IX^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
__________
75.
SEDUTA DI VENERDI’ 25 OTTOBRE 2013
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE
ALESSANDRO NICOLÒ
La seduta è aperta, si dia lettura del verbale della seduta precedente.
Legge il verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Legge
le interrogazioni e le mozioni presentate alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
E’
pervenuta risposta scritta alla interrogazione numero 436 del 13 settembre 2013
a firma del consigliere De Masi.
(E’ riportata in allegato)
Sono
concluse le comunicazioni. Dedichiamo la prima ora di seduta alle
interrogazioni a risposta immediata per poi procedere all’esame dei punti inseriti all’ordine del giorno.
Siamo alla prima
interrogazione a risposta immediata, numero 389 del 24 giugno 2013, a firma del
consigliere Guccione “Sulla mancata stipula delle convenzioni per l'attivazione
del servizio antincendio della Regione Calabria”.
Questa interrogazione viene
rinviata alla prossima seduta perché mancano gli assessori competenti a
rispondere.
(Così resta stabilito)
Si passa all’interrogazione a risposta
immediata numero 392 del 27 giugno 2013 a firma del consigliere Giordano “In
ordine alle direttive generali per la disciplina delle modalità di conferimento
degli incarichi dirigenziali di livello
generale e di livello non generale approvate
con deliberazione n. 99 della Giunta regionale
in data 29 marzo 2013” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per
sapere - premesso che:
la Giunta regionale con
deliberazione n. 99 del 29 marzo 2013 ha approvato le direttive generali per la
disciplina delle modalità di conferimento, mutamento e revoca degli incarichi
di funzione dirigenziale di livello generale e di livello non generale;
come rilevato dalle organizzazioni
sindacali di settore le modalità suindicate avrebbero dovuto trovare esplicazione
in un atto regolamentare ai sensi dell'art. 50 dello Statuto regionale che
demanda, appunto, ai regolamenti l'organizzazione e le attribuzioni delle
strutture, prevedendo espressamente al comma 5 che l'attribuzione e la
revoca degli incarichi dirigenziali vanno disciplinate nell'esercizio della
potestà legislativa e regolamentare della regione e ciò in linea con quanto
previsto dall'art. 27 del Dlgs 165/2000;
le direttive in esame prevedono,
altresì, una modalità di selezione dei dirigenti non conforme alla normativa
vigente, atteso che ogni procedimento di nomina delle figure dirigenziali, pur
non avendo natura concorsuale in senso stretto, determina l'esigenza di un
apprezzamento oggettivo, anche comparativo, sulle qualità professionali
possedute dagli aspiranti, la cui scelta, peraltro, secondo quanto previsto
dalla legge regionale n. 31/2002, non può essere demandata al Presidente della
Giunta che deve limitarsi al solo decreto di nomina, previa delibera di Giunta
e a selezione effettuata -:
se la deliberazione della giunta
regionale n. 99 del 29 marzo 2013 sia conforme ai dettati normativi e in ordine
alla qualificazione dell'atto e in ordine alla procedura di selezione dei
dirigenti;
quali iniziative si intendono
intraprendere per risolvere le criticità normative evidenziate e se non si
ritenga opportuno, in via di autotutela, revocare la deliberazione della Giunta
regionale n. 99 del 29 marzo 2013.”
A questa interrogazione risponde l’assessore Tallini.
Prego, consigliere
Giordano.
Signor Presidente, grazie. Questa interrogazione è del 27 giugno, quindi
piuttosto datata, ma rimane nel pieno della criticità la materia che vogliamo
trattare.
Partiamo dalla deliberazione numero
99 della Giunta del 29 marzo con la quale sono
state approvate le direttive generali che disciplinano le modalità di
conferimento, mutamento e revoca degli incarichi di funzione dirigenziale sia
di livello generale che non generale.
Come, tra l’altro, le organizzazioni sindacali di settore hanno più volte e insistentemente rilevato, le modalità sopra indicate
avrebbero dovuto trovare esplicazione in un atto regolamentare ai sensi
dell’articolo 50 dello Statuto della
Regione che demanda, appunto, ai Regolamenti l’organizzazione,
le attribuzioni e le strutture, espressamente prevedendo al comma 5 che
l’attribuzione e la revoca degli incarichi dirigenziali vanno disciplinati
all’esercizio della potestà legislativa e regolamentare della Regione e in conformità con quanto prevede
l’articolo 27 del decreto legislativo 165.
Le direttive di che
trattasi prevedono una modalità di selezione dei dirigenti non conforme alla
normativa vigente, atteso che ogni procedimento di nomina delle figure
dirigenziali pur non avendo natura concorsuale in senso stretto determina,
comunque, l’esigenza di un apprezzamento oggettivo e anche comparativo sulle qualità professionali possedute dagli
aspiranti; tra l’altro la legge regionale
31 del 2002 non può essere demandata al Presidente della Giunta che, invece, si
deve limitare al solo decreto di nomina dopo che il processo valutativo e
comparativo sia stato eseguito.
Detto ciò, riscontrate
queste profonde incongruenze – noi riteniamo che siano delle profonde
illegittimità – chiediamo di sapere se questa deliberazione, la numero 99 del
2013, secondo la Giunta regionale sia invece conforme al dettato normativo,
alle norme che ho richiamato nella premessa e per quanto riguarda la
qualificazione dell’atto in ordine alla procedure di selezione dei candidati;
ancora, quali iniziative si intendono
intraprendere per risolvere le criticità normative evidenziate e se non si
ritenga opportuno, ancora oggi nonostante il tempo trascorso, in via di
autotutela, revocare la deliberazione.
Grazie. Prego, assessore Tallini.
Mi auguro che il collega Giordano
abbia già ricevuto la proposta degli uffici. Siccome si tratta di una
interrogazione che riguarda la legittimità delle procedure ci rivolgiamo,
chiaramente, agli uffici rispetto alle procedure adottate facendoci assicurare
che esse siano conformi alla legge e quindi abbiamo chiesto che si esprimesse
sulla legittimità degli atti.
Non so se l’ha già avuta, se vuole
gliela leggo.
(Interruzione)
Mi meraviglio.
Leggo: “Con riferimento
all’interrogazione in oggetto emarginata e acquisita agli atti di questo dipartimento il 27
giugno 2013, numero 215194, con la quale il consigliere Giordano ha sollecitato
delle criticità in ordine alle direttive adottate dalla Giunta regionale con
deliberazione numero 99/2013, nonché in ordine al rispetto da parte della
Regione Calabria delle limitazioni percentuali previste dall’ordinamento
vigente in materia di conferimento degli incarichi dirigenziali, ai sensi
dell’articolo 5bis e 6 dell’articolo 19 del decreto legislativo 165/2001, si
trasmette, per i successivi adempimenti di competenza, la relazione protocollo
numero 183624 del 30 maggio 2013 predisposta da questa dirigenza al fine di
supportare l’Avvocatura regionale per la difesa del giudizio proposto dalla
Dider su analoga contestazione oggetto dell’interrogazione di che trattasi”.
Contestazioni
simili le ha fatte un sindacato che si chiama Dider, Sindacato dei dirigenti,
per cui era una materia che gli uffici avevano già affrontato per controdedurre
alle osservazioni del sindacato, simili a quelle contenute le interrogazioni
del consigliere Giordano.
Ad
integrazione delle osservazioni formulate col sopra citato parere 183624/2003
si ritiene opportuno precisare, in riferimento alle censure sollevate con
riferimento all’interrogazione 393/2013, in ordine all’esito di alcune
procedure interne avviate di questa amministrazione come, contrariamente a
quanto ivi sostenuto, le valutazioni poste dalla Giunta regionale nella
deliberazione numero 248/2012 non risultano smentite dalle determinazioni da
ultimo assunte dalla Giunta regionale con delibera di Giunta regionale numero
208 del 2013, ovvero dall’assegnazione dell’ingegnere Francesco Tarsia ad uno
dei settori già oggetto di avviso interno a conclusione della quale la Giunta
regionale con la contestata deliberazione 248 del 2012 aveva valutato, tenendo
conto che si sta procedendo in ottemperanza a quanto previsto dalle modifiche
apportate con legge regionale numero 3 del 2012 dall’articolo 7 legge regionale
31 del 2001 ad una radicale riorganizzazione della struttura, sulla base degli
attuali assetti organizzativi dei dipartimenti e degli specifici obiettivi
fissati a questi ultimi, e non è opportuno procedere alla riassegnazione di ulteriori
dirigenti candidati per i quali, invece, si ravvisa l’opportunità, onde non
pregiudicare l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa, di
garantirne la permanenza negli incarichi funzionali allo stato attribuitigli.
Si
evidenzia, infatti, che con la deliberazione 208 del 2013 si è proceduto ad
assegnare un dirigente privo di incarico dirigenziale in quanto rientrato in
servizio dopo un periodo di aspettativa precedentemente autorizzato per
l’assunzione dell’incarico di direttore dell’Afor.
L’assegnazione
dell’ingegner Francesco Tarsia, pertanto, non solo non contraddice la
determinazione di cui alla Giunta regionale numero 248 del 2012 ma è anche
stata adottata in conformità alle direttive della Giunta regionale numero 99
del 2013 nelle quali, infatti, testualmente al paragrafo 7.2 è previsto che
“qualora un dirigente rientri dal periodo di comando, aspettativa o fuori ruolo
di cui ha usufruito per assumere altro incarico, ovvero se assunto a tempo
indeterminato, si procede d’ufficio al di fuori dell’avviso di selezione tenuto
conto delle caratteristiche professionali e dirigenti in relazione alle
esigenze di servizio, al conferimento dell’incarico fatta salva la
partecipazione o ricerche interne di professionalità per conferimento di incarichi
di altro tipo.
Sostanzialmente
venendo l’ingegnere Tarsia dall’incarico di commissario e trovandosi senza
ruolo dirigenziale, la Giunta ha dovuto e potuto seguire una procedura che
prevede lo stesso Regolamento senza seguire l’avviso pubblico.
Prego, collega Giordano.
Presidente, potrei semplicemente dichiararmi insoddisfatto ma
sarebbe poco. La risposta dell’assessore Tallini,
intanto, si riferiva al quesito successivo che ho enucleato con
l’interrogazione numero 393 ed è una risposta parziale e profondamente lacunosa – mi dispiace dirlo – ma non c’è
nessuna risposta ai quesiti che abbiamo sollevato sulla legittimità della
procedura di valutazione in assenza di valutazione comparativa, in violazione
palese dell’articolo 50 che demandava ad un atto regolamentare.
Quindi, non abbiamo
compreso se questa procedura il dipartimento l’ha dichiarata legittima. Questa è una
non risposta e mi dispiace dirlo.
Ora
avrò l’occasione per argomentare nel dettaglio altre questioni ma ritengo, caro
Presidente, che la materia trattata dalla Giunta ancora una volta provochi un
grandissimo vulnus nella gestione del
personale e nella selezione dei dirigenti con tutte le conseguenze che ne
derivano.
Quindi,
non solo mi dichiaro insoddisfatto ma ritengo che le illegittimità siano
tutt’ora in piedi. Lascio all’Aula, pertanto, le altre considerazioni.
Siccome
c’è l’altra interrogazione…
(Interruzione)
Presidente,
in ogni caso, ho ascoltato la risposta alla interrogazione che sto per
illustrare all’Aula ed è lacunosa ed insoddisfacente.
In
ogni caso l’assessore avrà l’occasione di rispondere a questa interrogazione e
a puntualizzare, se ritiene, i requisiti che ho posto prima e che sono rimasti
irrisolti.
Si passa all’interrogazione a
risposta immediata numero 393 del 27 giugno 2013 a firma del consigliere
Giordano “In ordine al numero dei dirigenti regionali
esterni in forza alla Giunta regionale e al mancato seguito delle
manifestazioni di interesse per conferimento di incarichi di Direzione” di cui
do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per
sapere – premesso che:
in base alla normativa vigente, nel
rispetto dei principi stabiliti dagli artt. 19 e 23 del D.Lgs. n. 165/2001,
come modificati e integrati dal D. Lgs. N. 150/2009, sono fissati i limiti
massimi della dirigenza per soggetti "esterni" con contratto di
diritto privato, nonché il limite del 5% della dotazione organica della
dirigenza per dirigenti di altre amministrazioni in posizione di comando,
distacco o fuori ruolo;
la Regione Calabria, come già
segnalato dalle organizzazioni sindacali del settore che diverse volte hanno
denunciato la vicenda agli organi competenti, si è caratterizzata in questi
anni per il continuo sforamento dei limiti percentuali di legge degli incarichi
dirigenziali "esterni" e dei comandi, direttamente vincolanti per la
Regione in quanto stabiliti con norma dello Stato (art. 19 citato) adottato in
materia di "ordinamento civile", come confermato dalla Sentenza C.
Cost. 3-12 novembre 2010, n. 324;
in proposito va tenuto presente che,
per la corretta applicazione della norma, ai sensi dell'art. 19, comma 5-bis,
del d.lgs. n. 165/2001 e s.m.i., gli incarichi dirigenziali "possono
essere conferiti, da ciascuna amministrazione, entro il limite del 10% della
dotazione organica dei dirigenti appartenenti alla prima fascia dei ruoli di
cui all'art. 23 e del 5% della dotazione organica di quelli appartenenti alla
seconda fascia, anche a dirigenti non appartenenti ai ruoli di cui al medesimo
articolo 23,"; nel caso specifico dell'ente regionale la Corte dei Conti
ha avuto modo di chiarire che il limite applicabile è quello del 5% in quanto
dotata di una unica fascia dirigenziale e in tal senso la stessa legge
regionale sulla materia, approvata nella seduta del 24 giugno scorso, che ha
introdotto il limite del 10%, potrebbe presentare profili di
incostituzionalità; inoltre la percentuale suddetta deve calcolarsi sulla base
della "dotazione organica della dirigenza" e non su quella di tutti i
dipendenti dell'ente per non violare la normativa inerente il reclutamento
mediante procedure concorsuali;
sempre la Giunta regionale ed il
Dipartimento "Organizzazione e Personale" della Regione
Calabria, sulla base della delibera n. 339/2010, hanno proceduto a indire (con
delibere n. 239 del 31 maggio 2011, n. 276 del 21 giugno 2011 e n. 295 del 12
luglio 2011 ed altre successive) una serie di avvisi di mobilità interna senza
tuttavia dare formale ed adeguata pubblicità e congrui termini per la
partecipazione per la copertura di posizioni dirigenziali vacanti con personale
di ruolo;
in ordine
ai predetti procedimenti non si è dato seguito ad alcune delle procedure avviate
per la riassegnazione dei dirigenti interni di ruolo candidati in quanto il
Dipartimento Organizzazione e Personale si è rifatto alla Deliberazione n. 2548
del 22 maggio 2012 della Giunta regionale che specificatamente rileva:"ritenuto
che allo stato - tenendo conto che si sta procedendo in ottemperanza a quanto
previsto dalle modifiche apportate con L.R. n. 3/2012 all'art. 7 della L.R. n.
31/2001 ad una radicale riorganizzazione della struttura sulla base degli
attuali assetti organizzativi dei Dipartimenti e degli specifici obiettivi
fissati a quest'ultimi, non è opportuno procedere - al fine di conferire gli
incarichi dirigenziali dei settori e dei servizi rimasti vacanti per effetto
della Deliberazione n. 171 del 26.04.2012 – alla riassegnazione di ulteriori
dirigenti candidati per i quali, invece, si ravvisa l'opportunità, onde non
pregiudicare l'efficacia e l'efficienza dell'azione amministrativa, di
garantirne la permanenza negli incarichi funzionali allo stati
attribuitigli";
in realtà per gli stessi incarichi
dirigenziali dei Settori messi a bando con gli avvisi di manifestazione di
interesse sopracitati la Giunta Regionale si è determinata assegnando ulteriori
dirigenti, non ultimi con Deliberazione n. 208 dell'08 giugno 2013 in sfregio a
qualsiasi legittima procedura di valutazione comparata ed utilizzando
impropriamente l'art. 19 del D.Lgs. 165/01 -:
se nella procedura di nomina dei
dirigenti esterni siano stati rispettati i limiti numerici previsti dalla
normativa indicata in premessa;
i motivi per cui non si è dato
seguito al conferimento di alcuni incarichi dirigenziali di Settore
relativamente alle procedure avviate con Deliberazioni n. 239 del 31 maggio
2011, n. 276 del 21 giugno 2011 e n. 295 del 12 luglio 2011;
in ogni caso quali iniziative si
intendono intraprendere per risolvere le criticità normative evidenziate e se
non si ritenga opportuno, in via di autotutela, revocare i provvedimenti di
nomina dei dirigenti effettuati in violazione della normativa esistente.”
Prego, collega Giordano.
Presidente, gli articoli 19 e 23 del Decreto legislativo numero
165 del 2001, successivamente integrati dal decreto legislativo 150 del 2009,
fissano in maniera chiara i limiti massimi della dirigenza per soggetti
"esterni" con contratto di diritto privato, nonché il limite del 5 per cento della dotazione organica della dirigenza per
dirigenti di altre amministrazioni che potessero essere in posizione di
comando, distacco o fuori ruolo.
La Regione Calabria, come già
denunciato ampiamente altre volte e come le organizzazioni sindacali hanno
ripetutamente denunciato, si è caratterizzata in questi anni per il continuo
sforamento dei limiti percentuali di legge degli incarichi dirigenziali
"esterni" e dei comandi, strettamente vincolanti per la Regione in
quanto stabiliti con norma dello Stato – l’articolo 19 del “165” - e adottato
in materia di "ordinamento civile", così come conferma la Sentenza
della Consulta del 12 novembre 2010, numero 324.
In proposito occorre precisare che l’articolo
19, comma 5bis, del Decreto legislativo 165 precisa che gli incarichi
dirigenziali "possono essere conferiti, da ciascuna amministrazione, entro
il limite del 10 per
cento della dotazione organica per i
dirigenti appartenenti alla prima fascia e invece per quelli di seconda fascia
in misura non superiore del 5 per cento.
Nel caso specifico il limite
applicabile per la Regione
Calabria, non essendoci distinzione di fasce, è vincolato al 5 per cento.
C’è
stata una norma che la maggioranza del Consiglio regionale ha applicato
fissando il 10 per cento ed è una delle norme che anche recentemente, proprio
l’altro ieri, sono state censurate dalla Corte dei Conti che ha ravvisato
criticità e che, comunque, potrebbero incombere nella incostituzionalità.
La
Giunta regionale ed il Dipartimento"Organizzazione e Personale"
con delibera numero 339 del 2010, hanno proceduto a indire, con varie delibere
che non sto qui ad elencare, una serie di avvisi di mobilità interna senza
tuttavia dare né formale né adeguata pubblicità e congrui termini per la
partecipazione per la copertura di posizioni dirigenziali vacanti con personale
di ruolo.
In ordine
ai predetti procedimenti non si è dato seguito ad alcune delle procedure
avviate per la riassegnazione dei dirigenti interni di ruolo candidati in
quanto il dipartimento Organizzazione si è rifatto alla deliberazione numero
2548 che specificatamente rileva una serie di appigli rispetto alla
riorganizzazione della struttura.
In ogni
caso, per gli stessi incarichi
dirigenziali dei Settori messi a bando con gli avvisi di manifestazione di
interesse, la Giunta Regionale si è determinata assegnando ulteriori dirigenti,
non ultimi con deliberazione numero 208 dell'8 giugno 2013 che secondo noi
avviene in sfregio a qualsiasi legittima procedura di valutazione comparativa
utilizzando impropriamente e illegittimamente l'articolo 19 del decreto 165.
Cosa chiediamo, quindi, alla Giunta regionale? L’assessore
ci ha risposto ma noi gradiremmo una risposta più chiara ed esaustiva nel merito.
Chiediamo se nella procedura di nomina dei dirigenti esterni siano stati
rispettati i limiti numerici. A nostro avviso,
i limiti sono stati sforati.
Ancora: i motivi per cui non si è
dato seguito al conferimento di alcuni incarichi dirigenziali di settore,
relativamente alle procedure avviate con deliberazioni numero 239 del 31 maggio
2011, numero 276 del 21 giugno 2011 e numero 295 del 12 luglio 2011, i cui
avvisi, invece, in spregio alle regole hanno mortificato il personale interno
della Regione, i dirigenti interni di ruolo.
In ogni caso vogliamo sapere, quali
sono le iniziative che si intendono intraprendere per risolvere le criticità
che abbiamo evidenziato e se non si ritenga opportuno – e sarebbe la cosa
sacrosanta e giusta davanti a queste profonde illegittimità - in via di
autotutela revocare la predetta nomina e gli atti che ho enunciato.
Assessore Tallini, a questa interrogazione ha già risposto;
vuole aggiungere qualcosa? Prego.
Volevo precisare che in effetti mi
era sfuggito che la risposta è per entrambe le interrogazioni, quindi si tratta
di un'unica risposta; hanno sbagliato nell’allegare una sola interrogazione
anziché tutte e due insieme, quindi si è creata questa confusione.
Mi pare che l’aspetto sollevato dal
collega Naccari in Aula fosse stato chiarito abbastanza
in quella sede. Gli uffici hanno chiarito, perché erano
presenti i funzionari il giorno in cui abbiamo modificato la legge regionale, che i numeri
e le percentuali non erano quelle indicate al 5 per cento ma erano
altre.
(Interruzione)
L’8 per cento. D’altra
parte se l’obiettivo è di diminuire il numero dei dirigenti possiamo anche
ragionarci tutti insieme.
Però i funzionari rispondono e ci
dicono che la percentuale che tutte le Regioni d’Italia applicano… anzi noi siamo tra quelle
Regioni che rispettano questo parametro, perché gran parte delle Regioni
l’hanno sforato e non sanno come rimediare in corso d’opera; la legge Brunetta,
infatti, e poi la sentenza della Corte costituzionale hanno stabilito delle
cose ed hanno messo in difficoltà gran parte delle Regioni d’Italia che nel
frattempo si erano orientate in maniera diversa.
Ritengo
che ci stiamo muovendo proprio verso questa direzione.
Se
posso, comunque, permettermi, visto che la Giunta regionale ha avviato una
procedura di ristrutturazione dei dipartimenti, credo che le istanze contenute
nella interrogazione del collega Giordano le metterò a disposizione perché se
dovessero trovare o fondamento o qualche riscontro da parte degli uffici, anche
ai fini della ipotesi di diminuzione del numero di dirigenti in questa fase di
ristrutturazione, mi permetterò di porle alla valutazione.
