IX^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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78.
SEDUTA DI GIOVEDI’ 19
DICEMBRE 2013
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE
ALESSANDRO NICOLÒ
La seduta è aperta, si dia lettura del verbale della seduta precedente.
Legge il verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Legge
le interrogazioni presentate alla Presidenza.
(Sono riportate
in allegato)
Il primo punto all’ordine
del giorno riguarda la proposta di
provvedimento amministrativo numero 262/9^ d’Ufficio, recante: “Nomina dei tre
membri del Collegio dei Revisori dei Conti della Giunta regionale e del
Consiglio regionale della Calabria (art. 2, legge regionale n. 2/2013).
Prego i colleghi
consiglieri di accomodarsi così possiamo procedere alla distribuzione delle
schede con le quali sarà espresso il voto da parte dei consiglieri sulla nomina
dei revisori dei conti.
(Vengono distribuite le schede)
Ha chiesto di parlare il consigliere Scalzo. Ne ha
facoltà.
Presidente, solo per chiedere,
a proposito di questo provvedimento che è all’ordine del giorno, a nome del
gruppo del Partito Democratico una breve pausa per discutere con gli altri
componenti della minoranza.
Possiamo fare una breve
sospensione in Aula per accelerare i processi.
Viene concessa la
sospensione richiesta dal consigliere Scalzo.
La seduta
sospesa alle 15,19 è ripresa alle 15,46
La seduta riprende, la riunione della minoranza è
finita possiamo procedere con la ripresa dei lavori.
Chiamo a svolgere le
funzioni di scrutatori i consiglieri Pacenza e Sulla.
Prego, consigliere
Pacenza, proceda con la chiama.
(Vengono distribuite le schede. Si procede alla votazione,
indi allo spoglio delle schede)
Fa la chiama.
Comunico l’esito della votazione. Presenti e votanti 45. Hanno riportato: Saragò, voti 26; Boccalone, voti 22; Forgione, voti 17; Malara Francesco, voti 9; Malara Giovanni, voti 1. Voti nulli 3.
Pertanto proclamo eletti membri del Collegio dei Revisori dei Conti della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Calabria Saragò, Boccalone e Forgione.
È’ la prima
volta che si nominano dei professionisti esterni ai quali vanno gli auguri più
affettuosi di buon lavoro.
Ha chiesto
di intervenire l’assessore Salerno, ne ha facoltà.
Presidente, intervengo per chiedere che venga inserita all’ordine del giorno una proposta di legge regionale approvata dalla Giunta che riguarda gli “Indirizzi volti a superare il precariato e quindi il recepimento del decreto legge 101 del 31 agosto 2013”.
E’ una proposta di legge molto importante e siamo la prima Regione ad attuarla. Questo ci consentirà dal 1° gennaio, una volta approvata, di poter procedere con le proroghe per il precariato. Chiedo, pertanto, l’inserimento all’ordine del giorno.
Il consigliere Salerno ha chiesto l’inserimento all’ordine del giorno di una proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale volta a favorire il superamento del precariato. E’ una delibera di Giunta e riguarda gli Lsu e gli Lpu. Se ne chiede l’inserimento all’ordine del giorno; richiesta che pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Ha chiesto di parlare il consigliere Sulla. Ne ha
facoltà.
Presidente, intervengo per chiedere l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 511/9^ di iniziativa dei colleghi Pacenza, De Masi e del sottoscritto, avente ad oggetto “Modifiche dell’articolo 20 della legge regionale 17 agosto 2005, numero 13”.
Si tratta di una proposta di legge che è stata valutata positivamente dalla Commissione con voto unanime ; si tratta di un articolo unico che modifica una legge già esistente.
Chiedo l’inserimento perché è importante averla operativa già dai primi giorni dell’anno prossimo per permettere alla Giunta alcuni adempimenti necessari.
Il consigliere Sulla chiede l’inserimento di un
provvedimento legislativo che è passato all’unanimità
in Commissione e quindi possiamo procedere alla votazione.
(Il Consiglio approva)
Ha chiesto di parlare il consigliere Magno. Ne ha
facoltà.
Presidente, probabilmente per una svista non è stata inserita all’ordine del giorno la proposta di legge numero 485/9^ recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 3 febbraio 2012, numero 3” che nella precedente seduta di Consiglio avevamo stabilito di rinviare alla prima seduta utile di Consiglio.
Chiedo che venga inserita all’ordine del giorno dopo l’approvazione del bilancio.
Il consigliere Magno chiede l’inserimento all’ordine del giorno di una proposta di legge che già nella precedente seduta di Consiglio avevamo discusso. Pongo in votazione la richiesta di inserimento.
(Il Consiglio approva)
Ha chiesto di parlare il consigliere Nicolò. Ne ha
facoltà.
Presidente, chiedo che venga inserita all’ordine del giorno la proposta relativa al bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’anno 2014.
Il consigliere Nicolò chiede che sia inserita, all’ordine del giorno, la proposta inerente il bilancio di previsione del Consiglio regionale.
Pongo in votazione la richiesta di inserimento, precisando che, naturalmente, la proposta verrà inserita dopo l’esame del provvedimento di bilancio di previsione della Giunta regionale.
Finito l’esame del bilancio della Giunta proseguiremo col bilancio del Consiglio e a seguire con tutti gli altri punti che sono stati richiesti dai consiglieri Salerno, Magno e Sulla.
(Il Consiglio approva)
Il secondo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 524/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2014)”.
Il
consigliere Imbalzano, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione. Prego i
colleghi di prendere posto e di far silenzio.
Presidenza
del Vicepresidente Alessandro Nicolò
Grazie, signor Presidente, colleghi consiglieri, anticipo che nella seduta del 17 dicembre la seconda Commissione ha approvato i documenti del bilancio per la programmazione 2014-2016.
Si tratta del Collegato alla manovra di finanza regionale, progetto di legge numero 524/9^, della legge finanziaria, progetto di legge numero 523/9^, e del progetto di legge numero 525/9^, bilancio di previsione annuale 2014 e pluriennale 2014-2016.
Desidero informare preliminarmente l’Aula che in data 17 dicembre è pervenuto il parere del Consiglio regionale delle autonomie locali, reso ex articolo 126 del Regolamento interno sulle proposte di legge del bilancio.
Dalla lettura del verbale è emerso che il Consiglio delle autonomie locali ha espresso il
proprio parere favorevole in assenza del numero legale per non mettere – così è
scritto nel verbale – a rischio l’approvazione del bilancio
entro i termini prescritti dalla legge regionale di contabilità e per non creare conseguentemente
gravi ripercussioni soprattutto sul piano sociale, visti i provvedimenti
contenuti nella manovra di bilancio.
La Commissione ha preso atto di questo verbale ed ha deciso, per senso di responsabilità ed in ossequio alle disposizioni legislative che impongono il rispetto del 31 dicembre per l’approvazione del bilancio, di licenziare, comunque, i tre documenti di bilancio, rimettendo all’Aula la valutazione finale circa le determinazioni conseguenti che la stessa vorrà assumere.
Nello stesso verbale della seduta del Consiglio regionale delle autonomie locali è emerso che lo stesso organo, lamentando la mancata istituzione di una sede operativa a Catanzaro, del relativo personale per lo svolgimento delle attività istruttorie e di segreteria proprie dell’organo, ha deciso che non provvederà più ad esaminare proposte di legge e ad esprimere i relativi pareri che, ricordo all’Aula, sono obbligatori anche se non vincolanti.
Nel merito dei progetti di
legge che andiamo ad esaminare il contesto nel quale è stata varata la manovra
regionale è profondamente diverso
da quello dell’anno scorso ed impone oggi più che mai un comportamento virtuoso
di tutte le articolazioni della Regione.
Infatti, il commissariamento
della sanità, la notevole riduzione dei trasferimenti
statali, le gravi sanzioni previste in caso di mancato allineamento,
l’introduzione del pareggio di bilancio effettivo e del principio della
competenza finanziaria, del bilancio consolidato nonché del sistema di
controllo che sono previsti dalla 174 del 2012 hanno reso assai difficile la
gestione di una Regione abituata ad una spesa storica che ormai è da dimenticare.
Tutto questo evidenzia macroscopicamente che siamo
costretti ad un regime diverso rispetto al passato, con interventi legislativi
che modifichino l’assetto organizzativo dell’apparato regionale e
sub-regionale.
E’ chiaro che in una situazione così stringente e
delicata non si è potuta dare completa soddisfazione al grido di allarme
proveniente da tutte le categorie sociali e produttive che, comunque,
nonostante i tempi ristretti ho ritenuto doveroso, assieme ai colleghi della
Commissione, audire comunque.
Mi preme sottolineare che il bilancio nella sua
predisposizione ha dovuto tener conto anche dei dettami impartiti dalla Corte
costituzionale nella recente sentenza 250 del 2013 con la quale è stato sancito
sia il divieto dell’utilizzo dell’avanzo presunto di amministrazione
dell’esercizio precedente, a copertura di stanziamenti di spesa vincolate,sia
il rispetto rigoroso della copertura al 70 per cento dei residui passivi
perenti.
In caso contrario si realizzerebbe un pareggio di
bilancio in sede preventiva non conforme ai precetti dell’articolo 81 della
Costituzione, quarto comma, in quanto realizzato attraverso la
contabilizzazione di un avanzo di amministrazione non accertato e verificato a
seguito della procedura di approvazione del consuntivo precedente.
In sede di Commissione la
scelta che ci ha guidato nell’esame e nell’approfondimento degli emendamenti è
stata quella di privilegiare il mondo sociale con i suoi tantissimi bisogni ed
in particolare le categorie che presentano maggiori disabilità dalle quali è
emerso, ripeto, un drammatico grido di allarme.
Uguale attenzione si è
tentato di dare al mondo produttivo e ai settori che sono più in grado di
generare sviluppo in questa Regione anche se a settori come
l’agricoltura, soprattutto in aree ad alta tensione sociale come la Piana di
Gioia Tauro, si sono dovuto rinviare ancora
una volta quelle risposte legittime che abbiamo anche noi sollecitato da tempo
e che sono da tanto tempo attese.
A questo proposito voglio,
comunque, sottolineare che l’assessore al bilancio ci ha assicurato che
dovrebbero liberarsi ulteriori risorse che potrebbero consentire di dare
concretezza ad alcune delle tante attese dei calabresi assumendo, soprattutto,
ulteriori iniziative di contrasto alla povertà e di sostegno allo sviluppo del
territorio della nostra Regione.
In Commissione. nella seduta dell’11 dicembre.
l’Autorità di gestione del Por Calabria Fers 2007-2013 ci ha illustrato una
sintesi del documento di orientamento strategico dal quale è emerso che i due
grandi deficit individuati per il Mezzogiorno
sono quello "di cittadinanza", che riguarda gli aspetti della
sicurezza personale, della legalità, della giustizia, dell'istruzione, della
qualità dell'aria e dell'acqua, del trasporto pubblico, della cura dell'
infanzia e degli anziani, della rete digitale; e quello "di attività
produttiva privata", ossia di un metodo di produzione organizzato e a forte
contenuto innovativo, che può dare risposte concrete alla necessità ineludibile
di aumentare i livelli occupazionali.
Questi fenomeni si
presentano in Calabria con caratteri di particolare rilevanza e gravità e vi
risparmio i dati recenti elaborati con il rapporto Svimez e da altri istituti
specializzati.
L'auspicio è quello che,
grazie anche alle ulteriori risorse derivanti dalla nuova programmazione
comunitaria 2014-2020, si possa dare sollievo alle situazioni di estrema
emergenza presenti sul nostro territorio.
Dal punto di vista
tecnico, il Collegato alla manovra di finanza regionale si compone di 8
articoli suddivisi in cinque Titoli.
I Titoli I e II sono
inerenti a disposizioni svolte a razionalizzare, rispettivamente, le spese
dell'Amministrazione regionale e quelle degli enti sub regionali e delle
società partecipate. Il Titolo III contiene una serie di disposizioni recanti
modifiche a leggi regionali vigenti. Il Titolo IV dispone norme poste in
attuazione dei principi connessi all'armonizzazione contabile e per garantire
il rispetto delle principali regole di finanza pubblica. Infine il Titolo V
contiene disposizioni di carattere finanziario.
Rinvio i colleghi alla
corposa relazione per l'illustrazione del dettaglio degli articoli del
Collegato, il cui filo conduttore è comunque quello della riduzione della
spesa.
Infatti, si prevedono
elevati limiti alla capacità di spesa delle Regioni, tenendo anche conto di un
rigido sistema di sanzioni che le Regioni stesse possono subire in caso di
mancato recepimento delle indicazioni legislative.
Nonostante questa
situazione, non si può non dare atto all'assessore Mancini ed all'intera Giunta
di un grande sforzo per assicurare quanto meno il fabbisogno minimo a settori
sensibili.
Peraltro, la Calabria si
trova oggi ad affrontare in maniera più energica rispetto al passato una
profonda revisione del proprio assetto organizzativo, oltre ad una seria
rivisitazione della legislazione che determina il livello di spesa regionale
corrente finanziata con le risorse autonome.
Tra l'altro, l'azione
riformatrice della Regione è stata intrapresa sul versante del definanziamento
delle leggi regionali di spesa: infatti, la tabella C, che indica queste leggi
e contenuta nella legge finanziaria, pesa per circa 192 milioni di euro,
importo sicuramente inferiore rispetto al triennio precedente.
Questo, succintamente, il
quadro con cui dobbiamo fare i conti, con la forte speranza che ulteriori
risorse possano venire da interventi del Parlamento e del Governo.
Naturalmente, in questo
contesto, il rischio di esplosione sociale aumenta ancor di più le nostre
responsabilità. Dobbiamo avere la consapevolezza che la classe politica, con la
sua complessiva incapacità di rinnovare metodi di governo stantii ed obsoleti,
è diventata il parafulmine di tutto. Questo impone scelte oculate improntate a
sobrietà, efficienza e trasparenza.
La manovra, signor
Presidente e onorevoli colleghi, questo sforzo di sobrietà, efficienza e
trasparenza l'ha sicuramente tentato, proprio perché siamo tutti coscienti del
nostro delicato ruolo e del rispetto che dobbiamo a tutti i calabresi.
La parola all’assessore Mancini.
Il Presidente della Commissione
bilancio, il consigliere Imbalzano, ha illustrato, da par suo,
il provvedimento che oggi siamo chiamati a discutere e – sono convinto – ad approvare. A me spetta il compito di consegnare all’Aula
alcune riflessioni che mi auguro possano offrire lo spunto per il dibattito che
seguirà.
Presidente, anche
quest’anno la Calabria taglierà il traguardo dell’approvazione del bilancio nei
termini fissati dalla legge e, addirittura, prima di Natale. E’ il quarto anno
consecutivo che noi raggiungiamo questo risultato, che è un risultato positivo
e che colloca la nostra Regione Calabria tra quelle virtuose
nel panorama nazionale. Ne siamo lieti e orgogliosi, anche perché questo è il
frutto di un lavoro di squadra, rispetto al quale il Presidente della Giunta ha
tracciato la linea, la Giunta in maniera corale ha lavorato nella stessa
direzione e le forze di maggioranza,
con lealtà, hanno sostenuto e portato a termine il provvedimento.
Quindi anche quest’anno
consegniamo ai calabresi un lavoro utile e – ritengo – positivo, ma proprio
nella convinzione che oggi offriamo ai calabresi un risultato importante, che
ritengo – ed è questo l’altro elemento – contribuisca a dare credibilità a
un’istituzione che, purtroppo, nel corso degli anni credibilità ha perso; di
questa nuova credibilità ritengo che tutti i protagonisti ne debbano essere
orgogliosi, tutti coloro i quali in quest’Aula, dalla maggioranza e
dall’opposizione, in qualche modo nelle loro differenti funzioni hanno
contribuito ad ottenere, ma – dicevo – proprio partendo dal risultato positivo
che tutti quanti noi – e lo ripeto – tutti quanti noi, nelle diverse funzioni
che ognuno di noi occupa ed esercita, contribuiamo a raggiungere questo
risultato che è positivo e virtuoso, ritengo che insieme dobbiamo interrogarci sul futuro della nostra Regione all’interno del
sistema delle Regioni del nostro Paese. Lo dobbiamo fare non con un approccio
giustificatorio, come spesso avviene dalle nostre latitudini, quando non si
raggiunge un risultato e si snocciolano i motivi per i quali i risultati non
sono stati raggiunti; al contrario, oggi siamo consapevoli di consegnare ai
calabresi un risultato positivo e, proprio sulla scorta di questa
consapevolezza, non ci sottraiamo, anzi – mi sia consentito – promuoviamo una
discussione che parta dalla massima Assemblea rappresentativa della nostra
comunità e che deve avere ad oggetto il futuro della nostra Regione e, più in
generale, del sistema delle Regioni del nostro Paese.
Mi
spiego meglio: oggi dobbiamo interrogarci, sulla scorta delle tante
modificazioni del contesto legislativo, sulla scorta dei tanti cambiamenti dal
punto di vista economico e finanziario, i trasferimenti dello Stato sono sempre
minori, i paletti legislativi, l’asticella degli ostacoli da superare è sempre
più alta, si passa da un controllo del Ministero dell’economia e della finanza
a un’ispezione dei funzionari preposti, a controlli sempre più invasivi delle
magistrature contabili, a meccanismi di spesa sempre più limitati, e mi
riferisco al plafond del Patto di stabilità che ogni anno diminuisce,
quindi impedisce alla Regione di offrire, attraverso l’erogazione delle
risorse, servizi ai cittadini e anche i trasferimenti agli enti locali; il
combinato disposto di tutto questo sistema che nel corso degli anni, e in
maniera drammaticamente sempre maggiore negli ultimi due anni, ha registrato
una difficoltà enorme per le Regioni rispetto alla propria stessa
sopravvivenza.
Quindi
delle due l’una, cari colleghi: o si ha e si dà seguito a una certa
pubblicistica che dipinge le Regioni unicamente come la sede di una gestione
negativa delle risorse pubbliche, come il luogo in cui va avanti una cattiva
politica, come quelle istituzioni che utilizzano male i trasferimenti dello
Stato, come quelle comunità politiche che utilizzano il denaro pubblico per “comprarsi
la nutella” – ma a questo punto, naturalmente, se si dà retta a questa
pubblicistica, meglio sarebbe chiuderle le Regioni, meglio sarebbe, in qualche
modo, cancellarle, meglio sarebbe abolirle – oppure si recupera il contesto di
visione importante che le Regioni ebbero fin dal loro atto fondativo nei primi
anni ’70 di istituzione programmatoria, di ente intermedio tra i Comuni e lo
Stato, di ente che sappia programmare lo sviluppo armonico di tutto quanto il
contesto territoriale. Ma a quel punto è evidente che si deve, in maniera
forte, pretendere dallo Stato, dal legislatore nazionale, dal contesto del
mondo complesso e complicato che guida il nostro Paese, uno scatto in avanti e
un impulso riformatore che consenta alle Regioni di vivere e di determinarsi
rispetto al futuro dei propri concittadini.
E’
questo il punto di svolta che ritengo il Consiglio regionale della Calabria,
insieme, nel rispetto della dinamica tra forze di maggioranza e forze di
opposizione, oggi noi dobbiamo avere: la consapevolezza insieme – mi sia
consentito – alla forza di porre ai nostri interlocutori, ad iniziare da coloro
i quali governano il nostro Paese.
Delle
due, l’una: o si individua nella Regione l’elemento da debellare nel malgoverno
del nostro Paese, allora – ripeto – è giusto chiuderle e abolirle – o, al
contrario, come io ritengo sia molto più giusto, perché si percepisce lo
sforzo, la passione, la determinazione di coloro i quali da queste postazioni
vogliono lavorare per offrire un futuro migliore ai nostri concittadini, ci si
mette e si consente a tutti quanti noi di lavorare e di offrire ai nostri
corregionali servizi migliori e possibilità di vita sempre migliori.
Pongo
questa riflessione appunto perché oggi superiamo un traguardo importante,
tagliamo con successo un traguardo che dà un elemento di virtuosità alla nostra
istituzione, della quale – ripeto e mi sia consentito – tutti quanti dobbiamo
essere orgogliosi, però se le cose dovessero continuare in questa situazione,
questo traguardo, questa asticella in futuro sarà difficile e complicato
superarla.
Ecco
perché ritengo, oggi – e seguo, in qualche modo, il canovaccio, seppur
rapidamente, tracciato dal collega Imbalzano – consegniamo all’esame dell’Aula,
nel merito, il miglior risultato possibile. Oggi, con questa manovra
finanziaria, con questo bilancio di previsione – ripeto – frutto di un lavoro
corale guidato dal presidente Scopelliti, sostenuto dall’intera Giunta,
condiviso ed appoggiato dall’intera maggioranza, consegniamo il miglior
risultato possibile.
Anche
quest’anno abbiamo dato e abbiamo tentato, nonostante i tagli – 80 milioni in
meno delle risorse autonome disponibili – nonostante le recenti sentenze della
Corte costituzionale che impediscono di allocare nei capitoli la dinamica
tecnica, le risorse perenti che, invece, potranno essere utilizzate soltanto
dopo l’approvazione del consuntivo, quindi dopo il mese di aprile, nonostante
questi paletti – ripeto – sempre più alti, diamo risposte a tutto l’universo
mondo che grava intorno alla Regione e dalla Regione si aspetta, fin da subito,
il pagamento di stipendi e di salari. Quindi diamo risposte positive al mondo
della forestazione, al mondo del sociale, al grande mondo del precariato,
rispetto al quale in queste ultime ore – lo accennava il collega Salerno – è
stato prodotto uno sforzo importante che darà, in prospettiva rapida, risposte
positive e di stabilizzazione.
Quindi
abbiamo seguito quell’indirizzo appoggiato l’anno scorso, di fatto condiviso
dalle forze politiche e dalle forze sociali, che sono state mosse da una
dinamica di collaborazione e che hanno avuto un ruolo positivo nell’arrivare
alla fine dell’anno in un quadro di pace sociale difficile da prevedere agli
inizi dell’anno, con la situazione economica e finanziaria che le decisioni del
Governo nazionale ci hanno imposto all’inizio del 2013.
Quindi,
colleghi, oggi noi consegniamo alla valutazione dell’Aula il miglior risultato
possibile in termini di manovra, la cui stella polare è stata quella di
garantire il pagamento di stipendi e di salari a coloro i quali gravano sulle
spalle gracili della Regione, di conseguenza servizi utili ai nostri
concittadini.
Rispetto
agli investimenti ci giocheremo, anche qui insieme, la partita della nuova
programmazione, quella 2014-2020. Oggi, in un contesto di crisi economica
negativa, ci troviamo, però, in una situazione positiva e fortunata, perché noi
– anche qui dico insieme – possiamo essere protagonisti e saremo insieme
protagonisti della definizione della nuova programmazione dei fondi comunitari,
quella del 2014-2020.
Le
trattative della Regione con il Governo nazionale ci pongono nelle condizioni
di poter disporre di circa 4 miliardi di euro, da utilizzare per il nostro
territorio seguendo tutta una serie di priorità che il documento di
orientamento strategico che stiamo per approvare e per consegnare fissa e che
poi saranno tramutate in azioni e in obiettivi dal Programma operativo, dal
Por, che noi intendiamo questa volta che sia un Programma operativo più
operativo e meno programma, più produttivo di effetti concreti e meno portatore
di meri annunci che rimangono tali. Perché ciò sia possibile, anche qui,
colleghi, ritengo che sia indispensabile il contributo di tutti quanti noi, ad
iniziare dal contributo di questa nostra istituzione, dalla sua dialettica tra
le forze di maggioranza e di opposizione, con cui la Giunta, guidata dal
Presidente, deve dare il suo impulso a un lavoro – ripeto – corale, che non può
essere il lavoro di un uomo, di un singolo, di un dirigente, ma deve essere il
lavoro corale di tutti quanti noi, che dia risposte al territorio, che abbia la
capacità di recepire dal territorio quali sono le proprie vocazioni e
trasformare quelle vocazioni in progetti di sviluppo che nel prossimo settennio
dovranno essere portate a compimento.
Quindi,
con una saggia gestione delle risorse, quelle ordinarie che – richiamo a quanto
si diceva prima – sono, purtroppo, sempre di meno e che, se continueranno ad
essere sempre di meno, faranno diventare doveroso chiudere la Regione o, se è
al contrario, si dovrà imboccare un’altra strada nella quale le risorse
comunitarie non potranno che avere un ruolo da protagonista. E’ questo il
lavoro che oggi offriamo all’Aula, un lavoro – ripeto – che nella condizione
data è il migliore possibile; è un lavoro corale, che ha visto tutti quanti noi
protagonisti, ha visto il Presidente del Consiglio regionale, il vicepresidente
Nicolò, l’Ufficio di Presidenza protagonisti importanti, perché se oggi e anche
quest’anno tagliamo il traguardo nel rispetto della legge e se anche quest’anno
consegniamo la Regione Calabria come una delle Regioni virtuose, il merito è
anche del Consiglio regionale nella sua interezza e, nel suo dipanarsi, anche
delle forze politiche.
Questo
è un punto che non può essere taciuto, tra l’altro il Consiglio ha contribuito
in maniera importante a farsi carico di tanti, troppi tagli che ci sono stati,
riducendo in maniera molto, molto importante anche il proprio fabbisogno.
C’è
stato un lavoro importante da parte della maggioranza; ringrazio per la collaborazione
tutti i gruppi di maggioranza, ad iniziare da quello di Forza Italia, per il
contributo determinato e importante che ha dato, del Nuovo Centro Destra,
dell’Udc, della Lista Scopelliti, che con il loro fattivo intervento hanno
dimostrato, non a parole ma nei fatti, una unitarietà di intenti e una volontà
di superare anche quest’ostacolo.
Quindi
noi ci presentiamo al fianco del presidente Scopelliti con una maggioranza
unita e coesa, che ha consapevolezza delle sfide che ha ancora davanti e che
vuole affrontare insieme e tutta unita per consegnare alla sua scadenza
naturale il resoconto, il rendiconto del nostro lavoro per il giudizio sul
quale i calabresi si dovranno esprimere. E’ questa la sintesi del lavoro che
abbiamo svolto e che offriamo alla valutazione del Consiglio.
Anche qui, ho finito, ma se il Presidente mi consente, mi porto un pochino in avanti con
il lavoro.
Prego, assessore, continui.
Ho letto che sono state presentate tutta una serie di proposte emendative. Poi,
naturalmente, entreremo nel merito
e le esamineremo tutte quante. In Commissione abbiamo, insieme al Presidente, alla Commissione,
insieme alle forze politiche di maggioranza e opposizione, tracciato un
percorso che io ritengo possa essere tranquillamente ripreso qui in quest’Aula,
cioè quello di evitare un appesantimento del Collegato normativo con tutta una
serie di innovazioni legislative che con il bilancio nulla hanno a che fare. Ci
sono dinamiche legislative che è giusto siano affrontate dal Consiglio
regionale, è giusto che il Consiglio regionale legiferi, però ci dobbiamo
interrogare se quest’azione legislativa debba entrare all’interno di un
Collegato che, per propria natura, deve avere soltanto un risvolto economico e
finanziario di norme strettamente collegate al bilancio.
Ci siamo interrogati, in Commissione abbiamo tracciato una strada ed io
ritengo che quella strada debba essere seguita anche in quest’Aula e, rispetto
a questo, mi auguro che ci sia da parte di tutti i colleghi, sono certo che c’è
da parte di tutti i colleghi, soprattutto di quelli di maggioranza, la
consapevolezza che in questa fase, visto che gli occhi di questo sistema
diabolico - che è stato costruito dal legislatore, dalla magistratura
contabile, dalla magistratura costituzionale - sono tutti attenti al nostro
bilancio; quindi è il caso che si produca un atto inattaccabile che superi i
vagli contabili e costituzionali e che conduca la nostra Regione ad una navigazione
sicura anche per il prossimo anno.
Con questi auspici, ringrazio il Presidente e ritengo che insieme si
possa tagliare questo traguardo che – ripeto – deve essere patrimonio di tutta
l’Aula, dell’intera istituzione del Consiglio regionale della Calabria. Grazie.
Grazie, assessore Mancini.
Si apre la discussione sulla relazione. Ha
chiesto di parlare il consigliere De Masi. Ne ha facoltà.
Nella premessa era un intervento che, quasi
fatalmente, dovrà
essere contenuto in un ragionevole arco di tempo. Chiarisco che mi sono sforzato,
predisponendomi adesso, di ispirarlo ad un sentimento di vero cambiamento, che
non è un processo da reclamare al di fuori delle istituzioni, ma è un costume rinnovato
nell’anima politica che deve contraddistinguere i nostri stessi interventi, che
si deve sperimentare in primo luogo all’interno dell’Aula nella quale abbiamo
l’onore di sedere.
E’ per
questo che penso che il rinnovamento non possa essere affidato all’accattivante
immagine di chicchessia, purché giovane, fresco e baldanzoso, ma il
rinnovamento reclama un cambiamento di atteggiamento tutto fatto di onestà
politica ed intellettuale, al quale dobbiamo insieme concorrere.
E’ in questo senso
che, per completare la premessa, debbo ammettere, eludendo ogni tentazione di
indulgere ad una qualche forza polemica, che alcune delle ragioni che
l’assessore Mancini rappresentava quale causa di impossibilità di corrispondere
alle effettive esigenze della Calabria, anche se egli, ovviamente, non si è espresso
testualmente in questi termini, hanno un loro oggettivo fondamento che è da
riconoscere ed ammettere. Lo ha richiamato: mancati o riduzione dei trasferimenti progressivi,
che hanno in effetti davvero ridotto a quantità oltremodo modeste le disponibilità
finanziarie di ogni ente locale, in primo luogo della Regione; patti di
stabilità, tanto che la stessa Regione dispone, non potendone fruire,
addirittura di miliardi di euro che – questi sì – inseriti nei circuiti
economici della regione potrebbero, in qualche modo, determinare un qualche
cambiamento.
Questi
sono riconoscimenti che mi sento, in
tutta onestà, di ammettere e di ritenere causa di una impossibilità di
procedere alla redazione del bilancio, non come, purtroppo, con altrettanta
onestà, mi sento di denunciare, alla redazione di una sorta di esercizio
meramente aritmetico, ma al recupero del bilancio quale strumento autentico,
fondamentale di pianificazione, non tanto e non solo di un’attività politica,
ma esattamente – e l’assessore Mancini lo ricordava – di pianificazione
dell’avvenire, del destino, del futuro, delle sorti prossime e anche di
prospettiva di un’intera comunità.
Mi sembra
di cogliere, in questo modesto ripiegamento che è tutto condizionato da questo
sgomento per quanto ci viene imposto dagli organismi sovraordinati
gerarchicamente nelle istituzioni, quindi si ripiega in una sorta di
ostentazione di un alibi per giustificare ciò che si poteva fare e non si è
fatto; poco, certo, ma ad esempio denuncio, con l’onestà che ho cercato di chiamare all’inizio, che con
ogni probabilità, in una regione come la nostra, descritta da sempre - e le sue
condizioni non sono mutate - anche nella letteratura più suggestiva, come la
latitudine dei bisogni più estremi e datati, una qualche attenzione più
puntuale, efficace, coraggiosa, solidaristica verso il sociale, avrebbe –
questo sì – consentito con maggiori titoli dialettici di quanto non gli
possiamo permettere all’assessore Mancini, di descrivere trionfalmente l’esito
nel fatto procedurale del bilancio.
Anche questa sorta di liturgia, un po’ stantia, di richiamare alla fine
di ogni anno un titolo di particolare merito, quello di essere tanto diligenti
da presentare nei termini previsti, anzi in termini precoci rispetto ad altre
Regioni indicate come più virtuose della Calabria; questo documento, somiglia
un po’ – e mi scuso per il paragone o la metafora un po’ scadente – a qualche
mio compagno di liceo che presentava prima degli altri il compito, salvo che
poi i contenuti fossero quelli che potete immaginare.
Allora il metodo è importante nelle dinamiche politiche, nei
comportamenti istituzionali, nei procedimenti burocratici, nella definizione di
appuntamenti che sono attesi dalla
collettività che amministriamo, ma sono solo una parte e hanno titolo di merito
se effettivamente si coniugano con meriti nel contenuto che possano indurre
tutti ad immaginare una qualche potenziale proficuità nel prosieguo
dell’esperienza che insieme – come Mancini ha detto – stiamo cercando di
sperimentare.
Tutto questo non è avvenuto e c’è anche una
frettolosità che mi risulta essere stata quasi comminata nel lavoro della
Commissione, laddove si è intimato a chi intendesse presentare emendamenti,
certo, al di là delle difficoltà oggettive che ribadisco, una sorta di ostracismo,
nel senso che è in qualche modo vietato introdurre elementi di riflessione, di
confronto e di dibattito e si tratta di riflessioni, di elementi di dibattito
che attengono alle condizioni economiche e sociali della Calabria e rispetto
alle quali indicazioni di soluzioni diverse, rispetto a quelle di altri,
potrebbero almeno avere ospitalità all’interno di un consesso, che è tale
esattamente per recepire la dialettica come presupposto per determinare effetti
sociali.
Non mi pare ci sia – ecco, questo è fondamentalmente il messaggio che voglio con
determinazione dare – la disponibilità al recupero di un sentimento democratico
pieno. E’ per questo che non vale del tutto, anche se mi piacerebbe
assecondarlo, il richiamo dell’assessore Mancini a conferire a questo
documento, a questo strumento, un approccio unitario, in modo da farlo
trasparire come esito di una volontà comune. Purtroppo non è così.
Tuttavia devo aggiungere – e vado al di là
della premessa – per svolgere qualche riflessione, perché è inutile, non voglio
eludere i termini delle questioni che sono scritte nel documento
contabile, perché in effetti c'è un’angustia finanziaria di tale proporzioni
che – ho già detto – avrebbe potuto essere sottoposta ad una utilizzazione più
utile, più proficua e più adeguata alle esigenze effettive della Calabria,
tuttavia c’è, allora debbo richiamare, in linea con quella premessa che ho
fatto, ovvero di un cambiamento che ci veda protagonisti nella quotidianità del
costume politico che svolgiamo, che a questo richiamo, probabilmente, tutti noi
dovremmo predisporci con umiltà a cercare di farlo proprio e di condividerlo.
Se è vero che oggi sussistono ristrettezze finanziarie inquietanti e,
per alcuni versi, drammatiche, è altrettanto vero che nelle epoche passate – e
mi scuso per chi ha avuto responsabilità, le hanno avute tutti, centro-destra e
centro-sinistra – quando la disponibilità di risorse era consistente e davvero,
a volte, andava al di là persino delle necessità, non si sono utilizzate in
maniera puntuale e proficua, perché se questo fosse avvenuto, il destino della
Calabria ora sarebbe sicuramente
diverso.
Allora questo lo richiamo con convinzione, questo è il cambiamento, non
può essere un’operazione di facciata, non può essere una sostituzione automatica
di persone, non può essere una tumultuosa irruzione di nuove generazioni sulla
scena; nuovi contenuti, nuove politiche, nuovo costume, nuova anima, nuova
eticità che è questa, così come è necessario che sia in una scena che vuole
riappropriarsi di una dignità che rischia di smarrire e non perché ci incalzano
i forconi, perché ci incalza una memoria mediocre delle nostre storie, perché
di questo bisogna parlare, a questo bisogna riferirsi, se vogliamo modificare il futuro che ci riguarda.
Se così è, è evidente che non è stato ciò che
sarebbe potuto, in quanto c’è un profilo che accomuna tutti nella gestione
della cosa pubblica, che è il clientelismo, che è un cancro che divora la
struttura presupponente della politica. E non intendo soltanto un fenomeno che
recepisce e sviluppa favoritismi, intendo un processo molto più profondo dal
punto di vista – se posso dirlo – culturale, che consiste nella mancanza di
fede che si ha da parte di esercita ruoli politici nei suoi veri compiti e
nelle sue vere finalità che necessitano di tempi, di impegni a volte molto più
lunghi e non compatibili con esigenze individuali e di gruppo che, guarda caso,
il più delle volte coincidono con appuntamenti elettorali.
Questa è davvero la scommessa culturale,
questa è l’indicazione che deve provenire da un’Assemblea di questa entità e di
questa possibilmente ritrovata dignità.
Finiremmo per essere
protagonisti o concorrenti di una litania concorrenziale che di politico, nel
senso che ho cercato modestamente di esprimere, nulla dice e nulla offre come
esempio di cambiamento reale alla Calabria.
Diceva bene l’assessore
Mancini, la via d’uscita è semplicemente una: utilizzazione corretta, efficace,
puntuale, proficua, reale, onesta, fruttuosa dei fondi comunitari.
A me piacerebbe ratificare
il trionfalismo che molte volte questa
amministrazione ostenta rispetto a percentuali di impegno di spesa reale
effettivamente conseguita in questa materia ma lo farei molto volentieri se,
aggirandomi nelle collettività nelle quali ognuno di noi si dibatte alla
ricerca di un confronto sempre più difficile con l’opinione pubblica, potessi
ricavarne una qualche indicazione, un qualche sentimento di soddisfazione e di
gratificazione.
Ho provato a parlarne
perché non c’è dubbio che qualcosa si è provato a fare prima e anche adesso.
Non solo non è tutto, sempre timida e sempre soggetta ad una serie di
contraddittorietà, di vessazioni e difficoltà, di ostacoli che rendono l’Agenda
ogni volta sempre ritardata rispetto ai termini e alle scadenze temporali che imporrebbe
l’Agenda stessa.
Se ne dovrebbe uscire,
allora, attraverso una riproposizione di un modello di governo che recuperi
l’elementarità dell’indirizzo politico che lo descrive. Ovvero per governo si
intende non un esercizio di potere fine a sé stesso ma una sorta di
atteggiamento quotidiano, faticoso ed impegnativo che legga la realtà per
quella che è. E quella della Calabria è purtroppo facilmente decifrabile e ci
si attrezzi attraverso l’emanazione di misure che adeguatamente attuate possono corrispondervi.
Tutto questo io non lo
vedo e credo di non essere il solo. Soprattutto non lo vedono i cittadini.
Allora io colgo con una
predisposizione d’animo sempre ottimistica l’indicazione dell’assessore Mancini
che vorrebbe ristrutturare quasi didascalicamente – l’ha fatto – la nuova
Agenda 2014/2020. Spero che sia così, è una sorta di intelligente ammissione
tanto umile quanto apprezzabile del fatto che finora non è stata l’Agenda che
sta per scadere interpretata in questi termini coraggiosi. Bisogna mettere noi
stessi in discussione. Quando andremo oltre noi stessi, gli egoismi elettorali
che, forse, fatalmente ci prendono, avremo davvero recuperato quel senso di
cambiamento che non…
Consigliere De Masi, è
scaduto il suo tempo.
Ho finito.
Che non va a soddisfare…
Non ho intenzione di
soffocare il dibattito perché è giusto dare respiro ad un argomento così
importante, ma lascio un attimino al vostro senso di responsabilità il rispetto
dei tempi previsti per gli interventi. Prego, continui.
Sto concludendo. Quindi mi
auguro che questa nuova riproposizione che didascalicamente ci ha offerto
l’assessore Mancini possa trovare, davvero, puntuale ospitalità in un costume
di governo che deve cambiare altrimenti sarà stata una promessa che non è degna
della sua dignità. Grazie.
Ha chiesto di parlare il consigliere Magno. Ne ha
facoltà.
Presidente Nicolò, intanto
devo dire che la relazione dell’assessore al bilancio, Mancini, mi conforta per
due punti di vista importanti. Uno è perché ha saputo tracciare in maniera
sapiente la condizione politica, culturale e sociale nella quale si viene a
collocare l’approvazione di questo bilancio regionale che, come ha riconosciuto
anche il consigliere De Masi, si pone in una situazione di grave difficoltà
economica e sociale, ma anche di valori, come ha sottolineato il consigliere De
Masi, e che certamente fa parte di una cultura che dobbiamo imparare anche a
cambiare, altrimenti andremmo incontro a quella perdita di memoria storica che
lui ha richiamato e che io non oserei definire mediocre ma, certamente, una
perdita di memoria storica che non ci collega a quelli che sono stati i padri
fondatori di questa Repubblica che hanno voluto una democrazia avanzata e
fortemente radicata rispetto a quelli che sono i problemi dei nostri cittadini.
L’altra riflessione dell’assessore Mancini che mi
convince molto è che questo bilancio viene approvato in un tempo adeguato. E’
la quarta volta, assessore Mancini, che approviamo il bilancio entro dicembre;
erano tante legislature che non si vedeva approvato il bilancio a questa
scadenza.
Vorrei dire al consigliere De Masi che non è un fatto di
poca importanza approvare il bilancio nel mese di dicembre perché consente
almeno due obiettivi importanti: uno è quello di non andare all’esercizio
provvisorio che ti obbliga a poter utilizzare i fondi con i dodicesimi mentre
l’altro è quello di rispondere a quelle che sono le esigenze delle imprese dei
fornitori e del personale di questa Regione; mai è stato messo a rischio il pagamento
del personale nel momento in cui abbiamo approvato il bilancio entro dicembre
mentre in passate legislature alcune volte il personale ha persino visto
slittare il pagamento degli stipendi.
Mai le imprese hanno visto la sofferenza dei pagamenti,
salvo nell’ambito del rispetto dei parametri del Patto di stabilità.
L’approvazione entro dicembre ci ha garantito di fare
una programmazione economica e finanziaria del nostro bilancio che potesse
avere un respiro annuale, quindi un lungo respiro. Nel corso dell’anno ci ha
consentito di fare tutta una serie di variazioni per poter adeguare il bilancio
a quelle che erano le situazioni che man mano si venivano a creare nel corso
dell’anno.
Questa è la ragione tecnica e politica per la quale è
necessario approvare il bilancio entro dicembre perché se tu non l’approvi
entro dicembre vai incontro a tutta una serie di rischi che poi non ti danno la
possibilità di poter intervenire nel corso dell’anno e poter utilizzare le
previsioni di bilancio in funzione anche di quelle che sono le necessità che
sono presenti all’interno di questa Regione.
Ma io dico anche che l’assessore Mancini ha saputo anche
cogliere alcuni aspetti importanti in questo bilancio che sono andati nella
direzione di due questioni che sono state poste dal Governo nazionale:
una è stata quella della riduzione dei trasferimenti
dallo Stato di 80 milioni di euro, quest’anno, che si sommano alle riduzioni
degli anni precedenti e già arriviamo a migliaia di milioni di euro nell’arco
dei 4 anni di questa legislatura, attraverso una movimentazione all’interno del
bilancio che ha consentito, comunque, di riparare a questo mancato
trasferimento attraverso la riduzione di quelle che sono le spese complessive
di cui la Regione ha fatto fronte in questi anni.
Queste cose non le dobbiamo
dimenticare altrimenti i nostri concittadini non capiscono come mai c’è un
bilancio che pur nelle mille difficoltà che ha, comunque continua a dare,
alcune risposte seppur parziali all’interno della regione.
Noi faremmo anche un torto a
noi stessi nel momento in cui non diciamo ai nostri concittadini quali sono
stati i tagli che abbiamo subito, anche per quanto riguarda la riduzione degli
stipendi dei consiglieri, o la riduzione delle spese di gestione della macchina
amministrativa del Consiglio e della Giunta, rispetto alle spese dei tagli
sugli enti del 20 per cento annuale nella gestione degli enti, su quella che è
stata la riduzione degli emolumenti degli amministratori di questo ente, su
quella che è stata la riduzione degli emolumenti ai revisori dei conti degli
enti, su quella che è stata la riduzione del numero degli enti all’interno di
questa Regione.
Su quella che è anche la
riparametrazione degli emolumenti accessori che diamo anche al nostro
personale, al personale dirigente e all’altro personale appartenete a categorie
inferiori.
Se noi non diciamo queste
cose ai nostri concittadini calabresi penseranno che questo è un bilancio che
ha avuto i tagli di 80 milioni di euro ma non sappiamo nemmeno rispondere dove
prendiamo questi 80 milioni di euro che ci hanno tolto.
Abbiamo cercato di mantenere
in vita dei servizi essenziali ed importanti, racimolando i fondi per poter
coprire questi servizi - non più dalle entrate proprie della Regione che, magari, in parte coprivano i servizi essenziali come i trasporti,
come i forestali, come i lavoratori socialmente utili o gli Lpu - ma attraverso
una ricerca, una rimodulazione di quelli che sono i fondi relativi ai Fas e al
piano di coesione, cercando di allocare una quantità di risorse sufficienti per
coprire tutta una serie di problematiche che sono emerse nella
gestione dei servizi.
Un esempio lo faccio per
quanto riguarda i trasporti dove se non ci fossero stati questi fondi
probabilmente non saremmo mai riusciti a prevedere, per il prossimo anno, il
pagamento dei debiti che noi abbiamo con le imprese delle autolinee. Di questo
dobbiamo ringraziare l’attività certosina fatta dall’assessorato ai trasporti.
A me sembra che ci sia stata
una ventata di novità anche rispetto a quella che è stata la politica sui
lavoratori socialmente utili e sugli Lpu. Voglio veramente dire che sia il
presidente Scopelliti sia l’assessore Salerno, insieme ai deputati nazionali del centro-destra
e ad alcuni deputati del centro-sinistra si sono impegnati su questo fronte. Questo lo dobbiamo riconoscere, non dobbiamo litigare sulla stampa su
chi arriva prima o su chi ha presentato di più, rispetto ad un altro,
emendamenti alla Legge di stabilità per dire “ci appropriamo noi del
risultato”. Probabilmente a questo risultato che abbiamo avuto ha contributo
sia la Giunta regionale, con la sua rappresentanza, sia chi ha voluto sostenere
questi provvedimenti all’interno del Parlamento e del Governo nazionale siano essi di centro-destra siano essi di centro-sinistra.
Riteniamo che l’obiettivo che
è stato portato a compimento, cioè i 28 milioni di euro per i lavoratori
socialmente utili e per gli Lpu della Calabria ed eventualmente i 20 milioni
aggiuntivi del Pd, se ci saranno con questo emendamento, rappresenti un fatto
importante per questa Regione.
Perché è la prima volta che
la Regione inizia un percorso di stabilizzazione certa dei lavoratori precari al
suo interno.
Questo lo dobbiamo dire
fortemente perché è la prima volta che in Calabria si va verso una soluzione
seria di sistemazione del precariato regionale. Questo è un merito che va dato
a questa amministrazione di centro-destra e su questo nessuno può discutere,
questo è il grande merito. Dopo di che, ci sono un’altra serie di questioni
sulle quali certamente questo bilancio non può dare, al momento, risposte
certe, ma credo che sicuramente nel corso dell’anno l’assessore Salerno e il
presidente Scopelliti, dopo il lavoro fatto sul precariato, concentreranno la loro attenzione
anche per quanto riguarda la problematica relativa ai servizi sociali
calabresi.
Questo bilancio – diciamocelo
chiaramente – non può coprire fino in fondo le spese relative all’assistenza
socio-sanitaria e ne abbiamo dibattuto con l’assessore Mancini in Commissione
bilancio in questi giorni; c’è un impegno dell’assessore e un impegno della
Giunta per far sì che la questione dei servizi sociali in Calabria possa nel
2014 avere anche un’attenzione ed una priorità, per consentire alle tante fasce
deboli calabresi di poter continuare ad usufruire dei servizi che grazie anche
al volontariato riescono ad offrire la possibilità di realizzare attività certa
e qualificata rispetto ai soggetti che hanno bisogno di servizi essenziali come
i portatori di handicap, i tossicodipendenti, i sordi, i ciechi e tutti coloro
che hanno bisogno quotidianamente di
ricevere servizi.
Un’altra cosa sulla quale noi
siamo certi che nei prossimi mesi si dovrà focalizzare fortemente l’attenzione
è quella relativa alla riorganizzazione complessiva del settore dello
smaltimento dei rifiuti in Calabria, assessore all’ambiente.
Ritengo che anche su questa problematica si debba porre fortemente l’attenzione, perché la Regione risolve una
volta per tutte e senza commissariamenti anche quello che è il sistema della organizzazione
dello smaltimento dei rifiuti che comincia a diventare un problema
insopportabile quando si chiudono le discariche e non si ricevono i rifiuti
perché mancano alternative certe all’interno della Calabria in materia di siti
di stoccaggio, di raccolta differenziata e su dove conferire il differenziato;
questo è oggi il grande problema.
Da una
parte c’è un problema di bilancio ma dall’altra, certamente, c’è un problema di
riorganizzazione del sistema.
Ho colto
l’occasione per dirlo oggi perché ritengo che sia importante che la maggioranza
su questa problematica faccia una riflessione celere così come stiamo facendo
in Commissione bilancio affinché si arrivi al più presto ad una soluzione
definitiva per trovare un sistema adatto alla organizzazione del sistema.
Ritengo,
per concludere, che questa Regione, questa Giunta e questa maggioranza abbiano
già dato un segnale diverso di cambiamento nella nostra Regione, pur in una
condizione di grave difficoltà. Lo dicevo prima per alcune cose e lo dico anche
in funzione di una serie di sentenze emanate dalla Corte costituzionale per
quanto riguarda i fondi perenti della Regione: entro febbraio speriamo di poter
definire questa partita in maniera tale che possiamo eventualmente stabilire
l’utilizzo di alcuni fondi così come speriamo di poter definire anche la
partita dei residui passivi all’interno della Regione che è stata posta da
alcuni consiglieri della opposizione all’interno della Commissione per far sì
che il prossimo bilancio possa essere ancora più certo rispetto a quello che
abbiamo esaminato quest’anno.
Non
dobbiamo dimenticare, però, che il 2014 sarà un anno importante per quanto
riguarda la verifica di ciò che è stato fatto nell’ambito della sanità. Perché
se il 65 per cento per cento delle risorse continua a gravare sul bilancio
regionale ritengo che questa Regione avrà sempre il problema di poter
utilizzare risorse proprie per fini di sviluppo e di destinazione per i
servizi.
Anche per
il 2014 dobbiamo essere in grado di poter definire al meglio quella che è la
questione relativa alla spesa sanitaria perché i risparmi che noi abbiamo fatto
in questi 4 anni ci dovranno consentire di liberare risorse e di ridurre quella
che è la prospettiva della pressione fiscale che c’è in Calabria poiché i
cittadini continuano a pagare le tasse al massimo di quella che è la
possibilità all’interno della Regione.
Collega
Magno, vale anche per lei la stessa regola: la prego di contenere il suo
intervento entro i termini prescritti.
Dobbiamo
far sì che questo aumento di tasse, dovuto al debito per la sanità, possa
rientrare nel più breve tempo possibile in misura inferiore rispetto al
pagamento che oggi viene fatto per coprire questi servizi.
Approvo
in pieno questo bilancio anche a nome del gruppo di Forza Italia, riconoscendo
all’assessore Mancini, alla Giunta, al presidente Scopelliti di aver fatto un
ottimo lavoro con i problemi che ho evidenziato; rilevo intanto che è stato,
ancora una volta, portato all’esame dell’Aula alla fine dell’anno, nel mese di
dicembre, entro i termini, e questo ci riempie di orgoglio e ci dà la
possibilità di guardare al futuro con un occhio più positivo.
Ha chiesto di parlare il consigliere Naccari Carlizzi.
Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, sono particolarmente contento di
intervenire dopo il mio consigliere di maggioranza di riferimento che è il
collega Magno che con la sua eloquenza ci porta sempre a delle riflessioni
maggiori rispetto a quelle che si evidenziano dai testi che noi leggiamo.
Devo confessare che per un attimo le sue valutazioni in
qualche maniera ci spingono a rivedere le nostre analisi. E’ evidente che la
situazione che abbiamo di fronte è una situazione eccezionale e difficilissima,
difficilissima per il Paese e per l’Europa.
Addirittura l’assessore facendo la sua relazione ha parlato dell’abolizione
delle Regioni
quindi l’ha presa un po’ alla larga, alla lontana.
Se noi
volessimo in poche parole dire in cosa consiste questo bilancio dovremmo dire
che mancano le risorse, forse manca anche la manovra e c’è un aumento di tasse
e tariffe marcato, significativo.
Ripeto
che la manovra manca perché non c’è neanche un tentativo di uscir fuori da questo
circolo vizioso.
D’altra
parte quel che ha letto il Presidente della Commissione, il parere del
Consiglio delle autonomie locali, è indicativo. Cosa ha fatto il Consiglio
regionale delle autonomie locali? In sostanza ha dato un parere in assenza del numero
legale. Quando i bilanci affrontano delle scelte, quando hanno risorse a
disposizione, quando si pongono il problema anche in assenza di risorse di
intervenire in quella che è la funzione di governo e quindi di assumere delle
scelte e delle responsabilità è chiaro che non manca il numero legale.
Questa
stessa piccola platea che noi abbiamo di fronte alla nostra Aula quando si
fanno delle scelte è in qualche maniera gremita e tumultuosa perché le si
condivide o perché non le si condivide, perché si vuol capire qualcosa. Questo
è il segno dei tempi.
Verrebbe
da dire, parafrasando un noto giornalista del passato, la situazione è tragica
ma non è seria. Siamo dinanzi ad una situazione complicata e rivendicare la
tempistica di approvazione del bilancio, che pur in sé è un fatto positivo, non
fatichiamo a darne atto all’assessore Mancini, è un po’ un abitus
mentale come quando nel settore della sanità si rivendica la trasmissione dei
flussi informativi invece che dell’innalzamento dei livelli essenziali di assistenza
del territorio.
Chiaramente uno è un
problema di forma, gli altri sono un problema di sostanza. Ci è stato detto che
questa manovra garantisce la coesione sociale. Sinceramente mi pare una
affermazione eccessiva se non eccessivamente ambiziosa se non proprio al di
fuori della realtà.
Purtroppo la povertà
dilagante, la miseria dilagante che si sta impadronendo dei nostri territori,
il rischio fondato che i servizi degradino incidendo in maniera profonda su
quelli che sono i diritti di cittadinanza e i conseguenti servizi non
sono una valutazione che viene da una opposizione critica ma sono la
constatazione che emerge dai numeri.
A fronte di questo, abbiamo visto un Collegato che si è
contraddistinto per riportare il recepimento di norme sul contenimento delle
spese assolutamente marginali, nel quadro più generale in esecuzione del
decreto legge sulla spending review; abbiamo
visto in questi mesi, anche nella cronaca, alcune scelte dirigenziali
pesantemente censurate dalle autorità competenti che poi hanno trovato come
soluzione quella di non andare oltre sulla base della presunta, affermata
incompetenza di taluni dirigenti e nel Collegato la risposta a questi problemi
è stata data con due norme. La prima abbiamo avuto già modo di farla sopprimere
in sede di discussione in Commissione quando si voleva prevedere un
finanziamento per la sede funzionale della Calabria a Bruxelles, senza
corrispondere a quelle che sono le norme sui contratti collettivi che,
chiaramente, disponevano diversamente, senza voler dare un senso a quel tipo di
istituzione e addirittura prevedendo numeri illimitati di presenza e di
trasferimento in relazione alla dotazione organica. Si prevedeva, per
definizione, che quel personale non fosse adatto se è vero – come è vero – che
veniva prevista la firma di convenzioni con soggetti esterni che avessero la
competenze per le funzioni proprie di istituto.
