XII^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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N. 20

 

SEDUTA Di giovedì 22 dicembre 2022

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO

 

Inizio lavori h. 15,26

Fine lavori h. 20,18

 



Presidenza del presidente Filippo Mancuso

La seduta inizia alle 15.26

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

CIRILLO Salvatore, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

(È approvato senza osservazioni)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Caputo. Ne ha facoltà.

CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri)

Grazie, Presidente. Chiedo l’inserimento all’ordine del giorno: della proposta di legge numero 129/12^, recante: “Modifiche all’articolo 1 della legge regionale 7 luglio 2021, numero 24 (Misure di impulso allo sviluppo dell’’industrializzazione e dell’’insediamento di attività produttive)”; della proposta di legge numero 140/12^, recante: “Sostituzione dell’’articolo 3 della legge regionale 22 settembre 1998, numero 10 (Disposizione per la formazione del bilancio annuale 1998 e pluriennale 1998-2000 della Regione Calabria)” e della proposta di legge numero 141/12^, recante: “Modifiche alle leggi regionali numero 19/2002, 20/1999, 24/2008, 3/2018, utilizzo graduatorie”. Grazie.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 129/12^ che è inserita.

Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 140/12^ che è inserita.

Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 141/12^ che è inserita.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 103/12^ di iniziativa dell’’Ufficio di Presidenza, recante: "Modifiche alle modalità di recupero del maggior disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario dei residui approvate con Deliberazione consiliare n. 70 del 3 dicembre 2015 e ss.mm.ii. Ripristino quote disavanzo"

PRESIDENTE

Passiamo al primo punto posto all’ordine del giorno, relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 103/12^ di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, recante: “Modifiche alle modalità di recupero del maggior disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario dei residui approvate con Deliberazione consiliare numero 70 del 3 dicembre 2015 e successive modificazioni e integrazioni. Ripristino quote disavanzo”.

Cedo la parola al consigliere Cirillo per l’illustrazione del provvedimento. Prego.

CIRILLO Salvatore (Coraggio Italia), relatore

Grazie, Presidente. Signor Presidente, onorevoli colleghi, l’Ufficio di Presidenza sottopone, oggi, all’approvazione di questa Assemblea la deliberazione numero 88 del 19 dicembre 2022, con la quale si propone di modificare le modalità di recupero del maggior disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario dei residui, approvate con deliberazione consiliare numero 70 del 2015, ripristinando le quote di disavanzo.

Tale provvedimento scaturisce dal fatto che, con deliberazione consiliare numero 106 del 30 agosto 2022, si è proceduto al recupero parziale anticipato del disavanzo di amministrazione derivante dal riaccertamento straordinario dei residui al 1° gennaio 2015 mediante l’applicazione, al bilancio dell’esercizio 2022, di parte dell’avanzo libero del risultato di amministrazione dell’esercizio 2021, pari a 426.075,31 euro, modificando l’importo delle quote di disavanzo da imputare ai bilanci degli esercizi 2023-2044, in 45.454,55 euro annui.

La Corte dei conti - Sezione regionale di controllo per la Calabria, nell’istruttoria afferente al Rendiconto generale 2021 della Regione, ha evidenziato, con riferimento al Rendiconto del Consiglio regionale che “…i tempi di rientro dal disavanzo in argomento possono essere legittimamente modificati nel tempo, secondo le procedure sopra richiamate, ma le fonti di finanziamento del maggior recupero operato in un esercizio non possono prescindere dai mezzi ordinari del bilancio o in alternativa dalle fonti individuate dell’articolo 2 comma 4 e 8 del D.M. 2 aprile 2015”

Il Collegio dei revisori dei conti, riprendendo le suddette osservazioni della Magistratura contabile, con verbale numero 56 del 12 dicembre 2022, ha sottolineato che “non è utilizzabile l’avanzo di amministrazione disponibile per recuperare anticipatamente il disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario dei residui, vale a dire, che la quota libera di avanzo d’amministrazione non può costituire fonte di finanziamento del maggior recupero del disavanzo da riaccertamento straordinario”.

Pertanto, con il provvedimento in esame, si è ritenuto opportuno provvedere in merito, ripristinando le quote annuali di disavanzo poste a carico degli esercizi 2023-2044 in 64.821,61 euro annui anziché di 45.454,55 euro.

Sul provvedimento, il Collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole con verbale numero 62 del 21 dicembre 2022. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, collega Cirillo. Non ci sono richieste di intervento.

Prendiamo atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti e pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo nel suo complesso che è approvata.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 104/12^ di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza recante: "Bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2023-2025 e approvazione del Piano degli indicatori di bilancio esercizi 2023-2025"

PRESIDENTE

Passiamo al secondo punto all’ordine del giorno, relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 104/12^ di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, recante: “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2023-2025 e approvazione del Piano degli indicatori di bilancio esercizi 2023-2025”.

Cedo la parola al consigliere Cirillo per illustrare il provvedimento. Prego.

CIRILLO Salvatore (Coraggio Italia), relatore

Grazie, signor Presidente.

L’ufficio di Presidenza sottopone oggi all’’approvazione di questa Assemblea la deliberazione numero 89 del 19 dicembre 2022, con la quale propone di approvare il bilancio di previsione 2023-2025 del Consiglio regionale e il Piano degli indicatori.

Il bilancio di previsione ha durata triennale e ha natura autorizzatoria per l’intero triennio, poiché gli stanziamenti di spesa rappresentano limiti all’assunzione di impegni e sarà pertanto possibile impegnare iniziative previste su annualità successive all’esercizio 2023 purché sussista la copertura finanziaria della spesa.

Il bilancio di previsione dell’esercizio 2023 è redatto sia in termini di competenza che di cassa. Le entrate del bilancio di previsione sono suddivise per titoli, in base alla fonte di provenienza, e per tipologia in base alla natura delle entrate. Le spese del bilancio di previsione sono articolate in missioni e programmi sulla base rispettivamente delle funzioni esercitate e degli aggregati omogenei di attività. Le spese sono poi classificate per titoli sulla base della natura della spesa.

Le previsioni di bilancio sono state formulate sulla base della rivisitazione delle politiche di spesa corrente, con esclusione di ogni quantificazione basata sul criterio della spesa storica incrementale, alla luce della necessità di concorrere al mantenimento degli equilibri di finanza pubblica regionale, assicurando, in ogni caso, la copertura delle spese obbligatorie. Le previsioni di competenza sono state, inoltre, elaborate in coerenza con il principio generale della competenza finanziaria “potenziata” e rappresentano le entrate e le spese che si prevede saranno esigibili in ciascuno degli esercizi considerati, anche se la relativa obbligazione è sorta in esercizi precedenti.

Il bilancio di previsione 2023-2025 del Consiglio risulta in equilibrio e l’Ente non ha contratto alcun mutuo o indebitamento e non ha in essere contratti in strumenti finanziari derivati.

Rientrano nelle entrate per trasferimento correnti: le somme richieste dalla Giunta regionale per il funzionamento del Consiglio regionale, che ammontano ad euro 56.451.696,94 per l’esercizio 2023, euro 55.801.696,94 per l’esercizio 2024 ed euro 55.801.696,94 per l’esercizio 2025, le somme che saranno trasferite dall’Autorità garante per le comunicazioni per il finanziamento delle funzioni delegate al Co.Re.Com Calabria.

Gli stanziamenti per le spese del Consiglio regionale del triennio 2023-2025 sono stati quantificati sulla base delle effettive esigenze dell’Ente. In particolare: gli stanziamenti previsti per le indennità, i vitalizi e le indennità di fine mandato corrispondono a quelli a legislazione vigente. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Cirillo. Non ci sono richieste di intervento. Prendiamo atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti e della relazione della Commissione speciale di vigilanza, ai sensi dell’articolo 13, comma 5, del Regolamento di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale.

Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo nel suo complesso che è approvata.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

 

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Considerato che i punti all’ordine del giorno, dal terzo all’ottavo, riguardano provvedimenti di bilancio, se i colleghi di minoranza sono d’accordo, facciamo relazionare il consigliere Montuoro su tutti i singoli provvedimenti e poi, a seguire, faremo la discussione unica.

 

(Così resta stabilito)

 

Proposta di legge numero 82/12^ di iniziativa della Giunta regionale recante: "Approvazione Rendiconto Generale e Rendiconto Consolidato relativi all’esercizio finanziario 2021"

Proposta di legge numero 135/12^ di iniziativa della Giunta regionale recante: "Adozione delle misure conseguenziali al giudizio di parificazione del Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2021 – Variazione al bilancio di previsione 2022-2024"

Proposta di provvedimento amministrativo numero 96/12^ di iniziativa della Giunta regionale recante: "Approvazione del bilancio consolidato dell’anno 2021 della Regione Calabria – articolo 68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118"

Proposta di provvedimento amministrativo numero 97/12^ di iniziativa della Giunta regionale recante: "Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2023-2025 (articolo 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118)"

Proposta di legge numero 136/12^ di iniziativa della Giunta regionale recante: "Legge di stabilità regionale 2023"

Proposta di legge numero 137/12^ di iniziativa della Giunta regionale recante: "Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2023-2025"

PRESIDENTE

Cedo la parola al consigliere Montuoro, per questo punto e i successivi fino all’ottavo, per illustrare i provvedimenti. Prego.

MONTUORO Antonio (Fratelli d’Italia), relatore

Presidente, tra l’uno e l’altro leggo i titoli dei provvedimenti giusto per specificare meglio e per la registrazione.

Saluto il Presidente del Consiglio, un saluto al Presidente della Giunta, agli assessori, ai colleghi consiglieri, alla stampa, ai presenti tutti.

Partiamo, quindi, con il terzo punto all’ordine del giorno, la proposta di legge in oggetto è stata licenziata dalla seconda Commissione nella seduta del 16 dicembre ultimo scorso.

La seconda Commissione ha dedicato due sedute all’esame e approvazione del provvedimento, la prima che ha visto una discussione generale sulla manovra e la seconda seduta la discussione e l’approvazione degli emendamenti e del provvedimento nel suo complesso. Ad entrambe le sedute hanno partecipato i Revisori dei conti, dottor Nicita e dottor Mazzulla, che saluto e ringrazio, e i rappresentanti del Dipartimento economia e finanze, il dottor De Cello e la dottoressa Buonaiuto, che saluto e ringrazio per la preziosissima collaborazione, che hanno illustrato il provvedimento e reso tutti i chiarimenti richiesti.

Colgo l’occasione per ricordare che il documento contabile è stato approvato con deliberazione della Giunta regionale, numero 265 del 30 giugno 2022, e trasmesso alla Sezione regionale della Corte dei conti per la relativa parifica, come previsto dall’articolo 1, comma 5, del Decreto legislativo 174 del 2012.

La normativa contenuta nel DL 174 del 2012, infatti, ha stabilito all’articolo 1, comma 3, che le Sezioni regionali di controllo e la Corte dei conti esaminano i Rendiconti consuntivi delle Regioni per la verifica del rispetto degli obiettivi annuali posti dalle regole di cui al pareggio di bilancio nell’osservanza del vincolo previsto in materia di indebitamento dall’articolo 119, comma 6, della Costituzione, della sostenibilità dell’indebitamento e dell’assenza di irregolarità suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari degli enti.

Il comma 5 precisa che “alla decisione di parifica è allegata una relazione nella quale la Corte dei conti formula le sue osservazioni in merito alla legittimità e alla regolarità della gestione e propone le misure di correzione e gli interventi di riforma che ritiene necessari al fine, in particolare, di assicurare l’equilibrio di bilancio e di migliorare l’efficacia e l’efficienza della spesa”.

La Sezione di controllo e la Corte dei conti, giorno 1° dicembre 2022, ha emesso il Giudizio di parificazione sul Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2021, specificando che il Rendiconto generale è parificato sia con riguardo al conto di bilancio, sia con riguardo al conto economico e allo stato patrimoniale, con eccezione di alcune poste contabili.

Inoltre, ad integrazione della delibera di Giunta regionale che ha approvato il Rendiconto generale esercizio finanziario 2021, la Giunta regionale con delibera numero 638 del 10/12/2022 ha approvato il Rendiconto consolidato relativo all’esercizio finanziario 2021.

Nel corso della seduta della seconda Commissione sono stati approvati gli emendamenti, a mia firma, presentati al fine di dare seguito alle statuizioni contenute nel giudizio di parificazione. Con detti emendamenti sono state apportate le rettifiche ed integrazioni alle risultanze contabili del Rendiconto e ai prospetti compiegati allo stesso.

Si è proceduto, quindi alla contestuale approvazione del Rendiconto generale dell’anno 2021 e del Rendiconto consolidato dell’anno 2021 comprensivo dei risultati del Consiglio regionale, secondo quanto previsto dagli articoli 11 e 63 del Decreto legislativo numero 118 del 2011.

Come noto a tutti voi, il Rendiconto è un documento contabile che mostra i risultati ottenuti da tutte le operazioni di gestione, compiute in un determinato esercizio, è un mezzo di cognizione che permette di conoscere in che modo e in che misura si sono realizzate le previsioni di bilancio e consente di esprimere un giudizio sull’operato degli amministratori.

Il rendiconto, redatto secondo i nuovi schemi, si compone di tre documenti: conto di bilancio, conto economico e stato patrimoniale.

Il Collegio dei revisori dei conti, con verbale numero 29 del 05/08/2022 ha espresso un giudizio positivo al rendiconto approvato con deliberazione di Giunta numero 265 del 30/06/2022.

Altresì, il Collegio dei revisori dei conti, con verbale numero 57 del 13/12/2022, ha espresso parere favorevole numero 19 alle risultanze del rendiconto consolidato 2021 di Giunta e Consiglio, così come approvato dalla Giunta regionale con deliberazione numero 638 del 10/12/2022 e all’emendamento al rendiconto (parere numero 19 del 2022).

Passiamo al quarto punto all’ordine del giorno, relativo alla proposta di legge numero 135/12^, recante: “Adozione delle misure consequenziali al giudizio di parificazione del Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2021. Variazione al bilancio di previsione 2022-2024”.

La proposta di legge in oggetto è stata licenziata dalla seconda Commissione nella seduta del 16 dicembre ultimo scorso.

La seconda Commissione ha dedicato due sedute all’esame e approvazione del provvedimento, la prima che ha visto una discussione generale sulla manovra e la seconda seduta la discussione e l’approvazione degli emendamenti e del provvedimento nel suo complesso. Ad entrambe le sedute hanno partecipato i Revisori dei conti e i rappresentanti del Dipartimento economia e finanze che hanno illustrato il provvedimento e reso tutti i chiarimenti richiesti.

La proposta in oggetto propone una variazione al bilancio 2022-2024 conseguente alla presa d’atto delle statuizioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, contenute nel Giudizio di parifica del Rendiconto generale dell’esercizio finanziario 2021.

Al fine di ottemperare alle osservazioni formulate dalla Sezione della Corte dei conti con il giudizio di parifica, le risultanze del rendiconto hanno subito modifiche ed integrazioni.

Le rettifiche apportate al rendiconto incidono sulle risultanze del Bilancio di previsione 2022-2024, assestato con la legge regionale numero 39 del 2022, per cui nasce l’obbligo, ai sensi dell’articolo 50, comma 3 bis, del Decreto legislativo 118 del 2011 di “apportare le eventuali variazioni di bilancio che si dovessero rendere necessarie a seguito dell’approvazione definitiva del rendiconto dopo la decisione di parificazione”.

Per cui, al fine di adeguare il documento contabile alle risultanze del rendiconto generale dell’anno 2021, per come parificato dalla Corte dei conti, nonché provvedere al ripiano del maggior disavanzo emerso a seguito del suddetto giudizio di parifica si è reso necessario approvare il presente provvedimento.

Entrando nel merito dell’articolato si evidenzia che il disegno di legge è correlato di una relazione descrittiva e di una relazione tecnico-finanziaria che illustra i quattro articoli che compongono il disegno di legge.

L’articolo 1 prevede la rideterminazione dei seguenti valori: dell’utilizzo del fondo anticipazione di liquidità; delle quote accantonate del risultato di amministrazione al 1° gennaio 2022; del disavanzo finanziario alla chiusura dell’esercizio finanziario 2021; del valore del fondo anticipazioni di liquidità iscritto nella parte spesa; del valore della voce disavanzo.

Le disposizioni contenute all’articolo 2 riguardano le variazioni da introdurre nello stato di previsione del bilancio 2022-2024, nonché le modifiche degli allegati allo stesso bilancio, conseguenti alle suddette variazioni.

Infine, l’articolo 3 individua la copertura finanziaria del provvedimento, mentre l’articolo 4 ne prevede l’entrata in vigore.

Il Collegio dei revisori dei conti, con verbale numero 58 del 13/12/2022, ha espresso parere favorevole numero 20 al disegno di legge, recante: Adozione delle misure consequenziali al giudizio di parificazione del Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2021. Variazione al bilancio di previsione 2022-2024.

Passiamo al quinto punto all’ordine del giorno, relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 96/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione del bilancio consolidato dell’anno 2021 della Regione Calabria, articolo 68 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118”.

La proposta di provvedimento amministrativo posta oggi all’approvazione di questa Assemblea è stata licenziata dalla seconda Commissione nella seduta del 16 dicembre ultimo scorso.

Il provvedimento è relativo all’approvazione del bilancio consolidato dell’anno 2021 della Regione Calabria. Detto adempimento si rende necessario ai sensi della normativa in materia di armonizzazione dei bilanci, finalizzata a leggere l’azione amministrativa degli enti territoriali nel suo insieme.

Si richiede, pertanto, all’Ente capogruppo la redazione del bilancio consolidato che rappresenti in modo veritiero e corretto la situazione finanziaria e patrimoniale, nonché il risultato economico della complessiva attività svolta dall’ente attraverso le proprie articolazioni organizzative, i propri enti strumentali e le proprie società controllate e partecipate ricomprese nel perimetro del consolidamento.

Il bilancio consolidato, in particolare, rappresenta uno strumento di comunicazione dell’andamento della gestione del gruppo verso l’esterno, nonché un supporto al governo del gruppo stesso ai fini della programmazione delle attività e della verifica degli impatti delle strategie.

Infine, attraverso detto strumento si riesce a ottenere una visione completa delle consistenze patrimoniali e finanziarie di un gruppo di enti e società che fa capo ad un’amministrazione pubblica.

Il provvedimento si compone i due allegati rappresentati dal bilancio consolidato comprensivo dello stato patrimoniale e del conto economico, nonché della relazione e nota integrativa al bilancio consolidato stesso.

Hanno partecipato ai lavori della Commissione, il dirigente generale del Dipartimento bilancio, il dottor De Cello e la dirigente di Settore, dottoressa Buonaiuto, oltre ai rappresentanti del Collegio dei revisori dei conti, dottor Nicita e dottor Mazzulla

Segnalo che, nelle more dell’approvazione del provvedimento in Consiglio regionale è pervenuto agli uffici della Commissione il verbale del Collegio dei revisori numero 59 del 19/12/2022 di approvazione della relazione al bilancio consolidato dell’esercizio 2021 della Regione Calabria.

Il Collegio esprime un giudizio positivo ai fini dell’approvazione del bilancio consolidato 2021 del Gruppo Amministrazione Pubblica della Regione Calabria.

Procediamo con il sesto punto all’ordine del giorno, relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 97/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria per gli anni 2023-2025.

La proposta di provvedimento amministrativo posta oggi all’approvazione di questa Assemblea è stata licenziata dalla seconda Commissione nella seduta del 16 dicembre ultimo scorso.

Il documento contabile in oggetto è stato approvato con deliberazione di Giunta regionale numero 641 del 10 dicembre 2022, ai sensi dell’articolo 36 del Decreto legislativo 23/06/2011, numero 118, che prevede che le Regioni adottino il Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) avendo un orizzonte temporale triennale.

Il DEFR descrive gli scenari economico finanziari internazionali, nazionali e regionali, le politiche da adottare, gli obiettivi della manovra di bilancio regionale ed espone il quadro finanziario unitario regionale di tutte le risorse disponibili per il perseguimento degli obiettivi e della programmazione unitaria regionale, esplicitandone gli strumenti attuativi per il periodo di riferimento.

Detto documento, come previsto dal principio contabile applicato di cui all’allegato 4/1 del Decreto legislativo 118 del 2011 è il principale strumento di programmazione economico finanziaria della Regione, finalizzata a rappresentare il quadro di riferimento per la definizione dei programmi all’interno delle singole missioni, e per la definizione delle risorse disponibili per il finanziamento degli stessi. Contiene le linee programmatiche dell’azione di governo regionale, orienta le successive deliberazioni della Giunta Regionale e dell’Assemblea legislativa e costituisce ii presupposto del controllo strategico.

II DEFR si compone di due sezioni.

La prima sezione comprende: il quadro complessivo di riferimento, descrivendo, attraverso l’analisi dei principali indicatori statistici di contesto, lo scenario socioeconomico regionale. In particolare, oltre all’analisi relativa all’andamento del PIL calabrese e alle stime di crescita sul triennio 2023-2025, nel documento sono analizzati, altresì, i dati congiunturali relativi al mercato del lavoro, all’andamento demografico, all’impresa e agli scambi commerciali che interessano la Regione. Nel predetto quadro di analisi di contesto, sono inseriti gli indicatori SDGs (Obiettivi di sviluppo sostenibile) e Bes (Benessere equo e sostenibile), quale insieme di indicatori che hanno lo scopo di valutare il progresso della società anche sotto l’aspetto sociale e ambientale e non solo economico.

La seconda sezione comprende:     l’analisi sulla situazione finanziaria della Regione, quale punto di partenza per la definizione del quadro tendenziale di finanza pubblica della Regione e degli Enti regionali, sulla base delle risultanze dell’esercizio precedente. Tale analisi fornisce gli elementi necessari per la prossima manovra di bilancio, che dovrà essere improntata al mantenimento degli equilibri di bilancio, e dà un’indicazione di massima delle misure attraverso le quali si prevede di raggiungere gli obiettivi di finanza pubblica.

Nel corpo della delibera, la Giunta chiarisce che la tempistica di adozione del DFER è stata fortemente condizionata dalla recente approvazione del Programma Regionale 2021-2027 da parte della Commissione Europea e, soprattutto, dall’insediamento del nuovo Governo nazionale, che ha procrastinato i tempi di approvazione del Documento di Economia e Finanza nazionale e la predisposizione del disegno di legge di bilancio 2023.

Hanno partecipato ai lavori della Commissione, ii Dirigente Generale, la Dirigente di Settore, oltre ai rappresentanti del Collegio dei Revisori.

Punto numero 7, la proposta di Legge numero 136/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Legge di stabilita regionale 2023".

Il disegno di legge in oggetto è stato licenziato dalla seconda Commissione nella seduta del 16 dicembre.

La seconda Commissione ha dedicato due sedute all’esame e approvazione del provvedimento: la prima ha registrato una discussione generale sulla manovra e la seconda la discussione e l’approvazione degli emendamenti e del provvedimento nel suo complesso.

A entrambe le sedute hanno partecipato i revisori dei Conti, dott. Nicita e dott. Mazzulla, oltre al Direttore generale del Dipartimento Economia e Finanze, dott. De Cello, e la dott.ssa Buonaiuto che hanno illustrato ii provvedimento e reso tutti i chiarimenti richiesti.

Nell’introdurre i lavori alle proposte di legge in materia di bilancio, desidero svolgere qualche considerazione introduttiva.

La Regione, tra i principali strumenti di programmazione, adotta una legge di Stabilità regionale che, per come previsto dall’articolo 36, comma 4, del D. Lgs. n. 118/2011, contiene un quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel bilancio di previsione; essa contiene esclusivamente norme tese a realizzare effetti finanziari con decorrenza dal primo anno considerato nel bilancio di previsione.

Il provvedimento viene adottato in una dimensione estremamente prudenziale e indirizzata a rafforzare gli equilibri di bilancio.

II provvedimento in oggetto contiene: il rifinanziamento, per un periodo non superiore a quello considerato dal bilancio di previsione, delle leggi di spesa regionali, con esclusione delle spese obbligatorie e delle spese continuative; con riferimento alle spese pluriennali disposte dalle leggi regionali, la rimodulazione delle quote destinate a gravare su ciascuno degli esercizi considerati nel bilancio di previsione e degli esercizi successivi; altre regolazioni meramente quantitative rinviate alla legge di stabilita dalle leggi vigenti; le norme che comportano aumenti di entrata o riduzioni di spesa.

La proposta consta di 5 articoli, contenenti disposizioni di carattere finanziario.

In particolare, con l’articolo 1 si prevede l’iscrizione in bilancio di fondi speciali destinati a far fronte agli oneri derivanti da provvedimenti legislativi regionali, recanti spese di parte corrente o in conto capitale, che si perfezioneranno dopo l’approvazione del bilancio. Tali fondi ammontano annualmente a 730.236,00 euro per la parte corrente e a 100.000,00 euro per la parte capitale.

L’articolo 2 prevede ii rifinanziamento di leggi regionali di spesa per il triennio 2023-2025. Le singole leggi rifinanziate sono elencate nell’allegata tabella C.

Con l’articolo 3 si predispongono le nuove autorizzazioni di spesa, in particolare si prevede:

il cofinanziamento regionale relativo all’anno 2023, per un ammontare pari a 1 milione di euro, del Programma degli investimenti in materia di edilizia sanitaria per la realizzazione di interventi di ammodernamento tecnologico previsti dall’articolo 6, comma 5, del Decreto-legge 35/2019; il cofinanziamento regionale relativo all’anno 2023, per un ammontare pari a € 723.039,66, del Programma degli investimenti in materia di edilizia sanitaria per la ristrutturazione e messa a norma del presidio ospedaliero di Locri; lo stanziamento, per l’annualità 2023, dell’importo pari a 1 milione di euro, per far fronte alle richieste di finanziamenti avanzate dalle Aziende del servizio sanitario regionale, finalizzate alla realizzazione di interventi urgenti e indifferibili di carattere edilizio, impiantistico e tecnologico, anche conseguenti a prescrizioni delle autorità competenti, necessari per mantenere le condizioni di sicurezza all’interno dei presidi sanitari, nonché adeguati livelli essenziali di assistenza ai cittadini; lo stanziamento per le annualità 2023, 2024 e 2025, per un importo annuale pari a € 7.804.028,20, al fine di garantire il contributo alla finanza pubblica, ai sensi dell’articolo 1, commi 850 e 851, della Legge n. 178/2020. Detto contributo è possibile grazie ai risparmi connessi alla riorganizzazione dei servizi, anche attraverso la digitalizzazione e ii potenziamento del lavoro agile.

L’articolo 4 contiene la norma finanziaria del provvedimento, specificando che gli interventi in esso previsti trovano la propria copertura finanziaria nelle risorse autonome in piena disponibilità, evidenziate nella parte entrate del bilancio regionale 2023-2025.

In Commissione abbiamo approvato alcuni emendamenti al disegno di legge in argomento, volti a far fronte a esigenze di natura improcrastinabile e per la risoluzione di alcune problematiche legate al territorio.

Nel testo del provvedimento in argomento e nei relativi allegati, sono elencate nel dettaglio le poste finanziarie.

Infine, l’articolo 5 disciplina l’entrata in vigore della proposta di legge, fissata nel giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Calabria.

Punto numero 8, la proposta di legge numero 137/12^, di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2023-2025".

Il provvedimento, oggi in discussione, è stato approvato dalla Seconda Commissione ii 16 dicembre.

La seconda Commissione ha dedicato due sedute all’esame e approvazione del provvedimento, la prima che ha visto una discussione generale sulla manovra e la seconda seduta la discussione e l’approvazione del provvedimento nel suo complesso, con i relativi emendamenti.

Ad entrambe le sedute hanno partecipato i rappresentanti dei revisori dei Conti e i rappresentanti del Dipartimento Economia e Finanze.

Il bilancio di previsione finanziario rappresenta il quadro delle risorse che la Regione prevede di acquisire e di impegnare, riferite ad un orizzonte temporale almeno triennale, esponendo separatamente l’andamento delle entrate e delle spese in base alla legislazione statale e regionale in vigore.

Attraverso detto documento gli organi di governo di un ente, nell’ambito dell’esercizio della propria funzione di indirizzo e di programmazione, definiscono la distribuzione delle risorse finanziarie tra i programmi e le attività che l’amministrazione deve realizzare, in coerenza con quanta previsto nel documento di programmazione.

Il bilancio di previsione finanziario è almeno triennale. Le previsioni riguardanti ii primo esercizio costituiscono il bilancio di previsione finanziario annuale.

Le previsioni di bilancio sono state formulate avendo come obiettivo prioritario la necessità della salvaguardia degli equilibri di bilancio, dei principi contabili vigenti e dello stato di attuazione della programmazione nazionale e comunitaria. Trattasi di un documento cantabile improntato al principio della prudenza, in linea con quanto già indicato nel documento di Economia e Finanza.

Il bilancio di competenza della Regione per l’anno 2023, al netto delle contabilità speciali, dell’anticipazione di cassa e del fondo pluriennale vincolato, ammonta complessivamente a circa 6 miliardi di euro. Tuttavia, tali importi afferiscono in gran parte a risorse a destinazione vincolata, vale a dire somme il cui utilizzo può aver luogo solo per finalità stabilite da altri decisori istituzionali o con questi concordate.

Rientrano in tale ambito le risorse destinate al finanziamento del servizio sanitario regionale (4,02 miliardi di euro circa che rappresentano il 67% del bilancio), quelle destinate all’attuazione dei programmi comunitari POR e PAC 2007-13 e 2014-20 (311,7 milioni di euro che rappresentano circa il 5,2%), le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (429 milioni di euro circa il 7,1%), nonché ulteriori fondi di natura vincolata assegnati a vario titolo dallo Stato o da altri soggetti (425,2 milioni di euro che rappresentano circa il 7,1%). Le entrate per mutui (39,4 milioni di euro che rappresentano lo 0,7%) sono relative al cofinanziamento regionale del POR e del PSR 2014-2020, nonché del programma di investimenti di cui all’Accordo Stato-Regioni del 15 ottobre 2018 (art. 3 della legge di stabilita regionale per l’anno 2019).

Le entrate libere da vincoli da destinare a finalità autonomamente definite dalla Regione ammontano, invece, a circa 773 milioni di euro, pari al 12,8 per cento circa delle risorse attualmente iscritte in bilancio, in leggero aumento rispetto alle previsioni effettuate nel bilancio 2022-2024, annualità 2022.

È questo l’importo sul quale la Giunta, prima, e il Consiglio regionale, poi, possono operare delle scelte di carattere discrezionale, fermo restando che, in ogni caso, gran parte di tale importo è destinato a spese di carattere obbligatorio (personale, mutui, contratti, accantonamenti) o utilizzato per far fronte alle emergenze sociali e occupazionali della Regione e quindi difficilmente rimodulabile.

Il risultato di amministrazione presunto, determinato in base al consuntivo dell’anno 2022, ammonta a poco più di 1,37 miliardi di euro, mentre le quote accantonate e vincolate sono pari a circa 1,43 miliardi di euro.

I tributi propri della Regione, compresa l’imposta regionale sulle attività produttive e l’addizionale regionale Irpef, ammontano complessivamente nel 2023 a 1,156 milioni di euro circa.

Nella relazione al provvedimento si specifica che nelle annualità 2023 e successive non sono inserite, al momento, le previsioni, molto consistenti, della nuova programmazione POR 21-27 e PSC 21-27, che costituiranno sicuramente una nuova e grande opportunità per affrontare e risolvere, in tutto o in parte, i problemi che affliggono da tempo l’economia regionale.

Sottolineo, infine, che, nelle more dell’approvazione del provvedimento in Consiglio regionale, è pervenuto agli Uffici della Commissione il verbale del Collegio dei revisori n. 60 del 19/12/2022, con il quale l’organo di controllo esprime parere favorevole, n. 22/2022 sul Bilancio di Previsione della Regione Calabria per il triennio 2023-2025.

Prima di concludere, permettetemi di fare dei ringraziamenti - oltre ovviamente al Dipartimento che ho ringraziato prima, dottore De Cello e dottoressa Bonaiuto - cominciando dai collaboratori della seconda Commissione consiliare e a tutti i colleghi che fanno parte della seconda Commissione per l’eccellente lavoro svolto in sinergia. Concedetemi un ringraziamento alla nostra vicepresidente della Giunta, Giusi Princi, nonché assessore al bilancio, per il grande lavoro sinergico che si è creato tra il suo Dipartimento e la nostra Commissione e per il coinvolgimento e l’attenzione che dimostra sempre nei confronti di questa Commissione. Sono sicuro che questa attività di sinergia sarà di buon auspicio per quello che deve essere il futuro di questa Regione. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, collega Montuoro. Ha chiesto di intervenire il collega Lo Schiavo. Ne ha facoltà.

LO SCHIAVO Antonio Maria (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. Intervenire dopo tanta carne al fuoco, come quella messa dal consigliere Montuoro, non è facile anche perché noi trattiamo oggi tanti provvedimenti di natura finanziaria. Mi sia consentito fare una considerazione preliminare: oggi noi ci troviamo ad affrontare non solo questioni finanziarie, che poi sono le questioni centrali per la vita di questo Ente, ma anche tante leggi di cui assolutamente non conosciamo e non potremmo conoscere né il contenuto né gli obiettivi né le funzioni.

Questa prassi di sottoporre all’Aula proposte che non sono maturate e non sono neanche conosciute ritengo che svilisca il nostro ruolo di consiglieri, lo svilisca veramente. Così come, non posso non sottolineare che il parere dei revisori dei conti sul bilancio di previsione 2023, che è forse uno degli elementi più importanti per fare una valutazione, avere un giudizio critico e consapevole su quello che noi andiamo a votare, ho avuto la possibilità di averlo solo questa mattina. Forse è stato depositato ieri, non so bene quando, però mi preme sottolineare e fare questo inciso perché, se noi vogliamo esercitare il ruolo di consiglieri regionali, dobbiamo essere messi nelle condizioni vere di poter esprimere anche dall’opposizione una proposta e una posizione ragionata, una posizione equilibrata, altrimenti veniamo qui oggi alla vigilia di importanti festività per farci gli auguri. Penso che il nostro ruolo sia altro e che siamo anche pagati per fare altro a cui io non mi sottrarrò. Dopo questa considerazione preliminare e anche questo richiamo a una metodologia che, secondo me, è importante sia cambiata, mi concentrerò su pochi aspetti del bilancio di previsione del 2023, triennio 2023-2025. A mio avviso la discussione non è tecnica sui numeri, ma è politica. Quando noi affrontiamo una discussione politica, dobbiamo ovviamente esprimere quella che è la posizione in base alle nostre sensibilità e anche in base ai nostri convincimenti. Da questo bilancio che ci viene offerto emergono, a mio avviso, alcune cose evidenti che ormai si ripetono di anno in anno. Noi potremmo ripetere le stesse considerazioni e le stesse argomentazioni che facciamo in tema di bilancio anno dopo anno, senza modificare una virgola perché ci troviamo di fronte a un bilancio ingessato, come ovvio che sia, con una limitata disponibilità di risorse autonome e dove la maggior parte dei fondi e delle risorse sono già vincolate e destinate a obiettivi ben precisi. Quindi non una manovra che può avere idee politiche forti, non una manovra espansiva, ma una manovra che, da un punto di vista ragionieristico, forse può anche accettarsi, e che non introduce nessuna novità e nessuna discontinuità con il passato. Noi abbiamo solo il 12% delle risorse disponibili, ma abbiamo sul campo sempre le stesse criticità. Mi sembra di leggere ogni anno le stesse relazioni. Intanto gli accantonamenti per la copertura del contenzioso: prima aspetto che noi a ogni seduta di Consiglio regionale, quando parliamo di bilancio troviamo nuovamente a dovere ripetere; c’è una prassi per la quale si affronta come singolo punto il problema degli accantonamenti per i pignoramenti subiti dalla tesoreria regionale. Attenzione! Questo è un tema molto importante perché la Regione Calabria è costretta ad affrontare delle spese enormi, a dovere pagare somme ingenti, non in relazione a titoli esecutivi e quindi a somme dovute, ma in relazione a somme ulteriori per avvio di procedure esecutive che i creditori avanzano per somme non pagate nei termini. Secondo me, quando c’è un titolo esecutivo e c’è una sentenza che obbliga la Regione Calabria a pagare in relazione ai contenziosi per il ritardo delle tesorerie anche per il pagamento di somme dovute, non può che produrre un ulteriore costo per la Regione stessa. Si tratta, appunto, degli oneri di procedure esecutive che sono causati da situazioni debitorie ormai cristallizzate. Queste somme e questo accantonamento, questa prassi, forse è il caso che sia presa seriamente in considerazione sia da noi, come consiglieri regionali, ma anche dagli uffici e dall’avvocatura. Leggo che ci sono situazioni debitorie di soggetti, enti terzi, presunti creditori, presunti in corsivo; in realtà noi abbiamo creditori che hanno titoli esecutivi verso la Regione che vengono pagati in ritardo. Tutto ciò comporta procedure esecutive, aggravio di spese di pignoramento e la Regione che, comunque, è costretta a pagare.

Primo elemento di riflessione: il contenzioso, ancora oggi grande questione non affrontata.

Seconda questione di fondo: circa 3,6 miliardi di euro sono destinati al fabbisogno sanitario regionale; il bilancio regionale ha questo grande buco, il buco del fabbisogno sanitario regionale. Ora, se noi vogliamo dipingere l’idea che le cose stiano cambiando, lo possiamo anche fare, però i numeri sono impietosi, i numeri parlano, i numeri sono oggettivi e in proposito non mi pare che ci sia nulla di nuovo sotto il sole: 3 miliardi e 696 milioni di euro per il fabbisogno sanitario. Vado a vedere le singole voci di come è composto il fabbisogno sanitario regionale e mi trovo, ovviamente, la voce solita, quella voce che più fa male ai calabresi e che si chiama mobilità passiva. La mobilità passiva 2023 è pari a 264.236.258,00 di euro, quella 2024 è pari a 264.236.258 di euro e quella 2025 è pari a 264.236.258,00 euro. Significa che rimane immutata la somma prevista per la mobilità passiva, la cui dimensione costituisce un ostacolo davvero difficile da superare, non solo per gli equilibri finanziari del Sistema Sanitario Regionale, ma anche per quello che è la madre di tutte le battaglie: i Livelli Essenziali di Assistenza, in un problema che è economico ma è democratico nello stesso tempo. Quindi il cambio di passo, preso oggettivamente dai numeri dal 2023 al 2025, neanche voi lo prevedete e neanche voi avete il coraggio di prevedere che ci sia un’inversione di tendenza. Sono i numeri che parlano di questo!

