l'intervento edilizio (da 18 a 24 mesi) e
fissando un termine temporale (90 giorni dall'ultimazione dei lavori) entro il
quale l'impresa che ha effettuato l'intervento ed alla quale è stato
eventualmente ceduto il credito del bonus, riceva la liquidazione per i lavori
realizzati, al fine di consentire all'intero settore dell'edilizia di poter
lavorare;
in assenza di detta previsione legislativa si
genererebbe la seguente situazione: soltanto pochissime imprese, vale a dire
quelle economicamente più forti e capaci (nel periodo attuale sono sicuramente
poche) potrebbero anticipare i costi dell'opera, con notevole riduzione del
numero di cantieri, minore impiego di forza lavoro ed ulteriore ammaloramento del patrimonio edilizio privato con aumento
del rischio sismico. 2)a riorganizzare l'Ufficio Tecnico Regionale,
evidentemente in affanno certamente non per demerito delle professionalità
impiegate ma perché sottodimensionato, con l'apertura a professionisti esterni
che lavorerebbero per l'ente in out-sorcing e
consentirebbero di smaltire più velocemente l'arretrato.
(19; 26/05/2020) Giannetta, De Caprio, Arruzzolo, Pitaro Vito, Caputo
E’
pervenuta risposta scritta alle seguenti interrogazioni:
Pitaro
Francesco. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:
-a causa del coronavirus il traffico aereo è
stato azzerato provocando al settore difficoltà enormi che si trascineranno
anche nella fase di post pandemia;
-si stima per l’anno in corso una perdita di
circa 130 milioni di passeggeri e si prevede una riduzione del fatturato 2020
di oltre 1,6 miliardi rispetto all'anno precedente;
-per oltre il 90% del personale delle società
di gestione è stata attivata o le aziende sono in procinto di attivare la cassa
integrazione;
-i gestori aeroportuali devono comunque
sostenere costi di struttura incomprimibili pari al 60% - 80% degli oneri
totali, a fronte di entrate sostanzialmente nulle e che la situazione sta
provocando per molte società di gestione problemi di liquidità per il
superamento dei quali dovranno essere adottati idonei e urgenti provvedimenti
governativi. -da notizie sindacali si apprende che il
triangolo aeroportuale (Crotone, Lamezia e Reggio) gestito dalla SACAL SpA e Sacal GH presenta
molteplici criticità in particolare riferite ai livelli occupazionali;
-Sacal è una società
mista formata da soggetti pubblici e privati ed in cui la maggioranza delle
azioni è di proprietà pubblica;
-tra i soggetti pubblici che detengono le
quote vi è anche la Regione Calabria;
-Sacal, preso atto
dell’impossibilità di proseguire nelle attività, ha avviato le pratiche per
accedere alla Cassa Integrazione guadagni straordinaria;
-però, contrariamente a quanto avviene in
tutti gli altri aeroporti del Paese, per come comunicato dalle Organizzazioni
sindacali, Sacal non sta anticipando, per venire
incontro ai dipendenti e pur avendo un bilancio in attivo, le mensilità;
-l’intervento da parte della società
permetterebbe l’immediato pagamento di quanto stabilito dalle norme, senza
dover attendere la pratica INPS i cui tempi di realizzazione sono
burocraticamente lunghi;
-vi è la necessità di essere, nessuno escluso,
solidali e vicini ai disagi dei lavoratori garantendo in questa drammatica fase
economica e sociale un minimo economico di sostentamento;
-occorre prevenire atti inconsulti dettati
dalla disperazione che potrebbero avere riflessi sull'ordine pubblico;
-la mancata anticipazione dei fondi da parte
della Sacal costringerebbe i lavoratori a non
ricevere le retribuzioni tempestivamente in attesa che si perfezioni la
richiesta di Cassa integrazione e che quest’ultima completi il necessario iter;
-tutto ciò sarebbe particolarmente lesivo e lo
sarebbe ancor di più se rapportato all'attuale momento storico caratterizzato
dal blocco totale dell’economia;
-la maggioranza delle azioni di Sacal sono in capo ad enti pubblici (tra cui la Regione) e
questi ultimi non possono disinteressarsi della necessità dei lavoratori di
ottenere tempestivamente le loro retribuzioni per come stanno facendo le altre
società di gestione aeroportuale;
-il trasporto e la logistica sono parte
integrante della vita produttiva del Paese e che il trasporto aereo è una leva
formidabile per la ripresa dell’economia nonché un volano straordinario per lo
sviluppo;
-la Regione deve vigilare su tutto ciò che
avviene in un settore strategico come il sistema aeroportuale e ciò ancor di
più perché la Regione Calabria è socia della Sacal e
detiene un importante pacchetto azionario.
Per sapere:
1)se è al corrente di quanto sta avvenendo in Sacal e cioè che la società non intende anticipare le
mensilità ai lavoratori e di come intenda intervenire al fine di permettere ai
lavoratori della Sacal di ottenere l’anticipazione
delle mensilità;
2)di apprendere, allo stesso tempo, se, per
affrontare l’emergenza e la cosiddetta ‘fase 2’, la società si è dotata di un
piano aziendale con cui assicurare la salvaguardia e il potenziamento del
sistema aeroportuale calabrese, specie in vista della stagione estiva e delle
sopravvenute dinamiche recessive dell’economia.
