VII
legislatura
11.
30
ottobre 2000
Presidenza del Presidente G.
Battista Caligiuri
La seduta inizia alle 12,40
Domenico PAPPATERRA, Segretario f.f. Legge il verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Legge le interrogazioni presentate alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
E’ pervenuta risposta scritta all’interrogazione
numero 3 del 6 giugno
Il primo punto all’ordine del giorno reca il progetto di legge numero 11/7^ di iniziativa dei consiglieri Pilieci, Caligiuri, Aiello ed altri: “Interpretazione autentica della legge regionale numero 14/2000, articolo 1 ter”.
Il relatore, onorevole Leone, ha facoltà di svolgere la relazione.
Presidente, poiché sono pervenuti diversi emendamenti, volevo chiedere una breve sospensione per concentrare in un unico emendamento tutti quelli presentati, per avere il tempo materiale per stilare una nuova proposta.
PRESIDENTE. Sospendiamo la seduta per un’ora.
La seduta sospesa alle 12,55 è ripresa alle 15,40
E’ stato presentato un emendamento interamente sostitutivo, per cui se c’è qualcuno che vuole illustrarlo, altrimenti passiamo alla votazione.
Vorremmo una copia, Presidente.
PRESIDENTE. Pensavo che l’avessero distribuita. Facciamo una copia…
(Interruzioni)
Onorevole Fedele, vuole dire qualcosa sull’emendamento?
Luigi FEDELE . No
PRESIDENTE. L’emendamento totalmente sostitutivo è stato distribuito. Passiamo all’esame degli articoli.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il progetto di legge numero 11/7^ nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Chiedo l’autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio autorizza)
PRESIDENTE. Non essendo presente in Aula l’assessore al lavoro, non è possibile procedere con la risposta.
Non essendo presente in Aula l’assessore all’industria, non è possibile procedere con la risposta.
Risponde l’assessore all’ambiente.
Come tutti ben sapete, la questione dell’emergenza rifiuti e acque reflue è commissariata da circa due anni e mezzo da parte del Governo, l’ultima ordinanza di commissariamento è stata emanata nel luglio di quest’anno e come tutti voi sapete il commissario nominato dal Governo è il Presidente della Giunta regionale. Del resto – e questa è una questione che si verifica per la prima volta – il Governo ha anche nominato come commissario vicario il Prefetto della Provincia di Catanzaro e come subcommissario ha confermato l’onorevole Italo Reale.
Per quanto riguarda la questione dell’emergenza rifiuti, l’Ufficio del Commissario sta costituendo le società miste per la gestione della raccolta differenziata, però si è accumulato qualche ritardo relativamente anche alla predisposizione del piano di gestione dei rifiuti, che solo in questi giorni l’ufficio del commissario sta predisponendo e che poi dovrà passare, ovviamente, al vaglio del Governo e della Commissione europea.
E’ evidente che il piano di gestione dei rifiuti è assolutamente propedeutico rispetto anche alla possibilità di spesa delle risorse inserite nel Por Calabria e che riguardano appunto le due misure che fanno riferimento ai rifiuti.
Devo dire che, probabilmente, in linea generale, l’istituto del commissario non è un istituto che soddisfa appieno – almeno non soddisfa l’assessore all’ambiente – per una serie di motivi: innanzitutto perché riteniamo che l’Ufficio del Commissario che doveva, in qualche modo, accelerare le procedure e definire in maniera celere l’emergenza che sicuramente in Calabria c’era, non ha dato le risposte che ci si poteva aspettare. Peraltro, abbiamo dimostrazione che l’istituto del commissariamento non è un istituto soddisfacente anche rispetto, per esempio, al Piano paesaggistico che – come tutti sapete – è stato anch’esso commissariato circa due anni e mezzo fa dal Governo ed è stato nominato commissario un professore dell’università di Napoli, il quale, a distanza di due anni e mezzo, ha fino adesso prodotto esclusivamente un primo stralcio del Piano riferito a due comuni dell’Alto Ionio cosentino che, del resto, non è stato nemmeno decretato perché i sindaci di questi comuni hanno fatto delle pesanti osservazioni su questo Piano stralcio.
Sarebbe auspicabile che il Governo, anche perché ci sono una Giunta regionale e un Consiglio regionale che sono in carica da poco, revocasse questo commissariamento, per far sì che queste importanti questioni rientrino nella normalità e nella quotidianità dell’apparato della Regione stessa.
PRESIDENTE. Onorevole Pilieci, è soddisfatto della risposta?
Francesco PILIECI. Ringrazio l’assessore e mi dichiaro soddisfatto.
Questa è con richiesta di risposta scritta, per cui non credo che ci sia possibilità di discuterne …
Se l’onorevole Dima vuole rispondere, ma è richiesta risposta scritta.
Ho già risposto al collega Tripodi con tempestività, non so se devo ripetere i contenuti di quella risposta…
La parola all’onorevole Dima per la risposta.
Ho già dato risposta scritta ai colleghi Senatore e Pilieci.
Francesco PILIECI. Grazie, assessore.
L’assessore all’ambiente si riserva di fornire risposta scritta.
(Interruzione)
Assessore Misiti, anche questa è con richiesta di risposta scritta.
La darò scritta.
PRESIDENTE. Perfetto.
(Interruzione)
Anche questa interrogazione è stata superata.
La parola all’assessore al lavoro per la risposta.
(Interruzione dell’assessore Scopelliti)
Non è di sua competenza? Va bene.
L’assessore competente è assente.
E’ indirizzata all’assessore alla sanità che non è in Aula, ma comunque è richiesta risposta scritta.
Deve rispondere l’assessore Zavettieri, ma non è in Aula. La parola all’onorevole Chiarella.
Intanto devo esprimere la soddisfazione perché, da quando sono in Consiglio regionale – ho fatto anche un anno nell’altra legislatura – non ho avuto mai la possibilità di avere una risposta ad una interrogazione e non c’è stata mai una seduta del Consiglio su questi argomenti, quindi la ringrazio per la sua sensibilità istituzionale elevatissima.
Sottolineo, però, che gli assessori, non so come, ma devono essere per forza in Aula perché io ho tre interrogazioni e non avrò alcuna risposta in quanto mancano gli assessori ai quali ho le indirizzate. Grazie a lei, comunque, per il buon lavoro.
PRESIDENTE. Io mi associo a quello che lei ha detto, perché gli assessori avevano l’ordine del giorno, come l’ha avuto lei, quindi avevano il dovere di restare in Aula.
La parola all’onorevole Dima per la risposta.
Nel frattempo, il concorso è stato sospeso, quindi mi sembra che il collega Naccarato e Aiello abbiano avuto anche risposta in tale direzione.
L’assessore Filocamo è assente.
Risponde l’assessore Crea.
Su questo punto ancora non è stato trattato nulla. La soppressione, se c’è stata, era una cosa vecchia che sto riguardando…
(Interruzione)
Non è stato soppresso nulla.
PRESIDENTE. L’interrogazione dice: “In ordine alla soppressione da parte delle Ferrovie dello Stato…”.
(Interruzione)
E’ di Tripodi Michelangelo.
Domenico CREA, assessore ai trasporti. Tripodi, dici tu qual è.