Se
poi tutti insieme agli uffici, se è possibile, e la politica dovessero decidere
di diminuire la percentuale, a prescindere se sia legittimo il 5 o l’8 per
cento, perché non valutare questa ipotesi?
Prego,
consigliere Giordano.
Presidente, una brevissima replica. L’avevo già detto nel
precedente intervento.
Prendo atto, assessore, del suo modo anche garbato di cogliere l’essenza delle
criticità pesanti che abbiamo e di voler anche aprire col dipartimento una
fase di revisione che mi auguro sia a tutto tondo, sia a 360 gradi.
Vede,
assessore, non è una questione di diminuzione ma certamente quei provvedimenti,
il decreto Brunetta e le norme che discendono, vanno in quella direzione, ma è
un problema fondamentale e di rispetto delle regole.
Noi
riteniamo che questa Regione abbia sforato non dell’8 per cento ma forse siamo
al 19-20 per cento se non oltre. Quegli avvisi che ho enucleato nella mia
illustrazione hanno profondamente mortificato quel che dovrebbe essere: come
valorizzare e come compiutamente utilizzare al meglio le potenzialità dei
dirigenti di ruolo che ha questa Regione e soprattutto il rispetto delle
regole.
Non
si possono compiere atti che non sono previsti dalla norma. Il Presidente della
Giunta avrebbe dovuto semplicemente adottare un atto finale di nomina non di
decisione.
Queste
ed altre sono le questioni che ho sollevato con le due interrogazioni;
Presidente e caro assessore, faccio appello a voi affinché ci sia un atto di
coraggio che vada a revocare quei provvedimenti e a correggere le storture che
in quei provvedimenti sono contenuti per ristabilire le regole, la giustizia e
per fare veramente giustizia anche rispetto al personale interno di questa
Regione.
Siamo all’interrogazione a risposta immediata numero 417 del 29
luglio 2013 a firma dei consiglieri Adamo, Franchino, Naccari Carlizzi,
Principe, Scalzo “Sulle iniziative che si intendono adottare per consentire il
pagamento delle mensilità arretrate dei lavoratori addetti allo svolgimento
delle attività del Servizio di Vigilanza e Sorveglianza idraulica” di cui do
lettura “Al Presidente
della Giunta regionale, all'assessore alle infrastrutture ed ai lavori
pubblici, all'assessore all'agricoltura.
Per sapere – premesso che:
l'Afor, a seguito della la Legge regionale n. 31 del 19 ottobre
2009, modificata ed integrata dalla Legge regionale n. 52 del 28 dicembre 2009,
è stata autorizzata ad assumere personale con qualifica di sorvegliante
idraulico e di ufficiale idraulico, necessario allo svolgimento del predetto
servizio;
i suddetti lavoratori, tutti a tempo indeterminato, svolgono la
propria prestazione presso le competenti sedi decentrate dell'Afor di ogni
singola provincia in funzione del fabbisogno dei singoli presidi idraulici, con
compiti di monitoraggio della rete idrografica e immissione dei dati in
archivio informatico;
la Regione Calabria, nel settembre 2010 affidava all'Afor una
gestione tecnico-amministrativa degli Uffici territoriali dei Presidi
Territoriali Idrogeologici;
i Presidi Territoriali Idrogeologici svolgono i seguenti
servizi: servizio di Vigilanza e Sorveglianza, servizio di Piena; il tutto
recandosi sui posti di lavoro con proprie autovetture e a proprie spese;
da notizie risultanti dalla stampa e fornite dai lavoratori,
sembrerebbe che gli stessi vantino le mensilità arretrate di dicembre e
tredicesima anno 2012 e che, nonostante la recente previsione legislativa del
passaggio a full time, ad oggi non vi siano notizie certe in merito al
pagamento degli stipendi -:
quando è previsto il pagamento delle stesse.”
Prego, consigliere Guccione.
Grazie, Presidente.
Qui si tratta di lavoratori che attualmente prestano il servizio di sorveglianza idraulica presso l’Afor e dal 1° gennaio 2014 presso Calabria Verde.
Nel bilancio
della Regione non è stata prevista la copertura per il servizio per
l’intero arco dell’anno.
Oggi questi lavoratori
avanzano due mensilità arretrate che riguardano il 2012 che sarebbe dicembre e
tredicesima e in più non hanno oggi la copertura economica per chiudere l’anno 2013.
Credo
che da questo punto di vista, anche dopo i rilievi della Corte dei Conti che ci
richiama alla copertura finanziaria delle leggi, si debbano mettere in atto
tutti gli interventi necessari a garantire la copertura finanziaria per quanto
riguarda le spettanze di questi lavoratori.
Prego, assessore Gentile.
Il problema sollevato dal consigliere Guccione è giusto e
riguarda un bel numero di lavoratori che hanno
difficoltà al pagamento degli stipendi.
Nei giorni scorsi ci siamo attivati col dipartimento lavori pubblici e abbiamo
trovato con una piccola operazione di ingegneria contabile – se mi è consentito
– una forma su come anticipare delle risorse che servono a pagare alcune
mensilità a questi dipendenti.
Nel contempo andremo a
deliberare nei prossimi giorni la restante cifra di 3 milioni di euro da
mettere in un atto deliberativo complessivo.
La prima è già in qualche modo
in via di pagamento e lo sanno pure i sindacati, mentre la seconda è in via di
approvazione da parte della Giunta.
Se così stanno le cose, noi il
problema, intanto, per questi lavoratori in qualche modo l’abbiamo risolto.
Mi fermo qui, non so se il
collega Guccione è soddisfatto.
Prego, collega Guccione.
La risposta dell’assessore ai
lavori pubblici è fatta nei termini di soddisfare non solo me ma anche i 300
lavoratori della sorveglianza idraulica che potranno trovare nella busta paga
non solo il foglio che illustra le spettanze ma anche le risorse economiche.
Da questo punto di vista va
dato atto all’assessore dell’impegno che ha preso oggi in Consiglio regionale
per garantire la copertura finanziaria fino al 31 dicembre.
Volevo dire all’assessore che
dobbiamo fare in modo di recuperare anche le risorse economiche per l’anno
2012, dicembre e tredicesima 2012. Sono lavoratori che prendono tra i 700 e gli
800 euro mensili e quindi si tratta anche da questo punto di vista di un impegno
d’onore per garantire anche le spettanze arretrate per quanto riguarda il 2012.
Si passa all’interrogazione a
risposta immediata numero 419 del 31 luglio 2013 a firma del consigliere
Talarico D. “In ordine alla mancata ripresa dei lavori
di realizzazione
del porto di Diamante (CS)” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e all'assessore
ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:
con
decreto n. 1178 del 28/12/99, ben 14 anni fa, la Regione Calabria (Settore
20/Dipartimento LL.PP) impegnava la somma di Euro 2.065.827,60, di cui Euro
1.032.913,80 a carico della misura 1.2 - POP 1994/1999 ed Euro 1.032.913,80 a
carico della Regione, per la realizzazione dell'opera denominata "Lavori di ristrutturazione e completamento del molo ricovero
natanti da diporto del comune di Diamante (CS) e della sua successiva
gestione";
la
progettazione esecutiva, comprensiva di oneri per spese tecniche, sicurezza,
forniture e arredi portuali, è stata approvata dalla Regione Calabria per un
importo complessivo di Euro 5.932.228,29;
dopo
un lungo iter amministrativo, conclusosi con l'acquisizione del favorevole
parere V.I.A., i lavori e la successiva gestione dell'opera, sono stati
aggiudicati all' ATI ICAD Costruzioni Generali S.r.l. e Diamante BLU S.r.l.;
la
Giunta regionale con deliberazione n. 1097 del 23.12.2008 si è impegnata ad
assegnare al Comune di Diamante un contributo costante di durata ventennale di
Euro 83.449,25, decorrente dall'esercizio finanziario 2008, della durata
massima di 20 anni, a totale carico della Regione Calabria;
il
rapporto tra il Comune di Diamante e la Regione Calabria, ai fini dell'utilizzo
del contributo ventennale sopra richiamato, è stato regolato da apposita
convenzione approvata dalla Giunta comunale di Diamante con delibera in data
29.01.2009;
con
Decreto Prot. 1006 del 27.07.2011, a firma del Dirigente generale del
Dipartimento 9/Infrastrutture e LL.PP., è stato effettuato uno stralcio
dell'impegno di spesa a favore del Comune di Diamante per un importo di Euro
1.500.000,00;
in
ogni caso, i lavori dell'opera di che trattasi, iniziati nei primi mesi del
2010 dopo un iter amministrativo durato oltre dieci anni, si sono interrotti
improvvisamente nel novembre dello stesso anno;
in
data 15.10.2012 si è tenuto un incontro tra la Regione Calabria, il Comune di
Diamante e l'impresa concessionaria per fare il punto della situazione, al
termine del quale è stato dichiarato che tutte le difficoltà erano state
superate e che i lavori sarebbero ripresi al più presto;
l’assessore ai lavori pubblici, in particolare, aveva rilasciato la seguente
dichiarazione:
"Si è trattato di un incontro molto importante, nel corso del quale è
stato fatto il punto della situazione e si è concordato che nei prossimi giorni
la ditta fornirà, così come da noi richiesto, un nuovo cronoprogramma dei
lavoriche inizieranno a breve";
sono
trascorsi più di nove mesi da detto incontro e dalle comunicazioni a mezzo
stampa che ne sono seguite, ma i lavori restano ancora inspiegabilmente fermi;
la
realizzazione dell'opera, e l'avvio della sua gestione, come lo stesso
assessore Gentile ha riconosciuto, possono rappresentare un importante fattore
di ammodernamento, di potenziamento, di riqualificazione funzionale delle
strutture di servizio alle attività turistiche, di miglioramento della logistica
applicata al settore, che può favorire nondimeno una crescita complessiva
dell'economia del territorio;
la
Regione Calabria, attraverso il Dipartimento n. 9 Infrastrutture, LL.PP. e
Politiche della casa, è soggetto attuatore dell'intervento di che trattasi -:
quali
concrete e tempestive iniziative, a questo punto, si intendono assumere per
addivenire ad una ripresa dei lavori in tempi brevi.”
Prego,
collega Talarico.
Signor
Presidente, periodicamente scambiamo delle informazioni con l’assessore Gentile
ed io mi auguro che l’informazione di oggi sia quella giusta e definitiva,
rispetto ad una vicenda che comincia nel 1999 allorquando la Regione impegnò la
somma di 2 milioni 65 mila euro per la ristrutturazione e
completamento del molo ricovero natanti da diporto del comune di Diamante e
della sua successiva gestione.
La progettazione esecutiva, comprensiva di oneri,
sicurezza, forniture e arredi portuali è stata approvata dalla Regione Calabria
per un importo complessivo di euro 5.932 mila euro. I lavori sono stati
affidati alla ATI ICAD Costruzioni Generali S.r.l. e Diamante BLU S.r.l..
Successivamente,
con deliberazione della Giunta regionale, la stessa Giunta si è impegnata a
versare un contributo di durata ventennale al comune di Diamante di euro 83.449
a decorrere dall'esercizio finanziario 2008.
Questo
rapporto tra il Comune di Diamante e la Regione Calabria è stato regolato da
apposita convenzione.
Passiamo
al 2011 quando a seguito della firma del direttore generale del dipartimento
numero 9 è stato effettuato uno stralcio dell'impegno di spesa a favore del
Comune di Diamante per un importo di 1 milione e mezzo di euro e che, dopo
oltre 10 anni, i lavori cominciano i primi mesi del 2010 per interrompersi
improvvisamente nel novembre dello stesso anno.
Vorrei
ricordare al Presidente e all’assessore Gentile che il 15 ottobre 2012 si è
tenuto un incontro tra la Regione Calabria, il Comune di Diamante e l'impresa
concessionaria per fare il punto della situazione. Si è usciti da
quell’incontro con l’impegno a riprendere al più presto i lavori.
L’assessore ai lavori pubblici, Gentile, in quella occasione rilasciò la seguente
dichiarazione che, a beneficio dei presenti e non dello stesso vorrei qui
richiamare:
"Si è trattato di un incontro molto importante – disse l’assessore Gentile
- nel corso del quale è stato fatto il punto della situazione e si è concordato
che nei prossimi giorni la ditta fornirà, così come da noi richiesto, un nuovo
cronoprogramma dei lavoriche
inizieranno a breve".
Siamo a novembre 2012 se non vado errato, cioè il 15
ottobre 2012.
E’
passato già un anno e qualche settimana ed i lavori sono ancora fermi. La
realizzazione dell'opera e l'avvio della sua gestione, come lo stesso assessore
Gentile ha ricordato in più occasioni un importante fattore di ammodernamento,
di potenziamento, di riqualificazione funzionale delle strutture di servizio
alle attività turistiche e può rappresentare davvero un motore per l’economia
del territorio.
Vorrei
ricordare che il dipartimento numero 9 è anche soggetto attuatore
dell'intervento di cui stiamo discutendo.
Vorrei
quindi sapere - e credo che la mia curiosità sia condivisa da migliaia di
cittadini diamantesi e da centinaia di operatori turistici, da migliaia di
frequentatori dei porti turistici - a che punto è lo stato dei lavori – si fa
per dire -; come mai si protrae questo fermo che rappresenta un vero e proprio
danno alla città di Diamante, al suo territorio e alla economia dell’intero
Tirreno Cosentino; perché ingenti risorse pubbliche oggi sembrano destinate al
nulla.
Ecco,
assessore, lei ci deve questa risposta; probabilmente le responsabilità sono
riconducibili ad altri settori, ad altri soggetti però la responsabilità politica
di dire una parola chiara e mi auguro definitiva ai calabresi spetta a lei.
Grazie.
Presidenza
del Vicepresidente Alessandro Nicolò
Risponde l’assessore
Gentile.
Il collega Talarico Domenico ha
ragione di interrogarsi su questa pratica. Devo ammettere che in qualche modo
sono stato tratto in inganno lo scorso anno perché si
pensava che tutti i permessi necessari fossero arrivati e che ci fosse la possibilità, dopo un incontro con i tecnici, con
l’impresa e con il contraente, di vedere la ripresa dei lavori.
Così non è stato perché
hanno avuto una serie di difficoltà tra cui anche la richiesta del Via alla Regione Calabria.
Pare che ci sia una richiesta della Regione per il Via e dovrebbe essere
l’ultimo atto, dopo di che non ci sono alibi per nessuno, né per l’impresa né
per altri.
Mi
hanno anche detto che hanno risolto, in qualche modo, il problema del
finanziamento tra privati perché lì la Regione non c’entra ma è un discorso tra
privati.
Avrebbero
risolto il problema dei finanziamenti e quindi si tratta di sollecitare – lo
faccio per la parte che mi riguarda, il Presidente Scopelliti
lo farà per la parte che lo riguarda – il Via ad esaminare questa pratica prima
delle altre perché è una pratica urgente e con le motivazioni che il collega
Talarico ha prima addotto.
L’opera
riveste importanza strategica per il Tirreno Cosentino ed è importante perché
un porto in quella zona significa veramente aiutare l’economia di tutto quel
comprensorio ma anche creare turismo di qualità; significa creare turismo che
fa da traino rispetto al turismo in generale e consentire poi a queste nostre
località – belle come quella di Diamante – di avere un fiore all’occhiello che
è il porto turistico che si sta per costruire.
Certo,
in questa cosa ci sono state polemiche di ogni tipo, ci sono state cause e
tante vicende che sono state contraddittorie.
Credo,
se la strada è quella che ho esposto e che mi hanno detto, di poter dire di
poter essere un po’ ottimista perché probabilmente l’operazione andrà a
realizzarsi presto.
C’è
poi una parte che abbiamo finanziato noi come Regione con la legge 24 che è
relativa alle opere a terra che sono 2 milioni e mezzo di euro finanziati da
due anni che non possono iniziare perché lì ci sono problemi di quel tipo.
Se
si inizia la prima operazione, comincia anche la seconda perché sono due facce
della stessa medaglia e quindi finalmente l’opera del porto di Diamante si vedrà
realizzata, con grande soddisfazione sua e nostra ma, soprattutto, di tanta
gente che va lì e che si interroga su questa cosa.
Ci
sono poi quelli che fanno gli uccelli del malaugurio che dimenticano ogni tanto
che ci sono dieci anni di controversie e di cause, di appalti vinti, di cose di
questo tipo vanno lì e dicono: no, il porto è una cosa che non si deve fare.
Ogni
tanto qualcuno sogna di non far realizzare nulla. Noi questi li lasciamo da
parte perché non sono costruttivi ma sono interventi di demagoghi che vivono di
queste cose e che cercano di far rumore, scrivendo cose anacronistiche e fuori
da ogni tempo.
Mi
auguro, quindi, consigliere Talarico, come se lo augura lei, che al più presto
il Via dia la possibilità di realizzare quest’opera per non avere più scuse,
perché non ci saranno più scuse che possano tenere e ce la metterò tutta per i
poteri che mi competono.
A
quel punto si mette la parola “fine” e si chiude la partita.
Presidenza
del Presidente Francesco Talarico
Prego, collega Talarico.
Apprezzo l’onestà dell’assessore Gentile quando dice di essere stato tratto in
inganno. In verità ho qualche dubbio sul fatto che un uomo della sua esperienza
possa essere stato tratto in inganno da non so chi. Però, se così è, ne
prendiamo atto e speriamo che io non debba più interrogare né l’assessore né il
Presidente nei prossimi mesi sulla ripresa dei lavori.
Prendiamo in parola
l’assessore Gentile e gli auguriamo di mettere in atto tutti gli interventi
necessari per risolvere questo problema che è ormai diventato intollerabile.
Siamo all’interrogazione a risposta
immediata numero 429 del 5 settembre 2013 a firma del consigliere Guccione,
recante: “Sul ripristino del servizio di trasporto pubblico locale che collega
il comune di Cosenza con quello di Amantea e con diversi comuni della zona del
Savuto” di cui do lettura: “Al Presidente
della Giunta regionale e all'assessore ai trasporti. Per sapere – premesso che:
dal 15 luglio scorso il servizio di
trasporto pubblico locale effettuato dall'azienda Fersal s.r.l., che collega la
città di Cosenza con il comune di Amantea e con diversi comuni della zona del
Savuto (Mangone, Santo Stefano di Rogliano, Rogliano, Belsito, Malito,
Grimaldi, Attilla, Aiello Calabro, Serra d'Aiello, Cleto, San Pietro in
Amantea), è stato interrotto senza alcun preavviso e senza nessuna formale
comunicazione ai soggetti interessati, provocando seri disagi alle popolazioni
residenti e a quanti fino ad oggi hanno avuto necessità di raggiungere questi
comuni o di spostarsi da essi verso altre direzioni;
il
perdurare della sospensione del servizio minaccia di protrarsi ancora, fino ed
oltre l'apertura del nuovo anno scolastico;
col
passare dei giorni tale situazione sta creando un clima di giustificato allarme
e preoccupazione tra le famiglie, i pendolari, i sindaci e gli amministratori
dei comuni interessati;
onde
evitare ulteriori disagi e problemi di ordine pubblico che l'interruzione di un
servizio fondamentale quale è quello del trasporto pubblico locale e, in
particolare, del trasporto scolastico, inevitabilmente comporterebbe;
a
difesa e salvaguardia dei diritti costituzionali garantiti ai cittadini che
riguardano il diritto alla mobilità e il diritto allo studio -:
quali iniziative urgenti ed idonee
si intendono assumere per rassicurare gli utenti, gli amministratori locali e
le famiglie sulla ripresa immediata e, comunque, non oltre l'inizio dell'anno
scolastico, del servizio di trasporto pubblico locale unilateralmente ed
improvvisamente interrotto dall'azienda Fersal s.r.l.”
Prego, consigliere Guccione.
Presidente, mi ritengo già soddisfatto, perché
il problema è stato risolto grazie all’intervento dell’assessore Fedele.
C’è stata una forte mobilitazione dei sindaci, degli studenti e si è evitato che il
diritto allo studio venisse compromesso dalla mancanza del servizio pubblico
locale.
E’
intervenuto l’assessore insieme a Ferrovie della Calabria e il problema è stato
risolto. Lo ringrazio pubblicamente per la tempestività dell’intervento.
Prego,
assessore Fedele.
Presidente,
rispondo brevemente, perché già il collega Guccione nella relazione iniziale ha
detto di ritenersi soddisfatto e del resto è così perché abbiamo affrontato con
grande determinazione un problema che riguardava tutta l’area del Savuto e del
vibonese dove molti studenti, ma anche altre persone che utilizzano i mezzi
pubblici, erano impossibilitati a recarsi al lavoro e a scuola perché
un’azienda stava quasi per fallire, non soltanto per problemi economici ma
anche per una difficoltà di gestione tra i singoli soci.
La
situazione era diventata insostenibile e, quindi, siamo intervenuti con la
società consortile imponendogli di ripristinare al più presto, entro tre
giorni, i servizi.
In
effetti, poi, in seguito al nostro invito - che era quasi un ordine perentorio
più che un invito – si sono riuniti ed hanno deciso di sistemare la questione
in quanto Ferrovie della Calabria, che era anche uno dei soci di questo
consorzio, ha ripristinato i servizi ed ha rilevato i circa 50 dipendenti che
erano anche a rischio di perdita del posto di lavoro.
In
una riunione da me presieduta è stato siglato un accordo sindacale e, devo
dire, tutti i sindacati alla unanimità hanno firmato – come sa il collega
Guccione – un protocollo in cui si ritenevano soddisfatti ed erano già ripresi
i servizi.
Siamo
adesso nella fase di soluzione finale poiché si stanno ultimando le procedure
di passaggio dei dipendenti e dei servizi a Ferrovie della Calabria attraverso
i contratti.
Sicuramente
questo è un fatto importante e anche questa volta come Regione abbiamo cercato
di portare avanti e di risolvere la problematica.
Tra
l’altro c’è stato – come ricordava il collega Guccione – un grande intervento
da parte dei sindaci interessati, e dei consiglieri regionali del territorio
tra i quali in primis il consigliere
Guccione ma per fortuna si è risolto questo problema che interessava,
chiaramente, una popolazione abbastanza importante ed in modo particolare gli
studenti ai quali era stata quasi negata la possibilità di potersi recare a
scuola.
