IX^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

__________

 

83.

 

SEDUTA DI LUNEDI’ 31 MARZO 2014

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLÒ

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

La seduta inizia alle 15,24

PRESIDENTE

La seduta è aperta, si dia lettura del verbale della seduta precedente.

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Legge le interrogazioni presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di risposta scritta ad interrogazione

PRESIDENTE

E’ pervenuta risposta scritta alle interrogazioni numero 513 del 20 febbraio 2014, a firma del consigliere Guccione, e numero 514 del 26 febbraio 2014, a firma dei consiglieri  Naccari Carlizzi, Guccione, Giordano, Ciconte, Scalzo, Tripodi.

(Sono riportate in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Diamo inizio ai lavori, prego i colleghi di prendere posto.

Abbiamo tenuto una Conferenza dei capigruppo in cui abbiamo deciso di non discute nella seduta odierna le interrogazioni a risposta immediata che potremo fare nella prossima seduta, sempre se ci sarà. Comunque non le esamineremo nella seduta odierna.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Magno. Ne ha facoltà.

MAGNO Mario (Forza Italia)

Presidente, volevo chiedere se è possibile inserire all’ordine dei lavori un ordine del giorno che riguarda la chiusura del carcere di Lamezia Terme.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno, protocollo numero 14895, a firma del consigliere Magno, che riguarda la chiusura del carcere di Lamezia Terme.

(E’ inserito)

Ha chiesto di parlare il consigliere De Gaetano. Ne ha facoltà.

DE GAETANO Antonino (PD)

Chiedo di inserire all’ordine del giorno, Presidente, la mozione che riguarda il termovalorizzatore di Gioia Tauro e le royalties per quanto riguarda la frazione Bosco di Rosarno che ho già presentato stamattina agli uffici competenti.

PRESIDENTE

Il consigliere De Gaetano chiede di inserire all’ordine del giorno la mozione che riguarda il termovalorizzatore.

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno della mozione.

(E’ inserita)

Ritorniamo all’ordine del giorno che riguarda le modifiche dello Statuto.

MORRONE Giuseppe Ennio (Forza Italia)

Presidente, le chiedo di voler consentire, per favore, un quarto d’ora di sospensione dei lavori per una breve riunione della Conferenza dei capigruppo.

PRESIDENTE

L’abbiamo fatta adesso. La dobbiamo rifare?

MORRONE Giuseppe Ennio (Forza Italia)

Ci sono delle novità che le volevo sottoporre.

PRESIDENTE

Se la minoranza è d’accordo sospendiamo la seduta per un quarto d’ora come richiesto dal consigliere Morrone.

La seduta sospesa alle 15,40 è ripresa alle 16,56

Proposta di legge statutaria numero 15/9^ di iniziativa del consigliere F. Talarico, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 29 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria)”

PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori. La Conferenza dei capigruppo richiesta dal consigliere Morrone si è conclusa e quindi possiamo riprendere da dove eravamo rimasti e cioè l’approvazione in prima lettura dello Statuto.

Prima della interruzione stavo dicendo che abbiamo approvato in seconda lettura lo Statuto con la riduzione a 40 consiglieri regionali e contestualmente avevamo fatto l’approvazione in prima lettura della modifica allo Statuto con la riduzione a 30 consiglieri regionali.

In più occasioni noi stessi abbiamo ribadito la volontà che il numero giusto per la nostra regione fosse di 40 consiglieri perché siamo a 1.983.000 abitanti, quindi siamo quasi al limite della soglia naturale per avere 40 consiglieri regionali che era alla base…

(Interruzione)

Prego i colleghi di prendere posto.

Stavo dicendo che più volte abbiamo ribadito la volontà che 40 consiglieri fossero il numero giusto anche per la nostra ed eravamo anche disponibili in più occasioni a limitare le indennità, a dire che con le indennità di 30 avremmo pagato 40 consiglieri perché, per quanto ci riguardava, per noi rappresentava un costo della democrazia non della politica.

Siamo però ossequiosi della sentenza che è arrivata dalla Corte costituzionale e quindi oggi siamo qui a votare in prima lettura la proposta di legge statutaria modificata. Perché modificata? Non è la seconda lettura della proposta statutaria già approvata perché nel frattempo abbiamo voluto inserire delle modifiche a quel testo.

In questa nuova proposta si chiarisce il ruolo del Vicepresidente perché nella prima versione c’era “la Giunta regionale si compone del Presidente, del Vicepresidente, di un numero di assessori pari a 6”. Adesso invece specifichiamo che uno degli assessori nominati dal prossimo Presidente della Giunta dovrà essere Vicepresidente.

Questo vuol dire che non ci sarà la possibilità di avere 7 figure che accompagnano il ruolo del Presidente ma uno di questi assessori sarà Vicepresidente. Quindi accanto al Presidente eletto direttamente dal popolo ci saranno 6 assessori e uno di questi sei svolgerà anche il ruolo di Vicepresidente.

Accanto a questo abbiamo inserito anche la figura del consigliere supplente, ossia il consigliere regionale che viene eletto si sospende, una volta nominato assessore, dal ruolo di consigliere e gli subentra il primo dei non eletti.

Abbiamo stabilito che il 50 per cento sia obbligatoriamente eletto, è nella autonomia del Presidente di poter scegliere i propri componenti della Giunta, mentre il 50 per cento prevede “possono essere”.

Viene lasciata alla libertà del Presidente la scelta se individuarli tra i consiglieri oppure all’esterno. La valutazione che abbiamo fatto è di privilegiare il ruolo dell’eletto perché è giusto che i consiglieri che vengono eletti e coloro che si candidano abbiano il giusto riconoscimento anche di rappresentare le istanze del popolo nel governo della Regione.

Questo mi sembra un principio di democrazia, non si può immaginare che il nuovo Presidente eletto abbia l’autonomia totale di cancellare tutti gli eletti che vengono votati dal popolo calabrese e in un colpo arrivare a 6 persone totalmente esterne.

Noi abbiamo voluto individuare che almeno tre di questi siano consiglieri regionali e penso che questa rappresenti una volontà di privilegiare coloro che vanno in campagna elettorale, chiedono il voto ai cittadini, ci mettono la faccia. Una volta che il Presidente è eletto ci sono tanti altri ruoli nell’amministrazione regionale. Ci sono i direttori generali, ci sono i dirigenti, ci sono nomine anche importanti. Quelle attengono agli esterni.

Gli eletti sono eletti dal popolo e poiché noi tutti siamo eletti con la preferenza questo rapporto col popolo calabrese, al di là del Presidente eletto, lo vogliamo sempre mantenere.

Attenzione, non c’è nessun aumento di spesa perché molti stanno dicendo che questo meccanismo provoca aumento di spesa. Guardate: o il Presidente della Giunta nomina gli assessori tra gli interni o lo fa tra gli esterni, nel primo caso il primo dei non eletti va a fare il consigliere regionale, non cambia assolutamente nulla. Le indennità ci sono sempre e diciamo che non c’è un aumento della spesa.

Peraltro il ruolo del consigliere supplente era previsto nel precedente Statuto.

Nella precedente legislatura fu approvato uno Statuto che prevedeva il ruolo del consigliere supplente. Non è una novità per la nostra Regione e non è una novità nemmeno nello scenario nazionale perché ci sono altre Regioni che prevedono questa figura.

Aggiungo che se il Presidente della Giunta dovesse nominare nel prossimo mandato sei consiglieri regionali eletti ci troveremmo ad avere un Consiglio regionale formato da 12 consiglieri di maggioranza e 12 consiglieri di minoranza. Anche per l’agibilità democratica delle istituzioni non rappresenterebbe un giusto equilibrio tra il ruolo della maggioranza e quello della minoranza. Perché se il Presidente dovesse decidere che tutti e sei sono interni significa che lo svolgimento del lavoro delle Commissioni e dell’Aula potrebbe essere totalmente vanificato.

Con questo spirito, con queste volontà stiamo approvando questa proposta di legge statutaria in prima lettura, ripeto, non è la seconda lettura della proposta di legge statutaria numero 14 in quanto abbiamo fatto delle modifiche.

Naturalmente dopo il voto di oggi la seconda lettura dovrà essere fatta tra non meno di 60 giorni e successivamente entrerà in vigore dopo 3 mesi perché ci sarà la possibilità da parte dei cittadini calabresi di poter fare tutte le osservazioni ed eventualmente impugnarlo.

Noi lavoriamo in questa direzione e siamo qui attraverso questa discussione che abbiamo avuto in Conferenza dei capigruppo facendo un confronto anche tra maggioranza e minoranza. Ci sono state posizioni diversificate che sicuramente dagli interventi dei consiglieri saranno poste in essere, evidenziate nell’Aula del Consiglio per procedere a questo punto a una delle riforme essenziali che ci eravamo poste da tanto tempo, che abbiamo seguito attraverso un percorso anche di confronto in Conferenza dei capigruppo; ne abbiamo discusso più volte, abbiamo parlato anche di nuova legge elettorale. Perché questa legge, purtroppo, a 30 consiglieri penalizza le province più piccole e mi riferisco a Vibo Valentia e a Crotone e come Conferenza dei capigruppo al più presto ci dovremo rivedere per discutere anche nel merito di possibili variazioni della legge elettorale.

Riteniamo che questo ultimo scorcio di legislatura debba essere impiegato prioritariamente per una valutazione di merito e per una discussione per organizzare, attraverso l’approvazione delle riforme, la Regione che verrà, quindi la Regione della prossima legislatura. Ritengo che da una discussione di merito si possa determinare una sintesi e procedere poi all’approvazione sia in prima sia in seconda lettura del provvedimento.

Non ho altro da aggiungere, visto che dovevo relazionare sia sul provvedimento sia su quanto stabilito in Conferenza dei capigruppo.

Mi suggerisce il Segretario generale che prima di procedere alla votazione di questa nuova proposta di delibera in prima lettura c’è bisogno della revoca del provvedimento della precedente approvazione che faremo subito dopo aver ascoltato i colleghi consiglieri, i vari interventi per poi addivenire alla votazione finale.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Principe. Ne ha facoltà.

PRINCIPE Sandro (PD)

Signor Presidente, lei e i colleghi capigruppo conoscono il nostro pensiero su questa proposta di modifica statutaria, che siamo convinti essere un pensiero molto responsabile.

Guardate, non vorrei e non vorremmo essere accusati di strumentalizzazione politica, ma non possiamo dare l’impressione alla Calabria, non solo a noi stessi, a chi ci ascolta, a chi scriverà, che quest’Aula è sorda rispetto a quello che avviene fuori da palazzo Campanella; e fuori da palazzo Campanella – lo dico in modo molto sintetico, perché non è la serata giusta per fare polemiche o per fare interpretare il mio dire come polemico, mi voglio attenere all’aspetto istituzionale – il popolo calabrese ha l’impressione che l’ente Regione non ce l’ha fatta in questi anni a risolvere le tante emergenze della nostra collettività e tutti i nodi ereditati dal regionalismo italiano e calabrese, piuttosto che essere sia pure in parte sciolti, si sono stretti di più e sono diventati dei veri e propri nodi gordiani.

Quindi dico questo – ripeto – non per fare polemica, ma anche per la cultura che, modestamente, contraddistingue la mia modesta persona, ma debbo dire – mi auguro – la gran parte, se non l’intera minoranza di palazzo Campanella; dico questo per premettere che il nostro è un giudizio politico rispetto alle cose che da qui a poco aggiungerò.

Dal nostro punto di vista, sotto il profilo politico, gestionale, amministrativo, questa legislatura era già morente. Naturalmente, questa affermazione che ha un carattere politico ed amministrativo viene certificata – ahimè, dispiace dal punto di vista personale – da pronunce che hanno determinato una crisi della Regione Calabria, non solo la sospensione dai poteri del Presidente della Regione, ma a questo dato si è aggiunto l’annuncio da parte del presidente Scopelliti che si dimetterà. Quindi noi diamo per scontato questo accadimento, le dimissioni di Scopelliti, che andranno a certificare la morte di questa legislatura.

Vi rendete conto che non potevamo non premettere, mentre parliamo di modifiche dello Statuto, lo scenario di carattere generale, e lo dico anche per un’altra ragione che motiva le nostre determinazioni: noi voteremo sì alla modifica dello Statuto che fissa il numero dei consiglieri a 30, mentre voteremo no al comma b) e al comma c), che rispettivamente statuiscono che il Presidente non può eccedere nella scelta di assessori esterni rispetto al 50 per cento dei membri assegnati alla Giunta e l’istituzione del consigliere supplente.

Questo nostro pensiero è legato ad un ragionamento che riguarda la composizione della Giunta e vede una evidente contraddizione con l’elezione diretta del governatore; noi non riusciamo a capire perché un sindaco eletto direttamente dal popolo può scegliere liberamente tra interni ed esterni e un Presidente della Regione debba essere limitato in questo suo potere. Il nostro punto di vista era e rimane che il Presidente della Regione ha questa investitura popolare. Peraltro, conoscete il mio pensiero, se le norme nazionali non lo avessero consentito, noi avremmo dovuto attenuare questo aspetto a livello statutario, però questo è.

Allora c’è una contraddizione, nel momento in cui chi deve rispondere quasi direttamente, oltre che al Consiglio per quanto riguarda la promulgazione, la legislazione, gli indirizzi di fondo, anche della gestione direttamente al popolo, debba subire una tale limitazione. E’ un aspetto culturale che noi poniamo, che ci convince di questo dato.

Anche che il consigliere supplente è un istituto necessario, nel momento in cui si riduce il numero dei consiglieri a 30, tanto più se il Presidente viene lasciato libero di assumere le sue determinazioni, si pone a giustificazione; qui sorge una domanda: che tipo di Regione vogliamo continuare a mantenere in Calabria – ma vale forse per la gran parte del Paese – se voi pensate ancora alla Regione gestoria, accentratrice, centralista? Chiamo questa Regione un piccolo Stato Hag accentratore, cioè un surrogato dello Stato accentratore. Forse il vostro ragionamento può avere una pregnanza, ma noi pensiamo ad un altro tipo di Regione, noi pensiamo alla Regione come l’hanno immaginata i padri costituenti, una Regione che legifera, che programma, che dà indirizzi, che eventualmente si sostituisce ove le autonomie locali siano inadempienti, una Regione che certamente ha competenza sulle materie che sono di esclusivo valore oggettivo regionale: io faccio l’esempio di una strada fra la provincia di Reggio e la provincia di Catanzaro, piuttosto che di Vibo o di Cosenza, è chiaro che deve avere una competenza di carattere regionale.

Dal momento in cui noi pensiamo a questa Regione di tipo leggero, è chiaro che c’è una coerenza, da un lato di lasciare il Presidente libero di fare le scelte che vuole, dall’altro diciamo un no secco al consigliere supplente, a prescindere dalla questione dei costi che non entra in gioco, almeno in questa fase, nel nostro ragionamento, perché potrebbe avere anche ragione il presidente Talarico che, in definitiva, non c’è un appesantimento dei costi.

Quindi noi annunciamo un voto favorevole alla riduzione del numero dei consiglieri a 30 e un voto contrario alle altre due proposte.

Il suggerimento, presidente Talarico, che le ha dato il dottore Lopez, suggerimento nel senso che distrattamente – ma capita a tutti – lei si era dimenticato di far votare in precedenza la revoca della precedente prima lettura, questo dato ci fortifica nella nostra volontà di limitare il voto favorevole al primo punto, perché qui c’è un rischio molto grave: se per una ragione, per qualunque ragione e soprattutto per la ragione a tutti nota, il Consiglio regionale – da quello che è stato annunciato, che leggiamo sui giornali, che certamente può accedere – non riuscisse a fare la seconda lettura, noi ci troveremmo ad avere revocata la precedente prima lettura che riduce il numero dei consiglieri a 30 e ci troveremmo con una prima lettura che, forse, non verrebbe santificata e resa esecutiva da una seconda lettura.

Per queste ragioni – non la voglio fare eccessivamente lunga – noi esprimeremo un voto favorevole alla riduzione a 30 consiglieri, mentre esprimeremo un voto contrario alla limitazione dei poteri del Presidente governatore nella scelta dei propri assessori. Apprezzo quello che dice il presidente Talarico: chi ci mette la faccia, chi riceve il consenso deve essere messo nelle condizioni di poter anche dare un contributo di gestione, ma questo è argomento che sta nell’organizzazione di un governo che attiene soprattutto alla responsabilità di chi viene eletto dal popolo. Quindi voto contrario su questo punto, voto contrario anche per quanto riguarda il consigliere supplente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Guagliardi. Ne ha facoltà.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della sinistra)

Grazie, Presidente, le cose dette dal consigliere Principe che mi ha preceduto sono state sufficienti a rappresentare anche il mio pensiero ma credo che oggi noi tutti, almeno i capigruppo qui presenti, non possono zittirsi di fronte alla particolarità di questo Consiglio regionale che si presenta con due ordini di problema controversi ma che ci fanno pensare in che modo viviamo oggi il regionalismo o il fallimento del regionalismo.

