XI^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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n.3

 

SEDUTA Di martedì 26 maggio 2020

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DOMENICO TALLINI

 

Inizio lavori h. 13,20

Fine lavori h. 20,42

 

Presidenza del Presidente Domenico Tallini

La seduta inizia alle 13,20

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

MANCUSO Filippo, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

 

(È approvato senza osservazioni)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Approvazione del Programma di governo (art. 33, comma 4 Statuto)

PRESIDENTE

Avviamo i lavori con il primo punto all’ordine del giorno, riguardante la proposta di provvedimento amministrativo numero 15/11^ d'Ufficio, recante: “Approvazione del Programma di governo (articolo 33, comma 4 dello Statuto)”.

Ricordo all'Aula che, ai sensi dell'articolo 57 del Regolamento interno, dopo le dichiarazioni programmatiche rese dalla Presidente della Giunta regionale, i consiglieri potranno intervenire per non più di 15 minuti, anche al fine di illustrare eventuali mozioni integrative al Programma.

Concluso il dibattito, la Presidente della Giunta regionale, si esprimerà sulle eventuali mozioni integrative al Programma per poi procedere alla votazione delle medesime per alzata di mano.

Successivamente, si procederà alla votazione per appello nominale e all’approvazione del Programma, eventualmente integrato dalle mozioni.

Cedo la parola alla Presidente della Giunta regionale, Jole Santelli.

SANTELLI Jole, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente. Signori consiglieri, assessori, penso abbiate ricevuto tutti le cartelle della Relazione programmatica.

Inizialmente, avevo pensato di procedere con una sorta di riassunto dei temi principali; poi, invece, ho deciso di leggere tutte le sessanta cartelle.

Scusatemi, cercava di essere una battuta ma, forse, l’avete presa sul serio.

Penso che tutti abbiate avuto modo di leggere la Relazione programmatica, quindi procederò per spunti su alcune questioni fondamentali e mi perdonerete se non toccherò nello specifico tutte le materie perché sarebbe estremamente complesso.

Quello che stiamo vivendo è un momento particolare per tutti; quindi, anche il Programma elettorale, scritto pochi mesi addietro quando non si poteva immaginare ciò che sarebbe accaduto, non solo in Italia e nel mondo, ma anche a casa nostra, in Calabria, con la vicenda Covid-19, non può non tenere conto di questa pandemia e dei risultati che ne sono scaturiti, al momento soprattutto anche in termini economici.

Pertanto, tutto il Programma sarà inevitabilmente oggetto di una revisione in controluce rispetto ad una vicenda che nessuno di noi poteva immaginare.

Tuttavia, credo che i presupposti di quel Programma e di quell'azione di governo debbano rimanere integri; almeno, per quelli che sono gli intenti principali.

Sono tre le parole chiave che mi sento di porre a pilastro di questa azione di governo.

Innanzitutto, la necessità di avere una visione generale della Calabria.

Credo che per tutti noi sia arrivato il momento di cimentarci non sulle singole azioni, ma su un progetto che abbia una visione generale.

Chiaramente, questa diventerà una sfida ma, visto che non avevamo tempo prima e, a maggior ragione, non ne abbiamo adesso, la necessità di impellenza ci porta a fare delle scelte e ad avere una visione della Terra che vogliamo, degli obiettivi che vogliamo raggiungere e cosa ci proponiamo di fare non “per” la Calabria ma, prima di tutto, “della” Calabria, attraverso le tre parole chiave di cui parlavo poc’anzi.

Secondo me, la prima parola – poi cercherò di declinarla nei vari aspetti – è “fiducia”, quella che deve tornare a prevalere nei cittadini calabresi, non solo nei confronti delle istituzioni, ma nei confronti di tutto il sistema Calabria.

Se noi calabresi non crediamo e non abbiamo fiducia nella Calabria e nelle potenzialità di questa Regione, qualsiasi Programma di governo regionale fallirà inevitabilmente.

Dovremo sempre cercare di stare tutti molto attenti a non alterare quel tipo di rapporto essenziale che deve correre tra l’Istituzione, la Regione come comunità ed i calabresi.

La seconda parola è “reputazione”, che ho usato spesso e che ritengo sia diversa da “fiducia” perché la fiducia è qualcosa che appartiene a noi, mentre la reputazione è lo specchio con cui ci guardano gli altri e, su questo, bisogna fare molti passi in avanti.

Reputazione non è soltanto promozione o raccontare semplicemente un'altra Calabria, ma è anche raccontare la vera Calabria e – scusate, se mi permetto di dirlo –, delle volte credendoci anche tutti noi; spesso, siamo noi stessi i peggiori nemici della Calabria e quanto riusciamo a parlare male noi della Calabria e dei calabresi, non riescono a parlarne gli altri. Questo è veramente brutto!

Credo che la terribile esperienza del Covid-19, vissuta cercando di vedere sempre una luce anche laddove c'era il nero, ci labbia lasciato qualcosa.

Ha lasciato un senso di comunità, non solo ai calabresi ma, in generale, alle Regioni che hanno acquisito quel senso di comunità che prima non avevano.

Non disperdiamo il patrimonio che abbiamo conquistato e quel senso di civiltà che ha contraddistinto i comportamenti pubblici e, soprattutto, privati dei cittadini che, assumendo determinati comportamenti e controllando le loro azioni, hanno difeso non solo sé stessi ma anche gli altri.

Credo che questo sia il risultato più importante e la lezione più significativa che dobbiamo apprendere da questa brutta vicenda e che ci deve rimanere impressa e scolpita nella pelle.

Passando da un tema all’altro e partendo dall'esperienza Covid-19, non possiamo non parlare di un altro problema fondamentale che affligge la Calabria, ovvero la salute.

Non la chiamo “sanità” ma “salute”, perché non si tratta dell'organizzazione della sanità, ma del diritto del cittadino calabrese alla tutela della propria salute.

Questo è il dato fondamentale.

In questa esperienza, tutti noi abbiamo toccato con mano la precarietà del sistema sanitario e delle strutture sanitarie calabresi da un lato, ma anche la grande capacità dei singoli e della rete di far resistenza e di esserci.

Oggettivamente, siamo andati bene e, al momento, ci collocano tra le ultime regioni con zero casi.

Siamo anche tra le regioni che hanno tenuto dei comportamenti estremamente rigidi nelle ordinanze, ma soprattutto nella capacità dei cittadini di essere ligi a quelle regole e di rispettarle. Abbiamo messo il nostro!

Delle volte leggo strane leggende metropolitane che mi portano a chiedermi come nascano, non lo so!

Ci è stato detto che non facevamo i tamponi per nascondere i dati.

Noi facciamo oltre mille tamponi al giorno che possono essere rendicontati dalle Aziende ospedaliere, dai laboratori e dal Bollettino ufficiale.

Abbiamo fatto oltre 60 mila tamponi e – sottolineo – per tamponi si intende ogni singolo test, non la ripetizione sulla stessa persona.

Significa un test ogni 33 abitanti e, secondo le statistiche, si tratta di una delle medie più alte fra le regioni meno colpite dal virus.

Poi ho sentito che non facevamo tamponi!

Non so chi abbia detto questa cosa, ma ormai ci sono le leggende di Facebook e, poiché ci ascoltano, voglio rassicurare le persone che noi continuiamo a fare i tamponi!

C'è stato un problema di rallentamento sull’esecuzione dei tamponi, però vorrei sottolineare che, dinanzi alla possibilità del terzo esodo verso la Calabria, solo ed esclusivamente la Calabria, unendo i Dipartimenti di prevenzione, cioè i 118 e le Forze di polizia – che ringrazio! – ha fatto controlli a tappeto con dei posti fissi nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti, sulle autostrade, quindi nei collegamenti da Nord fino a Sud, nei tre collegamenti delle zone centrali, chiudendo sia la parte della Strada Statale 106 Jonica sia della Strada Statale 18.

In quelle settimane, chiaramente, abbiamo fatto oltre 6 mila tamponi; dovevamo smaltirli, e noi riusciamo a smaltirne circa 1200.

Per chiarezza, non c'è solo un problema di laboratori, ma anche di degenti, di costi e di strutture.

È chiaro che, in quei momenti, abbiamo avuto anche dei ritardi e ci siamo fatti aiutare dalla Regione Campania, utilizzando una struttura che la Regione Calabria contribuisce a pagare; quindi, nessuno ci ha fatto un regalo!

Ringrazio il presidente De Luca, ma abbiamo usato anche cose nostre, riuscendo a fare anche un di più che nessun’altra Regione ha fatto.

I dati dell'ultimo esodo sono comunque confortanti perché i numeri dei positivi rilevati sono stati oggettivamente irrisori, cosa che penso abbia rassicurato tutti, soprattutto noi che abbiamo responsabilità istituzionale e dobbiamo capire come gestire la nuova fase.

Una nuova fase in cui, oltre all’emergenza Covid-19, si è innestata una vicenda che può diventare altrettanto pericolosa, che è la vicenda economica.

Andando per gradi, ovviamente parlerò dei provvedimenti messi in atto, però, al momento – come chiedeva prima anche il vicepresidente Spirlì – che facciamo?

Al momento credo che, se il 3 giugno il Governo deciderà di aprire alla mobilità interregionale, noi saremo assolutamente in grado di rispondere positivamente.

Se dal 15 giugno – come sostiene il Viceministro degli Affari europei, nonché il Ministro degli esteri – ripartirà il traffico interno europeo, noi apriremo il traffico interno europeo e cercheremo di utilizzare i sacrifici fatti dai calabresi in questi mesi, per evitare un tracollo economico e cercare di recuperare il più possibile anche per la stagione che sta per arrivare e che non è soltanto una stagione di festa, ma è soprattutto una stagione economicamente importantissima per la Calabria.

Per quanto riguarda la sanità in senso lato, parlavo prima della differenza tra salute e sanità; non prendetela soltanto come una mera confusione definitoria.

Credo che parlare di salute significhi mettere veramente al centro il cittadino e i suoi bisogni e non le strutture sanitarie in quanto tali.

Troppe volte si è detto: ma si deve fare!

La politica deve fare mille passi indietro rispetto alla sanità e alla salute, privilegiando merito e capacità perché in un ospedale ci possiamo finire tutti e potremmo non avere il tempo di andare in un grande Centro nazionale o internazionale, ma rimanere in Calabria e lì dobbiamo avere la sicurezza di essere ben curati.

Dovremmo mettere mano al Piano sanitario per alcune cose perché in parte va rivisto e in parte va riguardato.

Credo che bisognerà discutere in termini seri dell'attuale struttura organizzativa.

Non è possibile che gli Spoke siano totalmente sconnessi, sia funzionalmente sia organizzativamente, dagli Hub.

Credo che questo abbia portato un ulteriore problema.

Le Aziende sanitarie e provinciali, anziché occuparsi del territorio, sono diventate anche loro ospedalicentriche e si sono fissate sulle Asp.

Noi, invece, dobbiamo lavorare su un nuovo concetto di salute, più moderno, non ospedalicentrico, ma cercando di rivalutare in pieno la medicina territoriale, creando le unità territoriali di una medicina di prossimità.

In generale, bisogna mettere mano al Piano sanitario perché bisogna individuare dei Piani – permettetemi il termine – di ambito. Dobbiamo capire in un determinato ambito della Calabria come soddisfare i bisogni dei cittadini.

Dovremo anche affrontare una sfida maggiore, assessore Savaglio, sulla ricerca e lavorare seriamente perché da un lato bisogna trovare la possibilità di mettere in rilievo tutte le eccellenze che abbiamo e trovare veramente la possibilità di enfatizzarle e rafforzarle, dall'altro lato dobbiamo andare a costruire dei reparti di nicchia che specializzino ciascun ospedale a cui si dia una vera e propria mission.

Credo che alla politica e a tutti noi sia richiesto lo sforzo di evitare, delle volte, dei campanilismi in un’ottica di interesse generale che non è altro che una strategia di territorio.

Cosa sta dove? Le cose stanno dove stanno meglio e dove si possono fare.

Abbiamo un tema delicatissimo che riguarda l'edilizia sanitaria, su cui credo sia necessario un dibattito serio perché è diventata una favola quella dei quattro ospedali che dovrebbero essere fatti non si sa quanto tempo e non si capisce a che punto stanno.

Io non sono ancora riuscita ad avere le carte che mi dicano con effettività il punto dove stiano. Se chiedo perché non parte un ospedale che dovrebbe essere pronto e la risposta è che non parte ma è tutto a posto, io mi chiedo perché non parte, se è tutto a posto? Se è tutto a posto parte!

La responsabilità è dell'impresa? No! Allora è della Regione? No! La responsabilità o è della Regione o è dell’impresa! Tertium non datur!

Quello che mi preoccupa di più, però, è ciò che la Regione fa nel frattempo.

Se c’è un’inerzia dell’impresa – parlo all’imprenditore Callipo – la Regione comincia a sollecitare e a chiedere conto su quando iniziano i lavori, come ci si organizza e poi si cominciano a mettere in mano una serie di atti giuridici, eventualmente anche arrivando alla risoluzione dei contratti.

C’è un dato, lo dico generalmente, ma è una cosa delicatissima: sulla partita degli ospedali ci giochiamo tantissimo e ci giochiamo tantissimo anche in questo momento specifico.

Mi auguro che nel “Decreto semplificazione”, così come ci ha comunicato il presidente Conte, il Governo inserirà questa sorta di “Modello Morandi”, che significa anche andare in deroga al Codice appalti e avere anche possibilità di accelerazione.

Se riusciremo ad avere un'accelerazione importante della spesa sui lavori pubblici, oltre a dare delle risposte serie ai cittadini, metteremo anche in moto un’economia reale del territorio.

Mi sono dimenticata molte cose sulla salute, ma le cose essenziali secondo me sono queste: ridisegnare.

Anche qui, inizio ad usare l'ultimo termine che mi piace di più: sfidarci! La sfida è con noi stessi; significa sfidare noi stessi ad essere più ambiziosi! Sfidare noi stessi a dire: “possiamo avere l'eccellenza, perché ci dobbiamo accontentare delle mediocrità? L’eccellenza possiamo averla!”

Passo a un altro tema che è molto delicato e che molti consiglieri mi hanno chiesto di approfondire, ovvero il problema Programmazione europea e italiana dei Fondi europei.

Anche qui, siamo davanti a una nuova sfida.

Questo non lo dice Jole Santelli o la Regione Calabria, ma lo dice la Commissione europea.

La nuova sfida non sarà sulla spesa. La Commissione europea non ci valuterà più sulla spesa ma, finalmente, ci valuterà sul raggiungimento degli obiettivi. Perché dico “finalmente”?

Perché, al momento, se guardiamo tutta la programmazione, diventa quasi una sorta di elenco della spesa senz’anima, un esercizio quasi tecnico. Non si tratta di responsabilità di un'amministrazione o di un'altra. Credo che, in questo, una grande responsabilità ce l'abbia proprio l'Europa e l'impostazione che l'Europa ha dato, che poi è stata complicata ulteriormente dalle catene che ha aggiunto la legislazione italiana e che poi viene stranamente complicata ulteriormente da una Regione come la Calabria, che dovrebbe fare di tutto per accelerare la spesa dei Fondi e, invece, aggiunge ulteriori vincoli e catene.

Al 31 dicembre 2019 – data dell'ultimo monitoraggio ufficiale – a fronte di una dotazione di Por di 2,3 miliardi di euro di attività avviate – erano 2 miliardi – la spesa certificata era di 634 milioni di euro.

Oggi la spesa certificata di aggiunta di questo anno, dovrebbe arrivare a 235 milioni di euro.

Ovviamente, non siamo in grado di fornire dati reali di monitoraggio che, come sapete, avremo a luglio e poi dicembre, però in questo si è innestato un discorso diverso che sono gli allentamenti che la Commissione europea ha accordato, anche su richiesta del Governo italiano, e che ritengo siano importantissimi, sia sugli spostamenti degli Assi sia sull’allentamento del divieto di aiuti di Stato alle imprese.

Sulla base di quei regolamenti, dobbiamo vedere l'impatto che la vicenda Covid-19 potrà avere anche come acceleratore sulla spesa dei Fondi europei.

Speriamo riesca ad averla, però quello che secondo me è determinante in termini estremamente politico-programmatici è che dobbiamo immaginare una nuova governance dei Fondi europei, che sia fatta da un livello politico, quindi dal Presidente, dall’Assessore alla programmazione e dagli altri assessori; una Commissione tecnica con i direttori generali; poi soprattutto, un partenariato. Alla base deve esserci un sostanziale partenariato istituzionale, sociale ed economico, affinché possano andare avanti.

Dobbiamo trovare una nuova sfida e – ripeto – è ineluttabile perché, d'ora in poi, sarà la Commissione europea a valutarci secondo altri standard; quindi, in questo caso, è una sfida che non possiamo non raccogliere.

Ritengo che sia anche una sfida interessante, perché significherà dare un'anima alla progettazione europea.

Sfido chiunque di voi a leggere gli atti della Programmazione e a riuscire a dargli una gerarchia di scelte: è impossibile, perché manca l'anima! Altri Paesi hanno fatto meglio di noi?! Copiamo dagli altri!

Un tema delicatissimo e centrale in questo momento, riguarda tutta la politica del welfare e delle Politiche sociali.

Credo che un'azione di governo, alla fine, non possa non misurarsi sulla qualità della vita e, su ogni atto e ogni scelta che un’amministrazione compie, su quale sia il miglioramento reale nella vita dei cittadini e delle famiglie.

Credo che in questa fase abbiamo tentato di rispondere a una nuova sfida che ancora non abbiamo visto in termini sociali ed economici.

Probabilmente la vedremo in autunno, però alcuni provvedimenti abbiamo iniziato a farli in questo breve lasso di tempo, il cui contributo è stato poi votato in Consiglio per quanto concerne le spese di locazione sostenute da studenti universitari fuori sede, sia fuori sia dentro la regione per diverse province; 25 milioni di euro per aiutare i Comuni su tutta la parte riguardante le esigenze alimentari e farmaceutiche per le famiglie in stato di bisogno; i 5 milioni di euro – che vanno ricordati – dedicati ai tirocinanti di cui il Governo si era dimenticato che, ovviamente, erano rimasti bloccati dal lockdown, ma senza nessuna possibilità di vivere; i fondi per il Banco alimentare.

La nuova sfida, però, sarà quella di capire cosa ci troveremo davanti in autunno in termini di dinamiche sociali, quanto si perderà in termini di posti di lavoro e quali saranno le conseguenze della pandemia in termini di vita reale.

In tutto ciò, secondo me, ci sono dei punti fermi che dobbiamo tenere.

Credo che una delle cose principali sia l'attenzione alla persona e alle sue varie fasi di vita, anche in senso di famiglia.

Per esempio, una sfida che lancerei al Consiglio regionale – e sarebbe bello che fossimo noi una delle prime Regioni a farla, visto che la sta facendo solo l’Emilia Romagna – è la legge sui caregiver, cioè su tutte quelle persone che aiutano familiari in casa con gravi problemi, dagli anziani alle persone con gravi problemi di disabilità.

Sono persone che assumono un compito sociale importante.

Come dicevo, al momento, solo l’Emilia Romagna si è dotata di questa legge.

Sarebbe bello che la Regione Calabria, rispondesse in forma corale con una legge che stia realmente vicino agli ultimi e a chi ha bisogno vero di aiuto.

Per darvi un’idea sui caregiver: secondo l’Istat, in Italia, sarebbero 8 milioni e 500 mila le persone che sono in casa ad occuparsi dei loro cari che hanno bisogno.

Sono sfide importanti e necessarie che dobbiamo cogliere: la tutela delle donne maltrattate e le case a loro destinate, il dopo di noi. Permettetemi un riferimento speciale che faccio col cuore per una mia amica di nome Paola, che ha un figlio autistico; è una professionista, ma credo che impegni metà del suo tempo, non a curare suo figlio ma a lottare per suo figlio e per gli altri ragazzi come lui.

Su questi temi, dobbiamo dare risposte. Non è possibile che non ci siano i Centri e le risorse per le famiglie che hanno ragazzi autistici.

Questo è il termometro con cui si misura il grado di civiltà di un popolo.

Cambiando completamente argomento: trasporti e infrastrutture, tema dei temi in Calabria e uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo.

Spesso il tema trasporti e infrastrutture è legato, secondo me anche banalmente, al turismo.

In realtà, forse i danni maggiori li pagano le piccole e medie imprese che lavorano sul nostro territorio e che, a causa del deficit infrastrutturale, pagano un gap enorme nei confronti dei loro colleghi.

Dobbiamo ampliare e riqualificare le infrastrutture e le reti di trasporto esistenti, aumentarne il livello di interconnessione e promuovere lo sviluppo di idonei servizi a supporto del traffico per gli insediamenti produttivi e turistici.

A questo riguardo, come sapete, la Commissione europea ci ha comunicato che verranno rifinanziate dal Programma europeo alcune grandi opere.

Io sono di Cosenza ma, devo dire, che l'opera che più mi è dispiaciuta – anche se, chiaramente, verrà recuperata in Fsc – è il collegamento aeroporto di Lamezia Terme- Stazione ferroviaria, perché quello è uno dei simboli che non dobbiamo abbattere, di una Calabria che non può esistere.

Non esiste una regione con un aeroporto come quello di Lamezia Terme, che non sia collegato in maniera civile – non con i pullman, ma seriamente – alla Stazione di servizio. La lancio qui, ma dico: sogniamo oltre e facciamo diventare anche questi strumenti attrattori turistici essi stessi, costano di meno e hanno più efficacia!

Stessa cosa che valeva per il Gateway di Gioia Tauro, per vent’anni bloccato in una folle controversia di cui nessuno aveva capito più dove fosse il punto.

Lo abbiamo sbloccato con il ministro De Micheli e il viceministro Cancelleri, che ci ha dato una grossa mano, però se dovessi dire con sincerità di aver capito qual era il punto in cui si era bloccato tutto, non ve lo saprei dire.

So che è stato sbloccato perché, a un certo punto, c'erano mille attori protagonisti, ma nessuno faceva quel passo in più di diligenza per arrivare alla definizione ma, insomma, credo che per luglio sarà pronto l'accordo col MIT e Ferrovie dello Stato (RFI) che ha già i Fondi per la manutenzione straordinaria, in attesa di quelli che servono.

Non ha senso avere un porto come Gioia Tauro e non averlo collegato alla ferrovia.

Questi sono i simboli su cui tutti quanti ci dobbiamo battere per avere una nuova Calabria.

Ovviamente, c'è un problema ferroviario molto serio della Ionica e c'è un problema aeroporti.

A parte l’aeroporto di Crotone – guardo la consigliera Flora Sculco – oggi c’è un problema delicatissimo ed è l'aeroporto di Reggio Calabria. Alitalia ha aperto i voli in tutta Italia ma all’aeroporto di Reggio Calabria, al momento, è prenotabile un solo volo.

Dobbiamo muoverci tutti per ottenere un trattamento nei confronti dell'aeroporto di Reggio Calabria, anche perché lo ritengo uno degli scali principali anche sulle Eolie e, scusate se lo dico, mi sembra anche concorrenza sleale da parte della Sicilia che gioca con unità territoriale, l'aeroporto di Catania eccetera, a scapito di una infrastruttura essenziale come quella dell'aeroporto di Reggio Calabria.

Noi faremo la nostra parte. Spero che Sacal e gli aeroporti calabresi facciano la loro.

Anche su questo, un intervento unanime da parte del Consiglio regionale, non sarebbe male.

Una sollecitazione a chi, comunque svolge un servizio pubblico, per un’attenzione che non può essere quella delle rotte, anche perché, come tutti voi anch'io viaggio – lasciamo stare il periodo di Covid-19 – e, di solito, in Calabria non si trovano i biglietti; quindi, non è certo un problema di economicità delle tratte.

Prima ho accennato al porto di Gioia Tauro che, a mio parere, è una delle infrastrutture strategiche non solo calabresi, ma italiane.

Negli anni abbiamo perso dei punti; adesso, secondo me, si sta facendo un buon lavoro di rilancio ma, anche lì, è necessario un salto di qualità.

Dobbiamo recuperare – lo stiamo già facendo – le aree retro portuali. Dobbiamo fare un’operazione di sdoganamento e dobbiamo rendere il porto realmente appetibile. Questo muoverebbe anche il sistema dei porti calabresi.

Un'altra fetta di mercato che bisognerebbe conquistare, al di là delle tratte oceaniche, è quella delle tratte mediterranee, che ci consentirebbero una diversa mobilità e una diversa interconnessione tra i porti della Calabria.

Un altro tema delicatissimo per la Regione Calabria è quello dell'ambiente.

Il nuovo Programma della Commissione europea è basato sulla sostenibilità. La Calabria ha 255 mila ettari di aree protette, l’otto per cento (8%) delle aree nazionali ed è la sesta regione d'Italia per estensione di aree protette.

L’interrogativo è: quando ciò si tradurrà in ricchezza?

Giusto per darvi un’idea: il Parco nazionale dello Stelvio, crea un effetto parco in termini economici di oltre 30 mila euro pro capite a cittadino; il Parco nazionale dell'Aspromonte e quello della Sila, superano di poco i 5 mila euro. Questo è il segno di quanto poco sfruttiamo le grandi risorse che abbiamo.

Su questo, dovremmo impostare una nuova politica, che esca da un sistema prettamente vincolistico e si trasformi realmente in opportunità, in capitale umano da spendere, in professionalità da recuperare.

Abbiamo 612 mila ettari di superficie forestale, un sesto della superficie boschiva della Finlandia. La Finlandia vive di boschi; la Calabria i boschi li conosce per gli incendi! C’è qualcosa che non quadra. Trovo incredibile che la Calabria non riesca a mettere a reddito e a capitale tutte le grandi risorse che ha e ad investire creando reali strutture di ricchezza.

Permettetemi di aggiungere una parola su tutta la vicenda rifiuti.

So che questo tema ha comportato grandi problematiche per i Sindaci e mi dispiace.

C'è una gran confusione nella gestione perché aver costituito gli ATO senza personalità giuridica è stato un pasticcio enorme, ma bisognava assolutamente invertire la rotta.

La necessità è quella di rifare un Piano rifiuti in termini di stabilimenti di ciclo vero che – come dirà meglio l’assessore De Caprio – ci porti in Europa con un nuovo sistema integrato di ciclo dei rifiuti ad economia sostenibile e, soprattutto, a discariche zero. Si può fare!

Gli impianti di nuova generazione, infatti, non solo sono realizzabili, ma costano la metà di quelli che stiamo utilizzando adesso o che dovremmo realizzare.

Ciò consentirebbe di poter avere sul territorio regionale, 2 impianti di smaltimento rifiuto indifferenziato, più tutti gli impianti specialistici, e creare così un'economia veramente circolare.

Trovo assurdo che una regione come la Calabria, con una densità abitativa di appena un milione e 900 mila abitanti, abbia un problema rifiuti quando, invece, tutti gli altri Paesi e le altre regioni sono riusciti a far diventare i rifiuti una grande risorsa.

Forse c'è un po' di sciatteria, sicuramente un po' di difficoltà ma, anche qui, credo che la sfida vada lanciata seriamente e, se terremo conto dell'interesse dei tanti, piuttosto che dell’interesse dei pochi, su tante materie la soluzione non sarà lontana.

Bisogna capire cosa sceglierà la politica, se l’interesse dei pochi da tutelare o l’interesse dei cittadini da difendere. Ovviamente, mi auguro che la politica nel suo insieme, scelga la seconda ipotesi.

Un tema ulteriormente delicato su cui lanciare una nuova sfida è quello che comunemente viene chiamato “urbanistica” ma che preferisco definire “governo del territorio”. Anche qui, c’è da fare un’inversione di tendenza.

Non è possibile che una pianificazione degli Enti locali sia semplicemente gestita da una Regione controllata.

Ritengo sia necessario un serio confronto e una pianificazione unitaria perché non è possibile che, a distanza di 2 chilometri, un Comune faccia una cosa e l'altro Comune la copi ugualmente. O impariamo tutti una politica di distretto e di ambito oppure rimaniamo chiusi in cose che non hanno strategia di lunga gittata.

Agricoltura: valorizzare e tutelare non solo i marchi che sono riconosciuti, ma credo anche tutte le produzioni tradizionali e regionali che abbiamo.

Siamo orgogliosi delle nostre diversità, però non le propagandiamo, non facciamo promozione.

Nell’ultimo PSR (Programma di sviluppo rurale), assessore Gallo, alla promozione del prodotto Calabria era dedicato solo l’1 per cento. In Italia e nel mondo sono conosciute solo la patata della Sila e la cipolla di Tropea. Peccato, perché abbiamo tanto altro!

Dobbiamo e possiamo lavorare su tanto altro perché, anche in questo caso, le sfide che ci consegna l’Europa sono molto pesanti.

Dovremmo arrivare a migliorare tutto il sistema agricoltura perché, probabilmente, le grandi vie di coltivazione andranno sulla biodiversità e faranno scelte diverse. Se vogliamo partecipare alla partita, dobbiamo adattarci a quelle scelte.

La sfida più grossa che sarebbe bello riuscire a realizzare – anche questa è una responsabilità nostra come Giunta regionale – è il RUCI; magari, non in tempi strettissimi, ma in 2-3 anni si può fare. Il RUCI è il Registro unico dei controlli ispettivi sulle Aziende agricole e, invece di dire che in una stessa azienda un giorno ci va Arcea, un giorno ci vanno i Carabinieri, l'altro giorno ci va un altro, c'è un registro unico e, una volta fatto il controllo, è quello che ha efficacia.

Sarà un sollievo enorme per le aziende e – permettetemi di dire – quella forma di sburocratizzazione e di efficienza dello Stato che restituirà anche un po' di pulizia allo Stato stesso. Questa è una sfida veramente importante.

Sviluppo economico: la situazione, in questo momento, non è affatto semplice.

Noi abbiamo 117 mila imprese, escluse quelle agricole, che sono state interessate direttamente o indirettamente dal lockdown. A loro abbiamo rivolto i primi bandi che sono usciti ieri: “Riparti Calabria”, che è un intervento generale e “Riapri Calabria”, che è un intervento straordinario sulle imprese colpite dal lockdown; quindi prevede una fase di ristoro per le piccole aziende.

Come avete visto, abbiamo scelto delle modalità molto semplici e immediate di pagamento. Abbiamo scelto la sburocratizzazione per quando ci è stato possibile secondo le leggi regionali ma, soprattutto, abbiamo scelto l'automatismo.

Nessuna commissione, ma automatismo, dando fiducia ai cittadini e alle aziende che, ovviamente, devono presentare l’autocertificazione su cui, poi, si baseranno i controlli successivi.

L’altro strumento promosso dall’assessore Orsomarso, e di cui personalmente sono molto orgogliosa, è lo strumento forse più forte sulle imprese. Inizialmente si era pensato a un fondo di solidarietà che poi ha fatto lo Stato, ma sono orgogliosa per come poi è stato impostato sul lavoro e, secondo me, oggi, con la modifica degli aiuti di Stato possiamo metterlo in pratica, aiutando le aziende a pagare i lavoratori.

Scusate se lo dico in maniera brutale: su tre lavoratori, uno lo paga la Regione come aiuto nei contributi, e credo che sia un segnale importante nel momento in cui il rischio di licenziamento è molto forte.

In generale, sullo sviluppo economico dovremmo distinguere due linee.

Chi c’è già ed è già forte, dalla Regione ha bisogno di aiuti per espandersi all’estero, di conoscenza, di impostazione e di rilancio perché, chiaramente, tutti gli imprenditori calabresi soffrono di una domanda interna che è bassa per il numero di popolazione, ma dico anche di un sistema di internazionalizzazione che sia biunivoco e che, da un lato porti le aziende calabresi fuori ma che, dall'altro, sia capace di attrarre investimenti in Calabria.

Dobbiamo anche porci una domanda e fare una profonda riflessione su chi non c'è, su cosa fare e su quali aziende far nascere. Lì ritorna il tema della fiducia e del territorio.

Io credo nello spirito imprenditoriale del singolo, ma credo anche nella capacità di un distretto e di un territorio di riconoscere la propria vocazione e di riuscire in qualche modo a strutturarsi. La Regione non deve dire che aziende fare ma, davanti a chi riesce a creare un progetto credibile e strutturato, deve dare la dose di sviluppo che quel progetto merita.

Turismo: ho visto un dato che mi ha veramente impressionato.

In questi tre mesi, le strutture turistiche hanno già avuto una perdita di 50 milioni di euro, e non è ancora iniziata la stagione turistica.

Ieri in Giunta regionale – non abbiamo fatto nemmeno il comunicato per garbo nei vostri confronti, perché preferivamo comunicarli in Consiglio regionale – abbiamo approvato tre provvedimenti.

Con il primo, per 15 milioni di euro, la Regione offre alle famiglie – ovviamente con una determinata fascia di reddito ISEE – tre notti di soggiorno ai calabresi in Calabria. Scusate la poesia, ma l'abbiamo chiamata “Scopri Calabria”, perché sono tanti i calabresi che non conoscono la regione, e potrebbe essere anche una bella occasione per andare a vedere dei posti. Pagheremo direttamente gli alberghi, quindi non c'è credito d'imposta e nulla di tutto ciò, ma liquidità reale: 15 milioni di euro!

Lo stesso importo di 15 milioni di euro è rivolto anche ai giovani dai 18 ai 25 anni con una dote di 200 euro a testa, da spendere in turismo e cultura; ovviamente, giovani calabresi in Calabria. Capite bene che si risponde alla necessità di far circolare liquidità in un momento estremamente delicato.

La terza misura riguarda gli alberghi. Per coloro i quali si impegneranno a riaprire e a fare promozione, abbiamo previsto un algoritmo, sostanzialmente incrociando le stelle, quindi la qualità del servizio, con le presenze certificate al 2018, e ciascuno avrà le sovvenzioni adatte tenendo l'albergo aperto.

Parliamo di 25 milioni di euro e, scusate se lo dico con orgoglio, ma non c'è Regione che abbia adottato misure simili. Ieri, quindi, abbiamo destinato 50 milioni di euro al turismo.

Un altro tema delicatissimo e importantissimo che, secondo me, non va trattato a parte perché è un tema trasversale – il tema dei temi – è la mancanza di lavoro, che rappresenta la conseguenza di una serie di politiche.

Non ho mai creduto che il lavoro si sviluppi per legge, ma credo che sia l'economia a generare il lavoro; però, dobbiamo lavorare sui giovani, sull'istruzione e sul lavoro, creando un rapporto veramente sinergico col mondo dell'Università.

Oggi è arrivato il momento di sedersi a un tavolo con le Università – noi abbiamo l'obbligo di chiederlo e loro hanno il dovere di contribuire – per scrivere insieme quelle che sono le professionalità adatte alla Calabria.

Mi ha colpito un dato che ho visto in uno studio: le imprese dicono che per il 50 per cento della domanda che fanno rispetto a coloro i quali dovrebbero assumere, in Calabria non ci sono le professionalità adeguate.

Ciò significa che noi dobbiamo riassettare tutti gli asset, dal lavoro alla formazione, e – permettetemi – anche abbattere la dittatura degli Enti di formazione, perché la formazione si fa per i giovani e non per gli Enti.

Se vado al Porto di Gioia Tauro e mi dicono che le maestranze più importanti arrivano da fuori perché in Calabria non ci sono, credo che si possa fare formazione per quel tipo di maestranze.

Concludo con due cose delicate.

La prima è tutta la parte riguardante i beni e attività culturali e il serbatoio della Calabria. Forse è il tema di cui abbiamo parlato di più in assoluto ma, oggi, diventa un tema estremamente coinvolgente perché dobbiamo tenere conto che, oltre all’offerta culturale che diamo, c'è un dato nuovo che è assestato dal 2016, ma che va avanti sempre di più.

Si tratta di un nuovo tipo di turismo, che non è il turismo delle spiagge, ma è il turismo dei Borghi, il turismo agricolo, il turismo delle aree interne, il turismo esperienziale. Il patrimonio che la Calabria ha in questo settore, credo che non ce l'abbia nessuno.

Dobbiamo sforzarci tutti di lavorare in maniera seria, per una politica di aree interne, di rivalutazione di Borghi e cultura.

Concludo veramente, con l'ultima sfida che è fondamentale per la modernità ed è la sfida digitale. Abbiamo speso Fondi impossibili e dovremmo avere la Regione più digitalizzata d'Italia, ma non abbiamo niente!

Il digitale non è esclusivamente modernità, ma è trasparenza dell'azione amministrativa e questo è un impegno che personalmente assumo con i cittadini perché la digitalizzazione, a cominciare dalla macchina regionale, è sì un aiuto per chi lavora in Regione ma, soprattutto, deve essere un servizio fornito direttamente ai cittadini, che devono sapere, devono cliccare, devono diventare amici della Regione Calabria e sapere, nella stessa giornata, qual è il bando che si presenta e che opportunità si hanno. La sfida del digitale è molto seria!

Ho già letto un articolo di giornale che criticava il mio Programma di governo perché c’era scritta solo una volta la parola ’ndrangheta. Mi sono arrabbiata che fosse scritta, perché la ‘ndrangheta non si combatte con i programmi elettorali, ma con altro!

Non mi piace la retorica inutile di cui credo che nessuno di noi sia innamorato, però la sfida della trasparenza e della legalità è una cosa diversa.

Credo che la corruzione non si combatta con le leggi repressive ma con la trasparenza.

Su questa sfida che, forse, è quella più complessa, vi lascio, sperando e chiedendo scusa a voi, sia del molto tempo che vi ho sottratto sia perché, sicuramente, avrò tralasciato alcuni punti. Grazie.

PRESIDENTE

Si apre il dibattito, vi ricordo che ai sensi dell’articolo 57 del Regolamento dobbiamo cercare di contenere gli interventi il più possibile, entro massimo un quarto d’ora. È iscritto a parlare il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente, cercherò di attenermi ai 15 minuti come abbiamo stabilito nella Conferenza dei capigruppo, ma data la relazione che dovrò fare, anche come apertura del confronto politico in questa Aula tra opposizione e maggioranza, vi chiedo scusa se ruberò qualche minuto in più.

Cara Presidente, abbiamo ascoltato con grande attenzione la sua relazione e ci aspettavamo da lei, non l’inventario della spesa o l’elenco dei problemi che ha la Calabria, ma una relazione dettagliata. Ha messo molta passione nel suo intervento e questo le fa onore, perché quando uno ci mette passione e cuore questo testimonia che c’è una tensione ideale tale da poter fare ben sperare. Però, mi consenta di dire, Presidente, che la genericità che avevamo colto già nelle Linee programmatiche consegnate ieri - ringrazio il presidente Tallini per aver avuto le Linee programmatiche qualche ora prima della seduta per poterle approfondire e consentire il confronto - è emersa oggi con chiarezza nel suo intervento. Sembrava che chi ha contribuito all'elaborazione del Programma, delle Linee programmatiche, avesse fermato il tempo al 2019, come se, appunto, il Covid-19 non avesse riguardato la Calabria e come se la medesima vicenda non avesse costretto a cambiare completamente l’Agenda pubblica del Mondo intero. 

Lo dico con franchezza, cara Presidente, perché credo che quest’Aula debba avere anche una capacità di confronto sereno, forte, ma anche convinto delle proprie idee, delle proprie proposte, di una propria visione della Calabria.

Nel suo intervento, e anche nelle Linee programmatiche che ci sono state consegnate, è mancata completamente una visione politica che tenga conto della nuova fase. Una fase che non può essere governata attraverso un accentramento di potere, cosa che sta emergendo in questi giorni, cara Presidente. Cito solo la modifica che lei, di recente, ha apportato al Regolamento numero 3 del 2019 per dire che forse sta sbagliando l’approccio nel governare la Calabria.

Mi riferisco, appunto, a questa modifica con la quale lei ha definitivamente resettato uno degli slogan della sua campagna elettorale, con il quale affermava la necessità di passare dall’io al noi; lo dico anche ai colleghi assessori, ai colleghi consiglieri di maggioranza. Oggi vorrei evidenziare questo tema per far riflettere ognuno di noi: le modifiche apportate con questo atto amministrativo, del quale si è poco discusso, ridisegnando due Dipartimenti come il Segretariato generale e la Sanità, danno un input preciso alla governance regionale perché non solo accentra molte competenze su questi due Dipartimenti, ma, con quest’atto, mortifica la burocrazia regionale.

I tanti dirigenti presenti nella nostra Regione vengono sostituiti da due dirigenti - anche le pietre sanno chi sono - che saranno nominati nei prossimi giorni. Dico questo per evitare errori, perché, se si voleva compiere un salto di qualità, un rinnovamento nella classe dirigente della burocrazia regionale, si poteva benissimo puntare su energie fresche, promuovere l'alta formazione all'interno della classe dirigente in modo da poter gestire nel modo migliore possibile e non mettere in campo un'azione di accentramento su due figure esterne, dato che – ahimè – abbiamo esempi negativi in Calabria, soprattutto in materia sanitaria. Per carità, legittima, sacrosanta, prevista, nulla di illegittimo, d’irregolare, però questa è una visione che a me preoccupa e vorrei lasciare questa riflessione a chi oggi svolge un ruolo di responsabilità e di governo di questa Regione.

Dico questo come inciso: non ho fatto polemica sui giornali su questo, ho aspettato quest’Aula per porre il problema, per porlo agli assessori nominati, per porlo al Consiglio regionale.

Credo che, in questo modo, la Calabria non faccia passi avanti nel governo della Regione, perché, quando vengono figure dall'esterno, non credo che abbiano in mente il bene della Calabria perché non la conoscono, non sono figli di questa terra, non capiscono le difficoltà oggettive che ci sono nel governare questa Regione. Non capiscono, non conoscono uomini, non conoscono storie. Non si possono affidare questi Dipartimenti a persone esterne, anche se, magari, preparate e con una grande conoscenza dei problemi. Io, con umiltà, pongo questo tema al centro del dibattito politico, anche in un momento importante come quello che stiamo vivendo, per far riflettere chi ha responsabilità di maggioranza e di Governo.

Tornando alla relazione programmatica della Presidente, ho riscontrato nella sua esposizione, ripeto, tanta passione, tanto cuore, ho trovato- diciamolo - ben costruito l'indice di queste Linee programmatiche, ma meno apprezzabili i contenuti e la fattibilità del progetto.

Vorrei partire, come la presidente Santelli, parlando del disastro del pianeta sanità.

È vero quello che afferma la presidente Santelli: i calabresi hanno dimostrato senso civico e rispetto delle regole. Dobbiamo ringraziarli per aver rispettato in maniera pedissequa le regole che ha dato il Governo nazionale e che hanno portato, oggi, le regioni del Sud a non essere colpite dall’epidemia in maniera forte come altre regioni del Nord.

Le regole del Governo nazionale hanno deciso determinate cose. Credo che sia importante chiarire anche questo aspetto.

Non voglio parlare adesso, perché dobbiamo affrontare problemi in quest’Aula, delle ordinanze emesse, dello scontro che si è aperto tra Governo nazionale e Giunta regionale.

Non ne voglio parlare, perché ci sarebbero tante cose da dire, da discutere, da confrontare con le proprie convinzioni.

L’approccio della relazione introduttiva della presidente Santelli non parte assolutamente da una corretta analisi del nostro sistema sanitario regionale, così come è stato ridotto non dalla presidente Santelli o da Bevacqua o da Guccione, ma da 11 anni di commissariamento.

Credo, e lo voglio ribadire qua, che, sia nell’ intervento della presidente Santelli sia nella relazione introduttiva, manchino due pilastri cardine per poter affrontare il problema della sanità in Calabria. Nella precedente seduta del Consiglio regionale, dedicata al bilancio, noi abbiamo posto la necessità di aprire un dibattito su un sistema sanitario centralizzato.

Ma, oggi, non abbiamo ascoltato dalla presidente Santelli nessuna parola in merito, così come non abbiamo ascoltato nessuna parola sul decreto numero 35 che ha creato questa forte schizofrenia nella catena di comando della sanità calabrese. Ci saremmo aspettati una posizione chiara da parte della maggioranza e del governo regionale che ci facesse capire come intenda approcciarsi con il Governo nazionale e anche come potremmo sostenere, facendo noi parte del Governo nazionale, un’eventuale vostra richiesta di porre fine al commissariamento e di cancellare questo decreto numero 35 che ha creato tanti danni ed è stato la tomba del sistema sanitario calabrese.

Inoltre, nella sua relazione, nelle sue Linee introduttive, cara Presidente, non ci saremmo aspettati, ancora, dei riferimenti ormai superati. Come il riferimento e la riproposizione di organizzazioni strutturali che non esistono più. Nelle Linee programmatiche parlate ancora di nuclei di cure primarie, quando è uno strumento ormai superato; non si fa riferimento al mancato aggiornamento delle nuove forme aggregative di medicina territoriale, le AFT e le UCCP; liquidate le USCA con un rigo e mezzo, a differenza di altre Regioni che su iniziative simili stanno investendo tempo e risorse ulteriori oltre a quelle assegnate dallo Stato.

Questo è un punto cardine, ecco perché mi meraviglia che la presidente Santelli non abbia fatto riferimento al decreto” Rilancio”, dove ci sono ben 18 articoli, consigliere Guccione, che parlano di sanità e di come organizzare il sistema territoriale nel Paese.

Vorrei dare un consiglio alla Presidente: le ASP hanno stabilito come dimensione ottimale un USCA ogni 50.000 abitanti, ma se questo vale in regioni come l'Emilia Romagna, non può valere in Calabria per le difficoltà orografiche e di area del territorio. Quindi, vorrei invitare ad una riflessione su questo la presidente Santelli e la Giunta regionale, insieme naturalmente ai Direttori generali delle ASP, per meglio tarare questa nuova istituzione sul territorio calabrese.

Insomma, cara Presidente, sulla sanità non ci avete detto nulla di nuovo.

Non avete detto nulla sul riordino ospedaliero, solo che non capite come mai gli ospedali nuovi non vengano realizzati. Non devo capirlo io! Deve capirlo chi mi governa perché si è bloccato un procedimento, perché i lavori non vanno avanti e cosa si deve fare per sbloccarli. Non deve essere il comune mortale cittadino a capire tutto ciò.

Ottima l’integrazione socio-sanitaria. Bene l’affermazione di una Calabria più sociale, a condizione però che la sappia realizzare non attraverso la distribuzione di pioggia, questo l'ha detto, delle ricchezze che saranno rese disponibili anche dall'Unione Europea, bensì attraverso una legge di riforma, caro Gianluca Gallo, del welfare assistenziale che comprenda insieme le politiche sanitarie e quelle sociali, generando un piano integrato, quale strumento erogatore dei nuovi livelli di assistenza, eliminando il corto circuito tra le preoccupazioni dei giovani e le paure degli anziani.

Questa è la vera sfida che oggi dobbiamo vincere.

Non basta fare un richiamo fugace agli articoli del decreto “Rilancio” in materia sanitaria. Così come non basta un richiamo alle più che discutibili azioni del “Riparti Calabria”.

Bene, sono contento che ieri, finalmente, sia stato pubblicato un bando. Do atto all’assessore Orsomarso che, finalmente, dopo due mesi dal suo annuncio, oggi abbiamo alcuni strumenti che si avviano e che danno ossigeno ai calabresi ed alle imprese. Saluto positivamente questo avvio. Però vorrei porre una sola domanda: nel momento in cui chiedete, ad ogni cittadino, l’autocertificazione e anche di dichiarare che il DURC è in regola, vi siete resi conto che rischiate di provocare un doppio danno? Perché oggi il cittadino, preso dalla disperazione, potrebbe anche dichiarare che la documentazione è in regola, ma, dato che il 10 per cento, se non ricordo male, sarà oggetto a verifica da parte della Comunità europea, vi rendete conto che, a causa della disperazione, potrebbe dover pagare un prezzo doppio: subire una denuncia penale e restituire i soldi? Lascio questa riflessione, perché ho percepito questa preoccupazione in molti soggetti interessati. 

Nella relazione che c’è stata consegnata, inoltre, non c’è traccia di una nuova Calabria che aspiri a fare parte di una nuova e auspicabile Europa, dato che fino ad ora l'Europa è stata ingessata e guardava solo alcuni aspetti.

Finalmente l’Europa, per fortuna o sfortuna, a causa di questa emergenza sanitaria, sta modificando atteggiamento, sta rivalutando la persona per dare risposte a chi soffre e non più all'economia. Credo che su questo noi dovremmo interrogarci.

Non ho sentito nulla su cosa potremmo ottenere dal Recovery Fund, questi Fondi importanti saranno destinati all'Italia su alcuni asset su cui noi dovremmo ulteriormente puntare. Parliamo di turismo, di ricerca e innovazione, di maggiore resilienza per il settore sanitario, di attuazione della transizione verde e digitale. Di tutto questo, non abbiamo sentito una parola.

Come dicevo, la vicenda Covid-19, paradossalmente, per la Calabria, per il Mezzogiorno, potrebbe rappresentare un'opportunità incredibile se sapremo cogliere le opportunità che oggi ci dà la Comunità europea.

Ecco perché battiamo come un chiodo, come Gruppo regionale - l'abbiamo già fatto nella prima seduta sul bilancio, l'hanno fatto il collega Guccione ed il collega Irto, l’ho fatto io nel mio intervento -, per capire come volete rimodulare i Fondi comunitari che abbiamo a disposizione. Perché se vi fermate a riportare pedissequamente i 5 obiettivi dettati dall'Unione Europea per il 2021-2027, basta andare sul sito della Comunità Europea per vedere quali sono.