Accanto a questo l’unica novità
accanto ai tagli, all’aumento dei tributi e delle tariffe sarebbe questo
accordo con l’ufficio delle Nazioni Unite sul crimine e la droga. Un accordo
che prevede 900 mila euro da dare in due anni a questo United Office on Drugs
and Crime.
Addirittura noi prevediamo, sulla
base di una delibera, di spendere 900 mila euro per rafforzare la cooperazione
internazionale circa l’utilizzo dei beni confiscati quando in questo momento in
Calabria ed in Italia è in grave crisi l’Agenzia dei beni confiscati per
mancanza di risorse umane e finanziarie, quando in questo momento per non andar
oltre e lontano il Tribunale civile di Reggio Calabria, per la prima volta
nella storia, ha dovuto sospendere le udienze civili per totale assenza di
personale che consenta l’espletamento delle funzioni ordinarie.
In questo quadro complessivo abbiamo
visto ora nelle proposte di emendamento una legislazione alluvionale. Una vera
e propria legislazione alluvionale. Quante saranno? Non ho fatto in tempo a
contare le proposte di legge nel settore agricoltura – 50 o 60? – con tutto il
rispetto per l’assessore Trematerra cui va sicuramente un rispetto personale
per l’impegno che ci mette, per la dedizione che ha nell’attività di governo.
Verificare che c’è un mattone di
50-60 emendamenti ci fa pensare che si sia potuta riportare una sorta di
riforma agraria come quella degli anni ’50 di De Gasperi, la famosa riforma
agraria. Il numero di norme che viene prevista dagli emendamenti dell’assestamento al bilancio è sicuramente
superiore per tre-quattro volte all’intero impianto di una delle più grandi
riforme del Paese che ha contribuito a consegnare alla storia il nome di De
Gasperi come grande riformatore.
Mi
chiedo, allora, l’assessore non sarà assolutamente terzo, di certo, alla
predisposizione di parte – peraltro – di un gruppo di consiglieri, molti dei
quali di un gruppo di appartenenza di queste proposte. Ma cosa vuol dire,
allora, se alcuni assessori propongono addirittura una legislazione di settore
all’interno del Collegato sotto forma di emendamento? Vuol dire che
probabilmente la convinzione, la condivisione ormai chiara è che la legislazione
esistente nella nostra Regione è totalmente insufficiente ed è arrivata al
punto da comportare una spinta nei soggetti, in quelli che sono gli attori che
dovrebbero dare risposte ai problemi della Calabria.
Questo
non è colpa di Mancini da una parte né è colpa del singolo assessore che sente
l’esigenza di dare una svolta a certi percorsi.
Ma allora
mi chiedo: c’è una riflessione rispetto al disegno complessivo di governo di
questa Regione? C’è una percezione rispetto ad una difficoltà complessiva sulla
base della quale si dibattono i cittadini, gli operatori di questa Calabria?
C’è la percezione in chi guida questa Regione di questi problemi? Sinceramente
ho dei seri dubbi in questo senso, così come ho avuto dei dubbi nel vedere il
documento di programmazione economica e finanziaria che non tiene conto di una
serie di aspetti drammatici come quelli che vengono negoziati dalla stessa
Regione Calabria in sede di conferenza delle Regioni e conferenza Stato-Regione
laddove la Regione Calabria rimane inerte nella individuazione delle Regioni benchmark
sui costi standard. In sostanza, quindi, contribuisce a tagliarsi qualcosa come
400 milioni di euro, rispetto ai soli servizi sanitari, col proprio voto, con
la propria presenza a quei tavoli. Previsioni che non sono inserite né in
questo bilancio, che è quello del 2014, né nel documento di programmazione
economica e finanziaria che si riduce, quindi, ad un insieme di considerazioni
sparse, alcune delle quali sono condivisibili, altre sono palesemente errate e insufficienti.
Cosa dire
dei trasporti? Passando prima dall’assessore Fedele ho detto “è una situazione
drammatica”; lui dice “sì, non c’è dubbio che sia una situazione drammatica”
nessuno, chiariamolo, immagina che Fedele abbia uno strumento o una soluzione
così come nessun altro di natura personale che possa dare una risposta a
questo.
Ma
vogliamo capire cosa stiamo votando? Questa delibera numero 380/2013 “Piano di
riprogrammazione dei servizi sul trasporto pubblico locale” almeno ci vogliamo
rendere conto che questa delibera è stata presa in assenza di quello che era un
lavoro che in questi tre anni doveva passare dalle linee guida a dei documenti
attuativi e operativi?
Quando
all’interno di questa delibera è collegata in una maniera piuttosto criptica
del Collegato alla Finanziaria noi verifichiamo che ci sarà un aumento delle
tariffe per i trasporti pubblici collettivi e per il trasporto pubblico in
Calabria con una riduzione dei corrispettivi che in sostanza si traduce in un
incremento di tariffe del 20 per cento per i servizi urbani e del 42 per cento
dei servizi extraurbani mi chiedo: le abbiamo lette queste cose? Capisco che
alle volte si va a Roma anche iugulati da una situazione ed in qualche maniera
c’è il rischio che i Governi nazionali dicano “prendere o lasciare”. Ma ci
siamo posti il problema del perché si arriva ad essere iugulati per avere le
risorse per continuare a portare avanti i servizi? Ci siamo posti il problema
che sono stati utilizzati e noi abbiamo chiesto l’utilizzo dei fondi Fas, cioè
dei fondi per gli investimenti in conto capitale, cioè i soldi sul futuro, i
soldi dei nostri figli per continuare a gestire la situazione corrente? Ci
siamo resi conto che stiamo dicendo alla Calabria che si aumenta in questa
maniera vertiginosa il costo dei servizi?
Nel
frattempo gli altri adempimenti, le altre azioni sul trasporto pubblico locale
prevedono una riduzione delle percorrenze, dei servizi offerti e
complessivamente un abbassamento dell’offerta che diamo ai cittadini.
Vedete,
sinceramente, anche la rivendicazione che faceva il capogruppo Magno, in questo
caso è un aggettivo quello che gli rivolgo cioè del successo del risultato
sugli Lsu e Lpu non vorrei aver capito male e se ho capito male me lo dica
subito.
Anche
questo. Quel disegno di legge che noi oggi voteremo tutti quanti, con grande
convinzione, è un adempimento del decreto legge 101, è questo. E’ quello che è
l’accordo che è stato fatto è che prevede la possibilità di utilizzare delle
risorse è ancora una volta collegato alle problematiche del Patto di stabilità
esentato per un periodo come sanzioni ma poi previsto per il periodo
successivo.
Insomma,
possibile che in questo momento così drammatico per il Paese non ci si ponga il
problema e non ci sia una rappresentanza politica e di governo a livello
regionale che sia in grado di interloquire col livello nazionale e fargli
capire che persone che sono state utilizzate ed in alcuni casi sfruttate per 20
anni e che in alcuni casi non hanno nessuna copertura rispetto al passato…
perché si fa il dibattito sull’articolo 18 e su quelle migliaia di lavoratori
che in Calabria come Lpu non hanno materialmente avuto alcuna garanzia per
l’articolo 18, ma possibile che il problema del Patto di stabilità non si possa
affrontare anche per quella categoria di persone? E’ possibile che facciamo
annunci mirabolanti su questo col rischio di intervenire su un corpo sociale
già ampiamente sfilacciato, su persone che dopo tanti anni non meritano che
parole di verità.
Meritano
che si evidenzi il lavoro fatto laddove c’è, ma non che si inseriscono delle
illusioni.
Vedete, è
stato bocciato in Commissione l’emendamento che avevamo proposto come
opposizione sulla velocizzazione e qualificazione della spesa comunitaria, dei
fondi vincolati.
Mi fa
piacere aver trovato nella relazione dell’assessore la piena consapevolezza e
la convinzione che le risorse europee sono l’unico strumento per affrontare il
problema dei servizi e dei diritti nella nostra Regione. Ma per passare da
quella consapevolezza, esposta verbalmente, ad una consapevolezza maturata,
cioè per dimostrare che ci sono delle scelte e dei comportamenti conseguenti mi
chiedo quanto dovremo aspettare.
Quell’emendamento
era un assist per voi, per questa maggioranza, per il livello di governo perché
in sostanza diceva “atteso che le risorse libere della Calabria sono da tanti
anni completamente assorbite da quelli che sono gli impegni vincolanti già
presi e anzi la Calabria è in disavanzo rispetto alle risorse libere vogliamo
porci il problema di avere invece un assestamento che ha chiuso con 5 miliardi
144 milioni di euro di avanzo?”. E vogliamo capire nella parte in cui ciò non
significa un blocco necessario del patto di stabilità, cioè nella parte in cui
queste sono spese nettizzate rispetto al patto perché non va avanti la spesa
pubblica regionale?
Questo
vuol dire una incidenza del 9-10 per cento rispetto al Pil della Calabria. Se
fate un calcolo di natura economica almeno il 9 per cento rispetto al Pil della
Calabria.
E allora
perché si rifiuta da parte della maggioranza il contributo costruttivo e la
proposta che viene dalla opposizione? Può veramente questa maggioranza in un
momento così difficile immaginare di chiudersi in una turris eburnea e
immaginare di non dialogare con l’esterno? Immaginare di risolvere sulla base
di provvedimenti vuoti quelli che sono i gravi problemi della Calabria? Penso
che questo non possa avvenire e verificando che non c’è neanche speranza o una
fondata speranza o consapevolezza sui propri strumenti mi chiedo che giudizio
può dare la Calabria del nostro lavoro? Perché non c’è fiducia in quello che è
il lavoro che noi facciamo e che voi proponete? Voi avete proposto per le nuove
leggi la bellezza di 100 mila euro.
Ma questa
è una Assemblea legislativa. Se una Assemblea legislativa su un bilancio di 9
miliardi di euro complessivamente mette a previsione per l’anno successivo 100
mila euro vuol dire che ha già abdicato a quella che è la propria funzione,
vuol dire che non crede in quella che è la propria funzione perché accanto a questo
non abbiamo il tentativo di rivedere complessivamente la legislazione
regionale. Accanto a questo non abbiamo l’obiettivo di fare una revisione di
spesa e fare delle scelte che possono essere condivise in qualche maniera ma
che, in ogni caso, anche se non condivise aprono il problema della
rivisitazione delle scelte passate di governo.
Questo
non avviene e quindi, se questo non avviene, ci dovete dire quale strada rimane
per mantenere la speranza e la fiducia che nei prossimi anni i diritti di
cittadinanza in questa Regione vengano in qualche maniera anche parziale,
garantiti. Su questo ci interroghiamo e gradiremmo che lo faceste anche voi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Magarò. Ne ha
facoltà.
Grazie,
Presidente, per avermi dato la parola, cercherò nei tempi che mi sono stati
assegnati di portare un contributo alla discussione e soprattutto di lasciare
un pensiero in questo momento particolare che vive la nostra Regione e che vive
il nostro Paese.
La
situazione che abbiamo davanti è eccezionale, difficile e grave sia dal punto
di vista politico sia dal punto di vista economico e sociale. La sfida che
abbiamo davanti ritengo sia quella di indicare la strada per fronteggiare e
affrontare queste difficoltà e questa situazione difficile che attraversa il
Paese e che attraversa la Regione. La sfida sta tutta qui: nel metter in campo
una forte azione di governo e se volete anche una forte competizione su come
governare e affrontare le sfide.
Tutti
quanti noi seguiamo di sera in sera le tante trasmissioni politiche che si
susseguono sui nostri teleschermi. In queste trasmissioni noto dei robot perché
prima che si mettano a parlare sappiamo già quello che dicono, difendono
posizioni e parlano tutti la stessa lingua sia da una che dall’altra parte
politica. Manca il coraggio cioè e manca la determinazione e la responsabilità
di non eseguire fino in fondo le direttive che vengono impartite ma di avviare
una scommessa sulle sfide e sulla capacità di governo.
Penso che
stasera alcune questioni siano state poste dall’assessore Mancini nella sua
introduzione. Lui ha posto una questione di fondo sulla quale la politica
farebbe bene a riflettere e sulla quale ognuno di noi, penso, dovrà portare un
contributo in questa fase finale della legislatura. Ha posto una questione
essenziale secondo me: le Regioni hanno un futuro? Sono ancora valide?
Penso che
a questa domanda dobbiamo dare una risposta e io tenterò brevemente di dare un
contributo ed un mio pensiero.
Negli anni
’70 c’è stato in Italia e nel Mezzogiorno, soprattutto, un grande dibattito
sulla utilità delle Regioni per far applicare il dettato della nostra
Costituzione. In quegli anni si notavano dinamicità, responsabilità, coraggio,
determinazione; in quegli anni le forze politiche più sensibili ai temi delle
autonomie locali si sono battuti per dar corso alla Costituzione, perché
vedevano nelle Regioni non un peso, non una zavorra ma uno strumento importante
per far crescere la democrazia e nel frattempo per governare i nostri
territori.
Purtroppo,
nel corso di questi anni – diciamolo con franchezza – le Regioni hanno perso
credibilità e hanno perso la capacità innovativa, hanno perso forse anche la
reputazione come ci dice anche l’assessore Mancini, tant’è che lui dice che
forse è anche il caso di abolirle.
Penso che
noi dobbiamo, innanzitutto, recuperare la reputazione e la credibilità delle
nostre Regioni a questa Assemblea legislativa. Dobbiamo trovare i tempi
migliori del regionalismo per far autocritica ma anche per indicare nuove
strade e nuovi percorsi.
Penso che
il regionalismo possa essere rilanciato e penso che le Regioni possano
assolvere ad un ruolo importante ma devono recuperare credibilità, reputazione
e soprattutto devono avere il coraggio di mettere in campo azioni vere di
riforme nel sistema delle autonomie locali.
Le
Regioni sono viste, dal mio punto di vista, come dei carrozzoni centrali e sono
viste dai cittadini comuni come luogo non dove si affrontano le emergenze, non
dove si danno risposte ai bisogni dei cittadini ma come luogo e strumento di
potere.
Penso che
noi prima di chiedere allo Stato di dare più attenzione alle Regioni dobbiamo
essere noi dal sud, dalla Calabria, a dimostrare allo Stato che siamo in grado
di cogliere e di far nostre le sfide. Penso che nelle Regioni ci siano ancora
tanti sprechi e dobbiamo avere il coraggio di abbattere ed eliminare gli
sprechi che sono tanti e che, purtroppo, fanno sempre di più diminuire la
reputazione e la credibilità delle Regioni.
Penso che
nelle nostre Regioni ci sia tanta evasione e anche qui dobbiamo mettere in
campo una forte azione di recupero dell’evasione fiscale per tentare di mettere
sempre meno le mani nelle tasche dei cittadini onesti perché, purtroppo, le
mani nelle tasche dei cittadini anche in questa nostra Regione le abbiamo
messe.
La sfida
è appunto qui: è possibile ridurre la pressione fiscale? E’ possibile garantire
servizi efficienti? Penso proprio di sì, se si ha coraggio e la forza di
ricominciare e se, soprattutto, le forze politiche hanno la forza e il coraggio
di non pensare sempre agli appuntamenti elettorali ma di cimentarsi sul governo
delle questioni.
Mi sento
anche di dover suggerire al governo, al nostro Presidente anche un’altra
questione. Penso che ormai i fondi europei e i bilanci debbano camminare
insieme, sono la stessa cosa ed hanno gli stessi obiettivi, sono due strumenti
fondamentali che devono camminare sulla stessa direttrice.
Penso che
i fondi europei siano risorse giuste e necessarie che non devono essere polverizzate
e che devono essere concentrati sui grandi obiettivi di sviluppo quali le
infrastrutture e le innovazioni.
Mi capita
spesso di partecipare a dei convegni in questa nostra Regione, ad ogni problema
la risposta sono i fondi europei. C’è da fare un concerto? Ci sono i fondi
europei, c’è da aggiustare un marciapiede? Ci sono i fondi europei. C’è da
stabilizzare una persona? Ci sono i fondi europei. Io penso, invece, proprio di
no. Dobbiamo invertire completamente questa logica e questo modo di fare perché
bilancio e fondi europei dal mio punto di vista camminano insieme.
Sostanzialmente
il mio intervento mirava a creare una nuova responsabilità, a creare una
tensione maggiore nella politica e nelle istituzioni a far squadra, a far rete
perché ci sono tante cose positive in questa nostra Regione che, se si
uniscono, possono dare un contributo fondamentale.
Fatemi
dire poi un’altra questione che reputo essenziale per questa nostra Regione:
chi fa meglio, di più e chi è bravo deve essere premiato e sostenuto sia a
livello burocratico sia politico.
Mi
permetto di affidare alla valutazione del Presidente e della sua Giunta, della
nostra maggioranza un’ultima annotazione: mi sto occupando da tre anni,
presiedendo una Commissione inutile e forse sono anche un inutile Presidente,
dell’anti ‘ndrangheta; questa Commissione ha prodotto strumenti legislativi
straordinari ed importanti che non ci sono in altre Regioni. Abbiamo
anticipato, se volete, anche il lavoro della Commissione nazionale e abbiamo
anche anticipato a livello legislativo tante iniziative che sono parti
integranti del governo del nostro Paese.
Non basta
però avere leggi o norme avanzate, serve che queste norme, queste leggi vengano
sostenute e finanziate perché contrastare la criminalità organizzata è un
compito essenziale, perché il mancato sviluppo di questa nostra Regione deriva
anche, probabilmente, dalla ingombrante presenza della malavita organizzata.
Noi per
la nostra parte dobbiamo esser coerenti alle parole che diciamo e dobbiamo
lavorare con forza per trovare le risorse e per aiutare queste persone.
A me, per
esempio, piacerebbe molto che in questo bilancio - o, successivamente, quando andremo ad
approvare il consuntivo - se ci sarà un avanzo di amministrazione dessimo una
attenzione ai testimoni di giustizia, ai familiari delle vittime della mafia.
Mi
piacerebbe che nel bilancio sui beni confiscati, per esempio, su cui si è
aperto un dibattito in questi giorni, ci fossero degli atti consequenziali.
Piacerebbe, per esempio, che i comuni, che hanno avuto consegnati dei beni
confiscati, abbiano anche le risorse per poterle ristrutturare. Piacerebbe
anche a me che nei bandi che la Regione vara, sia sui fondi europei sia sui
fondi ordinari, per esempio, se ci sono beni confiscati o imprenditori che
decidono di avviare una attività sui beni confiscati si dia loro un maggiore
punteggio o una priorità.
Mi
piacerebbe sostanzialmente che il lavoro che abbiamo fatto, checché se ne dica
in questa Regione, avesse il sostegno finanziario delle risorse che mancano.
A volte,
per avviare questo lavoro di contrasto penso che non bastino solo le risorse ma
ci sono tante piccole cose che possono esser fatte. Suggerisco alla Giunta e
all’assessore di verificare tutto il lavoro, tutto il prodotto legislativo che
giace nelle nostre Commissioni consiliari. Sono tante le proposte di legge che
a volte non richiedono finanziamenti.
Anche qui
vorrei esprimere un giudizio positivo su un passaggio dell’assessore Mancini,
quando dice che il bilancio deve essere epurato da norme che vengono inserite
di volta in volta.
Se
dessimo questo segnale stasera forse questo sarebbe ancora più importante dei
tempi che puntualmente anche quest’anno abbiamo rispettato. Dubito che questo
avvenga ma nel contempo pregherei di verificare il patrimonio legislativo che
c’è in questa nostra Regione e di valutarlo con attenzione a prescindere da
quale parte politica essa provenga.
Questi
erano i contributi che mi sono permesso di offrire a questa discussione perché,
vedete, in Calabria siamo tutti bravi a criticare e a dire che le cose non
funzionano ma manca questa grande capacità, questa grande sfida, di proporre
come risolvere i nostri problemi.
Penso che
in quest’anno che ci separa dalla fine della legislatura dobbiamo lavorare per
confrontarci e scontrarci su come affrontare le emergenze, senza portare nelle
nostre discussioni, nelle nostre proposte questioni particolari perché la gente
per fortuna cresce più avanti della politica e sa distinguere e valutare e,
grazie a Dio, non ci sono più i partiti o gli uomini dei partiti che attraverso
il potere, i soldi e le risorse hanno il consenso elettorale. Per queste
ragioni io esprimo apprezzamento al lavoro che ha fatto la Giunta, il suo
Presidente, l’assessore Mancini, la maggioranza complessivamente e su queste
cose mi auguro che si possa aprire nei prossimi giorni un confronto vero perché
la Regione non ha bisogno di teatrini della politica ma ha bisogno di
confrontarsi su queste cose. Grazie.
Ha chiesto di parlare il consigliere Guagliardi. Ne ha
facoltà. Con preghiera di rispettare i tempi assegnati.
(Il consigliere Guagliardi avvia il
suo intervento in lingua arbereshe)
Dico questo, Presidente,
perché io sono unito all’albanese, ragiono in albanese e per parlare devo
tradurre in italiano. Oggi qui
dentro non è possibile farlo.
Il tono dimesso che ci ha
posto l’assessore Mancini nella sua introduzione è un tono dimesso sulle
risorse e sulle modalità di lavorare; noi consiglieri regionali stiamo
offendendo questa Assemblea regionale.
Qui è da un’ora che si
discute e non c’è una persona che ascolti l’altro, ci sono crocchi continui ed
è difficile pensare, Presidente.
La prego di mettere ordine
nei lavori.
Prego, cortesemente, di
consentire lo svolgimento dei lavori.
Ci sono i rumori che
vengono da oltre la parete, ci sono otto gruppi che discutono autonomamente e non si può ragionare e non vedo come si possa tenere una
seduta di Consiglio regionale in questo clima.
Può continuare il suo
intervento, continui.
Glielo chiedo vivamente, Presidente, non è modo questo di affrontare un bilancio
regionale.
So che noi siamo tutti delusi
dalla politica e dimessi dalla politica, ma stiamo arrivando alla oscenità
della politica.
Credo sia meglio dire
“voto-non voto e me ne vado a casa” perché sarebbe più decoroso. Non si può
ascoltare, c’è uno stato di confusione totale e le cose continuano…
(Interruzione)
Non volevo offendere
nessuno, è l’andamento generale, non è personale la valutazione su come noi
abbiamo l’educazione di lavorare.
Adesso può continuare a
svolgere senza polemiche, continui prego, consigliere Guagliardi.
Non è polemica, sto
dicendo la mia opinione, non sono polemico con nessuno, Presidente. Non voglio
far polemica con nessuno ma sto dicendo la mia.
L’assessore Mancini ci ha
introdotto, anche con una buona capacità di contenere le discussioni, due-tre
argomenti che ci dicono che siamo ridotti all’osso, non abbiamo risorse e ciò
deriva dal fatto che è diminuito il gettito delle risorse nazionali, ci sono le
sentenze della Corte costituzionale, c’è la mannaia della Corte dei
conti e quindi non siamo più nelle condizioni di fare un minimo di bilancio per
questa Regione, perché 600
milioni sono veramente da ridere rispetto alla questione della Calabria che
cercherò di disegnare fra poco.
Mi chiedo, però, questa maggioranza nazionale - che è
fatta di una più grande maggioranza, soprattutto quella del Governo Monti che
ha visto la prima e la seconda Repubblica italiana - e questa maggioranza
attuale - che è fatta da gruppi che stanno di là dalla maggioranza Scopelliti e da gruppi che sono di qua della minoranza
anti-Scopelliti - non si sentono responsabili di questo
taglio delle risorse? Forse stiamo pagando la sciagurata riforma della
Costituzione sul Patto di stabilità? Se ne vediamo oggi gli effetti tra un anno
saranno ancora peggiori. Non è un punto della politica su cui riflettere
questo? O pensiamo che quello che sta avvenendo, l’attacco al regionalismo, sia
figlio dello Spirito Santo o di qualche avventura in qualche suburra strana
della nostra Regione?
Penso che noi che ci definiamo classe dirigente - quelli
che abitano a Roma, pure i calabresi, sono dirigenti di serie A mentre noi
siamo i dirigenti di secondo livello – non dovremmo solo riflettere sulle cose
che gli altri ci inducono a fare ma sulle strade percorribili per poter
affrontare i nostri compiti.
E’ facile e ci fa sempre sentire particolarmente con la
coscienza a posto dire che la colpa è sempre degli altri, e probabilmente noi
ne veniamo meno.
Il primo punto su questo va detto: c’è una classe
politica nazionale che nel nome della compatibilità europea costringe le Regioni, in particolare
quelle meridionali, in particolare la Calabria, a vivere nella totale
disgregazione anche dei suoi conti.
Diremo
poi perché ci sono queste responsabilità e su questo credo che non possiamo
tacere né gloriarci di fronte ad un rischio fortissimo dei lavoratori
socialmente utili e di pubblica utilità siamo riusciti ad avere delle risorse a
loro favore. Quello era un fiammifero che stava per accendere un grande
incendio su cui si doveva ancora riflettere.
Dobbiamo
tentare di ragionare sulle cose da fare e di non dire che abbiamo contenuto la
tensione sociale grazie anche ad un’opera di annacquamento di una situazione e,
per fortuna, in Calabria non è avvenuto un disastro. La questione sociale
calabrese è talmente grave che non sappiamo se dai primi di gennaio succederà
qualcos’altro di più pericoloso perché ci dimentichiamo di discutere in questa
sede del disastro che hanno procurato le alluvioni, del disastro che procura il
taglio non della spesa pubblica verso i lavoratori dipendenti ma soprattutto
verso le imprese calabresi che stanno chiudendo una dopo l’altra perché hanno
crediti enormi verso comuni e province e non riescono ad avere risorse perché
le risorse della Regione stanno ferme.
Qui sta
nascendo un problema di grande emergenza immediata. Non discutiamo del destino
dei nostri ragazzi, per esempio, non dico del loro destino lavorativo ma di
quello della scuola, della formazione, se siamo costretti a liberalizzare
magari anche i trasporti pubblici locali, siamo nella condizione in cui una
classe dirigente dovrebbe porsi il problema veramente nel nome della unità
generale della Regione di inquadrare un obiettivo di riforma.
E’
rituale dire “abbiamo fatto questo, è stato fatto questo nel passato per cui
noi del presente viviamo gli errori del passato”. E’ una cosa che non serve più
a nessuno.
Lo stato
di degrado della Calabria ha un livello così alto che non circola più nemmeno
un euro. Non circola nelle imprese edilizie, nell’agricoltura, nel turismo non
c’è più un euro che circola. E una classe politica regionale se lo pone questo
problema di dire “noi che abbiamo residui che vengono chiamati miliardi, che
abbiamo residui che possono essere immediatamente
utilizzati, perché sono risorse liberate, che abbiamo delle possibilità di
muovere il denaro, noi che siamo la Regione a più
alto tasso di fiscalità nazionale vogliamo metterci insieme e creare le
condizioni di una o due riforme che possano agevolare la spesa in questa Regione?
Quando si
parla di fondi Por addossiamo sempre agli altri l’incapacità; i bandi perché
non camminano regolarmente? Non camminano neanche quando sono nel settennio
successivo? C’è una ragione per cui non camminano? Ci sono i Regolamenti
europei che sono ancora forti e ci condizionano e dicono che noi del
Mezzogiorno siamo gente che sa rubare, che non sa gestire le risorse per cui
dobbiamo essere etero-diretti da Bruxelles e questa può essere la verità o
abbiamo un personale dirigente e amministrativo regionale non in grado di
leggere le indicazioni europee e incapace a predisporre piani regionali?
Abbiamo una legge sulla ragioneria e sulla circolazione del denaro che si
blocca.
Quante
sono le delibere di pagamento alle imprese calabresi che sono ferme alla
ragioneria della Regione Calabria? Sono migliaia, vi sono migliaia di imprese
che si aspettano 20/30 mila euro che per il complesso della manovra finanziaria
non sono nulla ma per loro sono la vita di un anno di lavoro. Quante sono?
Questo è il tema della nostra Regione, quest’anno.
Noi non
possiamo far fronte ai commissari centralisti dello Stato che hanno deciso di
distruggere anche le Regioni e sappiamo che lo fanno per una logica che non è
più così oscura. Essere figli dell’Europa significa che i conflitti e le
questioni sociali devono star fuori dai luoghi di rappresentanza; bisogna che
ci siano i partiti o le formazioni politiche omogenee al potere. Si fanno le
leggi presidenziali, si riducono le rappresentanze e si riducono i comuni ad
essere nuovi luoghi podestarili. Poi eliminiamo le province e adesso riduciamo
la Regione Calabria da 50 a 30 consiglieri e, con i meccanismi elettorali che
andremo a fare, la rappresentanza non avrà più nessun potere e non soltanto in
funzione della debolezza di essere gruppo dirigente.
Questo è
un progetto complessivo di un neo-centralismo quasi monarchico. Amiamo e
rispettiamo troppo la Costituzione italiana ma potremmo parlare di
neo-monarchia in questo nostro Paese perché c’è una volontà in cui le sovranità
nazionali e, soprattutto, le sovranità nazionali dell’area del Mediterraneo
devono essere al di sotto dei livelli di rappresentanza, di gestione e di
autodeterminazione concreta.
Il punto
è questo: noi che abbiamo la possibilità – se abbiamo la fantasia - di pensare
a nuovi modelli di sviluppo perché non facciamo la discussione in questa
occasione? perché non diciamo qual è l’impresa o il settore produttivo
trainante di questa nostra Regione? l’industria, l’agricoltura, il turismo, i
servizi? Qualcuno di noi sa qui dentro qual è l’indirizzo economico trainante
della nostra Regione?
Ecco
perché le cose non vanno, perché anche se noi avessimo dieci o mille non
sapremmo utilizzarli perché non abbiamo idea di dover far finire quei dieci o
quei mille. Il punto della politica è questo, il nostro fallimento è questo ed
ecco perché non possiamo dire “vogliamoci bene perché l’assessore Mancini ci ha
detto che ci sono poche risorse e non si può far la manovra, perché la Corte
dei conti ci dice che non possiamo fare provvedimenti di natura normativa
nell’ambito del Collegato e noi non lo facciamo”. Poi per fare una legge
dobbiamo fare una scuola e proporrò fra poco alla Presidenza e al Consiglio
regionale di farci un corso di formazione per come presentare le leggi perché
gli uffici ci dicono che la Corte dei conti ci impone certi indirizzi. Che
almeno ci insegnino a come fare le leggi.
Questa
istituzione diventa inutile. Credo che abbiamo un anno di tempo, se amiamo
questa Regione, da impiegare in una grande riforma sul finanziamento della
Regione, sui poteri e sugli equilibri tra Consiglio e Giunta. Certi fallimenti,
certi attacchi alla casta che vengono e su cui temiamo anche di fare il minimo
di intervento - perché abbiamo paura di essere attaccati - dipendono dal fatto
che non siamo stati in grado di correggere gli errori che abbiamo fatto dal
2001 in poi, quando è stata fatta la riforma del Titolo V della Costituzione e
quando ognuno di noi ha pensato di governare e legiferare come gli garbava.
Eppure
già nella prima legislatura si parlava delle leggi manifesto, cioè delle leggi
inutili. Figuriamoci oggi che tipo di leggi sono. Oggi sono leggi da prima
elementare perché siamo talmente ridotti e risicati che non possiamo più fare
una legge manifesto ma facciamo una legge da quaderno elementare.
Penso che
questo sia il punto del nostro fallimento e non possiamo dire che va tutto bene
e va tutto male, perché poi la Giunta e il governo possono dare delle
indicazioni che non danno.
Vorrei
fare due domande provocatorie all’assessore Mancini o a chi mi vuol rispondere.
Nel collegato abbiamo applicato la spending review sulle auto blu – vi
sono due o tre articoli dedicati – e io mi chiedo: tutto il complesso di
affitti, di case ed edifici che stanno a Reggio Calabria e a Catanzaro, molti
dei quali sono vuoti e per i quali la Regione continua a pagare, perché non
sono rientrati in questo provvedimento? Eppure la spesa di fitti è più elevata
rispetto a quella che può essere di un’auto blu che magari non serve più;
neanche i Presidenti usano più le auto blu, per esempio.
Mi chiedo
ancora: perché mai dobbiamo esser così solerti – anche a costo di andare sotto
giudizio – con Trenitalia e destinargli 40 milioni di euro quando ha distrutto
il sistema dei trasporti ferroviari in Calabria? C’è una logica in queste cose?
Non si potrebbe dire a Trenitalia “vieni che discutiamo dell’ammodernamento
delle carrozze e delle linee che operano in Calabria? Di come i nostri
viaggiatori e pendolari possono raggiungere le altre località alla pari degli
altri cittadini?”. Perché non facciamo queste cose? Credo che su questi temi
dovremo discutere.
Vivacchiamo,
quindi, accettiamo quanto ci dice – crediamo lo faccia con onestà – quali sono
le risorse e viviamo poi in attesa dello sblocco dei fondi perenti. Non so cosa
succederà, ci sarà qualche miracolato che ci porterà altre risorse e noi
vivremo fino alla fine della campagna elettorale in questa direzione; sarà
veramente la fine dell’Istituto regionale.
Consigliere
Guagliardi, il tempo a sua disposizione è scaduto.
Ho finito
e chiedo scusa, anche per la mia introduzione in arbereshe ma in quelle
condizioni non si può discutere. Continuo a dire: ascoltiamoci perché forse
l’ascoltarci ci induce a trovare proposte nuove e riflessioni nuove per
migliorare il nostro lavoro.
Ha chiesto di parlare il consigliere Mirabelli. Ne ha
facoltà.
Signor
Presidente, noi in Commissione bilancio abbiamo affrontato questo bilancio di
previsione e certamente i toni erano molto distesi anche perché tutti quanti i
componenti della Commissione e tutti i partiti hanno evidenziato, con
tranquillità e sincerità, le difficoltà del momento storico, difficoltà dal punto
di vista socio-economico che non riguardano esclusivamente la Calabria ma il
Sistema Paese e l’Europa intera.
E’ ovvio,
quindi, che, di fronte ad un momento così difficile e di grande disagio
economico in cui è chiaro che la politica arretri a passi da gigante rispetto
alle esigenze e alle emergenze che ci vengono dalla cittadinanza, dal popolo in
senso lato, bisogna cercare di capire come si possa non dico invertire la
tendenza - perché non è semplice invertire una tendenza in un bilancio
previsionale – ma quanto meno contenere al massimo tutte le ricadute che
potrebbero divenire da questo taglio di risorse finanziarie, rispetto ad un
consolidato storico di spesa storicizzato e spesso anche senza senso, senza
anima, senza ricadute, quasi quasi a mantenere i consumi e la possibilità di
poter dare un salario doveroso, alle famiglie calabresi in modo particolare,
benché sia un problema che riguarda l’intero meridione in un momento come
questo.
E’ ovvio
che se non ce la diciamo tutta non faremmo un buon servizio alla Calabria.
E’
cambiato il mondo. Già rispetto al 2005 ad oggi è cambiato il mondo, così come
rispetto al 2009 le cose si sono strette di più e ci sono nuove regole che
prima non c’erano, basti pensare al pareggio di bilancio obbligatorio, che non
è cosa da poco; in un momento di grande contrazione economica, far quadrare i
conti e non poter ricorrere, come si è ricorso nel passato, alla famosa azione
di indebitamento pubblico pur di sostenere il sociale e tante altre operazioni
anche più discutibili non è facile; ci rendiamo conto che le cose non sono più
semplici come una volta.
Oggi
amministrare o addirittura fare un bilancio di previsione in questa situazione
diventa quasi impossibile se la Regione non è attrezzata in termini strutturali
a poter avere incrementi di prodotto interno lordo, esponenziali anno per anno,
tali da supplire con le proprie entrate le perdite di trasferimento finanziario
che dal centro vanno in periferia.
Dobbiamo
esser chiari: non è semplice amministrare e non è neanche semplice fare una
critica feroce, quasi partigiana allo stesso assessore Mancini, perché è come
sparare sulla Croce Rossa. E’ il problema che oggi si ritrovano tutti i sindaci
e gli altri Presidenti delle Giunte regionali, e non è cosa semplice.
Al
pareggio di bilancio dobbiamo sommare anche la necessaria diffidenza del poter
agire con una certa elasticità dal momento in cui la Corte dei Conti dopo anni
si risveglia, scoprendo quale fosse il ruolo che avrebbe dovuto attivare già da
15-20 anni; molto probabilmente non ci saremmo trovati in questa situazione, è
ovvio che chi amministra, al di là del colore politico o della bandiera - che
ha poca importanza - si trova in una situazione che rispetto alla impostazione
del passato è tutt’altra cosa.
Quindi si
tratta di una vera rivoluzione verso una legalità stringente, frutto di una
contingenza finanziaria molto stretta che blocca l’azione amministrativa nel modus
operandi di un tempo e che investe un nuovo scenario, guarda ad un nuovo
scenario.
Rispetto
al passato oggi ci troviamo con delle somme minori rispetto al 2009; nel 2009
c’era una possibilità di movimentazione di qualche centinaio di milioni di euro
in più ma oggi questo non lo abbiamo più. A causa anche di cosa? Dobbiamo
parlare di cose concrete in Calabria, frutto di quello che è successo, di
quella che è stata l’applicazione di un Piano di rientro dal deficit
sanitario che ha imposto l’ira di Dio di sofferenza a questa Regione per poter
ripianare un debito enorme che costringe a tartassare moltissimo tutte le
famiglie calabresi.
Perché se
pensiamo alle accise sui carburanti o all’incremento dell’Irap, all’Irpef è
ovvio che qualcuno le paga e le pagano i calabresi. Queste entrate, che forse
un tempo potevano essere disponibili per poter consentire qualche minimo di
movimento e coprire qualche doverosa e giusta richiesta da parte di più settori
amministrativi della Calabria, oggi non sono più disponibili; basta pensare che
a noi mancano per la sanità 170 milioni di euro che se ne vanno direttamente a
coprire, anno dopo anno, questo benedetto disavanzo, questo benedetto debito.
Allora mi
sono chiesto: è cambiato veramente il mondo? E’ normale, a fronte anche di
questa situazione; poi ci ritroviamo - come dice giustamente il collega che mi
ha preceduto - con l’Europa che interviene dandoti una ricetta che secondo me è
discutibile anche sul piano economico e che prevede, cioè, che in un momento di
grande difficoltà economica si stringa sempre di più la cinghia, risparmiare e
tagliare i costi al massimo senza capire che negli Stati Uniti o in Giappone,
dove c’è il più alto debito pubblico al mondo, si è ricorso – Obama lo ha fatto
– ad un incremento del debito pubblico e contestualmente si è riusciti
nell’arco di un mese e mezzo a creare 220 mila posti di lavoro.
Ripeto:
in un mese e mezzo. Perché? Perché è ovvio che una politica di recessione
economica, in un momento di difficoltà economica, comporta a sua volta non un
effetto positivo sui conti pubblici ma porta, addirittura, ad una sofferenza
che si allarga in tutti i settori della società, portando in primo luogo
all’abbattimento della capacità di azione di ogni impresa e quindi di una
attività lavorativa con una ripercussione sulla occupazione.
In
Calabria noi non siamo in grado di poter fare chissà quale grande movimentazione.
Siamo in Italia e siamo sottoposti a vincoli di Patto di stabilità che hanno
qualcosa di ridicolo.
Il Patto
di stabilità è, di per sé, una forte limitante in un momento di grande crisi
economica, dà la possibilità di poter quanto meno mantenere i consumi e i
livelli occupazionali ad un certo livello; siamo all’assurdo e spesso abbiamo
comuni che hanno risorse economiche e quote finanziarie in conto capitale che
non riescono a spendere perché non è possibile.
La stessa
cosa della Regione Calabria, caro collega, se pensi che a novembre la Regione
Calabria, anche se tutti gli uffici sono pronti a pagare, non ha la possibilità
di poter pagare perché si supera quello step, quel livello che il Patto
di stabilità impone e che non puoi superare, pena una serie di penalità
economiche che ti porterebbero veramente alla rovina.
C’è
qualcosa, allora, che va al di là del regionalismo, qualcosa che investe la
classe politica nazionale ed europea. E’ lì che bisogna andare a fare le
rimodulazioni e le discussioni per affrontare le problematiche e cercare di
svincolarci da questo cappio mortale.
E’ ovvio
che una Regione come la nostra che, attenzione, ha vissuto sempre su un sistema
di spesa e di trasferimenti… Parliamoci chiaramente: noi non siamo la Lombardia
o l’Emilia Romagna, siamo una Regione che ha avuto un suo sistema politico, che
ha creato un suo sistema socio-economico.
Questa è
la verità, tutto quanto un sistema che campava esclusivamente su una finanza
derivata di trasferimento dall’esterno.
Oggi a fronte
di tagli - perché lo Stato italiano non ha i soldi per poterteli mandare - va
automaticamente in sofferenza perché non avendo a monte un prodotto interno
lordo, cioè un sistema economico capace di dare risposte nei vari settori, tu
hai difficoltà a poter anche introitare le giuste entrate.
Da qui i
problemi sul bilancio! Spero vivamente – lo dico all’assessore Mancini – che le
entrate possano essere sostenute anche nel 2014. Sappiamo benissimo che c’è
stato un calo dei consumi ed una minore introito di Iva. Sappiamo benissimo che
c’è una sofferenza nelle famiglie, che soffrono anche i professionisti che una
volta stavano bene e questo si traduce in una entrata da Irpef più bassa
probabilmente.
Sappiamo
benissimo che in Italia i consumi sono calati del 12 per cento e in Calabria
può darsi che siamo arrivati al 18. Sono tutte piccole cose che mettono in
discussione anche quelle poche entrate disponibili.
Allora
cosa fare? L’univa via è quella di attrezzarsi attraverso delle riforme
strutturali che possano rompere col passato e rendere, quanto meno, in parte
auto mantenibili quelle sorgenti di spesa che sono la vera spesa, diminuirle.
Parliamo
di Afor: diciamolo chiaramente, l’abbiamo chiusa nel 2007. C’era un progetto
che è andato male ma ancora oggi è in liquidazione. La montagna cosa è? Una
spesa fissa? Deve servire a pagare gli stipendi agli operai e non far fare un
tubo a queste persone perché nessuno dice loro cosa fare? O deve essere una
risorsa da utilizzare? Questo è il problema.
Se deve
essere una risorsa da utilizzare, bisogna ingegnarsi e finalmente abbiamo
costituito la nuova Agenzia alla quale ho compartecipato anche io,
modestamente, con la speranza di, attraverso progetti molto semplici – non
dobbiamo andare a scoprire la luna nel pozzo – ma attraverso il trattato di
Kyoto o qualche altra cosa, cercare di incamerare più denaro possibile, quanto
meno per pagare il 50-60 per cento della spesa e dei costi, per poter garantire
il salario a questi lavoratori.
Oggi la
Giunta propone un progetto molto serio e gliene dobbiamo dar merito.
Per
quanto riguarda l’altra grande storia degli Lsu e degli Lpu e di tutto il mondo
del precariato calabrese: nel passato ha rappresentato una risposta giusta
nella sua essenza ma sballata completamente nella sua applicazione. Di fatto
siamo finiti esclusivamente a non dare loro un futuro di tipo lavorativo perché
una cosa è un posto e l’altra è il lavoro che, purtroppo, non può che essere
produttivo, al giorno d’oggi, altrimenti non lo mantiene nessuno.
Automaticamente,
finalmente, abbiamo una speranza tramite questa proposta di legge, non ne ho
viste altre. Si è persa probabilmente in passato la possibilità, in maniera
incomprensibile da parte del Governo o non so di chi, di assorbire insieme alla
Regione Campania, a parte la Regione Sicilia, gli Lsu e metterli tutti nello
stesso calderone, quanto meno per stabilizzarli e garantire un salario, una
entrata a queste famiglie che è doverosa se si vuole parlare di coesione e – io
aggiungerei – di tranquillità sociale.
Ci rendiamo
conto, allora, che è vero che le problematiche sono molto aperte ma qui dentro
né il centro-destra né il centro-sinistra hanno la bacchetta magica per
risolverle. Amministrare oggi rispetto a ieri – questo significa rispetto al
2003/2004/2005/2006/2009 – è un’altra storia perché abbiamo scarsissima
capacità di manovra finanziaria, scarsissima libertà ed autonomia di poter
inserire da qui e dall’Asp e spostare anche 2-3 milioni di euro perché è un
bilancio ingessato, basso e, secondo me, senza prospettive.
Diventa
importante e fondamentale cercare di darsi una regolata, come Consiglio non
solo come Giunta, nel proporre azioni, nel rivoluzionare nuove riforme
strutturali sui vari settori.
Consentitemi
che errori nel passato il centro-sinistra ne ha fatti, così come ne ha fatti il
centro-destra. Quando noi parliamo di strutture – ho sentito qualcuno che
anticipava il ragionamento doveroso perché parliamo di bilancio –
socio/sanitarie è normale che qualcosa non sia quadrato nel quinquennio
passato. Andare a scaricare per diminuire il peso del costo della sanità e
trasferirlo al sociale - che non ha un euro - è stato un errore madornale per
il semplice motivo che è stato un gioco di prestigio di tipo
ragionieristico-finanziario che ha avuto ricadute terrificanti. Oggi ci
troviamo con strutture socio-sanitarie che guardano a chi? Non guardano alle
persone che stanno bene, ma guardano ai più deboli, a quelli più disagiati, ai
malati, a chi ha necessità di assistenza e di essere curato per lungo tempo.
Si
trovano in condizioni di non aver nessuna possibilità perché in una solita
nottata – come la questione dell’Afor – a qualcuno è balenata in testa l’idea
di trasferire una quota della spesa, il 30 per cento sul sociale.
Queste
sono cose che secondo me andrebbero rettificate e riguardate, così come la
questione degli avanzi. Mi sono preso la briga, stimolato dal consigliere
Naccari Carlizzi, di verificare questa questione degli avanzi.
Effettivamente, da che
tempo è tempo, fra comuni, comunità montane di una volta, province e Regioni non ho mai visto nel
passato un bilancio che si chiudeva, sia nel preventivo sia nel consuntivo, in
disavanzo. Tolto al millesimo, alla singola lira, cosa strana, i conti
quadravano sempre per tutti; tanto erano 300 mila 450 le uscite e 300 mila 450
le entrate, una assonanza perfetta.
In realtà
questi avanzi di amministrazione sono stati qualcosa che ci si è trasportati
non dal 2010-2011 ad adesso, ma si trasportano da una vita. Verificate i
bilanci, andate a vedere e vi renderete conto di questo avanzo di
amministrazione perché, anche se nettizzato, tutto quel che si vuole sono somme
che possono essere liberate ma in gran parte – soprattutto quelle che devono
essere trasferite – che non vengono trasferite al di là dell’assegnazione e del
progetto. E’ ovvio che tu te le devi portare, perché le attendi, e
rappresentano la somma più grossa di questo avanzo di amministrazione perché è
ovvio che, in una situazione come questa, qualsiasi amministrazione che ha la
possibilità di poter utilizzare una lira, utilizza gli avanzi di
amministrazione o residui attivi, che riesce a recuperare nel più breve tempo
possibile; qui non c’è la necessità solo di velocizzare la spesa ma ci sarebbe
anche la necessità di valorizzare il recupero che non è cosa semplice, vi posso garantire.
La
difficoltà più grossa ricade nella capacità che ha un ente, al giorno d’oggi,
di poter doverosamente esigere la riscossione anche di tributi e di entrate che
gli toccano da parte dei cittadini. I cittadini non ce la fanno più.
E’ ovvio
che in una situazione come questa, non è che i fondi comunitari basti
impegnarli, li hanno impegnati tutti, ma il vero problema riguarda la qualità
della spesa, la quantità che non solo si spende ma che si va a rendicontare.
Questo
significa, a lavoro finito. Vorrei capire dal 2000 in poi quanta spesa
dell’Unione europea è stata concretizzata, rendicontata e quali sono stati gli
effetti positivi in termini di ricaduta economica e occupazionale per la
Calabria. Qui è il problema.
Ci sarà
stato qualche errore - al di là delle difficoltà, al di là dei soldi che se ne
vanno – nella impostazione o nella programmazione.
Se
andiamo a guardare nelle pieghe del bilancio ci accorgeremo che abbiamo ancora
dei rigurgiti, cioè delle risorse liberate che arrivano dal vecchio Por 2006.
Stiamo parlando oggi del Por 2014/2020 e meno male – qui concludo veramente
presidente Nicolò – che è intervenuta la Commissione europea che, dopo 15 anni,
ha capito che bisognava, almeno per il Fesr, concentrare le risorse su 4-5 obiettivi
centrali e li ha indicati, senza prevedere una programmazione a 360 gradi, in
cui si polverizzavano tutti i finanziamenti senza concentrarli tra i vari
settori dei fondi comunitari.
Ora sta a
noi non perdere questa occasione. Ecco perché in una situazione del genere è
difficile poter fare gli accusatori di qualcuno; se dall’altro lato ci fosse
stato oggi, con le nuove condizioni economiche e normative, il centro-sinistra
sarebbe stato facile anche al centro-destra elevarsi e fare delle filippiche terribili
perché avrebbe trovato facile sponda. Grazie.
Ha chiesto di parlare il consigliere Guccione. Ne ha
facoltà.
Presidente, grazie per avermi dato la parola. Intervengo
perché stimolato dall’intervento dell’assessore Mancini che, credo, ha posto
una questione dirimente in quest’Aula.
Oggi noi verifichiamo il fallimento del regionalismo
dopo oltre 40 anni dalla istituzione delle Regioni, era anche nelle parole dell’assessore
Mancini; la questione che si pone è se la Regione in quanto istituzione abbia
ancora una sua funzione.
Dobbiamo
partire da un dato politico rilevante: in Calabria, in Italia il regionalismo è
fallito e il bilancio che oggi è stato proposto – l’assessore Mancini l’ha
definito il miglior risultato possibile – altro non è che la risultante di una
serie di spese obbligatorie neanche coperte per tutto l’esercizio del 2014, un
bilancio fortemente ingessato. Questa struttura di bilancio non permette due
funzioni fondamentali di questa Assemblea e della Regione, in particolare
quella di legiferare perché a questa Regione da molti anni ormai è impedito di
legiferare.
Oggi sono
stati messi 100 mila euro per tutte le leggi che andremo ad approvare – e non
se ne potranno approvare nel 2014 con soli 100 mila euro – e quindi il potere
legislativo quest’Aula non lo ha più e la Regione non può neanche esercitare la
funzione programmatoria perché non ha più le risorse necessarie per
programmare. Sono state già programmate a monte da una serie di leggi nazionali
che diventano poi la risultante della formazione del bilancio.
Quindi
non c’è possibilità di manovra della politica e delle istituzioni nella
formulazione del bilancio. La situazione si aggraverà ancora di più quando –
sarà tra qualche settimana – penso, per esempio, si introdurranno i costi
standard nella sanità. Alcune simulazioni ci dicono che la Calabria sarà
fortemente penalizzata dalle risorse che dovranno essere trasferite per il 2014
per quanto riguarda le risorse per far funzionare la sanità in Calabria.
Penso al
fatto che noi siamo gravati ancora oggi di un esborso di 170 milioni di euro di
fiscalità aggiuntiva che i calabresi pagano su Irpef e Irap per pagare i debiti
della sanità calabrese. Siamo una delle poche regioni, forse l’unica che deve
pagare lo 0,30 di Irpef in più e lo 0,15 di Irap in più per sanare i buchi: 170
milioni è il gettito fiscale presunto ma sarà sicuramente più o meno questo per
pagare i debiti della sanità che potevano essere utilizzati attraverso un
processo che ci poteva permettere una spesa più oculata nella sanità.
Se questo
è lo scenario, dobbiamo discuetere in quest’Aula, al di là degli schieramenti,
sulla domanda che si poneva l’assessore Mancini “hanno ancora una funzione le
Regioni, l’Istituto regionale?”. Non possiamo diventare i ragionieri dello
Stato centrale che ci comunica come fare il bilancio.
A questo
punto quest’ente non ha più una funzione, altrimenti diventa lo scarico di
tante contraddizioni sociali sulle quali non possiamo dare una risposta perché
la Regione è stata ingessata e abbiamo anche la responsabilità di aver
sperperato, nel passato, risorse importanti in questa Regione.
Ce ne
vogliamo far carico? Lo dico dall’opposizione perché oggi governate voi e noi
siamo momentaneamente collocati in minoranza.
(Interruzione)
Ci
auguriamo di poter concorrere da qui ad un anno e mezzo ad avere un Presidente
ed una coalizione di centro-sinistra che vinca alla Regione.
Il punto
è questo, allora. Vogliamo affrontare questa sfida fino in fondo ed apportare
quelle modifiche che, più che le riforme, riguardano anche la responsabilità
delle classi dirigenti, anche la responsabilità di dire qualche no in più e di
cercare di dare prestigio a questa istituzione, attraverso progetti di
programmazione dello sviluppo locale.
Abbiamo
bisogno di far scelte sulla questione del lavoro.
Eravamo
oggi con l’assessore Salerno all’avvio del congresso nazionale, regionale,
della Cgil che con la Camusso hanno messo al centro la questione del lavoro
sulla quale anche noi dobbiamo vedere come rispondere, attraverso una
mobilitazione di risorse che possono rinvenire dalla riduzione degli sprechi e
di qualche no in più che dobbiamo dire su alcune questioni.
Da questo
punto di vista dobbiamo cogliere l’occasione che ci viene questa sera.
L’altra
questione e chiudo riguarda l’autorevolezza che dobbiamo avere col Governo
centrale e la questione del rapporto tra la Calabria e Roma. E’ una grande
questione.
Attenzione! Ci vuole autorevolezza, si devono battere i
pugni, così come è stato fatto, perché nessuno ci credeva, all’avvio dell’esame
della legge di stabilità, nell’approvazione di un emendamento per la
stabilizzazione degli Lsu e degli Lpu con 50 milioni di euro di risorse
aggiuntive; sarà approvata domani perché il Governo ha posto la questione di fiducia
ed abbiamo ottenuto quell’emendamento grazie alla caparbietà dei deputati del
centro-sinistra che lo hanno presentato non solo per le risorse necessarie a
garantire i salari, giustamente; significa che c’è uno spazio e se riusciremo a
trovare una piattaforma comune alla Calabria su alcune priorità – in primo
luogo il lavoro – la possiamo spuntare.
