IX^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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76.
SEDUTA DI MARTEDI’ 12 NOVEMBRE 2013
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE
ALESSANDRO NICOLO’
La seduta è aperta, si dia lettura del verbale della seduta precedente.
Legge il verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Legge le interrogazioni e la mozione presentate alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
E’ pervenuta risposta scritta all’interrogazione
numero 453 dell’8 ottobre
(E’ riportata in allegato)
Concluse le comunicazioni, chiederei ai capigruppo
di maggioranza e di minoranza di avvicinarsi
ai banchi della Presidenza per organizzare i lavori.
Prima però do la parola al
consigliere Chiappetta.
Presidente, grazie.
Intervengo solo per chiedere all’Aula l’inserimento all’ordine del giorno di
una proposta di legge di iniziativa della Giunta, che è in discussione presso
Presidente, pertanto, la mia richiesta è che possa
essere inserita all’ordine del giorno e che possa essere anche approvata.
Grazie.
Se mi fa avere copia del provvedimento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Guccione. Ne ha
facoltà.
Chiedo che venga inserito
all’ordine del giorno il documento, protocollato questa mattina con numero
48185, sulla stabilizzazione
definitiva dei lavoratori precari Lsu-Lpu della
Calabria.
(Interruzione)
Il protocollo è il numero
48185.
Intanto votiamo
l’inserimento della proposta di legge come richiesto dal consigliere Chiappetta
che riguarda sostanzialmente i lavoratori oltre cinquantacinquenni espulsi dal
settore aziende in crisi che molto si abbina al tema dei precari.
Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
Mi dà una copia del
provvedimento, collega Guccione?
(Interruzione)
Allora c’è la richiesta di
inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno per la stabilizzazione dei lavoratori precari. Pongo in votazione l’inserimento,
poi mettiamo l’ordine del giorno in coda e procederemo in seguito alla
votazione.
(Il Consiglio approva)
Ha chiesto di parlare il consigliere Franchino. Ne ha
facoltà.
Presidente, in Conferenza dei capigruppo insieme a lei e
all’assessore regionale all’agricoltura nella scorsa seduta di Consiglio
avevamo deciso di intraprendere una azione immediata verso i dipendenti delle
comunità montane.
Non è stato dato alcun
seguito a quell’azione e poiché noi come Pd, il sottoscritto in particolare,
assumemmo l’impegno di ritirare quell’ordine del giorno, chiedo che oggi venga
inserito all’ordine dei lavori. Si tratta dell’ordine del giorno “In ordine al
mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti delle comunità montane”.
Mi può far avere una copia
così da metterla agli atti del Consiglio?
Intanto, procediamo preliminarmente con la riunione dei
capigruppo così da individuare il percorso per procedere al dibattito e alla
discussione sul punto.
(Interruzione)
Chiamo al
banco della Presidenza i capigruppo di maggioranza e di minoranza così da individuare il
percorso.
(I capigruppo si portano al banco della Presidenza)
Riprendiamo
i lavori.
Abbiamo
avuto un incontro con una delegazione delle organizzazioni sindacali, dei
lavoratori e con tantissimi sindaci della Calabria che sono venuti qui, oggi, a
rappresentare le difficoltà dei bilanci comunali e soprattutto la voglia e la
volontà di prorogare i lavoratori Lsu e Lpu perché svolgono un servizio essenziale all’interno dei
comuni.
Abbiamo
avuto un incontro con loro. Darei subito la parola al Presidente della Giunta
regionale che provvederà ad approfondire gli aspetti importanti, così come
sottolineati dai sindaci e dalla delegazione delle organizzazioni sindacali che
attengono in particolare ad una variazione di bilancio per andare a coprire le
spettanze relative ai mesi più arretrati, luglio e agosto, inserendo delle
risorse per coprire questa parte delle spettanze dei lavoratori.
Il
Consiglio è chiamato oggi a votare questa variazione di bilancio e
Dopodiché
è stato chiesto un impegno per le spettanze fino al 31 dicembre e le
convenzioni da parte dei comuni.
E’
stato anche richiesto un incontro, un tavolo nazionale con il Ministero con la
partecipazione dei sindaci e delle organizzazioni sindacali e dell’assessore
alle politiche sul lavoro e al presidente Scopelliti.
Sono
tre punti che abbiamo già discusso e concordato insieme alle organizzazioni.
La parola adesso al presidente Scopelliti.
E’ nostro impegno procedere rapidamente alla votazione.
Darei la parola innanzitutto al presidente Scopelliti per l’introduzione su questi punti, atteso
che è stato sentito il Ministero, e capire da lui gli impegni che sono stati
assunti, e poi darei la parola a coloro che la chiederanno per un dibattito di
merito; infine, procederemo con la votazione.
Assessore, la variazione
la chiede il Presidente. Inizia l’assessore su questi tre punti che abbiamo
discusso anche con i sindaci. Prego, assessore Salerno.
Approfitto pure per chiedere l’inserimento all’ordine del giorno della deliberazione numero 399 della Giunta regionale del 4 novembre 2013, relativa alla variazione
di bilancio per il pagamento di due mensilità agli Lsu-Lpu
e legge 15.
La problematica
di questo bacino di lavoratori Lsu-Lpu si trascina da
circa 15 anni, una situazione molto pesante per
Questo problema,
Era stato, quindi, già avviato un tavolo a luglio presso
Non è semplice stabilizzare se non ci sono delle deroghe, soprattutto
per esempio al Patto di stabilità, al blocco del turn-over. C’è una
problematica che interessa la normativa
nazionale e qui noi l’abbiamo posto questo problema sin da luglio, poi c’è
stato un tavolo la settimana scorsa, sempre su interessamento del presidente
Scopelliti, a cui hanno partecipato anche le organizzazioni sindacali e dove
dobbiamo dire che c’è stata un’apertura da parte del Governo e si è anche
intravista la possibilità di inserire nella legge di stabilità questa
problematica.
Oggi, c’è questo problema della copertura
finanziaria, che noi, da qui a poco, col Consiglio regionale andremo a
deliberare e ad approvare, coprendo le due mensilità. Anche nell’incontro con i
sindaci è stata concordata, quindi, col presidente Scopelliti, la copertura di
queste due mensilità nella seduta di oggi, con l’approvazione della delibera, e
poi entro dicembre procedere alla copertura delle altre mensilità.
Con queste due mensilità che stiamo per
approvare andremo a coprire l’integrazione del mese di luglio, perché, per
quanto riguarda il mese di luglio, sono stati pagati i sussidi, quindi
copriremo l’integrazione del mese di luglio ed i mesi di agosto e settembre. Ad
oggi, rimane scoperto il mese di ottobre con 12 giorni di ritardo. Entro
dicembre provvederemo alla copertura delle altre mensilità per quanto riguarda
il 2013.
Inoltre, il presidente Scopelliti ha
interessato
Allora, oggi, che cosa facciamo? Innanzitutto,
vorrei sottolineare una cosa che è molto importante:
Siamo anche impegnati su un discorso per il
2014; il presidente Scopelliti poco fa, davanti ai sindaci – ma eravate
presenti diversi colleghi – ha detto che per il 2014 noi stiamo lavorando per
dare completa copertura ai 12 mesi e per evitare questo tipo di problematiche.
Si sono attivate queste situazioni che, da una
parte, rappresentano il percorso verso la stabilizzazione, che comunque non
dipende dalla Regione o esclusivamente dalla Regione, ma interessa soprattutto
il Governo nazionale; dall’altra, la copertura finanziaria. Oggi si dà un
segnale, entro l’anno procederemo anche alla copertura delle restanti mensilità
e penso che i sindaci, tranquillamente, potranno continuare a far lavorare
queste persone.
Vi è di più, noi già da domani ci attiveremo
anche a far sottoscrivere la convenzione con gli enti utilizzatori, in modo
tale che tutti gli enti possano essere garantiti, quindi fino al 31 dicembre,
così come avviene ogni anno. Abbiamo già dato disposizioni al dipartimento di
predisporre la bozza di convenzione, che già da domani renderemo disponibile
per la sottoscrizione.
Non ho da aggiungere altro, se non una piccola
riflessione: la situazione del precariato in Calabria è molto seria, non è nata
oggi, ma si sta trascinando da anni. Allora io dico questo: ben venga la
protesta, perché - ci mancherebbe - è un diritto, è giusto protestare, però è
anche giusto puntualizzare dove ci sono delle responsabilità. Ritengo che
questo governo regionale, per questo tipo di problematica venuta fuori oggi,
non abbia nessuna responsabilità, perché il governo regionale ha fatto fino in
fondo il suo dovere, garantendo la continuità ai lavoratori e cercando di
reperire le risorse per poterli pagare. Quindi è una situazione che ci trasciniamo
da anni.
Purtroppo, sono quelle situazioni che non è
facile risolvere dalla sera alla mattina, soprattutto quando ci sono dei
paletti di carattere normativo; l’impegno è massimo ed io penso che riusciremo
a dare delle risposte più positive a questi lavoratori che vivono una
situazione di grave disagio. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente Alessandro Nicolò
Dopo
l’intervento dell’assessore Salerno, si apre il dibattito. Ha chiesto di
parlare il consigliere De Gaetano. Ne ha facoltà.
In
maniera veloce, ascoltando l’assessore Salerno, volevo dire una cosa: sono completamente in disaccordo. Il governo
regionale non è responsabile?! Sbagliato, assessore! Il governo regionale è
responsabile! Perché è responsabile il governo regionale? Perché questa
mancanza di pagamenti dei sussidi e delle integrazioni dipende soltanto dal
governo regionale, perché – come voi sapete – l’Inps paga i lavoratori
socialmente utili, i lavoratori di pubblica utilità li paga
Noi avevamo denunciato, durante la
fase di bilancio, che mancavano i fondi per arrivare a fine anno; lo
abbiamo denunciato nella fase di assestamento di bilancio e l’assessore aveva
garantito che avrebbe trovato i soldi per arrivare a fine anno. Siamo arrivati
a novembre e questi soldi non ci sono, assessore. La colpa non è
dell’opposizione, non è del Governo, la colpa è del governo regionale! Di che
cosa stiamo parlando! Dobbiamo essere seri. E non si possono fare promesse da
marinaio ai lavoratori, perché voi avete promesso che avreste trovato i soldi
entro l’assestamento, ma non l’avete fatto! Bisogna essere seri quando si è
nelle istituzioni! Bisognava dire che non ci sono i soldi, dirlo in maniera
chiara, dire la verità, e con la verità tutti potevamo dare una mano. Non si
può e non si deve prendere in giro chi in questo momento è in difficoltà!
Il centro-sinistra che ha previsto
l’integrazione oraria, assessore Salerno – perché l’abbiamo fatta noi nel 2007
– ha sempre garantito le mensilità di tutti gli anni. Voi avete messo i soldi
in bilancio solo per arrivare fino ad agosto. Questa è una vostra
responsabilità, non è di nessun altro.
Quindi su questo, prima di andare a Roma a
chiedere, dovete fare i compiti a casa, perché se i compiti a casa non li fate,
non c’è credibilità nell’andare a chiedere agli altri di intervenire su cose
che dovevate fare voi, come noi abbiamo sempre fatto negli anni. Questa è la
realtà.
Credo
che noi dobbiamo dire una parola di chiarezza,
oggi. Sulla stabilizzazione sono sempre coerente
e dico le
cose come stanno: non è colpa del governo regionale, ovviamente, per quanto
riguarda la stabilizzazione, questo dipende dal Governo nazionale che deve
cambiare alcune norme. Noi abbiamo presentato un emendamento in Senato alla
legge di stabilità per consentire la stabilizzazione dei precari, ma il
pagamento delle mensilità è una responsabilità interamente del governo
regionale.
Noi
avevamo denunciato questa cosa
per tempo, l’abbiamo detto in fase di bilancio e in fase di assestamento. Vanno
trovati i soldi. Vi sfido! Mi rivolgo ai giornalisti: loro non pagheranno le
mensilità arretrate fino al 31 dicembre, non ci riusciranno; è un’altra presa
in giro ai danni dei lavoratori. Nella migliore delle ipotesi, le ultime tre
mensilità arriveranno a gennaio. Anche qui dovete avere il coraggio di dire la
verità: se non ci sono i soldi, dite ai lavoratori che li pagherete a gennaio,
ma non potete dire che li pagate oggi, perché se oggi in fase di variazione non
trovate i soldi per arrivare alle cinque mensilità, non li troverete da qui a
venti giorni, non è possibile! Bisogna dire la verità.
Volete fare questa operazione? Ditelo, ma sappiate che, se farete
questa operazione, se i soldi quest’anno sono arrivati ad agosto, se pagate le
mensilità arretrate sul prossimo bilancio, nella migliore delle ipotesi
arriverete ad aprile, quindi posticiperete il problema al prossimo anno.
Dobbiamo dire la verità ai lavoratori. E se oggi si discute, si discute perché
12 consiglieri del centro-sinistra hanno fatto la richiesta di inserire questo
punto all’ordine del giorno, perché altrimenti nemmeno di questo si sarebbe
discusso.
Noi chiediamo, come Partito democratico, di trovare i soldi e pagare
gli Lsu-Lpu fino all’ultimo centesimo entro
quest’anno, perché i lavoratori hanno il diritto di essere pagati e sono
lavoratori fondamentali, e l’avete visto voi in questi giorni. Vi faccio un
solo esempio: a Sant’Alessio, i ragazzi di quel Comune non sono potuti andare a
Villa e a Reggio a scuola, perché l’unico scuola bus lo guida un lavoratore
socialmente utile. Ci sono Comuni che chiuderebbero.
Noi dobbiamo intervenire. Noi vi sfidiamo ad intervenire subito! Questo
è il punto.
Sulla stabilizzazione siamo d’accordo a fare la battaglia insieme, ma
ricordando – perché anche qui si ha memoria corta – che noi nel 2007 abbiamo
stabilizzato 5 mila lavoratori. Poi è arrivato il Governo Berlusconi che ha
modificato quella legge, ha inserito i blocchi; il Governo Berlusconi e
Tremonti hanno inserito i blocchi alle assunzioni!
Ora tutti insieme vogliamo fare la battaglia? Facciamola. Noi abbiamo
presentato un emendamento per dare mandato al presidente Scopelliti di andare
dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Letta, a chiedere e ad appoggiare
l’emendamento firmato dagli onorevoli Doris Lo Moro e da Loredana De Petris. Chiediamo a tutto il Parlamento di firmare
quell’emendamento, ma lavoriamo insieme per farlo approvare nella legge di
stabilità, per consentire la stabilizzazione dei lavoratori precari. Questo,
ovviamente, vale per gli Lsu-Lpu, vale per la legge
28, vale per i lavoratori dei parchi nazionali, per i lavoratori delle comunità
montane che da mesi non sono pagati.
In questo momento c’è un disastro in Calabria. Noi dobbiamo lavorare
per risolvere questi disastri e pensare alle poche risorse che abbiamo, di
trovarle per pagare i lavoratori. In questo momento di crisi vanno pagati i
lavoratori, le altre cose sono superflue e si mettono da parte!
Consigliere De Gaetano, ha svolto il suo intervento. Ha chiesto di intervenire il consigliere Guagliardi, ne ha facoltà.
(Interruzione)
Grazie, Presidente, solidarizzo col consigliere De Gaetano anche se ha la voce alta ed è piuttosto arrabbiato.
Volevo dire, Presidente,
che noi oggi abbiamo registrato un punto di alta drammaticità per
Con molta pacatezza voglio
dire questo. Sia i sindaci sia i sindacati oggi hanno accolto una proposta di
mediazione ed ha ragione il collega De Gaetano, probabilmente avranno due
mensilità e le restanti tre le vedranno tra gennaio e febbraio senza avere nel
frattempo una sicurezza di quello che avverrà nel 2014 e, soprattutto, le politiche
del Patto di stabilità pongono
seriamente il problema se questi lavoratori andranno oltre il 31 dicembre 2013.
Ritengo, Presidente, che
questo mese di discussione del bilancio finanziario nazionale stia facendo
venir fuori delle emergenze drammatiche, perché noi oggi abbiamo visto i
lavoratori socialmente utili, dopodomani vedremo i lavoratori delle comunità
montane, poi ci saranno i forestali e i lavoratori della legge regionale 28. Ci
sono cioè i lavoratori precari della Calabria che bussano alle porte e
vorrebbero non essere in uno stato di disperazione totale.
Presidente Talarico, noi
oggi abbiamo avuto un saggio della crisi che vivono i lavoratori calabresi,
che vivono le istituzioni calabresi e credo che dovremmo essere altrettanto
saggi nel tentare di fare gli sforzi perché quando arriveremo, fra una o due
settimane, alla verifica delle cose che promettiamo, se sono realizzate
porteremo dei risultati, altrimenti, secondo me, oggi abbiamo rischiato di non
rientrare stasera ma non sappiamo cosa potrà succedere nei comuni, nei
territori e nelle istituzioni.
Dico solo questo pur non usando i toni accesi del mio
collega De Gaetano; fatela finita nel dire le responsabilità sono di questo o
di quello. Ci sono tre anni della vostra amministrazione, assessore, con cui
bisogna fare i conti e bisogna portare i risultati, bilanci positivi e
negativi. Non si può sempre dire che la responsabilità è stata dei danni della
sanità, dell’esperienza Loiero, dimenticando i danni alla sanità fatti da Chiaravalloti, dal
centro-destra, o dimenticare l’anno di gestione del presidente Scopelliti
quando era assessore al lavoro.
Non
possiamo dimenticare queste cose. Finiamola con queste polemiche e cerchiamo di
arrivare ai problemi reali dei lavoratori. Sono uomini di 50 anni con figli
all’università o a casa, forse qualcuno si deve anche sposare e non riescono a
farlo, non riescono ad arrivare a fine mese.
Questo è
il nocciolo delle questioni non le polemiche “siete stati meno bravi voi o più
bravi noi”. Credo che noi dovremmo prendere questa lezione oggi dai lavoratori
che erano lì e tentare di approcciarci con grandissima lealtà, serietà,
evitando “di prendere in giro la gente” ecco questo è il punto. Ma usando un
termine calabrese sarebbe stato più colorito. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie,
collega Guagliardi, soprattutto per aver rispettato i tempi previsti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Mirabelli. Ne ha
facoltà.
Grazie, signor Presidente, vorrei innanzitutto cercare
di dare un taglio differente rispetto a questa problematica. Credo che iniziare
a fare una disamina profonda e giusta su eventuali ritardi di questa o delle
Giunte precedenti sia superfluo anche alla luce del fatto che c’è gente che
aspetta giustamente uno stipendio, un salario che gli tocca soprattutto perché
il problema è più profondo.
Questa è una questione per cui, in un momento come
quello che stiamo vivendo, che vede una grande difficoltà del Paese e
dell’Europa, in Calabria queste questioni, purtroppo, si amplificano mille
volte di più.
E’ ovvio che non bisogna fare la caccia alle streghe e
non bisogna andare a verificare in un momento come questo il passato.
Bisognerebbe vergognarsi un po’ tutti, la politica dovrebbe fare un mea culpa abbastanza profondo, un profondo senso di grande autocritica perché effettivamente tempo se ne è perso ed ecco perché, onestamente,
non accetto il discorso del consigliere De Gaetano.
Il problema è serio perché
da un lato abbiamo migliaia di famiglie che hanno necessità di mangiare, perché
ormai si parla di sopravvivenza. Dall’altro lato abbiamo anche la ripercussione
negativa sulle amministrazioni comunali che soffrono, una sofferenza che va
ingrandendosi anno dopo anno. Da una parte i tagli, dall’altra l’impossibilità
per i sindaci di andare a riscuotere tasse dai cittadini che non ce la fanno
più e che non è che evadono ma non riescono a pagare.
Sappiamo benissimo, allora, nel momento in cui anche sul personale andiamo ad innestare un inceppamento, che Lsu ed Lpu sono in condizione di precariato da anni tappando quelle manchevolezze da parte dello Stato; non dimentichiamoci che lo Stato, il Governo centrale ha le sue responsabilità. Non attuare la possibilità di effettuare concorsi e non sbloccare questo famoso turn-over sul personale significa non avere le piante organiche all’altezza e capaci di dare i servizi doverosi ai cittadini.
