MOZIONE n. 61 del 08/02/2021

Il Consiglio Regionale,

Premesso che:

dai dati ISTAT nel 2016 emerge che tra le patologie più diffuse e principalmente responsabili della mortalità in Italia un’elevata percentuale è rappresentata dalle malattie cardiovascolari (30.9%). In particolare la Sindrome Coronarica Acuta (SCA) è attualmente gravata da un’elevata incidenza, prevalenza e mortalità;

per l’infarto miocardico NSTEMI, ancora oggi, sono poche le regioni che hanno adottato un percorso di cura in una logica di rete. Di conseguenza, i dati relativi all’infarto miocardico NSTEMI dimostrano come l’aderenza alla terapia raccomandata dalle linee guida sia piuttosto bassa, specialmente nelle strutture non dotate di un laboratorio di emodinamica;

i dati dimostrano che nei centri periferici, nel 64% dei casi, l’esecuzione di un’indagine coronarografica e di una rivascolarizzazione miocardica percutanea mediante angioplastica coronarica (PCI), viene eseguito più tardi di quanto raccomandato;

i dati relativi all’intera popolazione della Calabria, sono abbastanza elevati (circa 3.000 PCI/anno pari a circa 8,2 PCI al giorno) ed il fabbisogno complessivo di interventi riperfusivi da effettuare a livello regionale cresce se si aggiungono le angioplastiche effettuate in pazienti con malattia ischemica cronica (5.000 PCI/anno paria circa 13,5-14PCI al giorno - 2.500 angioplastiche/milione di abitanti/anno);

in Calabria, per far fronte alle circa 5000 PCI stimate in un anno, sarebbero giustificati dai 4 ai 7 laboratori;

nella zona dell’ALTO TIRRENO COSENTINO, la possibilità di poter effettuare un’angioplastica coronarica primaria sicuramente riduce i tempi precoronarici (entro 90 minuti dal primo contatto medico), trasferendo direttamente il paziente in una struttura idonea con emodinamica cardiologica, evitando inutili trasferimenti, da strutture ad altre, a vantaggio sulla sopravvivenza, prognosi e tempi di ospedalizzazione;

si rende necessario garantire l’accessibilità alle strutture in tempi idonei con copertura di tutto il territorio per gli interventi in emergenza ed utilizzare le risorse in modo appropriato, efficiente e rispettoso di elevati standard qualitativi;

L’U.O.C di Cardiologia ed UTIC di Paola è l’unica del SSN operante per una vasta zona che va da Praia a Mare a Campora S. Giovanni, per un bacino d’utenza di 136.561 abitanti, superiore a qualsiasi altro distretto sanitario dell’ASP di Cosenza;

l’attività di emodinamica, atteso l’elevato numero di pazienti che accedono all’UTIC, circa 600, si rende particolarmente necessaria e la sola struttura di Cosenza è lontana per territori come Praia a Mare ed insufficiente a gestire questa richiesta;

comunque, la Calabria affronta pagamenti netti, rispetto al resto d’Italia, per più di 300 milioni l’anno: in media ciascuno dei suoi abitanti, bambini inclusi, manda al Nord 150 euro all’anno delle proprie tasse o risorse locali e che, pertanto, si rende necessaria anche una razionalizzazione delle spese;

oltretutto, a supporto di quanto sopra detto, il sottoscritto ha formulato apposita richiesta indirizzata all’ASP di Cosenza al fine di comprendere il numero di accessi presso il Pronto soccorso dell’Ospedale di Paola negli ultimi 5 anni ed il numero dei trasferimenti dei pazienti presso altri Ospedali;

dai dati ufficiali resi disponibili a seguito della suddetta richiesta, sono stati resi noti i casi con diagnosi in uscita riferiti a patologie cardiache;

per l’effetto si evidenzia che i trasferimenti dal pronto soccorso di Paola verso altri Ospedali per patologie cardio circolatorie nel periodo compreso fra il 2015 ed il 2020, sono stati complessivamente n. 235, di cui ben n. 134 sono stati i trasferimenti presso una struttura privata (C.D.C. TRICARICO IST. NINETTA ROSANO TIRRENIA HOSPITAL) ed anche molti trasferimenti fuori provincia;
Tutto ciò premesso e rilevato,
Impegna la Giunta regionale
ed il Presidente della Regione Calabria affinché vengano adottate tutte le misure urgenti e necessarie al fine di realizzare un Laboratorio di Emodinamica per la cardiologia UTIC presso il presidio ospedaliero di Paola-Cetraro per eseguire dette procedure invasive. In tal senso, la presenza di più professionisti assicurerebbe una maggiore appropriatezza del sistema sanitario ed ancora più importante è la circostanza che le cure vengano garantite nelle strutture sanitarie pubbliche.

Allegato:

08/02/2021
G. DI NATALE