Cara Presidente, lei ha citato le, poche o molte, iniziative promosse per quanto riguarda la ripartenza di alcune attività della Calabria: ha fatto riferimento all'impresa, al turismo, anche ai 25 milioni, si è dimenticata i tablet, però, nella sua relazione, perché i Comuni calabresi sono due mesi che aspettano i tablet e i 25 milioni per i Comuni per i buoni spesa e il sostegno alle famiglie bisognose. Parlo di quelli che ha annunciato la Regione; quelli annunciati dal Governo ci sono stati dati due mesi fa. C’è scritto nelle Linee guida che ha presentato la Presidente.

Non voglio fare polemica. Al di là delle cose destinate o meno al rilancio della Calabria, noi, come minoranza, chiediamo davvero di capire cosa pensiate della Calabria in questa nuova visione europea, alla luce di tutto quello che è successo. Non abbiamo colto e non capiamo, cara Presidente, quali siano le azioni che volete mettere in campo, visto che, tra l’altro, avete escluso da ogni dibattito questo Consiglio regionale.

Abbiamo chiesto più coraggio, lo dico al Presidente del Consiglio regionale, Tallini, nella collaborazione istituzionale, noi non vogliamo fuggire le nostre responsabilità, non vogliamo non essere partecipi al dibattito ed alle scelte, ma per poter partecipare, per essere protagonisti nella riprogrammazione dei Fondi comunitari, c’è bisogno di questo coraggio, nuovo, nella collaborazione istituzionale. Se poi questo Consiglio - anche per quello che ho detto all'inizio riguardo l’accentramento di funzioni - e il suo presidente Tallini, ma non mi sembra, decidono di spogliarsi delle proprie competenze e funzioni, ne prendiamo atto con rammarico. Sappiate, però, che non sarà l'opposizione a segnare un punto di debolezza, ma sarà quest’Aula a perdere credibilità e autorevolezza se continuiamo a cedere funzioni di nostra competenza.

Perché, cara Presidente, i Fondi comunitari sono strumenti di programmazione e, come tali, dovrebbero essere non decisi in maniera autonoma dalla sua Giunta, ma discussi ed approvati in quest'Aula, nell’Assemblea preposta, che ha la funzione di programmazione e di controllo dell'attività della Giunta e degli atti di interesse per la Calabria.

Avrei tante altre cose da dire, ma non voglio continuare, saranno i colleghi a soffermarsi sugli altri punti caratterizzanti le Linee programmatiche della Presidente.

Mancano tante cose, non c'è una parola sulle aree interne, l'ambiente viene trattato in maniera generica e vaga, manca il sistema urbano calabrese, non c'è nulla sulla sostenibilità, non c'è nulla sul TPL. E poi, presidente Santelli, lei ha fatto riferimento ad alcune opere che l’Unione Europea ha deciso di non finanziare, ma non ho sentito, però, se è volontà di questa Giunta prendere atto di quello che ha deciso l’Unione europea e dire basta alla metropolitana leggera di Cosenza. Non si capisce ancora, il Comune di Cosenza insiste anche se la volontà della Giunta è quella di prendere atto di questa scelta dell'Unione Europea, altrimenti mettiamo un punto fermo e utilizziamo i soldi, se è possibile, non lo so. Vorrei sentire qual è la sua idea su questo.

E poi, collega Graziano, quale faccia tosta? Mi spieghi qual è la faccia tosta? Io sto ponendo un problema legato ad una scelta che ha fatto la Comunità europea.

(Interruzioni)

Io ne voglio parlare, invece, caro collega.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Non torni sull’argomento. Ci vuole faccia tosta, da parte del Partito Democratico, a parlare in quest’Aula della metropolitana di Cosenza.

PRESIDENTE

Collega Graziano, lasci concludere.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Sorvoli su questo argomento, oggi non voglio infierire su di voi, voglio fare un ragionamento, ma se lei mi chiama in causa poi infierisco. Non prenda questi argomenti, così stiamo sereni oggi. Se poi vuole che inferiamo, io sono pronto ad affondare il coltello, le chiederò cosa ha fatto per la metropolitana in 5 anni da Presidente della Commissione ambiente.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Cosa potevo fare, mi scusi? Per favore lasciamo stare! 

TASSONE Luigi (Partito Democratico)

Presidente, le chiedo scusa, può parlare chiunque senza prenotarsi?

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Questo sfogo ci può anche stare, sono pronto al confronto, anche vivace, sempre, però, che sia incentrato sui problemi e non generico, perché le affermazioni generiche riguardano un po' tutta la storia di questo Consiglio regionale.

Alla Presidente ho chiesto: lei, quindi, prenderà atto della scelta dell’Unione europea? Punto. Aspetto una risposta.

Mi fermo solo, poi ho finito, sui rifiuti. “Capitano Ultimo” (assessore De Caprio), lei non può cavarsela - almeno da quello che ho letto nelle Linee programmatiche, oggi poi ha detto qualcosa in più, ma siamo sempre lì -, limitandosi a censurare il Piano approvato durante la scorsa Legislatura, perché su quello sono stato protagonista.

Questa Assise ha approvato all’unanimità il Piano, la legge sul riordino dei rifiuti. Quello che non ha funzionato non è la legge quadro di programmazione, ma gli atti successivi legati alla gestione non alle Linee programmatiche. Quei principi contenuti nella legge quadro, caro “capitano Ultimo” o caro assessore De Caprio, sono oggi il Vangelo che deve caratterizzare la vostra azione politica. Anche lì c'è scritto “discariche zero”, si parla del “revamping” e dell’attuazione di un riciclo che approdi ad una compiuta economia circolare. Sono principi di irrinunciabili e noi su questo ci stiamo. Così come sosterremo con forza tutte le iniziative utili a creare in Calabria un sistema pubblico per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. Caro Assessore, ho scritto l'altro giorno che non ho nessun problema a confrontarmi su questi temi, perché sono di interesse della comunità. Quando un Consiglio regionale pone al centro il pubblico, sanità e i rifiuti, noi siamo disponibili al confronto. Però dobbiamo porci un altro problema che era contenuto in quella legge, cara presidente Santelli: la costituzione degli ATO che responsabilizzerebbe i sindaci che dovrebbero non solo venire in Regione a dire che non possono pagare, ma anche assumersi la responsabilità delle scelte del governo dei processi.

Questa scelta era stata fatta dal precedente Consiglio regionale, sia per i rifiuti sia per l’acqua, diciamoci le cose con chiarezza! Altrimenti rischiamo di non ottenere quel senso di responsabilità della comunità che si ottiene, si qualifica, solo se c'è lo spirito di appartenenza, di condivisione e di assunzione di responsabilità che spesso è mancato, lo voglio dire con estrema franchezza.

Feci una proposta un po' di anni fa, a fine 2018, anche se pensare oggi, cara Presidente, ad un unico impianto, parlo della Calabria settentrionale, credo che sia un obiettivo difficilmente raggiungibile. Rilancio la proposta di pensare per la Calabria settentrionale a tre mini ATO con una dimensione di 150 mila, 200 mila abitanti, forse così riusciremo a trovare la sintesi migliore per governare questo processo.

Come vedete, noi siamo propositivi, guai se non ci fosse un dibattito serrato tra di noi, non sarebbe un’Assise democratica.

Ci dispiace che la presidente Santelli non abbia dato oggi a quest'Aula una visione politica alta, che tenesse conto delle cose che ho detto, ma nello stesso tempo ribadiamo la disponibilità necessaria per guidare la Calabria in un momento difficile, ma con grandi opportunità.

Dobbiamo sapere scegliere queste opportunità, individuarle e andare insieme con una marcia unica, non di maggioranza e di minoranza, ma di una comunità sana, consapevole delle sfide, e con un Consiglio regionale che vuole diventare protagonista. La presidente Santelli, la sua Giunta, la sua maggioranza devono metterci in condizione di essere protagonisti. Noi auspichiamo che tutto ciò venga accolto e che il presidente Tallini si faccia carico di questo ennesimo appello. Siamo certi che la Calabria saprà uscire da questa fase e dimostrare, anche al Governo nazionale, che oggi c'è un Consiglio regionale adeguato ai tempi che viviamo, pronto a misurarsi sulle sfide e a trovare una sintesi utile, non per maggioranza e minoranza, ma per i calabresi.

A settembre passeremo mesi pesanti, perché la vera crisi economica verrà fuori da qui a qualche mese. Prepariamoci con un linguaggio adeguato, senza alimentare il clima di tensione e la contrapposizione ideologica fine a sé stessa che non serve a nulla. Prepariamoci alle sfide che abbiamo davanti che saranno difficili, delicate e complesse, per guidarle ci sarà bisogno di lungimiranza e di una visione politica che oggi non abbiamo colto nelle parole della presidente Santelli.

PRESIDENTE

Intervengo per ricordarle che il suo intervento è durato 33 minuti e che questa Assemblea è presieduta da una persona che non disdegnerebbe consigli da parte del Presidente della Giunta, ma, fino ad oggi, posso tranquillizzarla che questi consigli non sono stati dati.

Mi sarei aspettato una sua presa di posizione in tal senso anche in altre circostanze per di più recentissime, cosa che, purtroppo, non ho potuto riscontrare.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Minasi. Ne ha facoltà.

MINASI Clotilde (Lega Salvini)

Grazie, Presidente, Governatrice, consiglieri ed assessori,

Voglio ringraziare la Presidente per la lucida e puntuale illustrazione delle Linee programmatiche che, oltre a rappresentare un momento di condivisione con l’elettorato calabrese, restituisce, oggi, dignità a quest’Aula, che è stata vituperata e mortificata – ieri e non oggi, caro consigliere Bevacqua – dalla gestione unipersonale del Governatore uscente.

Desidero anch’io sottolineare che ci sarebbe piaciuto che la stessa verve l’avesse utilizzata anche a quel tempo.

Comunque, oggi, per noi è una giornata importante e non vogliamo che venga offuscata da polemiche sterili e senza fondamento, perché si vede che non avete argomenti a disposizione.

Voglio, invece, dire che il gruppo consiliare che rappresento sposa integralmente le idee sottese ai binari guida illustrati dalla Presidente, così come accoglie gli spunti contenuti nel documento, ritenendoli in perfetta sintonia con quella che è la mission affidataci dagli elettori, cioè costruire la migliore delle Calabrie possibili.

Certo, è un traguardo ambizioso che impone di coniugare il costante confronto con il tessuto produttivo del territorio con risposte anche immediate alle istanze delle fasce deboli ed, in particolare, dei bambini e degli anziani.

Voglio anche sottolineare che questa nuova visione non può prescindere da una rinnovata e costante attenzione anche alle pari opportunità, principio che, pur costituendo l’humus dell’uguaglianza sociale, è troppo spesso enunciato e troppo poco applicato, soprattutto in riferimento all’universo femminile.

Il tema, Presidente, è centrale ed attuale perché nell’ultima classica, stilata dal Forum economico mondiale 2020, sulla parità tra uomo e donna, l’Italia si pone tristemente al 76esimo posto su 153 Paesi.

Ecco perché serve un intervento culturale sulla nostra società e non è detto che i cambi di passo non possano, poi, avvenire partendo proprio da un Ente regionale.

È fondamentale, infatti, – e su questo conosco la grande sensibilità della presidente Santelli – creare dei percorsi che possano far sentire le donne valorizzate e poste all’attenzione nello svolgimento della loro attività professionale e nella gestione delle diverse mansioni. Esigenze che mantengono sempre la donna attiva su più ruoli, ugualmente importanti, a fronte, però, di mutate condizioni economiche e di tempo per sé stesse. Anche l’emergenza del coronavirus ha messo in rilievo questo aspetto: il ricorso allo smart working, minori a casa, il tran tran della vita quotidiana, si sono dovuti incastrare con abilità multitasking abbastanza stressanti.

Per questo penso che politiche di conciliazione dei tempi vita/lavoro divengono uno strumento utile alla comunità in termini di benessere familiare, inteso nella sua accezione più ampia, nella convinzione che la serenità all’interno di un nucleo sia la base indispensabile affinché lo stesso possa poi condizionare in maniera positiva il resto della collettività.

Ovviamente, non si tratta di realizzare uguaglianze tra uomo e donna, perché le differenze servono e devono essere rispettate, ma di crescere come corpo unitario di cittadini che abbiano tutti uguale parità e uguali diritti. Quindi, sono tanti gli ambiti sociali sui quali agire ed ai quali pensare, superata questa fase dell’emergenza che sino ad oggi ha sottratto a tutti energie ed attenzioni.

Proprio per questo, voglio rivolgere un ringraziamento alla presidente Santelli, ovviamente insieme alla sua Giunta – non certo al Governo ed al presidente Conte con le sue puntate del Decreto – se abbiamo affrontato in maniera egregia questa emergenza, nonostante tutto ciò che è accaduto, ed anche per averci consegnato oggi una strada maestra per andare avanti con fiducia e coraggio.

Una base solida sulla quale costruire, passo dopo passo, la Calabria che vogliamo per i calabresi. La regione che vorremmo fosse casa e non luogo di vacanza per i nostri giovani, che valorizza le sue eccellenze e riesce a coniugarle in chiave economica e che trae linfa vitale dalla sua essenza e non sempre da interventi salvifici.

La Calabria che crede negli uomini e nelle donne che la popolano e che riesce a crescere i suoi figli, garantendo istruzione e cultura, attraverso l’apporto di tutte le brillanti menti che tutto il mondo ci ha sempre invidiato, ma che noi abbiamo lasciato in balìa del mondo.

Una Regione in cui crediamo profondamente e che non merita l’immobilismo che, purtroppo, l’ha caratterizzata in questi cinque anni, che merita un lavoro corale e non l’uomo solo al comando, come abbiamo assistito in questi anni.

Una Regione che non debba più assistere al poltronificio, non soltanto durante gli anni di gestione, ma persino a Legislatura ormai conclusa.

Una Regione abbandonata al suo destino.

La voglia di approntare un discorso diverso, invece, l’ho ritrovata in pieno nelle parole della presidente Santelli, la quale, realisticamente e responsabilmente, non ha scritto e portato qui oggi un libro dei sogni, perché conosce le difficoltà e le criticità, ma ha espresso una chiara volontà di superare le emergenze che da oggi sono diventate strutturali, sapendo di dover lavorare con abnegazione e senza soluzione di continuità per realizzare una corsa contro il tempo, certamente difficile – nessuno sta dicendo che domani avremo la bacchetta e cambieremo la Calabria – però non impossibile, perché non possiamo consentirci di perdere altro tempo.

Ciò è possibile facendo leva non soltanto sullo spirito di dedizione, che credo debba appartenere a tutti noi soprattutto oggi, ma mettendo in risalto le infinite opportunità che la nostra Calabria urla da decenni restando inascoltata, per dotarla del ruolo che le deve appartenere, per poter affrontare le sfide presenti e future, per rispondere ad un mondo altamente globalizzato, ma nel quale le nostre peculiarità – alcune delle quali sono uniche e non dobbiamo dimenticarlo – vengano rispettate e valorizzate, così da consegnare al di fuori la reale immagine della nostra terra.

Per usare le parole della stessa Presidente, insomma, la creazione di un brand Calabria come mission primaria, l’individuazione di una propria capacità identitaria, attraverso il nostro grande patrimonio ambientale, culturale, produttivo, storico ed umano.

Sicuramente questa Legislatura, che è iniziata nel pieno di una pandemia, ha visto le sue energie concentrate sul contrasto a questo nemico invisibile, ma proprio questo status quo ha fatto emergere importanti capacità di reazione e da ciò che è accaduto dovremmo cogliere proprio questo aspetto perché dimostra come in Calabria siano presenti risorse umane, professionali e sanitarie.

È un aspetto sul quale anche la stessa Presidente si è soffermata spesso, mettendo in luce la piccola rivoluzione che i calabresi sono riusciti ad attuare.

A questo proposito vorrei complimentarmi con tutti gli operatori della regione per la gestione del Covid-19, ma soprattutto con il GOM (Grande Ospedale Metropolitano) di Reggio Calabria che, recentemente, si è reso protagonista di un trattamento del danno polmonare acuto legato al virus, mediante una tecnica innovativa che ha richiamato l’attenzione non soltanto nazionale, ma anche internazionale.

La sanità, non a caso, ha occupato la parte iniziale della relazione della Presidente, proprio perché c’è tanto da realizzare, però, nelle sue parole lucide nell’analizzare la situazione attuale, si intravedono quei programmi e quell’azione necessaria a dare un impulso a pilastri essenziali affinché il servizio ai cittadini possa essere reso come è giusto che sia, cioè partendo dalla prevenzione, con facilità di accesso alle cure, senza tempi non adeguati e non consoni, con un corretto livello della prestazione sanitaria, avendo come obiettivo prioritario l’autonomia.

I prossimi cinque anni saranno, quindi, fondamentali, affinché la parola futuro non resti una parola astratta, sfuocata o destinata a risolvere problematiche singole nel tempo che sarà, ma che sia un concetto tangibile che si lega ad un ragionamento complessivo.

In altre parole, una strategia – così come ha sottolineato la Governatrice – che riguardi soprattutto il turismo, con la necessaria modernizzazione, diversificazione e riqualificazione dell’offerta, ma guardando anche all’innovazione, alle produzioni locali e tradizionali, alle attività culturali e ambientali che devono diventare sistematiche.

Occorre, poi, l’utilizzo – ovviamente con efficienza ed efficacia – dei Fondi europei e delle infrastrutture, cui la Presidente ha dedicato anche ampio spazio nel suo documento programmatico, perché i collegamenti intra ed extra Calabria costituiscono un gap che non permette lo sviluppo omogeneo delle varie aree: uno sviluppo ovviamente inerente la produttività turistica e commerciale e che, soprattutto, richiede la necessaria interconnessione tra le varie tipologie di trasporto.

Nelle more di una programmazione, che guardi ad un incremento modulato ed utile dei trasporti ferrati, gommati, via mare, accogliamo molto favorevolmente l’attenzione che la Presidente riserva, sul fronte infrastrutturale, al porto di Gioia Tauro sulla cui centralità – non soltanto, ovviamente, come snodo, ma anche come attrattore di investimenti – penso che siamo tutti d’accordo.

Altro aspetto riguarda la volontà di garantire il potenziamento degli scali aeroportuali attraverso un’azione di scouting di compagnie aeree low cost la cui presenza è determinante nella vita produttiva di uno scalo. Sono certa che il lavoro della Presidente e dell’assessore Catalfamo, potrà assicurare nuova vitalità anche all’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria, perché è vergognoso che sia fra gli scali che non ripartiranno da giugno e avranno a luglio uno o due voli, ma con orari che non servono a nulla, perché chi deve andare a Roma per un appuntamento deve fermarsi due notti in albergo.

Solo così potremmo dare modo alla città di poter vedere aumentare le presenze turistiche e professionali con un notevole indotto economico.

Certo non sarà un compito semplice, ci saranno anche margini di errore e non sarebbe possibile pensare il contrario, soprattutto per noi che da politici viviamo costantemente i territori e cerchiamo di essere portavoce e cassa di risonanza delle diverse esigenze con cui entriamo in contatto. Ci saranno anche le azioni, basti pensare a “Riparti Calabria”: siete riusciti a criticare pure questo, non lo so.

Comunque, ovviamente, c’è, poi, un ulteriore sostegno al comparto turistico, sotto forma di voucher da dare alle famiglie ed ai giovani, ed anche al comparto ricettivo con un impegno di oltre 100 milioni di euro per un settore che forse risulta essere il più penalizzato da questa emergenza.

Ci saranno, ovviamente, anche le soluzioni, le progettualità mirate ed i risultati perché, accanto all’emergenza, oggi prendono vita le programmazioni per il futuro di questa Regione.

Ciò sarà possibile se cerchiamo tutti quanti di mettere da parte i personalismi e di trasmettere l’idea di un’Istituzione che sia più vicina al cittadino, più collaborativa e che abbia una solida credibilità.

Come ha detto la Presidente, oggi dobbiamo dare fiducia ai cittadini per il rispetto verso i nostri corregionali, ma, allo stesso tempo, dobbiamo assicurare all’interno il rispetto dei ruoli, dell’appartenenza, ovviamente, nella dialettica democratica, perché solo così potremmo raggiungere quello che ha voluto lasciare come chiosa la Presidente al suo discorso: una Calabria protagonista. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Irto. Ne ha facoltà.

IRTO Nicola (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Presidente Santelli, l’ho ascoltata e ho letto le dichiarazioni programmatiche.

Le dò atto del fatto che, essendo stata eletta a fine gennaio e proclamata a metà febbraio, evidentemente, il Programma elettorale, nei fatti, è cambiato – è scoppiata l’epidemia, c’è stato il Coronavirus – perché gli intendimenti che erano stati stabiliti sono nei fatti cambiati.

Questo non possiamo nasconderlo – e gliene dò atto – ed anche il cambiamento di prospettiva rispetto alla linea di governo è dovuto ad un fatto nuovo che è stato quello della pandemia.

Ho avuto modo di ascoltarla ed ho visto che, nel suo intervento, ha anche detto alcune cose aggiuntive che non erano presenti nelle Linee programmatiche scritte, però, personalmente, su molti temi, non mi aspettavo soltanto qualcosa in più, ma anche una prospettiva diversa.

Seguendo cronologicamente il suo percorso, parto anch’io da una riflessione sulla sanità, che avevo già avuto modo di fare sempre in Aula.

È vero che c’è l’emergenza Covid-19, ma, più in generale, mi sarei aspettato che sul tema della sanità si potesse pensare di osare di più. Non contesto i dati sui tamponi che lei ha dato perché non avremmo la prova certa di quello che diciamo. Noi consiglieri – perlomeno io – non abbiamo gli strumenti per poter dire qual è stato e qual è il numero dei tamponi che si fanno oggi.

Presidente, ha ingaggiato uno straordinario scontro con il Governo nazionale – che non ho condiviso – per la vicenda dell’apertura anticipata dei bar, ma non introduco questo tema. Lei ha aperto uno scontro – dicevo – anche nei media nazionali ed ha tenuto un profilo basato sul fatto che la Regione aveva un’idea diversa da quella del Governo nazionale. Si è arrivati all’impugnativa dell’ordinanza regionale davanti al Tar, ma lei ha tenuto una linea – ripeto, non l’ho condivisa – ha portato avanti un’idea.

Perché in questo documento non c’è un’idea che rimette in discussione la questione sanitaria così come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi?

Perché non prendiamo atto del fatto che in Italia non sono più tollerabili i vecchi sistemi sanitari?

Perché non diciamo che il Covid-19 ha abbattuto le distanze e ci ha rivelato che anche l’importante e straordinaria sanità privata lombarda ha fallito?

Perché non diciamo queste cose?

Su questi argomenti, presidente Santelli, ci troverebbe d’accordo anche con un documento da discutere ed approvare insieme, a prescindere da quale sia il colore politico di chi governa la Regione e di chi pro-tempore governa a Roma.

Perché non pensare di rilanciare su una sanità interamente pubblica che torni ad essere competenza dello Stato?

Qualcuno potrebbe dire che non siamo noi a deciderlo. Anche se in quest’Aula ci orientassimo in questo senso, non saremmo noi i decisori finali, però su questo apriremmo un dibattito politico, non soltanto calabrese e meridionale, ma anche nazionale.

Probabilmente, presidente Santelli, mi sarei aspettato questo in un documento contenente le Linee programmatiche dei prossimi cinque anni.

Le offro una disponibilità: lei, parlando della sanità, ha detto che gli Spoke, non possono essere collegati al territorio, quindi scollegati con gli Hub.

È una cosa che ho discusso e dibattuto spesso anche nella precedente legislatura, ma non si è riusciti mai ad arrivare ad un progetto di legge di quel tipo.

Se le ASP dovessero filtrare e non caricare tutto sugli ospedali, allora bisognerebbe fare due tipi di aziende: aziende ospedaliere ed aziende che riguardano il territorio.

Presidente Santelli, scriviamo un testo di legge e portiamolo in Aula, discutiamolo nel merito, perché sulle questioni di merito ci possiamo anche trovare, però non possiamo rimanere fermi agli annunci ai quali non seguono delle risposte concrete, che spesso è stato anche un fallimento del passato.

Si è detto che dovevamo riformare e, poi, alla fine, non si arrivava ad un progetto di legge. Personalmente, ho scritto due proposte di legge, ne abbiamo discusso, ma per mille motivi non siamo mai arrivati ad incardinarle.

C’erano condizioni straordinariamente diverse sul piano politico e del momento storico. Oggi, paradossalmente, siamo messi meglio perché la vicenda del Coronavirus, ha dato più potere e più respiro alla Regione, al Consiglio ed alla Giunta regionale e abbiamo maggiori possibilità di mettere in campo un’iniziativa legislativa che possa migliorare quelle storture, che lei ha annunciato e che condivido, perché spesso abbiamo condiviso alcune questioni.

Poi, Presidente, lei ha scritto nelle Linee programmatiche che sarebbe opportuno ridiscutere le scuole e le borse di specializzazione medica.

In quest’Aula abbiamo presentato alcuni emendamenti: con 512 mila euro avremmo attivato quattro ulteriori borse di specializzazione medica. Gli emendamenti sono stati bocciati dalla Giunta e, poi, dalla maggioranza del Consiglio regionale, forse solo perché provenivano da un consigliere di minoranza.

Credo che sulle questioni importanti e strategiche probabilmente bisogna unirsi, perché sono cose importanti, che possono portare un aiuto concreto, così come hanno fatto altre Regioni, perché quell’aumento era del 20 per cento. Una settimana prima la Sardegna aveva fatto la stessa cosa, aumentando le risorse del 25 per cento e stanziando qualcosa in più di 512 mila euro.

Sulla programmazione comunitaria, ritengo che serviva e serve ancora un’accelerazione su due fronti.

Innanzitutto, ringrazio l’assessore Orsomarso – lo dico senza retorica – perché ha avuto l’educazione e la correttezza anche di telefonare per comunicare che erano state messe in campo queste misure.

Ho detto telefonicamente all’Assessore cosa ritenevo carente. Ci siamo confrontati su questo, lui mi ha dato delle risposte e alcune cose mi pare che siano state modificate nel bando.

Rimangono delle gigantesche perplessità perché penso che, probabilmente, servivano e servono delle misure più ad ampio spettro.

Penso che soltanto 20 mila imprese su una platea di oltre 240 mila partite iva calabresi siano un piccolo numero. Ritengo, probabilmente, che occorra fare uno sforzo in più in una programmazione comunitaria che ci può consentire di riprogrammare e dare aiuti in maniera più larga.

Mi rendo conto che non è facile, perché è complesso partorire una manovra di questo tipo, con una burocrazia regionale che è sempre quella e che ha sempre i soliti e drammatici problemi.

Anche in questo caso, però, ritengo che, nell’ultima seduta di Consiglio regionale, l’accoglimento degli emendamenti, presentati, per esempio, dal consigliere Guccione e dal gruppo del Partito democratico – in cui si chiedeva un protagonismo sulle misure delle Commissioni consiliari rispetto alla programmazione – rappresentasse un’occasione che la maggioranza doveva cogliere per poter condividere le scelte di riprogrammazione e le linee di misure di intervento.

L’altra questione, Presidente, che non ho avuto modo di leggere nelle Linee programmatiche, riguarda l’aiuto ed il rapporto incondizionato con le Amministrazioni comunali anche in termini di riprogrammazione comunitaria.

Cosa voglio dire? La Regione, probabilmente, riuscirà a riprogrammare le sue risorse e tantissime di queste saranno anche appannaggio e potranno essere utilizzate dai Comuni per poter competere tra di loro, avere un progetto in testa e poter chiedere le risorse della Regione Calabria.

Lo stato di salute dei Comuni calabresi, Presidente, è drammatico per mille ragioni, per responsabilità non individuabili perché dovremmo andare troppo indietro nel tempo.

Sono spesso senza burocrazia tecnica, hanno segretari comunali a scavalco in vari Comuni, non hanno uffici tecnici e non hanno la possibilità di rendicontare un progetto.

Come fanno ad avere un progetto, a competere tra di loro e partecipare alla programmazione comunitaria che la Regione vuole riprogrammare ed offrire loro?

La Regione deve mettere in campo un progetto di questo tipo, perché anche questo, presidente Santelli, è un tema caratterizzante il Sud, considerato che molti di questi problemi i Comuni del Nord del Paese non li hanno.

È un problema meridionale e, in particolare, calabrese.

Su questo pensiamo in che modo riuscire a mettere i Comuni nelle condizioni di poter partecipare alla programmazione comunitaria, non regalando le risorse, perché nessuno regala niente, ma mettendoli nella condizione di poter competere, di avere un progetto, di mettere in campo un’idea di sviluppo, perché, poi, è nei Comuni che si annidano le esigenze ed i bisogni dei cittadini di ogni giorno, le politiche sociali, la riqualificazione ambientale e stradale.

Si scontrano, insomma, mille problemi e, quindi, è importante un aiuto di questo tipo alle Amministrazioni comunali, anche attraverso un percorso che possa alleggerire la situazione con l’assunzione di nuovo personale anche – per così dire – anagraficamente avanzato, perché oggi in Calabria abbiamo anche Comuni che sono indietro sul piano della digitalizzazione e delle capacità informatiche.

Dobbiamo affrontare anche questa questione perché, se la Calabria vuole svilupparsi, non può fare finta di niente.

La Regione può fare la migliore programmazione del mondo, ma, poi, si scontra con gli Enti locali, che – anche con sindaci straordinari e super capaci – poi, combattono con il quotidiano, con l’incapacità oggettiva di poter affrontare una serie di problematiche che vengono quotidianamente riversate sui Comuni: sull’ambiente, sul territorio, sul governo del territorio e, più in generale, sulla pianificazione territoriale.

Presidente, in questo Consiglio regionale alcune misure le trova già pronte sul piano legislativo, ma vanno arricchite con un atto di indirizzo e con capacità economica.

Questo Consiglio regionale è stato il primo d’Italia ad approvare una legge sul consumo di suolo “zero” e lo ha fatto anche con l’aiuto della minoranza di allora che votò in gran parte quel provvedimento. Fu un provvedimento concertato, innovativo, che condivise accanto anche un altro percorso legislativo, perché qualcuno diceva che volevamo bloccare le imprese ed i lavori pubblici in Italia, mentre quel progetto di legge lo legammo ad altri – anche in quel caso condivisi con la minoranza – che davano respiro alle imprese con un nuovo Piano casa, anch’esso innovativo nel panorama italiano.

Aggiungo, ma senza voler prendere un merito politico, che quando approvammo quella legge regionale – ripeto con tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale – i dati sul consumo di suolo erano completamente diversi. Se guardate i dati Ispra del Ministero dell’Ambiente, oggi la Calabria è la regione che consuma meno suolo nuovo rispetto alle altre.

È un punto di partenza. Non voglio che lei dia un merito all’ex maggioranza, ma, piuttosto, che riprenda alcuni provvedimenti che ci sono e li rilanci in positivo perché il consumo di suolo “zero” è una cosa che ci unisce.

Dobbiamo ridiscutere il tema vincolistico: ridiscutiamolo, ma assieme agli ordini professionali ed al mondo imprenditoriale, che sono oggettivamente, poi, i portatori sani di un percorso che va condiviso.

Così come altri provvedimenti li potrà trovare sulla scuola e sull’università.

Nel finire della precedente Legislatura, abbiamo approvato una legge – e siamo la prima Regione d’Italia – per la lettura in età prescolare 0-6 anni, anche questa firmata e proposta da tutte le forze politiche del Consiglio regionale.

Siamo – ripeto – la prima Regione d’Italia ad aver legiferato in tal senso. Presidente, la legge esiste, deve metterci le risorse ed investirci, anche perché oggi, paradossalmente, è più attuale di novembre quando l’abbiamo approvata. La può trovare e su questo possiamo avere anche una condivisione.

Mi avvio a concludere trattando il tema dei trasporti e del porto di Gioia Tauro.

Relativamente ai trasporti, ho visto che nelle Linee programmatiche non c’era nulla di specifico sugli aeroporti, ma ha risposto in Aula. Penso che serva un colpo di reni con il Governo nazionale, con Alitalia e con Sacal.

Sacal non è un soggetto estraneo alla Regione Calabria che – per così dire – è anche proprietaria di Sacal, ha una quota di proprietà.

Lei, presidente Santelli, può dire la sua su Sacal nelle forme e nei modi che riterrà più opportuni, però mi pare che oggi è il tempo di capire qual è lo sviluppo e la strategia degli aeroporti calabresi. Anche su questo discutiamo e possiamo anche trovare una condivisione. Su Gioia Tauro, Presidente, ho letto le Linee programmatiche e lei ha cristallizzato i dati del porto di Gioia Tauro riferiti a fine 2018 ed inizio 2019. Non ha citato i dati dei primi 4 mesi del 2020 che vedono il 52 per cento in più di sviluppo e di movimentazione con un milione di Teu in più nel porto di Gioia Tauro.

Su questo si può ripartire dal provvedimento che ha istituito la ZES (Zona Economica Speciale) – addirittura ci furono, anche dall’opposizione proposte che accogliemmo ed approvammo – e possiamo trovare un punto di discussione, di incontro e di rilancio, senza demagogia e senza retorica, perché sulle cose importanti e strategiche per la nostra Regione non possiamo fermarci e guardare indietro, ma, semmai, dobbiamo pensare più in generale che si può arrivare ad un obiettivo strategico.

Credo che, se su queste misure, il suo Programma di governo potrà essere rettificato.

Il mio voto a queste Linee programmatiche sarà negativo perché lei fa bene a dire che serve una visione, ma questa, purtroppo, non emerge, nella sua dirompenza, da queste 60 pagine.

Potrà farlo con l’attività di governo – lo auspico – e le consiglio di lavorare affinché il Consiglio regionale possa dire la sua su questi provvedimenti, che possa dibattere, aiutare e condividere un percorso sulle 5 o 6 grandi questioni che dovremo affrontare.

Come diceva il consigliere Bevacqua, vedremo la crisi economica, nella sua dirompenza, nei prossimi mesi.

La Svimez ci ha detto due cose drammatiche: il Coronavirus ha fatto danni in termini di defunti nel Nord del Paese, però il dramma economico si risentirà più al Sud dove, comunque, ci sono stati per fortuna meno morti; il secondo dato è quello che, da settembre, l’ipotesi è che un’impresa su quattro non riapra più.

Comprendete che, se i dati sono questi, non possiamo affrontare un problema nuovo con strumenti vecchi. Quindi, per avere strumenti nuovi al passo con i tempi, serve anche una capacità di interlocuzione diretta e di attività legislativa concreta su 5 o 6 grandi assi che servono oggi alla Calabria.

L’auspicio è questo. Il voto è negativo, ma, sicuramente, c’è un’apertura di discussione sui 5-6 asset principali, sui quali puntare in Consiglio regionale con un protagonismo vero, di possibile discussione, ma anche di modifica, di confronto e di approvazione di provvedimenti che servono alla Calabria.

Spesso abbiamo detto che se riparte la Calabria, se riparte il Mezzogiorno, riparte l’Italia. Storicamente in Italia, ma in Europa, dalle grandi tragedie, dai grandi problemi, è sempre emersa la capacità di ripartire. Sono sempre stati una straordinaria occasione.

Le risorse dei POR che le Regioni meridionali hanno e le risorse comunitarie che il Governo nazionale ha bloccato e che si possono riversare sulle Regioni del Mezzogiorno, sono state definite da qualcuno come un gigantesco bancomat per il Mezzogiorno.

Se si ha la capacità di mettere in campo tutte queste risorse per creare un nuovo riscatto e provare ad accorciare le storiche distanze tra le Regioni del Mezzogiorno ed il Nord del Paese, probabilmente, saremo riusciti a trarre un gigantesco vantaggio da una situazione grave e complessa.

Presidente Santelli, seguendo un principio cardine – che condivido – la presenza di grandi risorse impone anche grandi controlli sulla legalità e sulla trasparenza e su questo non bisogna fare un passo indietro.

Su questo aggiungo – e concludo – che nelle precedenti settimane ho presentato un progetto di legge per la trasparenza delle donazioni in sanità. Il progetto non vuole mettere un pennacchio, ma è volto a dare poteri alla Giunta per fare le linee guida affinché si sappia dove vanno a finire le donazioni dei privati all’interno delle aziende ospedaliere. Non comporta un incremento di spesa, ma, semmai, una responsabilità; dà alla Giunta più potere di controllo e di possibilità di chiarire, tracciare quali sono le donazioni private nelle aziende ospedaliere.

Anche questa è un’offerta alla maggioranza, in linea con l’idea per cui bisogna intervenire con cose concrete e, soprattutto, non bisogna perdere di vista l’obiettivo che è quello di avere più risorse sì, ma, sicuramente, di avere una capacità di tracciare la trasparenza e la legalità. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la consigliera Sculco. Ne ha facoltà

SCULCO Flora (Democratici Progressisti Calabria)

Presidente, chiedo, se è possibile, di posticipare il mio intervento, perché ritengo opportuno che debba esserci la Presidente in Aula, così da poter sentire l'intervento di tutti i presenti, grazie.

PRESIDENTE

Anche gli altri potrebbero chiedere la stessa cosa. Che facciamo? Aspettiamo che rientri?

Sono iscritti a parlare dopo la collega Sculco, Francesco Pitaro, Esposito, Notarangelo, Aieta, Di Natale, Guccione, Pitaro Vito, Mancuso, Graziano, Arruzzolo. C’è qualcuno che vuole intervenire? Consigliere Pietropaolo, scusi, vuole intervenire? Ne ha facoltà.

PIETROPAOLO Filippo Maria (Fratelli d’Italia)

Grazie Presidente, intanto, vorrei ringraziare la presidente Santelli per come ha gestito l'emergenza. È un ringraziamento mio, personale, ma anche di tutto il gruppo Fratelli d'Italia. Ha dimostrato determinazione, sicurezza ed ha portato la Regione su un binario sicuro.

La vorrei, anche, ringraziare per la famosa, o famigerata, ordinanza numero 37 che ho ritenuto subito corretta e che è riuscita a portare all'attenzione dell'opinione pubblica nazionale, per la prima volta, una Regione Calabria che non cercava sostegno, ma che chiedeva semplicemente di ripartire. Ci saremmo aspettati un atteggiamento del genere da Regioni del Nord, come il Veneto, la Lombardia, invece arriva dalla Calabria il segnale di voler fare qualcosa per ripartire, per lavorare. Cosa obiettivamente nuova nello scenario nazionale.

Come la vorrei ringraziare per l'impulso che ha dato, con la sua Giunta, ai primi atti che ha compiuto, dando il segnale di un cambio di passo che, secondo me, è molto importante.

Sono stati importantissimi: “Riparti Calabria”, portato avanti dall'assessore Fausto Orsomarso, con grande determinazione, con grande volontà anche di semplificare, nonostante le difficoltà delle norme in vigore e della burocrazia regionale.

“Riparti Calabria”, ricordo, ha stanziato fino a oggi oltre 170 milioni, tra gli interventi di “Riapri Calabria,” “Lavora Calabria” e quelli deliberati ieri sul turismo che non sono pochi nel momento di emergenza che viviamo. Interventi che daranno un sostegno in termini di liquidità vera, non di possibili crediti futuri o voucher che possono essere acquisiti nel tempo, a diverse categorie di piccole, piccolissime e medie imprese, ai cittadini, a chi ha voglia di fare turismo ed anche agli studenti.

Sono sicuramente atti importanti che danno il senso di come questa Giunta, secondo noi, continuerà a lavorare.

Ringrazio la Presidente anche per il decreto sui rifiuti che, sicuramente, segna un cambio di passo. È un argomento delicatissimo che comporterà un lungo lavoro, ma credo sia stato un atto veramente coraggioso e la ringrazio per questo.

Riguardo alle Linee programmatiche, non voglio soffermarmi su tutti gli argomenti che ha citato la Presidente perché ritengo che sia stata esaustiva. Ha dato un'impostazione molto concreta e fattiva, non ha presentato un libro dei sogni, ma un programma di cose che si possono fare, ovviamente, non solo con la volontà della Giunta, ma di tutti noi.

Sui temi più importanti, è necessario che ci sia una convergenza, un andare oltre gli schieramenti dei singoli partiti, per affrontare tutti insieme le problematiche più serie.

Mi hanno colpito, in particolare, alcuni punti delle Linee programmatiche, per i quali vorrei ringraziare di nuovo la Presidente: lavoro, programmazione, immagine e digitale.

Il lavoro, la mancanza di una prospettiva di lavoro di lunga durata, come lei ha detto, è il problema dei problemi in Calabria. In Regione abbiamo un sistema di formazione e lavoro che va assolutamente cambiato e, con piacere, ho ascoltato le parole della Presidente, riguardo l’intenzione di portare avanti questo stravolgimento. Il lavoro viene fatto dalle imprese, non viene creato dalla Pubblica amministrazione, quindi ci vuole un sostegno che sia reale.

È chiaro che ci debbano essere dei sistemi per accedere al lavoro o alle varie incentivazioni che siano più chiari e trasparenti possibili. Partendo dalla formazione che deve essere stravolta, come ha detto la Presidente, deve essere rivolta ai disoccupati, a chi cerca una qualificazione per avere uno sbocco più sicuro nel mercato del lavoro e non agli Enti di formazione. Non sono quest’ultimi che devono dettare la linea di intervento, ma il fabbisogno formativo deve pervenire dalla realtà imprenditoriale.

Questi sono due punti fondamentali, la formazione e il lavoro. Abbiamo una legge regionale sul lavoro molto vecchia, la numero 5 del 2001, che non rispecchia la realtà del mercato del lavoro e neanche della normativa nazionale. Quindi, è urgente che questo Consiglio metta mano ad una rivisitazione della legge regionale sul lavoro, in modo che si metta una pietra miliare nel procedimento della formazione e del lavoro nella nostra regione.

Sono delle tematiche importantissime, parte integrante delle Linee programmatiche.

Un altro argomento fondamentale è l’immagine, il brand, come sottolineava la collega Tilde Minasi. L'immagine della Calabria che la nostra Presidente ha dato con l’ordinanza 37 è positiva. Questo argomento va approfondito. La Presidente ha ben esplicitato nel suo Programma come il brand Calabria vada posto in termini innovativi per tutte le tematiche: turismo, cultura, agroalimentare. Portando in auge il marchio della nostra regione, per farla conoscere com’è realmente.

Un altro argomento, che lei ha affrontato, è il digitale, bisogna fare in modo che l’innovazione portata avanti, non sia limitata all’utilizzo nella stessa Regione, ma vada a favore dei cittadini. Perché, oggi, un cittadino non sempre riesce a trovare informazioni utili per le proprie esigenze, che possono essere semplici o anche molto complesse, nei sistemi informativi della Regione.

In ultimo, vorrei fare un riferimento a quanto detto dal nostro collega Bevacqua, riguardo al periodo che è intercorso tra la delibera di Giunta relativa a “Riparti Calabria” e il bando. Non è vero che sono passati due mesi, ma più o meno 4 settimane. Sono stati stanziati 120 milioni, credo che difficilmente in passato si sia riusciti a riprogrammare, deliberare e fare i bandi per impegnare 120 milioni di Fondi comunitari a favore dei cittadini in sole 4 settimane. In più, faccio notare che l’erogazione vera e propria di questi 100 milioni, non potrà avvenire se non dopo il 15 giugno, per il fatto che il Governo nazionale ha istituito un registro che si chiama RNA, Registro degli aiuti di Stato per l’emergenza Covid, pur avendo la Commissione Europea eliminato qualsiasi vincolo riguardante gli aiuti di Stato.

Per cui, siccome questo registro non è ancora pronto e non sarà pronto prima del 15 giugno, gli aiuti stabiliti da “Riparti Calabria” non potranno essere erogati prima.

Quindi, la tempistica non dipende certamente dalla volontà della Giunta regionale.

In ultimo, vorrei fare un appello personale alla Presidente per chiedere di effettuare qualsiasi intervento ritenga necessario per migliorare efficienza ed efficacia nella nostra burocrazia regionale, anche se ci sono dipendenti e dirigenti competenti e in gamba.

È decisivo ed io sarò a fianco della Presidente in qualsiasi iniziativa che lei riterrà opportuno portare avanti. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Notarangelo. Ne ha facoltà.

NOTARANGELO Libero (Partito Democratico)

Buongiorno a tutti, Presidente, colleghi consiglieri, Giunta regionale.

Il mio intervento sarà centrato principalmente sul problema della sanità. Ho sentito parlare di problemi dei problemi, in Calabria pare ce ne siano diversi, ma, probabilmente, la sanità lo è davvero perché erode circa l'ottanta per cento del bilancio regionale.

Cercherò anche di fare uno sforzo, ricordando, anche al sottoscritto, che la campagna elettorale è finita da un pezzo. Forse un po' tutti, non faccio distinzione tra maggioranza e opposizione, dovremmo ricordare questo.

Ora che il peggio sembra essere alle spalle, almeno così ci auguriamo, possiamo essere sinceri, almeno tra noi. Una domanda ce la siamo fatti tutti in questi mesi di pandemia: se il primo focolaio del coronavirus in Italia, fosse stato in Calabria, se fosse esploso a queste latitudini, cosa sarebbe successo? La risposta, secondo i diversi punti di vista, può essere poliedrica. Secondo me, sarebbe finita male, molto male. Il pericolo, tra le altre cose - come sappiamo- è tutt'altro che passato.

Che il sistema sanitario regionale sia messo male non lo dice la propaganda politica, bensì decine e decine di ricerche, analisi, graduatorie, da ultima quella demoscopica che parla del peggior sistema sanitario d'Italia. Ovviamente, non è colpa di questa maggioranza se la situazione è tale. Questo, in realtà, è un eccellente risultato dovuto a un combinato di negatività che ha come comune denominatore una parola “tagli”, tagli ai fondi, al personale, alla credibilità di un apparato di vertice che troppo spesso viene affiancato alla clientela politica, piuttosto che alla professionalità, al merito, all’eccellente preparazione dei professionisti della sanità e della formazione. La qualità dell'offerta sanitaria dal punto di vista medico la vediamo; abbiamo notato che i professionisti sanitari medici calabresi sono all'avanguardia, non solo in campo nazionale, ma anche in quello internazionale. Sappiamo tutti, per esempio, che il dottor Camporato si è formato, ha studiato si è specializzato in Calabria ed è lo pneumologo che ha salvato il Primo Ministro britannico. Così come, ad esempio, il dottor Canino che è il direttore sanitario dell'ospedale di Cremona e il professor Bruno, direttore di malattie infettive del Policlinico San Matteo di Pavia, che, ovviamente, la presidente Santelli ha chiamato nella sua task force per l'emergenza sanitaria.

Questi tagli hanno devastato la sanità calabrese, in particolare quello relativo a migliaia di unità di personale l’ha proprio uccisa. Ci ostiniamo tutti a fare i nostri elogi alla classe medica, agli infermieri, al personale sanitario tutto, chiamandoli eroi in televisione, in ogni evento nel quale noi politici siamo chiamati a presenziare, ma in realtà sono professionisti spesso costretti a turni massacranti, con stipendi non adeguati e molto al di sotto della media delle regioni del Nord, spesso precari con la mannaia del mancato rinnovo del contratto sul loro destino. Vittime, secondo me, proprio di questo modo di far politica che oggi, invece, li osanna in televisione. Giusto per dare dei numeri, nel rapporto sanitario del 2019, secondo il centro studi Nebo, a livello nazionale, dal 2010 al 2017, vi è stato un calo del personale in sanità di media del 6, 6 per cento, andando dallo 0,9 per cento del Veneto a circa il 0 per cento di regioni come Puglia e Sicilia. In Calabria, invece, sempre lo stesso studio, parla di una riduzione del personale di circa il 15 per cento del personale medico, del 13 per cento del personale infermieristico ed il 24 per cento delle figure tecnico-professionali. Questo ha, inevitabilmente, inesorabilmente portato anche ad un impoverimento dell'offerta sanitaria in Calabria. Parlando di tagli ai posti letto, abbiamo un calo del numero di posti letto, dal 2000 al 2019, di circa il 60 per cento, cioè 6 posti letto su 10 negli ospedali calabresi non ci sono più. Chiaramente, ce ne accorgiamo adesso visto che non sapevamo dove allestire le terapie intensive che sarebbero potute servire a salvare vite umane. Volutamente non parlo dello spreco di denaro pubblico causato dalla gestione allegra delle ASP, dei debiti, dei sistemi di doppi o tripli pagamenti a strutture private convenzionate, in poche parole all’infiltrazione criminale, alla ‘ndrangheta, a quella che definisco disorganizzazione non casuale, pensata solo ed esclusivamente per favorire il privato. Mi limito, rapidamente, a ricordare alcune parole del procuratore Gratteri che parla di un “disordine organizzato” che riguarda soprattutto l'apparato della Pubblica amministrazione, dietro cui molto spesso c'è la ‘ndrangheta.

Non è possibile che se il 75 per cento o più del bilancio regionale è destinato alla sanità, questa incredibilmente nemmeno funzioni.

Da un recente studio Eurispes Italia 2020, si nota che al Sud la spesa sanitaria pro capite è più bassa anche del 50 per cento rispetto al Nord, dove chiaramente i maggiori finanziamenti contribuiscono a garantire livelli qualitativi dei servizi molto più elevati che al Sud. Quindi, la ripartizione dei Fondi per la sanità, acquisisce maggior peso in base all'età della popolazione, al numero di abitanti, ovviamente privilegiando le regioni del Nord a scapito dei territori più poveri come il nostro, dove non solo si muore prima, ma vi è anche un’incidenza molto più elevata di malattie croniche.