Terza questione: mi sarei aspettato – l’ho lanciata come provocazione ovviamente non recepita ma la rilancio ancora una volta – che facessimo come altre Regioni che sono intervenute sulla situazione dei comuni in dissesto e in predissesto. Noi abbiamo la Calabria che ha il maggior numero di enti pubblici e di Comuni che si trovano in questa situazione finanziaria. Noi non prevediamo nessuna risorsa verso questi Comuni che sono davvero arrivati allo stremo delle loro possibilità e, non avendo potuto inserirla in questa manovra, mi farò promotore – spero in maniera trasversale – di una proposta di legge, di un Piano, che preveda dei fondi regionali destinati esclusivamente ai Comuni – che sono i primi Enti di prossimità rispetto ai cittadini – che hanno avviato la procedura per il riequilibrio finanziario, ma sono privi di risorse e hanno bisogno di assistenza tecnica e normativa per affrontare queste situazioni emergenziali.

Infine, sempre riguardo alla sanità, consentitemi di dire che ho letto, ovviamente, il parere dei revisori che dice una cosa molto importante – della quale dobbiamo tenere conto ed è anche una raccomandazione – e cioè che vi è una necessaria interconnessione tra il bilancio della Regione, che stiamo per approvare, e il bilancio di esercizio consolidato sanitario regionale che dovrebbe, nella normalità, procedere di pari passo, mentre quest’ultimo risulta aggiornato al 2014.

Cosa vuol dire questo? Vuol dire che abbiamo un disallineamento e, come è stato evidenziato anche dalla Corte dei conti, relativamente al deficit sanitario, abbiamo ancora poco chiaro l’ammontare della situazione debitoria oggi esistente.

Non voglio richiamare casi che hanno riguardato la Magistratura: debiti derivanti da fatture pagate più volte, debiti ancora non accertati, debiti fuori bilancio, insomma, una situazione debitoria che è ancora fuori controllo.

Il bilancio regionale non può non tenere in considerazione questo aspetto, sul quale, anzi, forse sarebbe opportuno aprire un focus da parte degli Enti preposti ed avviare una discussione unitamente a quella sul bilancio che stiamo andando ad approvare.

Quindi, che dire? Non posso, ovviamente, attribuire a questa Amministrazione la responsabilità politica per deficit che hanno origine nel tempo così come per il problema del contenzioso però posso sottolineare un elemento: il cambio di passo, la discontinuità, la Calabria diversa che si vuole propugnare ancora non si vede nei numeri.

Concludo il mio intervento ricordando come la realtà, purtroppo, molte volte, è più arida di quello che possiamo comunicare o dell’immagine che vogliamo dare all’esterno.

La realtà che emerge dei numeri è di una Regione sofferente, che ha bisogno di manovre espansive, di idee forti, di rimettere al centro delle discussioni i Comuni in dissesto e di invertire il suo trend anche aprendo partite, come abbiamo detto, straordinarie con il Governo nazionale.

Di tutto questo non c’è traccia nei documenti che oggi stiamo approvando.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Lo Schiavo. Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.

BRUNI Amalia (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. Anch’io, dopo l’intervento del consigliere Antonio Lo Schiavo, mi sento, preliminarmente, di fare un richiamo al metodo soprattutto rispetto alla necessità e importanza di rispettare i tempi di convocazione delle riunioni della Conferenza dei capigruppo e delle sedute del Consiglio perché questo mette noi consiglieri nella possibilità di poter studiare gli emendamenti o, comunque, le proposte legislative.

Vado al dunque. È chiaro che tutti questi bilanci che abbiamo tentato di studiare e digerire, esprimono un problema e presentano delle criticità importanti che per noi ha sollevato la Corte dei conti.

Le considerazioni che avrei voluto fare, in realtà, le ha fatte la Corte.

Non voglio bacchettare la maggioranza, quindi, perché l’ha già fatto la Corte che, soprattutto, ha fatto le pulci, intanto, alla nostra sanità e anche al decisionismo del presidente Occhiuto perché alcune leggi sono arrivate in Aula senza passare per le Commissioni e senza un’adeguata analisi della copertura finanziaria.

Tra l’altro, ricordo che la Giunta regionale non ha mai approvato il bilancio di esercizio consolidato del Sistema sanitario regionale non dando, appunto, certezze in ordine alla modalità di impiego delle risorse.

Quello che la Corte afferma è importante perché dice che, nonostante la Calabria riceva ingenti risorse destinate alla salute dei cittadini – in questi 12 anni abbiamo continuato a finanziare copiosamente la sanità regionale con il versamento di aliquote Irap e IRPEF – non godiamo, come cittadini, di servizi sanitari adeguati.

Il motivo di questo risiede, sicuramente, nel commissariamento, in tutto quello che abbiamo passato e che continuiamo, ovviamente, a passare e di cui siamo eredi però la verità è che il punteggio dei Lea – cioè il punto centrale della sanità – l’anno scorso era 160 e quest’anno 125.

Dunque, ci chiediamo: in questo anno che cosa abbiamo fatto sulla sanità? Che cosa è successo di importante?

Ci saremmo attesi se non altro una stabilizzazione del parametro dei Lea e non una discesa.

La Corte dei conti ancora sottolinea, per esempio, il ricorso alla diagnostica strumentale particolarmente elevata che – lo voglio dire, colleghi – riguarda le strutture private perché, per esempio, una risonanza magnetica nucleare si fa in tempi rapidissimi in una struttura privata e non in una pubblica. Questo accade perché su ben 213 risonanze magnetiche che abbiamo 93 sono private e sono passati addirittura 9 anni per l’Azienda universitaria tra l’acquisto e la messa in opera di una risonanza.

È chiaro che il presidente Occhiuto non ha una responsabilità in questo però è evidente che la direzione, il fil rouge, che emerge è, comunque, a favore dello sviluppo dell’attività del privato, di una sottolineatura importante nei confronti delle strutture che assorbono, ovviamente, tutta la nostra necessità sanitaria.

I posti letto sono sottodimensionati. Il personale è sottodimensionato, infatti, è passato da 4361 a 3951 unità. Quindi, un risultato assolutamente grave, gravissimo in un momento in cui la Corte dei conti continua a dirci che, praticamente, nel 2020 e 2021, abbiamo ricevuto circa 252 milioni di euro dei quali, però, 170 milioni non sono stati ancora trasferiti alle Asp. Abbiamo così ulteriormente prodotto un debito perché le Aziende chiaramente si rivolgono alle banche per avere la liquidità.

Questo è un problema serio e importantissimo, è un gatto che si morde la coda: la Regione Calabria non attua i trasferimenti che pure riceve dal Ministero e le Aziende si indebitano.

Eppure, abbiamo una struttura che si chiama GSA (Gestione Sanitaria Accentrata) che gestisce 250 milioni di euro in questo momento: sono tutti soldi che sono arrivati per il covid che, insieme ad altri fondi, arrivano a 362 milioni di euro, ma, in realtà, non rendono ragione e non c’è spiegazione del perché mai si siano state fatte anticipazioni per 81 milioni di euro che, poi, devono essere pagate e che aumentano il debito.

Perché non prendiamo dal GSA le somme che non sono vincolate?

Questa è una domanda che dobbiamo porci e che pongo alla maggioranza.

Per restare in tema di bilancio non posso non fare una sottolineatura su Azienda zero. L’anno scorso ci avete proposto l’istituzione di Azienda zero: è stata approvata, ha subito quattro modifiche legislative, abbiamo tirato fuori questo bellissimo coniglio dal cilindro, ma, a distanza di un anno, praticamente, non abbiamo visto nulla, non abbiamo prodotto nulla, non abbiamo un’Azienda operativa. Quindi, vorremmo capire a che punto siamo anche perché la Corte dei conti sottolinea che la copertura finanziaria del circuito Azienda zero è assolutamente la più costosa.

L’altro punto – e arrivo sicuramente alla conclusione delle mie riflessioni – è il DEFR che dipinge praticamente il nostro contesto sociale ed economico, come del resto hanno già fatto altri organismi deputati, dal Censis allo Svimez all’Istat: continuiamo ad essere gli ultimi e la situazione più seria, in questo contesto, ci sembra il problema delle società partecipate: razionalizzazione e dismissione delle società partecipate degli Enti strumentali della Regione.

Anche la Corte continua a sottolineare come la situazione delle partecipate sia da razionalizzare e più volte abbiamo chiesto di trattare questo tema in una seduta apposita di Consiglio regionale. Ovviamente, la strategia di governo che sceglie di andare attraverso le partecipate, i soggetti societari pubblici o privati, determina oneri a carico dell’orario dell’erario, per cui dobbiamo essere consapevoli di quello che sta accadendo e continua ad accadere. Lo stesso legislatore ci ha sottolineato con una legge abbastanza recente, di agosto 2022, che, appunto, ci sarebbe da riflettere molto rispetto alle società a partecipazione pubblica.

Nel 2021, il complesso dei versamenti che la Regione ha effettuato è stato di 155 milioni di euro nei quali sono compresi anche contributi per 4 milioni di euro a favore di società in liquidazione o fallimento. Nel 2021 delle società partecipate cinque erano in stato di fallimento, due in stato di liquidazione e sette in stato di normale attività.

Sempre la Corte dei conti sottolinea disallineamenti contabili, mancata asseverazione dei revisori contabili, l’impossibilità per la Regione di avere contezza dei fatti.

Questa è una situazione gravissima. Il giudizio di parificazione del Rendiconto generale della Regione sottolinea che non vengono trasmessi i bilanci dagli Enti ai relativi uffici regionali. Non vengono, quindi, trasferiti documenti importanti e penso che dobbiamo – chiaramente, soprattutto chi ha, in questo momento, lo sterzo e lo steering wheel di questa Giunta e di questa maggioranza – riflettere in maniera seria sui debiti fuori bilancio e sui pignoramenti.

Nel 2021 – voglio dare solo alcuni dati – non abbiamo fatto altro che aumentare i pignoramenti che risultano pari a quasi 120 milioni di euro, rispetto all’anno precedente in cui erano 103. Nel 2020, poi, nonostante i pignoramenti subiti nello stesso anno, i Dipartimenti competenti hanno assunto soltanto tre decreti di riconoscimento dei debiti fuori bilancio e nel 2021 solamente due.

C’è, quindi, una sottovalutazione del contenzioso per mancanza di informazione con, chiaramente, la conseguente sottostima degli accantonamenti disposti.

Rispetto a questo contenzioso, che aggrava in una maniera enorme anche le liquidità di cassa, voglio dare ancora alcune cifre: nel 2021 il valore del Fondo contenzioso è salito ad oltre 165 milioni di euro con una variazione in aumento del 21 per cento rispetto al 2020.

Questo insorgere di squilibri finanziari è chiaramente tale da potersi ripercuotere in tutti i settori della Regione: occorre spendere, spendere bene, bisogna cambiare strategia con obiettivi, azioni e Piani definiti per tutelare gli interessi della comunità calabrese e, soprattutto, cogliere le opportunità che l’Europa ci dà con la programmazione comunitaria 2021-2027, cercando, soprattutto, di seguire le raccomandazioni della Corte dei conti.

PRESIDENTE

Grazie, consigliera Bruni. Ha chiesto intervenire il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Grazie, signor Presidente, come già anticipato dai colleghi, è chiaro che il bilancio in discussione è un bilancio ingessato e che viene ereditato in una situazione complicata. Proprio per questo faccio anche i complimenti al Presidente della Commissione bilancio, al consigliere Montuoro, sempre per la sua puntualità e chiarezza espositiva.

È chiaro che, però, è compito della politica giudicare soprattutto quella che è la costruzione del futuro della nostra Regione e quelli che vogliono essere gli obiettivi e le strategie da mettere in campo e che vengono, poi, riportati all’interno del documento più significativo dal punto di vista politico che è il DEFR. All’interno di esso ci si dovrebbe impegnare costruendo degli obiettivi e, soprattutto, mettere in campo le strategie per raggiungerli.

Leggendo il documento, sinceramente, non ho capito quale sia l’idea di questa Giunta regionale e cosa la Calabria debba fare da grande perché ci sono interventi scollegati tra di loro.

Il DEFR fa un’analisi puntuale delle problematiche della nostra Regione, ma non spiega come queste vogliano essere affrontate e, soprattutto, risolte.

Si fa, ad esempio, un’analisi sul mercato del lavoro sottolineando le tante figure professionali che mancano nella nostra Regione e di cui ci sarebbe bisogno, soprattutto nel settore degli artigiani, nel settore edilizio, della carpenteria, dei saldatori, del settore informatico, ma non si dice come queste figure vogliano essere formate sui nostri territori e messe a disposizione del mercato.

Non si capisce cosa la Calabria voglia fare da grande soprattutto in un settore che reputo fondamentale che è quello del turismo, relativamente al quale siamo fermi al Piano regionale del 2019 approvato dalla Giunta Oliverio.

L’anno scorso, nello stesso periodo dell’anno, nel corso dell’approvazione del bilancio, dissi all’assessore se non gli sembrava il caso di occuparsi del Piano regionale sul turismo per renderlo più attuale. Gli ricordai che venivamo fuori da due anni di Covid e che tutte le Regioni italiane avevano lavorato al Piano regionale del turismo per affrontare quella che è stata, anche purtroppo, in quel momento drammatico, un’opportunità cioè quello di favorire il turismo nazionale.

L’assessore mi disse: “Sì, ci stiamo lavorando, lo stiamo rimodulando, lo presenteremo a breve”. Dopodiché, convocò quelli che furono chiamati gli Stati Generali sul turismo, il testo unico sul turismo: furono invitate centinaia di persone, fuochi d’artificio, carrozze con cavalli, però i mesi passano e la Regione Calabria continua a non avere un Piano regionale sul turismo.

In quest’Aula il Presidente ha detto che il turismo è e deve essere uno dei pilastri principali anche del PIL della nostra Regione in quanto favorisce l’occupazione. Eppure, in una Regione che vuole scommettere sul turismo, il documento principale che dà le linee guida agli operatori su come e dove investire, non c’è e non si vede neanche all’orizzonte, però, investiamo due milioni e mezzo di euro per una pista di pattinaggio a Milano.

In quale anno? Nell’anno in cui, probabilmente, gli italiani torneranno a viaggiare verso l’estero – speriamo che il covid non debba ritornare in quel modo prepotente – quindi, in maniera anacronistica.

Mettiamo in campo azioni e atteggiamenti che vanno proprio contro gli indicatori del mercato: nell’anno in cui c’è da puntare sul turismo estero e in cui gli italiani torneranno a partire per le proprie vacanze all’estero, investiamo su una comunicazione nazionale.

Vogliamo fare una pista di pattinaggio? Facciamola in quei Paesi che guardano alla Calabria come una meta turistica quali la Germania o la Francia, ma non certo in Italia.

Dopodiché, al Presidente vorrei sottolineare un aspetto. Lui disse, qui in Aula, che il tema principale è quello della sanità di cui è anche commissario. Allora non credo, Presidente, sia opportuno che lei mantenga la delega al turismo. Non esistono Regioni nel nostro Paese, soprattutto Regioni che lavorano sul turismo, in cui la delega al turismo è nelle mani del Presidente. Questo - ci mancherebbe altro - non significa che non crediamo o che io non creda nelle sue capacità, secondo me lei la potrebbe esercitare anche con ottimi risultati se non avesse altre incombenze che lei ha detto in quest'Aula essere prioritarie. Allora se il turismo, come lei stesso ha ammesso, è una priorità per la nostra Regione e, quando si tratta di priorità, in regioni che sono in ritardo da anni significa lavorarci sette giorni su sette, ventiquattro ore su ventiquattro, è opportuno avere un assessore al turismo che si occupi solo di quel settore, evitando di accorpare ed aggiungere un fardello sulle sue spalle, quando già di pensieri credo che lei ne abbia abbastanza. È vero il bilancio è ingessato, ma ci sono fondi straordinari che la nostra Regione ha a disposizione: i fondi comunitari, il PNRR. Non so se i colleghi hanno dato uno sguardo a quella che è la programmazione e la relazione sul PNRR nel DEF. Sono 28 righe, cioè il PNRR è sintetizzato in 28 righe, mezza paginetta! Il Piano Marshall – come definito da tutti - per il Mezzogiorno, con dei fondi straordinari che sicuramente non vedremo più, viene racchiuso in 28 righe. Dopodiché, qualche giorno fa, la Giunta approva una delibera attraverso la quale ricerca nuove figure professionali per formare una cabina di regia a supporto della task force che già dovrebbe essere la cabina di regia per i Dipartimenti, affinché alcune problematiche del PNRR possano essere affrontate più velocemente. Quindi uno staff di supporto allo staff di supporto per il PNRR, a distanza di un anno dalla prima nomina. Significa che dopo un anno ci siamo svegliati e abbiamo detto: “Ma vuoi vedere che su questi temi non abbiamo fatto nulla e siamo in ritardo?” Ci voleva un anno per accorgersene e nominare dei nuovi tecnici?! Questo significa che probabilmente su queste materie lo sforzo che bisognava fare non si è fatto. Uno sforzo che non si è fatto anche in tante altre Regioni; quindi, in questo caso non siamo il fanalino di coda, ma la nostra Regione paga, purtroppo, una distanza e un gap di sviluppo rispetto alle altre Regioni e meriterebbe maggiore attenzione verso dei fondi straordinari che, probabilmente, mai più la nostra Regione potrà gestire e sui quali, purtroppo, siamo in ritardo.

Chiudo perché non voglio farla lunga.

C’è una tabella che mi ha preoccupato, rattristato più che preoccupato, e riguarda l'utilizzo dei fondi Covid sui quali anche siamo in ritardo nella spesa. Devo dire la verità: su alcune linee di intervento faccio i complimenti, perché sono stati spesi in maniera celere e utile in alcuni settori in cui ce n'era bisogno. Però leggere che sui nove milioni messi a disposizione come sostegno e solidarietà per i nuclei familiari in difficoltà a causa dell'emergenza sanitaria Covid c’è un impegno di spesa pari a zero, pagamenti zero, insomma non è sicuramente una bella cosa. Leggere che cinquantasei milioni di euro messi a disposizione per l'occupazione di quei lavoratori, ormai non più giovanissimi, che perdono il posto di lavoro perché le aziende in cui lavorano, purtroppo, a causa del Covid, hanno chiuso e sono stati licenziati e che cinquantasei milioni di euro non sono stati spesi, ma neanche impegnati, mi preoccupa. Non voglio fare una polemica strumentale perché ho detto - e lo ribadisco - che altri fondi necessari, ad esempio a sostegno delle imprese, delle aziende, sono stati spesi e faccio i complimenti per questo, però i fondi Covid - la maggior parte di noi è stata anche amministratore - sono fondi che devono essere spesi nell'immediato, perché le famiglie nell'immediato hanno bisogno, le imprese nell'immediato hanno bisogno. Se, a distanza di due anni, non sono stati spesi, quando si chiama quella famiglia o quando si chiama quell'impresa, probabilmente il numero di telefono sarà irraggiungibile perché avrà già chiuso.

E chiudo con la legge di stabilità, perché se è vero che il bilancio regionale è ingessato, è altrettanto vero che nella legge di stabilità si perpetra una consuetudine della nostra Regione, della sinistra e della destra, di erogare contributi ai Comuni senza nessuna evidenza, senza nessuna gara, senza nessun criterio che io conosca, se non, magari, la conoscenza di qualche consigliere regionale o di qualche funzionario. È una cattiva abitudine. Lo dico subito, così vi risparmio l'intervento dl dire “Lo avete fatto anche voi prima quando c'era la sinistra”. È una cattiva abitudine della nostra Regione che dovrebbe finire perché, analizzando le tabelle e scendendo in fondo, trovo un milione trecentomila euro, non mille euro, cinquemila euro, diecimila euro, dati in contributi ai Comuni per varie motivazioni, dalla festa patronale alla sistemazione di una piazza, al tetto della Chiesa. Non dico che questi Comuni non avessero la necessità di questi fondi, dico che è stato negato però agli altri Comuni di poter partecipare a un avviso pubblico e dimostrare, magari, che la loro emergenza era superiore a quella degli altri Comuni a cui questi fondi sono stati dati.

Sarebbe un bel segnale il prossimo anno non trovare, in questo documento, contributi dati in maniera diretta, senza nessun avviso e senza dare l'opportunità anche ad altri Comuni di potervi partecipare.

Se il cambio di passo questa Regione lo deve fare, lo deve fare anche nelle piccole cose, anche nei piccoli contributi da trentamila euro a quarantamila euro che per una comunità tanto piccoli, poi, tutto sommato, non sono. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Alecci. Ha chiesto di intervenire la collega Straface. Ne ha facoltà.

STRAFACE Pasqualina (Forza Italia)

Colleghi consiglieri, è doveroso da parte mia ringraziare il Presidente della Commissione bilancio per come ha svolto e portato avanti il lavoro nelle sedute in merito ad un documento contabile di estrema importanza. Parliamo del bilancio di previsione, un documento che va a disegnare quelle che sono le linee programmatiche di questa Giunta e di questa amministrazione regionale. Ho seguito con grande attenzione gli interventi dell'opposizione, interventi che ritengo siano particolarmente caratterizzati da una forte retorica e, soprattutto, da un'autocelebrazione. Quando parliamo di bilanci bisogna saper leggere i numeri, ma soprattutto gli anni di riferimento, perché, caro Presidente Montuoro, a volte si sbaglia anche nel riferimento ad alcune annualità. Dicevo, è un bilancio, un documento che si contraddistingue da un grande senso di responsabilità, da un contrasto agli sprechi e, soprattutto, da un rigoroso perseguimento di quelli che sono i criteri di efficienza e risparmio, ma, in particolar modo, si contraddistingue per il ripianamento di alcune situazioni debitorie. Lo diceva il consigliere Lo Schiavo: i contenziosi che si sono creati negli anni, non sicuramente facendo riferimento a questa amministrazione. E allora dietro ai numeri ci sono progetti, idee politiche. Più che parlare ed entrare nel merito dei numeri - lo ha fatto in maniera egregia, il Presidente della Commissione bilancio, Montuoro - vorrei parlare di questo bilancio. È stato detto: è un bilancio che si presenta ingessato, razionalizzato, condizionato da accantonamenti, da costi di debiti pregressi e da altre azioni di sistema e però fornisce l’occasione per affrontare due grandi temi che, indirettamente, impattano fortemente sul bilancio.

Il primo tema è quello della sanità. Fa bene il governatore Roberto Occhiuto a dedicare quotidianamente la totalità delle sue forze alla sanità, perché il costo della spesa sanitaria, del cosiddetto perimetro sanitario, il cosiddetto fenomeno dell'invasione di campo, dello sconfinamento della spesa sanitaria nel nostro bilancio si è, di fatto, mangiato anche le risorse libere. Un bilancio di quasi sei miliardi di euro, di cui quattro vanno alla sanità, è una spesa tutta vincolata a contributi con un fondo sanitario trasferito dallo Stato che però non basta perché il sistema funzioni, perché è un sistema che ancora, purtroppo, nonostante gli sforzi del presidente Occhiuto, funziona male e continua a produrre spesa incrementale. Allora, intervenire sulla qualità dei livelli delle prestazioni, sulle cure, sulla migrazione sanitaria, per la quale spendiamo duecento sessantaquattro milioni di euro, intervenire sulle strutture serve per ridurre questa spesa, che è enorme e che, di fatto, ha impedito di avere un bilancio libero.

Questo è il punto di riflessione su cui mi sarei aspettata dai banchi dell'opposizione un confronto forte e diretto.

Come dato politico nell’agenda della Regione è giusto che vi sia la sanità al primo punto all'ordine del giorno. Meno male che c’è un governo finalmente attento a queste esigenze, come è il caso del contributo di trecento milioni nel fondo di solidarietà che serve proprio ad abbattere queste spese e prova ne è che le uniche poche spese autorizzate, libere in questo bilancio sono destinate a loro volta a cofinanziamento della sanità. Le due previsioni da un milione di euro, all'articolo 3 della legge di stabilità, per l'ammodernamento tecnologico delle strutture sanitarie, i settecentomila euro per l'ospedale di Locri, senza contare i cinquantadue milioni che, a regime, ogni anno, sulle risorse autonome, spendiamo per pagare le vecchie anticipazioni di liquidità per il rientro del debito sanitario degli esercizi pregressi.

Quindi il primo dato politico: il presidente Occhiuto fa bene a concentrarsi su queste cose per restituire respiro alla Regione Calabria e per tornare a programmare le risorse senza essere condizionate da questo elemento.

Secondo punto: si è parlato del PNRR, che potrebbe essere uno strumento importante per favorire questo percorso con risorse che potrebbero, in qualche modo, essere impiegate per gli interventi e liberare quindi gli stanziamenti posti in essere, utilizzando risorse libere. Questo ancora non si è visto perché sul nuovo bilancio l'incidenza del PNRR è limitata, ci sono 117 milioni per un paio di interventi, una parte dedicata alla sostituzione dei pullman, per 20 milioni, e 51 milioni per le case popolari, per il resto non c'è assolutamente niente. Per il PNRR sanità la situazione è ancora più grave: non ci sono trasferimenti incidenti, solo 428 milioni di euro per alcune borse di studio in area medica. Quindi quando il Governo, oggi, dice - parliamo di un governo di centrodestra - che dobbiamo cambiare il PNRR, anche questo è un dato politico. È urgente cambiare il PNRR perché ancora non è intervenuto sul tessuto sociale e territoriale delle regioni per offrire soluzioni serie. Questo è il secondo dato che ritengo meriti di essere preso in seria considerazione.

In conclusione, il bilancio di previsione altro non è che un dato contabile, improntato sul principio, come dicevo in premessa, della prudenza, in linea con quanto è stato indicato nel documento di economia e finanza, confermando gli stanziamenti per alcune leggi regionali di maggiore importanza (gli LSU, le politiche sociali, il trasporto, il precariato) e tutela, appunto, quelli che sono gli equilibri della finanza pubblica. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Straface.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.

LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)

Grazie, Presidente. Innanzitutto, voglio anch'io complimentarmi con la Commissione Bilancio, presieduta dal collega Montuoro, per il lavoro svolto che è assolutamente meritevole.

Vorrei fare, però, qualche considerazione, di metodo prima che di merito. Il documento che è stato prodotto è, a mio parere, dal punto di vista volumetrico, un documento eccessivamente pesante, proprio pesante come numero di pagine. Io trovo sia un po' farraginoso e troppo articolato. È il caso di snellirlo per le future edizioni. Questo non certo perché la qualità di un documento economico finanziario si valuti a peso, ma, certamente, perché questo documento, fondamentale per l'attività di programmazione, deve essere compreso da parte degli addetti ai lavori e dei non addetti ai lavori per capire che cosa voglia fare la nostra Regione, il Governo della nostra Regione, e dove voglia andare. Ci sono altri elaborati in altre Regioni che sono nettamente meno pesanti, fra virgolette, più agili. Una maggiore facilità di consultazione comporta una maggiore partecipazione democratica alla conoscenza e, quindi, alla partecipazione della vita politica della nostra Regione.

Credo che questo sia un obiettivo che si possa perseguire e che si possa soprattutto ottenere. Probabilmente - e ci torneremo alla fine di questa seduta - ancorché il lavoro delle Commissioni sia, a mio parere, abbastanza intenso, forse non è ancora sufficiente. Forse ci vuole effettivamente un maggiore, un po' più prolungato lavoro in Commissione di elaborazione che parta da più lontano, temporalmente parlando, rispetto all'ingresso in Aula dei vari provvedimenti.

Per entrare poi nel merito delle questioni, ho ben presente una interessantissima audizione in Commissione, appunto del dottor De Cello, che mi ha chiarito diversi aspetti dell'impianto economico-finanziario. Si è parlato di un bilancio blindato. Il termine blindato mi ha colpito e, forse, in questo caso, credo che possa essere un sinonimo di ingessato. Cioè il bilancio della Regione Calabria è vincolato da due voci fondamentali che sono quella della sanità e del contenzioso, da cui non si può prescindere e da cui parte, per un utilizzo di somme che sono ridondanti rispetto a quelle assorbite da questi due punti. Ricordo che la sanità, come puntualmente riportato nei documenti, attinge al 67 per cento delle risorse del bilancio. Il problema è questo. È importante conoscere i dati, i numeri, perché, a fronte di un bilancio che blocca il 67 per cento delle risorse per la sanità, un cittadino, chi fa politica, chiunque probabilmente, ha il diritto di aspettarsi una sanità migliore. Eppure, questi vincoli, queste percentuali, si replicano di anno in anno e i risultati in queste aree non sembrano quasi suscettibili di miglioramento.

La sanità, la conosciamo. Del contenzioso già si è detto e su di esso bisogna certamente intervenire tempestivamente, senza aspettare che faccia tutto il percorso che a ogni passo ne aumenta l'onere economico fino ad arrivare a valori che potrebbero già, se affrontati tempestivamente, essere nettamente migliori. Questo perché? Perché liberare delle risorse, attraverso un efficientamento della sanità - che è auspicabile – 67 per cento del bilancio, ma anche per tutto il resto, cosa può portare? Può portare in più a focalizzarsi poi, per esempio, sull'efficientamento degli Enti strumentali della Regione che sono tanto proliferati quanto inadeguati; bisogna assolutamente razionalizzarli e renderli efficienti, naturalmente mantenendo i livelli occupazionali. Questo ci consentirebbe anche di aumentare le quote per le politiche sociali in questo periodo storico più che in altri tempi, vista la contingenza economica e sociale che a livello globale si sta attraversando e che va a falcidiare soprattutto le aree, la nostra fra queste, più strutturalmente deboli e più abitate da fasce di popolazione meno abbienti e più delicate.

Passando di ambito, vorrei segnalare quello che dovrebbe essere maggiormente curato come un investimento prospettico per il futuro della nostra Regione: la nostra regione presenta uno dei tassi più bassi di occupati laureati. Le persone maggiormente formate, quindi, dovrebbero avere assolutamente una maggiore possibilità di dispiegare le proprie competenze, le proprie capacità, nella regione che li ha formati invece di andare ad arricchire, con competenze, esperienze, e risorse economiche investite, regioni che già ricche lo sono di loro. È assolutamente importante programmare prospetticamente soluzioni che possono invertire questa tendenza all'esodo e, inoltre, potenziare misure di sostegno per i dottorandi, anche attraverso l'erogazione di borse di ricerca aggiuntive, sempre in quest'ottica prospettica di potenziare le risorse umane della nostra regione, sia quelle formate - perché no? - in regione e - perché no? - quelle che, magari, dalla nostra regione potrebbero essere attirate.

Quindi il problema del lavoro, del lavoro in generale e del lavoro qualificato in questo caso, si propongono come elementi su cui puntare e su cui investire. A mio parere, in questi documenti questo non è stato fatto e non è sufficiente nell’attuale momento storico, anche perché, ripeto, è eccessiva la quota di risorse economiche vincolate di cui parlavo prima.

Infine, così come le risorse intellettuali anche quelle infrastrutturali sono del tutto fondamentali. Altri aspetti li hanno trattati i colleghi e a loro mi rifaccio, però volevo sottolineare - e termino - il problema di un potenziamento infrastrutturale reale della nostra regione, che ha delle caratteristiche orografiche uniche e abbastanza disastrate, che è collegata, sostanzialmente, da un'unica arteria che, quando si interrompe o quando è transitabile in maniera disagevole, di fatto strozza la viabilità regionale; il potenziamento del servizio pubblico locale; il potenziamento delle tratte ferroviarie rispetto a quelle gommate; la messa in sicurezza e il miglioramento del traffico viario. Tutti questi - invece di ipotizzare interventi che io non credo si faranno mai, ma che non sono comunque condivisibili, tipo il famoso ponte sullo Stretto - potrebbero essere alcuni degli elementi che potrebbero, dai bilanci annuali, effettivamente trarre la forza per spingere la nostra regione a una evoluzione da troppo tempo attesa. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Laghi. Ha chiesto di intervenire il collega Mammoliti. Ne ha facoltà.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.

È del tutto evidente, come ho avuto modo di dire nelle due Commissioni nelle quali si è sviluppato il dibattito sull'insieme dei documenti che compongono la manovra, che le risorse di questa manovra non sono affatto sufficienti per affrontare la drammatica e inedita crisi che abbiamo di fronte.

È del tutto evidente che noi dobbiamo, tutti quanti, con ragionevolezza e responsabilità, essere molto consapevoli della portata della quantità delle risorse della manovra e della gravissima crisi sociale, produttiva, occupazionale ed economica della nostra regione e, quindi, avere la capacità di mettere in correlazione gli strumenti e le risorse che sono disponibili e i provvedimenti per affrontare le drammatiche criticità che noi siamo costretti ad affrontare. È chiaro che nei diversi documenti, per il lavoro minuzioso, positivo che è stato prodotto dai dirigenti, dai vari Dipartimenti, vi è una descrizione puntuale, anche molto appropriata ed efficace, del quadro della situazione che noi ci troviamo di fronte e vorrei ricordare a tutti che, quando parlo di inedita crisi, io non mi riferisco a quella che abbiamo conosciuto nel corso di questi anni, ma mi riferisco al fatto che alcuni eventi, la pandemia e la guerra, hanno scompaginato e hanno ulteriormente aggravato quella drammatica crisi che noi in Calabria avevamo e che eravamo abituati a conoscere. Allora è chiaro che, di fronte a questa situazione, quelle poche risorse iscritte a bilancio, il cosiddetto 13 per cento delle risorse – c’è chi le vuole definire libere, chi discrezionali, chi autonome, non lo so - da sole non possono essere sufficienti ad affrontare l'inedito contesto economico nel quale ci troviamo e nel quale dobbiamo agire.

Perché? Perché quelle risorse non sono sufficienti e perché, soprattutto, ci sono alcuni vincoli molto precisi che non nascono oggi ma dalla storia contabile di questa Regione e che, però, prima o poi, credo sarebbe giusto affrontare, aggredire con la giusta determinazione.

La destinazione delle risorse, per quanto riguarda la tenuta dell'equilibrio di bilancio e il contenzioso, l’enorme contenzioso che esiste, è chiaro che non consentono nemmeno a quelle pochissime risorse disponibili di essere utilizzate proficuamente per affrontare le criticità e le situazioni inedite di questa crisi economica e sociale. E allora è giusto che queste risorse, che sono oltre 700 milioni di euro, insieme alle altre risorse, che sono rappresentate, come ci siamo detti, dalle risorse del PNRR, dalle risorse dei Fondi comunitari 2021-2027, dalle risorse PAC, se utilizzate insieme, con una visione organica di sviluppo e di approccio di sistema, secondo me, potrebbero metterci nelle condizioni di dare qualche risposta alla drammatica situazione economica e sociale e a tutti gli indicatori negativi che noi abbiamo in Calabria, dall'occupazione alla vulnerabilità economica e sociale, allo sviluppo produttivo e quant'altro.

Credo che sia questo lo sforzo che noi dovremmo provare a fare: uno sforzo di insieme, uno sforzo collaborativo, uno sforzo che ci porta ad aggredire e affrontare le situazioni, sapendo che ci sono una quantità di risorse straordinarie che, forse, non abbiamo mai conosciuto, che non abbiamo mai avuto e che - non sono le risorse di Bilancio - ci consentono, appunto, di determinare condizioni di politiche espansive e condizioni di politiche di sviluppo. Certo! Dobbiamo cercare anche quelle poche risorse che ci sono e affrontarle con questo livello di coerenza.

Adesso, sinceramente, non mi scandalizzo: i micro-interventi destinati con degli emendamenti ad associazioni ed Enti che svolgono funzioni importanti, anche a piccole realtà Comunali che hanno difficoltà, ci sono sempre stati. Magari ci fossero ancora maggiori risorse disponibili per poter aiutare più Comuni, più associazioni, più Enti e magari anche attraverso un criterio collettivo di maggiore ragionevolezza e di maggiore appropriatezza. Però è chiaro che noi dobbiamo sviluppare questo approccio, dobbiamo sviluppare questo ragionamento se vogliamo uscire dalla solita discussione, dalle solite problematiche che ci caratterizzano ormai da tantissimi anni. Io non so da quanti anno, ma sicuramente negli ultimi quindici, vent'anni, la vita della contabilità di questa Regione è caratterizzata da questi punti drammatici che non vengono, appunto, adeguatamente affrontati, come il contenzioso, gli equilibri di bilancio, i tagli lineari che pure ci sono stati nel corso di questi anni e via discorrendo.

Allora, cosa mi permetto di offrire come livello di discussione, anche in un dibattito molto positivo, molto dialettico che, per quanto mi riguarda, si è sviluppato nelle due sedute di Commissione Bilancio? I tempi sono questi. Non li decido io e non li decide forse nemmeno il Presidente, li dettano le condizioni e le dinamiche che si sono verificate, rispetto ai passaggi tecnico burocratici che pure sono necessari.

In quelle due sedute in Commissione Bilancio abbiamo fatto, come sempre, una discussione molto franca, dialettica, tra di noi, manifestando le divergenze su alcuni punti che adesso io ribadisco, conoscendo, oggettivamente, il quadro economico finanziario delle risorse di questa manovra, che sono, come è stato detto, oltre 5 miliardi di euro di cui oltre il 60 per cento destinato alla sanità e un'altra quantità notevolissima destinata a degli obiettivi vincolati e forse predefiniti anche decisi da altri livelli che non sono solo esclusivamente i livelli regionali.

