XII^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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N. 45
SEDUTA Di mercoledì 2 ottobre 2024
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO E DEL
VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CAPUTO
Inizio lavori h. 14,26
Fine lavori h. 16,34
Presidenza del presidente Filippo Mancuso
La seduta inizia alle 14.26
Dà
avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale
della seduta precedente.
Dà
lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza osservazioni)
Dà
lettura delle comunicazioni.
A cinquant'anni dall'incidente stradale del 2 ottobre 1974 avvenuto a
Polla, che ha visto la morte del primo Presidente della Regione Calabria
durante un viaggio a Roma per difendere il posto di lavoro di migliaia di tute
blu del tessile di Cetraro, il Consiglio regionale - nel ricordare il tragico
evento e osservare un minuto di raccoglimento - esprime sentimenti di sincera
gratitudine per l'impegno, politico e umano, dispiegato a favore delle comunità
calabresi al professor dal prof. Antonio Guarasci, nato il 7 maggio 1918 a
Rogliano.
Antonio Guarasci, con il suo profilo umano e la sua storia politica,
rimane tutt'oggi un emblematico esempio di integrità etica a cui ispirarci nel
quotidiano svolgimento delle nostre prerogative e, allo stesso tempo,
rappresenta un monito, per tutti noi, a fare di più e meglio, ampliando la
partecipazione dei cittadini alle scelte della Regione, e per dare, con la
necessaria spinta all'innovazione che il nostro tempo esige, risposte ai
problemi attuali della nostra Calabria.
In questa circostanza, ricordiamo anche le figure di altri tre
consiglieri regionali della prima legislatura venuti a mancare agli inizi degli
anni ‘70, anche loro convinti regionalisti: Giorgio Liguori, Consolato Paolo
Latella e Giuseppe Fragomeni. I primi due morti nell'adempimento del loro
mandato istituzionale: Liguori, membro della Commissione Statuto, il 21
dicembre 1970, in un incidente stradale mentre si recava alla seduta del
Consiglio regionale; Latella, assessore alla sanità, il 3 gennaio 1974, a
seguito di un'emorragia celebrale che l'aveva colpito.
Osserviamo un minuto di raccoglimento.
(I presenti in Aula levatesi in piedi osservano un
minuto di silenzio)
Grazie, signor Presidente.
Non sapevo che la Presidenza del Consiglio regionale intendesse
ricordare la figura di Antonio Guarasci a cinquant'anni dalla sua scomparsa, me
ne compiaccio, ma vorrei anche associare il Governo regionale ai sentimenti
espressi dalla presidenza del Consiglio regionale e dal Consiglio regionale
stesso.
Guarasci è stato il primo Presidente della Regione Calabria, morto
mentre stava recandosi a Roma per risolvere una vertenza che riguardava 2000
lavoratori calabresi della Provincia di Cosenza, di Cetraro, quelli della
Faini.
Guarasci è stato anche un Presidente lungimirante, perché da Presidente della
Provincia di Cosenza prima volle istituire un Polo scolastico nella parte più
degradata della città di Cosenza, e da Presidente della Regione, dopo,
collaborò con Giacomo Mancini, Antoniozzi, Riccardo Misasi e con quanti vollero
l'istituzione della Università di Arcavacata a Cosenza.
Nel 1973, Antonio Guarasci, parlando
dell'Università della Calabria, quella che aveva come primo rettore Andreatta,
disse che quell'università doveva specializzarsi nell'innovazione e nella
sanità. È bello poter consegnare alla memoria di Antonio Guarasci, che tanto
lungimirante fu e che ha sempre creduto che l'investimento nei saperi fosse un
investimento necessario a realizzare percorsi di mobilità sociale, ma anche
necessario a determinare percorsi di sviluppo economico, la circostanza che le
generazioni che in futuro - rispetto alla sua dipartita - hanno lavorato in
Calabria hanno saputo far tesoro di quella sua felice ispirazione. Per cui,
poiché credo che chi governa la Regione e cerca di dare una prospettiva e un
futuro alla Calabria deve avere la capacità di trarre origine dalla parte
migliore della storia e del passato della Calabria stessa, ho ritenuto, signor
Presidente, di associarmi alle parole che lei ha detto e, così facendo, vorrei
che l'intero governo regionale potesse sentirsi responsabile di dover
proseguire una storia che proprio Antonio Guarasci cominciò in Calabria.
Un'ultima cosa: Guarasci era un autentico
regionalista, perché credeva che le Regioni dovessero assumere nuove funzioni,
nuove competenze! Però, aveva la capacità di declinare questo regionalismo in
una chiave di equità e di solidarietà.
Chi conosce la storia della Calabria e la
storia di Guarasci sa che aveva un solido rapporto di amicizia e un solido
rapporto di collaborazione istituzionale con il presidente della Regione
Lombardia, che era all'epoca Bassetti; insieme condividevano la necessità di
potenziare il ruolo delle Regioni nella stagione in cui le stesse cominciavano
la loro attività, all'interno di un disegno che consegnasse ad ogni Regione la
possibilità di poter essere più prossima ai bisogni di tutti i cittadini. Si
trattava, quindi, di un disegno all'insegna dell'equità e della solidarietà.
Il mio auspicio è che non solo in Calabria ma
nell’intero Paese quel clima possa ritornare ad essere presente quando si pensa
a costruire il futuro delle Regioni e dell’Italia stessa.
Grazie, Presidente.
Ha chiesto di intervenire la collega Bruni. Ne
ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo soltanto per
chiedere, ai sensi dell'articolo 119 del Regolamento interno del Consiglio
regionale, l’inserimento della mozione numero 97/12^ per l’inserimento della
sindrome CTNNB1 nell'elenco delle malattie rare del registro nazionale malattie
rare. La mozione è firmata da tutti i capigruppo.
Votiamo per l'inserimento della mozione
richiesta dalla collega Bruni. La mozione è inserita.
Ha chiesto di intervenire il collega De Nisi.
Ne ha facoltà.
Grazie. Chiedo l'inserimento di un'altra
mozione, la numero 98/12^, riguardante un'opera urgente per il completamento
del sistema di depurazione dell'area Angitola della provincia di Vibo Valentia.
Votiamo per l'inserimento della mozione
richiesta dal collega De Nisi. La mozione è inserita.
Ha chiesto di intervenire il collega Bevacqua.
Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Anch'io chiedo, a nome del
gruppo del Partito Democratico e dei colleghi Lo Schiavo e Tavernise,
l’inserimento di una mozione che abbiamo depositato ieri in cui chiediamo al
Presidente della Giunta regionale di attivarsi per fare inserire una somma
cospicua, pari a 7,5% del PIL, per quanto riguarda la sanità. Come sapete, in
questi giorni verrà posta all’esame del Parlamento la legge finanziaria. Credo
che sia un problema sentito dal Presidente della Giunta regionale, Occhiuto,
anche in qualità di Commissario. Il Commissario in questi giorni si sta
battendo molto. Anche lui spesso dice che le risorse sono poche per il sistema
sanitario e, quindi, con questa mozione chiediamo l'impegno da parte del
Presidente della Giunta regionale nonché Commissario di attivarsi al fine di
rendere possibile quanto da noi descritto nella mozione.
Collega Bevacqua, non che io ce l'abbia con lei
- me ne guarderei bene - ma mentre le mozioni degli altri colleghi sono state
concordate, depositate, e ne abbiamo parlato prima dell’inizio della seduta di
Consiglio, della sua non abbiamo proprio discusso. Non vorrei che la
inserissimo, la discutessimo e poi venisse bocciata.
Non posso ammettere il voto sul suo inserimento
perché non siamo a conoscenza dei contenuti, ne abbiamo avuto conoscenza adesso
in Aula. Siccome parla di bilancio e il bilancio sarà discusso alla fine
dell'anno, sarebbe opportuno che la ripresentasse dopo averla discussa con
tutti i colleghi e i capigruppo, magari in una Conferenza dei capigruppo. Va
bene?
L'ha depositata ieri. Grazie, grazie.
Avviamo i lavori con la proposta di
provvedimento amministrativo numero 181/12^ di iniziativa dell'Ufficio di
Presidenza, recante: “Approvazione del bilancio consolidato del gruppo di
amministrazione pubblica del Consiglio regionale della Calabria per l'esercizio
2023 - Decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118”.
Cedo la parola al consigliere Cirillo per
illustrare il provvedimento, prego.
Grazie, Presidente.
Con la presente proposta di provvedimento
amministrativo il Consiglio regionale è chiamato ad approvare il bilancio
consolidato del gruppo di amministrazione pubblica del Consiglio regionale
relativo all'esercizio 2023. Tale proposta è stata approvata dall'Ufficio di
Presidenza con deliberazione numero 59 del 9 agosto 2024.
Il bilancio consolidato del Consiglio regionale
della Calabria rappresenta la situazione economica, finanziaria e patrimoniale
dei soggetti compresi nel perimetro del consolidamento, supplendo alle carenze
informative e valutative dei bilanci forniti dai singoli componenti del gruppo
e consentendo una visione di insieme delle attività svolta dall'Ente attraverso
il gruppo.
Il Consiglio regionale ha approvato, con
deliberazione consiliare numero 306 del 26 luglio 2024, il rendiconto
dell'esercizio finanziario 2023.
L'Assemblea dei soci della società in house
“Portanova SPA” ha approvato, nella riunione del 29 aprile 2024, il bilancio
d'esercizio al 31/12/2023.
Il Consiglio regionale della Calabria, in
qualità di ente capogruppo, ha predisposto il bilancio consolidato per
l'esercizio 2023, coordinante l'attività con la società in house
“Portanova SPA”, inclusa nel perimetro del consolidamento.
Il bilancio consolidato, previsto nell'articolo
11-bis del decreto legislativo numero 118 del 2011 e disciplinato dal
principio contabile applicato concernente il bilancio consolidato, risulta
essere composto dai seguenti documenti contabili: conto economico consolidato,
stato patrimoniale consolidato, relazione sulla gestione che comprende la nota
integrativa.
Sul presente provvedimento il collegio dei
revisori con verbale numero 37 del 23 agosto 2024 ha espresso parere
favorevole. Grazie.
Grazie, collega Cirillo. Ha chiesto di
intervenire il collega Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Anche io a nome del mio gruppo mi associo ai
sentimenti di ricordo e di apprezzamento che sono stati fatti per il primo
Presidente di Regione, il professor Antonio Guarasci, che è stato, come veniva
ricordato sia dal Presidente del Consiglio sia dal Presidente della Regione, un
esempio di impegno nell'assolvimento del proprio ruolo e della sua funzione
politica istituzionale.
Perse la vita andando a Roma per governare una
vertenza importante, rivolta alla sensibilità dei temi del lavoro. Faccio mio,
come credo tutti i consiglieri, questo monito: Presidente del Consiglio, lei
diceva che l'azione, il ruolo, la funzione di ognuno di noi non è neutrale nel
rafforzamento dell'autorevolezza e del prestigio che le Istituzioni calabresi
rivestono.
Voglio intervenire sul primo punto all'ordine
del giorno e spiego anche, Presidente, le ragioni politiche che mi portano a
fare questo intervento: è un atto, un documento molto importante, però - non so
cosa avvenisse prima negli anni precedenti - da tre anni su questo documento
contabile così rilevante non è stata mai svolta una discussione all'interno del
Consiglio.
Il mio intervento ha un esclusivo contenuto di
riflessione politica e lo rivolgo soprattutto a lei, Presidente del Consiglio,
consigliere Mancuso: in questi tre anni i nostri componenti all'interno
dell'Ufficio di Presidenza hanno manifestato e dimostrato grande
responsabilità; altrettante responsabilità e disponibilità il gruppo del
Partito Democratico ha dimostrato approvando sempre all'unanimità questo documento,
al pari dell'insieme del Consiglio. Probabilmente, questo atto di
responsabilità non lo meritate forse - dico forse, ma questo dipenderà molto
dal suo atteggiamento – a causa dell'atteggiamento che state manifestando in
merito ad alcune problematiche, Presidente.
E vi spiego anche le ragioni politiche per cui
non lo meritate. Per quanto mi riguarda, mi atterrò anche alla coerenza del
voto espresso dal nostro rappresentante, Alecci, però è chiaro che alcune
riflessioni politiche vanno fatte.
Noi siamo a tre anni dall’avvio di questa legislatura,
Presidente, e in questi tre anni, dal punto di vista del profilo istituzionale,
il bilancio che questo Consiglio ha realizzato mi porta a fare una riflessione
che sottopongo alla sua valutazione, alla sua sensibilità per intervenire
adeguatamente: non è possibile che dopo tre anni ci sono progetti di legge
presentati dal sottoscritto che, nonostante le reiterate sollecitazione ai
Presidenti di Commissione, ancora non vengono posti all'ordine del giorno quando,
per contro, in questi tre anni sono stati portati in quest'Aula provvedimenti
protocollati nella stessa giornata, senza il formale passaggio nelle
Commissioni, né in quella di merito né in quella per il parere economico e
finanziario. E poi, infine, Presidente, anche sulle interrogazioni: abbiamo
appena ricordato lo stile, il profilo, l'umanità, la sobrietà di un Presidente
di Regione e in questo governo regionale, caro Presidente, abbiamo invece
assessori che non si presentano a rispondere alle interrogazioni. Ma come?! La
Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, quando viene chiamata,
va in Parlamento per rispondere, i Ministri vanno a rispondere ed in Calabria
gli assessori non trovano il tempo per venire in Consiglio regionale a
rispondere alle interrogazioni che, come lei sa da Presidente, dovrebbero
garantire la risposta nei tempi previsti dai regolamenti.
Quindi, caro Presidente, è inaccettabile che
nemmeno oggi ci sia l'assessore per rispondere a una serie di interrogazioni
che io ho presentato. Non posso consentire a nessuno di mettere sotto i piedi i
regolamenti istituzionali e il prestigio delle istituzioni nell'assolvimento
della funzione che ogni consigliere regionale possiede. Ho presentato delle
interrogazioni alle interrogazioni. Il Regolamento prevede una cosa molto
precisa e cioè che quelle a risposta immediata abbiano dei tempi per la loro risposta
e le altre debbano avere i tempi previsti dal Regolamento.
Le chiedo gentilmente, caro Presidente, di
intervenire adeguatamente e puntualmente per chiedere a chi di competenza sia
di portare i progetti di legge nelle rispettive Commissioni - nonostante le
sollecitazioni non sono state portate – sia che gli assessori che non possono
venire in Aula forniscano almeno risposta per iscritto. Anche qui, oggi c'era
l’interrogazione sulla vertenza - ecco anche l'analogia con il primo Presidente
di Regione - dell'Abramo Customer CARE che impiega 1000
lavoratori. Non stiamo parlando di cose banali, ma di 1000
lavoratori.
Qual è la sensibilità? La sensibilità del primo
Presidente della Regione, oltre cinquant'anni fa, è stata quella di recarsi a
Roma per affrontare le problematiche delle vertenze mentre la sensibilità dell'Assessore
è quella di non presentarsi per due volte consecutive nonostante all’ordine del
giorno ci sia questo punto.
È evidente la discrasia e l’incongruenza tra
l'atteggiamento dei due consiglieri del PD che votano tutto all'unanimità
nell'Ufficio di Presidenza e questo atteggiamento del Consiglio, invece, non
rispettoso delle regole e dei regolamenti. Quindi le chiedo gentilmente e
formalmente di intervenire presso i Presidenti di Commissione e con gli Assessori
competenti per dare risposte nei tempi dovuti rispetto e in merito alla
presentazione delle interrogazioni e dei progetti di legge.
Per quanto mi riguarda, per assoluta coerenza e
per dimostrare che la mia non è una posizione pregiudiziale e per non fare
nemmeno un torto al collega Alecci che ha votato a favore, oggi rispetterò il
suo giudizio e la sua valutazione nell'Ufficio di Presidenza e continuerò per
questa volta a votare a favore, ma, se questo atteggiamento non cambierà,
chiederò al mio gruppo che, coerentemente e in maniera proporzionale, bisogna
manifestare anche un atteggiamento diverso sia nell'Ufficio di Presidenza sia
all'interno della discussione di questo Consiglio. Grazie, Presidente.
Collega Mammoliti, questa volta arriva in
ritardo, perché - le spiego subito - se lei avesse seguito i lavori che abbiamo
svolto in settimana saprebbe che sono stati convocati tutti i Presidenti di
Commissione proprio per questo motivo: dare un indirizzo affinché tutte le
pratiche siano portate in Commissione, sia se si devono approvare sia se si
devono bocciare, e che vi diano seguito.
Poi, mi dispiace che lei censuri i suoi stessi
compagni di partito nell'ambito dell'Ufficio di Presidenza. Evidentemente se
votano a favore o contro lo fanno, innanzitutto, secondo coscienza e, poi, se
votano sempre a favore, vuol dire che le pratiche vanno bene. Anche voi
nell'ambito della vostra attività qualche pratica l'avete votata favorevolmente
pur essendo all'opposizione, perché evidentemente la condividevate. Qui non
devo fare il difensore d'ufficio dei miei colleghi dell'Ufficio di Presidenza,
però mi sembra eccessivo quello che ha detto nei confronti dei suoi colleghi.
Per quanto riguarda l'assessore Calabrese - è
vero – è stato assente due volte per le proprie interrogazioni, ma ho io tutte
le risposte. Purtroppo, è a Roma, ha presentato congedo, poi se lei pensa che
il congedo sia falso questo io non glielo posso dire, però le risposte alle
interrogazioni le ho io, se vuole, in modo informale, può venire a prenderle.
Onestamente mi dispiace. Ogni volta che lei ne ha fatto richiesta, notando un
leggero ritardo nel mettere all'ordine del giorno le interrogazioni, poi le abbiamo
inserite. Come sa, ho sempre soddisfatto le sue richieste legittime.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Mammoliti, per dichiarazione di voto, non per fatto personale. Non l'ho né
offesa né ho detto niente. Se vuole può intervenire per dichiarazione di voto.
Prego. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Ho già espresso nelle considerazioni politiche
che ho formulato, per chi ha voluto comprendere e capire, che per questo
documento contabile io voterò a favore perché non ho fatto nessun rilievo di
merito ai colleghi consiglieri regionali del Partito Democratico che hanno
deciso in questi anni, come abbiamo fatto anche noi come gruppo, di votare a
favore del documento contabile.
Caro Presidente, i rilievi li ho fatti a lei,
alla sua funzione di Presidente del Consiglio, che deve garantire il rispetto
dei regolamenti. È un'altra cosa. Non fate finta di non capire. Non ho fatto
nessun rilievo ai miei colleghi, se avessi dovuto farli li avrei fatti ai miei
colleghi. Ho fatto un rilievo a lei in qualità di Presidente del Consiglio. Ci
sono testi di legge da tre anni depositati dal sottoscritto in Commissione e
che non sono stati portati nemmeno in discussione. Questo non va bene e la stessa
cosa vale per le interrogazioni. Non è possibile che un'interrogazione a
risposta immediata, che prevede dei tempi… abbiamo interrogazioni oggi inserite
all’ordine del giorno che risalgono a dicembre 2023. Funziona bene il prestigio
delle istituzioni che lei rappresenta? Questo rilievo ho fatto, Presidente, non
ai miei colleghi. Ai miei colleghi, se debbo fare il rilievo, glielo faccio io,
a loro non ho fatto nessun rilievo.
Ho detto che oggi, anche per rispetto della
posizione manifestata dal nostro consigliere Alecci che ha votato a favore
nell'Ufficio di Presidenza, io voterò a favore. Quindi la mia dichiarazione di
voto è a favore, ma le riflessioni che ho fatto, caro Presidente, la prego di
valutarle attentamente e di dare le risposte nei luoghi deputati, portando
all’esame delle Commissioni le proposte di legge e fornendo nei tempi dovuti le
risposte all'esercizio del proprio mandato e della propria funzione dei consiglieri
regionali. Grazie, Presidente.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo per dichiarazione di
voto sul provvedimento in sé per motivare la mia astensione sul bilancio e
richiamare alcune considerazioni che avevo fatto nella Commissione competente:
oggi noi discutiamo del bilancio consolidato, ovviamente, però anche nella nota
integrativa di questo bilancio abbiamo avuto cognizione di come sia necessaria,
almeno dal mio punto di vista, una maggiore capacità di spesa del Consiglio
regionale stesso che molte volte registra somme residue che vengono restituite
alla Giunta regionale.
Invito, quindi, i miei colleghi, l'Aula e tutto
l'Ufficio di Presidenza come programmazione per i prossimi anni di prevedere di
utilizzare tali somme anche con finalità sociali che potrebbero, in realtà,
aumentare anche il prestigio della nostra Istituzione e la vicinanza rispetto
ai cittadini. Mi sono reso conto che anche quest'anno in questo bilancio
abbiamo delle somme residue non spese e penso che, al di là della restituzione
alla Giunta regionale, forse sia più produttivo e più efficace impegnare e dare
la possibilità anche a noi consiglieri regionali di maggioranza e di
opposizione di poter accedere a tali fondi per utilizzarli, ovviamente, per
finalità istituzionali, politiche e sociali.
In merito alla segnalazione prima fatta dal
consigliere Mammoliti posso solo sottolineare come lo strumento delle
interrogazioni ha una sua efficacia ed è l'unico strumento oggi in mano alle
opposizioni solo se riesce a essere espletato in una tempistica tale per cui
non diventano poi di poca attualità.
Mi rendo conto che questo richiede una sinergia
anche con gli uffici preposti, ma richiamo anche la funzione dei consiglieri di
opposizione: noi non abbiamo altro strumento se non quello delle mozioni e
delle interrogazioni che per essere efficace ha la necessità di avere quella
centralità, quell'attenzione, ma soprattutto quella celerità che molte volte
finora non abbiamo avuto.
Grazie. Passiamo al voto.
Prendiamo atto del parere favorevole del
Collegio dei revisori dei conti. Pongo in votazione il provvedimento nel suo
complesso. Il provvedimento è approvato.
(Il Consiglio
approva)
(È riportata in
Allegati)
Passiamo al secondo punto posto all'ordine del
giorno, la proposta di provvedimento amministrativo 184/12^ di iniziativa della
Giunta regionale, recante: “Fondazione Istituto regionale per la Comunità greca
di Calabria. Provvedimenti”.
Cedo la parola alla collega Straface per
illustrare il provvedimento, prego.
Grazie, Presidente, Presidente del Consiglio,
colleghi consiglieri, assessori presenti. Mi pregio di illustrare oggi a quest’Assemblea regionale la
proposta di provvedimento amministrativo, la numero
184/12^, relativa alla modifica dello Statuto della “Fondazione Istituto
regionale per la Comunità Greca di Calabria” così come approvato dalla Giunta
regionale con deliberazione n. 366 del 10 luglio 2024.
Con il nuovo Statuto della Fondazione Istituto
per la Comunità Greca di Calabria si è inteso introdurre diversi cambiamenti
con l’intento di fornire un nuovo impulso non solo alla Fondazione dei Greci di
Calabria ma, in generale, a tutte le fondazioni.
Pur mantenendo l'impianto generale
dell'articolato (composto da 16 articoli), vengono introdotte modifiche
significative che riguardano la struttura e il funzionamento della Fondazione,
riorganizzandone gli organi e le competenze per renderlo più operativo e in
linea con esigenze più attuali. Ricordo brevemente che l’”Istituto regionale
per la Comunità Greca di Calabria”, di cui è fondatore
ed unico socio la Regione Calabria, istituito con la legge regionale n.
15 del 2003 al fine di tutelare e valorizzare la lingua e il patrimonio
culturale delle minoranze linguistiche e storiche di Calabria, fu
successivamente trasformato, con la legge regionale n. 15/2008, in
“Fondazione”, avente la finalità di promuovere la tutela delle tradizioni
linguistiche e culturali delle popolazioni calabresi.
Nonostante sia stata istituita diversi anni fa,
la Fondazione di fatto non è mai riuscita ad avviare pienamente l’attività per
la quale è sorta, tant’è che, a causa della sua scarsa operatività, lo
stanziamento regionale iniziale - parliamo naturalmente di risorse regionali -
è di circa 450.000,00 euro e
appare tutt’oggi poco intaccato. Questa situazione ha portato all’esigenza di
individuare nuove linee organizzative che rendessero l’organismo più operativo
e snello e soprattutto più rapido nelle decisioni.
Nel nuovo Statuto si recepisce
innanzitutto una proposta ampiamente condivisa in seno al Coremil,
legata alla tutela della lingua, sia grecanica che arbëreshë:
infatti all'articolo 4, comma 1, IV capo, è prevista una più intensa attività,
anche in coordinamento con l'istituzione scolastica regionale e con le sue
articolazioni territoriali, per l'insegnamento della lingua nelle scuole. Nel
nuovo Statuto vengono, inoltre, definiti gli organi dell’Istituto – ora
costituiti esclusivamente dal Presidente e dal Revisore dei conti - e
specificatamente le loro funzioni.
Il Presidente, ai sensi dell’articolo 8, non è più nominato
dall’Assemblea dei soci ma dal Presidente della Giunta regionale su proposta
dell’assessore competente in materia di minoranze linguistiche, ed è investito
dei più ampi poteri per la gestione sia ordinaria che straordinaria della
Fondazione. Sul Presidente non solo permangono le funzioni previste dal vecchio
Statuto ma, al fine di accelerare il processo decisionale, gli vengono
conferite anche quelle del Consiglio di amministrazione che non è più presente
nelle sue articolazioni. Il Presidente svolgerà tali funzioni coadiuvato da
alcuni organismi consultivi; inoltre, viene riconosciuta allo stesso
un'indennità pari a 50.000,00 euro annui. Sia il Presidente sia il revisore dei
conti, anch'esso designato dal Presidente della Giunta regionale, sono
remunerati secondo la normativa vigente, con un rimborso per le spese sostenute
per missioni documentate, nel limite massimo di 10.000,00 euro.
Con l’articolo 10 viene introdotta
l'Assemblea di Comunità con il compito di: elaborare i criteri generali per le
linee di sviluppo culturale e scientifico dell'Istituto; fornire un'informativa
periodica sul programma di attività dello stesso; recepire proposte e
suggerimenti; definire il programma concreto delle azioni e delle iniziative di
intervento della Fondazione.
Il Comitato tecnico scientifico, nel nuovo
Statuto, all'articolo 11, sostituisce la Commissione scientifico-culturale e i
suoi componenti sono designati dall'Assemblea di Comunità, rimanendo inalterate
le funzioni. Il Comitato propone programmi di attività, ne segue l'attuazione e
fornisce pareri su questioni tecnico scientifiche nonché sui risultati delle
singole iniziative programmatiche. Le azioni e la programmazione dell'attività
della Fondazione rimangono volte alla tutela e alla valorizzazione della comunità
grecanica che vive in Calabria, una minoranza storica che ha radici profonde
sia nella cultura sia nella storia dell'intera regione Calabria. Questa
comunità, chiamata “greci di Calabria” o “grecanici”, vive principalmente
nell'area dell'Aspromonte meridionale, nella provincia di Reggio Calabria, nei
paesi di Bova, Gallicianò, Roghudi, Roccaforte del greco, Bagaladi, Melito di
Porto Salvo, San Lorenzo e Palizzi, che fanno parte della cosiddetta area
grecanica in cui sopravvive una minoranza linguistica che parla il greco di
Calabria, un dialetto derivato dal greco antico. Nonostante il riconoscimento
legale e gli sforzi di recupero, la Comunità grecanica sta affrontando numerose
difficoltà. L'emigrazione e la modernizzazione hanno ridotto il numero degli
abitanti nelle aree rurali dove tradizionalmente si parlava il grecanico. Il
rischio è che questa cultura millenaria possa svanire se non si adottano delle
misure efficaci per il suo mantenimento.
L’'obiettivo primario della Fondazione rimane
proprio questo: la preservazione, la promozione del patrimonio culturale,
identitario, linguistico, letterario, artistico, urbanistico e monumentale
delle comunità storiche greche anche attraverso attività di ricerca, corsi di
lingua, iniziative di attività culturali, anche di scambio culturale e
accademico con altre realtà analoghe, non solo in ambito locale ma anche in
ambito nazionale e internazionale.
Il provvedimento che oggi discutiamo si
inserisce in un più ampio lavoro svolto dalla Regione Calabria di concerto con
il Ministero degli Affari regionali che ha portato, nell'annualità del 2023,
fondi notevolmente maggiori rispetto alle annualità precedenti, tant'è che il
territorio calabrese è stato beneficiario complessivamente di 665.000,00 euro e
con tali risorse il Ministero degli Affari regionali, ai sensi della legge numero
482 del 1999, annualità 2023, con il DPCM 25 ottobre 2023 ha finanziato progetti
culturali per il Comune di Bova e per il Comune di Roghudi.