Da qui esce fuori la brillante idea, anche giusta,
di utilizzare dei lavoratori Lsu
e Lpu differenziandosi per alcuni aspetti. E’ anche
ovvio che non è possibile caricare tutte le responsabilità alla Regione. E’ vero, caro assessore, che una volta era più facile.
In questa riunione che c’è
stata si è parlato della “
Oggi questo problema non c’è più. Da un lato il Patto di
stabilità, dall’altro il taglio della finanza derivata e quindi una minore
assistenza finanziaria da parte del Governo centrale, l’incapacità di una Regione che
non ha nel suo consuntivo positivo una capacità produttiva storicamente
consolidata e certamente non è colpa della Giunta Scopelliti o della Giunta Loiero. Non c’è stata storicamente una impostazione
attraverso la quale questa Regione potesse creare quel sistema economico e
produttivo tale da poter innestare qualcosa che potesse avere maggiori ricadute
sulle proprie entrate.
Basti pensare all’Irap. Oggi di cosa si campa? E’ una
partita di giro e non possiamo più pensare di andare a bussare a Roma col
cappellino in mano perché nessuno vuole indebitarsi. Stanno facendo una
politica, che io avverso, di austerity che è abbastanza pesante proprio per cercare
di diminuire questo debito pubblico, ma una volta era possibile aumentarlo e
allora si andava a bussare a Roma per i forestali, per i precari, per la legge
28 e quant’altro.
Oggi questo non è possibile. Oggi a fronte di un diniego
della Corte costituzionale per una serie di motivi anche di natura giuridica
sulla stabilizzazione di questi lavoratori, bisognerebbe avere la forza in sé
come Regione, visto che abbiamo voluto questo regionalismo con una sua
autonomia, con una sua finanza e quant’altro – e concludo – attraverso
l’incremento delle entrate quindi delle accise sui carburanti, Irap, Iva, Irpef
e quant’altro di poter destinare una quota…
Dall’altra la questione dei fondi comunitari, caro
assessore, perché probabilmente sull’altro punto che andiamo a discutere è
stato fatto veramente un grande lavoro propositivo e io lo devo per forza
elogiare.
Consigliere Mirabelli, mi dispiace ma il tempo a sua
disposizione è terminato.
…forzare sulla questione del sociale, molto
probabilmente tramite i fondi comunitari, potrebbe garantire una maggiore
copertura.
Collega Mirabelli, ha esaurito il tempo.
Concludo, Presidente.
Ha chiesto di parlare il consigliere De Masi. Ne ha
facoltà.
Presidente, preciso subito che nel corso del
conciliabolo nel quale si è svolta una improvvisata ma utile Conferenza dei
capigruppo avevo auspicato che non si tenesse un relativo dibattito su questa
questione.
Non lo avevo auspicato nel tentativo di disertare la
circostanza che qualifica le abitudini democratiche di questa Assemblea ma lo
avevo fatto, esattamente, per il rispetto che, a maggior ragione dopo gli
interventi che abbiamo appena ascoltato, debbo nutrire verso una situazione che
unanimemente si è definita drammatica rispetto ad un dramma sociale che stringe
l’animo, sicuramente.
Qualunque approccio ad una discussione che la riguardi,
privo di condizionamenti politici o di schieramento, è persino un dovere di chi
sta svolgendo un ruolo di questo livello.
Non mi sono mai appassionato, eppure dal 2010 assistiamo
sovente allo sviluppo della teorizzazione del cosiddetto ribaltamento di
responsabilità: l’attuale Giunta verso gli esponenti che hanno fatto parte di
quella precedente e viceversa. E’ un modo, quasi, per eludere i meriti delle
questioni e Dio sa se in Calabria ce ne sono e rattristano le coscienze di
ognuno e di stare un po’ alla larga da una coraggiosa presa di posizione di ciò
che occorre davvero per risolvere i drammi che vivono i cittadini calabresi.
Adesso prendo atto, con grande serenità, di un
atteggiamento, di una posizione, di un deliberato di questa Giunta che consiste
nell’assicurare nell’immediato due mensilità ai lavoratori che non percepiscono
indennità da diversi mesi.
Certo potrei cogliere e denunciare anche io ritardi,
ovvero una serie di rimaneggiamenti finanziari che avrebbero potuto consentire
qualche mese fa di soddisfare questa esigenza.
Prendo atto di questo e lo voto con piena soddisfazione
di cittadino calabrese e semmai, poiché il consigliere De Gaetano ha assicurato
di voler sostenere attraverso un impegno comune le iniziative che
E’ con questo sentimento che chiudo il mio intervento
auspicando che una serenità di tipo psicologico e umano ispiri gli
atteggiamenti e gli interventi di chiunque, soprattutto le intenzioni se
davvero usiamo quel termine “dramma” in piena consapevolezza politica,
culturale e civile. Grazie.
Ha chiesto di parlare il consigliere Orsomarso. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente, credo che
Intervengo perché, in momenti difficili, la qualità e la
capacità di essere e sentirsi classe dirigente sta sia nelle parole sia nei
comportamenti e credo che abbia ragione il collega Guagliardi - e lo dico
all’assessore Salerno -“basta rivangare il passato”.
Noi dobbiamo avere il coraggio, essendo alcuni
componenti di questa classe dirigente inadeguati per parole e comportamenti, di
assumere una sfida con i calabresi - compresi questi lavoratori - perché la
strumentalizzazione della disperazione, la presa in giro – sono parole enormi
che pesano, le parole sono pietre in momenti di difficoltà - culturalmente non
appartengono a questa parte politica.
Chi non ha sulla pelle responsabilità di precariato a
iosa non si permette di prendere in giro; altro che prendere in giro,
consigliere Guagliardi!
Sacche di precariato non sono state sicuramente
assorbite nel quotidiano da questa parte politica, c’è una visione un po’
diversa e quando ci si impegna complessivamente su un problema si dà vita ad
una stagione straordinaria.
Quando il consigliere De Gaetano è stato assessore al
lavoro, bene ha fatto se ha stabilizzato; la misura viene anche da lontano,
dalla norma che l’allora assessore al lavoro, Scopelliti, ha messo
in campo, la legge numero 4 del 2001, se non vado errato.
Ognuno ci ha messo grande impegno. Il rispetto delle
istituzioni e del ruolo reciproco si riconosce su temi centrali e fondamentali
quali quelli della famiglia e bene ha fatto l’assessore Salerno, che ringrazio,
perché da quando è assessore ha promosso una legge sul credito sociale che
interesserà soprattutto quei lavoratori Lsu e Lpu che noi riceviamo quanto voi.
E quando c’è un lavoratore che dice “non arrivo a fine
mese a pagare la tassa universitaria di mio figlio” e quel credito sociale può
servire, bisogna avere rispetto, bisogna misurare le parole - lo dicevamo in
quell’assemblea - per i sindacati, per le istituzioni, per il ruolo che si
riveste.
Le parole sono pietre.
Accettiamo la sfida che ci ponete, allora, cioè non
parlare più del passato perché dovrei ricordarvi che avremmo dovuto occuparci e
risolvere il problema di mille famiglie di Ferrovie della Calabria con un buco
di 130 milioni di euro, della sanità con i precari con un buco di 2 miliardi
400 milioni. Il presidente Scopelliti, secondo me,
lo spiega con troppo tecnicismo perché come diceva Corrado Alvaro “il calabrese
va parlato”.
Quando su questo bilancio, grazie all’assorbimento - che
non dipende da noi perché noi vorremmo uscire il prossimo anno con risultati -,
le nostre tasse, che valgono a seconda delle stagioni, della capacità di
raccogliere 128, 130 e si può arrivare a 170 milioni di euro, vengono
assorbite, c’è una impossibilità ed una incapacità subentrata nel momento in
cui è saltata l’Italia.
Poiché questo è un sistema Paese dove ognuno – chi siede
in quest’Aula o chi ci sarà in futuro – ha una parte di responsabilità, la vera
grande novità è misurare le parole quando si parla di disperazione della gente;
non si specula da una parte che è quella che oggi governa.
Pagamento dei lavoratori Afor
che non arriva mai in tempo e grazie a Dio forse ci sarà. E’ compreso e credo
che quella variazione di bilancio auspicata, al di là della Cassandra/De
Gaetano, noi si riesca a portarla in campo. Ma ripeto che è un problema
culturale e di approccio.
Oggi - lo dico anche ai giornalisti che sono osservatori
attenti - ho visto qualche striscione e credo che i lavoratori socialmente
utili tutti i giorni svolgono importanti servizi nei comuni.
In assemblea facevo l’esempio del comune di Acri che ha
60 dipendenti e 280 lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, ma ci
rendiamo conto di che proporzione di enorme gravità? Essendo un precariato
storico non è che puoi dire che ti inventi qualcos’altro. Ci si trova ad
affrontarlo.
Su questo serve grande serietà e responsabilità e non
una gara a chi grida di più in una giornata campale nella quale le
responsabilità ce le assumiamo tutte - e voi conoscete bene quali sono le
responsabilità di un Presidente di Regione e quelle di un governo al quale, a
luglio, è arrivata una richiesta bipartisan per discutere di questo problema.
Oggi li ho osservati bene gli striscioni ingenerosi di
quella folla tra cui c’è qualcuno arrabbiato o che qualcuno ha stimolato.
Un fatto storico e sociologico in questa terra. Non la
mettiamo sulla distanza politica perché avrei da rimpallarvi 100 mila
responsabilità. Noi non vogliamo più guardare al passato, non l’ho fatto
nell’elencarvi il dramma del buco di 130 milioni di euro delle Ferrovie della
Calabria dove si sono avvicendati tanti simpatici compagni, non lo fate su un
tema centrale di grande difficoltà del Paese dove, nonostante tutto, ancora
oggi, garantiamo non gli investimenti che era il tema che ci appassionava.
Purtroppo, questa è la parte del dibattito che interessa
soprattutto in una giornata in cui c’erano 70 sindaci in grande difficoltà.
Non poniamo distanze alzando la voce e facendo i comizi
perché, volendo, siamo in grado di elencare enormi responsabilità. Torniamo al
punto, quindi.
Il punto è: proroga, sì, confermata. Il punto è
garantire gli stipendi con la firma della convenzione perché non essendoci le
convenzioni questi lavoratori non possono lavorare e svolgere funzioni
fondamentali nei comuni; il punto è sfida comune, avendo un Governo che ha
rappresentanti comuni per dire che in un momento straordinario …
Mi chiedo: chi poteva essere più bravo? Complimenti al
consigliere De Gaetano che è stato assessore al lavoro, ma nelle stagioni in
cui non c’erano queste difficoltà economiche dove è arrivata la proposta anche
bipartisan che andasse a risolvere questi problemi? Oggi penso che
responsabilmente dobbiamo chiederci, avendo un Governo che ha responsabili del
Pd e del Pdl, quanta e quale sia la misura per poter
intervenire su un tema così forte senza illudere nessuno, consigliere
Guagliardi, a proposito di presa in giro.
Quanto, poi, alle stabilizzazioni, se dipendesse da me
domani firmerei stabilizzazioni per tutti. Servono proposte concrete e questo
significa trovare le risorse, servono proposte e le ho elencate: svincolo in
qualche misura del patto di stabilità, svincolo della deroga di quei comuni che
hanno piante organiche e, quindi, quella misura che superi il 20 per cento per
poter far assorbire.
Tutte proposte che si presentano ai tavoli del
Ministero. Lì ci sarà la misura di quanto riusciremo a fare insieme alla
deputazione calabrese del centro-sinistra e del centro-destra e con il contributo del Consiglio –
auspico alla fine di questo dibattito un ordine del giorno comune – al tavolo
del 21 novembre, oggi convocato.
Ma evitiamo di fare campagne politiche sulla
disperazione. Ripeto che non serviva oggi intervenire ma sono stato costretto a
puntualizzare una visione che è un po’ diversa. Cerco di capire quanto si possa
fare insieme su questi problemi, essere tutti seri e muoversi in convergenza.
Ho concluso. Grazie.
Ha chiesto di parlare il consigliere Guccione, con
preghiera di mantenersi nei tempi previsti dalla Conferenza dei capigruppo. Ne
ha facoltà.
Grazie, Presidente, cercherò di contenere il mio
intervento nei tre minuti stabiliti per dire che, dopo che
L’assessore Salerno ha un lungo elenco dei precari che
sono in capo alla Regione e le cui spettanze economiche non hanno copertura
finanziaria.
Questo crea una vera e propria situazione sociale
esplosiva nella Regione. Abbiamo assistito a quanto sta accadendo fuori la sede
del Consiglio regionale. Il sommarsi di tutte queste emergenze che non hanno un
riscontro finanziario nel bilancio regionale crea una vera e propria guerra
sociale.
Capisco la difficoltà e capisco - se andiamo a vedere i
numerosi comunicati emanati su questa questione dalla Giunta regionale, accordi
stipulati e poi marce indietro - perché gli impegni presi non trovavano
copertura finanziaria; c’è un lungo elenco nel sito della Regione Calabria.
Quindi, anche oggi noi dobbiamo uscir fuori
dall’inganno, dalla bugia. Oggi facciamo soltanto una operazione finalizzata a
dare la copertura finanziaria agli Lsu e Lpu per due mesi e non si capisce se in questi due mesi sia
prevista l’integrazione oraria dei mesi di agosto e di settembre. Per quanto
riguarda la copertura finanziaria per gli altri mesi non c’è e non ci può
essere certezza perché le risorse non sono state trovate e al 31 dicembre
Vorremmo capire, poi, come si fanno a firmare
convenzioni senza la copertura finanziaria.
E’ un atto amministrativo inesplicabile, si può
impegnare
Vorrei anche capire, come rispetto al Commissario
prefettizio di Reggio Calabria del Comune e della Provincia di Vibo Valentia,
se sono sufficienti le motivazioni per rimuovere il licenziamento che, di
fatto, è stato effettuato di Lsu e di Lpu al comune di Reggio Calabria e alla provincia di Vibo
Valentia. Sono stati sospesi che è la stessa cosa. Ho visto questi lavoratori
qui alla manifestazione, disperati e mi hanno spiegato la loro situazione.
Assessore, quando abbiamo approvato la norma transitoria
per gli Lsu e gli Lpu, lei
si era impegnato a presentare una proposta di legge per il riordino del
precariato in Calabria. Sono passati mesi e quella legge non è ancora stata
approntata.
Da questo punto di vista ho voluto elencare con calma le
inadempienze della Giunta regionale rispetto a questa questione perché, se si
fosse realizzato quello che avevamo concordato in questi mesi, non saremmo
arrivati a questo punto.
Questo è un primo livello, e concludo.
L’altra partita che ci stiamo giocando è quella della
stabilizzazione. E’ stato presentato al Senato – dove si sta discutendo la legge
di stabilità – un emendamento, bipartisan a questo punto, che raccoglie nei
contenuti una proposta di legge che era stata presentata alla Camera per la
stabilizzazione degli Lsu e degli Lpu
ed anche una proposta che era stata presentata al Consiglio regionale, la
numero 233, che è all’attenzione della Commissione.
Lì ci stiamo giocando una partita importante.
In passato gli Lsu e gli Lpu della Calabria non hanno ricevuto dai Governi nazionali la giusta
attenzione. Mentre si stanziano soldi per
Da questo
punto di vista ci aspettiamo che questo Consiglio regionale approvi alla fine -
ed ecco l’assenza di strumentalità da parte nostra – l’ordine del giorno che
abbiamo presentato che dà mandato al Presidente della Giunta regionale ad
incontrare il Presidente del Consiglio dei Ministri, Letta, affinché faccia
proprio quell’emendamento per la stabilizzazione degli Lsu
e degli Lpu della Calabria.
Ma vale sempre
quel detto “bisogna essere a posto a casa propria prima di pretendere qualcosa
da qualcun altro”. Grazie.
Ha chiesto di parlare il consigliere Naccari Carlizzi.
Ne ha facoltà.
Intervengo in maniera molto sintetica, perché in questa lunga
giornata abbiamo avuto modo di affrontare ulteriormente il problema, di parlarci, di mettere in evidenza gli aspetti problematici
di questa situazione, però lo faccio per ricordare a tutti quanti, a me stesso
innanzitutto, che questo problema non può essere trattato, come al solito, sulla frontiera, cioè sul limite della
scadenza del termine. Come avevamo correttamente evidenziato in sede di
approvazione del bilancio di previsione, erano molti gli obiettivi e le
obbligazioni giuridicamente vincolanti che non trovavano copertura nel bilancio
di previsione.
Da allora ad oggi sono stati utilizzati in parte i fondi Fas per dare continuità
ai contratti di servizio dei trasporti, quindi si è data una copertura con i
fondi per investimento, dopodiché degli Lsu-Lpu ci si
è ridotti a discutere oggi sotto un vero e proprio assedio dei lavoratori.
Ora, qui
bisogna anche sfatare l’idea che ci sia qualcuno che è sollecito, che soffia
sul fuoco di un disagio sociale e di un problema drammatico. Questa è una
situazione terribile di disagio sociale che è già una condizione di difficoltà
particolare, eccezionale, sulla quale, casomai, c’è scarsa coscienza del
problema, della sua drammaticità.
Il 27
giugno, assieme al collega Scalzo, che svolgeva le funzioni di capogruppo
facente funzioni del Partito democratico, abbiamo depositato al Parlamento
italiano un progetto di legge di iniziativa regionale nel quale avevamo cercato
di porre per tempo i problemi che oggi
i Comuni hanno con riferimento alla possibilità, necessità, opportunità di
stabilizzare questi lavoratori, ai problemi dei divieti, dei limiti imposti dal
patto di stabilità, dalla spesa del personale, dalla programmazione triennale
del fabbisogno. Ancora, questi lavoratori hanno ulteriormente un problema
incredibile e drammatico di cui il Paese si deve fare carico, che è quello
della copertura previdenziale e contributiva. Gli Lpu
non hanno alcuna copertura, gli Lsu una copertura
figurativa, di conseguenza è un problema reale, cioè anche ammesso che domani si riesca ad ottenere dal Parlamento il
contributo straordinario e le deroghe per assumerli, questi soggetti,
materialmente, o non potranno andare in pensione - e molti già hanno un’età
assolutamente critica - oppure andranno in pensione con delle pensioni che sono
assolutamente irrisorie, sono una presa in giro per uno Stato che dovrebbe
garantire i diritti sociali come elemento di qualificazione del concetto di
cittadinanza.
Ebbene, quella proposta non è stata nemmeno calendarizzata in Consiglio, e il problema su cui oggi
abbiamo presentato un’altra proposta di iniziativa regionale sulla
responsabilità che noi abbiamo rispetto alla copertura contributiva di questi
soggetti è un problema che rimane.
Guardate, per questi soggetti la spesa annua
sarebbe di 52 milioni di euro, per la previdenza non se ne parla nemmeno, non
c’è nemmeno un calcolo. Si potrebbe, almeno secondo la nostra proposta,
agganciarli al minimo del contributo forfettario Inps, quindi prevedere una
spesa di 1.500 euro annui per ognuno, che potrebbe essere per il futuro
caricata sui Comuni con degli opportuni incentivi e contributi e il pregresso
potrebbe essere costruito sotto forma di riscatto.
Ma ci vogliamo porre il problema che questi
soggetti sono stati reclutati vent’anni fa con un meccanismo che doveva essere
straordinario e transitorio? Eppure, da allora, quello che doveva essere
straordinario e transitorio è diventato strutturale e questi soggetti non
vivono nelle regole della Costituzione, perché
Insomma, faccio una semplice sollecitazione a
questo Consiglio regionale, perché quando noi diciamo di promuovere
un’iniziativa legislativa verso il Parlamento, diamo forza a quei soggetti,
come il Presidente della Regione, che possono andare a sedersi ad un tavolo e a
rappresentare i problemi della Regione, e il Governo nazionale deve
interloquire con questi soggetti. Perché?