Con
questo impegno la situazione si è normalizzata e credo che finalmente la
Regione abbia dato una risposta anche in questo campo.
Prego,
consigliere Guccione.
Avevo
già detto nell’esposizione dell’interrogazione della mia soddisfazione perché
il problema era stato tempestivamente risolto.
Siamo all’interrogazione a risposta
immediata numero 430 del 5 settembre 2013 a firma del consigliere Giordano “Sul
dimensionamento scolastico degli istituti ricadenti nella zona ellenofona della
provincia di Reggio Calabria” di cui do
lettura: “Al Presidente
della Giunta regionale. Per sapere –
premesso che:
in materia
di dimensionamento scolastico le regole approvate dal Consiglio regionale
prevedono deroghe in tema di mantenimento dell’autonomie scolastiche per i
territori ricadenti nelle aree soggette a tutela delle minoranze linguistiche,
anche in ragione dei parametri fissati dalla legge nazionale n. 482/99 nonché
dei principi affermati dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 147 del
07/06/2012;
si apprende
che nella nostra regione tale direttiva sia stata applicata nella provincia di Cosenza
presso il liceo scientifico Bachelet di Spezzano Albanese, a tutela della
minoranza linguistica arbereshe, mentre non si è provveduto alia stessa maniera
per diversi comuni del reggino ricadenti nell’area ellenofona e più
precisamente per gli istituti comprensivi di Brancaleone-Africo, Motta san
Giovanni e l’Istituto Boccioni-Fermi di Reggio Calabria;
come già
denunciato dal Sindaco del comune di Motta San Giovanni si assiste ad un
rimpallo di responsabilità fra la Regione, l’Ufficio scolastico regionale e lo
stesso Ministero dell’Istruzione -:
i motivi che
hanno escluso gli istituti indicati in premessa dal riconoscimento
dell’autonomia scolastica e quali interventi siano stati posti in essere
dall’assessorato regionale, per quanto di sua competenza, per ripristinare una
situazione chiaramente illegittima che va a detrimento della funzionalità
scolastica dei territori interessati.”
Prego,
collega Giordano.
Presidente, in materia di dimensionamento scolastico
questo Consiglio regionale ha approvato una norma che all’interno contiene una possibilità derogatoria sul mantenimento delle
autonomie scolastiche ricadenti nelle aree dove sono presenti minoranze
linguistiche; ciò è conforme alla norma nazionale 482/99
ed è un principio che ha affermato la Corte Costituzionale con la famosa
sentenza numero 147/2012.
Tengo a
precisare che questa interrogazione è del 5 settembre.
In Calabria questa direttiva era stata applicata soltanto nella
provincia di Cosenza per il liceo Bachelet di Spezzano Albanese, a tutela della
minoranza linguistica arbereshe; mentre le stesse disposizioni sono state
violate per diverse realtà della provincia di Reggio
Calabria ricadenti nell’area grecanica, nell’area ellenofona e, più
precisamente, gli istituti comprensivi di Brancaleone-Africo, Motta san
Giovanni e l’Istituto Boccioni-Fermi di Reggio Calabria. Sia il Sindaco del
comune di Motta San Giovanni che altri amministratori hanno denunciato più
volte queste problematiche e noi stessi lo abbiamo fatto assistendo ad un
rimpallo di responsabilità tra il dipartimento
della Regione, l’Ufficio
scolastico regionale e lo stessa articolazione territoriale del Ministero.
Avendo
appreso che, grazie al nostro intervento e a
questa interrogazione che ha stimolato tutto un processo, il problema è stato
risolto, vogliamo sapere se l’assessore Caligiuri ci
conferma che la questione sia stata risolta in maniera definitiva e quindi che
sia stata riconosciuta e ripristinata l’autonomia scolastica per le
scuole che abbiamo citato in premessa per ripristinare una situazione di
legittimità e non di detrimento della funzionalità scolastica dei territori
della provincia di Reggio Calabria ed in
particolare dell’area ellenofona.
Prego, assessore Caligiuri.
Grazie, Presidente.
Le Regioni
hanno competenza esclusiva in materia di dimensionamento scolastico. Il
Consiglio regionale ha deliberato all’unanimità, nell’agosto 2010, le Linee
guida del dimensionamento che riguardano la razionalizzazione del sistema e la
nuova offerta formativa; Linee guida che si autoaggiornano automaticamente e
che recepiscono le innovazioni legislative che sono state notevoli in questi
anni.
Nelle Linee guida abbiamo previsto fin dall’inizio tre
salvaguardie fondamentali. La prima era relativa ai centri montani così
numerosi all’interno della nostra regione; poi nei comuni ad alta densità
criminale in quanto riteniamo che le scuole siano un presidio indispensabile di
contrasto alla malapianta della ‘ndrangheta e poi per le minoranze linguistiche
che rappresentano oltre il 10 per cento dei comuni della nostra regione.
Nell’anno scolastico 2013-2014 per andare ad individuare
le dirigenze, le autonomie scolastiche, l’ufficio regionale del Ministero, su
indicazione dei competenti uffici del Ministero della pubblica istruzione, in
una prima fase, non aveva tenuto conto delle specifiche indicazioni del
Consiglio regionale in relazione alla salvaguardia dei comuni di minoranza
linguistica.
Ho prontamente scritto e telefonato agli uffici del
Ministero per evidenziare le nostre ragioni.
Per la verità gli argomenti del Ministero non sono per
nulla scritti nell’acqua in quanto la deroga ha un senso nei comuni dove la
lingua si parla. E, appunto, la tutela della minoranza linguistica dovrebbe
andare esclusivamente in questa direzione. Insieme alla lingua, quindi, devono
esserci i parlanti.
Il primo tema che noi abbiamo affrontato è stato quello
del Liceo di San Demetrio Corone che nell’anno scolastico 2012-2013 aveva
riconosciuta l’autonomia in quanto comune di minoranza linguistica e, come è
noto, nell’area arbereshe la lingua si parla in maniera diffusa ed estesa.
Di fronte al diniego del Ministero della pubblica
istruzione di riconoscere l’autonomia al liceo di San Demetrio Corone, ho
evidenziato anche su sollecitazione dei consiglieri regionali Gallo, Guagliardi
e altri, che sul dimensionamento la Regione ha competenza esclusiva e poi
nell’area specifica la lingua si parla. Siamo, quindi, riusciti ad aver riconosciuta l’autonomia che, ripeto,
fino all’anno prima c’era.
Visto
l’esito positivo ci siamo posti anche il tema delle altre minoranze
linguistiche non solo quella grecanica ma anche quella occitana di Guardia Piemontese. Su richiesta del
Ministero della pubblica istruzione abbiamo indicato quelle che erano le scuole che potenzialmente ricadevano nell’ambito di aree
riconosciute come minoranze linguistiche.
Il Ministero
ha ricevuto la nostra comunicazione, ha preso atto
delle indicazioni, l’ha recepita ed ha emanato il decreto in cui riconosce
l’autonomia alle tre scuole cui il consigliere Giordano faceva riferimento.
Questo decreto è adesso in registrazione presso la Corte dei
conti.
E’ da evidenziare che nell’anno scolastico 2012/2013
queste scuole non avevano l’autonomia, non era stata riconosciuta mentre con
questo nostro intervento adesso è stata riconosciuta.
Concludo dicendo che dalla esposizione che ho tentato di
fare, ringraziando il consigliere Giordano per l’opportuna sollecitazione,
emerge come la Regione Calabria abbia esercitato le sue funzioni, abbia fatto
rispettare le sue prerogative ed abbia ottenuto tre autonomie per l’anno
scolastico 2012/2013 anche nelle aree grecaniche, cosa che nell’anno precedente
non era, invece, stata prevista.
Prego, collega Giordano.
Presidente, mi dichiaro soddisfatto, intanto per la
soluzione del problema per il quale ci siamo impegnati ma anche per
l’articolazione della risposta dell’assessore Caligiuri che ha enucleato i diversi
passaggi, anche se voglio precisare, assessore,
che il Ministero non ha scritto nell’acqua le precedenti indicazioni rispetto
all’esigenza preminente della salvaguardia dei comuni nei quali la lingua
è parlata.
Voglio, però, ricordare che a differenza della realtà
arbereshe quella ellenofona, storicamente, ha vissuto la frammentazione e
l’esodo dovuto alle alluvioni e alle condizioni ataviche di dissesto della
provincia di Reggio Calabria, dei comuni di Africo vecchio, Bova, Roghudi,
Roccaforte, Gallicianò, quindi questa popolazione è distribuita in tutti i
comuni nei quali è stata riconosciuta con i vari provvedimenti che ha curato
l’amministrazione provinciale, che Regione Calabria ha fatto propri la e di cui
il Ministero ha tenuto conto.
E’ stata scritta, quindi, una pagina di equità e di
giustizia per l’area ellenofona, per la provincia di Reggio Calabria.
Devo precisare che non tutte quelle autonomie erano
presenti nell’anno scolastico precedente.
Colgo l’occasione per esortare il compito che dobbiamo
avere perché non erano provvedimenti che erano stati emanati dalla Regione
Calabria; la Regione li aveva subiti ed ha fatto in modo che ci fosse il
ristoro per un proprio provvedimento di legge che ha natura di competenza
esclusiva come ricordava l’assessore. La sentenza numero 147 della Consulta
l’aveva sancito in maniera netta.
Quindi, questo ruolo la Regione lo deve esercitare
controllando e guidando i processi che altre articolazioni dello Stato spesso
non fanno in maniera compiuta.
Ringrazio, quindi, l’assessore per il suo intervento e
tutti coloro i quali si sono spesi e si spenderanno in futuro per far giustizia
su queste cose. Grazie.
La prossima interrogazione a
risposta immediata numero 431/9^ del 5 settembre 2013 di iniziativa del
consigliere Scalzo, recante: “In merito allo stanziamento delle risorse
economiche e al pagamento delle mensilità arretrate in favore dei dipendenti
delle Comunità montane”, l’abbiamo già affrontata in Conferenza dei capigruppo. Possiamo essere
soddisfatti di quello che ci siamo detti in Conferenza dei capigruppo, alla quale, peraltro ha
partecipato anche l’assessore.
Trattiamo
l’ultima interrogazione a risposta
immediata numero 432 del 6 settembre 2013 a firma del consigliere De Masi: “Sul
nuovo piano di riduzione sulle linee Sapri-Reggio
Calabria e Catanzaro-Lamezia Terme”.
Il consigliere
non è presente in Aula, quindi è decaduta.
Possiamo concludere qui l’ora
dedicata alle interrogazioni a risposta immediata, quella a
firma del consigliere De Masi è decaduta, tratteremo le
altre interrogazioni nella prossima seduta del Consiglio. Finita l’ora dedicata
alle interrogazioni a risposta immediata, proseguiamo con l’ordine del giorno.
Ci
sono richieste di inserimenti all’ordine del giorno? Prima ha chiesto di
intervenire il consigliere Giordano.
Chiedo l’inserimento di
una mozione
che riguarda il rischio dell’invasione degli agrumi del Sud Africa, a causa
della presenza di una malattia denominata black
spot, che potrebbe mettere in ginocchio
l’agrumicoltura calabrese.
Per questo motivo abbiamo
predisposto una mozione insieme al collega Pietro Giamborino,
per impegnare la Giunta e l’assessore all’agricoltura in particolare per i
necessari interventi sia in sede comunitaria sia attraverso il servizio
fitopatologico regionale, i servizi Arsacc, per attivare i necessari controlli
soprattutto nel porto di Gioia Tauro.
Riteniamo
che il contenuto di questa mozione sia fondamentale per prevenire un gravissimo
rischio per l’agrumicoltura calabrese e per la salute di questa regione.
Ha
chiesto di parlare il consigliere Imbalzano. Ne ha facoltà.
Intervengo per chiedere l’inserimento all’ordine del
giorno di due successive mozioni: una riguardante le iniziative a supporto
delle farmacie rurali calabresi e un’altra – la numero 99 – per la
realizzazione di una strada a scorrimento veloce tra Fiumara di Muro e la
frazione di Santa Lucia di Reggio Calabria.
Possiamo porre in votazione l’inserimento
all’ordine del giorno della mozione a firma del consigliere Giordano, poi la discuteremo nel merito. Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
Ci sono, poi, le due mozioni a firma del
consigliere Imbalzano.
Possiamo porre in votazione prima quella sul finanziamento per la realizzazione
del tratto di strada che collega Fiumara di Muro a Santa Lucia.
Pongo
in votazione l’inserimento all’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
L’altra
mozione riguarda le farmacie rurali calabresi. Ha chiesto di intervenire il
consigliere Giordano, ne ha
facoltà.
Intervengo perché
sulle farmacie
rurali abbiamo avviato, nella terza
Commissione consiliare, un percorso, abbiamo audito Ferderfarma, gli ordini dei
farmacisti di questa regione ed il 4 luglio è stata fatta un’audizione molto
importante – di cui conservo anche il resoconto integrale – e stavamo lavorando
insieme al Presidente Pacenza per elaborare un atto di indirizzo che
compiutamente contemperi le esigenze dei rappresentanti del mondo farmaceutico
calabrese, ma avremmo anche completato l’iter di ascolto dell’Anci regionale
che ha lavorato sulla materia attraverso i dipartimenti nazionali, perché sulle
farmacie rurali c’è tutto un fermento, una evoluzione di proposte molto
importanti che riteniamo possano costituire l’elemento di svolta per realizzare
quella che dovrebbe essere la farmacia dei servizi del territorio.
Sulle farmacie rurali c’è anche una mia mozione
che, a questo punto, richiamo in Aula e chiedo di discutere, ma ritengo
importante il lavoro svolto in Commissione.
Mi fa piacere che il collega Imbalzano abbia
sposato la causa, potremmo completare questo processo in Commissione e poi
tornare in Aula ed approvare un provvedimento che tenga conto del prezioso ed
importante lavoro del collega Imbalzano. Ritengo abbia fatto anche lui
un’attività che va in questa direzione.
Quindi, chiederei al collega Imbalzano se è
d’accordo a fare questo lavoro di cesellatura finale in Commissione e poi
tornare in Aula ed approvare un provvedimento che sia quanto più ampio ed
esaustivo possibile.
Nel caso in cui il collega Imbalzano ritenga,
invece, di voler andare avanti, richiamo in Aula una mozione che avevo comunque
protocollato e le discuteremo entrambe, ma ritengo che si possa ancora più e
meglio lavorare anche per rispetto della Commissione e del Presidente Pacenza,
che ha lavorato, che ha fatto sì che si svolgessero quelle importanti audizioni.
Prego, consigliere Imbalzano.
Ovviamente, il massimo a cui posso aderire è un coordinamento formale della mozione che ho
presentato con quella che il consigliere Giordano vorrà eventualmente chiedere di
inserire all’ordine del giorno. Faremo un
coordinamento formale, l’approviamo in Aula e poi concerteremo una risoluzione unitaria, però – ripeto – in
coordinamento formale.
Quindi,
insisto affinché questa mozione venga inserita all’ordine del giorno, anche
perché non so se gli argomenti sono analoghi.
La parola al consigliere Giordano.
Allora,
Presidente, chiedo di inserire all’ordine del giorno la mozione a mia firma
sulle farmacie rurali che è agli atti. Le inseriamo entrambe, le discuteremo e
vedremo come integrare, eventualmente, il contenuto. La mozione che ho
presentato è agli atti del Consiglio.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Pacenza,
ne ha facoltà.
Intervengo perché non conosco i termini delle
mozioni che i colleghi stanno in questo momento presentando, però in effetti è
in discussione nella terza Commissione
una proposta di legge che ha ultimato una certa fase e si sta apprestando ad
affrontarne un’altra, per poi portarla all’esame dell’Aula.
(Interruzione)
Non c’entra nulla? Appunto.
Ripeto che è in itinere in Commissione una proposta di legge che riguarda le farmacie rurali. Non conosco
il testo delle mozioni. Il collega mi dice che la proposta attualmente in
discussione in terza Commissione è una cosa diversa, che non ha nessuna
connessione.
(Interruzione)
Perfetto.
La
parola al consigliere Imbalzano.
Visto che si tratta di cose totalmente diverse,
è chiaro che, con tutto il rispetto per il lavoro della Commissione che riguarda ben altri
argomenti, questo è un singolo aspetto dei tanti inerenti le farmacie rurali,
che nulla ha a che vedere col lavoro della terza Commissione.
Il consigliere Imbalzano chiede l’inserimento,
perché poi in coordinamento formale si possa approvare. Adesso, se la minoranza
non è d’accordo sull’inserimento…
Presidente, mi faccia esprimere. Per chiarezza, il
provvedimento, che ha anche richiamato il Presidente Pacenza, riguarda il
complesso delle misure per le farmacie rurali. Se il collega Imbalzano insiste
sull’inserimento, chiedo, altresì, che venga inserita la mozione che ho
elaborato per poter fare un atto integrativo, in coordinamento formale, che
tenga conto delle proposte contenute nel provvedimento del collega Imbalzano e
delle proposte che potrebbero anche coincidere, ma che comunque potrebbero,
certamente, l’una completare l’altra.
La mia mozione è agli atti, quindi si possono
votare tutte e due per l’inserimento.
Possiamo votare l’inserimento richiesto dal
consigliere Imbalzano, poi votiamo l’inserimento della sua mozione; poi, quando
arriviamo al punto, o si approvano in coordinamento formale, non so qual è il
contenuto della sua rispetto all’altra; poi ci sarà un confronto. Intanto,
approviamo l’inserimento delle mozioni.
Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del
giorno della mozione numero 98 a firma del consigliere Imbalzano sulle farmacie
rurali calabresi.
(Il
Consiglio approva)
Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del
giorno della mozione firmata dal consigliere Giordano, che riguarda sempre le
farmacie rurali.
(Il
Consiglio approva)
Quando arriveremo al punto, vedremo come si potrà
procedere.
Proposta di legge numero 222/9^ di iniziativa del
consigliere Magno, recante: “Disciplina degli orari, dei turni e delle ferie
delle farmacie nel territorio regionale”
Proposta di legge numero 284/9^ di iniziativa del consigliere
Imbalzano, recante: “Disciplina degli orari, dei turni e delle ferie delle
farmacie nel territorio regionale”
Proposta di legge numero 457/9^ di iniziativa del
consigliere Nicolò, recante: “Disciplina degli orari, dei turni e delle ferie
delle farmacie nel territorio regionale”
Primo punto all’ordine del giorno, esame
abbinato: proposta di legge numero 222/9^ di iniziativa del consigliere Magno,
recante: “Disciplina degli orari, dei turni e delle ferie delle farmacie nel territorio
regionale”; proposta di legge numero 284/9^ di iniziativa del consigliere
Imbalzano, recante: “Disciplina degli orari, dei turni e delle ferie delle
farmacie nel territorio regionale”; proposta di legge numero 457/9^ di
iniziativa del consigliere Nicolò, recante: “Disciplina degli orari, dei turni
e delle ferie delle farmacie nel territorio regionale”.
E’ relatore il consigliere Pacenza, che ha facoltà di intervenire.
Andiamo a discutere un testo unificato che è la sintesi di tre proposte di legge,
presentate dai colleghi Magno, Imbalzano e Nicolò, e che va a regolamentare in un ambito di piena liberalizzazione gli orari di apertura, i turni di servizio diurno e
notturno, la chiusura per riposo settimanale, le festività e le ferie annuali
delle farmacie, dei dispensari e delle farmacie succursali.
In pratica, vi è l’ indicazione
ad una piena liberalizzazione, che va a contestualizzarsi con la legge del 24
marzo 2012. In definitiva, con il concetto di liberalizzazione che viene fuori
da questo testo unico – ripeto sintesi di tre proposte di
legge - si intende dare la possibilità, la discrezionalità ad organizzare i
turni di apertura, le ferie e la propria attività, fermo restando che ci si
deve poi anche attenere ad una fase regolamentare, tenendo, altresì, conto che
la disponibilità e l’integrazione dei turni delle varie farmacie e dei
dispensari delle farmacie succursali devono essere regolamentate dalle Asp di
competenza.
L’elemento di novità
rispetto alla legge regionale numero 2 del 1984 è l’aspetto sanzionatorio e
cioè, per coloro i quali non riuscissero o non dovessero rispettare questa
indicazione legislativa, la legge prevede delle violazioni rispetto alle norme
poste a salvaguardia dei livelli minimi di servizio, perché altro aspetto
fondamentale di questo testo unificato è che i livelli minimi di servizio
devono essere assolutamente garantiti.
Si tratta di un testo di
legge licenziato
all’unanimità da parte della
Commissione, non ci sono altri interventi da parte dei colleghi.
(Interruzione)
Ha chiesto di parlare il
consigliere Imbalzano. Ne ha facoltà.
Presidente, lo faccio perché
desidero esprimere la mia soddisfazione per la discussione e mi auguro l’approvazione
di questa proposta di legge che, per quello che mi riguarda, risale al 6
dicembre del 2011; ce ne sono state altre, credo di iniziativa del consigliere Nicolò e
del consigliere Magno, che hanno integrato, anche alla luce delle novità legislative,
quella proposta di legge che disciplina l’orario, i turni e le ferie delle
farmacie che sono ubicate nella Regione Calabria.
Si tratta – come diceva il
consigliere Pacenza
– di una norma che assicura piena libertà nell’organizzazione di questi
servizi; lasciano al titolare la discrezionalità dell’orario e del calendario
di apertura della propria struttura, naturalmente nel rispetto degli obblighi
previsti sulla base di una programmazione annuale con l’Asp e l’Ordine dei
farmacisti.
In sostanza, è una legge che garantisce il pieno
diritto alla salute, perché il ruolo dei farmacisti è quanto mai importante,
soprattutto nei piccoli centri, in quanto garantisce la reperibilità comunque
di una farmacia aperta ed accessibile, senza mettere in discussione la
discrezionalità del lavoro dei farmacisti stessi.
E’ una legge che modifica la legge numero 2 del
1984, che era ormai assolutamente datata, obsoleta e che ha una novità, perché
introduce una serie di sanzioni per eventuali violazioni, proponendo anche
delle direttive mirate a migliorare il servizio farmaceutico della nostra
regione anche in relazione alle mutate esigenze dei calabresi.