In realtà, per dirlo chiaramente, come spesa sanitaria, un calabrese vale il 16 per cento in meno di un cittadino ligure.

Quindi, la nostra sanità non è soltanto penalizzata da una distribuzione iniqua delle risorse nazionali, ma è, oltretutto, penalizzata da una mala gestione delle stesse. Ricordo a tutti che, nel 2019, la mobilità passiva valeva circa il 10 per cento del Fondo sanitario nazionale, una voce assolutamente molto consistente.

Questa emergenza pandemica ci ha ricordato che investire in una sanità pubblica è fondamentale.

A proposito della gestione dell'emergenza del Covid-19 in Calabria, ci siamo posti più di qualche interrogativo in queste settimane che ci hanno visti protagonisti - come ricordavano prima alcuni colleghi - della cronaca nazionale, non solo con la querelle per i vari valzer delle ordinanze con il Governo o, ad esser sincero, la diatriba sui tavolini al fuori dai bar, quello che ci interessa e che ci ha allarmato è, per esempio, la vicenda della RSA di Villa Torano, dove 78 persone sono state contagiate. L'amministratore e il direttore sanitario sono indagati per omicidio colposo per ben 21 decessi. Senza entrare “nell'albero genealogico” dei rapporti tra gli amministratori della RSA di Torano e la maggioranza che governa questa Regione - perché sinceramente poco mi interessa in questa sede -, però penso che non si possa negare l'esistenza di un conflitto di interessi in questa vicenda, ancora non completamente chiarita, che come minimo dovrebbe indurvi a rivedere a fondo i rapporti con la sanità privata.

Un altro punto che vorrei toccare è sui tamponi. Ognuno – ripeto - la realtà la può vedere da qualsiasi lato la si giri. Giustamente, la Presidente ricordava che la Calabria è tra i primi posti come numero di tamponi eseguiti nelle regioni meno contagiate. Io dico che ha fatto 58 tamponi su 100.000 abitanti e, quindi, è quartultima in campo nazionale.

Tanto per cominciare, dall’inizio della pandemia, la Protezione Civile ha inviato qui 147.600 tamponi, ne sono stati effettuati, come ha detto poco fa la Presidente, circa 60.000, in base appunto all’ultimo bollettino diramato dalla Regione, quindi in realtà è agli ultimi posti della graduatoria nazionale.

Ecco questa è una delle tante domande che ci sarebbe piaciuto fare alla task force creata dalla presidente Santelli. Quindi, per quanto riguarda la sanità, la Repubblica, ricordo, tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Queste non sono parole messe lì a caso per riempire la nostra Costituzione, in realtà è un concetto fondamentale che l'articolo 32 chiarisce ancora meglio, perché chiarisce come la sanità non possa essere che pubblica. L'importanza di tornare ad investire in una sanità pubblica, è stata confermata proprio in occasione di questa pandemia. Nei Paesi dove la sanità è privata, il servizio non ha funzionato, non ha fatto altro che incrementare le disuguaglianze. Ed è proprio di questo che la politica si deve occupare, di principi fondamentali dell'organizzazione di una società civile. La Calabria deve contare su una buona sanità non su scongiuri all'insegna dell’ “io speriamo che me la cavo”. Su questo punto, in particolare, vorrei richiamare la vostra attenzione. La riforma del Titolo V della Costituzione, come saprete, con il federalismo invece di un unico servizio sanitario, ha introdotto - come diceva il collega Irto poco fa - 20 servizi sanitari regionali e, invece di garantire a tutti i cittadini i famosi LEA, livelli essenziali di assistenza, non ha fatto altro che incrementare il solco di una risposta sanitaria a due velocità. Le Regioni del Nord, ricche e capaci di assicurare servizi di qualità, contro le Regioni del Sud più povere in deficit e, spessissimo, in Piano di rientro; con territori dove i servizi offerti dalle strutture ospedaliere trovano il giusto completamento nella medicina territoriale ed altri, come quello calabrese, assolutamente scollegati e disorganizzati. Quindi, il federalismo non ha fatto altro che inasprire tali disuguaglianze e disparità territoriali e di censo. Infatti, non solo aumenta la percentuale delle persone che rinunciano a farsi curare, ma aumenta anche la percentuale delle persone che, potendoselo permettere, emigrano per farsi curare.

Mi spiego meglio, sebbene ritengo sia difficile trovare un’unità in questa Aula, così come con le altre Regioni del meridione, dovremmo chiedere a gran voce, tutti insieme, il ritiro di ogni progetto di autonomia differenziata. Dovremmo provare a trovare un'unità, in quest'Aula e con le altre Regioni meridionali, ed urlare a gran voce, chiedendo la cancellazione di ogni riferimento alla parola “spesa storica”, come criterio di riparto delle risorse finanziarie.

Badate bene, non si tratta di colore politico, di destra e sinistra, ma di pensare unicamente all'interesse della salute di tutti calabresi. Non basta intervenire sull'emergenza, bisogna programmare, gestire l'ordinario nell'ottica della prevenzione e rifondare, in Calabria dovremmo dire fondare, il sistema territoriale. Perché, in realtà, il sistema territoriale si è dimostrato, che è il primo ed unico baluardo di difesa, non solo contro il Covid-19, ma anche contro tutta una serie di patologie croniche. Così come pensare ad un riordino dell'intera rete ospedaliera.

Quindi, ripeto, è arrivato il momento, secondo me, di scardinare il principio consolidato della visione politica, da destra a sinistra, di una sanità usata come mezzo di costruzione del consenso, di ospedali pennacchio, usati come strumento di pressione e scambio elettorale. Così sono state sprecate molte risorse pubbliche, mantenendo posti letto in ospedale Spoke, molto piccoli, piuttosto che favorire la costruzione di Poli qualificati per la medicina territoriale.

Il salto di qualità nella tutela del diritto alla salute, passa per la costruzione di un piano di rilancio della medicina del territorio, fatto di strutture vicine ai cittadini, capaci di erogare i servizi di primo e di secondo livello, riducendo ovviamente le liste d'attesa, grazie all'operato di medici di famiglia che si associno tra loro, garantendo la continuità assistenziale, anche specialistica, con diagnostiche di base e punti prelievo. Si chiamano strutture di prossimità, è il nodo cruciale della sanità che dovremmo prevedere nei prossimi anni. È su questo che lancio la sfida a tutti per pensare a ridisegnare veramente la sanità. Di questo argomento sinceramente ho letto poco nelle Linee programmatiche della Presidente e, probabilmente per lo scarso tempo a disposizione, non ne ha parlato nemmeno oggi. Ritengo che queste strutture di prossimità, queste strutture territoriali, siano il vero filtro per evitare il sovraffollamento dei nostri Pronto soccorso che, certamente, non si svuotano con blitz dei primi cittadini con tanto di fotografi al seguito, ma a monte, riducendo l’afflusso dei pazienti, che, spesso per semplici codici bianchi, si trovano a sostare per giornate intere. Quindi, è il momento di coraggio, investendo con più oculatezza su infrastrutture, tecnologie e risorse umane, ma anche, come diceva giustamente la Presidente, sulla ricerca e sulla difesa dell'ambiente, mettendo da parte logiche settarie e di parte politica, pensando tutti insieme ad un rilancio della sanità pubblica e, con essa, alla speranza di una Calabria migliore. Grazie. 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mancuso. Ne ha facoltà.

MANCUSO Filippo (Lega Salvini)

Grazie Presidente, non c’è la presidente Santelli, però c’è il vicepresidente che è anche il mio rappresentante in Giunta.

Ho letto le parti salienti delle Linee programmatiche della Presidente, condivido totalmente la sua visione di Calabria, dalla cultura al turismo, dall'edilizia sanitaria all'ambiente, dalla politica portuale all'edilizia sanitaria, dai trasporti e all'attività reputazionale che intende mettere in campo: obiettivi e iniziative che se portati a termine consentiranno ovviamente di far ripartire la Calabria e vedremo accorciare il gap che ci divide dalle altre Regioni e dall'Europa.

Sono molto pragmatico per natura e per formazione. Mi piacerebbe vedere, però, in campo delle iniziative concrete già segnalate.

Nel turismo per esempio penso che sia inderogabile una politica portuale. La Calabria, con 800 km di costa, ha 3 posti barca circa per km. Pensate che la Liguria con 350 km ha 35 porti, mentre la Calabria circa 10-12 porti. Ritengo sia inderogabile mettere in atto un piano dei porti, che mi risulta ci sia già e ci abbia lavorato una precedente amministrazione, mi pare quella Scopelliti.

Va, però, programmato un lavoro che preveda almeno quattro porti sulla zona tirrenica e quattro porti sulla zona Jonica.

Ovviamente questi con i relativi bandi europei che debbono essere implementati al fine di poter attivare quell’indotto che ritengo sia necessario per implementare il turismo. A questo penso sia ugualmente necessario affiancare una politica dei prezzi del trasporto aereo, una politica dei prezzi che possa far sì che il turismo ci possa essere a determinati costi: quindi abbinare l'interesse per le nostre coste anche con una politica dei prezzi per quanto riguarda il trasporto aereo.

Non dobbiamo, poi, dimenticare e tralasciare ovviamente l'incentivo e tutte le azioni che dobbiamo mettere in campo per quanto riguarda sia la Strada Statale 106, il suo completamento, e le reti ferroviarie.

In materia ambientale, è ovvio che, con la costituzione degli ATO, il problema rifiuti passerà appunto a questi ambiti, però non bisogna dimenticare la depurazione, sempre collegandola al turismo. La depurazione è un problema atavico sul quale bisogna intervenire e creare i presupposti per avere i nostri mari più puliti.

L’agricoltura: tutti temi toccati nelle Linee programmatiche, e bisognerà incentivare i nostri prodotti di qualità, invidiati in tutto il mondo. Bisogna poi cercare di incrementare il consumo interno.

Così come andrà svolta un'azione molto concreta nel sociale. C'è la necessità di rivedere la riforma del terzo settore e adeguarla per bene al nostro territorio, integrarla sia con l’agricoltura e sia con il turismo per un turismo sociale e per una agricoltura sociale.

Tutti questi interventi, la loro programmazione, le leggi e i provvedimenti amministrativi da mettere in campo passano da una riorganizzazione amministrativa della macchina burocratica. La vera battaglia che la Regione e questa amministrazione si giocano è sulla riorganizzazione amministrativa dei nostri uffici. Come pensiamo di poter mettere in campo tutte queste azioni con il nostro nemico principale, la burocrazia?

Faccio solo qualche esempio: nel campo dei lavori pubblici abbiamo il commissario per l'emergenza idrogeologica, la Protezione Civile e poi abbiamo i lavori pubblici.

Ovviamente organizzazioni e ambiti che abbiamo già trovato. Come si fa ad avere questi tre settori staccati tra di loro.

Ovviamente urge che tutti questi Dipartimenti siano sicuramente diretti sotto un'unica regia, non se ne può fare a meno, perché tante volte quello che fa la mano destra non lo sa la mano sinistra oppure ci sono azioni che sono sovrapponibili. Bisogna ottimizzare queste procedure e l'unica soluzione è quella di mettere mano alla macchina amministrativa.

In questo intervento volevo ringraziare la Giunta, in particolare gli Assessori che si sono occupati del bando per le aziende, perché hanno svolto un enorme lavoro. Hanno incontrato tutte le categorie e si sono resi disponibili ad ogni tipo di confronto. Capisco le difficoltà operative, però onestamente da professionista che andrò ad affrontare le procedure, per richiedere questo contributo per aziende, ritengo eccessivo che ci siano tre click per poter richiedere il contributo. Capisco il problema. Figurarsi se la Giunta o gli Assessori o la Presidente potessero desiderare una complicazione burocratica. Il problema è solo uno: mancano le tecnologie perché si possa fare con un click, si possa dare con un click il contributo, mancano le tecnologie perché si è diviso su tre giorni o quattro giorni o 7 operazioni. Perché? Per non intasare gli applicativi. Quindi è necessario, è obbligatorio concentrarci su un settore fondamentale: l'innovazione tecnologica.

Non possiamo fare a meno in questa Legislatura di adeguarci e di colmare questo gap con le altre Regioni e non pensare che non sia obbligatoria un’intensa innovazione tecnologica, con smart working, che non esiste, non è esistito, è stato molto limitato, automatismi che non ci sono e innovazione delle aziende che non c'è. Cosa me ne faccio, se continuiamo a fare dei bandi europei che interessano la costruzione, ad esempio, di un albergo se poi i tassi di occupazione sono inferiori al 50 per cento?

Innoviamo e adeguiamo quelli che ci sono per renderli più appetibili, per fare un turismo diverso più tecnologico. Si consideri che ovviamente abbiamo anche i mezzi.

Noi abbiamo Calabria Innova che è uno strumento già operativo in Fincalabra e che potrebbe essere attivato, affinché l'innovazione tecnologica diventi uno spot per i prossimi cinque anni della nostra amministrazione. Si tenga presente anche che non ci sarebbe neanche bisogno di personale o altro, perché all'interno dell'amministrazione abbiamo circa 220 persone di categoria B e C che però sono in possesso di laurea, quindi svolgono mansioni inferiori a quella che è la loro qualifica.

Avremmo anche le risorse umane da utilizzare, valorizzandole consentendo loro di dare una mano concreta alla causa.

Lo dico al vicepresidente: concordo con tutta la linea programmatica, quindi che siano fissati degli obiettivi concreti.

Cambiamo soprattutto la burocrazia, mettiamo le giuste professionalità ai posti giusti, innoviamo e cambiamo la Calabria e la sua immagine nel mondo e la vita dei calabresi. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Aieta. Ne ha facoltà.

AIETA Giuseppe (Democratici Progressisti Calabria)

Dobbiamo avere rispetto anche dell’assenza della Presidente, c’è il Vicepresidente, ci ascolterà sicuramente con attenzione per le cose che abbiamo da dire, anche perché l'incipit del ragionamento della Presidente l’ho gradito molto. Mi riferisco al riferimento alla fiducia e alla reputazione che sono due direttrici di una strategia politica che ovviamente va riempita di contenuti.

La fiducia si fonda soprattutto su segni certi e molto probabili, nel senso che non si acquista al supermercato, si costruisce; e la fiducia è anche riconoscere che non si parte dall'anno zero.

Lo vorrei ricordare perché, ascoltando i colleghi, mi è parso di capire che probabilmente non si ha molta conoscenza.

Questo non è un limite, ci mancherebbe altro, colleghi alla prima esperienza probabilmente non conoscono quello che è accaduto in passato. E cosa è accaduto in passato che oggi la Presidente nelle sue Linee programmatiche dimentica di citare? È successo che sulla sanità, in quest’Aula e fuori da questa Aula, c’è stata una battaglia, una battaglia perché quest’Aula, caro Vicepresidente, è stata espropriata della sua potestà legislativa, cioè l'Aula del Consiglio regionale non ha potuto mai legiferare su una materia che assorbe dal bilancio regionale circa il 73 per cento del proprio bilancio.

Non ha detto nulla la Presidente sul commissariamento, cosa pensa del commissariamento, non ha detto nulla sull'organizzazione.

È vero che noi dobbiamo esercitare il diritto alla salute, parlare molto del diritto alla salute e poco della sanità, che è una parola vuota di tutto e piena di niente. È anche vero che ci sono fatti, che in queste ore si stanno consumando, come per esempio la vicenda del punto nascita di Cetraro che - e noi abbiamo presentato una mozione con il collega Bevacqua e Francesco Pitaro – ancora, nonostante fosse stata presente la presidente Santelli, a distanza di quasi due mesi non si sa che fine farà. Sono segni questi che rappresentano anche l’impegno di una classe dirigente.

E la reputazione ovviamente si costruisce anche sulla serietà degli impegni che si assumono. E gli impegni che si assumono, una classe dirigente seria li fa rispettare, anche se non dipendono direttamente da quella istituzione.

Volevo ricordare anche, quando si parla del POR e dei Fondi Europei, che probabilmente sfugge a parte dell'Aula che il POR della Regione Calabria ha registrato un avanzamento dell’83 per cento e quel POR ha ricevuto negli ultimi anni la premialità. Questo significa che è stata premiata con migliaia di euro perché ha rispettato i target. Non partiamo dall’anno zero quindi e chi vuole costruire una visione lo fa attraverso ciò che si ritrova.

È sfuggito nella relazione sulle Linee programmatiche che quel POR ha finanziato quasi tutti i progetti dei comuni. La Regione Calabria in questi anni è diventata davvero ente di programmazione e non già ente di gestione, come è stata in tutti questi anni di regionalismo calabrese. Ogni Comune - qua ci sono sindaci anche di centro-destra - al tempo in cui si governava questa Regione nel quinquennio 2014/2019 brandivano Decreti di finanziamento. Non dico questo per accreditare una stagione, ma perché essendo stato amministratore locale parlo delle cose che si fanno e non delle cose che si dicono.

Anche sulle infrastrutture, la Presidente dimentica da dove parte. Parte da una linea delle ferrovie, della ferrovia ionica che dai tempi di Cavour non registrava un impegno finanziario di questo tipo; un impegno finanziario di circa 700 milioni di euro con 130 km di armamento ferroviario, ristrutturazione di stazioni, eliminazione di passaggi a livello. Dimentica nella relazione la presidente Santelli che questa Regione ha fatto registrare la più grande opera di intervento di finanziamento sulle scuole.

Voi sapete che la Calabria è una terra che balla e che continua a ballare – lo ha fatto anche nei giorni scorsi - e in questa regione, che è molto esposta al rischio sismico, ci sono circa 2 mila scuole delle quali solo quattro erano adeguate sismicamente.

Oggi non c'è comune che abbia presentato un progetto di adeguamento sismico delle scuole che non sia stato finanziato. Non partiamo dall'anno zero, attenzione! E così sui porti il collega Mancuso giustamente faceva riferimento al fatto che oggi, se noi anche raddoppiassimo i posti barca, la Calabria nella offerta al diportismo sarebbe sempre ultima.

Voglio ricordare che la Regione Calabria in questi anni ha finanziato con 5 milioni di euro cadauno tutti i porti turistici calabresi, tutti, nessuno escluso.

(Interruzione)

Come dice? No Sibari, non è porto regionale. Vede è questa differenza che le manca, Assessore, pensavo che con la nuova postazione avesse approfondito questo tema. Non c'entra niente, Sibari è un porto privato che non rientrava in quel target. L’abbiamo spiegato 1000 volte.

Mi avvio alle conclusioni. Sono convinto del fatto che questo tempo, quello che viviamo qui ed ora, sia un tempo che in qualche modo ha seppellito anche le vecchie categorie della politica. Le ha seppellite!

Noi ci siamo posti sempre in una posizione costruttiva, abbiamo agevolato il dialogo, ce lo ha riconosciuto l’assessore Orsomarso in una conferenza stampa, perché capiamo, avvertiamo, percepiamo che i calabresi in questo momento non chiedono rotture, chiedono unità.

L'ho detto l'altra volta e lo ripeto ancora: l’unità è un rapporto vicendevole. L'unità implica reciprocità, l’unità implica che si riconosca il lavoro degli altri e che non si faccia finta che in questi anni non sia accaduto nulla. Le poche cose che vi ho detto sono cose che voi potete verificare.

Non vi chiedo di credermi sulla parola, però verificarle significa poi essere onesti intellettualmente, partire da un dato e valorizzarlo. Chi governa deve valorizzare sempre ciò che è stato e guardare avanti e non imbrutirsi sulle cose che non sono andate bene, perché è compito di chi governa raddrizzare il tiro.

Alla Presidente, alla quale, ovviamente, rivolgo il mio saluto, dico che probabilmente in quella relazione avrebbe dovuto evitare queste forti dimenticanze perché se avesse inserito gli elementi positivi, che pure ci sono stati, quella relazione sarebbe stata meno sciapa.

È una relazione sciapa, è una relazione senza sale, è una relazione che non tiene conto da ciò da cui si parte. È una relazione che, pur rincorrendo una visione, in qualche modo si blocca, si infrange sugli scogli che non possono, come diceva Battisti, arginare il mare, gli scogli non hanno mai arginato il mare. Le dimenticanze in politica fanno parte di un retaggio vecchio, antico, che il Covid-19 ha seppellito e, poiché siamo tutti qui con la responsabilità di rappresentare i cittadini calabresi, credo che l'esercizio della memoria sia un atto dovuto. 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Casa della Libertà)

Intervengo perché parto da dove aveva iniziato il collega Aieta. Intervengo, per quel rispetto anche ad una momentanea assenza del Presidente; ci sono il Vicepresidente e l’assessore Talarico e ritengo che anche un impedimento provvisorio faccia sì che i lavori dell'Aula vadano avanti.

Del resto è vero, si parla delle Linee programmatiche e condivido anche alcune osservazioni da parte dell'opposizione, da parte di alcuni colleghi dell'opposizione e, in particolare, alcuni contenuti dell'intervento del collega Aieta. Proprio questo mi porta a cercare di essere estremamente schematico e breve, così cercherò di tediare poco quest’Aula.

Nel parlare di Linee programmatiche non vi è dubbio che in modo schematico si deve parlare di una Calabria prima del Covid-19, una Calabria durante il Covid-19 e, poi, ahimè, quella che è la preoccupazione maggiore della Calabria dopo il Covid-19.

La Calabria prima dell’epidemia avrebbe potuto consentire alla presidente Santelli di enunciare tutte le criticità che portano la Calabria agli ultimi posti delle varie graduatorie e non lo ha fatto.

Credo che alla presidente Santelli vada riconosciuta un'onestà intellettuale per la quale, probabilmente, non ha fatto riferimento alle cose buone di chi ci ha preceduto, ma nelle sue Linee programmatiche non c'è intriso nessun tipo di vittimismo che avrebbe potuto puntualizzare per avere ereditario a gennaio del 2020, in epoca proprio imminente il Covid, una Calabria che è lì con quelle macro criticità, soprattutto su due settori, che hanno la maternità di tutti i problemi - come diceva il collega Notarangelo - e che sono la sanità e l'ambiente.

Poi c’è una Calabria del Covid-19 con cui, appena entrata in vigore questa nuova legislatura, la Presidente ha dovuto confrontarsi.

Credo che ci siano stati 4 mesi di ritardo nella presentazione delle Linee programmatiche della presidente Santelli perché eravamo in quel periodo di assurda emergenza internazionale. Ebbene, questi quattro mesi, per assurdo, hanno fatto sì che oggi la presidente Santelli sia venuta qui non a dire “faremo”, ma è venuta qui a dire anche quello che in questi quattro mesi si è fatto. Questa è da accogliere come una novità assoluta rispetto alle Linee programmatiche di quel libro dei sogni a cui spesso, al di là delle rituali politiche a cui noi apparteniamo, è stato spesso fatto menzione quando si parla di un Programma elettorale.

Un Programma elettorale, pertanto, rivisto durante la pandemia; non che la pandemia sia finita, ma dico che la Presidente ha dimostrato che è stato fatto qualcosa in questi quattro mesi.

Questa pandemia poteva essere un'opportunità, come qualcuno ha detto, e ne avrei fatto a meno visti i morti che ci sono stati, viste le difficoltà economiche, visto quel grande punto interrogativo che può essere settembre-ottobre del 2020 sia per quanto riguarda il dato economico sia, eventualmente, per una ripresa dei contagi che dovremo esser pronti ad affrontare, come ci dicono gli scienziati.

Bene, in questi quattro mesi dall'atteggiamento che ha avuto la Giunta, la presidente Santelli e questo governo regionale, già su due aspetti, Presidente, ci siamo: fiducia e reputazione.

Credo che questi quattro mesi terribili da tutti i punti di vista - sarà la mia percezione, sbaglierò - abbiano consegnato una Istituzione, quella regionale, che gode di maggiore fiducia da parte dei cittadini, perché questa amministrazione regionale ha garantito, in questi quattro mesi, non la sanità ma, quantomeno, la salute dei calabresi se i dati sono quelli, poi arriverò un attimo ai dati di questa pandemia.

Reputazione: credo che siamo stati sui media, la Presidente è stata anche criticata per un eccesso di esposizione mediatica. Ma siamo stati sui media non con il cappello in mano, siamo stati a difendere le idee e con coraggio sono state messe in itinere alcune iniziative perché, ricordo a me stesso, la chiusura dei confini non ci è stata imposta dal Governo, li ha chiusi la presidente Santelli. Altre ordinanze non ci sono state imposte dal Governo, quel Governo che, magari, prendeva l'aperitivo sui Navigli e festeggiava le glorie di una squadra di calcio. Poi, i dati sono dati e la storia epidemiologica ci insegnerà a leggerli meglio, magari, fra qualche anno.

Idee e coraggio hanno fatto sì che ci fosse anche una disputa con il Governo nazionale e c'è stata una sconfitta in sede di tribunale amministrativo. Credo che quella per il Governo sia stata una vittoria di Pirro, nella sostanza è stata una vittoria dei calabresi, perché ai calabresi serviva solo una cosa: l'indice di contagio, quello che viene identificato come indice di trasmissibilità Rt.

Nessuno lo ha detto, lo dico io!

Collega Notarangelo, condivido pienamente gran parte del contenuto del suo intervento perché quelli sono numeri e lei è esperto in quei numeri quanto me, quindi condivido gran parte di quello che ha detto; poi ci sono delle sfumature ideologiche dalle quali inevitabilmente ognuno di noi diverge e poi le dirò anche quanto.

Allora l'indice di trasmissibilità Rt è un indice eccezionale non per la Calabria ma per i calabresi, per i nostri genitori, per i nostri figli, per quei soggetti deboli, bimbi e anziani, che potevano essere drammaticamente esposti al Covid-19. Indice di trasmissibilità che è stato, anche, oggetto di interesse sui media per la gaffe di denominazione che ha fatto l'Assessore regionale alla sanità della Regione Lombardia; in Calabria e 0,17, la regione che ci è più vicina nelle ultime due settimane - è un indice che viene rinnovato ogni settimana - è allo 0,33, quasi il doppio. L'indice di trasmissibilità che cos'è? Al di là della misura della potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva, l'indice di trasmissibilità è il risultato che si è avuto dopo le misure di restrizione e di contenimento del virus. È lì il risultato positivo di questa amministrazione regionale rispetto al Covid-19 e si è partiti con quella sanità che, non v’è dubbio, hanno descritto tutti coloro i quali mi hanno preceduto e che è ai minimi termini, rispetto ad un contesto europeo; quella sanità che è da undici anni, nemmeno più da 10, sottoposta al commissariamento.

Si è parlato dei tamponi; ci sono delle situazioni che sono sotto la lente di ingrandimento, saranno soggetti terzi a definire se sono state usate delle procedure anomale, ma sui tamponi, quando è iniziata l'epidemia, la Regione Calabria riusciva a processare da 350 a 400 tamponi al giorno perché avevamo una rete nazionale dei laboratori di microbiologia che erano destinati al Covid, composta semplicemente dall'Annunziata di Cosenza, dal Pugliese di Catanzaro e dal GOM di Reggio Calabria.

Tramite la Regione Calabria sono entrati nella rete nazionale dei laboratori Covid-19 l’azienda ospedaliera Mater Domini e il laboratorio dell’ASP di Reggio Calabria, sono state richieste nuove attrezzature, sono arrivati i tamponi.

Lo dico non con tema di criticità nei confronti del Governo, lì ancora siamo in piena epidemia, siamo in pandemia e ci misureremo dopo su quelle responsabilità perché se è vero che noi siamo semplicemente fortunati, oppure che il contagio basso in Calabria è merito del Governo, ahimè, allora dovrei dire che è colpa del Governo se migliaia, centinaia, migliaia e decine di migliaia di morti ci sono stati in Lombardia.

Se il merito del Governo vale per la Calabria, vale altrettanto il demerito del Governo rispetto alla pandemia del Nord che non è stata, invece, contingentata. Lì c'è sempre una iniziativa della Regioni, una chiusura in modo elastico solo ed esclusivamente nell’interesse dei calabresi, chiusura in alcune circostanze, apertura che è stata, poi, motivo di causa al Tribunale amministrativo quando la presidente Santelli ha inteso, sulle normative che consentivano l'asporto, di mettere 4 tavolini al bar, tre tavolini al di fuori dei ristoranti. Questa era quella famosa ordinanza che ha determinato che la presidente Santelli andasse da Conte a parlare a tu per tu di questa situazione.

Presidente Santelli, non so se sia sufficiente questo ottimo rapporto propositivo e sinergico che ha con il Presidente del Consiglio dei Ministri, Conte. Quello che dice Conte poi il Governo non lo fa, quindi credo che questa interlocuzione diretta, che lei ha avuto con Conte, necessita di una verifica su quelli che sono i risultati delle azioni messe in campo da questo Governo. Si critica la Regione Calabria che ancora non ha messo un euro nelle tasche dei calabresi.

Qualcuno prima di me - credo il collega Filippo Pietropaolo - ha anche spiegato, poi ci ritornerò brevemente, che prima del 15 giugno, collega e assessore Fausto Orsomarso, pure se lei si fosse fatto in quattro, i calabresi non avrebbero potuto avere i soldi del bando Riparti Calabria.

Ritorno su un aspetto estremamente significativo e importante: oggi come tamponi, in Calabria, se ne riescono a processare da 1100 a 1200-1250; anche qui siamo sempre semplicemente stati fortunati, una terra maledetta non ben voluta da nessuno, all'improvviso acquista fortuna e questa fortuna noi ce la teniamo tutta perché, tra le altre cose, dobbiamo essere tutti preoccupati di quello che può essere un ritorno dell'epidemia, di quello che può essere il vero momento in cui la nostra economia sarà in ginocchio.

Adesso ci sono delle situazioni che sembrano una ripartenza e poi vedremo, alla lunga, a settembre-ottobre, come soffriranno da questo punto di vista economico i calabresi. C’è quella Calabria del dopo Covid-19 e credo che il consigliere Notarangelo abbia ragione quando dice che noi alla presidente Santelli chiediamo coraggio, perché la Calabria riparte solo ed esclusivamente se la politica riesce a trovare sinergia ed un rapporto positivo, con pari dignità, con la burocrazia.

Spesso in alcuni settori della Regione Calabria - e non è un problema di oggi, non è un problema del centrodestra di oggi o centrosinistra che governava ieri - i ritardi non sono colpa di nessuno… ha detto bene la presidente Santelli: se l’ospedale di Sibari non parte, di chi è colpa? Di nessuno!

Allora probabilmente è colpa di quella dirigenza che pensa che il proprio dovere sia solo nella fase di progettazione e non di effettiva esecuzione di un'opera pubblica. Parlo delle opere pubbliche perché sono convinto che la Calabria debba ripartire dallo “sblocca cantieri”, chiamiamolo come volete, dalla cantierizzazione delle opere pubbliche che sono facilmente e immediatamente poste in esecuzione perché da lì riparte, poi, una certa economia.

Lei con l'apparato burocratico ha avuto un approccio garbato, l'abbiamo seguita il primo giorno del suo insediamento, l'abbiamo seguita in questi mesi con il garbo di donna, come diceva il consigliere Tilde Minasi, quando parlava di pari opportunità e delle capacità delle donne.

Probabilmente, presidente Santelli, non basta un approccio garbato per poter portare a casa quei risultati positivi e sinergici con l'apparato burocratico. È lì che dobbiamo avere il coraggio di intervenire! Perderà questo centrodestra, così come ha perso il centro-sinistra, perderà la Calabria se non c'è questo dialogo costruttivo.

Qui non comando io, qui comandiamo tutti nell'interesse della Calabria, la politica e la classe dirigente. Non v’è dubbio che il Covid-19 e soprattutto la ripartenza non possano prescindere da una mia visione della sanità.

Presidente, intanto la ringrazio perché lei non ha posto in essere sin dal primo giorno del suo insediamento quella, come dire, fissazione che ha caratterizzato, anche - il collega Aieta prima ne parlava - l'azione del governatore Oliverio che cercava di riportare alla responsabilità della politica il discorso della sanità, i due terzi del bilancio eccetera. Quella lotta probabilmente non è stata produttiva e la presidente Santelli non sta facendo questa lotta, ma la Presidente deve porre in essere un elemento di amalgama fra tutte le frammentazioni che ci sono e sono di grande nocumento alla sanità.

C'è una forte disconnessione fra il Dipartimento tutela della Salute, la struttura commissariale e anche il management di alcune aziende sanitarie che sono state decretate dal ministro Speranza direttamente. Ciò grazie a che cosa? Grazie a quel famigerato decreto 35 che, oggi, comincia a ricevere critiche anche da parte di parlamentari del MoVimento 5 Stelle, dimenticando, questi Parlamentari, che quel decreto 35, visto come la Panacea e la soluzione di tutti i problemi della sanità, ci è stato presentato a Reggio Calabria dal ministro Grillo del MoVimento 5 Stelle.

Mi auguro che smetta l'efficacia e l'efficienza, anzi l'inefficienza di questo decreto 35 e si intavoli, anche nella nostra regione, una discussione sulla sanità. Io sono per una sanità pubblica, sono un medico ospedaliero, ma sono anche per una sanità privata di qualità che vada ad essere complementare alla sanità pubblica. Adesso è facile sparare sulla sanità Lombarda che ha fatto della sanità privata, probabilmente, un avamposto di eccezionale qualità. Credo che noi siamo così poveri che non possiamo disperdere quelle esperienze a cinque stelle, non il MoVimento 5 Stelle, quelli del decreto 35, ma delle tante professionalità e delle tante Aziende Sanitarie che fanno sanità che poi è una sanità pubblica.

Al cittadino calabrese poco interessa se quella prestazione gliela dà l'ospedale o Villa Sant'Anna di Catanzaro; parlo di una casa di cura cardiochirurgica di assoluta eccellenza e che conosco bene perché della mia città: lì il cittadino trova soddisfacimento ai suoi bisogni sanitari. Sono per un'assoluta complementarietà tra la sanità pubblica, che deve essere potenziata, poi vedremo come, e la sanità privata che non deve essere buttata e depauperata rispetto a quelle capacità e a quelle eccellenze che ci sono anche nel privato.

 Credo che qualcuno abbia detto che lei, presidente Santelli, non ha avuto il coraggio nel descrivere quella che deve essere la sanità nei prossimi cinque anni; io, invece, credo che, in modo anche abbastanza prolisso ma estremamente significativo, abbia detto che uno dei momenti più importanti della programmazione sanitaria sarà quella della interconnessione tra gli Spoke e gli Hub.

Che cosa ha voluto dire? Lo dico a me stesso perché sono convinto che i colleghi lo abbiano capito: praticamente una rivisitazione della rete ospedaliera che non siamo riusciti a realizzare nella precedente legislatura; e non do nessuna responsabilità al centro-sinistra perché facevo parte di questo Consiglio regionale e, sicuramente, alcune cose si devono discutere e sono convinto che la presidente Santelli porrà al centro della discussione, insieme al presidente Tallini, queste grandi manovre che interessano la Calabria e il Consiglio regionale. L'interconnessione tra Spoke ed Hub significa una rivisitazione della rete ospedaliera, sfoltendo le Aziende Sanitarie Provinciali dagli ospedali per cercare di fare una programmazione, soprattutto, sul territorio.

È stato il “territorio”, non l'importanza della sanità privata, che ha fatto sì che tantissimi abitanti della Lombardia morissero durante questa pandemia! Lì è saltato il territorio! Portare gli ospedali verso una delle aziende ospedaliere, secondo me, non può che far bene al territorio stesso.

C'è un altro aspetto: non si può fare una grande sanità se non si hanno le grandi strutture. La vera differenza fra il Nord e il Sud è che rispetto al 55 per cento degli abitanti, da Roma in giù, abbiamo il 45 per cento dei grandi ospedali, in una percentuale diametralmente opposta a quella da Roma in su.

Dobbiamo colmare il gap. L'ospedale più giovane, più nuovo della regione Calabria è l'ospedale Pugliese che è un ospedale che va rinnovato, va ricostruito, figuriamoci gli altri. Sull’edilizia sanitaria dobbiamo mettere un punto fermo e anche qui ci vuole coraggio, se la colpa non è di nessuno tutti a casa, presidente Santelli, e con lei, con quella sua capacità, con quel coraggio di mettere in campo delle idee, troviamo una soluzione per fare sì che quei cinque ospedali che devono essere costruiti in Calabria diventino “chiavi in mano”; non dico in sei mesi, non dico in due anni, ma che in tempi logici trovino la loro realizzazione. Se non riusciamo a colmare questa deficienza è difficile continuare a parlare di sanità di eccellenza in Calabria.

Sull'edilizia sanitaria noi in Commissione - e saluto e plaudo i nostri predecessori e l'azione, per esempio, che ha posto in essere, nella Commissione sanità, il collega Michele Mirabello - il primo giorno abbiamo fatto delle audizioni con i responsabili dell'edilizia sanitaria e con il delegato del presidente Oliverio; è risultato che in cinque anni i cronoprogrammi sono stati tutti disattesi tant'è che all'unisono, maggioranza dell'epoca e opposizione, abbiamo visto che in cinque anni non è stata messa una pietra più avanti rispetto alla realizzazione di quegli ospedali.

Un altro aspetto estremamente importante è il lavoro: in questa terra uno degli obblighi che abbiamo, questo governo di centro-destra, questa maggioranza che deve governare per i prossimi anni, è quello di non determinare nuovi precari. Assumiamoci la responsabilità sul precariato, di vedere a che punto è, non creiamo nuovi precari. Si sta già lavorando e di questo ringrazio gli assessori al ramo, il collega Fausto Orsomarso e per competenza il collega Gallo, si sta lavorando, non si promettono libri dei sogni, non si promettono miracoli, ma si sta lavorando per cercare di mettere una traccia, una linea al di sotto della quale nessuno di noi può arrogarsi il diritto, la responsabilità dico io, di creare nuovi precari in Calabria perché quello è il primo vulnus della disoccupazione o sotto occupazione.

Welfare e servizi sociali: abbiamo un compito ingrato e dico che ha un compito ingrato l'assessore Gallo che è stato chiamato in causa. Credo che l’assessore Gallo abbia un compito ingrato non perché in modo ideologico abbiamo fatto una lotta contro la riforma del welfare - è una posizione ideologica, rispetto le posizioni ideologiche dell’allora centro-sinistra che governava, come vanno rispettate anche le nostre posizioni ideologiche - ma è diventato, invece, un dato di fatto che se diamo seguito a quella riforma il sistema socio-assistenziale crollerà insieme, poi, al deficit economico che ci dobbiamo aspettare da qui a settembre-ottobre per la ripresa dell’ epidemia.

Soprattutto, non so chi l'ha detto, e sono perfettamente d'accordo, quella grande riforma - ci è stata venduta come una grande riforma - non ha risolto il problema dei problemi: se il socio-assistenziale non lo integriamo con il socio sanitario qualunque riforma, anche brillante, perderà la sua valenza.

Da qui anche l'iniziativa di mettere insieme, nello stesso dipartimento, la salute con i servizi sociali. Credo che sia un indizio di dove vogliamo andare a tracciare la nostra direttrice di lavoro. Solo così il dopo di noi, i centri diurni per l'autismo, possono trovare una logica di espansione ma anche di sostegno economico se integriamo queste due tematiche così importanti come il socio assistenziale il socio sanitario.

Credo che per iniziare a discutere di “Riparti Calabria” bisogna fare soltanto un plauso alla Presidente e all'intera Giunta. C'è stato un lavoro che dimostra che, di fatto, si è passati dall’ io al noi, perché è un lavoro di squadra tant’è che non è stato presentato in modo singolo, come un uomo solo al comando dalla presidente Santelli, ma è stato presentato dal vicepresidente con tutti gli assessori, gli altri assessori erano in prima fila proprio a dimostrazione che non è “io”, ma è “noi” quello di “Riparti Calabria”.

 Ha detto bene chi mi ha preceduto: “Nessun soldo poteva entrare nella tasca dei cittadini prima del 15 giugno, perché dal 15 giugno in poi sarà attivo il registro nazionale degli aiuti per le aziende previsto dalla normativa Covid-19”. Sul fondo perduto ci possiamo confrontare perché se da quest'Aula, assessore Orsomarso, viene l’input forte che sul DURC non si transige, faremmo un danno alle aziende calabresi; intanto il DURC è sospeso, anche per il problema del Covid-19, ad agosto 2019, ma se fosse quello il parametro di soddisfacimento per i due mila euro a fondo perduto, ritengo che resterebbero nelle case dell'assessorato di Fausto Orsomarso molti, svariati milioni rispetto a quelli che sono stati messi in campo, circa quaranta milioni.

Abbiamo parlato poco, lo faremo quando ci saranno i risultati degli ottanta milioni messi sul lavoro, lo ha detto la presidente Santelli e lo voglio ripetere, chiedo scusa alla Presidente, perché forse non si è capita l'importanza dei cinquanta milioni dell'ultima delibera di Giunta sul turismo.

Al di là dei trecento euro per le famiglie che andranno ad essere spesi in Calabria, in tre notti in alberghi calabresi, ci sono anche i duecento euro di bonus ai ragazzi dai 15 ai 18 anni da spendere in benefit per la cultura, per lo svago e per il tempo libero, naturalmente spesi in Calabria. Ma il grosso della tematica di questi cinquantadue milioni messi sul turismo sono i venticinque milioni che saranno dati alle strutture alberghiere, collega assessore Orsomarso. In base a che cosa? Alle presenze calcolate al 2018, moltiplicate per un “x” che sarà in base anche alla categoria dell'albergo stesso. Questi sono soldi freschi, traveller cheque, questi sono soldi di liquidità. Serviranno a risolvere il problema? No! Assolutamente no! Ma serviranno sicuramente a dare ossigeno a quello che riteniamo l'indotto principale della regione Calabria, vale a dire il turismo.

Tre milioni di euro agli studenti universitari intra-regionali, regionali, i buoni spesa, i fondi destinati ai Comuni.

Il problema dei Comuni è un problema serio da affrontare in qualunque tipo di trasferimento, non questo banale dei tre milioni, perché altrimenti, veramente, parleremo male dei nostri Comuni. Ma qualunque tipo di finanziamento - e mi riferisco ai trasferimenti di finanziamento e mi riferisco, faccio un passo indietro, a quello della riforma del welfare - va accompagnato perché altrimenti le difficoltà dei Comuni non diminuiranno, anzi aumenteranno fino ad un dissesto gravissimo per gli enti, per i tanti nostri Comuni.

Non mi voglio soffermare, presidente Tallini, su quella che è stata l'iniziativa del Consiglio regionale sui banchi alimentari. Credo che, oggi, abbiamo parlato delle Linee programmatiche della presidente Santelli, alla stessa chiedo un monitoraggio, come se fossero delle clausole valutative che mettiamo a queste Linee programmatiche affinché, in modo cadenzato e periodico, si venga in Consiglio a parlare con l’Assemblea.

Questo sarà anche più possibile quando ci saranno le sub-articolazioni del Consiglio che sono le Commissioni. Quando partirà completamente questa macchina, mi auguro e raccolgo tutti, alcuni spunti, tanti, non uno in modo misero, che sono venuti dai banchi dell'opposizione, quegli spunti che arrivano dai banchi dell'opposizione.

Concludo, soltanto per dire che alcuni spunti arrivati dall'opposizione per quanto riguarda la Giunta sono stati accolti, ne sono convinto; sono accolti anche, dal punto di vista strettamente politico, dai banchi della maggioranza e credo che si possa fare, insieme, su quei quattro o cinque assist importanti per la Regione Calabria un lavoro comune nell’interesse dei calabresi.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sculco. Ne ha facoltà.

SCULCO Flora (Democratico Progressisti)

Signor Presidente del Consiglio, Presidente della Giunta, onorevoli colleghi, finalmente ci riuniamo per discutere e confrontarci sul Programma di governo della Calabria per i prossimi cinque anni. Come ha rilevato la presidente Santelli, questi ultimi mesi sono stati drammaticamente segnati da un'emergenza i cui effetti sono stati e saranno terribili. Tutti ormai siamo consapevoli che le conseguenze, che questa emergenza ha provocato e ancora provocherà, non avranno il carattere della provvisorietà quanto, invece, un'incidenza profonda su ogni aspetto della vita umana. Niente potrà essere più come prima.

Questa volta il nastro su cui scorre la vita di ognuno di noi e quella collettiva non potrà essere riavvolto e non potremmo fare finta che nulla di tanto drammatico sia mai accaduto. Direi che siamo ad una vera e propria ripartenza, ad un punto e a capo, perché la crisi ed i problemi che dovremo affrontare non sono ordinari e non sono nemmeno settoriali, di questo o di quel singolo aspetto della vita sociale, economica ed umana, ma si tratta di una vera e propria crisi di sistema, una crisi che non possiamo sottovalutare che non possiamo prendere sotto gamba, magari con leggerezza e magari utilizzando i vecchi strumenti, i vecchi ritmi, le stesse frasi e le stesse parole con le quali tante volte si è detto e poi si è fatto poco o nulla.

È una crisi che, invece, invoca e sollecita un deciso cambiamento; un cambiamento nell'agire politico, in quello sociale, in quello economico e di conseguenza, necessariamente, in quello più istituzionale e di governo ad ogni livello.

Sbaglia chi ritiene che ci sarà la quiete dopo la tempesta come molte volte è avvenuto nel passato.

Penso, invece, che per lungo tempo dovremmo faticare per allestire e suscitare una nuova rinascita della Calabria. Dunque penso che dobbiamo cambiare e ancor prima dei contenuti, ognuno di noi, ognuno per le proprie responsabilità, deve assumere questa rotta del cambiamento come bussola che deve guidare il nostro impegno. Ritengo questa scelta, quella di un deciso e radicale cambiamento, un prerequisito indispensabile del lessico della nuova politica da porre a base di qualunque impostazione programmatica e di governo che si vuole impostare ed allestire. Se non assumeremo questa scelta, quella di cambiare con sincerità e con coraggio, lo stesso programma, Presidente, non sarebbe altro che un inutile esercizio letterario.

Le vicende drammatiche che abbiamo vissuto in questi ultimi quattro mesi hanno fatto invecchiare velocemente e hanno reso obsoleti molti riti e tanti convincimenti ai quali eravamo e siamo tuttora abituati.

La presidente Santelli ha illustrato il Programma di governo per i prossimi cinque anni, ci ha parlato e raccontato tante cose sulla Calabria e ha rappresentato la difficile condizione dei calabresi, ha compiuto una ricognizione dei temi e dei tanti problemi che da lungo tempo richiedono ed invocano soluzioni e risposte.

Nessun settore della Calabria è stato ignorato o dimenticato, c'è la mappa al completo dei punti di forza e dei punti di debolezza, ci sono e a iosa tutti i nostri difetti strutturali che nel corso degli anni si sono sedimentati e si sono calcificati, c'è il presente e c'è anche uno sguardo al futuro che si vuole costruire. Si può dire che nel Programma presentato c'è tutto, come del resto sempre è avvenuto in queste circostanze.

Penso che non sia molto utile se anche io mi inoltrassi in ognuna delle problematiche affrontate nella relazione, magari snocciolando e spulciando il rosario delle citazioni, dei temi, dei dati, delle cifre che sono presenti nel programma. Se facessi questo, confesso che proverei una particolare ritrosia, pur riconoscendo la completezza del documento programmatico e di come esso possa costituire la base per iniziare una nuova azione di governo della Calabria, se accompagnato dalle volontà e dalle passioni necessarie per renderlo credibile.

Mi sono, però, posta una domanda e cioè se tutto quanto sarebbe stato proposto sia sufficiente a costituire un punto di svolta e di vero cambiamento della situazione della Calabria. Pensiamo davvero che tutto questo basti per generare e mettere in sicurezza i risultati attesi? Possiamo andare avanti certi che si arriverà agli esiti auspicati, possiamo dire, ritenere, allora, che sia tutto a posto? Purtroppo ho molti dubbi, penso che non sarà così facile e non lo dico con animo e con spirito rinunciatario, pessimistico e non lo dico, nemmeno, con presunzione e supponenza, lo dico, invece, sulla base della storia di questi lunghi anni di regionalismo nei quali tante volte, molte volte, si sono pronunciati propositi, obiettivi e si sono avanzate tesi ineccepibili che pure hanno suscitato attesa e fiducia da parte dei cittadini calabresi.

In tutti questi anni la Calabria è stata letteralmente inondata di programmi, piani, progetti anche di carattere nazionale ed europeo e poi ancora siamo stati, siamo circondati di sedi universitarie di eccellenza e dunque non dovrebbero mancarci analisi, idee, proposte.

Eppure non siamo cresciuti quanto avremmo dovuto, eppure in tutti questi anni non si è riusciti ad assicurare ai calabresi una condizione dignitosa di vita e di lavoro e, ancora oggi, registriamo differenze e distanze siderali dal resto delle aree del Paese, per non parlare dell'Europa.

Non voglio con questo, per nulla, puntare l'indice accusatore nei confronti di nessuno perché sarei ingenerosa coi tanti che in tutti questi anni si sono dati da fare, in mezzo a mille complicazioni, a tante difficoltà, per cercare di mettere la Calabria al pari delle altre regioni del nostro Paese.

Ovviamente non possiamo tacere che in tutto questo non ci siano solo le nostre colpe, ma ci sono e sono forse ancor più gravi le responsabilità dei livelli nazionali di governo che in tutti questi decenni non hanno affrontato in modo adeguato e risolutivo il problema del Mezzogiorno ed in esso il problema della Calabria.

