VII
legislatura
27.
lunedì 26
marzo 2001
Presidenza
del Presidente G. Battista Caligiuri
La
seduta inizia alle 12,55
Franco PILIECI, Segretario
Legge il verbale della seduta precedente.
Prima di passare alle comunicazioni, volevo avvertire i colleghi consiglieri che, da questo momento, non è più possibile presentare emendamenti al bilancio.
Legge le comunicazioni.
Franco PILIECI, Segretario. Legge l’interrogazione presentata alla Presidenza.
L’ordine del giorno recita: progetto di legge n. 38/7^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disposizioni” per la formazione del bilancio annuale 2001 e pluriennale 2001/2003 della Regione Calabria (Legge Finanziaria)”; progetto di legge n. 39/7^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione della Regione Calabria per l’anno finanziario 2001 e bilancio pluriennale per il triennio 2001/2003” – Seguito.
L’assessore Bagarani ha facoltà di intervenire per la replica.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, cercherò di essere il più sintetico possibile, per quanto mi riuscirà, nella replica, cercando anche contestualmente di tenere conto delle diverse osservazioni che sono venute nel corso del dibattito in Aula.
Vorrei, innanzitutto, riflettere su quanto si è detto in quest’Aula circa la forma che ha assunto questo bilancio che presentiamo oggi. Da più parti dai banchi dell’opposizione, si sono infatti sollevate, se non critiche, almeno delle perplessità sul fatto che questo bilancio avesse una forma ordinaria anziché essere innovativo nella sua struttura, quale doveva essere. Su questo aspetto sono abbastanza perplesso perché, effettivamente, credo che tutti noi siamo abbastanza bene a conoscenza del meccanismo istituzionale e anche tecnico che porta, sta portando e porterà alla redazione del nuovo bilancio, quindi con le sue nuove forme, e sicuramente ne ha conoscenza chi prima di noi ha fatto parte della Giunta regionale e ha potuto avviare quelle procedure di innovazione del bilancio che noi abbiamo trovato già in parte avanzate, quando a maggio abbiamo iniziato la nostra attività.
Signori miei, voi lo sapete meglio di me che il bilancio nella nuova forma sarà possibile soltanto in un periodo di tempo sufficientemente lungo per le esigenze tecniche, amministrative e contabili che la compilazione del nuovo strumento richiede ed è il periodo che, più o meno, ho disegnato nella mia relazione iniziale a questo bilancio. Peraltro, nella relazione di luglio scorso, lo scenario che si prospettava era esattamente di questo tipo, non avevo definito date per il semplice motivo che le ritenevo scontate, a questo punto, ma, viste anche le osservazioni avute in Commissione, è stato doveroso da parte mia fornire delle scadenze più certe. Vi dirò di più, le due date, i due obiettivi ambiziosi che ci siamo posti, cioè quelli di presentare una ipotesi di bilancio ristrutturato parallelamente al bilancio nella forma attuale per il 2002 e poi un bilancio in una forma definitiva, invece, nel 2002, per il 2003, sarebbero un risultato già grandemente apprezzabile, vista la situazione attuale interna del bilancio regionale.
Quindi mi meraviglio, onorevole Bova, che faccia un’osservazione che è a sua piena conoscenza. Noi abbiamo trovato una commissione al lavoro, quando ci siamo insediati, che ha continuato i suoi lavori, li sta completando, procederemo secondo più o meno la tabella di marcia e speriamo – ripeto, è leggermente ambizioso, ma sinceramente l’obiettivo è questo – che per dicembre del 2001, quindi per il bilancio di previsione del 2002, si riesca ad avere almeno in parallelo alla versione ordinaria, una versione rivisitata secondo la legge di un bilancio fatto per obiettivi. Questo per quanto riguarda la forma, per cui su questo aspetto non credo ci siano da spendere più molte parole.
Per quanto riguarda, invece, i contenuti dello strumento politico finanziario, la riflessione è un po’ più complessa, nel senso che non si può fare finta che al suo interno non ci sia il complemento di programmazione, cioè non si può fare finta che questo bilancio non abbia attività di programmazione al suo interno. Il Programma operativo regionale, nella sua evoluzione pluriennale, ha trovato una sua conclusione a luglio, il complemento di programmazione ad esso associato che era l’attuazione, le modalità più specifiche dell’attuazione di quel programma, sono state approvate il 19 dicembre del 2000.
Quel complemento è stato per intero recepito all’interno del bilancio che qui presentiamo e non si può pensare che quella non sia parte di programmazione, ma sia – non so – parte a latere, completamente svincolata, quella è una parte di programmazione esattamente come qualsiasi altra ipotesi di programmazione da parte della Regione, una programmazione pluriennale che ha la caratteristica di essere finanziata in parte da fondi comunitari e di cui dobbiamo, però, seriamente tenere conto quando si struttura un nuovo bilancio, perché non possiamo fare finta che non ci siano 1.000 miliardi destinati all’agricoltura, quasi altrettanti destinati alla formazione al lavoro, insomma che nel complesso non ci siano 7 mila miliardi di investimenti per sette anni soltanto di parte pubblica e fino a 12 mila miliardi con il meccanismo di coinvolgimento dei privati; ecco, non si può disegnare un bilancio facendo finta che questa parte non esista.
Evidentemente le linee programmatiche aggiuntive sono state fatte tenendo conto che esiste un complemento di programmazione scritto, approvato, condiviso anche dal partenariato, mi pare apprezzato anche dagli interventi di qualche illustre esponente dell’opposizione e quindi alcune delle osservazioni fatte mi lasciano piuttosto perplesso.
Quando abbiamo pensato gli interventi su questo bilancio, lo abbiamo fatto in una duplice, se volete triplice, chiave di interpretazione: la prima è l’esistenza del complemento di programmazione con le sue destinazioni funzionali, quindi gli interventi forti nel settore primario, gli interventi sull’industria, il turismo, artigianato e commercio, tutti gli interventi sulla formazione e sul lavoro, gli interventi sull’ambiente e quelli sulle infrastrutture; la seconda sul fatto che, dato che ci sono questi interventi pensati ed iscritti in bilancio e che dovranno trovare una spesa in bilancio stesso, gli interventi aggiuntivi avrebbero dovuto riguardare settori, componenti del mondo economico, sociale e civile che non fossero compresi all’interno di questo quadro programmatico. Quindi, abbiamo pensato prevalentemente ad interventi di carattere sociale o che fossero di stimolo e sostegno del quadro programmatico citato, ma non interventi diretti sul quadro programmatico, questo no, perché c’era già il complemento e quindi in questo contesto si inquadra, per esempio, l’intervento sulla finanza etica, quello sui centri storici.
Insomma, fondamentalmente, se dobbiamo veramente utilizzare il bilancio per fare politica economica e di sviluppo, lo dobbiamo considerare nella sua interezza e dobbiamo considerare che ha almeno due forti componenti: una programmatica di lungo periodo che è quella del complemento di programmazione, una componente programmatica di medio o breve periodo che è quella determinata dalle norme che abbiamo aggiunto in accompagnamento o in vera e propria aggiunta al complemento stesso.
E vediamo adesso il principio della
programmazione, perché qui da svariate parti si è sostenuto che in realtà
questo non è un bilancio di programmazione, non ha programmazione al suo
interno perché non si è individuato un percorso preciso di intervento. Io non
so se per voi il percorso preciso di intervento significa uno stanziamento
cospicuo di fondi su una particolare destinazione, quello che abbiamo notato
nel bilancio, che è emerso in maniera chiara e che voi, peraltro, dovreste
conoscere molto bene, è che
Quello che un po’ mi dispiace e mi lascia pensare è che all’interno di questo Consiglio si è sempre discusso di bilanci preventivi e mai di bilanci consuntivi, con una sostanziale lacuna dal punto di vista dell’analisi politica – consentitemi, onorevoli consiglieri -, perché mentre il bilancio preventivo individua degli interventi che dovrebbero avvenire, quello consuntivo individua degli interventi che sono avvenuti, quindi il primo è una ipotesi di politica attesa, l’altro è l’ipotesi della politica realmente concretizzata dalla Regione, indipendentemente spesso dalle scelte di politica effettivamente fatte, perché può essere benissimo che non si riesca a spendere per una serie di motivi che possono essere di ordine burocratico o amministrativo.
Allora la scelta che abbiamo fatto è di individuare tre-quattro interventi forti – quelli che ha descritto l’onorevole Pirilli sono più che sufficienti – dove l’appostamento finanziario non fosse da 100 miliardi, perché questo non significava nulla, ma fosse coerente e congruente con le effettive capacità di spesa che ci aspettiamo essere di questa Regione nel prossimo anno. Pertanto, non credo che se una voce, una partita finanziaria abbia un appostamento di bilancio ridotto, per questo venga meno la sua valenza programmatica, soprattutto – ripeto – alla luce dell’esperienza pregressa in termini di capacità di spesa e di realizzazione dei programmi di questa Regione.
Ma vorrei anche risottolineare – perché l’avevo già fatto nella mia precedente relazione – un aspetto che, a mio avviso, non è stato ben colto. Il segnale che si vuole mandare è anche leggermente differente, e qui, onorevole Borrello, sono un po’ d’accordo con lei quando dice “non è che qualsiasi bilancio vada bene basta che sia in tempo; deve essere un buon bilancio”, fondamentalmente ha detto questo. Io sono d’accordo in parte, nel senso che è giusto questo ragionamento da un punto di vista teorico, però da un punto di vista della sana amministrazione cozza con il fatto che in questa Regione di bilanci presentati in tempo ce n’è stato di fatto uno solo, e per tempo, dico in tre dodicesimi; non so se sia stato poi approvato a dicembre, ma comunque è stato pubblicato sul Bur entro il 31 di marzo, quindi in tre dodicesimi. Insomma questo è un fatto, secondo me, significativo, un indicatore forte della incapacità di questa amministrazione regionale, se vogliamo, ma in senso anche politico, di gestire la cosa pubblica in maniera efficiente ed efficace e questo, secondo me, è un presupposto ineliminabile per una qualsiasi politica di sviluppo.
Allora, paradossalmente, mi viene da dire che è meglio presentare bilanci in tempo, che magari non siano granché, piuttosto che presentare un bellissimo bilancio, ma che venga approvato – come purtroppo è accaduto – il 19 di dicembre. Non so se quello era un bellissimo bilancio, perché in questa Regione è accaduto anche che un bilancio preventivo dell’anno è stato approvato il 19 di dicembre. Questo non ha senso, una macchina può funzionare per lo sviluppo soltanto se le sue parti interne riescono a funzionare in maniera ordinata.
Perciò il segnale che vorremmo riuscire a dare è che si riesca a far funzionare la macchina amministrativa in maniera tale da produrre anche – questo è solo un esempio forte perché il bilancio non è uno strumento piccolo e irrilevante, ma è solo un esempio – il bilancio nei termini dovuti. Che poi sia un buono o un cattivo bilancio, va bene, discutiamolo, ma per prima cosa dobbiamo tutti essere coscienti che quel bilancio va presentato in maniera tale da poter fare per davvero una operazione di politica di sviluppo, da consentire poi una operazione vera di politica di sviluppo, perché un bilancio che passa come questo, di fatto pubblicato nella Gazzetta probabilmente i primi di maggio o alla fine di aprile, è comunque un bilancio in grave ritardo, che affanna l’amministrazione nella gestione ordinaria e non tanto – ripeto – per la spesa per il Programma operativo, perché quella l’abbiamo, per fortuna, tenuta fuori dai tre dodicesimi, ma per tutte le altre spese che devono avvenire e che, purtroppo, troveranno ritardi e parte di queste spese hanno anche rilevanza in termini di spendibilità del programma stesso.
Allora il ragionamento è, a mio avviso, un
po’ più ampio, cioè è il tentativo faticoso di riportare
Pensiamo, per esempio, alla Intesa istituzionale di programma e all’Accordo di programma quadro per la forestazione.
Per inciso, non so perché ve la siete presa tanto con l’onorevole Nucera quando ha detto che gli interventi dell’Accordo di programma quadro forestazione erano anche sul territorio; gli interventi sono – lo sapete benissimo anche voi – anche sul territorio per 150 miliardi, per cui non c’era da prendersela con lui, aveva soltanto indicato un intervento piuttosto che un altro, ma sapete bene che ci sono interventi territoriali, ma questo per inciso.
L’accordo di programma quadro forestazione, così come l’Intesa istituzionale, sono l’uno un bell’accordo, l’altra una bella intesa, ma sulla carta. E’ difficilissimo attuarlo, è talmente tanto difficile che non ci è riuscito chi l’ha scritto e neanche chi l’ha trovato dopo.
Di conseguenza è stato necessario, a
nostro avviso, ma lo è tuttora – e probabilmente sarebbe stato avviso anche di
chi l’ha scritto se avesse continuato –, trovare degli aggiustamenti a quell’Intesa
e a quell’Accordo. Certo, forse non si è intervenuti in tempi rapidissimi,
questo è vero, però è altrettanto vero che è argomento particolarmente
complesso, su cui riflettere anche dal punto di vista politico, nel senso che
evidentemente toccando punti di interesse vitale per
Anche in quel caso, però, è stata fatta una scelta che a me un po’ ricorda quella del bilancio, che può anche essere bellissimo, ma poi non si riesce o ad approvarlo o ad attuarlo, e così si può fare un’intesa bellissima,– e l’intesa era oggettivamente bella – ma poi non si riesce e non si è riusciti ad applicarla; si può fare un Programma operativo, un complemento di programmazione belli, ma si può anche non riuscire a dare applicazione, perché bisogna fare i conti con la macchina amministrativa burocratica, ma anche politica, che se non funziona regolarmente, in buona gestione, non si riuscirà ad applicare né l’Intesa né il bilancio, né tanto meno il Por o il complemento di programmazione.
Credo che sia abbastanza inutile scendere nei dettagli delle osservazioni portate avanti, è importante soltanto, a mio avviso, soffermarsi su un paio di riferimenti, su alcuni elementi di osservazione emersi nel dibattito, ed il primo che mi serve da esempio è quello dell’onorevole Borrello, che ha chiesto come si spendevano i 200 miliardi per i centri storici.
Questa domanda io la generalizzerei, nel senso che questi sui centri storici sono quella parte di interventi, per esempio, che appartiene a quella sezione del bilancio che noi abbiamo pensato come supporto alla realizzazione del Programma operativo, perché i centri storici sono un intervento specifico di complemento di programmazione e quindi è quella la loro sede, tant’è vero che lì vi trovate appostati in bilancio soltanto pochi miliardi perché il finanziamento vero sta nel Programma operativo. Dopodiché quello che abbiamo detto è che se c’è una disponibilità aggiuntiva che è residuale di un intervento sull’edilizia popolare, allora questo può andare a contribuire ulteriormente, perché sappiamo bene che un intervento generalizzato sul territorio dei centri storici è importante e sappiamo altrettanto bene che il Programma operativo non può coprire tutto, però fondamentalmente ciò che noi abbiamo voluto dare era il segnale che su questo c’era un forte interesse politico e che potesse costituire, proprio perché inserito in bilancio, l’avvio di un progetto strategico appunto sui centri storici.
Quindi, come molte altre partite di questo documento finanziario, la chiave di accensione del meccanismo del Programma operativo sta in questo bilancio con finanziamenti anche piuttosto piccoli, poiché il meccanismo operativo di attuazione è nel complemento di programmazione ed in quest’ultimo stanno le procedure di attuazione. Per esempio, per i centri storici, le procedure sono quelle previste per un progetto strategico con le caratteristiche che sono già dettate nel complemento, quindi con i termini e le modalità di presentazione, i ruoli dei diversi dipartimenti, la concertazione con il partenariato e quant’altro.
L’ultima osservazione riguarda, invece, interventi richiesti dall’opposizione, ma che non sono presenti, perlomeno non così trasparentemente, all’interno del bilancio. Per esempio, dall’onorevole Pasquale Tripodi è stato chiesto perché gli interventi dell’assessore Misiti sui lavori pubblici sulle strade, il suo piano di strade, non era presente. L’onorevole Misiti oggi non c’è, per cui faccio io, spero che mi perdoni!
(Interruzione)
Sì, ma anche questo vale da esempio per interventi che non sono presenti, ma che esistono. Per esempio, il progetto dell’assessore Misiti sulla viabilità e sulle infrastrutture non compare né nel bilancio né nel Programma operativo regionale, per il semplice motivo che trova il suo finanziamento naturale nel Programma operativo nazionale, che è quindi di contabilità del Governo…
(Interruzione)
E’ a parte completamente, non c’è proprio
(Interruzione)
No, questo progetto dell’assessore Misiti nella sua essenza di partenza è tutto lì, poi nel prosieguo degli anni noi dobbiamo prevedere delle partite in aggiunta, è probabile, ma la sua partenza sta nei fondi destinati dal Programma operativo nazionale, da discutere ancora, da definire in un Accordo di programma quadro, in una intesa, però fondamentalmente…
(Interruzione)
No, certo, questo è un discorso poi di contrattazione con il Governo, però l’ipotesi di finanziamento di quel programma è evidentemente all’interno di quel Programma operativo nazionale, ma questo – ripeto – capita anche per altre voci di bilancio che non sono comprese o perché per intero contenute all’interno del Programma regionale o perché presenti in altre fonti di finanziamento che dentro al bilancio non hanno sede.
Quindi, sostanzialmente, credo che
l’operazione che stiamo facendo oggi sia quella di presentare un bilancio che
non abbia la pretesa di essere innovativo nella forma, perché tecnicamente non
poteva esserlo – come ho detto all’inizio – ma che di cercare di introdurre
faticosamente una nuova logica, che è quella del cercare di portare il bilancio
all’interno di questo Consiglio entro le date dovute e cercare di fare in modo
che i bilanci futuri vengano approvati entro le date dovute. E questo per
introdurre, sullo strumento più importante che
Quindi non si aveva e non si è mai avuta
la pretesa di innovare su questo bilancio, si ha la pretesa – ripeto,
ambiziosa, e forse non ce la faremo, non lo so, ma certo ce la metteremo tutta
per farcela – di innovare con il prossimo, ma obbiettivo ancora più ambizioso
con il prossimo è proprio di inaugurare una stagione in cui si riesca a gestire
Ha chiesto di parlare l’assessore Gentile. Ne ha facoltà.
Giuseppe GENTILE, assessore al personale. Ho chiesto di intervenire per rivolgere un invito al Consiglio. Siccome da qui ad una, due ore andremo a discutere gli emendamenti, alcuni dei quali riguardano il personale, un settore che ho l’onore di gestire; poiché in materia si sono creati molti equivoci, molte aspettative, avendo fatto fare i conti, abbiamo potuto verificare che la spesa dovuta all’introduzione dei benefici previsti, ammonterebbe a 92-93 miliardi più o meno, anche se devo dire, per la verità, che le intenzioni di molti di questi emendamenti erano onestissime quando sono stati proposti, però nella loro portata complessiva, se sommiamo i costi, diventerebbero onestamente disonesti nei confronti della Regione, del lavoro che stiamo facendo, anche in direzione dello scombussolamento dei rapporti con il personale e con il sindacato che provocherebbero.
Perciò, io – e
E’ un invito che rivolgo a tutti i
colleghi che avevano le buonissime e le migliori intenzioni, le più nobili
intenzioni per aiutare il personale. Anche io all’inizio, per essere onesto
fino in fondo, su alcune cose avevo pure spinto, ma devo dire che alla luce dei
risultati di questi giorni e della disinformazione generale che c’è stata, ma
anche alla luce di che cosa comporta sul piano finanziario per
Ha chiesto di parlare l’assessore Dima. Ne ha facoltà.
Presidente, colleghi, chiedo, se è possibile – e mi rivolgo all’Aula – l’inserimento all’ordine del giorno del provvedimento che ho fatto distribuire in Aula, poco fa, in copia. L’annuncio c’è stato nella scorsa seduta ed è stato assegnato alla seconda Commissione; visto che si tratta di un testo di legge abbastanza semplice, che riguarda il recepimento del decreto 503 del 1° dicembre ’99, cioè per l’anagrafe delle aziende agricole, chiedo all’Aula il suo inserimento in coda all’ordine del giorno.
Poiché nessuno chiede di intervenire, pongo in votazione la richiesta avanzata dall’onorevole Dima
(Il Consiglio approva)
Ha chiesto di parlare l’onorevole Galati. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, intervengo sulla proposta dell’assessore Gentile, per far rilevare che gli emendamenti sul personale, che dovremmo discutere questa mattina, non sono – come qualcuno ha voluto definire – demagogici o clientelari, essi tendono invece a rendere giustizia nei confronti di alcuni dipendenti regionali che sono in servizio da oltre vent’anni, che hanno già trenta e trentacinque di servizio e che stanno per andare in pensione. Pertanto, non sarei d’accordo a ritirare le proposte emendative e rinviare l’argomento che riguarda il personale, sarei, invece, piuttosto – e avanzo una proposta - perché si formi una sottocommissione, possibilmente con la partecipazione della opposizione, perché si studino questi emendamenti assieme e si pervenga ad una conclusione che possa soddisfare i dipendenti che aspettano questa norma di legge.
Ritengo, peraltro, che questi emendamenti
vadano anche in direzione di quanto l’assessore Gentile e
Non voglio, con questo, contraddire la richiesta dell’assessore Gentile, ma penso che i consiglieri della maggioranza siano d’accordo con me, per cui la mia proposta, la ripeto, è che sia costituita una sottocommissione per studiare e discutere questi emendamenti in questo Consiglio e oggi stesso trovare quelle soluzioni per dare risposte ai dipendenti.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, come Cristiani democratici uniti ci risulta un po’ difficile non raccogliere la proposta avanzata con molto garbo, con molta cortesia, ma anche con determinazione dall’assessore Gentile. Io sono fra quei consiglieri che hanno presentato e firmato alcuni emendamenti afferenti il personale e questo sta a significare che in tutti noi, almeno sicuramente come Cdu, c’è una grande attenzione, un grande fermento su quello che è il quadro di riordino di tutto il sistema burocratico della Regione Calabria, ma soprattutto c’è forte la necessità di rendere giustizia a tutti quei dipendenti e a tutti quei lavoratori che sino ad oggi, probabilmente anche discriminati per certi aspetti, non hanno avuto riconosciuti i loro sacrosanti diritti o, molte volte, hanno avuto del tutto schiacciata la loro giusta e legittima aspettativa di inserirsi in quelle progressioni di carriera, in quei miglioramenti di natura economica e anche giuridica e di avere il riconoscimento della loro attività lavorativa, come è avvenuto sino ad oggi.
Noi, proprio perché vogliamo rendere giustizia abbiamo presentato gli emendamenti, sostenendone molti altri, ma non possiamo non rispondere positivamente all’accorato appello dell’assessore Gentile, perché io so – e mi risulta per averlo verificato personalmente nelle stanze dell’assessorato o presso il suo dipartimento – che obiettivamente con i suoi tecnici sta lavorando su una proposta di riordino generale del personale.
La presentazione degli emendamenti voleva essere un ulteriore stimolo al riconoscimento, a rendere giustizia a tutti quei dipendenti che ancora oggi vedono offuscate le loro legittime aspettative, però confido nell’azione complessiva della Giunta, soprattutto dell’assessore Gentile il quale, nei tempi da lui indicati, 90, 120 giorni o quant’altro periodo si renda utile per la necessità di rendere il meglio dell’intera materia, porterà una proposta di riforma di attuazione organica e di giusto riconoscimento a quanti oggi aspettano ancora di avere un proprio riconoscimento retributivo.
Mi dichiaro contrario alla giusta, per certi aspetti anche stimolante, ipotesi del mio collega Galati di costituire una sottocommissione. Io non sono per le Commissioni a tutti i costi, detesto l’assemblearismo, così, tanto per farlo, confido invece nell’attività dell’assessorato e allo stesso do piena fiducia nell’impegno per l’espletamento dei termini richiesti da questa materia. Accolgo, dunque, la richiesta dell’assessore Gentile, certo che in breve tempo i tanti dipendenti regionali, nella scansione delle varie normative in cui vedono inquadrato il loro profilo professionale, avranno quel giusto riconoscimento che meritano, per dare maggiore stimolo ed incisività all’apparato burocratico di cui questa Regione Calabria sicuramente non può fare a meno. Sicuramente dobbiamo trasformare il personale nella vera e unica risorsa della Regione stessa. Non c’è politica che tenga se non cammina nell’azione determinante, nell’azione di gestione sulle gambe motivate del personale.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pappaterra. Ne ha facoltà.
Presidente, colleghi, dico subito – e non parlo a titolo personale -, anche dopo avere sentito i colleghi dei gruppi qui presenti, che l’appello dell’assessore Gentile, con tutto il rispetto che gli porto – e lui lo sa – a noi appare paradossale e fuori luogo, perché l’appello deve essere rivolto a chi gli emendamenti li ha proposti, presentati in forma unilaterale, cioè ai consiglieri della maggioranza, noi con questi emendamenti, Presidente Chiaravalloti, non c’entriamo assolutamente nulla, eravamo qui in Aula, eventualmente poi per assumere delle precise posizioni…
Giuseppe GENTILE, assessore al personale. Collega Pappaterra, se intende falsificare gli atti quali essi sono allo stato delle cose, io sarò costretto a chiedere la parola e a spiegare per filo e per segno chi ha predisposto tutti gli emendamenti.
Assessore Gentile, dato che prima di intervenire abbiamo fatto una valutazione e una riflessione, non vorrei però…
(Interruzione dell’assessore Gentile)
Ma non è rivolta verso di lei la cosa. Stavo dicendo…
Giuseppe GENTILE, assessore al personale. …è una materia delicata…
Ma allora dica chi ha formulato gli emendamenti…
Onorevole Gentile, dopo le darò la parola.
…però non è possibile questo tipo di reazione. Noi stiamo solamente dicendo che, non avendo concorso a questo, la cosa non può riguardare il nostro schieramento. Io venivo incontro a quello che lei diceva: giacché è materia che riguarda contrattazione decentrata e si intreccia con il lavoro che lei ha innestato, dopo la polemica che c’è stata in quest’Aula e tutto il resto, noi riteniamo – e questo ci tenevamo a precisarlo – che questo tipo di appello deve essere raccolto da chi ha proposto gli emendamenti, e devo dire che mi sembra che almeno una parte abbia raccolto il suo invito. L’intervento dell’onorevole Galati, assessore Gentile, mi sembra che invece non raccolga appieno quella che era un’indicazione, frutto, evidente che c’è una discussione legittima su questa materia.
Per la parte che ci riguarda, vi diciamo subito che non siamo disponibili ad istituire né Commissioni né sottocommissioni. Siamo qui in Aula, se questi emendamenti non saranno ritirati, per la parte che ci riguarda, diremo ed esprimeremo, avendolo già fatto in precedenza - ma lo faremo anche stasera ed oggi –, quello che è il nostro punto di vista. Se saranno ritirati, Presidente, tanto di guadagnato. La mia, quindi, non voleva essere una polemica verso il collega Gentile, ci mancherebbe altro, era un modo per precisare che eventualmente il ritiro deve essere unilaterale, non essendo noi coinvolti.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Guagliardi. Ne ha facoltà.
Dopo l’intervento dell’onorevole Pappaterra avrei poco da dire, però mi sforzo soltanto di fare una valutazione anche che va un po’ più avanti del contingente, per questo rifiuto categoricamente l’idea di una Commissione o di una sottocommissione.
Vedete, credo che l’assessore Gentile, con la richiesta ai suoi colleghi di maggioranza, abbia voluto ridare slancio ad una ipotesi di ragionamento vero sul personale della Regione Calabria. Perché dico questo? Perché se leggiamo la stampa di ieri e di oggi, già c’è agitazione tra i dipendenti, i quali legittimamente rivendicano quello che è loro dovuto, e pure preoccupazione per il non rispetto degli istituti contrattuali nazionali di lavoro, e paventano dubbi di costituzionalità o incostituzionalità in ordine alla mancata loro applicazione; ci sono elementi forti che potrebbero non solo determinare ulteriore agitazione nell’apparato burocratico della Regione, ma anche veri e propri conflitti. Questo è il primo elemento.
Il secondo elemento lo richiama l’assessore Gentile, e afferisce al problema di quanto costerebbe realmente quel piano generico presentato con emendamenti al bilancio regionale; se parliamo di 90-100 miliardi, vediamo che qui c’è una dilatazione enorme di quella che è la spesa della Regione.
Ma vorrei citare, ancora, altri due problemi. Vedete, una materia così delicata non può non essere regolata se non da una legge di riordino, non è possibile che gli emendamenti che tentano di riparare ad una ingiustizia nel campo burocratico, finiscano per diventare poi negazione dello stesso apparato e, mentre cercano di riparare le ingiustizie, ne creano altre. Noi abbiamo bisogno di una legge di riordino sui ruoli regionali, che sia la più chiara, visibile e trasparente possibile, per questo ci vuole una piena abilitazione della discussione del Consiglio. Io inorridisco quando vedo una propensione della Giunta, ma anche dell’Ufficio di Presidenza, tesa a riorganizzare il sistema del personale, attraverso il ricorso all’uso degli emendamenti.
Un ultimo elemento, poi, su cui volevo
riflettere è questo: se c’è
Ecco, allora, che credo dobbiamo raccogliere l’invito, ma questo realmente tocca, come dice l’onorevole Pappaterra, ai consiglieri che hanno presentato emendamenti, che per la grandissima parte io approvo, ed accogliere i due della minoranza, quello di eliminare anche l’articolo 2 bis e 2 ter, che in definitiva si muovono nella stessa direzione della proposta dell’assessore Gentile. Quindi invito la maggioranza a voler ritirare i propri emendamenti ed accogliere i due emendamenti presentati dai due consiglieri Tripodi, che propongono la sospensione di tutto per andare ad una legge di riordino, perché forse questo è il momento più serio.
Se non ci sono altri interventi,
sospendiamo per mezz’ora.
La
seduta sospesa alle 13,50 è ripresa alle 17,15
Legge un seguito di comunicazioni.
(Sono
riportate in allegato)
PRESIDENTE.Ricordo che esistono tre proposte di provvedimento amministrativo collegate al bilancio che dobbiamo inserire all’ordine del giorno. Quindi votiamo il loro inserimento...
(Interruzioni)
Vi leggo l’oggetto: Talarico – “Programma di interventi in materia di opere pubbliche da realizzarsi da parte degli enti locali, ai sensi dell’articolo 3, commi 9 e 10, della legge finanziaria 2001;
Talarico – “Programma di interventi in materia di opere di culto da realizzarsi da parte degli enti locali o dei titolari delle parrocchie interessate, ai sensi dell’articolo 6, comma 12 e 13, della legge finanziaria”;
Talarico: “Programma di interventi in materia di spettacolo da realizzarsi da parte degli enti locali, ai sensi dell’articolo 9, comma 24 e 27, della legge finanziaria”.
Pongo in votazione…
Presidente, prima di passare alla votazione, ritengo, che sia perlomeno opportuno prendere contezza di questi programmi; possiamo vederci un attimo al banco della Presidenza come capigruppo per stabilire il da farsi…
(Interruzione dell’onorevole Meduri)
Sono proposte di provvedimento amministrativo collegate al bilancio.
Siamo d’accordo Presidente, ma ci possiamo vedere un attimo per prendere visione dei contenuti, anche per sapere di che cosa parlano?.
(Interruzione dell’onorevole Torchia)
Onorevole Torchia, glieli ho letti.
(Interruzione dell’onorevole Torchia)
Le pratiche saranno distribuite al momento della votazione.
(Interruzione)
Ma quando ci arriviamo per l’esame, ora si tratta semplicemente del loro inserimento all’ordine del giorno…
Presidente, il punto è che non sappiamo se dobbiamo votare per il loro inserimento in quanto non sappiamo di che si tratta, che programmi sono, chi li ha approvati, se è una proposta che viene dalla Giunta, dalla Commissione… Queste cose non possono essere buttate così in Aula!
Le proposte sono del Presidente della Commissione.
E ci spieghi, gentilmente, il Presidente che programmi sono, chi li ha elaborati, anche per capire cosa bisogna fare.
La parola all’onorevole Talarico.
Francesco TALARICO. Signor Presidente, in quei provvedimenti sono raggruppati tutti gli interventi che sono stati oggetto di emendamenti e di voto in Commissione e che sono riepilogati tutti insieme in un unico settore. Le fotocopie dei provvedimenti verranno distribuite in modo tale che ognuno possa rendersi conto di quello che è avvenuto, ma, ripeto, è l’elencazione esclusivamente di tutte le proposte passate in Commissione.
La parola all’onorevole Meduri.
Onorevole Talarico, la sua spiegazione non mi convince, assolutamente, perché non so se provvedimenti che sono stati votati in Commissione possano fare parte direttamente di questa partita. Quindi pregherei di soprassedere all’inserimento dei provvedimenti, in attesa di conoscerne i contenuti e verificare se sono stati oggetto del voto espresso dalla Commissione, nel qual caso, non capisco perché il programma, anziché essere stralciato non debba avere, invece, una procedura diversa per l’approvazione.
Possiamo anche soprassedere al loro inserimento, non c’è problema, lo facciamo dopo.
Soprassieda, gentilmente, Presidente.
Allora per il momento soprassediamo, i provvedimenti potranno essere inseriti successivamente.
Ripresa
della discussione
Passiamo all’esame dell’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
“Rubrica 1^ - Servizi generali –
Articolo 1 bis.
1. All’art. 10, comma 1 della legge regionale 13 maggio 1996, n. 8 - così come modificato ed integrato dall’art. 13, comma 1 della legge regionale 27/99; dall’art. 1, comma 7 della legge regionale 14/00, e dall’art. 6 comma 1 della legge regionale 19/00 - dopo le parole “Segreterie particolari” aggiungere: “dette anche Strutture speciali”.
2. Il comma 3 dell’art. 10 della legge regionale 13 maggio 1996, n. 8 è abrogato e viene sostituito dalla seguente formulazione: “Il Segretario particolare e il Responsabile amministrativo dei soggetti di cui al comma 1, sono funzionalmente equiparati ai dirigenti se in possesso del diploma di laurea. Se estranei alla Pubblica amministrazione, prestano la loro attività in base a contratto di diritto privato a termine, con il trattamento economico equiparato a quello di dirigente se laureati (tabellare, indennità integrativa speciale, indennità di posizione pari alla più bassa tra quelle in godimento ai dirigenti del Consiglio Regionale), ed a quello del livello D3 se diplomati. Nel caso in cui siano pubblici dipendenti, agli stessi, per la durata dell’incarico, sarà corrisposta una indennità accessoria pari alla differenza tra il trattamento economico complessivo in godimento all’atto della nomina e quello complessivo in godimento rispettivamente ai dirigenti e ai funzionari del Consiglio regionale”.
3. All’art. 10, comma 4 della legge regionale 13 maggio 1996, n. 8, - così come integrato dall’art. 13, comma 2 della legge regionale n. 27/99 - dopo le parole “Commissioni consiliari permanenti” sostituire la congiunzione “e” con la “,“ e continuare con: “del Presidente del Collegio dei revisori dei conti, dei Presidenti dei Gruppi consiliari e del Presidente della Commissione per il Piano”.
4. All’art. 1, comma 1 della legge regionale 26 maggio 1997, n. 8, dopo le parole “i Presidenti delle Commissioni” aggiungere “il Presidente della Commissione per il Piano, i Gruppi consiliari”.
5. All’art. 10 della legge regionale 13 maggio 1996, n. 8, viene aggiunto dopo il comma 7, il seguente comma:
“7 bis. L’Ufficio di Presidenza assegna alle strutture speciali, con le modalità previste dall’art. 10, comma 7 della legge regionale 13 maggio 1996, n. 8, un supporto tecnico costituito da due unità di personale di livello non superiore alla categoria C, scelti tra i dipendenti appartenenti ai ruoli regionali”.
6. Ai maggiori oneri derivanti dai
presenti articoli si provvede con gli stanziamenti di cui ai corrispondenti
capitoli dello stato di previsione della spesa di bilancio per l’esercizio
finanziario
(Interruzioni)
Presidente, secondo la proposta dell’assessore Gentile, gli emendamenti che riguardano il personale debbono essere ritirati, mi pare che questo rientri nella fattispecie…
Sì, questo riguarda il personale…
Allora bisogna ritirarlo…
(Interruzioni)
Non lo so, cosa pensa l’assessore Gentile? …
(Interruzioni)
Riguarda anche il personale, quello delle strutture…
La parola all’onorevole Borrello.
Presidente, voglio ricordare che questo stesso emendamento era stato già presentato in Commissione bilancio ed alla fine, dopo tutta una serie di discussioni, è stato ritirato – a mio giudizio, a ragion veduta - perché va ad incidere in maniera pesante ed eccessiva – io dico in maniera non giustificata – sulle casse della Regione, attraverso marchingegni che mirano a collocare il personale delle strutture speciali nei livelli più alti della burocrazia regionale.
Sul piano della sostanza, perciò, non posso ritenermi d’accordo con questa proposta emendativa, perché non si comprende per quale motivo la responsabilità di questo Consiglio regionale, su problemi che riguardano il personale della Giunta e del Consiglio, rispetto agli emendamenti che stamattina sono stati ritirati, debba favorire un percorso molto tortuoso – io dico ai limiti della costituzionalità – che, sostanzialmente, fa venir meno ogni condizione di equità e di giustizia, rispetto ad una regione come la Calabria, nella quale esistono miriadi, eserciti di disoccupati, a favore di chi riesce ad inserirsi, per tutta una serie di motivazioni, plausibili e meno plausibili, nelle strutture speciali di noi consiglieri regionali, me compreso, o di assessori o quant’altro gravita all’interno della Regione Calabria. Ecco, allora, non solo non ci si accontenta di essere comunque dei privilegiati, ma addirittura si vanno a ricercare le condizioni perché questo privilegio diventi un eccesso di abuso da parte di chi favorisce questo tipo di impostazione.
Non posso, quindi, esprimere il mio consenso sull’emendamento, e non si tratta solo di non essere d’accordo, caro Presidente e cari colleghi, perché vado al di là e vi dico che se questa proposta dovesse passare, così come qualche altra che c’è dietro, mi farò promotore di un referendum, raccoglierò le firme in Calabria perché questo articolo venga poi abrogato, nel caso in cui il Governo nazionale dovesse avvertire la “sensibilità” di approvare anche questa indecenza.
Tra l’altro, caro Presidente, lei non si può rendere responsabile del tentativo di far passare questo emendamento, senza addirittura un minimo di spiegazione, di farci capire quali obiettivi reali si vogliono raggiungere con quanto si propone, se è a favore di una attività molto più intensa, molto più qualificata delle strutture speciali, oppure chissà per quali altri reconditi motivi, perché deve essere garante di tutta l’Assemblea e quindi colpi di mano in quest’Aula non se ne possono tenere, soprattutto se è lei a favorirli.
Io favorire colpi di mano? Onorevole Borrello!
Sì, Presidente, quando lei dice “articolo 1 bis, chi vota a favore, contro, chi si astiene?”, lei praticamente intende favorire un percorso per far venir meno la discussione.
Ma non entro nel merito! Io devo presiedere ai lavori dell’Aula…
Presidente, sugli emendamenti deve chiedere prioritariamente ai proponenti se vogliono illustrarli…
Ma non c’è dubbio, è la prima cosa che faccio…
…se ci sono interventi sull’emendamento, dopodiché si passa alla discussione e alle votazioni.
Ma mi scusi, che sto facendo? Lei vorrebbe, forse, che io entrassi nel merito, questo non compete alla funzione che svolgo!
La parola all’onorevole Fedele.
L’onorevole Borrello, che conosce le leggi regionali meglio di me, ha detto, a mio avviso, delle cose che non sono proprio così me lui le indica. Intanto, questi emendamenti non fanno altro che tentare di creare un equilibrio tra il personale esterno e quello interno, dipendente dalle strutture speciali. Per quanto ci riguarda, il nostro intento era ed è soltanto questo.
Tra l’altro, credo che l’onorevole Borrello sappia bene che la verità è solo questa; comunque, se poi, alla fine, gli altri colleghi sono d’accordo, l’emendamento si vota, altrimenti non si accoglie.
Parere del relatore?
Favorevole.
Parere della Giunta?
Contrario.
(Interruzioni)
Se il parere della Giunta è contrario, lo ritiriamo…
Presidente, lei ha l’obbligo di metterlo ai voti, e faccia il garante in quest’Aula!
(Interruzione dell’onorevole Galati)
Onorevole Galati, siamo in fase di votazione.
Mettiamo in votazione…
Ma era stato già ritirato questo emendamento…
No, non è stato ritirato.
Stamattina l’assessore ha assicurato che avrebbe ritirato tutti gli emendamenti riguardanti il personale, credo, perciò che non si possa instaurare una discussione su un qualcosa già ritirato.
Pongo in votazione l’articolo 1 bis…
Chiediamo l’appello nominale…
La parola al Presidente Chiaravalloti.
Faccio osservare, che
Si proceda con l’appello nominale.
Franco PILIECI, Segretario. Fa la chiama.
Comunico l’esito della votazione: presenti e votanti, 37; hanno risposto sì, 19; hanno risposto no, 10; si sono astenuti, 8.
(E’ approvato)
(Hanno
risposto sì i consiglieri Aiello P., Aiello V., Caligiuri, Chiarella, Crea,
Crinò, Fedele, Leone, Nucera, Occhiuto, Pezzimenti, Pilieci, Pirilli, Rizza,
Senatore, Talarico, Tesoriere, Trematerra, Vescio;
hanno
risposto no i consiglieri Adamo, Amendola, Borrello, Guagliardi, Pacenza,
Pappaterra, Pirillo, Tommasi, Torchia, Tripodi M.;
si
sono astenuti i consiglieri Chiaravalloti, Dima, Fuda, Galati, Gentile,
Morrone, Scopelliti, Tripodi P.)
La parola all’onorevole Pirilli.
Presidente, chiedo una breve sospensione dei lavori.
La seduta è sospesa.
La
seduta sospesa alle 17,40 è ripresa alle 17,52.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pirilli. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, in ordine all’articolo 1 bis testé approvato e a quanti altri seguono sempre relativamente allo stesso problema del personale, vi era un’ampia convergenza e voglio specificare che l’articolo approvato riguarda l’equiparazione delle posizioni sotto il profilo stipendiale degli interni agli esterni, perché la norma in vigore prevedeva che un laureato esterno a contratto venisse a guadagnare una cifra ics – non lo so, facciamo 1 milione, quello che è – di più rispetto ad uno interno con la stessa qualifica e magari con un’anzianità maggiore. Vi era una disparità netta di trattamento che a noi della maggioranza è sembrato ovvio e doveroso eliminare per equiparare la posizione di chi nel medesimo ufficio svolge la medesima funzione, ma ha uno stipendio diverso, privilegiando l’esterno rispetto all’interno. Questo è l’articolo approvato.
Rispetto agli altri articoli che seguono e che riguardavano il riordino del personale degli uffici delle strutture speciali del Consiglio, ma anche della Giunta, ho chiesto la riunione dei capigruppo con la minoranza, a mio avviso non essendoci le condizioni perché in questo momento si proceda secondo una previsione, ancorché ampiamente - ritengo - concordata, ad una discussione proficua e ad un’approvazione, chiedo che vengano ritirati tutti questi emendamenti che riguardano il personale, così come è avvenuto per il personale della Giunta, quindi gli articoli a seguire, l’1 bis e quant’altro riordinava, disciplinava e regolamentava il lavoro del personale addetto alla Presidenza, alle strutture speciali…
Onorevole Pirilli, se lei ha davanti copia degli emendamenti può indicare quali sono. L’articolo 1 bis…
Mi pare fino all’1 quater…
Allora noi procediamo con l’esame degli emendamenti e poi mi dite quali vengono ritirati, volta per volta.
Può superare direttamente, ripeto, fino all’articolo 1 quater.
C’è un altro emendamento quale articolo 1
bis, protocollo
Presidente, è inutile chiedere il parere, se c’è il ritiro. La proposta di ritiro la faccio io a nome della maggioranza…
Ma io devo porlo in discussione, comunque basta che mi si dica “ritirato”.
Ritirato.
Perfetto, l’emendamento è ritirato.
Emendamento protocollo
Questo non riguarda il personale…
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Presidente, chiedo scusa, qualcuno ci vuole spiegare cosa significa questo emendamento?
Mi scusi, onorevole Borrello, ma lei non ha davanti il testo?
Sì, ma si capisce poco o niente: “All’articolo 1 bis, comma 3, prima delle parole “del Presidente del Collegio dei revisori dei conti”, aggiungere “del Presidente della Commissione per l’autoriforma della Regione Calabria”.
Chi l’ha presentato può spiegarci l’obiettivo che si vuole raggiungere con questo emendamento?…
(Interruzioni)
Tra l’altro l’articolo 1 bis nella Finanziaria non c’è, quindi l’emendamento non si capisce dove vuole andare a parare.
Noi stiamo parlando dell’articolo 1 bis, comma 3.
Ma di quale legge?
Rubrica 1^…
Non c’è l’articolo 1 bis, collega Nucera.
Presidente, se lo vuole leggere, per favore…
“All’articolo 1 bis, comma 3, prima delle parole “del Presidente del Collegio dei revisori dei conti”, aggiungere “del Presidente della Commissione per l’autoriforma della Regione Calabria”.
Umberto PIRILLI Allora, mi pare sia opportuno votare questo emendamento, che riguarda l’equiparazione del Presidente della Commissione speciale agli altri. Per il resto, vanno ritirati tutti gli altri che fanno riferimento al personale.
La parola all’onorevole Talarico.
Onorevole Pirilli, ritengo che questo emendamento segua quello di prima che abbiamo ritirato, quindi la possibilità che l’Ufficio di Presidenza possa…
(Interruzioni)
Quindi?
Lo votiamo, Presidente, perché è un completamento di quello prima, o sbaglio?
(Interruzioni)
Quello prima è stato approvato.
La parola all’onorevole Borrello.
Intervengo brevemente, Presidente, per dire al collega Pirilli, che ha tentato di giustificare il perché dell’approvazione del primo emendamento, l’articolo 1 bis, che ha dimenticato forse un particolare, e cioè che mentre i dipendenti interni al Consiglio o alle pubbliche amministrazioni sono regolarmente muniti di assistenza previdenziale, assistenziale e quant’altro, gli esterni queste opzioni non le hanno. Ecco, quindi il perché della differenza di stipendio, eventualmente. Il punto, però, sull’emendamento di cui stiamo discutendo è che non si capisce quale articolo modifica, a quale legge si riferisce; certamente non si può riferire ad un emendamento che ancora deve essere approvato.
Quindi credo che abbia ragione il Presidente della Commissione: dobbiamo anche essere nelle condizioni di capire quale obiettivo vogliamo raggiungere con questo emendamento, perché una modifica ad una legge che non c’è non capisco come possa essere presentata. Quindi addirittura è improponibile, a mio giudizio.
La parola al Presidente della Commissione, onorevole Talarico.
L’emendamento 679 riguarda l’articolo 1 bis che abbiamo approvato prima, quindi si aggiunge al comma 3 di quest’articolo – che era l’emendamento precedente, il 645 – oltre ai Presidenti dei gruppi consiliari e del Presidente della Commissione del piano, anche “il Presidente della Commissione per l’autoriforma della Regione Calabria”. Quindi il parere del relatore è favorevole.
Parere della Giunta?
Contrario.
Si vuole l’appello nominale o si vota per alzata di mano?…
Presidente, noi siamo d’accordo con
Presidente, chiedo la parola per dichiarazione di voto.
Ha facoltà di intervenire l’onorevole Pirilli.
Io non consento all’onorevole Borrello di tentare di apparire come un moralista, perché se no mi dovrei occupare della sua attività attuale pregressa per dimostrare che non è, e non può essere, un moralista, tra l’altro…
(Interruzione dell’onorevole Borrello)
Tutto quello che vuole lei, però siccome si parlava del Presidente della Commissione dello Statuto, a noi è parso opportuno – e quindi mi meraviglia il parere dell’assessore Bagarani – che venisse equiparato agli altri Presidenti delle Commissioni ordinarie che ci sono; tra l’altro è il Presidente in questo momento della più importante Commissione, quella speciale, per l’atto fondamentale che andiamo a compiere.
Siccome mi pare di capire che comunque, a prescindere dalle singole posizioni di Borrello o altri, politicamente la cosa può essere intesa nel senso sbagliato, così come avevo detto prima, Presidente, chiedo che tutti gli emendamenti che riguardano personale a qualunque titolo vengano ritirati. Quindi lei, cortesemente, non li metta in discussione, altrimenti si crea confusione; tra l’altro, questi emendamenti non li ho seguiti io, non li ho firmati, non sono parte interessata; tutti questi emendamenti, caso mai, si riproporranno, - parlo a nome della maggioranza - come leggi ordinarie, se hanno una loro valenza. Mi dispiace per il Presidente della Commissione Statuto, pazienza, si riproporrà eventualmente con una legge ordinaria quanto indicato nell’emendamento.
Chiedo, pertanto, che gli emendamenti riguardanti il personale, vengano tutti ritirati, quindi lei cortesemente, Presidente, metta ai voti questa richiesta da parte della maggioranza.
L’emendamento all’articolo 1 bis, comma 3, viene ritirato e così pure quello al comma 4 dello stesso articolo.
Gli emendamenti protocollo 665 “Articolo 1 ter” e protocollo 646 “Articolo 1 quater” sono ritirati.
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
(Interruzione)
Prima di passare all’approvazione del 2 bis, dobbiamo tornare all’articolo 1 per porre in discussione un emendamento, altro articolo 1 quater e sottoporlo a votazione in quanto il presentatore, l’onorevole Pasquale Tripodi, ha dichiarato che non lo ritira.
Prego, onorevole Pasquale Tripodi, ha facoltà di intervenire.
Presidente, ritengo che questo emendamento sia utile al Consiglio, per cui va sottoposto alla valutazione dell’Aula.
Emendamento protocollo
Parere del relatore?
(Interruzioni)
Giuseppe TORCHIA. Presidente, ancor prima di esaminare gli emendamenti all’articolo 2 bis della Finanziaria, bisogna cominciare ad esaminare l’articolo 2.
No, onorevole Torchia, siamo tornati indietro, perché non è stato portato in discussione un emendamento quale altro articolo 1 quater.
Giuseppe TORCHIA. L’1 quater è stato ritirato, abbiamo detto.
No, è un ulteriore 1 quater. Onorevole Tripodi, lo vuole illustrare?
Signor Presidente, onorevoli colleghi, questo emendamento riguarda il personale che opera presso il settore resoconti, precisamente fin dal 1991, che ha un rapporto di collaborazione di tipo contrattuale.
Per venire incontro al Settore Resoconti, e al Consiglio regionale, dove c’è una mole di lavoro che è oberante rispetto all’impegno del personale, ritengo che questo personale vada regolamentato, anche perché in passato avevamo votato delle leggi che riguardavano questo tipo di personale, facendo scattare i meccanismi di un concorso riservato per titoli ed esami, da bandire entro trenta giorni dall’entrata in vigore della presente legge. La ritengo una cosa importante per il Consiglio tutto.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.
(Interruzione)
Prego, onorevole Scopelliti, ha facoltà di intervenire.
Intervengo soltanto per un discorso di riferimento alla passata legislatura, visto che è qualcosa che attiene all’attività del Consiglio, quindi non in qualità di rappresentante della Giunta.
Il riferimento cui faceva prima il collega Tripodi è giusto, nel senso che, poiché in questa Finanziaria noi troveremo in un emendamento successivo, di interpretazione autentica, che riguarda la materia, io direi, se lei è d’accordo, Presidente, di sospendere momentaneamente la trattazione di questo emendamento e abbinarlo all’emendamento successivo quando arriverà, di interpretazione autentica, perché qui la valutazione politica che va fatta, va inquadrata e collegata appunto a quell’emendamento. Ovviamente tutti quanti gli emendamenti che riguardano il personale possono essere ritirati, però considerato che questo è collegato ad uno successivo, ritengo si possa sospendere la sua trattazione ed essere ripreso e trattato con l’altro globalmente.
Onorevole Scopelliti, ci confondiamo le idee se non andiamo avanti, già abbiamo tre blocchi di emendamenti…
Lo lasciamo in sospeso e lo discutiamo, come ha detto l’assessore Scopelliti, successivamente. Per quanto mi riguarda sono d’accordo su questa impostazione.
Pongo in votazione la richiesta di sospensione di trattazione dell’emendamento protocollo 689.
(Il Consiglio approva)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.
Credo che questo emendamento vada incontro all’intesa che è stata determinata già stamattina e mi pare più o meno confermata, quella cioè che dalla Finanziaria venga eliminata tutta una serie di norme riguardo al personale, per cui penso che si possa sopprimere il comma 1 dell’articolo 2 bis in quanto riguarda quei direttori generali, quindi dipendenti della Regione, cui è stato revocato l’incarico dalla Giunta regionale, ché per effetto di questo comma si verrebbe a stabilire di mantenere comunque il trattamento economico che godevano come dirigenti generali.
E’ una questione che riguarda personale dirigente regionale attualmente in servizio e mi pare abbastanza strano che nel momento in cui si decide di revocare l’incarico, contemporaneamente viene chiamato il Consiglio regionale a decidere, così come viene proposto, per il mantenimento del trattamento economico per una funzione che oggi non svolgono più. Visto che ne avevamo parlato con l’assessore Gentile, il quale aveva posto il problema di ritirare tutti gli emendamenti per il personale del Consiglio e della Giunta, e questo emendamento riguarda il personale della Giunta attualmente in servizio a tutti gli effetti, io ho proposto la soppressione di questo comma, per cui chiedo alla Giunta, all’assessore Gentile e al Presidente Chiaravalloti che aveva seguito questa linea in generale che, comunque, si tenga conto dell’orientamento e si abbia un rapporto di coerenza rispetto anche alle altre questioni. Quindi o si sopprime il comma da parte del proponente o del relatore ritirando il comma 1, decidete voi, o si vota l’ l’emendamento soppressivo, in attesa di valutare, nel quadro di una disciplina organica che riguarda tutte queste questioni, anche il problema dei cessati dall’incarico di dirigente generale.
Certamente oggi sarebbe un grave errore, in questo quadro e nella discussione che stiamo facendo, che si decidesse di erogare un trattamento economico di 2-3-4-5 milioni al mese in più a persone che non ricoprono più quell’incarico e che sono retribuiti dalla Regione per il ruolo che svolgono in questo momento in quanto sono tornati a fare i dirigenti della Regione, ruolo che ricoprivano prima di essere nominati dirigenti generali.
La parola all’assessore Bagarani.
Questo comma dell’articolo 2 bis, in realtà, ha ben poco a che vedere con gli interventi sulla struttura del personale; innanzitutto, ha una caratteristica di una tantum, cioè è in via transitoria ed è esclusivamente una fase di prima applicazione – leggo testualmente il comma –; secondo, in questa operazione quello che stiamo cercando di fare è che, nel momento in cui stiamo applicando una nuova normativa, alcuni dirigenti che si vengono a trovare in una posizione al di fuori…
(Interruzione)
Sì, in un rapporto fiduciario, quindi possono venire a trovarsi al di fuori del rapporto fiduciario in una posizione non definita con chiarezza. Quello che proponiamo è semplicemente di mantenere per loro il livello stipendiale che avevano, né più né meno…
(Interruzione)
Sì, con un lavoro di staff.
(Interruzione)
Sì, è vero, per loro sì, ma una tantum contrattuale, questa non è una modifica del contratto; l’una tantum è in termini di personale, non di anni.
La parola all’onorevole Galati.
La stessa questione, se ben ricordate, era stata trattata l’anno scorso in sede di approvazione del bilancio, quando è stato presentato un emendamento in cui veniva stabilito che ai direttori generali che cessavano dalle funzioni veniva mantenuto lo stipendio di dirigente di settore e non quello di direttore generale. D’altra parte, credo che sia anche un po’ incostituzionale questa norma, nel senso che se uno non svolge più quelle funzioni, ma mansioni inferiori, non può avere un trattamento economico al di sopra delle funzioni che svolge.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 543.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento testé letto.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 2 bis.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2 ter.
(E’ approvato)
Passiamo all’esame degli emendamenti senza riferimento ad articoli, della Rubrica 1^.
Emendamento protocollo
(Interruzione)
E’ ritirato. Emendamento protocollo 681… E’ ritirato.
Emendamento protocollo 629… E’ ritirato.
Emendamento protocollo 630… E’ ritirato.
Emendamento protocollo 558… E’ ritirato.
Emendamento protocollo 631… E’ ritirato.
Emendamento protocollo
“Il disposto di cui all’articolo 3, quinta alinea della legge regionale 4 dicembre 2000, n. 18, si applica esclusivamente ai soggetti che abbiano prodotto istanza di partecipazione alle selezioni di cui all’articolo 27, comma 4, della legge regionale 13 maggio 1996, n. 8, entro la data del 29 maggio 1997, purché in servizio alla data di entrata in vigore della legge regionale n. 8/96. L’inquadramento in ruolo, ai sensi e per gli effetti del disposto di cui al su citato articolo 3, quinta alinea della legge regionale 18/2000 come sopra interpretata, decorre dalla data della deliberazione dell’Ufficio di Presidenza”.
Chiede di illustrarlo l’onorevole Rizza. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, si tratta di un emendamento che riguarda alcuni ragazzi che da anni lavorano in Consiglio e che debbono essere comunque inquadrati, anche per una sentenza intervenuta, e attraverso questo disposto noi possiamo…
Specifichi meglio quali, perché ce ne sono tanti che lavorano in questo settore.
Sono tre o quattro unità, c’è un vecchio contenzioso che dobbiamo comunque concludere, sanare.
La parola all’onorevole Tripodi.
Questo emendamento, cui si riferisce l’onorevole Rizza, è una ulteriore interpretazione autentica dell’articolo 3 della legge 4 dicembre 2000, numero 18, Presidente, perché il Consiglio regionale aveva già data un’altra interpretazione autentica spostando tecnicamente la data al ’96 e quindi per consentire a coloro che a quell’epoca avevano i requisiti di poter partecipare al concorso.
Con questa nuova interpretazione autentica, ora, si risposta di nuovo la data al ’93. Io leggo l’emendamento, onorevole Rizza, leggiamolo insieme e verifichiamo se quello che dico io è diverso da quello che dice lei.
Onorevole Tripodi, mi perdoni, non è la stessa cosa, è una precisazione ulteriore perché quella interpretazione non è stata ritenuta sufficiente per immettere serenamente, tranquillamente nei ruoli del Consiglio regionale quelle tre o quattro unità lavorative che avevano prestato servizio a quell’epoca.
Onorevole Rizza, le chiedo scusa, per capire lei, io e l’Aula e tutti quanti qui dentro, ma gli altri in base a questa legge che fanno?
Comunque non possono entrare, il contenzioso era con queste tre unità lavorative.
(Interruzione)
Questa è una interpretazione autentica, è un fatto che langue da anni in Consiglio.
(Interruzione)
Comunque mi perdoni, io non lo ritiro e lo pongo alla valutazione dell’Aula…
Presidente, le chiedo scusa…
Per sua tranquillità: questo emendamento è stato sottoscritto anche dagli onorevoli Bova, Borrello e Pilieci, cioè da tutto l’Ufficio di Presidenza.
A me non interessa, onorevole Rizza, da chi è stato sostenuto, io ritengo che ci sia stata una ingiustizia.
Onorevole Tripodi, lei ha già avuto la possibilità di parlare, ora basta.
La parola all’onorevole Guagliardi.
Signor Presidente, stamattina c’è stato un sospiro di sollievo, credo da parte di tutti noi, quando l’assessore al personale ci ha fatto una proposta che ho ritenuto molto importante per il Consiglio regionale.
Adesso, attraverso un emendamento di una parte o di un’altra o attraverso qualsiasi escamotage noi stiamo riprecipitando nello stesso problema.
Credo che la volontà di noi tutti e l’impegno morale che ci siamo assunti qui dentro sia di ritirare ogni emendamento che riguardi qualsiasi soggetto definito come personale perché altrimenti noi stessi facciamo un torto a chi adesso abbiamo messo fuori dalla discussione.
Mi pare che un atto di coerenza…
(Interruzione)
Siccome fra un mese dovremo discutere di questo stante l’impegno dell’assessore al personale, definiremo anche questo contenzioso.
La parola all’onorevole Borrello.
Signor Presidente, siccome sono firmatario come componente dell’Ufficio di Presidenza di questo emendamento, se esso crea un problema alla discussione, anche se io nel momento in cui l’ho firmato ero convinto e consapevole di quello che andavo a fare, posso anche ritirarlo.
Sostanzialmente, si tratta di una ulteriore interpretazione, poi non spiegatemi perché ci debba essere la necessità di così tante interpretazioni perché non sono in grado di dirvelo, ma in ogni caso il dato oggettivo è che alcune persone, due o tre dipendenti che lavoravano in Consiglio regionale con un contratto, con una cooperativa ecc., alla luce e per effetto di una legge approvata in uno di quegli anni della scorsa legislatura non erano stati ammessi al concorso riservato, perché il Consiglio regionale, anziché attenersi alla previsione normativa che parlava di una anzianità di servizio di 24 mesi, ha ritenuto di dover trasformare in ore lavorative questo periodo, per cui, per questo meccanismo un po’ strano questa gente non è rientrata nel novero dei concorrenti.
Ora noi abbiamo, su richiesta della struttura del Consiglio regionale, proposto questo emendamento, però se la cosa dovesse creare problemi e quindi ritardare anche i lavori del Consiglio, io, ripeto, sono pronto a ritirare l’emendamento. Grazie.
La parola all’assessore Scopelliti.
Signor Presidente, credo che per rifare una nuova proposta sia importante prendere atto, cosa che deve conoscere il collega Guagliardi, che qui non si tratta di un problema di valutazione; lo faccio da assessore ma, in quanto già Presidente del Consiglio regionale, voglio rammentare che questo iter lo abbiamo seguito e che questa soluzione proposta è a supporto anche dell’Ufficio di Presidenza.
Qui, ripeto, il discorso non riguarda un fatto di valutazione politica di promozione o meno, di assunzione di alcuni lavoratori, ma di un problema che nasce da una sentenza, alla quale questi giovani possono appellarsi, contro il Consiglio regionale e contro l’Ufficio di Presidenza. Comunque, in ogni caso si può anche decidere diversamente.
Noi prima di andare via, alla scadenza del mandato, avevamo delegato l’Ufficio di Presidenza, poi non so perché questo non si sia verificato, se la struttura interna forse non ne ha avuto la forza, di inquadrare, così come è giusto che fosse, questi ragazzi nel contesto della struttura del Consiglio, attraverso un concorso privilegiato così come prevedeva la legge. Credo, perciò, che su questo, adesso, noi non possiamo intendere come una valutazione politica, la responsabilità della scelta da effettuare che potrà essere positiva o negativa. Il Consiglio non può pensare che questo discorso possa essere inquadrato nei problemi più ampi del personale.
Certo rispetto a questa richiesta, c’è l’emendamento del collega Tripodi – questo sì diventa una valutazione politica –, per cui il Consiglio può decidere di trattarlo insieme con questo emendamento e quindi prevedere una interpretazione anche allargata in definitiva, ma questa è un discorso di volontà politica. Mentre per la prima richiesta è una volontà che credo sia giusto soddisfare dopo tanti anni, anche perché questi ragazzi hanno rinunciato, perché è stato sottoscritto o eventualmente sottoscriveranno un documento – io conosco la vicenda –, a due anni e poco più, che quindi hanno perso, di retribuzione. Quindi, credo che sia un atto nei confronti dell’Ufficio di Presidenza e dell’intera struttura da prendere in considerazione e fare una scelta.
La parola all’onorevole Tripodi.
Signor Presidente, io credo che bisogna esprimere meraviglia rispetto all’emendamento, che è stato presentato, dall’Ufficio di Presidenza, perché ritengo che questi avesse già tutte le carte in regola, tutte le disposizioni, le leggi approvate, per ultimo la legge 18 dello scorso anno,che davano tutti gli elementi per decidere e risolvere un contenzioso che si trascina oramai da sette-otto anni.
La cosa incomprensibile è che si debba venire ancora in Consiglio regionale, mantenendo una posizione che secondo me è diventata una vera e propria vessazione nei confronti di questi lavoratori, a chiedere un ulteriore interpretazione autentica della norma. C’è una lavoratrice che è stata penalizzata, ed è andata addirittura davanti alla Corte Costituzionale e ha vinto, le ha dato ragione, perché nel periodo in cui c’era la valutazione temporale del servizio, era in maternità.
Qui si parla della famiglia, proponete leggi in sua difesa, ma guarda caso questa lavoratrice non è stata immessa in ruolo con la legge 18 perché era in maternità e perché qualcuno ha dato valutazioni, nel momento in cui si decideva se bisognava contare i giorni, i mesi, le ore in modo tale da escludere lavoratrici che avevano maturato questo diritto.
Io non capisco perché l’Ufficio di Presidenza oggi ci presenta un emendamento che dice addirittura “bisogna che questi lavoratori rinuncino a tutto”. Avete fatto fare una dichiarazione nei giorni scorsi a questi lavoratori per rinunciare a qualsiasi indennità arretrata, onorevole Rizza.
Io credo che sia un atteggiamento sbagliatissimo, non serve questo emendamento. Voi avete gli strumenti, mettete in moto le strutture e fate quel che deve essere fatto per l’immissione in ruolo che spetta a questi tre lavoratori. Questo dovete fare, non presentare l’emendamento.