Oggi siamo chiamati qui a ratificare una sentenza della Corte costituzionale iniqua che pone in gran parte la rappresentatività della democrazia calabrese in ginocchio perché ridurre una Regione come la Calabria a 30 consiglieri regionali con le problematiche territoriali, sociali ed economiche che abbiamo è, per quanto si voglia dire, una parodia in negativo, ma molto in negativo di quella che è la democrazia nelle istituzioni, nella politica.

Quindi chi andrà al governo della prossima legislatura deve sapere dell’enorme difficoltà in cui dovrà governare questa Regione con le sue mille contraddizioni e già questo è un problema di cui noi che ci avviciniamo alla fine di questa legislatura dovremo farci carico. Ecco perché è importante che anche oggi si parli e si discuta di questi argomenti.

L’altro argomento è quello che più è noto alla cronaca politica e di cui in questo momento il Consiglio regionale non affronta la discussione, ma noi sappiamo che gli avvenimenti giudiziari produrranno delle conseguenze che determineranno con molta probabilità, per come abbiamo sentito e letto sulla stampa, lo scioglimento anticipato di questo Consiglio regionale.

Diceva il consigliere Chiappetta – sono perfettamente convinto di questo – che tra le tante Regioni in Italia che hanno visto lo scioglimento anticipato del Consiglio regionale l’unica è la Calabria in cui un Presidente viene condannato per fatti non attinenti alla vita del Consiglio regionale e all’attività amministrativa, di governo della Regione Calabria.

E’ una sintomatologia del fallimento della indicazione della legge, del titolo quinto, dei suoi impedimenti e dello spirito che ha determinato il blocco dell’autonomia dei Consigli regionali nel momento stesso in cui hanno dato l’autorizzazione o hanno dato il via a scegliere autonomamente forme di governo della Regione e forme di sistema elettorale.

Di fatto dopo il 2004 quando è successo che la Corte costituzionale ha bocciato l’unica voce dissidente in Italia che era quella del Consiglio regionale della Calabria che sceglieva una forma di transizione, un Presidente eletto, nominato nell’ambito dell’Assemblea regionale, quando quella sentenza ci ha detto che non era possibile e bisognava mettere l’elezione diretta del Presidente noi abbiamo perso la nostra autonomia.

Oggi discutiamo di questo, quindi, ed è del tutto evidente che siamo costretti a votare le indicazioni che ci dà la Corte costituzionale ma, nel momento in cui votiamo gli obblighi che essa ci impone, dovremo tentare di ragionare di politica perché fino in fondo siamo una categoria privilegiata di calabresi che hanno questo piccolo potere, di ragionare di politica e di decidere anche le sorti dei cittadini calabresi.

Personalmente credo che questa Regione, dal punto di vista di cultura costituzionale, debba cominciare a ragionare non più riferita agli avvenimenti particolari ma esaminando il quadro condivisibile o non condivisibile delle scelte che si fanno.

Per esempio, se non mi sbaglio, il comma terzo, lettera c) che è quello che il presidente Talarico espone come una soluzione che premia la politica - perché non tutti mettono la propria faccia in una campagna elettorale e noi sappiamo cosa significa mettere la nostra faccia nel giudizio della stampa, degli elettori, nel giudizio della gente comune - pone il tema di una sorta di premialità a chi non viene eletto e che può subentrare qualora il Presidente scelga uno degli assessori, uno dei consiglieri eletti alla carica di assessore.

Questo, però, va in contrasto con lo spirito che ci ha portato a questa situazione.

Sono un assemblealista nato, facciamo un grave errore a non rivendicare il diritto che ci dà la legge numero 1 del 1999 dove si dice che è il Consiglio regionale che sceglie la forma di elezione del Presidente. Se avessimo il coraggio noi sceglieremmo un’altra strada ed eviteremmo scioglimenti anticipati come questo.

Ma visto che noi accettiamo questa logica - che è la logica del presidenzialismo approvata con la legge sui sindaci e con la legge dei Presidenti delle province - credo che si debba fare un atto compiuto - così com’è previsto nella legge dei sindaci e nella legge delle province – per cui chi viene chiamato a fare l’assessore debba dimettersi dal suo incarico di consigliere regionale.

Questa secondo me è una risposta di chiarezza che si dà ai cittadini i quali non vedono la solita partita di giro in cui il consigliere regionale lavora sempre per tutelare se stesso, ma vedono almeno un atto di chiarezza nel momento in cui si dice “io che sono premiato per le mie capacità, le mie competenze ad essere chiamato assessore, di dimettermi dal Consiglio regionale”.

Non è solo questo, Presidente, che ci indurrebbe a fare una scelta diversa da quella che ha proposto a maggioranza la Conferenza dei capigruppo. In questo modo incominceremo ad avviare una riflessione più compiuta, più a fondo di quelli che sono i ruoli autentici del Consiglio regionale che viene eletto insieme al Presidente, che sono compiti legislativi - come diceva il consigliere Principe poco fa.

La separatezza dei ruoli in questo momento diventa imprescindibile.

Se noi invece continuiamo a tenere un legame tra chi eletto in Consiglio regionale passa alla Giunta e riesce a ritornare in Giunta mandando via quello che gli era subentrato, abbiamo una spirale in cui il governo controlla l’Assemblea, il Consiglio regionale e questo Consiglio regionale diventerebbe subalterno ai ricatti che il Presidente della Regione farebbe a qualsiasi odore di crisi.

A questo sono contrario per cui anche io annuncio che voterò alcune parti perché c’è una sentenza che, fra l’altro, dice che avremmo potuto avere una forma diversa se avessimo fatto un ricorso anticipato. Allora io non c’ero e non posso criticare.

Nella seconda parte invito il Consiglio ad avere più coraggio e ad incominciare a tentare, anche in vista della campagna elettorale, di dare una risposta con nuove regole che noi possiamo contribuire a crearci. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Mirabelli. Ne ha facoltà.

MIRABELLI Rosario Francesco Antonio (Nuovo Centro Destra)

Molto velocemente, signor Presidente, credo che si sia consumato tutto perché è già da un anno che si parla di questa situazione, di questa questione. E’ ovvio che la riduzione scontata è un atto dovuto, un obbligo di legge ed è ovvio pure che scendere da 50 a 30 consiglieri, soprattutto in ragione di un numero di 25-30 mila abitanti in meno rispetto alla fatidica soglia dei due milioni, è un po’ stringente.

Dico questo perché mi vorrei collegare anche alle osservazioni fatte dal capogruppo del Pd nel senso che non può apparire come se il consigliere supplente sia un meccanismo artificioso, intelligente, furbesco per cercare di recuperare un numero di consiglieri regionali in questa nostra Assise.

Credo che abbia una sostanza anche differente ed importante questa questione. In primis perché nel momento in cui il Presidente della Giunta avesse avuto l’obbligo di eleggere una Giunta tutta esterna allora molto probabilmente il consigliere regionale supplente non sarebbe servito a niente e sarebbe stato solo un incremento di spesa o un meccanismo per cercare di recuperare persone all’interno del Consiglio. Avrei potuto dare ragione al capogruppo.

E’ ovvio che questo non è, perché a mio parere potremmo avere anche un Presidente della Giunta regionale che invece sceglie, per forma mentis culturale, perché vuole premiare chi ci mette la faccia, 6 consiglieri regionali da far diventare assessori e ci ritroveremmo automaticamente con 12 consiglieri regionali di minoranza e 12 consiglieri regionali di maggioranza, andando sistematicamente a bloccare l’attività del Consiglio perché non ci sarebbe una maggioranza predefinita, costituita che sarebbe, invece, in numero uguale alla minoranza, bloccando, di fatto, l’attività del Consiglio.

E’ anche vera un’altra storia ed ecco perché su questo ragionamento sono stato uno di quelli che ha proposto questa normativa subito dopo, sono stato anche attaccato da qualche giornale e non ho mai capito il motivo. C’era anche un altro fatto di fondo che secondo è anche quello più importante: cercare, secondo me, proprio perché le competenze della Regione sono queste qua, al di là di quelle che saranno nel momento in cui si va a fare una rivisitazione del Titolo quinto, sono ad oggi queste.

Si gestisce. Oggi la Regione gestisce, non dà solo indirizzi programmatici e non va solo a legiferare. Gestisce, diciamo le cose come stanno. E se fino ad oggi è così è ovvio che bisogna capire se non fosse meglio già dal passato dividere le funzioni tra l’assessore e il consigliere regionale che sono funzioni assolutamente differenti, alla luce di quelli che sono i compiti che ancora oggi queste Regioni hanno, di quel centralismo forte, in termini gestionali, che ha esercitato per anni e che continuano ancora ad oggi – fin quando non modificheranno la legge – ad esercitare.

Qui sta il ragionamento. Se la cosa è così, è ovvio che forse sarà anche meglio evitare una sovrapposizione di controllori e controllati.

Cioè chi fa l’assessore avrà la delega piena, il compito, la funzione di gestire. Il consigliere regionale ha un altro compito che è quello di legiferare e di controllare l’attività della Giunta, il raggiungimento degli obiettivi oltre che gli indirizzi.

Ecco perché voterò a favore di questa legge ed ecco perché penso che ad oggi questa sia un’ottima legge nell’ambito di quella che è una indicazione obbligata di riduzione del numero dei consiglieri regionali.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi dei colleghi pertanto possiamo procedere alla votazione.

Comunicazioni - Seguito

PRESIDENTE

Legge un seguito di comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 273/9^, recante: “Revoca della deliberazione del Consiglio regionale n. 298 del 22 aprile 2013 recante: “Legge regionale – Modifiche alla legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria)

PRESIDENTE

Possiamo procedere a votare, intanto, la proposta di provvedimento amministrativo numero 273/9^, recante: “Revoca della deliberazione del Consiglio regionale n. 298 del 22 aprile 2013 recante: “Legge regionale – Modifiche alla legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria)”.

MAIOLO Mario (PD)

Presidente, noi ci asteniamo.

PRESIDENTE

Pongo in votazione il provvedimento con l’astensione della minoranza.

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge Statutaria numero 15/9^ di iniziativa del consigliere F. Talarico, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 29 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria)”

PRESIDENTE

Ritorniamo alla proposta di legge Statutaria numero 15/9^ di iniziativa del consigliere F. Talarico, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 29 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria)”.

L’articolo 1 che è composto da un solo comma recita “Il Consiglio regionale è composto dal Presidente della Giunta regionale e da trenta consiglieri.”

Penso che si possa votare all’unanimità.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato all’unanimità)

(Interruzione)

Sono assolutamente d’accordo, l’ho sempre detto. Noi abbiamo la stessa rappresentanza di Regioni con 1 milione e 100 mila abitanti o con 1 milione e 200 mila abitanti.

(Interruzione)

Un’ingiustizia perché avrebbe dovuto essere modulata. Cioè in proporzione al numero di abitanti dovrebbe avere un numero di eletti. Purtroppo le leggi sono queste.

(Interruzione)

Pongo in votazione l’articolo 2 che recita “comma a) la Giunta regionale è composta dal Presidente e da un numero di assessori non superiore ad un quinto del numero dei componenti del Consiglio regionale, di cui uno assume la carica di Vice Presidente”.

Penso che questo si possa anche votare all’unanimità.

Pongo in votazione il comma a) dell’articolo 2.

(E’ approvato all’unanimità)

Pongo in votazione il comma b) dell’articolo 2 che recita “Il numero dei membri esterni non può essere complessivamente superiore al cinquanta per cento dei componenti della Giunta.”.

Questo comma si vota a maggioranza.

(E’ approvato a maggioranza con il voto contrario della minoranza)

Pongo in votazione il comma c) dell’articolo 2 che recita “La nomina ad assessore di componenti del Consiglio regionale comporta la sospensione di diritto dall’incarico di consigliere regionale affidando temporaneamente la supplenza per l’esercizio delle funzioni di consigliere al candidato della stessa lista che ha riportato, dopo gli eletti, il maggior numero di voti.”.

Questo è il punto che riguarda la supplenza.

(E’ approvato a maggioranza)

Pongo in votazione l’articolo 2 nel suo complesso.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3 che recita “La presente legge produce i suoi effetti a decorrere dalla decima legislatura del Consiglio regionale della Calabria.”

(E’ approvato all’unanimità)

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso in prima lettura.

(Il Consiglio approva)

MAIOLO Mario (PD)

Presidente, sul provvedimento complessivo ovviamente ci asteniamo.

PRESIDENTE

Sulla votazione definitiva, poiché ci sono dei punti in cui sono stati a favore e dei punti in cui hanno votato contro, sul provvedimento nel suo complesso la minoranza si astiene.

Esame Abbinato:

Proposta di legge numero 419/9^ di iniziativa del consigliere Talarico F., recante: “Disciplina delle Associazioni Proloco”

Proposta di legge numero 427/9^ di iniziativa del consigliere Talarico F., recante: “Sistema informativo turistico – Iat”

E’ in discussione una nuova versione “Disciplina delle associazioni Proloco e Sistema informativo turistico – Iat”

PRESIDENTE

Il prossimo punto all’ordine del giorno riguarda l’esame abbinato: proposta di legge numero 419/9^ di iniziativa del consigliere Talarico F., recante: “Disciplina delle Associazioni Proloco” e proposta di legge numero 427/9^ di iniziativa del consigliere Talarico F., recante: “Sistema informativo turistico – Iat”.

E’ in discussione una nuova versione “Disciplina delle associazioni Proloco e Sistema informativo turistico – Iat”.

Il consigliere Imbalzano, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della sinistra)

Presidente, chiedo di parlare sull’ordine dei lavori.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

La seconda Commissione, Presidente e colleghi consiglieri…

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della sinistra)

Propongo il rinvio, Presidente, per questo ho chiesto di parlare sull’ordine dei lavori.

(Interruzione)

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Nella seduta del 26 marzo…

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della sinistra)

Presidente, mi dà la parola?

PRESIDENTE

Un attimo. Prego i colleghi di prendere posto.

Di solito si fa la relazione e poi si chiede il rinvio. Se facciamo svolgere la relazione, le darò la parola e chiederà il rinvio…

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della sinistra)

Posso? Questa è una legge, Presidente, che viene presentata con tre giudizi negativi dal dipartimento del turismo, dall’Upli Calabria…

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Assolutamente, non esiste.

PRESIDENTE

Sentiamo la relazione, poi chiederà la parola.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della sinistra)

Vuol dire che faremo la nottata, collega.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Dicevo, signor Presidente, che la seconda Commissione nella seduta del 26 marzo ha licenziato un testo unificato con emendamento interamente sostitutivo proposto da chi parla in materia di Proloco e Sistema turistico Iat che era originato dalla fusione di due distinte proposte di legge, la numero 419 e la numero 427 entrambe di iniziativa del presidente Talarico.

La Commissione ha esaminato sia i profili di merito sia le conseguenze di carattere finanziario derivante dall’approvazione della presente proposta di legge. Una proposta frutto di un intenso lavoro di tutta la Commissione in considerazione, proprio, dell’importanza che tale legge può rivestire per il territorio calabrese in materia di sviluppo e di turismo.

Prima di procedere all’approvazione della legge ricordo ai colleghi che abbiamo proceduto ad audire tutto il partenariato interessato nonché un rappresentante dell’Upli e di Confindustria nella convinzione che le osservazioni delle parti sociali potessero – e sicuramente possono – contribuire a migliorare il contenuto di una legge, rendendone i dettami più rispondenti alle esigenze concrete delle categorie interessate.

La legge, collega Guagliardi, è scaturita anche da una costante e fruttuosa collaborazione con i dipartimenti regionali turismo e bilancio, considerate che le disponibilità in bilancio indicate nella presente relazione e nella conseguente norma finanziaria sono state oggetto di verifica da parte dei predetti Dipartimenti regionali competenti.

Nel merito della proposta si evidenzia che questa è composta da 15 articoli.

Il primo definisce le associazioni Pro Loco quali associazioni private che svolgono senza finalità di lucro attività di interesse turistico, finalizzate a valorizzare risorse naturali artistiche, storico-culturali del territorio in cui hanno sede.

Con gli articoli 2 e 3, il progetto di legge precisa poi le finalità, il ruolo e le attività delle Pro Loco quali strumenti di base per la valorizzazione delle risorse naturali, artistiche, storiche e culturali del territorio in cui hanno sede.

L’articolo 4 prevede il riconoscimento dell’attività dell’Unpli Calabria e dei relativi Comitati provinciali dell’Unpli, quali organismi di coordinamento tra le Pro Loco iscritte a tale Unione; una qualificata attività del Comitato regionale per la diffusione di buone pratiche tra le Pro Loco in tema di valorizzazione delle risorse locali, di orientamento al consumo dei prodotti agricoli e agroalimentari riconosciuti, nonché di sostenibilità delle sagre.

