Al Presidente della Giunta regionale
Premesso che:
il Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze (FNA), istituito con la legge n. 296/2006, ha la finalità di garantire interventi di sostegno economico e sociale alle persone in condizioni di gravissima non autosufficienza, tra cui i malati di SLA;
il DPCM del 26 settembre 2016 stabilisce che l'erogazione dei benefici derivanti dal FNA debba avvenire in modo continuativo e con priorità ai soggetti più fragili, senza discrezionalità o discriminazioni;
le risorse del FNA vengono trasferite dallo Stato alle Regioni, e da queste agli enti territoriali competenti, come le ASP, cui spetta la predisposizione delle graduatorie e l’erogazione dei benefici;
in Calabria, e in particolare presso l’ASP di Reggio Calabria, si registrano gravi criticità gestionali, più volte denunciate da cittadini, comitati e rappresentanti istituzionali, che determinano ritardi cronici e ostacoli all’accesso a diritti essenziali;
il drammatico caso del signor ..., malato oncologico in stadio IV, e della moglie, la signora ..., affetta da SLA, entrambi residenti a ..., è emblematico: nonostante l’inoltro della domanda per il FNA annualità 2019 entro i termini (febbraio 2024), la graduatoria è stata pubblicata a febbraio 2025, con deliberazione n. 189 e, ad oggi, i coniugi non hanno ricevuto alcuna comunicazione, nonostante ripetuti solleciti telefonici, invii tramite PEC e persino un atto formale del legale del signor ... datato 5 giugno 2025;
l’ASP di Reggio Calabria non avrebbe autorizzato nemmeno le sedute di logopedia previste per la signora ..., indispensabili per contenere l’avanzamento della disfunzione della parola causata dalla SLA, e si registrano ritardi nella fornitura del farmaco “Nicetile”, ritenuto fondamentale dal punto di vista terapeutico;
tali ritardi e omissioni compromettono l’accesso a diritti fondamentali e mettono in discussione il rispetto della dignità e della salute delle persone più fragili in Calabria.
Considerato che:
l’articolo 117, comma 3, della Costituzione attribuisce alle Regioni competenza legislativa concorrente in materia di “tutela della salute” e “servizi sociali”;
la legge n. 328/2000 prevede che le Regioni possano programmare e finanziare interventi e servizi sociali anche attraverso fondi propri dedicati a categorie fragili;
alcune Regioni italiane – tra cui Toscana, Lazio, Lombardia ed Emilia-Romagna – hanno già istituito fondi o misure integrative specifiche a favore dei malati di SLA e dei loro caregiver;
le Regioni possono, quindi, istituire un fondo proprio a favore dei malati di SLA, in aggiunta o a integrazione delle risorse nazionali già previste, purché nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica e del principio di leale collaborazione con lo Stato.
Tenuto conto che:
lo stato della sanità calabrese continua a essere segnato da inefficienze strutturali, carenze organizzative, ritardi amministrativi e gravi disuguaglianze nell’accesso ai servizi, nonostante anni di gestione commissariale;
è inaccettabile che cittadini calabresi gravemente malati siano costretti ad “elemosinare” diritti essenziali o a ricorrere a vie legali per ottenere risposte da parte degli enti pubblici, come accade regolarmente anche in situazioni di estrema urgenza;
il caso segnalato è purtroppo rappresentativo di un sistema che penalizza i più fragili e che necessita di un intervento immediato, sia sul piano della legalità amministrativa, sia su quello del riconoscimento concreto dei diritti delle persone non autosufficienti.
Tutto ciò premesso e considerato INTERROGA il Presidente della Giunta regionale
Per sapere:
nella sua qualità di Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria,
1. se sia a conoscenza del caso sopra descritto e quali verifiche urgenti e approfondite intenda disporre nei confronti dell’ASP di Reggio Calabria in merito alla gestione del Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze;
2. quali iniziative intenda adottare per garantire che le risorse del FNA siano erogate in modo regolare, trasparente e secondo i criteri di priorità stabiliti dalla normativa nazionale, in particolare per i casi di SLA e patologie neurodegenerative;
3. se non ritenga opportuno, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica e con il Piano di rientro in corso, istituire un fondo regionale integrativo a favore dei malati di SLA, ispirandosi alle esperienze già adottate in altre Regioni italiane;
4. quali misure intenda mettere in campo a tutela dei caregiver familiari e per garantire la continuità delle terapie, dei farmaci e dei supporti indispensabili per contrastare il rapido decadimento fisico e cognitivo delle persone affette da SLA in Calabria.
07/07/2025
D. TAVERNISE