La parola all’onorevole Morrone.
Chiedo scusa un attimo. Presidente, per quanto riguarda questo emendamento io non ne faccio una questione di merito perché non sono in grado in questo momento con gli elementi di cui sono a conoscenza di dare risposte per il merito. Io ne faccio una questione di metodo.
Se i capigruppo tutti riuniti hanno deciso che qualunque emendamento che riguarda il personale sia ritirato, credo che in tal senso bisogna procedere, indipendentemente dal merito, tant’è che l’onorevole Borrello, molto correttamente, ha detto che si dichiara disponibile a ritirarlo.
Quindi dobbiamo prendere atto che
Pongo in votazione…
Avverto la necessità di parlare dopo l’intervento del collega Tripodi che, tra l’altro, ha fatto l’assessore non nel 1500, ma un anno fa.
Volevo chiedere all’assessore Tripodi se lui in Giunta ha mai deliberato senza che ci fosse la proposta, le firme e le controfirme di dirigenti e quant’altro. Punto interrogativo.
L’Ufficio di Presidenza non ha questa autonomia per decidere in maniera asettica e senza che ci sia il supporto delle strutture. Io credo che lui queste cose le debba sapere…
(Interruzioni concitate)
Perdonatemi, io voglio esprimere il mio giudizio, la mia posizione, caro collega Tripodi. Io credo che questo sia…
(Interruzione)
Presidente, ho già detto prima che siccome non cum volus quando sum monacus e cum non volus quando non sum monacus, e questo non mi appartiene, questa cultura non appartiene al sottoscritto, ho già dichiarato la mia disponibilità a ritirare l’emendamento per quel che mi riguarda.
Il punto è che qualcuno ciurli nel manico per dire che l’Ufficio di Presidenza può deliberare, è in assoluto errore.
Passiamo alla votazione…
Io chiedo che si applichi la legge 18, Presidente, una legge del Consiglio regionale che dicono “inapplicabile”.
Io devo porre in votazione l’emendamento. Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 618.
(E’ approvato)
Passiamo all’emendamento protocollo numero 689 rinviato per essere trattato con l’emendamento protocollo numero 618 testé approvato. Chi chiede di parlare?.
(Interruzione)
Ho dato lettura del testo dell’emendamento in precedenza e l’aveva illustrato l’onorevole Tripodi.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 689.
(E’
respinto)
Passiamo adesso all’emendamento protocollo
numero
Siamo d’accordo, Presidente.
Emendamento protocollo 654. E’ ritirato.
Emendamento protocollo 619. E’ ritirato.
Emendamento protocollo
“L’Ufficio di Presidenza, nell’ambito del contingente definito dal comma precedente, può conferire l’incarico di giornalista dell’Ufficio Stampa a dipendenti di ruolo del Consiglio regionale iscritti da almeno dieci anni all’Ordine nazionale dei giornalisti”.
Chiede di illustrarlo l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, è un emendamento semplicissimo che riguarda l’articolo 11 della legge regionale 13 maggio ’96, numero 8. Dopo il comma primo è inserito il seguente “l’Ufficio di Presidenza nell’ambito del contingente definito dal comma precedente può conferire incarico di giornalista dell’Ufficio stampa a dipendenti di ruolo del Consiglio regionale iscritti da almeno 10 anni all’ordine nazionale dei giornalisti”.
C’è una carenza cronica e anche piuttosto forte di personale all’interno dell’Ufficio stampa…
(Interruzione)
Non c’è un impegno di spesa. Chiediamo semplicemente lo spostamento per quei dipendenti del Consiglio regionale in possesso del tesserino, dell’iscrizione all’ordine dei giornalisti, per potenziare eventualmente l’Ufficio stampa del Consiglio regionale.
Fra le altre cose, la legge nazionale sulla comunicazione prevede espressamente l’utilizzo di questo personale per potenziare gli Uffici stampa, quindi mi pare che…
(Interruzione)
Si utilizza il personale dipendente in possesso del requisito per trasferirlo all’Ufficio stampa…
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 641.
(E’
respinto)
Emendamento protocollo 620. E’ ritirato perché conseguenziale.
Emendamento protocollo 577…
(Interruzioni)
Chiedo che venga verificata la votazione sull’emendamento protocollo numero 641.
L’ho controllata io la votazione.
Io le chiedo la verifica.
L’Aula si è espressa negativamente sull’emendamento.
(Interruzione dell’onorevole Nucera)
Verifichiamo la votazione.
Il consigliere Segretario mi conferma che è stato respinto.
(Interruzioni)
Si passa all’emendamento protocollo 711. E’ ritirato.
Emendamento protocollo
“Contributi alle piccole e medie imprese della Calabria per la rimozione e smaltimento delle coperture degli opifici in cemento/amianto tipo eternit, al fine di bonificare i luoghi di lavoro a tutela della salute dei lavoratori”.
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tommasi. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, questo emendamento va incontro a quelle piccole e medie imprese che hanno la copertura dei tetti in eternit che, come sapete tutti quanti, è molto pericolosa.
Per cercare di incentivare queste aziende nell’azione di salvaguardia e tutela dei lavoratori, chiediamo di mettere in bilancio la cifra di 1 miliardo per la sostituzione della copertura dei tetti in eternit.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Presidente, mi pare che il parere del relatore fosse contrario. Il parere della Giunta è contrario e aggiungo che noi siamo contrari non tanto all’oggetto in sé perché questo è assolutamente condivisibile, ma perché manca la copertura, poi perché effettivamente l’impegno di 1 miliardo sarebbe solo una idea e effettivamente il problema è più ampio, e poi perché effettivamente queste cose possono essere ricondotte nell’ambito della programmazione di lungo periodo, cioè quella del Programma operativo.
Per cui, dal punto di vista dell’oggetto, siamo d’accordo; siamo contrari, però, all’emendamento così come presentato perché non dovrebbe avere luogo in Finanziaria.
E’ già presente nella parte Por di fatto.
Possiamo allora prender atto che
Esattamente.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 577.
(E’ respinto)
Si passa alla Rubrica 2. Articolo 3
Emendamento protocollo
In conseguenza di tale disposizione, viene
modificato il programma delle opere pubbliche di cui allo stesso articolo 3,
comma 9, del disegno di legge Finanziaria
Alla copertura degli oneri relativi si
provvede con la disponibilità esistente al capitolo 7001101 dello stato di
previsione della spesa del bilancio
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento testé letto.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Conseguentemente l’emendamento al d.d.l.
“Bilancio
Parere del relatore? Favorevole.
Non c’è il proponente, quindi questo emendamento non si può esaminare.
Parere della Giunta? Favorevole.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, mi pare abbastanza significativo anche nella metodologia seguita che, per un lavoro fatto già in Commissione, che a questo punto risulta anche inutile, capiti, ed è la prima volta, che un capitolo di spesa, contestualmente all’approvazione, venga impegnato nella sua totalità.
Tutto questo toglie opportunità a qualsiasi istituzione calabrese di poter concorrere all’assegnazione di queste risorse, ma la cosa ancora più odiosa è che si procede a fare una operazione nel momento in cui nella proposta della Commissione viene imputato un importo pari ad 1 miliardo per una emergenza di natura ambientale. Peraltro, non abbiamo l’illustrazione del proponente, essendo il Presidente Chiaravalloti, per cui non si capisce perché si proponga adesso il ritiro, la soppressione con l’emendamento solo di quel capitolo. Non quindi del capitolo complessivamente.
Probabilmente l’assessore Bagarani ci dirà che ci sono altre risorse e altri fondi e non si capisce questo perché non vale per il resto degli emendamenti. Cioè, c’è una operazione a macchia di leopardo forse a seconda della residenza di tanti consiglieri regionali di maggioranza e quindi si fanno i piani in base a questo. Tutto ciò è un modo odioso di gestire gli investimenti in questa Regione.
La parola all’onorevole Tommasi.
Questo emendamento era stato presentato in Commissione dal gruppo Verde, per un importo di 500 milioni per un problema di insabbiamento e quindi di paralisi di un porto turistico che è l’unico della provincia di Cosenza.
In questa direzione, si era presentato un emendamento per il dragaggio e la sistemazione di questo canale, ripeto, unico punto di approdo che c’è in questo momento in provincia di Cosenza, ma anche unico porto in Calabria insignito nell’anno 2000 della “bandiera blu”. In Commissione questo emendamento non solo era stato accettato dalla maggioranza, ma il finanziamento da 500 milioni era stato portato ad 1 miliardo.
Ed allora noi vorremmo capire come mai la maggioranza che tre giorni fa porta il finanziamento ad 1 miliardo, oggi essa stessa addirittura lo cancella.
E’ una grossa anomalia che poi andremo a spiegare ai cittadini.
(Interruzioni)
Onorevole Pappaterra, legga un po’ meglio la proposta, forse ci si può accorgere che il miliardo non è stato tolto.
Presidente, stiamo facendo capire al collega Senatore che il governatore ha messo mano sul suo governatorato di Rossano, Sibari e Corigliano.
Ma che sta dicendo, non c’è riduzione!
(Interruzione)
Non è stato tolto nulla…
Onorevole Pappaterra, se leggiamo il comma 9 dell’articolo, poi risulterà chiaro anche l’emendamento.
(Interruzione)
No, avevamo ridotto la posta del comma 9 di 1 miliardo, per il dragaggio… E’ questo l’emendamento.
(Interruzione)
All’articolo 3, comma 9, l’importo è di 9 miliardi…
Si può rinviare l’esame dell’emendamento…
(Interruzione)
Fate una richiesta formale, assessore Dima, per cortesia, se vuole faccia una richiesta ufficiale.
Presidente, possiamo rinviare questo emendamento? Va bene.
C’è una richiesta formale da parte dell’onorevole Dima? Allora la illustri.
Chiedo di rinviare questo emendamento per riprenderlo verso la fine del nostro lavoro.
Parere del relatore? Parere della Giunta?
(Interruzione)
Ha chiesto di intervenire l’onorevole Pappaterra. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, credo che la proposta dell’assessore Dima non sia accoglibile da parte del Consiglio. L’operazione portata avanti riduce l’importo di 9 miliardi 450 milioni, di un miliardo, e presumo che giacché il relativo emendamento non è stato proposto da uno dei consiglieri regionali, ma direttamente dal governatore Chiaravalloti, la somma già rinvenuta sarà sicuramente utilizzata o lo è già stata per coprire qualche altro emendamento. Io invito il dottore Cirò a chiarirci eventualmente anche questo aspetto.
Su questa vicenda, oggetto di questa
proposta, che riguarda i canali dei laghi di Sibari, il collega Tommasi aveva
proposto la misera e modesta somma di 150 milioni.
Stasera il Presidente Chiaravalloti ci invita a cancellare e ritirare quella posta in bilancio perché evidentemente, come diceva l’assessore Bagarani prima, attraverso il Por si potrà finanziare tutto e quindi anche eventualmente questo tipo di intervento.
Se le cose stanno così, non c’è nulla da
discutere qui. Si prenda atto che su questo livello di scelta, quel miliardo
che
Pertanto, andiamo avanti, Presidente, e si voti senza rinviare perché mi sembra sia molto chiara la scelta del governatore.
D’altra parte, se ci fosse stata la volontà di ritirare l’emendamento avrebbe dovuto essere lo stesso Presidente Chiaravalloti a farlo. Non credo che possa appartenere – con tutto il rispetto per gli altri colleghi – a nessuno il diritto di ritirare le proposte del governatore.
Ha chiesto di parlare l’assessore Dima. Ne ha facoltà.
Presidente, solo qualche minuto. Per dire che l’onorevole Pappaterra addirittura interpreta la volontà del Presidente, di un assessore, di una maggioranza e non ci dà l’opportunità neanche di chiedere il rinvio, non il ritiro.
L’ho motivato il mio dire, assessore Dima e, non a caso, ho chiesto l’intervento del dottor Cirò, perché il miliardo può darsi che venga utilizzato diversamente.
Onorevole Pappaterra, ritengo che rispetto ad una richiesta di un qualsiasi collega che in Aula chiede la sospensione su un punto, anche per motivi di cortesia bisogna soprassedere e non entrare nel merito.
La mia richiesta va solo ed esclusivamente in questa direzione. Leggo anche quello che lei dice rispetto all’emendamento, ma a questo punto consumeremo questo passaggio quando ritorneremo a discutere dell’emendamento.
La parola all’assessore Bagarani.
Mi dispiace, collega Dima, ma mi corre l’obbligo di intervenire.
La storia di questo emendamento è abbastanza semplice da un lato e controversa dall’altro.
E’ avvenuta la votazione in Commissione su proposta dell’opposizione ed è stato effettivamente non solo accolto ma riproposto da parte della maggioranza, con una cifra ulteriore.
Come ha giustamente osservato l’onorevole Pappaterra ora, sulla richiesta che era stata fatta quella sera, in realtà il giorno stesso l’assessore Misiti aveva provveduto non solo a stanziare e impegnare ma a destinare in erogazione 150 milioni per quest’opera. Noi abbiamo preso atto che effettivamente questa era un’opera che si avviava dovendo verificare tra l’altro e le esigenze finanziarie effettive, e se effettivamente anche giuridicamente questa cosa si poteva fare perché non dimentichiamo che è vero che all’interno del porto vi sono dei battelli della Guardia di Finanza e della Polizia, ma è anche vero che il porto è privato. Effettivamente l’opera iniziava con 150 milioni che potevano servire per aprire il canale, ma questo non giustificava affatto in questa sede di finanziaria un miliardo.
Ed allora noi abbiamo ritirato il miliardo e stiamo vedendo come si deve procedere sul porto di Cassano Jonio. Tutto qui, ora se l’assessore Dima vuole insistere sulla sospensione va bene, sinceramente mi lascia perplesso.
Prego, onorevole Pappaterra.
Presidente, volevo esprimere la mia soddisfazione per la replica dell’assessore Bagarani, che mi sembra abbia ampiamente chiarito la questione.
Come Presidenza, siccome resta la richiesta di rinvio, anche se a breve, dell’onorevole Dima, la pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
Questo punto viene, pertanto, sospeso.
Emendamento protocollo
“8. L’area del Pantano di Saline Joniche è dichiarata oasi di protezione della fauna selvatica e della flora tipica delle acque salmastre.
9. Per la realizzazione dei primi interventi di bonifica e ripristino dell’habitat naturale è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 100.000.000 (cento milioni).
10. L’assessorato regionale all’ambiente è
autorizzato a compiere tutti gli atti necessari per l’attuazione degli
interventi di cui ai commi 8 e
Chiede di illustrarlo l’onorevole Pasquale Tripodi. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, questo emendamento si riferisce ad un’area particolare che insiste nel comune di Montebello Jonico, precisamente a Saline Joniche, in cui si ritrovano durante tutto l’arco dell’anno molte specie di animali che in Calabria è raro vedere, tipo fenicotteri rosa o altre specie di acquatici.
Già per quest’area è stata formulata
richiesta sia dal Wwf che da “Lega ambiente” perché sia un’oasi protetta,
quindi riteniamo che
Parere del relatore?
Favorevole per 50 milioni.
Parere della Giunta?
Favorevole per 50 milioni.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 543 con una riduzione del finanziamento a 50 milioni.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento testé letto.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Al maggiore onere di lire 4.010.000.000 si provvede mediante riduzione di pari somma dello stanziamento di cui al capitolo 7001101 (fondo globale)”.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento testé letto.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3 per come emendato.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Art. 3 bis
1. Alla legge regionale 3 agosto 1999, n. 20 sono apportate le seguenti modifiche e integrazioni:
all’art. 5, comma 2, l’espressione “utilizzando gli aggiornamenti del Comitato di Indirizzo” è soppressa;
all’art. 10 il comma 2 è sostituito dal seguente:
“2. Il Comitato regionale di indirizzo è nominato dal Presidente della Giunta regionale, previa conforme deliberazione della Giunta stessa ed è così composto:
a) il Presidente della Giunta regionale, o suo delegato, che lo presiede;
b) l’Assessore all’Ambiente;
c) l’Assessore alla Sanità;
d) l’Assessore all’Industria;
e) un rappresentante dell’Upi regionale;
f) un rappresentante dell’Anci regionale;
g) un rappresentante delle Associazioni ambientaliste;
h) il Presidente dell’Uncem Calabria;
i) n. 4 rappresentanti delle Organizzazioni sindacali nazionali”;
all’art. 10, comma 5, l’inciso “obbligatoriamente almeno due volte l’anno è soppresso;
all’art. 12 il comma 2 è sostituito dal seguente:
“2. Il Collegio dei Revisori dei Conti è composto da tre membri iscritti ai registro dei Revisori contabili istituito presso il Ministero di Grazia e Giustizia, di cui uno svolge le funzioni di Presidente. I componenti il Collegio su proposta dell’Assessore all’ambiente, li Direttore generale dell’Arpacal provvede alla nomina dei Revisori con specifico provvedimento e li convoca per la prima seduta. il Collegio dura in carica tre anni ed i suoi membri possono essere nominati per un altro triennio”;
all’art. 12 il comma 4 è sostituito dal seguente:
“4. Ai componenti del Collegio spettano il rimborso delle spese sostenute per l’esercizio del mandato nei limiti stabiliti dalla Giunta regionale ed una indennità annua lorda fissata in misura pari al 10 per cento degli emolumenti del Direttore generale dell’Arpacal. Al Presidente del Collegio compete una maggiorazione pari al 20 per cento dell’indennità fissata per gli altri componenti.”;
all’art. 18 il comma 3 è soppresso
all’art. 22, comma 1, sono aggiunte in fine le parole “e del Decreto Legislativo n. 267/2000”.
Ha facoltà di illustrarlo l’onorevole Nucera.
E’ un emendamento normativo, Presidente, che prevede alcune modifiche alla legge 3 agosto ’99 numero 20, che afferisce alla costituzione dell’Arpacal.
Si tratta, al suo primo comma, di una riduzione del comitato di indirizzo che era un comitato elefantiaco, per cui si sta diminuendo, dando anche la possibilità al Presidente della Giunta, all’assessorato all’ambiente, all’assessorato alla sanità e all’assessorato all’industria, oltre che ai rappresentanti di categorie e di associazioni varie, di partecipare a questo comitato di indirizzo.
Il secondo comma, invece, afferisce alla costituzione del Collegio dei revisori dei conti che viene regolamentato secondo questa nuova fase.
E’ un emendamento normativo, non c’è impegno di spesa, non c’è onere aggiuntivo, non c’è nulla che possa far modificare il quadro della normativa stessa.
Come non c’è impegno di spesa! Il comma 4 che cos’è, non è un impegno di spesa?
Gli era sfuggito! E torniamo un attimo all’articolo 10…
(Interruzioni)
Ha chiesto di parlare l’onorevole Borrello. Ne ha facoltà.
Non voglio entrare nel merito, ma ho
registrato una contraddizione nella proposta emendativa. C’è un articolo della
Finanziaria – in questo momento non sono riuscito ad individuarlo, ma c’è
sicuramente perché l’abbiamo approvato in Commissione – per effetto del quale
la competenza sulle nomine per controlli che
Se l’assessore Bagarani se lo ricorda…
Sì, ma questo è un ente del tutto autonomo, quindi non c’entra assolutamente niente con quella disposizione.
E’ ente strumentale della Regione…
Sì e no…
Come no? Non esercita il controllo su questa
azienda
Ma il motivo di quel comma approvato in quei termini era proprio finalizzato, per quello che hanno relazionato quella sera in Commissione non so chi, a disgiungere i poteri dei controlli e quindi attribuire questa attività al Consiglio anziché alla Giunta, che poi è quella che effettua direttamente il controllo. Il senso di quell’articolo era questo, assessore; forse il dottore Cirò lo ricorda meglio…
Però, onorevole Borrello – scusi se la interrompo…
Se riusciamo vedere qual è l’articolo, forse ci comprendiamo meglio.
Ma l’oggetto di questo è tutt’altro, nel senso che questo specifico elemento non l’avevamo trattato…
Mi riferisco ai revisori dei conti, non al resto.
Sì, è chiaro che si riferisce ai revisori dei conti, nel senso che questo articolato, questo 3 bis non solo non prevede un impegno di spesa, ma prevede una riduzione. Per cui, in realtà, da questo punto di vista, per quello che ci riguarda come bilancio regionale, è un miglioramento finanziario, non un peggioramento, perché prevede una riduzione dell’organico dell’Arpacal il che comporta, oltre che una migliore efficienza di funzionamento dell’organo, anche una riduzione di spesa. Peraltro, la migliore efficienza di funzionamento dell’organo si riflette, vista l’importanza dell’Arpacal sul settore ambientale, sul funzionamento del Programma operativo. Quindi, da questo punto di vista, io lo difenderò fino alla morte questo emendamento.
Per quanto riguarda i revisori, forse possiamo intanto approvare questo, poi quando arriva l’articolo, senza starlo a cercare, riproponiamo il problema …
L’ho trovato, assessore. Dunque, qua c’è scritto: “Articolo 37 ter. Le nomine della Regione negli organismi di revisione e/o di controllo degli enti strumentali della Regione e di quelli per i quali è prevista la partecipazione della Regione appartengono per loro stessa natura alla competenza esclusiva del Consiglio regionale, che la esercita con le modalità e i limiti fissati dal Regolamento”. Mi pare chiaro…
Allora togliamo da questo emendamento quella parte che risulterebbe in contrasto con quella norma…
Modifichiamo questo emendamento per renderlo coerente con quella norma.
(Interruzioni)
Prego, onorevole Michelangelo Tripodi.
Presidente, solo per un chiarimento dal punto di vista degli oneri finanziari, perché ognuno può dire quello che ritiene, ma io sono andato a guardare adesso l’articolo 12, comma 4, della legge 20.
Assessore Bagarani, le chiedo scusa perché lei poneva un problema sulle spese, solo per precisione: qui si introduce un elemento che nell’articolo 12, comma 4, che si va a sostituire nella legge 20 non c’è, cioè l’indennità annua. Nell’articolo 12, comma 4 della legge 20 non è prevista nessuna indennità annua, quindi lei non mi può dire, assessore, né può dire al Consiglio che non c’è un aggravio, perché si introduce una indennità che la legge 20, articolo 12, comma 4, non prevedeva.
La parola all’onorevole Bagarani.
Siccome questo non è un ente con finalità etiche, ma che svolge un lavoro, il fatto che la legge non prevedesse una indennità non significa che purtroppo la legge non aveva copertura e che, quindi, quei rappresentanti non erano coperti finanziariamente, ma semplicemente che c’è necessità di modificare la legge, né più né meno.
Onorevole Tripodi, è inutile che ci
prendiamo in giro: se questo è un ente strumentale che funziona con una
Commissione che deve per forza di cose lavorare ed essere retribuita, se
Assessore Bagarani, accedendo alla richiesta dell’onorevole Borrello, con coordinamento formale toglieremo da questo emendamento quanto contrasta con le previsioni contenute nell’articolo 37 ter citato dall’onorevole Borrello.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 659 con la proposta di modifica.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tripodi Michelangelo. Ne ha facoltà.
Qui non c’è nessun aggravio di spesa, invece è il tentativo di finalizzare una quota del fondo di 4 miliardi della protezione civile, di cui ha la delega l’assessore Gentile, per il personale della protezione civile.
Noi abbiamo avuto l’esperienza tragica di Soverato e anche vicende successive nelle quali si è avvertita la difficoltà di non avere un servizio di protezione civile permanentemente presente ed efficiente, 24 ore su 24, anche per questioni di natura finanziaria perché al personale non venivano consentite turnazioni con straordinario, con altre indennità per fare fronte alle emergenze e alle urgenze.
Questo emendamento vuole vincolare una quota di risorse perché il personale della protezione civile possa essere utilizzato per fare fronte ai problemi e alle urgenze che si determinano. Probabilmente 1 miliardo è troppo, si potrà avere una riduzione, ma sono convinto che questo può servire a fare fronte e ad evitare soprattutto spettacoli come quelli che abbiamo registrato quando c’è stata gente che telefonava alla protezione civile e non rispondeva nessuno.
Siccome non vogliamo che si ripetano situazioni di questa natura, cerchiamo di attrezzarci e quindi di destinare una quota parte sui 4 miliardi del fondo complessivo della protezione civile perché il personale regionale della protezione civile possa essere messo nelle condizioni di poter svolgere fino in fondo le funzioni di emergenza e rispondenti alle urgenze.
Credo che questo sia un emendamento ragionevole e mi rimetto alla valutazione della Giunta e dell’assessore.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 543.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
- all’articolo 22, comma 1, le parole “ed esperienza almeno quinquennale nella direzione di organizzazioni complesse pubbliche o private” sono soppresse;
- all’articolo 24, comma 1, le parole “dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore al lavoro e alla formazione” sono sostituite dalle seguenti parole: “dal direttore generale dell’azienda. Uno dei membri effettivi è nominato su designazione della Regione”.
L’emendamento non afferisce al personale, ma alla struttura “Azienda Calabria lavoro”. All’articolo 22, quando si parla dei requisiti del direttore generale, vi sono contenute delle indicazioni che credo siano già restrittive. Se prevediamo questo tipo di indicazione ulteriore, siamo costretti anche come programmazione e come valutazione politica che si deve fare ad effettuare delle scelte sempre verso delle professionalità che sono in età avanzata e ci precludiamo la possibilità di poter inserire in questo contesto delle figure che magari sono molto orientate anche in termini di innovazione, di conoscenza e di altre cose.
La scelta andrà fatta, come abbiamo detto più volte, tramite bando ad evidenza pubblica, ma è importante togliere quel tipo di requisiti che non ci consente di allargare il campo a scelte anche di natura diversa.
Era solamente questo che volevo dire, quindi in definitiva non c’è nessuna valutazione così difficile.
L’altra modifica riguarda le nomine in questione, che anziché essere effettuate tutte da organi collegiali, vengono fatte una da un organo collegiale e l’altra su valutazione del direttore generale che, in definitiva, può dare l’indicazione direttamente sul Collegio dei revisori.
La parola all’onorevole Borrello.
Assessore, non ho capito: il secondo comma si riferisce a che cosa?
Ai revisori dei conti.
E quindi?
Una nomina la fa
Ma l’abbiamo detto proprio due secondi, è stato fatto lo stesso discorso. Capisco che certamente all’epoca della predisposizione dell’emendamento non c’era ancora questo orientamento, ma prima ho fatto notare su un emendamento - mi pare - del collega Nucera, che c’è un articolo, il 37 ter, della Finanziaria di cui stiamo discutendo, in cui si dice che il controllo spetta al Consiglio regionale e che quindi le nomine dei Collegi dei revisori appartengono a questo organo.
Ma non era mia intenzione soffermarmi su questo, volevo solo ricordare, senza peraltro entrare nella discussione del problema posto dall’assessore, che siccome di questa legge sono stato, assieme all’onorevole Pappaterra e ad altri colleghi, proponente e poi relatore, che il comma di questo articolo nasce per espressa disposizione normativa nazionale; cioè il decreto legislativo 29, modificato col numero 80, riguardo gli enti nazionali e quindi i ministeri, ma anche verso quelli ad ordinamento autonomo, prescrive e individua espressamente i requisiti in maniera chiara perché possano essere nominati i direttori generali, ed i cinque anni di anzianità in strutture pubbliche o private purtroppo sono previsti là.
Quindi mi pare che la modifica proposta sia contro la norma dello Stato. Io non sono d’accordo, comunque.
La parola all’onorevole Scopelliti.
Non è che stiamo dicendo che siamo contrari a quella previsione, lo stiamo soltanto togliendo. Quindi la valutazione non è un problema di non rispetto della normativa nazionale, è soltanto un fatto che può essere restrittivo nella valutazione.
La parola all’onorevole Tripodi.
La legge può decidere qualunque cosa, può mettere prima una cosa e poi toglierla. Io non sono convinto che, nel momento in cui trattiamo una funzione così elevata, di vertice, di direzione generale di un’azienda e quindi di un ente subregionale, l’Azienda Calabria lavoro, si possa prescindere da alcuni requisiti che valgono per l’Arssa, formalmente per l’Afor, per tutti gli enti subregionali e che comunque rappresentano una norma di carattere generale. Per assumere funzioni di questa natura, un minimo di esperienza almeno quinquennale nella direzione – come c’era scritto nella legge – di organizzazioni complesse pubbliche e private deve esistere.
Io sono convinto che siamo senza
paracadute ormai, per cui togliendo questo minimo di vincolo sviliamo le
funzioni ed io sono molto preoccupato, perché poi
Quello è un vincolo che ci impegna tutti a fare una ricerca attenta sul campo, che ci consente di avere una figura che sia all’altezza del compito. Che debba essere sicuramente della massima fiducia dell’assessore e della Giunta, questo è fuori discussione, ma cerchiamo di elevare e di tenere saldo un vincolo che obblighi tutti a muoversi su alti livelli complessivi per quel che riguarda le direzioni di vertice delle aziende subregionali. Questa è un’azienda importante.
Io pregherei di mantenersi dentro un criterio generale uguale per tutti.
Mi pare di poter mettere in votazione soltanto l’emendamento all’articolo 22 perché quello all’articolo 24 è in contrasto con la norma generale testé ricordata.
Suggerirei di ritirarlo, Presidente.
Quello all’articolo 24 non è possibile metterlo in votazione…
(Interruzioni)
L’abbiamo fatto per una legge poco fa. Riteniamo ritirato l’ultimo comma dell’emendamento, quello che interviene nella parte relativa all’articolo 24 della legge…
(Interruzione)
Viene ritirato tutto perché è in contrasto con la legge che abbiamo testé ricordata.
Presidente, a questo punto ritengo che vada interamente ritirato perché per una funzione dirigenziale cinque anni di esperienza è un requisito minimo. Se noi lo togliamo, metteremmo…
(Interruzione)
Inviterei l’assessore Scopelliti a riflettere su questo.
Vedo che fa il mediatore nel segno della tradizione.
Qui c’è un problema che spesso e volentieri diventa politico; cioè la legge prevede che si debbano avere dei requisiti sulla materia di conoscenza. Il vincolo dei cinque anni dirigenziali impone di dover scegliere obbligatoriamente, il più delle volte in queste circostanze, uno che ha 50-55 anni e non affidare l’incarico a chi è probabilmente già in un discorso di avanzamento di carriera ha la possibilità di poter tendere a questa aspettativa anche per la natura diversa che questo tipo di strutture hanno, e che pongono nelle condizioni di scegliere gente che può invece rappresentare il motore di un’azienda perché comunque ha grandi potenzialità. Noi abbiamo detto che questa azienda che nasce deve essere svincolata, quasi autonoma dalla pubblica amministrazione proprio per proiettarla in uno scenario diverso, quindi non la si può immobilizzare nominando qualcuno che viene da una cultura, quella della pubblica amministrazione, decisamente diversa, che non consente un adeguato suo avvio e che, invece, noi abbiamo voluto fortemente sganciare l’azienda da questi condizionamenti.
Con i requisiti previsti dalla legge, è chiaro che ci poniamo in una condizione di chiusura, mentre i vincoli che sono quelli di conoscenza della materia, delle problematiche, quello sì che ha attinenza, altrimenti qui poniamo la questione, ad esempio, che il collega Fedele che è stato dirigente del Comune per cinque anni, ha i requisiti sufficienti per essere dirigente dell’azienda Calabria lavoro. E no! Il requisito fondamentale ed essenziale è quello che il dirigente che andiamo a mettere deve essere uno profondamente conoscitore…
(Interruzione dell’onorevole Fedele)
Dicevo, deve avere dei requisiti particolari che sono collegati alla conoscenza della problematica che andiamo a trattare, quali le politiche attive del lavoro, ma anche quello che è lo sfruttamento del lavoro minorile; cioè questioni che abbiano attinenza con le politiche del lavoro, che forse rappresentano la questione delicata e importante, che in questi ultimi anni ormai stiamo cercando di individuare come aspetto prioritario per cogliere gli input nuovi che ci sono, rispetto a tanti altri problemi, a livello non solo territorialmente nostro, ma nazionale.
Credo allora che il tipo di vincolo ci consenta, anche col limite dell’età, che è di 60 anni, di prendere una persona che sia matura e che conosce bene tante cose della pubblica amministrazione, ma sia di garanzia per l’ambito in cui va ad operare perché è un contesto in cui il dirigente di Azienda Calabria lavoro, che andrà a fare il direttore generale percepirà comunque quanto percepisce il dirigente della pubblica amministrazione, forse anche meno.
E allora, chi si troverà perché possa andare ad assolvere questo ruolo? Questo è il problema che pongo, che è di valutazione anche politica, non di valutazione prettamente tecnica.
Assessore Scopelliti, questo è vero nella funzione pubblica, ma nella funzione privata ci sono dirigenti di età giovane che hanno esperienza ultraquinquennale, ed è un requisito minimo questo per affrontare una posizione così apicale.
Ma a 5 milioni al mese, nessuno va ad assumersi compiti di dirigenza di un’azienda, accollandosi responsabilità…
(Interruzioni)
Giuseppe GENTILE, assessore al personale. Presidente, noi abbiamo ritirato tutti gli emendamenti afferenti problemi che riguardano il personale. Siccome anche questo si muove in questa direzione, io ne chiedo il ritiro.
Io non lo ritiro, chiedo che venga posto in votazione.
Giuseppe GENTILE, assessore al personale. Io, comunque, ne chiedo il ritiro.
Non lo ritiro, Presidente, e chiedo che venga, nella sua interezza, posto in votazione per appello nominale.
Sospendiamo per il momento la trattazione, la riprendiamo più tardi. Pongo in votazione la proposta di sospendere la trattazione dell’emendamento protocollo 658.
(Il Consiglio approva)
(Interruzioni)
Bisogna porre ai voti l’articolo 4 bis, ma non possiamo andare avanti se non definiamo l’emendamento che abbiamo testé sospeso, che lo modifica…
Giuseppe GENTILE, assessore al personale. Mettiamolo ai voti alla fine…
E come votiamo l’articolo nella sua interezza?
(Interruzioni)
In merito alla proposta di modifica del comma 24, della legge n.5/2001, non sono convinto dei rilievi mossi: questo delle nomine è un problema sul quale noi tutti poi dobbiamo intervenire, perché non l’abbiamo mai fatto; cioè nelle Regioni dove i governatori – così vengono definiti – i Presidenti, hanno i poteri di nominare e revocare gli assessori che sono parte di un organo collegiale, mi dovete spiegare come può l’articolo 37 ter, essere approvato laddove si dice che i revisori dei conti devono essere obbligatoriamente nominati dal Consiglio regionale. Questa è una cosa assurda.
Ecco perché l’emendamento non può essere ritirato ma, riprendendo spunto da questa considerazione, bisogna rinviare il tutto a dopo l’articolo 37 ter, perché qua non abbiamo più limiti, cioè un Presidente che può nominare e revocare un assessore, non può nominare il Presidente dell’Arssa, il Presidente dell’Afor perché lo deve nominare il Consiglio regionale! Questa è una cosa veramente fuori dal normale.
Sospendiamo l’esame di questo emendamento e lo portiamo a dopo l’approvazione dell’articolo 37 ter per verificare se ci sono le condizioni per approvarlo interamente o meno, così verifichiamo in Aula se l’articolo 37 ter può essere approvato.
Assessore Bagarani, voteremmo adesso l’articolo 4 bis nella sua interezza, per come presentato dalla Giunta, tenendo conto che c’è questo emendamento che poi andremmo a delibare a fine discussione. Siamo d’accordo?
(Interruzioni)
Pongo in votazione l’articolo 4 bis.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Guagliardi. Ne ha facoltà.
E’ un emendamento che non tratta di miliardi, quindi sarà magari anche trascurato dall’Aula, ma si tratta della nostra storia ed è importante anche porvi attenzione. Io ho letto con attenzione lo sforzo che hanno compiuto i relatori per la modifica della legge 23, però mi è sorto un dubbio: credo che in Calabria, fatti un po’ di calcoli, abbiamo qualche glorioso combattente della prima guerra mondiale, ultracentenario.
Il collega Borrello mi dice che il suo papà è un novantasettenne combattente della prima guerra mondiale e io credo che sia giusto che a lui e a quei pochi sopravvissuti cavalieri di Vittorio Veneto vada concessa la tessera di libera circolazione. Quello che mi pare strano – forse è una disattenzione del Consiglio, forse è una scarsa conoscenza o una rimozione della nostra storia – è che settantenni, cioè pensionati della nostra regione che hanno combattuto una guerra siano trascurati da una legge così importante.
Allora proporrei che venga inclusa anche questa categoria…
(Interruzioni)
Colleghi consiglieri, stiamo cercando di stemperare la tensione di questa discussione, ma probabilmente a qualche anziano combattente, che deve andare a Reggio Calabria o a Cosenza o deve circolare e a cui pesa il pagamento dell’autobus, faremmo un grande piacere se lo inserissimo fra quei privilegiati che possono avere questa opportunità.
(Interruzioni)
La seduta è sospesa.
La
seduta sospesa alle 19,40 è ripresa alle 19,50
Ha chiesto di parlare l’onorevole Trematerra. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, vorrei richiamare l’attenzione dell’Aula su quelle che sono state le decisioni della Conferenza dei capigruppo, che aveva deciso che sugli emendamenti, una volta illustrati, avrebbero potuto intervenire uno a favore ed uno contro, ed anche stabilito che bastavano tre minuti a consigliere. Credo, invece, che si stia andando oltre, con dispersione anche di tempo.
Vorrei allora pregarla, signor Presidente, di far rispettare l’accordo intercorso nella Conferenza dei capigruppo e chiederei anche che l’Aula fosse un po’ più attenta sugli emendamenti che stiamo trattando.
La ringrazio, onorevole Trematerra, spero che l’Aula faccia tesoro di quanto ha detto.
Dobbiamo votare l’emendamento all’articolo 4 ter. Parere del relatore?
Bisognerebbe conoscere pure l’importo della spesa.
La parola all’assessore Bagarani.
L’importo della spesa è assolutamente non stimabile ma, se vi fate un po’ di conti, comunque non è trascurabile, perché chiunque sia al di sopra dei 73 anni potrebbe teoricamente – maschio, ovviamente –, a parte la discriminazione sostanziale che c’è tra maschio e femmina a questo punto, quindi di genere, e mi si consenta, investe proprio un problema di pari opportunità, ma, dicevo, a parte questo…
Si potrebbe estendere anche alle crocerossine, caso mai…
…chiunque sia al di sopra dei 72-73 anni dovrebbe essere considerato combattente. A parte le difficoltà procedurali nel definire il concetto di combattente, la difficoltà di gestire questa cosa, e a parte che al di sopra di quell’età comunque già hanno uno sconto sul percorso, credo che sia una cifra non quantificabile adesso, sicuramente non piccola perché comunque gli anziani in quella fascia non sono pochi in Calabria, per cui sinceramente non mi vede d’accordo al momento…
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 597.
(Interruzioni da più settori)
Presidente, chiedo la votazione per appello nominale.
(Interruzioni da più settori)
Presidente, siccome non conosciamo i numeri nelle votazioni che avvengono, magari dichiarando bocciato l’emendamento mentre i voti a favore sono in maggioranza, noi Presidente, chiediamo l’appello nominale, così vediamo, anche chi è a favore degli anziani combattenti e chi no.
Concordiamo col collega Guagliardi.
Si passa alla votazione per appello nominale…
(Interruzioni da più settori)
Ma non lo so quant’è la spesa, bisognerebbe andare a vedere quanti sono gli anziani che hanno combattuto al di sopra dei 73 anni, saranno migliaia. Ammesso che siano 50 mila, basta fare i conti! Voglio dire che non si può presentare un emendamento così in Aula, in quanto potrebbe sconquassare completamente il bilancio.
Signor Presidente, prima eravamo sul faceto, adesso andiamo sul serio. Chiedo la votazione per appello nominale.
Prego, consigliere Segretario, proceda all’appello nominale.
Franco PILIECI, Segretario. Fa la chiama.
Vincenzino AIELLO. In linea di principio sono d’accordo, ma alla luce di quello che per il governo regionale diceva l’assessore Bagarani, sono contrario.
Franco PILIECI, Segretario. Prosegue la chiama.
Comunico l’esito della votazione: presenti e votanti, 32; hanno risposto sì, 11; hanno risposto no, 17; si sono astenuti, 4.
(E’ respinto)
(Hanno
risposto sì i consiglieri Adamo, Amendola,Borrello, Guagliardi, Meduri,
Pacenza, Pirillo, Tommasi, Torchia, Tripodi M., Tripodi P.;
hanno
risposto no i consiglieri Aiello P., Aiello V., Chiarella, Crea, Crinò, Fedele,
Fuda, Gentile, Leone, Nucera, Occhiuto, Pezzimenti, Pilieci, Senatore,
Talarico, Tesoriere, Vescio;
si sono astenuti i consiglieri Dima, Galati, Rizza, Trematerra)
Allora viva la politica sociale di questa Giunta regionale!
Noi siamo per la politica sociale, sono le modalità che non ci vanno bene.
Presidenza
del Presidente G. Battista Caligiuri
Pongo in votazione l’articolo 4 ter nella sua interezza.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 543/5 a firma Tripodi Michelangelo e Tripodi Pasquale: “Articolo 5, comma 3 bis. Si propone di aumentare la somma prevista dal comma 3 dell’articolo 5, “Diritto di libera circolazione sugli autoservizi di linea regionali a particolari categorie di cittadini”, di lire 1.000.000.000 (un miliardo) da prelevare dal capitolo 2133104 “Spese per la realizzazione di programmi regionali attinenti il settore della caccia e dell’incremento della fauna selvatica.
A valere sullo stanziamento previsto dal precedente comma 3, la somma di lire 1.000.000.000 (un miliardo) è destinata per agevolazioni tariffarie a favore di disoccupati e inoccupati con oltre 25 anni di età iscritti da almeno tre anni nelle liste di collocamento”.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento testé letto.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo 543 bis…
Signor Presidente, chiedo la parola.
Ne ha facoltà.
Poiché, Presidente, c’è stato un attimo di distrazione, l’Aula ha già votato sull’emendamento 543/5, ma io avevo chiesto di intervenire…
Sì, abbiamo già votato l’emendamento.
Siccome tutti gli emendamenti che abbiamo presentato io e il collega Tripodi portano tutti il numero di protocollo 543, si creano momenti di confusione, allora o ci date elementi sul testo in esame oppure ci dovete consentire di capire di che si tratta.
Per ritornare un attimo indietro, Presidente, voglio far osservare che c’era una proposta di integrare il fondo di 4 miliardi per quanto riguarda il diritto di libera circolazione di alcune categorie di cittadini in Calabria, prelevando dal capitolo 2133104 e quindi riducendolo di 1 miliardo, la somma da destinare ad alcune categorie di soggetti…
Questo emendamento è stato già votato, parli dell’altro.
…quali i disoccupati e inoccupati che hanno almeno tre anni di iscrizione nelle liste di collocamento e almeno 25 anni di età. Rispetto a questo volevamo sollecitare un’attenzione del relatore e dell’assessore Bagarani perché sappiamo, a proposito di politiche sociali, che in Calabria ci sono tantissimi disoccupati. Noi non stiamo dicendo che vogliamo appesantire il bilancio, quanto, invece, portare sulla legge che riguarda il diritto di libera circolazione, una quota delle risorse finanziarie di cui al capitolo 2133104, per permettere ai disoccupati ed agli inoccupati calabresi, quindi alcune categorie di cittadini, di avere quantomeno una quota di risposta dal punto di vista della possibilità di avere riconosciuto parzialmente il diritto alla libera circolazione nell’utilizzo dei mezzi pubblici o quelli in concessione regionale.
Rispetto a questo non c’è un aggravio di spesa, c’è solo uno spostamento di risorse da un capitolo all’altro.
Ricordo che l’emendamento, con il parere contrario del relatore e della Giunta, era stato già respinto dall’Aula.
Emendamento protocollo 543 bis a firma Tripodi Michelangelo e Tripodi Pasquale: “Articolo 5, commi 11 e 12. Si propone di aggiungere i seguenti commi:
“
12.
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tripodi Michelangelo. Ne ha facoltà.
Articolo 5, commi 11 e 12. Abbiamo
presentato la proposta perché lo snodo aeroportuale dell’interporto di Gioia
Tauro, in attuazione del Piano regionale dei trasporti, venga localizzato
presso l’aeroporto di Reggio Calabria e in questo senso si autorizza
Non ci sono oneri di natura finanziaria, chiedo che il Consiglio regionale approvi questo tipo di scelta, che appunto lo snodo aeroportuale, visto che si sta decidendo su queste questioni, dell’interporto di Gioia Tauro venga localizzato presso l’aeroporto di Reggio Calabria.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.
Presidente, voto a favore di questo emendamento e chiedo che, qualora dovesse essere respinto come emendamento in sé, venga trasformato in ordine del giorno per il Consiglio.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 543 bis.
(E’ respinto)
Quindi viene accettato come ordine del giorno?
Non ha impegni di spesa…
Non ha impegni di spesa, è un ordine del giorno di raccomandazione al Consiglio. Viene accettato come ordine del giorno?
Sì…
No, Presidente, io sono contrario all’ordine del giorno…
Pasquale Maria TRIPODI …facciamo ostruzione…
Che vuol dire? Votiamo. Io sono contrario all’ordine del giorno.
La parola all’onorevole Vescio.
Di questo emendamento che non comporta certamente onere finanziario, vorremmo capire le ragioni, altrimenti, così com’è formulato, non comprendiamo come mai lo snodo aeroportuale dovrebbe essere collocato su Reggio e, per esempio, non su Lamezia, dove vi sono infrastrutture tali che consigliano semmai di ubicare lì questo snodo aeroportuale. Se ci fate capire le ragioni, potremmo anche vedere se votare o meno l’ordine del giorno.
La parola all’onorevole Pasquale Tripodi.
Presidente, A parte il fatto che geograficamente e territorialmente è Reggio che è più vicina a Gioia Tauro, che non Lamezia…
Che significa!
(Interruzioni)
…è anche una rivendicazione territoriale per Reggio Calabria, lo ammettiamo, ma voglio capire il perché deve essere allocato a Lamezia e non a Reggio.
Ma nessuno ha detto Lamezia…
No, l’ha detto Vescio.
La discussione è chiusa, abbiamo votato.
Emendamento protocollo 543 ter a firma Tripodi Michelangelo e Tripodi Pasquale: “Articolo 5. Si propone di aggiungere il seguente comma: “Ai sensi dell’articolo 14 della legge 68/99 è istituito il Fondo regionale per l’occupazione dei disabili.
Per la costituzione del Fondo di cui sopra è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 500 milioni da prelevare dal capitolo 4331103 “Spese per la gestione dei servizi socio-assistenziali”.
L’utilizzazione del Fondo regionale per l’occupazione dei disabili sarà disciplinata con apposito provvedimento legislativo”.
Chiede di illustrarlo l’onorevole Michelangelo Tripodi. Ne ha facoltà.
Questo emendamento ripropone - mi rivolgo
in particolare all’assessore Bagarani e all’assessore Scopelliti - un capitolo
che era presente nella legge finanziaria 2000. Non ho capito bene se il fondo
regionale per l’occupazione dei disabili, che era stato introdotto ai sensi
della legge 68 del ’99 con
Peraltro, l’onorevole Occhiuto è relatore di un provvedimento che riguarda questa materia e non c’è dubbio che, allocando e costituendo il fondo regionale per l’occupazione dei disabili che era già previsto nella Finanziaria 2000 e che consentiva di approvare la legge di recepimento della legge 68, se si dovesse eliminare questo capitolo di spesa, a questo punto ci sarebbe il problema comunque di finanziare la legge che stiamo trattando e che è in discussione in Commissione.
Ripropongo, quindi, l’esigenza di mantenere quell’impegno; si possono prelevare dal capitolo relativo alla gestione dei servizi socio-assistenziali i 500 milioni del fondo per l’occupazione dei disabili, visto che parliamo di politiche sociali, ma mi pare che, invece, rispetto a questo tutti gli emendamenti vengono sistematicamente respinti dalla maggioranza.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Scopelliti. Ne ha facoltà.
Intervengo per rispondere al collega
Tripodi. Siccome in Commissione in atto c’è una proposta di legge di cui
l’onorevole Occhiuto è relatore, come ricordava l’onorevole Tripodi, e tra
l’altro
La legge 68, all’articolo 14, prevede la costituzione del fondo regionale per l’occupazione…
Il fondo lo possiamo costituire, certo avrebbe motivo di contestazione se la legge che nasce domani non avesse copertura finanziaria, ma se invece ha una previsione, una norma finanziaria, mi sembra ovvio e forse scontato che ci sia un impegno del Consiglio, ad approvazione avvenuta della legge, a finanziarla, altrimenti la legge non può nascere senza una copertura finanziaria, in questo caso.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 543 ter.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 5 nella sua interezza.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Dopo l’art. 5 sono inseriti i seguenti articoli 5 bis e 5 ter:
“Articolo 5 bis
1. Nelle more dell’attuazione della legge regionale n. 23/99, i contributi d’esercizio, in applicazione delle legge 10 aprile 1981, n. 151, nei confronti di tutte le aziende pubbliche e private che eserciscono pubblici servizi di trasporto locale regolarmente autorizzati, vengono calcolati in base ai criteri previsti dal presente articolo ed erogati nella misura e con le modalità di cui ai successivi commi, nei limiti dello stanziamento annuale di bilancio e sufficienti ad assicurare efficienza e qualità ai servizi autorizzati.
2. I servizi automobilistici di trasporto pubblico locale eserciti dalle aziende sono suddivisi in fasce dimensionali in base al quantitativo annuo di servizio prestato in termini di percorrenza chilometrica.
3. Per i servizi di tipo provinciale e
regionale sono individuate sei fasce così distinte: la prima, che include i
servizi con percorrenza annua fino a
4. Per i servizi di tipo urbano sono
individuate quattro fasce così distinte: la prima, che include i servizi con
percorrenza annua fino a
5. Ai fini della determinazione dei contributi da erogare sono individuati cinque centri di costo: del personale, della trazione, della manutenzione, degli ammortamenti, dei servizi generali.
a) Per quanto attiene al personale, per i servizi provinciali e regionali, si riconosce il costo di una unità di movimento per ogni 36.000 bus x km/annui incrementato del 4 per cento per i servizi della seconda fascia, del 12 per cento per i servizi della terza fascia, del 20 per cento per i servizi della quarta fascia e del 22 per cento per i servizi della quinta fascia; per la sesta fascia si riconosce il costo di una unità di movimento ogni 25.000 bus x km, detto costo, per le aziende con percorrenza annua superiore a 2.400.000 bus x km, viene incrementato del 20 per cento. Per i servizi urbani si riconosce il costo di una unità di movimento per ogni 20.000 bus x km/annui incrementato del 5 per cento per i servizi della prima fascia, del 13 per cento per i servizi della seconda fascia, del 20 per cento per i servizi della terza fascia e del 22 per cento per i servizi della quarta fascia. Il costo annuo di una unità, per ambedue le tipologie di servizio, é pari a lire 62.500.000.
b) Per quanto riguarda i costi di trazione, di manutenzione e di ammortamento, si fa riferimento, per i servizi provinciali e regionali, ad un autobus di dodici metri, del costo convenzionale di lire 470.000.000, da ammortizzare in dodici anni ed in numero, per ogni azienda, di uno ogni 36.000 bus x km/anno; per i servizi urbani si fa riferimento ad un autobus di uguale lunghezza, del costo convenzionale di lire 400.000.000, da ammortizzare nello stesso periodo, ed in numero, per ogni azienda, di uno 33.000 bus x km/anno;
c) il costo della trazione, che include le spese per carburanti, oli, grassi e pneumatici, è riconosciuto pari a 880 Lit/bus x km per i servizi provinciali e regionali e pari a 1056 Lit/bus x km per i servizi urbani;
d) Il costo della manutenzione, che include i ricambi ed i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria e la pulizia, è riconosciuto pari a 576 Lit/bus x km per i servizi provinciali e regionali, incrementato del 3 per cento, dell’8 per cento, del 14 per cento e del 20 per cento per i servizi appartenenti rispettivamente alla seconda, terza, quarta e quinta fascia, e pari a 691 Lit/bus x km per i servizi urbani;
e) il costo degli ammortamenti, da
riferire al chilometro annuo percorso, che include il costo del rinnovo parco,
le quote di ammortamento sia dei veicoli sia degli impianti e rimesse, è pari
ad un dodicesimo del costo del parco aziendale convenzionale come sopra
definito e viene riconosciuto alle aziende che eserciscono servizi di tipo
urbano; detto costo viene incrementato del 4 per cento per le aziende con
percorrenza annua superiore a 500.000 bus x km e fino a 1.000.000, del 12 per
cento per quelle con percorrenza annua superiore a 1.000.000 bus x km e fino a
2.000.000, del 20 per cento per quelle con percorrenza annua superiore a
2.000.000 bus x km; parimenti detto costo di ammortamento viene riconosciuto
alle aziende che sviluppano una percorrenza annua di tipo provinciale e
regionale superiore a 600.000 bus x km incrementato del 2 per cento, per le
aziende con percorrenza annua fino a 1.200.000 bus x km, del 6 per cento per
quelle con percorrenza annua superiore a 1.200.000 bus x km e fino a 2.400.000,
del 12 per cento per quelle con percorrenza annua superiore a 2.400.000 bus x
km e fino a 3.600.000 bus x km e del 14 per cento per quelle con percorrenza
superiore a 3.600.000 bus x km;
f) Il costo dei servizi generali è riconosciuto quale percentuale sulla sommatoria dei costi del personale, della trazione, della manutenzione e degli ammortamenti nelle seguenti misure percentuali: per servizi provinciali e regionali, il 2 per cento per i servizi della prima fascia, il 6 per cento per i servizi della seconda fascia, il 15 per cento per i servizi della terza fascia, il 19 per cento per i servizi della quarta fascia e il 21 per cento per i servizi della quinta fascia; per i servizi urbani il 4 per cento per i servizi della prima fascia, l’8 per cento per i servizi della seconda fascia, il 20 per cento per i servizi della terza fascia e il 21 per cento per i servizi della quarta fascia.
g) Limitatamente agli anni 2000 e 2001, alle aziende esercenti servizi provinciali e regionali appartenenti alla prima fascia, viene riconosciuta una quota aggiuntiva pari al 12 per cento del contributo chilometrico come sopra calcolato, e, per gli stessi anni di riferimento, l’ammontare complessivo della detta quota aggiuntiva verrà detratta, proporzionalmente alle percorrenze, alle aziende esercenti la stessa tipologia di servizi appartenenti alle restanti fasce.
6. I contributi di cui sopra vengono erogati alle aziende nei limiti massimi del disavanzo calcolato quale differenza tra il costo complessivo dei servizi programmati, ed un ricavo presunto fissato pari al 35 per cento del costo medesimo, a trimestralità anticipate sulla base di un piano di riparto che deve essere approvato entro il 30 novembre precedente l’anno a cui si riferisce. Per gli anni 2000 e 2001 il suddetto piano di riparto deve essere approvato entro 30 giorni dall’entrata in vigore della presente legge”.
“Articolo 5 ter
2.
3. L’atto di indirizzo contiene le opportune iniziative che i concessionari che subentrano sono tenuti ad adottare nello stesso comprensorio per integrare nei propri servizi quelli delle aziende che abbandonano la gestione dei servizi in forza della presente legge, nonché per conseguire la massima economia ed efficienza, al fine di fornire all’utenza una migliore offerta dei servizi sotto il profilo qualitativo e quantitativo ed ottenere una più razionale utilizzazione delle risorse.
4. L’atto di indirizzo di cui ai precedenti commi 2 e 3 deve, in ogni caso, prevedere l’eliminazione di eventuali sovrapposizioni di percorrenza tra servizi o tratte di servizi effettuate da imprese diverse e che determinano diseconomie.
5. L’articolo 27, comma 5, della legge 7 agosto 1999, n. 23, è sostituito dal seguente:
Qualora le suddette imprese non
esercitano, nel termine del 30 settembre 2001 la facoltà di cui al precedente
comma 3, possono continuare ad esercitare a condizione che si associno con
altre imprese, in una delle forme di società di capitale previste dal codice
civile, realizzando un’unicità di gestione di servizi di entità superiore ad
una percorrenza annua di
La parola all’assessore Crea.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, sul 5 bis e sul 5 ter si è parlato moltissimo in questi giorni, quindi è mio dovere alzarmi e parlare in merito.
Sul 5 bis sapete tutti la problematica che c’è stata in questi ultimi due anni per la questione che nel bilancio dell’anno scorso il 7 bis, comma 2, è stato abrogato. Quindi noi, oggi come oggi, siamo senza norma. Il Dipartimento dei trasporti, su mio indirizzo, ha portato avanti uno studio particolareggiato in merito, dal quale sono scaturiti gli articolo 5 bis e 5 ter.
Con questi articoli, per la prima volta nella storia, si introducono dei dettami, delle regole fisse per il servizio pubblico locale dei trasporti, che consentono di ovviare ad una situazione fino ad oggi priva di norme certe, tant’è che l’erogazione delle risorse agli esercenti non rispondeva a criteri di chiarezza.
Oggi come oggi, si sta portando avanti una linea nuova che penso possa essere quella vincente, perché è giusto che tutti percepiscano quanto loro dovuto, ed ecco che con questi due articoli, il 5 bis e il 5 ter, noi abbiamo provveduto ad individuare cinque fasce che comprendono tutte quante le ditte che operano nel settore del trasporto pubblico locale. Per quanto riguarda la prima fascia - mi soffermo soltanto su questa -, si stabilisce che da qua a sei mesi, quelle ditte che rientrano nei limiti di percorrenza inferiori a 600 mila chilometri, se non vanno a consociarsi, dovrebbero andare in rottamazione. Quindi il mio consiglio è di cominciare ad attivarsi al più presto per costituirsi in consorzio, per formare anch’essi una grossa azienda, perché possa competere, stare sul mercato in quanto oggi si deve puntare ad avere un servizio pubblico efficace ed efficiente che sappia dare risposte alla collettività in modo concreto e serio. Nei giorni sorsi in Commissione abbiamo anche deciso di erogare alla fascia più piccola, soltanto per il biennio 2000-2001, 500 lire di più a chilometro, non intaccando quella che è la norma, perché si vuole dare concretamente attuazione a quei criteri che abbiamo stabilito in modo serio, e quindi dare la possibilità a queste aziende di essere pronti perché possano corrispondere alle prescrizioni della legge 23.
Sempre in Commissione, con i colleghi si è discusso e stabilito di concedere una proroga della scadenza dei termini al 30 ottobre, anziché al 30 settembre, oltre noi non possiamo andare per il fatto che al dipartimento dopo devono effettuare i conteggi per l’annualità 2002. Quindi siamo andati avanti – ve lo dico in termini chiari – su una logica chiara, con la quale tutti possano percepire quanto tocca loro.
Oggi, pertanto, chiedo all’Assemblea di non valutare emotivamente gli articoli 5 bis e 5 ter, ma di comprendere che nella nostra Regione vogliamo dare delle regole fisse, perché riteniamo giusto che ogni azienda sappia prima tutto quello che deve fare nel corso dell’anno e non avere corrisposti sempre anticipi senza badare di puntare alla meta; ogni azienda, quando è seria, deve valutare l’attività che intraprende in termini di costi-benefici e quindi verificare se gli assetti interni siano rispondenti agli obiettivi che ci si prefigge.
Chiedo, perciò, all’Aula, alla maggioranza
in particolar modo, di valutare tutto ciò dal punto di vista obiettivo,
considerato che al momento si è senza norma e che quindi, se non passa questa
legge, non si può pagare il 45 per cento del 2000 ed in più i sei mesi che
toccherebbero, perché la legge
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Dice bene l’assessore Crea quando afferma che in questi giorni, prima in Commissione e poi fuori dalla stessa, questo emendamento è stato, per così dire, caldo; lo dimostra il fatto che, assieme all’assessore, lo firma il Presidente della Giunta. Accettato questo, però, poi il resto del ragionamento dell’assessore non mi convince.
Perché ci troviamo in queste condizioni? La scorsa legislatura con l’approvazione della legge 23 che regolamenta l’intero sistema del trasporto locale calabrese, di recepimento – e questa è una delle poche norme di trasferimento dei poteri, nel settore dei trasporti si è messo mano ad un processo organico –; successivamente, come si ricordava, con la finanziaria del 2000, col famoso articolo 7 bis - anche quello abbastanza tormentato - si è riaperta la partita che riguarda la gestione.
Allora su questo, assessore, vorrei che riposizionassimo alcune questioni certe. La gestione del trasporto pubblico locale, ai sensi della legge nazionale e della nostra legge regionale, è di competenza delle Province a partire dal 1° gennaio 2000, ed è scritto chiaramente nella legge 23.
Quali sono gli atti propedeutici perché
questo possa avvenire? Tutto il lavoro impostato dentro la legge regionale è
quello che prevede di individuare i servizi minimi, essenziali, che sono quelli
su cui
In questo anno di lavoro non mi risulta che su questo ci siano stati passi avanti, pertanto ci troviamo ancora a registrare una condizione di anarchia con sovrapposizione di corse, con cristallizzazione di rete, perché ci sono tante concessioni in questa Regione che risalgono agli anni ’70 e che non sono state mai modificate.
Quindi abbiamo, per molti aspetti, una rigidità da una parte e un’assoluta incapacità di interpretare nuove domande trasportistiche che ci sono in questa regione. Basta pensare alle grandi aree urbane o alle università calabresi, in cui ancora, per esempio, non ci sono i collegamenti pomeridiani; poi, magari, sulla stessa tratta ci sono sette-otto corse che si accavallano. Guardate, non lo diciamo noi, non lo dite nemmeno voi, lo dice addirittura l’associazione degli operatori che stima intorno a un 15-20 per cento di sovrapposizione e in questa Regione ancora si continuano a pagare 42 milioni di chilometri all’anno.
Ecco, allora, che non può bastare solamente regolamentare cose che non ci competono, perché sono le Province che devono gestire, noi dovremmo solamente programmare e coordinare.
Onorevole Pacenza, mi scusi l’interruzione, ma voglio ricordarle che avevamo stabilito tre minuti di intervento per ogni emendamento.
Ho finito, Presidente. Dopodiché la filosofia dell’emendamento, proprio perché è improprio, non ci convince; tranne il riproporre lo sbarramento che sta dentro la legge 23 – il tetto minimo, assessore, per capirci –, il resto non ci convince perché bisogna ragionare su fasce e non su quello che tecnicamente viene definito per processo lineare.
All’interno poi di questo ragionamento - se ci sono le condizioni, formalizzo in modo semplice alcune osservazioni specifiche sul testo dell’assessore - specificatamente rispetto al primo comma, assessore, va premesso che noi non condividiamo questo lavoro per fasce. Secondo, al comma 5 si fa un’operazione con la quale non si incentiva in termini di parametri i percorsi provinciali e regionali, per cui noi chiediamo di trasferire la stessa procedura prevista per il traffico urbano. Mi pare che sia un fatto naturale, da questo punto di vista.
Per quanto riguarda, poi, il come si
procede, noi riteniamo che anche dentro l’articolo 5 bis sia opportuno che il
Consiglio riproponga il percorso delle sedi competenti che su questa materia ci
sembrano assolutamente chiare nella legge 23, cioè
La parola all’assessore Crea.
Caro collega, per rispondere a lei che è stato tra coloro che hanno elaborato la legge 23, quando governava assieme al centro-sinistra, le dico intanto che non sono un avventuriero che si presenta senza conoscere tutto quello che è stato fatto prima, perché le carte le leggo. Io la legge l’ho avuta in eredità e non mi sono permesso di dire prima come stanno le cose, ma dato che mi ha provocato, le faccio notare che non ho fatto altro che applicare quello che avete votato voi...
(Interruzione dell’onorevole Pacenza)
Mi faccia parlare, io non interrompo quando intervengono gli altri. Io faccio il politico mi e trovo bene nel ruolo che svolgo, la parte tecnica la curano i dirigenti, ai quali ho dato l’indirizzo sul quale come muoversi, dicendo loro di applicare i contenuti previsti da quella legge. Io non sono entrato nel merito tecnico, ma i miei esperti sanno e sono all’altezza del compito – e parlo da sei mesi a questa parte –.
Pensiamo di aver fatto una cosa bella ed utile perché si sta lavorando per la individuazione di quelli che sono i servizi minimi, sulla scorta di quanto stabilito in una delibera che mi sono trovato, del collega che mi ha preceduto, con la quale si dava incarico ad alcuni esperti di Bologna, del centro-nord, di predisporre questo studio che, annuncio, è quasi pronto, me lo portano a giorni. Anche su questo risponderò nelle sedi giuste, perché i servizi minimi non si possono individuare se non con uno lavoro preparatorio a monte di ricerca e verifica.
Stiamo andando, dunque, ad introdurre nel settore del trasporto pubblico locale criteri di razionalizzazione dei servizi, perché non è pensabile mantenere decine di linee di collegamento sovrapposte, cioè che intervengono sulle stesse tratte. Perciò, fra non molto, appena passerà la legge, molti dei 42 milioni di chilometri, cui lei faceva riferimento, di questo statene certi, scompariranno, ed è quello che noi come maggioranza vogliamo, perché quello che abbiamo è un sistema clientelare che avete voluto e volete voi. Si cerca di mettere un po’ di ordine, in una situazione che nessuno vuole cambiare per il fatto che vogliono sguazzare tutti dove c’è caos. Siccome noi del Polo delle libertà siamo uomini di una certa cultura e vogliamo il benessere della collettività, stiamo portando avanti questa linea di razionalizzazione per dare a tutti il giusto; poi si vedrà a chi toccherà di più e a chi di meno. Il mio consiglio per coloro che rientrano nella fascia più bassa è sempre quello, di cercare di attivarsi per fare delle società per poter essere competitivi come gli altri, poi tutto il resto è nella norma.