Gli articoli 5, 6 e 7 disciplinano l’istituzione dell’Albo Regionale delle Pro Loco, i requisiti di iscrizione e le cause di cancellazione.

L’articolo 8 prevede accordo di collaborazione con l’Unpli Calabria.

L’articolo 9 disciplina il Sistema Informativo Turistico e gli uffici per l’informazione e l’accoglienza turistica regionale (IAT).

L’articolo 10 prevede che la Giunta regionale disciplini i criteri e le modalità della procedura selettiva per la concessione di contributi per qualificati programmi, presentati dall’Unpli regionale, valutando, in particolare la qualità dei progetti sotto il profilo della valorizzazione all’identità calabrese e tenendo conto, in via prioritaria, dei progetti che coinvolgono il maggior numero di Pro loco sul territorio.

L’articolo 11 prevede le disposizioni finanziarie la cui quantificazione è dettagliata.

L’articolo 12…

A questo proposito devo dire che abbiamo riproposto nell’emendamento totalmente sostitutivo una nuova relazione ed una nuova norma finanziaria concertata col dipartimento bilancio.

L’articolo 13 abroga espressamente con una norma della legge regionale numero 8 del 2008, nonché le lettere h) e o) del comma 1 dell’articolo 54 della legge regionale numero 34 del 2002.

Con l’articolo 14 si dispongono le procedure per il raccordo tra i soppressi Albi Provinciali e il previsto Albo Regionale e si dettano disposizioni transitorie per regolare i procedimenti amministrativi e di spesa in essere alla data di entrata in vigore della presente legge.

Voglio infine precisare, signor Presidente, che la legge, oltre che essere largamente concertata con l’Unpli, rivista e rivisitata, è emendata anche sulla base delle indicazioni che sono state date da Confindustria regionale che è stata audita nell’ultima fase, emendamenti che verranno esaminati oggi, ha avuto anche il placet del Servizio legislativo che non ha sollevato obiezioni né sulla norma finanziaria né sul resto degli emendamenti presentati.

Le uniche osservazioni all’articolo 9 sono state recepite dalla Commissione. Un lavoro, quindi, meticoloso e cosciente per una legge innovativa che doveva raccogliere le indicazioni di tutto il partenariato e ovviamente le indicazioni degli organi tecnici del Consiglio regionale. Grazie, signor Presidente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guagliardi, ne ha facoltà.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Presidente, in premessa mi consenta di considerare questo mio intervento non rivolto a lei come Presidente del Consiglio regionale, ma mi rivolgo a lei che è il presentatore di due progetti di legge, uno sullo Iat e uno sulla riforma delle pro loco.

Devo dire che la relazione del consigliere Imbalzano è quantomeno stucchevole e dico che qui il consigliere Presidente della Commissione dice fesserie! Consigliere Imbalzano, lei dice fesserie e cercherò di spiegarglielo.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Dietro di lei c’è il consigliere Tripodi, che ha condiviso la legge, quindi siamo in due, siamo tutta la maggioranza…

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Sto parlando del suo intervento in questo momento.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Peccato che lei non fosse presente ai lavori della Commissione. Ha presentato degli emendamenti che non stanno né in cielo né in terra, le aggiungo, allora!

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Adesso li discuteremo tutti, uno ad uno, Presidente, ma lei dice fesserie, perché lei ha tre documenti su un progetto di legge che prima era abbinato, che ha rimodulato, ma nella sostanza le tre risposte che le hanno dato il direttore del dipartimento turismo, il Servizio legislativo della Regione e l’Upli Calabria sono diverse, lei dice che le proposte hanno avuto il consenso di questi enti e dice delle fesserie!

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

No, non ho detto che l’Upli ha espresso parere favorevole, ho detto che è stato audito – lei non mi ha ascoltato, non mi ha seguito – che è altra cosa. E’ chiaro che l’Upli non poteva esprimere un parere favorevole, ci mancherebbe altro!

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Presidente, il dipartimento del turismo dice questo: “In relazione alle proposte di legge 419/9^ e 427/9^, si esprime il seguente parere” – glielo leggo integralmente – “La Regione non può conferire a soggetti diversi da quelli individuati dalla legge 59/1997, articolo 4, comma 3, le funzioni assegnate agli enti locali individuate dalla predetta legge. Le funzioni di cui alle citate proposte di legge sono, infatti, competenze amministrative conferite dalla Regione alle Province con legge 34/2002, in attuazione del principio di sussidiarietà e degli altri princìpi indicati dall’articolo 118 della Costituzione, nell’articolo 4, comma 3, della legge 15 marzo 1997 e negli articoli 3 e seguenti del decreto legislativo 18 agosto 2000, numero 266. Tali funzioni non possono essere ulteriormente conferite ad enti diversi da quelli indicati dalla Costituzione”.

Presidente Imbalzano, forse le è sfuggito questo primo periodo!

“Dato atto che la titolarità delle competenze amministrative è in capo alla Regione e, per ciò che concerne il Sit, è in capo alle Province, per ciò che attiene l’informazione e l’accoglienza turistica si rileva che il progetto Sit-Iat rappresenta una procedura di esternalizzazione di un servizio pubblico e l’Unpli regionale si configura come operatore economico. Tale esternalizzazione non può avvenire in maniera diretta, ma solo ed unicamente attraverso una procedura selettiva, nel pieno rispetto del decreto legislativo 163 del 2006”.

Presidente Imbalzano, c’è? Non c’è?

(Interruzione)

No, perché poi mi deve dire se i miei emendamenti sono accoglibili o meno, per questo voglio che lei ascolti.

“L’Unpli regionale si configura come un’associazione di diritto privato e non è soggetto giuridico destinatario di funzioni amministrative, pertanto potranno essere instaurate solo forme di collaborazione, previa stipula di apposite convenzioni nel rispetto delle norme previste in materia, sebbene non tutte le pro loco aderiscano all’Unpli, e non potranno essere individuate quali soggetti beneficiari diretti di risorse finanziarie”.

Questo è il primo documento, consigliere, ed è il più corto. Adesso mi metto a leggere gli altri due, perché lei abbia contezza delle cose errate che ci ha detto poco fa.

Servizio legislativo, scheda tecnico-legislativa sull’emendamento interamente sostitutivo delle proposte di legge 419/9^ “Disciplina delle associazioni pro loco” e legge 427 “Sistema informativo turistico”.

Consigliere Imbalzano, incominciamo a leggere o vogliamo rinviare? Perché questa sera ho voglia di procedere fino in fondo, fino a mezzanotte, magari! Se siamo d’accordo a rinviare la discussione e di..

(Interruzione)

Che mi dice, Presidente? Vogliamo concordare il rinvio della legge? Presidente Talarico, sto sospendendo il mio intervento per chiedere al consigliere Imbalzano se intende rinviare la discussione delle proposte di legge.

(Interruzione)

No, ho fatto una pausa per fare una richiesta al Presidente, altrimenti entro nel merito dei rilievi fatti dal Servizio legislativo della Regione. Che facciamo? Continuo?

MAIOLO Mario (PD)

Presidente, posso intervenire?

PRESIDENTE

Consigliere Guagliardi, prego.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Rinnovo la proposta del rinvio della proposta di legge; ripropongo, prima di continuare, il rinvio, Presidente. Sta anche a lei decidere.

MAIOLO Mario (PD)

Presidente, posso intervenire su questo aspetto?

PRESIDENTE

Sì. Ha finito l’intervento? Così concedo la parola al consigliere Maiolo.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

No. Prima di continuare a tediare…

PRESIDENTE

Va bene, lei l’ha chiesto, adesso deve intervenire ancora o ha finito?

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Devo continuare l’intervento.

PRESIDENTE

Ah, poi nel merito!

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Certo.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Maiolo. Ne ha facoltà.

MAIOLO Mario (PD)

Presidente, inviterei il collega Imbalzano a far sì che questa proposta possa ritornare in Commissione, per il semplice motivo che questa proposta di legge è stata licenziata dalla Commissione il 26 marzo, giorno in cui c’era la visita del Presidente del Consiglio dei Ministri in Calabria. Noi avevamo chiesto che venisse sconvocata la Commissione: il collega Imbalzano, Presidente – di cui io sono immeritatamente il suo Vicepresidente – mi ha detto che avrebbe tenuto la Commissione egualmente, ma solo per esprimere dei pareri urgenti.

Approvare una legge è una cosa diversa, quindi noi chiederemmo di poter entrare nel merito della discussione di questa proposta di legge, perché vogliamo dare il contributo sulle pro loco, ma questa proposta di legge noi chiediamo che ritorni in Commissione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Imbalzano. Ne ha facoltà.

Presidenza del Vicepresidente Alessandro Nicolò

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

A me spiace dover fare un contraddittorio non sul merito della proposta di legge, come sarebbe più opportuno, però al consigliere Maiolo vorrei ricordare che, intanto, nelle sedute precedenti in cui abbiamo esaminato la proposta è stato spiegato a chi muoveva richieste di questo tipo, dopo che avevamo approvato nel merito la proposta fino all’articolo 11, dopo aver partecipato all’approvazione di quasi tutta la proposta, salvo la norma finanziaria concordata con il dipartimento bilancio e votata successivamente, improvvisamente e in contrasto con quanto dice il Regolamento – perché una legge approvata anche negli emendamenti non può essere caducata e non si può che o votare a favore o contro; quanto all’esame fatto il giorno 26, ricordo garbatamente al collega Maiolo – e lui sa la stima che nutro nei suoi confronti – che ho rinviato la seduta di Commissione tre volte: la prima il 19 marzo, quando gli esponenti del gruppo Pd mi hanno chiesto di rinviare la seduta di Commissione per la presenza dell’onorevole Renzi in Calabria, che poi non è venuto; l’ho rinviata al 24 una seconda volta, su richiesta del consigliere Principe, per la riunione del gruppo tenuta la mattina, anche se io avevo pregato il collega Principe, per una serie di pareri importanti e proposte di legge importanti che erano all’ordine del giorno, di aggiornare la riunione del gruppo Pd al pomeriggio; avevo già rinviato una terza volta su richiesta del gruppo di Forza Italia, perché c’era una riunione romana dal presidente Berlusconi.

Il 26 a me è arrivata soltanto la richiesta del consigliere Maiolo, il quale comunicava di essere assente per la presenza in Calabria dell’onorevole Renzi. E’ arrivata la mattina della riunione, qualche minuto prima, credo alle 9,50 – se non ricordo male – la richiesta di congedo del consigliere Naccari Carlizzi, una richiesta di congedo normale, e una richiesta di congedo del consigliere Adamo. Non c’è stata mai una richiesta di rinvio della seduta, questo per onestà.

E’ vero che ho detto al consigliere Maiolo, col quale ho interloquito telefonicamente, che avremmo esaminato certamente i pareri, però la Commissione ha deciso di procedere – io sono soltanto il coordinatore della Commissione – anche a questo adempimento, rispetto al quale comunque non si poteva e non si può tornare indietro: una legge approvata fino alla quasi totalità, salvo la norma finanziaria, non poteva essere caducata.

Per questi motivi, caro presidente Nicolò, le chiedo di procedere con l’esame della legge, una volta esaurito il dibattito.

PRESIDENTE

Sì, consigliere Imbalzano, però c’è una richiesta di rinvio del consigliere Guagliardi ed io la sottopongo all’Aula. Chi è favorevole?

(Interruzione)

Al rinvio, c’è la proposta del consigliere Guagliardi.

(Interruzioni)

Pongo in votazione la richiesta di rinvio.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Ma non puoi tornare indietro tecnicamente.

PRESIDENTE

Gli uffici poi ci daranno il resoconto della votazione.

(Interruzione)

Per dichiarazione di voto? Siamo in votazione. Se non vi sedete, non è possibile fare il resoconto! Pongo in votazione la richiesta di rinvio.

(Interruzione del consigliere Guagliardi)

Il consigliere Guagliardi ha proposto il rinvio del testo in discussione: esame abbinato proposte di legge numero 419/9^ e 427/9^ di iniziativa del consigliere Francesco Talarico, recanti “Disciplina delle Associazioni Pro Loco e del Sistema informativo turistico – IAT”. C’è una richiesta di rinvio, che votiamo.

MAIOLO Mario (PD)

Presidente, posso intervenire? Ho precisato che questa legge è stata licenziata il 26 marzo, giorno in cui c’era la visita del Presidente del Consiglio dei Ministri in Calabria. Il presidente Imbalzano ha ricordato una serie di rinvii, e lui sa – perché noi abbiamo mandato formale congedo – che non saremmo stati in Commissione per la presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri. Il consigliere presidente Imbalzano mi ha rassicurato che avrebbe fatto la riunione di Commissione, esprimendo solo i pareri urgenti. Siamo in presenza dell’approvazione di una proposta di legge in Commissione senza il contributo della minoranza, assente per la visita istituzionale del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Se voi ritenete che, in queste condizioni, questo Consiglio non debba accettare la richiesta di rinvio che proviene dalla minoranza, a questo punto non sappiamo più che dirvi!

PRESIDENTE

Consigliere Maiolo, questa proposta è all’ordine del giorno, per cui io prendo atto del provvedimento, è in discussione e mettiamo ai voti la richiesta del consigliere Guagliardi.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Presidente, posso chiedere la votazione per appello nominale?

PRESIDENTE

Prego, consigliere Guagliardi.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Chiedo che ci sia l’appello nominale per la votazione.

PRESIDENTE

Si vota per appello nominale.

(Interruzioni)

Si vota per appello nominale sulla richiesta di rinvio del consigliere Guagliardi. Prego il Segretario questore di procedere alla chiama.

SULLA Francesco, Segretario Questore

Fa la chiama.

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione sul rinvio del punto all’ordine del giorno: presenti e votanti, 26 consiglieri; hanno votato sì 4, hanno votato no 22, pertanto il Consiglio non approva.

(Il Consiglio non approva)

(Hanno risposto sì i consiglieri: Bruni, Bulzomì, Nicolò, Sulla;

Hanno risposto no i consiglieri: Chiappetta, Crinò, Dattolo, Fedele, Gallo, Gentile, Grillo, Imbalzano, Magarò, Magno, Minasi, Mirabelli, Morrone, Orsomarso, Pacenza, Parente, Pugliano, Salerno, Serra, Talarico F., Trematerra, Vilasi)

TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo Misto)

Presidente Imbalzano, la pregherei di rivedere la posizione, perché la possiamo approvare stasera, però se ne parla domani mattina. Per onestà mentale, è bene dirci le cose come stanno.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Vorrei capire dalla minoranza, non da lei che l’ha votata – quindi è stata votata all’unanimità in Commissione – che cosa si vuole fare di questa legge. Qualcuno deve dire in quest’Aula se vuole una legge di riforma delle pro loco o no! Perché di questo, in sostanza, si tratta, in quanto non si può tornare indietro per Regolamento. Che poi ci siano state delle assenze, è capitato in mille Commissioni per motivi diversi. Io ho rinviato tre volte la seduta di Commissione anche su questa legge. Non è pensabile che si approvino leggi che vogliono solo alcuni gruppi!

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tripodi. Ne ha facoltà.

TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo Misto)

Qua non è in discussione la proposta di legge in se stessa, ma un orientamento politico che ha espresso il consigliere Maiolo nella sua qualità di appartenente alla minoranza di avere il tempo per valutare e fare una proposta migliorativa, magari in Aula la prossima seduta con un emendamento interamente sostitutivo della legge. Lo può fare in Aula tranquillamente, perché è previsto dal Regolamento. Allora si tratta di verificare la volontà da quella parte di poter accettare una richiesta di rinvio che va in questa direzione.

Non è che si è contrari alla proposta o che questa Regione si doti di una norma legislativa che è migliorativa rispetto al passato. Presidente, non stiamo a sindacare sulla validità della legge, siamo semplicemente a perorare una richiesta di rinvio basata su questa motivazione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Chiappetta. Ne ha facoltà.

CHIAPPETTA Gianpaolo (Nuovo Centro Destra)

Presidente, scusi se intervengo – sarò telegrafico – perché questo Consiglio regionale è stato preceduto – per come sanno anche i colleghi – dalla Conferenza dei capigruppo. In quella sede, considerando la necessità da parte del gruppo del Nuovo Centro-Destra ed anche da parte del gruppo della Lista Scopelliti di raggiungere Roma per una riunione importante con il nostro Segretario nazionale, avevo chiesto – e mi pareva che fosse stato ottenuto da parte delle forze politiche di minoranza – la necessità di entrare in Aula relativamente presto e di procedere anche ad una discussione abbastanza celere degli argomenti posti all’ordine del giorno.

Questa cosa la registro con sommo dispiacere – e lo dico ai colleghi della minoranza – che non solo non è avvenuto tutto questo, Presidente, ma è avvenuto esattamente il contrario e, in relazione anche ad una metodologia poco corretta – ed uso un eufemismo – si sta cercando di procrastinare quanto più possibile i lavori del Consiglio, adducendo una serie di motivazioni sulle quali preferisco sorvolare non aggettivandole.

