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IX^ LEGISLATURA

RESOCONTO INTEGRALE

__________

 

60.

SEDUTA DI LUNEDI’ 08 APRILE 2013

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLÒ

 

 

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

 

La seduta inizia alle 17,25

PRESIDENTE

La seduta è aperta. Si dia lettura del verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Legge le interrogazioni presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 211/9^ d'Ufficio, recante: “Surroga del consigliere regionale Pietro Aiello, dimissionario”

PRESIDENTE

Il primo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 211/9^ d'Ufficio, recante: “Surroga del consigliere regionale Pietro Aiello, dimissionario”.

Do lettura del verbale per come è stato predisposto dagli uffici.

“Il Consiglio regionale, dato atto che con lettera del 5 aprile 2013, acquisita agli atti in pari data del protocollo generale numero 16009, il dottor Pietro Aiello ha presentato formalmente le dimissioni dalla carica di consigliere regionale;

considerato che, a norma dell’articolo 16 della legge regionale 17 febbraio 1968 numero 108, recante: “Norme per l’elezione dei Consigli regionali delle Regioni a Statuto normale” il seggio resosi vacante deve essere attribuito al candidato che nella stessa lista e circoscrizione segue immediatamente l’ultimo eletto;

che, pertanto, si deve procedere alla surroga del consigliere dimissionario nei modi di cui alla sopra richiamata disposizione di legge;

considerato, infine, così come risulta dalla copia del verbale dell’Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Catanzaro per l’elezione del Consiglio regionale della Calabria, anno 2010, nella graduatoria dei non eletti per la lista numero 15 avente il contrassegno “Il popolo della Libertà – Berlusconi per Scopelliti” nella quale era stato eletto il consigliere dimissionario è riportato, quale primo dei non eletti il candidato Gabriella Albano con cifra individuale 4.290;

delibera di attribuire al candidato Gabriella Albano il seggio resosi vacante a seguito delle dimissioni del consigliere Pietro Aiello”.

Il consigliere Albano, se presente in Aula, può prendere posto nei banchi del Consiglio regionale.

(Applausi. Il consigliere Gabriella Albano prende posto tra i banchi dei gruppi di centro destra)

PRESIDENTE

Sembrava giusto offrirle un omaggio floreale perché è l’unica donna, al momento, presente in Consiglio regionale ed é una grande soddisfazione per tutti quanti noi. Tra poco ne arriverà un’altra.

Intanto, porgo gli auguri più affettuosi all’onorevole Pietro Aiello che è stato con noi in quest’Aula del Consiglio regionale per 18 anni e quindi, con affetto, l’intero Consiglio regionale gli vuole augurare buon lavoro anche nella sua veste prestigiosa di consigliere regionale.

Pongo in votazione la delibera per come letta in Aula.

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 212/9^ d'Ufficio, recante: “Surroga del consigliere regionale Antonio Stefano Caridi, dimissionario”

PRESIDENTE

Si passa alla proposta di provvedimento amministrativo numero 212/9^ d'Ufficio, recante: “Surroga del consigliere regionale Antonio Stefano Caridi, dimissionario”, anche lui eletto senatore della Repubblica nella recente competizione.

“Il Consiglio regionale, dato atto che con lettera del 5 aprile 2013, acquisita agli atti in pari data del protocollo generale numero 16010, il dottore Antonio Stefano Caridi ha presentato formalmente le dimissioni dalla carica di consigliere regionale;

considerato che a norma dell’articolo 16 della legge 17 febbraio 1968 numero 108, recante: “Norme per l’elezione dei Consigli regionali delle Regioni a Statuto normale” il seggio resosi vacante deve essere attribuito al candidato che nella stessa lista e circoscrizione segue immediatamente l’ultimo eletto;

che, pertanto, si deve procedere alla surroga del consigliere regionale dimissionario nei modi di cui alla sopra richiamata disposizione di legge;

considerato, infine, così come risulta dalla copia del verbale dell’Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Reggio Calabria per l’elezione del Consiglio regionale della Calabria, anno 2010, nella graduatoria dei non eletti per la lista numero 12 avente il contrassegno “Il popolo della Libertà” nella quale era stato eletto il consigliere dimissionario è riportato, quale primo dei non eletti, il candidato Clotilde Minasi con cifra individuale 6.769;

delibera di attribuire al candidato Clotilde Minasi, il seggio resosi vacante a seguito delle dimissioni del consigliere Antonio Stefano Caridi”.

Pongo in votazione la delibera per come letta in Aula.

(Il Consiglio approva)

Il consigliere Clotilde Minasi, se presente in Aula, può prendere posto nei banchi del Consiglio regionale.

(Applausi. Il consigliere Clotilde Minasi prende posto tra i banchi dei gruppi di centro destra)

Offriamo anche a lei un omaggio floreale per darle il benvenuto.

La Vicepresidente Stasi non è più sola, avrà delle colleghe con le quali potersi rapportare con maggiore determinazione e anche noi con loro. Auguri.

Comunicazione del Presidente del Consiglio sul finanziamento dei gruppi consiliari

PRESIDENTE

Adesso che il Consiglio ha il plenum stabilito dalla legge con l’ingresso dei due nuovi consiglieri, prima di procedere con l’ordine del giorno, devo comunicare che abbiamo avuto una riunione con la Conferenza dei gruppi per parlare della organizzazione dei lavori della seduta odierna e delle prossime e per una serie di iniziative.

Abbiamo discusso, naturalmente, del tema che è venuto fuori nei giorni scorsi sulle pagine dei quotidiani ed è giusto e doveroso da parte mia fare qualche puntualizzazione. Non ho convocato conferenza stampa ma ho atteso la prima seduta utile di Consiglio per poter esprimere il risultato, il frutto, le considerazioni che come Conferenza dei gruppi abbiamo svolto oggi.

Volevo offrire le mie riflessioni all’Aula ma anche ai giornalisti presenti e al pubblico che ci segue per fare il punto su questa vicenda che ha profili ancora non certamente chiari.

E’ doveroso da parte mia, nella qualità di Presidente del Consiglio regionale, intervenire all’inizio di questa seduta in relazione alle notizie apparse su alcuni organi di informazione inerenti inchieste giudiziarie in corso che riguarderebbero l’utilizzo dei fondi dei gruppi consiliari.

Notizie che hanno provocato molto clamore anche fuori dai confini regionali, che penalizzano fortemente l’immagine della nostra comunità e rischiano di vanificare l’importante e proficuo lavoro che tutti noi in quest’Aula abbiamo svolto dall’inizio della legislatura fino ad oggi approvando leggi e provvedimenti che hanno, fortemente, tagliato i costi della politica ed anticipato decisioni che in altre Regioni sono state assunte – come nel caso della Regione Lazio - solo dopo l’ondata di scandalo che ha travolto quella Istituzione.

Noi in Calabria ci sentiamo sul tema dei costi della politica con le carte in regola. I tagli li abbiamo fatti con convinzione e con senso di responsabilità, con grande autonomia, senza pressioni di alcun genere e in largo anticipo rispetto ad altre Regioni.

Tutti i provvedimenti sono stati approvati all’unanimità e do atto di questo inequivocabile senso di responsabilità sia alla maggioranza sia alla minoranza di questo Consiglio regionale.

Nel contempo, però, non posso che esprimere amarezza profonda per le cose lette in questi giorni - alcune particolarmente esasperate - e,con grande determinazione e chiarezza, confermare fiducia piena e incondizionata da parte di questo Consiglio regionale all’operato della magistratura. Riconosciamo, ancora una volta, alla magistratura ed alle forze dell’ordine di svolgere, in una terra difficile come la nostra, un compito straordinariamente gravoso che ha dato e continua a dare ottimi risultati.

Non abbiamo notizie ufficiali sulle indagini di cui si è parlato in questi giorni. Seguo direttamente e da vicino l’intera vicenda e fin dal primo momento ho pubblicamente espresso la totale ed incondizionata disponibilità di questo Consiglio regionale ad ogni forma di chiarimento. La trasparenza, la disponibilità, il dialogo sono stati dall’inizio della legislatura punti essenziali e qualificanti del nostro impegno istituzionale.

I capigruppo sono chiamati ad attenersi alle disposizioni di una legge regionale, la numero 13 del 2002; una legge che detta regole ben precise e prevede che le risorse pubbliche siano spese esclusivamente per compiti istituzionali.

Se errori sono stati commessi da parte di singoli o se siano state violate le leggi, bisogna che ognuno si assuma le proprie responsabilità.

Il rispetto della legalità non è un semplice atto formale per ogni buon cittadino, ma deve anche riflettersi nel gesto personale, soprattutto di chi fa politica ed opera nelle Istituzioni.

E’ sotto gli occhi di tutti che l’insicurezza che stiamo vivendo nel Paese, dovuta alla precarietà sociale ed economica, è acuita da un certo indebolimento dei valori etici della politica ed a volte da atteggiamenti morali personali assai discutibili.

E’ necessario, però, che non si generalizzi, che non si faccia di tutta l’erba un fascio. Che non si contribuisca a diffondere la cultura dell’antipolitica che quando sconfina mette a repentaglio le stesse Istituzioni democratiche.

Abbiamo davanti a noi una crisi economica e sociale drammatica a cui dare risposte. Gli ultimi dati sulla disoccupazione danno l’idea della disperazione e di una regione in grave difficoltà e noi a queste emergenze dobbiamo dare risposte e soluzioni.

Bisogna però evitare di alzare polveroni, evitare di omologare la Calabria a quanto accaduto in altre Regioni. Penso in particolare alla Regione Lazio dove, con leggi e provvedimenti, al di là delle cose che poi sono accadute, sono stati gonfiati i costi della politica; tutto ciò mentre noi, in Calabria, andavamo in una direzione completamente diversa, diminuendo la spesa per il funzionamento del Consiglio regionale da 79 milioni a 62,5 milioni di euro e destinando le economie risultanti a finanziamenti e investimenti, indirizzando le risorse provenienti dai tagli ai costi della politica alle politiche della famiglia e per l’occupazione giovanile.

Non ci aspettiamo riconoscimenti e rispettiamo tutte le critiche!

Facciamo attenzione, però, a non favorire atteggiamenti demagogici.

Fin dall’inizio di questa legislatura, abbiamo effettuato tagli consistenti ai costi della politica, come mai era accaduto in passato, invertendo una tendenza che nei quarant’anni precedenti era stata sempre al rialzo della spesa per il funzionamento delle Istituzioni.

Sono stati tanti i provvedimenti approvati dall’inizio della legislatura: la riduzione del numero dei consiglieri; la riduzione del numero degli assessori; la riduzione del numero degli assessori esterni da 4 ad un massimo di due; la riduzione delle Commissioni consiliari permanenti e dei Comitati da 10 a 6; la riduzione sia delle indennità dei consiglieri sia dei finanziamenti ai gruppi.

I consiglieri regionali, a decorrere dal 1° gennaio 2013, non hanno più – vorrei che questo fosse evidenziato – le cosiddette spese di rimborso per gli accessi al Consiglio regionale.

Nonostante la Calabria sia l’unica Regione, insieme all’Abruzzo, ad avere la separazione delle due sedi, a Catanzaro la Giunta ed a Reggio Calabria il Consiglio, da gennaio 2013 l’indennità dei singoli consiglieri è uguale sia che abitino a Rossano sia che abitino a Reggio Calabria; non esiste più il rimborso degli accessi cosiddetti forfettizzati che era una particolarità ed anche – a mio avviso – un giusto riconoscimento rispetto alla morfologia della nostra regione, considerato che un consigliere potrebbe impiegarci 4 ore per arrivare in Consiglio regionale, vista la situazione in cui versano la Salerno-Reggio Calabria e le infrastrutture nel nostro territorio.

Il bilancio del Consiglio regionale, quindi, è andato sempre decrescendo dai 79 milioni del 2011 ai 70 milioni del 2012 ai 62,5 milioni del 2013 e stiamo lavorando, come Ufficio di Presidenza, per ridurre anche i costi della struttura amministrativa e fare in modo che accanto alle riduzioni dei consiglieri ci sia anche una struttura snella e agevole che possa dare risposte ai cittadini e che possa, in termini chiari, consentire una ulteriore riduzione della spesa in modo da investire le risorse recuperate anche in altri settori decisivi della nostra Regione: ambiente, sanità, occupazione ed altre problematiche del nostro territorio.

Abbiamo ridotto del 50 per cento le consulenze esterne ed il numero dei collaboratori di Giunta e Consiglio regionale; abbiamo abolito – la seconda Regione in Italia dopo l’Emilia Romagna – il vitalizio, non ci sarà più il vitalizio per i prossimi consiglieri regionali.

Abbiamo ridotto il numero dei sottosegretari e quello degli assessori esterni per risparmiare una spesa cospicua.

Abbiamo abolito il trattamento di fine mandato.

Lo voglio dire: faccio parte dell’Assemblea dei Presidenti dei Consigli regionali e l’unica Regione che ha abolito il trattamento di fine mandato è stata la Calabria. Questi sono dati che riguardano il lavoro messo in campo in Calabria in questa legislatura.

Poiché la Calabria va a finire sui giornali nazionali esclusivamente per fatti negativi e mai per fatti positivi vorrei che quanto descritto venisse evidenziato da parte degli organi di stampa nazionali; è troppo semplice, sempre e comunque, macchiare la Calabria con le negatività e farla balzare agli onori della cronaca solo per fatti negativi.

A partire dal 2013 abbiamo modificato la legge regionale sui gruppi. Dal 1° gennaio 2013 c’è una nuova legge che riguarda i gruppi, la legge numero 1 che prevede che ad ogni gruppo siano assegnati 5 mila euro per ogni suo consigliere per l’intero anno, a cui vanno aggiunti 0,05 euro per ogni abitante dalla Calabria, che significano altri 2 mila euro - perché siamo due milioni di abitanti – da spendere per ogni consigliere.

Un gruppo composto da sei consiglieri riceverà un finanziamento, per effetto della legge regionale numero 1 del 2013, di 42 mila euro ad anno che sarà anche sottoposto al vaglio di un collegio dei revisori esterni che sarà nominato da questo Consiglio regionale sulla base di una estrazione tra 3 professionisti. Si tratterà di tre professionisti che verificheranno i conti della Giunta e del Consiglio; oltre a questo la legge regionale 1 prevede che i fondi, quindi il rendiconto dettagliato, sia trasferito alla Corte dei conti perché esprima un parere.

Questo è quel che noi abbiamo prodotto e fatto in questo primo scorcio di legislatura e su questo vogliamo continuare a lavorare per cercare di far cose importanti per la Calabria.

Non ci sono, comunque, solo le leggi, le norme o i regolamenti da rispettare. Questo lo sappiamo tutti e voglio che ci sia questa consapevolezza da parte di tutti.

Chi ha responsabilità pubblica deve assumere l’impegno di una più robusta moralità, di un senso di giustizia e di legalità che sia a prova di tutto.

Abbiamo molto discusso, con i colleghi capigruppo, prima di giungere in Consiglio, e abbiamo condiviso, unanimemente, alcuni percorsi, come è già accaduto in questa legislatura.

Il Consiglio regionale, in questa fase, ha davanti a sé compiti rilevanti e fondamentali per il futuro della Calabria.

Oggi, più che mai, sappiamo che bisogna lavorare ancora per approvare riforme e provvedimenti non più rinviabili e migliorarne, perché no?, altri già approvati come ad esempio la riduzione del numero dei consiglieri regionali a 30.