Altri interventi sulla discussione generale? No,
quindi possiamo passare all’esame dell’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’
approvato)
All’articolo 2 c’è un
emendamento a firma del consigliere Magno, protocollo numero 45848:
“All’articolo 2, comma 1, dopo la parola “giorni” sopprimere il periodo “, e
obbligatoriamente nelle fasce orarie
comprese dalle ore 8,30 alle ore 13,00 e dalle ore 16,00 alle ore 19,30”.
Parere del relatore? Favorevole.
Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento in discussione.
(E’
approvato)
Chiedo scusa, ma all’articolo 2 avevo presentato
anch’io un emendamento.
Emendamento
a firma del consigliere Ciconte,
protocollo numero 45861: “All’articolo 2, comma 2, aggiungere: “I sindaci
possono disporre variazioni alle fasce orarie”.
Lo può illustrare.
Avevo inserito al comma 2 “aggiungere ‘i sindaci possono disporre variazioni alle fasce orarie’”, era solo questa frase che
volevo aggiungere, se era possibile.
Il
consigliere Ciconte propone che
i sindaci possano disporre variazioni alle fasce orarie.
Parere
del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.
Pongo
in votazione l’emendamento protocollo numero 45861.
(E’ respinto)
Pongo
in votazione l’articolo 2 come emendato.
(E’ approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
All’articolo
4 c’è un emendamento protocollo numero 45848, a firma del consigliere Magno:
“All’articolo 4, comma 3, dopo la parola “disponibilità”, sopprimere il periodo
“dalla farmacia di turno più vicina, ovvero più facilmente raggiungibile”.
All’articolo 4, comma 3, alla
lettera a), dopo la parola “Comuni” inserire “con popolazione inferiore a 20
mila abitanti”.
Si illustra da sé. Parere del
relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 45848.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo numero 45861/c, a firma del
consigliere Ciconte: “All’articolo 4, comma 3, lettera a), dopo le parole “solo
farmacie” aggiungere: “e per quelli con popolazione fino a 20 mila abitanti”.
Lo può illustrare.
Anche qui avevo inserito al comma 3, lettera
a), dopo le parole “solo farmacie” aggiungere “per quelli con popolazione fino a 20 mila abitanti”, ma mi pare che l’avesse già inserito il
consigliere Magno.
Sì, è assorbito da quello precedente.
Pongo in votazione l’articolo 4 come emendato.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6.
(E’ approvato)
All’articolo 7 c’è un
emendamento, a firma del consigliere Magno, protocollo numero 45848/c:
“L’articolo 7 viene soppresso”.
Si illustra da sé. Parere del
relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Quindi l’articolo 7 viene
soppresso.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 45848/c.
(E’ approvato)
E’ approvata la soppressione.
C’è un emendamento a firma del
consigliere Ciconte,
ma è superato perché l’articolo 7 è stato soppresso.
All’articolo 8 c’è un
emendamento a firma del consigliere De Gaetano, protocollo numero 45619:
“All’articolo 8, comma 1, aggiungere,
dopo la parola “Comuni”, “superiori a 25 mila abitanti”.
All’articolo
8, comma 1, cassare “e località ad elevato flusso turistico”.
Si illustra da sé. Parere del relatore? Contrario.
Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 45619.
(E’ respinto)
(Interruzione)
L’abbiamo
già superato.
Vorrei
parlare.
Si illustra
da sé.
Lo
voglio spiegare e voglio sentire il parere della Giunta e del relatore.
Lo
illustri.
Questo emendamento riguarda una questione di giustizia.
Perché dico questo? Perché questo emendamento andrebbe a favorire chi in questa
regione ha i soldi a discapito di chi non li ha, cioè le farmacie che hanno la
possibilità di aprire tutto l’anno H24, che metterebbero a forte rischio e in
difficoltà le farmacie che, invece, non hanno queste possibilità.
Credo che, in un settore delicato come quello della
farmacia, dell’assistenza alle classi meno abbienti, quindi agli ammalati, non
si possa inserire una logica di mercato, la legge del più forte contro il più
debole.
Propongo questo emendamento per dire una cosa:
d’accordo che ci sono i Comuni capoluogo di provincia che possono tenere
farmacie aperte H24, d’accordo che si può dare in alcune aree turistiche questa
possibilità, ma bisogna porre un limite ed io lo pongo con questo emendamento,
dove un Comune deve avere almeno 25 mila abitanti, per evitare che in ogni
Comune anche piccolo – perché in Calabria, sugli oltre 400 Comuni, sono tutti
turistici – anche una farmacia piccola di un piccolo Comune possa aprire H24,
facendo una logica di mercato che condiziona e che fa chiudere altre farmacie
che non hanno i fondi per aprire H24 senza ferie e tenendo aperto per tre
turni.
Quindi chiedo al relatore ed alla Giunta di
ragionare e di dare parere favorevole a questo emendamento che fa giustizia e
tutela i più deboli e chi in questo momento non ha le potenzialità economiche
per fare un investimento di questo tipo.
Parere del relatore?
Il parere è contrario perché la legge nazionale non lo prevede e sembrerebbe, oltretutto, di andare a penalizzare i Comuni – come dice il
consigliere De Gaetano – al di sotto di un determinato numero di abitanti. Per
cui lo spirito con cui si è ragionato è questo.
Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 45619.
(E’ respinto)
Emendamento
protocollo numero 45848/d, a firma del consigliere Magno: “All’articolo 8,
comma 1, dopo “, sentito l’Ordine”, sopprimere il periodo “deve autorizzare la
farmacia al servizio territorialmente competente, sentito l’Ordine dei
Farmacisti di riferimento,”.
Si illustra da sé. Parere del relatore? Favorevole.
Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 45848/01.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 8 come emendato.
(E’ approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 9.
(E’ approvato)
All’articolo
10 c’è un emendamento con protocollo numero 45848/e, a firma del consigliere Magno: “All’articolo 10,
comma 1, dopo “ogni anno,” il periodo “ciascuna farmacia, tramite le
associazioni di categoria, o singolarmente,
se non aderente ad esse, comunica” è sostituito dal seguente: “gli Ordini
comunicano”.
Si
illustra da sé. Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo
in votazione l’emendamento protocollo numero 45848/e.
(E’ approvato)
Emendamento
protocollo numero 45861/b, a firma del consigliere Ciconte.
E’
assorbito.
E’ assorbito
dall’emendamento precedente, quindi è decaduto.
Pongo
in votazione l’articolo 10 come emendato.
(E’ approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 11.
(E’ approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 12.
(E’ approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 13.
(E’ approvato)
All’articolo
14 c’è un emendamento, a firma del consigliere Magno, con protocollo numero
45848/f: “L’articolo 14 è soppresso”.
Si illustra da sé. Parere del relatore? Favorevole.
Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 45848/f.
(E’
approvato)
Pertanto l’articolo 14 viene cassato.
Pongo
in votazione l’articolo 15.
(E’ approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 16.
(E’ approvato)
Pongo
in votazione la legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento
formale.
(Il Consiglio approva
all’unanimità)
(E’ riportata in allegato)
(Interruzione)
Il prossimo punto riguarda la proposta di
provvedimento amministrativo numero 243/9^ di iniziativa
della Giunta regionale, recante: “Liquidazione dell’Istituto regionale Arberesh
di Calabria. Bilanci di previsione per gli anni finanziari 2010, 2011, 2012 e
Rendiconti generali per gli anni 2009, 2010, 2011, 2012”.
E’ relatore il consigliere Imbalzano, che ha facoltà di intervenire.
Signor Presidente, nella seduta
del 10 ottobre la Commissione bilancio ha
licenziato la proposta di provvedimento amministrativo relativa ai bilanci di
previsione per gli anni finanziari 2010, 2011, 2012 e i rendiconti generali per
gli anni 2009, 2010, 2011, 2012 dell’Istituto regionale arberesh di Calabria.
Vorrei ricordare, preliminarmente, che l’Istituto che
ha il compito di promuovere la tutela delle tradizioni linguistiche e culturali
delle popolazioni calabresi è stato trasformato in Fondazione, per effetto
dell’articolo 24 della legge regionale 15/2008.
Gli ultimi documenti contabili dell’Istituto
approvati dal Consiglio regionale sono i bilanci di previsione per gli anni finanziari 2007, 2008 e 2009
ed i rendiconti generali per gli esercizi finanziari 2006, 2007 e 2008.
Nel merito del provvedimento, la documentazione
pervenuta è composta dai pareri del Collegio dei revisori e dei Dipartimenti
cultura e bilancio.
Sia con riferimento ai bilanci di previsione per gli
esercizi 2010, 2011 e 2012 sia per i rendiconti 2009, 2010, 2011, 2012, il
Collegio dei revisori – testualmente – “riscontrata la corretta formulazione
dei bilanci in termini di competenza e di cassa e ritenuto che, sulla base
delle informazioni ricevute, quanto proposto nei documenti contabili risulta
essere congruo rispetto alle previste attività dell’istituto”, ha espresso
“parere favorevole in ordine all’approvazione” dei bilanci di previsione e dei
conti consuntivi da me precedentemente citati.
Il dipartimento cultura, con nota protocollo 180072
del 28/05/2013, ha espresso parere favorevole sia all’approvazione dei suddetti
bilanci sia dei conti consuntivi.
Il dipartimento bilancio, da parte sua, con nota
protocollo 224433 del 5/07/2013, “non avendo rilevato elementi ostativi
all'approvazione dei bilanci di previsione dell'Istituto”, ha espresso “parere
favorevole all'approvazione”, specificando altresì che, “in seguito
all'approvazione dei bilanci su menzionati e dei rendiconti per gli anni 2009,
2010, 2011 e 2012, l'Istituto regionale per la Comunità Arberesh di Calabria
dovrà procedere al trasferimento di tutte le risorse finanziarie risultanti dal
Rendiconto 2012 alle Fondazioni aventi il compito di promuovere lo tutela delle
tradizioni linguistiche e culturali delle popolazioni calabresi, previste dalla
legge regionale 13 giugno 2008, n. 15, ed istituite con deliberazione della
Giunta regionale 910 del 24 novembre 2008”.
In ordine ai
rendiconti consuntivi per gli anni 2009, 2010, 2011, 2012, il dipartimento
bilancio, rispettivamente con note 229329, 229342, 229423 e 229438 del 10
luglio 2013, verificata per ciascun anno la determinazione dei residui attivi e
passivi ed accertata la piena correttezza contabile dei dati esposti in ogni
documento e dei risultati di amministrazione, “propone l’approvazione del conto
consuntivo” per ogni esercizio finanziario “segnatamente e limitatamente alla
propria competenza contabile”.
In definitiva, la seconda Commissione bilancio e
affari comunitari, preso atto della dichiarazione di regolarità resa dai
dirigenti della Giunta regionale competente per materia e del parere dei
Revisori dei conti, ha approvato il provvedimento amministrativo recante
“Liquidazione dell’Istituto regionale arberesh di Calabria. Bilanci di previsione
per gli anni finanziari 2010, 2011, 2012 e Rendiconti generali per gli anni
2009, 2010, 2011, 2012”, facendo proprie le raccomandazioni espresse dal
dipartimento bilancio.
Non ci sono interventi sul punto, è una pratica che
è stata votata a maggioranza in Commissione, quindi dobbiamo procedere a votare
separatamente 2010, 2011 e 2012 e poi i rendiconti.
Pongo in votazione il bilancio di previsione 2010.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Pongo in votazione il bilancio di previsione 2011.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Pongo in votazione il bilancio di previsione 2012.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Pongo in votazione il rendiconto generale relativo
all’anno 2009.
(Il
Consiglio approva)
(E’ riportato
in allegato)
Pongo in votazione il rendiconto generale relativo
all’anno 2010.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Pongo in votazione il rendiconto generale relativo
all’anno 2011.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Pongo in votazione il rendiconto generale relativo
all’anno 2012.
(Il
Consiglio approva)
Quindi il punto viene approvato nella sua
interezza.
Il prossimo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 256/9^
di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Liquidazione dell’Istituto
regionale superiore di studi Elleno Calabri per la Comunità greca di Calabria.
Bilanci di previsione per gli anni finanziari 2010, 2011 e 2012 e Rendiconti
generali per gli anni 2007, 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012”.
E’ relatore il consigliere Imbalzano, che ha facoltà di intervenire.
Signor Presidente, onorevoli
colleghi, nella seduta sempre del 10 ottobre la Commissione Bilancio ha
licenziato la proposta di provvedimento amministrativo relativa ai bilanci di
previsione per gli anni finanziari 2010, 2011, 2012 e ai rendiconti generali
per gli anni 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012 dell'Istituto regionale
superiore di studi Elleno Calabri per la Comunità greca di Calabria.
Preliminarmente, vorrei ricordare
che l'Istituto, che ha il compito di promuovere la protezione e la
valorizzazione delle lingue minoritarie, contribuisce alla costruzione di
un'Europa fondata sui princìpi della democrazia e del rispetto delle diversità
culturali.
Nel merito del provvedimento, la
documentazione pervenuta è composta dai pareri del Collegio dei revisori e dei
Dipartimenti cultura e bilancio.
Sia con riferimento ai bilanci di
previsione per gli esercizi 2010, 2011 e 2012, che per i rendiconti 2007, 2008,
2009, 2010, 2011 e 2012, il Collegio dei revisori, “riscontrata la corretta
formulazione dei bilanci in termini di competenza e di cassa e ritenuto che,
sulla base delle informazioni ricevute, quanto proposto nei documenti contabili
risulta essere congruo rispetto alle previste attività dell'istituto", ha
espresso "parere favorevole in ordine all'approvazione" dei suddetti
bilanci di previsione e dei conti consuntivi.
Il dipartimento cultura, con nota
del 28/05/2013, deputato per legge alla verifica degli aspetti gestori, ha
espresso parere favorevole sia all'approvazione dei suddetti bilanci sia dei
conti consuntivi.
Il dipartimento bilancio, da parte
sua, avendo riscontrato la piena correttezza contabile dei dati esposti nei
bilanci e nei rendiconti consuntivi, ha concluso le proprie risultanze
istruttorie, proponendo, con più note istruttorie, l'approvazione dei bilanci.
La seconda Commissione bilancio e
affari comunitari, preso atto della dichiarazione di regolarità dell'atto resa
dai dirigenti della Giunta regionale competenti per materia e del parere
espresso dai Collegio dei revisori dei conti, ha approvato il provvedimento
amministrativo recante "Liquidazione dell'Istituto regionale superiore di
studi Elleno Calabri per la Comunità greca di Calabria. Bilanci di previsione
per gli anni finanziari 2010, 2011, 2012 e Rendiconti generali per gli anni
2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012".
Andiamo avanti con la
votazione del bilancio di previsione per l’anno
finanziario 2010.
(Il Consiglio
approva)
(E’ riportato in
allegato)
Bilancio di
previsione per l’anno finanziario 2011.
(Il Consiglio
approva)
(E’ riportato in
allegato)
bilancio di
previsione per l’anno finanziario 2012.
(Il Consiglio
approva)
(E’ riportato in
allegato)
Pongo in votazione il
Rendiconto generale per l’anno 2007.
(Il Consiglio
approva)
(E’ riportato in allegato)
Pongo in votazione il
Rendiconto generale per l’anno 2008.
(Il Consiglio
approva)
(E’ riportato in
allegato)
Pongo in votazione il
Rendiconto generale per l’anno 2009.
(Il Consiglio
approva)
(E’ riportato in
allegato)
Pongo in votazione il Rendiconto
generale per l’anno 2010.
(Il Consiglio
approva)
(E’ riportato in
allegato)
Pongo in votazione il
Rendiconto generale per l’anno 2011.
(Il Consiglio
approva)
(E’ riportato in
allegato)
Pongo in votazione il
Rendiconto generale per l’anno 2012.
(Il Consiglio
approva)
(E’ riportato in
allegato)
Si passa adesso alla proposta di
provvedimento amministrativo numero 250/9^ di iniziativa della Giunta
regionale, recante: “Bilancio di previsione dell’Aterp della provincia di
Cosenza per l’anno finanziario 2013”.
Il consigliere
Imbalzano, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.
Signor Presidente,
colleghi consiglieri, nella stessa seduta del 10 ottobre la Commissione
bilancio ha licenziato la proposta di provvedimento amministrativo relativa al
Bilancio di previsione dell’Aterp della provincia di Cosenza per l’anno
finanziario 2013.
L’Aterp di Cosenza
ha approvato il bilancio di previsione il 28 gennaio 2013, trasmettendolo ai
Dipartimenti competenti lavori pubblici e bilancio i quali al termine dell’istruttoria
hanno richiesto all’azienda di determinare i limiti di spesa in conformità alle
disposizioni contenute all’articolo 13 della legge regionale numero 69/2012.
L’Aterp di
Cosenza, con proprie deliberazioni numero 26 del 4 aprile 2013, e numero 61 del
29 luglio 2013 ha dato risposta alle richieste dei Dipartimenti, quantificando
i limiti di spesa per l’anno 2013, ex articolo 13 della legge regionale numero
69/2012.
Le deliberazioni
del Commissario Aterp esaminate dal Collegio sindacale e dal dipartimento
Bilancio hanno permesso a quest’ultimo di proporre la deliberazione di Giunta
con cui si intende approvare il bilancio di previsione.
Ricordo ancora che
nelle more che l’Aterp di Cosenza ha formalizzato gli adempimenti richiesti dal
Dipartimento bilancio, la Giunta regionale con delibera numero 127 del
22.04.2013 ha autorizzato l’esercizio provvisorio, trasmettendo gli atti al
Consiglio regionale.
Nel merito del
provvedimento, la delibera di Giunta regionale propone al Consiglio
l’approvazione del bilancio di previsione, demandando agli organi dell’Aterp di
Cosenza l’osservanza delle raccomandazioni formulate con la nota numero 115299
del 5 aprile 2013, del dirigente del settore bilancio, in tema di gestione dei
residui attivi.
Il bilancio presenta
un avanzo di amministrazione presunto pari ad euro 3.283.779.
Il Collegio dei
revisori ha espresso parere favorevole all’approvazione del bilancio di
previsione 2013 a conclusione di un’articolata relazione nella quale non
mancano considerazioni ed indirizzi per gli organi di gestione, nonché chiare
prescrizioni.
L’organo di
controllo, rileva, infatti, che il problema della morosità è rimasto irrisolto,
ciò ha determinato una precaria situazione finanziaria, ed il continuo utilizzo
dell’anticipazione di cassa.
Lo stesso organo
raccomanda di non utilizzare, neanche, parzialmente l’avanzo di
amministrazione, essendo lo stesso costituito, per lo più, da residui attivi
relativi ad entrate derivanti dai crediti per locazioni e relative morosità che
non hanno ancora natura certa.
Il Collegio valuta
positivamente lo stralcio dei residui attivi e passivi, eseguito dall’azienda a
fine anno 2012, nei confronti dell’ex Cer; ciò nonostante si riserva di
eseguire ulteriori verifiche a campione nel corso dell’anno 2013.
Il Collegio
stesso, constata che tra gli obiettivi che l’ente si prefigge di conseguire
nell’anno in corso, con l’avvio del nuovo “Programma Operativo”, rientra la
riduzione dei residui attivi, per la maggior parte costituiti da canoni non
riscossi.
I revisori danno
evidenza, ancora, che le nuove assunzioni sono state effettuate in ossequio
alle disposizioni contenute nell’articolo 9 comma 1 della legge regionale numero 22/2010 “Misure di
razionalizzazione e riordino della spesa pubblica regionale”, che fissa il
contenimento della spesa per il personale nel limite massimo del 90 per cento del costo sostenuto nell’anno
2010.
Il Dipartimento
dei lavori pubblici concorda con le conclusioni del Collegio dei Revisori che
ha richiesto all’Azienda di concludere il censimento del patrimonio, di
adeguare i canoni locativi e di non utilizzare l’avanzo di amministrazione per
il 2013.
A conclusione
della propria istruttoria il Dipartimento esprime parere favorevole
all’approvazione del bilancio di previsione 2013, ritenendo abbastanza
attendibili e congrue le previsioni di entrata e di spesa.
Il dipartimento
Bilancio nell’istruttoria di competenza, ha richiesto all’ATERP di CS di
adeguare il bilancio stesso ai limiti di spesa previsti dalla legge regionale
numero 69/2012 e dopo aver esaminato la conseguente deliberazione della stessa
Aterp ha espresso parere favorevole.
Lo stesso
dipartimento bilancio nella relazione dà evidenza che l’Aterp ha rispettato i
limiti di spesa imposti dalla normativa vigente, come evidenziato nella
delibera numero 61 adottata dal Commissario straordinario, nella quale viene
indicato che le riduzioni potranno essere effettuate per aggregato e che per le
voci di costo rientranti nell’articolo 13, comma 10, lettera p) della legge regionale numero 69/2012 il limite
di spesa consentito è pari ad euro 168.985.
Il Dipartimento
precisa inoltre che provvederà a verificare il rispetto delle norme di
contenimento della spesa in sede di esame del conto consuntivo.
Il Dipartimento conclude
la disamina, invitando l’azienda a procedere al riaccertamento dei residui
attivi e passivi, secondo i criteri individuati nel principio applicativo della
contabilità finanziaria decreto legislativo 118/2011, recepito nell’ordinamento
regionale con l’approvazione della legge regionale numero 47/2011.
La seconda
Commissione bilancio e affari comunitari, preso atto della dichiarazione di
regolarità dell’atto resa dai dirigenti della Giunta regionale competenti per
materia e del parere espresso dal Collegio dei revisori dei conti – parere
ovviamente favorevole – ha approvato il provvedimento amministrativo facendo
proprie le osservazioni e le prescrizioni e le raccomandazioni espresse dal
Collegio dei revisori, dal dipartimenti lavori pubblici e dal dipartimento
bilancio, Presidente.
Conclusa la
relazione del consigliere Imbalzano e non essendoci richieste di parola pongo
in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 250/9^ che è
stata approvata a maggioranza in Commissione.
(Il Consiglio
approva)
(E’ riportato in
allegato)
Si passa adesso
all’esame della proposta di provvedimento amministrativo numero 251/9^ di
iniziativa della Giunta regionale, recante: “Aterp Cosenza – Rendiconto
consuntivo esercizio finanziario 2009”.
Il consigliere
Imbalzano, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.
Presidente, colleghi consiglieri, sempre nella seduta del 10 ottobre la
Commissione bilancio ha licenziato la Proposta di
provvedimento amministrativo numero 251/9^ di iniziativa della Giunta regionale,
recante: “Aterp Cosenza – Rendiconto consuntivo esercizio finanziario 2009”.