Sono stati dalle Ferrovie dello Stato soppressi una serie di treni, cioè sono stati istradati sull’altra linea ferroviaria, Lamezia-Mileto-Gioia Tauro, mentre precedentemente venivano istradati sulla Pizzo-Tropea-Nicotera e quindi si è determinata anche una situazione di disagio oltre che un deficit finanziario. Nei due mesi estivi, le Ferrovie dello Stato su quella linea hanno incassato solo per quanto riguarda la biglietteria passeggeri.
La scelta delle Ferrovie dello Stato non è condivisibile. In quella zona si è creato un movimento, c’è una sollecitazione perché le Ferrovie dello Stato mantengano una serie di treni a lungo percorso, in particolare Intercity e treni espressi, per poter continuare ad instradarli su quella linea.
Quindi vorremmo sapere se
Domenico CREA, assessore ai trasporti. Signor Presidente, volevo dire che su questo la legge è chiara, cioè a noi le competenze vengono il 31 di dicembre. Su questo vi posso dire che siamo d’accordo, cioè andiamo a chiedere quello che loro hanno richiesto, ma non è come dice lei, perché questa è una cosa che deve ancora arrivarci, quindi tutto quanto hanno fatto loro non è ancora di nostra competenza. Arriverà alla nostra competenza il 31 dicembre.
(Interruzione)
E
(Interruzione)
Tu devi andare a fare una domanda di questo genere a Roma, al Ministero dei trasporti, perché ancora la competenza non è arrivata a noi…
(Interruzione)
Una domanda di questo genere la potevi fare anche scritta…
(Interruzione)
E quando l’hai fatta?
PRESIDENTE. C’è anche una risposta scritta, d’altronde.
E’ richiesta risposta scritta.
E’ stata spedita la risposta: non l’ha ricevuta? Siccome ho risposto a tutte, come avete visto, su questa ho risposto anche per iscritto…
(Interruzione)
Abbiamo, in altri termini, ricopiato questa delibera sui consorzi di bonifica adottata dalla Giunta precedente.
Franco Mario PACENZA. Presidente, posso chiarire…
PRESIDENTE. Onorevole Pacenza non è soddisfatto?
No, l’elemento delicato dell’interrogazione riguardava la nomina a tempo indeterminato del commissario, cosa che è assolutamente impossibile perché il commissariamento è strumento temporaneo, non può essere nominato a tempo indeterminato.
Ciò è dimostrato ancora di più dal fatto che, successivamente, il Comitato regionale di controllo per questo vizio ha respinto il bilancio dell’ente, quindi si tratta di un elemento procedurale, non c’è una vicenda specifica rispetto a questo atteggiamento, a questo ente o ad un altro.
Essendo una delle prime delibere della Giunta, noi abbiamo osservato questa assoluta incongruenza dentro l’atto deliberativo della Giunta.
PRESIDENTE. Quindi si dichiara insoddisfatto.
Onorevole Borrello…
Chiedo scusa, se si richiede risposta scritta, bisogna aspettare la risposta scritta e fare poi delle valutazioni di merito sulla risposta , questo è pacifico.
Piuttosto se ci dobbiamo attrezzare a rispondere anche in Aula , sono disponibilissimo, arriverò qui con le risposte e possiamo benissimo argomentarle.
La parola al Presidente Chiaravalloti.
Vedo sulla interrogazione… “…sulla scorta di quali princìpi e criteri pre-determinati ha proposto l’inclusione dei soggetti chiamati alla soluzione dei componenti della struttura operativa di gestione”…
(Interruzione)
UNA VOCE. E’ un’altra, è quella che riguarda l’onorevole Filocamo.
Giuseppe CHIARAVALLOTI, Presidente della Giunta regionale. Non ce l’ho questa, di che si tratta?
PRESIDENTE. Comunque, Presidente Chiaravalloti è richiesta risposta scritta per cui lei può rispondere anche per iscritto.
(Interruzione)
Giuseppe CHIARAVALLOTI, Presidente della Giunta regionale. Chiedo scusa, non ho avuto l’interrogazione quindi non so di che si tratta, quindi se posso rispondere alla prossima…
PRESIDENTE. E’ richiesta risposta scritta, quindi può rispondere per iscritto.
Giuseppe CHIARAVALLOTI, Presidente della Giunta regionale. Risponderemo per iscritto.
E’ richiesta risposta scritta.
Onorevole Fuda, vuole rispondere lei su questo?
(Interruzione)
E’ richiesta risposta scritta, quindi può rispondere per iscritto.
Sulla procedura della risposta scritta vorrei che fossimo un po’ più chiari, per la verità. La risposta scritta deve intervenire nei sessanta giorni dalla presentazione, trascorsi i quali si discute in Aula. Questo volevo aggiungere.
Non vedo in Aula l’assessore Zavettieri che dovrebbe rispondere.
Dovrebbe rispondere l’assessore alla sanità, onorevole Filocamo che è assente.
Ha facoltà di parlare l’onorevole Dima.
Noi ci siamo, addirittura, costituiti parte civile come Giunta, specialmente per alcuni episodi verificati e acclarati di incendi dolosi. Non solo: su questo versante ci stiamo anche adoperando per una politica di prevenzione, a terra e soprattutto con nuove tecnologie.
PRESIDENTE. Mi scusi, ha diritto di replica l’interrogante.
Siccome non ho ancora ricevuto la risposta scritta, non mi posso sentire soddisfatto per nulla della dichiarazione dell’attuale assessore, perché l’ordine del problema che si pone è una informazione corretta sullo stato degli incendi, sulla spesa di chi gestisce la politica antincendio e qual è l’utilizzo del personale dell’Afor.
Mi pare che non si possa deviare la discussione,
dicendoci che
Un’altra cosa, signor Presidente; mi pare l’onorevole Chiarella diceva che è una novità che in questo Consiglio regionale si discuta delle interrogazioni e delle interpellanze che si pongono, ma a me sembra molto riduttivo questo tipo di discussione. Sembra quasi che ogni assessore voglia togliersi dalle spalle i problemi sottoposti dai colleghi consiglieri regionali, che invece sono importanti. Ritengo che dobbiamo riqualificare questa seduta mensile che dedichiamo alle risposte alle interrogazioni.
Questa, infatti, è una delle prerogative che questo Consiglio dovrebbe rivendicare con forza altrimenti non vedo il ruolo del lavoro che facciamo.
Onorevole Guagliardi, credo che diversamente non si possa fare, anche perché tutte le interrogazioni richiedono risposta scritta, per cui l’assessore può benissimo dare una risposta scritta ed essere ancora più esauriente.
Umberto PIRILLI. Presidente, gradirei la parola per mozione d’ordine.
PRESIDENTE. Prego.
Mi pare sia noto a tutti che i parlamentari, per esempio, spesso raggiungono tutte le case attraverso i mass-media. Voglio dire, cioè, senza dover fare una discussione tecnico-giuridica, che la differenza tra interrogazioni e mozioni o tra interpellanza e interrogazione o tra interrogazione a risposta scritta e orale sia nella semplice dizione della parola attraverso l’intelligenza della lingua italiana.