Guardate, qualche giorno fa è stata fatta una
nota da parte della Regione che ringraziava il ministro Lupi per lo
stanziamento di 300 milioni di euro per i prossimi tre anni per completare
Tutti sappiamo che l’A3 in Calabria ha bisogno
di
Nello stesso provvedimento legislativo nella
legge di stabilità, vengono inseriti un paio di miliardi di euro per le
bretelle di collegamento dell’Expo. Allora, siamo contenti che l’Expo avrà le
infrastrutture necessarie ad un’iniziativa straordinaria e internazionale, ma
possiamo chiedere che l’A3 non venga completata nei prossimi trent’anni e che
non si finanzino in tre anni solamente
Il problema degli Lsu-Lpu
è lo stesso, perché quella cifra che serve a risolvere il problema è realmente
una goccia nel mare. Il problema è di capire se questa Calabria ha
rappresentanza politica dei problemi o non ce l’ha.
Ha chiesto di parlare il consigliere Talarico
Domenico. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, ho
l’impressione, ascoltando i miei colleghi,
che forse abbiamo perso tempo nel redigere un documento che si voleva unitario
e che superasse i problemi posti stamattina dai lavoratori Lsu-Lpu.
Forse avremmo fatto meglio se, nelle riunioni che si sono tenute oggi, ognuno
di noi, in qualche modo, avesse espresso il vero pensiero rispetto a questa
vicenda, che, a mio avviso, certifica il fallimento di intere classi dirigenti,
perché se è vero che il problema si protrae da 17 anni, in quest’Aula si sono
succedute coalizioni di segno diverso, nessuna delle quali, però, ha mai
provveduto a mettere la parola fine al precariato e ad intraprendere una strada
di stabilizzazione. Ho molte riserve sulle stabilizzazioni, è una sorta di
pregiudizio quando il precario diventa definitivo, quando l’emergenza costringe
tutti a calpestare le regole, spesso anche il merito e la concorrenza fra le
persone, fra i soggetti, però 17 anni sono tanti ed è arrivato il momento di
mettere una parola fine a questa vicenda.
Leggendo un po’ i conti ed ascoltando le lagnanze dei colleghi, ma
anche di autorevoli esponenti della Giunta, credo che questa Regione non
riuscirà a risolvere il problema, neanche se il collega De Gaetano dovesse
diventare – come mi auguro – Presidente della Giunta regionale. Penso che la
questione possa essere affrontata con qualche possibilità di risoluzione nel
tavolo romano, da tutti invocato ed evocato come la sede risolutrice del
problema; ma alla coalizione di larghe intese, qui ampiamente ed egregiamente
rappresentata, vorrei dare qualche consiglio, cioè noi dobbiamo chiedere al
Governo di metterci i soldi. Il presidente Scopelliti è ben rappresentato a
Roma, allo stesso modo il Partito democratico e le altre forze presenti in
Consiglio. A Roma bisogna chiedere di fare delle scelte politiche serie, di
chiedere a questo Governo di stare dalla parte dei precari oppure sostenere
altri soggetti in questo Paese.
Stamattina ho letto alcune cifre, ad esempio, che sono necessari 40
milioni di euro, per sostenere la spesa per il 2014. Contestualmente, ho letto
alcuni dati anche del Ministero della difesa. Sapete quanto costa un elicottero
militare? Giusto 40 milioni e il bilancio della difesa ammonta a 20 miliardi;
una missione cosiddetta internazionale costa 1 miliardo all’anno; un F35 170
milioni.
Allora, la delegazione che sta per costituirsi, se va dal presidente
Letta e da Alfano, dovrebbe forse snocciolare qualche cifra sulle spese
militari, sulle spese delle cosiddette missioni umanitarie e, forse, si
potrebbe trovare qualche spicciolo per dare una risposta definitiva ai nostri Lsu ed Lpu. Insomma, sette mesi
di Governo e non si è tassata una rendita, non è rientrato alcun capitale
dall’estero, non si è intaccata alcuna spesa superflua! Allora non va! Non
possiamo nascondere il fallimento, l’imbarazzo, sparando sulla croce rossa,
invocando soluzioni regionali che non potranno arrivare, perché – l’hanno detto
bene i colleghi del centro-sinistra – i soldi non ci sono e, se ci sono mai
stati, sono stati spesi per altro: si parla di distrazione di fondi, certamente
nella legalità, a favore di altri interventi, di altre spese. Se si va a Roma,
però, bisogna chiedere al Governo di fare delle scelte, di stare con i precari
o con i militari, di stare con gli Lsu o gli Lpu o a favore di altri.
Ecco, si tratta di fare una scelta politica. Questo è uno dei casi
emblematici di una contraddizione politica irrisolvibile.
Al di là delle invocazioni, delle buone intenzioni, del buonsenso,
delle lotte, giuste, legittime, anche da parte dei sindacati, non ho sentito
nessuno indicare una soluzione concreta e praticabile, cioè non è neanche
politicamente accettabile che si spari addosso al Presidente di turno, perché
quello che verrà si troverà comunque la situazione così com’è, se non c’è una
risoluzione strutturale, definitiva e
Ha chiesto di parlare il consigliere Gallo. Ne
ha facoltà.
Intervengo anch’io per manifestare sostegno convinto a questo provvedimento che oggi
Sono
stato sindaco di una comunità, so bene che negli anni passati la copertura finanziaria, comunque, soprattutto per
gli Lpu ed anche per le 40 ore, non era mai in linea
con il trascorrere dei mesi. Spesso i lavoratori di pubblica utilità, che
ricevono il sussidio dalla Regione, e i lavoratori Lsu
sono stati pagati per le 40 ore in estremo ritardo, se i Comuni, come sovente è
accaduto, non hanno avuto la possibilità
di anticipare le somme.
Oggi, invece, si crea una questione legittima
e giusta, perché con la crisi che viviamo anche un mese è pesante per i lavoratori
e per le famiglie, ma si crea una questione
forse fomentata, anche strumentalizzata, perché inizia una lunga campagna elettorale. Mi auguro che non sia così.
Ho apprezzato gli interventi di molti
colleghi, anche dell’opposizione, misurati, equilibrati, tranne qualcuno, che
forse dimentica che in questa legislatura, da parte di questa Giunta regionale,
non è stato creato precariato, non sono state approvate la legge 15, la legge
28, non si sono date, quindi, risposte errate rispetto ad una richiesta di
sviluppo che proveniva dalla Calabria, ed oggi i nodi vengono al pettine,
perché i problemi, cari colleghi, non vengono mai per caso.
Evidentemente, se oggi viviamo questo momento
di crisi a livello generale e anche in questa Regione, qualche responsabilità
di natura politica, di centro-destra o di centro-sinistra, forse si sarà
assommata.
Credo,
allora, che il Presidente, nel momento in cui oggi ha assunto l’impegno di
trovare la copertura finanziaria, da qui ad una settimana, 15 giorni, mettendo
alla frusta gli uffici per far sì che questa copertura sia immediatamente
trovata, darà una risposta in questi termini, in termini politici rispetto ad
una legittima richiesta che proviene dai lavoratori, anche nel momento in cui
riesce ad ottenere in tempi celeri la prosecuzione di un tavolo romano; perché
noi di questo stiamo parlando, della
necessità che il Governo centrale, che il Paese capisca che comunque le
emergenze di questa regione sono diverse rispetto alle emergenze di altre
regioni, vale a dire che in Calabria forse si è costruito precariato, si è data
questa risposta alle esigenze del territorio e che, comunque, oggi questa
gente, questi padri di famiglia, questi lavoratori non li possiamo mandare nei
forni crematori, ma che bisogna dare una risposta alle loro aspettative in
termini di retribuzione al loro lavoro.
Penso che oggi la risposta politica da parte del Consiglio regionale,
anche da parte dell’assessore Salerno, che da pochi mesi segue questo settore,
ci sia stata. Credo che la risposta ci debba essere anche per il 2014 e mi
auguro che il Governo trovi una soluzione, anziché tagliare le somme per i
forestali, perché anche in quel caso noi stiamo parlando di situazioni
consolidate, non create oggi. C’è un taglio di 20 milioni di euro nella legge
di stabilità per i forestali e un emendamento in itinere per far
ripristinare queste somme, per evitare di creare ulteriori conflitti sociali.
Ritengo che la risposta da parte di Roma ci debba essere.
Fra qualche anno si concluderà il percorso dei lavoratori della legge
numero 285, un altro esempio di stabilizzazione dei lavoratori di pubblica
utilità e socialmente utili. Credo che ci sia l’occasione, di qui a due-tre anni, per dare una risposta in termini
occupazionali da parte del Governo centrale rispetto a queste esigenze. Per
oggi, la risposta politica, credo che ci sia stata e noi votiamo per garantire
queste due mensilità. Ci aspettiamo di avere una nuova variazione di bilancio
per la copertura di tutto l’anno, anche perché il presidente Scopelliti e
l’assessore Salerno ci hanno detto che da domani i Comuni potranno
sottoscrivere le convenzioni.
Prima delle conclusioni del Presidente della Giunta regionale, si sono
iscritti a parlare i consiglieri Serra e Magarò. Consigliere Serra, prego, ne
ha facoltà.
Intervengo
anche se non avrei dovuto farlo perché, fra l’altro, eravamo rimasti d’accordo che sarebbe intervenuto un componente della maggioranza e uno della
minoranza, però, poi, ognuno ha voluto esprimere la vicinanza e la solidarietà
ai lavoratori Lpu-Lsu, ma credo a tutti i precari che
si trovano in un momento di grande difficoltà. Intervengo a nome mio e del collega Aurelio Chizzoniti, per dire che non c’è chi oggi deve fare il
primo della classe perché, per quanto mi riguarda – e chi mi conosce sa che ho
avuto quasi trent’anni di esperienza nel mio modesto Comune di San Marco
Argentano – la problematica degli Lpu-Lsu, da quando
si è posta, è stata sempre così; addirittura, come sindaco mi sono trovato ad
anticipare anche 4 e 5 mensilità. Credo che il tavolo che si è tenuto oggi alla
presenza dei sindaci, delle organizzazioni sindacali, rappresenti un fatto di
grande democrazia, però lo diceva bene il presidente Scopelliti, che ringrazio
- perché ho seguito attentamente il suo intervento assieme a quello
dell’assessore Nazzareno Salerno - molto prima di questo momento, i primi di
ottobre, a Roggiano Gravina, quando in un convegno
ricevetti una delegazione di Lpu-Lsu e anche di precari,
nel corso della quale aveva garantito l’impegno a trovare subito le due
mensilità, per poi trovare anche l’altra mensilità, perché abbiamo detto che la
mensilità di dicembre in genere, negli anni, si è sempre pagata negli anni
precedenti.
Ebbene, credo che oggi venga data una risposta. Qualcuno può dire, fra
l’altro l’ho ascoltato dai tavoli degli amici consiglieri, capigruppo del
centro-sinistra, ma della minoranza, “si poteva anche evitare”. Beh, si può
evitare quando un governo regionale viaggia economicamente in salute.
Siamo a rastrellare fondi che vengono recuperati una volta per la
sanità, una volta per i trasporti. Oggi, giustamente, per i precari, domani
verranno altri, perché uno spostamento di cifre da un capitolo all’altro
sicuramente creerà delle conseguenze. E’ giusto, però, che se ne sia parlato,
che ci sia stato un confronto alto e democratico, ma senza polemiche e senza
ripercorrere strade vecchie, perché negli anni precedenti e anche nella
precedente legislatura, che mi vedeva anche dall’altro lato, nel
centro-sinistra, i problemi ci sono sempre stati.
Allora vuol dire che sicuramente questo tavolo romano che il presidente
Scopelliti, nel giro di pochi minuti, è riuscito ad avere possa non solo
garantire i fondi necessari per il 2014 e pure avviare, se è possibile, la
stabilizzazione, come ci fu nei primi anni. Poi la situazione economica è
precipitata, un po’ anche gli enti locali non hanno contribuito a quello che
era un dovere di stimolare e rendere un po’ più percorribile la strada della
stabilizzazione, perché ogni amministratore ha cercato di rinviare il discorso,
in quanto aveva paura di non avere i fondi.
Oggi stiamo arrivando al capolinea, quindi il primo obiettivo è quello
di garantire ai lavoratori le mensilità arretrate. Mi sembra che questo sia
l’impegno assunto sia dall’assessore sia dal Presidente, ma anche – credo –
dell’intera maggioranza e – perché no? – credo anche della minoranza,
indipendentemente dagli interventi che sono stati fatti, che in democrazia
devono essere rispettati.
Quindi, concludo con l’augurio che dal 2014 questa annosa pratica degli
Lpu-Lsu, ma dei precari calabresi possa essere
affrontata dal prossimo bilancio con più fermezza e con più decisione, nel
rispetto di questa grande emergenza che viviamo, che è iniziata già da un anno
e mezzo, ma che è precipitata nel 2013.
La parola al consigliere Magarò.
Anch’io
vorrei esprimere qualche ragionamento
disordinato su questa
questione. Il primo pensiero: penso che la questione lavoro in questo
momento sia la vera emergenza della nostra regione, del Mezzogiorno e dell’intero Paese. Questa questione deve essere messa al primo punto
nell’agenda politica dei governi ai vari livelli.
Le condizioni che vivono in Calabria, ma anche
nel resto del Paese, tanti lavoratori sono
drammatiche, le possibilità d’inserimento delle nuove generazioni nel mondo del
lavoro sono quasi nulle ed aumenta sempre di più il precariato, aumenta sempre di più quell’area
che ha ragione molte volte a protestare.
Però, vorrei essere uno che ragiona anche controcorrente: voi che
pensate, che un sindaco, il Presidente di una Regione voglia risolvere o non
risolvere queste come tante altre questioni? Se un sindaco o un Presidente di
Regione avesse la bacchetta magica, penso che avrebbe risolto in ogni momento,
in cinque minuti, in tre minuti, questa come tante altre questioni. Ritengo che
il Presidente sarebbe la persona
più felice, se potesse stabilizzare tutti i precari della nostra regione e se
potesse dare lavoro a tanti altri giovani.
La sfida, dal mio punto di vista, è quella del Governo, dell’indicare
le soluzioni, dell’avere la forza per poter incidere e per poter mettere in
atto politiche che allentano e poi risolvono definitivamente questa questione.
Penso che su questo tema, come su quello della sanità, non siano possibili
speculazioni. Bisogna mettere in campo una forte azione propositiva.
Nel corso di questi anni sono state avanzate delle proposte di
svuotamento del bacino – se ne parla da oltre dieci anni in Calabria - però il
bacino non è stato svuotato, è stato addirittura incrementato e penso che una
prima cosa che dovremmo dire forte in questa regione è “alt al precariato”, non
mettiamo più avanti proposte di lavoro che siano precarie, se prima non
riusciamo a risolvere il precariato storico che abbiamo a nostra disposizione.
Poi, dal mio punto di vista, dobbiamo chiamare tutti alla
responsabilità. Quando ero sindaco, per esempio, mi sono sforzato tante volte
affinché, nelle società miste in cui il Comune aveva una partecipazione o nelle
società in cui i servizi venivano affidati a società eterne, ci fosse l’obbligo
di assunzione di una parte di questi precari. Ho visto che nel decreto che il
Parlamento ha approvato qualche settimana fa si stabilisce che una parte dei
posti disponibili nella dotazione organica e che possono essere messi a
concorso debba essere riservata a queste categorie. Questa è una proposta, così
come dobbiamo ricordare le proposte che abbiamo avanzato nel corso di questi
anni finalizzate ad incentivare i lavoratori ad abbandonare il bacino per
mettere in campo attività imprenditoriali oppure quelle altre proposte che
invitavano i Comuni ad assumere personale perché per i primi cinque anni
avrebbe pagato
Penso che tutti quanti noi dobbiamo chiamarci al senso della
responsabilità ed i Comuni non possano riversare sempre e soltanto sulla
Regione le responsabilità. Dobbiamo assumercele tutti, dobbiamo fare squadra,
non dobbiamo dividerci e su queste questioni non ci possono essere né i primi né gli
ultimi della classe.
Ho soltanto un appunto da fare al Presidente, che ringrazio per lo
sforzo che oggi ha dovuto mettere su questa questione, magari doveva e poteva
fare altro e c’erano da fare tante altre cose, però
Dico al Presidente e agli assessori, se una cosa si può fare, non
aspettiamo le proteste, perché questa è una cultura, è un sistema che è diffuso
in Calabria: non si pagano i servizi di trasporto, vengono con i pullman sotto
Questo è un suggerimento propositivo, altrimenti legalizziamo una
cultura della protesta continua.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Giordano.
Ne ha facoltà.
Presidente,
solo un minuto, per esprimere il mio pensiero
su una giornata molto triste, che, ancora una volta, ha
fatto da cornice a quello che è un antico cliché consumato, cioè
Ci sono delle inadempienze che, certamente, se evitate, se non
verificate, non avrebbero portato a questa giornata.
Chiedo ed auspico che ci sia una risposta seria, soprattutto, per
quella che deve essere la programmazione del 2014, che si eviti di ripercorrere
quello che è successo in queste giornate.
Ricordo che già un mese fa, insieme
ai colleghi Franchino e Guagliardi, avevamo chiesto di affrontare il problema,
avevamo la percezione netta di quello che si stava per verificare. Certo, sul
versante delle stabilizzazioni invito tutti a fare una riflessione: non credo
che si potrà verificare una circostanza come quella che vede il cosiddetto
Governo delle larghe intese, che forse ci ha abituato, più che ad essere un
Governo delle larghe intese che risolve i problemi, a un Governo dei lunghi
rinvii. Non vorrei che si consumasse anche questa ennesima recita.
Auspico e chiedo con forza che ci sia
un’azione seria, che questa giornata non venga sprecata, che ci sia dal 21
novembre, quando ci sarà il tavolo nazionale, un approccio serio, che dimostri
che
Questo è l’auspicio che sento di fare e chiedo
che ci sia una risposta, che non ci sia un ennesimo differimento di questa
drammatica situazione.
Consigliere Giamborino, vero è che il Regolamento
non prevede la programmazione degli interventi, comunque le do la parola per
l’ultimo intervento, ma che sia l’ultimo, perché il buonsenso vuole che
comunque, durante i lavori, ci si programmi con gli interventi.
(Interruzione)
Due minuti per l’intervento. Prego, ne ha
facoltà.
Signor
Presidente, la ringrazio e ringrazio anche il presidente Scopelliti, che vedo
reclamare il tempo e anche perché il mio sarà un tempo breve, necessario per
dire che sono ben consapevole che un semplice consigliere d’opposizione non può
incidere più di tanto. Questo lo dico al Presidente della Giunta regionale.
Intervengo, però, per denunciare la grave situazione, il dramma nel dramma –
che l’assessore Salerno conosce – che è quello dei vibonesi che sono stati
sospesi e il commissario prefetto non intende, in assenza di copertura
finanziaria, accettare il protocollo d’intesa, ad esempio, che hanno firmato
qui i sindaci. Lo dico solo affinché questo possa rimanere agli atti e vorrei che rimanesse agli atti,
signor Presidente, per quanto è possibile, che la convinzione che si va
acclamando in Calabria è che difendere i lavoratori è diventato quasi un
crimine, una incultura.
Voglio
dichiarare,
anche, che comprendo chi ha creato lavoro cosiddetto precario: in assenza di un
Governo e di uno Stato che non permette ai governi calabresi di creare lavoro
stabile, questa è stata la possibilità e questo è. Forse il problema sta nelle corde di quello che
dice il consigliere Naccari, cioè il problema è del tutto politico, non si
riesce a finanziare e ad attrarre risorse per quanto riguarda il completamento
del tratto dell’autostrada che interessa
Dunque il problema è politico, un problema
antico che, dopo il Governo De Gasperi, l’unico Governo che ha sposato la
questione meridionale insieme ad una brevissima parentesi dell’indimenticabile
“Fanfani” – guarda caso, uomini moderati, cattolici, che hanno sposato la
questione meridionale – ad oggi nemmeno la potente macchina del presidente
Scopelliti, che punta ad assumere un ruolo importante sulla scena nazionale e
che noi auspichiamo, perché così forse si risolveranno una serie di problemi e
Signor Presidente, la ringrazio, anche perché
non è facile immaginare che un consigliere regionale di opposizione possa
convincere il potente e possente presidente Scopelliti!