(8; 15/04/2020)
Risposta:
Guccione. Al Presidente della Giunta
regionale, premesso che:
-la vicenda del focolaio epidemico all'interno
della struttura Rsa “Villa Torano” ha suscitato
clamore ed enormi preoccupazioni visto anche la poca chiarezza e trasparenza
riscontrate nelle procedure che sono state eseguite;
-il caso viene alla luce la mattina del 13
aprile, quando da “Villa Torano” viene trasferita al Pronto Soccorso
dell’ospedale Annunziata di Cosenza, una paziente ricoverata nella struttura
con sintomi riconducibili al Covid-19;
-nel tardo pomeriggio del 13 aprile alla
paziente veniva diagnosticato il Coronavirus attraverso il tampone che dava
esito positivo. Tale comunicazione stranamente veniva trasmessa al Dipartimento
Salute della Regione Calabria e non al Dipartimento Prevenzione dell'Asp di
Cosenza;
-non siamo a conoscenza in base a quale
procedura la Protezione civile regionale abbia affidato 200 tamponi alla
proprietà della Rsa “Villa Torano”. Tutto ciò
avveniva tra la notte del 13 aprile e la mattina del 14 aprile;
-da questa ricostruzione dei fatti emerge con
evidenza che l'esecuzione dei tamponi effettuati da parte della proprietà della
Rsa “Villa Torano” è avvenuta senza alcun tipo di
coinvolgimento o comunicazione all'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza;
-la vicenda appare ancora più grave anche alla
luce della nota diramata dal presidente dell'Ordine degli infermieri di Cosenza
che dichiara: “Nessun infermiere ufficialmente ha eseguito i tamponi poi
risultati errati nella casa di riposo Villa Torano. Pretendiamo che si dica chi
ha eseguito quei tamponi, che metodologia applicata e
di chi la responsabilità”;
-l’ordinanza del Presidente della Regione
Calabria, numero 20 del 27 marzo 2020, al punto due specifica che: l’attività
di screening presso le strutture residenziali (Rsa, Rsm, Case protette, Case di riposo) dovrà essere eseguita a
cura delle direzioni sanitarie di dette strutture, previa acquisizione dei
necessari kit dalle Asp.
Per sapere:
come mai non è stata con immediatezza
coinvolto in nessun modo il Dipartimento Prevenzione dell'Asp di Cosenza e,
inoltre, come mai la Protezione civile regionale abbia fornito in autonomia 200
tamponi alla Rsa di Villa Torano senza coinvolgere
anche in questo caso l'Azienda sanitaria provinciale. Si chiede di mettere in
atto tutte le iniziative necessarie a fare chiarezza su quanto accaduto per
garantire la sicurezza e la salute dei pazienti ricoverati e dei dipendenti
della Rsa “Villa Torano”. Inoltre, chiedo che venga
predisposto un coordinamento di tutti i sindaci dei Comuni coinvolti, in quanto
molti pazienti e dipendenti della struttura risiedono in altri Comuni.
(9; 16/04/2020)
Risposta:
Anastasi, Callipo, Di Natale. Al Presidente
della Giunta regionale, premesso che:
-la Residenza sanitaria assistenziale per
anziani e riabilitazione estensiva extraospedaliera a
ciclo continuativo “Villa Torano”, situata a Torano Castello (CS) in C.da Macchia Tavola, si è rivelata un focolaio di Covid-19;
-si tratta di una struttura che eroga
prestazioni sanitarie e sociosanitarie in regime di accreditamento presso il
Servizio Sanitario Regionale;
-in tutta Italia, Calabria compresa, la
situazione delle Residenze sanitarie assistenziali ha generato e sta generando
grande preoccupazione in relazione alla gestione dei casi di contagio da
Covid-19 e che su molte di tali situazioni sono state avviate indagini da parte
della magistratura;
-l’ordinanza del Presidente della Regione
Calabria n. 20 del 27/03/2020 dispone, al punto 2, che l’attività di screening
relativa alla ricerca di Covid-19/SARS-Cov-2 presso le strutture residenziali
(RSA, RSM, Case protette, Case di riposo, etc. ...) <>;
-alla data odierna la Regione Calabria non ha
chiarito alcuni importanti aspetti riguardanti il focolaio venutosi a
determinare all'interno della Rsa “Villa Torano”;
Per sapere:
-se corrisponde al vero quanto dichiarato a
diversi organi di informazione dal commissario dell'Asp di Cosenza, Giuseppe Zuccatelli, circa il fatto che un rilevante numero di kit
per lo screening sia stato consegnato dalla Protezione civile della Regione
Calabria direttamente ai vertici della Rsa “Villa
Torano” senza che l’Asp di Cosenza fosse coinvolta né nella consegna né nelle
successive fasi di tamponamento, poi rivelatesi inattendibili perché non
corrispondenti al protocollo individuato dall’Asp di riferimento;
-quanti kit per il tamponamento e quanti e
quali dispositivi di protezione individuali siano stati consegnati direttamente
dalla Protezione civile ai vertici della Rsa e su
disposizione di quale soggetto responsabile;
-se corrisponde al vero quanto dichiarato a
diversi organi di informazione dal commissario dell’Asp di Cosenza, Giuseppe Zuccatelli, circa il fatto che il proprietario della
struttura si trovasse all’interno del laboratorio di Microbiologia
dell’ospedale “pugliese Ciaccio” di Catanzaro mentre si stavano esaminando i
tamponi provenienti dalla Rsa “Villa Torano”,
circostanza definita un’<> dallo stesso Zuccatelli;
-se corrisponde al vero che la Regione,
dipartimento Tutela della Salute, abbia proposto alla stessa struttura di
essere identificata come “Rsa Covid”
dove mantenere i pazienti risultati positivi al test e che non necessitano di
ricovero ospedaliero e, in tal caso, quanti e quali mezzi, strumenti e
personale del Servizio Sanitario Regionale siano stati messi a disposizione
della struttura;
-se corrisponde al vero che una quota del
capitale sociale della “Medical Sport Center S.R.L:”,
con sede legale a Catanzaro (Cz) via dei Conti Ruffo
15, proprietaria della Rsa “Villa Torano”, appartenga
a una persona direttamente riconducibile al coordinatore di una delle liste
elettorali che hanno partecipato alle elezioni regionali del 26 gennaio 2020;
-se e quando, prima che il caso divenisse noto,
il personale della Rsa “Villa Torano” sia stato
sottoposto a screening;
-quando, a partire dal primo caso riscontrato,
siano stati comunicati ufficialmente alle autorità preposte i contagi di
degenti e/o operatori della Rsa “Villa Torano”, con
quali modalità e a quali Uffici della Regione Calabria;
-se le procedure per l’attività di screening
relativa alla ricerca di Covid-19/SARS-Cov-2 e successive misure di
salvaguardia seguite per il caso della Rsa “Villa
Torano” sono le medesime adottate dalla Regione con le altre strutture Rsa della Calabria e se si stiano garantendo a tutte le Rsa calabresi e agli operatori sanitari e sociosanitari le
misure di sicurezza previste dalle norme e dalle ordinanze vigenti, con
particolare riferimento allo screening e ai DPI;
-se la Regione abbia verificato la correttezza
delle procedure seguite dalla Protezione civile regionale, dalle ASP, strutture
sanitarie e uffici regionali interessati e quali provvedimenti intende,
eventualmente, adottare;
-se il Presidente della Regione ritiene di
riferire in Consiglio regionale sulla vicenda Rsa
“Villa Torano”.