C’era qui
prima l’assessore Trematerra, ricordo che noi abbiamo avviato due riforme che
riguardano l’Afor e l’Arssa e abbiamo dato vita all’Arsac e a Calabria Verde,
vorrei che quest’Aula rapidamente si potesse occupare, attraverso una
relazione, dello stato dell’arte del percorso che ci deve portare alla
formazione dell’Arsac e di Calabria Verde, perché credo che dobbiamo verificare
quali ostacoli ancora oggi impediscono un dispiegamento pieno di queste due
riforme; per capire anche cosa dobbiamo fare perché quello spirito riformatore
che c’è stato qui - ricordo che c’è stato bisogno dei due terzi del Consiglio
regionale - non possiamo sprecarlo ma anzi dobbiamo portarlo avanti fino in
fondo, senza guardare in faccia nessuno, senza che ci possano essere potentati,
lobbies o interessi che non emergono in superficie rispetto alla
necessità di riformare la forestazione e il settore dell’agricoltura.
Non ci sono più iscritti a parlare possiamo procedere con la votazione degli emendamenti e dell’articolato inerente la proposta di legge numero 524/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2014)”.
Pongo in
votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
All’articolo 3 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 54700, a firma del consigliere Minasi, che recita: <<Al comma 3, secondo periodo, dell'articolo 3 le parole "del funzionario o dirigente inadempienti" sono sostituite dalle seguenti "dell'Ente">>.
Prego,
consigliere Minasi, ha facoltà di illustrare l’emendamento.
E’
ritirato.
Mi
dice la collega Minasi che è ritirato l’emendamento.
(Interruzione)
Pongo
in votazione l’articolo 3.
(E’
approvato)
All’articolo 4 è stato presentato emendamento protocollo numero 54704, a firma del consigliere Minasi che così recita: “All'articolo 4 sono apportate le seguenti modificazioni: <<Al comma l, lettera c), primo periodo le parole "soggetti di cui sopra" sono sostituite dalla parola "dirigenti".
Al comma l, lettera d), sono eliminate le parole "ferme restando le esclusioni disposte dall'art. 60, comma 3, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165,".
Il comma 2 è eliminato.
Al comma 4, dopo la parola "nominati" sono aggiunte le seguenti: "dalla Regione">>.
L’emendamento è ritirato.
Pongo
in votazione l’articolo 4.
(E’
approvato)
All’articolo
5 è stato presentato l’emendamento protocollo 54695/4 a firma dei consiglieri
Chiappetta e Orsomarso che così recita: “Al comma 3 dell'art. 5 le parole
"1 ter. L'aggiornamento dell'inflazione programmata, previsto dal comma 7 dell'art. 3 della legge regionale 26 dicembre 2006, n. 18, è sospeso per il biennio 2014-2015. La Giunta regionale nel 2016, sempre nei limiti massimi di cui al sopra citato comma 7, aggiorna i corrispettivi in relazione alla quota di premialità relativa al biennio 2014-2015 attribuita alla Regione ai sensi dell'art. 16 bis del Decreto-Legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni dalla L. 7 agosto 2012, n. 135, e s.m.i."
sono sostituite dalle seguenti parole
"1 ter. L'aggiornamento dei corrispettivi, previsto dal comma 7 dell'art. 3 della legge regionale 26 dicembre 2006, n. 18, per il biennio 2014-2015 è contenuto entro il limite massimo del 50% dell'inflazione programmata. La Giunta regionale nel 2016, nei limiti massimi di cui al sopra citato comma 7, aggiorna i corrispettivi in relazione alla quota di premialità relativa al biennio 2014-2015 attribuita alla Regione ai sensi dell'art. 16 bis del Decreto-Legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni dalla L. 7 agosto 2012, n. 135, e s.m.i.".
Anche questo emendamento è ritirato.
Sempre all’articolo 5 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 54680, a firma del consigliere Minasi, che così recita: “Il comma 4 dell'art. 5 (Modifiche a norme regionali) è così sostituito: L'art. 22 della Legge regionale 7 agosto 1999, n. 23, è sostituito dal seguente:
Hanno diritto ad usufruire della libera circolazione sui servizi di trasporto pubblico locale su gomma finanziati dalla Regione i non vedenti con cecità assoluta e gli invalidi di qualsivoglia categoria con totale e permanente inabilità lavorativa (100%) e con diritto all'accompagnamento, nonché i non vedenti con un residuo visivo non superiore ad un decimo in entrambi gli occhi, con eventuale correzione.
Per usufruire del diritto alla libera circolazione i soggetti di cui al comma precedente devono munirsi di apposita tessera, rilasciata dall' Amministrazione Regionale in unico esemplare per invalido e accompagnatore, non utilizzabile disgiuntamente dal solo accompagnatore, effettuando apposita istanza per il tramite delle associazioni di categoria che ne hanno rappresentanza per legge, o che siano all'uopo riconosciute dalla Giunta Regionale. La Giunta Regionale può determinare le modalità ed i diritti amministrativi per il rilascio delle tessere.
Hanno diritto ad usufruire di agevolazioni tariffarie le seguenti categorie di cittadini: a) i soggetti titolari di pensione minima o integrata al minimo corrisposta dall'INPS o da altri Istituti previdenziali; b) gli studenti che utilizzano autoservizi extraurbani di linea per raggiungere la scuola.
È fatto salvo: quanto previsto dal punto 8) dell'art. 100 del Decreto del Presidente della Repubblica Il luglio 1980, n. 753, nonché da altre norme dello Stato; quanto previsto per i dipendenti delle aziende di trasporto dai contratti collettivi di lavoro; quando determinato dalla Regione o dall'Ente affidante in ragione di funzioni ispettive sui servizi.
La compensazione per il diritto alla libera circolazione di cui al comma 1 è ricompresa nei corrispettivi di cui all'art. 2, comma 1, della Legge regionale 27 dicembre 2012, n. 67.
Le agevolazioni tariffarie di cui al comma 3 sono poste a carico dell'UPB 2.3.01.02 cap. 2222106 -Spese per contributi alle aziende di trasporto pubbliche e private a compenso dei minori introiti derivanti dal trasporto gratuito di determinate categorie di cittadini (Art. 22 della legge regionale 7.8.99, n. 23) - il quale è incrementato di € 250.000,00. Tale somma è finanziata diminuendo la previsione di spesa per il cap. 23010236 -Spese per la realizzazione del piano di rinnovo degli autobus affidati a Ferrovie della Calabria s.r.l. per l'effettuazione dei servizi del trasporto pubblico locale - che viene ridotto del medesimo importo.”
Anche questo emendamento è ritirato.
All’articolo 5 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 54815, a firma dei consiglieri Naccari Carlizzi e Maiolo, che così recita: “Al comma 4 punto 1) dell'Art. 5 dopo la parola correzione aggiungere il seguente capoverso: Il Hanno inoltre diritto ad usufruire della libera circolazione sui servizi di trasporto pubblico locale, gli ultrasettantenni che dichiarano un ISEE non superiore ai 10.000 euro”.
Prego, collega Naccari Carlizzi.
Presidente, l’area di esenzione che originariamente era fissata in 15 mila euro è scomparsa per gli ultra settantenni. Proponiamo che sia reintrodotta a 10 mila euro, reddito Isee, per il trasporto pubblico locale.
Parere del relatore?
Contrario.
Parere della Giunta?
Manca la copertura finanziaria, di conseguenza il parere è contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Presidenza
del Presidente Francesco Talarico
All’articolo 5 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 54810, a firma del consigliere Magarò, che decade per assenza del proponente.
Decade anche il successivo emendamento all’articolo 5, protocollo numero 54811, a firma del consigliere Magarò, per assenza del proponente.
Sempre all’articolo 5 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 54915, a firma dei consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, che così recita: “L'art. 2, comma 1 della L.R. 22 dicembre 1989, n. 14, è così sostituito:
1. La Regione concede alle Organizzazioni Professionali degli imprenditori agricoli maggiormente rappresentativi a livello nazionale, aventi sede legale ed operanti con proprie strutture sull'intero territorio regionale, contributi per lo svolgimento di ulteriori programmi di attività che integrano quelli normalmente attuati dalle organizzazioni stesse con particolare riguardo alla:
a) divulgazione e promozione dello sviluppo in agricoltura;
b) promozione dell'assistenza tecnica in agricoltura;
c) assistenza alla programmazione aziendale;
d) promozione di attività volte a favorire lo sviluppo della produzione, l'incremento della produttività ed il miglioramento delle tecniche produttive, con particolare riferimento ai territori montani ed alle zone depresse e svantaggiate, riconosciute dalla normativa regionale;
e) assistenza contrattuale, sindacale, legale, fiscale e tributaria agli associati;
f) assunzione di iniziative volte alla formazione di quadri dirigenti all'organizzazione di convegni, di seminari (e viaggi di studio).”.
Prego, collega Bruni, ha facoltà di illustrarlo.
E’ ritirato, Presidente.
Va bene.
Si passa all’emendamento all’articolo 5, protocollo numero 54918, a firma dei consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, che così recita: “All'art. 2, comma 1 della L.R. 22 dicembre 1989, n. 14, viene aggiunto il seguente comma:
2. il contributo è concesso ad un numero massimo di quattro Organizzazioni individuate annualmente secondo il grado di rappresentatività desumibile dalla comprovata rappresentanza in seno al CNEL e dal numero di deleghe possedute, che le medesime Organizzazioni dovranno provare certificando il numero di titolari di fascicoli aziendali accesi presso i propri CAA.”.
Prego collega Bruni.
L’emendamento si illustra da sé.
Parere del relatore?
Presidente, questo è un emendamento che doveva essere presentato con un provvedimento a parte.
Non ho capito, relatore.
Presidente, posso chiedere? Questo emendamento a quale legge si riferisce?
Ha chiesto di intervenire l’assessore Trematerra, ha facoltà di parlare.
Si riferisce alla legge regionale numero 14 del 1989
Quali organizzazione sono? Queste quattro organizzazioni?
“Il contributo è concesso ad un numero massimo di quattro Organizzazioni individuate annualmente secondo il grado di rappresentatività desumibile dalla comprovata rappresentanza in seno al CNEL e dal numero di deleghe possedute, che le medesime Organizzazioni dovranno provare certificando il numero di titolari di fascicoli aziendali accesi presso i propri CAA.”.
Quali organizzazioni? Ma di che stiamo parlando?
Non sappiamo quali saranno quelle maggiormente
rappresentative.
Ma di cosa stiamo parlando, chiedo scusa.
Delle organizzazioni
di categoria. La legge 14 del 1989 dà la possibilità, attraverso un
finanziamento, di concedere erogazioni alle organizzazioni di categoria, con
questa norma…
Ma parliamo di agricoltura? Di quale asosciazione?
Sì, di agricoltura.
Presidente, questo emendamento non è procedibile perché
le organizzazioni di categoria professionali riconosciute sono più di 4 e io
chiedo che l’emendamento venga ritirato e non venga votato perché è in palesa
violazione con la legge, a parere del sottoscritto.
Tutta una serie di
emendamenti presentati da qui a poco verrà ritirata perché si è deciso che
correttamente andranno attraverso un canale ordinario come proposta di legge e
quant’altro.
Rimangono in piedi 5-6
emendamenti – uno dei quali è proprio questo di cui stiamo parlando – e altri
emendamenti che riguardano sia la nuova Agenzia Calabria Verde che gli
spostamenti temporali necessari per la liquidazione delle comunità montane e
quant’altro.
Questo è uno di questi
emendamenti. E’ vero quello che dice il consigliere Giordano, cioè le organizzazioni
sono più di 4, sono circa 25, tantissime. Con questa norma vogliamo, vista
l’esiguità delle risorse che ci sono sulla legge, dare alle maggiormente
rappresentative sul territorio calabrese la possibilità di avere quelle
risorse, altrimenti rischieremmo che quelle poche risorse in bilancio – si
tratta, se non vado errato, di 200 mila euro – vengano date a pioggia a diverse
organizzazioni.
Con questa norma diamo quali sono i criteri perché si possano riconoscere un certo numero di organizzazioni e in questo caso abbiamo messo 4. Questa è la ratio della legge.
(Interruzione)
Collega Giordano, si può essere a favore o no.
Questo, Presidente,
è un argomento importante perché le associazioni non sono tantissime,
sono 6-7 forse, e ritengo che sia fortemente discriminatorio fissare un numero di 4 e negare le
risorse a chi è stato riconosciuto per legge a livello nazionale e regionale.
Vi
prego, vivamente, di ritirare questo emendamento. Se volete si può con
successivo regolamento adottare dei criteri rispetto alla rappresentatività che
può essere un parametro e un criterio ma certamente non può essere fissato nel
numero di 4, escludendo alcune categorie, alcune associazioni professionali e
agricole che sono riconosciute dalla legge nazionale, dal Ministero delle
risorse agricole, dal Governo, dalla Regione Calabria.
C’è stata
anche una sentenza su questa materia che voi conoscete bene. Vi invito
caldamente a ritirarlo perché sarebbe un atto fortemente lesivo della legge e
sperequativo nei confronti di categorie che sono rappresentative e che operano
sul territorio calabrese e che hanno pari dignità rispetto alle altre.
Collega Giordano, si può essere d’accordo o contrari e votare contro o a favore.
Lei ha già posto questo problema del ritiro e l’assessore ha confermato la volontà di andare avanti sulla
votazione di questo emendamento. Devo chiedere il parere del relatore e della
Giunta.
Il parere è favorevole se
non ci sono problemi di copertura finanziaria.
Penso che non ci siano
problemi di copertura finanziaria perché diceva che quel monte si
divide per 4.
(Interruzione)
Stiamo dicendo la stessa cosa.
Parere del relatore? Favorevole.
Parere della Giunta?
Il parere della Giunta è stato espresso dall’assessore
Trematerra, competente per materia. Per quanto riguarda l’assessore al
bilancio, preso atto che non ha rilevanza di copertura finanziaria, non ha
problematicità di copertura finanziaria, si rimette al parere positivo espresso
dal collega Trematerra.
Pongo in votazione l’emendamento.
(Interruzione)
Non le posso più dare la parola. Lei può votare contro
ma non può intervenire dieci volte dicendo le stesse cose.
(Interruzione)
Se chiede il voto per appello nominale si procede ma non
le posso ridare la parola dieci volte per ripetere le stesse cose.
Ha posto la stessa cosa tre volte, altrimenti qui
andiamo avanti senza alcuna regola.
Chiamo il consigliere Pacenza a svolgere le funzioni di
Segretario per la votazione per appello nominale sull’emendamento 54918 con i
pareri favorevoli della Giunta e del relatore.
Fa la chiama.
Comunico l’esito della votazione. Presenti e votanti 38.
hanno risposto si 28; hanno
risposto no 10.
Pertanto
dichiaro approvato l’emendamento protocollo numero 54918.
(E’
approvato)
(hanno
risposto sì i consiglieri: Bruni, Bulzomì, Caputo, Chiappetta, Crinò, Dattolo,
Fedele, Gallo, Gentile, Grillo, Imbalzano, Magarò, Magno, Minasi, Mirabelli,
Morrone, Nicolò, Nucera, Orsomarso, Pacenza, Parente, Pugliano, Salerno, Serra,
Talarico F., Tallini, Trematerra, Vilasi;
hanno
risposto no i consiglieri: Adamo, De Gaetano, Giamborino, Giordano, Guagliardi,
Guccione, Maiolo, Naccari Carlizzi, Talarico D., Tripodi)
Ha chiesto di parlare il consigliere Chiappetta. Ne ha
facoltà.
Presidente, credo ci sia stato un errore nella
discussione che si è fatta precedentemente, a proposito di un emendamento che è
stato detto, erroneamente, sia stato ritirato ma invece doveva essere messo in
discussione.
Si tratta dell’emendamento protocollo numero 54695/4, a
firma del sottoscritto e del collega Orsomarso, che credo sia, per quanto viene
evidenziato, sostenuto anche dalla minoranza. Si tratta di un emendamento che
va a regolizzare qualcosa all’interno del sistema trasportistico.
Ecco perché le chiedo, Presidente, se è possibile, di
poterlo mettere in votazione. Grazie.
C’era la Presidenza del collega Nicolò e su questo
emendamento è stato detto che lei ha chiesto il ritiro.
Non è un aumento di spesa. Prego, collega Naccari
Carlizzi.
Presidente, per le motivazioni esposte in premessa
nell’intervento sulla discussione generale mi pare che quel provvedimento, che
è talmente una mannaia sul sistema dei trasporti, in qualche maniera, almeno
per una piccolissima parte, viene ad essere alleviato nel suo impatto
dall’emendamento.
Gradiremmo che si possa fare anche in altri aspetti
dello stesso provvedimento e consegniamo all’assessore l’impegno di rivedere,
appena possibile, anche con riferimento all’aumento tariffario. Siamo
favorevoli.
Parere della Giunta sull’emendamento protocollo 54695/4?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero
54695/4.
(E’ approvato)
Il prossimo emendamento sempre all’articolo 5 è il
protocollo numero 54753, a firma del consigliere Morrone, di cui do lettura:
“All'articolo 5 della proposta di legge n. 524/9" è aggiunto il seguente
comma:
«1. All'articolo 1 comma 1 della legge regionale 14
febbraio 1996 n. 3, così per come modificato dall'articolo 2 comma l della
legge regionale l0 gennaio 2013 n. 1, dopo le parole "e Assessori" si
aggiungono le seguenti "e Presidente di Gruppo consiliare"» è
ritirato.
E’ ritirato anche l’emendamento 54695/2 a firma del
consigliere Chiappetta di cui do lettura: “All'articolo 5 della proposta di
legge n. 524/9" è aggiunto il seguente comma:
l. All'articolo 7 della legge regionale 17 maggio 1996
n. 9, per come modificata dalla legge regionale 30 maggio 2013 n. 26, dopo il
comma 7 è aggiunto il seguente comma 7 bis <"L'Osservatorio regionale
può articolarsi, per ottemperare a quanto prescritto dalla presente legge, a
livello provinciale sulla base di apposite determinazioni assunte di concerto
tra la Giunta regionale e le Amministrazioni provinciali provvedendo, in tali
atti, all'organizzazione amministrativa con la presenza di figure tecniche in
possesso di qualifica professionale di esperto faunistico, senza oneri
aggiuntivi per l'Amministrazione regionale">.
Sempre all’articolo 5 passiamo all’esame
dell’emendamento protocollo numero 54919, a firma dei consiglieri Bruni,
Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra che così recita: “All'articolo 7 dopo il
comma 5 si aggiunge comma 5bis:
5 bis. Gli Immobili di proprietà dell'ARSSA detenuti
direttamente, da un periodo non inferiore a cinque anni al 31 dicembre 2013, da
Enti non economici -Associazioni no-profit, che non versano in condizioni di
conflittualità con l'ARSSA, possono essere richiesti In acquisto entro 1130
giugno 2014. Detto trasferimento potrà avvenire alle condizioni dettate nel
primo comma, con un abbattimento del prezzo di vendita pari al 30 % del valore
congruo dalla commissione valutazione e stime dell'ARSSA. E' fatto obbligo di
mantenere sugli immobili trasferiti, per almeno vent'anni dalla stipula
dell'atto, le finalità sociali ed l vincoli di destinazione d'uso. Solo per ;
suddetti beni immobili, si può richiedere la rateizzazione del prezzo di
vendita per un periodo massimo di dieci anni, sulla base del tasso di
riferimento fissato dalla Commissione dell'Unione Europea secondo quanto
previsto dal Regolamenti (CE) 68/2001, (CE) 69/2001 e (CE) 70/2001.”
Ha chiesto di parlare il consigliere Bruni. Ne ha
facoltà.
L’emendamento si illustra da sé.
Ha chiesto di parlare il consigliere Naccari Carlizzi.
Ne ha facoltà.
Presidente, possiamo avere dall’assessore l’indicazione
dei 4-5 emendamenti che ci ha detto che vuole mantenere rispetto al più ampio corpus di 600 emendamenti? Così almeno
li leggiamo e non vi facciamo perder tempo.
Li esaminiamo uno per uno.
Li esaminiamo uno per uno, ma quelli su cui si concentra
l’attenzione ce li indichi da subito così li leggiamo.
A parte questo emendamento che riguarda il processo di
liquidazione dell’Arssa, prevediamo in un emendamento che le associazioni no
profit, solo ed esclusivamente per queste, un certo vantaggio, se vogliamo
chiamarlo così, nell’acquisire immobili che sono posti in liquidazione; solo
per gli enti no profit e quant’altro.
Gli altri emendamenti cui facevo riferimento poc’anzi
riguardano la proroga dell’entrata in vigore della Nuova Agenzia Calabria Verde
che porta in sé, ovviamente, tutta una serie di proroghe temporali che
riguardano il processo di liquidazione dello stesso ente.
L’altro emendamento che ritengo potrebbe essere
necessario approvare riguarda l’organismo pagatore che attualmente è delegato a
pagare solo la cosiddetta domanda unica ed i fondi strutturali del Psr.
A questo organismo pagatore vorremmo dare la possibilità
di pagare altre spese che riguardano il settore dell’agricoltura, per esempio
la pesca e altre leggi che riguardano sempre l’agricoltura.
Sono sostanzialmente 4 o 5 gli emendamenti che
rimarranno in piedi e tutto il resto verrà ritirato– come è stato concordato
anche con l’assessore Mancini; io per un mio black out ho chiesto ai
colleghi di presentare una serie di emendamenti che verranno ritirati e
seguiranno il percorso della legiferazione ordinaria.
Gli emendamenti che da qui in avanti rimarranno in
discussione sono quelli che vi ho detto.
Ce n’è un altro subito dopo che riguarda i consorzi
agrari, lo presenterò e deciderà l’Aula.
Ci sono interventi sull’emendamento? Prego, collega
Giordano.
Presidente, volevo chiedere all’assessore quali sono
queste associazioni, quali sono gli immobili e quante sarebbero le associazioni
no profit che operano in immobili dell’Arssa.
Questo non glielo saprei dire.
Ma non si può trattare questo emendamento col
provvedimento che poi comprenderà tutti gli emendamenti…
Accetto il ritiro.
L’emendamento protocollo numero 54919 è ritirato.
Siamo all’emendamento protocollo numero 54192, a firma dei consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo,
Morrone, Serra, che così recita: “legge Regionale 8 luglio 2002, n. 24. Interventi
a favore del settore agricolo e agroalimentare.
All'art. 3 (Aiuto alle attività di servizio e supporto
ai sistemi produttivi) della legge regionale 24 del 2002 viene aggiunto il
seguente comma 2:
2. Per consentire la piena attuazione nel territorio
regionale delle disposizioni di cui all'art. 2 della legge 28 ottobre 1999, n.
410, ed in particolare al fine di sostenere progetti di ricerca e formazione
per lo sviluppo e la valorizzazione dell'agricoltura calabrese, la Regione,
conformemente al Reg. CE n. 800/2008 della Commissione del 06 agosto 2008 può
finanziare iniziative proposte dai soggetti di cui all'art. 9 della Legge 23
luglio 2009,99, operanti in Calabria.”
L’emendamento si illustra da sé. Ci sono richieste di
intervento?
Presidente, è un modo strano di procedere perché qui
stiamo cambiando la legislazione regionale e non si può fare in un bilancio
importante.
Si fanno le cose eccezionali come una proroga, ma non
possiamo cambiare un ordinamento regionale in questo modo, veramente è
disdicevole questa pratica.
Ma chi sono i soggetti dell’articolo 9?
Si può cambiare l’ordinamento regionale in questo modo?
Non possibile, ci sono delle procedure che riguardano modifiche di leggi ma non
si può fare una sessione di bilancio. Se c’è una urgenza si fa, come la proroga
dell’entrata in vigore dell’Azienda Calabria Verde, ma in questo modo è
veramente disdicevole dal punto di vista politico e istituzionale
Collega Guccione, ogni consigliere è libero di
presentare emendamenti.
(Interruzione)
Qui c’è la firma di 5 capigruppo di maggioranza Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra.
L’assessore sta rispondendo a qualche chiarimento che voi ponete per un
migliore approfondimento. Lei può dire opportunità o meno sulla possibilità, ma
sul piano legittimo è pertinente l’emendamento. Quindi dopo aver ascoltato i
vostri interventi l’emendamento è presentato, o si ritira o lo metto in
votazione.
Prego, collega Naccari Carlizzi.
Mi par di capire che con questo emendamento si vogliono
sostenere progetti di ricerca e formazione per lo sviluppo e la valorizzazione
dell’agricoltura a favore dei consorzi agrari. Se è realmente a favore dei
consorzi agrari propongo un sub-emendamento per abolire le Università calabresi
che è di tutta evidenza che non servono a niente, anche l’Arsac, perché i
consorzi agrari possono svolgere attività di ricerca al posto delle Università
e dell’Arsac.
Se il sub-emendamento passa io voto anche
l’emendamento.
Ci sono altre domande? Parere del relatore?
Stiamo discutendo dell’emendamento protocollo numero
54912. Assessore questo era tra quelli che doveva essere presentato in legge
organica, così lei era d’accordo…
Come ho detto poc’anzi questo emendamento non riveste
carattere di urgenza. Rispetto a questo ho già detto e tutta una serie di
emendamenti prodotti dalla maggioranza sono stati ritirati; parlavo di 4-5
emendamenti; se c’è da parte dell’Aula questo atteggiamento costruttivo lo
presenteremo come legge di tipo ordinario per cui il collega Naccari Carlizzi,
quando avrà modo di vedere anche la relazione, forse si farà una ragione e non
chiederà di fare un sub-emendamento per abolire le Università e gli istituti di
ricerca.
L’emendamento protocollo numero 54912 è ritirato.
Sempre all’articolo 5 è stato presentato l’emendamento
protocollo numero 54910, a firma dei consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo,
Morrone, Serra, che così recita: “Integrazioni all'art. 12 della L.R. n.
24/dell'08/07/2002 (ARCEA)
L'art. 12 della Legge Regionale n. 24 del 08.07.2002
viene integrato come segue:
Comma l bis. Possono essere attribuite ali' ARCEA
(Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura), le funzioni in
materia di erogazione di aiuti in tutti i settori dell'agricoltura, in
applicazione di norme comunitarie, nazionali o regionali, nonché derivanti
dall'attuazione dei programmi pluriennali comunitari per le politiche marittime
e della pesca.
Comma 1 ter. le attribuzioni di cui al comma 1 potranno intervenire
previa convenzione approvata dalla Giunta regionale.”.
L’emendamento si illustra da sé. Non ci sono richieste
di parola, parere del relatore.
Anche questo è un emendamento che si era concordato di
presentare con una proposta di legge ordinaria. L’impegno del Presidente della
Commissione era di segnare una corsia privilegiata. E’ vero che non sono
urgentissimi, ma sono provvedimenti importanti. Invito al ritiro.
Il Presidente della Commissione dà la corsia
preferenziale ad una serie di progetti di legge che arriveranno alle
Commissioni competenti. Se c’è questo, bisogna dare la possibilità
all’organismo pagatore di svolgere altre funzioni … va bene il ritiro.
L’emendamento è ritirato.
Si passa all’emendamento protocollo numero 54643, a
firma del consigliere Guccione, che così recita: “All'art. 5 del collegato si
aggiunge il seguente comma:
All'art. 26 della legge regionale 21 agosto 2007 n. 18 -
Norme in materia di usi civici - si apportano le seguenti modifiche e
integrazioni:
a) Dopo il comma 3 si aggiunge il comma 3 bis:
3bis. la legittimazione e/o affrancazione in forma
semplificata avvengono anche in favore dell'occupatore, titolare del diritto di
superficie concesso dal Comune, che detenga l'immobile da almeno sette anni,
compresi gli eventuali danti causa, e ciò sia dimostrato in base a convenzione
stipulata ai sensi dell'art. 35 legge 865/71 con il Comune medesimo dal
concessionario in data anteriore al 30 giugno 2000.
b) Il comma 4 viene sostituito dal seguente:
4. la liquidazione secondo il procedimento semplificato
si verifica in favore del soggetto munito di titolo di acquisto, anche nella
sola ipotesi di concessione del diritto di superficie, in forma pubblica,
anteriore al 30 giugno 2007.”
L’emendamento si illustra da sé.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Sempre all’articolo 5 è stato presentato l’emendamento
protocollo numero 54764, a firma dei consiglieri Gallo, Pacenza, Chiappetta,
Morrone, Serra e Grillo, che così recita: “All'art. 5 è aggiunto il comma 12
così formulato:
1. All'art. 48, comma 2 della legge regionale 13 giugno
2008 n. 15 le parole "e ospedaliere" sono cassate; alla fine del
capoverso sono aggiunte le parole: "ancorché non iscritti nella
graduatoria regionale dei medici di Medicina generale aspiranti al convenzionamento"
.
Rispondevano ad una precisa esigenza del dipartimento ma mi dicono che non possono essere inserite norme che riguardano la sanità. Per cui è ritirato.
L’emendamento è ritirato.
All’articolo 5 è stato presentato l’emendamento protocollo
numero 54809, a firma del consigliere Magarò, che così recita: “All'articolo 5
del Titolo III è aggiunto il seguente comma 12:
12. Alla Legge Regionale 16 ottobre 2008 n. 31 sono
apportate le seguenti modifiche:
a) Dopo
l'articolo Il-bis è inserito il seguente articolo:
"Art. 11-ter (Esenzioni tributarie)
1. A decorrere dallo gennaio 2014 le vittime della
criminalità organizzata, dell'estorsione, dell' usura, compresi i soggetti di
cui al comma 1 dell'art. 11-bis, nonché, ai sensi dell'art. 17-bis, i testimoni
di giustizia sono esonerati dal pagamento dei seguenti tributi propri
regionali, previsti dall'art. 1 del decreto legislativo 6 maggio 2011, n.68: a)
Tassa per l'abilitazione professionale, istituita dall'art. 37, comma 5, della
L.R. 13 aprile 1995, n. 16; b) Imposta regionale sulle concessioni statali dei
beni del demanio marittimo, istituita dall'art. 1 della L.R. 31 dicembre 1971,
n. 1; c) Imposta regionale sulle concessioni statali per l'occupazione e l'uso
dei beni del patrimonio indisponibile, istituita dall'art. 1 della L.R.
31dicembre 1971, n. 1; d) Tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche
regionali, istituita dall'art. 1 della L.R. 31dicembre 1971, n. 1; e) Tassa
sulle concessioni regionali, istituita dall'art. 1 della L.R. 31dicembre 1971,
n. 1.
I soggetti di cui al comma 1 sono altresì esonerati dal
pagamento della tassa regionale per il diritto allo studio universitario,
istituita come tributo proprio della regione dall'art. 3, comma 20, della Legge
28 dicembre 1995, n. 549 e disciplinata dall'art. 27 della L.R. 10 dicembre
2001, n. 34 e dal pagamento della tassa automobilistica regionale, istituita
dall'art. 15 della L.R. 31dicembre 1971, n. 1.
La Giunta Regionale, previo parere della Commissione
istituita con la L.R. 19 dicembre 2002, n. 50 e s.m.i., entro sessanta giorni
dall'entrata in vigore della presente legge, predispone un regolamento, con il
quale vengono definiti i criteri e le modalità attuative delle esenzioni
tributarie.".
b) Al comma 2 dell'art. 11 bis della L.R. 16 ottobre
2008, n.31 e s.m.i., la lettera b è soppressa.
c) All'articolo 16 della L.R. 16 ottobre 2008, n.31 e
s.m.i., dopo il comma 2 sono inseriti i seguenti commi:
2-bis. Agli oneri derivanti dalle minori entrate
conseguenti l'attuazione dell'art. 11ter, quantificati in euro 150.000, si
provvede per l'esercizio 2014 per euro 100.000 a valere sull'U.P.B. 7.2.01.02
capitolo 72010207 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2013-2015
e per euro 50.000 mediante le risorse di cui all'U.P.B. 8.1.01.01 capitolo
7001101. 2-ter. La disponibilità finanziaria di cui al comma precedente è
utilizzata nell'esercizio in corso, ponendo la competenza in apposito capitolo
della U.P.B. 7.2.01.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio
regionale.”
Prego, collega Magarò.
Presidente, l’emendamento prevede l’esenzione di alcuni
tributi per i testimoni di giustizia modificando la legge regionale 31 del
2008.
Parere del relatore?
Invito al ritiro, Presidente.
Parere della Giunta?
Conforme a quello del relatore perché la materia,
interessante ed importante, merita una corsia propria slegata dal bilancio.
Collega Magarò?
Ritiro l’emendamento protocollo numero 54809.
E’ stato presentato emendamento all’articolo 5
protocollo numero 54695/1, a firma del consigliere Chiappetta, che così recita:
“All'articolo 5 della proposta di legge n. 524/9^ è aggiunto il seguente comma:
<Le disposizioni e le procedure di cui all'articolo 13 della legge regionale
n. 40/2008, si applicano per la messa in liquidazione dell'Ente Autonomo Fiere Cosenza.»
Prego collega Chiappetta.
Presidente, questo è un emendamento che è relativo ad
una situazione di difficoltà e di criticità che da anni vive l’Ente fiera di
Cosenza e rispetto alla cui situazione, già in occasione del varo della legge
che è stata approvata dal Consiglio regionale relativa al riordino degli enti
sub-regionali della Calabria, era stata presa in considerazione.
In quella circostanza l’emendamento non venne preso in
considerazione perché fu obiettato, all’epoca, dagli uffici competenti, dai
dipartimenti interessati che non si poteva procedere all’approvazione o quanto
meno alla trattazione per poi arrivare successivamente alla trattazione di
questo argomento perché la Regione Calabria non è legittimata e titolata a dibattere di ente fiera
perché non risultava tra i soci fondatori.
La
riproposizione di questo emendamento, che se non dovesse venire spiegato
potrebbe significare la ripetizione di un qualcosa rispetto alla quale, precedentemente,
c’era stato un parere negativo da parte dei dipartimenti interessati, si deve a
seguito di una sentenza del Tar che di fatto ha statuito la legittimità da
parte della Regione Calabria a prendere in considerazione tutto quel che è
condensato in questo emendamento.
Parere del relatore?
Mi pare, se non ho capito male, che l’abbia ritirato il
collega Chiappetta. Anche perché stamattina – se non ho capito male – nel corso
di una discussione preliminare il dirigente del dipartimento ha ribadito il
parere contrario.
(Interruzione)
Allora l’emendamento è ritirato.
Sempre
all’articolo 5 è stato presentato emendamento a firma del consigliere Giordano,
protocollo numero 54730, che così recita: “Dopo l'art. 7 bis è aggiunto il
seguente: art.7 ter (modifica art. 1 legge regionale n° 10/2009)
All'art 1
della legge regionale n° 10/2009 è aggiunto il seguente comma:
2. Sono
consentite per le sole aree agricole le seguenti detrazioni rispetto
all'importo determinato ai sensi della normativa vigente:
A. 1140 %
per gli occupatori coltivatori diretti
B. Il 30%
per gli occupatori imprenditori agricoli professionali;
C. Il 20%
per gli occupatori che dimostrano di avere acquisito il bene oggetto di
legittimazione e di affrancazione con contratti di acquisto presso notai e
regolarmente trascritti alla conservatoria dei registri immobiliari. Le
detrazioni di cui al punto "a" ed al punto "b" non sono
cumulabili. Le qualifiche di coltivatore diretto e di imprenditore agricolo
professionale debbono essere certificate dall'lNPS di competenza.”
Prego,
collega Giordano.
Presidente,
con questo emendamento si aggiunge un articolo 7ter alla legge regionale 10 del
2009 e riguarda i prezzi di affrancazione dei canoni enfiteutici dei terreni
riguardanti gli usi civici.
Questo
emendamento prevede l’abbattimento del 40 per cento per gli occupatori e
coltivatori diretti, il 30 per cento per gli imprenditori agricoli
professionali e il 20 per cento per gli occupanti dei terreni che sono in
regola ed hanno la qualifica di coltivatore diretto.
Parere
del relatore?
Anche se
non spetta a me dirlo, mi pare che non ci sia la copertura finanziaria.
Parere
della Giunta?
Contrario.
Pongo in
votazione l’emendamento protocollo numero 54730.
(E’ respinto)
Sempre
all’articolo 5 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 54766, a
firma dei consiglieri Gallo, Pacenza, Chiappetta, Morrone,
Serra e Grillo, che così recita: “All'art. 5 è aggiunto il comma 13 così
formulato: E’ abrogato l'inciso di cui al II cpv dell'art. 4 comma 1 della
legge regionale 30 aprile 2009 n. 11, con soppressione delle parole:
"comprese quelle rientranti nei rapporti convenzionali per la
specialistica ambulatoriale interna e per la continuità assistenziale" .
Questo emendamento riguarda i rapporti ambulatoriali.
Vale lo stesso discorso della sanità? Prego, consigliere Gallo.
Come sopra, Presidente, è ritirato.
Il prossimo emendamento è il protocollo numero 54695/3,
a firma del consigliere Chiappetta, che recita: “All'articolo 5 della proposta
di legge n. 524/9^ è aggiunto il seguente comma:
1. All'articolo 17, comma 2, della legge regionale 19
ottobre 2009, n. 35, le parole "della durata massima di diciotto mesi a
decorrere dal l luglio 2012" sono sostituite dalle seguenti "con
termine 31 dicembre 2015".
Prego, collega Chiappetta.
L’emendamento si illustra da sé, Presidente.
Qual è
l’oggetto? Chiedo scusa, giusto per saperlo.
Riguarda
la legge antisismica. Un differimento del termine per tutto ciò che è
necessario fare per la legge antisismica.
Il
termine è il 31 dicembre 2015.
In
pratica siamo sicuri che non accada nulla nel frattempo. Avete delle
rassicurazioni in tal senso?
Parere
del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Conforme
al relatore.
Pongo in
votazione l’emendamento protocollo numero 54695/3 col voto contrario della
minoranza.
(E’ approvato)
Il prossimo emendamento all’articolo 5 è il numero
54768, a firma dei consiglieri Gallo e Bruni, che così recita: “All'art. 5 è
aggiunto il comma 14 così formulato:
«All'art. 1 della Legge regionale 30 luglio 2010, n. 20,
le parole "limitatamente alle sole stagioni estive 2010, 2011, 2012 e
2013" sono sostituite dalle parole "limitatamente alle sole stagioni
estive 2010, 2011, 2012, 2013 e 2014”.
Prego, collega Gallo.
Presidente, si tratta della proroga ulteriore di una
legge, già prorogata più volte, che riguarda il demanio balneare. Consente la
possibilità di dare concessioni balneari a soggetti che hanno fatto grossi
investimenti e che dispongono di proprietà fronte-mare. Se ne chiede la proroga
per l’anno 2014. Grazie.
Ha impatto sul bilancio, Presidente?
Praticamente si estende anche al 2014 quello previsto…
Non c’è assolutamente impatto sul bilancio, anzi c’è la
possibilità di incassare.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Conforme al relatore.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
All’articolo 5 è stato presentato l’emendamento
protocollo numero 54709 a firma del consigliere Tripodi che così recita:
Al comma 3, dell'art. 3 (rubricato Organizzazioni di
volontariato) della Legge regionale 26 luglio 2012, n. 33 (Norme per la
promozione e disciplina del volontariato) verrà aggiunto il seguente comma:
3 bis. "La Croce Rossa Italiana, che dal l gennaio
2014 rivestirà la qualificazione giuridica di Associazione di Promozione
Sociale, in ragione del peculiare interesse pubblico riconosciutole
dall'ordinamento giuridico italiano, potrà concorrere all'erogazione di fondi regionali
per attività di volontariato, compresi quelli derivanti dalla donazione del 5
per mille di cui alla normativa vigente in materia, nonché per la protezione
civile territoriale."
Prego, collega Tripodi.
Mi diceva il collega Naccari Carlizzi che è il caso di
non sparare sulla Croce Rossa.
Ne abbiamo parlato in Commissione Presidente e il
decreto legge numero 178 del 2012
trasforma la Croce rossa da ente di diritto pubblico non economico ad
associazione di diritto privato qualificandola come associazione di promozione
sociale.
Qui si chiede solo di porre in essere le condizioni che
il decreto legislativo impone per far sì che la Croce Rossa - a cui la pubblica
amministrazione in genere si rivolge sia per le calamità naturali sia per gli
interventi di pronto intervento e quant’altro - possa beneficiare come tutte le
altre associazioni della normativa regionale.
Praticamente dal 1° gennaio 2014 che possa avere i
requisiti per partecipare al riparto dei fondi per quanto riguarda le
associazioni di diritto sociale che ci sono in Calabria. Tutto qua, senza
incremento di spesa, è un emendamento solo normativo in cui andiamo a recepire,
peraltro, un decreto legge governativo.
Parere del relatore?
Noi saremmo in linea di principio favorevoli, solo che
abbiamo adottato un altro principio preliminare che è quello di acquisire
emendamenti ordinamentali coerenti con la legge di bilancio, che siano
strettamente coerenti.
Prego il collega Tripodi di presentare una proposta di
legge al più presto. Invito al ritiro.
Relatore Imbalzano, ovviamente c’è il suo impegno in
quest’Aula che darà priorità? L’emendamento è ritirato.
PRESIDENTE
L’emendamento è ritirato e viene trasformato in progetto
di legge che andrà in Commissione.
Volevo evidenziare che c’è già un progetto di legge
depositato in Commissione sulla promozione sociale.
La Calabria è l’unica Regione d’Italia che ancora non ha provveduto ad
approvare la legge, creando danni enormi al sistema del volontariato civile e
del volontariato sociale nella nostra Regione.
Presidente, dica alle Commissioni di discutere queste
leggi.
L’azione del collega Tripodi è meritoria sotto il
duplice punto di vista: per la sensibilità sociale per la Croce Rossa italiana
ma, in un progetto molto più generale, perché gli enti di promozione sociale
calabresi stanno perdendo milioni di euro di finanziamenti nazionali perché non
abbiamo una legge di recepimento che è ferma in una delle Commissioni, bilancio
credo, da circa un paio di mesi.
L’emendamento è ritirato. Andiamo avanti.
Il prossimo emendamento all’articolo 5, a firma dei
consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, protocollo numero 54892,
recita: “Legge regionale n. 45 del 12.10.2012 - All'art. 3 (Funzioni della
Regione), dopo 1/ comma 1, sono inseriti i seguenti commi:
Ai sensi dell'articolo 9 del d.p.r. n. 616/1977 la
Regione Calabria è titolare delle funzioni di polizia amministrativa nelle
materie ad essa trasferite e attribuite dallo Stato.
Le competenze amministrative in materia di sanzioni, per
le violazioni delle disposizioni contenute nella presente legge, sono
attribuite al dipartimento competente in materia di agricoltura, foreste e
forestazione, nel rispetto delle procedure generali e speciali previste dalla
legge 24 novembre 1981 n. 689 e successive integrazioni e modificazioni e dalle
norme regionali vigenti.”.
Prego, consigliere Bruni.
L’emendamento è ritirato.
Il prossimo emendamento all’articolo 5, a firma dei
consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, protocollo numero 54893,
recita: “Legge regionale n. 45 del 12.10.2012 - All'art. 5 (Regolamenti
forestali), il comma 6 è così modificato: «La Giunta regionale approva i
Regolamenti Forestali entro 24 mesi dalla pubblicazione della presente modifica
sul Bollettino ufficiale della Regione Calabria»”.
Prego, consigliere Bruni.
L’emendamento è ritirato.
Il prossimo emendamento all’articolo 5, a firma dei
consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, protocollo numero 54895
recita: “Legge regionale n. 45 del 12.10.2012 – All’art. 7 (Piani di gestione e
assestamento forestale), al comma 9, la frase " In tal caso il termine di
cui all'art. 9 è sospeso e riprende a decorrere dalla data di comunicazione del
nullaosta" è sostituita per come di seguito riportato: “In tal caso il
termine di cui al comma 1 è sospeso e riprende a decorrere dalla data di
approvazione del Piano”.
Prego, consigliere Bruni.
L’emendamento è ritirato.
Il prossimo emendamento all’articolo 5, a firma dei
consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, protocollo numero 54897,
recita: “Legge regionale n. 45 del 12.10.2012 – All’art. 7 (Piani di gestione e
assestamento forestale) Il comma 11 " Nelle more del rilascio dei
nullaosta da parte degli enti gestori delle aree protette, i plani sono
approvati dal dipartimento competente in materia agricoltura, foreste e
forestazione, qualora ne sussistano le condizioni di conformità ai regolamenti
o al PFR. In tal caso è fatto obbligo ai progetti ai redattori dei progetti di
taglio di produrre le relative autorizzazioni a cura del dipartimento regionale
competente, pena la mancata approvazione del progetto.". È abrogato”.
Prego,
consigliere Bruni.
L’emendamento
è ritirato.
Il prossimo emendamento all’articolo 5, a firma dei
consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, protocollo numero 54901,
recita: “Legge regionale n. 45 del 12.1 0.2012 <All'art. 7 (Piani di
gestione e assestamento forestale), è aggiunto il seguente comma: 11 "
Nelle aree ricadenti all'interno della Rete Natura 2000 i piani sono
assoggettati alla procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale -VINCA, da
sottoporre all'approvazione del competente Dipartimento Politiche dell'Ambiente
della Regione".
Prego, consigliere Bruni.
L’emendamento è ritirato.
Il prossimo emendamento all’articolo 5, a firma dei
consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, protocollo numero 54902,
recita: “Legge regionale n. 45 del 12.10.2012 - All'art. 8 (Servizi
Informativi, cartografia e Inventario forestale, ricerca e sperimentazione), il
comma 4 "Per le finalità di cui al comma 3, il dipartimento si avvale
della struttura del Centro cartografico regionale" viene modificato per
come di seguito riportato: "Per le finalità di cui al comma 3, il
dipartimento potrà avvalersi della struttura del Centro cartografico regionale
ovvero delle strutture di cui alla L.R. 66/012 e 25 della L.R. 25/2013”
Prego, consigliere Bruni.
L’emendamento è ritirato.
Il prossimo emendamento all’articolo 5, a firma dei
consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, protocollo numero 54904,
recita: “Legge regionale n. 45 del 12.1 0.2012 - All'art. 19 (Utilizzazioni
boschive e viabilità forestale), al comma 1 le parole "già indicate
all'articolo 15 comma 4" sono soppresse”
Prego, consigliere Bruni.
L’emendamento è ritirato.
Il prossimo emendamento all’articolo 5, a firma dei
consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, protocollo numero 54905,
recita: “Legge regionale n. 45 del 12.1 0.2012 - All'art. 41 (Utilizzo del
proventi) i commi 1 e 2 sono abrogati”.
Prego, consigliere Bruni.
L’emendamento è ritirato.
Il prossimo emendamento all’articolo 5, a firma dei
consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, protocollo numero 54921,
recita: “L'articolo 3 (Divieti e Prescrizioni) della Legge regionale 30 ottobre
2012, n. 48 -Tutela e valorizzazione del patrimonio olivicolo della Regione
Calabria è modificato per come di seguito riportato: Art. 3 (Divieti e
prescrizioni)
1. È vietata, nel territorio della Regione Calabria,
l'estirpazione di alberi di ulivo in qualsiasi stato vegetativo, salvo i casi
consentiti e prescritti dalla presente legge.
2. In deroga alla presente disciplina è consentito
estirpare:
a) gli alberi di ulivo con finalità esclusivamente
ornamentale o decorativa dei giardini e dei parchi;
b) gli alberi di ulivo estirpati nell'ambito di azienda
vivaistica da soggetto titolare della stessa;
3. E' comunque vietata l'estirpazione degli alberi
monumentali di ulivo inseriti nel registro di cui all'articolo 2.”
Prego, consigliere Bruni.
L’emendamento è ritirato.
Il prossimo emendamento all’articolo 5, a firma dei
consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, protocollo numero 54922,
recita: “L'articolo 4 (Disciplina autorizzatoria per l'estirpazione ed il
reimpianto) della Legge regionale 30 ottobre 2012, n. 48 -Tutela e
valorizzazione del patrimonio olivicolo della Regione Calabria è modificato per
come di seguito riportato: Art. 4 (Disciplina autorizzatoria per l'estirpazione
ed il reimpianto)
1. I proprietari legittimi o i conduttori muniti di
consenso scritto del proprietario delle piante di olivo, possono richiedere al
dipartimento competente in materia di agricoltura l'autorizzazione
all'estirpazione di piante di olivo, qualora sia accertata la morte
fisiologica.
2. I soggetti previsti dal comma 1 possono richiedere al
dipartimento competente in materia di agricoltura l'autorizzazione all'espianto
con obbligo di eventuale reimpianto di alberi di olivo quando ricorra uno dei
seguenti casi:
a) sia riconosciuta l'eccessiva densità dell'impianto,
tale da arrecare danno all'oliveto;
b) sia riconosciuta indispensabile l'estirpazione per:
realizzazione di opere di pubblica utilità;
realizzazione di opere di miglioramento fondiario;
realizzazione di fabbricati, capannoni e serre
inamovibili, in linea con gli strumenti urbanistici vigenti.
3. Nei casi previsti dal comma 2, lettera a) e lettera
b), numeri 1) e 3), è fatto obbligo di reimpianto degli ulivi estirpati secondo
la procedura disciplinata all'articolo 7, comma 1, punti a) e b).
4. Il dipartimento competente in materia di agricoltura,
esaminata la richiesta ed espletati gli accertamenti necessari, rilascia
apposito provvedimento autorizzativo, riguardante l'estirpazione e l'eventuale
reimpianto delle piante di olivo nel rispetto dei vincoli e delle norme
regolamentari specifiche finalizzate alla conservazione del paesaggio ed alla
qualità dell'ambiente. Sono, in ogni caso, fatti salvi eventuali impegni
assunti a seguito dell'erogazione di contributi pubblici.
5. I tecnici preposti al rilascio dell'autorizzazione di
cui al comma 2 possono disporre il mantenimento nei siti di origine di
esemplari di piante di olivo di particolare pregio e monumentalità, nonché
l'adozione di opportune pratiche colturali per la salvaguardia degli stessi.
6. Ai proprietari legittimi o ai conduttori muniti di
consenso del proprietario delle piante di olivo è consentita l'estirpazione di
un numero massimo di cinque esemplari nel biennio, anche in assenza
dell'autorizzazione di cui al comma 2, previa preventiva comunicazione
all'ufficio competente e secondo le modalità disposte dal dipartimento
competente in materia di agricoltura.”
Prego, consigliere Bruni.
L’emendamento è ritirato.
Il prossimo emendamento all’articolo 5, a firma dei
consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, protocollo numero 54924,
recita: “L'articolo 5 (Disciplina autorizzatoria per l'estirpazione ed Il
reimpianto nel casi di miglioramento fondiario) della Legge regionale 30
ottobre 2012, n. 48 -Tutela e valorizzazione del patrimonio olivicolo della
Regione Calabria è modificato per come di seguito riportato: Art. 5 (Disciplina
autorizzatoria per l'estirpazione ed il reimpianto nei casi di miglioramento
fondiario)
1. Nei casi di miglioramento fondiario previsti
dall'articolo 4, comma 2 lettera b numero 2 occorre distinguere i seguenti
interventi:
a) riconversione varietale olivo/olivo;
b) sostituzione con altre specie arboree da frutto.
2. Nel caso previsto dal comma 1 lettera a) le aziende
con superfici olivetate superiori all'ettaro, possono essere autorizzate ad
interventi di espianto fino ad un massimo del SO per cento della superficie
olivetata aziendale. Su detta superficie è fatto obbligo di impiantare un nuovo
oliveto caratterizzato da un sesto d'impianto razionale e con cultivar idonee.
3. Nel caso previsto dal comma 1 lettera b), le aziende
con superfici olivetate superiori all'ettaro, possono essere autorizzate ad
interventi di espianto sul 50 per cento della superficie olivetata aziendale.
Su detta superficie è fatto obbligo di impiantare un nuovo arboreto
specializzato da frutto e di trapiantare o di far permanere nelle sedi di
impianto delle porzioni perimetrali delle stesse particelle, un numero di
piante di olivo pari ad almeno il 30 per cento delle stesse piante espiantate.
4. Le aziende con superfici olivetate inferiori
all'ettaro, in tutti i casi di miglioramento fondiario, possono essere
autorizzate all'estirpazione sull'Intera superficie aziendale. Un numero di
piante pari ad almeno il 40 per cento degli alberi espiantati, deve essere
trapiantato o fatto permanere nei siti di impianto delle porzioni perimetrali
delle stesse particelle
5. Nei casi di miglioramento fondiario art 5 commi 2, 3
e 4, per le piante estirpate e non soggette all'obbligo del reimpianto, previa
autorizzazione del dipartimento competente in materia di agricoltura, è
consentito intervenire anche per come previsto all'articolo 7.
6. Gli interventi di miglioramento fondiario non possono
interessare, nell'arco di un decennio, un'estensione superiore al 5 per cento
della intera superficie olivetata regionale per come riportata nei dati ISTAT
del sesto Censimento Generale dell'Agricoltura.
7. In tutti i casi di miglioramento fondiario, al fine
dell'ottenimento dell'autorizzazione regionale, occorre presentare una
relazione tecnica agronomica corredata di progetto e business pian atti a
dimostrare la validità dell'investimento”.
Prego, consigliere Bruni.
L’emendamento è ritirato.
Il prossimo emendamento all’articolo 5, a firma dei
consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, protocollo numero 54926,
recita: “L'articolo 6 (Autorizzazione potatura straordinaria) della Legge
regionale 30 ottobre 2012, n. 48 -Tutela e valorizzazione del patrimonio
olivicolo della Regione Calabria è modificato per come di seguito riportato:
Art. 6 (Autorizzazione potatura straordinaria)
1. Nei casi di effettiva necessità, ai proprietari
legittimi o ai conduttori muniti di consenso del proprietario sono consentiti,
dopo specifica richiesta e previa autorizzazione del dipartimento competente in
materia di agricoltura, interventi straordinari, quali il taglio alla base del
tronco (taglio al ciocco).
2. Sono vietate forme di potatura di ringiovanimento o
di adeguamento alla raccolta meccanica, che non prevedano la permanenza di
ramificazioni principali”.
Prego, consigliere Bruni.
L’emendamento è ritirato.
Il prossimo emendamento all’articolo 5, a firma dei consiglieri
Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, protocollo numero 54929, recita:
“L'articolo 7 (Cessione e spostamenti) della Legge regionale 30 ottobre 2012,
n. 48 -Tutela e valorizzazione del patrimonio olivicolo della Regione Calabria
è modificato per come di seguito riportato: Art. 7 (Cessioni e spostamenti)
1. I soggetti autorizzati ai sensi dell'articolo 4,
comma 2, possono:
a) trapiantare le piante di olivo in altre particelle
della stessa azienda, nell'ambito dei confini regionali;
b) cedere le piante di olivo, con l'obbligo di
trapiantarle, a proprietari di terreni ricadenti nel territorio regionale;
c) cedere le piante di olivo ad aziende vivaistiche
regolarmente autorizzate, al sensi delle normative vigenti.