In sede di
Commissione sono state prese in esame le raccomandazioni espresse dal Collegio
dei revisori e dai Dipartimenti competenti.
Il Collegio dei
revisori, nella relazione, dà atto delle verifiche svolte con esito positivo
per accertare: la corrispondenza tra i dati riportati nel conto del bilancio
con quelli risultanti dalle scritture contabili; il rispetto del principio
della competenza finanziaria nella rilevazione degli accertamenti e degli
impegni; la corretta rappresentazione del conto del bilancio nei riepiloghi e
nei risultati di cassa e di competenza finanziaria; il riaccertamento dei
residui attivi e passivi.
L’organo di
controllo evidenzia, tuttavia, che il problema della morosità dell’utenza sia
attuale e necessita di opportuni provvedimenti da parte degli amministratori,
al pari di altra problematica che si riscontra con riferimento alla situazione
debitoria e creditoria nei confronti del Ministero lavori pubblici per la
Gestione Speciale ex Cer.
Dall’analisi dei
risultati della gestione il Collegio rileva che il ricorso all’anticipazione di
cassa derivi dall’entità dei residui attivi superiore a quella dei residui
passivi causata da morosità, e che l’avanzo di amministrazione pari euro
6.807.022 risulta comunque diminuito rispetto agli anni precedenti.
Il Collegio, sulla
scorta di quanto verificato dal precedente Collegio e della documentazione
ricevuta dall’ente, esprime parere favorevole all’approvazione del rendiconto,
rappresentando agli amministratori che è intervenuta la legge regionale 22/2010 con cui sono state disposte norme di
contenimento della spesa che dovranno essere rigorosamente rispettate a partire
dagli esercizi 2010 e successivi.
Il Dipartimento
lavori pubblici esprime parere favorevole, riferito esclusivamente
all’equilibrio finanziario precisando che si esprimerà in altra sede per
valutare il grado di coerenza del documento al Piano degli obiettivi assegnati.
Il Dipartimento
condivide appieno le prescrizioni del Collegio dei revisori, soprattutto per
ciò che concerne la regolarizzazione della morosità e la copertura del
disavanzo economico.
Il Dipartimento
bilancio ha svolto le verifiche dovute per accertare la corrispondenza tra i
dati di bilancio finali 2008 e i dati iniziali 2009, la corretta determinazione
del risultato di amministrazione e quindi la piena correttezza contabile dei
dati esposti e del risultato determinato.
Dai documenti
presentati dall’ente, si evince l’attestazione dell’inesistenza di debiti fuori
bilancio; inoltre per come reso dall’ente nella relazione sui limiti di spesa,
le disposizioni normative di cui agli articoli 23 e 25 della legge regionale
19/2009 sono state formalmente rispettate.
A conclusione
della relazione di competenza, il dipartimento Bilancio propone segnatamente e
limitatamente alla competenza contabile, l’approvazione del Conto consuntivo
esercizio finanziario 2009, con la prescrizione che l’ente ponga in essere ogni
azione mirata alla determinazione dell’esatto valore della morosità nei
confronti dell’utenza ed alla riduzione delle spese così come richiesto dalle
norme regionali in materia.
Atteso che il
rendiconto consuntivo Aterp chiude con un disavanzo economico pari a euro
1.266.408 si invita l’azienda a proseguire gli sforzi per il riequilibrio
economico tra costi e ricavi, riducendo le spese di esercizio fino a realizzare
il pareggio di bilancio.
La seconda
Commissione preso atto del parere favorevole dei dipartimenti del Collegio dei revisori ha approvato il provvedimento
amministrativo facendo proprie le prescrizioni indicate nella delibera
di Giunta regionale, che include le osservazioni e le raccomandazioni espresse
dal collegio dei revisori e dal Dipartimento bilancio e lavori pubblici con la
raccomandazione all’Aterp di perseguire il pareggio di bilancio sia in termini
finanziario che economici.
Conclusa la
relazione del consigliere Imbalzano e non essendoci richieste di parola pongo in
votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 251/9^ che è stata
approvata a maggioranza in Commissione.
(Il Consiglio
approva)
(E’ riportato in
allegato)
E’ stato
presentato un ordine del giorno a firma di più consiglieri che riguarda i 25
operatori informatici del Consiglio regionale.
Prego, collega De
Gaetano.
L’ordine del
giorno si illustra da sé, signor Presidente.
Pongo in votazione
la richiesta di inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno a
firma dei consiglieri De Gaetano e altri.
(Il Consiglio
approva)
Procediamo con
ordine con le mozioni.
Do lettura della Mozione numero 100 del 25 ottobre 2013 a firma dei
consiglieri Giordano, Giamborino, Imbalzano “Sul rischio di invasione nel
mercato calabrese di agrumi malati provenienti dal SudAfrica”: “Il
Consiglio regionale della Calabria,
premesso che:
diverse organizzazioni agricole
calabresi hanno denunciato il rischio di invasione di agrumi malati dal
Sudafrica a causa della presenza negli agrumeti di quel Paese di una malattia,
denominata Black spot (macchia nera);
il rischio è che il virus possa
creare problemi alle superfici calabresi coltivate ad agrumi, con conseguenze
drammatiche per i raccolti e un duro colpo all'economia regionale, che nel
settore rappresenta la seconda produttrice di agrumi su scala nazionale;
la malattia si può introdurre anche
attraverso i frutti malati e provocare gravi danni alla stessa filiera
vivaistica;
appare necessario un intervento
presso gli organismi europei e un intervento della Regione Calabria, affinché
attraverso il Servizio Fitopatologico regionale sia messa in campo una valida
azione di controllo, in particolare sul porto di Gioia Tauro;
impegna
la Giunta regionale e l'assessore
all'agricoltura a porre in essere i necessari interventi presso gli organismi
europei competenti perché vietino l'importazione delle piante e degli agrumi
dal Sudafrica e, nel contempo, attraverso il Servizio Fitopatologico regionale
e il Servizio divulgazione dell'Arsacc, ad attivare i necessari controlli nei
punti strategici della regione e in particolare nel porto di Gioia Tauro”.
Nessuno chiede di parlare, pertanto,
pongo in votazione la mozione numero 100.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportata in allegato)
Si passa alla mozione numero 99 del
24 ottobre 2013 a firma del consigliere Imbalzano “Sull’inserimento nella
imminente programmazione POR- FESR 2014 – 2020 di un finanziamento volto a
realizzare un tratto di strada veloce per unire l’abitato del Comune di Fiumara
di Muro alla frazione Santa Lucia del Comune di Reggio Calabria” di cui do
lettura: “Il Consiglio regionale della Calabria,
premesso che:
nell'ambito del comprensorio
dell'area dello Stretto, il comprensorio nel quale si inseriscono i Comuni di
Fiumara di Muro e S. Roberto è uno dei più marginalizzati della provincia di
Reggio sul piano della mobilità stradale;
l'unica via di collegamento da Villa
San Giovanni e Campo Calabro con i due popolosi centri, fino ai piani
d'Aspromonte, rimane l'ex strada statale 670, oggi ridotta a poco più di una
mulattiera, con gravi rischi sul piano della sicurezza alle persone e gravi
danni sociali, stanti le difficoltà di percorrenza;
il completamento di questa arteria,
atteso da decenni non solo dalle popolazioni di Fiumara e S. Roberto, ma anche
dai precitati comuni di Villa San Giovanni e Campo Calabro, si rivelerebbe
strategico per la ricezione dei flussi veicolari ordinari, soprattutto in
situazioni di emergenza che richiedono il tempestivo impiego delle varie
componenti di soccorso del sistema di Protezione Civile, tenuto conto che il
territorio interessato è esposto ad alto rischio sismico, oltre che interessato
da gravi fenomeni di dissesto idrogeologico;
la realizzazione di questo
collegamento, sostenibile dal punto di vista ambientale, valorizzerebbe la
parte alta della vallata del torrente Catona, assumendo un alto valore dal
punto di vista turistico-paesaggistico;
altresì, non può essere ignorato
l'appello, condiviso, lanciato dai Sindaci di Fiumara, Villa San Giovanni,
Campo Calabro e S. Roberto, di utilizzare fondi del Por-Fesr della
Programmazione Comunitaria 2014-2020 per questo importante obiettivo;
impegna
il Presidente della Giunta regionale
ad inserire nella imminente programmazione comunitaria Por-Fesr 2014-2020 un
finanziamento adeguato, per realizzare il tratto di strada a scorrimento veloce
necessario per unire l'abitato del comune di Fiumara di Muro alla frazione
Santa Lucia del Comune di Reggio Calabria.”.
Nessuno chiede di parlare, pertanto,
pongo in votazione la mozione numero 99.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Mozione numero 101 del 25 ottobre 2013 di
iniziativa del consigliere Giordano “Sulle iniziative a supporto delle farmacie
rurali calabresi”
Sulle farmacie rurali sono state
presentate due mozioni.
Mozione numero 98 del 18 ottobre
2013 a firma del consigliere Imbalzano “Sulle iniziative a supporto delle
farmacie rurali calabresi” e Mozione di iniziativa del consigliere Giordano
“Sulle iniziative a supporto delle farmacie rurali calabresi”, di cui do lettura:
“Il Consiglio regionale, premesso che:
le farmacie rurali sono uno dei
presidi sanitari più importanti dell'intero territorio calabrese, stante anche
la particolare configurazione orografica e demografica della nostra regione;
le farmacie stesse, a causa della
polverizzazione dei Comuni, pur a fronte di un prezioso servizio reso a realtà
spesso con meno di mille abitanti, non riescono in molti casi ad operare in
condizione di economicità, rendendone la gestione non solo precaria sotto il
profilo organizzativo ma improduttiva sotto quello dei risultati e quindi a
rischio sopravvivenza;
nonostante una normativa nazionale
di univoca interpretazione e supportata da sentenze di diversi Tar, il calcolo del
fatturato ai fini dell'applicazione del regime degli sconti al Servizio
Sanitario Nazionale avviene in alcune Regioni del nostro Paese, tra cui la
Calabria, in maniera non ortodossa;
pertanto, che in Calabria lo Sconto
Scalare previsto dalla Legge 662/96 alle farmacie rurali sussidiate con
fatturato annuo S.S.N. al netto dell’Iva non superiore a 387.342,67 Euro si
applica nella misura fissa dell'1,5% ed alle Farmacie rurali non sussidiate
urbane con fatturato S.S.N. a 258.228,45 Euro si applica lo sconto scalare
ridotto del 60 per
cento;
in altre Regioni, sottoposte anche a
Piani di rientro, il fatturato viene determinato considerando i farmaci ceduti
in regime di S.S.N., al netto dell'Iva nonché degli sconti al S.S.N.,
dell'eventuale ticket, dell'assistenza integrativa e protesica e della
“distribuzione per conto”;
nella nostra Regione, pur
trattandosi di spesa aggiuntiva di importo contenuto e nonostante le
particolari difficoltà in cui sono costrette ad operare le farmacie rurali,
permane un sistema di calcolo del fatturato ormai abbandonato da gran parte
delle altre Regioni, penalizzando centinaia di esse;
impegna
il Presidente della Giunta, nella sua qualità
di Commissario della sanità calabrese ed all'attuazione del Piano di rientro, a
far riesaminare il regime degli sconti fin qui applicato sia alle farmacie
rurali sussidiate che a quelle non sussidiate ed urbane, facendo verificare dal
Dipartimento Salute la congruità di guanto fin qui detratto, anche in relazione
alle attuali e probabili successive contrazioni dei fatturati, al fine di
evitare difformità applicative rispetto ad altre Regioni, a partire dal Lazio,
che colpiscono pesantemente le farmacie rurali calabresi, già duramente provate
da una crisi che ne mette a rischio la stessa sopravvivenza”.
Do lettura della mozione
a firma del consigliere Giordano “Il Consiglio regionale,
premesso che
nella seduta della Terza commissione
consiliare tenutasi in data 4 luglio 2013 sono stati auditi alcuni
rappresentanti di Federfarma regionale i quali hanno avuto modo di
rappresentare le gravi criticità del settore e nello specifico le difficoltà di
ordine finanziario delle farmacie rurali che, stante le caratteristiche
orografiche del territorio regionale e il numero di abitanti per comune,
garantiscono il servizio sul 71% del totale dei comuni calabresi;
in sede di audizione i
rappresentanti di Federfarma, per superare le gravi problematiche afferenti il
settore, hanno indicato una serie di interventi che, senza eccessivi oneri
finanziari, potrebbero portare ad un ampliamento dei servizi che attualmente le
farmacie offrono e che comporterebbero un sostegno alle stesse farmacie rurali
che rischiano, in caso contrario, di andare incontro ad un drastico
ridimensionamento;
nello specifico è stata avanzata la
proposta, nell'ottica di potenziare la sanità sul territorio, di creare
attraverso il Dipartimento della tutela della salute, una piattaforma su base
regionale che introduca una farmacia dei "servizi" che si
caratterizza per la molteplicità degli interventi che vanno dall'analisi di
base, alla presa in carico del paziente, agli esami di prima istanza, alla
prenotazione e al ritiro del referto degli esami;
sempre nella stessa audizione è
stato sollevato il problema atavico dell'indennità di residenza dei farmacisti
rurali, ancora ferma all'anno 1990, nonché la questione attinente al fatturato
di sconto cui le farmacie rurali sussidiate e non sussidiate urbane devono
aderire, sollevando la necessità di un calcolo al netto dell'IVA e non
computando sia le assistenze integrative e protesiche, sia la distribuzione per
conto sia gli sconti al SSN e ciò in linea con le altre regioni, anche quelle
sottoposte al piano di rientro;
impegna
la Giunta regionale e il Presidente,
nella qualità di Commissario ad acta della sanità calabrese, ad attivare
attraverso il Dipartimento della Tutele della Salute, compatibilmente con i
limiti imposti dal piano di rientro e in linea con le altre regioni, una
piattaforma regionale che preveda un ampliamento dei servizi offerti dalle farmacie,
a deliberare un adeguamento dell'indennità di residenza spettanti alle farmacie
rurali, a porre in essere gli adempimenti necessari a procedere ad un riesame
del regime degli sconti secondo quanto indicato in premessa”.
Ha
chiesto di parlare il consigliere Imbalzano. Ne ha facoltà.
Ho letto poc’anzi la mozione del
collega Giordano e - non so se lui sia d’accordo - sostanzialmente riguarda lo
stesso argomento: il regime degli sconti fin qui applicato alle farmacie rurali
che è stato applicato in Calabria,
sostanzialmente, in difformità rispetto ad altre Regioni soggette anche a piani di rientro.
Quindi
la mozione, proprio per il ruolo svolto dalle farmacie rurali che è un ruolo
sociale importantissimo tenuto conto anche del sistema orografico e demografico
della nostra regione, ritiene di dover impegnare il dipartimento della salute
calabrese e il commissario al piano di rientro a verificare e far verificare la
congruità di quanto fino ad oggi applicato.
Non
è pensabile che vi siano difformità applicative rispetto ad altre Regioni,
penso alla Regione del Lazio, che attua un regime degli sconti ben diverso e
meno penalizzante per le farmacie rurali calabresi.
Ha
chiesto di parlare il consigliere Giordano. Ne ha facoltà.
Il collega Imbalzano ha richiamato
un punto nodale che è coincidente anche con la mozione che avevo predisposto.
L’obiettivo è quello di dare la
giusta attenzione alle farmacie rurali che rappresentano l’impalcatura del
sistema regionale calabrese. Ricordiamo che le farmacie rurali sono una realtà
che occupa il 71 per
cento dei comuni sotto i 5 mila abitanti.
L’obiettivo, oltre al regime degli
sconti, è di un provvedimento che vada nella direzione di equità rispetto alle
altre Regioni;
non ci può essere una sperequazione, la Calabria non può vivere questo gap,
questa pesante limitazione.
Bisogna
lavorare e anche nella mozione che ho predisposto c’è lo spazio di revisione
per l’indennità di residenza - ma anche il collega lo aveva messo nelle
premesse del suo provvedimento - e soprattutto tutto deve essere indirizzato
affinché le farmacie, quelle rurali in particolare, abbiano quella fisionomia
che era stata prevista da un ampio dibattito parlamentare e da tutta una serie
di proposte nella farmacia dei servizi.
C’è,
attraverso una diversa distribuzione, un diverso potenziamento di come vengono
dispensati tutta una serie di servizi, la dispensa per conto dei farmaci, la
stessa possibilità che i servizi di prenotazione divengano servizi completi di
distribuzione di quelle che sono le varie prestazioni sanitarie. Quindi tutta
una serie di cose che può realizzare una farmacia che garantisca la continuità
assistenziale e anche la garanzia dei livelli essenziali di assistenza nel
territorio della Regione Calabria.
Presidente,
faremo ovviamente un unico provvedimento che tenga conto delle proposte che
ambedue abbiamo illustrato con le due mozioni. Grazie.
Pongo
in votazione le due mozioni con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(Sono
riportate in allegato)
Siamo all’ordine del giorno numero 133 del 25 ottobre
2013 a firma dei consiglieri De Gaetano ed altri “Sulla problematica dei
venticinque operatori informatici del Consiglio regionale” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,
premesso che
con sentenza n. 522/2013 il Tribunale Amministrativo
Regionale per la Calabria - Sezione Staccata di Reggio Calabria, in accoglimento
di uno solo dei ricorsi proposti avverso la graduatoria del concorso per titoli
ed esami per la copertura di n. trentatre posti di operatore informatico
(cod.999), cat. B3, ha statuito l'obbligo per l'Amministrazione di ripetere la
prova pratica del concorso;
avverso la sentenza n. 522/2013 del Tribunale
Amministrativo Regionale per la Calabria - Sezione Staccata di Reggio Calabria,
con decreto del Presidente del Consiglio è stato conferito mandato ai legali
per la proposizione di apposita impugnativa in Consiglio di Stato volta
all'annullamento della precitata sentenza ritenendo la stessa non fondata e
lesiva dell'immagine del Consiglio regionale;
a far data dal 15.10.2012 i venticinque operatori
informatici (cat. B3), sono stati nominati vincitori con determinazione n.526
del 28/09/2013 e definitivamente immessi in ruolo con determinazione n. 427 del
04/06/2013;
il numero di 25 operatori informatici assunti, risulta
peraltro già esiguo rispetto ai 33 posti previsti dal bando di concorso e
deliberato nel fabbisogno del personale;
dalla citata sentenza non emerge alcuna responsabilità
da parte dei 25 dipendenti nella causazione dei motivi di invalidità della
prova pratica e di annullamento della graduatoria finale, essendo stato censurato
esclusivamente il comportamento della Commissione nell'espletamento di detta
fase della procedura concorsuale;
la citata sentenza non è ancora divenuta definitiva in
quanto impugnata dinanzi al Consiglio di Stato il quale è chiamato altresì a
pronunciarsi anche sulla richiesta di sospensiva;
un eventuale rescissione dei rapporti lavorativi con i
venticinque operatori informatici in esame, costituisce un evento di
considerevole impatto organizzativo e gestionale per gli uffici amministrativi
del Consiglio regionale ed esporrebbe l'Amministrazione, in attesa di una
definitiva pronuncia del Consiglio di Stato, a un probabile ampliamento del
contenzioso;
nessun vantaggio concreto ed attuale deriverebbe al
soggetto vincitore dinanzi al TAR dalla interruzione del rapporto di lavoro dei
dipendenti in atto espletanti le funzioni di operatore informatico (ctg. B3)
presso il Consiglio regionale, tant'è che nessuna richiesta in tal senso è
stata mai avanzata;
le esigenze concrete ed attuali del Consiglio
impongono di garantire la piena ed ininterrotta funzionalità delle attività
istituzionali del Consiglio regionale,
impegna
il Consiglio regionale
affinché indirizzi il Segretario Generale del
Consiglio regionale della Calabria ad adottare, in attesa del pronunciamento
definitivo del Consiglio di Stato, gli opportuni atti finalizzati alla
conservazione della validità giuridico-economica dei contratti ad oggi
stipulati con i 25 operatori informatici stante la necessità di garantire la
piena ed ininterrotta funzionalità delle attività istituzionali del Consiglio
regionale.”
Nessuno chiede di parlare, pongo in
votazione l’ordine del giorno come letto in Aula che sarà meglio armonizzato
con il coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Non ci sono altri punti all’ordine
del giorno, pertanto tolgo la seduta; la prossima seduta di Consiglio sarà convocata a domicilio.
Hanno chiesto congedo i
consiglieri Morrone, Tripodi, la Vicepresidente Stasi e l’assessore Dima.
(Sono concessi)
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:
Orsomarso - “Modifica alla legge regionale 5 aprile 2008,
n. 8 <Riordino dell’organizzazione turistica regionale>” (P.L. n. 507/9^)
E’ stata assegnata alla seconda
Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero.
(Così
resta stabilito)
Magno – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 3 settembre 2012, n. 39
(Istituzione della struttura tecnica di valutazione Vas-Via-Aia-Vi)” (P.L. n.
509/9^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione
consiliare - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente.
(Così
resta stabilito)
La deliberazione numero 284 del
5 agosto 2013 di iniziativa della Giunta regionale,
recante: “Regolamento regionale di disciplina
delle modalità di ripartizione dell’incentivo di cui all’articolo 92, commi 5 e
6, del D.Lgs. n. 163/2006” in precedenza classificata come “Parere n. 62/9^”
deve intendersi classificata come proposta di provvedimento amministrativo a cui viene attribuito il numero 257/9^.
La Giunta
regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 361 del
18 ottobre 2013, recante: “Regolamento regionale
di attuazione della legge regionale
3 settembre 2012, n. 39 recante <Istituzione della struttura tecnica di valutazione Vas-Via-Aia-Vi>”.
(Parere n. 64)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione
consiliare - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente.
(Così
resta stabilito)
L’interrogazione a firma dei consiglieri regionali Naccari Carlizzi e Ciconte, acquisita
al protocollo n. 45286 “Sulle gravi inadempienze normativa in tema di tutela
dei minori” non è ammissibile in quanto non ha i requisiti di cui al comma 1
dell’art. 121 del Regolamento interno del Consiglio regionale poiché non tratta
“fatti o questioni” che investono la competenza della Giunta regionale.