Il provvedimento amministrativo numero
184/12^ si inserisce in questo quadro di iniziative volte a rafforzare e a
tutelare le minoranze linguistiche e culturali riconosciute dalla nostra
Costituzione e delle leggi specifiche, contribuendo, attraverso le attività
della Fondazione, a preservare per le future generazioni il patrimonio unico
umano, storico e identitario dei greci di Calabria.
Vorrei fare una riflessione rispetto alle
minoranze linguistiche. Intanto questo provvedimento amministrativo si
inserisce in un quadro di strategia di notevole importanza culturale che è
stata portata avanti dal Presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto.
Parliamo della legge regionale numero 15 che risale al 2003, parliamo di
Fondazioni, strumenti importanti per la promozione e la valorizzazione delle
minoranze linguistiche che, per vent'anni, sono rimaste solo lettera su dei
fogli e non hanno avuto quella ricaduta importante derivante dalla ricchezza di
questo straordinario patrimonio identitario, culturale, linguistico della
regione Calabria.
Proprio a riguardo di questo sviluppo,
promozione e valorizzazione, per la prima volta nella storia della Regione
Calabria viene data una delega alle minoranze linguistiche, delega che oggi è
detenuta dall'assessore regionale Gianluca Gallo. Stiamo lavorando sulla
revisione - ripeto, dopo vent'anni - della legge regionale numero 15 del 2003,
ma lo stiamo facendo attraverso un processo di inclusione, attraverso un
confronto democratico con gli attori principali che sono i Sindaci di queste
comunità; Sindaci ai quali va il plauso per riuscire, con notevoli sforzi, a
mantenere vivo questo patrimonio storico, culturale, architettonico e
identitario che rappresenta una ricchezza per tutti i cittadini calabresi.
Grazie.
Grazie alla collega Straface. Pongo in votazione il
provvedimento nel suo complesso. il provvedimento è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al terzo punto dell'ordine del giorno, la
proposta di provvedimento amministrativo numero 185/12^ d'ufficio, recante
Corecom Calabria programma di attività relativo al fabbisogno finanziario per
l'anno 2025 ai sensi dell'articolo 10, comma 1, della legge regionale 22
gennaio 2001, numero 2. Cedo la parola al consigliere Cirillo per illustrare il
provvedimento, prego.
Grazie, Presidente.
Con delibera numero 23 del 17 settembre 2024
il Corecom Calabria ha approvato il programma delle attività per l'anno 2025,
relativo al fabbisogno finanziario ai sensi dell'articolo 10, comma 1, della
legge regionale numero 2 del 2001, per sottoporla alla definitiva approvazione
di questa Assemblea.
Il programma conferma le linee di intervento
lungo le quali si svilupperà l’attività del Corecom nel 2025 in coerenza con le
proprie funzioni istituzionali, ed in particolare: l'attività di conciliazione
e di definizione delle controversie con gli operatori delle telecomunicazioni,
funzione di garanzia fondamentale che il Corecom svolge nei confronti dei
cittadini e delle imprese della Calabria, che tenderà ad una sempre maggiore
accessibilità e innovazione nella fruizione del servizio; il mantenimento della
postazione decentrata concilia web, già operativa, alla sottoscrizione di
ulteriori accordi con gli enti locali per l'attivazione di nuove postazioni al
fine di garantire la possibilità ad un maggior numero di utenti di avvalersi
del servizio di supporto e gestione delle controversie tra privati e operatori
telefonici; l'attività di vigilanza dell'inquinamento elettromagnetico,
attraverso un approccio integrato e partecipato che mira a tutelare i
cittadini, a promuovere la trasparenza e la fiducia nelle istituzioni;
l'attività di educazione ai media, declinata in diverse forme, svolte in
collaborazione con soggetti pubblici e privati con l'obiettivo di favorire e
promuovere la consapevolezza dell'uso dei nuovi media; lo sviluppo di azioni
trasversali che uniscono le diverse aree d'intervento del Comitato quali il
rafforzamento e la collaborazione interistituzionale con Enti locali,
Università e Associazioni per promuovere iniziative su temi di grande attualità
come la lotta alla disinformazione, all'odio online, ovvero utilizzo
dell'intelligenza artificiale per potenziare le competenze digitali e
analitiche dei cittadini, la promozione di iniziative volte allo sviluppo del
pensiero critico tra i giovani, al fine di sviluppare la loro capacità di
affrontare direttamente i temi più complessi, come le fake news, stimolando un
processo di autoapprendimento e analisi critica.
Inoltre, gli obiettivi del Corecom per il
2025 sono delineati attraverso una serie di interventi che mirano a rispondere
alle sfide emergenti nel settore della comunicazione digitale elettronica, così
come di seguito sintetizzate. La prosecuzione dell'impegno a garantire: la
tutela dell'utenza e della qualità dell'informazione attraverso un'azione
estesa di monitoraggio della trasmissione televisiva locali per garantire il
pluralismo, obiettività e imparzialità dell'informazione e il rafforzamento del
controllo delle emissioni elettromagnetiche, in collaborazione con ARPACal e
ANCI, con l'utilizzo di nuove tecniche di rilevamento e analisi per
identificare aree critiche e intervenire prontamente e una maggiore
sensibilizzazione pubblica, diffondendo ai cittadini dati aggiornati e
affidabili sui rischi legati alla radiazione elettromagnetica; il rafforzamento
delle attività rivolte alla risoluzione delle controversie tra i gestori dei
servizi di telecomunicazione e gli utenti in termini di miglioramento del servizio
attraverso l'introduzione di nuove funzionalità.
Pertanto, sottopongo all'approvazione
dell'Aula il provvedimento, fermo restando che, per lo svolgimento delle
funzioni proprie del Comitato, la dotazione a carico del bilancio del Consiglio
regionale, nell'esercizio finanziario 2024, ammonta a 54.000,00 euro, mentre
per lo svolgimento delle funzioni delegate, per le quali è previsto un
fabbisogno pari a 106.548,21 euro, il Corecom riceverà il contributo annuale.
Grazie.
Grazie. Non ci sono interventi. Pongo in votazione
il provvedimento nel suo complesso. Il provvedimento è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al punto 4, la proposta di provvedimento
amministrativo 187/12^ d'ufficio recante: “Nomina di tre dirigenti appartenenti
al ruolo della Giunta e/o del Consiglio regionale, di cui uno con funzioni di
coordinamento nell'organismo di coordinamento e verifica a favore degli
invalidi l legge regionale 19 ottobre 2021, numero 20.” Cedo la parola al
consigliere Comito per illustrare il provvedimento.
Grazie, Presidente. Per il punto 4 propongo di dare
seguito a quanto previsto dall'articolo 2, comma 3, della legge regionale 4
agosto 1995, numero 39, e dell'articolo 113 del Regolamento interno del
Consiglio regionale.
Grazie. Votiamo per la richiesta di esercizio dei
poteri sostitutivi in capo al Presidente del Consiglio regionale. La richiesta
è approvata, pertanto il Presidente del Consiglio regionale eserciterà i poteri
sostitutivi.
(Il Presidente del Consiglio regionale è incaricato di esercitare i
poteri sostitutivi)
Passiamo, adesso, allo svolgimento delle
interrogazioni ex articolo 121 e 122 del Regolamento interno del Consiglio
regionale. In relazione alle interrogazioni ex articolo 121 a risposta scritta
del Regolamento interno, ricordo all'Aula che, ascoltata la risposta della
Giunta, l'interrogante ha diritto di replica per non più di tre minuti al fine
di dichiarare se si ritenga o meno soddisfatto; per le interrogazioni ex
articolo 122, a risposta immediata, del Regolamento, ricordo all'Aula che
l'interrogante dispone di due minuti per illustrare l'interrogazione, la Giunta
regionale dispone di tre minuti per la risposta e l'interrogante ha diritto di
replica per non più di un minuto.
Iniziamo con le interrogazioni di cui agli articoli
122 e 121 del Regolamento interno del Consiglio regionale a cui deve rispondere
il Presidente della Giunta regionale.
Interrogazione numero 260/12^, a firma del
consigliere Mammoliti, sulla necessità di affidare la guida dell'ASP di Vibo
Valentia a un direttore generale o ad un Commissario che se ne occupi a tempo
pieno. È superata, vero?
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. A dimostrazione che la mia non
è una posizione pregiudiziale verso di lei, Presidente, e a dimostrazione,
invece, emblematica e anche paradigmatica del ragionamento politico che ho
provato a fare è che se, poi, le risposte si danno in ritardo, l'interrogazione
che aveva senso qualche settimana fa, qualche mese fa, oggi, di fatto, è
superata perché avendo nominato la terna commissariale questo problema ormai di
fatto è superato.
Però è stato meglio non aver nominato il
direttore generale.
MAMMOLITI Raffaele (Partito
Democratico)
Lasci stare, se è stato meglio. Presidente,
le ho sottoposto, come sa, delle osservazioni molto appropriate, non faccio mai
riflessioni strampalate. Ho detto che lei, in qualità di Presidente, dovrebbe
prestare attenzione al rispetto dei regolamenti previsti, nei tempi delle
risposte alle interrogazioni e nei tempi della discussione delle proposte di
legge; quindi, sto insistendo su questo, essendo ormai, di fatto, superata
l’interrogazione. Grazie.
Grazie.
Passiamo all'interrogazione, sempre a sua firma,
collega Mammoliti, la numero 261/12^, in merito all'epidemia da febbre
catarrale degli ovini, malattia infettiva nota in Italia come lingua blu, nella
provincia di Crotone. Prego a lei la parola.
Grazie, Presidente. L'interrogazione
sostanzialmente chiede di sapere se e quali urgenti interventi la Giunta
regionale intende attuare per fare fronte appunto a questa epidemia di febbre
catarrale degli ovini, che è una malattia infettiva in Italia nota più come
lingua blu. Crotone è una realtà molto importante dove insiste una presenza di
allevamenti significativa ed è riconosciuta, tra l'altro, in tutta Italia,
grazie al famoso pecorino Crotonese. Al tempo dell'interrogazione si contavano
circa 50 focolai e all'incirca 2.000 carcasse destinate alla distruzione
mediante interramento in loco. Oggi, purtroppo, i focolai sono 122 e in tutta
la regione la situazione sinceramente non sembra migliorare; so che ci sono
stati degli sviluppi con incontri anche con le associazioni di categoria
seguite dall'assessore e forse anche dal Presidente, ma vorrei chiedere a
questo punto quale sia lo stato dell'arte in merito a questi confronti e quali
interventi la Giunta regionale intende assumere. Grazie, Presidente.
Grazie. Risponde il Presidente della Giunta
regionale.
Presidente, come ha evidenziato l'onorevole
interpellante, su questo tema ci sono stati più incontri, svolti
prevalentemente dall'assessore all'agricoltura, Gianluca Gallo, ma anche dai
tecnici del Dipartimento salute. Rispondo io in quanto è materia afferente, in
parte, anche al tema della salute veterinaria.
Ci sono stati più incontri con le
organizzazioni di categoria e la Regione, effettivamente, ha messo in atto una
serie di attività, l'ultima proprio quando abbiamo fatto Giunta, un paio di
giorni fa, e ne darò conto a brevissimo. Però, tramite il Dipartimento salute e
il Dipartimento agricoltura, la Regione, oltre a supportare costantemente le
ASP trasmettendo tutte le indicazioni fornite dal Ministero per la gestione dei
capi e della loro movimentazione, ha inteso intervenire su più fronti al fine
di contenere il fenomeno della lingua blu e, al contempo, supportare il settore
zootecnico. Le ASP competenti in materia stanno procedendo, in seguito ad
autorizzazione regionale, alla disinfestazione delle aree comunali contaminate,
d'intesa con gli stessi Comuni interessati, e in assenza dei Comuni al posto
degli stessi; con riguardo agli ovini è stato deciso, di concerto con il
Dipartimento agricoltura, di avviare interventi tesi a favorire la
disinfestazione anche negli ovili. Attività, questa, di stretta competenza
degli allevatori. Questa attività, infatti, dovrebbe essere svolta dagli
allevatori e invece si è deciso sostanzialmente di svolgere un'azione di
supporto. Unitamente alle programmate disinfestazioni, si procederà ad
effettuare campagne di promozione alla vaccinazione che, allo stato, non
sarebbe nemmeno obbligatoria. Faremo, comunque, delle campagne per stimolare la
vaccinazione e in tal senso si è già provveduto, tramite l'ASP di Crotone, a
richiedere la fornitura dei vaccini, in particolare per la provincia di Crotone
che, come ricordava l'interrogante, è stata quella più colpita.
Col Dipartimento agricoltura è stata
approvata l'erogazione di incentivi e contributi per la ricostituzione delle
greggi e per gli interventi di sanificazione delle aziende colpite. Si
rappresenta, inoltre, che il Dipartimento salute provvede costantemente a
trasmettere alle ASP le relazioni che ci vengono inviate anche all'Istituto
zooprofilattico e dalle autorità competenti circa l'estensione territoriale
delle epidemie e il rischio di diffusione, ciò per consentire una più puntuale
azione di contrasto.
Da ultimo vorrei informare l'interrogante del
Consiglio che da agosto sono in corso riunioni periodiche tra la Regione
Calabria e i servizi veterinari delle aziende sanitarie per monitorare il
fenomeno e fornire indicazioni per la sua gestione, con particolare riferimento
all'area maggiormente interessata, che è appunto quella della provincia di
Crotone. Visto l’acuirsi del fenomeno, anche su base nazionale, è in corso
l'istituzionalizzazione del tavolo con carattere permanente per affrontare ogni
azione utile a contenere il fenomeno.
Questa settimana, poi, come anticipavo, è
stata approvata la delibera della Giunta con cui si autorizza l’ARA,
l'associazione professionale, ad intervenire nelle stalle. Nel frattempo, le
Aziende Sanitarie Provinciali, coordinate dal Dipartimento Salute e Welfare,
hanno avviato la disinfestazione degli ovili su disposizione sanitaria dei
singoli servizi veterinari delle Aziende Sanitarie. Dalla scorsa domenica sono
state avviate le attività a Cutro e, successivamente, verranno proseguite in
tutto il territorio regionale e saranno completate nei prossimi giorni. Al
contempo, sono avviate le interlocuzioni con il Ministero della Salute e con
l'Istituto zooprofilattico, volte ad ottenere l'autorizzazione per la
vaccinazione di tutti i capi presenti nel territorio regionale e, entro pochi
giorni, speriamo sarà approvato il piano vaccinale. Sono seguite, inoltre,
ulteriori interlocuzioni con le istituzioni locali e con gli allevatori per
condividere il percorso, considerato che buona parte delle attività non è obbligatoria
e quindi necessita di opportune autorizzazioni.
Vorrei rassicurare, onorevole Mammoliti, che
è un tema che ci è chiaro. Stiamo cercando di intervenire in ogni modo, anche
ulteriormente rispetto a quelli che sarebbero gli obblighi di legge e le
prerogative delle Aziende sanitarie. Però, dato che la provincia di Crotone,
soprattutto, ha nella zootecnia un asset importante, è utile esperire
ogni attività, anche quelle ulteriori rispetto alle obbligatorie.
Grazie, Presidente. Prego, collega Mammoliti.
Ha facoltà di replicare.
Grazie. Naturalmente prendo atto e apprezzo
l'attenzione e l'impegno che si sta dispiegando sia in termini di confronto con
le associazioni agricole sia sul versante che in maniera puntuale indicava il
Presidente, quello, cioè, della disinfestazione e dei vaccini. Tuttavia, mi
preme sottolineare - è stato, anche, in parte affermato - che noi seguiremo
tutto con grande attenzione perché conosciamo e sappiamo qual è la forza
economica di questo segmento di attività produttiva, importante per quella
realtà, per, come è stato detto, nei due interventi. Presidente, solleciterei -
so che si sta facendo, è stato pure detto - una precisa delibera specifica
sulle risorse da destinare anche come indennizzo per i capi perduti. Quindi, da
questo versante, vigileremo con attenzione per valutare e verificare
positivamente questi interventi che sono, veramente, molto importanti ed
efficaci. Grazie.
Grazie, collega Mammoliti.
Passiamo all'interrogazione numero 262/12^, sempre
a sua firma, collega Mammoliti, “In merito al ritardo del soccorso sanitario
prestato, in data 21 settembre 2024, presso il Comune di Taverna in località
villaggio Mancuso”. Prego.
Grazie, Presidente.
Anche questa interrogazione chiedeva – chiede
perché, tuttavia, ancora è valida - al Presidente nonché al Commissario
regionale della sanità di sapere perché, ancora oggi, purtroppo, la tempistica
stabilita dalla normativa nazionale in materia di tempo di arrivo
dell'ambulanza sul luogo degli eventi critici, purtroppo, a volte, non è
rispettata.
In questa interrogazione viene proprio
descritto un evento che si è verificato in quel di Taverna, in località Villaggio
Mancuso, dove, purtroppo, l'ambulanza, che distava appena dieci minuti dal
luogo in cui è stato richiesto l’intervento, non è potuta partire perché
sprovvista di autista.
Purtroppo, a volte abbiamo ambulanze
sprovviste di medici, ma in questo caso l'ambulanza non poteva partire perché
sprovvista di autista. Tuttavia, poi, visto il ritardo, è intervenuto
l’elisoccorso e l'ambulanza, addirittura partita da Catanzaro, è arrivata, come
era prevedibile, con molto ritardo. Debbo dare atto che la dottoressa, avendo
compreso anche la gravità della situazione, è subito intervenuta anche se ha
potuto fare quello che ha potuto in attesa dell'ambulanza. Quindi, questa
problematica, Presidente, come vede, si ripropone. Più volte, ho cercato di
sottoporle, in qualità di Commissario, degli input e delle indicazioni, che
vengono assunte e definite, però, a volte, poi, le ricadute concrete nel
territorio non ci sono o non realizzano gli obiettivi prefissati
dall'impostazione di pianificazione e di programmazione che viene data a
livello regionale. Grazie, Presidente.
Prego. Grazie. La parola al Presidente della
Giunta regionale.
Devo dire che nell'interrogazione dell'onorevole
Mammoliti alcune circostanze sono state rappresentate non con la necessaria
esattezza. Non voglio dare responsabilità all'onorevole interrogante, però,
come spesso succede, alcune questioni vengono segnalate con una gravità che,
poi, alla verifica dei fatti, non si riscontra. Le chiamate alla centrale
operativa, come sa l’onorevole Mammoliti, sono registrate e Azienda Zero, che
si sta occupando della riorganizzazione del servizio dell'emergenza urgenza - è
l'unico LEA attribuito ad Azienda Zero - mi ha informato del fatto che il primo
contatto telefonico, nel caso di specie, è avvenuto alle 14:48 e non alle 13:45
per come è riportato nell'interrogazione.
È vera la circostanza, invece, che
l'ambulanza che doveva operare il soccorso era un'ambulanza posta a 10 minuti
dal luogo dove il soccorso doveva essere assicurato, ed è vera anche la
circostanza che mancava l'autista, ma mancava l'autista perché - è stato
rappresentato dall'autista stesso – si è verificato un evento eccezionale e
imprevedibile, connesso ad un improvviso e grave stato di malattia
dell'autista; cioè, l'autista ha riferito di avere un grave stato di malattia
che gli ha impedito di essere lì. Questa comunicazione l'ha fatta nel medesimo
giorno, non l'ha fatta nemmeno nei giorni precedenti affinché si potesse dar
luogo alla sua sostituzione. Non conosco la circostanza del male o del malore,
può darsi pure che si sia trattato di un malore che non poteva essere
rappresentato prima, però quel giorno l'autista ha detto che non poteva
lavorare per via di questo stato di malattia. A fronte di ciò la sala operativa
ha provveduto ad attivare e inviare il medico di continuità assistenziale, che
è la dottoressa a cui lei faceva riferimento, che ha svolto, evidentemente,
un'opera, come da lei stesso riconosciuto, meritoria.
Quanto all’eliambulanza, all’elisoccorso: non era di
stanza a Cirò, ma era di stanza a Lamezia Terme. È stato relazionato che
l’eliambulanza, quindi l'elicottero, è stata inizialmente e per una decina di
minuti posta in stand by per
l'intervenuta richiesta da parte di uno dei richiedenti il soccorso telefonico
di non inviare il mezzo perché ritenuto spropositato al caso di specie. Cioè,
chi ha chiamato ha detto: “È inutile che mandate l’elisoccorso per un
intervento del genere”. Quindi, l'elicottero è stato fermo 10 minuti e,
nonostante questo, siccome poi è stato fatto decollare alle 15:04, è arrivato
sul target alle 15:17.
Quindi, ci sono voluti 29 minuti invece dei tre quarti d'ora indicati
nella prima chiamata. È chiaro che 29 minuti sono più dei 20 minuti previsti
invece per un intervento del genere.
Si sta lavorando per conseguire i target che sono, appunto, di 8 minuti
nell'area urbana e di 20 minuti nell'area extraurbana. È un processo di
riorganizzazione faticoso che a volte si scontra anche con eventi
imprevedibili, come può essere, magari, il malore di un’autista che viene
segnalato il giorno stesso, rendendo difficile dar luogo alla sostituzione.
Però, al di là della ricostruzione - è documentata dal fatto che le
chiamate al 118 sono, come sapete, registrate -, ho perfetta coscienza che
bisogna fare ancora molto per rendere più performante il servizio di
Emergenza-Urgenza, ma sono anche abbastanza soddisfatto del lavoro
organizzativo che si sta facendo e che è necessario a produrre i risultati che
i calabresi – e anche io - sperano si possano produrre nel più breve tempo
possibile.
Grazie, Presidente. Ha chiesto d’intervenire il consigliere Mammoliti.
Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Semplicemente per dire che spesso, purtroppo, queste
discrasie nei dati si verificano. È già avvenuto per l'ambulanza di Vibo, si
ripete per questa vicenda di Catanzaro. Evidentemente i dati che hanno le ASP
sono diversi da quelli effettivi.
Vedremo, come dice giustamente il Presidente, le chiamate sono
registrate.
Non è questo il punto.
Presidente, secondo lei, in qualità di Presidente e di Commissario, come
si garantisce un'emergenza in Calabria? Chi organizza l'emergenza non deve
mettere in conto che un autista o un medico si possano, legittimamente,
ammalare o possano avere un imprevisto? Per l'amor di Dio! Chi organizza,
riesce ad organizzare, con personale adeguato e appropriato, anche la
possibilità di sopperire a eventuali emergenze? Perché non stiamo parlando di
un'ambulanza qualsiasi, si deve garantire un'emergenza. Proprio per questo, chi
organizza dovrebbe avere un’inclinazione culturale, umana, professionale tale
da poter sopperire, con personale dedicato, anche alle eventualità di ogni
situazione.
Presidente, se è possibile, le chiedo una cosa: sono tre anni che lei è
Commissario alla sanità, abbiamo avviato una grande discussione in questo
Consiglio con provvedimenti imponenti di riforma, non crede che sarebbe giusto
programmare un ordine del giorno con un solo punto e cioè la verifica dello
stato dell'arte della situazione sanitaria in Calabria? Lo sottopongo alla sua
riflessione.
Presidente, vuole intervenire?
Non
faccio io l'ordine del giorno del Consiglio regionale e credo che il Presidente
del Consiglio e i consiglieri regionali, consigliere Mammoliti, siano testimoni
del fatto che non mi sono mai sottratto ad alcun confronto su questo tema in
Consiglio regionale ogni volta che è stato richiesto. Anzi, ho persino
approfittato di altre circostanze, come la risposta a interrogazioni rivolte al
Commissario-Presidente, per dare conto di quello che si è fatto con un
approfondimento e una dovizia particolari che andava oltre la risposta alle
interrogazioni. Oggi mi sono limitato a una ricostruzione dei fatti, ma su
questo tema non mi sono mai sottratto né mi sottrarrò in futuro. Per cui,
quando il Consiglio dovesse decidere di chiamarmi - è stato fatto in altre circostanze
- perché io possa discutere con i consiglieri regionali, lo farò con grande
piacere, con grande disponibilità, perché credo d'aver dimostrato che non ho
alcun timore del confronto e che ho grande rispetto nei confronti del Consiglio
regionale.
Grazie, Presidente.
Passiamo all'interrogazione 243/12^ a firma del consigliere Alecci che
peraltro è assente: “Situazione settore veterinario della specialistica
ambulatoriale dell'ASP di Crotone”.
Nelle more dell'avvio della seduta consiliare, è pervenuta risposta
scritta da parte della Giunta regionale.
Passiamo all'interrogazione 247/12^ a firma il consigliere Alecci:
“Situazione UOC Radiologia – Ospedale di Polistena”.
Nelle more dell'avvio della seduta consiliare, è pervenuta risposta
scritta da parte della Giunta regionale.
L'interrogazione 250/12^ a firma del consigliere Alecci, sempre:
“Poliambulatorio di Gallico”.
Nelle more dell'avvio della seduta consiliare è pervenuta risposta
scritta da parte della Giunta.
Interrogazione 251/12^ a firma del consigliere Tavernise: “Andamento
della spesa relativo al Programma investimenti ex articolo 20, legge numero
67/1988 – “Programma di ammodernamento tecnologico” ai sensi dell'articolo 6,
comma 5, decreto-legge 30 aprile 2019, numero 35, delibera CIPE numero 51 del
24 luglio 2019, approvato con DCA numero 5 del 31 gennaio 2022”.
Nelle more dell'avvio della seduta consiliare, è pervenuta risposta
scritta da parte della Giunta regionale.
Passiamo all'interrogazione numero 252/12^ a firma del consigliere
Mammoliti: “In merito al rispetto dei protocolli di sicurezza all'interno
dell'aeroporto internazionale di Lamezia Terme”.
Nelle more dell’avvio della seduta consiliare, è pervenuta risposta
scritta da parte della Giunta regionale.
Si chiede all'interrogante se si ritenga soddisfatto. Prego, consigliere
Mammoliti.
Grazie, Presidente.
Per dire la verità, la risposta è arrivata qualche minuto prima
dell’inizio della seduta. Naturalmente non posso dichiararmi né soddisfatto e
né dire altro perché non ho avuto il tempo di leggerla, sono undici pagine.
Tuttavia, prendo atto della risposta, la valuterò e, eventualmente,
valuterò anche eventuali ulteriori iniziative se la risposta non dovesse essere
sufficientemente esauriente. Grazie.
Presidenza
del Vicepresidente Pierluigi Caputo
Passiamo all'interrogazione numero 253/12^ a firma del consigliere Lo
Schiavo: “In merito all'efficacia dei controlli di sicurezza nell'aeroporto di
Lamezia Terme e alle azioni della Regione Calabria in relazione alla gestione
della SACAL”.
Questa è un'interrogazione a risposta scritta.
Nelle more dell’avvio della seduta consiliare, è pervenuta risposta
scritta da parte della Giunta regionale.
Si chiede all'interrogante se si ritenga soddisfatto. Prego.
Come già precedentemente affermato dal consigliere Mammoliti, la
risposta ci è pervenuta poche ore fa e abbiamo dato una lettura.
Non mi ritengo soddisfatto perché nella risposta data si conferma la
falla nel meccanismo di sicurezza dell'aeroporto di Lamezia Terme.
In realtà, l'interrogazione mirava ad altro, cioè a capire se la Regione
Calabria, tramite Fincalabra e quindi come partecipante al capitale sociale di Sacal, avesse, dopo tale notizia, avviato un'interlocuzione
con il management della società per
capire e informarsi delle falle avute nella sicurezza del nostro aeroporto.
Vorrei, inoltre, capire se, come Regione Calabria, abbiamo aperto
un'interlocuzione con i vertici della società. Interlocuzione che, a mio
avviso, dovrebbe essere aperta anche su altri fronti - non solo su quello della
sicurezza -, perché dovremmo fare un dibattito serio sugli aeroporti calabresi,
in questo Consiglio regionale, per capire se questo aumento dei vettori abbia
influito negativamente sull'aeroporto stesso di Lamezia Terme a scapito di
altri aeroporti.
Ma non è questo il tema della discussione.
Dicevo, non mi ritengo soddisfatto perché, sostanzialmente, si conferma
la falla nel sistema di sicurezza. Mi sembra anche che eventuali richieste di
risarcimento danni, da parte del
management della SACAL verso gli organi di informazione che hanno diffuso
questa notizia, non solo siano stonate, ma non colgano l'utilità sociale della
notizia, l'utilità politica di avere investito quest'Aula di questa vicenda,
che ora è parzialmente chiusa, ma che deve porre interrogativi sul sistema di
sicurezza di tutti gli scali calabresi.
Passiamo
all'interrogazione 254/12^ a firma del consigliere Tavernise: “Carenza di posti
letto nei reparti di medicina generale dell'area ionica della Provincia di
Cosenza”.
Nelle more dell’avvio della seduta consiliare, è pervenuta risposta
scritta da parte della Giunta regionale.
Interrogazione numero 255/12^ a firma del consigliere Tavernise: “Sulla
mancata assunzione dei medici specializzandi vincitori del concorso 145 posti
di Dirigente medico - specialista in medicina d'emergenza-urgenza”.