2. Il soggetto che trapianta le piante di olivo in altre
particelle della stessa azienda, deve richiedere al dipartimento competente in
materia di agricoltura l'autorizzazione al trasferimento delle piante, salvo
che il trapianto avvenga in terreni limitrofi al sito originario o non sia
necessario il trasporto su strada.
3. Nel caso di cui al comma 1 lettera b), Il soggetto
che cede gli alberi deve presentare al dipartimento competente in materia di
agricoltura richiesta di autorizzazione al trasferimento delle piante, e
relativa autorizzazione dei proprietari legittimi o dei conduttori muniti di
consenso scritto del proprietario alla messa a dimora.
4. Nel caso di cui al comma 1 lettera c), l'azienda
vivaista che acquisisce le piante di olivo deve presentare al dipartimento
competente in materia di agricoltura richiesta di autorizzazione al
trasferimento delle piante dal sito d'origine al vivaio, con annesso atto di
cessione delle piante di olivo interessate da parte dei proprietari legittimi o
dei conduttori muniti di consenso scritto del proprietario.
5. Il dipartimento competente in materia di agricoltura,
effettuati gli accertamenti sanitari ritenuti opportuni, e constatata la
conformità di quanto dichiarato a quanto previsto dalla presente normativa,
rilascia apposita autorizzazione per il trasporto delle piante. Durante il
trasporto delle piante è sempre necessaria la presenza dei documenti di
autorizzazione all'espianto.
6. Al fine di fornire garanzie agli acquirenti in
relazione allo stato di salute delle piante, nonché per salvaguardare Il
patrimonio di piante vitali di olivo, I vivaisti hanno l'obbligo di
ricoltivare, in vaso o in zolla, gli esemplari di olivo per almeno un ciclo
vegetativo, adottando idonee procedure per la rigenerazione. I vivaisti sono
tenuti ad adottare un registro dì carico-scarico, vidimato dal dipartimento
competente in materia di agricoltura della Regione Calabria, delle piante di
olivo In fase di rigenerazione, in cui devono essere annotate la provenienza,
la data di espianto, la data di vendita e la destinazione delle piante.”
Prego, consigliere Bruni.
L’emendamento è ritirato.
Il prossimo emendamento all’articolo 5, a firma dei
consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, protocollo numero 54932,
recita: “L'articolo 8 (Sanzioni amministrative) della Legge regionale 30
ottobre 2012, n. 48 -Tutela e valorizzazione del patrimonio olivicolo della
Regione Calabria è modificato per come di seguito riportato: Art. 8 (Sanzioni
amministrative)
1. Chiunque espianta alberi di olivo, senza
l'autorizzazione di cui all'articolo 4, comma 2, è punito con la sanzione
amministrativa del pagamento di una somma da € 500,00 ad € 3.000,00 per ciascun
esemplare abbattuto, fino ad un massimo di € 100.000,00 con obbligo, ove possibile,
del reimpianto degli alberi estirpati.
2. Alla stessa sanzione, di cui al comma 1, ridotta del
SO per cento, soggiace l'interessato che, non adempie entro il termine indicato
dal provvedimento autorizzativo alle opere autorizzate ai sensi degli articoli
4, 5 e 7.
3. Chiunque cede piante adulte di olivo in assenza
dell'autorizzazione di cui all'articolo 7, comma 5, è punito con la sanzione
amministrativa del pagamento di una somma da € 2.500,00 ad € 50.000,00 a
seconda del numero degli esemplari e della reiterazione della trasgressione.
4. I soggetti che acquisiscono piante di olivo
provenienti dal territorio della Regione Calabria in assenza
dell'autorizzazione di cui all'articolo 7, comma 5, sono puniti con la sanzione
amministrativa del pagamento di una somma da € 2.500,00 ad € 30.000,00 a
seconda del numero degli esemplari e della reiterazione della trasgressione.
5. Chiunque trasporta su strada piante adulte di olivo
in assenza dell'autorizzazione di cui all'articolo 7, comma 5, è punito con una
sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 1.000,00 a € 5.000,00.
6. II vivaista che non ottemperi agli obblighi di cui
all'articolo 7, comma 6, è punito con una sanzione amministrativa da € 1.000,00
a euro 10.000,00.
7. Chiunque effettua una potatura di olivi senza aver
richiesto ed ottenuto la necessaria autorizzazione di cui all'articolo 6 è
punito con una sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro
500,00 a euro 30.000,00.
8. La competenza per l'emanazione degli atti ingiuntivi
e del contenzioso connesso all'irrogazione delle sanzioni amministrative e del
contenzioso connesso è della Regione Calabria che la esercita attraverso il
Servizio competente del dipartimento agricoltura.
9. Il dipartimento competente in materia di agricoltura,
entro sei mesi dalla pubblicazione della presente legge, provvede ad emanare
specifico regolamento attuativo e a trasmetterlo alla Giunta regionale per la
relativa approvazione. Il Regolamento di attuazione definisce le modalità di
irrogazione delle sanzioni.
10. Per quanto non espressamente previsto dalla presente
legge, si applicano le disposizioni contenute nella legge 24 novembre 1981, n.
689, e successive modificazioni e integrazioni.”
Prego, consigliere Bruni.
L’emendamento è ritirato.
Il prossimo emendamento all’articolo 5, a firma dei
consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, protocollo numero 54934,
recita: “L’articolo 11 (Costi di autorizzazione) della Legge
regionale 30 ottobre 2012, n. 48 - Tutela e valorizzazione del patrimonio
olivicolo della Regione Calabria è modificato per come di seguito
riportato: Art. 11 (Costi di autorizzazione)
1. Le spese occorrenti per l'effettuazione di rilievi,
accertamenti e sopralluoghi necessari per l'istruttoria delle istanze ai fini
del rilascio delle autorizzazioni sono a totale carico del richiedente, così
come previsto dall'articolo 21 del regio decreto del 16 maggio 1926, n. 1126;
detta somma è versata dallo stesso a favore della Regione Calabria -
Dipartimento competente in materia di agricoltura, secondo le tariffe di
riferimento illustrate nella tabella allegata.
2. In tutti i casi in cui si richiedano autorizzazioni,
non compresi nei procedimenti indicati nella tabella allegata, sono applicate
le spese relative ai diritti di segreteria ammontanti a € 29,24. Non sono
soggette ai diritti di segreteria le comunicazioni previste all'art. 4 comma 6:
Autorizzazione Diritti di
segreteria € Diritti
d’istruttoria €
Comunicazione di estirpazione Art. 4
Comma 1 29,24
Autorizzazione art. 4 comma 2, lett.a) 29,24 100,00
Autorizzazione art. 4 comma 2, lett.b)-1 29,24 500,00
Autorizzazione art. 4 comma 2, lett.b)-2 29,24 300,00
Autorizzazione art. 4 comma 2, lett.b)-3 29,24 500,00
Autorizzazione art. 6 Potatura 29,24 200,00”.
Prego, consigliere Bruni.
L’emendamento è ritirato.
Il prossimo emendamento all’articolo 5, a firma dei
consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, protocollo numero 54908, recita:
“(Modifica del comma 5 dell'art. 4 legge regionale n. 66 del 20.12.2012
-Istituzione dell' Azienda regionale per lo sviluppo dell'agricoltura e
disposizioni in materia di sviluppo dell'agricoltura - Pubblicata sul BUR n. 23
del 17 dicembre 2012, supplemento straordinario n. 5 del 28 dicembre 2012)
Il testo del comma 5 dell’art. 4 della legge regionale
n. 66 del 2012 è così modificato:
5. Il direttore generale, nell'esercizio delle predette
funzioni, è coadiuvato da un direttore amministrativo e da un direttore
tecnico, i quali partecipano alla direzione dell'Azienda, assumono la diretta
responsabilità delle funzioni attribuite alla loro competenza e concorrono, con
la formulazione di proposte e di pareri, alla formazione delle decisioni del
direttore generale. Il direttore amministrativo e il direttore tecnico sono
nominati dal direttore generale e scelti tra persone aventi i requisiti ai
sensi della L. R. n. 7/1996 e s.m.i. e dell'art. 19 del D.Lgs. n. 16512001. Il
trattamento economico del direttore amministrativo e del direttore tecnico equiparato a quello previsto per i dirigenti
di settore dei dipartimenti della Giunta regionale, considerando solo le voci
relative allo stipendio tabellare, alla retribuzione di posizione e alla
retribuzione di risultato, con esclusione di ogni altra indennità. Il direttore
amministrativo ed il direttore tecnico sono soggetti a valutazione dei
risultati, in relazione al raggiungimento degli obiettivi ai sensi della LR.
7/1996 e s.m.i.”
Prego, consigliere Bruni.
Si illustra da sé, Presidente.
Parere del relatore sull’emendamento protocollo numero
54908.
Se non c’è impatto finanziario, il parere è favorevole.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Il prossimo emendamento all’articolo 5, a firma del
consigliere Giordano, protocollo numero 54731, recita: “Dopo l'art. 7 ter è
aggiunto il seguente: art. 7 quater (modifiche all'art. 16 della legge
regionale n° 69/2012). All'art. 16 , secondo e terzo comma, della legge
regionale n° 69/2012 le aliquote indicate del 6 per cento e del 3,5 per cento
per i consorzi di bonifica sono sostituite dall'aliquota dello per cento”.
Prego, consigliere Giordano.
Presidente, incide sulla legge regionale 69 del 2012 e
riguarda i Consorzi di bonifica, in particolare le spese generali di conduzione
tecnica amministrativa e dei lavori. Con questo emendamento si portano al 10
per cento le aliquote indicate rispettivamente al 6 e al 3,5 per cento così
come nella quasi totalità delle altre Regioni.
Parere del relatore?
Contrario.
Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Il prossimo emendamento all’articolo 5, a firma del
consigliere Giordano, protocollo numero 54733, recita: “Dopo l'art. 7 quater è
aggiunto il seguente:
Art. 7quinquies ( sostituzione dell'art. 17 della legge
regionale n° 69/2012)
L'art. 17 della legge regionale n° 69/2012 è sostituito
dal seguente:
art.17 (Consorzi di bonifica)
Ai fini del potenziamento delle azioni e degli
interventi indispensabili alla riduzione del rischio idraulico nei comprensori
di bonifica in relazione alla situazione di dissesto idrogeologico, la Giunta
regionale entro il 30 dicembre di ogni anno. presenta al Consiglio regionale
una relazione contenente proposte per una specifica azione nel settore dei
Consorzi di bonifica, da esercitarsi d'intesa con i comuni interessati,
tenendosi conto che gli interventi devono riguardare territori costituenti
unità idrografiche omogenee. A tal fine i Consorzi di bonifica presenteranno
entro il 30 settembre di ogni anno specifiche proposte”.
Prego, consigliere Giordano.
Sempre sui Consorzi di bonifica; riguarda la mitigazione
e gli interventi a difesa del rischio idraulico nei comprensori di bonifica.
Con questo emendamento si prevede una attività che deve coinvolgere la Giunta
regionale che deve presentare entro il 30 dicembre di ogni anno al Consiglio
una relazione con delle specifiche misure e azioni che devono essere prodotte
ed eseguite dai Consorzi di bonifica, rispetto a unità idrografiche omogenee.
Parere del relatore?
Contrario.
Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Il prossimo emendamento all’articolo 5, a firma dei
consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, protocollo numero 54876,
recita: “L.R. 27 dicembre 2012 n. 69 - Art. 41 (debiti pregressi)
All'art. 41, comma 4 della L.R. 27 dicembre 2012, n. 69,
viene aggiunto il seguente comma:
5. Al fine di garantire la copertura finanziarla delle
spettanze maturate nell'anno 2013 da personale in servizio presso l'ARSSA, è
autorizzata nell'esercizio finanziario 2014 la spesa complessiva di euro
3.000.000,00, con allocazione all'UPB 2.2.04.03 dello stato di previsione della
spesa del bilancio medesimo”.
Si illustra da sé, Presidente,
riguarda la copertura finanziaria dei piani attuativi di forestazione.
Parere del relatore?
Non so se c’è un sub-emendamento, altrimenti il parere è
favorevole con autorizzazione al coordinamento formale per eliminare la parola
“un acconto”.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento con autorizzazione al
coordinamento formale.
(E’ approvato)
Il prossimo emendamento all’articolo 5, a firma dei
consiglieri Morrone, Magno, Pacenza, protocollo numero 54664, recita:
“All'articolo 5 è aggiunto il seguente comma 12: "L'articolo 10 della
legge regionale 16 maggio 2013, n. 24 è sostituito dal seguente:
Art. 10 (Fondazione Calabresi nel mondo: procedure di
liquidazione)
La Regione Calabria promuove la liquidazione della
Fondazione Calabresi nel mondo, di cui all'articolo 18 della legge regionale 12
giugno 2009, n. 19 secondo le norme del suo statuto e delle vigenti leggi in
materia.
La Giunta regionale è autorizzata, entro il 31 dicembre
2014, previa la presentazione del Presidente della Fondazione dei Calabresi nel
Mondo, di una relazione analiticamente illustrativa degli interventi e delle
azioni realizzate, ponendo in rilievo i risultati conseguiti in relazione alla
particolare specificità delle funzioni attribuite dalla legge istituti va, al
compimento degli atti di competenza regionale necessari."
Prego, collega Pacenza.
Si illustra da sé, Presidente, e credo ci sia già
presentato in Segreteria un sub-emendamento.
Parere del relatore?
Credo ci sia un sub-emendamento.
Allora c’è un sub-emendamento, protocollo numero 55256,
che così recita: “All'articolo 5 è
aggiunto il seguente comma 12: "L'articolo 10 della Legge Regionale 16
maggio 2013, n. 24 è sostituito dal seguente:
Art. 10
(Fondazione Calabresi nel Mondo: procedure di
liquidazione )
La Regione Calabria promuove la liquidazione della
Fondazione Calabresi nel Mondo, di cui all'art. 18 della Legge Regionale 12
giugno 2009, n.19 secondo le norme del suo statuto e delle vigenti leggi in
materia.
La Giunta Regionale è autorizzata, entro il 30 giugno
2014, previa la presentazione del Presidente della Fondazione dei Calabresi nel
Mondo, di una relazione analiticamente illustrativa degli interventi e delle
azioni realizzate, ponendo in rilievo i risultati conseguite in relazione alla
particolare specificità delle funzioni attribuite dalla Legge istitutiva, al
compimento degli atti di competenza regionale necessari".
È un sub-emendamento che sostituisce le parole “31
dicembre” con le parole “30 giugno 2014”.
Parere del relatore?
Il sub-emendamento al “30.6.2014”? Il parere è
favorevole.
Parere della Giunta?
Conforme a quello del relatore.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
L’emendamento protocollo numero 54664 all’art. 5 è
decaduto.
Il prossimo emendamento, a firma del consigliere
Chiappetta, protocollo numero 54695, recita: “All'articolo 5 della proposta di
legge n. 524/9^ è aggiunto il seguente comma:
1. Al comma 4 dell'articolo 11 della legge regionale 16
maggio 2013 n. 24: a) le parole "31 dicembre 2013" sono sostituite
dalle seguenti "30 giugno 2014". b) dopo le parole "attraverso
il" è aggiunta la parola "loro".
Prego, collega Chiappetta.
Si illustra da sé, Presidente.
Parere della Giunta?
Qual è l’emendamento? Almeno l’oggetto.
Collega Guccione, accenda il microfono.
(Interruzione)
Uno riguarda Calabria It.
Capisco la ratio
di spostare al 30 giugno 2014 ma non ho capito la ratio di dire “dopo le parole, attraverso il… aggiungere la parola
<loro>”.
(Interruzione)
Il passaggio dei lavoratori di Calabria It a Fincalabra.
Prego, collega Chiappetta.
Ho detto, Presidente, che si illustrava da sé perché è
una problematica ampiamente dibattuta; abbiamo avuto la possibilità di
dibatterne in occasione del varo della legge, allorquando si è discusso ed
approvato la legge di riordino degli enti sub-regionali. Per come i colleghi
sanno, si è avuta una sorta di difficoltà interpretativa nel momento stesso in
cui si è tentato di dare esecutività a quel provvedimento legislativo.
L’emendamento che questa sera si propone per
l’approvazione va nella direzione di dare corretta interpretazione rispetto al
riferimento legislativo precedente, nel senso che per ciò che riguarda la data
della procedura di liquidazione, considerando la difficoltà temporale che si è
avuta nella definizione del 31 dicembre, si è deciso di prorogarla al 30 giugno
2014.
Per ciò che riguarda la parola “loro” è riferita al
personale dipendente di Calabria It che di fatto va in Fincalabra Spa, così
come nella formulazione esistente, quindi “loro” è riferito al personale.
Prego collega Guccione.
Presidente, poiché non è un emendamento che dà una
valutazione, una interpretazione della legge ma aggiungiamo una parola, sia
chiaro che quest’Aula ha già votato nella legge il passaggio dei lavoratori di
Calabria It a Fincalabra Spa.
Ho capito la ratio
dell’emendamento, a parte la proroga per presentare il piano industriale fino
al 30 giugno 2014.
Questo emendamento va nella direzione di rafforzare
l’orientamento del Consiglio regionale affinché i lavoratori di Calabria It
passino alle dipendenze di Fincalabra Spa. Credo vi sia bisogno di un atto di
chiarezza rispetto a questo, altrimenti chiedo che si sospenda l’emendamento.
Consigliere Guccione, l’italiano è chiaro, non c’è
bisogno di interpretazione.
Qui c’è scritto “Attraverso il loro trasferimento” vuol
dire questo.
Presidente, l’italiano è già chiaro nella formulazione
della legge che abbiamo approvato noi.
Ma questo aggiunge “loro” che si riferisce…
Può leggere l’articolo di legge come modificato
dall’emendamento? Come sarà la formulazione dell’articolo che abbiamo
modificato?
Lo conosco perché l’abbiamo incontrato la settimana
scorsa. Questo emendamento è frutto dell’incontro che abbiamo avuto in
Conferenza dei capigruppo.
Io c’ero. Ma, lei, lo può leggere per cortesia in Aula.
E’ rafforzativo per il trasferimento.
Mi fa la cortesia di leggerlo?
Dobbiamo recuperarlo, se troviamo la norma che abbiamo
approvato l’anno scorso… Poi c’è la proroga al 30 giugno.
Quella, se è pacifica, è giusto.
Attraverso il “loro”.
Può leggere la frase aggiungendo “loro”, così come
prevede l’emendamento, come si modifica?
Lì c’è scritto “attraverso il trasferimento” e qui c’è scritto “attraverso il loro
trasferimento”. Si riferisce ai dipendenti, viene aggiunto “loro” in più; è
pleonastico ma forse chiarisce e sottolinea meglio ancora di più che c’è stato…
Non abbiamo una copia della legge così la guardiamo?
Se ci dà il tempo.
Prego, intanto, consigliere Naccari Carlizzi.
E’ chiaro che se noi diamo un tempo in più, questi
lavoratori non saranno sospesi in un limbo indefinito e di conseguenza
bisognerà pagarli.
Ci poniamo il problema, allora, a meno che non riteniamo
che debbano lavorare gratis nel frattempo, di aggiungere a questo emendamento
che “gli oneri per questo periodo siano a carico di Fincalabra” altrimenti noi
prevediamo un ulteriore periodo di tempo con una azienda che è in liquidazione
e che quindi non li può pagare. Stiamo creando una situazione nella quale
verranno qui giustamente e legittimamente ad esigere che qualcuno li paghi.
Mi rivolgo soprattutto al presentatore, consigliere
Chiappetta, per sapere se non sia il caso di integrare questo emendamento con
l’indicazione di chi deve sopportare gli oneri fino al passaggio di questi
soggetti, tenendo presente che una parte è coperta dalle commesse nazionali di
Invitalia e l’altra parte dovrebbe essere coperta dal livello regionale.
Proporrei, a questo punto, direttamente da Fincalabra.
Do lettura dell’articolo: “Fincalabra socio unico della
società Calabria Impresa e Territori Srl deve provvedere alla messa in
liquidazione della società Calabria It. L’operazione di liquidazione dovrà
comunque concludersi entro il 31 dicembre 2013” - per effetto di questo
emendamento slitta al 30 giugno 2014 – “garantendo la salvaguardia dei livelli
occupazionali dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato della società
Calabria It posti in liquidazione e in servizio al 31 dicembre 2012 attraverso
– qui è l’emendamento – il trasferimento alla società Fincalabra Spa”.
Adesso viene aggiunto “attraverso il loro trasferimento
alla società Fincalabra Spa”. Si puntualizza meglio la parola “loro”
riferendosi al personale.
E’ chiarito, Presidente, va bene.
C’è solo una aggiunta, per rafforzare ancora di più il
concetto che devono essere trasferiti a Fincalabra.
Prego, consigliere Maiolo.
Presidente, a parte l’incontro tra lei, i capigruppo e i
sindacati ecc., sia chiaro che stiamo facendo definitivamente
l’interpretazione autentica, cioè i dipendenti vanno a Fincalabra Spa.
A questo punto, non solo sarebbe quasi superflua la
proroga - se questo è - perché si tratta esclusivamente di fare il trasferimento del personale mediante
assunzione da parte di Fincalabra Spa. Il che giustificherebbe l’immediato
carico su Fincalabra del pagamento dei dipendenti di ex Calabria It che è il
punto fondamentale. Qui stasera noi possiamo chiarire e fare una
interpretazione autentica di quella volontà che era già chiara, ma deve essere
chiaro anche da stasera che cosa succede nei confronti dei dipendenti.
Siccome con questa precisazione
è chiarito che vengono trasferiti a Fincalabra Spa, approviamo quindi una
interpretazione per la quale si stabilisce che siano immediatamente
trasferiti a Fincalabra Spa, può
essere Fincalabra a sopperire al pagamento
degli stipendi dei dipendenti dell’ex Calabria It.
Qui c’è una norma di legge che noi approviamo e poi
il soggetto di riferimento - che è Fincalabra -deve
seguire quello che c’è scritto sulla legge regionale.
Se ci sono ristrutturazioni o riorganizzazioni, quello che Fincalabra vorrà fare naturalmente attiene
a Fincalabra. Penso che sia semmai utile, approvando questo emendamento,
organizzare un incontro nella Commissione di riferimento anche col Presidente
di Fincalabra e con l’assessore di riferimento, per individuare un percorso che
possa essere condiviso.
Qui noi non stiamo facendo
altro che una cosa: prorogare al 30 giugno 2014 quello che doveva essere
concluso entro il 31 dicembre 2013. Noi l’abbiamo fatto aggiungendo il “loro”
trasferimento.
Dopo di che, ritengo sia
opportuno, come concordato con le organizzazioni sindacali nell’audizione che
abbiamo avuto, che ci sia un incontro in Commissione per definire tempi e
percorso o se c’è da aggiungere sul piano industriale… Noi possiamo fare leggi
ma l’applicazione non compete a noi, ma ai soggetti attuatori ai quali la legge
è riferita. Noi approviamo questa norma di legge.
Presidente, su questo nulla
quaestio. Ma torno un attimo sulla vicenda della copertura finanziaria per
il pagamento delle spettanze dovute ai lavoratori.
Se noi non prevediamo una
specifica norma, una volta che abbiamo prorogato questa liquidazione e
puntualizzato i termini di questo trasferimento nella sostanza, non ci sarà un
soggetto in grado di pagare questi dipendenti.
Valuti, quindi, questo
emendamento e cioè che preveda, fermo restando che la procedura di liquidazione
prosegua fino a nuovo termine, la garanzia della copertura finanziaria e del
pagamento delle spettanze in capo a Fincalabra.
La parola all’assessore Arena
che ha partecipato anche all’audizione, seguendo tutta questa vicenda.
Con l’articolato della legge 24 che i capigruppo
all’unanimità hanno approvato si intendeva
raggiungere una molteplicità di obiettivi: la messa in liquidazione della società Calabria It e la salvaguardia dei livelli occupazionali. Per esser molto più semplici la
salvaguardia di 131 posti di lavoro.
Si è posta una questione,
all’epoca, importante che ha valorizzato la scelta del Consiglio regionale:
quella di prevedere che questa operazione dovesse esser compiuta da Fincalabra Spa, dimostrando la sostenibilità economico-finanziaria
della situazione. Questo per evitare che si potessero perpetrare ulteriori
situazioni di crisi, rispetto ad una operazione che invece andava salvaguardata
attraverso la dimostrazione della sostenibilità di questa operazione.
Credo, allora, che quando
si fa riferimento a istituti disciplinati dal Codice civile, come la
liquidazione, bisogna capire di cosa stiamo parlando.
La liquidazione è una
operazione straordinaria che si deve concludere con la chiusura, la cessazione
dell’attività dell’impresa che è posta in liquidazione. Nella fase di
liquidazione gli amministratori hanno degli obblighi ben precisi, non verso la
politica o verso una legge regionale, ma previsti dal Codice civile.
Gli oneri necessari per
pagare gli stipendi vanno ricercati in quell’ambito. E’ chiaro che la proroga è
stata richiesta per consentire di poter meglio valutare la sostenibilità
economico-finanziaria della operazione. Solo per questo è stata chiesta la
proroga ed è chiaro che sia difficile, credo, per gli amministratori e il
liquidatore di Calabria It poter pensare di procrastinare fino al 30 giugno la
liquidazione, senza intervenire rispetto agli obblighi che sono disciplinati
dal Codice civile.
E’, quindi, un
differimento per consentire di poter documentare la sostenibilità
economico-finanziaria. Per quanto riguarda gli oneri questi saranno stabiliti
dalla legge ed i soggetti coinvolti se ne dovranno assumere gli oneri secondo
legge, secondo Codice civile.
Pertanto, credo che sia un
atto responsabile che il Consiglio si voglia determinare solo ed esclusivamente sulla proroga, ripeto, per poter meglio valutare la
sostenibilità economica-finanziaria di questa operazione.
Prego, collega Maiolo.
Presidente,
intervengo per la precisazione che ha fatto l’assessore
Arena, quasi a dire che il Consiglio regionale deve assumere una responsabilità
e non ho capito quale.
Qui c’è un accordo firmato
dal Presidente della Giunta regionale con Invitalia che ha assunto una
responsabilità precisa, superando anche un accordo che era stato fatto nella
precedente legislatura e che era meno oneroso per la Regione Calabria.
Il
Presidente della Giunta, ha fatto bene, ha sottoscritto un accordo per il
trasferimento di questo personale da Invitalia ex Sviluppo Italia alla Regione
Calabria. Lì è stata assunta una responsabilità rispetto alla sostenibilità di
questa Regione per quelle attività e per quel personale.
E’ stata
creata una società ad hoc che non è stata gestita per come doveva
essere, attesa la situazione della liquidazione. Qui è la Giunta regionale che
deve mantenere e assumere la responsabilità che non è stata capace di garantire
fino ad oggi con le più diverse e possibili interpretazioni.
Siamo
arrivati al punto in cui quella responsabilità che ha assunto il Presidente
della Giunta regionale si è persa. Siamo pronti ad assumerla in questo
Consiglio, chiarendo che, per quanto ci riguarda, il differimento del termine
del 31 dicembre è inutile perché è dovuto solo ed esclusivamente alla perdita
di tempo nel rapporto tra il liquidatore di Calabria It e la Giunta regionale.
Di questo
si tratta, di un differimento di tempo dovuto all’erronea interpretazione che
ha fatto la Giunta regionale del rapporto con il liquidatore Calabria It. A
questo punto, allora, che sia chiaro che noi stabiliamo che questa decisione -
assunta a suo tempo - debba essere mantenuta.
E’
inutile che il Consiglio si assuma chissà quale responsabilità. Ha fatto una
legge ben precisa anche accettando il carico che si era assunto personalmente
il Presidente della Giunta regionale con grandi annunci sulla stampa quale
salvatore di una patria che era evidente a tutti quale fosse.
Allora
dico all’assessore: non ci assumiamo una responsabilità, ma assumiamo la
responsabilità che era stata già presa d al Presidente della Giunta regionale
la cui sostenibilità doveva essere valutata al momento della firma dell’accordo
con Invitalia, anche rispetto alle convenzioni assunte con Invitalia.
Prego,
assessore per replica.
Consigliere
Maiolo, mi pare che rischiamo di dover fare uno slalom su questa vicenda,
perché lei dice che il Presidente – questo è da valorizzare – ha preso un
impegno per salvaguardare i 130 posti di lavoro rispetto ad un numero inferiore
che avrebbe potuto stabilire. Lei dice che fa bene, che valorizza
quell’intervento.
Ma - se
non ricordo male - la sera in cui fu approvata quella norma c’è stata una
interruzione richiesta dai capigruppo che hanno richiesto che questa operazione
- al fine di evitare esperienze precedenti - fosse condizionata alla
sostenibilità economica-finanziaria dell’operazione.
Ritengo
che questa sia stata una scelta responsabile e che garantisce ai dipendenti per
lo meno una prospettiva di stabilità.
Se poi
lei ritiene che si debba fare solo perché il Governatore ha detto che questa
operazione si deve fare, prendo atto che c’è una volontà, comunque, di
addivenire a questa votazione, indipendentemente dalla sostenibilità
economico-finanziaria e che, quindi, si va verso un percorso che potrebbe
riservarci da qui a poco una ulteriore crisi.
Penso che
l’elemento fondante, a parte quello della salvaguardia dei livelli
occupazionali, sia stato prevedere alla unanimità da parte di tutti i
capigruppo la dimostrazione e la sostenibilità economico-finanziaria. Ed è
proprio per poter raggiungere questo obiettivo che si richiede il differimento.
Non vedo
quale possa essere la materia di discussione rispetto ad una norma. La norma
dice “liquida Calabria It, garantisci i livelli occupazionali attraverso il
trasferimento a Fincalabra Spa previa dimostrazione della sostenibilità economico-finanziaria”.
Questi sono i tre elementi di cui parla la norma.
Su
quest’ultimo elemento c’è bisogno di tempo e il differimento della data è stato
richiesto dal consigliere Chiappetta. Forse si poteva far di più rispetto alla
situazione attuale, rispetto ad una modifica più organica di questa norma ma so
che ne avete discusso a livello di Conferenza dei capigruppo e mi pare che la
scelta della proroga del termine sia stata più o meno condivisa.
Possiamo
procedere alla votazione dell’emendamento.
Presidente,
brevemente…
Ma mi
sembra che abbiamo chiarito.
Giusto
per chiarire ancora di più: il piano industriale per la prima volta nella
storia delle industrie è stato annuale. Di cosa stiamo parlando? Il problema è
l’applicazione di questa norma.
In
pratica la sostenibilità come può esser dimostrata da un piano industriale
annuale? Questo è quello su cui c’è da capacitarsi.
Ora
quanto dice l’assessore si scontra col fatto che questa procedura è stata
adottata da tutte le Regioni d’Italia con riferimento alle società regionali di
Invitalia e tutte le Regioni d’Italia hanno fatto il loro dovere. C’è una
Regione dove è stata fatta una legge e dove chi doveva applicarla se n’è infischiato
completamente.
Il piano
industriale è un piano annuale. Ma ci rendiamo conto di costa stiamo dicendo?
Cioè fare un piano industriale annuale? Ma neanche alla prima elementare. Il
problema è questo, le chiacchiere sono a zero e muoviamoci, cerchiamo di far
applicare le norme e di far pagare i lavoratori.
Consigliere
Chiappetta, concludiamo, ci sono altri 100 emendamenti tutti importanti.
Sono assolutamente d’accordo con lei, Presidente, ma
credo sia necessaria anche una precisazione.
Ho ascoltato gli interventi dei colleghi della minoranza
– Maiolo e Naccari Carlizzi – e non potevo non sorridere rispetto alle cose che
sono state dette in occasione di questa trasformazione.
Non ultimo quando l’amico Naccari Carlizzi ha
evidenziato “tutte le Regioni
d’Italia hanno assunto tutto ciò che doveva essere assunto in tema di
partecipate, in termini di enti e aziende dipendenti da Invitalia nazionale” ma
non dice che l’avrebbe dovuto assumere la Giunta precedente della quale il
collega Naccari Carlizzi era assessore.
Consigliere
Maiolo, vengo anche a quel che ha detto lei.
Mistificare
la realtà con le cose che sono state dette penso sia assolutamente ingeneroso
nei confronti di una amministrazione che si è posta il problema già in
occasione del varo della società Calabria It di garantire i livelli
occupazionali per impedire che 131 professionalità potessero essere mandate a
casa, con nocumento per le professionalità presenti in Calabria It e per le
famiglie e con nocumento anche in relazione alla gracilità e alla fragilità del
tessuto economico e produttivo calabrese.
Detto
questo – lo vorrei ricordare e lo dico con grande umiltà e con la stessa onestà
intellettuale che sono certo mi si riconosce – questa è stata una operazione,
la successiva quella di salvaguardia dei livelli occupazionali e di
mantenimento in vita di una realtà produttiva importante qual era Calabria It
fatta da questa amministrazione regionale – colleghi Maiolo, Naccari Carlizzi e
colleghi della minoranza – attraverso il varo di un provvedimento legislativo
qual è stato quello che abbiamo assunto come maggioranza in questo Consiglio
regionale qualche mese addietro, allorquando non solo abbiamo stabilito una
contrazione dei costi, rispetto al decreto della spending review, ma
abbiamo garantito la funzionalità di determinati enti e di determinate società.
Ecco
perché penso che sia una discussione che non ha ragione di esistere. Se abbiamo
presentato noi maggioranza un emendamento, se noi maggioranza abbiamo rimarcato
la necessità di confermare una volontà politica che è stata espressa qualche
mese addietro, noi maggioranza, collega Naccari Carlizzi, abbiamo detto che vi
sono state talune difficoltà che credo siano abbastanza naturali e logiche, rispetto
ad un processo non facile di mantenimento, in una Regione difficile qual è la
Calabria, della salvaguardia dei livelli occupazionali e abbiamo presentato un
emendamento.
Ecco
perché invito il Presidente del Consiglio subito dopo - non so se qualcun altro
intenderà intervenire – a mettere questo emendamento in votazione. Perché
attraverso questo emendamento si è data la possibilità di esplicitare ancora
meglio la volontà politica già espressa qualche mese addietro e di differire un
termine assolutamente necessario per la complessità delle procedure di una
società, Calabria It, che ha richiesto un tempo maggiore rispetto a quello che
si prevedeva. Ecco perché credo che sia assolutamente ingeneroso quello che
avete detto qualche minuto fa all’interno di questo Consiglio regionale,
riportando una realtà completamente diversa rispetto a quella che
effettivamente era; quello che è stato fatto precedentemente - che voi avreste
dovuto fare e non avete fatto - noi lo abbiamo ribadito in occasione del varo
del provvedimento legislativo di riordino degli enti sub-regionali e lo
riconfermiamo questa sera, attraverso la presentazione di questo emendamento
che dà conferma della validità di un qualcosa che abbiamo assunto
precedentemente.
Ha chiesto di parlare il consigliere Magno. Ne ha
facoltà.
Brevemente,
Presidente, perché il consigliere Chiappetta mi ha anticipato su alcune cose.
Per completare il ragionamento del consigliere Chiappetta voglio ricordare che
qualche anno fa, quando i lavoratori di ex Sviluppo Italia trasformatosi in
Invitalia scendevano in piazza per chiedere la conferma del loro posto di
lavoro, tutti quanti noi in quest’Aula abbiamo cercato di lavorare per far
qualcosa affinché questi lavoratori fossero recuperati in un processo
produttivo.
A seguito della chiusura delle sedi di Invitalia questi
lavoratori dovevano essere licenziati e all’epoca l’operazione che è stata
fatta da questa Giunta regionale e da questa maggioranza fu quella di prenderci
in carico una serie di lavoratori che avevano un costo ben preciso e che
dovevano andare a finire a carico della Regione. Decidemmo tutti quanti insieme, dopo una
serie di riunioni che ci furono anche al Consiglio regionale con i lavoratori
che stavano fuori dalle nostre porte e poi ricevuti nelle Aule delle
Commissioni, di far questo percorso e di farli entrare all’interno di
Fincalabra Spa, società finanziaria della Regione.
Ringrazio il collega Chiappetta per aver presentato oggi
questo emendamento perché – ne è testimone il consigliere Bulzomì – molti
genitori di questi lavoratori in questi giorni hanno chiamato piangendo perché
avevano paura che i loro figli perdessero il posto di lavoro anche dopo che noi
abbiamo approvato la norma.
Questo significa che c’è una situazione di instabilità,
non c’è sicurezza che questi lavoratori possano proseguire nella loro attività,
che deve far riflettere noi tutti sulla necessità che questo emendamento oggi
venga approvato, per consentire a Fincalabra Spa di poter presentare il piano
industriale che, guardate bene, non è una cosa che si inventa dall’oggi al
domani ma deve contemplare due aspetti prioritari. Uno è quello della capacità
finanziaria per sostenere il piano mentre l’altro è quello delle prospettive di
sviluppo che Fincalabra Spa deve avere per far sì che questi lavoratori possano
essere mantenuti ancora nel circuito produttivo dell’Azienda.
Se ad oggi questo non si riesce ad avere, dobbiamo dare
a Fincalabra il tempo di far queste cose affinché, da qui a maggio-giugno quando
scadranno i termini che gli diamo, possa concordare un piano industriale
insieme alle organizzazioni sindacali, insieme all’amministrazione regionale e
all’assessorato alle attività produttive, un piano industriale che consenta a
questi lavoratori di poter finalmente avere una sicurezza di posto di lavoro
all’interno di questa società.
Questo percorso dobbiamo aiutarlo e portarlo a termine
fino in fondo.
Ha chiesto di parlare il consigliere Gallo. Ne ha
facoltà.
Presidente, velocemente per annunciare il voto favorevole del gruppo Udc su questo emendamento. Peraltro, è una vicenda che stiamo seguendo, abbiamo preso posizione anche pubblicamente attraverso dichiarazioni del gruppo e del segretario regionale.
E’ una vicenda in cui credo che il presidente Scopelliti
abbia, con uno slancio di generosità, caricato 131 lavoratori sulla Regione e credo abbia
fatto bene. Non è possibile oggi che questi lavoratori
diventino controparte di questa maggioranza e del presidente Scopelliti che ha
fortemente voluto il loro ingresso nei ruoli regionali, di fatto, in Fincalabra.
Questo emendamento chiarisce ancora una volta la
posizione politica della maggioranza, la posizione del nostro gruppo che
attraverso questa proroga chiede al management di Fincalabra di attuare tutte le manovre necessarie affinché questi
lavoratori possano essere utilizzati e affinché ci sia la sostenibilità
economica-finanziaria della quale parlava l’assessore Arena che so impegnato,
anche lui, bene in questa vicenda, per raggiungere l’obiettivo che tutti noi
vogliamo.
D’altro canto, assessore, so
che Fincalabra in queste ultime settimane ha mandato a casa decine di giovani
che utilizzava nei vari progetti, giustificando la fine di questi contratti
attraverso la dichiarazione che sarebbero stati utilizzati questi 131
lavoratori di Calabria It.
E’ giusto che questi 6 mesi
dell’emendamento Chiappetta siano necessari al management di Fincalabra per far
sì che questi lavoratori possano essere inseriti pienamente in un progetto
sostenibile.
E’ per questo che credo che
l’obiettivo e la volontà politica siano chiari. La palla passa al management di
Fincalabra, uomini che sono stati nominati dalla politica e che hanno il
compito di risolvere i problemi nel momento in cui questi problemi vengono ad
essere posti.
Il voto è favorevole.
Per dichiarazioni di voto, chiedo di intervenire Presidente.
Parere del relatore?
Il relatore si affida al parere dell’Aula.
Parere della Giunta?
Il parere della Giunta lo esprime il collega Arena che è l’assessore competente.
Parere dell’assessore alle
attività produttive?
Mi pare di avere già, negli interventi precedenti, espresso il parere e di averlo motivato. Penso sia un provvedimento in linea con la volontà del Consiglio regionale nella formulazione della legge e con gli obiettivi che sono stati individuati.
Con l’intervento del collega Gallo – forse è stato abbastanza puntualizzato un aspetto – probabilmente adesso la palla passa a Fincalabra e al management di Fincalabra che dovrà dimostrare la sostenibilità economica-finanziaria.
Voglio dire ancora un’altra cosa a scanso di equivoci.
La conclusione della liquidazione non è determinata
dal passaggio dei dipendenti ma la procedura è ben più ampia perché, ripeto, si tratta di dover liquidare l’attivo e
pagare il passivo.
Penso che proprio per
evitare che l’operazione di liquidazione
possa produrre maggiori oneri in capo alla liquidazione stessa, penso che la
situazione dei dipendenti verrà risolta e affrontata in tempi brevi per evitare
che vengano prodotti ulteriori oneri.
Ha chiesto di parlare il consigliere Maiolo per
dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
Voglio chiarire al collega Chiappetta, nella
dichiarazione di voto, che la precedente Giunta
regionale aveva sottoscritto – come ben sa – l’accordo con Invitalia e
con tutti i sindacati regionali e nazionali sul
mantenimento di 100 persone alla Regione e 30 ad Invitalia.
Invitalia ha sospeso il trasferimento del personale perché
l’allora Governo Berlusconi aveva messo in discussione il titolo 1 e il
titolo 2 per gli incentivi alle nuove imprese e quindi non ci sarebbero stati i
soldi da trasferire alle Regioni.
Fu una
interruzione di Invitalia che è agli atti della Regione.
Poi con
il vostro subentro alla successiva legislatura è venuta fuori una volontà più
larga che noi abbiamo sostenuto in Consiglio perché la legge specifica è stata
fatta col nostro contributo pure, perché anche noi facemmo una proposta in
questa direzione anche nella riforma degli enti.
Su questo
emendamento votiamo a favore, ovviamente. Ma, consigliere Chiappetta, questo
emendamento non è un emendamento su cui ci sarebbe stata una necessità politica
di quest’Aula se il parere del relatore, per esempio, si rimette all’Aula e
l’assessore delegato continua a dir cose che abbiamo ascoltato anche in
Conferenza dei capigruppo che andavano in tutt’altra direzione rispetto a quel
che esce da quest’Aula stasera.
Qui c’è
da dire che c’è stata una responsabilità costituendo addirittura una nuova
società di Fincalabra Servizi per recepire questo personale, in contrasto
totale con l’indirizzo del Consiglio e della legge di riordino.
Quindi,
consigliere Chiappetta, non è che sta facendo una concessione a quest’Aula o ai
dipendenti, ma sta aiutando giustamente, da capogruppo di maggioranza, la sua
maggioranza rispetto alla incapacità che fino ad oggi ha avuto di sostenere
questa responsabilità.
Noi siamo
rispetto a queste problematiche, come lei sa, sempre disponibili ad andare
incontro e sostenere la maggioranza rispetto alle risposte sui bisogni veri dei
cittadini.
Ma,
consigliere Chiappetta, votiamo a favore di questo emendamento che lei ha fatto
per aiutare la sua Giunta e la sua maggioranza ad uscire dalla difficoltà
poste, non da noi, ma dal segretario regionale dell’Ugl - che non mi pare
essere la frangia più estrema della Cgil – che ha contestato il comportamento
della Giunta sulla interpretazione di questa legge che, finalmente, stasera
quest’Aula dice chiaramente qual è.
Pongo in
votazione l’emendamento.
(E’ approvato all’unanimità)
Sempre all’articolo 5 è stato presentato
l’emendamento protocollo numero 55263, a firma consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, che così recita:
“Modifica al comma 1 dell’art. 3 della L.R. 25 del 16.05.2013 “Liquidazione
delle comunità montane calabresi) -
Il comma 1 dell’art. 3 è così modificato: “Le parole “…omissis… ha validità
fino al 31.21.2013 … omissis… sono sostituite dalle parole “…omissis… ha
validità fino al 30.06.2013… omissis…”.
Presidente, c’è un subemendamento
per prorogare la validità del termine di liquidazione delle comunità montane
dal 31 dicembre 2013 al 30 giugno 2014.
C’è un subemendamento che è la
proroga sulla durata delle comunità montane la cui cessazione era prevista al
31 dicembre2013.
Presidente, noi non abbiamo
l’emendamento.
Ce l’ho io.
(Interruzione)
Sono solo sei mesi di proroga, non è
nel blocco.
Qual è il numero dell’emendamento?
È il protocollo numero 55263 che
dice <“le parole 31.12.2013” sono sostituite dalle parole “30.06.2014”>.
E’ una proroga di sei mesi sulla liquidazione delle Comunità Montane.
Presidente, noi abbiamo un
emendamento che è numerato 54877.
Viene di fatto ritirato e sostituito
da un sub-emendamento che elimina il precedente protocollo 54877 e sposta,
rispetto alla legge, la data al 30 giugno 2014.
Quindi questo emendamento protocollo
numero 54877 è ritirato?
Di fatto non esiste.
Parere del relatore sul
sub-emendamento? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in
votazione il sub-emendamento.
(E’ approvato)
Sempre
all’articolo 5 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 54879, a
firma consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, che così recita
“L.R. 16 maggio 2013 n. 25 - L'art. 3, comma 3 della L.R. 16 maggio 2013, n.
25, è così sostituito:
3. I
Commissari coordinatori della gestione liquidatoria esercitano, per le province
di propria competenza, funzioni di raccordo, coordinamento e vigilanza a
supporto dell'attività dei Commissari di cui al comma 1 e riferiscono
direttamente alla Giunta regionale sull'attività prestata e sull'attività
liquidatoria dei Commissari delle comunità della provincia. I commissari
coordinatori restano in carica fino al termine indicato nel comma 1 del
presente articolo e percepiscono per l'attività prestata il compenso di cui all'articolo
82, comma 8, d.lgs. n. 267/2000, cosi come determinato dal Decreto del
Ministero dell'Interno n. 119 del 04 aprile 2000 e s.m.i. per i Sindaci dei
comuni compresi tra i 5.001 e 10.000 abitanti. Il compenso in questione, che è
da intendersi comprensivo di ogni altro emolumento e con esclusione di ogni
altra indennità dovuti ai fini della liquidazione, non può in ogni caso essere
superiore ai 2.500 euro netti mensili e va opportunamente ridotto a tale cifra
ove superasse l'importo indicato, ovvero ricondotto a tale cifra ove risultasse
di importo minore, anche per effetto di modifiche normative nella legislazione
statale nel frattempo intervenute”.
L’emendamento
è ritirato, Presidente.
Sempre
all’articolo 5 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 54881, a
firma consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, che così recita
“L.R. 16 maggio 2013 n. 25 - L'art. 3, comma 4 della L.R. 16 maggio 2013, n.
25, è così sostituito:
4. Entro
il termine del 31.03.2014, ogni Commissario liquidatore:
a)
provvede per quanto riguarda l'estinzione delle poste passive utilizzando a tal
fine le poste attive a disposizione, anche mediante alienazione del patrimonio
immobiliare e mobiliare, se necessario, attenendosi a quanto indicato e
programmato nel "piano di liquidazione" di cui al comma 5 del
presente articolo;
b)
trasferisce, attenendosi al criterio di cui all'articolo 2, comma 3, in favore
dell'Azienda Calabria Verde, ovvero in favore degli enti locali titolari,
secondo quanto indicato nel "piano di trasferimento" di cui al comma
5 del presente articolo:
1) le
funzioni già esercitate dalle soppresse comunità montane ed il personale ancora
in forza alla data del 31.03.2014, che non è possibile collocare in quiescenza
entro tale data, anche in applicazione di quanto disposto dall'art. 2 della
Legge n. 135/2012, nell'ambito delle misure che le pubbliche amministrazioni
debbono adottare in relazione alle situazioni di sovrannumero ed avviando le
relative procedure. II trasferimento investe tutte le funzioni, le risorse ed
il personale non strettamente necessari alla gestione liquidatoria della
Comunità ed ha la decorrenza di cui al comma 3 dell'articolo 13, ovvero 01
aprile 2014;
2) i
rapporti giuridici relativi alle funzioni trasferite, ed in particolare le
poste attive e passive residuate all'esito delle operazioni di cui alla lettera
a), secondo quanto indicato al comma 5, nonché le altre risorse patrimoniali,
finanziarie e strumentali, incluse le sedi istituzionali e gli altri beni
indisponibili già di proprietà delle comunità, i quali sono assoggettati al
regime giuridico di cui all'articolo 11 della legge regionale 19 ottobre 1992,
n. 20 (Forestazione, difesa del suolo e foreste regionali in Calabria) ove trasferiti
all'Azienda Calabria Verde di cui all'articolo 1 della presente legge. Le
risorse patrimoniali, finanziarie e strumentali, le sedi istituzionali e gli
altri beni indisponibili già di proprietà delle comunità, rimangono in uso alla
Comunità, se necessari alla gestione liquidatoria, fino al termine fissato dal
comma 3 dell'art. 13”.
Si
illustra da sé, Presidente.
Invito al
ritiro.
In che
senso? Giusto per capire. Può essere illustrato un po’ meglio.
Invito al
ritiro.
Parere
dell’assessore Trematerra?
In buona
sostanza, questo emendamento parla della liquidazione delle comunità montane.
Nell’esercizio della verifica e dell’andamento della liquidazione ci siamo resi
conto che ci siano alcune cose che non erano previste ma che sono state
previste in questo articolato.
Quindi,
visto che semplicemente c’è la proroga, terrei questo emendamento in vita
perché fa parte di una serie di emendamenti che vanno nella direzione dello
spostamento della liquidazione di sei mesi.
Parere
del relatore?
Su questo
emendamento doveva esserci un sub-emendamento. Nel merito non poteva essere
preso in esame.
Non c’è
un sub-emendamento…
Invito al
ritiro, assessore.
Siccome
l’ha spiegato l’assessore, forse sta elaborando meglio…
Mi
rimetto al parere dell’Aula.
Assessore
Trematerra.
Ho già
espresso il parere positivo dell’assessorato.
Pongo in
votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Sempre
all’articolo 5 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 54970, a
firma consiglieri Talarico D., Guccione, Adamo, De Masi, Franchino, che recita:
“All'art. 5 del PL in oggetto dopo il comma 11 è inserito il seguente comma:
Alla
legge regionale n.25 del 16.05.2013 (Istituzione dell' Azienda regionale per la
forestazione e le politiche per la montagna - Azienda Calabria Verde - e
disposizioni in materia di forestazione e di politiche della montagna), in
aggiunta all'articolo 3, comma 4, lett. b) punto 1, è aggiunto il seguente
periodo:
“A tal
fine ciascun Commissario liquidatore, dovrà effettuare una ricognizione delle
eccedenze di personale rispetto alle funzioni di fatto trasferite. In caso di
soprannumero il Commissario è tenuto a darne preventiva comunicazione alle
R.5.U ed alle 00.55 firmatarie del CCNL Una volta effettuata tale comunicazione
il Commissario liquidatore procederà al collocamento al riposo dei dipendenti
in esubera in presenza dei requisiti richiesti dall'articolo 2, comma 11, del
DL 95/2012 e sS.mm. Le unità di personale in esubero, dovranno essere mantenute
in servizio dall'Ente subentrante fino al collocamento a riposo. I piani di
esubero
potranno
essere disattesi dalla Regione Calabria nell'approvazione dei pian/di
trasferimento, qualora, nella nuova organizzazione di Calabria Verde, il
personale eccedente, tenuto conto delle relative qualifiche, risulti necessario
per garantire il funzionamento dell'Azienda Calabria Verde".
Prego,
collega Talarico.
Si
tratta, Presidente, di un emendamento alla legge regionale 25 del 2013 quella
che istituisce l’Azienda regionale per la forestazione Calabria Verde.
Tra le
funzioni assegnate al commissario liquidatore delle Comunità Montane vi rientra
anche la ricognizione delle eccedenze di personale, rispetto alle funzioni
trasferite ad Azienda Calabria Verde.
Con
questo emendamento si chiede al commissario liquidatore di effettuare, di
procedere al collocamento a riposo dei dipendenti in esubero, qualora questi
siano in possesso dei requisiti richiesti dall’articolo 2 del decreto
legislativo 95/2012 e successive modificazioni.
In
sostanza, questo emendamento alla citata legge consentirebbe, favorirebbe una
sorta di esodo – non so se il termine è appropriato – una fuoriuscita da
Azienda Calabria Verde di un centinaio e più di dipendenti che godrebbero di
stipendio, alleggerendo di molto le casse dei Azienda Calabria Verde e non
incapperebbero nelle forche caudine della legge Fornero.
Credo che
da parte del dipartimento bilancio arrivi un parere positivo. E’ uno dei pochi
emendamenti che riduce il peso delle nostre casse, delle casse di Azienda
Calabria Verde e favorirebbe l’esodo di circa 100 persone, impegnate presso le
Comunità Montane probabilmente quando finirà la proroga in Azienda Calabria
Verde.
Credo che
l’assessore avrà valutato anche dal punto di vista tecnico gli effetti e la
rispondenza di questo emendamento e immagino vorrà esprimere parere positivo.
Parere
del relatore?
Intanto
su questo e sull’altro emendamento, che mi pare sia un po’ simile, chiedo il
parere del bilancio.
Parere
della Giunta?
Mi
piacerebbe capire: qual è il parere del relatore?
Il
relatore si rimette all’Aula.
Per
quanto riguarda la Giunta, il parere lo esprime il collega Trematerra. Però,
qui, vorrei fissare un punto: conoscendo l’impegno del collega Trematerra per
far partire Azienda Calabria Verde senza un appesantimento debitorio e allo
stesso tempo di risolvere il complesso quadro delle Comunità Montane e di non
farle gravare - tra l’altro sono state prorogate di sei mesi - sul bilancio
regionale, perché anche quelle sono sul bilancio regionale, lasciamo agli atti
che il presupposto è quello che non preveda aggravi, non tanto e non solo per
Azienda Calabria Verde – questa è certamente una cosa positiva – ma comunque
per l’Ente Regione nel suo complesso, anche perché vorremmo evitare richieste
esterne, considerato che si tratta di una norma che leggo adesso e che non ho
potuto approfondire.
Presidente,
in realtà l’assessore Mancini ha integrato l’illustrazione dell’emendamento. La
mia illustrazione è stata monca di una parte importante. Lo ringrazio ma la sua
osservazione è contenuta nell’emendamento.
Cioè se
Azienda Calabria Verde richiede fabbisogno di personale in quel caso non può
procedere agli esuberi. Va da sé che se l’Azienda non è nelle condizioni di
operare per mancanza di personale non procederà all’esubero che comunque viene
previsto e reso possibile dalla modifica
della legge in questione.