Dico questo perché anche l’ultimo intervento che ha fatto il collega Tripodi, adducendo una considerazione relativa – se non ho capito male – a quello che si sarebbe verificato nella sede preposta, vale a dire nella Commissione bilancio presieduta dal collega Imbalzano, relativamente ad una sorta di non apporto dato…

TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo Misto)

Non ho detto questo, collega Chiappetta.

CHIAPPETTA Gianpaolo (Nuovo Centro Destra)

Un apporto che non è stato potuto dare dalla minoranza per la concomitante visita in Calabria del premier Renzi. Questo credo di averlo sentito dai banchi della minoranza.

Presidente, vorrei ricordare all’Aula che il provvedimento è posto all’ordine del giorno. Questo sta a significare che ha attraversato le diverse fasi, i diversi step istituzionali, che prevedono il passaggio…

TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo Misto)

Non è posto in discussione questo, consigliere Chiappetta.

CHIAPPETTA Gianpaolo (Nuovo Centro Destra)

Presidente, io sto parlando, gradirei non essere interrotto! Si sta mettendo nuovamente in discussione un qualcosa che non si sarebbe verificato in seno alla Commissione, quando il testo è approdato in Aula.

Allora, nonostante ci sia stata in quattro anni sicuramente, ma ancora prima, una disponibilità totale e assoluta, allorquando un gruppo presente in Consiglio ha chiesto legittimamente una necessità, nel caso in specie una necessità avvertita anche – mi pareva di aver capito, ma evidentemente ho capito male – in sede di Conferenza dei capigruppo, prendiamo atto che non è in questo modo e che, di fatto, è iniziata la campagna elettorale, rispetto alla quale l’intero centro-destra non si tirerà indietro.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guagliardi. Ne ha facoltà.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Dovrei chiarire un semplice passaggio, perché nella Conferenza dei capigruppo abbiamo discusso dei noti problemi e il consigliere Chiappetta è venuto a chiederci di sveltire i tempi della discussione. In quella sede, io ho chiesto se si sarebbe continuato fino al completamento dell’ordine del giorno e, stranamente, il consigliere Chiappetta ha detto: “Sì, continuiamo fino alla fine dell’ordine del giorno”.

Per cui sono venuto in Consiglio regionale e ho posto il problema della legge, che ha un piccolo difetto: ai consiglieri regionali va dato il tempo di studiarlo il provvedimento e di produrre gli emendamenti, cosa che non può avvenire, quando la legge viene segnalata al consigliere con la convocazione, Presidente. Questa è una cosa assurda nel modo di fare le leggi in questa Regione! A me interessava il problema e ci ho lavorato fino alle 3,00 di stanotte per produrre qualche emendamento che non serve a nulla. Ma quanti dei nostri colleghi non sono potuti intervenire su questo, perché è arrivata all’ultimo momento la conoscenza del provvedimento di legge?

Allora questo Consiglio regionale a cosa serve?! Consigliere Chiappetta e consigliere Imbalzano, a cosa serve, se non possiamo intervenire nel merito del provvedimento?! Il rinvio è questo che pone, questa è la richiesta di rinvio.

(Interruzione)

La tiriamo per le lunghe! Chi la vuole tirare per le lunghe! Se dovete andare via, andate, però rinviamo, non che approviamo un provvedimento senza neanche conoscerlo, che ci boccerà il Governo, fra l’altro, perché tratta di materia pubblica che, invece, riguarda il privato.

PRESIDENTE

Altri interventi? La parola al consigliere Imbalzano.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Brevemente, per rinfrescare la memoria al collega Guagliardi, il quale, peraltro, è stato l’unico a presentare emendamenti su questa legge, legittimamente, da discutere in Aula. Inoltre, ricordo ai colleghi che questa è una legge discussa più volte, che c’è stata una seduta in Commissione in cui, per mancanza di qualche membro della maggioranza, i colleghi dell’opposizione sono andati via, ma questo è anche legittimo.

Devo dire che mi ero impegnato e mi sono impegnato a portare in Aula emendamenti concordati, cosa che non è stata richiesta. Peraltro, i colleghi conoscevano bene, hanno visto l’ordine del giorno, potevano benissimo presentare emendamenti in Aula per essere esaminati, così come li ha presentati il consigliere Guagliardi, e non l’hanno fatto.

Non so cosa si possa fare di più rispetto a una proposta di legge che, per quello che mi riguarda, se ci sono le condizioni e i numeri, deve essere comunque esaminata stasera, per tutto quello che ho detto anche precedentemente. Ho già spiegato che anche tecnicamente non si può tornare indietro. Non so se si possano riaprire i termini per gli emendamenti, comunque ci sono stati i tempi e chi ha voluto, ha presentato emendamenti. D’altronde, per tutte le leggi avviene così: noi non partecipiamo a tutte le sedute di Commissione e, su leggi licenziate da Commissioni delle quali non facciamo parte, presentiamo comunque emendamenti in Aula. Avrebbero potuto farlo anche gli altri colleghi.

PRESIDENTE

Consigliere Guagliardi, lei ha posto più volte le stesse riflessioni, però non c’è la volontà da parte della maggioranza di procedere ad accogliere le sue richieste.

(Interruzione del consigliere Guagliardi)

Ho gli emendamenti sottoscritti e ho l’articolato, quindi, dopo la discussione che c’è stata, devo procedere alla votazione articolo per articolo, perché non c'è la volontà di rinviare l’esame del provvedimento. Lei ha fatto la proposta i rinvio, però è stata bocciata, quindi devo procedere con la votazione.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Presidente, io avrei dovuto ancora completare il mio ragionamento.

(Interruzione)

Parleremo, nel corso della serata, abbiamo due-tre ore di fronte a noi, ce la facciamo. Se la maggioranza la vuole approvare, che continuasse pure!

PRESIDENTE

Già all’articolo 1 c’è un suo emendamento, che può illustrare. Articolo 1: “Le pro loco sono associazioni di diritto privato”.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Presidente, una breve cortesia: vorrei soltanto finire l’intervento. Non leggerò tutto questa volta.

(Interruzione)

Non posso finire l’intervento, Presidente? Perché io l’avevo sospeso.

PRESIDENTE

Cinque minuti, prego.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Presidente, le preannuncio che ad ogni emendamento e ad ogni votazione articolo per articolo chiederò la votazione per appello nominale. Quindi glielo preannuncio: si regoli la maggioranza!

PRESIDENTE

Iniziamo, prego. Può essere che poi sopraggiunga qualche altro collega.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Il consigliere Chiappetta dice che voleva volare a Roma: volerà alle 11,00, qualcuno volerà alle due del mattino.

PRESIDENTE

Prego, articolo 1.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Le stavo dicendo, Presidente, che il Servizio legislativo del Consiglio pone il più grosso problema – di cui non ha tenuto conto la Commissione – e dice che, pena il rischio di scongiurare impugnative da parte del Governo, bisogna provvedere ad analizzare attentamente l’articolato; in primo luogo, nel testo della proposta di legge appare evidente che stiamo costruendo un soggetto quasi pubblico per materia che è di carattere esclusivamente privata, è privatistica; cioè noi discuteremo questa sera di un dispositivo strano che mescola l’attività di circa 300 associazioni pro loco che devono essere necessariamente ricondotte all’imperio di un’associazione che io stesso, quando ero assessore, ho riconosciuto come associazione, Consorzio di queste pro loco, e praticamente dare loro degli indirizzi di carattere quasi pubblico.

Noi discuteremo, fra poco, articolo per articolo, di una modifica di quello che è il Sit, il sistema informativo turistico, che opera dai tempi dell’amministrazione del presidente Chiaravalloti, dal 2001, dove ci sono un sacco di dipendenti; ricordo il gruppo che lavorava nell’Osservatorio turistico e che si è dovuto regolarizzare subito dopo la legge 8 del 2008 – l’assessore Gentile si ricorderà di un tentativo di mandare a casa 20 persone che abbiamo salvato. Noi con questa legge vanifichiamo, cioè cassiamo un articolo importante della legge 8 del 2008, perché dobbiamo affidare all’Unpli le competenze di Osservatorio degli andamenti turistici in Calabria. Togliamo alle Province, per affidare all’Unpli regionale una competenza che è esclusiva delle Province, attraverso la legislazione sia regionale sia nazionale.

Quindi noi, paradossalmente, signori consiglieri che state lì – e vi prego, andatevene, perché io chiederò il numero legale e così salta questa pantomima! – noi dobbiamo discutere, dopo che nel maggio scorso avete fatto il “lisciabbusso” – come si dice – degli enti inutili, un processo di ricostruzione di qualche soggetto tendenzialmente pubblico che gode e godrà, per diritto esclusivo, dei benefici della Regione – Presidente, l’ha presentata lei questa legge e forse è stato distratto quando l’ha firmata, perché sconosciamo i soggetti che l’hanno promossa questa legge – andremo a ridurre 300 associazioni calabresi nelle mani dei loro rappresentanti, che poi non rappresentano tutti, cari colleghi, perché molte delle pro loco non aderiscono all’Unpli.

L’Upli, il Servizio legislativo del Consiglio regionale e il dipartimento del turismo regionale sono contrari a questa proposta di legge, lo hanno scritto, lo hanno detto, stanno facendo una campagna di proselitismo.

Questa proposta di legge va modificata, perché non è possibile, in piena organizzazione della spending review, in pieno periodo di esternalizzazione di alcune attività dell’economia pubblica, che la Regione Calabria faccia un provvedimento che prevede una struttura puramente clientelare, che vuol togliere al pubblico quello che gli è di competenza – e questa Regione lo farà, se approva questo provvedimento – per darla ai privati.

Quindi la legge non è una cosa da nulla. C’è stata insipienza, magari, nostra che non l’abbiamo seguita, c’è stato un andazzo di non partecipare ai lavori della Commissione e non seguire la documentazione, ma la proposta di legge va migliorata. Per questo chiedo il rinvio, Presidente, e continuo a farlo, e cercherò di non farla approvare questa sera questa legge, perché si possa riflettere seriamente e migliorarla. Nessuno non vuole un nuovo ordinamento delle pro loco, nessuno non lo vuole, lo vogliamo tutti, ma non vogliamo fare la figura peregrina che poi, magari, qualcuno che sta in alto, che sta vicino a Renzi, decida di ricorrere e invalidarci una legge che, oggettivamente, non è suffragata.

Presidente, lei è troppo sgamato, troppo politicamente navigato per aver commesso un simile errore, Presidente, la sua cultura politica non lo consente, perché lei è firmatario di questa legge. Dunque rinviamola, modifichiamola, separiamo le cose private da quelle pubbliche e facciamo una buona legge. Questo le volevo chiedere.

PRESIDENTE

Possiamo procedere con l’articolo 1. C’è un emendamento a firma del consigliere Guagliardi, protocollo numero 14736: “Alla fine del comma 1 dell’articolo 1, aggiungere: <<Le Pro Loco sono associazioni di diritto privato e, in quanto tali, soggette alle regole delineate dall’ordinamento civile dello Stato>>”.

Lo può illustrare.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Questo è il primo, il primo è importante.

PRESIDENTE

Lo ritira?

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

No, no.

PRESIDENTE

Si commenta da sé.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Me li faccia trovare, Presidente. Questo è un comma aggiuntivo all’articolo 1. Mi fa trovare il testo, Presidente? Mi dà il tempo? Mi scusi, Presidente, lei sa che non fa parte della mia storia politica fare ostruzionismo, ma in questo momento sono costretto a farlo.

Propongo di aggiungere all’articolo 1 un comma, anzi di allungare il comma 1, il seguente testo: “Comma 1. Sono associazioni pro loco di seguito denominate pro loco le associazioni locali organizzate in modo volontariato e senza finalità di lucro, con sede nel territorio della Regione Calabria, che svolgono le attività di cui all’articolo 3 nel territorio comunale in cui hanno sede”. Io aggiungo a questo comma: “Le pro loco sono associazioni di diritto privato e, in quanto tali, soggette alle regole delineate dall’ordinamento civile dello Stato”.

Si capisce, Presidente? Se noi facciamo una legge in materia di distinguo tra il pubblico e il privato, va messo all’inizio del testo. Quindi il mio emendamento è questo e per questo, se non c’è dibattito, io chiedo la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Mi pare un emendamento pleonastico, quindi il parere è contrario.

TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo Misto)

Presidente, ovviamente su questo articolo, oltre l’appello nominale, chiediamo anche la verifica del numero legale.

(Interruzioni)

PRESIDENTE

E’ ancora l’articolo 1.

(Interruzioni)

Votazione per appello nominale sull’emendamento all’articolo 1. Invito il consigliere a Grillo a fare la chiama.

GRILLO Alfonso (Scopelliti Presidente), Segretario Questore f.f.

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione sull’emendamento, protocollo numero 14736, a firma del consigliere Guagliardi: presenti e votanti, 22; hanno risposto sì 2, hanno risposto no 20.

(Interruzione)

Il numero legale c’è. Continuiamo con questo progetto oppure rinviamo alla prossima seduta di Consiglio?

SERRA Giulio (Insieme per la Calabria-Scopelliti Presidente)

Rinviamo alla prossima seduta di Consiglio.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Signor Presidente, io sono il relatore, ma lei è il proponente, quindi lascio a lei.

PRESIDENTE

Il relatore è lei.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Aggiorniamo alla prossima seduta, con l’impegno che l’esamineremo alla prossima seduta.

PRESIDENTE

Quindi il punto viene aggiornato alla prossima seduta.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Minasi. Ne ha facoltà.

MINASI Clotilde (Nuovo Centro Destra)

Sì, Presidente, nella scorsa seduta di Consiglio regionale era posto all’ordine del giorno il provvedimento amministrativo numero 257/9^. Avevo già relazionato, però avevamo concordato che l’avremmo richiamato in questa seduta di Consiglio. Forse, per svista, non l’ha riportato nell’ordine del giorno, quindi le chiedo che possa essere richiamato e posto in votazione.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno avanzata dal consigliere Minasi.

(E’ inserito)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 257/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Regolamento regionale di disciplina delle modalità di ripartizione dell'incentivo di cui all'articolo 92, commi 5 e 6, del D.lgs. n. 163/2006

PRESIDENTE

E’, pertanto, inserita all’ordine del giorno la proposta di provvedimento amministrativo numero 257/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Regolamento regionale di disciplina delle modalità di ripartizione dell'incentivo di cui all'articolo 92, commi 5 e 6, del D.lgs. n. 163/2006”.

Pongo in votazione gli emendamenti allegati al testo.

(Sono approvati)

Pongo in votazione il provvedimento, così come emendato.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

E’ approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

Ordine del giorno di iniziativa del consigliere Magno Mario: “Sulla chiusura del carcere di Lamezia Terme

PRESIDENTE

Ordine del giorno di iniziativa del consigliere Magno Mario: “Sulla chiusura del carcere di Lamezia Terme”. Ne do lettura: “Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che:

vi è notizia che, nei giorni scorsi, i detenuti del carcere di Lamezia Terme sono stati trasferiti in quello di Siano a Catanzaro;

tale decisione si pone in netta contraddizione con la nota continua emergenza penitenziaria che affligge il nostro Paese, di recente stigmatizzata anche dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo;

la stessa, inoltre, appare irragionevole alla luce delle peculiarità della struttura lametina di recente messa in risalto dal rapporto di “Antigone” nota associazione “ per i diritti e le garanzie nel sistema penale” e dalla presenza a Lamezia Terme del Tribunale del quale di recente se ne è scongiurata la chiusura;

con tale gesto si priverebbe, inspiegabilmente, un comprensorio di 120 mila abitanti di un importante presidio di legalità e sicurezza il quale, grazie al quotidiano impegno del personale e della direzione e nonostante le immancabili difficoltà e criticità che caratterizzano il sistema penitenziario nazionale, ha conseguito buoni risultati in materia di organizzazione, ordine e pulizia degli ambienti, iniziative trattamentali a favore della popolazione detenuta, tutte connotate da concretezza ed effettiva valenza risocializzante;

la notizia, che ha destato – come è giusto – un grave allarme sociale, appare incomprensibile nei modi e nei tempi nella misura in cui nessun organo istituzionale cittadino e regionale è stato coinvolto in tale decisione,

impegna

il Presidente e la Giunta regionale ad attivarsi presso il Ministero di Grazia e Giustizia, per rivedere tale decisione, scongiurando l’ipotesi di chiusura prima che la stessa sia formalizzata con apposito atto amministrativo o in subordine richiedere il recupero della stessa struttura per destinarla a base logistica per l’amministrazione e la polizia penitenziaria; contestualmente rinnova la richiesta già formulata con ordine del giorno del 4 agosto 2010 e del 28 marzo 2013 di prevedere la costruzione di un nuovo istituto penitenziario nell’area di Lamezia Terme”.