(10; 20/04/2020)
Risposta:
Bevacqua, Guccione, Irto, Notarangelo,
Tassone. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:
-è stata avviata una campagna istituzionale di
promozione dei prodotti tipici calabresi attraverso cui si invitano i
consumatori a “scegliere calabrese”;
-tale campagna, per come si evince dai
“manifesti” diffusi anche a mezzo social network, è stata avviata “a cura della
Vicepresidenza della Regione Calabria” e che sugli stessi manifesti è posto in
evidenza il simbolo del partito “Lega – Salvini
Calabria”;
considerato che: -la circostanza ha creato
vivo dissenso nei cittadini per come riportato anche dalla stampa, che ha
apertamente criticato l’iniziativa essendo la stessa motivo di confusione fra
il ruolo istituzionale e quello dei partiti politici, in quanto le finalità dell’operazione
possono apparire di carattere politico e non istituzionale, rischiando di
alimentare la sfiducia dei cittadini nelle Istituzioni e nella Politica;
visto che: -è stato designato Vicepresidente
della Regione Calabria il dott. Nino Spirlì appartenente
al partito “Lega – Salvini Calabria” con le deleghe
alla Cultura, ai Beni e Attività culturali, ai Musei, ai Teatri ed alle
Biblioteche, all’Associazionismo culturale, alle Politiche del Commercio e
dell’Artigianato, alla Legalità e alla Sicurezza;
per sapere:
-se per la progettazione, l’avvio e la
diffusione dell’iniziativa siano state utilizzate risorse regionali,
comunitarie o comunque pubbliche;
-se l’attività rientra nelle competenze
assegnate dalla Presidente della Regione Calabria;
-se si ritiene l’iniziativa (che prevede
l’utilizzo congiunto del simbolo istituzionale della Regione Calabria e di un
logo di partito) compatibile con la necessità di trasmettere alla popolazione
un messaggio di cambiamento e di trasparenza.
(11; 22/04/2020)
Risposta:
Bevacqua, Guccione, Irto, Notarangelo,
Tassone. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:
-nel corso della Seduta di Consiglio Regionale
del 27 aprile 2020, intervenendo in Aula, la Presidente della Giunta Regionale,
on.le Jole Santelli, ha testualmente affermato (Per
come è pubblicamente possibile riscontrare dalla visione della ufficiale
diretta streaming della Seduta medesima, nell'intervallo cronologico 5:14:21 -
5:15:25): "C’è tanto di obliquo, c’è tanto di grigio che va stanato da
quegli uffici: 800 persone che lavorano nella Regione Calabria e non si sa a
che titolo, a fare cosa e soprattutto per arrivare a quali risultati;
800 persone che non lavorano per la Regione.
Non funzionari della Regione Calabria, fuori ... Proverò a poco a poco a
capire, perché non è facile comprendere. Progetti, strutture, aziende che
lavorano lì, gente da fuori. Apriamo, tenteremo. E io, io colleghi di
maggioranza lo sanno, ma invito anche quelli di opposizione, chi ha voglia di
scoprire la verità (...) Aiutateci ad aprire i cassetti e scrosteremo molto,
scrosteremo molto";
-le affermazioni appaiono, con tutta evidenza,
di una gravità tale da richiedere immediati chiarimenti;
-l'asserzione relativa a "800
persone", così come l'accenno a "Progetti, strutture, aziende che
lavorano lì, gente da fuori", lasciano, a dir poco, interdetti;
-la veridicità di quanto riportato
presupporrebbe una degenerazione delle Istituzioni regionali tale da integrare
il profilarsi di illegittimi abusi e connivenze maturati nel corso del tempo;
-iI Gruppo
consiliare PD è, naturalmente, pienamente disponibile alla doverosa
collaborazione istituzionale finalizzata ad appurare la effettiva consistenza
nel merito rispetto a quanto espressamente dichiarato dalla Presidente della
Giunta;
-sarebbe deplorevole se, da un'enunciazione
non meglio delucidata espressa nel corso di una Seduta del massimo organo
legislativo rappresentativo della volontà dei cittadini calabresi, non
sortissero quelle precisazioni puntuali che sole eviterebbero il pericolo di
una delegittimazione complessiva e generate delle Istituzioni regionali;
per sapere:
-quali siano le fonti documentali e i dati, a
qualsiasi titolo in possesso della Presidente della Giunta Regionale, che
supportano le affermazioni sopra riportate;
-quali siano i Dipartimenti regionali e i
relativi dipendenti o i soggetti esterni all'amministrazione regionale oggetto
delle affermazioni sopra riportate.
(13; 29/04/2020)
Risposta:
Il Consiglio regionale,
PREMESSO CHE l’articolo 33 comma 4 dello
Statuto della Regione Calabria prevede la presentazione del programma di
governo da parte del Presidente della Giunta regionale;
TENUTO CONTO CHE l’articolo 16, comma 2,
lettera a) dello Statuto regionale prevede che il Consiglio regionale “nelle
forme e nei modi stabiliti dal regolamento, approva le dichiarazioni
programmatiche per la legislatura rese dal Presidente eletto ed i relativi
aggiornamenti”;
VISTO l’articolo 57 del Regolamento interno
del Consiglio regionale, che disciplina l’approvazione del programma di
governo;
VISTO il Programma di Governo 2020-2025
presentato dal Presidente della Giunta regionale il 25 maggio 2020 e acquisito
al protocollo generale in pari data con n. 13111, allegato alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale;
DELIBERA
di approvare, ai sensi del combinato disposto
dell’articolo 16, comma 2, lettera a) dello Statuto regionale e dell’articolo
57 del Regolamento interno del Consiglio regionale, il programma di governo
2020-2025, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale.