Grazie,
assessore Mancini.
Prego,
assessore Trematerra.
Presidente,
solo per dichiarare anche il mio parere positivo. C’è un emendamento che, in
realtà, anche se parla di questa possibilità dello scivolamento, del prepensionamento, riguarda più che l’ex Afor
i dipendenti delle comunità montane che potrebbero trovare uno spiraglio, se
volontariamente vogliono aderire al pensionamento.
Pertanto,
consigliere Talarico, dico che questo emendamento può essere assorbito da
quello immediatamente successivo che abbiamo presentato e su cui c’è il parere
positivo.
Se anche
sul prossimo emendamento c’è la valutazione positiva noi possiamo votarlo e in
coordinamento formale sistemarli. Parlo dell’emendamento protocollo numero
54882.
(Interruzione)
Sono
d’accordo.
Assessore,
questa è però una legge da sola. Ormai che si è messo tra i consiglieri sta
dando luogo ad un riformismo last minute verde. In pratica stiamo
votando la riforma dei patti agrari.
Ma è
minoranza in Giunta? Perché, se lei è minoranza in Giunta, si spiega che tutte
le proposte vengano presentate in Consiglio. Fate diventare, col nuovo
reimpasto, maggioranza l’assessore così arriviamo con un testo organico.
Se la
dobbiamo votare, la votiamo. Peraltro, è prorogatorio perché abbiamo prorogato
Calabria It e le comunità montane, diteci qualche altra cosa perché pochissime
riforme erano state fatte. Le proroghiamo tutte last minute.
Ha chiesto di parlare il consigliere Guccione. Ne ha
facoltà.
Stiamo
facendo, Presidente, la riforma delle riforme di Arsac e Azienda Calabria
Verde. Non è possibile.
Torno a
ripetere che abbiamo approvato qualche mese fa due grandi riforme.
Gli
emendamenti presentati, che fanno riferimento a queste due leggi, da parte
dell’assessore Trematerra; vorrei capire se è iniziativa di Trematerra o della
intera Giunta e del Presidente della Giunta quella di modificare,
sostanzialmente, due riforme che abbiamo appena approvato altrimenti si
appalesa un problema politico all’interno della Giunta.
E’ chiaro
ed evidente, sta emergendo! E’ chiaro che c’è un problema che riguarda il
profilo che si vuol dare questa Giunta, rispetto a queste questioni.
Non so se l’assessore Mancini intenda aggiungere
qualcosa, altrimenti procediamo alla votazione dei due emendamenti. Poi in
coordinamento formale si provvederà a sistemarli perché ci sono ripetizioni e
frasi che si potevano pure evitare.
(Interruzione)
Riprendiamo i lavori. La parola
al consigliere Talarico.
Presidente,
ci viene chiesto dall’assessore Mancini, anche con
qualche buona ragione, di non introdurre
nel documento di bilancio modifiche normative che appesantirebbero il bilancio stesso e che
potrebbero, invece, trovare una corsia preferenziale in una legge ordinaria
nelle prossime settimane.
Sono d’accordo, così come credo
anche il gruppo del Partito democratico che ha partecipato a questa brevissima
discussione, a condizione che questa modifica normativa possa realizzarsi in
tempi brevissimi e che ci sia l’impegno da
parte della Giunta, espresso in via informale qualche minuto fa, e della
maggioranza, a questo punto, che diventi un’iniziativa bipartisan dell’intero
Consiglio, affinché le intenzioni, abbastanza concrete, espresse sino a questo
momento possano realizzarsi nel mese di gennaio.
Vorrei
solo ribadire che questa norma davvero aiuterebbe centinaia di lavoratori a
vivere con maggiore serenità il proprio futuro, quindi stiamo parlando di una cosa molto seria. Se l’assessore all’agricoltura è
anch’egli disponibile, possiamo da parte mia procedere così come ci ha
richiesto l’assessore Mancini.
Assessore Trematerra?
Va bene, Presidente, ritiriamo l’emendamento.
D’accordo come procedura,
quindi possiamo ritirare gli emendamenti con protocollo numero 54970, il 54882,
che saranno trasformati in un provvedimento legislativo all’esame della
Commissione.
Passiamo all’emendamento protocollo numero 54883, a
firma dei consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone e Serra, che recita:
“L'art. 5, comma 5 della L.R. 16 maggio 2013, n. 25, è così sostituito:
5. Nell'esercizio delle sue funzioni, il Direttore
generale è coadiuvato da un Direttore amministrativo e da un Direttore tecnico,
i quali partecipano alla direzione dell'azienda, assumono la diretta
responsabilità delle funzioni attribuite alla loro competenza e concorrono, con
la formulazione di proposte e di pareri, alla formazione delle decisioni del
Direttore generale medesimo. Il Direttore amministrativo e il Direttore tecnico
sono nominati dal Direttore generale e scelti tra persone aventi i requisiti ai
sensi della legge regionale n. 7/1996 e s.m.i. e dell'art. 19 del decreto
legislativo n. 165/2001. Il trattamento economico del Direttore amministrativo
e del Direttore tecnico è equiparato a quello previsto per i dirigenti di
settore dei Dipartimenti della Giunta regionale, considerando solo le voci
relative allo stipendio tabellare, alla retribuzione di posizione e alla
retribuzione di risultato, con esclusione di ogni altra indennità. Il Direttore
amministrativo ed il Direttore tecnico sono soggetti a valutazione dei
risultati, in relazione al raggiungimento degli obiettivi, ai sensi della LR.
7/1996 e s.m.i.”.
Ritirato,
Presidente.
Emendamento all’articolo 5, a firma dei consiglieri
Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, protocollo numero 54884, che recita:
“L'art. 11, comma 1, della L.R. 16 maggio 2013, n. 25, è così sostituito: 1. La
pianta organica dell'Azienda Calabria Verde è coperta mediante il personale:
a) transitato dall'AFOR, in liquidazione: personale di
cantiere con CCNL UNCEM - Parte Operai - per gli addetti ai lavori di
sistemazione idraulico forestale ed idraulico agraria, ai quali si continua ad
applicare il medesimo contratto di diritto privato; personale impiegatizio di
cui alla delibera della Giunta regionale n. 281/2004 con CCNL UNCEM - Parte
Impiegati - per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico forestale ed
idraulico agraria; personale impiegatizio con CCNL del comparto regioni ed
autonomie locali”.
Ritirato.
Passiamo all’emendamento
protocollo numero 54886, a firma dei consiglieri Bruni, Chiappetta,
Grillo, Morrone, Serra, che recita: “L'art. 13, comma 2 della L.R. 16 maggio
2013, n. 25, è così sostituito:
Entro sessanta giorni dalla nomina di cui al comma 1,
lettera a), il Direttore generale dell'Azienda Calabria Verde adotta le
iniziative di cui all'articolo 9, comma 1, della legge regionale 11 agosto
2010, n. 22 (Misure di razionalizzazione e riordino della spesa pubblica
regionale), con le modalità e per gli obiettivi ivi previsti, al fine di
conseguire, a partire dal 2014, un risparmio di almeno il 20 per cento rispetto
alla spesa per il personale complessivamente sostenuta nell'anno 2011 dall'AFOR
in liquidazione.
Le funzioni di cui all'articolo 4, comma 1, lettere a),
b), c) e d), sono esercitate dall'Azienda Calabria Verde a decorrere dall'01
Aprile 2014, data a partire dalla quale l'Azienda Calabria Verde acquisisce di
diritto la piena operatività gestionale.”
E’ sostituito da un subemendamento,
protocollo numero 55265, col quale si prevede di spostare i termini
dal 1° gennaio 2014 al 1° aprile 2014.
Do lettura del subemendamento, protocollo numero 55265,
a firma dei consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, che recita: “Il comma
3 dell’articolo 13 della L.R. n. 25 del 16.05.2013 (Disposizioni transitorie e
finali) è così modificato:
Le parole ‘…omissis… a decorrere dall’01 gennaio
2014…omissis…’ sono sostituite dalle parole ‘…omissis…a decorrere dall’01
aprile 2014…omissis…’ .”
E’ uno spostamento di termini. Parere del relatore?
Favorevole al subemendamento protocollo numero 55265 che
sostituisce l’emendamento protocollo numero 54886.
Parere della Giunta?
(Interruzione)
E’ una semplice correzione di data. Assessore Mancini?
Conforme a quello del relatore.
Favorevole. Pongo in votazione il subemendamento in discussione.
(E’ approvato)
Emendamento
protocollo numero 54889, a firma dei consiglieri Bruni, Chiappetta, Grillo, che
recita: “L'art. 13, comma 6 della L.R. 16 maggio 2013, n. 25, è così sostituito:
6. Il commissario liquidatore deIl'AFOR: entro trenta
giorni dalla nomina di cui al comma 4, predispone il piano di trasferimento, in
favore dell'Azienda Calabria Verde, delle funzioni, delle risorse patrimoniali,
strumentali e finanziarie e del personale ancora in forza alla data del
31.03.2014 che non è possibile collocare in quiescenza entro tale data, nel
rispetto del regime contrattuale in essere. Tale trasferimento investe tutte le
funzioni, le risorse ed il personale non strettamente necessari alla gestione
liquidatoria dell'Afor ed ha la decorrenza dì cui al comma 3 del presente
articolo”.
E’ ritirato.
E’ ritirato. Emendamento protocollo numero 54825, a firma del consigliere u, che recita: “
Dopo l'art. 5 della proposta di legge n. 524/9" è aggiunto il seguente articolo: “5 bis. Interpretazione autentica comma 7 bis (ter) dell'art. 10 della L.R. n. 8/1996.
1. Il primo periodo del comma 7 ter della Legge regionale 13 maggio 1996, n.a è da intendersi nel senso che il supporto tecnico che l'Ufficio di Presidenza è delegato a fornire al Presidente della Giunta delle Elezioni è costituito da una unità di personale di livello non superiore alla categoria D1”.
Si
tratta di un’interpretazione autentica del comma 7 ter dell’articolo 10 della legge
13 maggio 8/1996. La previsione letterale dell’articolo 7 indica una figura
specifica di un dipendente di livello D1 ed è, ovviamente, un errore, un refuso
del testo normativo, in quanto il
precedente comma, il 7 bis, prevede un supporto tecnico di livello non
superiore al D1. Per cui equiparare i due commi è un atto di giustizia; si
tratta semplicemente di interpretare in maniera corretta l’affermazione che era
stata fatta.
Parere del relatore?
Qua dobbiamo intenderci una volta e per tutte: stiamo
facendo la legge finanziaria, non lo so se il principio vale anche per questo
emendamento che è un’interpretazione autentica, mettiamo tutto nel calderone!
Per quello che mi riguarda, può essere anche favorevole il parere, però così
non andiamo da nessuna parte.
Come ha detto? Favorevole o contrario?
Favorevole.
Favorevole. Parere della Giunta?
Anche
il tema è quello di non appesantire il bilancio con
norme non attinenti.
Non ha spesa.
Sì, che non abbia spesa, ci mancherebbe, ma che non riguardi il
bilancio è del tutto evidente. Ecco, se si può evitare di appesantire il
bilancio, è meglio, comunque ci rimettiamo al volere dell’Aula.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 54825.
(E’ approvato)
Non ci sono altri emendamenti all’articolo
5, quindi lo pongo in votazione.
(E’ approvato)
Naturalmente è approvato con
autorizzazione al coordinamento formale.
Pongo in votazione l’articolo 6.
(E’
approvato)
C’è un emendamento.
C’è l’emendamento che introduce articolo 6 bis a firma dei consiglieri Naccari Carlizzi e Maiolo, con protocollo numero 54815/1: “Dopo l'articolo 6 è aggiunto l'articolo 6 bis:
Al fine di quantificare e
velocizzare la spesa regionale finanziata con i trasferimenti dello
stato la Giunta regionale previa ricognizione delle risorse destinate ad economia
e reiscritte nell'Avanzo di
amministrazione, adotta un piano di velocizzazione della spesa, assegnando gli
obiettivi ed i relativi crono-programmi di attuazione ai Dipartimenti
competenti. Il piano di velocizzazione della spesa è
trasmesso alla Competente commissione consiliare e prevede la verifica trimestrale sul raggiungimento degli
obiettivi assegnati di cui al precedente comma. In caso di mancato
raggiungimento degli obiettivi assegnati la Giunta regionale nomina un
Commissario ad acta scelto tra i
dirigenti della Giunta regionale con poteri sostitutivi di spesa”.
Presidente,
innanzitutto, volevo darvi una notizia, perché le
agenzie di rating, avendo verificato
che il consigliere Nucera non ha presentato alcun emendamento
di spesa, hanno fatto un down
grade della Calabria perché ritengono che non abbia più risorse finanziarie, siamo passati da 7 mila
emendamenti l’anno ad uno meramente
normativo, quindi questo lo consegno alle considerazioni dell’Aula!
Per
quanto riguarda questo emendamento, che già è stato presentato in Commissione
ed ha avuto scarsa accoglienza da parte
della Giunta, ribadisco l’intendimento mio e del collega Maiolo, che è quello
di focalizzare quanto è stato detto concordemente anche dall’assessore circa
l’obiettivo di velocizzare la spesa europea che – come tutti sappiamo – è in gran parte nettizzata rispetto al Patto di
stabilità.
Con questo emendamento si prevede un piano di velocizzazione di questa
spesa, degli obiettivi, dei cronoprogrammi di attuazione. Noi non avremmo
alcuna opposizione affinché l’emendamento sia a sua volta subemendato, nella
misura in cui si addivenisse a un percorso che, attraverso la metodologia della
programmazione finanziaria, possa consentire alla Calabria di elevare la
qualità e la quantità della sua spesa sociale.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 54815/1.
(E’
respinto)
Emendamento protocollo numero 54705, a firma del consigliere Imbalzano:
“Al comma 1 dell'articolo 7
le parole “il rispetto delle principali regole di finanza pubblica” sono
sostituite dalla seguenti: “la graduale attuazione delle disposizioni regionali
in materia di armonizzazione contabile”.
Si commenta da sé.
Parere della Giunta?
Presidente, possiamo avere qualche chiarimento in più su questo
emendamento?
E’ l’emendamento protocollo numero 54705.
Possiamo capire se questa è un’attenuazione dei princìpi di finanza
pubblica oppure è un adeguamento al processo di armonizzazione contabile? Se ce
lo può spiegare il Presidente della Commissione o se se lo può fare spiegare da
chi gliel’ha indicato, magari è una cosa tecnica.
“graduale
attuazione delle disposizioni regionali in materia”.
Cioè
equivale alla graduale non applicazione della legge, la
graduale attuazione, oppure vuol dire qualche altra cosa?!
Ritiratelo!
Questo era un emendamento suggerito dal dipartimento
bilancio, per intenderci.
E’ un consiglio della minoranza, del Vicepresidente.
Ritirato.
L’emendamento con protocollo numero 54705 è
ritirato.
Non ci sono altri emendamenti all’articolo 7, pertanto lo pongo in votazione.
(E’
approvato)
Emendamento
protocollo numero 54728, a firma del consigliere Giordano: “Dopo l’articolo 7 è aggiunto il seguente:
7 bis
(Riordino fondiario e ricambio generazionale)
1. La Regione, al fine di rendere più efficiente e competitiva l'agricoltura regionale favorisce il ricambio generazionale, la ristrutturazione e l'ampliamento della dimensione media aziendale, attraverso le erogazioni di agevolazioni per l'affitto di terreni agricoli.
2. Possono accedere alle agevolazioni finalizzate all'impiego di terreni agricoli da destinare all'affitto, per una durata minima di 10 anni, le seguenti tipologie di beneficiari: a) imprenditori agricoli che rientrano nelle condizioni previste dalla misura del prepensionamento dal Regolamento (CE) 1698/2005; b) imprenditori agricoli che conducono aziende non economicamente competitive, intendendosi per aziende non economicamente competitive le aziende che non raggiungono il 70 per cento della redditività prevista dal PSR Calabria 2007-2013; c) proprietari di terreni agricoli che non svolgono attività imprenditoriali agricole.
3. Possono concorrere all'assegnazione di terreni agricoli in affitto a condizioni agevolate: a) i giovani agricoltori che non hanno ancora compiuto 40 anni, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale (IAP); b) i giovani che non hanno ancora compiuto 40 anni che intendono esercitare attività agricola, a condizione che acquisiscano entro 12 mesi dalla stipula del contratto di affitto la qualifica di imprenditore agricolo professionale (IAP); c) le società di persone e società cooperative aventi per oggetto sociale l'esercizio esclusivo delle attività di cui all'articolo 2135 cod. civ., a condizione che oltre la metà dei soci rientrino nelle categorie eleggibili agli interventi di riordino fondiario; d) le società di capitali aventi per oggetto sociale l'esercizio esclusivo delle attività di cui all'articolo 2135 cod. civ., qualora le quote possedute dai giovani agricoltori costituiscano oltre il 50 per cento del capitale sociale e gli organi di amministrazione della società siano costituiti in maggioranza da giovani agricoltori di cui alla lettera a); e) gli imprenditori agricoli professionali (IAP), sia in forma singola che associata, che non hanno ancora compiuto 55 anni.
4. La Regione Calabria, attraverso procedure di evidenza pubblica individuerà:
a) i terreni agricoli resi disponibili per affitti della durata minima di 10 anni;
b) gli affittuari dei terreni, ricompresi nelle tipologie di cui al precedente comma 3, che si impegnino a costituire imprese efficienti sotto il profilo tecnico-economico, dando priorità ai giovani agricoltori.
5. E’ istituita, con deliberazione della Giunta regionale, presso l'Assessorato all'Agricoltura, la «Commissione Fondiaria», di seguito denominata Commissione, con il compito di stabilire i tariffari per la determinazione dei canoni di affitto di riferimento cui dovrà essere applicata l'agevolazione. La Commissione è così composta: a) dal Direttore Generale del Dipartimento competente o un suo delegato, con funzione di presidente; b) dal dirigente del Servizio competente per le attività di conciliazione e patti agrari, con funzione di segretario; c) da un professore della Facoltà di Agraria di estimo rurale; d) da un rappresentante per ogni Organizzazione Agricola maggiormente rappresentativa a livello nazionale e regionale.
6. La Giunta regionale della Calabria con propria deliberazione stabilisce: a) i criteri per la determinazione dei canoni di affitto dei terreni in base alla loro potenziale produttività; b) i criteri e le modalità di selezione degli affittuari dei terreni.
7. I soggetti che rientrano nella categoria di cui alla lettera a) del comma 2 possono beneficiare degli aiuti al prepensionamento previsti dal Regolamento (CE) 1698/2005 alle seguenti condizioni: a) avere almeno 55 anni, senza avere compiuto l'età pensionabile, al momento della presentazione della domanda di aiuto; b) cessare definitivamente ogni attività imprenditoriale agricola; possono tuttavia continuare a svolgere attività agricole per autoconsumo e mantenere la disponibilità degli edifici da adibire ad abitazione principale; c) avere esercitato l'attività agricola nei 10 anni che precedono la cessazione;
8. I soggetti che rientrano nella categoria di cui alla lettera b) del comma 2 possono beneficiare di un aiuto di Stato alla cessazione dell'attività agricola alle seguenti condizioni: a) avere almeno 55 anni, senza avere raggiunto l'età pensionabile al momento della presentazione della domanda; b) cessare definitivamente ogni attività imprenditoriale agricola; possono tuttavia continuare a svolgere attività agricole per autoconsumo e mantenere la disponibilità degli edifici da adibire ad abitazione principale;
9. I soggetti di cui alla lettera c} del comma 2, proprietari non esercenti attività agricola e che siano in possesso dei requisiti previsti per le PMI dal Regolamento (CE) 1998/2006, possono beneficiare di un aiuto «de minimis» a condizione di non dare avvio ad alcuna attività agricola.
10. Le agevolazioni ammissibili per la concessione in affitto sono individuate con deliberazione della Giunta Regionale e calcolate secondo le modalità previste dalla Decisione 2003/3219/CE del 2 settembre 2003 della Commissione europea relativa all'aiuto di Stato N. 121/2003.
11. La Regione, qualora sia necessario stipulare contratti di affitto di fondi rustici ai sensi dell' articolo 45 della legge n. 203 del 1982, può stipulare convenzioni con i soggetti legittimati ad effettuare l'assistenza alla stipula dei predetti contratti ed i conseguenti costi saranno detratti dal concorso nel canone di affitto che verrà corrisposto al beneficiario a decorrere dalla stipula del relativo contratto.
12. La copertura finanziaria delle agevolazioni di cui ai commi precedenti è determinata, per l'esercizio finanziario 2014 in euro 500.000,00 a valere sulle risorse trasferite alla Regione in materia di agricoltura e pesca ai sensi del decreto legislativo n. 143 del 1997 ed allocate all'UPB UPB 2.2.04.08, Capitolo 5125201, dello stato di previsione della spesa del bilancio 2014”.
L’articolo 7 bis è sul riordino fondiario e ricambio
generazionale.
Più che un emendamento, è una legge.
Sarò brevissimo nell’esposizione. Si
tratta di una serie di misure che dovrebbero incidere e favorire una riforma
della metodologia delle aziende
agricole che dovrebbero puntare a una maggiore competitività, tendendo al riordino fondiario
per la debolezza della consistenza delle stesse aziende, per favorire anche il
ricambio generazionale, quindi un traguardo di target che l’Unione
europea sta raccomandando, attraverso una serie di misure che vanno dalle
agevolazioni fiscali ai fitti dei terreni agricoli.
Parere del relatore?
Questo è un argomento – ho
avuto modo di spiegarlo al collega Giordano – su cui il Consiglio si è espresso
più volte anche su qualche mozione da me presentata, quindi mi trova particolarmente sensibile, ma credo che in questa fase non ci
sia la copertura finanziaria, per cui ho proposto al collega Giordano, se
vuole, di presentare un progetto di legge comune attraverso le vie ordinarie.
C’è un impegno, per quello che mi riguarda, di
percorrere assieme una strada che, in qualche modo, possa consentire il
riordino della proprietà fondiaria e il ricambio generazionale dell’agricoltura
della nostra regione.
Presidente, ovviamente accolgo la sua
disponibilità e la sua sensibilità, ci siamo confrontati già su questo tema,
quindi sono disponibile al ritiro, per produrre poi un progetto di legge che
potrebbe seguire un iter ancora più partecipato e robusto. Volevo, però, che
sull’argomento, se l’assessore Trematerra vuole esprimersi. L’assessore
Trematerra è distratto. Sul riordino fondiario e ricambio generazionale c’è
l’emendamento che ho illustrato, di cui il presidente Imbalzano condivide le
finalità. Sono disponibile, assessore, a ritirare l’emendamento e a presentare
un progetto di legge, in maniera che ci sia un confronto, però volevo la sua
disponibilità perché è un argomento troppo importante e delicato e non possiamo
rimandarlo senza che quest’Aula assuma l’impegno di tornare a breve
sull’argomento e trovare una soluzione.
Mi
sembra che già il relatore abbia espresso un parere favorevole rispetto a questo percorso, per
cui, da parte mia, nel momento in cui il progetto di legge sarà depositato nella Commissione competente, ci sarà tutta
l’attenzione necessaria per andare in questa direzione.
Presidente, lo ritiro, prendendo atto di questo impegno che è stato
assunto.
E’ ritirato. Emendamento protocollo numero 54854, a firma dei
consiglieri Chiappetta, Serra: “Dopo l’articolo 7 aggiungere il seguente articolo 7 bis:
“I
lavoratori che hanno presentato istanza alla Regione entro il 21/12/2010, che
sono stati oggetto dì accordo istituzionale e che alla data odierna permangono
ancora nella condizione di disoccupati di lunga durata e di ultracinquantenni
in attesa di pensionamento sono destinatari dei benefici previsti dall'art. 2
della Legge Regionale nr 15 dell'anno 2008”.
Credo
che non ci sia molto da spiegare su questo
emendamento, perché fra l’altro è stato fatto un bel lavoro per quanto riguarda gli
Lpu-Lsu ed anche i precari. Faccio anche un elogio al presidente Scopelliti ed
a tutte le forze politiche che si sono impegnate in questi giorni, perché hanno
affrontato questo annoso problema degli Lpu-Lsu in modo particolare, ma dei
precari in generale.
Credo che non ci sia molto da spiegare su questo emendamento, perché si
tratterebbe di pochi lavoratori, da 15 a 20, che resterebbero fuori da questo
bacino, quindi invito l’assessore a valutarlo. Fra l’altro anche il Governo di
recente non solo ha stanziato le somme per il 2014, ma ci sono altri 25 milioni
di euro che serviranno proprio per andare a coprire queste sacche che in questa
ricognizione sicuramente sono rimaste fuori. Con questo emendamento credo che
andiamo a risolvere il problema di questi circa 20, da 15 a 20 lavoratori, che
non andrebbero ad aumentare il fabbisogno che già è stato destinato
intelligentemente dalla Giunta, su cui anche i capigruppo di maggioranza e di
minoranza hanno dato parere favorevole in una serie di discussioni che ci sono
state.
Non ho altro da aggiungere, mi auguro che l’emendamento sia approvato.
Parere del relatore?
Credo che non ci sia copertura finanziaria, salvo diverso avviso del
dipartimento.
Parere dell’assessore?
Purtroppo,
confermo che la proposta, autorevolmente esposta, è importante ed utile, però
manca di copertura finanziaria, quindi lo sforzo che bisogna fare è con il
collega Salerno, verificare in futuro la possibilità di coprire
finanziariamente questa norma per dare questa risposta importante.
Pertanto invito al ritiro.
Posso
anche ritirarlo, se di questo si tratta, però
inviterei anche l’assessore a valutarne
l’accoglimento anche con autorizzazione al coordinamento formale, perché si
tratta di poche unità e non va ad incidere,
assessore Mancini, non è una grossa somma, non parliamo di milioni di euro. Qua si tratta di somme
irrisorie che nel coordinamento formale potrebbero essere recuperate, se
l’assessore Salerno è d’accordo – non so qual è il suo pensiero – perché fra
l’altro c’è una parte, sì, riferita
direttamente al bilancio, ma c’è anche la gestione diretta degli assessorati ed
io vorrei anche conoscere qual è la posizione dell’assessore Salerno, perché
capisco tutte queste cose, però far restare fuori da questi provvedimenti 15-18
unità, secondo me di questi tempi sarebbe
ingiusto. Tra l’altro, l’ho letto, ci sono degli ultracinquantenni che
sono in attesa di andare in pensione e che non possono sopportare questa
situazione, non ci sono altre alternative, perché lasciarli fuori?
Quindi io faccio un invito e un
appello all’assessore Salerno.
Assessore Salerno, prego.
In
merito alla sostanza dell’emendamento,
per quanto mi riguarda, proprio per il tipo di politica che abbiamo impostato
sul lavoro con il presidente Scopelliti, come governo regionale, non posso non
essere favorevole, perché quando si tratta di disparità o di persone che per
diversi motivi sono rimaste fuori da un bacino, quando magari altri lavoratori
che si trovavano nelle stesse condizioni sono riusciti ad essere
inseriti, certamente, consigliere Serra, sono favorevole da questo punto di
vista; alla fine il tutto deve poi realizzarsi, perché comunque se non c’è la
copertura finanziaria, il mio parere penso valga fino a un certo punto, perché
io vi posso solo riferire il tipo di politica sul lavoro che stiamo attuando.
Abbiamo inserito oggi all’ordine del giorno una proposta di legge per
intervenire sui bacini di precariato, che poi riguardano tutti i lavoratori
disagiati che vivono una situazione di precarietà.
In linea di principio, nella sostanza, io sono
favorevole, ma ovviamente ci deve essere poi la copertura finanziaria. Se non
c’è la copertura finanziaria, ho difficoltà a dar seguito a questo emendamento,
non solo io ma anche gli uffici, i dirigenti, il dipartimento.
La parola al consigliere Adamo.
Penso
che l’osservazione fatta dal
relatore e dall’assessore
sarebbe stata pertinente se fossimo stati nella fase in cui si trascinava con
continuità la disponibilità finanziaria
degli anni passati; cioè, a quadro finanziario immutato, non c’è dubbio che
includere, inserire, altri lavoratori, indipendentemente dal numero, nel bacino
dell’ex legge 15, aumenti l’onere finanziario. Certo, c’è pure da vedere se
abbiano una sorta di turn-over, perché alcuni di questi lavoratori,
probabilmente, sono fuoriusciti dal bacino, ma è tutta una verifica da fare in
sede di dipartimento. Quel che diceva l’assessore Mancini, però, potrebbe
essere ovviato, al limite, dalla previsione finanziaria di cui abbiamo letto
sui giornali e di cui ha reso conto anche nella sua conferenza stampa
l’assessore e lo stesso presidente Scopelliti, riguardante i probabili
trasferimenti a seguito dell’approvazione della Legge di stabilità, in cui si
parla di 25 milioni di euro che non sono stati conteggiati sulla base del
numero delle persone, ma rappresentano un plafond, deciso e proposto
almeno in sede di Parlamento, in sede legislativa. Non so come finirà domani,
come finirà al Senato, ma, su proposta anche della Giunta regionale, si è
prevista l’estensione dell’utilizzo di questi 25 milioni non soltanto ai
lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, ma anche ai lavoratori
della legge 15.
Per cui ritengo che,
tutto sommato, questo finanziamento estensivo - che avverrebbe per la prima
volta da parte dello Stato - anche per il bacino previsto dalla legge 15 vada
ben oltre quello che è il bacino considerato fino ad oggi, per cui, sicuramente,
la ricognizione che andrà a fare il dipartimento, trattandosi di qualche decina
di unità di cui ha parlato il consigliere Giulio Serra, potrebbe assorbire
questa contingenza.
In ogni caso vi è un
errore materiale perché l’emendamento fa riferimento alla data del 21 dicembre
dovrebbe essere 31 dicembre, perché di solito si scrive sempre l’ultimo giorno
dell’anno quindi sarà errore materiale. Se capisco bene, assessore Mancini,
sono figure che già hanno presentato istanza a quella data, non è che si sta
aprendo il bacino, è che per varie ragioni, probabilmente, quelle persone non
sono state incluse.
Se non ci dovessero
essere i soldi, le risorse finanziarie – secondo me ci saranno dopo
l’approvazione della Legge di stabilità – si potrà sempre dire che si riconosce
il diritto che, però, non è perseguibile perché non c’è la disponibilità
finanziaria.
(Interruzione)
Come?
(Interruzione)
No, nessuna causa, perché
questi non sono lavoratori contrattualizzati, c’è una bella differenza, questi
mantengono lo status di disoccupati; tutta la discussione in corso sui
precari, mentre è in corso l’approvazione della Legge dello Stato, mi ha dato l’opportunità di fare un punto serio su
questo aspetto. Assessore Mancini, noi abbiamo, per esempio, i 5 mila
lavoratori socialmente utili che non sono nemmeno precari, lo status
giuridico dei lavoratori socialmente utili è di disoccupato. La stessa cosa è
per quanto riguarda i lavoratori della legge 15, sono disoccupati a tutti gli
effetti, perché vengono utilizzati sulla base di alcune convenzioni che gli
enti utilizzatori stipulano con la Regione e rimangono in quella condizione.
Non hanno da avanzare, quindi, alcun diritto, tant’è che è richiesta una norma
di legge, altrimenti avrebbero già fatto causa, non avrebbero aspettato una
legge regionale.
Sono
intervenuto perché, se capisco bene e ricordo bene, questa problematica era già
stata discussa in altri tempi e si è sempre detto che ci voleva una norma
legislativa che sanasse questa situazione. Se poi le situazioni sono altre, il
dipartimento avrà modo di verificarlo, per cui penso che sia giusto comunque
approvarel’emendamento anche solo come norma di indirizzo, a prescindere.
Prendo
atto che sia l’assessore al lavoro sia l’assessore Mancini prendono un impegno
anche sulla base di quello che è stato un intervento più tecnico – credo – ma
io l’ho sorvolato all’inizio perché credevo che l’assessore e anche l’assessore
Mancini avessero una cognizione di quella che è la realtà che viviamo in
Calabria, quindi trattandosi di 15-18 dipendenti che aspirano anche a non
restare in una situazione ancora di precariato, si poteva e si può sicuramente
approvare questo emendamento.
Grazie.
Assessore
Mancini, prego.
Anche dopo l’intervento dell’assessore Salerno, che fissa
questo come un punto di attenzione del suo dipartimento, del suo assessorato e,
di conseguenza, di tutta la Giunta, e con le integrazioni proposte adesso da
lei, consigliere Serra, e prima dal consigliere Adamo, poiché comunque la
copertura finanziaria è un requisito fondamentale che non può essere trovata in
sede di coordinamento formale, io suggerirei – se mi posso permettere – di trasformare
l’emendamento in un ordine del giorno che impegni la Giunta a trovare le
risorse anche rispetto a questa partita di dialogo, di concertazione con il
Governo che, nel momento in cui dovesse
essere fattibile, si può utilizzare anche per coprire questa emergenza.
Quindi
il suggerimento è trasformazione in ordine del giorno, rispetto al quale –
penso di parlare anche a nome del collega Salerno e comunque di tutta la Giunta
– il parere è favorevole.
Va
bene, quindi lo trasformiamo in un ordine del giorno. L’emendamento protocollo
numero 54854 è ritirato.
Emendamento protocollo numero 54815/2, a firma dei consiglieri Naccari
Carlizzi, Maiolo: “L'articolo 8 è cosi interamente sostituito:
“Al
fine di sostenere l'uso sociale e la rifunzionalizzazione dei beni confiscati e
sequestrati, la Regione procede ad un accordo con l'Agenzia Nazionale dei beni
confiscati e sequestrati, finalizzato principalmente alla ristrutturazione ed
alla promozione dell'uso sociale e di natura pubblica dei beni e per la realizzazione
di un piano di legalità e recupero sociale del quartiere Arghillà, da
realizzare d'intesa con il Comune di Reggio Calabria nel rispetto della
normativa vigente, è autorizzata nel bilancio pluriennale 2014-2016 la spesa
complessiva di euro 900.000,00, di cui 450.000,00 nell'esercizio finanziario
2014, con allocazione all'UPB 2.4.02.02 dello stato di previsione della spesa”.
Prego,
consigliere Naccari Carlizzi.
Visto
che andiamo a fare accordi
a livello internazionale sui beni confiscati, sarebbe il caso di prendere atto che l’Agenzia dei beni
confiscati del Governo italiano versa in gravi condizioni organizzative, nel senso che
non sarebbe un male se facessimo
anche degli accordi, non voglio dire
terra terra, ma di rilievo territoriale. Non ci dimentichiamo che l’Agenzia ha
sede in Reggio Calabria, almeno la sede ufficiale principale.
L’obiettivo è quello di incentivare - formalmente è lo stesso del
protocollo con l’organizzazione delle Nazioni Unite - solo che questa volta
penso che possa avere una ricaduta territoriale molto più efficace. Allo stesso
modo, poiché l’obiettivo della legalità si persegue anche attraverso interventi
nelle realtà dove vi è un particolare problema di sicurezza, questo primo
punto, questa prima parte dell’emendamento è associata a un intervento di
recupero sociale in un contesto particolarmente degradato.
Parere del relatore?
Le motivazioni esposte dal
consigliere Naccari Carlizzi, in linea di principio, sono sicuramente
accoglibili, ma credo che non ci sia copertura finanziaria, per cui si può
trasformare anche in questo in ordine del giorno, eventualmente.
Perché non c’è copertura?
C’è la copertura che viene presa da un capitolo che dispone di un accordo
internazionale. Non è che non c’è copertura, preferite dare quella copertura,
ma non è che non ci sia.
Parere del relatore?
Contrario, se non c’è
copertura finanziaria.
Parere della Giunta?
Contrario.
Presidente, chiedo scusa, tanto lo bocciate in un attimo, ma tecnicamente
non è che non cis ia copertura finanziaria, io l’ho indicata la copertura. C’è
la copertura, perché è l’unico fondo disponibile, che sono quei 900 mila euro
del Collegato che volete utilizzare per l’accordo con quell’associazione delle
Nazioni Unite, quindi solo per un fatto formale.
(Interruzione)
Il parere è contrario, ma non perché manchi la copertura finanziaria,
perché la copertura è indicata. E di che parliamo, se no?! Chiedo scusa se sono
puntiglioso su questo.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 54815/2.
(E’
respinto)
Emendamento protocollo numero 54706, a firma del consigliere Imbalzano:
“All'articolo 8, dopo le parole "criminalità organizzata," sono
aggiunte le seguenti: “nel rispetto della normativa statale in materia”.
E’ ritirato.
Emendamento protocollo numero 54888, a firma del
consigliere Nicolò: “Dopo l'articolo 8 della proposta di legge 524/9" è
inserito l'articolo 9:
“Art. 9 (Interventi regionali di sostegno alle attività
di ricerca, di formazione e culturali)
1. La Giunta regionale è autorizzata a concedere alla
SIED, Associazione per l'I.T.C. di Reggio Calabria. ai fini della realizzazione
della proposta di ricerca sulla dimensione regionale della ricerca e
dell'innovazione all'interno dei processi di programmazione regionale, un
contributo una tantum di euro 20.000,00, con allocazione all'UPB 1.3.01.04 del
capitolo 13010403 dello stato di previsione della spesa per lo stesso bilancio
di previsione per l'anno 2014. Alla relativa copertura finanziaria si provvede
mediante la riduzione di pari importo dello stanziamento iscritto all' UPB del
capitolo 22020601 del medesimo bilancio di previsione della spesa per l'anno
2014.
1. La Giunta regionale è autorizzata a concedere
all'Istituto professionale di Stato per i servizi alberghieri Dea Persefone,
con sede in Locri (Reggio Calabria), per la realizzazione di proprie iniziative
culturali e formative del predetto Istituto, un contributo una tantum di euro
10.000,00, con allocazione all'UPB 1.3.01.04 del capitolo 13010403 dello stato
di previsione della spesa per lo stesso bilancio di previsione per l'anno 2014.
Alla relativa copertura finanziaria si provvede mediante la riduzione di pari
importo dello stanziamento iscritto all’UPB 2.2.01.04 del capitolo 6133104 del
medesimo bilancio di previsione della spesa per l'anno 2014.
2. La Giunta regionale è autorizzata a concedere alla
Cooperativa sociale onlus Skinner a.r.i., con sede in Reggio Calabria, per attività
di convegnistica e di divulgazione scientifica, un contributo una tantum di
euro 5.000,00, con allocazione all'UPB 1.3.01.04 del capitolo 13010403 dello
stato di previsione della spesa per lo stesso bilancio di previsione per l'anno
2014. Alla relativa copertura finanziaria si provvede mediante la riduzione di
pari importo dello stanziamento iscritto all’UPB 6.2.01.07 del capitolo
62010723 del medesimo bilancio di previsione della spesa per l'anno 2014.
3. La Giunta regionale è autorizzata a concedere al
Comitato cittadino “11 Gennaio 1582” -Varia PROUNESCO della città di Palmi
(Reggio Calabria), un contributo una tantum di euro 5.000,00 ai fini del
sostegno delle spese sostenute per la catalogazione dell'evento Varia di Palmi
nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale, da porsi a
carico del Fondo unico per la cultura di cui all'articolo 4 legge regionale 12
giugno 2009, n. 19 (Collegato alla manovra finanziaria per l'anno 2009), da
allocare sull'UPB 5.2.01.02 del capitolo 52010261 dello stato del bilancio di
previsione della spesa per l'anno 2014”.
Lo ritirerei se la Giunta, nella fattispecie l’assessore, assumesse
l’impegno di riceverlo come raccomandazione, altrimenti lo mettiamo in
discussione e a votazione.
Raccomandazione alla Giunta.
La raccomandazione sarà accolta positivamente.
Ritirato.
Emendamento protocollo numero 54698, a firma del
consigliere Serra. Prima di darle la parola, consigliere Serra, votiamo l’articolo 8.
Pongo in votazione l’articolo 8.
(E’ approvato)
Poi ci sono
tutti questi emendamenti che si aggiungono all’articolo 8. In coordinamento formale si sistema
il testo.
Emendamento protocollo numero 54698, a firma del
consigliere Serra: “Dopo l'articolo 8 è aggiunto il seguente articolo 9:
“1. La Regione, al fine di favorire l'accesso al credito
delle imprese agricole, singole e associate, di cui all' art. 2135 C.c. che, a
causa della congiuntura economica negativa, versano in uno stato di carenza di
liquidità, concede agevolazioni su operazioni di credito agrario che si
intendono accendere sotto forma di prestito agrario di conduzione.
2. La Giunta regionale regolamenta con proprio atto, su
proposta dell' Assessorato all'Agricoltura, le modalità di accesso e di
concessione delle agevolazioni.
3. L'agevolazione consiste in un contributo sul
pagamento degli interessi sui finanziamenti ed è concesso ai sensi degli aiuti
“de minimis” nel settore della produzione dei prodotti agricoli.
4. Agli oneri derivanti sull'applicazione della presente
norma valutabili in 2 milioni di euro per l'anno 2014, si provvede mediante lo
stanziamento su apposito capitolo della U.P.B. 2.1.05.01 dello stato di
previsione della spesa del bilancio 2014. Per gli oneri a valere sulle
annualità successive, si provvederà in sede di approvazione dei relativi
bilanci di previsione e delle collegate leggi finanziarie di accompagnamento”.
Può illustrarlo, consigliere.
Questo emendamento viene proposto in un momento di grande
difficoltà economica negativa, che ormai da anni caratterizza i vari comparti
produttivi del territorio, che ha reso oltremodo difficile l’accesso al credito
delle imprese, segnatamente di quelle agricole operanti in Calabria, che
versano in una condizione di grave crisi di liquidità.
Al fine di implementare azioni di supporto efficace alle reali esigenze
degli attori del comparto, appare opportuno prevedere forme di agevolazioni
finanziarie in grado di favorire l'accensione di operazioni di prestito agrario
di conduzione a breve termine.
Si tratta di agevolazioni creditizie, nella forma di
contributo sul pagamento degli interessi, da concedere ai sensi del regime “de
minimis” in agricoltura, le cui concrete modalità di accesso e concessione
saranno definite da apposito provvedimento della Giunta regionale.
Più volte ne ho parlato sia col dipartimento sia col direttore generale, ma in modo
particolare con l’assessore Trematerra, fra l’altro debbo dire che c’era stato
più volte anche l’impegno ad esaminare questo provvedimento – l’ho più volte
sollecitato – ma nella fase delicatissima che dicevo prima, che l’agricoltura
vive e tenuto conto anche che
l’agricoltura rappresenta l’80 per cento dell’economia calabrese, credo che a
un emendamento di questo genere non ci si possa sottrarre e la Giunta, ma io
credo il Consiglio intero, ne debba prendere atto, andando a reperire
possibilmente i fondi perché si possa attivare questo processo che è stato interrotto negli anni.
Quindi, vorrei sentire sia la parte politica e poi, per la parte tecnica,
l’assessore in modo particolare e anche il relatore. Per il momento, vi ringrazio.
La parola
all’assessore Trematerra.
Effettivamente,
è una discussione che il consigliere Serra ha posto all’attenzione in diverse occasioni al sottoscritto, più volte abbiamo parlato di questo
aspetto, quindi è un aspetto che noi guardiamo con molta attenzione. Devo
aggiungere al consigliere Serra
che siamo in una fase di transizione, perché è finita di fatto la vecchia
programmazione e stiamo redigendo la nuova.
Per cui chiederei al collega Serra di ritirare
l’emendamento come raccomandazione, per ciò che mi riguarda, questo problema
che ha posto il consigliere Serra dovrà trovare e troverà sicuramente
accoglimento nella nuova programmazione, sulla quale stiamo lavorando. Quindi
chiedo il ritiro, ma con la raccomandazione che posso fare, che sicuramente
nella nuova programmazione che stiamo predisponendo troverà le risposte lo
stesso emendamento che il consigliere ha adesso illustrato.
La parola al consigliere Serra.
Assessore, apprezzo questa disponibilità, con l’augurio che,
appena verrà approvata la nuova
programmazione, dovrà essere riportato questo provvedimento, altrimenti gli
impegni che prendiamo qua non vengono mantenuti, sicuramente farà una brutta
figura lei, ma anch’io e l’intero Consiglio.
L’emendamento protocollo numero 54698 è ritirato.
Emendamento protocollo numero 54790, a firma del
consigliere Imbalzano: “ Dopo l'articolo 9 è aggiunto il seguente articolo:
“Art. 10. Al fine di consentire la ristrutturazione
degli impianti agrumicoli da industria della provincia di Reggio Calabria, con
particolare riferimento alla Piana di Rosarno-Gioia Tauro, la Giunta regionale
è autorizzata a concedere un contributo di € 3 milioni, pari a 1 milione annuo
per il 2014 -2015 -2016.
Alla relativa copertura si provvede con la riduzione
dello stanziamento iscritto al capitolo 22040320 -UPB 2.2.04.03 dell'Area di
intervento 2 per lo sviluppo economico, dello stato di previsione di bilancio
2014, 2015 e 2016”.
Lo può
illustrare.
Brevemente, perché quello della
ristrutturazione degli impianti agrumicoli calabresi, in questo caso in
particolare della provincia di Reggio Calabria, della Piana, ma vale per tutte
le altre aree della provincia di Reggio, è un problema antico che ho posto in ripetute occasioni in quest’Aula.
Ovviamente, l’emendamento non ha copertura finanziaria, ma l’ho presentato
perché finalmente dopo tre anni ci si possa fare carico, spero anche con la nuova
programmazione, di individuare le forme per venire incontro ad una esigenza e
ad un problema che è ormai ineluttabile.
Quindi l’emendamento è ritirato, però ho preso
atto delle parole dell’assessore Trematerra anche nell’intervento che ha fatto
poc’anzi in risposta all’altro emendamento del consigliere Serra. Spero che su
questa questione possa essere aperto un vero e proprio tavolo di discussione,
non dico di confronto, al più presto.
(Interruzione del consigliere Giamborino)
Presidente, raccomandazione per raccomandazione, io aggiungerei per la
Piana di Gioia Tauro e l’area dello Ionio reggino.
(Interruzione)
No, dico, raccomandazione per raccomandazione, raccomandiamo anche lo
Ionio!
Consigliere Nucera, ho già detto nell’intera provincia di Reggio
Calabria.
Le arance di Corigliano no, eh?!
Concordo con il consigliere
Nucera.
(Interruzione)
Anche le arance di Corigliano, ho capito!
Anche le arance di Lamezia!
No, le clementine di Corigliano in particolare.
(Interruzioni)
Vi posso chiedere di evitare di invocare che vi mandino le arance, se è
possibile?!
L’emendamento protocollo numero 54790 è ritirato.
Emendamento protocollo numero 54815/3, a firma dei
consiglieri Naccari Carlizzi, Maiolo: “Dopo l’articolo 8 è aggiunto il
seguente:
“Art. 8 bis. Al fine di garantire la copertura
finanziaria dei Piani attuativi di Forestazione relativi agli anni dal 2001 al
2010, è autorizzata nel bilancio pluriennale 2014-2016 la spesa complessiva di
euro 25.866.010.55, quantificato con Dgr. n. 406/2013 di cui euro 5.866.010.000,55 nell'esercizio finanziario
2014, euro 10.000.000,00 nell'esercizio finanziario 2015 ed euro 10.000.000,00
nell'esercizio finanziario 2016, con allocazione all'UPB 3.2.04.05 dello stato
di previsione della spesa del bilancio medesimo. Alla copertura finanziaria
della presente è ridotto per l'anno 2014 il capitolo 7003101”.
Presidente,
poco fa abbiamo approvato un emendamento a firma Bruni, Chiappetta, Grillo,
Morrone, Serra, sui piani attuativi della forestazione relativi agli anni 2011
e 2012. Esiste una delibera della Giunta regionale, la 406 del 2013, che fa
riferimento ai piani attuativi e alla copertura degli stessi, riconoscendo il
debito fuori bilancio degli anni precedenti, dal 2001 al 2010. Di conseguenza,
ci poniamo il problema di come vengano coperti questi debiti fuori bilancio e
indichiamo un’ipotesi.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 54815/3.
(E’
respinto)
Emendamento protocollo numero 54789, a firma dei
consiglieri Giordano, Imbalzano, Minasi: “Dopo l'articolo 9 è
aggiunto il seguente:
“Art.10 (contributo straordinario all'associazione Mustrumu)
Nello stato di previsione della spesa Area di intervento 7 ( Difesa
civile e sicurezza) all'UPB 7.2.01.02 (Interventi di solidarietà di aziende
vittime dell'usura e della criminalità organizzata) capitolo 72010207 (fondo
regionale di prevenzione del fenomeno dell'usura e di solidarietà alle vittime
della criminalità, legge regionale n° 31/2008) la Giunta Regionale è
autorizzata ad erogare la somma di euro 15.000,00,a titolo di contributo
straordinario, all'associazione Mustrumu (Museo dello strumento musicale
reggino) di Reggio Calabria per interventi di recupero della struttura e degli
strumenti musicali danneggiati da un attentato incendiario di matrice mafiosa”.
Prego, consigliere Giordano.
Questo emendamento che abbiamo
presentato insieme
ai colleghi Imbalzano e Minasi riguarda un contributo straordinario per il
Museo dello strumento musicale, che ha subìto un vile e criminale attentato con
un incendio; la reazione che c’è stata corale da parte della Calabria, e non
solo della Calabria, verso questo grave attentato e anche da parte sua,
Presidente – ricordo la sua presa di posizione immediata su questa azione
criminale – ha fatto registrare una reazione che oggi quest’istituzione, il
Consiglio regionale, la Giunta regionale, attraverso la concessione di un
contributo straordinario, tratto da una specifica posta di bilancio (il Fondo
di solidarietà alle vittime della criminalità) può costituire un segnale
importante. Con la somma quasi irrisoria di 15 mila euro può dare comunque
impulso alla ricostruzione di un importante patrimonio che non è solo un di
questa città, ma dell’intera regione Calabria.
Mi appello alla sensibilità della Giunta
regionale, giacché c’è anche la copertura finanziaria, 15 mila euro su un
capitolo che ha una provvista comunque consistente, può essere, però, un
segnale importante di questo Consiglio regionale.
E’ un argomento che ha visto tutti sensibili,
perché si tratta di un evento doloso che ha distrutto il Museo dello strumento
musicale, quindi c’è una sensibilità piena. Io stesso mi sono fatto promotore
di un incontro con loro, dando la piena disponibilità del Consiglio. Adesso non
so come sono le casse, le risorse a disposizione, però se si può guardare con
un’attenzione particolare, penso che sia un fatto importante per l’intera città
di Reggio e per l’intera Calabria, perché si tratta di un museo dove vengono
esposti degli strumenti musicali importanti.
Adesso non so come sono i conti, ma se il
relatore che ha firmato e l’assessore possono trovare queste risorse, magari
anche in coordinamento formale, penso che sia cosa importante.
(Interruzione)
Prego, assessore.
Qui il
tema era già stato dibattuto in Commissione. La Giunta prende, in quest’Aula
solenne, l’impegno formale a dare una risposta positiva in tempi rapidi.
Quindi, senza
approvare l’emendamento, ma un impegno della Giunta,
poi, nella ripartizione dei fondi della cultura, non so dove si possano
individuare questi fondi.
Consigliere Giordano, prego.
Presidente, è chiaro che le sue parole, non solo oggi, ma a
caldo dopo l’attentato, anche la sua vicinanza e le anche le parole dell’assessore
Mancini, che comunque confermano l’importanza di questa proposta, sono un
segnale che, secondo me, dovremmo concretizzare in questo momento.
Presidente,
ho fatto la verifica, il capitolo che ho indicato ha una capienza sufficiente
per poter dare questo contributo straordinario.
Le chiedo
scusa.
Vorrei
completare. Rimandare ad una via amministrativa significherebbe avere tempi più
lunghi, mentre noi oggi, con questa modalità, riusciremmo a dare un’immediata
risposta e sarebbe
un segnale di notevole importanza, un
messaggio di legalità, un messaggio che, secondo me, qualificherebbe moltissimo
la nostra azione.
Sono disponibile ad ascoltare l’assessore, ma ritengo che possiamo e
dobbiamo trovare una soluzione oggi in quest’Aula con questo provvedimento
collegato al bilancio.
Sì, consigliere, io pensavo di essere stato chiaro, lo sarò
ancora di più: visto che sul tema si sono impegnati il Presidente della Giunta, il
Presidente del Consiglio, in Commissione il consigliere
Minasi, il Presidente della Commissione, Imbalzano, e naturalmente
anche lei, immagino che siano a favore sia le forze di maggioranza sia quelle
di opposizione, quindi l’intendimento era quello di inserire una nota al
capitolo di bilancio, al fine di dare la risposta che era stata richiesta.
Con questo impegno penso che si possa trasformare l’emendamento, consigliere Giordano.
Consigliere Giordano,
se ci sono 10 lire, 2 sono comunque destinate
al Museo dello strumento musicale, non possono essere utilizzate per altre cose.
Allora possiamo votare questo emendamento con autorizzazione al
coordinamento formale. Lo votiamo, così è vincolato a quel capitolo.
D’accordo, lo votiamo con autorizzazione al coordinamento formale, va
bene.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 54789.
(E’
approvato)
E’
approvato con autorizzazione al coordinamento formale,
su quel capitolo vengono vincolati 15 mila euro all’associazione Mustrumu.
Emendamento
protocollo numero 54710, a firma del consigliere Tripodi: “Dopo articolo 8: “Si
concede un contributo di euro 15.000,00 (quindicimila/00) a favore
dell'Associazione culturale Gruppo Folk “I Peddaroti” con sede in Pellaro di
Reggio Calabria. La suddetta somma viene assegnata a valere sul Capitolo
6133104 dello stato di previsione della spesa del Bilancio 2014”.
Prego, consigliere Tripodi.
Faccio
la stessa premessa che ho fatto in Commissione, perché presentare un emendamento del genere è strumentale, però dopo le
dichiarazioni dell’assessore Mancini che
ha fatto nella premessa del bilancio, vorrei capire se è possibile avere una
spiegazione su un determinato orientamento della Giunta: sui grandi eventi,
Presidente, c’è un finanziamento al Palio di Ribusa, del Comune di Stilo, di 15
mila euro. Non è campanilismo questo, assolutamente, ma se noi sponsorizziamo
un grande evento per 15 mila euro, vorrei capire questo grande evento
sponsorizzato con 15 mila euro che evento è, anche perché conosciamo tutti il
Palio di Ribusa. Niente togliendo al riconoscimento formale sia al Palio di
Ribusa sia alla città di Stilo, a questo punto vorrei capire perché un
festival, che è presentato con questo emendamento in via strumentale,
Presidente – e glielo dico con molta franchezza – non debba essere finanziato
rispetto a un emendamento della Giunta, quindi finanziare un’altra attività,
seppure di pregio come questa, con 15 mila euro.
