Al Presidente della Giunta regionale
Premesso che:
- Da informazioni di stampa si apprende che, da diverse settimane, nel reparto di oncologia del presidio Ciaccio-De Lellis dell'Azienda Ospedaliera “Renato Dulbecco” di Catanzaro, mancherebbero gli “aghi di Huber”. Si tratta di un particolare tipo di ago che, insieme al “port-a-cath” (un dispositivo impiantabile che consente di accedere ad una vena in maniera permanente), viene impiegato per facilitare e rendere più sicuri i trattamenti oncologici nei pazienti sottoposti, per lunghi periodi, all'infusione di farmaci chemioterapici.
- A quanto pare, per sopperire alle carenze di aghi di Huber, gli operatori sanitari sarebbero, quotidianamente, costretti a ricorrere al metodo tradizionale dell'infusione del farmaco chemioterapico attraverso la perforazione delle vene delle braccia o delle mani con i classici dispositivi medici dell'ago e della cannula. Tuttavia, il ricorso al metodo tradizionale, oltre a comportare una ricerca, spesso estenuante e dolorosa, della vena da “bucare” su pazienti già sofferenti e con tessuti venosi estremamente fragili, è anche altamente rischioso perché l'eventuale rottura del vaso sanguigno o il non preciso inserimento dell'ago classico nel medesimo vaso, può causare quello che, tecnicamente, viene definito lo “stravaso” del farmaco chemioterapico (e, dunque, di un farmaco potenzialmente molto pericoloso) in parti del corpo del tutto inidonee al suo corretto assorbimento. Come se non bastasse, sempre da notizie di stampa, si apprende che gli ammalati oncologici del medesimo reparto sarebbero sottoposti, quotidianamente, anche allo “stress” delle liste di attesa e delle prenotazioni non facili in quanto sembrerebbe che non esista più un percorso di prenotazione specificamente loro dedicato che consenta di accedere prioritariamente ai servizi del CUP. Ciò comporta che, spesso, gli ammalati oncologici non riescono ad eseguire gli esami di controllo nei tempi loro prescritti con conseguenti gravi rischi per la loro, già precaria, salute. Quanto starebbe accadendo nel reparto di oncologia del presidio Ciaccio-De Lellis dell'Azienda Ospedaliera “Renato Dulbecco” di Catanzaro, richiede interventi risolutivi urgenti ed immediatamente efficaci per porre fine ad una situazione che è, senza ombra di dubbio, vergognosa e non degna di una Società Civile.
Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Giunta regionale, anche nella sua qualità di Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria,
Per sapere:
quali utili ed urgenti provvedimenti si intendono adottare, nell'immediatezza, per eliminare le gravissime disfunzioni, descritte in premessa, nel reparto di oncologia del presidio Ciaccio-De Lellis dell'Azienda Ospedaliera “Renato Dulbecco” di Catanzaro.
07/04/2025
R. MAMMOLITI