Che cosa avevo detto io e che cosa avevo proposto, anche rispetto alla situazione, e purtroppo non è stato possibile realizzare? Avevo detto che, di fronte alla situazione inedita e drammatica che noi abbiamo, sarebbe stato giusto aprire una sessione di bilancio dedicandole più tempo, così come tra l'altro prevede anche il Regolamento del Consiglio regionale, fermare il lavoro delle altre Commissioni perché la situazione è veramente inedita e intanto audire le forze sociali e le forze produttive. Per affrontare una crisi così drammatica, sarebbe stato sicuramente anche più utile ascoltare le forze produttive, le forze sociali anche per aiutare le decisioni e i provvedimenti che, comunque, devono stare alla base di alcune scelte, a volte discrezionali e a volte obbligate. Questo non è stato possibile. Però è chiaro che ci può essere anche un impegno ad ascoltare, nei prossimi mesi, le forze produttive e le forze sociali per vedere insieme come aggiornare e come orientare i provvedimenti in direzione delle specificità e delle peculiarità che la pesante crisi economica e produttiva impone.

E, poi, ho espresso e continuo a esprimere qui delle preoccupazioni in merito ad una serie di voci di bilancio che, naturalmente, non dipendono solo dal bilancio regionale. L’abbiamo discusso, l'abbiamo affrontato nella Commissione. Mi riferisco alle risorse per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, mi riferisco alle risorse, per esempio, sulla forestazione, alle risorse per la stabilizzazione dei lavoratori di pubblica utilità e socialmente utili, mi riferisco ad altre risorse del precariato; una serie di risorse che, se non vengono sostenute e aiutate anche da provvedimenti, così come è avvenuto nel passato con risorse nazionali, purtroppo, non sono sufficienti per queste specifiche situazioni. Quindi queste preoccupazioni le continuo ad esprimere, così come ho espresso e continuo ad esprimere preoccupazione - e su questo credo che dirà meglio il capogruppo - sugli Enti strumentali, sulle aziende pubbliche su cui noi avevamo anche chiesto un dibattito per fare un punto della situazione in Calabria, per vedere cosa razionalizzare, cosa rendere ancora più funzionale alla specifica missione prevista. Mi riferisco in modo particolare a due enti importanti, tra cui l'Arpacal, che svolge una funzione importante ma, come sappiamo, non usufruisce del finanziamento previsto.

Difatti, mentre ad Arpacal spetterebbe l’1 per cento dell'insieme delle risorse delle Sistema sanitario regionale, invece è destinato solo lo 0,45 per cento e, dalla programmazione dei documenti contabili dei tre anni, non si evince il minimo sforzo di aumentare neppure di un euro. Le stesse risorse per il 2022, 2023, 2024 e 2025.

Nessuno sforzo, dunque, di aumentare anche con una certa gradualità queste risorse per consentire all'Arpacal di assolvere a questa funzione strategica importante e fondamentale per la Regione Calabria.

L’altro ente che ha una funzione importantissima in Calabria è Arcea e ha acquisito uno status fondamentale dall'Unione Europea che non è soltanto quello dell'erogazione delle prestazioni, dei servizi e degli aiuti in agricoltura.

Attenzione, però – ne abbiamo discusso in Commissione – se Arcea non si attiva per avere determinati requisiti e standard anche dal punto di vista occupazionale, nel mese di ottobre 2023 rischierà di perdere questo status.

Bisogna dunque capire se le risorse che sono state destinate a questa finalità sono sufficienti per garantire a questo ente di poter continuare ad assolvere questa funzione e questo status importantissimo che è stato acquisito nel corso degli anni da parte dell'Unione Europea.

Su questo – ne parlerà meglio il nostro capogruppo – noi avevamo chiesto la convocazione di una seduta di Consiglio regionale ad hoc per discutere di tutti gli enti strumentali se vogliamo per davvero in Calabria attivare un'azione di razionalizzazione e anche di risanamento per liberare risorse e attivare politiche di sviluppo.

Infine – non per priorità ma proprio perché voglio dedicare qualche minuto in più dal punto di vista anche dell'importanza che io considero – ci sono dei ritardi che, in effetti, mi auguro nel 2023 vengano recuperati: l’enorme quantità di risorse svincolate per il Covid ha trovato la Regione Calabria del tutto impreparata; mentre per i fondi comunitari ci sono una serie di vincoli normativi e burocratici che a volte non consentono l'utilizzo proficuo nei tempi stabiliti, per il Covid invece tutti questi passaggi e questi vincoli erano stati completamente superati e avevano portato la destinazione di una quantità di risorse cospicue per un utilizzo immediato che spesso tutti questi passaggi tecnico-burocratici impediscono.

Niente di niente. Nulla!

Tutte le risorse previste per il Covid, importantissime, sono state tutte quante programmate per il 31 dicembre 2023; perfino le risorse da erogare agli operatori che durante il Covid abbiamo chiamato “I nostri eroi”!

Credo che su queste questioni e su questi problemi occorra un’attenzione, un approccio, un impegno, una marcia in più al fine di utilizzare proficuamente queste risorse e poterle destinare al loro effettivo e concreto utilizzo.

Il Documento di economia e finanze (DEFR) è un documento al quale attribuisco un'importanza fondamentale perché sostanzialmente indica quali sono le azioni e le scelte che si mettono in campo per consentire l’effettiva realizzazione del programma di governo che il presidente Occhiuto ha presentato nel mese di dicembre dell'anno scorso.

Su questo tema, vorrei che si aprisse una discussione; l’ho già anticipato, ma lo dico al neoassessore al lavoro.

Credo che, da questo punto di vista, dovremmo affrontare una situazione seria, drammatica e importante perché il quadro che viene riportato nell'elaborazione del Documento di economia e finanze regionale è uno spaccato inquietante per quanto riguarda l'occupazione, la disoccupazione e i Net, che sono coloro i quali non studiano e non lavorano.

Eppure, registriamo dei ritardi notevolissimi in Calabria.

Vorrei ricordare a questo Consiglio regionale e al Presidente che l’anno scorso, in occasione dell'approvazione di un testo di legge per la stabilizzazione dei precari, avevamo approvato all'unanimità un ordine del giorno che prevedeva l'elaborazione di un Piano straordinario per il lavoro, previo coinvolgimento delle forze sindacali, ma un Piano straordinario del lavoro che poneva fine ad uno degli impegni programmatici che nella sua azione di governo il Presidente aveva posto, ovvero la fine del precariato, e poi un Piano del lavoro che si deve rivolgere anche agli inoccupati, cioè a coloro i quali, assessore al lavoro, non hanno mai lavorato.

Ebbene, quell’ordine del giorno, ad oggi, a mio avviso, non è stato sufficientemente attivato e, invece, si può attivare perché siamo in notevolissimo ritardo rispetto a una serie di problematiche. Penso al rafforzamento dei Centri per l'impiego e ai concorsi che si stanno espletando e che registrano purtroppo degli oggettivi ritardi; al Piano garanzia occupazione lavoro, che pure ha finanziato milioni di euro anche per la nostra Regione, e vorrei dire all’assessore – è molto importante questo passaggio – che la proficua capacità di utilizzo di queste risorse nei primi anni è importantissima perché porterà a una premialità per gli anni successivi; quindi, le Regioni che riusciranno a utilizzare meglio le risorse nei primi anni avranno non solo un vantaggio per prendere in carico un target importante e, quindi, dare risposte a tante figure di giovani e di disoccupati, ma consentirà di avere come Regione una quantità di premialità anche per l'utilizzo dei fondi successivi.

Per questa ragione, noi ci asterremo dall'approvazione di questi documenti contabili, e lo faremo all’insegna della riflessione che deve tenere conto delle risorse disponibili in questi documenti contabili, ma soprattutto rivolgendo un appello alla maggioranza, al Presidente, alla Giunta per gestire in un clima di collaborazione coerente e di sistema queste poche risorse disponibili insieme alle altre risorse, PNRR, Fondi comunitari, Pac e altro, in maniera tale che per la Calabria si possa avere la capacità di ottenere delle soluzioni e delle risposte alle tante problematiche e ai tanti bisogni che questa Regione detiene.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Mammoliti.

A conclusione della serie di interventi della minoranza, ha chiesto di intervenire il capogruppo del Partito Democratico, consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.

Intervengo molto brevemente per annunciare il voto di astensione del gruppo del Partito Democratico per le ragioni espresse dai colleghi Alecci prima e Mammoliti dopo; questo, però, non ci impedisce di esprimere le nostre preoccupazioni in merito a un bilancio che ancora una volta si presenta come un bilancio ingessato, come ha avuto modo di dire anche il collega Lo Schiavo; un bilancio che non è politico, ma è redatto dal dirigente del Settore, il dottore De Cello, che saluto. Quando manca la politica, però, e, di conseguenza, il coraggio delle scelte, tutto diventa più fragile e preoccupante perché non si ha quella forza e quella determinazione di fare chiarezza sulle vere criticità di questo bilancio regionale.

L’ho già detto la volta scorsa e lo ripeto anche in questa seduta: se questa maggioranza insieme alla minoranza non ha la forza di dire ai calabresi che si parla di un bilancio non veritiero, credo che non faremo il nostro dovere, e la colpa non è del dirigente del Settore di ieri o di oggi, bensì di un passato decennale, quindi di tutti, che ha creato questa somma, questo ammontare così eccessivo dei residui attivi e passivi che diventeranno debiti per le nuove generazioni.

Questo è il punto dirimente e ciò emerge ancora di più da quando è stata imposta la parificazione del bilancio, che costringe gli addetti ai lavori e la politica a restringere sempre di più il campo di azione, le possibilità di intervenire, le risorse libere da poter investire nelle iniziative e nelle azioni che si ritengono più opportune; quindi, il primo argomento da  affrontare è questo.

Apprezzo il coraggio che il presidente Occhiuto sta mettendo in alcune azioni, la forza, la determinazione a partire da Azienda Zero, dalla Multiutility, da tante iniziative che sta mettendo in campo, ma questo coraggio non lo colgo su questo tema fondamentale, su questo strumento fondamentale per l'economia e la finanza calabrese.

Questo è l'argomento che vorrei porre al centro del dibattito a cui la minoranza partecipa, ma che non vede una partecipazione altrettanto attenta e importante di contributi da parte della maggioranza; questo fa parte del gioco, ci mancherebbe altro, non voglio contestare, però, quando in quest’Aula non si creano momenti di confronto e di dibattito sui temi cardine per lo sviluppo della Calabria, credo che diventi difficile riuscire a far capire e comprendere agli elettori e ai calabresi che in quest’Aula c’è quella voglia, quell'entusiasmo, quella forza, quella determinazione e quell’onestà intellettuale di contribuire a migliorare le sorti socio- economiche della Regione. Se è vero, come è vero, che il 70 per cento del bilancio regionale è destinato alla sanità e, quindi, viene destinato alle Aziende ospedaliere e alle Asp, e se non si coglie un minimo di miglioramento dei Lea e dei servizi da offrire ai cittadini calabresi, un problema la politica se lo deve porre.

Come mai il 70 per cento di spesa del bilancio regionale viene destinato a questi enti territoriali e non si registra un minimo di miglioramento da parte della sanità calabrese?

Credo che una classe dirigente dovrebbe porsi questi problemi.

Se è vero, come è vero, che gli enti partecipati regionali continuano a essere un pozzo senza fondo che crea solo debiti alla Calabria, un interrogativo questa classe dirigente se lo dovrebbe porre, soprattutto quando ci sono ancora enti in liquidazione che producono debiti.

A tal proposito, vorrei porre una domanda che riguarda la Sorical, che era in liquidazione ed è stata riattivata. Vorrei chiedere all’assessore preposto quanti sono i debiti o i residui che troveremo su questa operazione fatta dalla Giunta regionale perché sono tutte operazioni che graveranno sul bilancio regionale e che nei prossimi anni sarà ancora più difficile da portare a termine perché non basta la bravura del dirigente De Cello, e tra qualche anno non sarà più sufficiente a giustificare dei bilanci.

Questo è l'argomento cardine che la politica dovrebbe porsi come interrogativo.

Se non avremo questa capacità e la mobilità sanitaria continuerà a crescere, vuol dire che c'è un problema e non si stanno creando le condizioni per migliorare la sanità. Non basta inventarsi Azienda Zero - dopo un anno dico: chi l'ha vista Azienda Zero? - se questa non aiuta a migliorare i servizi, ad offrire servizi migliori ai calabresi, a ridurre la spesa.

Sono questi i temi che dobbiamo porci in questa occasione.

Ho letto il DEFR proposto quest’anno e vedere al suo interno il Piano operativo sanitario senza averlo ascoltato dal Commissario alla sanità, dal Presidente della Giunta regionale in quest’Aula, onestamente da consigliere regionale mi crea qualche problema in termini di rispetto di quest’Aula perché non mi sarei aspettato di trovarlo nel DEFR, bensì che venisse presentato in quest’Aula, così come mi sarei aspettato che venisse accettato da parte della maggioranza un dibattito serio e costruttivo sugli enti partecipati perché, come diceva il collega Alecci, la responsabilità non è di questa maggioranza ma è ventennale; non è che noi oggi vogliamo dare la colpa al presidente Occhiuto o al presidente Mancuso, ci mancherebbe altro!

La responsabilità è di tutti coloro che hanno governato in questi anni; però, se non ci mettiamo un punto fermo su questi argomenti e tiriamo una linea per dire “Adesso basta!”, credo che non faremo nemmeno noi il nostro dovere; così come vedo che avete proposto poco fa l’ennesima legge omnibus che prevede anche la conferma del Commissario delle Comunità montane e in altre cose.

Anche questa è la dimostrazione che non mettiamo un punto fermo nemmeno lì dopo anni e anni di commissariamento.

Anche quello è un momento di riflessione, ripeto, di quest'Aula non della responsabilità di maggioranza e minoranza perché la responsabilità è di tutti, e quando la responsabilità è di tutti bisogna che qualcuno si assuma la responsabilità di mettere dei punti fermi e tirare una linea per dire basta.

Questo vorremmo porre al centro del dibattito.

Pertanto, presidente Mancuso, chiediamo di tenere in considerazione per le prossime sedute di Consiglio regionale i seguenti punti: enti strumentali partecipati e Piano operativo sanitario, che abbiamo visto all’interno del DEFR, ma credo sia opportuno anche capire meglio quali siano gli obiettivi e a che punto è la sua realizzazione.

Un altro tema che vorrei porre riguarda le cosiddette regalie o mance che ancora una volta registriamo in questo bilancio.

Lo diceva il collega Alecci, abbiamo fatto pure noi queste regalie e queste mance, ci mancherebbe altro; quindi, non voglio accusare oggi i miei colleghi di maggioranza che anche loro cercano di ottenere qualche risultato per i loro Comuni o per i loro amici, ci mancherebbe altro, capisco!

Tuttavia, in questi giorni – poco fa ho posto anche all’assessore Gallo questo tema – sono stato avvicinato da alcuni operai ex Arsac che non riescono a ricevere l'ultima mensilità dell’anno e la tredicesima per un importo pari a 150 mila euro che potevano essere previsti in questo bilancio accogliendo l'emendamento e la proposta del Dipartimento agricoltura per dare risposte a chi oggi forse non riesce a comprare il panettone ai propri figli.

Benedetto Dio, bisogna trovare una soluzione del perché non si è riusciti a trovare 150 mila euro per dare risposte a questi lavoratori.

Non stiamo parlando di milioni di euro, ma di 150 mila euro, e non è possibile che non si riesca a trovarli in questo bilancio regionale.

Pongo il problema all’attenzione della maggioranza, dell’assessore Gallo e dell’assessore al bilancio.

La sfida che abbiamo, come dicevano bene i colleghi Mammoliti e Alecci, riguarda l'utilizzo dei fondi del PNRR e dei Fondi comunitari e io credo che il futuro di una Regione e il miglioramento del PIL di una Regione derivino dall’utilizzo di questi fondi. Sul PNRR vedo un ritardo enorme e non so quali progetti siano stati finanziati. Ma nella programmazione dei fondi comunitari, credo che quest’Aula, questa maggioranza, questo Consiglio regionale potrebbero fare tanto in termini di individuazione di alcuni punti cardine per lo sviluppo della Calabria, concentrando le risorse lì. Allora su questo siamo pronti ad accettare la sfida e chiediamo all’assessore al bilancio e al presidente Occhiuto di utilizzare quest’Aula per fare massa critica e non altro. Fate voi le scelte, proponete a quest’Aula dieci scelte fondamentali per la Calabria, fatele voi, e noi siamo pronti a sostenerle purché siano utili e funzionali allo sviluppo socioeconomico. Le approviamo ad occhi chiusi, però proponete a quest’Aula dieci punti cardine per lo sviluppo della Calabria e noi siamo disponibili a votarli. Scegliete voi: aree interne, mare, coste, ponti, dissesto idrogeologico. Sceglieteli voi! Solo così miglioreremo le condizioni socioeconomiche della Calabria.

Inviterei l’assessore al bilancio, il presidente Occhiuto e gli altri a riflettere su questa programmazione 2021-2027 e anche sul PNRR, se è possibile ancora riflettervi e fare qualcosa. Sono convinto, purtroppo, che sul PNRR perderemo tante risorse, non per colpa di quest’Aula, ma per colpa dei Comuni che non hanno risorse sufficienti per poter portare a termine i progetti. Anche lì si è sbagliato forse a non fare un piano straordinario di assunzione, finalizzato all’utilizzo di figure specifiche per i Comuni, altrimenti, davvero perderemo delle risorse importanti che non sarà più possibile utilizzare per la Calabria. Ed è questo l’invito che facciamo.

Auguriamo buon Natale a tutti noi e a tutti voi, alle vostre famiglie e a tutti i presenti: che sia un Natale sì di serenità ma anche di responsabilità nel portare a termine le cose che abbiamo detto e avviare una riflessione seria per i calabresi e per le nostre famiglie.

PRESIDENTE

Grazie per il contributo, consigliere Bevacqua. Prima di passare al voto, cedo la parola per una breve replica al Presidente della Commissione, Montuoro, che ha chiesto di intervenire. Ne ha facoltà.

 

MONTUORO Antonio (Fratelli d’Italia), relatore

Grazie, Presidente. Ho ascoltato con interesse e con attenzione particolare gli interventi della minoranza e vi devo ringraziare della grande stima che avete dimostrato di avere nei confronti di questa maggioranza perché da quello che ho ascoltato nei vostri interventi pare che vi aspettaste che in questo bilancio ci fosse la risoluzione di tutte le problematiche della Calabria. Vi ringraziamo per questa stima infinita che avete nei nostri confronti, ma dico anche che sarebbe stato bello confrontarsi in questa Aula, rispetto a tutte quelle che erano anche le aspettative del collega Bevacqua; sarebbe stato bello anche confrontarsi sulle proposte fatte in maniera concreta dalla minoranza, su eventuali proposte emendative che, magari, sarebbero potute pervenire agli uffici della Commissione bilancio nel momento in cui abbiamo discusso dei documenti e di tutti gli atti propedeutici all’ approvazione del bilancio. Purtroppo, devo constatare che nulla di tutto ciò è avvenuto - lo dico anche con un pizzico di amarezza - perché sarebbe stato bello confrontarsi su quella che poteva essere la visione della minoranza, rispetto al documento di bilancio; confronto che effettivamente non c’è stato, a parte qualche intervento su delle argomentazioni che abbiamo – penso - abbondantemente discusso sia in sede di Commissione sia in altre sedute di Consiglio regionale, per esempio su quello che questo bilancio ha inserito rispetto ad alcuni interventi che riguardano la sanità. Lo abbiamo detto prima: 1 milione di euro per la realizzazione di interventi di ammodernamento tecnologico; 723 mila euro per la messa a norma di alcuni presidi ospedalieri; 1 milione di euro per far fronte ai finanziamenti delle richieste avanzate dall’azienda del servizio sanitario regionale e tante altre poste che cercano, ovviamente, di far fronte alle emergenze.

Se si pensa che in un solo anno di amministrazione, con un bilancio in cui - lo dicevate bene - circa il 70% delle poste è impegnato per la copertura del servizio sanitario regionale, sarebbe alquanto difficile e complesso.

Mi collego un attimo anche a quello che diceva il collega Mammoliti, rispetto ad alcune problematiche importanti che riguardano soprattutto il sociale. Noi abbiamo discusso ampiamente anche il documento riguardante il nuovo programma operativo regionale 21-27; devo dire che sul sociale mi sento abbastanza soddisfatto del lavoro che si è fatto perché se andiamo ad analizzare l’obiettivo politico numero 4 del nostro Piano operativo regionale vediamo che le risorse sono veramente importanti e ingenti e, ovviamente, bisogna metterle in campo in maniera concreta per cercare di risolvere quelle che sono le principali problematiche della nostra regione. Basti pensare che solo sulle infrastrutture sociali ci sono circa 292 milioni, sul sociale ce ne sono 500, sull’occupazione giovanile altri 113 milioni. Per quanto riguarda invece l’aspetto del trasporto pubblico, degli LSU, e le altre problematiche a cui faceva riferimento il collega, devo dire che si è redatto un documento molto prudente anche rispetto a quelle che poi saranno, su alcune poste molto importanti, le determinazioni del Governo centrale. È ovvio che l’aspetto prudenziale fa sì che, nel momento in cui ci sono delle emergenze, dovremmo sicuramente farci trovare pronti a fronteggiarle e affrontarle nella maniera più corretta. Poi, rispetto alla preoccupazione di come saranno investiti i fondi europei che saranno a disposizione di questa Regione, devo dire che mi sento molto soddisfatto del lavoro che è stato svolto anche come politiche europee. Abbiamo discusso ampiamente e approvato nel mese di aprile già la prima bozza del Piano operativo regionale che ha visto l’approvazione definitiva da parte della Commissione europea nel mese di novembre. È il primo programma plurifondo approvato in Italia, 3 miliardi e 700 milioni che saranno risorse importantissime da utilizzare nella maniera più corretta per puntare su quella che sarà la qualità dei progetti che devono essere messi in campo per cercare di svoltare e realmente voltare pagina, tentando di portare la nostra regione dove si aspettano i nostri concittadini. Quindi non penso che non si sia discusso rispetto a quelle che saranno le risorse che l’Europa ci ha messo e ci mette a disposizione. Anzi mi sento di dire che si è fatto veramente un grandissimo lavoro.

La forza politica del consigliere Bevacqua è anche presente all’interno della Commissione bilancio e politiche europee quindi, da questo punto di vista, penso che, sia in quest’Aula sia durante lavori di Commissione, si sia discusso ampiamente di quello che la Regione sta facendo rispetto alle risorse che l’Europa mette a disposizione.

È ovvio: non è il bilancio dei miracoli, ma forse non lo sarà nemmeno nella prossima annualità.

Si parlava anche delle poste per la mobilità passiva della sanità, relative agli anni 2024 e 2025; il consigliere Lo Schiavo puntualizzava che sono state postate in bilancio le stesse risorse del 2023. Voglio precisare che quello è più che altro un dato tecnico che viene riportato anche nelle altre annualità, ma è ovvio che si spera che venga abbattuto e anche di molto rispetto agli obiettivi che si è prefissati questa maggioranza. Il presidente Occhiuto ha relazionato più e più volte sulla situazione della Sanità calabrese e non capisco, quindi, perché urlare al fatto che quest’Aula non vuole affrontare la tematica sanitaria. Se n’è parlato molte volte! Sono molto soddisfatto del lavoro che sta mettendo in campo il presidente Occhiuto anche come commissario alla sanità regionale. È ovvio che tutto è migliorabile, tutto è perfettibile. Sono sicuro che con il lavoro intenso che si sta portando avanti, grazie anche al grande lavoro che stanno facendo i nostri assessori, il Presidente, e anche rispetto a quelli che sono i lavori che si svolgono all’interno delle Commissioni - ringrazio sempre i colleghi per il preziosissimo contributo - sono sicuro che porteremo avanti un lavoro che andrà incontro alle esigenze dei cittadini calabresi, cercando di portare la nostra regione sempre più in alto.

Chiudo qui il mio intervento, augurandovi anch’io buone feste, Presidente, colleghi. Ovviamente siamo sempre propensi e aperti al confronto, ma cerchiamo di far diventare questo confronto concreto e non aleatorio. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Prima di passare all’esame e votazione del provvedimento, volevo ringraziare l’intera Commissione bilancio, con a capo il presidente Montuoro, per l’enorme lavoro svolto, nonché il Dipartimento del bilancio, in particolare il dottore Di Cello qui presente.

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Grazie, signor Presidente. Ho ascoltato e anche apprezzato gran parte dell’intervento del collega Montuoro. Devo fare, però, alcune precisazioni. Lei si dice amareggiato perché mancano gli emendamenti e lei, in qualità di Presidente della seconda Commissione, conosce la mole di lavoro che la Commissione mette in campo e anche le difficoltà nella lettura, nella interpretazione di un documento, che non è frutto del lavoro dell’opposizione, che è stato licenziato in maniera definitiva 4-5 giorni fa. E’ stato, quindi, trasmesso poi ai consiglieri che non partecipano alle Commissioni, non partecipano a tutte le Commissioni perché, su decisione, credo anche di responsabilità, e indicazione della Presidenza, si è deciso di non dare rappresentanza a tutte le forze politiche in tutte le Commissioni. Non possiamo essere presenti in tutte le Commissioni, quindi attendiamo che il testo definitivo sia licenziato per essere trasmesso ai consiglieri, rielaborato ed eventualmente proposti degli emendamenti che, su un documento così importante, è difficile presentare. 4-5 giorni di tempo sono insufficienti, sfido chiunque a poterlo leggere, interpretare ed a presentare delle proposte.

Sulle politiche sociali il grido d’allarme non è solo su quante risorse siano messe in campo - mi sembra di vedere in sala, non lo conoscevo, il nuovo assessore anche alle politiche sociali - ma sui tempi di spesa di queste risorse.

Per me le risorse sulle politiche sociali possono anche essere dimezzate - lo dico in maniera provocatoria - purché siano spese. Gli ambiti sociali nella nostra regione, ad esempio sul fondo della non autosufficienza, stanno ancora spendendo le risorse del 2015, qualcuno quelle del 2016, quindi siamo in ritardo di 6, 7, 8 anni. La mia preoccupazione va, consigliere Montuoro - questo fuoriesce però dalle sue competenze - non tanto sulla quantità delle risorse per le politiche sociali, ma sulla capacità di poterle spendere.

Auguro, quindi, buon lavoro al nuovo assessore, chiedendole uno sforzo importante sulla spesa nelle politiche sociali perché la Regione Calabria, in maniera inconfutabile, è fanalino di coda a livello nazionale, non tanto sulla quantità delle risorse, ma sulla capacità di spenderle. Per questo motivo, come diceva prima il mio capogruppo, annuncio il voto di astensione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Alecci. Passiamo alla votazione dei singoli provvedimenti.

Proposta di legge numero 82/12^ di iniziativa della Giunta regionale recante: "Approvazione Rendiconto Generale e Rendiconto Consolidato relativi all’esercizio finanziario 2021 "

PRESIDENTE

Passiamo all’esame e votazione del provvedimento.

 

Articolo 1

(È approvato)

 

Articolo 2

(È approvato)

 

Articolo 3

(È approvato)

 

Articolo 4

(È approvato)

 

Articolo 5

(È approvato)

 

Articolo 6

(È approvato)

 

Articolo 7

(È approvato)

 

Articolo 8

(È approvato)

 

Articolo 9

(È approvato)

 

Articolo 10

(È approvato)

 

Articolo 11

(È approvato)

 

Articolo 12

(È approvato)

 

Articolo 13

(È approvato)

 

Articolo 14

(È approvato)

 

Prendiamo atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti, della relazione della Commissione speciale di vigilanza, resa ai sensi dell’articolo 34, comma 3, lettera d) del Regolamento interno del Consiglio. Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.

La proposta di legge, unitamente ai relativi allegati, è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 135/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Adozione delle misure conseguenziali al giudizio di parificazione del Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2021 – Variazione al bilancio di previsione 2022-2024”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 135/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Adozione delle misure conseguenziali al giudizio di parificazione del Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2021 - Variazioni al bilancio di previsione 22-24”.

 

Articolo 1

(È approvato)

 

Articolo 2

(È approvato)

 

Articolo 3

(È approvato)

 

Articolo 4

(È approvato)

 

Prendiamo atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti. Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con richiesta autorizzazione al coordinamento formale.

La proposta di legge, unitamente ai relativi allegati, è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 96/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione del bilancio consolidato dell’anno 2021 della Regione Calabria – articolo 68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118”

PRESIDENTE

Passiamo alla votazione del punto 5, la proposta di provvedimento amministrativo numero 96/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione del bilancio consolidato nell’anno 2021 della Regione Calabria - articolo 68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118”.

Pongo in votazione il provvedimento, prendendo atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti.

La proposta è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 97/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2023-2025 (articolo 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118)

PRESIDENTE

Passiamo al punto sei dell’ordine del giorno, relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 97/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante “Documento di Economia e finanza della Regione Calabria per gli anni 2023-2025 (articolo 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011 numero 118”.

Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo nel suo complesso.

Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 136/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Legge di stabilità regionale 2023

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 136/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante “Legge di stabilità regionale 2023”.

Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.

 

Articolo1

(È approvato)

 

Articolo 2

(È approvato)

 

Articolo 3

(È approvato)

 

Articolo 4

(È approvato)

 

Articolo 5.

(È approvato)

 

Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con richiesta autorizzazione al coordinamento formale.

La proposta di legge, unitamente ai relativi allegati, è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 137/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2023-2025

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 137/12^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2023-2025”.

Passiamo all’esame e votazione del provvedimento.

 

Articolo 1

(È approvato)

 

Articolo 2

(È approvato)

 

Articolo 3

(È approvato)

 

Articolo 4

(È approvato)

 

Articolo 5

(È approvato)

 

Articolo 6

(È approvato)

 

Articolo 7

(È approvato)

 

Articolo 8

(È approvato)

 

Articolo 9

(È approvato)

 

Articolo 10

(È approvato)

 

Articolo 11

(È approvato)

 

Articolo 12

(È approvato)

 

Prendiamo atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti e della relazione della Commissione speciale di vigilanza, resa ai sensi dell'articolo 34, comma 3, lettera b) del Regolamento interno del Consiglio regionale.

Passiamo alla votazione la proposta di legge nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.

La proposta, unitamente ai relativi allegati, è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 107/12^, di iniziativa dei consiglieri Mancuso e altri, recante: “Modifica all'articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della 'ndrangheta e per la promozione della legalità, dell'economia responsabile e della trasparenza)”

MANCUSO Filippo, Presidente del Consiglio regionale

Passiamo ora al punto numero nove dell’ordine del giorno, relativo alla proposta di legge numero 107/12^ di iniziativa dei consiglieri F. Mancuso, G. Arruzzolo, P. Caputo, S. Cirillo, G. Comito, G. Crinò, L. De Francesco, V. Fedele, G. Gelardi, K. Gentile, G. Graziano, G. Mannarino, G. Mattiani, A. Montuoro, G. Neri, P. Raso, P. Straface, recante: “Modifica all'articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell'economia responsabile e della trasparenza)”.

Illustro, brevemente, io stesso il provvedimento.

La presente proposta emendativa, che mira a normare il gioco, è stata ampiamente dibattuta anche, talvolta, a sproposito perché sono state dette tante cose che non corrispondono al vero.

Penso, comunque, che sia stato giusto il rinvio alla Commissione consiliare competente, stabilito nell’ultima seduta di Consiglio, al fine di compiere ulteriori approfondimenti e sentire tutte le parti che ne avevano fatto richiesta. Infatti, nell'ultima seduta della prima Commissione, abbiamo udito l’Anci, le rappresentanze del Terzo settore, i rappresentanti delle imprese e, personalmente, ho audito Sua Eccellenza il Vescovo metropolita di Reggio Calabria, Monsignor Morrone.

Abbiamo, quindi, cercato di ascoltare tutte le parti in causa e da questo penso ne sia scaturito un ottimo lavoro perché abbiamo potuto dare spazio a molte proposte.

Ritengo, pertanto, che la proposta di legge che portiamo oggi all’esame dell’Aula sia ampiamente inclusiva di gran parte delle richieste fatte dalle parti in causa.

Sapete, ovviamente, che il gioco viene normato da una legge dello Stato – lo sappiamo tutti, questo è risaputo – quindi, possiamo intervenire soltanto parzialmente su questa normativa. Abbiamo cercato di armonizzare le richieste formulate e di adeguarci, ovviamente, con ulteriori ristrettezze a quelle che sono le norme introdotte da altre Regioni.

Penso – ripeto – che la norma che ne è scaturita sia forse la più restrittiva rispetto a quelle delle altre Regioni italiane, infatti, volevo far presente che, con l’inserimento dell'emendamento presentato dal consigliere Graziano – che verrà discusso più tardi – abbiamo posto rimedio a tutte quelle che erano le speculazioni sugli orari e sulle distanze, analogamente alle attribuzioni di competenze ai sindaci che sono state tolte.

Si avrà, in pratica, una norma nella quale gli orari non saranno più devoluti alla volontà dei sindaci. Ci saranno degli orari ben precisi – lo dico anticipando il contenuto dell’emendamento – che saranno di chiusura e di divieto al gioco da mezzanotte alle 9 di mattina e dalle 12:30 alle14:30 del pomeriggio; anche questo orario delle 14:30 ci è stato suggerito da un'analisi fatta proprio sul gioco dalla quale è emerso che, in quelle ore particolari, magari, i giovani potevano dedicarsi a questa attività.

Una norma, quindi, in linea con tutte le altre Regioni come il Piemonte e la Campania, ma volevo far presente che la Puglia, la Lombardia, la Toscana, l'Emilia-Romagna, l'Abruzzo e la Liguria non hanno mai regolato l'orario delle giocate, quindi, non c'è nessun limite.

Penso, quindi, che ci siamo dati delle regole ben precise, abbiamo ascoltato tutte le persone che ne hanno fatto richiesta e, pertanto, ci accingiamo ad approvare una norma giusta e che fa chiarezza.

Non abbiamo voluto – come si è fatto finora – mettere la testa sotto la sabbia e prorogare sine die l'entrata in vigore di questa legge.

Pensiamo di introdurre una legge giusta e, quindi, vi invito alla discussione, senza, però, dare adito a demagogia e strumentalizzazioni perché la Calabria e l'Italia ci guardano. Grazie.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.

BRUNI Amalia (Gruppo Misto)

Intanto, vorrei chiedere al Presidente del Consiglio e a tutti i consiglieri di procedere alla votazione per appello nominale perché ritengo che questa legge, della quale stiamo discutendo da tanto tempo, riguardi anche l'etica di ciascuno di noi e ognuno ci deve mettere la faccia.

Adesso, state presentando una ennesima modifica – perlomeno rispetto a coloro che firmano la legge – esponendo, praticamente, un carro armato rispetto a quelle che sono le opposizioni e non solo, ma, anche, rispetto alla collettività che in maniera assolutamente globale, dalla Chiesa a tutte le associazioni di volontariato, si era espressa in termini negativi.

Vorrei, allora, fare qualche considerazione. I miei interventi sono stati già registrati nelle varie sedute delle Commissioni, anzi, solamente nella Commissione bilancio e anti ‘ndrangheta perché, come vedremo, la Commissione di prima pertinenza, che avrebbe dovuto essere quella della sanità, non ha discusso questo provvedimento.

Riguardo agli aspetti tecnici, gli orari di chiusura sono sicuramente variabili tra le varie Regioni, ma vorrei ricordare, signori consiglieri, che, praticamente, le 8 ore di apertura e le 16 ore di chiusura sono considerate in grado di garantire l'equilibrio tra la tutela del diritto alla salute e la libertà di iniziativa economica non perché lo dice Amalia Bruni, ma la giurisprudenza consolidata dei TAR e del Consiglio di Stato.

Le 8 ore di apertura non devono essere continuative né inserite in fascia notturna, quindi, teoricamente, avremmo dovuto mantenere le fasce orarie 9-13, 16-20 cioè così strutturate per evitare che le slot machines siano accese quando gli studenti non sono a scuola.

Oggi, state presentando questa ulteriore variazione, questo emendamento relativo al distanziometro che è stato solo annunciato, ma non abbiamo ancora avuto modo di vedere.

I dati ci dicono che nelle diverse Regioni che hanno applicato il distanziometro – anche in maniera retroattiva rispetto alle diverse variazioni legislative – non c'è stato nessun effetto espulsivo, ma solamente un calo delle giocate complessive che è esattamente l'obiettivo di una legge che vuole essere di contrasto al gioco patologico e che ha questa ratio perché è definita come legge finalizzata ad intervenire per proteggere le persone rispetto al gioco d'azzardo.

L’altro aspetto riguarda le nuove licenze. Nella seduta della Commissione affari istituzionali è stato affermato che, dopo il maggio 2018, sono effettivamente poche le nuove licenze emesse di sale da gioco, quindi, la proposta in esame non avrebbe praticamente nessun effetto sulla prevenzione del gioco d'azzardo patologico perché stiamo parlando di una regolamentazione per le attività successive al maggio 2018. Pertanto, resterebbe assolutamente inalterata l'attuale offerta di gioco che crea dipendenza e viene sfruttata dalla ‘ndrangheta per fare affari. Sale da gioco ed esercizi commerciali che, invece, ospitano slot machines davanti scuole, ospedali e altri luoghi sensibili, restano, comunque, a portata di soggetti fragili e aggredibili dall’azzardo.

Coloro che sostengono fortemente la proposta di legge hanno sostenuto che l'applicazione retroattiva del distanziometro porta ad una scomparsa del gioco legale e a un crollo occupazionale.

Questi dati assolutamente indipendenti e non riscontrabili dimostrerebbero tali affermazioni? È stata effettuata una mappatura del territorio in grado di offrire davvero sostegno alla prima ipotesi? Quante sarebbero le sale da gioco scommesse cioè i luoghi dedicati esclusivamente all’azzardo costretti a delocalizzare o chiudere sul totale di quelle presenti oggi? Ricordiamoci che i bar e, quindi, gli esercizi commerciali che non hanno nelle slot machines il proprio core business non dovrebbero né delocalizzare né chiudere in applicazione alla legge numero 9 del 2018 e continuerebbero tranquillamente le loro attività senza le slot.

In assenza di dati e fatti riscontrabili, come può una maggioranza politica prendere una decisione sulla pelle dei cittadini calabresi?

Ne va della salute di migliaia di uomini e donne, giovani e anziani, in una regione che è quella col PIL più basso d'Europa.