L’interrogazione a firma del
consigliere Naccari Carlizzi, acquisita al protocollo n. 45488 “Sulle mancate
risposte alle interrogazioni e sulle reiterate questioni di illegittimità
dell’azione commissariale” non è ammissibile in quanto non ha i requisiti di
cui al comma 1 dell’art. 121 del Regolamento interno del Consiglio poiché
tratta prevalentemente di “fatti o questioni” che non investono la competenza
della Giunta regionale.
La quarta Commissione con nota n. 44418 del 15 ottobre 2013, ha comunicato che nella seduta del 15 ottobre 2013 ha espresso parere favorevole con osservazioni, alla deliberazione della Giunta regionale n. 286 del 5 agosto 2013, recante: “Linee guida del Piano regionale dei trasporti” (Parere n. 63).
Il consigliere regionale Aurelio Chizzoniti è stato assegnato quale componente della Commissione consiliare contro la ‘ndrangheta, giusta comunicazione acquisita agli atti in data 15 ottobre 2013 al protocollo generale n. 44505.
La Corte dei Conti – sezione regionale di
controllo per la Calabria – con deliberazione n. 66/2013 ha approvato la
relazione sul bilancio di previsione della Regione Calabria per l’esercizio
finanziario 2013.
La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio per l’esercizio finanziario 2013:
Deliberazione Giunta regionale n. 338 del 18 ottobre 2013
Deliberazione Giunta regionale n. 340 del 18 ottobre 2013
Deliberazione Giunta regionale n. 341 del 18 ottobre 2013
Deliberazione Giunta regionale n. 342 del 18 ottobre 2013
Deliberazione Giunta regionale n. 343 del 18 ottobre 2013
Deliberazione Giunta regionale n. 344 del 18 ottobre 2013
Deliberazione Giunta regionale n. 359 del 18 ottobre 2013
De Gaetano. Al Presidente della Giunta
regionale. Per sapere – premesso che:
con la Legge regionale
n. 24/2013 si è proceduto alla nomina del Commissario straordinario e si è
avviata la procedura di accorpamento dei Consorzi provinciali di sviluppo
industriale;
i Consorzi nel panorama
del sistema economico-produttivo nazionale, soprattutto in Calabria, rivestono
una posizione strategica;
l’esigua erogazione dei finanziamenti
non consente ai Consorzi di poter operare con esiti efficaci;
i dipendenti, vista la
mancata erogazione di tali finanziamenti, non percepiscono gli emolumenti da
svariati mesi, in particolare i dipendenti del Consorzio reggino da sette mesi,
vivendo così uno stato di profondo malessere -:
le cause del mancato pagamento delle spettanze dei
dipendenti dei Consorzi (CORAP).
(457; 15.10.2013)
De Gaetano, Guccione. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore
ai lavori pubblici. Per sapere – premesso
che:
da oltre 4 mesi il
Dipartimento lavori pubblici, edilizia residenziale, politiche della casa,
Autorità di bacino è privo del Dirigente della U.O.A. politiche della casa,
edilizia residenziale pubblica, riqualificazione e recupero dei centri urbani e
storici;
a tutt'oggi non si
conoscono i motivi che impediscono la nomina del Dirigente della U.O.A.
politiche della casa;
tale situazione ha di
fatto paralizzato l'attività della politica della casa e dell'edilizia
residenziale pubblica con grave danno al sistema delle imprese e delle
autonomie locali;
appare grave che tale
paralisi amministrativa rischia non solo di bloccare gli investimenti in corso
ma di non poter utilizzare i fondi giacenti presso la Cassa Depositi e Prestiti
pari a oltre 134 milioni di euro di fondi ex Gescal assegnati alla nostra
Regione e che potrebbero essere dirottati verso le altre Regioni più virtuose
-:
quali iniziative urgenti ed immediate si intendono
adottare al fine di procedere alla nomina del Dirigente della U.O.A. Politiche
della Casa per impedire la totale paralisi di un settore nevralgico per lo
sviluppo della nostra Regione e di impedire la perdita di centinaia di milioni
di euro destinati alla nostra Regione per l'edilizia
sovvenzionata.
(458; 15.10.2013)
Giordano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
la Direzione generale dell’Asp n. 5 ha disposto la chiusura del reparto di nefrologia dell'Ospedale Giovanni XXIII di Gioia Tauro;
la chiusura del reparto di Nefrologia insieme ad altri provvedimenti dello stesso tenore riguardanti la medesima struttura ospedaliera stanno determinando una lenta e inesorabile distruzione della sanità della piana di Gioia Tauro, con il venir meno dei livelli essenziali di assistenza;
la decisione assunta ha provocato la forte reazioni dei cittadini e delle istituzioni locali per il forte disagio che sono costretti a subire i numerosi utenti -:
le motivazioni di ordine tecnico che hanno portato al provvedimento di chiusura del reparto di nefrologia dell'ospedale Giovanni XXIII di Gioia Tauro e se non si ritenga opportuno adottare i necessari interventi per la revoca di un atto aziendale che mortifica ulteriormente il diritto alla salute di una vasta popolazione ricadente nell'area della Piana di Gioia Tauro.
(460; 23.10.2013)
Giordano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
a seguito dell'avvenuta sottoscrizione in Conferenza Unificata dell'Accordo 1° agosto 2013 (atto n. 83/CU) sulle Sezioni primavera, viene richiamata la necessaria definizione dell'Intesa fra gli Uffici scolastici regionali e le Regioni;
l'Accordo fa riferimento all'art. 1, comma 630, della legge 27 dicembre 2006 n. 296, il quale prevede la realizzazione sull'intero territorio nazionale di un servizio educativo per bambini di età compresa tra i 24 e i 36 mesi, da intendersi come servizio socio-educativo integrativo e aggregato alle attuali strutture delle scuole per l'infanzia ed eventualmente dei nidi di infanzia, denominato “sezione primavera”;
le intese sottoscritte definiscono, fra l'altro, il soggetto istituzionale (Regione o Usr) che provvederà alla gestione unitaria amministrativa, finanziaria, di controllo/verifica;
con comunicazione del Miur del 19/09/2013, inviata ai Direttori generali degli Uffici Scolastici Regionali, si sollecita l'urgenza della stipula dell'Intesa per consentire il regolare avvio delle attività educative e relativamente alle Regioni si richiama l'attenzione su quanto previsto all'art. 4,comma 1, lettera c) dell'accordo, che prevede un cofinanziamento a carico delle stesse;
il servizio offerto dalle “sezioni primavera”, tenendo conto anche del cospicuo finanziamento statale, è fondamentale per il rafforzamento dei servizi socio-educativi per la prima infanzia nella nostra regione e per rispondere alle richieste delle famiglie -:
se è stata stipulata l'Intesa con l'Ufficio Scolastico Regionale conformemente a quanto previsto dall'Accordo unificato, richiamato in premessa, con l'indicazione della relativa quota di cofinanziamento a carico della Regione e, in caso contrario, le motivazioni che stanno alla base del ritardo.
(461; 23.10.2013)
Naccari Carlizzi. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
con interrogazione precedente, la n. 373, cui si è tutor in attesa di risposta, si chiedeva di conoscere:
- quali provvedimenti intendesse adottare il Presidente-Commissario ad acta per rimuovere gli ostacoli che impediscono l'avvio e la fruizione dell' UU.OO di Cardiochirurgia a Reggio Calabria;
- quali atti intendesse produrre per scongiurare quello che appare come un danno erariale, tramite il pagamento del rateo mensile, pari a 100 mila euro, del contratto di leasing;
in data 13 settembre 2013, con deliberazione del Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera Bianchi-Melacrino -Morelli veniva data approvazione all' avviso pubblico per la manifestazione di cui all'oggetto;
la deliberazione è stata adottata sulla base di motivazioni già note e poco valide da giustificare il provvedimento di esternalizzazione della gestione e della conduzione dell'U.O. Cardiologia, considerato che da notizie di stampa si è appreso che, a seguito di una convenzione stipulata tra l’Università di Catanzaro e la Regione Calabria, sono stati assegnati nuovi aggiuntivi posti letto nel reparto UU.OO di Cardiochirurgia dell'Ospedale di Reggio Calabria -:
quanti sono i posti letto previsti per la Cardiochirurgia dell'Ospedale di Reggio Calabria nella programmazione sanitaria regionale;
quali decisioni ha assunto per le due Cardiochirurgie di Catanzaro e per la localizzazione a Cosenza;
quali sono i reali motivi che inducono ad addivenire all'esternalizzazione dei servizi di gestione e conduzione del reparto U.O. di Cardiochirurgia;
quali siano i criteri che sovrintendono alla ripartizione dei costi tra Azienda Ospedaliera e Gestore privato nella gestione e conduzione della Cardiochirurgia dell'Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria;
se della mancata apertura del reparto e quindi del conseguente danno erariale, a partire dal gennaio 2012, sia stata data notizia alla procura della Corte dei Conti.
(459; 21.10.2013)
Il Consiglio regionale,
premesso che:
le farmacie rurali sono uno dei presidi sanitari più importanti dell'intero territorio calabrese, stante anche la particolare configurazione orografica e demografica della nostra regione;
le farmacie stesse, a causa della polverizzazione dei Comuni, pur a fronte di un prezioso servizio reso a realtà spesso con meno di mille abitanti, non riescono in molti casi ad operare in condizione di economicità, rendendone la gestione non solo precaria sotto il profilo organizzativo ma improduttiva sotto quello dei risultati e quindi a rischio sopravvivenza;
nonostante una normativa nazionale di univoca interpretazione e supportata da sentenze di diversi Tar, il calcolo del fatturato ai fini dell'applicazione del regime degli sconti al Servizio Sanitario Nazionale avviene in alcune Regioni del nostro Paese, tra cui la Calabria, in maniera non ortodossa;
che in Calabria lo Sconto Scalare previsto dalla Legge 662/96 alle farmacie rurali sussidiate con fatturato annuo S.S.N. al netto dell’Iva non superiore a 387.342,67 Euro si applica nella misura fissa dell'1,5% ed alle Farmacie rurali non sussidiate urbane con fatturato S.S.N. a 258.228,45 Euro si applica lo sconto scalare ridotto del 60 per cento;
in altre Regioni, sottoposte anche a Piani di rientro, il fatturato viene determinato considerando i farmaci ceduti in regime di S.S.N., al netto dell'Iva nonché degli sconti al S.S.N., dell'eventuale ticket, dell'assistenza integrativa e protesica e della “distribuzione per conto”;
infine che nella nostra Regione, pur trattandosi di spesa aggiuntiva di importo contenuto e nonostante le particolari difficoltà in cui sono costrette ad operare le farmacie rurali, permane un sistema di calcolo del fatturato ormai abbandonato da gran parte delle altre Regioni, penalizzando centinaia di esse;
impegna
il Presidente della Giunta, nella sua qualità di Commissario della sanità calabrese ed all'attuazione del Piano di rientro, a far riesaminare il regime degli sconti fin qui applicato sia alle farmacie rurali sussidiate che a quelle non sussidiate ed urbane, facendo verificare dal Dipartimento Salute la congruità di guanto fin qui detratto, anche in relazione alle attuali e probabili successive contrazioni dei fatturati, al fine di evitare difformità applicative rispetto ad altre Regioni, a partire dal Lazio, che colpiscono pesantemente le farmacie rurali calabresi, già duramente provate da una crisi che ne mette a rischio la stessa sopravvivenza.
(98; 18.10.2013) Imbalzano
Il Consiglio regionale della Calabria,
premesso che:
nell'ambito del comprensorio dell'area dello Stretto, nel quale si inseriscono i Comuni di Fiumara di Muro e S. Roberto, è uno dei più marginalizzati della provincia di Reggio sul piano della mobilità stradale;
l'unica via di collegamento da Villa San Giovanni e Campo Calabro con i due popolosi centri, fino ai piani d'Aspromonte, rimane l'ex strada statale 670, oggi ridotta a poco più di una mulattiera, con gravi rischi sul piano della sicurezza alle persone e gravi danni sociali, stanti le difficoltà di percorrenza;
il completamento di questa arteria, atteso da decenni non solo dalle popolazioni di Fiumara e S. Roberto, ma anche dai precitati comuni di Villa San Giovanni e Campo Calabro, si rivelerebbe strategico per la ricezione dei flussi veicolari ordinari, soprattutto in situazioni di emergenza che richiedono il tempestivo impiego delle varie componenti di soccorso del sistema di Protezione Civile, tenuto conto che il territorio interessato è esposto ad alto rischio sismico, oltre che interessato da gravi fenomeni di dissesto idrogeologico;
la realizzazione di questo collegamento, sostenibile dal punto di vista ambientale, valorizzerebbe la parte alta della vallata del torrente Catona, assumendo un alto valore dal punto di vista turistico-paesaggistico;
altresì, non può essere ignorato l'appello, condiviso, lanciato dai Sindaci di Fiumara, Villa San Giovanni, Campo Calabro e S. Roberto, di utilizzare fondi del Por-Fesr della Programmazione Comunitaria 2014-2020 per questo importante obiettivo;
impegna
il Presidente della Giunta regionale ad inserire nella imminente programmazione comunitaria Por-Fesr 2014-2020 un finanziamento adeguato, per realizzare il tratto di strada a scorrimento veloce necessario per unire l'abitato del comune di Fiumara di Muro alla frazione Santa Lucia del Comune di Reggio Calabria.
(99; 24.10.2013) Imbalzano
Il Consiglio regionale della Calabria,
premesso che:
diverse organizzazioni agricole calabresi hanno denunciato il rischio di invasione di agrumi malati dal Sudafrica a causa della presenza negli agrumeti di quel Paese di una malattia, denominata Black spot (macchia nera);
il rischio è che il virus possa creare problemi alle superfici calabresi coltivate ad agrumi, con conseguenze drammatiche per i raccolti e un duro colpo all'economia regionale, che nel settore rappresenta la seconda produttrice di agrumi su scala nazionale;
la malattia si può introdurre anche attraverso i frutti malati e provocare gravi danni alla stessa filiera vivaistica;
appare necessario un intervento presso gli organismi europei e un intervento della regione Calabria, affinché attraverso il Servizio Fitopatologico regionale sia messa in campo una valida azione di controllo, in particolare sul porto di Gioia Tauro;
impegna
la Giunta regionale e l'assessore all'agricoltura a porre in essere i necessari interventi presso gli organismi europei competenti perché vietino l'importazione delle piante e degli agrumi dal Sudafrica e, nel contempo, attraverso il Servizio Fitopatologico regionale e il Servizio divulgazione dell'Arsacc, ad attivare i necessari controlli nei punti strategici della regione e in particolare nel porto di Gioia Tauro.
(100; 25.10.2013) Giordano, Giamborino
Il Consiglio regionale,
premesso
che:
nella
seduta della terza Commissione consiliare tenutasi in data 4 luglio 2013 sono
stati auditi alcuni rappresentanti di Federfarma regionale i quali hanno avuto
modo di rappresentare le gravi criticità del settore e nello specifico le
difficoltà di ordine finanziario delle farmacie rurali che, stante le
caratteristiche orografiche del territorio regionale e il numero di abitanti
per comune, garantiscono il servizio sul 71% del totale dei comuni calabresi;
in
sede di audizione i rappresentanti di Federfarma, per superare le gravi
problematiche afferenti il settore, hanno indicato una serie di interventi che,
senza eccessivi oneri finanziari, potrebbero portare ad un ampliamento dei
servizi che attualmente le farmacie offrono e che comporterebbero un sostegno
alle stesse farmacie rurali che rischiano, in caso contrario, di andare
incontro ad un drastico ridimensionamento;
nello
specifico è stata avanzata la proposta, nell'ottica di potenziare la sanità sul
territorio, di creare attraverso il Dipartimento della tutela della salute, una
piattaforma su base regionale che introduca una farmacia dei
"servizi" che si caratterizza per la molteplicità degli interventi
che vanno dall'analisi di base, alla presa in carico del paziente, agli esami
di prima istanza, alla prenotazione e al ritiro del referto degli esami;
sempre
nella stessa audizione è stato sollevato il problema atavico dell'indennità di
residenza dei farmacisti rurali, ancora ferma all'anno 1990, nonché la
questione attinente al fatturato di sconto cui le farmacie rurali sussidiate e
non sussidiate urbane devono aderire , sollevando la necessità di un calcolo al
netto dell'IVA e non computando sia le assistenze integrative e protesiche, sia
la distribuzione per conto sia gli sconti al SSN e ciò in linea con le altre
regioni, anche quelle sottoposte al piano di rientro;
impegna
la
Giunta regionale e il Presidente, nella
qualità di Commissario ad acta della sanità calabrese, ad attivare attraverso
il Dipartimento della Tutele della Salute, compatibilmente con i limiti imposti
dal piano di rientro e in linea con le altre regioni , una piattaforma
regionale che preveda un ampliamento dei servizi offerti dalle farmacie , a
deliberare un adeguamento dell'indennità di residenza spettanti alle farmacie
rurali, a porre in essere gli adempimenti necessari a procedere ad un riesame
del regime degli sconti secondo quanto indicato in premessa.
(101;
25.10.2013) Giordano
De
Masi. Al Presidente della Giunta
regionale e all’assessore all’agricoltura e forestazione. Per sapere –
premesso che:
sul
plurisettimanale d'informazione “il Crotonese” del 7 settembre 2013, in un
articolo a firma del giornalista Giuseppe Pipita, si denuncia che nel
territorio di Cirò Marina, in Via Mandorleto, sorge l'ex distilleria
"CORIVIC", un'area imponente, di diversi ettari, pericolante ed in
totale stato di abbandono;
nell'ottobre
2012, il Sindaco di Cirò Marina, a seguito delle relazioni richieste e svolte
dai rispettivi Uffici di riferimento, Polizia Municipale di Cirò Marina e Asp
di Crotone, circa l'area ex opificio industriale "CORIVIC", con
un'ordinanza ha intimato alla Regione Calabria affinché provvedesse alla
rimozione di tutti i rifiuti insistenti nell'ex opificio industriale;
dalla
relazione della Polizia Municipale di Cirò Marina del 19/09/2012 risulta che le
condizioni generali in cui versa la struttura, in considerazione della sua
ubicazione all'interno del centro abitato, costituiscono pregiudizio alla
pubblica incolumità ed alla salute pubblica; il cancello d'ingresso risulta
rotto e consente l'ingresso all'area liberamente e ciò potrebbe creare pericolo
per l'incolumità di eventuali ragazzi che accedono all'interno della struttura,
anche per via della presenza di un pozzo non custodito;
dalla
relazione del Dirigente Sanitario dell'ASP - Dipartimento di Prevenzione di
Crotone - Distretto di Cirò Marina emerge che in data 27.09.2012, è stato
effettuato un sopralluogo presso l'ex distilleria "CORIVIC", Via
Mandorleto, Cirò Marina all'esito del quale è risultato che nei locali delle
strutture sono stati depositati rifiuti vari e, le stesse, presentano segni di
deterioramento. Alcune coperture in cemento amianto (eternit) si sono avallate
e rischiano di crollare. Questo stato di cose, oltre a deturpare
considerevolmente la zona, rappresenta un pericolo per l'incolumità e per la
salute pubblica;
per
quanto sopra tutta la struttura e gli spazi necessitano urgentemente di una
sostanziale bonifica;
da
una verifica effettuata sul Sito della Regione Calabria, al Dipartimento 4 -
Bilancio e Patrimonio - Settore 4 - Demanio e Patrimonio Immobiliare, al Conto
Patrimoniale 2011, Inventario dei Beni Demaniali e Patrimoniali anno 2011 -
Beni in corso d'inventariazione (Consorzi di Sviluppo Industriale) e/o soggetti
a verifica, alla pagina 225, è rubricato, in Provincia di Crotone, nel Comune
di Cirò Marina, un bene la cui destinazione d'uso è Distilleria di Alcool
Etilico, di provenienza dall'ESAC - Legge 27/01/1966 n. 910 -:
se
corrisponde al vero quanto:
denunciato
dal plurisettimanale d'informazione “il Crotonese” del 7 settembre 2013,
nell'articolo a firma del giornalista Giuseppe Pipita;
riportato
nelle relazioni dell'ASP di Crotone e dalla Polizia Municipale di Cirò Marina
sull'ex distilleria "CORIVIC";
intimato
dal Sindaco di Cirò Marina nell'ottobre 2012;
se,
e in che tempi, riconosciuta la proprietà del bene in capo alla Regione secondo
quanto risultante dalla suelencata documentazione, si intende avviare una
sostanziale opera di bonifica in modo da eliminare un pericolo per l'incolumità
e la salute pubblica, restituire fruizione sociale alla struttura e consentire
così il rilancio dell'area attraverso la realizzazione di un progetto già
proposto dall'amministrazione comunale di Cirò Marina.
(436;
13.09.2013)
Risposta
– “Si fa riferimento all'interrogazione
di cui all'oggetto, formulata a seguito di notizie giornalistiche, con la quale
viene evidenziata la pericolosità ed il totale stato di abbandono in cui versa
un'area imponente, ubicata nel territorio di Cirò Marina in Via Mandorleto,
sede dell'ex distilleria CORIVIC.
La problematica
evidenziata, purtroppo, non è una circostanza isolata, in quanto anche gli
opifici ex ARSSA, anch'essi di proprietà regionale, siti a Lamezia Terme
(località Bellafemmina) ed a Fuscaldo, si trovano in stato di totale degrado,
rappresentando pericolosa fonte di inquinamento ambientale.
Al riguardo,
questo Assessorato non può che condividere pienamente circa la necessità che i
siti in argomento dovrebbero essere oggetto di manutenzione e di bonifica, onde
scongiurare pericoli di diversa natura e, nondimeno, con l'intento di
valorizzare al meglio il patrimonio regionale.
Si è però
impossibilitati ad intraprendere le necessarie iniziative poiché non si dispone
di risorse finanziarie da poter utilizzare a tale scopo, quantificabili in
diversi milioni di euro.
Nella
consapevolezza della difficoltà di poter, in questa fase di ristrettezze,
reperire le necessarie risorse finanziarie, si ritiene che l'unica strada
percorribile sia di inserire l'immobile in questione all'interno di un piano di
dismissione.
La struttura
competente del Dipartimento provvederà, quindi, a richiedere al Settore Demanio
e Patrimonio Immobiliare, come già fatto per gli ex Opifici di Lamezia Terme
(località Bellafemmina) ed a Fuscaldo, di inserire l'immobile in argomento
all'interno del Piano delle valorizzazioni ed alienazioni immobiliari, già in
fase di predisposizione per l'esercizio finanziario 2014 da parte del predetto
Settore.”
