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IX^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

__________

 

87.

SEDUTA DI GIOVEDI’ 7 AGOSTO 2014

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLÒ

 

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

La seduta inizia alle 15,34

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Legge le interrogazioni presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di risposta scritta ad interrogazione

PRESIDENTE

E’ pervenuta risposta scritta alla interrogazione numero 531 del 20 marzo 2014 a firma dei consiglieri Naccari Carlizzi e Franchino.

(E’ riportata in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Finite le comunicazioni iniziali, ha chiesto di intervenire il consigliere Chiappetta. Ne ha facoltà.

CHIAPPETTA Gianpaolo (Nuovo Centro Destra)

Vi sono due necessità che rappresento all’Aula perché possano essere inserite sotto forma di ordini del giorno, discusse e, se possibile, approvate. Una è relativa alla situazione dei dipendenti Infocontact, fra l’altro una delegazione sta manifestando in maniera abbastanza pacifica davanti la sede del Consiglio regionale, perché vivono una situazione di drammaticità lavorativa in relazione a delle peculiarità, delle situazioni interne rispetto alle quali io credo che la massima Assise regionale non possa non assumere una posizione, che è quella che viene estrinsecata attraverso un ordine del giorno che è stato già presentato presso la Presidenza a firma dei capigruppo di maggioranza - ma credo che questo possa appartenere anche e soprattutto ai colleghi tutti e quindi anche ai colleghi della minoranza - con il quale si invita la Presidente facente funzioni della Giunta regionale ad attivare tutto ciò che viene ritenuto opportuno ed utile perché la problematica venga discussa a livello nazionale e possa trovarsi una soluzione adeguata rispetto a quelle che sono le esigenze rappresentate.

Il secondo ordine del giorno è relativo ad una situazione che vede coinvolte le Camere di commercio presenti sul territorio calabrese. Sappiamo bene che, nell’ambito di un processo di rivisitazione della pubblica amministrazione anche qui a livello nazionale, si sta cercando di operare una razionalizzazione delle stesse, rispetto alla quale non si può non essere d’accordo, facendo salva quella che è la storia, l’identità e tutto ciò che le Camere di commercio hanno rappresentato sul territorio.

Anche per questo è stato predisposto, a firma del sottoscritto, un ordine del giorno per le Camere di commercio, che chiedo venga inserito fra i punti all’ordine del giorno dei lavori del Consiglio e possa l’Aula esaminare compiutamente sia l’uno che l’altro. Grazie.

PRESIDENTE

Il consigliere Chiappetta chiede l’inserimento di un ordine del giorno che riguarda la società Infocontact di Lamezia Terme, firmata da lui e dai consiglieri Grillo, Morrone, Serra e Bruni.

Pongo in votazione la richiesta di inserimento.

(Il Consiglio approva)

L’altro ordine del giorno riguarda le Camere di commercio, pongo in votazione la richiesta di inserimento.

(Il Consiglio approva)

Ha chiesto di parlare il consigliere Imbalzano. Ne ha facoltà.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

Presidente, volevo ricordarle che nei giorni scorsi le ho sottoposto l’urgenza di inserire all’ordine del giorno di questa seduta di Consiglio regionale, intanto, la proposta di legge 551/9^, il famoso omnibus agricolo.

PRESIDENTE

Consigliere Imbalzano, la interrompo subito: se sono ordini del giorno…

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

No, non sono ordini del giorno…

PRESIDENTE

Su questi argomenti legislativi non c’è stata nessuna discussione fra i capigruppo, quindi nella seduta di oggi si tratterà solo ed esclusivamente quello che è all’ordine del giorno.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

Ma lei mi deve consentire di sottolineare – io ho il dovere di farlo come Presidente della Commissione bilancio e attività produttive – che ci trasciniamo un provvedimento assolutamente urgente e indifferibile, per come dichiarato dal direttore generale del dipartimento. E’ un provvedimento che non può assolutamente più attendere, per l’agricoltura calabrese, per gli agricoltori calabresi e per quello che è connesso attorno a questo provvedimento.

Poi, signor Presidente, ho il dovere di sottoporle tre provvedimenti amministrativi, quindi non sono progetti di legge: il primo riguarda il Programma regionale di sviluppo nel settore della forestazione. Se non approviamo questo provvedimento della Giunta, l’Azienda Calabria Verde continuerà a non partire, sostanzialmente, a rimanere inchiodata al palo ed è un provvedimento di assoluta urgenza, dichiarato urgente e indifferibile. Siamo in piena estate e lascio a lei e ai colleghi la considerazione sull’urgenza di questo provvedimento.

Poi due bilanci, sono due provvedimenti amministrativi approvati dalla Giunta e dalla Commissione a suo tempo, ovviamente urgenti e indifferibili, che riguardano il bilancio dell’Arcea e il bilancio dell’Aterp di Reggio Calabria. Io lo dico nella mia qualità, perché è chiaro che la mancata approvazione di questi provvedimenti amministrativi significa creare danni, comunque gravi difficoltà al funzionamento dei due enti.

Quindi chiedo l’inserimento all’ordine del giorno sia della proposta di legge 551/9^ che riguarda l’ormai troppo noto provvedimento omnibus agricolo, sia i tre provvedimenti, quello riguardante il Programma regionale di sviluppo nel settore della forestazione 2014-2016, e i due bilanci Aterp ed Arcea.

PRESIDENTE

Consigliere Imbalzano, è volontà della Presidenza, prima della fine del mese, fare una riunione della Conferenza dei capigruppo, poiché ci sono più provvedimenti indifferibili ed urgenti che sono arrivati per volontà della Giunta. Noi faremo una Conferenza dei capigruppo, individueremo uno per uno i vari provvedimenti che sono arrivati ed è volontà della Presidenza del Consiglio organizzare un’ altra seduta di Consiglio regionale per il mese di settembre, dove fare il punto su tutti questi provvedimenti ed inserirli all’ordine del giorno, perché ho visto anche che dalla Commissione sono passati tanti bilanci di enti subregionali che necessitano dell’approvazione anche da parte dell’Aula, altrimenti si paralizzerebbe anche l’attività dei singoli enti subregionali.

Quindi è volontà della Presidenza organizzare un’altra seduta di Consiglio regionale per il mese di settembre, dove andremo ad analizzare uno per uno tutti questi punti e li inseriremo, perché sono oggettivamente indifferibili ed urgenti. Ecco perché la inviterei a soprassedere nella seduta di oggi, che è una seduta che va ad individuare tre punti urgenti da approvare rapidamente, per poi procedere alla prossima seduta di Consiglio ad inserirli all’ordine del giorno.

Ci sono altri interventi? Aveva chiesto la parola il consigliere Giamborino. Ne ha facoltà.

GIAMBORINO Pietro (PD)

Signor Presidente, la ringrazio, ruberò solo qualche secondo, solo per chiederle di impegnare il Consiglio ad assumere ogni tipo di iniziativa che riterrà valida per fermare questo ulteriore spogliamento della Provincia di Vibo Valentia: parlo della soppressione della Ragioneria dello Stato di Vibo Valentia, che sarebbe un ulteriore impoverimento. Credo che sia davvero opportuno che questa cosa non passi in silenzio, così come sino ad oggi è stato.

PRESIDENTE

E’ un ordine del giorno relativo alla Ragioneria territoriale dello Stato di Vibo Valentia, pongo in votazione il suo inserimento all’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Non ci sono più interventi preliminari, quindi possiamo procedere con la trattazione dei punti.

Proposte di legge unificate numero 458/9^ e numero 471/9^, recanti: “Riordino del servizio di gestione rifiuti urbani in Calabria”

PRESIDENTE

Il primo punto all’ordine del giorno riguarda: proposte di legge unificate numero 458/9^ e numero 471/9^ - “Riordino del servizio di gestione rifiuti urbani in Calabria”.

E’ già passata dalla Commissione di competenza, la quarta, stamattina ha espresso anche il parere la seconda Commissione, quindi l’Aula può procedere a trattare il punto per l’approvazione.

La parola al relatore, consigliere Gallo.

GALLO Gianluca (UDC), relatore

Prendo la parola per la relazione introduttiva ed illustrativa della proposta di legge che è in discussione oggi con un testo unificato, che è stato adottato come testo del relatore e che, nel corso della discussione nei mesi passati, è stato più e più volte rivisto.

E’ stato un lungo iter quello che ha portato oggi in Aula la discussione di questa legge, che è iniziato anche più di un anno fa con il testo presentato dalla Giunta regionale, con una discussione molto ampia, attraverso audizioni che hanno visto coinvolte le Province, l’Anci, coinvolto a più riprese l’assessore Pugliano e il direttore generale del dipartimento, Gualtieri, perché era intento della Commissione ambiente cercare di licenziare un testo di legge che fosse il più possibile condiviso anche al di fuori dell’Aula del Consiglio regionale.

Quindi è stata una discussione approfondita che, per un verso o per una fase, è stata anche sospesa dopo le dimissioni del presidente Scopelliti, che oggi, dopo alcune riunioni nelle quali il testo è stato riesaminato, rivisto, emendato anche attraverso iniziative di colleghi che voglio ringraziare per il contributo dato, approda finalmente in Aula, affinché anche la Calabria si possa dotare di una norma che possa riorganizzare dal punto di vista amministrativo il settore dei rifiuti e quindi far ripartire un sistema che oggi è al collasso; questa norma, naturalmente, non può essere considerata la panacea, stiamo parlando di un riordino amministrativo del sistema, ma che rappresenta comunque un’altra pietra miliare rispetto ad un percorso riorganizzativo che l’assessore Pugliano e il dipartimento stanno mettendo in campo.

La discussione – ripeto – è stata ampia e l’approvazione della norma è avvenuta, in un primo momento, in Commissione con l’unanimità dei colleghi, è approdata in seconda Commissione, la seconda Commissione ha rimandato il testo di legge all’esame della quarta Commissione, facendo osservazioni e, di fatto, chiedendo che fossero cassate due norme: il secondo comma dell’articolo 2 e il primo comma dell’articolo 7, per come era venuto fuori dalla discussione in Aula.

Nell’ultima riunione di quarta Commissione, che si è svolta lunedì scorso, abbiamo licenziato il testo con i voti della maggioranza e l’astensione dei colleghi Chizzoniti e Tripodi, che erano presenti in aula, ed abbiamo eliminato il secondo comma dell’articolo 2 e l’intero articolo 7, onde evitare problemi di eventuali non invarianze finanziarie. Il testo è approdato poi in seconda Commissione ed oggi c’è stato il parere.

Il testo in questa nuova formulazione è strutturato in otto articoli e si pone l’obiettivo di dotare la Regione di una legge organica di riordino delle funzioni amministrative nel settore dei rifiuti urbani. Poi ci spiegherà l’assessore, è necessario anche altro, ma questo è un elemento importante che ha anche i caratteri della indifferibilità e della urgenza, perché, se non procediamo all’approvazione di questa norma, la riorganizzazione amministrativa sarà operata non dalla Regione, ma dalle Prefetture che dovranno surrogarsi ed individuare gli ambiti territoriali nei quali i Comuni, che da oggi diventeranno protagonisti, dovranno riorganizzarsi.

L’articolo 1, che è rubricato “Finalità e princìpi generali”, detta le direttrici entro le quali si sviluppa l’intero articolato e fissa i concetti di Ato, Aro e di comunità d’ambito, oltre a definire i princìpi ispiratori del testo che ci occupa.

In effetti, la gestione dei rifiuti è integrata, è indicata come gestione dei servizi di spazzamento, raccolta, trasporto, avvio, commercializzazione, realizzazione e gestione degli impianti di trattamento, recupero di ciclo e smaltimento.

Gli ambiti territoriali ottimali sono la dimensione territoriale per lo svolgimento da parte dei Comuni in forma obbligatoriamente associata e secondo i princìpi di efficienza, efficacia, economicità, trasparenza e sostenibilità ambientale delle funzioni di organizzazione e gestione dei rifiuti urbani attribuiti loro dalla legislazione nazionale e regionale.

A sua volta, gli Ato dovrebbero coincidere con gli ambiti territoriali provinciali. Ci saranno le aree di raccolta ottimale, che sono le Aro, che sono ripartizioni territoriali definite all’interno degli Ato, tenuto conto delle diversità territoriali, per una gestione efficiente del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti nel rispetto dei criteri di cui all’articolo 3.

Infine, le comunità d’ambito dovranno essere le cabine di regia, cioè il luogo nel quale si riuniranno i sindaci dei Comuni ricadenti nel territorio di ciascun Ato per l’esercizio di queste funzioni amministrative e quindi i sindacati saranno coloro i quali si organizzeranno e gestiranno questa organizzazione amministrativa, con le conseguenti ricadute sui servizi.

In effetti, quali le finalità di questa legge che sono contenute nell’articolo 1? Prevenire la produzione di rifiuti, riducendone la pericolosità; potenziare ed agevolare la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e di quelli assimilati per il raggiungimento degli obiettivi e degli standard di cui al Codice dell’ambiente; promuovere e sostenere le attività di utilizzo, riciclaggio e recupero dei rifiuti urbani e speciali; favorire lo sviluppo e l’applicazione di nuove tecnologie impiantistiche a basso impatto ambientale, che permettano un risparmio di risorse naturali; favorire la riduzione dei rifiuti destinati allo smaltimento.

L’articolo 2 fissa le competenze in capo alla Regione, oltre che assegnare a questa i compiti di programmazione, indirizzo, coordinamento e controllo dei servizi di gestione dei rifiuti urbani; ha anche poteri sostitutivi in assenza di input e nel caso di inerzia da parte degli organi competenti, che è la comunità d’ambito.

L’articolo 3 “Assetti territoriali per l’organizzazione del ciclo dei rifiuti” stabilisce che il servizio di gestione dei rifiuti è svolto attraverso gli Ato, che a loro volta rappresentano la dimensione territoriale, coincidente oggi con le attuali Province, per lo svolgimento da parte dei Comuni delle funzioni di organizzazione di tale servizio, naturalmente in forma obbligatoriamente associata.

Inoltre, ciascun Ato può essere articolato in Aro, che in fase di prima applicazione – questo è importante – corrispondono ai 14 sottoambiti per la raccolta differenziata. Qualche anno fa – come ricorderete – l’Ufficio del Commissario aveva costituito delle società miste per rafforzare e sostenere i processi di raccolta differenziata e aveva definito 14 ambiti territoriali. Si penserebbe, in questa prima fase, di articolare le aree di raccolta ottimale, le cosiddette Aro, recuperando quell’esperienza territoriale, non quell’esperienza istituzionale che è un’esperienza, per molti aspetti, assolutamente non positiva, ma le aree territoriali che erano le aree territoriali delle società miste finalizzate alla raccolta differenziata.

L’articolo 4, rubricato “Comunità d’ambito territoriale ottimale”, prevede che i Comuni ricadenti all’interno dell’Ato si dotino di una struttura di governo che viene definita comunità d’ambito. A queste ultime è riconosciuta la possibilità di stipulare accordi finalizzati a promuovere il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza del servizio di gestione dei rifiuti tra gli Ato.

Infine, nell’articolato in esame vengono dettate le norme di funzionamento e rappresentanza delle Comunità.

L’articolo 5 “Definizione degli obblighi di servizio pubblico e universale” affida alla Giunta regionale il compito di approvare, per schemi-tipo, la carta dei servizi ed il contratto di servizio, ai quali ogni comunità d’ambito deve attenersi.

L’articolo 6, rubricato “Affidamento dei servizi”, assegna a ciascuna comunità d’ambito il compito di organizzare e svolgere le procedure per l’affidamento dei servizi di spazzamento, trasporto e raccolta dei rifiuti. Inoltre, al comma 6 si prevede che i servizi di cui sopra vengano affidati mediante affidamento a società in house, indizione di una procedura ad evidenza pubblica per affidamento a terzi, indizione di una procedura ad evidenza pubblica per la selezione del socio operativo della società a partecipazione pubblico-privata.

Infine, al successivo comma 7, viene normato che le procedure di affidamento per i servizi di spazzamento, raccolta e trasporto, vengono avviate entro 90 giorni dalla data di svolgimento della prima seduta della comunità d’ambito.

La Regione, di converso, può esercitare per ciascun Ato un potere di controllo attraverso la nomina di commissari ad acta.

L’articolo 7 prevede la clausola di invarianza finanziaria e l’articolo 8 l’immediata entrata in vigore di questa norma, che è una norma che rivoluziona il settore, che prevede un nuovo sistema organizzativo, che rende protagonisti i Comuni, naturalmente insieme alla Regione in misura diversa rispetto a quanto sono stati protagonisti finora, perché obbliga i Comuni ad operare in forma associata, che potrebbe avere delle ricadute positive in termini di economia di scala, che potrebbe avere ricadute positive in termini di prossimità della gestione del servizio, cosa che non è accaduta finora – l’assessore ci ha spiegato, nel corso di una serie di riunioni che abbiamo avuto sul tema, che uno dei vulnus del sistema rifiuti attualmente in Calabria è la non prossimità di molti servizi per lo smaltimento dei rifiuti, ad esempio per quanto accaduto per la provincia di Cosenza; in questo caso, invece, le Province, che sarebbero gli Ato, dovrebbero avere completa autonomia per la gestione del trattamento dei rifiuti – e potrebbe avere, attraverso la creazione di queste economie, delle ricadute positive sui cittadini, sui calabresi in termini di diminuzione delle tariffe.

Si tratta, quindi, di una norma per la quale chiedo ai colleghi in Consiglio regionale l’approvazione per il lavoro di approfondimento che c’è stato nel corso di questi mesi ed anche per il lavoro emendativo, di concerto quasi sempre con l’assessorato e il dipartimento, che è stato svolto da alcuni colleghi per arrivare all’approvazione della norma stessa.

Per cui chiedo ai colleghi l’approvazione, chiedo anche di valutare l’opportunità, eventualmente, di rivedere – se è possibile – alcune decisioni, per evitare che ci possano essere ricadute immediate anche in termini di crisi del settore, quindi che si possa, anche sentendo l’assessore, rivalutare alcune decisioni per far sì che, insieme all’approvazione della norma, che costituisce una pietra miliare sul percorso di riorganizzazione del sistema dei rifiuti in Calabria, non ci possano essere oggi emergenze che potrebbero vanificare un lavoro buono e positivo che credo si sia svolto in quarta Commissione, in seconda Commissione ed oggi in Aula.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Gallo, per la relazione introduttiva. Ha chiesto di parlare il consigliere Mirabelli. Ne ha facoltà.

MIRABELLI Rosario Francesco Antonio (Gruppo Misto)

Senza dubbio, oggi affrontiamo un problema abbastanza serio, perché, finalmente, forse arriva a definizione una proposta di legge, quella sui rifiuti, argomento abbastanza scottante che ha sempre visto la Calabria soccombente rispetto a questa problematica.

In seconda Commissione abbiamo affrontato, per l’ennesima volta, questa questione e l’assessore ha spiegato con estrema chiarezza che la proposta di legge alla nostra attenzione – decapitata dai due articoli, dal comma 2 dell’articolo 2 e dall’intero articolo 7 – di fatto, altro non è che una proposta monca, nel senso che è un’ottima proposta di indirizzo generale che va a riorganizzare per molti aspetti questo settore, una proposta che finalmente chiarisce le mansioni specifiche e le competenze che andranno agli ambiti provinciali, soprattutto ai Comuni o ai gruppi di Comuni sullo spazzamento, sulla raccolta differenziata, su quelle che sono già di fatto le competenze impostate dalla legge nazionale. Ma – attenzione – così decapitata, cioè senza l’articolo 7 che parla esclusivamente dell’aspetto prettamente finanziario attuale, non garantisce la possibilità di mantenere, in una situazione di emergenza e di urgenza qual è quella di oggi – di oggi per modo di dire, perché è una situazione di emergenza che va avanti dalla fase del commissariamento e che si è protratto ancora, con il riconoscimento anche della Presidenza del Consiglio dei Ministri, tant’è che ha prorogato fino al 2014 la possibilità di utilizzare una contabilità particolare – la contabilità speciale, non quella ordinaria regionale, proprio perché vi è una necessità nell’immediato di dover dare delle risposte al fine di non bloccare questo sistema che oggi poggia esclusivamente non tanto sul pubblico, ma su un rapporto forte con i privati autorizzati che hanno avuto la capacità di inserirsi dopo tutti gli esami di questo mondo, dopo essere stati esaminati a fondo dalla Regione, dal Ministero; quindi ai privati dobbiamo dare la possibilità ancora in questa fase, nel frattempo che, in via temporanea, il pubblico possa attrezzarsi, di poter garantire quantomeno la possibilità di eliminare i rifiuti dalle strade dei nostri Comuni.

E’ ovvio che questa proposta di legge, che sarà sicuramente la base, l’architrave generale per quello che sarà il nuovo piano d’azione che il dipartimento farà, che sicuramente avrà già nel cassetto, è una proposta che a medio e a lungo termine è ottima, non lo si può discutere, perché ricalca di fatto l’impostazione della legge nazionale. Abbiamo un problema che, invece, caro presidente Gallo, dovremmo affrontare anche alla luce del fatto che in Commissione, oggi, abbiamo discusso sulla base di un chiarimento che è venuto da parte del dipartimento bilancio, che non solo diceva che non c’era l’invarianza di spesa – e questa era una cosa che già sapevamo – ma che, addirittura, è prevista per legge la possibilità, grazie ad un decreto del Consiglio dei Ministri, di andare nella contabilità speciale per poter, quantomeno, in questi mesi, fino alla fine del 2014 – indica pure la data, 30 dicembre 2014 – utilizzare una copertura finanziaria per poter continuare, in attesa che questo sistema vada a regime, a dare una risposta ai problemi dei rifiuti nei nostri comuni.

La contabilità speciale di cosa trattava? Di far sì che i Comuni che hanno preso i tributi dai propri cittadini potessero versarli all’interno di questo capitolo speciale, che può essere utilizzato, grazie al decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per il pagamento o per la stipula dei contratti di convenzione con i privati, che da quattro-cinque mesi a questa parte stanno assicurando l’espletamento di un servizio che fa sì che la nostra bella Calabria possa restare, soprattutto in questo periodo, pulita almeno agli occhi non solo dei cittadini calabresi ma anche dei turisti.

E’ ovvio che, andando a togliere l’articolo 7 che parlava di questa cosa specifica, quindi eliminando la contabilità speciale, rischiamo, innanzitutto, di bloccare il sistema, perché io non so fino a che punto il direttore generale, l’ingegnere Gualtieri, si prenderà la responsabilità di firmare senza una maggiore copertura, visto che stiamo preparando una proposta di legge.

Allora è ovvio, caro assessore, che credo sia necessario che, facendo parte della maggioranza, lei possa spiegare nuovamente al Consiglio quali siano i rischi e la necessità che in questa seduta venga reintegrato l’articolo 7, dal momento che c’è un nuovo parere arrivato stamattina da parte del dipartimento bilancio che, finalmente, fuga ogni dubbio e fa luce in maniera definitiva su questa vertenza, in modo tale da poter dire, soprattutto al centro-destra, proponente di questa proposta in virtù del suo ruolo, all’assessore membro del centro-destra, che l’articolo 7 può essere reintegrato, al fine di poter assicurare una copertura per questi ulteriori sei o sette mesi.

Qualora la copertura non dovesse essere legiferata, può darsi che qualche privato o tutti i privati possano non sentirsi tutelati, vista l’assenza di una norma che garantisca la copertura finanziaria, e potrebbero bloccare il sistema mandando tutto a carte 48.

Quindi è necessario e doveroso, visto che c’è una temporaneità anche sulla contabilità speciale che finisce il 30 dicembre 2014, per come è il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, cercare in tutti i modi, in questa seduta e nel momento in cui c’è la volontà, di approvare questa proposta di legge, di reintegrare l’articolo 7 così come era stato impostato nella prima seduta che si è tenuta in questo Consiglio per la discussione della legge sul riordino dei rifiuti.

Quindi, caro assessore, credo sia doveroso che lei, che é il proponente di fatto di questa proposta, alla luce di quelle che sono le ultime notizie che vengono dal dipartimento bilancio e che abbiamo verificato nella Commissione – perché ne abbiamo preso visione ed abbiamo letto –, possa finalmente, prendere la parola per illustrare la necessità di reinserire questa norma, al fine di poter tutelare la continuità di questo servizio che, da qui a un mese, dieci o venti giorni, potrebbe anche interrompersi e per non lasciare il direttore generale da solo in un arduo compito di grande responsabilità, di fatto coperta dal Consiglio dei Ministri; tutto ciò in modo tale che la parte tecnica non vada a supplire alle responsabilità della politica, visto che di responsabilità vere e proprie non ce ne sono, perché è la politica che deve indirizzare la parte tecnica. Non vorrei che in Calabria succedesse l’inverso, cioè che la parte tecnica si assumesse le responsabilità che la politica non vuole assumersi.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’assessore Pugliano. Ne ha facoltà.

