MOZIONE n. 25 del 20/06/2022
Superbonus 110, cessione dei crediti

Il Consiglio Regionale,

Premesso che:
l'articolo 119 del decreto-legge n. 34 del 2020 (cosiddetto decreto Rilancio convertito dalla legge n. 77 del 17 luglio 2020, ha introdotto il cosiddetto "Super­ bonus", una detrazione del 110 per cento delle spese relative a specifici interventi di efficienza energetica e di misure antisismiche sugli edifici;
a legislazione vigente, la detrazione, ad oggi, può essere chiesta per le spese documentate e rimaste a carico del contribuente sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022 (termine prorogato dal comma 66 della legge di bilancio 2021) per interventi effettuati sulle parti comuni di edifici condominiali, sulle unità immobiliari indipendenti e sulle singole unità immobiliari (fino ad un massimo di due);
l'articolo 1, comma 3, del decreto-legge n. 59 del 2021, ha prorogato al 30 giugno 2023 il termine per avvalersi della misura del "Superbonus" per gli Istituti autonomi case popolari-Iacp comunque denominati, nonché per gli enti aventi le stesse finalità sociali;
uno degli aspetti più innovativi del cosiddetto "Superbonus" è la possibilità, per le spese sostenute negli anni dal 2020 al 2022, di usufruire di alcune detrazioni fiscali in materia edilizia ed energetica sotto forma di crediti di imposta o sconti sui corrispettivi, cedibili ad altri soggetti, comprese banche e intermediari finanziari;
i crediti legati ai bonus edilizi (Superbonus, ecobonus, ristrutturazione, bonus facciate), secondo la Cgia, assommano già a 46 miliardi;
nelle ultime settimane il sistema finanziario, dalle banche alle Poste alla Cdp, ha bloccato la cessione dei crediti fiscali per un ammontare superiore a 5 miliardi di euro, di cui 4 si riferiscono a cessioni e sconti in fattura;
a causa di questo meccanismo le imprese non sono più in grado di fare gli sconti in fattura e con crediti fiscali già acquisiti e non cedibili le aziende si trovano in crisi di liquidità con il rischio di sospendere i cantieri, non poter pagare i fornitori e addirittura fallire;
secondo un'analisi della Cna se non riparte il meccanismo della cessione dei crediti, 33mila imprese artigiane nella filiera delle costruzioni rischiano di fallire e 150mila lavoratori di perdere il posto;
in Calabria il settore edilizio, dopo anni di crisi, si è particolarmente ripreso grazie a questa norma fiscale che ha rilanciato gli investimenti e le ristrutturazioni nel settore, generando significativi fatturati anche nell'indotto, con una forte azione di contrasto all'evasione e al lavoro nero nel settore delle costruzioni e della manutenzione;
è essenziale, in questa fase, creare un quadro di certezze: l) per i beneficiari e per le famiglie che avendo programmato la ristrutturazione delle case, investendo gran parte del risparmio accumulato, rischiano di vanificare il proprio investimento;
2) per i lavoratori, che hanno bisogno di un mercato delle ristrutturazioni e delle riqualificazioni in stabile crescita sostenuto da incentivi che spingono all'"emersione" del lavoro nero e alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro;
3) per le imprese, che per i contratti in essere sono penalizzate e rischiano a causa del blocco della cessione dei crediti squilibri di cassa con potenziali conse­guenze devastanti in termini di sopravvivenza;
il quadro molto preoccupante deve sollecitare un intervento straordinario da parte dello Stato per scongiurare una gravissima crisi economica e sociale i bonus per l'edilizia hanno offerto un contributo molto rilevante al rimbalzo del Pil l'anno scorso e oltre il 90% delle imprese è convinta che la mancanza di una soluzione per svuotare i cassetti fiscali determinerà il mancato avvio di nuovi can­tieri
Impegna la Giunta regionale
ad adottare opportune iniziative verso il ministero dell'Economia affinché adotti misure utili allo sblocco della cessione dei crediti introducendo una norma ad hoc nel "Decreto Aiuti" necessaria a garantire la liquidità alle imprese, scongiurando così una grave e devastante crisi nel settore edilizio.

Allegato:

20/06/2022
A. LO SCHIAVO