Michele Trematerra (assessore all’agricoltura
e alla forestazione)
Art. 1
(Oggetto)
1.
La presente legge disciplina l'orario di apertura, i turni di servizio diurno e
notturno, la chiusura per riposo settimanale, festività e ferie annuali delle
farmacie aperte al pubblico, dei dispensari e delle farmacie succursali,
ubicati nel territorio della regione Calabria.
Art. 2
(Orario diurno obbligatorio)
1.
Le farmacie urbane garantiscono un orario minimo settimanale di apertura diurna
non inferiore a quaranta ore, distribuite su almeno cinque giorni.
2.
Le farmacie rurali garantiscono un orario minimo settimanale di apertura diurna
obbligatoria non inferiore a trentacinque ore, distribuite su almeno cinque
giorni.
3.
Se il titolare di una farmacia rurale o unica gestisce un dispensario, ai sensi
della legge 8 marzo 1968, n. 221 (Provvidenze a favore dei farmacisti rurali),
può essere autorizzato a un orario di apertura della farmacia ridotto in misura
corrispondente al periodo di apertura del dispensario stesso.
4.
Nelle località turistiche o in ragione di peculiari situazioni locali, il
sindaco del comune, sentiti l'Azienda sanitaria provinciale (ASP) e l'Ordine
professionale provinciale dei farmacisti territorialmente competenti, di
seguito denominati ASP e Ordine, può estendere la fascia oraria obbligatoria,
di cui ai commi1 e 2 fino alle ore 22,00.
Art. 3
(Servizio farmaceutico diurno)
1.
Il servizio farmaceutico diurno è assicurato sulla base dei turni stabiliti
dall'ASP.
2.
Nei giorni e nelle ore di chiusura delle farmacie, il servizio farmaceutico
diurno è così assicurato:
a)
nei comuni o frazioni con una sola farmacia, a turno con le farmacie più vicine
e a chiamata, con reperibilità, entro trenta minuti;
b)
nei comuni e frazioni con popolazione fino a sessantamila abitanti, a turno da
una farmacia e a chiamata, con reperibilità, entro trenta minuti;
c)
nei comuni capoluogo di provincia o in quelli con popolazione superiore a
sessantamila abitanti, a turno e a battenti aperti, nel rapporto di una
farmacia ogni sessantamila abitanti o frazione superiore al 50 per cento.
3.
Per le dispensazioni di medicinali, effettuate nelle farmacie di turno durante
le ore di chiusura diurna, è dovuto al farmacista un diritto addizionale, ai
sensi dell'articolo 8 del decreto del Ministero della Sanità del 18 agosto
1993.
Art. 4
(Servizio farmaceutico notturno)
1.
L'orario notturno delle farmacie inizia al temine dell'orario diurno e termina
all'inizio dell'orario diurno del giorno successivo.
2.
Il servizio notturno è assicurato sulla base dei turni stabiliti dall'ASP.
3.
Il servizio notturno può essere assicurato da una o più farmacie che si offrono
di svolgerlo in modo permanente o a rotazione; se nessuna farmacia comunica
disponibilità, il servizio è assicurato secondo le seguenti modalità:
a)
nei comuni con popolazione inferiore a 20.000 abitanti e frazioni con una sola
farmacia, a turno con le farmacie vicine e a chiamata domiciliare;
b)
nei comuni con popolazione compresa tra ventimila e sessantamila abitanti, a
turno da una farmacia a battenti aperti fino alle ore 21,00 e a chiamata, con
reperibilità entro trenta minuti, dalle ore 21,00 fino all'ora di apertura
mattutina delle farmacie;
c)
nei comuni capoluogo di provincia o con popolazione superiore a sessantamila
abitanti, a battenti aperti fino alle ore 21,00 e a battenti chiusi, tramite idoneo
varco o sportello, dalle ore 21,00 fino all'ora di apertura mattutina delle
farmacie.
4.
Per le dispensazioni di medicinali, effettuate nelle farmacie di turno durante
le ore di chiusura notturna, è dovuto al farmacista un diritto addizionale, ai
sensi dell'articolo 8 del decreto del Ministero della Sanità del 18 agosto
1993.
5.
Le farmacie, durante il servizio notturno, possono assicurare, con oneri a loro
carico, la consegna a domicilio dei medicinali.
Art. 5
(Modalità di espletamento dei turni)
1.
L'ASP, nel predisporre il calendario dei turni, deve tenere conto di tutte le
farmacie esistenti sul territorio, le quali sono soggette al turno in
condizioni di parità.
2.
Il farmacista, nei casi in cui espleta il servizio a battenti chiusi o assicura
la propria disponibilità e reperibilità, è tenuto ad accettare soltanto le
ricette sulle quali il medico ha fatto esplicita menzione del carattere
d'urgenza della prescrizione, le ricette della guardia medica, nonché quelle
per le quali il farmacista rileva il carattere di urgenza. Il farmacista,
altresì, dispensa i farmaci non sottoposti ad obbligo di ricetta medica, se ne
riconosce il carattere di urgenza. Quando svolgono servizio a battenti chiusi,
le farmacie possono limitarsi alla distribuzione dei soli medicinali.
Art. 6
(Ferie annuali)
1.
Le farmacie possono esercitare il diritto alle ferie annuali in uno o più
periodi, fino a un periodo massimo di chiusura di trenta giorni lavorativi.
2.
I dispensari restano chiusi nel periodo di chiusura per ferie delle rispettive
farmacie.
3.
Le farmacie succursali non chiudono per ferie.
Art. 7
(Farmacia a servizio continuativo)
1.
Nei comuni capoluogo di provincia, nei comuni e nelle località ad elevato
flusso turistico, a richiesta del titolare della farmacia, nel rispetto dei
termini previsti per la predisposizione del calendario annuale di cui
all'articolo 11, l'ASP, sentito l'Ordine, autorizza la farmacia al servizio
continuativo per ventiquattro ore a battenti aperti, per tutti i giorni
dell'anno.
2.
L'organizzazione della struttura e del personale delle farmacie che svolgono il
servizio continuativo deve essere tale da garantire il corretto espletamento
del servizio in relazione alle esigenze dell'utenza.
3.
Le farmacie a servizio continuativo non hanno titolo al diritto addizionale
diurno e notturno.
Art. 8
(Situazioni di emergenza: apertura farmacie)
1.
L'Ordine di ciascuna provincia, d'intesa con le organizzazioni sindacali dei
titolari di farmacie, pubbliche e private, predispone, aggiorna e mette a
disposizione dell'ASP di riferimento un piano annuale per un servizio
integrativo di emergenza; detto piano può essere attivato per far fronte ad
eventuali situazioni d'emergenza per la salute pubblica.
2.
L'Ordine di ciascuna provincia, d'intesa con le organizzazioni sindacali dei
titolari di farmacie, pubbliche e private, predispone, aggiorna e mette a
disposizione del Prefetto, ai sensi della legge 12 giugno 1990, n. 146 (Norme
per l'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla
salvaguardia dei diritti della persona), per assicurare un servizio minimo in
occasione di manifestazioni di sciopero da parte delle farmacie.
Art. 9
(Programmazione del servizio farmaceutico)
1.
Entro il 30 settembre di ogni anno, gli ordini comunicano all'ASP gli orari, i
giorni di apertura e di chiusura e i periodi di ferie programmati per l'anno
successivo, nonché le modalità e i termini di espletamento del servizio diurno
e notturno.
2.
In carenza di comunicazione entro il termine di cui al comma 1, le farmacie
sono tenute a rispettare gli orari, la turnazione e i periodi di ferie
determinati nel provvedimento dell'anno precedente.
3.
Le ferie delle farmacie, ove richieste, sono calendarizzate in modo da lasciare
in servizio una percentuale non inferiore al 50 per cento delle farmacie del
comune o del bacino d'utenza considerato.
4.
Sulla base delle comunicazioni pervenute e di quanto disposto dal comma 2,
ciascuna ASP verifica il rispetto sia degli obblighi previsti per le farmacie,
sia dei livelli minimi dì attività e di servizio di cui agli articoli 2, 3 e 4.
Art. 10
(Predisposizione dei calendari annuali)
1.
L'ASP, acquisito il parere dell'Ordine, predispone, sulla base di quanto
previsto dall'articolo 9, il calendario annuale degli orari di apertura e
chiusura e dei turni di servizio delle farmacie di ogni comune.
2.
I calendari sono trasmessi entro il 30 novembre ai comuni per il recepimento e
la conseguente diffusione e conoscenza.
Art. 11
(Adozione dei calendari annuali)
1.
I comuni, entro il 31 dicembre, adottano il calendario, di cui al comma 1
dell'articolo 10, che ha validità annuale.
2.
I sindaci di comuni nei quali è presente un solo esercizio farmaceutico, di
comuni in cui sono presenti zone a scarsa densità abitativa o montane e di
comuni caratterizzati da disagiate situazioni viarie o orografiche, dopo aver
acquisito la disponibilità del titolare della farmacia, possono prevedere, a
garanzia del servizio farmaceutico, modalità e termini di reperibilità.
3.
Ai calendari, di cui al comma 1 dell'articolo 10, è data ampia diffusione anche
attraverso le associazioni di volontariato e dei consumatori.
4.
Sentiti l'ASP e l'Ordine provinciale dei farmacisti territorialmente competenti,
a fronte di festività, eventi locali o peculiari situazioni, il sindaco,
acquisita la disponibilità delle farmacie interessate, può prevedere l'apertura
delle stesse al di fuori del calendario approvato.
5.
Il sindaco, nella sua qualità di autorità sanitaria locale, in situazioni di
calamità naturali o di emergenza sanitaria, può disporre l'apertura degli
esercizi farmaceutici o prevedere le modalità di reperibilità dei farmacisti.
Art. 12
(Pubblicità degli orari e dei turni)
1.
Le farmacie espongono, in posizione ben visibile, un cartello indicante
l'orario di apertura e chiusura giornaliera dell'esercizio. Nei periodi di
chiusura sono, altresì, indicate le farmacie di turno più vicine, secondo il
calendario di cui al comma 1 dell'articolo 10, nonché eventuali numeri verdi ai
quali rivolgersi per le informazioni sul servizio.
2.
Sulla base del calendario di cui al comma 1 dell'articolo 10, le farmacie
chiuse per ferie indicano quelle aperte più vicine, con il relativo orario di
apertura.
3.
Nelle ore serali e notturne, le farmacie di turno mantengono accesa l'insegna
luminosa e, nei casi di servizio a battenti chiusi, dispongono strumenti
evidenti e facilmente accessibili per la chiamata del farmacista di guardia.
4.
L'insegna, mono o bifacciale, di cui al comma 3, non può essere di dimensioni
inferiori a mezzo metro di diametro.
Art. 13
(Sanzioni)
1.
Ove il fatto non sia previsto dalla legge penale come reato, per le violazioni
delle disposizioni sotto elencate, si applicano le correlate sanzioni:
a)
commi 1 e 2 dell'articolo 2 (orario minimo settimanale) da euro 200,00 a euro
3.000,00;
b)
articolo 6 (ferie annuali), da euro 200,00 a euro 1.500,00;
c)
comma 1 e 3 dell'articolo 9 (Programmazione del servizio farmaceutico) da euro
200,00 a euro 1.500,00;
d)
commi 1, 2 e 3 dell'articolo 12 (Pubblicità degli orari e dei turni), da euro
200,00 a euro 1.500,00.
2.
L'accertamento delle violazioni di cui al comma 1 e la relativa funzione
sanzionatoria sono demandate al Comune in cui ricade la farmacia.
3.
Le violazioni accertate sono comunicate all'Ordine provinciale dei farmacisti
per l'eventuale assunzione dei provvedimenti di competenza.
Art. 14
(Abrogazione)
1.
La legge regionale 23 marzo 1984, n. 2 (Disciplina dell'orario dei turni e
ferie delle farmacie ubicate nel territorio della Regione Calabria) è abrogata.
Art. 15
(Entrata in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
“Il Consiglio
regionale,
vista
la delibera di Giunta regionale n. 283 del 05 agosto 2013, che approva la
liquidazione dell'Istituto regionale Arbereshe di Calabria. Bilanci di
previsione per gli anni finanziari 2010, 2011, 2012 e Rendiconti generali per
gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012;
premesso che:
l'articolo
10 della legge regionale 30 ottobre 2003, n. 15 recante "Norme per la
tutela e la valorizzazione della lingua e del patrimonio culturale delle
minoranze linguistiche e storiche di Calabria" prevede l'istituzione dell'Istituto
regionale per la cultura Arbereshe di Calabria, con sede in San Demetrio
Corone;
l'articolo
24 della legge regionale 13 giugno 2008, n. 15 ha autorizzato la Giunta
regionale a procedere alla trasformazione degli Istituti regionali di cultura di
cui all'articolo 10 della legge regionale n. 15/2003, in fondazioni, con il
compito di promuovere la tutela delle tradizioni linguistiche e culturali delle
popolazioni calabresi;
con
deliberazione della Giunta regionale n. 910 del 24 novembre 2008 gli Istituti
regionali di cultura sono stati trasformati in fondazioni, con compiti di
promozione della tutela delle tradizioni linguistiche e culturali delle
popolazioni alloglotte calabresi, provvedendo alla nomina dei Commissari ad
acta ai quali è stato affidato il compito di curare la predisposizione degli
adempimenti necessari alla trasformazione degli istituti e prevedendo, inoltre,
che "l'operato dei Commissari sarà sottoposto alla Giunta e al Consiglio
regionale per la successiva approvazione ai sensi della legge regionale n.
8/2002 e s.m.i";
visti:
la
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 e s.m.i;
l'articolo
54, comma 5, lettera b) dello Statuto della Regione Calabria;
viste le delibere del Consiglio
regionale:
n.
428 del 10 febbraio 2010 con la quale sono stati approvati i bilanci di
previsione dell'Istituto regionale per la Comunità Arbereshe di Calabria. per
gli anni finanziari 2007, 2008 e 2009";
n.
431 del 10 febbraio 2010 con la quale sono stati approvati i rendiconti
generali dell'Istituto regionale per la Comunità Arbereshe di Calabria per gli
anni finanziari 2006, 2007 e 2008";
considerato che:
con
decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 310 del 14 dicembre 2010 il
dr. Emilio Mastroianni è stato nominato Commissario ad acta per l'Istituto
regionale per la Comunità Arbereshe di Calabria;
è
compito del Commissario ad acta procedere alla definizione di tutte le
situazioni giuridiche per poter procedere alla liquidazione ed alla
trasformazione degli Enti, compresa la predisposizione dei bilanci;
atteso che, nell'ambito degli atti di
liquidazione con determinazione del Commissario ad acta dell'Istituto regionale
per la Comunità Arbereshe di Calabria n. 1 del 7 dicembre 2012, è stato
approvato il Rendiconto generale per l'anno 2009;
con
determinazioni del Commissario ad acta dell'Istituto regionale per la Comunità
Arbereshe di Calabria nn. 2, 3 e 4 del 7
dicembre 2012, sono stati approvati, rispettivamente i progetti di bilancio di
previsione ed i rendiconti generali del medesimo Istituto per gli anni
2010.2011 e 2012;
il
Collegio dei Revisori dei Conti dell'Istituto,
nella seduta del 7 dicembre 2012, ha
espresso parere favorevole all'approvazione dei bilanci di
previsione per gli anni 2010, 2011 e 2012 e dei rendiconti generali della
Comunità Arbereshe di Calabria per gli 2009. 2010 e 2011;
il
Collegio dei Revisori dei Conti dell'Istituto, nella seduta del 7 marzo 2013,
ha espresso parere favorevole all'approvazione del rendiconto generale della
Comunità Arbereshe di Calabria per l'anno 2012;
il
dipartimento competente "Cultura, Beni Culturali, Istruzione, Università,
Ricerca Scientifica e Alta Formazione", con nota n. 180072 del 28 maggio
2013, ha espresso parere favorevole all'approvazione dei bilanci di previsione
della Comunità Arbereshe di Calabria per gli anni 2010, 2011 e 2012 e dei
rendiconti generali per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012;
il
"Settore Bilancio e Programmazione economico finanziaria. Risanamento
finanziario" con nota n. 224433 del 5 luglio 2013 ha espresso parere
favorevole all'approvazione dei bilanci di previsione dell'Istituto regionale
Arbereshe di Calabria per gli anni 2010, 2011
e 2012;
il
Settore "Ragioneria Generale – Contabilità - Rendicontazione e
Parificazione" ha effettuato l'istruttoria, limitatamente all'aspetto
contabile, sui rendiconti per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012, non rilevando
elementi ostativi all'invio degli atti in Giunta e, quindi, al Consiglio regionale
ed ha espresso parere favorevole all'approvazione dei documenti contabili con
note nn. 229329 – 229342 – 229423 - 229438 del 10 luglio 2013;
che
lo stesso "Settore Bilancio e Programmazione economico finanziaria,
Risanamento finanziario" nell'approvare i bilanci di previsione per gli
anni 2010, 2011 e 2012 raccomanda di procedere al trasferimento di tutte le
risorse finanziarie risultanti dal rendiconto 2012 alle Fondazioni aventi il
compito di promuovere la tutela delle tradizioni linguistiche e culturali delle
popolazioni calabresi, previste dalla legge regionale 13 giugno 2008 n.15 ed
istituite con deliberazione della Giunta regionale n.910 del 24 novembre 2008;
considerato che la Seconda Commissione,
facendo proprie le raccomandazioni indicate dal settore Bilancio e
Programmazione economico-finanziaria nella nota prot. 224433 del 5 luglio 2013
e sentiti i rappresentanti dell'istituto, i dipartimenti regionali Bilancio e
Cultura nella seduta del 10/10/2013, ha approvato la proposta di provvedimento
amministrativo n. 243 di iniziativa della Giunta regionale recante:
"Liquidazione dell'Istituto regionale Arbereshe di Calabria,
Bilanci di previsione per gli anni finanziari 2010, 2011, 2012 e Rendiconti
generali per gli anni 2009, 2010, 2011, 2012";
delibera
di
approvare, ai sensi dell'articolo 57 della L.r. n. 8/2002 i "Bilanci di
previsione per gli anni finanziari 2010, 2011, 2012 e Rendiconti generali per
gli anni 2009, 2010, 2011, 2012" dell'Istituto regionale Arbereshe di
Calabria, con allegati tutti documenti richiamati in premessa che costituiscono
parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
di
demandare agli organi dell'Istituto regionale Arbereshe di Calabria la puntuale
applicazione delle raccomandazioni formulate, dal Dipartimento Bilancio, e
dalla Commissione Bilancio”.
“Il
Consiglio regionale,
vista la delibera di Giunta regionale n.
318 dell'11 settembre 2013, recante: "Liquidazione dell'Istituto regionale
superiore di studi Elleno Calabri per la Comunità greca di Calabria: Bilanci di
previsione per gli anni finanziari 2010, 2011 e 2012 e Rendiconti generali per
gli anni 2007, 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012";
premesso che:
l'articolo
10 della legge regionale 30 ottobre 2003, n. 15 recante "Norme per la
tutela e la valorizzazione della lingua e del patrimonio culturale delle
minoranze linguistiche e storiche di Calabria" prevede l'istituzione
superiore di studi Elleno Calabri per la Comunità greca di Calabria, con sede
in Bova Marina;
l'articolo
24 della legge regionale 13 giugno 2008, n. 15 ha autorizzato la Giunta
regionale a procedere alla trasformazione degli Istituti regionali di cultura
di cui all'articolo 10 della legge regionale n. 15/2003, in fondazioni, con il
compito di promuovere la tutela delle tradizioni linguistiche e culturali delle
popolazioni calabresi;
con
deliberazione della Giunta regionale n. 910 del 24 novembre 2008 gli Istituti
regionali di cultura sono stati trasformati in fondazioni, con compiti di
promozione della tutela delle tradizioni linguistiche e culturali delle
popolazioni calabresi, provvedendo alla nomina dei Commissari ad acta ai quali
è stato affidato il compito di curare la predisposizione degli adempimenti
necessari alla trasformazione degli istituti e prevedendo, inoltre, che
"l'operato dei Commissari sarà sottoposto alla Giunta e al Consiglio
regionale per la successiva approvazione ai sensi della legge regionale n.