Dunque c’è stato e c'è ancora qualcosa che non va, in Calabria come a Roma, qualcosa che non ha funzionato, qualcosa che ancora non va per il verso giusto. Ecco perché bisogna cambiare e tutto quello che si dichiara, ogni idea, ogni proposta, devono portare il segno della volontà e del desiderio di avviare un radicale cambiamento e non, invece, nel segno della continuità.

Per questo penso che ai programmi, alle buone idee, bisogna accompagnare e definire le strategie, i metodi e le procedure, i tempi, le volontà e le passioni, necessarie per renderli credibili ed elevare, così, al massimo la percentuale che il Programma non è e non può essere un rito che si esaurisce in una seduta di Consiglio regionale e, poi, magari, si accantona e si dimentica per tutti gli altri cinque anni, ma deve costituire la bussola che orienta giorno dopo giorno l'azione e l'attività di tutti gli attori protagonisti del governo della Calabria.

Dobbiamo funzionare tutti, Giunta e Consiglio, dandoci dei tempi, delle scadenze intermedie di verifica e collocare in questa impostazione i risultati attesi e gli obiettivi che vogliamo realizzare. Dobbiamo funzionare così come si dovrebbe, niente di più, sarebbe già questa un'autentica rivoluzione.

L'Italia ha riaperto i battenti ed è finalmente partita la cosiddetta fase due, quella della ricostruzione e del rilancio, saranno tempi duri e difficili, la pandemia ha creato problemi enormi sul piano sanitario, sul piano delle limitazioni delle libertà individuali e collettive, ma ancor di più ha generato un autentico disastro per quanto riguarda l'economia e il mondo del lavoro, aggravando a dismisura la condizione dei ceti più deboli, fragili, esposti in particolar modo.

Qui da noi ai vecchi problemi si aggiungono nuove e ancor più gravi ed allarmanti conseguenze, questa è la cornice drammatica nella quale dovremmo svolgere il nostro ruolo e allo stesso tempo difendere gli interessi della Calabria.

A livello nazionale i pericoli sono già apparsi all'orizzonte e sono all'ordine del giorno, ci sono stati, nelle scorse settimane, segnali inquietanti, alcuni di lombrosiana memoria, non ne voglio neppure parlare. A Roma, poi, si stanno preparando piani e progetti che prevedono veri e propri scippi verso il Sud e in particolar modo nei confronti della Calabria e mi riferisco ai fondi strutturali a noi assegnati che, secondo le tesi di alcuni, dovrebbero perdere il vincolo della territorialità per rendersi, così, disponibili ed essere allocati nelle regioni del nord del paese.

E c'è di più: la pandemia ha prodotto, in un sistema già disarticolato come quello italiano, ulteriori frammentazioni, solitudini, separazioni ed egoismi che, come abbiamo già potuto sperimentare in passato, ritroveremo ancor di più rafforzati quando torneremo a discutere di regionalismo differenziato, di regionalismo fiscale e della distribuzione delle risorse fra le Regioni. In queste condizioni sarà dura per noi lavorare per un progetto di rinascita della Calabria senza un interesse ed un impegno straordinario di Roma e senza l'attenzione dell'Europa, perché da soli non possiamo farcela. Questa volta il Programma ricostruttivo e di rilancio dell'Italia non potrà riguardare solo e soltanto alcune parti del nostro Paese, così come è già avvenuto in passato, dimenticando il Mezzogiorno e la Calabria.

In questi primi quattro mesi di avvio della Legislatura la presidente Santelli ha avuto un atteggiamento altalenante, da una parte ha difeso, in tante occasioni nazionali, le ragioni della Calabria, lo ha fatto sui fondi strutturali messi a rischio e lo ha fatto anche per quanto riguarda la distribuzione delle risorse tra le regioni, ho apprezzato molto, ma dobbiamo anche rilevare che ce l'ha messa tutta per creare conflitti con Roma che agli occhi dei calabresi sono apparsi inopportuni e strumentali.

Prendo atto che, finalmente, dopo una lunga gestazione, saranno rese disponibili parte delle risorse del provvedimento “Riparti Calabria”. È una buona notizia! Resta il fatto che si tratta di un provvedimento che avremmo potuto discutere meglio, di più e tutti, magari in Consiglio, e non, invece, così come è avvenuto, lasciare che si suscitassero malessere e polemiche.

Tutto questo si sarebbe potuto evitare se si fosse proceduto con ordine e con compostezza, a partire dai tempi di approvazione e di discussione del Programma di governo. Se il buongiorno si vede dal mattino, ecco, Presidente, penso che su questo siamo partiti con il piede sbagliato e non possiamo consentircelo, siamo in un'altra fase, in un'altra epoca che ci obbliga ad avere attenzione, responsabilità, compostezza, per suscitare e alimentare quella fiducia nelle istituzioni che lei stessa, Presidente, ha voluto sottolineare nella sua introduzione al Programma di governo.

Ecco perché ho sostenuto e continuo a ritenere che a nulla serve scrivere un programma, anche ampio ed articolato, che comprende di tutto e di più, se poi non si riesce completamente a realizzarlo.

Il cambiamento non è, e non può essere ritenuto, un termine vuoto, privo di significato e che non comporta obblighi, al contrario deve essere assunto come una spinta potente per dare il meglio di noi stessi sul terreno dell'impegno civile, sociale, politico ed istituzionale.

Presidente, illustrando il Programma ha elencato le tante sfide che dovremmo affrontare, sfide che potremmo affrontare e vincere se sapremo fare coesione, se, pur nella distinzione, sapremo fare squadra e non, invece, sempre e solo conflitti, risse ed antagonismi che, in questi anni, hanno prodotto danni e nient'altro agli interessi della Calabria e dei calabresi.

I calabresi ci hanno investito, con il loro voto, di una responsabilità che noi dobbiamo onorare, per questo, come ho già detto, penso che dobbiamo provare a fare squadra, che non significa annullare le differenze politiche, le identità e tantomeno le appartenenze, non significa confondere i ruoli a cui ognuno è stato assegnato dal voto popolare.

Fare squadra, per quanto mi riguarda, significa offrire generosamente, responsabilmente, prima di ogni altra cosa, il proprio contributo a concorrere a risolvere i tanti problemi della Calabria in una situazione così delicata e drammatica. Penso che abbiamo bisogno di accendere questo desiderio e di promuovere questa volontà per il bene dei calabresi.

La competizione tra parti e forze diverse, questa volta, se vogliamo per davvero conquistare gli obiettivi sperati, dovrà avvenire sul terreno del confronto e delle proposte. I calabresi sapranno distinguere e sapranno premiare o punire sulla base del contributo offerto e non sulla base delle sole appartenenze.

Signora Presidente, ho sentito e ho colto, nella sua presentazione del programma, il desiderio di volersi adoperare veramente per il bene della Calabria e per tutti i calabresi, ho colto sincerità e spero che questo sia il sentimento con il quale vorrà affrontare la sfida di governo per i prossimi cinque anni. Con questi auspici voglio formulare a lei, al Presidente del Consiglio e a tutta la sua squadra di governo gli auguri sinceri di buon lavoro.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Francesco Pitaro. Ne ha facoltà.

PITARO Francesco (Gruppo misto)

Onorevole Presidente del Consiglio, onorevole presidente Santelli, onorevoli colleghi, ho ascoltato, presidente Santelli, le sue parole, le sue Linee programmatiche e, onestamente, devo dire che quando lei parla di fiducia, di reputazione, salute, sfida, quando parla della sua amica Paola che lotta contro l'autismo, onestamente avrei poco da obiettare, ma, tuttavia, parliamo in termini generici, entusiasmanti, ma privi di concretezza.

Credo che, oggi, qui si abbia il dovere di dire la verità, la verità su come stanno le cose e se la politica è in grado di rispondere ai problemi della Calabria del territorio. Attenzione! Se la politica non riesce a dare una risposta e quindi non riesce a diventare la soluzione, la politica stessa rischia di diventare un problema.

Vorrei fare alcune considerazioni, intanto, presidente Tallini, sul rapporto Consiglio-Giunta: è notorio che sin dall'inizio della Legislatura questo Consiglio regionale è stato emarginato; vorrei ricordare che ancora non abbiamo le Commissioni che svolgono un ruolo fondamentale, dopo ben due mesi dall'insediamento la presidente Santelli si presenta qui in quest’Aula per svolgere le Linee programmatiche.

Lo dico, ovviamente, con rispetto ma con franchezza, presidente Santelli, credo che questo ritardo sia inscusabile, lede l'onore, l'onorabilità dell'intero Consiglio, dei singoli consiglieri regionali che sono stati chiamati qui a rappresentare l'intero territorio.

Non dico questo, presidente Santelli, per polemizzare, lo dico, Presidente, solo nel tentativo di ripristinare il corretto rapporto tra Consiglio regionale e Giunta. Lei, però, deve essere consapevole, presidente Santelli, che non possono essere assunte...

Consigliere Graziano, parlerò davvero pochissimi minuti, credo che lei debba dire cose essenziali importantissime alla presidente Santelli ma, abbia la bontà, gliele dica dopo. Siamo qui, dopo due mesi, aspettiamo da due mesi la presidente Santelli e ora arriva lei a parlare con la Presidente. Vada al suo posto e parli dopo, dobbiamo tornare come a scuola. Presidente, vorrei dire queste cose, non quello che riferisce il consigliere Graziano, sto facendo una riflessione, probabilmente il consigliere Graziano la ritiene di poca importanza, ma sto facendo una riflessione sul rapporto Consiglio-Giunta. Presidente Tallini, le chiedo di fare il Presidente e di permettermi di parlare.

Presidente Santelli, non sto parlando per polemizzare, credo nel rapporto Consiglio-Giunta e credo che lei debba relazionarsi con il Consiglio, però deve essere consapevole che non può adottare scelte dirompenti senza coinvolgere il Consiglio, almeno per un'informazione sommaria.

Quello che è accaduto con l'ordinanza della discordia che ci ha visto trascinati in uno scontro istituzionale con lo Stato, che ci ha visto soccombere dinanzi al TAR senza che nessuno di noi consiglieri regionali sapesse nulla, beh, credo che non debba più avvenire. Allora se riusciamo a ripristinare questo dialogo Consiglio-Giunta credo che tutti noi dell'opposizione saremo al suo fianco, collaboreremo, lanceremo idee e proposte per tutta la Calabria e per il bene della Calabria.

Ad esempio nello scontro col Governo, lei ha preso atto di un quadro normativo in enorme subbuglio, manca la certezza delle regole. Allora perché non utilizzare la Commissione riforme per lanciare una riforma del Titolo Quinto? Lo diceva poc'anzi anche il consigliere Irto: 20 sistemi sanitari, 20 sistemi sanitari tra di loro diversi, non è più tollerabile. Perché, per esempio, non lanciare una proposta per istituire il Senato delle regioni e delle autonomie locali? Credo che lanciando queste proposte si possa davvero affermare il protagonismo della Calabria.

Sulla fase due, presidente Santelli, credo che non debba aderirsi al sistema del centralismo indifferenziato, cioè regole uguali per tutti. Se i dati epidemiologici tra le regioni sono diversi è giusto che ogni regione vada per conto suo.

È anche vero, tuttavia, che abbiamo un Dipartimento della Salute inefficiente, che non va. Lo abbiamo visto con la storia dei tamponi congelati e lo abbiamo visto e lo vediamo con le Aziende Sanitarie che sono disorganizzate.

Che dire, poi, dei tamponi che dall'ospedale Pugliese di Catanzaro finiscono in Campania per essere analizzati? Occorre aiutare le famiglie le imprese e i professionisti, ma non lanciando degli avvisi di pre-informazione per i quali passano mesi affinché vengano pubblicati sul Burc e che prevedono il click-day. Presidente Santelli, la pandemia ha colpito tutti e lei con il click-day lascia fuori migliaia di imprese dal beneficio.

Poi, perché lasciare fuori da “Riparti Calabria” delle attività commerciali? Sì, non sono state sospese, ma hanno svolto un servizio per la comunità prendendo zero di profitto. Parlo delle edicole, degli ottici e di altre piccole attività commerciali, parlo dei professionisti. Perché tenerli fuori? E, poi, sul centro Covid di Catanzaro, lo dico anche al presidente Tallini, una volta si fa a Villa Bianca, una volta all'ospedale Pugliese. Tutte queste cose dove vengono generate? Perché noi del Consiglio regionale non ne sappiamo nulla. E la riforma del welfare che fine ha fatto? Il settore è in totale ginocchio e la riforma è sparita, non ne abbiamo più traccia.

Sulla sanità e il welfare - colgo questa occasione, presidente Tallini - perché non viene convocata una seduta ad hoc per parlare di tutte le problematiche drammatiche? E, perché no?!, presidente Santelli, perché non condividiamo con il Governo una soluzione legislativa per superare il commissariamento e acquisire, di nuovo, le prerogative in materia sanitaria, gestendo non per fare clientele ma per garantire il diritto alla salute?!

In buona sostanza, presidente Santelli, dalle sue Linee programmatiche non ho visto una strategia per il futuro, non ho visto un’idea che si vuole dare alla Calabria, non si capisce quali processi economici si vuole attivare, non si capisce se si vuole dare priorità all'industria, all'agricoltura, al turismo, come si vuole mettere a valore i nostri straordinari beni storici culturali ed architettonici.

Vi invito a riflettere e dico anche un'altra cosa: francamente, Presidente, a me pare che queste scelte politiche, che si fondono solo e soltanto su relazioni politiche nazionali, sebbene importanti, non porteranno veramente a nulla. E allora perché non si istituisce un comitato politico-tecnico-scientifico in cui infilarci dentro esperti, Comuni, i rappresentanti dei sindacati, delle imprese e le forze politiche della maggioranza e dell'opposizione affinché si tracci il quadro dei danni effettivamente creati dalla pandemia e si tracci anche una via d'uscita con le risorse comunitarie che non vanno spese a pioggia, ma con una visione del futuro?!

E allora, presidente Santelli, chiudo chiedendole, tuttavia, di non emarginare il Consiglio regionale, non emargini i consiglieri regionali, non vada in solitudine. Credo che in questo contesto drammatico si abbia bisogno di uno sforzo collettivo, politico-istituzionale, abbiamo bisogno di fare squadra solo così la Calabria ritengo possa avere una speranza per uscire da questa drammatica situazione. Grazie.

PRESIDENTE

Devo dire che alla cittadella i consiglieri regionali non sono solo di casa, ma la presidente Santelli auspica tutti i giorni che i consiglieri regionali, al contrario di quanto fecero altri Presidenti, vadano alla cittadella regionale. Lei è disponibile a parlare con tutti, sia con i consiglieri di maggioranza sia con quelli dell’opposizione. Questo lo devo dire ad onore di testimonianza.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. La invito a bussarmi ai 14 minuti, così nell'altro minuto concludo. Il rispetto dei tempi in un’Istituzione è fondamentale anche per rispetto tra di noi e dei cittadini. Penso che, ovviamente, ognuno di noi abbia dovuto abbandonare il proprio progetto politico, il proprio programma.

Quello che è accaduto con la vicenda Covid-19 ha profondamente cambiato rapidamente, a distanza di qualche giorno, tutte le dinamiche politiche economiche e ha aperto una nuova stagione politica, al di là di noi, di quello che abbiamo messo in campo in questa campagna elettorale per le regionali e di quello che pensavamo di fare oggettivamente.

La pandemia modifica profondamente questi connotati, sia nel nostro Paese sia nel resto del mondo. È chiaro che è necessario abbandonare le vecchie certezze e cominciare a costruire, insieme, il nuovo scenario politico.

Dobbiamo partire da questa premessa, cioè dalla necessità di una rottura profonda, non solo perché c'è il Covid-19 ma anche dalle opportunità che in questa fase drammatica si possono aprire, mettendo al bando il consociativismo e il trasversalismo che sono una malattia endemica della politica meridionale.

Il cambiamento nasce operando delle vere e proprie rotture e si affronta la sfida che ci ha aperto il Covid-19, non solo sanitaria, anche economica, ma anche di stile di vita, perché, sarà sicuramente così, i nostri figli non avranno la possibilità di avere le stesse possibilità che noi abbiamo avuto nell'altro mondo, nel mondo che ci lasciamo alle spalle rispetto al Covid; avranno difficoltà perché la nostra generazione, con quell’assetto, ha visto migliorare di molto le aspettative di vita, le aspettative sociali ed economiche rispetto alla provenienza della propria famiglia.

Il Covid-19 fa fare un passo indietro alle nuove generazioni e se noi non salvaguardiamo le nuove generazioni il rischio è quello di un profondo passo indietro della storia del nostro mondo, perché in questi giorni si è visto palesemente come sono aumentate le disuguaglianze, come la Calabria stia pagando un prezzo particolarmente alto a causa della vicenda Covid-19, come ha detto in modo esplicito anche la Svimez.

La crisi sanitaria, economica e sociale che stiamo vivendo è diventata una grande tragedia collettiva.

Ritenete che sia possibile affrontare questa dimensione senza che ci sia una nuova capacità di mettere in campo politiche nuove?

Non bastano soltanto i finanziamenti e le risorse. Occorrono politiche e misure nuove, anche straordinarie, mai messe in campo in passato.

Non possiamo affrontare questa crisi economica, sanitaria e sociale utilizzando le categorie e gli strumenti del passato, per questo dico – e non ho nessuna remora che non vi invidio per il fatto di essere al governo della Regione, proprio in questa fase, ad affrontare questa drammatica situazione che è oggettivamente difficile.

Affrontare una pandemia di queste dimensioni rappresenta, infatti, una novità mai vista nella storia italiana ed europea. Il nodo politico da sciogliere è quello di verificare se c’è la disponibilità politica per iniziare ad affrontare insieme due o tre questioni, perché nessuno è in grado di affrontarle da solo.

Lo dico perché sono convinto che usciremo bene dalla crisi, se lo faremo tutti quanti insieme e se qualcuno pensa di poterne uscire da solo sarà una sconfitta drammatica. Ci sono, quindi, le condizioni per avviare un confronto aperto in Consiglio regionale su due o tre questioni che sollevavano i consiglieri Bevacqua ed Irto ed anche, molto opportunamente, il consigliere Notarangelo, sulla sanità?

Poi, ritornerò su questo aspetto perché, per esempio, devo riconoscere che il Governo nazionale ha fugato ogni dubbio: le risorse della programmazione comunitaria rimarranno in Calabria, nel territorio, e sarà rispettata la clausola del 34 per cento per quanto riguarda le spese ordinarie.

Per la prima volta, dopo tanti anni, i trasferimenti che lo Stato farà al Mezzogiorno saranno pari al 34 per cento.

Quindi, credo che dobbiamo partire da un punto, secondo me fondamentale mi scuserete anche per la brutalità con la quale lo dico – ossia che lei, onorevole Santelli, considerato che oggi ha questo ruoloè seduta su una montagna di risorse.

La Calabria ha una montagna di risorse e le elencherò anche.

Per quanto riguarda i fondi comunitari abbiamo speso soltanto il 25 per cento. Si tratta di dati ufficiali al 31 dicembre 2019.

Presidente, faccio una battuta: nella Legislatura uscente – lo dico con molta chiarezza ero io a fare l’opposizione, non i consiglieri seduti a quel banco e, infatti, c’è stata, ogni tanto, qualche battuta del consigliere Tallini sul mio ruolo, però devo dire che ho avuto ragione relativamente alla problematica dei rifiuti, sulla quale, come risulta agli atti, ho condotto una battaglia.

Così come ho fatto sul tema della sanità perché non penso che l’onorevole Santelli voglia andare ad incatenarsi davanti a Palazzo Chigi.

Credo che, da questo punto di vista, abbiamo verificato che, oggi, il punto nodale è la sanità e qualche settimana fa, ne avevo parlato anche con il consigliere Giuseppe Graziano.

Per esempio, penso che si debba procedere immediatamente, dopo l’avvenuta integrazione delle Aziende ospedaliere di Catanzaro, alla costituzione di un’Azienda ospedaliera unica in ogni provincia, mettendo insieme gli Hub e gli Spoke, salvaguardando Crotone e Vibo.

Lei presenti il disegno di legge, lo concordi con i capigruppo e con la minoranza. Noi siamo pronti ad approvarlo subito perché questo rivoluzionerebbe tutto il sistema sanitario poiché, come ha detto anche lei nelle sue dichiarazioni, metterebbe in rete gli Hub e gli Spoke, che neanche dialogano tra loro.

Deve sapere che in provincia di Cosenza, abbiamo 450 posti letto per acuti in meno rispetto quelli decretati dai veri commissari e che ci spettano, perché mancano i medici, gli operatori socio sanitari e gli infermieri.

Abbiamo reparti chiusi, addirittura a Castrovillari è chiuso il reparto di ortopedia e ci sono reparti accorpati!

Le ripeto che siamo pronti ad approvare subito il disegno di legge perché lo ritengo utile alla sanità calabrese, al di là di che cosa ne possano pensare il commissario Cotticelli ed anche il ministro Speranza perché, francamente, dobbiamo occuparci delle nostre questioni.

È, poi, vero richiamo l’intervento del consigliere Notarangelo – che in Calabria abbiamo una spesa pro capite in campo sanitario di 200 euro in meno rispetto alla media nazionale. Facciamo i conti: un milione e 900 mila calabresi che ricevono 200 euro in meno rispetto alla media nazionale in campo sanitario.

Vogliamo fare una battaglia insieme su questo? Noi siamo pronti a farla perché questo significa avere una capacità di rottura di cui abbiamo bisogno.

Abbiamo bisogno – ripeto – di rotture e di riforme – una volta si chiamavano così – rispetto al passato perché, se permane questo tran tran in sanità ricordatevelo! – saranno la malapolitica e la ‘ndrangheta a farla da padrone. Se – ripeto – permane in sanità questa situazione – chi la farà da padrone saranno la malapolitica e la ‘ndrangheta. Quindi, c’è bisogno di una rottura.

Per quanto riguarda, in particolare, la spesa sanitaria, lo Stato ogni anno dà alla Calabria – adesso ai commissari, prima alla Regione – 3 miliardi e mezzo di euro per gestire la sanità.

Se vogliamo fare sul serio e costruire una sanità di eccellenza in Calabria senza più chiedere soldi a nessuno, dobbiamo utilizzare meglio le risorse che abbiamo.

Questa è un’altra questione sulla quale dobbiamo ragionare insieme, su quali tipi di provvedimenti adottare, perché è inutile venire in Consiglio regionale, fare un intervento, sentire la replica e, poi, non avere un cronoprogramma dei provvedimenti che insieme concordiamo e portiamo in Consiglio.

Questo – ripeto – non è utile, non è un utile esercizio. Non sono venuto in Aula a sfogarmi, ma a dare un contributo.

Se insieme, alla fine, riusciamo a fare un cronoprogramma per mettere in campo questi provvedimenti, esaminarli nelle Commissioni quando saranno costituite – e farli diventare progetti di legge, così si è utili, altrimenti diventa uno sterile esercizio di sfogatoio rispetto alle questioni.

Come dicevo prima, Presidente, lei è seduta su una montagna di risorse: 4 miliardi di euro. Ci sono 2 miliardi di euro soltanto nelledilizia sanitaria e per quanto riguarda l’acquisto delle nuove tecnologie; abbiamo quasi mezzo miliardo di euro per la costruzione dei tre nuovi ospedali, 50 milioni per le Case della salute.

Questi soldi sono nelle casse della Regione da 13 anni! È da 13 anni – ripeto – che abbiamo queste risorse e ancora non sono diventate né ospedali Case della salute. Sono fondi comunitari poi trasformati in PAC.

Poi, abbiamo 788 milioni di euro per la costruzione del nuovo ospedale di Catanzaro, per il rafforzamento degli ospedali di Lamezia e di Crotone, per la realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza. E, ancora, ci sono i 180 milioni per la realizzazione del nuovo ospedale di Reggio Calabria, in collaborazione con l’Inail. Si tratta di risorse disponibili.

Presidente, su questo vogliamo chiedere al Governo la possibilità di utilizzare lo stesso strumento che ha permesso di realizzare il ponte di Genova in un anno e mezzo? Mi fa piacere che lei lo abbia chiesto al presidente Conte. Vogliamo, alla fine della seduta di Consiglio regionale, inviare, all’unanimità, la richiesta al presidente Conte, facendo l’elenco di questi ospedali con a fianco l’indicazione delle risorse che sono disponibili da 11 - 13 anni fa, anche per le Case della salute?

Lo dico perché è una questione bipartisan. Mezzo miliardo di euro, immesso nell’economia del sistema economico calabrese, non incrementa soltanto l’economia consentendo alle imprese di lavorare, ma si crea occupazione ed anche una rete di ospedali, con unedilizia sanitaria di avanguardia perché, per legge, il 20 per cento di queste risorse deve essere utilizzato per acquistare le TAC di prima generazione e tutta la strumentazione tecnologica.

Sapete che operazione realizziamo? Un’operazione di grande livello.

Poi, ci sono i fondi comunitari. Presidente, abbiamo quasi oltre un miliardo di euro sulla programmazione 2014-2020, un miliardo e 100 milioni sul Patto per la Calabria, dei quali soltanto 13 milioni di spesa.

Vogliamo anche qui introdurre meccanismi di accelerazione della spesa straordinari perché straordinaria è la vicenda economica e sanitaria della Calabria?

Non lo diciamo noi: la Svimez indica che il PIL in Calabria è diminuito del 15 per cento.

Questi, secondo me, sono punti sui quali possiamo fare un salto di qualità.

Come dicevano anche i consiglieri Bevacqua ed Irto, faccio i miei complimenti all’assessore Orsomarso – non ho problemi a farlo – poi, posso discutere sullefficacia delle misure, se dobbiamo chiedere il DURC in quel modo o nell’altro.

In questa fase, non è semplice mettere in campo strumenti perché vanno studiati adeguatamente.

Noi siamo una forza che è, momentaneamente, all’opposizione, ma aspira a diventare governo. Dico così, anche se, dal momento in cui è successo il Covid-19, l’ho già detto nella precedente seduta di Consiglio ho messo da parte la mia tessera di partito perché voglio dare il mio contributo.

Ne abbiamo discusso lungamente nel gruppo del Partito Democratico e, oggi, in questa fase, vogliamo uscire fuori da questa vicenda e dare il nostro contributo. La battaglia di appartenenza la dobbiamo fare dopo perché, altrimenti, se la facciamo oggi, rischiamo che il sistema Calabria collassi e non vogliamo che ciò accada.

Le dico che, secondo me, è necessario che ci dia un’opportunità anche il Governo nazionale perché sono rimasto molto contento di constatare che, finalmente, si cambia cultura: dei 3 miliardi e 200 milioni di euro che il Governo ha stanziato per la sanità in Italia, la maggior parte va a finanziare la sanità territoriale.

Finalmente, si cambia! Si cambia perché il territorio è prezioso, per impedire quanto accade nel pronto soccorso di Cosenza che per l’80 per cento è intasato da codici bianchi e verdi, che non ci devono arrivare al pronto soccorso, poiché manca una sanità territoriale che filtra: le USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale), le Case della salute, le AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali) e le Unita Complesse di Cure Primarie (UCCP), che presidiano il territorio.

Ma pensate cosa significa, in base a quando ha deciso il Governo, avere tra un mese 320 infermieri di quartiere? Perché la Calabria dovrà assumere 320 infermieri di quartiere - 9500 in tutta Italia che stanno sul territorio.

Le chiamano comunità di quartiere e vanno ad implementare l’assistenza domiciliare integrata, non soltanto per i malati Covid-19, che non hanno bisogno di stare in ospedale, quindi, possono essere curati a casa, ma per i cronici, per i disabili, per le persone meno fortunate.

È una vera e propria rivoluzione. Mi auguro, Presidente, che lei compia una vera e propria rivoluzione anche sul welfare.

La mia povera mamma mi diceva sempre: figghiu, misse cantate senza sordi nun si ni cantano”, vale a dire “le messe senza soldi non vengono cantate in chiesa”.

Ma pensiamo di poter fare la riforma del welfare? Non voglio fare l’azzeccagarbugli sui regolamenti, ma – ripeto – pensate che possiamo fare la riforma del welfare?  Abbiamo aumentato gli accreditamenti e le autorizzazioni, con gli stessi fondi! 43 milioni di euro quando non c’era il Covid-19 e, quando, da vent’anni a questa parte, i servizi ed i bisogni sono aumentati.

Ci vogliono i soldi e non possiamo avere un Piano del fabbisogno in campo del welfare che è datato 2009.

Dobbiamo realizzare l’integrazione tra welfare e sanità e fare un Piano aggiornato del fabbisogno e dei bisogni in campo socio-sanitario, stanziando urgentemente 40 milioni di euro in più. La inviterei, Presidente, ad inserire lo stanziamento di ulteriori 40 milioni per l’implementazione del welfare nella riprogrammazione che ci stiamo apprestando ad approvare.

Non possiamo e concludo – soltanto complimentarci per gli interventi che abbiamo fatto o esercitarci in exploit verbali.

Su questi punti e sui punti che sono emersi dalla minoranza, ci sono le condizioni perché insieme decidiamo di trasformarli in provvedimenti legislativi che vadano nella direzione che tutti quanti abbiamo auspicato?

Ciò affinché si esca, finalmente, dall’ordinaria amministrazione e si cominci ad affrontare questa fase in amministrazione straordinaria, assumendosi la responsabilità, come avete fatto in Giunta e come ha fatto l’assessore Orsomarso, assumendosi – ripeto – la responsabilità e mettendoci la faccia per i provvedimenti del “Riparti Calabria”.

Ovviamente, quando si fa in questo modo si diventa bersaglio – lo so, ho fatto anch’io l’assessore – perché non si può dare una risposta ad una platea amplissima di bisogni, però da una parte dobbiamo cominciare.       

Insieme alla fiducia aggiungerei anche l’assunzione di responsabilità e ognuno di noi, maggioranza e opposizione, ci deve mettere la faccia, anche se devo dirvi, con franchezza, che, dopo lo scoppio del Covid-19 e della pandemia, questa divisione tra maggioranza ed opposizione, è diventata più flebile.

Lo dico anche alla luce di quello che sta accadendo a livello nazionale: la politica è profondamente cambiata, cambierà profondamente e dobbiamo essere all’altezza anche perché lo ripeto se ne usciamo, ne usciamo soltanto ad una condizione, se insieme percorreremo una strada che ci potrà permettere di dare una speranza alle nuove generazioni.

La nostra vita l’abbiamo fatta – lo dicevo prima – e le nostre condizioni sono migliorate rispetto alla famiglia d’origine.

Le nuove generazioni questa prospettiva non ce l’hanno e se un Paese non riesce a garantire migliori condizioni di vita alle nuove generazioni è un Paese che rischia di morire.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Guccione. Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Grazie, signor Presidente del Consiglio, onorevole Presidente della Giunta, onorevoli consiglieri. Intanto, ringrazio il gruppo consiliare “Io resto in Calabria per avermi delegato ad intervenire su questo punto.

Dopo aver ascoltato l’intervento del collega Guccione, credo che si ritorni sul tema che avevo già trattato nella precedente seduta di Consiglio regionale, nel senso che la politica ai tempi del Covid-19 è evidentemente cambiata, non fosse altro perché abbiamo lesigenza di rappresentare le Istituzioni in maniera unitaria, proprio per dare certezza ai cittadini che non vogliono, evidentemente, perdere tempo in diatribe politiche o quant’altro, ma vogliono concretezza rispetto ai problemi reali del Paese, nati appunto con l’emergenza Covid-19.

La campagna elettorale è finita ormai da un po’, ma per il gruppo consiliare “Io resto in Calabria la necessità di rivoluzionare il modo di gestire la cosa pubblica in questa Regione non era uno slogan del momento, ma è un’esigenza attuale, a cui teniamo realmente. Rappresenta, peraltro, il nostro modo di vivere la politica e continua ad essere la nostra stella polare. Noi consideriamo gli avversari politici non come nemici, ma come interlocutori con cui scambiare diversità di vedute anche su come gestire la cosa pubblica.

Come hanno detto tutti i colleghi che mi hanno preceduto ed anche il Presidente nella sua relazione, ci attendono tempi durissimi ed i calabresi meritano di ricevere risposte adeguate, certe e concrete ai loro bisogni reali.

Credo, quindi, che il momento attuale imponga una riflessione seria sulla rimodulazione dei fondi europei, sulla gestione dei rifiuti, sullo snellimento della burocrazia, sui trasporti, sulle aree interne, sulla disoccupazionedilagante specialmente al Sud e nella nostra regione –, su come fermare l’emorragia dei nostri giovani e su come fare rialzare tutte le categorie che l’emergenza ha messo in ginocchio.

Tutto ciò non può prescindere da un elemento essenziale che è quello del confronto però un confronto vero, soprattutto in quest’Aula, e faccio in tal senso un appello anche al Presidente del Consiglio.

Sono alla prima legislatura, ma mi pare di cogliere un elemento che accomuna un po’ tutti quanti nel dire che il Consiglio ha la necessità di essere snello, al passo con i tempi e pronto a fronteggiare come abbiamo detto – non soltanto questa emergenza, ma anche le altre che ci saranno.

Costituire le Commissioni consiliari non significa mettere insieme agglomerati di potere e sul provvedimento che è inserito all’ordine del giorno noi consiglieri di “Io resto in Calabria abbiamo presentato un emendamento ma le Commissioni servono, appunto, per snellire i lavori del Consiglio, per discutere e portare in Aula provvedimenti che possono essere licenziati anche con il contributo e gli spunti propositivi dell’opposizione, però ci deve essere una fase pregressa di discussione all’interno delle Commissioni.

Quindi, invito il presidente Tallini ad accelerare la costituzione delle Commissioni consiliari. Serve, appunto, questo confronto.

Sarebbe, poi, un segnale devastante, se dimostrassimo di occuparci di problemi che con la politica non hanno nulla a che fare e non affrontassimo realmente le emergenze, le cose reali e le quotidianità dei cittadini calabresi.

Presidente, voglio spendere alcune parole sulla quotidianità dei cittadini calabresi: un tema, che ritengo abbia accomunato tutti, è quello della sanità.

Mi sembra che questo tema appassioni tutti da molti anni, però, ci ritroviamo sempre, puntualmente, ad affrontare ed a confrontarci con gli stessi problemi.

Abbiamo avuto l’emergenza del Covid-19 che è ancora in essere sono uno di quelli che ritiene che si debba ancora camminare con la barra dritta e abbiamo avuto la fortuna, proprio in relazione ai tempi del contagio, di essere una regione meno colpita dal Covid-19. Però, ci sono stati alcuni problemi, nonostante gli sforzi e di questo ne do atto alla presidente Santelli che sono stati compiuti per arginare il fenomeno dell’emergenza e del contagio.

Dal 22 aprile al 20 maggio sono stati effettuati in Calabria 1659 tamponi ogni 100.000 abitanti. Questa circostanza non la dico io, sono fonti ufficiali pubblicate peraltro da un autorevole quotidiano che è “Il Corriere – ci pone ad essere la quintultima regione in termini di screening su tampone.

Cosa voglio dire? Che abbiamo avuto la necessità di implementare lo screening dei nostri cittadini, dei calabresi, e in questa emergenza abbiamo potuto constatare le lacune evidenti del nostro sistema sanitario perché, accanto a quello che ha funzionato – e vale a dire al contenimento dobbiamo anche dire che ci sono state delle sacche vuote che hanno rappresentato dei vulnus nell’affrontare le emergenze.

A cosa mi riferisco? Mi riferisco, per esempio, alla gestione del territorio.

Siamo stati fortunati qualche collega che è medico potrà confortarmi su quello che sto per dire perché nellemergenza abbiamo avuto tantissimi contagiati asintomatici che non hanno affollato le corsie dei nostri ospedali, però, rispetto a questo, abbiamo avuto una sanità del territorio che ha abbandonato chiedo scusa se utilizzo questo termine – chi è stato contagiato.

In che senso? Mi riferisco ai tanti positivi che sono stati costretti a passare le loro giornate nel loro domicilio o nei luoghi messi a disposizione dalle Amministrazioni comunali, che non sono stati seguiti dal territorio perché l’ufficio di prevenzione territorialmente competente non aveva un punto di riferimento importante che è quello dell’infettivologo.

Cosa vuol dire questo? Vuol dire non aver avuto la capacità di dare una concretezza nella cura a chi in quel momento aveva il problema, per non parlare, poi, delle note vicissitudini, dei ritardi nella consegna dei risultati dei tamponi, dovuti a qualsiasi tipo di circostanza, che non voglio criticare perché mi rendo conto del periodo dellemergenza, ma bisognava e bisogna dare certezza nella cura ma soprattutto nel sistema sanitario.

Quando prima il collega Guccione diceva: “parliamo insieme, maggioranza e minoranza, su come affrontare un tema delicato che è quello della sanità”, su questa necessità di riunire queste due grandi Aziendeche molte volte non si parlano, che vanno a velocità diverse, che non sentono, non ascoltano le esigenze del territorionon può esserci una opposizione sorda o una maggioranza che non ascolta, ma occorre che l’Istituzione del Consiglio regionale recepisca che in Calabria abbiamo un problema che è quello della sanità, che da tanti anni si sta discutendo, che anche in quest’Aula ha avuto notevoli ore di discussione, ma, alla fine, passati gli anni, il problema rimane sempre lo stesso.

Per cui ritengo che ci sia davvero la necessità di affrontare questo problema così come ritengo che sia facile chiamare eroi i nostri operatori sanitari in termini di emergenza. Ognuno di noi ha visto quanto lavoro è stato fatto dagli operatori sanitari e mi riferisco ai medici, agli infermieri, a tutto il personale che gravita nei nostri ospedali.

Tuttavia, nell’ultima settimana, abbiamo registrato uno stop degli esami e, quindi, dei tamponi perché in provincia di Cosenza faccio l’esempio dell’ASP della provincia di Cosenza, ma è avvenuto anche in altre provincie gli operatori del 118 non venivano pagati per quanto stabilito all’inizio dellemergenza.

È facile chiamarli eroi se poi a queste persone, che hanno rischiato la vita in un periodo di emergenza, non viene riconosciuto il giusto diritto a vedere remunerata la loro prestazione lavorativa.

In questa fase, il Presidente ha toccato tantissimi temi, dalla sanità al rilancio, al turismo. Anche su questa cosa, abbiamo alle porte la stagione turistica.

Abbiamo visto che il Governo ha stabilito, ha mandato avanti alcune questioni relative a degli input per far ripartire il turismo ed in Calabria c’è una situazione tutta particolare: quella di voler rilanciare il turismo in sicurezza e pochi giorni fa ho presentato una mozione da discutere in Consiglio regionale per dire che i nostri operatori balneari, per esempio, hanno necessità di avere assicurato un principio importante vale a dire il loro lavoro in sicurezza. Ho, quindi, proposto la costituzione di una Commissione che spieghi a questi imprenditori come realmente portare avanti le linee guida del Governo e se quello che hanno fatto e stanno facendo è in linea con le direttive stesse.

Questa Commissione da chi può essere formata se non dai medici che sono sul campo, da un infettivologo, da chi realmente stabilisce che oggi non siamo fuori dall’emergenza, ma siamo fuori da quello che è il punto più alto dell’emergenza e stiamo cercando di uscirne fuori.

Rispetto a quanto detto dal Presidente nella sua relazione condivisibili o meno un’opposizione che sia costruttiva come la nostra che giudica alla prova dei fatti, che valuta rispetto alle misure che vengono messe in camponon può dire che tutte le cose che sono state dette debbono essere buttate alle ortiche.

Assolutamente no, ma saremo vigili, collaborativi, pronti a dire nell’interesse dei calabresi e a dire no in caso contrario.

Ad esempio, siamo disponibili ad aiutare il Presidente della Giunta regionale sul tema della legalità quando dice di essere pronta ad iniziare un’opera di bonifica.

Ho partecipato – Presidente, lei lo ricorderà perché vi ha partecipato insieme a me il 4 maggio alla messa patronale in onore di San Francesco di Paola, il patrono della Calabria.

Monsignor Nunnari, nell’omelia, rivolgendosi proprio al Presidente della Regione, diceva: “noi abbiamo due problemi in Calabria in questo momento: il primo è cercare di uccidere il virus, il coronavirus; il secondoriferendosi sempre al Presidente della Regione Calabria come interlocutore – è quello di uccidere un altro virus che è quello della burocrazia, che frena i processi di sviluppo e fa viaggiare questa Regione con il freno a mano tirato.

Su questi punti possiamo discutere e dire che rappresentiamo unopposizione costruttiva. Quando si dice che si vuole scardinare un sistema, il gruppo consiliare “Io resto in Calabria è pronto a dare il proprio contributo, non fosse altro per la linea di condotta dimostrata negli anni dal nostro capogruppo, Pippo Callipo.

Così come, Presidente, avviandomi alla conclusione del mio intervento, ci sono cittadini che aspettano risposte e prima qualche collega non so chi diceva: “stiamo ancora aspettando le risorse del Governo nazionale rispetto a quello che, invece, voi dite e quindi additate il governo regionale”.

Attenzione! I cittadini non ci seguono, ai cittadini non piace lo scaricabarile tra chi, oggi, è al Governo nazionale e chi è al governo regionale.

I cittadini calabresi hanno la necessità di avere risposte e oggi che noi rappresentiamo i calabresi in questa Assise dobbiamo occuparci di quello che dobbiamo fare noi, lasciando perdere le valutazioni di quello che fanno gli altri.

Bene ha fatto l’assessore Orsomarso a pubblicare e, quindi, a mettere in moto il bando “Riparti Calabria”.

Prima il Presidente diceva, giustamente,: “noi assicuriamo a tutti di partecipare, in base ad un clic, per rendere veloce questa operazione”.

Nell’’ottica della dialettica costruttiva, Assessore, alcuni giovani che, in maniera volontaria, collaborano con me, nella mia attività politico-istituzionale, mi fanno notare che già abbiamo avuto esperienze con queste piattaforme, che hanno, però, creato problemi proprio perché non tutta la Calabria ha la stessa copertura di rete.

Vedo che annuisce, quindi, penso abbia colto il senso del mio dire, per cui dico: mettiamo in campo l’azione, ma in modo che non ci siano problemi dopo, affinché tutti possano accedere, non un’area che è più sviluppata rispetto ad un’altra relativamente al collegamento in rete, perché in questo momento significherebbe pregiudicare una parte rispetto all’altra.

Presidente, concludo il mio intervento dicendo, a proposito di legalità, che qualche giorno fa, abbiamo tutti celebrato e ricordato il magistrato Giovanni Falcone. Falcone diceva una frase che tutti quanti conosciamo: “Gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare nelle gambe di altri uomini”. Che cosa voglio dire? Al di là della connotazione politica, noi dobbiamo dare calabresi idee sane, capaci di continuare a camminare nelle gambe di chi verrà dopo di noi. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Vito Pitaro. Ne ha facoltà.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Grazie Presidente, colleghi, interverrò per pochi minuti perché il dibattito è stato veramente esaustivo e perché è difficile in poco tempo poter raccogliere le idee su un Programma vasto e importante.

Qualcuno ha detto che in questo Programma non c'è una visione politica, in realtà c'è una chiara visione politica, una chiara visione programmatica, una chiara visione strategica che è stata mutuata dalla visione politica che i calabresi hanno ascoltato della campagna elettorale. Quei calabresi che, ricordo a me stesso, hanno premiato questa maggioranza e hanno bocciato quella visione politica e programmatica che in cinque anni ha ridotto la Calabria, la nostra terra, in una situazione pessima, a brandelli!

È una visione politica che io vedo al di là delle Linee programmatiche, la vedo prepotente nell'azione politica di questa Giunta in questi mesi, prima e durante l’emergenza Covid-19, un'azione politica mirata a ristabilire gli equilibri in una Calabria difficile.

Una linea e una visione politica forti che hanno impedito all'attuale Governo di rastrellare risorse di nostra competenza, che hanno dato e stanno dando speranza ai cittadini calabresi, al contrario di ciò che ha fatto in questi mesi il Governo Centro-sinistra – MoVimento 5 stelle.

È una visione politica forte di chi ha il coraggio delle proprie idee e delle proprie azioni.

È una visione politica che ha messo in campo tutte le risorse possibili.

È la visione politica di una Giunta e di un Presidente che con grande abnegazione hanno deciso di riscattare la Calabria da anni di servilismo e di fanalino di coda.

Lo abbiamo fatto con tanti decreti, con il decreto "Riparti Calabria” e altri, e lo faremo anche con quelli che verranno emanati nei prossimi giorni. 

Lo abbiamo fatto dando una speranza, ma anche della liquidità, contributi a tutta una serie di categorie di lavoratori, categorie sociali che, invece, in questi mesi sono stati completamente abbandonati, disconosciuti dal Governo di Centro-sinistra- MoVimento 5 stelle.

Lo abbiamo fatto dando delle risorse che, a breve, saranno nelle tasche di diverse categorie di lavoratori, concretamente dando dei contributi e lo faremo nei prossimi giorni con un decreto che destinerà risorse al turismo.

A differenza del Governo Conte che ha esordito dicendo alle imprese che sarebbero arrivati 25.000 euro, mentre in realtà poco o niente è ancora arrivato, noi lo faremo concretamente col decreto sul turismo, dando la possibilità alle imprese turistiche di avere liquidità da poter reinvestire nelle strutture, nei lavoratori, nell'assunzione degli stagionali. Quegli stagionali, de facto e non de iure, che sono stati cancellati, che non sono stati considerati nell’ultimo decreto Conte.

Lo abbiamo fatto dando alle persone in Calabria la possibilità di investire dei soldi e dando 300 euro a famiglia per fare delle giuste vacanze, per rimettere nel ciclo produttivo calabrese delle nuove, importanti, risorse. Non l'abbiamo fatto, come il governo Conte, con un credito di imposta di 150 euro che si traduce in uno sconto alla cassa che dovrebbe fare il proprietario di un albergo o di una struttura, l’abbiamo fatto mettendo, a breve, nelle tasche dei calabresi 300 euro. Sì, forse è poco, ma è importante per riprendere un'economia turistica che per la Calabria è un volano di sviluppo.

Lo abbiamo fatto attraverso un decreto che prevede un piccolo ostacolo che il è il DURC. Qualcuno dai banchi dell'opposizione ha chiesto effettivamente, con il DURC, quante imprese, quante persone potranno avere i famosi 2000 euro previsti nel decreto? Non lo sappiamo, ma sappiamo che il DURC è qualcosa che ci viene imposto dallo Stato e dall'Europa, è qualcosa di cui non possiamo fare a meno perché questi soldi non sono calabresi, ma sono statali ed europei. Non possiamo andare oltre una prescrizione che deriva da una legge di Stato, ma, pensando che nel periodo Covid-19 e post Covid-19 sarebbe difficile essere a posto con i contributi, abbiamo indicato un periodo antecedente che è agosto 2019.

Quindi, se ad agosto 2019 il DURC non era a posto, non è certamente colpa del Covid-19, ma di anni di amministrazioni e governi regionali di Centro-sinistra che hanno messo in ginocchio queste imprese. Mi rivolgo all'opposizione e chiedo loro cosa hanno fatto in questi anni per far sì che, ad agosto 2019, il DURC delle imprese fosse positivo e non negativo? Che cosa hanno fatto in questi anni per far sì che molte delle imprese che oggi, dopo 15 giorni, non sono più in grado di ripartire, non avessero problemi? La risposta è logicamente silente.

Ce la faremo, Presidente, perché abbiamo messo tante risorse a disposizione. Stiamo rastrellando centinaia di milioni di euro, soldi che non erano stati utilizzati dalla precedente Giunta, dalla precedente amministrazione.

Ce la faremo, è una frase che rimbomba. In questi mesi ognuno di noi ha scritto sui balconi “ce la faremo”. È vero noi ce l'abbiamo fatta, siamo qui, tantissimi altri ce la faranno, tantissimi altri invece non ce la faranno.

Quindi, la nostra attenzione deve essere mirata a tutti quei cittadini, a quelle imprese, a quegli artigiani, a quei lavoratori che non hanno più la speranza di riprendere a lavorare e che nel mese di settembre, ottobre, effettivamente, si troveranno in una situazione pericolosissima. E allora, da oggi, la nostra attenzione deve essere rivolta anche a coloro che nei prossimi mesi non riusciranno a ripartire.

La collegialità, il senso civico della maggioranza e dell'opposizione dev’essere finalizzato a questo, lavorare insieme per creare un piano che possa dare risposte a quelli che saranno denominati “i nuovi poveri” della Calabria e dell'Italia.

Non è possibile toccare tutti i punti di queste Linee programmatiche.

Un punto importante, affrontato da tutti, è la sanità. Quando si parla di questo argomento, bisogna farlo cum grano salis, altrimenti si rischia di cadere nella retorica, nel populismo. Beh, che in sanità nulla tornerà più come prima del Covid-19 è ormai cosa palese, ma che la sanità di oggi non sia migliore di quella di ieri è altrettanto evidente. Con il Covid-19 abbiamo avuto l'immagine reale di una sanità incapace di dare risposte all'utenza e valutata in modo pessimo dalla stessa. Infatti, una delle ragioni per cui molti calabresi sono stati ligi alle regole è stata proprio la paura - ce lo possiamo dire - di finire in ospedale e non poter essere curati. L'immagine della sanità calabrese è questa.