PUGLIANO Francesco, assessore all’ambiente

Grazie, Presidente, grazie al presidente Gallo della quarta Commissione, grazie anche al consigliere Mirabelli per il suo contributo alla proposta di legge.

Beh, devo dire che sono soddisfatto a metà; sarò soddisfatto in pieno se e quando il subemendamento presentato dal presidente Gallo potrà essere approvato e ripristinare i termini della legge che erano stati già approvati dalla quarta Commissione, che successivamente, in un secondo passaggio ha frainteso una nota, una comunicazione del dipartimento bilancio che, ove ce ne fosse bisogno, ieri ha chiarito ulteriormente cosa volesse indicare; suggerire in quella nota che non metteva in discussione il secondo comma dell’articolo 7, che sarebbe la soluzione al problema finanziario che sta bloccando le attività del dipartimento.

Quando dicevo che sono soddisfatto a metà é perché, come diceva il consigliere Gallo, oggi si partorisce la legge sui rifiuti dopo un travaglio sicuramente lungo, difficile, complicato e – se il dottore De Masi, ginecologo, mi consente di utilizzare terminologie a lui più consone – diciamo che è un parto a metà, se era orientato al provvedimento, al progetto di recuperare, intanto, notevoli ritardi sull’applicazione di una norma nazionale, la legge 148 del 2011, la legge di riforma sui servizi pubblici locali che stabiliva la definizione, entro il 30 giugno 2014, degli ambiti territoriali omogenei; l’ispirazione di questa norma nazionale stabilisce fondamentalmente due princìpi: uno, i servizi pubblici locali di responsabilità dei Comuni; il secondo principio, basilare, di questa riforma dei servizi pubblici locali è che le Regioni devono solo organizzare il territorio regionale, quindi individuare gli ambiti omogenei su base, quindi dimensione almeno provinciale. Questi sono i due princìpi cardine di questa riforma sui servizi pubblici locali.

Beh, se questo, oggi, è un adempimento che trova applicazione con la discussione e l’approvazione di questa legge di riordino, l’altra metà della legge, che era quella che doveva risolvere il problema finanziario che sta bloccando le attività del dipartimento dal mese di dicembre 2013. Questo perché il direttore del dipartimento, che ha ricevuto nel passaggio di consegne dalla gestione commissariale alla Regione, ha ricevuto anche la responsabilità di completare il sistema calabrese dei rifiuti per traghettare nel subentro definitivo della Regione, ha ricevuto anche l’autorizzazione all’utilizzo di una contabilità speciale che, per dirla in maniera più artigianale e meno tecnica, è un conto senza né risorse né fido, un conto vuoto che porta con sé solo crediti e debiti; i crediti sono semplicemente le tariffe che devono pagare i Comuni, visto che questa contabilità speciale, che era stata ricevuta dal direttore generale, l’ingegnere Gualtieri, per l’annualità 2013 a febbraio 2014 ha ricevuto la proroga per il suo utilizzo per le finalità di cui al Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri cioè completare il sistema calabrese, quindi passare, una volta che è completato il sistema, al definitivo subentro della Regione.

Giacché questo passaggio di consegne e quindi anche della contabilità speciale è riferito a debiti e crediti fino a dicembre 2012, la legge che abbiamo approvato in questo Consiglio ad aprile 2013 diceva che per il 2013 già subentrava il bilancio regionale per i crediti. Cosa succede a partire da dicembre 2013? Sono bloccate tutte le attività, a cominciare dalle gare per la messa in sicurezza e la manutenzione del sistema impiantistico, per l’individuazione dei gestori attraverso gare ad evidenza pubblica, perché quello che abbiamo ereditato dalla gestione commissariale sono affidamenti fatti con procedure d’urgenza. La legge impone che, anche quando siano fatte procedure d’urgenza, nel senso che si invitano tre imprese a partecipare ad una gara, si diano tempi limitati alla norma per poi passare alle procedure ad evidenza pubblica. La Regione non può effettuare queste procedure perché da dicembre 2013 il bilancio regionale risponde con pareri negativi e fa una verifica di cassa, non di competenza, dicendo “le casse sono vuote, non ti autorizzo ad effettuare gare”.

Ecco perché si stanno prorogando degli affidamenti contra legem e il dipartimento è bloccato da dicembre 2013; non si possono – come diceva il consigliere Mirabelli – neanche firmare i contratti agli imprenditori calabresi che stanno sostenendo come privati il servizio pubblico e stanno dando una grossa mano dal mese di febbraio 2014. A questi il dipartimento non ha potuto neanche sottoscrivere un contratto, perché il bilancio non li autorizza.

Allora, l’emendamento che è stato cancellato dalla quarta Commissione, che il presidente Gallo ripropone come subemendamento, se non dovesse essere approvato blocca il sistema, facendo sì che  la legge risolva solo la parte regolamentare ed organizzativa ma non dia soluzione al problema finanziario; tra le altre cose – per come ho detto in Commissione – la soluzione prospettata dall’emendamento era una soluzione presentata e suggerita dal dipartimento ambiente congiuntamente col dipartimento bilancio. Invece la Commissione ha inteso come proposta del dipartimento bilancio di eliminare questo comma.

Soluzione alternativa a questo emendamento ce n’è solo una ed è quella che ha chiesto il dipartimento ambiente, proprio perché nella gestione corrente non ha un euro poiché i Comuni non pagano e non si stanno attivando nemmeno gli strumenti coercitivi, commissariamento ad acta, per poter riscuotere questi crediti; nel frattempo, se non passa questo subemendamento, la Regione, quindi il dipartimento ambiente e il dipartimento bilancio, propongono solo un’altra soluzione che è quella che la Regione trovi almeno 50 milioni di euro come anticipazione di cassa per i Comuni.

Ecco che – ed io tralascio gli elementi positivi che ha dentro di sé la proposta organizzativa – con questa legge, al di là della presenza ancora mancante, risolutiva degli aspetti finanziari, con gli aspetti regolamentari ed organizzativi stabilisce con chiarezza, da oggi in poi, chi deve fare cosa e in quali tempi vanno fatti questi adempimenti. Ecco perché chiedo all’Aula – come ho detto in Commissione mi sento congedato dal Consiglio, ma mi sento anche congedato dalla Giunta, quindi sto vivendo il problema già da un altro angolo visuale, da quello del cittadino che vedrà di nuovo sommersa la Calabria di rifiuti – che qualcuno si assuma la responsabilità di dire no a quel subemendamento o, eventualmente, di suggerire una soluzione alternativa che risolva gli aspetti finanziari e che faccia attivare il dipartimento ambiente.

Oggi è partito il primo mezzo per la Campania, per i rifiuti in più che non riescono ad essere gestiti dal sistema calabresi. Neanche questo contratto si potrebbe firmare, perché nessuno autorizza il direttore del dipartimento. Credo che la responsabilità di questo Consiglio possa portare ad approvare questa soluzione proposta dal dipartimento ambiente e dal dipartimento bilancio come unica soluzione alternativa all’altra che non è perseguibile, quella di trovare 50 milioni di euro disponibili nel bilancio regionale come anticipazione di cassa in sostituzione delle tariffe dei Comuni.

Quindi mi permetto di chiedere sommessamente al Consiglio di arrivare ad approvare il subemendamento presentato dal presidente Gallo che potrebbe mettere in ordine le cose, non lasciare come oggi due contabilità separate – una che riguarda il bilancio regionale, l’altra che riguarda la contabilità speciale autorizzata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – ma di fare in modo che fino al 31 dicembre 2014, quindi fino a quattro mesi ancora, ci possa essere un unico centro di costi dal quale far partire sia gli interventi, gli investimenti per completare il sistema impiantistico calabrese, ma anche la riscossione delle tariffe perché, se facciamo passare questa soluzione, il direttore del dipartimento è corroborato da strumenti normativi che lo mettono nelle condizioni di riprendere l’attività ed evitare di lasciare che il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti possa fermarsi e sommergere la Calabria.

Presidenza del Vicepresidente Alessandro Nicolò

PRESIDENTE

Dopo la relazione dell’assessore, non ho iscritti a parlare. Nessuno vuole intervenire?

(Interruzione)

Ha chiesto di intervenire il consigliere Principe. Ne ha facoltà.

PRINCIPE Sandro (PD)

Ho ascoltato con grande interesse l’intervento anche appassionato del collega Mirabelli e l’intervento – debbo dire in perfetta sintonia con quello del consigliere Mirabelli - dell’assessore Pugliano, in sintonia soprattutto con se stesso per le cose che abbiamo detto nella precedente seduta, cioè ho l’impressione che vogliamo fare una seduta identica a quella precedente, non tenendo conto di tutto quello che è avvenuto nelle ultime settimane.

Noi ci apprestavamo a dare un benevolo voto di astensione al Piano dei rifiuti, a questa legge di riordino – chiedo scusa se ho detto Piano, perché avevo il piano nella testa – perché in questo provvedimento di riordino si nota uno sforzo di dare un’architettura al sistema.

Nonostante questa nostra propensione positiva, devo dire che la legge di riordino poi diventa praticamente operativa se ad essa si accompagna un Piano operativo dei rifiuti che deve avere una valenza regionale, perché il provvedimento andrà a riordinare quello esistente sotto il profilo organizzativo e delle attrezzature tecnologiche. Siccome sappiamo che l’esistente è estremamente carente in generale, in particolare nella provincia di Cosenza, il riordino è sulla carta, delega determinate competenze ad ambiti territoriali ampi, ma più ristretti rispetto alla Regione, ma io sono convinto che, anche se questo provvedimento dovesse funzionare, ci troveremmo, presidente Gallo, più o meno nelle stesse condizioni, in quanto non sappiamo quale sia il Piano dei rifiuti e gli investimenti che si vogliono fare nelle nuove tecnologie, perché lei sa, Presidente, che se non si fanno investimenti nelle nuove tecnologie, per esempio in provincia di Cosenza ci si troverà al punto di partenza e, al meglio, i cosentini si ritroveranno a pagare un tributo molto alto in ragione del trasferimento di quanto residuo dai vari trattamenti al termovalorizzatore di Gioia Tauro.

In ogni caso, di fronte a una buona volontà, le buone volontà vanno sorrette, vanno spinte e quindi ci apprestavamo a dare un voto di astensione. Però, caro presidente Gallo, se lei mantiene il suo emendamento che di fatto ci ripropone la contabilità speciale, questa nostra volontà di dare un segnale positivo con un voto di astensione si trasformerà in un voto nettamente contrario, perché vorrei chiedere all’Aula, all’assessore Pugliano e ai colleghi della maggioranza, a cosa sono servite queste due settimane?!

Abbiamo sollevato la nostra preoccupazione per la contabilità speciale perché, di fatto, sotto il profilo finanziario, si tratta di una proroga del commissariamento ma, mentre prima il commissario era il commissario governativo, ora, di fatto, si istituisce una sorta di commissariamento di carattere regionale che vede protagonista assoluto della vicenda l’assessore all’ambiente e la Giunta. Questa è la verità delle cose, perché la contabilità speciale, di fatto, è una proroga del commissariamento e, quando si ritorna al regime ordinario, non possono esistere contabilità di tipo speciale, perché lasciano il campo ad una discrezionalità di fronte alla quale siamo preoccupati.

Debbo dire che uguale preoccupazione dovrebbero avere la Giunta e i consiglieri che si apprestano ad approvare una norma di questo tipo, perché la situazione, sotto il profilo della coerenza con le norme che reggono le procedure finanziarie e di bilancio, si è aggravata rispetto a quindici giorni fa, perché quindici giorni fa chi parla si è alzato e, intuitivamente, ha ritenuto che in questa legge ci fosse un arcano rappresentato dalla contabilità speciale. Sono stato quasi zittito, aggredito per questa intuizione, dopodiché abbiamo visto che la Commissione bilancio, nel momento in cui ha esaminato il vecchio testo della legge di riordino, ha espresso un parere che ha richiamato esattamente e puntualmente quelle che erano le nostre preoccupazioni, tant’è che, a fronte del parere della Commissione bilancio che praticamente ha fatto intendere con chiarezza, anzi ha detto con chiarezza di eliminare il secondo comma dell’articolo 2 e di cassare completamente l’articolo 7; non dimentichiamo che nell’articolo 7 famoso di 15 giorni fa non c’era solo la contabilità speciale ma c’era anche un grande potere dato alla gestione di indire evidenze pubbliche per la realizzazione, l’adeguamento e anche la gestione degli impianti e del termovalorizzatore.

Per la verità, debbo dare atto al presidente Gallo che non si è nemmeno sentito di inserire questa parte dell’articolo 7 nel suo emendamento. Ebbene, dopo il parere della Commissione bilancio, si è riunita la quarta Commissione che ha eliminato il secondo comma dell’articolo 2 ed ha cassato interamente l’articolo 7, che oggi è una semplice norma di invarianza dal punto di vista finanziario.

Allora, di grazia, dopo questo iter che ha avuto la legge, si viene stasera per introdurre di nuovo la contabilità speciale?! A fronte di un modo di procedere di questo tipo, non possiamo che esprimere un voto contrario; viceversa, se il presidente Gallo ritenesse di ritirare il suo emendamento, noi esprimeremmo un voto di astensione sul progetto di legge. Siccome l’assessore Pugliano questa sera è stato così gentile – quantomeno rispetto all’approccio della precedente seduta – da chiederci come si dovrebbe fare, non accogliendo la contabilità speciale, deliziandoci nel farci capire cosa essa sia: nella precedente seduta ci ha detto che è una procedura per bypassare il bilancio ed io non ho verificato se chi è addetto a fare le trascrizioni integrali ha rintracciato questo modo di spiegarci la contabilità speciale, ma ricordo esattamente che l’assessore ci ha detto, praticamente, che con questa norma si bypassa il bilancio.

Ma ci rendiamo conto di cosa significa bypassare il bilancio? Stasera l’assessore è stato ancora più chiaro, perché ci ha spiegato cosa significa bypassare il bilancio, ci ha spiegato che si apre un conto presso la Banca d’Italia e questo conto è zero; questo conto poi dovrebbe registrare i pagamenti dei Comuni e, dall’altro lato, i pagamenti ai gestori dei servizi. Ipotizziamo che i Comuni non paghino: noi avremo un buco, senza che a questo buco si arrivi attraverso qualunque procedura di controllo rispetto a quelle che sono le norme che sottintendono la gestione dei bilanci della Regione.

Allora, siccome l’assessore è stato così garbato da chiedere quale potrebbe essere l’alternativa a questa soluzione, l’alternativa mi sembra semplice ed ordinaria, nel senso che mi pare che gli assestamenti di bilancio possano essere considerati e sono – ne abbiamo già approvato uno – dei provvedimenti indifferibili ed urgenti. Dunque vorrei capire perché nel provvedimento indifferibile ed urgente già approvato e nella possibilità immediata, nell’immediato futuro di approvare altri provvedimenti indifferibili ed urgenti, non si inserisce un assestamento di bilancio che preveda in entrata il pagamento delle tariffe da parte dei Comuni e in uscita il pagamento delle spettanze alle aziende. Quantomeno un’organizzazione di questo tipo non elude quelle che sono le normative che sottendono alla gestione di un bilancio della Regione.

Quindi non intendo farla lunga, non intendiamo farla lunga, perché su questo argomento ci siamo dilungati moltissimo nella seduta precedente e in queste settimane. Qui non si tratta di fare la gara a chi è più responsabile, perché noi ci rendiamo conto della situazione della regione, in particolare di alcune province, queste cose le stiamo dicendo da quattro anni, caro assessore Pugliano; da quattro anni ci siamo permessi di dare anche qualche suggerimento di cosa fare, per esempio, in provincia di Cosenza per non arrivare al momento del collasso e non siamo stati mai ascoltati. Non venite a dirci che su questi argomenti abbiamo fatto opposizione di tipo pregiudiziale, noi abbiamo fatto un’opposizione con una cultura di governo, con tanta cultura di governo da non essere capiti neanche da esponenti che siedono tra questi banchi che hanno inteso sempre l’opposizione essere tutt’altra cosa rispetto a una necessità di critica, ma anche di proposte.

Allora questa cosa non ce la dite, perché non è assolutamente vera. Abbiamo sempre cercato di dare un contributo per non arrivare in questa situazione e diamo questo contributo finale nel dire “riportiamo almeno la gestione finanziaria alla normalità, quindi sottoposta a quelli che sono i pareri ed i controlli di una normale gestione di un bilancio regionale” e, quindi, alla richiesta di cosa fare noi ci permettiamo di dire che si potrebbe fare un rapido assestamento di bilancio con una previsione di entrate e con una previsione di spesa, senza ricorrere a provvedimenti che “bypassano” il bilancio, a provvedimenti che aprono conti che sono a zero e nessuno sa cosa deve entrare in questi conti, ma forse sa quanto da questi conti deve uscire, determinando un grande deficit.

La nostra opinione, la nostra volontà è molto chiara, un voto benevolo di astensione se rimane invariato il testo licenziato dalla Commissione, un voto contrario se viene inserito l’emendamento del presidente Gallo.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Chizzoniti. Ne ha facoltà.

CHIZZONITI Aurelio (Insieme per la Calabria)

Signor Presidente, signori consiglieri, nell’esprimere la mia deferente stima e gratitudine al signor Presidente per avermi concesso facoltà di parola, preannuncio che il mio telegrafico intervento sarà scandito esclusivamente dal tempo strettamente necessario per sottoporre alla serena valutazione della massima Assise assembleare della Regione Calabria alcune considerazioni di ordine logico e qualcuna molto sommessamente di ordine politico, ma tutte orientate ad una diversa e più razionale soluzione rispetto a quella prospettata dal dipartimento ambiente che, fra l’altro, non riesce ad esprimersi attraverso una linea concorde, tale da superare i tanti e diversi convincimenti che si possono trarre da questa proposta che, quando cerca di fare un passo avanti, invece poi retrocede fino alle retrovie, al punto che non mi sembra che sia stata responsabilmente esplorata, ma si limiti ad ostentare le conseguenze collaterali nefaste, ove non venisse approvato questo aspetto, questo modello tecnico, questo paradigma.

Su questo terreno – evocando Curzio Malaparte, che ebbe a dire e scrivere che in un paese civile i panni sporchi si lavano in piazza, aggiungendo eloquentemente che, in una realtà dominata da perfida ipocrisia e dalla bugia, la verità diventa una patologia resistente a qualsivoglia terapia – io mi assumo tutte le mie responsabilità che nascono anche dal mio carattere, sempre e comunque ancorato e all’insegna dell’in claris non fit interpretatio, con l’aggravante che il mio segno zodiacale non è lucertola o talpa ma è leone, con un importante ascendente. Resto, comunque, un uomo di pace, perché sono nato il 14 agosto, fra sette giorni i miei anni sono 69 – 69, tra l’altro, è un bel numero – e sono un uomo di pace perché sono nato dopo qualche giorno l’esplosione delle due cariche atomiche a Hiroshima e a Nagasaki.

Ciò premesso, avverto l’obbligo morale di ricostruire questa strana telenovela per ubbidire al gusto dell’arte, ma soprattutto al rispetto della verità. La proposta di legge del presidente Gallo perviene alla quarta Commissione, nel cui contesto il 4 aprile del 2014 io deposito una congrua memoria, individuando una serie di criticità, chiedendo che la stessa venga tipologicamente assimilata agli emendamenti canonicamente intesi. Il presidente Gallo, giustamente, propone un differimento dei lavori per un doveroso approfondimento di quanto, molto modestamente, avevo eccepito e sollevato.

Aprile, maggio e giugno, non succede niente. La prima esibizione, non condivisibile, si consuma in quest’Aula nella mattina andante tra il 24 e il 25 giugno, quando, strumentalizzando un’emergenza e una urgenza che emerge il 24 giugno – da aprile a giugno nessuno si è preoccupato dell’emergenza – si dice: “la dobbiamo approvare, perché altrimenti succede questo, questo e quest’altro”. A quel tavolo, egregiamente coordinato dal presidente Talarico – ma con questo, per l’amor di Dio, non intendo depotenziare l’attività mirabile del suo vice, consigliere Alessandro Nicolò – si concorda di rinviare questa proposta di legge alla quarta Commissione.

Bene, si rinvia alla quarta Commissione e la proposta di legge viene letteralmente smontata attraverso emendamenti presentati dal sottoscritto e dal presidente Gallo. Ritorniamo in Aula ed io mi accorgo che molti emendamenti approvati, praticamente, erano stati diluiti, come se non fossero mai stati approvati. Si richiamano guasti tecnici che ci possono pure stare, ma su un emendamento non ci sono guasti tecnici: era un mio emendamento approvato così come l’avevo proposto, che attribuiva alla legge e non alla Giunta talune facoltà, invece mi hanno invertito soggetto, predicato, complemento, per cui è stato stravolto l’impianto tecnico-giuridico dell’emendamento. Mi accorgo, sollevo e deduco queste variazioni e, molto responsabilmente, la proposta di legge ritorna in Commissione.

Bene – e qui cominciano le note dolenti – mentre con il presidente Gallo si cercava di risolvere questo problema, perviene un tek dell’Ansa dal quale si apprende di un disinteresse ad approvare questa proposta di legge che contagia anche pezzi importanti; si sono cercati pretesti e il pelo nell’uovo per rinviare la seduta, mettere dei punti fermi nella gestione che rischia il caos. C’è, in sostanza, chi vuole mantenere il disordine. Dopodiché l’assessore Pugliano lamenta una carenza di informazione da parte della Commissione bilancio ed attacca ratione materiae la Commissione bilancio, laddove dice che doveva prendere soltanto atto dell’invarianza di spesa. Invece la Commissione, recependo una nota a firma dell’avvocato Pietro Manna, segnalava l’opportunità dell’abrogazione totale dell’articolo 2, comma 2, della legge e dell’articolo 7, e lo fa – l’avvocato Manna – cognita causa, dicendo: “Si richiama l’attenzione della Commissione su quanto segnalato dalla Corte dei conti. In data 31 luglio siamo stati bacchettati in diretta io e il presidente Talarico”, quindi la nomogenesi e la fonte genetica di questi atteggiamenti si identificano in atti ufficiali.

Con molta franchezza devo dire che, quando ho visto questa distinzione manichea, ci sono i buoni da una parte e i cattivi dall’altra – i buoni sono i consiglieri regionali che fanno parte della Giunta, l’assessore dice “non mi dimetto per rispetto alla Stasi” – io ho fatto venire meno il numero legale; se è un merito, lo rivendico, se è un demerito, mi assumo la responsabilità. Ho detto in Commissione: “Bene, che venisse la presidente Stasi a votarlo in Commissione, che venissero i consiglieri regionali, quelli buoni, a votarlo in Commissione, perché io sono uno che vuole mantenere il caos”.

Allora, egregio assessore, poiché Malaparte ha detto che i panni sporchi si lavano in piazza, questa è la piazza principale della Regione Calabria. La invito a dire, immediatamente, i nomi dei consiglieri corrotti che vorrebbero mantenere il caos, lo deve dire qua e non nelle conferenze stampa, dica chi sono i consiglieri che vogliono il caos, che vogliono privilegiare il disordine, che vogliono privilegiare questa o quest’altra impresa.

E non finisce qui, perché poi, ieri, l’assessore interviene, pagina 10 del “Quotidiano”: “Pugliano tradito dai suoi alleati”. Io, da quando sono nato, sono strettamente ancorato al culto della lealtà, non ho mai tradito nessuno. Quindi, esigo chiarezza su questo aspetto, la chiarezza che nasce dalla Commissione, egregiamente presieduta dal presidente Gallo, dove si è fatta luce, perché l’impostazione manichea “i buoni sono questi e i cattivi sono questi”, senza nomi, io pretendo di conoscere i nomi, i cognomi e, se ci sono difficoltà d’individuazione, anche i sovranomi di questi che avrebbero remato contro questa legge.

Ricordo a me stesso che non è soltanto un concetto filosofico o manicheo quello dell’impossibilità di dividere il torto o la ragione, perché anche Manzoni disse che non si può dividere il tutto con un taglio netto di spada. L’assessore Pugliano lo ha fatto!

Quindi, devo ricordare a me stesso la pagina 14 della trascrizione integrale della seduta della seconda Commissione consiliare del 23 luglio, non di prima della guerra, 23 luglio, pagina 14, in ordine alla soppressione di questi emendamenti, anche Chizzoniti, che è un mestatore ed è quello che preferisce il caos e la confusione e rema contro, ma l’ingegnere Gualtieri che dice? “Secondo me, l’articolo 7 si può cassare totalmente”. Mettetevi d’accordo all’assessorato all’ambiente, all’assessorato e al dipartimento, lo dice Gualtieri ipse dixit! Quindi passa, su proposta del presidente Gallo, il principio di recepire i suggerimenti dell’avvocato Manna e quindi della seconda Commissione bilancio.