Art.
1
(Sostituzione
dell’articolo 28 del Regolamento interno)
1. L’articolo 28 del Regolamento interno del
Consiglio regionale (deliberazione del Consiglio regionale 27 maggio 2005, n.
5) è sostituito dal seguente:
“Art.
28
(Competenze
delle Commissioni permanenti)
1. Sono istituite le seguenti Commissioni
permanenti:
a) Prima Commissione – Affari istituzionali,
affari generali e normativa elettorale;
b) Seconda Commissione – Bilancio,
programmazione economica e attività produttive, affari dell'Unione europea e
relazioni con l'estero;
c) Terza Commissione – Sanità, attività
sociali, culturali e formative;
d) Quarta Commissione – Assetto e
utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente;
e) Quinta Commissione – Riforme;
f) Sesta Commissione – Agricoltura e foreste,
consorzi di bonifica, turismo, commercio, risorse naturali, sport e politiche
giovanili.”».
Il Consiglio regionale
VISTA la deliberazione di Giunta regionale n.
33 del 9 aprile 2020 recante: “POR Calabria FESR FSE 2014/2020. Presa atto
della Decisione di esecuzione C(2019) 6200 final del 20 agosto 2019 e della Decisione di esecuzione C
(2020) 1102 final del 20 febbraio 2020. Approvazione
piano finanziario”;
VISTI:
-il Regolamento (UE) n. 1301/2013 del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, che abroga il
regolamento (CE) n. 1080/2006;
-il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, che abroga il
regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
-il Regolamento (UE) n. 1304/2013 del
Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, che abroga il
regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio;
-il Regolamento (UE) n. 2018/1046 del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 luglio 2018 che stabilisce le regole
finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione, che modifica i
regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n.
1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n.
283/2014 e la decisione n.541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012;
-il Regolamento (UE) n. 2020/460 del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 marzo 2020 che modifica i regolamenti
(UE) n. 1301/2013, (UE) n.1303/2013 e (UE) n. 508/2014 per quanto riguarda misure
specifiche volte a mobilitare gli investimenti nei sistemi sanitari degli Stati
membri e in altri settori delle loro economie in risposta all'epidemia di
COVID-19 (Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus);
- la delibera di Giunta regionale n. 303
dell’11.08.2015 approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 42 del
31.08.2015, con la quale è stato approvato il Programma Operativo Regionale
Calabria FESR FSE 2014/2020 ed autorizzato il Dirigente generale del
Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria alla chiusura del negoziato
e alla trasmissione formale dello stesso con i relativi allegati alla
Commissione europea per l’approvazione finale;
-la Decisione C(2015)7227
del 20.10.2015 con la quale la Commissione Europea ha approvato il Programma
Operativo Regionale Calabria FESR FSE 2014/2020;
-la delibera di Giunta regionale n. 501
dell’01.12.2015, con la quale si è preso atto della Decisione di approvazione
del Programma Operativo FESR FSE 2014/2020;
-la delibera di Giunta regionale n. 45 del
24.02.2016, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 106 del
19.04.2016, con la quale si è preso atto del POR Calabria FESR FSE 2014/2020 e
dell’Informativa sulla decisione finale della procedura di valutazione Ambientale
Strategica (VAS) del POR;
-la delibera di Giunta regionale n. 73 del
02.03.2016, e ss.mm.ii., con la quale è stato
approvato il Piano finanziario del Programma Operativo FESR FSE 2014/2020,
articolato per Assi Prioritari, Priorità di investimento, Obiettivi Specifici,
Azioni ed Annualità, demandando all’Autorità di Gestione del Programma, di
concerto con il Dirigente generale del Dipartimento Bilancio e Patrimonio, la
ripartizione della dotazione finanziaria per ciascuna Azione sulla base del
Piano dei conti ed in coerenza con i provvedimenti di attuazione del POR;
-la delibera di Giunta regionale n. 59 del
23.02.2017 e ss.mm.ii., con la quale è stato
rimodulato il piano finanziario del Programma Operativo Regionale FESR FSE
2014-2020, sono state apportate le conseguenti variazioni compensative al
bilancio di previsione 2017-2019 e annualità successive e sono stati
riclassificati i relativi capitoli;
-la delibera di Giunta regionale n. 492 del
31.10.2017, come modificata con successiva D.G.R. n. 340 del 26.07.2019, con la
quale è stato approvato il documento recante la “Descrizione dei Sistemi di
Gestione e di Controllo” del Programma Operativo Regionale Calabria FESR-FSE
2014-2020;
-la delibera di Giunta regionale n. 263 del
28.06.2018, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 321 del
31.07.2018, con la quale è stata approvata la revisione del POR Calabria FESR
FSE 2014-2020, ai sensi dell’art. 30 del Regolamento (UE) 1303/2013;
-la Decisione C(2019)
1752 final del 28.02.2019, che ha approvato
determinati elementi del programma operativo “POR Calabria FESR FSE” per il
sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo
nell'ambito dell'obiettivo “Investimenti a favore della crescita e
dell'occupazione” per la regione Calabria in Italia;
-la delibera di Giunta regionale n. 118 del
02.04.2019, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 454 del
28.11.2019, con la quale si è preso atto della Decisione di esecuzione della
Commissione Europea C(2019) 1752 final
del 28.02.2019;
-la delibera di Giunta regionale n. 541 del
25.11.2019, recante “POR Calabria FESR FSE 2014/2020. Decisione di
riprogrammazione C(2019)1752 final
del 28.02.2019. Allineamento del Piano Finanziario”;
TENUTO CONTO CHE:
-a seguito della verifica dell’attuazione
(performance review), la Commissione europea opera
l’attribuzione della riserva di efficacia agli Assi prioritari sulla base dei
target fisici e finanziari raggiunti, mentre il mancato raggiungimento di uno
degli obiettivi intermedi, in un Asse del Programma, comporta la riallocazione
in altri Assi del POR della riserva di efficacia dell’attuazione dell’Asse
stesso, così come previsto all’articolo 22 “Applicazione del quadro di
riferimento dell’efficacia dell’attuazione” del Reg. UE 1303/2013;
-la Commissione europea con Decisione di
esecuzione C (2019) 6200 final del 20 agosto 2019 ha
assentito l’attribuzione della riserva di efficacia dell’attuazione, ai sensi
degli articoli 20, 21 e 22 del Reg. (UE) 1303/2013;
-con nota prot. n.