Per quanto riguarda il trasferimento delle competenze alle Province, ancora è prematuro parlarne, tuttavia man mano che andiamo avanti e siamo pronti, le deleghe saranno attribuite, noi non le vogliamo.
Chiedo di intervenire
Onorevole Borrello, l’accordo era che, sugli emendamenti doveva parlare uno a favore e uno contro…
(Interruzioni)
Come no! Poi possiamo pure derogare, però la decisione era quella: “uno a favore e uno contro”.
Presidente, non vorrei che qua si facesse confusione, perché abbiamo discusso per quattro-cinque ore su cose molto futili e magari anche con interventi a sproposito. Allora la prego, Presidente, di lasciarmi parlare perché non impiegherò molto, se nessuno mi interrompe…
Prego, onorevole Borrello, ma limiti a tre minuti il suo intervento, per favore.
No, tre minuti forse sono pochi.
(Interruzioni)
Io non posso che ribadire tutte intere le
perplessità che su questo argomento abbiamo già evidenziato in sede di
discussione in Commissione, perché rimane forte un elemento di valutazione negativa
rispetto all’emendamento, ai due articoli, il 5 bis e il 5 ter, in quanto
contrariamente a quello che pensa l’assessore, sono convinto – ma non lo dico
io – che la legge regionale 23 del ’99, caro collega Crea, rappresenta nel
panorama nazionale – e di questo può anche chiedere contezza al suo direttore
generale, rispetto al quale, peraltro, poi qualche osservazione la voglio fare
– di recepimento del “
Allora il punto qual è? Abbiamo messo mano, fortunatamente, in un settore che certamente presentava difficoltà gestionali legate a meccanismi di concessione delle linee che, evidentemente, nel corso degli anni non avevano avuto uno sviluppo, ad una evoluzione, un poco meno superficiale, però il dato oggettivo è quello che in Calabria attualmente abbiamo una serie innumerevoli di concessioni di linee, rispetto alle quali c’è una situazione di circa 90-94 aziende che gestiscono questo trasporto pubblico locale.
Voglio solo ricordare per un attimo che è un settore che costa alla Calabria qualcosa come 150 miliardi e che, quindi, necessariamente, assorbe una parte consistente del bilancio regionale ed essendo un settore importante, come tale va trattato.
Allora, discutere, approfondire le problematiche legate al settore del trasporto pubblico locale, sicuramente ha costituito un grosso sforzo che non si può questa sera, caro assessore, liquidare in quattro battute, perché avere la giusta consapevolezza degli elementi di grande novità che sono inseriti in questa legge forse l’avrebbe portata ad esprimere una qualche valutazione leggermente diversa.
Qual era l’obiettivo principale? Primo –
lo diceva prima il collega Pacenza – era ora che
Resto fermamente convinto che questa
difficoltà di trasferimento delle deleghe, funzioni e competenze, e aggiungo
personale e risorse, – ma non è una questione solo di funzioni, caro assessore,
ci sono da trasferire anche competenze, risorse e personale agli enti locali e
alle Province – diventa certamente una “spoliazione” di un’attività gestionale
che, evidentemente, alla Giunta regionale fa comodo continuare, perché continua
ad essere interlocutrice delle aziende di trasporto, ad avere un rapporto
quotidiano con elementi di valutazione che, non rientrando nelle sue competenze
di gestione, fa più comodo perché – e sono sicuro di questo – c’è un meccanismo
perverso – e aggiungo – che consente sostanzialmente il mantenimento di un
potere gestionale che
Questo è il dato di partenza, caro
assessore, rispetto al quale stasera non doveva arrivare nessun articolo né bis
né ter, doveva invece essere il momento di approfondimento di una tematica
sulla quale
Allora rimane il punto. Lei non può dirci stasera “io ho dato le impostazioni, i miei tecnici poi fanno il resto”: i suoi tecnici, caro assessore, il suo direttore generale – che dicono abbia grande esperienza – dimostra anche lui in maniera estremamente riduttiva una grossa difficoltà ad obbedire a risposte legislative che sono nella legge 23. Io non lo so se questo è anche l’input che lei ha dato al suo direttore generale, perché se questo non dovesse essere, ci troviamo in presenza di un direttore generale che del trasporto pubblico locale in Calabria ci ha capito poco o fa finta di non capire, perché se avesse capito bene qual è il problema, sicuramente non sarebbe stato questo il prodotto del suo studio e del suo approfondimento, il prodotto avrebbe dovuto essere altro.
Non è vero che non ci sono o non c’erano
regole, perché anche prima, in quel meccanismo perverso, bene o male dei
principi erano sanciti, da non prendere nella giusta considerazione perché i
costi standard sono eccessivi ma, comunque, è una norma che attualmente ancora
vige, e perché, caro assessore, vige, perché ci sono le inadempienze della
Giunta regionale, che non ha dato corso alla legge 23, altrimenti a questo
punto non c’era necessità alcuna ad aprile 2001, di discutere ancora di costi
standard. E fino a quando questa applicazione della “
Allora, caro assessore, credo che il
problema non lo risolverà con questo emendamento partorito dal suo illustre
direttore generale e quanti gli stanno attorno, perché il discorso è
squisitamente politico e, certamente, non può essere risolto con
arzigogolazioni o con invenzioni tecnicistiche.
Abbiamo altri riferimenti per poter gestire questo settore in Calabria. Credo che questo non debba essere certamente il principio ispiratore di un legislatore, e noi qua, caro assessore, facciamo i legislatori, non i passacarte, e se le proposte che vengono dal suo direttore, generale sono degne e meritevoli - come io ritengo - di grossa censura, addirittura di diffida, il Presidente della Giunta regionale o chi per esso, quindi anche l’assessore, dovrebbe diffidarlo perché metta in pratica la legge 23. Ove questa legge non dovesse essere di “gradimento” della Giunta regionale, abbia il coraggio di proporne l’abrogazione in toto e presentarne eventualmente un’altra.
Fino a quando questo non farete, avete l’obbligo morale e politico di applicare quella legge, e questo per rispetto anche alla Calabria, non solo verso le aziende, attenzione, perché voi in questi discorsi che fate non tenete conto di chi poi è usufruitore del servizio, di chi in zone disagiate di questa regione non riesce a trovare una corsa per spostarsi da una parte all’altra, perché quel meccanismo delle concessioni questo non lo consente. Mi auguro che questa legge non passi, anzi faccio un appello a tutti i consiglieri regionali – onorevole Crea, non la prenda come un invito a dare addosso ad un articolo che propone da assessore ai trasporti –, voglio sensibilizzarli affinché si rendano conto e siano consapevoli che questi due articoli il problema non lo risolvono, per i motivi che ho detto.
Quindi, sulla scorta di questo, che ognuno si regoli di conseguenza e voti in piena coscienza.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Vescio. Ne ha facoltà.
Non credo, a dieci mesi dall’insediamento
della Giunta Chiaravalloti, si possa parlare di inadempienza; possiamo parlare,
tutt’al più, di ritardi, ma relativamente rispetto a questo processo che deve
investire
Credo che lo sforzo fatto dall’assessore sia apprezzabile, abbiamo potuto vedere come la formulazione degli articoli 5 bis e 5 ter sia stata abbastanza sofferta e come l’assessore si sia impegnato, anche in termini personali, a cercare una soluzione che potesse accontentare gli operatori di settore. Pur tuttavia, devo riconoscere che molto probabilmente non accontenta tutti, e ciò è anche condivisibile, concepibile e comprensibile.
Io ho delle determinazioni pervenute da
alcune associazioni di trasportatori, precisamente l’Anav,
Loro, sostanzialmente, non possono rifiutare, è una condizione essenziale, la legge che impone questa innovazione sul piano dei trasporti, però propongono un riequilibrio percentuale, sempre restando all’interno delle fasce prefissate.
Sono proposte che faccio mie e che pongo, come precedentemente dicevo, alla sua attenzione finale. In sostanza, loro suggeriscono una modifica dell’articolo 5, punto a), per quanto attiene il personale: una unità di movimento per ogni 36 mila bus x chilometri annui, incrementata del 4 per cento; ecco, pensano che questa percentuale dovrebbe essere portata al 9 per cento; mentre la seconda fascia, incrementata del 12 per cento, per i servizi della terza fascia, resterebbe tale; per i servizi della quarta fascia prevista al 20 per cento prevederebbero una riduzione al 18; per quanto riguarda la quinta fascia, dove si prevede una percentuale del 22 per cento, loro ipotizzano di ridurla al 20 per cento. Quindi si tratta solamente di riequilibrio percentuale e poi, inoltre, chiederebbero che, relativamente al punto d) dell’emendamento, relativo al costo della manutenzione, le diverse fasce potessero essere aumentate la prima dal 3 al 6 per cento, la seconda diminuita dall’8 al 7 per cento, la quarta dal 14 al 13 per cento, l’ultima fascia dal 20 al 19 per cento.
Non ho avuto modo di verificare, ma se questo riequilibrio percentuale potesse essere accolto, molto probabilmente l’onorevole Borrello non potrebbe sostenere più quello che testé ha detto in quest’Aula, cioè che si tratta di avvantaggiare alcuni a danno di tanti altri.
La parola all’onorevole Leone.
Sono d’accordo con l’assessore quando dice che dobbiamo mettere mano a questo comparto e badarci bene, però non possiamo ignorare che è arrivata sul tavolo dei consiglieri una missiva firmata da 31 aziende, il 40 per cento delle imprese su un totale di 79, che operano nel settore del trasporto in Calabria, con la quale si richiede all’assessore, con una istanza ben precisa, di rivedere questo piano, perché, ed è quanto ritroviamo all’articolo 5 ter, trovano difficoltà a rimodularsi nelle fasce minime dei 600 mila chilometri con la previsione della sola società di capitale o quant’altro. In netto contrasto, poi, con una norma di legge che prevede anche le associazioni temporanee di imprese.
Al di là di tutto quanto questo, quello che non emerge da questa relazione è una tabella comparativa dello stato di queste 79 aziende prima e successivamente a questo decreto. Io mi chiedo se sarebbe il caso di avere queste tabelle comparative per capire effettivamente se le aziende stanno o meno in difficoltà per questo tipo di differenziazione di fasce e soprattutto se non sia il caso di prevedere anche l’associazione temporanea di impresa per andare incontro a chi – parliamoci chiaro – non ha intenzione di associarsi in società di capitale, ma prevede una forma minima di associazione per andare incontro ai requisiti della legge stessa.
La parola all’assessore Crea.
Noi abbiamo fatto il massimo che si poteva fare, andare a modificare l’impalcatura, significa far crollare l’intero impianto, perché non si parla di scostamenti minimi, 2 per cento in una fascia e il 3 per cento in un’altra, eccetera, ma consistenti, per cui tutto ciò provocherebbe sbalzi tali che dopo non si farebbe quella legge che abbiamo in mente di fare. Certo, sulla questione della società di capitale – come ha detto il collega Leone – possiamo anche venire incontro, tuttavia se il Consiglio – aggiungo – non tocca l’impalcatura – parlo dei piani –i 2 miliardi in più che servono solamente per l’annualità 2000-2001, potremmo trovarli sul fondo comune e quindi aggiungere a quella cifra che già c’è di 165 miliardi altri 2-3 miliardi che si troverebbero solo per l’annualità 2000-2001…
(Interruzione)
Questo è il punto, noi abbiamo portato avanti uno studio particolareggiato su questo, e si è dato il massimo che si poteva dare. Se l’assessore al bilancio sostiene che non si può effettuare una cosa di questo genere, noi non possiamo non attenerci a quanto seriamente ci dice, e andare avanti senza una norma, perché qua questo si vuole, cioè che si stia nel caos, e questo non è possibile, noi possiamo soltanto aggiungere la società di capitale di impresa, come diceva il collega.
Passiamo alla votazione dell’articolo 5 bis. Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Signor Presidente, chiedo l’appello nominale.
(Interruzioni)
Sospendiamo la seduta
La
seduta sospesa alle 20,50 è ripresa alle 21,15
Ha chiesto di parlare l’onorevole Trematerra. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, su questi due articoli ci sono stati fiumi di riunioni ed è chiaro che quando si tenta di normalizzare un settore come quello dei trasporti, così delicato e complesso, e portarlo a camminare diversamente da come ha fatto fino adesso, si creano disorientamenti.
Credo che si debba applicare la legge 23,
per far funzionare questo settore in modo diverso da come è avvenuto fino
adesso; forse, in fondo, lo spirito di questi due articoli non soddisfa tutti,
ma dagli incontri dell’assessore al ramo - ai quali non si è mai sottratto -
con i rappresentanti di queste aziende, sono venute delle risposte che in un
primo tempo pareva fossero state accettate ma che poi non hanno corrisposto
appieno, evidentemente, alle loro aspettative e, quindi, è arrivata una valanga
di altre osservazioni. Credo che un errore che abbiamo commesso sia stato
quello di non aver fatto funzionare quella Commissione che circa un anno fa o
più abbiamo istituito qui in Consiglio regionale, per verificare fino in fondo
in che condizioni versa il settore dei trasporti. E’ stato un errore perché se
Ebbene, dicevo, l’assessore non è stato
sordo alle richieste pervenute da queste piccole ditte, c’è una scadenza – come
sapete – per legge al 30 giugno
E’ chiaro che quando i fondi sono quelli
che sono, se tiri da una parte resti scoperto dall’altra, per cui si finisce
che, per dare una risposta alle piccole imprese poi troviamo le altre che non
accettano queste risposte e si mobilitano per contestare l’assessore,
Credo, allora, che un atto di buona volontà come Giunta di centro-destra, dobbiamo compierlo e lo chiedo all’amico Bagarani. E’ emerso in questa riunione con il direttore generale che questo aumento in più che si dovrebbe dare alle piccole imprese è stato quantificato – ripeto, è un dato che mi ha dato il direttore generale, quindi non lo sto inventando per calcoli che ho fatto –, credo che dopo tutti questi impegni che l’assessore ha assunto, se noi riuscissimo – assessore Bagarani – a trovare 1 miliardo e 800 milioni, daremmo una risposta alle piccole aziende da ritenersi, ritengo soddisfatte. Oltre questo, credo che non possiamo andare.
Gli emendamenti sono stati discussi ampiamente da parte dei capigruppo ed anche valutati, ci accingeremo a votarli, naturalmente con le modifiche che testé ho detto, in modo tale che si possa dare un forte segnale alle piccole imprese dimostrando che non le vogliamo penalizzare, metterle da parte, che c’è un’attenzione vera, concreta, nei loro confronti, in attesa che poi si formino queste società, – ripeto – società di impresa, non per come era scritto nella legge.
Onorevole Trematerra, si potrebbe avere il testo delle proposte di modifica da lei presentate?
Sì.
Facciamo fare le fotocopie…
E’ stato presentato un sub emendamento a firma Galati. Lo stesso onorevole Galati ha facoltà di illustrarlo.
Presidente ne do lettura: “All’articolo 5
bis, punto a), sostituire il 4 per cento con il 9 per cento per i servizi della
seconda fascia; sostituire il 20 per cento con il 18 per cento per i servizi
della quarta fascia; sostituire il 22 per cento con il 20 per cento per i
servizi della quinta fascia; al punto d) sostituire le percentuali del 3 per
cento, 8 per cento, 14 per cento e 20 per cento con rispettivamente le
percentuali del 6, 7, 13 e
Poi, all’articolo 5 ter, comma 5, dopo le parole “società di capitale previste dal Codice civile” aggiungere “o da associazioni temporanee di imprese”.
La parola all’assessore Crea.
Noi abbiamo raggiunto l’accordo di non toccare l’impalcatura delle percentuali individuate, ma di aggiungere alla prima fascia - che sarebbe con questo articolo, la seconda - la cifra di 1 miliardo e 800 milioni…
(Interruzione)
Abbiamo concesso già il 25 per cento in più alla prima fascia, detraendo alla terza, quarta e quinta fascia i soldi; questo prima, ora, in quest’ultima fase, dal momento che la prima fascia va a scomparire in base alla legge, possiamo concedere 1 miliardo e 800 milioni in più, ma solo per l’annualità 2000-2001, non toccando, ripeto, quella che è l’intera l’impalcatura, altrimenti diventa inutile andare avanti, perché si cambia tutto.
Amici cari, qua si sta facendo una confusione, tutti ci sentiamo bravi, io però dico di andare cauti sulle proposte. Il miliardo e 800 milioni viene aggiunto alla seconda fascia che diventerebbe prima da qua a quattro-cinque-sei mesi, perché già la prima fascia ha avuto il 25 per cento, pari a 7 miliardi e mezzo in più, che è stato tolto alla terza, quarta e quinta fascia. Quindi cerchiamo di ragionare su cose serie…
(Interruzione)
Abbiate un po’ di buon senso… Il miliardo e 800 milioni, ripeto, viene dato alla seconda fascia che diventerà la prima da qua a non molto e si può chiudere la cosa, in quanto l’ammontare della somma prevista va oltre quelle che sono le percentuali che lei ha detto.
(Interruzioni)
Aspetti, perché non è Vangelo quello che il collega propone…
(Interruzioni)
Prego, onorevole Trematerra.
Fatemi la cortesia, io ho avanzato delle proposte. Quanto ha letto il collega, con tutto il rispetto, non è legge, è una proposta che si aggiunge alla mia. Potranno, poi, rispettivamente essere messe ai voti…
(Interruzione)
Due proposte, anche tre, questo è un consesso democratico, dove si discute: perché, vi meravigliate?
(Interruzione)
Qui non c’è dittatura! La mia proposta, Presidente, che è stata, peraltro, anche concordata con l’assessore è questa: scadenza al 30 ottobre 2001, 500 lire a chilometro in più che sono già state autorizzate; le società di impresa; è l’accordo che hanno raggiunto con tutte le aziende, con l’aumento di 1 miliardo e 800 milioni. Qua non dobbiamo fare la corsa a chi fa il più bravo, a chi vuole dare di più, perché ognuno di noi…
Onorevole Trematerra, quale accordo? Noi non ne siamo a conoscenza.
…nessuno qui fa la corsa, il populista per dire “io voglio dare di più e c’è chi vuole dare di meno”. Qui bisogna che ognuno di noi sia responsabile, perché non sarei sciocco a sostenere che vengano erogati anche 100 miliardi, ma non ci sono; si è concordato 1 miliardo e 800 milioni e dichiarando di essere soddisfatti.
Io chiedo allora alla Giunta e all’assessore Bagarani di trovare queste risorse per dare un forte segnale e venire incontro alle piccole aziende. Questa è la mia proposta e, se volete, la si metta ai voti.
La parola all’onorevole Pirilli.
Lo sforzo che questa Giunta ha prodotto va
visto e considerato in una visione complessiva del problema. Credo che, quando
si guarda all’Europa o si parla di fondi europei, non si abbia l’idea a volte
da parte di taluni di cosa sia l’Europa e di che cosa siano le incombenze
europee, quando la scadenza alle porte costringe il legislatore italiano o
quello regionale ad assumere atti i cui vincoli vanno ad incidere e ad essere
condizionati, a loro volta, dalla normativa europea. Qui abbiamo delle scadenze
e nell’ambito di queste previsioni
Allora, essendo le aziende di trasporto funzionali al servizio pubblico, svolgendolo di fatto, hanno per questo residuo periodo, mi pare di due anni, un contributo che va ad essere erogato sulla base di criteri, i quali sono stati stabiliti, da quanto è stato dato conoscere dalle riunioni che sono intercorse anche con alcuni rappresentanti delle fasce minori nei giorni scorsi, sulla base di accertamenti di costi che, ovviamente, in taluni casi da parte dei minori magari non erano forse sufficientemente dimostrati perché o non erano a libro paga i dipendenti o erano imprese familiari, eccetera.
Lo sforzo che si è fatto – e mi pare che in questo vi sia stato nella riunione che si è tenuta nell’Ufficio del Presidente, uno sforzo per venire incontro a queste categorie –, è stato quello di tenere conto che, in effetti, le loro ragioni o talune loro ragioni potevano essere fondate e quindi si è implementato il fondo togliendo in parte a chi era più in alto e mettendo a chi era più in basso. Però la ratio della legge – e qui vorrei che ci intendessimo un attimo – è quella di espellere dalla competizione futura le imprese che non siano a dimensione.
Come si può arrivare ad evitare questo, cioè a non essere rottamati? Come si può evitare di uscire dal mercato attraverso strumenti legali? Si può arrivare costituendosi in società per azioni da parte di tutti i piccoli imprenditori, i quali possono, a prescindere dalla loro collocazione, a Crotone, a Cosenza, a Reggio Calabria, costituire un’unica società che ha un unico centro operativo direzionale e che poi si articola, così come sono ora sul territorio, nell’ambito delle periferie della regione. Così facendo, potranno accedere al massimo livello, al massimo chilometraggio, alla massima previsione anche contributiva. Questo è il consiglio.
Si obietta da parte degli interessati o di taluni sostenitori della tesi dei piccoli imprenditori: ma non hanno la mentalità, la cultura, non sono pronti a fare questo salto, perché alcuni consulenti avrebbero consigliato di fare delle associazioni temporanee di impresa, di costituire delle piccole cooperative o quant’altro. La strada maestra è quella della grande apertura per la società di capitali ed è un percorso che può consentire a tutti di entrare e restare sul mercato.
Adesso, quale che sia o quale che sarà la conclusione, la decisione finale – non so se con questo ulteriore sforzo c’è la possibilità di reperire i fondi relativi, eccetera –, quale che sia la soluzione, noi ci troveremo qui a discutere sempre o a ridiscutere dello stesso problema, se non si fa capire – e questo credo sia l’obbligo quasi pedagogico che abbiamo – a questi piccoli imprenditori che devono pensare da grandi imprenditori, devono trasformarsi in grandi società per affrontare il mercato e quindi il futuro.
Su questo argomento credo che potremo garantire al massimo e loro stessi si garantiranno; al di fuori di queste soluzioni – io le ho pensate, considerate, vagliate – non credo ci siano altri sbocchi, se non piccoli e provvisori provvedimenti che non risolveranno assolutamente il problema.
Prego, onorevole Trematerra.
Chiedo dieci minuti di sospensione dei lavori.
La seduta è sospesa.
La
seduta sospesa alle 21,40 è ripresa alle 21,50
Presidenza
del Vicepresidente Domenico Rizza
Onorevole Galati, ritira il suo emendamento?
Lo ritiriamo perché molte cose sono state incluse nel subemendamento che presenta l’onorevole Trematerra.
L’emendamento Trematerra che vi è stato illustrato riguarda la scadenza dei termini al 30 ottobre 2001; 500 lire a chilometro in più per la prima fascia, aumento di 1 miliardo e 800 milioni per la seconda fascia, società di capitale o associazione temporanea di impresa, non so riferita a che cosa, poi comunque nel contesto si capirà.
Parere del relatore?
Favorevole.
La parola all’onorevole Pacenza.
Mi pare che la disamina dell’emendamento, per come sta andando, sia la prova del fatto che stiamo facciamo una discussione impropria in questa sede, perché si sarebbe dovuta effettuare in sede istruttoria, per come è avvenuto per decine di anni, sia pure in modo contorto, rispetto ai costi standard.
Rispetto alle questioni poste in sede di sub emendamento, non si chiarisce se siamo dentro lo stesso tetto di spesa oppure se si vanno ad aggiungere risorse, perché non si evince dall’emendamento proposto; cosa diversa sarebbe stato delegare in sede di applicazione eventuali economie, visto che le annunciamo. Io, rispetto a questo argomento, registro che in quest’Aula ci sono grandissime contraddizioni quando si dice di voler applicare la legge 23 e poi si fanno tutte le altre cose che vanno in opposta direzione, perché se questo significa aggiungere un miliardo e 800, sarebbe anche doveroso capire da dove si attinge questa cifra.
In ultimo, faccio osservare sommessamente che la filosofia sia della normativa comunitaria che nazionale, nonché quella regionale perché non poteva non essere così, nel giro di qualche mese, non di qualche decennio, ci chiama ad andare all’affidamento in appalto pubblico del servizio, e siccome il 2003 è tra qualche mese, rischiamo in questo modo di trovarci in una sorta di vivacchiamento che non produce alcun effetto di innovazione e di rinnovamento del settore.
L’assessore Crea risponde all’onorevole Pacenza.
Domenico CREA, assessore ai trasporti. La questione è che noi abbiamo detto che il miliardo e 800 milioni è solo per il 2000-2001 per la seconda fascia, e viene preso dal fondo globale, quindi sono fondi extra dei 165 miliardi…
(Interruzioni)
E allora che aggiunga, perché io lo so ché sono anche tecnico, oltre ad essere un politico, che ci sono per il 2000-2001, miliardo e 800 alla seconda fascia che diventerà, da qua a quattro-cinque-sei mesi, prima fascia, per essere chiari. Alla prima fascia abbiamo dato, per capirci, altre 500 lire in più per venire incontro a chi intende costituirsi in società.
Questi sono i punti, quindi è inutile che si vada avanti su altro.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Benissimo. Con l’autorizzazione al coordinamento formale, pongo in votazione l’emendamento quale articolo 5 bis, protocollo 666.
(E’ approvato)
Emendamento articolo 5 ter, protocollo
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Presidente, qui siamo in presenza di un
fatto consolidato, ovvero ai sensi della legge 5 dell’88 c’è stata la
soppressione dei consorzi di bonifica montana – lei, essendo stato assessore
all’agricoltura, ricorda bene la partita –; nell’anno 1989-96
C’è il capitolo sul bilancio, finanziato.
Poiché l’ente ogni anno deve chiedere, per poter avere l’assegnazione di queste risorse e quindi, spesse volte, si sfasano anche i tempi amministrativi – vedo qui l’assessore agli enti locali –, e considerato che la spesa a carico del bilancio c’è, si tratterebbe di specificare l’erogazione di questa somma che riguarda personale proveniente da ente soppresso. Quindi non c’è alcun aggravio di spesa.
(Interruzione)
Sì, però puntualmente si verifica, siccome non è specificata la destinazione…
(Interruzione dell’assessore Gentile)
Sì, ma la delibera non permette all’amministrazione di redigere il bilancio ogni anno e si assiste ad una situazione, tutt’ora in corso…
(Interruzione dell’assessore Gentile)
No, nel momento in cui diventa riferimento legislativo, l’amministrazione ricevente può procedere, siccome tutto questo non c’è, esiste semplicemente un capitolo onnicomprensivo, non c’è la specifica su chi viene destinata questa risorsa.
Giuseppe GENTILE, assessore agli enti locali. Si provvederà a specificare.
Parere del relatore?
Contrario.
(Interruzione)
Invito il presentatore a ritirare l’emendamento dopo le assicurazione dell’assessore Gentile.
Ritiro l’emendamento.
L’emendamento protocollo 640 è ritirato.
…con le raccomandazioni dell’assessore agli enti locali.
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Pappaterra. Ne ha facoltà.
Questo emendamento l’ho collegato a due iniziative che in questi giorni hanno assunto sia l’assessore Gentile che l’assessore Bagarani, riguardo l’attuazione della seconda parte della legge sulle Comunità montane, in quanto fino ad oggi stiamo lavorando esclusivamente su un piano normativo.
Abbiamo visto che è stato proposto
dall’assessore Gentile un intervento molto sostanziale rispetto alle Comunità
montane. L’assessore Bagarani, nei giorni scorsi, affrontando il problema dei
lavoratori precari delle fasce deboli delle zone montane, ha detto che
Questo mio emendamento va nella direzione di cominciare ad aprire una pista rispetto a questo fronte di iniziative e dare una concreta attuazione alla legge 4. Quindi l’ho fatto perché ho intravisto delle iniziative che mi sembrano meritevoli di essere attenzionate e quindi anche in sede di bilancio diamo un segnale in questa direzione.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 602.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Al maggior onere di lire 3 miliardi si
provvede con il maggior accertamento dell’avanzo di amministrazione del
Consiglio regionale per l’anno
Chiede di illustrarlo l’onorevole Scopelliti. Ne ha facoltà.
Si tratta di una previsione in aumento di 3 miliardi rispetto alle somme destinate alla legge sull’imprenditoria giovanile, cosiddetta “Opportunità giovani”.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Peraltro – se mi consente, Presidente – volevo anche aggiungere che il nostro parere sfavorevole precedentemente, onorevole Pappaterra, non era per il contenuto dell’emendamento, ma per il fatto che, da una parte, ci sono leggi di questo tipo come anche le leggi sull’imprenditoria giovanile che consentono di poter effettuare interventi nel settore da parte dei giovani imprenditori in agricoltura e, dall’altra, ci sono comunque finanziamenti in filiera nei Pif e nei Piar, nei cosiddetti Progetti integrati di filiera e progetti sulle aree rurali, che possono comunque intervenire nell’ambito del Programma operativo nel settore della filiera del legno.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 717.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Presidente, in tutto il percorso istruttorio della Finanziaria è rimasto abbastanza confuso il ragionamento che riguarda il fondo regionale sull’occupazione. In una prima fase era stata indicata e riportata una spesa storica sulla legge 18, poi è stata ritirata per quanto riguarda la prima parte, la famosa integrazione delle 300 mila lire su cui c’è un’interpretazione rispetto alla sua applicabilità, fatto sta che non troviamo nessun riferimento riguardo anche la seconda parte della legge 18, concernente gli strumenti a sostegno di processi di stabilizzazione e poi meglio riscontrati nella legge 4.
Il nostro emendamento tenta di riproporre e di fare chiarezza rispetto a un percorso che, per come è stato costruito in queste settimane, ci sembra abbastanza confuso. Quindi noi riproponiamo di mantenere la spesa storica su quella norma e di accompagnarla rispetto poi all’applicazione della legge 4 per quanto riguarda i processi di stabilizzazione.
La parola all’onorevole Scopelliti.
Volevo ringraziare il collega Pacenza perché ci dà la possibilità di spiegare come abbiamo deciso, in Giunta, di intervenire per finanziare la legge 4 del 2001.
Il comma 6, che è quello successivo, prevede proprio che le risorse previste sulla legge 18 impegnate e non utilizzate siano ridestinate al fondo regionale per l’occupazione. Siccome il residuo è di circa 15 miliardi, abbiamo provveduto ad impegnare queste somme sulla legge 4 del 2001. Tra l’altro, questa mattina col Presidente Caligiuri e col Vicepresidente Bova abbiamo valutato l’opportunità di rimpinguare questo fondo con risorse del Consiglio, anche se non è stato possibile, ma era una cosa non estremamente importante, serviva eventualmente ai percorsi che avevamo preventivato nella legge, di possibili somme aggiuntive, perché il nostro impegno non l’abbiamo soltanto focalizzato sul semplice finanziamento della legge.
Voi avrete visto che abbiamo votato poc’anzi l’aumento della quota destinata a finanziare la legge “Opportunità giovani” che dà priorità ai lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, portando a 40 miliardi lo stanziamento che era di 30 miliardi, in quanto ai 7 miliardi già assegnati si aggiungono i 3 miliardi che abbiamo previsto con l’emendamento votato poc’anzi, oltre i 10 miliardi del 2001, quindi significa che siamo arrivati a un finanziamento di 40 miliardi. La legge 4 ci consente di avere un finanziamento di 15 miliardi, dall’altra l’articolo successivo, il 6 bis, ci consente di indicare anche un percorso nuovo che è quello della stabilizzazione – passato in Commissione – dove abbiamo previsto una assegnazione di 8 miliardi.
Quindi abbiamo un po’ frazionato i finanziamenti, però in definitiva credo che la somma sia abbastanza ingente, questo per dare una risposta ai colleghi, ed anche evitare che qualcuno esterno a quest’Aula, possa pensare di fare demagogia; ecco, diciamo che quando abbiamo attuato questo tipo di finanziamento lo abbiamo fatto insieme con l’assessore Bagarani, con i tecnici dell’assessorato, con alla mano tutto ciò che poi può servire a stabilire che al 31 dicembre, al massimo delle ipotesi delle spese della Regione, tutte queste somme tranquillamente rientrano nella previsione di spesa che dobbiamo sostenere.
Sapete anche molto bene che i lavoratori
di pubblica utilità, i circa 4 mila hanno ripreso l’attività, sapete anche
molto bene che i lavoratori ex articolo 7 del “
Dunque, non soltanto il finanziamento di
una legge che ha un percorso di incentivi e di finalità, come più volte abbiamo
detto e ribadito anche in decine di articoli sui giornali, ma
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 637.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
“Per gli interventi di cui all’articolo 1, comma 1, 2 e 5, della legge 12 aprile 1990, n. 21, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 2 miliardi.
Chiede di illustrarlo l’onorevole Adamo. Ne ha facoltà.
Questo emendamento è teso a ridefinire la finalità della somma già prevista in bilancio che, a dire il vero, è superiore ai 2 miliardi che qui vengono indicati, da destinare una tantum per quanto riguarda il contributo da dare agli enti locali o agli enti di culto relativamente alle opere di edilizia.
Il riferimento che faccio in questo
emendamento, è ad una decisione assunta all’unanimità dalla prima Commissione
consiliare permanente, che subordinava persino un parere e una delibera di
Giunta, voglio dire, cioè, che si è configurato un caso un poco anomalo: una
Commissione consiliare chiamata a discutere per dare un parere su una delibera
di Giunta ai fini di autorizzare l’accensione dei mutui, si esprime
favorevolmente su quell’atto con una leggera modifica: è stato espressamente
indicato anche il piano di modifica – e io invito il Presidente della
Commissione a smentirmi, se così non è –; però, onorevole assessore,
Vedete, si potrebbe anche pervenire all’idea di sottrarre per il numero di anni per i quali si va a contrarre un mutuo quella cifra necessaria a finanziare la decisione della Commissione consiliare, ma in presenza di un bilancio dove leggo addirittura che si prevedono interventi persino già finalizzati e aggiuntivi – qui ho un atto amministrativo che predispone un vero e proprio piano organico per quanto riguarda l’edilizia di culto – mi pare doveroso che questo emendamento venga accolto. L’emendamento porta la firma mia, del Presidente, del Vicepresidente e del Segretario della Commissione.
Assessore Bagarani, se ci sono difficoltà, ad avere un impegno di rata, per un certo numero di anni, di lire 2 miliardi, lo posso anche capire, allora si potrebbe provvedere, facendo i calcoli, essendo 1 miliardo una rata che produce una quota di investimenti pari a 13 miliardi, attraverso l’abbattimento, di molto, di questa cifra, da sottrarre annualmente alla quota una tantum che viene data; ecco potrebbe essere persino 400 milioni il suo ammontare, andremmo già ben oltre gli impegni finanziari decisi dalla prima Commissione, sarebbe comunque da accogliere questo emendamento.
Cioè noi, come dicono i firmatari di questa proposta (il capogruppo del gruppo dei Ds a nome della minoranza e l’intero Ufficio di Presidenza della prima Commissione consiliare), cioè non faremmo altro che accogliere quel mini programma deciso all’unanimità e che non è stato tenuto nella dovuta considerazione in sede di approvazione definitiva della delibera. C’è da dire che su quel programma mi risulta sia stato espresso anche il parere favorevole della Conferenza episcopale calabrese, nel senso che non si è andati oltre nessun limite della programmazione che la legge prevede.
Vedo molto più conforme e molto più positivamente impegnativo questo emendamento e non quegli atti successivi che noi rischiamo di andare ad approvare, perché se guardiamo gli atti, siamo in presenza di veri e propri programmi che sono di competenza della Giunta e non del Consiglio, attraverso i quali si utilizzano tutte le somme che qui si rendono disponibili, che vanno ben oltre i 4 miliardi.
Pertanto faccio un invito al Consiglio
perché accolga unanimemente questa decisione, anche decurtandola della cifra
perché appunto andiamo molto, molto ben oltre le disponibilità richieste e alla
Giunta di ottemperare un parere che
Ha chiesto di parlare l’onorevole Chiarella. Ne ha facoltà.
Solo per sottolineare, Presidente, la correttezza dell’impostazione assunta nel suo intervento da parte dell’onorevole Adamo.
Ritengo che l’accoglimento di questo emendamento sarebbe un segnale politico serio da parte della Giunta e del governo nei confronti di una Commissione che, all’unanimità, si era mossa nel senso come prima descritto, chiaramente concordando anche eventualmente con quei correttivi che l’onorevole Adamo aveva prima sottolineato, volevo comunque evidenziare, in particolar modo, come una decisione della Commissione, lavorando in questa direzione con un provvedimento che ha accolto all’unanimità, in realtà sia stata poi disattesa. Devo aggiungere che l’assessore Misiti, che ha letto l’emendamento, è stato d’accordo con l’impostazione data.
Riteniamo possibile raggiungere un accordo positivo anche per dare un segnale importante nei confronti di una Commissione che, in questa direzione, ha espresso un lavoro molto qualificato.
La parola all’onorevole Bagarani.
Condivido anch’io che è particolarmente corretta l’articolazione dell’emendamento curata dall’onorevole Adamo, però quello che non riusciamo a capire come Giunta è questo: noi abbiamo uno stanziamento che è di 2 miliardi l’anno circa…
(Interruzione)
Per noi sono 2 i miliardi, poi se ne troviamo altri 2… ma non mi pare, comunque va beh, sono 2, poi vediamo. Allora, abbiamo questo finanziamento di 2 miliardi l’anno che, è vero, possono diventare rata di un mutuo, ma acquistano ovviamente tutt’altra fattispecie, innanzitutto diventano un intervento poliennale che vincola per vent’anni a quella stessa fisica destinazione, ma in più comportano il fatto che il mutuo che si accende con quella rata venga investito in un programma. “Il programma ce l’abbiamo”, lei mi dirà, quindi non ci sono problemi da questo punto di vista. A mio avviso i problemi ci possono essere nel momento in cui, come è ovvio che accada, il programma non è esaustivo di tutti i fabbisogni del – passatemi il termine – settore, anche se questo è un settore veramente molto particolare.
Quindi questo non può che comportare, purtroppo, il fatto che noi non avremo un’erogazione di 2 miliardi a livello di erogazione poliennale per circa vent’anni, ma più erogazioni necessarie per coprire le altre richieste che possono venire dal territorio.
Allora delle due, l’una: o scegliamo una
strada per cui un’erogazione poliennale che comunque non è sicuramente la
strada migliore, perché un vincolo pluriennale per
(Interruzione)
No, il vincolo non c’è, il pluriennale non
c’è… No, no, questo non è vero, il pluriennale non c’è, assolutamente, quello è
il comma 2 dell’articolo 9 della “
… ma c’è una programmazione con impegni poliennali, sul precedente bilancio, come no!
Sul precedente bilancio c’è una programmazione, ma non c’è un impegno di spesa pluriennale nel comma 2…
Come no!
No, assolutamente no, noi non abbiamo acceso nessun mutuo per…
Allora vuol dire che sono tutte richieste che non riescono più ad essere evase.
Al comma 2 dell’articolo 9 non abbiamo acceso nessun mutuo di tipo pluriennale…
Lo fanno i Comuni, si dà il contributo e lo fanno loro.
Quello è un altro discorso, lo possono fare i Comuni, ma noi…
E quello dice la legge…
Ma noi… è quello che facciamo, tant’è vero che le disposizioni comma 1 e comma 3 sono relative a un intervento che ha la caratteristica dell’annualità. Il comma 2…
(Interruzione dell’onorevole Adamo)
Appunto, ma infatti proprio lì risiede la questione. Il comma 2 – ripeto – al di là del fatto che, a mio avviso, nella situazione attuale tanto più ricorriamo al mutuo solo in occasioni di assoluta emergenza, tanto meglio è per la stabilità finanziaria della Regione, a parte questo rimarrebbe comunque un problema e cioè che l’accensione del mutuo non risolverebbe le problematiche vere del settore. Quindi non è che, accendendo il mutuo, che potrebbe essere a 2 miliardi, 20, 23, 24 miliardi, noi abbiamo risolto…
No, io faccio riferimento al programma deciso dalla Commissione che prevede alcuni interventi precisi, finalizzati, di grande e forte rilievo storico e culturale, cioè non parliamo di programmi generici o generali.
Ma lei ha il programma che ha presentato, probabilmente, l’assessorato.
No, il programma che ha proposto
Quello che ha proposto
Ma l’assessorato non l’ha recepito…
No, l’assessorato forse non l’ha recepito, però l’aveva proposto un programma.
Sì che non ha accettato…
D’accordo,
Cosa che sta già avvenendo adesso senza mutui, a pioggia e in maniera clientelare.
E forse è ancora peggio…
Ma anche in questo bilancio c’è questa cosa…
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 644.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo 543/8 a firma Tripodi Michelangelo e Tripodi Pasquale: “Articolo 6, comma 11. Dopo le parole “Commissione regionale” si propone di aggiungere le parole “e delle Commissioni provinciali”.
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tripodi Michelangelo. Ne ha facoltà.
Con questo emendamento si propone di aggiungere alla Commissione regionale per l’emersione del lavoro irregolare un finanziamento che riguarda anche l’attività delle Commissioni provinciali e che, quindi, la somma di 500 milioni che è prevista al comma 11 venga estesa anche alle Commissioni provinciali che sono previste dalla legge.
(Interruzioni)
Assessore Scopelliti, visto che lei è
distratto, abbiamo proposto un emendamento perché alla Commissione regionale
per l’emersione del lavoro irregolare che viene finanziata con 500 milioni
vengano aggiunte le Commissioni provinciali, perché queste sono previste dalla
stessa legge, le stanno già istituendo, e noi riteniamo che
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 543/8.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento testé letto.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Alla copertura degli oneri relativi si provvede con la contestuale riduzione per lire 200.000.000 dello stanziamento di cui al capitolo 4221109 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
Di conseguenza il comma 4 dell’articolo 19 viene soppresso ed il programma relativo alle opere di culto viene integrato con i succitati interventi”.
Onorevole Fedele, vuole illustrarlo?
E’ un emendamento che avevo discusso con altri colleghi, ma si illustra da sé.
Parere del relatore?
Favorevole.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Presidente, mi sembra che anche in questa circostanza – me lo permetta, assessore Bagarani – non si brilli per coerenza, per linearità e per imparzialità. Poco fa si è respinto un emendamento di un’intera Commissione: siamo sullo stesso segmento, sullo stesso argomento, non è bastato e anche questo è fuori da qualsiasi pudore, impegnare interamente il capitolo su questa legge contestualmente all’approvazione del bilancio, si continua su questa scia solo perché c’è una differenza, quell’emendamento portava una firma, questo ne porta un altra. Non mi pare che si possa disconoscere la legittimità dell’emendamento precedente né la legittimità dell’emendamento che discutiamo, mi pare però che siamo in presenza di un comportamento che è proprio al di fuori di ogni briciolo di coerenza e pudore.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 674.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Al maggiore onere si provvede con il
maggiore accentramento dell’avanzo di amministrazione del Consiglio regionale
per l’anno
La parola all’onorevole Scopelliti.
E’ solamente il finanziamento della legge sui centri per l’impiego.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 716.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 543/9 a firma
Tripodi Michelangelo e Tripodi Pasquale: “Articolo 6. Si propone di aggiungere
il seguente comma: “A valere sullo stanziamento di cui al capitolo 2141201
“Opere di pronto intervento per alluvioni, piene, frane, mareggiate…”, è
autorizzata la spesa di lire 1.000.000.000 (un miliardo) per gli interventi di
ripristino delle attività produttive, delle strutture viarie e delle abitazioni
civili danneggiate nel comune di Scilla dagli eventi franosi verificatisi
nell’aprile
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento testé letto.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 6 per come emendato.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
La parola all’onorevole Scopelliti.
L’articolo 6 bis era stato approvato in Commissione anche con questo emendamento, però c’è stato un piccolo intoppo burocratico e non è stato inserito, lo si fa oggi con questo emendamento che è stato ripresentato.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 664.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
1. Per le finalità di cui al titolo I della legge regionale 30 Luglio 1996, n. 18 è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2001, la spesa di lire 14.500.000.000 per i lavoratori socialmente utili.
2. Per i soggetti di cui alle lettere a), b), e) e d) dell’art. 3 della legge regionale 4/2001 (lavoratori socialmente utili, lavoratori di pubblica utilità, lavoratori dell’ex articolo 7 del decreto legislativo 468 e del decreto legislativo 144) è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2001, la spesa di lire 20.000.000.000 al fine di promuovere iniziative progettuali ed occupazionali miranti alla stabilizzazione del rapporto di lavoro.
3. Gli Enti locali possono esternalizzare le proprie attività, in deroga alle procedure di evidenza pubblica, mediante l’affidamento diretto a soggetti terzi quali società miste, società cooperative, consorzi purché nelle medesime attività vengano assunti, in una quota pari almeno ai due terzi, i lavoratori di cui all’articolo 3 della legge 4/2001.
4. Per il fondo globale per l’occupazione
è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2001, la spesa di lire
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento testé letto.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 6 bis per come emendato.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Art. 6 ter - L’articolo 7 della legge regionale 19 Ottobre 1992, n. 20, è sostituito dal seguente:
1. Gli interventi di cui all’articolo 2 della presente legge, da effettuarsi prioritariamente con l’impiego degli operai idraulico-forestali di cui alla legge n. 442/84, sono eseguiti in economia col metodo dell’amministrazione diretta:
a) dall’ Afor - Azienda forestale della Regione Calabria - su tutto il territorio appartenente al patrimonio indisponibile regionale;
b) dagli enti di cui alla legge regionale n. 5/88, quando gli interventi ricadono sul territorio di appartenenza dei comprensori di bonifica integrale;
c) dalle Comunità montane nei territori di loro pertinenza e non compresi in quelli di cui alle lettere a) e b).
2. Gli interventi per i quali sia previsto il ricorso ad appalto, purché espressamente previsti nei programmi di cui all’art. 4, saranno affidati dalla Regione all’Afor, agli enti di cui alla legge regionale n. 5/1988, alle Comunità Montane, tenendo conto della ripartizione territoriale di cui alle lettere a), b), e c) di cui al comma 1.
3. Ai fini delle espropriazioni e delle occupazioni dei terreni occorrenti, le opere di cui alle lettere a), b), c) e d) dell’art. 2 sono dichiarate di pubblica utilità, urgenti ed indifferibili, ai sensi della legislazione vigente. Per le occupazioni necessarie alle eventuali acquisizioni od espropriazioni si applicano le norme del R.D. 30 dicembre 1923, n. 3267 e successive modificazioni e del relativo regolamento approvato con R.D. 16 maggio 1926, n. 1126 e successive modificazioni”.
La parola all’onorevole Talarico.
L’emendamento si illustra da sé, non è un impegno di spesa, riguarda delle modifiche relative alla legge sull’Afor. Basta leggerlo, è spiegato tutto.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 651.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
La somma è allocata al fondo globale dello
stato di previsione della spesa del bilancio
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.
Presidente, l’“Orfanotrofio Caterina Marzano” di Bova Marina è un Ente morale che, a parte il lustro che dà a tutta la zona del comprensorio di Bova Marina, è anche una struttura di notevole pregio storico e ambientale. Questi 150 milioni servono per lavori di ristrutturazione urgente in quanto avevamo fatto presente negli anni passati, già dal ’97, alla Regione Calabria che lo stato dell’edificio era precario.
Quindi mi sembra che questo sia un emendamento che va al risanamento anche del patrimonio architettonico che ha la cittadina di Bova Marina.
Assessore, è possibile?
Col coordinamento, sì.
E’ approvato con coordinamento formale.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Pappaterra. Ne ha facoltà.
Presidente, questo è un emendamento di carattere generale, credo che si illustra da sé.
In prima Commissione, dopo l’esame di bilancio, partirà la sessione per approvare la legge urbanistica regionale. A me sembra che, prima di qualche orfanotrofio, di qualcosa, appena approvata, questa Regione debba dotarsi del piano territoriale di coordinamento, diversamente quella legge resterà tutta sulla carta.
Quindi l’emendamento tende a porre una
posta in bilancio per favorire – tra l’altro è un atto che dovrà compiere
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 603.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento testé letto.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Pappaterra. Ne ha facoltà.
Questo è un emendamento importante e, in ogni caso, ne abbiamo già parlato col Presidente Chiaravalloti. Lo ritiro perché abbiamo concordato con l’assessore ai lavori pubblici e col Presidente della Giunta di trasformare questa volontà in un ordine del giorno per favorire poi, attraverso un concorso tra Comune, Regione e Ministero di Grazia e Giustizia, una operazione di questo tipo.
Quindi vorrei proporre al Consiglio regionale il ritiro di questo emendamento e la presentazione di un ordine del giorno che è stato già definito e concordato col Presidente della Giunta, da approvare alla fine della discussione.
L’emendamento viene quindi ritirato e
trasformato in ordine del giorno. Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Questo emendamento è semplicissimo: noi abbiamo in bilancio 200 miliardi di cui alla legge 457/78. In riferimento a questa somma prevista chiedo che 3 di questi 200 miliardi siano destinati per recuperare un’ex area industriale degradata al centro e al cuore della città di Reggio, per destinarla come centro polivalente e per attività sociali. Questo è lo spirito dell’emendamento, si tratta di riqualificazione urbana, di acquisire l’area e riconvertirla e dare alle migliaia di giovani reggini che in atto effettivamente non hanno dove effettuare le loro attività non solo culturali e ludiche, ma anche sportive, la possibilità di un segno tangibile della Regione Calabria perché possano veramente diventare strumento di crescita sociale e civile della città.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.
Chiedo scusa, voglio la motivazione da parte della Giunta perché è contraria a questo emendamento, desidero ricevere dall’Aula e dalla Giunta una motivazione, che l’assessore Bagarani mi spieghi perché non è accoglibile l’emendamento.
Perché non è formulato in maniera simpatica!
Che me lo spieghi l’assessore Bagarani, cortesemente.
Assessore Bagarani, anche se non è obbligatorio…
Anche se non è obbligatorio…
(Interruzione dell’onorevole Nucera)
Sto dicendo all’assessore Bagarani di risponderle, anche se poteva non farlo.
Purtroppo in separata sede già l’ho spiegato all’onorevole Nucera, per cui non capisco perché…
(Interruzione)
E’ molto semplice: questi 200 miliardi che
sono scritti qui e che sono quelli che derivano dalla “
(Interruzione)
Ancora non c’è, è vero. …vedremo a quel punto nella finalità generale come strutturarli in termini di programma.
Chiedo la parola.
Ne ha facoltà.
Nella considerazione che ancora non c’è la certezza, se i fondi ci sono o non ci sono, in via subordinata potremmo inserire nell’emendamento l’eventualità…
E no, ne chiedo pure io altri 10 per Crotone, Castrovillari, Cosenza… per cortesia!
E va beh, ma è una cosa incerta, non si sa se c’è o non c’è.
(Interruzioni)
Allora, se c’è la somma disponibile, vincolare 3 miliardi per quella destinazione.
(Interruzioni)
Allora che
E l’ha detto!
Quindi neanche in via subordinata?
Neanche.
Benissimo, Presidente, ne prendo atto.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 582.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo 543/10 a firma Tripodi Michelangelo, Tripodi Pasquale: “All’articolo 7 sono aggiunti i seguenti commi:
“11.
12. per l’intervento di cui al comma precedente è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 5.000.000.000 (cinque miliardi)”.
Alla maggiore spesa si provvede mediante riduzione di pari importo dello stanziamento di cui al capitolo 7001201 del bilancio”.
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tripodi Michelangelo. Ne ha facoltà.
Volevo solo ricordare che su questo argomento, sulla realizzazione di questa infrastruttura che riguarda un’area importante della provincia di Reggio Calabria avevamo avuto occasione di discutere già nella precedente Finanziaria e, all’epoca, l’assessore Misiti aveva assunto un impegno formale a che si andasse successivamente al finanziamento dell’avvio dei lavori per la realizzazione di questa arteria pedemontana – su cui esistono già progetti avanzati – che riguarda la fascia del basso Ionio e che consentirebbe di rompere l’isolamento di importanti comunità di questo territorio.
Per cui, siccome c’è una richiesta antica, una sollecitazione delle popolazioni e dei comuni interessati che vanno da Bagaladi a Montebello a Condofuri fino al comune di Reggio Calabria e arrivano a Rosario Valanidi, si sollecita un finanziamento perché si possa partire con questi lavori; finanziamento che dovrebbe essere un contributo straordinario alla Provincia di Reggio Calabria che ha già attivato la progettazione ed è in una fase di progettazione esecutiva di questi interventi.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 543/10.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo 543/11 a firma Tripodi Michelangelo, Tripodi Pasquale: “All’articolo 7 sono aggiunti i seguenti commi:
“13.
14. per l’intervento di cui al precedente comma è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 5.000.000.000 (cinque miliardi)”.
Alla maggiore spesa si provvede mediante riduzione di pari importo dello stanziamento di cui al capitolo 7001201 del bilancio”.
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tripodi Pasquale. Ne ha facoltà.
Questo è un emendamento che abbiamo proposto per il Comune di Reggio Calabria per una manutenzione straordinaria per quanto riguarda la sistemazione idraulica da effettuarsi sui torrenti che percorrono il territorio comunale del comune di Reggio Calabria.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 543/11.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
“13. I locali già adibiti a refettorio compresi nel complesso edilizio dell’ex Ciapi di Catona (Rc) sono destinati a diventare sede di un ostello della gioventù e di un centro giovanile socio-culturale.
14. Per l’effettuazione dei lavori di ripristino, ristrutturazione e adeguamento è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 1 miliardo”.
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tripodi Michelangelo. Ne ha facoltà.
Credo che su questa questione sia chiamato in causa anche l’onorevole Scopelliti per la parte che lo riguarda come assessore alla formazione professionale.
Noi abbiamo la struttura dell’ex Ciapi di Catona, che fino ad una decina di anni fa era operativa ed efficiente, negli anni, però, molti reparti, locali, edifici sono stati abbandonati, si è avuto un processo di degrado, per cui si propone l’avvio del recupero parziale, di questa struttura di proprietà della Regione che, ripeto, è enorme, grandissima, da destinare in parte ad attività legate ad iniziative verso i giovani.
L’assessore Scopelliti, lo vediamo, fa cenni di diniego, evidentemente non gli interessa questo tipo di argomento…!
In quella realtà c’è una sollecitazione, ci sono state iniziative, c’è un comitato, credo che sarebbe bene valutare questa questione e se non si intende andare a un finanziamento per avviare questo processo di riconversione di parte della struttura, quantomeno quella parte dell’ex refettorio, eccetera, che venga assegnata in comodato d’uso gratuito al Comune di Reggio Calabria per evitare che sia sottoposta a questo degrado che sembra davvero irreversibile, e non mi pare che l’assessore Scopelliti, in questi mesi, si sia preoccupato di avviare qualsiasi tipo di iniziativa per il recupero e il miglioramento di quella struttura.
La parola all’onorevole Scopelliti.
Intervengo per dire che l’idea del collega Tripodi è sicuramente apprezzabile e da condividere, solo che gli orientamenti della Giunta, inseriti anche nei complementi di programma, sono diversi e testimoniano che l’attenzione c’è ed è profonda, nel senso che noi per quella struttura, così com’era nata originariamente, stiamo lavorando e lavoreremo per creare delle condizioni che vedano la creazione di un centro di eccellenza che rappresenti un momento di alta formazione, il sito è abbastanza grande e c’è la possibilità di accogliere centinaia di giovani perché il nostro è un progetto ambizioso.
Ricordo anche che è si disposto qualche settimana addietro, di trasferire temporaneamente presso quella struttura che è grandissima, parte dei nostri lavoratori, poche decine di unità, che prima erano allocati in un altro stabile che costava alla Regione 570 milioni di lire annui, abbiamo deciso o, meglio, ho deciso – ma col conforto della Giunta – di revocare quel tipo di contratto in corso - ovviamente appena arrivato a scadenza – e quindi così fare risparmiare all’ente Regione una somma piuttosto cospicua per poterla investire su altro tipo di iniziative. Ecco, gli orientamenti sono ben diversi, ci auguriamo tra qualche anno di poter testimoniare che i nostri erano obiettivi validi e sostenibili.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 616.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 7.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Presidente, ormai da tempo con la riforma della nuova legge sulla portualità italiana, i porti definiti di seconda classe sono di competenza delle Regioni. Nella nostra regione l’unico porto riconosciuto di prima classe è quello di Gioia Tauro, dopodiché abbiamo una situazione che vede una miriade di porti che già avevano una consistenza, ma soprattutto le nuove strutture che…
(Interruzione)
Sì, si tratta del 7 bis, l’emendamento fa riferimento al primo testo della Finanziaria...
(Interruzione)
E’ il vecchio testo, assessore; stiamo discutendo, oltretutto, non di una norma di spesa, ma soltanto di un emendamento di natura legislativa.
Dicevo, per motivare il perché di questo emendamento, ché soprattutto nelle strutture portuali completate di recente c’è una difficoltà oggettiva rispetto alla gestione.
Ora, in attesa dell’approvazione della normativa organica, noi riproponiamo pari pari lo stesso emendamento presentato lo scorso anno, sempre nella Finanziaria. In quella circostanza, ricordo benissimo che l’assessore Misiti ci rispose che era un problema che si sarebbe sicuramente affrontato e risolto nel giro di qualche mese.
A distanza di più mesi e soprattutto senza
un orizzonte in termini di legislazione sulla portualità – vedo l’assessore
Fuda che per un periodo ha tentato di trovare uno sbocco ad un problema di
questa natura che è complesso e che si pone anche come fattore di sviluppo non
collegato al piccolo intervento di qualche decina di milioni – noi chiediamo di
delegare – quindi nel frattempo oltretutto c’è una competenza che viene
riconosciuta all’attività di Giunta – per quanto riguarda la gestione di
portualità, per rendere possibile la costituzione di società miste
pubblico-private; nello specifico, poi, considerato che il porto di Sibari
nella geografia è quello già più agibile rispetto al resto della portualità, di
delegare
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 559.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Il comma 3 è così modificato: sostituire “commissari straordinari” con “le amministrazioni consortili”; sostituire “dai consorzi di bonifica, con garanzia fideiussoria regionale” con “a garanzia regionale, le cui rate di ammortamento comprensive di capitale ed interessi sono a carico della Regione nella misura del 95 per cento”.
Il comma 7 è così modificato: sostituire “dai commissari straordinari” con “dalle amministrazioni”.
Al comma 8 sopprimere le parole “a carico dei consorzi di bonifica interessati con garanzia fideiussoria regionale”.
Il comma 9 viene così modificato e
sostituito: “Agli oneri derivanti dal presente articolo si fa fronte con lo
stanziamento di lire 5 miliardi, di cui 1 miliardo da prelevare dal capitolo
2231206 e lire 4 miliardi dal capitolo
La parola all’onorevole Pirillo.
Mi dice il collega Pacenza che c’è un emendamento della Giunta che credo debba essere guardato congiuntamente…
(Interruzione)
Il nostro emendamento poggia sull’articolo 7 bis e, probabilmente, dovremmo discutere, ma ci dovreste illustrare il vostro emendamento che viene dopo il nostro per verificare come viene modificata la stesura iniziale dell’articolo 7 bis…
(Interruzione)
La parola all’assessore Bagarani.
Presidente, leggo direttamente l’emendamento nella forma finale, in quanto sono state apportate alcune correzioni…
(Interruzione)
Rispetto al testo che avete, sì, esattamente, ci sono alcune correzioni, alcuni aggiustamenti…
(Interruzione)
L’emendamento è il 634, quello a cui faceva riferimento lei, che leggo:
“Art. 1 - Finalità
1. Nelle more dell’approvazione della
legge regionale di riordino del settore,
“Art. 2 - Modalità di intervento
1. Per le finalità di cui all’articolo 1,
a) gestione ordinaria e straordinaria;
b) verifica del bilancio consuntivo al 31 dicembre 2000;
c) predisposizione, ove necessario, di piani di risanamento economico.
A questo punto abbiamo tolto <<
(Interruzione dell’assessore Dima)
No, l’aggiungo ora. Quindi, così continua:
“
3. Nelle more dell’approvazione della legge regionale di riordino del settore, tutte le competenze amministrativo-territoriali del Consorzio di bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati sono affidate al Consorzio di bonifica del Ferro e dello Sparviero.
Art. 3 - Piano di risanamento
1. Il piano complessivo di ripianamento delle passività di cui alla presente legge è approvato dalla Giunta regionale in esito ai piani di risanamento elaborati dai commissari straordinari;
2. Il tetto massimo di impegno finanziario per gli interventi di ripianamento al 31 dicembre 2000 è di lire 120 miliardi.
Art. 4 - Norma finanziaria
1. Agli eventuali oneri derivanti dalla
presente legge si fa fronte con lo stanziamento di lire 1 miliardo previsto al
capitolo 2231206 dello stato di previsione della spesa del bilancio della
Regione per l’anno 2001 e al programma 2231 del bilancio pluriennale 2001-
Prego, onorevole Pirillo
Chiedo che modifichiate il testo per come ritenete opportuno fare, non ci sono problemi, poi ci date la copia così possiamo riprendere sia il vostro testo, il 7 bis, che il nostro. Tra l’altro, ci dovete dare la possibilità di ragionare su quella che è la vostra proposta..-.
(Interruzione)
Sì, però dobbiamo guardarla un attimo, dobbiamo confrontarci, dovete darci cinque minuti di tempo. Questa è una cosa estremamente seria.
La seduta è sospesa.
La
seduta sospesa alle 22,55 è ripresa alle 23,10
Presidenza
del Presidente G.Battista Caligiuri
Onorevole Pappaterra, l’emendamento vi è stato distribuito con le integrazioni da parte dell’assessore?
(Interruzione)
Onorevole Bagarani, ce lo completa l’emendamento?
Per sommi capi, ve lo posso esporre molto
rapidamente. L’emendamento, fondamentalmente, dà la possibilità di
commissariare i consorzi, non definendo con certezza il provvedimento, nel
senso che potrà provvedere
La parola all’onorevole Pirillo.
Devo dire, signor Presidente, nel tempo che mi è concesso, che il problema dei consorzi è stato ampiamente affrontato, soprattutto per quanto riguarda il Sibari-Crati il lavoro è stato attento, minuzioso, particolareggiato e si è concluso con una relazione del commissario, che mi pare l’assessore della nuova maggioranza non abbia tenuto in alcuna considerazione, relazione redatta insieme con le organizzazioni professionali agricole e con un gruppo di tecnici, nella quale si evidenzia in conclusione l’individuazione di un debito di 156 miliardi con un’ipotesi transattiva di circa 78 miliardi.
E’ la prima volta che mi capita di parlare su questo argomento in Consiglio regionale, devo rilevare che, malgrado fosse depositata all’assessorato all’agricoltura una relazione di questo tipo e da qui si poteva procedere all’accensione di un mutuo, si potevano avviare tutte le procedure previste dalla legge per risanare il Consorzio, la nuova Giunta, invece, ha nominato senza alcun termine il commissario, anzi, per la verità, sulla delibera ne vedo due, però so che si è insediato un solo commissario, il quale addirittura ha – credo – aggravato di spese il Consorzio, per promozioni ed altro. Su questo, però, ritengo che dobbiamo ritornarci, nel momento in cui parleremo di questo progetto di legge che supera la legge 5/’88. Credo che c’erano le condizioni, ma capisco che, evidentemente, si cerca di perdere tempo perché non si vuole prendere in considerazione un lavoro che è depositato e che ho qui, e se i colleghi consiglieri regionali vogliono prenderne atto, sono disposto anche a far fare loro le copie.
Per quanto attiene, invece, la proposta modificata, presentata per ultima, credo che all’articolo 2 debba essere aggiunta la previsione che la nomina del commissario straordinario deve essere effettuata solo in presenza di inadempienze previste dalla legge regionale 5/88, altrimenti qui, per come è scritto, si lascia al libero arbitrio dell’assessore e della Giunta la nomina dei commissari, mentre credo che quando si azzera il consiglio di amministrazione dell’organo consortile, si debba avere un’ampia motivazione, comunque prevista dalla legge.
Per quanto attiene, poi, il punto 2, sono
d’accordo, sollecito comunque
La parola all’onorevole Pacenza.
Presidente, a me pare che, oltre alle cose
dette dal collega Pirillo, anche questo sia un emendamento molto travagliato e
potremmo dire che, dopo le aziende sanitarie, dopo i consorzi industriali, dopo
le Aterp, adesso siamo ai consorzi di bonifica. Infatti, nonostante le
modifiche, ma mi pare che in termini sostanziali modifiche vere e proprie non
ce ne siano, vorrei chiedere all’assessore Bagarani che significa che “
Invece si vuole tenere appesi in una
situazione di precarietà anche enti che sono attualmente gestiti in modo
democratico, perché ci sono – sia pur poche – strutture consortili gestite per
rappresentanza degli agricoltori. Invece si dice, senza indicare una
motivazione dentro la norma - e non si può chiedere un mandato così ampio e
discrezionale - “
Secondo, c’è questa partita che riguarda fondamentalmente il risanamento economico che ha avuto emergenze in questi anni; è agli atti del Consiglio regionale, più volte reiterata, una delibera di trasferimento di competenze all’interno del Consorzio Sibari-Crati ad altro ente limitrofo e questa precarietà permane, persiste, mettendo a rischio un punto essenziale che è l’erogazione dei servizi.