Nelle more dell'avvio della seduta consiliare, è pervenuta risposta
scritta da parte della Giunta regionale.
Interrogazione numero 257/12^ a firma del consigliere Lo Schiavo: “In
ordine ai tempi di approvazione del progetto esecutivo del nuovo ospedale di
Vibo Valentia”.
Nelle more dell'avvio della seduta consiliare, è pervenuta risposta
scritta da parte della Giunta regionale.
Si chiede all'interrogante se si ritenga soddisfatto. Ha chiesto
d’intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Sembrerà il gioco delle parti, sto sempre a dire: “non soddisfatto”, in
realtà non è una posizione puramente strumentale.
La vicenda dell'ospedale di Vibo la conoscete tutti, sapete bene dei
ritardi che quest'opera ha avuto negli anni, di quante interrogazioni e
sollecitazioni abbiamo fatto, anche con il collega Mammoliti, sul punto, e non
solo con lui.
Inutile ribadire la grande rassegnazione della cittadinanza vibonese
rispetto alle disfunzioni che, sulla realizzazione di quest'opera, si sono
registrate negli anni.
La mia preoccupazione, in realtà, è fondata sulle carte che ho letto,
sulla mancata risposta che ho avuto, nel senso che noi abbiamo un appalto che
riguarda solo un decimo (1/10) dell'opera complessiva e abbiamo un progetto
esecutivo stralcio approvato e non un progetto esecutivo completo. Lo dimostra
anche la risposta che è stata data, perché si parla di approvazione degli
elaborati tecnici, che è cosa ben diversa dall'approvazione del progetto
esecutivo. Siamo indietro con il cronoprogramma, non sappiamo se vi sia
capienza finanziaria.
E quindi, io penso che la parte politica, chi ha la responsabilità di
gestire la vicenda, debba dare conto all'Aula su tutto questo. Sicuramente non
possono essere queste poche righe a dissipare le nubi all'orizzonte e tutti i
dubbi che ho su questa opera e sulla sua realizzazione nei tempi prefissati.
Quindi, io non posso che ripresentare nuovamente le mie istanze,
ripresenterò nuovamente l'interrogazione sottolineando anche i ritardi del
cronoprogramma, perché noi abbiamo un cronoprogramma stabilito che prevedeva la
realizzazione, a questa data, di determinati elementi del progetto, invece - mi
sembra - siamo in ritardo su tutti i tempi.
Il Presidente della Regione qualche anno fa, forse lo scorso anno, mi ha
detto chiaramente che andremo assieme a inaugurare quest'opera pubblica - se
non ricordo male - nel 2026, mi sembra che sia questo il termine previsto. Io
ritengo ancora valida quella promessa fatta in quest'Aula, la tengo a mente e
la terranno a mente tutti i cittadini vibonesi.
Riprendiamo con le interrogazioni a risposta immediata.
Iniziamo, con l'interrogazione numero 192/12^ a firma del consigliere
Mammoliti “In merito alla situazione dell'Abramo S.p.A.”. E’
rinviata per assenza dell'assessore.
Interrogazione
numero 227/12^ a firma del consigliere Mammoliti: “In merito alla nuova
Conferenza dei servizi indetta dal Ministero dell'ambiente e della sovranità
energetica per la bonifica del SIN Calabria-Crotone-Cassano-Cerchiara”.
Anche questa, è rinviata per assenza dell'assessore.
Interrogazione numero 245/12^ a firma del consigliere Bruni: “Stato del
mare lungo la costa tirrenica Lamezia Terme - Pizzo Calabro – Falerna - Nocera
Terinese”.
È rinviata per l'assenza dell'assessore.
Proseguiamo con l'interrogazione numero 249/12^ a firma del consigliere
Mammoliti: “In merito alla decisione del Ministero dell'ambiente e della
sovranità energetica per la bonifica del SIN
Calabria-Crotone-Cassano-Cerchiara”.
È rinviata per l'assenza dell'assessore.
Interrogazione numero 256/12^ a firma dei consiglieri Mammoliti e Lo
Schiavo: “In merito alla situazione del Centro Sistema Bibliotecario Vibonese”.
Cedo la parola all'interrogante per l'illustrazione.
Grazie, Presidente. La illustro brevemente perché l'abbiamo sottoscritta
insieme.
L'interrogazione, sostanzialmente, chiede di sapere quali interventi si
intendano adottare per scongiurare, nell'immediatezza, la chiusura del Centro
Sistema Bibliotecario Vibonese.
Il 12 marzo del 2024 abbiamo già approvato un’apposita mozione,
all'unanimità del Consiglio regionale, la numero 81, sottoscritta da tutti i
gruppi consiliari, che impegnava la Giunta regionale a intervenire e, intanto,
ad attivare o eventualmente individuare una soluzione anche di natura
giuridico-amministrativa maggiormente idonea a rifondare quel Sistema che è
rappresentativo di un grande interesse e di un grande patrimonio culturale,
imponente per l'attività svolta in questi anni.
Il Centro ha, come abbiamo scritto nell'interrogazione, una situazione
debitoria cospicua, ma dobbiamo anche ricordare che le risorse che la Regione
destinava a questo Sistema sono state interrotte. Poiché abbiamo visto che
negli ultimi giorni, purtroppo, si è giunti al distacco delle utenze per
morosità - cose che non dovrebbero accadere -, evidentemente significa che, da
quando abbiamo approvato la mozione, la Giunta non è intervenuta con
provvedimenti adeguati. Vorremmo sapere, in questo caso, cosa intenda fare per
garantire, valorizzare e tenere in piedi questo imponente Sistema di grande
valore e di grande interesse culturale. Grazie.
Grazie, consigliere Mammoliti. La parola all'assessore Capponi,
prego.
Do risposte in merito alla situazione del Centro Sistema Bibliotecario
Vibonese (d'ora in avanti SBV).
Premesso che non è prevista la partecipazione della Regione Calabria al
funzionamento dei Sistemi bibliotecari, essendo questi composti da aggregazioni
di Comuni, riconoscendo tuttavia l'importanza rivestita dal SBV, quale centro
culturale di eccellenza regionale, la Regione ha affidato, con legge regionale
numero 19 del 12/06/2009, al SBV, la gestione delle proprie attività e
competenze relative al Polo regionale per le politiche pubbliche per la
lettura, sostenendo le relative spese di funzionamento.
Sulla base di quanto sopra descritto, la Regione Calabria, annualmente,
ha stipulato appositi accordi con SBV al fine di stabilire la gestione del Polo
regionale e, altresì, la gestione della partecipazione regionale al Salone
internazionale del libro di Torino, di volta in volta concedendo adeguati
contributi finanziari.
Considerato che dall’annualità 2021, regolata da apposito atto di
adesione d'obbligo approvato con decreto 12074 del 26/11/2021, SBV si è reso
inadempiente non procedendo alla regolare rendicontazione delle spese previste
dall'accordo, già in parte erogate a titolo di anticipazione, la Regione
Calabria si è vista costretta a procedere alla revoca dei servizi affidati, ciò
anche in danno alle attività regionali, attraverso il decreto 16154 del
9/11/2022, e al contestuale recupero delle somme anticipate ancora in fase di
riscossione, con ciò determinando un'alterazione in negativo del rapporto di
collaborazione con SBV e sospendendo ogni accordo ed erogazione ex legge numero 19 del 2009.
Ciò nonostante, il Dipartimento di istruzione e cultura ha, nel corso
degli ultimi due anni, seguito da vicino la situazione amministrativa, con
particolare riferimento alla situazione economico-finanziaria, anche alla luce
della dettagliata relazione inviata dall'ex direttrice, dottoressa Tiziana
Giovanna Scarcella, a mezzo PEC, del 7/12/2022, acquisita a protocollo
regionale del 13/12/22, all'interno della quale si evinceva la difficoltà in
cui versava SBV unitamente alla forte volontà di addivenire ad un riassetto
organizzativo dell'Ente anche attraverso la predisposizione degli schemi di
bilancio e alla successiva approvazione da parte dell'Assemblea, che la
scrivente direttrice assicurava, poi, sarebbero stati inviati insieme ad una
relazione descrittiva e previsionale sulle somme necessarie per garantire i
servizi attribuiti dai già citati provvedimenti regionali al Sistema
Bibliotecario Vibonese.
Pertanto e in considerazione di quanto emerso sulla stampa, la Regione
Calabria precisa che nel corso degli ultimi due anni si sono susseguiti
numerosi incontri e interlocuzioni epistolari e verbali col Sistema
Bibliotecario Vibonese, per ultimo con l'ex Presidente, il dottor Fabio Signoretta, finalizzati, in primis, a chiarire e documentare l'impiego delle risorse regionali
trasferite al Sistema Bibliotecario regionale Vibonese e a individuarne una
soluzione positiva e amministrativamente sostenibile.
Preso atto di una complessa e pesante posizione debitoria del Sistema
Bibliotecario Vibonese, anche nei confronti della Regione stessa, risultano
avviate indagini giudiziarie con risvolti di cui si sono occupate le cronache
regionali, avvalorando l'esigenza di determinare una chiarezza amministrativa
necessaria e propedeutica a qualsiasi scelta di azione politica.
La Giunta regionale richiamando la mozione approvata nella seduta del
12/03/2024, numero 81, del Consiglio regionale, sottoscritta da tutti i gruppi
consiliari, nonostante la situazione debitoria del SBV che vede la Regione
Calabria tra i soggetti creditori dello stesso, si impegna alla possibilità di
instaurare un Tavolo inter-istituzionale da essa coordinato e di cui facciano
parte anche i Sindaci e gli enti associati, ovvero i componenti del Comitato di
gestione di cui all'articolo 7 dello Statuto del SBV, nella cui sede si possa
stabilire un'utile confronto tecnico al fine di vagliare, ove sussistano i
presupposti giuridico-amministrativi, l'eventuale soluzione da intraprendere
per ristabilire un sano funzionamento dell'Ente e ciò al netto di tutte le responsabilità
dei rappresentanti legali pro tempore eventualmente individuate dalle autorità
giudiziarie.
Grazie, Assessore. Cedo la parola all'interrogante per la replica.
Prego.
Abbiamo una situazione paradossale nella provincia di Vibo dove, di
fronte a una povertà educativa molto forte, a un forte disagio sociale, abbiamo
perso il centro più importante di formazione, ma anche di riferimento per gli
studenti universitari e non solo, dell'intero territorio, un patrimonio
librario molto importante, un punto di aggregazione che, nel deserto culturale
di quella città, ha portato anche lustro alla città di Vibo con iniziative di
carattere nazionale.
Ci sono state vicende di cui si sta occupando la Magistratura e che
esulano dal mio ragionamento e dalla nostra analisi, quella saranno gli Organi
competenti a fare le loro indagini e trarre le loro conclusioni, però il dato
politico che devo rilevare è che, dopo queste vicende e dopo la chiusura totale
della Regione a ogni tipo di soluzione, abbiamo, di fatto, chiuso l'unico
centro vero di aggregazione culturale che questo territorio aveva, se non
altro, per la formazione che si poteva tenere, per la possibilità di consultare
dei testi e per gli stimoli culturali alla comunità.
Ora, noi abbiamo salvato tanti Enti come Regione Calabria e ritengo
assurdo che, per poche migliaia di euro - il debito dovrà essere accertato ma
non parliamo sicuramente di cifre sconvolgenti che in ben altre occasioni
abbiamo impiegato per risanare ben altre situazioni -, per la mancanza di
volontà politica d’intervento, possa fare morire questa esperienza che
prescinde le vicende e le responsabilità dei singoli.
Una cosa sono le Istituzioni e il ruolo che assumono, altre cose sono le
vicende personali che non devono mai interferire sulla valutazione complessiva
dell'utilità sociale che questi istituti hanno.
È vero, il Sistema Bibliotecario Vibonese ha
un debito con la Regione, ma è vero anche che la Regione Calabria si era
impegnata nell'atto costitutivo del Sistema Bibliotecario a sostenere le spese
di gestione. Queste ci sono state fino al 2008, fin quando la legge regionale
numero 17 del 1985, che disciplina le biblioteche di Enti locali, è stata
de-finanziata; dopodiché, per colmare questa inadempienza verso i Sistemi
Bibliotecari, è stato costituito il Fondo unico della cultura, che non è stato
mai utilizzato per queste finalità, nonostante le richieste fatte. Ci sono
state, anche, delle proposte recenti. Avevo lanciato l'idea di una Fondazione
con a capo la Regione per poter cercare di mettere assieme gli enti pubblici
del territorio. Era solo un'idea.
Quello che non posso accettare, da
rappresentante politico del territorio, è che su questa vicenda cali il
silenzio e che, trincerandosi dietro le inchieste giudiziarie o storie di
profili creditizi, di debiti e crediti, si faccia morire un'istituzione così
importante ed emblematica per l'altra idea della città di Vibo, che è una città
di cultura e di storia, una città che può avere un futuro diverso nel contesto
calabrese.
È per questo che, non solo non sono
soddisfatto, ma invito a venire personalmente a rendersi conto di cosa comporta
la chiusura di quei cancelli, di rendersi conto della punizione che si sta
infliggendo al territorio vibonese. Invito, davvero, il Presidente della
Regione e la Giunta regionale, a seguito anche della delibera adottata da tutti
i consiglieri regionali all'unanimità, di prendere di petto questa vertenza che
non è secondaria rispetto ad altre vertenze calabresi.
Proseguiamo
con l'interrogazione a risposta scritta.
Interrogazione numero 191/12^ a firma del
consigliere Mammoliti: “Realizzazione di opere di ingegnerizzazione delle reti
idriche di distribuzione urbana e lavori di manutenzione straordinaria
funzionali al miglioramento della distribuzione idrica e alla riduzione delle
perdite nella Regione Calabria nei comuni della Calabria”.
È rinviata per assenza dell'assessore.
Interrogazione numero 199/12^, a firma del
consigliere Alecci sulla “Rete per il monitoraggio ambientale dei corpi idrici
della Regione Calabria”, è rinviata per assenza dell'assessore.
Interrogazione numero 204/12^ a firma del
consigliere Bruni sulla “Conduttura acquedotto Sambuco-Lamezia Terme”, è
rinviata per assenza dell'assessore.
Interrogazione numero 211/12^ a firma del
consigliere Bruni sull’ “Inquinamento atmosferico”, è rinviata per assenza
dell'assessore.
Interrogazione numero 230/12^ a firma del
consigliere Alecci sulle “Misure attuative e risorse finanziarie previste per
l'attuazione dei Contratti di fiume, di coste e di lago nella Regione
Calabria”, è rinviata per assenza dell'assessore.
Interrogazione numero 233/12^ a firma del
consigliere Tavernise sull’ “Emergenza occupazione dei lavoratori dell'Abramo
S.p.A., è rinviata per assenza dell'assessore.
Interrogazione numero 237/12^ a firma del
consigliere Lo Schiavo “In merito al mancato collettamento del fosso Sant'Anna
all'impianto depurativo di Porto Salvo nel territorio comunale di Vibo
Valentia”, è rinviata per assenza dall'assessore.
Interrogazione numero 248/12^ a firma del
consigliere Mammoliti “In merito alla grave emergenza idrica”, anche questa è
rinviata per assenza dell'assessore.
Passiamo all'interrogazione numero 259/12^ a
firma del consigliere Graziano sul “Riconoscimento dei titoli come punteggio da
inserire nella graduatoria provinciale per le sostituzioni (GPS)”.
Nelle more dell'avvio della seduta
consiliare, è pervenuta risposta scritta da parte della Giunta regionale, si
chiede all'interrogante, consigliere Graziano, se si ritiene soddisfatto.
Presidente, è arrivata ieri la risposta per
iscritto all'interrogazione. La risposta che ho ricevuto è soddisfacente; non è
necessario, a questo punto, interrogare direttamente in Aula l'assessore. La
ringrazio per la risposta, assessore. Grazie.
Grazie, collega Graziano.
Passiamo alla mozione numero 97/12^ di iniziativa
dei consiglieri Bruni, Bevacqua, Comito, Crinò, De Nisi, Gerardi, Graziano,
Laghi, Lo Schiavo De Francesco e Tavernise, recante: “Inserimento della
sindrome CTNNB1 nell'elenco delle malattie rare del registro nazionale delle
malattie rare”. Cedo la parola alla proponente per l'illustrazione.
Grazie, Presidente. L'idea di presentare
questa mozione, insieme ai capigruppo, arriva perché siamo di fronte a una
malattia che non solo è rara, ma è ultra-rara. Questa sigla CTNNB1 è la sigla
del gene mutato in questa patologia, che è una patologia, come dicevo, rara e
rarissima, perché interessa 400 famiglie in Italia e 27 in Calabria, che è già
un numero elevato. Il problema di queste malattie ultra-rare è enorme perché,
chiaramente, si tratta perlopiù di bambini con gravissime disabilità, ma
soprattutto di famiglie che sono in grandissima difficoltà nella gestione, con
diagnosi molto tardiva. Infatti, la diagnosi di questa sindrome, che è stata
identificata in tempi relativamente recenti, arriva purtroppo con diagnosi
genetiche che non sono alla portata di tutti, quindi, passano molti anni e le
famiglie si ritrovano spesso e volentieri a pagare di tasca propria una serie
di indagini importanti proprio perché manca l'esenzione e, dunque, viene
definita dal codice delle malattie rare.
In Calabria è successa una cosa molto
particolare che merita di essere portata alla vostra attenzione: una mamma
coraggio ha deciso di costituire un'associazione nazionale su questa patologia
e, con una raccolta fondi spontanea tra lei e le famiglie interessate in
Italia, hanno coinvolto l'Istituto Gaslini di Genova e l'Istituto
internazionale di tecnologia per lo sviluppo di un progetto che porti
all'identificazione, allo studio migliore di questa malattia e, speriamo, ad
una terapia.
Per questo, tempo fa, ad Acri, si è riunito
addirittura un Congresso internazionale che è venuto a discutere di questo. Ho
seguito in Commissione sanità questa situazione e mi sono resa conto che noi
come Regione potevamo - è questa la richiesta - incaricare il nostro Presidente
perché possa portare avanti tutte le iniziative utili, a partire, soprattutto,
dalla Conferenza Stato-Regioni affinché il ministero della Salute possa
inserire questa patologia all'interno del registro delle malattie rare e prevedere
almeno il codice di esenzione.
In questo momento, ci sono 400 famiglie in
Italia che aspettano con grande gioia questo momento, che non è conclusivo, ma
ritengo che la nostra terra possa essere da apripista, considerando soprattutto
il fatto che purtroppo la Calabria è la regione con il più alto tasso di
malattie rare in Italia proprio per le sue condizioni genetiche e geografiche.
Oggi le 400 famiglie, le 27 famiglie calabresi credo che saranno
particolarmente contente dell’approvazione – speriamo - di questa mozione che è
firmata da tutti i capigruppo e di questo loro modo di essere vicini e
interessati a malattie che sono veramente orfane da tutti i punti di vista, in
una Regione che di tutto avrebbe bisogno tranne che di abbandonare queste
famiglie.
Ringrazio, quindi, i capigruppo per la loro
vicinanza e i consiglieri che parteciperanno poi alla votazione effettiva.
Grazie, consigliera Bruni.
Pongo in votazione la mozione. La mozione è
approvata.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo alla mozione numero 98/12^ di iniziativa
dei consiglieri De Nisi, Comito, Graziano, Lo Schiavo, Talerico,
Mammoliti, recante: “Misure urgenti per il disinquinamento della fascia
costiera vibonese e del golfo di Lamezia Terme nei territori di Pizzo, Curinga
e Lamezia Terme”. Cedo la parola al proponente per l'illustrazione.
Grazie, Presidente. Intervengo brevemente per
illustrare la mozione che ho presentato perché ritengo sia urgente.
Abbiamo visto tutti, quest'estate, le
condizioni del mare nel golfo di Lamezia Terme che ha rovinato un po’
l'immagine di tutta la Calabria.
Chi vive in questo comprensorio comprende e
vede le difficoltà degli operatori turistici di tutto il golfo di Lamezia Terme
dove sono insediate attività turistiche primarie per tutta la Regione Calabria,
con parecchie migliaia di posti letto, e che contribuiscono, per buona
percentuale, a formare il monte presenze di tutta la regione Calabria. Ebbene,
in questo tratto di costa di parecchi chilometri, che interessa i Comuni di
Pizzo, Curinga e Lamezia Terme, il mare quest'estate è stato pessimo, di una qualità
indescrivibile che non ha permesso ai turisti di poter praticare la balneazione
con le conseguenze che operatori come Tui Magic Live
Calabria e Club Med hanno dovuto affrontare la
disdetta di parecchie migliaia di prenotazioni.
I problemi del golfo di Lamezia sono
molteplici, non sono soltanto la depurazione delle reflue fognarie, ma ci vuole
un’indagine e una valutazione complessa dei carichi ambientali su tutto quel
comprensorio. Devo dire con dispiacere che la piana di Lamezia Terme è
diventata un po’ la discarica della Calabria, ma forse anche la discarica un
po’ di tutto il Sud Italia perché vengono depurati i reflui e gli inquinanti di
un po’ tutte le Regioni del Sud Italia; mi riferisco al percolato delle
discariche, alla sentina delle navi che viene tutto portato e depurato negli
impianti della piana di Lamezia Terme e questo è un danno.
Ho approfittato di questa seduta di Consiglio
per presentare questa mozione perché il Commissario unico per la depurazione
nazionale ha redatto un progetto di disinquinamento della costa che interessa
la depurazione dei reflui di diversi Comuni che insistono sul Golfo, tra cui
Pizzo, Francavilla Angitola, Polia, Monterosso, Filadelfia, San Nicola,
Capistrano ed altri. Per cui questi Comuni, che adesso non godono di un ottimo
servizio di depurazione, avranno i loro impianti di depurazione completati e, nel
bacino dell’Angitola, nel golfo di Lamezia Terme, non arriveranno più gli
inquinanti di questi Comuni.
Siccome, dicevo che il Commissario unico per
la depurazione ha redatto un progetto esecutivo complessivo che prevede lo
stanziamento di 13.800.000,00 euro, ma - allo stato il Commissario unico
nazionale dispone di soli 6.300.000,00 euro per appaltare i lavori in questo
ambito - su questo bacino di depurazione mancherebbero, per completare l'intero
progetto, 7.500.000,00 euro circa - non vado a leggere la somma precisa. Con
questa mozione, quindi, si vogliono sensibilizzare la Giunta e il Presidente
della Giunta affinché stipulino un accordo con il Commissario unico per la
depurazione e la Regione individui le risorse necessarie per poter appaltare
tutto il sistema di depurazione della costa lametina.
Penso che sia un intervento urgente che favorirà sicuramente la qualità delle
acque e lo sviluppo della nostra regione.
Grazie, consigliere De Nisi.
Pongo in votazione la mozione. La mozione è
approvata.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Esauriti i punti all'ordine del giorno,
dichiaro chiusa la seduta.
La
seduta termina alle 16.34
Hanno chiesto congedo: Alecci, Crinò, Gallo,
Calabrese, Pietropaolo.
(È concesso)
È
stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa
della Giunta regionale:
“Modifiche
alla legge regionale 26 agosto 1992, n. 15 (Disciplina dei beni in proprietà
della Regione) - (Deliberazione G.R. n. 478 del 13.09.2024)” (PL n. 316/12^).
È
stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali
e normativa elettorale per l’esame di merito, alla quarta Commissione - Assetto
e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente per il parere di cui
all’articolo n. 66, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale
della Calabria e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il
parere finanziario.
Sono
state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa
dei consiglieri regionali:
Bevacqua,
Alecci, Bruni, Iacucci, Mammoliti, Muraca “Modifiche ed integrazioni alla legge
regionale 30 novembre 1996, n. 32 e ss.mm.ii.,
recante: “Disciplina per l’assegnazione e la determinazione dei canoni di
locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica”” (PL n. 313/12^).
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Alecci
“Disposizioni urgenti in materia di tutela dell'ambiente e del paesaggio e
individuazione delle aree inidonee all'installazione di impianti da fonti
rinnovabili” (PL n. 314/12^).
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Laghi
“Valorizzazione dell’offerta culturale calabrese” (PL n. 315/12^).
È
stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e
formative per l’esame di merito, alla sesta Commissione - Agricoltura e
foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e
Politiche giovanili per il parere di cui all’articolo n. 66, comma 2, del
Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria e alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Mancuso e Gentile “Integrazioni alla legge
regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme in materia di usi civici)” (PL n.
317/12^).
È
stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di
bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili per
l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero per il parere finanziario.
Gentile
e Mancuso “Norme in materia di distanze dai corsi d’acqua pubblici e privati e
semplificazione su interventi agricoli” (PL n. 318/12^).
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito, alla sesta
Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio,
Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili per il parere di cui all’articolo
n. 66, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria
e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere
finanziario.
Graziano,
De Nisi, Crinò, Comito, Mancuso, De Francesco, Gelardi “Integrazione articolo 1
della l.r. 1/2005” (PL n. 319/12^).
È
stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali
e normativa elettorale per l’esame di merito e alla seconda Commissione -
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Crinò
“Integrazioni alla legge regionale 27 dicembre 2023, n. 62 (Norme in materia di
spending review)” (PL n. 320/12^).
(Ritirata
dal proponente in data 2 ottobre 2024).
Crinò “Integrazioni alla legge regionale 27
dicembre 2023, n. 62 (Norme in materia di spending review)” (PL n. 321/12^).
È
stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per
l’esame di merito.
Graziano,
Crinò, De Francesco, Mancuso, Gelardi, Comito, De Nisi, “Modifica dell’articolo
34 dello Statuto” (PLS n. 1/12^).
È
stata assegnata alla quinta - Riforme per l’esame di merito e alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti
proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:
“Rendiconto
esercizio 2023 dell’Ente per i Parchi Marini regionali (EPMR) - (Deliberazione
G.R. n. 438 del 12.08.2024)” (PPA n. 182/12^).
È
stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per
l’esame di merito.
“Bilancio
di previsione 2024-2026 dell’Ente per i Parchi Marini regionali (EPMR) -
(Deliberazione G.R. n. 439 del 12.08.2024)” (PPA n. 183/12^).
È
stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per
l’esame di merito.
“Fondazione
Istituto regionale per la comunità greca di Calabria. Provvedimenti -
(Deliberazione G.R. n. 366 del 10.07.2024)” (PPA n. 184/12^).
È
stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e
formative per l’esame di merito.
“Rendiconto
esercizio 2023 dell'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica
Calabria (ATERP CALABRIA) - (Deliberazione G.R. n. 499 del 18.09.2024)” (PPA n.
186/12^).
È
stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per
l’esame di merito.
“Rendiconto
esercizio 2023 dell'Azienda regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura
Calabrese (ARSAC) - (Deliberazione G.R. n. 515 del 30.09.2024)” (PPA n.
188/12^).
È
stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per
l’esame di merito.
Sono
state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento
amministrativo di iniziativa d’Ufficio:
“Approvazione
del Bilancio Consolidato del Gruppo di Amministrazione Pubblica del Consiglio
regionale della Calabria per l’esercizio 2023 - Decreto legislativo 23 giugno
2011, n. 118 (deliberazione U.P. n. 59 dell’8.8.2024)” (PPA n. 181/12^).
“Corecom
Calabria - Programma di attività̀ e relativo fabbisogno finanziario per
l’anno 2025, ai sensi dell’articolo 10, comma 1, della legge regionale 22
gennaio 2001, n. 2” (PPA n. 185/12^).
“Nomina
di tre dirigenti appartenenti al ruolo della Giunta e/o del Consiglio
regionale, di cui uno con funzioni di coordinamento, nell’organismo di
coordinamento e verifica a favore degli invalidi - Legge regionale 19 ottobre
2001, n. 20” (PPA n. 187/12^).
Il
Dipartimento Salute e Welfare ha trasmesso, per il parere della competente
Commissione consiliare, il Programma operativo, recante:
“Legge
Regionale 16 maggio 2018, n. 12. “Norme in materia di tutela, promozione e
valorizzazione dell’Invecchiamento Attivo”. Redazione Programma Operativo
Triennale. Consultazione”
(Parere
numero 42/12^).
È
stato assegnato alla terza Commissione consiliare permanente.
La
terza Commissione consiliare permanente, nella seduta dell’11 settembre 2024,
ha preso in esame il Programma operativo triennale, recante:
“Legge
regionale 16 maggio 2018, n. 12. “Norme in materia di tutela, promozione e
valorizzazione dell’Invecchiamento Attivo”. Redazione Programma Operativo
Triennale. Consultazione”, e, a conclusione ha espresso, all’unanimità dei
Gruppi consiliari presenti al momento della votazione, parere positivo.
(Parere
numero 42/12^).