La parola al Presidente della Giunta,
Scopelliti, per le conclusioni sul primo punto all’ordine del giorno.
Cari colleghi, inizio il mio intervento
complimentandomi col collega De Gaetano, perché, quando ha chiuso il microfono,
ha detto: “Mi vergogno, mi vergogno!”. Fa piacere vedere un collega che ogni
tanto si assume le proprie responsabilità, vuol dire che si rende conto delle
cose che poteva fare e non ha fatto o, meglio, delle cose che forse si dovrebbe
attribuire e finge di non attribuirsi.
(Interruzione del consigliere De Gaetano)
Dico questo perché…
(Interruzione del consigliere Giordano)
Dico questo perché, oggi,
abbiamo vissuto una giornata difficile, intensa, perché quando si mette a repentaglio
la serenità dei lavoratori, non si sa mai dove si va a parare, quindi tutto
questo ha aperto un fronte nuovo, soprattutto perché – così come ho avuto modo
di spiegare ai sindaci – la delibera di oggi, questa delibera di variazione di
bilancio che approviamo in Aula questa sera, proposta dall’assessore Mancini
insieme all’assessore Salerno, ci consente di recuperare risorse per
l’integrazione del mese di luglio, il mese di agosto e il mese di settembre
degli Lsu-Lpu calabresi, cioè del mondo del
precariato calabrese, una parte, ovviamente. In buona sostanza, con questa delibera andiamo a
pagare queste mensilità. Rimane scoperto un mese, ad oggi, cioè il mese di
ottobre.
Mi sono domandato: ma per una mensilità arretrata era necessario
mobilitare tutte queste flotte di persone, queste masse di persone, mobilitare
le forze dell’ordine, fare tutto ciò che è accaduto oggi?! Qualcuno ha detto:
“Sì, lo facciamo perché il Governo deve sentirci”. Bene, attrezziamoci e
andiamo a Roma, dal Governo nazionale, ha più senso, perché l’eco non sempre
arriva facilmente, corre il rischio di diventare più una posizione nei
confronti dell’amministrazione di riferimento, non si percepisce e non si
coglie lo spirito di questa vicenda.
Devo dire la verità, insieme al mondo sindacale, il mondo delle istituzioni,
quindi dei sindaci con le fasce tricolore hanno portato a questo dibattito un
contributo di serenità e di grande equilibrio, perché il documento consegnato a
me dai sindaci è la dimostrazione che, a volte, lo sciacallaggio rimane fuori
dalle porte della politica e delle istituzioni e lo si consegna soltanto agli
sciacalli di turno, mentre le istituzioni che indossano la fascia tricolore
hanno il compito di rispettare le altre istituzioni e di trovare, attraverso il
dialogo sereno, pacato e nei termini della moderazione, le soluzioni.
Questo documento che mi è stato consegnato ha trovato una pronta
risposta, anche a livello nazionale, per quanto riguarda la convocazione a
Palazzo Chigi - che ho avuto modo di comunicare; è stata assunta, infatti, dal sottosegretario
alla Presidenza del Consiglio Patroni Griffi, con me in questo incontro c’era
il Presidente del Consiglio ed i termini della risposta sono stati: due
mensilità immediate e poi entro il 31 dicembre garantire il finanziamento per
le tre mensilità precedenti o comunque immediatamente a rimborso i primi di
gennaio. Questo è un documento responsabile, perché dimostra che chi fa
amministrazione ha contezza di ciò di cui parliamo. C’è qui una Giunta
regionale che deve trovare 19 milioni di euro, oggi ne trova 7 e qualcosa,
riesce a pagare queste cose, ma ne mancano 12 e non è facile trovare 12 milioni
di euro in un bilancio di un ente, bisogna fare uno sforzo sovrumano. Noi non
abbiamo auspicato questo, perché è da quindici giorni, un mese che lavoriamo
per cercare di trovare l’escamotage del bilancio che ci consente di fare
questo.
Il grande senso di responsabilità degli amministratori locali è
encomiabile, con fermezza, su posizioni a volte anche differenti, ma con grande
stile e grande garbo. Quando la politica fa questo, acquista sicuramente un
ruolo strategico e importante, perché diventa centrale nel dibattito e diventa
interlocutore un amministratore di un altro ente, cioè si crea una sorta di
capacità di confronto; qui siamo di fronte a una situazione in cui un sindaco
si rende conto che non è facile trovare i soldi. Io che ho fatto
l’amministratore locale ricordo che
Pensate che ci sono Comuni della provincia di Reggio Calabria – che
conosco – in cui vi sono, con 25 dipendenti, 48 Lsu.
Ma quando mai troveranno questi Lsu o Lpu un posto di lavoro!? Chi garantirà loro, mai, la
possibilità di entrare ad avere un posto di lavoro fisso?! Nessuno, perché se
una pianta organica ha 23 dipendenti e 48 sono gli Lsu,
bisogna che muoiano due generazioni, due livelli di dipendenti.
Allora, rispetto a questo, abbiamo una difficoltà seria, reale. Perché
ho detto che ha fatto bene il collega De Gaetano a dirsi “mi vergogno, mi
vergogno”? Bravo, assumiti le tue responsabilità, perché ho spiegato ai sindaci calabresi che, quando siamo arrivati
noi nel 2010, qualcuno ha scritto che la spesa era storicizzata. Certo, sarà
stata storicizzata la spesa, come no!, bravi che avete scritto che la spesa era
storicizzata! Peccato che, però, da quando sono arrivato a governare questa
Regione insieme a questa schiera di consiglieri e di colleghi che sono in prima
linea con me, tutti quanti abbiamo trovato una situazione in cui – la dico così
come l’ho detta ai sindaci, che è molto chiara – un Presidente di Regione si è
trovato ad avere 126 milioni di euro che sono le tasse che pagavano i calabresi
nel 2010, 118 nel 2011, 110 nel 2012. Significa che la crisi investe il mondo
imprenditoriale, che i cittadini che pagano le tasse, non solo il mondo
imprenditoriale, sono sempre di meno. I 126 milioni di euro erano soldi che
finivano nelle casse dell’assessore. L’assessore al bilancio della Regione
Calabria, prima di Mancini, aveva 126 milioni di euro di tasse da spendere in
più del sottoscritto.
Immaginate un sindaco che governa una città ed
ha una parte del suo bilancio, quella che riguarda le tasse e i tributi dei
cittadini, che è una parte corposa rispetto ai trasferimenti dello Stato, un
sindaco che non ha i tributi locali che incassa, perché la grande scienza della
politica, avendo prodotto un buco nella sanità di 1 miliardo e 441 milioni di
euro, il Piano di rientro ci ha imposto il blocco della fiscalità ordinaria,
che significa che tutti i soldi delle tasse dei calabresi, che prima si
spendevano, oggi, da quando sono arrivato io, non li posso spendere e ho un
bilancio ingessato per l’incapacità e l’inadeguatezza della politica che,
purtroppo, ci ha portato a questa situazione.
E’ inutile che vi dica che qui non ci sono
avvisi di garanzia, non ci sono processi per tutti i buchi della sanità, delle
Ferrovie della Calabria, non c’è buco e non c’è processo per l’Afor, per l’Arssa, per
Sotto questo punto di vista, rimane un
problema serio: mettetevi nei panni di un amministratore che nella sua capacità
di spesa non ha, in un sol colpo, 126 milioni di euro e che nei tre anni ha
tagli che vanno, secondo me, almeno intorno ai 50-70-100 milioni di euro in
meno. Assessore Mancini, mi conferma che sono 100? Dice di sì, circa 100
milioni di euro.
Quindi, di che cosa stiamo parlando?! Stiamo
parlando di un mondo diverso, di un altro mondo, una Regione che ha 200 milioni
di euro in meno da spendere è un altro mondo.
Questa è la difficoltà per cui dobbiamo
cercare, in qualche modo, attraverso la spesa dei fondi Fas, di recuperare per
qualche comparto altro tipo di iniziativa. Noi contiamo, nonostante tutto, che
ci sia la possibilità, fra i derivati che abbiamo chiuso, queste vicende con le
banche, che non sappiamo quando arriveranno – speriamo nel più breve tempo
possibile – tra altre opportunità, stiamo cercando di dare una risposta entro
l’anno e c’è il nostro totale impegno.
Dopo il rapporto col Governo nazionale – e qui
concludo, Presidente, e la ringrazio per il tempo in più che mi ha concesso –
qui, di fronte al Governo nazionale, noi continuiamo a fare la battaglia, che
è, intanto, la continuità nel 2014, intanto speriamo nel 2014, se non ci
saranno tagli ulteriori, di avere la posta in bilancio per tutto l’anno, così
con questo mondo, con questo bacino siamo a posto, ovviamente quelli della
legge 15 e così via, quindi questo gruppo di precari.
Siamo in una situazione in cui, adesso, dobbiamo,
attraverso il rapporto col Governo nazionale, trovare una soluzione. Abbiamo
chiesto un aiuto di 20-25 milioni al Governo su questa legge di stabilità,
vediamo se ci sarà la soluzione; dall’altra, abbiamo presentato in questi mesi
– l’ho detto e lo ribadisco – una serie di opzioni al tavolo romano, il primo,
quando io ho parlato con i ministeri competenti, dicendo che alcune cose
potevano essere fatte – i sindaci su questo spingono – la rivisitazione del
patto di stabilità rispetto a questo tema delle assunzioni, l’idea dello
sblocco del turn-over, quindi la possibilità che le amministrazioni
possano fare i concorsi, cioè tutte cose che hanno una finalità che consente lo
svuotamento del bacino.
Uno dei passaggi cruciali è stato anche quello
introdotto dal ministro D’Alia, che ad agosto mi ha
telefonato per dirmi: “Guarda che la task force in cui c’è l’onorevole
Brunetta deve valutare la situazione dei precari. Telefona a Brunetta, perché
questo è riferito a quello che tu avevi proposto al tavolo”. Quindi con D’Alia abbiamo fatto gioco di squadra per far passare quel
provvedimento, che è un ulteriore tassello aggiuntivo alla vicenda del
precariato non calabrese solo, ma in generale.
Alcune cose si stanno costruendo e si sono
costruite. Andremo, ancora una volta, al tavolo tecnico a chiedere questo tipo
di opportunità. Ma il Governo ci ha risposto, Patroni Griffi, “non è facile,
risorse non ce ne sono, cercheremo comunque di alimentare la speranza
attraverso qualche tipo di intervento.
Sul livello romano si gioca l’altra parte
importante, perché è vero – e qualcuno lo ha detto – ci sono state in passato
altre realtà in cui il bacino, attraverso uno sforzo del Governo nazionale, è
stato svuotato proprio per la sensibilità dei Governi nazionali, che hanno dato
risorse aggiuntive per lo svuotamento.
Siamo in una stagione non facile per la fase
di stabilizzazione, perché comunque c’è una situazione di difficoltà, però
ritorniamo al confronto cercando di ottenere delle soluzioni. Noi ci siamo
impegnati e ci impegneremo per dare la continuità, perché l’abbiamo sempre
fatto, poi a volte mi piace ricordare anche che, fuori dalla demagogia che
alcuni fanno, se gli Lpu sono fuori da questo palazzo
a protestare, è perché non in quest’Aula, ma nella vecchia Aula il sottoscritto
– e questo è bene saperlo e ricordarlo, forse molti lo hanno dimenticato – nel
2001, quando il Governo nazionale che creò i pacchetti Treu, un po’ alla volta
lasciava fuori i vari pacchetti – era il pacchetto degli ex articolo 7, dei
144, degli Lpu e degli Lsu
- se voi guardate le altre Regioni italiane, nessuna ha con sé gli Lpu, siamo forse l’unica Regione italiana, assessore
Salerno, se non sbaglio…
(Interruzione)
(Interruzione)
E’ una regione a Statuto speciale. Però noi siamo stati l’unica Regione
– a Statuto ordinario – perché io, nel 2001, feci una legge in questo Consiglio
regionale, a differenza di quello che era l’indirizzo del Governo nazionale, di
mandare a casa queste persone, prima i 144, poi gli ex articolo 7, poi gli Lpu, e mantenendo in vita solo gli Lsu,
con una legge ho reintegrato nel bacino dei precari queste figure. Quindi, se
sono state qui oggi fuori a protestare, è perché qualcuno ha dato loro la
possibilità in questi dodici anni di
avere un posto di lavoro, perché per il Governo erano stati liquidati e mandati
a casa.
Dobbiamo ripartire da questo tipo di
conoscenze.
(Interruzione del consigliere Giamborino)
Certo, sì, è importante.
(Interruzione del consigliere Giamborino)
Va bene, mi fa piacere che il collega
Giamborino condivida….
(Interruzione)
Di opposizione. Io ho condiviso alcune cose
del consigliere De Gaetano e il consigliere Giamborino condivide…
Quindi, perché lì il problema di fondo è che
non si possono creare sacche e, dopo che crei sacche di precariato, le elimini
così, dall’oggi al domani, perché non regge. Quindi, a quel tempo, giudicammo
l’idea importante. Io la rifarei ancora oggi.
Credo che il nostro impegno per il 2014 sia
quello di trovare la continuità e di dare a questi lavoratori una risposta,
forse penso che oggi… Ho visto anche le espressioni non nei nostri confronti,
ma in generale, di qualche lavoratore. A volte, non si percepisce e non si
comprende che fomentare sulla disperazione è un rischio per tutti e bisogna
avere molto più requisiti organizzativi, perché la gente disperata è pronta a
tutto e noi, invece, sbagliando, continuiamo a trasmettere messaggi negativi,
anziché tutti quanti impegnarci per cercare di offrire messaggi positivi, di
speranza, perché la gente vive un momento di grande difficoltà.
Continuo a sostenere queste cose perché ci
credo e perché ritengo che siano uno dei motivi dell’impegno mio diretto e
personale in questa stagione così complessa, ma anche così importante che noi
dobbiamo portare avanti per il bene dei calabresi.
Presidente, quando passiamo alla votazione,
voglio intervenire per dichiarazione di voto.
Presidenza del Presidente Francesco Talarico
Sì, ma adesso stiamo facendo il dibattito, poi
quando si arriverà alla votazione…
L’ho annunciata prima, così non ci
confondiamo!
Non c’è bisogno di chiederla adesso, lei ha
esperienza in Consiglio, quindi quando arriverà il momento, chiederà la parola
e io gliela darò.
Per il momento, dobbiamo chiedere
l’inserimento all’ordine del giorno del provvedimento. Non so se l’assessore
l’avesse già chiesto. C’è il disegno di legge approvato dalla Giunta regionale
in data 4 novembre 2013, che riguarda la variazione al bilancio per l’esercizio
2013, per coprire le spettanze. E’ formato da due articoli.
Presidente, ho chiesto di fare la
dichiarazione di voto. Si fa prima della votazione.
Intanto pongo in votazione l’inserimento
all’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
Adesso
ci sono i due articoli da porre in
votazione.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato all’unanimità)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato all’unanimità)
Dichiarazioni
di voto sul provvedimento nel suo
complesso. Prego, consigliere De Gaetano.
Brevemente, solo per dire al presidente Scopelliti che
io non ho detto che mi dovevo vergognare,
ma ho detto: “Vergognatevi”. Ci sono le dichiarazioni che possono essere prese
e consegnate al presidente Scopelliti, tanto per essere chiari.
Mi esprimo favorevolmente su questa
proposta, nonostante sia insoddisfatto, perché mi aspettavo di votare un
provvedimento fino al 31 dicembre 2013, che non c’è.
Al consigliere Orsomarso, che mi ha
definito una Cassandra, vorrei dire che il presidente Scopelliti l’ha smentita,
perché ha
detto che, probabilmente, i mesi di ottobre, novembre e dicembre si pagheranno
a gennaio. Quindi, non è che diciamo cose che non sono vere, qua diciamo fatti
e bisogna avere la chiarezza di dirli e in quest’Aula bisogna dire la verità.
Vorrei ricordare al presidente Scopelliti quello che ho fatto da
assessore al lavoro in un anno: ho fatto “soltanto” 5 mila stabilizzazioni,
l’integrazione oraria, predisposta con i colleghi del centro-sinistra, abbiamo
dato gli assegni familiari e abbiamo fatto un disciplinare che dà diritti a
questi lavoratori che non ne avevano mai avuti, da quando esistono come Lsu-Lpu.
Quando il presidente Scopelliti vorrà tenere un dibattito, un
confronto, con documenti alla mano e davanti a qualsiasi televisione e
giornalista, io sono pronto! E vedremo chi ha fatto di più, se noi o voi.
Questo per chiarezza, perché bisogna essere chiari, non bisogna dire cose che
non sono vere.
Abbiamo fatto queste cose, abbiamo sempre pagato gli Lsu-Lpu, voi in questo momento non li pagate e state
traslando il pagamento nel 2014.
Quindi su questo, Presidente, voto favorevolmente, il gruppo del Pd ha
votato favorevolmente, ma siamo insoddisfatti perché i lavoratori non saranno
pagati puntualmente nel 2013 e non è vero che c’è solo un mese di ritardo,
perché ci sono Comuni dove da quattro mesi non vengono pagati, ci sono
amministrazioni, comprese quella di Reggio e quella di Vibo, che hanno sospeso
i lavoratori. Questa operazione di bilancio, ovviamente, non basterà,
purtroppo. Quindi avremo problemi con amministrazioni dello Stato, con prefetti
che non credono a quello che state facendo. Questo è il punto.
Per questo siamo insoddisfatti, votiamo favorevolmente, ma siamo
insoddisfatti per questa cattiva gestione dei precari calabresi.
Per dichiarazione di voto, ha chiesto di parlare il
consigliere Principe. Ne ha facoltà.
Presidente,
sinceramente volevo intervenire prima ma non ho voluto appesantire la
discussione. Mi consenta, in sede di dichiarazione di voto, di esprimere una
insoddisfazione per un dibattito che ha fatto registrare che il Consiglio regionale ha perso una ulteriore occasione per
approfondire le questioni.
Nella riunione del 21
novembre a Roma che è un risultato ottenuto dopo una lunga discussione con i
sindaci e con i sindacati, penso che ci si debba presentare con una idea su
come risolvere il problema perché il problema di fondo è di liberarsi, finalmente,
del precariato.
Se a Roma vai con una idea
di come ti vuoi comportare per il futuro c’è la possibilità di chiedere un
sacrificio allo Stato e alla Unione europea in modo da favorire per il futuro
anche una burocrazia che sia più efficiente e fatta di giovani preparati con la
chiusura finale del comparto del precariato.
Di tutto questo neanche
una parola, andremo a Roma come al solito col cappello in mano senza una
proposta e senza far prendere in considerazione a Roma che la coesione
territoriale implica anche una compartecipazione per liberarsi di queste piaghe
anche da parte dell’Europa e quindi dei fondi comunitari con la futura programmazione.
Abbiamo ascoltato il
solito dibattito dell’uno contro l’altro armato e la solita conclusione di
attribuire le responsabilità sempre al passato e vantare sempre questi tre anni
che sono il paradiso della Calabria. Io non ho il tempo per interloquire su questo aspetto ma dico che negli ultimi 18 anni, mi
pare, che 13 anni siano stati appannaggio del governo di centro-destra e se
andiamo a vedere come sono stati ridotti i vari comparti e le cose positive che
si sono fatte non credo che il giudizio può essere quello che abbiamo ascoltato
da parte del Presidente-Governatore.
In sede
di dichiarazione di voto debbo esprimere anche una incertezza di comprensione,
Presidente, perché qui non ho capito cosa andiamo a votare perché nel giro di
qualche ora abbiamo assistito a tutto e al contrario di tutto.
Che la
coperta sia corta è fuori di dubbio. Ho visto che ci si è vantati tanto del
documento dei sindaci; in quel documento c’è la richiesta dell’incontro romano
che è stato accordato e per redigere quel documento in modo sereno non le
nascondo, Presidente, che c’è stato un grande contributo da parte nostra ma c’è
anche la richiesta da parte dei sindaci di assicurare le spettanze dei
lavoratori Lsu e Lpu fino
al 31 dicembre 2013.