Quando si dice: “Chiediamo al presidente Conte un provvedimento per dare inizio e velocizzare le procedure già in atto sugli ospedali”, è importante, è vero, ma è altrettanto importante dare subito risposte ai cittadini. Quei cittadini che, talmente, si sono resi conto dell'impotenza di questa sanità calabrese che hanno messo mano, in un periodo triste, alle proprie tasche per dare un contributo ad un sistema sanitario non solo non pronto ad affrontare una situazione del genere, ma economicamente debole. Tanto è vero che centinaia di migliaia di euro sono stati destinati dai cittadini per comprare mascherine, letti, respiratori.

Una sanità che, forse al di là del Covid-19, è di per sé inappropriata per poter reagire e dare risposte a qualsiasi emergenza.

A questo punto, Presidente, dobbiamo parlare anche di commissariamento.

Voglio fare una precisazione: non sono contro i commissariamenti, se lo Stato ha deciso di commissariare la sanità calabrese, c'era sicuramente una ragione. Non sono della stessa idea di chi, come nella precedente legislatura, intendeva porre fine ad un commissariamento per arrivare ad un altro commissariamento politico del Presidente. Sono contro qualsiasi commissariamento perché la sanità dev’essere restituita ai calabresi, se non dovesse essere così, chiedo che il commissario cammini di pari passo con la Giunta, con questa maggioranza, con questo Consiglio. Solo così si potranno dare delle risposte.

Molti parlano di regionalismo differenziato, questo mi preoccupa perché in realtà non si tratta di regionalismo differenziato, che c'è già ed è reale - è chiaro che la sanità lombarda non è uguale alla sanità calabrese -, ma di autonomia differenziata.

Mi preoccupa la riforma del Titolo Quinto, dell'articolo 116 della Costituzione, perché quest’autonomia differenziata richiesta da diverse regioni - tra cui anche l'Emilia Romagna guidata dal Partito Democratico - aumenterebbe in modo significativo il divario dalla già differente sanità calabrese di quella del Centro-Nord.

Dovremmo fare una battaglia per impedire l’autonomia differenziata perché significherebbe diverse prestazioni, diversa formazione, diverso ticket e affosserebbe definitivamente la nostra sanità che non sarebbe più nelle condizioni di sostenere neanche la migrazione sanitaria.

Questa maggioranza chiederà all'opposizione di fare una battaglia comune e di fare le barricate contro le Regioni del Nord che chiedono con forza questa autonomia, forti del fatto che nell'ultima conferenza stampa il presidente Conte ha, in qualche modo, aperto verso l’autonomia della tutela alla salute e della tutela al lavoro.

Presidente, ci aspettano anni di duro lavoro. Lo faremo con l’abnegazione che ci ha contraddistinto in questi mesi, consapevoli che la Calabria e i calabresi meritano delle risposte. Lo faremo con la consapevolezza che gli elettori ci hanno votato perché credono nel rilancio e nel riscatto di questa Calabria. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Graziano. Ne ha facoltà.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Grazie, Presidente del Consiglio, Presidente della Giunta, un saluto alla Giunta e a tutti i consiglieri.

Siamo nella “Fase 2” dell'emergenza Coronavirus e qui c'è la vera sfida economica che aspetta la Calabria, ma che riguarda l'Italia, tutti. Una sfida globale e inattesa, ma proprio in questi periodi di crisi si hanno gli acceleratori migliori, più potenti. L’acceleratore maggiore che abbiamo avuto in questo periodo è avere riscoperto il valore della solidarietà, il valore dei medici, dei sanitari, di tutte quelle persone che stanno offrendo il proprio impegno e che sono andati oltre l'interesse personale mettendo a disposizione la propria vita, come è accaduto, in alcuni casi, per gli operatori sanitari nel Nord Italia.

Abbiamo scoperto, in questo periodo, l’immunità vera che deriva da essere parte di una comunità. Oggi sono stati più volte citati i concetti di comunità, di squadra, che mettono in cima alla scala dei valori, le relazioni interpersonali, il lavorare insieme per focalizzare i problemi, per dare delle soluzioni di tipo sociale, economico e sostenibile.

Credo che non sia negativa la sua qualità, Presidente, l’essere dirigista, come ti è stato detto oggi in quest'Aula, e di essere, io direi, decisionista, perché questo ci ha salvato, probabilmente, da un contagio più elevato.

La Calabria può essere un valido esempio anche in questo, come lo è stata nella gestione dell'emergenza: l'ordinanza, fatta prima di ogni altro, che impediva il rientro in Calabria - purtroppo per i nostri fratelli calabresi, ma in quel momento era necessario fermarli - e quella - lo dico ad alta voce - di apertura dei tavoli all'esterno di bar e ristoranti che ha preceduto, puntualmente, di una settimana la riapertura in tutt’Italia. Il fatto che tu sia stata all'attenzione dei media nazionali, non è stato una negatività, è stato proficuo per la Calabria. Finalmente non siamo stati all'attenzione dei media nazionale per la ‘ndrangheta o la corruzione politica, ma per le scelte politiche. Scelte azzeccate che ci hanno impedito di avere un contagio maggiore com’è successo in altre regioni meridionali, come la Puglia.

Dobbiamo essere i più bravi anche in questa fase dell'emergenza, sperimentando in futuro un nuovo tipo di economia.

La Presidente ha parlato di economia circolare e io aggiungo economia civile, di comunione. Economia circolare vuol dire che non distrugge. Ad esempio, si è parlato di rifiuti. Dobbiamo chiudere il ciclo dei rifiuti in Calabria, Assessore, perché è vero che costruiscono ricchezza, ma la nostra raccolta differenziata finisce fuori regione! Dobbiamo creare attraverso il POR gli strumenti adatti affinché sorgano da noi delle piccole aziende che vadano a lavorare il vetro, la plastica, l'alluminio, tutto il rifiuto differenziato. Magari utilizzando, anche, il compostaggio domestico per produrre compost di qualità per i nostri terreni agricoli.

Questa è l'economia circolare a cui la Presidente ha fatto cenno all'interno del nostro Programma, che abbiamo avuto modo di leggere ieri. Ecco perché dev’essere un’economia di comunione e non un'economia che divide.

Non possiamo dimenticare che nel cuore dell’economia c’è l’impresa che va a determinare, in larga misura, gli stili di vita del nostro tempo. L'impresa deve essere orientata al bene comune, deve porre le premesse per cambiamenti più vasti di una società unità ed equa.

È necessario, quindi, che il bilancio che andremo a redigere nel prossimo futuro, sia un bilancio di sviluppo economico e sociale, che dia occupazione strutturale stabile in Calabria, diversamente dai bilanci che sono stati approvati negli anni scorsi.

Lo sforzo che dobbiamo come maggioranza, è uno sforzo collettivo, anche insieme alla minoranza come è stato più volte ribadito oggi, per avere un rilancio forte della nostra regione.

È questo che i cittadini si aspettano da questa Legislatura e questo gli dobbiamo dare, sperando che possa essere non solo un quinquennio ma che si proietti anche nel periodo successivo. Occorre, quindi, lavorare fin d'ora al prossimo bilancio regionale di sviluppo che fronteggi la crisi, come si sta facendo in questo periodo con le varie misure che sta adottando la Giunta regionale, ma che faccia, anche, ripartire gli investimenti, le opere pubbliche, a cui si è fatto cenno oggi, le infrastrutture e i trasporti.

Questo momento è stato caratterizzato da una forte coesione, devo dire, fra noi della maggioranza, la Presidente, la Giunta e tutti i consiglieri di maggioranza, abbiamo lavorato in armonia con un unico obiettivo che è quello far ripartire la Calabria. Abbiamo lavorato con uno scambio continuo di informazioni, in modo concorde, condiviso, che ritengo sia il modo corretto di lavorare in questa fase iniziale di Legislatura. È questo lo spirito necessario per governare bene durante la Legislatura e ritengo che sia necessario, per la Calabria, mantenere un rapporto di leale e costruttiva collaborazione con le forze della minoranza.

Oggi ho apprezzato moltissimo gli interventi del consigliere Irto che ha parlato di unità e della consigliera Flora Sculco che ha parlato di squadra, noi dobbiamo fare squadra perché la maglietta che indossiamo è quella della Calabria e questo è il nostro interesse.

Rifacendomi a ciò che ha detto il consigliere Carlo Guccione, il documento che ha proposto riguardo i fondi dell’edilizia sanitaria, so che è un argomento a cui la Presidente della Regione tiene molto, difatti ha tenuto la delega dell’edilizia sanitaria proprio perché è un argomento prioritario per il futuro della nostra regione.

È stato proposto un documento che può essere utile per sostenere la sua azione presso il Governo, sappiamo già che ha sostenuto e ha chiesto al Presidente del Consiglio dei Ministri il commissariamento per avere i poteri in deroga sull'edilizia sanitaria ed anche civile che riguardano la nostra regione per utilizzare i fondi che sono fermi per le infrastrutture.

Presidente del Consiglio, se siamo d'accordo, propongo di approvare questo documento e poi decideremo insieme, oggi forse non ce la faremo, ma possiamo stilare, in Conferenza dei capigruppo, un documento che dia forza all’azione della Presidente della Giunta, firmandolo tutti, in modo unanime, nella prossima seduta di Consiglio regionale.

Credo che questo sia effettivamente fare squadra ed essere uniti su un argomento su cui non ci può dividere, ma che ci deve tenere uniti per l'intera Legislatura perché ci può dare i famosi poteri in deroga di cui parlava ieri sera la Presidente in un incontro di maggioranza. 

Noi dell’UDC, Presidente, le daremo massima lealtà, partecipazione e coerenza all'azione di governo di maggioranza. Io, personalmente, metto a disposizione della Presidente e della Giunta quello che posso dare non soltanto in materia ambientale e forestale, ma anche in materia di organizzazione e di azione amministrativa. Dico questo per il bene della Calabria, anche a nome del collega Paris.

L'emergenza ci ha messo di fronte a due criticità, ne abbiamo parlato oggi. Una è la criticità sanitaria che abbiamo superato brillantemente perché abbiamo avuto pochi contagi, ma il problema della sanità nella nostra regione è strutturale.

L'altra criticità è più difficile da affrontare, l’abbiamo conosciuta maggiormente in questo periodo di crisi ed è quella drammatica delle nuove povertà. Dobbiamo affrontare questa sfida che è ancora più difficile, forse perché non eravamo pronti a vedere ingigantita, dalla sera alla mattina, la platea dei cittadini bisognosi in Calabria.

È doveroso uno specifico richiamo alla situazione sanitaria, lo farò brevemente perché è stato detto quasi tutto e quindi non mi soffermo sulle diverse e croniche criticità che sono sotto gli occhi di tutti. Però, vorrei sottolineare che, comunque, il nostro sistema sanitario anche se con le tante criticità che sono state evidenziate oggi ha retto all'impatto dell'emergenza, perché c'è stato un tempestivo lavoro della Presidente ed anche del Dipartimento e della Protezione Civile con azioni e ordinanze tempestive.

La Regione deve affrontare al meglio il prosieguo della “Fase 2” e tutto quello che in termini sanitari può comportare, quindi, dobbiamo far lavorare i medici in assoluta sicurezza, a partire dai medici di base, dobbiamo forse accelerare nell'analisi dei tamponi; non avevamo i reagenti, spero che siano arrivati o arriveranno.

A proposito dei tamponi, voglio fare due precisazioni. Spero che il collega Pitaro sia presente, perché l'ho ascoltato con molta attenzione, ora vedo che è assente dall'Aula e me ne dispiaccio. Vorrei che prestasse molta attenzione alle cose che dice, perché quando si fa comunicazione politica bisogna essere precisi ed attenti.

Non abbiamo mandato i tamponi alla Regione Campania per essere processati, per i nostri tamponi abbiamo avuto aiuto da un Istituto che si chiama “Istituto Zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno” che opera nell'ambito del servizio sanitario nazionale come strumento tecnico-operativo delle Regioni Calabria e Campania, vale a dire che opera con i nostri soldi ed ha sedi distaccate a Catanzaro, a Cosenza, a Vibo Valentia e Reggio Calabria.

Non abbiamo processato i tamponi chiedendo aiuto a De Luca, ma in un nostro Istituto. Il Presidente di questo Istituto è il professor Franco Roberto che è di Conflenti, la sua nomina forse è una delle poche cose che la Giunta precedente ha fatto di buono. È stato nominato dalla Giunta Oliverio a capo dell'Istituto Zooprofilattico.

Quindi, prima di rappresentare la Calabria in modo negativo, cerchiamo almeno di informarci e di documentarci adeguatamente e questo soprattutto noi che svolgiamo il ruolo di consiglieri regionali.

Ieri è stata avviata la fase di screening della popolazione, una fase importante, noi stiamo supportando su questa materia il Ministero della Sanità e l’Istat, attraverso anche le sezioni calabresi della Croce Rossa. Ho visto che ieri già sono state date risposte positive al call center per andare a sottoporsi al test sierologico.

Dobbiamo ristrutturare la sanità a partire dalle strutture sanitarie, dall'organizzazione della medicina di base ambulatoriale sul territorio, non soltanto dagli ospedali.

Vorrei dire ai colleghi che mi hanno preceduto che abbiamo compreso che la sanità privata deve affiancare la sanità pubblica, deve essere di qualità ma non deve essere in sostituzione della sanità pubblica. Guai se fosse in sostituzione alla sanità pubblica, perché vorrebbe dire che quest’ultima non funziona appositamente o per negligenza della nostra attività politica ed amministrativa.

Interveniamo sulla rete ospedaliera, sull'organizzazione. La Presidente ha parlato prima, ma è stato ripreso anche da vari colleghi, di collegare di più gli Hub e gli Spoke, io sono d'accordo - ne abbiamo parlato varie volte con il collega Guccione - ma a fianco delle misure che abbiamo detto prima deve procedere l’edilizia sanitaria, altrimenti il collegamento diventa pendente da una parte. Dobbiamo fare camminare insieme le due cose.

In questa rete ospedaliera, le case della salute e tutto il resto che è stato citato prima, sono strutture che devono ritornare ad avere una vita propria. Mi ha sollecitato un comitato “Uniti nella speranza” per l'ospedale di Cariati, analizziamo con gli esperti, con i professionisti della sanità a cosa destinare queste strutture che non possono rimanere dei mausolei nel deserto.

Come dicevamo prima, il Covid-19, ha aperto le porte a nuove forme di indigenza che riguardano buona parte dei ragazzi, delle giovani famiglie e degli anziani soprattutto; praticamente il nostro futuro e la nostra storia.

Un recente studio della Caritas, pubblicato dall’Osservatorio romano e dall’Avvenire, ha dato un quadro allarmante delle giovani famiglie calabresi ed italiane.

Praticamente, il 30 per cento di esse, si rivolge alle mense e agli empori della solidarietà.

Oggi voglio ricordare le misure proposte dal presidente Tallini nell’ultima seduta di Consiglio regionale, per lo stanziamento di fondi del Consiglio regionale in favore delle mense e degli empori della solidarietà.

Si tratta di una misura azzeccatissima in questo periodo in cui si assiste ad un aumentato del 30 per cento del numero di famiglie che si rivolge agli empori della solidarietà.

La cosa triste è che non si tratta di una situazione temporanea, soprattutto al Sud, dove sono molti i lavoratori autonomi che, in questo periodo, si sono dovuti rivolgere agli empori della solidarietà.

Persone dell’età compresa tra i 25 e i 50 anni che lavorano nel campo dei servizi e che noi dobbiamo aiutare. Li stiamo aiutando con i 40 milioni, previsti dal bando “Riapri Italia” che il collega di Giunta regionale, assessore Orsomarso, ha fatto partire ieri.

Collega Bevacqua, le voglio chiedere scusa per prima, non era mia intenzione disturbare il suo intervento.

Il DURC (Documento unico di regolarità contributiva), effettivamente, non è richiesto, però c’è l’obbligo di legge, nel senso che, se non c’è l’autodichiarazione, i fondi non si possono erogare. Si tratta di una norma dell’attuale Governo nazionale, che si rifà all’autodichiarazione rispetto ad agosto del 2019.

Ci stiamo avvalendo della collaborazione di Fincalabra per la gestione di questi fondi e anche degli 80 milioni. Penso che Fincalabra sia uno strumento da adoperare perché è dotato di professionisti validi al suo interno e che, tra l’altro, ha aiutato anche il governo precedente ad ottenere delle premialità in ambito della spesa dei POR (Programmi operativi regionali).

Una recentissima indagine in Calabria fotografa una situazione in cui in 74 mila – quasi il 13 per cento delle famiglie – hanno visto azzerato tutto il loro reddito.

Pertanto, la Regione Calabria, deve far sentire subito la vicinanza ai calabresi, con aiuti che diano sollievo economico, ed è questo che la Giunta regionale sta facendo.

Limiterò il mio intervento perché si è fatto piuttosto tardi.

Stiamo rispondendo con diversi aiuti, tra cui quelli previsti per gli studenti.

Poco fa, l’assessore Gallo mi diceva che è imminente l’uscita nelle prossime ore del bando per gli studenti, anche questo con risorse del Consiglio regionale.

Dobbiamo aiutare le piccole attività dei centri storici, che sono state maggiormente penalizzate da queste cifre.

Dobbiamo intervenire sull’intero territorio per aiutare i professionisti e le imprese come ristoratori, parrucchieri e ambulatori medici, che devono sostenere costi maggiori per adeguare i propri locali e la propria attività alle normative anti-contagio.

Occorre aiutare questo tipo di imprese e di lavoratori.

Invito la Giunta regionale a considerare un altro aspetto molto importante che è quello del lavoro sommerso, molto diffuso in Calabria, e per il quale finora non sono stati individuati degli aiuti. Non so quali misure si possano individuare, però occorre aiutare questi lavoratori. Questa però dovrà essere anche l’occasione per fare emergere il lavoro nero e regolarizzarlo.

Mi avvio alla chiusura, non prima di aver preso qualche spunto dagli interventi che mi hanno preceduto

È vero, abbiamo presentato le Linee guida in 62 pagine, ma io ero presente alla presentazione delle Linee guida della precedente Legislatura e, vi posso assicurare che era un libro di oltre mille pagine, al punto che non c’è stato un dibattito così fecondo come oggi, perché le cinque ore dell’intervento in Aula, sono state impiegate dal Presidente che ha letto otre mille pagine.

Non so cosa sia rimasto nella Regione Calabria di quelle mille pagine.

Credo sia meglio avere un Programma snello, preciso e concreto di 62 pagine, che non è nulla, come qualcuno ha detto, ma che è fatto di contenuti concreti che noi andremo a realizzare – perché no? – se volete, anche con il vostro aiuto e il vostro sostegno nello spirito di collaborazione che è stato richiamato.

Dire che questo Programma sia sciapo, non so se è da considerare una barzelletta, una cosa da ridere o di cui offendersi. Oggettivamente, di sciapo c’è stata un’intera Legislatura.

Capisco la difesa d’ufficio che oggi qualcuno ha cercato di fare; però, mi si vuole dire che sono partite le opere della metropolitana? Della linea jonica che è partita ma che non è mai finita? Vogliamo parlare del Por? Vogliamo parlare degli ospedali? Ne abbiamo parlato abbastanza, mi pare.

Come è stato riferito dalla Presidente della Giunta regionale, sono al punto di partenza.

Vogliamo parlare dei Fondi europei?

Ebbene, è stato detto poc’anzi: solo il 25 per cento della spesa dei Fondi europei del Programma 2014-2020 è stato certificato. Questi sono i dati ufficiali esposti in quest’Aula dal collega Guccione. Bisogna lavorare affinché ciò non accada più.

Posso capire la difesa, che ci sta tutta, politicamente; ora, però, rimbocchiamoci le maniche e facciamo squadra lavorando insieme!

Cosa avremmo dimenticato nella relazione? Quello che non è stato fatto? Beh, per elencare ciò che non è stato fatto, effettivamente, ci volevano più di mille pagine, ma ce lo siamo risparmiato nella relazione di oggi!

A proposito di tamponi, l’indagine della Fondazione Gimbe, che è stata pubblicata sul Corriere della sera, dice che la Calabria fa 1500 tamponi ogni 100 mila abitanti, ma bisogna anche dire qual è la media nazionale, altrimenti questo dato non si può inquadrare nella media nazionale, che è di poco sopra i 1700 tamponi ogni 100 mila abitanti.

Questa indagine della Fondazione Gimbe dice che solo lo 0,3 per cento dei calabresi è positivo, e questo è un dato di fatto.

Probabilmente, le azioni messe in campo sono state efficaci e funzionali per ottenere questo risultato.

Proprio nell’ottica dell’unitarietà, del fare squadra, del creare documenti comuni per il bene della nostra terra, richiamo una frase di Papa Francesco per chiudere l’intervento, anche perché rappresento un gruppo cattolico-cristiano in questo Consiglio regionale.

Papa Francesco dice: “Mai come ora c’è bisogno di unire gli sforzi in un’ampia alleanza educativa per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un’umanità più fraterna”.

Ecco, noi questo dobbiamo mettere in campo.

Papa Francesco mette in evidenza il punto cruciale: mantenere unito il tessuto sociale di cui abbiamo parlato.

Questo si può fare solo con l’aiuto e con l’impegno di tutti per creare un nuovo modo di stare insieme, di lavorare, di produrre, di collaborare e di proteggere i più fragili e i più esposti ai rischi del vivere.

Siamo consapevoli che questa è la vera sfida che ci aspetta in questo periodo. Il vero cambiamento ha bisogno del contributo di tutti, nessuno escluso. Occorre rimettere al centro la persona, favorire la creatività e la responsabilità, formare persone disponibili.

Questo è il nostro compito principale: mettersi al servizio della collettività e avere un paradigma di sviluppo nuovo per la nostra terra.

Su questi presupposti noi ci siamo! C’è l’impegno del governo regionale e credo che sia stato ampiamente dimostrato; quindi, possiamo fare davvero la differenza in questa Legislatura. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.

ARUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Il collega Graziano aveva detto che avrebbe accorciato il suo intervento, invece l’ha allungato. Essendo l’ultimo a intervenire, cercherò di essere brevissimo.

Non posso non soffermarmi su alcune cose che riguardano gli interventi che mi hanno preceduto. Intanto, ritengo che il Programma di governo presentato dalla presidente Santelli – anche se in 65 pagine, come qualcuno ha evidenziato, rispetto alle 500 di Mario Oliverio – abbraccia tutti i problemi e tutte le criticità della Calabria, dalla salute, dal welfare, dai trasporti, dalle politiche per il turismo, dalla promozione, con interventi mirati.

Il collega Aieta ha parlato di una relazione sciapa, Presidente.

Volevo dire al collega Aieta che gli Istituti alberghieri, dopo aver fatto studiare la teoria, nella pratica, la prima cosa che insegnano agli allievi è quella di utilizzare poco sale, perché il sale si può sempre aggiungere, ma quando se ne mette troppo, poi, non si riesce più a recuperare quello che si è fatto.

A parte la battuta, ha evocato anche Lucio Battisti che cantava: “uno scoglio non può arginare il mare”. Lo sappiamo!

Nella relazione – forse non l’ha letta – a pagina 26, si affronta il tema dell’erosione costiera, che è uno dei problemi principali della Calabria e delle coste calabresi. Voglio rassicurare i colleghi della minoranza che questo intervento, nelle 65 pagine, è previsto.

Mi rendo conto che, giustamente, l’opposizione deve svolgere il proprio ruolo.

Condividere le Linee programmatiche della presidente Santelli, significherebbe condividere quel Programma di governo che li ha relegati all’opposizione; quindi, non lo possono fare.

Rispettiamo le loro considerazioni, però nei vari interventi, come quelli della volta scorsa, non sono mancati tutta una serie di messaggi da parte dei colleghi Irto, Sculco, Guccione e tanti altri dove si parla di unità di intenti.

Come ricordava il collega Irto la volta scorsa, abbiamo approvato all’unanimità una legge per quanto riguarda il consumo di suolo zero; quindi, quando ci sono gli interessi della Calabria, la responsabilità di chi rappresenta le Istituzioni – in questo caso noi – deve essere quella del buon senso nell’interesse dei calabresi.

Il consigliere Guccione diceva che dopo il Covid-19, l’opposizione e la maggioranza saranno più deboli. È vero, ma se tutti noi saremo più deboli, lo sarà anche la Calabria.

Soltanto una condivisione di intenti e di obiettivi nell’interesse della Calabria, potrà far sì che dopo questa tragica epidemia che ci ha messo sotto scacco, si possa dare un segnale positivo alla Calabria e ai calabresi.

Sono convinto che il buon senso, che contraddistingue tutti i componenti di quest’Assise nell’interesse della Calabria, consentirà di raggiungere gli obiettivi che ci prefiggeremo.

Le polemiche le lasceremo dietro le spalle perché non hanno mai prodotto dei risultati concreti.

Ho sentito parlare tantissimo di sanità e di tamponi.

Sulla questione dei tamponi, il MoVimento 5 stelle ha presentato un’interrogazione al Ministro della salute.

Io ho risposto a quell’interrogazione, ma si sono dimenticati di dire al Ministro che da quel Dicastero è partita una circolare che vietava le autopsie e, soltanto grazie ad alcuni medici di Bergamo che hanno messo a repentaglio la loro vita e hanno fatto le autopsie, si è potuto scoprire quali sono le cause del virus e poterlo combattere.

È chiaro che c’è un disegno contro la Calabria e contro la presidente Santelli. Lo abbiamo notato quando c’è stata l’ordinanza dei bar, e ha fatto benissimo, perché la presidente Santelli è di rottura. Ha detto bene Guccione, se vogliamo cambiare, lo potremo fare solo con delle azioni di rottura.

Si sono preoccupati dei tamponi, ma non si sono preoccupati della circolare che, purtroppo, non ha consentito di poter combattere il virus nell’immediatezza.

Comunque se ne voglia – in bene o in male, come si suol dire – la presidente Santelli è stata citata sul New York Times e nella top ten dei Presidenti di Regione per indice di gradimento, sia in Italia sia in Calabria; quindi, si vede che sta lavorando bene con la Giunta e con la maggioranza.

Vista l’ora tarda, non ripeto tutti i provvedimenti che sono stati messi in campo e si stanno concretizzando in questo particolare momento per risollevare l’economia calabrese; però, i dati sono questi: ci sono i fatti e le parole.

I fatti ci dicono che la presidente Santelli è nella top ten dei Presidenti delle Regioni.

Questo ci rincuora e ci consente – dalle vostre indicazioni che faccio mie per quanto riguarda l’opportunità di poter lavorare in sinergia – di dare una speranza alla Calabria e ai calabresi. Grazie.

PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta per una breve replica.

SANTELLI Jole, Presidente della Giunta regionale

Intervengo a conclusione di un dibattito che – almeno per quanto mi riguarda – ho trovato non solo costruttivo ma molto interessante, soprattutto per i toni e per la serietà degli interventi sia di maggioranza sia di opposizione.

Credo che questo possa essere sicuramente motivo di vanto per il Consiglio regionale e per i calabresi.

Permettetemi di iniziare da una riflessione che facevo prima con l’assessore Spirlì, in riferimento agli interventi dei consiglieri Tilde Minasi e di Flora Sculco.

È un pragmatismo al femminile visto da due diverse impostazioni, ovviamente, come normalmente deve essere; da una parte, l’entusiasmo di Tilde Minasi e, dall’altra, quello che Flora Sculco ha definito “pessimismo”.

Non so se si tratta di pessimismo; forse, è più un cauto realismo rispetto a una politica che si è sempre vista in un normale inizio Legislatura in cui si attuano e si leggono una serie di cose, miste alla consapevolezza delle difficoltà che si incontrano.

Siamo consapevoli che quando si affrontano alcuni temi, soprattutto – come diceva prima il consigliere Guccione – della politica, oggi, non è facile per nessuno. Non sappiamo quello che arriverà.

Faccio una dichiarazione di ottimismo perché, alla fine, dalle crisi può nascere anche qualcosa di buono, ma – credetemi – sono ben consapevole della difficoltà da affrontare per disegnare un futuro per la Calabria.

Non so se si sia trattato di decisionismo ma, come ha detto prima il consigliere Graziano, c’è stato un momento particolare che abbiamo vissuto tutti e in cui, inevitabilmente, il Presidente si è trovato più esposto perché ha dovuto firmare ordinanze.

Non c’era la Giunta. Non c’era la possibilità, consigliere Pitaro, di affrontare le ordinanze in Consiglio regionale. Mi dispiace.

Il Consiglio è il Consiglio, la Giunta è la Giunta, il Presidente è il Presidente e, se mi permette, il Parlamento è il Parlamento. Ognuno fa il suo mestiere.

Io non scrivo in Regione Calabria la Riforma della Costituzione; così come è chiaro che il potere di ordinanza è tale in quanto è immediato ed ha carattere di urgenza. Non ha i tempi per la dialettica che, magari servirebbero, ma non ci sono.

Tutti noi ci siamo trovati in una situazione politica diversa.

Io non mi sono appassionata alla diatriba giuridica sull’utilizzo dei DPCM da parte del Governo, perché mi sono resa conto che ci sono momenti e momenti e ci sono anche momenti in cui il Parlamento, rispetto a libertà personali, viene in qualche modo limitato nei suoi poteri da una necessità che è impellente. Così è il potere di ordinanza.

Se avessimo aspettato di discutere in Consiglio regionale il potere di ordinanza sul chiudere o meno la Calabria quando ci siamo trovati di fronte al secondo esodo, consigliere Pitaro, sarebbero già arrivati tutti e non avremmo bloccato nulla.

Lo dico perché mi dispiace. Credo moltissimo nella dialettica tra maggioranza e opposizione, ma soprattutto nel rispetto dei diversi ruoli. Non mi aspetto applausi dall’opposizione. Non sarebbe giusto, dico la verità. lo troverei in parte ipocrita e mi spaventerei.

Vi prego, però, di non dire che non c’è una visione nel Programma.

La visione può anche non essere condivisa – ed è giusto che non lo sia – ma la visione c’è! Poi discuteremo se quello che c’è scritto è sbagliato o meno.

Così come – farò due o tre battute di tipo dialettico e non polemico – non ho capito la difesa di ufficio delle vecchie maggioranze. Io non ho attaccato nessuno! Sono venuta qui, avrei potuto attaccare, ma non ho attaccato nessuno!

Ho parlato di responsabilità collettiva negli anni; quindi, non è necessaria alcuna difesa d’ufficio.

Come in tutte le Legislature, sono state fatte cose positive e cose negative.

Credo che, le cose positive qualsiasi politico che abbia un po' di intelligenza politica tenderà a valorizzarle. Le cose negative, ovviamente, cercherà di superarle. È inevitabile che ciò avvenga, ma io non ho attaccato né il Governo nazionale né il governo regionale precedente.

L’ho fatto consapevolmente, perché credo in un nuovo clima, e che si inizi dallo stato dell’arte. Io ho raccontato lo stato dell’arte, non ho parlato di specifiche responsabilità. Nello stato dell’arte, ovviamente ci sono dei problemi che ci portiamo da molti anni.

Una cosa che mi è dispiaciuta e che ho trovato fuori tono in un’Assise del genere è il brutto riferimento a conflitti di interesse nella maggioranza sulla sanità.

All’episodio di una Rsa che forse non si conosce nei fatti, sicuramente, non è stato fatto nessun tipo di favoritismo da questa maggioranza e da questa Giunta regionale.

Ho trovato veramente fuori luogo parlare di conflitti di interessi, facendo riferimento a specifiche persone, anche perché erano presenti in quest’Aula.

Detto questo, se mi permettete, voglio cogliere gli aspetti più positivi e più seri di questo dibattito.

Ci sono temi che ritengo siano di assoluta preminenza del Consiglio regionale e che dobbiamo affrontare insieme assumendocene, quota parte, ciascuno la propria responsabilità.

Non si può parlare di Riforma della sanità o della salute a colpi di maggioranza. È necessario un dibattito serio, perché è un dibattito che riguarda un progetto sulla Regione Calabria.

Dobbiamo capire qual è il modello da individuare in una situazione in cui – ha perfettamente ragione il collega Guccione – questa pandemia ha messo in evidenza quello che è un cambio di paradigma rispetto alle politiche sanitarie degli ultimi decenni, dall’ospedalizzazione alla territorialità.  Ci si è resi conto della necessità di una Medicina territoriale che, per tanti anni, è stata la Cenerentola della sanità.

Aggiungo un secondo punto, che è estremamente importante. Siamo passati – di questo do atto al ministro Speranza, di averlo detto anche in tempi diversi e prima dell’effetto pandemia – da una politica sulla sanità vista in termini ragionieristici con i conti e basta a un concetto di politica della salute e a discutere diversamente.

Ovviamente mi aspetto che, a queste dichiarazioni, seguano anche gli atti del Governo.  Non ho motivo di dubitare delle parole che il Ministro ha detto in una sede veramente importante come la Commissione salute davanti a tutte le Regioni, come un Programma di Governo.

Certo che voglio uscire dal commissariamento! Tutte le Regioni vogliono uscire dal commissariamento! Quello che ho detto è un’altra cosa: io la guerra con i commissari non la faccio! Io non faccio il braccio di ferro con i commissari! Finché i commissari ci sono, lavoreremo insieme e cercheremo di dare il meglio nell’interesse dell’intera regione.

Auspico e mi aspetto – è di oggi la notizia che il “Tavolo Adduce” ci ha restituito 210 milioni sulle annualità precedenti – che saremo in grado, anche come Calabria, di uscire da questa doppia – scusate se lo dico – vergogna, perché il commissariamento lo hanno subito anche altre Regioni, ma il “Decreto Calabria” è stato veramente uno schiaffo a questa regione. Io l’ho vissuto da parlamentare e l’ho vissuto veramente in maniera brutta, perché l’ho reputato un pregiudizio.

Tutti si possono occupare di salute in Calabria, tranne i calabresi. Questo non era giusto!

Mi auguro che il Governo faccia cadere questo Decreto, che se ne faccia carta straccia, e che ognuno di noi possa riprendere le proprie responsabilità perché è vero che ciascuno ha dei ruoli, ma è vero pure che la catena di comando è interrotta.

È incomprensibile. Io non ho alcun modo di discutere con commissari che sono nominati da un Ministro. Posso discutere in moral suasion, ma non più di quello.

Stiamo cercando di farlo, però, secondo me, non è il modo in cui una Regione con problematiche serie come quelle che ha la Calabria, si può apprestare a discutere di un piano organico.

Se però c’è una responsabilità a livello nazionale, assumiamoci anche noi la nostra, facciamo un dibattito serio sul progetto e sul programma sanitario che noi come Regione Calabria vogliamo e che deve partire dai territori, perché il problema maggiore sicuramente non è un problema di fondi, ma è quello della fiducia da parte dei cittadini nelle nostre capacità mediche istituzionali.

Dobbiamo chiederci perché c'è una migrazione sanitaria, che spesso riguarda anche ricerche specialistiche che si possano tranquillamente eseguire in Calabria. Abbiamo il compito, da calabresi e soprattutto da classe dirigente, di seguire queste vicende e di ridare ai calabresi fiducia anche nelle istituzioni sanitarie calabresi.

La fiducia è un lavoro reciproco, a specchio, ci dobbiamo credere noi e dobbiamo farlo credere, perché se parliamo sempre male di quella che è la sanità in Calabria, è chiaro che poi il calabrese se si deve operare… mentre avrebbe importantissime professionalità nell'ambito calabrese da poter utilizzare.

Non ho un particolare amore per la lotta pubblico-privato, possono in parte compensarsi, però credo che la sanità sia pubblica e che il nostro dovere sia tutelare la sanità pubblica anche con l’intervento dei privati convenzionati. Tema questo che va affrontato qui, auspicavo di essermi spiegata bene, forse non sono stata molto chiara.

È in questa sede che la nuova programmazione va affrontata, ovviamente, perché è il nuovo disegno, la formazione, il quinquennio che verrà cambia gli obiettivi, cambia le modalità e le forme; questo dobbiamo assimilarlo e quando ho detto “stiamo attenti perché la Commissione europea non premierà più la spesa, ma premierà il raggiungimento degli obiettivi” ho fatto un discorso preminentemente politico che non riguarda una maggioranza, ma riguarda una regione.

Altrettanto di rilievo è il tema rifiuti. Tema che ci portiamo da vent'anni e deve essere discusso e affrontato qui. Consigliere Bevacqua, non lo so se abbiamo la migliore legislazione del mondo, abbiamo un problema! Abbiamo anche da verificare, alla luce delle migliori tecnologie che ci sono, qual è il sistema migliore per arrivare ad essere la Regione virtuosa, troviamolo insieme, discutiamone insieme, nessuno di noi pensa di essere onnisciente, nessuno di noi ritiene di avere la verità. Troviamo insieme quali sono le soluzioni migliori.

Credo fortemente nel dibattito, con la dialettica escono, quando c'è la buona volontà, le situazioni migliori, perché - ripeto quello che ho detto anche prima - se l'obiettivo è comune e cioè l'interesse dei cittadini, alla fine possiamo discutere di diverse strade, ma quando convergiamo nell'obiettivo, il risultato per arrivare a quell’obiettivo si trova. Si trova inevitabilmente.

Non la faccio lunga perché credo che abbiamo detto già tanto, saranno tanti temi da affrontare con maggiore precisione, con maggiore incisività, è chiaro che le dichiarazioni programmatiche rappresentano un momento di solennità.

Abbiamo cercato, ho cercato, oggi, di non cadere nella retorica e di non farne il libro dei sogni. Ho spiegato quale erano le sfide che dobbiamo affrontare e ho detto che cercheremo di affrontarle. Le sfide sono sia quelle delle emergenze classiche sia le nuove emergenze o opportunità. Facciamolo tutti insieme nell’ambito di un dibattito costruttivo di cui, ripeto, ho apprezzato i toni e credo che la disponibilità ci sia tutta.

Permettetemi una battuta: io forse sono parca nel dare gli appuntamenti, ma se venite al decimo piano le porte sono tutte aperte, io lavoro a porte aperte, chi vuole entrare entra, chi vuole colloquiare dialoga, in maniera molto aperta come si fa e come è giusto fare, fra chi comunque, anche se da diversa parte, condivide la medesima responsabilità nel governo della Regione.

PRESIDENTE

Passiamo alla votazione del provvedimento per appello nominare. Invito il Segretario questore a procedere con la chiama.

MANCUSO Filippo, Segretario questore

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione. Presenti e votanti: 30; hanno risposto sì: 19 consiglieri; hanno risposto no: 11 consiglieri, pertanto, il provvedimento è approvato.

 

(Hanno risposto sì i consiglieri: Arruzzolo, Caputo, Crinò, De Caprio, Esposito, Gallo, Giannetta, Graziano, Mancuso, Minasi, Molinaro, Morrone, Paris, Pietropaolo, Pitaro V., Raso, Sainato, Santelli, Tallini;

Hanno risposto no i consiglieri: Aieta, Anastasi, Bevacqua, Callipo, Di Natale, Guccione, Irto, Notarangelo, Pitaro F., Sculco, Tassone.)

 

(Il Consiglio approva)

 (È riportato in Allegati)

Attività ed iniziative finalizzate a preparare la c.d. “Fase 2” emergenza COVID-19. Comunicazioni del Presidente della Regione

PRESIDENTE

Il secondo punto all'ordine del giorno è stato assorbito dalla discussione sul Programma di governo, le risposte che si chiedevano sono state rese e quindi la tematica è stata già sviscerata in Aula.

 

(Così resta stabilito)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 10/11^ di iniziativa dei consiglieri C. Minasi, F. Pietropaolo, G. Arruzzolo recante: “Modifiche al Regolamento Interno del Consiglio regionale”

PRESIDENTE

Passiamo al terzo punto all'ordine del giorno che è la proposta di provvedimento amministrativo numero 10/11^ d’iniziativa dei consiglieri Minasi, Pietropaolo e Arruzzolo, recante: “Modifiche al Regolamento interno del Consiglio regionale”.

Cedo la parola al consigliere Arruzzolo per illustrare il provvedimento.

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia), relatore

Grazie, Presidente. La proposta di provvedimento amministrativo mira a modificare l'articolo 28 del Regolamento interno del Consiglio regionale, approvato con delibera assembleare numero 5 del 27 maggio 2005.

L'intervento di modifica si rende necessario, al fine di meglio organizzare ed ottimizzare il lavoro delle Commissioni consiliari, cuore pulsante dell'attività legislativa della Regione Calabria.

Nello specifico, si osserva che il tessuto sociale ed economico della nostra Regione, caratterizzato per larghi tratti da una economia basata sullo sfruttamento delle risorse agricole, sull'uso, la tutela e l'impiego delle importanti risorse naturali, sulla valorizzazione dei luoghi turistici oltre che sul commercio retto da decine di realtà industriali medio-piccole che costituiscono l'ossatura “produttiva e sociale” dei nostri territori, necessità di una forte azione del rilancio.

Pertanto, la proposta si pone l'obiettivo di dotare la massima Assise calabrese di una Commissione consiliare che tratti peculiarmente le problematiche di questi settori vitali dell’economia regionale e rendere più semplice lo sviluppo di nuove politiche che possono essere maggiormente incisive al fine di rafforzare il ruolo della Calabria nel contesto istituzionale di riferimento.

La nuova Commissione consiliare, inoltre, si occuperà di politiche giovanili e sport, entrambi settori delicati e importanti per lo sviluppo sociale e culturale della nostra terra.

Pertanto l’articolo 1 prevede la sostituzione dell'articolo 28 del Regolamento interno.

L’articolo 28 della deliberazione del Consiglio regionale numero 5 del 27 maggio 2005 è interamente sostituito dal seguente:

“Articolo 28 (Competenza delle Commissioni permanenti)

1. Sono istituire le seguenti Commissioni permanenti:

a) Prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale;

b) Seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell'Unione europea e relazioni con l'estero;

c) Terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative;

d) Quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell'ambiente; e) Quinta Commissione - Riforme;

f) Sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzio di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e politiche giovanili”.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

È pervenuto un emendamento, protocollo numero 13053, a firma dei consiglieri Callipo, Di Natale, Anastasi. Cedo la parola al consigliere Di Natale per illustrare l’emendamento.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Signor Presidente, lo illustro brevemente. L'emendamento alla proposta di provvedimento amministrativo numero 10/11^ recante: “Modifiche al Regolamento interno del Consiglio regionale”, ha ad oggetto la sostituzione dell'articolo 1, che viene strutturato quale norma volta a modificare la competenza della V Commissione, ad oggi esclusivamente dedicata alla materia “Riforme”, operando un contestuale riordino delle funzioni delle altre Commissioni consiliari.

L'obiettivo dell'emendamento, dunque, è quello di mantenere invariato il numero delle Commissioni consiliari per non gravare inutilmente gli oneri a carico del bilancio regionale. Dopo un approfondito studio dei lavori delle Commissioni consiliari delle ultime legislature, infatti, appare evidente che la V Commissione “Riforme” ha prodotto esigui risultati in termini di attività e produzione legislativa,

Appare più che naturale, di conseguenza, che la materia oggi affidata alla V Commissione, per analogia ed omogeneità, possa essere accorpata alla I Commissione che si occupa di “Affari istituzionali, affari generale e normativa elettorale”.

Queste brevi considerazioni conducono ad una proposta aderente ai criteri di logicità e razionalità che, oggi più che mai, devono ispirare l'azione politica per fare in modo che la pubblica amministrazione rispetti i criteri cardine dell'agire amministrativo di efficienza, efficacia, economicità e redditività ed eviti in tal modo inutili sprechi di risorse.

In sintesi, dunque, al fine di ottimizzare i lavori del Consiglio regionale si propone di: affidare alla prima Commissione la competenza sulle Riforme e seppur disomogenee e non appartenenti allo stesso ambito di intervento, nel rispetto della scelta dei proponenti, attribuire alla quinta le materie indicate nella proposta di provvedimento amministrativo numero 10/11^ ovvero: Agricoltura e foreste, Consorzio di Bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pitaro. Ne ha facoltà.

PITARO Francesco (Gruppo Misto)

Presidente, brevemente. Manifesto fin d’ora il voto contrario alla proposta della maggioranza di costituire questa nuova Commissione. Ricordo che i calabresi hanno occhi ed orecchie, ci vedono e ci sentono, non sono tonti, non dobbiamo e non dovete sottovalutarli. È chiaro che la proposta di istituire e di costituire una nuova Commissione non risponde all'obiettivo dell'interesse collettivo, generale, al bene di tutti, è un modo per far proliferare le Commissioni.

La prova di ciò è il fatto stesso che nella scorsa seduta di Consiglio fu portata una proposta per istituire un'altra Commissione cioè Fondi europei, che già peraltro esiste. Oggi la maggioranza arriva in Aula con una nuova proposta per istituire una Commissione che già esiste, per cui io voto contrario.

Voto no, come l'intera opposizione, perché credo che non sia assolutamente il momento di creare nuovi organismi, ce ne sono già tanti in Regione e ci sono tra l'altro le nostre Commissioni, quelle che già prevede il Regolamento, che aspettano solo di essere da voi scongelate per essere messe in moto. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia), relatore

Grazie, Presidente, solo per rispondere velocemente al collega Pitaro. È vero i calabresi hanno occhi ed orecchie. Il suo passaggio al Gruppo Misto è un aggravio di costi per il Consiglio regionale, quindi, effettivamente, quando i costi lievitano per motivi giusti, per finalità che si prefiggono degli obiettivi migliorativi affinché il Consiglio regionale possa dare un contributo, ben vengano, ma, ribadisco, il suo passaggio al Gruppo Misto ha fatto solo lievitare i costi. Grazie.

PITARO Francesco (Gruppo Misto)

Presidente, posso intervenire per una breve replica…

PRESIDENTE

Non ci sono repliche. Ha chiesto di intervenire il consigliere Tassone.

PITARO Francesco (Gruppo Misto)

Presidente, ho bisogno di replicare perché sono stato tirato in ballo sotto il profilo personale.

PRESIDENTE

Consigliere Pitaro, c’è un collega iscritto a parlare, poi vedremo, se ci saranno le condizioni farà una replica al momento del voto.

PITARO Francesco (Gruppo Misto)

Presidente, ripeto, ho bisogno di replicare perché sono stato tirato in ballo sotto il profilo personale su una cosa totalmente infondata. Il Gruppo Misto non l’ho inventato io oggi, non ho fatto un progetto di legge e presentato in Aula per formare il Gruppo Misto. Il Gruppo Misto esiste già.

Mi rendo conto che la verità fa male ed evidentemente ho colpito, ho fatto “bingo” laddove ho detto che i calabresi hanno occhi ed orecchie e non devono essere sottovalutati. La maggioranza in questo momento sta alzando i costi della politica. Grazie.

PRESIDENTE

Consigliere Pitaro, ma secondo lei posso darle la parola per due interventi e nemmeno mezzo intervento agli altri consiglieri? Non mi sembra giusto.

PITARO Francesco (Gruppo Misto)

Presidente, ho finito.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tassone. Ne ha facoltà.

TASSONE LUIGI (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. A nome del gruppo del Partito Democratico, annuncio il nostro voto contrario alla costituzione della nuova Commissione perché la riteniamo inutile e pensiamo che questa Commissione serva più alla maggioranza per ristabilire i propri equilibri interni che alla Calabria. Per tale ragione annunciamo il nostro voto contrario e auspichiamo che molto presto venga convocata una nuova seduta di Consiglio per far sì che le Commissioni inizino a lavorare e finalmente anche questo Consiglio possa operare nel vero senso della parola. Grazie

PRESIDENTE

Parere del relatore?

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia), relatore

Presidente, parere contrario sull’emendamento.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento, a firma dei consiglieri Callipo, Di Natale, Anastasi, che è respinto. Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Sull’ordine dei lavori

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Chiedo l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 10/11^. Presidente, è una proposta firmata da tutti i capigruppo.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta di inserimento all’ordine del giorno che è approvata.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 7/11^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “POR Calabria FESR FSE 2014/2020. Presa atto della decisione di esecuzione C (2019)6200 final del 20 agosto 2019 e della decisione di esecuzione C (2020)1102 final del 20 febbraio 2020. Approvazione piano finanziario”

PRESIDENTE

Passiamo al quarto punto all'ordine del giorno, proposta di provvedimento amministrativo numero 7/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “POR Calabria FESR FSE 2014-2020. Presa atto della decisione di esecuzione C(2019)6200 final del 20 agosto 2019 e della decisione di esecuzione C(2020)1102 final del 20 febbraio 2020. Approvazione piano finanziario”.

Cedo la parola al relatore, il collega Pietropaolo, per illustrare il provvedimento.

PIETROPAOLO Filippo Maria (Fratelli d’Italia), relatore

Grazie. Presidente. Si tratta di una proposta di provvedimento amministrativo per prendere atto e concludere un procedimento amministrativo che è iniziato nella scorsa amministrazione, ad agosto del 2019, e che riguarda la suddivisione per Assi nel POR 2014-2020 di una riserva di efficacia che è stata attribuita alla Regione in quel periodo.

Il procedimento, poi, era stato concluso, con una autorizzazione definitiva da parte della Commissione europea, soltanto a febbraio 2020, per cui ci troviamo oggi, sostanzialmente, ad approvare questo atto che, di fatto, è un atto formale. Grazie.