Pongo in votazione l’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Mozione a firma del consigliere De Gaetano: “In ordine agli interventi di compensazione (royalties termovalorizzatore di c.da Cicerna Gioia Tauro)

PRESIDENTE

L’ordine del giorno reca la mozione a firma del consigliere De Gaetano: “In ordine agli interventi di compensazione (royalties termovalorizzatore di c.da Cicerna Gioia Tauro)”, di cui do lettura: “Il Consiglio regionale, premesso che:

a ridosso della frazione Bosco del comune di Rosarno, composto da 2000 abitanti insiste il termovalorizzatore di contrada Cicerna;

geograficamente il termovalorizzatore è situato a Gioia Tauro ma di fatto è a poche centinaia di metri dalla detta contrada Bosco;

la stessa contrada non beneficia di nessuna compensazione per la riduzione della tassa sui rifiuti,

impegna

a far liquidare a favore del Comune di Rosarno una quota degli interventi di compensazione per i cittadini della contrada Bosco di Rosarno.

DE GAETANO Antonino (PD)

Si illustra da sé.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la mozione testé letta.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Non ci sono altri punti, il Consiglio sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle 18,43

 

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo il consigliere Albano e il sottosegretario Dima.

(Sono concessi)

Annunzio di proposta di legge statutaria e sua assegnazione a Commissione

E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge statutaria di iniziativa del consigliere Talarico F.:

“Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria)” (P.L.S. n. 15/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a Commissione

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo d’Ufficio:

Commissione regionale per le pari opportunità. Relazione attività anno 2013” (P.P.A. n. 272/9^)

“Revoca della deliberazione del Consiglio regionale n. 298 del 22 aprile 2013, recante: “Legge regionale – Modifiche alla legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria)” (P.P.A. n. 273/9^)

Parere favorevole su deliberazione

La seconda Commissione con nota n. 14519 del 28 marzo 2014 ha comunicato che nella seduta del 26 marzo 2014 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale, n. 46 del 20 febbraio 2014, recante: “Rimodulazione del piano finanziario del Por Calabria Fesr 2007-2013. Asse VI reti e collegamenti per la mobilità. Obiettivi operativi 6.1.2 e 6.1.4 – Linee di intervento 6.1.2.2, 6.1.4.6”. (Parere n. 72)

La seconda Commissione con nota n. 14522 del 28 marzo 2014 ha comunicato che nella seduta del 26 marzo 2014 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale, n. 47 del 20 febbraio 2014, recante: “Rimodulazione del piano finanziario del Por Calabria Fesr 2007-2013. Asse III Ambiente. Obiettivi operativi 3.2.1, 3.2.3 e 3.3.1 – Linee di intervento 3.2.1.2, 3.2.3.1 e 3.3.1.3”. (Parere n. 73)

La seconda Commissione con nota n. 14528 del 28 marzo 2014 ha comunicato che nella seduta del 26 marzo 2014 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale, n. 49 del 20 febbraio 2014, recante: “Rimodulazione del piano finanziario del Por Calabria Fesr 2007-2013. Asse I – Linee di intervento 1.1.2.1, 1.1.3.1, 1.1.3.2 e 1.1.4.1”. (Parere n. 74)

La seconda Commissione con nota n. 14532 del 28 marzo 2014 ha comunicato che nella seduta del 26 marzo 2014 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale, n. 61 del 20 febbraio 2014, recante: “Rimodulazione del piano finanziario del Por Calabria Fesr 2007-2013. Asse VII Sistemi produttivi. Obiettivi operativi 7.1.2 e 7.1.4 – Linee di intervento 7.1.2.1 e 7.1.4.1”. (Parere n. 75)

Approvazione di relazioni su attività svolte

Il Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom) con delibera n. 94 del 24 marzo 2014, ha approvato le relazioni sul sistema delle comunicazioni in ambito regionale e sulle attività svolte nell’anno 2013 (art. 10, comma 2, lr. 2/2001).

Comunicazioni inerenti atti della Corte dei Conti

In data 27 marzo 2014, è pervenuta la deliberazione n. 21 del 30 gennaio 2014 della Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per la Calabria, con la quale si prende atto delle determinazioni della Giunta regionale (DGR. N. 479/2013) in ordine alla “Relazione sul bilancio di previsione della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2013”.

E’ stata assegnata alla Commissione speciale di Vigilanza ai sensi dell’art. 34, comma 3, lett. e) del Regolamento interno.

(Così resta stabilito)

Trasmissione di deliberazioni

In data 27 marzo 2014 è pervenuta la deliberazione della Giunta regionale numero 110 del 18.3.2014, concernente “Programmazione Psr Calabria 2014-2020 fondo Feasr – Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale” con la quale si prende atto delle risorse assegnate alla Regione Calabria nell’ambito dell’intesa sul riparto delle risorse Feasr – Stato – Regione per come definite nel corso della riunione della Conferenza permanente Stato-Regioni tenutasi il 16 gennaio 2014 presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.

Emanazione di regolamento regionale

In data 7 marzo 2014 il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale. Lo stesso è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 12  del 14 marzo 2014:

Regolamento regionale n. 4 del 7 marzo 2014, concernente: “Regolamento riguardante modalità di selezione degli esperti individuali per le attività di assistenza tecnica del Por Calabria Fesr 2007-2013, del Por Calabria Fse 2007-2013 e dell’Fsc 2007-2013 interamente sostitutivo del Regolamento n. 8 del 10 giugno 2009 e del Regolamento n. 9 dell’11 giugno 2010”.

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio per l’esercizio finanziario 2014:

Deliberazione Giunta regionale n. 97 del 10 marzo 2014;

Deliberazione Giunta regionale n. 98 del 10 marzo 2014;

Deliberazione Giunta regionale n. 99 del 10 marzo 2014;

Deliberazione Giunta regionale n. 100 del 10 marzo 2014;

Deliberazione Giunta regionale n. 101 del 10 marzo 2014;

Deliberazione Giunta regionale n. 102 del 10 marzo 2014;

Deliberazione Giunta regionale n. 103 del 10 marzo 2014.

Interrogazione a risposta immediata

Tripodi. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

l'ASP n. 5 di Reggio Calabria ha adottato le seguenti deliberazioni:

n. 680 del 18/11/2013 e n. 776 del 17/12/2013 in materia di prescrivibilità in diabetologia dei microinfusori;

i microinfusori sono dei dispositivi che vengono utilizzati prevalentemente nel trattamento del diabete mellito di tipo 1 e del diabete in gravidanza;

fino a Dicembre i pazienti diabetici, che avevano bisogno del microinfusore, si rivolgevano ai poliambulatori più vicini ai luoghi di residenza, dove operava lo specialista ambulatoriale. Tutto ciò nella massima trasparenza e nella massima libertà. Il paziente poteva scegliere qualsiasi specialista e applicare o meno il microinfusore, la cui funzione è quella di dispensare insulina, riducendo i valori glicemici nel paziente diabetico. Gli specialisti ambulatoriali diabetologi che operano sul territorio dell'ASP n. 5 sono otto (8) ed a tutti, come previsto dal CCN, era permesso prescrivere i microinfusori e seguire i pazienti presso i poliambulatori di appartenenza: tutto ciò , ripetiamo, nella massima trasparenza e nella massima libertà. Il paziente non soddisfatto dalle cure dello specialista era libero di rivolgersi ad altro professionista. Tutto ciò nel pieno rispetto del C.C.N., che pone tutti gli specialisti sullo stesso piano, non prevedendo perciò né "superspecialisti" né " superprescrittori";

con deliberazioni del Direttore Generale A.S.P. n. 5 di Reggio Calabria n. 680 del 18/11/2013 e n. 776 del 17/12/2013 la situazione esposta risulta totalmente mutata. Infatti, i pazienti neo diagnosticati dal diabetologo ambulatoriale devono essere indirizzati presso i team diabetologici, individuati nei servizi di diabetologia del Polo sanitario Nord, Polo sanitario Sud, servizio ambulatoriale di Gioia Tauro. I team diabetologici sono composti dallo specialista diabetologo, dal dietista e dall'infermiere: orbene, per quale motivo nei poliambulatori in cui le tre figure coesistono, i pazienti non possono essere curati in loco, ma devono essere indirizzati presso i sopra detti team? Esistono, forse, differenze professionali tra gli specialisti, tra gli infermieri, tra i dietisti che lavorano presso la stessa ASP? Non è forse compito della specialistica ambulatoriale offrire il servizio più efficace e più agevole per il paziente? Perché il paziente di Bagnara Calabra, di San Roberto, di Montebello Jonico, di Condofuri, etc., non può essere curato presso il poliambulatorio più vicino alla propria residenza? non è compito dell'ASP rimuovere gli ostacoli che impediscono ai pazienti di usufruire in modo ottimale del servizio sanitario nazionale? Le delibere in oggetto marciano in direzione esattamente opposta:

impedendo al paziente di scegliere liberamente dove curarsi;

emarginando ben cinque specialisti ambulatoriali diabetologi, per agevolare tre soltanto;

creando di fatto discriminazioni professionali per non chiari motivi;

è paradossale che nella delibera in oggetto l'ASP si preoccupi di salvaguardare l'Azienda Sanitaria Ospedaliera e non si curi di salvaguardare la maggioranza degli specialisti diabetologi ambulatoriali che operano sul territorio: perché? Repetita iuvant: cinque specialisti diabetologi devono spostarsi dagli ambulatori di appartenenza unitamente ai pazienti per curarli presso i team gestiti da altri tre specialisti: perché? Da tutto ciò deriva non solo un'assoluta mancanza di rispetto nei confronti del paziente, ma anche un enorme danno all'immagine professionale dello specialista. Da ultimo si rileva che le deliberazioni in oggetto siano state adottate senza le rappresentanze sindacali, così come previsto dal CCN -:

se esistono situazioni analoghe in altre provincie calabresi;

in caso di risposta affermativa quali iniziative intende assumere per impedire lo scempio dei diritti del cittadino in qualità di paziente ed in qualità di specialista;

(529; 17.03.2014)

Interrogazioni a risposta scritta

Talarico D. All'assessore all'agricoltura. Per sapere – premesso che:

la legge regionale 26 novembre 2001 n. 30 e s.m.i avente ad oggetto " Normativa per la regolamentazione della raccolta e commercializzazione dei funghi epigei ed ipogei freschi e conservati" riconosce alle associazioni micologiche un'importante funzione in ordine alla salvaguardia dell'ambiente e della biodiversità;

la quasi totalità delle associazioni micologiche calabresi, che contano circa duemila iscritti, aderiscono alla Confederazione Micologica Calabrese e sono iscritte all'Albo Regionale istituito con Legge regionale 30/2001;

dette associazioni collaborano anche con le province nell'attività di sorveglianza e controllo del territorio, mediante Guardie giurate volontarie;

ogni associazione attua sul proprio territorio un proprio programma annuale di divulgazione e di formazione in materia micologica, con particolare riguardo ai temi della prevenzione delle intossicazioni e della salvaguardia ambientale;

tali attività sono in parte finanziate con i proventi derivanti dal rilascio delle autorizzazioni all'esercizio della raccolta, per come stabilito dal comma 3 dell'art. 5 ter della L.R. 30/2001, che recita testualmente:

3. Gli introiti derivanti dal rilascio delle autorizzazioni all'esercizio della raccolta di cui al presente articolo, sono ripartiti secondo i seguenti parametri:

il 25% (venticinque) dell'intero montante alla Regione per le spese di istituto, la predisposizione dei modelli delle tessere micologiche e la promozione delle attività di ricerca;

il 25% (venticinque) dell'intero montante alle associazioni micologiche iscritte all'albo regionale, da ripartire tra le stesse in misura proporzionale al numero dei loro iscritti;

il rimanente 50% (cinquanta) del montante alle Province che li destinano ai Comuni ed alle Comunità montane per l'organizzazione dei corsi didattici ed il potenziamento dei servizi che sono tenute a fornire, secondo il numero di tessere micologiche valide ed attive sul territorio di competenza;

in verità, le associazioni di che trattasi non ricevono le quote loro spettanti dal 2009, nonostante nel bilancio regionale, per gli esercizi 2010 e 2011, fossero state allocate al capitolo 22040830 le risorse da ripartire secondo i criteri di cui alla norma prima richiamata;

con Decreto n. 638 del 29/01/2010 il Dipartimento n.6 Agricoltura e Foreste ha disposto il riparto delle somme relative all'anno 2010, ma ancora le stesse non sono state effettivamente liquidate;

inoltre, nessuno stanziamento in bilancio è stato previsto per gli anni 2012 e 2013;

non è dato sapere, pertanto, dove sono stati allocati i proventi derivanti dal rilascio e/o dal rinnovo delle tessere per gli anni 2012-2013 -:

quali sono le motivazioni alla base del mancato riconoscimento delle somme spettanti alla associazioni micologiche per gli anni 2010 e 2011 e della mancata copertura in bilancio per gli anni 2012 e 2013 e se non sia il caso di ottemperare in tempi rapidi a quanto stabilito in merito dalla vigente legislazione regionale richiamata in premessa.

(530; 18.03.2014)

Naccari Carlizzi, Franchino. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

in data 3 luglio 2001 la Regione avviava una procedura volta a raccogliere manifestazione di interesse per lo svolgimento di del servizio di advisor finanziario dell'Ente;

a tale procedura partecipavano alcuni istituti bancari, tra cui BNL e UBS Warning, che formulavano un'offerta congiunta, successivamente prescelta dalla Regione con delibera di Giunta del 27 dicembre 2001;

alle predette Banche venivano affidati le attività di advisor per la rimodulazione del debito;

sempre con delibera di Giunta nel 2004, dato atto delle avvenute rimodulazioni del debito a tasso variabile con le suddette banche, procedeva ad individuare la controparte per la rimodulazione anche del debito a tasso fisso;

in forza della delega assegnata con delibera, il dirigente del Settore Bilancio, Programmazione e Patrimonio della Regione, con proprio decreto approvava la proposta operazione di Swap, avendo previamente individuato la controparte contrattuale in Nomura Global Financial;

in data 21 dicembre 2005 la Regione sempre con decreto del dirigente del Settore Bilancio procedeva all'approvazione della proposta di rimodulazione del debito di USB e BNL, perfezionando quattro nuove confirmations, due con USB e due con BNL, risolvendo anticipatamente i contratti già stipulati in data 3 marzo 2003;

in data 20 giugno 2006 sempre con decreto il direttore generale del dipartimento Economia procedeva ad un ulteriore ristrutturazione dello Swap con Nomura , procedendo alla risoluzione del rapporto in essere ed al perfezionamento di un nuovo contratto;

nel marzo del 2010 la Regione Calabria nella persona del Presidente della Giunta regionale e legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avv. Daniele Portinaro citava in giudizio le banche affinché venissero accertate e dichiarate le responsabilità e si procedesse ad eventuale risarcimento dei danni;

la Procura di Catanzaro ha avviato delle indagini, che nei mesi scorsi si sono concluse;

si è a conoscenza che le banche hanno richiesto di transigere la vertenza e sono state avviate e sono da qualche tempo in corso trattative per quantificare l'importo che ognuna dovrà versare per i danni subiti dall'Ente Regione -:

se sono state concluse le trattative con altre banche, ed eventualmente in che termini sono state concluse;

se si ritiene congrua la cifra di 24 milioni di euro, frutto della transazione effettuata, visto che rappresenta meno della metà dei profitti della Banca contraente;

in che modo si ritiene di destinare i proventi delle transazioni e se si ritiene opportuno finalizzare l'eventuale quota di risarcimento verso le Politiche sociali e l'incremento delle politiche della trasparenza.