Sotto
questo profilo siamo nella più grande incertezza. Voteremo il provvedimento
perché a fronte delle sofferenze di questi lavoratori e delle famiglie, a
fronte dei disagi dei comuni i cui servizi sono gestiti in massima parte in
alcuni comuni, addirittura, da questi dipendenti - ed è argomento da porre con
forza a Roma – questa richiesta dei sindaci mi pare che non sia stata
soddisfatta e, caro assessore, siamo nella più grande confusione.
Vi siete
presentati al tavolo dei sindaci - dal momento che la coperta era corta prima
ed è rimasta corta anche adesso – asserendo che le spettanze erano assicurate
dal fuori orario di luglio compreso per i mesi di settembre e di ottobre e che
sarebbero rimasti fuori i mesi di novembre e di dicembre.
A
distanza di qualche ora il presidente Scopelliti è venuto all’incontro per
dirci che venivano assicurate le spettanze di novembre e dicembre per
consentire ai comuni di sottoscrivere le convenzioni dato che i sindaci hanno
detto con chiarezza – tranne qualche sindaco ben ispirato, debbo dire – che non
avrebbero sottoscritto le convenzioni senza copertura finanziaria.
Siete
tornati dopo due ore di conclave e ci avete detto che spostavate i soldi dal
pregresso ai mesi di novembre e di dicembre per consentire ai sindaci di
stipulare convenzioni, quindi con l’assestamento di bilancio si sarebbero
coperte le spettanze pregresse.
Siete,
poi, venuti in Aula e siete ritornati alla favoletta
della riunione nell’Aula Commissione. E lei nella sua relazione ci ha
illustrato che il fuori orario di luglio sarà chiuso, che agosto e settembre
saranno chiusi, che rimane solo ottobre ma non ha detto una parola su novembre
e dicembre.
(Interruzione)
Chiedo
scusa, se le cose stanno in questo modo rimane sempre il problema delle
convenzioni, caro assessore. Non avete risolto nulla, avete trovato queste
risorse per chiudere luglio, agosto e settembre. Rimane fuori ottobre che per
voi è l’unico mese, ma in realtà rimangono fuori anche novembre e dicembre.
Perché se con questo provvedimento non avete dato copertura ai mesi di novembre
e dicembre - i sindaci vi hanno detto con chiarezza che non stipuleranno le
convenzioni - i lavoratori rimarranno a svolgere le loro funzioni senza alcuna
copertura non solo economica ma anche giuridica.
Noi,
comunque, per senso di responsabilità, votiamo al buio questo provvedimento
augurandoci che tra la prima versione che ci è stata propinata alle ore 15, la
seconda versione che ci è stata propinata alle 18 e la terza versione che ha
ripreso la prima che ci è stata propinata alle ore 19 ci sia comunque una
copertura che riduca il disagio dei lavoratori.
Ha chiesto di parlare il consigliere Guagliardi. Ne ha
facoltà.
Presidente,
anche io intervengo per dire che voto a favore ma con grande insoddisfazione
perché le cose che diceva prima il collega Principe sono lapalissiane in questo
momento. I lavoratori avranno due mensilità, l’impegno per la convenzione… non
si sa ottobre, ma vanno a casa con due mensilità arretrate per poi sperare che
nel prossimo assestamento di bilancio che dovremmo fare si ritrovino le risorse
di novembre e dicembre sperando in ottobre. In più hanno ottenuto una grande
cosa che è quella che non avverrà mai: che si chieda che al tavolo nazionale
partecipino i comuni attraverso l’Anci.
Credo
che, oggi, siamo usciti tutti sconfitti perché non abbiamo saputo costruire un
momento di unità di intenti tra le parti sociali che avevano organizzato la
mobilitazione dei lavoratori, gli enti territori che sono i comuni e noi
Consiglio regionale, governo della Regione Calabria per costruire un fronte
comune verso il Governo nazionale, verso il Governo Letta dal quale si può
avere la risoluzione dei problemi di svuotamento del bacino ancora prima della
proroga del 2014.
Oggi,
quindi, ritorniamo con un dibattito in cui qualche collega dice di essere più
bravo dell’altro collega, in cui ci siamo divisi tra storia della sinistra e
della destra e così via, che non ci dimentichiamo delle cose e fra qualche
giorno le tensioni sociali riscoppieranno perché
insieme ai lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità ci saranno i
forestali, i lavoratori della montagna e così via.
Oggi,
quindi, avremmo potuto segnalare a Roma la gravità della condizione della
Calabria ma abbiamo preferito bisticciare fra di noi e non costruire un fronte
comune verso il Governo Letta e verso la maggioranza nazionale. Questo è il
punto.
Voterò a
favore perché credo che siano meglio due mensilità che niente, ma il dato è
questo. Vedremo cosa succederà poi nei prossimi mesi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Talarico. Ne ha
facoltà.
Invece
io, signor Presidente, voterò contro perché dopo una giornata di intensa
discussione mi sarei aspettato che si arrivasse ad una proposta chiara,
intelligibile e soprattutto onesta nei confronti dei lavoratori. Credo che
qualsiasi lavoratore presente stamattina davanti ai cancelli del Consiglio se
fosse qui, al mio posto, voterebbe contro questa proposta nebulosa, incerta e
priva di qualsiasi riferimento che possa essere utilizzato dai sindaci per
anticipare, eventualmente, le spettanze dovute.
Non si
può fare una convenzione sulla base di una promessa che non costituisce un
titolo valido per sottoscrivere una convenzione. Da qui a 15-20 giorni, quindi,
saremo punto e a capo anche perché prevedo, purtroppo, un esito non molto
felice dell’incontro che si terrà a Roma il 21 novembre prossimo venturo.
Il mio è
un voto contrario perché ho la netta impressione che la giornata di oggi sia
stata una giornata inutile da questo punto di vista e che qualsiasi lavoratore
al di là della sigla sindacale di appartenenza certamente non approverebbe un
percorso così incerto almeno per come è stato fino a questo momento esposto a
meno che l’assessore Salerno non ci dia nel finale di partita elementi certi e
concreti che possano far cambiare idea anche a me.
Sarei
felicissimo se venissero da parte sua delle indicazioni più certe, ammesso che
sia nelle condizioni di poterlo fare.
La parola
all’assessore Salerno.
Grazie,
Presidente, solo una precisazione rispetto a quanto affermato dai consiglieri
Principe e Guagliardi: non è assolutamente vero che noi non possiamo stipulare
le convenzioni. Innanzitutto noi oggi stiamo per votare una variazione di
bilancio per un importo di 7 milioni 200 mila euro. Chiaro? Abbiamo detto per
semplificare il discorso con i sindaci e anche qui in Aula che questo importo
va a coprire due mensilità più l’integrazione di luglio. Ma per semplificare il
discorso, cioè per dire ai lavoratori un messaggio chiaro: cosa faremo con
questi fondi.
Vi
ricordo che ci sono anche i lavoratori della legge
Con 7
milioni 200 mila euro siamo in condizione di coprire i sussidi per tutti e cinque
i mesi. Nella convenzione scriveremo che l’integrazione verrà finanziata con
successivo provvedimento da parte della Giunta regionale e del Consiglio
regionale, quindi alla fine siamo in grado di stipulare già da domani le
convenzioni, poi questi soldi che servono a pagare gli stipendi di agosto,
settembre e l’integrazione di luglio gli enti utilizzatori sapranno come
utilizzarli.
Intanto
abbiamo la copertura finanziaria per poter sottoscrivere le convenzioni e
andare avanti fino al 31 dicembre. Questo per andare incontro ai lavoratori e
per evitare situazioni di disagio.
In alcune
realtà si sono verificate delle situazioni laddove hanno sospeso, per esempio,
i lavoratori dell’articolo 7 della legge 15 alla provincia di Vibo Valentia.
Non Lsu e Lpu, perché noi
eravamo stamattina in Prefettura e Lsu e Lpu non sono stati sospesi a Vibo Valentia. Anche lì il
Prefetto Ciclosi ha assunto impegno per far
recuperare anche l’interruzione ai lavoratori della legge 15.
Ragion
per cui noi oggi stiamo dando la possibilità di continuare fino al 31 dicembre
con l’impegno di integrare le risorse mancanti in un provvedimento successivo
entro dicembre. Grazie.
Non ci
sono altri interventi per dichiarazione di voto sul provvedimento. Pertanto
possiamo procedere alla votazione del disegno di legge nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
E’ stata presentata una
richiesta di inserimento all’ordine del giorno per quanto riguarda
l’assestamento del bilancio del Consiglio regionale. E’ un provvedimento che è stato approvato dall’Ufficio di
Presidenza, pertanto pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
Pongo in votazione la
proposta di provvedimento amministrativo numero 264/9^ d’Ufficio, recante:
“Variazione e contestuale assestamento del bilancio di previsione del Consiglio
regionale per l'esercizio finanziario anno
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in
allegato)
I Capigruppo, durante la sospensione in Aula, hanno
avanzato la richiesta di rinviare alla prossima
seduta di Consiglio i punti 3 e 4.
Pongo in votazione la
richiesta di rinvio al prossimo Consiglio, magari inserendo al primo punto
all’ordine del giorno sia la relazione della Corte dei conti sia, a seguire, la
nomina della revisori dei conti. Ricordo che c’è un elenco già prestabilito che
è stato stilato sulla base di un sorteggio che gli uffici hanno fatto: sui nove
nominativi bisogna poi votare e al prossimo Consiglio regionale provvederemo a
fare questo adempimento.
Pongo, ripeto, in
votazione il rinvio del punto tre e del punto quattro dell’ordine del giorno
odierno.
(Il Consiglio approva)
(Così resta stabilito)
Siamo adesso al punto cinque all’ordine del giorno che recita proposta di provvedimento
amministrativo numero 242/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante:
“Azienda Calabria Lavoro – Approvazione Rendiconto generale relativo
all'esercizio finanziario
Il consigliere Imbalzano, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.
Grazie, signor Presidente,
si tratta di un provvedimento
amministrativo approvato dalla seconda Commissione nella seduta del 29 ottobre.
Si
tratta di una proposta corredata da tutti i pareri previsti dalla legge regionale di
contabilità. In particolare il Collegio dei revisori ha espresso parere
favorevole attestando l’osservanza del documento alle disposizioni di legge e
formulando le seguenti raccomandazioni.
In particolare, di “non utilizzare la quota disponibile dell’avanzo di
amministrazione, applicato al bilancio di previsione 2013, fino a quando non
sarà approvato dalla Giunta regionale, ai sensi dell’articolo 7 dello statuto
di Azienda Calabria Lavoro, il rendiconto dell’esercizio
Al provvedimento, inoltre, risulta allegata l’attestazione di
inesistenza di debiti fuori bilancio non ancora riconosciuti, resa dal Commissario
in relazione all’esercizio finanziario 2012.
Il dipartimento politiche del lavoro, per la propria competenza, ha
espresso parere favorevole all’approvazione sempre del consuntivo senza
formulare alcun rilievo.
Il dipartimento bilancio, dopo avere verificato la corretta
determinazione dei valori contabili iscritti nei residui al 31 dicembre 2012,
pari a euro 4 milioni 319.372 nell’avanzo di amministrazione pari ad euro 2
milioni
Lo stesso dipartimento bilancio, nella sua relazione, attesta il
rispetto delle norme di contenimento della spesa, fissate dall’articolo 9,
comma 12, della legge regionale 22/2010.
Per tutti questi motivi, poiché il Rendiconto è stato approvato dalla
Commissione bilancio facendo proprie le raccomandazioni espresse dal Collegio
dei revisori la prescrizione segnalata dal dipartimento bilancio stesso,
propongo l’approvazione del Rendiconto generale “Azienda Calabria Lavoro”
relativo all’esercizio finanziario 2012.
Nessuno chiede di parlare, peraltro è stata abbondantemente esaminata in Commissione da parte di tutti i gruppi presenti, pertanto pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 242/9^.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Ci sono due punti all’ordine del giorno. Uno che è il punto sei, riguarda il “POR Calabria FESR 2007-2013. Avvio della procedura di revisione del programma” e poi c’è il punto sette “Approvazione del Programma Ordinario Convergenza (POC) e del Sistema di Gestione e Controllo (SiGeCo)”.
Di tutti e due i provvedimenti è relatore il consigliere Imbalzano che può procedere con la relazione.
Grazie, Presidente,
si tratta di un provvedimento importante perché si riferisce alla “riprogrammazione
del POR Calabria FESR 2007-
Anche questo provvedimento è stato approvato dalla seconda Commissione
nella seduta del 29 ottobre.
Il provvedimento in sostanza, come dicevo, prevede la “riprogrammazione
del POR Calabria FESR 2007-
Questa rimodulazione comporterà una nuova riduzione del tasso di
cofinanziamento nazionale del POR Calabria FESR 2007-2013 al livello minimo del
25 per cento allineando in questo modo
Devo informare questo Consiglio che in sede di Commissione abbiamo
ascoltato il dottore Praticò che, come ben sapete, è rappresentante
dell’Autorità di gestione del Por Calabria Fesr che
ci ha specificato che la rimodulazione ammonta a 546 milioni di euro e che le
risorse verranno destinate al Poc – Programma ordinario
convergenza Calabria – per attuare le misure di salvaguardia e di accelerazioni
delle spese necessarie per consentire la chiusura di programmi regionali
2007-2013 nei tempi previsti dai regolamenti comunitari.
Con questo provvedimento si evidenzia la necessità di garantire,
attraverso questa rimodulazione, l’utilizzo delle risorse comunitarie e di
salvaguardare il volume degli investimenti senza che questo modifichi o alteri
la strategia e gli obiettivi del programma.
Devo dire che come è stato anche chiarito in Commissione non è stata
definita ancora con esattezza quale parte del programma verrà rimodulata e
spostata sul programma esterno parallelo.
Tuttavia i dipartimenti regionali da noi auditi stanno già lavorando
per individuare queste zone d’ombra del programma ridistribuendo le risorse
sulla base di una realtà e fattiva capacità di spesa dei singoli settori del
programma.
Ci aspettiamo, naturalmente, che
Per questi motivi propongo l’approvazione di questo provvedimento.
Ha fatto la relazione anche del punto successivo? Perché gli uffici mi
dicono che dobbiamo votare prima il punto sette e poi il punto sei.
Pongo in votazione prima
il punto sette all’ordine del giorno, cioè il provvedimento numero 249/9^.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Si tratta di un provvedimento che è riferito all’approvazione del Poc, del Programma ordinario convergenza e del relativo Sistema di gestione e
controllo.
A questo Programma ordinario convergenza vengono destinati 433 milioni di euro, che verranno utilizzati,
soprattutto, per il sostegno del sistema produttivo della nostra Regione e per
la salvaguardia di alcuni interventi, ancora in essere e considerati
strategici.
Le risorse destinate al Poc derivano in particolare dalla rimodulazione di due
Programmi operatori Fesr e Fse
2007-
Anche per questo
provvedimento il dottore Praticò invitato in Commissione ci ha chiarito che le
risorse assegnate al Poc provengono dalla riduzione
del tasso di cofinanziamento nazionale e che gli interventi da finanziare sono
distribuiti tra le misure anticicliche per un importo di 244,7 milioni di euro
e quello di salvaguardia dei progetti in ritardo per 188,5 milioni di euro.
In sostanza lo scopo del
Piano è quello di rilanciare i programmi comunitari che mostrano rallentamenti,
garantendo una forte concentrazione delle risorse su alcuni ambiti di
intervento individuati come prioritari, anche ai fini del perseguimento degli
obiettivi della nuova programmazione 2014/2020.
Brevemente tra le misure
anticicliche previste, per quanto riguarda le risorse del fondo Fesr sono previsti interventi per la promozione del turismo
per 70 milioni di euro, agevolazioni fiscali per le micro e piccole aziende in
aree di disagio socio economico per 56 milioni di euro, incentivi al rinnovo
del parco macchine per le imprese, quindi macchinari e attrezzature per 40
milioni di euro.
Dal Fesr
arriveranno, inoltre, 87 milioni di euro per i Progetti integrati di sviluppo
urbano – sono i famosi Pisu delle maggiori città -,
67 milioni per le Case della salute e di recente è stato siglato il protocollo
per quella di Siderno, mentre il Fse destinerà 20
milioni di euro a interventi a favore dell’occupazione.
Dal fondo Fse vengono attinti circa 60 milioni di euro, che verranno
utilizzati per il rifinanziamento del credito d’imposta per 25 milioni, per il
potenziamento dell’istruzione tecnica e professionale di qualità (10 milioni),
e per l’aiuto alle persone disagiate per 5 milioni.
Voglio, infine, informare
il Consiglio che in Commissione si è ritenuto necessario apportare alcune
modifiche formali alla tabella riportata al capitolo 3 del piano finanziario
per indicare in modo analitico gli interventi relativi nell’ambito dei Pisu già previsti delle relative schede allegate alla
delibera di grecanica numero 234.
Infine col provvedimento
che stiamo esaminando viene approvato come allegato III al Poc,
il documento recante la descrizione del Sistema di Gestione e Controllo, il
noto SiGeCo.
Presidente, per questi
motivi e ovviamente considerata l’importanza dell’intero provvedimento e tenuto
conto che gli interventi possono essere realizzati anche al di fuori della
tempistica normale della regolamentazione comunitaria e concentrare ancor più
queste risorse sul conseguimento degli obiettivi che ci si è prefissi propongo
l’approvazione del provvedimento a questo Consiglio regionale.
Pongo in votazione il
provvedimento numero 244/9^.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il punto otto all’ordine del giorno recita proposta di provvedimento amministrativo numero 252/9^ d’Ufficio, recante: “CORECOM – Programma delle attività per l'anno 2014 e relativo fabbisogno finanziario”.
Con i capigruppo siamo stati d’accordo nel rinviarlo per un approfondimento alla prossima seduta di Consiglio regionale.
(Così resta stabilito)
Si passa alla votazione della proposta di legge numero 502/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Interpretazione autentica dell’articolo 2, comma 2, della legge regionale 15/2008”.
Si tratta di un articolo unico, delibera 329 della Giunta regionale, in favore dei lavoratori ultracinquantenni espulsi da settori ed aziende
in crisi. Si interpreta nel senso che lo stesso si riferisce non esclusivamente agli ultra cinquantenni ma a lavoratori prevalentemente ultra cinquantenni espulsi da settori e aziende in
crisi.