Allora, assessore Mancini, lei ha fatto una
premessa prima nel suo intervento, che abbiamo apprezzato e riconosciuto
positivamente da questa parte, mi dia una spiegazione del perché lei finanzia
un grande evento con 15 mila euro e per un evento, come quello previsto nel mio
emendamento mi si dice, poi – come si è detto in Commissione – “seguiamo la via
ordinaria”. La differenza qual è? D’importanza? No, perché questo festival che
si fa a Pellaro si fa da 35 anni; ed ha una forte capacità attrattiva, ci sono
migliaia di persone che vengono a visitare questo festival, alle stesse
condizioni del Palio di Ribusa.
Allora io dico a lei, per la coerenza che la
contraddistingue o in nome della coerenza che vuole che le stesse cose siano
finanziate, dica no a questo emendamento.
Parere della Giunta? Contrario.
Parere del relatore?
Immagino che sia contrario perché non
ci sono risorse.
Si adegua al parere della Giunta.
(Interruzione)
Prego, consigliere Nucera.
Solo
per dichiarazione di voto, Presidente, perché in 30 secondi non si può esprimere il valore del gruppo folk “I Peddaroti”,
che effettivamente da 35 anni è sulla breccia.
Al pari di altre associazioni meritorie, io
direi che insieme ai “Peddaroti”, al Palio di Ribusa, al gruppo folk di
Gallicianò e alle tarantelle e alle vendarelle, noi possiamo realizzare un grande
evento calabrese che coinvolga anche le altre realtà.
Per cui, a 15 mila a testa, con gli sconti e la spending
review, faremo grande
la Calabria.
Condivido,
invece, l’emendamento e
voto a favore dell’emendamento proposto dal consigliere
Tripodi.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 54710, col parere contrario della Giunta e del relatore.
(E’
respinto)
Emendamento
protocollo numero 54727, a firma del consigliere Giordano: “Dopo l'art. 9 è
aggiunto il seguente:
“Art.
10 (Interventi nel settore castanicolo). La Giunta regionale è autorizzata,
mediante l'istituzione di un nuovo capitolo sull'UPB 2.2.04.01, a realizzare un
progetto esecutivo riguardante la lotta al cinipide e la realizzazione del
centro di moltiplicazione nell'ambito del piano del settore castanicolo per un
importo pari ad euro 50.000,00. Alla relativa copertura si provvede con la
riduzione dello stanziamento per il medesimo importo sull'UPB
6.2.01.06,capitolo 62010616 ( legge organica in materia di relazioni tra regione
Calabria e comunità calabresi nel mondo)”.
Questo emendamento
è scaturito anche dalle audizioni che abbiamo svolto, riguarda il problema del cinipide, che sta mettendo a
repentaglio il patrimonio castanicolo di questa regione.
Le misure sono quelle di contrasto e non impegneranno, non hanno
bisogno di un impegno finanziario consistente, quindi con questo emendamento
stiamo individuando 50 mila euro da destinare alle misure che già sono state,
comunque, in parte attuate dalla Regione.
Parere del relatore?
Questo emendamento
fa il paio con quello successivo, a firma dei consiglieri Gallo
e Bruni, ma abbiamo interpellato il dipartimento e credo che il dipartimento,
su questo problema, sia pienamente impegnato con risorse interne per far fronte
a quella che ormai è diventata una vera emergenza. Per cui il relatore invita
al ritiro.
Consigliere Giordano, prego.
Presidente,
io non ho difficoltà, perché comunque so che c’era un’attività del dipartimento
già in essere, però volevo – non so se c’è l’assessore Trematerra – maggiori
ragguagli, anche perché questo emendamento è stato presentato per
sensibilizzare e per aprire una discussione, perché il problema è molto serio e rischia, nel giro di qualche anno, di
cancellare il patrimonio castanicolo di questa regione.
Non so se l’assessore Trematerra possa darci ulteriori ragguagli, sono
comunque disponibile al ritiro, ma a condizione che sull’argomento si ritorni e
si indichino le misure e un piano di contrasto che dimostri la sua efficacia.
Bene, c’è l’emendamento successivo sullo stesso argomento, il
protocollo numero 54770, a firma dei consiglieri Gallo, Bruni, che recita:
“Dopo l'articolo 8 è aggiunto l'articolo 8 ter, così formulato:
1. Il Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria è autorizzato a compiere attività di prevenzione e di lotta fito-sanitaria per arginare la diffusione del cinipede galligeno nelle aree e nei comuni del territorio regionale in cui insistono i castagneti.
2. Per tutti gli oneri derivanti dall'attuazione
delle disposizioni di cui al precedente comma, si provvede per l'esercizio
finanziario 2014 con lo stanziamento di euro 100.000,00, con allocazione al
capitolo 43020209 dello stato di previsione della spesa”, può
illustrarlo, così poi risponde l’assessore.
Ha lo
stesso oggetto, vale a
dire le produzioni castanicole della nostra regione sono state decimate e
costituiscono un’economia per vaste aree di molte province, sono state decimate
da questo insetto di provenienza cinese.
Per la verità, questo emendamento
l’ho concordato con l’assessore, mi sembra strano che l’assessore possa provvedere
con risorse proprie, perché prima di presentarlo, ho interpellato l’assessore e
mi ha detto che era giusto presentarlo, perché con le risorse a disposizione
non sarebbe riuscito a dare le
risposte giuste. Peraltro, il costo di un lancio di un insetto che riesce a
sterminare il cinipide galligeno è molto relativo, circa 200 euro, per cui con
la somma impegnata, 50 da parte del consigliere Giordano, 100 da parte
dell’emendamento mio e del collega Bruni, credo che riusciremmo a coprire,
anche con l’aiuto dei produttori, almeno al 50 per cento, gran parte del
territorio regionale e dare una risposta seria ad un’emergenza che mette a
repentaglio un’economia importante come quella della produzione castanicola.
Per cui chiedo al relatore e alla Giunta di riflettere un attimo su
questo emendamento, perché credo che sia un emendamento importante che dà una
risposta seria ad una produzione economica del nostro territorio.
C’è qui il direttore del dipartimento agricoltura, Zimbalatti, e, dato
che non c’è l’assessore, sentirei se il dipartimento
ha a disposizione somme per combattere il cinipede galligeno.
Assessore Mancini, prego.
Non entro nel merito perché c’è il
collega Trematerra, però faccio notare che le
risorse con le quali si pone la copertura finanziaria a questa problematica e a
questa proposta emendativa, nell’emendamento presentato dal consigliere Giordano fa riferimento
alla “legge organica in materia di
relazioni tra la Regione Calabria e comunità calabresi nel mondo”, invece per
quanto riguarda quello presentato dagli consiglieri Gallo e Bruni, il capitolo
indicato – penso per un refuso – è quello dei lavoratori socialmente utili.
Quindi è evidente che sol per questo ci sono
problemi ad accogliere questa proposta emendativa.
La parola all’assessore Trematerra.
Rispetto all’argomento in oggetto devo
ricordare che, fra l’altro, sono stato audito alla Camera dei Deputati in
qualità di assessore su questa questione che sta determinando una serie di problemi al nostro
patrimonio castanicolo, perché abbiamo purtroppo in Italia, non solo in
Calabria, importato un parassita di questo arbusto che sta determinando la
perdita del frutto, quindi del castagno, con tutta una serie di implicazioni
anche economiche che stanno riguardando molte aziende; ma non è solo un problema di aziende, è un problema anche – se vogliamo – di
possibile implicazione su quello che è il nostro patrimonio boschivo.
L’attività
che noi abbiamo posto in essere in questi anni - ormai è dal 2010 che abbiamo
iniziato tutta una serie di attività per combattere questa patologia – è stata
quella di immettere nei nostri boschi, ovviamente nei boschi dove è presente il
castagno, un antagonista del cinipide stesso; purtroppo, è questa l’unica
possibilità.
I
risultati, però, non arrivano nell’immediatezza,
perché è una lotta fra due parassiti e gli effetti dell’attività che noi stiamo svolgendo non si
vedranno immediatamente ma nei prossimi due o tre
anni.
Noi abbiamo fatto, però, in questi tre anni
tutta una serie di lanci, come ho avuto modo di relazionare alla Camera dei
Deputati, che hanno coperto interamente tutte le aree interessate da questa
patologia o malattia. Ovviamente, facendo più lanci nello stesso periodo, non
si risolve il problema; fra l’altro stiamo utilizzando uno dei centri
sperimentali dell’Arssa che è diventato una sede per la moltiplicazione
dell’antagonista, quindi stiamo mettendo in essere tutte quelli che sono i
possibili interventi atti a migliorare la situazione e quindi a risolvere il
problema.
Pertanto, non è un fatto squisitamente e
solamente economico, è un fatto di tempistica.
Noi siamo relativamente tranquilli
dell’attività che abbiamo svolto, ci aspettiamo di avere i risultati in termini
di guarigione del castagno, per cui posso intervenire per la parte che riguarda
la mia specifica competenza e so che stiamo seguendo il problema, lo stiamo
monitorando, abbiamo fatto circa 200 lanci in Calabria, fra quelli fatti dalla
Regione Calabria, quelli che sono stati fatti anche da privati, quelli fatti o
sovvenzionati anche da altri enti, tipo le comunità montane, o anche da alcuni
Comuni, addirittura, che hanno contribuito a fare dei lanci.
Quindi, se il momento economico è quello che
rappresentava il collega Mancini, da parte mia posso semplicemente dire questo,
poi la copertura economica dell’intervento, dell’emendamento…
(Interruzione)
Io non ce li ho i soldi, questo è chiaro.
Questa è la parte più squisitamente legata all’attività che abbiamo svolto. Dal
punto di vista economico, l’assessore mi sembra abbia già risposto rispetto
all’emendamento in questione.
Sì, assessore, chiedo
scusa, il
problema che si poneva era il seguente: se lei con le risorse interne proprie
dell’assessorato riuscisse a dare una risposta concreta alla problematica. Mi
pare dal suo intervento che non sia così,
tant’è vero che il nostro emendamento è stato concordato con lei.
No, io
mi sono
soffermato su quella che è l’analisi di contesto. Ovviamente – come dicevo –
poiché il sistema del fito-sanitario in Italia, non solo in Calabria, è stato
decimato dalle tante manovre economiche fatte nel passato, dove si sono fatti i cosiddetti
tagli lineari che hanno ridotto di tutto, è facile che oggi stiamo parlando del
cinipede del castagno e, magari, come è successo nell’area vicina regione
Puglia, abbiamo il problema di un’altra malattia che sta interessando
l’olivicoltura pugliese – per fortuna ancora da noi non c’è – o, come è
successo anche di recente, quando proprio in questa sede si è parlato di un
problema che riguarda una malattia degli agrumi, mi ricordo proprio il collega
Giordano sollevò la problematica. Quindi c’è un problema di sistema
fito-sanitario.
E’ chiaro che le risorse sono diminuite ed è
chiaro che, se ci fossero più risorse sul sistema fito-sanitario, sarebbe
positivo attivare ulteriori azioni sia verso il cinipede sia verso altre
patologie.
La parola al consigliere Giordano.
Credo
che l’assessore sia stato chiarissimo, ha
contestualizzato il problema che, tra l’altro, purtroppo non
riguarda solo il cinipede, ma, a d esempio, il black spot, che è la
malattia che potrebbe colpire gli agrumi.
Ritengo, anche per le cose che ha detto l’assessore sui tagli che hanno
colpito l’istituto fito-sanitario, che sia evidente la necessità di risorse
espressamente dedicate. Io credo di poter interpretare anche il pensiero dei
colleghi.
Pregherei l’assessore Mancini di rivedere la sua posizione; propongo
l’approvazione anche con autorizzazione al coordinamento formale per verificare
esattamente in quale capitolo individuare le risorse, perché ritengo siano
comunque necessarie per dispiegare un’azione e delle misure efficaci al
gravissimo problema che ha la Calabria.
Quindi possiamo andare avanti? Gli emendamenti sono ritirati.
No, no, non sono ritirati. Prima abbiamo discusso del Museo dello
strumento musicale, ho apprezzato l’impegno suo e del presidente Scopelliti, ho
apprezzato l’impegno della Giunta e dei consiglieri, per dare una risposta
contro la malavita che ha colpito questa iniziativa culturale. Qui stiamo
discutendo di una produzione che rappresenta un’economia per la nostra regione.
Credo sia opportuno dare un sostegno minimo, 50 mila, 100 mila euro,
rimettendoci alla Giunta, rimettendoci all’assessore Mancini; non è un refuso
avere individuato quel capitolo, assessore, perché nella previsione che il
Governo approvi le somme destinate alla Calabria per gli Lsu-Lpu, quel capitolo
dovrebbe avere copertura anche in abbondanza, visto che l’assessore Salerno si
è impegnato per il 2014 a dare copertura con 38 milioni di euro. Quella è
un’individuazione che può essere modificata, cioè l’individuazione del capitolo
da parte del consigliere Giordano.
Io penso che noi, attraverso questa piccola manovra, diamo una risposta
seria insieme ad una economia importante di questa regione.
Quest’anno – questi sono dati inoppugnabili – la produzione castanicola
della nostra regione si è ridotta al 10 per cento rispetto allo scorso anno ed
io credo che noi una risposta rispetto a queste esigenze la dobbiamo dare. E’
chiaro, il bilancio è completamente dissanguato, ma cercare una risposta
adeguata attraverso l’impegno della Giunta, così come è stato per il precedente
emendamento, credo che sia giusto e sacrosanto.
Assessore Salerno, prego.
Considerato
che stiamo discutendo
sia dell’emendamento a firma del consigliere Giordano sia di quello immediatamente
successivo, perché riguardano lo stesso
argomento, non metto in dubbio assolutamente l’importanza di intervenire, però
vorrei rammentare all’Aula che noi, per poter pagare due mensilità ai
lavoratori socialmente utili e di pubblica
utilità, abbiamo tagliato anche i fondi sul sociale; cioè io non me la sento di
essere favorevole, di votare un emendamento che va a penalizzare, anche se solo
di 100 mila euro, i precari.
E’ vero
che c’è in atto questa situazione del Governo, che è in via di approvazione la
Legge di stabilità, ma noi oggi stiamo approvando il bilancio ed io oggi,
sinceramente, non me la sento di togliere neanche un centesimo sul capitolo dei
precari. Voglio essere chiaro, perché c’è una responsabilità non solo di
carattere politico, ma anche un senso del dovere nei confronti di questi
lavoratori che sono disagiati.
La parola al consigliere Orsomarso.
Solo
per rammentare, al di là del contributo che
arriva anche dalla minoranza su un
problema i cui dati sono ormai snocciolati, però, venendo io da un territorio
che abbonda anche di castagni, ritengo che ci sia già una grande attenzione,
come l’assessore Trematerra ha confermato.
I lanci
devono essere attuati da aprile in avanti, quindi io penso che noi, rispetto
alle esigenze di bilancio, possiamo tranquillamente…, altrimenti sembrerebbe di
non intervenire su un tema che può essere più o meno caro; nessuno di noi ha
presentato emendamenti alla legge di bilancio approvata dalla Giunta, perché
sapevamo che c’erano ristrettezze, per come annunciato dall’assessore Mancini.
Quindi il
mio è anche un intervento tecnico, dicendo
che, siccome i lanci si programmano in una fase temporale, noi potremmo fare
anche eventuali variazioni, intervenire successivamente; posso consigliare al
collega Gallo di ritirare l’emendamento per non incidere sulle risorse
destinate ad Lsu-Lpu, che rappresentano oggi un’emergenza più importante, ferma
restando che quella prevista dall’emendamento lo sia altrettanto. Ci stiamo
attrezzando addirittura con l’assessore Trematerra, si stava valutando con i
suoi tecnici, ci sarà un approfondimento ad inizio anno, su come poter
utilizzare anche parte dei fondi europei su eventuali zone in cui c’è la
filiera ed intervenire anche su quello con la programmazione europea.
Quindi chiedo al collega Gallo, la passione mia è uguale alla sua, di
ritirare l’emendamento e riprogrammare in avanti un intervento più cospicuo,
visto che anche il Governo con il Ministro all’agricoltura, Nunzia De Girolamo,
ha preso un impegno sulla Calabria per intervenire con fondi di Governo.
Dobbiamo procedere a votare l’emendamento, però dobbiamo capire,
intanto, l’importo, perché ci sono due importi diversi, 50 mila euro previsti
dall’emendamento a firma del consigliere Giordano e 100 mila euro previsti
dall’emendamento a firma dei consiglieri Gallo e Bruni; quindi, quant’è la
cifra che dobbiamo votare e poi qual è il capitolo di riferimento sul quale
imputare questa spesa?
Presidente, per quanto mi riguarda, mi rimetterei alla Giunta per
l’individuazione.
Il fine è nobile, poiché va ad aggredire uno dei più grandi mali che
quest’anno ha colpito le castagne, perché la produzione è stata limitata in
quanto c’è stata questa malattia che ha prodotto una serie di problematiche;
però, noi possiamo procedere a votare, do la parola all’assessore, così indica
il capitolo e in coordinamento formale lo sistemiamo.
L’abbiamo trovato.
E anche la cifra deve dire.
L’Aula
è d’accordo sul dare una risposta, seppur parziale, a questo tema che è di competenza
dell’assessorato guidato dal consigliere Trematerra, che si è fatto carico di
individuare anche il capitolo dal quale attingere le risorse. Mi dice il
collega Trematerra che le risorse disponibili sono 50 mila euro, il capitolo –
lo dico per il verbale – è il 22060104, quindi io suggerirei di unificare gli
emendamenti.
(Interruzione)
Il capitolo dell’agricoltura, il 22060104.
(Interruzione)
L’importo, assessore Mancini?
Sono 50 mila euro.
Quindi possiamo procedere a votare gli emendamenti con autorizzazione
al coordinamento formale.
(E’
approvato)
Emendamento protocollo numero 54711, a firma del
consigliere Tripodi: “Dopo l’articolo 8.
“Si
concede Un contributo di Euro 15.000,00 (quindicimila/OO) a favore
dell'Associazione diabetici Fand Calabria "Diabaino Vip Vip dello
Stretto" Onlus con sede a Reggio Calabria. La suddetta somma viene
assegnata a valere sul Capitolo 4331103 dello stato di previsione della spesa
del bilancio 2014”.
Presidente,
dovrei rifare lo stesso ragionamento
di prima per il Palio, quindi lo ritiro.
PRESIDENTE
E’ ritirato. Emendamento protocollo numero 54714, a
firma del consigliere De Gaetano: “E’ concesso al Poliambulatorio dell' ASP n.
5 del Comune di Bivongi un contributo di euro 45.000,00 per l'acquisto di nuovi
macchinari per gli esami emocromocitometrici (analisi del sangue). La relativa
spesa prevista graverà sull'U .P.B. 6.1.01.04 allegato alla legge di bilancio
annuale 2014 della Regione Calabria”.
Questo emendamento
dà la possibilità al poliambulatorio dell’Asp di
ricevere un contributo per l’acquisto di nuovi macchinari per l’analisi del
sangue. Questo poliambulatorio serve svariati Comuni della vallata dello
Stilaro e darebbe la possibilità a tanti cittadini di evitare di andare
all’ospedale di Locri a fare le analisi.
Questo è
l’unico emendamento che presento, riguarda la popolazione, il capitolo è stato
individuato, c’è la copertura finanziaria, quindi chiedo l’approvazione di
questo emendamento.
Parere
del relatore?
Se non ci
sono i soldi!
(Interruzione)
E’
importante fino a un certo punto. Credo che sia più importante quello dell’assessore al bilancio.
Parere della Giunta? Contrario.
Mi adeguo a quello dell’assessore al bilancio.
Pongo in
votazione l’emendamento protocollo numero 54714.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo numero 54771, a firma dei
consiglieri Gallo, Bruni: “Dopo l'articolo 8 è aggiunto l'articolo 8 quater,
così formulato:
“1. Per favorire e consentire il conseguimento delle
finalità istituzionali perseguite dalla casa di riposo ex Onpi, oggi Casa
Serena di San Lucido, la Regione Calabria contribuisce ai costi di gestione
della struttura con un contributo annuo di euro 350.000,00, da erogarsi in
favore del Comune di San Lucido.
2. Per tutti gli oneri derivanti dall'attuazione delle
disposizioni di cui al precedente comma si provvede per l'esercizio finanziario
2014 con lo stanziamento di euro 350.000,00, con allocazione al capitolo
43020209 dello stato di previsione della spesa”.
E’ un emendamento per un contributo
straordinario al Comune di San Lucido per il conseguimento delle finalità istituzionali
perseguite dalla casa di riposo ex Onp, oggi Casa Serena.
Qualche anno addietro, nel
momento in cui abbiamo riordinato le leggi
regionali, abbiamo cancellato una legge che stanziava per il Comune di San
Lucido, per la gestione dell’Onpi, addirittura 1 milione e 32 mila euro, quindi
2 miliardi di vecchie lire.
Con quei tagli, in effetti, si crea un buco di
bilancio per il Comune di San Lucido e ricordo a me stesso e all’Aula che lo
scorso anno abbiamo approvato un emendamento, a firma del collega Guccione, che
stanziava 350 mila euro al Comune di San Lucido per la stessa finalità.
Il Comune di San Lucido è a rischio dissesto,
non riesce a chiudere il bilancio. Credo che sia giusto concedere un contributo
straordinario anche per quest’anno, per consentire al Comune di chiudere il
bilancio e anche la gestione dell’Onpi.
Per il futuro, per il prossimo anno, credo che
l’amministrazione sia in grado, anche con l’aiuto dell’assessore Salerno, di
iniziare un percorso di gestione più seria o, meglio, un percorso di gestione
più redditizia dell’Onpi stesso, quindi credo che per il prossimo anno non
avremo il problema di stanziare questo contributo, però per quest’anno il
problema l’abbiamo, per cui, al di là dell’allocazione nel capitolo di
bilancio, chiedo all’Aula di valutare positivamente questo emendamento.
Parere del relatore?
Invito al ritiro.
Sulla problematica del Comune
di San Lucido, ex Onpi, per carità, è una struttura che, se si può intervenire
a salvare, ad aiutare, siamo disponibili, ma non posso accettare
che questi soldi vengano sottratti ai precari, perché io non sono favorevole,
perché è lo stesso capitolo di prima, vale lo stesso ragionamento dell’altro emendamento.
Prego, consigliere Gallo.
Sì, si pone il problema che si è posto
nell’emendamento precedente. Non è un problema di capitolo; se la Giunta e
l’assessore Mancini trovano l’allocazione anche nei fondi sociali, credo che
sia possibile approvarlo e quindi dare questo contributo al Comune.
Caro consigliere
Gallo, purtroppo il bilancio
ha proprio un
problema di capitoli, perché altrimenti avremmo risolto i problemi della
Calabria e non soltanto della Calabria. L’attenzione che lei mette nei
confronti di San Lucido è importante, ma è pari a quella che i colleghi della provincia di Cosenza,
di maggioranza, di opposizione mettono nei confronti di quell’emergenza e di
tante altre emergenze. Io stesso, personalmente, più volte ho parlato col sindaco, col vicesindaco, con
la comunità, che si sono posti in maniera interrogativa rispetto a
quell’emergenza e ho detto quello che è sotto gli occhi di tutti,
che purtroppo oggi non ci sono risorse. C’è, però, l’intendimento, in prospettiva, di
verificare, con il contributo di tutti, la fattibilità di un percorso positivo.
Qui nessuno si candida ad essere il più bravo della classe, purtroppo
la situazione è questa, lei ne è consapevole perché conosce il territorio in maniera puntuale ed
approfondita, quindi insieme al relatore le chiederei di ritirare l’emendamento
e di trasformarlo in ordine del giorno, rispetto al quale la Giunta certamente
si impegnerà per dare una risposta positiva. D’altronde, l’intendimento era
stato condiviso insieme ai capigruppo, quindi mi permetto di chiederle quanto
chiesto dal relatore, cioè di ritirare la proposta emendativa e di trasformarla
in ordine del giorno.
Presidenza del Vicepresidente Alessando Nicolò
Sottoponiamo a votazione l’emendamento…
(Interruzione)
Prego, consigliere Gallo.
L’assessore Mancini mi chiedeva di ritirare l’emendamento, trasformandolo in ordine
del giorno, con un impegno formale della Giunta e dell’assessore Mancini stesso, che so
essere a conoscenza della problematica, come l’assessore Salerno.
Accolgo l’invito dell’assessore Mancini, lo trasformiamo in ordine del
giorno, votato dal Consiglio, che impegna la Giunta a trovare una soluzione
rispetto a questa problematica, quindi mi auguro che nel bilancio 2014 questa
problematica possa trovare una risposta adeguata.
L’emendamento protocollo numero 54771 è ritirato.
Emendamento protocollo numero 54769, a firma dei consiglieri Talarico D., Serra, Franchino, Chiappetta: “Dopo l'articolo 8 è
aggiunto l'articolo 8 bis così formulato:
“Ai sensi dell'art. 250 d. 19s. 152/2006 ss.mm.ii. e del principio
comunitario “chi inquina paga”, nel rispetto delle previsioni di cui alla 1.r.
n. 8/2002 ss.mm.ii., recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità
della Regione Calabria", con dotazione di risorse pari ad € 500.000,00,
tratte dal capitolo 43020209, da destinare all'espletamento delle azioni, ivi
compresa la di messa in sicurezza d'emergenza, previste dal d. 19s. 152/2006
ss.mm.ii., Parte IV e dalla disciplina speciale applicabile, nonché, ove
applicabili, dal Decreto Ministeriale n. 248 del 29 luglio 2004, da parte del
competente Dipartimento per le Politiche dell'Ambiente, qualora i soggetti
obbligati non vi abbiano provveduto e versino in una delle procedure
concorsuali previste dall' ordinamento e sussistano conclamate e motivate
necessità di intervento non altrimenti fronteggiabili dagli enti locali
interessati ai sensi del citato art. 250 d. lgs. 152/06 ss.mm.ii.
Le somme così anticipate verranno imputate ai soggetti obbligati e
inadempienti e recuperate mediante l'attivazione di idonee procedure coattive,
ivi compresa l'insinuazione nelle procedure concorsuali in atto, ovvero
l'assegnazione diretta del bene oggetto dell'intervento, ove possibile”.
Chi lo
illustra?
Lo
illustro io. Per normativa comunitaria e anche per
normativa nazionale, vige il principio che chi inquina paga. In effetti, ci
sono nella nostra regione una
serie di discariche che hanno necessità di bonifica, discariche pubbliche,
discariche private, e su queste in tante circostanze, nonostante l’impegno
degli enti locali e della Regione stessa, non si riesce a dare
adeguate risposte. Molte di esse sono delle vere e proprie bombe ecologiche che
hanno una evidente incidenza sulla pubblica incolumità, costituiscono un vero e
proprio danno alla salute: ad esempio, ci sono delle intere distese di tetti di
amianto che non sono stati bonificati e che non si riesce a bonificare.
Allora qual è lo spirito di questo
emendamento, peraltro condiviso con l’assessore all’ambiente e con il
dipartimento? Quello di stanziare delle somme con mera partita di giro, quindi
somme che vengono soltanto anticipate e che poi devono essere recuperate dai
privati che sono proprietari di questi siti o che hanno inquinato, perché sono
stati individuati come gli inquinatori, per procedere alle bonifiche.
E’ uno stanziamento di 500 mila euro,
probabilmente anche la formulazione dell’emendamento non è esatta, per cui
potrebbe essere approvato con autorizzazione al coordinamento formale e la
finalità è quella di stanziare delle somme per procedere, innanzitutto, alle
bonifiche e poi a recuperare queste somme dai privati col principio della
partita di giro.
Chiedo al relatore, alla Giunta
un’approvazione con autorizzazione al coordinamento formale, modificando anche
l’assetto dell’emendamento con l’impegno, perché si tratta soltanto di una mera
anticipazione di somme, di consentire al dipartimento di intervenire e di
disinnescare delle bombe ecologiche che – ripeto – in alcune aree hanno
un’incidenza nell’aumento di malattie tumorali o di leucemie abbastanza
evidente.
Per cui credo che questo intervento possa
essere studiato dal dipartimento bilancio per poter procedere a queste
anticipazioni di somme.
Parere del relatore?
Invito al ritiro.
Presidente, le chiedo scusa, è una questione di 30
secondi.
Quel comma dell’articolo 1 del 2013, il comma soppressivo, se si
potesse rinviare al coordinamento formale, credo possa essere cosa condivisibile da tutti.
Lo sottopongo alla valutazione dell’Aula.
(Interruzioni)
Non abbiamo votato niente.
Il
relatore ha espresso l’invito al ritiro al proponente, la Giunta esprime lo stesso parere, cioè invita al
ritiro.
Va al coordinamento formale, assessore.
Ma al coordinamento formale, non ci
sono risorse.
(Interruzione)
Il coordinamento formale non è una
cassaforte dove ci sono i lingotti d’oro!
(Interruzione)
Intanto esprimiamoci
sull’emendamento a firma del consigliere Gallo, poi ci esprimiamo
sull’emendamento del consigliere Giamborino.
Sull’emendamento Gallo, parere del
relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Invito al ritiro, con trasformazione
eventualmente in ordine del giorno. Se dovesse mantenere l’emendamento, il voto
è contrario.
Consigliere Gallo, poi prende la parola il consigliere Giamborino.
Cosa
proponevo? Una autorizzazione al coordinamento formale
– così come diceva il collega – poiché si tratta di costituire un fondo di
rotazione, sostanzialmente, queste somme dovrebbero essere soltanto anticipate
e poi recuperate di privati.
Per cui io credo
che il
dipartimento bilancio – qui c’è il dirgente dottore De Cello – possa aiutarci
in coordinamento formale a trovare una soluzione e costituire questo fondo di
rotazione, per cominciare a procedere
alle bonifiche e disinnescare delle bombe ambientali.
Quindi, chiederei l’approvazione con
autorizzazione al coordinamento formale, individuando le somme per anticipare e
costituire questo fondo di rotazione, magari con un capitolo in entrata e un
capitolo in uscita.
Prego, assessore Salerno.
Vorrei sottolineare che anche questo emendamento indica lo stesso
capitolo dei lavoratori socialmente utili e dei precari. Pertanto sono
fermamente contrario, perché non è accettabile, sono 500 mila euro da far
gravare sul capitolo dei precari. Per il resto, sono d’accordo se troviamo
un’altra soluzione, ma non sul capitolo dei precari.
(Interruzione)
No, io lo voglio sottolineare perché, se poi va in coordinamento
formale o quello che sarà, sono contrario ad imputare questa somma su quel
capitolo.
(Interruzione)
Ma se il parere del relatore è contrario, credo che l’emendamento sia
inammissibile. Lo ritira, consigliere Gallo, o lo mettiamo a votazione?
Lo ritiro se c’è un impegno ad affrontare anche la problematica,
costituendo questo fondo di rotazione. Non ho problemi a ritirarlo, perché
mentre per il precedente c’è stato un impegno della Giunta, qui se si può
affrontare questa problematica costituendo un fondo di rotazione, quindi la
famosa partita di giro, si impegnano
delle somme, si spendono e si recuperano dai privati. Per cui, in effetti, non
c’è una spesa da parte della Regione, ma c’è il ritorno con il recupero dai
privati.
Prego, consigliere Magno.
Penso
anch’io che, intanto, la proposta sia
interessante, però ritengo giusto che si approfondisca la parte finanziaria, perché ritengo utile la costituzione
di un fondo di rotazione che dia la possibilità di
avviare queste procedure, perché si tratta di avviarle; chiederei al collega
Gallo, a nome del gruppo di Forza
Italia, di consentirci di sottoscriverlo pure noi e di trasformarlo subito in
un ordine del giorno, con un impegno da
parte dell’assessore all’ambiente di trovare le risorse nell’ambito di quelle
che sono le possibilità.
(Interruzione)
Attualmente, no; però nel 2014 ci
sarà la possibilità di trovare qualche fondo che possa istituire il fondo di
rotazione, non un fondo che è destinato ad un investimento, cioè di fatto è un
investimento finanziario, però poiché l’argomento è molto importante, non è di secondaria importanza, ritengo che ci
sia la necessità che si faccia una riflessione nei prossimi messi su questa problematica,
per trovare un percorso che aiuti a combattere l’inquinamento del nostro
territorio.
Quindi lo trasformiamo in un ordine del giorno.
Va bene.
Presidenza
del Presidente Francesco Talarico
Quindi è una raccomandazione alla Giunta.
No, un ordine del giorno.
Va bene, trasformiamo questo emendamento in ordine del giorno. Andiamo
avanti.
Presidente, volevo intervenire su questo punto, perché non sono
d’accordo.
Prego.
Anche
se l’idea di questo emendamento sembrerebbe giusta ed è giusta, teoricamente, istituire
un fondo di rotazione partendo dal concetto che chi inquina paga, dovrebbe
valere oggi per il futuro, e dico questo perché, dato che ho
sentito parlare di amianto e quant’altro, l’amianto è stato posto in essere con
una legge nazionale. Chi l’ha utilizzato nel passato, costruendo migliaia di
metri quadrati di copertura di tetti, provocando anche danni ambientali e alla
salute, il mesotelioma è uno di questi tumori che colpisce la pleura polmonare,
lo ha fatto perché consentito dalla legge; è ovvio, il problema dove sta?
Immaginiamo, per un attimo, innanzitutto quando si vuole fare un’operazione di
bonifica ambientale – c’è l’assessore all’ambiente – si sa da dove si parte e
non si sa dove si arriva. Il censimento delle aree da bonificare, soprattutto
se parliamo di questi materiali, è qualcosa di immenso che comporta spese
immense. Molti privati, anche imprenditori nel passato hanno utilizzato, perché
la legge lo consentiva, la copertura di eternit; oggi andare a fare una
rimozione a spese loro con una sostituzione tramite una ditta autorizzata –
perché ci vogliono ditte autorizzate e specializzate su questo lavoro – oltre a
togliere l’amianto che andrebbe tolto e poi andare a metterlo in discarica,
comporta un costo elevatissimo, e l’assessore Pugliano ne sa qualcosa perché
forse ne abbiamo anche parlato, se non erro, di questo problema.
Per cui questo non è un meccanismo plausibile,
in un momento come questo di grande difficoltà economica; cioè, attuare un
intervento di rotazione dove noi dovremmo anticipare e poi dovremmo andare a
recuperare la somma sui privati, mi sembra una pura fantasia, anche se nella
teoria è giusto concettualmente, però è inapplicabile, perché le somme sono
molte e poi non sappiamo, molto probabilmente, se avremo la possibilità di
recuperare.
Per cui, è giusto un ordine del giorno, io
direi però che più che un ordine del giorno, caro assessore, tramite il
dipartimento, che ha dati di certezza, di quantificare gli interventi
sull’eventuale bonifica – e non stiamo parlando di un Comune, qua parliamo
dell’intera regione Calabria, di tutte le vecchie aree industriali, c’è l’ira
di Dio, lo sappiamo benissimo – quantificare quanta possa essere l’estensione
dell’intervento e soprattutto la portata finanziaria. Molto probabilmente ci
vuole una misura piena di qualche fondo della Comunità europea per cercare di
porre in essere…
Non credo sia opportuno sovraccaricare oggi le
imprese o i proprietari di capannoni che hanno utilizzato determinati materiali
perché la legge allora lo consentiva. Su questo c’è anche un vuoto normativo di
tipo legislativo nazionale, perché se n’era parlato, poi lo Stato italiano si è
messo un po’ in disparte perché sapeva che non poteva caricarsi tutto il costo
di questa bonifica e della sostituzione. Oltre all’ordine del giorno, che si
può sempre fare, penso che da parte dell’assessorato all’ambiente, da parte del
dipartimento specifico vada fatto prima un lavoro di monitoraggio e poi una
proposta da finanziare tramite – io credo – non tanto un fondo di rotazione,
perché già i nostri imprenditori sono con l’acqua alla gola. Pagherebbero un
errore che non è il loro, che la norma del passato ha consentito loro, almeno
su questo settore che è quello più grosso, poi altre cose possono essere
pagate, senza dubbio. Quindi, propongo di demandare per la quantificazione e
per il riferimento alla sorgente finanziaria che certamente non è applicabile
in un bilancio ordinario, perché non risolverebbe nulla, quantificare quanto
può essere la spesa e quindi attingere, molto probabilmente, dalla
programmazione europea sulla base di un progetto regolare.
Emendamento protocollo numero 54815/4, a firma dei consiglieri Maiolo, Naccari Carlizzi: “Dopo
l’articolo 8 è aggiunto il seguente articolo 8 bis:
“Per le finalità di
cui al presente articolo è da istituire, il capitolo
di spesa denominato "Rimborsi ai datori di lavoro, nonché alle
organizzazioni di volontariato di protezione civile, iscritte nell'apposito
elenco regionale di cui alla 1.r. 4/1997, delle spese sostenute in occasione di attività
di soccorso, simulazione e formazione teorico-pratica promosse dalla Regione e
di interventi di emergenza di tipologia b) di cui all’articolo 2 della L 225/1992, così come modificata dal d.l. 59/2012,
convertito dalla l.
100/2012", con una dotazione
finanziaria per l'esercizio finanziario 2014, in termini di competenza e cassa,
di 500 mila euro”.
Noi ci
siamo occupati, nelle settimane precedenti, in Commissione
bilancio e in terza Commissione – mi pare – della istituzione dell’agenzia di
protezione civile, una cosa di cui la Calabria non ha bisogno, per cui sono
previsti, almeno nella scheda finanziaria, 15 milioni di euro di investimenti
per l’organizzazione di questa Agenzia.
Di fatto, oggi, però, la protezione civile calabrese sta nelle
condizioni per cui il Presidente della Regione, che è autorità di protezione
civile, se ha un’emergenza, non può attivare nemmeno il volontariato, cioè le
strutture non ci sono, ma nemmeno il volontariato perché non esiste una
dotazione specifica del bilancio e quindi alle unità operative che esercitano
il potere di convocare e impegnare il volontariato in emergenza di tipo B,
perché non è previsto finanziariamente, quindi non hanno disponibilità
finanziaria per attivare il volontariato.
Noi proponiamo con questo emendamento che nell’Upb relativa alla legge
della protezione civile sia iscritta un’ulteriore previsione in cui ci siano le
voci della Legge nazionale e legge
regionale che consentono la copertura dei costi per l’attivazione del
volontariato in caso di emergenza, cioè significa che nel capitolo generico in
cui sono attribuiti 800 mila euro, con questo emendamento noi chiediamo che
venga istituita la voce specifica per i rimborsi ai datori di lavoro, nonché
alle organizzazioni di volontariato di protezione civile e che a questa
previsione sia attribuita una dotazione finanziaria di 500 mila euro.
Parere del relatore?
Invito al ritiro.
Consigliere Maiolo?
Le motivazioni per l’invito al ritiro? Non
capisco. Noi siamo in una condizione – lo dico al Presidente della Regione – in
cui non è attivabile nemmeno il volontariato di protezione civile, cioè non
avete un euro per rimborsare il datore di lavoro che mette a disposizione il
volontario che va ad affrontare un’emergenza. Il ritiro perché? Fatemi capire.
E’ una previsione di legge nazionale e regionale e non c’è iscritto in bilancio
nemmeno un euro, perché la gestione della legge generica di protezione civile
non prevede questa prescrizione precisa.
Non intendo ritirare l’emendamento.
Parere del relatore? Contrario. Parere della
Giunta? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo
numero 54815/4.
(E’ respinto)
Sub emendamento protocollo numero 55266, a firma dei consiglieri
Bruni, Chiappetta, Grillo, Morrone,
Serra, sostitutivo dell’emendamento protocollo numero 54907: “Articolo 41
(Debiti pregressi).
All’articolo
41, comma 4, della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 69, viene aggiunto il
seguente comma:
“5. Al
fine di garantire la copertura finanziaria delle spettanze maturate nell’anno
2013 da personale in servizio presso l’Arssa e presso l’Arsac, è autorizzata
nell’esercizio finanziario 2014 la spesa complessiva di euro 3 milioni, con
allocazione all’Upb 2.2.04.03 dello stato di previsione della spesa del
bilancio medesimo, a valere sul capitolo 22040321/2014 per 1 milione di euro e
sul capitolo 22040320/2014 per 2 milioni di euro ”.
E’ un
subemendamento, riguarda l’Arssa e l’Arsac.
E’ un subemendamento, Presidente, che prevede anche i capitoli di
bilancio per il pagamento delle spettanze arretrate all’Arssa e all’Arssac.
Parere del relatore?
Si
tratta di una norma squisitamente
finanziaria, credo che sia più opportuno che si esprima l’assessore
al bilancio.
Parere
della Giunta?
Favorevole.
(Interruzione)
Prego, assessore Mancini.
Visto che siamo impegnati con
l’assessore Trematerra
e il Presidente della Giunta ad affrontare la dinamica dei debiti pregressi
dell’Arssa e stiamo affrontando,
soprattutto grazie all’impulso dell’assessore Trematerra, tutta la dinamica del
debito degli anni passati, è del tutto
evidente che ci deve essere la specificazione – vedo che c’è anche presente il
direttore dell’agricoltura, il direttore del bilancio – che questa norma non
comporti per l’anno successo altre richieste di finanziamento, altrimenti la
coperta si tira sempre da una parte e si va ad iniziare l’attività dell’Arsac
con un debito ancora maggiore.
Con questa specificazione,
che sono certo il collega Trematerra sosterrà, è del tutto evidente che il
parere, anche dal punto di vista del bilancio, è positivo. Quindi copriamo i
debiti pregressi, ma non li aumentiamo per il futuro.
Pongo in votazione il subemendamento.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo numero 54891,
a firma dei consiglieri Bruni,
Chiappetta, Grillo, Morrone,
Serra: “L’articolo 14, comma 1, della legge regionale 16 maggio 2013, n. 25, è
così sostituito:
1. Agli oneri derivanti
dall’attuazione dell’articolo 3, quantificati in euro 250 mila, si provvede per
l’anno 2013 mediante riduzione della disponibilità esistente all’Upb 3.2.04.04
– capitolo 32040409 – dello stato di previsione della spesa del bilancio per
l’anno 2013, che viene ridotta del medesimo importo. Per gli stessi oneri relativi all’anno 2014 si provvede attingendo agli
stanziamenti previsti dal bilancio regionale sulla stessa Upb del medesimo
capitolo”.
E’ ritirato.
Non ci sono altri emendamenti, adesso
possiamo votare il provvedimento con autorizzazione al coordinamento formale.
Se siete d’accordo, con autorizzazione al coordinamento formale,
possiamo procedere alla votazione.
Chiedo la parola per dichiarazione di voto.
Prego.
Poche
avvilite parole di circostanza,
perché, dopo quasi sette ore di discussione in cui la maggior parte del tempo, oltre al contributo anche
costruttivo della
minoranza per tentare fino all’ultimo momento di trovare un punto di
contatto per dare qualche risposta ai cittadini, ma soprattutto…
(Interruzione)
No, ha detto che sono finiti.
(Interruzione)
Presidente, la dichiarazione di voto si fa adesso o dopo?
Se la vuole fare adesso, non la fa dopo: o prima o dopo, come vuole
lei.
Facciamola dopo.
Possiamo anche farla dopo, alla fine.
Ma se lei fa votazioni, Presidente…
Sì, questo lo dobbiamo votare. Sono tre provvedimenti.
Lo so bene. La faccio adesso, Presidente.
La può fare adesso. Prego,
consigliere Maiolo.
La faccio adesso per giustificare da subito il voto contrario a questo
bilancio; già i miei colleghi della
minoranza hanno espresso, secondo me, anche largamente il giudizio su questo
bilancio che sicuramente non risponde ai bisogni dei cittadini, non solo per le
ristrettezze finanziarie che sono sotto
gli occhi di tutti, ma perché in questo bilancio c’è grande confusione, quella
confusione che praticamente rende assolutamente assente qualsiasi problema e
principio di programmazione. Non lo diciamo solo noi, ve
l’abbiamo detto più volte, siamo disponibili a confrontarci in quest’Aula,
nella Regione, nella programmazione dei fondi comunitari, in tutte le occasioni
in cui è possibile trovare un punto di contatto per affrontare una o due
emergenze che, però, siano emergenze che diano il senso dell’avanzamento, che
siano indirizzate a incentivare la produzione.
Mi pare che qui siamo ridotti ad inseguire non
solo le emergenze, ma abbiamo registrato anche negli emendamenti una
disattenzione sostanziale della maggioranza con emendamenti che tentavano di
prelevare anche soldi dalle voci dei precari.
Noi oggi discutiamo e approveremo,
probabilmente, la legge proposta dalla Giunta sui precari, dove vedo che c’è un
inseguimento ad acquisire primogeniture su chi è riuscito o meno a fare
inserire in bilancio una dotazione finanziaria che consenta di riprendere un
meccanismo anche finanziario di stabilizzazione del precariato. Ma, io dico,
non inseguiamo nulla, cioè qui è chiarissimo, dal punto di vista politico, che
in Calabria si ritorna a parlare di stabilizzazione di precariato, quindi di
risorse aggiuntive che provengono dal Governo esattamente dopo sei anni e,
stranamente, c’è una combinazione – direi – ma non è una combinazione, in cui
quelli che erano responsabili politicamente al Governo nazionale nel 2007, che
diedero un contributo di 60 milioni su cui furono stabilizzati 3 mila precari,
oggi rappresentano una volontà politica di riprendere questa attenzione verso
il precariato che, però, è stata assente nella fase in cui c’è stato un Governo
di centro-destra che aveva una Giunta regionale, una maggioranza, di
centro-destra, che questo problema non lo ha assolutamente affrontato.
Non è un caso politico che oggi abbiamo la
possibilità di riprendere un ragionamento di stabilizzazione del precariato,
però questa interlocuzione anche col Governo nazionale ed esclusivamente con le
emergenze di tipo sociale non va bene. Lo dico anche ai colleghi della
maggioranza, noi dobbiamo pensare di proporre – che so – di dire “vediamo come
facciamo della Calabria una piattaforma energetica che dia il senso di una
produzione e di un interesse verso l’intero Paese”, proporre qualcosa che abbia
il senso di una Regione che tenta di reagire a quella che è la situazione
attuale.
Anche nelle audizioni – lo dico al presidente
Imbalzano, che è stato in grande imbarazzo in quest’Aula stasera – nella
Commissione bilancio, in cui si sta tentando di fare un lavoro costruttivo, noi
abbiamo ascoltato – c’erano anche gli altri colleghi – tutto il partenariato,
tutta la rappresentanza economica e sociale della Calabria, ma non c’è stato
nessuno che ha spinto oltre la rivendicazione e il lamento delle risorse
tagliate. Certo, tutti ci hanno detto che le risorse assegnate ai vari settori
sono insufficienti, ma è stata unanime la sottolineatura nel dire: “Fateci
capire che cosa state programmando”. Nei servizi sociali è chiaro che non ci
sono risorse, è chiaro che non sono sufficienti i soldi per i non
autosufficienti, per i non vedenti, per i sordi, per tutte le tipologie di
disagio di questa regione, però tutti hanno detto, assessore Salerno, che non
c’è più la programmazione, non ci sono più i piani di zona, non c’è più un
indirizzo che ci dica: “Benissimo, si va in quella direzione, ma i soldi sono
questi”.
C’è una rinuncia totale a programmare
qualsiasi attività in questa Regione.
Quello che voi avete scritto alla prima pagina
del documento di programmazione economica e finanziaria, che noi pensavamo
fosse un refuso di chi aveva scritto quel documento, con cui si diceva “noi
navighiamo a vista”, era una frase che oggi capiamo essere realistica, cioè voi
avete assunto, ormai, la sensazione e il comportamento di chi subisce gli
eventi e non ha nessuna capacità di reagire a quelle che sono le difficoltà.
Capisco che oggi, magari, non possono essere
affrontate e risolte, ma capiamo, almeno nella discussione che stiamo facendo
sulla programmazione 2014-2020, almeno cerchiamo di capire, cercate di capire
innanzitutto che cosa vogliamo affrontare e risolvere. Noi stiamo facendo un
bilancio e un Collegato che, sostanzialmente, non fa altro che rinviare termini
di attuazione di leggi. Noi non abbiamo la capacità di andare avanti anche
rispetto alle riforme che abbiamo approvato, anche assieme, sostanzialmente
consapevoli sia noi sia voi dei ritardi accumulati per responsabilità anche
comuni.
Beh, questa è una difficoltà rispetto alla
quale – e chiudo, perché non la voglio fare più lunga – noi saremo interpellati
– lo dico sempre all’assessore Salerno – a breve. Gli ammortizzatori sociali
saranno trasformati totalmente, gli ammortizzatori in deroga non ci saranno più
in quei termini; noi non stiamo nemmeno facendo una proposta su come reagiremo
a questa ulteriore difficoltà che avremo in questa Regione. Non c’è discussione
su questo, perché l’altra cosa che ci dicono non solo i sindacati, ma anche le
altre organizzazioni di categoria, è che non c’è nessun confronto, non c’è un
punto in cui si discute del merito e della possibilità di soluzione dei
problemi. Lei può dire pure che c’è, però oggi non abbiamo nella Commissione
bilancio…
(Interruzione dell’assessore Salerno)
Scusi, assessore Salerno, poi parlerà lei, se
vuole parlare, perché so che si occupa a spettro ampio della danza, di tante
cose, però io il documento sulla riforma degli ammortizzatori sociali in
Calabria non l’ho letto, in Commissione bilancio non l’abbiamo letto, non c’è
in questo bilancio. In questo bilancio non c’è un’idea di quello che volete
fare su nulla ed, ovviamente, è un bilancio che annuncia la fine di questa
legislatura, annuncia la fine dell’attività amministrativa. Non è solo una
questione di proposta finanziaria e di dotazione finanziaria. Vediamo quelle
che sono le linee-guida della programmazione 2014-2020, giustamente vengono i
dirigenti in Commissione e ci dicono:“Ma le scelte le fa la politica!”
E’ un giudizio elettorale o una dichiarazione
di voto?!
Dov’è, quand’è il momento in cui queste scelte
vengono fatte? Penso che anche stasera, con questo bilancio, abbiamo perso
l’ennesima occasione, forse, anche come minoranza e maggioranza assieme, di
individuare alcune questioni a cui assieme potevamo assolvere in termini di
responsabilità nei confronti della Calabria, sapendo che ci deve essere la
capacità di risposta.
Anche su alcune cose, va benissimo che ci
possa essere un accordo con l’Onu, con qualche organismo per i beni confiscati,
ma – vivaddio – in questo Consiglio abbiamo o non abbiamo approvato una legge
regionale, presidente Magarò, sui beni confiscati e sul finanziamento per le
ristrutturazioni dei beni confiscati? Non c’è attuazione di quella legge,
quindi che facciamo? Facciamo una cosa bellissima, sicuramente giusta da farsi,
ma è un’operazione spot, che non dà l’idea che questa Regione strutturalmente
vuole affrontare questo problema, che è uno dei tanti problemi che abbiamo,
sebbene con un euro, perché è quello che abbiamo disponibile. No, facciamo una
cosa che ha un senso, sicuramente importante oggi, ma che non dà il senso di
una Regione che sta programmando come utilizzare e come razionalizzare l’uso di
questi beni confiscati e dare anche una continuità alla ristrutturazione.
C’è un sistema che ha la capacità di
affrontare la difficoltà e in maniera anche elastica cercare di risolverla?
Beh, oggi non c’è dubbio che non c’è più
capacità di reagire alle difficoltà che oggi ci sono. Avete estinto una
capacità di impulso che è necessaria alla politica, al Consiglio e alla Giunta
per poter andare avanti.
E’ un bilancio che, sostanzialmente, potremmo
definire quasi tecnico, di fine legislatura e quindi di cessazione di ogni
funzione politica e amministrativa. Di questo penso che si tratti nella
discussione che c’è stata stasera, rispetto alla quale il vostro voto non solo
è negativo, ma è un voto negativo frutto anche di una percezione e di una
consapevolezza del punto politico in cui questa esperienza è arrivata.
Non ci sono altri interventi, pongo in
votazione il progetto di legge 524/9^ recante: “Norme di tipo finanziario
collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2014”, sempre con
autorizzazione al coordinamento formale, come emendato dagli emendamenti che
sono stati discussi ed approvati.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il prossimo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 523/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2014 e pluriennale 2014-2016 (Legge Finanziaria)”.
Sono quattro articoli, ci sono emendamenti. Sono tutti emendamenti finanziari,
quindi se qualcuno li ritira e vuole trasformarli in raccomandazioni alla
Giunta, lo può dire già nell’intervento.
All’articolo 1 non ci sono
emendamenti, pertanto lo pongo in
votazione.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo numero 54737, a firma
del consigliere Giordano: “Alla tabella C richiamata dall'articolo 2 della presente legge sono apportate le
seguenti variazioni:
a) la dotazione di Euro 1.050.000,00
sull'UPB 2.2.01.04 capitolo 6133104 (promozione turistica) è ridotta di euro
50.000,00, la dotazione di Euro 2000.000,00 sull'UPB 2.2.01.04 capitolo 6133103
(norme per l'incentivazione del flusso turistico) è ridotta di euro 50.000,00 e
contestualmente tale importi sono assegnati all'UPB 2.2.02.05 capitolo 6129101
(adozione di provvedimenti diretti alla promozione e allo sviluppo della
cooperazione)”.
Questo emendamento
individua la somma di 100 mila euro da destinare al capitolo 6129101, provvedimenti per la
promozione e lo sviluppo della cooperazione, che ha avuto un abbattimento
del 78 per cento.
Vengono tratti 50 mila euro sull’unità provvisionale di base 2.2.01.04
e altri 50 mila euro sul capitolo 6133103.
Parere del relatore? Contrario.
Parere della Giunta? Contrario.
Pongo
in votazione l’emendamento protocollo numero 54737.
(E’
respinto)
Emendamento protocollo numero 54944,
a firma del consigliere Chiappetta: “Alla Tabella C allegata al disegno di legge
"Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2014 e pluriennale
2014-2016 della Regione Calabria -Legge finanziaria -" sono apportate le
modifiche di seguito specificate:
Lo stanziamento di cui all'art. 43, comma l, della legge regionale 27
dicembre 2012, n. 69 (UPB 7.2.03.01 capitolo 72030107) è incrementato di euro
70.000,00.
Alla relativa copertura si fa fronte con lo stanziamento di cui alla
legge regionale 7 marzo 1995, n. 6 (UPB 2.2.01.04 -capitolo 6133103), il cui
stanziamento è ridotto contestualmente dello stesso importo”.