390913 del 12.11.2019 è stata avviata la procedura di consultazione scritta dei
componenti del Comitato di Sorveglianza del POR Calabria FESR FSE 2014-2020 per
l’approvazione della proposta di riprogrammazione del programma stesso e che
con nota prot. 0401176/SIAR del 20.11.2019 tale
procedura di consultazione scritta si è conclusa positivamente;
RAVVISATA la necessità:
-di dover prendere atto della Decisione di
esecuzione C(2019) 6200 final
del 20 agosto 2019, con la quale la Commissione europea ha assentito
l’attribuzione della riserva di efficacia dell’attuazione, ai sensi degli
articoli 20, 21 e 22 del Reg. (UE) 1303/2013, allegata alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 1);
-di dover prendere atto della Decisione di
esecuzione C(2020) 1102 final
del 20 febbraio 2020, con la quale la Commissione europea ha approvato la
riprogrammazione del POR Calabria FESR FSE 2014 -2020, allegata alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 2);
-di dover approvare il piano finanziario del
POR Calabria FESR FSE 2014/2020, modificato a seguito dell’assegnazione delle
riserva di efficacia di cui alla Decisione di esecuzione C(2019)
6200 final del 20 agosto 2019 e della
riprogrammazione delle risorse di cui alla Decisione di esecuzione C(2020) 1102
final del 20 febbraio 2020, come da tabella allegata
alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 3);
VISTI: -la Decisione di esecuzione C2019) 6200
final del 20 agosto 2019 (Allegato 1); -la Decisione
di esecuzione C(2020) 1102 final
del 20 febbraio 2020 (Allegato 2); -il piano finanziario del POR Calabria FESR
FSE 2014/2020 (Allegato 3),
che costituiscono parti integranti e
sostanziali della presente deliberazione;
PRESO ATTO del parere di compatibilità
finanziaria sul provvedimento reso dal Dirigente generale del Dipartimento
Bilancio con nota prot. n. 0130984 del 08.04.2020;
VISTA la legge regionale 12 ottobre 2016, n.
30 “Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e
all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione Europea e sulla
programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione”, e in
particolare l’articolo 15, comma 2, lettera a) che disciplina le modifiche
sostanziali agli atti della programmazione europea;
DELIBERA
-di prendere atto della Decisione di
esecuzione C (2019) 6200 final del 20 agosto 2019,
allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale
(Allegato 1);
-di prendere atto della Decisione di
esecuzione C (2020) 1102 final del 20 febbraio 2020,
allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale
(Allegato 2);
-di approvare il piano finanziario del POR
Calabria FESR FSE 2014/2020, modificato a seguito dell’assegnazione delle
riserva di efficacia di cui alla Decisione di esecuzione C(2019)
6200 final del 20 agosto 2019 e della
riprogrammazione delle risorse di cui alla Decisione di esecuzione C(2020) 1102
final del 20 febbraio 2020, allegato alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 3).
Il Consiglio regionale
VISTA la deliberazione di Giunta regionale n.
70 del 15 maggio 2020 recante: “POR Calabria FESR FSE 2014/2020. Rimodulazione
del Piano Finanziario Asse 3 “Competitività e attrattività del sistema
produttivo” ed Asse 4 “Efficienza energetica e mobilità sostenibile”, di cui
alla D.G.R. 49/2020”;
VISTI:
-il Regolamento (UE) n. 1301/2013 del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, che abroga il
regolamento (CE) n. 1080/2006;
-il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, che abroga il
regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
-il Regolamento (UE) n. 1304/2013 del
Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, che abroga il
regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio;
-il Regolamento (UE) n. 2018/1046 del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 luglio 2018 che stabilisce le regole
finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione, che modifica i
regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n.1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE)
n.1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n.