PRESIDENTE

Passiamo all’esame e alla votazione del provvedimento. Il provvedimento è approvato.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 13/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Por Calabria FESR FSE 2014-2020. Rimodulazione del Piano Finanziario Asse 3 ‘Competitività e attrattività del sistema produttivo' ed Asse 4 ‘Efficienza energetica e mobilità sostenibile, di cui alla D.G.R. 49/2020”

PRESIDENTE

Passiamo al quinto punto dell’ordine del giorno, riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 13/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Por Calabria FESR-FSE 2014-2020. Rimodulazione del Piano Finanziario Asse 3 ‘Competitività e attrattività del sistema produttivo’ ed Asse 4 ‘Efficienza energetica e mobilità sostenibile, di cui alla DGR 49/2020”.

Cedo la parola al relatore, il consigliere Pietropaolo, per illustrare il provvedimento.

PIETROPAOLO Filippo Maria (Fratelli d’Italia), relatore

Grazie, Presidente. È una proposta di provvedimento che riguarda una rimodulazione del POR 2014-2020 con uno spostamento di un importo di 38 milioni di euro dall’Asse 4 “Efficienza energetica e mobilità sostenibile” all'Asse 3 “Competitività e attrattività del sistema produttivo”. È una riprogrammazione che si è resa necessaria per costituire una parte del fondo che, poi, ha avuto attuazione attraverso il “Riparti Calabria” che è, quindi, oggetto dei bandi di questi giorni. Grazie.

PRESIDENTE

Passiamo all’esame e alla votazione del provvedimento. Il provvedimento è approvato.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 7/11^ di iniziativa del consigliere F. Mancuso, recante: “Riconoscimento della legittimità di due debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria derivanti da sentenze esecutive di condanna, ai sensi dell'articolo 73, comma 1, lett. a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato ed integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126”

PRESIDENTE

Passiamo al sesto punto all'ordine del giorno, la proposta di legge numero 7/11^ d’iniziativa del consigliere Mancuso, recante: “Riconoscimento della legittimità di due debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria derivanti da sentenze esecutive di condanna, ai sensi dell'articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118, come modificato ed integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, numero 126”.

Cedo la parola al relatore, il consigliere Mancuso, per illustrare il provvedimento.

MANCUSO Filippo (Lega Salvini), relatore

Grazie, Presidente. Oggetto del presente disegno di legge è il riconoscimento della legittimità di due debiti fuori bilancio del Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo 73 comma 1 lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118, così come modificato ed integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014 numero 126, derivanti da sentenze esecutive.

Tali debiti fuori bilancio sono stati riconosciuti con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale numero 3 e numero 4 del 9 aprile.

La posizione debitoria di cui, con il presente progetto di legge, si riconosce la legittimità, deriva: 1) dalla sentenza esecutiva di condanna emessa dal Tribunale di Reggio Calabria - Sezione Lavoro - n. 23 del 2019 (Indennità di esodo ex legge regionale numero 8 del 2005 - riconoscimento nella base di calcolo, della retribuzione lorda spettante alla data di risoluzione, del rateo della tredicesima mensilità) notificato all'Avvocatura regionale con formula esecutiva il 24 dicembre 2019;

2) dalla sentenza della Corte dei Conti Sezione Giurisdizionale per la Regione Calabria, numero 422 del 18 dicembre 2018, notificato il 21 dicembre 2018, con la quale è stato accolto il ricorso presentato dal dottor Rotta Giuseppe concernente il versamento dei contributi a carico del Consiglio regionale della Calabria.

Il riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio che sono sottoposti al Consiglio regionale con il presente disegno di legge comporta oneri finanziari per l'importo complessivo di euro 104.043,15.

La copertura finanziaria dei debiti fuori bilancio, oggetto di riconoscimento, è rinvenibile, dopo il prelievo delle somme dal Fondo per rischi di soccombenza spese legali, transazione e debiti fuori bilancio, rispettivamente negli stanziamenti allocati nella missione 1, programma 10 e programma 1 del bilancio 2020-22 del Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE

Passiamo all'esame e alla votazione del provvedimento.

Articolo1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Articolo 4

(È approvato)

Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, e con autorizzazione al coordinamento formale, prendendo, altresì, atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 9/11^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Variazioni al bilancio di previsione 2020-2022 del Consiglio regionale della Calabria”

PRESIDENTE

Passiamo alla votazione della proposta di provvedimento amministrativo numero 9/11^ d’iniziativa dell’Ufficio di presidenza, recante: “Variazioni al bilancio di previsione 2020-2022 del Consiglio regionale della Calabria”, e i relativi allegati. Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale e prendendo atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il collega Mancuso. Ne ha facoltà.

MANCUSO Filippo (Lega Salvini)

Chiedo l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 9/11^ riguardante gli stabilimenti balneari. A seguito delle nuove norme di utilizzo delle spiagge e a seguito anche dei procedimenti e delle norme governative emanate, si cerca di incentivare l'utilizzo delle spiagge in concessione ampliando gli spazi del 30 per cento della superficie utilizzata, sempre nei limiti ovviamente delle proporzioni tra spiaggia libera e tra spiagge in concessione. Dare ai concessionari la possibilità, visto il distanziamento sociale che ci dovrà essere quest'anno sulle spiagge, di poter usufruire della superficie almeno del 30 per cento in più, soltanto per l’anno 2020, è una modifica legata all’emergenza Covid-19.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Consigliere Mancuso, può riformulare la proposta, per favore.

MANCUSO Filippo (Lega Salvini)

Allora, abbiamo le concessioni demaniali marittime degli stabilimenti balneari, con le norme che ci sono per il Covid-19 è previsto un distanziamento sociale eccessivo, molto ampio, che produrrà delle perdite a chi è concessionario delle strutture balneari. Faccio un esempio: chi utilizzava 500 metri quadrati potrà ampliarlo a 650 per poter impiantare, magari, qualcosa in più nella struttura. È limitato solo al 2020, poter ampliare le concessioni demaniali del 30 per cento, tutto qui.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, avevamo stabilito nella Conferenza dei capigruppo che richiamavamo in Aula solo quei provvedimenti - se sbaglio, collega Graziano, correggimi - che avevano, quantomeno, la condivisione dei 2/3 della Conferenza dei capigruppo, o di tutta la Conferenza dei capigruppo, per evitare di trovarci di fronte a provvedimenti, come questo proposto, adesso, dal collega Mancuso.

Vorrei, onestamente, approfondire la problematica anche perché non vorrei che questo provvedimento aprisse una nuova vertenza con il Governo nazionale, considerato che c'è un Decreto che prevede determinate misure di sicurezza.

Se mi consentite, non siamo pregiudizialmente contro, però io credo che sia opportuno rinviarlo alla prossima seduta di Consiglio regionale. Sto dicendo il mio pensiero.

Io dico che questa proposta da lei presentata, così com’è…

 MANCUSO Filippo (Lega Salvini)

Presidente, solo per spiegare meglio. Collega Bevacqua, ci siamo spesi per dare aiuti alle imprese, anche, in questa Aula, magari lei li ritiene pure insufficienti, ma sono aiuti alle imprese balneari. Se lei è contrario lo dica, perché se questo provvedimento verrà approvato fra 20 giorni non ha più senso. In pratica la Regione concede questa possibilità ai Comuni che rilasciano le concessioni balneari, quindi non ha più senso farlo a luglio, ecco perché c'è l’urgenza, se lei è contrario lo dica.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Possiamo fare una breve sospensione?

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Presidente, posso? Mi dà la parola?

PRESIDENTE

Collega Di Natale, c’è iscritto a parlare il collega Arruzzolo.

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Collega Bevacqua, intanto non c'è aggravio di spesa con questa norma, la fretta c'è soltanto perché se l’approviamo nella prossima seduta di Consiglio, che sarà il 6,7,8 o il 9 è chiaro che perderemmo 15 giorni, mentre, invece, possiamo dare l'opportunità agli stabilimenti balneari e alle strutture ricettive di poter usufruire di una parte del 30 per cento per quanto riguarda gli spazi interposti e interclusi, i Comuni possono dare questa opportunità per l’anno 2020, si tratta solo di questo.

Comunque, se il consigliere Bevacqua chiede una breve riunione dei capigruppo…

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Presidente, al di là della sospensione che viene chiesta dal collega Bevacqua per consentire ai capigruppo di specificare meglio la proposta del collega Mancuso, premetto che questa idea è stata frutto di una mia precedente iniziativa pubblica.

Avevo chiesto la possibilità di ampliare le concessioni ai lidi e quindi di utilizzare più spiaggia libera, subendo un danno gli operatori balneari dovuto al fatto di applicare il distanziamento. Proprio perché questo provvedimento che può essere contingente, nel senso che vale oggi e non varrà se viene fatto fra un mese - mi corregga se sbaglio il collega Mancuso - ho presentato una mozione in Consiglio, che può essere unita alla proposta del consigliere Mancuso, con la quale chiedo di impegnare le ASP competenti territorialmente, di affiancare…

(Interruzione)

Presidente, stavo dicendo che ho presentato una mozione che può essere fatta propria dal Consiglio attraverso cui si impegna la Regione di interloquire con le ASP competenti per territorio, con la quale si crea una commissione territoriale che dia delle direttive o comunque giudichi se il distanziamento sociale e i lavori che sono stati fatti dagli operatori balneari sono in regola con le linee dettate del DPCM e le linee indicate dal Ministero.

È un passaggio che manca e quindi si può impegnare la Giunta ad intervenire nei confronti dell’Asp per competenza, per cui chiedo, se viene inserita e discussa la proposta del consigliere Mancuso, che venga inserita anche questa mia mozione.

PRESIDENTE

Mi permetto di separare le due cose. C’è una proposta, lei può firmare e condividere, oltretutto l’aveva proposto in precedenza, adesso…

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Nulla quaestio alla proposta, ma siccome la proposta…

PRESIDENTE

Sicuramente nel suo intervento dirà che l’aveva pensato prima, le daremo atto, faremo la raccomandazione, però…

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Presidente, ho capito che lei ha fretta di chiudere, ma se lei…

PRESIDENTE

Possiamo pure andarcene se lei vuole, se decide lei.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Presidente, forse non ho esplicitato bene il mio pensiero, la proposta di inserimento avanzata del consigliere Mancuso è una proposta che, per quanto mi riguarda, può essere condivisa, e aggiungo che ho presentato ulteriore mozione con la quale ho chiesto: il Consiglio impegni la Giunta affinché si coordini con le Asp per formare una commissione medica che valuti nei lidi, negli stabilimenti balneari il distanziamento sociale.

Considerato che è un fatto contingente, ed è alla base della stessa proposta del consigliere Mancuso, ho detto: discutiamo e facciamola unica, quindi tutte e due le cose.

È una proposta che come legittima quella del collega Mancuso, penso che legittima pure la mia, perché è stata presentata con lo stesso termine.

PRESIDENTE

Consigliere Di Natale, stavo dicendo che una cosa è la proposta di legge, un’altra cosa è il suo diritto di fare questo intervento in Aula e che la maggioranza faccia propria quella proposta da lei presentata prima e dia una raccomandazione alla Giunta per il contenuto di quella mozione, gliene diamo atto.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Quella del consigliere Mancuso non è una proposta di legge, è una mozione.

PRESIDENTE

No, è una proposta di legge. Ha chiesto di intervenire il consigliere Sainato. Ne ha facoltà.

SAINATO Raffaele (Fratelli d’Italia)

Presidente, chiedo scusa, volevo capire se la seduta è sospesa e se i capigruppo procedono con la riunione, possiamo dare un contributo prima oppure no?

Vorrei innanzitutto capire questo, altrimenti è inutile fare l'intervento. Collega Mancuso, lei che ha presentato la proposta, si può dare un contributo oppure prima fate la riunione e il contributo viene dopo? No, giusto per capirlo, è l'unico che mi sta ascoltando…

PRESIDENTE

La seduta non è sospesa, ci sono dei colleghi che stanno approfondendo.

SAINATO Raffaele (Fratelli d’Italia)

Presidente, è opportuno stabilire innanzitutto se questa problematica la possono recepire solamente i Comuni che hanno il Piano spiaggia, oppure tutti i Comuni anche in assenza di Piano spiaggia; poi, poiché sappiamo tutti che la distanza tra una un'attività e l'altra è di 50 metri, dobbiamo garantire anche alle persone che non hanno la possibilità o non hanno la voglia di andare in uno stabilimento privato di poter utilizzare quella parte di spiaggia pubblica.

Dovremmo, quindi, capire quant'è la percentuale e se questa va ad incidere tra due stabilimenti e quindi va a ridurre la parte libera utilizzata dai cittadini che non vogliono o non possono andare negli stabilimenti.

Dobbiamo ragionare anche su questo. Quindi, non è che sono contrario ad aumentare, però esaminerei meglio la problematica. Ripeto, per maggiore chiarezza: primo, se vale solo per i Comuni in presenza del Piano spiaggia; secondo, che vanno garantite anche le persone che non hanno la possibilità o la voglia di andare all'interno di uno stabilimento privato.

PRESIDENTE

Un attimo, perché alle sue domande potrebbero esserci già delle risposte, visto che stanno predisponendo il testo.

Se vuole sapere la mia opinione penso che il distanziamento può essere possibile tenendo conto di non ledere quello che è il diritto di tanti cittadini che vogliono andare nelle spiagge libere. Il tutto deve, ovviamente, trovare un equilibrio nella proposta che sta per essere presentata in Aula. Dispongo 5 minuti di sospensione.

 

La seduta sospesa alle 20,22, riprende alle 20,37

 

PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori. Intanto mi preoccuperò di capire se ci sono le condizioni per convocare prima possibile la prossima seduta di Consiglio per eleggere gli uffici di presidenza delle Commissioni e discutere di questa proposta di legge anche alla Conferenza dei capigruppo.

Nel frattempo, collega Mancuso, si dovrà valutare se il provvedimento può trovare spazio nelle ordinanze che farà la Presidente, quindi, oggi, la proposta non sarà inserita all'ordine del giorno.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mancuso. Ne ha facoltà.

MANCUSO Filippo (Lega Salvini)

Ritengo che la proposta andasse verso una direzione di aiuto alle imprese in questo periodo particolare di emergenza Covid-19. Con le nuove norme per le spiagge, arrivare a giorno 8 o 9, vuol dire trasmettere ai Comuni giorno 15 e fare poi tutta la documentazione per il mese di luglio. Secondo me siamo in ritardo colpevolmente, accetto la decisione dell'Aula, però era un qualcosa che andava definito il più presto possibile perché va solo ed esclusivamente nella direzione dell'aiuto all'impresa. Grazie.

PRESIDENTE

Seguirò personalmente l’iter di questo aspetto per le finalità per cui la proposta di legge è stata redatta e penso che se tutti quanti ci impegniamo qualche giorno in più, certo è importante, ma non significa vanificare l’iniziativa che penso che vada calibrata, perché ognuno merita una risposta ai dubbi che sono stati sollevati.

Proposta di legge numero 10/11^ di iniziativa dei consiglieri Arruzzolo, Graziano, Esposito, Minasi, Caputo, Pitaro V., Bevacqua, Callipo, Pitaro F., Aieta, Pietropaolo, recante: “Modifiche alla legge regionale numero 13 del 31 maggio 2019. Rideterminazione della misura degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità e adeguamento alla DL numero 174/2012”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 10/11^, inserita all'ordine del giorno, di iniziativa dei consiglieri Arruzzolo, Pietropaolo, Graziano, Esposito, Minasi, Caputo, Pitaro, Bevacqua, Callipo, F. Pitaro, Aieta, recante: Modifiche alla legge regionale 31 maggio 2019 numero 13. Rideterminazione della misura degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità e adeguamento al decreto legislativo numero 174/2012.

Cedo la parola al consigliere Graziano per l’illustrazione del provvedimento.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Presidente, si illustra da sé.

PRESIDENTE

Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale all'unanimità dei presenti.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

 

La seduta è tolta, il Consiglio sarà convocato a domicilio.

 

La seduta termina alle 20,42

 

Allegati

Annunzio di proposte di legge

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:

 

Mancuso “Riconoscimento della legittimità di due debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria derivanti da sentenze esecutive di condanna, ai sensi dell'articolo 73, comma 1, lett. a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato e integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126”, (P.L. n. 7/11^);

 

Minasi, Sculco “Proroga del termine di adeguamento. Modifica delle disposizioni transitorie sui requisiti strutturali e organizzativi delle strutture socio-educative per la prima infanzia, di cui all’articolo 23 della l.r. 15/2013”, (P.L. n. 8/11^);

 

Arruzzolo “Norme di salvaguardia e disposizioni transitorie in materia di demanio marittimo. Integrazioni agli articoli 14 e 27 della l.r. 17/2005”, (P.L. n. 9/11^);

 

Arruzzolo, Graziano, Esposito, Minasi, Caputo, Pitaro Vito, Bevacqua, Callipo, Pitaro Francesco, Aieta, Pietropaolo “Modifiche alla legge regionale 31 maggio 2019, n. 13. Rideterminazione della misura degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità e adeguamento alla D.L. n. 174/2012”, (P.L. n. 10/11^).

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa dei consiglieri regionali:

 

Minasi, Pietropaolo, Arruzzolo “Modifiche al Regolamento Interno del Consiglio regionale”,(P.P.A. n. 10/11^);

 

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

 

“Quadro di Azioni Prioritarie (PAF) per Natura 2000 in Calabria ai sensi dell’articolo 8 della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. Atto di indirizzo – (deliberazione G.R. n. 72 del 15.5.2020)”, (P.P.A. n. 11/11^);

 

“Presa d’atto della Decisione della Commissione Europea C(2020) 1720 final del 13.03.2020 di modifica del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Calabria – (deliberazione G.R. n. 78 del 15.5.2020)”, (P.P.A. n. 12/11^);

 

“Por Calabria FESR FSE 2014-2020. Rimodulazione del Piano Finanziario Asse 3 'Competitività e attrattività del sistema produttivo' ed Asse 4 'Efficienza energetica e mobilità sostenibile', di cui alla D.G.R. 49/2020 – (deliberazione G.R. n. 70 del 15.5.2020)”, (P.P.A. n. 13/11^);

 

“Bilancio di previsione 2020-2022 dell’Azienda Territoriale Residenziale Pubblica Regionale (ATERP Calabria) – (deliberazione G.R. n. 85 del 15.5.2020)”, (P.P.A. n. 14/11^);

 

“Approvazione del Programma di Governo (art. 33, comma 4 Statuto)”, (P.P.A. n. 15/11^);

 

E’ stata presentata la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:

“Variazioni al bilancio di previsione 2020-2022 del Consiglio regionale della Calabria – (Deliberazione U.P. n. 8 del 12.5.2020)”, (P.P.A. n. 9/11^).

Trasmissione deliberazione per richiesta parere della Commissione consiliare competente

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 46 del 24 aprile 2020, recante: “Por Calabria FESR-FSE 2014-2020. Rimodulazione del Piano Finanziario Asse 2 “Sviluppo dell’ICT e attuazione dell’Agenda Digitale” (OT2 FESR)”

(Parere n. 2/11^)

 

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 47 del 24 aprile 2020 recante: “Por Calabria FESRFSE 2014-2020. Rimodulazione del Piano Finanziario Asse 12 “Istruzione e Formazione” (OT10 FSE)” (Parere n. 3/11^).

 

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 48 del 24 aprile 2020 recante: “Por Calabria FESRFSE 2014-2020. Rimodulazione del Piano Finanziario Asse 12 “Istruzione e Formazione” (OT10 FSE). Obiettivi Specifici 10.1 e 10.5 Azioni 10.1.6 – 10.5.1e 10.5.2”

(Parere n. 4/11^).

 

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 66 del 5 maggio 2020 recante: “Por Calabria FESR-FSE 2014-2020. Rimodulazione del Piano Finanziario Asse 3 “Competitività e attrattività del sistema produttivo” Azioni 3.1.1 – 3.1.2 – 3.2.1- 3.3.4”

(Parere n. 6/11^).

Trasmissione decreto per richiesta parere della Commissione consiliare competente

Il Dipartimento Sviluppo economico-attività produttive (SEAP) Osservatorio regionale delle attività produttive (ORAE) della Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare il decreto dirigenziale n. 4878 del 29.04.2020, recante: “Autorizzazione, ai sensi dell'art. 26 della L.R. 40/2009, per l’Apertura, coltivazione e sistemazione finale di una cava a cielo aperto per l’estrazione di inerti in località Saetta del Comune di Spezzano Albanese (CS). Ditta Edil Servizi Srl.”

(Parere n. 5/11^).

Promulgazione legge regionale

Comunico che, in data 30 aprile 2020, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 40 del 30 aprile 2020:

 

1. Legge regionale 30 aprile 2020, n. 1, recante: “Interventi di manutenzione normativa sulle leggi regionali 19/2002, 14/2014, 9/2018, 32/1996, 9/1992, 28/2010, 5/2018 e 6/2019”;

2. Legge regionale 30 aprile 2020, n. 2, recante: “Legge di stabilità regionale 2020”;

3. Legge regionale 30 aprile 2020, n. 3, recante: “Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2020-2022”.

Designazione componenti Giunta delle elezioni e Giunta per il regolamento

Il Presidente del Gruppo consiliare “Casa delle Libertà” ha comunicato che il consigliere Giacomo Crinò è stato designato quale componente della Giunta pe il Regolamento e il consigliere Sinibaldo Esposito è stato designato quale componente della Giunta delle Elezioni.

 

Il Presidente del Gruppo consiliare “Lega Salvini” ha comunicato che il consigliere Pietro Raso è stato designato quale componente della Giunta per il Regolamento e il consigliere Clotilde Minasi quale componente della Giunta delle Elezioni.

 

Il Gruppo consiliare “Io resto in Calabria” ha designato il consigliere Di Natale Graziano quale componente della Giunta delle Elezioni e il consigliere Marcello Anastasi quale componente della Giunta per il Regolamento.

 

Il consigliere regionale Francesco Pitaro, in qualità di unico componente del Gruppo consiliare “MISTO”, ha designato sé stesso all’interno della Giunta delle Elezioni e della Giunta per il Regolamento.

 

Il Gruppo consiliare “Partito Democratico” ha designato quale componente della Giunta delle Elezioni il consigliere Domenico Bevacqua e componente della Giunta per il Regolamento il consigliere Libero Notarangelo.

 

Il Presidente del Gruppo consiliare “Unione di Centro” ha comunicato che il consigliere Nicola Paris è stato designato quale componente della Giunta delle Elezioni e della Giunta per il Regolamento.

 

Il Presidente del Gruppo consiliare “Forza Italia” ha comunicato che il consigliere regionale Domenico Giannetta è stato designale quale componente della Giunta delle elezioni e il consigliere Antonio De Caprio quale componente della Giunta per il Regolamento.

 

Il Gruppo consiliare “Jole Santelli Presidente” ha designato quale componente della Giunta delle Elezioni il consigliere Pierluigi Caputo e componente della Giunta per il Regolamento il consigliere Vito Pitaro.

 

Il Gruppo consiliare “Fratelli d’Italia” ha designato quale componente della Giunta delle Elezioni il consigliere Giuseppe Neri e componente della Giunta per il Regolamento il consigliere Raffele Sainato.

 

Il Gruppo consiliare “Democratico Progressisti - Calabria” ha designato quale componente della Giunta delle Elezioni il consigliere Flora Sculco e componente della Giunta per il Regolamento il consigliere Giuseppe Aieta.

Costituzione gruppi consiliari

Il consigliere regionale Marcello Anastasi è stato nominato Vicepresidente del Gruppo consiliare “Io Resto in Calabria”, giusta comunicazione del 18 maggio 2020, dei componenti il gruppo medesimo.

Dichiarazione di illegittimità costituzionale

La Corte Costituzionale, con sentenza n. 71/2020, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 53 della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 34 “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2011). Articolo 3, comma 4, della legge regionale n. 8/2002”. 

Trasmissione di deliberazioni

Comunico che la Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 59 del 29 aprile 2020, recante: “Documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2020-2022 (artt. 11 e 39, comma 10. D.Lgs. 23 giugno 2011, n. 118)”.

 

Comunico che la Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 60 del 29 aprile 2020, recante: “Bilancio finanziario gestionale della Regione Calabria per gli anni 2020-2022 (Art. 39, comma 10, del D.Lgs. 23.6.2020, n. 118)”.

 

Comunico che la Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 101 del 20 maggio 2020, recante: “Approvazione “Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio 2020-2022” (Art. 18 bis e 41 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118)”.

Emanazione di regolamento regionale

Comunico che, in data 18 maggio 2020, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 46 del 18 maggio 2020:

 

Regolamento regionale n. 6 del 18 maggio 2020, concernente: “Modifiche al regolamento regionale n. 3/2019 e s.m.i.".

 

Comunico che, in data 22 maggio 2020, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 48 del 22 maggio 2020:

 

Regolamento regionale n. 7 del 22 maggio 2020, concernente: “Modifiche al Regolamento regionale n. 3/2019 e s.m.i.”.

Trasmissione deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2019/2021

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2019-2021:

Deliberazione Giunta regionale n. 63 del 5.5.2020;

Deliberazione Giunta regionale n. 64 del 5.5.2020;

Deliberazione Giunta regionale n. 81 del 15.5.2020;

Deliberazione Giunta regionale n. 82 del 15.5.2020;

Deliberazione Giunta regionale n. 83 del 15.5.2020;

Deliberazione Giunta regionale n. 84 del 15.5.2020;

Deliberazione Giunta regionale n. 86 del 15.5.2020;

Deliberazione Giunta regionale n. 87 del 15.5.2020;

Deliberazione Giunta regionale n. 88 del 15.5.2020;

Deliberazione Giunta regionale n. 100 del 20.5.2020.

Interrogazioni a risposta immediata

Callipo, Di Natale, Anastasi. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:

-la risposta all'interrogazione 10/XI sui fatti di Villa Torano, pervenuta in data 12/05/2020, fa emergere una situazione di totale incertezza e confusione circa le competenze e le conseguenti responsabilità in ambito sanitario dei vari soggetti istituzionali preposti alla gestione dell'emergenza Covid e, più in generale, alla tutela della salute. Basti pensare alla gestione della fornitura dei DPI e dei tamponi nel caso di villa Torano che, dal riscontro della Regione, è stata incomprensibilmente oggetto di diversi interventi, ora da parte del delegato soggetto attuatore dell'emergenza, ora da parte dell'Asp di Cosenza. Addirittura la stessa Regione ammette che "non si conosce il protocollo dell'Asp di Cosenza né le ragioni per le quali si siano voluti ripetere i tamponi...", dichiarando apertamente la mancanza di coordinamento e controllo delle azioni;

-diversi, di fatto, sono gli attori istituzionali competenti in materia (il commissario ad acta alla sanità Gen. Saverio Cotticelli, il delegato soggetto attuatore in materia di salute nominato dalla Presidente Santelli, Dott. Antonio Belcastro, la Protezione civile, le Asp, e con particolare riferimento al caso di Villa Torano, il commissario straordinario dell'Asp di Cosenza, Dott. Giuseppe Zuccatelli, la task force di esperti, e le strutture sanitarie).

Per sapere:

quali siano i provvedimenti che il Presidente intende adottare per definire le effettive competenze e responsabilità dei numerosi soggetti che gestiscono l'emergenza Covid sul territorio regionale, al fine di evitare eventuali conflitti e sovrapposizioni di competenza che determinano disagi e carenze nell'adozione delle misure tempestive e necessarie a contenere il virus, onde scongiurare altri casi analoghi a quello di Villa Torano e garantire, a tutti i cittadini calabresi, la tutela di un bene primario qual è quello della salute.

(22; 15/05/2020)

Interrogazioni a risposta scritta

Bevacqua, Guccione, Irto, Notarangelo, Tassone. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:

-nel corso della Seduta di Consiglio regionale del 27 aprile 2020, intervenendo in Aula, la Presidente della Giunta Regionale, on.le Jole Santelli, ha testualmente affermato (Per come è pubblicamente possibile riscontrare dalla visione della ufficiale diretta streaming della Seduta medesima, nell'intervallo cronologico 5:14:21 - 5:15:25): "C’è tanto di obliquo, c’è tanto di grigio che va stanato da quegli uffici: 800 persone che lavorano nella Regione Calabria e non si sa a che titolo, a fare cosa e soprattutto per arrivare a quali risultati;

800 persone che non lavorano per la Regione. Non funzionari della Regione Calabria, fuori ... Proverò a poco a poco a capire, perché non è facile comprendere. Progetti, strutture, aziende che lavorano lì, gente da fuori. Apriamo, tenteremo. E io, io colleghi di maggioranza lo sanno, ma invito anche quelli di opposizione, chi ha voglia di scoprire la verità (...) Aiutateci ad aprire i cassetti e scrosteremo molto, scrosteremo molto";

-le affermazioni appaiono, con tutta evidenza, di una gravità tale da richiedere immediati chiarimenti;

-l'asserzione relativa a "800 persone", così come l'accenno a "Progetti, strutture, aziende che lavorano lì, gente da fuori", lasciano, a dir poco, interdetti;

-la veridicità di quanto riportato presupporrebbe una degenerazione delle Istituzioni regionali tale da integrare il profilarsi di illegittimi abusi e connivenze maturati nel corso del tempo;

i-I Gruppo consiliare PD è, naturalmente, pienamente disponibile alla doverosa collaborazione istituzionale finalizzata ad appurare la effettiva consistenza nel merito rispetto a quanto espressamente dichiarato dalla Presidente della Giunta;

-sarebbe deplorevole se, da un'enunciazione non meglio delucidata espressa nel corso di una Seduta del massimo organo legislativo rappresentativo della volontà dei cittadini calabresi, non sortissero quelle precisazioni puntuali che sole eviterebbero il pericolo di una delegittimazione complessiva e generate delle Istituzioni regionali;

per sapere:

-quali siano le fonti documentali e i dati, a qualsiasi titolo in possesso della Presidente della Giunta Regionale, che supportano le affermazioni sopra riportate;

-quali siano i Dipartimenti regionali e i relativi dipendenti o i soggetti esterni all'amministrazione regionale oggetto delle affermazioni sopra riportate.

(13; 29/04/2020)

 

Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:

-a seguito della diffusione del covid 19 lo Stato Italiano ha dichiarato l'emergenza sanitaria ed ha dovuto adottare misure restrittive;

-più precisamente, al fine di contenere la diffusione del virus, il Governo Nazionale ha vietato la circolazione delle persone, se non per ragioni di urgenza e sanitarie, ed ha ordinato la chiusura delle attività commerciali;

-pertanto, tali misure restrittive, determinate dalla necessità di tutelare il diritto alla salute, hanno causato il blocco dell'economia;

-tutto ciò ha causato danni agli operatori commerciali i quali da un canto hanno dovuto continuare a sostenere spese e costi fissi e dall'altro non hanno ottenuto profitti;

-danni hanno subito, pure, i professionisti, anch'essi costretti a sostenere spese fisse e a non poter ricavare profitti;

-pertanto, è evidente la necessità che gli operatori commerciali e i professionisti, che hanno dovuto interrompere le loro attività, per fatto non imputabile a loro, ma a causa della emergenza sanitaria, devono essere sostenuti dalla Regione Calabria attraverso la erogazione di somme a fondo perduto;

-del resto, tutto ciò è già avvenuto nella Regione Piemonte e nella Regione Campania;

-il sottoscritto, in fase di approvazione del bilancio, ha proposto un emendamento diretto a permettere la erogazione, da parte della Regione Calabria, di somme a fondo perduto, essendovi la disponibilità delle somme, in favore di commercianti e professionisti;

-nel corso della discussione dell'emendamento, in data 27/4/2020, l'Assessore al Bilancio ha annunciato che la Regione Calabria ha o avrebbe adottato il provvedimento "Riparti Calabria" diretto ad erogare somme in favore di commercianti e professionisti;

-l'istante ha, pertanto, rilevato che sussiste un atto di indirizzo (privo di cifre e senza l'indicazione degli strumenti attuativi), adottato da parte della Giunta Regionale, ma che non esiste, in realtà, alcun atto concreto diretto ad erogare somme a fondo perduto in favore di commercianti e professionisti;

-a tal proposito, il sottoscritto in Aula ha chiesto all'assessore al Bilancio e alla maggioranza chiarimenti in merito al "Riparti Calabria";

-tuttavia, nessun chiarimento vi è stato e, nel corso della seduta, a seguito del parere negativo del relatore, la maggioranza ha respinto l'emendamento de quo proposto dall'istante;

-pertanto, ad oggi, la Regione Calabria, salvo annunci privi di concretezza, non ha adottato alcun atto reale e tangibile diretto a permettere agli imprenditori e ai professionisti calabresi, lesi dal covid-19, di ottenere somme a fondo perduto al fine di essere ristorati dei danni determinati dall'emergenza epidemica;

-tutto ciò è intollerabile e la Regione Calabria deve adottare, così come fatto da altre Regioni, atti e provvedimenti diretti ad erogare concretamente e realmente somme di denaro a fondo perduto in favore di imprenditori e professionisti immediatamente lesi e danneggiati dal covid-19;

-infatti, gli imprenditori, che costituiscono l'ossatura del sistema economico della Calabria, e i professionisti, anch'essi parte fondante del sistema/Calabria, non possono essere abbandonati e lasciati soli dall'ente regionale ma gli stessi devono essere supportati ed aiutati con fatti ed atti e provvedimenti concreti ed effettivi e reali. Tutto ciò premesso, con il presente atto,

per sapere:

dal Presidente della Giunta regionale e dalla Giunta Regionale, per il tramite del Presidente del Consiglio Regionale della Calabria:

 1) di sapere se la Regione Calabria ha adottato o intende adottare atti e provvedimenti (diversi da meri atti di indirizzo) diretti ad erogare realmente somme a fondo perduto in favore di commercianti e professionisti;

2) ove trattasi di provvedimenti già adottati (diversi dai meri atti di indirizzo), di indicare quali siano i detti provvedimenti e quali imprese e professionisti possono aderire e quale sia l'importo che possono ottenere a fondo perduto e quando può essere formulata la domanda dagli aventi diritto;

3) ove tali atti non siano stati adottati, si chiede di sapere quando la Regione Calabria intende adottarli e quali siano le imprese e i professionisti che possano aderirvi e quale sia l'importo che possono ottenere a fondo perduto e quando sia possibile formulare la domanda per ottenere i fondi.

(14; 06/05/2020)

 

F. Pitaro, Tassone. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:

-la SS 182 "Trasversale delle Serre" costituisce uno dei principali collegamenti trasversali calabresi tra le arterie di valenza nazionale che interessano la costa tirrenica e la costa jonica costituite dall'autostrada A2 SARC e la SS 18 da una parte, e la SS 106 jonica dall'altra, consentendo di migliorare il collegamento tra la costa e l'entroterra, aumentandone il livello di servizio, diminuendo i tempi di percorrenza e rendendo gli spostamenti più agevoli e sicuri;

visto che -il suddetto asse viario è interessato da una serie di lavori di completamento tra cui: la realizzazione del tronco 2°, lotto unico da Vazzana a Vallelonga, per un importo di 128 milioni di euro, che deve essere ancora appaltato dall'Anas;

il superamento del cimitero di Vazzano (6,42 milioni di euro);

il superamento del colle Scornari (14,4 milioni di euro);

il tronco 5 da Gagliato a Satriano (parzialmente finanziato);

e che: -nel 2018 si è completato il tratto riguardante Cimbello-Montecucco;

ed è stato aperto lo svincolo autostradale Vazzano - Serra San Bruno, ma, per l'intero completamento dallo svincolo autostradale fino a Montecucco risultano ancora da realizzare i lavori per il superamento del colle Scornari e del Cimitero di Vazzano, nonché i lavori del lotto unico Vallelonga-Vazzano;

e che: -Anas nel corso di una riunione presso la sede della Prov. di Catanzaro aveva confermato che i lavori per la Trasversale delle Serre sarebbero proseguiti con un unico lotto, tra Gagliato e la costa jonica, la prima parte della quale sarebbe stata appaltata nel 2020, e con lo svincolo finale sulla statale 106 previsto all'altezza di Soverato sud, dove in gran parte sarebbe stato utilizzato il tracciato della strada provinciale 148 Gagliato mare, la quale sarebbe stata statalizzata e trasformata in una superstrada a tre corsie, una delle quali dedicata al traffico pesante. E che -A tal fine la Regione Calabria si è impegnata all'utilizzo di 54 milioni di euro già disponibili. Inoltre, al Governo sarebbero stati richiesti altri 25-30 milioni di euro per completare l'intero tracciato tra Gagliato e la costa jonica, mentre per i lavori di costruzione della variante da Vazzano a Vallelonga, sono stati finanziati sul Fondo di Sviluppo e Coesione Calabria 128,45 M€, prevedendo l'appaltabilità nel 2019. Si interroga il Presidente della Regione Calabria e l'Assessore alle Infrastrutture

per sapere:

-quali iniziative urgenti, anche di natura finanziaria, si intendono intraprendere al fine di garantire ai cittadini calabresi di poter usufruire di una rete infrastrutturale di valenza nazionale atta a migliorare il collegamento tra la costa e l'entroterra aumentandone il livello di servizio;

-se i 128,45 milioni di euro stanziati per il lotto Vallelonga - Vazzano, a valere sul fondo di sviluppo e coesione, siano ancora disponibili e impegnabili;

-se è previsto in tempi brevi un tavolo tecnico tra l'Assessore alle Infrastrutture ed Anas Calabria al fine di capire lo stato dell'arte ad oggi, nonché le procedure da mettere in atto al fine di procedere al completamento dell'opera.

(15; 07/05/2020)

 

Bevacqua, Guccione, Irto, Notarangelo, Tassone. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:

-l’effettiva cantierizzazione dei nuovi ospedali e delle Case della salute, l’acquisto delle nuove apparecchiature tecnologiche nel servizio sanitario calabrese sono una necessità avvertita da anni, resasi oggi ancora più indispensabile vista l’emergenza Covid-19, sia per il potenziamento dell’offerta sanitaria e sia per le considerevoli ricadute sul sistema economico calabrese. Basti pensare che l’iter per la realizzazione delle Case della salute è partito nel 2009 e quella per i nuovi ospedali nel 2007. Centinaia di milioni di euro disponibili e non utilizzati da oltre un decennio;

-il 6 dicembre 2007 è stato stipulato il Protocollo di intesa tra il Ministero della salute e la Regione Calabria ai fini della sottoscrizione dell’Accordo di programma per la realizzazione delle nuove strutture ospedaliere della Sibaritide, di Vibo Valentia e della Piana di Gioia Tauro, prevedendo le risorse necessarie, sia statali che regionali. La realizzazione dei suddetti ospedali è stata confermata nell'accordo sul Piano di rientro del debito del settore sanitario della Regione Calabria sottoscritto il 17-12-2009 e dai successivi programmi operativi di prosecuzione del Piano di rientro;

-il nuovo ospedale della Sibaritide prevede una dotazione di 330 posti letto (DO, DH, DS) oltre a 46 posti letto tecnici per un totale di 376 posti letto, con un impegno finanziario di spesa pari a euro 143.921.997,42;

-il nuovo ospedale di Vibo Valentia prevede una struttura sanitaria con una dotazione sanitaria di 287 posti letto (DO, DH, DS) oltre a 52 posti letto tecnici per un totale di 339 posti letto, con un impegno finanziario di spesa pari a euro 143.965.197,29;

-il nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro prevede una struttura sanitaria con 314 posti letto (DO, DH, DS) oltre a 38 posti letto tecnici per un totale di 352 posti letto, con un impegno finanziario di spesa pari a euro 150.133.542,61;

-sono trascorsi 13 anni dalla stipula dell’accordo di programma tra Regione e Ministero e ancora non si è riusciti a realizzare i tre ospedali importanti per migliorare anche la qualità dell’offerta sanitaria, ospedaliera e territoriale calabrese, e le Case della salute, per un totale di circa mezzo miliardo di euro disponibili per la loro costruzione che rappresenterebbero, inoltre, una opportunità per l’economia e l’occupazione calabrese;

-il 20 per cento (cioè circa cento milioni) della cifra totale, pari a mezzo miliardo di euro, dovrà essere destinata all'acquisto di macchinari e tecnologie sanitarie a supporto delle strutture ospedaliere e delle Case della salute;

-con il Dpgr numero 135 del 2011, rettificando parzialmente il Dgr numero 740/2009, sono stati rideterminati i siti in cui realizzare le Case della salute;

più precisamente gli otto siti individuati con Dpgr 135/2011 per la realizzazione della Casa della salute sono: Trebisacce, Praia a Mare, San Marco Argentano, Cariati, Mesoraca, Chiaravalle, Scilla e Siderno;

-per le Case della salute di San Marco Argentano, Cariati, Mesoraca, Chiaravalle, Scilla e Siderno risultano ratificati gli studi di fattibilità approvati dalle Asp competenti. Per le Case della salute di San Marco Argentano, Mesoraca e Siderno sono state effettuate le verifiche di vulnerabilità sismica delle strutture;

-con Decreto del Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro sono state approvate le nuove convenzioni aggiornate alle sopraggiunte disposizioni in materia di appalti pubblici, decreto legislativo 50/2016 e decreto legislativo 56/2017;

-le risorse disponibili risultano essere euro 49.315.529,20 a seguito della rimodulazione del PAC con Dgr 40/2016;

è pertanto prevista la spesa per la realizzazione delle sei Case della salute di seguito riportate: Asp di Cosenza: San Marco Argentano euro 8.149.648,89;

Cariati: 9.172.683,54. Asp di Crotone: Piattaforma sanitaria di Mesoraca euro 5.500.000,00. Asp di Catanzaro: Chiaravalle euro 8.100.000,00. Asp di Reggio Calabria: Scilla euro 8.270.000;

Siderno euro 9.760.000;

-a tutt'oggi, quindi, si è determinato un accumulo di risorse finanziarie in materia di investimenti in edilizia e tecnologie sanitarie che non ha precedenti nella storia della regione e che rappresenta la prima voce per disponibilità dell’intero bilancio regionale: sono disponili poco meno di DUE miliardi di euro;

-in data 30-04-2016 è stato sottoscritto un Accordo di programma tra il presidente del Consiglio dei Ministri e il presidente della regione Calabria e che comprende: il nuovo ospedale di Catanzaro, il nuovo ospedale di Cosenza, l’ospedale di Reggio Calabria completamento ospedale Morelli, adeguamento e potenziamento ospedale di Crotone, adeguamento e potenziamento ospedale di Lamezia;

-da giugno 2018 con il Ministero della Salute sono stati decisi gli obiettivi dell'Apq attivando i rispettivi studi di fattibilità quali strumenti propedeutici per la realizzazione degli ospedali di cui sopra;

-con delibera n. 115 del 2 aprile 2019 della giunta regionale si trasmetteva al Ministero della salute il documento programmatico definitivo, in accordo con lo stesso Ministero;

-con dca 124 del 20 settembre 2019 veniva trasmesso lo stesso atto con un impegno complessivo di risorse tra primo e secondo stralcio pari a 788 milioni;

-sono in corso i lavori di progettazione del nuovo ospedale (completamento Morelli) di Reggio Calabria con intervento Inail pari a 180 milioni;

-sono stati già trasmessi lo scorso anno le relative schede al Ministero per gli interventi previsti in materia di potenziamento delle radioterapie delle regioni meridionali (legge De Vincenti) pari a 10 milioni;

-con dca n. 183 del 19 dicembre 2019 è stato trasmesso al Ministero della salute il programma di ammodernamento tecnologico pari a euro 86.488.000,00;

-con dpcm del 24 dicembre 2018 sono state assegnate alla Calabria 300 milioni di euro per investimenti Inail in materia di edilizia sanitaria e sociale. Visto quanto descritto e le risorse economiche rilevanti e immediatamente disponibili, la circostanziata ricostruzione degli atti e l'emergenza Covid-19 in atto,

per sapere:

quali iniziative urgenti intende assumere, anche con l'attivazione di strumenti eccezionali tesi a garantire la cantierizzazione di tutte le opere finanziate da oltre dieci anni per centinaia di milioni di euro, finalizzati a una nuova edilizia sanitaria e a un ammodernamento tecnologico del sistema sanitario calabrese utili anche ad affrontare l'emergenza Covid-19. Tutto ciò rappresenterebbe per l'economia calabrese anche un'opportunità con la creazione di migliaia di posti di lavoro e un sostegno a tutto ii sistema delle imprese della nostra regione. E' necessario recuperare i ritardi che si sono registrati in questi anni nella realizzazione dei tre nuovi ospedali e delle Case della Salute attraverso la nascita di un istituto in grado di semplificare e sburocratizzare l'iter teso a imprimere un'accelerazione delle attività utili ad avviare i cantieri, così come è stato fatto ad esempio per la ricostruzione del Ponte di Genova.

(16; 11/05/2020)

 

F. Pitaro, Tassone. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:

-con deliberazione N. 230 del 24/11/2009 l'Amministrazione Provinciale di Catanzaro ha approvato il progetto esecutivo dei lavori di costruzione dell'intervento "Costruzione nuova sede Liceo Scientifico di Catanzaro" con copertura per il 44,4% (mutuo cassa) pari quindi a € 3.996.000,00 di fondi della Provincia di Catanzaro e con fondi regionali per € 5.004.000,00 di cui al Decreto Regionale n^ 17262 del 28/9/2009 e ss. proroghe;

-tale intervento rientra nell'Accordo di Programma Quadro "Istruzione" - Intesa Istituzionale di Programma tra il Governo della Repubblica Italiana e la Regione Calabria, firmato in data 1/08/2008 dal Ministero dello Sviluppo Economico, dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca scientifica, dal Dirigente Generale Dipartimento Istruzione, Cultura e Ricerca scientifica della Regione Calabria, dal Dirigente Generale Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria della Regione Calabria;

-l'Articolo 11 comma 6 del succitato "Accordo di Programma Quadro "Istruzione" stabilisce che "L'Accordo ha durata fino al completamento degli interventi in esso previsti", precisando al comma 7 che "il soggetto inadempiente risponde delle spese sostenute dalle altre parti per studi, piani, progetti e attività poste in essere al fine esclusivo di mantenere gli impegni assunti con l'Accordo stesso";

-l'intervento de quo è finanziato con Fondi Fas "A.P.Q. Istruzione Mutuo cassa DD. PP." e, di conseguenza, deve rispondere alle regole di Politica regionale unitaria nazionale e comunitaria;

considerato che: -la nuova sede del Liceo Scientifico Siciliani allo stato risulta ancora in costruzione e, più precisamente, è "realizzata per la parte strutturale e si stanno approntando le parti impiantistiche" (Delibera approvata dal Consiglio provinciale nella seduta del 6 maggio scors );

-l'Amministrazione Provinciale, con Delibera adottata dal Consiglio provinciale nella seduta del 6 maggio scorso, "valuta positivamente la possibilità di trasferire l'immobile sito in Località Siano- attualmente in corso di costruzione con funzione di Liceo Scientifico- allo Stato, per trasferirvi Comandi e Reparti della Guardia di Finanza, previa verifica della sussistenza delle condizioni tecniche ed urbanistiche, nonché la definizione e regolarizzazione di tutti gli aspetti procedurali prodromici" modificando de facto la destinazione d'uso del fabbricato e, di conseguenza, violando l' A.P.Q. e con il rischio di decadenza del finanziamento con gravi conseguenze sul piano economico e sociale, in considerazione dell'interesse pubblico all'esecuzione dell'opera;

-che, pertanto, la Provincia di Catanzaro con l'atto deliberativo de quo vorrebbe disattendere tutti i propri precedenti atti e accordi intervenuti anche con la Regione Calabria (che ha erogato fondi per come sopra detto) destinando la struttura ad altre finalità e non a quella per la quale la Regione Calabria ha erogato i fondi e cioè per ospitarvi il Liceo Scientifico di Catanzaro;

-che, pertanto, da un canto la Regione Calabria ha erogato fondi per la realizzazione di una struttura da destinare al Liceo Scientifico di Catanzaro e dall'altro canto, tuttavia, la Provincia di Catanzaro vorrebbe destinare quella struttura, realizzata con fondi regionali e con lo scopo di allocarvi il Liceo Scientifico, ad altre finalità non previste negli atti ed accordi regionali;

-che tutto ciò oltre che violare gli atti predetti, anche regionali, e la destinazione dei fondi regionali, viola anche il diritto allo studio;

-che, fermo restando ciò, occorre, tuttavia, che gli enti pubblici si impegnino ad individuare altro e diverso immobile al fine di dare ospitalità ai Reparti e ai Comandi della Guarda di Finanza all'interno della città di Catanzaro;

tutto ciò premesso, con il presente atto, si chiede al presidente on. Jole Santelli

per sapere:

-se è informata dei fatti sopra citati;

-cosa intenda fare per assicurare la realizzazione della "Nuova sede del Liceo Scientifico Siciliani" di cui all'Accordo in virtù dell'interesse generale all'esecuzione dell'opera pubblica, e, se intende valutare se è il caso di recedere dalla concessione del finanziamento per inadempimento dell'Amministrazione Provinciale di Catanzaro o se intenda trovare altra possibile soluzione che garantisca la costruzione di una sede sicura per gli studenti del Liceo Scientifico Siciliani di Catanzaro.