Si illustra da sé.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo
in votazione l’emendamento protocollo numero 54944.
(E’
approvato)
Emendamento protocollo numero 54949, a firma dei consiglieri
Talarico D., Naccari Carlizzi, Franchino, Guccione, Guagliardi, De Masi: “1. Alla tabella
C di cui al disegno di legge regionale in oggetto sono apportate le seguenti
variazioni in termini di competenza e di cassa:
nel Cap. 52010244 -UPB 5.2.01.02 (Diffusione della
cultura) denominato "Spese per lo sviluppo regionale dell'attività teatrale
(legge regionale 9.2.2004, n. 3) in aumento di € 600.000,00;
Alla relativa copertura si provvede con la riduzione dei
seguenti stanziamenti:
nel Cap 1002102 UPB 1.1.01.02 (Funzionamento della
Giunta regionale e della Presidenza) denominato “Spese per viaggi, trasferte,
missioni per il presidente e per gli assessori (LR. 10.11.1972, N.6)” in
diminuzione di € 50.000,00;
nel Cap. 1002111 UPB 1.2.01.01 (Spese per il personale
regionale), denominato "Spese per indennità di trasferta e rimborso spese
per missioni del personale addetto alle segreterie particolari del Presidente e
degli assessori della Giunta regionale (art.8 della legge regionale 13.5.96,
N.7)." in diminuzione di € 150.000,00;
nel Cap. 1003104 UPB 1.2.01.01 (Spese per il personale
regionale), denominato "Indennità di trasferta e rimborso spese per
missioni e trasferimenti del personale addetto ai servizi della Regione"
in diminuzione di € 150.000,00;
nel Cap. 12040211 UPB 1.2.04.02 (Comunicazione
istituzionale) denominato "Spese per il servizio di informazione e
comunicazione della giunta regionale {legge 7 giugno 2000, n.150" in
diminuzione di €150.00000;
nel Cap. 6133103 UPB 2.2.01.04 (Promozione turistica)
denominato "Spese per l'incentivazione dell'afflusso turistico in Calabria
attraverso trasporti aerei, ferroviari, su gomma e via mare (legge regionale
7.3.1995. N. 6)" in diminuzione di
€ l00.000,00”.
Si illustra da sé. Parere
del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.
Presidente, lo voglio illustrare.
Prego.
Si
tratta di un emendamento finalizzato ad aumentare
la dotazione finanziaria a favore del teatro calabrese – sottolineo – cioè
tutte le compagnie, i gruppi, associazioni delle cinque province della
Calabria.
Questo è un settore che ha prodotto
molto, anche in termini occupazionali, ma da diversi anni la legge di
riferimento, cioè la 3 del 2004, è sprovvista di dotazione finanziaria, quindi
questo emendamento è finalizzato, se approvato e se in qualche modo raccoglie
la sensibilità della Giunta, a ripristinare una situazione dalla quale si
possono trarre benefici non solo culturali, ma anche occupazionali per la nostra regione.
Vorrei anche capire la ragione per
cui viene, eventualmente, respinto.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 54944.
(E’ respinto)
Contrario per ragioni di dotazione
finanziaria oppure per altri motivi?
(Interruzione)
Emendamento protocollo numero 54736, a firma del consigliere Giordano: “La dotazione di
Euro 2000.000,00 sull'UPB 2.2.01.04 capitolo 6133103 (norme per
l'incentivazione del flusso turistico) è ridotta di euro 100.000,00 e
contestualmente tale importo è assegnato all'UPB 2.2.04.03 capitolo 22040306
(norme per la salvaguardia della coltura e della qualità della produzione del
bergamotto)”.
Questo emendamento
è per rimpinguare il capitolo delle norme tese
alla salvaguardia e alla promozione del
bergamotto, 100 mila euro che vengono tratti dal capitolo dell’incentivazione
del flusso turistico.
Parere del relatore?
Questo è un emendamento che, in
qualche modo, è collegato al successivo a firma mia e ad un altro successivo a
firma del consigliere Nicolò e un altro ancora a firma –
credo – dei consiglieri Naccari Carlizzi e Maiolo.
Quindi
contrario?
No,
non sono contrario, chiedo che possano essere trasformati.
(Interruzione)
Se non ci sono le risorse finanziarie, chiedo
che venga trasformato in un impegno per la Giunta, un ordine del giorno che
impegni la Giunta a reperire nei primi mesi dell’anno almeno 100 mila euro.
Siccome
ci sono più emendamenti a seguire firmati
da vari consiglieri, se siamo d’accordo li trasformiamo tutti in un ordine del
giorno, come raccomandazione alla Giunta. Quindi, se siamo d’accordo,
proseguiamo l’esame degli emendamenti.
Gli emendamenti con
protocollo numero 54736, 54779, 54971 e 54813 li ritiriamo e li trasformiamo
tutti in un ordine del giorno alla Giunta regionale.
Emendamento protocollo numero 54786, a firma dei consiglieri Imbalzano, Magno:
“Si propone di destinare € 200.000,00 a favore dei Consorzi di garanzia
collettivi fidi istituiti secondo la L. R. N. 30 del 26.07.2012 nel capitolo
22040603 -UPB 2.2.04.06, con contemporanea riduzione dello stanziamento
previsto al capitolo 22040320 UPB 2.2.04.03 (Finanziamento dell' Azienda
Regionale per lo sviluppo dell' Agricoltura ARSAC).
Si illustra da sé. Parere del
relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
In questa seduta
sono emersi tre elementi, il coordinamento formale
che sembrava una cassaforte nella quale
reperire risorse, il capitolo degli Lsu che sembrava un’altra cassaforte,
adesso è la volta dell’Arsac. No. Premesso che dal capitolo dell’Arsac si
possono prelevare tutte le risorse che si ritengono, però il punto deve essere quello
che non si può così aumentarne il debito.
Se il collega Trematerra ritiene che
si possano prelevare queste risorse senza poi doverne chiedere delle altre, nulla
quaestio, ma, se si aumenta il
debito, è evidente che facciamo un
danno all’amministrazione regionale e, per quanto mi riguarda, il danno non si
può fare.
La parola all’assessore Trematerra.
Il capitolo che riguarda l’Arsac – come sappiamo – è un
capitolo che già ha delle sofferenze, non tanto in termini debitori, ma anche
in riferimento all’annualità 2014. Per cui, se il ragionamento che sento fare
all’assessore al bilancio è quello di dire “se andiamo a prendere queste
risorse dal capitolo Arsac e poi lo stesso non potrà essere impinguato”,
ovviamente se questa è la posizione che esprime l’assessore al bilancio, non
può che trovarmi d’accordo, fermo restando che la proposta fatta dal presidente
Imbalzano riguarda un capitolo straordinariamente importante, ma bisogna anche
porsi il problema se, rispetto ad un eventuale atto di assestamento del
bilancio, le stesse risorse potranno essere rinvenute.
Quindi,
diventa…
No,
non diventa niente, perché è una legge troppo importante, per quello che mi riguarda. Sono
disponibile a ridurlo anche a 100 mila per dare un segnale concreto agli agricoltori
calabresi.
Da quale capitolo vengono presi questi 100 mila
euro?
(Interruzione)
Presidente, visto
che c’è un buon dibattito dentro la maggioranza,
chiedo il voto per appello nominale su questo
provvedimento.
Si sta valutando se c’è un capitolo
disponibile.
(Interruzioni)
State facendo tutto voi!
Lo
ritiro, con l’impegno per la Giunta di ripristinare i 200 mila euro.
C’è il
plauso da parte
della Giunta.
Quindi il consigliere Imbalzano ritira l’emendamento, con raccomandazione alla Giunta.
Emendamento protocollo numero
54675, a firma del consigliere Serra: “Alla tabella C lo stanziamento del capitolo 3313106 UPB 4.2.02.03
destinato al finanziamento della legge regionale n. 47/2011 art. 52 C. 7 è
incrementato di ulteriori 50.000 euro. Alla copertura finanziaria si provvede
con la riduzione di pari importo del capitolo 22060104 U.P.B. 2.2.04.12”.
Si commenta da sé.
Parere del relatore?
Invito al ritiro.
Lo ritiro, ma sono pochini!
L’emendamento
è ritirato.
E’
ritirato anche l’emendamento protocollo numero 54678, a firma del consigliere
Minasi che recita: “Nella tabella C (Autorizzazioni di spesa relative a
disposizioni di legge la cui quantificazione è demandata alla legge
finanziaria) è autorizza per l'anno 2014 la spesa di € 1.000.000,00 sull’UPB
6.2.01.05 (Interventi di finanza etica e di sostegno alle famiglie) Cap.
62010520 per il finanziamento della legge regionale 21 agosto 2007, n. 20
(Disposizioni per la promozione ed il sostegno dei centri antiviolenza e delle
case dì accoglienza per donne in difficoltà). Tale somma è finanziata riducendo
l'impatto delle autorizzazioni di spesa previste nella tabella C per l’UPB
3.2.04.05 - cap. 32040511 (Legge regionale 2 marzo 2005, n. 8 - Collegato alla
manovra di finanza regionale per l'anno 2005, art. l, commi 4 e 5 - Ex Fondo
sollievo) di € 500.000,00 e per l'UPB 2.2.04.03 - cap. 22040320 (Legge
regionale 20 dicembre 2012, n. 66 - Istituzione dell'Azienda regionale per lo
sviluppo dell'agricoltura) di ulteriori €: 500.000,00”.
E’ ritirato
anche l’emendamento protocollo numero 54722, a firma del consigliere Nucera,
che recita: “Al fine di poter espletare compiutamente i compiti istituzionali
previsti dalla Legge regionale n. 44/2002 per la rappresentanza e tutela dei
ciechi calabresi, si chiede il ripristino del finanziamento della suddetta
legge della quota storica consolidata pari a euro 250.000,00.
(duecentocinquantamila).”
Siamo
all’emendamento a firma del consigliere Giordano, protocollo numero 54735, che
così recita: “La dotazione di Euro 2000.000,00 sull'UPB 2.2.01.04 capitolo
6133103 (norme per l'incentivazione del flusso turistico) è ridotta di euro
100.000,00 e contestualmente tale importo è assegnato all'UPB 6.2.01.07,
capitolo 62010705 (iniziative regionali per la rappresentanza e la tutela dei
ciechi calabresi)”.
Ha chiesto di parlare il consigliere Giordano. Ne ha facoltà.
Presidente,
100 mila euro per rimpinguare il capitolo inerente la rappresentanza e la
tutela dei ciechi calabresi.
Parere del
relatore?
E’ un
emendamento che viene associato a quello successivo a firma dei consiglieri
Magno, Minasi e dal sottoscritto e dal consigliere Nicolò.
Su questo
c’è un impegno dell’assessore espresso in Commissione, ma un impegno forte, uno
di quelli formali di far fronte e di aumentare la posta a 250 mila.
Allora
sono tutti ritirati con l’impegno da parte della Giunta, una raccomandazione
data alla Giunta.
Siamo
all’emendamento protocollo numero 54739, a firma del consigliere Giordano, che
recita: “Alla Tabella C richiamata dall'art. 2 della presente legge sono
apportate le seguenti variazioni:
la
dotazione di Euro 1.050.000,00 sull'UPB 2.2.01.04 capitolo 6133104 (promozione
turistica) è ridotta di euro 500.000,00 la dotazione di Euro 2000.000,00
sull'UPB 2.2.01.04 capitolo 6133103 (norme per l'incentivazione del flusso
turistico) è ridotta di euro 500.000,00 e contestualmente l'importo di euro
1000.000,00 è assegnato all'UPB 6.2.01.02 capitolo 4331103 ( fondo regionale
per le politiche sociali)”
Prego,
collega Giordano.
Presidente,
l’emendamento è per assegnare un milione di euro al fondo regionale per le
politiche sociali che sappiamo tutti, compreso l’assessore, che è incapiente ed
insufficiente per affrontare le politiche sociali in Calabria.
Faccio
appello alla Giunta, ho individuato due capitoli per le norme di incentivazione
al flusso turistico e per la promozione turistica da cui trarre rispettivamente
le risorse.
Parere
del relatore?
Invito al
ritiro.
Parere
della Giunta?
Contrario.
Pongo in
votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Siamo
all’emendamento protocollo numero 54742, a firma del consigliere Giordano, che
recita: “Alla Tabella C richiamata dall'art. 2 della presente legge sono
apportate le seguenti variazioni:
a) la
dotazione di Euro 1.050.000,00 sull'UPB 2.2.01.04 capitolo 6133104 (promozione
turistica) è ridotta di euro 50.000,00 e contestualmente tale importo è
assegnato all'UPB 6.2.01.07 capitolo 62010722 (spese per contributi agli enti
locali che segnalano la presenza di soggetti affetti da DSA per favorire
l'acquisto nelle scuole di strumenti informatici o tecnologici volti a
facilitare i percorsi didattici degli alunni)”
Presidente,
questo è un emendamento altrettanto importante che riguarda la legge per i
disturbi dell’apprendimento che questo Consiglio ha approvato alla unanimità.
Si trattava di un testo coordinato tra una mia proposta e quella del collega
Nucera.
Si tratta
di individuare 50 mila euro per rendere quanto meno agibile un capitolo che con
soli 50 mila euro non consentirebbe di svolgere le attività a favore delle
scuole calabresi.
Mi
rivolgo alla sensibilità anche dell’assessore Salerno perché 50 mila euro non
possono mettere in discussione il più ampio capitolo 61330104 della promozione
turistica mentre si risolverebbe un grandissimo problema per le scuole
calabresi.
Parere
del relatore?
Invito al
ritiro, l’affidiamo all’assessore Salerno.
Parere
della Giunta?
Contrario.
Pongo in
votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Siamo
all’emendamento protocollo numero 54775, a firma del consigliere De Gaetano,
che recita: “Al fine di realizzare gli interventi e servizi sociali nella
Regione Calabria, in riferimento alla legge del 05/12/2003 n. 23, art. 36,
"Gruppo appartamento", il Capitolo di Bilancio n. 62010203, D.P.B.
6.2.01.02 di € 4.000.000,00 , viene aumentato di € 500.000,00 che andranno a
gravare sull' D.P.B. 5.2.01.02 n. 52010261.”
Si
illustra da sé, Presidente.
C’è anche
un emendamento protocollo numero 54784, a firma dei consiglieri Giordano,
Imbalzano e Minasi, che recita: “Per ineludibili esigenze dei Gruppi Appartamento
è assegnato all'UPB 6.2.01.02 capitolo 62010203 l'importo di €uro 300.000,00
previo contestuale riduzione del capitolo 4331103 -UPB 6.2.01.02.”.
Si
illustra da sé.
Parere
del relatore?
C’è un
impegno della Giunta anche su questo argomento, assunto sia in sede di
audizione sia in Commissione.
Parere
della Giunta?
C’è
l’invito a trasformarlo in ordine del giorno perché la Giunta è consapevole di
questa problematica ed ha stanziato già 4 milioni di euro; se non dovessero
esser sufficienti, ci impegniamo insieme al collega Salerno in fase di
assestamento di bilancio a lavorare per reperire altre risorse.
Allora vengono
trasformati in ordine del giorno.
Presidente,
voglio dire che posso anche esser disponibile ma c’è un dato. L’assessore
Mancini dice: se non sono sufficienti.
Siamo
consapevoli tutti che non sono sufficienti e quindi io mi rivolgo anche
all’assessore Salerno affinché si individui un percorso per dar agibilità anche
ai gruppi appartamento. E’ una questione troppo importante.
Ha chiesto di parlare il consigliere Naccari Carlizzi. Ne ha facoltà.
Presidente,
anche l’emendamento protocollo numero 54813, a mia firma e del consigliere
Maiolo, ha lo stesso oggetto e recita: “Alla Tabella C lo stanziamento del
capitolo 62010203 UPB 2.2.04.09 destinato al finanziamento della legge
regionale n. 23/2003 art. 36 è incrementato di ulteriori 500.000,00 euro. Alla
copertura finanziaria si provvede con la riduzione di pari importo del capitolo
6133104 U.P.B 2.2.01.04”. Confermo che l’assessorato dovrebbe avere i dati
sulla spesa storica e quindi circa la non sufficienza della copertura.
Possiamo
trasformarlo in un ordine del giorno per poi rivederlo in fase di assestamento
di bilancio.
Procediamo
al ritiro degli emendamenti e alla trasformazione in un ordine del giorno da
inviare alla Giunta.
Il
prossimo emendamento protocollo numero 54812, a firma del consigliere Magarò,
recita: “Nello stato di previsione della spesa -Area di intervento 6 (Servizi
alla persona) all'UPB 6.02.01.07 (Collaborazione con associazioni, organismi,
enti e centri di ricerca che operano nel campo socio-assistenziale), il
capitolo 4251104 recante Spese per interventi regionali a favore degli enti per
la protezione e l'assistenza dei sordomuti (Legge regionale 3 giugno 1975 n.
28) è incrementato di Euro 50.000,00 con contemporanea diminuzione del capitolo
4331103 UPB 6.2.01.02 di Euro 50.000,00”.
Presidente,
penso che anche su questo mio emendamento, così come è avvenuto all’emendamento
dei colleghi Imbalzano, Magno e Minasi che riguardava il contributo alla Unione
italiana ciechi, relativo ai sordi ci sia la volontà della Giunta di risolvere
questo problema. Se è così, ritiro l’emendamento.
Parere
del relatore?
Prendo atto
delle parole del collega Magarò e invito al ritiro.
Parere
della Giunta?
La Giunta
si impegna perché ritiene l’intendimento espresso dal collega Magarò meritevole
di essere seguito e sostenuto.
L’emendamento
è ritirato.
Il
prossimo emendamento protocollo numero 54778, a firma del consigliere
Imbalzano, recita: “Stante il ruolo importante svolto dalle strutture socio
assistenziali per disabili, minori, anziani, adulti e donne in difficoltà, così
come peraltro ribadito dallo stesso Tavolo Massicci in ordine alla necessità di
aumentare la spesa per anziani e disabili, si propone di impinguare il capitolo
di spesa 4331103 UPB 6.2.01.02 di € 2.000.000,00.”
L’emendamento
è ritirato o meglio viene trasformato in ordine del giorno che impegni la
Giunta e soprattutto l’assessore perché per le strutture socio-assistenziali
per disabili, minori, anziani, adulti e donne in difficoltà la posta è
assolutamente insufficiente e incapiente.
L’ultimo
emendamento è a firma del consigliere Talarico Domenico, protocollo numero
54948, e recita: “Alla tabella C di cui al disegno di legge regionale in
oggetto è inserita per il relativo rifinanziamento la legge regionale n.
22/1995 recante: “Istituzione Progetto Donna”, con il seguente stanziamento in
termini di competenza e di cassa:
nel Cap.
3132108-UPB 4.3.03.02 (Interventi per favorire l'occupazione femminile e per
prevenire e contrastare le discriminazioni nei luoghi di lavoro) denominato
"Spese per l'attuazione del progetto donna (legge regionale
194.95,N.22)" in aumento di € 200.000,00;
Alla
relativa copertura si provvede con la riduzione dei seguenti stanziamenti:
nel Cap.
6133103 UPB 2.2.01.04 (Promozione turistica) denominato "Spese per
l'incentivazione dell'afflusso turistico in Calabria attraverso trasporti
aerei, ferroviari, su gomma e via mare (legge regionale 7.3.95, N. 6)" in
diminuzione di €150.000,00;
nel Cap.
6133104 UPB 2.2.01.04 (Promozione turistica) denominato "Contributi per
l'attivita' di promozione turistica (artt. 65 e 67 della legge regionale
28.3.85, N.13)." in diminuzione di €50.000,00;
Totale
Variazione:
In
aumento € 200.000,00
In
diminuzione € 200,00,00”.
Si illustra da sé.
Parere
del relatore?
Invito al
ritiro.
Parere
della Giunta?
Contrario.
Pongo in
votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 2, come emendato.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione la proposta di legge numero 523/9^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2014 e pluriennale 2014-2016 (Legge Finanziaria)” nel suo complesso, come emendata.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Siamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 268/9^ d’Ufficio, recante: “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario anno 2014”.
Prego, consigliere Nicolò, per la relazione.
Presidente, la programmazione
del bilancio di previsione del Consiglio regionale nella continuità di un lavoro che l’Ufficio di
Presidenza in sintonia della massima Assise calabrese sta svolgendo dall’inizio di
questa legislatura anche quest’anno si è ispirato alla logica della sobrietà,
la logica che ci vede impegnati nella politica dei tagli e della
razionalizzazione dei costi.
A dire il vero questo impegno lo assumemmo sin
dall’inizio della legislatura e
per nostra volontà con la consapevolezza del disagio
che viveva e che vive la nostra Regione. Successivamente, fu irrobustito soprattutto dalle disposizioni del
Governo centrale in ottemperanza alla famosa legge che si rivede in quella programmazione che riguarda la spending review.
In quest’ottica il
Consiglio ha provveduto ad una serie di interventi mirati, con oculatezza, e
che riguardano la riduzione degli emolumenti, l’abolizione del trattamento di
fine mandato, l’abolizione a inizio legislatura del consigliere supplente, il dimezzamento delle
consulenze, la riduzione dei collaboratori e delle missioni e delle
Commissioni.
Il
nostro è un bilancio che ammonta a 62 milioni
di euro, questa è la previsione per l’anno 2014 e lo scorso anno era di
62 milioni 500 mila euro. Vi è una riduzione di 500 mila euro ma se si compara
il bilancio attuale, la previsione attuale con quello assestato del 2010 vi è
una riduzione di 17 milioni di euro.
Quindi
un lavoro compiuto con alto senso di responsabilità e lo dico perché si è
svolto con spirito costruttivo da tutte le componenti politiche, peraltro alla
unanimità dall’Ufficio di Presidenza e quindi da maggioranza ed opposizione.
Dobbiamo
rilevare che il lavoro svolto è stato finalizzato, soprattutto, al raggiungimento degli obiettivi strategici.
Noi siamo consapevoli della natura del bilancio del Consiglio regionale perché
è un bilancio derivato e il Consiglio regionale rispetto alla spesa ha chiesto
alla Giunta regionale e abbiamo potuto verificare dall’impegno di questo governo
di impegnare le risorse in un contesto veramente importante. Contesto nel quale
noi abbiamo voluto che si caratterizzasse questa spesa.
Il riferimento era all’inclusione sociale, ai servizi per la prima infanzia, alla formazione e politiche attive del lavoro, alla stabilizzazione dei precari e al sostegno per l’auto imprenditoria.
Un lavoro
costruttivo che ha sortito gli effetti auspicati rispetto a degli obiettivi
programmatici che ci siamo prefissati a inizio legislatura. Tant’è che quando partì questa esperienza, uno dei
provvedimenti, Presidente, fu la decurtazione
dello stipendio e lo facemmo autonomamente
perché successivamente intervennero
disposizioni da parte dello Stato centrale sia pure attraverso il concordato,
la convenzione che ci fu tra Stato e
Regioni.
C’è da dire
che grazie alla sensibilità di questa classe dirigente si è ottenuto un
risultato che è quello auspicato soprattutto dai calabresi.
Il nostro bilancio, come recita la legge del 1973, si
struttura in titoli e capitoli, così come potete riscontrare dal documento
contabile in ogni parte si registra una diminuzione della spesa.
Questo è il frutto, ribadisco, del lavoro che ha visto
responsabilmente impegnata questa classe dirigente. Lo ha fatto per i calabresi
e siamo qui a lavorare per stringere ancor di più la cinghia e conseguire
risultati rispetto a obiettivi strategici
che guardano soprattutto alle classi più deboli.
Grazie per la relazione dettagliata
fatta dal Vicepresidente Nicolò.
Pongo in votazione il provvedimento numero 268/9^ d’Ufficio, recante: “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario anno 2014”.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Siamo alla proposta di legge numero 525/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione della Regione Calabria per l'anno finanziario 2014 e bilancio pluriennale 2014-2016”.
E’ stato presentato un emendamento al provvedimento.
Ultimo emendamento con protocollo numero 54818 a firma dei consiglieri Naccari Carlizzi, Maiolo: “La nota indicata al n. 22 04 03 20 deve essere indicata al n. 22 04 03 21”.
L’abbiamo ritirato.
E’ stato già modificato in Commissione.
Si passa all’esame dell’articolato.
Pongo in
votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 6.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 7.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 8.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 9.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 10.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 11.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 12.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 13.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 14.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione il provvedimento nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Volevo
aggiungere che il dipartimento bilancio è autorizzato ad aggiornare il valore
dei residui attivi, passivi e perenti nonché dell’avanzo di amministrazione e
del saldo di cassa attraverso una nuova operazione di pre-chiusura, da
effettuarsi alla data di venerdì 20 dicembre 2013.
E’ stato approvato con autorizzazione al
coordinamento formale, come abbiamo detto. Passiamo agli altri provvedimenti
inseriti all’ordine dle giorno
Presidente, chiedo la parola.
Prego, consigliere Gallo.
Ho chiesto la parola per chiedere l’inserimento di una proposta di legge che è passata in quarta Commissione
all’unanimità e che riguarda la proroga dei termini per i Pru per i Comuni. Credo che
interessi tutti, recita: “Proroga dei termini per l’approvazione dei Pru da
parte dei Comuni e per gli impegni giuridicamente vincolanti”.
E’ passata all’unanimità in Commissione,
credo che la possiamo inserire all’ordine del giorno
e votarla immediatamente.
Se non ci sono interventi contrari, possiamo porre in votazione
l’inserimento all’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
Iniziamo col primo provvedimento che riguarda la proposta di legge numero 531/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Indirizzi volti a favorire il superamento del precariato di cui al D.L. 31 agosto 2013, n. 101 convertito in Legge 30 ottobre 2013, n. 125”.
Aveva chiesto l’inserimento l’assessore Salerno. Vuole fare una breve illustrazione?
Questa proposta di
legge è stata approvata dalla Giunta regionale nella
seduta del 16 dicembre ed è rivolta al mondo del precariato, ai lavoratori
socialmente utili, di pubblica utilità, a quelli della legge 15, della legge 28
e della legge 8.
In pratica, si tratta di recepire il decreto
legge del Governo numero 101 del 31 agosto, questa è una proposta realizzata
col presidente Scopelliti, è la sintesi del lavoro che abbiamo svolto ai tavoli
romani. In pratica, verrà istituito un Albo regionale per quanto riguarda i
precari e darà l’opportunità agli enti utilizzatori di poter procedere
all’assunzione diretta, per quanto riguarda i profili bassi, quindi fino al B1,
e per i profili più alti di riservare anche i posti.
Ovviamente, è un primo passo verso la
stabilizzazione, ma vi è di più, perché gli enti utilizzatori possono già fare
una proroga di tre anni, anziché la solita proroga annuale per quanto riguarda
gli Lsu-Lpu.
Per quanto riguarda le altre leggi regionali,
la 15 e la 28, che lavoravano a singhiozzo, a due mesi, poi intervallavano,
eccetera, anche lì verrà data continuità.
Riteniamo che questo sia uno strumento
importante, che avvia un percorso virtuoso verso lo svuotamento di questi
bacini di precariato che la Regione si trascina da oltre 17 anni.
Possiamo procedere a votare.
Presidente,
un attimo, volevo chiedere all’assessore:
quindi anche i lavoratori, per esempio, agganciati di recente alle leggi regionali, come per esempio quelli delle società del Comune di Reggio
Calabria, che beneficiano – mi pare – della legge 15?
(Interruzione)
Quindi sono compresi anche quelli, perfetto.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il provvedimento nel suo
complesso, su cui ha chiesto di intervenire il Presidente della Giunta
regionale.
Solo pochi minuti per valorizzare
questo provvedimento, che ha visto l’assessore Salerno protagonista e che, a
mio giudizio, chiude il cerchio di un tema molto delicato come quello del mondo del precariato in Calabria.
In queste ultime ore si sono consumati
una serie di passaggi molto importanti che ci hanno visto protagonisti verso
questa realtà, fornendo una risposta decisamente importante.
Vorrei sottolineare l’importanza fondamentale dei due emendamenti che
il Governo ha proposto alla Commissione e quindi alle Camere sulla Legge di
stabilità, che sarà approvata nelle prossime ore, che è il frutto di una
concertazione e di un dialogo sia col ministro D’Alia sia con gli altri
Ministri, come Giovannini, e i quattro sottosegretari, che la Regione Calabria
ha visto al tavolo del precariato calabrese.
Non so se ci sia a memoria di ognuno di noi, su vicende quasi
ordinarie, direi, un tavolo che ha visto protagonisti così tanti autorevoli
rappresentanti di Governo su un tema che non è di sola competenza della Regione
Calabria, ma che vede anche altre Regioni interessate, insieme ai successivi
provvedimenti che ci hanno consentito oggi di poter esultare e dire che questo
è stato un risultato e un successo di chi ha avuto la capacità di mettere al
tavolo e di discutere con questo Governo.
L’assessore Salerno ha fatto un lavoro eccezionale con gli uffici del
Ministero della funzione pubblica e dell’economia, c’è stata un’interlocuzione
costante sia col ministro D’Alia, con gli altri sottosegretari, con Patroni
Griffi, che ringrazio perché è stato quel tavolo più volte convocato a dare
delle risposte. Poi qui abbiamo registrato che c’è stato chi si è preso meriti
e forse disconosceva anche cose che noi avevamo detto tre giorni prima, ma
questo fa parte della politica, ognuno corre verso il risultato anche degli
altri; poi, quando ci sono le responsabilità o, meglio, gli aspetti negativi,
sono pochi i responsabili.
Questa legge, che approviamo, che abbiamo approvato questa sera, però,
chiude il cerchio, nel senso che consente la proroga fino al 2016; siamo la
prima Regione d’Italia che mette in campo
questo strumento ed è una legge che valorizza e stimola ancora
di più lo svuotamento del bacino e quindi la
stabilizzazione. E’ in piena sintonia con quelli che sono gli indirizzi e gli
stimoli che sono sempre arrivati sia dal mondo sindacale, che ringrazio per il
contributo che ha sempre offerto, sia dai sindaci calabresi, che su questo tema
hanno più volte, in maniera intelligente e saggia, manifestato il grande
interesse per la stabilizzazione del percorso e il valore di questi precari.
Quindi credo che in questa fase così
importante si chiuda un po’ questa prima partita delicata, attraverso questo
strumento che la Regione mette in campo e che, ovviamente, va ascritto al
merito di questa amministrazione.
La parola al consigliere Maiolo per
dichiarazione di voto.
Per esprimere, innanzitutto, il parere favorevole sulla
legge, ma il presidente Scopelliti probabilmente non ha ascoltato il nostro
intervento precedente, vedo che vuole ricondurre a una parte politica, in particolare al
centro-destra, il risultato di quest’attenzione del Governo nazionale nei
confronti dei precari calabresi. Dico che è l’attenzione di un Governo che non
è omogeneo politicamente a quella che è la maggioranza che governa questa
Regione, ma è un Governo che segue, rispetto alla legislatura regionale, tre anni di Governo di centro-destra guidato da
Berlusconi e da Scopelliti in Calabria.
In questi tre anni non c’è stata mai
attenzione a un problema della Calabria, tantomeno ai precari calabresi. Oggi,
casualmente, c’è un governo in cui c’è una responsabilità politica di guida di
questo governo che è la stessa guida che nel 2008 fece stabilizzare 3 mila
precari in questa regione. Noi avevamo chiesto al presidente Scopelliti – al
quale auguriamo buone vacanze e buon Natale – di fare iniziative comuni, di far
capire al Governo nazionale, caro presidente Scopelliti, che in Calabria c’è la
capacità di individuare qualche problema assieme e di risolverlo. Lei anche
stasera, in punto di Natale, riesce a non essere disponibile nemmeno a questo,
perché riconduce erroneamente, dal punto di vista politico, a un risultato che
non è né suo né della parte politica a cui lei ha fatto riferimento
nell’iniziativa.
Guardi, questo è un risultato di tutti quelli
che stanno al Governo nazionale in questo momento e se lei ragiona in termini
di maggiore interesse alla Calabria e meno alla sua parte politica, caro Presidente,
forse per questi pochi mesi, rispetto ai quali abbiamo da lavorare assieme, c’è
la possibilità di fare qualche cosa nei confronti di questo governo. Lo dicevo
poco fa al presidente Gentile, c’era anche il consigliere Fedele. Io penso che
dobbiamo cambiare registro in questi termini – come dicevo al presidente
Gentile – e cercare di focalizzare alcuni problemi che siano utili alla
Calabria.
Auguri a tutti, buon Natale.
Pongo in votazione il provvedimento nel suo
complesso, la proposta di legge numero 531/9^.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
(E’ riportato in allegato)
Il prossimo provvedimento è la proposta di legge numero 511/9^ di iniziativa dei consiglieri Sulla, Pacenza, De Masi, recante: “Modifica dell’articolo 20 della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13”.
E’ passata dalla Commissione
all’unanimità, quindi non ci sono emendamenti.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione il provvedimento nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
E’ approvato col coordinamento
formale.
Il prossimo provvedimento è la proposta di legge numero 485/9^ di
iniziativa del consigliere Magno,
recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 3 febbraio
2012, n. 3 (Misure in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro
pubblico e di efficienza e trasparenza della pubblica amministrazione regionale
ed attuazione nell'ordinamento regionale delle disposizioni di principio
contenute nel decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150)”.
C’è un emendamento a sua firma: “All’articolo 1, comma 1, la lettera c) è soppressa.
Si commenta da sé.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 1,
come emendato.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il provvedimento
nel suo complesso, come emendato.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
L’ultimo provvedimento inserito riguarda la proposta di legge numero 518/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifica all’articolo 30 della legge regionale 21 agosto 2006, n. 7 e ss. Mm.Ii. e art. 20 della legge regionale 5 ottobre 2007, n. 22 e ss. Mm. Ii. – (Deliberazione n. 413 dell’11 novembre 2013)”.
E’ già passato dalla Commissione, sono tre articoli.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il provvedimento
nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Non ci sono altri punti all’ordine
del giorno. Ai colleghi, visto che è l’ ultima seduta dell’anno, gli auguri più
affettuosi di buon Natale e di felice anno nuovo, così come anche alla stampa
superstite che è rimasta ancora qui in Aula. Auguri affettuosi e buone feste.
La seduta è tolta.
Hanno chiesto congedo i consiglieri Albano, Caligiuri e il sottosegretario Sarra.
(Sono
concessi)
E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Indirizzi volti a favorire il superamento del precariato di cui al D.L. 31 agosto 2013, n. 101 convertito in legge 30 ottobre 2013, n. 125 (Deliberazione G.R. n. 485 del 16.12.2013)” (P.L. n. 531/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività
sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:
Nucera – “Istituzione della leva civica volontaria regionale” (P.L. n. 526/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività
sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Pacenza – “Regolamentazione del pascolo sui terreni demaniali gestiti dagli enti pubblici” (P.L. n. 527/9^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero.
(Così resta stabilito)
Pacenza – “Norme per l’istituzione dell’Osservatorio culturale permanente” (P.L. n. 528/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività
sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Albano – “Istituzione dei cimiteri per gli animali da affezione” (P.L. n. 529/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività
sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Albano – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 5 maggio 1990, n. 41, recante: “Istituzione anagrafe canina, prevenzione randagismo e protezione degli animali” (P.L. n. 530/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività
sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
De Masi, Talarico D. – “Norme per il recupero e il riutilizzo dei farmaci inutilizzati e in corso di validità” (P.L. n. 532/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività
sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:
“Bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2014” (P.P.A. n. 268/9^)
La seconda Commissione, con nota n. 53577 dell’11 dicembre 2013, ha comunicato che nella seduta dell’11 dicembre 2013 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 396 del 31 ottobre 2013, recante: “Fondo per lo sviluppo e la coesione. Presa d’atto delle delibere Cipe di individuazione interventi ed assegnazione delle risorse Fsc a valere sul Programma attuativo regionale (Par) Calabria Fas 2007/2013 sulle riduzioni dei Programmi attuativi interregionali (Pain) e Obiettivi d servizio (Ods) e delle risorse Fsc 2000/2006. Rimodulazione degli interventi” (Parere n. 65)
La seconda Commissione, con nota n. 54997 del 19 dicembre 2013, ha comunicato che nella seduta del 16 dicembre 2013 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 456 del 5 dicembre 2013 recante: “Legge regionale n. 15 del 13 giugno 2008, art. 45. Adempimenti relativi all’anno 2013” (Parere n. 69)
In data 5 dicembre 2013, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale. La stessa è stata pubblicata sul supplemento straordinario n. 4 del 12 dicembre 2013 al Bur del 2 dicembre 2013:
legge regionale 5 dicembre 2013, n. 50, recante: “Variazione al bilancio per l’esercizio finanziario 2013, ai sensi dell’art. 23, comma 1, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8”.
L’interrogazione a firma del consigliere Naccari
Carlizzi, acquisita al protocollo n. 54207 del 16 dicembre 2013, avente ad oggetto: “Dpgr n. 29/2013 e
relative osservazioni dei Ministeri e tavolo di verifica-inadempienze”, non è
ammissibile in quanto non ha i requisiti di cui al comma 1 dell’art. 121 del Regolamento
interno del Consiglio poiché non tratta di “fatti o questioni” che investono la
competenza della Giunta regionale.
L’interrogazione a firma del consigliere Guccione,
acquisita al protocollo n. 54501 del 17 dicembre 2013, avente ad oggetto: “Per
l’attuazione del Piano di rientro sanitario” non è ammissibile in quanto non ha
i requisiti di cui al comma 1 dell’art. 121 del Regolamento interno del Consiglio
poiché non tratta di “fatti o questioni” che investono la competenza della Giunta
regionale.
Il consigliere Ottavio Bruni, con nota del 16 dicembre 2013, acquisita in pari data al protocollo generale n. 54111 ha comunicato le proprie dimissioni da componente la Commissione speciale di Vigilanza.
La Giunta regionale,
con deliberazione numero 479 del 16 dicembre 2013, ha approvato le
determinazioni in ordine alla relazione della Corte dei Conti – sezione regionale di
controllo per la Calabria – sul bilancio di previsione della Regione Calabria per
l’esercizio finanziario 2013 (deliberazione n. 66 del 10 ottobre 2013).
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero.
(Così resta stabilito)
Guagliardi. Al Presidente della
Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:
in un recente articolo il prof. Francesco Russo, docente di trasporti e logistica all'Università di Reggio Calabria, ha spiegato e dimostrato che nel luglio scorso sono state pubblicate due gare, per lavori e progetti, finanziate dall'Unione Europea (Ten-t 2012 annual call e multi annual call. July 2013) nel campo delle infrastrutture di trasporto per un totale di 1.597 milioni;
nella prima gara l’UE ha ricevuto complessivamente 168 proposte di finanziamento e di queste ne sono state finanziate 83, mentre nella seconda gara l'UE ha ricevuto 197 proposte presentate di finanziamento, di cui 89 finanziate e nessun progetto e nessun lavoro è stato finanziato in Calabria poiché dalla nostra Regione non è stato avanzato alcun progetto;
un articolo apparso il 14 agosto su “Il Sole 24 Ore” cita testualmente “La spesa dei fondi UE torna a rallentare dopo lo sprint di fine 2012 e cresce il rischio di perdere quote consistenti dei 31 miliardi che dovremmo spendere nel triennio 2013-2015. Secondo gli ultimi dati del Dps (Dipartimento politiche di sviluppo), aggiornati al 7 agosto, confermano come, dall'inizio dell'anno, siano stati spesi e certificati 1.803 milioni, contro il target annuale di 6.719 milioni. Siamo al 27% del programma annuale”;
il suddetto articolo, tra le grandi infrastrutture da realizzare, prevede anche i Megalotti 2 e 4 della S.S. 106 Jonica calabrese che, ad oggi – cito testualmente l'articolo – “sono a zero” -:
quali sono le ragioni che hanno impedito alla Regione di poter presentare i progetti nell'ambito delle due gare “Ten-t 2012 annual call e multi annual call. July 2013” e, soprattutto, quali sono le ragioni per cui la nostra Regione non riesce ad adoperarsi affinché siano spesi i fondi UE necessari all'ammodernamento dei Megalotti 2 e 4 della S.S. 106 Jonica calabrese.
(479; 11.12.2013)
Guagliardi. Al Presidente della
Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:
la Strada Statale 106 rappresenta di fatto una priorità nazionale, se non europea, per la posizione che occupa nel Mediterraneo e nel Mezzogiorno d’Italia;
il suo ammodernamento favorirebbe un maggiore e nuovo sviluppo per i porti di Corigliano Calabro e Crotone e, nello stesso tempo, per la linea ferroviaria jonica – oramai dimenticata – e per l'aeroporto di Crotone (unico scalo aereo presente nella Calabria jonica);
non ha più alcun senso non avere un piano di finanziamento organico e completo per la modernizzazione della Statale 106 Jonica, puntando su piccoli “aggiustamenti” che hanno solo il valore di sperperare denaro in un momento in cui le risorse mancano;
la Calabria jonica ha bisogno di aprirsi alle relazioni esterne per rendere più accessibile il proprio territorio, di essere connessa in tempi e con costi competitivi alle grandi città e ai mercati di riferimento nazionali e internazionali;
lo sviluppo del corridoio Jonico calabrese si unirebbe a quello – già esistente – lucano e pugliese, integrandosi perfettamente con l'adriatica: si completerebbe, in pratica, una via certamente più comoda per percorrere il Paese da nord a sud e ciò diventerebbe un elemento di sviluppo e di progresso non solo per la Calabria jonica, ma per la regione intera;
fino a quando la Strada Statale 106 Ionica calabrese non verrà ammodernata, sarà incapace di attrarre investitori che da fuori possano portare risorse ad un’area ormai destinata sempre più all'impoverimento ed allo spopolamento (soprattutto giovanile), come ci indica nel suo complesso l'ultimo rapporto Svimez, attribuendo proprio alla carenza di infrastrutture, in particolare quella viaria, la responsabilità di questo processo;
da come riportato dalla recente pubblicazione di Fabio Pugliese “Chi è Stato”, nel periodo dal 2001 al 2010, lungo il percorso della Strada Statale 106 Ionica calabrese sono avvenuti ben 3.223 incidenti, che hanno causato 6.216 feriti e 283 vittime e che dal 2001 al 2012 sono oltre 330 le vittime di questa strada e nell'anno corrente sono 22 al 10 novembre. In pratica, negli ultimi 13 anni questa strada ha provocato oltre 350 vittime -:
per quali ragioni nelle linee guida relative al PRT non viene inserita la Strada Statale 106 Ionica tra le priorità infrastrutturali della nostra regione e per quali ragioni non viene inserita all'interno del piano l'indicazione esplicita relativa al riconoscimento della S.S.106 all'interno della rete TEN-T.
(480; 11.12.2013)
Interrogazione
a risposta scritta
Guagliardi. Al Presidente
della Giunta regionale e agli assessori ai lavori pubblici e all’ambiente. Per sapere – premesso che:
con decreto DDG Dipartimento Politiche dell'Ambiente della Regione Calabria n. 16278 del 08/09/2009 è stata concessa l'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e giudizio favorevole di Compatibilità Ambientale alla società SIRIM s.r.l. da Settingiano (CZ), per la realizzazione di un impianto per rifiuti pericolosi (codice IPP 5.1) del volume di 456.022 mc con annessa discarica di 2.482.188 mc, da realizzarsi in località Battaglina del Comune di San Floro (CZ) in agro di proprietà del Comune di Borgia (CZ);
i due Comuni San Floro e Borgia fanno parte del PSA (Cortale, Amaroni, Borgia, Caraffa, Girifalco, Settingiano, San Floro) la cui area, denominata “Battaglina”, nella quale si dovrebbe realizzare la discarica, è sottoposta a vincoli idraulici derivanti dalla presenza di sorgenti che servono i Comuni di Cortale, Girifalco, Jacurso, Maida, San Pietro a Maida e parte di Lamezia Terme;
l’AIA era subordinata alle seguenti prescrizioni:
1) “...procedere
con la variazione urbanistica dell'area...”,
2) condurre,
“prima della realizzazione di quanto proposto, un'accurata campagna di indagine
delle acque sotterranee, avvalendosi del supporto di Arpacal, al fine di
accertare il reale stato delle stesse...”;
il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro ha emesso decreto di perquisizione e sequestro concernente i reati di cui agli articoli 110, 734 C.P., 44 lettera C) D.P.R. n. 380/01 e 10, n.353/2000, ipotizzati con riferimento alla realizzazione dell'impianto destinato allo smaltimento di rifiuti da parte della SIRIM s.r.l.;
avverso il provvedimento del procuratore della Repubblica di Catanzaro, l'impresa proponente ha opposto ricorso fino in Cassazione;
la suprema Corte di Cassazione Sez. III Penale ha emesso la seguente sentenza (28/04/2011 (CC. 31/03/2011) Sentenza n. 16592): “Rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali. Così deciso in Roma il 31 marzo 2011, depositata in cancelleria ii 28 aprile 2011”;
nonostante tutto quanto premesso, i lavori risultano in corso con grande disappunto ed allarme della popolazione -:
se l'impresa SIRIM abbia ottemperato alle prescrizioni di cui all'AIA, il cui mancato rispetto rende il provvedimento nullo ed inefficace;
se vengano rispettati i vincoli posti dal PSA sopra citato;
se l'impresa SIRIM abbia rispettato la sentenza di Cassazione sopra citata;
quali altri provvedimenti la Giunta regionale intenda prendere per interrompere lo scempio lì perpetrato a danno delle popolazioni locali per mezzo dell'attuazione di un'opera inutile e dannosa come quella contestata.
(481; 19.12.2013)
TITOLO I
RAZIONALIZZAZIONE DELLE SPESE REGIONALI
Art. 1
(Riduzione delle spese per consulenze
dell'Amministrazione regionale)
1. La spesa
annua per studi e incarichi di consulenza, inclusa quella relativa a studi e
incarichi di consulenza conferiti a pubblici dipendenti, non può essere
superiore, per l'anno 2014, all'80 per cento del limite di spesa per l'anno
2013 e, per ,'anno 2015, al 75 per cento dell'anno 2014, così come determinato
dall'applicazione della normativa vigente in materia.
2. Si
applicano le deroghe previste dall'articolo 3, comma 5, lettera b) della legge
regionale 27 dicembre 2012, n. 69.
3. Si
applicano le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto legge 31
agosto 2013, n. 101, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2013,
n. 125.
4. I
Dipartimenti regionali inviano al competente Settore del Dipartimento Bilancio
e Patrimonio, entro il 30 giugno ed entro il 20 dicembre di ciascun anno, gli
atti amministrativi e contabili afferenti alle spese di cui al comma 1 del
presente articolo.
5. Il
competente Settore del Dipartimento Bilancio e Patrimonio provvede, entro il 31
dicembre di ciascun anno, a partire dall'anno 2013, alla trasmissione
obbligatoria agli organi statali competenti dei dati inerenti alla spesa
disaggregata sostenuta per studi e incarichi di consulenza, inclusa quella
relativa a studi e incarichi di consulenza conferiti a pubblici dipendenti.
6. La
mancata trasmissione nei termini indicati comporta, per i responsabili dei
procedimenti di cui ai precedenti commi 4 e 5, ciascuno per la propria
competenza, l'applicazione della sanzione di cui all'articolo 1, comma 7, del
decreto legge 31 agosto 2013, n. 101 convertito con modificazioni dalla legge
30 ottobre 2013, n. 125.
Art. 2
(Disposizioni per l'ulteriore riduzione della
spesa per auto di servizio dell'Amministrazione regionale)
1. Ferme
restando le misure di contenimento della spesa già previste dalle disposizioni
vigenti, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge e
fino al 31 dicembre 2015, non possono essere acquistate autovetture né possono
essere stipulati contratti di locazione finanziaria aventi ad oggetto
autovetture. Ai sensi dell'articolo 1, comma 143, della legge n. 228/2012 le
relative procedure d'acquisto sono revocate.
2. Restano
ferme, ove applicabili, le esclusioni di cui all'articolo 5, comma 2, del
Decreto Legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni dalla legge 7
agosto 2012, n. 135, nell'ambito delle quali sono comprese le autovetture
utilizzate per le attività di protezione civile.
3. Nei casi
in cui è ammesso l'acquisto di nuove autovetture, si ricorre a modelli a basso
impatto ambientale e a minor costo d'esercizio, salvo motivate e specifiche
eccezioni.
TITOLO II
RAZIONALIZZAZIONE DELLE SPESE DEGLI ENTI
SUBREGIONALI E DELLE SOCIETA' PARTECIPATE
Art. 3
(Norme di contenimento della spesa per gli
enti sub-regionali)
1. Allo
scopo di ottemperare alle disposizioni statali in tema di «spending review», e
ferme restando le misure di contenimento della spesa già previste dalle
disposizioni vigenti, a decorrere dalla data di entrata in vigore della
presente legge gli Enti strumentali, gli Istituti, le Agenzie, le Aziende, le
Fondazioni, gli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione,
anche con personalità giuridica di diritto privato, gli enti di cui alla legge
regionale 24 dicembre 2001, n. 38 e la Commissione regionale per l'emersione
del lavoro irregolare, sono tenuti al rispetto delle seguenti disposizioni:
a) la spesa
annua per studi e incarichi di consulenza, inclusa quella relativa a studi e
incarichi di consulenza conferiti a pubblici dipendenti, non può essere
superiore, per l'anno 2014, all'80 per cento del limite di spesa per l'anno
2013 e, per l'anno 2015, al 75 per cento dell'anno 2014, così come determinato
dall'applicazione della normativa vigente in materia;
b) ferme
restando le misure di contenimento della spesa già previste dalle disposizioni
vigenti, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge e
fino al 31 dicembre 2015, non possono essere acquistate autovetture ne' possono
essere stipulati contratti di locazione finanziaria aventi ad oggetto
autovetture. Restano ferme, ove applicabili, le esclusioni di cui all'articolo
5, comma 2, del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con
modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135.
2. Al fine
di consentire il rispetto delle prescrizioni di cui alla lettera a) del
precedente comma, gli Enti sub-regionali di cui al presente articolo adottano
un apposito provvedimento che, tenendo conto anche delle prescrizioni di cui
alla pregressa normativa in materia, quantifichi il limite di spesa annuale.
3. Gli Enti
indicati nel presente articolo trasmettono il detto provvedimento, munito del
visto di asseverazione dei rispettivi organi di controllo, entro cinque giorni
dall'adozione, al Dipartimento Controlli e al Dipartimento regionale vigilante.
Quest'ultimo, in caso di inottemperanza, segnalerà all'Organo competente la
necessità di provvedere alla nomina di un commissario ad acta, con oneri a
carico del funzionario o dirigente inadempienti, fatte salve le eventuali
ulteriori responsabilità.
4. Gli enti
di cui al comma 1 del presente articolo, fermi restando gli adempimenti
richiesti dall'attuale normativa nazionale e regionale vigente, provvedono,
entro il 31 dicembre di ciascun anno, alla trasmissione, al Dipartimento
Bilancio e patrimonio e al Dipartimento Controlli dei dati inerenti alla spesa
disaggregata sostenuta per studi e incarichi di consulenza, debitamente
asseverati dai rispettivi Organi di controllo.
5. Il
mancato ed ingiustificato raggiungimento degli obiettivi di contenimento della
spesa previsti dal presente articolo, può costituire causa di revoca automatica
nei confronti dei soggetti a qualunque titolo nominati dalla Regione negli Enti
indicati nel presente articolo.
6. La violazione
delle disposizioni del presente articolo è valutabile, altresì, ai fini della
responsabilità amministrativa, contabile e disciplinare dei dirigenti.
Art. 4
(Norme di contenimento della spesa per le
società partecipate della Regione)
1. Fermo
restando quanto previsto in materia di controllo analogo per le società «in
house providing» e fatte salve le pregresse misure in tema di contenimento
delle spese, l'amministrazione regionale, esercita i poteri del socio previsti
dalla normativa vigente affinché le società «in house providing» e le società
controllate, direttamente o indirettamente, dalla Regione o dai propri enti
strumentali, ottemperino alle seguenti disposizioni:
a) la spesa
annua per studi e incarichi di consulenza non può essere superiore, per l'anno
2014, all'80 per cento del limite di spesa per l'anno 2013 e, per l'anno 2015,
al 75 per cento dell'anno 2014, così come determinato dall'applicazione della
normativa vigente in materia;
b) ferme
restando le misure di contenimento della spesa già previste dalle disposizioni
vigenti, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge e
fino al 31 dicembre 2015, non possono essere acquistate autovetture ne' possono
essere stipulati contratti di locazione finanziaria aventi ad oggetto autovetture;
c) non è
possibile inserire, in assenza di preventiva autorizzazione
dell'amministrazione controllante o dei propri enti strumentali controllanti,
clausole contrattuali che al momento della cessazione del rapporto prevedano
per i soggetti di cui sopra benefici economici superiori a quelli derivanti
ordinariamente dal contratto collettivo di lavoro applicato. Dette clausole,
inserite nei contratti in essere, sono nulle qualora siano state sottoscritte,
per conto delle stesse società, in difetto dei prescritti poteri o deleghe in
materia;
d) ferme
restando le esclusioni disposte dall'articolo 60, comma 3, del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, il costo annuo del personale comunque
utilizzato, in conformità alle procedure definite dal Ministero dell'economia e
delle finanze, d'intesa con il Dipartimento della funzione pubblica, deve
essere comunicato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della
funzione pubblica e al Ministero dell'economia e delle finanze;
e) i dati di
cui alla precedente lettera d), devono essere, altresì, comunicati al
Dipartimento Controlli della Regione Calabria, secondo le scadenze temporali
comunicate dal predetto Dipartimento;
f) i
dirigenti delle società di cui trattasi, ferme restando le esclusioni disposte
dall'articolo 3, comma 7-ter, del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101,
convertito dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, che alla data di entrata in
vigore della predetta legge n. 125/2013, risultino titolari di trattamento
pensionistico di vecchiaia ovvero di anzianità, la cui erogazione sia stata già
disposta, cessano il proprio rapporto di lavoro improrogabilmente al 31
dicembre 2013, qualora le stesse società abbiano chiuso l'ultimo esercizio in
perdita. Alle società medesime è fatto divieto di coprire, mediante nuove
assunzioni, le posizioni resesi disponibili in organico con la cessazione dei
rapporti di lavoro di cui al periodo precedente. In caso di società con
esercizio in avanzo, ai dirigenti titolari di trattamento pensionistico di
vecchiaia o di anzianità, il trattamento medesimo è sospeso per tutta la durata
dell'incarico dirigenziale.
2. Il
mancato ed ingiustificato raggiungimento degli obiettivi di contenimento della
spesa previsto dal presente articolo è valutato ai fini della revoca nei confronti
dei soggetti a qualunque titolo nominati nelle Società di cui al presente
articolo.
