INTERROGAZIONE n. 483 del 07/06/2019

Al Presidente della Giunta regionale

Premesso che:
- la normativa fondamentale in materia di bonifica è contenuta nel R.D del 13 febbraio 1933 n. 215 recante "nuove norme per la bonifica integrale" - nota anche come Legge Serpieri - tuttora in vigore e che prevede una disciplina organica della materia;
- buona parte dei principi contenuti ed introdotti dal Regio Decreto hanno trovato conferma sia nel codice civile che nella Costituzione che all'art. 44 espressamente riconosce e promuove la bonifica delle terre;
- a livello regionale la disciplina specifica che tutela i Consorzi di Bonifica è dettata dalla Legge Regionale del 23 luglio 2013 n. 11 contenente "Disposizioni per la Bonifica e la tutela del territorio rurale-Ordinamento dei Consorzi di Bonifica";
normativa questa modificata di recente dalla Legge Regionale n. 13/2017 che ha introdotto il principio di corrispondenza dei contributi dei consorziati ad effettiva attività di miglioramento;
- secondo le definizioni fornite dalla legge Regionale, i Consorzi di Bonifica sono persone giuridiche pubbliche a struttura associativa, rientranti tra gli Enti Pubblici economici che operano secondo criteri di efficienza, trasparenza ed economicità;
- a seguito del Protocollo di Intesa Stato- Regione del 18 settembre 2008, il numero complessivo dei consorzi calabresi si è ridotto da 17 a 11;
- la Regione Calabria, secondo la legge di riferimento, è deputata al controllo di tutti i consorzi esistenti nel territorio regionale, essendo di competenza della Giunta Regionale, previo parere consultivo della Commissione consiliare, l'approvazione del programma pluriennale delle opere di bonifica e di tutela del territorio;
- nonostante tutti gli sforzi effettuati nel corso degli anni volti a tutelare maggiormente i Consorzi esistenti nel territorio calabrese, si sta assistendo inermi a ingiustizie perpetrate ai danni dei lavoratori dei consorzi che, andati in pensione, non percepiscono il trattamento di fine rapporto dovuto per legge alla cessazione dell'attività lavorativa;
- è compito della Regione, quale Ente di Controllo, verificare le motivazioni di fatto e di diritto che non consentono ai Consorzi stessi di erogare in favore dei propri dipendenti quanto ex lege previsto;
- quale Ente di controllo la Regione Calabria ha anche il dovere/potere politico ed istituzionale di acquisire, a tutela degli Enti sottoposti al suo controllo, i bilanci dei Consorzi stessi al fine di accertare se realmente le somme dovute a titolo di T.F.R. siano state realmente accantonate, prevedendo in caso contrario una violazione di legge e un abuso ai danni del lavoratori.
Per sapere:
alla luce di quanto sopra esposto, quali iniziative intende assumere al fine di fare in modo che i lavoratori del Consorzio di Bonifica integrale dei bacini del tirreno cosentino e del Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini dello Jonio cosentino, possano ottenere risposte concrete e soprattutto quanto loro dovuto per legge.

Allegato:

07/06/2019
G. AIETA