(17; 11/05/2020)

 

Tassone, Notarangelo. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:

-Il Dg del Dipartimento Tutela della Salute Antonio Belcastro aveva individuato la Rsa di Soriano Calabro come unica Rsa pubblica presente nella regione Calabria a diretta gestione dell'Asp, comunicando al commissario straordinario dell'Asp di Vibo Valentia Giuseppe Giuliano l'assegnazione, all'ex presidio ospedaliero di Soriano, di 5 Oss, già selezionati dal Dipartimento Protezione Civile;

considerato che -Una ex paziente della Domus Aurea di Chiaravalle Centrale, dimessa nei giorni scorsi dal policlinico Mater Domini di Catanzaro perché guarita, sarebbe risultata positiva al tampone per il Covid-19;

e che -La donna anziché essere trasferita presso la RSA di Soriano, come disposto dal DG Belcastro, è stata trasferita nel reparto di lungodegenza dell'ospedale di Serra San Bruno;

e che -il nuovo test effettuato avrebbe decretato la sua positività al virus;

visto che -aveva fatto discutere già nei giorni scorsi, il caso degli ex ospiti della RSA di Chiaravalle Centrale ricoverati al policlinico catanzarese che non potevano essere dimessi perché nessuna struttura sanitaria voleva accoglierli;

e che tre pazienti sono stati trasferiti per questo motivo all'ospedale di Serra San Bruno senza provvedere, per come consentito dalla normativa vigente, ad individuare strutture idonee nell'area centrale della Calabria anche attraverso provvedimenti di requisizione;

si interroga il Presidente della regione Calabria

per sapere:

-a quanti tamponi di controllo sono stati sottoposti i pazienti considerati guariti per i quali è stato disposto il trasferimento all'ospedale di Serra San Bruno;

-se tali pazienti sono stati sottoposti a test sierologici;

-i motivi per i quali tali pazienti non sono stati trasferiti nella Rsa di Soriano Calabro, riconosciuta dal Dg del Dipartimento Tutela della Salute Antonio Belcastro come unica Rsa pubblica presente nella regione a diretta gestione dell'Asp e, in quanto tale, dotata di apposite unità Oss;

-i motivi per i quali non sono state individuate nell'area centrale della Calabria, anche mediante requisizione, strutture idonee ad ospitare i pazienti ex Covid per come previsto dalla normativa vigente e si è provveduto al trasferimento in un reparto di lungodegenza di un ospedale di montagna, non individuato come centro covid, ed esponendo così ad eventuale contagio i pazienti normalmente ricoverati.

(18; 12/05/2020)

 

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:

-con la riforma del Titolo V della Costituzione italiana la competenza su fiumi e torrenti è passata in capo al Settore Demanio idraulico della Regione Calabria;

-il territorio della provincia di Cosenza è solcato per metà dal fiume Crati, uno dei corsi d’acqua più importanti della regione nonché riconosciuto bacino idrico di rilevanza nazionale;

-il bacino del Crati, attraverso le canalizzazioni in capo ai Consorzi di Bonifica, rappresenta una fonte di approvvigionamento idrico per l’agricoltura del territorio della medesima Valle e dell’intero comprensorio della Sibaritide;

-le acque del fiume sfociano nel quadrante settentrionale calabrese del Mare Jonio;

-il fiume ha numerosi affluenti tra i quali, i più importanti, i torrenti Coscile e Mucone;

-in località Thurio, nel comune di Corigliano-Rossano, in prossimità della foce del fiume, e in località Diga, nel comune di Tarsia, sono istituite le riserve naturali Foce del Crati e Diga di Tarsia. Considerato che -Nei mesi scorsi uno degli affluenti del Crati, il torrente Mucone, è stato interessato da una vasta operazione di polizia ambientale che ha evidenziato numerosi reati dovuti allo sversamento incontrollato nelle acque di numerosi materiali inquinanti che, inevitabilmente, sono confluiti nel corso idrico principale;

-in prossimità del ricongiungimento tra il torrente Mucone ed il fiume Crati diversi cittadini e associazioni denunciano da tempo il presunto sversamento nelle acque di cisterne di rifiuti tossici;

-l’accesso incontrollato agli argini, lungo buona parte del corso d’acqua, ha favorito nel corso degli anni il perpetrarsi di numerosi crimini ambientali tra i quali l’abbandono di rifiuti pericolosi e di scarichi abusivi;

-il monitoraggio costante della salubrità dell’acqua del fiume è essenziale per garantire una sicura irrigazione dei campi di agricoltura intensiva oltre che la pulizia del mare e tutte le ricadute turistiche ad essa connessa;

si interroga il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

-quali improcrastinabili ed urgenti provvedimenti la Regione Calabria ha assunto ed intende assumere per verificare lo stato di salute delle acque del Fiume Crati;

-se, dopo la vicenda giudiziaria che ha interessato l’affluente Mucone, a forte rischio inquinamento, sono state attivate tutte le azioni necessarie a tutela e ripristino dell’intero ecosistema, considerando anche l’impatto eventuale sull’ecosistema costiero;

-se la Regione Calabria ha provveduto a varare un piano tutela e salvaguardia della fauna e della fauna del fiume Crati anche in considerazione della presenza, lungo il corso d’Acqua di ben due riserve naturali (Diga Tarsia e Foce Crati);

-se esiste un piano di sorveglianza idraulica che monitori costantemente il corso del fiume che, si ricorda, risulta tra i più importanti della regione.

(19; 12/05/2020)

 

Callipo, Di Natale, Anastasi. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:

-l'ordinanza n. 38 del 30 aprile 2020 della Presidente della Regione Calabria, recante ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-2019, ha disposto le misure relative al rientro delle persone fisiche nella Regione Calabria presso i luoghi di residenza;

-dopo alcune notizie apparse su diversi organi di informazione il Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria ha dichiarato, con comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale della Regione il 12 maggio 2020 alle ore 14:26, che vi sono circa 1500 tamponi conservati presso le Asp di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria in attesa di essere processati;

-si moltiplicano le segnalazioni da parte di calabresi provenienti da fuori regione che nonostante le richieste agli organi competenti non sono stati ancora sottoposti a tampone presso il proprio domicilio o che ne attendono gli esiti;

per sapere:

1.quali siano nello specifico le modalità, le condizioni e i tempi di conservazione dei tamponi a cui fa riferimento il Dipartimento Tutela della Salute;

2.se e quanti test riguardanti i calabresi provenienti da fuori regione non sono stati processati bensì conservati;

3.quale sia il soggetto che ha deciso ed autorizzato tale procedura ed il motivo di tale decisione;

4.se la procedura di conservazione dei tamponi attuata garantisce l'efficacia e l'affidabilità dell'esito dei test;

5.se tale procedura sia stata concordata con gli esperti della Task force istituita dalla Regione Calabria a supporto dell'Unità di crisi regionale;

6.se la Regione abbia verificato la correttezza delle procedure seguite dalla Protezione civile regionale, dalle ASP, dalle strutture sanitarie e uffici regionali interessati e quali provvedimenti intende, eventualmente, adottare;

7.se, "al fine di evitare flussi incontrollati" come previsto nella predetta ordinanza n. 38 del 30 aprile scorso, i cittadini residenti in Calabria, rientranti da altra regione, sono obbligati o meno a sottoporsi al tampone ed all'isolamento di 14 giorni (cd "quarantena");

8.quale sia il numero effettivo delle persone rientrate in Calabria dall'inizio della "fase due", il numero dei tamponi effettuati presso le stazioni di servizio e stazioni ferroviarie, il numero dei tamponi effettuati presso il domicilio, il numero dei tamponi processati ed il risultato dei test;

9.il motivo dei ritardi degli esiti dei tamponi su chi rientra da fuori regione o sugli operatori sanitari sottoposti a tampone negli ultimi giorni;

10.il motivo dei ritardi nel sottoporre a tampone le persone rientrate in Calabria che ne hanno fatto richiesta alle autorità competenti;

11.il motivo dei ritardi nel sottoporre a tampone di controllo le persone già risultate positive e in quarantena da tempo;

12.quali provvedimenti la Regione abbia adottato negli ultimi due mesi in vista della "fase due" e del rientro dei calabresi da fuori regione per risolvere il problema della carenza dei reagenti, dei macchinari per processare i tamponi e del personale addetto alle analisi dei test e sulla carenza di dispositivi di protezione individuale;

13.se è vero che ci sono macchinari per processare tamponi in dotazione al Servizio sanitario regionale ma inutilizzati e in quest'ultimo caso, ii motivo sotteso a tale mancato impiego;

14.se le procedure poste in essere per l'attività di screening relativa alla ricerca di Covid-19/SARS- Cov-2 e successive misure di salvaguardia stiano garantendo le misure di sicurezza previste dalle norme e dalle ordinanze vigenti;

15.se il Presidente della Regione ritiene di riferire in Consiglio regionale sullo stato dell'emergenza COVID-19 in Calabria.

(20; 13/05/2020)

 

Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:

-che a seguito della diffusione del covid 19 lo Stato Italiano ha dichiarato l'emergenza sanitaria ed ha dovuto adottare misure restrittive;

-che, più precisamente, al fine di contenere la diffusione del virus, il Governo Nazionale ha vietato la circolazione delle persone, se non per ragioni di urgenza e sanitarie, ed ha ordinato la chiusura di moltissime attività commerciali;

-che, più precisamente, il Governo Nazionale ha chiuso la gran parte delle attività commerciali lasciando aperte solo quelle relative ai beni di prima necessità;

-che le misure restrittive, adottate al fine di tutelare la salute, hanno determinato il blocco delle attività e conseguentemente dell'economia;

-che, in particolare, le attività economiche hanno subito danni non solo perché non hanno potuto trarre profitti ma anche perché hanno dovuto continuare a pagare le spese fisse;

-che l’istante/consigliere regionale ha più volte invocato, anche attraverso un emendamento al bilancio, la erogazione di contributi a fondo perduto in favore di commercianti;

-che la Presidente Santelli nel corso di una conferenza stampa convocata qualche giorno fa ha annunciato la erogazione di contributi a fondo perduto in favore delle attività commerciali;

-che dalla lettura dell’avviso pubblico in preinformazione emanato dalla Regione Calabria si evince che il contributo che sarà erogato a fondo perduto è pari alla somma di euro 2.000,00 in favore di imprese che abbiano registrato un fatturato tra 5.000,00 e 150.000,00 nell’anno 2019 e le cui attività non siano state sospese;

-che, tuttavia, tale requisiti sono estremamente restrittivi e illogici ed escludono ingiustamente dalla possibilità di avere il beneficio moltissime attività commerciali danneggiate;

-che, infatti, illogicamente la Regione Calabria così facendo esclude dalla platea dei soggetti aventi diritto attività commerciali che hanno dovuto, ex lege, continuare a svolgere le proprie attività senza tuttavia ricavare profitti ma, in realtà, svolgendo un servizio in favore della comunità;

-che tutto ciò riguarda, in particolare, le attività di rivendita di prodotti ottici che hanno continuato a prestare la propria attività (perché non sospese) senza, tuttavia, ottenere profitti e ciò in quanto nel detto periodo il Governo Nazionale ha vietato la circolazione delle persone, al fine di tutelare la salute, se non per casi di salute e di estrema necessità;

-che è evidente che le severe misure di contenimento adottate dal Governo Nazionale hanno impedito la circolazione delle persone e conseguentemente anche le attività commerciali non sospese, pur proseguendo la loro attività commerciale, non hanno ottenuto profitti;

-che tutto ciò riguarda, inoltre, le edicole le cui attività non sono state sospese e che, però, non hanno ricavato alcun profitto ma, anzi, hanno avuto una drastica riduzione delle entrate per effetto del divieto di circolazione;

-che, in relazione alle edicole, vi è stato anche l’appello al Presidente Santelli da parte del Sindacato Nazionale Giornalai d’Italia per il tramite del Segretario Regionale della Calabria Giuseppe Catalano;

-che tutto ciò riguarda, inoltre, altri operatori commerciali le cui attività non sono state sospese e che hanno continuato ad esercitare un servizio in favore della comunità senza profitto alcuno;

-che, pertanto, è, ictu oculi, ingiusto ed illogico, precludere la possibilità di accedere al contributo a fondo perduto ad attività commerciali che hanno dovuto, per legge, continuare a prestare il servizio in favore della comunità senza ricavare il benché minimo profitto;

-che occorre, pertanto, prevedere che il contributo a fondo perduto venga anche erogato in favore delle attività economiche che pur prestando il servizio, perché trattasi di attività non sospese, non hanno di fatto ricavato profitti;

-che occorre, inoltre, alzare il limite del fatturato, previsto nell’avviso pubblico in preinformazione, e ciò in quanto il limite massimo di fatturato pari a 150 mila euro è evidentemente restrittivo e ciò in quanto taglia fuori in nuce migliaia e migliaia di piccole attività commerciali che su un fatturato di 150 mila euro hanno un profitto davvero inconsistente;

-che trattasi, infatti, di limite assolutamente basso e facilmente superabile da innumerevoli attività;

-che occorre, pertanto, con urgenza, intervenire al fine di consentire agli operatori commerciali le cui attività non sono state sospese di potere accedere al contributo a fondo perduto avendo i detti operatori commerciali continuato a svolgere le loro tipiche attività senza profitto alcuno o comunque assolutamente minimo ed inconsistente anche alla luce dei costi fissi da sostenere e sostenuti;

-che occorre, inoltre, urgentemente intervenire innalzando il limite massimo del fatturato, ad oggi fissato nell’avviso pubblico in preinformazione, nella somma facilmente superabile di euro 150 mila nell’anno 2019, al fine di permettere a molte piccole attività di potere accedere al detto contributo dal quale altrimenti sono illogicamente escluse. Tutto ciò premesso, con il presente atto, si CHIEDE Al Presidente della Giunta regionale e alla Giunta regionale, per il tramite del Presidente del Consiglio regionale della Calabria:

per sapere:

1)di sapere se il Presidente Santelli ha contezza di quanto sopra esposto e cioè del fatto che molte attività commerciali, tra cui ottiche ed edicole, il cui esercizio non è stato sospeso, che hanno prestato un servizio per la comunità e che non hanno ricavato alcun profitto, sono state escluse dalla possibilità di ottenere il contributo a fondo perduto di cui al Riparti Calabria/Avviso pubblico in preinformazione;

2)di sapere se il Presidente Santelli ha contezza del fatto che possono accedere al contributo a fondo perduto le sole attività commerciali che abbiano registrato nell'anno 2019 un fatturato fino a soli 150.000,00 che è fatturato davvero minimo ed inconsistente e che lascia fuori migliaia e migliaia di piccole imprese che hanno subito inevitabili danni dal blocco dell’economia determinato dal coronavirus;

3)di sapere se il Presidente Santelli intende intervenire al fine di emendare il detto Avviso pubblico in preinformazione prevedendo la possibilità di ottenere il contributo a fono perduto anche a favore delle attività commerciali (tra cui Ottici ed Edicole) che, seppur non sospese, non hanno ottenuto profitti se non assolutamente minimi e inconsistenti e intangibili;

4)di sapere se il Presidente Santelli intende intervenire emendando il detto Avviso pubblico in preinformazione al fine di consentire la possibilità di ottenere il contributo a fondo perduto anche a favore di piccole imprese che hanno superato nell'anno 2019 il fatturato di soli euro 150.000,00 che è requisito restrittivo ed escludente che impedisce a moltissime piccole imprese che hanno subito danni incalcolabili di ottenere il piccolo contributo a fondo perduto di euro 2 mila.

(21; 13/05/2020)

 

Anastasi. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:

-che l'Hospice di Reggio Calabria da diversi anni ottempera, con estrema professionalità e sensibilità, alla mission di prendersi cura della persona e della famiglia accompagnando il malato terminale, con grande dignità, fino all'ultimo secondo di vita;

-che le attività svolte dalla struttura sono ad oggi possibili soltanto grazie alle donazioni di privati cittadini e realtà associative che promuovono iniziative benefiche devolvendo il ricavato alla Fondazione "Via delle Stelle" e che queste, a causa dell'emergenza sanitaria che stiamo vivendo, non si possono realizzare da diversi mesi e che non possono in alcun modo sostituire l'intervento pubblico;

-che l'Hospice di Reggio Calabria è una struttura di riconosciuta professionalità che presta un servizio di cura e assistenza sanitaria, anche domiciliare, altamente qualificato garantendo che lo stesso non venisse meno soprattutto nell'attualità della pandemia;

-che molteplici sono gli appelli e le petizioni da parte della società civile e della politica locale con cui si sta chiedendo alla Regione Calabria di intervenire celermente e concretamente in favore della struttura per scongiurare qualsiasi ipotesi di chiusura con evidenti drammatiche ricadute che questa eventualità comporterebbe all'intero comprensorio metropolitano;

-che numerosi sono stati gli appelli della Fondazione "Via delle Stelle" e degli operatori sanitari che prestano servizio presso la struttura alla Regione Calabria affinché dedicasse le dovute attenzioni alla delicata situazione che si è generata negli ultimi anni;

-che il Presidente della Fondazione "Via delle Stelle" dott. Trapani Lombardo riferisce, a mezzo stampa, di aver insistentemente chiesto alla Regione Calabria, in forma ufficiale e in tempi differenti, un costante confronto che aprisse la strada alla risoluzione concertata delle già esposte difficoltà riscontrate;

per sapere:

1.budget 2019 in parte congelato per presunti debiti della fondazione nei confronti dell'ASP: cosa è stato fatto per risolvere la questione?

2.Contratti per le prestazioni erogate e da erogare nel 2019 e nel 2020: perché non vengono definiti?

3.Vista la gravissima attuale situazione economica dell'Hospice perché non si possono liquidare immediatamente almeno le somme relative alle prestazioni effettuate nei primi mesi del 2020?

(23; 15/05/2020)

 

Pitaro Francesco Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:

-che nell'aprile 2019 sull'albo pretorio della Regione Calabria è stata pubblicata la delibera n. 5173 del 23/4/2019 con cui è stato riconosciuto in favore della "Fiat Lux Onlus", con sede in Vazzano (VV), per il progetto denominato "Sant'Onofrio del Chao o di Belforte e l'inculturazione della Fede nel mondo contemporaneo", un contributo di euro 30.000,00 con liquidazione dell'anticipazione del 70% e cioè dell'importo di euro 21.000,00;

-che, con riferimento a ciò, un associato della Fiat Lux ha formulato istanza di accesso agli atti alla Regione Calabria e chiesto alla Fiat Lux di avere copia degli eventuali atti deliberativi adottati dalla stessa Fiat Lux;

-che il detto Associato ha, inoltre, segnalato incongruenze nell'ambito dell'attività svolta dalla detta Onlus;

-che la Regione Calabria con pec del 17/3/2020 ha comunicato al procuratore del detto associato che "al fine di verificare quanto da lei segnalato, la liquidazione del saldo per l'attività svolta dall'Associazione Fiat Lux Onlus rimane al momento sospesa";

-che, inoltre, l'associato ha presentato formale denuncia/querela alle competenti Autorità;

-che, come è noto, occorre che la Regione Calabria eroghi i propri fondi pubblici in favore di soggetti aventi diritto e che abbiano richiesto la erogazione dei fondi alla luce di propri atti interni che siano regolari e corretti e legittimi;

-che occorre che la Regione Calabria eroghi i fondi pubblici solo a seguito di un procedimento amministrativo all'interno del quale sia svolta una compiuta istruttoria diretta ad accertare la legittimità della erogazione;

-che occorre, pertanto, che la Regione Calabria, in relazione ai fatti esposti, valuti tutta la documentazione e tutti gli atti, anche a seguito della querela depositata dall'associato, al fine di verificare la correttezza dei detti atti e la legittimità della erogazione delle somme pubbliche in favore della Onlus Fiat Lux;

-che non vi è dubbio, infatti, che la Regione Calabria, in qualità di ente pubblico, debba improntare la propria condotta al principio di legalità ed erogare somme in favore di soggetti che abbiano diritto e che abbiano svolto ogni atto in modo corretto e regolare e senza ombre. Tutto ciò premesso, con riferimento a quanto sopra esposto, si chiede

di sapere se il Presidente della Regione Calabria abbia contezza di quanto avvenuto e se gli Uffici Regionali, con riferimento al presente caso, abbiano svolto o stiano svolgendo le necessarie verifiche al fine di garantire che i fondi regionali siano corrisposti solo e soltanto a soggetti che ne abbiano diritto e che abbiano svolto le relative domande solo ed unicamente alla luce di atti che siano legittimi e regolari e corretti e all'esito di un procedimento amministrativo rigoroso diretto a verificare la piena legittimità della erogazione dei fondi pubblici regionali.

(24; 19/05/2020)

 

Di Natale. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

che il direttore della Centrale Operativa 118 di Cosenza, Riccardo Borrelli, in conformità a quanto disposto dal Decreto legge 9 marzo 2020, n. 14 -Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale in relazione all'emergenza COVID-19- e, in particolare, alla parte riguardante il potenziamento delle risorse umane del Servizio sanitario nazionale, con formale nota, datata 20 marzo 2020, chiedeva al commissario straordinario Giuseppe Zuccatelli l’autorizzazione di ore aggiuntive per il personale 118 impegnato a fronteggiare l’emergenza Covid -19;

iI Dott. Giuseppe Zuccatelli commissario dell’Asp di Cosenza, che governa il Dipartimento di prevenzione, in ottemperanza a quanto disposto dal Governo centrale autorizzava quanto richiesto stabilendo una tariffa oraria di 40 euro/ora;

che, inoltre, Il 118 di Cosenza già nelle prime fasi di diffusione della pandemia di Covid-19 si è messo a disposizione del Dipartimento di prevenzione, garantendo assistenza alla popolazione nelle diverse territorialità della Provincia di Cosenza, a partire dal triage telefonico e per ogni altra esigenza come custodire tamponi vergine da analizzare;

trasportare i tamponi per consegnarli ai diversi laboratori virologici indicati dal Dipartimento di Prevenzione;

mettere a disposizione le automediche necessarie al trasporto del personale sanitario impiegato nella raccolta dei tamponi;

mettere a disposizione un locale/sede operativa h 24. VALUTATO Che il contesto particolare entro cui questi operatori diedero disponibilità, i fattori di rischio a cui furono esposti durante l’erogazione delle prestazioni per via del rapporto fortemente interattivo e diretto con i pazienti affetti da covid-19 e la vulnerabilità e frustrazione psicologica che subirono, richiederebbero un giusto riconoscimento. CONSIDERATO Che in questo ultimo periodo si hanno molte segnalazioni da parte di operatori 118, i quali denunciano che ad oggi non è stato ancora adottato alcun atto per le spettanze dovute nonostante ci siano fondi finalizzati all’emergenza sanitaria covid-19;

Si assiste a manifestazioni di forte malcontento da parte degli operatori del 118 i quali per protesta hanno sospeso le loro attività. EVIDENZIATO Che studi scientifici dimostrano che fare tamponi in grande numero permetterebbe di contenere ed eliminare prontamente la trasmissione del virus in caso di sviluppo di focolai epidemici;

gli stessi scienziati sostengono che per evitare la ripartenza dell’epidemia, non basta il distanziamento e l’uso delle mascherine: l’unico strumento che possa consentire di riacquistare la sicurezza sociosanitaria è quella di una campagna di tamponamento;

del resto, la stessa OMS ora propone tamponi di massa. INTERROGA Il Presidente della Giunta

per sapere:

-alla luce di quanto esposto in premessa, cosa ritenga porre in essere, in ordine alle azioni di competenza regionale, per rendere effettiva l’erogazione delle spettanze relative agli straordinari del personale 118 per i quali il Dott. Giuseppe Zuccatelli, commissario dell’Asp di Cosenza, si è impegnato;

-alla luce delle recenti segnalazioni dell’OMS, ossia circa una probabile seconda ondata del virus durante il periodo autunnale, quali siano le azioni preventive che la Regione intende operare.

(25; 25/05/2020)

 

Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:

-che la Sacal gestisce lo scalo aeroportuale di Lamezia Terme;

-che la Sacal è società di proprietà anche della Regione Calabria;

-che lo scalo aeroportuale internazionale di Lamezia Terme è importantissimo e fondamentale per la regione Calabria;

-che ciò è tanto vero che nel periodo estivo all'aeroporto di Lamezia Terme confluiscono fino a 13 mila passeggeri;

-che era previsto, anche alla luce dell'enorme afflusso, la creazione di una nuova aerostazione di Lamezia Terme, moderna e tecnologica, da estendersi su 24 mila metri quadrati, capace di contenere oltre un milione di passeggeri in più rispetto a quelli attualmente in transito che sarebbero intorno a 2,5 milioni l'anno;

-che si trattava di un ampliamento indispensabile in virtù del traffico esistente sulla detta aerostazione;

-che si trattava di opera e di progetto annunciati da molto tempo e che tutta la regione e i calabresi attendevano;

-che, tuttavia, si è appreso dagli organi di stampa che, a seguito di una interrogazione a firma dell'europarlamentare on. Laura Ferrara, è pervenuta la risposta di Elisa Ferreira (Commissario europeo per la coesione e le riforme) che avrebbe rilevato che il progetto sarebbe stato escluso dal programma di investimenti europei per i ritardi sull'avvio dei lavori;

-che trattasi, pertanto, di notizia manifestamente negativa per la Calabria ed i calabresi i quali, pertanto, non potranno beneficiare di una nuova e moderna e tecnologica aerostazione che avrebbe favorito i trasporti e i trasferimenti da e per la Calabria;

-che occorre, pertanto, capire le ragioni dei "ritardi", cui fa riferimento la Commissaria europea Elisa Ferreira, e a chi tali ritardi sono imputabili;

-che occorre, pertanto, capire come la Regione Calabria, che, peraltro, è proprietaria di quote rilevanti della Sacal, voglia porre riparo a tale drastica notizia e alla perdita del progetto della nuova aerostazione di Lamezia Terme e quali atti intenda porre in essere. Tutto ciò premesso, con il presente atto, si CHIEDE alla Presidente della Giunta Regionale di sapere:

per sapere

1)se ha contezza di quanto evidenziato dagli organi di stampa in merito al fatto che il progetto relativo alla realizzazione della nuova aerostazione di Lamezia Terme è stato escluso dal programma di investimenti europeo;

2)quali interventi intende porre in essere, con riferimento alla Sacal di cui la Regione è detentrice di importanti quote azionarie, al fine di comprendere le ragioni dei ritardi a cui è imputata l'esclusione del progetto e le eventuali responsabilità;

3)quali atti e interventi politici e amministrativi intende adottare al fine di permettere all'aeroporto internazionale di Lamezia Terme, in cui vi è un importante flusso di passeggeri, e che è centrale e fondamentale per gli spostamenti da e per la Calabria, di realizzare la nuova aerostazione moderna e tecnologica che tutto il territorio e i calabresi attendono da anni.

 (26; 25/05/2020)

Mozioni

Il Consiglio regionale, premesso che:

-in tutta la regione la situazione degli uffici del Genio Civile è contraddistinta da molte difficoltà operative, dal sottodimensionamento degli organici degli uffici e dall'elevatissima mole di lavoro;

-a tale difficoltà strutturale si aggiunge la difformità di valutazioni, da provincia a provincia, di elaborati progettuali che presentano situazioni eguali o fortemente analoghe;

-nel corso degli anni, la Regione Calabria ha introdotto nuove modalità di trasmissione dei progetti a livello regionale, da ultimo con il sistema Sismica, e che tutte le piattaforme fin qui sperimentate hanno evidenziato, come denunciato dal mondo ordinistico, professionale e imprenditoriale, limiti, lacune e farraginosità tecniche;

-si rende necessaria un'ulteriore e approfondita revisione degli strumenti normativi urbanistici della Regione Calabria, tra cui le disposizioni contenute nella l.r. 19/2002 (Legge Urbanistica Regionale), la l.r. 35/2012 e successive;

-una condizione del tutto peculiare si registra all'Ufficio del Genio Civile della provincia di Reggio Calabria, dove si riscontra un elevatissimo arretrato di procedimenti pendenti che, di fatto, come più volte denunciato dall'Ordine degli Architetti PPC, dall'Ordine degli Ingegneri e dal Collegio dei Geometri, sta generando la paralisi del settore;

-si rileva l'opportunità di un coordinamento regionale dell'attività del Genio Civile, sia al fine di un'uniformità decisionale, sia a garanzia del più efficiente svolgimento delle attività degli uffici periferici, tutto quanto sopra premesso

impegna la Giunta regionale

e la Presidente della Regione ad assumere ogni idoneo provvedimento volto a una più efficiente organizzazione degli uffici del Genio Civile e ad avviare, di concerto con il Consiglio regionale, un processo riformatore complessivo della materia al fine di attenuare ritardi e difficoltà di tale servizio strategico.

(13; 28/04/2020) Irto

 

Il Consiglio regionale, premesso che:

-le iniziative di mitigazione del rischio del contagio da coronavirus, in seguito ai provvedimenti nazionali e regionali che hanno prodotto ii cosiddetto "lockdown", hanno portato alla chiusura totale di tutte le attività, comprese quelle sportive e ricreative;

-che tra tali attività rientra la pesca sportiva, esercitata sia dalle spiagge che tramite le imbarcazioni da diporto;

-che la pesca sportiva è uno sport che, anche in Calabria, annovera numerosi praticanti e società affiliate alla Federazione nazionale FIPSAS, una delle più rilevanti per numero di tesserati all'interno del Comitato Olimpico Nazionale Italiano;

-che, per sua natura, la pesca sportiva è attività che può essere svolta individualmente e senza alcun rischio di assembramento;

-che la regione Calabria presenta uno sviluppo costiero di oltre 800 chilometri e, pertanto, lo svolgimento dell'attività di pesca sportiva può essere garantito in condizioni di sicurezza sul versante sanitario;

-che con ordinanza del Presidente della Regione n. 32 del 17 aprile 2020 e già stata disposta la riapertura delle attività agricole e di conduzione di piccoli allevamenti di animali, da parte di agricoltori amatoriali, attività in larga parte assimilabili alla pesca;

-che la riapertura della pesca costituirebbe uno straordinario segnale di attenzione verso un intero comparto che, assieme a tutto l'indotto coinvolto, rappresenta uno dei settori caratterizzanti e più produttivi dell'intera regione;

per quanto tutto sopra evidenziato,

impegna la Giunta regionale

e la Presidente della Regione ad assumere ogni idoneo e necessario provvedimento affinché, nel rispetto delle misure di sicurezza e di distanziamento sociale, l'attività amatoriale di pesca sportiva possa essere riaperta nel territorio della regione Calabria.

(14; 29/04/2020) Irto

 

Il Consiglio regionale, premesso:

-che la crisi causata dall'emergenza sanitaria ha colpito diverse categorie di operatori commerciali e imprenditori tra cui gli operatori balneari;

CONSIDERATO -  che l’approssimarsi dell’inizio della stagione estiva rende inderogabile garantire un sistema organizzativo tale da un lato, di consentire agli operatori turistico- balneari, di riaprire la loro attività e dall'altro di mettere in sicurezza i cittadini frequentatori degli stabilimenti balneari attraverso una funzione di coordinamento con le A.S.P. territorialmente competenti;

- che occorre garantire, agli operatori balneari, assistenza e supporto nella fase di allestimento delle strutture al fine di assicurare il rispetto delle disposizioni ministeriali e regionali ma allo stesso tempo occorre garantire serenità a quanti si accingono a vivere le vacanze estive nelle strutture turistiche Calabresi;

tutto ciò premesso e considerato,

impegna la Giunta regionale

a definire e concordare con le A.S.P. competenti la costituzione di una commissione medica territoriale incrementata dalla presenza di infettivologi con compiti di controllo, supporto, indirizzo che affianchi gli operatori balneari nelle attività degli operatori turistico balneari.

(15; 18/05/2020) Di Natale

 

Il Consiglio regionale, premesso:

-che lo scorso 14 maggio, con il c.d. Decreto Rilancio, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli ha presentato il pacchetto per il settore trasporti e infrastrutture in cui si prevede che saranno finanziate alcune opere strategiche che interesseranno anche e principalmente il settore trasporti ed infrastrutture;

-che nel pacchetto proposto si è espressamente stabilito che saranno stanziati 40 milioni di euro per la progettazione e il potenziamento con caratteristiche di Alta Velocità di Rete delle linee Salerno-Reggio Calabria, Taranto–Metaponto–Potenza–Battipaglia, Genova–Ventimiglia;

-che lo stesso giorno, ossia sempre lo scorso 14 maggio, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica ha approvato, nell’ambito della Linea ferroviaria Alta Velocità – Alta Capacità Milano-Venezia, il progetto preliminare del Nodo di Verona Est con un limite di spesa di 379,96 milioni di euro, con prescrizioni e raccomandazioni;

-che entrambe le iniziative intraprese a livello nazionale, in realtà costituiscono provvedimenti che decretano e determineranno -qualora definitivamente approvati- la definitiva emarginazione del Sud e della rottura in due dell’Italia;

-che il divario tra il Nord e il Sud è decretato, irrimediabilmente, proprio da questi provvedimenti assunti in sede nazionale, in quanto negli stessi espressamente si prevede che, mentre al Nord si sta realizzando la seconda linea AVAC – che altro non è che Alta Velocità vera e propria, al Sud invece si vuole realizzare la linea AVR che, però, non è una rete ad alta velocità, ma è una rete che prevede una “sistemazione” delle linee tradizionali già esistenti. In poche parole è una linea tradizionale in cui si fanno lavori portando la velocità massima dei treni a 200 km/h;

-che l’AVR interesserà la Campania del Sud, la Calabria, la Basilicata, la Puglia Jonica, nulla si dice se ci sarà una linea AVAC, da Salerno a Reggio Calabria, con la inevitabile conseguenza che 10 milioni di cittadini italiani verranno tagliati fuori dalla modernità;

-che tali provvedimenti, in estrema sintesi, determinano che, mentre a Sud di Battipaglia, dato che non c’è nemmeno un metro di AVAC, i lavori consentiranno ai treni di viaggiare a 200 km/h, nel Nord, e più esattamente a Est di Milano, ci sarà la linea Milano-Venezia, ovvero una linea quasi parallela alla Milano-Bologna che già è stata realizzata in cui i treni potranno usufruire di un’altra rete avente le caratteristiche dell’Alta velocità: -Che ancora una volta, con questi provvedimenti, contrari ai principi della Nostra Costituzione oltre che posti a discapito dell’intero Sud d’Italia, decretano a chiare lettere il declassamento dell’intero Sud d’Italia che, non solo non potrà usufruire dell’Alta velocità, ma addirittura si dovrà accontentare delle linee ferroviarie già esistenti, con tutte le conseguenze che ne derivano e soprattutto con l’unica certezza che un sesto di superficie del nostro Paese viene abbandonato ed isolato dalla modernità e dal progresso. Per tutto quanto sopra premesso ed evidenziato,

impegna la Giunta regionale

e il Presidente della Regione Calabria, on.le Jole Santelli affinché vengano adottate tutte le misure urgenti e necessarie al fine di impedire che la Regione Calabria possa subire il pregiudizio derivante dalla mancata realizzazione ed attuazione della Linea ad Alta Velocità, predisponendo atti e provvedimenti idonei ad evitare che la nostra Regione possa essere tagliata fuori dal progresso e dalla modernità che una linea ferroviaria ad Alta velocità comporta.

(16; 19/05/2020) Aieta

 

Il Consiglio regionale, premesso:

-che il covid 19 ha causato la morte, anche in Italia, di migliaia e migliaia di persone;

-che il covid 19 ha colpito indistintamente tutti e portato a morte persone, in particolare anziani, per le quali, a causa delle restrizioni imposte a tutela della salute, non è stato possibile nemmeno celebrare il loro funerale;

-che tutto ciò ha amplificato il dolore dei familiari di tutti coloro che, purtroppo, sono deceduti;

CONSIDERATA -la proposta formulata sul quotidiano "la Repubblica" ("Appello per ricordare chi è stato sepolto senza un saluto") dallo scrittore Corrado Augias e alcune proposte di legge presentate in Parlamento da esponenti di varie forze politiche, finalizzata all'istituzione di una giornata nazionale per ricordare le decine di migliaia di italiani, anziani soprattutto, morti a causa della pandemia da Covid-19, senza l'ultimo saluto di parenti e amici;

-che non può non essere espresso apprezzamento per l'iniziativa;

-che si concorda nel richiedere che sia indicata una giornata dedicata alla memoria di chi non ce l'ha fatta a superare l'infezione da coronavirus e, al contempo, per condividere un dramma che ha colto anche l'Italia di sorpresa, provocando oltre allo sconvolgimento delle abitudini di vita, la crisi economica più grave dal dopoguerra;

-che nella stessa giornata è auspicabile - visto che l'Organizzazione mondiale della sanità dopa l'epidemia di Sars del 2003 ha obbligato tutti i governi a dotarsi di un piano anti pandemico indicandone le linee guida - che, oltre al ricordo delle persone morte per la pandemia, si organizzino specifiche iniziative pubbliche - anche con il coinvolgimento del sistema scolastico - volte a fare il punto sul Piano pandemico nazionale e su quelli regionali e sulla necessità che le prescrizioni dei vari piani non restino dichiarazioni di buone intenzioni, ma trovino concreta attuazione -che tanto è necessario anche per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla possibile emergenza di nuove malattie infettive da fronteggiare evitando errori, omissioni ed improvvisazioni, nonché sulla necessità di potenziare nel nostro Paese la cultura scientifica e vigilare affinché la ricerca scientifica abbia le risorse necessarie per svolgere compiutamente il proprio lavoro;

-che, pertanto, è utile che il Consiglio Regionale adotti un atto (una deliberazione o anche eventualmente una proposta di legge alle Camere ai sensi dell'art. 121 della Costituzione) al fine di chiedere al Governo Nazionale e alle Camere e ai Presidenti delle due Camere l'istituzione di una giornata dedicata alla memoria di chi non ce l'ha fatta a superare l'infezione da coronavirus Tutto ciò premesso, con il presente atto,

si CHIEDE che il Consiglio Regionale della Calabria voglia adottare un atto (una deliberazione o anche eventualmente una proposta di legge ex art 121 Cost) diretto a chiedere al Governo Nazionale e alle Camere e ai Presidenti delle due Camere l'istituzione di una giornata nazionale per ricordare le decine di migliaia di italiani, anziani soprattutto, morti a causa della pandemia da Covid-19, senza l'ultimo saluto di parenti e amici, nonché per organizzare specifiche iniziative pubbliche - anche con il coinvolgimento del sistema scolastico - volte a fare il punto sul Piano pandemico nazionale e su quelli regionali e sulla necessità che le prescrizioni dei vari piani non restino dichiarazioni di buone intenzioni, ma trovino concreta attuazione, ed anche per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla possibile emergenza di nuove malattie infettive da fronteggiare.

(17; 04/05/2020) Pitaro Francesco

 

Il Consiglio regionale, premesso che:

le nuove strategie di Politiche per la Casa passano attraverso un approccio innovativo denominato Social Housing cioè un programma integrato di interventi, che comprende l'offerta di alloggi, servizi, azioni e strumenti rivolto a fornire alloggi adeguati, attraverso regale certe di assegnazione, a famiglie che hanno difficoltà nel trovare un alloggio alle condizioni di mercato perché incapaci di ottenere credito o perché colpite da problematiche particolari. Negli ultimi anni a causa della perdurante crisi economica, ora acuita dall'emergenza Covid 19, ha ampliato notevolmente la fascia di popolazione beneficiaria dell'edilizia sociale, includendo anche parte del ceto medio che in precedenza non era coinvolto dal rischio abitativo. Si va dai nuclei familiari che riducono il reddito per la perdita dei posti di lavoro alle giovani coppie che non riescono a trovare un alloggio se non dovendo impegnare gran parte del loro reddito, dagli studenti fuori sede ai lavoratori atipici, dalle partite IVA alle persone sole (separati) senza rete familiare con obblighi di mantenimento dei figli, dalle ragazze madri agli anziani, dagli immigrati al "dopo di noi". Il concetto di povertà tradizionalmente inteso è quindi superato annoverando situazioni di vulnerabilità sociale a incertezze economiche anche temporanee. Il Social Housing va quindi a coprire un'area nuova della politica abitativa che non era ricompresa nella tradizionale edilizia residenziale pubblica e che da questa si differenzia per la flessibilità, per il target (non i più poveri, ma una fascia più ampia di persone in difficoltà) e per i soggetti coinvolti (non solo gli attori pubblici ma anche il privato e il non profit). Per queste categorie esistono, rispetto al problema casa, una serie di difficoltà:

-impossibilità di acquistare una casa;

-costo elevato degli affitti;

-ostacoli di tipo culturale e pregiudizi sociali. Il territorio di riferimento purtroppo somma alle criticità di ordine economico criticità di tipo sociale e culturale (mancata accettazione, esistenza di barriere psicologiche e culturali nei confronti di tutte le persone che vivono problematiche di disagio). Al dualismo fra l'abitazione in proprietà o in affitto, a causa di costi improponibili per i soggetti in esame, si contrappone l'idea di un centro residenziale integrato con la presenza anche di case in locazione a canone sostenibile nel quale concentrare e rendere fruibili i servizi per il benessere e la qualità dei propri ospiti. La finalità delle politiche della casa devono avere il miglioramento delle condizioni abitative di queste persone in programmi di mix sociali che evitino (come spesso avvenuto in passato) forme di ghettizzazione, attraverso la formazione di un contesto residenziale di qualità all'interno del quale sia possibile non solo accedere ad un alloggio dal costo o dal canone calmierato, ma anche partecipare attivamente alla sperimentazione di nuove, o rinnovate forme dell'abitare, nelle quali gli inquilini sono chiamati alla costruzione di una "comunità sostenibile". Le principali componenti di una Comunità sostenibile sono: -Gestione: comunità ben gestita da una leadership rappresentativa e partecipativa -Servizi: dotazione di servizi accessibili a tutti -Equilibrio ambientale: tra spazi, ambienti costruiti ed ecosistemi, risparmio energetico;

-Aspetti sociali e culturali: spazi vivi, vivibili e inclusivi, relazionali, aggreganti, con forte inclusione sociale. Si sta formando il quadro di una nuova cultura dell'abitare sia per gli spazi privati sia per quelli pubblici. Esperienze che tecnicamente chiamiamo di benessere attivo e collaborativo, nelle quali le persone si organizzano per migliorare un aspetto della propria condizione di vita, e per farlo mettono in atto soluzioni collaborative e sostenibili. Il risultato di questa interazione non solo rende più sostenibile un'attività o un progetto ma genera anche valore. Il progetto gestionale prevede come obiettivo strategico la possibilità di ottimizzare una serie di servizi comuni (cohousing). I servizi in comune hanno la finalità di recuperare condizioni di vita dignitose, benessere psichico dovuto alla condivisione di funzioni essenziali nella gestione della vita quotidiana, opportunità dimensionate ad esigenze e bisogni diversificati ma con tratti comuni (la solitudine, lo sradicamento familiare, l'insicurezza lavorativa, la necessità di supporto operativo ed il sostegno non solo di tipo organizzativo o logistico). L'idea è quella di supportare (dal punto di vista gestionale, organizzativo, strutturale ed infrastrutturale) soggetti portatori di disagio sociale destinatari delle unità abitative nelle attività quotidiane e nel miglioramento complessivo del benessere e della qualità della vita, anche attraverso il coinvolgimento degli inquilini (cohousers). Il social housing è quindi un importante strumento perché attraverso la sua attuazione e diffusione si ottengono benefici per l'intera collettività: dalla promozione della coesione sociale sul territorio alla partecipazione tra il pubblico e il privato sul tema dell'abitare equo. E se da un lato si interviene su un'area di disagio sociale non estremo (quella porzione che è esclusa dai benefici pubblici ma che allo stesso tempo è incapace di accedere al libero mercato) dall'altro si investe l'attività edilizia di una nuova valenza "sociale". Quello che emerge è come il social housing, questo nuovo strumento di politica abitativa, generato da una compartecipazione pubblico-privata, sia in grado di trasformare gli investimenti finanziari in importanti ritorni economici e, soprattutto, sociali. Occorre pertanto una forte iniziativa politica per una revisione profonda della normativa sulle politiche della casa che punti al recupero delle aree degradate ed alla rigenerazione urbana intesa come quell'insieme di pratiche, metodi, strumenti e azioni che intervengono nel tessuto vissuto della città, cercando di rivitalizzarne la trama urbana consolidata attraverso un approccio integrato che tenga insieme gli interventi fisici, materiali, strutturali con quelli sociali, economici, culturali e partecipativi, può essere volano di ripresa occupazionale e di lavoro nel settore dell'edilizia. L'incremento lavorativo in questo comparto è sempre stato fondamentale per la ripresa economica nei momenti storici post bellici o dopo le grandi crisi. La nostra regione ha una grande opportunità. Per ogni milione di euro pubblici investiti nel settore della casa e del Social Housing si generano investimenti privati pari a due milioni e mezzo, riuscendo ad avere una ricaduta complessiva sull'economia (effetti diretti, indiretti e indotti) e creando migliaia di posti di lavoro. Per questi motivi ci si augura che la Regione Calabria inverta decisamente il percorso e le politiche della casa sinora perseguite inserendo il Social Housing come priorità, trasformando l'azione dal diritto alla casa alle politiche per l'abitare. Pertanto, il governo delle politiche dell'abitare non può essere di pertinenza esclusiva dell'Assessorato ai Lavori Pubblici, che ha sempre considerato gli aspetti immobiliari nell'Housing Sociale come fattore primario, non come uno degli elementi da valorizzare all'interno di un approccio integrato che dedica particolare enfasi a tematiche di carattere sociale. Le politiche dell'abitare devono essere politiche del Welfare, così come avviene in tutte le altre Regioni in Italia.

Impegna la Giunta regionale

ad attivarsi, per quanta sopra considerato, per realizzare una mozione sulle politiche della casa che metta ordine alla miriade di norme e programmi prodotte nel settore adeguandole agli indirizzi nazionali e di altre Regioni virtuose e definisca in maniera chiara le nuove linee di intervento privilegiando ii recupero, la rigenerazione urbana, il ridisegno di quartieri degradati nonché i soggetti abilitati alla realizzazione e alla gestione sociale e le forme di integrazione ai servizi comuni e di quartiere, ai servizi sociali, sanitari e dell'istruzione fino ad un programma serio di trasformazione dell'ERP (Edilizia Residenziale Pubblica) ad ERS (Edilizia Residenziale Sociale). Diventano elementi essenziali: -La ricognizione attenta e minuziosa delle risorse disponibili sui programmi in essere da mettere in campo: Fondi ex Gescal, fondi edilizia sovvenzionata Cdp, Bando di concorso per la realizzazione di alloggi di edilizia sociale da offrire in locazione o in proprietà LR 36/2008, L.R. 19/09 - "Programma regionale per il recupero di alloggi di proprietà privata ubicati nei centri storici dei comuni ad alta tensione abitativa di cui alla delibera CIPE 13 novembre 2003 n. 87" Art. 4 art. 8 e art. 12 del DPCM 16 luglio 2009 "Piano nazionale di edilizia abitativa". Decreto Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 2295 del 26 marzo 2008 - Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile. Art. 18 della legge 203/91 - (programma straordinario di edilizia residenziale per i dipendenti delle amministrazioni dello Stato) Contratti di Quartiere Ex Buoni Casa inutilizzati, legge regionale 22/5/02, n. 23, art. 6 comma 10 Legge431/98 "fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione Programmazione Comunitaria POR FESR ed FSE;

residui dall'assegnazione passata di finanziamenti,

-un confronto serio con la CdP per promuovere l'investimento dei Fondi FIA in Calabria (unica regione d'Italia dove non sono stati realizzati interventi);

-la costituzione di un Fondo di Garanzia che supporti i soggetti gestori e le famiglie meno abbienti per l'accesso al credito e l'individuazione di forme di finanziamento etico, non essendo le Banche tradizionali disponibili ed attrezzate a finanziare forme sociali dell'abitare;

-la programmazione con modelli di intervento che puntino alla Rigenerazione edilizia e sociale di interi quartieri degradati nelle aree urbane della Calabria ad alta tensione abitativa;

-l'individuazione di nuovi modelli abitativi, già sperimentati in altre aree del paese, che portino al superamento di sistemi ormai superati (vedi Case di Riposo per anziani), che nell'emergenza Covid 19 sono esplosi in tutta la loro inidoneità.

-La individuazione di strumenti e misure sociali che attraverso un approccio integrato tenga insieme gli interventi fisici, materiali, strutturali con quelli sociali, economici, culturali e partecipativi, delle politiche per l'abitare.

-La individuazione di misure speciali complementari che si integrino anche con le misure straordinarie messe in campo dal Governo Nazionale come il DL Rilancio, SismaBonus, EcoBonus.

(18; 25/05/2020) Guccione, Bevacqua, Irto, Notarangelo, Tassone

 

Il Consiglio regionale, premesso che:

-con il Decreto Legge Rilancio, tra l'altro, il Governo al fine di rilanciare anche il settore dell'edilizia e di agevolare la manutenzione del patrimonio edilizio privato ha aumentato la detrazione per il SISMABONUS, introdotto con la L. 232/2016, al 110%, rendendo -di fatto- "gratuito" per l'utente finale l'adeguamento sismico della propria abitazione, in aggiunta ad altre agevolazioni in tema di risparmio energetico e produzione di energia per i fabbisogni domestici.