Nessuno chiede di parlare, pertanto pongo in votazione
l’articolo unico.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
E’ stato presentato un ordine del giorno a firma dei consiglieri Franchino, Adamo, Giamborino, Scalzo, Naccari Carlizzi, Talarico D., Mirabelli, Ciconte, De Gaetano, Giordano, Amato, De Masi, Guccione, Guagliardi e altri “Sugli emolumenti spettanti ai lavoratori delle Comunità montane calabresi ” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale della Calabria, premesso che:
alla data odierna, i dipendenti delle Comunità Montane della Calabria non percepiscono gli stipendi, vantando molte mensilità arretrate;
le somme occorrenti da parte della Regione Calabria
sono ferme nelle casse regionali e, in particolare, presso
a puro titolo esemplificativo, di somme ferme in Regione si evidenziano:
il Fondo della Montagna 2009 per un importo di €3.403.517,00 già comunicato alle Comunità Montane dall'Assessore Trematerra sin dal 28 Novembre 2012;
il Fondo della Montagna 2010 per un importo di €.3.133.253,82 per come pubblicato nella G.U. n. 157 del 6/7/2013;
verificato che alle somme appena evidenziate si aggiungono:
€ 916.086,51 che
€ 500.000,00 Spese di funzionamento previste nel Bilancio Regionale 2013 (L.R. n. 70 del 27.12.2012);
considerato che giacciono ancora presso
innumerevoli decreti di liquidazione per opere eseguite per conto delle Comunità Montane e il cui procedimento amministrativo risulta definito e sigillato dal conseguente decreto di liquidazione emesso dai competenti assessorati regionali, non vengono materialmente liquidati nonostante la legge N. 98 del 2013 sia stata redatta proprio per consentire alle imprese di avere in tempi certi gli importi loro spettanti;
impegna
Pongo in votazione l’ordine del giorno con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Si passa all’ ordine del giorno protocollo 48185 del 12.11.2013 a firma dei consiglieri Guccione, Franchino, De Gaetano, Gallo, Guccione, Sulla, Scalzo, Principe, Naccari Carlizzi, “Sulla definitiva stabilizzazione dei lavoratori precari calabresi” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale della Calabria, considerato che:
nei giorni scorsi è stato presentato al Senato un emendamento alla Legge di Stabilità con il quale, al fine di stabilizzare i lavoratori impegnati in attività socialmente utili e in quelle di pubblica utilità, equiparati al personale LSU dall'articolo 27 dal decreto legge 1° ottobre 2007, n. 159, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n. 222, gli enti pubblici in Calabria sono autorizzati ad assumere tali lavoratori dal 1° gennaio 2014, anche in posizioni sopra numerarie, con un contratto a tempo indeterminato ed a tempo parziale di 26 ore settimanali, se inclusi nell'elenco definitivo pubblicato sul BURC del 5 luglio 2005, supplemento straordinario n° 1 al BURC, Parte I e II, n° 12 del 1° luglio 2005, salvo quanto previsto dall'articolo 3;
è stata presentata, nel Giugno 2013, la proposta di provvedimento amministrativo 233/9^ recate “Proposta di legge al Parlamento per la stabilizzazione degli Lsu ed Lpu della Regione Calabria”;
attraverso l’emendamento di cui sopra si chiede al Governo, con provvedimento del ministro dell'Economia e delle Finanze, di concedere in favore della Regione Calabria un contributo aggiuntivo pari a 40 milioni di euro per l'anno 2014 e pari a 30 milioni di euro a decorrere dall'anno 2015, provvedendo a tali oneri mediante quota parte delle risorse aggiuntive derivanti dalle disposizioni di cui al comma 7-bis dell'articolo 17;
impegna
il Presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, a promuovere ogni utile e necessaria iniziativa affinché il Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Enrico Letta, faccia proprio tale emendamento finalizzato alla stabilizzazione definitiva dei 5149 lavoratori calabresi che, da oltre 15 anni, sono inseriti nell'organizzazione delle attività degli Enti pubblici con ruoli e mansioni anche ad alto contenuto professionale e continuano a garantire servizi essenziali ai cittadini”.
Pongo in votazione l’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Si chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno a firma di tutti i capigruppo consiliari “sulla salvaguardia dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”. Il 20 novembre ci sarà la giornata nazionale dei minori, dell’infanzia e dell’adolescenza.
Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno che riguarda “le attività produttive e la crescita del Paese” che è firmato da tutti i capigruppo di maggioranza e di minoranza. Seguirà poi un provvedimento legislativo in Consiglio.
Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
Pongo in votazione l’ordine del giorno a firma dei
capigruppo “Sulla salvaguardia dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
nelle regioni italiane” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,
vista
viste le Dichiarazione Universale dei Diritti Umani,
firmata a Parigi il 10 dicembre 1948. che, per la prima volta nella storia
dell'umanità, riguarda senza distinzioni tutte le persone del mondo e sancisce
l'esistenza di diritti di cui ogni essere umano deve poter godere per la sola
ragione di essere al mondo;
richiamato l'art. 44 della Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza nella parte in cui prevede che ogni Stato sottoponga al Comitato sui Diritti dell'Infanzia un rapporto periodico sui provvedimenti adottati al fine di applicare i principi sanciti dalla Convenzione e sui fattori e le difficoltà riscontrate che impediscono di adempiere agli obblighi previsti dal trattato;
vista, altresì, la legge regionale 12 novembre 2004, n. 28 che istituisce l'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza al fine di assicurare la piena attuazione e la tutela degli interessi delle persone di minore;
considerata la nota in data 17 giugno 2013 di Save the Children Italia ONLUS con la quale si richiede al Presidente del Consiglio regionale di dedicare una sessione del Consiglio regionale all'approfondimento dello stato della condizione dei minori che vivono nella regione e fare delle tematiche dell'infanzia e dell'adolescenza una priorità dell'agenda politica regionale;
premesso che
il 20 novembre di ogni anno si celebra
i dati raccolti nella pubblicazione di Save the Children "Atlante dell'Infanzia (a rischio)", che raccoglie un'ampia rassegna di indicatori e mappe sull'infanzia e sull'adolescenza con particolare attenzione alle aree del rischio, mostrano come la crisi economica di questi ultimi anni abbia ancora aggravato una condizione di marginalità e fragilità che riguarda un numero sempre maggiore di persone di minore età che vivono nel nostro Paese;
ricordata la campagna "Allarme Infanzia" promossa da Save the Children in cui si denuncia il "furto di futuro" ai danni delle giovani generazioni e quanto il loro generale impoverimento, non solo economico ma anche culturale, si stia traducendo in una gravissima privazione di prospettive, speranze ed opportunità;
rilevato che l'Italia è tra i Paesi OCSE con un tasso di povertà relativa tra i bambini molto elevato, il 15% vive infatti in famiglie con redditi inferiori alla media nazionale, e con un dato ancor più preoccupante che riguarda la povertà assoluta, con oltre 1 milione di minori nel 2012 che vivono in condizioni di assoluta povertà;
rammentato che le Regioni e Province autonome - a seguito della legge 32A2000 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali" e della riforma del Titolo V della Costituzione, avvenuta con legge costituzionale 3A001 - hanno acquisito un ruolo determinante nell'ambito delle politiche sociali, e quindi anche nel promuovere la tutela delle persone di minore età presenti nei propri territori;
vista la legge regionale 26 novembre 2003, n. 23 sulla realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nella Regione Calabria, in attuazione della legge n. 328/2000;
il Presidente e
a che le norme, le politiche e le prassi regionali diano piena attuazione ai principi della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza;
a sostenere programmi e progetti volti a proteggere e tutelare i minori a rischio nella Regione, in particolare con riferimento al contrasto alla povertà minorile, alla prevenzione della dispersione scolastica, all'educazione dei giovani ed al corretto uso delle nuove tecnologie;
a promuovere politiche di contrasto alla pedo-pornografia ed allo sfruttamento del lavoro minorile;
a promuovere misure di contrasto dell'incremento della povertà minorile;
ad affrontare la criticità dei minori stranieri non accompagnati cui è necessario garantire tutela nel quadro dei diritti fondamentali e non agire solo in una prospettiva emergenziale;
a promuovere la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali (LEP) al fine di rendere concreti i diritti sociali e civili di tutti i bambini e adolescenti presenti nel territorio”.
(Il Consiglio approva)
Pongo in votazione l’ordine del giorno a firma dei
consiglieri Chiappetta, Grillo, Serra, Bruni, De Masi, Principe, Guagliardi,
Bova “Sul sostegno delle attività produttive per la crescita del Paese” di cui
do lettura: “Il Consiglio regionale,
premesso che
il Decreto
legge 22 giugno 2012 n. 83, "Misure urgenti per la crescita del
paese", convertito in legge 7 agosto 2012 n.
tale normativa è stata recepita da diverse regioni
(tra le altre,
in questa difficile fase di crisi economica le imprese beneficiarie di agevolazioni, incontrano enormi difficoltà nel completare i programmi di investimento agevolato entro i termini e nel pieno rispetto degli indicatori previsti, situazione questa che comporta come conseguenza la revoca dei contributi concessi;
il recepimento di tale normativa consentirebbe, dunque, di evitare una forte penalizzazione e discriminazione di numerose imprese esistenti sul territorio regionale che rischiano la cessazione delle attività con conseguente perdita di numerosi posti di lavoro;
già in sede di approvazione dell'assestamento del bilancio regionale 2013, stante l'impossibilità di introdurre un testo normativo all'interno di tale provvedimento (in quanto le norme in materia consentono in tale circostanza solo l'inserimento di disposizioni aventi carattere puramente finanziario e non normativo), era stata condivisa la necessità di intervenire con una proposta di legge ad hoc che richiamasse il contenuto del testo dell'emendamento presentato dalle forze politiche presenti in Consiglio;
a seguito del confronto sorto sulla questione, è
scaturita una proposta di legge condivisa che ha recepito il contenuto
dell'emendamento a suo tempo presentato in sede di assestamento del bilancio
regionale 2013 e non accolto per le motivazioni sopra richiamate. Tale proposta
di legge si trova ad oggi in discussione presso
recentemente Confindustria Calabria con una nota apposita ha sollecitato l'Assessorato alle Attività produttive, nelle persone dell'Assessore Arena e del Dirigente generale Monea, affinché supportino i competenti uffici del Consiglio per la definizione dell'iter della proposta di legge sì che si possa procedere rapidamente con l'approvazione da parte del Consiglio regionale e, altresì, a sospendere qualsiasi attività amministrativa su tutte le misure agevolative regionali, nelle more della definizione dell'iter procedurale di approvazione della normativa;
il Presidente e
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Presidente, volevo una informazione. L’ordine del giorno che porta il protocollo 48185 è stato approvato?
Sì, abbiamo finito, non ci sono altri punti all’ordine del giorno.
La seduta termina, il Consiglio sarà convocato a domicilio.
Hanno chiesto congedo i consiglieri: Grillo, Fedele, Loiero, Maiolo, Minasi, Trematerra.
(Sono
concessi)
E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Variazione al bilancio per l’esercizio finanziario 2013, ai sensi dell’articolo 23, comma 1, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Deliberazione Giunta regionale n. 399 del 4.11.2013)” (P.L. n. 513/9^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero.
(Così resta stabilito)
Sono
state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa
dei consiglieri:
Gallo
– “Modifiche alla legge regionale
30/2011 (Disposizioni transitorie in materia di assegnazioni di sedi
farmaceutiche)” (P.L. n. 510/9^)
E’
stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.
(Così resta stabilito)
Sulla, Pacenza, De Masi – “Modifica dell’articolo 20 della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13” (P.L. n. 511/9^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.
(Così resta stabilito)
Maiolo – “Modifiche alla legge regionale 12 ottobre 2012, n. 45 (Gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio forestale regionale” (P.L. n. 512/9^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto
e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – ed alla seconda -
Bilancio programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea
e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Nicolò
– “Modifiche ed integrazioni alla legge
regionale 7 marzo 1995, n. 4 (Norme sulla classificazione degli esercizi
ricettivi extralberghieri)” (P.L. n. 514/9^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero.
(Così resta stabilito)
Sono state presentate alla Presidenza
le seguenti proposte di
provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:
“Liquidazione
dell’Istituto regionale per la Comunità Occitana di Calabria: bilanci di
previsione per gli anni finanziari 2010, 2011 e 2012 e Rendiconti generali per
gli anni 2209, 2010, 2011 e 2012 (Deliberazione Giunta regionale n. 339 del
18.10.2013)” (P.P.A. n. 258/9^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero.
(Così resta stabilito)
“Bilancio di previsione dell’Aterp (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica) della provincia di Vibo Valentia per l’anno finanziario 2013 (Deliberazione Giunta regionale n. 345 del 18.10.2013)” (P.P.A. n. 259/9^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero.
(Così resta stabilito)
“Documento di programmazione economica e finanziaria
della Regione Calabria (Dpefr) per gli anni 2014/2016
(art. 2, comma 3, della legge regionale 4.2.2002, n. 8) (Deliberazione Giunta
regionale n. 365 del 18.10.2013)” (P.P.A. n. 261/9^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero.
(Così resta stabilito)
“Bilancio di previsione dell’Ardis di Catanzaro per l’esercizio finanziario 2013 (Delibera Giunta regionale n. 148 del 22.4.2013)” (P.P.A. n. 263/9^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero.
(Così resta stabilito)
E’ stata presentata, inoltre, la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:
“Variazione e contestuale assestamento del bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario anno 2013” (P.P.A. n. 264/9^)
E’ stata presentata, altresì, la seguente proposta di provvedimento amministrativo d’Ufficio:
“Nomina dei tre membri del Collegio dei revisori dei
conti della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Calabria
(art. 2, legge regionale n. 2/2013)”
(P.P.A. n. 262/9^)
E’ stata presentata anche
la seguente proposta
di provvedimento amministrativo di iniziativa
del consigliere Magarò:
“Proposta di legge al Parlamento
per la tutela della salute degli individui tramite il riordino delle norme
vigenti in materia di giochi con vincite in denaro” (P.P.A.
n. 260/9^)
E’ stata assegnata alla
terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative – ed alla Commissione contro la ‘ndrangheta per il parere.
(Così resta stabilito)
La quarta Commissione consiliare con nota n. 46003 del 28 ottobre 2013, ha comunicato che nella seduta del 25 ottobre 2013 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 361 del 18 ottobre 2013, recante: “Regolamento regionale di attuazione della legge regionale 3 settembre 2012, n. 39, recante <Istituzione della struttura tecnica di valutazione Vas-Via-Aia-Vi>” (Parere n. 64)
L’interrogazione a firma del consigliere Domenico Talarico, acquisita al protocollo al numero 46499
del 30 ottobre 2013 “In ordine al mancato avvio del Bollettino
Ufficiale Telematico della Regione Calabria in luogo del Burc
cartaceo”, presentata ai sensi del comma 1 dell’articolo 122 del Regolamento
interno del Consiglio regionale, è inammissibile in quanto non ha i requisiti
di cui al comma 1 del predetto articolo 122 R.I.C..
In data 24
ottobre 2013, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale. La stessa è stata pubblicata sul
supplemento straordinario n. 1 del 2 novembre
2013 al Bur n. 21 del 2 novembre 2013:
legge
regionale 24 ottobre 2013, n. 47,
recante: “Rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2013”.
La Giunta regionale
con nota protocollo n. 339454 del 30.10.2013 ha trasmesso la deliberazione n.
380 del 25 ottobre 2013 con la quale approva il Piano di riprogrammazione
dei servizi di trasporto pubblico locale e di trasporto ferroviario regionale.
La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio per l’esercizio finanziario 2013:
Deliberazione Giunta regionale n. 371 del 25 ottobre 2013
Deliberazione Giunta regionale n. 372 del 25 ottobre 2013
Deliberazione Giunta regionale n. 386 del 31 ottobre 2013
Deliberazione Giunta regionale n. 387 del 31 ottobre 2013
Deliberazione Giunta regionale n. 388 del 31 ottobre 2013
Deliberazione Giunta regionale n. 389 del 31 ottobre 2013
Deliberazione Giunta regionale n. 390 del 31 ottobre 2013
Deliberazione Giunta regionale n. 391 del 31 ottobre 2013
De Masi. Al Presidente della Giunta regionale ed all'assessore regionale all'agricoltura ed alla forestazione. Per sapere – premesso che:
con Legge Regionale n. 1 del 10
febbraio 2011 è stata Istituita l'Enoteca regionale "Casa dei vini di
Calabria";
con Deliberazione della Giunta regionale
n. 618 del 23 dicembre 2011 sono stati approvati: lo schema di Atto
Costitutivo, Statuto, Regolamento di Attuazione e Bozza del Logo;
con Decreto del Presidente del
Consiglio regionale n. 7 del 16 aprile 2012 sono stati nominati i componenti
del Consiglio di amministrazione;
con Deliberazione della Giunta regionale
n. 557 del 10 dicembre 2012 è stato approvata l’Istituzione del Comitato
Tecnico Scientifico e la nomina degli esperti;
con Decreto del Presidente della
Regione n. 68 del 23 maggio 2013 è stato approvato il Riconoscimento della
personalità giuridica di diritto privato all'Associazione Enoteca Regionale
"Casa dei Vini di Calabria". Iscrizione nel Registro Regionale delle
Persone Giuridiche Private ai sensi del D.P.R. n. 361/2000 e del Regolamento
Regionale n. 1 del 10 maggio 2001;
la Provincia di Cosenza ha
provveduto a realizzare una propria "Enoteca Regionale" in un arco
temporale assai limitato;
come riportato in premessa, tutte
le procedure necessarie per la realizzazione dell'Enoteca Regionale "Casa
dei Vini di Calabria" risultano essere state esperite -:
per quali motivi, l'Enoteca
regionale "Casa dei vini di Calabria", istituita con L.R. n. 1 del 10 febbraio 2011, non ha ancora visto la luce.
(463; 29.10.2013)
Parente. All’assessore all’agricoltura, foreste e forestazione. Per sapere – premesso che:
le piante di ulivo della zona del Salento sono state colpite da una malattia che porta nella maggior parte dei casi alla morte della pianta;
tale misteriosa malattia ha già colpito oltre 600 mila piante di ulivo su circa 8 mila ettari di terreno, con un rischio potenziale per 60 milioni di piante;
sembra ormai accertato che la grave fitopatia sarebbe riconducibile ad un agente patogeno di provenienza americana chiamato Xylella fastidiosa o “malattia di Pierce” dal nome del ricercatore che l'ha studiata;
il contagio di tale agente patogeno potrebbe interessare anche altre specie vegetali ed altri territori e quindi la nostra regione per ovvi motivi di vicinanza, di similitudine climatica e di coltivazioni;
tale evenienza, associata alla già purtroppo nota presenza del Cinipede Galligeno che ha profondamente colpito i nostri castagneti, sarebbe deleteria per il patrimonio agricolo della nostra regione, con gravi danni per l'economia ed il paesaggio, caratterizzato dalla presenza di ulivi secolari di inestimabile valore -:
se ci sono casi accertati nel territorio regionale della grave fitopatia causata dell'agente patogeno Xylella fastidiosa;
quali eventuali iniziative si intendono perseguire o si stanno perseguendo per monitorare e mettere in atto misure preventive e di profilassi in grado di evitare il contagio e la diffusione del suddetto agente patogeno.
(464; 31.10.2013)
Guccione, Giamborino, De Gaetano. Al
Presidente
della Giunta regionale. Per
sapere – premesso che:
con D.G.R. n. 228 del
20 maggio 2011, la Regione Calabria ha deliberato di dare attuazione al
Progetto Integrato di Sviluppo Regionale denominato «Calabria Innova -
Creazione di un Sistema Regionale per l'Innovazione in Calabria», alle seguenti
Linee di Intervento del POR Calabria FESR 2007/2013: 1.1.2.1; 1.1.3.1; 1.1.3.2
e 1.1.4.1;
la gestione di Calabria Innova è stata affidata
dalla Regione Calabria a una partnership strategica tra Fincalabra
Spa e Area Science Park di Trieste;
Calabria Innova è stata costituita per facilitare
l'incontro tra le imprese calabresi e il mondo della ricerca, qualificandosi
come punto di accesso per trovare competenze, partner, finanziamenti e
assistenza per la realizzazione di progetti innovativi;
Calabria Innova è formata da un team di
professionisti calabresi, selezionati attraverso Avviso Pubblico, di alta
competenza ed esperienza;
il progetto prevede, tra le varie attività, anche
e soprattutto un sistema di incentivi per l'innovazione e la ricerca,
quantificabile in circa 16 milioni di euro;
allo stato attuale, a distanza di oltre un anno e
mezzo dalla nascita di Calabria Innova, non risulta essere stato approvato il
Progetto Esecutivo definitivo e non risulta essere stata attivata alcuna
procedura di erogazione dei suddetti incentivi alle imprese esistenti e/o per
l'affermazione di nuove realtà imprenditoriali;
pertanto è necessario verificare, con urgenza,
l'attuale gestione dei consistenti fondi di cui dispone Calabria Innova e le
motivazioni che stanno alla base della mancata approvazione del Progetto
Esecutivo e dell'erogazione dei suddetti incentivi;
va verificata l'utilizzazione dei fondi di
Calabria Innova per evitare che vengano distratti per altre finalità, come ad
esempio consulenze extraregionali, di cui si chiede venga accertato il rispetto
delle procedure di pubblicità e trasparenza. E’ evidente, infatti,
la chiara subalternità del Progetto al Friuli Venezia Giulia o comunque verso
professionalità e competenze non regionali, che, invece, dovrebbero essere
valorizzate, fermo restante il rispetto delle procedure di legge. Appare
alquanto anomalo che a fronte di una consolidata e apprezzata realtà
universitaria regionale, che conta un numero elevato di Ricercatori e
Professori in diversi e numerosi campi del sapere, si arrivi a privilegiare
esperienze e professionalità esterne;
se tutto ciò dovesse risultare vero e confermato
da opportune verifiche, verrebbe meno la motivazione che presiede alla nascita
stessa di Calabria Innova, nonché si evidenzierebbe una dissoluta gestione dei
fondi comunitari, con il risultato che anche tale Progetto finisca per
inserirsi nel nutrito elenco di realtà fallimentari;
non è ammissibile che un Progetto di tale
portata, in termini di impegno economico, non avendo erogato alcun incentivo
alle imprese, possa ridursi ad una realtà, che oggi appare fatta principalmente
di costi di gestione e di mantenimento della struttura stessa;
è opportuno evidenziare la consistente spesa
rappresentata da Area Science Park, fortemente voluta dall'attuale Assessore
alla Cultura della Regione Calabria, che pur rappresentando uno dei Parco
scientifici e tecnologici più importanti d'Italia, è, di fatto,
corresponsabile, insieme a Fincalabra Spa, della
situazione di stallo appena descritta. E' evidente che la responsabilità
oggettiva è da individuare non solo nel ruolo di Fincalabra
Spa, ma anche nella funzione di Area Science Park, chiamata a portare in
Calabria metodologie e prassi di eccellenza. Il ruolo di Area Science Park,
infatti, è centrale, avendo la stessa indicato e contrattualizzato
il Direttore del Progetto Calabria Innova, che affianca il partner Fincalabra;
è giusto evidenziare come pur in presenza delle
criticità rilevate e in un contesto generale che dovrebbe promuovere
l'abbattimento dei costi e il contenimento della spesa, risulta che il Direttore
del Progetto Calabria Innova, nella persona del Dr. Danilo Farinelli, venga
retribuito con la consistente cifra di 324.000 euro (2012-2014), a valere sui
fondi pubblici di cui dispone Calabria Innova –:
quali iniziative urgenti ed immediate si intendono
intraprendere per verificare le criticità evidenziate e rimuovere tutti gli
ostacoli che impediscono la piena realizzazione di Calabria
Innova.