Ora, su questo terreno o si mette mano oggettivamente ad un processo di risanamento, altrimenti anche qui il tempo non è neutro e mi pare, credo che concorda con me, onorevole Pirillo, che in questo ultimo testo si rimuova la partita delle Commissioni e quant’altro. Il punto vero è che bisogna mettere mano al processo di riordino della legge 5 ed affrontare il discorso della riperimetrazione dei consorzi, e in questo campo non ci possiamo accontentare della delega a commissariare, sarebbe questo soltanto un pezzo di gestione volgare del potere e basta, avete rimosso commissari perché non avevano ottemperato al rinnovo democratico degli enti, c’è nel testo delle delibere. Sono passati otto mesi, dieci mesi da quell’insediamento, ma avete sospeso poi addirittura l’appello elettorale dei consorziati. Mi pare che ci sia una contraddizione perpetua dentro questi ragionamenti.
Ultimo, sul principio del risanamento rispetto ad enti che sono fortemente indebitati – o ci prendiamo in giro e dite che sono a carico dei consorzi –, noi abbiamo sempre ritenuto che, essendo i servizi che forniscono i consorzi a domanda individuale, è giusto che essi vengano pagati dai fruitori dei servizi stessi, però tutto questo deve stare dentro un processo di risanamento che deve avviarsi. Invece non vediamo questo spirito nel ragionamento che fate.
Io vorrei – ripeto – oltre alle cose che diceva il collega Pirillo, e qui è competenza dell’assessore all’agricoltura, che non si sottovalutasse il rischio rispetto alla effettiva gestione del servizio, soprattutto nell’area di Sibari in relazione a quella che è la risorsa agricoltura ed a quella che è la funzione della risorsa acqua.
Allora teniamo come obiettivo primario non il commissariamento ma il funzionamento dell’ente rispetto all’erogazione dei servizi.
Sull’altro terreno, noi siamo perché sia garantito il non appesantimento della proprietà agricola e ci sia, quindi, un processo di garanzia da parte della Regione, anche questo in un piano che non può essere a breve termine, ma mi pare che al punto in cui siamo l’assillo di tutti dovrebbe essere quello di portare alla gestione ordinaria gli enti ed affidare alla conduzione democratica degli agricoltori e della loro rappresentanza questo istituto.
La parola all’assessore Dima.
Presidente, visto che questo emendamento
ha inevitabilmente prodotto una discussione più ampia rispetto a quella che è
la problematica dei consorzi di bonifica, vorrei che fosse chiaro un concetto
rispetto a questo emendamento, e cioè che, innanzitutto, debba prevalere il
tentativo, la necessità di risanare i consorzi di bonifica. Il commissariamento
o comunque i rischi che questi commissariamenti possono presentare, come
qualcuno cerca di paventare questa sera, rappresentano un fatto marginale
rispetto alla necessità politica che si è posta questa Giunta nell’individuare,
intanto le risorse, anche se insufficienti, per poter avviare un processo di
risanamento complessivo di tutti i consorzi di bonifica, attraverso una
fideiussione che emetterà
Noi non vogliamo, eventualmente, commissariare in modo indiscriminato e indistinto. Sottolineo qui, senza nessuna difficoltà, che soltanto tre consorzi di bonifica di recente sono stati commissariati e sono quelli relativi alla provincia di Crotone, perché era sopraggiunto un assetto istituzionale e territoriale diverso rispetto al passato. Il resto è affidato agli organi democratici e amministrativi di molti anni fa.
Non è il caso di ripetere che è stato commissariato il Sibari-Crati, che è da quarant’anni in questa situazione, il Ferro e Sparviero che lo è già da una decina di anni, per cui su questo versante ritengo che alcune preoccupazioni che provengono dai colleghi dell’opposizione non possano trovare accoglienza o comunque riscontro.
La cosa importante che è essenziale
rispetto al processo che dobbiamo inaugurare nei prossimi giorni è la legge di
riordino complessivo dei consorzi di bonifica, cioè il superamento della legge
5 dell’88. Infatti noi lo diciamo nel primo articolo che nelle more
dell’approvazione della legge di riordino, che sarà trasmessa al Consiglio
regionale nei prossimi giorni,
Pertanto ritengo, colleghi della maggioranza, che questo emendamento possa essere approvato così come è stato esposto dall’assessore al bilancio, il collega Bagarani.
Emendamento presentato dall’onorevole Pirillo. Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 670.
(E’ respinto)
Emendamento presentato dall’assessore Bagarani, come corretto e integrato. Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole con coordinamento.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 634.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Giuseppe GENTILE, assessore al personale. E’ ritirato, Presidente.
Viene ritirato l’emendamento protocollo
598. Emendamento protocollo
“L’art. 9 della legge 30.1.2001, n. 4, è così modificato:
Art. 9 - Misura e modalità dell’incentivazione
1. Per ogni rapporto stabilizzato,
opportunamente documentato,
a) lire 20 (venti) milioni per ogni rapporto stabilizzato entro il 30.06.2001;
b) lire 1.5 (quindici) milioni per ogni rapporto stabilizzato entro il 31.07.2001;
e) lire 10 (dieci) milioni per ogni rapporto stabilizzato entro il 31.08.2001;
d) lire 5 (cinque) milioni per ogni rapporto stabilizzato entro il 30.09.2001.
L’articolo 10 della legge 30.1.2001, n. 4, è così modificato:
10. Utilizzazione del Fondo regionale
1. Dal 1° ottobre 2001 agli Enti locali che non abbiano realizzato il Piano di stabilizzazione, il corrispettivo complessivo degli assegni e sussidi gravante sul fondo regionale è ridotto, con riferimento al numero dei destinatari nelle seguenti misure:
a) 10 per cento di quanto spettante per ogni rapporto non stabilizzato entro il 30 novembre 2001;
b) 15 per cento di quanto spettante per
ogni rapporto non stabilizzato entro il 31 dicembre
Chiede di illustrarlo l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Siccome di fatto si è dato corpo ad una
legge con tre giorni di tempo rispetto all’applicazione, mi pare che
l’emendamento proposto dal collega Tommasi e poi sottoscritto anche da me
farebbe slittare i tempi di applicazione della legge
Questa norma ci permetterebbe di dare uno spazio di possibilità applicative dentro un tempo un tantino più congruo. Non si modifica nulla rispetto ai contenuti della norma, ma si dà soltanto la possibilità di poterla applicare.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 628.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 7 bis per come emendato.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Parere del relatore?
Favorevole per 300 milioni.
Parere della Giunta?
Confermo: favorevole per 300 milioni.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 661.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 635.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 636.
(E’ respinto)
Gli emendamenti protocollo 622 e 609 sono ritirati.
Emendamento protocollo
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 649.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 668.
(E’ approvato)
La parola all’onorevole Pirillo.
Presidente, l’assessore e il relatore mi dovrebbero spiegare, gentilmente, perché per il restauro della Chiesa Madonna del Carmine di Gerace hanno bocciato l’emendamento mentre è stato approvato quello per la ristrutturazione interna della Chiesa di Santa Lucia di Reggio Calabria. Vorrei capire se ci sono valutazioni di ordine di maggioranza, di partiti oppure di ordine tecnico. Me lo faccia capire, assessore.
(Interruzione)
No, così, per sapere.
Emendamento protocollo
Parere del relatore?
(Interruzione)
E’ ritirato l’emendamento protocollo 563.
Emendamento protocollo
All’onere derivante si provvede con uguale
riduzione al capitolo 7001101 del bilancio di previsione dell’anno finanziario
Chiede di illustrarlo il proponente. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, propongo da diverso tempo un emendamento prima al bilancio del 2000, poi alla variazione di bilancio, per un contributo per la costruzione della Basilica del Santuario di San Francesco di Paola.
Voglio, così, brevissimamente ricordare
che San Francesco di Paola è il patrono della Calabria. Il Santuario, che è
meta di decine di migliaia di visitatori, non aveva ancora
Vorrei, però, essere aiutato dal nostro
Presidente del Consiglio regionale, l’onorevole Caligiuri, il quale, a seguito
di una doverosa visita al Santuario, ha ritenuto di inviare una missiva al
Presidente della Giunta regionale Chiaravalloti, all’assessore Bagarani e, per
conoscenza, al padre reverendo Francesco Marinelli, con la quale sollecita
l’erogazione di un ulteriore contributo di 1 miliardo necessario a coprire le
spese già effettuate per la costruzione della nuova Basilica. “Considerato” –
dice il Presidente – “la legittima aspettativa dell’Ordine dei Minimi, vi prego
di valutare la possibilità, nei limiti delle disponibilità economiche, di impegnare
tale somma nel bilancio
Per la verità, nella stesura del bilancio non è stato compreso alcun finanziamento, ritengo però che l’intero Consiglio regionale possa, onestamente, fare questo sforzo. Pertanto vi prego di valutare attentamente questo mio emendamento.
Onorevole Pirillo, la ringrazio perché lei ha reso pubblica una lettera che ho scritto realmente al padre superiore dei Minimi, con la quale avevo chiesto un contributo di 1 miliardo e lei ne chiede 2, però mi rendo conto che un contributo era necessario in un Santuario che ci rappresenta tutti quanti. Quindi sono totalmente d’accordo con lei, ovviamente il Consiglio si potrà esprimere come meglio crede.
Assessore Bagarani, si può ridurre la cifra, se riusciamo a…
(Interruzione)
Possiamo stornarli da qualche altra parte… non dico la cifra richiesta, ma…
(Interruzioni)
Assessore, facciamo un miracolo per il Santo!
(Interruzioni)
Va bene, 500 milioni… Parere del relatore?
Favorevole per 500 milioni.
(Interruzioni)
Io, per la verità, non mi ritengo soddisfatto.
Neanch’io mi ritengo soddisfatto…
Però lei è il Presidente del Consiglio regionale, fa parte di questa maggioranza, è un capo di Forza Italia in Calabria, la differenza c’è…
La politica non c’entra in questa sede…
…se poi sommiamo alla fine, quando faremo le dichiarazioni di voto, vedremo come sono state ripartite le risorse, come è stato bravo l’assessore Bagarani che viene da Roma a distribuire le risorse.
Onorevole Pirillo, Bagarani non è stato bravo affatto a distribuire le risorse, queste sono votazioni dell’Aula, e Bagarani neanche vota in questo Consiglio. Mi scusi, ma ritiri quello che ha detto, non c’entra assolutamente nulla Bagarani nella distribuzione delle risorse. Onorevole Pirillo, mi dispiace, ha sbagliato a dire la frase!
Assessore Bagarani, stia buono…!
No, non sto buono affatto!
Io so che l’assessore al bilancio propone alla Giunta il bilancio e poi viene valutato dalla Commissione. Io mi riferisco alla proposta…
Questo non c’entra niente, questi sono emendamenti presentati e votati dal Consiglio, quindi Bagarani non c’entra nulla, qui esprime semplicemente il parere della Giunta. Chiuso il discorso!
Siccome lei ha detto di no al Presidente Caligiuri quando ha proposto 1 miliardo, lei che è assessore al bilancio…
Io faccio il mio dovere di assessore al bilancio.
…fa le proposte alla Giunta, poi alla Commissione e al Consiglio, ma le proposte le fa lei.
Alla Giunta, dice bene, alla Giunta…!
Io ho letto una lettera che il signor Presidente del Consiglio le ha mandato…
Questi sono emendamenti vostri, onorevole Pirillo, non sono miei, quindi mi dispiace, li vota il Consiglio, non li vota Bagarani! Bagarani, in questo Consiglio, non vota!
Lei l’ha proposto alla Giunta, assessore Bagarani…
Alla Giunta è un altro discorso, allora
non dica “Bagarani”, caso mai dica “
Lei ha la lettera, assessore Bagarani…
No, mi dispiace, onorevole Pirillo, deve cambiare…!
Va bene…
Onorevole Pirillo, io l’ho ringraziata perché ha letta pubblicamente la lettera. Comunque, assessore Bagarani, possiamo fare questo sforzo?
Ci proviamo.
Allora facciamo 1 miliardo, quanto ho chiesto al Presidente della Giunta?
(Interruzione)
Va bene per 1 miliardo, onorevole Pirillo.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 547 per la somma di 1 miliardo.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Alla somma occorrente si provvede con
eguale riduzione al capitolo 7001101 del bilancio di previsione dell’anno
finanziario
Chiede di illustrarlo l’onorevole Pirillo. Ne ha facoltà.
Ho proposto questo emendamento a sanatoria di una vertenza che hanno i Comuni di Fuscaldo, Falconara e San Lucido rispetto alla redazione del piano di adeguamento e sviluppo della rete distributiva, scala sovracomunale. Questi furono beneficiari di un contributo che, poi per la verità fu revocato, che era di quasi 200 milioni. Per una serie di controversie - credo che la convenzione fu stipulata nel ’97 - non ottennero il relativo finanziamento. C’è tutta una vicenda e una corrispondenza con l’assessorato.
Questo emendamento tenta di sanare la controversia che hanno questi tre Comuni con dei professionisti che hanno redatto quello strumento di adeguamento della rete distributiva.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 548.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole con coordinamento, ma qui la cifra non è 600, è 200, Presidente.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 554.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 597…
(Interruzione)
E’ ritirato. Emendamento protocollo
(Interruzioni)
Il 601 è sostituito dal 690 e dal 691.
Scusate, ma da quello che capisco - se c’è l’onorevole Pilieci, forse ci aiuta – il 601 dovrebbe essere la relazione dell’emendamento con protocollo 600 che è alla pagina seguente…
690.
No. L’emendamento con protocollo 600 riguarda gli alloggi realizzati dalla Regione Calabria, ex lege, eccetera…
No, no…
Come no! Sì.
Bagarani, l’aiuto: è stato riformulato secondo la versione del 601, perché l’originale era il 600… l’ha riformulato il coordinamento secondo il dettato della convenzione col 601…
No, io non l’ho riformulato affatto.
C’era stato il coordinamento, il dottore Cirò lo può ricordare meglio…
No, no…
(Interruzione)
Allora è il 601, il 600 è ritirato, assessore Bagarani.
L’emendamento protocollo 600 è ritirato, il 601 no. Il 601 è sostituito dal 690, che così recita: “La legge regionale 16 gennaio ’85 n. 3 e successive modificazioni è estesa, in quanto applicabile, per l’assegnazione degli alloggi del rione Pioppi di Girifalco, così come previsto per casi analoghi (v. Ferruzzano) nella legge regionale n. 10/98, articolo 37 ter”.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole, però questo va coordinato assolutamente con l’assessore Misiti, perché è un problema strettamente dei lavori pubblici.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 690.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Guagliardi. Ne ha facoltà.
Non si deve allarmare l’assessore
Bagarani, ma credo che sia un elemento importante per
La mia proposta di emendamento alla legge regionale 28, articolo 1, nasce dalla crisi del sistema della viabilità calabrese. Noi abbiamo le strade provinciali di questa regione ridotte al lumicino, non hanno la segnaletica nè la manutenzione necessaria, credo che, modificando la legge se non per il 2001, almeno per il 2002, con un cospicuo finanziamento per chilometro alle amministrazioni provinciali, forse riusciremo a fare fronte anche a quello che è il rischio sia idrogeologico, ma anche per le persone in quanto molto spesso si verificano incidenti stradali, vite umane si perdono per la mancanza di un sistema di sicurezza organizzato delle strade provinciali della Calabria.
Pertanto propongo la modifica dell’articolo 1, comma 1, della legge regionale 28, nella misura in cui si stabilizza un contributo annuo di 5 milioni per chilometro di strada provinciale.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 624.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tommasi. Ne ha facoltà.
Questo emendamento prevede la somma necessaria per realizzare un piano per il controllo dell’inquinamento elettromagnetico, previsto dalla legge nazionale. E’ indispensabile per tutelare la salute dei cittadini, ma anche per consentire alla nostra regione lo sviluppo ordinato e programmato delle linee elettriche e la diffusione degli impianti di trasmissione per l’area delle telecomunicazioni.
Credo che sia opportuno che
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 627.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tommasi. Ne ha facoltà.
Questo emendamento di 10 miliardi è per la realizzazione di impianti per il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e opere connesse, cioè la realizzazione di un piano per la realizzazione di centri di raccolta per lo smaltimento delle acque di vegetazione, quindi in funzione dell’olivicoltura.
E’ un emendamento che comporta uno stanziamento abbastanza cospicuo che va a sanare un grave danno ambientale che viene provocato da questi scarichi non controllati.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 625.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
“All’articolo 23 della legge regionale n. 5/2001 sono inseriti i seguenti articoli:
“Art. 23 bis - Osservatorio sul lavoro femminile
Nell’ambito dell’Azienda è istituito l’Osservatorio sul lavoro femminile.
L’Osservatorio ha compiti di documentazione, ricerca, studio sulle questioni relative al lavoro delle donne in Calabria e deve in particolare monitorare, verificare ed elaborare proposte idonee a favorire l’inserimento lavorativo, l’auto imprenditorialità e la creazione di imprese a beneficio delle donne”.
Art. 23 ter - Osservatorio sul lavoro sommerso
Nell’Ambito dell’Azienda è istituito l’Osservatorio sul lavoro sommerso.
L’Osservatorio quale organismo tecnico a supporto degli organismi nazionali e regionali, ha compiti di documentazione ricerca e monitoraggio e proposte idonee a realizzare l’emersione del lavoro sommerso.
Art. 24 quater - Organizzazione degli Osservatori sul lavoro femminile e sul lavoro sommerso
L’organizzazione ed il funzionamento dell’Osservatorio sul lavoro femminile e dell’Osservatorio sul lavoro sommerso, sono disciplinati da apposito provvedimento del Direttore generale dell’Azienda”.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 718.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Parere del relatore?
Favorevole, ma per la cifra di 100 milioni.
Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 587.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, sono 30 milioni da destinare al liceo linguistico “Nuova Europa” di Reggio Calabria.
Evidenzio che questo liceo, proprio in questi giorni, ha dato lustro alla città di Reggio accogliendo circa mille giovani da tutta Europa; ha avuto una convention di tre giorni nella conferenza dei giovani, “Parlamento giovani Europa”. E’ un fatto importante per la città di Reggio, è la prima volta che si è tenuta a Reggio una manifestazione del genere, presso la facoltà di architettura.
Si tratta di un piccolo contributo, 30 milioni, assessore Bagarani, per dare ulteriore forza a questo istituto religioso, da imputare sul capitolo di bilancio con la legge 16, quindi non è aumento di spesa ma uno storno. E in attesa c’è anche una legge depositata….
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 599.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.
Presidente, vorrei capire cos’è questo museo della lana: è un reperto storico?
Non lo so. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 585.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Guagliardi. Ne ha facoltà.
L’assessore Bagarani non può adesso impaurirsi, si tratta di una piccolissima cifra! L’emendamento che sottopongo alla vostra attenzione è una pagina importante della storia della Calabria, l’eccidio di Melissa, e c’è una legge regionale che istituisce il “ Centro di documentazione di Melissa”. Io credo, per la nostra storia, per quello che hanno comportato per la storia dell’Italia quei fatti, sia una vergogna che non si dia un congruo finanziamento a questo centro studi.
La parola all’assessore Zavettieri.
Vorrei dire all’onorevole Guagliardi che il centro di Melissa non utilizza da anni il contributo modesto di 10 milioni perché, purtroppo, è privo di locali, quindi le cose non stanno così, altrimenti probabilmente 30 milioni non sarebbero nemmeno sufficienti.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 597.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
11. All’art. 3 della legge regionale 19 aprile 1995, n. 22 i commi 2, 3 e 4 sono sostituiti dai seguenti:
“2. Il Coordinamento regionale è composto:
a) dalle Consigliere regionali:
b) da due rappresentanti donne nominate dalla Giunta regionale;
c) da quattro rappresentanti delle Associazioni femminili iscritte all’Albo regionale, elette dall’Assemblea delle stesse, ciascuna nell’ambito di quattro settori d’intervento: Lavoro, Informazione, Servizi e Cultura;
d) da otto rappresentanti istituzionali donne indicati dal Consiglio regionale, nel numero di cinque per la maggioranza e tre per la minoranza.
3. Il Presidente dei Consiglio regionale ed il Presidente della Giunta regionale nell’ambito delle rispettive competenze, decorsi trenta giorni dalla data di convocazione dei rispettivi organi senza che gli stessi abbiano provveduto alle indicazioni, attivano i poteri sostitutivi a norma di legge.
4.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 703.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
E’ ritirato.
E’ ritirato perché ripropone quello che già è stato approvato.
Pongo in votazione l’articolo 8 per come emendato.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo per motivare una proposta che, in pratica, propone la soppressione del comma proposto dalla Giunta nella Finanziaria. Voglio spiegare le ragioni di questa proposta molto brevemente.
Sostanzialmente questo è un comma dell’articolo 9 della legge 27 che prevede, nella sua stesura originaria, un impegno diretto della Regione per quanto riguarda la stipula a favore degli alunni e del personale scolastico, sia della scuola statale che non statale, dei contratti di assicurazione.
Nella proposta che viene presentata dalla
Giunta si propone di abrogare questo comma che è vincolante perché, secondo la
legge 27,
Io ritengo che debba rimanere la vecchia
formulazione e l’impegno e il vincolo per cui
Abbiamo anche visto quello che è accaduto alcuni mesi fa quando, per ragioni di difficoltà di natura burocratica, chiamiamole così, le scuole, tutto il personale scolastico, gli alunni sono rimasti privi dell’assicurazione regionale. Ci sono state interrogazioni, l’assessore ha provveduto, si è portata avanti una serie di misure che hanno consentito di riparare al vuoto che si era determinato.
Questa proposta, sostanzialmente, rischia
di aprire una situazione di mancanza di copertura di assicurazione per tutto il
personale e di far venire meno un vincolo. Ritengo che il vincolo della legge
27, articolo 9, assessore Zavettieri, debba comunque rimanere, per cui
Noi, invece, vogliamo garantirla questa copertura assicurativa, assessore Zavettieri, e riteniamo che questo impegno della Regione, della legge 27 debba essere mantenuto. Per questo ho presentato la proposta di emendamento.
La parola all’assessore Zavettieri.
Presidente, vorrei precisare il senso dell’emendamento perché, probabilmente, non è chiaro.
Voglio tranquillizzare l’onorevole Tripodi che questo emendamento rafforza la possibilità di assicurare gli studenti ed il personale della scuola con una operazione di trasferimento dei fondi alle istituzioni scolastiche, per una doppia ragione: valorizzare l’autonomia delle istituzioni scolastiche e perché con l’attuale sistema di assicurazione noi abbiamo un dato certo, quello cioè che paghiamo le assicurazioni, ed anche un altro dato altrettanto certo, che per le procedure complesse ed i passaggi, pochissimi ragazzi o pochissimi insegnanti che subiscono degli infortuni riescono ad avere l’indennizzo dalle assicurazioni. Quindi, io non voglio fare nessuna polemica in ordine al decentramento e alla responsabilità delle istituzioni scolastiche, ma il senso dell’emendamento è proprio questo: garantire la copertura assicurativa e fare in modo, attraverso una forma più diretta nell’assicurazione, con la responsabilità delle istituzioni scolastiche, di permettere un indennizzo reale nel caso malaugurato di infortuni di studenti o di professori.
Per quanto riguarda l’entità dell’intervento, è una questione che ovviamente sarà affidata al Consiglio regionale che approva il piano del diritto allo studio, dentro il quale è prevista la quota per le assicurazioni.
Per queste ragioni sono contrario all’emendamento soppressivo.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 543.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.
Intervengo solo per un elemento di chiarimento, poiché nella proposta che viene presentata viene inserito un rappresentante del Siulp che non è più un sindacato unico, ci sono più sindacati e quindi ci sono più sigle che vanno inserite in questo comitato che riguarda tutte le questioni legate alla sicurezza e via dicendo.
La parola all’onorevole Talarico.
Solo per chiarire, perché era stato appuntato sull’emendamento, ossia che il rappresentante rimane uno e che le organizzazioni sindacali poi insieme lo decidono.
La parola all’onorevole Occhiuto.
Presidente, però, senza fare riferimento alle singole organizzazioni sindacali, perché ce ne sono altre che magari non sono incluse nell’emendamento, tipo il Sap…
L’emendamento viene trasformato così, se siamo d’accordo: “un rappresentante designato dalle associazioni sindacali”.
Quindi viene ritirato?
Viene modificato con questa dizione.
Va bene con la modifica.
Parere del relatore?
Favorevole a questa nuova dizione.
Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 615.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 8 bis per come emendato.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Al maggiore onere di lire 300 milioni si provvede mediante riduzione di pari importo dello stanziamento di cui al capitolo 7001101 (fondo globale)”.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 677.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 543/13 a firma
Tripodi Michelangelo, Tripodi Pasquale: “Articolo 9, comma 2. Si propone di
aumentare di lire 400.000.000 (quattrocento milioni) la somma di cui è
autorizzata la spesa per l’esercizio
Alla maggiore spesa si provvede mediante riduzione di pari importo dello stanziamento di cui al capitolo 7001201 del bilancio”.
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tripodi M. Ne ha facoltà.
Già in Commissione mi ero pronunciato su questa questione della legge 2 dell’85.
Personalmente, ritengo che sia davvero ridicola la somma di 100 milioni inserita in bilancio a finanziamento di questa legge. Siccome si tratta di una norma importante e delicata, il tema è “Provvedimenti a favore delle scuole e delle università calabresi per contribuire allo sviluppo della coscienza civile e democratica nella lotta contro la criminalità mafiosa”, la proposta presentata dalla Giunta è di misere lire 100 milioni. Cioè noi finanziamo con – non so quante – 10 mila lire a scuola e università della Calabria – una cosa irrisoria, credo, se si divide il fondo dei 100 milioni –, una operazione che ha un rilievo straordinario.
La proposta è di portare il fondo almeno a
500 milioni, assessore Bagarani, cioè di dare il senso che
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 543/13.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Guagliardi. Ne ha facoltà.
Assessore Zavettieri, l’emendamento riguarda l’Istituto per l’antifascismo, un organismo che ha una storia recente, ma densa di attività, che si interessa della storia moderna e contemporanea nostra, eccetera, eccetera, che ovviamente non è catalogabile solo in questa direzione. Ora, essendo l’unico che vede decurtato sistematicamente un contributo e gli viene assegnata la misera somma di 15 milioni a fronte di importanti documentazioni, di importanti attività, credo che bisogna tentare di incentivare questo suo impegno per dare una risposta di pluralismo democratico in questa Regione.
Ma se è morto il fascismo…
Lei può anche rinnegare la cosa, e fa bene, io no!
La parola all’onorevole Chiarella.
Presidente, volevo dire che era stato presentato pure dal sottoscritto un emendamento simile, quindi possiamo considerarlo come unico emendamento, a firma Gagliardi, Chiarella.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 597.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 578.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 578.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Al maggiore onere di lire 150 milioni si provvede mediante riduzione di pari importo dello stanziamento di cui al capitolo 7001102 (fondo globale)”.
Chiede di parlare l’onorevole Pappaterra. Ne ha facoltà.
Presidente, interveniamo per dichiarare il nostro voto favorevole sull’emendamento del Presidente Chiaravalloti, in quanto abbiamo apprezzato un suo intervento che è stato riparatore di una scelta che in sede di Commissione non era stata da noi assolutamente condivisa e che aveva provocato giuste lamentele. Aver ripristinato per Roccella Ionica, per il Festival Jazz “Rumori mediterranei” la somma originaria è un atto che – ripeto – abbiamo apprezzato, peraltro coincide, Presidente, con l’emendamento successivo che era stato firmato da tutti i gruppi del centro-sinistra. Quindi siamo favorevoli all’emendamento.
L’altro si ritira?
No, l’altro lo si può pure approvare, ma è la stessa cosa, siamo d’accordo su entrambi.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 662.
(E’ approvato)
Il protocollo 565 è ritirato, in quanto è stato unificato al precedente.
Emendamento protocollo
Chiede di parlare l’assessore Zavettieri. Ne ha facoltà.
Presidente, chiedo di parlare per chiarire
che in Finanziaria era stato riproposto il finanziamento, anche se mi pare che
il finanziamento per il laboratorio “Città futura” non sia stato utilizzato
pienamente negli anni precedenti. In ogni caso è stata realizzata un’attività
sufficiente, per cui mi permetto di suggerire di portare la cifra quantomeno a
50 milioni, perché un abbassamento dell’impegno da
Quindi propongo che si aumenti la cifra da 10 milioni a 50 milioni.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 682 con la modifica apportata.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
La parola all’onorevole Nucera.
Presidente, qui si tratta di una delle più belle manifestazioni che si tengono in Calabria e, precisamente, nel comune di Soveria Mannelli. E’ una manifestazione culturale che veramente dà lustro all’intera Calabria e al Mediterraneo…
Franco PILIECI. Tutto merito del sindaco!
E’ la verità!
Propongo, Presidente, la modifica alla risorsa finanziaria cui attingere per sostenere questa bellissima manifestazione, alla quale invito tutto il Consiglio quest’anno a partecipare. E’ a valere sul finanziamento, assessore Bagarani, comma 9, articolo 9.
Nucera, ma questa è la manifestazione della lana?
No, quella della lana la riproporremo nel 2002!
E’ “La lana
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 586.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Scopelliti. Ne ha facoltà.
L’emendamento riguarda il comma 24, viene concesso un contributo di 30 milioni all’associazione culturale Proskenion Onlus, con sede in Scilla.
Preciso che l’articolo è il 6, comma 13… che abbiamo già approvato.
Mi diceva l’assessore Zavettieri che non è una spesa ulteriore perché nella tabella che fa riferimento ai provvedimenti relativi alla discrezione di intervento, sul comma 24 c’è un contributo a favore di un’associazione che è già registrato su un altro capitolo dell’assessorato alla pubblica istruzione.
Ma sono due cose diverse, assessore…
Ma è sempre la stessa associazione…
…ma quella riguarda la costituzione di un balletto regionale. Sono due cose diverse.
Siccome l’assessore Zavettieri dice che è il duplicato di un finanziamento, possiamo prelevare queste risorse, ovviamente, invece di 30 milioni le si porta a 25 milioni e le inseriamo nel capitolo 3132104 destinato all’associazione culturale Teatro Proskenion, quindi facendo questa sostituzione. Non c’è un’ulteriore spesa, è soltanto una modifica.
Guardate che così vengono sottratte delle risorse. E’ una cosa troppo importante, cioè pensateci prima di fare una operazione del genere!
Prendiamo quelli destinati all’istituto per l’antifascismo…
Ma che significa antifascismo!
No, no, voglio chiarire al collega…
…quelle per l’antifascismo sono risorse in più destinate a fare cosa?
Fate quello che volete!
Voglio precisare che questa associazione è già finanziata attraverso una legge regionale e anche in maniera congrua, 35 milioni, in altra parte della Finanziaria. Ci può anche essere una ipotesi di rafforzamento dell’attività che andrebbe comunque sullo stesso capitolo, perché non credo che noi possiamo finanziare le stesse associazioni attraverso due canali diversi, ciò per una prova di serietà e di un raccordo dell’iniziativa della Regione.
Per cui, se si vuole rafforzare il finanziamento a favore di questa associazione, sarebbe più corretto che si integrasse la somma già prevista. Credo, comunque che la richiesta di variazione possa anche essere accolta, in quanto certamente non incide sulla capacità di iniziativa di quella associazione.
E a quanto la portiamo, assessore? Forse sarebbe più opportuno aumentare le risorse su quel capitolo…
E’ il Consiglio che è sovrano e può decidere come ritiene.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 719.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 9 per come emendato.
(E’ approvato)
Voglio ricordare, ritornando all’emendamento protocollo 674 che è stato approvato in precedenza che lo stesso va inserito all’articolo 6, comma 13.
(Interruzioni)
Sì, per quello che è, per quello che c’è scritto.
(Interruzione)
La cifra è quella, non è stata toccata: “…viene incrementato di lire 200 milioni da destinare per lire 100 milioni alla Chiesa…”…
Articolo 9 bis. Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Presidente, sul 9 bis ci sono da fare
alcune modifiche, le possiamo effettuare con coordinamento formale. Si tratta
di togliere al comma 2 - “2 bis.
(Interruzione)
E’ l’articolo 9 bis, onorevole.
(Interruzione)
Questo è passato in Commissione… Come no! C’eravate, e come!
(Interruzioni)
Questo è stato proposto in Commissione dall’onorevole Pirilli e riguarda la costituzione di un garante per l’esercizio venatorio.
L’altro punto è al 2 ter, dove al terzo rigo “corrisposta l’indennità di funzione e di rimborso spese trasferta, nella misura”, va aggiunto “del 50 per cento”, “prevista per i consiglieri regionali”.
Con queste modifiche, il parere è favorevole.
Parere del relatore sul 9 bis modificato? Favorevole.
Prego, onorevole Tripodi.
Chiedo scusa, assessore, siccome si è effettuata prima la discussione su quelli che devono essere i requisiti per ricoprire la carica di direttore generale dell’Azienda Calabria-Lavoro e abbiamo sospeso l’emendamento rispetto alla competenza quinquennale, a me sembra che lei proponga, o comunque chi è il proponente, una modifica – mi pare l’abbia proposta lei, adesso – che addirittura toglie la laurea, io dico, manteniamo quantomeno quella stessa griglia prevista della competenza quinquennale maturata in attività legate a direzioni di questa natura, perché non stiamo nominando una figura secondaria, qui si parla del garante regionale per quanto riguarda l’esercizio venatorio.
Per cui credo che un minimo di vincolo, molto aleatorio, debba essere mantenuto. Lei ci propone l’azzeramento totale, quindi mano libera…
Onorevole, possiamo fare così…
Lei fa sempre così…
Non è che faccio sempre così, io qui relata refero, …se mi volete mettere in croce, fatelo pure, ma non posso coprire questo ruolo…
Innanzitutto possiamo tranquillamente tenere “in possesso di laurea”, se questo vi disturba, non ho problemi a mantenerlo; era il possesso di laurea di giurisprudenza che sembrava a tutti esagerato come specifica, quindi “in possesso di laurea” può anche vivere. Peraltro, sull’esperienza, qui c’è “con esperienza specifica nel settore venatorio almeno decennale”, tutto sommato, è abbastanza vincolante.
Adesso non so se vogliamo metterci anche una qualifica, ma questo è un garante, mica è un direttore generale! Per cui siamo assolutamente d’accordo a mantenere la previsione della laurea, quindi togliamo da “giurisprudenza” in poi e teniamo invece “con esperienza decennale”, che rimaneva comunque. D’accordo? Benissimo. Allora, con questa ulteriore modifica siamo favorevoli.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’articolo 9 bis.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 543/14 a firma
Tripodi Michelangelo, Tripodi Pasquale: “Articolo 10, comma 2. Si propone di
aumentare di lire 10.000.000.000 (dieci miliardi) la somma di cui è autorizzata
la spesa per l’esercizio finanziario
Alla maggiore spesa si provvede mediante riduzione di pari importo dello stanziamento di cui al capitolo 7001201 del bilancio”.
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.
Ho voluto presentare questo emendamento per ricordare un impegno assunto dalla Commissione competente, quando ha discusso il Piano annuale per il diritto allo studio. Nella discussione, allora, è emersa all’unanimità una valutazione che, in qualche modo, considera assolutamente inadeguate la somma e le risorse finanziarie a disposizione della legge 27 che riguarda il diritto allo studio in Calabria.
La somma che viene riproposta ancora una
volta in questo bilancio, di circa 34 miliardi e 900 milioni, se non sbaglio, è
ormai storicizzata da circa dieci-quindici anni e rimane sempre la stessa. I
problemi aumentano, siamo ormai passati da quindici anni fa in una condizione
particolare anche della scuola, con l’autonomia, con nuovi impegni, nuove
competenze, anche nuove funzioni della Regione. In un processo di riforma che
si è sviluppato in questa direzione,
In sede di discussione in Commissione – lo voglio ricordare a tutti i colleghi che ne fanno parte – era emersa la volontà politica, che purtroppo non troviamo confermata poi nelle disposizioni finanziarie, nei capitoli di spesa e anche nelle poste di bilancio, di andare ad un adeguamento serio che tenesse conto delle novità, delle riforme, dei processi di cambiamento avvenuti nella scuola italiana e calabrese.
Io ho ritenuto necessario sollevare il problema, sapendo che – l’assessore Bagarani ride – lo stesso era un tema della programmazione, e quando abbiamo affermato nel dibattito generale che questo è un bilancio che polverizza la spesa e che tutto è meno che un documento programmatico, la dimostrazione la vediamo qui, ed è lampante, perché non dà risposta ad una delle questioni emerse nel dibattito di questa legislatura, che hanno visto maggioranza e minoranza porre unanimemente il problema di un adeguamento nei termini della programmazione della politica sul diritto allo studio perché sia adeguata ai bisogni nuovi che si pongono nella scuola calabrese.
Rispetto a questo, allora, ho formalizzato l’emendamento, anche se presumo che sarà cortesemente respinto dall’assessore Bagarani, ma ho voluto segnalare ancora una volta la debolezza e il respiro corto di questa maggioranza che nelle Commissioni denuncia le difficoltà, i ritardi, le necessità di adeguare la legislazione e di erogare risorse e stanziamenti adeguati rispetto ad alcune problematiche, e quello della scuola rappresenta una questione prioritaria e centrale, mentre poi non c’è coerenza di comportamenti e di scelte nella dislocazione e nella utilizzazione delle risorse finanziarie.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 543/14.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Guagliardi. Ne ha facoltà.
Più che un emendamento, è una raccomandazione per l’utilizzo a fini didattici di una spesa che è necessaria per gli insegnanti, ché sono ormai molti che usano internet per aggiornamento, e per gli stessi alunni. Credo che se noi destinassimo non soltanto per l’organizzazione, ma proprio per il servizio una somma di questo tipo, faremmo una cosa utile.
Parere del relatore?
Contrario perché è previsto già nella legge finanziaria, vi sono 4 miliardi destinati alla società dell’informazione.
Parere della Giunta?
Contrario per lo stesso motivo: già è compreso questo intervento, peraltro è un po’ più generalizzato effettivamente. Abbiamo messo 4 miliardi e speriamo che siano sufficienti non soltanto a dare la parte hardware, ma anche la formazione, ma abbiamo, comunque, anche il Por per la formazione.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 597.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 10…
Presidente, ho un rilievo da fare sul comma 3 dell’articolo 10, perché in sede di discussione in Commissione, è stato approvato un emendamento riguardo a questo comma. Verifico che nella riformulazione della legge finanziaria l’emendamento è stato solo in parte riportato anziché come era stato approvato dalla Commissione, cioè è stata accettata solo la parte afferente il rilievo economico dell’emendamento stesso, mentre è stato omessa – immagino che si sia trattato di una svista da parte dei tecnici – la parte normativa che io volevo ora in Aula riproporre. Si riferisce, appunto, ad una integrazione dell’articolo 2 della legge regionale numero 32 del 1° dicembre 1988, che chiederei di integrare secondo la seguente dizione: “Articolo 2, comma 1. Dopo le parole “corsi di studio di lingua italiana e della cultura calabrese in genere” aggiungere “nonché delle tradizioni ed esperienze culturali presenti nella regione anche mediante il completamento di tali corsi direttamente o per il tramite di convenzioni a livelli ed ambiti universitari legalmente riconosciuti”.
Questo si ritiene opportuno perché ci sono molti studenti, figli di studenti stranieri, che vengono in Italia e vogliono meglio completare gli studi e l’Università per stranieri della Calabria, che annualmente vede accrescere il suo numero di studenti, può stabilire convenzioni con altre università italiane tipo l’Università di Perugia o di Venezia, che sono molto attive in questi rapporti. E’ solo normativo l’emendamento…
(Interruzione)
E’ la legge 1° dicembre ’88 numero 32, articolo 2, primo comma. L’emendamento non c’è, è questo che volevo dire; ci sarà stata una svista…
(Interruzione)
E’ stato formalizzato il 13 marzo 2001 con il protocollo 228 e l’emendamento è stato approvato in toto.
(Interruzione)
La questione l’ho anche chiarita con l’assessore Bagarani. Mi ero riservato di intervenire ora perché è una integrazione importante all’emendamento per i fini dell’istituto.
Assessore Bagarani, ha inteso la proposta dell’onorevole Nucera?
(Interruzione)
Non esiste un emendamento?
No, Presidente, l’emendamento esiste, le do copia con protocollo e tutto, ed è anche passato in Commissione.
(Interruzioni)
Vale lo stesso, lo so che vale… lo riporto oggi, perfetto. Allora, tutto questo è l’emendamento.
(Interruzione)
Non è stato bocciato, anche perché la parte economica è stata già inserita, ma non la parte normativa, che sono tre parole.
(Interruzioni)
La prossima volta lo presento alla legge, però è importante che questo emendamento venga inserito. Non ci sono oneri di spesa.
Forse l’unica cosa che possiamo fare è verificare sul verbale se questo è stato approvato…
Le posso assicurare che sì, è stato, approvato, tant’è che ha aumentato a 1 miliardo la posta, quindi ha accettato la parte economica. E’ un fatto puramente dichiarativo ad integrazione alla legge…
Allora poniamo in votazione l’articolo 10 col coordinamento. Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 11.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 12.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 13.
(E’ approvato)
Passiamo agli emendamenti senza articoli. Emendamento protocollo 638. E’ ritirato. Perfetto.
Emendamento protocollo
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 648.
(E’ approvato)
L’emendamento protocollo 570 è ritirato.
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, io insisto col Comune di Soveria Mannelli perché ritengo che sia bene amministrato, difatti ci propone un’iniziativa degna di essere presa in considerazione, che è quella di avviare per la biblioteca comunale, l’attività della Mediateca. E’ un progetto importante che è all’avanguardia in Calabria; altre iniziative del genere nei comuni non ci sono.
Chiedo l’approvazione di questo emendamento.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 588.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 597.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 14.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 543/15 a firma Tripodi Michelangelo, Tripodi Pasquale: “Per gli interventi di cui alla legge regionale 11 agosto, n. 35, “Istituzione di un centro regionale per l’autonomia del non vedente” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 200.000.000 (duecento milioni).
La somma necessaria di lire 100 milioni è prelevata dal capitolo 4331103 “Spese per la gestione dei servizi socio-assistenziali”.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 543/15.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 15.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Presidente, in questa discussione complicata, svolta in queste giornate, non abbiamo mai avuto il piacere di avere tra di noi, se non per sporadiche apparizioni, l’assessore alla sanità, non abbiamo sentito nemmeno eventuali sue osservazioni o chiarimenti rispetto al percorso legislativo.
All’articolo 16, che è uno degli articoli sulla sicurezza sociale, figurano proposti alcuni emendamenti assolutamente in linea con il resto dell’impostazione dell’intera legge finanziaria. Quando si fa riferimento ad interventi mirati che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono di altre competenze legislative o di fondi provenienti da strutture nazionali, qui c’è il riferimento chiaro a quella che è la normativa in materia di strutture ospedaliere per quanto riguarda il famoso articolo 20 della legge 88. C’è, però, in questo articolo, una serie di interventi diretti che riguardano, invece, fatti specifici, non compatibili, a mio parere, con questo ragionamento, ecco perché ho proposto un emendamento per quanto riguarda il completamento del polo riabilitativo di Cassano allo Jonio.
Presidenza
del Vicepresidente Domenico Rizza
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 639.
(E’ respinto)
Prego, onorevole Pacenza.
Volevo dire che la stessa cosa si poteva fare, al comma 5, al comma 4, al comma 3 dell’articolo 16.
Pongo in votazione l’articolo 16.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 543/16 a firma Tripodi Michelangelo, Tripodi Pasquale: “Si propone di aggiungere il seguente articolo:
1. La legge regionale n. 35/86 viene integrata dopo l’articolo 5 dal titolo 11 avente come titolo “Contributo annuo destinato al Consiglio regionale della Calabria ed alle Sezioni provinciali dell’Unione italiana ciechi”.
2. Viene assegnato un contributo annuo al Consiglio regionale ed alle Sezioni provinciali dell’Unione italiana ciechi per gli scopi stabiliti nell’oggetto sociale e pari a lire 510 milioni.
- Il contributo viene così ripartito:
- Consiglio regionale della Calabria dell’Unione italiana ciechi lire 85 milioni;
a) Sezione provinciale Unione italiana ciechi di Catanzaro lire 85 milioni;
b) Sezione provinciale Unione italiana ciechi di Cosenza lire 85 milioni;
c) Sezione provinciale Unione italiana ciechi di Crotone lire 85 milioni;
d) Sezione provinciale Unione italiana ciechi di Reggio Calabria lire 85 milioni;
e) Sezione provinciale Unione italiana ciechi di Vibo Valentia lire 85 milioni.
3. Al maggiore onere finanziario di lire 260.000.000 (duecentosessanta milioni) si provvede mediante apposito prelevamento dal capitolo 4331103 “spese per la gestione dei servizi socio-assistenziali”.
Alla maggiore spesa si provvede mediante riduzione di pari importo dello stanziamento di cui al capitolo 7001201 del bilancio”.
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.
Si propone il raddoppio delle somme destinate all’Unione italiana ciechi, alle sezioni provinciali e al centro regionale. La somma che attualmente viene posta in bilancio è di 250 milioni, che è insufficiente per coprire le spese, le attività di una categoria di persone che soffrono di una condizione particolare e che meriterebbero, a mio avviso, una maggiore attenzione perché si tratta di capitoli di spesa che sono tenuti bloccati da decenni nonostante ci sia la legge regionale 35 per l’Unione italiana ciechi, mentre ci troviamo a vedere erogazioni plurimiliardarie per una serie di altre leghe e associazioni varie.
Mi sono, quindi, permesso di presentare assieme al collega Tripodi una proposta di aumento di 250 milioni per quanto riguarda questo capitolo che interessa queste associazioni. Penso che un minimo di attenzione, assessore Bagarani, sull’argomento sarebbe abbastanza importante e quindi ci appelliamo alla sua sensibilità.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 543/16.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo 543/17 a firma Tripodi Michelangelo, Tripodi Pasquale: “Si propone di aggiungere il seguente articolo:
1. L’articolo 3 della legge regionale n. 28 del 3 giugno 1975 “Interventi regionali a favore degli enti per la protezione e l’assistenza dei sordomuti” è così modificato:
“Per gli interventi previsti dalla presente legge è autorizzata per l’esercizio finanziario 2000 la spesa di lire 510 milioni.
2. Il contributo viene così ripartito:
a) Comitato regionale dell’ente nazionale protezione e assistenza sordomuti lire 60 milioni;
b) Sezione provinciale ente sordomuti di Catanzaro lire 90 milioni;
c) Sezione provinciale ente sordomuti di Cosenza lire 130 milioni;
d) Sezione provinciale dell’ente sordomuti di Crotone lire 60 milioni;
e) Sezione provinciale dell’ente sordomuti di Reggio Calabria lire 110 milioni;
f) Sezione provinciale dell’ente sordomuti di Vibo Valentia lire 60 milioni.
Alla maggiore spesa si provvede mediante riduzione di pari importo dello stanziamento di cui al capitolo 7001201 del bilancio”.
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.
Poco fa mi sono permesso di porre una domanda al dottore Cirò per sapere se è stata chiarita la questione che riguarda la protezione e assistenza ai sordomuti, perché ho la sensazione che addirittura, per la finalità della legge 28 del ’75, sia stato totalmente tolto il finanziamento. C’è una categoria di persone che ha avuto, con una legge apposita, insieme con i ciechi, dall’altro punto di vista, un sostegno finanziario, in passato, di almeno 250 milioni di lire, adesso non c’è più un soldo. Evidentemente avete deciso di non dare più una lira, visto che parliamo di problemi sociali, ai sordomuti.
Io vorrei capire, se è vero che non ci sono più i soldi…
(Interruzione)
Era la legge 28 del ’75. Avete deciso di tagliare le risorse, noi su questo, lo annuncio, portiamo avanti iniziative durissime, perché mi sembra che la scelta sia di gravissima discriminazione per una categoria, i sordomuti, che hanno avuto sempre comunque un contributo, sia pure parziale, irrilevante, insufficiente, ma che oggi vengono totalmente cancellati dalla legge finanziaria. E’ la prima volta che avviene dopo trent’anni un fatto di questa natura, si cancellano i sordomuti, che pure costituiscono una categoria di soggetti deboli che hanno bisogno di un sostegno che, peraltro, ce l’hanno tutti, anche quelli che non hanno certamente né diritto né bisogno.
La parola all’onorevole Bagarani.
Onorevole Tripodi, condividiamo la sua preoccupazione, nel senso che stiamo controllando perché eravamo tutti sicuri che ci fosse la voce, per cui se ci lasciate qualche minuto, verifichiamo; intanto andiamo avanti e questo emendamento si lascia in sospeso.
Allora sospendiamo per il momento la trattazione dell’emendamento protocollo 543/17 e passiamo avanti.
Emendamento protocollo 543/18 a firma Tripodi Michelangelo, Tripodi Pasquale: “Articolo 17, comma 2. Si propone di aumentare di lire 10.000.000.000 (dieci miliardi) la spesa prevista nel capitolo 4331103 “Spese per la gestione dei servizi socio-assistenziali”.
Alla maggiore spesa si provvede mediante riduzione di pari importo dello stanziamento di cui al capitolo 7001201 del bilancio”.
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.
Ribadisco quanto ho dichiarato prima per quanto riguarda la legge 27 dell’85 che riguardava il diritto allo studio. Anche qui c’è una legge, la numero 5/’87, che riguarda le spese per la gestione dei servizi socio-assistenziali, che rimane ferma al palo da decenni, per la quale si propone di avere maggiori risorse, anche per fare fronte a nuove esigenze, a nuovi bisogni, a nuove povertà, a nuove difficoltà e disagi di natura sociale.
Quindi si è fatta una proposta di adeguamento del capitolo 4331103 che riguarda appunto la gestione dei servizi socio-assistenziali in una logica anche di programmazione. Noi sappiamo che c’è una serie di strutture, di case protette, di case famiglia, di servizi di accoglienza domiciliari che vivono una vita grama, con rette di fame. Allora ci sarebbe bisogno anche di adeguare questa condizione generale.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario, anche perché il capitolo è già aumentato di 4 miliardi e mezzo.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 543/18.
(E’ respinto)
Assessore Bagarani, ma l’aumento non tiene conto di situazioni pregresse.
Pongo in votazione l’articolo 17.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 18.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
“Dopo l’articolo 18 è inserito il seguente articolo:
Art. 18 bis
1.
2.
3. Il patrimonio della Fondazione è costituito;
a) dal contributo in denaro indicato nell’atto costitutivo e versato dalla Regione Calabria, nonché da ulteriori incrementi specificamente rivolti allo scopo di accrescere il patrimonio;
b) da conferimenti e donazioni di beni mobili e immobili, contributi, eredità, legati, lasciti, liberalità ed introiti di qualsiasi genere, nell’osservanza delle disposizioni di legge in materia.
4.
5. Per le attività di
cui ai precedenti commi è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa
di lire 5.000.000.000, con allocazione al capitolo 4341106 dello stato di
previsione della spesa del bilancio
“All’onore derivante dal presente emendamento si provvede la riduzione dello stanziamento di cui al capitolo 7001101 (fondo globale)”.
Prego, onorevole Pacenza.
Presidente, sull’emendamento quale articolo 18 bis. Siccome viene riproposto in quanto lo stesso testo era stato respinto in Commissione, chiedo a uno dei firmatari di volerlo illustrare.
Si illustra da sé. Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 652.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 19.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 543/19 a firma
Tripodi Michelangelo, Tripodi Pasquale: “Articolo 20. Si propone di aggiungere
il seguente comma: “
A tal fine è istituito, presso l’Azienda Calabria-Lavoro, l’Osservatorio regionale per la salvaguardia della salute dei lavoratori e per la verifica dell’attuazione in Calabria della legge 626 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Per le attività che dovranno essere svolte dal predetto Osservatorio è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 500.000.000 (cinquecento milioni)”.
“Alla maggiore spesa si provvede mediante riduzione di pari importo dello stanziamento di cui al capitolo 7001201 del bilancio”.
Parere del relatore?
Favorevole, con esclusione degli ultimi quattro righi. …
Onorevole Talarico, all’emendamento protocollo 543, aggiungerei l’emendamento quale articolo 23 bis, articolo 23 ter e articolo 24 quater, che riguardano la stessa cosa, sono tutti Osservatori.
Che numero è?
Il 718 del terzo blocco. Sono tutti gli stessi Osservatori.
C’è da fare coordinamento formale?
(Interruzioni)
Ma questo è già passato!
Parere del relatore?
Favorevole senza gli ultimi quattro righi.
Gli ultimi quattro righi di quale?
E’ l’emendamento all’articolo 20, comma
ancora da definire, viene tolto da “
Pongo in votazione l’emendamento a firma degli onorevoli Tripodi, protocollo 543/19, con l’esclusione de gli ultimi quattro righi.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Art. 20 bis
1. Sono gratuite le prestazioni di pronto soccorso erogate negli ospedali della Calabria.
2. Sono gratuiti gli esami connessi a programmi di diagnosi precoce e tutte le prestazioni fornite da servizi territoriali: i servizi di salute mentale, i Sert, i consultori, i servizi di neuropsichiatria infantile.
3. Ai dipartimenti di prevenzione, istituiti in ogni Asl, viene assegnato il 5 per cento del Fondo sanitario regionale.
4. I malati cronici non autosufficienti sono assistiti all’interno del Sistema sanitario regionale, privilegiando il domicilio e, dove questo non sia possibile, il collocamento in Centri diurni e/o piccole strutture residenziali, fatto salvo il diritto di essere curati in ospedali laddove se ne ravvisi la necessità e l’urgenza.
5. L’assistenza domiciliare integrata e l’ospedalizzazione a domicilio sono fuse in un unico servizio da istituire in tutte le Asl della Calabria. Vista la gravità e la complessità dei pazienti ai quali è rivolta, l’Adi deve essere espletata da équipe specialistiche altamente qualificate ed essere funzionante per tutti i giorni dell’anno.
7. Le residenze sanitarie assistenziali per anziani, malati cronici non autosufficienti e per disabili gravi devono essere costituite da piccole strutture con 10-20 posti letto, legate al distretto e all’ospedale territoriale.
8. I costi delle cure domiciliari, Adi e ospedalizzazione a domicilio, e quelli erogati in strutture quali Diurne e Rsa, devono essere coperti dal Sistema sanitario regionale. E’ possibile richiedere a ciascun degente non indigente un contributo alle spese nella misura massima del 50 per cento del suo reddito pensionistico, ad esclusione di qualsiasi altro contributo dei familiari o dei Comuni
9. Il 5 per cento del Fondo sanitario regionale è destinato alla tutela della salute mentale. I pazienti psichiatrici dimessi dagli ex O.P. devono essere curati e assistiti ambulatorialmente, a domicilio e/o presso Centri diurni e residenziali di piccole dimensioni a carico del Sistema sanitario regionale.
10. Le cure dentarie sono dovute al Sistema sanitario regionale in modo pieno e per tutti con lo stesso criterio utilizzato per tutte le altre patologie, pertanto, in ogni Asl, devono essere garantite, nelle strutture accreditate, le prestazioni necessarie per le cure dentarie sia in regime ambulatoriale che di ricovero.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 544.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Presidente, può essere illustrarlo? Siccome fa riferimento soltanto a normative, non sappiamo nemmeno di che cosa si tratta.
La parola all’assessore Bagarani.
Riguarda gli invalidi civili, con questo
emendamento lasciamo la competenza alla Regione, in attesa che venga recepito
per intero il “
(Interruzione)
Sì, temporaneamente, in attesa di decidere se…
…Nel frattempo valuteremo se conviene dare le funzioni…
…perché attualmente il servizio, di fatto, è sulla carta trasferito alla Regione e non è gestito nemmeno dalle Prefetture, quindi…
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 706.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 20 bis per come emendato.
(E’ approvato)
Presidenza
del Presidente G.Battista Caligiuri
Emendamento protocollo
Stante i ritardi nell’approvazione del disegno di legge e viste le notevoli difficoltà economiche che attraversa la stessa, tali da mettere in serio rischio il prosieguo dell’attività, si chiede di erogare a favore dell’Avis regionale un contributo una tantum dell’importo di lire 100 milioni”.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 660.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tommasi. Ne ha facoltà.
Presidente, questo emendamento riguarda l’istituzione di oasi canine per far fronte al fenomeno del randagismo, che è un problema sentito in tutti i comuni della Calabria. Quindi noi proponiamo una spesa di 2 miliardi sul fondo globale per la realizzazione delle oasi canine.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 576.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
della legge regionale n. 14 del 24/05/99 art. 17 commi 7/8 di modifica delle leggi n. 5/87 e 21/96 strutture educative “Casa Serena” di Celico e “A. Velonà” di Botricello sono riconosciute quali strutture abilitate alle funzioni di cui all’articolo 2 della legge 21/96.
A tal fine le disposizioni contenute nell’articolo 4 bis della legge regionale n. 27/99 vengono estese alle strutture sopra citate.
Onde consentire tali attuazioni e sopperire alle carenze di capitolo verificatisi in seguito al riconoscimento delle strutture, effettuato con la richiamata legge regionale n. 27/99 la somma di:
lire 5.300.000.000 di cui all’articolo 17 punto 4 della legge finanziaria del 2001 passa a lire 9.000.000.000, che viene imputata sul capitolo 4331103 senza determinare un reale aumento di spesa”.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 557.
(E’ approvato)
I tecnici dell’assessorato mi informano che è possibile che non ci sia copertura, per l’emendamento protocollo 557. Quindi viene ritirato?
C’è qualcuno che lo vuole illustrare?
Si illustra da sé.
(Interruzioni)
Si tratta del capitolo inerente alla legge 5 sui servizi socio-assistenziali. Non c’è aggravio di spesa, perché stiamo indirizzando una quota parte delle risorse per garantire quelle strutture che gestiscono i minori a rischio, cioè quelli sottoposti a tutela giudiziaria, niente di eccezionale.
(Interruzione)
Ma l’abbiamo già approvato, non capisco perché siamo tornati indietro.
Quindi non c’è aggravio di spesa?
Assolutamente, ma è stato già approvato.
Però, gli altri servizi come si gestiscono, a parità di condizioni, se la somma è sempre la stessa? Aumentate di 4 miliardi…
Assessore, il suo parere…
(Interruzione dell’onorevole Aiello P.)
No, lo stiamo discutendo.
Ma è stato già votato.
(Interruzioni)
Quali fondi, assessore!
Non ha copertura.
Non c’è aggravio di spesa. Si tratta di indirizzare delle risorse inerenti il capitolo dei servizi socio-assistenziali per quanto riguarda i minori a rischio, con strutture già che garantiscono una prestazione per la quale non vengono retribuite. Non c’è nessun aggravio di spesa.
La parola all’assessore Bagarani.
I servizi socio-assistenziali non è che
sono un fondo residuo, hanno una loro precisa destinazione di spesa, non sono
senza, aumentare da 5 miliardi e
La parola all’onorevole Aiello.
Su quei fondi ci sono delle strutture che sono già state riconosciute per prestazioni rese per assistenza ai minori sottoposti a tutela giudiziaria, quindi non si può prescindere, perché il giudice assegna appunto questi minori a queste strutture che devono garantire le prestazioni. Ecco perché stiamo indirizzando queste risorse.
Prego, onorevole Bagarani.
Mi perdoni, onorevole Aiello: su 5, 3 miliardi noi avevamo ricompreso questi servizi. Se è intenzione del Consiglio aumentare questa spesa perché presume che – credo giustamente, non lo so – non siano sufficienti 5 miliardi e 3 per questa destinazione, ma siano necessari 9 miliardi, discutiamone, ma non è ammissibile che vadano a finire sul capitolo 4331103 così come è scritto, perché purtroppo su quello non c’è copertura. Voi ce li potete pure mettere, però la copertura non c’è.
Quindi il parere del relatore qual è?
Abbiamo già votato, Presidente.
Ho capito, ma avete votato un emendamento senza la copertura finanziaria sul capitolo.
Se l’assessore ha detto che non c’è copertura, evidentemente l’approvazione è stata intempestiva.
Verifichiamolo un attimo, non so che cosa dirvi, ma così non c’è copertura.
Verifichiamo, Presidente.
Mi dispiace, onorevole, sinceramente, non è una questione di non voler accogliere la proposta…
Allora lo sospendiamo?
Sì, sospendiamolo, per cortesia, Presidente.
(Interruzioni)
Prego, assessore Bagarani.
Viene presentato un ordine del giorno, in
sostituzione dell’emendamento protocollo 557, che recita più o meno così: “Il
Consiglio impegna
Quindi quest’ordine del giorno sostituisce l’emendamento protocollo 557?
Sì, non è un emendamento, in realtà, è un ordine del giorno così come è messo.
Allora viene annullata la votazione dell’emendamento protocollo 557. Lo stesso emendamento viene ritirato?
Sì, lo ritiriamo e approviamo l’ordine del giorno conseguente
L’emendamento viene ritirato. L’ordine del giorno viene posto in votazione alla fine.
Emendamento protocollo
A tal fine, in deroga alla normativa di cui alla legge regionale 13 maggio 1996 n. 7, ed in via transitoria, il Presidente della Giunta regionale, con proprio decreto, potrà apportare mirate modifiche sia alle specifiche strutture organizzative della Giunta, sia delle funzioni che delle competenze”.
Chiede di parlare l’onorevole Galati. Ne ha facoltà.
Credo che questo emendamento non possa essere approvato in quanto contrasta con lo Statuto, perché qui si delega al Presidente una potestà legislativa, nel senso che gli uffici vengono disciplinati con legge e l’articolo 30 dice che le potestà legislative regolamentari attribuite alla Regione sono esercitate esclusivamente dal Consiglio e non possono essere delegate. Credo che sia illegittima questa norma.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Chiarella. Ne ha facoltà.
Noi riteniamo che, invece, sia un
emendamento importante perché c’è la legge Turco per l’assistenza integrata sul
territorio che rischia di non essere recepita in Calabria, anche su spinta
della sinistra. Invece devo ringraziare proprio l’opposizione che in questo
settore, attraverso la venuta del ministro in Calabria, ha cercato di
sensibilizzare anche
Quindi organizziamoci per non perdere tutto quello che viene da questa legge. Rischieremmo veramente tutti la faccia.
(Interruzione)
Ma diamo in via transitoria al Presidente la facoltà di unificare un settore che, onestamente, non è in grado di svolgere le funzioni per come è concepito. Lo può fare…
(Interruzioni)
Ma stiamo giocando!
Noi rischiamo di non recepire una legge.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Borrello. Ne ha facoltà.
Presidente, la lettura di questi
emendamenti non può che far nascere delle perplessità, e a me dispiace che li
proponga addirittura il Presidente della Giunta regionale. Mi chiedo come si
faccia, infatti, in due righe di un articolato, che riguarda
(Interruzione)
Sì, d’accordo con le cose che ha detto lei, però non sono superabili attraverso questo tipo di emendamenti.
Mettiamoci sotto,
Siamo d’accordo su questo, ma è questa situazione particolare che merita questa attenzione del Consiglio. Quindi io dico che l’emendamento va votato, è una via transitoria, altrimenti c’è il rischio che salti tutto…
(Interruzioni)
La sua portata è solo per l’attività preparatoria, fino a che la legge verrà votata…
La parola all’onorevole Meduri.
Rispetto a quello che deve essere compiuto, cosa bisogna fare in via transitoria? Apportare mirate modifiche sia alle strutture organizzative della Giunta, sia per quel che concerne le funzioni che le competenze: mi spiegate che cosa vuol dire questa proposta? Cioè a dire l’unica cosa è che modifichiamo le cose in attesa di fare la legge. Ma secondo me è una cosa inopportuna Presidente…
E’ necessaria perché ci sono degli adempimenti urgenti.
Ma gli adempimenti urgenti bisognava attivarli…
…questo era l’obbligo. Se non va bene…
A me sembra una cosa inopportuna, mentre,
invece, è opportuno, Presidente, che
Prego, onorevole Chiarella.
Io direi di non perdere questa occasione, invece, perché è un modo per recuperare inadempienze, sicuramente, che sono alte.
La parola all’onorevole Tripodi.
Credo che la strada maestra – e quindi c’è
un problema anche di tenere ferma una barra e una linea di coerenza da parte
della Giunta, Presidente Chiaravalloti – sia quella che voi stessi avete fissato,
per esempio, con la proposta dell’articolo 2 bis, comma 2, quando decidendo di
modificare la struttura organizzativa della Regione, avete deciso di portare i
settori da
Allora mettiamoci d’accordo, perché mentre l’articolo 2 bis mantiene fermo il principio, l’emendamento che viene proposto lo cambia. Io sono per tenere fermo il principio e dunque, se c’è una proposta di merito, Presidente, rispetto all’attuazione della 3/82 e quindi della legge sull’assistenza che possiamo esaminare in questa sede, sono pronto a discuterla, ma di merito, mantenendo ferma la sede della decisione che non può che essere quella del Consiglio regionale.
Poiché la proposta di legge deve essere presentata al Consiglio regionale, l’emendamento è solo una disposizione transitoria per coprire i tempi di elaborazione della legge...