-Anche prima dell'aumento della detrazione, già la L. 232/2016 rappresentava per il tessuto urbanistico del nostro territorio provinciale un intervento "salvifico" tenendo presente che "La Calabria ha una pericolosità sismica molto alta (per frequenza e intensità dei fenomeni accaduti in epoca storica), una vulnerabilità altissima (per fragilità del patrimonio edilizio, infrastrutturale, industriale, produttivo e dei servizi) e un'esposizione molto alta (per densità abitativa e presenza di un patrimonio storico, artistico e monumentale in zone interessate da faglie attive). La nostra Regione è dunque ad elevato rischio sismico, in termini di vittime, danni alle costruzioni e costi diretti e indiretti attesi a seguito di un forte terremoto." (cit. sito Protezione Civile Calabria) a cui si aggiunge un'altissima incidenza di abusivismo edilizio per il quale, secondo il rapporto Bes dell'Istat analizzando il periodo dal 2005 al 2015, la Calabria risulta essere la seconda regione italiana esposta al fenomeno dell'abusivismo con il 46,6% di edilizia illegale e sempre al secondo posto la nostra regione si classifica come regione leader che imperterrita non smette di costruire abusivamente, con 478 reati.

-A questo dato desolante si contrappone la circostanza che il SISMABONUS, l'ECOBONUS ed il BONUS FACCIATE nel solo 2016 hanno stimolato l'edilizia producendo 190 miliardi di euro in 10 anni e 400 mila occupati, rappresentando il vero motore dell'edilizia nazionale (cit. rapporto CRESME/Symbola "Una nuova edilizia contro la crisi" - 2017). -Il Sole24ore del 12 maggio scorso, indica nelle 4 regioni più colpite dal COVID-19 (Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto) il 55,4% del mercato dei bonus sulle ristrutturazioni edilizie: da questo dato percentuale si può ricavare quanto minima sia stata l'incidenza sul resto del territorio nazionale.

-Uno degli ostacoli è stato sicuramente l'accesso alle risorse finanziarie necessarie ad affrontare questo tipo di interventi sia da parte dei proprietari degli immobili (condominii o privati che siano) che da parte delle imprese fino all'avvento delle agevolazioni.

-Un altro vulnus per la nostra provincia e rappresentato dalla "lentezza" dell'Ufficio Tecnico Regionale (ex Genio Civile) di Reggio Calabria, evidentemente sovraccarico di lavoro ed in affanno.

-L'Ufficio, che fa parte del Settore II Vigilanza normativa tecnica sulle costruzioni e supporto tecnico - Area Meridionale (Sede RC)", è preposto al rilascio dell'autorizzazione per interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica, di cui alla legge regionale n. 37 del 28 dicembre 2015.

-L'Ufficio, invero, a differenza degli omologhi delle altre provincie, processa le pratiche affidategli con tempi non compatibili con gli interventi sopra richiamati (gli interventi con questo tipo di agevolazione potranno iniziare dal 01/07/2020 e concludersi entro il 31/12/2021, quindi 18 mesi): se una pratica per un intervento strutturale viene processata da 6/8 mesi come succede adesso, l'intervento non potrà realizzarsi;

facendo l'esempio di un intervento su un condominio da 4/6 appartamenti, la tempistica potrebbe essere questa: 1 mese di progettazione, 6/8 mesi per la pratica al genio civile, 4/5 mesi per la realizzazione dell'intervento: l'intervento dovrebbe partire subito e realizzarsi appena in tempo prima della scadenza, salvo imprevisti (ritardi nella consegna di materiale, maltempo, varianti, ecc.).

-Il problema è stato dichiaratamente affrontato, nel marzo 2018, dalla Giunta Oliverio, ma ai solenni proclami ("Arretrato Zero") non hanno fatto seguito i risultati sperati.

Impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria: 1) ad attivarsi, in sede di Consulta Stato/Regioni, per emendare il D.L. aumentando il lasso temporale per effettuare l'intervento edilizio (da 18 a 24 mesi) e fissando un termine temporale (90 giorni dall'ultimazione dei lavori) entro il quale l'impresa che ha effettuato l'intervento ed alla quale è stato eventualmente ceduto il credito del bonus, riceva la liquidazione per i lavori realizzati, al fine di consentire all'intero settore dell'edilizia di poter lavorare;

in assenza di detta previsione legislativa si genererebbe la seguente situazione: soltanto pochissime imprese, vale a dire quelle economicamente più forti e capaci (nel periodo attuale sono sicuramente poche) potrebbero anticipare i costi dell'opera, con notevole riduzione del numero di cantieri, minore impiego di forza lavoro ed ulteriore ammaloramento del patrimonio edilizio privato con aumento del rischio sismico. 2)a riorganizzare l'Ufficio Tecnico Regionale, evidentemente in affanno certamente non per demerito delle professionalità impiegate ma perché sottodimensionato, con l'apertura a professionisti esterni che lavorerebbero per l'ente in out-sorcing e consentirebbero di smaltire più velocemente l'arretrato.

(19; 26/05/2020) Giannetta, De Caprio, Arruzzolo, Pitaro Vito, Caputo

Risposta scritta ad interrogazioni

E’ pervenuta risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

 

Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:

-a causa del coronavirus il traffico aereo è stato azzerato provocando al settore difficoltà enormi che si trascineranno anche nella fase di post pandemia;

-si stima per l’anno in corso una perdita di circa 130 milioni di passeggeri e si prevede una riduzione del fatturato 2020 di oltre 1,6 miliardi rispetto all'anno precedente;

-per oltre il 90% del personale delle società di gestione è stata attivata o le aziende sono in procinto di attivare la cassa integrazione;

-i gestori aeroportuali devono comunque sostenere costi di struttura incomprimibili pari al 60% - 80% degli oneri totali, a fronte di entrate sostanzialmente nulle e che la situazione sta provocando per molte società di gestione problemi di liquidità per il superamento dei quali dovranno essere adottati idonei e urgenti provvedimenti governativi. -da notizie sindacali si apprende che il triangolo aeroportuale (Crotone, Lamezia e Reggio) gestito dalla SACAL SpA e Sacal GH presenta molteplici criticità in particolare riferite ai livelli occupazionali;

-Sacal è una società mista formata da soggetti pubblici e privati ed in cui la maggioranza delle azioni è di proprietà pubblica;

-tra i soggetti pubblici che detengono le quote vi è anche la Regione Calabria;

-Sacal, preso atto dell’impossibilità di proseguire nelle attività, ha avviato le pratiche per accedere alla Cassa Integrazione guadagni straordinaria;

-però, contrariamente a quanto avviene in tutti gli altri aeroporti del Paese, per come comunicato dalle Organizzazioni sindacali, Sacal non sta anticipando, per venire incontro ai dipendenti e pur avendo un bilancio in attivo, le mensilità;

-l’intervento da parte della società permetterebbe l’immediato pagamento di quanto stabilito dalle norme, senza dover attendere la pratica INPS i cui tempi di realizzazione sono burocraticamente lunghi;

-vi è la necessità di essere, nessuno escluso, solidali e vicini ai disagi dei lavoratori garantendo in questa drammatica fase economica e sociale un minimo economico di sostentamento;

-occorre prevenire atti inconsulti dettati dalla disperazione che potrebbero avere riflessi sull'ordine pubblico;

-la mancata anticipazione dei fondi da parte della Sacal costringerebbe i lavoratori a non ricevere le retribuzioni tempestivamente in attesa che si perfezioni la richiesta di Cassa integrazione e che quest’ultima completi il necessario iter;

-tutto ciò sarebbe particolarmente lesivo e lo sarebbe ancor di più se rapportato all'attuale momento storico caratterizzato dal blocco totale dell’economia;

-la maggioranza delle azioni di Sacal sono in capo ad enti pubblici (tra cui la Regione) e questi ultimi non possono disinteressarsi della necessità dei lavoratori di ottenere tempestivamente le loro retribuzioni per come stanno facendo le altre società di gestione aeroportuale;

-il trasporto e la logistica sono parte integrante della vita produttiva del Paese e che il trasporto aereo è una leva formidabile per la ripresa dell’economia nonché un volano straordinario per lo sviluppo;

-la Regione deve vigilare su tutto ciò che avviene in un settore strategico come il sistema aeroportuale e ciò ancor di più perché la Regione Calabria è socia della Sacal e detiene un importante pacchetto azionario.

Per sapere:

1)se è al corrente di quanto sta avvenendo in Sacal e cioè che la società non intende anticipare le mensilità ai lavoratori e di come intenda intervenire al fine di permettere ai lavoratori della Sacal di ottenere l’anticipazione delle mensilità;

2)di apprendere, allo stesso tempo, se, per affrontare l’emergenza e la cosiddetta ‘fase 2’, la società si è dotata di un piano aziendale con cui assicurare la salvaguardia e il potenziamento del sistema aeroportuale calabrese, specie in vista della stagione estiva e delle sopravvenute dinamiche recessive dell’economia.

(8; 15/04/2020)

 

Risposta:

(Allegati)

 

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:

-la vicenda del focolaio epidemico all'interno della struttura Rsa “Villa Torano” ha suscitato clamore ed enormi preoccupazioni visto anche la poca chiarezza e trasparenza riscontrate nelle procedure che sono state eseguite;

-il caso viene alla luce la mattina del 13 aprile, quando da “Villa Torano” viene trasferita al Pronto Soccorso dell’ospedale Annunziata di Cosenza, una paziente ricoverata nella struttura con sintomi riconducibili al Covid-19;

-nel tardo pomeriggio del 13 aprile alla paziente veniva diagnosticato il Coronavirus attraverso il tampone che dava esito positivo. Tale comunicazione stranamente veniva trasmessa al Dipartimento Salute della Regione Calabria e non al Dipartimento Prevenzione dell'Asp di Cosenza;

-non siamo a conoscenza in base a quale procedura la Protezione civile regionale abbia affidato 200 tamponi alla proprietà della Rsa “Villa Torano”. Tutto ciò avveniva tra la notte del 13 aprile e la mattina del 14 aprile;

-da questa ricostruzione dei fatti emerge con evidenza che l'esecuzione dei tamponi effettuati da parte della proprietà della Rsa “Villa Torano” è avvenuta senza alcun tipo di coinvolgimento o comunicazione all'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza;

-la vicenda appare ancora più grave anche alla luce della nota diramata dal presidente dell'Ordine degli infermieri di Cosenza che dichiara: “Nessun infermiere ufficialmente ha eseguito i tamponi poi risultati errati nella casa di riposo Villa Torano. Pretendiamo che si dica chi ha eseguito quei tamponi, che metodologia applicata e di chi la responsabilità”;

-l’ordinanza del Presidente della Regione Calabria, numero 20 del 27 marzo 2020, al punto due specifica che: l’attività di screening presso le strutture residenziali (Rsa, Rsm, Case protette, Case di riposo) dovrà essere eseguita a cura delle direzioni sanitarie di dette strutture, previa acquisizione dei necessari kit dalle Asp.

Per sapere:

come mai non è stata con immediatezza coinvolto in nessun modo il Dipartimento Prevenzione dell'Asp di Cosenza e, inoltre, come mai la Protezione civile regionale abbia fornito in autonomia 200 tamponi alla Rsa di Villa Torano senza coinvolgere anche in questo caso l'Azienda sanitaria provinciale. Si chiede di mettere in atto tutte le iniziative necessarie a fare chiarezza su quanto accaduto per garantire la sicurezza e la salute dei pazienti ricoverati e dei dipendenti della Rsa “Villa Torano”. Inoltre, chiedo che venga predisposto un coordinamento di tutti i sindaci dei Comuni coinvolti, in quanto molti pazienti e dipendenti della struttura risiedono in altri Comuni.

(9; 16/04/2020)

Risposta:

(Allegati)

 

Anastasi, Callipo, Di Natale. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:

-la Residenza sanitaria assistenziale per anziani e riabilitazione estensiva extraospedaliera a ciclo continuativo “Villa Torano”, situata a Torano Castello (CS) in C.da Macchia Tavola, si è rivelata un focolaio di Covid-19;

-si tratta di una struttura che eroga prestazioni sanitarie e sociosanitarie in regime di accreditamento presso il Servizio Sanitario Regionale;

-in tutta Italia, Calabria compresa, la situazione delle Residenze sanitarie assistenziali ha generato e sta generando grande preoccupazione in relazione alla gestione dei casi di contagio da Covid-19 e che su molte di tali situazioni sono state avviate indagini da parte della magistratura;

-l’ordinanza del Presidente della Regione Calabria n. 20 del 27/03/2020 dispone, al punto 2, che l’attività di screening relativa alla ricerca di Covid-19/SARS-Cov-2 presso le strutture residenziali (RSA, RSM, Case protette, Case di riposo, etc. ...) <>;

-alla data odierna la Regione Calabria non ha chiarito alcuni importanti aspetti riguardanti il focolaio venutosi a determinare all'interno della Rsa “Villa Torano”;

Per sapere:

-se corrisponde al vero quanto dichiarato a diversi organi di informazione dal commissario dell'Asp di Cosenza, Giuseppe Zuccatelli, circa il fatto che un rilevante numero di kit per lo screening sia stato consegnato dalla Protezione civile della Regione Calabria direttamente ai vertici della Rsa “Villa Torano” senza che l’Asp di Cosenza fosse coinvolta né nella consegna né nelle successive fasi di tamponamento, poi rivelatesi inattendibili perché non corrispondenti al protocollo individuato dall’Asp di riferimento;

-quanti kit per il tamponamento e quanti e quali dispositivi di protezione individuali siano stati consegnati direttamente dalla Protezione civile ai vertici della Rsa e su disposizione di quale soggetto responsabile;

-se corrisponde al vero quanto dichiarato a diversi organi di informazione dal commissario dell’Asp di Cosenza, Giuseppe Zuccatelli, circa il fatto che il proprietario della struttura si trovasse all’interno del laboratorio di Microbiologia dell’ospedale “pugliese Ciaccio” di Catanzaro mentre si stavano esaminando i tamponi provenienti dalla Rsa “Villa Torano”, circostanza definita un’<> dallo stesso Zuccatelli;

-se corrisponde al vero che la Regione, dipartimento Tutela della Salute, abbia proposto alla stessa struttura di essere identificata come “Rsa Covid” dove mantenere i pazienti risultati positivi al test e che non necessitano di ricovero ospedaliero e, in tal caso, quanti e quali mezzi, strumenti e personale del Servizio Sanitario Regionale siano stati messi a disposizione della struttura;

-se corrisponde al vero che una quota del capitale sociale della “Medical Sport Center S.R.L:”, con sede legale a Catanzaro (Cz) via dei Conti Ruffo 15, proprietaria della Rsa “Villa Torano”, appartenga a una persona direttamente riconducibile al coordinatore di una delle liste elettorali che hanno partecipato alle elezioni regionali del 26 gennaio 2020;

-se e quando, prima che il caso divenisse noto, il personale della Rsa “Villa Torano” sia stato sottoposto a screening;

-quando, a partire dal primo caso riscontrato, siano stati comunicati ufficialmente alle autorità preposte i contagi di degenti e/o operatori della Rsa “Villa Torano”, con quali modalità e a quali Uffici della Regione Calabria;

-se le procedure per l’attività di screening relativa alla ricerca di Covid-19/SARS-Cov-2 e successive misure di salvaguardia seguite per il caso della Rsa “Villa Torano” sono le medesime adottate dalla Regione con le altre strutture Rsa della Calabria e se si stiano garantendo a tutte le Rsa calabresi e agli operatori sanitari e sociosanitari le misure di sicurezza previste dalle norme e dalle ordinanze vigenti, con particolare riferimento allo screening e ai DPI;

-se la Regione abbia verificato la correttezza delle procedure seguite dalla Protezione civile regionale, dalle ASP, strutture sanitarie e uffici regionali interessati e quali provvedimenti intende, eventualmente, adottare;

-se il Presidente della Regione ritiene di riferire in Consiglio regionale sulla vicenda Rsa “Villa Torano”.

(10; 20/04/2020)

 

Risposta:

(Allegati)

 

Bevacqua, Guccione, Irto, Notarangelo, Tassone. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:

-è stata avviata una campagna istituzionale di promozione dei prodotti tipici calabresi attraverso cui si invitano i consumatori a “scegliere calabrese”;

-tale campagna, per come si evince dai “manifesti” diffusi anche a mezzo social network, è stata avviata “a cura della Vicepresidenza della Regione Calabria” e che sugli stessi manifesti è posto in evidenza il simbolo del partito “Lega – Salvini Calabria”;

considerato che: -la circostanza ha creato vivo dissenso nei cittadini per come riportato anche dalla stampa, che ha apertamente criticato l’iniziativa essendo la stessa motivo di confusione fra il ruolo istituzionale e quello dei partiti politici, in quanto le finalità dell’operazione possono apparire di carattere politico e non istituzionale, rischiando di alimentare la sfiducia dei cittadini nelle Istituzioni e nella Politica;

visto che: -è stato designato Vicepresidente della Regione Calabria il dott. Nino Spirlì appartenente al partito “Lega – Salvini Calabria” con le deleghe alla Cultura, ai Beni e Attività culturali, ai Musei, ai Teatri ed alle Biblioteche, all’Associazionismo culturale, alle Politiche del Commercio e dell’Artigianato, alla Legalità e alla Sicurezza;

per sapere:

-se per la progettazione, l’avvio e la diffusione dell’iniziativa siano state utilizzate risorse regionali, comunitarie o comunque pubbliche;

-se l’attività rientra nelle competenze assegnate dalla Presidente della Regione Calabria;

-se si ritiene l’iniziativa (che prevede l’utilizzo congiunto del simbolo istituzionale della Regione Calabria e di un logo di partito) compatibile con la necessità di trasmettere alla popolazione un messaggio di cambiamento e di trasparenza.

(11; 22/04/2020)

 

Risposta:

(Allegati)

 

Bevacqua, Guccione, Irto, Notarangelo, Tassone. Al Presidente della Giunta regionale, premesso che:

-nel corso della Seduta di Consiglio Regionale del 27 aprile 2020, intervenendo in Aula, la Presidente della Giunta Regionale, on.le Jole Santelli, ha testualmente affermato (Per come è pubblicamente possibile riscontrare dalla visione della ufficiale diretta streaming della Seduta medesima, nell'intervallo cronologico 5:14:21 - 5:15:25): "C’è tanto di obliquo, c’è tanto di grigio che va stanato da quegli uffici: 800 persone che lavorano nella Regione Calabria e non si sa a che titolo, a fare cosa e soprattutto per arrivare a quali risultati;

800 persone che non lavorano per la Regione. Non funzionari della Regione Calabria, fuori ... Proverò a poco a poco a capire, perché non è facile comprendere. Progetti, strutture, aziende che lavorano lì, gente da fuori. Apriamo, tenteremo. E io, io colleghi di maggioranza lo sanno, ma invito anche quelli di opposizione, chi ha voglia di scoprire la verità (...) Aiutateci ad aprire i cassetti e scrosteremo molto, scrosteremo molto";

-le affermazioni appaiono, con tutta evidenza, di una gravità tale da richiedere immediati chiarimenti;

-l'asserzione relativa a "800 persone", così come l'accenno a "Progetti, strutture, aziende che lavorano lì, gente da fuori", lasciano, a dir poco, interdetti;

-la veridicità di quanto riportato presupporrebbe una degenerazione delle Istituzioni regionali tale da integrare il profilarsi di illegittimi abusi e connivenze maturati nel corso del tempo;

-iI Gruppo consiliare PD è, naturalmente, pienamente disponibile alla doverosa collaborazione istituzionale finalizzata ad appurare la effettiva consistenza nel merito rispetto a quanto espressamente dichiarato dalla Presidente della Giunta;

-sarebbe deplorevole se, da un'enunciazione non meglio delucidata espressa nel corso di una Seduta del massimo organo legislativo rappresentativo della volontà dei cittadini calabresi, non sortissero quelle precisazioni puntuali che sole eviterebbero il pericolo di una delegittimazione complessiva e generate delle Istituzioni regionali;

per sapere:

-quali siano le fonti documentali e i dati, a qualsiasi titolo in possesso della Presidente della Giunta Regionale, che supportano le affermazioni sopra riportate;

-quali siano i Dipartimenti regionali e i relativi dipendenti o i soggetti esterni all'amministrazione regionale oggetto delle affermazioni sopra riportate.

(13; 29/04/2020)

 

Risposta:

(Allegati)

 

Proposta di provvedimento amministrativo numero 15, di iniziativa d’Ufficio, recante “Approvazione del Programma di Governo (art. 33, comma 4 Statuto)”, (Deliberazione n. 9)

Il Consiglio regionale,

PREMESSO CHE l’articolo 33 comma 4 dello Statuto della Regione Calabria prevede la presentazione del programma di governo da parte del Presidente della Giunta regionale;

TENUTO CONTO CHE l’articolo 16, comma 2, lettera a) dello Statuto regionale prevede che il Consiglio regionale “nelle forme e nei modi stabiliti dal regolamento, approva le dichiarazioni programmatiche per la legislatura rese dal Presidente eletto ed i relativi aggiornamenti”;

VISTO l’articolo 57 del Regolamento interno del Consiglio regionale, che disciplina l’approvazione del programma di governo;

VISTO il Programma di Governo 2020-2025 presentato dal Presidente della Giunta regionale il 25 maggio 2020 e acquisito al protocollo generale in pari data con n. 13111, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;

DELIBERA

di approvare, ai sensi del combinato disposto dell’articolo 16, comma 2, lettera a) dello Statuto regionale e dell’articolo 57 del Regolamento interno del Consiglio regionale, il programma di governo 2020-2025, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 10 di iniziativa dei consiglieri regionali Minasi, Pietropaolo, Arruzzolo, recante “Modifiche al Regolamento Interno del Consiglio regionale della Calabria” (Deliberazione n. 10)

 

Art. 1

(Sostituzione dell’articolo 28 del Regolamento interno)

1. L’articolo 28 del Regolamento interno del Consiglio regionale (deliberazione del Consiglio regionale 27 maggio 2005, n. 5) è sostituito dal seguente:

“Art. 28

(Competenze delle Commissioni permanenti)

1. Sono istituite le seguenti Commissioni permanenti:

a) Prima Commissione – Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale;

b) Seconda Commissione – Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell'Unione europea e relazioni con l'estero;

c) Terza Commissione – Sanità, attività sociali, culturali e formative;

d) Quarta Commissione – Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente;

e) Quinta Commissione – Riforme;

f) Sesta Commissione – Agricoltura e foreste, consorzi di bonifica, turismo, commercio, risorse naturali, sport e politiche giovanili.”».

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 7 di iniziativa della Giunta regionale, recante “POR Calabria FESR FSE 2014/2020. Presa atto della Decisione di esecuzione C (2019) 6200 final del 20 agosto 2019 e della Decisione di esecuzione C (2020)1102 final del 20 febbraio 2020. Approvazione piano finanziario”. Deliberazione di Giunta n. 33 del 9/4/2020. (Deliberazione n. 11)

 

Il Consiglio regionale

VISTA la deliberazione di Giunta regionale n. 33 del 9 aprile 2020 recante: “POR Calabria FESR FSE 2014/2020. Presa atto della Decisione di esecuzione C(2019) 6200 final del 20 agosto 2019 e della Decisione di esecuzione C (2020) 1102 final del 20 febbraio 2020. Approvazione piano finanziario”;

VISTI:

-il Regolamento (UE) n. 1301/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006;

-il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;

-il Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio;

-il Regolamento (UE) n. 2018/1046 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 luglio 2018 che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n.541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012;

-il Regolamento (UE) n. 2020/460 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 marzo 2020 che modifica i regolamenti (UE) n. 1301/2013, (UE) n.1303/2013 e (UE) n. 508/2014 per quanto riguarda misure specifiche volte a mobilitare gli investimenti nei sistemi sanitari degli Stati membri e in altri settori delle loro economie in risposta all'epidemia di COVID-19 (Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus);

- la delibera di Giunta regionale n. 303 dell’11.08.2015 approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 42 del 31.08.2015, con la quale è stato approvato il Programma Operativo Regionale Calabria FESR FSE 2014/2020 ed autorizzato il Dirigente generale del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria alla chiusura del negoziato e alla trasmissione formale dello stesso con i relativi allegati alla Commissione europea per l’approvazione finale;

-la Decisione C(2015)7227 del 20.10.2015 con la quale la Commissione Europea ha approvato il Programma Operativo Regionale Calabria FESR FSE 2014/2020;

-la delibera di Giunta regionale n. 501 dell’01.12.2015, con la quale si è preso atto della Decisione di approvazione del Programma Operativo FESR FSE 2014/2020;

-la delibera di Giunta regionale n. 45 del 24.02.2016, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 106 del 19.04.2016, con la quale si è preso atto del POR Calabria FESR FSE 2014/2020 e dell’Informativa sulla decisione finale della procedura di valutazione Ambientale Strategica (VAS) del POR;

-la delibera di Giunta regionale n. 73 del 02.03.2016, e ss.mm.ii., con la quale è stato approvato il Piano finanziario del Programma Operativo FESR FSE 2014/2020, articolato per Assi Prioritari, Priorità di investimento, Obiettivi Specifici, Azioni ed Annualità, demandando all’Autorità di Gestione del Programma, di concerto con il Dirigente generale del Dipartimento Bilancio e Patrimonio, la ripartizione della dotazione finanziaria per ciascuna Azione sulla base del Piano dei conti ed in coerenza con i provvedimenti di attuazione del POR;

-la delibera di Giunta regionale n. 59 del 23.02.2017 e ss.mm.ii., con la quale è stato rimodulato il piano finanziario del Programma Operativo Regionale FESR FSE 2014-2020, sono state apportate le conseguenti variazioni compensative al bilancio di previsione 2017-2019 e annualità successive e sono stati riclassificati i relativi capitoli;

-la delibera di Giunta regionale n. 492 del 31.10.2017, come modificata con successiva D.G.R. n. 340 del 26.07.2019, con la quale è stato approvato il documento recante la “Descrizione dei Sistemi di Gestione e di Controllo” del Programma Operativo Regionale Calabria FESR-FSE 2014-2020;

-la delibera di Giunta regionale n. 263 del 28.06.2018, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 321 del 31.07.2018, con la quale è stata approvata la revisione del POR Calabria FESR FSE 2014-2020, ai sensi dell’art. 30 del Regolamento (UE) 1303/2013;

-la Decisione C(2019) 1752 final del 28.02.2019, che ha approvato determinati elementi del programma operativo “POR Calabria FESR FSE” per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo nell'ambito dell'obiettivo “Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione” per la regione Calabria in Italia;

-la delibera di Giunta regionale n. 118 del 02.04.2019, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 454 del 28.11.2019, con la quale si è preso atto della Decisione di esecuzione della Commissione Europea C(2019) 1752 final del 28.02.2019;

-la delibera di Giunta regionale n. 541 del 25.11.2019, recante “POR Calabria FESR FSE 2014/2020. Decisione di riprogrammazione C(2019)1752 final del 28.02.2019. Allineamento del Piano Finanziario”;

TENUTO CONTO CHE:

-a seguito della verifica dell’attuazione (performance review), la Commissione europea opera l’attribuzione della riserva di efficacia agli Assi prioritari sulla base dei target fisici e finanziari raggiunti, mentre il mancato raggiungimento di uno degli obiettivi intermedi, in un Asse del Programma, comporta la riallocazione in altri Assi del POR della riserva di efficacia dell’attuazione dell’Asse stesso, così come previsto all’articolo 22 “Applicazione del quadro di riferimento dell’efficacia dell’attuazione” del Reg. UE 1303/2013;

-la Commissione europea con Decisione di esecuzione C (2019) 6200 final del 20 agosto 2019 ha assentito l’attribuzione della riserva di efficacia dell’attuazione, ai sensi degli articoli 20, 21 e 22 del Reg. (UE) 1303/2013;

-con nota prot. n. 390913 del 12.11.2019 è stata avviata la procedura di consultazione scritta dei componenti del Comitato di Sorveglianza del POR Calabria FESR FSE 2014-2020 per l’approvazione della proposta di riprogrammazione del programma stesso e che con nota prot. 0401176/SIAR del 20.11.2019 tale procedura di consultazione scritta si è conclusa positivamente;

RAVVISATA la necessità:

-di dover prendere atto della Decisione di esecuzione C(2019) 6200 final del 20 agosto 2019, con la quale la Commissione europea ha assentito l’attribuzione della riserva di efficacia dell’attuazione, ai sensi degli articoli 20, 21 e 22 del Reg. (UE) 1303/2013, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 1);

-di dover prendere atto della Decisione di esecuzione C(2020) 1102 final del 20 febbraio 2020, con la quale la Commissione europea ha approvato la riprogrammazione del POR Calabria FESR FSE 2014 -2020, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 2);

-di dover approvare il piano finanziario del POR Calabria FESR FSE 2014/2020, modificato a seguito dell’assegnazione delle riserva di efficacia di cui alla Decisione di esecuzione C(2019) 6200 final del 20 agosto 2019 e della riprogrammazione delle risorse di cui alla Decisione di esecuzione C(2020) 1102 final del 20 febbraio 2020, come da tabella allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 3);

VISTI: -la Decisione di esecuzione C2019) 6200 final del 20 agosto 2019 (Allegato 1); -la Decisione di esecuzione C(2020) 1102 final del 20 febbraio 2020 (Allegato 2); -il piano finanziario del POR Calabria FESR FSE 2014/2020 (Allegato 3),

che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione;

PRESO ATTO del parere di compatibilità finanziaria sul provvedimento reso dal Dirigente generale del Dipartimento Bilancio con nota prot. n. 0130984 del 08.04.2020;

VISTA la legge regionale 12 ottobre 2016, n. 30 “Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione Europea e sulla programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione”, e in particolare l’articolo 15, comma 2, lettera a) che disciplina le modifiche sostanziali agli atti della programmazione europea;

DELIBERA

-di prendere atto della Decisione di esecuzione C (2019) 6200 final del 20 agosto 2019, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 1);

-di prendere atto della Decisione di esecuzione C (2020) 1102 final del 20 febbraio 2020, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 2);

-di approvare il piano finanziario del POR Calabria FESR FSE 2014/2020, modificato a seguito dell’assegnazione delle riserva di efficacia di cui alla Decisione di esecuzione C(2019) 6200 final del 20 agosto 2019 e della riprogrammazione delle risorse di cui alla Decisione di esecuzione C(2020) 1102 final del 20 febbraio 2020, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 3).

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 13 di iniziativa della Giunta regionale, recante “Por Calabria FESR FSE 2014-2020. Rimodulazione del Piano Finanziario Asse 3 “Competitività e attrattività del sistema produttivo" ed Asse 4 “Efficienza energetica e mobilità sostenibile”, di cui alla D.G.R. 49/2020” Deliberazione di Giunta n. 70 del 15/5/2020 – (Deliberazione n. 12)

Il Consiglio regionale

VISTA la deliberazione di Giunta regionale n. 70 del 15 maggio 2020 recante: “POR Calabria FESR FSE 2014/2020. Rimodulazione del Piano Finanziario Asse 3 “Competitività e attrattività del sistema produttivo” ed Asse 4 “Efficienza energetica e mobilità sostenibile”, di cui alla D.G.R. 49/2020”;

VISTI:

-il Regolamento (UE) n. 1301/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006;

-il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;

-il Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio;

-il Regolamento (UE) n. 2018/1046 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 luglio 2018 che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n.1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n.1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n.541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012;

-il Regolamento (UE) n. 2020/460 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 marzo 2020 che modifica i regolamenti (UE) n. 1301/2013, (UE) n.1303/2013 e (UE) n. 508/2014 per quanto riguarda misure specifiche volte a mobilitare gli investimenti nei sistemi sanitari degli Stati membri e in altri settori delle loro economie in risposta all'epidemia di COVID-19 (Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus);

- la delibera di Giunta regionale n. 303 dell’11.08.2015, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 42 del 31.08.2015, con la quale è stato approvato il Programma Operativo Regionale Calabria FESR FSE 2014/2020 ed autorizzato il Dirigente generale del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria alla chiusura del negoziato e alla trasmissione formale dello stesso con i relativi allegati alla Commissione europea per l’approvazione finale;

-la Decisione C(2015)7227 del 20.10.2015 con la quale la Commissione Europea ha approvato il Programma Operativo Regionale Calabria FESR FSE 2014/2020;

-la delibera di Giunta regionale n. 501 dell’01.12.2015, con la quale si è preso atto della Decisione di approvazione del Programma Operativo FESR FSE 2014/2020;

-la delibera di Giunta regionale n. 45 del 24.02.2016, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 106 del 19.04.2016, con la quale si è preso atto del POR Calabria FESR FSE 2014/2020 e dell’Informativa sulla decisione finale della procedura di valutazione Ambientale Strategica (VAS) del POR;

-la delibera di Giunta regionale n. 73 del 02.03.2016, e ss.mm.ii. con la quale è stato approvato il Piano finanziario del Programma Operativo FESR FSE 2014/2020, articolato per Assi Prioritari, Priorità di investimento, Obiettivi Specifici, Azioni ed Annualità, demandando all’Autorità di Gestione del Programma, di concerto con il Dirigente generale del Dipartimento Bilancio e Patrimonio, la ripartizione della dotazione finanziaria per ciascuna Azione sulla base del Piano dei conti ed in coerenza con i provvedimenti di attuazione del POR;

-la delibera di Giunta regionale n. 59 del 23.02.2017 e ss.mm.ii. con la quale è stato rimodulato il piano finanziario del Programma Operativo Regionale FESR FSE 2014 -2020, sono state apportate le conseguenti variazioni compensative al bilancio di previsione 2017-2019 e annualità successive e sono stati riclassificati i relativi capitoli;

-la delibera di Giunta regionale n. 492 del 31.10.2017, come modificata con successiva D.G.R. n. 340 del 26.07.2019, con la quale è stato approvato il documento recante la “Descrizione dei Sistemi di Gestione e di Controllo” del Programma Operativo Regionale Calabria FESR FSE 2014-2020;

-la delibera di Giunta regionale n. 263 del 28.06.2018, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 321 del 31.07.2018, con la quale è stata approvata la revisione del POR Calabria FESR FSE 2014-2020, ai sensi dell’art. 30 del Regolamento (UE) 1303/2013;

-la Decisione C(2019) 1752 final del 28.02.2019 che ha approvato determinati elementi del programma operativo “POR Calabria FESR FSE” per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo nell'ambito dell'obiettivo “Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione” per la regione Calabria in Italia;

-la delibera di Giunta regionale n. 118 del 02.04.2019, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 454 del 28.11.2019, con la quale si è preso atto della Decisione di esecuzione della Commissione Europea C(2019) 1752 final del 28.02.2019;

-la Decisione di esecuzione C(2019) 6200 final del 20 agosto 2019, con la quale la Commissione europea ha consentito l’attribuzione della riserva di efficacia dell’attuazione per tutti gli Assi del POR Calabria FESR 2014-2020 che hanno conseguito gli obiettivi di performance, ai sensi degli articoli 20, 21 e 22 del Reg (UE) 1303/2013, ad eccezione dell’Asse 9 “Inclusione sociale”;

-la procedura di consultazione scritta dei componenti del Comitato di Sorveglianza del POR Calabria FESR FSE 2014-2020, avviata con nota prot. 390313/SIAR del 12.11.2019 e conclusa positivamente con nota prot. 0401176 del 20.11.2019, con la quale è stata approvata la proposta di riprogrammazione del POR Calabria FESR FSE 2014-2020;

-la delibera di Giunta regionale n. 541 del 25.11.2019, recante “POR Calabria FESR FSE 2014/2020. Decisione di riprogrammazione C(2019)1752 final del 28.02.2019. Allineamento del Piano Finanziario”;

-la Decisione di esecuzione C (2020) 1102 final del 20.02.2020, con la quale la Commissione europea ha approvato la suddetta riprogrammazione;

-la delibera di Giunta regionale n. 33 del 09.04.2020 recante: “POR Calabria FESR 2014-2020. Presa d’atto della Decisione di esecuzione C(2019) 6200 final del 20 agosto 2019 e della Decisione di esecuzione C (2020) 1102 final del 20.02.2020. Approvazione del Piano Finanziario”, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 12 del 26 maggio 2020;

TENUTO CONTO CHE:

-con delibera di Giunta regionale n. 49 del 24.04.2020, l’esecutivo regionale ha formulato apposito atto di indirizzo ai dipartimenti regionali relativamente all’emergenza COVID-19 ed ha approvato la proposta di riprogrammazione finanziaria del POR Calabria FESR FSE 2014-2020, spostando euro 38.000.000,00 dall’Asse 4 “Efficienza energetica e mobilità sostenibile” all’Asse 3 “Competitività e attrattività del sistema produttivo”;

-la procedura di consultazione scritta dei componenti del Comitato di Sorveglianza del POR Calabria FESR FSE 2014 -2020, avviata con nota prot. 152644/SIAR del 05.05.2020 si è conclusa positivamente ed è stata approvata anche la suddetta proposta di riprogrammazione finanziaria del POR Calabria FESR FSE 2014 -2020;

RILEVATO CHE:

-il particolare momento di crisi generata dall’epidemia COVID-19 sta comportando gravi conseguenze sulla tenuta del tessuto imprenditoriale e che occorre, pertanto, intervenire tempestivamente utilizzando anche le risorse comunitarie;

-come evidenziato nella DGR n. 70 del 15.05.2020, il Dirigente generale del Dipartimento regionale “Sviluppo economico – Attività Produttive”, al fine di finanziare le operazioni riconducibili alle misure di sostegno per il superamento dell’emergenza COVID-19, facendo seguito alla DGR n.49/2020, ha richiesto l’aumento della dotazione finanziaria dell’Azione 3.2.1 “Interventi di sostegno ad aree territoriali colpite da crisi diffusa delle attività produttive, finalizzati alla mitigazione degli effetti delle transazioni industriali sugli individui e sulle imprese” dell’Asse 3 “Competitività e attrattività del sistema produttivo”;

-la suddetta rimodulazione può essere effettuata prelevando euro 25.000.000,00 dall’Azione 4.1.1 “Promozione dell’eco-efficienza e riduzione di consumi di energia primaria negli edifici e strutture pubbliche: interventi di ristrutturazione di singoli edifici o complessi di edifici, installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smart buildings) e delle emissioni inquinanti anche attraverso l’utilizzo di mix tecnologici”, euro 10.000.000,00 dall’Azione 4.1.2 “Installazione di sistemi di produzione di energia da fonte rinnovabile da destinare all’autoconsumo associati a interventi di efficientamento energetico dando priorità all’utilizzo di tecnologie ad alta efficienza” ed euro 3.000.000,00 dall’Azione 4.6.2 “Rinnovo del materiale rotabile” dell’Asse 4 “Efficienza energetica e modalità sostenibile”, che presentano la relativa disponibilità, come indicato nell’Allegato 1 alla presente deliberazione, quale parte integrante e sostanziale;

RITENUTO pertanto:

-di procedere all’approvazione della riprogrammazione finanziaria di cui alla delibera di Giunta regionale n. 49 del 24.04.2020, spostando euro 38.000.000,00 dall’Asse 4 all’Asse 3 del POR Calabria FESR FSE 20142020;

-di procedere all’approvazione della conseguente rimodulazione della dotazione finanziaria dell’Azione 3.2.1 dell’Asse 3 e delle Azioni 4.1.1, 4.1.2 e 4.6.2 dell’Asse 4 del POR Calabria FESR FSE 2014-2020, come indicato nell’Allegato 1 alla presente deliberazione, quale parte integrante e sostanziale;

PRESO ATTO del parere di compatibilità finanziaria sul provvedimento reso dal Dirigente generale del Dipartimento Bilancio con nota prot. n. 0164337 del 15.05.2020;

VISTA la legge regionale 12 ottobre 2016, n. 30 “Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione Europea e sulla programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione”, e in particolare l’articolo 15;

DELIBERA

-di approvare la riprogrammazione finanziaria di cui alla delibera di Giunta regionale n. 49 del 24 aprile 2020, spostando euro 38.000.000,00 dall’Asse 4 all’Asse 3 del POR Calabria FESR FSE 2014-2020;

-di approvare conseguentemente la rimodulazione della dotazione finanziaria dell’Azione 3.2.1 “Interventi di sostegno ad aree territoriali colpite da crisi diffusa delle attività produttive, finalizzati alla mitigazione degli effetti delle transizioni industriali sugli individui e sulle imprese” dell’Asse 3 “Competitività e attrattività del sistema produttivo” e delle Azioni 4.1.1 “Promozione dell’ecoefficienza e riduzione di consumi di energia primaria negli edifici e strutture pubbliche: interventi di ristrutturazione di singoli edifici o complessi di edifici, installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smart buildings) e delle emissioni inquinanti anche attraverso l’utilizzo di mix tecnologici”, 4.1.2 “Installazione di sistemi di produzione di energia da fonte rinnovabile da destinare all’autoconsumo associati a interventi di efficientamento energetico dando priorità all’utilizzo di tecnologie ad alta efficienza” e 4.6.2 “Rinnovo del materiale rotabile” dell’Asse 4 “Efficienza energetica e modalità sostenibile” del POR Calabria FESR FSE 2014 -2020, come riportato nell’Allegato 1, che costituisce parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di legge numero 7 di iniziativa del consigliere regionale Mancuso, recante: “Riconoscimento della legittimità di due debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria derivanti da sentenze esecutive di condanna, ai sensi dell'articolo 73, comma 1, lett. a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato ed integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126”, (Deliberazione n. 13)

Art. 1

(Riconoscimento della legittimità di un debito fuori bilancio derivante dalla sentenza esecutiva emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Lavoro n. 23/2019)

 

1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 73, comma 1, lett. a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), è riconosciuta la legittimità del debito fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria derivante dalla sentenza esecutiva di condanna n. 23/2019, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria -Sezione Lavoro, per la somma complessiva di euro 87.738,53.

 

Art. 2

(Riconoscimento della legittimità di un debito fuori bilancio derivante dalla sentenza emessa dalla Corte dei Conti sezione giurisdizionale per la Regione Calabria n. 422/2018)

 

1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 73, comma 1, lett. a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), è riconosciuta la legittimità del debito fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria derivante dalla sentenza n. 422/2018, emessa dalla Corte dei conti sezione giurisdizionale per la Regione Calabria, per la somma complessiva di euro 16.304,62.

 

Art. 3

 (Copertura finanziaria)

1. Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio di cui all'articolo 1 si provvede con le risorse disponibili nel bilancio 2020-2022 del Consiglio regionale della Calabria, esercizio 2020, allocate alla Missione 1 "Servizi Istituzionali generali e di gestione" Programma 10 “Risorse Umane” dello stato di previsione della spesa, come indicato nella tabella 1.

2. Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio di cui all'articolo 2 si provvede con le risorse disponibili nel bilancio 2020-2022 del Consiglio regionale della Calabria, esercizio 2020, allocate alla Missione 1 "Servizi Istituzionali generali e di gestione" Programma 1 "Organi istituzionali" dello stato di previsione della spesa, come indicato nella tabella 2.

3. Sono autorizzate le variazioni di bilancio previste nelle deliberazioni dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale n. 3 e n. 4 del 9 aprile 2020.

 

Art. 4

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 9 di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, recante: “Variazioni al bilancio di previsione 2020-2022 del Consiglio regionale della Calabria”, (Deliberazione n. 14)

Il Consiglio regionale

VISTA la deliberazione n. 8 del 12 maggio 2020, con la quale l’Ufficio di Presidenza ha proposto all’Assemblea legislativa l’approvazione delle variazioni al bilancio di previsione 2020 -2022 del Consiglio regionale;

PREMESSO CHE:

-il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, così come modificato ed integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126, ha introdotto il nuovo impianto normativo sull'armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle autonomie locali, finalizzato a stabilire il quadro complessivo di riferimento dei principi contabili generali per regioni, province autonome ed enti locali, fissando al primo gennaio 2015 l'entrata in vigore per gli enti citati delle norme in materia di armonizzazione contabile;

-l'articolo 4 del predetto decreto legislativo n. 118/2011 prevede che, al fine di consentire il consolidamento ed il monitoraggio dei conti pubblici, nonché il miglioramento della raccordabilità dei conti delle amministrazioni pubbliche con il S.E.C, dei conti nazionali nell'ambito delle rappresentazioni contabili, le regioni, gli enti locali e i loro enti strumentali adottano il piano dei conti integrato, raccordato al piano dei conti di cui all'articolo 4, comma 3, lettera a), del decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 91, costituito da conti che rilevano le entrate e le spese in termini di contabilità finanziaria e da conti economico-patrimoniali, redatto secondo comuni criteri di contabilizzazione;

-con deliberazione consiliare n. 463 del 10 dicembre 2019 è stato approvato il Bilancio di previsione del Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi finanziari 2020 -2022;

-con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 71 del 19 dicembre 2019 è stato approvato il Documento tecnico di accompagnamento al Bilancio di previsione per gli esercizi 2020-2022 e sono state assegnate le risorse al Direttore Generale, ai sensi dell'art. 3 del Regolamento Interno di Amministrazione e Contabilità del Consiglio regionale;

-con determinazione del Direttore Generale R.G. n. 751 del 23 dicembre 2019 è stato approvato il bilancio finanziario gestionale del Consiglio regionale per gli esercizi 2020-2022;

DATO ATTO che con determinazione del Direttore Generale n. 11 del 13 gennaio 2020 sono state approvate le variazioni al bilancio finanziario gestionale del Consiglio regionale 2020-2022, per l'esercizio 2020;

CONSIDERATO CHE con legge regionale 30 aprile 2020, n. 3 è stato approvato il bilancio di previsione della Regione Calabria per gli esercizi 2020-2022, in cui è prevista, tra l’altro, la riduzione dei trasferimenti per il funzionamento del Consiglio regionale per l'importo di euro 3.035.564,00 per ciascuno degli esercizi del triennio 2020-2022;

RITENUTO di adeguare le previsioni del bilancio del Consiglio regionale per gli esercizi 2020-2022, approvato con deliberazione consiliare n. 463 del 10 dicembre 2019, agli stanziamenti previsti nel bilancio della Regione Calabria per gli esercizi 2020-2022, approvato con la legge regionale 30 aprile 2020, n. 3;

VISTI gli Allegati A, B e C, afferenti alle variazioni dello stato di previsione dell'entrata e della spesa del bilancio del Consiglio regionale per gli esercizi 20202022, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

DATO ATTO CHE in conseguenza delle suddette variazioni sono garantiti gli equilibri del bilancio di previsione del Consiglio regionale per il triennio 20202022, come risulta dall’Allegato D, che costituisce parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

CONSIDERATO CHE, in coerenza con quanto disposto dall'art. 51 del d.lgs. 118/2011, l'Ufficio di Presidenza, a seguito dell’approvazione del provvedimento da parte del Consiglio regionale: -procederà alla conseguente variazione del documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione 2020 -2022, approvato con propria deliberazione n. 71 del 19 dicembre 2019; -autorizzerà, senza ulteriori formalità, il Direttore Generale ad apportare le variazioni di cui al presente atto al bilancio finanziario gestionale per gli esercizi 2020 -2022, approvato con determinazione del Direttore Generale n. 751 del 23 dicembre 2019;

VISTI:

-il decreto legislativo n. 118/2011 e ss.mm.ii.;

-il Regolamento di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale, approvato con deliberazione consiliare n. 190 del 4 maggio 2017 e successivamente integrato con deliberazione consiliare n. 342 del 28 settembre 2018;

PRESO ATTO del verbale n. 25 del 22 maggio 2020, con cui il Collegio dei revisori dei Conti ha espresso parere favorevole sulle variazioni al bilancio di previsione 2020-2022 del Consiglio regionale della Calabria (Allegato E);

DELIBERA

-di approvare le variazioni al bilancio di previsione 2020 -2022 del Consiglio regionale, unitamente a tutti gli allegati richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione;

-di dare atto che in conseguenza delle suddette variazioni sono garantiti gli equilibri del bilancio di previsione del Consiglio regionale per il triennio 20202022, come risulta dall’Allegato D, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

-di dare atto che l'Ufficio di Presidenza procederà alla conseguente variazione del documento tecnico di accompagnamento al bilancio 2020-2022, approvato con propria deliberazione n. 71 del 19 dicembre 2019, nonché autorizzerà, senza ulteriori formalità, il Direttore Generale ad apportare le variazioni di cui al presente atto al bilancio finanziario gestionale per gli esercizi 2020-2022, approvato con determinazione del Direttore Generale n. 751 del 23 dicembre 2019;

-di trasmettere la presente deliberazione, unitamente ai relativi allegati, alla Giunta regionale, ai sensi dell’articolo 26, comma 5 del Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale, e al Settore Bilancio e Ragioneria del Consiglio, ai sensi dell’articolo 26, comma 6 del suddetto Regolamento, per il seguito di rispettiva competenza.

(Allegati)

Proposta di legge numero 10 di iniziativa dei consiglieri regionali Arruzzolo, Graziano, Esposito, Minasi, Caputo, Pitaro Vito, Bevacqua, Callipo, Pitaro Francesco, Aieta, Pietropaolo, recante “Modifiche alla legge regionale 31 maggio 2019, n. 13. Rideterminazione della misura degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità e adeguamento alla D.L. n. 174/2012”, (Deliberazione n. 15)

Art. 1

(Modifiche alla legge regionale 13/2019)

1. La legge regionale 31 maggio 2019, n. 13 (Rideterminazione della misura degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità e adeguamento al d.l. n. 174/2012) è così modificata:

a) al comma 4 dell’articolo 7, il secondo periodo è abrogato;

b) al comma 2 dell’articolo 16, le parole: "e fine mandato" sono abrogate.

 

Art. 2

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dall'attuazione delle disposizioni di cui alla presente legge non discendono nuovi o maggiori oneri per il bilancio regionale.

 

Art. 3

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

 

(Allegati)