Si
comunica che, in data 23 settembre 2024, le Commissioni consiliari permanenti e
speciali hanno rinnovato i propri uffici di Presidenza nel modo che segue:
Prima
Commissione:
Presidente
Luciana De Francesco
Vicepresidente
Ernesto Francesco Alecci
Segretario
Giuseppe Mattiani
Seconda
Commissione:
Presidente
Antonio Montuoro
Vicepresidente
Raffaele Mammoliti
Segretario
Francesco De Nisi
Terza
Commissione:
Presidente
Pasqualina Straface
Vicepresidente
Ferdinando Laghi
Segretario
Pietro Raso
Quarta
Commissione:
Presidente
Pietro Raso
Vicepresidente
Ferdinando Laghi
Segretario
Pasqualina Straface
Quinta
Commissione:
Presidente
Giuseppe Mattiani
Vicepresidente
Francesco Antonio Iacucci
Segretario
Giacomo Pietro Crinò
Sesta
Commissione:
Presidente
Katya Gentile
Vicepresidente
Davide Tavernise
Segretario
Giuseppe Graziano
Commissione
speciale contro il fenomeno della 'ndrangheta, della corruzione e
dell'illegalità diffusa:
Presidente
Pietro Santo Molinaro
Vicepresidente
Amalia Bruni
Segretario
Antonio Montuoro
Commissione
speciale di Vigilanza:
Presidente
Domenico Giannetta
Segretario
Luciana De Francesco
(La
Commissione non ha nominato il proprio Vicepresidente).
In
data 7 agosto 2024, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le
sottoindicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate
telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 164 del 7
agosto 2024:
1)
legge regionale n. 30 del 7 agosto 2024, recante: “Modifica della legge
regionale 19 novembre 2020, n. 24 (Norme per l'utilizzo dei farmaci nelle
strutture pubbliche e private)”;
2)
legge regionale n. 31 del 7 agosto 2024, recante: “Modifiche a leggi regionali
a seguito di impegni assunti con il Governo in attuazione del principio di
leale collaborazione e disposizioni normative”.
In
data 7 agosto 2024, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le
sottoindicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate
telematicamente rispettivamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria
n. 165 e 166 del 7 agosto 2024:
1)
legge regionale n. 32 del 7 agosto 2024, recante: “Turismo itinerante e norme
in materia di aree di sosta per caravan e autocaravan e garden sharing”;
2)
legge regionale n. 33 del 7 agosto 2024, recante: “Approvazione Rendiconto
generale e Rendiconto consolidato relativi all’esercizio finanziario 2023”.
La
proposta di legge n. 296/12^ di iniziativa del consigliere regionale Laghi,
recante:
“Interventi
regionali per il recupero, il reimpiego e la donazione ai fini del riutilizzo
di farmaci in corso di validità per uso umano e veterinario” è stata
sottoscritta, anche dai consiglieri regionali Straface, Lo Schiavo, Tavernise,
Mannarino.
La
Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 428 del 7 agosto 2024,
recante:
“Approvazione
Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio relativi al
Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2023 - (Art. 18 bis e 41, del
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118)”.
La
Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 434 del 12 agosto 2024,
recante:
“Approvazione
programma festeggiamenti Varia di Palmi anno 2024”.
È
pervenuto ricorso (previa sospensiva) per l’annullamento della deliberazione
del Consiglio regionale n. 308/2024 e del DPGR di indizione del referendum -
illegittimità costituzionale - art. 4, l.r. 24/2023.
In
data 8 agosto 2024, il Presidente della Giunta regionale ha emanato i
sottoindicati regolamenti regionali e che gli stessi sono stati pubblicati
telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 168 del 9
agosto 2024:
1)
Regolamento regionale n. 9 dell'8 agosto 2024, concernente: “Regolamento di
attuazione di cui all'art. 12 della legge regionale 15 marzo 2023, n. 12
(Disposizioni per la realizzazione, il riconoscimento, la valorizzazione e la
promozione dei cammini di Calabria)”;
2)
Regolamento regionale n. 10 dell'8 agosto 2024, concernente: “Regolamento per
la gestione del patrimonio mobiliare”.
La
Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione
al bilancio di previsione finanziario 2024-2026:
1.) Deliberazioni
della Giunta regionale dalla numero 417 alla numero 424 del 7 agosto 2024;
2.) Deliberazioni
della Giunta regionale numero 436, 437, 440, 441, 442, 443 del 12 agosto 2024;
3.) Deliberazioni
della Giunta regionale dalla numero 460 alla numero 477 del 13 settembre 2024;
4.) Deliberazioni
della Giunta regionale dalla numero 500 alla numero 507 del 18 settembre 2024.
Mammoliti
e Lo Schiavo. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
da diversi anni, il Centro Sistema Bibliotecario Vibonese (ente intercomunale
associativo istituito con delibera della Giunta Regionale n° 5470 del
13.12.1988, ai sensi della legge regionale 9.4.1985, n° 17 "Norme in
materia di biblioteche di ente locale e d'interesse locale") versa in una
crisi finanziaria strutturale, avendo una situazione debitoria al 31.12.2023 di
€ 686.206,11, a fronte di crediti per € 148.604,20.
Considerato
che: - il Consiglio regionale, nella seduta del 12.03.2024, ha discusso ed
approvato all’unanimità la mozione n. 81, sottoscritta da tutti i gruppi
consiliari, che impegnava la Giunta regionale ad individuare la soluzione
giuridico-amministrativa maggiormente idonea a rifondare il Centro Sistema
Bibliotecario Vibonese, predisponendo gli atti necessari per la sua
trasformazione nella veste giuridica più confacente al rilancio dell'Ente.
Tenuto conto che - da quanto si apprende dagli organi di stampa, nonostante il
lasso di tempo trascorso dall’approvazione della richiamata mozione, il Centro
Sistema Bibliotecario Vibonese si avvia verso la chiusura definitiva in quanto,
nonostante l’impegno e lo spirito di abnegazione dell’unico dipendente e di
alcuni volontari, non ha più risorse per far fronte alle spese di gestione al
punto tale che è intervenuto il distacco delle utenze per morosità. Tutto
quanto sopra premesso e considerato, i sottoscritti consiglieri regionali
interrogano il Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
quali
urgenti interventi si intendono adottare per scongiurare nell’immediatezza la
chiusura del Centro Sistema Bibliotecario Vibonese e dare attuazione al dettato
della mozione richiamata.
(256;
03/09/2024)
Mammoliti.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
il recente episodio di forte tensione che si è verificato, pochi giorni fa,
all'interno del Pronto Soccorso dell'Ospedale di Vibo Valentia e che ha visto
coinvolti un medico ed un infermiere, ripropone, con maggiore forza ed allarme,
all'attenzione dell'opinione pubblica e delle Istituzioni, l'ormai annoso
problema della drammatica situazione in cui versa l'ASP di Vibo Valentia e
della scarsa attenzione che, purtroppo, al detto problema continua a prestare
il Governo regionale.
-
Nella mia veste di Consigliere regionale, ho, ripetutamente, denunciato le
gravissime disfunzioni e carenze strutturali, strumentali, organizzative e di
personale che attanagliano l'ASP di Vibo Valentia e che, oltre a tradursi nella
concreta impossibilità di garantire i LEA, generano una situazione di malessere
diffuso che, spesso, si manifesta in episodi di forte tensione nei quali si
scontrano, in maniera drammatica, gli interessi di utenti, medici e operatori
sanitari, interessi tutti meritevoli di tutela, ma, di fatto, tutti
notevolmente sviliti dalle predette disfunzioni e carenze ormai divenute
croniche.
- A
fronte di un siffatto sconfortante quadro, ho chiesto, più volte, al Governo
regionale, di prestare la massima attenzione alla Sanità vibonese, anzitutto
assegnandone la guida ad un direttore generale o ad un commissario che se ne
occupasse a tempo pieno, così da poter concentrare tutte le sue “energie” e
capacità tecnico- professionali per mettere in campo,
nell'immediatezza, strategie e provvedimenti risolutivi urgenti. Tuttavia, ad
oggi, la gestione dell'ASP di Vibo Valentia continua ad essere nelle mani di un
commissario straordinario che ivi svolge le sue funzioni e la sua attività non
a tempo pieno, bensì a tempo parziale, in quanto a lui è stata da tempo
assegnata anche la guida dell'ASP di Catanzaro.
-
Si tratta di una scelta senz'altro irragionevole che il Governo regionale
continua a sostenere arroccandosi dietro a giustificazioni del tutto prive di
ogni e qualsiasi valido fondamento, prima fra tutte quella secondo cui la
nomina di un commissario o di un direttore generale a tempo pieno sarebbe
inopportuna per la presenza, ancora in atto, nell'ASP di Vibo Valentia, della
Commissione d'Accesso. Non v'è dubbio che il trincerarsi dietro siffatte
giustificazioni costituisca, oltre che un inaccettabile “palliativo”, un atto,
per molti versi, “irresponsabile” perché priva l'ASP di Vibo Valentia di una
gestione che, se fosse affidata a persona con incarico a tempo pieno, sarebbe
sicuramente più efficace ed efficiente. Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente
della Giunta regionale, anche nella sua qualità di Commissario ad acta per
l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della
Regione Calabria,
per
sapere:
per
quali validi e fondati motivi l'ASP di Vibo Valentia continua ad essere
affidata alla guida di un commissario straordinario con incarico “a tempo
parziale”.
(260;
09/09/2024)
Mammoliti.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
il territorio della provincia di Crotone è caratterizzato da una importante
presenza di allevamenti ovicaprini che rappresentano una tra le poche realtà
produttive crotonesi conosciute in tutta Italia grazie al “pecorino crotonese”
che ha ottenuto, tra l’altro, il riconoscimento da parte dell’Unione Europea
della denominazione di origine protetta (D.O.P.) ai sensi del regolamento CEE
N°. 2081/92;
-
che detti allevamenti rischiano il collasso a causa della recrudescenza della Bluetongue, malattia infettiva nota in Italia con il nome
di “Lingua blù”;
-
che detta malattia, dopo una prima apparizione negli anni 2000 e 2001, è
tornata a manifestarsi già nel 2014 e, con ancora più forza, nell’anno in
corso;
-
sulla base dei dati diffusi dal Servizio Veterinario della ASP di Crotone,
infatti, sarebbero cinquanta i focolai registrati nel territorio crotonese, in
particolare nell'area di Isola di Capo Rizzuto e Cutro, con all'incirca 2.000
carcasse destinate alla distruzione mediante interramento in loco. Considerato
che - nel quadro sopra descritto, Confagricoltura, Cia, Coldiretti e Copagri,
unitamente ai sindaci del crotonese, hanno rivolto alla Regione Calabria e al
Presidente Occhiuto, nella qualità di Commissario ad acta per l'attuazione del
Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario, interventi urgenti per
fronteggiare l'emergenza e bloccare la diffusione del virus, attuare le misure
di prevenzione per mettere al sicuro gli allevamenti non colpiti, stanziare le
risorse economiche necessarie a risarcire in tempi brevissimi gli allevatori
danneggiati dal virus. Tutto quanto sopra premesso e considerato, si interroga
il Presidente della Giunta regionale anche nella sua funzione di Commissario ad
Acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario
della Regione Calabria,
per
sapere:
se
e quali interventi urgenti intenda attuare per far fronte allo stato
d’emergenza sopra descritto.
(261;
11/09/2024)
Mammoliti.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
che
lo scorso 21 settembre a Taverna, in località Villaggio Mancuso, alle ore 13,45
circa un uomo ha accusato difficoltà respiratorie, per cui i presenti, rilevata
la gravità della situazione hanno attivato i soccorsi;
che,
in seguito alla chiamata, i richiedenti si sono visti rispondere che
l’ambulanza, che si trova nello stesso comune e quindi ad una distanza di circa
10 minuti, non era nelle condizioni di partire in
quanto sprovvista di autista;
che,
in attesa dei soccorsi, i presenti hanno tentato di soccorrere il soggetto
praticando delle manovre di disostruzione che però, non si sono rivelate
risolutive;
che,
ad un successivo sollecito dei soccorsi, in considerazione della perdurante
mancanza di disponibilità di autisti per l’ambulanza, gli operatori hanno
optato per l’invio dell’elisoccorso che, alzatosi in volo dalla base di Cirò
Marina, giungeva sul posto circa tre quarti d’ora dopo la prima chiamata;
che,
vista l’indisponibilità dell’ambulanza, una dottoressa raggiungeva il posto col
mezzo proprio ed al contempo giungeva una volante dei Carabinieri;
che
il soggetto alle ore 14,50 circa, veniva trasportato in elisoccorso, presso il
pronto soccorso dell’ospedale Pugliese di Catanzaro, mentre sul luogo
dell’evento sopraggiungeva un’ambulanza partita da Catanzaro;
considerato
che il tempo di arrivo dell’ambulanza nel luogo dell’evento rappresenta un
importante indicatore della performance del soccorso sanitario pre-ospedaliero;
che
per i casi di codice rosso la normativa nazionale prevede per l’arrivo dei
soccorsi un tempo massimo di 8 minuti in ambito urbano e di 20 minuti in ambito
extraurbano;
che,
da quanto sopra, si evince che non solo il tempo di intervento è stato di molto
al di sopra di quanto prescritto dalla normativa nazionale in materia, ma che
lo stesso sia stato in gran parte determinato dall’assenza del personale
preposto per l’ambulanza in servizio e che solo l’intervento dei presenti ha
evitato il peggio;
che
il caso raccontato rappresenta uno di tanti casi di malfunzionamento del
sistema sanitario calabrese e che i provvedimenti sin qui posti non sembra
abbiano sortito gli effetti sperati;
che
appare evidente, ancora una volta, che il buon funzionamento della sanità
calabrese è demandato allo spirito di abnegazione del personale sanitario che,
nel caso in questione e per come testimoniato dai fatti narrati, hanno visto un
medico costretto ad utilizzare la propria auto in luogo di un’autombulanza;
tutto
quanto sopra premesso e considerato si interroga il Presidente della Giunta
regionale,
per
sapere:
se
e quali ed urgenti iniziative intenda porre in essere
per garantire il rispetto della tempistica stabilita dalla normativa nazionale
in materia di tempo di arrivo dell’ambulanza sul luogo dell’evento, fornita del
personale necessario.
(262;
23/09/2024)
Alecci.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
il poliambulatorio di Gallico, dell’ASP di Reggio Calabria, garantisce circa 18
prestazioni specialistiche ambulatoriali, dall’allergologia all’urologia,
nonché una serie di servizi accessori, dall’ecografia, al rilascio di
certificazioni medico legali a quelle di esenzione del ticket;
-
recenti notizia di stampa danno conto della paventata chiusura del
poliambulatorio;
-
tali indiscrezioni hanno destato preoccupazione tra gli utenti del popoloso
quartiere della zona nord e di quelli limitrofi, che si vedrebbero privati di
un importante presidio a tutela della salute;
- 4
anni orsono, problemi di inagibilità strutturale portarono alla chiusura del
poliambulatorio di Pellaro, che serviva la zona sud della città e che non è
stato più riattivato. Considerato che: - l’offerta sanitaria territoriale nella
città di Reggio Calabria appare fortemente carente, nonostante risulti sempre
più necessario fare prevenzione ed evitare il ricorso improprio alla sanità
ospedaliera;
-
la logica dei tagli senza la razionalizzazione dei servizi va a discapito
dell’utenza, particolarmente di quella più debole (anziani, malati cronici,
ecc.);
-
occorre, pertanto, salvaguardare la presenza capillare dei servizi sanitari sul
territorio e tale poliambulatorio si è dimostrato fondamentale a tal fine.
Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta
Regionale, anche in qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano
di rientro dai disavanzi del Sistema sanitario nella Regione Calabria
per
sapere:
-
se corrisponde al vero la notizia della chiusura del poliambulatorio di Gallico
e le eventuali motivazioni alla base di tale scelta;
-
in caso positivo, quali urgenti iniziative intende adottare per scongiurare
tale chiusura intervenendo in tal senso nei confronti del management dell’ASP
di Reggio Calabria;
-
se intende adoperarsi per la riapertura del poliambulatorio di Pellaro anche,
eventualmente, con la messa a disposizione di un bene confiscato.
(250; 13/08/2024)
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-con
l’articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67 è stata autorizzata l'esecuzione
di un programma pluriennale di interventi in materia di ristrutturazione
edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico e di
realizzazione di residenze per anziani e soggetti non autosufficienti;
-
l’art. 6 (Appalti, servizi e forniture per gli enti del Servizio sanitario
della Regione Calabria), comma 5 del D.L. 30 aprile 2019, n. 35, convertito con
modificazioni dalla L. 25 giugno 2019, n. 60, recante “Misure emergenziali per
il servizio sanitario della Regione Calabria e altre misure urgenti in materia
sanitaria”, riporta: “Per garantire l'erogazione delle prestazioni sanitarie,
anche in osservanza delle indicazioni previste nel vigente Piano nazionale di
governo delle liste di attesa, è autorizzata per la Regione, per l'anno 2019,
la spesa di euro 82.164.205 per l'ammodernamento tecnologico, in particolare
per la sostituzione e il potenziamento delle tecnologie rientranti nella
rilevazione del fabbisogno 2018-2020 del Ministero della salute, a valere sulle
risorse di cui all'articolo 20 della legge n. 67 del 1988”;
-
la deliberazione CIPE n. 51 del 24/07/2019 ha destinato la somma di €
82.164.205 alla Regione Calabria ai sensi e secondo le modalità dell’art. 6,
comma 5, del decreto legge n. 35 del 2019. Considerato
che: - con DCA n. 5 del 31/01/2022 è stato approvato il “Programma di
ammodernamento tecnologico”, ai sensi dell’art. 6, comma 5 della L. 60/2019, di
importo complessivo pari a € 86.488.636,84 - di cui € 82.164.205,00 a carico
dello Stato ed € 4.324.431,84 a carico della Regione Calabria;
-
il suddetto Programma prevede l’acquisto e l’installazione presso i presidi
sanitari pubblici della Regione Calabria di n. 25 TAC, n. 17 Risonanze
Magnetiche, n. 21 Mammografi, n. 11 Angiografi, n. 2 Gamma Camera, n. 4 Gamma
Camera-TAC, n. 3 PET-TAC e n. 2 Acceleratori Lineari, per un totale di 85
apparecchiature tecnologiche e nuovi strumenti diagnostici. Tenuto conto che: -
per come emerso da uno studio di “Comunità Competente” su un articolo di stampa
del 10 agosto 2024, finora sono stati impegnati soltanto € 33.107.022,55 degli
86 milioni totali a disposizione, con un avanzamento della spesa pari al 38,28%
e con fondi non spesi che raggiungono la cifra di € 53.381.614,29;
-
le apparecchiature tecnologiche e nuovi strumenti diagnostici fornite risultano
essere 9 Tac su una previsione di 25, 3 Risonanze Magnetiche su 17, 19
Mammografi su 21, 6 Angiografi su 11, nessuna Gamma Camera delle 2 previste, 1
Gamma Camera-TAC su 4, 1 PET-TAC su 3 e 1 Acceleratore Lineare su una
previsione di 2. In totale delle 85 apparecchiature tecnologiche previste dal
Programma di ammodernamento tecnologico ne sono state fornite 40, meno della
metà;
-
per quanto riguarda la provincia di Cosenza risultano ancora mancanti due
Angiografi e una TAC per il Presidio Ospedaliero di Castrovillari, una
Risonanza Magnetica e una TAC per il Poliambulatorio di Rende, una Risonanza
Magnetica a testa per gli Ospedali di Trebisacce e di Praia a Mare, una TAC per
la Casa della Salute di San Marco Argentano. Risulta mancante, inoltre, una TAC
e una Risonanza Magnetica per l’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza;
-
per quanto riguarda il catanzarese, l’Azienda Ospedaliera Pugliese De Lellis
attende ancora tre Risonanze Magnetiche, tre TAC, una Gamma Camera, una Gamma
Camera-TAC, una PET-TAC e un Angiografo. Non è stata fornita alcuna
apparecchiatura neanche all’Asp di Catanzaro, che aspetta due TAC, una
Risonanza Magnetica e un mammografo per l’Ospedale di Lamezia Terme, una TAC a
testa per il Poliambulatorio di Catanzaro Lido e per il Presidio Ospedaliero di
Soveria Mannelli. Mancano inoltre un Angiografo e una Gamma Camera per
l’Ospedale Universitario Mater Domini;
-
al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria mancano ancora una
Risonanza Magnetica, un Acceleratore Lineare, una Gamma Camera-TAC, un
Angiografo e un Mammografo. Per quanto riguarda l’Asp reggina, risultano
mancanti una TAC per il Presidio Ospedaliero di Melito di Porto Salvo e una
Risonanza Magnetica a testa per gli Ospedali di Locri e Polistena;
-
per quanto riguarda l’Asp di Crotone, risultano mancanti una TAC, una Risonanza
Magnetica, una Gamma Camera-TAC e una PET-TAC per l’Ospedale pitagorico San
Giovanni di Dio e una TAC a testa per i Poliambulatori di Mesoraca e di Cirò
Marina;
-
nell’Ospedale di Vibo Valentia, infine, non sono ancora arrivate due Risonanze
Magnetiche e una TAC, pur previste dal Programma di ammodernamento tecnologico.
Preso atto che: - le apparecchiature tecnologiche che non sono state ancora
fornite, pur essendoci i fondi a disposizione, risultano fondamentali per i
servizi sanitari disastrati della nostra regione. Nell’Ospedale di Trebisacce,
ad esempio, la Risonanza Magnetica consentirà di potenziare l’offerta pubblica
della vasta area dell’alto Ionio cosentino con conseguente abbattimento dei
costi dell’emigrazione sanitaria, oltre alla riduzione delle liste di attesa.
Ma anche per gli strumenti diagnostici in sostituzione, come per la TAC di San
Marco Argentano, gli interventi risultano urgenti e indispensabili,
considerando che l’attuale TAC 16 strati è risalente al lontano 2006 e sarà
sostituita con una TAC 128 strati. L’implementazione delle nuove
apparecchiature per il Poliambulatorio di Rende, per fare un altro esempio,
consentirà di soddisfare il fabbisogno del bacino di utenza di un comune di
circa 35.000 abitanti, ai quali si aggiungono i circa 30.000 studenti che
compongono la popolazione studentesca dell’Università della Calabria. La
fornitura delle nuove tecnologie consentirà al Poliambulatorio di diventare un
polo altamente specializzato nel campo della radiologia, con l’abbattimento
delle liste di attesa e, soprattutto, il decongestionamento dell’Hub
dell’Annunziata di Cosenza. L’acquisizione di tecnologie di ultima generazione,
inoltre, consentirà di offrire all’utenza, in un’ottica concorrenziale rispetto
al privato, una possibilità di scelta per la fruizione di prestazioni
radiologiche di elevata qualità;
-
la sanità pubblica calabrese vive una crisi che sembra ormai cronica anche e
soprattutto per quanto riguarda le liste d’attesa e con lo spettro
dell’autonomia differenziata la situazione è ancora più allarmante. Il costo
dei pazienti che si cura extra-regione è enorme e non è accettabile che non
vengano spese celermente risorse già assegnate e disponibili per l’acquisto di
apparecchiature tecnologiche e nuovi strumenti diagnostici fondamentali per
tutto il territorio calabrese. Tutto ciò premesso e considerato interroga il
Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
1.
se e come intende assumere ogni utile e necessaria iniziativa nei riguardi del
Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del
settore sanitario della Regione Calabria per accelerare il completamento del
“Programma di ammodernamento tecnologico”, considerato che degli 86 milioni di
euro disponibili la spesa effettuata finora risulta essere di poco più di 33
milioni di euro e rimangono più di 53 milioni di euro di fondi non spesi.
2.
Un cronoprogramma della spesa prevista per le 45 apparecchiature tecnologiche e
nuovi strumenti diagnostici ancora mancanti.
3.
A riguardo delle 40 apparecchiature tecnologiche per le quali sono state
avviate le procedure d’acquisto, quanti e quali sono state già collaudate e
soprattutto funzionanti.
(251;
19/08/2024)
Mammoliti.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
alcuni siti d’informazione hanno denunciato alcune gravi deficienze nel sistema
di sicurezza dell’aeroporto internazionale di Lamezia Terme;
-
secondo quanto riportato dal sito internet “lanovitàonline.it” un agente
infiltrato, incaricato di valutare l’efficacia dei controlli antiterrorismo, è
riuscito a superare tutti i livelli di sicurezza con un ordigno esplosivo ad
alto potenziale;
-
in risposta a tale articolo, l’Amministratore unico della Sacal
ha riferito che giorno 13 agosto presso l’aeroporto di Lamezia Terme “si è
tenuta una normale esercitazione (un “cover test” nel gergo tecnico) – come
accade, per volere di Sacal, diverse volte al mese
(già 27 in questa prima parte del 2024) nei tre aeroporti calabresi –
organizzata dalla società specializzata X Quality … Queste esercitazioni – ha
poi dichiarato l’Amministratore di Sacal – vengono
effettuate per testare nuovi protocolli di sicurezza, per confrontarsi sul
campo con nuove tecnologie utilizzate per eludere i controlli, e per addestrare
le guardie giurate neoassunte che devono occuparsi delle verifiche pre imbarco”;
-
nello stesso comunicato, l’Amministratore Unico ha poi confermato che nel corso
della stessa esercitazione i controlli non hanno immediatamente riconosciuto un
possibile pacco sospetto, ma è stata necessaria una procedura di supporto con
l’intervento di un tutor che ha individuato il pericolo e ha bloccato il
bagaglio già ai varchi.
Considerato
che la questione sollevata dagli articoli richiamati riveste una grande
importanza sia per la sicurezza dei viaggiatori che per la reputazione degli
scali aeroportuali calabresi. Tutto quanto sopra premesso e considerato si
interroga il Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
-
se corrisponde al vero quanto riferito dal giornalista e, nel caso, quali utili
e tempestivi provvedimenti si intendano adottare al fine di rafforzare i
controlli per un puntuale rispetto dei protocolli di sicurezza all’interno
degli aeroporti calabresi.
(252;
20/08/2024)
Lo
Schiavo. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
la Sacal Spa, società di gestione degli aeroporti di
Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone, è società controllata dalla Regione
attraverso Fincalabra Spa, che ne detiene il 51,96 % di azioni;
-
l’attuale amministratore unico della Sacal, è stato
designato nel maggio 2022 dal presidente della Regione attraverso il
rappresentante Fincalabra nell’assemblea della Sacal,
come risulta dal comunicato stampa dell’epoca diramato dalla Regione;
-
in data 18 agosto 2024, una testata giornalistica online ha pubblicato una
notizia riguardante un'operazione di verifica dell'efficacia dei controlli
antiterrorismo dell'aeroporto di Lamezia Terme;
-
secondo la notizia, alle ore 7.30 del 13 agosto 2024, un agente infiltrato,
incaricato di testare la sicurezza aeroportuale, sarebbe riuscito a superare
senza difficoltà tutti i livelli di controllo, compresi il check-in, il
controllo bagagli con scanner e il controllo personale, con un “ordigno
simulato”, giungendo indisturbato fino alla scaletta di un aeromobile della
compagnia Ryanair, pronto a decollare per Bologna alle ore 9.00;
-
la stessa fonte ha affermato che tale operazione, parte delle periodiche
verifiche condotte dagli organismi di sicurezza (ispettori dell'Anac), si
sarebbe trasformata in un "disastro senza precedenti", mettendo in
discussione l'adeguatezza delle misure di sicurezza dell'aeroporto;
-
in risposta a tali affermazioni, l'amministratore unico della Sacal, ----------, per mezzo del portavoce del presidente
della Regione, ha categoricamente smentito l'esistenza di falle nei sistemi di
sicurezza dell'aeroporto di Lamezia Terme, dichiarando che quanto riportato
dalla testata giornalistica sarebbe una "fake news", e specificando
che l'operazione del 13 agosto era una normale esercitazione programmata,
organizzata dalla società specializzata X Quality;
considerato
che: - l'efficacia delle misure di sicurezza negli aeroporti è di primaria
importanza per garantire l'incolumità dei passeggeri e la fiducia del pubblico
nel sistema aeroportuale;
-
eventuali falle nei sistemi di sicurezza potrebbero avere gravi conseguenze non
solo sulla sicurezza nazionale, ma anche sull'immagine e sulla credibilità
dell'aeroporto di Lamezia Terme e della Sacal stessa;
-
la Regione Calabria, in qualità di socio di maggioranza della Sacal, ha il dovere di garantire la massima trasparenza e
il rigoroso rispetto degli standard di sicurezza;
-
il Piano di sicurezza aeroportuale dell’aeroporto di Lamezia Terme, redatto
dalla Sacal, è riservato per ragioni di sicurezza, quindi non è dato sapere come e quando si
effettuano i test di sicurezza. Ragion per cui la diffusione della notizia
relativa al test tenutosi il 13 agosto costituisce una anomalia nel sistema di
sicurezza dell’aeroporto;
Tutto
ciò premesso, si interroga la Giunta regionale
per
sapere:
-
quali iniziative la Regione Calabria, in qualità di socio di maggioranza della Sacal attraverso la controllata Fincalabra, intenda
assumere per verificare la veridicità delle informazioni diffuse riguardo alla
presunta falla nei sistemi di sicurezza dell'aeroporto di Lamezia Terme;
-
se la Regione intenda promuovere un'indagine interna o richiedere una relazione
dettagliata alla Sacal sull'accaduto, al fine di
garantire che le operazioni di sicurezza siano condotte in modo rigoroso e
trasparente;
-
se la Regione Calabria ritiene necessario convocare un tavolo di confronto con
gli organismi di controllo competenti e la Sacal per
discutere delle eventuali criticità emerse e delle possibili azioni correttive
da adottare;
-
quali azioni la Regione Calabria intende intraprendere per prevenire, in
futuro, la fuga di notizie sui test di sicurezza condotti negli aeroporti
calabresi.