283/2014 e la decisione n.541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012;
-il Regolamento (UE) n. 2020/460 del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 marzo 2020 che modifica i regolamenti
(UE) n. 1301/2013, (UE) n.1303/2013 e (UE) n. 508/2014 per quanto riguarda
misure specifiche volte a mobilitare gli investimenti nei sistemi sanitari
degli Stati membri e in altri settori delle loro economie in risposta
all'epidemia di COVID-19 (Iniziativa di investimento in risposta al
coronavirus);
- la delibera di Giunta regionale n. 303
dell’11.08.2015, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 42 del
31.08.2015, con la quale è stato approvato il Programma Operativo Regionale
Calabria FESR FSE 2014/2020 ed autorizzato il Dirigente generale del
Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria alla chiusura del negoziato
e alla trasmissione formale dello stesso con i relativi allegati alla
Commissione europea per l’approvazione finale;
-la Decisione C(2015)7227
del 20.10.2015 con la quale la Commissione Europea ha approvato il Programma
Operativo Regionale Calabria FESR FSE 2014/2020;
-la delibera di Giunta regionale n. 501
dell’01.12.2015, con la quale si è preso atto della Decisione di approvazione
del Programma Operativo FESR FSE 2014/2020;
-la delibera di Giunta regionale n. 45 del
24.02.2016, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 106 del
19.04.2016, con la quale si è preso atto del POR Calabria FESR FSE 2014/2020 e
dell’Informativa sulla decisione finale della procedura di valutazione
Ambientale Strategica (VAS) del POR;
-la delibera di Giunta regionale n. 73 del
02.03.2016, e ss.mm.ii. con la quale è stato approvato il Piano finanziario del
Programma Operativo FESR FSE 2014/2020, articolato per Assi Prioritari,
Priorità di investimento, Obiettivi Specifici, Azioni ed Annualità, demandando
all’Autorità di Gestione del Programma, di concerto con il Dirigente generale
del Dipartimento Bilancio e Patrimonio, la ripartizione della dotazione
finanziaria per ciascuna Azione sulla base del Piano dei conti ed in coerenza
con i provvedimenti di attuazione del POR;
-la delibera di Giunta regionale n. 59 del
23.02.2017 e ss.mm.ii. con la quale è stato rimodulato il piano finanziario del
Programma Operativo Regionale FESR FSE 2014 -2020, sono state apportate le
conseguenti variazioni compensative al bilancio di previsione 2017-2019 e
annualità successive e sono stati riclassificati i relativi capitoli;
-la delibera di Giunta regionale n. 492 del
31.10.2017, come modificata con successiva D.G.R. n. 340 del 26.07.2019, con la
quale è stato approvato il documento recante la “Descrizione dei Sistemi di
Gestione e di Controllo” del Programma Operativo Regionale Calabria FESR FSE
2014-2020;
-la delibera di Giunta regionale n. 263 del
28.06.2018, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 321 del
31.07.2018, con la quale è stata approvata la revisione del POR Calabria FESR
FSE 2014-2020, ai sensi dell’art. 30 del Regolamento (UE) 1303/2013;
-la Decisione C(2019)
1752 final del 28.02.2019 che ha approvato
determinati elementi del programma operativo “POR Calabria FESR FSE” per il
sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo
nell'ambito dell'obiettivo “Investimenti a favore della crescita e
dell'occupazione” per la regione Calabria in Italia;
-la delibera di Giunta regionale n. 118 del
02.04.2019, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 454 del
28.11.2019, con la quale si è preso atto della Decisione di esecuzione della
Commissione Europea C(2019) 1752 final
del 28.02.2019;
-la Decisione di esecuzione C(2019)
6200 final del 20 agosto 2019, con la quale la
Commissione europea ha consentito l’attribuzione della riserva di efficacia
dell’attuazione per tutti gli Assi del POR Calabria FESR 2014-2020 che hanno
conseguito gli obiettivi di performance, ai sensi degli articoli 20, 21 e 22
del Reg (UE) 1303/2013, ad eccezione dell’Asse 9 “Inclusione sociale”;
-la procedura di consultazione scritta dei
componenti del Comitato di Sorveglianza del POR Calabria FESR FSE 2014-2020,
avviata con nota prot. 390313/SIAR del 12.11.2019 e
conclusa positivamente con nota prot. 0401176 del
20.11.2019, con la quale è stata approvata la proposta di riprogrammazione del
POR Calabria FESR FSE 2014-2020;
-la delibera di Giunta regionale n. 541 del
25.11.2019, recante “POR Calabria FESR FSE 2014/2020. Decisione di
riprogrammazione C(2019)1752 final
del 28.02.2019. Allineamento del Piano Finanziario”;
-la Decisione di esecuzione C (2020) 1102 final del 20.02.2020, con la quale la Commissione europea
ha approvato la suddetta riprogrammazione;
-la delibera di Giunta regionale n. 33 del
09.04.2020 recante: “POR Calabria FESR 2014-2020. Presa d’atto della Decisione
di esecuzione C(2019) 6200 final
del 20 agosto 2019 e della Decisione di esecuzione C (2020) 1102 final del 20.02.2020. Approvazione del Piano Finanziario”,
approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 12 del 26 maggio 2020;
TENUTO CONTO CHE:
-con delibera di Giunta regionale n. 49 del
24.04.2020, l’esecutivo regionale ha formulato apposito atto di indirizzo ai
dipartimenti regionali relativamente all’emergenza COVID-19 ed ha approvato la
proposta di riprogrammazione finanziaria del POR Calabria FESR FSE 2014-2020,
spostando euro 38.000.000,00 dall’Asse 4 “Efficienza energetica e mobilità
sostenibile” all’Asse 3 “Competitività e attrattività del sistema produttivo”;
-la procedura di consultazione scritta dei
componenti del Comitato di Sorveglianza del POR Calabria FESR FSE 2014 -2020,
avviata con nota prot. 152644/SIAR del 05.05.2020 si
è conclusa positivamente ed è stata approvata anche la suddetta proposta di
riprogrammazione finanziaria del POR Calabria FESR FSE 2014 -2020;
RILEVATO CHE:
-il particolare momento di crisi generata
dall’epidemia COVID-19 sta comportando gravi conseguenze sulla tenuta del
tessuto imprenditoriale e che occorre, pertanto, intervenire tempestivamente
utilizzando anche le risorse comunitarie;
-come evidenziato nella DGR n. 70 del
15.05.2020, il Dirigente generale del Dipartimento regionale “Sviluppo
economico – Attività Produttive”, al fine di finanziare le operazioni
riconducibili alle misure di sostegno per il superamento dell’emergenza
COVID-19, facendo seguito alla DGR n.49/2020, ha richiesto l’aumento della
dotazione finanziaria dell’Azione 3.2.1 “Interventi di sostegno ad aree
territoriali colpite da crisi diffusa delle attività produttive, finalizzati alla
mitigazione degli effetti delle transazioni industriali sugli individui e sulle
imprese” dell’Asse 3 “Competitività e attrattività del sistema produttivo”;
-la suddetta rimodulazione può essere
effettuata prelevando euro 25.000.000,00 dall’Azione 4.1.1 “Promozione
dell’eco-efficienza e riduzione di consumi di energia primaria negli edifici e
strutture pubbliche: interventi di ristrutturazione di singoli edifici o
complessi di edifici, installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo,
regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smart buildings) e delle
emissioni inquinanti anche attraverso l’utilizzo di mix tecnologici”, euro
10.000.000,00 dall’Azione 4.1.2 “Installazione di sistemi di produzione di
energia da fonte rinnovabile da destinare all’autoconsumo associati a
interventi di efficientamento energetico dando
priorità all’utilizzo di tecnologie ad alta efficienza” ed euro 3.000.000,00
dall’Azione 4.6.2 “Rinnovo del materiale rotabile” dell’Asse 4 “Efficienza
energetica e modalità sostenibile”, che presentano la relativa disponibilità,
come indicato nell’Allegato 1 alla presente deliberazione, quale parte
integrante e sostanziale;
RITENUTO pertanto:
-di procedere all’approvazione della
riprogrammazione finanziaria di cui alla delibera di Giunta regionale n. 49 del
24.04.2020, spostando euro 38.000.000,00 dall’Asse 4 all’Asse 3 del POR
Calabria FESR FSE 20142020;
-di procedere all’approvazione della
conseguente rimodulazione della dotazione finanziaria dell’Azione 3.2.1
dell’Asse 3 e delle Azioni 4.1.1, 4.1.2 e 4.6.2 dell’Asse 4 del POR Calabria
FESR FSE 2014-2020, come indicato nell’Allegato 1 alla presente deliberazione,
quale parte integrante e sostanziale;
PRESO ATTO del parere di compatibilità
finanziaria sul provvedimento reso dal Dirigente generale del Dipartimento
Bilancio con nota prot. n. 0164337 del 15.05.2020;
VISTA la legge regionale 12 ottobre 2016, n.