Colgo l’imbarazzo del presidente Gallo che stamattina, contraddicendo tutto e il contrario di tutto, firma il ripristino dell’emendamento abrogato con il parere favorevole dell’ingegnere Gualtieri. Allora dobbiamo, in qualche modo, cominciare a ragionare, perché a me sembra che sia stato posto in essere un tentativo volgarissimo di ottenere la resa incondizionata di questo Consiglio regionale, vittima di una finalità tipologicamente assimilabile a quella del notaio rogante. Sì, noi siamo i notai roganti di quanto aliunde concepito e nessuno ammette una valutazione contraria, eppure Pietro Nenni ebbe a dire che la democrazia è la coesistenza pacifica di diverse ed opposte tendenze. Qui no, o si fa così o c’è l’emergenza, un’emergenza che c’era ad aprile, a maggio, a giugno e della quale nessuno si è preoccupato.

Allora, se questo è, quando Aristotele diceva, caro capogruppo, che la migliore virtù di un uomo è quella di riconoscere i propri limiti, aveva ragione l’amico Magno in nomen omen, in tutti i sensi Magno, quando in Commissione diceva: “Avete superato ogni limite!”. In questa situazione, qualcuno non ha avuto il benché minimo senso del limite.

Allora pongo a me stesso una domanda: cosa sono le Commissioni consiliari permanenti? Sono una proiezione periferica sintetica del Consiglio regionale. E com’è possibile che 72 ore or sono il Consiglio regionale, attraverso la quarta Commissione, cancelli l’articolo 2, comma 2, e l’articolo 7 ed oggi, a firma – sicuramente sofferta – del presidente Gallo, che aveva sposato e condiviso i suggerimenti della seconda Commissione, ci si chiede di ripristinare gli stessi emendamenti e gli stessi modelli tecnici che avevano presentato e che, invece, hanno fatto una brutta fine?!

A pagina 46 di questo volumetto – sono gli aforismi di Schopenhauer – ce n’è uno molto eloquente sulla raffinatezza cerebrale – per chi ce l’ha, ovviamente, e io sono fra quelli che non ce l’hanno – laddove si dice che non è l’aspetto minaccioso che fa di un individuo un uomo cattivo o terribile, perché laddove si utilizza in maniera malversa, è il cervello dell’uomo, un’arma più spaventosa che non l’artiglio del leone.

Ora, se qua dentro c’è qualcuno che pensa che qui ci siano consiglieri regionali nati oggi e che abbiano cominciato a muovere i passi l’indomani, beh, hanno sicuramente sbagliato tutto e il contrario di tutto e si nutre, anche per questo versante, l’ineludibile esigenza che in Calabria e a livello politico e a livello burocratico qualcuno debba cominciare seriamente a pensare a restituire braccia e menti al mondo dell’agricoltura, che ne ha tanto bisogno!

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Magno. Ne ha facoltà.

MAGNO Mario (Forza Italia)

Presidente, la ringrazio per avermi dato la parola.

Non sono intervenuto sulla relazione del presidente Gallo perché ne condividevo pienamente i contenuti e, nella lunga attività di esame delle due proposte di legge che abbiamo discusso in Commissione sulla riorganizzazione del sistema di raccolta dei rifiuti, chiaramente tutti gli approfondimenti che sono stati fatti, alla fine, hanno portato a varare il testo che oggi abbiamo in Aula.

Devo dire che la discussione che c’è stata all’interno della quarta Commissione è stata molto importante, con decine e decine di audizioni, alle quali sono intervenute le associazioni di categoria, le associazioni ambientaliste, più volte è intervenuto l’assessore all’ambiente, anzi ha presenziato a quasi tutte le sedute della Commissione. Quindi, la discussione che è stata fatta è stata ampia e ridà uno schema di lavoro che fa perno sui Comuni e che consente di riorganizzare questo sistema.

Alla prima riunione, quando si discusse la proposta di legge, ero molto scettico sulla proposta stessa, perché sembrava che rimodulassimo una vecchia organizzazione che c’era già stata all’interno della nostra Regione con le cosiddette società miste, che non hanno mai consentito di poter organizzare in pieno quel sistema. Questa legge un po’ ricalca quell’aspetto, ma si rifà ad una normativa nazionale che introduce l’organizzazione in Ato e in Aro e che consente, oggi, di poter rispendere un po’ di fiducia verso la possibilità che hanno i Comuni di organizzare autonomamente la raccolta dei rifiuti.

E’ chiaro che questa norma, così elaborata, anche come diceva il consigliere Chizzoniti, dopo una serie di emendamenti che sono stati approvati all’interno della Commissione, penso sia un testo valido e che senz’altro vada approvata.

Quello che a me è dispiaciuto stamattina è che avevo chiesto in maniera esplicita all’assessore Pugliano di dichiarare, all’interno di quest’Aula, oggi, nel momento in cui fosse stato ripresentato l’emendamento che prevede la contabilità speciale, che i fondi che potrebbero andare sulla contabilità speciale – qualora approvassimo oggi quell’emendamento – non fossero utilizzabili per l’attività ordinaria, perché la sostanza è questa. La contabilità speciale fu istituita ed è stata prorogata per chiudere tutta la partita relativa al commissariamento sull’emergenza dei rifiuti, quindi le progettazioni in atto che sicuramente avevano una loro copertura finanziaria – altrimenti non potevano essere progettazioni in atto – nonché tutto quello che concerne la chiusura in se stessa della contabilità. Altrimenti noi avremmo una situazione in cui saremo completamente espropriati da tutte le nostre competenze e l’assessore non conterà niente fino al 31 dicembre 2014 – perché non conterà nulla, assessore, perché tutti i fondi potrebbero andare nella contabilità speciale e quindi lei non avrebbe nemmeno un euro da poter spendere in questi quattro mesi, perché la contabilità speciale fa capo soltanto al direttore generale e non all’assessorato – di conseguenza si creerebbe una situazione in cui, di fatto, noi non abbiamo sotto controllo l’attività ordinaria che è stata introdotta con la legge regionale numero 18 del 2013 e – come dice anche il consigliere Principe – non avremo nemmeno la possibilità di un minimo di controllo democratico su quella che è la gestione dei rifiuti in Calabria, ma anche su quella che sarà la spesa per quanto riguarda i rifiuti, perché i fondi non passerebbero più dal bilancio ordinario della nostra Regione.

Allora, il problema qual è? Assessore, glielo ripeto perché le voglio bene, quindi ritengo che sia giusto che lei capisca alcuni passaggi tecnici che concernono questa normativa, perché altrimenti tutti quanti noi potremmo – come dice il consigliere Chizzoniti – abbassare la testa, approvare una cosa, ma domani, non saremmo certamente a posto con la nostra coscienza, perché questa modifica alla proposta di legge che abbiamo approvato in Commissione pone almeno due problemi: uno è che noi non sappiamo come verranno utilizzati questi fondi, perché una volta che vanno a finire nella contabilità speciale, non abbiamo nessun controllo sugli stessi, quindi il controllo spetterà soltanto all’organo che è stato investito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ad essere oggi il commissario della contabilità speciale, ma di fatto sarà poi il gestore della contabilità speciale; secondo, non so come potrà provvedere a pagare tutte le spese che si creeranno nell’ambito dei quattro anni in cui vigerà la contabilità speciale, poiché noi, come Regione, non incasseremo più nulla, perché le tariffe verranno versate direttamente sulla contabilità speciale, quindi il bilancio regionale rimarrà a vuoto e non potrà avere in questi quattro anni nemmeno un euro di spese di gestione. Quindi non so come potrà provvedere a coprire le spese che verranno fuori dall’attività che lei, comunque, dovrà portare avanti come assessorato all’ambiente, che non sono soltanto le spese di gestione delle discariche, perché ci sono altre spese per le quali dovrà poi rispondere anche della copertura finanziaria, salvo che non decida di bloccare completamente la sua attività.

Allora, in quel caso, le tariffe vengono versate nella contabilità speciale, si spende soltanto sulla contabilità speciale, poi vediamo come si spende sulla contabilità speciale – non noi, chi avrà il compito di controllare perché noi non controlleremo nulla – per cui non abbiamo nessun problema ad approvare questo emendamento, però chiaramente ci tiriamo fuori da quelle che sono tutte le responsabilità che concernono la gestione di quella contabilità speciale, perché stiamo facendo un abuso, in quanto stiamo reintroducendo un meccanismo che per la legge regionale non può più esistere, perché noi abbiamo approvato una legge che chiude con l’attività straordinaria per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e ci porta in una condizione di ordinarietà.

Avrei capito se noi avessimo abrogato la legge regionale numero 18 del 2013! Abroghiamo la legge 18, dopodiché chiediamo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di nuovo lo stato di emergenza, per cui si rinomina un commissario e gestisce l’emergenza; ma in vigenza della legge 18 non capisco come possiamo mantenere due contabilità parallele che possono riguardare l’attività ordinaria, perché l’attività ordinaria è una cosa, invece l’attività relativa alla contabilità speciale e quindi alla chiusura della fase di commissariamento è una cosa completamente diversa.

Faccio questa riflessione non soltanto per me stesso perché forse, rispetto ad altri, ho una conoscenza della contabilità tecnica diversa, perché ho gestito per cinque anni contabilità speciali, però per gli altri amici consiglieri che spesso non hanno delle competenze specifiche all’interno di questo campo, io do questa mia riflessione alle loro coscienze, dopodiché decideremo e deciderete tutti quanti come dover procedere rispetto all’emendamento presentato stamattina dal presidente Gallo.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (UDC)

Presidente, innanzitutto voglio ringraziare i colleghi per il franco e sereno dibattito su questa proposta di legge. Voglio ringraziare i colleghi della Commissione con i quali abbiamo lavorato in questi anni, al di là di questo provvedimento sui rifiuti, in ogni circostanza ed anche su questo provvedimento bene ed in maniera coordinata. Li voglio ringraziare per il contributo dato in ogni circostanza, i colleghi della maggioranza e i colleghi della opposizione anche per il clima di fiducia reciproca in tante circostanze, sereno e di grande e fattiva collaborazione nell’interesse generale.

Apprezzo anche tutti i colleghi per il dibattito che c’è stato sulla legge e sull’impianto anche in questa sede. Ringrazio e apprezzo l’assessore insieme al direttore generale per il lavoro svolto in questi anni e anche su questa legge.

Credo che la pietra dello scandalo, assessore, sia l’emendamento che io ho ripresentato.

Lo voglio dire al presidente Chizzoniti non per superare in maniera surrettizia e in maniera non chiara il deliberato della Commissione ma anche perché – e ve lo voglio ribadire – in quella sede dissi che c’era un accordo e proposi alla Commissione di eliminare l’articolo 7 dicendo che in Aula si sarebbe potuto rivalutare un suo reinserimento.

Non sono “Alice nel Paese delle meraviglie” ma sono abituato a fidarmi. Nel momento in cui il mio assessore e il direttore generale del dipartimento ci dicono che non approvando questa norma si rischia che la nostra Regione vada in emergenza assoluta dal punto di vista ambientale e va in emergenza non a gennaio, in cui ci siamo solo noi calabresi ed il clima è anche freddo, ma con questa calura nel mese di agosto allorquando cominciano ad arrivare per due settimane i vacanzieri nella nostra Regione; io mi preoccupo, non scappo ma ci metto la faccia, magari sbagliando ma con un principio secondo il quale nel mio paese di dice, assessore Gentile “Aria pulita non teme tuoni”.

Non conosco le ditte che lavorano nel settore, non conosco uno solo di questi imprenditori. Gli unici che conosco – ma non credo che lavorino nel settore del grande smaltimento - sono quelli che hanno lavorato nella mia città quando si faceva il servizio di igiene urbana.

Non ho assolutamente collegamenti con nessuno ed interessi di nessuna natura per cui ho riproposto questa norma sul principio generale che bisogna evitare che si vada in crisi.

Questo tentativo, assessore, l’ho fatto anche in coordinamento con lei fidandomi della sua buona fede e della sua bonomia che io ribadisco stasera in Aula: penso che lei sia un gran signore, una persona per bene e che abbia lavorato bene al dipartimento.

Non lo dico perché non sono abituato a fare lavate di faccia ma lo dico perché con la sua bonomia credo che molte crisi in questi anni si siano superate.

Vedo che ci sono difficoltà in maggioranza, il Partito democratico ci dice che ci darà l’astensione altrimenti voterà contro questa norma dicendo in maniera prioritaria, praticamente, che la problematica si gioca su questo emendamento; io vedo normali difficoltà, difficoltà forse insormontabili.

Poiché non voglio far sì che questa norma non vada in porto, mi auguro che ci siano poi ulteriori soluzioni rispetto ad emergenze che potremmo vivere, magari saremo in Aula su un’altra norma; non mi sento di insistere su questo emendamento spaccando completamente l’Aula, passando poi per quello che voleva fare il Don Chisciotte difendendo interessi indifendibili o magari, d’altro canto, per quello che poteva essere il paladino a difesa dei calabresi. Non è magari giusto nemmeno questo, cioè passare per quello buono rispetto agli altri meno buoni, ed io non ritengo di voler rivestire nemmeno questo ruolo.

Allora poiché questa è un’obiettiva difficoltà, se la difficoltà si appalesa ulteriormente sono pronto a ritirare questo emendamento per far sì che la norma si approvi celermente col voto favorevole della maggioranza, con l’astensione del Pd e di tutti i colleghi della opposizione per evitare ulteriori ritardi nella discussione dell’approvazione della norma.

Quindi quando arriveremo a discutere del sub-emendamento in questione, presidente Nicolò, sono disponibile a ritirarlo per evitare ulteriori problematiche e per far sì che ci sia l’approvazione della norma senza ulteriori traumi. Poi, affronteremo, assessore, come lei ci dirà e anche in Commissione se ce lo chiederà, perché su questo io non ritiro mai la mia disponibilità a lavorare istituzionalmente come ho fatto in questi anni, cercando insieme a lei di superare anche altre emergenze. Continueremo a lavorare se ce lo chiederà e come ce lo chiederà anche su questi argomenti per superare le emergenze che incontreremo.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Gallo, esaurita la discussione generale andiamo all’esame dell’articolato.

Prego, assessore Pugliano, ha facoltà di parlare.

PUGLIANO Francesco, assessore all’ambiente

Grazie, Presidente, solo qualche battuta per dire che io avevo già rinunciato a fare passare questa soluzione emendativa. Ho detto che non sono un tecnico ma mi fido dei tecnici e replico solo ed esclusivamente al consigliere Magno per ripetere le cose che ho già detto a lui in Commissione.

Non sono un tecnico, mi fido dei tecnici e registro solo una cosa, una difficoltà: la gestione del sistema calabrese dei rifiuti costa alla Regione in questo momento 7 milioni di euro al mese per trattamento e smaltimento rifiuti.

Giacché con la contabilità speciale è autorizzata per quel che entra nella contabilità rispetto ai crediti maturati entro il 2012, i 7 milioni di euro al mese necessari per garantire alla Calabria trattamento e smaltimento rifiuti nella gestione ordinaria non ci sono.

Ho chiesto al consigliere Magno, che di contabilità ordinaria e speciale ha più esperienza di me, di individuarmi, visto che la soluzione prospettata dal dipartimento bilancio non convince i consiglieri, sulla scorta della sua esperienza, una soluzione alternativa. Quella che hanno dato a me come unica soluzione alternativa è una anticipazione di cassa della Regione di 50 milioni di euro per tenere per sei mesi le attività che non riguardano solo la gestione corrente ma il completamento di quel sistema a cui faceva riferimento il consigliere Principe: le linee guida della Regione Calabria che inseriscono il completamento e l’efficientamento del sistema pubblico calabrese a cominciare dal recupero di una dimenticanza di 10 anni. Dal 2002 chiunque ha avuto responsabilità in questa materia si è dimenticato di Cosenza.

Questo governo regionale, questo assessorato, il primo intervento messo in programma è stato rappresentato dalla realizzazione dell’impianto tecnologicamente avanzato di riciclo a Cosenza, nell’area nord della Calabria, oltre a tanti altri interventi che presuppongono un impianto per ogni territorio provinciale di compostaggio anaerobico.

Non avrei dovuto parlare qui della pianificazione e della programmazione che ha fatto questo governo regionale ma della legge sui rifiuti.

Mi fermo rispetto alla difficoltà che sto registrando da diversi mesi a far passare una soluzione, perché dare in mano all’ingegnere Gualtieri la responsabilità della contabilità speciale… Lui ogni sei mesi deve trasferire la relazione dettagliata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per far sapere cosa ha fatto di quelle risorse rispetto all’incarico che ha ricevuto.

Ho detto in Commissione e lo ripeto qui in Aula che l’ingegnere Gualtieri si sta assumendo, senza soldi e senza strumenti normativi, delle responsabilità che io al suo posto per le mie conoscenze amministrative non mi sarei preso.

Certo è che lui dietro le spalle ha anche la responsabilità di non dover fermare il sistema e di non vedere la Calabria sommersa dai rifiuti. Quando dovesse accadere, ho detto al consigliere Magno che io ho staccato già il telefono perché a me fanno riferimento i 409 sindaci della Calabria che vogliono sapere dove andare a conferire impianti o altre strutture.

Visto che io consiglio all’ingegnere Gualtieri di non firmare atti che non siano supportati da autorizzazioni e da atti di Consiglio regionale, non mi posso sicuramente orientare ad individuare in lui la responsabilità; se si convincerà - rispetto ai consigli che gli do io a non firmare - perché non è supportato né da risorse finanziarie né da strumenti normativi e se, quindi, la Calabria dovesse essere sommersa dai rifiuti non posso neanche assegnare all’ingegnere Gualtieri tale responsabilità.

CHIZZONITI Aurelio (Insieme per la Calabria)

Presidente, se mi concede 30 secondi per una conclusiva valutazione senza polemiche con nessuno.

(Interruzione)

Le chiedo scusa non me ne ero accorto. Prego collega, ci mancherebbe altro.

MAGNO Mario (Forza Italia)

Intervengo solo per fatto personale.

Ho sempre sostenuto e pubblicamente elogiato l’attività dell’assessore all’ambiente da quando c’era l’emergenza rifiuti e quindi il commissariamento, perché ha cercato, limitatamente alle proprie competenze, all’epoca di poter riorganizzare un dipartimento che, certamente, non era molto organizzato e anche per poter mettere in campo una serie di politiche che potessero consentire alla Regione di uscir fuori dalla fase di emergenza.

Ho anche sempre riconosciuto l’attività che lui ha svolto in prima persona quando abbiamo approvato la legge e siamo rientrati nella ordinarietà.

Oggi non vorrei passare, attraverso questo mio intervento, per quello che vuole che la Regione Calabria sia piena di rifiuti, perché io questa cosa non la accetto. Non la accetto qui e non la accetterò mai.

Ho detto che qualora questa maggioranza volesse approvare l’emendamento io non ho alcun problema affinché lo approvi anche col mio voto di astensione, assessore.

Però non voglio che all’interno di quest’Aula passi che quel che lei dice sia la salvezza della raccolta dei rifiuti nei comuni calabresi, perché attraverso questo percorso noi salviamo dai rifiuti i comuni calabresi, mentre rispetto a quel che io ho detto io vorrei che i rifiuti rimanessero per strada.

Questo non è consentito dirlo né a lei né a nessuno.

Ho fatto un intervento di carattere tecnico-politico per dire che ci sono dei problemi per quanto riguarda questo aspetto, dei problemi che certamente ognuno di noi può esprimere liberamente all’interno di quell’area. Poi è una maggioranza che decide se approvare o non approvare una norma.

Dopo di che, anche per quanto riguarda l’aspetto tecnico e le soluzioni, ci sono tante soluzioni che si possono trovare, non c’è esclusivamente quella della contabilità speciale perché se noi dobbiamo recuperare i crediti passati prima del 2012 che i comuni non hanno pagato, oggi con la contabilità speciale e con i poteri che ha il direttore generale può già nominare i commissari ad acta per poter andare a riscuotere quei crediti fino al 2012.

Lui oggi ha tutti i poteri per poterlo fare perché ha già un capitolo dove poter fare entrare i soldi che è quello della contabilità speciale, non è un capitolo di bilancio ma è la contabilità speciale. I comuni sono creditori nei confronti della Regione per il periodo pregresso e quindi devono pagare alla Regione per il periodo pregresso. Noi oggi come Regione non incassiamo i crediti passati, possiamo anche incassare i crediti passati ma noi incassiamo la tariffa che è cosa completamente diversa rispetto ai crediti. I crediti li può incassare il commissario che oggi è l’ingegnere Gualtieri che è titolare della contabilità speciale perché è una continuità dell’azione amministrativa e gestionale di quel percorso che fu fatto col commissario straordinario.

Quindi lui si può limitare a quei crediti da poter incassare, poi la parte relativa alla tariffa quella è un altro discorso.

PRESIDENTE

Consigliere Magno, le ho dato la parola ai sensi dell’articolo 56, lei ha già fatto il suo intervento.

MAGNO Mario (Forza Italia)

Un solo secondo.

Quella lì è chiaro che può andare alla Regione. Se noi facciamo questa variazione noi diamo anche gli incassi della tariffa nella gestione della contabilità speciale. Questo è il problema che oggi stiamo ponendo.

Se noi riteniamo che questi soldi dell’attività dell’incasso ordinario della Regione possano andare in contabilità speciale approviamo questa norma e non ne parliamo più perché nessuno vuole che i rifiuti rimangano in mezzo alla strada.

Se questo è l’orientamento della maggioranza io non ho nessuna difficoltà a porre in essere la mia astensione e garantire la mia presenza in Aula per l’approvazione di questa norma.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Chizzoniti. Ne ha facoltà.

CHIZZONITI Aurelio (Insieme per la Calabria)

Grazie, signor Presidente, soltanto un telegrafico intervento per prendere con soddisfazione atto – se ho capito bene – del ritiro di questo emendamento.

Ho capito bene? L’emendamento è stato ritirato? Non è stato ritirato l’emendamento? E’ stato ritirato o no?

(Interruzione)

Qui bisogna uscire dall’equivoco. Presidente, l’emendamento è da porre in votazione o no?

PRESIDENTE

L’emendamento non è stato ritirato.

CHIZZONITI Aurelio (Insieme per la Calabria)

Non è stato ritirato. Quindi quello che dovevo dire non lo posso dire e condivido quel che ha detto l’amico e collega Magno.

Aggiungo che persiste un tentativo di considerare i consiglieri regionali così come taluni filosofi che servono solo quando bevono la cicuta. Non è il mio caso.

Pertanto il mio voto contrario è scontato sull’emendamento e sulla legge visto che si prosegue su percorsi banditeschi. Arrivederci.

Mi sono veramente rotto ora!

PRESIDENTE

Consigliere Gallo, interverrà poi quando si discuterà l’articolato.

Passiamo alla votazione dell’articolato.

GALLO Gianluca (UDC)

Presidente, volevo…

PRESIDENTE

Presidente Gallo, lei ha già fatto il suo intervento. Avrà modo di intervenire per dichiarazione di voto.

Passiamo alla votazione dell’articolato.

(Interruzione)

Consigliere De Masi, avrebbe potuto farlo prima durante il dibattito. Abbiamo dichiarato chiusa la discussione ed è intervenuto pure l’assessore. Un minimo di ordine rispettiamolo tutti. (Interruzione)

L’intervento era per fatto personale ed ho dato la parola ai sensi dell’articolo 56 del Regolamento interno.

(Interruzione)

Avrebbe avuto modo di farlo il suo intervento, più volte ho richiamato l’Aula ad intervenire. Lei era qui in Aula, consigliere De Masi, è intervenuto l’assessore e abbiamo dichiarato chiuso il dibattito. Adesso discuteremo l’articolato, farà il suo intervento se vuole per dichiarazione di voto.

All’articolo 1 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 36114/1 a firma del consigliere Guagliardi che è, però, assente.

(Interruzione)

Prego, collega Gallo.

GALLO Gianluca (UDC)

Presidente e colleghi consiglieri, confermando quel che ho detto prima, solo per l’approvazione della norma, dichiaro la disponibilità anche nei confronti dell’assessore Pugliano e del dipartimento di lavorare in Commissione in sinergia con i colleghi per trovare qualsiasi soluzione sulle eventuali emergenze che si dovessero appalesare; sono sicuro che anche i colleghi della minoranza stavolta in caso di emergenza verranno a discutere in Commissione con noi, come hanno sempre fatto.

Per evitare ulteriori fratture all’interno del Consiglio – maggioranza o minoranza che sia – ritiro l’emendamento che ho presentato.

PRESIDENTE

Il consigliere Gallo ritira l’emendamento.

Gli emendamenti a firma del consigliere Guagliardi all’articolo 1 decadono poiché lo stesso consigliere è assente.