3. Ferme
restando le disposizioni vigenti, entro il 31 dicembre di ciascun anno, i dati
inerenti alla spesa disaggregata sostenuta per studi e incarichi di consulenza,
nonché l'attestazione afferenti al rispetto delle disposizioni in tema di
autovetture, debitamente asseverati dai rispettivi Organi di controllo, devono
essere inviati al Dipartimento Controlli e al Dipartimento vigilante.
4. Il
mancato ed ingiustificato raggiungimento degli obiettivi di contenimento della
spesa previsto dal presente articolo e la mancata ottemperanza alle
disposizioni di cui ai precedenti commi, è valutato ai fini della revoca nei
confronti dei soggetti a qualunque titolo nominati nelle Società di cui al
presente articolo.
5. Le
società di cui al comma 1, entro il 30 giugno e il 31 dicembre di ciascun anno,
trasmettono al Dipartimento vigilante e al Dipartimento Controlli, una
relazione dettagliata, asseverata dai rispettivi organi di controllo,
attestante l'attuazione delle disposizioni di cui ai precedenti commi.
6. Nel caso
in cui i soggetti di cui al comma 1 presentino un bilancio con risultato
d'esercizio negativo, è fatto obbligo ai rappresentanti regionali presso gli
Organi di amministrazione di presentare al Dipartimento vigilante e al
Dipartimento Controlli, entro due mesi dall'approvazione del Bilancio, un
dettagliato piano di sostenibilità economica che miri a verificare i tempi e le
modalità del raggiungimento dell'equilibrio economico. Detto Piano deve
contenere precise e dettagliate informazioni in ordine alle misure da adottarsi
in tema di contenimento dei costi per il personale nonché dei costi di
funzionamento. Nelle more del raggiungimento di predetto equilibrio, salvo quanto
contenuto nelle disposizioni statali e regionali in materia, nonché quanto
indicato al comma successivo, è fatto divieto, ai rappresentanti regionali
negli Organi di amministrazione, di porre in essere misure e attività che
abbiano impatti incrementali sui costi per il personale, per il funzionamento e
per gli Organi di amministrazione e controllo.
7. Nel caso
in cui i soggetti di cui al comma 1 presentino un bilancio riportante un
risultato d'esercizio negativo, è fatto divieto, ai rappresentanti regionali
presso gli Organi in cui la Regione esercita i poteri del socio, di porre in
essere ogni attività che comporti un andamento crescente delle spese per il
personale.
8. Nel caso
in cui i soggetti di cui al comma 1 presentino tre bilanci di esercizio con
risultati negativi, la Regione azionando i poteri del socio, deve provvedere
alla rimozione dei rappresentanti regionali negli Organi di amministrazione.
9. Nel caso
in cui le società con partecipazione minoritaria della Regione presentino un
bilancio con risultato di esercizio negativo è fatto obbligo a rappresentanti
regionali nominati dalla Regione di trasmettere entro il 15 luglio e il 20
gennaio di ciascun anno successivo a quello in cui le perdite sono state
rilevate, una relazione dettagliata in ordine alle misure attuate al fine di
riportare la società in equilibrio economico.
10. I
rappresentanti regionali presso le società partecipate in stato di
liquidazione, trasmettono entro il 15 luglio e il 20 gennaio di ciascun anno, e
sino al termine della procedura di liquidazione, una relazione dettagliata in
ordine alle misure attuate e da attuarsi al fine di estinguere la società, con
specifica temporizzazione delle attività da porre in essere.
TITOLO III
MODIFICHE ED INTEGRAZIONI A LEGGI REGIONALI
VIGENTI
Art. 5
(Modifiche a norme regionali)
1. Alla
legge regionale 11 agosto 2010, n. 22 sono apportate le seguenti modifiche:
a)
all'articolo 1, il comma 5 è così sostituito: "5. /I "Piano delle
attività e dei pagamenti ", teso anche a garantire il rispetto del decreto
legislativo 9 novembre 2012, n. 192, da adottarsi con delibera della Giunta
regionale su proposta del dipartimento competente in materia di bilancio e
rimodulabile nel corso dell'esercizio finanziario, dovrà prevedere idonei
vincoli agli stanziamenti di bilancio, sia in termini di competenza che di
cassa. Tali vincoli, anche di natura informatica, possono tenere conto delle
priorità individuate preventivamente dai singoli dipartimenti regionali. A tal
fine, i Dipartimenti regionali, entro il 30 gennaio di ciascun anno, inviano a/
Dipartimento Bilancio e Patrimonio un dettagliato elenco delle obbligazioni
giuridiche da assumersi nonché di pagamenti da effettuare nel corso
dell'esercizio finanziario.";
b)
all'articolo 5, il comma 3 è così sostituito:
"3. I
Dipartimenti regionali inviano al competente Settore del Dipartimento Bilancio
e Patrimonio, entro il 30 giugno ed entro il 20 dicembre di ciascun anno, gli
atti amministrativi e contabili afferenti alle spese di cui al comma 1 del
presente articolo."
2. Al comma
5 dell'articolo 52 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, dopo le parole
"su esplicita richiesta del Dipartimento competente" vanno aggiunti i
seguenti periodi: "Detta richiesta deve essere corredata da
un'attestazione del Dirigente de/la struttura regionale competente, in ordine
all’avvenuta acquisizione, agli atti del proprio ufficio, di tutti i documenti
che comprovano il diritto del creditore alla liquidazione della somma da
pagare, che deve corrispondere all'importo da riallocare. L'attestazione deve,
altresì, contenere la dichiarazione di avvenuta chiusura della relativa
istruttoria ai fini dell’adozione del decreto di impegno e di liquidazione
delle succitate somme."
3.
All'articolo 2 della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 67, dopo il comma 1
sono aggiunti i seguenti commi: "1 bis. In conformità al piano di
riprogrammazione dei servizi di trasporto pubblico locale e di trasporto
ferroviario regionale approvato ai sensi dell'articolo 16 bis del Decreto Legge
6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni dalla L. 7 agosto 2012, n.
135, come modificato dall'articolo 1 comma 301, della legge 24 dicembre 2012,
n. 228, i corrispettivi di cui al comma 4 dell'articolo 3 della legge regionale
26 dicembre 2006, n. 18, sono ridotti compensando tale riduzione con
l'incremento delle tariffe, al fine di mantenere l'originario livello di
compensazione dei contratti di servizio. Pertanto dall'1 gennaio 2014, a fronte
dell'incremento del 10 per cento delle tariffe per i servizi extraurbani e del
21 per cento per i servizi urbani, i corrispettivi chilometrici, al netto
dell'adeguamento all'inflazione di cui al comma 7 dell'articolo 3 della legge
regionale 26 dicembre 2006, n. 18, sono così determinati nell'imponibile: in €
1,853 per i servizi urbani di fascia prima, in € 1,999 per quelli di fascia
seconda e in € 2,477 per i servizi urbani di fascia quarta; in € 1,492 per i
servizi extraurbani di prima e seconda fascia, in € 1,589 per quelli di terza
fascia, in € 1,745 per quelli di quarta fascia, in € 1,804 per quelli di quinta
fascia e in € 2,077 per quelli di sesta fascia. Dall'1 gennaio 2015, a fronte
dell'incremento del 20 per cento delle tariffe per i servizi extraurbani e del
42 per cento per i servizi urbani, rispetto alle tariffe vigenti, i
corrispettivi chilometrici, al netto dell'adeguamento all'inflazione di cui al
comma 7 dell'articolo 3 della legge regionale 26 dicembre 2006, n. 18, sono
così determinati nell'imponibile: in € 1,805 per i servizi urbani di fascia
prima, in € 1,948 per quelli di fascia seconda e in € 2,413 per i servizi
urbani dì fascia quarta; in € 1,454 per i servizi extraurbani di prima e
seconda fascia, in € 1,549 per quelli di terza fascia, in € 1,701 per quelli di
quarta fascia, in € 1,758 per quelli di quinta fascia e in € 2,024 per quelli
di sesta fascia. 1 ter. L'aggiornamento dei corrispettivi, previsto dal comma 7
dell'articolo 3 della legge regionale 26 dicembre 2006, n. 18, per il biennio
2014~2015 è contenuto entro il limite massimo del 50 per cento dell'inflazione
programmata. La Giunta regionale nel 2016, nei limiti massimi di cui al sopra
citato comma 7, aggiorna i corrispettivi in relazione alla quota di premialità
relativa al biennio 2014~2015 attribuita alla Regione ai sensi dell'articolo 16
bis del Decreto-Legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni dalla
L. 7 agosto 2012, n. 135, e s.m.i."
4.
L'articolo 22 della legge regionale 7 agosto 1999, n. 23, è sostituito dal
seguente:
"1.
Hanno diritto ad usufruire della libera circolazione sui servizi di trasporto
pubblico locale su gomma finanziati dalla Regione i non vedenti con cecità
assoluta e gli invalidi di qualsivoglia categoria con totale e permanente
inabilità lavorativa (100 per cento) e con diritto all'accompagnamento, nonché
i non vedenti con un residuo visivo non superiore ad un decimo in entrambi gli
occhi, con eventuale correzione.
2. Per
usufruire del diritto alla libera circolazione i soggetti di cui al comma
precedente devono munirsi di apposita tessera, rilasciata dall'Amministrazione
regionale in unico esemplare per invalido e accompagnatore, non utilizzabile
disgiuntamente dal solo accompagnatore, effettuando apposita istanza per il
tramite delle associazioni di categoria che ne hanno rappresentanza per legge, o
che siano all'uopo riconosciute dalla Giunta regionale. La Giunta regionale può
determinare le modalità ed i diritti amministrativi per il rilascio delle
tessere.
3. È fatto
salvo:
a) quanto
previsto dal punto 8) dell'articolo 100 del Decreto del Presidente della Repubblica
11 luglio 1980, n. 753, nonché da altre norme dello Stato;
b) quanto
previsto per i dipendenti delle aziende di trasporto dai contratti collettivi
di lavoro;
c) quanto
determinato dalla Regione o dall'Ente affidante in ragione di funzioni ispettive
sui servizi.
4. La
compensazione per il diritto alla libera circolazione di cui al comma 1 è
ricompresa nei corrispettivi di cui all'articolo 2, comma 1, della Legge
regionale 27 dicembre 2012, n. 67".
5. E'
abrogata la legge regionale 14 aprile 2004, n. 14.
6. E'
abrogato l'articolo 7 della legge regionale 28 dicembre 2006, n. 18.
7. All'articolo
2, comma 3, della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 67 è aggiunto il
seguente periodo: "È fatto salvo quanto previsto dal comma 21
dell'articolo 34 del Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con
modificazioni dalla L. 17 dicembre 2012, n. 221, fermo restando l’adeguamento
annuale dei servizi entro 45 giorni dall'approvazione del bilancio di
previsione."
8. Al comma
1 dell'articolo 27 della legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 le parole “31
dicembre 2013" sono sostituite con le parole "31 dicembre 2014".
9. All'articolo
4 della legge regionale 26 luglio 2012, n. 30, dopo la parola
"aggregazione" sono aggiunte le parole "di filiera".
10. L'articolo
5 della legge regionale 26 luglio 2012, n. 30 è sostituito dal seguente:
"1. Le
garanzie fornite dai Confidi per operazioni di finanziamento per investimenti
in agricoltura sono concesse in regime de minimis vigente e s.m.i. per le
imprese agricole che operano nel settore della produzione primaria e quelle
della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli". Dopo il
comma 1 è aggiunto il seguente comma: "I Confidi sostengono anche i costi
per la stipula dei contratti di garanzia e dei costi connessi e strumentali al
rilascio delle garanzie stipulate per le operazioni di cui al punto precedente,
destinando almeno il 50 per cento delle risorse finanziarie in dotazione per
ciascuna annualità dal 2014".
11. Il comma
10 dell'articolo 7 della legge regionale 12 ottobre 2012, n. 45 è così
modificato: "Nelle aree ricadenti all'interno della Rete Natura 2000 i
piani di gestione forestale ed i piani poliennali e progetti di taglio non
vanno assoggettati alla procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) o
di valutazione ambientale strategica (VAS) a norma dell'articolo 6 comma 4,
D.Lgs 03/04/2006, n. 152 per come modificato dall'articolo 4 undecies della
legge 30/12/2008, n. 205 e dall'articolo 5, commi 6 e 7 del Regolamento n. 16
del 06/11/2009 approvato con Deliberazione della Giunta regionale n. 749 del
04/11/2009" .
12. All’articolo
2, comma 1, della legge regionale 22 dicembre 1989, n. 14, viene aggiunto il
seguente comma: "2. Il contributo è concesso ad un numero massimo di
quattro Organizzazioni individuate annualmente secondo il grado di
rappresentatività desumibile dalla comprovata rappresentanza in seno al CNEL e
dal numero di deleghe possedute, che le medesime Organizzazioni dovranno
provare certificando il numero di titolari di fascicoli aziendali accesi presso
i propri CAA."
13. All'articolo
17, comma 2, della legge regionale 19 ottobre 2009, n. 3S, le parole
"della durata massima di diciotto mesi a decorrere dall'1 luglio
2012" sono sostituite dalle seguenti "con termine 31 dicembre 2015".
14. All'articolo
1 della legge regionale 30 luglio 2010, n. 20, le parole "e 2013"
sono sostituite da ", 2013 e 2014".
15. Il comma
5 dell'articolo 4 della legge regionale 20 dicembre 2012, n. 66 è sostituito
dal seguente:
"5. Il
direttore generale, nell'esercizio delle predette funzioni, è coadiuvato da un
direttore amministrativo e da un direttore tecnico, i quali partecipano alla
direzione dell'Azienda, assumono la diretta responsabilità delle funzioni
attribuite alla loro competenza e concorrono, con la formulazione di proposte e
di pareri, alla formazione delle decisioni del direttore generale. Il direttore
amministrativo e il direttore tecnico sono nominati dal direttore generale e
scelti tra persone aventi i requisiti ai sensi della L R n. 7/1996 e s.m.i. e
dell'articolo 19 del D.Lgs. n. 165/2001. Il trattamento economico del direttore
amministrativo e del direttore tecnico è equiparato a quello previsto per i
dirigenti di settore dei dipartimenti della Giunta regionale, considerando solo
le voci relative allo stipendio tabellare, alla retribuzione di posizione e
alla retribuzione di risultato, con esclusione di ogni altra indennità. "
direttore amministrativo ed il direttore tecnico sono soggetti a valutazione
dei risultati, in relazione al raggiungimento degli obiettivi, ai sensi della
LR 7/1996 e s.m.i."
16. All'articolo
41, comma 2, della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 69 le parole
"relativi agli anni 2011 e 2012" sono sostituite dalle seguenti "relativi
agli anni 2011, 2012 e 2013".
17. L'articolo
10 della legge regionale 16 maggio 2013, n.24 è sostituito dal seguente:
"1. La Regione Calabria promuove la liquidazione della Fondazione
Calabresi nel Mondo, di cui all'articolo 18 della legge regionale 12 giugno
2009, n. 19 secondo le norme del suo statuto e delle vigenti leggi in materia.
2. La Giunta regionale è autorizzata, entro il 30 giugno 2014, al compimento
degli atti di competenza regionale necessari, previa presentazione da parte del
Presidente della Fondazione dei Calabresi nel Mondo di una relazione
analiticamente illustrativa degli interventi e delle azioni realizzate, ponendo
in rilievo i risultati conseguiti in relazione alla particolare specificità
delle funzioni attribuite dalla legge istitutiva".
18. AI comma
4 dell'articolo 11 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 24:
a) le parole
"31 dicembre 2013" sono sostituite dalle seguenti "30 giugno
2014";
b) dopo le
parole "attraverso il" è aggiunta la parola "loro".
19. Al comma
1 dell'articolo 3 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 25, le parole
"fino al 31.12.2013" sono sostituite dalle seguenti "fino al
30.06.2014".
20. Il comma
4 dell'articolo 3 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 25, è così
sostituito: "4. Entro il termine del 31.03.2014, ogni Commissario
liquidatore:
a) provvede
per quanto riguarda l'estinzione delle poste passive utilizzando a tal fine le
poste attive a disposizione, anche mediante alienazione del patrimonio
immobiliare e mobiliare, se necessario, attenendosi a quanto indicato e
programmato nel "piano di liquidazione" di cui al comma 5 del
presente articolo;
b)
trasferisce, attenendosi al criterio di cui all'articolo 2, comma 3, in favore
dell'Azienda Calabria Verde, ovvero in favore degli enti locali titolari,
secondo quanto indicato nel "piano di trasferimento" di cui al comma
5 del presente articolo:
1) le
funzioni già esercitate dalle soppresse comunità montane ed il personale ancora
in forza alla data del 31.03.2014, che non è possibile collocare in quiescenza
entro tale data, anche in applicazione di quanto disposto dall'articolo 2 della
legge n. 135/2012, nell’ambito delle misure che le pubbliche amministrazioni
debbono adottare in relazione alle situazioni di sovrannumero ed avviando le
relative procedure. Il trasferimento investe tutte le funzioni, le risorse ed
il personale non strettamente necessari alla gestione liquidatoria della
comunità ed ha la decorrenza di cui al comma 3 dell'articolo 13, ovvero 1
aprile 2014;
2) i
rapporti giuridici relativi alle funzioni trasferite, ed in particolare le poste
attive e passive residuate all'esito delle operazioni di cui alla lettera a),
secondo quanto indicato al comma 5, nonché le altre risorse patrimoniali,
finanziarie e strumentali, incluse le sedi istituzionali e gli altri beni
indisponibili già di proprietà delle comunità, i quali sono assoggettati al
regime giuridico di cui all'articolo 11 della legge regionale 19 ottobre 1992,
n. 20 (Forestazione, difesa del suolo e foreste regionali in Calabria) ove
trasferiti all'Azienda Calabria Verde di cui all'articolo 1 della presente
legge. le risorse patrimoniali, finanziarie e strumentali, le sedi
istituzionali e gli altri beni indisponibili già di proprietà delle comunità,
rimangono in uso alla Comunità, se necessari alla gestione liquidatoria, fino
al termine fissato dal comma 3 dell'articolo 13."
21. Al comma
3 dell'articolo 13 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 25 le parole
"a decorrere dall'1 gennaio 2014" sono sostituite dalle parole
"a decorrere dall'1 aprile 2014 ".
22. Il primo
periodo del comma 7 bis (ter) dell'articolo 10 della legge regionale 13 maggio
1996, n. 8, è da intendersi nel senso che il supporto tecnico che l'Ufficio di
Presidenza è delegato a fornire al Presidente della Giunta delle Elezioni è
costituito da una unità di personale di livello non superiore alla categoria D1.
TITOLO IV
ULTERIORI DISPOSIZIONI DI CARATIERE
ORDINAMENTALE
Art. 6
(Armonizzazione contabile - Verifica
obbligazioni capitoli a destinazione non vincolata)
1. Al fine
di porre in essere la progressiva attuazione dei principi connessi
all'armonizzazione contabile di cui al decreto legislativo 23 giugno 2011, n.
118, tutti i dirigenti generali e/o i vertici amministrativi apicali delle
strutture della Giunta regionale inviano la Dipartimento Bilancio e Patrimonio,
per quanto di competenza, improrogabilmente entro il 15 febbraio 2014, l'elenco
degli impegni assunti, in data antecedente all'anno 2010, su capitoli di parte
corrente a destinazione non vincolata, che presentano obbligazioni
giuridicamente vincolanti ancora in essere. Entro la medesima scadenza gli
stessi soggetti devono corredare la richiesta di mantenimento in bilancio degli
impegni di cui al precedente elenco con la documentazione probante l'attuale
esistenza delle obbligazioni giuridicamente vincolanti. Il competente Settore
del Dipartimento Bilancio e patrimonio, in assenza dell'elenco di cui al
precedente punto, nonché dell'idonea documentazione indicata, procede, in sede
di operazioni di chiusura dell'esercizio finanziario 2013, all'eliminazione
degli impegni assunti, su capitoli di parte corrente e a destinazione non
vincolata, in data antecedente all'anno 2010.
2. Per le
medesime finalità di cui al comma 1, tutti i dirigenti generali e/o i vertici
amministrativi apicali delle strutture della Giunta regionale inviano al
Dipartimento Bilancio e Patrimonio, per quanto di competenza, improrogabilmente
entro il 15 febbraio 2014, l'elenco degli impegni assunti, in data antecedente
all'anno 2005, su capitoli di parte capitale a destinazione non vincolata, che presentano
obbligazioni giuridicamente vincolanti ancora in essere. Entro la medesima
scadenza gli stessi soggetti devono corredare la richiesta di mantenimento in
bilancio degli impegni di cui al precedente elenco con la documentazione
probante l'attuale esistenza delle obbligazioni giuridicamente vincolanti. Il
competente Settore del Dipartimento Bilancio e patrimonio, in assenza
dell'elenco di cui al precedente punto, nonché dell'idonea documentazione
indicata, procede, in sede di operazioni di chiusura dell'esercizio finanziario
2013, all'eliminazione degli impegni assunti, su capitoli di parte capitale e a
destinazione non vincolata, in data antecedente all'anno 2005.
3. Ferma
restando l'eventuale responsabilità amministrativa e contabile dei Dirigenti delle
strutture della Giunta regionale cui compete la corretta e documentata
attestazione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti sottostanti gli
impegni di cui al comma precedente, il rispetto degli adempimenti di cui al
comma 1 costituisce elemento di valutazione dei dirigenti implicando, in caso
di mancato ossequio, la decurtazione del 10 per cento sull'indennità di
risultato.
4. In
relazione ai residui attivi iscritti nel bilancio regionale a fronte di
trasferimenti statali, tutti i dirigenti generali e/o i vertici amministrativi
apicali delle strutture della Giunta regionale, per la parte di propria
competenza, inviano al Dipartimento Bilancio e Patrimonio, improrogabilmente
entro il 28 febbraio 2014, una relazione, supportata da idonea documentazione,
contenente precise indicazioni in ordine all'attività svolta dai Dipartimenti
allo scopo di riscuotere le somme vantate dalla stessa, con specifica
indicazione del cronoprogramma delle suddette riscossioni, e di ogni
informazione utile in ordine alla quantificazione e alla tempistica della
riscossione delle somme di cui trattasi.
5. Ferma
restando l'eventuale responsabilità amministrativa e contabile dei Dirigenti
delle strutture della Giunta regionale cui compete la corretta azione di
riscossione dei residui attivi, il rispetto degli adempimenti di cui al comma 4
e il mancato e tempestivo esperimento delle attività necessarie per la
riscossione di residui attivi iscritti nel bilancio regionale a fronte di
trasferimenti statali, incide sulla valutazione dei dirigenti competenti
implicando, in caso di omissioni, la decurtazione del 20 per cento
dell'indennità di risultato.
Art. 7
(Disposizioni ulteriori)
1. Al fine
di garantire il rispetto delle principali regole di finanza pubblica, la Giunta
regionale apporta le necessarie integrazioni al regolamento regionale di
contabilità del 23 marzo 2010, n. 2.
2. I
prelievi dai fondi di riserva per la copertura della spesa derivante da atti
giudiziali di pignoramento e l'iscrizione delle somme ai relativi stanziamenti
di spesa del bilancio, sono disposti con decreto del Dirigente generale del
Dipartimento Bilancio.
3. A
decorrere dall'esercizio 2014 le spese inerenti il contenzioso legale sono
impegnate al momento del conferimento dei relativi incarichi professionali e
per l'importo determinato all'atto dell'incarico in base ai parametri di cui
all'articolo 9, comma 2, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito
con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27.
TITOLO V
DISPOSIZIONI DI CARATTERE FINANZIARIO
Art. 8
(Accordo tra United Office on Drugs and Crime
e la Regione Calabria)
1. Al fine
di avviare le attività previste nell'ambito dell'Accordo tra le Nazioni Unite,
rappresentate dallo United Nations Office on Drugs and Crime, e la Presidenza
della Regione Calabria, approvato con deliberazione della Giunta regionale n.
439 del 2 dicembre 2013, volto al rafforzamento della cooperazione
internazionale nell'area della gestione, uso e destinazione dei beni
sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, è autorizzata nel
bilancio pluriennale 2014-2016 la spesa complessiva di euro 900.000,00, di cui
450.000,00 nell'esercizio finanziario 2014, con allocazione all'UPB 2.4.02.02
dello stato di previsione della spesa.
Art. 9
(Ulteriori disposizioni)
1. Al fine
di compiere attività di prevenzione e di lotta fitosanitaria volta ad arginare
la diffusione del cinipede galligeno nelle aree e nei comuni del territorio
regionale in cui insistono i castagneti, è autorizzata per l'esercizio
finanziario 2014 la spesa di euro 50.000,00, con allocazione all'UPB 2.2.04.01
dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.
2. Al fine
di garantire la copertura finanziaria delle spettanze maturate nell'anno 2013
dal personale in servizio presso l'ARSSA, è autorizzata nell'esercizio
finanziario 2014 la spesa complessiva di euro 3.000.000,00, con allocazione
all'UPB 2.2.04.03 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.
Art. 10
(Entrata in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Art. 1
(Fondi Speciali)
1. Gli
importi da iscrivere nei fondi speciali di cui agli articoli 17 e 21 della
legge regionale 4 febbraio 2002, n.8, per il finanziamento dei provvedimenti
legislativi che si prevede possano essere approvati nel triennio 2014~2016 sono
determinati in euro 300.000,00 per il Fondo speciale destinato alle spese
correnti (UPB 8.1.01.01) ed in euro 300.000,00 per il Fondo speciale destinato
alle spese in conto capitale (UPB 8.1.01.02), così come indicato nelle tabelle
A e B allegate alla presente legge.
Art. 2
(Rifinanziamento leggi regionali)
1. Ai sensi
dell'articolo 3, comma 2, lettera c), della legge regionale 4 febbraio 2002, n.
8, il rifinanziamento degli stanziamenti previsti dalle leggi regionali di
spesa è rideterminato per l'esercizio finanziario 2014 in euro 188.654.110,68
così come indicato nella tabella C allegata alla presente legge.
Art. 3
(Norma finanziaria)
1. Alla
copertura degli oneri derivanti dalla presente legge si fa fronte, ai sensi
dell'articolo 4 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, con le risorse
evidenziate nella parte entrata del bilancio annuale 2014.
2. Le
tabelle A, B e C, allegate alla presente legge, danno la dimostrazione
analitica della nuova spesa autorizzata con riferimento alle leggi organiche, alle
UPB e ai capitoli della spesa.
Art. 4
(Entrata in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
“IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTO il progetto di bilancio di previsione del
Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2014, di cui alla delibera dell’Ufficio
di Presidenza n. 71 del 17 dicembre 2013, che si conclude con le seguenti
risultanze:
ENTRATE:
TITOLO 1 |
Fondi assegnati sul bilancio regionale per il funzionamento del
Consiglio regionale |
€ |
62.000.000,00 |
TITOLO 2 |
Entrate compensative e varie |
€ |
1.783.527,94 |
TITOLO 3 |
Partite di giro |
€ |
17.335.300,00 |
|
TOTALE ENTRATE |
€ |
81.118.827,94 |
USCITE:
TITOLO 1 |
spese correnti |
€ |
62.000.000,00 |
TITOLO 2 |
spese compensative e varie |
€ |
1.783.527,94 |
TITOLO 3 |
partite di giro |
€ |
17.335.300,00 |
|
|
|
|
|
TOTALE USCITE |
€ |
81.118.827,94 |
DELIBERA
di approvare il bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2014 con le seguenti risultanze finali:
ENTRATE:
TITOLO 1 |
Fondi assegnati sul bilancio regionale per il funzionamento del
Consiglio regionale |
€ |
62.000.000,00 |
TITOLO 2 |
Entrate compensative e varie |
€ |
1.783.527,94 |
TITOLO 3 |
Partite di giro |
€ |
17.335.300,00 |
|
TOTALE ENTRATE |
€ |
81.118.827,94 |
USCITE:
TITOLO 1 |
spese correnti |
€ |
62.000.000,00 |
TITOLO 2 |
spese compensative e varie |
€ |
1.783.527,94 |
TITOLO 3 |
partite di giro |
€ |
17.335.300,00 |
|
|
|
|
|
TOTALE USCITE |
€ |
81.118.827,94” |
Art. 1
(Bilancio di competenza - Stato di previsione
dell'entrata e della spesa)
1. E'
approvato in euro 7.975.257.758,74 lo stato dì previsione di competenza delle
unità previsionali di base dell'entrata della Regione per l'anno finanziario
2014, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella
A – 2^ colonna).
2. E'
approvato in euro 2.294.455.000,00 lo stato di previsione di competenza del
totale delle contabilità speciali dell'entrata della Regione per l'anno
finanziario 2014, annesso alla presente legge (tabella A-2^ colonna riga contabilità
speciali).
3. E'
autorizzato l'accertamento dei tributi e delle altre entrate per l'anno 2014.
4. E'
approvato in euro 7.975.257.758,74 lo stato di previsione di competenza delle
unità previsionali di base della spesa della Regione per l'anno finanziario
2014, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella
B – 2^ colonna).
5. E'
approvato in euro 2.294.455.000,00 lo stato di previsione di competenza del
totale delle contabilità speciali della spesa della Regione per l'anno
finanziario 2014, annesso alla presente legge (tabella B – 2^ colonna riga contabilità
speciali).
6. E'
autorizzata l'assunzione di impegni entro i limiti degli stanziamenti dello
stato di previsione di cui ai precedenti commi 4 e 5.
7. Al fine
di garantire la corretta gestione del bilancio 2014, è autorizzato l'aggiornamento,
con decreto del Dirigente generale del Dipartimento Bilancio, dei valori dei
residui attivi, passivi e di stanziamento presunti che risultano modificati
dalla effettiva gestione del bilancio a tutto il31 dicembre 2013.
Art. 2
(Bilancio di cassa - Stato di previsione
dell'entrata e della spesa)
1. E'
approvato in euro 11.548.320.608,80 lo stato di previsione di cassa delle unità
previsionali di base dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2014, al
netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella A- 3^ colonna).
2. E'
approvato in euro 2.431.021.784,26 lo stato di previsione di cassa del totale
delle contabilità speciali dell'entrata della Regione per l'anno finanziario
2014, annesso alla presente legge (tabella A-3^ colonna – riga contabilità
speciali).
3. Sono
autorizzate le riscossioni ed il versamento dei tributi e delle entrate per
l'anno 2014.
4. E'
approvato in euro 8.061.053.748,66 lo stato di previsione di cassa delle unità
previsionali di base della spesa della Regione per l'anno finanziario 2014, al
netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella B - 3^ colonna).
5. E'
approvato in euro 2.385.887.699,88 lo stato di previsione di cassa del totale
delle contabilità speciali della spesa della Regione per l'anno 30 finanziario
2014, annesso alla presente legge (tabella B – 3^ colonna - riga contabilità
speciali).
6. E'
autorizzato il pagamento delle spese entro i limiti degli stanziamenti dello
stato di previsione di cui ai precedenti commi 4 e 5.
Art. 3
(Residui attivi e passivi presunti)
1. E'
approvato in euro 6.076.435.165,87 il totale dei residui attivi 10 presunti
delle unità previsionali di base al gennaio 2014, al netto delle contabilità
speciali, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella A -1^ colonna).
2. E'
approvato in euro 136.566.784,26 il totale dei residui attivi presunti delle
contabilità speciali al 1° gennaio 2014, di cui al conto annesso alla presente
legge (tabella A - 1^ colonna - riga contabilità speciali).
3. E'
approvato in euro 1.688.649.101,97 il totale dei residui passivi presunti delle
unità previsionali di base al 10 gennaio 2014, al netto delle contabilità
speciali, di cui al conto annesso alla presente legge ( tabella B – 1^ colonna).
4. E'
approvato in euro 91.432.699,88 il totale dei residui passivi presunti 10 delle
contabilità speciali al gennaio 2014, di cui al conto annesso alla presente
legge (tabella B – 1^ colonna - riga contabilità speciali).
Art. 4
(Residui perenti)
1. L'importo
complessivo presunto degli impegni di spesa regolarmente assunti negli esercizi
precedenti, in perenzione amministrativa alla chiusura dell'esercizio 2013 a
norma dell'articolo 52, commi 3 e 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, n.
8, è pari complessivamente ad euro 346.694.389,04 così suddivisi:
- euro
151.125.307,96 relativi ad impegni di parte corrente assunti a valere su
capitoli finanziati da assegnazioni con vincolo di destinazione;
- euro
128.071.658,09 relativi ad impegni di spesa di parte in conto capitale assunti
a valere su capitoli finanziati da assegnazioni con vincolo di destinazione;
- euro
48.451.913,18 relativi ad impegni di parte corrente assunti a valere su
capitoli finanziati da risorse autonome;
- euro
19.045.509,81 relativi ad impegni di spesa di parte in conto capitale assunti a
valere su capitoli finanziati da risorse autonome.
2. L'importo
dei residui in perenzione amministrativa di natura vincolata finanziati con l'avanzo
di amministrazione che si prevede possano essere reclamati dai creditori nel
corso dell'esercizio finanziario 2014, è determinato complessivamente in euro
279.196.966,05, di cui euro 151.125.307,96 iscritti al capitolo 7003101 (UPB di
parte corrente 8.3.01.01) ed euro 128.071.658,09 iscritti al capitolo 7003201
(UPB di parte in conto capitale 8.3.01.02).
3. L'importo
dei residui in perenzione amministrativa di natura non vincolata finanziati con
risorse autonome che si prevede possano essere reclamati dai creditori nel
corso dell'esercizio finanziario 2014, è determinato complessivamente in euro
8.774.565,00, di cui euro 6.298.648,72 iscritti al capitolo 83010102 (UPB di
parte corrente 8.3.01.01) ed euro 2.475.916,28 iscritti al capitolo 83010202
(UPB di parte in conto capitale 8.3.01.02).
Art. 5
(Utilizzo del saldo finanziario presunto alla
chiusura dell'esercizio 2013)
1. Il saldo
finanziario presunto alla chiusura dell'esercizio finanziario 2013 è
determinato in euro 5.052.440.612,34 ed è applicato al bilancio di previsione
2014 per euro 3.122.892.779,87. Tale quota di avanzo è utilizzata per come di
seguito specificato:
- euro
2.280.774.018,13 per la reiscrizione in bilancio delle economie di spesa
dell'esercizio 2013 finanziate con fondi statali e comunitari assegnati con
vincolo di destinazione così come indicato nella parte A, prima colonna, dell'allegato
1 al bilancio;
- euro
279.196.966,05 per la copertura dei residui perenti relativi ad impegni di
spesa assunti a valere su capitoli finanziati da risorse con vincolo di destinazione,
così come indicato nella parte B, prima colonna, dell'allegato 1 al bilancio;
- euro
480.402.886,66 relativi ad accantonamenti di risorse provenienti da capitoli
finanziati con assegnazioni statali e comunitarie con vincolo di destinazione
in attesa della definizione della esigibilità dei corrispondenti residui
attivi, così come indicato nella parte C, prima colonna, dell'allegato 1 al
bilancio;
- euro
82.518.909,03 per la copertura del fondo pluriennale vincolato dì cui al
capitolo 83010306 dello stato dì previsione della spesa del bilancio 2014, così
come indicato nella parte A, seconda colonna, dell'allegato 1 al bilancio.
Art. 6
(Autorizzazione al ricorso all'indebitamento)
1. I mutui
autorizzati con legge regionale negli anni precedenti e non perfezionati nel
corso dei medesimi anni possono essere stipulati, compatibilmente con la
normativa vigente in materia, nel corso dell'esercizio finanziario 2014.
2. Gli oneri
di ammortamento dei mutui di cui al comma precedente trovano copertura nello
stanziamento di cui all'UPB 1.2.04.09 dello stato di previsione della spesa del
bilancio pluriennale 2014-2016. Per gli anni successivi al 2016 le rate di
ammortamento trovano copertura nei bilanci relativi.
Art. 7
(Fondo di riserva per spese obbligatorie e
d'ordine)
1. Il fondo
di riserva per spese obbligatorie e d'ordine, ai sensi dell'articolo 18 della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, è iscritto nello stato di previsione
della spesa all'UPB 8.2.01.01, ed è determinato per l'esercizio finanziario
2014 in euro 10.000.000,00.
2. Sono
considerate obbligatorie e d'ordine le spese specificate nell'elenco allegato
al documento tecnico che accompagna il bilancio di previsione annuale.
Art. 8
(Fondo di riserva di cassa)
1. Il fondo
di riserva di cassa, ai sensi dell'articolo 20 della legge regionale 4 febbraio
2002, n. 8, è iscritto nello stato di previsione della spesa all'UPB 8.2.01.03,
ed è determinato per l'esercizio finanziario 2014 in euro 700.000.000,00.
Art. 9
(Quadro generale riassuntivo)
1. E'
approvato il quadro generale riassuntivo dell'entrata e della spesa del
bilancio di competenza e di cassa della Regione per l'anno finanziario 2014, annesso
alla presente legge, ai sensi all'articolo 14, comma 1, lettera a), della legge
regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
Art. 10
(Classificazione dell'entrata e della spesa)
1. Le
entrate della Regione sono classificate secondo quanto previsto dall'articolo
11 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8. Le categorie e le unità
previsionali di base delle entrate sono approvate nell'ordine e con la denominazione
indicate nel relativo stato di previsione (tabella A).
2. Le spese
della Regione sono classificate secondo quanto previsto dall'articolo 12 della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8. Le aree di intervento, i livelli
programmatici di intervento, le funzioni obiettivo e le unità previsionali di base
sono approvati nell'ordine e con la denominazione indicati nel relativo stato
di previsione (tabella B).
Art. 11
(Bilancio pluriennale)
1. E'
approvato il bilancio pluriennale della Regione per l'arco di tempo relativo
agli anni 2014/2016 allegato al bilancio annuale, ai sensi dell'articolo 4 della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
Art 12
(Autorizzazione alle variazioni al bilancio)
1. La Giunta
regionale, nel corso dell'esercizio finanziario 2014, è autorizzata ad
effettuare variazioni al bilancio di previsione in conformità alle disposizioni
di cui all'articolo 23, comma 2, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
2. Le
variazioni al bilancio 2014 sono altresì autorizzate con le modalità previste
dalle disposizioni adottate dalla Regione in attuazione dei principi contenuti
nel decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118.
3. Gli Enti,
le Aziende e le Agenzie regionali sono autorizzati, ai sensi dell'articolo 57,
comma 6, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 ad effettuare variazioni
ai rispettivi bilanci nel corso dell'esercizio, nei casi previsti dal secondo
comma dell'articolo 23 della stessa legge, in quanto compatibili, e previa
comunicazione alle strutture regionali competenti.
Art. 13
(Allegati del bilancio)
1. Sono
approvati i seguenti allegati:
- Allegato
n. 1, concernente l'elenco delle reiscrizioni derivanti da economie su
stanziamenti di spesa finanziati da assegnazioni con vincolo di destinazione
finanziate con la disponibilità costituita dal saldo finanziario positivo
(articolo 13, comma 2, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8);
- Allegato
n. 2, concernente il prospetto che mette a rapporto, per unità previsionale di
base, gli stanziamenti di competenza relativi alle entrate derivanti da
assegnazioni statali e comunitarie, con i correlati stanziamenti di competenza
relativi alla spesa (articolo 14, comma 1, lettera a), della legge regionale 4
febbraio 2002, n. 8);
- Allegato
n. 4, contenente la nota dimostrativa degli oneri ed impegni finanziari
derivanti dalla sottoscrizione di strumenti finanziari ai sensi dell'articolo
14, comma 2, lettera d), della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
Art. 14
(Entrata in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Art. 1
Elenco regionale
1. Al fine
di favorire l'assunzione a tempo indeterminato, anche parziale, dei lavoratori
di cui all'articolo 2, comma 1, D.Lgs. 81/2000 e dei lavoratori LPU (articolo 3,
comma 1, D.Lgs 280/97), è istituito nella Regione Calabria l'elenco regionale
previsto dall'articolo 4, comma 8, del D.L. 31 agosto 2013, n. 101 convertito
in legge 30 ottobre 2013, n. 125.
2. L'elenco
regionale istituito ai sensi del comma 1 deve essere costituito da lavoratori
impegnati in attività socialmente utili e di pubblica attività alla data di
pubblicazione della presente legge.
3. I
lavoratori LSU/LPU vengono inseriti nell'elenco regionale a domanda da
presentarsi al Dipartimento regionale n. 10 Lavoro, Politiche della famiglia,
Pari Opportunità, Formazione Professionale, Cooperazione e Volontariato, entro
40 giorni dalla pubblicazione della presente legge.
4. Il
Dipartimento regionale n. 10 Lavoro, Politiche della famiglia, Pari
Opportunità, Formazione Professionale, Cooperazione e Volontariato, sulla base
dei criteri stabiliti dall'articolo 4, comma 8 del D.L. 31 agosto 2013, n. 101
convertito in legge 30 ottobre 2013 n. 125, (anzianità anagrafica, anzianità di
servizio, carichi familiari), predispone l'elenco regionale, istituito dal
comma 1, entro 60 giorni decorrenti dalla data di scadenza del termine per la
presentazione dell'istanza di inserimento.
5. Al fine
di ridurre il numero dei lavoratori impegnati in attività socialmente e di pubblica
utilità, di cui alle leggi regionali 15/2008, 28/2008 e 8/2010, destinatari di
misure di sostegno al reddito a valere sul bilancio dello Stato e delle
Regioni, gli Enti locali possono prorogare i contratti e l'utilizzo di tali
lavoratori fino al 31 dicembre 2016 per favorire l'assunzione a tempo
indeterminato, anche con contratto di lavoro a tempo parziale.
6. La Giunta
regionale dovrà provvedere, con successivo atto, alla costituzione di un elenco
regionale relativo ai lavoratori di cui alle leggi regionali 15/2008,28/2008 e
812010.
7. Alla
copertura finanziaria della presente legge si provvede con le risorse
ministeriali all'uopo destinate e le risorse regionali previste nel bilancio
pluriennale 2014-2016.
Art. 2
Stabilizzazione
1. A
decorrere dall'entrata in vigore della predetta legge e sino al 31 dicembre
2016, gli enti territoriali e le altre pubbliche amministrazioni che hanno
vuoti in organico relativamente alle qualifiche di cui all'articolo 16 della
legge 28 febbraio n. 56/87 e s.m.i., coerentemente con la programmazione
triennale del personale e dei posti in dotazione organica e nell' ambito dei
vincoli finanziari di cui all'articolo 4 comma 6 del D.L 31 agosto 2013, n. 101
convertito in legge 30 ottobre 2013, n. 125, possono procedere, in deroga a
quanto disposto dall'articolo 12, comma 4, del D.Lgs. 1 dicembre 1997, n. 468,
all'assunzione a tempo indeterminato, anche con contratto a tempo parziale,
come previsto dall'articolo 4, comma 7, del D.L 101/2013 convertito in legge 30
ottobre 2013, n. 125, dei soggetti inseriti nell'elenco regionale di cui
all'articolo 1 comma 1 della presente legge, con diritto di essere stabilizzati
con precedenza dei lavoratori utilizzati presso ,'ente che procede alla
stabilizzazione.
2. Per le
qualifiche superiori rispetto a quelle di cui all'articolo 16 della legge 56/87
e s.m.i. a decorrere dall'entrata in vigore della presente legge e fino al 31
dicembre 2016, le Pubbliche Amministrazioni che hanno vuoti in organico,
coerentemente con la programmazione triennale del fabbisogno del personale e
dei posti in dotazione organica, per le finalità e nel rispetto delle
disposizioni previste dalla normativa vigente e dall'articolo 4 comma 6 del D.L
31 agosto 2013, n. 101 convertito in legge 30 ottobre 2013, n. 125, possono
procedere all'assunzione del personale LSU/LPU di cui all'articolo 1, comma 1,
della presente legge, anche con contratto a tempo parziale, come previsto
dall'articolo 4, comma 7, del D.L 31 agosto 2013, n. 101 convertito in legge 30
ottobre 2013, n. 125, con diritto di essere stabilizzati con precedenza dei
lavoratori utilizzati presso l'ente che procede alla stabilizzazione. Gli enti
territoriali e le altre pubbliche amministrazioni possono attivare analoghe
facoltà assunzionali (qualifiche articolo 16 L56/87 e qualifiche superiori) per
i lavoratori di cui all'articolo 1, comma 5, della presente legge.
3. Per
realizzare le finalità sopra descritte è possibile convertire le risorse
finanziarie stanziate come misure di sostegno al reddito che gravano sui
bilanci della Regione, in risorse per facilitare le assunzioni a tempo
indeterminato dei lavoratori di cui all'articolo 1, nel triennio 2014 -2016.
Art. 3
Criteri e modalità di stabilizzazione
1. Per le
stabilizzazioni dei lavoratori di cui all'articolo 1 della presente legge si
applicano i criteri e le modalità di cui al Decreto Legge 31 agosto 2013, n.
101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125 ed in
particolare dell'articolo 4 del citato Decreto e delle Circolari applicative
della Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dipartimento della Funzione
Pubblica.
2. Previa
intesa con gli enti locali interessati, saranno definiti ambiti sovracomunali
per l'esercizio coordinato delle funzioni di cui all'articolo 24 del decreto legislativo
n. 26712000, attraverso la costituzione di Unioni di Comuni che svolgeranno le
suddette funzioni e potranno, nel rispetto dei vincoli finanziari e delle
procedure di legge, assumere i soggetti collocati nell'elenco regionale di cui
all'articolo 1, indirizzando una richiesta alla Regione.
Art. 4
Proroga dei contratti presso le pubbliche
amministrazioni
1. Per le
finalità di cui all'articolo 4 del D.L 31 agosto 2013, n. 101 convertito in
legge 30 ottobre 2013 n. 125, le pubbliche amministrazioni nell'ambito
dell'elenco di cui all'articolo 1 della presente legge e nel rispetto delle
disposizioni vigenti, possono prorogare contratti di lavoro a tempo
indeterminato, nonché l'utilizzo dei soggetti aventi diritto all'inserimento
nell'elenco regionale di cui all'articolo 1 della presente legge, sino al 31
dicembre 2016.
Art. 5
(Entrata in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione
nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Art. 1
(Modifiche all'articolo 20 della l.r.
13/2005)
1. L'articolo
20 della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13 (Provvedimento generale, recante
norme di tipo ordinamentale e finanziario Collegato alla manovra di
assestamento di bilancio per l'anno 2005 ai sensi dell'articolo 3, comma 4,
della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8) è sostituito dal seguente:
"Art. 20
1. A
decorrere dall'esercizio finanziario 2014, il valore dell'aliquota del prodotto
ottenuto dalle concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi nel
territorio di Crotone e nelle aree marine prospicienti lo stesso territorio,
corrisposto alla Regione Calabria per le annualità 2014 e seguenti, ai sensi
degli articoli 20 e 22 del decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 625
(Attuazione della direttiva 94/22/CEE relativa alle condizioni di rilascio e di
esercizio delle autorizzazioni alla prospezione, ricerca e coltivazione di
idrocarburi), è destinato alla realizzazione di un Accordo di programma fra la
Regione e i Comuni di Crotone, Isola Capo Rizzuto, Cirò Marina, Strongoli,
Crucoli, Cirò, Cutro e Melissa. L'Accordo, disciplinato dall'articolo 11 e
seguenti della legge regionale 4 settembre 2001, n. 19 (Norme sul procedimento
amministrativo, la pubblicità degli atti ed il diritto di accesso. Disciplina
della pubblicazione del Bollettino Ufficiale della Regione Calabria), è diretto
allo sviluppo dell'occupazione e delle attività economiche ed al miglioramento
ambientale nei territori afferenti i Comuni indicati.
2. Per le
annualità dal 2004 al 2013 comprese, la Giunta regionale definisce criteri e
modalità di ripartizione del fondo ai Comuni sopra indicati, fermo restando le
percentuali delle aliquote precedentemente stabilite. Il fondo è, comunque,
destinato ad incrementare i bilanci di previsione degli enti locali
interessati, per essere destinato al finanziamento di progetti rivolti allo
sviluppo dell'occupazione, al supporto di attività economiche ed al
miglioramento ambientale del territorio."
Art. 2
(Entrata in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Art. 1
(Modifiche alla legge regionale 3 febbraio
2012, n. 3)
1. Alla
legge regionale 3 febbraio 2012, n. 3 (Misure in materia di ottimizzazione
della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza della
pubblica amministrazione regionale ed attuazione nell'ordinamento regionale
delle disposizioni di principio contenute nel decreto legislativo 27 ottobre
2009, n. 150) sono apportate le seguenti modifiche:
a) la
lettera b) del comma 1 dell'articolo 3 è sostituita con la seguente
formulazione: "b) performance organizzativa, il risultato conseguito da
un'unità organizzativa regionale o da una sua articolazione con riferimento
agli ambiti di misurazione previsti dalla presente legge e dai regolamenti
attuativi”;
b) dopo il
comma 2 dell'articolo 6 è aggiunto il seguente comma: "3. Il piano degli
obiettivi strategici e il piano degli obiettivi operativi sono parte integrante
del Piano della Performance, approvato secondo le modalità e i contenuti
previsti dai regolamenti attuativi, che costituisce lo strumento fondamentale
per l'avvio del ciclo annuale della performance.";
c) i commi 4
e 5 dell'articolo 9 sono abrogati;
d) il comma
3 dell'articolo 11 è sostituito dal seguente:
"3. L'Organismo regionale di
valutazione, in particolare:
a) valida il sistema di misurazione e
valutazione della performance organizzativa e individuale e prescrive gli
interventi per rimuovere le criticità;
b) espleta le attività di monitoraggio e del
controllo strategico e di gestione e propone i relativi provvedimenti;
c) valida la relazione sulla performance di
cui all'articolo 12;
d) propone la valutazione dei dirigenti
apicali;
e) assicura il supporto metodologico alla
Giunta regionale, ed ai dirigenti, nell'attività di rilevazione e valutazione
delle performance individuali e organizzative;
f) valida le regole metodologiche e le linee
guida del sistema integrato di controllo strategico e di gestione e di
valutazione dei dirigenti;
g) promuove ed attesta l'assolvimento degli
obblighi relativi alla trasparenza e all'integrità;
h) espleta ogni altro compito assegnato dalle
leggi e dai regolamenti attuativi";
e) il comma
2 dell'articolo 12, è sostituito dal seguente: "2. La Relazione di cui al
comma 1 è predisposta dalla Giunta regionale e validata dall'OIV.";
f) il comma
3 dell'articolo 12 è sostituito dal seguente: "3. La validazione della
relazione da parte dell'OIV, di cui al comma 2, è condizione inderogabile per
l'erogazione dei premi e degli incentivi previsti dall'articolo 10.";
g) dopo il
comma 3 dell'articolo 13 è aggiunto il seguente comma:
"4. L'amministrazione regionale:
a) garantisce un adeguato livello di
trasparenza e sviluppo della cultura dell'integrità assicurando l'accessibilità
totale alle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività
amministrativa regionale;
b) adotta un Programma Triennale per la
Trasparenza e l'integrità per definire misure, modi ed iniziative volti
all'attuazione degli obblighi di pubblicazione nominando il Responsabile per la
Trasparenza con funzioni di controllo sull'adempimento da parte
dell'amministrazione;
c) dispone la pubblicazione, sul proprio sito
istituzionale di dati, informazioni e documenti per come previsto dalla
normativa vigente rendendo pubblici tutti i documenti, le informazioni e i dati
oggetto di pubblicazione obbligatoria;
d) tutela il diritto di chiunque a conoscere,
utilizzare, riutilizzare e fruire gratuitamente delle informazioni pubblicate e
tutela, altresì, il diritto all'accesso civico.”.
Art. 2
(Clausola d'invarianza finanziaria)
1.
Dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri
a carico della finanza pubblica regionale.
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Art. 1
(Modifiche all'articolo 30 della legge
regionale 21 agosto 2006. n. 7 e ss. mm. e ii.)
1. Il comma
4 dell'articolo 30 della legge regionale 21 agosto 2006, n. 7, così come già
modificato dall'articolo 20, comma 1 della legge regionale n. 22 del 5 ottobre
2007, dalla legge regionale n. 35 del 16 ottobre 2008 articolo 1, primo
capoverso, dalla legge regionale n. 30 del 17 agosto 2009, articolo 1, comma 1,
primo capoverso, dalla legge regionale 22 novembre 2010, n. 3D, articolo 1, primo
capoverso, dalla legge regionale n. 26 del 18 luglio 2011, articolo 1, primo
capoverso, dalla legge regionale n. 17 del 12 aprile 2013, articolo 1, primo
capoverso, viene abrogato.
Art. 2
(Modifiche all'articolo 20 della legge
regionale 5 ottobre 2007, n. 22 e ss. mm. e ii.)
1. Il comma
1 dell'articolo 20 della legge regionale del 5 ottobre 2007, n. 22 è abrogato.
2. Il comma
2 dell'articolo 20 della legge regionale del 5 ottobre 2007, n. 22, cosi come
già modificato dalla legge regionale n. 35 del 16 ottobre 2008, articolo 1,
secondo capoverso, dalla legge regionale n. 30 del 17 agosto 2009, articolo 1,
secondo capoverso, dalla legge regionale 22 novembre 2010, n. 30, articolo 1,
secondo capoverso, dalla legge regionale n. 26 del 18 luglio 2011, articolo 1,
secondo capoverso, dalla legge regionale n. 17 del 12 aprile 2013, articolo 2,
viene sostituito con la seguente dicitura: "2. L'avvio dei lavori per ogni
singolo intervento compreso nei Programmi di Recupero Urbano, anche localizzati
con la stipula di Accordi di Programma, dovrà avvenire entro il 30 aprile 2014.
Sono altresì prorogati, fino a tale data, i termini di validità della variante
urbanistica. Allo scadere del termine sopracitato, il Presidente della Giunta
regionale, su proposta dell' Assessorato all'Urbanistica e Governo del
Territorio, nomina un Commissario ad acta per ogni Programma non avviato o
parzialmente avviato. Il commissario ad acta, nei successivi 90 giorni provvede
all'espletamento degli atti amministrativi necessari per l'avvio dei lavori di
tutti gli interventi compresi nei Programmi di Recupero Urbano. Qualora il
medesimo riscontri condizioni ostative che impediscono il rispetto del suddetto
termine, relaziona alla Giunta regionale che provvede alla revoca dei
finanziamenti relativi agli interventi non avviati. Gli oneri del Commissario
ad acta sono posti a carico dell' Amministrazione comunale".
Art. 3
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. La
presente legge non prevede oneri aggiuntivi né impegni di spesa a carico del
bilancio regionale.
Art. 4
(Entrata in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.