Il Consiglio Regionale,
Premesso che:
- il credito cooperativo è una componente originale e fondamentale dell'industria bancaria italiana costituita da circa 250 banche locali, cooperative a mutualità prevalente che sono espressione, attraverso i propri soci, delle comunità di riferimento;
- da oltre 135 anni queste realtà sono presenti sul territorio con diffusione capillare e svolgono un ruolo essenziale di sostegno all'economia reale in quanto banche di comunità, promuovendo la crescita e lo sviluppo sociale ed economico;
- nell'ultimo decennio le filiali bancarie sono diminuite nel nostro Paese di quasi 12.000 unità, pari ad una riduzione del 36%;
soprattutto nel periodo della pandemia Covid-19 c'è stata un'ulteriore accelerazione di chiusure di filiali soprattutto nei centri più piccoli e nei comuni delle zone interne;
il numero di comuni sprovvisti di servizi bancari è aumentato progressivamente con pesanti ripercussioni sulle fasce più fragili della popolazione. Nel periodo compreso tra il 2008 e 2020 il numero di filiali BCC in Italia è aumentato del 2,1% a fronte di una contrazione del-35,7% registrata per l'industria bancaria nel suo complesso;
- sono 5 le BCC che hanno la sede legale nella Regione Calabria, con 70 sportelli che servono un territorio composto da 404 Comuni (in molti casi dei quali unica presenza bancaria), con Impieghi lordi importanti, come pure per la Raccolta da clientela su base regionale;
- le BCC calabresi hanno perseguito il mantenimento di una capillare presenza territoriale che è stato uno degli elementi che ha permesso alle banche della categoria di finanziare il territorio e sostenere l'economia locale anche nelle fasi di congiuntura avversa, confermando la propria distintiva funzione anticiclica e di vicinanza alle famiglie e imprese del territorio;
- le BCC calabresi oltre che garantire quanto già premesso oggi rappresentano un presidio di legalità e certezza economica nel tessuto sociale e produttivo calabrese in quanto spesso sono le uniche realtà del mondo finanziario presenti nei nostri comuni e nelle aree interne più disagiate sia dal punto di vista della posizione geografica che dei collegamenti con le grandi città della regione.
TENUTO CONTO CHE
- il decreto-legge 14 febbraio 2016, n. 18, convertito con modificazioni dalla L. 8 aprile 2016, n. 49, ha messo in atto una profonda riforma organizzativa del credito cooperativo, basata essenzialmente sulla costituzione di gruppi bancari cooperativi-Gbc (alle cui capogruppo sono attribuite le funzioni di direzione, coordinamento del gruppo nonché di garanzia, nei casi di eventuali situazioni di criticità, consentendo anche sinergie negli investimenti per innalzare il livello dei servizi offerti) ai quali le Bcc hanno l'obbligo di aderire tuttavia
mantenendo singolarmente l'autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria e conservando tutti i caratteri distintivi di banche cooperative a mutualità prevalente;
- le Bcc, anche se affiliate ad un Gruppo Bancario Cooperativo, conservano per la normativa italiana una serie di caratterizzazioni, tra le quali: l'obbligo di finalità mutualistiche, l'obbligo di erogare credito prevalentemente ai soci, l'erogazione di almeno il 95 per cento del totale dei crediti alle imprese e alle famiglie che operano e vivono nel territorio di competenza nel quale raccolgono il risparmio, l'obbligo di destinare a riserve indivisibili tra i soci di almeno il 70 per cento degli utili, l'assoggettamento ad una duplice vigilanza: quella prudenziale e quella mutualistica,
RILEVATO CHE
- il combinato disposto di regole e linee guida europee in materia di credito deteriorato (calendar provisioning, nuova definizione di insolvenza, nuove linee guida sulla concessione e il monitoraggio del credito, trattamento prudenziale delle moratorie e altro) e il quadro di regole e approcci di vigilanza europei sui Gruppi bancari cooperativi costituisce un rischio reale di svantaggio competitivo del sistema Italia e di indebolimento del potenziale di ripresa e resilienza del nostro Paese,
Tutto ciò premesso e considerato
Impegna la Giunta regionale
per quanto di competenza, affinché, anche nell'ottica di combattere lo spopolamento dei territori più fragili, favorendo la presenza di servizi bancari in particolare nelle aree interne e di montagna, si colga l'occasione della revisione in atto del quadro normativo europeo per il recepimento nell'Unione Bancaria degli Accordi finali di Basilea plus per evidenziare l'opportunità di rivedere, a favore del sistema del credito cooperativo italiano, il quadro regolamentare bancario europeo, in particolare quanto previsto dal Regolamento 468/2014, allo scopo di prendere in considerazione, successivamente, la possibilità di riconoscere forme di proporzionalità che sostengano adeguatamente la natura mutualistica derivante dall'art. 45 della Costituzione italiana, oltre che le peculiarità che qualificano le BCC quali banche cooperative di comunità.
A tal fine, si invita la Giunta a valutare l'opportunità di sollecitare un intervento unitario della Conferenza delle Regioni e del Comitato Europeo delle Regioni, nei confronti del Governo italiano e Parlamento Europeo.
20/10/2022
E. ALECCI, S. CIRILLO, F. IACUCCI, F. MANCUSO, P. CAPUTO