Pongo in votazione l’articolo 1.

Ha chiesto di parlare il consigliere Principe. Ne ha facoltà.

PRINCIPE Sandro (PD)

Da quanto abbiamo capito il presidente Gallo ha ritirato l’emendamento.

PRESIDENTE

Si. Lo ha ritirato.

PRINCIPE Sandro (PD)

Allora noi ci asteniamo sull’articolato e sulla legge. Grazie.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

All’articolo 2 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 35996 a firma della consigliera Minasi che così recita: “All'articolo 2 (Competenze della Regione) dopo il comma 5 è inserito il seguente comma: «6. Il personale selezionato con la procedura ad evidenza pubblica di cui al Decreto dirigenziale n. 4611 del 26.03.2013, in servizio presso l'Unità Operativa di Progetto "Rifiuti", è utilizzato per l'espletamento dei compiti attribuiti alla Regione dalla presente legge»”.

Ha chiesto di parlare la consigliera Minasi. Ne ha facoltà.

MINASI Clotilde (Nuovo Centro Destra)

Presidente, grazie, l’obiettivo di questo emendamento è l’utilizzo del personale che è già in carico al dipartimento ed è stato assegnato all’unità di progetto rifiuti ed è stato acquisito dietro avviso pubblico per titoli ed esami.

Il personale individuato con questa selezione è stato già assegnato in questi mesi al controllo delle attività di completamento, adeguamento e gestione del sistema impiantistico. E’ stato impegnato nella verifica della progettazione e nella gestione degli appalti dell’assistenza normativa.

Alla luce di tutto ciò è opportuno che le professionalità acquisite non siano disperse e che questo personale sia utilizzato fino alla scadenza prevista del contratto per dare attuazione alle norme previste da questa legge.

Questo non comporta un ulteriore onere di spesa, perché si tratta già di personale in carico alla Regione.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 35996.

(Interruzione)

Ha chiesto di intervenire l’assessore Pugliano, ne ha facoltà.

PUGLIANO Francesco, assessore all’ambiente

Credo di non poter accogliere questo emendamento perché ritengo sia illegittimo e potrebbe inficiare anche l’approvazione della norma. Ne chiedo, pertanto, il ritiro.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare la consigliera Minasi. Ne ha facoltà.

MINASI Clotilde (Nuovo Centro Destra)

Mah, illegittimo, assessore?! Sono già delle professionalità presenti all’interno e si tratta solo di utilizzarle per una migliore riuscita nella fase di transizione della legge che bisogna applicare in maniera tempestiva, fino alla scadenza del contratto. Non comporta nessun impegno di obbligo o di utilizzo in fase successiva.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Morrone, capogruppo di Forza Italia. Ne ha facoltà.

MORRONE Giuseppe Ennio (Forza Italia)

Intanto, condivido quanto detto dall’assessore a cui, fra l’altro, vanno i miei complimenti per il lavoro che sta svolgendo in condizioni difficili con bravura e con serietà in un momento particolare. I miei complimenti per tutto.

Capisco l’intervento della collega Minasi e ne condivido i contenuti. Se lo possiamo trasformare in ordine del giorno, proprio per non inficiare la legge che è necessario che venga approvata chiedo alla collega se lo vogliamo trasformare in ordine del giorno e ritirarlo come emendamento.

Non vogliamo votare contro ma non vogliamo nemmeno… Chiedo se lo vuole trasformare in ordine del giorno.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare la consigliera Minasi. Ne ha facoltà.

MINASI Clotilde (Nuovo Centro Destra)

Chiedo all’assessore di spiegarmi dove c’è l’illegittimità, visto che la Regione ha delle competenze specifiche all’interno di questa legge e potrebbe utilizzare nel periodo che rimane questo personale che, fra l’altro, ha le competenze idonee ad essere utile.

PRESIDENTE

Collega Minasi, lei chiede che venga posto a votazione, lo ritira e recepisce l’indicazione dell’onorevole Morrone?

MINASI Clotilde (Nuovo Centro Destra)

Chiedo che venga sottoposto a votazione.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento della consigliera Minasi.

(Interruzione)

Prego, collega Imbalzano.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

Ho un compito ingrato, veramente. Pur condividendo lo spirito dell’emendamento nella mia qualità, avendo rapporti istituzionali con la Corte dei Conti, ho il dovere di filtrare anche gli emendamenti in Aula come è giusto e doveroso da parte mia.

Credo che sull’emendamento sia indispensabile un parere del Servizio legislativo e un parere del Servizio bilancio. Dopo di che si potrà parlare di esame dell’emendamento.

(Interruzione)

PUGLIANO Francesco, assessore all’ambiente

Per meglio specificare il mio pensiero: l’emendamento non è conferente con la proposta di legge e quindi accolgo l’invito del consigliere Morrone per come è stato poi rivisitato l’emendamento che prima era stato formulato in maniera diversa. Ho visto che adesso è formulato diversamente.

Non v’è dubbio che il personale sia stato reclutato per quegli incarichi e quindi oltre a non esser conferente con la proposta di legge lo ritengo superfluo.

Ma sotto forma di raccomandazione, attraverso un ordine del giorno, credo che possa raggiungere l’obiettivo perché quando era stato consegnato a me era perché…

(Interruzione)

Non il suo, era stato consegnato a me da chi era interessato, e suggeriva la stabilizzazione dopo 3 mesi dal reclutamento.

Incaricarli per il piano regionale, non v’è dubbio che siano stati reclutati per far quello. Quindi diventa una sottolineatura ulteriore che non può essere inserita nella proposta di legge che è organizzativa e regolamentare.

Passiamolo come impegno del Consiglio alla Giunta e credo che l’obiettivo si raggiunga lo stesso.

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

MINASI Clotilde (Nuovo Centro Destra)

Trasformiamolo in ordine del giorno anche se qui non è prevista la stabilizzazione né è richiesta ma solo l’utilizzo fino alla naturale scadenza del contratto. Solo questo.

Se il dipartimento ha in carico delle professionalità è chiaro che è superfluo sottolineare che le utilizzi. Poiché non era previsto, giusto per evitare che poi non…

Ovviamente è chiaro che nell’animo di questi dipendenti ci sia anche una stabilizzazione futura, ma l’emendamento non comporta nessun onere finanziario e l’utilizzo fino alla naturale scadenza del contratto. Comunque lo trasformiamo in ordine del giorno e sarà solo una raccomandazione al dipartimento. Grazie.

PRESIDENTE

Allora l’emendamento viene trasformato in ordine del giorno.

(Così resta stabilito)

Andiamo avanti con l’esame dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

All’articolo 3 decade l’emendamento a firma del consigliere Guagliardi, protocollo numero 36114/6 per assenza del proponente.

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

All’articolo 6 l’emendamento protocollo numero 36114/7, a firma del consigliere Guagliardi, decade per assenza del proponente.

All’articolo 6bis l’emendamento protocollo numero 36114/8, a firma del consigliere Guagliardi, decade per assenza del proponente.

All’articolo 6ter l’emendamento protocollo numero 36114/9, a firma del consigliere Guagliardi, decade per assenza del proponente.

All’articolo 6quater l’emendamento protocollo numero 36114/10, a firma del consigliere Guagliardi, decade per assenza del proponente.

All’articolo 6quinques l’emendamento protocollo numero 36114/11, a firma del consigliere Guagliardi, decade per assenza del proponente.

Pongo in votazione l’articolo 6.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso con il voto contrario di due consiglieri.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 592/9^ di iniziativa dei consiglieri F. Talarico, Nicolò, Nucera, recante: “Modifica della legge regionale 10 gennaio 2013, numero 2 (Disciplina del collegio dei revisori dei conti della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Calabria)”

PRESIDENTE

Siamo alla proposta di legge numero 592/9^ di iniziativa dei consiglieri F. Talarico, Nicolò, Nucera, recante: “Modifica della legge regionale 10 gennaio 2013, numero 2 (Disciplina del collegio dei revisori dei conti della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Calabria)”.

Con nota, protocollo numero 33719 del 18 luglio 2014, il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria - Sezione di Catanzaro ha trasmesso al Presidente del Consiglio regionale della Calabria l'ordinanza collegiale numero 1138 del 10 luglio 2014, depositata in Segreteria in data 11 luglio 2014, pronunciata sul ricorso RG 969/2014 promosso contro la Regione Calabria per l'annullamento della delibera del Consiglio regionale della Calabria numero 378 del 19.12.2013, con la quale è stata rimessa alla Corte Costituzionale la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 2 della legge regionale numero 2 del 2013, poiché in contrasto con l'articolo 117 della Costituzione.

Con legge regionale 10 gennaio 2013, numero 2, l'Assemblea legislativa calabrese, in attuazione del decreto legge 10 ottobre 2012, numero 174 (Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012), convertito con modifiche con legge 7 dicembre 2012, numero 213, che all'articolo 2, comma 1, lettera a), che prevede l'adeguamento degli ordinamenti regionali, tra l'altro, all'articolo 14, comma l, lettera e) del decreto legge 13 agosto 2011, numero 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo) convertito con modificazioni dalla legge 14 settembre 2011, numero 14, ha approvato la legge istitutiva del collegio dei revisori dei conti del Consiglio e della Giunta regionale.

Come evidenziato nella citata ordinanza del Tar, la disposizione regionale che disciplina la nomina del collegio dei revisori dei conti - articolo 2 - non appare in linea con il dettato di cui all'articolo 14, comma 1, lettera e) del Decreto legislativo numero 138/2011.

Ritenuto che l'articolo 14, comma 1, lettera e) del Decreto legislativo numero 138/2011, in quanto espressione di principi fondamentali in materia sottoposta a legislazione concorrente, prevede l'estrazione a sorte quale unico meccanismo di scelta dei revisori dei conti, escludendo in radice ogni potere di scelta dei componenti ad opera degli organi regionali, appare necessario, pertanto, modificare l'articolo 2 della legge regionale numero 2/2013 aderendo pienamente al precetto fissato nell' articolo 14, comma 1, lettera e) del Decreto legge numero 138/2011.

D'altronde la necessità di procedere a tale modifica risulta, altresì, ampiamente suffragata dal riscontro effettuato comparando le disposizioni emanate dalle altre Regioni italiane in attuazione della citata normativa statale.

Infatti, si è potuto constatare che si è fatta esclusiva applicazione del criterio dell'estrazione a sorte per la nomina dei componenti del collegio dei revisori dei conti.

Inoltre, si sono tenute in debito conto anche le conseguenze che potrebbero derivare da una pronuncia di illegittimità costituzionale dell'impugnata disposizione di cui all'articolo 2 della legge regionale del 10 gennaio 2013 numero 2, atteso che l'annullamento, che ne conseguirebbe, avendo efficacia ex tunc , cioè retroattiva, andrebbe ad inficiare l'attuale composizione dell'organo collegiale dei revisori dei conti ab origine, con evidenti ripercussioni anche per ciò che concerne l'efficacia degli atti posti in essere medio tempore.

Relazione finanziaria: “All'attuazione della presente legge si provvede senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale”.

La norma in esame si compone di 4 articoli e si prende atto di una sentenza del Tar Calabria che riguarda il Collegio dei revisori dei conti.

Si sottopone, pertanto, questa proposta di legge all’approvazione dell’Aula.

Ha chiesto di parlare il consigliere Naccari Carlizzi. Ne ha facoltà.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Innanzitutto, Presidente, non c’è nessuna sentenza del Tar Calabria e la inviterei a correggere quanto lei ha affermato. Chiaramente è nota a lei, ancora di più perché fa il Presidente del Consiglio regionale, la differenza tra una sentenza ed una ordinanza di rimessione alla Corte costituzionale perché si ritiene non manifestamente infondata la questione di legittimità.

Non è cosa di poco conto. Cosa ci troviamo ad analizzare?

La Regione Calabria, il Consiglio regionale ha approvato una norma circa la scelta dei revisori dei conti che non prevede un sorteggio integrale ma prevede l’elezione sulla base di nove soggetti sorteggiati fra coloro che hanno fatto domanda.

Ebbene, uno di questi soggetti sorteggiati e non nominato - precisamente quello che è stato sorteggiato per terzo – ritenendo che la norma della Regione Calabria non sia conforme ad un principio che è stato introdotto in Costituzione fa ricorso. Ma non fa ricorso contro tutti e tre i soggetti revisori dei conti nominati perché i primi due – verso i quali lui non fa ricorso – sono stati il primo ed il secondo dei sorteggiati.

Allora cosa succede? Succede che il Consiglio regionale della Calabria e nello specifico alcuni membri dell’Ufficio di Presidenza si pongono il problema di introdurre, di modificare la norma stabilendo che, in sostanza, dalla data di approvazione di questa norma - che lei ha portato all’esame del Consiglio - il Consiglio regionale rimanga privo dell’organo di revisione contabile fino alla nuova norma.

In sostanza, quindi, noi che abbiamo una serie di norme che sono state impugnate nel merito con censure di merito dal Governo – quindi non da un privato – non andiamo a modificare queste norme, prima fra tutte quella sulla legge elettorale, ma andiamo ad applicare e utilizzare come scusa quella che è una ordinanza di remissione alla Corte costituzionale che non ha a riferimento due dei tre componenti del Collegio di revisione e lo facciamo con un meccanismo che sembra quasi il voler cogliere una scusa rispetto a quello che è un provvedimento che noi giudicheremmo, con questa legge in maniera improvvida e irresponsabile, un provvedimento nullo, un provvedimento viziato.

Attenzione: quanto lei dice circa la nullità ex tunc che deriverebbe da un eventuale giudizio della Corte costituzionale è innanzitutto proprio errato come configurazione perché il ricorso fa solo riferimento ad uno dei tre soggetti.

Ma, se questo fosse, le comunico che siamo in assenza di assestamento di bilancio perché se l’annullamento avviene ex tunc avviene verso tutti i provvedimenti che il Consiglio regionale e il governo regionale hanno approvato finora.

Trovo assolutamente folle ed irresponsabile questo modo di fare perché è evidente che diamo una certificazione con legge regionale di un vizio di legittimità che è tutto da verificare, stabilendo che tutto ciò che è stato approvato fino ad oggi è viziato e di conseguenza è un atto nullo.

Sinceramente non so cosa ne possa pensare chiunque abbia un minimo di dimestichezza col diritto ma mi sembra che sia veramente ultroneo il motivo per cui viene portata in tutta fretta questa norma. Non vorrei che il motivo vero fosse un altro. Che il motivo vero sia una scusa che viene colta sulla base di questa ordinanza del Tar di Catanzaro per privare di qualsiasi controllo contabile, doveroso, controllo giuridico e contabile gli atti del Consiglio e del governo regionale per avere, gli ultimi mesi del nostro mandato, un’assenza dei soggetti che dovrebbero obbligatoriamente porre in essere questi controlli.

Mi chiedo se i pareri espressi da questo Coollegio fino ad oggi hanno in qualche maniera motivato questo genere di decisione che è sinceramente sconcertante perché è una decisione assolutamente diversa da quella che dovrebbe esser presa sulla base di una valutazione tecnico-giuridica e responsabile, completamente scollegata da quella che è la prassi, se vuole, dei comportamenti di questo Consiglio.

Noi abbiamo un’amministrazione regionale che non prende atto di una relazione degli ispettori del Mef. Abbiamo dirigenti regionali che sono stati accusati dal Mef, sulla base di uno studio e di una attenta valutazione, di aver ricoperto e di ricoprire tutt’ora incarichi dirigenziali per i quali non avevano i requisiti.

Abbiamo soggetti che hanno percepito più di 700 mila euro illegittimamente a quanto dicono gli ispettori del Mef. Abbiamo dirigenti che non potrebbero rimanere nella propria funzione e questo Consiglio regionale viene investito, a distanza di un paio di giorni, da una ordinanza del Tar per una questione di questo genere? E’ chiaro che è una strumentalizzazione dell’ordinanza se è vero, come è vero, che lo stesso soggetto che ha proposto ricorso ha scritto ad ognuno di noi consiglieri regionali – e nella nostra posta elettronica c’è la comunicazione – per dire che quel tipo di proposta di legge firmata dal presidente Talarico è una proposta di legge che lede i diritti che lui ha inteso tutelare facendo un ricorso al Tribunale amministrativo regionale.

Non vorrei che da questo punto di vista ci fosse una valutazione anche implicitamente e inconsciamente da parte di qualcuno con riferimento ad una serie di provvedimenti che sono stati osservati da questo Collegio dei revisori e che, chiaramente, forse è il caso che andiamo a guardare uno per uno e chiaramente lo faremo.

Pareri relativi alla quantificazione del fondo circa le consulenze, gli incarichi di consulenze e di studio, pareri relativi circa la conduzione e la spesa del personale, pareri che, in sostanza, sono stati posti in essere da questo Collegio dei revisori nel momento in cui è stato introdotto il principio del sorteggio e che probabilmente, precedentemente, venivano esitati con ben altra attenzione.

Ora io sono convinto che il Consiglio non possa provvedere in questo senso, perché questa sembra più una vendetta che una presa d’atto di un provvedimento che, di fatti, non c’è, perché noi abbiamo semplicemente una ordinanza di remissione.

Tuttavia, poiché è importante che ognuno si assuma le responsabilità, qualora si dovesse pervenire alla votazione chiedo sin da ora, a nome del gruppo del Partito democratico, la votazione per appello nominale affinché ognuno si assuma la propria responsabilità, stabilendo che sin da ora qualora non si volesse modificare quella parte della proposta di legge dove si stabilisce la decadenza automatica – questo è assolutamente sconcertante – e immediata dei soggetti  che sono attualmente Revisori dei conti e si proceda, quindi, ad un meccanismo di vacatio dell’organo di revisione e di controllo, che si sappia che noi personalmente controlleremo ogni atto rimettendo alla Corte dei Conti ed eventualmente ad ogni altra autorità ogni atto che sarà adottato.

Ci prenderemo anche la briga di controllare tutti gli atti su cui il Collegio dei revisori ha espresso un parere difforme e chiederemo conto immediatamente alla Corte dei Conti di tutti gli atti che a questo punto si rappresentano come omissivi circa la mancata applicazione, l’inerzia e la mancata attivazione rispetto alla relazione degli ispettori del Mef.

PRESIDENTE

Consigliere Naccari Carlizzi, ho letto la relazione illustrativa alla legge, nel frattempo ci siamo anche dotati di un parere del Segretario generale che è allegato alla delibera e che sostanzialmente prende atto delle nostre perplessità e delle nostre riflessioni.

Non ci troviamo di fronte ad una sentenza ma ad una ordinanza. C’è una impugnativa alla Corte costituzionale e se noi ci adeguiamo, oggi, con un voto in Aula eviteremo il giudizio della Corte costituzionale e saremo tranquilli e sereni senza nessun problema.

Posso assicurarle fin da ora che fin quando non ci sarà la nomina del nuovo Collegio dei revisori per quanto riguarda il Consiglio regionale – posso parlare per il Consiglio regionale – non saranno adottati degli atti per utilizzare questo periodo di vacatio, come lei nel suo intervento voleva far trasparire o ventilare in quest’Aula.

Per quanto ci riguarda il Collegio dei revisori lo abbiamo fortemente voluto e votato in un modo diverso dalle altre Regioni.

Noi siamo l’unica Regione che ha stabilito una procedura diversa, questa è responsabilità di chi ha approvato quella norma e abbiamo detto “facciamo l’estrazione di 9 nomi e poi su questi maggioranza e minoranza faranno delle votazioni in Aula”.

Allora questo, al di là del terzo che lei dice che era stato estratto, è un principio che potrebbe far ventilare l’ipotesi, l’idea che siano due espressione della maggioranza e uno espressione della minoranza.

Cioè la ratio di questa ordinanza del Tar va nella direzione di dire “se voi fate l’estrazione noi abbiamo la certezza matematica che i tre siano realmente liberi di poter decidere sul merito delle singole questioni”.

Se voi invece andate in Aula e due li nominate la maggioranza che ha votato con due preferenze ed uno la minoranza si potrebbe ventilare che questi non siano realmente imparziali ma che siano delle persone che vengono indicate. Un modo per aggirare la prescrizione della legge.

Siccome ho fatto un’indagine in tutte le Regioni e, devo dire, che siamo l’unica Regione perché le altre le hanno tutte sorteggiato ho avuto il dovere di mettere questa proposta all’ordine del giorno dopo l’ordinanza del Tar.

Detto questo, non c’è nessun accanimento, nessun modo di aggirare la legge e nessun tipo di prevaricazione nei confronti di professionisti che hanno fatto il loro dovere ma la difficoltà – questo si evince anche dal parere del Segretario generale – che gli atti che verranno prodotti in questo periodo - che sono i pareri da parte dei revisori  - possano non esser valevoli nel momento in cui tra 3-6 mesi la Corte costituzionale dovrà andare a decidere su questo argomento.

In Abruzzo che è successo? Lo dice anche il parere del Segretario generale, dopo che sono stati eletti sono tornati in Consiglio e li hanno revocati.

No. Qui c’è un’ordinanza del Tar che sollecita ed evidenzia al Consiglio regionale: “avete fatto una legge che potrebbe avere profili di incostituzionalità”. Senza entrare nel merito dei professionisti che hanno svolto il loro dovere con abnegazione, dedizione e professionalità, che facciamo? C’è la possibilità che questi pareri vengano resi? Non possono essere ritenuti poi validi nel caso in cui la Corte costituzionale, cosa molto probabile, dovesse andare ad inserirsi e dire che questa nomina è nulla.

Allora tutti i pareri che noi abbiamo fatto? Allora cosa faremo?

Nel giro di pochissime settimane provvederemo a riaprire i termini affinché molti professionisti presentino le loro domande ed in brevissimo tempo - peraltro è un periodo estivo dove le delibere non si fanno – provvederemo alla conclusione dell’iter amministrativo di presentazione delle domande. Dopo di che, se i tempi dovessero essere rispettati, il 10-15 settembre saremo nelle condizioni di tenere una estrazione tra tutti coloro che avranno presentato domanda ed estrarre le 3 professionalità che dovranno andare a ricoprire il ruolo di Presidente e gli altri due componenti.

Questo è il percorso che ci siamo dati e con questo spirito abbiamo approvato questa norma per evitare conflitti di attribuzione e ricorsi e tutto quello che può determinare questa questione.

C’è il parere molto preciso e dettagliato e lo mettiamo agli atti. Procediamo alla votazione del provvedimento.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Presidente, chiedo scusa.

PRESIDENTE

Prego, collega Naccari Carlizzi.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Ribadendo sempre la richiesta di votazione per appello nominale, qual è il problema? Il Tar di Catanzaro ha negato la sospensiva. Forse lei non ha rammentato questo perché non le sarà stato suggerito da chi ha fatto l’istruttoria.

Cioè il Tar non ha ritenuto di dover dare la sospensiva al ricorrente. Perché? Perché due dei tre soggetti – quelli che non hanno ricevuto il ricorso, chiaramente – sono i primi due sorteggiati e sono quelli che in ogni caso sarebbero stati nominati nel caso in cui la nostra legge fosse come la legge nazionale  che prevede un sorteggio integrale.

E’ evidente che nel momento in cui li sostituiamo, coloro che voteranno a favore di questa sostituzione si renderanno responsabili di un danno in capo agli stessi soggetti che sono stati sorteggiati, almeno in danno dei primi due.

Di conseguenza un provvedimento della Corte costituzionale che dichiari l’incostituzionalità della legge regionale calabrese non comporterebbe la decadenza dei due soggetti che sono stati sorteggiati per primi ma determinerebbe un intervento circa il terzo.

Noi, con questa norma, non solo ci priviamo dell’organo di controllo fino alla data in cui sarà ricostituito, ma materialmente andiamo a creare le condizioni per sostituire anche i primi due che sarebbero stati nominati qualora la norma fosse stata uguale a quella delle altre Regioni.

Di conseguenza per questo chiedo a nome del gruppo del Partito democratico la votazione per appello nominale perché è chiaro che ognuno si prenderà le responsabilità in termini di risarcimento dei danni per la sostituzione di soggetti.

Avrei preferito che il parere del Segretario generale fosse inserito in cartella ma siccome i pareri vengono mandati quando non si possono più leggere… questa è una cattiva prassi di questa Assemblea.

Verificheremo poi tutti gli aspetti per quanto riguarda i dirigenti ed il numero di anni che hanno maturato per assumere determinati incarichi.

PRESIDENTE

Andiamo alla votazione del provvedimento per appello nominale.

Chiamo al Segretario Questore, Sulla, di procedere alla chiama.

Possiamo votare l’articolato e procedere all’appello nominale alla fine.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Procediamo alla votazione per appello nominale sul provvedimento nel suo complesso, come richiesto dal consigliere Naccari Carlizzi.