Aspetti amministrativi, procedurali e politici effettuati a colpi di maggioranza anzi a colpi di machete: approverete questa legge però dobbiamo anche raccontare e ribadire ai cittadini e a chi ascolta le storture amministrative e procedurali che si sono verificate e anche l'iter di questa legge la cui competenza – come dicevo prima – è stata attribuita alla Commissione affari istituzionali – ma prevedeva anche il parere della Commissione sanità oltre a quello della Commissione anti ‘ndrangheta.

Cari cittadini e cittadine, sappiate che il parere della Commissione sanità non esiste perché non si è voluto che l'argomento venisse trattato all'interno della Commissione, nonostante le mostruose ricadute sul tessuto sociale e sanitario.

Dite che la legge non comporta oneri economici. Come non comporta oneri economici? Comporta esattamente la spesa e la difficoltà di famiglie che si indebitano in maniera mostruosa e che devono assolutamente poi ricorrere ai servizi, al Ser.D., che, vi ricordo, non è più Ser.T. perché la lettera “T” della tossicodipendenza è stata sostituita dalla lettera “D” di dipendenza proprio perché il fenomeno del gioco d'azzardo è in crescita continuativa.

Vorrei, allora, chiedere al Presidente della terza Commissione, Michele Comito, della quale faccio parte: vogliamo dirlo ai nostri colleghi, con cui oggi discutiamo e abbiamo discusso di bilancio, che questa legge, appunto, che avete spacciato come una legge che non ha costo, invece, la aumenta la spesa pubblica sanitaria per curare i nuovi malati da nuove dipendenze?

Ribadisco anche di nuovo la domanda che ho fatto tante volte al presidente Occhiuto – Presidente, commissario della sanità, colui che dovrebbe avere e che ha certamente a cuore la salute della nostra terra – ossia come fa a rimanere in silenzio rispetto a questo.

Come fa a dire al Consiglio e ad operare in realtà un atteggiamento assolutamente da Ponzio Pilato rispetto a questa situazione? Perché non ha chiesto fermamente anche lei di andare molto oltre l'approfondimento che c'è stato?

È stato – consentitemi di dirlo – un approfondimento passerella. Sono state certamente audite tantissime persone, ma si vedeva benissimo – nessuno deve essere così sciocco da pensare il contrario – che questa passerella era semplicemente il contentino dato proprio a associazioni ed Enti che hanno protestato vivacemente nei confronti di una legge ingiusta.

Sono rimasta anche perplessa e l'ho detto in Commissione – e vedo che il presidente Mancuso stasera ha fatto un passo indietro – perché, anche per una neofita della politica, è un Presidente del Consiglio ovvero organo super partes e lui, spogliandosi di tale ruolo, ha vestito i panni del semplice consigliere regionale.

In questa situazione, avete rimediato con una legge che, comunque, ha ridotto l'orario di apertura – che prima avevate previsto di 15 ore e, adesso facendo un rapido calcolo, di 11 ore – che, comunque, non rientra nell’ambito che il TAR e altri Enti hanno definito di 13 ore, ma, ancora, avete assolutamente sanato il problema più serio che è quello del distanziometro, per cui avete alzato bandiera bianca rispetto alla possibilità che i nostri corregionali potessero essere protetti ancora una volta o un po’ meglio rispetto alla ludopatia.

Assumiamoci le nostre responsabilità: lo facciamo come opposizione in maniera assolutamente congiunta e convinta e non smetteremo mai di protestare rispetto a questo, assieme agli Enti del Terzo settore, a tutte le Istituzioni e alla Chiesa.

Il nostro bene comune è la salute pubblica. Questa non è una battaglia tra schieramenti partitici, ma è una battaglia di etica che avrebbe dovuto vedere chiunque qui dentro contrario a questa legge che, in realtà, ha voluto proteggere solo delle lobby – diciamo la verità – quindi l'economia. È una lobby economica che crea usura, che crea dipendenza, che crea malessere, e che ha vinto sulla salute, l'etica e la moralità dei calabresi.

 

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Comito. Ne ha facoltà.

COMITO Michele (Forza Italia)

Grazie, signor Presidente. Vorrei che si facesse un po’ di chiarezza su questo aspetto. Credo che non sia il caso, quando si parla di patologie e di malattie, di fare della polemica strumentale e di utilizzare le verità in modo distorto. Non è proprio il caso. Sono delle patologie che bisogna affrontare nelle sedi opportune e dare adeguati suggerimenti sia per la cura sia per la prevenzione e la Commissione sanità in questo, certamente, non si tirerà indietro quando si dovrà discutere di tutte le forme di dipendenza.

Il gioco può anche essere un momento di svago, un piacevole momento di aggregazione fra amici e coetanei, ma, certamente, quando poi si esagera può diventare un evento malsano, sicuramente poco arricchente, specialmente quando si utilizzano a favore del gioco troppe energie sia di denaro sia di tempo che, invece, si possono utilizzare per motivi molto più importanti.

Vorrei ricordare che il gioco d'azzardo è stato liberalizzato dallo Stato nel biennio 2001-2003. Fino ad allora c'erano stati secoli di proibizionismo e – non so chi ricorda quel periodo, io ero universitario a Napoli – ricordo che il gioco era esclusivamente nelle mani della malavita che utilizzava bische e scommesse clandestine e anche miei coetanei dell'epoca, studenti universitari, erano costretti a fare i corrieri della droga per pagare i debiti di gioco.

Non c'è dubbio che il gioco d'azzardo patologico sia un problema planetario e, purtroppo, l'Italia è una delle Nazioni più colpite. Voglio anche ricordare che è sempre in continua crescita il gioco on-line, che ha avuto un’impennata ancora più importante specialmente dopo la pandemia, e sul quale non possiamo intervenire oggi con la proposta di legge in discussione con la quale possiamo soltanto regolamentare processi relativi alle distanze e ai tempi di gioco per le sale giochi e, quindi, per il gioco di presenza.

Tuttavia, il gioco on-line sta diventando sempre più frequente specialmente nei giovani e negli adolescenti che sono più avvezzi all'utilizzo dei presidi tecnologici e a questo spesso sono legate altre dipendenze quali il fumo, l'alcol, l'utilizzo dei superalcolici, sostanze tossiche o psicoattive, che fanno incrementare ancora più la dipendenza dal gioco.

Vorrei anche rammentare – e mi sento proprio di ringraziare il presidente commissario Occhiuto – che è stato già attivato all'interno del Dipartimento regionale un gruppo tecnico sul gioco d'azzardo – sono stato qualche giorno fa al Dipartimento e ho visto che erano già al lavoro – perché quello che dobbiamo evitare è che il gioco diventi patologico.

Sotto questo aspetto ci sono tanti sistemi attraverso i quali lo Stato può intervenire, cercando di limitare il gioco nei soggetti ad alto rischio, dipendenti, problematici, e ci sono tanti possibili interventi proprio per limitare non soltanto la spesa per il gioco, ma anche – grazie al sistema sanitario regionale e alla collaborazione delle Aziende sanitarie con le sale giochi, attraverso i Ser.D. – per l'individuazione proprio delle persone gravemente dipendenti dal gioco. Si può fare.

Ci possono essere tanti metodi, però, purtroppo, anche su questo non possiamo incidere. È lo Stato che deve legiferare per trovare le soluzioni idonee a limitare il gioco delle persone a rischio di dipendenza.

Su questo la Commissione salute sarà sempre presente. Ho già detto più volte che faremo delle audizioni per combattere tutti i tipi di dipendenze perché quelle vanno sicuramente combattute e non il gioco che si fa in modo piacevole anche fra amici. Su questo dobbiamo intervenire e cercare di prevenire che il gioco diventi un evento patologico.

Volevo, poi, ringraziare il presidente Mancuso perché è un consigliere come noi e partecipa, insieme a noi, alla risoluzione dei problemi e alle proposte legislative in Consiglio. Lo ringrazio – ripeto – per questo, così come volevo dire che, insieme al consigliere Graziano, ho presentato un emendamento – quello a firma del consigliere Gelardi lo leggeremo dopo – per vietare il gioco in una fascia oraria che, secondo studi statistici, è la più a rischio, in particolare dalle 12:30 alle 14:30, visto che la seconda fascia più a rischio, dalle 7 alle 9, è già coperta dell'emendamento che presenterà il consigliere Gerardi.

Quindi, volevo fare queste precisazioni doverose e ribadire ancora una volta che la Commissione salute è disponibile – lo faremo a breve – ad affrontare le problematiche legate a tutti i tipi di dipendenza. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Comito. Ha chiesto di intervenire il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Grazie, signor Presidente. Proverò ad argomentare ciò che ho già espresso nella seduta di Commissione qualche giorno fa proprio dibattendo su questo punto.

Tra l’altro, è stata una seduta di Commissione molto partecipata, come diceva lei, in cui ci sono state diverse audizioni con diversi punti di vista, insieme alla presidente De Francesco, e credo sia stato un dibattito e un confronto utile, vivace in alcuni momenti, però, sicuramente utile.

Ci troviamo senza dubbio di fronte a uno Stato che antepone esigenze di bilancio a quella che, invece, è la salute dei cittadini come, tra l'altro, fa con le accise e anche sull'alcol, sul fumo, e ci troviamo, quindi, in Regione o dover cercare, in maniera coraggiosa, di intervenire laddove lo Stato non ha il coraggio di farlo.

Mi sono interrogato su questa legge senza nessun preconcetto e ho provato a capire quale sia e dove sia il problema.

Ho frequentato una sala slot – non so se qualcuno dei colleghi è mai entrato – e non è un ambiente dove si socializza e nel quale ci sono momenti di svago e di confronto.

È un ambiente abbastanza cupo dove non ci sono assolutamente sorrisi, ma persone intente a giocare e a inserire i soldi all'interno di queste macchinette, come se fossero dei fantasmi. Quindi, non vedo nessun momento di confronto, di svago e di socializzazione.

Tra l'altro, saprete benissimo che queste macchinette emettono dei suoni e hanno dei colori che sono frutto di ricerche scientifiche per far sì che le persone vengano ipnotizzate e invogliate a giocare sempre più.

Poi, bisogna uscire anche da un discorso ambiguo e, secondo me, pure di disinformazione che è quello dell'occupazione che producono queste sale slot, facendo una netta distinzione tra i bar, le sale scommesse, le attività all'interno delle quali c'è un angolo dedicato alle sale slot che sono solo una parte della redditività di quell’esercizio commerciale.

Impedire l'utilizzo di queste macchinette non significa creare disoccupazione, ma chiudere unicamente quegli esercizi commerciali nei quali le slot machines costituiscono l’attività principale, che non hanno numeri di addetti importanti perché per una sala slot con 10, 20 o 50 macchinette è sufficiente una persona che entra, accende la luce e la chiude poi quando deve andare via; non c'è nessuna interazione se non tra l'utente e la macchinetta.

Oggi, siamo chiamati, con grande senso di responsabilità, a votare su questa legge e lo dobbiamo fare – credo – da buoni padri di famiglia. Allora, chiedo, così in maniera molto semplice, chi è tra di noi che sarebbe contento se un fratello, cugino, figlio frequentasse una sala slot. Gli diremmo bravo? Gli daremmo una pacca sulle spalle?

O cercheremmo, invece, di non farlo entrare in quella sala perché, magari, dilapida lo stipendio – soldi che potrebbe spendere diversamente – con delle ripercussioni poi sulla propria famiglia e sui propri figli?

A me piaceva giocare a biliardo e non posso mai dimenticare mio padre quando seppe che il pomeriggio frequentavo una saletta: non marinavo la scuola, ma ci andavo nel pomeriggio perché mi piaceva – e mi piace ancora – giocare a biliardo.

Ricordo che mi aspettò fuori dalla sala giochi e mi riempì di mazzate di fronte a tutti i miei amici perché, secondo lui, non era uno svago sano in quanto sottraevo tempo allo sport e allo studio. Quanto meno, però, c'era un’attività di socializzazione con gli amici: si scherzava, si parlava e, poi, si usciva insieme.

Non mi sembra che le sale slot siano un luogo di ritrovo nel quale si chiacchiera, si fa amicizia e si socializza. Alzi la mano chi ha un figlio o un fratello che frequenta quelle sale ed è contento che lo faccia! Alzi la mano chi ha un fratello e pensa che faccia bene a frequentare una di quelle sale!

E, allora, se non alziamo le mani per un nostro familiare perché dovremmo far sì che lo faccia qualcun altro?

Credo, signor Presidente, che sia vero che, probabilmente, la Calabria sta mettendo in campo una legge più restrittiva rispetto ad altre Regioni, però, una volta tanto, possiamo anche avere l'ambizione di fare una scelta coraggiosa che porti alla chiusura di queste attività, dando anche un messaggio contro la criminalità organizzata, proprio a Reggio Calabria, perché qualche anno fa abbiamo letto che il re delle macchinette – mi sembra fosse chiamato così – fosse di questa città.

È un settore nel quale la malavita, purtroppo, lucra, modificando questi congegni elettronici per creare un maggior guadagno per i titolari e per chi ha le macchinette.

Mi sfugge – lo dico veramente e non in maniera strumentale o retorica – l'utilità che può derivare dal mantenimento o dall'apertura di queste sale, se non per pochi posti di lavoro.

Lavoriamo, piuttosto, per una Regione che crei un altro tipo di occupazione che non si mantiene in piedi sul disagio, la sventura e la disperazione di alcune famiglie.

Relativamente al gioco on-line, è vero – lo diceva prima non ricordo chi, forse il consigliere Comito – che tante persone giocano on-line e che tale forma di gioco ha preso sempre più piede, soprattutto nel periodo del Covid.

Su questo non possiamo intervenire. Sul gioco di presenza, invece, lo possiamo fare.

E, allora, perché sottrarci dall’arginare in maniera definitiva questo fenomeno?

Non credo neanche che l'orario sia una discriminante fondamentale. È come dire che puoi fumare dalle 8 alle 10 di mattina e poi dalle 10 a mezzogiorno non puoi più fumare. Come se fumare in un'altra ora non faccia lo stesso male.

Si può anche andare a giocare dalle 10 alle 11 di mattina piuttosto che dalle 8 alle 9 e giocarsi tutti i soldi che si hanno in tasca.

Chiedo ai colleghi – lo dico veramente senza nessun colore politico e senza nessuna strumentalizzazione – di essere coraggiosi e di modificare, se non respingere, questa proposta di legge per far parlare della Calabria come di una Regione coraggiosa e virtuosa che tiene alla salute dei propri concittadini.

È una normativa che – aiutatemi, ripeto, a cambiare idea – non produce nessun vantaggio e, sicuramente, lo svantaggio e i problemi che crea a tante persone sono di gran lunga superiori rispetto ai benefici che possono derivarne, ma che non riesco ad intravedere. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Tavernise. Ne ha facoltà.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Grazie, presidente Mancuso. Mi aspettavo negli interventi precedenti – magari del consigliere Comito o anche suo, Presidente, – un ringraziamento nei confronti di alcuni di noi dell'opposizione.

Faccio un piccolo riepilogo, rivolgendomi, soprattutto, agli assessori e ai consiglieri appena insediati, che forse non hanno seguito bene la questione.

Questa proposta di legge è stata portata per la prima volta in quest’Aula a maggio e prevedeva una proroga al 31 dicembre del 2024 della proposta dell'allora consigliere e Presidente della Commissione anti ‘ndrangheta, Arturo Bova, che prevedeva tutte le limitazioni che ormai conosciamo bene sia all'interno di questa Aula sia all'esterno.

Ricordo bene – e di questo devo dare atto al presidente Mancuso – che dichiarai in quella seduta che la proroga al 31 dicembre del 2024 era vergognosa talché, infatti, la maggioranza ridusse di 2 anni la durata della proroga, fissandola al 31 dicembre del 2022.

Voglio ricordare al consigliere Comito e anche al presidente Mancuso che, se tre settimane fa noi consiglieri regionali di opposizione non avessimo fatto mancare a quest’Aula il numero legale, avreste approvato quella proposta di legge senza alcun emendamento aggiuntivo e senza alcun miglioramento, con l'apertura liberalizzata e, addirittura, si voleva attribuire ai sindaci la totale responsabilità sugli orari di apertura e chiusura delle sale scommesse e delle sale slot. Mi rivolgo a lei, assessore Calabrese, che è sindaco uscente e comprende bene che peso può essere andare da un proprio concittadino e dire: “Devi chiudere o aprire a una certa ora”.

Dopo le nostre barricate, dopo che siamo usciti dall'Aula e dopo che sono intervenuti addirittura i vescovi e la Conferenza episcopale, siamo arrivati a questo punto.

Apprezzo gli sforzi della maggioranza per le modifiche che oggi andate ad approvare però, presidente Mancuso, – lo ripeto spesso – da lei, in qualità di Presidente del Consiglio regionale, spesso e volentieri, non mi sento né tutelato né valorizzato per un motivo molto semplice: l’emendamento a firma del consigliere Gelardi che prevede la chiusura da mezzanotte alle 9 è lo stesso emendamento che quest’Aula e, nello specifico, il consigliere Crinò, ha bocciato.

PRESIDENTE

È falso quello che dice – mi dispiace, lo guardi bene – non era da mezzanotte alle 9. Non era così.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Com’era? Da mezzanotte alle otto?

PRESIDENTE

Da mezzanotte alle otto. Lo abbiamo migliorato. Non dica cose false.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Le chiedo di farmi concludere, Presidente? Ed è falso che, il secondo dopo la bocciatura di quell’emendamento, stavate approvando la proposta di legge senza alcun vincolo di orario? È falso? Non mi risponde.

PRESIDENTE

È falso. È falso.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Stavate votando … che state dicendo?!

PRESIDENTE

Quindi, fa un processo alle intenzioni?!

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Stavate votando, il minuto dopo, una proposta di legge senza alcun vincolo di orario. Mi sbaglio? Andiamo a vedere le registrazioni? Tra l’altro, è tutto registrato.

Alla proposta di legge era stato presentato un solo emendamento, a mia firma, che è stato bocciato per un semplice motivo e cioè perché portava la mia firma e non perché citava quello che state approvando oggi. Questa è la verità.

 

(Interruzioni fuori microfono)

 

Posso terminare il mio intervento senza essere interrotto?

PRESIDENTE

Vi prego di far terminare al consigliere Tavernise il suo intervento.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Ho ascoltato tutti in maniera democratica ed educata e gradirei la stessa cosa.

Apprezzo – perché sono sincero e lo sono soprattutto in pubblico – il presidente Mancuso che era insieme ai capigruppo nella seduta della Conferenza nella quale il mio emendamento – era presente anche il consigliere Comito – era stato concordato con tutti i capigruppo di maggioranza e invito chiunque a smentire quello che sto dicendo. Era stato – ripeto – concordato con tutti i capigruppo di maggioranza.

Purtroppo, poiché proveniva dall'opposizione, è stato bocciato. Oggi, lo presentate e, addirittura, lo migliorate. Sono il primo in quest’Aula ad esserne felice. Questo, però, vuol dire, presidente Mancuso, che, se in quest’Aula ci sono dei consiglieri anche di opposizione che, a volte, hanno delle buone idee che vanno nella direzione del bene comune e dell'interesse dei cittadini calabresi, sia anche il caso, ogni tanto, di approvare qualche emendamento proveniente dall’opposizione.

Vero, consigliere Comito? Altrimenti, rischiamo di essere alla mercè di tutta la società civile, religiosa e politica calabrese perché quel giorno, se avessimo approvato la legge con le proposte di modifica, capogruppo Arruzzolo, tutto questo “macello mediatico” non sarebbe successo.

 

(Interruzione fuori microfono)

 

Lei fa i processi alle intenzioni.

PRESIDENTE

Non facciamo un dibattito, vi prego.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Le voglio ricordare che sono uscito per ultimo dall’Aula perché stavo aspettando l’esito della votazione del mio emendamento. Mentre i miei colleghi erano fuori, io ero in Aula. Sono uscito per ultimo – ripeto – perché stavo aspettando la votazione dell’emendamento.

 

(Interruzione fuori microfono)

 

Se mi consente di terminare, volevo dire che apprezzo, quindi, le modifiche volute soprattutto dal presidente Mancuso, al quale rivolgo i miei ringraziamenti per l'atto di coraggio che ha avuto.

Presidente, le sto dicendo che in Conferenza dei capigruppo si era preso un accordo sull’emendamento a mia firma che prevedeva la chiusura di tutte le sale slot da mezzanotte alle nove. Addirittura, in un primo momento, stabiliva le otto ore di apertura: su questo, dopo, ho fatto un passo indietro e ho detto: “Va bene, miglioriamola, prevedendo da mezzanotte alle nove”. Questa è la verità!

L’emendamento è stato bocciato soltanto perché portava il mio cognome!

Questa – ripeto – è la verità! Quindi, in quel momento non mi sono sentito tutelato!

CRINÒ Giacomo Pietro (Forza Azzurri)

Non si dia tutta questa importanza, consigliere Tavernise.

PRESIDENTE

Vi chiedo di ripristinare l’ordine del dibattito.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Sto parlando con il presidente Mancuso e per questo dico che, visto che ha recepito quell’emendamento, non fa niente che adesso porta la firma del consigliere Gelardi, l'importante è che quando ci sono delle buone idee si portino a compimento.

Questo è tutto quello che volevo dire, consigliere Arruzzolo.

 

(Interruzione fuori microfono del consigliere Arruzzolo)

 

Mi fa piacere. La ringrazio. Mi auguro che per il futuro – considerato che abbiamo 4 anni davanti e siamo sotto Natale, quindi, diventiamo tutti un po' più buoni – che, magari, venga cancellata dalla vostra azione politica la frase: “Qualsiasi cosa proviene dall'opposizione non deve essere approvata”.

 

(Interruzione fuori microfono del consigliere Arruzzolo)

 

Quella era la legge sul consigliere supplente.

PRESIDENTE

Vi invito a concludere, per favore.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Nessuno di noi vuole far perdere posti di lavoro, tant'è che le dico di più, Presidente: non vado dietro alla questione del distanziometro perché non è che a 499 metri uno non può andare a giocare e a 501 metri invece sì, però, sull'orario si poteva intervenire in maniera ancora più forte rispetto a quello che poi – lo ripeto – avete giustamente fatto perché far aprire 8 ore voleva dire – mi riferisco di nuovo al consigliere Comito quando dice: “Il gioco non deve diventare patologico” – limitare il gioco in tutti i modi per quel che è, ovviamente, nelle nostre competenze perché non possiamo intervenire in una materia che è anche nazionale. Tenendo aperte le attività 8 ore anziché 13, diamo un bel colpo alla patologia e alla possibilità di stare ore e ore in una sala scommesse.

Il problema adesso non è più rappresentato dal consigliere Tavernise, dalla collega Bruni o dal consigliere Alecci.

Ci sono fior fiori di dichiarazioni, soprattutto di stamattina, addirittura del presidente Occhiuto che afferma: “Bisogna essere molto attenti. Spero che il Consiglio regionale lo sia stato”; CEI e associazioni dicono: “È uno scandalo, si favoriscono le mafie”; Wanda Ferro il 7 dicembre: “Dipendenza ha effetti devastanti sul contrasto alla ludopatia, nessun passo indietro”. Repubblica stamattina prende le dichiarazioni della consigliera Loizzo alla quale devo dare atto di aver iniziato una battaglia e la ringrazio per averci supportato in questo.

 

(Interruzione fuori microfono)

 

Non ho capito…

PRESIDENTE

Per cortesia, consentiamo al consigliere di terminare il suo intervento.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Presidente Montuoro, stiamo parlando dell’emendamento alla manovra di bilancio o alla proposta di legge numero 107/12^?

Lei prima aveva detto che avreste accettato gli emendamenti dell'opposizione, peccato che non ne erano pervenuti. Allora, tenga una linea e la porti avanti. Non faccia battute ironiche.

 

(Interruzioni)

PRESIDENTE

Per favore, Le concedo ancora altri tre minuti per completare il suo intervento. Ha ragione. Prego.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Concludo rivolgendomi al presidente Occhiuto. Di lei ho grande stima, ho sempre detto pubblicamente – e non lo rinnego – che, al momento, lei è il miglior Presidente che la Calabria possa avere.

Penso – soprattutto, per rispetto all’azione che lei sta portando avanti quotidianamente per dare un’immagine diversa della Calabria, come ha detto l'anno scorso in campagna elettorale – che alcune persone in quest’Aula e questa maggioranza, specialmente quando si trattano argomenti così sensibili, debbano stare attente a ogni minimo particolare e non è sufficiente tenere le sedute di Commissione due giorni prima dell'approvazione di una proposta di legge per dare giusto i contentini.

Ci sono ancora quattro anni davanti e penso che, in questo Consiglio regionale, maggioranza e opposizione, – nonostante, ovviamente, le loro differenze politiche – abbiano la possibilità e anche le capacità di legiferare e di farlo bene.

Mi auguro, quindi, da parte sua, per il prossimo futuro, che possa anche dare alcune indicazioni in maniera costruttiva perché non è giusto vedere stamattina su Repubblica un articolo nel quale si dà un'immagine diversa e non lo è soprattutto rispetto al lavoro quotidiano che lei sta portando avanti anche con gli assessori che, personalmente, stimo. 

Concludo rispondendo al consigliere Arruzzolo e dicendo che non voto la proposta di legge per un semplice motivo: continuerò a presentare emendamenti se posso avere la possibilità di migliorare le proposte di legge perché sono qui, anche se dall'opposizione, non per scaldare il banco, ma per dare il mio contributo ai miei concittadini e, quando questa maggioranza inizierà ad apprezzare le mie qualità politiche, anche se consigliere di opposizione, sono pronto, come ho sempre fatto e come faccio quotidianamente nella sesta Commissione, a votare qualsiasi proposta di legge della maggioranza che vada nella direzione del bene comune e dell'interesse collettivo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Tavernise. Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.

LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)

Grazie, Presidente. Vorrei cominciare con una folgorante banalità: una legge è una buona legge se raggiunge gli scopi che si prefigge.

Obiettivo di questa legge, in realtà, dovrebbe essere, anche e soprattutto, il contrasto alle ludopatie.

In realtà, ci troviamo di fronte alla modifica di una legge – di contrasto, ripeto, alle ludopatie – non ancora entrata operativamente in funzione che, paradossalmente, viene modificata dalla proposta in discussione che, a mio parere, è, invece, oppositiva rispetto allo scopo ultimo della legge che va a correggere.

Non credo, per la verità, che questa legge vada in questa direzione perché è inutile dire – se ne è parlato anche in questa sede e in altre sedute – che si tratta, comunque, di attività legali. Questo è pleonastico perché non si può discutere in quest’Aula di come normare attività illegali, però, bisogna, alcune volte, avere presente anche il rapporto fra legge e giustizia e, in questo caso, giustizia sociale.

 A mio parere, appunto, l’articolato normativo della legge che si va a modificare era, in realtà, costruito in maniera congrua per ostacolare un minimo le attività socialmente pericolose e onerose per tanti cittadini. Buon per loro che altre Regioni non abbiano definito specificamente orari e quant'altro rispetto alle sale da gioco, ma, secondo me, sarebbe un'occasione perché la nostra Regione si segnali, rispetto alle altre, in prima linea e con un comportamento che potrebbe sembrare controcorrente, ma che sarebbe indubitabilmente virtuoso.

Il problema di fondo in questo caso è analogo ad altre situazioni sostenute e, anzi, non antagonizzate anche da uno Stato che pensa al cash subito e non guarda al di là del suo naso, come succede per l'alcol e per le sigarette.

Quando c'era il Monopolio, era del tutto evidente che le spese per trattare i pazienti con le bronchiti acroniche, con l'enfisema e con i tumori polmonari erano di gran lunga maggiori rispetto agli introiti, alla cassa battuta nella produzione e vendita delle sigarette stesse, però la filosofia era evidentemente “meglio un uovo oggi che la gallina domani” e, quindi, ci siamo “cuccati” un non contrasto a un'altra dipendenza, quella dal tabagismo, che è assolutamente rovinosa per la salute e per le tasche di tante persone e onerosa dal punto di vista economico.

Il problema delle ludopatie, infatti, al di là del dare e avere dei vantaggi che, in questo caso, vanno a un cerchio ristretto di persone – mi verrebbe di dire di lobby – è che, in realtà, poi, c'è chi incassa e chi deve sostenere anche economicamente il danno che queste attività ludiche determinano, non soltanto negli assuefatti al gioco, ma in tutto il tessuto familiare e sociale della Calabria.

Non credo che gli emendamenti apportati rispetto all'ultima versione stravolgano positivamente la proposta di legge, ma ritengo che, certamente, siano stati accontentati i sindaci anche per il loro oggettivo peso politico e perché sembrava veramente di introdurre nel sistema un elemento di assoluta disparità.

Ogni sindaco di Comuni in cui sono presenti queste attività sarebbe stato oggettivamente – lo abbiamo detto e, personalmente, l'ho sottolineato fortemente – sottoposto a un fuoco di fila, speriamo metaforico, per chiedere maggiore disponibilità di orario e quant'altro per questo tipo di attività. Se, però, sono stati accontentati i sindaci, certamente, non sono stati accontentati la CEI, la Conferenza Episcopale Italiana, la Conferenza episcopale calabrese e l'associazionismo in generale che erano e rimangono fermamente contrari a questa proposta di legge. Soprattutto – mi permetto di dire – non si è fatto oggettivamente l'interesse dei calabresi che spendono complessivamente nel gioco d'azzardo – l’ho appreso e la cosa mi ha impressionato molto negativamente – addirittura dai 2 ai 4 miliardi di euro. La ritengo, quindi, in estrema sintesi, se mi permettete un'espressione un po' vivace, una legge semplicemente sbagliata, signor Presidente, che va verso la tutela di interessi lobbistici e danneggia il tessuto sociale della Calabria. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Laghi. Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Rispetto ai colleghi che hanno affrontato con dovizia di riflessioni e di appropriatezza di merito i contenuti del provvedimento e anche, soprattutto, i risvolti sociali e sanitari che ne derivano, voglio fare, brevemente, alcune considerazioni di natura squisitamente più politica.

Questo credo che sia uno dei provvedimenti più contestati di questa maggioranza. Presidente, veramente con grande senso di rispetto dei ruoli e delle funzioni, pur comprendendo e rispettando la sua audacia nella presentazione di questa proposta per il ruolo delicato che, appunto, riveste, come diceva la consigliera Bruni, in quanto Presidente del Consiglio, le dico che nulla quaestio perché è un consigliere come gli altri – ci mancherebbe pure! – però, vorrei dire che le posizioni di dissenso che esprimo – che poi, non lo so, il capogruppo esprimerà a nome del gruppo, così come ha detto anche il consigliere Alecci – non sono dei dissensi di natura demagogica, ma motivati da una valutazione politica completamente agli antipodi e diversa da quella che ha espresso lei e che, sostanzialmente, esprime la maggioranza. Questo mi sembra del tutto normale e legittimo, anche in termini di confronto dialettico e democratico, rispetto ai contenuti di tantissimi provvedimenti. Dicevo, però, che questo è uno dei provvedimenti più contestati e non lo dico io, ma lo dicono i fatti per come si sono svolti, le puntate che abbiamo potuto constatare rispetto a questo provvedimento, le tantissime prese di posizione pubbliche che sono state assunte da associazioni, dalla Conferenza Episcopale, dalla sottosegretaria Wanda Ferro, da pezzi della maggioranza, dallo stesso Papa Francesco che definisce il gioco d’azzardo un flagello sociale.

Il grande dissenso che si è concentrato su questo provvedimento, forse, non si era mai verificato, se non nel provvedimento di legge del consigliere supplente che avete dovuto ritirare.

Ecco, quindi, perché voglio fare queste due considerazioni di natura politica.

La prima: a me pare di assistere ad un braccio di ferro tra la maggioranza e il presidente Occhiuto perché il Presidente è intervenuto in maniera, secondo me, apprezzabile sia per quanto riguarda la legge sul consigliere supplente, che poi è stata ritirata, sia, ancora stamattina, lanciando dei messaggi anche alla sua maggioranza per dire “Mi auguro che siano state valutate attentamente anche le riflessioni avanzate nell'apposita seduta della Commissione dalle persone e dalle associazioni che sono state audite

Però qualcuno ha detto: “Siamo stati coinvolti ma non ci hanno ascoltato, siamo stati sentiti ma non ascoltati”. Perché i provvedimenti che voi oggi ponete all'approvazione evidentemente non colgono sufficientemente le rimostranze e le rivendicazioni che i diversi soggetti che sono stati auditi hanno espresso. E lo stesso Vescovo stamattina lo ribadisce in un'intervista con parole ancora più pesanti di quelle che aveva espresso la Conferenza dei Vescovi della nostra regione. Quindi la nostra non è demagogia, almeno per quanto ci riguarda come gruppo. Il nostro è un netto dissenso, è una nostra convinzione che il testo che voi state approvando danneggia la situazione nell'insieme di questo fenomeno. E vi spiego anche, molto velocemente, dal punto di vista della riflessione politica il perché. Noi siamo in presenza di questa situazione: c'è un’attuale legge che contiene degli articoli e dei contenuti che prevederebbero l'attivazione di alcuni piani per affrontare questo fenomeno così diffuso in Calabria. Ebbene, questa parte della legge che prevede questi punti importanti e positivi è inapplicata, nel mentre, invece, viene depotenziata su altri aspetti che prima, in qualche modo, introducevano delle regolamentazioni molto importanti e che erano in linea con le altre regolamentazioni previste da altre leggi regionali, caro Presidente. Vede, nelle altre Regioni hanno legiferato rispetto – finisco, Presidente – alla norma nazionale cercando di contenerne la diffusione e alcuni amministratori sono stati anche minacciati perché non hanno ceduto alle lobby degli “slottari”, per capirci.

In Calabria invece si va in un'altra direzione.

Dobbiamo dirlo ai calabresi. Ve la dovete assumere questa responsabilità!

Poi – ci mancherebbe pure - ognuno fa le scelte che ritiene più utili, ma la situazione sta in questi termini. Le altre Regioni hanno legiferato per contenerne la diffusione negativa di questo fenomeno. Voi legiferate invece per allargare le maglie di questo fenomeno. Quindi per questa ragione e per nessuna altra ragione, caro presidente Mancuso, nella nostra posizione di dissenso non c'è nessuna demagogia, ma c'è la convinzione concreta che l'approvazione di questa legge danneggerà, comprometterà e contribuirà negativamente su questo fenomeno dal punto di vista delle ripercussioni sociali e sanitarie.

Per questa ragione - poi lo dirà a nome di tutto quanto il gruppo il Capogruppo - il Partito Democratico vota convintamente contro, ma soprattutto si attiverà perché la discussione non finisca in questa seduta di Consiglio regionale; animeremo un dibattito importante anche fuori da questo Consiglio e nei territori. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto intervenire il collega Gelardi. Ne ha facoltà.

GELARDI Giuseppe (Lega Salvini)

Grazie, Presidente.

Cari colleghi, questo progetto di legge, il 107 appunto, è un testo che ha visto una lunga ed elaborata gestazione ed è certamente stato giusto così. Il progetto di legge, infatti, intende modificare, e io ritengo in parte anche attualizzare, una legge molto importante per la Calabria, ovvero la legge 9 del 2018, detta anche legge anti ‘ndrangheta.

Un testo rilevante nell'architettura legislativa e istituzionale della Regione per il quale io personalmente ringrazio il mio predecessore, Arturo Bova, che abbiamo audito in Commissione e tutti i consiglieri della X^ Legislatura. A riguardo tengo a precisare che, durante la discussione del testo in Commissione anti ‘ndrangheta, io non ho mai detto che il progetto di legge 107 non avesse attinenza con le questioni di criminalità organizzata. Io ho detto invece che il testo era stato assegnato alla Commissione per il parere e non per l'esame di merito. Ecco perché in Commissione si è discusso del testo solamente rispetto alle sue implicazioni in merito alla criminalità e il parere positivo dato in Commissione si riferiva a questo specifico punto.

Del resto, anche l’ex consigliere Arturo Bova in prima Commissione ha dichiarato che un approccio proibizionista non avrebbe senso, anzi si favorirebbe il gioco illegale. E aggiungo io: non può passare il concetto che il gioco d'azzardo legalizzato è uguale a ‘ndrangheta. Certo che le infiltrazioni nel settore sono importanti, ma purtroppo la malavita è infiltrata in ogni settore produttivo e non si può buttare il bambino insieme all'acqua sporca, che è la criminalità organizzata. Rispetto però ai problemi che il progetto di legge avrebbe potuto portare, in riferimento alla ludopatia, io stesso in Commissione anti ‘ndrangheta ho avanzato delle perplessità e i colleghi di maggioranza e di opposizione, componenti della stessa - sono sicuro di questo - me ne daranno atto. Ecco perché ho inteso, dopo il passaggio nella Commissione che presiedo, presentare alcuni emendamenti che ho ritenuto migliorativi e che sono stati discussi e poi approvati in prima Commissione. Emendamenti che vengono incontro alle istanze sollevate degli stakeholder, come l’Anci e le associazioni di categoria. Ad esempio, questi emendamenti sono finalizzati, in particolare, a reinserire vincoli di orari di chiusura per coadiuvare i sindaci e non abbandonarli, come si diceva, e a ripristinare le distanze originariamente ipotizzate nella legge 9 del 2018. Tali emendamenti sono, peraltro, stati condivisi dai colleghi Raso e Mancuso, in primis, e poi da tutti e questo, in qualità di neocapogruppo, non può che rendermi orgoglioso. Credo dunque che il testo approvato oggi in Aula sia un testo che risulti migliorato dall’ampia discussione approntata. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Gelardi. Ha chiesto di intervenire il collega Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.

Credo che gli interventi dei colleghi Alecci e Mammoliti abbiano sgomberato il campo da ogni ipotesi che qualcuno stava cercando di alimentare e cioè che ci fosse una parte dell'opposizione che condivideva questa iniziativa e che si prestava a dare un supporto alla maggioranza. Ho letto queste indiscrezioni su qualche giornale online stamattina, ma gli interventi dei colleghi Mammoliti e Alecci hanno sgomberato il campo da questo tentativo di dividere la minoranza o di accreditare al Partito Democratico la disponibilità ad approvare una simile soluzione.