8/2002 e s.m.i.";
visti:
la
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 e s.m.i.;
l'articolo
54, comma 5, lettera b), dello Statuto della Regione Calabria;
i seguenti documenti allegati alla
presente deliberazione:
Allegato
1 - determinazione del Commissario n. 1 del 07/12/2012;
Allegato
2 - bilancio consuntivo anno 2007 -Entrata e spesa;
Allegato
3 - relazione collegio revisori anno 2007;
Allegato
4 - prospetti riepilogativi al 31/12/2007;
Allegato
5 - relazione commissario al bilancio consuntivo 2007;
Allegato
6 - conto generale del patrimonio anno 2007;
Allegato
7 - relazione istruttoria del settore ragioneria;
Allegato
8 - determinazione del Commissario n. 2 del 07/12/2012;
Allegato
9 - bilancio consuntivo anno 2008 -Entrata e spesa;
Allegato
10 - relazione collegio revisori anno 2008;
Allegato
11 - prospetti riepilogativi al 31/12/2008;
Allegato
12 - relazione commissario al bilancio consuntivo 2008;
Allegato
13 - conto generale del patrimonio anno 2008;
Allegato
14 - relazione istruttoria del settore ragioneria;
Allegato
15 - determinazione del Commissario n. 3 del 07/12/2012;
Allegato
16 - bilancio consuntivo anno 2009-Entrata e spesa;
Allegato
17 - relazione collegio revisori anno 2009;
Allegato
18 - prospetti riepilogativi al 31/12/2009;
Allegato
19 - relazione commissario al bilancio consuntivo 2009;
Allegato
20 - conto generale del patrimonio anno 2009;
Allegato
21 - relazione istruttoria del settore ragioneria;
Allegato
22 - determinazione del Commissario n. 4 del 07/12/2012 sul bilancio preventivo
e consuntivo;
Allegato
23 - bilancio di previsione anno 2010 -Entrata e spesa;
Allegato
24 - relazione collegio revisori anno 2010;
Allegato
25 - relazione commissario al bilancio di previsione 2010;
Allegato
26 - bilancio consuntivo anno 2010 - Entrata e spesa;
Allegato
27 - relazione collegio revisori anno 2010;
Allegato
28 - prospetti riepilogativi al 31/12/2010;
Allegato
29 - relazione commissario al bilancio consuntivo 2010;
Allegato
30 - conto generale del patrimonio anno 2010;
Allegato
31 - relazione istruttoria del settore ragioneria;
Allegato
32 - determinazione del Commissario n. 5 del 07/12/2012 sul bilancio preventivo e consuntivo;
Allegato
33 - bilancio di previsione anno 2011 - Entrata e spesa;
Allegato
34 - relazione collegio revisori anno 2011;
Allegato
35 - relazione commissario al bilancio di previsione 2011;
Allegato
36 - bilancio consuntivo anno 2011 - Entrata e spesa;
Allegato
37 - relazione collegio revisori anno 2011;
Allegato
38 - prospetti riepilogativi al 31/12/2011;
Allegato
39 - relazione commissario al bilancio consuntivo 2011;
Allegato
40 - conto generale del patrimonio anno 2011;
Allegato
41 - relazione istruttoria del settore ragioneria;
Allegato
42 - determinazione del Commissario n. 6 del 07/12/2012 sul bilancio preventivo
e consuntivo;
Allegato
43 - bilancio di previsione anno 2012 - Entrata e spesa;
Allegato
44 - relazione collegio revisori anno 2012;
Allegato
45 - relazione commissario al bilancio di previsione 2012;
Allegato
46 - relazione istruttoria del settore bilancio;
Allegato
47 - bilancio consuntivo entrata e spesa;
Allegato
48 - relazione collegio revisori anno 2012;
Allegato
49 - prospetti riepilogativi al 31/12/2012;
Allegato
50 - relazione commissario al bilancio consuntivo 2012;
Allegato
51 - conto generale del patrimonio anno 2012;
Allegato
52 - relazione istruttoria del settore ragioneria;
Allegato
53 - parere Dipartimento Cultura sui bilanci di previsione e sui bilanci consuntivi;
vista la delibera del Consiglio regionale
n. 429 del 10 febbraio 2010 con la quale sono stati approvati i bilanci di
previsione dell'Istituto regionale superiore di studi Elleno Calabri, per gli
anni finanziari 2007, 2008 e 2009;
considerato che:
con
decreto del Presidente della Giunta regionale n. 310 del 14 dicembre 2010 il
dr. Emilio Mastroianni è stato nominato Commissario ad acta dell'Istituto
regionale superiore di studi Elleno Calabri;
è
compito del Commissario ad acta procedere alla definizione di tutte le
situazioni giuridiche per poter procedere alla liquidazione ed alla
trasformazione degli Enti, compresa la predisposizione dei bilanci;
atteso che, nell'ambito degli atti di
liquidazione:
con
determinazione del Commissario ad acta dell'Istituto regionale superiore di
studi Elleno Calabri n. 1, 2 e 3 del 7 dicembre 2012, sono stati approvati i
Rendiconti generali per gli anni 2007, 2008, 2009;
con
determinazione del Commissario ad acta dell'Istituto regionale superiore di
studi Elleno Calabri n. 4, 5 e 6 del 7 dicembre 2012, sono stati approvati i
progetti di Bilancio di previsione ed i Rendiconti generali consuntivi per gli
anni 2010, 2011, 2012;
il
Collegio dei Revisori dei Conti dell' Istituto ha espresso parere favorevole
all'approvazione dei bilanci per gli anni 2010, 2011 e 2012 e dei rendiconti
generali dell'Istituto regionale superiore di studi Elleno Calabri della
Comunità greca di Calabria per gli anni 2007, 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012;
il
dipartimento competente "Cultura, Beni culturali, Istruzione, Università,
Ricerca Scientifica e Alta formazione", con nota n. 180072 del 28 maggio
2013, ha espresso parere favorevole all'approvazione dei bilanci dell'Istituto
regionale superiore di studi Elleno Calabri per gli anni 2010, 2011 e 2012 e
dei rendiconti generali per gli anni 2007, 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012;
il
Settore "Bilancio e Programmazione economico-finanziaria" ha
effettuato l'istruttoria, limitatamente all'aspetto contabile, sui bilanci di
previsione per gli anni 2010, 2011 e 2012, non rilevando elementi ostativi all'
invio degli atti in Giunta e, quindi, al Consiglio regionale ed ha espresso
parere favorevole all'approvazione dei documenti contabili con nota n. 279233
del 4 settembre 2013;
il
Settore "Ragioneria Generale - Contabilità - Rendicontazione e
Parificazione" ha effettuato l'istruttoria, limitatamente all'aspetto
contabile, sui rendiconti relativi agli anni 2007, 2008, 2009, 2010, 2011 e
2012, non rilevando elementi ostativi all'invio degli atti in Giunta e, quindi,
al Consiglio regionale ed ha espresso parere favorevole all'approvazione dei
documenti contabili con note nn. 278346, 278349, 278350, 278354, 278355 e
278358 del 4 settembre 2013;
considerato che la Seconda Commissione,
sentiti i rappresentanti dell'Istituto, i dipartimenti regionali Bilancio e
Cultura nella seduta del 10/10/2013, ha approvato la proposta di provvedimento
amministrativo n. 256/9^ di iniziativa della Giunta regionale recante:
"Liquidazione dell'Istituto regionale superiore di studi Elleno Calabri
per la Comunità greca di Calabria: Bilanci di previsione per gli anni
finanziari 2010, 2011 e 2012 e Rendiconti generali per gli anni 2007, 2008,
2009, 2010, 2011 e 2012”;
delibera
di
approvare, ai sensi dell'articolo 57 della L.r. n. 8/2002 i Bilanci di
previsione per gli anni finanziari 2010, 2011 e 2012 e i Rendiconti generali
per gli anni 2007, 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012 dell'Istituto regionale
superiore di studi Elleno Calabri per la Comunità greca di Calabria, con
allegati tutti i documenti richiamati in premessa che costituiscono parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione”.
“Il Consiglio regionale,
vista la delibera di Giunta regionale n.
315 dell'11 settembre 2013, che approva il Bilancio di previsione dell'ATERP
della Provincia di Cosenza per l'anno finanziario 2013;
visti:
la
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 e s.m.i.;
la
legge regionale n. 27 del 30 agosto 1996, con la quale si è provveduto a
disciplinare il nuovo ordinamento degli Enti regionali operanti nel settore
dell'edilizia residenziale pubblica;
vista la delibera del Consiglio regionale
n. 192 del 23 luglio 2012 con la quale é stato approvato il bilancio di
previsione dell'ATERP della provincia di Cosenza per l'anno finanziario 2012;
considerato che:
con
deliberazione del Commissario Straordinario dell'ATERP della Provincia di
Cosenza n. 7 del 28 gennaio 2013 (Allegato 1) è stato approvato il progetto di
bilancio di previsione della medesima Azienda per l'anno 2013 (Allegato n. 2),
unitamente alla Relazione illustrativa del Programma annuale dell'Azienda e
relazione tecnico-amministrativa al bilancio di previsione (Allegato 3) ed al
Programma triennale 2013-2015 (Allegato 4);
il
Collegio dei revisori dei conti dell'Azienda ha espresso parere favorevole
all'approvazione del bilancio di previsione 2013 mediante la relazione allegata
al presente atto per farne parte integrante e sostanziale (Allegato 5),
formulando le seguenti osservazioni, raccomandazioni e prescrizioni:
1)
di portare a termine, entro l'esercizio finanziario 2013, il censimento, la
ricognizione del patrimonio e l'adeguamento dei canoni locativi; 2) di
proseguire nell'azione di recupero delle morosità e di predisporre ogni azione
idonea volta a determinare il rientro dall'esposizione bancaria;
3)
di non utilizzare l'avanzo d'amministrazione, indicato in euro 3.283.779,87,
neanche parzialmente, a copertura delle maggiori uscite previste per il 2013;
4)
di operare una maggiore e più scrupolosa gestione amministrativa al fine di
mantenere l'equilibrio finanziario, cercando così di raggiungere gli obiettivi
primari di razionalizzazione e accertamento dell’evasione dei canoni anche al
fine di evitare situazioni di contenzioso;
considerato che l'Unità Organizzativa
Autonoma "Politiche della casa" istituita presso il Dipartimento
Lavori Pubblici ha espresso parere favorevole all'approvazione del bilancio di
previsione 2013 dell'ATERP della provincia di Cosenza, recependo integralmente
le prescrizioni, osservazioni e raccomandazioni formulate dal Collegio
sindacale;
tenuto conto che il Dipartimento
Bilancio, con note prot. n. 115299 del 05.04.2013 e n.0269228 del 20.08.2013,
ha espresso parere favorevole per l'approvazione del Bilancio di previsione
anno 2013 raccomandando all'azienda di procede al riaccertamento dei residui
attivi e passivi, secondo i criteri individuati nel principio applicativo della
competenza finanziaria di cui al D.lgs. 118/2011, recepito nell'ordinamento
regionale con L.r. n.47/2011;
considerato che la Seconda Commissione,
facendo proprie le osservazioni, prescrizioni e raccomandazioni indicate dal
Collegio dei Revisori e dai Dipartimenti regionali Lavori Pubblici e Bilancio e
Programmazione economico-finanziaria, ha approvato la proposta di provvedimento
amministrativo n. 250/9" di iniziativa della Giunta regionale, recante:
"Bilancio di previsione dell'ATERP della Provincia dì Cosenza per l'anno
finanziario 2013";
delibera
di
approvare, ai sensi dell'articolo 57 della L.r. n. 8/2002 il Bilancio di
previsione dell'ATERP della Provincia di Cosenza per l'anno finanziario 2013,
con allegati tutti i documenti richiamati in premessa che costituiscono parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione;
di
demandare agli organi dell'Azienda la puntuale applicazione delle
raccomandazioni formulate dal Collegio dei Revisori, dai Dipartimenti regionali
Lavori Pubblici e Bilancio e Programmazione economico-finanziaria e dalla
Commissione Bilancio".
“Il
Consiglio regionale,
vista la delibera di Giunta regionale n.
317 dell'11 settembre 2013;
visti:
l'articolo
57 della legge regionale n. 8/2002; la legge regionale n. 27 del 30 agosto
1996, con la quale si è provveduto a disciplinare il nuovo ordinamento degli Enti
regionali operanti nel settore dell'edilizia residenziale pubblica;
considerato che:
con
delibera del Direttore Generale dell'ATERP di Cosenza n. 178 del 13110/2010 è
stato approvato il Bilancio Consuntivo per l'esercizio finanziario 2009;
nella
relazione allegata al citato Bilancio il Collegio dei revisori ha espresso
parere favorevole per l'approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario
2009, attestando:
-
la regolarità delle procedure per la
contabilizzazione delle entrate e delle spese in conformità alle disposizioni
di legge e regolamenti;
-
la corrispondenza tra i dati riportati
nel conto del bilancio con quelli risultanti dalle scritture contabili;
-
il rispetto del principio della
competenza finanziaria nella rilevazione degli accertamenti e degli impegni;
-
la corretta rappresentazione del conto
del bilancio nei riepiloghi e nei risultati di cassa e di competenza
finanziaria;
-
il riaccertamento dei residui attivi e
passivi;
e
raccomandando:
-
di adottare adeguati provvedimenti in
ordine alla morosità dell'utenza e alla situazione debitoria e creditoria nei
confronti del Ministero LL.PP. - per la Gestione Speciale ex CER;
-
di rispettare rigorosamente a partire
dagli esercizi 2010 e successivi le norme di contenimento della spesa di cui alla
L.r. n. 22/2010;
considerato che il Dipartimento Lavori
Pubblici, con nota allegata alla delibera di Giunta regionale n. 317 dell' 11
settembre 2013, ha espresso parere favorevole all'approvazione del rendiconto
2009 limitatamente all'equilibrio finanziario, condividendo e sottoscrivendo le
prescrizioni e le raccomandazioni espresse dal Collegio, specie per quanto
riguarda la copertura del disavanzo e la regolarizzazione della morosità e
rilevando che:
l'azienda
ha garantito il pareggio costi-ricavi come disposto dall'art. 35 comma 7 della
L.r. n. 32/96;
il
problema della morosità non è stato ancora risolto;
il
conto economico chiude con un disavanzo di euro 1.266.407,54;
tenuto conto che il Dipartimento
Bilancio, Settore 2 Ragioneria Generale Servizio n. 5 Contabilità,
Rendicontazione e Parificazione, con nota prot. n. 201374 del 14.06.2013, ha
svolto la relazione istruttoria definitiva sul Bilancio Consuntivo per
l'esercizio finanziario 2009, proponendo "approvazione del Conto
Consuntivo esercizio finanziario 2009 segnatamente e limitatamente alla propria
competenza contabile con la prescrizione che l'ente ponga in essere ogni azione
mirata alla determinazione dell'esatto valore della morosità nei confronti
dell'utenza, alla riduzione della spesa;
considerato
che la Seconda Commissione ha approvato il provvedimento amministrativo di cui
all'oggetto nella seduta del 10 ottobre 2013, facendo proprie le prescrizioni
indicate nella delibera di Giunta regionale, che include le raccomandazioni e
prescrizioni espresse dal Collegio dei revisori e dai Dipartimenti Bilancio e
Lavori Pubblici, con la raccomandazione all'Aterp di perseguire il pareggio di
bilancio sia in termini finanziario che economici;
delibera
di
approvare, ai sensi dell'articolo 57 della L.r. n. 8/2002, il Rendiconto
consuntivo esercizio finanziario 2009 dell'ATERP di Cosenza, unitamente alle
raccomandazioni e prescrizioni espresse dal Collegio dei Revisori, dai
Dipartimenti regionali competenti e dalla Commissione Bilancio, con allegati tutti
i documenti richiamati in premessa che costituiscono parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione”.
Il
Consiglio regionale della Calabria,
premesso
che:
diverse
organizzazioni agricole calabresi hanno denunciato il rischio di invasione di agrumi
malati dal Sudafrica a causa della presenza negli agrumeti di quel paese di una
malattia, denominata Black spot (macchia nera);
il
rischio è che il virus possa creare problemi alle superfici calabresi coltivate
ad agrumi con conseguenze drammatiche per i raccolti e un duro colpo
all’economia regionale che nel settore rappresenta la seconda produttrice di
agrumi su scala nazionale;
la
malattia si può introdurre anche attraverso i frutti malati e provocare gravi
danni alla stessa filiera vivaistica;
appare
necessario un intervento presso gli organismi europei e un intervento della
Regione Calabria affinché attraverso il Servizio Fitopatologico regionale sia
messa in campo una valida azione di controllo, in particolare sul porto di
Gioia Tauro;
impegna
la
Giunta regionale e l’assessore all’agricoltura a porre in essere i necessari
interventi presso gli organismi europei competenti perché vietino
l’importazione delle piante e degli agrumi dal Sudafrica e nel contempo,
attraverso il Servizio Fitopatologico regionale e il Servizio divulgazione
dell’Arsac, ad attivare i necessari controlli nei punti strategici della
regione e in particolare nel porto di Gioia Tauro.
Il
Consiglio regionale della Calabria,
premesso
che
nell’ambito
del Comprensorio dell’Area dello Stretto, nel quale si inseriscono i Comuni di
Fiumara di Muro e S. Roberto è uno dei più marginalizzati della provincia di
Reggio sul piano della mobilità stradale;
l’unica
via di collegamento da Villa San Giovanni e Campo Calabro con i due popolosi
centri, fino ai Piani d’Aspromonte, rimane l’ex strada statale 670, oggi
ridotta a poco più di una mulattiera, con gravi rischi sul piano della
sicurezza alle persone e gravi danni sociali, stanti le difficoltà di
percorrenza;
il
completamento di questa arteria, atteso da decenni non solo dalle popolazioni
di Fiumara e S. Roberto ma anche dai precitati comuni di Villa San Giovanni e
Campo Calabro, si rivelerebbe strategico per la ricezione di flussi veicolari
ordinari, soprattutto in situazioni di emergenza che richiedono il tempestivo
impiego delle varie componenti di soccorso del sistema di Protezione Civile,
tenuto conto che il territorio interessato è esposto ad alto rischio sismico
oltre che da gravi fenomeni di dissesto idrogeologico;
la
realizzazione di questo collegamento, sostenibile dal punto di vista
ambientale, valorizzerebbe la parte alta della vallata del torrente Catona,
assumendo un alto valore dal punto di vista turistico-paesaggistico;
non
può essere ignorato l’appello, condiviso, lanciato dai Sindaci di Fiumara,
Villa San Giovanni, Campo Calabro e S. Roberto, di utilizzare fondi del POR
FESR della Programmazione Comunitaria 2014-2020 per questo importante obiettivo;
impegna
il
Presidente della Giunta regionale ad inserire nella imminente programmazione
comunitaria POR-FESR 2014-2020 un finanziamento adeguato, per realizzare il
tratto di strada a scorrimento veloce necessario per unire l’abitato del Comune
di Fiumara di Muro alla frazione Santa Lucia del Comune di Reggio Calabria.
Il Consiglio regionale della Calabria,
premesso che:
le farmacie rurali sono uno dei presidi sanitari più importanti dell’intero territorio calabrese, stante anche la particolare configurazione orografica e demografica della nostra Regione;
le farmacie stesse, a causa della polverizzazione dei Comuni, pur a fronte di un prezioso servizio reso a realtà spesso con meno di mille abitanti, non riescono in molti casi ad operare in condizione di economicità, rendendone la gestione non solo precaria sotto il profilo organizzativo ma improduttiva sotto quello dei risultati e quindi a rischio sopravvivenza;
nonostante una normativa nazionale di univoca interpretazione e supportata da sentenze di diversi TAR, il calcolo del fatturato ai fini dell’applicazione del regime degli sconti al Servizio Sanitario Nazionale avviene in alcune Regioni del nostro Paese, tra cui la Calabria, in maniera non ortodossa;
che in Calabria lo sconto scalare previsto dalla Legge 662/96 alle farmacie rurali sussidiate con fatturato annuo S.S.N. al netto dell’IVA non superiore a 387.342,67 Euro si applica nella misura fissa dell’1,5% ed alle farmacie rurali non sussidiate urbane con fatturato S.S.N. a 258.228,45 Euro si applica lo sconto scalare ridotto del 60%;
in altre Regioni, sottoposte anche a Piani di Rientro, il fatturato viene determinato considerando i farmaci ceduti in regime di S.S.N., al netto dell’IVA nonché degli sconti al S.S.N., dell’eventuale ticket, dell’assistenza integrativa e protesica e della “distribuzione per conto”;
nella nostra Regione, pur trattandosi di spesa aggiuntiva di importo contenuto e nonostante le particolari difficoltà in cui sono costrette ad operare le farmacie rurali, permane un sistema di calcolo del fatturato ormai abbandonato da gran parte delle altre Regioni, penalizzando centinaia di esse;
impegna
il Presidente della Giunta regionale, nella sua qualità di Commissario
della sanità calabrese ed all’attuazione del Piano di Rientro, a far
riesaminare il regime degli sconti fin qui applicato sia alle farmacie rurali
sussidiate che a quelle non sussidiate ed urbane, facendo verificare dal
Dipartimento Salute la congruità di quanto fin qui detratto, anche in relazione
alle attuali e probabili successive contrazioni dei fatturati, al fine di
evitare difformità applicative rispetto ad altre Regioni, a partire dal Lazio,
che colpiscono pesantemente le farmacie rurali calabresi già duramente provate
da una crisi che ne mette a rischio la stessa sopravvivenza.
Il Consiglio regionale,
premesso che:
con sentenza n. 522/2013 il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria – Sezione Staccata di Reggio Calabria, in accoglimento di uno solo dei ricorsi proposti avverso la graduatoria del concorso per titoli ed esami per la copertura di numero trentatré posti di operatore informatico (cod. 999), cat. B3, ha statuito l’obbligo per l’Amministrazione di ripetere la prova pratica del concorso;
avverso la sentenza n. 522/2013 del Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria – Sezione Staccata di Reggio Calabria, con decreto del Presidente del Consiglio è stato conferito mandato ai legali per la proposizione di apposita impugnativa in Consiglio di Stato volta all’annullamento della precitata sentenza ritenendo la stessa non fondata e lesiva dell’immagine del Consiglio regionale;
a far data dal 15.10.2012 i venticinque operatori informatici (cat. B3), sono stati nominati vincitori con determinazione n. 526 del 28.09.2013 e definitivamente immessi in ruolo con determinazione n. 427 del 04.06.2013;
il numero di 25 operatori informatici assunti, risulta peraltro già esiguo rispetto ai 33 posti previsti dal bando di concorso e deliberato nel fabbisogno del personale;
dalla citata sentenza non emerge alcuna responsabilità da parte dei 25 dipendenti nella causazione dei motivi di invalidità della prova pratica e di annullamento della graduatoria finale, essendo stato censurato esclusivamente il comportamento della Commissione nell’espletamento di detta fase della procedura concorsuale;
la citata sentenza non è ancora divenuta definitiva in quanto impugnata dinanzi al Consiglio di Stato il quale è chiamato altresì a pronunciarsi anche sulla richiesta di sospensiva;
una eventuale rescissione di rapporti lavorativi con i venticinque operatori informatici in esame, costituisce un evento di considerevole impatto organizzativo e gestionale per gli uffici amministrativi del Consiglio regionale ed esporrebbe l’Amministrazione, in attesa di una definitiva pronuncia del Consiglio di Stato, a un probabile ampliamento del contenzioso;
nessun vantaggio concreto ed
attuale deriverebbe al soggetto vincitore dinanzi al TAR dalla interruzione del
rapporto di lavoro dei dipendenti in atto espletanti le funzioni di operatore
informatico (cat. B3) presso il Consiglio regionale, tant’è che nessuna
richiesta in tal senso è stata mai avanzata;
le esigenze concrete ed attuali del Consiglio impongono di garantire la piena ed ininterrotta funzionalità delle attività istituzionali del Consiglio regionale;
fa voti
a che il Segretario Generale del Consiglio regionale della Calabria adotti, ove possibile, in attesa del pronunciamento definitivo del Consiglio di Stato, atti finalizzati alla conservazione della validità giuridico-economica dei contratti ad oggi stipulati con i 25 operatori informatici stante la necessità di garantire la piena ed ininterrotta funzionalità delle attività istituzionale del Consiglio regionale.