(531; 20.03.2014)

Principe, Scalzo, Naccari Carlizzi. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

il Patto per la Salute all'allegato 2.2.5 stabilisce una soglia di accreditabilità e di sottoscrivibilità degli accordi per le strutture private che abbiano una dotazione di posti letto per acuti non inferiore a 60 p.l;

se tale criterio dovesse prevalere, in Italia, dovrebbero chiudere 135 strutture per un totale di 8.733 posti letto con la conseguente messa in mobilità di più di 11.000 risorse umane;

in Calabria le strutture non accreditabili sarebbero 20 su un totale di 24, con una perdita di 638 posti letto e 1350 unità lavorative;

il criterio utilizzato per individuare il numero di 60 posti letto è un criterio arbitrario, in quanto non è fondato su alcuna evidenza scientifica ed organizzativa;

la Regione Calabria in ossequio al Piano di Rientro stabilito con accordo Governo-Regione a fine 2009, aveva già provveduto alla riorganizzazione e riqualificazione del SSR, mediante riassetto della rete assistenziale ospedaliera, territoriale e di emergenza urgenza. Tale riassetto realizzato con l'ausilio di AGENAS, ha già determinato una profonda opera di riorganizzazione della rete assistenziale basata su criteri epidemiologici, orografici, di produttività e, soprattutto di appropriatezza delle prestazioni e concretizzata nei Decreti del Commissario ad acta nn. 18 e 20 del 2010 peraltro approvato dai Ministeri affiancanti e dal tavolo Massicci;

tale riassetto ha già comportato l'abbassamento della disponibilità in Calabria dei posti letto per acuti al 2,5 per mille (mentre nel territorio nazionale la media e del 3 per mille) ciò ha già comportato un taglio di 796 posti letto per acuti delle strutture private pari al taglio del 45% del totale ed un taglio di 933 posti letto per acuti del pubblico pari al 19%;

molte delle strutture che oggi rischiano la chiusura prima del DPGR 18 avevano un numero superiore a 60 p.l. per acuti. Secondo l'indirizzo regionale le case di cura dovevano scegliere tra branca chirurgica e branca medica essendo impossibilitate a gestire entrambe. Questo ha portato alla rinuncia di posti letto con la successiva parziale compensazione di posti letto per post acuti (riabilitazione e lungodegenza). Proprio per questo oggi molte case di cura si trovano al di sotto della soglia ipotizzata nel Patto per la Salute e sono a rischio chiusura;

tali strutture quindi svolgono un ruolo già definito e programmato nell'ambito del SSR, è ciò è servito a qualificare il servizio e scaricare gli Ospedali pubblici da una mole eccessiva di lavoro rispetto ad una domanda crescente ed ad assicurare prestazioni low cost;

a titolo esemplificativo, tale criterio comporterebbe la chiusura della Fondazione Campanella accreditata per soli 35 p.l.

appare chiaro, che un accoglimento di tale criterio in sede di Patto per la Salute, comporterebbe un taglio scriteriato dei posti letto con una conseguente impossibilità di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza, che si ripercuoterebbe direttamente sui cittadini, vista la situazione attuale delle Strutture Pubbliche che già si trovano in una condizione di default, per l'impossibilità di ricoverare, specie in alcuni reparti;

ciò determinerebbe:

- un verticale decremento dei livelli occupazionali

- un mancato gettito fiscale nelle casse regionali

l'intera operazione lungi dal raggiungere gli obiettivi di riduzione della spesa, al contrario, determinando un aumento della mobilità passiva interregionale, conseguente all'assenza di posti letto sufficienti, comporterebbe un aumento del deficit sanitario regionale -:

quale sia stata la posizione della Regione Calabria al tavolo della Conferenza delle Regioni;

quali provvedimenti intende adottare il Presidente Commissario, di fronte al rischio totale default del SSR.

(532; 21.03.2014)

Mozione

Il Consiglio regionale

Premesso che

a ridosso della frazione Bosco del comune di Rosarno, composto da 2000 abitanti insiste il termovalorizzatore di contrada Cicerna;

geograficamente il termovalorizzatore è situato a Gioia Tauro ma di fatto è a poche centinaia di metri dalla detta contrada Bosco;

la stessa contrada non beneficia di nessuna compensazione per la riduzione della tassa sui rifiuti –:

impegna

a far liquidare a favore del Comune di Rosarno una quota degli interventi di compensazione per i cittadini della contrada Bosco di Rosarno.

(119; 31.03.2014) De Gaetano

Risposta scritta ad interrogazioni

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale e all'assessore all’ambiente. Per sapere – premesso che:

con ordinanza prot. gen. n. 0051330 del 13/02/2014 il Dirigente Generale del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria Ing. Bruno Gualtieri, è stato autorizzato l'utilizzo per il conferimento dei rifiuti urbani, prodotti dai diversi comuni della Provincia di Cosenza, della discarica privata di proprietà della Miga srl ubicata nel Comune di Celico alla località San Nicola;

la Miga srl nel contro dedurre attraverso la nota prot. n. 0032882 del 31/01/2014 alle prescrizioni rilevate dalla Provincia di Cosenza con nota prot. n. 15372 del 03/12/2013, inviate al Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, relative al rilascio del rinnovo dell'AIA dell'impianto per lo stoccaggio, deposito preliminare, messa in riserva e trattamento dei rifiuti alla ditta Miga srl per l'impianto di Celico località San Nicola, accogliendo le osservazioni della Provincia di Cosenza, ha espressamente e testualmente dichiarato a pag. 5 delle predette controdeduzioni "in riferimento all'ammissibilita' dei rifuti solidi urbani in discarica si concorda con la provincia di Cosenza per la non ammissibilita' e quindi l'eliminazione del codice cer 20.03.01 (rifiuti urbani non differenziati) dall'elenco dei rifiuti che possono essere smaltiti nella discarica stessa;"

la circolare del Ministero dell'ambiente del 6 agosto 2013 statuisce che "il trattamento dei rifiuti destinati a discarica deve consistere in processi che, oltre a modificare le caratteristiche dei rifiuti allo scopo di ridurre il volume o la natura pericolosa e di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero, abbiano altresì l'effetto (articolo 1 - direttiva 1999/31/Ce) di evitare ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull'ambiente nonché rischi per la salute umana";

"...un trattamento che consiste nella mera compressione e/o triturazione di rifiuti indifferenziati da destinare a discarica, e che non includa un'adeguata selezione delle diverse frazioni dei rifiuti e una qualche forma di stabilizzazione della frazione organica dei rifiuti stessi, non è tale da evitare o ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull'ambiente e i rischi sulla salute umana..." ai sensi della normativa comunitaria;

"...il metodo relativo alla raccolta differenziata non potrebbe costituire un trattamento ai sensi dell'articolo 6 lettera a) della direttiva 199/31/Ce letto alla luce del combinato disposto dell'articolo 1 della direttiva 199/31/Ce e degli 4 e 13 a) della direttiva 2008/98/Ce in quanto il fatto che la percentuale di raccolta differenziata venga aumentata non autorizza a concludere che la parte di rifiuto che rimane indifferenziato non debba essere sottoposto ad un trattamento adeguato, comprensivo di stabilizzazione della frazione organica dei rifiuti stessi, prima della messa in discarica e pertanto non è tale da evitare o ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull'ambiente e i rischi per la salute umana...";

in sostanza con la suddetta circolare viene definitivamente chiarito quali sono i trattamenti necessari per il conferimento dei rifiuti in discarica dove non potrà arrivare mai più il cosiddetto 'tal quale', anche se sottoposto a trito vagliatura. Tale passaggio è importante anche e soprattutto ai fini del raggiungimento degli obiettivi comunitari e del conseguente superamento delle procedure di infrazione che gravano sul nostro Paese in ambito europeo;

nell'allegato D 10 delle controdeduzioni alle prescrizioni, la Miga srl ha testualmente affermato pag. 7 " la Miga srl polo industriale e di servizi per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti svolge ad oggi, la biostabilizzazione ed il recupero dei rifiuti per la produzione di compost di qualità. La parte impiantistica connessa all'attività industriale di recupero è costituita da un impianto di compostaggio- biostabilizzazione. L'attività nel settore servizi è collegata a conferimento di rifiuti speciali non pericolosi nella propria discarica autorizzata che è ancora in fase di realizzazione" -:

di verificare se quanto stabilito nella ordinanza n. prot. gen. n. 0051330 del 13/02/2014 del Dirigente Generale del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria Ing. Bruno Gualtieri, sia o meno in contrasto con le norme, circolari e prescrizioni necessarie per l'utilizzo del sito oggetto della presente interrogazione;

se il sito ubicato in località San Nicola del Comune di Celico di proprietà della Miga srl è, per come forse erroneamente indicato nell'oggetto dell'ordinanza prot. gen. n. 0051330 del 13/02/2014, una discarica privata, oppure un Polo-Industriale e di servizi per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti non pericolosi per come autorizzato con DDG n. 17749 del 13/11/2008;

se si è a conoscenza che il Comune di Celico unitamente ai comuni della Presila Cosentina del Savuto e delle Serre Cosentine, hanno predisposto da tempo un protocollo di intesa con la Miga srl e la Regione Calabria che preveda l'utilizzo del polo industriale su indicato, solo ai comuni i quali abbiano raggiunto almeno il 60% di raccolta differenziata, e che promuovano il rispetto dell'ambiente la salvaguardia del territorio, la salute dei cittadini con pratiche che incentivano politiche per arrivare all'obiettivo di rifiuti zero.

(513; 20.02.2014)

Risposta - “Nel merito di (...) verificare se quanto stabilito nell'ordinanza (...), sia o meno in contrasto con le norme, circolari e prescrizioni necessarie per l'utilizzo del sito oggetto della presente interrogazione (...) si significa quanto segue.

I contenuti del riferito dispositivo dipartimentale non possono essere in contrasto con le normative vigenti, in quanto l'utilizzo della discarica in l.tà S. Nicola di Celico (CS) è stato disposto dal Dipartimento Politiche dell'Ambiente in conformità alle prescrizioni di cui all'Ordinanza contingibile ed urgente n. 41/2013 e della sua successiva proroga n. 146/2013.

Previste dall'art. 191 del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii., sono state emanate dal Presidente della Giunta Regionale per far fronte alla situazione di criticità emergenziale che interessa la Regione Calabria relativamente allo smaltimento dei rifiuti urbani, lasciata in eredità dalla pluriennale gestione commissariale e legata all'incapacità del sistema impiantistico regionale di trattare la totalità dei rifiuti prodotti dal territorio calabrese, ancorché l'autosufficienza del sistema sarebbe stata raggiunta se i comuni avessero attuato la raccolta differenziata, in ottemperanza alle normative vigenti.

In particolare, si rammenta che dette Ordinanze contingibili ed urgenti autorizzano, in deroga all'art. 7 del d.lvo n. 36/2003, le discariche pubbliche e private (quest'ultime solo laddove utilizzate a supporto del circuito pubblico) a ricevere la quantità di rifiuti indifferenziati eccedenti i limiti nominali, autorizzati alla lavorazione presso gli impianti pubblici regionali di trattamento meccanico biologico, nel rispetto delle prescrizioni indicate. La deroga ex art. 7 DLgs 36/2003 potrà essere applicata, tra l'altro:

- alle discariche per rifiuti speciali non pericolosi autorizzati con Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), che si siano adeguate a tutte le condizioni e le prescrizioni previste nei rispettivi decreti autorizzativi e a quelle eventualmente impartite dall'Autorità Competente a seguito di criticità rilevate durante i controlli da parte di A.R.P.A.Cal o di altri Soggetti deputati al controllo;

- nelle more del rilascio dell'AIA da parte dell'Autorità Competente, alle discariche esistenti, già destinatari di deroga ex art. 7 DLgs 36/2003, per effetto dello stato di emergenza (OPCM n. 3731 del 16.01.2009 e seguenti), che siano provvisti di decreto di VIA regionale e di autorizzazione per l'esercizio rilasciata dall'Ufficio del Commissario per l'Emergenza Rifiuti solidi urbani nella Regione Calabria, che si siano adeguate a tutte le condizioni e le prescrizioni previste nei rispettivi decreti autorizzativi e a quelle eventualmente impartite dall'Autorità Competente a seguito di criticità rilevate durante i controlli da parte di A.R.P.A.Cal o di altri Soggetti deputati al controllo;

La discarica in parola rientra tra quelle di cui ci si può avvalere ai sensi dell'Ordinanza contingibile ed urgente, avendone le necessarie caratteristiche ed per di più il codice CER del rifiuto tal quale (20.03.01), che era già presente in fase di rilascio dell'AIA.

Da un punto di vista normativo, si significa, inoltre, che le Ordinanze contingibili ed urgenti n. 41/2013 e n. 146/2013 presentano sotto i diversi profili, alcune significative peculiarità rispetto a quelle riconducibili al generale potere amministrativo di ordinanza.

E' d'uopo precisare, infatti, che il legislatore, attraverso l'art. 191 del D. Lgs. n. 152/2006 ha ritenuto di dover colmare eventuali lacune della normativa ambientale, mediante la previsione di uno strumento che consentisse l'adozione di provvedimenti cosiddetti atipici - vale a dire dal contenuto non predeterminato dalla legge - ovvero di atti tipici inquadrati in contingenze diverse da quelle previste e/o eseguiti con modalità e procedure differenti. Il presupposto per la loro adozione, quindi, è una circostanza eccezionale, di necessità ed urgenza derivante dalla gestione (inefficiente o assente) dello smaltimento dei rifiuti, tale da consentire il ricorso ad una procedura extra ordinem.

Il rispetto, inoltre, dei principi che ispirano la legislazione ambientale, di origine comunitaria, consente e legittima, con compiutezza, un potere extra ordinem nella materia de quo e ne avvalora la ricorrenza vista la situazione non fronteggiabile adeguatamente e tempestivamente con misure ordinarie.

Nel merito di (...) il sito ubicato in l.tà San Nicola del comune di Celico (...) è una discarica privata, oppure un Polo-industriale e di servizi per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti non pericolosi per come autorizzato con DDG n. 17749 del 13/11/2008 (...), si significa quanto segue.

Con Decreto del Dirigente Generale n. 17749 del 13.11.2008, si decreta di esprimere giudizio di compatibilità ambientale favorevole e di rilasciare l'Autorizzazione Integrata Ambientale - ai sensi dell'art. 26 comma 4 del D. Lgs 16 gennaio 2008 n. 4 e dell'art. 36 comma 6 del Regolamento Regionale n. 3/2008 - alla ditta MI.GA Srl per la realizzazione e l'esercizio del "Po/o industriale e di servizi di recupero/smaltimento di rifiuti non pericolosi - progetto di adeguamento ed ampliamento della discarica con annessa piattaforma impiantistica di trattamento per l'esercizio delle operazioni di recupero/smaltimento di rifiuti non pericolosi" sito in località S. Nicola del comune di Celico (CS) e, per quanto detto, temporaneamente utilizzabile in questa fase emergenziale.

Nel merito di (...) si è a conoscenza che il comune di Celico unitamente ai comuni della Presila Cosentina, del Savuto e delle Serre Cosentine hanno predisposto (...) un protocollo di intesa con la Miga srl e la Regione Calabria (...), si significa quanto segue.

Agli atti del Dipartimento Politiche dell'Ambiente e nel corso dell'incontro avvenuto in data 12.02.2014, presso la Prefettura di Cosenza (giusto verbale acquisito al prot. SIAR con il n. 48994 di pari data), tra i soggetti interessati, non è emerso nulla a testimonianza di tale circostanza.

Cordiali saluti.

Francesco Pugliano (assessore all’ambiente e tutela delle acque)

Naccari Carlizzi, Guccione, Giordano, Ciconte, Scalzo, Tripodi. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

l'art. 11 comma 4 della legge regionale 24/2013 - licenziata con voto unanime del Consiglio - affidava a Fincalabra Spa, socio unico della società «Calabria impresa e territori s.r.l.», la messa in liquidazione della società «Calabria impresa e territori s.r.l.»;

lo stesso articolo, per come modificato dall'art. 1, comma 1 della L.R. 18 dicembre 2013, n. 51, pone al 30 giugno 2014 il termine di chiusura delle procedure di liquidazione, garantendo la salvaguardia dei livelli occupazionali dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato della società «Calabria impresa e territori s.r.l.» posta in liquidazione, in servizio al 31 dicembre 2012, attraverso il loro trasferimento alla società Fincalabra S.p.A., sulla base di specifico piano industriale che deve garantire l'equilibrio economico- finanziario della società;

dalla data di approvazione delle legge regionale 24/2013, i dipendenti di Calabria IT hanno dovuto continuamente reclamare il pagamento dei propri stipendi, che alla da odierna risultato arretrati della 13esima mensilità e di quella ordinaria di gennaio, mentre solo pochi giorni fa si è proceduto al pagamento della mensilità di dicembre;

alla data odierna non risulta essere stato ancora redatto il Piano Industriale sulla cui base si dovrà concretizzare il chiaro volere della norma regionale in merito al passaggio di tutto il personale di Calabria IT all'interno della dotazione organica di Fincalabra;

i ritardi di attuazione riverberano pesantissimi effetti anche sulla operatività della finanziaria regionale che dispone il organico di soli 7 dipendenti, effetti che si riversano naturalmente anche sulla capacità della società di adempiere al proprio mandato istituzionale di assistenza alla Regione nell'attuazione delle politiche di sviluppo economico, come denunciato anche di recente dai massimi rappresentanti della Confindustria regionale;

l'azione portata avanti dalla Giunta per attuare il dettato della norma regionale non ha sortito fino ad oggi gli effetti unanimemente desiderati dal Consiglio, al contrario essendosi assistito a continui colpi di teatro che hanno prodotto esclusivamente una situazione di estrema tensione tra i lavoratori e l’azienda senza riuscire a produrre alcun risultato in ordine agli obiettivi fissati dalla legge -:

se risponde al vero che Fincalabra Spa oggi opera utilizzando personale di Calabria IT distaccato in maniera irrituale, senza seguire le procedure previste dal CCNL di riferimento della società distaccante Calabria IT e addirittura disponendo distacchi a tempo indeterminato;

se risponde al vero che Calabria IT ha proceduto alla nomina di consulenti esperti il cui costo, al pari del costo del liquidatore, è stato coperto con fondi erogati direttamente da Fincalabra con destinazione vincolata o, altrimenti, a quanto ammonta il debito di Calabria IT nei confronti dei suddetti consulenti e del liquidatore;

se risponde al vero che Fincalabra Spa ha sottoscritto un verbale di accordo sindacale con le rappresentanze sindacali dell'UGL nel quale si diceva disponibile a procedere al pagamento degli stipendi del solo personale distaccato, in violazione palese con qualsiasi norma di carattere civilistico e giuslavoristico, e se si è poi proceduto in tal senso. In caso contrario (qualora non si sia proceduto per come concordato con la predetta sigla sindacale), quali azioni la Giunta intende intraprendere per intimare ai vertici di Fincalabra il rispetto delle più elementari norme del diritto del lavoro;

se esistano e quali siano i limiti di carattere normativo più volte citati dall'Assessore Arena che impediscono il trasferimento del personale di Calabria IT a Fincalabra Spa, alla luce di quanto disposto dalla legge di stabilità 2014 che estende le limitazioni all'assunzione di personale già previsti per la Regione anche alle aziende speciali, alle istituzioni e alle società dalla stessa partecipate, con esclusione esplicita delle società che risultano essere iscritte nell'elenco degli intermediari finanziari di cui all'articolo 106 del testo unico di cui al decreto legislativo l5 settembre 1993, come Fincalabra Spa;

quali siano le iniziative che la Giunta intende intraprendere per giungere velocemente alla soluzione della vertenza con il trasferimento del personale di Calabria IT a Fincalabra Spa.