(253;
21/08/2024)
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
i
Pronto Soccorso e i Punti di Primo intervento dell’area ionica della provincia
di Cosenza stanno vivendo una situazione di emergenza, con un affollamento
eccezionale di pazienti che non riescono a trovare posto nei reparti di
Medicina Generale e restano in attesa di un posto letto per giorni e giorni;
attualmente
esiste un solo reparto di Medicina Generale nell’area ionica della provincia di
Cosenza, quello di Corigliano con venticinque posti letto, che deve coprire
un’area vasta che da Roseto Capo Spulico arriva fino a Cariati, superando gli
89 chilometri di costa e una popolazione che d’estate supera le 250mila unità.
Considerato
che: il direttore sanitario dell’Asp di Cosenza ha reso noto che dall’1 al 20
agosto 2024 gli accessi nei pronto soccorso dell’area ionica della provincia di
Cosenza sono stati 5.433. I Pronto Soccorso dello spoke
di Corigliano Rossano hanno registrato oltre tremila accessi complessivi, 1.613
a Rossano e 1.588 a Corigliano. Il Punto di Primo intervento del Presidio
Ospedaliero “Vittorio Cosentino” di Cariati, nosocomio di frontiera che
garantisce prestazioni sanitarie anche ad una parte della popolazione della
vicina Asp di Crotone, ha registrato 1.323 accessi, mentre quello del Presidio
Ospedaliero "Guido Chidichimo" di
Trebisacce ha avuto 909 accessi.
Tenuto
conto che: per come stabilito dal DCA n. 78 del 26/03/2024 contenente il “Nuovo
documento di Riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete dell’emergenza
urgenza e delle reti tempo-dipendenti” sono previsti 20 posti letto in degenza
ordinaria di Medicina Generale per il Presidio Ospedaliero “Vittorio Cosentino”
di Cariati e 21 posti letto in degenza ordinaria più 4 posti letto in day
hospital di Medicina Generale per il presidio ospedaliero "Guido Chidichimo" di Trebisacce. Preso atto che: la sanità
pubblica calabrese vive una crisi che sembra ormai cronica e con lo spettro
dell’autonomia differenziata la situazione è sempre più allarmante. Nell’area
ionica della provincia di Cosenza, in particolare, è solo grazie
all’abnegazione dei tanti operatori sanitari che ogni giorno si rimboccano le
maniche per salvare il salvabile se la situazione non è ancora arrivata al
collasso. I numeri impietosi della sanità sullo Ionio cosentino ci dicono che
non si riescono a raggiungere i livelli minimi di assistenza e il diritto alla
salute delle popolazioni residenti è pressoché azzerato. Diventa urgente,
pertanto, aprire i reparti di Medicina Generale dei presidi ospedalieri di
Cariati e Trebisacce per aiutare i Pronto Soccorso e i Punti di Primo
Intervento della costa ionica cosentina oberati dagli accessi, e che gli stessi
reparti, così come i Pronto Soccorso, siano adeguatamente equipaggiati e dotati
del personale medico necessario. Tutto ciò premesso e considerato interroga il
Presidente della Giunta Regionale
per
sapere:
se
e come intende assumere ogni utile e necessaria iniziativa nei riguardi del
Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del
settore sanitario della Regione Calabria per ottemperare a quanto stabilito
nella Riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete dell’emergenza
urgenza e delle reti tempo-dipendenti, aprendo tempestivamente i reparti di
Medicina Generale dei Presidi Ospedalieri di Cariati e Trebisacce.
(254;
26/08/2024)
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- a
settembre 2023 l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, quale Azienda
capofila per lo svolgimento delle procedure concorsuali a livello centrale per
l’Area dell’Emergenza-Urgenza intraospedaliera ed extraospedaliera, ha indetto
un concorso pubblico per la copertura, a tempo indeterminato ed a tempo pieno,
di n. 145 posti di Dirigente Medico - Specialista in Medicina
d’Emergenza-Urgenza, da assegnare ai Pronto Soccorso e SEU 118;
- i
requisiti specifici per l'ammissione al concorso erano due: la laurea in
Medicina e Chirurgia e la specializzazione in Medicina di Emergenza-Urgenza o
in una delle discipline equipollenti e affini. Anche i medici specializzandi,
quindi, compresi quelli con una specializzazione in disciplina affine, potevano
accedere attraverso la Legge 30/12/2018, n. 145 (il cosiddetto “Decreto
Calabria”), rientrando in una seconda graduatoria;
-
il fabbisogno di Dirigenti Medici comunicato dalle Aziende del Servizio
Sanitario Regionale per la disciplina di Medicina d’Emergenza-Urgenza era così
suddiviso: 54 ASP Catanzaro, 25 ASP Cosenza, 23 ASP Reggio Calabria, 13 ASP
Vibo Valentia, 11 ASP Crotone, 7 AO Cosenza, 6 AOU Dulbecco, 6 GOM Reggio
Calabria. Considerato che: - con Deliberazione n. 141 del 31/01/2024 del
Commissario Straordinario dell’Asp di Catanzaro sono state approvate le due
graduatorie finali del concorso: la graduatoria di merito relativa ai medici
specialisti e la graduatoria separata relativa ai medici in formazione
specialistica. Sono risultati idonei, dopo l'espletamento del concorso, in 106:
74 medici specialisti e 32 specializzandi. A febbraio 2024 i vincitori del
concorso vengono convocati dall'ASP per comunicare la loro preferenza sulla
sede di lavoro. Hanno effettuato la scelta in 90 (67 su 74 medici; 30 su 32
specializzandi):
30
- Asp di Catanzaro;
19
- Asp di Reggio Calabria;
16
- Asp di Cosenza;
6 -
Asp di Crotone;
5 -
Asp di Vibo Valentia;
6 -
Aou Dulbecco;
6 -
Grande Ospedale Metropolitano
2 -
Ao Cosenza.
Degli
altri 16 rimanenti, 7 non hanno scelto la destinazione rimanendo in graduatoria
per la durata dei due anni in attesa di una nuova chiamata, in particolare in
vista del nuovo piano del fabbisogno della Dulbecco, 9 degli idonei rimanenti
non si sono presentati;
-
successivamente, non molto dopo la pubblicazione della graduatoria, i medici
specialisti sono stati assunti, anche se in realtà si tratta solo di
stabilizzazioni in quanto i suddetti medici prestavano già servizio per le
varie Aziende ma con contratti precari. Diversa invece la situazione per gli
specializzandi che a maggio vengono convocati per la visita dal medico
competente per l'idoneità al lavoro. Successivamente l’ASP di Catanzaro invia
una richiesta di nulla osta all’Università degli Studi "Magna Graecia"
di Catanzaro per poter procedere alle assunzioni. A inizio luglio, però, è
arrivato il diniego all’assunzione dei 30 medici specializzandi da parte degli
affari generali dell’Università Magna Graecia.
Tenuto
conto che: - così come già avvenuto per un precedente concorso bandito dall’Asp
di Cosenza, anche questo concorso dell’Asp di Catanzaro ha visto la
partecipazione, nella graduatoria riservata ai medici specialisti, di medici
convenzionati, operatori del 118 che svolgono l’attività in regime di
convenzione e non di dipendenza con le aziende sanitarie provinciali. Si tratta
di medici che già svolgono i turni in ambulanza e nelle postazioni territoriali
d’emergenza e che, attraverso il concorso, hanno conquistato l’agognato
contratto di dirigenza medica. Il risultato, però, è che l'agonizzante area di
emergenza-urgenza calabrese non ha avuto alcuna unità di personale aggiuntiva
rispetto all’esistente. Preso atto che: - la mancanza di personale medico in
generale, ma in particolare nei Pronto Soccorso, è la problematica maggiore da
affrontare e con urgenza per far fronte alla disastrosa situazione in cui versa
la sanità calabrese. Turni massacranti e stress portano a non poter garantire
il funzionamento del reparto e l’adeguata assistenza ai pazienti, basta pensare
a quanta lucidità e prontezza occorrono, invece, per gestire i delicatissimi
casi che entrano quotidianamente in Pronto Soccorso. La via principale e
prioritaria da seguire è quella dei concorsi, naturalmente. Ma, in questo caso
e nonostante i 145 posti messi a bando, al momento non si è riusciti ad
aggiungere in pianta organica una sola unità in più di personale medico da
destinare al servizio territoriale dei Pronto Soccorso ospedalieri e del 118 e
l’area dell’emergenza-urgenza calabrese, tra stabilizzazioni di medici che già
operavano come convenzionati e specializzandi che pur
vincendo un concorso non vengono assunti, resta, ancora una volta, sotto
organico;
-
in tutte le regioni d’Italia si sta sfruttando appieno il “Decreto Calabria”,
che ha normato la possibilità per i medici specializzandi di essere assunti,
soprattutto nei Pronto Soccorso, così da sopperire alla mancanza di medici
degli ultimi anni. In tutte le regioni tranne che in una: la Calabria. Tutto
ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
se
e come intende assumere ogni utile, urgente e necessaria iniziativa nei
riguardi del Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal
disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria per assumere con
celerità i medici specializzandi vincitori del concorso per 145 posti di
Dirigente Medico - Specialista in Medicina d’Emergenza-Urgenza, da assegnare
all’area dell’emergenza-urgenza intraospedaliera ed extraospedaliera (Pronto
Soccorso e SEU 118).
(255;
02/09/2024)
Lo
Schiavo. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
in data 12.09.2014 è stato sottoscritto il contratto di concessione, registrato
in pari data al Rep. n. 2 dell’Asp di Vibo Valentia, tra la Regione Calabria,
l’Asp di Vibo Valentia e la società “Vibo Hospital Service Spa”, avente ad
oggetto la realizzazione del nuovo ospedale di Vibo Valentia e la gestione, per
l’intera durata della concessione, dei servizi di supporto non sanitari nonché
dei servizi commerciali compatibili con l’attività sanitaria;
-
con decreto n. 7411 del 6.07.2022 è stato approvato il progetto definitivo del
nuovo ospedale di Vibo Valentia nonché il cronoprogramma di sviluppo del
progetto esecutivo dell’opera;
-
con verbale del 4.07.2022 la Regione ha concordato con il Concessionario di
redigere un progetto esecutivo stralcio dei lavori prioritari, limitatamente
alle attività di cantierizzazione, recinzione area ospedaliera, opere di
sostegno delle terre, sistema drenante dei parcheggi, raccolta ed
immagazzinamento acque zenitali, movimentazione delle terre e miglioramento
delle proprietà meccaniche del terreno di riporto, edificio tecnologico ed
operazioni propedeutiche all’avvio dei lavori strutturali;
-
con Decreto n. 2718 del 27.02.2023 è stato approvato il progetto esecutivo
stralcio prioritario del nuovo ospedale di Vibo Valentia, secondo il quale
l’importo dei lavori e delle relative spese tecniche esplicitati nel relativo
quadro economico ammonta a Euro 14.947.801,81 oltre
IVA al 10 per cento;
-
in data 17.05.2023 è stata eseguita la consegna parziale dei lavori stralcio al
Concessionario Vibo Hospital Service Spa, a seguito dell’autorizzazione del Rup con nota prot. 217314 del 15.05.2023;
considerato
che: - il cronoprogramma allegato al progetto definitivo prevedeva
l’approvazione dell’intero progetto esecutivo, comprese varianti, verifica e
autorizzazione antisismica, entro il 17.1.2023;
-
allo stato, non risultano ancora esplicitate le ragioni per cui, al contrario
di altre opere (vedi ospedale della Sibaritide) sia stato approvato soltanto un
cosiddetto “Progetto esecutivo stralcio” anziché il progetto esecutivo
completo;
-
l’approvazione del progetto esecutivo stralcio, da intendersi in questo caso
come progetto esecutivo parziale (in quanto riferito alle sole opere
complementari del nuovo ospedale), rappresenta un’anomalia tecnico/normativa,
non essendo previsto dal codice dei contratti pubblici o da altre norme, se non
sotto il diverso significato di “progetto esecutivo appaltabile scorporato da
più ampio progetto esecutivo generale già redatto” a mente del D. M. 22608/55,
art. 10 - 1°, 2°, 3° comma;
-
mentre il progetto definito è stato approvato nel 2022, vigente la precedente
versione del Codice dei contratti pubblici, secondo la precedente normativa in
materia, il progetto esecutivo, secondo il principio tempus regit
actum, dovrebbe essere approvato a norma del nuovo
Codice entrato in vigore dall’1.4.2023, il che porrebbe problemi di
incompatibilità con il precedente progetto definitivo (non più ivi
contemplato);
inoltre,
preso atto che: - al 9.8.2024, da parte della Regione e della concessionaria
per l’esecuzione dei lavori del nuovo ospedale, risultano eseguiti e
certificati lavori per 4 milioni e 850mila euro sui 15 mln appaltati;
tutto
ciò premesso, si interroga la Giunta regionale
per
sapere:
-
entro quando si prevede di approvare il progetto esecutivo completo del nuovo
ospedale di Vibo Valentia;
-
per quali esigenze - finanziarie, tecniche o di altra natura - è stato
concordato di redigere e approvare, nell’anno 2023, il cosiddetto “Progetto
esecutivo stralcio” anziché l’intero progetto esecutivo;
-
se il progetto esecutivo verrà redatto secondo la legge vigente (vedi allegati
al nuovo Codice dei Contratti Pubblici) oppure applicando la precedente
normativa;
-
se la Regione non ritenga di investire l’Anac della suddetta problematica,
considerata l’anomala situazione creatasi a causa del notevole stacco
temporale, peraltro in incremento, fra l’approvazione del progetto definitivo e
quella del progetto esecutivo.
(257;
04/09/2024)
Graziano.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
la Legge 53 del 2003 ha riorganizzato la scuola secondaria di secondo grado e i
Regolamenti attuativi del 2010 hanno introdotto l’insegnamento di una
disciplina non linguistica (DNL) in una lingua straniera nell’ultimo anno dei
Licei e degli Istituti Tecnici e di due discipline non linguistiche in lingua
straniera nei Licei Linguistici a partire dal terzo e quarto anno;
-
il termine CLIL è l'acronimo di Content and Language Integrated
Learning. Si tratta di una metodologia che prevede l'insegnamento di contenuti
in lingua straniera. Ciò favorisce sia l'acquisizione di contenuti disciplinari
sia l'apprendimento della lingua straniera;
-
con l'aggiornamento della Tabella di valutazione titoli delle Graduatoria
Provinciale per le Sostituzioni (GPS) 2020/2022 è stata introdotta una
valutazione maggiore nel punteggio attributo alle Certificazioni linguistiche e
al Corso CLIL, che conferisce 3 punti se abbinato ad una certificazione
linguistica, per un totale di massimo 9 punti;
-
come si evince dalla tabella dei titoli valutabili per le graduatorie
provinciali per le supplenze del personale docente - educativo tabella A/10,
allegata alla presente, dal sito MIM nella sezione enti certificati, al punto
B13 si fa riferimento al titolo di perfezionamento all’insegnamento in CLIL,
conseguito ai sensi dell’art. 14 del DM 249 2010, ovvero titolo di abilitazione
all’insegnamento in CLIL in un Paese UE per ciascun titolo vengono attribuiti
n. 6 punti tale titolo può essere rilasciato esclusivamente dalle Università, a
cui fa riferimento la circolare del 11/06/24 n. 11726;
-
sempre nella stessa tabella il punto B 14 fa riferimento alle certificazioni
CLIL ottenute a seguito di positiva frequenza dei percorsi di perfezionamento
in CLIL, di cui al decreto del Direttore Generale per il personale scolastico
del 16/04/2012 n.6, o per la positiva frequenza dei corsi di perfezionamento
sulla metodologia CLIL, della durata pari a 60 CFU, purché, congiunti alla
certificazione di cui al punto B15, (della stessa tabella), ossia,
certificazioni linguistiche di livello di almeno B2, con validità di punti 3 in
Graduatoria Provinciale per le Sostituzioni (GPS), tali titoli viceversa
possono essere rilasciati anche dalle scuole di mediazione linguistica.
Considerato che - L’USP di Cosenza, con la pubblicazione della graduatoria
definitiva pubblicata il 22/08/2024, per la classe di concorso ADSS (docente di
sostegno per la scuola secondaria di secondo grado), ha decurtato a tutti gli
inseriti in tale graduatoria il titolo CLIL, facendo riferimento alla circolare
del MIM, già sopra menzionata in premessa di giugno 2024;
-
esistono due tipologie di punteggio a seconda del titolo (uno da n. 3 punti ed
uno da n. 6 punti, quello da 3 punti può essere rilasciato anche dalle scuole
di mediazione linguistiche, mentre, quello da 6 punti solo dalle Università),
alla data odierna, risulta che solo L’USP di Cosenza, non ha riconosciuto il
CLIL, di n. 3 punti, abbinato ad una certificazione linguistica di livello di
almeno B2 rilasciato dalle scuole di mediazione linguistica. Mentre in altre
province della stessa regione Calabria, tali titoli sono stati riconosciuti. -
L’accesso incontrollato agli argini, lungo buona parte del corso d’acqua, ha
favorito nel corso degli anni il perpetrarsi di numerosi crimini ambientali tra i quali l’abbandono di rifiuti pericolosi e
di scarichi abusivi;
-
il monitoraggio costante della salubrità dell’acqua del fiume è essenziale per
garantire una sicura irrigazione dei campi di agricoltura intensiva oltre che
la pulizia del mare e tutte le ricadute turistiche ad essa connessa;
-
nelle altre province oltre che nelle altre Regioni italiane, tali titoli sono
stati valutati ed accettati dai vari USP ed USR, si chiede, si interroga
l’Assessore regionale all’Istruzione
per
sapere:
-
quali azioni si intendano intraprendere per affrontare e superare un problema
che riguarda un numero considerevole di docenti calabresi e che rischia di
ritardare o, peggio, stravolgere la graduatoria GPS;
-
se la Regione Calabria intenda interloquire con l’Ufficio Scolastico Regionale
e con gli uffici provinciali per procedere alla corretta interpretazione della
circolare del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) di giugno 2024 e
uniformare, così, la valutazione dei titoli per tutti gli Uffici Scolastici
Provinciali.
(258;
05/09/2024)
(Ritirata
dal proponente, con nota, protocollo n. 17522 del 06/09/2024)
Graziano.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-la
Legge 53 del 2003 ha riorganizzato la scuola secondaria di secondo grado e i
Regolamenti attuativi del 2010 hanno introdotto l’insegnamento di una
disciplina non linguistica (DNL) in una lingua straniera nell’ultimo anno dei
Licei e degli Istituti Tecnici e di due discipline non linguistiche in lingua
straniera nei Licei Linguistici a partire dal terzo e quarto anno;
-
Il termine CLIL è l'acronimo di Content and Language Integrated
Learning. Si tratta di una metodologia che prevede l'insegnamento di contenuti
in lingua straniera. Ciò favorisce sia l'acquisizione di contenuti disciplinari
sia l'apprendimento della lingua straniera;
-
con l'aggiornamento della Tabella di valutazione titoli delle Graduatoria
Provinciale per le Sostituzioni (GPS) 2020/2022 è stata introdotta una
valutazione maggiore nel punteggio attributo alle Certificazioni linguistiche e
al Corso CLIL, che conferisce 3 punti se abbinato ad una certificazione
linguistica, per un totale di massimo 9 punti;
-
come si evince dalla tabella dei titoli valutabili per le graduatorie
provinciali per le supplenze del personale docente - educativo tabella A/10,
allegata alla presente, dal sito MIM nella sezione enti certificati, al punto
B13 si fa riferimento al titolo di perfezionamento all’insegnamento in CLIL,
conseguito ai sensi dell’art. 14 del DM 249 2010, ovvero titolo di abilitazione
all’insegnamento in CLIL in un Paese UE per ciascun titolo vengono attribuiti
n. 6 punti tale titolo può essere rilasciato esclusivamente dalle Università, a
cui fa riferimento la circolare del 11/06/24 n. 11726;
-
sempre nella stessa tabella il punto B 14 fa riferimento alle certificazioni
CLIL ottenute a seguito di positiva frequenza dei percorsi di perfezionamento
in CLIL, di cui al decreto del Direttore Generale per il personale scolastico
del 16/04/2012 n.6, o per la positiva frequenza dei corsi di perfezionamento
sulla metodologia CLIL, della durata pari a 60 CFU, purché, congiunti alla
certificazione di cui al punto B15, (della stessa tabella), ossia,
certificazioni linguistiche di livello di almeno B2, con validità di punti 3 in
Graduatoria Provinciale per le Sostituzioni (GPS), tali titoli viceversa
possono essere rilasciati anche dalle scuole di mediazione linguistica.
Considerato
che - l’USP di Cosenza, con la pubblicazione della graduatoria definitiva
pubblicata il 22/08/2024, per la classe di concorso ADSS (docente di sostegno
per la scuola secondaria di secondo grado), ha decurtato a tutti gli inseriti
in tale graduatoria il titolo CLIL, facendo riferimento alla circolare del MIM,
già sopra menzionata in premessa di giugno 2024;
-
esistono due tipologie di punteggio a seconda del titolo (uno da n. 3 punti ed
uno da n. 6 punti, quello da 3 punti può essere rilasciato anche dalle scuole
di mediazione linguistiche, mentre, quello da 6 punti solo dalle Università),
alla data odierna, risulta che solo L’USP di Cosenza, non ha riconosciuto il
CLIL, di n. 3 punti, abbinato ad una certificazione linguistica di livello di
almeno B2 rilasciato dalle scuole di mediazione linguistica. Mentre in altre
province della stessa regione Calabria, tali titoli sono stati riconosciuti.
-
Nelle altre province oltre che nelle altre Regioni italiane, tali titoli sono
stati valutati ed accettati dai vari USP ed USR. Si interroga l’Assessore
regionale all’Istruzione
per
sapere:
-
quali azioni si intendano intraprendere per affrontare e superare un problema
che riguarda un numero considerevole di docenti calabresi e che rischia di
ritardare o, peggio, stravolgere le graduatorie GPS;
-
se la Regione Calabria intenda interloquire con l’Ufficio Scolastico Regionale
e con gli uffici provinciali per procedere alla corretta interpretazione della
circolare del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) di giugno 2024 e
uniformare, così, la valutazione dei titoli per tutti gli Uffici Scolastici
Provinciali.
Allegato:https://www.consiglioregionale.calabria.it/upload/SindIsp/Allegato%20int.%20259.pdf
(259;
06/09/2024)
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
la strada del Medio Savuto è un’arteria che dovrebbe collegare Cosenza e
Catanzaro attraverso l'entroterra delle due province, collegando la Strada dei
Due Mari alla Strada Statale 616, che a sua volta permette di raggiungere
agevolmente l’autostrada del Mediterraneo. È meglio conosciuta come “la Strada
che non c’è”, dal nome che si è dato il Comitato di cittadini che si batte da
anni per il suo completamento e resta un’opera strategica per togliere
dall’isolamento più di venti comuni interni dell’area centrale della Calabria,
i territori delle ex comunità montane del Savuto e di quella dei monti Reventino-Tiriolo-Mancuso;
-
progettata come una bretella di collegamento veloce, quale percorso alternativo
all'autostrada A2, ha visto l’avvio dei lavori nel 1988, grazie ad un
finanziamento da parte del Cipe di cento miliardi delle vecchie lire. Ad oggi,
nonostante i 36 anni trascorsi dalla posa della prima pietra, dei 32 chilometri
previsti ne sono stati realizzati solo poco più di tre, completati nel 2017,
che corrono nel territorio di Decollatura lungo il confine con Soveria
Mannelli. Un secondo tratto, da Soveria Nord-Borboruso al bivio Coraci, che
consentirebbe di immettersi nella SS616 in direzione Cosenza, sembrava ultimato
ormai da tempo ma resta ancora chiuso al traffico veicolare;
-
l’arteria, che è passata di competenza Anas dal 2018, doveva sostituire la SS19
ormai obsoleta, inadeguata, piena di strettoie e dai tempi di percorrenza
lunghissimi e con tratti perennemente a rischio frane e smottamenti e per
questo spesso interrotti, come quello alle porte di Tiriolo, in cui si transita
da anni in senso unico alternato regolato da un semaforo. Dopo un lungo stop
che ha visto il cantiere della strada Medio Savuto abbandonato a sé stesso, con
i piloni realizzati alla fine degli anni ottanta ormai
erosi dalle intemperie e del tutto inutilizzabili per l’obsolescenza e per
l’intervenuta mutazione dei parametri costruttivi e che quindi dovranno essere
demoliti raddoppiando la spesa e lo spreco di risorse, i lavori sono ripresi
nel 2005. Devono essere completati due tratti, dal bivio Coraci a Soveria
Mannelli Nord-Borboruso e da Borboruso a Decollatura, raccordandosi con quegli
unici tre chilometri al momento agibili. Manca poi il tratto fondamentale da
Decollatura a Marcellinara, per poi immettersi nella SS280 dei Due Mari in
direzione Catanzaro, del quale si aspetta ancora la progettazione definitiva.
Considerato
che: - con Decreto n. 8719 del 10/07/2006 la Regione Calabria ha approvato
l’Atto di Concessione per l’intervento Lavori di Adeguamento/Nuovo tracciato su
strada esistente nel tratto “Medio Savuto - Serrastretta - Marcellinara. I° lotto: Medio Savuto-Serrastretta” dell’importo di 60,436
milioni di euro;
-
successivamente l’intervento confluiva nell’Accordo di Programma Quadro
“Sistema delle Infrastrutture di Trasporto” – Testo Coordinato e Integrato TW
(stipulato in data 3 agosto 2006 tra Ministero dell’Economia e delle Finanze,
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ANAS S.p.A., ENAV S.p.A., ENAC,
Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. e Regione Calabria), di cui la Giunta
Regionale prendeva atto con Deliberazione n. 440 del 24/07/2007, con il titolo
“SS 19 e strada provinciale Medio Savuto - Serrastretta - Marcellinara. I° lotto: Medio Savuto - Serrastretta, con l’Amministrazione
Provinciale di Catanzaro individuato come Soggetto Attuatore;
-con
Delibera CIPE n. 62 del 3 agosto 2011, il Comitato ha individuato e assegnato
le risorse ad interventi di rilievo nazionale ed interregionale e di rilevanza
strategica regionale per l’attuazione del Piano Nazionale per il Sud,
identificando, tra gli altri, l’intervento con il titolo “Completamento
collegamenti trasversali. SS Due Mari – Medio Savuto. Svincolo SS 616 –
Svincolo Decollatura”, per l’importo di 102,9 milioni di euro;
-
con Decreto n. 10016 del 10/07/2013 del Dirigente Generale del Dipartimento 9,
l’Amministrazione Regionale ha preso atto del finanziamento integrativo
dell’importo di 40 milioni di euro destinato a favore dell’intervento “Strada
di collegamento fra le superstrade dei due Mari e del Medio Savuto attraverso
la Comunità Montana del Reventino – 1° lotto dalla Superstrada del Medio Savuto S.S. 616 alla
Strada Provinciale per Serrastretta. 1° stralcio
funzionale tra lo svincolo con la S.S. 616 e la strada provinciale per
Decollatura (km 9+121)” già incluso nell’Accordo di Programma Quadro per il
Sistema delle Infrastrutture di Trasporto;
-
con Decreto del D.S. n. 6422 del 26/05/2014, la Regione Calabria ha erogato il
saldo della quota regionale pari a € 60.436.000 per l’intervento “Strada di
collegamento fra le superstrade dei due Mari e del Medio Savuto attraverso la
Comunità Montana del Reventino - 1°
lotto dalla Superstrada del Medio Savuto S.S. 616 alla Strada Provinciale per
Serrastretta. 1° stralcio funzionale tra lo svincolo
con la S.S. 616 e la strada provinciale per Decollatura (km 9+121)”;
-
con Determinazione n. 115 del 18/01/2018 l’Amministrazione Provinciale di
Catanzaro ha approvato il progetto esecutivo relativo ai lavori di Costruzione
“Strada di collegamento fra le superstrade dei Due Mari e del Medio Savuto
attraverso la Comunità montana del Reventino” - 1° stralcio funzionale della superstrada del Medio Savuto
S.S. 616 alla strada Provinciale per Serrastretta - Lotto funzionale tra gli
svincoli con la S.S. 616 e la Strada Provinciale per Decollatura (km 9+121).