Vorrei fare una breve riflessione politica, come ha già fatto il collega Mammoliti, partendo da un presupposto - lo dico a tutti i colleghi di maggioranza e minoranza: quando un Consiglio regionale, quando un'istituzione pubblica non si ferma a riflettere sull’appello che deriva da tanti mondi dell’associazionismo calabrese, che deriva dalla convenzione episcopale calabrese, che deriva da professionisti del settore, credo che si dimostri una debolezza, non so se dovuta o forzata. Ma questo è un interrogativo a cui deve rispondere ognuno di noi.

Anche l'appello che ha lanciato un'ora fa Sua Eccellenza Monsignor Savino: altro che sono stati recepiti i suggerimenti e le osservazioni fatti dalla Conferenza Episcopale Calabrese! Anzi Sua Eccellenza Monsignor Savino lancia un appello al presidente Occhiuto affinché quest'Aula blocchi l'approvazione di questa proposta di legge. Io me lo porrei questo interrogativo, presidente Mancuso e presidente Occhiuto. Se ancora oggi, in queste ore, la Conferenza Episcopale Calabra lancia un appello su questa legge, io credo che dovremmo porcelo un interrogativo. Chi meglio della Chiesa conosce i drammi delle famiglie, dei figli, dei nipoti, soggetti a questo fenomeno, a questa deviazione? Io la chiamo deviazione perché è una deviazione il gioco d'azzardo. Chi meglio della Chiesa conosce i drammi familiari? Come facciamo noi a non raccogliere un appello che ancora ora, in queste ore, la Chiesa cerca di lanciare?! Faccio un appello alla coscienza, alla sensibilità di ognuno di noi. Ognuno ha una formazione culturale, chi cattolico democratica, chi di altra sensibilità, però credo che le coscienze di ognuno di noi si debbano interrogare perché credo che dobbiamo combattere le fragilità, le debolezze, in un tessuto economico già fragile come quello calabrese; non dobbiamo alimentare ulteriori debolezze, ulteriore precarietà, ulteriori drammi familiari. Questo è l’interrogativo che noi ci poniamo, non è altro. Non è un modo per dire no ai lavoratori delle slot machine. Ci mancherebbe altro. Ognuno deve avere un lavoro, un mestiere, deve trovare una fonte occupazionale. Ci mancherebbe altro. Ma su questi temi così sensibili come non fate a riflettere? A ragionarci con coscienza? Come facciamo a non porci questo interrogativo? Questo è l’appello che noi lanciamo stasera, facendo nostro l’appello di Sua Eccellenza Monsignor Salvino, non so chi abbia letto la sua nota. Questo è un invito che facciamo come opposizione. Non è per mostrare i muscoli, voi o noi, ma per riflettere sui drammi sociali presenti nelle famiglie che spesso le portano alla disperazione, ma portano anche a rendere sempre più fragile il tessuto sociale calabrese. Non parlo di ‘ndrangheta. Io credo che le debolezze e le fragilità non derivino dall'insediamento della ‘ndrangheta. La debolezza e la fragilità sono problemi psicologici delle persone, ma io non devo favorire questo dramma, queste difficoltà. Io devo combattere, aiutare. E aiutare significa anche evitare quello di cui oggi noi discutiamo. La legge pensata nel 2018 aveva altre finalità, abbiamo approvato proroghe su proroghe. Oggi vi state assumendo la responsabilità di non ascoltare gli appelli che provengono anche in questi momenti, in queste ore, da chi ne sa più di noi su questa materia. Questo è il dramma e la preoccupazione che deve interrogare questo Consiglio, il presidente del Consiglio e il presidente della Giunta regionale.

PRESIDENTE

Grazie, collega Bevacqua. Ha chiesto di intervenire il collega Graziano. Ne ha facoltà.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Grazie, Presidente. Saluto lei, il Presidente della Giunta, gli assessori ed i colleghi.

È evidente che tutto ciò che riguarda fattori che generano dipendenza, come può essere questo delle sale giochi oppure anche il Gratta e Vinci o il SuperEnalotto o la schedina che si compilava una volta, ma anche il fumo, può creare dipendenza. Ed è evidente che creano fenomeni sociali in cui possono esserci anche problemi di malaffare dietro, così come ogni cosa che crea dipendenza.

Si è molto parlato in questi giorni di problemi legati all'usura e alla ‘ndrangheta. Ogni cosa in Calabria viene relazionata alla ‘ndrangheta. Qualsiasi cosa facciamo può essere pervasa dalla ‘ndrangheta, se noi non abbiamo una bella corazza per difenderci da questi problemi. Però non facciamo i falsi moralisti, altrimenti dovremmo chiedere, in Parlamento, ai nostri riferimenti parlamentari di abrogare ognuna di queste cose. Quindi eliminiamo il SuperEnalotto, eliminiamo il Gratta e Vinci, eliminiamo le slot machine, eliminiamo la rivendita di tabacco, ma da tutti questi fattori lo Stato incamera soldi. Questo lo dobbiamo anche dire in quest’Aula, perché se non lo diciamo non diciamo la verità.

Noi non siamo legislatori nazionali perché lo Stato permette queste attività e permette anche che qualcuno pratichi queste attività e noi dobbiamo fare in modo che queste attività siano limitate. È evidente - il consigliere Crinò lo ha detto molto bene quando ha presentato nell'Aula la norma di cui oggi ridiscutiamo - che gli aspetti sociali esistono, ma non si possono alleviare. Possiamo, in un certo senso, oggi anche a andare a disciplinare gli orari, le distanze e cercare di limitarle, ma quegli aspetti vanno esaminati in altra sede. È evidente che noi legislatori regionali possiamo fare ben poco. Possiamo fare anche molto. Ci sono parecchie strutture che sono intervenute in questo periodo e che fanno un lavoro encomiabile e da elogiare per quanto fanno per l'assistenza ai soggetti che, purtroppo, prendono delle vie sbagliate, come avviene anche per chi si droga. Tutti fenomeni di dipendenza. Sono strutture che hanno anche, giustamente, delle sovvenzioni da parte della Regione e da parte dello Stato. Forse dovremmo incrementare le risorse anche se questo Governo credo lo stia facendo. Ascoltando la relazione sul bilancio del presidente Montuoro ho sentito che ha annunciato quante delle nostre risorse sono impiegate sul sociale. È chiaro che questi fattori esistono, però cerchiamo di essere seri. Noi abbiamo il dovere di legiferare. Esiste questa norma che non è stata - badate bene - mai applicata per 5 anni perché, approvata nel 2018, la sua applicazione è stata subito prorogata nello stesso anno. Consigliere Bevacqua, ho apprezzato molto il suo intervento - poi dirò perché – ma in quest'Aula per 5 anni è stata rinviata l’entrata in vigore di questa norma. Non possiamo nascondercelo e non mi pare che ci siano state sollevazioni popolari. Ora finalmente si va a disciplinare questa norma e si inseriscono dei paletti che in 5 anni non ci sono stati, perché in 5 anni su questa materia in Calabria c'è stata la deregulation, vale a dire ognuno ha fatto quello che ha voluto e non mi pare che ci siano state sollevazioni, non mi pare che siamo stati, collega Bruni, così bravi a scandalizzarci.

È giusto che ci scandalizziamo per questi fenomeni e che li limitiamo il più possibile, perché è nostro dovere farlo prima che da legislatori da cittadini; e dobbiamo stare attenti anche alle nostre famiglie, per l’amor del cielo, può capitare dappertutto. Però attenzione: mi riaggancio un po' a qualche intervento vostro, esiste una maggioranza ed esistono le minoranze. Questo è costituzionalmente previsto, collega Tavernise. È previsto. Io sono stato in questi banchi più all'opposizione che al governo. Da poco tempo siamo al governo di questa Regione e devo dire che ho molto rispetto sia per il ruolo della minoranza sia nei confronti di chi governava, perché è giusto che ognuno svolga il proprio ruolo. È chiaro che ognuno di noi non può stare con due piedi in una scarpa, deve andare a destra o a sinistra, non può andare sia a destra poi a sinistra. Se la finale è Argentina - Francia non posso giocare per una buona parte della partita con la Francia, poi mi tolgo la maglietta e per 5 minuti mi vesto con la maglia dell'Argentina ed esulto che ho vinto i Mondiali. E quindi bisogna scegliere da che parte stare e da che parte stare in tutto ciò che avviene in questo Consiglio regionale, dalla legge di bilancio agli emendamenti. Prima in collega Montuoro sottolineava qualcosa che, forse, c'è sfuggita.

Però, consigliere Tavernise, questo collegamento con parte della maggioranza io lo vedo positivo, al punto che la invito anche - visto che ha sottolineato l’articolo di Repubblica sulle dichiarazioni della collega Loizzo, che tu hai citato e che noi abbiamo ben apprezzato in quest'anno in Consiglio regionale in cui ha svolto un grande lavoro anche nella Commissione sanità – di suggerire all’onorevole Loizzo un emendamento o una proposta legge che possa andare ad abrogare totalmente le forme di giochi che possono creare dipendenza. Questo sarebbe un ottimo suggerimento da parte tua alla collega Loizzo, visto che oggi abbiamo avuto la comunicazione nella Giunta delle elezioni che ha optato di stare in Parlamento. Sarebbe un intelligente collegamento con il Parlamento. Ma potrebbe proporlo anche ai suoi colleghi del MoVimento 5 Stelle o ai colleghi del PD. Ho apprezzato molto quello che ha detto il consigliere Bevacqua all'inizio del suo intervento: “Non ci possono essere dubbi fra quelle che sono le scelte della minoranza e quelle della maggioranza a proposito di questa materia”. Non ci posso essere dubbi. E, allora, c'era un emendamento che prevedeva la chiusura da mezzanotte alle otto. È vero, l'abbiamo respinto, e questa è la verità. Ho sentito prima che lo hai ricordato agli assessori - poi ci ritorniamo su questo - però oggi questa legge, rispetto al tuo emendamento, va oltre; cioè, vale a dire, che noi chiudiamo da mezzanotte alle nove e, poi, c'è un nostro emendamento che sarà presentato in Aula, a firma mia e del consigliere Michele Comito, che prevede la chiusura anche in un'altra fascia oraria, un po' più delicata, che è quella dell'uscita delle scuole. Non capisco perché oggi si pone con un “no” rispetto a questa norma che va a migliorare addirittura la fascia oraria da lei proposta e la va a migliorare di molto. Allora, per come è stato detto sui giornali, lei sarebbe uno ‘ndranghetista, uno che favorisce l'usura, che favorisce la ludopatia. Io non lo dirò mai questo, quindi è vergognoso che lei non la voti oggi, perché ha dichiarato che era vergognosa quella legge! È vergognoso che lei oggi non voti questa legge, con gli emendamenti che noi abbiamo posto.

E le dico un'altra cosa: sicuramente il presidente Occhiuto è il migliore che ci sia stato in Calabria. Ne prendiamo atto e mi fa piacere che lo dica qualcuno dei banchi dell'opposizione. Noi ne siamo convinti da quando abbiamo scelto di candidarci con lui. Siamo convinti ante litteram, perché abbiamo scelto di candidarci con Occhiuto presidente di questa Regione e ne siamo molto soddisfatti per quello che sta facendo per questa regione, tanto è vero che lei, che si è candidato contro Occhiuto, oggi dice che Occhiuto è il miglior Presidente che potevamo avere. Mi dispiace per la consigliera Amalia Bruni che era candidata con Tavernise ma, evidentemente, il presidente Occhiuto è più bravo, rispetto a ciò che poteva accadere con altri Presidenti.

Ho sentito anche che si è rivolto agli assessori in questa Aula, all’inizio del suo intervento. Rivolgendosi agli assessori, rappresenta chiaramente di essere più interessato al governo che alla maggioranza di questa Aula. Presidente, io non posso suggerire a lei come fare la Giunta, ma io le darei questo suggerimento: sceglierei Tavernise come assessore della sua Giunta, come assessore esterno. Grazie, Presidente.

 

(Risa dai banchi dei consiglieri di maggioranza)

PRESIDENTE

Grazie, collega Graziano. Ha chiesto di intervenire il presidente Occhiuto. Ne ha facoltà.

OCCHIUTO Roberto, Presidente della Giunta regionale

Consigliere Graziano, non me ne vorrà, ma non intervengo per raccogliere la sua proposta, anzi non volevo intervenire poi sono stato sollecitato anch'io a farlo dall’intervento di qualche consigliere di opposizione. Non volevo intervenire perché questo è un tema che - l’avrete capito - non mi appassiona molto. Non mi ha appassionato nemmeno negli anni in cui sono stato parlamentare. Ho sempre rintracciato una sorta di ipocrisia nella comunità nazionale, quella politica, rispetto al tema del gioco legale che, vorrei ricordare, determina un’entrata per lo Stato di 8 miliardi e mezzo all'anno. Per intenderci: quasi quello che si spende per il reddito di cittadinanza, più di quello che si spende per abbassare il cuneo fiscale. 8 miliardi e mezzo di euro è ciò che lo Stato ogni anno recupera dal gioco legale.

Ho sempre rintracciato una distonia tra la discussione che si faceva attorno a questo tema e il fatto che poi lo Stato faceva cassa sul gioco legale. Quindi non me ne sono mai occupato con grande passione, nemmeno quando facevo il parlamentare e non me ne occupo con passione ora che faccio il consigliere regionale. Ho la responsabilità, però, di guidare una Regione e cerco sempre di realizzare lo Statuto della Regione, che prevede una separazione tre poteri. Una cosa è l'attività di governo, che io esercito con i miei assessori, altra cosa è l'attività del Consiglio, che è l'Assemblea legislativa, la massima Assemblea legislativa della Regione. Però, per quanto io cerchi di non occuparmi delle questioni che il Consiglio ha titolo ad affrontare nell’autonomia della sua funzione, poiché ho coscienza di governare una regione complessa, una regione che ha uno dei tassi di povertà assoluta più alti d'Italia, d'Europa anzi, una regione dove c'è una pervicace e forte presenza della criminalità organizzata, ho coscienza anche del fatto che alcuni temi, da un lato, rischiano di impoverire ancora di più i calabresi. A ciascuno di noi è capitato di andare a comprare le sigarette dal tabaccaio e di girarsi e vedere anziani che giocano la pensione alla slot machine. A ciascuno di noi è capitato di registrare nella cronaca, purtroppo, nera e giudiziaria, episodi che hanno determinato un'attività di riciclaggio anche di risorse attraverso il gioco legale. Non solo in Calabria ma dovunque e non si fa solo attraverso il gioco legale, ma anche attraverso la grande distribuzione. Lo dice la Commissione antimafia, lo dice la Direzione investigativa, e non si chiudono i supermercati perché sono un'attività che dà luogo a questi fenomeni. Però, in una regione come la nostra, il livello di attenzione su questo tema deve essere più alto che nelle altre regioni. Ed è per questo che io, senza ledere in alcun modo le prerogative del Consiglio regionale, ho suggerito qualche settimana fa che questa discussione potesse riavviarsi in Commissione, audendo anche le associazioni che avevano espresso delle perplessità. Ringrazio molto la Presidente della Commissione e il presidente Mancuso per aver aderito a questa richiesta. Ci sono state le audizioni, è servito. È servito perché evidentemente, non lo dico io ma lo dite voi - l'ha detto il consigliere Alecci, lo ha detto anche, mi pare, il consigliere Tavernise - il testo che oggi arriva in Aula, modificato ulteriormente con l'emendamento testé annunciato dal consigliere Graziano, è un testo migliorativo rispetto al precedente. Il consigliere Alecci ha detto: “Sì, questa è una legge, lo riconosco, che è più restrittiva di tante altre leggi che altre Regioni hanno approvato”, perché tutte le Regioni hanno normato questa materia. Ha ragione il consigliere Graziano: prima di questa legge in Calabria c'era la giungla. Tutte le Regioni sono intervenute e in Calabria, anche grazie a questo supplemento di approfondimento che il Consiglio regionale attraverso la sua Commissione ha svolto, si è riusciti alla fine a portare in Consiglio un testo che ci fa essere all'avanguardia, nel senso che ci fa normare questa materia in maniera più restrittiva rispetto alle altre Regioni. Il consigliere Alecci però - per quello sono intervenuto - faceva una proposta suggestiva: “Perché non fare della Calabria zona franca in qualche modo?!”. Dire, quindi, che in Calabria - proprio in ragione di quello che sto dicendo io e cioè dell'alto tasso di povertà assoluta, la presenza della criminalità organizzata in maniera così pervasiva - noi sale di gioco legale non ne vogliamo! Sarebbe bello. Perché sono intervenuto? Perché ci avevo pensato anch'io nelle scorse settimane. In questo racconto diverso della Calabria, che io tento di fare insieme alla mia maggioranza, alla Giunta regionale, al Consiglio regionale, perché non fare questo? Perché, purtroppo, non sarebbe praticabile, perché saremmo tacciati di essere quelli che non vogliono il gioco legale perché vogliono favorire il gioco illegale. Perché la ludopatia, comunque, esiste e gli italiani spendono 18 miliardi all'anno attraverso il gioco illegale e quindi questa era una possibilità esclusa dal novero delle cose possibili.

Vi dicevo che non volevo intervenire e sono intervenuto per chiarire questo aspetto e anche perché ho sentito che la consigliera Amalia Bruni, diceva: “Ma perché il presidente?” anche il consigliere Mammoliti: “Braccio di ferro fra maggioranza e il Presidente”. Nessun braccio di ferro né, consigliera Amalia Bruni, un atteggiamento pilatesco da parte del Presidente della Regione. Poi, per la verità, io ho tanti difetti - ho perfetta coscienza dei miei difetti - e faccio anche tante cose e, come ciascuno che abbia tanti difetti e che faccia tante cose, ci sono tantissime cose che mi possono essere contestate. Una cosa non mi può essere contestata: quella di non metterci la faccia sulle cose! Anzi, probabilmente, metto la faccia su più cose di quelle sulle quali dovrei mettercele.

Quando non intervengo su alcune questioni, lo faccio perché credo che il senso istituzionale consigli, appunto, di evitare che il governo regionale si sostituisca al Consiglio regionale nell'attività che esso deve svolgere. Cerco di svolgere un'azione di moral suasion su alcune questioni che, secondo me, meritano di essere approfondite e, a volte, anche comunicate in maniera diversa, ma evito sempre di essere troppo incisivo o trasbordante sulle questioni che riguardano il Consiglio regionale. Credo che questo sia uno dei difetti che non mi appartiene e credo che il senso istituzionale che induce ad avere rispetto dell'autonomia del Consiglio vada, in qualche modo, riconosciuto anche dall’opposizione. Quindi nessun braccio di ferro, anzi non ho difficoltà a dire che con le modifiche proposte - non perché lo dico io, ma perché lo dice il consigliere Alecci - abbiamo proposto una legge migliore di quella delle altre Regioni. Nessun braccio di ferro con la mia maggioranza, verso la quale ho grande rispetto, a cominciare dal presidente Mancuso, che credo sia svolgendo il ruolo di Presidente del Consiglio con un equilibrio e una serietà straordinaria e non meriti di essere additato come uno di parte, quando cerca di fare in modo che il Consiglio regionale normi, evitando la giungla che si è determinata in questi anni in cui nessuno si è occupato di normare questa materia.

Vorrei dire al consigliere Tavernise che io non so se, come lui ritiene, io sia il miglior Presidente della Regione; è troppo poco un anno perché si possa giudicare il Presidente di una Regione, abbiamo ancora 4 anni davanti, tante sfide, tante sfide complicate, difficili. Al termine di questi quattro anni si potrà esprimere un giudizio più compiuto; quindi, non so se sono il migliore o uno dei migliori Presidenti della Regione. Ho una certezza però: sono uno dei più fortunati Presidenti della Regione in Calabria perché ho una maggioranza che ha capito le regole di ingaggio, ha capito che io non mi sostituisco al Consiglio regionale e ha capito che non si può sostituire al governo regionale. E ho una maggioranza che ha capito che è finito il modo tradizionale del Consiglio regionale di rapportarsi col governo regionale. Ringrazio ciascuno della mia maggioranza perché in quest'anno di governo regionale non c'è mai stato un consigliere regionale che sia venuto da me per suggerirmi nomine o atti di gestione; hanno capito che sarebbero stati respinti con perdite, ma soprattutto perché hanno avuto la capacità di comprendere che questo modo di governare la Regione è un modo che non appartiene a questo centrodestra. A proposito: io ho grande rispetto del Consiglio regionale e ho rispetto del Consiglio regionale in tutte le sue articolazioni, della maggioranza - l'ho detto un minuto fa - e anche della opposizione; tant'è che riconosco la circostanza che, se oggi questo testo è migliorato, rispetto a quello che era stato portato in Aula qualche settimana fa, ciò si deve anche al fatto che la minoranza non ha consentito al Consiglio regionale di approvare quel testo, facendo mancare il numero legale. È una cosa straordinaria, non è una cosa negativa. È la democrazia, bellezza! Questo è il sale della democrazia. E voi avete svolto una funzione che ci ha consentito oggi di recepire quello che le associazioni suggerivano.

Certo, poi, la politica deve fare sintesi, recepisce quello che ritiene di dover recepire, l'abbiamo fatto anche perché voi avete svolto questa azione; quindi, consigliere Bevacqua, io ho grande rispetto - mi rivolgo a lei perché lei fu l'artefice di quella iniziativa dell'opposizione – del Consiglio regionale e anche dell'opposizione. Vi pregherei, però, di avere anche voi lo stesso rispetto del Consiglio regionale e della maggioranza del Consiglio regionale perché noi accettiamo i suggerimenti da tutti ma, soprattutto, non accettiamo le lezioni della parte politica che ha governato questa Regione per tanti anni, lasciandola nel modo in cui l’abbiamo trovata e, quindi, non ha titolo alcuno a dare patenti ad altri; non ha titolo alcuno a esprimere giudizi di valore o morali su questa maggioranza, che è una maggioranza di galantuomini, una maggioranza di persone che vogliono bene alla Calabria. Auguro anche a voi di voler bene alla Calabria quanto ne vuole il governo regionale e la maggioranza che lo sostiene.

PRESIDENTE

Grazie, Presidente.

Prendo la parola dopo il Presidente della Giunta che ha già chiarito parte di quanto volessi dire io, ma visto che la mia richiesta di non fare demagogia e di non strumentalizzare questo argomento delicato non è stata rispettata dalla minoranza, mi sembra doveroso intervenire, seppur brevemente.

Sono stato accusato dalla consigliera Bruni di essere intervenuto in qualità di consigliere regionale. Lo avevamo già chiarito in Commissione, collega Bruni: io sono un consigliere regionale e ho diritto di intervenire in quanto tale, ho diritto di presentare proposte di legge e di sostenere la mia maggioranza.

Ritengo di non aver mai mancato di rispetto o di aver negato qualche intervento o qualcosa alla minoranza.

Posso capire che lei, quando prende appunti, poi purtroppo li deve leggere per forza e, quindi, ha ripetuto la stessa cosa che ha detto in Commissione.

Io non ho negato alcun diritto e ho il diritto di rappresentare la mia maggioranza.

Ho chiesto che nessuno di loro relazionasse su questa proposta perché ci ho voluto mettere la faccia personalmente e la mia faccia corrisponde a quella di ognuno dei miei colleghi di maggioranza.

La dobbiamo smettere!

Non abbiamo avuto nessuna proposta concreta da parte vostra!

Cosa volevate? L'orario di chiusura da mezzanotte alle 8?

L'abbiamo fatto da mezzanotte alle 9, integrando dalle 12:30 alle 14:30, anche se non era stato richiesto.

Cosa volevate?

Volevate i 300 metri per i Comuni sotto i 5 mila abitanti? Lo abbiamo inserito.

Abbiamo ristabilito le cose anche come avete proposto voi; anzi, di più!

Cosa volevate di più in questa legge?

La retroattività? La retroattività non ci può essere! Non l'ha fatta nessuna Regione!

Vi dovete documentare!

Nessuna Regione può rendere retroattiva la legge e punire chi ha investito risorse.

D'ora in poi, ci saranno nuove regole sul mercato.

Anzi – non voglio strumentalizzare come avete fatto voi – ho già fatto riferimento alle Regioni dove non è stabilito l'orario, ma non ho detto da chi sono governate.

La Toscana non l’ha regolata, ed è governata dal centrosinistra; l'Emilia-Romagna non l’ha regolata, ed è governata dal centrosinistra; l'Abruzzo non l’ha regolata, ed è governata dal centrosinistra; la Liguria, quando fece la legge, era governata dal centrosinistra; il Lazio ha fatto una legge retroattiva e subito dopo ha stabilito l'inapplicabilità della retroattività!

Prendetene atto!

Abbiamo fatto una legge buona per la Calabria, per i calabresi e che va incontro alle esigenze della Regione.

Prendete atto che voi non avete fatto alcun’altra proposta!

Grazie.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tavernise. Ne ha facoltà.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Grazie, Presidente.

Ringrazio il collega Graziano per l’endorsement, ma grazie a Dio ho ancora 31 anni e una carriera davanti; c'è tempo per fare l'assessore. Ho la metà dei suoi anni.

Rimanendo sul tema calcistico, beh, collega Graziano, lei ha citato la finale dei Mondiali.

Io so bene a quale squadra appartengo.

Al momento appartengo alla Francia, che è la squadra che ha perso i Mondiali, e appartengo all'opposizione che ha perso le elezioni.

Quando dico – e vi prego di non strumentalizzare – che Roberto Occhiuto al momento è il miglior Presidente, mi riferisco all'attuale contesto storico, visto che oggi abbiamo una maggioranza di governo regionale e di Governo nazionale di centrodestra.

Tuttavia, Presidente, nonostante la stima che nutro nei suoi confronti, non credo che lei sia il miglior Presidente della storia; anzi, mi auguro di poterlo dire tra quattro anni perché, presidente Occhiuto, collega Graziano e colleghi di maggioranza, io voglio bene alla mia terra e credo che anche voi gliene vogliate; quindi, quando il presidente Occhiuto porta dei risultati alla Calabria, io sono il primo a essere felice e non mi vergogno di dirlo, assolutamente; così come, con molta tranquillità, annuncio che voterò contro a questa proposta di legge, apprezzando nel merito le modifiche, ma non apprezzando assolutamente il metodo.

Consigliere Graziano, lei è in Commissione agricoltura con me e sa benissimo che, quando si condividono i provvedimenti anche a sua firma, io non ho problemi a votare a favore.

Pertanto, per il futuro, la invito alla condivisione, se ci tiene al mio voto favorevole.

Annuncio il mio voto contrario, quindi, perché non condivido il metodo di presentare degli emendamenti aggiuntivi qualche minuto prima della votazione.

Se ci fosse condivisione e spirito costruttivo – come lei, Presidente, ha tentato di fare soprattutto nella prima parte della Legislatura – io non avrei un alcun problema a votare favorevolmente provvedimenti che sono in direzione dell'interesse collettivo.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Tavernise.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.

BRUNI Amalia (Gruppo Misto)

Voglio ribadire il mio “no” assolutamente convinto e solido per una legge che, esonerando le licenze prima del 2018, consente ovviamente a tutte le sale slot di stare di fronte a scuole, luoghi sensibili, chiese, parrocchie, centri di aggregazione.

I Sindaci, che abbiamo audito in Commissione, hanno chiesto di modificare ancora una volta l'orario, definendo ed eliminando la fascia mattutina proprio perché i ragazzi, spesso e volentieri, quando non vanno a scuola, vanno nelle sale slot, che sono di fronte.

Consentitemi di rivolgere la mia solidarietà e un ringraziamento a Simona Loizzo, donna di destra, politico che trovo dall'altro lato, ma che ha iniziato una battaglia importante e che con l'articolo uscito oggi sulla stampa ha dichiarato: “Preciso e sottolineo che la mia contrarietà alla legge sulle sale da gioco è in perfetta linea con il governo Meloni” - il vostro Governo - “con le dichiarazioni programmatiche sul punto del sottosegretario Alfredo Mantovano.” - vostro Sottosegretario! - “e, su questo punto, confermo di rappresentare in pieno la linea della Lega perché rappresento l'idea che ha il centrodestra sulla materia e che è stata espressa sia dalla Conferenza episcopale sia dalla Comunità di recupero. Prima di domani bisogna fare chiarezza per rispetto degli elettori”.

A questo appello mi unisco, io che non appartengo al centrodestra: fate chiarezza per gli elettori! Spiegate qual è il vero motivo che vi spinge ad approvare una legge che attenta alla salute dei più fragili.

Presidente Mancuso, non posso non rivolgermi a lei, che durante il suo discorso di insediamento, poco più di un anno fa, ha dichiarato: “La Calabria oggi più che mai ci chiede cuore e coraggio. In me prevale la volontà di essere il Presidente di tutti, garante della dialettica democratica che dovrà svolgersi nel rispetto delle regole dello Statuto e del Regolamento del Consiglio regionale”.

Oggi è il momento giusto, Presidente, per dimostrare che lei è davvero il Presidente di tutti i calabresi e il garante della dialettica democratica.

Lanci il cuore oltre l'ostacolo! Dimostri il suo coraggio, ritiri la firma da questa proposta di legge e ritiri la proposta di legge.

Grazie.

PRESIDENTE

Grazie del consiglio.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.

LO SCHIAVO Antonio (Gruppo Misto)

Intervengo per chiarire ed esprimere nuovamente un giudizio che è stato espresso più volte in quest’Aula.

Non ho ritenuto di dover esprimere le mie perplessità, che sono di ordine tecnico e politico.

Ho avuto modo di esprimerle nella precedente seduta e le riconfermo in toto questa sera.

A mio avviso, stasera abbiamo avuto dei chiari interventi politici; cioè, su questa discussione è emerso chiaramente come ci sia stata la politica, nel senso letterale del termine, a prendere per mano e portare fino in fondo questa norma.

Ovviamente, ognuno si farà un’opinione, i cronisti, la stampa, l'opinione pubblica e ci sarà modo di capire come si sono svolte le dinamiche.

Certo, c'è stato un riconoscimento, e di questo ringrazio il presidente Occhiuto, rispetto al fatto che molte volte l'opposizione può migliorare le leggi, se riesce a fare fino in fondo il proprio compito.

Per questo, non ritengo di aderire a quella corrente di pensiero secondo la quale l'opposizione deve cooperare con la maggioranza nella stesura delle leggi.

L’opposizione svolge il suo ruolo.

Ovviamente, abbiamo avuto dimostrazione anche questa sera su tanti provvedimenti come la maggioranza eserciti in maniera muscolare il suo ruolo: ha i numeri e la legittimità politica elettorale per poterlo fare.

L'opposizione, però, deve fare un'altra cosa.

Io non dirò che Roberto Occhiuto è il miglior Presidente possibile per la Calabria!

Non lo dirò perché non farei bene né alla mia parte politica né al presidente Occhiuto.

Il presidente Occhiuto lo dobbiamo pungolare e stimolare, confrontarci e sfidare sul piano politico, se si è capaci di farlo, provando a migliorare i testi di legge e a evidenziare eventuali incongruenze che, su questa norma, sono state evidenziate.

Quando tutto un mondo si è sollevato rispetto al messaggio politico che questo Consiglio regionale poteva dare, è stato giusto portare fino in fondo questa battaglia e il testo che sarà approvato sarà sicuramente migliorato.

Tuttavia, si poteva e si doveva essere più restrittivi seguendo la prima stesura della legge, perché dimentichiamo un dato: vi era già una legge, che non è mai entrata in vigore, e ovviamente aveva un’impostazione molto più ristrettiva rispetto a quello che oggi accadrà nella Regione Calabria.

Concludo esprimendo la mia contrarietà non nel metodo, ma nel merito di questa legge.

L'opposizione deve fare opposizione e deve riuscire, se ne ha la capacità ovviamente, a evidenziare le contraddizioni che non una volta, ma più volte, anche questa maggioranza ha espresso verso i calabresi.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Lo Schiavo.

Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il consigliere Comito. Ne ha facoltà.

COMITO Michele (Forza Italia)

Presidente, lei sa perfettamente che ho chiesto ai consiglieri di maggioranza di votare tutti insieme questa proposta di legge per dimostrare due concetti: che siamo assolutamente compatti, tutti insieme, e siamo assolutamente trasparenti; non tuteliamo alcun interesse illecito.

Detto questo, ritengo che, ancora una volta, si confonde il gioco dalla ludopatia, dal gioco d'azzardo patologico.

Una cosa è il gioco, su cui stiamo intervenendo con alcuni aspetti normativi e non possiamo fare altro, altra cosa è la ludopatia, sulla quale sta intervenendo anche il governo Meloni, non solo il sottosegretario Mantovano, ma anche il viceministro Bellucci perché è una patologia chiara, ben definita, con delle linee guida e delle stadiazioni della dipendenza che vanno dal soggetto non a rischio fino al rischio medio, al rischio avanzato, alla dipendenza e alla problematicità.

Voglio anche precisare che abbiamo ascoltato con molta attenzione le audizioni proposte dalla presidente De Francesco in prima Commissione. Alcune sono state molto utili, altre forse meno.

Abbiamo audito anche l'avvocato Bova che, peraltro, ha rimarcato i concetti che ci siamo detti qui, ovvero: che è in incremento il gioco on-line; che nel periodo del proibizionismo il fenomeno è ancor di più nelle mani della malavita e che, anche limitando le fasce orarie, non potevamo incidere più di tanto sulla ludopatia.

Io mi pongo una domanda e la pongo anche a voi, da ignorante in materia: quanto ci possiamo spingere a restringere, visto che siamo la Regione che ha messo le fasce orarie più ristrette? Quanto ci possiamo spingere per evitare che non si vada a favorire il gioco clandestino, il gioco illecito?

Io non so quanto possiamo limitare la fascia oraria per evitare il fenomeno contrario che tutti noi non vorremmo!

Finisco e completo annunciando il mio voto favorevole.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto, ha chiesto di intervenire il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Grazie, signor Presidente.

Oggi il presidente Occhiuto non lo riconosco, devo dire la verità, perché il presidente Occhiuto non si accontenta e non ha paura di sfidare quelli che sono i regolamenti e le leggi anche emanate dallo Stato.

Lo ha fatto per la retribuzione dei medici, sfidando apertamente il Governo ad impugnare il provvedimento; lo ha fatto per Azienda Zero; per la Strada Statale 106 ionica.

Lei ha un’ambizione sana e vuole governare questa Regione per far sì che diventi la migliore d'Italia e questo glielo riconosco.

Come lei sa, quando devo essere critico lo faccio in quest'Aula; quando condivido ciò che voi mettete in campo ho anche l'onestà intellettuale di farlo in quest’Aula senza poi mandare messaggi o sms per chiedere prebende o altro; anzi, il suo numero di telefono, Presidente, neanche lo avevo.

L'ho avuto qualche settimana fa per mandarle un messaggio di auguri; quindi, non l'ho mai chiamata né contattata per nulla. Ciò che penso lo dico in quest’Aula; fuori da quest’Aula non mi sentirà mai dire cose differenti.

Oggi non la riconosco perché credo che la Calabria e il presidente Occhiuto non possano mettere in campo una legge regionale più restrittiva rispetto alle altre Regioni, ma che debbano mettere in campo la migliore legge regionale che possa anche andare contro quelle che sono le indicazioni del Governo.

Le dico anche perché, Presidente.

Da Sindaco ne feci una simile per i distributori delle bevande in quanto spesso i ragazzini con la tessera sanitaria dei propri fratelli maggiorenni o altro andavano in queste macchinette senza controllo.

La stessa ordinanza la fece suo fratello, Sindaco di Cosenza.

Queste ordinanze furono impugnate e molto spesso ritenute illegittime, però abbiamo avuto il coraggio di sfidare quelle che erano le leggi dello Stato e squarciare quel velo, dicendo che non eravamo d'accordo su quello che il Governo e lo Stato indicavano per i cittadini.

Oggi in lei non vedo quel coraggio che ho visto in altre materie; probabilmente per tenere insieme questa maggioranza, non lo so, e poco mi interessa, ma io dico: abbiamo l'opportunità – e chiudo – di poter squarciare questo velo anche sulla criminalità organizzata, e non accetto, consigliere Gelardi, che lei, da Presidente della Commissione anti ‘ndrangheta, dichiari, facendo spallucce: “Ma che possiamo fare? La ‘ndrangheta è in tutti i settori”.

Non è vero! La ‘ndrangheta non è in tutti i settori! La ‘ndrangheta sceglie con grande attenzione in quali settori investire e su questo ci ha investito, e le tante inchieste, i tanti casi giudiziari lo hanno dimostrato.

Lei è un dirigente scolastico; nella sua scuola, come in tante scuole del nostro Paese gli educatori hanno il ruolo nelle proprie scuole di fare campagne di sensibilizzazione sul gioco. Allora, anche per una questione di opportunità, secondo me, poteva relazionarlo qualcun'altro l'emendamento perché non stiamo andando nella direzione di tutela non solo dei nostri figli, ma di tutti i calabresi.

Mi sarei aspettato un atteggiamento più coraggioso nei confronti della criminalità organizzata e soprattutto nei confronti di chi rovina la propria vita e quella delle proprie famiglie!

Non è demagogia perché se non possiamo agire sul gioco on-line, come è stato detto, perché un giocatore incallito scommette anche su chi lancia la pietra più lontana in mare, scommette anche mille euro, ma le slot machines creano una dipendenza e hanno un’utenza allargata a migliaia di persone anche in Calabria.

Su questo si poteva agire e oggi prendo atto che non lo stiamo facendo.

Il mio voto, chiaramente, sarà contrario.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Alecci.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Graziano. Ne ha facoltà.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Non volevo intervenire perché sono già intervenuto, consigliere Alecci, però le voglio dire che la dichiarazione di voto è la dichiarazione di voto, e non glielo devo insegnare io, visto che lei ha tanti anni di amministrazione ed è più bravo di me in questo, che sono inesperto; però, attaccare in una dichiarazione di voto un collega che ha fatto un intervento è una cosa che sicuramente non va fatta in quest'Aula.

Abbiamo parlato prima del rispetto di tutti. Lei, in questo momento non ha rispettato la persona.