SULLA Francesco, Segretario Questore

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione che riguarda l’approvazione della Proposta di legge numero 592/9^ di iniziativa dei consiglieri F. Talarico, Nicolò, Nucera, recante: “Modifica della legge regionale 10 gennaio 2013, numero 2 (Disciplina del collegio dei revisori dei conti della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Calabria)”.

Presenti e votanti 32, hanno risposto sì 20, hanno risposto no 12, pertanto dichiaro approvata la proposta di legge.

(Hanno risposto sì i consiglieri: Albano, Bruni, Bulzomì, Dattolo, Fedele, Gallo, Gentile, Magarò, Magno, Minasi, Morrone, Nicolò, Nucera, Orsomarso, Pacenza, Pugliano, Serra, Talarico F., Tallini, Trematerra.

Hanno risposto no i consiglieri: Amato, De Masi, Franchino, Giamborino, Guccione, Maiolo, Naccari Carlizzi, Principe, Scalzo, Sulla, Talarico D., Tripodi)

Volevo informare l’Aula che provvederò con rapidità ed immediatezza a scrivere al Presidente della Corte dei Conti dicendo che assicuro che questa Assemblea procederà in tempi brevissimi e comunque entro e non oltre il 15 settembre 2014 alla nomina del nuovo Collegio dei revisori dei conti secondo le modalità previste dalla legge – ossia solo sorteggio – e che tutti gli atti che saranno immediatamente adottati medio tempore da questo Consiglio e dalla Giunta regionale saranno sottoposti alla verifica del nuovo organo di revisione.

E’ una comunicazione che provvederò a firmare ed inviare al Presidente della sezione della Corte dei Conti.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Esame abbinato:

Proposta di legge numero 590/9^ di iniziativa dei consiglieri Principe, Adamo, Franchino, Naccari Carlizzi, Bova, Sulla, Scalzo, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 agosto 2009, n. 25 (Norme per lo svolgimento di elezioni primarie per la selezione di candidati alla elezione di Presidente della Giunta regionale)”

Proposta di legge numero 591/9^ di iniziativa del consigliere Maiolo, recante: “Modifiche alla legge regionale 17 agosto 2009, numero 25 (Norme per lo svolgimento di elezioni primarie per la selezione di candidati alla elezione di Presidente della Giunta regionale)”

PRESIDENTE

Siamo all’esame abbinato della proposta di legge numero 590/9^ di iniziativa dei consiglieri Principe, Adamo, Franchino, Naccari Carlizzi, Bova, Sulla, Scalzo, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 agosto 2009, n. 25 (Norme per lo svolgimento di elezioni primarie per la selezione di candidati alla elezione di Presidente della Giunta regionale)” e della proposta di legge numero 591/9^ di iniziativa del consigliere Maiolo, recante: “Modifiche alla legge regionale 17 agosto 2009, numero 25 (Norme per lo svolgimento di elezioni primarie per la selezione di candidati alla elezione di Presidente della Giunta regionale)”.

Tra i due testi di legge è stata raggiunta una intesa e c’è una sintesi che riguarda due articoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Maiolo. Ne ha facoltà.

MAIOLO Mario (PD)

Presidente, il provvedimento serve sostanzialmente a riportare questo meccanismo di legge a quella che è la previsione ordinaria della legge che riguarda la previsione delle elezioni, mentre quel comma prevedeva nel caso di scioglimento anticipato l’indizione con riferimento allo scioglimento del Consiglio.

Siccome è più naturale farlo collegato alle elezioni abbiamo proposto l’abrogazione di quel comma e la conferma della possibilità dello strumento di legge per le primarie.

PRESIDENTE

Possiamo procedere alla votazione dell’articolo così com’è.

Ha chiesto di parlare il consigliere Adamo. Ne ha facoltà.

ADAMO Nicola (PD)

Sono d’accordo con collega Maiolo che ha annunciato l’unificazione dei due testi. Intervengo solo per una considerazione: va da sé che la finalità di questa modifica che noi proponiamo intercetta l’esigenza posta dallo stesso Presidente del Consiglio, da lei stesso, presidente Talarico, alla Presidenza della Giunta tempo fa.

Lei sostanzialmente ha chiesto pubblicamente ad un certo punto che si prorogassero i termini per la presentazione delle candidature alle primarie perché non erano stati compiuti alcuni adempimenti.

E’ stato risposto che era necessaria una modifica di legge e che questa poteva essere motivata, soprattutto, con l’indifferibilità e l’urgenza in relazione al fatto che non ci poteva essere, prima di ogni altro adempimento, la fissazione della data delle primarie se non era ancora fissata la data delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale.

La norma che oggi unifichiamo e che è quella che porta la firma del collega Maiolo a cosa è finalizzata? Al fatto che quando sarà fissata la data dell’elezione per il rinnovo del Consiglio regionale va da sé che la dottoressa Stasi, Presidente facente funzione, debba emanare un nuovo decreto.

Cioè quel decreto che è stato pubblicato non è da considerarsi un adempimento compiuto per lo svolgimento delle elezioni primarie ma vanno, di fatto, consacrati solennemente e statuiti i termini per la ripresentazione delle candidature ad eventuali elezioni primarie, nel caso i partiti e le coalizioni intendano avvalersi.

Cosa voglio dire? La modifica è finalizzata a questo scopo, cioè a quello di riavere un nuovo decreto.

PRESIDENTE

Quindi il testo presentato dal collega Maiolo va bene e possiamo procedere a votarlo. Non è presente la presidente Stasi ma penso sia stata molto opportuna la puntualizzazione del collega Adamo.

Nessuno chiede di intervenire da parte dei consiglieri di maggioranza su questo provvedimento per dichiarazione di voto? No.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Anche sul punto precedente, relativo alla modifica della legge sui revisori dei conti è autorizzato il coordinamento formale per via delle eccezioni presentate.

C’è un altro argomento che riguarda la Fondazione Campanella.

Nei giorni scorsi come Conferenza dei capigruppo abbiamo ricevuto in Aula Commissione sia il direttore generale, Martina, sia il Presidente della Fondazione, professore Falzea, che ci hanno chiesto di intervenire come Consiglio in merito alla possibilità di trasformazione della Fondazione in Irccs.

Si è predisposto un testo legislativo che prevede questa opportunità. L’ho sottoscritto io a nome di tutta la maggioranza e di tutta la minoranza in quanto è un provvedimento che tutti hanno condiviso ed è formato da due articoli che possiamo procedere a votare.

Proposta di legge numero 593/9^ di iniziativa del consigliere F. Talarico e altri, recante “Centro oncologico di eccellenza e di alta specializzazione per la ricerca dei tumori di Germaneto, gestito dalla Fondazione “Campanella”

PRESIDENTE

Proposta di legge numero 593/9^ di iniziativa del consigliere F. Talarico e altri, recante “Centro oncologico di eccellenza e di alta specializzazione per la ricerca dei tumori di Germaneto, gestito dalla Fondazione “Campanella”.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ci sono degli ordini del giorno che sono collegati a questo testo legislativo.

(Interruzione)

Volevo completare questo argomento che riguarda la Fondazione Campanella in quanto ci sono degli ordini del giorno che prevedevano di impegnare la Giunta rispetto ad un determinato percorso.

(Interruzione)

E’ un ordine del giorno in attesa anche della nomina del commissario all’attuazione del Piano di rientro dal deficit sanitario, abbiamo anche registrato una manifestazione di fronte al Consiglio e approvando questo ordine del giorno si individua un percorso.

Possiamo procedere con l’inserimento.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno numero 161 di iniziativa del consigliere F. Talarico ed altri capigruppo “In ordine alla Fondazione Campanella

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’ordine del giorno numero 161 di iniziativa del consigliere F. Talarico ed altri capigruppo “In ordine alla Fondazione Campanella” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,

premesso che:

la fondazione Tommaso Campanella versa in una gravissima situazione finanziaria che non consente di poter provvedere al normale funzionamento in quanto al 31 luglio 2014 il debito commerciale verso i fornitori ammonta a circa 19.500.000 Euro oltre ai debiti verso l'Università Magna Graecia, verso i dipendenti e gli enti previdenziali;

tale situazione è stata determinata sia dalla riduzione delle assegnazioni regionali che sono passate da € 40.000.000 nel 2009 ad € 25.000.000 nel 2010, a € 18.000.000 nel 2011 e 2012 e ad € 10.000.000 nel 2013 e 2014 che dal fatto che la Regione non ha eseguito il pagamento del fondo di dotazione iniziale;

la Fondazione Campanella ha adito in giudizio la Regione dinanzi al Tribunale di Catanzaro per il pagamento di circa 170.000.000 di euro sia a titolo di dotazione iniziale sia a titolo di minori trasferimenti rispetto a quanto pattuito;

in pendenza del giudizio civile citato il Tribunale di Catanzaro ha emesso, in data 16 settembre 2013, ed in parziale accoglimento di istanza avanzata dalla Fondazione Campanella ordinanza di ingiunzione per una somma pari ad € 7.893.214,18;

a seguito degli incontri tra i soci fondatori, Università e Regione, si è definita con l'avvocatura regionale una proposta di transizione e tacitazione delle pretese (circa 170 milioni di euro) vantate dalla Fondazione nel corso del giudizio pendente innanzi al Tribunale di Catanzaro, l'importo di 29 milioni di euro a titolo di fondo di dotazione;

con la predetta transazione la Fondazione Campanella rinunzia alle ulteriori domande proposte nell'ambito del predetto giudizio relative alle prestazioni pretese nei confronti della Regione Calabria per gli anni dal 2006 al 2011 incluso, salva ogni altra pretesa per le prestazioni assistenziali relative alle annualità 2012-2014;

l'operatività della transazione è espressamente condizionata all'approvazione della Giunta regionale ed alla variazione di bilancio approvata dal Consiglio regionale;

il Consiglio regionale nella seduta del 25 giugno 2014 ha approvato un ordine del giorno con il quale, fra l'altro, si impegnava il Presidente della Giunta regionale a porre in essere tutte le iniziative utili ed opportune per consentire alla Fondazione Campanella di avere le risorse a suo tempo stabilite dal protocollo d'intesa del 1 ottobre 2013;

nella seduta del 14 luglio 2014 la Giunta Regionale ha "preso atto dell'informativa del Presidente sulla situazione della Fondazione Campanella, dà mandato alla stessa Presidente F.F. ad assicurare la Fondazione, che per superare la fase critica finanziaria, verranno reperite le risorse necessarie che non possono che avvenire in una prossima variazione di bilancio, ma con modalità e tempistica da concordare e dunque procedere alla stipula di eventuale atto transattivo per i debiti pregressi",

impegna

il Presidente della Giunta regionale a sottoscrivere la transazione già definita tra l'avvocatura regionale e la Fondazione Campanella;

la Giunta regionale ad approvare la predetta transazione ed a presentare alla prossima seduta del Consiglio regionale un apposito disegno di legge corredato della relativa copertura finanziaria.”.

Pongo in votazione l’ordine del giorno come letto in Aula.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine dei lavori di un altro ordine del giorno sulla Fondazione Campanella, protocollo numero 36216.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno numero 162 di iniziativa del consigliere F. Talarico ed altri capigruppo “In ordine alla Fondazione Campanella

PRESIDENTE

Do lettura dell’ordine del giorno numero 162, di iniziativa del consigliere F. Talarico ed altri capigruppo “In ordine alla Fondazione Campanella” che recita: “Il Consiglio regionale,

premesso che:

la Fondazione Tommaso Campanella versa in una gravissima situazione finanziaria che non consente di poter provvedere al normale funzionamento in quanto al 31 luglio 2014 il debito commerciale verso i fornitori ammonta a circa 19.500.000 Euro;

tale situazione è stata determinata dalla riduzione delle assegnazioni regionali che sono passati da € 40.000.000 nel 2009 ad € 25.000.000 nel 2010, ad € 18.000.000 nel 2011 e 2012 e ad € 10.000.000 nel 2013 e 2014, che non sono sufficienti neanche a garantire i costi fissi di gestione;

al 31 luglio 2014 l'importo dei decreti ingiuntivi esecutivi è di circa 4.700.000 e nelle prossime settimane seguiranno gli atti di precetto e i consequenziali pignoramenti;

a fronte delle predette riduzioni non si è contestualmente ridotto il numero dei posti letto ed il numero dei dipendenti e si è obbligata la Fondazione a farsi carico della gestione delle unità operative non oncologiche che comunque ed in ogni caso devono gravare sul Fondo sanitario regionale;

tenuto presente che:

alla copertura di disavanzi della Fondazione derivanti dalle minori assegnazioni ed alla copertura dei disavanzi del Fondo sanitario regionale si dovrà comunque far fronte con la fiscalità regionale.

alla Fondazione è stato imposto di continuare a gestire, garantendone il funzionamento, le Unità Operative che a norma del DPGR 136 del 2011 e della L.R. 63 del 2012 avrebbero dovuto, già da tempo, essere trasferite alla Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini;

il management della Fondazione ha rappresentato l'impossibilità nelle prossime settimane a garantire la regolare fornitura di farmaci e di reagenti e non potrà assicurare la normale manutenzione delle apparecchiature elettromedicali in quanto i fornitori subordinano l'evasione degli ordini al pagamento dei debiti pregressi;

in assenza di adeguate risorse finanziarie il management sarà costretto a sospendere le attività delle unità operative oncologiche a decorrere dal mese di ottobre determinando enormi difficoltà ai pazienti oncologici in quanto non sono disponili nelle Regione altre strutture in grado di assorbire l'elevato numero di pazienti. La conseguenza è che i circa 500 pazienti in terapia chemioterapica che sono in cura presso il Centro dovranno trovare un'altra struttura che possa garantire l'assistenza;

alla Fondazione Campanella non sono state assegnate risorse per la gestione delle unità operative non oncologiche con il paradosso che prestazioni sanitarie rese per conto del servizio sanitario regionale non sono riconosciute da nessuno;

ogni ulteriore ritardo costringerà il management della Fondazione a proporre ai soci fondatori lo scioglimento ed il fallimento della Fondazione per come espressamente richiesto dal Collegio Sindacale con verbale del 23 luglio 2014, e la Regione nei prossimi anni, comunque, con risorse della fiscalità regionale, dovrà far fronte ai debiti accumulati dalla Fondazione dal 2011 ad oggi aumentati degli interessi e delle spese legali;

il Consiglio regionale nella seduta del 25 giugno 2014 ha approvato un ordine del giorno con il quale, fra l'altro, si impegnava il Presidente della Giunta regionale a porre in essere tutte le iniziative utili ed opportune per consentire alla Fondazione Campanella di avere le risorse a suo tempo stabilite dal protocollo d'intesa dell'1 ottobre 2013;

nella seduta del 14 luglio 2014 la Giunta Regionale preso atto dell'informativa del Presidente sulla situazione della Fondazione Campanella da mandato alla stessa Presidente f.f. ad assicurare la Fondazione, che per superare la fase critica finanziaria, verranno reperite le risorse necessarie che non possono che avvenire in una prossima variazione di bilancio, ma con modalità e tempistica da concordare e dunque procedere alla stipula di eventuale atto transattivo per i debiti pregressi,

chiede

al commissario ad acta per il Piano di rientro di provvedere con ogni possibile urgenza ad adeguare le risorse assegnare alla Fondazione Campanella per il triennio 2011 - 2014 tenendo conto della gestione delle unità operative che dovevano essere traferite alla AOU Mater Domini.

Dispone

di notificare il presente ordine del giorno al Ministro della Salute ed al Ministro dell'Economia e Finanze ed al Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza”.

Pongo in votazione l’ordine del giorno come letto in Aula.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Prego, collega Orsomarso.

ORSOMARSO Fausto (NCD)

Il collega Chiappetta è assente ma mi ha chiesto di ricordare di far mettere in votazione i due ordini del giorno di cui aveva chiesto l’inserimento ad inizio seduta.

Ordine del giorno numero 163 di iniziativa dei consiglieri Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, Bruni, Talarico D., Nucera “Sulla situazione emergenziale in cui versa la Società Infocontact di Lamezia Terme”

PRESIDENTE

Siamo all’ordine del giorno numero 163 di iniziativa dei consiglieri Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, Bruni, Talarico D., Nucera “Sulla situazione emergenziale in cui versa la Società Infocontact di Lamezia Terme” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,

premesso che

la società Infocontact, operante nel settore delle telecomunicazioni, attiva sul territorio calabrese nelle due sedi di Lamezia Terme e Rende (Cs), con più di circa 1.600 dipendenti, ha garantito negli anni una stabile occupazione a numerosi lavoratori, giovani e meno giovani;

da alcuni mesi, secondo anche quanto riportato dagli organi di informazione, è in corso una vertenza tra i lavoratori e la società Infocontact a causa di difficoltà aziendali per le quali si è paventato il fallimento della società;

il rischio di fallimento sembrerebbe essere stato scongiurato, almeno per il momento, dalla nomina, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, di un Commissario straordinario, il prof. Perrini;

tale situazione di incertezza sul futuro della società ha messo in serio allarme i lavoratori ormai privati della sicurezza in ordine al proprio futuro economico ed occupazionale, tanto da determinarli nel costituire un presidio permanente al fine di sollecitare l'individuazione di una soluzione positiva da parte degli organi competenti;

rilevato che:

la definitiva chiusura della Infocontact comporterebbe la perdita di migliaia di posti di lavoro e una seria emergenza sociale in una regione, come la Calabria, che registra uno dei tassi più alti di disoccupazione in Italia;

il competente Assessorato al lavoro della Regione Calabria ha richiesto sin da subito l'attivazione di un tavolo tecnico con il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali e privati direttamente interessati al fine di affrontare la situazione emergenziale e individuare un percorso di risoluzione positiva della vertenza,

impegna

il Presidente f. f. e la Giunta regionale a richiedere con urgenza al Presidente del Consiglio dei Ministri, insieme al Ministro del Lavoro e al Ministro dello Sviluppo Economico:

di dare le opportune disposizioni al fine di attivare una concertazione con le istituzioni competenti e i soggetti interessati, così come peraltro fatto in occasione di una vertenza simile, quale quella dell'Electrolux in Friuli Venezia Giulia;

di prevedere tutte le possibili e ipotizzabili misure per scongiurare la perdita del posto di lavoro dei dipendenti Infocontact;

di istituire, altresì, un Osservatorio a controllo delle aziende che operano in ambito delle telecomunicazioni <call center>”

Pongo in votazione l’ordine del giorno come letto in Aula.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno numero 164 di iniziativa del consigliere Chiappetta “Sull'esigenza di mantenimento del sistema delle Camere di Commercio nell'ambito di un processo di riforma, di semplificazione e di trasparenza”

PRESIDENTE

Siamo all’ordine del giorno numero 164, di iniziativa del consigliere Chiappetta “Sull'esigenza di mantenimento del sistema delle Camere di Commercio nell'ambito di un processo di riforma, di semplificazione e di trasparenza” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,

premesso che nell'ambito della riforma della Pubblica amministrazione, in corso di approvazione, tra gli interventi previsti, vi è una profonda modifica delle funzioni e dell'organizzazione delle Camere di Commercio;

considerato che le Camere di Commercio, in un territorio frammentato quale quello calabrese, hanno da sempre svolto un ruolo fondamentale per il sostegno dell'economia locale, anche attraverso la costruzione di apposite sinergie tra gli enti territoriali e le imprese presenti sul territorio;

rilevato che in considerazione del positivo ruolo svolto dalle Camere di commercio del territorio regionale, l'occasione della riforma della Pubblica Amministrazione prevista nel D.L. 90/2014, dovrebbe rappresentare un'occasione per dare corso ad un incisivo processo di riforme che realizzi una modernizzazione del ruolo e delle funzioni e dell'organizzazione delle Camere di Commercio con un processo di rinnovamento che ne potenzi la funzione di promozione delle economie locali venendo a costituirne uno strumento fondamentale di sviluppo e di crescita delle imprese e delle economie dei territori;

valutata la necessità di assicurare uniformità delle procedure e delle metodologie su tutto il territorio nazionale con una forte innovazione e semplificazione nelle procedure, con servizi di informazione e monitoraggio delle attività e dei servizi forniti alle imprese dalle Camere di Commercio;

considerato, altresì, che a livello europeo le attività realizzate dalle Camere di Commercio sono annoverate tra le best practices in quanto garantiscono non solo la pubblicità legale delle imprese ma agevolano altresì la correttezza delle relazioni commerciali,

impegna

il Presidente f.f. e la Giunta regionale a voler richiamare l'attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro competente sull'esigenza espressa dal Consiglio regionale della Calabria del mantenimento del sistema delle Camere di Commercio nell'ambito di un processo di riforma, di semplificazione e di trasparenza, salvaguardandone il ruolo di servizio e di sostegno alle imprese, di promozione delle economie locali e di sviluppo del territorio.”

Pongo in votazione l’ordine del giorno come letto in Aula.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Dobbiamo fare un adempimento tecnico che riguarda il Consiglio regionale che autorizza l’Ufficio di Presidenza ad integrare le norme della deliberazione del Consiglio regionale numero 5 del 27 maggio 2005 in materia di armonizzazione del bilancio del Consiglio regionale.

(Interruzione)

Ordine del giorno numero 165 di iniziativa del consigliere F. Talarico “Sull’armonizzazione del bilancio del Consiglio regionale”

PRESIDENTE

Do lettura dell’ordine del giorno numero 165 di iniziativa del consigliere F. Talarico “Sull’armonizzazione del bilancio del Consiglio regionale” che recita: “Il Consiglio regionale autorizza l’ufficio di Presidenza ad integrare le norme della deliberazione del Consiglio regionale numero 5 del 27 maggio 2005 in materia di armonizzazione del bilancio del Consiglio regionale.”

Pongo in votazione l’ordine del giorno come letto in Aula con autorizzazione al coordinamento formale.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno numero 166 di iniziativa del consigliere Giamborino e altri “Sull'attuale assetto della ragioneria territoriale dello Stato di Vibo Valentia”

PRESIDENTE

Siamo all’ordine del giorno numero 166 di iniziativa del consigliere Giamborino e altri “Sull'attuale assetto della ragioneria territoriale dello Stato di Vibo Valentia” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,

premesso che:

con DPCM in corso di registrazione presso la Corte dei Conti "Individuazione e attribuzioni degli Uffici a livello dirigenziale non generale dei Dipartimenti", è stata decisa la soppressione della Ragioneria dello Stato di Vibo valentia;

il DPCM anticipa e peggiora quanto già previsto in altro provvedimento "Regolamento di organizzazione del MEF che prevedeva una regionalizzazione degli uffici ma con il mantenimento degli uffici territoriali quanto meno per il front office;

questo ufficio era già stato oggetto di accorpamento alla Ragioneria di Reggio Calabria: da poco più di un anno non esisteva più la "Ragioneria provinciale dello Stato di Vibo valentia" ma era diventata la Ragioneria territoriale dello Stato Reggio Calabria/Vibo Valentia - sede provinciale di Vibo valentia, perdendo quindi la sua autonomia giuridica;

il dirigente designato, di conseguenza, ha perso le indennità che venivano prima corrisposte perché assegnato su due diversi sedi: ora, unica sede nessuna indennità aggiuntiva;

la soppressione comporterà notevoli ripercussioni sull'utenza, in quanto questo Ufficio gestisce più di seimila partite di stipendio ed alcune centinaia di pensioni di guerra, oltre a controllare le spese delle amministrazioni statali in provincia e sovraintendere alla nomina dei commissari ad acta per la certificazione dei crediti delle ditte verso la P.A.;

dal 1 febbraio 2015 anche l’atto più semplice (ad es. richiesta dell'assegno per il nucleo familiare) tutti saranno costretti a recarsi a Reggio Calabria, con il dispendio intuibile,

impegna

la Giunta regionale ad assumere ogni utile iniziativa affinché il Governo Nazionale non modifichi l'attuale assetto della ragioneria territoriale dello Stato di Vibo Valentia e che almeno salvaguardi il servizio anche se sotto forma giuridica di sezione staccata dalla sede di Reggio Calabria”.

Pongo in votazione l’ordine del giorno come letto in Aula.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno numero 167 di iniziativa della consigliera Minasi “Sul riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani in Calabria”

PRESIDENTE

Do lettura dell’’ultimo ordine del giorno numero 167 di iniziativa della consigliera Minasi “Sul riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani in Calabria” che recita: “Il Consiglio regionale,

viste le proposte di legge numero 458/9^ e 471/9^ recanti “Riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani in Calabria”;

considerato che:

con Decreto Dirigenziale numero 4611 del 26 marzo 2013 è stato indetto un avviso pubblico per titoli e colloquio di idoneità per l’assunzione di numero 13 unità lavorative a tempo determinato e pieno, di categoria giuridica D3 (posizione economica D3) e numero 13 unità lavorative a tempo determinato e pieno di categoria giuridica C (posizione economica C1) da assegnare all’unità di progetto “Rifiuti”;

il personale assunto con la predetta selezione è stato utilizzato tra l’altro per il controllo delle attività di completamento, adeguamento e gestione del sistema impiantistico regionale, per la supervisione del sistema a regime, la verifica della progettazione, la gestione degli appalti, l’assistenza normativa ed il supporto al contenzioso;

rilevata la necessità che la professionalità acquisita dal predetto personale non venga dispersa e considerato che l’utilizzo di tali lavoratori che sarebbero mantenuti solo sino a scadenza naturale del contratto in essere non comporta oneri finanziari,

impegna

la Presidente f.f. e la Giunta regionale della Calabria affinché i dipendenti interessati vengano impiegati, per il tempo previsto dal contratto, per rendere operativa la legge di riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani in Calabria.”