Quindi i tempi ci impongono di andare avanti in questa direzione. Presidente Caligiuri, se la mettiamo ai voti…
Collega Chiarella, insistete! Presentiamo una proposta di legge seria su questo e discutiamola domani.
Ma noi siamo a 180 giorni dalla scadenza della legge Turco…
Presentiamola domani, Presidente…
Perdiamo tutto…
Che facciamo? Facciamo una struttura per fare che? A che serve?
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 574.
(E’ approvato)
(Interruzione dell’onorevole Torchia)
Abbiamo votato regolarmente.
Giuseppe TORCHIA. Chiedo l’appello nominale.
La votazione è già avvenuta, può chiedere l’appello nominale sul prossimo emendamento.
Giuseppe TORCHIA. Ah, sì, così si fa!
Ma, onorevole Torchia, l’abbiamo votato l’emendamento!
Giuseppe TORCHIA. Lei lo sta chiudendo il Consiglio!
Non ritengo sia così, onorevole Torchia.
Giuseppe TORCHIA. Il Presidente deve garantire l’intero Consiglio, ma lei non lo sta facendo!
Onorevole Torchia, le prerogative dei consiglieri vengono garantite!
Emendamento protocollo
Articolo 2. Entro 60 giorni dalla
pubblicazione della presente legge,
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 566.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tommasi. Ne ha facoltà.
Presidente, l’emendamento si propone di finanziare la legge 22 del ’99, voluta dall’attuale assessore al lavoro e alle politiche sociali, onorevole Scopelliti. Questa legge prevede l’istituzione dell’Albo regionale delle società di mutuo soccorso e, fra l’altro, prevede anche l’associazionismo mutualistico che si può incrementare con la partecipazione dei cittadini bisognosi e solidaristici.
Noi proponiamo 200 milioni per l’istituzione dell’Albo.
La parola all’onorevole Scopelliti.
Siccome, collega Bagarani, è una legge che io avevo fatto approvare la scorsa legislatura, che era stata finanziata ma le risorse poi erano state dirottate su altri capitoli, credo che forse con una somma anche minima di 50 milioni possiamo finanziarla, visto che questi centri, queste associazioni, queste società di mutuo soccorso sul territorio calabrese sono innumerevoli e, tra l’altro, hanno uno scopo sociale che non è di poco conto in quanto assolvono ad una funzione importante in tante realtà periferiche.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 626.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 21.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
“3. La gestione del settore industriale della trasformazione del legno dell’opificio di Bovalino Marina è affidato dalla Giunta regionale ad ente strumentale della Regione e/o imprese e/o consorzi di imprese, a seguito di presentazione di un proprio piano gestionale-occupazionale. L’affidamento a privati dovrà avvenire con procedure di evidenza pubblica”.
Chiedo che venga illustrato l’emendamento.
La parola all’onorevole Fuda.
Onorevole Borrello, si tratta dello stabilimento dell’Afor di Bricà, di Bovalino, una volta privato, poi rilevato dalla Regione, da anni abbandonato. Stiamo dando luogo ad una modifica della legge regionale per consentire l’attivazione dello stabilimento, anche attraverso l’affidamento a privati, fino ad oggi, ripeto, abbandonato.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 705.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 21 bis per come emendato.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 22.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 23.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 24.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 25.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 26.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 27.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tommasi. Ne ha facoltà.
Praticamente questo è un emendamento che va a salvaguardare il pino da questa grave malattia che sta colpendo tutti i boschi della Calabria, quindi riteniamo che sia importante imputare in bilancio questa cifra.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 608.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 28.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 29.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 543/20 a firma Tripodi Michelangelo, Tripodi Pasquale: “Articolo 29 bis. Si propone di aggiungere il seguente articolo:
“1. Ai fini di conservare e migliorare il
patrimonio ambientale e paesaggistico costituito dalle aree destinate alle
coltivazioni agrumicole nella Piana di Gioia Tauro-Rosarno, il quale potrebbe
essere alterato dall’abbandono delle superfici relative per la cattiva
congiuntura economica che il mercato agrumicolo dell’area di riferimento ha
subìto negli ultimi anni,
2. Ciascun titolare di azienda presenta, presso l’Ispettorato agrario competente per territorio, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, apposita istanza contenente i propri dati identificativi, il tipo e l’estensione delle colture agrumicole, il titolo di possesso e la restante documentazione amministrativa.
3. Gli uffici agricoli di zona, prioritariamente su ogni altra pratica eventualmente giacente, provvedono al relativo sopralluogo di accertamento: gli altri uffici competenti, analogamente in via prioritaria, provvederanno a predisporre la liquidazione dei contributi.
4. Ai fini di provvedere a quanto previsto nel presente articolo, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 30.000.000.000 (trenta miliardi)”.
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.
E’ un emendamento che tenta di dare una risposta, sia pure parziale, alla crisi gravissima del settore agrumicolo della piana di Gioia Tauro, laddove si è registrata una situazione di crollo verticale dei prezzi che ha portato i produttori agrumicoli della Piana ad una condizione di grandissima difficoltà.
Debbo dire che da tempo - svariati anni ormai - sono stati assunti impegni nei confronti di questi produttori senza che sia stata mai erogata una lira di finanziamento da parte della Regione. Ovviamente sarà così anche in questa occasione, però era giusto riproporre all’attenzione del Consiglio regionale un impegno assunto più volte e mai mantenuto.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario, anche perché siamo fuori da qualsiasi regime d’aiuto.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 543\20.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Prego, onorevole Tommasi.
Presidente, su questo emendamento vorremmo una spiegazione da chi l’ha presentato. Si riferisce a delle percentuali che presumiamo siano delle indennità…
Franco CRINO’. Si riferisce ad una pre-intesa dei capigruppo in una sede che non era propriamente quella della prima Commissione o Commissione bilancio, di rendere più omogenee le indennità degli enti, dall’Arssa che già è stato votato in Commissione, all’Afor, al Corecom e così via. Questo è il senso dell’emendamento, le percentuali sono quelle.
No, qui si fa riferimento soltanto alla legge 20 del ’92, quindi parliamo delle indennità degli amministratori dell’Arssa…
No, dell’Afor. Si parificano le indennità di Arssa e Afor, perché l’Arssa è già in Finanziaria, con questo emendamento si tende a parificare le indennità tra queste due aziende.
(Interruzione)
La stessa cosa, 45 per cento.
Si raddoppiano le indennità, di fatto, perché si passa dal 25 al 45 e dal 45 al 60.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 680.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
2. Per la realizzazione di tale intervento è autorizzata la somma di lire 200 milioni”.
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.
Si tratta di un emendamento relativo al settore della pesca, nel quale, però, sono state inserite erroneamente delle indicazioni, per cui ci dobbiamo ritedeterminare – ne abbiamo parlato con l’assessore Bagarani – in modo diverso.
Voglio ricordare che il fenomeno della mucillagine si manifesta specificamente in alcune zone e in alcuni tratti di mare, e tutto questo è documentato anche da reperti fotografici che abbiamo avuto la premura di procurarci. Io proporrei di trasformare questo emendamento, se è possibile, intanto in una richiesta di assegnazione una tantum di fondi oppure, così come concordato con l’assessore Bagarani in una richiesta di calamità naturale, questo comunque da vedere se lo dovrà fare il Consiglio, la modifica la si può fare stasera stessa, assessore Bagarani. Quindi o ci intendiamo a dare una tantum oppure trasformiamo l’emendamento in richiesta di calamità naturale.
La parola all’assessore Bagarani.
(Interruzione)
No, trasformare l’emendamento in calamità naturale non lo so se è possibile, quello che so è che, così come è formulato, è impraticabile dal punto di vista di regime d’aiuto, soprattutto nella pesca, ma anche per come è scritto: oggettivamente non si può fare un intervento a favore delle imprese nel tratto tra Bagnara e Capo Vaticano. Quello che si può fare, eventualmente, è di chiedere la calamità naturale, se ne fossimo in presenza, come credo peraltro – assessore Dima, mi corregga se sbaglio –, e quindi intervenire di conseguenza. Adesso non so se si può fare nell’ambito di questo discorso…
Ma che c’entra
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 672.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
a) nell’intitolazione le parole “dell’agenzia” sono sostituite dalle seguenti: “all’agenzia”;
b) all’articolo 1, comma primo, il numero
“
c) all’articolo 3, comma terzo, le parole “consenta un reddito minimo pari ad” sono sostituite con le seguenti: “per la sua conduzione richieda l’impiego di almeno”;
d) all’articolo 3, comma quarto, la parola “redditività” è sostituita con la seguente: “superficie”;
e) all’articolo 4, comma quinto, lettera b), la parola “triplo” è sostituita con la parola “decuplo”;
f) all’articolo 4, comma quinto, lettera c), la parola “trenta” è sostituita con la parola “novanta”;
g) all’articolo 5, comma primo, il termine
“comma
h) all’articolo 5 è aggiunto il seguente comma: “7. Il sub ingresso nelle assegnazioni operate con contratto di compravendita in base alla legislazione di riforma fondiaria antecedente alla legge n. 386/1976 e la successiva affrancazione dal riservato dominio dell’ente devono essere attuati senza tenere conto dell’eventuale intervenuta modificazione della destinazione urbanistica del fondo, quando ne risulti accertata la continuativa coltivazione diretta ad opera degli interessati.”;
i) all’articolo
j) all’articolo 7, dopo il comma primo, sono aggiunti i seguenti commi:
“1bis. Le compravendite sono effettuate con le procedure di cui agli articoli 18, commi 2 e 3, e 19 della legge regionale n. 15/1992.
1 ter. Gli immobili detenuti in virtù di
concessione amministrativa o in via di fatto per un periodo non inferiore a
cinque anni alla data del 31 dicembre 2000, possono essere alienati ai
detentori al prezzo stabilito con le modalità di cui al comma 1, sempre che
l’interessato, nel termine di novanta giorni dalla proposta, dichiari la
disponibilità all’acquisto sulla base del prezzo sopra stabilito maggiorato
delle somme dovute per l’utilizzo dell’immobile. Nel caso di immobili detenuti
senza titolo, per i quali non sia stato stabilito un canone, il pregresso dovuto
è fissato nella misura del 3 per cento del prezzo stabilito come sopra, per
ogni anno di detenzione, relativamente ai fabbricati, e dell’1 per cento per
ogni anno di detenzione riguardo ai terreni, per un periodo massimo di cinque
anni e senza interessi. Spirato inutilmente il termine per l’esercizio
dell’opzione, l’Arssa pronuncia l’estromissione che è atto esecutivo di
diritto, ai sensi dell’articolo 229 del decreto legislativo 19 febbraio 1998,
n.
k) all’articolo 7, comma secondo, dopo le parole “insistono le costruzioni” sono soppresse le seguenti parole “può essere operata per una superficie non superiore a tre volte quella coperta dai fabbricati – ed”;
l) all’articolo 7, comma terzo, dopo la parola “edificazioni” aggiungere “anche”;
m) all’articolo 7, comma terzo, la parola “tre” è sostituita con la parola “dieci”;
n) 2. Norma di interpretazione autentica.
Le occupazioni senza titolo di terreni della Riforma, poste in essere da manuali coltivatori della terra in epoca antecedente all’entrata in vigore della legge regionale n. 10/2000 vanno ricomprese nelle “situazioni consolidate” fatte salve dall’articolo 3, comma terzo, della stessa legge”.
Chiede di illustrarlo l’onorevole Rizza. Ne ha facoltà.
E’ un emendamento che mi ha fatto avere l’Ufficio tecnico dell’Arssa che serve soltanto a facilitare la dismissione secondo la legge 10, approvata dal Consiglio nella scorsa legislatura. Sono aggiustamenti tecnici che dovrebbero consentire una facilitazione nella dismissione.
Presidente, vogliamo sapere la legge 10 del 2000 di che cosa parla.
Delle dismissioni Arssa.
(Interruzioni)
Sono dismissioni di beni Arssa previste dalla legge 10, sono facilitazioni…
Sono solo dismissioni per la svendita?
No, no… facilitare nel senso che parecchie cose non possono essere vendute perché magari c’è una…
(Interruzioni)
…di trent’anni o sessant’anni fa. Gli assegnatari si sono succeduti, hanno addirittura venduto senza avere titolo, hanno trasmesso ad altri. Rispetto all’Arssa, questi successivi atti fatti dai privati non hanno alcuna validità, come è di tutta evidenza. Ecco perché risultano occupati da gente che l’Arssa non può riconoscere come assegnatari. Allora restano sempre così, assegnatari di fatto senza poter sanare la cosa? Ecco, questi sono gli aggiustamenti.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Napoli. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, credo che con l’emendamento, di fatto, si dia luogo ad una sanatoria della situazione esistente. Io credo che il Consiglio dovrebbe avere l’opportunità di conoscere la reale situazione in cui versano i terreni che a suo tempo sono stati oggetto della riforma agraria.
Le previsioni contenute nell’emendamento sottoposto all’approvazione dovrebbero essere, evidentemente, normate in modo più compiuto e completo, anche perché da parte del Consiglio regionale con l’approvazione sic et simpliciter dell’emendamento si autorizza, di fatto, la violazione della norma imperativa – mi riferisco alle norme che disciplinano l’assegnazione dei suoli e dei fondi – la cessione dei fondi e si autorizzano anche le cessioni a soggetti che coltivatori non sono, perché le situazioni di fatto che vengono ad essere regolarizzate determinano, evidentemente, una deviazione, un’alterazione dello spirito stesso della riforma.
Credo che la situazione meriterebbe un approfondimento che senz’altro non può essere svolto in sede di approvazione della legge finanziaria.
La parola all’onorevole Rizza.
Mi dispiace dover intervenire. Sono ovviamente disponibile a ritirarlo, però quando c’è la speciosità della polemica, è un fatto che non accetto.
Lei sa che cosa significa dare al Consiglio regionale contezza delle singole posizioni della proprietà Arssa? Onorevole Napoli, per cortesia…
Non mi riferivo alle singole proprietà, il problema era generale.
E che significa generale! Perché, non può andare all’Arssa a rilevare i titoli di proprietà? Allora le dico…
Non i singoli assegnatari…
…quali sono le sanatorie eventualmente possibili? Sono cinquant’anni e passa – ricordavo – dalla riforma, ci sono state cose di eterna memoria sui beni Arssa.
Allora la sanatoria sa, per esempio, quale potrebbe essere? Quella del contadino terzo, non l’assegnatario, che ha costruito una casa e che adesso non può accatastarla, non può diventarne proprietario legittimo. Sono tutte queste le cose che debbono rendere facile la dismissione da parte dell’Arssa nei confronti di chi si trova per pregresse attività di possesso oppure perché si trova adesso in condizioni di poter averne la titolarità.
(Interruzione)
Certo che sono cosette di sanatoria, ma rispetto a che cosa deve vedere!
La parola all’assessore Fuda.
Onorevole Napoli, l’osservazione che ho fatto è questa: qua si tratta di modifiche di una legge che l’onorevole Pirillo conosce bene perché era lui assessore all’agricoltura quando l’abbiamo approvata nel marzo del 2000 all’unanimità. Dalle cose che leggo – e le ho lette stasera per la prima volta – mi sembra di capire che in quella legge che abbiamo approvato all’unanimità con finalità condivise, qualcosa non abbia funzionato.
Allora la pregherei, se lei ritiene, in sede di coordinamento formale, nell’interesse di tutti, di guardare se sono fatti tecnici e specifici raccordandoci con la legge del 2000, del marzo dell’anno scorso in sostanza, e la passiamo – diversamente si blocca – e chiudiamo questa partita, se no ce la portiamo dietro. Io ricordo che, quando l’onorevole Pirillo ha portato la legge in Consiglio- che abbiamo, ripeto, licenziato all’unanimità, c’erano tante pressioni sul territorio perché c’erano sostanzialmente delle ricchezze potenziali che potevano essere messe sul mercato ma ciò non avveniva perché mancava lo strumento legislativo.
Se ritenete, la guardate assieme e vedete come sono le cose.
La parola all’onorevole Borrello.
Questo si potrebbe fare in via ordinaria, assessore Fuda, attraverso provvedimenti legislativi che vengono esaminati dalla Commissione, dai singoli consiglieri, ognuno di noi può essere in condizioni di sapere cosa dice l’articolo 3, comma terzo, per dire, invece qua, in questa maniera, ci viene proposta e propinata una soluzione del problema rispetto a un dato di cui certamente ognuno di noi ha necessità di acquisire consapevolezza. Non ce la volete fare acquisire? Andate avanti, che volete che vi dica! D’altronde mi pare che il collega Napoli non abbia posto problemi…
Onorevole Borrello, avrei dovuto dire che, quando eravate maggioranza, avete prodotto una normativa che non ha funzionato e non funziona. Ma non l’ho voluto dire questo…
Lei deve dire quello che pensa, assessore, certamente. Il punto, però, è un altro: qua nessuno sta discutendo nel merito della bontà della proposta. Stiamo dicendo che quello che dovrebbe avvenire in via ordinaria avviene in via d’emergenza. Questa è la verità.
Parere del relatore?
Favorevole con coordinamento formale.
Parere della Giunta? Favorevole con coordinamento formale. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 621.
(E’ approvato)
Collegato all’articolo 30 c’è
l’emendamento protocollo
Chiede di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, l’emendamento non credo che abbia bisogno di essere illustrato perché, nei fatti, nella sua estensione si illustra da sé. Mi permetto di far presente all’Aula, ma anche all’assessore Bagarani, un dato di natura statistica: sono stati raddoppiati i finanziamenti della Fiera di Lamezia Terme, della Fiera di Cosenza, mentre il finanziamento della Fiera di Reggio è fermo dal 1986.
Non è vero!
Non credo che ci sia altro da aggiungere a questo emendamento.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 553.
(E’ respinto)
(Vivaci interruzioni e proteste da più settori)
Presidente, chiedo che si voti per appello nominale.
Onorevole Nucera la votazione è già avvenuta. Pongo in votazione l’articolo 30 nella sua interezza.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Al maggiore onere si provvede mediante
riduzione di pari importo della spesa di cui al primo comma dello stesso
articolo
Presidente, vorremmo sapere di che si tratta.
La parola all’assessore Fuda.
Si tratta di assegnare 50 milioni al Coser, spostandoli da un altro capitolo che è dell’artigianato e dell’industria, ad un altro, per consentire di effettuare interventi di restauro. Il Coser è l’organismo nel quale convergono tutte le categorie e le associazioni artigiane.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 709.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 31 per come emendato.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
- al comma 2 le parole “della regola del de minimis di cui al” sono sostituite con “del” e sono aggiunte infine le seguenti parole: “da coordinare con la normativa prevista al comma 2 del successivo articolo 31 quater”;
- il comma 3 è sostituito dai seguenti commi:
“3. Per le finalità di cui ai precedenti commi 1 e 2 è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 40 miliardi da finanziare attraverso la contrazione di uno o più mutui quindicennali, al tasso fisso variabile, con istituti di credito abilitati mediante gare di evidenza pubblica.
4. Per la copertura dell’onere di ammortamento relativo all’anno 2001, inerente al mutuo o ai mutui di cui al precedente comma, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 4 miliardi, con allocazione al capitolo 6122222 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001. Per gli anni successivi si provvede con i corrispondenti stanziamenti previsti nel bilancio pluriennale 2001-2003 e successivi”.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 653.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 31 bis per come emendato.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 708…
Presidente, lei accelera, però su cose importanti dovrebbe almeno darci la possibilità di dire qualcosa…
Vuole intervenire? Basta chiederlo. Prego, onorevole Borrello.
Sì, ma ci deve dare anche il tempo di capire e chiedere di poter intervenire!
Ma, colleghi, avete letto di che si
tratta? Sono funzioni che il decreto legislativo 112 prevede come
trasferimento,
Nelle more…
Mi faccia finire, assessore, per favore!
(Interruzione dell’onorevole Fuda)
Sto facendo il mio intervento, se lei mi consente di completarlo; dopodiché, a conclusione, lei potrà ribadire le sue osservazioni.
Stavo dicendo che si tratta del decreto legislativo 112, la cui portata e consistenza conosciamo tutti. Ora, da questo emendamento, ma anche da altri che mi pare di aver visto subito dopo o subito prima, c’è una scelta della Giunta regionale di definire per spezzoni le competenze che rimangono attribuite ad essa stessa.
Non mi pare che sia questo il modo di
procedere, assessore: recepiamo il “
La parola all’assessore Fuda.
Voglio rassicurare l’onorevole Borrello
che con questo emendamento non si tratta di svuotare la legge di recepimento
del “
Prego, onorevole Borrello.
Assessore, non credo che possa essere
questo, perché si può dire benissimo che fino all’approvazione della legge di
recepimento del “
Assessore Fuda, dove è scritto che continuano ad operare le Cpa? Lì non è scritto così…
(Interruzione)
No, tant’è vero che sono state commissariate.
Onorevole Bova, abbiamo commissariato riconfermando i Presidenti che c’erano, non abbiamo spostato nessuno, solo che quei commissariamenti per avere senso devono fare riferimento a questo articolo per come viene emendato.
Purtroppo in uno dei casi – mi dispiace dirglielo – non è vero, è il caso di Reggio.
Ma perché queste norme restano in vigore fino al giugno del 2007, assessore?
No, onorevole Tripodi, l’emendamento, lo guardi bene, dice “Fino alla data di entrata in vigore della legge regionale da adottare ai sensi dell’articolo 4, comma 5, della legge 15 marzo ’97, n. 59, le funzioni amministrative in materia di artigianato…eccetera”, vede che ha sbagliato!
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 708.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 31 ter per come emendato.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
“Art. 31 quater
1.
2.
3. Sono esclusi dal campo di applicazione della presente norma le attività di produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti elencati nell’allegato 1 del Trattato Ce, le attività di ricerca, i settori dei trasporti, della siderurgia, delle fibre sintetiche, delle costruzioni navali e dell’industria automobilistica.
4. Gli aiuti di cui al precedente comma 1 possono avere ad oggetto l’investimento produttivo, la creazione di posti di lavoro connessa con l’investimento, l’acquisizione di servizi.
5. Gli aiuti potranno essere concessi nelle forme previste dagli “Orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale” pubblicati sulla G.U.C.E. C74 del 10 marzo 1998.
6. Gli aiuti concessi ai sensi del comma 1 non possono essere cumulati con altri aiuti ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato né con altre misure di sostegno comunitario in relazione agli stessi costi ammissibili, quando tale cumulo dia luogo ad un’intensità d’aiuto superiore ai massimali di cui alla citata “Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale”.
7.
8.
9.
10. Per le operazioni assistite dalle
agevolazioni di cui al precedente comma 9
11. Le norme di cui al presente articolo restano in vigore fino al 30 giugno 2007.
12. Agli oneri derivanti dal presente
articolo si provvede con i corrispondenti fondi previsti nel bilancio annuale
2001 e nel bilancio pluriennale 2001-
Prego, onorevole Borrello.
Dovrebbe intervenire l’assessore per spiegarci di che si tratta, perché qua addirittura si parla di Regolamenti europei che noi non conosciamo. Se ce li può spiegare, cortesemente...
Prego, assessore Fuda.
E’ un fatto grave non conoscere la materia. Intanto rispondiamo all’onorevole Tripodi…
Noi non abbiamo le strutture che lei ha a disposizione…
Intanto rassicuriamo l’onorevole Tripodi del fatto che questo emendamento ha validità fino – mi pare – al 2007, anche nel suo interesse, perché se nel 2005 vincerà le elezioni, si troverà per altri due anni a poter lavorare con uno strumento che già lei avrebbe dovuto avere preparato prima.
Questo emendamento non tocca soldi del bilancio regionale, è uno strumento che ci serve per mettere in sintonia, in sinergia tutte le leggi che ci sono, statali, comunitarie e regionali, sugli incentivi alle imprese. Se volete, qua c’è la relazione, ve la posso pure leggere…
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 655.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 32.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 32 bis.
(E’ approvato)
Articolo 33. Emendamento protocollo
Prego onorevole Talarico.
Presidente, in questo qui è ridotta la somma, invece di 200, 100 milioni e invece di darlo al Comune di Lamezia Terme viene dato all’Associazione Pallavolo Lamezia, per evitare che poi ci sia il giro successivo.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 610 con le modifiche apportate.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Vescio. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, per effetto del comma 9 dell’articolo 33, legge finanziaria 2000, venivano riconosciute alla Cefid risorse finanziarie, per la “Venezia-Montecarlo”, per 500 milioni, a fronte di un investimento sostenuto – così come rilevato dall’Enit (Ente nazionale italiano per il turismo) – su mandato dell’assessore al turismo per 1 miliardo e 200 milioni. Sostanzialmente si tratta di riconoscere un debito fuori bilancio.
Mi ha mosso a presentare questo emendamento non solo uno spirito di giustizia, ma anche il bisogno di evitare per l’ente Regione un contenzioso che certamente ci sarà.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Bagarani. Ne ha facoltà.
Su questo emendamento come Giunta vorremmo far notare una serie di cose.
L’anno scorso con questa stessa finalità sono stati assegnati 500 milioni di finanziamento, però ricordo che all’epoca fu l’onorevole Pirilli a richiedere l’inserimento della rinuncia da parte del terzo, di qualsiasi ulteriore pretesa su questa finalità, e la dizione fu inserita.
Ora ci ritroviamo di nuovo questa richiesta di finanziamento che è in netto contrasto con quanto avevamo stabilito lo scorso anno, quindi il nostro parere non può che essere fortemente contrario a questa proposta di emendamento.
La parola all’onorevole Napoli.
Volevo sapere se c’è una richiesta formalizzata da parte di questo organismo, di questo privato o comunque di una società che avanza un credito. C’è, esiste? Quello che non si è capito è se c’è, perché stando anche alle parole che ha riferito testé l’assessore Bagarani, sembra che questo ipotetico contenzioso non sia in atto. Quindi non si capisce a che titolo questa somma viene richiesta.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.
Prego, onorevole Napoli.
Presidente, da parte del consigliere Napoli è stata formulata una richiesta, vorrei che l’assessore competente desse una risposta. Ripeto: chiedo di sapere se esiste un contenzioso, se vi è o no una richiesta formale di recupero di queste somme da parte degli organizzatori di questa manifestazione. Stando alle parole dell’assessore Bagarani, questa richiesta non pare che sia configurata.
Ma non ci può essere nemmeno un debito della Regione perché è fuori bilancio ed essendo tale…
Addirittura sembra che non sia neanche avanzata questa richiesta.
La parola all’assessore Bagarani.
Da quello che risulta all’assessorato al bilancio, la richiesta non c’è, comunque per tranquillità di tutti leggo il comma 9 dell’articolo 33 della Finanziaria del 2000: “A valere sullo stanziamento per l’esercizio finanziario 2000 di cui al precedente comma 2, la somma di lire 500 milioni è destinata alla definizione della vertenza relativa all’attività promozionale realizzata negli anni ’96 e ’97 con la sponsorizzazione della gara internazionale di motonautica d’altura “Venezia-Montecarlo off-shore”.
“
C’è da capire se questa somma è stata erogata e se lo è stata alle condizioni indicate nella finanziaria, ossia se il debito è stato tacitato e non vi erano altre pretese, diversamente non poteva essere, stando al vincolo contenuto nella disposizione.
Stavo verificando. Sembra, comunque, che l’erogazione sia stata effettuata.
A quelle condizioni?
A quelle condizioni, con l’aggiunta di un “salvo l’intervento del legislatore”. Faccio da portavoce, nel senso che non l’ho vista questa dicitura…
Ma il legislatore già si era pronunciato…
In ordine alla rinuncia a qualsiasi ulteriore pretesa o diritto…
(Interruzioni)
Sì, ho capito. Il problema era che la somma poteva essere erogata a condizione di ottenere il saldo, cioè non c’erano ulteriori pretese. Non poteva essere erogata senza questa clausola, quindi vorremmo capire come è stata erogata questa somma e se c’è stata una dichiarazione del creditore in ordine alla rinuncia, perché se no non si capisce.
(Interruzioni)
Il parere su questo emendamento è contrario.
La parola all’onorevole Borrello.
Assessore, chiedo scusa, fino a questa sera abbiamo avuto diversi casi in cui il parere contrario della Giunta non è stato tenuto in considerazione dal Consiglio, quindi il fatto che lei esprima parere contrario non significa che l’emendamento non venga approvato, nel qual caso, non può che configurarsi come un precedente pericoloso…
Ma io non ho detto che l’emendamento non passa, ho detto soltanto che il parere della Giunta è contrario.
Prego, onorevole Tripodi.
Se è utile, si esprima il Presidente magistrato, giudice, su questo argomento, il Presidente Chiaravalloti, perché questo è un argomento delicato che da anni si trascina nel dibattito del Consiglio regionale.
(Interruzioni)
La parola all’onorevole Chiaravalloti.
Se è formulato in questi termini, deve restare così. L’atto non l’ho visto.
Passiamo alla votazione…
Chiedo la votazione per appello nominale, signor Presidente…
(Interruzioni)
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 573.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 33 per come emendato.
(E’ approvato)
L’emendamento protocollo 572 è ritirato?
Riguarda un problema di regime d’aiuto…Comunque è ritirato.
E’ ritirato.
Pongo in votazione l’articolo 34.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Ha chiesto di parlare l’onorevole Borrello. Ne ha facoltà.
L’emendamento prevede la soppressione
della parola “vincolante”, riguardo il parere che
Presidente Chiaravalloti, se lei non ha
grandi difficoltà, visto tra l’altro che lì è previsto che
(Interruzione)
La proposta l’avete fatta voi in Commissione, noi l’abbiamo accettata…
La parola al Presidente Chiaravalloti.
La proposta si è resa necessaria, perché è
Allora abroghiamo l’intero comma…
La dicitura, comunque, mi pare, configura
una forma di collaborazione tra
No, abroghiamo l’intero comma; se è una competenza della Giunta, non c’è nessun motivo che rientri nella competenza anche della Commissione o in conflitto con essa; siccome la proposta era venuta dai consiglieri della maggioranza, in Commissione, noi l’abbiamo approvata…
Siccome si è detto che interviene anche un parere della Commissione, ben venga, ma se è vincolante, l’attività della Giunta resta vanificata, e questo, allora, non può essere. Quindi è un problema di coerenza.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 663.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 35 per come emendato.
(E’ approvato)
Articolo 36. Emendamento protocollo
Al maggiore onere si provvede con la
disponibilità esistente al capitolo 7001101 dello stato di previsione della
spesa del bilancio
La parola all’onorevole Trematerra.
In questo emendamento all’articolo 36 deve essere aggiunto un comma. Con un atto deliberativo 8853 del 28 febbraio ’95 è stato istituito un numero verde antiusura da effettuarsi nel periodo tra il 2000 e il 2001. Questo viene affidato alla società Seat, incaricata con delibera della Giunta regionale 6396 del 15 dicembre ’97 e poi un altro atto deliberativo, il 7360 del 14 dicembre ’98 ed era stata autorizzata per una spesa complessiva di 528 milioni, di cui 259 per l’anno 2000.
Il servizio, per quello che risulta, è stato effettuato per il 2000, quindi dovremmo approvare questo emendamento per pagare il servizio effettuato per l’anno 2000.
(Interruzioni)
Questo lo certificheranno gli uffici: se non l’ha effettuato, non pagano…
(Interruzioni)
E’ stata autorizzata con delibera della Giunta regionale, ha effettuato il lavoro, credo debba essere pagata.
(Interruzioni)
Per l’anno 2000, poi c’è il
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 590.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 36 per come emendato.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
(Interruzione)
E’ ritirato. Pongo in votazione l’articolo 37.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Parere del relatore?
Favorevole, con coordinamento formale.
BORRELLO Antonio. Onorevole Fuda, vuol dire di che si tratta?
Si illustra da sé. Onorevole Borrello, a me fa piacere che lei stasera mi vuole proprio sentire parlare!
“All’articolo 37 bis della legge regionale
28 agosto 2000, n.
Parere del relatore?
Favorevole, con coordinamento formale: dobbiamo aggiungere due righi.
Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 678.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento testé letto.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento testé letto.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Tommasi. Ne ha facoltà.
Si tratta del decreto numero 100 del 22 dicembre 2000 del Servizio inquinamento atmosferico, acustico e rischi industriali del ministero dell’Ambiente, recante “ Norme per l’incentivazione dei sistemi solari termici”.
Il citato decreto definisce i programmi per i tetti fotovoltaici, organizzati in due sottoprogrammi rivolti rispettivamente ai soggetti pubblici e privati tramite le Regioni, entrambi finanziabili dal ministero dell’Ambiente, a condizione che le Regioni abbiano finalizzato apposito stanziamento di cofinanziamento degli interventi, che è pari al 70 per cento.
Credo che
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
E sono finalizzati per questo intervento?
Non per i tetti fotovoltaici, ovviamente, ma per le energie alternative. Per cui, in realtà, stiamo esattamente nell’ambito dell’attuazione del Programma operativo ed è per questo che il parere è contrario, non per l’oggetto in sé.
Assessore Bagarani, lei mi tranquillizza, l’assessore Fuda un po’ meno perché era un po’ distratto! L’importante è che non perdiamo anche questa volta un treno importante per quanto riguarda l’energia alternativa.
Mi auguro proprio di no.
La parola all’onorevole Fuda.
Onorevole Tommasi, le chiedo scusa perché veramente ero distratto, ma su questa questione l’altro giorno si è tenuto un convegno. Un fatto è certo: il centro più avanzato dell’Eni che fa ricerca ed opera nel fotovoltaico, che è vicino Latina, mi pare, lamentava proprio che il ministero dell’Ambiente, in una diatriba inventata nei confronti delle Regioni, non ha fatto partire 10 mila tetti che dovevano produrre in Italia questa energia.
Noi siamo pronti, anzi siamo in una fase molto più avanzata rispetto a tutte le altre Regioni, perché stiamo raggiungendo un’intesa proprio con questo centro di Latina, che dovrebbe aprire in Calabria qualcosa di sperimentale e noi dovremmo fare da sponda – come ha detto l’assessore Bagarani – con le risorse del Por.
Assessore Fuda, ho visto, sono stato
invitato al convegno. Il problema è un altro: se
L’abbiamo già finalizzato.
L’importante è questo, lo verificheremo quanto prima.
Ma un’altra cosa aggiungo, se le può fare piacere: stiamo dando priorità agli ospedali e alle scuole.
Che è obbligatorio per decreto, fra l’altro.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 575.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Capitolo 612207 - lire 200 milioni”.
Parere del relatore?
Favorevole per 50 milioni.
Parere della Giunta?
Favorevole per 50 milioni.
(Interruzioni)
Comunque, assessore Bagarani, possiamo fare questo sforzo?
Favorevole per 100 milioni…
Si potrebbe aumentare la posta a 150 milioni?
(Interruzioni)
Presidente, dividete la differenza…
(Interruzioni)
Il contributo è stato portato a 100 milioni?
Sì.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 564 per la somma di 100 milioni.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Trematerra. Ne ha facoltà.
Con l’emendamento all’articolo 2, lettera b), della legge regionale 7 marzo ’95, n. 5, si dà la possibilità ai comuni, con quartieri popolari distanti, per esempio Catanzaro e Catanzaro Lido o Cassano…
(Interruzione)
Anche Acri, Sibari…
(Interruzioni)
Metterò anche Acri e San Giacomo o Serricella…!
(Interruzioni)
Veramente hanno diritto, perché adesso hanno cominciato a votare bene, amico Bova….
Allora, proprio per queste distanze che ci sono nella stessa città, cercare di poter istituire eventualmente altre associazioni di Pro Loco, più decentrate, per soddisfare le esigenze del territorio.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 591.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Morrone. Ne ha facoltà.
L’emendamento, praticamente, non prevede impegno di spesa, è solo normativo perché la legge che ha istituito i direttori di albergo è notevolmente superata, per cui propongo l’abrogazione dell’articolo e di dare delega alla Giunta regionale, entro novanta giorni, di presentare un nuovo provvedimento per l’oggetto.
Parere del relatore?
Io volevo capire se, abrogando questa legge si rimane, di fatto, senza una norma di riferimento
Rimane il regolamento…
Ma si rimane senza alcuna normativa in proposito?
Il discorso è che vi è un Albo dei direttori di albergo e non succede niente se viene abolita questa norma, anzi semplifica la vita a tutti gli albergatori calabresi, perché è fatta male. Non avere l’elenco dei direttori d’albergo, non significa che le strutture alberghiere non continuano a funzionare, o danneggiamo qualcuno o creiamo dei problemi, anzi tutt’altro!
La parola all’onorevole Aiello.
Per dire, sostanzialmente, a sostegno della proposta, che così come è impostata la legge, viene inibita la libera circolazione di questi professionisti all’interno della Comunità europea. E allora cosa succede? Che un albergatore, un imprenditore oggi non ha la possibilità di scegliere un direttore di albergo che non sia iscritto all’Albo della Regione Calabria e quindi, di fatto, gli viene inibita questa possibilità.
Quindi si chiede di abrogare questo elenco dal momento che non ha motivo di esistere.
La parola all’assessore Crea.
Siccome noi abbiamo la possibilità – ed è unica – di mantenere questi esami per formare gli albergatori, non vedo perché bisogna eludere questa possibilità, abrogando la legge, facendo qualcosa contro gli interessi della nostra regione. Se una cosa buona, perché non lasciarla? E’ questo che non capisco.
Quindi siamo contrari.
La parola all’onorevole Morrone.
Assessore Crea, se lei chiede agli albergatori cosa ne pensano di questa norma,le risponderanno che è vincolante e frenante.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 623.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 37 bis per come emendato.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 37 ter.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Guagliardi. Ne ha facoltà.
C’è una legge nazionale in vigore già da
due anni che consente a me, che sono di lingua albanese, di esprimermi anche in
questi consessi nella mia lingua madre, ma purtroppo
Io credo che questa legge avrebbe un’incidenza notevole sulla storia e la cultura della nostra Calabria, sulla sua immagine internazionale, sui rapporti anche di pace e di amicizia tra i popoli del Mediterraneo; e non si fermerebbe soltanto agli aspetti linguistici o culturali, lo strumento consentirebbe di fare formazione, ma anche di andare ad un recupero di beni culturali e patrimoniali, demologici, dell’immagine vera di questa Calabria. E’ un peccato che intanto si discuta di questo a fine della discussione – che è stancante – del bilancio regionale, credo che la logica vorrebbe che un torto venisse ripagato alla popolazione di minoranza albanese, greca, occitanica e anche Rom della Calabria. Mi sembra, quindi, opportuno, che questo Consiglio regionale, almeno in previsione ed in attesa della definizione ed applicazione della legge regionale di recepimento di quella nazionale, preveda una risorsa minima di 2 miliardi per sostenere l’attività che saremo necessariamente costretti ad avviare in futuro.
Parere del relatore?
Favorevole, ma per un importo inferiore, viste le risorse limitate di bilancio. Siamo d’accordo sul principio e dobbiamo anche formalizzare al più presto la legge che è giacente in Commissione. Rispetto a questa cosa, c’è come Giunta la possibilità di destinare 200 milioni
Assessore, non si fa neanche un progetto di segnaletica bilingue con 200 milioni!
Intervengo intanto per chiarire, collega Guagliardi, che non esiste un’inadempienza di due anni della Regione Calabria; la legge è dell’anno scorso, l’approvazione del regolamento di attuazione, che è l’atto preliminare per poter approvare la legge regionale, è di qualche mese addietro.
Preciso che all’interno della legge nazionale ci sono le risorse necessarie per attivare la legge, per cui l’emendamento di 2 miliardi, tutto sommato, mi sembra esagerato, nel senso che possiamo utilizzare la quota di risorse provenienti dalla legge nazionale. Mi pare che il Presidente della Commissione e l’assessore al bilancio abbiano dato già una disponibilità per 200 milioni, credo che sia una quota sufficiente per poter costruire tutta la fase preparatoria di attuazione della legge.
Parere del relatore?
Favorevole per 200 milioni.
Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 606.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Chiede di illustrarlo l’onorevole Pappaterra. Ne ha facoltà.
Presidente, la materia oggetto di questo emendamento, ha caratterizzato l’anno scorso, in sede di bilancio, gran parte della discussione perché riguarda una parte importante della questione lavoro di questa regione, in particolare di quella fascia di lavoratori che ormai da diversi anni sono impegnati in progetti che vengono gestiti e sostenuti direttamente dai Comuni.
Quest’anno
Qualche giorno fa i sindacati e i sindaci hanno avuto con l’assessore Bagarani e con l’assessore Scopelliti un incontro in questa direzione ed è stato sottoscritto un accordo che noi riteniamo positivo.
Con questo emendamento, assessore Bagarani, noi proponiamo che quell’accordo firmato possa essere ulteriormente rafforzato da una previsione legislativa che indichi in maniera espressa quelli che sono i comuni che fanno riferimento alla legge 14 del 2000 e alla legge 19 sempre del 2000, che poi sono i comuni storici di Longobucco, Fabrizia, San Demetrio, Casabona, Acri, San Giovanni in Fiore, Nardodipace e la comunità montana di Verbicaro.
Io contesto l’uso dell’aggettivo storico!
Storico, Presidente, nel senso storicizzati nel bilancio, solo per questo. Quindi, c’è la strada che gli assessori Bagarani e Scopelliti hanno indicato che, per quanto mi riguarda, va bene, dico però nelle more di definizione dei progetti, che è bene non si perda di vista quella che è la drammaticità e la precarietà che permane e persiste, ecco teniamo, Presidente Chiaravalloti, comunque una barra ferma rispetto alle indicazioni di merito.
Quindi a noi va bene il percorso che
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 607.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 38 per come emendato.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 39.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 40.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 41.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 42 con coordinamento formale.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 43.
(E’
approvato)
Adesso passiamo agli emendamenti lasciati in sospeso.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Scopelliti. Ne ha facoltà.
C’è un mio emendamento che era stato rinviato. Al di là di questa considerazione, credo che abbiamo commesso un errore di valutazione, nel senso che in apertura di seduta abbiamo approvato il primo articolo che era tra gli emendamenti, però dalla rilevazione che poi ognuno di noi può fare tranquillamente, sui tanti emendamenti, credo che abbiamo commesso una sorta di disparità – chiamiamola così – riguardo un emendamento approvato ed uno ritirato. Cioè, voglio dire che noi oggi ci poniamo nella condizione di avere un momento di agevolazione con un emendamento approvato per i dirigenti o comunque per i dipendenti delle strutture speciali del Consiglio, a cui io sono molto legato sicuramente, ed uno che penalizza invece i dipendenti delle strutture speciali della Giunta, perché l’emendamento successivo, l’articolo 1 ter, che noi avevamo inizialmente, per un motivo anche – credo – di serenità e di maggiore convergenza sulle proposte, sugli emendamenti successivi, è stato accantonato.
Volevo sottolineare questo aspetto che ritengo molto importante proprio perché, visti i provvedimenti adottati, ritengo opportuno che l’Aula prenda atto di questo tipo di richiesta, e questo ci possa consentire, ovviamente, di non creare ulteriori fermenti, ma di stabilire con massima responsabilità un rapporto di equità tra pari dipendenti dei due organi della Regione.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Occhiuto. Ne ha facoltà.
Intervengo, a margine del ragionamento dell’assessore Scopelliti – che condivido perché è utile ad evitare una difformità di trattamento tra i componenti delle strutture speciali del Consiglio e quelli della Giunta – solo per ricordare al Consiglio che all’inizio della seduta, un emendamento, forse per un errore inavvertito, è stato ritirato mentre, invece, andava discusso perché tendeva, in sostanza, a riconoscere al Presidente della Commissione per l’autoriforma le stesse prerogative degli altri Presidenti di Commissione.
L’emendamento a cui mi riferisco è quello
protocollato col numero 679 e prego, pertanto,
Prego, onorevole Borrello.
Parlo per mozione d’ordine. Vorrei capire e sapere, Presidente Caligiuri, ma soprattutto mi rivolgo al Segretario generale, se emendamenti ritirati possono essere così riproposti e addirittura discussi senza che neanche siano posti all’attenzione del Consiglio regionale. Solo questo voglio dire, se sul piano regolamentare è possibile ridiscutere emendamenti ritirati.
Intanto sono delle proposte, onorevole Borrello, ora ci arriviamo…
(Interruzione dell’onorevole Borrello)
Ora arriviamo anche alle risposte.
Ma si è aperto il dibattito, Presidente, lei non si rende conto che si è aperto il dibattito su queste cose, su cose inesistenti, sostanzialmente.
La parola all’onorevole Talarico.
Volevo avvertire i colleghi che è pervenuto qui al tavolo un emendamento con la firma di colleghi sia di maggioranza che di minoranza. Cito le firme che ci sono: Tommasi…
Presidente, direi di chiudere prima la partita degli emendamenti accantonati e quelli ritirati.
Sono due fatti diversi.
Non si possono presentare nuovi emendamenti, signor Presidente…
L’emendamento riporta le firme di consiglieri di maggioranza e minoranza.
(Interruzioni)
Questo è un emendamento nuovo, diverso…
Onorevole Talarico, intanto occupiamoci dell’emendamento accantonato, poi discuteremo degli altri.
Presidente, io lo lascio al tavolo, poi lo valuta il Consiglio.
Qual è l’emendamento?
Quello che ho appena annunciato
Presidente, chiedo scusa, poiché sono stati posti ai voti tutti gli articoli dall’1 al 43, domando dove vanno a collocarsi le modifiche che saranno apportate, se passeranno gli emendamenti.
Onorevole Bova, ce ne sono due che abbiamo accantonato dicendo che li avremmo discussi alla fine.
Allora le ripropongo il quesito che è solo retorico, formale e lo propongo al Segretario generale del Consiglio: gli emendamenti dovrebbero interessare degli articoli dall’1 al 43: poiché sono già stati approvati dal Consiglio come possono essere emendati ora?
No, non è questione di…
(Interruzione dell’assessore Scopelliti)
Non è vero, non c’è un articolo 44, onorevole Scopelliti!
Ma questo emendamento è stato accantonato, per essere posto ai voti alla fine.
(Interruzione)
Prego, onorevole Scopelliti.
Collega Bova, non vorrei aver creato un po’ di confusione, però credo che la riflessione che ho posto all’Aula sia pertinente, e non vuole creare un passaggio di ulteriore confusione; in un momento di scontro dialettico e di confronto acceso, si è ritenuto per uno o due emendamenti, in sede di loro trattazione, di doverli rinviare o ritirare.
Allora, di fronte a questo, la seduta non si è chiusa, è ancora aperta; non si è proceduto alla votazione definitiva dell’articolato nel suo complesso, abbiamo sospeso la votazione all’articolo 43, quindi noi non siamo in sede di votazione già avvenuta dell’intera legge, onorevole Torchia. Abbiamo votato l’articolo 43 e in questo contesto possiamo prendere atto che c’è un emendamento accantonato che era quello che, ricordate bene, riguarda, l’Azienda Calabria-Lavoro. Collega Borrello lei lo ricorda bene, giusto?
(Interruzione)
Ma io ho posto questo...
(Interruzione)
Sì, ma si può ritirare il secondo comma dell’emendamento. Ho posto poi la questione riguardo la modifica dell’articolo 1 ter, per evitare di creare disparità di trattamento tra il personale delle strutture speciali del Consiglio ed il personale delle strutture speciali della Giunta. Ecco, questa riflessione volevo consegnare a ognuno di noi per una puntuale valutazione, indipendentemente dalle opportunità, dal momento che la legge non è stata votata nel suo complesso, e siamo ancora in sede di votazione.
(Interruzione dell’onorevole Bova)
Il problema è sostanziale, ricordo, infatti, che in sede di valutazione dell’articolo 37 ter, si era ritenuto di accantonare un mio emendamento rinviandone la discussione e la votazione a fine seduta.
Vorrei capire allora se in questo contesto qualcuno mi ha voluto raggirare, se questa è la valutazione che viene data, che è errata nel momento in cui chiedo il rinvio della discussione di questo articolo e mi viene detto “lo discutiamo a fine seduta”…
(Interruzione)
Quello sull’Azienda Calabria-Lavoro. Allora non mi si può dire “la discussione sugli articoli è chiusa in quanto sono stati già votati…”…
(Interruzione dell’onorevole Borrello)
Noi dobbiamo e possiamo aprire la discussione comunque, perché è stato chiesto ed ottenuto il rinvio dell’emendamento alla fine.
(Interruzione)
Credo, perciò, opportuno che il Presidente Caligiuri costituisca un gruppo, due della maggioranza e due della minoranza, per discutere, valutare questi emendamenti che sono stati accantonati o meno perché possano essere trattati in Aula.
(Interruzione)
…è una questione di pochi minuti, tanto gli emendamenti sono due.
La seduta è sospesa.
La
seduta sospesa alle 3,35 è ripresa alle 3,50
Siamo arrivati all’articolo 43. Ora approviamo la legge nel suo complesso.
Visto che non si è proceduto così come si era convenuto e quindi credo non sia certamente un atto di correttezza e di cortesia, Presidente, a questo punto ritengo di ritirare l’emendamento che avevo presentato che era stato accantonato anche e soprattutto per non mettere lei e l’Ufficio di Presidenza in difficoltà, perché questo era un accordo intervenuto durante la discussione ed a questo punto rimarrebbe un emendamento accantonato senza sapere per quale motivo e su che base, quindi per toglierla dall’equivoco ritengo di ritirarlo, anche se non è stato un comportamento che posso condividere.
(Interruzione)
Fermo restando, Presidente, che l’altro emendamento creerà sicuramente uno squilibrio tra le due strutture speciali quelle del Consiglio e della Giunta, l’ho detto, lo ribadisco e continuo a sostenerlo Credo che se ci fosse stata la volontà, si sarebbe potuto affrontare il problema.
La parola all’onorevole Tripodi.
Presidente, era sfuggito che c’era un emendamento accantonato che riguardava il problema dei sordomuti. Su questa questione non chiedo di votare perché, a questo punto, evidentemente, non ci sarebbero più i termini; c’era, comunque, solo un impegno che era stato assunto per un coordinamento formale; eventualmente, una volta verificata la compatibilità della spesa si può pure dare una risposta.
Pongo in votazione la legge finanziaria nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Pongo in votazione l’allegato A.
(E’ approvato)
(E’ riportato in allegato)
Passiamo alla legge di bilancio.
Emendamento protocollo
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
(Interruzione)
Quindi va approvato…
Sì, con coordinamento formale.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 676 con coordinamento formale.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 656.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 7.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 8.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 9.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 10.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 11.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 12.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 13.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’allegato 1 concernente gli elenchi dei provvedimenti legislativi in corso di attuazione che si finanziano con i fondi globali.
(E’
approvato)
(E’ riportato in allegato)
Pongo in votazione l’allegato 2 concernente l’elenco delle spese obbligatorie.
(E’
approvato)
(E’ riportato in allegato)
Pongo in votazione l’allegato 3 concernente i prospetti di cui alla lettera a) e b) n. 26 della legge regionale 22 maggio ’78.
(E’
approvato)
(E’ riportato in allegato)
Pongo in votazione l’allegato 4 concernente la riclassificazione delle spese ai sensi dell’articolo 25, ultimo comma della legge regionale 22 maggio ’78.
(E’
approvato)
(E’ riportato in allegato)
Pongo in votazione l’allegato 5 concernente l’elenco delle spese finanziarie in tutto o in parte, la disponibilità costituita dal saldo finanziario ai sensi dell’articolo 16.
(E’ approvato)
(E’ riportato in allegato)
Pongo in votazione l’allegato 6 concernente il bilancio dell’Afor, dell’Arssa, Edis per il diritto allo studio delle università della Calabria, per l’anno 2001, ai sensi dell’articolo 27 della legge regionale 22, comma 2 “L’avanzo di amministrazione applicato al bilancio di previsione degli enti strumentali della Regione di cui al precedente comma, non può essere utilizzato in termini di impegni e pagamenti a carico degli stanziamenti. Il Regolamento è approvato da parte eccetera…”.
(E’ approvato)
(E’ riportato in allegato)
Pongo in votazione l’articolo 14.
(E’
approvato)
Pongo in votazione le annesse tabelle all’articolo 1.
(Sono
approvate)
(Sono
riportate in allegato)
Pongo in votazione la legge di bilancio nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Ha chiesto di parlare l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.
Sono stati approvati tutti gli allegati che riguardano i bilanci degli enti strumentali, con questo articolo 13. Ora, un minimo di illustrazione, di conoscenza di merito rispetto ad Afor, Arssa ed Edis la vorremmo. Siccome su queste carte non c’è stata l’attenzione necessaria, probabilmente non si è potuto fare un approfondimento, chiederei, se l’assessore Bagarani ha la cortesia a questo punto di illustrarci…
In Commissione la questione è stata già approfondita abbastanza.
Sì, ma siamo in Consiglio. Siccome questo
articolo 13 approva 3 bilanci (Edis, Arssa e Afor), oltre che una serie di
altri allegati che fanno parte integrante del bilancio, il pinto che riguarda
l’allegato
In Commissione, durante questi quattro mesi di lavoro lavorato, sono venuti tutti i rappresentanti degli enti strumentali, e c’è stata l’opportunità di approfondimento…
Sì, ci sono stati quattro mesi di consultazioni.
…dei bilanci di previsione, di tutte le questioni.
Vorremmo avere notizie più di merito rispetto a queste questioni. Assessore, se lei ha la bontà di darci quantomeno i dati contabili delle gestioni previsionali 2001 dei tre enti strumentali…
Credo che la cosa che si possa fare alle quattro di mattina, più che farvi io una lucidissima dissertazione sui bilanci, sia fornirvi i bilanci…
(Interruzione)
Credo di sì, adesso verifichiamo un attimo e se ci sono in copia, non c’è problema. Sinceramente: non potete pretendere una disamina dei bilanci di questi enti a quest’ora del giorno.
Assessore Bagarani, possiamo avere anche le relazioni dei revisori dei conti sui tre bilanci se ci sono?
Credo che ci dovrebbero essere.
Con i pareri, chiaramente.
Verifico, perché è un problema di copie, non è un problema di atti, gli atti ci sono, ovviamente, sono tutti allegati…
Afor, Arssa, Edis.
(Interruzione dell’onorevole Tripodi M.)
Onorevole Tripodi, mi dicono che lei ha avuto tutti gli atti e tutti i bilanci degli enti in Commissione, quindi la sua richiesta è strumentale.
No, non è strumentale affatto, assessore. Io non ho chiesto nessun documento, ho chiesto la relazione dell’assessore, ho chiesto che ci desse quantomeno i dati economici previsionali dei tre enti per capire come vanno le cose, non ho chiesto i documenti.
La parola all’onorevole Bagarani.
Per rispondere alla domanda dell’onorevole Borrello: le relazioni dei revisori non le abbiamo qui, sono state consegnate in Commissione, ma qui non ci sono. Quindi sono disponibili, evidentemente, da qualche parte…
(Interruzione)
In Commissione, sì.
Sono allegati i pareri dei revisori?
A parte che sono allegati, io dicevo se fisicamente stavano qui oppure no. Certo che sono allegati…
(Interruzioni)
Ripeto: le relazioni sono allegate, fisicamente qui non le abbiamo, quindi non ve le possiamo distribuire.
Ci sono, quindi.
Pongo ai voti l’inserimento all’ordine del giorno delle proposte di provvedimento amministrativo n.ri 108/7^, 109/7^, 110/7^ collegate al bilancio.
(Il Consiglio approva)
No, no…
Come no!
Per l’inserimento all’ordine del giorno di provvedimenti è necessaria la presenza dei due terzi dei componenti assegnati…
No, onorevole Tripodi, dei presenti in Aula, quindi su questo non ci sono problemi, i presenti sono in numero sufficiente. Piuttosto devo dire che state tenendo un comportamento scorretto in Aula, perché avete detto nella Conferenza dei capigruppo che avreste affrontato l’esame del bilancio senza fare ostruzionismo, quello che invece state facendo, quindi vi dimostrate delle persone scorrette!
(Interruzioni)
Presidente, se c’è qualcuno scorretto, in questo caso è semplicemente lei, e le spiego anche perché...
Ma non è vero!
Lei ha approvato in maniera autoritaria dei bilanci di Afor, Arssa ed Edis in cui non figurano le relazioni dei revisori dei conti…
Ma in Commissione le avete avute…
Non abbiamo avuto niente in Commissione, Presidente…
Avete avuto tutta la documentazione.
Noi abbiamo chiesto la verifica della relazione dei revisori dei conti, che lei sa o dovrebbe sapere essere un documento indispensabile per poter procedere all’approvazione del conto.
Avete avuto tutta la documentazione in Commissione.
Lei, Presidente, il parere dei revisori dei conti non ce l’ha. Non vuole capire che non c’è la relazione dei revisori dei conti! La relazione non c’è perché i revisori dei conti non l’hanno voluta fare!
E la responsabilità dei consiglieri che hanno votato ricade su di lei, Presidente…
Qua non stiamo giocando a tressette, Presidente!
(Interruzioni)
L’ordine del giorno recita: proposta di
provvedimento amministrativo n. 108/7^ di iniziativa della Giunta regionale,
recante - “Programma di interventi in materia di opere pubbliche da realizzarsi
da parte degli enti locali ai sensi dell’articolo 3, commi 9 e 10, della legge
finanziaria
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
L’ordine del giorno recita: proposta di
provvedimento amministrativo n. 109/7^ di iniziativa della Giunta regionale,
recante - “Programma di interventi in materia di opere di culto da realizzarsi
da parte degli enti locali o dei titolari delle parrocchie interessate ai sensi
dell’articolo 6, commi 12 e 13, della legge finanziaria
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
L’ordine del giorno recita: proposta di
provvedimento amministrativo n. 110/7^, recante - “Programma di interventi in
materia di spettacolo da realizzarsi da parte degli enti locali ai sensi
dell’articolo 9, commi 24 e 27, della legge finanziaria
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Ordine
del giorno n. 19: “In ordine alle difficoltà di agibilità dei locali del
Tribunale di Castrovillari”
Pongo in votazione l’ordine del giorno a firma Pappaterra, Chiaravalloti: “In ordine alle difficoltà di agibilità dei locali del Tribunale di Castrovillari”.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Ordine
del giorno n. 20: “In ordine al gravissimo fenomeno dell’epidemia della lingua
blu che ha colpito allevamenti in Calabria”
Pongo in votazione l’ordine del giorno a firma Pilieci, Senatore, Nucera, Rizza: “In ordine al gravissimo fenomeno dell’epidemia della lingua blu che ha colpito allevamenti in Calabria”.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Terzo punto all’ordine del giorno: proposta di legge statutaria di iniziativa della Commissione autoriforme, recante – “Norma stralcio in attuazione dell’articolo 3 della legge costituzionale 22 novembre ‘99”.
Chi relaziona su questo punto?
(Interruzione)
Poiché non è presente il Presidente della Commissione, che è relatore, ritiriamo la proposta di legge…
Presidente, chi gliel’ha detto? Lei sapeva e tutti noi sapevamo, a proposito di correttezza, che lunedì il Presidente Naccarato – che l’aveva detto a lei in mia presenza – non sarebbe stato presente, però malgrado questo…
E io che posso fare!
…noi abbiamo votato all’unanimità l’inserimento all’ordine del giorno.
Ho capito, ma se non è presente, che devo fare?
Potrei essere comunque io - mi sento in grado - a relazionare, Presidente; chiamo tutti i componenti della Commissione che hanno votato il documento all’unanimità e quelli che ci hanno detto di non farlo prima del bilancio…
Ho capito, onorevole Bova…
…e lo abbiamo accettato…
Lei ha ragione, ma se non c’è il relatore, ritiriamo il provvedimento e lo portiamo la prossima volta…
(Interruzioni)
Guardi che è una struttura complessa quella, non c’è solo il Presidente…
Ritiriamo questo e passiamo a quello successivo…
(Interruzioni)
…non è possibile che il Consiglio e
Ma non è che non la rispetto, non c’è il Presidente, che devo fare?
Per quanto mi riguarda non è importante nel frangente la presenza del Presidente della Commissione…
(Interruzioni)
Lei non lo può ritirare se è all’ordine del giorno…
Volete che ponga in votazione il rinvio?
Presidente, se manca il relatore che è il Presidente della Commissione, c’è il Vicepresidente che lo può sostituire in questo compito …
No, pongo in votazione il ritiro della proposta di legge.
(Il Consiglio approva)
E’ ritirata.
Prendo atto che l’impegno non è stato mantenuto…
Anche voi avevate assunto un impegno che non avete mantenuto, e di questo me ne dispiaccio molto perché io rappresento tutti voi…
Fate voi!
…una parte e l’altra, e non l’avete rispettato.
Vergogna, Presidente, vergogna!
Si vergogni lei…!
Passiamo al punto numero 4: proposta di legge statutaria numero 2/7^ di iniziativa della Commissione per l’autoriforma, recante - “Norma stralcio Consiglio regionale – Parlamento della Calabria”.
Se nessuno chiede di illustrarla, la pongo in votazione.
(Interruzioni)
La ritiriamo, votiamo il ritiro.
Presidente, votiamo il rinvio anche di questo perché…
Se volete il ritiro, votiamo il ritiro…
(Interruzioni)
E’ corretto votare il rinvio anche di questo, Presidente.
Volete il ritiro? Pongo in votazione il ritiro della proposta.
(Il Consiglio approva)
Il punto 5 recita: proposta di provvedimento amministrativo n. 106/7^ di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, recante - “Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale”.
Non si può votare questo, Presidente, bisogna ritirarlo.
Ritiriamo anche questa? Pongo in votazione il ritiro di questo provvedimento.
(Il Consiglio approva)
Il punto 6 dell’ordine del giorno recita: progetto di legge n. 36/7^ di iniziativa del consigliere Occhiuto, recante – “Interventi a sostegno di iniziative infrastrutturali e imprenditoriali per lo sviluppo della new economy in Calabria”.
Lo pongo in votazione…
Presidente, chiedo la verifica del numero legale prima di votare.
(Interruzioni)
Il consigliere Segretario faccia la chiama.
Franco PILIECI, Segretario. Fa la chiama.
Comunico che il risultato della chiama ha dato presenti 24 consiglieri. Pertanto si passa all’esame dell’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 7.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 8.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 9.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 10.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 11.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 12.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 13.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 14.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 15.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 16.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 17.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 18.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 19.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 20.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il progetto di legge numero 36/7^ nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il punto 7 dell’ordine del giorno recita: progetto di legge n. 139/6^di iniziativa della Giunta regionale, recante – “Medicina dello sport e tutela sanitaria delle attività sportive”.
L’onorevole Galati ha facoltà di intervenire.
Francesco GALATI, relatore. L’articolo 9, al punto c), è così modificato: “cinque dirigenti medici ai quali è stato attribuito l’incarico di cui all’articolo 4, comma 2, dei servizi di medicina dello sport delle Aziende sanitarie locali site nella Regione Calabria”.
Si passa all’esame dell’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 7.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 8.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’emendamento letto dal relatore onorevole Galati.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 9.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 10.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 11.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 12.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 13.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 14.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il progetto di legge numero 139/6^ nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il punto 8 dell’ordine del giorno recita:
progetto di legge n. 19/7^ di iniziativa del consigliere Aiello P., recante –
“Gestione ed organizzazione dei servizi sanitari ed assistenziali in
applicazione della normativa Uni En Iso
Poiché nessuno chiede di intervenire, si passa all’esame dell’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 7.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 8.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 9.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il progetto di legge numero 19/7^ nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il punto 9 recita: progetto di legge n. 54/7^ di iniziativa del consigliere Tripodi P., recante – “Studio, diagnosi e cura della celiachia”.
Poiché nessuno chiede di intervenire, si passa all’esame dell’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il progetto di legge numero 54/7^ nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il punto 10 recita: progetto di legge n. 64/7^ di iniziativa dei consiglieri Talarico, Pezzimenti, recante: “Modifica alla legge regionale 29 marzo ’99”, n. 8, recante: “Provvidenze in favore di soggetti affetti da particolari patologie”.
Poiché nessuno chiede di intervenire, si passa all’esame della legge.
E’ stato presentato emendamento: “Al comma 1 dell’articolo 5 viene aggiunta la seguente precisazione: “Non occorre corredare la domanda con certificazione del medico specialista dell’Asl per i trapianti e i portatori di gravi patologie già acclarate con documentazione certa e probatoria”, che pongo direttamente in votazione.
(E’
approvato)
Pongo in votazione il progetto di legge n. 64/7^ nel suo complesso, poiché trattasi di articolo unico.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il punto 11 recita: proposta di provvedimento
amministrativo n. 104/7^ di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, recante –
“Nomina del prof. Pasquale Catanoso quale consulente giuridico del Consiglio
regionale ai sensi dell’articolo 11, comma 2, legge regionale 13 maggio 1996,
n.
Poiché nessuno chiede di intervenire, pongo in votazione il provvedimento amministrativo n. 104/7^.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Il punto 12 recita: progetto di legge n. 23/7^ di iniziativa dei consiglieri Nucera, Pilieci, Senatore, recante – “Riconoscimento e valorizzazione della funzione sociale svolta dalla comunità cristiana e dagli operatori parrocchiali nell’ambito del percorso formativo della persona”.
Poiché nessuno chiede di intervenire, si passa all’esame dell’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il progetto di legge numero 23/7^ nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il punto 13 recita: progetto di legge n. 47/7^ di iniziativa dei consiglieri Caligiuri, Dima, Chiaravalloti, Talarico ed altri, recante – “Riconoscimento della Fondazione Rubettino - Cosenza”.