Perizia di completamento del progetto già appaltato a seguito di risoluzione
del contratto – 4° FASE:
a)
completamento del primo tronco stradale, fra gli svincoli con la S.S. 616 e di
Borboruso, compresi, per l'apertura al traffico;
b)
opere e lavori vari afferenti al secondo tronco stradale fra gli svincoli di
Borboruso e di Soveria Mannelli;
c)
completamento del terzo tronco stradale fra gli svincoli di Soveria Mannelli e
di Decollatura già aperto al traffico dell’importo di € 12.486.410,83;
-
il Presidente della Giunta regionale, con nota Prot. n. 20695/Siar del 12/06/2018 ha comunicato il finanziamento, poi
concesso con Decreto del D.S. n. 12331 del 30/10/2018, di 3 milioni e mezzo di
euro, quale quota parte per la realizzazione della Perizia di Completamento dei
Lavori di costruzione “Strada di collegamento fra le superstrade dei Due Mari e
del Medio Savuto attraverso la Comunità montana del Reventino”
- Lotto funzionale tra gli svincoli con la S.S. 616 e la Strada Provinciale per
Decollatura (km 9+121);
-
il Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici, con nota prot. n. 289874 del
26/06/2023, ha rappresentato l'esigenza di incrementare la dotazione
finanziaria del progetto "Strada di collegamento fra le superstrade dei
due mari e del medio Savuto attraverso la comunità montana del Reventino - 1 ° stralcio funzionale dalla superstrada del
medio Savuto S. S. 616 alla strada Provinciale per Serrastretta - lotto
funzionale - 4 Fase", con l'apporto di ulteriori tre milioni di euro, poi
deliberati dalla Giunta Regionale con DGR n. 515 del 06/10/2023 e impegnata con
Decreto del D.S. n. 17954 del 01/12/2023. Preso atto che: - a dicembre 2023
l’attuale Vicepresidente della Giunta Regionale ha annunciato lo stanziamento
di 3,2 milioni di euro, da subito disponibili, per il completamento del primo
lotto, nel tratto dal bivio Coraci a Soveria Mannelli Nord, comunicando
l’inserimento di una scheda nel programma del Fondo di Sviluppo e Coesione
21/27, presentata al Ministero del Sud e Politiche di Coesione, con uno stanziamento
di ulteriori 10 milioni di euro;
- a
maggio 2024, poco prima delle elezioni europee, il Vicepresidente della Giunta
Regionale ha visitato il cantiere del tratto bivio Coraci - Soveria Nord,
insieme al Dirigente Generale del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici
della Regione Calabria, al Presidente e al Vicepresidente della Provincia di
Catanzaro, al Direttore dei lavori, al Dirigente dell’Area Tecnica della
Provincia e Rup dei lavori, alle Amministrazioni
comunali di Soveria Mannelli e Decollatura. È stata indicata, in quel frangente,
una possibile data di fine lavori, individuando il 15 giugno come data
verosimile per l’apertura al traffico del tratto di strada, ma anche questa
scadenza, pur non ufficiosa, non è stata rispettata. L’opera più impegnativa di
questo breve tratto di strada, d’altronde, è una galleria che era stata
inaugurata già nel 2014, con tanto di taglio del nastro e presenza di autorità
politiche e istituzionali, e anche allora era stata annunciata l’imminente
apertura dei pochi chilometri che separano Soveria da Coraci. Ma siamo a fine
settembre 2024 e questo tronco di strada è ancora sbarrato da transenne e non è
percorribile dagli autoveicoli.
Tenuto
conto che: - se questa strada fosse stata completata per tempo l’economia del
territorio non sarebbe crollata e non si sarebbe assistito allo spopolamento
che queste zone interne della Calabria hanno subito negli anni;
-
la strada del Medio Savuto, oltre ad avere un impatto decisivo per lo sviluppo
dei territori del Reventino e del Savuto, attualmente
penalizzati da una sostanziale condizione di isolamento, ha una importante
valenza di protezione civile, perché rappresenta una alternativa al tracciato
autostradale nella malaugurata ipotesi in cui si verificassero calamità naturali.
Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
-
quali iniziative intende assumere la Regione Calabria, anche tramite opportune
interlocuzioni con Anas e l’Amministrazione Provinciale di Catanzaro
individuato come Soggetto Attuatore, per l’attivazione immediata di tutti gli
interventi necessari per la realizzazione dei lavori della strada del Medio
Savuto;
-
un serio e affidabile cronoprogramma riguardante l’apertura dei primi due
tratti, dal bivio Coraci a Soveria Mannelli Nord-Borboruso e da Borboruso a
Decollatura, che da troppi anni vedono annunci di una imminente apertura al
traffico veicolare mai però avvenuta, al netto delle ripetute inutili
inaugurazioni, tagli di nastri e passarelle elettorali;
-
quali iniziative intende assumere per dare impulso al completamento dell’intera
opera, con la progettazione del tratto da Decollatura a Marcellinara e
l’individuazione delle risorse necessarie per i relativi lavori.
(263;
27/09/2024)
Muraca.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
con propria deliberazione, numero 735 del 24/09/2024, il direttore generale
dell’Asp di Reggio Calabria, dottoressa ---------, ha nominato la Commissione
di valutazione in ordine all’Avviso pubblico, per titoli e colloquio, volto al
conferimento dell’incarico quinquennale di direttore del Distretto sanitario di
Reggio Calabria della stessa azienda, indetto con sua deliberazione
antecedente, n. 941 del 17/10/2023;
-
nella succitata deliberazione n. 941 del 17/10/2023 – si riporta nella prefata
deliberazione n. 735/2024 – è precisato che la «Commissione, individuata dal
Direttore Generale è costituita dal Direttore Sanitario e da due
Direttori di Distretto o di Struttura complessa della stessa Azienda Sanitaria
o di altre Aziende Sanitarie che siano in possesso di specifica esperienza nei
servizi territoriali e un’adeguata formazione nella loro organizzazione o in
mancanza, tra quelli presenti nell’elenco nazionale dei Direttori SOC
disponibile sul portale del Ministero della Salute»;
-
nella summenzionata deliberazione n. 735/2024, si
legge che l’Asp di Reggio Calabria, «con nota dell’11.09.2024, prot. n°61581,
al fine di espletare la procedura in oggetto, stante l’impossibilità da
parte del Direttore Sanitario Aziendale a svolgere il ruolo di componente della
Commissione del predetto avviso ha chiesto la
disponibilità alla nomina, quale componente della Commissione de qua, del
Direttore Sanitario dell’Asp di Catanzaro», appresso manifestata;
Considerato
che: - nel contesto della richiamata deliberazione n. 735/2024, non appare
affatto perspicuo né argomentato il preciso significato del suddetto termine
«impossibilità», chiaramente diverso dal termine «indisponibilità»;
la
direttrice sanitaria in carica dell’Asp di Reggio Calabria è la
dottoressa -------------, «dal 15/07/2023 (ai sensi della Delibera n. 692 del
06/07/2023) ad oggi – si legge nel curriculum pubblicato al link
https://www.asprc.it/amministrazione/direzione/direzione-sanitaria/ – Direttore
Sanitario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria»;
nel
suindicato curriculum figura che la dottoressa -------, nell’anno 2022, era
iscritta «nella graduatoria degli idonei a “Direttore Socio Sanitario
Aziendale” nella Regione Liguria (DDG n. 6386 del 14/10/2022)»;
con
decreto del Direttore generale della Giunta della Regione Liguria, n.773/2024,
sottoscritto in data 5 Febbraio 2024 e avente
protocollo n. 2024- 139228, sono stati approvati gli elenchi dei soggetti
idonei alla nomina a Direttore Amministrativo, Direttore Sanitario e Direttore
Sociosanitario delle ASL e degli Enti del Servizio sanitario regionale ligure;
Tenuto
conto che: -l’art. 3 del Decreto legislativo n. 171/2016 statuisce che «il
direttore generale, nel rispetto dei principi di trasparenza di cui al decreto
legislativo 14 marzo 2013, n. 33, come modificato dal decreto legislativo 25
maggio 2016, n. 97, e di cui all'articolo 1, comma 522, della legge 28 dicembre
2015, n. 208, nomina il direttore amministrativo, il direttore sanitario e, ove
previsto dalle leggi regionali, il direttore dei servizi socio sanitari,
attingendo obbligatoriamente agli elenchi regionali di idonei, anche di altre
regioni, appositamente costituiti, previo avviso pubblico e selezione per
titoli e colloquio, effettuati da una commissione nominata dalla regione, senza
nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, e composta da esperti di
qualificate istituzioni scientifiche indipendenti che non si trovino in
situazioni di conflitto d'interessi, di comprovata professionalità e competenza
nelle materie oggetto degli incarichi, di cui uno designato dalla regione»;
-
detti elenchi regionali di cui all’art. 3 del Decreto legislativo n. 171/2016
hanno durata biennale;
-
con riferimento ai titoli di studio conseguiti dalla dichiarante, nel suddetto
curriculum dell’attuale direttrice sanitaria dell’Asp di Reggio Calabria
figurano, tra gli altri: 1) con menzione dell’anno accademico 2010/2011, il
«Diploma del Corso di Alta Formazione in “Economia e Management in Ospedale”»,
nell’ambito della facoltà di Farmacia e
Medicina dell’Università La Sapienza,
«istituito con Decreto Rettorale n. 000795 del 3 agosto 2010 ai sensi dell’art.
9 regolamento per l’istituzione, attivazione e gestione dei Master Universitari
e dei Corsi di Alta Formazione»;
con
menzione dell’anno accademico 2024, l’acquisizione di «competenze specifiche
frequentando il corso “Progettare e sviluppare interventi sanitari” tenutosi
dal 13 al 17/09/2004 per un totale di 35 ore di formazione»;
con
menzione dell’anno accademico 1998/1999, presso l’Università
Tor Vergata, il «Diploma del 7° Master in
“Epidemiologia dei Servizi Sanitari- MESS” per complessive 150 ore annuali e
discussione tesi dal titolo: “Uso del sistema di pagamento a prestazione (DRG)
nei reparti di Chirurgia Generale dell’ASL n. 6 di Lamezia Terme - confronto
pubblico/privato negli anni 1995/98”»;
-
in attuazione del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171 e ss.mm.ii., alla selezione di cui all’art. 3 del medesimo
sono ammessi i candidati che non abbiano compiuto 65 anni di età e che siano in
possesso, tra l’altro, di attestato rilasciato all’esito del corso di
formazione in materia di sanità pubblica e di organizzazione e gestione
sanitaria;
- i
suddetti corsi sono organizzati e attivati dalle regioni, anche in ambito
interregionale, avvalendosi anche dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari
regionali, e in collaborazione con le Università o altri soggetti pubblici o
privati accreditati ai sensi dell’articolo 16-ter, del decreto legislativo 30
dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni, operanti nel campo della
formazione manageriale, con periodicità almeno biennale;
preso
atto che: - nella deliberazione n. 692 del 06/07/2023 del direttore generale
dell’Asp di Reggio Calabria, di nomina del direttore sanitario aziendale in
carica, è scritto che, «ai sensi della più volte sopra richiamata normativa, il
direttore generale nomina il direttore sanitario ed il direttore amministrativo
fra i soggetti iscritti negli appositi elenchi regionali di idonei di cui
all’articolo 3 del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171», ma ivi non è
precisato in quale elenco regionale degli idonei alla carica di Direttore
sanitario fosse iscritta la dottoressa ----------;
-
le figure di direttore sanitario e direttore sociosanitario sono distinte oltre
che dalla lettera della legge, segnatamente dall’art. 3 del Decreto legislativo
numero 171/2016, per come riassunto in una scheda informativa generale della
Regione Lombardia, presente al link abbreviato https://tinyurl.com/tyrf2pxc;
oltretutto,
in Calabria non esistono leggi regionali istitutive di Aziende sociosanitarie
territoriali;
tutto
ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
1.
se l’incaricata quale direttrice sanitaria dell’Asp di Reggio Calabria fosse,
all’atto della propria nomina, in possesso di attestato rilasciato all’esito
del previsto, riconosciuto corso di formazione in materia di sanità pubblica e
di organizzazione e gestione sanitaria, essenziale per l’iscrizione negli
elenchi regionali degli idonei alla carica di Direttore sanitario di azienda
pubblica;
2.
in quale elenco regionale degli idonei alla carica di Direttore sanitario di
azienda pubblica era iscritta la professionista appena prima della nomina a
direttrice sanitaria dell’Asp di Reggio Calabria;
3.
se la nomina in predicato sia stata effettuata dalla direttrice dell’Asp di
Reggio Calabria sulla scorta dell’iscrizione del candidato selezionato a un
elenco degli idonei alla carica di Direttore sociosanitario, ritenendola
egualmente valida per l’assegnazione dell’incarico di Direttore sanitario
aziendale;
4.
quali sono le ragioni per cui nella deliberazione n. 735/2024, è stato
utilizzato, senza alcuna argomentazione, il termine «impossibilità», situazione
in virtù della quale la direttrice sanitaria dell’Asp di Reggio Calabria
è stata sostituita, quale componente della Commissione concorsuale di cui
in premessa, dal direttore sanitario in carica dell’Asp di Catanzaro;
5.
se ritenga legittima la deliberazione n. 735/2024 o se ritenga che vi siano
argomenti per annullarla in autotutela.
(264;
01/10/2024)
Bruni.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
il D.Lgs. n.502/1992 prevede l'obbligo della
specializzazione per l'accesso alla Dirigenza Sanitaria;
-
con la legge 266/2005 l'Italia si è adeguata alla specifica direttiva europea,
prevedendo un compenso per i tirocini di specializzazione per la sola area
medica;
-
alla dirigenza dell'area sanitaria concorrono altre specialità quali: biologi,
chimici, farmacisti, psicologi, veterinari;
-
la norma giusta e necessaria ha prodotto una vera e propria discriminazione nel
variegato mondo delle specializzazioni sanitarie;
-
gli specializzandi ‘non medici’ non solo non percepiscono alcun compenso, ma
sono costretti al pagamento di oneri aggiuntivi, oltre a tutti i costi
derivanti dalla frequenza e dalla stessa logistica, determinando di fatto una
vera e propria esclusione all'accesso. Considerato che: - da diversi anni e con
diversi governi è in atto una pressante interlocuzione per porre fine a questa
assurda discriminazione;
-
insistono diversi DDL in entrambi i rami del Parlamento tesi a sanare tale
situazione;
-
nelle more di una soluzione, diverse regioni hanno assunto autonome iniziative
tese a garantire una indennità anche alle specializzazioni ‘non mediche’,
utilizzando eventuali residui per finanziamenti di borse non utilizzati;
-
per l’annualità 2024 su 15.256 borse di studio, statali e regionali di
specializzazioni mediche ne sono state assegnate 11.392 (75%) e che tale esito
rende ancora più insopportabile l’esclusione dalle borse di tutta la dirigenza
non medica. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della
Giunta regionale
per
sapere:
a)
quanti sono i residui accumulati negli anni da borse di specializzazioni
finanziati dalla regione;
b)
se intende destinare tali residui e ulteriori risorse finanziarie a borse di
specializzazioni di area ‘non medica’;
c)
quali iniziative intende assumere, a partire dalla Conferenza Stato-Regioni,
tese a superare questa insopportabile discriminazione a danno della dirigenza
sanitaria non medica.
(265;
02/10/2024)
Bruni.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
l’ASP (Azienda sanitaria provinciale) di Cosenza è stata appositamente delegata
da Azienda Zero ad effettuare tutte le procedure concorsuali per il
reclutamento di operatori tecnici specializzati (OTS) autisti di ambulanze;
-
con delibera n.142 del 22.1.2024 l'ASP di CS ha approvato la graduatoria del
concorso di OTS;
-
L'Asp di CS a seguito della riunione in videoconferenza tenutasi il 17 luglio
2024, acquisite le richieste delle aziende:
ASP
KR 11 unità;
ASP
CZ 15 unità;
ASP
VV 19 unità;
ASP
RC 13 unità;
-
con regolare PEC del 18 luglio u.s. procedeva alla convocazione degli autisti
utilmente collocati nella graduatoria al fine di consentire le opzioni per le
sedi per le unità come sopra richiamato;
-
nelle immediatezze tutte le ASP hanno provveduto alle assunzioni, per come
richieste, tranne l'ASP di Crotone. Considerato che: - a tutt'oggi, nonostante
le ripetute sollecitazioni dei diretti interessati e le formali diffide di
organizzazione sindacale, l'ASP di Crotone non ha proceduto ad assumere il
personale utilmente collocato in graduatoria;
-
tale comportamento dell'ASP di Crotone ha prodotto e produce un grave danno e
l’impossibilità di attivare i tempestivi interventi spesso per mancanza di
medici e in questo caso per mancanza di autisti in un contesto sanitario
notoriamente fragile per la Calabria. Tutto ciò premesso e considerato
interroga il Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
-
quali iniziative intende assumere nei confronti dell’ASP di Crotone al fine di
superare l'ingiustizia determinatasi e garantire un miglior servizio delle
ambulanze in quel territorio.
(266;
02/10/2024)
Il
Consiglio regionale, premesso che:
-
con DD n. 3792 del 20/03/2024 è stato approvato l’avviso pubblico “Eventi di
promozione culturale 2024” – POC Calabria 2014/2020 – Azione 6.8.3;
-con
DD n. 9742 del 09/07/2024 è stata incrementata la dotazione finanziaria
dell’avviso;
-
con DD n. 10613 del 24/07/2024 è stata approvata la graduatoria provvisoria
dell’avviso pubblico “Eventi di promozione culturale 2024” POC Calabria
2014/2020 – Azione 6.8.3. Considerato che: - tra i progetti presentati e
risultati ammessi sulla base del punteggio conseguito ne sono stati finanziati
43, mentre altri 24, benché ammessi, non sono risultati finanziabili per
carenza di risorse, ciò malgrado l’incremento della dotazione finanziaria;
-
l’insufficienza di fondi priverà molti partecipanti, sia enti pubblici che
privati, della possibilità, benché ammessi, di poter beneficiare delle risorse
necessarie per portare a termine la realizzazione degli eventi progettati di
valorizzazione e migliore fruizione del patrimonio culturale. Sottraendo, così,
a numerosi territori e contesti sociali della nostra regione l’opportunità di
ricevere il sostegno necessario per la promozione, la qualificazione e la
realizzazione di eventi culturali, consolidati nel tempo, in grado di
mobilitare significativi flussi turistici.
Impegna
la Giunta regionale
a
reperire i fondi necessari al finanziamento di tutti i progetti ammessi
sull’avviso pubblico “Eventi di promozione culturale 2024 – POC Calabria
2014/2020 – Azione 6.8.3.
(95;
09/08/2024) Alecci
Il
Consiglio regionale, premesso che:
-
l’articolo 32 della Costituzione sancisce che la Repubblica tutela la salute
come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e
garantisce cure gratuite agli indigenti;
- i
principi fondamentali del nostro Servizio sanitario nazionale (SSN), istituito
con legge n. 833/1978, sono l’universalità, l’uguaglianza e l’equità;
l’universalità
comporta che le prestazioni sanitarie siano fruibili, uniformemente, da tutte
le persone che si trovano nel nostro paese attraverso i servizi erogati dalle
strutture sanitarie dislocate nel territorio;
l’uguaglianza
comporta che tutti i cittadini devono poter accedere alle prestazioni del
Servizio sanitario nazionale senza distinzione alcuna e l’equità, invece,
comporta che tutti i cittadini possano accedervi in condizioni di parità in
rapporto a uguali bisogni di salute;
da
ciò consegue che compito dello Stato è finanziare il SSN, sostenerlo
economicamente, garantire e tutelare la salute dell’intera collettività.
Rilevato che: - nel decennio 2010/2019 sono stati sottratti oltre 37 miliardi
di euro alla sanità pubblica, a causa dei tagli lineari effettuati per il
raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica;
mentre
negli anni della pandemia da Covid 19 si è registrata un’inversione di tendenza
e la spesa sanitaria è cresciuta progressivamente (nel 2022 al 6,8% sul pil);
-
dal 2023 la spesa sanitaria è tornata a contrarsi e nel 2024 il rapporto tra
spesa e pil, pur crescendo in termini assoluti, si è attestato al 6,3% sul pil,
con prospettive ancora in diminuzione per gli anni successivi, così come
certificato dalla Corte dei conti e da autorevoli osservatori nazionali ed
internazionali, attestandosi ben al di sotto della media dei paesi OCSE.
Considerato
che: - un Servizio sanitaria nazionale sottofinanziato porterebbe
progressivamente ad aumentare la diseguaglianza sociale all’interno della
popolazione, dividendo le famiglie tra quelle che riusciranno ad accedere alle
cure, attingendo anche a risorse finanziarie proprie attraverso l’acquisto di
prestazioni dalla sanità privata da quelle che vi dovranno rinunciare a causa
delle liste d’attesa o per impossibilità di carattere economico.
Impegna
la Giunta regionale
ad
attivarsi immediatamente presso il Governo nazionale al fine di ottenere un
adeguato finanziamento annuale a favore del Servizio sanitario nazionale,
corrispondente almeno al 7,5% del Pil.
(96;
01/10/2024) Bevacqua, Tavernise, Lo Schiavo, Alecci, Bruni, Iacucci, Mammoliti,
Muraca
Il
Consiglio regionale, premesso che:
-
la sindrome CTNNB1 è una patologia genetica ultra-rara (nel mondo sono solo
circa 400 i pazienti affetti dalla “sindrome CTNNB1”, mentre in Italia sono
appena 27 in gran parte bambini), causata da mutazioni nel gene CTNNB1,
responsabile della codifica di una proteina essenziale per lo sviluppo e la
funzione cerebrale.
-
Questa sindrome è caratterizzata da una serie di disabilità cognitive e
motorie, come epilessia, disturbi del linguaggio e difficoltà visive, che
comportano un pesante impatto sulla qualità della vita dei pazienti e delle
loro famiglie.
-
Essendo una malattia rara, i pazienti affetti dalla sindrome CTNNB1 e le loro
famiglie incontrano spesso enormi difficoltà nel ricevere una diagnosi
tempestiva e trattamenti adeguati, nonché accesso ai servizi di assistenza e
alle risorse necessarie per una gestione appropriata della malattia.
-
Il Piano Nazionale Malattie Rare (PNMR) 2023-2026, approvato in data 24 maggio
2023 dalla Conferenza Stato-Regioni e presentato in data 10 luglio 2023, volge
ad una migliore tutela dei pazienti affetti da malattie rare e malattie
oncologiche rare, garantendo, in sede di attuazione regionale, un accesso alle
terapie necessarie. Tra gli obiettivi si pone, infatti, la realizzazione di un
sistema equo di accesso ai trattamenti per le malattie rare, abbattendo le
disparità tra differenti aree geografiche o sottogruppi di popolazione.
- La patologia non è riconosciuta come
malattia rara dal Servizio Sanitario Nazionale, non essendo inserita
nell'elenco delle malattie rare allegato ai LEA. Dunque, non ha un proprio
codice che dà diritto all'esenzione dal ticket per tutte le prestazioni
appropriate per il trattamento, il monitoraggio della patologia e la
prevenzione di ulteriori aggravamenti, né ha le tutele specifiche e i diritti
previsti per legge, a livello nazionale, per i malati rari o rarissimi.
Considerato
che: - In Italia è stata fondata un'associazione di genitori, chiamata “CTNNB1
Italia ODV”, che ha dato impulso al primo progetto pilota, di durata triennale,
messo in campo in partnership tra l'Istituto “Gaslini” e l'Istituto Italiano di
Tecnologia di Genova per comprendere i meccanismi alla base della mutazione
genetica ed esplorare, anche con l'aiuto dell'intelligenza artificiale, nuovi
potenziali trattamenti farmacologici per la sindrome al fine di migliorare la
qualità di vita dei pazienti. - Le famiglie si sono mobilitate per sostenere il
progetto di ricerca, anche attraverso attività di raccolta fondi, organizzando
la prima conferenza italiana sulla sindrome il 6 e 7 settembre 2024 ad Acri
(Cosenza).
-
Il Registro Nazionale delle Malattie Rare, insieme ai registri regionali,
rappresenta uno strumento fondamentale per il monitoraggio e la gestione delle
malattie rare, garantendo che i pazienti affetti da tali patologie possano
beneficiare di trattamenti mirati e delle agevolazioni previste dalla normativa
in vigore.
-
Attualmente, la sindrome CTNNB1 non risulta ancora inserita nell’elenco delle
malattie rare, il che limita il diritto dei pazienti ad accedere a servizi
sanitari e assistenziali specifici.
-
L’inclusione della sindrome nell’elenco delle malattie rare rappresenterebbe un
passo cruciale per riconoscere ufficialmente la condizione e per offrire ai
pazienti e alle loro famiglie un adeguato sostegno. Tutto ciò premesso e
considerato
impegna
la Giunta regionale
1.
a promuovere tutte le iniziative utili, a partire dalla Conferenza delle
Regioni, affinché il Ministero della Salute possa avviare tutte le procedure
necessarie perché la sindrome CTNNB1 venga inclusa nel “Registro Nazionale
delle Malattie Rare”.
(97;
01/10/2024) Bruni, Bevacqua, Comito, Crinò, De Nisi, Gelardi, Graziano, Laghi,
Lo Schiavo, De Francesco, Tavernise
È pervenuta risposta scritta alle seguenti
interrogazioni:
Alecci.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
nell’Asp di Crotone sono presenti, a tutt’oggi, 17 Veterinari con un orario di
lavoro di 26 ore settimanali;
-
l’attuale previsione oraria risulta insufficiente, in quanto i professionisti
si trovano ad operare in aree isolate, difficilmente raggiungibili, vi è,
inoltre, una recrudescenza di malattie animali e, infine, il patrimonio
zootecnico risulta notevole, composto da circa 95.000 capi tra bovini,
ovi-caprini, avicoli, suini, ecc.;
-
da molti anni gli operatori attendono l’incremento delle ore settimanali, dopo
aver svolto con lodevole impegno svariate ore extra non retribuite;
-
di converso, l’Asp di Vibo Valentia ha completato il percorso di potenziamento
orario degli specialisti convenzionati. Rilevato che: - l’Asp di Reggio
Calabria ha recentemente bandito un concorso per la copertura di n. 28 posti di
dirigente veterinario e gli eventuali idonei potrebbero essere chiamati a
prestare servizio presso altre aziende del SSR, pregiudicando la posizione del
personale medico veterinario già in servizio con orario ridotto. Considerato
che: - la normativa emanata durante e successivamente la recente emergenza
pandemica prevede la valorizzazione del personale già in servizio e la
possibilità di assumere nuovo personale solo nel caso di verificata
impossibilità di avvalersi del personale già in servizio, compreso quello in
regime di specialistica ambulatoriale. Tutto ciò premesso e considerato
interroga il Presidente della Giunta Regionale, anche in qualità di Commissario
ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del Sistema
sanitario nella Regione Calabria per conoscere:
per
sapere:
-
quali azioni intende intraprendere per garantire il completamento orario fino
alle 38 ore settimanali, previsto dall’accordo collettivo nazionale della
specialistica ambulatoriale, per i veterinari dell’Asp di Crotone.