Io mi dolgo di questo; me ne dolgo assai perché la discussione politica è consentita, ma una cosa del genere non me la sarei mai aspettata.

Mi dispiace prendere io le difese del collega Gelardi perché non ne ha bisogno, ma lei non può dire al collega Gelardi che favorisce la ‘ndrangheta perché è dirigente scolastico e presiede la Commissione.

Questa cosa non gliela consentiamo.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Non l’ho mai detto.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

La mia dichiarazione di voto è positiva nei confronti della legge.

Grazie, Presidente.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Signor Presidente, io non mi sarei mai permesso di attaccare la persona.

Ho fatto solo una questione di opportunità politica.

PRESIDENTE

Va bene così.

GELARDI Giuseppe (Lega Salvini)

È stato parecchio offensivo, comunque.

PRESIDENTE

Avevo chiesto di non fare demagogia, ma è stata fatta fino alla fine.

Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.

All’articolo 1 è pervenuto l'emendamento, protocollo numero 29346, a firma del consigliere Graziano, a cui cedo la parola per l’illustrazione.

Prego, consigliere Graziano.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Grazie, Presidente.

Io e il collega Comito abbiamo presentato questo emendamento che va a regolamentare ulteriormente gli orari di apertura degli esercizi in cui sono ospitati questi strumenti di gioco, al fine di tutelare ancora di più i lavoratori e gli esercenti, ma anche chi potrebbe usufruirne in una fascia protetta, anche per il fatto che si trovano in prossimità, soprattutto, delle scuole.

Abbiamo proposto di stabilire l’orario di chiusura anche dalle ore 12:30 alle ore 14:30, una misura che, come prima accennava lei nella relazione introduttiva, è presente quasi da nessuna parte.

Difatti, poche Regioni hanno stabilito una chiusura ulteriormente restrittiva come questa.

Ritengo che in questo momento stiamo facendo una legge eccellente che probabilmente è la migliore d'Italia. Lo possiamo dire con vanto.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Graziano. Parere della Giunta regionale?

PRINCI Giusy, vicepresidente Giunta regionale

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Il mio parere da relatore è favorevole. Pongo in votazione l’emendamento. L'emendamento è approvato.

 

Articolo 1

(È approvato come emendato)

 

Articolo 2

(È approvato)

 

Articolo 3

(È approvato)

 

Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, per come emendata, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.

BRUNI Amalia (Gruppo Misto)

Presidente, abbiamo chiesto il voto per appello nominale all'inizio.

PRESIDENTE

Mi dispiace, consigliera Bruni, lo ha chiesto solo lei. La votazione per appello nominale va richiesta da tre consiglieri.

BRUNI Amalia (Gruppo Misto)

L’ho chiesto a nome del Partito Democratico, del Movimento Cinque Stelle e del Gruppo misto.

PRESIDENTE

Non fa più in tempo. Pongo ai voti la proposta di legge nel suo complesso con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale così come emendata.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

 

Consentitemi un commento: con l'approvazione del testo di legge che regolamenta il gioco d'azzardo, in linea con la legislazione nazionale e le normative delle altre Regioni e interrompendo la deplorevole prassi delle proroghe, abbiamo consegnato alla Calabria una legge organica, equa e necessaria.

Voglio ringraziare per il prezioso contributo fornito tutti i soggetti che, avendo voce in capitolo, sono stati auditi nella prima Commissione permanente, coordinata dalla presidente Luciana De Francesco.

Voglio ringraziare, altresì, Monsignor Fortunato Morrone, Arcivescovo di Reggio Calabria-Bova e Presidente della Conferenza episcopale calabra per la disponibilità al confronto.

Possiamo sostenere, a conclusione di un iter alquanto travagliato e sul presupposto che la salute, la libertà delle persone e la lotta alle dipendenze sono una sfida per tutte le comunità e non hanno colore politico, che è stato trovato il giusto equilibrio su una normativa che contempera tutti gli interessi in campo.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 102/12^ di iniziativa d'Ufficio recante: “CORECOM - Programma di attività e relativo fabbisogno finanziario per l'anno 2023, ai sensi dell'art. 10, comma 1, della l.r. 22 gennaio 2001, n. 2.”

PRESIDENTE

Passiamo al punto dieci all’ordine del giorno, la proposta di provvedimento amministrativo numero 102/12^ di iniziativa d'Ufficio, recante: “Corecom - Programma di attività e relativo fabbisogno finanziario per l'anno 2023, ai sensi dell'articolo 10, comma 1, della legge regionale 22 gennaio 2001, numero 2”.

Cedo la parola al consigliere Cirillo per illustrare il provvedimento.

Prego, consigliere Cirillo.

CIRILLO Salvatore (Coraggio Italia), relatore

Grazie, Presidente.

Con delibera numero 69 del 6 dicembre 2022, il Co.Re.Com. Calabria ha approvato il programma delle attività per l'anno 2023 e il relativo fabbisogno finanziario, ai sensi dell'articolo 10, comma 1, della legge regionale numero 2 del 2001, per sottoporlo alla definitiva approvazione di quest'Assemblea.

Nel provvedimento in esame sono pertanto illustrate le attività che l'Ente si propone di svolgere nel 2023.

Per quanto riguarda le proprie funzioni, il Comitato, nell'ambito dell'attività di vigilanza sull'inquinamento elettromagnetico, ha programmato di potenziare ulteriormente la collaborazione con ArpaCal, anche attraverso la definizione di un Protocollo d'intesa, e di effettuare il monitoraggio attraverso una centralina per la misurazione h24 dei campi elettromagnetici, in banda larga, alimentata con pannello solare GPS.

Tra le funzioni delegate sono annoverate: la tutela e garanzia dell'utenza, con particolare riferimento ai minori, attraverso iniziative di studio, analisi e educazione all'utilizzo dei media tradizionali e dei nuovi media nel rispetto degli indirizzi stabiliti dall'Autorità e dalle Istituzioni competenti in materia, anche in attuazione di Protocolli d'intesa per la migliore tutela decentrata dei minori sul territorio nazionale.

Il presente programma per l'anno 2023 si propone di svolgere ulteriori attività, quali, ad esempio: l'istituzione del Premio qualità da assegnare per la realizzazione di proposte in informazione e comunicazione sul contrasto alla povertà educativa; l'istituzione del Premio qualità da assegnare alle emittenti radiotelevisive più virtuose; il Progetto "Ai confini del web: il metaverso e l'umanità digitale"; il Protocollo d'intesa con il Garante per la protezione dei dati personali finalizzato alla protezione dei minori, con riferimento al trattamento dei dati personali, alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni del Cyberbullismo e del Revenge porn.

Infine, il Co.Re.Com ha già avviato un'intensa attività di monitoraggio e di programmazione, che vede anche l'apertura e il rilancio di punti di accesso Conciliaweb, come quello inaugurato a Catanzaro lo scorso primo dicembre, con l'obiettivo di supportare i cittadini che hanno problemi con i gestori dei servizi di telefonia e, per l'anno 2023, intende avviare un progetto pilota innovativo, denominato Corecom Academy, con l'obiettivo di realizzare una piattaforma digitale per la fruizione di contenuti multimediali e/o digitali in materia di contrasto ai fenomeni del Cyberbullismo, Revenge pom, Hate speech, e, in generale, ai crimini del web.

Pertanto, sottopongo all'approvazione dell'Aula il provvedimento, fermo restando che per lo svolgimento delle funzioni proprie del Comitato, la dotazione a carico del bilancio del Consiglio regionale per l'esercizio finanziario 2023, ammonta a euro 54 mila, mentre per lo svolgimento delle funzioni delegate, il Co.Re.Com. riceverà il contributo annuale dell'Ag.Com.

Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Cirillo. Ha chiesto di intervenire il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Intervengo solo per dare atto dell'ottimo lavoro che sta svolgendo il Co.Re.Com, anche se in pochissimo tempo, su tematiche di grandissima attualità, una su tutte il Cyberbullismo.

Esprimo i miei più sinceri complimenti a questo gruppo di lavoro e ai professionisti che sono stati selezionati.

Credo che questo sia un ottimo avvio; quindi, buon lavoro a loro che si sono insediati da poco.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Alecci per il riconoscimento.

Anch'io mi unisco al ringraziamento, visto che è presente in Aula anche il Presidente del Co.Re.Com Calabria, il dottore Scarpino, ed estendo i complimenti a tutto l'Organismo.

Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo nel suo complesso.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 129/12^ di iniziativa del consigliere P. Caputo, recante: “Modifiche all'articolo 1 della legge regionale 7 luglio 2021, n. 24 (Misure di impulso allo sviluppo dell'industrializzazione e dell'insediamento di attività produttive)” 

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 129/12^ di iniziativa del consigliere Caputo, recante: “Modifiche all'articolo 1 della legge regionale 7 luglio 2021, numero 24 (Misure di impulso allo sviluppo dell'industrializzazione e dell'insediamento delle attività produttive)”.

Cedo la parola al consigliere Caputo per illustrare il provvedimento.

Prego, consigliere Caputo.

CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri)

Grazie, Presidente.

La presente proposta di legge mira a modificare il comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale numero 24 del 2021 eliminando il limite temporale di sei mesi per le attività di assistenza e di supporto che Fincalabra può espletare in favore dei consorzi regionali per lo sviluppo delle attività produttive (Corap).

Lo scopo della modifica è quello di garantire l'efficienza e l'efficacia dell'azione amministrativa nelle attività di contrasto alla crisi economica.

Con legge regionale 7 luglio 2021, numero 24, sono state introdotte idonee misure volte al sostegno e allo sviluppo dell'industrializzazione e dell'insediamento di attività produttive.

Successivamente alla sua approvazione in sede di applicazione si è tuttavia rilevata la necessità di aggiornare i contenuti anche alla luce del perdurare delle conseguenze economiche della pandemia cui si sono aggiunti i riflessi negativi sull'economia causati dal panorama di conflitto internazionale e di crisi energetica. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Caputo.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.

LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)

Grazie, Presidente.

Intervengo per dichiarazione di voto e per sottolineare che questo è uno dei tre provvedimenti che sono stati integrati all’ordine del giorno odierno.

Non sono intervenuto perché non ne ho la possibilità, in quando non conosco il provvedimento. Pertanto, mi asterrò e non interverrò neanche per gli altri due provvedimenti perché ritengo che quest’Aula debba essere il terminale di un discorso cominciato fuori e che qui trova il suo compimento. Tra l'altro, ho visto che uno dei tre provvedimenti è omnibus e contiene tantissime cose. I miei collaboratori, nel frattempo, mi hanno fatto pervenire una istruttoria, per quanto già corposa.

O i consiglieri stanno attenti e lavorano in Aula, oppure fanno altro!

Rimarrò in Aula perché questo è il mio compito, però non interverrò e mi asterrò su tutti e tre i provvedimenti, sperando che in futuro questa vicenda non mi tagli dalla possibilità di verificare, dibattere e intervenire specificamente sui provvedimenti. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, consigliere Laghi.

Le chiedo scusa. Sa quanto sono attento a non portare provvedimenti in Aula, però a fine anno, purtroppo è inevitabile che ci sia qualche provvedimento.

Ad ogni modo, la ringrazio per la pacatezza con la quale si è posto.

Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.

 

Articolo 1

(È approvato)

 

Articolo 2

(È approvato)

 

Articolo 3

(È approvato)

 

Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale. La proposta è approvata nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 140/12^ di iniziativa dei consiglieri G. Crino'G. GrazianoG. ArruzzoloG. NeriS. Cirillo, recante: “Sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 22 settembre 1998, n. 10 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 1998 e pluriennale 1998/2000 della Regione Calabria ‘Legge finanziaria’)”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 140/12^ di iniziativa dei consiglieri Crinò, Graziano, Arruzzolo, Neri, Cirillo recante: “Sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 22 settembre 98, numero 10 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 1998 e pluriennale 98-2000 della Regione Calabria ‘Legge finanziaria’)”.

Cedo la parola al consigliere Crinò per illustrare il provvedimento.

Prego, consigliere Crinò.

CRINÒ Giacomo Pietro (Forza Azzurri)

Grazie, Presidente.

La presente proposta di legge mira a sostituire l'articolo 3 della legge regionale 22 settembre 1998, numero 10.

L'intervento normativo si rende necessario al fine di meglio di legiferare in un settore fondamentale per la corretta gestione e opportuna tutela delle spiagge libere del territorio regionale, attualizzando una procedura che prevede già l'erogazione di contributi ai Comuni e al ristoro delle spese sostenute per la pulizia del litorale costiero.

Infatti, occorre chiarire che le modifiche ivi contenute hanno carattere ordinamentale e non comportano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Nello specifico, si prevede che la Regione possa concedere contributi ai Comuni sulla base di parametri definiti con apposito atto nel quale vengono individuati i criteri di attribuzione del contributo, in considerazione dell'estensione e della rilevanza turistica delle spiagge ovvero della presenza di aree di pregio naturalistico, ma soprattutto prevedendo interventi finalizzati a potenziare l'accesso degli specchi di spiaggia libera anche ai soggetti diversamente abili.

Inoltre, al comma 5, si prevede che, nell’ambito dello stanziamento complessivo destinato agli interventi di cui sopra, possano essere riservate annualmente delle quote da destinare alla protezione e tutela dell'ecosistema costiero marino.

La presente legge si compone di numero tre articoli e ha neutralità finanziaria, atteso che le somme in bilancio sono già disposte.

Si interviene esclusivamente per ridisegnare l'iter autorizzativo della procedura non modificando le somme destinate agli interventi.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.

 

Articolo 1

(È approvato)

 

Articolo 2

(È approvato)

 

Articolo 3

(È approvato)

 

Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale. La proposta è approvata nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 141/12^ di iniziativa del consigliere Graziano recante: “Modifiche alle LR n. 19/2002, 20/1999, 24/2008, 3/2018, utilizzo graduatorie”

PRESIDENTE

Passiamo all'ultimo punto all'ordine del giorno, la proposta di legge numero 141/12^ di iniziativa del consigliere Graziano, recante: “Modifiche alle leggi regionali 19/2002, 20/1999, 24/2008, 3/2018, utilizzo graduatorie”.

Cedo la parola al consigliere Graziano per illustrare il provvedimento.

Prego, consigliere Graziano.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro), relatore

Grazie, Presidente.

Con l’articolo 1 della presente legge si intende disciplinare la fase transitoria relativa ai procedimenti afferenti alcuni articoli del DPR 380/2001.

I poteri sostitutivi sono esercitati dalla Regione fatta eccezione per i Comuni rientranti nell'ambito territoriale della Città metropolitana di Reggio Calabria.

Gli articoli 2, 3 e 4, invece, recano delle modifiche e integrazioni alla legge istitutiva dell'ArpaCal, la numero 20 del 1999.

Le numerose disposizioni legislative nazionali e regionali sopravvenute medio tempore impongono un intervento, sia pure parziale, di manutenzione normativa, al fine di rendere il testo coerente con l'evoluzione del diritto.

L'articolo 6, invece, in esecuzione alle disposizioni dell'articolo 9, comma 2, della legge 16 gennaio 2003, numero 3, dispone l'utilizzo da parte della Regione degli idonei delle graduatorie di pubblici concorsi anche approvate da altre amministrazioni, al fine di ricoprire eventuali posti disponibili nella propria dotazione organica.

La finalità è quella di consentire una riduzione dei tempi e degli oneri per procedere all'assunzione di personale.

L’articolo 7 detta disposizioni di modifiche alla legge numero 3 del 2018 mediante l'abrogazione dei Capi III e IV, i quali recano disposizioni sull'iter procedurale di concessione dei contributi che correttamente vengono legiferate in modo tale che devono trovare posto in un apposito avviso pubblico. Una materia di cui ha parlato oggi anche il collega Alecci e, quindi, è giusto anche fare questa modifica.

L'articolo 8 vuole garantire un tempo minimo di assestamento a processi complessi per favorire il consolidamento.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie.

Passiamo all’esame e votazione del provvedimento.

 

Articolo 1

(È approvato)

 

Articolo 2

(È approvato)

 

Articolo 3

(È approvato)

 

Articolo 4

(È approvato)

 

Articolo 5

(È approvato)

 

Articolo 6

(È approvato)

 

Articolo 7

(È approvato)

 

Articolo 8

(È approvato)

 

Dopo l'articolo 8 sono pervenuti alcuni emendamenti.

Il primo emendamento è il protocollo numero 29344 a firma del consigliere Graziano, a cui cedo la parola per l'illustrazione.

Prego, consigliere Graziano.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Grazie, Presidente.

Il presente emendamento è composto da quattro articoli e reca modifiche alla legge istitutiva del Co.Re.Com ampliandone le funzioni, cosiddette proprie, nonché aggiornando la normativa regionale al mutato quadro di ordinamento sociale.

La modifica più importante riguarda l’adeguamento ai tempi attuali caratterizzati da un uso  spudorato dei Social per porre in essere fenomeni di aggressione e Cyberbullismo.

Pertanto, si va a dotare il Co.Re.Com di queste competenze, senza ulteriori compensi o rimborsi per i componenti, e si effettuano altre modifiche normative che adeguano la normativa regionale, che è vecchia di tantissimi anni, alle norme attuali.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Graziano.

Pongo in votazione l'emendamento. Parere della Giunta regionale?

PRINCI Giusy, vicepresidente della Giunta regionale

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro), relatore

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento. L'emendamento è approvato.

Passiamo all’emendamento protocollo numero 29305, a firma del consigliere Graziano, a cui cedo la parola per l'illustrazione.

Prego, consigliere Graziano.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Questo emendamento riguarda le procedure di liquidazione delle Comunità montane.

Difatti, la grande attività volta alla dismissione di molti beni di proprietà delle Comunità montane non si è ancora conclusa; quindi, si stabilisce la proroga a tutto il 2024.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Graziano. Parere della Giunta regionale?

PRINCI Giusy, vicepresidente della Giunta regionale

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro), relatore

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento. L'emendamento è approvato.

Passiamo all’emendamento protocollo numero 29306, a firma del consigliere Graziano, a cui cedo la parola per l'illustrazione.

Prego, consigliere Graziano.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Grazie, Presidente. Questo emendamento riguarda la proroga del Commissario ad acta di Calabria etica e, quindi, si chiede la proroga anche qui a tutto il 2024 per definire la liquidazione di Calabria etica.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Graziano. Parere della Giunta regionale?

PRINCI Giusy, vicepresidente della Giunta regionale

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento. L'emendamento è approvato.

Passiamo all'ultimo emendamento, protocollo numero 29304, a firma del consigliere Crinò, a cui cedo la parola per l’illustrazione.

Prego, consigliere Crinò.

CRINÒ Giacomo Pietro (Forza Azzurri)

Grazie, Presidente.

La presente proposta emendativa di natura ordinamentale reca modifiche all'articolo 4 della legge regionale 19 novembre 2020, numero 22, al fine di rendere il testo in linea con il dettato costituzionale relativo al principio di parità di cui al relativo articolo 3.

L’intervento di novellazione si rende necessario per riconoscere anche l’Epli, Ente Pro Loco italiane, alla pari dell’Unpli, quale organismo di coordinamento e rappresentanza delle Pro Loco iscritte.

La modifica nella sostanza novella i commi 1 e 2 del suddetto articolo.

La proposta emendativa, avendo carattere squisitamente ordinamentale, non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Parere della Giunta regionale?

PRINCI Giusy, vicepresidente della Giunta regionale

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro), relatore

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento.

L'emendamento è approvato.

 

Articolo 9

(È approvato come emendato)

 

Articolo 10

(È approvato)

 

Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, per come emendata, con autorizzazione al coordinamento formale. La proposta di legge è approvata, come emendata, con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

 

A conclusione della seduta odierna, mi è gradita l'occasione di rivolgere, interpretando i sentimenti dell’interno del Consiglio regionale, ai calabresi che vivono dentro e fuori i confini regionali, gli auguri più sinceri per un buon Natale di serenità e per un nuovo anno fecondo di risultati positivi.

L’auspicio è che ora ci si possa sentire e riconoscere come una comunità coesa, laboriosa e solidale in grado di mobilitare tutte le sue migliori energie per costruire il proprio futuro all'insegna del rispetto assoluto della persona umana e del bene comune.

La seduta è tolta. Grazie.

 

La seduta termina alle 20,18

 

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo: De Nisi, Iacucci e Loizzo. 

(È concesso)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Disciplina del Sistema di Protezione Civile della Regione Calabria - (Deliberazione G.R. n. 645 del 10.12.2022)” (PL n. 138/12^).

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

 

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:

Mancuso, Gentile, Arruzzolo, Caputo, Cirillo, Comito, Crinò, De Nisi, Fedele, Gelardi, Graziano, Loizzo, Mattiani, Raso, Straface, De Francesco, Neri, Montuoro, Mannarino “Misure urgenti per le attività di affiancamento nell’attuazione del PNRR e dei fondi SIE” (PL n. 139/12^).

È stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Graziano “Modifiche alle LR n. 19/2002, 20/1999, 24/2008, 3/2018, utilizzo graduatorie” (PL n. 141/12^).

È stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Comito “Istituzione Registro regionale degli Informatori Scientifici del farmaco e del parafarmaco” (PL n. 142/12^).

È stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa d’Ufficio:

“CORECOM - Programma di attività e relativo fabbisogno finanziario per l’anno 2023, ai sensi dell’art. 10, comma 1, della l.r. 22 gennaio 2001, n. 2” (PPA n. 102/12^).

 “Modifiche alle modalità di recupero del maggior disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario dei residui approvate con Deliberazione consiliare n. 70 del 3 dicembre 2015 e ss.mm.ii. Ripristino quote disavanzo - (Deliberazione U.P. n. 88 del 19.12.2022)” (PPA n. 103/12^).

“Bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2023-2025 e approvazione del Piano degli indicatori di bilancio esercizi 2023-2025 - (Deliberazione U.P. n. 89 del 19.12.2022)” (PPA n. 104/12^).

Richiesta Parere della Commissione consiliare competente

La Giunta regionale ha trasmesso, per il parere della competente Commissione consiliare, la deliberazione n. 669 del 14 dicembre 2022, recante:

“Modifiche alla D.G.R. n.503 del 25 ottobre 2019 relativa a “Riorganizzazione dell’assetto istituzionale del sistema integrato degli interventi in materia di servizi e politiche sociali. Legge 8 novembre 2000, n.328 e Legge regionale 26 novembre 2033, n.23 e ss.mm.ii.””.

(Parere numero 15/12^).

È stato assegnato alla terza Commissione consiliare permanente.

Parere favorevole su deliberazione

La seconda Commissione consiliare permanente, nella seduta del 16 dicembre 2022, ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 636 del 2 dicembre 2022, recante: “PSC Calabria. Variazione Piano finanziario Sez. Ordinaria. Presa d’atto determinazioni Comitato di Sorveglianza procedura per iscritto attivata in data 11/11/2022 e conclusa in data 21/11/2022”.

(Parere numero 14/12^).

La terza Commissione consiliare permanente, nella seduta del 20 dicembre 2022, ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 669 del 14 dicembre 2022, recante:

“Modifiche alla D.G.R. n.503 del 25 ottobre 2019 relativa a “Riorganizzazione dell’assetto istituzionale del sistema integrato degli interventi in materia di servizi e politiche sociali. Legge 8 novembre 2000, n.328 e Legge regionale 26 novembre 2033, n.23 e ss.mm.ii.””.

(Parere numero 15/12^).

Adesione a gruppo consiliare

In data 12 dicembre 2022, la consigliera regionale Sabrina Mannarino ha aderito al Gruppo consiliare “Fratelli D’Italia”.

In data 12 dicembre 2022, il consigliere regionale Giovanni Muraca ha aderito al Gruppo consiliare “Partito Democratico”.

In data 13 dicembre 2022, il consigliere regionale Antonio Maria Lo Schiavo ha aderito al Gruppo Misto - componente “Liberamente Progressisti”.

Assunzione di Presidenza di gruppo consiliare

In data 20 dicembre 2022, il consigliere regionale Giuseppe Gelardi è stato nominato Presidente del Gruppo consiliare “Lega Salvini”.

Subentro componente Commissione consiliare

In data 21 dicembre 2022, la Consigliera regionale Sabrina Mannarino è stata designata quale componente della terza Commissione consiliare permanente, in sostituzione del Consigliere regionale Giuseppe Neri.

Promulgazione di legge regionale

In data 14 dicembre 2022, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sottoindicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 285 del 14 dicembre 2022:

- legge regionale n. 43 del 14 dicembre 2022, recante: “Modifiche alla Legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 (Norme sull'ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla dirigenza regionale)”.

In data 16 dicembre 2022, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sottoindicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 288 del 16 dicembre 2022:

1) Legge regionale n. 44 del 16 dicembre 2022, recante: “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 30 marzo 1995, n. 8 (Norme per la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica)”;

2) Legge regionale n. 45 del 16 dicembre 2022, recante: “Interventi a favore di pazienti oncologici affetti da alopecia”;

3) Legge regionale n. 46 del 16 dicembre 2022, recante: “Istituzione del Parco marino regionale Secca di Amendolara”;

4) Legge regionale n. 47 del 16 dicembre 2022, recante: “Istituzione della Riserva naturale Foce del fiume Mesima”.

 Emanazione di regolamento regionale

In data 14 dicembre 2022, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sottoindicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 285 del 14 dicembre 2022:

-        Regolamento regionale n. 11 del 14 dicembre 2022, concernente: “Modifica al Regolamento Regionale del 9 maggio 2017, n. 11 (Esercizio dei poteri sostitutivi della Regione Calabria in materia urbanistica ed edilizia)”.

In data 14 dicembre 2022, il Presidente della Giunta regionale ha emanato i sottoindicati regolamenti regionali e che gli stessi sono stati pubblicati telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 286 del 14 dicembre 2022:

1)    Regolamento regionale n. 12 del 14 dicembre 2022, concernente: “Regolamento di organizzazione delle strutture della Giunta regionale”;

2)     Regolamento regionale n. 13 del 14 dicembre 2022, concernente: “Regolamento recante la disciplina delle progressioni verticali”;

3)     Regolamento regionale n. 14 del 14 dicembre 2022, concernente: “Regolamento sulla mobilità esterna, comandi, distacchi”.

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2022-2024:

1.     deliberazioni della Giunta regionale numeri 619 e 628 del 29 novembre 2022

2.     deliberazioni della Giunta regionale numeri 648, 650, 657 e 658 del 10 dicembre 2022

3.     deliberazioni della Giunta regionale numeri 671, 672 e 673 del 14 dicembre 2022

Interrogazioni a risposta scritta

Laghi. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

-        Il percorso di definizione del modello calabrese della Rete delle Case della Salute si inserisce nel percorso di "rientro" economico finanziario del sistema sanitario regionale e nella conseguente riorganizzazione delle tre reti assistenziali, ospedaliera, territoriale e dell'emergenza-urgenza;

-        Il D.P.G.R. n. 18 del 22.10.2010 ha previsto il riassetto del servizio sanitario regionale, programmando la riconversione di 12 strutture ospedaliere che con successivo D.P.G.R. n. 34 del 6 maggio 2011 e in funzione della tipologia assistenziale attribuita sono state denominate CAPT (Centri di Assistenza Primaria Territoriale) e che, in seguito, la Regione ha previsto di collocarvi le sedi delle Case della Salute;

-        la D.P.G.R n. 135 del 21.12.2011 la Regione Calabria ha individuato le sedi dove realizzare la Rete Regionale delle Case della Salute;

-        la D.G.R. n. 647 del 29.12.2017, a valere sulla dotazione finanziaria prevista dalla D.G.R. n. 40/2016 (PAC 2007/2013), pari a € 49.315.529,20, con la quale è stata approvata la nuova scheda salvaguardia n. 4 “Rete Regionale Case della Salute”, ha confermato la realizzazione delle Case della salute all’interno dei comuni di San Marco Argentano, Cariati, Mesoraca, Chiaravalle, Scilla e Siderno;

-        in seguito a molteplici differimenti, il finanziamento per la realizzazione dei progetti relativi alla Rete Regionale delle Case della Salute impegna, in ultima istanza, risorse afferenti all’azione 9.3.8 del POR CALABRIA FESR FSE 2014/2020 per un ammontare massimo di € 48.952.332,43;

-        il D.C.A. n. 59/2022 per la Regione Calabria, denominato “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)- Missione 6 - Componenti 1 e 2 - Approvazione del Piano Operativo Regionale – PNRR”, prevede la realizzazione di n. 60 Case della Comunità, di cui n. 14 Hub e n. 46 Spoke;

considerato che:

-        le “Case della Comunità Hub” dovranno essere dotate di attrezzature tecnologiche, al fine di garantire: parità di accesso, prossimità territoriale e qualità dell'assistenza alle persone, indipendentemente dall’età e dal loro quadro clinico, mediante l'attivazione, lo sviluppo e l'aggregazione di servizi di assistenza primaria e la realizzazione di centri di erogazione dell'assistenza, efficienti sotto il profilo sanitario, funzionale ed energetico, per una risposta multiprofessionale;

-        la Casa della Salute è una "struttura polivalente e funzionale in grado di erogare materialmente l'insieme delle cure primarie, di garantire la continuità assistenziale e le attività di prevenzione; sede pubblica dove trovano allocazione, in uno stesso spazio fisico, i servizi territoriali che erogano prestazioni sanitarie e sociali; luogo di prevenzione e promozione della salute e del benessere sociale";

-        l’assistenza sanitaria erogabile dalle strutture “Case della Comunità Hub” e “Case della Salute” risulta, in pratica, equipollente ed entrambi i modelli si riferiscono a bacini di utenza di circa 50.000 abitanti;

-        i siti identificati dal menzionato Piano Operativo Regionale per la realizzazione delle Case della Comunità Hub non coincidono con quelli afferenti al progetto della Rete Regionale delle Case della Salute;

-        il recente D.M. 77/2022 non annovera tra i modelli di assistenza territoriale le “Case della Salute”;

considerato, altresì, che:

-        l’Ambito Territoriale Sociale-Assistenziale N. 2 del distretto Sanitario Esaro-Pollino dell’ASP di Cosenza censisce una popolazione di circa 50.000 abitanti;

-        il D.C.A. n. 59/2022 identifica il Comune di Roggiano Gravina come unica sede di “Casa della Comunità Hub” per l’Ambito Territoriale Sociale-Assistenziale N. 2 del distretto Sanitario Esaro-Pollino;

-        nel territorio di Roggiano Gravina non sono censite strutture assimilabili all’ex Ospedale “L. Pasteur” – sito nel comune di San Marco Argentano - o che possano essere allestite tempestivamente per assolvere alla funzione di “Casa della Comunità Hub” nei termini previsti dal PNRR;

-        la realizzazione della Casa della Salute presso l’ex Ospedale “L. Pasteur” è inserita negli obiettivi e nelle scelte regionali fin dalla "Programmazione unitaria 2007-2013” nonché confermata dal D.P.G.R n. 135 del 21.12.2011 ed atti successivi;

-        la sede dell’ex Ospedale Civile “L. Pasteur” a San Marco Argentano rappresenta da diversi decenni il riferimento sanitario primario dell’omonimo Ambito Territoriale di competenza e risulta dotata di una struttura che si sviluppa su 4 piani rialzati ed 1 piano seminterrato, per una superficie totale di 8.152 mq che risulta solo parzialmente utilizzata;

-        sono state impegnate risorse pari a 8.149.648,89 euro, afferenti alla realizzazione della Rete Regionale Case della Salute, destinate all’ammodernamento dell’ex Ospedale Civile “L. Pasteur” per il quale i Progetti di fattibilità tecnico-economica sono stati approvati dall’ASP di Cosenza con Deliberazione n. 1290 del 29 luglio 2022; interroga il Presidente della Giunta regionale, anche nella qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro,

per sapere:

-        se l’attuazione della Rete Regionale Case della Salute risulti compatibile con l’attuazione del Piano Operativo Regionale;

-        quale impatto avrà sulla realizzazione del progetto originario la mancata inclusione delle strutture afferenti alla Rete delle Case della Salute tra le Case di Comunità Hub previste per la Regione Calabria;

-        se la previsione di una Casa della Comunità Hub presso il Comune di Roggiano Gravina sia alternativa o aggiuntiva alla realizzazione della Casa della Salute presso l’ex Ospedale Civile di San Marco Argentano per l’Ambito Territoriale Sociale-Assistenziale n. 2 del distretto Sanitario Esaro-Pollino.

(104; 16/12/2022).

 

Laghi. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

dal 12 dicembre 2022 è stato modificato l’orario regionale ferroviario dei servizi affidati a Trenitalia con informazioni incomplete e senza i necessari tempi di preavviso;

-la predetta circostanza ha creato numerosi problemi in quanto ha impedito ai cittadini di programmare, in maniera efficace, l’organizzazione dei propri spostamenti;

-nonostante l’avallo della Regione Calabria, la programmazione oraria ha destato preoccupazione e disagi su tutto il territorio regionale, tanto che i pendolari, che usufruiscono in particolare di abbonamenti mensili ed annuali, hanno vivacemente protestato in più aree, fino a preannunciare vere e proprie forme di mobilitazione;

-nello specifico, gli orari stabiliti in “fascia pendolare” non tengono adeguatamente conto dell’utenza lavorativa e scolastica, sottovalutando le loro esigenze;

-l’organizzazione attuale delle corse infatti determina, così come denunciato dagli stessi pendolari, paradossali situazioni negli arrivi e nelle partenze, prevendendo, troppo spesso, o anticipi o prossimità temporali eccessivi, rispetto agli orari di inizio delle attività lavorative e delle lezioni scolastiche;

-ciò causa, quale ulteriore conseguenza, lunghe attese, in particolare sulla linea ionica, per l’assenza di corse programmate nella fascia dalle 11 alle 14, penalizzando l’utenza diretta ed in arrivo nella e dalla Locride, ove insistono scuole di ogni ordine e grado, sedi periferiche dei principali uffici statali e regionali nonché il Presidio ospedaliero spoke ed il Tribunale;

-risulta altresì penalizzante, illogica ed immotivata la soppressione delle fermate dei principali treni nelle stazioni di Reggio O.ME.CA. e di Bianco;

-analoghe situazioni di disagio e difficoltà vengono ripetutamente segnalate per la soppressione o la modifica di alcune corse su altre tratte, quali: Sibari-Cosenza, Sapri-Cosenza, Lamezia Terme-Reggio Calabria, Paola-Cosenza, Catanzaro Lido-Lamezia Terme, Cosenza-Reggio Calabria e Crotone- Reggio Calabria;

-quanto sopra evidenziato aggrava non solo i costi sostenuti dagli abbonati pendolari ma soprattutto danneggia la qualità della loro vita. Molti, infatti, denunciano il fatto che, nonostante abbiano già sottoscritto l’abbonamento annuale o mensile, siano costretti ad utilizzare mezzi alternativi (auto private o bus) accrescendo, come sopra evidenziato, le spese, i rischi ed i tempi di percorrenza;

-si registra altresì un aumento del prezzo dei biglietti a corsa singola, per via del mancato intervento da parte dell’Autorità Regionale Trasporti e della Regione (che ha evitato solo ed esclusivamente l’aumento degli abbonamenti in essere);

considerato che: -l’articolo 13 della Legge regionale 31 dicembre 2015, n. 35, “Norme per i servizi di trasporto pubblico locale” ha previsto l’Istituzione dell’Autorità Regionale dei Trasporti – Calabria “ARTCal”, la quale ha l’obiettivo di promuovere e coordinare nell’ambito regionale le politiche di mobilità sostenibile, conformemente alla pianificazione e alla programmazione regionale, ottimizzando, in una logica di sistema, i servizi di trasporto pubblico locale ferro-gomma, al fine di conseguire obiettivi di efficienza, efficacia, universalità del servizio e sostenibilità ambientale, promuovendo anche economie di scala e di differenziazione idonee a massimizzare l’efficienza del settore;

posto che: -il trasporto pubblico collettivo deve essere organizzato in modo efficiente e funzionale alle esigenze di mobilità ordinaria e straordinaria dei calabresi. Inoltre, il gestore e la Regione Calabria, in questo momento di grossa difficoltà economica e sociale, dovrebbero tenere in prioritaria considerazione la situazione di crisi ed adottare misure che attenuino gli aumenti dovuti al carovita, tutelando il primario diritto alla mobilità individuale dei cittadini calabresi;

-nel corso dell’anno 2022 è stato istituito un “bonus trasporti” nazionale destinato agli utenti, che non verrà prorogato al 2023;

interroga il Presidente della Giunta regionale,

per sapere:

-        se, considerati i disagi sopra evidenziati, non sia opportuno intervenire per ripristinare l’orario vigente sino al mese scorso, come ampiamente e specificamente richiesto dai pendolari;

-        se, di conseguenza, non sia anche il caso di avviare una interlocuzione con le associazioni ed i comitati dei pendolari, per affrontare congiuntamente i problemi e giungere a soluzioni eque e condivise tra Parte pubblica ed i Fruitori del servizio, relativamente agli orari delle corse, ma anche ai costi ad esse collegati;

valutando la possibile introduzione di una misura atta a consentire l’abbonamento integrato nonché il biglietto unico per il trasporto pubblico, già introdotto in altre regioni;

-        quali misure e provvedimenti intenda adottare per reperire le risorse economiche necessarie, al fine di consentire, anche attraverso interventi di ammodernamento del materiale rotabile ferroviario, non solo un incremento significativo della frequenza dei servizi di Trasporto Pubblico Locale (TPL) urbani e sovracomunali su gomma e su ferro, ma altresì un miglioramento della fruibilità dei servizi di trasporto pubblico, rendendoli efficienti anche nelle fasce orarie oggi poco o per nulla servite.

(105; 16/12/2022).