Poiché nessuno chiede di intervenire, si passa all’esame dell’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il progetto di legge numero 47/7^ nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il punto 14 recita: progetto di legge n. 51/7^ di iniziativa del consigliere Aiello P., recante – “Collaborazione tra Regione Calabria e Cittadinanzattiva – Tribunale per i diritti del malato finalizzata all’istituzione del servizio Pit-Calabria”.
La parola all’onorevole Aiello per la relazione.
Presidente, c’è un problema: purtroppo la quota parte assegnata per l’iniziativa in questione non risolve il problema del Tribunale per i diritti del malato, nel senso che solo per la pubblicità e l’assistenza ai cittadini abbiamo notato che si spendono oltre 300 milioni e qua troviamo, invece, un finanziamento pari a 100 milioni. Riteniamo questo finanziamento talmente insufficiente a garantire le prestazioni di che trattasi, che probabilmente c’è necessità di intervenire con la variazione di bilancio.
Volevo mettere a verbale questa considerazione perché, altrimenti, approviamo la norma, però non ci sarà la possibilità che questa venga attuata.
Si passa all’esame dell’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il progetto di legge numero 51/7^ nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il punto 15 recita: progetto di legge n. 5/7^ di iniziativa dei consiglieri Occhiuto, Talarico, Aiello P., recante – “Fondo regionale di solidarietà per i danni derivati agli appartenenti alle Forze dell’Ordine da attività di contrasto della criminalità e dell’immigrazione clandestina”.
Poiché nessuno chiede di intervenire, si passa all’esame dell’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il progetto di legge numero 5/7^ nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il punto 16 lo dovremmo ritirare…
(Interruzione)
Allora il punto 16 è ritirato?
No, Presidente, io volevo ricordare all’Aula che nella seduta ultima ho chiesto l’inserimento di una proposta di legge che è stata acquisita agli atti della Segreteria, per cui è stato annunciata, assegnata ed inserita all’ordine del giorno, però non lo si trova iscritta, per cui chiedo anche l’approvazione di questo progetto di legge …
(Interruzioni)
La parola all’onorevole Occhiuto.
A margine della richiesta dell’onorevole Dima, chiedo l’inserimento all’ordine del giorno di un disegno di legge risultante, in sostanza…
Onorevole Occhiuto, trattiamo prima gli argomenti posti all’ordine del giorno.
L’ordine del giorno reca il progetto di legge numero 78/7^ di iniziativa dei consiglieri Dima ed altri: “Recepimento del Dpr n. 503 del 1° dicembre 1999 – Anagrafe regionale delle aziende agricole”.
Poiché nessuno chiede di intervenire, si passa alla votazione dell’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 7.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 8.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 9.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 10.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il progetto di legge n. 78/^ nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
Prego, onorevole Occhiuto.
Presidente, intervengo per chiedere l’inserimento all’ordine del giorno di un progetto di legge firmato da tutti i capigruppo di maggioranza e che, in sostanza, i consiglieri già conoscono perché è il testo del cosiddetto emendamento 1 quater, che presentiamo invece come progetto di legge, chiedendo l’inserimento all’Aula.
Quindi le chiedo di votare l’inserimento di questo articolato come progetto di legge.
Aspettate, non possiamo votarlo, questo lo si può votare per il suo inserimento alla prossima seduta, in questa non può essere trattato.
Perché no?
Perché non si può fare.
Va bene, allora votiamo comunque l’inserimento all’ordine del giorno.
Il Regolamento dice stabilisce che prima bisogna annunciarlo…
(Interruzioni)
Intanto annunciamolo…
Oggi possiamo annunciarlo, e possiamo poi discuterlo la prossima volta…
(Interruzioni)
“…l’Assemblea, con la maggioranza dei due terzi, può stabilire di metterlo in votazione…”…
No, questo non lo facciamo, lo annunciamo e lo inseriamo nella prossima seduta.
Presidente, chiedo l’inserimento all’ordine del giorno di un ordine del giorno per l’approvazione a sostegno delle vertenze delle spadare a favore dei pescatori di Bagnara e di quello a firma Aiello ed altri.
Pongo in votazione la richiesta avanzata dall’onorevole Fedele.
(Il Consiglio approva)
Pongo in votazione l’ordine del giorno a firma Fedele: “In ordine allo smantellamento delle reti di posta (cosiddette spadare) varato dall’Unione Europea”.
(Il Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Pongo in votazione l’ordine del giorno a firma Aiello ed altri in ordine all’estensione dei benefici previsti dalla legge 21/99.
(Il Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
La seduta è tolta, il Consiglio è convocato a domicilio.
Hanno chiesto congedo i consiglieri: Naccarato, Fava, Mistorni.
Sono stati presentati alla Presidenza i seguenti progetti di legge di iniziativa dei consiglieri:
Napoli – “Assegnazione dei valori delle aliquote di idrocarburi liquidi e gassosi estratti sulla terraferma ed in mare nel territorio proprio o prospiciente il comune di Crotone corrisposte alla Regione Calabria” (P.L. n. 79/7^)
E’ assegnato alla seconda Commissione consiliare - Sviluppo economico.
(Così resta stabilito)
Chiarella – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 37/96, recante: “Azione programmata assistenza, diagnosi, studio e ricerca delle patologie neurogenetiche ad integrazione della legge regionale n. 9/95 recante: Piano sanitario regionale 1995/97” (P.L. n. 80/7^)
E’ assegnato alla terza Commissione consiliare - Servizi sociali.
(Così resta stabilito)
E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:
“Nomina di cinque membri e tra questi il
Presidente nel comitato regionale per le comunicazioni – Corecom – (art. 5
legge 22.1.2001, n. 2)” (P.P.A. n. 107/7^)
Sono state inoltre presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa del consigliere Talarico:
“Programma di interventi in materia di
opere pubbliche da realizzarsi da parte degli enti locali ai sensi dell’art. 3,
commi 9 e 10 della legge regionale
“Programma di interventi in materia di opere
di culto da realizzarsi da parte degli enti locali o dei titolari delle
parrocchie interessate ai sensi dell’art. 6, commi 12 e 13, della legge
finanziaria
“Programma di interventi in materia di
spettacolo da realizzarsi da parte degli enti locali ai sensi dell’art. 9 commi
24 e 27 della legge finanziaria
Sono state presentate alla Presidenza due proposte di legge statuaria di iniziativa dei consiglieri Borrello, Meduri, Mistorni:
“Modifiche stralcio dello Statuto regionale” (P.L.S. n. 3/7^)
E’ assegnato alla Commissione per l’Autoriforma.
(Così resta stabilito)
“Norme per l’elezione del Consiglio regionale della Calabria” (P.L.S. n. 4/7^)
E’ assegnato alla Commissione per l’Autoriforma.
(Così resta stabilito)
Galati. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore regionale alla Cultura. Per sapere - premesso che:
il 2 aprile 2001 ricorre il centenario della nascita di Andrea Cefaly, “il più grande pittore calabrese dopo Mafia Preti” che resta nel patrimonio culturale della Calabria un Maestro di elevata cultura;
per i suoi alti meriti e gli universali riconoscimenti di grande artista il 12 novembre del 1983 Sua Santità Giovanni Paolo II lo ha nominato, con Bolla vaticana “Cavaliere, Commendatore dell’ordine di San Silvestro Papa”, la più alta onorificenza per un artista contemporaneo -:
cosa intende fare
(112; 21.3.2001)
Rubrica 1^
Servizi Generali
Art. 1
1. Per gli interventi di cui alla legge regionale 5 aprile 1983, n. 13 “Norme per l’attuazione dello Statuto per l’iniziativa legislativa popolare e per il referendum” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 50.000.000.
2. Per gli interventi di cui alla legge regionale 8 agosto 1988, n. 20 “Istituzione del garante dei diritti del cittadino” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 50.000.000, da trasferire al Consiglio regionale.
3. Per gli interventi di cui all’art. 1, commi 1 e 3, della legge regionale 8 giugno 1996, n. 13 “Forme collaborative per l’esercizio delle funzioni degli organi di direzione politica” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 2.500.000.000.
4. Per la ristrutturazione della parte di “Palazzo Fazzari” di proprietà della Regione è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di 1.000.000.000, con allocazione al capitolo 1009201 dello stato di previsione spesa.
Art. 1 bis
1. All’art. 10, comma 4, della legge regionale 13 maggio 1996, n. 8 - così come modificato ed integrato dall’art. 13, comma 1, della legge regionale 13 settembre 1999, n. 27, dall’art. 1, comma 7 della legge regionale 28 agosto 2000, n. 14 e dall’art. 6, comma 1, della legge regionale 15 dicembre 2000, n. 19 – dopo le parole “segreterie particolari” sono aggiunte le parole: “dette anche strutture speciali”.
2. Il comma 3 dell’art. 10 della legge regionale 13 maggio 1996, n. 8 - così come modificato ed integrato dall’art. 1 quater, comma 4, della legge 28 agosto 2000, n. 14 - è sostituito dal seguente:
“3. Il segretario particolare ed il responsabile amministrativo dei soggetti di cui al comma 1, sono funzionalmente equiparati ai dirigenti se in possesso del diploma di laurea. Qualora siano estranei alla Pubblica amministrazione, prestano la loro attività in base a contratto di diritto privato a termine, con il trattamento economico equiparato a quello di dirigente se laureati (tabellare, indennità integrativa speciale, indennità di posizione pari alla più bassa tra quelle in godimento ai dirigenti del Consiglio regionale) ed a quello del livello D3 se diplomati. Nel caso in cui siano pubblici dipendenti, agli stessi, per la durata dell’incarico, sarà corrisposta una indennità accessoria pari alla differenza tra il trattamento economico complessivo in godimento all’atto della nomina e quello complessivo in godimento rispettivamente ai dirigenti e ai funzionari del Consiglio regionale”.
3. All’art. 10 comma 4, della legge regionale 13 maggio 1996, n. 8 – così come modificato ed integrato dall’art. 13, comma 2 della legge regionale 13 settembre 1999, n. 27 – dopo le parole “Commissioni consiliari permanenti” sono inserite le parole: “, dei Presidenti dei Gruppi consiliari, del Presidente della Commissione per il Piano”.
4. All’art. 1, comma 1, della legge regionale 26 maggio 1997, n. 8, dopo le parole ‘‘i Presidenti delle Commissioni’’ sono inserite le parole: ‘‘, il Presidente della Commissione per il Piano”.
5. All’art. 10 della legge regionale 13 maggio 1996, n. 8, viene aggiunto, dopo il comma 7, il seguente comma:
“7 bis. L’Ufficio di Presidenza assegna alle strutture speciali, con le modalità previste dal successivo art. 10, comma 7, un supporto tecnico costituito da due unità di personale di livello non superiore al livello C, scelte tra i dipendenti appartenenti ai ruoli regionali”.
6. Ai maggiori oneri derivanti dal presente articolo si provvede con lo stanziamento di cui al capitolo 1001104 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l’esercizio finanziario 2001.
Art. 2
1. La spesa da porre a carico dei fondi destinati alla gestione delle opere di cui all’art. 139 del T.U. approvato con DPR 6 marzo 1978, n.218 (capitolo 2211103 della spesa), a titolo di rimborso stipendi, retribuzioni ed altri assegni per il personale regionale di cui alla legge regionale 5 agosto 1991, n.13, impiegato nella gestione medesima, è prevista, per l’anno 2001, salvo variazioni, in lire 9.500.000.000 da versare sul capitolo 3601107 dell’entrata.
2. Al fine di garantire il mantenimento del servizio socio-psico-pedagogico di cui alle leggi regionali 5 maggio 1990, n. 57 e 24 gennaio 1997, n. 2 è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 24.400.000.000, con allocazione al capitolo 1003123 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
3. Per le finalità di cui alla legge regionale 14 febbraio 2000, n. 2 “Progetto Giovani” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 100.000.000, con allocazione al capitolo 1013107 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001, da trasferire al Consiglio regionale.
Art. 2 bis
2. All’art. 3 della legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 - così come modificato dall’art. 1 bis, comma 1, della legge regionale 24 maggio 1999, n. 14 - sono apportate le seguenti modifiche:
- al comma 1 il numero “
- al comma 2 il numero “
3. Al personale inquadrato - in
applicazione della legge regionale 16 marzo 1990, n. 15 - nel ruolo organico
istituito con la legge regionale 19 aprile 1985, n.
4. Il disposto di cui all’art. 3, quinta alinea, della legge regionale 4 dicembre 2000, n. 18 si applica esclusivamente ai soggetti che abbiano prodotto istanza di partecipazione alle selezioni di cui all’art. 27, comma 4, della legge regionale 13 maggio 1996, n. 8 entro la data del 29 maggio 1997, purché in servizio alla data di entrata in vigore della stessa legge regionale 13 maggio 1996, n. 8. L’inquadramento in ruolo, ai sensi e per gli effetti del disposto di cui al succitato art. 3, quinta alinea, della legge regionale 4 dicembre 2000, n. 18, come sopra interpretata, decorre dalla data della deliberazione dell’Ufficio di Presidenza.
Art. 2 ter
2. All’art. 13 della legge regionale 14 febbraio 1996, n. 3 sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni:
- il comma 1 è sostituito dal seguente:
“1. Per i Consiglieri regionali in carica da oltre due legislature, inclusi anche quelli della sesta legislatura non rieletti, l’ammontare della indennità di fine andato è aumentata, per ogni anno successivo al decimo e fino ad un massimo di quindici, in misura pari al 50 per cento dell’ultima indennità percepita alla data di cessazione del mandato”.
- il comma 3 è sostituito dal seguente:
“3. Ai Consiglieri che abbiano già beneficiato della liquidazione di fine andato è corrisposta, in caso di rielezione non immediata, l’indennità di fine andato per un numero di anni che sommati a quelli per i quali la liquidazione è stata già effettuata, non superi i quindici anni.”
3. L’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale è autorizzato a disciplinare contenuti, limiti e modalità di corresponsione delle indennità accessorie (diarie, missioni e rimborso spese) spettanti ai Consiglieri regionali.
5. Al maggiore onere derivante dal presente articolo si provvede con lo stanziamento previsto al capitolo 1001101 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
Rubrica 2^
Territorio
Art. 3
1. Per gli interventi di cui alla legge regionale 5 maggio 1990, n. 48 “Istituzione del Parco regionale delle Serre” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 100.000.000.
2. Per gli interventi di cui alla legge regionale 5 maggio 1990, n. 52 e successive modifiche ed integrazioni “Creazione di riserve naturali presso il bacino di Tarsia e presso la foce del fiume Crati in provincia di Cosenza” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 50.000.000.
3. Per gli interventi di cui alla legge regionale 17 aprile 1990, n. 24 “Norme sull’ordinamento della Polizia municipale è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 600.000.000.
4. Per le attività di pulizia delle
spiagge e relativi servizi,
5. Per gli interventi di cui al precedente comma è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 2.000.000.000, con allocazione al capitolo 2131202 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
6. Per il recupero e la tutela ambientale di aree di pregio, anche attraverso l’acquisizione e 1a demolizione di immobili costruiti in violazione di legge, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 2.300.000.000, con allocazione al capitolo 2131205 della spesa del bilancio 2001.
7. Per la realizzazione del pontile a servizio dell’Aeroporto di Reggio Calabria è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 1.500.000.000, con allocazione al capitolo 2121215 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
8.
9. Per la realizzazione di opere pubbliche di interesse degli enti locali, mediante concorso in capitale - ai sensi dell’art. 2 della legge regionale 31 luglio 1987, n. 24 - è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 10.450.000.000, con allocazione al capitolo 2211211 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
10. L’attuazione degli interventi di cui al precedente comma è effettuata sulla base del programma approvato dal Consiglio regionale contestualmente alla presente normativa.
12. Al fine di consentire al comune di
Vibo Valentia di intervenire per il risanamento ambientale e per la
riqualificazione urbana della “Frazione Marina” dello stesso comune,
13. Al fine di definire la copertura finanziaria dei programmi approvati con deliberazione del Consiglio regionale n. 363 del 27 aprile 1999 e con deliberazione della Giunta regionale n. 715 del 31 marzo 1999, relative rispettivamente agli interventi in materia di opere pubbliche - di cui alla legge regionale 31 luglio 1987, n. 24 - e di edilizia scolastica - di cui all’art. 9 bis della legge regionale 17 ottobre 1997, n. 12 - sono autorizzati gli ulteriori limiti di impegno rispettivamente di lire 3.000.000.000, da allocare al capitolo 2211210, e di lire 1.010.000.000, da allocare al capitolo 3312202 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
14. Il contributo di lire 1.000.000.000 concesso al comune di Mileto, ai sensi dell’art. 7, comma 11, della legge regionale 28 agosto 2000, n. 14, può essere utilizzato dal comune stesso fino a l’importo massimo di lire 200.000.000 per la realizzazione dell’impianto di ascensore nella Casa di riposo per anziani e particolari categorie sociali denominata “Associazione Cuore Immacolato di Maria - Rifugio delle Anime”, con reintegro della somma stessa nel caso di residui disponibili o di ulteriori finanziamenti sui fondi di Edilizia Residenziale Pubblica eventualmente concessi per il medesimo intervento.
Art. 3 bis
1. Alla legge regionale 3 agosto 1999, n. 20 sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni:
- all’art. 5, comma 2, l’espressione “utilizzando gli aggiornamenti del Comitato di Indirizzo” è soppressa;
- all’art. 10, il comma 2 ~ Sostituito dal seguente:
“2. Il Comitato regionale di indirizzo è nominato dal Presidente della Giunta regionale, previa conforme deliberazione della Giunta stessa ed è così composto:
a) il Presi ente della Giunta regionale, o suo delegato, che lo presiede;
b) l’Assessore all’Ambiente;
c) l’Assessore alla Sanità;
d) l’Assessore all’ Industria;
e) un rappresentante dell’UPI regionale;
f) un rappresentante dell’ANCI regionale;
g) un rappresentante delle associazioni ambientaliste;
h) il Presidente dell’UNCEM Calabria;
i) n. 4 rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali Nazionali.”;
- all’art. 10, comma 5, l’inciso “obbligatoriamente almeno due volte l’anno” è soppresso;
- all’art. 12 il comma 2 è sostituito dal seguente:
“2. Il Collegio dei revisori dei Conti è composto da tre membri iscritti al registro dei Revisori Contabili istituito presso il Ministero di Grazia e Giustizia, di cui uno svolge le funzioni di Presidente. I componenti il Collegio sono designati dal Presidente della Giunta regionale su proposta dell’Assessore all’ambiente. Il Direttore generale dell’ARPACAL provvede alla nomina dei Revisori con specifico provvedimento e li convoca per la prima seduta. Il Collegio dura in carica tre anni ed i suoi membri possono essere nominati per un altro triennio.”;
- all’art. 12 il comma 4 è sostituito dal seguente:
“4. Ai componenti del Collegio spettano il rimborso delle spese sostenute per l’esercizio del mandato nei limiti stabiliti dalla Giunta regionale ed una indennità annua lorda fissata in misura pari al 10% degli emolumenti del Direttore Generale dell’ARPACAL. AI Presidente del Collegio compete una maggiorazione pari al 20% dell’indennità fissata per gli altri componenti.”;
- all’art. 18 il comma 3 è soppresso;
- all’art. 22, comma 1, sono aggiunte in fine le parole “e del Decreto Legislativo n. 267/2000”.
Art. 4
1. Per l’attuazione degli interventi e delle iniziative in materia di protezione civile di cui alla legge regionale 10 febbraio 1997, n. 4 “Legge organica di protezione civile della Regione Calabria (art.12 Legge 14 febbraio 1992, n. 225)”, e autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 4.000.000.000.
2. Per le finalità di cui all’art. 10 della legge regionale 29 novembre 1996, n. 35 “Costituzione dell’Autorità di Bacino regionale in attuazione della legge 18 maggio 1989, n. 183 e successive modifiche ed integrazioni”, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 1.250.000.000, con allocazione al capitolo 2112104 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
3. Per la costituzione della società mista a prevalente capitale pubblico - ai sensi e per gli effetti dell’art. 40 della legge regionale - 3 ottobre 1997, n. 10 – è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 600.000.000, con allocazione al capitolo 2211201 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
4.
Art. 4 bis
1.
2. All’art. 15, comma 1, lett. b), della legge regionale 30 maggio 1983, n. 18 dopo le parole “magistrato giudicante” sono aggiunte le parole: “o in quiescenza”.
3. All’art. 55, comma 5, della legge
regionale 19 marzo 1999, n. 4 è in fine aggiunto il seguente periodo: “Una
ulteriore quota del fondo viene annualmente utilizzata dalla Regione per far
fronte alle sole spese relative al funzionamento del gruppo di lavoro
intersettoriale da costituirsi a sostegno dell’attività della Conferenza
permanente per la montagna, istituita dal precedente art.
4. L’area del “Pantano” di Saline Joniche è dichiarata oasi di protezione della fauna selvatica e della flora tipica delle acque salmastre.
5. Per la realizzazione dei primi interventi di bonifica e ripristino dell’habitat naturale è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 50.000.000, con allocazione al capitolo 2131206 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
6. L’Assessorato regionale all’Ambiente è
autorizzato a compiere tutti gli atti necessari per l’attuazione degli
interventi di cui ai commi 4 e 5.
Art. 4 ter
1. Il comma 2 dell’art. 22 della legge regionale 7 agosto 1999, n. 23 è sostituito dai seguenti commi:
“2. Hanno diritto ad usufruire delle tessere di libera circolazione, limitatamente ad una sola tratta di viaggio o per l’intera area urbana, le seguenti categorie di cittadini:
a) i Cavalieri di Vittorio Veneto;
b) gli invalidi di guerra, gli invalidi per servizio e gli invalidi civili di guerra, dalla 1^ alla 5^ categoria, ed i loro accompagnatori, se previsti dalla legge;
c) i ciechi civili con cecità assoluta o con un residuo visivo non superiore ad un decimo in entrambi gli occhi con eventuale correzione ed i loro accompagnatori, se previsti dalla legge;
d) gli invalidi del lavoro, ai quali sia stata accettata una riduzione della capacità lavorativa superiore ai due terzi;
e) gli invalidi civili che siano pensionati ai sensi della legge 30 marzo 1971, n. 118 e successive modificazioni ed integrazioni, e gli invalidi civili titolari di indennità di accompagnamento di cui alla legge 11 febbraio 1980, n. 18 e successive modificazioni ed integrazioni, ed i loro accompagnatori, se previsti dalla legge;
f) i sordomuti che siano pensionati ai sensi della legge 26 maggio 1970, n. 381 e successive modificazioni ed integrazioni.
2 bis. Ai fini del rilascio delle tessere di libera circolazione sugli autoservizi di linea regionale, la documentazione necessaria deve essere inoltrata al competente Assessorato regionale ai trasporti per il tramite delle associazioni delle categorie interessate, già enti di diritto pubblico, che ne hanno, per legge, la rappresentanza e la tutela.
2 ter.
2. All’onere derivante dal presente articolo si provvede con lo stanziamento previsto al capitolo 2222106 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
Art. 5
1. Per gli interventi di cui alla legge regionale 5 maggio 1990, n. 38 “Interventi urgenti e straordinari contro l’inquinamento da rifiuti” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 200.000.000.
2. Per Gli interventi relativi al ripiano dei disavanzi d’esercizio delle Aziende pubbliche e private che esercitano pubblici esercizi di trasporto locali, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 150.000.000.000, con allocazione al capitolo 2222107 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
3. Per i contributi di cui alla legge regionale 28 marzo 1985, n. 14 “Diritto di libera circolazione sugli autoservizi di linea regionali a particolari categorie di cittadini” e successive modifiche ed integrazioni è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 4.000.000.000.
4. Per i contributi di cui alla legge regionale 30 agosto 1996, n. 28 “Nuova disciplina delle procedure per la concessione alle province del contributo chilometrico annuo per la manutenzione della rete viaria di competenza” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 10.100.000.000, di cui lire 6.100.000.000 per contributi non trasferiti alle province relativamente agli anni 1994 e 1995.
5. Per gli interventi di cui alla legge regionale 3 agosto 1999, n. 20 “Istituzione dell’Agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria - A.R.P.A.CAL.” e autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 2.000.000.000.
6. Per le finalità di cui alla legge regionale 7 agosto 1999, n. 23 “Norme per il trasporto pubblico locale”, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 750.000.000, con allocazione al capitolo 2222115 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
7. Per la sottoscrizione da parte della Regione Calabria della quota di aumento del capitale sociale della società “Aeroporto 5. Sant’Anna SpA Crotone”, nella misura di partecipazione del 14,583 per cento - ai sensi dell’art. 16, lett. q), dello Statuto - è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 685.413.750, con allocazione al capitolo 2222208 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
8. Per la sottoscrizione da parte della Regione Calabria della ulteriore quota di aumento del capitale sociale della società Aeroporto 5. Anna SpA Crotone”, nella misura di ulteriore partecipazione del 6,580 per cento a seguito di eventuale acquisto in prelazione delle azioni rimaste non optate - ai sensi dell’art. 16, lett. q), dello statuto - è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 l’ulteriore spesa di lire 329.000.000, con allocazione allo stesso capitolo 2222208 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
9.
11.
12. Per l’intervento di cui al precedente comma è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 200.000.000, con allocazione al capitolo 2131104 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
Art. 5 bis
1. Nelle more dell’attuazione della legge regionale 7 agosto 1999, n. 23, i contributi d’esercizio, in applicazione della legge 10 aprile 1981, n. 151, nei confronti di tutte le aziende pubbliche e private che eserciscono pubblici servizi di trasporto locale regolarmente autorizzati, vengono calcolati in base ai criteri previsti dal presente articolo ed erogati nella misura e con le modalità di cui ai successivi commi, nei limiti dello stanziamento annuale di bilancio e sufficienti ad assicurare efficienza e qualità ai servizi autorizzati.
2. I servizi automobilistici di trasporto pubblico locale eserciti dalle aziende sono suddivisi in fasce dimensionali in base al quantitativo annuo di servizio prestato in termini di percorrenza chilometrica.
3. Per i servizi di tipo provinciale e
regionale sono individuate sei fasce così distinte: la prima, che include i
servizi con percorrenza annua fino a
4. Per i servizi di tipo urbano sono
individuate 4 fasce così distinte: la prima, che include i servizi con
percorrenza annua fino a
5. Ai fini della determinazione dei contributi da erogare sono individuati cinque centri di costo: del personale, della trazione, della manutenzione, degli ammortamenti, dei servizi generali. In particolare:
a) per quanto attiene al costo del personale, per i servizi provinciali e regionali, si riconosce il costo di una unità di movimento per ogni 36.000 busxkm/annui incrementato del 4% per i servizi della seconda fascia, del 12% per i servizi della terza fascia, del 20% per i servizi della quarta fascia e del 22% per i servizi della quinta fascia; per la sesta fascia si riconosce il costo di una unita di movimento ogni 25.000 busxkm; tale costo, per le aziende con percorrenza annua superiore a 2.400.000 busxkm, viene incrementato del 20%. Per i servizi urbani si riconosce il costo di una unità di movimento per ogni 20.000 busxkm/annui incrementato del 5% per i servizi della prima fascia, del 13% per i servizi della seconda fascia, del 20 %per i servizi della terza fascia e del 22% per i servizi della quarta fascia. Il costo annuo di una unità, per ambedue le tipologie di servizio, è pari a lire 62.500.000;
b) per quanto riguarda i costi di trazione, di manutenzione e di ammortamento, si fa riferimento, per i servizi provinciali e regionali, ad un autobus di dodici metri, del costo convenzionale di lire 470.000.000, da ammortizzare in dodici anni ed in numero, per ogni azienda, di uno ogni 36.000 busxkm/anno; per i servizi urbani si fa riferimento ad un autobus di uguale lunghezza, del costo convenzionale di lire 400.000.000, da ammortizzare nello stesso periodo, ed in numero, per ogni azienda, di uno ogni 33.000 busxkm/anno;
c) il costo della trazione, che include le spese per carburante, olii, grassi e pneumatici, è riconosciuto pari a 880 Lit/busxkm per i servizi provinciali e regionali e pari a 1.056 Lit/busxkm per i servizi urbani;
d) il costo della manutenzione, che include i ricambi ed i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria e la pulizia, è riconosciuto pari a 576 Lit/busxkm per i servizi provinciali e regionali, incrementato del 3%, dell’8%, del 14% e del 20% per i servizi appartenenti rispettivamente alla seconda, terza, quarta e quinta fascia, e pari a 691 Lit/busxkm per i servizi urbani;
e) il costo degli ammortamenti, da riferire al chilometro annuo percorso, che include il costo del rinnovo parco, le quote di ammortamento, sia dei veicoli e sia degli impianti e rimesse, è pari ad un dodicesimo del costo del parco aziendale convenzionale come sopra definito e viene riconosciuto alle aziende che eserciscono servizi di tipo urbano; tale costo viene incrementato del 4% per le aziende con percorrenza annua superiore a 500.000 busxkm e fino a 1.000.000, del 12% per quelle con percorrenza annua superiore a 1.000.000 busxkm e fino a 2.000.000, del 20% per quelle con percorrenza annua superiore a 2.000.000 busxkm; parimenti tale costo di ammortamento viene riconosciuto alle aziende che sviluppano una percorrenza annua di tipo provinciale e regionale superiore a 600.000 busxkm incrementato del 2%, per le aziende con percorrenza annua fino a 1.200.000 busxkm, del 6% per quelle con percorrenza annua superiore a 1.200.000 busxkm e fino a 2.400.000, del 12% per quelle con percorrenza annua superiore a 2.400.000 busxkm e fino a 3.600.000 busxkm e del 14% per quelle con percorrenza superiore a 3.600.000 busxkm;
f) il costo dei servizi generali è riconosciuto quale percentuale sulla sommatoria dei costi del personale, della trazione, della manutenzione e degli ammortamenti nelle seguenti misure percentuali: per i servizi provinciali e regionali, il 2% per i servizi della prima fascia, il 6% per i servizi della seconda fascia, il 15% per i servizi della terza fascia, il 19% per i servizi della quarta fascia e il 21% per i servizi della quinta fascia; per i servizi urbani, il 4% per i servizi della prima fascia, l’8% per i servizi della seconda fascia, il 20% per i servizi della terza fascia e il 21% per i servizi della quarta fascia
g) limitatamente agli anni 2000 e 2001, alle aziende esercenti servizi provinciali e regionali appartenenti alla prima fascia, e riconosciuta una quota aggiuntiva pari al 25% del contributo chilometrico come sopra calcolato, e, per gli stessi anni di riferimento, l’ammontare complessivo della quota aggiuntiva verrà detratta, proporzionalmente alle percorrenze, alle aziende esercenti la stessa tipologia di servizi appartenenti alle restanti fasce;
h) limitatamente agli anni 2000 e 2001, alle aziende esercenti i servizi provinciali e regionali appartenenti alla seconda fascia alla data di approvazione della presente legge, è riconosciuta una quota aggiuntiva pari al 10 per cento del contributo chilometrico come sopra determinato.
6. I contributi di cui sopra vengono erogati alle aziende nei limiti massimi del disavanzo calcolato quale differenza tra il costo complessivo dei servizi programmati, ed un ricavo presunto fissato pari al 35% del costo medesimo, a trimestralità anticipate sulla base di un piano di riparto che deve essere approvato entro il 30 novembre precedente l’anno a cui si riferisce. Per gli anni 2000 e 2001 il suddetto piano di riparto deve essere approvato entro trenta giorni dall’entrata in vigore della presente legge.
Art. 5 ter
2.
3. L’atto di indirizzo contiene le opportune iniziative che i concessionari che subentrano sono tenuti ad adottare nello stesso comprensorio per integrare nei propri servizi quelli delle aziende che abbandonano la gestione dei servizi in forza della presente legge, nonché per conseguire la massima economia ed efficienza, al fine di fornire all’utenza una migliore offerta dei servizi sotto il profilo qualitativo e quantitativo ed ottenere una più razionale utilizzazione delle risorse.
4. L’atto di indirizzo di cui ai precedenti commi 2 e 3 deve, in ogni caso, prevedere l’eliminazione di eventuali sovrapposizioni di percorrenza tra servizi o tratte di servizi effettuati da imprese diverse e che determinano diseconomie.
5. L’art. 27, comma 5, della legge 7 agosto 1999, n. 23, è sostituito dal seguente:
“5. Qualora le suddette imprese non
esercitano, nel termine del 31 ottobre 2001, la facoltà di cui al precedente
comma 3, possono continuare ad esercire a condizione che si associno con altre
imprese, in una delle forme di società di capitale previste dal codice civile,
anche come Associazione temporanea di imprese, realizzando una unicità di
gestione di servizi di entità superiore ad una percorrenza annua di
Art. 6
1. Al fine di garantire la gestione delle dighe regionali è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 1.500.000.000, con allocazione al capitolo 2112103 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
2. Ai fini della concessione di contributi alle Comunità Montane - per il pagamento delle competenze spettanti al personale assorbito ai sensi dell’art. 15 della legge regionale 29 gennaio 1974, n. 4, nonché per il finanziamento delle spese generali di funzionamento e mantenimento - è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 1.500.000.000, da erogare secondo le modalità di cui all’art. 50 della legge regionale 19 marzo 1999, n. 4.
3. Per le finalità di cui all’art. 55 della legge regionale 19 marzo 1999, n. 4 inerente al Fondo regionale per la montagna è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 3.000.000.000, con allocazione al capitolo 2232204 della spesa del bilancio 2001.
4. Per gli interventi di cui alla legge regionale 10 marzo 1988, n. 5 “Norme in materia di bonifica” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 1.000.000.000.
5. Per gli interventi previsti dall’art. 7 ter della legge regionale 28 agosto 2000, n. 14 è autorizzata l’ulteriore spesa di lire 10.000.000.000, con allocazione al capitolo 2233105 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
6. Le risorse previste all’art. 6, commi 6 e 10, della legge regionale 28 agosto 2000, n. 14 - già destinate alle finalità di cui alla legge regionale 30 luglio 1996, n.18, i cui effetti sono cessati al 30 aprile 2000, ai sensi del decreto legislativo 28 febbraio 2000, n. 81 - impegnate e non utilizzate, sono ridestinate al “fondo regionale per l’occupazione” di cui all’art. 2 della legge regionale 30 gennaio 2001, n. 4, per gli interventi previsti dalla stessa legge regionale.
7. Per gli interventi previsti dalla legge regionale 3 marzo 2000, n. 5 “Norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale. Attuazione legge n. 381/91” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 1.000.000.000, con allocazione al capitolo 2233108 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
8. Per il sostegno delle attività dell’Osservatorio Regionale sul fenomeno dello sfruttamento minorile è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 300.000.000, con allocazione al capitolo 2233111 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
9. Per gli interventi di cui all’art. 1, commi 1 e 3, della legge regionale 12 aprile 1990, n. 21 “Norme in materia di edilizia di culto e disciplina urbanistica dei servizi religiosi” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 2.000.000.000.
10. Al fine di garantire l’attuazione degli interventi a favore dell’imprenditoria femminile di cui alla legge 25.02.1992, n. 215 e del relativo regolamento è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 - quale integrazione della quota di risorse assegnata dallo Stato - la spesa di lire 1.000.000.000, con allocazione al capitolo 2233110 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
11. Per le finalità e le attività della Commissione regionale per l’emersione del lavoro irregolare, costituita con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 1 dell’8.1.2001, ai sensi dell’art. 78, comma 4, della legge 23 dicembre 1999, n. 448 e successive modifiche ed integrazioni, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 500.000.000, con allocazione al capitolo 2233114 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
12. Per la realizzazione di interventi di
costruzione, ristrutturazione, ampliamento e straordinaria manutenzione di
opere di culto,
13. Per gli interventi di cui al precedente comma, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 3.470.000.000, con allocazione al capitolo 2323206 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
14. L’attuazione degli interventi di cui ai precedenti commi 12 e 13 è effettuata sulla base del programma approvato dal Consiglio regionale contestualmente alla presente normativa.
15. Per
gli interventi e le attività previsti dalla legge regionale 19 febbraio 2001,
n. 5 “Norme in materia di politiche del lavoro e di servizi per l’impiego in
attuazione del decreto legislativo 23 dicembre 1997, n.
Art. 6 bis
1.
2.
a) a istituire centri di promozione culturale, quali servizio sociale finalizzato a realizzare micro progetti di attività di coesione sociale a sostegno di portatori di bisogni complessi e di soggetti privi di strumenti culturali e relazionali, atto a valorizzare un coordinamento tra le funzioni dello sviluppo di competenze lavorative e sociali,
b) a istituire micro nidi, da allocare presso le sezioni di scuola materna, che attuino un servizio sociale volto a favorire, integrando l’opera della famiglia l’equilibrato sviluppo dei bambini, da zero a tre anni, ai sensi dell’art. 5 della legge 28 agosto 1997, n. 285;
c) a istituire in ogni provincia, uno sportello informativo sulle politiche del lavoro e sulle iniziative occupazionali e formative;
d) a istituire un call center regionale per la diffusione di informazioni in materia di politiche del lavoro e sulle iniziative occupazionali e formative;
e) a stipulare - per promuovere e gestire attività ginnico-sportiva degli alunni e studenti in orario extra-curriculare - con Istituti scolastici e Centri di avviamento allo sport, pubblici e privati, apposite convenzioni, mirate a favorire la formazione e l’occupazione di diplomati ISEF e laureati IUSM non occupati.
3. Il funzionamento delle strutture di cui alle lettere a), b), c), d), di cui al precedente comma, è assicurato mediante convenzioni con cooperative di lavoro, formate prevalentemente da soggetti con titoli di studio ed esperienze adeguate, scelti prevalentemente nei bacini dei lavoratori L.P.U. ed L.S.U., dei Comuni con meno di 5 mila abitanti, nonché nelle liste dei disoccupati di lunga durata, che siano disponibili a partecipare, preventivamente, ad un master formativo, svolto in ogni provincia o sede di distretto scolastico, organizzato dall’Assessorato regionale al Lavoro e finalizzato al raggiungimento di un giudizio di idoneità.
4. Per le finalità di cui al precedente
secondo comma lettera e),
5. Entro
sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge,
6. Per le finalità di cui al presente articolo è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 8.000.000.000, con allocazione al capitolo 2233221 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
7. Per l’attivazione, gestione e monitoraggio delle attività di cui al presente articolo il Dirigente generale del competente Dipartimento “Politiche del lavoro” si avvale di un gruppo di esperti, nominato a seguito di apposita selezione su presentazione dei curricula professionali, il cui compenso è pari a quello percepito dai collaboratori esperti dei Consiglieri regionali ed il relativo onere è posto a carico dello stanziamento di cui al precedente comma 6.
Art. 6 ter
1. L’art. 7 della legge regionale 19 ottobre 1992, n. 20 è sostituito dal seguente:
“Art. 7
1. Gli interventi di cui all’art. 2 della presente legge, da effettuarsi prioritariamente con l’impiego degli operai idraulico-forestali di cui alla legge n. 442/84, sono eseguiti in economia col metodo dell’amministrazione diretta:
a) dall’A.FO.R. - Azienda Forestale della Regione Calabria - su tutto il territorio appartenente al patrimonio indisponibile regionale;
b) dagli Enti di cui alla legge regionale 10 marzo 1988, n. 5, quando gli interventi ricadono sul territorio di appartenenza dei comprensori di bonifica integrale;
c) dalle Comunità Montane nei territori di loro pertinenza e non compresi in quelli di cui alle precedenti lettere a) e b).
2. Gli interventi per i quali sia previsto il ricorso ad appalto, purché espressamente previsti nei programmi di cui all’art. 4, saranno affidati dalla Regione all’A.FQ.R., agli Enti di cui alla legge regionale 10 marzo 1988, n. 5, alle Comunità Montane, tenendo conto della ripartizione territoriale di cui alle lettere a), b) e c) di cui al comma 1.
3. Ai fini delle espropriazioni e delle occupazioni dei terreni occorrenti, le opere di cui alle lettere a), b), c) e d) dell’art. 2 sono dichiarate di pubblica utilità, urgenti ed indifferibili, ai sensi della legislazione vigente. Per le occupazioni necessarie alle eventuali acquisizioni od espropriazioni si applicano le norme del R.D. 30 dicembre 1923, n. 3267 e successive modificazioni e del relativo regolamento approvato con R.D. 16 maggio 1926, n. 1126 e successive modificazioni.”
2. All’art. 21, comma 1, della legge regionale 19 ottobre 1992, n. 20 le percentuali: “45 per cento” e “25 per cento” sono sostituite con le percentuali:“60 per cento” e “45 per cento”
3. All’art. 20 della legge regionale 19 febbraio 2001, n. 5 è aggiunto il seguente comma:
“7. Al fine di garantire e salvaguardare
la sicurezza e la salute dei lavoratori sul posto di lavoro, con particolare
riferimento ai soggetti sottoposti ad attività lavorative usuranti ed a
rischio, è istituito, presso l’Azienda, l’Osservatorio regionale per la
salvaguardia della salute dei lavoratori e per la verifica dell’attuazione in
Calabria del decreto legislativo 19 settembre 1994, n.
4. Gli alloggi realizzati ai sensi dell’art. 8 e seguenti della legge 28 marzo 1968, n. 437 (legge speciale Calabria) - le cui funzioni amministrative sono state trasferite alla regione Calabria in forza del DPR 15 gennaio 1972, n. 8 - sono assegnati in proprietà a titolo gratuito agli aventi diritto.
5. Alla legge regionale 19 febbraio 2001, n. 5, dopo l’art. 23, sono inseriti i seguenti articoli:
“Art. 23 bis
(Osservatorio sul lavoro femminile)
1. Nell’ambito dell’Azienda è istituito l’Osservatorio sul lavoro femminile. L’Osservatorio ha compiti di documentazione, ricerca, studio sulle questioni relative al lavoro delle donne in Calabria e deve in particolare monitorare, verificare ed elaborare proposte idonee a favorire l’inserimento lavorativo, l’autoimprenditorialità e la creazione di imprese a beneficio delle donne.
Art. 23 ter
(Osservatorio sul lavoro sommerso)
1. Nell’ambito dell’Azienda è istituito l’Osservatorio sul lavoro sommerso. L’Osservatorio, quale organismo tecnico a supporto degli organismi nazionali e regionali, ha compiti di documentazione, ricerca e monitoraggio, nonché di proposte idonee a realizzare l’emersione del lavoro sommerso.
Art. 23 quater
(Organizzazione degli Osservatori sul lavoro femminile e sul lavoro sommerso)
1. L’organizzazione ed il funzionamento dell’Osservatorio sul lavoro femminile e dell’Osservatorio sul lavoro sommerso, sono disciplinati da apposito provvedimento del Direttore Generale dell’Azienda.”
Art. 7
2. Per gli interventi di cui agli articoli i e 2 della legge regionale 19 ottobre 1992, n. 20 “Forestazione, difesa del suolo e foreste regionali in Calabria” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 150.000.000.000.
3. Al fine di agevolare i comuni e i loro
consorzi nella predisposizione dei piani e strumenti urbanistici,
4. Per gli interventi di cui alla legge regionale 23 luglio 1998, n. 8 “Eliminazione delle barriere architettoniche”, e autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 1.000.000.000, con allocazione al capitolo 2321213 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
5. Per la costruzione del nuovo palazzo di
giustizia di Locri
6. Per l’intervento di cui al precedente
comma è autorizzata per il biennio 2001-2002 la spesa complessiva di lire
2.300.000.000 di cui lire
7. Per il recupero dei centri storici urbani è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 2.000.000.000, con allocazione al capitolo 2242211 della spesa del bilancio 2001.
8. Gli interventi di cui al precedente comma sono coordinati nella logica della programmazione integrata con gli interventi della stessa natura previsti dalla legge 5.8.1978, n. 457 e successive modifiche e integrazioni e dal Programma Operativo Regionale (POR) della Calabria 2000-2006. Le risorse esistenti nell’ambito degli interventi di edilizia agevolata programmati nei bienni dal 1978 al 1995 - ai sensi delle leggi nn. 457/78, 67/88 e 179/92, anche in relazione all’accordo di programma di cui all’art. 63 del decreto legislativo n. 112/98 - sono prioritariamente destinate al recupero del patrimonio edilizio pubblico e privato dei centri urbani nel limite non inferiore a lire 200.000.000.000. Tutte le iniziative da realizzare nell’ambito della legge 457/78 sono subordinate alla preventiva approvazione di uno specifico programma da parte del Consiglio regionale.
9.
10. Per l’intervento di cui al precedente comma è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 200.000.000, con allocazione al capitolo 2323237 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
11.
12. Per gli interventi di cui al precedente comma è autorizzata la spesa di lire 1.000.000.000, con allocazione al capitolo 2233220 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
13.
Art. 7 bis
1. Nelle more dell’approvazione della
legge regionale di riordino del settore
1. Per le finalità di cui al comma 1,
a) gestione ordinaria e straordinaria;
b) verifica del bilancio consuntivo al 31 dicembre 2000;
c) predisposizione, ove necessario, di piani di risanamento economico.
4.
5. Il piano complessivo di ripianamento delle passività di cui al presente articolo è approvato dalla Giunta regionale in esito ai piani di risanamento elaborati dai Commissari straordinari.
6. Il limite massimo di impegno finanziario per gli interventi di ripianamento al 31 dicembre 2000 è di lire 120.000.000.000.
7. Agli eventuali oneri per garanzia fidejussoria, derivanti dal presente articolo, si fa fronte con lo stanziamento di lire 500.000.000, previsto al capitolo 2231206 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001 e, per gli anni successivi, con le risorse di cui al programma 2231 del bilancio pluriennale 2001-2003.
Rubrica 3^
Istruzione, cultura e tempo libero
Art. 8
1. Per le finalità di cui alla legge regionale 25 maggio 1987, n. 15 “Interventi nel settore della promozione degli scambi socio-culturali” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 100.000.000.
2. Per gli interventi di cui alla legge regionale 19 aprile 1985, n. 17 “Norme in materia di biblioteche di enti locali o di interesse locale” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 2.750.000.000.
3. Per le finalità di cui all’art. 2 della
legge regionale 26 aprile 1995, n. 26 “Interventi in favore di istituti
bibliotecari regionali” è autorizzata per l’esercizio finanziario
4. Per gli interventi di cui alla legge regionale 19 aprile 1985, n. 16 “Norme per interventi in materia di promozione culturale” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 4.496.000.000.
5. Per le finalità di cui all’art. 1, comma 2, della legge regionale 26 aprile 1995, n. 31 recante “Norme in materia di musei degli Enti locali e di interesse locale” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 200.000.000.
6. Per l’attuazione delle finalità di cui alla legge regionale 21 marzo 1983, n. 11 “Istituzione del Centro di Ricerca e di Documentazione Melissa” e autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 10.000.000.
7. Al fine di promuovere la diffusione
dell’istruzione universitaria nel territorio della Calabria,
8. Il contributo è concesso, sulla base di apposita convenzione tra l’Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione e l’Università interessata, per l’istituzione e il funzionamento di ciascuna facoltà di nuova istituzione che raggiunga il numero minimo di 1.000 iscritti entro il secondo anno dalla sua istituzione.
9. Per gli interventi di cui ai precedenti commi 7 e 8, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 2.000.000.000, con allocazione al capitolo 3313202 dello stato di previsione del bilancio 2001.
10.
11.
12. Per gli interventi di cui al precedente comma è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 50.000.000, con allocazione al capitolo 3132167 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
Art. 8 bis
1. L’art. 9 della legge regionale 19 aprile 1985, n. 16 è sostituito dal seguente:
“Art. 9
(Consulta regionale per l’attività di promozione culturale. Composizione).
1. E’ istituita
2. La consulta, presieduta dall’Assessore regionale competente o suo delegato, è composta:
a) dal Dirigente del Settore Beni Culturali o dirigente delegato;
b) dal Sovrintendente regionale di cui all’art. 7 decreto legislativo n. 368/98;
c) dal Dirigente regionale della Pubblica Istruzione;
d) dal Presidente dell’ANCI regionale o suo delegato;
e) dal Presidente UPI regionale o suo delegato;
f) dal Presidente del Comitato dei Rettori delle Università calabresi o suo delegato;
g) da un rappresentante designato dalla Accademia delle Belle Arti;
h) da un rappresentante designato dalla Deputazione Calabrese di Storia Patria;
i) da 4 rappresentanti delle Associazioni culturali, teatrali, musicali e cinematografiche, nominati dalla Giunta regionale, sentita la competente Commissione consiliare;
l) da 3 esperti di indubbia competenza e professionalità nominati dalla Giunta regionale.
3. Le funzioni di segretario sono espletate da un funzionario dell’Assessorato competente.”
2. L’articolo 12 della legge regionale 19 aprile 1985, n. 17 è sostituito dal seguente:
“Art. 12
1. E’ istituito presso l’Assessorato alla Cultura e ai Beni Culturali un Comitato tecnico-scientifico per le biblioteche, i musei e gli archivi di interesse locale.
2. Il Comitato, presieduto dal Dirigente Generale del Dipartimento o suo delegato, è composto:
a) dal rappresentante della Sezione regionale dell’Associazione Regionale Biblioteche;
b) dal rappresentante della Sovrintendenza Beni A.A.A.S. della Calabria;
c) dal rappresentante della Sovrintendenza Archeologica della Calabria;
d) dal rappresentante della Sovrintendenza Archivistica della Calabria;
e) da due esperti di museologia e biblioteconomia nominati dalla Giunta regionale.
3. Il Comitato tecnico di cui al comma 1 si sostituisce altresì alla Commissione Consultiva Scientifica di cui all’art. 12 della legge regionale 29 aprile 1995, n. 31, che si intende abrogato.”
1. L’art. 17 della legge regionale 19 aprile 1985, n. 17 è sostituito dal seguente:
“Art. 17
1. E’ istituita presso l’Assessorato alla Cultura
e ai Beni Culturali
2.
a) da un rappresentante del MURST;
b) dal Presidente dell’Anci regionale o suo delegato;
c) dal Presidente dell’UPI regionale o suo delegato;
d) al Presidente del Comitato regionale dei Rettori calabresi o suo delegato;
e) dal Dirigente del Settore dei Beni Culturali o dirigente suo delegato;
f) dal Sovrintendente regionale di cui all’art. 7 del decreto legislativo 28.10.1998, n. 368, o suo delegato;
g) dal rappresentante dell’ Associazione regionale delle Biblioteche;
h) dal rappresentante della Conferenza Episcopale Calabra;
i) da un rappresentante delle forze imprenditoriali locali impegnato nei settori dei Beni Culturali e delle attività culturali del CNEL;
l) da due esperti di comprovata competenza e professionalità nominati dalla Giunta regionale.
3. Le funzioni di segretario sono espletate da un funzionario dell’Assessorato competente.”
4. All’art. 9, comma 1, della legge regionale 8 maggio 1985, n. 27 la lett. e) è sostituita dalla seguente:
“e) assegna contributi alle istituzioni scolastiche per favorire la stipula di contratti di assicurazione contro gli infortuni per alunni, docenti e personale non docente della scuola statale e non statale.”
5. Alla legge regionale 15 gennaio 1986, n. 2 sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni:
L’art. 3 è sostituito dal seguente:
“Art. 3
(Istituzione del Comitato permanente)
1. Presso l’Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione è istituito un Comitato permanente di studio, documentazione e proposta sulle materie della presente legge, presieduto dall’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione o suo delegato, e composto:
a) dal Dirigente scolastico regionale o suo delegato;
b) dal Presidente ANCI regionale o suo delegato;
c) da un Magistrato designato dalla A.N.M. - Sezione calabrese;
d) da un rappresentante designato di concerto dalle organizzazioni sindacali regionali del settore, maggiormente rappresentative;
e) da un rappresentante del Centro di ricerca e documentazione dell’UNICAL (Università della Calabria);
f) da tre esperti di comprovata competenza, nominati dalla Giunta regionale di cui: un docente universitario, un dirigente scolastico di scuola di 2° grado e un dirigente scolastico di scuola di base.
2. Le funzioni di segretario sono espletate da un funzionario dell’Assessorato competente.
3. Il Comitato si avvale del supporto dell’Osservatorio regionale sul fenomeno mafioso allocato presso lo stesso Assessorato alla Pubblica Istruzione.
4. Il Comitato ha compiti operativi di indagine, monitoraggio e ricerca sulla evoluzione e gli effetti dei fenomeni criminali. Tali compiti saranno meglio definiti con provvedimento della Giunta regionale.
5. Ai componenti del Comitato, ove dovuta, spetta l’indennità di missione nella misura prevista per i dirigenti regionali; ai componenti estranei all’Amministrazione regionale spetta, inoltre, un gettone di presenza in misura analoga a quanto disposto per i componenti i comitati di controllo sugli atti degli enti locali.
6. Il Comitato è costituito con decreto del Presidente della Giunta regionale non appena risulti designata la metà più uno dei suoi componenti.”
- all’art. 7, comma 1, la cifra “
6. Alla legge regionale 12 aprile 1990, n. 21, così come modificata dalla legge regionale 16 gennaio 1995, n. 2, sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni:
- all’art. 1, comma 7, le parole “dall’Assessore regionale delegato a trattare la materia dei lavori pubblici” sono sostituite dalle parole: “dagli Assessori regionali delegati a trattare rispettivamente la materia dei lavori pubblici e quella dei beni culturali, ognuno per la parte di propria competenza,”;
- all’art. 1, comma 8, e all’art. 2, comma 3, dopo le parole “lavori pubblici” sono aggiunte le seguenti: “d’intesa con l’Assessore regionale ai Beni Culturali”;
- all’art.1 è aggiunto infine il seguente comma:
“9. Per quanto non previsto dalla presente
legge si applica la normativa del Testo Unico sui Beni Culturali di cui al
decreto legislativo 29.10.1999, n.
7. All’articolo 2, lett. b), della legge regionale 7 marzo 1995, n. 5 dopo le parole “Ogni comune potrà avere” sono inserite le parole: “di norma”.
8. All’art. 4, comma 1, della legge
regionale 19 aprile 1995, n. 20 e successive modifiche ed integrazioni, è
aggiunta in fine
“- altre fondazioni legalmente costituite e riconosciute, operanti nel territorio regionale.”
9. All’art. 10, comma 1, lett. a), della legge regionale 19 aprile 1985, n. 17 è aggiunto in fine il seguente periodo: “, prevedendo anche sistemi multimediali interattivi;”.
10. All’art. 2, comma 1, lett. a), della legge regionale 26 aprile 1995, n. 26 è aggiunto in fine il seguente periodo: “, anche attraverso sistemi multimediali interattivi;”.
11. All’art. 2 della legge regionale i dicembre 1988, n. 32, sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni:
- al primo comma e aggiunta in fine la seguente espressione: “, nonché delle tradizioni ed esperienze culturali presenti nella Regione, anche mediante il completamento di tali corsi, direttamente o per il tramite di convenzioni, a livelli ed ambiti universitari legalmente riconosciuti.”;
- al secondo comma è aggiunto in fine il seguente periodo: “Una quota del contributo di cui al primo comma o contributi aggiuntivi potranno essere disposti, di volta in volta, al fine di favorire ulteriori iniziative:
a) per la formazione di operatori socio-assistenziali con specifica preparazione multilinguistica e multiculturale dà impiegare nei rapporti con gli stranieri in Italia in conformità alla normativa sull’immigrazione e nelle istituzioni italiane all’estero o in progetti di cooperazione con i paesi in via di sviluppo;
b) per la costituzione di centri di eccellenza da destinare alla collaborazione internazionale nel campo delle scienze del linguaggio, della comunicazione, dell’informazione, particolarmente in un contesto Mediterraneo.”.
Art. 8 ter
1. All’art. 3 della legge regionale 19 aprile 1995, n. 22 i commi 2, 3 e 4 sono sostituiti dai seguenti:
“2. Il Coordinamento regionale è composto:
a) dalle Consigliere regionali;
b) da due rappresentanti donne nominate dalla Giunta regionale;~
c) da quattro rappresentanti delle Associazioni femminili iscritte all’Albo regionale, lette da Aassemblea delle stesse, ciascuna nell’ambito di quattro settori d’intervento: Lavoro, Informazione, Servizi e Cultura;
da otto rappresentanti istituzionali donne indicati dal Consiglio regionale, nel numero di cinque per la maggioranza e tre per la minoranza.
3. Il Presidente del Consiglio regionale e il Presidente della Giunta regionale, nell’ambito delle rispettive competenze, decorsi trenta giorni dalla data di convocazione dei rispettivi organi senza che gli stessi abbiano provveduto alle indicazioni, attivano i poteri sostitutivi a norma di legge.
4.
Art. 9
1. Per gli interventi di cui alla legge regionale 19 aprile 1995, n. 22 “Istituzione Progetto Donna” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 300.000.000.
2. Per gli interventi di cui alla legge regionale 15 gennaio 1986, n. 2 “Provvedimenti a favore delle scuole e delle Università calabresi per contribuire allo sviluppo della coscienza civile e democratica nella lotta contro la criminalità mafiosa” e autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 100.000.000.
3. Per le iniziative di cui alla legge regionale 26 gennaio 1987, n. 4 “Istituzione della Commissione per l’uguaglianza dei diritti e delle pari opportunità fra uomo e donna” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 600.000.000, da trasferire al bilancio del Consiglio regionale ai sensi dell’articolo i della stessa legge 26 gennaio 1987, n. 4.
4. Per gli interventi di cui alla legge regionale 8 agosto 1988, n. 21 “Partecipazione della Regione Calabria all’istituto di studi su Cassiodoro e sul Medioevo in Calabria con sede in Squillace” e autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 120.000.
5. Per gli interventi di cui alla legge
regionale i dicembre 1988, n. 31 “Erogazione di un contributo annuo
all’Istituto Calabrese per
6. Per il contributo di cui alla legge regionale 25 novembre 1989, n. 11 “Erogazione di un contributo annuo al Centro internazionale di Studi Gioachiniti di 8. Giovanni in Fiore” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 110.000.000.
7. Per le finalità di cui alla legge regionale 9 novembre 1989, n. 6 “Norme per la costituzione dell’Istituto regionale per le antichità calabresi e bizantine (IRACEB)” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 60.000.000.
8. Per le iniziative di cui alla legge
regionale 4 gennaio 1990, n. 3 “Contributo annuale per la diffusione della
cultura scientifica all’Istituto di Epistemologia
9. Per la realizzazione delle attività di cui alla legge regionale 8 gennaio 1990, n. 5 “Sostegno all’Accademia d’Arte Drammatica della Calabria - Scuola di teatro” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 400.000.000.
10. Per le iniziative di cui alla legge regionale 5maggio 1990, n. 49 “Contributo annuale alla Accademia Hipponiana Scuola Superiore di Musica di Vibo Valentia” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 70.000.000.
11. Per le iniziative di cui alla legge regionale 19 aprile 1995, n. 24 “Contributo all’Associazione Teatro Calabria di Reggio Calabria” è autorizzata per i ‘esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 70.000.000.
12. Per gli interventi di cui alla legge regionale 19 aprile 1995, n. 20 e successive modificazioni ed integrazioni è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 950.000.000.
13. Per le finalità di cui alla legge regionale 26 aprile 1995, n. 27 “Riconoscimento del Centro RAT - ricerche audiovisive e teatrali di Cosenza” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 130.000.000.
14.Per le iniziative di cui alla legge regionale 26 aprile 1995, n. 36 “Contributi alla fondazione Piccolo museo S. Paolo con sede in Reggio Calabria” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 70.000.000.
15. Per le iniziative di cui alla legge regionale 26 aprile 1995,. n. 29 “Contributo annuale all’associazione calabrese per I archeologia industriale, Centro studi di ricerca e di documentazione per la Calabria, con sede in Bivongi (RC)” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 35.000.000.
16. Per le iniziative di cui alla legge regionale 26 aprile 1995, n. 34 “Riconoscimento e sostegno dei premi di cultura Rhegium Julii” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 50.000.000.
17. Per le finalità di cui alla legge regionale 26 aprile 1995, n. 30 “Contributo all’Associazione culturale AM Internazionale Pinacoteca arte contemporanea con sede in Bivongi (RC)” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 40.000.000.
18. Per le iniziative di cui alla legge regionale 26 aprile 1995, n. 35 “Contributo al Centro Romanistico Internazionale Copanello con sede in Catanzaro” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 100.000.000.
19. Per le finalità di cui alla legge regionale 3 maggio 1995, n. 38 “Erogazione di un contributo annuo a favore ella Compagnia di Balletti Alfonso Rendano di Cosenza” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 35.000.000.
20. Per gli interventi di cui alla legge regionale 19 aprile 1995, n. 19 “Partecipazione della Regione all’Istituto della Biblioteca Calabrese” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 100.000.000.
21. Per le finalità di cui alla legge regionale 2 giugno 1999, n. 15 “Fondazione Internazionale Ferramonti di Tarsia per l’amicizia fra i popoli” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 100.000.000.
22. Per le finalità di cui alla legge regionale 26 aprile 1995, n. 28 “Costituzione fondazione “Rumori Mediterranei - Festival internazionale del Jazz” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 250.000.000.
23. Per le finalità di cui alla legge regionale 20 aprile 1999, n. 11 “Riconoscimento dell’associazione “Città Futura” - laboratorio politico-culturale” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 50.000.000.
24. Per gli interventi inerenti alla promozione e al sostegno delle attività di spettacolo nelle diverse articolazioni della prosa, della musica, del cinema, degli audiovisivi, della danza e delle altre manifestazioni artistiche, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 2.495.000.000, con allocazione al capitolo 3132104 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
25. Entro 30 giorni dall’entrata in vigore
della presente legge,
28.
29. Per gli interventi di cui al precedente comma è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 500.000.000, con allocazione al capitolo 3132169 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
Art. 9 bis
1. L’eventuale avanzo di amministrazione del bilancio del Consiglio regionale può essere destinato alla acquisizione al patrimonio dell’Ente di immobili di particolare pregio storico-artistico da destinare a finalità istituzionali e di rappresentanza del Consiglio.
2. All’art. 2, comma 6, della legge regionale 17 maggio 1996, n. 9 sono aggiunti i seguenti commi:
“2 bis.
2 ter.
Art. 10
1. Per le finalità di cui alla legge regionale 12 aprile 1990, n. 22 “Criteri per l’esercizio da parte dei comuni della Calabria delle funzioni amministrative in materia di rivendita di quotidiani e periodici” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 200.000.000.
2. Per gli interventi di cui alla legge regionale 8 maggio 1985, n. 27 “Norme perI ‘attuazione del diritto allo studio” e autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 34.900.000.000.
3. Per gli interventi di cui alla legge regionale 1dicembre1988, n. 32 “Sostegno all’Università per gli stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 1.000.000.000.
4. Per le finalità di cui agli artt. 36 e 37 della legge regionale 19 aprile 1985, n. 18 “Ordinamento della formazione professionale in Calabria” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 100.000.000.
Art. 11
1. Ai fini della concessione di contributi per il diritto allo studio all’Università degli studi della Calabria e all’Università degli studi di Reggio Calabria, ai sensi della legge regionale 30 novembre 1977, n. 29 e successive modificazioni ed integrazioni, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 4.000.000.000.
2. Al fine di assicurare il funzionamento
e le attività dell’Istituto di Servizio e Assistenza Sociale (ISAS) di Cosenza
e del Consorzio Universitario della Locride con sede in Locri, è autorizzata
per l’esercizio finanziario 2001 la spesa complessiva di lire 300.000.000, di
cui lire
3.
4. Per gli interventi previsti dal
precedente comma è autorizzata per il biennio 2001-2002 la spesa di lire
3.000.000.000, di cui lire
Art. 12
1. Per gli interventi di cui alla legge regionale 12 novembre 1984, n. 32 ‘Diritto allo studio universitario” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 6.000.000.000.
2. Per la progettazione di attività culturali e formative da realizzare - ai sensi dell’art. 8, comma 2, della legge 19 novembre 1990, n. 341 - con le Università Statali aventi sede nella Regione, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 200.000.000, con allocazione al capitolo 3313119 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
3. Per gli interventi di cui all’art.12, commi 3 e 4, della legge regionale 28 agosto 2000, n.14, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 500.000.000, con allocazione al capitolo 3131208 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
4. Per gli interventi finalizzati a favorire e potenziare lo sviluppo della società dell’informazione nelle istituzioni scolastiche, da coordinare con le analoghe azioni previste nel PON (Programma operativo nazionale) Scuola e nel POR (Programma operativo regionale) della Calabria per il periodo 2000-2006, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 4.000.000.000, con allocazione al capitolo 3313130 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
Art. 13
Per gli interventi di cui alla legge regionale 12 novembre 1984, n. 31 “Interventi regionali per la formazione e lo sviluppo dello sport e del tempo libero”è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 1.500.000.000.
2. Per gli interventi di cui alla legge regionale 26 agosto 1992, n. 17 “Interventi a sostegno degli aeroclubs calabresi” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 50.000.000.
3. Per gli interventi di cui alla legge regionale 23 marzo 1988, n. 8 “Istituzione dei centri polivalenti per i giovani e autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 1.000.000.000.