(514; 26.02.2014)

Risposta – “Le disposizioni contenute nei provvedimenti approvati alla fine del 2013 segnano un deciso cambiamento da parte del legislatore delle regole con cui s'intende affrontare le numerose criticità legate alle società locali, aziende speciali ed istituzioni: il nuovo approccio è in forte controtendenza rispetto ai tanti e mal coordinati provvedimenti approvati nel corso degli ultimi anni.

La Legge 27 dicembre 2013, n. 147 (c.d. "Legge di Stabilità 2014") è stata pubblicata sulla G.U. n. 302 del 27/12/2013 - Suppl. Ordinario n. 87/L ed è entrata in vigore l’1.1.2014.

Un'importante modifica attiene all'estensione a tali organismi partecipati delle disposizioni che stabiliscono, a carico delle rispettive Amministrazioni locali, obblighi di contenimento degli oneri contrattuali e delle altre voci di natura retributiva o indennitaria e per consulenze, attraverso misure di estensione al personale dei soggetti medesimi della normativa vigente in materia di vincoli alla retribuzione individuale e alla retribuzione accessoria.

In particolare il comma 550 della legge di stabilità stabilisce che "Le disposizioni del presente comma e dei commi da 551 a 562 si applicano alle aziende speciali, alle istituzioni e alle società partecipate dalle pubbliche amministrazioni locali indicate nell'elenco di cui all'articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196. Sono esclusi gli intermediari finanziari di cui all'articolo 106 del testo unico di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, nonché le società emittenti strumenti finanziari quotati nei mercati regolamentati e le loro controllate.

Sulla base della lettura di tale comma la società Fincalabra S.p.A. sembrerebbe, al netto delle valutazioni legate alle disposizioni in materia di gestione del credito (c.d. T.U.B.), in grado di effettuare assunzioni.

La possibilità, tuttavia, si scontra con una serie di disposizioni successive: i commi da 563 a 570 indicati quali disposizioni che introducono nell'ambito delle società pubbliche il principio dell'esubero e della conseguente mobilità, al verificarsi delle condizioni in modo migliore espresse nelle citate disposizioni: il superamento del vincolo del rapporto spese correnti spese del personale, non superiore al 50%.

In altri termini, al di là della possibilità dell'assunzione e della relativa copertura finanziaria, un istante dopo, stante la citata disposizione la società assorbente ha l'obbligo di verificare i relativi esuberi, ai sensi della norma in questione, ciò anche in considerazione che il suddetto limite è certamente superato dalla società Fincalabra S.p.a.

La neutralizzazione del suddetto limite è stato anche oggetto di apposito emendamento al Senato nel corso della discussione al decreto "milleproroghe" (a firma Senatore Milo) non approvato in sede di conversione del suddetto decreto (allegato 1).

Sulla questione inerente la gestione dei rapporti di lavoro, in occasione di apposito incontro richiesto dalle parti sociali (29 gennaio u.s.), l'Assessorato scrivente ha sollecitato una serena e corretta gestione degli stessi.

In merito alle richieste di cui ai punti a), b) e c), il sottoscritto ha dato disposizioni al Dipartimento di acquisire maggiori notizie dalle Società interessate; all'esito dell'approfondimento si provvederà, tempestivamente, a fornire gli opportuni chiarimenti.

Demetrio Arena (assessore alle attività produttive)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 257/9^, recante: “Regolamento regionale di disciplina delle modalità di ripartizione dell'incentivo di cui all'articolo 92, commi 5 e 6, del D.lgs. n. 163/2006” (Del. n. 392)

Il Consiglio regionale,

vista la proposta di provvedimento amministrativo n. 257/9^ di iniziativa della Giunta regionale recante: "Regolamento regionale di disciplina delle modalità di ripartizione dell'incentivo di cui all'articolo 92, commi 5 e 6, del D.Lgs. n. 163/2006";

rilevato che la Giunta regionale con la deliberazione 5 agosto 2013, n. 284 ha revocato la delibera 15 giugno 2004, n. 379 ed ha, contestualmente, approvato, per gli aspetti strettamente afferenti ai profili organizzativi, gli articoli 2, 3, 4, 5, 6, 11, 12 e 13 del nuovo Regolamento regionale di disciplina delle modalità di ripartizione dell'incentivo previsto dall'articolo 92, commi 5-6, del D.Lgs. n. 163/2006;

ritenuto che ai sensi della normativa vigente, ai fini del perfezionamento dell'iter approvativo del Regolamento suddetto, si renda necessaria l'approvazione del Consiglio regionale per gli aspetti strettamente afferenti al riparto dell'incentivo ai sensi dell'articolo 43, comma 2 dello Statuto della Regione Calabria;

vista la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3;

visto l'articolo 92, commi 5 e 6 del d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163 e successive modificazioni ed integrazioni;

vista la delibera della Giunta regionale 5 agosto 2013, n. 284;

visto l'articolo 43, comma 2 dello Statuto della Regione Calabria;

visto il parere favorevole espresso dalla Prima Commissione Permanente "Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento" nella seduta del 5 dicembre 2013;

Delibera

per tutto quanto esposto in narrativa, di approvare gli articoli 1, 7, 8, 9 e 10 del Regolamento regionale di disciplina delle modalità di ripartizione dell'incentivo di cui all'articolo 92, commi 5 e 6, del D.Lgs. n. 163/2006, di cui alla delibera di Giunta regionale 5 agosto 2013, n. 284, contenuti nell'allegato alla presente deliberazione per fame parte integrante e sostanziale".

Allegato alla deliberazione n. 392 del 31 marzo 2014

REGOLAMENTO

PARTE I

Disposizioni di carattere generale

Art. 1

Finalità ed ambito di applicazione

1. Le disposizioni di cui al presente Regolamento disciplinano le modalità di ripartizione dell'incentivo di cui all'art. 92 del D.Lgs. 12 aprile 2006 n.163 e successive modificazioni ed integrazioni.

2. Il presente Regolamento assume le modalità ed i criteri concordati, in data 16 aprile 2012, tra l'Amministrazione regionale e le Organizzazioni Sindacali rappresentative del personale dirigenziale e non dirigenziale, in sede di contrattazione decentrata.

3. L'incentivo compensa le attività, nel seguito dettagliatamente descritte, prestate dal personale dipendente dell'Amministrazione regionale nonché dai soggetti in posizione dì comando presso l'Amministrazione medesima, per l'attuazione di interventi afferenti la materia dei lavori pubblici e per la redazione di atti di pianificazione.

4. L'incentivo è costituito da una somma, non superiore al 2% dell'importo posto a base di gara di un'opera o di un lavoro ovvero dal 30% del compenso professionale relativo alla redazione di un atto di pianificazione comunque denominato.

5. Nel caso di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria:

- non è dovuto alcun incentivo se i predetti lavori sono fatti eseguire su semplice richiesta di preventivo e con determina di assegnazione ed impegno di spesa adottata dal Dirigente competente;

- è dovuto, invero, qualora i lavori richiedano la predisposizione di elaborati progettuali, nella misura stabilita dal presente regolamento.

6. L'incentivo deve intendersi al lordo di tutti gli oneri accessori connessi alle erogazioni, ivi compresa la quota di oneri previdenziali ed assistenziali a carico dell'Amministrazione regionale.

7. Il ricorso al personale dipendente è destinato alla valorizzazione delle professionalità interne all'Amministrazione regionale.

Art. 2

Conferimento degli incarichi

1. Gli incarichi relativi alle attività di cui all’articolo 92, commi 5-6 del Codice dei Contratti sono conferiti con provvedimento del "Dirigente", intendendo nel seguito con tale termine il Dirigente Generale del Dipartimento cui afferisce l'intervento, ovvero, ove delegato, il Dirigente di Settore preposto alla struttura competente. Sono fatti salvi i casi di incarico conferito da organi sovra ordinati.

2. Destinatari degli incarichi di cui al presente regolamento sono i dipendenti dell' Amministrazione regionale nonché i soggetti in posizione di comando presso l'Amministrazione medesima.

3. Il Dirigente verifica l'applicazione ed il rispetto delle disposizioni del presente Regolamento nonché il raggiungimento degli obiettivi.

4. L'atto di conferimento dell'incarico riporta i nominativi dei componenti il "Gruppo di lavoro", individuati su indicazione del Responsabile del Procedimento, ovvero l'elenco del personale incaricato:

a) della progettazione;

b) della direzione lavori;

c) delle attività relative alla sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione;

d) del collaudo;

e) della collaborazione alle attività di cui ai punti a), b) e c);

f) del supporto al Responsabile del Procedimento.

5. Il Dirigente, con proprio motivato provvedimento, può modificare o revocare gli incarichi di cui al presente articolo, sentito il Responsabile del Procedimento.

Art. 3

Responsabile del Procedimento

1. Ad integrazione delle funzioni e dei compiti attribuiti dalla normativa di settore, spettano al Responsabile del Procedimento i seguenti adempimenti connessi alle attività di cui al presente Regolamento:

a) proporre al Dirigente la composizione o la modifica del Gruppo di lavoro;

b) informare il Dirigente dell'andamento delle attività, segnalando tempestivamente disfunzioni, impedimenti o ritardi che possano pregiudicare il buon esito delle stesse;

c) proporre al Dirigente, a conclusione di ciascuna delle attività previste dalle presenti disposizioni, la liquidazione degli incentivi.

2. Il Responsabile del Procedimento svolge i propri compiti con il supporto dei dipendenti dell' Amministrazione o avvalendosi di soggetti esterni alla stessa, laddove necessario.

Art. 4

Nomina del Gruppo di lavoro

1. Il Gruppo di lavoro è nominato dal Dirigente con proprio Decreto da notificare agli interessati.

2. All'interno del Gruppo di lavoro vengono individuati idonei soggetti, in funzione delle professionalità richieste dalla vigente normativa, della specializzazione e del grado di esperienza acquisiti, della tipologia e dell'importo dell'intervento.

3. Salvo i casi di affidamento all'esterno di alcune attività e nel rispetto delle disposizioni contenute nel Codice dei Contratti, nell'ambito del Gruppo di lavoro vengono individuate le figure: del Progettista; del Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione; del Direttore dei Lavori; del Direttore operativo (ove necessario); dell'Ispettore di cantiere (ove necessario) e del Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione; dei collaboratori per il supporto al Responsabile del Procedimento, alla progettazione ed alla direzione lavori.

4. Il Decreto di cui al comma 1 deve indicare:

a) l'oggetto dell'intervento ed il relativo programma di finanziamento;

b) gli obiettivi che l'Amministrazione regionale intende conseguire;

c) il costo complessivo dell'intervento nonché l'importo posto a base di gara;

d) il termine entro il quale devono essere consegnati gli elaborati relativi alle attività affidate;

e) i nominativi dei componenti il Gruppo di lavoro, con le relative attribuzioni;

f) la quota parte dell'incentivo (in percentuale rispetto al totale) da attribuire a ciascuna attività (progettazione, direzione lavori, ecc.), entro i limiti stabiliti dalle tabelle di cui al successivo art. 8;

g) le attività da affidare, eventualmente, a professionisti esterni all'Amministrazione regionale.

5. Per garantire l'accesso agli incarichi in oggetto a tutti i dipendenti in possesso dei requisiti previsti dalla legge, nonché della necessaria esperienza e capacità professionale, i Dipartimenti regionali adottano autonome procedure di selezione, nel rispetto dei principi di trasparenza, non discriminazione, proporzionalità e parità di trattamento.

Art. 5

Alta Sorveglianza

1. Nell'ambito del Gruppo di lavoro, nei casi di affidamento lavori a Contraente Generale (anche CG) (art. 162 comma 1 lettera g) del D.Lgs. n. 163/2006) o di Concessione di Lavori Pubblici (parte ", titolo III, capo " del D.Lgs. n. 163/2006) viene definita la Struttura di supporto al RUP per l'Alta Sorveglianza.

2. Di norma, la Struttura di supporto è così composta:

a) Segreteria del RUP, che verifica tutti gli atti da sottoporre alla firma del Responsabile del Procedimento, accertandone l'iter procedurale stabilito dalla normativa vigente; verifica e controlla il Programma Generale di Realizzazione del Concessionario o CG ed elabora i "Report d'avanzamento"; coadiuva il RUP nei Rapporti Istituzionali; coordina gli incontri con la S.U.A., il Concessionario o CG e gli altri Enti aventi competenza in materia; cura le attività attinenti il protocollo, la corrispondenza e l'archivio degli atti;

b) Supporto diretto al RUP, che supporta il RUP nelle attività di PMC (Project Management Consulting) ed in quelle specialistiche, garantisce il coordinamento con gli altri Team di supporto, la Struttura tecnica e gli altri Dipartimenti regionali;

c) Team di supporto giuridico-legale, che effettua consulenza giuridico-legale in ordine alle problematiche legate alle procedure dell'appalto ed al contratto; coadiuva il RUP nella cura dei Rapporti Istituzionali, con l'Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici e con l'Osservatorio Nazionale dei LL.PP.;

d) Team di supporto tecnico-amministrativo, che istruisce le approvazioni in linea amministrativa di competenza del RUP; riceve, a cura del Concessionario o CG, le proposte di stipula dei contratti, sub-contratti o sub-affidamenti ai finì dell'esercizio delle funzioni di Alta Sorveglianza; gestisce e vigila sulla corretta attuazione del Protocollo di legalità e sulla tenuta della relativa banca dati; cura e istruisce l'elenco delle imprese qualificate dal Concessionario o CG; cura i rapporti con gli Uffici del Concessionario o CG e le competenti strutture regionali; gestisce le incombenze relative alla Concessione o al Contratto;

e) Struttura tecnica, che verifica la regolare e tempestiva attuazione di tutte le operazioni inerenti l'iter dei lavori; svolge attività di supporto al RUP ed alle strutture dell'Alta Sorveglianza, ai fini del rispetto delle normative tecniche vigenti; controlla, per conto del RUP, in qualità di Responsabile dei Lavori, il rispetto del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.e i.; verifica la rispondenza del Progetto Definitivo e del Progetto Esecutivo ai patti contrattuali ed alle norme vigenti; espleta le procedure tecniche e amministrative connesse agli espropri; svolge attività di verifica e controllo degli atti contabili predisposti e presentati dal D.L.

Art. 6

Collaudo

1. Nei tempi e nei modi previsti dal Codice dei Contratti e dal relativo Regolamento di attuazione, il Dirigente dispone la nomina dell' organo di collaudo, previa effettuazione della verifica di cui al successivo comma 2.

2. Ai fini dell'assegnazione dell'incarico, il Responsabile del Procedimento, ai sensi della normativa vigente, è tenuto a verificare la presenza di soggetti idonei all'interno dell' Amministrazione e, in caso di motivato esito negativo, a proporre il ricorso a professionisti esterni.

PARTE II

Incentivo di cui all'art. 92 - comma 5 del D.Lgs. n. 163/2006

Art. 7

Base di calcolo dell'incentivo. Quadro Economico di riferimento. Economie

1. L'incentivo è calcolato nel limite massimo del 2% dell'importo posto a base di gara, comprensivo degli oneri della sicurezza. A tale importo va aggiunta la quota parte di somme a disposizione eventualmente previste per lavori da affidare separatamente dall'appalto principale o in economia, in ogni caso al netto dell'I.V.A.