(462; 29.10.2013)
Crinò. Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere – premesso che:
la Fondazione culturale "Corrado
Alvaro" con sede a San Luca (RC), nata nel 1997, si è imposta come uno dei
maggiori centri promotori della cultura calabrese sia in ambito nazionale che
internazionale (come dimostrano tutte la attività promosse e realizzate);
con Legge Regionale del 19 aprile 1995, n. 20
(Interventi regionali per favorire la istituzione di centri di ricerca e
destinazione annuale dei fondi per la costituzione di Fondazioni di rilevante
interesse regionale) la Regione Calabria, in attuazione dei principi statutari
e nell'ambito delle proprie competenze, promuove la costituzione, nel
territorio regionale, di centri di ricerca nel campo delle scienze sociali, per
favorire lo sviluppo culturale ed economico e tra le varie Fondazioni sostiene
la costituzione del centro di ricerca sulla letteratura contemporanea
"Corrado Alvaro";
all'articolo 3 della legge sopracitata (punto 1)
si rimarca che "le modalità di partecipazione della Regione Calabria e
degli altri soggetti pubblici e privati nel Consiglio di Amministrazione sono
indicate negli statuti delle Fondazioni";
sempre secondo l'art. 3 della Legge Regionale del
19 aprile 1995 n. 20, gli statuti delle Fondazioni prevedono, altresì, che il
coordinamento delle attività è curato da un Comitato Scientifico di cui fa parte
anche un dipendente regionale con qualifica di dirigente, designato dalla
Giunta regionale in base ai requisiti professionali e culturali;
nell'art. 7 (punto c) dello statuto della
Fondazione "Corrado Alvaro" è specificato che, tra gli altri, il
Consiglio di Amministrazione è composto "dall'Assessore alla Cultura
pro-tempore della Regione Calabria o suo delegato";
nell'art. 13 dello statuto della suddetta
Fondazione è precisato che il Comitato Scientifico è composto anche da un
dipendente Regionale con qualifica di dirigente designato dalla Giunta
regionale -:
per quale motivo la Regione Calabria non ha
ancora provveduto a nominare un delegato di propria competenza per occupare il
posto da tempo scoperto all'interno del Consiglio di Amministrazione della suddetta
Fondazione;
perché la Giunta regionale non ha ancora
designato un dirigente quale componente del Comitato Scientifico della
Fondazione "Corrado Alvaro"
(465; 7.11.2013)
Naccari Carlizzi. Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
il forum provinciale del Terzo
Settore di Reggio Calabria è un organismo che riunisce e rappresenta 170
associazioni, cooperative e organizzazioni non lucrative da sempre impegnato
sul piano socio assistenziale;
lo stesso forum, nonostante le
prestazioni fornite ha dovuto ricorrere a forme plateali di protesta per
ottenere quanto dovuto;
in data 21 ottobre 2013 con
Deliberazione del Direttore Generale n. 631 veniva deliberato l'avviso di
manifestazione di interesse per l'affidamento dell'Assistenza Domiciliare;
si tratta di un atto che viola il
codice dei contratti (Dlgs 163/2006 e ss.mm.ii.) nelle parti in cui motiva la scelta di esternalizzare il servizio per la carenza di personale
proprio ed individua come fonte di copertura una delibera il cui importo è al
di sopra della soglia comunitaria;
la delibera indica il termine
perentorio di 15 giorni dalla data di pubblicazione per chi fosse interessato a
presentare domanda, indicazione temporale illegittima perché contraria a quanto
sancito dall'art. 70 del Dlgs. 163/2006 che invece
prescrive un termine minimo di 20 giorni ed uno massimo di 52 giorni;
nella succitata deliberazione
vengono richieste, aggravando evidentemente il procedimento, il DURC ed il
certificato antimafia della Prefettura di Reggio Calabria, documenti che alla
luce della nuova normativa vengono richiesti dall'amministrazione procedente
successivamente all'aggiudicazione del servizio;
ancora oggi non esiste alcun Albo
Regionale delle cooperative sociali nonostante sia previsto per legge;
la perentorietà circa
l'assegnazione degli incarichi di assistenza domiciliare, nega il principio di
libera scelta tutelato dalla costituzione e normato
in sanità dal Decreto 502/92;
nella delibera nessun richiamo è
presente al possesso della certificazione di qualità come previsto dalla
normativa comunitaria vigente, o in alternativa alla descrizione delle
procedure di controllo e valutazione a tutela degli utenti -:
se tutto quanto in premessa non
costituisce motivo di revoca immediata della deliberazione in oggetto;
quali
urgenti determinazioni voglia assumere per ripristinare la legalità e la
legittimità all’interno degli uffici dell’Asp n. 5 di Reggio
Calabria.
(466;
11.11.2013)
Il Consiglio regionale,
premesso che
nella
Regione Calabria, così come in molte altre Regioni italiane, è presente un alto
numero di soggetti affetti da patologie inquadrabili nelle fattispecie di cui
alla legge del 25 febbraio 1992, n. 210 e successive modifiche;
tali
soggetti, in seguito alle malattie contratte, hanno subito, oltre al danno
fisico e psicologico, anche un danno di carattere strettamente economico in
quanto gli è divenuto impossibile, nella maggior parte dei casi, intraprendere
una qualsiasi attività lavorativa sia propria che come dipendenti di altre aziende;
l'indennizzo
previsto dalla legge n. 210/92 non sempre viene corrisposto agli aventi diritto
secondo la normale tempistica, causando forti disagi anche alle famiglie degli
stessi ammalati che, spesse volte, non riescono a far fronte, se non con estremi
sacrifici, alle spese per la somministrazione delle terapie mediche necessarie;
negli anni
non si è provveduto al riconoscimento della rivalutazione dell'indennizzo di
cui alla legge meglio specificata in oggetto e che tale situazione ha aggravato
ancor di più la condizione, di per sé già precaria, di tali soggetti, in special modo in questo momento congiunturale estremamente
negativo per le famiglie italiane e della nostra Regione;
la Corte
Costituzionale con sentenza 9 novembre 2011, n. 293 con la quale ha stabilito l'illegittimità costituzionale
dell'articolo 11, commi 13 e 14, del D.L 78/2010
convertito, con modificazioni, dalla legge 122/2010, ha disposto che, in caso
di danno irreversibile da emotrasfusione, il soggetto ha diritto alla piena
rivalutazione dell'assegno sulla base del tasso di inflazione programmato;
la Corte
europea per i diritti umani, nel mese di settembre u.s., ha stabilito che lo
Stato Italiano deve versare a tutti gli infettati l'indennità integrativa speciale prevista dalla
legge 210/1992 e dichiarato illegittimo il D.L. 78/2010 rispetto alla prevista
abolizione della rivalutazione dell'indennizzo;
la Regione
Calabria conta, come specificato sopra, un numero cospicuo di suoi cittadini
inquadrabili nelle fattispecie previste dalla L. 210/1992 e quantificabili in
oltre mille unità;
le
Istituzioni hanno il dovere di tutelare i diritti dei propri cittadini
amministrati,
impegna
la Giunta
regionale ad avviare tutte le procedure necessarie per verificare in maniera
puntuale lo status attuale della Regione Calabria rispetto a quanto previsto
dalla normativa vigente nella materia oggetto della presente mozione e ad
individuare le modalità e i tempi per il riconoscimento della rivalutazione
dell'indennizzo ai soggetti interessati.
(102; 25.10.2013)
Orsomarso
Principe,
Scalzo, Naccari Carlizzi. Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
“Progetto
Magna Graecia” è una società partecipata
Regione-Comuni costituita nel 2010 su iniziativa dell'europarlamentare PD, Pino
Arlacchi, e dell'attuale Giunta regionale per la
valorizzazione delle aree archeologiche site nel territorio regionale;
la società
fu generata da una legge ad hoc, approvata all'unanimità dal Consiglio
regionale, seguendo un profilo di trasparenza e buongoverno, con presidente ed
amministratori senza compensi e di estrazione plurale e con un comitato
scientifico di alto profilo;
l'agenda era
proiettata verso l'internazionalizzazione delle attività, dall'iter per il
riconoscimento della Magna Graecia calabra come
patrimonio dell'umanità con il sigillo UNESCO, fino all'utilizzo dei fondi
europei destinati allo sviluppo della Regione;
nel corso
delle ultime settimane l'onorevole Arlacchi ha
tentato più volte di interloquire, senza esito, con il Presidente Scopelliti e
l'assessore Caligiuri circa il fatto che la società
in questione, di cui lui è presidente dal 2011, ha visto abortire tutte le sue
iniziative di rilievo per la mancata erogazione dei fondi di dotazione che la
Giunta regionale aveva promesso;
la serie di
ritardi, ridimensionamenti e il disinteresse dimostrati dal presidente Scopelliti
in particolare, hanno costretto l'europarlamentare Arlacchi
a convocare, per il prossimo 9 novembre, un'assemblea straordinaria dei soci in
cui proporrà la liquidazione della società "Progetto Magna Graecia" -:
per quali
ragioni il governo regionale non ha inteso dare attuazione alla programmazione
predisposta dalla società "Progetto Magna Graecia"
per la valorizzazione delle aree archeologiche calabresi;
quali sono
le intenzioni del governo regionale con riferimento all'esistenza ed al ruolo
che deve svolgere la società "Progetto Magna Graecia"
e, conseguentemente, quali provvedimenti si intendono adottare.
(453;
8.10.2013)
Risposta – “Carissimo Presidente,
sull'importanza dalla Società "Progetto
Magna Grecia", l'Amministrazione regionale è pienamente convinta tanto da
averne proposto la creazione.
Di conseguenza, nel 2010 è stata costituita,
riscontrando il voto unanime del Consiglio regionale, la società "Progetto
Magna Graecia" ed il Governatore Scopelliti ha
inteso nominarne Presidente il Prof. Pino Arlacchi,
dimostrandogli fiducia ed apprezzamento.
L’onorevole Arlacchi ha più volte interloquito sia con il
Presidente, sia con l'assessore Caligiuri che con la
Direzione generale del Dipartimento cultura.
La Società è stata inoltre contattata per
verificare la possibilità di utilizzarla nell'attuazione del progetto
"Antica Kroton" che viene seguito dal
Dipartimento Presidenza.
In ordine alla contestata mancata erogazione
di fondi da parte della Giunta Regionale, si evidenzia che, per quanto attiene
al Settore nel quale opera la Società, ovvero quello dei Beni Culturali (con
particolare riferimento alle aree archeologiche) la dotazione finanziaria a
disposizione, se si esclude il progetto sull' "Antica Kroton",
consiste unicamente in fondi del POR FESR 2007/2013 e, pertanto, è vincolata,
per l'attuazione, all'osservanza delle procedure contemplate in tale documento
di programmazione che prevede:
relativamente alla Linea di Intervento
5.2.1.1, l'attuazione mediante l'adozione di Piani di Settore e Progetti
Integrati di Sviluppo, nell'ambito dei quali sono stati selezionati gli
interventi strutturali da finanziare;
relativamente alla Linea di Intervento
5.2.5.1, unicamente l'erogazione di incentivi alle imprese che operano nel
comparto della valorizzazione del patrimonio e della produzione culturale.
La Regione Calabria, nel corso dell'assemblea
dei soci tenutasi il 30 settembre scorso, avente all'ordine del giorno
l'approvazione del bilancio sociale 2012 e lo scioglimento della società
"Magna Graecia", con conseguente messa in
liquidazione, ha richiesto un rinvio al fine di acquisire gli elementi utili ad
assumere una decisione.
È stata, quindi, disposta una nuova
convocazione dell'Assemblea per il giorno 9 novembre 2013 alle ore 15 per
l'approvazione del bilancio di esercizio 2012 e per l'adozione alternativamente
dei seguenti provvedimenti (la scelta tra le varie opzioni non può prescindere
da valutazioni circa la sussistenza dei presupposti della continuità
aziendale):
riduzione del capitale sociale e
contemporanea ricostituzione per una cifra non inferiore al minimo legale di
cui all'art. 2463, c. 4, c.c.;
trasformazione della società;
scioglimento della società.
Dichiaro che è intendimento della Giunta regionale
non porre in liquidazione la società, ma mantenerne l'operatività, coprendo le
perdite e ricapitalizzandola.
La Regione, comunque, si riserva di
effettuare, come deve, un accurato controllo sulla gestione della Società.
Restando a completa disposizione per ogni
eventuale integrazione o chiarimento, si porgono distinti saluti.”
Mario Caligiuri (assessore alla cultura
e beni culturali)
Art. 1
(Variazione compensativa nell'ambito delle
spese autorizzate con il bilancio 2013)
1. Lo stanziamento
del capitolo 43020107 (UPB 4.3.02.01) dello stato di previsione della spesa del
bilancio 2013, destinato agli interventi previsti dall'articolo 2 della legge
regionale 13 giugno 2008, n. 15, autorizzato con la tabella C di cui
all'articolo 2 della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 70, è incrementato,
in termini di competenza e cassa. di euro 1.600.000,00.
2. Lo
stanziamento del capitolo 43020209 (UPB 4.3.02.02) dello stato di previsione
della spesa del bilancio 2013, destinato agli interventi previsti dalla legge
regionale 30 gennaio 2001; n. 4, autorizzato con la tabella C di cui
all'articolo 2 della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 70, è incrementato,
in termini di competenza e cassa, di euro 5.600.000,00.
3. Alla
relativa copertura finanziaria si provvede, per euro 5.500.000,00 attraverso la
riduzione dello stanziamento, in termini di competenza e cassa, del capitolo
62010529 (UPB 6.2.01.05) relativo agli interventi previsti dalla legge
regionale 2 maggio 2013, n. 19 e per euro 1.700.000,00 attraverso la riduzione
dello stanziamento, in termini di competenza e cassa, del capitolo 4331103 (UPB
6.2.01.02) relativo agli interventi disposti con la legge regionale 5 dicembre
2003, n. 23.
4. All'articolo
1, comma 3, della legge regionale 2 maggio 2013, n. 19 le parole "UPB
6.2.01.05" sono sostituite con le parole "UPB 6.2.01.02 (capitolo
4331105)".
5. La Giunta
regionale è autorizzata ad apportare le necessarie modifiche ed integrazioni al
documento tecnico di cui all'articolo 10 della legge regionale 4 febbraio 2002,
n. 8.
Art. 2
(Pubblicazione)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
“Il Consiglio regionale,
vista la
delibera di Giunta regionale n. 282 del 5 agosto 2013 recante «Azienda Calabria
Lavoro -Approvazione Rendiconto generale relativo all'esercizio finanziario
2012»;
premesso che
con legge regionale n. 5 del 19 febbraio 2001 si è e provveduto a disciplinare
le funzioni e i compiti della Regione e degli Enti locali in materia di
politiche del lavoro e dei servizi per l'impiego istituendo l'Azienda Calabria
Lavoro, quale ente pubblico economico, strumentale della Regione;
visti:
l'art. 57
della legge regionale n. 8/2002 e successive modificazioni;
l'art. 54
dello Statuto della Regione Calabria;
la
deliberazione del Consiglio regionale della Calabria n. 189 del 26 giugno 2012
con la quale è stato approvato il Bilancio di previsione dell'Azienda Calabria
Lavoro per l'anno 2012;
la
deliberazione del Consiglio regionale della Regione Calabria n. 242 del 24
ottobre 2012 con la quale è stato approvato il Rendiconto generale dell'Azienda
Calabria Lavoro per l'anno 2011;
considerato
che:
con decreto
del Commissario di Azienda Calabria Lavoro n. 12 del 27 marzo 2012 (all. 1) è
stato approvato il Rendiconto Consuntivo per l’esercizio finanziario 2012 (all.
2);
il Collegio
dei Revisori dei Conti ha espresso parere favorevole all'approvazione del Conto
Consuntivo di Azienda Calabria Lavoro per l’anno 2012 (all. 4), senza rilievi
ed osservazioni in merito ma raccomandando all'Azienda di:
richiedere,
annualmente, al competente Dipartimento regionale lo stanziamento di tutte le
somme occorrenti per il funzionamento di Azienda Calabria Lavoro ai sensi
dell'art. 9 dello Statuto;
di non
utilizzare la quota disponibile dell'avanzo di amministrazione, applicato al
Bilancio di previsione 2013, fino a quando non sarà approvato dalla Giunta
regionale, ai sensi dell'art. 7 dello Statuto di Azienda Calabria Lavoro il
Rendiconto generale relativo all'esercizio finanziario 2012;
considerato
che il Dipartimento n. 10, Settore n. 1, Politiche del Lavoro e Mercato del
Lavoro, con nota prot. n. 107912 ha espresso parere
favorevole all'approvazione del Conto Consuntivo di Azienda Calabria Lavoro per
l'anno 2012 (all. 8);
atteso che il
Dipartimento Bilancio - Settore n. 2 - Ragioneria Generale con nota prot. n. 228325 del 09/07/2013 (all. 11), segnatamente e
limitatamente alla propria competenza contabile, ha espresso parere favorevole
all'approvazione del Conto Consuntivo di Azienda Calabria Lavoro per
l'esercizio finanziario 2012, con la prescrizione di procedere all'eliminazione
del residuo attivo di euro 72,00, in quanto non esigibile, nel primo esercizio
utile;
uditi, in
sede di Seconda Commissione, gli interventi del Commissario di Azienda Calabria
Lavoro e del delegato del Dipartimento Lavoro;
tenuto conto
che la Seconda Commissione, nella seduta del 29 ottobre 2013, ha approvato il
provvedimento in oggetto;
visti gli
allegati nn. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11,
delibera
di approvare
il Rendiconto generale dell'Azienda Calabria Lavoro relativo all'esercizio
finanziario 2012 che si allega al presente atto per farne parte integrante e
sostanziale”.