 

Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

giungono notizie in merito ad una prossima chiusura anche del centro vaccinale sito all'interno del presidio ospedaliero De Lellis che accoglie i reparti onco-ematologici dell'Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro. I centri vaccinali allestiti in Calabria hanno avuto un ruolo fondamentale nella strategia di contrasto alla diffusione della pandemia da covid-19. La loro dislocazione ampiamente diffusa sul territorio regionale ha impresso una forte accelerazione alla campagna vaccinale, consentendo a tutti la possibilità di vaccinarsi con facilità e senza dover percorrere lunghe distanze. I centri vaccinali hanno, per così dire, portato il vaccino quasi a casa della gente. L'attuale tendenza a chiuderli, riducendone, drasticamente, il numero, non può essere guardata con favore. E ciò soprattutto alla luce della circostanza che, con l'approssimarsi della stagione invernale, si sta registrando un considerevole aumento dei casi di persone affette da covid-19 che, per essere efficacemente contrastato, non può bastare l'affidamento della vaccinazione alle sole farmacie. In particolare, il centro vaccinale collocato nel presidio ospedaliero De Lellis (presidio che fa parte dell'Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio), per la sua vicinanza ai reparti onco-ematologici, ha rappresentato, anche, un punto di riferimento importantissimo per tutte quelle persone rese estremamente fragili dalle gravi patologie oncologiche di cui sono affette. A ciò occorre aggiungere che il centro vaccinale di che trattasi (così come molti altri centri vaccinali della città di Catanzaro) non grava sul bilancio della sanità regionale. Pertanto, la chiusura di detto centro vaccinale si tradurrebbe nella eliminazione di un servizio che, oltre ad essere notevolmente utile alla collettività, è, anche, a costo zero. Tutto quanto sopra premesso, si interroga il Presidente della Giunta regionale, anche nella sua qualità di Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria,

per sapere:

1) se è vera la notizia in base alla quale sarebbe temporalmente vicina la chiusura del centro vaccinale sito all'interno del presidio ospedaliero De Lellis, presidio che accoglie i reparti onco-ematologici dell'Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro;

2) quali utili ed urgenti iniziative intende adottare per scongiurare la chiusura del ridetto centro vaccinale e per, al contrario, rafforzarne e migliorarne il funzionamento.

(106; 19/12/2022).

 

Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

da notizie di stampa, si apprende che, da alcuni mesi, nell'aeroporto di Lamezia Terme, si verificano gravi disfunzioni nell'espletamento del servizio di assistenza delle persone con ridotta mobilità (PRM). Le persone con ridotta mobilità (indicate con l'acronimo “PRM”) sono tutti quei soggetti che, per ragioni legate a disabilità fisiche e/o mentali e/o all'età, presentano delle limitazioni, più o meno gravi, nelle capacità motorie e che, pertanto, per soddisfarne le specifiche esigenze, necessitano di un'attenzione particolare e di un adattamento del servizio che viene comunemente fornito a tutti i passeggeri. Più precisamente, la società che gestisce l'aeroporto (nella specie si tratta della SACAL S.p.A. “Società Aeroportuale Calabrese”) deve assicurare, ai passeggeri che presentano una ridotta mobilità, un'assistenza sia nella fase del viaggio che riguarda la partenza sia in quella che riguarda l'arrivo. Nella fase della partenza, il passeggero con ridotta mobilità deve essere accolto, in aerostazione, da personale specializzato che lo assiste durante il check-in, lo accompagna ai controlli di sicurezza e, poi, fino al gate d'imbarco. Nella fase di arrivo, il passeggero con ridotta mobilità deve essere accolto all'atterraggio e, quindi, accompagnato al controllo dei documenti, al ritiro dei bagagli e all'esterno dell'aerostazione fino al mezzo scelto per raggiungere la destinazione desiderata. In entrambe le anzidette fasi del viaggio, possono essere utilizzati, se necessari, strumenti (quali sedie a rotelle e macchinari elevatori) per facilitare la salita e la discesa sull'aereo e dall'aereo nonché il trasporto a terra. L'assistenza sopra descritta è espressamente prevista da specifiche normative nazionali e comunitarie che si ispirano al fondamentale principio della non discriminazione nella elargizione di un servizio al pubblico. Ebbene, soprattutto sulla stampa locale, compaiono, ormai da alcuni mesi, articoli che denunciano il malfunzionamento del servizio di che trattasi. La causa di detto malfunzionamento andrebbe ricercata nella grave carenza di organico. Il numero degli operatori addetti all'espletamento del servizio sarebbe, cioè, estremamente esiguo e, in ogni caso, insufficiente a soddisfare le molteplici richieste di assistenza. Nei momenti di maggiore afflusso di passeggeri all'aeroporto, pare che la SACAL S.p.A., per sopperire alle carenze di organico, abbia, addirittura, fatto ricorso all'impiego del personale (già, di per sé, numericamente ridotto) in servizio presso la postazione del pronto soccorso aeroportuale che, di conseguenza, sarebbe rimasta, per lungo tempo, sguarnita, nonché all'impiego del personale addetto al servizio di pulizia dello scalo. L'impiego del personale in servizio presso la postazione del pronto soccorso aeroportuale e di quello addetto al servizio di pulizia dello scalo, oltre ad essere, evidentemente, inopportuno ed inadeguato in quanto prestato da soggetti del tutto privi di una specifica formazione, non avrebbe, in ogni caso, evitato i paventati ritardi che si sarebbero, comunque, verificati accumulandosi sull'intera programmazione dei voli giornalieri. Tutto quanto sopra premesso, considerato l'approssimarsi delle vacanze natalizie che determineranno un notevole incremento del numero dei passeggeri, considerato, altresì, che la gestione di SACAL S.p.A. è tornata in capo alla Regione Calabria che, direttamente ed indirettamente, possiede e controlla la maggior parte delle azioni dell'anzidetta società, si interroga il Presidente della Giunta regionale ed il competente Assessore,

per sapere:

- quali utili ed urgenti iniziative intende adottare per eliminare, in tempi brevi, le descritte disfunzioni nel servizio di assistenza dei passeggeri con ridotta mobilità prestato all'interno dell'aeroporto di Lamezia Terme.

(107; 20/12/2022).

 

Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

la crisi economica scatenata dall’emergenza sanitaria da COVID 19 prima e lo scoppio della guerra in Ucraina poi rischiano di soffocare l’economia italiana e ancora di più, la già debole economia calabrese;

in questo contesto emergono con forza le difficoltà della Calabria, dove da una parte assistiamo al crescere del numero dei lavoratori precari e dall’altra all’aumento degli inoccupati con una preoccupante impennata degli inattivi o, come vengono definiti oggi con un acronimo inglese, dei NEET, cioè di persone che non studiano, né lavorano né ricevono una formazione;

il sito Openpolis rileva, infatti, come il fenomeno dei neet appare particolarmente impattante nelle regioni del mezzogiorno, nel 2020, a fronte di una media nazionale del 23,3% nella fascia 15-29 anni, spiccano i dati di Sicilia (37,5%), Calabria (34,6%) e Campania (34,5%);

di fronte a questi dati così preoccupanti, coerentemente con quanto previsto dal programma GOL, dal Piano straordinario di potenziamento dei centri per l’impiego e dal Piano strategico nazionale sulle Nuove Competenze (PNC), appare non più rinviabile la costruzione di un vero e proprio piano per il lavoro che da una parte contribuisca al superamento del precariato e dall’altro si rivolga a quanti un lavoro non ce l’hanno o non ce l’hanno più e a quanti, addirittura, hanno rinunciato a cercarlo;

le ingenti risorse previste dal PNRR e dalla nuova programmazione comunitaria, con la loro corretta e puntuale spesa, offrono un’opportunità importante che non può andare sprecata;

il Consiglio regionale con la legge regionale 28 dicembre 2021, n. 42 recante “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 25 giugno 2019, n. 29 (Storicizzazione risorse del precariato storico)” ha segnato un importante, ma non risolutivo, punto per il superamento del precariato calabrese;

nel corso della stessa seduta che ha visto l’approvazione della Legge citata, il Consiglio regionale ha votato all’unanimità un ordine del giorno, proposto dal sottoscritto consigliere, che impegnava la Giunta regionale, entro novanta giorni e attraverso il necessario coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali, a definire un quadro completo dell’insieme dei lavoratori precari della Regione Calabria e, contestualmente, alla elaborazione di un piano straordinario del lavoro, attraverso gli strumenti e le risorse disponibili, al fine di assorbire gli attuali e residui bacini di precariato e attuare coerenti politiche attive del lavoro anche nei confronti degli inoccupati;

ad oggi, da quanto è dato sapere, il percorso di redazione di tale Piano non è stato avviato. Tutto ciò premesso, il sottoscritto consigliere regionale interroga il Presidente della Giunta regionale e l’Assessore con delega al Lavoro

per sapere:

1. se la Giunta regionale ha dato seguito al deliberato del Consiglio del 23 dicembre 2021;

2. quali utili e appropriate iniziative intenda intraprendere per la puntuale applicazione del citato ordine del giorno.

(108; 20/12/2022.

Risposta scritta ad interrogazione

È pervenuta risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

 

Bevacqua, Alecci, Iacucci, Irto, Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- che i fondi messi a disposizione dal PNRR rappresentano un’opportunità di sviluppo irripetibile per la Regione Calabria;

- che alcuni dei bandi fin qui emanati non hanno avuto la pubblicità necessaria per fare in modo che la partecipazione potesse essere la più estesa possibile innescando spesso anche la polemica politica;

- che la trasparenza per finanziamenti nevralgici per il futuro della Calabria deve essere massima;

- che, in alcune regioni italiane, come l’Emilia-Romagna, è stato attivato un portale ad hoc nel quale trovare tutte le informazioni relative al PNRR, ai bandi, alle risorse disponibili, agli stati di avanzamento e a tutti gli interventi posti in essere. Considerato che: - appare indispensabile e urgente dotare la Regione Calabria di ogni strumento per rendere il più trasparente tutta la procedura di messa a terra delle risorse disponibili del PNRR;

tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale

per sapere:

- quali iniziative la Giunta intenda intraprendere per aumentare la pubblicità e la trasparenza in ordine alla spesa dei fondi del PNRR e se sia stata valutata la possibilità di dedicare al PNRR un portale esclusivo da mettere a disposizione di tutti i calabresi.

(97; 04/11/2022).

(Risposta)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 103/12^ di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, recante: “Modifiche alle modalità di recupero del maggior disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario dei residui approvate con Deliberazione consiliare n. 70 del 3 dicembre 2015 e ss.mm.ii. Ripristino quote disavanzo” (deliberazione consiliare n. 144)

Il Consiglio regionale

premesso che negli esercizi 2015-2021, secondo il piano di riparto approvato dal Consiglio regionale, sono state recuperate le quote di disavanzo applicate ai rispettivi bilanci, come di seguito indicato:

tabella

 vista la deliberazione del Consiglio regionale n. 106 del 30 agosto 2022, con la quale sono state modificate le modalità di recupero del piano di riparto del disavanzo di amministrazione, derivante dal riaccertamento straordinario dei residui al 1° gennaio 2015, mediante l’utilizzo di parte dell’avanzo libero del risultato di amministrazione conseguito nell’esercizio 2021, come di seguito indicato:

considerato che il recupero parziale anticipato del disavanzo di amministrazione derivante dal riaccertamento straordinario dei residui al gennaio 2015 mediante l’applicazione, al bilancio dell’esercizio 2022, di parte dell’avanzo libero del risultato di amministrazione dell’esercizio 2021, pari a 426.075,31 euro, ha conseguentemente modificato l’importo delle quote di disavanzo da imputare ai bilanci degli esercizi 2023-2044, in 45.454,55 euro annui;

rilevato che la Corte dei conti – Sezione regionale di Controllo per la Calabria, nell’istruttoria afferente al Rendiconto generale 2021 della Regione ha dedicato un’apposita sezione al rendiconto del Consiglio regionale, evidenziando che “…..i tempi di rientro dal disavanzo in argomento possono essere legittimamente modificati nel tempo, secondo le procedure sopra richiamate, ma le fonti di finanziamento del maggiore recupero operato in un esercizio non possono prescindere dai mezzi ordinari del bilancio o in alternativa dalle fonti individuate dal richiamato articolo 2 commi 4 e 8 del D.M. 2 aprile 2015";

visto il verbale del Collegio dei revisori dei conti n. 56 del 12 dicembre 2022 nel quale, riprendendo le osservazioni della Corte dei conti, si ribadisce “che non è utilizzabile l’avanzo di amministrazione disponibile per recuperare anticipatamente il disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario dei residui, vale a dire, che la quota libera di avanzo d’amministrazione non può costituire fonte di finanziamento del maggiore recupero del disavanzo da riaccertamento straordinario”;

ritenuto opportuno provvedere in merito, ripristinando le quote di disavanzo poste a carico degli esercizi 2023-2044 in 64.821,61 euro annui;

vista la deliberazione n. 88 del 19 dicembre 2022, con la quale l’Ufficio di Presidenza ha proposto al Consiglio regionale l’approvazione delle modifiche relative alle modalità di recupero del maggior disavanzo derivante del riaccertamento straordinario dei residui, approvate con deliberazione consiliare n. 70 del 3 dicembre 2015, prevedendo il ripristino delle quote annuali del disavanzo;

preso atto del verbale n. 62 del 21 dicembre 2022, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, con cui il Collegio dei revisori dei conti, nell’esaminare la deliberazione dell’Ufficio Presidenza n. 88 del 19 dicembre 2022, prendendo atto del dispositivo della suddetta deliberazione, “che ripristina il piano originario di ripiano del disavanzo da riaccertamento straordinario dei residui allineandosi ai rilievi espressi dal Collegio (cfr. verbali n.31/2022 e n. 56/2022)”, ha espresso “parere favorevole sulla nuova proposta di bilancio di previsione 2023-2025 e sui documenti allegati, così come approvati con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 89 del 19/12/2022”;

udito il relatore, consigliere Cirillo, che ha illustrato il provvedimento;

visti:

-    il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi);

-    il Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale, approvato con deliberazione consiliare n. 190 del 4 maggio 2017, successivamente aggiornato con deliberazione consiliare n. 342 del 28 settembre 2018;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

-    di ripristinare le quote annuali di disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario dei residui, approvate con deliberazione consiliare n. 70 del 3 dicembre 2015, in 64.821,61 euro anziché 45.454,55 euro con decorrenza dall’esercizio finanziario 2023 e sino all’esercizio finanziario 2044;

-    di trasmettere la presente deliberazione al Settore Bilancio e Ragioneria del Consiglio regionale per il seguito di competenza e alla Giunta regionale per opportuna conoscenza.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 104/12^ di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, recante: “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2023-2025 e approvazione del Piano degli indicatori di bilancio esercizi 2023-2025” (deliberazione consiliare n. 145)

Il Consiglio regionale

visti:

- il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi);

- il decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126 (Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118) che, tra l’altro, ha sostituito il titolo III – Ordinamento finanziario e contabile delle Regioni del d.lgs. n.118/2011;

richiamati i seguenti articoli del d.lgs.118/2011:

- l’articolo 67, che ribadisce l’autonomia contabile del Consiglio regionale che deve essere assicurata dalle Regioni, sulla base delle disposizioni statutarie;

inoltre, ai sensi del comma 2, il Consiglio adotta il medesimo sistema contabile degli schemi di bilancio della Regione, adeguandosi ai principi contabili generali ed applicati allegati al d.lgs.118/2011;

- l’articolo 10, comma 1, che dispone che il bilancio di previsione finanziario è almeno triennale, ha carattere autorizzatorio ed è aggiornato annualmente in occasione della sua approvazione;

- l’articolo 11 che disciplina la redazione degli schemi di bilancio;

- l’articolo 18-bis, comma 1, secondo il quale, al fine di consentire la comparazione dei bilanci, gli enti adottano un sistema di indicatori semplici, denominato “Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio”, misurabili e riferiti ai programmi e agli altri aggregati del bilancio;

- l’articolo 18-bis, comma 2, che dispone che le regioni e i loro enti ed organismi strumentali, entro 30 giorni dall'approvazione del bilancio di previsione, presentano il Piano degli indicatori di bilancio, che è parte integrante dei documenti di bilancio di ciascuna amministrazione pubblica;

vista la legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria), ed in particolare l’articolo 23;

visto il nuovo regolamento di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale approvato con deliberazione consiliare n. 190 del 4 maggio 2017 e successivamente modificato con deliberazione consiliare n.342 del 28 settembre 2018;

visti i principi contabili applicati e gli schemi di bilancio allegati al d.lgs.118/2011;

vista la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 83 del 5 dicembre 2022, recante: “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2023 - 2025 e approvazione del Piano degli indicatori di bilancio esercizi 2023 – 2025”;

tenuto conto che il Collegio dei revisori dei conti, con verbale n. 56 del 12 dicembre 2022, ha evidenziato che, in riferimento alla deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 83/2022, «le previsioni non sono in linea con le risorse stanziate nel bilancio 2023/2025 della Regione, come risulta da deliberazione di Giunta regionale n. 643 del 10/10/2022 avente ad oggetto il Disegno di legge “Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per il triennio 2023-2025. Nuova proposta al Consiglio regionale”»;

atteso che, sulla base dei rilievi formulati dal Collegio dei revisori nel verbale sopra citato, l’Ufficio di Presidenza ha riformulato le previsioni di bilancio per concordare gli importi tra il bilancio di previsione della Regione e gli importi “derivati” del bilancio di previsione del Consiglio regionale, sottoponendo all’approvazione dell’Assemblea la deliberazione n. 89 del 19 dicembre 2022, recante: “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2023 -2025 e approvazione del Piano degli indicatori di bilancio esercizi 2023 - 2025”;

tenuto conto che i documenti contabili del bilancio di previsione del Consiglio regionale prevedono un fabbisogno per le spese di funzionamento di 56.451.696,94 euro per l’esercizio 2023, di 55.801.696,94 euro per l’esercizio 2024 e di 55.801.696,94 euro per l’esercizio 2025;

visto l’Allegato 1, che forma parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, riportante il bilancio di previsione del Consiglio regionale 2023-2025, suddiviso per missioni e programmi e redatto in attuazione dei principi di cui al d.lgs.118/2011 sulla base degli schemi di cui all’allegato 9 del decreto medesimo, che di seguito si riepilogano e che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

- bilancio entrate;

- bilancio spese;

- riepilogo generale delle entrate per titoli;

- riepilogo generale delle spese per titoli;

- riepilogo generale delle spese per missioni;

- quadro generale riassuntivo;

- equilibri di bilancio;

- tabella dimostrativa del risultato di amministrazione presunto (all’inizio dell’esercizio 2023);

- composizione per missioni e programmi del fondo pluriennale vincolato esercizi 2023-2025;

- composizione dell’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità esercizi 2023-2025;

- elenco delle spese obbligatorie;

- elenco delle entrate ricorrenti/non ricorrenti;

- elenco delle spese ricorrenti/non ricorrenti;

- elenco delle spese che possono essere finanziate con il fondo di riserva per spese impreviste;

- elenco delle previsioni annuali di competenza e di cassa secondo la struttura del piano dei conti;

- nota integrativa;

visto l’Allegato 2, accluso alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, riportante il Piano degli indicatori di bilancio del Consiglio regionale per gli esercizi 2023 - 2025;

vista la relazione al bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2023-2025 e al Piano degli indicatori di bilancio per gli esercizi 2023-2025, approvata dalla Commissione speciale di vigilanza, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 3), resa ai sensi dell’articolo 13, comma 5, del regolamento di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale;

dato atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti (verbale n.62 del 21 dicembre 2022, parere n. 23/2022) allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 4), reso ai sensi del combinato disposto dell’articolo 72, comma 1, del d.lgs.118/2011 e dell’articolo 13, comma 4 del regolamento di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale;

udito il relatore, consigliere Cirillo, che ha illustrato il provvedimento;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

- di approvare il bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2023 - 2025, unitamente agli allegati previsti dalla normativa vigente, che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto (Allegato 1);

- di approvare il Piano degli indicatori di bilancio del Consiglio regionale per gli esercizi 2023-2025, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto (Allegato 2);

- di prendere atto della relazione della Commissione speciale di vigilanza (Allegato 3) e del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti (Allegato 4), allegati alla presente deliberazione quali parti integranti e sostanziali;

- di chiedere alla Giunta regionale, ai sensi dell’articolo 13, comma 6 del regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale, la somma di 56.451.696,94 euro per l’esercizio 2023, di 55.801.696,94 euro per l’esercizio 2024 e di 55.801.696,94 euro per l’esercizio 2025;

- di trasmettere la presente deliberazione, unitamente ai relativi allegati, alla Giunta regionale e al Settore Bilancio e Ragioneria del Consiglio regionale per il seguito di rispettiva competenza.

(Allegati)

Proposta di legge n. 82/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Rendiconto Generale relativo all'esercizio finanziario 2021 - Deliberazione di Giunta regionale n. 265 del 30/06/2022” (deliberazione consiliare n. 146)

Art. 1

(Approvazione del Rendiconto della gestione)

1. Il Rendiconto della gestione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2021, composto dal Conto del bilancio, dal Conto economico e dallo Stato patrimoniale e corredato dagli allegati previsti dalla vigente normativa, è approvato con le risultanze esposte negli articoli seguenti.

Art. 2

(Entrate di competenza)

1. Il totale delle entrate accertate nell'esercizio finanziario 2021 per la competenza propria dell'esercizio stesso è stabilito, per come risulta dal Conto del bilancio, in 7.088.143.118,32 euro delle quali:

- riscosse e versate

 € 5.640.582.011,09

- rimaste da riscuotere e versare

€ 1.447.561.107,23.

2. Il movimento di cassa in entrata (capitoli E0610310201, E0610310401), per operazioni di tesoreria verificatesi nell'esercizio finanziario 2021 è stabilito, per come risulta dal Conto del bilancio, in 544.655.791,23 euro.

Art. 3

(Spese di competenza)

1. Il totale delle spese impegnate nell'esercizio finanziario 2021 per la competenza propria dell'esercizio stesso è stabilito, per come risulta dal Conto di bilancio, in 6.765.802.697,49 euro delle quali:

- pagate

 € 5.257.891.913,60

- rimaste da pagare

€ 1.507.910.783,89.

2. Il movimento di cassa in uscita (capitoli U0910310201, U0910310401), per operazioni di tesoreria verificatesi nell'esercizio finanziario 2021 è stabilito, per come risulta dal Conto di bilancio, in 694.723.478,77 euro.

Art. 4

(Riepilogo entrate e spese di competenza)

1. Il riepilogo generale dei risultati delle entrate e delle spese di competenza dell'esercizio finanziario 2021 risulta così definito:

ENTRATE

TITOLO 1 - Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa

 

 

4.509.391.682,89

TITOLO 2 - Trasferimenti correnti

 871.212.519,63

TITOLO 3 - Entrate extratributarie

 38.223.912,80

TITOLO 4 - Entrate in conto capitale

549.082.760,39

TITOLO 5 - Entrate da riduzione di attività finanziarie

7.954,83

TITOLO 6 - Accensione Prestiti

149.502.429,92

TITOLO 7 - Anticipazioni da Istituto Tesoriere

0,00

TITOLO 9 - Entrate per conto terzi e partite di giro

970.721.857,86

                                                                     TOTALE

7.088.143.118,32

 

SPESE

TITOLO 1 - Spese correnti

4.954.832.616,90

TITOLO 2 - Spese in conto capitale

788.111.071,97

TITOLO 3 - Spese per incremento attività finanziarie

4.427.421,60

TITOLO 4 - Rimborso Prestiti

47.709.729,16

TITOLO 5 - Chiusura Anticipazioni ricevute da istituto tesoriere/cassiere

0,00

TITOLO 7 - Uscite per conto terzi e partite di giro

970.721.857,86

                                                                    TOTALE

6.765.802.697,49.

Art. 5

(Residui attivi provenienti da esercizi precedenti)

1. I residui attivi, provenienti da esercizi precedenti, che alla chiusura dell'esercizio finanziario 2020 ammontavano a 3.797.624.897,98 euro, a seguito dell’attività di gestione effettuata nel corso dell’esercizio 2021, risultano determinati per come di seguito specificato:

- riscossi e versati nell'esercizio 2021

660.435.827,49

- eliminati per minore accertamento

587.550.671,98

- riaccertati per maggiore accertamento

0,00

- rimasti da riscuotere

2.549.638.398,51.

Art. 6

(Residui passivi provenienti da esercizi precedenti)

1. I residui passivi, provenienti da esercizi precedenti, che alla chiusura dell'esercizio finanziario 2020 ammontavano a 2.385.941.453,17 euro, a seguito dell’attività di gestione effettuata nel corso dell’esercizio 2021, risultano determinati per come di seguito specificato:

- liquidati e pagati nell'esercizio 2021

565.869.407,95

- eliminati per economie

420.359.994,37

- rimasti da pagare

1.399.712.050,85.

Art. 7

(Residui attivi alla chiusura dell'esercizio 2021)

1. I residui attivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2021 risultano stabiliti dal Conto del bilancio nelle seguenti somme:

-        somme rimaste da riscuotere sulle entrate

accertate per la competenza propria

dell'esercizio 2021 (articolo 2)                                        € 1.447.561.107,23

 

-        somme rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi

precedenti (articolo 5)                                                        € 2.549.638.398,51

 

-        RESIDUI ATTIVI AL 31 dicembre 2021

€ 3.997.199.505,74.

Art. 8

(Residui passivi alla chiusura dell'esercizio 2021)

1. I residui passivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2021 risultano stabiliti dal Conto del bilancio nelle seguenti somme:

-        somme rimaste da pagare sulle spese

impegnate per la competenza propria

dell'esercizio 2021 (articolo 3)                                        € 1.507.910.783,89

 

-        somme rimaste da pagare sui residui

degli esercizi precedenti (articolo 6)                              1.399.712.050,85

 

-        RESIDUI PASSIVI AL 31 dicembre 2021

€ 2.907.622.834,74.

Art. 9

(Situazione di cassa)

1. Il fondo di cassa dell'esercizio finanziario 2021 è determinato in 751.997.167,70 euro, per come di seguito specificato:

Fondo cassa al 1° gennaio 2021

274.740.650,67

 

RISCOSSIONI

 

 

in conto competenza

5.640.582.011,09

in conto residui

660.435.827,49

TOTALE RISCOSSIONI

6.301.017.838,58

 

PAGAMENTI

 

 

in conto competenza

5.257.891.913,60

in conto residui

565.869.407,95

TOTALE PAGAMENTI

5.823.761.321,55

 

 

 

FONDO DI CASSA AL 31 dicembre 2021

751.997.167,70.

Art. 10

(Risultato di amministrazione)

1. Il risultato di amministrazione dell'esercizio finanziario 2021 è pari a 1.447.675.450,96 euro, per come di seguito specificato:

Fondo cassa al 31 dicembre 2021

751.997.167,70

Residui attivi

3.997.199.505,74

Residui passivi

2.907.622.834,74

Fondo pluriennale vincolato di spesa – parte corrente

91.185.782,21

Fondo pluriennale vincolato di spesa - parte capitale

302.712.605,53

 

Risultato di amministrazione al 31 dicembre 2021

1.447.675.450,96.

2. La determinazione del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2021, nelle componenti disciplinate dalla legislazione vigente, è indicata nel “Prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione 2021” annesso alla presente legge.

3. Il disavanzo finanziario alla chiusura dell’esercizio 2021, considerando le quote accantonate e vincolate del risultato di amministrazione, è determinato nell’importo di -79.643.744,12 euro.

Art. 11

(Conto economico)

1. Il risultato economico dell’esercizio 2021 è stabilito in 32.679.445,84 euro, in base alle seguenti risultanze:

Conto economico

Valori al 31 dicembre 2021

a) componenti positivi della gestione

  5.990.613.202,10

 b) componenti negativi della gestione

  5.726.384.777,42

Differenza (a- b)

     264.228.424,68

c.1) Proventi finanziari

         3.438.990,57

c.2) Oneri finanziari

        46.425.508,58

Totale proventi e oneri finanziari (c)

       - 42.986.518,01

d.1) Rivalutazioni

                       0,00

d.2) Svalutazioni

                       0,00

Totale rettifiche (d)

                       0,00

e.1) Proventi straordinari

     568.877.973,50

e.2) Oneri straordinari

      749.802.146,69

Totale proventi e oneri straordinari (e)

         - 180.924.173,19

Risultato prima delle imposte (a-b+c+d+e)

             40.317.733,48

Imposte

         7.638.287,64

Risultato dell'esercizio

      32.679.445,84.

Art. 12

(Stato patrimoniale)

1. La situazione patrimoniale attiva al 31 dicembre 2021 è stabilita in 7.817.817.017,56 euro, in base alle seguenti risultanze: 

Stato patrimoniale – attivo

Valori al 31 dicembre 2021

a) Crediti vs stato e altre amm.ni pubbliche per la partecipazione del fondo di dotazione

                        0,00

b) Immobilizzazioni

   3.489.682.155,71

c) Attivo circolante

   4.328.110.815,57

d) Ratei e risconti

               24.046,28

Totale dell'attivo (a+b+c+d)

  7.817.817.017,56.

2. La situazione patrimoniale passiva al 31 dicembre 2021 è stabilita in 7.817.817.017,56 euro, in base alle seguenti risultanze:

Stato patrimoniale – passivo

Valori al 31 dicembre 2021

a) Patrimonio netto  

€ 2.555.258.407,28

b) Fondi per rischi ed oneri

    228.141.769,84

c) Trattamento di fine rapporto

                      0,00

d) Debiti

€ 4.549.199.328,47

e) Ratei e risconti e contributi agli investimenti

    485.217.511,97

Totale passivo (a+b+c+d)

€ 7.817.817.017,56.

3. Il valore dei Conti d’ordine al 31 dicembre 2021 ammonta a 535.450.306,81 euro, in base alle seguenti risultanze:

Conti d’ordine

Valori al 31 dicembre 2021

1) Impegni su esercizi futuri

                522.415.430,71

2) beni di terzi in uso

                                  0,00

3) beni dati in uso a terzi

                                  0,00

4) garanzie prestate a amministrazioni pubbliche

                                  0,00

5) garanzie prestate a imprese controllate

                                  0,00

6) garanzie prestate a imprese partecipate

                                  0,00

7) garanzie prestate ad altre imprese

                  13.034.876,10

Totale Conti d’ordine

                 535.450.306,81.

Art. 13

(Rendiconto consolidato Giunta - Consiglio regionale)

1. Ai sensi dell’articolo 11, comma 1, lettera b), e dell’articolo 63, comma 3, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), vengono approvati i contenuti di dettaglio del “Rendiconto consolidato Giunta-Consiglio 2021”, come da allegato al Rendiconto generale della Regione Calabria per l’anno 2021.

Art. 14

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.  

 

(Allegati)

Proposta di legge n. 135/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Adozione delle misure conseguenziali al giudizio di parificazione del Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2021 - Variazione al bilancio di previsione 2022-2024 - Deliberazione di Giunta regionale n. 640 del 10/12/2022” (deliberazione consiliare n. 147)

Art. 1

(Modifiche conseguenti al Giudizio di parificazione del Rendiconto

per l’esercizio finanziario 2021)

1. A seguito del Giudizio di parificazione del Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2021, delle modifiche apportate allo stesso e della conseguente riapprovazione del Rendiconto generale dell’anno 2021 e in ossequio all’articolo 50, comma 3-bis, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi):

a) l’utilizzo fondo anticipazioni liquidità iscritto in entrata è rideterminato in euro 213.430.018,23 per l’annualità 2022, in euro 209.106.168,82 per l’annualità 2023 e in euro 202.135.419,68 per l’annualità 2024 ed è conseguentemente modificato il valore della voce Utilizzo avanzo di amministrazione;

b) le quote accantonate del risultato di amministrazione al 1 gennaio 2022 sono rideterminate in euro 954.904.400,81, per come indicato nel Prospetto n. 1 (Elenco analitico delle quote accantonate nel risultato di amministrazione) allegato alla presente legge;

c) il disavanzo finanziario alla chiusura dell’esercizio finanziario 2021, di cui alla lettera “E” del Prospetto Risultato di amministrazione, è rideterminato in euro -79.643.744,12 per come indicato nel Prospetto n. 2 (Risultato di amministrazione al 1 gennaio 2022, lettera E) allegato alla presente legge;

d) il valore del fondo anticipazioni liquidità iscritto nella parte spesa è rideterminato in euro 209.106.168,82 per l’annualità 2022, in euro 202.135.419,68 per l’annualità 2023 e in euro 195.079.389,15 per l’annualità 2024;

e) il valore della voce “disavanzo”, iscritto nella parte spesa del Bilancio di previsione 2022- 2024 è rideterminato in euro 10.334.014,49 per l’annualità 2022, in euro 5.297.503,72 per l’annualità 2023 e in euro 5.329.224,18 per l’annualità 2024.

Art. 2

(Variazioni al bilancio 2022-2024)

1. Al fine di tener conto delle variazioni indicate all’articolo 1 e di ripianare il maggior disavanzo finanziario determinato a seguito del Giudizio di parificazione del Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2021, nello stato di previsione del bilancio 2022-2024 sono introdotte le variazioni di cui alle allegate Tabelle A (Variazioni alle previsioni di entrata) e B (Variazioni alle previsioni di spesa).

2. A seguito delle variazioni indicate al comma 1, sono modificati gli allegati al bilancio 2022-2024, per come compiegati alla presente legge.

Art. 3

(Copertura finanziaria)

1. Alla copertura finanziaria delle disposizioni contenute nella presente legge si provvede con le minori spese indicate nella Tabella B (Variazioni alle previsioni di spesa) allegata alla presente legge.

2. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie variazioni al documento tecnico e al bilancio finanziario gestionale 2022-2024, ai sensi dell’articolo 51 del d.lgs. 118/2011.

Art. 4

(Entrata in vigore)

1.La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 96/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione del bilancio consolidato dell'anno 2021 della Regione Calabria - articolo 68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 - Deliberazione di Giunta regionale n. 639 del 10/12/2022” (deliberazione consiliare n. 148)

Il Consiglio regionale

visto il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), e in particolare l’articolo 68, che disciplina la redazione, il contenuto e l’approvazione del bilancio consolidato da parte della Regione, e l’allegato 4/4 al d.lgs. 118/2011 recante il “Principio contabile applicato concernente il bilancio consolidato”;

tenuto conto che:

-        nell’ambito del giudizio di parificazione sul rendiconto generale della Regione per l’esercizio 2021, la Sezione Regionale di Controllo della Corte dei conti nell’Adunanza del 1° dicembre 2022 ha parificato il documento contabile de quo, sia con riguardo al conto di bilancio, sia con riguardo al conto economico e allo stato patrimoniale, fatta eccezione per alcune poste contabili;

-        la Regione, facendo proprie le decisioni della Corte dei conti emesse nel suddetto giudizio di parificazione, ha approvato le dovute rettifiche e integrazioni alle risultanze contabili del Rendiconto di gestione 2021, per come approvate con deliberazione di Giunta regionale n. 265 del 30 giugno 2022;

-        con deliberazione del Consiglio regionale n. 146 del 22 dicembre 2022 sono stati approvati il Rendiconto generale e il Rendiconto consolidato della Regione Calabria per l’esercizio 2021;

-        con deliberazione consiliare n. 83 del 30 giugno 2022 è stato approvato il rendiconto del Consiglio regionale della Calabria per l’esercizio finanziario 2021;

-        con deliberazione consiliare n. 108 del 30 agosto 2022 è stato approvato il bilancio consolidato del Consiglio regionale della Calabria per l’esercizio 2021;

vista la deliberazione di Giunta regionale n. 639 del 10 dicembre 2022 "Approvazione del bilancio consolidato dell'anno 2021 della Regione Calabria - art. 68 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 – Proposta di deliberazione consiliare";

considerato che, al fine di consentire la predisposizione del bilancio consolidato, ai sensi dell'allegato 4/4 del d.lgs.118/2011:

-        con deliberazione di Giunta regionale n. 592 del 28 dicembre 2021 è stato aggiornato l'elenco dei soggetti componenti il Gruppo Amministrazione Pubblica;

-        con deliberazione di Giunta regionale n. 598 del 28 dicembre 2021, alla luce della composizione del Gruppo Amministrazione Pubblica determinato con la suddetta deliberazione, è stato aggiornato l'elenco dei componenti del Gruppo Regione Calabria;

tenuto conto che:

-        con deliberazione del Consiglio regionale n. 111 del 20 ottobre 2022 è stato approvato il rendiconto dell’esercizio 2021 dell'Ente per i Parchi Marini Regionali (EPMR);

-        con deliberazione del Consiglio regionale n. 137 del 12 dicembre 2022 è stato approvato il rendiconto dell’esercizio 2021 dell'Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC);

-        con deliberazione del Consiglio regionale n. 120 del 21 novembre 2022 è stato approvato il rendiconto dell’esercizio 2021 dell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente della Calabria (ARPACAL);

preso atto che, come precisato nella deliberazione di Giunta regionale n. 639 del 10 dicembre 2022,

-        l’Istituto regionale per la Comunità Grecanica di Calabria, l’Istituto regionale per la Comunità Arbereshe di Calabria e l’Istituto regionale per la Comunità Occitana, in attesa della effettiva operatività delle fondazioni derivanti dalla loro trasformazione come disciplinato dall’articolo 24 della legge regionale n.15/2008, nel corso del 2021 risultano inattivi e non vi sono rendiconti 2021 ad essi riferibili;

-        ad oggi non è stato possibile procedere all’approvazione dei rendiconti 2021 relativi all’Azienda Calabria Verde, all’Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (ATERP Calabria), all’Azienda Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA) e all’Azienda Calabria Lavoro, ma tali enti hanno comunque trasmesso alla Giunta regionale le risultanze contabili dei rispettivi consuntivi dell’esercizio 2021 necessari ai fini del consolidamento;

-        nonostante i numerosi solleciti del dipartimento regionale “Economia e Finanze” sia nei confronti dei diversi dipartimenti vigilanti che degli enti strumentali, non è stato possibile approvare in Consiglio regionale i consuntivi degli enti strumentali regionali nei termini previsti dalla legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 a causa della ritardata approvazione di tali documenti da parte degli enti stessi e della conseguente non tempestiva trasmissione da parte dei dipartimenti vigilanti dei rendiconti dell’esercizio finanziario 2021, per come previsto dall’iter della legge di contabilità regionale;

precisato che le Società facenti parte del Gruppo Regione Calabria e le Fondazioni regionali appartenenti al Gruppo Consolidato della Regione Calabria hanno approvato i rispettivi bilanci di esercizio 2021;

rilevato che:

-        ai sensi dell'allegato 4/4 del d.lgs.118/2011, “i bilanci di esercizio e la documentazione integrativa sono trasmessi alla capogruppo entro 10 giorni dall'approvazione dei bilanci e, in ogni caso, entro il 20 luglio dell'anno successivo a quello di riferimento. I bilanci consolidati delle sub-holding sono trasmessi entro il 20 luglio dell'anno successivo a quello di riferimento. L'osservanza di tali termini è particolarmente importante, in considerazione dei tempi tecnici necessari per l'effettuazione delle operazioni di consolidamento, per permettere il rispetto dei tempi previsti per il controllo e l'approvazione del bilancio consolidato. Se alle scadenze previste i bilanci dei componenti del gruppo non sono ancora stati approvati, è trasmesso il preconsuntivo o il bilancio predisposto ai fini dell'approvazione”;

-        è possibile redigere il bilancio consolidato della Regione Calabria dell'anno 2021;

visti il Bilancio consolidato della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2021 (Allegato 1), corredato dalla “Relazione e Nota integrativa” (Allegato 2), acclusi alla presente deliberazione quali parti integranti e sostanziali;

preso atto che, con verbale n. 59 del 19 dicembre 2022, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, il Collegio dei revisori dei conti della Regione Calabria ha approvato la relazione sul bilancio consolidato 2021 della Regione Calabria (parere n. 21/2022), esprimendo “giudizio positivo ai fini dell’approvazione del bilancio consolidato 2021 del Gruppo Amministrazione Pubblica della Regione Calabria”;

dato atto che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 16 dicembre 2022, ha approvato bilancio consolidato dell'anno 2021 della Regione Calabria, unitamente ai relativi allegati;

udito il relatore, consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate,

-        di approvare il bilancio consolidato dell'anno 2021 della Regione Calabria, ai sensi dell’articolo 68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, unitamente ai relativi allegati richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 97/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2023-2025 (articolo 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118) - Deliberazione di Giunta regionale n. 641 del 10/12/2022” (deliberazione consiliare n. 149)

Il Consiglio regionale

visto il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), e in particolare l’articolo 36 che dispone in materia di adozione del DEFR;

considerato che:

-        l'articolo 36 del decreto legislativo sopra citato dispone che le Regioni adottino il DEFR, che descrive gli scenari economico-finanziari internazionali, nazionali e regionali, le politiche da adottare, gli obiettivi della manovra di bilancio ed espone il quadro finanziario unitario regionale di tutte le risorse disponibili per il perseguimento degli obiettivi e della programmazione unitaria regionale, esplicitandone gli strumenti attuativi per il periodo di riferimento;

-        l’allegato 4/1 al d.lgs.118/2011 prevede che il DEFR si componga di due sezioni:

·       la prima sezione comprende il quadro sintetico del contesto economico e finanziario di riferimento, nonché la descrizione degli obiettivi strategici con particolare riferimento agli obiettivi di politica regionale in campo economico, sociale e territoriale, anche trasversali, articolati secondo la programmazione autonoma delle singole regioni;

·       la seconda sezione contiene la costruzione del quadro tendenziale di finanza pubblica della Regione e degli enti regionali, sulla base delle risultanze dell’esercizio precedente, e l’indicazione dell’articolazione della manovra necessaria per il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, accompagnata da un’indicazione di massima delle misure attraverso le quali si prevede di raggiungere i predetti obiettivi;

tenuto conto che, ai sensi del sopra citato allegato 4/1 al d.lgs.118/2011, il DEFR costituisce il principale strumento di programmazione economico-finanziaria della Regione finalizzato a:

-        rappresentare il quadro di riferimento per la definizione dei programmi, all’interno delle singole missioni, e per la definizione delle risorse disponibili per il finanziamento degli stessi;

-        orientare le successive deliberazioni del Consiglio e della Giunta regionale;

-        costituire il presupposto dell’attività di controllo strategico, con particolare riferimento allo stato di attuazione dei programmi all’interno delle missioni e alla relazione al rendiconto di gestione;

vista la deliberazione di Giunta regionale n. 641 del 10 dicembre 2022 “Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2023 – 2025 (art. 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118)”;

tenuto conto che, come riportato nella suddetta deliberazione di Giunta regionale, la tempistica di redazione del DEFR per il triennio 2023 - 2025 è stata necessariamente condizionata dalla recente approvazione del Programma Regionale 2021-2027 da parte della Commissione europea, e soprattutto dall'insediamento del nuovo Governo nazionale, che ha procrastinato i tempi di approvazione del Documento di Economia e Finanza nazionale e la predisposizione del disegno di legge di bilancio 2023;

visto il Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2023 – 2025 e i relativi allegati, acclusi alla presente deliberazione quali parti integranti e sostanziali;

dato atto che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 16 dicembre 2022, ha approvato il Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2023 – 2025 e i relativi allegati;

udito il relatore, consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

-        di approvare, ai sensi dell’articolo 36 del decreto legislativo n. 118/2011, il Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2023 - 2025 e i relativi allegati, acclusi alla presente deliberazione quali parti integranti e sostanziali.