30 “Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e
all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione Europea e sulla
programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione”, e in
particolare l’articolo 15;
DELIBERA
-di approvare la riprogrammazione finanziaria
di cui alla delibera di Giunta regionale n. 49 del 24 aprile 2020, spostando
euro 38.000.000,00 dall’Asse 4 all’Asse 3 del POR Calabria FESR FSE 2014-2020;
-di approvare conseguentemente la
rimodulazione della dotazione finanziaria dell’Azione 3.2.1 “Interventi di
sostegno ad aree territoriali colpite da crisi diffusa delle attività
produttive, finalizzati alla mitigazione degli effetti delle transizioni
industriali sugli individui e sulle imprese” dell’Asse 3 “Competitività e
attrattività del sistema produttivo” e delle Azioni 4.1.1 “Promozione dell’ecoefficienza e riduzione di consumi di energia primaria
negli edifici e strutture pubbliche: interventi di ristrutturazione di singoli
edifici o complessi di edifici, installazione di sistemi intelligenti di
telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi
energetici (smart buildings)
e delle emissioni inquinanti anche attraverso l’utilizzo di mix tecnologici”,
4.1.2 “Installazione di sistemi di produzione di energia da fonte rinnovabile
da destinare all’autoconsumo associati a interventi di efficientamento
energetico dando priorità all’utilizzo di tecnologie ad alta efficienza” e
4.6.2 “Rinnovo del materiale rotabile” dell’Asse 4 “Efficienza energetica e
modalità sostenibile” del POR Calabria FESR FSE 2014 -2020, come riportato
nell’Allegato 1, che costituisce parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione.
(Allegati)
Art.
1
(Riconoscimento
della legittimità di un debito fuori bilancio derivante dalla sentenza
esecutiva emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Lavoro n. 23/2019)
1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo
73, comma 1, lett. a) del decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi
contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42),
è riconosciuta la legittimità del debito fuori bilancio del Consiglio regionale
della Calabria derivante dalla sentenza esecutiva di condanna n. 23/2019,
emessa dal Tribunale di Reggio Calabria -Sezione Lavoro, per la somma
complessiva di euro 87.738,53.
Art.
2
(Riconoscimento
della legittimità di un debito fuori bilancio derivante dalla sentenza emessa
dalla Corte dei Conti sezione giurisdizionale per la Regione Calabria n.
422/2018)
1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo
73, comma 1, lett. a) del decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi
contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42),
è riconosciuta la legittimità del debito fuori bilancio del Consiglio regionale
della Calabria derivante dalla sentenza n. 422/2018, emessa dalla Corte dei conti
sezione giurisdizionale per la Regione Calabria, per la somma complessiva di
euro 16.304,62.
Art.
3
(Copertura finanziaria)
1. Alla copertura finanziaria degli oneri
derivanti dal riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio di cui
all'articolo 1 si provvede con le risorse disponibili nel bilancio 2020-2022
del Consiglio regionale della Calabria, esercizio 2020, allocate alla Missione
1 "Servizi Istituzionali generali e di gestione" Programma 10
“Risorse Umane” dello stato di previsione della spesa, come indicato nella
tabella 1.
2. Alla copertura finanziaria degli oneri
derivanti dal riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio di cui
all'articolo 2 si provvede con le risorse disponibili nel bilancio 2020-2022
del Consiglio regionale della Calabria, esercizio 2020, allocate alla Missione
1 "Servizi Istituzionali generali e di gestione" Programma 1
"Organi istituzionali" dello stato di previsione della spesa, come
indicato nella tabella 2.
3. Sono autorizzate le variazioni di bilancio
previste nelle deliberazioni dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale
n. 3 e n. 4 del 9 aprile 2020.
Art.
4
(Entrata
in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale telematico
della Regione Calabria.
Il Consiglio regionale
VISTA la deliberazione n. 8 del 12 maggio
2020, con la quale l’Ufficio di Presidenza ha proposto all’Assemblea
legislativa l’approvazione delle variazioni al bilancio di previsione 2020
-2022 del Consiglio regionale;
PREMESSO CHE:
-il decreto legislativo 23 giugno 2011, n.