“Il Consiglio regionale,
vista la
delibera Di Giunta regionale n. 296 del 5 agosto 2013 recante in oggetto
"Riprogrammazione del POR Calabria FESR 2007/2013. Avvio della procedura
di revisione del programma";
viste la
delibera di Giunta regionale n. 234 del 27 giugno 2013 che ha approvato il
Programma Ordinario Convergenza Calabria e la successiva delibera di Giunta
regionale n. 295 del 5 agosto 2013 che rettifica la precedente;
visti:
il
Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul
Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di
coesione e che abroga il Regolamento (CE) n. 1260/1999;
il
Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo
al Fondo europeo di sviluppo regionale e recante abrogazione del Regolamento
(CE) n. 1783/1999;
la delibera
CIPE n. 1 dell'11 gennaio 2011 recante "Obiettivi, criteri e modalità di
programmazione delle risorse per le aree sotto utilizzate e selezione ed
attuazione degli investimenti per i periodi 2000-2006 e 2007/2013”;
preso atto della
nota tecnica adottata il 22 ottobre 2012 dal Ministero per la Coesione
territoriale, la quale definisce gli strumenti diretti per impresa e lavoro nel
Sud per la terza e ultima riprogrammazione Piano Azione Coesione";
preso atto che
durante l'ultima seduta del Comitato di Sorveglianza (11.06.2013) è emersa la
necessità di procedere ad un'ulteriore rivisitazione del Programma Operativo
Regionale Calabria FESR 200712013 al fine di salvaguardare le risorse
comunitarie in ritardo attuativo e di conseguenza a rischio di disimpegno
automatico;
preso atto della
relazione dell'Autorità di gestione del POR Calabria FESR 2007/2013, Dott.
Paolo Praticò, il quale, nella seduta della Seconda Commissione del 29 ottobre
2013, ha specificato che la rimodulazione ammonta a 546 milioni di euro
derivanti dalla riduzione del tasso di cofinanziamento nazionale al livello
minimo del 25%, e che le predette risorse verranno destinate al Programma
esterno parallelo per attuare le misure di salvaguardia e di accelerazione
della spesa necessarie per consentire la chiusura dei programmi regionali
2007-2013 nei tempi previsti dai vigenti regolamenti comunitari;
considerato
che con il provvedimento si evidenzia la necessità di garantire, attraverso la
rimodulazione del piano finanziario del POR Calabria FESR 200712013, il pieno
utilizzo delle risorse comunitarie e di salvaguardare il volume degli
investimenti, senza che ciò modifichi o alteri la strategia e gli obiettivi del
programma;
considerato,
altresì, che la seconda Commissione, nella seduta del 29 ottobre 2013, ha
approvato il provvedimento amministrativo di cui all'oggetto,
delibera
di approvare
la riprogrammazione del POR Calabria FESR 2007/2013. Avvio della procedura di
revisione del programma”.
“Il Consiglio regionale,
viste la
delibera di Giunta regionale n. 234 del 27 giugno 2013 recante in oggetto
"Approvazione del Programma Ordinario Convergenza (POC) e del Sistema di
Gestione e Controllo (SiGeCo)" e la successiva
delibera dì Giunta regionale n. 295 del 5 agosto 2013 che rettifica la
precedente;
visti:
il
Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul
Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di
coesione e che abroga il Regolamento (CE) n. 1260/1999;
il
Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo
al Fondo europeo di sviluppo regionale e recante abrogazione del Regolamento
(CE) n. 1783/1999;
la delibera
CIPE n. 1 dell'11 gennaio 2011 recante "Obiettivi, criteri e modalità di
programmazione delle risorse per le aree sottoutilizzate e selezione ed
attuazione degli investimenti per i periodi 2000-2006 e 2007-2013";
la delibera Cipe n. 113 del 26 ottobre 2012 recante
"Individuazione delle amministrazioni responsabili della gestione e
dell'attuazione di programmi/interventi finanziati nell'ambito del piano di
azione coesione e relative modalità di attuazione";
preso atto della
nota tecnica adottata il 22 ottobre 2012 dal Ministero per la Coesione
territoriale, la quale definisce gli "Strumenti diretti per impresa e
lavoro nel Sud per la terza e ultima riprogrammazione Piano Azione
Coesione";
preso atto che:
le risorse confluite nel POC, derivano dalla rimodulazione dei due programmi
operativi Por Calabria Fesr e Por Calabria Fse 2007/2013, in adesione alla terza fase del Piano di
Azione e Coesione; queste risorse verranno utilizzate per il sostegno del
sistema produttivo calabrese a fronte della crisi economica (attraverso il
finanziamento di misure C.d. anticicliche) e per la salvaguardia di alcuni
interventi in ritardo di attuazione, ma considerati strategici (attraverso il
finanziamento di misure C.d. di salvaguardia);
tenuto conto
della relazione dell'Autorità di Gestione del POR Calabria FESR 2007/2013,
Dott. Paolo Praticò, il quale, nella seduta del 29 ottobre 2013 della Seconda
Commissione, ha chiarito che le risorse assegnate al POC provengono dalla
riduzione del tasso di cofinanziamento nazionale e che gli interventi da
finanziare sono distribuiti tra le misure anticicliche e quella di salvaguardia
dei progetti strategici inseriti nei programmi operativi regionali;
considerato
che la Dott.ssa Concettina Di Gesu,
delegata dall'Autorità di Gestione del POR Calabria FSE 2007/2013, nella seduta
del 29 ottobre 2013 della Seconda Commissione, ha specificato che, rispetto
agli interventi previsti a favore delle persone con disagio sociale, la
dotazione finanziaria prevista è stata assegnata a seguito di un'attività di
indagine e di studio sulle azioni da intraprendere per questo settore, e che
sono in fase avanzata di predisposizione gli avvisi attuavi della misura prevista
nel POC;
considerato
che con il provvedimento si evidenzia la necessità di attuare le misure
anticrisi proposte dal Governo, aventi una ricaduta positiva sul territorio
calabrese e nel contempo, di tutelare le iniziative ritenute strategiche per lo
sviluppo della Regione ma i cui tempi di realizzazione non si conciliano con
quelli della Programmazione comunitaria;
tenuto conto
che la Seconda Commissione ha ritenuto necessario apportare alcune modifiche
formali alla tabella riportata al Capitolo 3 del piano finanziario per
riportare in modo analitico gli interventi previsti nell'ambito dei PISU già
indicati nelle relative schede allegate alla D.G.R. n.
234 del 27/06/2013;
considerato
che la Seconda Commissione, nella seduta del 29 ottobre 2013, ha approvato il
provvedimento in oggetto,
delibera
di approvare
il Programma Ordinario Convergenza (POC) e del Sistema di Gestione e Controllo
(SiGeCo)”.
Art. 1
1.
All'articolo 2, comma 1, della legge regionale 21 giugno 2008 n. 15, l'inciso
"in favore di lavoratori ultracinquantenni espulsi da settori ed aziende
in crisi" si interpreta nel senso che lo stesso si riferisce non
esclusivamente agli ultracinquantenni, bensì si riferisce ai lavoratori,
prevalentemente ultracinquantenni, espulsi da settori ed aziende in crisi.
Art. 2
(Pubblicazione)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Il Consiglio regionale,
premesso che
alla data odierna, i dipendenti delle Comunità Montane della Calabria non
percepiscono gli stipendi, vantando molte mensilità arretrate;
considerato
che:
le somme
occorrenti da parte della Regione Calabria sono ferme nelle casse regionali e,
in particolare, presso la Ragioneria della Regione;
la Regione
non eroga fondi disponibili in cassa, di provenienza in gran parte dallo Stato
(Fondi della montagna arretrati) e/o comunque previsti nelle finanziarie
regionali muniti di decreto di liquidazione da parte dei Dirigenti regionali di
riferimento;
a puro
titolo esemplificativo, di somme ferme in Regione si evidenziano:
il Fondo
della Montagna 2009 per un importo di € 3.403.517,00 già comunicato alle
Comunità Montane dall’Assessore Trematerra sin dal 28
novembre 2012;
il Fondo
della Montagna 2010 per un importo di € 3.133.253,82 per come pubblicato nella
G.U. n. 157 del 06.07.2013;
verificato
che alle somme appena evidenziate si aggiungono:
€ 916.086,51
che la Regione Calabria, in esecuzione della L.R. n.
47 del 23.12.2011 deve erogare a saldo degli € 8.800.000,00 stanziati e
liquidati per un importo pari a € 7.883.913,49;
€ 500.000,00
Spese di funzionamento previste nel Bilancio regionale 2013 (L.R. n. 70 del 27.12.2012);
considerato
che:
giacciono
ancora presso la Regione Calabria residui di anni precedenti non spesi dalle
Comunità Montane (L. n. 97/94) per circa 4 milioni di euro;
innumerevoli
decreti di liquidazione per opere eseguite per conto delle Comunità Montane e
il cui procedimento amministrativo risulta definito e sigillato dal conseguente
decreto di liquidazione emesso dai competenti assessorati regionali, non
vengono materialmente liquidati nonostante la legge n. 98 del 2013 sia stata
redatta proprio per consentire alle imprese di avere in tempi certi gli importi
loro spettanti,
impegna
la Giunta
regionale ad intervenire per garantire un diritto ai dipendenti delle Comunità
Montane calabresi che altro non pretendono se non l’applicazione di
disposizioni normative da tempo disattese.
Il Consiglio regionale,
considerato
che:
nei giorni
scorsi è stato presentato al Senato un emendamento alla Legge di Stabilità con
il quale, al fine di stabilizzare i lavoratori impegnati in attività
socialmente utili e in quelle di pubblica utilità, equiparati al personale LSU
dall’articolo 27 dal decreto legge 1° ottobre 2007, n. 159, convertito in
legge, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n. 222, gli enti
pubblici in Calabria sono autorizzati ad assumere tali lavoratori dal 1°
gennaio 2014, anche in posizioni sopranumerarie, con un contratto a tempo
indeterminato ed a tempo parziale di 26 ore settimanali, se inclusi nell’elenco
definitivo pubblicato sul BURC del 5 luglio 2005, supplemento straordinario n.
1 al BURC, Parte I e II, n. 12 del 1° luglio 2005, salvo quanto previsto
dall’articolo 3, Proposta di Legge per
la Stabilizzazione LSU e LPU Regione Calabria e PPA n. 233 giugno 2013 Regione
Calabria;
attraverso
tale emendamento si chiede al Governo, con provvedimento del Ministro
dell’economia e delle finanze, di concedere in favore della Regione Calabria un
contributo aggiuntivo pari a 40 milioni di euro per l’anno 2014 e pari a 30
milioni di euro a decorrere dall’anno 2015, provvedendo a tali oneri mediate
quota parte delle risorse aggiuntive derivanti dalle disposizioni di cui al
comma 7-bis dell’articolo 17,
impegna
il
Presidente della Giunta regionale a promuovere ogni utile e necessaria
iniziativa affinché il Presidente del Consiglio dei Ministri faccia proprio
tale emendamento finalizzato alla stabilizzazione definitiva dei 5149
lavoratori calabresi che, da oltre 15 anni, sono inseriti nell’organizzazione
delle attività degli Enti pubblici con ruoli e mansioni anche ad alto contenuto
professionale e continuano a garantire servizi essenziali ai cittadini.
Il Consiglio regionale,
vista la convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza (Convention on the Rights of the Child), approvata dall’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, ratificata dall’Italia con
Legge n. 176 del 27 maggio 1991, che enuncia per la prima volta in forma
completa e espressamente che i diritti fondamentali devono essere riconosciuti
e garantiti anche a tutti i bambini e a tutte le bambine del mondo;
viste:
la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, firmata a
Parigi il 10 dicembre 1948, che, per la prima volta nella storia dell’umanità,
riguarda senza distinzioni tutte le persone del mondo e sancisce l’esistenza di
diritti di cui ogni essere umano deve poter godere per la sola ragione di
essere al mondo;
la Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti
dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali (CEDU), redatta dal Consiglio d’Europa e
firmata a Roma il 4 novembre 1950 al fine di prendere le prime misure atte ad
assicurare la garanzia collettiva di alcuni diritti enunciati nella
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani;
richiamato l’art. 44 della Convenzione ONU sui Diritti
dell’Infanzia e dell’Adolescenza nella parte in cui prevede che ogni Stato
sottoponga al Comitato sui Diritti dell’Infanzia un rapporto periodico sui
provvedimenti adottati al fine di applicare i principi sanciti dalla
Convenzione e sui fattori e le difficoltà riscontrate che impediscono di
adempiere agli obblighi previsti dal trattato;
vista, altresì, la legge regionale 12 novembre 2004, n. 28
che istituisce l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza al fine di
assicurare la piena attuazione e la tutela degli interessi delle persone di
minore;
considerata la nota in data 17 giugno 2013 di Save the Children Italia Onlus
con la quale si richiede al Presidente del Consiglio regionale di dedicare una
sessione del Consiglio regionale all’approfondimento dello stato della condizione
dei minori che vivono nella regione e fare delle tematiche dell’infanzia e
dell’adolescenza una priorità dell’agenda politica regionale;
premesso che
il 20 novembre di ogni anno si celebra la Giornata
Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza in ricordo della
data in cui la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza venne approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a
New York;
anche in Italia, con Legge n. 451 del 23 dicembre 1997
“Istituzione della Commissione parlamentare per l’infanzia e dell’Osservatorio
nazionale per l’infanzia”, il 20 novembre è stato proclamato giornata nazionale
dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza;
constatato che i dati raccolti nella pubblicazione di Save the Children “Atlante
dell’Infanzia (a rischio)”, che raccoglie un’ampia rassegna di indicatori e
mappe sull’infanzia e sull’adolescenza con particolare attenzione alle aree del
rischio, mostrano come la crisi economica di questi ultimi anni abbia ancora
aggravato una condizione di marginalità e fragilità che riguarda un numero
sempre maggiore di persone di minore età che vivono nel nostro Paese;
ricordata la campagna “Allarme Infanzia” promossa da Save the Children in cui si
denuncia il “furto di futuro” ai danni delle giovani generazioni e quanto il
loro generale impoverimento, non solo economico ma anche culturale, si stia
traducendo in una gravissima privazione di prospettive, speranze ed
opportunità;
rilevato che l’Italia è tra i Paesi OCSE con un tasso di povertà
relativa tra i bambini molto elevato, il 15% vive infatti in famiglie con
redditi inferiori alla media nazionale, e con un dato ancor più preoccupante
che riguarda la povertà assoluta, con oltre 1 milione nel 2012 che vivono in
condizioni di assoluta povertà;
rammentato che le Regioni e Province autonome – a seguito
della legge 328/2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato
di interventi e servizi sociali” e della riforma del Titolo V della
Costituzione, avvenuta con legge costituzionale 3/2001 – hanno acquisito un
ruolo determinante nell’ambito delle politiche sociali, e quindi anche nel
promuovere la tutela delle persone di minore età presenti nei propri territori;
vista la legge regionale 26 novembre 2003, n. 23 sulla
realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nella
Regione Calabria, in attuazione della legge n. 328/2000,
impegna il Presidente e la Giunta regionale
1) a ché le norme, le politiche e le prassi regionali diano
piena attuazione ai principi della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza;
2) a sostenere programmi e progetti volti a proteggere e
tutelare i minori a rischio nella Regione, in particolare con riferimento al
contrasto alla povertà minorile, alla prevenzione della dispersione scolastica,
all’educazione dei giovani ed al corretto uso delle nuove tecnologie;
3) a promuovere politiche di contrasto alla pedo-pornografia ed allo sfruttamento del lavoro minorile;
4) a promuovere misure di contrasto dell’incremento della povertà
minorile;
5) ad affrontare la criticità dei minori stranieri non
accompagnati cui è necessario garantire tutela nel quadro dei diritti
fondamentali e non agire solo in una prospettiva emergenziale;
6) a promuovere la definizione dei livelli essenziali delle
prestazioni concernenti i diritti civili e sociali (LEP) al fine di rendere
concreti i diritti sociali e civili di tutti i bambini e adolescenti presenti
nel territorio.
Il Consiglio regionale,
premesso che:
il decreto legge 22 giugno 2012 n. 83, “Misure urgenti per
la crescita del paese”, convertito in legge 7 agosto 2012 n. 134, ha previsto,
al fine dell’accelerazione dei procedimenti agevolativi, all’articolo 29, che:
“In considerazione della particolare gravità della crisi economica che ha
colpito il sistema produttivo, le imprese risultanti beneficiarie delle
agevolazioni di cui all’articolo 1 del decreto legge 22 ottobre 1992, n. 415,
convertito con modificazioni dalla legge 19 dicembre 1992, n. 488, e di cui
alla legge 25 febbraio 1992, n. 215, non sono più tenute al rispetto degli
obblighi derivanti dal calcolo degli indicatori utilizzati per la formazione
delle graduatorie. Sono fatti salvi i provvedimenti già adottati”;
rilevato che:
tale normativa è stata recepita da diverse regioni (tra le
altre, la Puglia e la Sardegna) le quali hanno esteso, a far data 22 giugno
2012, data dell’approvazione del D.L. 83/2012, i benefici previsti in termini
di deroga al rispetto degli indicatori di graduatoria di cui all’art. 29, anche
alle imprese beneficiarie di agevolazioni disciplinate con qualsiasi disposizione
di legge che preveda indicatori di graduatoria;
considerato che:
in questa difficile fase di crisi economica le imprese
beneficiarie di agevolazioni, incontrano enormi difficoltà nel completare i
programmi di investimento agevolato entro i termini e nel pieno rispetto degli
indicatori previsti, situazione questa che comporta come conseguenza la revoca
dei contributi concessi;
il recepimento di tale normativa consentirebbe, dunque, di
evitare una forte penalizzazione e discriminazione di numerose imprese
esistenti sul territorio regionale che rischiano la cessazione delle attività
con conseguente perdita di numerosi posti di lavoro;
rilevato altresì che:
già in sede di approvazione dell’assestamento del bilancio
regionale 2013, stante l’impossibilità di introdurre un testo normativo
all’interno di tale provvedimento (in quanto le norme in materia consentono in
tale circostanza solo l’inserimento di disposizioni aventi carattere puramente
finanziario e non normativo), era stata condivisa la necessità di intervenire
con una proposta di legge ad hoc che richiamasse il contenuto del testo
dell’emendamento presentato dalle forze politiche presenti in Consiglio;
a seguito del confronto sorto sulla questione, è scaturita
una proposta di legge condivisa che ha recepito il contenuto dell’emendamento a
suo tempo presentato in sede di assestamento del bilancio regionale 2013 e non
accolto per le motivazioni sopra richiamate. Tale proposta di legge si trova ad
oggi in discussione presso la II commissione consiliare la quale ha già
espresso piena condivisione per quanto riguarda i contenuti dispositivi ma sta
effettuando audizioni con i dirigenti generali dei dipartimenti regionali
competenti per materia al fine di individuare una formulazione del testo
normativo che risponda nel modo più stringente possibile alla normativa vigente
in materia;
recentemente Confindustria Calabria con una nota apposita
ha sollecitato l’Assessorato alle Attività produttive, nelle persone
dell’Assessore Arena e del Dirigente Generale Monea,
affinché supportino i competenti uffici del Consiglio per la definizione
dell’iter della proposta di legge sì che si possa procedere rapidamente con
l’approvazione da parte del Consiglio regionale e, altresì, a sospendere
qualsiasi attività amministrativa su tutte le misure agevolative
regionali, nelle more della definizione dell’iter procedurale di approvazione
della normativa,
impegna
il Presidente e la Giunta regionale, ed in particolare
l’Assessore regionale alle Attività produttive, considerando l’impegno assunto
da tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale a definire nel più
breve tempo possibile l’iter di approvazione della proposta di legge, a fornire
un forte e significativo segnale di attenzione dando immediata attuazione alla legge
una volta che questa sarà approvata e a sospendere, da subito, gli eventuali
provvedimenti di revoca delle agevolazioni concesse alle imprese disposti dai
competenti uffici regionali per il mancato rispetto degli indicatori, in
attuazione alla normativa che attualmente è in vigore, nelle more
dell’approvazione della proposta di legge sì da scongiurare la chiusura
definitiva di molte imprese e la conseguente perdita di numerosi posti di
lavoro determinando quindi un ulteriore aggravamento della crisi che sta attanagliando
il settore economico della regione Calabria.