2. Nel caso di redazione di perizia di variante che comporti attività di progettazione e direzione lavori, nei casi previsti dal Codice dei Contratti pubblici, il limite massimo del 2% è calcolato sull'importo dei lavori del quadro economico di perizia, comprensivo degli oneri della sicurezza, sempre al netto dell'IVA. Sono esclusi i casi in cui la perizia sia dovuta ad errori o ad omissioni del progetto esecutivo che pregiudichino, in tutto o in parte, la realizzazione dell'opera ovvero la sua utilizzazione.

3. Le somme preventivate per la corresponsione dell'incentivo sono allocate nel Quadro Economico dell'intervento, nell'ambito delle somme a disposizione dell' Amministrazione.

4. La quantificazione dell'incentivo è stabilita nel successivo art. 8, in ragione dell'importo dei lavori e della complessità degli stessi.

5. Vengono considerate quali "economie" le quote di incentivo non dovute per attività affidate a professionisti esterni. Qualora talune parti o livelli della progettazione o consulenze su specifiche problematiche vengano affidate a personale esterno all'amministrazione, l'importo dell'incentivo verrà determinato proporzionalmente all'impegno del personale interno valutato dal dirigente della struttura competente, di cui al comma 1 dell'art. 4 del presente regolamento. In corso di esecuzione dell'intervento, tali "economie" possono essere utilizzate a copertura di eventuali sopravvenute esigenze, nel rispetto della normativa vigente e delle indicazioni stabilite nel presente atto.

6. Le "economie finali" derivanti dall'applicazione del presente Regolamento confluiscono tra le risorse finalizzate ai rispettivi fondi della dirigenza e dei livelli.

Art. 8

Determinazione e riparto dell'incentivo

1. La percentuale di riferimento dell'incentivo é determinata dal Dirigente in base alle seguenti classi d'importo:

 

 

Importo a base di gara/Importo di perizia

(comprensivo degli oneri per la sicurezza)

 

Percentuale di riferimento

a)

                                                  fino ad

1.000.000

2,0%

b)

oltre

1.000.000

e fino ad

5.000.000

1,9%

c)

oltre

5.000.000

e fino ad

25.000.000

1,8%

d)

oltre

25.000.000

e fino ad

50.000.000

1,7%

e)

oltre

50.000.000

 

 

 

1,6%

2. Per interventi con importo a base di gara compreso tra quelli di cui alle lettere b), c), d), e) del precedente comma, è possibile incrementare le percentuali di riferimento ivi stabilite, fino al limite massimo del 2%, qualora venga attestata dal Responsabile del Procedimento almeno una delle seguenti fattispecie di complessità:

i. multidisciplinarità del progetto: ipotesi in cui alla redazione del progetto abbiano concorso molteplici specializzazioni ovvero nell'ipotesi in cui il progetto generale sia costituito da più sottoprogetti specialistici (impianti strutture -studi -prove);

ii. accertamenti e indagini: nei casi in cui gli studi preliminari del progetto eccedano quelli normalmente richiesti o si siano presentate difficoltà operative e logistiche nel corso dell'effettuazione delle indagini preliminari e degli accertamenti sopralluogo;

iii. soluzioni tecnico -progettuali: ipotesi di adozione di soluzioni progettuali che abbiano richiesto studi e/o articolazioni più o meno originali o impiego di materiali o tecniche costruttive sperimentali o originali sui quali siano stati effettuati studi o sperimentazioni;

iv. progettazione per stralci: ipotesi di difficoltà connesse alla redazione di stralci funzionali, con particolare riferimento alla complessità delle elaborazioni necessarie.

3. L'incremento della percentuale di riferimento di cui al comma 1, in funzione della ricorrenza delle condizioni di cui al comma 2, è disposta dal Dirigente a seguito di proposta espressamente ed adeguatamente motivata del Responsabile del Procedimento.

4. L'incentivo calcolato in conformità al comma 1, ed eventualmente incrementato ai sensi del comma 2, è ripartito tra i soggetti incaricati (RUP, Progettisti, Ufficio D.L., Collaudatori) in funzione delle responsabilità connesse alle diverse attività svolte, secondo le aliquote seguenti:

 

Attività

Soggetto incaricato

Riferimento

Aliquota

 

Responsabile del Procedimento

Responsabile del Procedimento

art. 3 comma 1

8%

Supporto al Responsabile del Procedimento, alla progettazione ed alla direzione lavori

art. 3 comma 2

art. 2 comma 4 (d)

 

 

fino al 20%

Progettista

art. 5 comma 2 (a)

 

 

 

 

 

 

Progettazione

Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione

Componenti l'Ufficio della Direzione Lavori

art. 5 comma 2 (b)

art. 6 comma 1

 

dal 10%

al 40%

 

 

 

 

Direzione lavori

Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione

art. 6 comma 2

dal 10%

al 40%

Collaudo

Personale incaricato del collaudo

art. 8

fino al 7%

 

5. In ogni caso, la percentuale complessiva per la progettazione e direzione dei lavori non può essere superiore al 70%.

6. Nei casi di affidamento lavori a Contraente Generale (art. 162, comma 1, lettera g), del D.Lgs. n. 163/2006) o di Concessione di Lavori Pubblici (parte Il, titolo III, capo Il del D.Lgs. n. 163/2006) il compenso calcolato in conformità al comma 1, ed eventualmente incrementato ai sensi del comma 2, è ripartito tra i soggetti incaricati (RUP, Progettisti , componenti della Struttura per l'Alta Sorveglianza, Collaudatori) in funzione delle responsabilità connesse alle diverse attività svolte, secondo le aliquote seguenti

 

Attività

Soggetto incaricato

Riferimento

Aliquota

 

Responsabile del Procedimento

Responsabile del Procedimento

art. 3 comma 1

8%

Supporto al Responsabile del Procedimento, alla progettazione ed all’alta sorveglianza

art. 3 comma 2

art. 2 comma 4 (d)

 

 

fino al 20%

Progettista

art. 5 comma 2 (a)

 

 

 

 

 

Progettazione

Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione

art. 5 comma 2 (b)

 

dal 10%

al 30%

 

 

 

 

Alta Sorveglianza

Componenti l’Ufficio di Alta Sorveglianza

art. 7

dal 10%

al 50%

Collaudo

Personale incaricato del collaudo

art. 8

fino al 7%

 

6bis. Nel caso di prestazioni di particolare complessità, come definiti all'articolo 300, comma 2, lettera b), del D.P.R. n. 207/2010, per i contratti relativi a servizi e forniture l'incentivo è dovuto limitatamente all'affidamento del collaudo o di verifica di conformità ed è calcolato secondo le modalità previste dal comma 4.

7. In ogni caso, la percentuale complessiva per la progettazione e l'Alta Sorveglianza dei lavori non essere superiore al 70%.

8. La quota di incentivo stabilita per il RUP è dovuta anche nel caso in cui le altre attività siano affidate interamente all'esterno.

Art. 9

Ripartizione dell'incentivo in funzione dell'avanzamento delle attività

1. Viene statuito il diritto all'incentivo in funzione dell'avanzamento delle diverse attività ovvero la quota parte dell'incentivo corrispondente alle seguenti fasi procedurali:

 

Responsabile del Procedimento

Approvazione progettazione preliminare

8%

Approvazione progettazione definitiva

13%

Acquisizione pareri (Conferenza Servizi, Co.Te.R., ecc.)

6%

Approvazione progettazione esecutiva

13%

Aggiudicazione definitiva

5%

Stipula contratto

5%

Esecuzione lavori (SAL)

40%

Approvazione collaudo

10%

Totale

100%

Progettazione

Approvazione progettazione preliminare

20%

Approvazione progettazione definitiva

40%

Approvazione progettazione esecutiva

40%

Totale

100%

Direzione Lavori

Emissione stati d'avanzamento, in proporzione

90%

Approvazione contabilità finale

10%

Totale

100%

Alta Sorveglianza

Aggiudicazione definitiva

10%

Stipula contratto

5%

Approvazione progettazione definitiva

12%

Acquisizione pareri (Conferenza Servizi, Co.Te.R., ecc.)

6%

Approvazione progettazione esecutiva

12%

Esecuzione lavori (SAL)

50%

Approvazione collaudo

5%

Totale

100%

Collaudo

Approvazione collaudo o certificato di regolare esecuzione

100%

 

2. Qualora la stazione appaltante ponga a base di gara il progetto preliminare o il progetto definitivo, per i connessi approfondimenti progettuali e per l'ulteriore documentazione richiesta dal Codice dei Contratti pubblici e dal Regolamento, le aliquote di cui alla tabella 2 sono incrementate, rispettivamente, al 40% per il progetto preliminare ed al 60% per il progetto definitivo.

3. Per i progetti relativi alle campagne diagnostiche è applicata la percentuale del 50% sul compenso calcolato sull'importo delle indagini.

PARTE III

Incentivo di cui all'art. 92 -comma 6 del D.Lgs. n. 163/2006

Art. 10

Atti di pianificazione

1. L'incentivo relativo alla redazione di un generico atto di pianificazione, comunque denominato, viene determinato in misura pari al 30% del compenso professionale stabilito dalla normativa vigente e/o da specifici regolamenti per la redazione del medesimo atto. Solo gli atti di pianificazione collegati alla realizzazione di opere pubbliche sono suscettibili di erogazione degli incentivi previsti dal Codice dei Contratti pubblici.

2. L'incentivo di cui al comma 1 viene ripartito dal Dirigente secondo criteri di proporzionalità tra i soggetti incaricati, in funzione delle responsabilità connesse alle specifiche prestazioni richieste:

Soggetto incaricato                                                                              Aliquota

Responsabile del procedimento                                                            15%

Collaboratori del Responsabile del procedimento                                            dal 5% al 15%

Gruppo di progettazione                                                                        dal 70% all’80%

3. La quota di incentivo stabilita per il RUP è dovuta anche nel caso in cui l'attività progettuale sia effettuata interamente all'esterno.

4. E' esclusa la possibilità di erogare ai dirigenti i compensi previsti dall’art. 92, comma 6, del D.Lgs n. 163/2006, in assenza di espressa previsione nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di riferimento.

PARTE IV

Certificazione dei risultati e liquidazione dell'incentivo

Art. 11

Certificazione dei risultati

1. Ai fini della liquidazione degli incentivi le attività sono considerate ultimate quando siano stati emanati:

a) il provvedimento di approvazione del progetto, per l'attività di progettazione;

b) i certificati di pagamento ed il provvedimento di approvazione degli atti di contabilità finale, per l'attività di direzione lavori;

c) il provvedimento di approvazione del certificato di collaudo o di regolare esecuzione, per l'attività di collaudo;

d) il provvedimento di approvazione dell'atto di pianificazione.

2. Successivamente all'emanazione dei provvedimenti di cui al precedente comma, il Responsabile del Procedimento:

a) comunica al Dirigente l'avvenuta conclusione delle attività e nominativi dei dipendenti che vi hanno preso effettivamente parte;

b) certifica il raggiungimento degli obiettivi e il rispetto dei termini fissati nel decreto di individuazione del Gruppo di Lavoro;

c) propone al Dirigente la quantificazione degli incentivi da liquidare per ognuno dei componenti il Gruppo di Lavoro;

d) attesta le economie conseguite in conseguenza della quota parte di incentivo non corrisposta.

3. Il Responsabile del Procedimento indica i motivi che hanno determinato:

l'eventuale mancata effettuazione di tutte o di parte delle attività previste;

eventuali ritardi nell'effettuazione delle attività previste; ed in funzione della gravità e dell'importanza degli stessi, valuta l'eventuale riduzione degli incentivi.

Art. 12

Disposizioni finanziarie

1. Gli oneri connessi con la liquidazione degli incentivi previsti dal presente Regolamento sono posti a carico del capitolo individuato per il finanziamento degli interventi.

2. Le spese sostenute per la predisposizione degli elaborati necessari alle varie attività rientrano:

- tra le spese strumentali di cui all'art. 92, comma 7bis, del Codice dei Contratti, con riguardo al consumo di materiali, nonché alle spese connesse alle riproduzioni ed all'utilizzo di utenze ed attrezzature;

- tra le usuali spese di funzionamento degli uffici regionali, con riguardo ai rimborsi spese previsti nel caso in cui sia necessario recarsi fuori dalla propria sede di servizio per lo svolgimento dell'incarico.

3. Per le attività per le quali sono attribuiti gli incentivi di cui alle presenti disposizioni, svolte fuori dell'orario di servizio, non è dovuta la liquidazione di compensi a titolo di lavoro straordinario.

4. I compensi di cui al presente Regolamento rientrano nell'ambito del trattamento economico accessorio di natura variabile collegato alla valorizzazione della performance individuale, per il miglioramento del livello quali/quantitativo dei servizi dell'Amministrazione regionale e per l'ottimale utilizzo delle professionalità interne in funzione del risparmio di spesa sugli oneri per affidamenti esterni.

5. Ai sensi dell'art. 92, comma 5, del D.Lgs n. 163/2006, l'incentivo corrisposto al singolo dipendente, in applicazione del presente atto, non può superare l'importo del rispettivo trattamento economico complessivo annuo lordo.

6. I compensi di cui al presente Regolamento si cumulano al premio di produttività individuale del dipendente.

7. Ai fini della liquidazione dell' incentivo, sono fatte salve le previsioni della specifica normativa di settore vigente.

PARTE V

Disposizioni transitorie

Art. 13

Disciplina del regime transitorio

1. Laddove siano state già impegnate contabilmente le relative risorse finanziarie, sono fatti salvi gli atti posti in essere in ossequio alla D.G.R. n. 379 del 15 giugno 2004.

2. Gli atti di attribuzione, certificazione e liquidazione dell'incentivo possono essere adeguati alle disposizioni stabilite nel presente Regolamento, nel rispetto delle condizioni ivi previste. L'adeguamento è disposto dal Dirigente, previa verifica, resa sotto forma di relazione del Responsabile del Procedimento, in ordine:

- alla copertura finanziaria nel contesto del quadro economico del singolo intervento;

- alla coerenza rispetto alle disposizioni legislative e regolamentari in materia;

- all'ammissibilità delle spese con riferimento ai regolamenti comunitari.

Ordine del giorno numero 150 del 31.03.2014 a firma del consigliere Magno “Sulla chiusura del carcere di Lamezia Terme”

Il Consiglio regionale,

premesso che:

vi è notizia che, nei giorni scorsi, i detenuti del carcere di Lamezia Terme sono stati trasferiti in quello di Siano in Catanzaro;

tale decisione si pone in netta contraddizione con la nota continua emergenza penitenziaria che affligge il nostro paese, di recente stigmatizzata anche dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo;

la stessa, inoltre, appare irragionevole alla luce delle peculiarità della struttura lametina di recente messa in risalto dal rapporto di “Antigone”, nota associazione “per i diritti e le garanzie nel sistema penale”, e dalla presenza a Lamezia Terme del Tribunale del quale di recente se ne è scongiurata la chiusura;

con tale gesto si priverebbe, inspiegabilmente, un comprensorio di 120.000 abitanti di un importante presidio di legalità e sicurezza il quale, grazie al quotidiano impegno del personale e della direzione e nonostante le immancabili difficoltà e criticità che caratterizzano il sistema penitenziario nazionale, ha conseguito buoni risultati in materia di organizzazione, ordine e pulizia degli ambienti, iniziative trattamentali a favore della popolazione detenuta, tutte connotate da concretezza ed effettiva valenza risocializzante;

la notizia, che ha destato – come è giusto – un grave allarme sociale, appare incomprensibile nei modi e nei tempi nella misura in cui nessun organo istituzionale cittadino e regionale è stato coinvolto in tale decisione;

impegna

il Presidente e la Giunta regionale ad attivarsi presso il Ministero di Grazia e Giustizia, per rivedere tale decisione, scongiurando l’ipotesi di chiusura prima che la stessa sia formalizzata con apposito atto amministrativo o in subordine richiedere il recupero della stessa struttura per destinarla a base logistica per l’amministrazione e la polizia penitenziaria, e contestualmente, rinnova la richiesta, già formulata con gli ordini del giorno del 04.08. 2010 e del 28.03.2013, di prevedere la costruzione di un nuovo istituto penitenziario nell’area di Lamezia Terme.

Mozione numero 119 del 31.03.2014 a firma del consigliere De Gaetano “In ordine agli interventi di compensazione (royalties termovalorizzatore di c.da Cicerna Gioia Tauro)”

Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che:

a ridosso della frazione Bosco del comune di Rosarno, composto da 2000 abitanti, insiste il Termovalorizzatore di contrada Cicerna;

geograficamente il termovalorizzatore è situato a Gioia Tauro, ma di fatto è a poche centinaia di metri dalla detta contrada Bosco;

la stessa contrada non beneficia di nessuna compensazione per la riduzione della tassa sui rifiuti;

impegna

il Presidente della Giunta regionale a far liquidare a favore del Comune di Rosarno una quota degli interventi di compensazione per i cittadini della contrada Bosco di Rosarno.