4. Per gli interventi di cui alla legge regionale 24 febbraio 1998, n. 5 “Norme per la promozione e lo sviluppo della pratica sportiva per le persone disabili” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 200.000.000, con allocazione al capitolo 3314103 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
6. Al fine di favorire l’accesso degli enti locali e delle loro Associazioni alla concessione di mutui da parte della Cassa Depositi e Prestiti o altro Istituto abilitato, per la costruzione, l’ampliamento, il completamento ed il miglioramento di impianti sportivi - ai sensi dell’art. 11, comma 1, lett. a), della legge regionale 12 novembre 1984, n. 31 - è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 500.000.000, con allocazione al capitolo 3314207 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
Rubrica 4^
Sicurezza sociale
Art. 14
1. Al fine di consentire il funzionamento della scuola autonoma di Ostetricia di Catanzaro è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 100.000.000, con allocazione al capitolo 4111101 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
a) Ai fini della concessione del
contributo regionale all’Istituto zooprofilattico sperimentale per la Calabria
e
b) Per gli interventi di cui alla legge regionale 5 maggio 1990, n. 41 “Istituzione anagrafe canina, prevenzione del randagismo e protezione degli animali” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 100.000.000.
Art. 15
1. Per gli interventi di cui alla legge regionale 11 agosto 1986, n. 35 “Istituzione di un centro regionale per l’autonomia del non ve dente” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 150.000.000.
2. Per le finalità di cui alla legge regionale 19 dicembre 1995, n. 40 “Provvidenza in favore dell’ADMO -Associazione Donatori di Midollo Osseo” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 50.000.000.
3. Per le trasformazioni tecniche dei centralini, finalizzate alla possibilità di impiego dei non vedenti, e per la fornitura di strumenti adeguati all’espletamento delle mansioni di centralinista telefonico, è autorizzata per t’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 25.000.000, con allocazione al capitolo 4251102 della spesa del bilancio 2001.
4. Per le attività di ricerca del Centro Unico Regionale Trapianti Midollo Osseo “Alberto Neri” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 - ai sensi dell’art. 15, comma 3, della legge regionale 28 agosto 2000, n.14 - la spesa di lire 300.000.000, con allocazione al capitolo 4231122 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
Art. 16
1. Per gli interventi di cui alla legge regionale 16 dicembre 1974, n. 18 “Concessione di contributi alle sezioni provinciali e al Consiglio regionale della sezione italiana ciechi” e successive modificazioni ed integrazioni e autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 250.000.000.
2. Al fine di consentire la prosecuzione
degli interventi previsti dall’art. 5 della legge 4.3.1987, n.
Art. 17
1. Per le finalità di cui alla legge regionale 19 aprile 1995, n. 18 recante “Norme per il riconoscimento e per la promozione delle organizzazioni di volontariato” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 530.000.000.
2. Per gli interventi di cui all’art. 43 della legge regionale 26 gennaio 1987, n. 5 “Riordino e programmazione delle funzioni socio-assistenziali” e autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 57.000.000.000 da destinare alla gestione dei servizi socio-assistenziali, di cui lire 4.500.000.000 per la definizione di situazioni pregresse.
3.
6. Per garantire la gestione ed il
funzionamento degli asili nido di competenza dei comuni,
Art. 17 bis
2. Per le finalità di cui al precedente comma, in deroga alla normativa di cui alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 7, ed in via transitoria, il Presidente della Giunta regionale, con proprio decreto, potrà apportare mirate modifiche sia alle specifiche strutture organizzative della Giunta, sia delle funzioni che delle competenze.
Art. 18
1. Per gli interventi di cui alla legge regionale 18 giugno 1984, n. 14 “Provvidenze in favore dei mutilati ed invalidi civili e del lavoro” e successive modifiche ed integrazioni, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 500.000.000.
2. Per gli interventi di cui alla legge regionale 29 marzo 1999, n. 8 “Provvidenze in favore di soggetti affetti da particolari patologie” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 700.000.000.
3. Per le attività sociali e di gestione
della “Fondazione Ezio Galiano Onlus” di Catanzaro, riconosciuta con deliberazione
della Giunta regionale n. 5233 del 5.11.1997,
4. Per l’intervento di cui al precedente comma è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 150.000.000, con allocazione al capitolo 4341107 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
Art. 18 bis
1.
2.
3. Il patrimonio della Fondazione è costituito:
a) dal contributo in denaro indicato nell’atto costitutivo e versato dalla Regione Calabria, nonché da ulteriori incrementi specificamente rivolti allo scopo di accrescere il patrimonio;
b) da conferimenti e donazioni di beni mobili e immobili, contributi, eredità, legati, lasciti, liberalità ed introiti di qualsiasi genere, nell’osservanza delle disposizioni di legge in materia.
4.
5. Per le attività di cui ai precedenti commi è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 5.000.000.000, con allocazione al capitolo 4341106 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
Art. 19
1. Per gli interventi di cui agli articoli 2 e 4 della legge regionale 11 agosto 1986, n.36 “Interventi a favore degli uremici” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 1.300.000.000.
2. Per le finalità di cui alla legge
regionale 12 aprile 1999, n. 9 “Collaborazione coordinata ed articolata tra
Regione Calabria e
3.
4.
Art. 20
1. Per gli interventi di cui all’art. 5, comma 1 - lettere c), d), e), f), g), h), i), l), m), n), o), p), q) - della legge regionale 9 aprile 1990, n. 17 “Interventi regionali nel settore della emigrazione e della immigrazione è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 3.000.000.000.
2. Per gli interventi di cui all’art. 5, comma 1 - lettere a) e b) - della legge regionale 9 aprile 1990, n. 17 “Interventi regionali nel settore della emigrazione e della immigrazione” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 700.000.000.
3. Per le finalità di cui alla legge regionale 4 gennaio 1990, n. 1 Provvidenze a favore degli Hanseniani e loro familiari” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 546.000.000.
4. Per gli interventi di cui alla legge regionale 3 maggio 1995, n. 37 “Provvidenze in favore dell’Associazione Nazionale Famiglie Fanciulli e Adulti Subnormali e Associazione Nazionale Privi della Vista” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 50.000.000.
5. Per gli interventi di cui all’art. 49 della legge regionale 25 novembre 1996, n. 32 “Disciplina per l’assegnazione e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica’ è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 700.000.000.
Art. 20 bis
1.
2. Fino alla data di entrata in vigore della legge regionale da adottare ai sensi dell’art. 4, comma 5, della legge 15 marzo 1997, n. 59, e comunque non oltre il 31 dicembre 2001, le funzioni previste dall’art. 132, comma 1, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 restano attribuite alla Regione, che le esercita con le procedure ed i limiti stabiliti dall’art. 52, comma 1, della legge 23 dicembre 2000, n. 388.
Art. 20 ter
2. Entro sessanta giorni dall’entrata in
vigore della presente legge
Rubrica 5^
Agricoltura
Art. 21
1. Per le attività di divulgazione in agricoltura di cui alla legge regionale 26 luglio 1999, n. 19, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 3.00.000.000.
2. Al fine di garantire l’erogazione dell’indennità compensativa agli agricoltori che godono di pensione di vecchiaia o di anzianità, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 2.500.000.000, con allocazione al capitolo 5232101 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
3. Per gli interventi inerenti al prericonoscimento e riconoscimento di gruppi di produttori del settore degli ortofrutticoli - ai sensi del Regolamento (CE) n. 20/98 della Commissione e del Regolamento (CE) n. 2200/96 del Consiglio – è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 3.700.000.000, con allocazione al capitolo 5142201 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
Art. 21 bis
2. Il comma 2 dell’art. 10 della legge regionale 14 dicembre 1993, n. 15 è sostituito dal seguente:
“2. Al Presidente viene attribuita
l’indennità di carica pari al 90 per cento delle indennità fisse corrisposte ai
Consiglieri regionali, ai sensi degli artt. 1 e 5 della legge regionale 14
febbraio 1996, n. 3. Ai componenti del Consiglio di Amministrazione viene
attribuita l’indennità pari al 45 per cento delle indennità fisse corrisposte
ai Consiglieri regionali, ai sensi degli artt. 1 e 5 della legge regionale 14 febbraio 1996, n.
3. L’art. 3 della legge 24 marzo 1982, n. 9 è sostituito dal seguente:
“3. La gestione del settore industriale della trasformazione del legno dell’opificio di Bovalino Marina è affidato dalla Giunta regionale ad Ente strumentale della Regione e/O Imprese e/o Consorzi di Imprese, a seguito di presentazione di un proprio piano gestionale-occupazionale. L’affidamento a privati dovrà avvenire con procedura di evidenza pubblica.”.
Art. 21 Ter
1. Alla legge regionale 7 marzo 2000, n. 10 sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni:
a) nell’intitolazione le parole “dell’agenzia” sono sostituite dalle seguenti: “all’agenzia”;
b) all’art. 1, comma 1, il numero “
c) all’art. 3, comma 3, le parole “consenta un reddito minimo pari ad” sono sostituite con le seguenti: “per la sua conduzione richieda l’impiego di almeno”;
d) all’art. 3, comma 4, la parola “redditività” è sostituita con la seguente: “superficie”;
e) all’art. 4, comma 5, lett. b), la parola “triplo” è sostituita con la parola: “decuplo”;
f) all’art. 4, comma 5, lett. e), la parola “trenta” è sostituita con la parola: novanta”;
g) all’art. 5, comma 1, le parole “comma
h) all’art. 5 e aggiunto il seguente comma:
“7. Il subingresso nelle assegnazioni operate con contratto di compravendita in base alla legislazione di riforma fondiaria antecedente alla legge n. 386/1976, e la successiva affrancazione dal riservato dominio dell’Ente devono essere attuati senza tenere conto dell’eventuale intervenuta modificazione della destinazione urbanistica del fondo, quando ne risulti accertata la continuativa coltivazione diretta ad opera degli interessati.”;
i) all’art. 7, comma 1, è aggiunto in fine il seguente periodo: “il termine di cui sopra vale anche per le valutazioni di fondi rustici da acquistare o permutare.”;
j) all’art. 7, dopo il comma 1, sono aggiunti i seguenti commi:
“1 bis. Le compravendite sono effettuate
con le procedure di cui agli artt. 18, commi 2 e 3 e 19 della legge regionale
26 agosto 1992, n. 15.
1 ter. Gli immobili detenuti in virtù di
concessione amministrativa o in via di fatto per un periodo non inferiore a
cinque anni alla data del 31 dicembre 2000, possono essere alienati ai
detentori al prezzo stabilito con le modalità di cui al comma 1, sempre che
l’interessato, nel termine di novanta giorni dalla proposta, dichiari la
disponibilità all’acquisto sulla base del prezzo sopra stabilito maggiorato
delle somme dovute per l’utilizzo dell’immobile. Nel caso di immobili detenuti
senza titolo, per i quali non sia stato stabilito un canone, il pregresso
dovuto e fissato nella misura del 3 per cento del prezzo stabilito come sopra,
per ogni anno di detenzione, relativamente ai fabbricati, e dell’1 per cento,
per ogni anno di detenzione riguardo ai terreni, per un periodo massimo di
cinque anni e senza interessi. Trascorso inutilmente il termine per l’esercizio
dell’opzione, 1’ARSSA pronuncia l’estromissione che è atto esecutivo di
diritto, ai sensi dell’art. 229 del decreto legislativo 19 febbraio 1998, n.
k) all’art. 7, comma 2, dopo le parole “insistono le costruzioni” sono soppresse le seguenti parole: “può essere operata per una superficie non superiore a tre volte quella coperta dai fabbricati ed”;
l) all’art. 7, comma 3, dopo la parola “edificazioni” e aggiunta la parola:” anche”;
m) all’art. 7, comma 3, la parola “tre” è sostituita con la parola: “dieci”.
2. Le occupazioni senza titolo di terreni della Riforma, poste in essere da manuali coltivatori della terra in epoca antecedente all’entrata in vigore della legge regionale 7 marzo 2000, n. 10, vanno ricomprese nelle “situazioni consolidate” fatte salve dall’art. 3, comma 3, della stessa legge.
Art. 22
1. Per gli interventi previsti al capo secondo della legge regionale 10 marzo 1988, n. 5 “Norme in materia di bonifica” e successive modificazioni ed integrazioni, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 5.000.000.000.
2. Per gli interventi di cui alla legge regionale 22 dicembre 1989, n. 14 “Contributi alle organizzazioni professionali agricole per lo svolgimento dei compiti di istituto” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 1.500.000.000.
Art. 23
1. Per le finalità di cui alla legge regionale 14 febbraio 2000, n. 1 “Norme per la tutela e la valorizzazione del bergamotto”, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 2.000.000.000, con allocazione al capitolo 5122202 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
2.
3. Per gli interventi di cui al comma precedente è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 300.000.000, con allocazione al capitolo 5122203 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
Art. 24
1. Ai fini della concessione del contributo ordinario della Regione a favore dell’ARSSA (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e per i Servizi in Agricoltura) - ai sensi dell’art. 13, comma 2, lett. a della legge regionale 14 dicembre 1993, n. 15 - è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 66.700.000.000, di cui lire 1.500.000.000 per la transazione della vertenza ARSSA-MAGA srl.
2. Sul contributo di cui al precedente comma grava la spesa inerente alla collocazione sul mercato e alla dismissione delle attività dell’ex ESAC-impresa, nonché alla gestione provvisoria delle medesime attività, di cui agli artt. 2 e 3, comma 1, della legge regionale 11 luglio 1994, n. 18.
3.
Art. 25
1. Per gli interventi di cui alla legge regionale 5 maggio 1990, n. 54 “Riconoscimento giuridico dell’Associazione regionale allevatori della Calabria con sede in Catanzaro” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 300.000.000.
2. Per gli interventi previsti dalla legge regionale 24 gennaio 1986, n. 3 “Risarcimento dei danni causati da specie animali in via di estinzione” e successive modifiche ed integrazioni, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 480.000.000, con allocazione al capitolo 5123105 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
Art. 26
1. Per le finalità di cui alla legge regionale 19 novembre 1982, n. 13 “Norme per il riconoscimento e la regolamentazione delle associazioni dei produttori agricoli e loro unioni” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 150.000.000.
2. Per la sottoscrizione da parte dell’ARSSA (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e i Servizi in Agricoltura), dell’A.FO.R. (Azienda Forestale della Regione Calabria) e della Fincalabra SPA - enti strumentali della Regione Calabria - della quota di aumento del capitale sociale del “Centro di ricerca, formazione e sviluppo agroalimentare della Calabria SPA” nella stessa misura di partecipazione posseduta, e autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 1.000.000.000, con allocazione al capitolo 5122215 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
3.
Art. 27
1. Per le finalità di cui alla legge regionale 3 giugno 1975, n. 26 “Interventi nel settore delle infrastrutture rurali e delle opere pubbliche di bonifica” e successive modificazioni ed integrazioni, e autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 5.000.000.000.
Art. 28
1. Per la realizzazione di progetti di sperimentazione nel settore agricolo, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 2.000.000.000, con allocazione al capitolo 5112102 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
2. Per le successive annualità concernenti il concorso negli interessi della durata massima di venti anni sui mutui di miglioramento fondiario - di cui all’art. 2, terzo comma, della legge regionale 3 giugno 1975, n. 25 - è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 6.000.000.000.
3. Per le successive annualità concernenti
il concorso negli interessi della durata massima di venti anni sui mutui per lo
sviluppo della cooperazione agricola - di cui all’art. 7, secondo comma, della
legge regionale 3 giugno 1975, n. 23 – è autorizzata per l’esercizio
finanziario 2001 la spesa di lire 600.000.000.
Art. 29
1. Per le successive annualità concernenti il concorso negli interessi sui mutui massimo trentennali a tasso agevolato per lo sviluppo della proprietà diretto coltivatrice - di cui alla legge regionale 6 giugno 1980, n. 32 e successive modifiche ed integrazioni - e autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 8.050.000.000.
2. Per gli interventi di cui all’art. 5 della legge regionale 22 dicembre 1998, n. 14 “Ristrutturazione finanziaria delle imprese agricole” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 2.400.000.000, con allocazione al capitolo 5132101 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
3. Per le finalità di cui all’art. 6 della legge regionale 22.12.1998, n. 14 “Ristrutturazione finanziaria delle imprese agricole” e autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 2.600.000.000, con allocazione al capitolo 5132102 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
Rubrica 6^
Attività produttive extragricole
Art. 30
1. Per gli interventi di cui alla legge
regionale 4 aprile 1986, n. 13 “Costituzione Ente Autonomo Fiera di Reggio
Calabria” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire
400.000.000.
Art. 31
1. Al fine di concedere sovvenzioni e contributi alle associazioni regionali degli artigiani ai sensi degli articoli 17 e 18 della legge regionale 2 giugno1980, n.25 - è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 300.000.000.
2. Per gli interventi di cui alla legge regionale 17 agosto 1984, n. 25 “Interventi a favore dei Consorzi fidi fra le piccole e medie imprese operanti in Calabria” e successive modificazioni, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 1.000.000.000.
3. Per le iniziative di cui all’art. 8, commi 1 e 2, della legge regionale 13 settembre 1999, n. 27, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001, la spesa di lire 600.000.000, con allocazione al capitolo 6131103 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
4. Per il cofinanziamento del programma attuativo presentato dalla Regione al Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato - nell’ambito dei progetti strategici per la riqualificazione delle attività commerciali e turistiche nei centri urbani, nelle periferie e nelle aree rurali e montane, ai sensi dell’art. 16, comma 1, della legge 7 agosto 1997, n. 266 e delle relative direttive di cui alla deliberazione CIPE 5.8.1998 - è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 5.348.000.000, con allocazione a I capito lo 6211208 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
5. Il programma attuativo di cui al precedente comma è definito dall’Assessorato all’Industria, Commercio e Artigianato sentito l’Assessorato al Turismo ed approvato dalla Giunta regionale.
6. Per l’intervento progettuale previsto dall’art. 31, comma 3, della legge regionale 28 agosto 2000, n. 14 è autorizzato per l’esercizio finanziario 2001 l’ulteriore finanziamento di lire 50.000.000 con allocazione al capitolo 6122110 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
7. Per lo svolgimento delle attività
dell’Ente Bilaterale Calabrese per l’Artigianato (E.B.C.A.),
Art. 31 bis
1.
a) all’acquisizione delle risorse finanziarie a proprio carico per la realizzazione degli investimenti che godano di regimi di aiuto previsti da norme nazionali o regionali;
b) all’acquisto di scorte;
c) alla ristrutturazione o consolidamento delle esposizioni bancarie a breve termine generate dalla gestione aziendale.
2. Per l’attuazione degli interventi di
cui al precedente comma 1,
3. Per le finalità di cui ai precedenti commi 1 e 2, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 40.000.000.000 da finanziare attraverso la contrazione di uno o più mutui quindicennali, al tasso fisso o variabile, con istituti di credito abilitati mediante gare di evidenza pubblica.
4. Per la copertura dell’onere di ammortamento relativo all’anno 2001, inerente al mutuo o ai mutui di cui al precedente comma, è autorizzato per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 4.000.000.000, con allocazione al capitolo 6122222 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001. Per gli anni successivi si provvede con i corrispondenti stanziamenti previsti nel bilancio pluriennale 2001-2003 e successivi.
5. L’autorizzazione di cui al comma 3, è subordinata, a norma dell’art. 39 della legge regionale di contabilità 5 maggio 1978, n. 5, all’approvazione del rendiconto relativo all’esercizio finanziario 1999.
6. Qualora le rate di ammortamento del
mutuo o dei mutui di cui al presente articolo decorrano a partire
dall’esercizio finanziario 2002, lo stanziamento previsto al capitolo di spesa
6122222 per l’esercizio 2001, può essere utilizzato in capitale per le finalità
di cui al comma 1.
Art. 31 ter
1.
2. I rapporti tra
3. Agli oneri derivanti dall’intervento di cui ai precedenti commi 1 e 2 si provvede con lo stanziamento di lire 260.000.000 previsto al capitolo 6122108 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
4. I Comuni, nel provvedere al riordino del settore del commercio su aree pubbliche, ai sensi dell’art.11 della legge regionale 11.6.1999, n. 18, qualora non avessero ancora provveduto alla concessione definitiva dei posteggi nei mercati esistenti sul territorio, procedono, nel termine di 180 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, alla attribuzione definitiva del posteggio ed al rilascio dell’autorizzazione all’operatore che lo ha occupato regolarmente nell’anno precedente alla predetta data, a condizione che la frequenza del mercato sia attestata dal regolare pagamento dell’occupazione del suolo pubblico o da altra documentazione in proprio possesso e che non ricada nei motivi di decadenza previsti dalla lettera b), comma 4, dell’art. 29 del D.Lgs 31.3.1998, n. 114.
5. Entro lo stesso termine di cui al precedente comma 4, i Comuni provvedono alla formale istituzione dei mercati e delle fiere che si svolgono di fatto sul proprio territorio, pur non regolarmente istituiti, e procedono, per i mercati, all’assegnazione definitiva dei posteggi ed al rilascio della autorizzazione a favore di coloro che ne siano stati per ultimi concessionari e, in mancanza di concessione, con le modalità di cui al comma precedente.
6.
7. Al fine di assicurare il miglioramento dei servizi di distribuzione stradale del carburante per autotrazione ed ottenere un minore inquinamento ambientale, le autorizzazioni per l’installazione e l’esercizio di impianti per la distribuzione dei prodotti GPL e/o metano per autotrazione possono essere rilasciate senza alcun limite percentuale rispetto all’intera rete regionale. Le autorizzazioni per il potenziamento degli impianti esistenti con l’aggiunta di GPL e/o metano per autotrazione possono essere rilasciate previa rinuncia di altra autorizzazione di impianto di carburante attivo e funzionale nel territorio regionale. I citati provvedimenti possono essere autorizzati dai Comuni nel rispetto dei criteri, requisiti e caratteristiche delle aree per l’insediamento di impianti di distribuzione carburanti per autotrazione previsti dalla normativa in materia.
8. All’art. 4 della legge regionale 8 aprile 1988, n. 10 è aggiunto in fine il seguente periodo: “Se la partecipazione della Regione al capitale sociale è superiore al 50 per cento, la maggioranza dei componenti degli organi statutari deve essere garantita alla Regione stessa, che ne nomina anche il Presidente con delibera di Giunta regionale.”
9. Fino alla data di entrata in vigore della legge regionale da adottare ai sensi dell’art. 4, comma 5, della legge 15 marzo 1997, n. 59, le funzioni amministrative in materia di artigianato, come definite dagli artt. 12 e 14 del decreto legislativo n. 112/98, restano attribuite alla Regione.
10. All’art. 37 bis della legge regionale 28 agosto 2000, n. 14 la ventesima alinea inerente alla legge 25 novembre 1989, n. 8 “Disciplina dell’artigianato” è soppressa. La legge regionale 25 novembre 1989, n. 8 e successive modifiche ed integrazioni è riapprovata nel testo originario.
11. All’art. 2, lett. b), della legge regionale 7 marzo 1995, n.5 dopo le parole: “ogni comune potrà avere” sono inserite le parole: “di norma”.
Art. 31 quater
1.
2. La giunta regionale, con propri atti, disciplina le modalità attuative per la concessione degli aiuti di cui al precedente comma nel rispetto di tutte le condizioni di cui al citato Regolamento (CE) 70/2001.
3. Sono esclusi dal campo di applicazione della presente norma le attività di produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti elencati nell’allegato I del Trattato CE, le attività di ricerca, i settori dei trasporti, della siderurgia, delle fibre sintetiche, delle costruzioni navali e dell’industria automobilistica.
4. Gli aiuti di cui al precedente comma 1 possono avere ad oggetto produttivo, la creazione di posti di lavoro connessa con l’investimento, l’acquisizione di servizi.
5. Gli aiuti di cui al precedente comma potranno essere concessi nelle forme previste dagli “Orientamenti in materia di aiuti di stato a finalità regionale” pubblicati sulla GUCE C 74 del 10 marzo 1998.
6. Gli aiuti concessi ai sensi del comma 1 non possono essere cumulati con altri aiuti ai sensi dell’art. 87, paragrafo 1, del trattato, ne con altre misure di sostegno comunitario in relazione agli stessi costi ammissibili, quando tale cumulo dia luogo ad una intensità di aiuto superiore ai massimali di cui alla citata “Carta degli aiuti di stato a finalità regionale”.
7.
8.
9.
10. Per le operazioni assistite dalle
agevolazioni di cui al precedente comma 9
11. Le norme di cui al presente articolo restano in vigore fino al 30 giugno 2007.
12. Agli oneri derivanti dal presente articolo si provvede con i corrispondenti fondi previsti nel bilancio annuale 2001 e nel bilancio pluriennale 2001-2003.
Art. 32
1. Per gli interventi di cui alla legge regionale 6 dicembre 1979, n. 13 “‘Adozione di provvedimenti diretti alla promozione e allo sviluppo della cooperazione” e autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire1.300.000.000.
Art. 32 bis
1. Alla legge regionale 6 dicembre 1979, n. 13 sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni:
- L’art. 3 è sostituito dal seguente:
“Art. 3
1.
a) Assessore regionale competente o suo delegato, con funzioni di Presidente;
b) quattro rappresentanti delle Organizzazioni regionali facenti parte del Movimento Cooperativo operanti in Calabria ed aderenti alle Associazioni Nazionali giuridicamente riconosciute;
c) un rappresentante della Direzione Regionale del Lavoro e della Massima Occupazione;
d) due esperti di provata esperienza e professionalità in materia di cooperazione, individuati su proposta dell’Assessore regionale competente;
e) tre rappresentanti eletti dal Consiglio regionale nel suo seno, nel rispetto della minoranza.
2. Le designazioni dei componenti devono pervenire all’Assessorato regionale competente entro trenta giorni dalla data di ricezione della richiesta.
3. I componenti della Consulta sono
nominati dal Presidente della Giunta regionale.
4. Le funzioni di Segretario sono svolte da un funzionario regionale del competente Settore.
5.
6. Ai componenti è riconosciuto il rimborso delle spese di viaggio sostenute, se dovute, nella misura stabilita per i dirigenti regionali”;
- Il primo e terzo comma dell’art. 4 sono abrogati;
- L’articolo 6 è sostituito dal seguente:
Art. 6
1. Il Dirigente Generale del Dipartimento competente dispone il riparto dei contributi ed il relativo accredito del 50 per cento a favore delle Organizzazioni regionali, per come proposto dalla Consulta regionale ed approvato dalla Giunta regionale. Il restante 50 per cento è erogato alle Organizzazioni regionali, in una o più soluzioni, dopo la presentazione da parte di ciascuna Organizzazione di una o più relazioni dettagliate da cui risultino, in modo chiaro ed inequivocabile, l’attuazione delle iniziative programmate e, per ogni iniziativa, le spese effettivamente sostenute, giustificate da fatture quietanzate o da documenti contabili aventi forza probante equivalente.
2. Il secondo ed il terzo comma dell’art. 17 della legge regionale 28 marzo 1985, n. 13 sono sostituiti dal seguente comma:
“2. Il Collegio è composto da tre membri, i quali sono scelti, su proposta dell’Assessore al Turismo: a) uno, che assume le funzioni di presidente, tra gli iscritti nel registro dei revisori contabili; b) uno tra gli iscritti nell’albo dei dottori commercialisti; c) uno tra gli iscritti nell’albo dei ragionieri.”
3. Entro trenta giorni dall’entrata in
vigore della presente legge
Art. 33
1. Per gli interventi di cui alla legge regionale 7 marzo 1995, n. 5 “Associazioni turistiche pro-loco” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 1.100.000.000.
2. Per le iniziative previste dagli
articoli 35, 52, 54 e 65 della legge regionale 28 marzo 1985, n. 13
‘Organizzazione e sviluppo del turismo in Calabria in attuazione della legge 17
maggio 1983, n.
3. Per le attività di cui all’art. 23,
lett. d), della legge regionale 28 marzo 1985, n. 13 “Organizzazione e sviluppo
del turismo in Calabria in attuazione della legge 17 maggio 1983, n.
4. Per le iniziative finalizzate alla promozione del turismo scolastico montano - di cui all’articolo 65, comma 3, lett. h), della legge regionale 28 marzo 1985, n. 13 - è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 1.300.000.000.
5. Per provvedere al ripianamento del disavanzo dell’Azienda di Promozione Turistica (API) di Cosenza è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 2.000.000.000, con allocazione al capitolo 6133119 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
6.
Art. 34
1. Per gli interventi previsti dalla legge regionale 5 maggio 1990, n. 35 ““Sostegno all’attività dell’istituto superiore per il turismo - Corsi di formazione per lo svolgimento di attività turistica” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 100.000.000.
2. Al fine di promuovere ed incentivare lo
sviluppo termale regionale
3. Per gli interventi di cui al precedente comma è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 1.000.000.000, con allocazione ai capitolo 6124210 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
4. Per lo studio e analisi delle potenzialità turistiche calabresi, anche mediante l’utilizzo del lavoro interinale, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 500.000.000 con allocazione al capitolo 6111106 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
5. L’intervento di cui al precedente comma è attuato nel rispetto delle procedure di evidenza pubblica.
Art. 35
1. Per gli interventi di cui alla legge regionale 7 marzo 1995, n. 6 “Norme per l’incentivazione del flusso turistico attraverso trasporti aerei, ferroviari, su gomma e via mare” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 1.500.000.000.
2. Al fine di promuovere il sistema aeroportuale regionale attraverso interventi e azioni atte a migliorare l’immagine e la qualità dei servizi aeroportuali e a realizzare politiche di contenimento dei costi in grado di incidere positivamente sulla competitività dell’offerta turistica complessiva regionale, anche in coerenza a quanto stabilito dall’art. 136 della legge 23.12.2000, n. 388, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 5.000.000.000, con allocazione al capitolo 6133205 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
3. Per l’attuazione degli interventi e
azioni di cui al precedente comma
4. Prima del perfezionamento del programma
di cui al precedente comma 3,
Art. 36
1. Per gli interventi previsti dalla legge regionale 3 marzo 2000, n. 8 “Istituzione di un fondo a favore di imprese societarie che operano nel campo dei servizi informatici e telematici specializzati su Internet” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 2.000.000.000, con allocazione al capitolo 6121210 dello stato dì previsione della spesa del bilancio 2001.
2. Per il finanziamento ed il potenziamento del laboratorio regionale presso l’Università della Calabria di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 6367 dell’11.11.1998 - aperto alle PMI ed ai giovani che intendono avviare un lavoro autonomo - finalizzato allo studio e caratterizzazioni di materiali per applicazioni industriali nei campi dell’edilizia, delle costruzioni stradali, del restauro dei centri storici e di altre opere, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 300.000.000, con allocazione al capitolo 6122223 dello stato di previsione delle spesa del bilancio 2001.
3.
4. Per l’intervento di cui al precedente comma è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 100.000.000, con allocazione al capitolo 6122224 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
5. Al fine di garantire le prestazioni di servizi promozionali e di pubblicità inerenti al numero verde antiusura, istituito con deliberazione della Giunta regionale n. 8853 del 28 febbraio 1995, da effettuarsi nel periodo 2000-2001 per il tramite della società SEAT a.p.a. - incaricata con deliberazioni della Giunta regionale n. 6396 del 15 dicembre 1997 e n. 7360 del 14 dicembre 1998 – è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 528.840.000, di cui lire 259.200.000 per l’anno 2000, con allocazione al capitolo 6122111 dello stato di previsione de i la spesa del bilancio 2001.
Disposizioni varie
Art. 37
2. L’attuazione della spesa di cui ai
capitoli indicati al precedente comma, che per la sua natura richiede la
formulazione di piani o programmi o la indicazione di criteri, avviene previo
parere della competente Commissione. Qualora
4. Al fine di garantire il rispetto dell’obbligo di copertura finanziaria del costo relativo al servizio di gestione e manutenzione degli acquedotti regionali,gli impegni ed i pagamenti a carico del capitolo 2211103 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001, sono subordinati all’accertamento e riscossione delle somme previste, in termini di competenza e residui attivi, ai corrispondente capitolo 3601105 dello stato di previsione dell’entrata dello stesso bilancio, anche in relazione a quanto stabilito dall’art. 37 bis della legge regionale 17 ottobre 1997, n. 12.
5. Gli impegni ed i pagamenti a carico dei capitoli 2131203, 2131204 e 3313120 dello stato di previsione della spesa, possono essere assunti entro i limiti degli accertamenti e delle riscossioni dei corrispondenti capitoli 1101108 e 1101109 dello stato di previsione dell’entrata.
Art. 37 bis
1. Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dall’attuazione del “Programma Operativo Regionale” (POR) della Calabria - approvato con decisione CE 8.8.2000 n. C(2000)2345- e del relativo Complemento di Programmazione, nell’ambito del Quadro Comunitario di Sostegno 2000/2006 - ammontanti a complessive lire 4.204.036.370.000 nel quadriennio 2000/2003 - si fa fronte con le risorse provenienti dai seguenti canali di finanziamento:
a) quanto a lire 451.850.850.000 con risorse derivanti dal FSE (Fondo Sociale Europeo), iscritte al capitolo 2329101 dell’entrata ed ai corrispondenti capitoli della spesa dei bilanci di previsione annuale 2001 e pluriennale 2001-2003 della Regione;
b) quanto a lire 1.299.454.058.000 con risorse derivanti dal FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), iscritte al capitolo 2329201 dell’entrata ed ai corrispondenti capitoli della spesa dei bilanci di previsione annuale 2001 e pluriennale 2001-2003 della Regione;
c) quanto a lire 458.996.695.000 con risorse derivanti dal FEAOG (Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e di Garanzia), iscritte al capitolo 2329202 dell’entrata ed ai corrispondenti capitoli della spesa dei bilanci di previsione annuale 2001 e pluriennale 200 1-2006 della Regione;
d) quanto a lire 20.814.905.000 con risorse derivanti dallo SFOP (Strumento Finanziario di Orientamento della pesca), iscritte al capitolo 2329203 dell’entrata ed ai corrispondenti capitoli della spesa dei bilanci di previsione annuale 2001 e pluriennale 2001-2003 della Regione;
e) quanto a lire 1.365.077.082.000 con risorse derivanti dal Fondo di rotazione previsto dall’art. 5 della legge 16.4.1987, n. 183, iscritte al capitolo 2329204 dell’entrata ed ai corrispondenti capitoli della spesa dei bilanci di previsione annuale 2001 e pluriennale 2001-2003 della Regione;
f) quanto a lire 279.438.610.000 con risorse previste dall’Accordo di Programma Quadro (APQ) “ciclo integrato delle acque” in via di rimodulazione, nell’ambito dell’Intesa Istituzionale di Programma firmata in data 19.10.1999, e derivanti dai fondi assegnati alla Regione Calabria con delibere CIPE n. 142 del 6.8.1999 e n. 14 del 15.2.2000;
g) quanto a lire 24.925.600.000 con risorse previste dall’Accordo di Programma Quadro (APQ) “sistemi locali di sviluppo”, in via di definizione, nell’ambito dell’intesa Istituzionale di Programma firmata in data 19.10.1999, e derivanti dai fondi assegnati alla Regione Calabria con delibera CIPE n. 14 del 15.2.2000;
h) quanto a lire 106.549.070.000 con risorse derivanti dalla delibera CIPE n. 275 del 18.12.1996 (fondi aree depresse), iscritte tempo per tempo al capitolo 2305265 dell’entrata ed al corrispondente capitolo 2242209 della spesa dei bilanci di previsione annuali dal 1998 al 2001 e corrispondenti bilanci pluriennali, inerenti alla realizzazione di progetti per interventi infrastrutturali coerenti con il POR 2000 - 2006 della Calabria;
i) quanto a lire 49.378.760.000 con risorse derivanti dalle leggi 7 agosto 1990, n. 253 e 3 agosto 1998, n. 267, iscritte ai corrispondenti capitoli 2305219 e 2305275 dell’entrata ed ai relativi capitoli 2112206 e 2141230 della spesa del bilancio 2001 ed anni precedenti;
l) quanto a lire 58.095.060.000 con risorse proprie regionali, di cui lire 26.524.360.000, 13.754.820.000, 17.815.880.000 rispettivamente a carico dei bilanci 2001, 2002 e 2003 iscritte su base pluriennale ai capitoli del programma 3421 dello stato di previsione della spesa dei bilanci annuale 2001 e pluriennale 2001 - 2003;
m) quanto a lire 47.355.360.000 con risorse previste tempo per tempo nei bilanci annuali dell’A.FO.R. (Azienda Forestale della Regione Calabria), ente strumentale della Regione, inerenti ai progetti già avviati nel settore della forestazione produttiva;
n) quanto a lire 42.100.320.000 con risorse a carico degli Enti locali interessati, da prevedere tempo per tempo nei propri bilanci, per la copertura della quota del 15 per cento inerente al finanziamento di progetti integrati nell’ambito della asse V “Città” del POR 2000-2006 della Calabria.
2. La destinazione analitica della nuova spesa autorizzata - in relazione ai canali di finanziamento, al programma, ai settori, alle misure, ai capitoli e alle leggi organiche - è definita dalle tabelle annesse alla legge regionale di bilancio di previsione annuale 2001 e pluriennale 2001-2003, per quanto attiene quella finanziata con i fondi strutturali comunitari e con le risorse proprie regionali, mentre si rinvia agli APQ (Accordi di Programma Quadro) per quelle finanziate con le delibere CIPE n. 142 del 6.8.1999 e n. 14 del 15.2.2000.
3. Nelle more di una legge organica che disciplini la materia, ogni proposta di atto di impegno della spesa a carico del bilancio regionale, inerente all’attuazione del POR (Programma Operativo Regionale) Calabria, nell’ambito del Quadro Comunitario di Sostegno 2000-2006, deve essere accompagnato dai pareri, da allegare all’atto di impegno stesso, di regolarità amministrativa e contabile, rilasciata rispettivamente dal dirigente competente e dal dirigente del settore di Ragioneria Generale, nonché dal parere di coerenza programmatica e rispetto dei regolamenti e decisioni comunitari, rilasciato dal Dirigente generale del Dipartimento competente.
Art. 37 ter
1. La nomina della Regione negli organismi di revisione e/o di controllo degli enti strumentali della Regione e di quelli per i quali è prevista la partecipazione della Regione, appartengono, per loro stessa natura, alla competenza esclusiva del Consiglio regionale che la esercita con le modalità e i limiti fissati dal Regolamento.
Art. 38
1. Gli importi da iscrivere nei fondi globali - di cui all’art. 32 della legge regionale 22 maggio 1978, n. 5 - per il finanziamento dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nell’anno 2001, restano determinati in complessive lire 7.200.000.000 per il fondo globale (capitolo 7001101) destinato alle spese correnti attinenti alle funzioni normali, in complessive lire 20.000.000.000 per il fondo globale (capitolo 7001201) destinato alle spese per investimenti attinenti alle funzioni normali e in complessive lire 1.300.000.000 per il fondo globale (capitolo 7001202) destinato alle spese di investimento attinenti agli ulteriori programmi di. sviluppo, secondo il dettaglio di cui all’allegato n. 1 della legge di bilancio.
2. Il fondo globale di cui al capitolo 7001201 è interamente vincolato al finanziamento dei provvedimenti legislativi relativi alla realizzazione di interventi inerenti allo sviluppo e all’occupazione che si perfezioneranno dopo l’approvazione del bilancio.
3. Il fondo globale di cui al capitolo 7001202 è interamente vincolato al finanziamento dei provvedimenti legislativi inerenti al settore agricolo che si perfezioneranno dopo l’approvazione del bilancio.
Art. 39
1. Con riferimento alle previsioni di spesa iscritte nel bilancio pluriennale e ferma restando la normativa di cui al terzo comma dell’art. 4 della legge regionale 22 maggio 1978, n. 5, è consentito dar corso alle procedure e agli adempimenti previsti dalle leggi che disciplinano gli interventi.
3. Le deliberazioni di cui al precedente comma si intendono propedeutiche rispetto a quelle di impegno contabile a carico de ali stanziamenti di competenza del bilancio annuale relativo all’esercizio entro il cui cui termine venga a scadere l’obbligazione, ai sensi del secondo comma dell’art. 53 della citata legge regionale 22 maggio 1978, n. 5.
Art. 40
1. Le deliberazioni della Giunta regionale di carattere programmatico riguardanti l’utilizzazione di fondi stanziati per la prima o per più annualità del bilancio pluriennale e concernenti programmi di spesa, o ripartizione di fondi nonché quelle riguardanti proposte di leggi o regolamenti regionali sono adottate su proposta dei competenti dipartimenti, ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 2 maggio 1978, n. 3.
Art. 41
2. L’Assessore al Bilancio e alla Programmazione riferisce alla Giunta regionale sulle proposte di legge e di deliberazione programmatica con apposite rei azioni nelle quali vengono evidenziate le condizioni di congruità e di compatibilità di ciascuna proposta con,gli obiettivi e gli indirizzi del bilancio pluriennale e del documento programmatico.
Art. 42
1. Alla copertura degli oneri derivanti
dall’attuazione della presente legge - ammontanti a complessive lire
758.843.253.750 nel triennio 2001/2003, di cui lire
2. La tabella “A” allegata alla presente legge fornisce la dimostrazione analitica della nuova spesa autorizzata con riferimento ai canali di finanziamento, alle leggi organiche, ai capitoli e codici di bilancio, nonché ai programmi di spesa.
Art. 43
La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Art. 1
Bilancio di competenza - stato di previsione dell’entrata e della spesa
1. E’ approvato in lire 23.441.742.847.643
lo stato di previsione di competenza dell’entrata della Regione per l’anno
finanziario 2001, annesso alla presente legge (tabella A -
2. E’ autorizzato l’accertamento dei tributi e delle altre entrate per l’anno 2001.
3. E’ approvato in lire 23.441.742.847.643
lo stato di previsione di competenza della spesa della Regione per l’anno
finanziario 2001, annesso alla presente legge (tabella B-
4. E’ autorizzata l’assunzione di impegni di spesa entro i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione di cui al comma precedente.
Art. 2
Bilancio di cassa - stato di previsione dell’entrata e della spesa
1. E’ approvato in lire 24.492.485.738.304
lo stato di previsione di cassa dell’entrata della Regione per l’anno
finanziario 2001, annesso alla presente legge (tabella A -
2. Sono autorizzate le riscossioni ed il versamento dei tributi e delle entrate per l’anno 2001.
3. E’ approvato in lire 24.233.504.476.106
lo stato di previsione di cassa della spesa della Regione per l’anno
finanziario 2001, annesso alla presente legge (tabella B -
4. E’ autorizzato il pagamento delle spese entro i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione di cui al comma precedente.
Art. 3
Quadro generale riassuntivo
1. E’ approvato il quadro generale riassuntivo dell’entrata e della spesa del bilancio di competenza e di cassa della Regione per l’anno finanziario 2001, annesso alla presente legge.
Art. 4
Classificazione della entrata e della spesa
Le entrate della Regione sono classificate secondo quanto previsto dall’art. 24 della legge regionale 22 maggio 1978, n.5. Le categorie delle entrate sono approvate nell’ordine e con la denominazione indicate nel relativo stato di previsione (tabella A).
2. Le spese della Regione sono classificate secondo quanto previsto dall’art. 25 della legge regionale 22 maggio 1978, n. 5. Le rubriche, i settori, i campi d’intervento, i gruppi di programmi e i programmi sono approvati nell’ordine e con la denominazione indicati nel relativo stato di previsione (tabella B).
Art. 5
Bilancio pluriennale
1. E’ approvato il bilancio pluriennale della
Regione per l’arco di tempo relativo agli anni 2001/2003 allegato al bilancio
annuale, ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 22 maggio 1978, n. 5.
Art. 6
Residui perenti
1. E’ autorizzata la iscrizione, negli
appositi capitoli dello stato di previsione della spesa 7003101 (parte
corrente) e 7003201 (parte in conto capitale), degli impegni di spesa
regolarmente assunti negli esercizi precedenti, che sono caduti in perenzione
amministrativa alla chiusura dell’esercizio
2. La copertura finanziaria della spesa autorizzata al precedente comma, ammontante a complessive lire 1.587.005.813.691 di cui lire 543.046.169.304 di parte corrente e lire 1.043.959.644.387 di parte in conto capitale, è garantita da quota parte del saldo finanziario positivo (avanzo d’amministrazione).
3. Le deliberazioni della Giunta regionale che prevedono impegni a carico dei capitoli di spesa relativi ai residui passivi perenti agli effetti amministrativi e reclamati dai creditori devono disporre anche la liquidazione della spesa ed essere corredate dai documenti necessari per la emissione dei relativi titoli di spesa.
Art. 7
Spese obbligatorie
1. Sono considerate spese obbligatorie ai sensi e per gli effetti dell’art. 29 della legge regionale 22 maggio 1978, n. 5 quelle descritte nell’elenco n. 2 annesso alla presente legge.
2.
Art. 8
Fondo di riserva di cassa
1. Il fondo di riserva di cassa di cui all’art. 30 della legge regionale 22 maggio 1978, n. 5, destinato a far fronte al maggiore fabbisogno di cassa che si manifesti nel corso dell’esercizio finanziario 2001 sui singoli capitoli di spesa, è determinato per l’esercizio medesimo in lire 250 miliardi.
2. Il prelevamento di somme dal fondo di
cassa di cui al capitolo
Art. 9
Spese impreviste
1.
2. Le deliberazioni che dispongono i prelievi dal fondo di cui al comma precedente, iscritto in bilancio al capitolo 7002102, sono presentate entro quindici giorni dalla loro adozione in Consiglio regionale per la convalida.
Art. 10
Variazioni al bilancio
2. Allo stesso modo e con gli Stessi vincoli sono autorizzati i Consigli d’amministrazione dell’ARSSA (Agenzia Regionale per Io Sviluppo e per i Servizi in Agricoltura), dell’EDIS (Ente per il diritto allo studio universitario della Calabria) e dell’A.FO.R. (Azienda Forestale della Regione Calabria) per le assegnazioni dello Stato o della Regione destinate a spese inerenti a scopi specifici tassativamente regolate dalla legge o da apposite deliberazioni della Regione medesima.
3.
Art. 11
Esercizio delle funzioni trasferite dallo Stato
1. Fino a quando non sia diversamente disposto da leggi regionali, alle spese per l’esercizio delle funzioni trasferite alla Regione si provvede, nei limiti dei capitoli iscritti nello stato di previsione della spesa, sulla base della normativa statale in quanto applicabile.
Art. 12
Esercizio finanziario
Art. 13
Allegati del bilancio
1. Sono approvati i seguenti allegati:
Allegato n.1, concernente gli elenchi dei provvedimenti legislativi in corso di adozione che si finanziano con i fondi globali;
Allegato n. 2, concernente l’elenco delle spese obbligatorie;
Allegato n. 3, concernente i prospetti di
cui alla lettere a) e b) dell’art. 26 della legge regionale 22 maggio 1978, n. 5;
Allegato n. 4, concernente la
riclassificazione delle spese ai sensi dell’art. 25, ultimo comma, della legge regionale 22 maggio 1978, n. 5;
Allegato n. 5, concernente l’elenco delle spese finanziate in tutto o in parte con la disponibilità costituita dal saldo finanziario positivo (avanzo di amministrazione), ai sensi dell’art. 16 - terzo comma - della legge regionale 22 maggio 1978, n. 5;
Allegato n. 6, concernente il bilancio
dell’A.FO.R. (Azienda Forestale della Regione Calabria), il bilancio dell’ARSSA
(Agenzia Regionale per lo Sviluppo e per i Servizi in Agricoltura) ed il
bilancio dell’EDIS (Ente per il diritto allo studio universitario della
Calabria) per l’anno 2001, ai sensi dell’art. 27 della legge regionale 22
maggio 1978, n. 5.
2. L’avanzo di amministrazione applicato al bilancio di previsione 2001 degli Enti strumentali della Regione di cui al precedente comma 1 (allegato 6), non può essere utilizzato, in termini di impegni e pagamenti a carico degli stanziamenti dei capitoli di bilancio con lo stesso finanziati, fino a quando il conto consuntivo dell’esercizio 2000 non è regolarmente approvato da parte dei competenti organi degli Enti medesimi.
Art. 14
Dichiarazione di urgenza
1. La presente legge é dichiarata urgente ed entra in vigore nel giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
“Il Consiglio regionale
visto l’art. 3, commi 9 e 10, della legge concernente: “Disposizioni per la formazione del bilancia annuale 2001 e pluriennale 2001/2003 della Regione Calabria (legge finanziaria 2001)”;
visto lo stanziamento di lire 10.450.000.000 allocato al capitolo 2211211 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001, da destinare alla realizzazione di opere pubbliche da parte dei Comuni ai sensi dell’art. 2 della legge regionale 31.7.1987, n. 24;
visto l’allegato prospetto di sintesi, che fa parte integrante della presente deliberazione, comprendente gli enti destinatari dei finanziamenti di cui trattasi, le opere da realizzare ed il relativo contributo in capitale;
considerato che l’arI. 3, comma 10, della citata legge finanziaria 2001 dispone che l’attuazione degli interventi di cui trattasi venga effettuata sulla base del presente programma approvato dal Consiglio regionale contestualmente all’approvazione della stessa legge finanziaria 2001;
ritenuto, pertanto, necessario approvare il programma di utilizzazione delle risorse previste al suddetto capitolo 2211211 dello stato di previsione della spesa del bilancia 2001, per come indicato nel succitato prospetto di sintesi;
su proposta del relatore On. Francesco Talarico;
delibera
di approvare il prospetto di sintesi degli interventi del programma di cui in premessa, che si allega alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale, contenente gli enti destinatari dei finanziamenti con a fianco indicati le opere da realizzare ed il relativo contributo in capitale;
di far fronte alla spesa occorrente con la somma prevista dall’art. 3, comma 9, della citata legge finanziaria 2001 ed allocata al capitolo 2211211 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001;
di impegnare
di stabilire che entro 120 giorni dalla data di comunicazione dell’avvenuta concessione del finanziamento gli enti dovranno approvare i progetti esecutivi degli interventi, provvedere all’invio del relativo atto deliberativo alla Regione per l’erogazione della spesa secondo quanto previsto dalla legge regionale n. 31/75 e successive modifiche ed integrazioni;
di dare atto che la presente deliberazione, ai sensi della legge n. 127/97, non è soggetta a controllo”.
“Il Consiglio regionale
visto l’art. 6, commi 12 e 13, della legge concernente: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2001 e pluriennale 2001/2003 della Regione Calabria (legge finanziaria 2001)”;
visto lo stanziamento di lire 3.470.000.000 allocato al capitolo 2323206 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001, da destinare alla realizzazione di opere di culto da parte dei Comuni o dei titolari delle parrocchie interessate in deroga alle procedure di cui alla legge n. 21/90;
visto l’allegato prospetto di sintesi, che fa parte integrante della presente deliberazione, comprendente gli enti o i titolari delle parrocchie destinatari dei finanziamenti di cui trattasi, le opere da realizzare ed il relativo contributo in capitale;
considerato che l’art. 6, comma 13, della citata legge finanziaria 2001 dispone che l’attuazione degli interventi di cui trattasi venga effettuata sulla base del presente programma approvato dal Consiglio regionale contestualmente all’approvazione della stessa legge finanziaria 2001;
ritenuto, pertanto, necessario approvare il programma di utilizzazione delle risorse previste al suddetto capitolo 2323206 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001, per come indicato nel succitato prospetto di sintesi;
su proposta del relatore onorevole Francesco Talarico;
delibera
di approvare il prospetto di sintesi degli interventi del programma di cui in premessa, che si allega alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale, contenente gli enti destinatari dei finanziamenti con a fianco indicati le opere da realizzare ed il relativo contributo in capitale;
di far fronte alla spesa occorrente con la somma prevista dall’art. 6, comma 12, della citata legge finanziaria 2001 ed allocata al capitolo 2323206 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001;
di impegnare
di stabilire che entro 120 giorni dalla data di comunicazione dell’avvenuta concessione del finanziamento gli enti dovranno approvare i progetti esecutivi degli interventi, provvedere all’invio del relativo atto deliberativo alla Regione per l’erogazione della spesa secondo quanto previsto dalla legge regionale n. 31/75 e successive modifiche ed integrazioni;
di dare atto che la presente deliberazione, ai sensi della legge n. 127/97, non è soggetta a controllo”.
“Il Consiglio regionale
visto l’art. 9, commi 24 e 27, della legge concernente: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2001 e pluriennale 2001/2003 della Regione Calabria (legge finanziaria 2001)”, che stabilisce che per gli interventi inerenti alla promozione ed al sostegno delle attività di spettacolo nelle diverse articolazioni della prosa, della musica, del cinema, degli audiovisivi, della danza e delle altre manifestazioni artistiche è autorizzata per l’esercizio finanziario 2001 la spesa di lire 2.370.000.000, con allocazione al capitolo 3132104 della spesa del bilancio 2001;
considerato che il comma 27 dello stesso articolo 9 dispone che a valere sul finanziamento di cui al citato comma 24, la somma di lire 995.000.000 venga destinata agli interventi indicati in un programma di sintesi da approvarsi da parte del Consiglio regionale contestualmente all’approvazione della stessa legge finanziaria 2001;
visto il prospetto di sintesi, allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale, che comprende gli enti destinatari dei finanziamenti di cui trattasi, le manifestazioni da realizzare ed il relativo contributo finanziario;
ritenuto, pertanto, necessario approvare
il programma di utilizzazione per complessive lire
su proposta del relatore, onorevole Francesco Talarico;
delibera
di approvare il prospetto di sintesi degli interventi del programma di cui in premessa, che si allega alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale, contenente gli enti destinatari dei finanziamenti con a fianco indicati le manifestazioni da realizzare ed il relativo contributo finanziario;
di far fronte alla spesa occorrente con la somma prevista dall’art. 9, comma 27, della citata legge finanziaria 2001 ed allocata al capitolo 3132104 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001;
di impegnare
di stabilire che entro 120 giorni dalla data di comunicazione dell’avvenuta concessione del finanziamento gli enti dovranno approvare i programmi delle attività da realizzare, provvedere all’invio del relativo atto deliberativo alla Regione per l’erogazione delle somme secondo quanto previsto dall’art. 9, comma 25, della legge finanziaria 2001;
di dare atto che la presente deliberazione, ai sensi della legge n. 127/97, non è soggetta a controllo”
Art. 1
(Oggetto e Finalità)
1. La legge ha per oggetto la realizzazione d’interventi finalizzati alla creazione ed alla promozione di iniziative infrastrutturali ed imprenditoriali per io sviluppo della Nuova Economia (New Economy).
Capo 1
(Costituzione del portale integrato territoriale economico della Regione Calabria)
Art.2
(Oggetto del portale)
1. E’ istituito il Portale Integrato Territoriale Economico della Regione Calabria, che si configura come portale verticale tematico di secondo grado.
2. Per produrre i servizi erogabili
attraverso il Portale di cui al precedente comma,
Art. 3
(Finalità del portale)
1. Il portale si configura come infrastruttura immateriale da dedicare ai processi di creazione d’impresa, di consolidamento dell’imprenditorialità esistente e di rafforzamento delle strategie di internazionalizzazione della base produttiva calabrese.
2. Il presente portale ha l’obiettivo di aggregare al proprio interno i diversi siti o portali già presenti “on line” o di nuova istituzione, promossi da soggetti pubblici e privati, ed aventi ad oggetto la realtà economico-produttiva, complessivamente intesa, della regione Calabria.
3. Il Portale è uno strumento che
Art. 4
(Soggetti destinatari)
1. Potranno accedere ai benefici previsti dal presente capo le piccole e medie imprese già operanti con un loro sito Internet, aventi almeno un’unità operativa nella Regione Calabria, che abbiano chiuso almeno un esercizio contabile alla data della richiesta di accesso ai servizi del portale e che siano costituite sotto forma di ONLUS, di società di persone, di capitali, di piccola cooperativa, ovvero consortili.
2. Al portale accedono, anche, inoltre, le imprese beneficiarie degli interventi agevolativi di cui ai capi II e III della presente legge.
3. E’ fatto obbligo alle Unità Organizzative della Regione Calabria e dei suoi Enti Strumentali, che intendano realizzare un proprio sito Internet, di avvalersi dei servizi del Portale di cui alla presente legge, con i modi e nelle forme da essa previsti.
Art. 5
(Incentivi finanziari)
2. Le azioni di agevolazione finanziaria hanno per oggetto:
a) l’ammodernamento ed il potenziamento del sito/portale da aggregare, ivi inclusa la realizzazione del sito in lingua straniera e Io sviluppo di sezioni interattive per il commercio elettronico;
b) l’adeguamento dei sito/portale alla piattaforma tecnologica del portale di secondo grado;
c) l’adozione di strumenti di sicurezza per le transazioni on-line (firma digitale, sistemi di pagamento elettronico);
d) piano ed attività di marketing
telematico (web-marketing).
3. I soggetti beneficiari si obbligano, per l’intero periodo di permanenza all’interno del portale regionale, a concedere in via esclusiva alla Regione Calabria i diritti derivanti dalla possibilità di accesso al proprio dominio ed a non pubblicare le stesse pagine web sotto altro dominio.
Art. 6
(Soggetto Attuatore del portale)
1.La Regione Calabria è proprietaria del portale.
2. Alla sua costituzione e gestione
provvederà
3. Il Soggetto Attuatore assolve ai suoi compiti attraverso apposita dotazione finanziaria, prevista nella norma di attuazione finanziaria della presente legge.
Art. 7
(Selezione dell’intermediario commerciale)
1. Il soggetto Attuatore individua e seleziona uno o più soggetti specializzati nell’area dell’intermediazione commerciale “on line”, cui demanda la promozione e la distribuzione, sui mercati nazionali ed internazionali, delle produzioni delle imprese calabresi presenti sul portale.
Art. 8
(Compiti del Soggetto Attuatore del portale)
1. Il Soggetto Attuatore del portale, di concerto con l’unità di coordinamento istituita presso l’Assessorato alla programmazione economica, svolge compiti di coordinamento organizzativo e operativo delle diverse esperienze istituzionali ed imprenditoriali, pubbliche e private, già realizzate o da realizzare in rete, attraverso siti e/o portali.
2. I compiti del Soggetto Attuatore sono:
a) la progettazione e la realizzazione del portale;
b) la definizione dei contenuti da veicolare attraverso il portale;
c) la selezione dei soggetti beneficiari delle incentivazioni finanziarie attraverso apposito bando;
d) lo sviluppo delle politiche di marketing telematico (web marketing) del portale;
e) i servizi di aggiornamento del portale;
f) la promozione di azioni finalizzate allo sviluppo del commercio elettronico;
g) la promozione di strutture reticolari
tra imprese e fornitori, volte allo sviluppo delle loro relazioni produttive (business-to business).
a) effettua il censimento dei siti di imprese calabresi già esistenti e dei portali operativi, aventi ad oggetto le realtà economico-produttive della regione Calabria;
b) definisce gli standard qualitativi e quantitativi minimi delle imprese, quali la propensione all’esportazione, la capacità produttiva, l’organizzazione aziendale, l’equilibrio finanziario, il fatturato, le attitudini ed esperienze ad operare in rete, la certificazione del sistema di qualità aziendale, la certificazione del sistema di gestione ambientale, la certificazione del prodotto;
c) definisce i criteri di coerenza e di omogeneità dei contenuti informativi, promozionali e commerciali veicolati attraverso il portale;
d) definisce i requisiti tecnici e le metriche dei portali già operativi da aggregare;
e) progetta e realizza le aree riservate
di informazione diretta, quali i servizi a pagamento (pay-to-connect);
f) progetta e realizza le azioni di marketing territoriale da adottare “on line” per lo sviluppo e la promozione dell’economia regionale;
g) progetta ed eroga servizi “on-line” per l’internazionalizzazione
della base economico-produttiva della regione Calabria: commercio elettronico (e-commerce), economia delle reti (e-business), posizionamento
internazionale dei siti Internet (international
web positioning).
Capo II(Istituzione dell’Incubatore virtuale per la creazione di nuove impresenel settore della New Economy)
Art. 9
(Oggetto)
1. E’ istituito l’incubatore virtuale, infrastruttura logistica su piattaforma telematica, finalizzato alla creazione ed all’avvio di nuove imprese operanti nel settore della New Economy.
Art. 10
(Funzioni dell’incubatore virtuale)
1. Le funzioni dell’incubatore sono:
a) selezione delle idee d’impresa sulla base delle analisi di prefattibilità presentate;
b) assistenza nella fase di costituzione e di avvio delle imprese;
c) coordinamento dell’attività di assistenza specialistica alle imprese incubate;
d) elaborazione dell’albo dei fornitori qualificati per l’erogazione dei servizi di assistenza specialistica;
e) monitoraggio sullo stato di attuazione dell’iniziativa d’impresa dei soggetti beneficiari, anche oltre il periodo di incubazione e per un periodo massimo di 3 anni dalla loro costituzione.
2. I servizi di assistenza vengono erogati ai soggetti beneficiari con il supporto delle metodologie multimediali a distanza, e riguardano, tra l’altro:
a) l’assistenza allo sviluppo della progettazione esecutiva dell’idea imprenditoriale;
b) la formazione imprenditoriale;
o) il tutoraggio nella fase di realizzazione dell’investimento e di avvio delle iniziative;
d) l’analisi di posizionamento competitivo
e l’elaborazione dei piani di marketing;
e) la scelta delle tecnologie.
Art. 11
(Soggetti beneficiari)
1. Possono accedere alle iniziative ad ai fondi di cui al presente capo, le piccole e medie imprese da costituire sotto forma di società di persone, di capitali, di cooperativa, o consortili, o società senza fini di lucro, che intendano operare nei diversi segmenti di utilizzazione delle tecnologie dell’informazione e che intendano prevedere nell’oggetto sociale statutario l’erogazione di servizi “on-line”, la progettazione di siti Internet (web design), lo sviluppo di siti Internet (web devolopment), il marketing in rete (web marketing) e la realizzazione di portali, a favore di piccole e medie imprese orientate al mercato telematico.
2. Le imprese costituite dai soggetti destinatari dovranno avere la sede legale ed operativa nel territorio della regione Calabria, e saranno ospitate nell’incubatore virtuale per un periodo di 2 anni.
Art. 12
(Agevolazioni)
1. Per il raggiungimento delle finalità del presente capo è prevista a vantaggio dei soggetti beneficiari l’erogazione gratuita dei servizi e delle consulenze di cui all’art. 10.
Art. 13
(Spese ammissibili)
1. Sono spese ammissibili a contributo l’acquisto di:
a) macchinari, impianti ed attrezzature nuovi di fabbrica, relativi alla produzione;
b) marchi e brevetti;
o) servizi di progettazione della piattaforma tecnologica;
d) servizi di progettazione e
realizzazione di siti Internet (web
design);
e) servizi di progettazione di marketing a
mezzo Internet (Internet Marketing);
f) servizi di installazione e certificazione di qualità, secondo Io standard normativo internazionale UNI EN ISO 9001:2000;
g) servizi di progettazione ed adeguamento dei protocolli tecnologici finalizzati all’interazione tra Internet e televisione, c.d.: TV interattiva;
h) posizioni di lavoro (work stations) multimediali;
i) decodificatori satellitari nell’ipotesi d’adozione, da parte dell’impresa beneficiaria, di piattaforma tecnologica centrata sulla concessione satellitare ad Internet.
Art. 14
(Soggetto Attuatore dell’incubatore virtuale)
1.
2. Alla sua costituzione e gestione
provvederà
3. Il Soggetto Attuatore assolve ai suoi compiti attraverso apposita dotazione finanziaria, prevista nella norma di attuazione finanziaria della presente legge.
Capo III(Erogazione di
incentivi a piccole e medie imprese, per 11 sostegno delle propriestrategie di
diversificazione verso
Art. 15
(Oggetto)
1. Il presente capo ha per oggetto la realizzazione di interventi agevolati che favoriscano l’adozione di strategie e modalità operative connesse alla New Economy da parte di imprese piccole e medie, operanti in settori diversi da quello delle tecnologie dell’informazione.
Art. 16
(Destinatari)
1. Possono accedere ai fondi ed alle iniziative della presente azione piccole e medie imprese, aventi sede legale ed operativa in Calabria e già operanti nei settori dei servizi sociali e del volontariato (c.d.: Terzo Settore), del turismo, dell’agroalimentare e dell’artigianato produttivo.
Art. 17
(Tipologia degli interventi)
1. Ad ogni singola impresa ammessa ai benefici della presente legge, saranno concesse agevolazioni, pari al 50 per cento dell’investimento ammissibile, e comunque nella misura massima prevista dal de minimis, riferibile a spese da sostenere.
a) servizi di progettazione della piattaforma tecnologica;
b) servizi di progettazione e
realizzazione di siti Internet (web
design);
c) servizi di marketing telematico (Internet marketing);
d) servizi di installazione e certificazione di qualità secondo lo standard normativo internazionale UNI EN ISO 9001:2000;
e) servizi di progettazione ed adeguamento dei protocolli tecnologici finalizzati all’interazione tra Internet e televisione, c.d.: TV interattiva;
f) acquisto delle postazioni di lavoro
multimediali (work stations multimedialQ;
g) acquisto dei decodificatori satellitari per l’adozione, da parte dell’impresa beneficiaria, di piattaforma tecnologica centrata sulla connessione satellitare ad Internet.
Art. 18
(Soggetto Attuatore)
1. Alla definizione delle modalità
attuative a mezzo di pubblici bandi, ed alla gestione delle attività del
presente capo,
Art. 19
(Norma finanziaria)
1. All’onere derivante dalla presente
legge, valutato per l’anno
2. La predetta disponibilità di bilancio è utilizzata nell’esercizio in corso, ponendone la competenza della spesa a carico del capitolo 6122225 che istituisce nello stato di previsione della spesa per l’esercizio 2001 con la denominazione “Interventi a sostegno di iniziative infrastrutturali ed imprenditoriali per Io sviluppo della New Economy in Calabria” e lo stanziamento, in termini di competenza e di cassa, di lire 1.300.000.000.