Credo che non sia consentito, quindi sia preclusivo per l’Aula aprire una discussione o anche per l’assessore rispondere ad una interrogazione scritta attraverso la formula verbale.
Quando l’interrogante chiede la risposta scritta, gli assessori saranno investiti dal suo Gabinetto del problema e risponderanno per iscritto…
…è una norma regolamentare del Consiglio regionale, se non si risponde nei sessanta giorni, l’interrogazione deve venire in Aula…
Allora bisogna preventivamente informare l’Aula, perché ha ragione chi sostiene poi che non è consono alla dignità dell’Aula questo modo di discutere. Dunque, se deve diventare discussione d’Aula, si fa con l’informativa e si mandano a tutti i consiglieri i testi delle interrogazioni.
Io credo che sia opportuno forse rinviare, invitando gli assessori a dare risposta scritta oppure seguendo una procedura più lineare.
PRESIDENTE. Onorevole Pirilli, ma la procedura è questa, poi queste nel caso specifico richiedono tutte risposte scritte, per cui, se poi l’assessore vuole rispondere anche oralmente è una sua facoltà.
Al di là delle risposte che ho cercato di dare non solo su un piano scritto ma anche qui in Aula volevo soltanto sottolineare un aspetto.
E’ stato ricordato con favore, abbiamo appreso con tanto piacere un po’ tutti che in questo Consiglio regionale finalmente, almeno io nella passata legislatura non me lo ricordo, noi stiamo affrontando il tema delle interrogazioni, mozioni e interpellanze.
Visto che è la prima volta per questa legislatura e soprattutto è la prima occasione anche di chiarire gli aspetti procedurali, vorrei che l’Aula quanto meno oggi non avesse un approccio polemico al problema o comunque alla procedura, ma piuttosto si attenesse a quello che è accaduto.
In altri termini, la mia proposta è, Presidente, di verificare dove ci sono state le risposte scritte- che per quanto mi riguarda ho già fornito per gran parte delle interrogazioni- dopo di che stabiliamo un metodo e possiamo venire in Aula a rispondere, nel caso c’è una richiesta in Aula.
Poi è chiaro, quello che dice Borrello, che entro sessanta giorni, bisogna portare la risposta qui in Aula, ma anche qui pregherei il collega Borrello di non radicalizzare troppo l’argomento, perché per la prima volta questo Consiglio regionale si sta cimentando in questa procedura.
PRESIDENTE. Ne abbiamo due che riguardano lei, onorevole Dima, che non richiedono risposta scritta, quindi può dare risposta orale.
La parola al Presidente Chiaravalloti.
Era quella alla quale stavo rispondendo.
Si chiede “…sulla base di quali criteri
pre-determinati ha proposto l’inclusione dei soggetti chiamati alla selezione
dei componenti della struttura operativa di gestione dell’Agenda
Dato che si trattava di nominare una sola commissione per una sola volta, non sono stati elaborati criteri predeterminati, si è proceduto su proposta dell’assessore al bilancio, che utilizzava anche il lavoro precedente, svolto cioè dalla precedente Giunta; restava riservata al Presidente solo la nomina del presidente della commissione.
Il Presidente ha ritenuto di nominare un magistrato in pensione, per garantire la regolarità delle procedure, visto il rifiuto del magistrato individuato per primo, si è rivolto ad un altro magistrato.
Il magistrato
risulta essere parente
dell’assessore, il quale quando fu fatta
la proposta si è allontanato dall’aula dove
Dal punto di vista della Giunta, quindi, soddisfaceva tutti i requisiti di moralità, di competenza e di efficienza. Tutto qui.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’onorevole Borrello. Ne ha facoltà.
Io dichiaro la mia insoddisfazione, signor Presidente, perché mi pare che la risposta non sia esauriente rispetto ai quesiti posti.
Io ho parlato nell’interrogazione di incompatibilità morale, nel caso in cui il nominato fosse effettivamente congiunto dell’assessore in carica. Presidente, sembra certamente inopportuno il fatto che il presidente di una commissione che va a valutare i requisiti di chi poi deve essere chiamato a gestire di fatto i fondi di Agenda 2000, attraverso l’individuazione delle qualità progettuali proposte, sia congiunto di un membro della Giunta regionale. Mi pare evidente l’incompatibilità…
Lei mi dice che non è congiunto, quindi prendo atto…
(Interruzione)
Allora non ho capito, avevo capito il contrario, Presidente.
In ogni caso avevo chiesto nella stessa interrogazione di sapere il nominativo del dirigente responsabile del procedimento che avesse dato il parere di legittimità su quella delibera, perché dalla delibera questo non emerge, essendo priva di visto e di firma del dirigente, come normalmente e per legge avviene.
La domanda era sotto due aspetti.
La proposta è venuta dalla Presidenza, penso che sia il dirigente della Presidenza che abbia controfirmato l’atto.
Verificheremo ed eventualmente le darò una risposta scritta su questo punto.
Volevo ancora riferire che si tratta di un ruolo a cui sono connessi compensi pressoché irrisori e insignificanti e che non ha nulla a che vedere con precedenti episodi in cui congiunti stretti di componenti di Giunta e di Consiglio hanno raggiunto emolumenti estremamente cospicui. Forse lei pensava a questa ipotesi, è un compito limitato che si chiude nel giro di un mese o poco più, con emolumenti irrisori, per cui era interesse della Giunta assicurarsi una Presidenza attraverso una persona fornita di quei requisiti morali, che lei invece non ci trova.
Lei, Presidente, è entrato nel merito della persona incaricata, io ho solo posto dei problemi di inopportunità. Per il resto, che altre Giunte abbiano potuto fare altro, egregio Presidente, questo non mi interessa per niente, perché forse non conosce in che termini faccio e svolgo la mia attività politica, i colleghi dell’altra legislatura certamente lo sanno meglio di lei perché io quando si tratta di queste cose, non vado a vedere l’appartenenza politica di chi propone la cosa.
(Interruzione)
E’ assente l’interrogante? Pure l’onorevole Filocamo, cui era richiesta la risposta è assente.
L’assessore Dima ha facoltà di rispondere
Lo sa l’onorevole Napoli, perché abbiamo discusso anche in modo informale su questo argomento. Noi abbiamo già predisposto una delibera per poter aggredire questa malattia del pino tant’è che in una delle prossime sedute di Giunta sarà pronto un provvedimento.
Per quanto riguarda specificatamente l’oggetto dell’interrogazione, io posso anche dire all’Aula che il fenomeno non è solo limitato alla zona del Crotonese e della Sila piccola. E’ un fenomeno abbastanza diffuso e anche su questo versante stiamo cercando di avere un censimento preciso delle aree, per poter poi intervenire con i mezzi più adatti e moderni.
Sempre lei, onorevole Dima.
La stessa risposta è per il collega Napoli.
Ritengo che anche qui sia stato chiesto quanti mezzi, uomini e risorse vengono
impegnati per l’antincendio. Sono dati tecnici e numerici che ho necessità di
apprendere presso gli uffici. Per quanto riguarda il caso specifico del
Crotonese, voglio sottolineare che proprio lì è stato individuato un gruppo di
piromani nel comune di Petilia Policastro – se ricordo bene –, per cui
Giuseppe Giuliano NAPOLI. Signor Presidente, per sintesi sulle due interrogazioni: va da sé che alla luce delle risposte dell’assessore all’agricoltura non si può esprimere soddisfazione perché io prendo atto del metodo, della consuetudine con cui il Consiglio ha ritenuto di dover affrontare questo problema.
Mi auguro però che per le occasioni future sarà possibile avere risposte che risultino esaustive delle interrogazioni medesime. Diversamente il potere di interrogare il presidente della Giunta e o i suoi assessori regionali si riduce ad una mera operazione istituzionale, di facciata. Viceversa, abbiamo bisogno perché il Consiglio e i consiglieri possano essere messi nelle condizioni di poter esercitare appieno le funzioni demandate, di poter ricevere risposte esaurienti sui punti oggetto di interrogazioni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’onorevole Dima. Ne ha facoltà.
Una puntualizzazione perché dobbiamo anche capirci sul merito delle interrogazioni, dal momento che ci sono alcune interrogazioni che possono avere sicuramente una risposta chiara, netta e precisa. Per esempio, nel caso dei colleghi Naccarato e Aiello a proposito di un concorso bandito dal consorzio di bonifica Valle Lao, lì la risposta è chiara e precisa perché il merito portava a questo tipo di risposta.
Per quanto riguarda la problematica legata agli incendi e nel caso specifico al problema professionale, si può dare certo una risposta che è relativa, che può lasciare comunque non contenti o soddisfatti i colleghi che hanno proposto l’interrogazione.
L’assessore Fuda ha facoltà di rispondere.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, il problema della Marangoni si inquadra nella libera iniziativa dell’impresa di avviare col Ministero del tesoro e del bilancio le procedure proprie del contratto di programma, per accedere alle agevolazioni statali a sostegno di un progetto di investimento da realizzare nell’area di Lamezia per la produzione di pneumatici per vetture, con annesso centro di ricerca.
Nella fase iniziale della procedura, comportante l’esposizione sintetica dell’iniziativa ipotizzata, l’impianto Marangoni prevedeva anche un termodistruttore che ha originato un forte allarme tra la popolazione interessata.
Con nota del 3 luglio 2000,
Su tali ipotesi, l’iniziativa Marangoni si pone come un’azione che intende conoscere il parere dell’amministrazione regionale sull’ipotesi ubicazionale nell’area di Lamezia.
Serve ricordare che nell’ambito dei Regolamenti comunitari e della legislazione nazionale è riconosciuta alle imprese la libertà di impianto. Né vi sono elementi che consentono di esprimere giudizi negativi o di ostilità ad una iniziativa imprenditoriale che voglia scegliere la Calabria, svolgere attività di impresa e promuovere comunque posti di lavoro altrimenti destinati altrove.
La progettazione esecutiva e le valutazioni tecniche economiche di competenza del Ministero del tesoro determineranno la congruità dell’iniziativa ai fini dell’eventuale ammissibilità o meno alla legislazione statale.
Preme precisare che l’ubicazione prospettata dalla Marangoni ed il parere espresso fanno riferimento all’area di Lamezia, non all’area ex Sir interessata quest’ultima da specifici accordi di programma istituzionale. E che il parere espresso nella fase di avvio delle procedure negoziali avviate autonomamente dall’impresa rappresenta manifestazione di interesse al programma di investimento prospettato. Fatta salva ogni valutazione di merito delle competenze del Ministero del Tesoro nonché ogni successivo provvedimento sugli aspetti di natura ambientale previsto dalle norme vigenti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’onorevole Chiarella. Ne ha facoltà.
Prendo atto della dichiarazione dell’assessore, anche se già in Consiglio comunale a Lamezia l’assessore al bilancio aveva espresso ufficialmente la decisione di non costruire l’impianto di smaltimento di pneumatici fuori uso, che aveva portato tanto allarme nelle popolazioni.
Voglio, però, semplicemente, raccomandare l’amministrazione regionale di seguire con molta cautela ed equilibrio l’insediamento di Marangoni nel territorio di Lamezia Terme.
Nessuno è contro il lavoro e l’occupazione nel momento in cui la Calabria cerca di aprire nuovi traguardi e nuove frontiere, ma è anche vero che questa terra troppe volte ha sofferto per cattedrali nel deserto, troppe volte è stata illusa – Lamezia e Reggio ne sanno qualcosa, lo sa la parte di Cosenza e lo sa Crotone – per aver immaginato un futuro su insediamenti che ci calano dall’alto, senza verificare l’impatto con la realtà dove l’impianto poi viene a prendere corpo.
Nella zona di Lamezia c’è una grande forza agricola legata ad un turismo vicino al mare e ai monti. C’è una realtà importante, che non può essere ancora minimamente distrutta da insediamenti che si sa, stranamente, vengono mandati via da altre parti d’Italia per ricevere sempre l’ok e il consenso nelle regioni meridionali.
Noi non vogliamo essere più terra di conquista. Ho avuto l’onore di dirlo al teatro Rendano di Cosenza, davanti al dottor Romiti che si è complimentato, per la grande volontà politica, che ritengo sia la volontà della Giunta e dico del Consiglio regionale, di non essere più colonizzati da nessuno.
Allora che ci sia equilibrio e molta attenzione su questo progetto, che stranamente non è stato accettato in alcune realtà del centro nord. Guarda caso, molti qui si entusiasmano oggi nel momento in cui si pensa alla zona di Lamezia o comunque ad altre zone della Calabria che meritano un altro tipo di sviluppo.
Le industrie pesanti in Calabria hanno fallito, non dobbiamo per il futuro fare lo stesso errore. Quindi, raccomando all’assessore Fuda, che so che ha lavorato benissimo in questa prima fase ed ha dato come Giunta il parere negativo a quella parte che riguardava la trasformazione dei pneumatici usati, di guardare anche a quest’altra parte del progetto con attenzione per non creare facili illusioni e per non deturpare più il nostro territorio.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Fuda. Ne ha facoltà.
Posso rassicurare l’onorevole Chiarella che si sta portando avanti un discorso di ampliamento della sede per i meriti e l’attenzione che Lamezia deve avere in prospettiva, perché qui si costituirà uno dei poli di eccellenza per lo sviluppo della Calabria. Stia tranquillo che stiamo sistemando tutto.
Mi dichiaro soddisfatto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’onorevole Scopelliti. Ne ha facoltà.
Volevo dare comunicazione al Consiglio e ai
colleghi che
Nel frattempo
Per questo motivo, le chiedo col carattere dell’urgenza di fissare una seduta straordinaria del Consiglio regionale, individuando su questo tema un momento di confronto in Aula e di successiva, mi auguro, approvazione di questo disegno di legge.
PRESIDENTE. Il Consiglio è già fissato per lunedì 13.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Bova. Ne ha facoltà.
In merito alla richiesta dell’assessore al lavoro, prendiamo atto che si viene a quanto da noi sollevato in sede di discussione del bilancio perché ricorderà l’assessore Scopelliti e i signori della Giunta che la minoranza, cioè noi, avevamo proposto la costituzione di un fondo finalizzato alla stabilizzazione.
In quella occasione quella proposta non è passata. Noi prendiamo atto che seppure in ritardo si tenta di far fronte a questo tipo di problema. Siamo favorevoli acché si tenda a stabilizzare e che si abbia il tempo minimo necessario per stabilizzare la forza lavoro.
Nel merito del provvedimento ovviamente ci pronunceremo nel momento in cui la discussione sarà in termini plenari portata in Aula. Noi vogliamo sottolineare all’assessore al lavoro e agli altri che in qualche maniera riflettano sulle proposte da noi fatte in quella occasione, perché una parte, come è ovvio, le ribadiremo; tutto quanto, io affermo in linea di principio, poi è finalizzato a rispondere a questo drammatico problema e a risposte che non siano solo quelle della Tachipirina.
Anche quella, se c’è febbre alta va bene…Ma che siano rimedi più strutturali, ovviamente da parte nostra saranno fortemente sottolineati e sostenuti.
Oggi diciamo che condividiamo la richiesta, e la sottolineiamo favorevolmente, di arrivare in tempi rapidissimi in Consiglio per discutere di quanto è stato proposto. Ovviamente, rivendichiamo la prerogativa consiliare di approvare provvedimenti organici, cioè leggi che siano finalizzate a durare nel tempo, non leggi manifesto, ma leggi che servano gradualmente a sottolineare i percorsi quali itinerari formativi e tutto il resto che può essere utilizzato per rafforzare un progetto d’urto in direzione dei lavori e dell’attività del lavoro.
In quella sede, l’assessore, come è normale, ci dirà delle risorse necessarie, dove
saranno prese e su quale progettualità positiva
Se l’abbiamo in tempi utili, non all’ultimo momento, anche da parte nostra con lo stesso spirito si competerà per rendere meno pesante e più praticabile una linea di risalita verso il lavoro della nostra regione.
Con questo spirito io condivido.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’onorevole Pirilli. Ne ha facoltà.
Devo prendere atto con soddisfazione che l’onorevole Bova, che scende un poco dal coro della politica della sinistra, non dal coro della sinistra, abbia recepito e indichi qui una disponibilità…
Io parlo di questo, se parlassi di Galan, le chiederei che cosa ne pensa lei di quella proposta di Statuto. Su questo siamo positivi, su Galan non sono d’accordo…
Onorevole Bova, non avevo ancora espresso il mio pensiero, era di compiacimento nonostante una linea politica che è stata demagogica e scellerata, quella del Governo di centro-sinistra, che ha scelto di fare clientelismo a tutto tondo, illudendo 100 e più mila giovani, i quali avrebbero dovuto essere posti a carico della iniziativa che loro medesimi e le amministrazioni presso cui erano destinati avrebbero dovuto assumere, diventando imprenditori di quelle attività per le quali erano destinati. La collocazione attraverso la iniziativa, allo stato, non si è resa possibile e quindi vi è o vi è stata una proroga per caduta di provvedimenti, diciamo, “clientelari”.
La proposta e la tendenza – e in questo noto con piacere il discostamento dell’onorevole Bova –, avrei dovuto dire, per meritare la sua interruzione, è che in Calabria con la disponibilità delle risorse del centro-destra, la sinistra è disposta ad approvare certe cose; a Roma o in altri posti dove deve utilizzare proprie risorse, a questo problema non è molto sensibile.
Giuseppe BOVA. Dice che c’è dentro della propaganda e della politica…
Umberto PIRILLI. Non c’è propaganda…
(Interruzione dell’onorevole Bova)
Noi abbiamo scelto la politica con l’assessore Scopelliti e noi come gruppo nel sostenere che è un problema che riguarda tutti e riguarda la Calabria, però non è nato così, questo volevo dire.
In sostanza, la disponibilità ad una soluzione che inventi o che contribuisca ad inventare soluzioni lavorative è una disponibilità che non può non essere ben accolta e quindi ben recepita e trovare noi insieme, mi auguro, lungo questo percorso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.
Condivido la richiesta presentata e quindi l’urgenza di andare ad una riunione straordinaria del Consiglio regionale per affrontare nel merito una discussione e anche le decisioni necessarie in rapporto ai lavoratori socialmente utili e ai lavoratori di pubblica utilità.
L’onorevole Scopelliti ci ha informati stasera, avevamo letto sui giornali, di alcune intese già concordate con le organizzazioni sindacali; noi prendiamo atto che la linea che riguarda i lavoratori di pubblica utilità consentirà di andare a un ulteriore periodo di attività lavorativa di tre mesi, dal 1° novembre al 31 gennaio 2000, secondo quella che è la proposta che viene, questo mi è parso di capire, ed è una linea che si può realizzare per questo ulteriore trimestre perché si utilizza una quota residua di finanziamenti che provengono dalla convenzione che abbiamo firmato all’inizio di quest’anno, del 2000, che ha consentito di trasferire 30 miliardi alla Regione Calabria dal ministero del lavoro e che ci aveva già consentito di andare a un periodo di proroga dei lavoratori di pubblica utilità per un periodo di sei mesi.
Oggi si utilizza quel residuo che è rimasto da quella convenzione e si fa un’operazione ulteriore, facendo un investimento e sperando che quello che purtroppo ancora non è avvenuto finora, avvenga nei prossimi mesi e credo che dovremo lavorare seriamente perché questo processo di stabilizzazione, attraverso percorsi di attività lavorative che possano determinare un futuro per questi giovani lavoratori di pubblica utilità, si possa verificare, altrimenti rischiamo di dover, al termine di questi ulteriori tre mesi, andare a un’ulteriore proroga successiva e a non determinare mai una soluzione che risponda definitivamente a questa domanda.
Per quanto riguarda i lavoratori socialmente utili, credo che sotto questo aspetto il Governo nazionale dovrà – e mi pare che i provvedimenti siano già annunciati – assumere decisioni. Io sono personalmente convinto che vada cambiato il decreto legislativo 81, quello che ha fissato al 30 ottobre la scadenza dei progetti dei lavoratori socialmente utili e a partire dal 1° novembre un carico economico del 50 per cento sulle spalle degli enti e dei soggetti attuatori, cioè i Comuni, le Regioni, gli enti pubblici in genere.
Mi pare che sia già in discussione avanzata in sede governativa e di ministero del lavoro una decisione che porterà, molto probabilmente, anche ad una scelta triennale, quindi con un piano di carattere triennale nazionale che potrà consentire soluzioni positive.
Una cosa che non mi è chiara – e mi auguro che
venga chiarita all’interno del provvedimento e delle iniziative - è, in termini
concreti, sul piano finanziario quali risorse proprie
E io aggiungerei – questo è un tema di cui, ovviamente, non si parla in questa sede – che c’è l’altra questione che riguarda tutto il precariato forestale, ovvero 6-7 mila persone a tempo determinato, a 50, 100, 150 giornate all’anno e che mi pare si preveda questo progetto chiamato “fiumare pulite” quest’anno, ma credo che anche questo sia un tema di cui dobbiamo occuparci dentro l’intesa istituzionale di programma.
UNA VOCE. Siete d’accordo?
Michelangelo TRIPODI. Sì, siamo d’accordo perché si vada a discutere di questo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’onorevole Guagliardi. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, la richiesta di una convocazione urgente del Consiglio regionale non può che trovare il nostro accordo, alla luce dei problemi immediati che ha la gente calabrese.
L’onorevole Tripodi annunciava una serie di campi di discussione. La cosa che mi rammarica è che, di fronte ad una volontà di discussione a seguito di un progetto della legge regionale, qui ancora si tenta di fare speculazione sui problemi della gente. E’ inutile che lanciamo anatemi o temi di propaganda elettorale, qui c’è bisogno di discutere realmente dei problemi della gente!
E che dai banchi della maggioranza ci venga ripetutamente, com’è stato fatto in questi mesi, rinfacciata una dicotomia tra governo regionale e Governo nazionale su presunte o non presunte responsabilità delle proroghe dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, è una becera speculazione elettorale sui bisogni della gente. Credo che questo Consiglio, per la sua dignità, debba evitare che in questo contesto, a margine e alla fine della discussione di altra natura, vengano ancora aperte discussioni, che sono soltanto preludio di una becera speculazione elettorale rispetto ai problemi dei cittadini.
Io sono felicissimo che venga fatta una discussione, potremo farla anche fra tre giorni, chiediamo all’assessore Scopelliti e alla Giunta regionale di metterci nelle condizioni di valutare il disegno di legge e, possibilmente, di dare elementi di suggerimento e di miglioramento di un progetto di cui, probabilmente, ha bisogno stabilmente la nostra regione.
Credo, quindi, che la richiesta più urgente sia
quella che
PRESIDENTE. Prima di chiudere la seduta, un’informazione ai colleghi consiglieri: sono pronti gli uffici per i consiglieri, il provveditore del Consiglio, l’architetto Carullo, ne ha le chiavi e ne potete prendere possesso.
Presidente, io vorrei capire che criterio è stato adottato nell’assegnazione delle stanze, se è stato un criterio trasparente o se anche nelle distribuzione delle stanze abbiamo adottato due pesi e due misure.
PRESIDENTE. E’ stato fatto un sorteggio dall’Ufficio di Presidenza, assistito da due funzionari.
PRESIDENTE. La seduta è tolta, il Consiglio è convocato a domicilio.
La seduta termina alle 17,10
Hanno chiesto congedo i consiglieri Adamo, Occhiuto, Naccarato, Nucera, Fava, Trematerra.
(Sono
concessi)
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo d’Ufficio:
“Elezione di un membro effettivo nelle discipline amministrative per il rinnovo della sezione di Reggio Calabria del Comitato regionale di controllo (Co.re.co) art. 42, comma 1, lettera a) della legge 8 giugno 1990, n. 142 (Integrazione Dpcr n. 328 del 4.1.2000) (P.P.A. n. 60/7^)
(Così resta stabilito)
Sono state, inoltre, presentate le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:
“Approvazione conto consuntivo anno
(Così resta stabilito)
“ Approvazione conto consuntivo anno
(Così resta stabilito)
E’ assegnata alla terza Commissione – Servizi sociali – ed alla seconda – Sviluppo economico -.
(Così resta stabilito)
E’ assegnata alla prima Commissione – Politica istituzionale – ed alla seconda – Sviluppo economico -.
(Così resta stabilito)
E’ assegnata alla terza Commissione – Servizi sociali – ed alla seconda – Sviluppo economico -.
(Così resta stabilito)
La seconda Commissione consiliare con nota n. 312 del 20.10.200 ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione 2000, adottate dalla Giunta regionale:
- deliberazione Giunta regionale n. 594 del 19.9.2000
- deliberazione Giunta regionale n. 595 del 19.9.2000
- deliberazione Giunta regionale n. 627 del 27.9.2000
- deliberazione Giunta regionale n. 628 del 27.9.2000
Pasquale Tripodi. All’assessore regionale alla sanità. Per sapere – premesso che:
in merito alle problematiche sulla sanità che
interessano
1) quali revoche di atti deliberativi illegittimi e che hanno causato danni gravi ed irreparabili, sì da portare alla rimozione dei Direttori Generali, sono stati ad oggi adottate dai commissari straordinari?
2) quali presupposti normo-legislativi stanno alla base della sospensione delle commissioni invalidi civili adottata dal commissario dell’Asl 11 di Reggio Calabria?
3) quali sono le finalità della sospensione di cui sopra?
4) esiste incompatibilità, alla luce di quanto da me esposto, tra i verificatori e commissari straordinari laddove si tratti delle stesse persone che hanno condotto la verifica nelle Asl in cui sono stati successivamente nominati commissari?
5) quali sono i motivi ostativi alla pubblicizzazione dei risultati delle verifiche condotte sulle tre Aziende Ospedaliere e sul Policlinico universitario?
6) quali sono i motivi del ritardo nell’applicazione economica del CCNL della dirigenza medica e chi sono i responsabili di tali ritardi in considerazione che ad essi dovrà essere imputata la maggiore spesa eventualmente derivante da atti ingiuntivi?
7) perché non è stato istituito il Comitato dei Garanti di cui all’articolo 23 del CCNL?
8) quali sono i motivi per cui, ad oggi,
nonostante l’impegno sottoscritto non sono stati liquidati i fondi aggiuntivi
di cui al CCNL 5.12.96?
9) quali sono i presupposti normo-legislativi sui quali poggia il blocco dei concorsi e della mobilità? (nota Assessorato n. 12588 del 21.5.00)
l0) quali sono state le deroghe concesse al blocco di cui sopra e quali sono state le motivazioni alla base delle deroghe?
11) perché non sono stati ancora emanati, in ossequio all’art. 2 comma 2 sexies punto b), i criteri per l’adozione dell’atto aziendale?
12) perché non è stato emanato il regolamento sui Dipartimenti?
13) perché non si chiede al responsabile di ogni Asl la certificazione sulla esecuzione a regola d’arte dei lavori effettuati, ad oggi, con i fondi dell’art. 20?
14) perché, a distanza di molti mesi dalla sua
formalizzazione, non è stata attivata
15) chi risponderà dell’illecita disposizione, e quindi dello spreco di denaro pubblico regalato al settore privato, di liquidare la tariffa intera, anziché il 50% previsto dalla legge, per le prestazioni erogate in forma indiretta, considerato che lo stesso Assessorato attesta ritardi nella definizione della procedura di legge?
16) su quali presupposti normo-legislativi ed istituzionali l’Assessorato alla sanità autorizza, monocraticamente, sfondamenti di bilancio per favorire il settore privato? (note Assessorato n. 13507 del 14.6.00 e n. 15854 del 26.7.00).
17)
(42; 23.10.2000)
Guagliardi. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla sanità. Per sapere – premesso che:
in data 01/03/2000 il Direttore Generale pro tempore dell’A.S. n. 2 di Castrovillari procedeva con stipula di contratto biennale all’inquadramento al 7° livello funzionale (categoria D) di tre operatori avvalendosi di quanto sancito dal DLgs 29/93 e delle vigenti disposizioni regionali in materia, con l’intento di potenziare l’Ufficio legale ed il Centro di controllo direzionale;
successivamente a tale provvedimento, e più precisamente, nel periodo compreso dal 01/03/2000 al 28/08/2000 (data in cui veniva revocato l’incarico al Direttore Generale), si adottavano ulteriori atti deliberativi con la stessa motivazione “potenziamento settori dell’Ente”; tali provvedimenti risultano essere cinque;
in data 10/10/2000 il Commissario Straordinario, Avv. Logozzo, provvedeva alla revoca solo di tre incarichi dei cinque conferiti sulla base degli stessi giudizi e contestazioni degli Ispettori Regionali che hanno determinato la revoca d’incarico al Direttore Generale precedente;
tutto ciò premesso e sottolineando che anche la delibera di incarico ad altro professionista è oggetto delle stesse gravi contestazioni, senza essere come le altre revocata -:
in base a quali oggettivi criteri di giudizio si sono mantenute in vita le altre delibere di affidamento degli incarichi di consulenza.
(43; 25.10.2000)
Napoli. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
l’Aeroporto “S.Anna” di Crotone dopo oltre tre lustri di inattività ha ripreso da circa quattro anni, la propria operatività mediante il servizio di linea da e per Roma;
il flusso di traffico, cresciuto nei primi due anni, ha subìto una flessione riconducibile verosimilmente alla scelta degli orari di volo, risultando questi ultimi non compatibili con le esigenze dell’utenza locale;
la grave ed inopinata decisione della compagnia aerea Air One di interrompere i voli giornalieri di linea da e per Roma, a partire dal 29 ottobre prossimo, verosimilmente costituisce il preludio della chiusura dell’aeroporto “S.Anna” di Crotone ed assesta un duro colpo alle opportunità di sviluppo del territorio provinciale di Crotone, interessato da un intenso programma di reindustrializzazione;
le ragioni economiche prospettate dalla società Air One per motivare la scelta di interrompere il servizio di linea aerea, non appaiono giustificabili;
esse, infatti, fanno riferimento alla mera difficoltà di rinvenire aeromobili a capienza ridotta per contenere le spese nella bassa stagione, trascurando di considerare che la valutazione economica del servizio di collegamento aereo non può limitarsi al solo periodo invernale, ma meriterebbe di essere considerato per l’intero anno solare;
ciò anche alla luce delle ampie disponibilità offerte dalla società di gestione dello scalo aeroportuale “S.Anna” di Crotone, che in questi anni non ha fatto gravare sulla compagnia aerea Air One i costi del servizio a terra;
di fronte alla ingiustificata determinazione della compagnia aerea Air One si impone una iniziativa urgente, indifferibile e sollecita della Giunta Regionale, oltre che degli Enti Locali di Crotone, della Società dì Gestione “S.Anna” S.p.A., dei soci pubblici e privati di quest’ultima -:
quali iniziative intende adottare:
1) al fine di scongiurare l’interruzione del collegamento aereo dell’aeroporto “S.Anna” di Crotone da e per la capitale;
2) per il mantenimento del servizio con
3) assumere per dare prospettive produttive ai cospicui investimenti che hanno interessato ed interessano l’aeroporto “S.Anna” di Crotone, al cui interno è in fase avanzata la costruzione della nuova aerostazione;
4) promuovere per garantire possibilità dì sviluppo sociale ed economico del territorio provinciale, interessato da cospicui flussi finanziari nazionali e comunitari destinati alla reindustrializzazione del crotonese;
5) predisporre per assicurare la stabilità dei livelli occupazionali di quanti lavorano allo scalo aeroportuale.
(45; 26.10.2000)
Borrello. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’agricoltura. Per sapere – premesso che:
la delibera Cipe del 25 maggio 2000, pubblicata sulla G.U. del 12/7/2000, ha provveduto alla riclassificazione delle zone svantaggiate e montane ai fini del riconoscimento delle agevolazioni contributive in favore dei datori di lavoro agricolo;
le agevolazioni di cui sopra sono fissate rispettivamente nelle fasce del:
a) 70 per cento per le imprese operanti in aree particolarmente svantaggiate;
b) 40 per cento per imprese operanti in altre aree svantaggiate;
con la citata delibera il Cipe ha approvato la ridefinizione degli elenchi dei Comuni ricadenti nelle aree come sopra indicate e che per la provincia di Vibo Valentia ben 5 comuni (Dinami - Filadelfia - Gerocarne – Pizzoni e Vazzano) hanno subito una penalizzazione essendo stati retrocessi dalla fascia a) alla fascia b) del precedente capoverso;
la stessa delibera CIPE attribuisce alle Regione nell’ambito delle quote di compensazione che per la Calabria sono pari a 5.000 e più ettari, la possibilità di modificare la delimitazione definita a livello nazionale sulla base di condizioni di svantaggio localmente rilevanti entro 5 mesi dalla data di pubblicazione sulla G.U., trascorsi i quali il Ministero è autorizzato ad esercitare i poteri sostitutivi;
è quanto mai necessario da parte della Regione provvedere agli adempimenti di competenza nei tempi assegnati per scongiurare il pericolo dell’intervento ministeriale;
in tale prospettiva non si può non tenere conto della realtà geografica, territoriale ed economica dei territori che ricadono nella Provincia di Vibo Valentia, i cui parametri di riferimento certamente realizzano gravi condizioni di svantaggi per come indicato nella predetta delibera -:
1) quali iniziative ha attivato
2) se non ritengono di prendere in doverosa e favorevole considerazione la situazione dei Comuni indicati in premessa per consentire ai datori di lavoro agricolo operanti in quei territori di continuare a beneficiare delle agevolazioni contributive nella misura del 79 del per cento al fine di evitare loro ulteriori oneri aggiuntivi non sostenibili e che assesterebbero un colpo mortale ad un settore che rappresenta, pur nella sua strutturale debolezza, un riferimento economico che viaggia già su un terreno di stentata sopravvivenza.
(46; 30.10.2000)
Chiarella, Talarico. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’industria. Per sapere – premesso che:
per la liquidazione del Nucleo di Sviluppo Industriale di Lamezia Terme il Presidente della Giunta Regionale ha, con proprio decreto n. 386 del 23.8.1999 e successivamente con decreto n. 43 del 12.4.2000, nominato in qualità di Commissario straordinario liquidatore un Collegio costituito da tre componenti;
mentre nel primo provvedimento si è assegnato il termine di mesi sei per la predisposizione degli atti relativi al compito amministrativo assegnato al Collegio liquidatore, nell’ultimo decreto non si è assegnato il termine previsto dall’art. 4 legge regionale 4.9.72 n. 4;
detto termine, oltre che necessario come da previsione legislativa, è da considerarsi di carattere perentorio, anche per non incoraggiare un sostanziale regime di prorogatio ove si verificasse il prolungamento “sine die” del momento di rinnovazione degli organi statutari (si confronti Tar Calabria sez. Catanzaro 9.3.98 n. 177);
attualmente il Collegio liquidatore pone in essere atti amministrativi di vera e propria gestione, travalicando il compito per il quale è stato nominato (si veda, tra l’altro, la firma dei contratto d’area ex Sir e il bando per l’assegnazione delle aree in base alla legge 488/92) e ad oggi non ha emesso alcun atto di liquidazione -:
alfine di conoscere quali provvedimenti intenda adottare per riportare condizioni di legittimità all’interno dei Consorzio per il Nucleo di Industrializzazione di Lamezia Terme, accelerando l’iter per la composizione del nuovo Nucleo, già avviata da Commissario per la ricostruzione e considerando una sospensione immediata del decreto n. 43 del 12.4.2000.