Pongo in votazione l’ordine del giorno come letto in Aula.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Comunicazioni – Seguito

PRESIDENTE

Legge un seguito di comunicazioni.

(E’ riportato in allegato)

Non ci sono altri punti all’ordine del giorno, la seduta sarà convocata a domicilio. La seduta è tolta.

La seduta termina alle 18,42

 

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo i consiglieri: Grillo, Guagliardi, Parente, il sottosegretario Dima e gli assessori Salerno e Mancini.

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Principe, Adamo, Franchino, Naccari Carlizzi, Bova, Sulla, Scalzo: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 agosto 2009, n. 25 (Norme per lo svolgimento di elezioni primarie per la selezione di candidati alle elezioni di Presidente della Giunta regionale)” (P.L. n. 590/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Maiolo – “Modifiche alla legge regionale 17 agosto 2009, n. 25 (Norme per lo svolgimento di elezioni primarie per la selezione di candidati alle elezioni di Presidente della Giunta regionale)” (P.L. n. 591/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Talarico F., Nicolò, Nucera – “Modifica della legge regionale 10 gennaio 2013, n. 2 (Disciplina del Collegio dei revisori dei conti della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Calabria)” (P.L. n. 592/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Talarico F. – “Centro oncologico di eccellenza e di alta specializzazione per la ricerca dei tumori di Germaneto, gestito dalla Fondazione Tommaso Campanella” (P.L. n. 593/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo d’Ufficio:

“Nomina di un rappresentante della Regione nel consiglio di amministrazione della Società di gestione dell’Aeroporto dello Stretto (Sogas). Art. 2, legge regionale 19 novembre 1982, n. 15”. (P.P.A. n. 286/9^)

“Nomina di cinque membri tra cui il Presidente, di cui tre nominati dal Presidente della Giunta regionale e due dal Consiglio regionale nel consiglio di amministrazione della Fincalabra Spa. (Art. 11, comma 1, lett. a) della legge regionale n. 24 del 16.5.2013)”. (P.P.A. n. 287/9^)

“Nomina di tre membri effettivi, di cui il Presidente e un membro effettivo nominati dal Consiglio regionale ed un membro effettivo ed uno supplente nominato dalla Giunta regionale nel Collegio sindacale della Fincalabra Spa (art. 11, comma 1, lett. b) della legge regionale n. 24 del 16 maggio 2013)” (P.P.A. n. 288/9^)

“Nomina di due membri nel Collegio sindacale di cui uno effettivo e uno supplente nell’Azienda Calabria Verde. (Art. 7, comma 1, della legge regionale n. 25 del 16 maggio 2013)”. (P.P.A. n. 289/9^)

“Nomina di due membri nel Conferenza dei capigruppo della “Fondazione Arbereshe di Calabria”. (Art. 9 comma 1 Statuto Fondazione Arbereshe di Calabria).” (P.P.A. n. 290/9^)

“Nomina di due membri nel consiglio di amministrazione della Fondazione Calabro-Greca” (Art. 9 comma 1 Statuto Fondazione Calabro-Greca”. (P.P.A. n. 291/9^)

“Nomina di due membri nel consiglio di amministrazione della Fondazione Occitana di Calabria. (Art. 9 comma 1, Statuto Fondazione Occitana di Calabria)” (P.P.A. n. 292/9^)

“Designazione di sette membri effettivi e sette supplenti in rappresentanza della Regione nel Comitato Misto Paritetico per le Servitù militari – Comando regionale militare meridionale – Napoli (D.lgs. 66/2010, art. 322)” (P.P.A. n. 293/9^)

“Nomina di due rappresentanti nel Comitato di coordinamento dell’Accademia di arte drammatica con sede in Palmi (Art. 4 L.R. n. 5/90)”. (P.P.A. n. 294/9^)

“Designazione di un rappresentante della Regione per la Fondazione <Fortunato Seminara> con sede in Maropati (RC). (Art. 8 Statuto dell’Ente approvato con D.M. 22.12.1993)” (P.P.A. n. 295/9^)

“Designazione di due membri nei Collegi sindacali delle 5 Aziende sanitarie provinciali di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Crotone scelti tra gli iscritti nel registro dei revisori contabili istituito dall’art. 1 del D.Lgs. 27 gennaio 1992, n. 88 - legge regionale 13 aprile 1992, n. 3 - legge regionale 2 novembre 1994, n. 26 (D.Lgs. 7.12.1993, n. 517 come modificato dal D.Lgs. 19 giugno 1999, n. 229 - legge regionale 11.05.2007, n. 9, art. 7)”. (P.P.A. n. 296/9^)

“Designazione di due membri nei Collegi sindacali delle 4 Aziende ospedaliere della Calabria scelti tra gli iscritti nel registro dei revisori contabili istituito dall’art. 1 del D.Lgs. 27 gennaio 1992, n. 88 - legge regionale 13.4.1992, n. 3 - legge regionale 2.11.1994, n. 26 (D.Lgs. 517/1999, art. 4 comma 3 – D.Lgs. 7.12.1993, n. 517 come modificato dal D.Lgs. 19 giugno 1999, n. 229)” (P.P.A. n. 297/9^)

“Nomina di un rappresentante della Regione in seno al Comitato regionale Inps per la Calabria (legge 9.03.1989, n. 88, art. 42, comma 4 e DPR 30.4.1970, n. 639)” (P.P.A. n. 298/9^)

“Nomina di due componenti della Regione nel consiglio di amministrazione del Consorzio del Bergamotto (legge regionale 14 ottobre 2002, n. 41)” (P.P.A. n. 299/9^)

“Nomina di due rappresentanti del Consiglio regionale nel Comitato di coordinamento dell’associazione Teatro Calabria” (L.R. n. 24/1995, art. 4)” (P.P.A. n. 300/9^)

“Nomina di un rappresentante della Regione nella Commissione per la metodologia di misura del rumore aeroportuale dell’Aeroporto Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto (D.M. Ambiente 31.10.1997, art. 5)” (P.P.A. n. 301/9^)

“Designazione di 8 rappresentanti istituzionali donne di cui cinque in rappresentanza della maggioranza e tre della minoranza in seno al Coordinamento regionale “Progetto Donna” (l.r. 22/1995, art. 3 modificata dalla legge regionale 7/2001, art. 8ter)”. (P.P.A. n. 302/9^)

“Nomina di 5 membri di acclarata competenza e prestigio nazionale e internazionale nel Comitato di Esperti per la programmazione e lo sviluppo regionale dell’attività teatrale. (Art. 2, comma 6 legge regionale 9.2.2004, n. 3)” (P.P.A. n. 303/9^)

“Nomina di un componente nel consiglio di amministrazione del Consorzio per la tutela del Cedro di Calabria (Art. 8, lettera b), L.R. n. 23/2004)” (P.P.A. n. 304/9^)

“Nomina di un membro effettivo iscritto all’Albo dei revisori dei conti nel Collegio sindacale del Consorzio per la Tutela del cedro di Calabria (Art. 10, comma 1, LR. 23/2004)” (P.P.A. n. 305/9^)

“Nomina di tre componenti tra cui il Presidente nel consiglio di amministrazione dell’Enoteca regionale “Casa dei vini in Calabria” (legge regionale 10 febbraio 2011, n. 1, art. 5)” (P.P.A. n. 306/9^)

“Nomina di tre componenti tra cui il Presidente nel consiglio di amministrazione “Casa degli oli extravergini di oliva di Calabria” (legge regionale 10.2.2011, n. 2 art. 6)” (P.P.A. n. 307/9^)

“Nomina di un membro effettivo ed uno supplente iscritti all’albo dei revisori dei conti del Collegio dei sindaci dell’Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura (Arsac) (legge regionale 20.12.2012, n. 66 – legge regionale 2 agosto 2013, n. 44)” (P.P.A. n. 308/9^)

Proposta di legge statutaria

E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge statutaria a firma dei consiglieri Nicolò, Serra, Morrone – “Modifiche alla legge regionale 6 agosto 2012, n. 34 (Modifiche allo Statuto della Regione Calabria)” (P.L.S. n. 16/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento.

(Così resta stabilito)

Promulgazione di legge regionale

In data 28 luglio 2014 il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale. La stessa è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 35 del 31 luglio 2014:

legge regionale 28 luglio 2014, n. 13 recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio. Legge urbanistica della Calabria)”.

Emanazione di regolamento regionale

In data 17 luglio 2014 il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale. Lo stesso è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 33 del 21 luglio 2014:

Regolamento regionale n. 6 del 17 luglio 2014, concernente: “Modifica al Regolamento regionale 24 febbraio 2014, n. 2 approvato con Dgr n. 44 del 20.02.2014 (Modifiche al Regolamento n. 12/2009 di disciplina delle vendite immobiliari)”.

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio per l’esercizio finanziario 2014:

Deliberazione Giunta regionale n. 273 dell’8 luglio 2014

Deliberazione Giunta regionale n. 293 del 14 luglio 2014

Deliberazione Giunta regionale n. 301 del 22 luglio 2014

Deliberazione Giunta regionale n. 302 del 22 luglio 2014

Deliberazione Giunta regionale n. 303 del 22 luglio 2014

Deliberazione Giunta regionale n. 304 del 22 luglio 2014

Deliberazione Giunta regionale n. 305 del 22 luglio 2014

La Giunta regionale con nota prot. n. 247364 del 30 luglio 2014 ha trasmesso la sotto indicata deliberazione:

Deliberazione  n. 322 del 28 luglio 2014, recante: “Legge regionale 12 aprile 2013, n. 18 (Cessazione dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti. Disciplina transitoria delle competenze regionale e strumenti operativi). Rimodulazione della tariffa regionale per il conferimento dei rifiuti urbani anno 2015”.

Interrogazioni a risposta scritta

Nucera. Al Presidente della Giunta regionale con richiesta di inoltro al Ministro della Difesa, Sen. Roberta Pinotti. Per sapere – premesso che:

a quanto risulta all'interrogante:

si paventa la cessazione dell'attività sin qui svolta nel territorio della Locride, dal Plotone della Compagnia Speciale dei Carabinieri, attualmente distaccato presso la Caserma di Roccella Ionica (RC), con conseguente rientro presso il Centro di Vibo Valentia;

eventuali disposizioni in tal senso, se adottate, priverebbero le comunità dei centri della Locride di indispensabili attività da parte di organi dello Stato, volte a garantire l'ordine e la sicurezza nell'ambito di un territorio da sempre considerato ad alto rischio per la presenza e l'operato della criminalità organizzata;

il Plotone su citato è stato distaccato dalla Compagnia Speciale dei Carabinieri di Vìbo Valentia ed istituito nel 1987 a Locri (RC) allo scopo di sostituire, nei compiti di controllo del territorio, il Battaglione Puglia dei Carabinieri. Dal 1994 è stanziale a Roccella Jonica (RC);

tale Reparto ha un organico di circa quaranta elementi tra ufficiali, sottufficiali e carabinieri e svolge una rilevante e variegata attività sul territorio, garantendo in caso di necessità le indispensabili fasi di coordinamento e supporto operando di concerto con le varie Caserme dei Carabinieri dislocate nei comuni della Locride;

non meno significativa risulta, per la popolazione locale, la competenza del Reparto chiamato a prestare soccorso immediato in caso di calamità naturale;

il controllo del territorio ventiquattro ore su ventiquattro, la vigilanza nel corso dello svolgimento di manifestazioni pubbliche, la vigilanza sui cantieri edili ed alla residenza del Ministro Lanzetta in Monasterace (RC), costituiscono ulteriori aspetti qualificanti dell'operato di un Reparto che si è particolarmente contraddistinto nel garantire "la presenza dello Stato, in cooperazione con la società civile" in un'area ove vi è sempre stata carenza di uomini e mezzi a tutela e garanzia dell'ordine e sicurezza pubblica;

sono, senza dubbio alcuno, di estrema rilevanza gli interventi del Plotone della Compagnia Speciale dei Carabinieri di stanza a Roccella jonica (RC) volti allo svolgimento delle peculiari attività richieste dai continui sbarchi di extracomunitari. In tali casi l'efficienza e tempestività degli interventi è stata determinata dalla cooperazione con i Reparti alle dirette dipendenze del Ministero dell'Interno;

un'eventuale cessazione dell'attività sino ad oggi svolta dal Reparto Speciale dei Carabinieri, con conseguente rientro alla base di Vibo Valentia, determinerebbe gravi ripercussioni per la comunità della Locride, che ha già manifestato sbigottimento e grande amarezza. Va specificato che un provvedimento del genere non trova giustificazione alcuna, tantomeno economica, dal momento che comunque in caso di necessità, unità operative dovrebbero di volta in volta essere trasferite in loco, con un aggravio di costi e minor garanzia sul piano dell'efficienza operativa;

la Calabria (ed in particolare il territorio della Locride) vive da tempo in uno stato di preoccupante emergenza. Le condizioni ambientali giungono ad intaccare pesantemente le più elementari forme di tutela dell’incolumità personale;

affievolendo le peculiarità del diritto di ciascun cittadino a svolgere liberamente la propria attività lavorativa e di relazione. Si è determinato di fatto un clima tale da stravolgere la quotidianità in ogni componente sociale, nelle categorie produttive, nei singoli esercizi commerciali. Una condizione di diffusa insicurezza si coglie negli ambienti più disparati, condizione che assume i contorni di una vera e propria sfida alle Istituzioni ed una gravissima violazione di diritti per la società civile;

si impone quindi una valenza istituzionale prioritaria nell'affrontare la tipologia delle problematiche attinenti alla sicurezza del territorio per ridare un clima di serenità al tessuto sociale ed economico della comunità della Locride, ove numerosa è la presenza di comuni di piccole dimensioni. Indispensabile in tal senso l'adozione di ogni possibile strumento operativo che si dimostri efficace nel fronteggiare una situazione ormai divenuta insostenibile;

nel caso specifico, un programmato indebolimento delle Forze dell'Ordine, siano esse dipendenti dal Ministero della Difesa o dal Ministero dell'Interno, mal si concilia con il valore primario della legalità, che va difeso, tutelato con ogni mezzo disponibile -:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di eventuali disposizioni adottate o da adottare in merito alla cessazione dell'attività svolta sino ad oggi dal Plotone della Compagnia Speciale dei Carabinieri, attualmente distaccato presso la caserma di Roccella Jonica (RC), con compiti speciali di controllo del territorio della Locride;

se ritenga opportuno dover intervenire e con quali modalità per garantire che il Plotone della Compagnia Speciale dei Carabinieri di stanza a Roccella Jonica (RC) continui a svolgere, nell'interesse ed a tutela della comunità della Locride, la propria attività, estremamente rilevante, per l'ordine e la sicurezza del territorio.

(549; 23.07.2014)

Naccari Carlizzi. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

Con decreto distrettuale del 17 novembre 1967 il Distretto minerario di Napoli accordava alla Società Montecatini-Edison Spa la concessione mineraria di salgemma denominata Timpa di Salto localizzata nel territorio di Belvedere Spinello (Kr);

l'attività mineraria veniva regolarmente avviata e costruite a nord dell'abitato di Ciro Marina tutte le opere necessaria ad espletare l'attività mineraria utilizzando il metodo della idrodissoluzione sotterranea, che prevedeva la costruzione di un salinodotto per 41Km ed un impianto di trattamento corredato delle necessarie infrastrutture di base, opere riconosciute dal Ministero dell'Industria - Direzione Generale Miniere, con DM del 5 giugno 68 di pubblica utilità;

alla Montecatini-Edison Spa subentrava nella concessione di tale attività la Società Syndial Spa del Gruppo Eni che continuava nella produzione di cloruro sodico, prodotto mercantile impiegabile nell'industria chimica per la produzione di cloro e soda caustica;

tale concessione risulta scaduta alla data del 26 novembre 2012 e che la concessionaria non ha chiesto proroga, terminando così la produzione e abbandonando di fatto il sito;

la legge mineraria impone al concessionario come da R.D. del 29 luglio 1927 n. 1443 il mantenimento in efficienza dell'impianto e sue pertinenze sino al passaggio a bene indisponibile della Regione Calabria e che tale passaggio non è ancora avvenuto;

in base agli art.23 e 32 del suddetto R.D. sono da intendersi pertinenze alla miniera di Belvedere Spinello il salinodotto e l'impianto di trattamento, anche se ricadenti al di fuori del perimetro di concessione, opere tra l'altro riconosciute di pubblica utilità e che versano, invece, in un completo stato d'abbandono;

l'art.43 stabilisce che la miniera la cui concessione sia stata oggetto di rinuncia o di decadenza può essere nuovamente concessa e che per la “Timpa di Salto” esiste già una richiesta di concessione per la riapertura;

il ritorno alla produzione costituisce un elemento determinante per lo sviluppo economico del l'area sia per gli aspetti occupazionali diretti che per l'indotto capace di generare, atteso che l'Italia, tra l'altro, importa dall'estero circa 700 mila tonnellate all'anno di cloruro sodico;

l'inerzia con cui il Dipartimento delle Attività produttive sta affrontando la questione sta contribuendo ad azzerare, causa degrado, il valore del patrimonio pertinenziale con danni stimabili per oltre 7 mln di euro -:

perché la Regione non ha imposto alla Syndial il pieno rispetto della legge mineraria e, in particolare, il mantenimento in efficienza degli impianti;

chi pagherà i danni per non aver ottemperato a tutte le prescrizioni atte a preservare le potenzialità produttive del sito, visto che la Regione non ha inteso intraprendere alcuna iniziativa legale contro la Syndial;

perché, ad oggi, le procedure di passaggio degli impianti esistenti a bene indisponibile della Regione non è avvenuto;

chi spiegherà ai giovani della valle del Neto e del Cirotamo che un sito produttivo capace di dare lavoro a 100 persone oltre all'indotto è fermo li ad ammuffire da quasi 2 anni per l'inerzia delle strutture regionali preposte e di chi governa di fronte ad un atteggiamento dilatorio, quello della Syndial Eni, non concesso nelle altre regioni d'Italia.

(550; 04.08.2014)

Naccari Carlizzi. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

Sono trascorsi ormai quasi due anni dalla messa in liquidazione della SoRiCal Spa;

a tutt'oggi non si è venuti a capo del contenzioso con i francesi di Veolia (socio privato che detiene in SoRiCal spa il 46,5% delle azioni con le quali per statuto ne controlla di fatto la gestione), sugli investimenti che la Spa non ha realizzato negli anni, nonostante in passato siano state poste in essere leggi e provvedimenti volti a garantire, con fondi regionali, la compartecipazione agli investimenti, con il paradosso che una Regione povera come la nostra finanziava la prima impresa di servizio idrico europea se non del mondo;

la consistenza del complesso infrastrutturale degli schemi idrici affidati a SoRiCal copre 4500 Km di rete adduttrice e oltre 2600 nodi di consegna su tutto il territorio regionale, con costi operativi di personale pari a circa il 21% del totale dei costi di produzione, ben al di sotto della media di realtà equivalenti;

la crisi di liquidità della SoRiCal sta comportando per i 268 dipendenti (75% personale tecnico e operativo e per la restante parte amministrativo) gravi disagi sia di ordine finanziario, per l'ormai insostenibile ritardo dei pagamenti degli stipendi, che di ordine organizzativo, per il complesso lavoro manutentivo che l'assenza di investimenti in ammodernamento generalmente causa, che nel breve periodo, nonostante l'impegno del personale, potrebbe avere gravi conseguenze sulla qualità del servizio, determinandone riduzioni e finanche sospensioni;

l'80% del credito che SoRiCal vanta nei confronti dei Comuni morosi risulta essere oggetto di pignoramento da parte dell'Enel e che nulla si sa della paventata ipotesi di cessione di quote ad una società israeliana;

l'annunciata p.d.l. di riorganizzazione del servizio idrico integrato giace sepolta in IV commissione, cosi come la proposta di legge di iniziativa popolare “Tutela, governo e gestione pubblica del ciclo integrato dell'acqua” -:

quale è la situazione finanziaria di Sorical;

quali provvedimenti urgenti si intendono intraprendere per garantire i livelli occupazionali largamente sostenibili dalle dimensioni aziendali della società;

quali scelte, gestione pubblica o di tipo privatistico, la Regione intende porre in essere rispetto agli orientamenti che vedono l'acqua bene pubblico, constatato che due proposte di legge sono da oltre un anno bloccate in Commissione;

come si intende recuperare quegli investimenti destinati all'ammodernamento del sistema idrico e al completamento delle opere rimaste incompiute, che dovevano essere realizzate con finanziamento Sorical, in primis il completamento delle opere relative alla diga sul Menta, fondamentali per assicurare acqua potabile alla città di Reggio Calabria e non solo.

(551; 04.08.2014)

Naccari Carlizzi. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

nell'ambito dell’Asse 4 del PSR Calabria 2007-2013 tra i Gruppi di Azione Locale veniva selezionato e finanziato il GAL Locride scarl per l'attuazione del PSL “Sistema Coeso” per complessivi € 4.794.100 a valere sui fondi FEASR;

in data 4/11/2010 veniva sottoscritto tra la Regione Calabria e il Gal Locride scarl apposita convenzione e che, in seguito a conflittualità all'interno della compagine societaria dovute a gravi inadempienze riscontrate nella gestione finanziaria, si procedeva alla costituzione di un nuovo cda regolarmente insediatosi in data 23/05/2013;

su mandato del nuovo cda, il neo Presidente formalizzava denuncia alla Procura della Repubblica di Locri volta ad accertare eventuali responsabilità penali della precedente gestione e, nel contempo, chiedeva alla Regione Calabria di attivare i poteri sostitutivi per far luce sulla gestione del PSL;

in data 20/06/2013, con DDG n. 896, la Regione attivava i poteri sostitutivi, così come previsto dall'articolo 6 della convenzione, per un periodo di mesi 6 nominando un funzionario regionale incaricato, oltre che della gestione delle risorse, di effettuare controlli e verifiche sullo stato di attuazione del PSL “Sistema Coeso”;

con nota n. 0299513 del 24/09/2013 il funzionario regionale incaricato relazionava sullo stato di attuazione e finanziario del PSL, rilevando, tra l'altro, possibili irregolarità anche di natura contabile ed in particolare la distrazione di somme (50% dell'anticipazione) verso la Misura 111, e la mancanza di giustificativi di spesa per € 40.984, nonché l'assenza degli atti di nomina del DG/Amministratore delegato in linea con quanto costatato dal nuovo cda;

con DDG n. 14225 del 14/10/2013, su proposta dell'Autorità di gestione del PSR Calabria, si decretava la cessazione dell'esercizio dei poteri sostitutivi, prescrivendo al Gal Locride di fornire copia degli atti di incarico del DG, provvedere alla sostituzione delle polizze fideiussorie a garanzia delle domande di anticipazione erogate, esibire documentazione giustificativa delle spese a dimostrazione della loro connessione con l'attuazione del PSL “Sistema Coeso”, scaricando così sul nuovo cda responsabilità non ad esso ascrivibili e demandando ad esso la risoluzione di situazioni per cui lo stesso cda, in autotutela, aveva ritenuto di sporgere denuncia alla Procura della Repubblica;

si apprende che il Gal Locride Spa non abbia ancora ricevuto comunicazioni sulla revoca della convenzione, come invece apparso su gli organi di stampa -:

cosa abbia fatto la Regione per accertare le responsabilità amministrative, contabile ed eventualmente anche penali, della precedente gestione;

perché non si sia intervenuti sulle questioni lasciate aperte dal precedente cda, prima di far cessare l'esercizio dei poteri sostitutivi, data anche la “puntuale relazione descrittiva” – così recita il DDG n. 14225 – del funzionario regionale incaricato;

se sarà la Regione, che in data 16 luglio ha revocato la convenzione al Gal Locride, espropriando di fatto il territorio dalla gestione delle risorse, a sostenere i costi delle irregolarità da lei stessa accertate e per cui non ha ritenuto di denunciarle a suo tempo all'autorità giudiziaria;

perché la Regione sia rimasta inerte di fronte alle irregolarità della precedente gestione ed abbia inteso oggi commissariare il territorio, avocando a sé la gestione.