118, così come modificato ed integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014,
n. 126, ha introdotto il nuovo impianto normativo sull'armonizzazione dei
sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle autonomie locali,
finalizzato a stabilire il quadro complessivo di riferimento dei principi
contabili generali per regioni, province autonome ed enti locali, fissando al
primo gennaio 2015 l'entrata in vigore per gli enti citati delle norme in
materia di armonizzazione contabile;
-l'articolo 4 del predetto decreto legislativo
n. 118/2011 prevede che, al fine di consentire il consolidamento ed il
monitoraggio dei conti pubblici, nonché il miglioramento della raccordabilità dei conti delle amministrazioni pubbliche
con il S.E.C, dei conti nazionali nell'ambito delle rappresentazioni contabili,
le regioni, gli enti locali e i loro enti strumentali adottano il piano dei
conti integrato, raccordato al piano dei conti di cui all'articolo 4, comma 3,
lettera a), del decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 91, costituito da conti
che rilevano le entrate e le spese in termini di contabilità finanziaria e da
conti economico-patrimoniali, redatto secondo comuni criteri di
contabilizzazione;
-con deliberazione consiliare n. 463 del 10
dicembre 2019 è stato approvato il Bilancio di previsione del Consiglio
regionale della Calabria per gli esercizi finanziari 2020 -2022;
-con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza
n. 71 del 19 dicembre 2019 è stato approvato il Documento tecnico di
accompagnamento al Bilancio di previsione per gli esercizi 2020-2022 e sono
state assegnate le risorse al Direttore Generale, ai sensi dell'art. 3 del
Regolamento Interno di Amministrazione e Contabilità del Consiglio regionale;
-con determinazione del Direttore Generale
R.G. n. 751 del 23 dicembre 2019 è stato approvato il bilancio finanziario
gestionale del Consiglio regionale per gli esercizi 2020-2022;
DATO ATTO che con determinazione del Direttore
Generale n. 11 del 13 gennaio 2020 sono state approvate le variazioni al
bilancio finanziario gestionale del Consiglio regionale 2020-2022, per
l'esercizio 2020;
CONSIDERATO CHE con legge regionale 30 aprile
2020, n. 3 è stato approvato il bilancio di previsione della Regione Calabria
per gli esercizi 2020-2022, in cui è prevista, tra l’altro, la riduzione dei
trasferimenti per il funzionamento del Consiglio regionale per l'importo di
euro 3.035.564,00 per ciascuno degli esercizi del triennio 2020-2022;
RITENUTO di adeguare le previsioni del
bilancio del Consiglio regionale per gli esercizi 2020-2022, approvato con
deliberazione consiliare n. 463 del 10 dicembre 2019, agli stanziamenti
previsti nel bilancio della Regione Calabria per gli esercizi 2020-2022,
approvato con la legge regionale 30 aprile 2020, n. 3;
VISTI gli Allegati A, B e C, afferenti alle
variazioni dello stato di previsione dell'entrata e della spesa del bilancio
del Consiglio regionale per gli esercizi 20202022, che costituiscono parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione;
DATO ATTO CHE in conseguenza delle suddette
variazioni sono garantiti gli equilibri del bilancio di previsione del
Consiglio regionale per il triennio 20202022, come risulta dall’Allegato D, che
costituisce parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
CONSIDERATO CHE, in coerenza con quanto
disposto dall'art. 51 del d.lgs. 118/2011, l'Ufficio di Presidenza, a seguito
dell’approvazione del provvedimento da parte del Consiglio regionale:
-procederà alla conseguente variazione del documento tecnico di accompagnamento
al bilancio di previsione 2020 -2022, approvato con propria deliberazione n. 71
del 19 dicembre 2019; -autorizzerà, senza ulteriori formalità, il Direttore
Generale ad apportare le variazioni di cui al presente atto al bilancio
finanziario gestionale per gli esercizi 2020 -2022, approvato con
determinazione del Direttore Generale n. 751 del 23 dicembre 2019;
VISTI:
-il decreto legislativo n. 118/2011 e ss.mm.ii.;
-il Regolamento di amministrazione e
contabilità del Consiglio regionale, approvato con deliberazione consiliare n.
190 del 4 maggio 2017 e successivamente integrato con deliberazione consiliare
n. 342 del 28 settembre 2018;
PRESO ATTO del verbale n. 25 del 22 maggio
2020, con cui il Collegio dei revisori dei Conti ha espresso parere favorevole
sulle variazioni al bilancio di previsione 2020-2022 del Consiglio regionale
della Calabria (Allegato E);
DELIBERA
-di approvare le variazioni al bilancio di
previsione 2020 -2022 del Consiglio regionale, unitamente a tutti gli allegati
richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della
presente deliberazione;
-di dare atto che in conseguenza delle
suddette variazioni sono garantiti gli equilibri del bilancio di previsione del
Consiglio regionale per il triennio 20202022, come risulta dall’Allegato D,
parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
-di dare atto che l'Ufficio di Presidenza
procederà alla conseguente variazione del documento tecnico di accompagnamento
al bilancio 2020-2022, approvato con propria deliberazione n. 71 del 19
dicembre 2019, nonché autorizzerà, senza ulteriori formalità, il Direttore
Generale ad apportare le variazioni di cui al presente atto al bilancio
finanziario gestionale per gli esercizi 2020-2022, approvato con determinazione
del Direttore Generale n. 751 del 23 dicembre 2019;
-di trasmettere la presente deliberazione,
unitamente ai relativi allegati, alla Giunta regionale, ai sensi dell’articolo
26, comma 5 del Regolamento interno di amministrazione e contabilità del
Consiglio regionale, e al Settore Bilancio e Ragioneria del Consiglio, ai sensi
dell’articolo 26, comma 6 del suddetto Regolamento, per il seguito di
rispettiva competenza.
Art.
1
(Modifiche
alla legge regionale 13/2019)
1. La legge regionale 31 maggio 2019, n. 13
(Rideterminazione della misura degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di
reversibilità e adeguamento al d.l. n. 174/2012) è
così modificata:
a) al comma 4 dell’articolo 7, il secondo
periodo è abrogato;
b) al comma 2 dell’articolo 16, le parole:
"e fine mandato" sono abrogate.
Art.
2
(Clausola
di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione delle disposizioni di cui
alla presente legge non discendono nuovi o maggiori oneri per il bilancio
regionale.
Art.
3
(Entrata
in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico
della Regione Calabria.