(Allegati)

Proposta di legge n. 136/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Legge di stabilità regionale 2023 - Deliberazione di Giunta regionale n. 642 del 10/12/2022” (deliberazione consiliare n. 150)

Art. 1

(Fondi speciali per le leggi)

1. Gli importi da iscrivere per il triennio 2023-2025, ai sensi del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), nel Fondo speciale di parte corrente destinato al finanziamento dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel corso dell’anno 2023 (Missione U 20.03), è pari a 1.326.914,60 euro, di cui 413.457,30 euro per l’esercizio finanziario 2023, come indicato nella Tabella A allegata alla presente legge.

2. Gli importi da iscrivere per il triennio 2023-2025, ai sensi del d.lgs.118/2011, nel Fondo speciale destinato alle spese in conto capitale per il finanziamento dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel corso dell’anno 2023 (Missione U 20.03), è pari a 300.000,00 euro, di cui 100.000,00 euro per l’esercizio finanziario 2023, come indicato nella Tabella B allegata alla presente legge.

Art. 2

(Rifinanziamento leggi regionali)

1. Ai sensi dell’allegato 4/1, paragrafo 7, lettera b), del d.lgs.118/2011, il rifinanziamento degli stanziamenti previsti dalle leggi regionali di spesa è determinato per l’esercizio finanziario 2023 in 303.867.868,65 euro e in 302.881.900,40 euro per ciascuna delle annualità 2024 e 2025, come indicato nella Tabella C allegata alla presente legge.

Art. 3

(Nuove autorizzazioni di spesa)

1. Al fine di garantire il cofinanziamento regionale del Programma degli investimenti in materia di edilizia sanitaria, di cui all’articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67 (Legge finanziaria 1988), per la realizzazione di interventi di ammodernamento tecnologico previsti dall’articolo 6, comma 5, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35 (Misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria), convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 2019, n. 60, è autorizzata per l’annualità 2023 la spesa di 1.000.000,00 euro, con allocazione alla Missione 13, Programma 05 (U.13.05) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2023-2025.

2. Al fine di garantire il cofinanziamento regionale del Programma degli investimenti in materia di edilizia sanitaria, di cui all’articolo 20 della legge 67/1988, per la ristrutturazione e messa a norma del presidio ospedaliero di Locri, è autorizzata per l’annualità 2023 la spesa di 723.039,66 euro, con allocazione alla Missione 13, Programma 05 (U.13.05) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2023-2025.

3. Al fine di consentire la realizzazione di interventi urgenti e indifferibili di carattere edilizio, impiantistico e tecnologico, necessari per garantire il mantenimento delle condizioni di sicurezza all’interno dei presidi sanitari, è autorizzata per l’annualità 2023 la spesa di 1.000.000,00 euro, con allocazione alla Missione 13, Programma 05 (U.13.05) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2023-2025.

4. Al fine di concorrere al contenimento dei saldi di finanza pubblica ai sensi di quanto disposto dall’articolo 1, commi 850 e 851, della legge 30 dicembre 2020, n.178 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023), la Giunta regionale è autorizzata, per ciascuna delle annualità 2023, 2024 e 2025, a trasferire allo Stato l’importo annuo di 7.804.028,20 euro, con allocazione alla Missione 01, Programma 03 (U.01.03) dello stato di previsione del bilancio 2023-2025.

5. Per la realizzazione degli interventi previsti all’articolo 4, comma 16, della legge regionale 29 novembre 2022, n. 39 (Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2022-2024), la Giunta regionale, per l’esercizio finanziario 2023, è autorizzata a concedere ai Comuni indicati nella Tabella D allegata alla presente legge, un contributo straordinario una tantum complessivo di 535.000,00 euro, con allocazione alla Missione 18, Programma 01 (U.18.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2023-2025.

6. Al fine di incentivare la valorizzazione del territorio regionale e la promozione della cultura e della legalità, la Giunta regionale è autorizzata a concedere, per l’esercizio finanziario 2023, agli enti e alle associazioni indicati nella Tabella E allegata alla presente legge, un contributo straordinario una tantum complessivo di 650.000,00 euro allocato nello stato di previsione della spesa del bilancio 2023-2025, per 610.000,00 euro alla Missione 05, Programma 02 (U.05.02) e per 40.000,00 euro alla Missione 06, Programma 01 (U.06.01).

7. Al fine di sostenere attività di solidarietà sociale nei confronti delle fasce deboli presenti sul territorio regionale, la Giunta regionale, per l’esercizio finanziario 2023, è autorizzata a concedere alle associazioni indicate nella Tabella F allegata alla presente legge, un contributo straordinario una tantum complessivo di 125.000,00 euro, con allocazione alla Missione 12, Programma 07 (U.12.07) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2023-2025.

8. Al fine di garantire i costi di implementazione strumentale al servizio di zootecnia e filiera olivicola, nonché di gestione e manutenzione del Centro Ricerche e sperimentazione CRISEA, la Giunta regionale è autorizzata a concedere alla Provincia di Catanzaro, per l’esercizio finanziario 2023, un contributo una tantum pari a 260.000,00 euro, con allocazione alla Missione 16, Programma 01 (U.16.01) dello stato di previsione del bilancio 2023-2025.

9. Al primo capoverso del comma 3 dell’articolo 12 della legge regionale 28 agosto 2000, n. 14 (Legge Finanziaria), dopo le parole “Roccella Jonica” sono aggiunte le parole “e Stilo”, senza ulteriori oneri a carico del bilancio regionale. La presente disposizione trova copertura sulle risorse già allocate alla Missione 05, Programma 01 (U.05.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2023-2025.

Art. 4

(Norma finanziaria)

1. Alla copertura degli oneri derivanti dalla presente legge si fa fronte, ai sensi del d.lgs. 118/2011, con le risorse autonome in libera disponibilità evidenziate nella parte entrata del bilancio 2023-2025. 2. Le Tabelle A, B e C, allegate alla presente legge, danno la dimostrazione analitica della nuova spesa autorizzata con riferimento alle leggi organiche, ai Programmi e ai capitoli della spesa.

Art.5

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge n. 137/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2023-2025 - Deliberazione di Giunta regionale n. 643 del 10/12/2022” (deliberazione consiliare n. 151)

Art. 1

(Bilancio di competenza – Stato di previsione dell'entrata e della spesa)

1. Lo stato di previsione di competenza delle tipologie dell'entrata della Regione per il triennio 2023-2025, al netto delle “Entrate per conto terzi e partite di giro”, annesso alla presente legge, è approvato in 6.483.362.548,06 euro per l’anno 2023, in 5.595.880.145,24 euro per l’anno 2024 e 5.318.057.490,68 euro per l’anno 2025 (Tabella A).

2. Lo stato di previsione delle “Entrate per conto terzi e partite di giro” per il triennio 2023-2025 è approvato in 1.500.000.000,00 euro per ciascuna delle annualità 2023, 2024 e 2025 (Tabella A - riga entrate per conto terzi).

3. È autorizzato l'accertamento delle entrate per il triennio 2023-2025.

4. Lo stato di previsione di competenza dei programmi della spesa della Regione per il triennio 2023-2025, al netto delle “Uscite per conto terzi e partite di giro”, annesso alla presente legge, è approvato in 6.483.362.548,06 euro per l’anno 2023, in 5.595.880.145,24 euro per l’anno 2024 e 5.318.057.490,68 euro per l’anno 2025 (Tabella B).

5. Lo stato di previsione delle “Uscite per conto terzi e partite di giro” per il triennio 2023-2025 è approvato in 1.500.000.000,00 euro per ciascuna delle annualità 2023, 2024 e 2025 (Tabella B - riga uscite per conto terzi).

6. È autorizzata l’assunzione di impegni entro i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione della spesa di cui ai commi 4 e 5.

Art. 2

(Bilancio di cassa - Stato di previsione dell'entrata e della spesa)

1. È approvato in 14.008.558.527,15 euro lo stato di previsione di cassa delle tipologie dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2023, al netto delle “Entrate per conto terzi e partite di giro”, annesso alla presente legge (Tabella A).

2. È approvato in 1.861.409.666,63 euro lo stato di previsione di cassa del totale delle “Entrate per conto terzi e partite di giro” della Regione per l’anno finanziario 2023, annesso alla presente legge (Tabella A - riga entrate per conto terzi).

3. Sono autorizzate le riscossioni e il versamento dei tributi e delle entrate per l'anno 2023.

4. È approvato in 12.051.901.412,03 euro lo stato di previsione di cassa dei programmi della spesa della Regione per l'anno finanziario 2023, al netto delle “Uscite per conto terzi e partite di giro”, annesso alla presente legge (Tabella B).

5. È approvato in 1.795.551.529,23 euro lo stato di previsione di cassa del totale delle “Uscite per conto terzi e partite di giro” della Regione per l’anno finanziario 2023, annesso alla presente legge (Tabella B - riga uscite per conto terzi).

6. È autorizzato il pagamento delle spese entro i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione di cui ai commi 4 e 5.

Art. 3

(Residui attivi e passivi presunti)

1. È approvato in 6.990.649.590,64 euro il totale dei residui attivi presunti delle tipologie al 1° gennaio 2023, al netto delle “Entrate per conto terzi e partite di giro”, di cui al conto annesso alla presente legge Tabella A).

2. È approvato in 361.409.666,63 euro il totale dei residui attivi presunti delle “Entrate per conto terzi e partite di giro, al 1° gennaio 2023, di cui al conto annesso alla presente legge (Tabella A).

3. È approvato in 5.155.031.721,32 euro il totale dei residui passivi presunti dei programmi al 1° gennaio 2023, al netto delle “Uscite per conto terzi e partite di giro”, di cui al conto annesso alla presente legge (Tabella B).

4. È approvato in 295.551.529,23 euro il totale dei residui passivi presunti delle “Uscite per conto terzi e partite di giro” al 1° gennaio 2023, di cui al conto annesso alla presente legge (Tabella B).

Art. 4

(Entrate derivanti dalla contrazione di mutui)

1. Per come già autorizzato con l’articolo 6, comma 2, della legge regionale 30 dicembre 2015, n. 32 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2016-2018), le entrate derivanti dalla contrazione di mutui con oneri a carico del bilancio regionale, per la copertura della quota regionale di cofinanziamento dei Programmi operativi per la Calabria 2014-2020, sono determinate, per l’annualità 2023, in 18.571.428,57 euro.

2. Per come già autorizzato con l’articolo 3, comma 4, della legge regionale 21 dicembre 2018, n. 48 (Legge di stabilità regionale 2019), le entrate derivanti dalla contrazione dei mutui con oneri a carico del bilancio regionale, per la copertura degli investimenti da realizzarsi ai sensi dell’accordo Stato-Regioni in materia di concorso regionale alla finanza pubblica sottoscritto in data 15 ottobre 2018, sono determinate in 20.862.127,74 euro per l’annualità 2023.

3. Gli oneri di ammortamento dei mutui di cui ai commi 1 e 2 trovano copertura nello stanziamento dei Programmi U.50.01 e U.50.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2023-2025. Per gli anni successivi le rate di ammortamento trovano copertura nei relativi bilanci.

Art. 5

(Fondo di riserva per spese obbligatorie e d’ordine)

1. Il fondo di riserva per spese obbligatorie e d’ordine è iscritto nello stato di previsione della spesa al Programma U.20.01, ed è determinato in 10.000.000,00 euro per ciascuna delle annualità 2023, 2024 e 2025.

2. Sono considerate obbligatorie e d’ordine le spese specificate nell’elenco allegato al documento tecnico che accompagna il bilancio di previsione annuale.

Art. 6

(Fondo di riserva per le spese impreviste)

1. Il fondo di riserva per le spese impreviste, ai sensi dell’articolo 48, comma 1, lettera b) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), è iscritto nello stato di previsione della spesa del Programma U.20.01 ed è determinato per l’esercizio finanziario 2023 in 300.000,00 euro.

Art. 7

(Fondo di riserva di cassa)

1. Il fondo di riserva di cassa è iscritto nello stato di previsione della spesa al Programma U.20.01 ed è determinato per l’esercizio finanziario 2023 in 700.000.000,00 euro, di cui 300.000.000,00 euro allocati al Titolo I “Spese correnti” e 400.000.000,00 euro allocati al Titolo II “Spese in conto capitale”.

Art. 8

(Quadro generale riassuntivo)

1. È approvato il quadro generale riassuntivo dell'entrata e della spesa del bilancio di competenza e di cassa della Regione, annesso alla presente legge, ai sensi dell’articolo 11 del d.lgs. 118/2011.

Art. 9

(Classificazione dell’entrata e della spesa)

1. Le entrate della Regione sono classificate secondo quanto previsto dall'articolo 15 del d.lgs. 118/2011. I Titoli e le Tipologie delle entrate sono approvati nell'ordine e con la denominazione indicati nel relativo stato di previsione (Tabella A).

2. Le spese della Regione sono classificate secondo quanto previsto dagli articoli 12, 13 e 14 del d.lgs. 118/2011. Le Missioni e i Programmi sono approvati nell'ordine e con la denominazione indicati nel relativo stato di previsione (Tabella B).

Art. 10

(Autorizzazione alle variazioni al bilancio)

1. Le variazioni sono effettuate ai sensi degli articoli 48 e 51 del d.lgs. 118/2011.

Art. 11

(Allegati del bilancio)

1. Sono approvati gli allegati al bilancio di previsione 2023-2025, per come previsti dall’articolo 11 del d.lgs. 118/2011.

Art. 12

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge n. 107/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Mancuso, Arruzzolo, Caputo, Cirillo, Comito, Crinò, De Francesco, Fedele, Gelardi, Gentile, Graziano, Mannarino, Mattiani, Montuoro, Neri, Raso, Straface, recante: “Modifica all'articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell'economia responsabile e della trasparenza)” (deliberazione consiliare n. 152)

Art. 1

(Modifiche all’articolo 16 della l.r. 9/2018)

1. All’articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell'economia responsabile e della trasparenza), sono apportate le seguenti modifiche:

a) il comma 2 è sostituito dal seguente:

“2. Le sale da gioco, le sale scommesse degli esercizi pubblici e commerciali, dei circoli privati e di tutti i locali pubblici o aperti al pubblico e delle rivendite di generi di monopolio in cui sono presenti o comunque accessibili le forme di gioco a rischio di sviluppare dipendenza previste dalla normativa vigente, osservano la chiusura dalle ore 12:30 alle ore 14:30 e dalle ore 24:00 alle ore 09:00. Il mancato rispetto delle limitazioni all'orario dell'esercizio del gioco di cui al presente comma è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da 500,00 euro a 1.500,00 euro per ogni apparecchio per il gioco di cui all'articolo 110, comma 6, del r.d. 773/1931.”;

b) al comma 3 sono apportate le seguenti modifiche:

1) le parole ", commi 6 e 7" sono sostituite dalle seguenti: ", comma 6”;

c) ai commi 4, 5 e 8 le parole ", commi 6 e 7" sono sostituite dalle seguenti: ", comma 6";

d) il comma 13 è sostituito dal seguente:

“13. Le disposizioni previste dai commi 3 e 4 del presente articolo si applicano alle concessioni per le sale da gioco, per le rivendite di generi di monopolio, per le sale scommesse e per ogni altro locale autorizzato alla raccolta di gioco, rilasciate successivamente alla data del 3 maggio 2018”;

e) il comma 14 è abrogato.

Art. 2

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 3

(Entrata in vigore)

1.     La presente legge entra in vigore il primo gennaio 2023.

(Allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 102 di iniziativa d’Ufficio, recante: “CORECOM - Programma di attività e relativo fabbisogno finanziario per l'anno 2023, ai sensi dell'art. 10, comma 1, della l.r. 22 gennaio 2001, n. 2” (deliberazione consiliare n. 153)

Il Consiglio regionale

vista la legge 31 luglio 1997, n. 249 (Istituzione dell'Autorità per le garanzie delle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo);

vista la legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2 (Istituzione e funzionamento del Comitato regionale per le Comunicazioni - CORECOM), ed in particolare l'articolo 10, comma 1, che dispone che il Comitato presenta al Consiglio regionale per la relativa approvazione, e all’Autorità per la parte relativa alle funzioni da essa delegate, il programma di attività per l’anno successivo, unitamente al relativo fabbisogno finanziario;

vista la delibera n. 69 del 6 dicembre 2022 del CORECOM, con la quale il Comitato ha approvato il Programma delle attività per l'anno 2023, ai sensi dell'articolo 10, comma 1, della legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2, unitamente al relativo fabbisogno finanziario;

considerato che il Programma contiene, suddivise per ciascuna delle voci di spesa in cui si articola il capitolo del bilancio del Consiglio regionale afferente al Comitato, le relative previsioni di fabbisogno finanziario;

visto l'articolo 3, comma 2, lettera d) del Regolamento interno del CORECOM Calabria;

udito il relatore, consigliere Cirillo, che ha illustrato il provvedimento;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

- di approvare, ai sensi dell'articolo 10, comma 1, della legge regionalen.2/2001, il Programma delle attività del CORECOM per l'anno 2023 unitamente al relativo fabbisogno finanziario, che formano parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di legge n. 129/12^ di iniziativa del consigliere regionale Caputo, recante: “Modifiche all'articolo 1 della legge regionale 7 luglio 2021, n. 24 (Misure di impulso allo sviluppo dell'industrializzazione e dell'insediamento di attività produttive)” (deliberazione consiliare n. 154)

Art. 1

(Modifiche all’articolo 1 della l.r. 24/2021)

1. Al comma 1 della legge regionale 7 luglio 2021, n. 24 (Misure di impulso allo sviluppo dell’industrializzazione e dell’insediamento di attività produttive), sono soppresse le seguenti parole: “causata dal COVID-19, per il tempo di sei mesi”.

Art. 2

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 3

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegato)

Proposta di legge n. 140/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Crinò, Graziano, Arruzzolo, Neri, Cirillo, recante: “Sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 22 settembre 1998, n. 10 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 1998 e pluriennale 1998/2000 della Regione Calabria (Legge finanziaria)” (deliberazione consiliare n. 155)

Art. 1

(Sostituzione dell'articolo 3 della l.r. 10/1998)

1. L’articolo 3 della legge regionale 22 settembre 1998, n. 10 (Legge

finanziaria) è sostituito dal seguente:

"Art. 3

(Norme per la pulizia delle spiagge libere)

1. Per migliorare le condizioni di igiene, decoro e la fruibilità delle spiagge libere, la Giunta regionale è autorizzata a concedere contributi ai Comuni costieri a parziale finanziamento delle spese sostenute per la pulizia delle spiagge sulla base di parametri definiti con apposito atto della Giunta regionale.

2. Nel provvedimento di cui al comma 1 la Giunta regionale individua i criteri di attribuzione del contributo in considerazione della estensione e della rilevanza turistica delle spiagge ovvero della presenza di aree di pregio naturalistico, destinando una quota per il potenziamento dell'accessibilità delle spiagge libere alle persone con disabilita e per la realizzazione di attrezzature pubbliche al servizio dei turisti.

3. Le domande di concessione del contributo di cui al comma 1 sono presentate al dipartimento competente in materia di tutela dell'ambiente a seguito di avviso da pubblicarsi sul Bollettino ufficiale telematico della Regione almeno quindici giorni prima della data fissata per la presentazione delle domande.

4. I contributi di cui al comma 1 sono concessi con procedimento valutativo a sportello entro trenta giorni dal termine previsto per la presentazione delle domande.

5. Nell'ambito dello stanziamento complessivo destinato alla pulizia delle spiagge può essere riservata annualmente una quota del medesimo, da stabilirsi con provvedimento della Giunta regionale che unitamente ai contributi di cui al comma 1 non erogati è rivolta alla realizzazione di interventi di protezione e tutela dell'ecosistema costiero - marino.

6. Per l'attuazione degli interventi di cui al comma 1 e al comma 5 è disposta l'autorizzazione di spesa nell'ambito della Missione 09 “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente”, Programma 02 “Tutela, valorizzazione e recupero ambientale” in aggiunta ad una quota derivante dagli introiti del tributo regionale sulle concessioni demaniali marittime destinati all'attuazione dell’articolo 26, comma 3, lettera b), della legge regionale 21 dicembre 2005 n. 17 (Norme per l'esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo).".

Art. 2

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dall'attuazione delle disposizioni della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 3

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegato)

Proposta di legge n. 141/12^ di iniziativa del consigliere regionale Graziano, recante: “Modifiche alle LR n. 19/2002, 20/1999, 24/2008, 3/2018, utilizzo graduatorie” (deliberazione consiliare n. 156)

Art. 1

(Modifiche all’articolo 61 della l.r.19/2002)

1. Dopo il comma 1-bis dell’articolo 61 della legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Legge urbanistica della Calabria), sono inseriti i seguenti:

“1-ter. Rispetto alle segnalazioni e comunicazioni pervenute alla Regione Calabria entro la data del 9 giugno 2022, ad eccezione di quelle afferenti all’ambito territoriale della Città metropolitana di Reggio Calabria, il potere di diffida e l’esercizio dei poteri sostitutivi continuano ad essere esercitati dalla Regione Calabria medesima.

1-quater. Ai fini di cui al comma 1-bis, ultimo periodo, ciascuno degli enti di cui al comma 1 trasmette al competente dipartimento regionale, con cadenza trimestrale, le informazioni relative allo stato dei procedimenti afferenti alle segnalazioni e comunicazioni di rispettiva competenza.

1-quinquies. Decorsi inutilmente novanta giorni, senza che le Province e la Città metropolitana di Reggio Calabria abbiano esercitato i poteri loro conferiti ai sensi del comma 1-bis, la Regione esercita i poteri di cui all’articolo 67, comma 2, provvedendo a nominare, con atto del dipartimento competente in materia di governo del territorio, un commissario ad acta con oneri a carico dei Comuni inadempienti, laddove gli stessi Comuni siano già stati diffidati dagli enti intermedi, ovvero a diffidare i Comuni medesimi, prima dell’esercizio del potere sostitutivo.”.

Art. 2

(Integrazioni all’articolo 9 della l.r. 20/1999)

1. Alla fine della lettera c) del comma 1 dell'articolo 9 della legge regionale 3 agosto 1999, n. 20 (Istituzione dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria - ARPACAL), sono aggiunte le seguenti parole: “e il revisore supplente”.

Art. 3

(Modifiche all’articolo 12 della l.r. 20/1999)

1. L’articolo 12 della l.r. 20/1999 è sostituito dal seguente:

“Art. 12

(Revisore unico dei conti e revisore supplente)

1. Il revisore unico dei conti vigila sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione. Redige una relazione sul progetto del bilancio preventivo dell'ARPACAL. Redige, altresì, una relazione sul conto consuntivo dell'ARPACAL contenente valutazioni sulla corrispondenza del conto alle risultanze della gestione, nonché proposte per migliorare l'efficienza e l'economicità della gestione. Il revisore unico dei conti esercita il controllo sugli atti dispositivi di spese e sui risultati di gestione.

2. Il revisore unico dei conti e il revisore supplente, designati dal Presidente della Giunta regionale, sono scelti mediante sorteggio da un elenco predisposto a seguito di avviso pubblico, i cui iscritti devono possedere i requisiti previsti dai principi contabili internazionali, avere la qualifica di revisori legali di cui al decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39 (Attuazione della direttiva 2006/43/CE, relativa alle revisioni legali dei conti annuali e dei conti consolidati), ed essere in possesso di specifica qualificazione professionale in materia di contabilità pubblica e gestione economica e finanziaria anche degli enti territoriali, secondo i criteri individuati dalla Corte dei conti. Il direttore generale dell'ARPACAL provvede alla nomina del revisore unico dei conti e del revisore supplente con specifico provvedimento. L’incarico di revisore unico dei conti e del revisore supplente dura tre anni. L’incarico di revisore unico dei conti e di revisore supplente può essere conferito al medesimo soggetto per una sola volta.

3. Nel provvedimento di nomina è determinato il compenso lordo ai sensi della normativa vigente in materia. Il compenso del componente supplente dell’organo di revisione è consentito esclusivamente in caso di effettiva sostituzione, in misura corrispondente alla durata della sostituzione stessa, e previa decurtazione della medesima somma al titolare.

4. In caso di decadenza, rinuncia o morte del revisore unico ovvero di impossibilità derivante da qualsivoglia causa a svolgere l'incarico per un periodo tale da non consentire il regolare svolgimento dell’attività istituzionale dell’ente subentra nell’incarico il revisore supplente fino alla scadenza naturale dell’organo.”.

Art. 4

(Disposizioni per garantire la funzionalità dell’organo di revisione contabile dell’ARPACAL)

1. Il revisore unico dei conti che, alla data di entrata in vigore della presente legge, ricopre l’incarico, permane nelle funzioni fino alla naturale scadenza del relativo contratto.

Art. 5

(Modifiche all’articolo 14-bis della l.r. 24/2008)

1. Nel comma 1 dell’articolo 14-bis della legge regionale 18 luglio 2008, n. 24 (Norme in materia di autorizzazione, accreditamento, accordi contrattuali e controlli delle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private), la parola “2022” è sostituita dalla seguente: “2023”.

Art. 6

(Utilizzo graduatorie)

1. La Regione Calabria può ricoprire i posti disponibili, nei limiti della propria dotazione organica, anche utilizzando gli idonei delle graduatorie di pubblici concorsi approvate da altre amministrazioni.

2. Con regolamento da approvarsi da parte della Giunta regionale sono stabilite le modalità e i criteri per l’utilizzo delle graduatorie di cui al comma 1.

Art. 7

(Modifiche alla l.r. 3/2018)

1. I capi III e IV della legge regionale 6 febbraio 2018, n. 3 (Incentivazione del turismo in arrivo (incoming) attraverso i trasporti aerei, ferroviari, su gomma e via mare, a sostegno della destagionalizzazione) sono abrogati.

Art. 8

(Integrazione alla l.r.13/1983)

1. Nel comma 1 dell’articolo 2 della legge regionale 5 aprile 1983, n. 13 (Norme di attuazione dello statuto per l'iniziativa legislativa popolare e per i referendum), è aggiunto il seguente punto:

“3) relative ai procedimenti di cui all’articolo 15 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali) e delle leggi regionali di attuazione, entro i 15 anni dall’entrata in vigore della relativa legge regionale istitutiva.”.

Art. 9

(Introduzione articolo 3-bis nella l.r. 2/2001)

1. Dopo l'articolo 3 della legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2 (Istituzione e funzionamento del Comitato regionale per le Comunicazioni - CORECOM), è inserito il seguente:

“Art. 3-bis

(Uso responsabile della comunicazione digitale - Osservatorio Media e minori)

1. Il CORECOM - CALABRIA contribuisce alla diffusione di informazioni sull'uso corretto e responsabile delle tecnologie e dei nuovi mezzi di comunicazione digitale, con particolare attenzione ai minori; promuove e realizza iniziative di studio, prevenzione e contrasto al fenomeno del cyberbullismo e di tutela della reputazione e della identità digitale in rete; fornisce ai cittadini supporto e orientamento in ordine agli strumenti di tutela della reputazione e della dignità digitale.

2. Il CORECOM - CALABRIA, per l'esercizio delle attività di cui al comma 1, funge da Osservatorio, denominato "Media e minori", senza nuovi e ulteriori oneri a carico del bilancio regionale. Il Presidente e i componenti del CORECOMCALABRIA, per tale attività, non hanno diritto a compenso e rimborso alcuno; per lo svolgimento delle funzioni di Osservatorio, il CORECOM -CALABRIA adotta apposito Regolamento.

3. L'Osservatorio Media e minori:

a) ha finalità di ricerca sui temi del bullismo online, degli atti persecutori, dell'adescamento di minorenni, della porno vendetta, delle sfide pericolose, del ritiro sociale, dei gruppi pro-anoressia e dell'istigazione al suicidio, nonché di promozione di attività di formazione e assistenza all'uso responsabile delle tecnologie e dei nuovi mezzi di comunicazione digitale;

b) promuove iniziative di studio, ricerca e monitoraggio sui temi della disinformazione e dei discorsi d'odio e di educazione alla fruizione dei prodotti audiovisivi.

4. Il CORECOM - CALABRIA, senza ulteriori oneri a carico del bilancio regionale, può sottoscrivere protocolli di intesa con pubbliche amministrazioni, autorità indipendenti e altri soggetti terzi e stipulare accordi con le università calabresi finalizzati allo svolgimento di specifici progetti per le attività dell'Osservatorio.

5. Per lo svolgimento delle attività previste dal presente articolo, il CORECOM - CALABRIA può utilizzare le risorse trasferite dall'Autorità per l'esercizio delle funzioni delegate.

6. Nell'esercizio delle competenze di cui al presente articolo, il CORECOM Calabria tratta, in qualità di titolare del trattamento, dati personali anche di categorie di cui all'articolo 9 del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, per fini di tutela in sede amministrativa e di ricerca di interesse pubblico rilevante ai sensi dell'articolo 2-sexies, comma 2, lettera q) e lettera cc), del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali). I tipi di dati, le operazioni eseguibili e le misure adottate per tutelare i diritti fondamentali e gli interessi degli interessati sono definiti ai sensi dell'articolo 2-sexies, comma 1, del d.lgs. 196/2003.".

Art. 10

(Introduzione articolo 3-ter nella l.r. 2/2001)

1. Dopo l'articolo 3-bis della l.r. 3/2001 è inserito il seguente:

“Art. 3-ter

(Partecipazione ai bandi comunitari)

1. Il CORECOM - CALABRIA, nell'ambito delle materie ricadenti nelle funzioni di cui agli articoli 3 e 3-bis e, previo accordo con l'Autorità, in quelle di cui all'articolo 2, può partecipare a bandi comunitari per ottenere finanziamenti a gestione diretta della Commissione europea.".

Art. 11

(Modifiche articolo 5 della l.r. 2/2001)

1. All'articolo 5 della l.r. 2/2001 sono apportate le seguenti modifiche:

a) il comma 2 è sostituito dal seguente: "2. Il Consiglio regionale, entro quarantacinque giorni dal suo insediamento, elegge i componenti del CORECOM- CALABRIA a votazione segreta, con voto limitato a due nomi. In caso di parità di voti, risulta eletto il più anziano d'età. Chi ha ricoperto per due mandati consecutivi tale carica non è immediatamente rieleggibile, salvo che uno dei due mandati abbia avuto una durata inferiore a due anni, sei mesi e un giorno, per causa diversa dalle dimissioni volontarie.";

b) al comma 4 sono apportate le seguenti modifiche:

1) dopo le parole: "dall'elezione", sono inserite le parole: "di cui al comma 2";

2) le parole: "e non sono rieleggibili salvo che in sede di prima applicazione della norma ove i componenti sono rieleggibili per una sola volta.", sono sostituite dalle seguenti: ". Alla scadenza della legislatura e fino alla nomina del Comitato subentrante, il Comitato uscente continua a svolgere le funzioni proprie, nei limiti previsti dalle norme nazionali e regionali all'esercizio delle stesse in regime di proroga.";

3) i commi 4-bis e 5 sono abrogati;

4) il comma 6 è sostituito dal seguente: "6. In caso di dimissioni, decadenza o impedimento permanente di un componente del CORECOM-CALABRIA, il Consiglio regionale, entro quindici giorni dall'evento, elegge un nuovo componente, che resta in carica fino alla scadenza di cui al comma 4. Il componente dimissionario continua a svolgere le proprie funzioni fino alla sua sostituzione.".

Art. 12

(Abrogazioni)

1. Il comma 9-bis dell'articolo 6 della l.r. 2/2001 è abrogato

2. L'articolo 2 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della 'ndrangheta e per la promozione della legalità, dell'economia responsabile e della trasparenza) è abrogato.

Art. 13

(Modifiche all’articolo 14 della l.r. 47/2018)

1. Il comma 3 dell’articolo 14 della legge regionale 21 dicembre 2018, n.47 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2019), è sostituito dal seguente: “3. I termini per la procedura di liquidazione delle comunità montane soppresse ai sensi dell’articolo 2 della l.r. 25/2013 sono prorogati al 31 dicembre 2024. Il Commissario liquidatore in carica conserva le proprie funzioni fino a nuova nomina.”.

Art. 14

(Modifiche all’articolo 1 della l.r. 42/2017)

1. Al comma 3 dell’articolo 1 della legge regionale 7 novembre 2017, n. 42 (Differimento dei termini di conclusione delle procedure di liquidazione di enti pubblici previsti da disposizioni di leggi regionali) le parole “31 dicembre 2022” sono sostituite dalle seguenti: “30 giugno 2023”.

Art. 15

(Modifiche all’articolo 4 della l.r. 22/2020)

1. L‘articolo 4 della legge regionale 19 novembre 2020, n. 22 (Disciplina delle Associazioni Pro Loco) è sostituito dal seguente:

“Art. 4

(Riconoscimento delle attività associative delle Pro Loco)

1. La Regione riconosce le attività dell’Unione Nazionale Pro Loco d'Italia (UNPLI) e dell’Ente Pro Loco Italiane (EPLI) nelle loro articolazioni territoriali, quali organismi di coordinamento e di rappresentanza delle Pro Loco iscritte.

2. La Giunta regionale può concludere con gli organismi di rappresentanza di UNPLI e EPLI accordi di collaborazione per le iniziative di cui all’articolo 3 di valenza regionale.”.

Art. 16

(Norma finanziaria)

1. Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 17

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegato)