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IX^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

__________

 

74.

 

SEDUTA DI MARTEDI’ 15 OTTOBRE 2013

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

La seduta inizia alle 14,02

PRESIDENTE

La seduta è aperta, si dia lettura del verbale della seduta precedente.

PACENZA Salvatore, Segretario Questore f.f.

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni e mozione

PACENZA Salvatore, Segretario Questore f.f.

Legge le interrogazioni e le mozioni presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di risposta scritta ad interrogazione

PRESIDENTE

E’ pervenuta risposta scritta alle interrogazioni numero 424 del 12 agosto 2013 a firma dei consiglieri Principe, Scalzo, Naccari Carlizzi, Adamo, Amato, Ciconte, De Gaetano, Franchino, Giamborino, Guccione, Maiolo, Sulla; numero 428 del 4 settembre 2013 a firma del consigliere Franchino; numero 435 del 13 settembre 2013 a firma del consigliere Naccari Carlizzi.

(Sono riportate in allegato)

Concluse le comunicazioni iniziali, prima di dare inizio ai lavori del Consiglio, partiamo con le interrogazioni a risposta immediata.

(Interruzione)

Mi hanno chiesto la parola più consiglieri, però facciamo prima le interrogazioni. Poi daremo la parola a chi la richiede.

Interrogazione a risposta immediata numero 385 del 18 giugno 2013 a firma del consigliere Naccari Carlizzi “Sulle risorse della Fondazione Calabria Etica”

PRESIDENTE

E’ stata presentata la seguente Interrogazione a risposta immediata numero 385 del 18 giugno 2013 a firma del consigliere Naccari Carlizzi “Sulle risorse della Fondazione Calabria Etica” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

dal 2002, ai sensi dell'art. 18 bis della L. R. n. 7/2001 è stata istituita la Fondazione “Calabria Etica”, al fine di finanziare e sostenere le persone fisiche le famiglie in difficoltà, nonché le imprese sociali impegnate nello svolgimento di servizi socialmente rilevanti a favore di soggetti deboli svantaggiati;

lo Statuto della Fondazione, proprio per le sue peculiari finalità ed operando in un contesto di grave disagio di una parte consistente della popolazione, non ha mai previsto compensi per gli amministratori, ma solo la possibilità di corrispondere un gettone di presenza ed il rimborso delle spese sostenute, ma nessun consiglio di amministrazione si è avvalso di tale facoltà;

con L. R. n. 22/2010, nell'ambito delle misure necessarie al contenimento e riordino delle spesa pubblica regionale, all'art. 9 è stato stabilito che tutti i compensi, gettoni, indennità, retribuzioni o altre utilità corrisposte agli organi di indirizzo, direzione e controllo, consigli di amministrazione comunque denominati, negli enti sub-regionali e anche nelle fondazioni sono automaticamente ridotti del 20 per cento rispetto agli importi risultanti al 31 dicembre 2009;

con delibera n. 80 del 18 marzo 2011 la Giunta ha approvato, contrariamente a quanto già precedentemente sancito con legge regionale 22/2010, delle modifiche allo Statuto della Fondazione con le quali viene demandata allo stesso Presidente la facoltà di autodeterminarsi una indennità di carica -:

se risponde a verità che l'indennità che il Presidente si è autodeterminata è pari al 60% dell'indennità di un consigliere regionale;

se tale indennità è superiore al contributo annuo che la Regione assicura alla Fondazione per le spese di funzionamento, nonché al compenso complessivo corrisposto ai componenti del Collegio dei revisori, per cui tale provvedimento è in palese contrasto con la Legge 22/2010 e configura un ingiusto vantaggio agli organi di Calabria Etica;

se risponde a verità che nel bilancio previsionale 2012 l'indennità del Presidente è di 133.600 euro, che risulta essere, sempre da previsionale, superiore all'indennità complessiva del personale dipendente (118.338);

se il Presidente della Fondazione è stato candidato nelle ultime competizioni elettorali nella lista “Scopelliti Presidente”;

quali determinazioni intende assumere la Giunta;

se intende revocare la delibera n. 80 del 18 marzo 2011, al fine di non consentire che una somma consistente delle risorse finanziarie della fondazione sia sottratta dalle finalità statutarie che prevedono un impegno a favore della fasce deboli della popolazione calabrese, che sono allo stato penalizzate;

se intende richiedere al Presidente della Fondazione la restituzione delle somme illegittimamente percepite, in modo da destinarle a sostegno delle tante situazioni presenti in Calabria.”

Prego i colleghi consiglieri di fare silenzio e di prendere posto.

La parola al consigliere Naccari Carlizzi. Ne ha facoltà.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Presidente, nel 2001 è stata costituita da parte della Regione Calabria la Fondazione Calabria Etica al fine di sostenere le persone fisiche e le famiglie in difficoltà nonché le imprese sociali impegnate  nello svolgimento di servizi socialmente rilevanti a favore dei soggetti deboli e svantaggiati.

Lo Statuto della Fondazione non ha mai previsto compensi per gli amministratori, ma solo la possibilità di corrispondere un gettone di presenza.

Con legge regionale 22/2010, si è poi stabilito, nel quadro delle misure volte al contenimento e al riordino della spesa pubblica regionale, che tutti i compensi, gettoni, indennità, retribuzioni o altre utilità corrisposte agli organi di indirizzo, direzione e controllo, ai consigli di amministrazione comunque denominati, negli enti sub-regionali e anche nelle fondazioni, fossero automaticamente ridotti del 20 per cento rispetto agli importi risultanti al 31 dicembre 2009.

Con delibera numero 80 del 18 marzo 2011 – successiva alla legge 22 del 2010 - la Giunta regionale, contrariamente alla norma, ha approvato la modifica delle modifiche allo Statuto della Fondazione Calabria Etica con la quale viene demandata, addirittura, allo stesso Presidente la facoltà di autodeterminarsi una indennità di carica.

Un vero e proprio incauto affidamento.

La richiesta è questa: sapere se corrisponde a verità che il Presidente di detta Fondazione si sia autodeterminato una somma pari al 60 per cento di quella indennità prevista, allora peraltro, per i consiglieri regionali e che poi è stato, come è noto, dimezzata dalle norme nazionali. Se tale indennità sia superiore al contributo annuo che la Regione assicura alla Fondazione stessa per il suo funzionamento; se risponde a verità che nel bilancio previsionale 2012 l'indennità di detto Presidente è di 133.600 euro, che è superiore alla spesa per l’intero personale dipendente. Se detto Presidente sia stato reclutato sulla base di particolari competenze oltre al fatto di essere stato candidato alle elezioni nella lista “Scopelliti Presidente”. Quindi, per sapere, quali urgenti determinazioni voglia adottare la Giunta da una parte per revocare quella delibera palesemente illegittima e dall’altra per chiedere la restituzione delle somme illegittimamente percepite.

PRESIDENTE

La parola all’assessore Salerno per la risposta.

SALERNO Nazzareno, assessore alla famiglia e politiche sociali, al lavoro e alla formazione

Grazie, Presidente. Iin ordine alla prima domanda riportata nell’interrogazione si riferisce che con determina presidenziale numero 6 del 14 aprile 2011 è stata fissata per il Presidente della Fondazione Calabria Etica una indennità di carica così come previsto dall’articolo 6 dello Statuto.

L’indennità accordata è stata commisurata al 60 per cento della indennità percepita da un consigliere regionale. Tale quantificazione è stata determinata prendendo quale riferimento altri organismi in house che da sempre hanno determinato l’indennità agli amministratori utilizzato anche il parametro in tali organismi.

Pertanto, si è preso come riferimento l’indennità percepita dal consigliere del Cda e non del Presidente, anche se nella fattispecie il Presidente di Fondazione Calabria Etica non solo è Presidente ma è anche organismo monocratico di amministrazione con piene ed esclusive responsabilità.

Preme, inoltre, rilevare che fino al novembre 2010 l’attività e le funzioni svolte dalla Fondazione sono state piuttosto contenute.

A seguito del riconoscimento di organismo in house della Regione Calabria si è riscontrata una crescita esponenziale dell’attività e degli ambiti di intervento operativo.

Allo stato attuale non sono stati attuati tutti gli interventi previsti nel documento di programmazione triennale 2010/2012, approvato con delibera di Giunta numero 3 del 13 gennaio 2010, ma rispetto al suindicato documento programmatico sono state attivate ulteriori iniziative a supporto del settore politiche sociali della Regione e finalizzate ad accrescere il sostegno, l’inclusione ed il benessere sociale di quanti vivono nel territorio calabrese in particolar modo delle fasce più deboli.

In merito al secondo quesito, il contributo annuo riconosciuto alla Fondazione per le spese di funzionamento nel 2011, anno di determinazione della indennità, è stato pari a 350 mila euro e nel 2010 ad 850 mila euro. Solo nel 2012 il contributo è stato ridotto a 100 mila euro. Il compenso del Collegio dei revisori determinato ai sensi dell’articolo 10 della legge regionale numero 22 del 2010 è pari a euro 53 mila 558,14.

Si evidenzia, comunque, che i costi di gestione della Fondazione sono ampiamente coperti con fondi disponibili di gestione degli anni precedenti e le proquota che è possibile inserire sulle progettualità tanto che la Fondazione ha chiuso negli ultimi tre anni i propri bilanci con una parità nella gestione caratteristica ed un avanzo nella gestione straordinaria.

Si evidenzia, inoltre, che da gennaio 2013 l’indennità percepita dal Presidente è stata ridotta del 20 per cento per una indennità netta pari a 49 mila euro.

Risposta alla  terza domanda: nel bilancio di previsione 2012 l’indennità è stata pari a 133 mila 600 euro per una indennità netta pari a 61 mila 260 euro. In merito al costo del personale l’importo di 118 mila 338 euro si riferisce al solo personale dipendente a tempo indeterminato. Il costo complessivo relativo al personale considerata l’importante mole di lavoro sostenuta, è stato pari a euro 3 milioni 472 mila 957,94.

In merito alla domanda se il Presidente della Fondazione è stato candidato nelle ultime competizioni elettorali nella lista “Scopelliti Presidente”, non risulta sia stato candidato alle ultime competizioni elettorali nella lista “Scopelliti Presidente”.

In merito agli ultimi due quesiti posti vorrei comunicare al Consiglio, e quindi rispondere al collega firmatario della interrogazione, che il dipartimento Politiche sociali, a firma del direttore generale, avvocato Calvetta, ha comunque avviato – anche a seguito della interrogazione ma già era in itinere – un procedimento anche in autotutela ex articolo 7 e seguenti della Legge 241 del 1990 per verificare, ulteriormente, la correttezza della procedura.

Questa è stata avviata ed il dipartimento controlli, da quanto mi risulta, sta completando la verifica. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie assessore. Prego, consigliere Naccari Carlizzi.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Presidente, cosa devo dire? Insomma, c’è una legge che prevede la riduzione dei compensi per tutti gli organismi. Questa legge viene contraddetta da una delibera che stabilisce una cifra che per i primi anni è di 133 mila euro; addirittura per il 2012 questa cifra è superiore all’importo – come ci è stato detto dall’assessore – di tutti i dipendenti a tempo indeterminato.

Dopo di ché il dipartimento ha avviato un procedimento in via di autotutela che, come tutti i procedimenti della Regione Calabria, non si conclude mai in meno di uno-due anni, specie quando ci sono alcune violazioni che sono palesi.

Questa è una violazione di legge, è un evidente abuso a questo punto e di conseguenza il provvedimento di autotutela deve essere preso e recuperate le somme.

Per quanto riguarda poi il contributo, abbiamo visto – come è stato detto - in alcuni anni è stato addirittura inferiore alle indennità complessive e quindi questa Fondazione serve a pagare le indennità.

Poi, mi par di capire che nell’ultimo anno sono stati utilizzati dei fondi europei e quindi c’è stato un incremento delle attività. Ma il problema è capire se l’azione della Giunta regionale è sottoposta al principio di legalità.

Il problema è di natura costituzionale: esiste una norma costituzionale che prevede che la Giunta possa procedere in violazione della legge? Questa, secondo me, è una ipotesi chiara di abuso ed invito l’assessore - che oggi ci ha dato cognizione della iniziativa del dipartimento, poiché l’atto proviene dalla Giunta che ha approvato quello Statuto e, precedentemente a quella approvazione, l’indennità era zero e persino i gettoni di presenza venivano restituiti dai componenti, dai soggetti che poi sono stati rinnovati con la nomina di questo nuovo amministratore – poiché ne è a conoscenza, se non vuole essere parte di questa abbastanza evidente violazione di legge, a sollecitare il dirigente, direttore generale, a proporre alla Giunta una revoca.

Poiché quell’atto è stato approvato dalla Giunta regionale, voi avete l’obbligo di intervenire per revocare quel provvedimento che è almeno palesemente illegittimo, qualora non si riscontrasse anche un profilo di abuso di ufficio.

Interrogazione a risposta immediata numero 386 del 20 giugno 2013 a firma del consigliere Giordano “Sul disimpegno di rete ferroviaria italiana rispetto agli investimenti sull’area portuale di Gioia Tauro”

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 386 del 20 giugno 2013 a firma del consigliere Giordano “Sul disimpegno di rete ferroviaria italiana rispetto agli investimenti sull’area portuale di Gioia Tauro” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

i vertici di Rete Ferroviaria Italiana nel corso dell'ultimo comitato di sorveglianza POR Calabria-Fesr hanno comunicato di voler interrompere unilateralmente tutti i bandi previsti nell'Accordo di Programma Quadro firmato tra Regione e governo tesi a potenziare lo scalo portuale di Gioia Tauro;

la presunta motivazione sarebbe imputabile al fatto che non ci sarebbero più le condizioni di garanzia da parte pubblica dei pagamenti previsti su queste opere. Per questo Rfi sospenderà l'iter procedurale dei bandi fino a quando non ci saranno le dovute garanzie sulle quote di finanziamento del Programma operativo nazionale (Pon) 2007-2013;

durante la discussione lo stesso Partenariato aveva dovuto prendere atto del fallimento della procedura di gara per la realizzazione del terminal intermodale, meglio conosciuto come "gateway", opera fondamentale per dotare il porto di un collegamento finalmente adeguato con la piattaforma ferroviaria nazionale;

l'annunciato disimpegno, con la decisione unilaterale di sospendere le procedure di affido dei lavori in atto, da parte dei rappresentanti di Rete Ferroviaria Italiana, pone in discussione il rilancio del poto di Gioia Tauro e conferma, ove ce ne fosse bisogno, come Rfi (Trenitalia) abbia deciso di investire in altre zone del paese, quali Trieste e Vado Ligure, e di abbandonare al suo destino la struttura portuale gioiese;

tale decisione metterebbe a rischio l'intero progetto di potenziamento del porto di Gioia Tauro che, al contrario, persegue da anni l'obiettivo di diventare uno snodo fondamentale per il traffico merci italiano, come d'altronde lo stesso governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha ribadito in più occasioni e ciò nell'ottica di "potenziare il collegamento alla rete ferroviaria nazionale del grande hub di trashipment tra i più importanti d'Europa";

come denunciato dalle organizzazioni sindacali regionali, alla luce degli ultimi sviluppi, “ci si trova dinanzi ad una situazione assolutamente inaccettabile che va a compromettere il futuro di una infrastruttura portuale già provata da precedenti politiche ad alto tasso discriminante, non ultimo la quasi totale esclusione dal Piano nazionale della Logistica di recente emanazione" -:

quali siano le reali motivazioni che hanno indotto RFI ad adottare le decisioni meglio indicate in premessa;

se e quali siano gli interventi programmati del governo regionale per far recedere RFI dalle decisioni assunte;

quali iniziative si intendono intraprendere, anche con il coinvolgimento del governo nazionale, per salvaguardare i progetti di sviluppo del porto di Gioia Tauro tesi a creare, fra l'altro, un terminal intermodale che, se non realizzato, rischia di affossare definitivamente ogni ipotesi di crescita di una intera area.”

Vorrei pregare sia il consigliere Giordano che l’assessore di rimanere nei minuti loro consentiti dal Regolamento sia per l’illustrazione sia per la risposta.

Prego, consigliere Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, sarò velocissimo anche perché è un argomento che purtroppo abbiamo toccato più volte. Questa interrogazione era del 20 giugno ed era appena noto il disimpegno di Rfi che era stato dichiarato nel corso dell’ultimo Comitato di sorveglianza di quel periodo; un disimpegno rispetto alla realizzazione al bando del gateway ferroviario che, come tutti sanno, discende dall’Accordo di Programma Quadro ed impegna una risorsa consistente dei 459 milioni pari a 280 milioni.

Durante la discussione in sede di Comitato, Trenitalia ha affermato che non ci sono le condizioni per procedere per una serie di inadempienze e di mancate garanzie sulle quali né l’autorità portuale né la Regione avevano potuto garantire.

Questo conferma, purtroppo, il trend che in questi anni ha visto Rfi e il Governo nazionale guardare ad altri scali con corposi investimenti e mi riferisco, in particolare, a Trieste e a Vado Ligure. Ma la cosa singolare è che nel momento in cui il Piano europeo, il piano internazionale dei trasporti ha in qualche modo sancito quali sono gli scali inseriti nella rete Tnt, e Gioia Tauro è a pieno titolo nella rete Tnt, il Governo ha addirittura destinato risorse per 482 milioni al porto Gaeta-Fiumicino-Civitavecchia e altri 460 milioni su altri porti come, per esempio, Piombino per 450 milioni, Salerno ed altri porti che per brevità non vado ad enunciare.

Quindi una contraddizione rispetto a quello che deve essere il piano strategico in sede comunitaria. Tutto ciò, però, rispetto anche alle affermazioni che più volte sono state fatte in quest’Aula sia di totale interesse verso il porto di Gioia Tauro sia di iniziative della Regione in tal senso, ma a distanza di tre anni lo scalo gioiese è al palo con rischi, tra l’altro, che sono stati ben evidenziati con l’ultimo intervento odierno in cui i sindacati hanno denunciato un calo della movimentazione del traffico.

E’ stato sempre affermato che lo sviluppo di Gioia Tauro passa attraverso la realizzazione del gateway.

Vogliamo adesso sapere, dopo tre-quattro mesi, quali sono le iniziative che sono state adottate dal governo regionale o che intende adottare per far recedere Rfi da questa assurda decisione e, soprattutto, vorremmo avere contezza e chiarezza rispetto alle cause effettive per le quali Rfi ha fatto un passo indietro rispetto a questa importante infrastruttura.

PRESIDENTE

La parola alla Vicepresidente Stasi.

STASI Antonella, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente. Per quanto riguarda Gioia Tauro in effetti c’è stato nel mese di giugno un Comitato di sorveglianza a cui io ho stessa ho partecipato, presieduto dall’assessore Mancini, dove ci fu una perplessità di Rfi sulla prosecuzione dell’ultimo degli interventi rispetto ai 4 interventi previsti nell’Accordo di programma Quadro.

Però, il problema era relativo all’intervento più grosso, quello dei 156 milioni, dei 280 che Rfi stava realizzando su Gioia Tauro. La perplessità di Rfi è stata poi sciolta nei mesi successivi proprio in un comitato tecnico in cui è stato evidenziato che, in effetti, le perplessità derivavano da osservazioni che la Commissione europea aveva formulato su atti predisposti dalla Autorità di gestione del Pon, non consolidate poi in provvedimenti definitivi nel senso che poi si è chiarito e quindi si è andati avanti.

Non solo Rfi sta andando avanti ma, finalmente, ha presentato il progetto esecutivo che consentirà poi di appaltare i lavori.

Riguardo, poi, come affermato dal consigliere Giordano, all’interessamento della Regione su Gioia Tauro devo dire che, intanto, c’è un’attenzione nella prosecuzione dell’Accordo di Programma Quadro e gli interventi regionali non solo vanno avanti ma sono in linea rispetto al programma dettato dalla Commissione europea. Ciò nonostante, è vero anche che Gioia Tauro continua ad avere difficoltà.

Vogliamo dire che, però, non è per colpa della Regione Calabria perché al di là degli interventi dell’Accordo di Programma Quadro, oltre ad aver inserito 8 milioni di euro – lo voglio ricordare – come fondo di bilancio regionale, la Regione ha realizzato altri interventi diretti su Gioia Tauro.

Ovviamente la questione Gioia Tauro è molto più complessa e va, sicuramente, al di là dei confini regionali e nazionali probabilmente.

Noi abbiamo sostenuto come Giunta regionale, ma anche come gruppi parlamentari sia di destra sia di sinistra, che per Gioia Tauro oltre alle infrastrutture, quindi alla realizzazione dell’Accordo di Porgramma Quadro, serve in questo momento una riduzione del costo del lavoro e una defiscalizzazione. Quello che serve in questo momento a Gioia Tauro è sicuramente quello che può essere contenuto all’interno di una Zes, una zona economica speciale, che noi immaginiamo sicuramente potrà essere l’occasione importante per poter rilanciare, finalmente, Gioia Tauro.

Non una cosa semplice. In questo momento la legge che proprio questo Consiglio regionale ha approvato qualche mese fa è ferma in Commissione attività produttive al Senato.

L’auspicio è che ci sia una velocizzazione della questione e che finalmente la Presidenza del Consiglio possa inviare la documentazione al Parlamento europeo, per una verifica su una notifica dei fondi, sulla Zes affinché questa possa, finalmente, diventare una realtà non solo in Calabria ma in Italia. Sarebbe la prima zona economica speciale in Italia. Sappiamo bene che, invece, in altre parti d’Europa di zone economiche speciali ne sono già arrivate.

Chiudo dicendo che Gioia Tauro, in effetti, in questo momento ha una movimentazione di Teus interessante, nel senso che abbiamo, al momento, un incremento del 15,6 dei volumi rispetto all’anno passato ed in proiezione potremmo chiudere di nuovo, finalmente, con un volume di affare di Teus superiore a tre milioni, probabilmente arriveremmo a 3 milioni 100.

Non basta né tanto meno ci dobbiamo cullare. Continuiamo a lavorare sicuramente ed i due obiettivi sono, più che le infrastrutture, la riduzione del costo del lavoro e la defiscalizzazione che sono, secondo noi, gli strumenti importanti per rilanciare veramente Gioia Tauro.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, io rilevo nella risposta che tocca nel suo complesso – come era giusto che fosse – una questione così strategica e delicata.

Tuttavia non si rinviene qual è l’esatto percorso che avrà il gateway ferroviario perché apprendo che Rfi avrebbe presentato un progetto esecutivo, ma i tempi del bando il Vicepresidente non ce li ha forniti.

Voglio, invece, evidenziare come non ci sono alibi per questo governo regionale rispetto al rapporto con un governo nazionale dove siede anche il Ministro per le infrastrutture che è di diretta espressione e collegamento con questa maggioranza che regge la Calabria.

Riguardo la zona economica speciale voglio dire – mi dispiace che manchia l’assessore Fedele – alla Vicepresidente, dottoressa Stasi, di stare molto attenti perché ho fatto rilevare nelle Linee guida, approvate poco fa dalla quarta Commissione, delle contraddizioni in ordine al porto di Gioia Tauro, in particolare all’interporto.

Un’altra questione nodale per lo sviluppo di Gioia Tauro sulla logistica ma anche sul tessuto produttivo è l’interporto che è già realizzato e non attende altro che essere gestito e messo in funzione. Così come l’ipotesi eventuale delle navi Roro che sarebbero una limitazione rispetto al transhipment che, comunque, rimane in questo momento la fonte principale.

Riguardo l’incremento sappiamo purtroppo che è frutto di congiunture internazionali e non certamente della bravura di chi sta gestendo lo scalo gioiese sul quale, ritengo, che questo Consiglio, al di là di questo momento sebbene importante, debba dedicare una sessione specifica per sciogliere tutti i nodi e per avanzare una azione politica di alto profilo verso il Governo nazionale.

Interrogazione a risposta immediata numero 389 del 24 giugno 2013, a firma del consigliere Guccione, “Sulla mancata stipula delle convenzioni per l'attivazione del servizio antincendio della Regione Calabria”

PRESIDENTE

Siamo alla prima interrogazione a risposta immediata numero 389 del 24 giugno 2013, a firma del consigliere Guccione, “Sulla mancata stipula delle convenzioni per l'attivazione del servizio antincendio della Regione Calabria”.

Essendo assente l’assessore Trematerra, l’interrogazione è rinviata alla prossima seduta.

(Così resta stabilito)

Interrogazione a risposta immediata numero 392 del 27 giugno 2013, a firma del consigliere Giordano, “In ordine alle direttive generali per la disciplina delle modalità di conferimento degli incarichi dirigenziali di livello generale e di livello non generale approvate con deliberazione n. 99 della Giunta regionale in data 29 marzo 2013”

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 392 del 27 giugno 2013, a firma del consigliere Giordano, “In ordine alle direttive generali per la disciplina delle modalità di conferimento degli incarichi dirigenziali di livello generale e di livello non generale approvate con deliberazione n. 99 della Giunta regionale in data 29 marzo 2013”.

Anche questa interrogazione è rinviata alla prossima seduta perché è assente l’assessore Tallini.

(Così resta stabilito)

Interrogazione a risposta immediata numero 393 del 27 giugno 2013, a firma del consigliere Giordano, “In ordine al numero dei dirigenti regionali esterni in forza alla Giunta regionale e al mancato seguito delle manifestazioni di interesse per conferimento di incarichi di Direzione”

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 393 del 27 giugno 2013, a firma del consigliere Giordano, “In ordine al numero dei dirigenti regionali esterni in forza alla Giunta regionale e al mancato seguito delle manifestazioni di interesse per conferimento di incarichi di Direzione”.

Anche questa interrogazione è rinviata alla prossima seduta perché è assente l’assessore.

(Così resta stabilito)

Interrogazione a risposta immediata numero 401 del 1 luglio 2013, a firma del consigliere Giordano, “Sugli adempimenti connessi al decreto legge n. 72 del 24 giugno 2013”

PRESIDENTE

Siamo all’interrogazione a risposta immediata numero 401 del 1 luglio 2013, a firma del consigliere Giordano, “Sugli adempimenti connessi al decreto legge n. 72 del 24 giugno 2013” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

il Decreto legge n. 35 del 08.04.2013 ha previsto, fra l'altro, una anticipazione di liquidità in favore delle Regioni per il pagamento dei debiti sanitari cumulati al 31.12.2012 per un importo di 5 miliardi di euro per il 2013 e 9 miliardi per il 2014 e sulla quota afferente l'annualità 2013 sono residuate risorse non richieste dagli enti regionali pari a 280 milioni di euro;

con decreto legge n. 72 del 24 giugno 2013 il governo ha inteso attribuire le suddette risorse alle regioni, sia pur prioritariamente a quelle sottoposte alla procedura di cui all'art. 1, comma 74, della legge 30 dicembre 2004, n. 311 e le richieste di erogazione delle risorse finanziarie dovranno essere avanzate entro la data del 15 luglio prossimo -:

se sussistono i presupposti per utilizzare i fondi residuali previsti dal Decreto Legge n. 72/2013 e riassegnati alle regioni e in caso affermativo quali adempimenti siano stati posti in essere.”

Prego, consigliere Giordano, può illustrarla.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, a differenza di quelle che abbiamo dovuto rinviare e che erano di stretta attualità, ritengo che questa possa essere superata perché riguardava una delle risorse che erano rese disponibili da parte del Governo e per le quali bisognava, con una serie di adempimenti, fare delle richieste.

Si tratta di risorse di 280 milioni di euro che riguardavano le Regioni sottoposte a Piano di rientro. Si potevano utilizzare questi fondi residuali qualora si fossero eseguite una serie di attività che dovevano essere compiute entro luglio 2013. Questa interrogazione è del 24 giugno, quindi mi auguro che la Regione le abbia espletate e che abbia ottenuto una quota rilevante di risorse in sanità, proprio in questo momento in cui tutti sappiamo quello che sta succedendo, con le forti contraddizioni che sta vivendo il Governo nazionale sui tagli alla sanità.

PRESIDENTE

Prego, assessore Mancini.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

In merito al quesito, comunico che la Regione non ha inteso fruire dei fondi residui previsti dal decreto legge numero 72 del 2013, pertanto non ha proposto richiesta al Mef entro il 15 luglio 2013. Tale scelta è stata determinata da una valutazione in ordine alla sostenibilità finanziaria della rata per garantire il rimborso e l’anticipazione di liquidità, atteso che le risorse autonome del bilancio regionale risultano già aggravate del notevole peso finanziario necessario alla copertura degli oneri per il rimborso delle anticipazioni di liquidità, contratto nel 2010, per la copertura dei debiti in sanità di 428 milioni di euro, a cui si sono aggiunti gli oneri per il rimborso delle anticipazioni di liquidità richieste al Ministero ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto legge numero 35 del 2013.

Con la manovra di assestamento di bilancio del 2013, infatti, si è provveduto ad iscrivere nella parte “spesa” il rimborso delle anticipazioni di euro 101 milioni e 249 eccetera, ex articolo 2, decreto legge numero 35, il rimborso delle anticipazioni di euro 149 milioni, ex articolo 2, decreto legge numero 35 per l’anno 2014. Quello precedente era per l’anno 2013, il primo determina una rata annuale di 5 milioni di euro, quest’altro determina una rata annuale di 8 milioni di euro. Il terzo rimborso delle anticipazioni iscritte in bilancio è di 107 milioni di euro circa, ex articolo 3 del decreto legge numero 35 del 2013, riferente all’anno 2013, che determina una rata di euro 5 milioni e 9.

Entro dicembre, inoltre, la Regione ha la possibilità di attivare anche l’anticipazione, ex articolo 3 decreto legge numero 35 del 2013, per l’anno 2014.

La copertura degli oneri, quindi, per il rimborso delle anticipazioni per come sopra quantificate determina una ulteriore compressione della spesa a valere su risorse autonome con tagli sul bilancio pluriennale che ha motivato la scelta dell’amministrazione di rinunciare alle risorse aggiuntive per la copertura del debito sanitario di cui al decreto legge numero 72, per come richiedeva il consigliere Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Prendo atto della risposta circostanziata, magari avremo occasione di rivedere i numeri offerti, tuttavia rimango stupito perché, a fronte della sofferenza del debito, questa era un’opportunità la cui rinuncia certifica, evidentemente, che la Regione ritiene di non riuscire a garantire la copertura delle anticipazioni che l’assessore Mancini ha indicato essere iscritte nel bilancio.

Questo, secondo me, necessita di una riflessione, di una valutazione e di una verifica che deve essere disposta anche dal Consiglio regionale e non può che confermare tutte le preoccupazioni che abbiamo espresso fino ad ora, anche riguardo la gestione finanziaria del Piano di rientro e, quindi, della garanzia della copertura del debito.

Interrogazione a risposta immediata numero 405 del 15 luglio 2013, a firma del consigliere Giordano, “Sulla presunta soppressione di alcuni treni regionali effettuata da Trenitalia”

PRESIDENTE

Siamo all’interrogazione a risposta immediata numero 405 del 15 luglio 2013, a firma del consigliere Giordano, “Sulla presunta soppressione di alcuni treni regionali effettuata da Trenitalia”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

da fonti sindacali si apprende che Trenitalia abbia l'intenzione di sopprimere nei prossimi mesi diversi treni regionali;

la responsabilità di tale scelta sarebbe imputabile per Trenitalia alla Regione Calabria, con la quale fra l'altro sarebbe stata condivisa tale decisione, a seguito della riduzione degli interventi finanziari nel settore;

al contrario, l'assessore regionale al ramo, anche in occasione di un recente incontro con le organizzazioni sindacali, nega ogni responsabilità sul punto specificando che la scelta sia imputabile esclusivamente ad una decisione unilaterale di Trenitalia e che comunque il settore dei trasporti regionali è oggetto di un intervento di razionalizzazione -:

se la decisione di Trenitalia di sopprimere diversi treni regionali a partire dal prossimo mese di settembre risponda al vero, le reali motivazioni che stanno alla base di tale scelta e se la stessa sia stata concordata con il governo regionale, quali iniziative siano state poste in essere per scongiurare la cancellazione di un così importante servizio per la collettività”.

Prego, consigliere Giordano, la può illustrare.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Anche qui sarò telegrafico perché questa interrogazione è del 15 luglio, riguarda la notizia diramata da Trenitalia, con un allarme della Calabria intera rispetto al taglio di diverse corse di treni regionali. C’era stato un rimpallo di responsabilità tra Regione e Trenitalia.

Intanto vorremmo sapere con chiarezza se da settembre, da quando era stato annunciato il taglio, siano state tagliate tutte le corse indicate o quali siano le iniziative che il Governo regionale intende porre in essere per scongiurare questo teatrino che non è degno di una regione, di un territorio civile, che ad ogni occasione deve prendere atto di una totale avversione da parte di Trenitalia e spesso, purtroppo, l’inerzia da parte dell’ente Regione.

PRESIDENTE

Risponde la Vicepresidente della Giunta regionale.

STASI Antonella, Vicepresidente della Giunta regionale

E’ indubbio che, in questo momento, c’è una riduzione dei fondi destinati ai trasporti dal livello nazionale e sappiamo bene quello che succede in Calabria e in tutte le Regioni d’Italia. Partiamo dal presupposto che sicuramente in Calabria abbiamo meno treni, quindi nel momento in cui viene meno un treno, per molti territori è un dramma più che un problema.

E’ anche vero che la riduzione dei treni attuata da Trenitalia è dovuta, in qualche modo, a una riduzione di risorse, quindi di trasferimenti regionali, sempre perché, ovviamente, sono venuti meno i trasferimenti dal punto di vista nazionale, però è altrettanto vero che nella riduzione effettuata da Trenitalia le indicazioni che la Regione Calabria aveva dato non sono state seguite, quindi, in qualche modo, il contenzioso è sicuramente in atto. La riduzione di servizio, in ogni caso, non è corrisposta, in qualche modo, alla riduzione nelle indicazioni che la Regione Calabria aveva dato.

Voglio sottolineare, inoltre, che comunque è da evidenziarsi l’impegno finanziario regionale che, con ulteriori 700 mila euro, garantiti con variazione di bilancio di cui alla legge regionale numero 46 del 30 settembre 2013, ha garantito l’attuazione della riduzione di servizi.

Un piccolo aggiustamento, quindi, siamo riusciti, in ogni caso, a realizzarlo.

PRESIDENTE

La parola al consigliere Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Un piccolo aggiustamento, certamente, non rende giustizia del depauperamento crescente e costante che la Calabria deve subire e sta subendo. Resto perplesso anche perché mi sembra che si vada avanti con la politica dei “pannicelli caldi”, quando ci sarebbe bisogno di un’onda d’urto, per far valere le ragioni del territorio della Calabria nei confronti dell’insensibilità del management di Trenitalia e della politica che Rfi sta attuando nei confronti della Calabria e del Sud.

L’ho detto prima nella precedente interrogazione, questo Governo regionale non ha alibi, ha tutte le condizioni per portare avanti una politica e per invertire un trend che non è più accettabile e che credo che la Calabria non debba più subire.

Interrogazione a risposta immediata numero 407 del 18 luglio 2013, a firma del consigliere De Gaetano, “Sugli adempimenti connessi al decreto legge n. 72 del 24 giugno 2013”

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 407 del 18 luglio 2013, a firma del consigliere De Gaetano, “Sugli adempimenti connessi al decreto legge n. 72 del 24 giugno 2013” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai trasporti. Per sapere – premesso che:

Trenitalia ha tagliato dal 9/12/2012 tutte le fermate dei treni regionali nella stazione di Joppolo (VV);

tali corse erano così distribuite: n. 23 ogni giorno dal lunedì al venerdì, n. 20 il sabato e n. 11 la domenica;

proprio in tale periodo R.F.I. ristrutturava il fabbricato stazione;

con la soppressione delle fermate nella stazione di Joppolo, gli utenti sono costretti ad utilizzare la stazione di Nicotera che dista circa 10 km e che non è collegata con Joppolo da nessun servizio di trasporto pubblico e che in inverno la S.p. 23 per Tropea è stata spesso chiusa al traffico per frana e l'unico mezzo per raggiungere Tropea è il treno;

in data 8/12/2012 circa 300 persone hanno protestato pacificamente contro questa soppressione, fra cui pensionati, studenti e lavoratori, nonché circa 50 beneficiari di concessioni di viaggio gratuite in quanto figli (fino al compimento del 25 anno di età) e coniugi di ex dipendenti a cui Trenitalia stessa concede questa agevolazione;

il 07/01/2013 Trenitalia ha ripristinato la fermata per due treni: il primo treno 12654 alle 7,31 per Lamezia Terme, il secondo treno 12669 direzione Rosarno alle ore 13,55, non risolvendo, però, gli enormi disagi causati ai pendolari del Comune di Joppolo, che conta circa 2.300 abitanti -:

se nel contratto di servizio stipulato tra la Regione e Trenitalia è prevista la soppressione di tutte le fermate dei treni regionali in alcune stazioni;

se sia intenzione della Giunta regionale ripristinare, in accordo con la Direzione Regionale di Trenitalia e per come già chiesto per iscritto da numerosi cittadini di Joppolo, in aggiunta alle due fermate già sopra indicate, quelle di altre quattro treni, destinate a servire soprattutto studenti universitari, lavoratori e turisti:

alle 6,13 treno diretto verso Reggio Calabria (treno 12651);

alle ore 16,35 treno diretto verso Lamezia Terme proveniente da Rosarno (treno 12672);

alle ore 17,55 treno diretto verso Rosarno (treno 12677);

alle ore 20,35 treno diretto verso Lamezia Terme (treno 12680)”.

Risponde sempre la Vicepresidente Stasi.

Prego, consigliere De Gaetano.

DE GAETANO Antonino (PD)

Questa interrogazione riguarda l’interruzione e la soppressione delle fermate dei treni nella stazione di Joppolo a Vibo Valentia, sulla linea che va tra Lamezia-Rosarno via Tropea.

Trenitalia, nel dicembre 2012, ha eliminato tutti i treni che si fermavano a Joppolo. C’erano varie corse che andavano in questa stazione dal lunedì al venerdì e, chiudendo questa stazione, gli abitanti sono costretti ad utilizzare la stazione di Nicotera che si trova a 10 chilometri da Joppolo e non è collegata alla stessa con nessun altro mezzo di trasporto pubblico.

Nel periodo invernale, tra l’altro, molte volte si verificano frane in questo territorio, quindi vengono interrotti anche i collegamenti stradali e l’unico mezzo per arrivare fino a Tropea rimane il treno.

Visto che Trenitalia ha ripristinato anche altre fermate in altre stazioni, con questa interrogazione chiediamo all’assessore ai trasporti - in questo caso a chi ci risponderà - di fare pressioni su Trenitalia affinché la stazione di Joppolo sia nuovamente collegata sulla linea che va da Lamezia a Rosarno, per un fatto di giustizia, per dare dignità a un territorio e la possibilità di viaggiare a tanti cittadini, studenti in particolare, ma anche lavoratori e lavoratrici, che senza questa stazione hanno dei notevolissimi disagi, delle forti restrizioni ed anche problemi di carattere economico che sono costretti ad utilizzare il mezzo proprio per andare a lavorare o a studiare.

Visto che c’è un contenzioso con Trenitalia e c’è anche un contratto di servizio, chiediamo, quindi, alla Regione di intervenire per ripristinare questa stazione.

STASI Antonella, Vicepresidente della Giunta regionale

Sì, consigliere De Gaetano, in effetti è intenzione della Regione Calabria valutare questa sua richiesta, intanto, prima all’interno degli uffici del dipartimento e poi all’interno della riprogrammazione dei servizi di Trenitalia, però anche questa, in effetti, rientra in tutta la questione generale dei tagli che Trenitalia ha disposto sulla Calabria e che, in qualche modo, sono legati – lo abbiamo visto – alla mancanza o alla diminuzione di trasferimenti nazionali fatti dal Governo nazionale nei confronti delle Regioni e di Trenitalia stessa.

Voglio anche ricordare che c’è una legge nazionale che obbliga il gestore ad avviare una politica di efficientamento, quindi a ridurre quei servizi di trasporto che, in qualche modo, sono poco efficienti e, soprattutto, che sono valutati poco redditizi dal punto di vista di un’azienda. Questo ragionamento, ovviamente, non è concepibile per un servizio pubblico, quindi non lo accettiamo e crediamo e riteniamo necessario imporre a Trenitalia di eseguire quelle che sono le indicazioni della Regione, al di là se sono servizi utilizzati in forma massiccia o se sono necessari, che comunque noi riteniamo necessari, perché ci sono delle aree di questo territorio che dal punto di vista dei trasporti sono completamente scoperte e che, quindi, bisogna in ogni caso servire.

Ne siamo coscienti, quindi la sua proposta sarà sicuramente valutata.

DE GAETANO Antonino (PD)

Prendo atto dell’impegno della Vicepresidente. Ci auguriamo che l’impego che la Giunta regionale ha preso stamattina in Aula si concretizzi, per un semplice fatto, non per una questione di partito, ma per una questione di territorio e per dare agli abitanti di questo territorio la possibilità di essere cittadini a tutti gli effetti, perché il diritto alla mobilità, il diritto al trasporto è un diritto scritto nella nostra Costituzione che vale per tutti i cittadini, non deve valere soltanto per chi ha la fortuna di nascere in una grande città o in un territorio ricco ma deve valere per tutti i cittadini e gli abitanti del nostro Paese.

Per questo staremo attenti, verificheremo gli atti concreti e saremo pronti a ritornare sulla questione, se non troveremo risposte concrete da parte di Trenitalia.

Interrogazione a risposta immediata numero 408 del 18 luglio 2013 a firma del consigliere De Gaetano: “In merito alla situazione della tendopoli di San Ferdinando”

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 408 del 18 luglio 2013 a firma del consigliere De Gaetano: “In merito alla situazione della tendopoli di San Ferdinando” di cui do lettura “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

nel febbraio 2012, su determinazione del prefetto Varratta, si è provveduto ad impiantare, nella zona industriale di San Ferdinando, una tendopoli per accogliere i migranti, al fine di alleggerire la situazione esplosiva venutasi a creare a Rosarno;

in origine si era stabilito il mantenimento della tendopoli sino alla fine di giugno 2012;

la Regione ha provveduto all'erogazione di 55.000 euro per le spese di gestione sino alla data del 30 giugno 2012;

la tendopoli inizialmente poteva ospitare 280 persone, tuttavia, non essendo stata smantellata entro la data sopra indicata, la presenza di migranti è notevolmente au­mentata e sono sorte costruzioni fatiscenti adiacenti ad essa, tanto che alla fine del 2012 il numero dei migranti è arrivato a superare il migliaio;

il Sindaco del Comune di San Ferdinando è stato costretto ad emettere ordinanza di sgombero delle capanne fatiscenti, in quanto si era formato un ghetto con condi­zioni di vita spaventose;

eseguita l'ordinanza, per venire incontro a quanti vivevano nelle capanne fati­scenti, si è deciso di provvedere ad impiantare una seconda tendopoli, ma, dopo qual­che mese, per mancanza di fondi, l'erogazione della corrente elettrica a carico della Provincia e della Diocesi di Palmi è stata tagliata, lasciando le due tendopoli in uno stato di abbandono assoluto;

malgrado gli sforzi del prefetto Piscitelli, la Regione non ha ritenuto di stanziare altri fondi per prolungare il funzionamento della tendopoli;

allo stato attuale, il numero di migranti presenti nelle due tendopoli ammonta a circa 400 unità ed è destinato ad aumentare nel periodo di raccolta degli agrumi, in cui è previsto un afflusso di migranti difficilmente controllabile dal punto di vista della dignità delle condizioni di vita e sanitarie:

quali iniziative urgenti in­tenda mettere in atto per reperire e stanziare nuove risorse finanziarie da destinare all'accoglienza dei migranti nella Piana di Gioia Tauro, al fine di garantire condizioni di vita dignitose ed un adeguato supporto ai Comuni interessati dal fenomeno migratorio”.

Risponde l’assessore Salerno.

Prego, consigliere De Gaetano.

DE GAETANO Antonino (PD)

Questa è un’interrogazione che avevo presentato tempo fa, ma che in questi giorni, purtroppo, si sta riproponendo, nel senso che proprio in queste ore il sindaco di San Ferdinando ha mandato una richiesta d’aiuto alla Prefettura, alle forze di Polizia, alla Caritas, alla Protezione civile, in quanto a San Ferdinando stanno nuovamente arrivando profughi, parecchi immigrati che stanno occupando un’area completamente sprovvista dal punto di vista igienico-sanitario, per cui potrebbero nuovamente scoppiare gravissimi problemi di carattere umanitario.

Con l’occasione, come partito, ripresentiamo questa interrogazione per chiedere al Presidente della Giunta regionale e agli assessori competenti di intervenire immediatamente, al fine di evitare che una catastrofe umanitaria possa nuovamente abbattersi su San Ferdinando.

Ricorderete le immagini dello scorso anno anche sul Tg1 di quella enorme tendopoli, dove vivevano tantissimi immigrati in condizioni ai limiti della sopportazione umana.

Viste le cose avvenute lo scorso anno, chiediamo alla Regione di attivarsi immediatamente, di trovare i fondi necessari per mettere in sicurezza quella zona dal punto di vista igienico-sanitario, ma anche dal punto di vista della sicurezza, perché manca tutto: l’acqua, la luce, i servizi igienici. Chiediamo di intervenire rapidamente e di dare una mano a questi immigrati che vivono in condizioni disperate e dare una mano alla popolazione di San Ferdinando, che sta fronteggiando questa situazione da sola, insieme ai volontari.

Il sindaco ha lanciato appelli a varie istituzioni, compresa la Prefettura, che si era impegnata lo scorso anno a dare contributi che però non sono mai arrivati; lo stesso ha fatto la Regione e l’arcivescovo del comprensorio. Chiediamo, pertanto, alla Regione, di intervenire immediatamente per tutelare, innanzitutto, gli immigrati e la loro dignità umana ed aiutare la comunità di San Ferdinando che in questo momento, da sola, sta sopperendo alle mancanze dello Stato.

Il Comune di San Ferdinando, che non può esercitare le funzioni dello Stato, sta investendo in proprio dei soldi che non ha e serve l’intervento dello Stato, della Regione e del Comune, per dare a questi immigrati la possibilità di vivere degnamente, evitando che avvengano simili scempi nel nostro territorio, cose che non possono essere accettate in un Paese democratico come il nostro.

PRESIDENTE

Risponde l’assessore Salerno.

SALERNO Nazzareno, assessore alla famiglia, alle politiche sociali, al lavoro e alla formazione

Sul tema della prima accoglienza, come Regione, non abbiamo una competenza diretta, in quanto afferisce al Ministero dell’Interno. Il Dipartimento, comunque, nell’ambito del POR Fers 2007-2013, ha attivato il finanziamento di centri di accoglienza di concerto con il Dipartimento urbanistica, in corso di attuazione, proprio per Rosarno.

Il finanziamento prevede una struttura a Rosarno ed altre quattro nel resto della regione, a Lamezia, Corigliano, Crotone, Vibo Valentia, in linea con l’ambito di intervento dei progetti Pisu e dei fabbisogni del territorio.

La volontà è quella di dare centralità alla tematica, con particolare riferimento all’area di Gioia Tauro. Ciò é stato ribadito dal Dipartimento anche nell’avviso relativo alla formazione di mediatori culturali, nell’ambito del quale è stato finanziato un corso proprio a Gioia Tauro.

Nell’ambito dei progetti per l’integrazione degli immigrati, è stato finanziato su fondi ordinari un intervento del Comune di Rosarno che ancora non è partito. Nella programmazione 2014-2020 si terrà conto dell’individuazione dei nuovi scenari da finanziare.

Volevo, comunque, sottolineare che, come Regione, col Presidente Scopelliti, a seguito della ripresa del fenomeno e soprattutto con lo sbarco di minori a Borgia, abbiamo chiesto ed ottenuto l’incontro col viceministro Guerra, dove abbiamo rappresentato le difficoltà ad operare visto che, comunque, come Regione non abbiamo competenza diretta, anche se ci ritroviamo spesso ad intervenire anche solo per dare una mano alla prima accoglienza.

In ogni caso, nella programmazione 2014-2020 terremo conto – non v’è dubbio – di questo fenomeno che ormai, purtroppo, è dilagante.

DE GAETANO Antonino (PD)

Ovviamente, sappiamo che la Regione non ha competenza diretta in questa materia, come purtroppo non ne ha il Comune di San Ferdinando, che però è costretto a sopperire le mancanze dello Stato.

E’ importante quello che ha detto l’assessore sulla costruzione di questo centro, ma – come sappiamo – nella migliore delle ipotesi ne riparleremo tra un paio di anni.

La cosa che chiediamo in questo momento alla Regione e allo Stato è di intervenire per reperire delle somme – non parliamo di somme enormi, ma di 50-100 mila euro – per poter consentire nell’immediatezza la possibilità di avere dei bagni chimici, l’acqua, e – visto che si arriverà da qui a poco all’inverno – anche dei riscaldamenti; in questo caso lo chiediamo soprattutto alla Regione che, anche se non ha competenze dirette, potrebbe intervenire per dare una mano, vista la situazione tragica che c’è, con centinaia, qualche migliaio, forse, di immigrati che hanno occupato in maniera abusiva quella zona, visto che non ci sono strutture, servizi igienico-sanitari che possano consentire di viverci.

Ovviamente, stiamo parlando di una situazione temporanea che va risolta, ma in questo momento c’è un dramma umanitario della Regione e dello Stato, ovviamente il primo appello che facciamo è allo Stato, infatti la richiesta di intervento del sindaco è alla Prefettura, ma sappiamo le lungaggini e le lentezze dello Stato.

In questo caso chiediamo alla Regione di intervenire presso il Ministero dell’Interno per accelerare nel dare risposte e, in ogni caso, sopperire ai problemi che lo Stato ha, perché, al di là delle questioni burocratiche, là avremo centinaia, qualche migliaio di persone, fra cui anche bambini, donne incinte, che avranno grossissime difficoltà a stare in quel territorio e dobbiamo intervenire, perché la dignità umana non ha colore politico e non ha prezzo. E’ il primo punto che dobbiamo mettere all’ordine del giorno e dobbiamo trovare le risorse per superare questi problemi.

Credo che questo sia il nostro intendimento e su questo chiediamo formalmente, da parte della Regione, un impegno per il superamento di queste emergenze.

Interrogazione a risposta immediata numero 410 del 23 luglio 2013 a firma del consigliere Talarico D.: “In ordine al <Magna Graecia Teatro Festival Calabria>”

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 410 del 23 luglio 2013 a firma del consigliere Talarico D. “In ordine al <Magna Graecia Teatro Festival Calabria>” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla cultura. Per sapere – premesso che:

il Magna Graecia Teatro Festival è un evento finanziato con risorse del POR CALABRIA FESR 2007/2013 (CC1 numero 2007 IT 161 PO 008) Decisione della Commissione Europea C (2007) 6322 del 7 dicembre 2007 - ASSE V-Risorse Naturali, Culturali E Turismo Sostenibile - Linea di intervento 5.2.2.2;

detta linea di intervento del POR prevede la "riqualificazione e la valorizzazione del Sistema dei Teatri Regionali";

a dirigere il Festival di che trattasi è stato chiamato il noto attore e regista teatrale Giorgio Albertazzi, benché il bando per la selezione del direttore artistico richiedesse una comprovata ''conoscenza del territorio calabrese";

l'avviso pubblico per la selezione delle compagnie e delle proposte teatrali da inserire nel cartellone 2013 era rivolto, come pure negli anni passati, a "compagnie teatrali, i gruppi di ricerca, performer, che operano e lavorano in Calabria";

nel programma 2013, con l'eccezione di sole quattro compagnie, figurano essenzialmente gruppi teatrali provenienti da altre regioni e nomi noti dello spettacolo e della musica;

a fronte dell'esclusione delle realtà teatrali che operano in Calabria, scorrendo i 12 titoli che verranno replicati per 51 volte nei 13 siti archeologici della Calabria, si registra una prevalenza, tra i soggetti coinvolti, di artisti il cui produttore sarebbe tal Ercole Palmieri, lo stesso produttore del Direttore artistico del festival Giorgio Albertazzi;

la scelta di questi artisti è stata fatta dal "Maestro" Albertazzi sulla base di un assoluto criterio di discrezionalità;

il Festival è costato in tre anni circa 2,3 milioni di euro, provenienti per lo più da fondi europei (Fesr), la cui destinazione era riservata allo sviluppo del sistema teatrale regionale, che, com'è noto, vive ormai da anni una situazione di grave crisi e precarietà;

in tre anni questo evento ha assorbito molte risorse pubbliche ma ha dato uno scarso contribuito allo sviluppo culturale della regione, al sostegno della rete teatrale, né a promuoverne l'immagine in abito nazionale ed europeo;

a tal riguardo sono state alquanto eloquenti e beffarde le parole di Enrico Montesano nella manifestazione d'esordio del festival: «Di questo Magna Graecia teatro festival non sa niente nessuno. Non c'ha paternità questa cosa... che cos'è? Non lo so... Voi lo sapete, che cos'è? lo non l'ho mai sentito». E poi: «Pensavo di trovare un minimo di organizzazione e di accoglienza, ma non ho incontrato nemmeno il direttore artistico. Sono contento che siete venuti, ma è una cosa tra noi, una cosa intima, semo ducento, la potevamo fare pure in un teatrino cabaret» -:

se non si ravvisi un conflitto di interessi nella scelta degli artisti e delle compagnie teatrali da parte del Direttore artistico del Festival, che, peraltro, risultano fortemente penalizzante per il teatro calabrese oltre che non in linea con gli obiettivi del POR Calabria 2007-2013”.

Risponde l’assessore Caligiuri.

Prego, consigliere Talarico, può illustrare l’interrogazione.

TALARICO Domenico (IDV)

Presidente, questa è un’interrogazione che risale al luglio scorso, quindi è un po’ datata, anche se sarebbe utile una risposta dell’assessore Caligiuri.

Giusto per dare la possibilità ai colleghi di entrare nel merito della questione, premetto: che il Magna Graecia Teatro Festival è un evento finanziato con i fondi Por Calabria 2007-2013, che a dirigere tale Festival è stato chiamato il noto regista e attore Giorgio Albertazzi e che il bando richiedeva, all’epoca, una comprovata conoscenza del territorio calabrese; che l’avviso pubblico per la selezione delle compagnie e delle proposte teatrali da inserire nel cartello 2013 era rivolto, come pure negli anni passati, a compagnie teatrali, ai gruppi di ricerca che operano e lavorano in Calabria; che nel programma 2013, con eccezione di solo quattro compagnie, figurano essenzialmente i gruppi teatrali provenienti da altre regioni e che, a fronte dell’esclusione di fatto delle realtà teatrali che operano in Calabria, se scorriamo, assessore Caligiuri, i dodici titoli che sono stati replicati per 51 volte nei 13 siti archeologici della Calabria, abbiamo registrato una prevalenza, tra i soggetti coinvolti, di artisti il cui produttore sarebbe tale Ercole Palmieri, lo stesso produrre del direttore artistico del festival Giorgio Albertazzi, che lei conosce bene; che bisogna aggiungere che la scelta di questi artisti è stata fatta dallo stesso maestro Albertazzi sulla base di un assoluto criterio di discrezionalità; bisogna aggiungere che il festival è costato, in tre anni, circa 2 milioni e 300 mila euro, provenienti per lo più – come dicevo – da fondi europei, la cui destinazione era riservata allo sviluppo del sistema teatrale regionale che – com’è noto – vive ormai da anni una situazione di grave crisi e precarietà, come ha avuto modo di rendersi conto anche l’altro giorno, quando lei ha incontrato gruppi, associazioni, società che operano nel campo teatrale della Calabria.

Ora, questo evento – mi riferisco al Magna Graecia Teatro Festival – ha assorbito gran parte delle risorse pubbliche di provenienza europea, ma anche risorse regionali, ma ha dato, di contro, uno scarsissimo contributo allo sviluppo culturale della regione, al sostegno della vita teatrale, senza nemmeno contribuire a promuovere l’immagine in ambito nazionale ed europeo.

Vorrei ricordare anche in questa sede le beffarde parole usate dall’attore Enrico Montesano nella manifestazione di esordio del Festival, quando ebbe a dire: “Di questo Magna Graecia Teatro Festival non sa niente a nessuno, non ha paternità questa cosa. Che cos’è? Non lo so. Voi lo sapete che cos’è?” ha continuato l’attore Montesano. Ma, al di là di queste battute, vi è da fare una riflessione su queste considerazioni che hanno coinvolto comunque un attore prestigioso e di grande esperienza come Montesano che, suo malgrado, è stato costretto a fare da testimone ad uno dei tanti eventi del Festival nella nostra regione.

Per tutto ciò premesso, io ho il dovere di chiederle – perché in molti avrebbero voluto farlo e vorrebbero farlo – se lei non ravvisa un conflitto di interessi nella scelta di artisti e di compagnie teatrali da parte del direttore del Festival, il giovane Giorgio Albertazzi, e se non ritiene che questo conflitto di interessi, così come si è consumato nella nostra regione, soprattutto grazie all’attività di un uomo che, evidentemente, conosce molto bene la Calabria, che è stato presente in tutte le manifestazioni del festival, eccetera, eccetera – dico questo non senza ironia – ecco, se questo conflitto di interessi e questo tipo di gestione e di uso delle risorse non abbia penalizzato il teatro calabrese e non abbia vanificato gli obiettivi previsti dal Por Calabria 2007-2013 nella parte riguardante la cultura e il teatro più in particolare.

PRESIDENTE

Risponde l’assessore Caligiuri.

CALIGIURI Mario, assessore alla cultura e beni culturali

In merito all’interrogazione del consigliere Talarico Domenico, occorre, in primo luogo, svolgere alcune precisazioni in ordine a quanto dichiarato dal consigliere stesso. Infatti, il consigliere Talarico lamenta che all'interno del Programma teatrale del Magna Graecia Teatro Festival vi sono solo quattro compagnie calabresi, con prevalenza di gruppi teatrali e attori noti dello spettacolo e della musica; quanto sopra sarebbe in contrasto con l'avviso pubblico per selezione di compagnie e di proposte teatrali, che era rivolto, come pure negli anni passati, a compagnie teatrali, gruppi di ricerca, che operano e lavorano in Calabria; quanto sopra sarebbe, altresì, in contrasto con le finalità del Por, la cui destinazione sarebbe riservata allo sviluppo del sistema teatrale calabrese; infine, il Maestro Albertazzi avrebbe scelto gli artisti sulla base di un assoluto criterio di discrezionalità.

Il consigliere Talarico parte dal presupposto che il Magna Graecia Teatro sia un Festival che ha come obiettivo la valorizzazione delle produzioni di artisti calabresi e che sia, quindi, un festival riservato alle compagnie autoctone.

Chiaramente, tanto non corrisponde né alla storia del Festival – giunto alla decima edizione – né alle finalità del Por, che infatti ritiene il Magna Graecia teatro Festival alla stregua di quanto stabilito nel Por Calabria, che ha come finalità principale la valorizzazione dei siti storici ed archeologici presenti sul territorio calabrese con la connotazione di attrattività turistica.

Pertanto, non vi è nessuna destinazione riservata alle compagnie teatrali calabresi, né è possibile considerare il Festival come una sorta di compensazione per il progressivo assottigliamento dei fondi regionali, riservati, questi sì, alle produzioni calabresi, infatti i principi di addizionalità e di complementarietà dei fondi strutturali lo vietano espressamente.

Per completezza, si ricorda che il Settore Cultura, per la diversa finalità del sostegno al sistema teatrale calabrese, ha comunque adottato ben tre Avvisi pubblici, indirizzati esclusivamente alle compagnie calabresi, per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro e, attraverso il sistema delle residenze teatrali, infatti, 10 compagnie usufruiscono di un finanziamento, non episodico ed estivo, ma stabile per tre anni, che sta comportando dei risultati estremamente importanti, noti e riconosciuti anche a livello nazionale.

Il maestro Albertazzi, inoltre, dopo aver fissato il tema per l'anno 2103, ha iniziato a valutare le proposte presenti nel panorama teatrale con riferimento agli artisti calabresi e non ha voluto limitarsi ad una disamina di copioni teatrali, ma ha inteso offrire l'opportunità di svolgere vere e proprie audizioni, in modo da poter meglio comprendere la valenza artistica delle proposte.

Pertanto, l'avviso pubblico del consigliere Talarico non era in senso letterale, ma una manifestazione di interesse finalizzata a raccogliere proposte artistiche ed, inoltre, non era l'unico canale di scelta delle proposte, ma solo una corsia preferenziale per le compagnie teatrali calabresi.

In merito alla dichiarazione dell’artista Montesano, io stesso ero presente alla conferenza stampa che si è svolta a Roma presso i locali del Ministero dei beni culturali, dove Enrico Montesano ha detto cose totalmente opposte a quelle che ha successivamente dichiarato.

Le scelte operate dal maestro sono state, infine, tutt'altro che discrezionali, anche se, trattandosi di prestazioni artistiche, avrebbero potuto esserlo; infatti il Maestro ha individuato gli spettacoli che uniscono un' originale proposta culturale ad elementi di particolare attrattiva per il pubblico.

Ciò posto, nel merito si evidenzia che, sulla base del contratto sottoscritto con il maestro Albertazzi, all’articolo 15, egli ha l'obbligo di “non prevedere alcuna manifestazione teatrale che possa originare un conflitto di interesse a causa di rapporti di parentela o affinità fino al 4° grado con l'organismo teatrale che lo produce o lo distribuisce e di non prendere parte agli spettacoli a titolo oneroso”.

Il maestro ha prodotto la prescritta dichiarazione circa l'assenza di conflitto di interessi con le produzioni del festival; il direttore artistico, inoltre, non fa parte del cast di alcuno spettacolo.

Io ho dato lettura di quella che è la dichiarazione che ha effettuato il settore competente e colgo l’occasione per dire che questi ed altri temi sono stati oggetto di un recente incontro con le compagnie teatrali calabresi, alle quali il consigliere Talarico ha fatto riferimento, e mi auguro di avere anche altre occasioni per un più ampio confronto, in maniera tale da esplicare quelle che sono state le iniziative sul settore teatrale della regione Calabria in questi tre anni, che hanno dato vita, seppure in condizioni difficili, a risultati estremamente importanti e poi soprattutto ragionare sulle prospettive che ha sia la legge regionale di settore sia soprattutto la programmazione dei fondi europei 2014-2020, dove con un’articolata serie di iniziative possiamo rilanciare e sostenere questo settore così importante per la cultura e l’economia della nostra regione.

Ringrazio il consigliere Talarico D. per l’interrogazione che ha inteso rivolgermi.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Talarico.

TALARICO Domenico (IDV)

Mi dichiaro insoddisfatto della risposta dell’assessore al quale suggerirei di riprendere i suoi uffici perché non mi pare che abbia articolato una risposta puntuale e coerente rispetto all’effettivo operato del maestro Albertazzi e del sistema Magna Grecia Teatro.

Non è affatto vero che non ci fosse nelle linee di intervento un riferimento alla riqualificazione e alla valorizzazione del sistema del teatro regionale. Era altresì esplicitamente contenuta nelle linee di intervento del Por questa caratterizzazione, questo aspetto così come lo stesso bando richiedeva una comprovata conoscenza del territorio calabrese.

Ora voi mi direte che una persona ultranovantenne può difficilmente comprovare la conoscenza del territorio calabrese né si può chiedere ad una persona della veneranda età di 90 e passa anni - con tutto il rispetto per l’età e per il maestro Albertazzi – una presenza costante e continua per dirigere il Festival Magna Grecia.

Su questo, assessore, farei una seria riflessione. Non le attribuisco responsabilità dirette nel fallimento del Magna Grecia Teatro Festival, ma farei una seria riflessione per evitare che possa ripetersi l’anno prossimo e negli anni a venire uno spreco di risorse così ingenti. A meno che voi non abbiate una sorta di attitudine, di affinità e di simpatia per la gerontocrazia così come sta avvenendo, per esempio, con l’Ufficio scolastico regionale che fa di tutto per mantenere in servizio i presidi che pur avendo raggiunto i 65 anni di età impediscono alla scuola calabrese un effettivo rinnovamento e ricambio generazionale nei suoi ruoli dirigenti.

Su questo forse fareste bene – lo dico intanto a lei che si è mosso in maniera discreta, forse troppo discreta – a dire a questo dirigente regionale che non può essere il Ras dell’istruzione nella nostra Regione, e che dovrebbe, invece, favorire il ricambio nei ruoli dirigenti, nella scuola calabrese che soprattutto di questo ha bisogno: un ricambio culturale, intanto.

Per il resto prendo in parola il suo impegno di attivarsi per costruire un rapporto diverso con il mondo del teatro calabrese. Ho fatto già sapere che sono molto interessato a questo confronto pubblico che, immagino, ci sarà nei prossimi giorni per far in modo che il mondo del teatro e della cultura in Calabria possa essere il protagonista, l’attore principale – è il caso di dirlo – della programmazione 2014/2020 per evitare errori che sono stati commessi in questi ultimi anni anche nella precedente Giunta regionale che aveva un segno diverso.

In questa abbiamo, però, ripetuto senza batter ciglio gli errori della gestione precedente. Grazie.

Interrogazione a risposta immediata numero 411 del 23 luglio 2013 a firma del consigliere Talarico D. “In ordine all’avviso pubblico <Case accessibili>“

PRESIDENTE

Siamo alla interrogazione a risposta immediata numero 411 del 23 luglio 2013 a firma del consigliere Talarico D. “In ordine all’avviso pubblico <Case accessibili>“ di cui do lettura “Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore al lavoro, alla formazione professionale e alle politiche sociali. Per sapere – premesso che:

sul BURC n. 25 del 24 giugno 2011 - Parte III veniva pubblicato l’Avviso Pubblico Case Accessibili, finalizzato all’abbattimento di barriere architettoniche nelle abitazioni private dei soggetti diversamente abili;

in data 30 agosto 2011 veniva emanato decreto di integrazione e di rettifica dell’avviso di che trattasi;

sul BURC n. 45 del 9 novembre 2012 è stato pubblicato il Decreto n. 15438 del 30 ottobre 2012 - Approvazione e pubblicazione della graduatoria (provvisoria);

ad oggi, trascorsi ormai due anni dall’avvio del procedimento e della pubblicazione dell’avviso pubblico, ancora non è stata approvata e pubblicata la graduatoria definitiva -.

se non sia il caso di procedere rapidamente alla pubblicazione della graduatoria definitiva ed alla corresponsione dei contributi ai soggetti beneficiari.”

TALARICO Domenico (IDV)

Presidente, forse, il problema è stato superato e credo che sia inutile procedere con l’interrogazione.

PRESIDENTE

Va bene. Andiamo avanti.

Interrogazione a risposta immediata numero 414 del 25 luglio 2013 a firma del consigliere Nucera “In ordine alla procedura aperta per l’affidamento del servizio di integrazione e di supporto al servizio di “Urgenza ed Emergenza SUEM 118” ricadente nella competenza territoriale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria indetta con deliberazione del direttore generale dell’ASP di Reggio Calabria n. 363 del 6 giugno 2013”

PRESIDENTE

Siamo all’interrogazione a risposta immediata numero 414 del 25 luglio 2013 a firma del consigliere Nucera “In ordine alla procedura aperta per l’affidamento del servizio di integrazione e di supporto al servizio di “Urgenza ed Emergenza SUEM 118” ricadente nella competenza territoriale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria indetta con deliberazione del direttore generale dell’ASP di Reggio Calabria n. 363 del 6 giugno 2013”.

L’interrogazione decade per assenza del proponente.

(Così resta stabilito)

Interrogazione a risposta immediata numero 415 del 25 luglio 2013 a firma del consigliere Talarico D. “In ordine agli impianti ad energia da fonti rinnovabili sulla Catena costiera della Provincia di Cosenza”

PRESIDENTE

Do lettura dell’interrogazione a risposta immediata numero 415 del 25 luglio 2013 a firma del consigliere Talarico D. “In ordine agli impianti ad energia da fonti rinnovabili sulla Catena costiera della Provincia di Cosenza”.

Questa interrogazione viene rinviata alla prossima seduta di Consiglio regionale perché è assente l’assessore Arena.

(Così resta stabilito)

Interrogazione a risposta immediata numero 416 del 25 luglio 2013 a firma del consigliere Scalzo “Sulla riduzione dei posti presso le Scuole di specializzazione in medicina all’università di Catanzaro”

PRESIDENTE

Siamo alla interrogazione a risposta immediata numero 416 del 25 luglio 2013 a firma del consigliere Scalzo “Sulla riduzione dei posti presso le Scuole di specializzazione in medicina all’università di Catanzaro” di cui do lettura “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

la Facoltà di Medicina esistente dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro è l’unica in Calabria e da sempre recita un ruolo centrale e di fondamentale importanza nella formazione della classe medica e paramedica nella regione;

il Decreto Min. 24 aprile 2013 n. 333, relativo alla definizione del numero di contratti di formazione assegnati alle Scuole di Specializzazione di area Medica dell’Ateneo calabrese, ha tagliato posti di Chirurgia generale, Anestesia, Igiene e Medicina preventiva, Malattie apparato cardiovascolare, Malattie apparato respiratorio, Medicina fisica e riabilitativa, Oftalmologia, Oncologia, Ortopedia traumatologia; la pubblicazione del Bando di Concorso per l’ammissione alle Scuole di Specializzazione di area Medica per l’Anno Accademico 2012/2013 ha reso noto che il numero dei posti disponibili è stato ridotto di svariate unità e in alcuni casi da 3 a 2 posti con la conseguenza che per tali scuole è prevista la federazione con altre università;

i tagli andranno ad incidere sulle scuole di specializzazione nella maniera che segue: un posto in meno in Anestesia che passa da 8 a 7, uno in meno in Chirurgia generale che passa da 5 a 4, uno in meno in Igiene che passa da 3 a 2, uno in meno in Malattie dell’Apparato respiratorio che passa da 3 a 2, uno in meno in Medicina fisica e riabilitativa che passa da 3 a 2, uno in meno in Oftalmologia che passa da 3 a 2, uno in meno in Oncologia che passa da 3 a 2, uno in meno in Ortopedia che passa da 4 a 3; tale operazione, prettamente ragioneristica, di riduzione dell’offerta formativa determinerà in alcuni casi, fin dal prossimo anno, l’accorpamento a scuole extra regionali con un tragico depauperamento strutturale e culturale per la facoltà di Medicina Calabrese e di conseguenza per l’intero territorio, e ancora gravi danni immateriali alla popolazione studentesca che vede ridotta l’offerta formativa; questa decisione sta destando profonda amarezza sia a livello di popolazione studentesca, nell’ambito della docenza universitaria oltre che in tutta la popolazione calabrese, dettata dalla consapevolezza che le ripercussioni avranno effetti su tutto il tessuto sociale regionale;

negli ultimi tempi sono stati registrati, sia dal mondo accademico che dalla rappresentanza studentesca e dalla società civile, tantissimi appelli e interventi sulla stampa locale al fine di scongiurare tali pregiudizievoli tagli;

la rimodulazione comporta, pertanto, 11 contratti in meno per le scuole già federate, che passano da 48 a 37, e 9 contratti in meno per le scuole autonome, che passano da 61 a 52, per un taglio complessivo di 20 posti, passando, quindi, da 109 a 89;

ciò appare alquanto sproporzionato e contraddittorio soprattutto alla luce delle decisione ministeriale che assegna all’UMG, 240 posti, con un aumento delle iscrizioni pari a 80 unità;

tale fatto potrebbe indurre tantissimi studenti a iscriversi presso le Facoltà di Medicina di altre regioni -:

quali iniziative la Regione Calabria ha già adottato o intende adottare presso il Ministero competente al fine di scongiurare i tagli alle scuole di specializzazione.”

Prego, consigliere Scalzo.

SCALZO Antonio (PD)

Grazie, Presidente. Questa interrogazione è piuttosto datata, infatti, è passato un po’ di tempo da quando l’ho presentata; in questi mesi è stata approvata anche una delibera della Giunta regionale e, quindi, attesa l’importanza dell’argomento, credo che sia necessario e attuale affrontare tale problematica anche in prospettiva per stabilire cosa vogliamo fare in Calabria.

Dico velocemente che con questa interrogazione ho voluto mettere in evidenza come a fronte dell’aumento dei posti di medicina ci sia stata nel contempo una riduzione dei corsi di specializzazione. Questo porterebbe in futuro, certamente, ad una contrazione delle stesse specialità e della stessa istituzione del corso di laurea in medicina se noi non riusciamo a garantire i corsi di specializzazione agli studenti, ai neo-laureati, a chi si laurea in medicina.

Con questa interrogazione, che viene discussa a distanza di alcuni mesi, avevo chiesto come intendesse operare la Regione Calabria per garantire non soltanto quelle borse di studio - poi so che cinque borse di studio sono state finanziate - ma anche l’autonomia della Università Magna Grecia di Catanzaro perché con il finanziamento di un adeguato numero di borse di studio di specializzazione possa garantire anche il mantenimento dello status di autonomia della Università nell’ambito didattico della facoltà di medicina e del mantenimento delle scuole di specializzazione.

PRESIDENTE

Prego, Vicepresidente Stasi.

STASI Antonella, Vicepresidente della Giunta regionale

Consigliere Scalzo, in effetti l’argomento è attuale anche in funzione di quanto abbiamo letto ieri sulla stampa e che sicuramente sentiremo in queste ore rispetto alla riduzione delle scuole di specializzazione che da 5 passeranno a 4 anni. Sappiamo bene che, purtroppo, a livello di risorse già lo scorso anno ci sono stati dei tagli importanti.

Intanto, come Regione Calabria abbiamo voluto garantire in ogni caso la prosecuzione di un certo numero di contratti che sono pari a 5, come lei stesso ha evidenziato. Con delibera di Giunta regionale numero 189 del 30 maggio 2013 è stato attivato un contratto aggiuntivo di formazione specialistica relativamente alle seguenti scuole di specializzazione: Igiene e Medicina preventiva, Malattie apparato respiratorio, Medicina fisica e riabilitativa, Oftalmologia e Oncologia medica.

Ovviamente questi hanno già un proprio capitolo di bilancio, è stata già individuata una spesa certa nel bilancio di quest’anno, per gli anni a seguire è intenzione della Regione Calabria finanziarlo e ovviamente saranno inseriti man mano nei diversi bilanci annuali per poter essere finanziati annualmente.

PRESIDENTE

Prego, collega Scalzo.

SCALZO Antonio (PD)

Presidente, ho ascoltato la Vicepresidente Stasi ed ho anche apprezzato lo sforzo ma non mi sembra che si sia fatto un passo avanti nel senso che con quella delibera dei 5 posti di scuola di specializzazione noi abbiamo garantito il presente.

Il senso della mia interrogazione è quello di una programmazione in questo settore e uno sforzo che veda, non nell’anno successivo, ma con atti concreti, con un atto di indirizzo, il finanziamento delle borse di studio che vadano verso la misura di garantire le scuole di specializzazione nel loro complesso ed in rapporto al numero di posti ai corsi di medicina che, come lei sa, sono stati aumentati.

Per questo ci vuole una programmazione, un indirizzo forte che veda impegnata la Giunta regionale a fare una scelta non soltanto per programmare ma per finanziare questo settore che è strategico per il futuro della Calabria e perché noi dobbiamo investire soprattutto in questo settore che è la formazione e la ricerca.

STASI Antonella, Vicepresidente della Giunta regionale

E’ intenzione della Regione Calabria proseguire. La programmazione in effetti c’è ma mancano le risorse finanziarie che devono essere stanziate ogni anno e, quindi, in effetti il nostro problema è che le risorse andranno stanziate ogni anno. Però, l’intenzione c’è e quindi sicuramente continueremo.

Interrogazione a risposta immediata numero 415 del 25 luglio 2013 a firma del consigliere Talarico “In ordine agli impianti ad energia da fonti rinnovabili sulla Catena costiera della Provincia di Cosenza”

PRESIDENTE

Consigliere Talarico, in merito all’interrogazione numero 415 avevo detto che avrebbe risposto l’assessore Arena invece risponderà l’assessore Pugliano, pertanto la può illustrare.

Do lettura della interrogazione a risposta immediata numero 415 del 25 luglio 2013 a firma del consigliere Talarico “In ordine agli impianti ad energia da fonti rinnovabili sulla Catena costiera della Provincia di Cosenza” che così recita: “Al Presidente della Giunta regionale, all’assessore all’ambiente, all’assessore alle attività produttive. Per sapere - premesso che:

lo sviluppo e la promozione di fonti di energia rinnovabile sono fondamentali per il futuro del nostro Paese;

l’energia da fonte rinnovabile - eolica, solare e fotovoltaica - dovrà trovare una strada privilegiata nei territori che si prestano al suo sviluppo, compatibilmente con le loro peculiarità paesaggistiche, naturalistiche, ambientali e culturali;

molti impianti spesso invadono aree protette o di particolare importanza per la produzione agricola o la bellezza del paesaggio; basti pensare agli impianti eolici di grandi dimensioni che stanno arrecando danni ambientali nel nostro territorio;

diverse inchieste della magistratura hanno evidenziato forti infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore eolico, con l’emissione di provvedimenti di sequestro di alcuni impianti; è emersa in particolare una nuova figura “professionale”, il cosiddetto “facilitatore” per l’ottenimento del via libera da parte soggetti locali per la realizzazione degli impianti, così come indicato anche nei rapporti WWF al Cnel nel 2012;

presso i dipartimenti regionali competenti sono depositate 277 domande di richiesta di autorizzazione unica per la realizzazione di impianti eolici nel territorio calabrese, per una potenza complessiva di 10.305 MW, consistenti nell’installazione di almeno 5100 pale eoliche;

dette richieste provengono per la gran parte da società multinazionali ovvero da società con sede legale nella regione Calabria ancorché riconducibili a società italiane ed estere che da anni operano o hanno operato nella nostra regione investimenti nel settore dei rifiuti, nella realizzazione di termovalorizzatori e nella gestione delle risorse idriche;

tra i casi che stanno suscitando maggiore interesse negli ultimi tempi vi sono gli impianti da realizzare nella costiera della catena meridionale;

si tratta, nel dettaglio, di impianti eolici, per una potenza complessiva superiore a 530 MW, di almeno 250 pale eoliche molte di queste alte fino a 150 metri dal suolo, cinque volte l’altezza del duomo di Cosenza, situati tra l’altro in aree individuate nel perimetro del costituendo parco naturale regionale Monte Caloria e Catena Costiera (delibera di Giunta regionale dell’11 luglio 2013), nonché del Parco Potame-Monte Cocuzzo;

la catena costiera meridionale, e in particolare la zona del Parco Regionale della Catena Padana, è definita in Rete Natura 2000 come ambiente montano con ruolo di “corridoio ecologico” e svolge funzioni determinanti per la conservazione della biodiversità;

il Q.T.R.P. della Calabria, individua le aree non idonee, con valore paesaggistico alla localizzazione degli impianti; le aree non idonee sono le aree della rete ecologica, riportate nell’esecutivo del progetto integrato strategico della rete ecologica regionale sono - aree centrali (core areas e key areas), fasce di protezione o zone cuscinetto (buffer zone), fasce di connessione o corridoi ecologici (gree ways e blue ways);

la normativa appena richiamata evidenzia la necessità di ogni valutazione tecnica sugli impianti in relazione alle interazione con altri piani e programmi posti in essere nell’ambito territoriale di riferimento, pertanto ogni singola iniziativa progettuale non potrà essere valutata individualmente ma dovrà essere posta a V.I.A. nel suo contesto territoriale della catena costiera meridionale;

la catena costiera meridionale svolge l’importante funzione di connessione e continuità ecologico- funzionale tra i vari sistemi naturali (SIC e ZPS) tra il Nord e il Sud della regione Calabria; essa è pertanto da considerarsi quale principale area di riproduzione, alimentazione e transito di specie faunistiche protette soggette a tutela dalle convenzioni internazionali (Berna, Bonn, Parigi, Washington, Barcellona) e dalle Direttive Comunitarie (79/409/CEE e 92/43/CEE), specie rare, endemiche, vulnerabili, a rischio estinzione;

la catena costiera Paolana è, tra le altre cose, un’area di grande interesse acquedottistico per l’intero territorio e lo stesso Q.T.R.P. include il PTA (piano di tutela delle Acque) e considera l’aspetto della tutela delle acque una priorità programmatica;

è evidente che, sulla base di quanto esposto, l’impatto ambientale del parchi eolici risulta molto alto e per alcuni tratti devastante, stante la loro aggressività nei confronti dell’ecosistema della zona e del paesaggio;

sulla base delle considerazioni effettuate e delle motivazioni addotte dalle diverse associazioni ambientaliste, nonché da diverse amministrazioni locali, sarebbe opportuno verificare la piena correttezza dell’iter procedurale per l’installazione dei parchi eolici di che trattasi -:

se non si ritenga opportuno intervenire per garantire la tutela paesaggistica di zone di particolare pregio quali quelle citate in premessa.

Prego, consigliere Talarico, può illustrare l’interrogazione.

TALARICO Domenico (IDV)

Presidente, in realtà si tratta di un problema molto serio che riguarda l’intera Calabria. Ho preso come riferimento la catena costiera della provincia di Cosenza ma il problema potrebbe essere esteso ad altre aree della nostra Regione.

Si tratta dello sviluppo intenso, progressivo e smisurato delle fonti di energia rinnovabile in particolare quella eolica, solare e fotovoltaica.

Molti di questi impianti come è noto – apprendiamo dalla cronaca anche giudiziaria – invadono aree protette o di particolare importanza per le produzioni agricole o per la bellezza del paesaggio. Basti pensare agli impianti eolici di grandi dimensioni che stanno arrecando danni ambientali molto seri nel nostro territorio.

Molte inchieste della magistratura hanno evidenziato – fra l’altro - forti infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore eolico, e questo in diverse aree della regione con l’emissione di provvedimenti di sequestro di alcuni impianti. E’ emersa in particolare una nuova figura “professionale” – diciamo così - il cosiddetto “facilitatore” per l’ottenimento del “via libera” da parte di soggetti locali per la realizzazione degli impianti, così come indicato in diversi rapporti delle organizzazioni naturalistiche, in particolare del WWF al Cnel del 2012.

Vorrei ricordare a quest’Aula che sono 277 le domande di richiesta di autorizzazione unica per la realizzazione di impianti eolici nel territorio calabrese, per una potenza complessiva di 10.305 MW, consistenti nell’installazione di almeno 5100 pale eoliche.

Dette richieste, come sa l’assessore Pugliano, provengono per la gran parte da società multinazionali ovvero da società con sede legale nella Regione Calabria ma riconducibili a società italiane ed estere che da anni operano o hanno operato nella nostra regione attraverso investimenti nel settore dei rifiuti, nella realizzazione di termovalorizzatori e nella gestione delle risorse idriche.

Tra i casi che stanno suscitando maggiore interesse negli ultimi tempi vi sono gli impianti da realizzare nella catena costiera meridionale. Mi riferisco a quelli di Acquappesa, Fuscaldo, Cetraro, Fagnano Castello, Fiumefreddo, Mendicino, Falconara Albanese, San Fili, Cerisano, Marano Principato, Domanico, cioè località di rilevante interesse ambientale e di pregio paesaggistico.

Siamo di fronte ad una proposta di realizzazione di impianti eolici, per una potenza complessiva superiore a 530 MW e di almeno 250 pale eoliche molte di queste alte fino a 150 metri dal suolo.

Potrei andare avanti nella disamina solo il tempo di ricordare che nel corso della recente discussione e parziale approvazione del Qtrp è stato posto qualche vincolo per quanto riguarda la realizzazione di questi impianti nelle aree agricole e in quelle soggette a protezione Dop, Doc ecc. ma questo non credo sia sufficiente.

Siamo di fronte ad un fenomeno incontrollato ed incontrollabile. Mi fermo qui nell’analisi e nel fornire dati che man mano che vado avanti diventano sempre più preoccupanti.

La mia domanda è molto diretta e molto politica cioè se la Giunta a questo punto, o l’intero Consiglio, non ritenga opportuno intervenire per garantire la tutela paesaggistica di zone di particolare pregio quali quelle citate in premessa. Le ho citate a titolo di esempio ma potrebbero esserci dietro questi comuni altri 100-200 comuni nella nostra Regione nei quali porre in essere un freno, una sorta di moratoria perché una realizzazione, una politica così incontrollata, pervasiva e invasiva non solo vanifica la produzione della cosiddetta energia alternativa ma reca danni ingenti destinati a rimanere tali per centinaia di anni nella nostra Regione. E una Assemblea elettiva che si rispetti quanto meno deve interrogarsi su questo tema che non è né di destra né di sinistra ma ad esso è legato il futuro della nostra terra, del nostro ambiente, del nostro paesaggio ed è una parte importante dello sviluppo economico di questa Regione.

PRESIDENTE

Prego, assessore.

PUGLIANO Francesco, assessore all’ambiente

Grazie, Presidente, e grazie anche al consigliere Talarico per l’attenzione e la puntualità dimostrata sulle tematiche ambientali. Non sono io, nella risposta a questa interrogazione, a dover rispondere della necessità di articolare, integrare e migliorare gli strumenti che regolamentano questa materia.

Per restare all’interrogazione presentata dal consigliere Talarico sulla catena costiera c’è da dire che lo strumento che regolamenta la materia è la delibera di Giunta regionale numero 55 del 2006 che traccia gli indirizzi per l’inserimento di questi impianti eolici nel territorio calabrese. In questo strumento, in queste Linee guida, in questi indirizzi si sono individuate le aree non idonee e le aree di attenzione.

Per restare sull’interrogazione sulla catena costiera c’è da dire che questa ricade puntualmente nelle zone di attenzione perché quest’area è sicuramente di interesse naturalistico ed ambientale. Come ha detto bene il collega Talarico è corridoio di connessione ecologica ma è anche sito riconosciuto, o quanto meno attenzionato, come area riconducibile per istituire un’area protetta ai sensi della legge regionale numero 10/2003.

Avendo, quindi, ricevuto il riconoscimento della valenza naturalistica e ambientale   perché è vero che la proposta di legge è in Commissione regionale ma ha già ricevuto il parere positivo del Comitato tecnico-scientifico che ha ritenuto la proposta di valenza naturalistica e ambientale   mi sembrerebbe inconciliabile ed incomprensibile se alla valutazione che sarà necessaria rispetto all’impatto ambientale su questa proposta non fossero evidenti gli strumenti ostativi che possono essere sicuramente impatti o incidenze negative sia dal punto di vista dell’impatto ambientale visivo che dal punto di vista idrogeologico.

Mi sento, quindi, di poter dire che il riconoscimento già ricevuto da questa area per la valenza naturalistica e ambientale non possa essere conciliabile con un parere positivo per la richiesta di costruirci un impianto eolico.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Talarico.

TALARICO Domenico (IDV)

Più che una risposta è un auspicio, mi accontento e speriamo che possa tradursi in un diniego, comunque, in una valutazione molto rigorosa per questo e per altri impianti. Grazie.

Interrogazione a risposta immediata numero 417 del 29 luglio 2013 a firma dei consiglieri Adamo, Franchino, Naccari Carlizzi, Principe, Scalzo “Sulle iniziative che si intendono adottare per consentire il pagamento delle mensilità arretrate dei lavoratori addetti allo svolgimento delle attività del Servizio di Vigilanza e Sorveglianza idraulica”

PRESIDENTE

Siamo all’interrogazione a risposta immediata numero 417 del 29 luglio 2013 a firma dei consiglieri Adamo, Franchino, Naccari Carlizzi, Principe, Scalzo “Sulle iniziative che si intendono adottare per consentire il pagamento delle mensilità arretrate dei lavoratori addetti allo svolgimento delle attività del Servizio di Vigilanza e Sorveglianza idraulica”.

L’interrogazione viene rinviata alla prossima seduta perché è assente l’assessore Gentile.

(Così resta stabilito)

Interrogazione a risposta immediata numero 418 del 31 luglio 2013 a firma del consigliere Giordano “Sull'accorpamento dei consorzi provinciali per le aree di sviluppo industriale. Adempimenti previsti dalla legge regionale n. 24/2013”

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 418 del 31 luglio 2013 a firma del consigliere Giordano “Sull'accorpamento dei consorzi provinciali per le aree di sviluppo industriale. Adempimenti previsti dalla legge regionale n. 24/2013” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

con legge regionale n. 24/2013 (Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione settore sanità) agli artt. 5 e 6 è stato previsto l'accorpamento in un unico Consorzio regionale dei consorzi provinciali per le aree di sviluppo industriale;

la legge regionale prevede all'art. 3 che entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge il Presidente della Giunta regionale nomina un Commissario con poteri di amministrazione ordinaria e straordinaria il quale entro novanta giorni dalla nomina provvede a redigere una relazione sullo stato dei consorzi provinciali a cui seguirà, sempre con decreto del Presidente della Giunta Regionale, la istituzione del Consorzio su base regionale;

allo stato, benché siano trascorsi i sessanta giorni dalla entrata in vigore della legge, non è stato ancora nominato il Commissario straordinario da scegliere fra i dirigenti della regione Calabria e ciò nonostante la situazione attuale dei Consorzi provinciali che presenta gravi criticità dovute in particolare alla mancata corresponsione di diverse mensilità a favore del personale dipendente, oltre al mancato versamento dei relativi contributi previdenziali -:

se sia stata disposta la nomina del Commissario straordinario secondo quanto previsto dalla legge regionale n. 24/2013 e, in caso contrario, i tempi previsti per adempiere a tale incombenza e ciò anche al fine di individuare le risorse finanziarie necessarie da parte del governo regionale, anche attraverso l'istituzione di un fondo rotativo, finalizzate a sanare i ritardi nella erogazione delle retribuzioni spettanti al personale dipendente.”

Prego, consigliere Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Grazie, Presidente. Con la legge regionale numero 24 del 2013 questa Regione ha inteso riordinare enti, aziende, fondazioni, società e consorzi tra i quali anche i consorzi dello sviluppo industriale, le Asi.

La legge regionale prevedeva all'articolo 3 che entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, il Presidente della Giunta regionale nominasse un Commissario con poteri di amministrazione ordinaria e straordinaria che entro 90 giorni dalla nomina provvede a redigere una relazione sullo stato dei consorzi provinciali a cui doveva seguire - sempre con decreto della Giunta regionale – l’istituzione del Consorzio unico regionale.

Sono trascorsi sia i 60 che i 90 giorni che ho richiamato in premessa e soprattutto la riforma deve servire non solo ad un riordino ma ad una funzionalizzazione, ad un efficientamento e alla garanzia delle attività e, soprattutto, alla corresponsione delle spettanze delle mensilità a favore del personale dipendente che ormai da troppo tempo versa in uno stato di incertezza non ricevendo le corresponsioni delle mensilità; né tanto meno i consorzi hanno provveduto al versamento degli oneri previdenziali.

Stante questa situazione di crisi abbiamo appreso che c’è stata già - perché questa interrogazione era di luglio ed è piuttosto datata, quindi, perché siamo ad ottobre e il Consiglio regionale solo oggi la sta trattando – la nomina del commissario straordinario generale del dipartimento attività produttive e questo ce lo può confermare l’assessore.

Soprattutto vogliamo sapere, rispetto ai tempi e quindi agli adempimenti che scaturiscono dalla legge di riordino, se il governo regionale non ritiene, stante questa criticità che si ripete con notevole frequenza, di non istituire un fondo rotativo che si estinguerà nel momento in cui non ce ne sarà bisogno o potrà essere utilizzato per altre finalità che possa servire a sanare i ritardi e a garantire, quindi, una stabile ed una normale corresponsione delle mensilità e che possa garantire le attività principali che debbono svolgere i consorzi in liquidazione affinché tutto debba essere finalizzato a creare quello per cui la legge è stata varata.

Cioè un consorzio che riassuma a sé tutte le funzioni e che possa garantire il corretto svolgimento e le direttive per lo sviluppo economico e produttivo della Regione intera.

PRESIDENTE

Prego, assessore Arena.

ARENA Demetrio, assessore alle attività produttive

Consigliere Giordano, ovviamente la risposta risente dei tempi che si sono dilatati rispetto alla attualità dell’interrogazione posta a luglio.

Come tutti ormai sapranno, è stato nominato il commissario straordinario con delibera del Presidente della Giunta regionale numero 111 del 2013 in attuazione della delibera di Giunta regionale numero 291 del 2013.

E’ stato individuato nella persona del dirigente generale del dipartimento attività produttive, avvocato Pasquale Monea, il commissario straordinario, appunto. Il decreto di nomina è stato notificato ai 5 consorzi in data 27 agosto, in attuazione dell’articolo 3 della legge regionale 24, determinando la contestuale decadenza degli organi sociali di cui agli articoli 8 e 9 della legge regionale numero 38 del 2001.

Intanto sulla scelta. Si è proceduto alla scelta interna e quindi senza oneri aggiuntivi, così come indirizzo da parte del governo regionale, ed è stato individuato, ritengo, persona e professionista di comprovata esperienza in materia di pubblico impiego ma anche specificatamente in operazioni straordinarie di questo tipo.

Ritengo sia stato conseguito il duplice obiettivo del risparmio e della qualità del professionista individuato.

Quanto alla proposta del consigliere Giordano di istituire il fondo rotativo per sanare ritardi nella erogazione della retribuzione tale ipotesi appare condivisibile come soluzione tecnica ma potrà essere definita ed approvata dalle Assemblee consortili – occorre quindi questo passaggio – ed esposta all’attenzione della Regione solo al termine delle verifiche contabili e amministrative e finanziarie che sono in atto e che sono state acquisite dal commissario.

Proprio l’Assemblea e la Regione sono i soggetti responsabili – chiaramente unitamente alla responsabilità nella gestione amministrativa e contabile degli organi di controllo – e quindi soltanto dopo questo iter l’eventualità di poter istituire un fondo, che tra le soluzioni tecniche potrebbe essere quella più idonea a fronteggiare questo tipo di esigenza, potrà essere valutato. Occorrerà quindi che si definisca questa fase.

Stanno lavorando abbastanza incessantemente e ritengo che da qui a qualche mese si possa definire questa fase e poi prendere eventualmente in considerazione la soluzione suggerita dal consigliere Giordano che era anche la soluzione che noi avevamo individuato per consentire la regolarità nella retribuzione dei dipendenti dei consorzi nella fase così delicata e complessa di accorpamento dei 5 consorzi industriali.

PRESIDENTE

Grazie all’assessore Arena. Prego, collega Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, prendo atto e mi fa piacere che c’è stata una convergenza di idee sulla soluzione di un problema ormai cronicizzato.

Ovviamente credo che questa sia la strada giusta, quindi la condivisione dell’assessore e della Giunta su questa strada la ritengo un fatto importante da sottolineare. Volevo chiedere, altresì, all’assessore che è necessaria una accelerazione rispetto ai compiti che sono stati demandati al commissario straordinario e, soprattutto in questa fase, prima che si possa concludere la valutazione della situazione economica e patrimoniale dei 5 consorzi, sarebbe il caso di dare qualche certezza ai dipendenti che sono sempre in attesa di avere il pagamento delle spettanze.

Prendo atto, ovviamente - e mi fa piacere -, che ci sia una volontà di risolvere il problema. L’importante è che si proceda con tempi spediti e con maggiori certezze. Grazie.

Interrogazione a risposta immediata numero 419 del 31 luglio 2013 a firma del consigliere Giordano “In ordine alla mancata ripresa dei lavori di realizzazione4 del porto di Diamante (CS)”

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 419 del 31 luglio 2013 a firma del consigliere Giordano “In ordine alla mancata ripresa dei lavori di realizzazione del porto di Diamante (CS)”.

Questa interrogazione è rinviata alla prossima seduta perché manca l’assessore Gentile.

(Così resta stabilito)

Interrogazione a risposta immediata numero 421 del 1 agosto 2013 a firma del consigliere Talarico D. “In ordine all'avviso pubblico per il finanziamento di Voucher per la partecipazione a Master e Dottorati”

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 421 del 1 agosto 2013 a firma del consigliere Talarico D. “In ordine all'avviso pubblico per il finanziamento di Voucher per la partecipazione a Master e Dottorati”.

Considerata l’assenza del proponente, l’interrogazione è decaduta.

(Così resta stabilito)

Interrogazione a risposta immediata numero 423 del 8 agosto 2013 a firma del consigliere Giordano “In ordine al grado di operatività e funzionalità raggiunto dalla struttura di coordinamento regionale istituita da oltre un anno rispetto ai compiti affidati ed in particolare sul monitoraggio dei centri trasfusionali regionali”

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione a risposta immediata numero 423 del 8 agosto 2013 a firma del consigliere Giordano “In ordine al grado di operatività e funzionalità raggiunto dalla struttura di coordinamento regionale istituita da oltre un anno rispetto ai compiti affidati ed in particolare sul monitoraggio dei centri trasfusionali regionali” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

gli ultimi fatti di cronaca relativi al Centro trasfusionale dell'Azienda ospedaliera di Cosenza hanno riproposto la problematica delle attività trasfusionali nella nostra regione;

con Decreto del Presidente della Giunta regionale, nella sua qualità di Commissario ad acta per la sanità, n. 81 del 18 giugno 2012, veniva istituita la Struttura di coordinamento regionale delle attività trasfusionali denominata Centro regionale Sangue;

tale provvedimento, nel richiamare anche l'iter tormentato della legge regionale istitutiva del Centro regionale del sangue, recepisce l'Accordo, nell'ambito della conferenza permanente Stato/Regioni, sulle "Caratteristiche e funzioni delle strutture regionali di coordinamento (SRC) per le attività trasfusionali con l'istituzione della struttura regionale denominata appunto SRC al fine di garantire e assicurare "il costante perseguimento degli obiettivi di sistema e di garantire livelli omogenei di qualità, sicurezza e appropriatezza delle attività trasfusionali su tutto il territorio regionale";

la struttura regionale (SRC) è stata istituita e il provvedimento n. 81/2012 del Commissario ad acta ne stabilisce, altresì, i compiti assicurando in particolare le funzioni di cui all'allegato 6 dell'accordo stato regioni;

fra le funzioni che la SRC deve compiere vi è anche quella di svolgere la gestione del sistema regionale di emovigilanza, ovvero che i Servizi trasfusionali, le Unità di raccolta e le strutture cui vengono consegnati sangue ed emocomponenti attuino un sistema di rintracciabilità e di notifica degli incidenti gravi lungo tutto il processo dalla donazione alla trasfusione, di coordinare su base regionale l'adeguamento dei sistemi di gestione per la qualità presso i servizi trasfusionali e le loro articolazioni organizzative -:

quale sia il grado di operatività e funzionalità raggiunto dalla Struttura di coordinamento regionale istituita da oltre un anno rispetto ai compiti affidati e in particolare sul monitoraggio dei centri trasfusionali regionali e le loro eventuali criticità.”

Prego, consigliere Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Come è noto a tutta la Calabria e non solo all’intera Nazione, il Centro trasfusionale di Cosenza ha conosciuto una tragedia con la morte del signor Ruffolo che ha subito una trasfusione e si è verificato, purtroppo, l’irreparabile, a causa di un errore, una condizione di insufficienza del sistema trasfusionale.

Faccio una premessa. Con Decreto numero 81 del Presidente della Giunta regionale era stata istituita la Struttura di coordinamento regionale delle attività trasfusionali denominata Centro regionale Sangue.

Il Consiglio regionale ha, purtroppo, subito - perché era stata approvata alla unanimità – la legge di istituzione del Centro sangue. Purtroppo per una serie di evidenti contraddizioni, sulle quali ci siamo sempre opposti strenuamente perché abbiamo ritenuto non plausibili le ragioni che hanno portato alla abrogazione, al ritiro della legge. Comunque, il procedimento amministrativo col decreto aveva visto l’istituzione della struttura di coordinamento con determinati compiti che dovevano essere assicurati soprattutto nello svolgimento del sistema regionale di emovigilanza che servizi trasfusionali e unità di raccolta nelle strutture, a cui vengono consegnati sangue ed emocomponenti, dovevano attuare secondo un sistema di rintracciabilità. Tutto questo per garantire un sistema efficiente e sicuro.

Ora a fronte di quel che è accaduto e a fronte delle incertezze che, purtroppo, conosce questo iter, vorremmo sapere, intanto, quale sia il grado – secondo le indagini che sono state svolte - di operatività e funzionalità della Struttura di coordinamento che è stata istituita oltre un anno fa, il monitoraggio dei centri trasfusionali regionali e le criticità riscontrate nonché le misure che la struttura commissariale ha adottato o intende adottare per far sì che non si verifichino simili tragedie in questa Regione.

PRESIDENTE

Grazie. La parola alla Vicepresidente.

STASI Antonella, Vicepresidente della Giunta regionale

Come diceva il consigliere Giordano, la Giunta regionale, ma più che altro la struttura del dipartimento sanità, ha lavorato in questi mesi a seguito del Dpgr 81 del 18 giugno 2012 per una serie di attività preliminari a realizzare una attività programmatica.

Si è adoperata a definire programmi annuali: il coordinamento della rete trasfusionale, la gestione del sistema informativo regionale, la gestione del plasma destinato alla lavorazione industriale, l’istituzione di un sistema centralizzato, implementazione del sistema di gestione della qualità nei servizi trasfusionali. Quindi, tutta una serie di adempimenti e di procedure da mettere insieme all’interno di un piano programmatico che sarà, ovviamente, di tipo triennale.

Questi adempimenti sono oggi quasi conclusi e in questo momento si è in una fase in cui si è in attesa, a brevissimo, dell’approvazione di un Dpgr che comprenderà questo documento programmatico che contiene la contestualizzazione della analisi in contesto dalla quale dovrà emergere il livello di offerta attuale, la disponibilità di risorse strutturali, la loro rispondenza alla futura programmazione e la definizione della tempistica e degli adempimenti che sono stati valutati più nel dettaglio.

Credo che se non nel mese di ottobre, ma sicuramente entro fine anno, sarà completato questo iter e quindi sarà decretato attraverso un Dpgr questo piano che sarà importante perché rafforzerà la consistenza di questa struttura creata.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Prendo atto della risposta. E’ evidente che un anno è già trascorso, la Calabria ha conosciuto una tragedia immane. Che altro aggiungere? L’operatività dovrebbe avvenire entro fine anno ed io mi auguro che ci sia la massima attenzione e che si possa aprire un confronto che abbia una dimensione pubblica e chiedo anche che ci sia una verifica pure in Commissione consiliare competente affinché verifichi, passo passo, l’operatività che si traduca in fatti concreti. Cioè non solo una serie di azioni scandite da atti amministrative ma che ci siano azioni concrete e misure efficaci che possano ribaltare una situazione inaccettabile per una Regione che dovrebbe essere civile.

Interrogazione a risposta immediata numero 427 del 2 settembre 2013 a firma del consigliere Talarico D. “In ordine agli interventi di svuotamento a scopo manutentivo dei laghi Arvo e Ampollino nel Parco nazionale della Sila”

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 427 del 2 settembre 2013 a firma del consigliere Talarico D. “In ordine agli interventi di svuotamento a scopo manutentivo dei laghi Arvo e Ampollino nel Parco nazionale della Sila” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’ambiente. Per sapere – premesso che:

la società elettrica A2A, multinazionale che ha acquisito la proprietà di una parte delle centrali idroelettriche della Sila, intende, per il prossimo mese di settembre, procedere allo svuotamento dei laghi Ampollino e Arvo nel Parco Nazionale della Sila per effettuare interventi di manutenzione alle opere di presa dei due bacini idroelettrici;

gli interventi di manutenzione prevedrebbero lo svaso e la pulizia del fondale dei due laghi al fine di migliorare l'efficienza degli impianti e aumentare la produzione di energia;

le modalità di intervento previste, come ha recentemente dichiarato Legambiente, presenterebbero non pochi elementi di criticità;

da questo punto di vista, non costituirebbe elemento di rassicurazione il richiamo alla precedente manutenzione avvenuta vent'anni fa, se non altro perché allora il Parco nazionale non era stato ancora istituito;

gli interventi verrebbero effettuati in un contesto naturalistico integrato nella rete "Natura 2000 (Sic e Zps)", che, come è noto, impone la tutela dell'Habitat naturale e delle specie faunistiche prioritarie di quei bacini, come la lontra, la cui presenza è stata dimostrata da uno studio finanziato dal Parco, o di altri anfibi ed altre specie faunistiche la cui è strettamente legata al regime idraulico del lago;

la fluttuazione del livello del lago avrebbe un fortissimo impatto sulla conservazione delle specie faunistiche e vegetali, presenti soprattutto sulle sponde dei laghi silani, che sono gli ambienti più delicati e ricchi di biodiversità;

per gli effetti che potrebbero discenderne, tali interventi devono essere sottoposti ad accurata valutazione di incidenza ambientale e strategica;

il contesto ambientale e paesaggistico in cui i due invasi sono inseriti costituisce, peraltro, uno dei volani più significativi dell'economia turistica regionale -:

se si è a conoscenza delle modalità e delle garanzie previste per lo svuotamento dei laghi di che trattasi e se non sia il caso di disporre, per quanto di competenza della Regione, una verifica preventiva sugli effetti che tale intervento potrebbe avere sul paesaggio e la conservazione della biodiversità nell'ambito dell'importante area protetta.”

TALARICO Domenico (IDV)

Anche qui siamo di fronte ad una interrogazione datata e credo che siamo andati avanti, almeno per quanto riguarda le richieste di conoscenza e di informazione, per cui io eviterei di fare la premessa - che immagino l’assessore avrà già letto - per andare subito al dunque e chiedere all’assessore Pugliano a che punto siamo rispetto allo svuotamento previsto dei laghi e se la società elettrica A2A ha fatto conoscere alla Regione tecniche, modalità o se ha previsto garanzie di tutela per evitare danni all’ambiente, all’habitat naturale e specifico dei laghi, a tutela della specie faunistica e ambientale più generale.

Formulerei una domanda diretta: a che punto siamo, assessore, rispetto al dibattito che si è sviluppato nei mesi scorsi rispetto alla paventata iniziativa della società che gestisce i laghi, lo svuotamento?

PRESIDENTE

Prego assessore.

PUGLIANO Francesco, assessore all’ambiente

In merito a questa interrogazione che è retrodatata, ma sulla quale abbiamo dato già notizie sulla stampa, perché ha preoccupato e continua a preoccupare una parte ben sostanziosa di comunità calabrese, c’è da dire che questo piano - che, comunque, è necessario - il piano di gestione degli invasi è un adempimento che il gestore deve garantire. Ma rispetto al piano presentato dalla società A2A sugli invasi silani c’è da dire che questi invasi ricadono in siti di interesse naturalistico, perché fanno parte della rete “Natura 2000”; è per questo che gli interventi sono regolamentati da un decreto presidenziale che è il 357 del 1997 integrato e modificato dal decreto presidenziale 120 del 2003.

In sostanza richiedono per quei siti che sono nella rete “Natura 2000”, quindi in aree protette, preventivamente lo studio di incidenza, cioè quali effetti e incidenze questi piani, questi interventi possono procurare rispetto agli habitat, alle specie, alla flora e alla fauna.

E proprio perché ricadono in siti di interesse nazionale l’autorità competente è il dipartimento ambiente che si avvale dell’organo tecnico che è il nucleo Via.

C’è da dire che in data 10 settembre il nucleo Via, che è l’organo tecnico da cui parte il decreto del dipartimento ambiente, si è espresso negativamente nel senso che ha dichiarato altamente negativi gli effetti di questa tipologia di intervento che è quello attraverso la fluitazione, così chiamata tecnicamente.

Quindi il parere del nucleo, espresso in data 10 settembre, è stato notificato alla società che ha il tempo di controdedurre. Le controdeduzioni sono state presentate e adesso il direttore del dipartimento, valutato il parere del nucleo e le controdeduzioni della società A2A, si esprimerà.

Quindi l’intervento allo stato non è iniziato per niente. Se il decreto si dovesse confermare sulla scorta del parere del nucleo Via bisogna che la società presenti proposte alternative che non abbiano le incidenze e gli effetti che questa proposta ha presentato almeno per il parere del nucleo.

C’è da attendere; intanto, i tempi sono saltati, quelli che erano preventivati come inizio di attività che erano i primi giorni di ottobre sono scivolati e non più realizzabili.

Adesso dobbiamo attendere che in merito al parere del direttore, del dipartimento ambiente della Regione Calabria la società A2A, per come imposta il decreto 120 del 2003, possa presentare proposte alternative e subordinate che non abbiano queste incidenze.

C’è anche la possibilità – lo dice la stessa legge – che per interesse rilevante di pubblica utilità, sia per la salute dei cittadini sia per la salute dell’ambiente, possa utilizzare anche una via che aggiri il parere del nucleo Via.

Cioè comunicando al Ministero, con le dovute compensazioni, la società potrebbe giustificare l’intervento per somma urgenza. Allo stato però gli atti sono fermi al parere contrario del nucleo Via e siamo in attesa che si esprima il direttore del dipartimento e che poi eventualmente la società passi a proposte alternative.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Talarico.

TALARICO Domenico (IDV)

Posso dichiararmi soddisfatto, l’assessore Pugliano si è riscattato rispetto alla domanda di prima.

PRESIDENTE

Sono concluse le interrogazioni per oggi. Quelle che mancano saranno rinviate alla prossima seduta di Consiglio regionale.

Possiamo andare avanti con l’ordine del giorno.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Prego, collega De Masi.

DE MASI Emilio (IDV)

Chiedo scusa se interrompo la normale sequela dell’ordine del giorno ma penserei che la proposta che mi appresto a formulare possa riscuotere un certo consenso perché attiene alle misure che in queste ore il Governo nazionale sta per prendere allo scopo di incentivare in qualche maniera la stagnante condizione in cui versa il sistema economico italiano.

Tra queste misure, come abbiamo avuto modo di leggere e di ascoltare sui mezzi di informazione, sarebbe contemplata anche una ulteriore restrizione delle risorse destinate all’assistenza sanitaria. E’ un dato, un’ipotesi che inquieta i calabresi ed in particolare chi in questa Regione, come noi, detiene una qualche pubblica responsabilità.

Devo riconoscere che il Presidente Scopelliti ha già assunto una posizione netta in merito a questa questione. Crederei che, se il Consiglio nella sua interezza si facesse carico di rappresentare questa preoccupazione a livello nazionale, probabilmente l’Istituzione nel suo complesso farebbe un’opera maggiormente comprensiva e rappresentativa di una precisa volontà, in primo luogo, dei cittadini.

Suggerirei sulla scorta delle dichiarazioni del Ministro alla salute, l’onorevole Lorenzin, che rispetto a questa ipotesi ha già dichiarato di ingaggiare una resistenza nei confronti di chi dovesse proseguire perché ha più o meno affermato che una ulteriore contrazione della misura di tre miliardi a scapito del sistema sanitario pregiudicherebbe i Lea in Italia.

Ora, se le proporzioni hanno un senso logico e concettuale, se ne può arguire che se per ammissione del Ministro diffusamente nel Paese i livelli di assistenza subirebbero una compromissione in Calabria deriverebbero conseguenze che definire drammatiche non è per nulla eufemistico ma ha è esattamente la descrizione di una realtà verso la quale ci incammineremmo.

Se il Consiglio è d’accordo, proporrei di redigere un documento al quale possono lavorare quelli che ne avessero voglia o in particolare i capigruppo anche perché c’è l’urgenza se si intende farlo e se a questa iniziativa si annette una qualche importanza quanto meno simbolica – su questo non c’è dubbio – abbiamo anche fretta di provvedervi perché il Consiglio dei Ministri è convocato, se non sbaglio, esattamente in questi minuti. Grazie.

PRESIDENTE

In merito a quanto proposto dal consigliere De Masi ci sono interventi? Io direi che, se lei fa avere al banco della Presidenza quanto ha predisposto, intanto il documento verrà esaminato dagli altri capigruppo e, nel frattempo che il dibattito va avanti, si predispone il documento finale per poi votarlo.

Pongo in votazione l’inserimento dell’ordine del giorno proposto dal consigliere De Masi.

(Il Consiglio approva)

Ha chiesto di parlare il consigliere Imbalzano. Ne ha facoltà.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere di inserire all’ordine del giorno una mozione presentata lo scorso 1° ottobre sullo sviluppo economico e turistico dell’area grecanica della provincia di Reggio Calabria, con particolare riferimento all’utilizzo del porto di Saline e alla possibilità di acquisire le Officine Grandi Riparazioni sempre di Saline di Montebello Jonico.

PRESIDENTE

Il consigliere Imbalzano, chiede di inserire una mozione all’ordine del giorno della seduta odierna. Pongo in votazione la sua richiesta.

(Il Consiglio approva)

Ha chiesto di parlare il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (UDC)

Presidente, ho chiesto brevemente la parola per richiedere l’inserimento all’ordine dei lavori di due ordini del giorno. Il primo è sulla situazione di 1.250 lavoratori ex Lsu impiegati nelle scuole per servizi di pulizia.

Come si sa nel 2000 furono stabilizzati da una legge nazionale e sulla base di convenzioni sottoscritte col Ministero della pubblica istruzione svolgono un lavoro part-time nelle scuole del Mezzogiorno.

Già due anni fa questo Consiglio regionale si è occupato del problema relativo a questi lavoratori perché tagli del Governo avevano messo in forse la loro possibilità di proseguire nell’opera presso le nostre scuole.

Si parla ancora di tagli e quindi di pericoli in questo senso per cui noi chiediamo l’approvazione di un ordine del giorno, tra l’altro, sottoscritto da tutti i capigruppo in Consiglio regionale perché il coinvolgimento di tutte le forze politiche era ed è necessario per far sì che ci sia un intervento presso il Ministero dell’istruzione affinché questi tagli vengano caducati e quindi detti lavoratori possano proseguire nell’opera preso le nostre scuole.

Un secondo ordine del giorno riguarda, invece, la situazione dei 131 lavoratori della società “Calabria I&t” e sul destino della stessa.

La storia la conosciamo, se ne sta occupando con grande attenzione l’assessore Arena e noi gli diamo atto di questo impegno. La legge regionale 2003 e la legge regionale numero 24 del 2013 all’articolo 11, comma 4, ha stabilito che questi lavoratori di “Calabria I&t”, o meglio che Fincalabra socio unico della società “Calabria I&t”, avrebbe dovuto mettere in liquidazione la società stessa.

A seguito della presentazione di un piano industriale, che doveva garantire l’equilibrio economico e finanziario della società, questi lavoratori avrebbero dovuto essere trasferiti alla società Fincalabra.

L’amministratore, a ridosso di ferragosto, ha inviato una lettera alle organizzazioni sindacali per il licenziamento collettivo dei 131 lavoratori. A questo punto c’è stato l’intervento fattivo dell’assessore che ha richiamato l’attenzione su questo problema da parte della Giunta. C’è stata la presentazione di un piano industriale.

Ora, noi consiglieri regionali insieme ai consiglieri regionali capigruppo di ambedue le parti di questo Consiglio regionale chiediamo all’assessore di approfondire i contorni della situazione insieme al Presidente e all’assessore al lavoro per intraprendere le iniziative necessarie che so ha già intrapreso. Rafforziamo, quindi, l’opera dell’assessore per definire un piano industriale che consenta il rilancio della società se è possibile.

Ieri c’è stato un articolo sul “Sole 24 ore sud” che raccontato la sorte di queste società in tutto il Mezzogiorno, in Puglia c’è un rilancio perché hanno commesse con fondi europei, nelle altre Regioni c’è difficoltà come in Calabria.

Quindi la definizione di un piano industriale che consenta il rilancio della società nel pieno rispetto della volontà espressa dal Consiglio e dal dettato della legge regionale 24 del 2013. Grazie.

PRESIDENTE

Il consigliere Gallo chiede l’inserimento di due ordini del giorno. Uno riguarda “Calabria I&t” e l’altro riguarda i 1.200 lavoratori impegnati nelle scuole per servizi di pulizia.

Li ha illustrati entrambi, ci sono firme sia di maggioranza che di minoranza.

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine dei lavori del primo ordine del giorno che riguarda “Calabria I&t”.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine dei lavori del secondo ordine del giorno che riguarda i 1.250 lavoratori ex Lsu.

(Il Consiglio approva)

Ha chiesto di parlare il consigliere Giordano. Ne ha facoltà.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, grazie, intervengo per chiedere all’Aula l’inserimento di una mozione e di un ordine del giorno. La mozione riguarda la situazione dei lavoratori Lsu e Lpu della Regione Calabria ed oltre che la firma del sottoscritto reca le firme dei consiglieri Franchino, Guagliardi, Scalzo, Ciconte e Amato.

Con questa mozione oltre a chiedere che questo Consiglio si possa determinare con una seduta ad hoc per individuare i percorsi che possono portare ad una garanzia e ad un percorso che vada alla stabilizzazione ma che, soprattutto, possa produrre una azione politica nei confronti del Governo nazionale per le modifiche e per quel percorso che rispetto al decreto 101 del 2013 riteniamo non sia sufficiente e che deve vedere una forte mobilitazione politica.

Questo è la mozione.

Per quanto riguarda l’ordine del giorno, come tutti saprete, domenica c’è stata la sessantatreesima giornata di celebrazione delle vittime degli incidenti sui luoghi di lavoro. Una giornata nazionale che ha fotografato una realtà ancora tragica ed in particolare la Calabria non è ultima, purtroppo, in tema di mortalità sul lavoro.

Nello specifico questo ordine del giorno riguarda la questione della A3 che ha conosciuto diversi incidenti mortali, uno dei quali, quello del 26 maggio 2012, riguarda una vittima di Scilla, il giovane lavoratore Serafino Sciarrone che a soli 35 anni è stato travolto dal crollo di una galleria.

Questa morte ha scosso l’intera comunità calabrese oltre che la comunità del piccolo centro scillese. Con questo ordine del giorno oltre che a ricordare e a porgere un tributo a coloro i quali sono stati vittime degli incidenti sui luoghi di lavoro si intende attivare un percorso che è stato già condiviso da un comitato spontaneo e dalla comunità di Scilla affinché una delle gallerie del sesto macro-lotto possano essere intitolate al compianto Serafino Sciarrone.

PRESIDENTE

Se ne fornisce copia per protocollarli.

Pongo in votazione l’inserimento dell’ordine del giorno sulla situazione degli Lsu e degli Lpu presentata dal consigliere Giordano.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno sul riammodernamento della Salerno-Reggio Calabria e i numerosi operai che hanno perso la vita ed hanno subito gravi infortuni.

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 239/9^ d'Ufficio, recante: "Presa d'atto delle dimissioni del consigliere regionale Antonio Rappoccio e relativa surroga"

PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento preliminare. Passiamo quindi alla proposta di provvedimento amministrativo numero 239/9^ d'Ufficio, recante: "Presa d'atto delle dimissioni del Consigliere regionale Antonio Rappoccio e relativa surroga" di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,

dato atto che con nota del 25 luglio 2013 acquisita agli atti in pari data al protocollo generale 34721 il signor Antonio Rappoccio ha presentato formalmente le dimissioni dalla carica di consigliere regionale con decorrenza 24 settembre 2013;

che delle stesse è stata data comunicazione nel corso della 71^ seduta di Consiglio regionale;

considerato, al riguardo, che a norma del Regolamento interno la presa d’atto delle dimissioni di che trattasi è posta al primo punto dell’ordine del giorno della prima seduta utile del Consiglio regionale successiva alla scadenza del suddetto termine;

che a norma dell’articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, numero 108 recante: “Norma per l’elezione dei Consigli regionali delle Regioni a Statuto normale, il seggio resosi vacante deve essere attribuito al candidato che nella lista e circoscrizione segue immediatamente l’ultimo eletto;

che, pertanto, occorre prendere atto delle suddette dimissioni e conseguentemente provvedere alla relativa surroga;

considerato, infine, che come risulta dalla copia del verbale dell’Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Reggio Calabria per l’elezione del Consiglio regionale della Calabria, anno 2010, graduatoria dei non eletti, nella lista numero 10 avente il contrassegno “Insieme per la Calabria” nella quale era stato eletto il consigliere dimissionario è riportato, quale primo dei non eletti, il candidato Aurelio Chizzoniti con cifra individuale 2561;

delibera

di prendere atto delle dimissioni dalla carica di consigliere regionale del signor Antonio Rappoccio;

di attribuire al candidato Aurelio Chizzoniti, nato a Condofuri il 14 agosto 1945, il seggio resosi vacante a seguito delle dimissioni del consigliere Antonio Rappoccio”.

Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 239/9^.

CHIZZONITI Aurelio (Insieme per la Calabria)

Signor Presidente, le chiedo scusa, “nemo iudex in causa propria”. Mi astengo.

PRESIDENTE

Stavo finendo.

Pongo in votazione il provvedimento con l’astensione del consigliere Chizzoniti.

(Il Consiglio approva a maggioranza)

CHIZZONITI Aurelio (Insieme per la Calabria)

Ho capito, ma ripeto “nemo iudex in causa propria”.

PRESIDENTE

Sembrava doveroso.

Al consigliere Chizzoniti formulo gli auguri di buon lavoro, questa volta definitivi.

CHIZZONITI Aurelio (Insieme per la Calabria)

Non vorrei violare la prassi, Presidente.

Per uscire dall’equivoco l’altra volta avrei voluto porre il problema giustizia in Calabria.

Ho detto quello che volevo dire attraverso un comunicato stampa. Per me il caso è chiuso, né ci poteva essere una contrapposizione personale con Vostra Signoria o con qualcuno dei consiglieri. La mia era una esigenza, perché vorrei che quanto capitato a me non capitasse a nessuno, neanche all’ultimo zingaro, nomade o extracomunitario in questa Calabria.

Perché se lei o io o altri inciampiamo in qualche svista sia tranquillissimo che un avviso di garanzia non ce lo nega nessuno. Vorrei che la giustizia in questa Regione fosse credibile.

PRESIDENTE

Grazie, collega Chizzoniti.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 254/9^ d'Ufficio, recante: “Insussistenza della condizione di incompatibilità del consigliere Pietro Armando Crinò

PRESIDENTE

Si passa alla proposta di provvedimento amministrativo numero 254/9^ d'Ufficio, recante: "Insussistenza della condizione di incompatibilità del Consigliere Pietro Armando Crinò".

Do lettura della delibera “Il Consiglio regionale,

premesso che il signor Michele Raso ha trasmesso alla Presidenza del Consiglio regionale con nota del 27 giugno 2013 e acquisita al protocollo generale 31481 del 5 luglio 2013 una diffida con la quale comunica la presunta condizione di incompatibilità alla carica di consigliere regionale il signor Pietro Armando Crinò;

che la Giunta delle elezioni ha competenza in ordine alla verifica delle condizioni di eleggibilità e incompatibilità dei consiglieri regionali e degli assessori regionali non consiglieri regionali ai sensi degli articoli 17, 18, 19, 20 e 21 del Regolamento interno del Consiglio regionale;

che la Giunta delle elezioni riunitasi in data 24 luglio 2013 per esaminare la compatibilità nel rivestire la carica di consigliere regionale del signor Pietro Armando Crinò ha deliberato di contestare allo stesso la condizione di incompatibilità ai sensi dell’articolo 19, comma 1, del Regolamento interno del Consiglio regionale;

che il signor Pietro Armando Crinò con nota acquisita al protocollo generale numero 36069 del 5 agosto 2013 ha trasmesso le proprie controdeduzioni in merito;

dato atto che la Giunta delle elezioni nella seduta del 19 settembre 2013 dopo approfondito esame ed in accoglimento della circostanziata difesa addotta dal signor Pietro Armando Crinò ha deliberato l’insussistenza della condizione di incompatibilità precedentemente contestata;

ritenuto, pertanto, di dover prendere atto delle risultanze a cui è pervenuta la Giunta delle elezioni;

vista la legge 23 aprile 1981, numero 154;

visto l’articolo 19 del Regolamento interno del Consiglio regionale

delibera

di dichiarare l’insussistenza della condizione di incompatibilità dalla carica di consigliere regionale contestata al signor Pietro Armando Crinò”.

Pongo in votazione il provvedimento come letto in Aula.

CRINO’ Pietro (Scopelliti Presidente)

Naturalmente, Presidente, mi astengo.

PRESIDENTE

Con l’astensione del consigliere Crinò, pongo in votazione la delibera.

(Il Consiglio approva a maggioranza)

Relazione sul rendiconto generale della Regione Calabria - Esercizio finanziario 2011 e relativi riferimenti all’Esercizio finanziario 2010 approvata dalla Corte dei Conti - Sezione Regionale di Controllo per la Calabria - nell'adunanza pubblica del 29 luglio 2013

PRESIDENTE

Si passa alla “Relazione sul rendiconto generale della Regione Calabria - Esercizio finanziario 2011 e relativi riferimenti all’Esercizio finanziario 2010 approvata dalla Corte dei Conti - Sezione Regionale di Controllo per la Calabria - nell'adunanza pubblica del 29 luglio 2013”.

Ha chiesto di parlare il consigliere Imbalzano. Ne ha facoltà.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

Signor Presidente, le volevo proporre la possibilità che questa relazione venga sottoposta all’attenzione della seconda Commissione in quanto ne abbiamo avuto notizia solo oggi. Questo per poterla, poi, portare alla discussione e all’approvazione da parte di questo Consiglio.

PRESIDENTE

Il consigliere Imbalzano chiede il rinvio per un approfondimento di merito e per rendere ancora più approfondita anche la discussione tra i consiglieri regionali.

Devo dire che l’abbiamo già affrontata in Conferenza dei capigruppo, approfondendo e discutendo una serie di argomentazioni che la Corte dei Conti ha voluto porre all’attenzione del Consiglio regionale.

Penso sia un percorso che dia maggiore valenza e dettaglio nell’opera di approfondimento che tutti i consiglieri vorranno porre in essere sui suggerimenti che la Corte dei Conti ha trasmesso al Consiglio.

Possiamo votare il rinvio in Commissione della proposta con l’obiettivo che, subito dopo che la Commissione l’avrà approfondito, il punto sarà reinserito all’ordine del giorno della seduta di Consiglio per una discussione ancora più approfondita.

Pongo in votazione la proposta di rinvio in seconda Commissione per una analisi di merito, del consigliere Imbalzano.

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 466/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2012”

PRESIDENTE

Si passa alla proposta di legge numero 466/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2012”.

Il consigliere Imbalzano, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Signor Presidente, colleghi consiglieri, la Commissione bilancio nella seduta del 17 settembre ha approvato a maggioranza il Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2012.

Il documento che stiamo esaminando è stato trasmesso, prima della definitiva approvazione, alla Sezione regionale della Corte dei Conti per la relativa parifica, peraltro previsto dall’articolo 1, comma 5, del D.L. 174/2012, che è stata comunicata a questa Commissione in data 3.9.2013 con nota protocollo n. 38230.

Come ben sapete il Rendiconto è un documento contabile che mostra i risultati ottenuti da un ente – in questo caso della Regione - di tutte le operazioni di gestione, compiute in un determinato esercizio. È un mezzo di cognizione che permette di conoscere in che modo e in che misura si sono realizzate le previsioni di bilancio e consente di esprimere un giudizio sull’operato degli amministratori e sulla loro professionalità.

In questo caso il rendiconto che andremo ad esaminare si compone di due documenti e di alcuni allegati. Il Conto di bilancio che mostra le previsioni annuali, gli accertamenti, gli incassi e i residui attivi per le entrate, gli impegni, i pagamenti, i residui passivi e le perenzioni per le spese e il Conto generale del patrimonio in cui si riportano i valori dei beni immobili e mobili, con le relative variazioni intervenute nel corso dell’esercizio, accoglie, ancora, le attività e le passività finanziarie e le poste rettificative.

Al Rendiconto sono anche allegati, come previsto dalla legge regionale di contabilità, la relazione illustrativa; il conto del bilancio articolato per capitoli e UPB; il conto consuntivo della spesa riclassificato; la relazione di raccordo sui dati del sistema informativo contabile statale; una nota informativa sugli oneri e gli impegni derivanti dai contratti relativi a strumenti finanziari derivati; i bilanci dell’esercizio finanziario 2011 delle società in cui la Regione detiene una partecipazione finanziaria.

Il documento si completa con un ulteriore allegato che espone le risultanze al quarto trimestre 2012 della gestione degli Enti del Servizio sanitario regionale.

Il risultato di amministrazione dell’esercizio 2012 si chiude con un saldo finanziario positivo di circa 5 miliardi e 174 milioni di euro, con un incremento rispetto allo stesso risultato dell’anno 2011 di circa 246 milioni.

La gestione di competenza e quella dei residui hanno inciso sul saldo positivo finanziario rispettivamente in senso negativo per 119.459 mila euro e positivo per 365.754 mila euro circa.

Nella corposa relazione generale introduttiva del provvedimento è rappresentata la situazione finanziaria di questa Regione. Gli aspetti salienti che emergono riguardano in particolare:

il peso prevalente delle entrate tributarie sulle risorse complessive, 78 per cento delle entrate totali, e tra queste il rilievo assunto dal gettito derivante dalla compartecipazione Iva. L’incremento dei residui attivi di circa 7 punti percentuali, a dimostrazione delle difficoltà di incasso dei crediti legate alla situazione di crisi generale del paese. Le significative differenze nella capacità di spesa nei diversi settori dell’amministrazione regionale, che risulta più elevata in quelle Aree di intervento libere dai vincoli derivanti dal patto di stabilità ed in evidente difficoltà laddove i predetti vincoli sono presenti. Un incremento della spesa corrente ed una diminuzione della spesa in conto capitale, nonché un decremento delle spese per gli organi istituzionali ed un aumento di tutti gli impegni riguardanti il POR e gli APQ e degli impegni relativi alle spese per il decentramento amministrativo. Infine, il rispetto per il 2012 dei vincoli posti dal Patto di stabilità e la situazione patrimoniale e la dinamica dell’indebitamento nel bilancio regionale.

Come ho precedentemente detto, la nuova normativa contenuta nel D.L. 174/2012 ha stabilito all’articolo 1, comma 3, che “la Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti esamini il rendiconto consuntivo per la verifica del rispetto del patto di stabilità, l’osservanza dei vincoli e la sostenibilità dell’indebitamento, la presenza di irregolarità tali da compromettere gli equilibri economico-finanziari”.

Il comma 5 precisa che “alla decisione di parifica venga allegata una relazione, nella quale, tra l’altro, la Sezione regionale della suddetta Corte formula le sue osservazioni in merito alla legittimità ed alla regolarità della gestione regionale, proponendo, contemporaneamente, i correttivi necessari per assicurare l’equilibrio di bilancio e per migliorare l’efficacia e l’efficienza della spesa”.

Ricordo, comunque, che questo giudizio di parifica rientra nelle forme di controllo preventivo sugli atti espletato dalla Corte dei Conti, nel senso che il suo giudizio interviene prima dell’approvazione da parte del Consiglio regionale.

A conclusione dell’esame approfondito fatto dalla Corte dei Conti, la stessa nel parificare il rendiconto della Regione ha rilevato che: in base ai dati di rendiconto, sono stati rispettati i limiti autorizzatori delle previsioni di spesa definitive di competenza e di cassa e in base ai dati forniti dall’Amministrazione, risultano rispettati il limite legale d’indebitamento ed i tetti di spesa - sia di cassa, sia di competenza - fissati dal patto di stabilità interno.

In conclusione non posso che sottolineare che l’approvazione del Rendiconto è una proposta di legge che consta di 12 articoli, unitamente agli allegati previsti dagli articoli 54, comma 3 e 55, comma 4 della legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8 e dall’articolo 62 del DL. 112/2008 convertito con modificazioni nella Legge numero 133 del 2008 come modificato dall’articolo 3, comma 8, della Legge numero 203 del 2008; dall’articolo 77quater, comma 11, della Legge 133 del 2008 e dall’articolo 2, comma 4, del successivo decreto del Ministero della economia e delle finanze del 23 dicembre 2009. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie al consigliere Imbalzano. Non ci sono interventi perché è stato discusso abbondantemente in Commissione e vedo che i gruppi di minoranza si sono astenuti. Pertanto possiamo procedere con la votazione.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Presidente, ci sono i singoli articoli che bisogna votare.

PRESIDENTE

Non c’è articolato, non lo vedo. C’è una delibera.

 (Interruzione)

Consideriamo la delibera di Giunta quale parte integrante della delibera di Giunta regionale? Era stato impostato così dagli uffici, cioè di votare la delibera nella sua interezza e poi l’articolato parte integrante della delibera.

Pongo in votazione il “Rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2012”.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 177/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “A.R.P.A.CAL. – CATANZARO – Rendiconto Generale Esercizio Finanziario 2009”

PRESIDENTE

Si passa alla proposta di provvedimento amministrativo numero 177/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “A.R.P.A.CAL. – CATANZARO – Rendiconto Generale Esercizio Finanziario 2009”.

Il consigliere Imbalzano, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Grazie, signor Presidente, colleghi consiglieri, la Commissione bilancio ha licenziato la proposta di provvedimento amministrativo relativa al “Rendiconto generale esercizio finanziario 2009 dell’Arpacal” nella seduta del 17 settembre.

Preciso che il Collegio dei revisori ha espresso parere favorevole all’approvazione del Rendiconto generale, certificando la conformità dei dati del rendiconto stesso con quelli delle strutture contabili dell’Ente e, in via generale, la regolarità contabile e finanziaria della gestione, pur formulando ripetuti rilievi e raccomandazioni, meglio specificati nel provvedimento che è all’esame del Consiglio regionale.

Il Dipartimento ambiente ha espresso parere favorevole in ordine alla conformità dell’attività gestionale dell’Agenzia rispetto agli indirizzi forniti dagli organi regionali competenti.

Il Dipartimento bilancio nell’esprimere parere favorevole all’approvazione del Rendiconto prescrive all’Ente di predisporre la contabilità economica patrimoniale, l’inventario e il libro dei cespiti ammortizzabili.

Lo stesso Dipartimento bilancio, considerato che, nell’esercizio finanziario 2009, trovava applicazione l’articolo 27 della legge regionale 19 del 2009, che prescriveva agli Enti regionali il raggiungimento di specifici obiettivi di bilancio – tra gli altri il miglioramento dei saldi finanziari, ovvero l’invarianza delle spese per il personale rispetto all’anno 2008 – poneva in evidenza, nella propria relazione, il mancato raggiungimento degli obiettivi dell’Arpacal e, conseguentemente, disponeva la segnalazione del mancato rispetto della norma alla magistratura contabile, al fine di porre in essere necessarie verifiche in ordine all’esistenza di un’eventuale responsabilità contabile.

Adempimento, peraltro, effettuato già dal Dipartimento stesso, così come confermato nella seduta di Commissione del 17 settembre scorso.

Questo aspetto è stato oggetto di approfondimenti da parte della Commissione in quanto sono emerse diverse interpretazioni sulle prescrizioni normative contenute all’articolo 27 della legge regionale 19 del 2009 e, sul suo coordinamento, col successivo articolo 69 della stessa legge “Piano delle assunzioni dell’Arpacal”.

Nello specifico il Dipartimento ambiente ha dichiarato, in sede di audizione, che l’obiettivo di finanza pubblica al miglioramento dello stato di bilancio dovesse essere conseguito entro il triennio 2009-2011, fatta salva l’autorizzazione legislativa data all’Arpacal dall’articolo 69 della legge regionale 19 del 2009 di completare il programma di assunzione del personale per l’annualità di riferimento.

Diversamente il Dipartimento bilancio ha dichiarato che l’obiettivo di finanza pubblica doveva essere accertato con riferimento alla singola annualità, in questo caso del 2009.

Al fine di dirimere questa diversa interpretazione, il Dipartimento ambiente ha richiesto apposito parere interpretativo al Dipartimento Controlli che ha rassegnato le proprie conclusioni con nota 21037 del 21 gennaio 2013 segnalando che l’Arpacal, pur avendo conseguito nel triennio un considerevole miglioramento dei saldi di bilancio, non è in linea con le prescrizioni dettate dall’articolo 27 della legge regionale 19 del 2009, sia che queste siano interpretate più estensivamente sia che siano oggetto di interpretazione più restrittiva.

Sempre in sede di esame del Rendiconto 2009 Arpacal la Commissione ha appreso dai dirigenti della stessa dell’avvenuta verifica amministrativo-contabile da parte del Ministero sui rendiconti consuntivi relativi agli anni 2007-2008 e 2009 che muovevano rilievi in particolare sulle spese del personale dell’Agenzia.

A questo proposito i rappresentanti Arpacal convenuti hanno assicurato di aver corretto nel Rendiconto 2010 i relativi valori per i quali gli ispettori ministeriali avevano mosso i rilievi ma non avevano potuto agire sui precedenti rendiconti in quanto erano già stati approvati da loro e trasmessi alla Giunta regionale per l’approvazione.

Con riferimento agli impatti e ai riflessi della verifica ministeriale sul Rendiconto consuntivo Arpacal 2009 - e considerato che, come riferito a questo proposito, dal Dipartimento bilancio in Commissione, le modifiche a valori contabili riportate nei rendiconti, vanno apportate nel primo esercizio utile - la seconda Commissione facendo proprie le prescrizioni, le osservazioni e le raccomandazioni indicate nella delibera di Giunta regionale ed espresse dal Collegio dei revisori e dai Dipartimenti ambiente e bilancio nella seduta del 17 settembre, ha approvato il Rendiconto consuntivo per l’Arpacal per l’esercizio finanziario 2009 con la prescrizione che i valori contabili oggetto di rilievo della nota ministeriale siano correttamente esposti nel primo esercizio utile.

Ha dato, altresì, mandato al Dipartimento bilancio di verificare il puntuale recepimento dei rilievi ministeriali nei rendiconti consuntivi che verranno approvati dall’Arpacal in epoca immediatamente successiva all’anno 2009.

Ancora, la seconda Commissione ha demandato agli organi dell’Arpacal la puntuale applicazione delle prescrizioni, osservazioni e raccomandazioni formulate dal Collegio dei revisori dei conti, dai Dipartimenti regionali competenti e dalla Giunta regionale.

PRESIDENTE

Non ci sono richieste di parola, perché è già stato discusso in Commissione, pertanto possiamo porre in votazione il Rendiconto generale esercizio finanziario 2009 dell’Arpacal”.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Alla fine dei lavori del Consiglio vorrei che l’Aula osservasse un minuto di raccoglimento perché proprio domani ricorre l’ottavo anniversario della scomparsa di Franco Fortugno. Domani ci sarà un momento di ricordo a Locri.

Vorrei che prima di concludere la seduta di Consiglio completassimo l’ordine del giorno, poi prego i consiglieri di rimanere ad osservare un minuto di raccoglimento.

Ordine del giorno protocollo numero 44441 del 15 ottobre 2013 a firma dei consiglieri Gallo, Chiappetta, Principe, Scalzo, Naccari Carlizzi, Serra, Grillo, De Masi, Bruni, Loiero, Bova, Guagliardi “Sulla situazione dei 1250 lavoratori ex Lsu impiegati nelle scuole per servizi di pulizia”

PRESIDENTE

Siamo all’ordine del giorno protocollo numero 44441 del 15 ottobre 2013 a firma dei consiglieri Gallo, Chiappetta, Principe, Scalzo, Naccari Carlizzi, Serra, Grillo, De Masi, Bruni, Loiero, Bova, Guagliardi “Sulla situazione dei 1250 lavoratori ex Lsu impiegati nelle scuole per servizi di pulizia” di cui do lettura:

“Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che

in Calabria sono circa 1.250 i lavoratori in precedenza inseriti nel bacino dei lavoratori socialmente utili o assunti con contratti a termine dalle pubbliche amministrazioni, stabilizzati ai sensi della legge 388/2000;

sulla base di una convenzione sottoscritta con il Ministero della pubblica istruzione, secondo uno schema attuato nelle Regioni Calabria, Campania, Sicilia, Puglia e Basilicata, detti lavoratori sono stati impiegati nelle scuole calabresi di ogni ordine e grado, con contratto part-time di 30 ore settimanali, per garantire le attività di pulizia degli istituti scolastici;

già con propria direttiva n. 103 del 30.12.2010 il Ministro della pubblica istruzione, preso atto che la legislazione vigente non contempla ipotesi di proroga agli anni 2011 e seguenti dell'impiego dei lavoratori stabilizzati con legge 388/2000 nelle attività di pulizia degli istituti scolastici, aveva statuito doversi procedere all'affidamento delle stesse attività mediante procedura di gara da esperirsi a cura di ogni istituzione scolastica, nella propria autonomia;

solo a seguito della mobilitazione promossa dai sindacati di categoria e sostenuta anche dalla Regione Calabria era stato possibile giungere alla revoca dei licenziamenti annunciati e al ripristino per altri due anni dei contratti precedentemente in essere, stabilendo altresì il ricorso agli ammortizzatori sociali e l'accompagnamento alla pensione per una parte dei lavoratori;

tuttavia di recente la questione si è riproposta in tutta la sua virulenza e contemporaneamente, il Governo Letta ha ridotto da 550 a 390 milioni le risorse disponibili, inserendo la previsione di ulteriori risparmi nel Decreto "Fare";

immediata è stata la reazione delle organizzazioni sindacali, che ha portato il ministero della pubblica istruzione a prorogare almeno fino al novembre 2013 i contratti in essere, per consentire al tavolo di concertazione attivato di individuare eventuali soluzioni risolutive;

impegna

il governo regionale, nella persona del Presidente della Giunta regionale e degli assessori regionali alla pubblica istruzione ed al lavoro: ad attivarsi con urgenza per approfondire i contorni della situazione e, soprattutto, a intraprendere le iniziative necessarie ed idonee a tutelare i livelli occupazionali e salariali dei lavoratori in questione, coinvolgendo il Governo nazionale nella risoluzione della problematica”.

Il consigliere Gallo ha già illustrato l’ordine del giorno pertanto lo pongo in votazione non essendoci richieste di parola.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno protocollo numero 44439 del 15 ottobre 2013 a firma dei consiglieri Gallo, Guccione, Serra, Bruni, Loiero, Bova, De Gaetano,  Mirabelli, Franchino, Principe, Scalzo, Naccari Carlizzi, Grillo, “Sulla relativo alla situazione dei 131 lavoratori della società “Calabria I&T

PRESIDENTE

Siamo adesso all’ordine del giorno protocollo numero 44439 del 15 ottobre 2013 a firma dei consiglieri Gallo, Guccione, Serra, Bruni, Loiero, Bova, De Gaetano,  Mirabelli, Franchino, Principe, Scalzo, Naccari Carlizzi, Grillo, “Sulla relativo alla situazione dei 131 lavoratori della società “Calabria I&T” di cui do lettura:

“Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che

"Calabria I&T" è società partecipata della Regione Calabria che si occupa dalla promozione dell'occupazione e della creazione e sviluppo delle imprese;

nella primavera del 2013, in sede di riforma degli enti sub-regionali, il Consiglio regionale aveva approvato all'unanimità un emendamento volto ad assicurare, per la medesima società, l'esigenza di procedere alla definizione di un piano industriale finalizzato alla piena salvaguardia dei livelli occupazionali;

in particolare, come ora previsto dall'art. 11, co. 4 L.R. 24/2013 in materia di "riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità", è stato normativamente stabilito che "Fincalabra, socio unico della società «Calabria impresa e territori s.r.l.», deve provvedere alla messa in liquidazione della società «Calabria impresa e territori s.r.l.». L'operazione di liquidazione dovrà, comunque, concludersi entro il 31 dicembre 2013, garantendo la salvaguardia dei livelli occupazionali dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato della società «Calabria impresa e territori s.r.l.» posta in liquidazione, in servizio al 31 dicembre 2012, attraverso il trasferimento alla società Fincalabra S.p.A., sulla base di specifico piano industriale che deve garantire l'equilibrio economico-finanziario della società";

a ridosso del Ferragosto l'amministratore della società ha tuttavia comunicato alle organizzazioni sindacali la necessità di procedere al licenziamento collettivo di 131 lavoratori;

a nulla sono valse sinora le sollecitazioni al rispetto dell'indirizzo formulato dal Consiglio regionale con forza di legge;

la conferma dei licenziamenti annunciati si concretizzerebbe in una nuova, clamorosa sconfitta sul versante dell'occupazione e dello sviluppo dell'imprenditoria, con perdita di un prezioso patrimonio di conoscenze e competenze;

impegna

il Governo regionale, nella persona del presidente della giunta regionale e dell'assessore regionale al lavoro:

ad attivarsi con urgenza per approfondire i contorni della situazione e, soprattutto, a intraprendere le iniziative necessarie ed idonee a tutelare i livelli occupazionali e salariali dei lavoratori in questione e la definizione di un piano industriale che consenta il rilancio della società, nel pieno rispetto della volontà espressa dal Consiglio regionale e del dettato della L.R. 24/2013.”

Il consigliere Gallo ha già illustrato l’ordine del giorno pertanto lo pongo in votazione non essendoci richieste di parola.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Mozione numero 96 del 10 ottobre 2013 a firma del consigliere Imbalzano “Sullo sviluppo economico e turistico dell’area grecanica con particolare riferimento all’utilizzo e alla riattivazione della funzionalità del porto di Saline ed all’acquisizione delle officine di grandi riparazioni di Montebello Ionico”

PRESIDENTE

Si passa alla Mozione numero 96 del 10 ottobre 2013 a firma del consigliere Imbalzano “Sullo sviluppo economico e turistico dell’area grecanica con particolare riferimento all’utilizzo e alla riattivazione della funzionalità del porto di Saline ed all’acquisizione delle officine di grandi riparazioni di Montebello Ionico” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,

premesso che:

il territorio dell'AREA GRECANICA, pur avendo fruito in questi ultimi anni di consistenti risorse da parte della Regione, (PISL e altro), presenta da decenni gravissime criticità e risulta, in assoluto, una delle aree più marginalizzate non solo del nostro Paese;

considerato che la condizione di abbandono di questo Comprensorio, a dispetto delle forti e positive potenzialità tutt'ora inespresse, è stata sostanzialmente originata dallo scarso e, in qualche caso, "deviato" impegno dei Governi che si sono succeduti nel tempo e dalla incapacità e dalle distrazioni della classe politica calabrese, a tutti i livelli;

atteso che ormai, e con grande ritardo, è venuto il momento di una attenzione diretta e mirata, anche da parte della Regione Calabria, per consentire a questo territorio di potere esprimere fino in fondo le sue grandi potenzialità, valorizzando le vocazioni naturali (turistiche, artigianali, valorizzazione tipicità locali), di una Area che va da Motta San Giovanni a Brancaleone e Staiti;

ritenuto, più in particolare, che per lo sviluppo di questo Comprensorio è strategico l'utilizzo dell'unica infrastruttura portuale che esiste tra Reggio e Roccella, mentre nella dirimpettaia Sicilia, solo a Porto Rosa di Milazzo;

considerato ancora che in questi anni, pur a fronte di ripetuti e modesti interventi - tampone, di fatto è stata messa a rischio la sua fruibilità per il continuo processo di insabbiamento della sua imboccatura, con grave pregiudizio delle attività di pesca, di quelle commerciali e di nautica da riporto, che da tempo ormai sono insediate;

atteso altresì che a seguito di una nostra iniziativa avanzata all'Assessore Regionale ai Lavori Pubblici il 5.10.2010, dopo ripetuti incontri con l'ex Direttore Generale Ing. Laganà, il Dirigente dell'Ufficio Tecnico e l'allora Sindaco del Comune di Montebello, nel mese di febbraio 2011 la Giunta Regionale ha deliberato la concessione di un finanziamento di 1.200.000 Euro per il miglioramento logistico e funzionale del porto e che lo stesso Assessorato ha successivamente concesso ulteriori 700.000 Euro, per assicurare la definitiva fruibilità della struttura portuale;

considerato, che in questa fase è in atto un bando di gara per la concessione di aree e pertinenze demaniali, infrastrutture portuali e specchi acquei che interessano direttamente lo stesso porto, il cui utilizzo, lungi dall'attuale ed assai discutibile destinazione esclusivamente industriale, dovrà essere reso fruibile soprattutto agli attuali operatori commerciali, alle numerose attività di pesca ed ai mezzi da diporto, che, almeno in 100 secondo recenti progetti, potrebbero assicurare un alto valore aggiunto, sul piano del ritorno economico;

ritenute, infine, troppo ravvicinate le scadenze dell'attuale bando, rispetto alla possibilità che tutte le Istituzioni chiamate ad esprimere i rispettivi pareri possano garantire accessibilità e fruibilità, senza vincoli e condizioni, da parte dei precitati operatori della pesca, commerciali e da diporto;

tutto quanto premesso

il sottoscritto, on. Candeloro Imbalzano, anche nella sua qualità di Presidente della Commissione "bilancio attività produttive e fondi comunitari" chiede alla S.V. di voler sottoporre la presente Mozione all'attenzione ed alla urgente discussione del primo Consiglio regionale, per:

chiarire l'entità dei finanziamenti concessi dalla Regione in questi ultimi anni per il Porto di Saline, il loro eventuale utilizzo e con quali risultati;

intervenire, con azioni adeguate e tempestive, per posticipare i termini del bando stesso, affinché possa essere modificata l'attuale esclusiva destinazione industriale del Porto, perché diventi anche turistica - commerciale, come da vocazione naturale del Comprensorio e così come richiesto da tutti i soggetti interessati;

impegna

il Presidente della Giunta regionale:

 ad individuare le fonti di finanziamento, anche comunitarie, per l'acquisizione delle Officine Grandi Riparazioni di Saline, da assegnare in comodato d'uso a decine di piccole, attività artigianali che insistono o vogliono insediarsi, dell'intero Comprensorio dell'Area Grecanica, come da me richiesto con l'interrogazione n. 55 del 5.10.2010;

a coinvolgere, nelle more, comunque tutti gli Assessori competenti (Urbanistica, Lavori Pubblici, Turismo, Attività Produttive), perché mettano in campo le attività di rispettiva competenza, per il raggiungimento dei predetti obiettivi, fermo restando che comunque questa Mozione verrà loro tempestivamente e formalmente inviata.”

Ha chiesto di parlare il consigliere Candeloro Imbalzano. Ne ha facoltà.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

Presidente, cortesemente vorrei aggiungere qualcosa. Avevo anticipato alcune delle motivazioni che mi avevano spinto a presentare questa mozione importante relativa allo sviluppo economico e turistico dell’area grecanica che è un’area, credo, tra le più marginalizzate dell’intera Regione in assoluto ed in particolare all’utilizzo del porto di Saline e alla acquisizione delle Officine Grandi Riparazioni di Saline, questione che avevo posto oltre due anni fa.

Noi siamo costretti a parlare di questa area che, ripeto, è una delle più marginalizzate dell’intera Regione per disattenzioni storiche di tutti i Governi che si sono succeduti e, perché no?, anche delle maggioranze che si sono succedute in 40 anni all’interno di questo Consiglio regionale.

Per usare un eufemismo sono distrazioni assolutamente incomprensibili se è vero – come è vero – che questa è un’area che va da Motta San Giovanni fino a Brancaleone e Staiti che ha grandi potenzialità non solo turistiche – e non starò ad aggiungere nulla a quello che è largamente noto – ma anche sul piano della valorizzazione delle tipicità locali, artigianali, dei centri storici e quant’altro.

Il porto di Saline che si trova al centro di questo comprensorio è, di fatto, l’unica struttura infrastrutturale e portuale da Reggio a Roccella e solo nella dirimpettaia Sicilia vede il porto di Porto Rosa presso Milazzo.

Un porto che in questi anni ha subito ripetuti processi di insabbiamento nella sua imboccatura con grave pregiudizio dell’attività di pesca e di turismo, a livello commerciale. Ci sono attività industriali insediate di grande rilevanza che impiegano decine di persone e della nautica di diporto.

Di concerto con il collega Nicolò, in più occasioni, ci siamo più volte battuti perché a questa infrastruttura venissero destinate risorse della Regione significative ed importanti per risolvere definitivamente questo problema dell’insediamento.

Ricordo che in virtù di queste iniziative furono destinati 1 milione 200 mila euro in una prima fase – nel febbraio 2011 – e 700 mila euro in epoca successiva.

Rispetto a queste risorse dobbiamo constatare che a tutt’oggi non conosciamo l’utilizzo che è stato fatto, e per questo sarebbe molto interessante sapere quale destinazione abbiano avuto e se è in corso, eventualmente, il loro utilizzo e gli adempimenti burocratici.

Poi, abbiamo scoperto in questi giorni, nel corso di una Assemblea con gli operatori turistici e della pesca e con gli imprenditori, che questo è un porto che ha una destinazione esclusivamente industriale. Una cosa che non sta né in cielo né in terra dal momento che proprio in questi giorni scadeva un bando per la concessione in comodato d’uso del porto stesso per 50 anni. Il che avrebbe provocato se non ci fosse stato, bisogna riconoscerlo, l’intervento dell’assessore alle attività produttive Arena – e mi auguro anche di altri interventi – un guasto ed un danno grandissimi al territorio se il porto fosse rimasto destinato esclusivamente ad utilizzi industriali. 

Rispetto a queste situazioni ed alla necessità di far sì che questo porto abbia anche una destinazione turistica e commerciale e che valorizzi la vocazione naturale di questo comprensorio, credo, al di là delle iniziative già assunte, che sia importante che la Giunta regionale nel suo complesso e questo Consiglio si esprima intanto stasera su questa mozione affinché conforti e rafforzi il lavoro già fatto dagli assessori competenti.

Infine, un’ultima cosa che voglio sottoporre di nuovo all’attenzione di questa Assemblea, riguarda quel monumento allo spreco delle Officine grandi riparazioni. Sessantamila metri quadrati coperti che potrebbero essere acquisiti attivando le risorse necessarie e non credo che queste possano mancare, soprattutto ora che stiamo andando ad attivare la programmazione 2014-2020.

Dunque, si propone di acquisire queste Officine grandi riparazioni e assegnarle – come ho avuto modo anche in altre occasioni di suggerire – in comodato d’uso a decine di piccole attività artigianali che insistono in quel comprensorio e, perché no?, anche nella città di Reggio Calabria. Ormai questo dell’area grecanica e dello stretto è un unico comprensorio.

Per questi motivi, signor Presidente, sottopongo al Consiglio l’approvazione di questa mozione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Giordano. Ne ha facoltà.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, intervengo perché l’argomento è di una delicatezza estrema. Ovviamente, non voglio aprire nessuna polemica e mi fa piacere che il consigliere Imbalzano abbia anche rappresentato in questa occasione la realtà che vive l’area grecanica, l’abbandono cui è stata relegata e potremmo fare la storia di Governi, di amministrazioni locali, di Regioni e di tutto.

Non voglio, però, fare dietrologia ma semplicemente auspicare che ci sia altro al di là della mozione che può essere un atto di impegno che il Consiglio assume; voglio, però, ricordare che ci sono atti di impegno che questo Consiglio non ha assunto.

Quando c’era l’opportunità dell’inserimento dell’area grecanica nel Piano del turismo sostenibile io feci una battaglia in solitaria e l’area grecanica non è stata riconosciuta in quel piano varato nel 2011 dal Consiglio e dalla Giunta regionale. Sono atti ufficiali incontrovertibili che invito tutti a guardare.

Quindi, l’auspicio è che ci sia una effettiva attenzione da parte della Giunta regionale; che ci sia chiarezza sull’utilizzo dei fondi, delle risorse immani che sono state utilizzate per risolvere l’atavico problema del porto, della Regione e della stessa provincia che ha acquistato un pontone che probabilmente non è servito.

Vorremmo capire, come sono state utilizzate queste risorse. L’auspicio, quindi, l’impegno che deve essere assunto da questa Assemblea è quello di girare pagina, di una politica che sappia leggere la realtà di quel territorio, che sappia attuare azioni concrete, parlare di un linguaggio concreto, programmare e non quello che è accaduto anche nel recente passato.

Si faccia la mozione sull’area grecanica, si facciano azioni concrete, si apra un dibattito e una attenzione, un coinvolgimento con le comunità locali, si aprano altre questioni che non possono prescindere come quello dell’ospedale dell’area grecanica, Il “Tiberio Evoli”, che non è soltanto l’ospedale di Melito Porto Salvo ma l’ospedale di un intero bacino.

Si apra una questione sulla viabilità e su altre questioni. Ben vengano, quindi, le mozioni ma soprattutto ci sia da questo momento in poi un’azione della Giunta regionale e dell’intero Consiglio che verrà indirizzata ad affrontare con nerbo, con vigore, perché quell’area è veramente forse una delle vergogne della Calabria intera.

Questo chiedo al Consiglio regionale e credo che l’impegno debba da ora in avanti servire per girare veramente pagina.

PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento, pongo in votazione la mozione presentata dal consigliere Imbalzano.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Ordine del giorno del 15 ottobre 2013 a firma del consigliere De Masi  “Sul riparto del fondo sanitario nazionale”

PRESIDENTE

Si passa adesso all’ordine del giorno a firma del consigliere De Masi “Sul riparto del fondo sanitario nazionale”.

Questo ordine del giorno riguarda la preoccupazione che il Consiglio regionale vuole esprimere sul riparto del fondo del Servizio sanitario nazionale. È stata predisposta una bozza di ordine del giorno. Se siete d’accordo – considerato che ci sono stati altri colleghi che hanno espresso alcune considerazioni aggiuntive – noi possiamo votarlo, approvarlo ed integrarlo in fase di coordinamento formale, così domani inviamo un ordine del giorno preciso del Consiglio regionale al Governo nazionale.

Intanto, penso che la decisione definitiva sarà presa in queste ore. Noi provvediamo all’approvazione dell’ordine del giorno e nel contempo lo mandiamo subito agli organi di informazione in modo tale che possa arrivare subito a conoscenza.

Possiamo votarlo non essendoci richieste di parola.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Mozione protocollo numero 44476 del 15 ottobre 2013 a firma dei consiglieri Giordano, Franchino, Guagliardi ed altri “Sulla situazione in cui versano gli LSU e gli LPU della Regione Calabria”

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione protocollo numero 44476 del 15 ottobre 2013 a firma dei consiglieri Giordano, Franchino, Guagliardi ed altri “Sulla situazione in cui versano gli LSU e gli LPU della Regione Calabria” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,

premesso che:

la situazione degli LSU ed LPU nella Regione Calabria appare sempre più preoccupante sul fronte della loro stabilizzazione a causa anche di un disinteresse del governo nazionale sulla questione;

lo stesso governo regionale, nonostante gli impegni assunti, non ha fornito alcun chiarimento in ordine alla reperibilità dei fondi necessari per la prosecuzione dei progetti fino al 31 dicembre 2013 e alla sanatoria dei crediti pregressi vantati dai lavoratori;

appare ormai necessario che le Istituzioni prendano atto della realtà del precariato calabrese ed del suo ruolo essenziale e produttivo in tutti i settori degli Enti Locali della regione;

impegna

il governo regionale ad individuare ed attuare i necessari interventi di natura finanziaria per garantire la reperibilità dei fondi finalizzati alla prosecuzione dei progetti fino al 31 dicembre 2013 per i lavoratori LSU ed LPU;

chiede

che venga fissata una seduta consiliare dedicata alla problematica dei lavoratori LSU e LPU nella nostra regione per individuare dei percorsi regionali che possano portare alla stabilizzazione dei numerosi lavoratori nonché alla approvazione di un documento da indirizzare al governo nazionale per una sostanziale modifica del decreto 101/2013 (salva precari) alla stato insufficiente per rispondere alla grave questione sociale”.

E’ un argomento che più volte abbiamo affrontato. Il Consiglio regionale fa fino in fondo il proprio dovere.

Pongo in votazione la mozione che reca anche la richiesta di una seduta ad hoc del Consiglio regionale. Poiché c’è la volontà di organizzare una seduta di Consiglio regionale sulle problematiche del lavoro, votiamo l’ordine del giorno e poi sarà la Conferenza dei capigruppo a calendarizzarlo.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno protocollo numero 44477 del 15 ottobre 2013 a firma del consigliere Giordano sugli incidenti in cui hanno perso la vita o subito gravi infortuni i lavoratori operanti nei cantieri della A/3 Salerno- Reggio Calabria

PRESIDENTE

Si passa all’ordine del giorno protocollo numero 44477 del 15 ottobre 2013 a firma del consigliere Giordano sugli incidenti in cui hanno perso la vita o subito gravi infortuni i lavoratori operanti nei cantieri della A/3 Salerno- Reggio Calabria di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,

premesso che

negli ultimi anni numerosi operai hanno perso la vita o hanno subito gravi infortuni nei cantieri per il riammodernamento della A3 Salerno Reggio Calabria;

il tributo di sangue che molti lavoratori hanno pagato è riconducibile non a semplici fatalità ma a precise responsabilità delle aziende operanti che hanno imposto tagli alla sicurezza e turni massacranti come già denunciato dalle organizzazioni sindacali;

i notevoli ritardi nella consegna dei lavori non possono giustificare turni aggiuntivi, piuttosto che incrementare le unità lavorative con un meccanismo di affidamenti che non garantisce la sicurezza dei cantieri tenendo conto, come rileva la competente Commissione parlamentare, che “se gli affidatari di primo livello sono in genere imprese che garantiscono elevati livelli di qualità e sicurezza, il problema nasce negli affidamenti dei subappalti successivi, dove non sempre le imprese sono qualificate e si viene a perdere quel filo conduttore che dovrebbe garantire che tutti gli operai siano formati e informati sulle nuove tecniche costruttive e sui rischi che si corrono nell’ambiente lavorativo”;

gli ultimi dati sugli infortuni sul lavoro, riguardanti la Calabria, segnalano un calo, compresi gli incidenti mortali. I dati però vanno letti con attenzione tenuto conto della crisi che in Calabria si traduce nella cifra record del 19,5% della popolazione disoccupata e conseguentemente ci sono sempre meno persone che lavorano; ciò nonostante in proporzione la diminuzione degli incidenti è minima;

all’interno dei drammi che si sono verificati nei cantieri si ricorda quello avvenuto il 26 maggio 2012 allorquando Serafino Sciarrone, operaio e padre di due bambini, a soli trentacinque anni ha perso la vita, travolto da alcuni materiali all’interno della nuova galleria Paci, facente parte del VI macrolotto della Salerno/Reggio Calabria;

la comunità di Scilla, luogo di provenienza del povero Sciarrone, ha partecipato al dolore e continua ad essere vicina ad una famiglia del proprio territorio sebbene le Istituzioni, dopo i primi attestati di solidarietà, si siano rese latitanti;

in questa direzione si auspica che la tragedia avvenuta non sia dimenticata ma assuma un forte significato simbolico per ricordare tutte le vittime sul lavoro e rappresenti nel contempo un  monito per le istituzioni competenti affinché garantiscano in modo effettivo la tutela dei diritti dei lavoratori in tema di sicurezza;

chiede

al Presidente della Giunta regionale di svolgere una attività di sensibilizzazione nei confronti dell’Anas perché si faccia carico per le motivazioni di cui in premessa, di intitolare una galleria ricadente nel VI macrolotto della Salerno /Reggio Calabria al compianto Serafino Sciarrone”.

Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione l’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

(E’ approvato all’unanimità)

In memoria del Vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno

PRESIDENTE

Abbiamo esaurito l’ordine del giorno, pertanto direi di osservare un minuto di raccoglimento in ricordo del Vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno, di cui ricorre proprio domani l’ottavo anniversario della scomparsa.

(I consiglieri e tutti i presenti si levano in piedi ed osservano un minuto di silenzio)

Non ci sono altri punti all’ordine del giorno, pertanto la seduta è tolta, la prossima seduta sarà convocata a domicilio.

La seduta termina alle 16,53

 

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo i consiglieri Adamo, Fedele, Nucera, Sulla, Trematerra, Dima.

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Giordano – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 11 agosto 1986, n. 36 (Interventi in favore degli uremici)” (P.L. n. 504/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

Magno – “Disposizioni in materia di utilizzazione del personale delle aziende sanitarie ed ospedaliere” (P.L. n. 505/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

Imbalzano – “Integrazione alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio. Legge urbanistica della Calabria)” (P.L. n. 506/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare – Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente.

(Così resta stabilito)

Adesione di consiglieri regionali a gruppo consiliare

Il consigliere Salvatore Bulzomì ha aderito al gruppo consiliare “Misto”.

Il consigliere Aurelio Chizzoniti ha aderito al gruppo consiliare “Insieme per la Calabria”.

Assegnazione di consigliere regionale a gruppo consiliare

Il consigliere Aurelio Chizzoniti è stato assegnato quale componente della prima e quarta Commissione consiliare e della Commissione speciale di Vigilanza giusta comunicazione acquisita agli atti in data 3 ottobre 2013 al protocollo generale n. 42696.

Elezione di Presidente di Commissione consiliare

In data 7 ottobre u.s., il consigliere Aurelio Chizzoniti è stato eletto Presidente della Commissione speciale di Vigilanza.

Interrogazioni a risposta immediata

Talarico D. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:

il Ministro delle Infrastrutture, on. Maurizio Lupi, nell'ambito di una recente visita in Calabria, ha chiesto che venissero indicate, da parte della Regione, entro il 10 settembre, i "temi da privilegiare" tra quelli contenuti nell'Intesa generale quadro, e di "riscrivere le priorità" in base alle reali esigenze della Calabria, ciò in vista delle scadenze del DEF e della legge di stabilità, il cui varo è previsto per il prossimo ottobre;

nell'ambito dell'Intesa generale quadro, siglata tra Governo e Regione Calabria nel lontano 2002, non figurava quale priorità la S.S. 106 Jonica, ma solo la A3 in quanto capace di "garantire un sistema di infrastrutture e di servizi per la mobilità delle persone e delle merci completamente integrato con le grandi reti di trasporto nazionale ed europee";

l'ammodernamento della S.S. 106 Jonica, nell'ambito della riqualificazione della rete viaria regionale e nazionale, costituisce un'infrastruttura fondamentale per lo sviluppo dei porti di Corigliano Calabro, Cariati e Crotone e della linea ferroviaria jonica - oggetto di scippi continui ed abbandonata a se stessa - e dell'aeroporto di Crotone (unico scalo aereo presente nella Calabria jonica);

non sono più ammissibili interventi disorganici, spezzettati, sull'importante arteria, che peraltro risultano molto più costosi, oltre che non risolutivi;

per la S.S. 106, a detta dello stesso Ministro, erano stati previsti 15 miliardi di euro complessivi, di cui stanziati ad oggi solo 2 miliardi 200 milioni, dei quali ne sarebbero stati spesi 1 miliardo 600 milioni;

il definitivo ammodernamento della S.S. 106 Jonica consentirebbe di collegare il corridoio Jonico calabrese all'Adriatica, attraverso il corridoio lucano e pugliese con benefici nella percorrenza del paese da nord a sud -:

se è stata rispettata la scadenza indicata dal Ministro delle infrastrutture e se nella riscritture delle “priorità” è stata inserita la S.S. 106 Jonica.

(445; 25.09.2013)

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

l'impianto a fune di Lorica a seguito della scadenza tecnica non è in esercizio;

l'impianto di Camigliatello attualmente risulta chiuso per motivi tecnici e non potrà sopportare il carico della carenza strutturale dell'impianto di Lorica, con il rischio del blocco totale dell'attività sciistica in Calabria;

l'approssimarsi della stagione invernale rischia di non garantire all'utenza sciistica l'attività di questa disciplina, con ricadute drammatiche sull'economia dell'Altopiano Silano e sulle attività produttive legata al fattore neve -:

se si intendono intraprendere tutte le iniziative necessarie per evitare il protrarsi delle chiusure degli impianti sciistici di Lorica e Camigliatello ed evitare che gli investimenti per l'ammodernamento dell'impianto di Lorica possano essere disimpegnati, in quanto la recente legge regionale sulla riforma dell'ARSSA ha trasferito patrimonio personale e competenza degli impianti a fune alla costituente agenzia ARSAC.

(446; 25.09.2013)

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale nella qualità di commissario ad acta al piano di rientro dal debito sanitario. Per sapere – premesso che:

con la legge n. 67/1988 attraverso l'ex articolo 20, il Governo in carica a quell'epoca avviò l’esecuzione di un programma pluriennale di interventi in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico e la realizzazione di residenze per anziani e soggetti non autosufficienti per l'importo complessivo di trentamila miliardi di vecchie lire;

solo nella provincia di Cosenza furono costruite 21 strutture socio-sanitarie che costarono 14 milioni di euro e non furono mai utilizzate;

l'elenco delle strutture realizzate è il seguente:

1) Casa famiglia di Cleto costo 284.051 euro Decreto Ministero della Salute 26.06.1996;

2) Comunità Alloggio di Santa Domenica Talao Costo 516.456 euro Decreto Ministero della Salute 26.06.1996;

3) Alloggio Protetto di Sangineto Costo 265.975 euro Decreto Ministero della Salute 12.07.1996;

4) Comunità Terapeutica Residenziale di San Pietro in Amantea Costo 327.950 euro Decreto Ministero della Salute 12.07.1996;

5) RSA Mottafollone Costo 2.117.473 euro Decreto Ministero della Salute 13.03.1995;

6) RSA Spezzano Albanese Costo 2.117.473 euro Decreto Ministero della Salute 27.04.1995;

7) Centro semi-residenziale ad alta intensità assistenziale di Fagnano Castello Costo 542.279 euro Decreto Ministero della Salute 27.11.1996;

8) Casa Famiglia di Sant'Agata d'Esaro Costo 232.405 euro Decreto Ministero della Saluta 13.03.1995;

9) Comunità Terapeutica semi-residenziale Terranova da Sibari 258.228 euro Decreto Ministero della Salute 12.07.1996;

10) Casa Famiglia di Mormanno Costo 232.405 euro Decreto Ministero della salute 27.11.1996;

11) Comunità Terapeutica semi-residenziale di Cropalati Costo 258.228 euro Decreto Ministero della salute 21.12.1995;

12) Alloggio Protetto di Calopezzati Costo 154.937 euro Decreto Ministero della salute 21.12.1995;

13) Comunità terapeutica residenziale di San Demetrio Corone Costo 258.228 euro Decreto Ministero della Salute 13.03.1996;

14) Casa Famiglia di Alessandria del Carretto Costo 233.405 euro Decreto Ministero della Salute 08.08.1996;

15) Comunità Alloggio di Canna Costo 516.456 euro Decreto Ministero della Salute 09.10.1996;

16) RSA di Mandatoriccio Costo 2.117.473 euro Decreto Ministero della Salute 12.12.1995;

17) Ambulatorio di Aprigliano Costo 361.519 euro Decreto Ministero della Salute 27.11.1996;

18) RSA di Marano Marchesato Costo 2.117.473 euro Decreto Ministero della Salute 12.07.1996;

19) Comunità Terapeutica semi-residenziale di Casole Bruzio Costo 258.228 euro Decreto Ministero della Salute 27.11.1996;

20) Comunità Alloggio di Santa Sofia d'Epiro Costo 516.456 euro Decreto Ministero della Salute 27.11.1996;

21) Casa Famiglia di Cerisano Costo 232.405 euro Decreto Ministero della Salute 27.11 1996 -:

se intende intraprendere, dopo 18 anni in cui queste strutture sono state lasciate nel degrado e nell'abbandono, tutte le iniziative amministrative necessarie alla realizzazione di un Piano Straordinario di recupero infrastrutturale per il riutilizzo di questi immobili a fini socio-sanitari e per il loro affidamento, in comodato d'uso gratuito, ai Comuni che, attraverso manifestazione di interesse o affidamento, potranno a loro volta affidarli in gestione a terzi per l'erogazione di servizi socio-sanitari ad anziani, famiglie in disagio e portatori di handicap;

se, pertanto, anche Lei non convenga con il sottoscritto che un patrimonio immobiliare così importante, destinato a servizi essenziali per disabili, categorie deboli e anziani, che è costato oltre 14 milioni di euro alla comunità e che, se recuperato e messo in esercizio, potrebbe creare oltre cinquecento nuovi posti di lavoro, non può essere disperso o essere lasciato a se stesso, nel degrado e nell'abbandono.

(448; 30.09.2013)

Giamborino. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

nella precedente interrogazione n. 390 del 24 giugno 2013 a firma dei consiglieri regionali Giamborino e Guccione si evidenziavano le problematiche relative all'attuazione del Decreto 106/2011 predisposto dal Commissario ad acta, Giuseppe Scopelliti, per il Piano di rientro del disavanzo del settore sanitario con la conseguenza del declassamento del dipartimento di Nefrologia dell'Ospedale Jazzolino di Vibo Valentia da Struttura complessa a Struttura semplice e con la soppressione nel contempo delle Strutture semplici di Serra San Bruno, Tropea, Nicotera e Soriano Calabro;

gli ammalati sono costretti a duri e pericolosi pellegrinaggi verso altre strutture ospedaliere alla ricerca di improbabili posti letto;

a seguito della discussione dell'interrogazione n. 390 nella seduta del Consiglio regionale del 24 giugno 2013 sono state espresse solo illusorie rassicurazioni da parte dell'assessore Trematerra, ma ad oggi nessuna iniziativa è stata presa per far fronte ai gravi disagi dei cittadini con questa patologia.

a fronte della discussione dell'interrogazione n. 390 il Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie convocava in data 02/07/2013 un Tavolo Tecnico con i dirigenti di Struttura complessa di Nefrologia e Dialisi delle ASP e delle Aziende Ospedaliere al fine di inquadrare meglio le problematiche organizzative che ad oggi non hanno trovato risposte adeguate da parte delle Aziende Ospedaliere e Sanitarie;

la buona sanità è diritto di ogni cittadino e nella consapevolezza che da alcune scelte della politica e delle istituzioni competenti derivano conseguenze di vita o di morte per pazienti afflitti da gravi patologie -:

se il Commissario ad acta, Scopelliti, non ritenga doveroso e di massima urgenza, visti i decessi di alcuni pazienti avvenuti durante gli spostamenti presso altre Strutture Ospedaliere, la verifica nonché il ripristino immediato di tutte le funzioni del Reparto di Nefrologia dell'Ospedale Jazzolino di Vibo Valentia nell'ambito dell'attuazione del Piano Sanitario regionale rispettando così i livelli essenziali di assistenza.

(450; 2.10.2013)

De Gaetano. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:

in seguito al riordino operato in materia di trasporti pubblici il comune di Bivongi è stato privato di importanti collegamenti con l'aeroporto di Lamezia Terme;

lo stesso aeroporto non può essere raggiunto se non con mezzi privati;

tale condizione crea disagio a tutti gli abitanti ed in particolare alle fasce sociali meno abbienti vista l'impossibilità di poter usufruire di mezzi pubblici -:

di impegnarsi al fine di istituire un servizio navetta che consenta agli utenti dell'alto Jonio Reggino di poter raggiungere l'aeroporto di Lamezia Terme.

(452; 7.10.2013)

Interrogazioni a risposta scritta

Naccari Carlizzi, Guccione, Franchino, Mirabelli, Maiolo, De Gaetano, Scalzo, Giamborino. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

con interrogazione n. 435 si intendeva conoscere come fosse stato possibile, che a seguito di ispezione dell'ASP-SPISAL e delle successive determinazione, che imponevano in tempi prorogati come previsto, il ripristino o il trasloco degli uffici interessati siti in viale Cassiodoro- Palazzo Europa, nulla fosse stato fatto fino alle determinazioni che la Dott.ssa Giovanna Grasso ha assunto in data 6 Agosto 2013 disponendo che da giorno 13 Settembre u.s. i dipendenti fossero impediti nell'accesso al loro luogo di lavoro;

a seguito di ulteriore approfondimento è emerso che, nel mese di ottobre 2012, il Dipartimento Organizzazione e Personale indiceva l'avviso pubblico avente ad oggetto: "Avvio ricerca d'immobili ad uso ufficio pubblico ed archivi, da destinare a sede dell'Avvocatura regionale ed eventualmente ad altri uffici della Regione Calabria, nella città di Catanzaro", stabilendo la scadenza delle domande di partecipazione nel dicembre dello stesso anno;

come da interrogazione depositata qualche tempo addietro emerge che alcuni componenti la Commissione giudicatrice non abbiano i requisiti per la qualifica dirigenziale;

in data 4 aprile 2013, protocollo n. 0114315, il Responsabile del procedimento prende atto della conclusione dei lavori e della trasmissione della documentazione a corredo da parte del Presidente della Commissione;

con la stessa, il Responsabile del procedimento comunica che, dall'esito dell'istruttoria, sono risultati in possesso dei requisiti richiesti soltanto 4 su 10 partecipanti -:

il perché dal lontano dicembre 2012 data dell'avviso all'aprile 2013, data della presa d'atto della chiusura delle procedure, la Regione non abbia proceduto;

se l'avviso prefigurasse, invece, un altro esito.

(442; 23.09.2013)

Ciconte. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

il Turismo e l'Agricoltura rappresentano settori strategici per lo sviluppo socio-economico della Calabria. Il Turismo, in particolare, se adeguatamente valorizzato ed utilizzato, può essere in grado di riqualificare l'immagine della nostra Regione e di creare nuova occupazione -:

se oltre al finanziamento per il miglioramento e l'ampliamento delle strutture ricettive già finanziate con decreto del Dirigente di Settore è previsto un incremento dell'impegno di spesa per coprire le richieste di tutte le altre strutture ammesse in graduatoria;

se risponde al vero che la Giunta Regionale, per incrementare il flusso turistico internazionale verso la Calabria, ha erogato 2.400.000 € a T.O. internazionali. Quali concreti benefici questa spesa ha prodotto e, per quali motivi, è stata esclusa la fascia ionica da Sellia Marina a Guardavalle;

come mai nel Piano Regionale del Trasporto Pubblico Locale non è stato previsto nessun collegamento tra l'Aeroporto e/o la Stazione Ferroviaria di Lamezia Terme con il comprensorio di Soverato che è stata la prima stazione di cura e soggiorno della Calabria;

se al fine di avere dati certi e precisi sulle presenze turistiche in Calabria, non sia il caso di affidare la rilevazione degli stessi al Dipartimento di Scienze Statistiche ed Economiche dell'Università Magna Graecia di Catanzaro;

se la scelta dei paesi nei quali effettuare la promozione turistica sia stata operata con il coinvolgimento degli operatori del settore e come si intende procedere nel futuro;

a quanto ammonta la spesa a carico del Dipartimento al Turismo, per la partecipazione alle varie fiere del settore e se sono stati redatti specifici report contenenti i risultati in termini di efficacia della stessa con riferimento al numero delle presenze estere convogliate nella stagione successiva all'intervento;

il numero degli arrivi e delle presenze nella nostra regione classificati per quelle italiane secondo le regioni di provenienza e per quelle estere secondo gli stati di provenienza, giacché solo se si conosce il bacino di utenza si può efficientemente e con efficacia intervenire in modo produttivo;

se si ritiene opportuno convocare una specifica sessione del Consiglio Regionale, con all'ordine del giorno "Turismo in Calabria: attualità e prospettive", con la presenza di operatori del settore, rappresentanti del Governo nazionale, delle Autonomie Locali, del credito e delle forze politiche, sociali ed economiche.

(443; 24.09.2013)

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale nella qualità di commissario ad acta per il piano di rientro. Per sapere – premesso che:

nelle ASP calabresi si stanno elaborando i dati relativi ai Flussi informativi sanitari regionali e ai Flussi informativi soggetti alla compensazione della mobilità sanitaria;

sono stati inseriti quelli relativi agli anni 2011 e 2012, mentre quelli che riguardano l'anno 2013 sono in corso di inserimento;

con particolare riferimento a quelli riguardanti il Servizio di Emergenza Urgenza 118, rispettivamente denominati: Flussi EMUR, (Flussi informativi sanitari regionali), e Flussi G, (trasporto di pazienti in ambulanza ed Elisoccorso) -:

per quali ragioni non si sia adottato un unico programma di elaborazione dei dati, (software), per tutte le ASP della regione Calabria;

come mai, per quello attualmente in uso presso la Centrale Operativa del 118 di Cosenza, sono state evidenziate grossolane assenze (quali per esempio quelle relative agli ex presidi ospedalieri di San Giovanni in Fiore e Praia a Mare, ancor prima che diventassero tali); nonché di importanti reparti, quali: la Neurochirurgia, l'Emodinamica, la Chirurgia Pediatrica e Servizi in genere (es. Radiodiagnostica per immagini); e ancora, la mancanza di patologie importanti e degne di nota;

se si intendono intraprendere tutte le iniziative idonee e necessarie allo scopo di potere integrare le modifiche necessarie al programma di elaborazione dei dati, al fine di poterli anche utilizzare per una corretta verifica di qualità e per eventuali quanto necessarie indagini epidemiologiche per singole e gravi patologie che riguardano il nostro territorio.

(444; 25.09.2013)

Mirabelli. Al Presidente della Giunta regionale nella qualità di titolare della delega al settore sanità. Per sapere – premesso che:

l'ultimo rapporto dell'Osservatorio sull'impiego dei medicinali dell'Agenzia italiana del farmaco evidenzia un utilizzo improprio dei farmaci in Calabria;

a fronte di una spesa per l'acquisto dei farmaci nel settore pubblico in linea con la media nazionale, si registra un andamento anomalo per la farmaceutica territoriale. In Calabria l'utilizzo dei farmaci non è omogeneo su tutto il territorio regionale;

solo l'Asp di Cosenza ha centrato l'obiettivo di spesa del Ministero del 13,1% del Fondo sanitario regionale;

una giusta razionalizzazione della spesa farmaceutica consente alla Regione di risparmiare decine di milioni di euro che possono essere riutilizzati per migliorare il servizio sanitario regionale;

si registrano notevoli ritardi, anche oltre i 6 mesi, da parte di alcune Asp nel pagamento delle spettanze ai titolari delle farmacie;

da mesi manca al Dipartimento Salute un responsabile del servizio farmaceutico dopo le dimissioni del dirigente;

il sub-commissario per il piano di rientro, Dott. D'Elia, ha ripetutamente sollecitato la nomina di nuovo dirigente qualificato (farmacista);

sin dal 29 marzo scorso, il dirigente generale del dipartimento tutela della salute ha chiesto l'attivazione delle procedure per il conferimento dell'incarico in questione;

tali procedure, sia pure fra diversi e farraginosi passaggi, sono finalmente esitate nella nomina della Dr.ssa Adele De Francesco quale dirigente del Servizio politiche del farmaco del Dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie (DGR n. 250 del 5 luglio 2013);

gli stessi dirigenti proponenti la delibera di cui sopra avrebbero dichiarato con nota scritta l'impossibilità di dare seguito alla DGR di nomina, proprio in quanto la Dr.ssa De Francesco sarebbe dirigente farmacista;

a distanza di sei mesi ancora non è stata nominato il nuovo dirigente qualificato -:

quali sono i motivi che impediscono di nominare il nuovo responsabile del settore farmaceutico;

quali sono le azioni intraprese dalla Regione per la razionalizzazione della spesa farmaceutica;

quali sono le politiche messe in campo dal dipartimento tutela della salute affinché la Calabria monitori la spesa farmaceutica e si allinei ai parametri nazionali.

(447; 26.09.2013)

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere - premesso che:

in data 26.09.2006 l'Anas S.p.A. avviava le procedure per l'adeguamento dello svincolo di Rovito sulla Strada Statale 107 S.G.C, che, attualmente, presenta solo un'uscita in direzione Crotone, mentre manca totalmente di quella verso Cosenza;

tale situazione ha prodotto nel tempo una serie di incidenti, alcuni dei quali anche gravi;

in data 19.09.2013, di fronte al perdurare del grave ritardo maturato per l'avvio dei lavori (oltre sei anni), il sindaco di Rovito, avv. Felice D'Alessandro ha chiesto, per l'ennesima volta, all'Anas di conoscere la data certa dell'inizio dei lavori e la messa in sicurezza del cantiere allestito nei pressi dello svincolo che attualmente versa in gravi condizioni di abbandono -:

quali iniziative urgenti ed immediate si intendono intraprendere per indurre l'Anas S p A. ad avviare immediatamente i lavori di adeguamento dello svincolo di Rovito, una struttura viaria che riveste un'importanza assai rilevante poiché collocata lungo una strada di grande comunicazione, anche al fine di rimuovere definitivamente il grave stato di pericolo che questa "incompiuta" oggi rappresenta per la circolazione stradale e, quindi, per tutti gli automobilisti che vogliono raggiungere il comune presilano.

(449; 1.10.2013)

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:

i lavori di costruzione della strada Sila-Mare Longobucco-Mirto Crosìa sono iniziati nel lontano 1989 e che, a tutt'oggi, pur essendo stati spesi circa quaranta milioni di euro, non si riesce a rendere funzionale e percorribile nemmeno il primo lotto di questa importante struttura viaria;

in data 03.08.2011 il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica ha stanziato le somme necessarie per il quarto lotto della strada Mirto Cosìa-Longobucco per il completamento dell'intera opera -:

quali sono i tempi per aprire e rendere fruibile il lotto funzionale Longobucco-Ponte Ortiano, un tratto che allevierebbe i disagi e i disservizi viari che si registrano sulla strada 167, anche alla luce del fatto che, a quanto pare, l'Anas abbia disposto, con propria ordinanza, la non percorribilità notturna di questo tratto di strada;

se la Regione Calabria ha già predisposto l'appalto per i lavori di costruzione dell'ultimo tratto della strada Longobucco-Mirto Crosìa finanziato con delibera Cipe dello 03.08.2011 riguardante il tratto Ponte Manco-Ponte Caloveto. A tal proposito si ricorda che, qualora si dovessero registrare ritardi nella realizzazione di quest'opera, si correrebbe il grave rischio di perdere il finanziamento.

(451; 4.10.2013)

Principe, Scalzo, Naccari Carlizzi. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

“Progetto Magna Graecia” è una società partecipata Regione-Comuni costituita nel 2010 su iniziativa dell'europarlamentare PD, Pino Arlacchi, e dell'attuale Giunta regionale per la valorizzazione delle aree archeologiche site nel territorio regionale;

la società fu generata da una legge ad hoc, approvata all'unanimità dal Consiglio regionale, seguendo un profilo di trasparenza e buongoverno, con presidente ed amministratori senza compensi e di estrazione plurale e con un comitato scientifico di alto profilo;

l'agenda era proiettata verso l'internazionalizzazione delle attività, dall'iter per il riconoscimento della Magna Graecia calabra come patrimonio dell'umanità con il sigillo UNESCO, fino all'utilizzo dei fondi europei destinati allo sviluppo della Regione;

nel corso delle ultime settimane l'onorevole Arlacchi ha tentato più volte di interloquire, senza esito, con il Presidente Scopelliti e l'assessore Caligiuri circa il fatto che la società in questione, di cui lui è presidente dal 2011, ha visto abortire tutte le sue iniziative di rilievo per la mancata erogazione dei fondi di dotazione che la Giunta regionale aveva promesso;

la serie di ritardi, ridimensionamenti e il disinteresse dimostrati dal Presidente Scopelliti in particolare, hanno costretto l'europarlamentare Arlacchi a convocare, per il prossimo 9 novembre, un'assemblea straordinaria dei soci in cui proporrà la liquidazione della società "Progetto Magna Graecia" -:

per quali ragioni il governo regionale non ha inteso dare attuazione alla programmazione predisposta dalla società "Progetto Magna Graecia" per la valorizzazione delle aree archeologiche calabresi;

quali sono le intenzioni del governo regionale con riferimento all'esistenza ed al ruolo che deve svolgere la società "Progetto Magna Graecia" e, conseguentemente, quali provvedimenti si intendono adottare.

(453; 8.10.2013)

Nucera. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

con decreto n. 155 del 7 agosto 2012 del Presidente della Giunta regionale, nella Sua qualità di Commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria, nominato con delibera del Consiglio dei Ministri del 30 luglio 2010, venivano determinati i tetti di spesa per le prestazioni di assistenza termale per l'anno 2012;

in detto decreto il tetto di spesa per l'anno 2012 per lo stabilimento termale “Fonti Sant'Elia” di Galatro veniva determinato in € 621.375,00, accorpando, tra l'altro, il ticket al budget;

successivamente, con Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 166 del 20 settembre 2012 veniva modificato il Decreto n. 155 e rideterminati i tetti di spesa, riducendo il budget per lo stabilimento termale “Fonti Sant'Elia” di Galatro ad € 520.990,00;

la suddetta determinazione dei tetti di spesa per le prestazioni di assistenza termale per l'anno 2012, per come prevista dai succitati Decreti del Presidente della Giunta regionale, avvantaggia solo alcuni stabilimenti a sfavore di altri;

la presenza degli utenti alle terme “Sant'Elia” di Galatro viene programmata per tutta la stagione termale (marzo - dicembre) e non concentrata, esclusivamente, nel periodo estivo;

da ciò consegue che l'andamento della produzione, pur registrando un incremento del 30% nel mese di agosto, risulta, altresì, costante nei restanti periodi;

a seguito della suddetta riduzione di budget prevista dal Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 166 del 20 settembre 2012, la società Terme Service S.r.l. evidenziava che, già a partire dal 10 ottobre 2012, non poteva più garantire la continuità assistenziale e di prestazioni specialistiche agli utenti già prenotati per quel periodo, poiché tale provvedimento incideva profondamente sulla possibilità di continuare a versare la mensilità ai propri dipendenti;

la situazione sopra descritta comporta il licenziamento di 41 lavoratori e molte sono le iniziative che gli stessi soggetti interessati hanno già posto in essere per scongiurare tale nefasta eventualità;

il suddetto proponente, già con interrogazione a risposta immediata n. 42537 del 02/10/12, avente ad oggetto “la determinazione dei tetti di spesa per le prestazioni di assistenza termale per l'anno 2012”, aveva evidenziato la problematica sopra descritta;

alla suddetta interrogazione aveva prontamente risposto il Vicepresidente della Giunta regionale, dott.ssa Antonella Stasi, fornendo ampie rassicurazioni in merito;

nello specifico il Vicepresidente della Giunta regionale, rilevata la particolare attenzione rivolta al termalismo dalla Giunta regionale e dal Consiglio nel 2012, dichiarava che sulla questione posta dal sottoscritto veniva interrogato il dipartimento, ma soprattutto l'ufficio del Commissario e del subcommissario, che riferivano che la stima del budget 2012 veniva effettuata, per ciascuna struttura, attraverso una proiezione dei dati su base annuale. Precisava, altresì, che nel 2011 era intervenuto un chiarimento del Ministero della Salute che individuava nel ticket una partita di giro per le strutture sanitarie private, che lo acquisiscono da parte degli utenti e devono riversarlo alla Regione. Concludendo, si augurava che per il 2013 si potesse creare un tavolo tecnico con gli interessati e i fornitori del servizio per poter trovare un momento di incontro e potenziare questo tipo particolare di servizio sanitario;

tuttavia, allo stato attuale, non risulta creato alcun tavolo tecnico preposto alla promozione del settore termale e alla risoluzione delle problematiche evidenziate -:

se ritiene opportuno adottare dei provvedimenti per sopperire alla disuguaglianza di stanziamenti determinata dal Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 166 del 20 settembre 2012 e di conseguenza garantire, oltre che la possibilità di prosecuzione delle cure agli utenti dello stabilimento termale “Fonti Sant'Elia” di Galatro, anche il posto di lavoro ai dipendenti dello stesso, ponendo in essere tutte le iniziative necessarie, al fine anche di creare un tavolo tecnico per la risoluzione delle numerose problematiche emerse in questo particolare settore del servizio sanitario.

(454; 09.10.2013)

Naccari Carlizzi. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

in data 13 maggio 2013 è stato pubblicato sul sito web istituzionale della Regione Calabria un avviso di selezione, ai sensi del D. Lgs n. 165/2011, per il conferimento, tra l'altro, dell'incarico di Direttore Generale del Dipartimento “Tutela della salute, politiche sanitarie” della Giunta regionale;

nella seduta del 30 settembre 2013 la Giunta Regionale, “considerato che è trascorso molto tempo dalla pubblicazione dell'Avviso e per sopraggiunte ragioni di pubblico interesse”, ha deciso che è opportuno riaprire i termini, demandando al Dipartimento Organizzazione e Personale “la ripubblicazione dell'Avviso” -:

quali siano i motivi di “pubblico interesse” che hanno determinato la ripubblicazione dell'avviso di riapertura termini, atteso che tra le motivazioni addotte c'è “considerato che è trascorso molto tempo dal primo avviso 13 maggio 2013 (5 mesi)”;

se per caso il motivo della riapertura sia da addebitare alla mancata presentazione dell'istanza di partecipazione all'Avviso del soggetto prescelto ex-ante!

(455; 10.10.2013)

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale nella qualità di commissario ad acta al piano di rientro dal debito sanitario. Per sapere – premesso che:

a Cassano allo Jonio funziona ed opera un Poliambulatorio, ospitato nei locali dell'ex Ospedale, che eroga le seguenti prestazioni specialistiche ambulatoriali: otorino-laringoiatria, dermatologia, neurologia, oculistica, fisiatria, ortopedia, cardiologia, endocrinologia, diabetologia, odontoiatria, geriatria, chirurgia, psichiatria infantile;

tali attività di specialistica ambulatoriale si svolgono in ambienti che necessitano di una urgente ed adeguata ristrutturazione edilizia sanitaria e mancano di attrezzature elettromedicali e del materiale sanitario necessario per completare le visite e le diagnosi, che rendono difficile il raggiungimento di uno standard qualitativo accettabile delle prestazioni;

all'interno della struttura si registra un grave deficit di attrezzature sanitarie. Mancano: un'autoclave per la sterilizzazione dei ferri chirurgici, un elettromedicale "detto riunito" per otorino, un aspiratore per otorino, un elettrocardiografo portatile, un ecocardiografo, un holter, un ecografo con multisonda (per endocrinologia, cardiologia ed altre branche specialistiche ambulatoriali), la ferristica ambulatoriale per piccoli interventi ambulatoriali, il materiale didattico e diagnostico per la psichiatria infantile;

oltre al Poliambulatorio, nei locali dell'ex ospedale di Cassano allo Jonio è ospitato anche l'Hospice che, con la presenza del dottor Nigro Imperiale, ha avuto un importante impulso CO/VG centro di cure palliative del dolore ma, purtroppo, ancora non sono stati attivati tutti i posti letto previsti e sono stati riconosciuti numero 10 posti letto per anoressia e bulimia e 10 per autismo. Si registra, inoltre, la mancanza di personale sanitario e di operatori socio-sanitari oltre che di strumentazioni tecnologico-sanitarie;

negli stessi locali dell'ex ospedale di Cassano allo Jonio è presente anche il Consultorio familiare ospitato in locali che necessitano di una immediata ristrutturazione interna per rendere più accoglienti e decenti le stanze adibite ad attività mediche. Occorrono, inoltre, attrezzature mediche per evitare che le pazienti vengano dirottate al Poliambulatorio di Trebisacce per completare o approfondire alcuni esami medici;

il laboratorio di analisi, ubicato presso lo stesso Poliambulatorio, implementato nel 2009 quale unico laboratorio di primo e secondo livello di Tossicologia per l'intera ASP, da circa cinque anni, con circa 100.000 esami di Tossicologia/anno, che sono l’85% dell'intera esigenza aziendale, ha svolto egregiamente il suo compito. Il laboratorio di esami ha, però, bisogno di aggiornamenti tecnologici che gli permettano di operare e completare l'iter diagnostico che le esigenze cliniche e forensi impongono per questa tipologia di esami;

è urgente, a tal proposito, che il laboratorio venga immediatamente dotato di: un CROMATOGRAFO (GC/MS o LC/MS) con auto-campionatore + rivelatore, iniettore, preparatore per estrazione SPE, che permetterebbe di confermare la "positività" di tutti i campioni, a valutazione medico legale, con una seconda tecnica analitica secondo le linee guida internazionali. Ciò permetterebbe di eseguire anche i seguenti esami (non solo di Tossicologia), che spesso vengono richiesti ma a cui il laboratorio e l'intera Asp non sono in grado di fornire una benché minima risposta: dosaggio di terapie farmacologiche (trapianti, antidepressivi, antirigetto), monitoraggio di farmaci terapeutici, alterazione del metabolismo degli amminoacidi, difetto dell'ossidazione degli acidi grassi, marcatori biologici clinici (omocisteina, acido metilmalonico, 250Hvitamina D, analisi di steroidi, catecolamine e metanefine), analisi chimiche delle acque, esame di gas medicali, ricerca di sostanze in caso di avvelenamento, (da arsenico, piombo, mercurio);

nel corso del 2012 gli esami effettuati presso il laboratorio di analisi di Cassano allo Jonio, oltre a quelli di tossicologia, sono stati 254.086. Complessivamente, ad oggi, ammontano ad oltre 300.000;

attualmente nell'area dello Jonio Cosentino non sono garantiti i LEA (livelli essenziali di assistenza) e la continuità assistenziale e il diritto alla salute previsto dalla Costituzione Italiana -:

quali iniziative urgenti e immediate si intendono adottare per rimuovere gli ostacoli che impediscono al Poliambulatorio di Cassano allo Jonio, all'Hospice, al laboratorio di analisi e al consultorio familiare di erogare servizi sanitari necessari alle esigenze di una vasta popolazione che rispettino gli standard qualitativi previsti dalla normativa vigente.

(456; 14.10.2013)

Mozione

Premesso che il territorio dell'AREA GRECANICA, pur avendo fruito in questi ultimi anni di consistenti risorse da parte della Regione, (PISL e altro), presenta da decenni gravissime criticità e risulta, in assoluto, una delle aree più marginalizzate non solo del nostro Paese;

considerato che la condizione di abbandono di questo Comprensorio, a dispetto delle forti e positive potenzialità tutt'ora inespresse, è stata sostanzialmente originata dallo scarso e, in qualche caso, "deviato" impegno dei Governi che si sono succeduti nel tempo e dalla incapacità e dalle distrazioni della classe politica calabrese, a tutti i livelli;

atteso che ormai, e con grande ritardo, è venuto il momento di una attenzione diretta e mirata, anche da parte della Regione Calabria, per consentire a questo territorio di potere esprimere fino in fondo le sue grandi potenzialità, valorizzando le vocazioni naturali (turistiche, artigianali, valorizzazione tipicità locali), di una Area che va da Motta San Giovanni a Brancaleone e Staiti;

ritenuto, più in particolare, che per lo sviluppo di questo Comprensorio è strategico l'utilizzo dell'unica infrastruttura portuale che esiste tra Reggio e Roccella, mentre nella dirimpettaia Sicilia, solo a Porto Rosa di Milazzo;

considerato ancora che in questi anni, pur a fronte di ripetuti e modesti interventi tampone, di fatto è stata messa a rischio la sua fruibilità per il continuo processo di insabbiamento della sua imboccatura, con grave pregiudizio delle attività di pesca, di quelle commerciali e di nautica da riporto, che da tempo ormai sono insediate;

atteso altresì che a seguito di una nostra iniziativa avanzata all'Assessore Regionale ai Lavori Pubblici il 5.10.2010, dopo ripetuti incontri con l'ex Direttore Generale, Ing. Laganà, il Dirigente dell'Ufficio Tecnico e l'allora Sindaco del Comune di Montebello, nel mese di febbraio 2011 la Giunta Regionale ha deliberato la concessione di un finanziamento di 1.200.000 Euro per il miglioramento logistico e funzionale del porto e che lo stesso Assessorato ha successivamente concesso ulteriori 700.000 Euro, per assicurare la definitiva fruibilità della struttura portuale;

considerato, che in questa fase è in atto un bando di gara per la concessione di aree e pertinenze demaniali, infrastrutture portuali e specchi acquei che interessano direttamente lo stesso porto, il cui utilizzo, lungi dall'attuale ed assai discutibile destinazione esclusivamente industriale, dovrà essere reso fruibile soprattutto agli attuali operatori commerciali, alle numerose attività di pesca ed ai mezzi da diporto, che, almeno in 100 secondo recenti progetti, potrebbero assicurare un alto valore aggiunto, sul piano del ritorno economico;

ritenute, infine, troppo ravvicinate le scadenze dell'attuale bando, rispetto alla possibilità che tutte le Istituzioni chiamate ad esprimere i rispettivi pareri possano garantire accessibilità e fruibilità, senza vincoli e condizioni, da parte dei precitati operatori della pesca, commerciali e da diporto;

impegna

il Presidente della Giunta regionale ad individuare le fonti di finanziamento, anche comunitarie, per l'acquisizione delle Officine Grandi Riparazioni di Saline, da assegnare in comodato d'uso a decine di piccole, attività artigianali che insistono o vogliono insediarsi, dell'intero Comprensorio dell'Area Grecanica, come da me richiesto con l'interrogazione n. 55 del 5.10.2010; chiarire l'entità dei finanziamenti concessi dalla Regione in questi ultimi anni per il Porto di Saline, il loro eventuale utilizzo e con quali risultati; intervenire, con azioni adeguate e tempestive, per posticipare i termini del bando stesso, affinché possa essere modificata l'attuale esclusiva destinazione industriale del Porto, perché diventi anche turistica - commerciale, come da vocazione naturale del Comprensorio e così come richiesto da tutti i soggetti interessati; coinvolgere, nelle more, comunque tutti gli Assessori competenti (Urbanistica, Lavori Pubblici, Turismo, Attività Produttive), perché mettano in campo le attività di rispettiva competenza, per il raggiungimento dei predetti obiettivi, fermo restando che comunque questa Mozione verrà loro tempestivamente e formalmente inviata.

(96; 10.10.2013)

Risposta scritta ad interrogazioni

Principe, Scalzo, Naccari Carlizzi, Adamo, Amato, Ciconte, De Gaetano, Franchino, Giamborino, Guccione, Maiolo, Sulla. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

già a fine 2012 presso il Centro Trasfusioni dell'Ospedale Civile dell'Annunziata di Cosenza, a seguito di una ispezione delle competenti Autorità erano state riscontrate una serie di criticità di varia natura e gravità;

per eliminare le predette criticità riscontrate erano stati assegnati termini al massimo di 30 giorni;

il 4 luglio u.s. è deceduto, a seguito di una trasfusione, il sig. Cesare Ruffolo, accadimento considerato gravissimo dai commentatori dei mass- media;

a quanto è dato sapere, una seconda ispezione in data 17 luglio ha verificato lo stato di criticità del Centro Trasfusioni dell'Ospedale Civile di Cosenza;

lo stesso Presidente dell'ordine dei Medici ha denunciato sulla stampa gravi criticità che fanno intravedere responsabilità in ordine agli eventi accaduti;

che le Autorità deputate al controllo di legittimità stanno verificando eventuali responsabilità amministrative e non -:

i contenuti delle relazioni delle Autorità ispettive a seguito dei controlli effettuati a fine 2012 e nel luglio 2013;

le criticità e la relativa gravità riscontrate ed evidenziate nelle predette relazioni;

quali iniziative ha posto in essere la gestione commissariale per rimuovere le gravi criticità rincontrate;

se le criticità riscontrate possono aver costituito causa o concausa del decesso dell'imprenditore Cesare Ruffolo.

(424; 12.08.2013)

Risposta – “Con riferimento all'interrogazione consiliare di cui all'oggetto, si rappresenta quanto di seguito: i rapporti delle visite di Audit effettuate in data 17 e 18 settembre 2012 e in data 18 e 19 luglio 2013 evidenziano le criticità riscontrate presso il Servizio Trasfusionale di Cosenza. A tal fine si allegano alla presente le copie.

Tali rapporti sono stati trasmessi al Direttore Generale dell' Azienda Ospedaliera di Cosenza, al fine di adottare un piano di interventi e azioni correttive per la rimozione delle criticità rilevate.

In merito al punto "se le criticità riscontrate possono aver costituito causa o concausa del decesso dell'imprenditore Cesare Ruffolo" essendo in corso indagine dell'autorità giudiziaria, si ritiene di dover attenderne gli esiti. Si resta a disposizione per ogni eventuale, ulteriore chiarimento.

Distinti saluti”.

Antonino Orlando (dirigente generale dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie)

Giuseppe Scopelliti, Presidente della Giunta regionale

Franchino. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

il Consorzio di Bonifica di Trebisacce (CS), tramite il concessionario del servizio di riscossione denominato “Areariscossioni S.p.A.”, con sede in Mondovi (CN), ha notificato ai propri consorziati ingiunzione di pagamento dei contributi consortili;

contestualmente all'atto ingiuntivo, dal cui merito e dalla cui forma si prescinde, è precisato, tra l'altro, che “il debitore può presentare opposizione presso la Commissione Tributaria Provinciale di Cuneo”;

come è noto, ai sensi dell'art. 4 del D.Lgs. n. 546 del 31/12/1992 che disciplina il processo tributario, le Commissioni Tributarie Provinciali sono territorialmente competenti in ordine alle controversie proposte nei confronti degli Enti impostori che hanno sede nella loro circoscrizione. Appare, pertanto, di tutta evidenza che, nella fattispecie, la Commissione Tributaria Provinciale competente sia quella di Cosenza, non certamente quella di Cuneo;

è utile ricordare, a proposito, che le modalità e i tempi di impugnativa di tali atti, nonché l'indicazione degli organi giurisdizionali legittimati a conoscerne le controversie, costituiscono un preciso obbligo dell'Ente creditore, ai sensi delle prescrizioni dettate dal D.M. n. 321/99;

l'apparente, grossolano errore relativo alla individuazione della Commissione Tributaria Provinciale competente sembra talmente inverosimile, sia per la pacifica e lineare interpretazione della commentata norma processuale e sia per la notevole esperienza maturata in materia dall'Ente impositore e dal concessionario della riscossione sopra nominati, che la sua archiviazione con tale semplicistica motivazione appare del tutto fuori luogo, meritando, invece, un doveroso approfondimento a tutela della buona fede dei numerosi contadini e imprenditori agricoli interessati. L'ipotesi del mero errore, interpretativo o materiale, pertanto, risulta inconciliabile con le circostanze appena accennate, nonché con la sua mancata correzione nelle innumerevoli ingiunzioni succedutesi nel tempo;

nell'analisi delle possibili motivazioni, è necessario ricordare che il Consorzio di Bonifica di Trebisacce ha subito, nel recente passato, l'esito negativo di una valanga di ricorsi avverso gli atti impositivi dei contributi consortili, evidentemente non dovuti, con conseguenti ingenti spese legali a suo carico;

l'erronea indicazione della Commissione Tributaria risulta, in tale contesto, verosimilmente conciliabile con la sua convincente ipotesi che il Consorzio di Bonifica e il concessionario della riscossione abbiano strategicamente agito “in fraudem legis”, con l'allontanamento del Foro competente di circa mille chilometri, coartando psicologicamente l'agricoltore in buona fede, in particolare il piccolo proprietario di terreni, la cui limitata estensione comporta un contributo che mediamente non supera 50,00 euro, nella consapevolezza di potere vanificare il ricorso avverso l’atto impositivo, almeno nei seguenti casi:

a) evitando che l'agricoltore ricorra avverso l'atto impositivo, perché scoraggiato dai maggiori oneri dovuti alla distanza della città di Cuneo, sproporzionati rispetto all'entità del contributo;

b) la proposizione del ricorso all'atto impositivo presso l'indicata sede della Commissione Tributaria Provinciale di Cuneo comporterebbe, inevitabilmente, che la Commissione adita dichiari la propria incompetenza e che, scaduti i termini, l’atto impositivo medesimo diventi esecutivo -:

come si intende intervenire per porre un limite definitivo agli innumerevoli raggiri, nonché agli atti di arroganza che il Consorzio di Bonifica di Trebisacce continuamente e costantemente perpetra ai danni di numerosi onesti cittadini.

(428; 04.09.2013)

Risposta – “Si fa riferimento all'interrogazione di cui all'oggetto, relativa alle ingiunzioni di pagamento dei contributi consortili emesse dal Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini dello Ionio Cosentino con sede a Trebisacce (CS) per il tramite del concessionario del servizio di riscossione.

Al riguardo si rappresenta che i Consorzi di Bonifica calabresi, in virtù dell'autonomia funzionale e gestionale di cui sono dotati, curano direttamente l'iter procedurale teso alla riscossione dei contributi consortili previsti dall'art. 23 della legge regionale n. 11 del 23 luglio 2003.

Il Consorzio di Bonifica in argomento, nell'autonomia che gli appartiene, ha affidato il servizio di riscossione dei contributi consortili alla Area riscossioni S.p.A. con sede in Mondovì (CN) e quindi, unitamente alla Società di riscossione, ha la piena responsabilità circa eventuali inesattezze contenute nelle ordinanze ingiunzioni emesse.

Si ritiene opportuno, altresì, precisare che gli atti relativi alla emissione ed esazione dei ruoli consortili non rientrano tra i provvedimenti da sottoporre a controllo da parte della Struttura istituita, ai sensi dell'art. 38 della l.r. 11/03, in seno al Settore Affari Generali del Dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione.

Premesso quanto sopra, il Settore competente del Dipartimento provvederà a trasmettere al predetto Consorzio di Bonifica copia della interrogazione affinché assuma, eventualmente, le necessarie determinazioni”.

Michele Trematerra (assessore all’agricoltura e alla forestazione)

Naccari Carlizzi. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

l'Azienda sanitaria di Catanzaro, SPISAL, in seguito a sopralluogo effettuato presso gli uffici regionali siti in Catanzaro - viale Cassiodoro, palazzo Europa, (edificio a sei piani) dove sono ubicati il dipartimento Attività produttive e l'Avvocatura regionale, ha riscontrato una serie di irregolarità relative alle norme sulla sicurezza del lavoro, ed in particolare è stata rilevata in ogni piano la presenza di amianto nei pavimenti;

come previsto dal decreto legislativo 81/2008 l'ASP ha intimato alla Regione, assegnando termine di sei mesi, di provvedere ai lavori necessari per eliminare le irregolarità riscontrate o a spostare gli uffici in altri locali;

trascorsi i sei mesi, nulla si è fatto, se non piccoli lavori come l'apposizione di segnaletica alle porte di vetro, la cartellonistica prevista dalla legge, ma rimane il problema principale dell'amianto;

l'economato richiede una proroga all'ASP che la concede per altri sei mesi;

la dirigente nominata datore di lavoro ai fini della sicurezza (dr.ssa Grasso Giovanna) onde evitare responsabilità personali, visto che l'economato non ha ottemperato alle prescrizioni dell'ASP, con provvedimento del 6 agosto 2013 inviato a tutti i dirigenti generali presenti nel palazzo Europa ha disposto che dal 13 settembre non possono fare accedere i dipendenti negli uffici, richiamando l'articolo 18, lettera m) del Decreto legislativo 81/2008 che impone ai dirigenti l'astensione dal richiedere ai lavoratori di riprendere l'attività lavorativa nello stabile interdetto;

da domani le Attività Produttive e l'Avvocatura saranno senza uffici, si interrompe un pubblico servizio "grazie all'efficienza" della Regione con il rischio anche di danni patrimoniali specie per le attività processuali curate dall'Avvocatura alla quale vengono notificati decine di atti giudiziari che hanno termini perentori decorsi quali la Regione non può costituirsi in giudizio -:

quali motivazioni abbiano determinato una tale e grave negligenza;

se l'Amministrazione abbia effettuato un monitoraggio, per verificare circa i rischi nella salute dei dipendenti e dell'utenza in relazione all'esposizione all'amianto;

se si è proceduto all'individuazione di eventuali responsabili e quali urgenti provvedimenti s'intende adottare per ridurre il rischio nei luoghi di lavoro come prescritto dalla normativa vigente.

(435; 13.09.2013)

Risposta – “In riferimento all'interrogazione n. 435/9^ del 13.09.2013, premesso che l'Assessorato, cui mi fregio di rappresentare, ed il Dipartimento Attività Produttive non hanno competenza alcuna in ordine alle richieste promosse dal consigliere interrogante, si comunica quanto segue:

il Dipartimento Controlli sta effettuando, così come ha sempre fatto, il monitoraggio relativamente alla tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro;

il Dipartimento Organizzazione e Personale ha disposto il trasferimento temporaneo del personale dipendente presso gli Uffici regionali di via Cosenza a Catanzaro Lido (ex Uffici del Commissario per l'emergenza rifiuti), a seguito dell'interdizione disposta dal Datore di Lavoro;

il Dirigente Generale de! Dipartimento Attività Produttive, con nota Prot. n. 291412/SIAR del 16.09.2013, ha informato l'Assessore e tutte le parti interessate sulle "operazioni di trasloco dei fascicoli e delle attrezzature indispensabili per lo svolgimento dell'attività lavorativa presso i nuovi locali a far data dal 18 Settembre p .v.";

il Dipartimento Organizzazione e Personale sta procedendo, contestualmente, al completamento dei lavori presso gli Uffici, siti in via Paolo Orsi, che saranno, a breve, destinati al Dipartimento Attività Produttive;

i dipendenti del Dipartimento Attività Produttive - che a far data dal 13 settembre hanno attestato la propria presenza presso gli Uffici di Via Molé - hanno manifestato la più ampia disponibilità e collaborazione.

La Regione Calabria, attraverso i Dipartimenti "Organizzazione e Personale" e "Controlli”, ciascuno nell'ambito delle rispettive competenze, è impegnata in una complessa attività volta a garantire, contestualmente, sia la sicurezza dei luoghi ove i dipendenti regionali sono tenuti a prestare la propria attività, sia la continuità nell'erogazione del pubblico servizio, evitando così possibili danni patrimoniali per l'Ente.

E' evidente che la vicenda di che trattasi ha comportato e comporterà - ancora per poco - inevitabili disagi, tuttavia la collaborazione fra i Dipartimenti competenti e quelli interessati unitamente alla grande disponibilità riscontrata da parte dei dipendenti, condurrà, entro la seconda decade del mese di ottobre, alla completa normalizzazione dell'attività amministrativa”.

Demetrio Arena (assessore alle attività produttive)

Proposta di legge numero 466/9^, recante: “Rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2012” (Del. n. 352 - L.R. 47/2013)

Art. 1

Approvazione del rendiconto generale

1. Il Rendiconto Generale - Conto Finanziario e Conto del Patrimonio della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2012, è approvato con le risultanze esposte negli articoli seguenti.

Art. 2

Conto Finanziario

1. Il Conto Finanziario della Regione Calabria per l'esercizio 2012, che forma parte integrante della presente legge, è approvato con le risultanze di cui agli articoli seguenti.

Art. 3

Entrate di competenza

valori in euro

1. Il totale delle entrate accertate nell'esercizio finanziario 2012 per la

competenza propria dell'esercizio stesso è stabilito, quale risulta dal

Conto Consuntivo del Bilancio in euro                                                                    6.162.790.036,32

delle quali riscosse e versate                                                                                     4.802.376.112,78

rimaste da riscuotere e versare                                                                                 1.360.413.923,54

2. Il movimento di cassa in entrata (capitoli 6103102, 6103104), per

operazioni di tesoreria verificatesi nell'esercizio finanziario 2012 è

stabilito, quale risulta dal Conto Consuntivo del Bilancio, in euro                          602.731.048,70

Art. 4

Spese di competenza

1. Il totale delle spese impegnate nell'esercizio finanziario 2012 per la

competenza propria dell'esercizio stesso è stabilito, quale risulta dal

Conto Consuntivo del Bilancio in euro                                                                    6.282.249.284,73

delle quali pagate                                                                                                     5.102.253.166,37

rimaste da pagare                                                                                                     1.179.996.118,36

2. Il movimento di cassa in uscita (capitoli 9103102, 9103104), per

operazioni di tesoreria verificatesi nell'esercizio finanziario 2012 è stabilito

quale risulta dal Conto Consuntivo del bilancio, in euro                                         366.608.283,82

Art. 5

Riepilogo entrate e spese di competenza

1. Il riepilogo generale dei risultati delle entrate e delle spese di competenza dell'esercizio finanziario 2012 risulta così definito:

ENTRATE

TITOLO 1 - Entrate derivanti da tributi propri della Regione, dal

Gettito dei tributi erariali e quote di essi devoluti alla regione                                4.059.518.501,36

TITOLO 2 - Entrate derivanti da contributi e trasferimenti di parte

Corrente dello Stato, dell'Unione Europea e di altri soggetti                                     242.962.823,87

TITOLO 3 - Entrate extratributarie                                                                             57.412.302,82

TITOLO 4 - Entrate derivanti da alienazioni di beni patrimoniali,

da trasformazione di capitale, da riscossione di crediti e da

trasferimenti in conto capitale                                                                                     797.850.997,80

TITOLO 5 - Entrate derivanti da mutui, prestiti ed altre operazioni

Creditizie                                                                                                                      37.112.211,88

TITOLO 6 - Entrate per contabilità speciali                                                               967.933.198,59

TOTALE                                6.162.790.036,32

 

SPESE

Area di intervento 1 - Servizi Generali                                                                      290.909.642,77

Area di intervento 2 - Sviluppo economico                                                               436.613.862,19

Area di intervento 3 - Uso e salvaguardia del Territorio                                            560.394.473,56

Area di intervento 4 - Istruzione - Formazione professionale e lavoro comune         332.669.344,81

Area di intervento 5 - Attività culturali, sportive, ricreative e del culto                      28.783.050,81

Area di intervento 6 - Servizi della persona                                                             3.653.756.365,91

Area di intervento 7 - Difesa civile e sicurezza                                                            11.189.346,09

Area di intervento 8 - Oneri non ripartibili                                                                                0,00

Area di intervento 9 - Contabilità speciali                                                                 967.933.198,59

TOTALE                                6.282.249.284,73

RIEPILOGO

ENTRATE                                                                                                               6.162.790.036,32

SPESE                                                                                                                      6.282.249.284,73

Saldo della competenza dell'esercizio 2012                                                               -119.459.248,41

Art. 6

Residui attivi dell'esercizio 2012 e precedenti

1. I residui attivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2011

risultavano determinati dal Conto Consuntivo del bilancio in                                 6.246.376.136,83

dei quali riscossi e versati nell'esercizio 2012                                                              768.351.981,41

eliminati per minore accertamento                                                                                 21.242.020,70

riaccertati per maggiore accertamento                                                                                        0,00

rimasti da riscuotere                                                                                                  5.456.782.134,72

Art. 7

Residui passivi dell'esercizio 2012 e precedenti

1. I residui passivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2011

risultavano determinati dal Conto Consuntivo del bilancio in                                 1.867.044.536,79

dei quali pagati nell'esercizio 2012                                                                              656.503.453,70

eliminati per economie                                                                                                172.146.603,76

eliminati per perenzione                                                                                              214.849.850,71

rimasti da pagare                                                                                                         823.544.628,62

Art. 8

Residui attivi alla chiusura dell'esercizio 2012

1. I residui attivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2012 risultano stabiliti dal Conto Consuntivo del Bilancio nelle seguenti somme:

Somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate per la

competenza propria dell'esercizio 2012 (art. 3)                                                        1.360.413.923,54

Somme rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi precedenti (art. 6)               5.456.782.134,72

RESIDUI ATTIVI AL 31.12.2012                                                                         6.817.196.058,26

Art. 9

Residui passivi alla chiusura dell'esercizio 2012

1. I residui passivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2012 risultano stabiliti dal Conto Consuntivo del Bilancio nelle seguenti somme:

Somme rimaste da pagare sulle spese impegnate per la competenza

propria dell'esercizio 2012 (art. 4)                                                                            1.179.996.118,36

Somme rimaste da pagare sui residui degli esercizi precedenti (art. 7)                        823.544.628,62

RESIDUI PASSIVI AL 31.12.2012                                                                                   2.003.540.746,98

Art. 10

Situazione di cassa

1. Il fondo di cassa dell'esercizio finanziario 2012 è determinato in euro 361.031.709,48 come risulta dai seguenti elementi

Fondo cassa al 31.12.2011                                                                                          549.060.235,36

RISCOSSIONI in conto competenza                                                                      4.802.376.112,78

in conto residui                                                                                                            768.351.981,41

TOTALE                                5.758.756.620,07

FONDO DI CASSA AL 31.12.2012                                                                                     361.031.709,48

Art. 11

Risultati della situazione finanziaria

1. Il saldo finanziario positivo per l’esercizio 2012 è accertato in euro 5.174.687.020,76 come risulta dai seguenti elementi

Fondo di cassa al 31.12.2012                                                                                                   361.031.709,48

RESIDUI ATTIVI

da riscuotere per la competenza 2012                                                                      1.360.413.923,54

da riscuotere per gli anni precedenti                                                                        5.456.782.134,72

TOTALE                    6.817.196.058,26

RESIDUI PASSIVI

da pagare per la competenza 2012                                                                           1.179.996.118,36

da pagare per gli anni precedenti                                                                                 823.544.628,62

TOTALE                                2.003.540.746,98

AVANZO DI AMMINISTRAZIONE AL 31.12.2012                                         5.114.687.020,76

Art. 12

Conto patrimoniale

1. E’ approvato il Conto Generale del Patrimonio della Regione Calabria, per l'esercizio finanziario 2012, allegato alla presente legge.

2. La consistenza delle attività finanziarie e patrimoniali alla

chiusura dell’esercizio finanziario 2012 risulta stabilita in euro                               9.795.936.151,97

3. La consistenza delle passività finanziarie e patrimoniali alla chiusura

dell’esercizio finanziario 2012 risulta stabilita in euro                                             3.714.613.640,82

4. L’eccedenza delle attività sulle passività al 31 dicembre 2012 risulta di euro    6.081.322.511,15.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 177/9^, recante: “A.R.P.A.CAL. – CATANZARO – Rendiconto Generale Esercizio Finanziario 2009” (Del. n. 353)

“Il Consiglio regionale,

vista la delibera di Giunta regionale n. 162 del 26 aprile 2012, che approva il Rendiconto generale esercizio finanziario 2009 dell'ARPACAL;

premesso che:

con la Legge Regionale del 3 agosto 1999, n. 20 è stata istituita l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria -AR.P.ACAL con le finalità di tutela, controllo, recupero dell'ambiente e per la prevenzione e promozione della salute collettiva, perseguendo l'obiettivo dell'utilizzo integrato e coordinato delle risorse, al 'fine di conseguire la massima efficacia nell'individuazione e nella rimozione dei fattori di rischio per l'uomo, per la fauna, per la flora e per l'ambiente fisico, quale ente pubblico economico, strumentale della Regione;

la stessa legge, all'art. 8, disciplina le funzioni di vigilanza e di controllo sugli organi e sugli atti dell' Agenzia demandando alla Giunta regionale l'approvazione dei bilanci e dei rendiconti annuali;

visto l'art. 57 della L.R. n. 8/2002 e successive modificazioni;

viste le delibere del Consiglio regionale:

n. 384 del 23 ottobre 2009 con la quale il Consiglio Regionale ha approvato il suddetto bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2009 dell'ARPACAL;

n. 169 del 30 marzo 2012 con la quale è stato approvato il rendiconto generale dell'ARP.A.CAL per l'esercizio finanziario 2008;

vista la delibera del Direttore Generale dell'ARPACAL, n. 289 dell'11 marzo 2010 di approvazione del Rendiconto Generale e del Conto Patrimoniale per l'esercizio finanziario 2009, che si allega in copia unitamente al conto di bilancio, alla relazione sulla gestione ed al conto del patrimonio (Allegati nn. 1,2, 3 e 4);

vista la nota prot. n, 4182 dell' I aprile 2011 con la quale l'ARPACAL comunica che non risultano debiti fuori bilancio riconosciuti, né procedure avviate di riconoscimento dei debiti fuori bilancio per gli esercizi finanziari anni 2008-2009 (allegato 5);

atteso che il Collegio dei Revisori dei Conti, nella sua relazione finale (allegato 6), nell'esprimere parere favorevole all'approvazione del Rendiconto per l'esercizio finanziario 2009, certificare la conformità dei dati del rendiconto con quelli delle scritture contabili dell'Ente ed in via generale la regolarità contabile e finanziaria della gestione, ha formulato le seguenti raccomandazioni e rilievi:

"il costo del personale, risulta quasi raddoppiato in due anni, sia pure in presenza delle nuove assunzioni. La presenza del personale stabilizzato non ha prodotto effetti dal punto di vista della produttività essendo le entrate extratributarie (per servizi non istituzionali svolti dall'Agenzia) stabilmente ferme al di sotto del 10%. La presente raccomandazione trova puntuale riscontro nelle affermazioni del Comitato di Indirizzo riportate al paragrafo B della presente relazione. Inoltre sembra possibile e necessario realizzare economie nell'area 1 dei servizi generali, in quanto il costo del solo personale è di poco superiore al 50% dell'intera area, per cui la rimanente parte di spesa si riferisce a funzioni nelle quali è possibile realizzare economie. Ciò detto e, a maggior ragione, la considerazione vale per il personale somministrato il cui costo è rilevante e le motivazioni fomite circa il rinnovo di tali contratti non appaiono adeguate";

"l'Ente non ha fornito adeguati chiarimenti o adottato conseguenti provvedimenti, in particolare:

verbale n. 56 del 6 novembre 2009 avente per oggetto l'inventario degli immobili di proprietà. Non è stata fornita alcuna spiegazione sul perché non riportasse tutti gli immobili ma solo alcuni di essi né è stata fornita indicazione sui criteri di valutazione;

verbale n. 54 del 9 settembre 2009. Invito ad emanare una circolare nella quale si ribadisca la necessità di fornire per i rimborsi spese documentazione formalmente regolare;

verbale n. 60 del· 9 febbraio 2010. Mancanza in alcune delibere dei Dipartimenti Provinciali della fase della liquidazione con la stampa del "castelletto di liquidazione";

"censura il comportamento dell'Ente per quel che concerne la mancata attivazione per la predisposizione sia dell'inventario che di una adeguata contabilità economica, invitando il Direttore Generale a prendere atto delle raccomandazioni ed a provvedere in merito ai rilievi ed alle censure mosse";

visto il verbale della seduta del 15 marzo 2010 redatto dal Comitato Regionale di Indirizzo dell'ARPACAL di approvazione del Rendiconto medesimo (allegato n. 7);

atteso che il Dipartimento Politiche dell'Ambiente, con nota prot. n. 0130633 del 05/10/2011 (allegato 8), nel rilevare che: "per i residui attivi del POR Calabria 2000-2006, capitolo di spesa regionale 2512203 si rimanda alla Conv. Rep. 6599 del 25 settembre 2005, nella quale sono regolate le modalità di erogazione delle somme in favore dell'Agenzia e che non trovano perfetto riscontro con gli importi iscritti nel bilancio regionale per differenze temporali di imputazione. Tale differenza dì periodo di imputazione risulta essere stata regolata nell'esercizio finanziario 2010, essendo stati definiti i pagamenti in favore dell'Agenzia, ad eccezione della somma riguardante lo stanziamento, a valere sui fondi POR della Regione Calabria di cui alla misura 1.9, per l'acquisto con evidenza pubblica da parte dello stesso Ente, di un immobile da destinare a sede degli uffici dipartimentali ARPACAL di Cosenza",

ha concluso la propria relazione istruttoria con parere favorevole al Rendiconto generale ARPACAL 2009, ai sensi dell'art. 57 della legge regionale n. 8/2002 in ordine alla conformità dell'attività gestionale dell'Agenzia rispetto agli indirizzi forniti dagli organi regionali competenti;

atteso che il Dipartimento 4° - Bilancio e Patrimonio, Settore n. 2 -Ragioneria Generale, Servizio n. 6 Contabilità, Rendicontazione e Parificazione, nel formulare nella propria relazione istruttoria definitiva sul Rendiconto Generale dell'ARPACAL per l'esercizio finanziario 2009 (Allegato 9) le seguenti prescrizioni:

"che l'Agenzia oltre alle scritture di tipo finanziario predisponga la contabilità del tipo economico-patrimoniale per l'adozione del bilancio economico preventivo e del conto economico consuntivo, così come stabilito al punto 17 dell'art. 39 del Regolamento dell'Ente, e che provveda all'aggiornamento dell'inventario ed all'istituzione ed aggiornamento del libro dei cespiti ammortizzabili;

tenuto conto, inoltre, delle disposizioni dettate all'articolo 27, comma 8, e tenuto conto che i vertici dell'Agenzia sono diversi da quelli che operavano nell'anno 2009, si ritiene dovuta la segnalazione del mancato rispetto dell'articolo 27 della legge regionale 19/2009 alla magistratura contabile al fine di porre in essere le necessarie verifiche in ordine all'esistenza di eventuale responsabilità contabile";

ha espresso parere favorevole all'approvazione del rendiconto dell'ARPACAL per l'esercizio finanziario 2009;

considerato che la Seconda Commissione, preso atto della relazione ministeriale sull'ARPACAL assunta con nota prot. n. 34583 del 25/07/2013, facendo proprie le prescrizioni, le osservazioni e le raccomandazioni indicate nella delibera di Giunta regionale ed espresse dal Collegio dei Revisori e dai Dipartimenti Ambiente e Bilancio, ha preso atto del parere favorevole del Dirigente del Dipartimento Ambiente nella seduta del 30/07/2013, nonché delle assicurazioni del Dirigente del Dipartimento Bilancio nella seduta del 17/09/2013,

c) ha approvato il rendiconto consuntivo dell'ARPACAL per l'esercizio finanziario 2009 con la prescrizione che i valori contabili oggetto di rilievo della nota ministeriale siano correttamente esposti nel primo esercizio utile;

d) ha dato mandato allo stesso Dipartimento Bilancio di verificare il puntuale recepimento dei rilievi ministeriali nei rendiconti consuntivi che verranno approvati dall'ARPACAL in epoca immediatamente successiva all'esercizio 2009

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della LR n. 8/2002 il Rendiconto Generale dell'ARPACAL per l'anno finanziario 2009, con allegati tutti i documenti richiamati in premessa che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

di demandare agli organi dell'ARPACAL la puntuale applicazione delle prescrizioni, osservazioni e raccomandazioni formulate dal Collegio dei Revisori dei Conti, dai Dipartimenti regionali competenti, dalla Giunta regionale e dalla Commissione Bilancio".

(Tabelle)

Ordine del giorno numero 129 del 15 ottobre 2013 a firma dei consiglieri Gallo, Chiappetta, Principe, Scalzo, Naccari Carlizzi, Serra, Grillo, De Masi, Bruni, Loiero, Bova, Guagliardi “Sulla situazione dei 1250 lavoratori ex Lsu impiegati nelle scuole per servizi di pulizia”

Il Consiglio regionale,

premesso che:

in Calabria sono circa 1.250 i lavoratori in precedenza inseriti nel bacino dei lavoratori socialmente utili o assunti con contratti a termine dalle pubbliche amministrazioni, stabilizzati ai sensi della L. 388/2000;

sulla base di una convenzione sottoscritta con il Ministero della Pubblica Istruzione, secondo uno schema attuato nelle Regioni Calabria, Campania, Sicilia, Puglia e Basilicata, detti lavoratori sono stati impiegati nelle scuole calabresi di ogni ordine e grado, con contratto part-time di 30 ore settimanali, per garantire le attività di pulizia degli istituti scolastici;

già con propria direttiva n. 103 del 30.12.2010 il Ministro della Pubblica Istruzione, preso atto che la legislazione vigente non contempla ipotesi di proroga agli anni 2011 e seguenti dell’impiego dei lavoratori stabilizzati con L. 388/2000 nelle attività di pulizia degli Istituti scolastici, aveva statuito doversi procedere all’affidamento delle stesse attività mediante procedura di gara da esperirsi a cura di ogni istituzione scolastica, nella propria autonomia;

solo a seguito della mobilitazione promossa dai sindacati di categoria e sostenuta anche dalla Regione Calabria era stato possibile giungere alla revoca dei licenziamenti annunciati e al ripristino per altri due anni dei contratti precedentemente in essere, stabilendo altresì il ricorso agli ammortizzatori sociali e l’accompagnamento alla pensione per una parte dei lavoratori;

tuttavia di recente la questione si è riproposta in tutta la sua virulenza e, contemporaneamente, il Governo Letta ha ridotto da 550 a 390 milioni le risorse disponibili, inserendo la previsione di ulteriori risparmi nel Decreto “Fare”;

immediata è stata la reazione delle organizzazioni sindacali, che ha portato il Ministero della Pubblica Istruzione a prorogare almeno fino al novembre 2013 i contratti in essere, per consentire al tavolo di concertazione attivato di individuare eventuali soluzioni risolutive;

impegna

il Governo regionale, nella persona del Presidente della Giunta regionale e degli Assessori regionali alla Pubblica Istruzione ed al Lavoro ad attivarsi con urgenza per approfondire i contorni della situazione e, soprattutto, a intraprendere le iniziative necessarie ed idonee a tutelare i livelli occupazionali e salariali dei lavoratori in questione, coinvolgendo il Governo nazionale nella risoluzione della problematica.

Ordine del giorno numero 130 del 15 ottobre 2013 a firma dei consiglieri Gallo, Guccione, Serra, Bruni, Loiero, Bova, De Gaetano, Mirabelli, Franchino, Principe, Scalzo, Naccari Carlizzi, Grillo, “Sulla relativo alla situazione dei 131 lavoratori della società “Calabria I&T

Il Consiglio regionale,

premesso che

“Calabria I&T” è società partecipata della Regione Calabria che si occupa della promozione dell’occupazione e della creazione e sviluppo delle imprese;

nella primavera del 2013, in sede di riforma degli enti sub regionali, il Consiglio regionale aveva approvato all’unanimità un emendamento volto ad assicurare, per la medesima società, l’esigenza di procedere alla definizione di un piano industriale finalizzato alla piena salvaguardia dei livelli occupazionali;

in particolare, come ora previsto dall’art. 11, c. 4 L.R. 24/2013 in materia di “riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità”, è stato normativamente stabilito che “Fincalabra, socio unico della società <<Calabria impresa e territori s.r.l.>> deve provvedere alla messa in liquidazione della società <<Calabria impresa e territori s.r.l.>>. L’operazione di liquidazione dovrà, comunque, concludersi entro il 31 dicembre 2013, garantendo la salvaguardia dei livelli occupazionali dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato della società <<Calabria impresa e territori s.r.l.>> posta in liquidazione, in servizio al 31 dicembre 2012, attraverso il trasferimento alla società Fincalabra S.p.A., sulla base di specifico piano industriale che deve garantire l’equilibrio economico-finanziario della società”;

a ridosso del ferragosto l’amministratore della società ha tuttavia comunicato alle organizzazioni sindacali la necessità di procedere al licenziamento collettivo di 131 lavoratori;

a nulla sono valse sinora le sollecitazioni al rispetto dell’indirizzo formulato dal Consiglio regionale con forza di legge;

la conferma dei licenziamenti annunciati si concretizzerebbe in una nuova, clamorosa sconfitta sul versante dell’occupazione e dello sviluppo dell’imprenditoria, con perdita di un prezioso patrimonio di conoscenze e competenze;

impegna

il governo regionale, nella persona del Presidente della Giunta regionale e dell’Assessore regionale al Lavoro, ad attivarsi con urgenza per approfondire i contorni della situazione e, soprattutto, a intraprendere le iniziative necessarie ed idonee a tutelare i livelli occupazionali e salariali dei lavoratori in questione e la definizione di un piano industriale che consenta il rilancio della società, nel pieno rispetto della volontà espressa dal Consiglio regionale e del dettato della L.R. 24/2013.

Mozione numero 96 del 10 ottobre 2013 a firma del consigliere Imbalzano “Sullo sviluppo economico e turistico dell’area grecanica con particolare riferimento all’utilizzo e alla riattivazione della funzionalità del porto di Saline ed all’acquisizione delle officine di grandi riparazioni di Montebello Ionico”

“Il Consiglio regionale,

Premesso che

il territorio dell'AREA GRECANICA, pur avendo fruito in questi ultimi anni di consistenti risorse da parte della Regione, (PISL e altro), presenta da decenni gravissime criticità e risulta, in assoluto, una delle aree più marginalizzate non solo del nostro Paese;

considerato che la condizione di abbandono di questo Comprensorio, a dispetto delle forti e positive potenzialità tutt'ora inespresse, è stata sostanzialmente originata dallo scarso e, in qualche caso, "deviato" impegno dei Governi che si sono succeduti nel tempo e dalla incapacità e dalle distrazioni della classe politica calabrese, a tutti i livelli;

atteso che ormai, e con grande ritardo, è venuto il momento di una attenzione diretta e mirata, anche da parte della Regione Calabria, per consentire a questo territorio di potere esprimere fino in fondo le sue grandi potenzialità, valorizzando le vocazioni naturali (turistiche, artigianali, valorizzazione tipicità locali), di una Area che va da Motta San Giovanni a Brancaleone e Staiti;

ritenuto, più in particolare, che per lo sviluppo di questo Comprensorio è strategico l'utilizzo dell'unica infrastruttura portuale che esiste tra Reggio e Roccella, mentre nella dirimpettaia Sicilia, solo a Porto Rosa di Milazzo;

considerato ancora che in questi anni, pur a fronte di ripetuti e modesti interventi-tampone, di fatto è stata messa a rischio la sua fruibilità per il continuo processo di insabbiamento della sua imboccatura, con grave pregiudizio delle attività di pesca, di quelle commerciali e di nautica da riporto, che da tempo ormai sono insediate;

atteso altresì che a seguito di una nostra iniziativa avanzata all'Assessore Regionale ai Lavori Pubblici il 5.10.2010, dopo ripetuti incontri con l'ex Direttore Generale Ing. Laganà, il Dirigente dell'Ufficio Tecnico e l'allora Sindaco del Comune di Montebello, nel mese di febbraio 2011 la Giunta Regionale ha deliberato la concessione di un finanziamento di 1.200.000 Euro per il miglioramento logistico e funzionale del porto e che lo stesso Assessorato ha successivamente concesso ulteriori 700.000 Euro, per assicurare la definitiva fruibilità della struttura portuale;

considerato, che in questa fase è in atto un bando di gara per la concessione di aree e pertinenze demaniali, infrastrutture portuali e specchi acquei che interessano direttamente lo stesso porto, il cui utilizzo, lungi dall'attuale ed assai discutibile destinazione esclusivamente industriale, dovrà essere reso fruibile soprattutto agli attuali operatori commerciali, alle numerose attività di pesca ed ai mezzi da diporto, che, almeno in 100 secondo recenti progetti, potrebbero assicurare un alto valore aggiunto, sul piano del ritorno economico;

ritenute, infine, troppo ravvicinate le scadenze dell'attuale bando, rispetto alla possibilità che tutte le Istituzioni chiamate ad esprimere i rispettivi pareri possano garantire accessibilità e fruibilità, senza vincoli e condizioni, da parte dei precitati operatori della pesca, commerciali e da diporto;

impegna

il Presidente della Giunta regionale ad individuare le fonti di finanziamento, anche comunitarie, per l'acquisizione delle Officine Grandi Riparazioni di Saline, da assegnare in comodato d'uso a decine di piccole, attività artigianali che insistono o vogliono insediarsi, dell'intero Comprensorio dell'Area Grecanica;

a coinvolgere, nelle more, comunque, tutti gli Assessori competenti (Urbanistica, Lavori Pubblici, Turismo, Attività Produttive), perché mettano in campo le attività di rispettiva competenza, per il raggiungimento dei predetti obiettivi.

Ordine del giorno numero 131 del 15 ottobre 2013 a firma dei consiglieri De Masi, Bruni, Ciconte, Giordano, Pacenza, Minasi, Albano, Franchino, Grillo, Crinò, Magno, Gallo, Bulzomì, Talarico D., Guagliardi, Imbalzano, Scalzo “Sul riparto del fondo sanitario nazionale”

“Il Consiglio regionale,

premesso che:

esprime tutto il suo apprezzamento per lo sforzo che il Governo si appresta a compiere per la definizione e l'emanazione di misure funzionali alla rivitalizzazione possibile del perdurante stato oltremodo critico della nostra economia. Ed anzi ne auspica un impatto immediato e realmente proficuo;

l'Assemblea calabrese rappresenta tutta la sua fondata preoccupazione per il paventato intervento, nell'ambito delle suddette misure, di contrazione delle risorse destinate al finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale;

lo stesso Ministro alla salute, on. Lorenzin, ha in più occasioni manifestato la propria contrarietà verso questo specifico provvedimento, cui conseguirebbe una diffusa compromissione del L.E.A. nel territorio italiano;

per la Calabria, tale provvedimento, avrebbe addirittura una implicanza  drammatica sul piano del mantenimento dei livelli assistenziali già gracilmente assicurati;

la nostra regione, a causa dell'osservanza delle prescrizioni contemplate nel piano di rientro dal debito sanitario, sta dolorosamente sperimentando rinunce e sacrifici che, in particolare in questo ambito, non possono conoscere ulteriori dilatazioni: la Calabria si trova, per cause non sempre riconducibili alla responsabilità della classe dirigente locale a ridosso di una frontiera sociale, oltre la quale esiste solo il declino civile;

la manovra finanziaria contemplerebbe inoltre ulteriori riduzioni nei trasferimenti di risorse agli Enti Locali, a loro volta titolari dell’erogazione di servizi, sociali e non solo, che già frustrano aspettative e necessità anche primarie dei cittadini;

impegna

la Giunta regionale ad intervenire presso il Governo nazionale, e segnatamente presso il Presidente ed il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, affinché, gli stessi, possano ricercare, con la fondatezza inappuntabile delle presenti argomentazioni, la sussistenza di ipotesi diverse di contenimento della spesa da cui far derivare risorse per l’alleggerimento del peso fiscale. E ciò per scongiurare il rischio, altrimenti prossimo, di danni insopportabili per la Calabria.

Mozione numero 97 del 15 ottobre 2013 a firma dei consiglieri Giordano, Franchino, Guagliardi, Scalzo, Amato, Ciconte “Sulla situazione in cui versano gli LSU e gli LPU della Regione Calabria”

Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che:

la situazione degli LSU ed LPU nella regione Calabria appare sempre più preoccupante sul fronte della loro stabilizzazione a causa anche di un disinteresse del governo nazionale sulla questione;

lo stesso governo regionale, nonostante gli impegni assunti, non ha fornito alcun chiarimento in ordine alla reperibilità dei fondi necessari per la prosecuzione dei progetti fino al 31 dicembre 2013 e alla sanatoria dei crediti pregressi vantati dai lavoratori;

appare ormai necessario che le Istituzioni prendano atto della realtà del precariato calabrese e del suo ruolo essenziale e produttivo in tutti i settori degli Enti Locali della regione;

impegna

il governo regionale ad individuare ed attuare i necessari interventi di natura finanziaria per garantire la reperibilità dei fondi finalizzati alla prosecuzione dei progetti fino al 31 dicembre 2013 per i lavoratori LSU ed LPU;

chiede

che venga fissata una seduta consiliare dedicata alla problematica dei lavoratori LSU e LPU nella nostra regione per individuare dei percorsi regionali che possano portare alla stabilizzazione dei numerosi lavoratori nonché alla approvazione di un documento da indirizzare al governo nazionale per una sostanziale modifica del D.L. 101/2013 (salva precari) allo stato insufficiente per rispondere alla grave questione sociale.

Ordine del giorno numero 132 del 15 ottobre 2013 a firma del consigliere Giordano “Sull’intitolazione di una galleria del sesto macrolotto della A3 a Serafino Sciarrone

Il Consiglio regionale,

premesso che:

negli ultimi anni numerosi operai hanno perso la vita o hanno subito infortuni nei cantieri per il riammodernamento della A3 Salerno Reggio Calabria;

il tributo di sangue che molti lavoratori hanno pagato è riconducibile non a semplici fatalità ma a precise responsabilità delle aziende operanti che hanno imposto tagli alla sicurezza e turni massacranti come già denunciato dalle organizzazioni sindacali;

i notevoli ritardi nella consegna dei lavori non possono giustificare turni aggiuntivi, piuttosto che incrementare le unità lavorative con un meccanismo di affidamenti che non garantisce la sicurezza dei cantieri tenendo conto, come rileva la competente Commissione parlamentare, che “se gli affidatari di primo livello sono in genere imprese che garantiscono elevati livelli di qualità e sicurezza, il problema nasce negli affidamenti dei subappalti successivi, dove non sempre le imprese sono qualificate e si viene a perdere quel filo conduttore che dovrebbe garantire che tutti gli operai siano formati e informati sulle nuove tecniche costruttive e sui rischi che si corrono nell’ambiente lavorativo”;

gli ultimi dati sugli infortuni sul lavoro, riguardanti la Calabria, segnalano un calo, compresi gli incidenti mortali. I dati però vanno letti con attenzione tenuto conto della crisi che in Calabria si traduce nella cifra record del 19,5% della popolazione disoccupata e conseguentemente ci sono sempre meno persone che lavorano; ciò nonostante in proporzione la diminuzione degli incidenti è minima;

all’interno dei drammi che si sono verificati nei cantieri si ricorda quello avvenuto il 26 maggio 2012 allorquando Serafino Sciarrone, operaio e padre di due bambini, a soli trentacinque anni ha perso la vita, travolto da alcuni materiali all’interno della nuova galleria Paci, facente parte del VI macrolotto della Salerno/Reggio Calabria;

la comunità di Scilla, luogo di provenienza del povero Sciarrone, ha partecipato al dolore e continua ad essere vicina ad una famiglia del proprio territorio sebbene le Istituzioni, dopo i primi attestati di solidarietà, si siano rese latitanti;

in questa direzione si auspica che la tragedia avvenuta non sia dimenticata ma assuma un forte significato simbolico per ricordare tutte le vittime sul lavoro e rappresenti nel contempo un monito per le Istituzioni competenti affinchè garantiscano in modo effettivo la tutela dei diritti dei lavoratori in tema di sicurezza;

impegna

la Giunta regionale a farsi promotrice di una richiesta presso l’Anas affinché si faccia carico, per le motivazioni di cui in premessa, di intitolare una galleria ricadente nel VI macrolotto della Salerno-Reggio Calabria al compianto Serafino Sciarrone.