(243;
03/07/2024)
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
il Presidio Ospedaliero “Vittorio Cosentino” di Cariati dal 2021 è stato
oggetto di una lunga mobilitazione di Comitati e cittadini. Dopo i sit-in, gli
appelli, l’occupazione e finanche un film che ne ha raccontato nascita e
agonia, il “Vittorio Cosentino”, chiuso nel 2010, è stato inserito nella rete
regionale come Ospedale di Zona disagiata, con la trasformazione del Punto di
Primo Intervento in Pronto Soccorso, a seguito del Decreto del Commissario ad
acta n. 197 del 12 luglio 2023, dove è stata definita la “Programmazione della
rete territoriale in attuazione del D.M. 77 del 23 maggio 2022 ed in
sostituzione del DCA 65/2020”;
-
il Decreto del Commissario ad acta 14 marzo 2024, n. 69 - Modifica e
integrazione DCA n. 64/2016 - Nuovo documento di Riorganizzazione della rete
ospedaliera, della rete dell’emergenza urgenza e delle reti tempo-dipendenti ha
previsto il Presidio Ospedaliero “Vittorio Cosentino” di Cariati, quale
Ospedale di Zona particolarmente Disagiata, inserendo la struttura nella rete
ospedaliera, secondo il modello di cui al D.M. 70 del 02/04/2015, integrato con
lo Spoke di Rossano/Corigliano, per trattare in rete
patologie acute a bassa intensità di cure, con attività mediche e chirurgiche
multidisciplinari ed a diffusione territoriale, atte a garantire risposte
adeguate ai territori di riferimento. Sono stati previsti 20 pl di Medicina
Generale, Day Surgery per prestazioni di chirurgia generale nel setting
ambulatoriale, 4 pl Day Hospital nella branca della cardiologia, servizi
dedicati per la gastroenterologia e oncologia. Saranno, inoltre, attivati posti
tecnici di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso. Sarà
garantita anche l’attivazione di sistemi informatici di collegamento tra la predetta struttura e il Centro Spoke,
tale da garantire la qualità e la sicurezza delle prestazioni, con particolare
riferimento alla possibilità di eseguire indagini radiologiche con trasmissione
di immagine al centro Spoke. Tale struttura avrà
vocazione anche di riabilitazione specialistica per la malattia di Parkinson e
la malattia di Alzheimer. Il P.O. di Cariati verrà ad essere integrato sotto il
profilo fisico e funzionale a una struttura territoriale complessa e composita
come l’Ospedale Territoriale (Casa di Comunità, Ospedale di Comunità,
UCCP/AFT/MCA, Postazione 118). Considerato che: - l’11 aprile 2024 il tavolo
Dm70, composto dai rappresentanti tecnici dei ministeri dell’Economia e delle
Finanze e della Salute, ha approvato la rete ospedaliera della Calabria. Tenuto
conto che: - l’1 giugno 2024 il presidente della
Regione Calabria e commissario ad acta per la sanità ha annunciato l’apertura
del nuovo Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cariati;
-
ad oggi, però, nonostante le affermazioni del presidente della Regione Calabria
e dei vertici dell’Asp di Cosenza, l’Ospedale “Vittorio Cosentino” è ancora
senza il Pronto Soccorso. In realtà nei nuovi locali è stato trasferito in via
provvisoria il già esistente Punto di Primo Intervento ma non c’è stata alcuna
riconversione dello stesso in Pronto Soccorso;
-
manca il nuovo atto aziendale per il reclutamento del personale necessario
all’apertura non solo del Pronto Soccorso ma anche dell’intero Ospedale di Zona
Disagiata di Cariati. Occorre, infatti, assicurare H24 i servizi di laboratorio
analisi, radiologia e anestesia/rianimazione e incrementare, per come previsto,
la dotazione organica di medici, infermieri e Oss.
Preso atto che: - il Presidio Ospedaliero di Zona Disagiata di Cariati serve un
bacino di utenza, i cui comuni sono dislocati su un’area in gran parte montana;
l’inserimento
della struttura nella rete ospedaliera è derivato dalle criticità relative alla
posizione geografica di Cariati e del bacino di popolazione di riferimento
rispetto agli ospedali dell’area limitrofa, ponderato con il fabbisogno
sanitario espresso dalla popolazione del bacino di riferimento. Il DCA 14 marzo
2024, n. 69 evidenzia quali ulteriori elementi critici l’aumento dei flussi
turistici nel periodo estivo e il fenomeno della mobilità sanitaria passiva.
Sbandierare l’apertura di un Pronto Soccorso che non c’è, unitamente
all’aumento sistematico dell’utenza dovuto alla stagione estiva, significa solo
incrementare gli accessi al Punto di Primo Intervento, che, operando con lo
stesso esiguo numero di dipendenti, potrebbe andare in crisi prestissimo;
-
il grave ritardo con cui si sta procedendo all’apertura del Pronto Soccorso del
“Vittorio Cosentino” di Cariati ha creato e continua a creare gravi danni a
tutti i calabresi dello Ionio cosentino, privi di punto di riferimento
sanitario ed esposti ad un rilevante vulnus dei propri diritti
costituzionalmente protetti, nonché all’economia regionale, costretta a pagare
il conto salatissimo dell’emigrazione sanitaria. Tutto ciò premesso e
considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
se
e come intende assumere ogni utile, urgente e necessaria iniziativa nei
riguardi del Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal
disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria per aprire il nuovo
Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cariati.
(244;
09/07/2024)
Alecci.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-nell’UOC
Radiologia presso l’Ospedale di Polistena sono operative 5 metodiche (Eco, TAC,
RX Mammografia e RM) con solo 3 medici in servizio, a fronte degli 8 previsti
in pianta organica;
-
nel 2023 il reparto ha effettuato circa 48.000 prestazioni, tra i quali molti
esami di alta specializzazione (angio-TC delle
coronarie, colonscopia virtuale, entero-TC, studio
multiparametrico della prostata);
-
nessuna delle apparecchiature richieste per migliorare il servizio è stata
fornita;
-
il dirigente è costretto a coprire 15/20 turni notturni al mese, ben al di
sopra dei 5 contrattualmente previsti, con impegni di 48/72 ore;
- i
due medici cubani, originariamente assegnati lo scorso anno, sono stati
trasferiti uno a Gioia Tauro e l’altra a Locri. Considerato che: - la condotta
tenuta dall’Azienda provinciale nel corso di questi anni, sia riguardo
l’impegno teso alla copertura dei posti in organico sia rispetto agli
investimenti necessari, è risultata assolutamente carente;
-
la stagione estiva risentirà di un aggravamento della situazione in
considerazione dei turni di ferie obbligatori da garantire al personale e
dell’incremento della popolazione assistita. Tutto ciò premesso e considerato
interroga il Presidente della Giunta Regionale, anche in qualità di Commissario
ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del Sistema
sanitario nella Regione Calabria
per
sapere:
-
quali sollecite iniziative intende assumere affinché l’ASP di Reggio Calabria
provveda a sopperire alla carenza di personale del reparto;
-
quali azioni intende intraprendere affinché l’ASP di Reggio Calabria prenda in
considerazione l’urgenza di investire su un reparto necessario e
imprescindibile per la diagnostica, nell’unica struttura spoke
della Piana di Gioia Tauro.
(247;
22/07/2024).
Alecci.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
il poliambulatorio di Gallico, dell’ASP di Reggio Calabria, garantisce circa 18
prestazioni specialistiche ambulatoriali, dall’allergologia all’urologia,
nonché una serie di servizi accessori, dall’ecografia, al rilascio di
certificazioni medico legali a quelle di esenzione del ticket;
-
recenti notizia di stampa danno conto della paventata chiusura del
poliambulatorio;
-
tali indiscrezioni hanno destato preoccupazione tra gli utenti del popoloso
quartiere della zona nord e di quelli limitrofi, che si vedrebbero privati di
un importante presidio a tutela della salute;
- 4
anni orsono, problemi di inagibilità strutturale portarono alla chiusura del
poliambulatorio di Pellaro, che serviva la zona sud della città e che non è
stato più riattivato. Considerato che: - l’offerta sanitaria territoriale nella
città di Reggio Calabria appare fortemente carente, nonostante risulti sempre
più necessario fare prevenzione ed evitare il ricorso improprio alla sanità
ospedaliera;
-
la logica dei tagli senza la razionalizzazione dei servizi va a discapito
dell’utenza, particolarmente di quella più debole (anziani, malati cronici, ecc);
-
occorre, pertanto, salvaguardare la presenza capillare dei servizi sanitari sul
territorio e tale poliambulatorio si è dimostrato fondamentale a tal fine.
Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta
Regionale, anche in qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano
di rientro dai disavanzi del Sistema sanitario nella Regione Calabria
per
sapere:
-
se corrisponde al vero la notizia della chiusura del poliambulatorio di Gallico
e le eventuali motivazioni alla base di tale scelta;
-
in caso positivo, quali urgenti iniziative intende adottare per scongiurare
tale chiusura intervenendo in tal senso nei confronti del management dell’ASP
di Reggio Calabria;
-
se intende adoperarsi per la riapertura del poliambulatorio di Pellaro anche,
eventualmente, con la messa a disposizione di un bene confiscato.
(250;
13/08/2024).
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-con
l’articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67 è stata autorizzata l'esecuzione
di un programma pluriennale di interventi in materia di ristrutturazione
edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico e di
realizzazione di residenze per anziani e soggetti non autosufficienti;
-
l’art. 6 (Appalti, servizi e forniture per gli enti del Servizio sanitario
della Regione Calabria), comma 5 del D.L. 30 aprile 2019, n. 35, convertito con
modificazioni dalla L. 25 giugno 2019, n. 60, recante “Misure emergenziali per
il servizio sanitario della Regione Calabria e altre misure urgenti in materia
sanitaria”, riporta: “Per garantire l'erogazione delle prestazioni sanitarie,
anche in osservanza delle indicazioni previste nel vigente Piano nazionale di
governo delle liste di attesa, è autorizzata per la Regione, per l'anno 2019,
la spesa di euro 82.164.205 per l'ammodernamento tecnologico, in particolare
per la sostituzione e il potenziamento delle tecnologie rientranti nella
rilevazione del fabbisogno 2018-2020 del Ministero della salute, a valere sulle
risorse di cui all'articolo 20 della legge n. 67 del 1988”;
-
la deliberazione CIPE n. 51 del 24/07/2019 ha destinato la somma di €
82.164.205 alla Regione Calabria ai sensi e secondo le modalità dell’art. 6,
comma 5, del decreto-legge n. 35 del 2019. Considerato che: - con DCA n. 5 del
31/01/2022 è stato approvato il “Programma di ammodernamento tecnologico”, ai
sensi dell’art. 6, comma 5 della L. 60/2019, di importo complessivo pari a €
86.488.636,84 - di cui € 82.164.205,00 a carico dello Stato ed € 4.324.431,84 a
carico della Regione Calabria;
-
il suddetto Programma prevede l’acquisto e l’installazione presso i presidi
sanitari pubblici della Regione Calabria di n. 25 TAC, n. 17 Risonanze
Magnetiche, n. 21 Mammografi, n. 11 Angiografi, n. 2 Gamma Camera, n. 4 Gamma
Camera-TAC, n. 3 PET-TAC e n. 2 Acceleratori Lineari, per un totale di 85
apparecchiature tecnologiche e nuovi strumenti diagnostici. Tenuto conto che: -
per come emerso da uno studio di “Comunità Competente” su un articolo di stampa
del 10 agosto 2024, finora sono stati impegnati soltanto € 33.107.022,55 degli
86 milioni totali a disposizione, con un avanzamento della spesa pari al 38,28%
e con fondi non spesi che raggiungono la cifra di € 53.381.614,29;
-
le apparecchiature tecnologiche e nuovi strumenti diagnostici fornite risultano
essere 9 Tac su una previsione di 25, 3 Risonanze Magnetiche su 17, 19
Mammografi su 21, 6 Angiografi su 11, nessuna Gamma Camera delle 2 previste, 1
Gamma Camera-TAC su 4, 1 PET-TAC su 3 e 1 Acceleratore Lineare su una
previsione di 2. In totale delle 85 apparecchiature tecnologiche previste dal
Programma di ammodernamento tecnologico ne sono state fornite 40, meno della
metà;
-
per quanto riguarda la provincia di Cosenza risultano ancora mancanti due
Angiografi e una TAC per il Presidio Ospedaliero di Castrovillari, una
Risonanza Magnetica e una TAC per il Poliambulatorio di Rende, una Risonanza
Magnetica a testa per gli Ospedali di Trebisacce e di Praia a Mare, una TAC per
la Casa della Salute di San Marco Argentano. Risulta mancante, inoltre, una TAC
e una Risonanza Magnetica per l’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza;
-
per quanto riguarda il catanzarese, l’Azienda Ospedaliera Pugliese De Lellis
attende ancora tre Risonanze Magnetiche, tre TAC, una Gamma Camera, una Gamma
Camera-TAC, una PET-TAC e un Angiografo. Non è stata fornita alcuna
apparecchiatura neanche all’Asp di Catanzaro, che aspetta due TAC, una
Risonanza Magnetica e un mammografo per l’Ospedale di Lamezia Terme, una TAC a
testa per il Poliambulatorio di Catanzaro Lido e per il Presidio Ospedaliero di
Soveria Mannelli. Mancano inoltre un Angiografo e una Gamma Camera per
l’Ospedale Universitario Mater Domini;
-
al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria mancano ancora una
Risonanza Magnetica, un Acceleratore Lineare, una Gamma Camera-TAC, un
Angiografo e un Mammografo. Per quanto riguarda l’Asp reggina, risultano
mancanti una TAC per il Presidio Ospedaliero di Melito di Porto Salvo e una
Risonanza Magnetica a testa per gli Ospedali di Locri e Polistena;
-
per quanto riguarda l’Asp di Crotone, risultano mancanti una TAC, una Risonanza
Magnetica, una Gamma Camera-TAC e una PET-TAC per l’Ospedale pitagorico San
Giovanni di Dio e una TAC a testa per i Poliambulatori di Mesoraca e di Cirò
Marina;
-
nell’Ospedale di Vibo Valentia, infine, non sono ancora arrivate due Risonanze
Magnetiche e una TAC, pur previste dal Programma di ammodernamento tecnologico.
Preso atto che: - le apparecchiature tecnologiche che non sono state ancora
fornite, pur essendoci i fondi a disposizione, risultano fondamentali per i
servizi sanitari disastrati della nostra regione. Nell’Ospedale di Trebisacce,
ad esempio, la Risonanza Magnetica consentirà di potenziare l’offerta pubblica
della vasta area dell’alto Ionio cosentino con conseguente abbattimento dei
costi dell’emigrazione sanitaria, oltre alla riduzione delle liste di attesa.
Ma anche per gli strumenti diagnostici in sostituzione, come per la TAC di San
Marco Argentano, gli interventi risultano urgenti e indispensabili,
considerando che l’attuale TAC 16 strati è risalente al lontano 2006 e sarà
sostituita con una TAC 128 strati. L’implementazione delle nuove
apparecchiature per il Poliambulatorio di Rende, per fare un altro esempio,
consentirà di soddisfare il fabbisogno del bacino di utenza di un comune di
circa 35.000 abitanti, ai quali si aggiungono i circa 30.000 studenti che
compongono la popolazione studentesca dell’Università della Calabria. La
fornitura delle nuove tecnologie consentirà al Poliambulatorio di diventare un
polo altamente specializzato nel campo della radiologia, con l’abbattimento
delle liste di attesa e, soprattutto, il decongestionamento dell’Hub
dell’Annunziata di Cosenza. L’acquisizione di tecnologie di ultima generazione,
inoltre, consentirà di offrire all’utenza, in un’ottica concorrenziale rispetto
al privato, una possibilità di scelta per la fruizione di prestazioni
radiologiche di elevata qualità;
-
la sanità pubblica calabrese vive una crisi che sembra ormai cronica anche e
soprattutto per quanto riguarda le liste d’attesa e con lo spettro
dell’autonomia differenziata la situazione è ancora più allarmante. Il costo
dei pazienti che si cura extra-regione è enorme e non è accettabile che non
vengano spese celermente risorse già assegnate e disponibili per l’acquisto di
apparecchiature tecnologiche e nuovi strumenti diagnostici fondamentali per
tutto il territorio calabrese. Tutto ciò premesso e considerato interroga il
Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
1.
se e come intende assumere ogni utile e necessaria iniziativa nei riguardi del
Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del
settore sanitario della Regione Calabria per accelerare il completamento del
“Programma di ammodernamento tecnologico”, considerato che degli 86 milioni di
euro disponibili la spesa effettuata finora risulta essere di poco più di 33
milioni di euro e rimangono più di 53 milioni di euro di fondi non spesi. 2. Un
cronoprogramma della spesa prevista per le 45 apparecchiature tecnologiche e
nuovi strumenti diagnostici ancora mancanti. 3. A riguardo delle 40
apparecchiature tecnologiche per le quali sono state avviate le procedure
d’acquisto, quanti e quali sono state già collaudate e soprattutto funzionanti.
(251;
19/08/2024).
Mammoliti.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
alcuni siti d’informazione hanno denunciato alcune gravi deficienze nel sistema
di sicurezza dell’aeroporto internazionale di Lamezia Terme;
-
secondo quanto riportato dal sito internet “lanovitàonline.it” un agente
infiltrato, incaricato di valutare l’efficacia dei controlli antiterrorismo, è
riuscito a superare tutti i livelli di sicurezza con un ordigno esplosivo ad
alto potenziale;
-
in risposta a tale articolo, l’Amministratore unico della Sacal
ha riferito che giorno 13 agosto presso l’aeroporto di Lamezia Terme “si è
tenuta una normale esercitazione (un “cover test” nel gergo tecnico) – come
accade, per volere di Sacal, diverse volte al mese
(già 27 in questa prima parte del 2024) nei tre aeroporti calabresi –
organizzata dalla società specializzata X Quality … Queste esercitazioni – ha
poi dichiarato l’Amministratore di Sacal – vengono
effettuate per testare nuovi protocolli di sicurezza, per confrontarsi sul
campo con nuove tecnologie utilizzate per eludere i controlli, e per addestrare
le guardie giurate neoassunte che devono occuparsi delle verifiche pre imbarco”;
-
nello stesso comunicato, l’Amministratore Unico ha poi confermato che nel corso
della stessa esercitazione i controlli non hanno immediatamente riconosciuto un
possibile pacco sospetto, ma è stata necessaria una procedura di supporto con
l’intervento di un tutor che ha individuato il pericolo e ha bloccato il
bagaglio già ai varchi.
Considerato
che la questione sollevata dagli articoli richiamati riveste una grande
importanza sia per la sicurezza dei viaggiatori che per la reputazione degli
scali aeroportuali calabresi. Tutto quanto sopra premesso e considerato si
interroga il Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
-
se corrisponde al vero quanto riferito dal giornalista e, nel caso, quali utili
e tempestivi provvedimenti si intendano adottare al fine di rafforzare i
controlli per un puntuale rispetto dei protocolli di sicurezza all’interno
degli aeroporti calabresi.
(252;
20/08/2024).
Lo
Schiavo. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
la Sacal Spa, società di gestione degli aeroporti di
Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone, è società controllata dalla Regione
attraverso Fincalabra Spa, che ne detiene il 51,96 % di azioni;
-
l’attuale amministratore unico della Sacal, è stato
designato nel maggio 2022 dal presidente della Regione attraverso il
rappresentante Fincalabra nell’assemblea della Sacal,
come risulta dal comunicato stampa dell’epoca diramato dalla Regione;
-
in data 18 agosto 2024, una testata giornalistica online ha pubblicato una
notizia riguardante un'operazione di verifica dell'efficacia dei controlli
antiterrorismo dell'aeroporto di Lamezia Terme;
-
secondo la notizia, alle ore 7.30 del 13 agosto 2024, un agente infiltrato,
incaricato di testare la sicurezza aeroportuale, sarebbe riuscito a superare
senza difficoltà tutti i livelli di controllo, compresi il check-in, il
controllo bagagli con scanner e il controllo personale, con un “ordigno
simulato”, giungendo indisturbato fino alla scaletta di un aeromobile della
compagnia Ryanair, pronto a decollare per Bologna alle ore 9.00;
-
la stessa fonte ha affermato che tale operazione, parte delle periodiche
verifiche condotte dagli organismi di sicurezza (ispettori dell'Anac), si
sarebbe trasformata in un “disastro senza precedenti”, mettendo in discussione
l'adeguatezza delle misure di sicurezza dell'aeroporto;
-
in risposta a tali affermazioni, l'amministratore unico della Sacal, ----------, per mezzo del portavoce del presidente
della Regione, ha categoricamente smentito l'esistenza di falle nei sistemi di
sicurezza dell'aeroporto di Lamezia Terme, dichiarando che quanto riportato
dalla testata giornalistica sarebbe una "fake news", e specificando
che l'operazione del 13 agosto era una normale esercitazione programmata,
organizzata dalla società specializzata X Quality;
considerato
che: - l'efficacia delle misure di sicurezza negli aeroporti è di primaria
importanza per garantire l'incolumità dei passeggeri e la fiducia del pubblico
nel sistema aeroportuale;
-
eventuali falle nei sistemi di sicurezza potrebbero avere gravi conseguenze non
solo sulla sicurezza nazionale, ma anche sull'immagine e sulla credibilità
dell'aeroporto di Lamezia Terme e della Sacal stessa;
-
la Regione Calabria, in qualità di socio di maggioranza della Sacal, ha il dovere di garantire la massima trasparenza e
il rigoroso rispetto degli standard di sicurezza;
-
il Piano di sicurezza aeroportuale dell’aeroporto di Lamezia Terme, redatto
dalla Sacal, è riservato per ragioni di sicurezza, quindi non è dato sapere come e quando si
effettuano i test di sicurezza. Ragion per cui la diffusione della notizia
relativa al test tenutosi il 13 agosto costituisce una anomalia nel sistema di
sicurezza dell’aeroporto;
tutto
ciò premesso, si interroga la Giunta regionale
per
sapere:
-
quali iniziative la Regione Calabria, in qualità di socio di maggioranza della Sacal attraverso la controllata Fincalabra, intenda
assumere per verificare la veridicità delle informazioni diffuse riguardo alla
presunta falla nei sistemi di sicurezza dell'aeroporto di Lamezia Terme;
-
se la Regione intenda promuovere un'indagine interna o richiedere una relazione
dettagliata alla Sacal sull'accaduto, al fine di
garantire che le operazioni di sicurezza siano condotte in modo rigoroso e
trasparente;
-
se la Regione Calabria ritiene necessario convocare un tavolo di confronto con
gli organismi di controllo competenti e la Sacal per
discutere delle eventuali criticità emerse e delle possibili azioni correttive
da adottare;
-
quali azioni la Regione Calabria intende intraprendere per prevenire, in
futuro, la fuga di notizie sui test di sicurezza condotti negli aeroporti
calabresi.
(253;
21/08/2024).
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
i
Pronto Soccorso e i Punti di Primo intervento dell’area ionica della provincia
di Cosenza stanno vivendo una situazione di emergenza, con un affollamento
eccezionale di pazienti che non riescono a trovare posto nei reparti di
Medicina Generale e restano in attesa di un posto letto per giorni e giorni;
attualmente
esiste un solo reparto di Medicina Generale nell’area ionica della provincia di
Cosenza, quello di Corigliano con venticinque posti letto, che deve coprire
un’area vasta che da Roseto Capo Spulico arriva fino a Cariati, superando gli
89 chilometri di costa e una popolazione che d’estate supera le 250mila unità.
Considerato che: il direttore sanitario dell’Asp di Cosenza ha reso noto che
dall’1 al 20 agosto 2024 gli accessi nei pronto soccorso dell’area ionica della
provincia di Cosenza sono stati 5.433. I Pronto Soccorso dello spoke di Corigliano Rossano hanno registrato oltre tremila
accessi complessivi, 1.613 a Rossano e 1.588 a Corigliano. Il Punto di Primo
intervento del Presidio Ospedaliero “Vittorio Cosentino” di Cariati, nosocomio
di frontiera che garantisce prestazioni sanitarie anche ad una parte della
popolazione della vicina Asp di Crotone, ha registrato 1.323 accessi, mentre
quello del Presidio Ospedaliero "Guido Chidichimo"
di Trebisacce ha avuto 909 accessi. Tenuto conto che: per come stabilito dal
DCA n. 78 del 26/03/2024 contenente il “Nuovo documento di Riorganizzazione
della rete ospedaliera, della rete dell’emergenza urgenza e delle reti
tempo-dipendenti” sono previsti 20 posti letto in degenza ordinaria di Medicina
Generale per il Presidio Ospedaliero “Vittorio Cosentino” di Cariati e 21 posti
letto in degenza ordinaria più 4 posti letto in day hospital di Medicina
Generale per il presidio ospedaliero "Guido Chidichimo"
di Trebisacce. Preso atto che: la sanità pubblica calabrese vive una crisi che
sembra ormai cronica e con lo spettro dell’autonomia differenziata la
situazione è sempre più allarmante. Nell’area ionica della provincia di
Cosenza, in particolare, è solo grazie all’abnegazione dei tanti operatori
sanitari che ogni giorno si rimboccano le maniche per salvare il salvabile se
la situazione non è ancora arrivata al collasso. I numeri impietosi della
sanità sullo Ionio cosentino ci dicono che non si riescono a raggiungere i
livelli minimi di assistenza e il diritto alla salute delle popolazioni
residenti è pressoché azzerato. Diventa urgente, pertanto, aprire i reparti di
Medicina Generale dei presidi ospedalieri di Cariati e Trebisacce per aiutare i
Pronto Soccorso e i Punti di Primo Intervento della costa ionica cosentina
oberati dagli accessi, e che gli stessi reparti, così come i Pronto Soccorso,
siano adeguatamente equipaggiati e dotati del personale medico necessario.
Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale
per
sapere:
se
e come intende assumere ogni utile e necessaria iniziativa nei riguardi del
Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del
settore sanitario della Regione Calabria per ottemperare a quanto stabilito
nella Riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete dell’emergenza
urgenza e delle reti tempo-dipendenti, aprendo tempestivamente i reparti di
Medicina Generale dei Presidi Ospedalieri di Cariati e Trebisacce.
(254; 26/08/2024).
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
- a
settembre 2023 l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, quale Azienda
capofila per lo svolgimento delle procedure concorsuali a livello centrale per
l’Area dell’Emergenza-Urgenza intraospedaliera ed extraospedaliera, ha indetto
un concorso pubblico per la copertura, a tempo indeterminato ed a tempo pieno,
di n. 145 posti di Dirigente Medico - Specialista in Medicina
d’Emergenza-Urgenza, da assegnare ai Pronto Soccorso e SEU 118;
- i
requisiti specifici per l'ammissione al concorso erano due: la laurea in
Medicina e Chirurgia e la specializzazione in Medicina di Emergenza-Urgenza o
in una delle discipline equipollenti e affini. Anche i medici specializzandi,
quindi, compresi quelli con una specializzazione in disciplina affine, potevano
accedere attraverso la Legge 30/12/2018, n. 145 (il cosiddetto “Decreto
Calabria”), rientrando in una seconda graduatoria;
-
il fabbisogno di Dirigenti Medici comunicato dalle Aziende del Servizio
Sanitario Regionale per la disciplina di Medicina d’Emergenza-Urgenza era così
suddiviso: 54 ASP Catanzaro, 25 ASP Cosenza, 23 ASP Reggio Calabria, 13 ASP
Vibo Valentia, 11 ASP Crotone, 7 AO Cosenza, 6 AOU Dulbecco, 6 GOM Reggio
Calabria. Considerato che: - con Deliberazione n. 141 del 31/01/2024 del
Commissario Straordinario dell’Asp di Catanzaro sono state approvate le due
graduatorie finali del concorso: la graduatoria di merito relativa ai medici
specialisti e la graduatoria separata relativa ai medici in formazione
specialistica. Sono risultati idonei, dopo l'espletamento del concorso, in 106:
74 medici specialisti e 32 specializzandi. A febbraio 2024 i vincitori del
concorso vengono convocati dall'ASP per comunicare la loro preferenza sulla
sede di lavoro. Hanno effettuato la scelta in 90 (67 su 74 medici; 30 su 32
specializzandi):
30
- Asp di Catanzaro;
19
- Asp di Reggio Calabria;
16
- Asp di Cosenza;
6 -
Asp di Crotone;
5 -
Asp di Vibo Valentia;
6 -
Aou Dulbecco;
6 -
Grande Ospedale Metropolitano
2 -
Ao Cosenza.
Degli
altri 16 rimanenti, 7 non hanno scelto la destinazione rimanendo in graduatoria
per la durata dei due anni in attesa di una nuova chiamata, in particolare in
vista del nuovo piano del fabbisogno della Dulbecco, 9 degli idonei rimanenti
non si sono presentati;
-
successivamente, non molto dopo la pubblicazione della graduatoria, i medici
specialisti sono stati assunti, anche se in realtà si tratta solo di
stabilizzazioni in quanto i suddetti medici prestavano già servizio per le
varie Aziende ma con contratti precari. Diversa invece la situazione per gli
specializzandi che a maggio vengono convocati per la visita dal medico
competente per l'idoneità al lavoro. Successivamente l’ASP di Catanzaro invia
una richiesta di nulla osta all’Università degli Studi "Magna Graecia"
di Catanzaro per poter procedere alle assunzioni. A inizio luglio, però, è
arrivato il diniego all’assunzione dei 30 medici specializzandi da parte degli
affari generali dell’Università Magna Graecia. Tenuto conto che: - così come
già avvenuto per un precedente concorso bandito dall’Asp di Cosenza, anche
questo concorso dell’Asp di Catanzaro ha visto la partecipazione, nella
graduatoria riservata ai medici specialisti, di medici convenzionati, operatori
del 118 che svolgono l’attività in regime di convenzione e non di dipendenza
con le aziende sanitarie provinciali. Si tratta di medici che già svolgono i
turni in ambulanza e nelle postazioni territoriali d’emergenza e che,
attraverso il concorso, hanno conquistato l’agognato contratto di dirigenza medica.