(41; 16.10.2000)
Pirillo. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore agli enti locali. Per sapere – premesso che:
l’articolo 6 della suddetta Legge regionale
prevede entro tre mesi dalla sua approvazione, che i comuni confinanti con le
Comunità Montane possono presentare alla Regione motivato richiesta di
inclusione nell’ambito territoriale di competenza delle C.M.;
il comune di San Pietro in Amantea in possesso di tutti i requisiti di legge con delibera di Consiglio numero 14 del 19/05/99 (esecutiva), chiedeva alla Regione Calabria la sua inclusione nell’ambito territoriale della Comunità Montana dell’Appennino Paolano con sede a Paola;
a) la motivazione dei ritardi, per gli adempimenti della Giunta regionale a cui seguono quelli di competenza del Consiglio regionale, circa il mancato inserimento dei comuni di Amantea e di San Pietro in Amantea nell’ambito territoriale della Comunità Montana dell’Appennino Paolano con sede a Paola;
c) se sono in giacenza richieste di altri comuni per l’inserimento negli ambiti territoriali delle Comunità Montane calabresi, in caso positivo, chiede l’elenco completo dei comuni che sono stati proposti per l’inserimento in detti ambiti e quelli che sono rimasti esclusi dopo l’esame della Giunta regionale.
(44; 25.10.2000)
Tripodi M.. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla pubblica istruzione. Per sapere – premesso che:
tra le modifiche approvate dalla Giunta regionale risulta assolutamente ingiustificata e priva di qualsiasi logica l’aggregazione della Scuola Media “Spanò Bolani” alla Direzione Didattica “De Amicis”, che verrebbe a costituire una megaistituzione scolastica di ben 1.107 alunni;
solo nella provincia di Reggio Calabria almeno una decina di istituzioni scolastiche che hanno meno di 318 alunni hanno ottenuto il riconoscimento dell’autonomia;
le citate istituzioni scolastiche rappresentano, nei rispettivi ordini scolastici, due tra le scuole più antiche e prestigiose della città di Reggio Calabria -:
se non ritengano che
come mai quanto contenuto nella delibera della Giunta regionale, che recita testualmente: “Tenuto presente, pertanto, la opportunità di accogliere e sostenere le richieste di deroga che sono state presentate e formulate nei piani definiti dalle Conferenze Provinciali di Organizzazione”, non trova riscontro nelle modifiche che sono state introdotte e che cambiano le priorità indicate dalla Conferenza Provinciale di Organizzazione di Reggio Calabria;
se non ritengano, anche al fine
di evitare inopportuni contenziosi, di attivare il meccanismo dell’autotutela,
procedendo alla rettifica della delibera n. 303 del 29 maggio 2000 ed
attribuendo conseguentemente l’autonomia sia alla Direzione Didattica “De
Amicis” e sia alla Scuola Media “Spanò Bolani”.
(3; 6.6.2000)
Risposta - Con
riferimento alla richiesta di codesto Dipartimento del 29 u.s., prot. n. 839/S,
si premette che la deliberazione della G.R. n. 303 del 29.5.2000, concernente
il dimensionamento delle istituzioni scolastiche, cui fa riferimento
l’interrogante è decaduta per mancata ratifica nei termini da parte del
Consiglio regionale.
Si rendono,
ad ogni buon fine, le seguenti notizie:
il
dimensionamento delle istituzioni scolastiche della Regione è stato approvato
con DPGR n. 1 dell’1.8.2000, in conseguenza di nomina governativa del
commissario ad acta nella persona del Presidente della Giunta regionale;
l’aggregazione
della Scuola Media Spanò Bolani alla Direzione Didattica De Amicis rientra nel
disposto di cui all’art. 2, comma 2 del DPR .18 giugno 1998, n. 233, che
prevede il mantenimento della personalità giuridica degli istituti d’istruzione
con una popolazione consolidata e prevedibilmente stabile almeno per un
quinquennio di un numero di allievi tra 500 e 900, fattispecie che non ricorre
per la sopraccitata scuola, che, come lo stesso interrogante riconosce,
mantiene solo 318 iscrizioni né risulta adeguatamente documentata l’ipotesi
d’incremento per la limitata ricettività di altre scuole;
non risulta
che altre scuole medie con un numero pari o inferiore a quello della Spanò
Bolani abbiano mantenuto la personalità giuridica;
risulta,
invece, che mantengono personalità giuridica nonostante siano al di sotto dei
parametri fissati dal citato DPR:
a) Scuola
Media De Gasperi - Reggio Calabria. Perché comprende l’unico Centro permanente
per l’educazione degli adulti;
b) Scuola
Media di Pellaro, Montalbetti di Reggio Calabria e Ravagnese di Reggio
Calabria, che, secondo i criteri della CPO, possono avvalersi delle condizioni
previste dal disposto di cui all’art. 2, comma 7 del già menzionato DPR 223/98.
Art. 1
All’art. 1 comma 19, dopo le parole “pubblica amministrazione” aggiungere le parole “o estraneo ad essa”.
Art. 2
L’art. 1 ter della legge regionale 28 agosto 2000, n. 14 deve intendersi che agli assessori regionali non consiglieri sono estese integralmente le norme di cui alla legge regionale 14 febbraio 1996, n. 3, recante: “Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale” e successive modificazioni ed interpretazioni autentiche.
Art. 3
All’art. 1 quater, comma 1, sono aggiunte le seguenti alinee:
- all’art. 4, primo comma, dopo le parole “sede del Consiglio regionale” aggiungere le seguenti “o del recapito dei gruppi consiliari in Catanzaro”;
- all’art. 29, comma tre, le parole “con riferimento all’indennità mensile lorda spettante al momento della concessione dell’assegno vitalizio” sono sostituite dalle seguenti: “con riferimento all’indennità mensile lorda spettante al momento dell’entrata in vigore della presente legge”;
-
al secondo comma dell’art. 10 della legge regionale 13 maggio 1996, n. 8, dopo
le parole “o anche al di fuori degli appartenenti al ruolo del Consiglio
regionale, della Giunta regionale e di altre amministrazioni pubbliche”;
- al terzo comma dell’art. 10 della legge regionale 13 maggio 1996, n. 8 come modificato dal quarto comma dell’art. 1 quater della legge regionale 28 agosto 2000, n. 14 dopo le parole “dei componenti dell’Ufficio di Presidenza” aggiungere le parole “dei componenti delle Commissioni permanenti, dei Presidenti dei gruppi consiliari e del Presidente del collegio dei revisori dei conti”;
- all’art. 1, quater, comma 4, è
aggiunta la seguente alinea: - all’art. 27, comma 4, le parole “31 maggio
Art. 4
Agli oneri derivanti dalla presente legge si provvede con gli stanziamenti dei corrispondenti capitoli delo stato di previsione della spesa del bilancio per l’esercizio finanziario 2000.