(552; 04.08.2014)

Risposta scritta ad interrogazione

Naccari Carlizzi, Franchino. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

in data 3 luglio 2001 la Regione avviava una procedura volta a raccogliere manifestazione di interesse per lo svolgimento di del servizio di advisor finanziario dell'Ente;

a tale procedura partecipavano alcuni istituti bancari, tra cui BNL e UBS Warning, che formulavano un'offerta congiunta, successivamente prescelta dalla Regione con delibera di Giunta del 27 dicembre 2001;

alle predette Banche venivano affidati le attività di advisor per la rimodulazione del debito;

sempre con delibera di Giunta nel 2004, dato atto delle avvenute rimodulazioni del debito a tasso variabile con le suddette banche, procedeva ad individuare la controparte per la rimodulazione anche del debito a tasso fisso;

in forza della delega assegnata con delibera, il dirigente del Settore Bilancio, Programmazione e Patrimonio della Regione, con proprio decreto approvava la proposta operazione di Swap, avendo previamente individuato la controparte contrattuale in Nomura Global Financial;

in data 21 dicembre 2005 la Regione sempre con decreto del dirigente del Settore Bilancio procedeva all'approvazione della proposta di rimodulazione del debito di USB e BNL, perfezionando quattro nuove confirmations, due con USB e due con BNL, risolvendo anticipatamente i contratti già stipulati in data 3 marzo 2003;

in data 20 giugno 2006 sempre con decreto il direttore generale del dipartimento Economia procedeva ad un ulteriore ristrutturazione dello Swap con Nomura , procedendo alla risoluzione del rapporto in essere ed al perfezionamento di un nuovo contratto;

nel marzo del 2010 la Regione Calabria nella persona del Presidente della Giunta regionale e legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avv. Daniele Portinaro citava in giudizio le banche affinché venissero accertate e dichiarate le responsabilità e si procedesse ad eventuale risarcimento dei danni;

la Procura di Catanzaro ha avviato delle indagini, che nei mesi scorsi si sono concluse;

si è a conoscenza che le banche hanno richiesto di transigere la vertenza e sono state avviate e sono da qualche tempo in corso trattative per quantificare l'importo che ognuna dovrà versare per i danni subiti dall'Ente Regione -:

se sono state concluse le trattative con altre banche, ed eventualmente in che termini sono state concluse;

se si ritiene congrua la cifra di 24 milioni di euro, frutto della transazione effettuata, visto che rappresenta meno della metà dei profitti della Banca contraente;

in che modo si ritiene di destinare i proventi delle transazioni e se si ritiene opportuno finalizzare l'eventuale quota di risarcimento verso le Politiche sociali e l'incremento delle politiche della trasparenza.

(531; 20.03.2014)

Risposta – “Con riferimento si provvede a fornire gli elementi necessari per la risposta all'interrogazione di cui in oggetto, a firma del consigliere Demetrio Naccari Carlizzi e relativa agli esiti delle transazioni inerenti i contratti di finanza derivata (swap) sottoscritti fra la Regione Calabria ed alcuni istituti di credito.

Al riguardo, si comunica che, per effetto delle alle azioni e degli atti amministrativi adottati dalla Regione Calabria fra aprile e giugno 2014, si è pervenuti alla definitiva estinzione di tutti i contratti di finanza derivata in essere (swap) nonché alla definizione in via transattiva del contenzioso con gli istituti di credito controparti dei contratti (con esclusione di un solo istituto - BNL - con il quale è stata disposta esclusivamente la cancellazione dei contratti e non anche la definizione del relativo contenzioso.

A tal fine, si provvede a fornire una sintesi esplicativa in ordine agli effetti finanziari dell'estinzione degli swap e dei relativi contenziosi, al fine di agevolare la lettura della documentazione a corredo della presente, che si trasmette in esecuzione del Verbale di cui in oggetto.

L'estinzione delle operazioni swap ha determinato un saldo positivo per la Regione Calabria, in relazione al valore del petitum delle azioni giurisdizionali avviate dalla Regione per i danni sofferti per effetto della conclusione dei contratti swap in violazione alle disposizioni normative ed alle regole di corretta formazione del sinallagma contrattuale.

Il seguente quadro riassuntivo descrive la situazione dei contratti e delle richieste di risarcimento della Regione prima delle operazioni di cancellazione e transazione giurisdizionale:

ISTITUTO DI CREDITO

VALORE DEL PETITUM

DELL’AZIONE GIUDIZIALE

CONTRATTI/OPERAZIONI IN

ESSERE ALL’INIZIO DEL 2014

NOMURA

€ 32.384.282

NESSUNO

UBS

€ 8.773.304

TRE CONTRATTI:

·          UBS 18874630,

·          UBS 26861731

·          UBS 26861789

BNL

€ 9.410.168

QUATTRO CONTRATTI:

·          BNL 1120010

·          BNL 1591008

·          BNL 1590999

·          BNL 735877

DRESDNER/COMMERZBANK

€ 1.885.604

UN CONTRATTO

·          DR 218905

TOTALE

52.453.358

 

 

 

Sulla scorta del quadro sopra delineato, la Giunta Regionale ha adottato le proprie determinazioni (Deliberazione n.42 del 20 febbraio 2014), con la quale ha espresso formale indirizzo nei confronti del Dirigente Generale del Dipartimento Bilancio di procedere all'estinzione anticipata, alle condizioni economiche più favorevoli in relazione agli andamenti del mercato finanziario, dei contratti dì finanza derivata (Swap) nei quali la Regione Calabria è attualmente parte e/o, ravvisatane, di concerto con il Dirigente dell'Avvocatura regionale, la convenienza per gli interessi dell'Ente, alla definizione in via transattiva dei contenziosi sorti e insorgendi dai medesimi contratti con gli istituti di credito BNL Banca Nazionale del Lavoro, UBS , Nomura Global Financial Products Ine, Nomura International PLC e Dresdner Bank (oggi Commerzbank).

In esecuzione del predetto atto di indirizzo, i Dipartimenti competenti hanno portato a termine singole trattative con gli istituti di credito controparti, pervenendo al risultato sintetizzato dal seguente quadro riassuntivo:

 

ISTITUTO DI

CREDITO

ESTINZIONE

CONTRATTI

VALORE MTM E

COSTI DI USCITA

COMPLESSIVI

ESTINZIONE GIUDIZIO

RISTORO ECONOMICO IN

FAVORE DELLA REGIONE PER

ESTINZIONE IN VIA

TRANSATTIVA DEL GIUDIZIO

SALDO

NOMURA

SI

-

SI

€ 24.000.00

+ € 24.000.00

UBS

SI

1.224.271 A DEBITO

SI

€ 3.500.000 MENO IL

VALORE DEL MTM E DEI

COTI DI USCITA

+ € 2.275.729

BNL

SI

892.300 A DEBITO

    NO

-

- € 892.300

COMMERZBANK

SI

1.168.500 A CREDITO

   SI

VALORE DEL MTM PIU’ €

100.000 A TITOLO DI

RIMBORSO SPESE

+  1.268.500

 

La Regione Calabria ha quindi incassato complessive € 26.651.929,00, provvedendo all'estinzione in via transattiva e consensuale di tutti e 8 i contratti di finanza derivata in essere, confluiti nella manovra di assestamento di cui alla L:R n.9 del 1 luglio 2014.

Resta in piedi esclusivamente il contenzioso con BNL in relazione ai danni sofferti per tre swap, rispetto ai quali il petitum giudiziale è di € 7.524.564.

Si evidenzia che la determinazione di procedere all'estinzione anticipata dei contratti di finanza derivata è stata finalizzata ad un duplice obiettivo: 1) Evitare l'incidenza sul bilancio dei differenziali negativi degli swap nel tempo, attesa l'alea connessa a rischi di un mercato estremamente imprevedibile; 2) Rendere esenti da vincolo di destinazione le entrate riscosse dalla Regione a titolo di ristoro economico per l'estinzione dei contenziosi, in conformità alle disposizioni richiamate nel punto 3.23 dell'allegato A/2 al DPCM 28 dicembre 2011 concernente "Sperimentazione della disciplina concernente i sistemi contabili e gli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro enti ed organismi, di cui all'articolo 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118", in base al quale: "nel caso di estinzione anticipata di un derivato, la somma ricevuta o pagata, corrispondente al valore di mercato rispettivamente positivo o negativo che il derivato presenta al momento della risoluzione (ed. mark to market), ha la stessa natura dei flussi netti originati periodicamente dallo stesso e, pertanto, è imputata, in caso di valore positivo, nel Titolo III delle entrate e, in caso di valore negativo, nel Titolo I delle spese. Nel caso di flusso positivo è necessario stanziare, tra le spese, un accantonamento per un valore corrispondente alle entrate accertate, con riferimento al quale non è possibile impegnare e pagare. La conseguente economia di bilancio costituisce una quota vincolata del risultato di amministrazione, fino a completa estinzione di tutti i derivati contratti dall'ente, a copertura di eventuali mark to market negativi futuri".

Si evidenzia altresì che dell'estinzione degli otto contratti è stata data comunicazione al Ministero dell'Economia e delle Finanze - Dipartimento del Tesoro, Dirigente Ufficio IV- Direzione II - Debito Pubblico (dt.direzione2.ufficio4(3).tesoro.it), ai fini dell'attività di monitoraggio del MEF ai sensi del comma 2-ter dell'articolo 41 della Legge 448/2001, ricevendo formale riscontro circa la verifica da parte della Direzione.

Il dirigente generale (Avv. Pietro Manna)

Proposte di legge unificate numero 458/9^ e numero 471/9^, recanti: “Riordino del servizio di gestione rifiuti urbani in Calabria” (Del. n. 406 – L.R. 14/2014)

Art. 1

(Finalità e principi generali)

1. La presente legge disciplina, in conformità con i principi definiti dalle norme comunitarie ed in attuazione della legge statale, con particolare riferimento ai principi di libera concorrenza, l'organizzazione e lo svolgimento del servizio di gestione rifiuti urbani e assimilati nella Regione Calabria, al fine di garantire l'accesso universale, la salvaguardia dei diritti degli utenti, la protezione dell'ambiente, l'efficienza e l'efficacia del servizio, il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, l'uso efficiente delle risorse in armonia al Piano regionale dei rifiuti e alle connesse linee guida, nei quali sono definite le funzioni della Giunta regionale e degli altri enti autarchici territoriali, con espresso riferimento alla salvaguardia ambientale del territorio calabrese ed alla tutela della salute dei cittadini.

2. Ai fini della presente legge s'intendono per:

a) gestione dei rifiuti urbani, la gestione, anche integrata, dei servizi di spazzamento, raccolta, trasporto, avvio, commercializzazione, realizzazione e gestione degli impianti di trattamento, recupero, riciclo e smaltimento;

b) Ambito Territoriale Ottima le (ATO) , la dimensione territoriale per lo svolgimento da parte dei comuni, in forma obbligatoriamente associata e secondo i principi di efficienza, efficacia, economicità, trasparenza e sostenibilità ambientale, delle funzioni di organizzazione e gestione dei rifiuti urbani loro attribuite dalla legislazione nazionale e regionale;

c) Area di Raccolta Ottimale (ARO), le ripartizioni territoriali delimitate all'interno degli ATO, tenuto conto delle diversità territoriali, per una gestione efficiente del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto di rifiuti nel rispetto dei criteri di cui all'articolo 3;

d) Comunità d'ambito, di seguito denominata Comunità, la struttura che riunisce i sindaci dei comuni ricadenti in ciascun ATO per l'esercizio, in forma obbligatoriamente associata, delle funzioni amministrative, anche fondamentali, degli enti locali ricompresi nell'ATO; in caso di decisioni riguardanti esclusivamente la singola ARO, la Comunità si riunisce in seduta ristretta, alla quale partecipano unicamente i sindaci dei comuni ricadenti nella rispettiva ARO.

3. Il servizio è organizzato ed erogato all'interno dell'ATO al fine di consentire economie di scala e di differenziazione idonee a massimizzarne l'efficienza e realizzarne l'autosufficienza territoriale.

4. La Regione Calabria, con la presente legge, intende:

a) prevenire la produzione di rifiuti e ridurne la pericolosità;

b) potenziare ed agevolare la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e di quelli assimilati, per il raggiungimento degli obiettivi e degli standard di cui al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Codice dell'ambiente);

c) promuovere e sostenere le attività di riutilizzo, riciclaggio e recupero dei rifiuti urbani e speciali;

d) favorire lo sviluppo dell'applicazione di nuove tecnologie impiantistiche, a basso impatto ambientale, che permettano un risparmio di risorse naturali;

e) favorire la riduzione dei rifiuti destinati allo smaltimento.

Art. 2

(Competenze della Regione)

1. La Regione, nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 1, esercita compiti di programmazione, indirizzo, coordinamento e controllo del servizio di gestione dei rifiuti urbani.

2. Al fine di garantire la coerenza tra la pianificazione regionale e quella d'ambito, compete alla Regione la verifica della conformità dei Piani d'ambito al Piano regionale di gestione dei rifiuti. In caso di esito negativo, è attivata la conferenza di servizi di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241 (Legge sul procedimento amministrativo) tra Regione e Comunità per apportare le necessarie modifiche. È, altresì, di competenza regionale la verifica sui piani e programmi di investimento previsti dal Piano d'ambito al fine di assicurare il raggiungimento degli obiettivi di settore e di servizio e la presenza degli interventi di interesse strategico regionale.

3. La Regione si avvale del Dipartimento Politiche dell'Ambiente per l'attuazione delle disposizioni di cui alla presente legge.

4. In caso di inerzia degli enti locali o delle Comunità nell'attuazione delle disposizioni di cui alla presente legge, la Regione interviene in via sostitutiva. Con propria deliberazione, la Giunta regionale indica le ragioni e le modalità dell'intervento.

5. La Giunta regionale avvalendosi del Dipartimento Politiche dell'Ambiente vigila sull'attuazione delle norme di cui alla presente legge, le cui competenze devono essere armonizzate con le attività di indirizzo e di controllo spettanti agli organi di governo ed a quelli di gestione spettanti ai dirigenti.

Art. 3

(Assetti territoriali per l'organizzazione del ciclo rifiuti)

1. Il servizio di gestione dei rifiuti urbani negli ATO di cui all'articolo 1, comma 2, lettera b), è organizzato e svolto nel rispetto dei principi fissati dall'articolo 1, comma 1.

2. Gli ATO coincidono con i confini amministrativi delle province. AI fine di consentire l'organizzazione orientata all'efficienza gestionale dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti, onde tenere conto delle differenziazioni territoriali, ciascun ATO può essere articolato in ARO. In fase di prima applicazione, le ARO corrispondono ai quattordici sottoambiti per la raccolta differenziata definiti all'interno del Piano regionale di gestione rifiuti di cui all'Ordinanza n. 6294 del 30 ottobre 2007 del Commissario delegato per l'emergenza rifiuti in Calabria.

3. Entro trenta giorni dalla entrata in vigore della presente legge, la Regione, previa concertazione con i comuni nell'ambito del Consiglio delle autonomie locali, adotta con delibera di Giunta, la perimetrazione definitiva degli ATO e delle ARO, tenuto conto dei seguenti parametri:

a) popolazione o bacino di utenza, anche in considerazione di quanto disposto dall'articolo 14, comma 28, del decreto legislativo 31 maggio 2010, n, 78 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica) convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122;

b) densità abitativa;

c) caratteristiche morfologiche e urbanistiche;

d) logistica, in funzione della dislocazione degli impianti.

4. Dopo la pubblicazione della delibera di Giunta di cui al comma 3, qualora si renda necessario per motivate esigenze di differenziazione territoriale e socio-economica nel rispetto dei principi di proporzionalità, adeguatezza ed efficienza in relazione alle caratteristiche del servizio, in aderenza con quanto disposto dalla normativa nazionale vigente, la Regione può disporre eventuali modifiche agli assetti territoriali del servizio specificati nella stessa delibera, anche su proposta dei comuni o delle Comunità, all'interno del Piano regionale di gestione dei rifiuti.

Art. 4

(Comunità d'ambito territoriale ottimale)

1. I comuni ricompresi in ciascun ATO esercitano in forma aggregata le funzioni di organizzazione del servizio di cui all'articolo 19 del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 (Disposizioni urgenti per la revisione della spesa con invarianza dei servizi ai cittadini, nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario) convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, nel rispetto dell'articolo 3-bis, comma 1-bis, del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo) convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148. A tal fine, i comuni si associano secondo le forme previste dall'articolo 30 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico degli enti locali), sottoscrivendo una convenzione e costituendo, per ciascun ATO, la Comunità di cui all'articolo 1, comma 2, lettera d).

2. La Comunità è l'ente di governo dell'ATO di cui all'articolo 3-bis del d.1. 138/2011, convertito dalla L. 148/2011. È composta dai sindaci dei comuni ricadenti nel rispettivo ATO o loro delegati e la sua costituzione non comporta oneri aggiuntivi per la finanza pubblica.

3. Le Comunità possono stipulare tra loro accordi finalizzati a promuovere il miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza del servizio di gestione dei rifiuti tra gli ATO, dandone opportuna informazione alla Regione.

4. La Comunità svolge la propria attività tenendo conto degli indirizzi dettati dalla Regione per finalità di coordinamento, nel rispetto delle disposizioni di cui alla presente legge. A sua volta, la Comunità svolge, autonomamente o su richiesta, un'azione consultiva nei confronti della Regione e degli altri enti locali e collabora con le eventuali autorità o organismi nazionali e regionali di settore.

5. La sede della Comunità è localizzata, salva diversa deliberazione, presso il comune dell'ATO avente il maggior numero di abitanti. I comuni associati, ai fini delle deliberazioni della Comunità, esprimono un numero di voti proporzionato al numero di abitanti risultante dall'ultimo censimento.

6. La Regione, con la delibera di cui all'articolo 3, comma 3, adotta, su proposta del Dipartimento Politiche dell'Ambiente, lo schema-tipo di convenzione per la costituzione delle Comunità, nonché quello di regolamento di funzionamento delle Comunità, sulla base del quale ciascuna di esse redige il proprio regolamento di funzionamento, da adottare nella prima seduta, convocata ai sensi del comma 8.

7. La partecipazione dei sindaci alla Comunità è obbligatoria ed a titolo gratuito. La sottoscrizione della convenzione deve essere perfezionata dai comuni di ciascun ATO entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione della delibera di Giunta regionale, di cui al comma 6. Trascorso tale termine, la Giunta regionale dispone, previa diffida, la nomina di commissari ad acta per l'attuazione della presente legge. Le spese derivanti dall'attività di detti commissari sono a carico degli enti commissariati.

8. La prima seduta della Comunità è convocata dal sindaco del comune dell'ATO avente il maggior numero di abitanti e si svolge entro quindici giorni dalla sottoscrizione della convenzione di costituzione della Comunità. In caso di inerzia, provvede il Presidente della Regione o un suo delegato. Nella prima riunione, la Comunità elegge il Presidente e due vicepresidenti, con votazioni separate. Risulta eletto il sindaco che riporta il maggior numero di voti.

9. Ferme restando le competenze assegnate dalle norme statali alle Regioni, ogni Comunità, per ciascun ATO di riferimento:

a) predispone e approva i Piani d'ambito e gli altri atti di pianificazione;

b) definisce i livelli qualitativi e quantitativi delle prestazioni, indicandone i relativi standard;

c) definisce gli obblighi di servizio pubblico e universale, ai sensi dell'articolo 5, e le eventuali compensazioni economiche;

d) determina, per quanto di competenza, la tariffa relativa all'erogazione del servizio che ciascun comune integra all'interno del relativo tributo comunale sui rifiuti. La componente del tributo comunale relativa ai rifiuti è destinata alla copertura integrale dei costi del servizio. Le modalità di trasferimento al gestore di detta quota sono definite all'interno dello schema tipo di contratto di servizio che la Regione adotta ed al quale ciascun contratto di servizio deve conformarsi ai sensi dell'articolo 203 del d.lgs. 152/2006. Ciascuna Comunità tiene conto delle eventuali differenziazioni tariffarie in caso di più gestioni temporaneamente attive nello stesso ATO o nella stessa ARO;

e) individua, nel rispetto dei criteri e delle procedure stabiliti dalla normativa statale, le modalità di gestione del servizio o dei singoli segmenti di esso tra le alternative consentite dalla disciplina vigente, relazionando sulle ragioni della scelta e sulla sussistenza dei requisiti previsti dall'ordinamento europeo per la forma di affidamento prescelta e sulla definizione dei contenuti specifici degli obblighi di servizio pubblico e universale, indicando le compensazioni economiche, se previste;

f) svolge le procedure per l'affidamento del servizio o dei suoi singoli segmenti, secondo le modalità di cui all'articolo 6, promuovendo il coordinamento e l'omogeneità tra i diversi affidamenti dell'ATO e i relativi contratti di servizio.

10. La Comunità, attraverso un ufficio comune, individuato in linea con quanto previsto dall'articolo 30, comma 4, primo periodo, del d.lgs. 267/2000, gestisce le attività tecnico-amministrative collegate all'attuazione dei compiti di cui al comma 9. L'ufficio comune si avvale della struttura del comune sede della Comunità e/o degli uffici degli enti convenzionati, secondo le modalità definite dalla convenzione. In particolare, l'ufficio comune opera con personale dell'ente in cui è localizzato e, all'occorrenza, con personale distaccato e comandato, nel rispetto di quanto prescritto dalla vigente contrattazione collettiva di comparto, e impegnato, volta per volta, per il conseguimento degli obiettivi stabiliti, senza nuovi e maggiori oneri per l'amministrazione. Il personale conserva il rapporto giuridico, economico e di servizio con l'ente di appartenenza ed instaura il rapporto funzionale con l'ufficio comune. Nell'ufficio comune è individuato, secondo le modalità stabilite dalla convenzione costitutiva della Comunità, un direttore tra il personale dirigente già in servizio presso uno dei comuni dell'ATO.

11. Le decisioni in merito all'organizzazione e allo svolgimento del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti urbani e assimilati, riguardanti esclusivamente la singola ARO, sono adottate dalla Comunità riunita, in seduta ristretta, alla quale partecipano esclusivamente i sindaci dei comuni ricadenti nel territorio dell'ARO stessa. L'assemblea ristretta è convocata e presieduta dal Presidente della Comunità il quale può delegare tali competenze al sindaco del comune dell'ARO avente il maggior numero di abitanti. Nelle assemblee ristrette, il Presidente della Comunità ha diritto di voto solo nelle riunioni riguardanti l'ARO nella quale ricade il comune di cui è sindaco.

Art. 5

(Definizione degli obblighi di servizio pubblico e universale)

1. La carta dei servizi e il contratto di servizio sono redatti sulla base degli schemi-tipo approvati con delibera di Giunta regionale entro sessanta giorni dalla pubblicazione della presente legge. Le Comunità garantiscono che la carta dei servizi e i contratti di servizio si attengano alle prestazioni qualitative e quantitative di cui all'articolo 4, comma 9, lettera b), e rispettino gli standard previsti.

2. Le prestazioni e gli standard di cui al comma 1, contenuti nella carta dei servizi, sono recepiti nel contratto di servizio e assunti dal gestore come impegni nei confronti dei cittadini.

3. Lo schema di carta dei servizi, fermo restando quanto previsto dalla vigente normativa statale, prevede, quale contenuto minimo, che:

a) lo spazzamento meccanizzato e manuale sia svolto in modo da garantire che la comunità riceva il miglior servizio in accordo con le specifiche esigenze territoriali e che sia organizzato secondo criteri di efficacia, efficienza ed economicità;

b) sia garantito a tutti i cittadini il servizio di raccolta differenziata di qualità, nonché flussi separati almeno per l'organico, la carta, cartone e il vetro; i flussi di plastica e metalli possono essere raccolti congiuntamente;

c) il trasporto dei rifiuti sia organizzato in modo da contenere le emissioni di anidride carbonica, anche mediante la realizzazione di idonee stazioni di trasferimento (trasferenza) e trasbordo, ovvero utilizzando mezzi di trasporto alternativi a quello su gomma;

d) il servizio di raccolta dell'organico sia organizzato in modo da massimizzare la capacità di intercettazione e la qualità merceologica e da minimizzare le impurità;

e) la tariffazione del servizio di trattamento della frazione organica da rifiuto urbano possa essere definita anche considerando il livello di impurità;

f) il compostaggio domestico sia sempre favorito, ove tecnicamente possibile;

g) il servizio di raccolta differenziata dell'organico possa essere sostituito, anche parzialmente, dal compostaggio domestico, soprattutto nelle aree con bassa densità abitativa;

h) gli impianti di recupero della frazione organica da rifiuto urbano garantiscano la continuità dell'erogazione del servizio e, pertanto, attraverso tecnologie, strutture, impianti e tecniche gestionali che minimizzino la probabilità dei "fermo impianto";

i) gli impianti di recupero della frazione organica da rifiuto urbano tramite compostaggio e/o digestione anaerobica garantiscano la produzione e l'immissione sul mercato di un prodotto conforme al decreto legislativo 29 aprile 2010, n. 75 (Riordino e revisione della disciplina in materia di fertilizzanti, a norma dell'articolo 13 della legge 7 luglio 2009, n. 88), nonché l'efficacia e l'efficienza del trattamento;

j) gli impianti di recupero della frazione organica da rifiuto urbano tramite compostaggio e/o digestione anaerobica implementino un sistema di gestione e assicurazione della qualità (qualità delle matrici, controllo del processo, qualità del prodotto);

k) gli impianti di trattamento dell'indifferenziato residuo garantiscano la massimizzazione della separazione di frazioni merceologiche riciclabili e del recupero di materia derivante dalle frazioni secche indifferenziate e la sua commercializzazione, nonché la minimizzazione del quantitativo di rifiuti da avviare in discarica.