Il risultato, però, è che l'agonizzante area di emergenza-urgenza calabrese non
ha avuto alcuna unità di personale aggiuntiva rispetto all’esistente. Preso
atto che: - la mancanza di personale medico in generale, ma in particolare nei
Pronto Soccorso, è la problematica maggiore da affrontare e con urgenza per far
fronte alla disastrosa situazione in cui versa la sanità calabrese. Turni
massacranti e stress portano a non poter garantire il funzionamento del reparto
e l’adeguata assistenza ai pazienti, basta pensare a quanta lucidità e
prontezza occorrono, invece, per gestire i delicatissimi casi che entrano
quotidianamente in Pronto Soccorso. La via principale e prioritaria da seguire
è quella dei concorsi, naturalmente. Ma, in questo caso e nonostante i 145
posti messi a bando, al momento non si è riusciti ad aggiungere in pianta
organica una sola unità in più di personale medico da destinare al servizio
territoriale dei Pronto Soccorso ospedalieri e del 118 e l’area
dell’emergenza-urgenza calabrese, tra stabilizzazioni di medici che già
operavano come convenzionati e specializzandi che pur
vincendo un concorso non vengono assunti, resta, ancora una volta, sotto
organico;
-
in tutte le regioni d’Italia si sta sfruttando appieno il “Decreto Calabria”,
che ha normato la possibilità per i medici specializzandi di essere assunti,
soprattutto nei Pronto Soccorso, così da sopperire alla mancanza di medici
degli ultimi anni. In tutte le regioni tranne che in una: la Calabria. Tutto
ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
se
e come intende assumere ogni utile, urgente e necessaria iniziativa nei
riguardi del Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal
disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria per assumere con
celerità i medici specializzandi vincitori del concorso per 145 posti di
Dirigente Medico - Specialista in Medicina d’Emergenza-Urgenza, da assegnare
all’area dell’emergenza-urgenza intraospedaliera ed extraospedaliera (Pronto
Soccorso e SEU 118).
(255;
02/09/2024).
Lo
Schiavo. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
in data 12.09.2014 è stato sottoscritto il contratto di concessione, registrato
in pari data al Rep. n. 2 dell’Asp di Vibo Valentia, tra la Regione Calabria,
l’Asp di Vibo Valentia e la società “Vibo Hospital Service Spa”, avente ad
oggetto la realizzazione del nuovo ospedale di Vibo Valentia e la gestione, per
l’intera durata della concessione, dei servizi di supporto non sanitari nonché
dei servizi commerciali compatibili con l’attività sanitaria;
-
con decreto n. 7411 del 6.07.2022 è stato approvato il progetto definitivo del
nuovo ospedale di Vibo Valentia nonché il cronoprogramma di sviluppo del
progetto esecutivo dell’opera;
-
con verbale del 4.07.2022 la Regione ha concordato con il Concessionario di
redigere un progetto esecutivo stralcio dei lavori prioritari, limitatamente
alle attività di cantierizzazione, recinzione area ospedaliera, opere di
sostegno delle terre, sistema drenante dei parcheggi, raccolta ed
immagazzinamento acque zenitali, movimentazione delle terre e miglioramento
delle proprietà meccaniche del terreno di riporto, edificio tecnologico ed
operazioni propedeutiche all’avvio dei lavori strutturali;
-
con Decreto n. 2718 del 27.02.2023 è stato approvato il progetto esecutivo
stralcio prioritario del nuovo ospedale di Vibo Valentia, secondo il quale
l’importo dei lavori e delle relative spese tecniche esplicitati nel relativo
quadro economico ammonta a Euro 14.947.801,81 oltre
IVA al 10 per cento;
-
in data 17.05.2023 è stata eseguita la consegna parziale dei lavori stralcio al
Concessionario Vibo Hospital Service Spa, a seguito dell’autorizzazione del Rup con nota prot. 217314 del 15.05.2023;
considerato
che: - il cronoprogramma allegato al progetto definitivo prevedeva
l’approvazione dell’intero progetto esecutivo, comprese varianti, verifica e
autorizzazione antisismica, entro il 17.1.2023;
-
allo stato, non risultano ancora esplicitate le ragioni per cui, al contrario
di altre opere (vedi ospedale della Sibaritide) sia stato approvato soltanto un
cosiddetto “Progetto esecutivo stralcio” anziché il progetto esecutivo
completo;
-
l’approvazione del progetto esecutivo stralcio, da intendersi in questo caso
come progetto esecutivo parziale (in quanto riferito alle sole opere
complementari del nuovo ospedale), rappresenta un’anomalia tecnico/normativa,
non essendo previsto dal codice dei contratti pubblici o da altre norme, se non
sotto il diverso significato di “progetto esecutivo appaltabile scorporato da
più ampio progetto esecutivo generale già redatto” a mente del D. M. 22608/55,
art. 10 - 1°, 2°, 3° comma;
-
mentre il progetto definito è stato approvato nel 2022, vigente la precedente
versione del Codice dei contratti pubblici, secondo la precedente normativa in
materia, il progetto esecutivo, secondo il principio tempus regit
actum, dovrebbe essere approvato a norma del nuovo
Codice entrato in vigore dall’1.4.2023, il che porrebbe problemi di
incompatibilità con il precedente progetto definitivo (non più ivi
contemplato);
inoltre,
preso atto che: - al 9.8.2024, da parte della Regione e della concessionaria
per l’esecuzione dei lavori del nuovo ospedale, risultano eseguiti e
certificati lavori per 4 milioni e 850mila euro sui 15 mln appaltati;
tutto
ciò premesso, si interroga la Giunta regionale
per
sapere:
-
entro quando si prevede di approvare il progetto esecutivo completo del nuovo
ospedale di Vibo Valentia;
-
per quali esigenze - finanziarie, tecniche o di altra natura - è stato
concordato di redigere e approvare, nell’anno 2023, il cosiddetto “Progetto
esecutivo stralcio” anziché l’intero progetto esecutivo;
-
se il progetto esecutivo verrà redatto secondo la legge vigente (vedi allegati
al nuovo Codice dei Contratti Pubblici) oppure applicando la precedente
normativa;
-
se la Regione non ritenga di investire l’Anac della suddetta problematica,
considerata l’anomala situazione creatasi a causa del notevole stacco
temporale, peraltro in incremento, fra l’approvazione del progetto definitivo e
quella del progetto esecutivo.
(257;
04/09/2024).
Graziano.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-la
Legge 53 del 2003 ha riorganizzato la scuola secondaria di secondo grado e i
Regolamenti attuativi del 2010 hanno introdotto l’insegnamento di una
disciplina non linguistica (DNL) in una lingua straniera nell’ultimo anno dei
Licei e degli Istituti Tecnici e di due discipline non linguistiche in lingua
straniera nei Licei Linguistici a partire dal terzo e quarto anno;
-
il termine CLIL è l'acronimo di Content and Language Integrated
Learning. Si tratta di una metodologia che prevede l'insegnamento di contenuti
in lingua straniera. Ciò favorisce sia l'acquisizione di contenuti disciplinari
sia l'apprendimento della lingua straniera;
-
con l'aggiornamento della Tabella di valutazione titoli delle Graduatoria
Provinciale per le Sostituzioni (GPS) 2020/2022 è stata introdotta una
valutazione maggiore nel punteggio attributo alle Certificazioni linguistiche e
al Corso CLIL, che conferisce 3 punti se abbinato ad una certificazione
linguistica, per un totale di massimo 9 punti;
-
come si evince dalla tabella dei titoli valutabili per le graduatorie
provinciali per le supplenze del personale docente - educativo tabella A/10,
allegata alla presente, dal sito MIM nella sezione enti certificati, al punto
B13 si fa riferimento al titolo di perfezionamento all’insegnamento in CLIL,
conseguito ai sensi dell’art. 14 del DM 249 2010, ovvero titolo di abilitazione
all’insegnamento in CLIL in un Paese UE per ciascun titolo vengono attribuiti
n. 6 punti tale titolo può essere rilasciato esclusivamente dalle Università, a
cui fa riferimento la circolare del 11/06/24 n. 11726;
-
sempre nella stessa tabella il punto B 14 fa riferimento alle certificazioni
CLIL ottenute a seguito di positiva frequenza dei percorsi di perfezionamento
in CLIL, di cui al decreto del Direttore Generale per il personale scolastico
del 16/04/2012 n.6, o per la positiva frequenza dei corsi di perfezionamento
sulla metodologia CLIL, della durata pari a 60 CFU, purché, congiunti alla
certificazione di cui al punto B15, (della stessa tabella), ossia,
certificazioni linguistiche di livello di almeno B2, con validità di punti 3 in
Graduatoria Provinciale per le Sostituzioni (GPS), tali titoli viceversa
possono essere rilasciati anche dalle scuole di mediazione linguistica.
Considerato che - L’USP di Cosenza, con la pubblicazione della graduatoria
definitiva pubblicata il 22/08/2024, per la classe di concorso ADSS (docente di
sostegno per la scuola secondaria di secondo grado), ha decurtato a tutti gli
inseriti in tale graduatoria il titolo CLIL, facendo riferimento alla circolare
del MIM, già sopra menzionata in premessa di giugno 2024;
-
esistono due tipologie di punteggio a seconda del titolo (uno da n. 3 punti ed
uno da n. 6 punti, quello da 3 punti può essere rilasciato anche dalle scuole
di mediazione linguistiche, mentre, quello da 6 punti solo dalle Università),
alla data odierna, risulta che solo L’USP di Cosenza, non ha riconosciuto il
CLIL, di n. 3 punti, abbinato ad una certificazione linguistica di livello di
almeno B2 rilasciato dalle scuole di mediazione linguistica. Mentre in altre
province della stessa regione Calabria, tali titoli sono stati riconosciuti. -
Nelle altre province oltre che nelle altre Regioni italiane, tali titoli sono
stati valutati ed accettati dai vari USP ed USR. Si interroga l’Assessore
regionale all’Istruzione
per
sapere:
-
quali azioni si intendano intraprendere per affrontare e superare un problema
che riguarda un numero considerevole di docenti calabresi e che rischia di
ritardare o, peggio, stravolgere le graduatorie GPS;
-
se la Regione Calabria intenda interloquire con l’Ufficio Scolastico Regionale
e con gli uffici provinciali per procedere alla corretta interpretazione della
circolare del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) di giugno 2024 e
uniformare, così, la valutazione dei titoli per tutti gli Uffici Scolastici
Provinciali.
(259;
06/09/2024).
Il Consiglio regionale,
premesso che:
-
l’articolo 23 della legge regionale
19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria) stabilisce che "il Consiglio regionale, nell'esercizio delle sue
funzioni e nell'espletamento delle sue attività, gode di autonomia
organizzativa, funzionale e contabile
secondo le norme dei
regolamenti interni";
-
il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di
armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni,
degli enti locali e dei loro organismi), cosi come modificato
e integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126, ha introdotto il nuovo impianto
normativo sull'armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle autonomie locali, finalizzato
a stabilire il quadro complessivo
di riferimento dei principi
contabili generali per regioni, province autonome ed enti locali, fissando
al primo gennaio
2015 l'entrata in vigore, per gli enti citati, delle norme in materia
di armonizzazione contabile;
visti:
-
gli articoli 11-bis e 68 del
d.lgs.118/2011, che normano la redazione da parte della Regione del bilancio
consolidato con i propri enti, aziende, organismi strumentali, società
controllate e partecipate, prevedendo che il Consiglio regionale lo approvi entro
il 30 settembre dell’anno successivo all’esercizio a cui si riferisce;
-
l’articolo 67 del
d.lgs.118/2011, che, al comma 1, ribadisce l’autonomia contabile del Consiglio
regionale che deve essere assicurata dalle Regioni sulla base delle
disposizioni statutarie, e, al comma 2, prevede che il Consiglio regionale
adotti il medesimo sistema contabile degli schemi di bilancio della Regione,
adeguandosi ai principi contabili generali ed applicati allegati al d.lgs.
118/2011;
-
il Regolamento di
amministrazione e contabilità del Consiglio regionale, e in particolare
l’articolo 77, comma 1, che prevede che successivamente all’approvazione del
rendiconto, l’Assemblea legislativa approva il bilancio consolidato di gruppo
del Consiglio regionale con la società controllate e partecipate secondo le
modalità e gli schemi previsti dal decreto legislativo n.118/2011;
-
con deliberazione consiliare
n.145 del 22 dicembre 2022 è stato approvato il bilancio di previsione del
Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi
finanziari 2023-2025;
-
con deliberazione consiliare
n. 306 del 26 luglio 2024 sono stati approvati il rendiconto del Consiglio
regionale per l’esercizio finanziario 2023, la relazione sulla gestione 2023 e
il Piano degli indicatori di bilancio e dei risultati attesi;
tenuto conto che l’articolo 18, comma 1,
lettera c), del d.lgs. 118/2011 dispone che le amministrazioni pubbliche
approvano il bilancio consolidato entro il 30 settembre dell’anno successivo;
considerato che al punto 3.1 del Principio
contabile applicato concernente il bilancio consolidato è disposto che, a
decorrere dall’esercizio 2017, sono considerati rilevanti, e, quindi, devono
essere inclusi nel bilancio consolidato delle pubbliche amministrazioni, gli
enti e le società totalmente partecipati dalla capogruppo, società in house e
gli enti titolari di affidamento diretto da parte dei componenti del gruppo, a
prescindere dalla quota di partecipazione;
rilevato che:
-
il Consiglio regionale detiene
la partecipazione totalitaria nella società in house “Portanova S.p.A.”;
-
l’Ufficio di Presidenza, con
deliberazione n. 78 del 15 novembre 2022, ha approvato l’aggiornamento degli
elenchi dei componenti del Gruppo Amministrazione Pubblica del Consiglio
regionale della Calabria e del perimetro di consolidamento per l’esercizio 2023;
-
in data 29 aprile 2024
l’Assemblea dei soci della società Portanova S.p.A. ha approvato il bilancio
d’esercizio al 31 dicembre 2023;
vista la deliberazione n. 59 dell’8 agosto
2024, con cui l’Ufficio di Presidenza ha proposto all’Assemblea consiliare
l’approvazione del bilancio consolidato del Gruppo di Amministrazione Pubblica
del Consiglio regionale della Calabria per l’esercizio 2023;
esaminati i seguenti allegati, che formano
parti integranti e sostanziali della presente deliberazione, elaborati in
attuazione del principio 4/4 al d.lgs. 118/2011 e redatti secondo gli schemi e
gli allegati previsti dall’articolo 11-bis e dall’allegato 11 del decreto
medesimo:
-
Conto economico consolidato e
Stato patrimoniale consolidato (Allegato 1);
-
Relazione sulla gestione e
Nota integrativa (Allegato 2);
preso atto del verbale n. 37 del 23 agosto 2024 (parere n.
15/2024), allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale (Allegato 3), con il quale il Collegio dei revisori dei conti ha
approvato la relazione sul bilancio consolidato 2023 del Consiglio regionale,
esprimendo “un giudizio positivo ai fini dell’approvazione del bilancio
consolidato 2023 del Gruppo Amministrazione Pubblica del Consiglio regionale”;
udito il relatore, consigliere Cirillo, che ha illustrato il
provvedimento;
delibera
per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in
premessa, che qui si intendono integralmente riportate:
-
di approvare il bilancio
consolidato 2023 del Consiglio regionale della Calabria, ai sensi del decreto
legislativo n. 118/2011, composto dal Conto economico consolidato e dallo Stato
patrimoniale consolidato, allegati alla presente deliberazione quali parti
integranti e sostanziali (Allegato 1);
-
di approvare la Relazione
sulla gestione comprendente la Nota integrativa al bilancio consolidato 2023
del Consiglio regionale della Calabria, ai sensi del decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118, allegate alla presente deliberazione quale parte integrante
e sostanziale (Allegato 2);
-
di prendere atto del verbale
n. 37/2024 del Collegio dei Revisori dei Conti,
allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale
(Allegato 3);
-
di trasmettere la presente
deliberazione al Settore Bilancio e Ragioneria del Consiglio regionale per il
seguito di competenza e alla Giunta regionale per opportuna conoscenza.
Il
Consiglio regionale
premesso
che:
-
ai sensi dell’articolo 10
della legge regionale 30 ottobre 2003, n. 15 (Norme per la tutela e la
valorizzazione della lingua e del patrimonio culturale delle minoranze
linguistiche e storiche di Calabria) la Regione Calabria, al fine di tutelare e
valorizzare la lingua e il patrimonio culturale delle minoranze linguistiche e
storiche di Calabria, ha promosso la costituzione di tre istituti, tra i quali
l’Istituto Regionale per la Comunità Greca di Calabria;
-
l’articolo 3 dello Statuto
dell’Ente stabilisce che “il fondatore ed unico socio della fondazione è la
Regione Calabria”;
-
l’articolo 24 della legge
regionale 13 giugno 2008, n. 15 (Collegato alla manovra di finanza regionale
per l’anno 2008 ai sensi dell’art. 3, comma 4, della legge regionale 4 febbraio
2002, n. 8) ha autorizzato la Giunta regionale a procedere alla trasformazione
degli Istituti regionali di cultura di cui all’articolo 10 della l.r. 15/2003 in Fondazioni che avessero la finalità di
promuovere la tutela delle tradizioni linguistiche e culturali delle
popolazioni calabresi;
-
con deliberazione della Giunta
regionale n. 591 del 23 dicembre 2011, si è preso atto dei testi degli statuti
delle Fondazioni, procedendo agli adempimenti necessari alla trasformazione
degli istituti di cui all’articolo 10 della l.r.
15/2003;
-
in data 21 febbraio 2013 è
stato stipulato l’atto di trasformazione dell’Istituto per la Comunità Greca in
Fondazione;
-
con deliberazione della Giunta
regionale n. 333 del 10 luglio 2023 e con decreto del Presidente della Giunta
regionale n. 91 del 7 novembre 2023, il dott. Antonino Spirlì
è stato rispettivamente individuato e nominato nuovo Commissario straordinario
della Fondazione “Istituto Regionale per la Comunità Greca di Calabria”;
tenuto
conto che il Comitato regionale per le minoranze linguistiche (CO.RE.MIL),
nella seduta del 1° luglio 2024, ha approvato la bozza del nuovo Statuto della
Fondazione “Istituto per la Comunità Greca di Calabria”;
vista
la deliberazione della Giunta regionale n. 366 del 10 luglio 2024, recante:
“Fondazione Istituto regionale per la Comunità greca di Calabria.
Provvedimenti”;
visto
il nuovo Statuto della Fondazione “Istituto per la Comunità Greca di Calabria”,
allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;
rilevato
che l’articolo 12, comma 2, della legge regionale n. 15/2003 dispone che
“Sentiti gli Enti interessati, gli statuti saranno predisposti dal CO.RE.MIL
Calabria entro sei mesi dalla sua costituzione e sottoposti all'esame della
Giunta regionale e, da questa, all’approvazione del Consiglio regionale entro
novanta giorni dalla presentazione. Trascorsi sessanta giorni dal termine
indicato, gli statuti si intendono approvati”;
ritenuto
di approvare, a norma dell’articolo 12, comma 2 della l.r.
15/2003, lo Statuto della Fondazione “Istituto per la Comunità Greca di
Calabria”, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale;
preso
atto che la Terza Commissione consiliare, nella seduta dell’11 settembre 2024,
si è determinata favorevolmente sull’approvazione dello Statuto della
Fondazione “Istituto per la Comunità Greca di Calabria”;
udito
il relatore, consigliere Straface, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in
premessa, che qui si intendono integralmente riportate,
-
di approvare, ai sensi
dell’articolo 12, comma 2, della legge regionale n.15/2003, lo Statuto della
Fondazione “Istituto per la Comunità Greca di Calabria”, allegato alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale.
Il Consiglio regionale
vista
la legge 31 luglio 1997, n. 249 (Istituzione dell'Autorità per le garanzie
delle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e
radiotelevisivo);
vista
la legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2 (Istituzione e funzionamento del
Comitato regionale per le Comunicazioni – Co.Re.Com),
e in particolare l'articolo 10, comma 1, che dispone che il Comitato presenta
al Consiglio regionale per la relativa approvazione, e all’Autorità per la
parte relativa alle funzioni da essa delegate, il programma di attività per
l’anno successivo, unitamente al relativo fabbisogno finanziario;
vista
la delibera del Co.Re.Com n. 23 del 17 settembre 2024,
con la quale il Comitato ha approvato il programma delle attività per l'anno
2025, ai sensi dell'articolo 10, comma 1, della legge regionale n. 2/2001,
unitamente al relativo fabbisogno finanziario per le funzioni proprie e delegate,
allegati alla presente deliberazione quali parti integranti e sostanziali
(Allegati A, B e C);
visto
il Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio
regionale, approvato con deliberazione consiliare n. 190 del 4 maggio 2017,
successivamente modificato con deliberazione consiliare n.342 del 28 settembre
2018;
vista
la deliberazione del Consiglio regionale n. 244 del 22 dicembre 2023, con la
quale è stato approvato il bilancio di previsione del Consiglio regionale per
gli esercizi finanziari 2024-2026;
vista
la determinazione del Segretario generale n. 431 dell’8 agosto 2024, recante:
“Settima variazione del bilancio finanziario gestionale per gli esercizi
2024-2025-2026 per il funzionamento del Consiglio regionale della Calabria”;
rilevato
che, come riportato nel corpo della delibera n. 23/2024 del Co.Re.Com e della documentazione ad essa allegata,
-
il Comitato ha confermato le
linee di intervento lungo le quali si svilupperà l’attività del Co.Re.Com nel 2025 in coerenza con le proprie funzioni
istituzionali;
-
gli obiettivi del Co.re.com.
Calabria per il 2025 sono delineati attraverso una serie di interventi che
mirano a rispondere alle sfide emergenti nel settore delle comunicazioni
digitali ed elettroniche;
-
il programma contiene,
suddivise per ciascuna delle voci di spesa in cui si articola il capitolo del
bilancio del Consiglio regionale afferente al Comitato, le relative previsioni
di fabbisogno finanziario;
udito
il relatore, consigliere Cirillo, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in
premessa, che qui si intendono integralmente riportate:
-
di approvare,
ai sensi dell'articolo 10, comma 1, della legge regionale n.2/2001, il
programma delle attività del Co.Re.Com per l'anno
2025, unitamente al relativo fabbisogno finanziario per le funzioni proprie e
delegate, allegati alla presente deliberazione quali parti integranti e
sostanziali.
Il
Consiglio regionale della Calabria
premesso
che:
-
la sindrome CTNNB1 è una patologia genetica ultra-rara (nel mondo sono solo
circa 400 i pazienti affetti dalla “sindrome CTNNB1”, mentre in Italia sono
appena 27 in gran parte bambini), causata da mutazioni nel gene CTNNB1,
responsabile della codifica di una proteina essenziale per lo sviluppo e la
funzione cerebrale.
-
Questa sindrome è caratterizzata da una serie di disabilità cognitive e
motorie, come epilessia, disturbi del linguaggio e difficoltà visive, che
comportano un pesante impatto sulla qualità della vita dei pazienti e delle
loro famiglie.
-
Essendo una malattia rara, i pazienti affetti dalla sindrome CTNNB1 e le loro
famiglie incontrano spesso enormi difficoltà nel ricevere una diagnosi
tempestiva e trattamenti adeguati, nonché accesso ai servizi di assistenza e
alle risorse necessarie per una gestione appropriata della malattia.
-
Il Piano Nazionale Malattie Rare (PNMR) 2023-2026, approvato in data 24 maggio
2023 dalla Conferenza Stato-Regioni e presentato in data 10 luglio 2023, volge
ad una migliore tutela dei pazienti affetti da malattie rare e malattie
oncologiche rare, garantendo, in sede di attuazione regionale, un accesso alle
terapie necessarie. Tra gli obiettivi si pone, infatti, la realizzazione di un
sistema equo di accesso ai trattamenti per le malattie rare, abbattendo le disparità
tra differenti aree geografiche o sottogruppi di popolazione.
-
La patologia non è riconosciuta come malattia rara dal Servizio Sanitario
Nazionale, non essendo inserita nell'elenco delle malattie rare allegato ai
LEA. Dunque, non ha un proprio codice che dà diritto all'esenzione dal ticket
per tutte le prestazioni appropriate per il Consiglio regionale della Calabria
trattamento, il monitoraggio della patologia e la prevenzione di ulteriori
aggravamenti, né ha le tutele specifiche e i diritti previsti per legge, a
livello nazionale, per i malati rari o rarissimi.
Considerato
che:
-
in Italia è stata fondata un'associazione di genitori, chiamata “CTNNB1 Italia
ODV”, che ha dato impulso al primo progetto pilota, di durata triennale, messo in campo in partnership tra l'Istituto “Gaslini” e
l'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova per comprendere i meccanismi alla
base della mutazione genetica ed esplorare, anche con l'aiuto dell'intelligenza
artificiale, nuovi potenziali trattamenti farmacologici per la sindrome al fine
di migliorare la qualità di vita dei pazienti.
-
le famiglie si sono mobilitate per sostenere il progetto di ricerca, anche
attraverso attività di raccolta fondi, organizzando la prima conferenza
italiana sulla sindrome il 6 e 7 settembre 2024 ad Acri (Cosenza).
-
il Registro Nazionale delle Malattie Rare, insieme ai registri regionali,
rappresenta uno strumento fondamentale per il monitoraggio e la gestione delle
malattie rare, garantendo che i pazienti affetti da tali patologie possano
beneficiare di trattamenti mirati e delle agevolazioni previste dalla normativa
in vigore.
-
attualmente, la sindrome CTNNB1 non risulta ancora inserita nell’elenco delle
malattie rare, il che limita il diritto dei pazienti ad accedere a servizi
sanitari e assistenziali specifici.
-
l’inclusione della sindrome nell’elenco delle malattie rare rappresenterebbe un
passo cruciale per riconoscere ufficialmente la condizione e per offrire ai
pazienti e alle loro famiglie un adeguato sostegno.
Tutto
ciò premesso e considerato
impegna
il Presidente della Giunta regionale
a
promuovere tutte le iniziative utili, a partire dalla Conferenza delle Regioni,
affinché il Ministero della Salute possa avviare tutte le procedure necessarie
perché la sindrome CTNNB1 venga inclusa nel “Registro Nazionale delle Malattie
Rare”.
Il
Consiglio regionale della Calabria,
premesso
che:
-
lo stato delle acque marine del golfo di Lamezia Terme rappresenta una delle
maggiori criticità ambientali dell'intera Regione Calabria;
-
tra le cause dell'inquinamento marino vi è la forte presenza di scarichi di
reflui fognari non depurati provenienti dai Comuni a monte e dagli insediamenti
civili e turistici presenti sulla costa di Pizzo e Curinga;
-
le conseguenze dell’inquinamento marino, soprattutto nelle forme assunte nel
golfo di Lamezia con acqua torbida e di colore verdastro sono un danno
irreparabile per l’immagine della Regione e per le imprese turistiche insediate
sulla costa che vanta circa 5.000 posti letto e numerosi stabilimenti balneari;
-
Il Commissario unico per la depurazione con atto n° 172 del 29 agosto 2024 ha
approvato il progetto esecutivo "Disinquinamento fascia costiera vibonese
– area omogenea Angitola. Primo lotto funzionale - Comune di Francavilla
Angitola" che prevede l'esecuzione di un lotto funzionale del progetto
complessivo per l' importo di € 6.300.000,00 pari al
finanziamento allo stato disponibile a valere sulle risorse di cui alla
Delibera CIPE n.60/2012.
considerato
che:
-
Il progetto esecutivo complessivo prevede lo stanziamento dell'importo di €
13.830.000,00 e di questa somma in virtù della delibera CIPE n. 60/12 si
dispone della somma di € 6.300.000,00 mentre per il completamento del progetto
manca la somma di € 7.530.000,00
rilevato
che:
-
la realizzazione dell’intero progetto iniziato da oltre tre lustri contribuisce
in modo rilevante a risolvere una delle cause di inquinamento delle acque
marine del golfo di Lamezia; tutto ciò premesso,
impegna
la Giunta regionale
- a
reperire, nell’ambito della programmazione nazionale e/o comunitaria per il
settore, la somma di € 7.530.000,00 occorrente al completamento del progetto
"Disinquinamento fascia costiera vibonese - area omogenea Angitola -
Comune di FrancaviIla
Angitola"- Delibera CIPE n.60/2012;
- a
stipulare con il Commissario Unico per la Depurazione, idonea
convenzione/accordo al fine di trasferire allo stesso le risorse occorrenti per
il completamento del progetto o in alternativa ad assegnare al Comune di Pizzo
in qualità di Comune capofila le risorse per completare i lavori.