3. Per gli anni successivi la corrispondente spesa, cui si fa fronte con le entrate proprie della Regione e/o con i fondi derivanti da programmi cofinanziati dai fondi strutturali comunitari, sarà determinata in ciascun esercizio finanziario con la legge di approvazione del bilancio della Regione e con la collegata legge finanziaria inerente allo stesso esercizio.
Art. 20
(Disposizioni finali)
1. La presente legge regionale è pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione.
2. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Calabria.
Art.1
Finalità e oggetto della legge
1.
2. La presente legge disciplina la tutela sanitaria delle attività sportive agonistiche e non agonistiche e di quelle ludico-motorie e ricreative.
3. La qualificazione agonistica a chi svolge attività sportiva, anche in base ai limiti di età, è demandata ad ogni singola Federazione Sportiva e agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal C.O.N.I. e, per quanto riguarda la fase nazionale dei Giochi sportivi studenteschi al Ministero della Pubblica Istruzione, ai sensi del D.M. Sanità 18 febbraio 1982 e della Circolare n. 7 del Ministero della Sanità 31 gennaio 1983 e del D.M. Sanità 4 marzo 1993.
4. Per attività sportiva non agonistica si intende quella definita dall’articolo 1 del D.M. Sanità 28 febbraio 1983 e l’attività sportiva scolastica fino alle fasi regionali.
5. Per attività Iudico-motoria e ricreativa si intende quella svolta singolarmente o in gruppo per esclusivi fini igienici e ricreativi, praticata occasionalmente e in forma non continuativa. Tale attività può essere anche organizzata da istituzioni varie, da enti o associazioni anche affiliati al C.O.N.I., senza comunque mutarne la natura da ludico-rnotoria e ricreativa in sportiva.
6. La tutela sanitaria delle attività sportive comprende:
a) la promozione della educazione sanitaria relativa alla pratica delle attività motorie e sportive;
b) l’accertamento e la certificazione dello stato di salute per le attività sportive che si svolgono nell’ambito scolastico;
c) l’accertamento e la certificazione dello stato di salute per coloro che partecipano alle fasi locali dei giochi sportivi studenteschi ed all’attività motoria delle scuole materne ed elementari;
d) l’accertamento e la certificazione dello stato di salute per coloro che intendono praticare attività Iudico-motoria o attività sportiva non agonistica;
e) le funzioni inerenti le attività di indirizzo e di corretto avviamento alle varie discipline sportive in relazione alle personali inclinazioni psico-fisiche di coloro che intendono praticare attività sportive;
f) gli accertamenti diagnostici e psico-terapeutici relativi ai problemi derivanti dalla pratica delle attività sportive;
g) l’accertamento di idoneità per il personale tecnico-sportivo e per gli ufficiali di gara e le relative certificazioni ove richieste dai regolamenti delle Federazioni sportive nazionali del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (C.O.N.I.);
h) le visite mediche di selezione e di controllo periodico e le relative certificazioni ai fini dell’accertamento della idoneità e delle attitudini specifiche per coloro che praticano o intendono praticare attività sportive agonistiche, ivi compresi i partecipanti alle fasi nazionali dei giochi sportivi studenteschi;
i) l’accertamento di idoneità alla pratica sportiva agonistica per i soggetti portatori di handicap, individualizzandone il giudizio attraverso l’analisi e l’apprezzamento delle condizioni di invalidità del soggetto e delle caratteristiche biomeccaniche e di impegno funzionale dell’attività sportiva che si intende svolgere;
l) l’attività inerente la valutazione funzionale cardio-circolatoria respiratoria, metabolica e biomeccanica dell’atleta;
m) la valutazione e l’individuazione dell’adeguatezza ergometrica della macchina o dell’attrezzo ginnico-sportivo in relazione alle capacità psico-fisiche di coloro che praticano attività sportive;
n) l’individuazione dei piani e dei sistemi di allenamento in relazione alle capacità psico-fisiche di coloro che praticano attività sportive, al fine sia di un corretto miglioramento delle prestazioni atletiche che di un valido supporto alla lotta al doping;
o) l’attività di terapia e di riabilitazione per danni derivanti dalla pratica sportiva;
p) l’attività didattica, di formazione, di aggiornamento, di studio e ricerca scientifica in materia di Medicina dello Sport;
q) l’effettuazione di screening scolastici di valutazione motoria degli studenti;
r) l’assistenza medica alle gare secondo quanto previsto dall’articolo 7 comma 3.
Art. 2
Destinatari
1. Gli interventi previsti dalla presente legge sono rivolti:
a) a tutti i cittadini per quanto attiene alla promozione dell’educazione sanitaria relativa all’attività motoria e sportiva ed alla cultura del primo soccorso;
b) gli alunni e studenti che svolgono attività motoria e sportiva nell’ambito scolastico ed universitario;
c) a coloro i quali praticano o intendono praticare, in forma organizzata, attività sportive non agonistiche o ludico-motorie e ricreative;
d) a coloro che praticano o intendono praticare attività sportive agonistiche in forma dilettantistica, scolastica e promozionale, semi professionistica o professionistica;
e) al personale tecnico-sportivo ed agli ufficiali di gara;
f) al personale sanitario per quanto attiene all’aggiornamento professionale, allo studio ed alla ricerca scientifica in materia di Medicina dello Sport.
Art. 3
Funzioni della Regione
1.
a) programmazione, coordinamento e controllo;
b) supporto e indirizzo tecnico-scientifico avvalendosi della commissione di cui all’articolo 9;
c) assistenza medica sul campo per tutte le attività promozionali organizzate dagli Organi Territoriali del CONI e nelle fasi comunali, provinciali e regionali dei giochi sportivi studenteschi;
d) nomina della commissione regionale d’appello, prevista all’art. 6 del D.M. Sanità 18 febbraio 1982 per l’esame dei ricorsi avverso i giudizi di non idoneità specifica alla pratica di attività sportiva agonistica, secondo la composizione e le modalità di funzionamento previste dall’articolo 8;
e) nomina della commissione tecnico-scientifica con funzione consultiva per l’esame delle problematiche e delle tematiche di carattere scientifico, tecnico, educativo ed organizzativo connesse alla pratica ed alla tutela sanitaria delle attività motorie e sportive, secondo la composizione e le modalità di funzionamento previste dall’articolo 9;
f) promozione dell’aggiornamento
professionale e di ricerca del personale dei Servizi di Medicina dello Sport
delle Aziende Sanitarie Locali anche in collaborazione con enti ed istituti a
carattere scientifico (Università, Istituto di Scienza dello Sport del
C.0.N.I., C.N.R.), con
g) istituzione di un libretto sanitario dell’atleta, in cui registrare i giudizi di idoneità o di non idoneità, alla pratica sportiva agonistica, nonché le notizie sanitarie utili ad illustrare il quadro clinico anamnestico delle condizioni dell’atleta, secondo quanto previsto dall’articolo 6;
h) programmazione delle specifiche attività di prevenzione, di tutela della salute nelle attività sportive e di controlli anti-doping e coordinamento delle attività dei laboratori possedenti requisiti organizzativi e di funzionamento come previsto dalla normativa nazionale vigente (Legge 14 dicembre 2000, n. 376);
i) accreditamento delle strutture di cui all’articolo 12.
Art. 4
Compiti e funzioni delle Aziende
Sanitarie Locali
1. Le Aziende Sanitarie Locali, nella materia oggetto della presente legge, attraverso il Servizio di Medicina dello Sport del Dipartimento di Prevenzione, assicurano quanto previsto dall’articolo 1, comma 6. I criteri in base ai quali devono essere effettuati i controlli sanitari di idoneità all’attività sportiva agonistica sono quelli stabiliti con D.M. Sanità 18 febbraio 1982 e successive modificazioni ed integrazioni.
2. Le Aziende Sanitarie attribuiscono l’incarico di Dirigenza del Servizio di Medicina dello Sport a medico, a rapporto di dipendenza con l’Azienda Sanitaria Locale, in possesso del Diploma Universitario di Specialista in Medicina dello Sport e anzianità di servizio nella disciplina di almeno cinque anni in qualità di dipendente.
3. Il giudizio circa la idoneità o la non idoneità, all’attività sportiva agonistica, viene espresso e redatto in conformità a quanto previsto dal D.M. Sanità 18 febbraio 1982 e successive modificazioni ed integrazioni solo ed esclusivamente dai medici del Servizio di Medicina dello Sport e dai medici specialisti di cui all’articolo 12 e dai medici specialisti dei Centri di Medicina dello Sport della Federazione Medico Sportiva Italiana se ed in quanto accreditati.
4. Le visite mediche e le conseguenti certificazioni di “stato di buona salute”, per l’attività ludico-motoria e sportiva non agonistica, possono essere effettuate anche dai medici di medicina generale e dagli specialisti pediatri di libera scelta convenzionati con le Aziende Sanitarie Locali. In caso di dubbio sull’idoneità del soggetto, su motivato sospetto clinico, i medici hanno facoltà di richiedere interventi di consulenza al Servizio di Medicina dello Sport
5. Le Aziende Sanitarie Locali assicurano ai soggetti portatori di handicap quanto previsto dal presente articolo, comma 1, riconoscendo lo sport come mezzo privilegiato di rieducazione funzionale e di integrazione sociale.
6. Le Aziende Sanitarie Locali assicurano ai soggetti anziani quanto previsto dal presente articolo, comma 1, riconoscendo lo sport come mezzo efficace per il mantenimento delle condizioni psico-fisiche di salute.
7. Le Aziende Sanitarie Locali possono conferire a medici specialisti in Medicina dello Sport l’incarico per il rilascio della certificazione di idoneità alla pratica sportiva agonistica, secondo quanto previsto dall’articolo 12.
Art. 5
Criteri generali per la qualificazione dell’attività agonistica e
per il rilascio degli attestati di idoneità alla pratica sportiva agonistica.
1. I criteri per la qualificazione agonistica dell’attività sportiva ed i criteri tecnici generali in base ai quali devono essere effettuate le visite mediche di idoneità specifica alla pratica delle singole attività sportive agonistiche sono quelli stabiliti con D.M. Sanità 18 febbraio 1982 e successive modificazioni ed integrazioni, per i soggetti portatori di handicap, quelli stabiliti con D.M. Sanità 4 marzo 1993 e, per gli sportivi professionisti, quelli stabiliti con D.M. Sanità 13 marzo 1995.
2. Le certificazioni di idoneità sono rilasciate dai medici di cui all’articolo 4 comma 3.
3. I certificato di idoneità, redatto secondo i modelli definiti dal Ministero della Sanità, deve essere compilato in duplice copia, se la relativa visita medica dell’atleta è stata effettuata presso il Servizio di Medicina dello Sport dell’Azienda Sanitaria Locale e, in triplice copia, se effettuata dai Medici specialisti incaricati di cui all’articolo 12.
4. Nel caso in cui la visita medica sia stata effettuata presso il Servizio di Medicina dello sport, una copia del relativo certificato di idoneità deve essere rilasciata all’interessato ed una deve essere conservata agli atti, per cinque anni, assieme alla documentazione inerente agli accertamenti sanitari effettuati.
5. Nel caso in cui la visita medica sia stata effettuata dai medici specialisti incaricati di cui all’articolo 12, una copia del relativo certificato di idoneità deve essere rilasciata all’interessato, una deve essere conservata agli atti per cinque anni, assieme alla documentazione inerente agli accertamenti sanitari effettuati ed una deve essere trasmessa, entro e non oltre il termine di trenta giorni dalla data di rilascio del certificato, al servizio di Medicina dello Sport dell’Azienda Sanitaria Locale che ha instaurato l’apposito protocollo di cui all’articolo 12.
6. Nella certificazione di cui al presente articolo, commi 4, 5 e 7, devono essere evidenti il timbro e la firma del medico; nel caso di medici incaricati, di cui all’articolo 12, devono inoltre, essere chiaramente indicati gli estremi del provvedimento di conferimento dell’incarico.
7. Qualora a seguito degli accertamenti sanitari risultasse la non idoneità alla pratica agonistica di uno sport, i medici di cui all’articolo 4, comma 3 devono compilare la relativa certificazione, attenendosi, a seconda dei casi, a quanto previsto dai commi 4 e 5 del presente articolo, comunicando, entro 5 giorni, all’interessato ed alla Commissione regionale d’appello, di cui all’articolo 8, l’esito negativo con l’indicazione della diagnosi posta a base del giudizio di non idoneità. Alla società o organizzazione sportiva nonché al CONI di appartenenza deve essere trasmesso il solo esito negativo, entro il medesimo termine. Nel caso in cui la certificazione di non idoneità ed i relativi accertamenti sanitari siano stati eseguiti da medico specialista incaricato di cui all’articolo 12, questi provvederà a trasmettere l’esito negativo, con l’indicazione della diagnosi posta alla base del giudizio di non idoneità, anche al servizio di Medicina dello Sport dell’Azienda Sanitaria Locale che ha instaurato l’apposito protocollo di intesa di cui all’articolo 12.
8. Avverso il giudizio di non idoneità alla pratica sportiva agonistica, l’interessato può proporre ricorso alla Commissione regionale d’appello di cui all’articolo 8, entro 30 giorni dal ricevimento del certificato di non idoneità, trasmettendone contestuale comunicazione al medico avverso il cui giudizio è stato proposto il ricorso stesso.
Art. 6
Libretto sanitario
1. L’Assessorato Regionale alla Sanità, avvalendosi del supporto della Commissione tecnico-scientifica di cui all’articolo 9, di intesa e con la collaborazione del C.0.N.I. regionale, predispone un modello di “libretto sanitario” personale ad uso medico-sportivo privo di scadenza.
2. I libretti sanitari, opportunamente numerati in serie progressiva, prevedono necessariamente le seguenti annotazioni:
a) generalità dell’atleta;
b) sport praticato;
c) data della visita medico-sportiva;
d) esito della visita (giudizio di idoneità o di non idoneità);
e) gruppo sanguigno (previo assenso dell’atleta);
f) la data di effettuazione dell’ultimo richiamo della vaccinazione antitetanica;
g) visite di controllo.
3. Al rilascio ed alla distribuzione dei libretti sanitari, provvedono i servizi di medicina dello sport delle Aziende Sanitarie Locali in cui ricade per competenza territoriale la residenza degli atleti o la sede della società sportiva di appartenenza, nonché i Centri di Medicina dello Sport FMSI-CONI se ed in quanto accreditati.
4. Il libretto sanitario è strettamente personale dell’atleta ed è ritirato, all’atto della visita, dal medico specialista in Medicina dello Sport che esprime il giudizio di idoneità o di non idoneità, alla pratica sportiva agonistica e restituito, all’atleta al termine della visita, completato dai dati previsti.
5. Il numero progressivo che individua ogni determinato libretto sanitario deve essere annotato, all’atto della visita, sulla scheda di valutazione medico-sportiva di cui all’articolo 4 del D.M. Sanità 18 febbraio 1982.
Art. 7
Popolazione sportiva e adempimenti degli enti organizzatori
1. Coloro che intendono praticare o che praticano, attività sportive devono sottoporsi previamente e periodicamente al controllo dell’idoneità specifica allo sport che intendono svolgere o che svolgono.
2. Le società, le assicurazioni e gli enti o organizzazioni sportive sono tenute, sotto la propria responsabilità, al rispetto di quanto segue:
a) subordinare il tesseramento agonistico e la partecipazione degli atleti alle attività sportive agonistiche e non agonistiche agli accertamenti ed a valida certificazione di idoneità sportiva prevista dalla presente legge;
b) custodire e conservare per cinque anni i certificati di idoneità dei propri atleti, verificandone la scadenza e la validità giuridica;
c) verificare la regolarità della posizione sanitaria degli atleti che prendono parte alle gare agonistiche, dalle stesse organizzate, mediante esame del libretto sanitario di cui all’articolo 6;
d) ai fini della pratica sportiva agonistica, non accettare, in quanto privi di ogni validità, i certificati rilasciati da specialisti diversi da quelli indicati nell’articolo 4, comma 3;
e) avviare gli atleti a visita medico-sportiva per il riconoscimento dell’idoneità agonistica, attraverso apposito modulo conforme all’allegato 2 della circolare n. 7 del 31 gennaio 1983 del Ministero della Sanità;
f) sospendere temporaneamente dall’attività sportiva gli atleti le cui condizioni psico-fisiche si ritengono inficiate da sopraggiunti eventi di qualsiasi natura ed eventualmente avviarli a nuova visita di idoneità attraverso dettagliata e riservata motivazione scritta;
g) vigilare sull’osservanza delle norme vigenti in materia di doping.
3. Chiunque organizzi manifestazioni ludico-motorie o sportive è tenuto ad assicurare, a proprie spese, per i partecipanti attivi alle competizioni, adeguati servizi di assistenza, di controllo medico e di pronto soccorso, prevedendo lo stazionamento, nelle immediate vicinanze del campo di gara e per l’intero periodo di svolgimento delle attività ludico-motorie o sportive, di un ambulanza medicalizzata con unità mobile di rianimazione o postazione mobile di emergenza, costituita da sistema di defibrillazione e Kit per la ventilazione polmonare sotto il controllo e ad uso di personale medico adeguatamente addestrato. Per le attività sportive scolastiche e promozionali organizzate dal CONI, l’assistenza sanitaria sul campo sarà assicurata gratuitamente, su richiesta della Commissione organizzatrice provinciale e della Commissione organizzatrice regionale, dal servizio di Medicina dello Sport dell’Azienda Sanitaria Locale competente per territorio e dalla Federazione Medico Sportiva Italiana.
4. Nelle manifestazioni sportive a carattere agonistico, il medico di gara viene designato, su richiesta e con oneri a carico delle società, associazioni o enti di cui ai commi 2 e 3 del presente articolo, dal Servizio di Medicina dello Sport della ASL competente per territorio o dalla Federazione Medico Sportiva Italiana, attingendo prioritariamente a medici specialisti in Medicina dello sport.
5. I costi per gli accertamenti sanitari, comprensivi del rilascio delle relative certificazioni, sono a carico dell’atleta o della Società sportiva o dell’Ente o Istituzione richiedente, con esclusione degli studenti partecipanti alle manifestazioni promozionali successive a quelle regionali dei giochi sportivi studenteschi. Le tariffe sono quelle stabilite dalle vigenti normative in materia.
Art. 8
Commissione regionale d’appello
1.
a) un medico specialista o docente in Medicina dello Sport con funzioni di Presidente;
b) un medico specialista o docente in Medicina Interna o in materie equivalenti;
c) un medico specialista o docente in Cardiologia;
d) un medico specialista o docente in Ortopedia;
e) un medico specialista o docente in Medicina Legale e delle Assicurazioni;
f) un medico specialista o docente in Medicina dello Sport della FMSI-CONI.
2.
3. Per ciascun componente effettivo è nominato un supplente che partecipa alla seduta in caso di assenza o impedimento del componente effettivo.
4. E’ causa di impedimento alla partecipazione ai lavori della Commissione l’aver concorso alla formulazione del giudizio oggetto del ricorso.
5. Il ricorrente può allegare all’istanza di ricorso certificati ed accertamenti sanitari di parte e richiedere di essere assistito, a proprie spese, nel corso del procedimento, da un medico di sua fiducia.
6. Le decisioni della Commissione sono adottate collegialmente con la presenza di almeno quattro membri effettivi o supplenti, con la partecipazione comunque dello specialista del caso da esaminare e sono definitive. A parità di voti, prevale il voto del Presidente.
7.
8. L’assenza non giustificata protratta
per tre sedute, anche non successive, comporta la decadenza dalla nomina di
componente
9.
10.
11.
Art. 9
Commissione tecnico-scientifica
1. E’ istituita
2.
a) un dirigente medico in servizio presso l’Assessorato regionale alla Sanità, con funzioni di Presidente;
b) il Direttore della Scuola di specializzazione in Medicina dello Sport della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catanzaro o un suo delegato;
c) i cinque dirigenti-medici, ai quali è stato attribuito l’incarico di cui all’articolo 4, comma 2, dei Servizi di Medicina dello Sport delle Aziende Sanitarie Locali site nella Regione Calabria;
d) un rappresentante della Federazione Medico Sportiva; e) un rappresentante del CONI regionale.
3. Il Presidente della Commissione ha facoltà di invitare a partecipare ai lavori della stessa, senza diritto di voto, esperti e funzionari in relazione agli specifici argomenti iscritti all’ordine del giorno.
4. Le funzioni di segreteria della Commissione sono svolte da un dipendente del ruolo unico regionale, di qualifica non inferiore alla sesta, in servizio presso l’Assessorato regionale alla sanità.
5.
6.
Art. 10
Disciplina relativa al rimborso spese ed indennità
1. Ai componenti le commissioni di cui agli articoli 8 e 9 è corrisposta, per effettiva presenza, una indennità da determinarsi con deliberazione della Giunta regionale.
2. Ai componenti la commissione di cui all’articolo 8 è altresì corrisposto un compenso aggiuntivo da determinarsi con deliberazione della Giunta regionale.
3. Ai componenti che risiedono in comune diverso da quello ove ha luogo la seduta delle commissioni di cui agli articoli 8 e 9 è corrisposto il rimborso delle spese di viaggio, effettivamente sostenute risultanti da apposita dichiarazione e/o documentazione, secondo le norme vigenti.
4. Agli esperti ed ai funzionari che dell’articolo 9 comma 3, è corrisposto il effettivamente sostenute e risultanti documentazione, secondo le norme vigenti.
5. Per i dipendenti della Regione e delle Aziende Sanitarie Locali che intervengono alle sedute la indennità di missione ed il rimborso spese sono corrisposti secondo i rispettivi ordinamenti vigenti.
6. Alla liquidazione delle indennità ed al rimborso delle spese sostenute si provvede con provvedimento del Dirigente generale del Dipartimento Sanità.
Art. 11
Censimento dei praticanti l’attività sportiva agonistica
1. Entro il mese di febbraio di ogni anno,
i Servizi di Medicina dello Sport delle Aziende Sanitarie Locali comunicano
all’Assessorato regionale alla Sanità il numero degli attestati di idoneità e
di non idoneità rilasciati nell’anno precedente. Tale comunicazione sarà
trasmessa esclusivamente dai Servizi di Medicina dello Sport, in maniera analitica,
rispetto al numero degli atleti visitati per mese e per esito della visita, con
contestuale specificazione degli atleti visitati dai medici specialisti
incaricati di cui all’articolo
2. Entro il mese di febbraio di ogni anno, i Comitati Provinciali delle singole federazioni sportive del C.O.N.I. comunicano all’Assessorato regionale alla sanità, divisi per comune e per attività sportiva, il numero presumibile dei propri tesserati agonisti che necessitano, nell’anno in corso, di certificazione di idoneità sportiva.
3. L’Assessorato regionale alla sanità, avvalendosi del supporto della Commissione tecnico-scientifica di cui all’articolo 9, cura, anche in forma elaborata, la pubblicazione e la divulgazione dei dati ad esso pervenuti, anche ai fin i statistici, epidemiologici e socio-culturali.
Art. 12
Conferimento di incarico a medici specialisti in Medicina dello Sport
operanti in strutture sanitarie accreditate
1. Le Aziende Sanitarie Locali, sentito il parere del Dirigente il Servizio di Medicina dello Sport, conferiscono l’incarico del rilascio dei certificati di idoneità alla pratica sportiva agonistica anche a medici specialisti in Medicina dello Sport operanti in ambulatori di strutture sanitarie accreditate secondo quanto previsto dalla deliberazione della Giunta regionale 15 febbraio 1999, n. 133.
2. Eventuali modificazioni ed integrazioni della vigente normativa, sia circa l’accreditamento delle strutture sanitarie che circa le indagini clinico-strumentali relative metodiche necessarie in Medicina dello Sport comporteranno parallelo e automatico adeguamento ai nuovi requisiti. Tale adeguamento dovrà avvenire entro il termine di sessanta giorni dall’entrata in vigore delle modificazioni e/o integrazioni in parola.
3. Lo specialista che assume l’incarico deve effettuare personalmente la valutazione dell’idoneità dei singoli atleti alla pratica sportiva agonistica, garantendo nell’ambulatorio della struttura accreditata di cui sopra, tutti gli accertamenti cimici e di diagnostica strumentale previsti, secondo il D.M. Sanità 18 febbraio 1982 e successive integrazioni, rettifiche e modificazioni per le discipline sportive per cui si rilascia il relativo certificato di idoneità agonistica.
4. Allo specialista che assume l’incarico è fatto divieto di rilasciare certificati di idoneità alla pratica sportiva agonistica riferiti ad accertamenti clinici e strumentali effettuati presso altre strutture, pubbliche o private, diverse dall’ambulatorio di cui al precedente comma.
5. Lo specialista che assume l’incarico è tenuto nell’ambulatorio, a portare ben visibile una idonea targhetta di identificazione personale, con foto, nome, cognome ed estremi riferiti al conferimento dell’incarico da parte dell’Azienda Sanitaria Locale.
6. E’ motivo di revoca o di sospensione dell’incarico il non rispetto ancorché parziale dei contenuti della presente legge.
Art. 13
Norma finanziaria
1. All’onere derivante dal funzionamento degli organismi di cui agli articoli 8 e 9, valutato in lire 25.000.000 per l’esercizio finanziario 2001, si fa fronte con lo stanziamento previsto al capitolo 1013101 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001.
Art. 14
Norma finale
1. Sono abrogate le norme della legge 1° dicembre 1998 se e quanto in contrasto con la presente legge.
Art. 1
(Principi generali)
1. Le norme della serie UNI EN ISO 9000 rappresentano un’opportunità e uno “strumento guida” finalizzato alla revisione dell’organizzazione aziendale e forniscono un indirizzo alle organizzazioni che vogliono sviluppare e attuare un Sistema Qualità improntato all’efficacia e all’efficienza attraverso la formalizzazione delle proprie procedure operative e alla definizione di programmi finalizzati al miglioramento continuo della qualità.
2.
3.
Art. 2
(Soggetti beneficiari)
1. Le attività configurabili quali beneficiarie sono le istituzioni sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali pubbliche e private operanti nel territorio calabrese.
Art. 3
(Soggetto attuatore)
1.
Art. 4
(Iniziative ammissibili)
1. Sono da ritenersi ammissibili i progetti
con nessi alla implementazione dei sistemi di qualità e alla loro
certificazione secondo le norme della serie UNI EN ISO
a) il progetto per l’implementazione del sistema di qualità aziendale-manuale di qualità, procedure ed istruzioni operative;
b) la certificazione del sistema di qualità dei servizi aziendali;
c) la formazione per “lnternal Auditor”;
d) servizi di taratura ed acquisto di campioni primari;
e) informatizzazIone del sistema informativo;
f) adeguamento del sistema di controllo di gestione.
Art. 5
(Vigilanza e controllo sull’attività delle aziende beneficiarie)
1.
2.
Art. 6
(Manifestazione d’interesse)
1. Le istituzioni sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali pubbliche e private interessate devono assicurare lo svolgimento di tutte le attività necessarie per realizzare la produzione, l’erogazione ed il controllo di prestazioni e di servizi secondo le norme ISO 9000, così come previsto nei successivi articoli 7 e seguenti.
2. I servizi delle istituzioni pubbliche e private che risponderanno a quanto previsto dalla presente normativa saranno classificate come “Centro di Eccellenza”.
Art. 7
(Comitato di controllo della qualità)
1. E’ istituito presso l’Assessorato regionale alla Sanità un Comitato di controllo della qualità.
2. lI Comitato svolge funzioni di predisposizione, controllo e verifica dei criteri per l’esecuzione dell’intera iniziativa oggetto della presente legge e fornisce pareri obbligatori e vincolanti su tutta l’attività connessa alla realizzazione della presente iniziativa.
3. lI Comitato è così composto:
- Direttore Generale del Dipartimento Sanità della Giunta regionale - Presidente;
- un rappresentante del soggetto attuatore;
- tre esperti del settore qualità del comparto sanità;
- il Presidente della società scientifica calabrese competente per lo specifico provvedimento;
- svolge le funzioni di segretario un dipendente regionale in servizio presso l’Assessorato alla Sanità non inferiore alla categoria D.
4. Il Comitato di controllo è nominato con Decreto dell’Assessore regionale alla Sanità.
5. Ai componenti esterni, spetta, secondo le norme vigenti, un gettone di presenza, per ogni seduta del Comitato ed il rimborso delle spese di viaggio ove spettanti.
Art. 8
(Modalità di selezione
dei soggetti beneficiari)
1. La realizzazione dell’intervento
avverrà per il tramite del soggetto attuatore il quale, previa stipula di
apposita convenzione con
a) generare, mediante una mirata attività promozionale, lo stimolo per l’affermazione della cultura della qualità nelle aziende sanitarie;
b) definire le opportune convenzioni operative con gli Istituti di Certificazione nazionali per l’ottimizzazione dei relativi costi di certificazione e con gli organismi accreditati per il rilascio degli attestati di Internal Auditor;
c) identificare attraverso pubblicazione di un apposito bando pubblico, soggetti beneficiari interessati alle agevolazioni di cui alla presente legge e la conseguente valutazione delle richieste pervenute;
d) redigere una graduatoria, nel rispetto dei criteri predisposti dal Comitato di controllo della qualità di cui all’art. 7 della presente legge, da sottoporre alla Giunta regionale per la conseguente approvazione;
e) istruire le pratiche di finanziamento relativamente alle richieste ritenute ammissibili;
g) monitorare i risultati degli interventi.
2. Per gli interventi di cui alla presente legge l’investimento complessivo sarà così ripartito: il 90 per cento per gli interventi di cui all’art. 4 della presente legge mentre il 10 per cento a copertura dei costi per la realizzazione delle attività indicate ai precedenti commi del presente articolo.
3. L’investimento complessivo per gli interventi sarà sostenuto dai soggetti ammessi, pubblici e privati, per una quota pari al 50 per cento e per il restante 50 per cento tramite il contributo della Regione Calabria.
Art. 9
(Norma finanziaria)
1. Agli oneri derivanti dall’applicazione della presente legge, si provvede per il primo anno del piano triennale di interventi (anno 2001) mediante il prelevamento dello 0,2 per cento del Fondo Sanitario Regionale.
2. Per gli anni successivi al primo, del piano triennale di interventi, le somme necessarie vengono determinate in ciascun esercizio finanziario con la legge di bilancio della Regione e con la collegata legge finanziaria inerente allo stesso esercizio.
Art. 1
Finalità
1. Alfine di estendere la diffusione dello studio e della prevenzione della celiachia a tutto il territorio della regione, secondo i criteri di cui all’art. 2 del D.M. i luglio 1982 n. 581600, gli interventi diagnostici, connessi a tale patologia, saranno effettuati attraverso la collaborazione dell’Unità Operativa di Pediatria dell’Azienda Ospedaliera “Annunziata” di Cosenza, della Clinica Pediatrica dell’Università degli Studi di Catanzaro e dell’Unità Operativa di Pediatria dell’Azienda Ospedaliera “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria.
2. Rientrano tra i compiti ditali unità operative anche gli Screening della popolazione scolastica di età compresa tra gli 11 e i 14 anni, mediante determinazione della transglutaminasi tissutale, con coinvolgimento della Medicina Scolastica e della medicina di base anche attraverso l’utilizzo di modulistiche.
Art. 2
Strutture
1. Fermo restando che i centri di
riferimento per la diagnosi e cura della celiachia sono individuati presso
l’Azienda Ospedaliera Annunziata di Cosenza (Unità Operativa di Pediatria),
2. Tale laboratorio specialistico svolge indagini di tipo anticorpale come gli Ac antitransglutaminasi ed Ac antiendomisio (EMA). Tali indagini sono eseguite da personale esperto nella tecnica dell’immunofluorescenza indiretta.
3. L’attività è svolta in day hospital (senza aumento dei posti letto) presso i tre centri di cui all’art. 1.
Art. 3
Personale
1. Per lo svolgimento delle attività della presente legge si fa riferimento al personale sanitario già presente presso le unità operative delle Pediatrie delle Aziende sopracitate, nonché del Centro di Riferimento di Tipizzazione Tissutale e dei Laboratori Specialistici.
2. Alfine di rispondere alle maggiori esigenze scaturenti dall’applicazione della presente legge, si prevede di integrare il personale esistente con le seguenti figure professionali reclutato secondo le norme di legge vigenti in materia dì mobilità ed esperta in gastroenterologia pediatrica - per quanto attiene alle figure mediche:
1) per ogni Centro Diagnosi: 2 Medici pediatri, 1 Psicologo, 1 Infermiere, 1 amministrativo;
2) per il Centro di Tipizzazione Tissutale dell’Azienda Ospedaliera “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria: 1 Biologo e 2 Tecnici di Laboratorio Medico, 1 amministrativo.
Art. 4
Norma finanziaria
1. All’onere derivante dalla presente legge si fa fronte per l’esercizio 2001 e per quelli successivi con lo stanziamento previsto al capitolo 4211103 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2001 e successivi.
Art. 1
Alla fine del 2° comma dell’articolo 5 dopo le parole “fuori regione” aggiungere le parole: “Non occorre corredare la domanda con certificazione del medico specialista dell’A.S.L. per i trapiantati e i portatori di gravi patologie già acclarate con documentazione certa e probatoria”.
“Il Consiglio regionale
vista la propria deliberazione consiliare
n. 22 del 16 ottobre 2000, avente ad oggetto: “Nomina consulenti - legge
regionale 13 maggio 1996, n. 8, art. 11, comma
vista la delibera n. 39 del 1.3.2001 con il quale l’Ufficio di Presidenza nel rappresentare che il Prof. Sebastiano Ciccarello ha rinunciato all’incarico di consulente, propone la sostituzione dello stesso con il Prof. Pasquale Catanoso, Prof. associato di Scienza delle Finanze presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università agli studi di Catanzaro;
visto il curriculum presentato dall’interessato;
ritenuto, che il rapporto con il prof. Pasquale Catanoso possa essere regolato dalle stesse condizioni già previste per gli altri consulenti;
ritenuto, pertanto, dover provvedere in merito;
visto l’articolo 68, ultimo comma, dello Statuto;
delibera
di conferire l’incarico di consulente giuridico del Consiglio regionale al Prof. Pasquale Catanoso, Prof. associato di Scienza delle Finanze presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università agli Studi di Catanzaro;
di dare atto che il prof. Pasquale Catanoso sostituisce il Prof. Sebastiano Ciccarello dimissionario;
di stabilire che l’incarico conferito al prof. Pasquale Catanoso è regolato dalle stesse condizioni stabilite per gli altri consulenti, con deliberazione consiliare n. 22 del 16.10.2000;
di dare atto che la presente deliberazione, ai sensi della legge n. 127/97, non è soggetta a controllo”.
Art. 1
Obiettivi
1.
a) con la creazione di ludoteche e centri ricreativi nel campo dello spettacolo, della musica e dell’attività sportiva;
b) con la realizzazione di percorsi di recupero, in collaborazione con le strutture territoriali dei servizi sociali pubblici e del privato sociale, di soggetti a rischio di emarginazione per il superamento dello stato di isolamento psichico e fisico e per l’inserimento scolastico e lavorativo di soggetti portatori di handicap e/o con difficoltà psico-sociali.
2.
Art. 2
Comitato regionale e Comitati provinciali
1. Alfine di attuare gli obiettivi
previsti dall’art. 1,
2. Il Comitato regionale valuta le proposte di programmazione trasmesse dai Comitati provinciali entro il 31 marzo di ogni anno e formula un piano di finanziamento che viene trasmesso alla Giunta regionale per l’emissione dei decreti, nei settori preventivamente individuati dallo stesso Comitato regionale entro il 31 aprile di ogni anno e trasmessi entro il 31 maggio ai Comitati provinciali.
3. Il Comitato regionale è composto da:
a) Assessore regionale allo sport e tempo libero o da un suo delegato;
b) Assessore regionale ai servizi sociali o da un suo delegato;
c) Assessore regionale alla cultura o da un suo delegato;
d) Assessore regionale alla formazione professionale o da un suo delegato;
e) N. 2 rappresentanti per ogni Comitato provinciale;
f) N. 3 esperti in campo pedagogico, psicologico e organizzativo-strutturale, nominati all’inizio di ogni legislatura dal Consiglio regionale;
g) N. 4 dipendenti assegnati dagli Assessorati di cui alle lettere a), b), c) e d) comma 3 del presente articolo.
4. I Comitati provinciali sono composti da:
a) Assessori provinciali allo sport e tempo libero, servizi sociali, cultura e formazione professionale;
b) N. 3 rappresentanti per ogni diocesi designati dal Vescovo;
c) N. 4 dipendenti assegnati dagli Assessorati provinciali di cui alla lettera a), comma 4 del presente articolo.
5. Il Comitato regionale ha sede presso
6. Il Comitato regionale e i Comitati provinciali vengono costituiti entro e non oltre 90 giorni dall’entrata in vigore della presente legge.
Art. 3
Finanziamenti
1. Per il conseguimento degli obiettivi di cui all’art. 1, comma 1 lettera a), per la costruzione di nuove strutture verranno concessi finanziamenti per la costruzione di nuove strutture già esistenti, arredamento, attrezzature e strumenti didattici.
2. Il finanziamento per le nuove costruzioni, riadattamento e riqualificazione di strutture già esistenti non potrà superare i 200 milioni e sarà così concepito:
a) 20 per cento in conto capitale;
b) 50 per cento a mutuo agevolato decennale con preammortamento per i primi tre anni.
3. Per l’arredamento, le attrezzature e gli strumenti didattici viene concesso un contributo in conto capitale pari al 60 per cento dell’investimento complessivo che non può superare i 20 milioni.
4. I finanziamenti vengono concessi alle comunità cristiane che presentano richieste dal 10 luglio al 31 dicembre di ogni anno ai Comitati provinciali di cui al l’art 2 della presente legge.
5. Ai fini dell’attuazione dell’art. 1 comma 1 lett. b) della presente legge, vengono finanziati percorsi di recupero in stretto rapporto con strutture socio-assistenziali pubbliche e private delle ASL, da effettuarsi presso le sedi delle comunità cristiane, inserendo nei piani annuali corsi di formazione professionale finalizzati al coinvolgimento dei soggetti che si trovano nelle situazioni di disagio di cui all’art. 1 comma 1 lett. b) della presente legge, riconoscendo alle comunità cristiane la titolarità ad essere soggetto promotore di programmi, azioni ed investimenti.
Art. 4
Norma finanziaria
1. All’onere derivante dalla presente
legge, valutato per l’anno
2. La predetta disponibilità di bilancio è utilizzata nell’esercizio in corso, ponendone la competenza della spesa a carico del capitolo 3132171 che istituisce nello stato di previsione della spesa per l’esercizio 2001 con la denominazione “Spese per la valorizzazione della funzione sociale svolta dalla comunità cristiana e dagli operatori parrocchiali nell’ambito del percorso formativo della persona” e lo stanziamento, in termini di competenza e di cassa, di lire 500.000.000.
3. Per gli anni successivi la corrispondente spesa, cui si fa fronte con le entrate proprie della Regione, sarà determinata in ciascun esercizio finanziario con la legge di approvazione del bilancio della Regione e con la collegata legge finanziaria inerente allo stesso esercizio.
Art. 1
1.
Art. 2
1. Per la realizzazione delle finalità di cui alla presente legge è stanziata annualmente una somma idonea a far fronte a tutte le iniziative della Fondazione, che persegue statutariamente le finalità della promozione della cultura, nella forma più ampia e con particolare riguardo alla valorizzazione del patrimonio culturale regionale, la diffusione del libro, l’educazione alla lettura e a diffondere la cultura e il libro anche attraverso la stipulazione di accordi e commesse di ricerca per temi con specialisti, singoli o di gruppo, Istituti Universitari, Enti nazionali ed esperti; la partecipazione ad iniziative dello stesso tipo con altre Fondazioni ed Istituzioni italiane od estere; l’organizzazione e presentazione di seminari e convegni di studio, nazionali ed internazionali, cicli e corsi di insegnamento, nonché partecipare ad iniziative dello stesso tipo con altre Fondazioni ed Istituzioni italiane ed estere; a dar vita ad un proprio Centro di studi e presentazione con biblioteca, ed archivio storico annessi, per effettuare direttamente studi e ricerche, anche avvalendosi di borsisti e ricercatori interni. A dar vita ad un periodico per informare sulla sua attività e per pubblicare contributi a questa relativi; a dar vita ad una o più collane di pubblicazioni accoglienti opere coerenti con gli scopi della Fondazione.
Art. 3
1. Entro il 30 marzo di ciascun anno
2. La mancata presentazione della relazione di cui al precedente comma, comporta la perdita del diritto ad ottenere il contributo previsto dalla presente legge.
Art. 4
1. All’onere derivante dalla presente
legge, valutato per l’anno
2. La predetta disponibilità di bilancia è utilizzata nell’esercizio in corso, ponendone la competenza della spesa a carico del capitolo 3132170 che istituisce nello stato di previsione della spesa per l’esercizio 2001 con la denominazione “Contributo alla Fondazione Rubbettino con sede in Cosenza” e lo stanziamento, in termini dì competenza e di cassa, di lire 100.000.000.
3. Per gli anni successivi la corrispondente spesa, cui si fa fronte con le entrate proprie della Regione, sarà determinata in ciascun esercizio finanziario con la legge di approvazione del bilancia della Regione e con la collegata legge finanziaria inerente allo stesso esercizio.
Art. 1
Finalità
1.
Art. 2
Compiti (servizio gratuito)
1.
a) garantire a tutti coloro che vivono in Calabria, anche temporaneamente, un servizio gratuito di informazione, orientamento, consulenza sull’accesso e il funzionamento dei servizi socio-sanitari, con orario di apertura al pubblico di almeno 30 ore settimanali;
b) aggiornare costantemente la banca dati, già attivata, delle segnalazioni ricevute da cittadini, singoli o associati, da operatori e realtà professionali e da soggetti istituzionali e curarne una sulle questioni emergenti che richiedano interventi prioritari e tempestivi;
c) raccogliere e diffondere buone pratiche che consentano una più ampia e agevole fruibilità dei servizi socio-sanitari e una migliore tutelabilità dei diritti;
d) curare una permanente attività di comunicazione, anche attraverso l’utilizzo delle moderne tecnologie, con specifiche iniziative su tematiche di particolare rilevanza per la popolazione;
e) realizzare programmi e momenti di aggiornamento e formazione per cittadini, gruppi locali, associazioni e operatori al fine di rafforzare e qualificare la rete di difesa civica;
f) organizzare un incontro annuale regionale, da tenersi entro il mese di aprile, nel quale presentare un rapporto sullo stato dei servizi sanitari in Calabria dal punto di vista dei cittadini;
g) svolgere attività di raccordo, interlocuzione e supporto nei confronti delle istituzioni, dei soggetti e delle realtà sociali operanti in campo socio-sanitario, di tutela dei diritti dei cittadini e di promozione della qualità dei servizi;
h) raccogliere supporto economico pubblico e privato per rafforzare l’azione di tutela del diritto alla salute.
Art. 3
Rendicontazione
1. Entro il 30 aprile di ciascun anno Cittadinanzattiva Calabria onlus è tenuta a presentare alla Giunta regionale un dettagliato rapporto sull’attività svolta nell’anno precedente, la relativa rendicontazione finanziaria con specifico riferimento alla utilizzazione del contributo regionale ed una dichiarazione resa nel termini di legge dal legale rappresentante di non aver chiesto e/o ottenuto beneficio da altri soggetti pubblici o privati per la realizzazione delle attività per le quali si chiede il contributo.
2. Entro il 30 novembre di ciascun anno Cittadinanzattiva Calabria onlus presenta alla Giunta regionale, che esprime eventuali osservazioni entro trenta giorni, il programma delle attività da svolgere nell’anno successivo ed il relativo bilancia di previsione.
3. La mancata presentazione di quanto previsto ai commi i e 2 del presente articolo comporterà la perdita del diritto ad ottenere il contributo stesso.
4. Il mancato invio della documentazione chiesta potrà comportare la perdita del contributo per l’esercizio finanziario relativo, qualora il Coordinamento regionale della Lega, di concerto con il Comitato sezionale inadempiente non avrà presentato dei progetti preferibilmente per la stessa sezione provinciale.
Art. 4
Erogazioni liberali
1. Cittadinanzattiva Calabria onlus, per lo svolgimento delle attività statutarie non finanziate dalla presente legge, può usufruire:
a) di sponsorizzazioni ed erogazioni liberali da parte di privati;
b) di contributi, finanziamenti ed incentivi da parte di Aziende pubbliche e private, Fondazioni, Enti locali, Regioni, Organi dello Stato, Unione Europea e Organismi internazionali.
Art. 5
Norma finanziaria
1. All’onere derivante dalla presente
legge, valutato per l’anno
2. La predetta disponibilità di bilancia è utilizzata nell’esercizio in corso, ponendone la competenza della spesa a carico del capitolo 4131101 che istituisce nello stato di previsione della spesa per l’esercizio 2001 con la denominazione “Spese per il finanziamento delle attività di Cittadinanzattiva - Tribunale per i diritti del malato, servizio PIT-Calabria” e lo stanziamento, in termini di competenza e di cassa, di lire 100.000.000.
3. Per gli anni successivi la corrispondente spesa, cui si fa fronte con le entrate proprie della Regione, sarà determinata in ciascun esercizio finanziario con la legge di approvazione del bilancio della Regione e con la collegata legge finanziaria inerente allo stesso esercizio.
Art. 1
(Finalità e destinatari)
1. Alfine di contribuire al risarcimento
dei danni subiti dagli appartenenti alle Forze dell’Ordine e dagli
amministratori pubblici, nonché dai membri dei corpi di Polizia Municipale,
nell’espletamento di attività di contrasto della criminalità e della
immigrazione clandestina nel territorio della Calabria, è costituito pressa
2. Possono accedere al Fonda anche i familiari conviventi dei soggetti appartenenti alle suddette categorie, ove dimostrino che abbiano subito un pregiudizio riconducibile alle attività di cui al comma precedente.
Art. 2
(Carattere sussidiario del fondo regionale)
1. Il fondo regionale è costituito per contribuire al risarcimento danni subiti dagli aventi diritta, per i quali non sia possibile accedere in via principale ai fondi a tal fine espressamente previsti da leggi dello Stato, da Enti a Istituti nazionali o dall’attivazione di eventuali assicurazioni private.
Art. 3
(Inoltro delle domande)
1. Gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, gli amministratori pubblici, nonché i corpi di Polizia Municipale ed i soggetti di cui al secondo comma dell’art. 1 che abbiamo subito lesioni a danni alle cose nell’espletamento o in conseguenza delle attività di contrasto della criminalità e dell’immigrazione clandestina in Calabria possano, entro il 30 aprile di ogni anno, fare richiesta di accedere al fondo speciale mediante domanda rivolta al Presidente della Giunta regionale corredata da idonea documentazione attestante la natura e l’entità dei danni subiti nonché la sussistenza delle condizioni oggettive di cui alle finalità della presente legge.
Art.4
(Limiti e datazione finanziaria)
1. Il fondo, a cui viene garantita dalla Regione Calabria una consistenza minima di lire 300 milioni, è modulata ogni anno in fase di assestamento di bilancio alfine di garantire le risorse necessarie alla copertura delle richieste pervenute. In nessun caso potrà essere erogata, per ciascuna domanda, una somma superiore a lire 35 milioni.
Art. 5
(Norma finanziaria)
1. All’onere derivante dalla presente
legge, valutato per l’anno
2. La predetta disponibilità di bilancia è utilizzata nell’esercizio in corso, ponendone la competenza della spesa a carico del capitolo 2233107 che istituisce nello stato di previsione della spesa per l’esercizio 2001 con la denominazione “Fondo regionale di solidarietà per danni derivati agli appartenenti alle Forze dell’ordine ed agli amministratori pubblici di attività di contrasto della criminalità e della immigrazione clandestina” e lo stanziamento, in termini di competenza e di cassa, di lire 300.000.000.
3. Per gli anni successivi la corrispondente spesa, cui si fa fronte con le entrate proprie della Regione, sarà determinata in ciascun esercizio finanziario con la legge di approvazione del bilancio della Regione e con la collegata legge finanziaria inerente allo stesso esercizio.
Art. 1
(Norma Generale)
1. Tutti i soggetti pubblici e privati, (di seguito chiamati “aziende”), esercenti attività agricola, agroalimentare, forestale e della pesca che intrattengono o intendono intrattenere rapporti con la pubblica amministrazione centrale o locale, con l’esclusiva utilizzazione delle procedure informatiche e delle applicazioni software messe a disposizione dalla amministrazione regionale, devono, a partire dall’anno 2001, manifestarsi al sistema informativo agricolo dell’Assessorato Regionale Agricoltura della Regione Calabria, (di seguito chiamato “SIA.Cal”) effettuando una autodenuncia anagrafica tecnico-amministrativa ai sensi e per gli effetti e con le modalità prescritte dall’art. 14 del Decreto Legislativo 30 aprile 1998, n. 173.
Art. 2
(Integrazione)
1. Le notizie di cui al precedente art. i raccolte dal SIA.Cal, (di seguito chiamate “anagrafe”), saranno rese disponibili al Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN), con il quale il SIA.Cal sarà completamente integrato ai sensi dell’art. 14, comma 3, del decreto legislativo 30 aprile 1998, n. 173.
Art. 3
(Obbligatorietà)
1. L’iscrizione all’anagrafe, qualora non effettuata, a effettuata in modo e/o con mezzi diversi da quelli indicati dal SIA.Cal, sarà effettuata d’ufficio dallo stesso, previa acquisizione e verifica dei dati identificativi, anche attraverso l’utilizzazione di informazioni e notizie rinvenenti da precedenti rapporti con la pubblica amministrazione ed attraverso accessi a sistemi informativi esterni, con particolare riferimento al sistema informativo del Ministero delle Finanze.
Art. 4
(Conseguenze e Penalità)
1. L’inosservanza dell’obbligo di cui all’art. 1, azionerà l’iscrizione d’ufficio a cura del SIA.Cal. Tale verifica comporterà ritardi nell’ammissione ai benefici recati dalle normative nazionali, regionali e comunitarie.
Art. 5
(Verifiche)
1. Qualora i dati denunciati, a seguito di controllo a dovessero risultare totalmente e/a parzialmente inesatti, provvederà alla sospensione delle istanze e dei relativi cura del SIA.Cal, l’amministrazione atti istruttori fino all’avvenuta correzione e/o integrazione, che dovrà avvenire entro e non oltre trenta giorni dalla comunicazione di discordanza. Trascorso inutilmente tale termine senza aver provveduto alla integrazione e/o correzione dei dati, l’iscrizione all’anagrafe sarà definitivamente sospesa e dovrà essere riproposta integralmente ove ne ricorrano i presupposti, salvo eventuale iscrizione ai sensi dell’art. 3.
Art. 6
(Linguaggio comune e contenuti)
1. Tutti i soggetti saranno identificati dal codice fiscale.
a) Il codice fiscale, (di seguito “CUAA”) costituisce il codice unica di identificazione aziendale, e dovrà essere utilizzato in tutti i rapporti con la pubblica amministraziOne. Attraverso l’assemblamento del codice fiscale con i codici ISTAT della provincia e del comune dove ricade l’azienda, saranno identificate una o più Unità Tecnico Economiche (UTE), (di seguito denominate unità”).
b) Per unità si intende l’insieme dei mezzi di produzione, degli stabilimenti e delle unità zootecniche ed acquicole, condotte a qualsiasi titolo dal medesimo soggetto per una specifica attività economica, ubicata in una porzione di territorio, identificata dal codice ISTAT di cui al punto precedente, ove ricade in misura prevalente ed avente una propria autonomia produttiva.
c) Ogni informazione inserita nella base dati anagrafica del SIA.Cal, sarà automaticamente correlata al CUAA.
d) Le informazioni contenute nella base dati anagrafica, dovranno riguardare:
1. Dati anagrafici se persona fisica;
2. Legale rappresentante e sede legale se persona giuridica;
3. Ubicazione dell’azienda e delle unità tramite il codice ISTAT;
4. Dati di produzione, trasformazione e commercializzazione;
5. Consistenza zootecnica complessiva dell’azienda e delle singole unità;
6. Consistenza territoriale, titolo di conduzione e individuazione catastale, compresa quella dei fabbricati, ove esistente, comprensiva dei dati aerofotagrammetrici, cartografici e del telerilevamento in possesso dell’amministrazione;
7. Domande di ammissione a programmi di intervento concernenti l’applicazione di regolamenti comunitari e nazionali in materia di aiuti e sovvenzioni e stata dei singoli procedimenti;
8. Quantitativi di riferimento individuali assegnati per ciascun settore di intervento sulla base di normative comunitarie e nazionali nonché eventuali atti di cessione o acquisizione di quote;
9. Risultanze dei controlli amministrativi, ivi compresi i controlli preventivi integrati basati sull’impiega del telerilevamento (da aereo o satellite) ed i sopralluoghi presso le aziende, previsti dalla normativa comunitaria e nazionale, eseguiti dall’amministrazione;
10. Erogazioni eseguite dall’amministrazione e stato dei relativi procedimenti di incasso;
11. Eventuale ente associativo delegato dall’azienda;
12. Dati relativi a fatti e atti giuridici intervenuti relativi all’azienda, quali contratti e successioni, risultanti all’amministrazione;
13. Dati relativi all’iscrizione al naviglio peschereccio;
14. Impianti acquicoli per la produzione ittica;
15. Dati relativi all’accesso a fondi strutturali;
16. Ogni altra informazione risultante e/o utile alla pubblica amministrazione, centrale o locale, nonché agli altri utenti a qualsiasi titolo abilitati all’accesso all’anagrafe, attinente all’attività economica svolta;
17. L’azienda, attraverso le procedure di variazione, è tenuta a comunicare ogni fatto o atto giuridico avente effetto sulla titolarità dell’impresa e dei beni che la costituiscono, sulla quantificazione e/o trasferimento anche temporanea di diritti, quote ecc. rispettando i termini previsti per ciascun specifico fatto o atto, dalla normativa comunitaria o nazionale, al fine della verifica della loro legittimità.
Art. 7
(Attività connesse e servizi)
1. L’amministrazione regionale, attraverso il SIA.Cal, renderà disponibili ai soggetti autorizzati i seguenti servizi:
1. Consultazione locale ed integrata su base nazionale mediante accesso a banche dati esterne;
2. Predisposizione di documenti informatici;
3. Identificazione anagrafica dei dati aziendali anche utilizzando le informazioni contenute nel registra delle imprese attraversa la interconnessione con il sistema informativo delle Camere di Commercio;
4. Verifica catastale dei dati aziendali attraverso il controllo con il sistema informativo del Ministero delle Finanze;
5. Servizi di supporto alle decisioni di livello nazionale e locale;
6. Cooperazione applicativa, centroperiferia, controllo e certificazione delle operazioni per via telematica;
7. Consultazione del vocabolario dati e delle informazioni dell’anagrafe;
8. Servizi di accredito o di addebito e di documentazione, controllo e certificazione nei confronti di parti terze;
9. Servizi connessi alla gestione di qualsiasi informazione inerente i contenuti dell’anagrafe stessa.
Art. 8
(Accesso ed utenti)
1. L’accesso all’anagrafe può essere
autorizzato, nel rispetto di quanta previsto dalle norme sul trattamento dei
dati personali, di cui alla legge 31 dicembre 1996, n. 675, e successive
modificazioni, ed in particolare nel rispetto di quanta previsto dagli articoli
12 e 20 della legge predetta in materia di segreta aziendale e industriale, e
dall’articolo
1. Tutti i soggetti e le pubbliche amministrazioni individuati dall’art. 15, comma 1, del decreto legislativa 30 aprile 1998, n. 173 previa definizione di opportuni protocolli di intesa;
2. Tutte le aziende ed i soggetti dalle stesse delegati, limitatamente ai propri dati o ai dati di interesse generale e statistica, anche attraversa la “carta dell’agricoltore e del pescatore” istituita ai sensi dell’art. 7 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 503 dell’i dicembre 1999.
Art.9
(Validazione)
1. La base dati anagrafica, per come sopra costituita, sarà assoggettata alla validazione preventiva ed all’aggiornamento costante a cura del SIA.Cal, anche avvalendosi di collegamenti a banche dati terze ed a sistemi informativi di altre amministrazioni locali e nazionali, nonché di specifiche e qualificate collaborazioni esterne previa sottoscrizione di apposite convenzioni e protocolli d’intesa.
Art. 10
(Risorse finanziarie e norma finale)
1. All’onere derivante dalla presente
legge, valutato per l’anno
2. La predetta disponibilità di bilancia è utilizzata nell’esercizio in corso, ponendone la competenza della spesa a carico del capitolo 5111101 che istituisce nello stato di previsione della spesa per l’esercizio 2001 con la denominazione “Spese per l’anagrafe regionale delle aziende agricole - Recepimento D.P.R. n. 503/1999” e lo stanziamento, in termini di competenza e di cassa, di lire 100.000.000.
3. Per gli anni successivi la corrispondente spesa, cui si fa fronte con le entrate proprie della Regione, sarà determina in ciascun esercizio finanziario con la legge di approvazione del bilancia della Regione e con la collegata legge finanziaria inerente allo stesso esercizio.
4. La presente legge è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria.
5. E’ fatto obbligo a chiunque di osservarla e farla osservare come legge della Regione.
Il Consiglio regionale
consapevole delle difficoltà di agibilità del Tribunale di Castrovillari che recentemente è stato anche sottoposto a sequestro giudiziale a causa delle sue precarie condizioni di sicurezza e degli impianti;
preso atto che le recenti riforme del processo penale e civile richiedono maggiori spazi che non possono essere soddisfatti dall’attuale sito, che, peraltro, va sottoposto per come si è detto alla messa in sicurezza;
preso atto che l’Amministrazione Comunale di Castrovillari ha provveduto a richiedere al Ministero di giustizia l’ammissione al finanziamento per la realizzazione del nuovo Palazzo di Giustizia, in un primo tempo limitatamente al primo modulo funzionale idoneo ad accogliere, secondo le esigenze espresse dai capi degli Uffici Giudiziari, gli Uffici della Procura della Repubblica, e che nelle more si lavorerà per la messa in sicurezza del vecchio edificio e per la ottimizzazione degli spazi attualmente disponibili si da garantire comunque l’attività giudiziaria giudicante;
preso atto, altresì, che lo stesso Comune di Castrovillari si è proposto eventualmente per il cofinanziamento dell’opera che richiede lo stanziamento immediato di lire 8 miliardi, relativamente a questo primo modulo ritenuto assolutamente urgente e la cui realizzazione non è più procrastinabile;
Tutto ciò considerato,
impegna
- Il Ministero di Giustizia perché acceleri la procedura di assegnazione dei fondi richiesti;
-
- Il Presidente della Corte di Appello di Catanzaro perché attivi tutte le procedure del caso atte a garantire al Tribunale di Castrovillari la normalità che quell’ufficio merita per la sua storia plurisecolare e per il ruolo di salvaguardia della libertà e della legalità in una zona a rischio.
Il Consiglio regionale
premesso che l’epidemia della lingua blu, fenomeno gravissimo che ha colpito ormai da svariati mesi la Calabria e al fine di attivare le misure necessarie per realizzare un piano di lotta, controllo e eradicazione della febbre catarrale ovina,
impegna
- l’accertamento delle cause e delle condizioni che hanno favorito la diffusione della malattia;
- individuare e circoscrivere i territori e gli allevamenti interessati valutando la reale dimensione dell’epidemia;
- impedire il diffondersi della malattia in altre aree della Calabria;
- fornire tempestivamente alle A.S.L., ai Comuni interessati e agli allevatori tutti i sostegni conoscitivi, tecnici e operativi necessari affinché possano operare nel modo più efficace possibile per debellare rapidamente l’epidemia.
Il Consiglio regionale
Visto:
- il “piano spadare” varato dall’U.E. che prevede la messa al bando delle reti da posta derivanti (cosiddette spadare) entro il 31 dicembre 2001;
- la deliberazione del Comune di Bagnara Calabra avente ad oggetto l’emergenza creata dal “piano spadare”;
- la deliberazione del Consiglio Provinciale di Reggio Calabria relativa al medesimo oggetto;
premesso che circa il 70 per cento della ricchezza locale di Bagnara Calabra, tralasciando il terziario, era basata sulle attività marinare ed in particolar modo sulla pesca del pesce spada da cui derivava il sostentamento sia per i pescatori che per l’indotto;
- che circa 1000 pescatori su 11.000 abitanti di Bagnara Calabra erano addetti alla pesca del pesce spada con una delle più imponenti flotte del Mediterraneo e che, in conseguenza della messa al bando delle spadare, saranno destinati alla perdita del posto di lavoro;
- che oltre all’innegabile danno economico con grave ricaduta su tutta l’attività produttiva e di sviluppo zonale, lo smantellamento delle “spadare” sarà causa di estinzione del patrimonio storico-culturale di Bagnara Calabra;
considerato che occorre definire con assoluta certezza le alternative valide attraverso progetti seri ed adeguati che vadano a definire efficacemente e razionalmente le problematiche in oggetto.
Esprime piena solidarietà a tutte le iniziative intraprese dai pescatori, dal Consiglio Comunale di Bagnara Calabra e dal Consiglio Provinciale di Reggio Calabria;
chiede al Governo centrale
1. di intervenire nell’ambito U.E. al fine di rivedere il problema delle spadare nella sua complessità, proponendo immediatamente uno slittamento del termine per lo smantellamento delle stesse; in quanto se è vero che il fine della abolizione delle spadare è la migliore gestione per lo sfruttamento delle risorse biologiche del mare e la salvaguardia ambientale, è anche vero che tale sfruttamento va regalamentato in modo ottimale ed equitativo. La messa al bando delle “reti derivanti” (spadare) in mancanza di strumenti giuridici in grado di imporre la stessa misura a tutte le flotte operanti in Mediterraneo, si è al momento tradotta in una penalizzazione unilaterale della flotta comunitaria ed in particolare di quella italiana che contava il numero maggiore di imbarcazioni operanti con questo sistema di pesca.
Di fatto, le flotte dei Paesi rivieraschi ed extra mediterranei potranno proseguire indisturbati nelle attività di pesca del pesce spada con le grandi “reti derivanti” anche dopo il 31 dicembre 2001 con una flotta che a seguito della decisione Comunitaria sta rapidamente aumentando.
Infatti al pesante impatto occupazionale, con la perdita di alcune migliaia di posti di lavoro nelle zone a più alto tasso di disoccupazione d’Italia, si aggiungerà il danno di carattere economico-commerciale per la massiccia importazione di pesce spada dai paesi extra comunitari con ulteriore aggravio sulla nostra bilancia commerciale ittica, e ciò a fronte di una inefficace tutela delle specie interessate dal provvedimento, approvato a maggioranza al Consiglio dei Ministri dell’U.E. con l’astensione del nostro Paese (Ministro Pinta);
2. di ritenere già sufficienti tutte le misure adottate fino ad oggi nel ridimensionare l’attività specifica delle spadare:
- riduzione delle aziende da
- razionalizzazione del sistema di pesca introdotto con nuovi sistemi ormai capaci di evitare quasi totalmente il danno biologico del nostro mare;
3. di introdurre, per singola azienda, una analoga quota annuale di pesca (vedi piano europeo assegnazione quote tonno);
4. di introdurre adeguate misure a carattere conservazionista in un ottica di minimizzazione dell’impatto sociale ed economico delle misure introdotte, non trascurando l’effetto devastante che il “piano spadare” ha prodotto in alcune nostre comunità.
Il programma di abolizione delle “reti derivanti” (spadare) ha provocato in alcune aree, fino a pochi anni fa attive e caratterizzate da una florida economia di pesca, l’abbandono delle attività ittiche da parte dei pescatori che hanno preferito emigrare, e Bagnara Calabra è una di queste comunità e ne rappresenta un monito per quanti intendessero ripetere una simile esperienza (vedi VI° piano Nazionale della pesca e dell’acquacoltura 2000/2002).
Il Consiglio regionale
premesso che è necessario procedere, in Calabria, ad attuare le disposizioni dettate dalla conferenza permanente Stato-Regioni, nonché dalla legge 328/2000 per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali;
considerato che la legge regionale n. 14 del 24.5.1999 art. 17 commi 7 e 8, di modifica delle leggi regionali n. 5/87 e n. 21/96, individua le strutture educative abilitate alle funzioni di cui all’art. 2 della legge 21/96;
preso atto che le strutture educative “Casa Serena” di Celico e “A. Velonà” di Botricello hanno le caratteristiche e svolgono funzioni assimilabili a quelle svolte dai soggetti individuati all’art. 2 della legge 21/96 e non godono dei relativi benefici;
preso atto altresì che la legge regionale n. 27/99 con l’art. 4bis ha di fatto esteso a cinque nuove strutture i benefici di cui alla legge 21/96 senza però prevedere la relativa copertura finanziaria.
Per quanto sopra esposto impegna
- ad estendere alle due strutture sopra citate le disposizioni contenute nell’art. 4bis della legge regionale n. 27/99;
- a predisporre le relative variazioni di bilancio aumentando il fondo riservato dal capitolo 4331103 alla legge 21/96 di lire 3.700.000.000.