4. Al fine di tutelare i diritti dei consumatori e degli utenti del servizio e di garantire la qualità, l'universalità e l'economicità delle relative prestazioni, in sede di definizione del contratto di servizio sono rispettate le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 461, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato-legge finanziaria 2008).

Art. 6

(Affidamento dei servizi)

1. Ciascuna Comunità, in riferimento ai comuni ricadenti nel territorio del rispettivo ATO ed agli impianti in esso localizzati, organizza e svolge le procedure per l'affidamento:

a) del servizio di spazza mento, raccolta e trasporto rifiuti;

b) della gestione degli impianti di selezione e trattamento, ivi incluso il trasporto del materiale residuo agli impianti di smaltimento.

2. La Comunità competente per territorio può deliberare, con provvedimento motivato, di procedere all'affidamento unitario del servizio per l'intero ATO o, in alternativa, di provvedere ad affidamenti disgiunti per la gestione degli impianti di selezione e trattamento localizzati nell'ATO e per il servizio di spazzamento, raccolta e trasporto in ciascuna ARO.

3. Per i servizi di cui al comma 1, lettera a), nel caso di delimitazione delle ARO, le procedure di evidenza pubblica sono organizzate dalla Comunità in seduta ristretta, nel rispetto dei vincoli scaturenti dalla programmazione regionale e d'ambito. A ciascuna ARO deve corrispondere un unico affidamento del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti, in relazione sia alla raccolta differenziata, sia alla frazione di rifiuto indifferenziato. L'erogazione del servizio deve, in ogni caso, attenersi agli obiettivi fissati dalla pianificazione regionale e d'ambito, con particolare riferimento a quelli di raccolta differenziata.

4. I contratti di servizio che prevedono una clausola di scadenza o di risoluzione delle gestioni in essere, in caso di attivazione del servizio per ambito o per area, cessano la loro efficacia all'avvio della gestione associata. È assicurato il trasferimento al nuovo gestore di beni ed impianti, oggetto del contratto risolto, nei limiti e secondo le modalità previste dalle rispettive convenzioni di affidamento e, in ogni caso, nel rispetto del codice civile. Se all'atto dell'affidamento della gestione associata, all'interno di un ATO o di una ARO, sono ancora in essere contratti di affidamento dei servizi in scala inferiore che il gestore non intende risolvere senza oneri per il committente, gli enti locali, possono procedere ad un nuovo affidamento, nel rispetto dei principi di trasparenza, non discriminazione e parità di trattamento, e per una durata, comunque, non superiore a quella della gestione unitaria. Nella fase transitoria di coesistenza tra più soggetti affidatari, la Comunità d'ambito verifica le opportune differenziazioni tariffarie, ai sensi dell' articolo 4, comma 9, lettera d), e promuove meccanismi unitari di gestione.

5. Ogni affidamento è effettuato sulla base della relazione di cui all'articolo 4, comma 9, lettera e), predisposta e approvata dalla Comunità e pubblicata sui siti internet dei comuni ricadenti nell'ATO o nell'ARO.

6. I servizi sono affidati, nel rispetto dei principi fissati dall'Unione europea ed in attuazione della normativa statale, in alternativa, mediante:

a) l'affidamento diretto a società in house;

b) l'indizione di una procedura ad evidenza pubblica per l'affidamento a terzi;

c) l'indizione di una procedura ad evidenza pubblica per la selezione del socio operativo della società a partecipazione pubblico-privata alla quale affidare il servizio.

7. La procedura di affidamento del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto, volta a promuovere l'aggregazione gestionale, è avviata entro e non oltre novanta giorni dalla data di svolgimento della prima seduta della Comunità. La Regione, in attuazione dell'articolo 200, comma 4, del d.lgs. 152/2006 esercita, anche tramite il Dipartimento Politiche dell'Ambiente, il controllo sugli enti locali di ciascun ATO, nonché in via sostitutiva, attraverso commissari ad acta. Le modalità di affidamento e di gestione dei servizi sono definite in attuazione dell'articolo 113 del d.lgs. 267/2000, le cui disposizioni, di natura inderogabile ed integrativa delle discipline di settore, riguardano la tutela della concorrenza, nonché dagli articoli 34, commi 21 e 22, del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179 (Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese) convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221 e 13 del decreto legge 30 dicembre 2013, n. 150 (Proroghe di termini previsti da disposizioni legislative) convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2014, n. 15.

8. Gli enti locali aderenti alla rispettiva Comunità ratificano la delibera di aggiudicazione definitiva dei servizi e sottoscrivono il relativo contratto di servizio, previamente definito dalla stessa Comunità, in conformità agli schemi-tipo predisposti dalla Regione.

9. Se le strutture e/o gli impianti strumentali all'erogazione del servizio operano su scala regionale e sono individuati dalla pianificazione di settore come di rilevante interesse strategico regionale, competono alla Regione, sentiti i Presidenti delle Comunità, le funzioni di programmazione e di organizzazione degli stessi. In ogni caso, deve essere garantito che il soggetto gestore assicuri un accesso non discriminatorio all'impianto, sulla base di condizioni economiche e contrattuali determinate ai sensi della legislazione vigente, che costituiscono prioritariamente obblighi di servizio pubblico.

Art. 7

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. La presente legge non comporta oneri finanziari a carico del bilancio regionale.

Art. 8

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Calabria.

Proposta di legge numero 592/9^, recante: “Modifica della legge regionale 10 gennaio 2013, numero 2 (Disciplina del collegio dei revisori dei conti della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Calabria)” (Del. n. 407 – L.R. n. 15/2014)

Art. 1

(Modifica dell'articolo 2, L.r. n. 2/2013)

1. Il comma 1 dell'articolo 2 della legge regionale 10 gennaio 2013, n. 2 (Disciplina del collegio dei revisori dei conti della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Calabria) è sostituito dal seguente: "1. Il collegio è composto da tre membri, nominati dall'Assemblea legislativa regionale mediante estrazione a sorte tra gli iscritti all'elenco di cui al comma 2, che abbiano presentato domanda nei termini previsti dall'avviso per la costituzione dell'elenco istituito presso il Consiglio regionale della Calabria.".

Art. 2

(Norma finale)

1. L'entrata in vigore della presente legge comporta l'immediata decadenza dei componenti il collegio dei revisori del Consiglio e della Giunta regionale ed il rinnovo dell'organo collegiale secondo le procedure previste dall'articolo 2 della legge regionale n. 2/2013. .

Art. 3

(Clausola di invarianza degli oneri)

1. All'attuazione della presente legge si provvede senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 4

(Pubblicazione)

1.      La presente legge entra in vigore lo stesso giorno della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Calabria.

Testo unificato dell’esame abbinato delle proposte di legge numero 590/9^, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 agosto 2009, n. 25 (Norme per lo svolgimento di elezioni primarie per la selezione di candidati alla elezione di Presidente della Giunta regionale)” e numero 591/9^, recante: “Modifiche alla legge regionale 17 agosto 2009, numero 25 (Norme per lo svolgimento di elezioni primarie per la selezione di candidati alla elezione di Presidente della Giunta regionale)” (Del. n. 408 – L.R. n. 16/2014)

Art. 1

1. Il comma 3 dell'articolo 5 della legge regionale 17 agosto 2009, n. 25 (Norme per lo svolgimento di elezioni primarie per la selezione di candidati alla elezione di Presidente della Giunta regionale) è abrogato.

Art. 2

1.      Il comma 1 dell'articolo 16 bis della L.r. n. 25/2009 è sostituito dal seguente:

"1. La presente legge troverà applicazione con decorrenza dall'indizione delle elezioni della decima legislatura del Consiglio regionale della Calabria".

Art. 3

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di legge numero 593/9^, recante “Centro oncologico di eccellenza e di alta specializzazione per la ricerca dei tumori di Germaneto, gestito dalla Fondazione “Campanella” (Del. n. 409 – L.R. n. 17/2014

Art. 1

1. La Regione individua nel Centro Oncologico di Eccellenza e di Alta specializzazione per la ricerca dei tumori di Germaneto, gestito dalla Fondazione T. Campanella, di cui alla legge regionale 13 dicembre 2012, n. 63, la struttura idonea ad assumere il ruolo di Centro oncologico di riferimento regionale ed a richiedere, compatibilmente con la programmazione sanitaria regionale, il riconoscimento in Istituto di Ricovero e Cura di Carattere Scientifico privato con indirizzo oncologico.

Art. 2

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Ordine del giorno numero 161 a firma dei consiglieri F. Talarico “In ordine alla Fondazione Campanella”

Il Consiglio regionale

premesso che:

la Fondazione Tommaso Campanella versa in una gravissima situazione finanziaria che non consente di poter provvedere al normale funzionamento in quanto al 31 luglio 2014 il debito commerciale verso i fornitori ammonta a circa 19.500.000 euro oltre ai debiti verso l’Università Magna Graecia, verso i dipendenti e gli enti previdenziali;

tale situazione è stata determinata sia dalla riduzione delle assegnazioni regionali che sono passati da €. 40.000.000 nel 2009 ad €. 25.000.000 nel 2010, ad €. 18.000.000 nel 2011 e 2012 e ad €. 10.000.000 nel 2013 e 2014 che dal fatto che la Regione non ha eseguito il pagamento del fondo di dotazione iniziale;

la Fondazione Campanella ha adito in giudizio la Regione dinanzi al Tribunale di Catanzaro per il pagamento di circa 170.000.000 di euro sia a titolo di dotazione iniziale sia a titolo di minori trasferimenti rispetto a quanto pattuito;

in pendenza del giudizio civile citato il Tribunale di Catanzaro ha emesso, in data 16 settembre 2013 ed in parziale accoglimento di istanza avanzata dalla Fondazione Campanella ordinanza di ingiunzione per una somma pari ad €. 7.893.214,18;

a seguito degli incontri tra i soci fondatori, Università e Regione, si è definita con l’Avvocatura regionale una proposta di transizione a tacitazione delle pretese (circa 170 milioni di euro) vantate dalla Fondazione nel corso del giudizio pendente innanzi al Tribunale di Catanzaro, l’importo di 29 milioni di euro a titolo di fondo di dotazione;

con la predetta transazione la Fondazione Campanella rinunzia alle ulteriori domande proposte nell’ambito del predetto giudizio relative alle prestazioni pretese nei confronti della Regione Calabria per gli anni dal 2006 al 2011 incluso, salva ogni altra pretesa per le prestazioni assistenziali relative alle annualità 2012-2014;

l’operatività della transazione è espressamente condizionata all’approvazione della Giunta regionale ed alla variazione di bilancio approvata dal Consiglio regionale;

il Consiglio regionale nella seduta del 25 giugno 2014 ha approvato un ordine del giorno con il quale, fra l’altro, si impegnava il Presidente della Giunta regionale a porre in essere tutte le iniziative utili ed opportune per consentire alla Fondazione Campanella di avere le risorse a suo tempo stabilite dal protocollo d’intesa dell’1 ottobre 2013;

nella seduta del 14 luglio 2014 la Giunta regionale ha “preso atto dell’informativa del Presidente sulla situazione della Fondazione Campanella, dà mandato alla stessa Presidente f.f. ad assicurare la Fondazione, che per superare la fase critica finanziaria, verranno reperite le risorse necessarie che non possono che avvenire in una prossima variazione di bilancio, ma con modalità e tempistica da concordare e dunque procedere alla stipula di eventuale atto transattivo per i debiti pregressi”;

impegna

il Presidente f.f. della Giunta regionale a sottoscrivere la transazione già definita tra l’Avvocatura regionale e la Fondazione Campanella;

la Giunta regionale ad approvare la predetta transazione ed a presentare alla prossima seduta del Consiglio regionale un apposito disegno di legge corredato della relativa copertura finanziaria.

Ordine del giorno numero 162 a firma dei consiglieri F. Talarico “In ordine alla Fondazione Campanella”

Il Consiglio regionale

premesso che:

la Fondazione Tommaso Campanella versa in una gravissima situazione finanziaria che non consente di poter provvedere al normale funzionamento in quanto al 31 luglio 2014 il debito commerciale verso i fornitori ammonta a circa 19.500.000 euro;

tale situazione è stata determinata dalla riduzione delle assegnazioni regionali che sono passati da €. 40.000.000 nel 2009 ad €. 25.000.000 nel 2010, ad €. 18.000.000 nel 2011 e 2012 e ad €. 10.000.000 nel 2013 e 2014, che non sono sufficienti neanche a garantire i costi fissi di gestione;

al 31 luglio 2014 l’importo dei decreti ingiuntivi esecutivi, che è di circa 4.700.000 euro e che nelle prossime settimane, seguiranno gli atti di precetto e i consequenziali pignoramenti;

a fronte delle predette riduzioni non si è contestualmente ridotto il numero dei posti letto ed il numero dei dipendenti e si è obbligata la Fondazione a farsi carico della gestione delle unità operative non oncologiche che comunque ed in ogni caso devono gravare sul Fondo sanitario regionale;

tenuto presente che:

alla copertura di disavanzi della Fondazione derivanti dalle minori assegnazioni ed alla copertura dei disavanzi del Fondo sanitario regionale si dovrà comunque far fronte con la fiscalità regionale;

alla Fondazione è stato imposto di continuare a gestire, garantendone il funzionamento, le Unità Operative che a norma del DPGR 136 del 2011 e della L.R. 63 del 2012 avrebbero dovuto, già da tempo, essere trasferite all’Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini;

il management della Fondazione ha rappresentato l’impossibilità nelle prossime settimane a garantire la regolare fornitura di farmaci e di reagenti e non  potrà assicurare la normale manutenzione delle apparecchiature elettromedicali in quanto i fornitori subordinano l’evasione degli ordini al pagamento dei debiti pregressi;

in assenza di adeguate risorse finanziarie il management sarà costretto a sospendere le attività delle unità operative oncologiche a decorrere dal mese di ottobre determinando enormi difficoltà ai pazienti oncologici in quanto non sono disponibili nella Regione altre strutture in grado di assorbire l’elevato numero di pazienti. La conseguenza è che i circa 500 pazienti in terapia chemioterapica che sono in cura presso il Centro dovranno trovare un’altra struttura che possa garantire l’assistenza;

alla Fondazione Campanella non sono state assegnate risorse per la gestione delle unità non oncologiche con il paradosso che prestazioni sanitarie rese per conto del servizio sanitario regionale non sono riconosciute da nessuno;

ogni ulteriore ritardo costringerà il management della Fondazione a proporre ai soci fondatori lo scioglimento ed il fallimento della Fondazione per come espressamente chiesto dal Collegio Sindacale con verbale del 23 luglio 2014, e la Regione nei prossimi anni, comunque, con risorse della fiscalità regionale, dovrà far fronte ai debiti accumulati dalla Fondazione dal 2011 ad oggi aumentati degli interessi e delle spese legali;

il Consiglio regionale nella seduta del 25 giugno 2014 ha approvato un ordine del giorno con il quale, fra l’altro, si impegnava il Presidente della Giunta regionale a porre in essere le iniziative utili ed opportune per consentire alla Fondazione Campanella di avere le risorse a suo tempo stabilite dal protocollo d’intesa dell’1 ottobre 2013;

nella seduta del 14 luglio 2014 la Giunta regionale, preso atto dell’informativa del Presidente sulla situazione della Fondazione Campanella, dà mandato alla stessa Presidente f.f. ad assicurare la Fondazione, che per superare la fase critica finanziaria, verranno reperite le risorse necessarie che non possono che avvenire in una prossima variazione di bilancio, ma con modalità e tempistica da concordare e dunque procedere alla stipula di eventuale atto transattivo per i debiti pregressi;

chiede

al Commissario ad acta, per il Piano di rientro di provvedere con ogni possibile urgenza ad adeguare le risorse assegnate alla Fondazione Campanella per il triennio 2011 – 2014 tenendo conto della gestione delle unità operative che dovevano essere trasferite alla AOU Mater Domini;

dispone

di notificare il presente ordine del giorno al Ministro della Salute ed al Ministro dell’Economia e Finanze ed al Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza.

Ordine del giorno numero 163 di iniziativa dei consiglieri Chiappetta, Grillo, Morrone, Serra, Bruni, Talarico D., Nucera “Sulla situazione emergenziale in cui versa la Società Infocontact di Lamezia Terme”

Il Consiglio regionale

premesso che :

la società Infocontact, operante nel settore delle telecomunicazioni, attiva sul territorio calabrese nelle due sedi di Lamezia Terme e Rende, con più di 1.600 dipendenti, ha garantito negli anni una stabile occupazione a numerosi lavoratori, giovani e meno giovani;

da alcuni mesi, secondo anche quanto riportato dagli organi di informazione, è in corso una vertenza tra i lavoratori e la società Infocontact a causa di difficoltà aziendali per le quali si è paventato il fallimento della società;

considerato che :

il rischio di fallimento sembrerebbe essere scongiurato, almeno per il momento, dalla nomina, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, di un Commissario straordinario, il prof. Perrini;

tale situazione di incertezza sul futuro della società ha messo in serio allarme i lavoratori ormai privati della sicurezza in ordine al proprio futuro economico ed occupazionale, tanto da determinarli nel costituire un presidio permanente al fine di sollecitare l’individuazione di una soluzione positiva da parte degli organi competenti;

rilevato che:

la definitiva chiusura della società Infocontact comporterebbe la perdita di migliaia di posti di lavoro e una seria emergenza sociale in una regione, come la Calabria, che registra uno dei tassi più alti di disoccupazione in Italia;

il competente Assessorato al Lavoro della Regione Calabria ha richiesto sin da subito l’attivazione di un tavolo tecnico con il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali e privati direttamente interessati al fine di affrontare la situazione emergenziale e individuare un percorso di risoluzione positiva della vertenza.

Impegna

il Presidente f.f. e la Giunta regionale a richiedere con urgenza al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro del Lavoro e al Ministro dello Sviluppo economico:

di dare le opportune disposizioni al fine di attivare una concertazione con le istituzioni competenti e i soggetti interessati, così come peraltro fatto in occasione di una vertenza simile, quale quella dell’Elettrolux in Friuli Venezia Giulia;

di prevedere tutte le possibili e ipotizzabili misure per scongiurare la perdita del posto di lavoro dei dipendenti dell’Infocontact;

di istituire, altresì, un Osservatorio a controllo delle aziende che operano in ambito delle telecomunicazioni “call center”.

Ordine del giorno numero 164 di iniziativa del consigliere Chiappetta “Sull'esigenza di mantenimento del sistema delle Camere di Commercio nell'ambito di un processo di riforma, di semplificazione e di trasparenza”

Il  Consiglio regionale

premesso che nell’ambito della riforma della Pubblica Amministrazione, in corso di approvazione, tra gli interventi previsti, vi è una profonda modifica delle funzioni e dell’organizzazione delle Camere di Commercio;

considerato che le Camere di Commercio, in un territorio frammentato quale quello calabrese, hanno da sempre svolto un ruolo fondamentale per il sostegno dell’economia locale, anche attraverso la costruzione di apposite sinergie tra gli enti territoriali e le imprese presenti sul territorio;

rilevato che in considerazione del positivo ruolo svolto dalle Camere di Commercio del territorio regionale, l’occasione della riforma della Pubblica Amministrazione prevista nel D.L. 90/2014, dovrebbe rappresentare un’occasione per dare corso ad un incisivo processo di riforme che realizzi una modernizzazione del ruolo e delle funzioni e dell’organizzazione delle Camere di Commercio con un processo di rinnovamento che ne potenzi la funzione di promozione delle economie locali, venendo a costituirne uno strumento fondamentale di sviluppo e di crescita delle imprese e delle economie dei territori;

valutata la necessità di assicurare uniformità delle procedure e delle metodologie su tutto il territorio nazionale con una forte innovazione e semplificazione nelle procedure, con servizi di informazione e monitoraggio delle attività e dei servizi forniti alle imprese dalle Camere di Commercio;

considerato, altresì, che a livello europeo le attività realizzate dalle Camere di Commercio sono annoverate tra le best practices in quanto garantiscono non solo la pubblicità legale delle imprese, ma agevolano altresì la correttezza delle relazioni commerciali;

impegna

il Presidente f.f. e la Giunta regionale a voler richiamare l’attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro competente, sull’esigenza espressa dal Consiglio regionale della Calabria del mantenimento del sistema delle Camere di Commercio nell’ambito di un processo di riforma, semplificazione e di trasparenza, salvaguardandone il ruolo di servizio e di sostegno alle imprese, di promozione delle economie locali e di sviluppo del territorio.

Ordine del giorno numero 166 di iniziativa del consigliere Giamborino, Amato, Adamo, Guccione, Loiero, De Gaetano “Sull'attuale assetto della ragioneria territoriale dello Stato di Vibo Valentia”

Il Consiglio regionale

premesso che : 

con il DPCM “Individuazione e attribuzioni degli Uffici a livello dirigenziale non generale dei Dipartimenti” in corso di registrazione presso la Corte dei Conti, è stata decisa la soppressione della Ragioneria dello Stato di Vibo Valentia;

il DPCM anticipa e peggiora quanto già previsto in altro provvedimento “Regolamento di organizzazione del MEF” che prevedeva una regionalizzazione degli uffici ma con il mantenimento degli uffici territoriali quanto meno per il front office;

questo Ufficio era già stato soggetto ad accorpamento alla Ragioneria di Reggio Calabria: da poco più di un anno non esisteva più la Ragioneria provinciale dello Stato di Vibo Valentia, ma era diventata la Ragioneria territoriale dello Stato Reggio Calabria/Vibo Valentia – sede provinciale di Vibo Valentia, perdendo quindi la sua autonomia giuridica;

il dirigente designato, di conseguenza, ha perso le indennità che venivano prima corrisposte perché assegnato su due diverse sedi;

la soppressione comporterà notevoli ripercussioni sull’utenza, in quanto questo Ufficio gestisce più di seimila partite di stipendio ed alcune centinaia di pensioni di guerra, oltre a controllare le spese delle amministrazioni statali in provincia e sovraintendere alla nomina di commissari ad acta per la certificazione dei crediti delle ditte verso la P.A. ;

dall’1 febbraio 2015 anche per l’atto più semplice (ad esempio richiesta di assegno per il nucleo familiare) tutti saranno costretti a recarsi a Reggio Calabria, con il dispendio intuibile;

impegna

la Giunta regionale ad assumere ogni utile iniziativa affinché il governo nazionale non modifichi l’attuale assetto della Ragioneria territoriale dello Stato di Vibo Valentia e che almeno salvaguardi il servizio anche se sotto forma giuridica di sezione staccata dalla sede di Reggio Calabria.

Ordine del giorno numero 167 di iniziativa della consigliera Minasi “Sul riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani in Calabria”

Il Consiglio regionale

viste  le proposte di legge n. 458/9^ e 471/9^ recanti “Riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani in Calabria”;

considerato che :

con Decreto Dirigenziale n. 4611 del 26 marzo 2013 è stato indetto un avviso pubblico per titoli e colloquio di idoneità per l’assunzione di n. 13 unità lavorative a tempo determinato e pieno, di categoria giuridica D3 (posizione economica D3) e n. 13 unità lavorative a tempo determinato e pieno, di categoria giuridica C (posizione economica C1) da assegnare all’unità di progetto “Rifiuti”;

il personale assunto con la predetta selezione è stato utilizzato, tra l’altro, per il controllo delle attività di completamento, adeguamento e gestione del sistema impiantistico regionale, per la supervisione del sistema a regime, la verifica della progettazione, la gestione degli appalti, l’assistenza normativa e il supporto al contenzioso;

rilevata la necessità che la professionalità acquisita dal predetto personale non venga dispersa e considerato che l’utilizzo di tali lavoratori, che sarebbero mantenuti solo sino a scadenza naturale del contratto in essere, non comporta oneri finanziari;

impegna

la Presidente f.f. e la Giunta regionale della Calabria affinché i dipendenti interessati vengano impiegati, per il tempo previsto dal contratto, per rendere operativa la legge di riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani in Calabria.