Ci siamo confrontati, il Partito democratico aveva presentato una proposta di legge che voleva approvare con rapidità e ce ne sono anche altre presentate dall’onorevole Mirabelli e da altri consiglieri regionali di maggioranza. Abbiamo individuato un percorso di responsabilità attraverso una discussione comune che tenga conto sia della riduzione del numero dei consiglieri ma anche dell’approvazione di una nuova legge elettorale; la legge regionale oggi esistente, nella riflessione generale, ci è apparsa come pregiudizievole, anche per il futuro, della possibilità di rappresentatività delle piccole province, quelle di Vibo Valentia e Crotone.

Questa riflessione deve riguardare un po’ tutti al fine di avere, nella prossima legislatura, dei rappresentanti che possano essere espressione di tutte le realtà territoriali; a questo si aggiunge la proposta di legge della doppia preferenza di genere, anch’essa agli atti della Commissione.

Dovremo lavorare assiduamente per riuscire a fare questo lavoro in tempi brevi; un lavoro che, essendo attinente al 2015, darà la possibilità di operare bene, valutando anche le scelte delle altre Regioni e comprendere una volta per tutte se, nell’ambito della Riforma del Titolo quinto della Costituzione, la discussione che stiamo affrontando, anche in sede di Conferenza dei Presidenti delle Assemblee, sia piena e totale oppure debba essere affrontata diversamente. A tal proposito, ricordo che il Titolo quinto della Costituzione concede autonomia totale alle Regioni e ci dà la possibilità, attraverso lo Statuto, di regolare il nostro futuro e disegnare la nostra organizzazione in termini di numero di consiglieri ma anche riguardo ad una serie di atti consequenziali.

Sono state queste le riflessioni emerse oggi in Conferenza dei capigruppo, poiché in questo Consiglio regionale vogliamo continuare ad avere un’attenzione privilegiata nell’interesse di tutti e, soprattutto, di coloro che vivono le difficoltà economiche di una terra che, naturalmente, sconta una serie di difficoltà e la vedono ultima regione d’Europa.

Vogliamo continuare sulla strada del cambiamento vero, rimuovendo gli ostacoli che stanno davanti a noi e che contribuiscono a generare il senso di sfiducia nelle Istituzioni o a legittimare chi cerca dalle Istituzioni vantaggi personali.

Dobbiamo andare verso il futuro cercando anche nuove strade e sforzandoci con coraggio di recuperare il senso originario della politica, intesa come servizio e ricerca del bene comune, per dare le risposte che i cittadini attendono.

Queste riflessioni sono state condivise dalla Conferenza dei gruppi e vogliamo continuare su questa strada perché il nostro obiettivo deve essere quello di dare risposte ai calabresi e alle tante emergenze: fare leggi che possano essere adeguate al nostro territorio e dare opportunità di sviluppo e di occupazione a tutti.

Noi ci crediamo e continueremo su questa strada.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Magno. Ne ha facoltà.

Mario MAGNO

Signori Presidenti, colleghi consiglieri, un saluto alle neoconsigliere presenti in Aula. Vorrei chiedere, se fosse possibile, di inserire all’ordine del giorno di questa seduta, per la discussione, tre ordini del giorno che ho già depositato alla Segreteria Assemblea e che riguardano: la chiusura del carcere di Lamezia Terme, il centro di meccanizzazione postale di Lamezia Terme e il ripristino della corsa delle ore 6,10 del collegamento ferroviario da Lamezia Terme Centrale a Catanzaro Lido.

PRESIDENTE

L’onorevole Magno chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di tre ordini del giorno che provvederà ad illustrare nella fase successiva. Possiamo porre in votazione l’inserimento.

(Il Consiglio approva)

Ha chiesto di parlare l’onorevole De Gaetano. Ne ha facoltà.

Antonino DE GAETANO

Vorrei chiederle l’inserimento all’ordine del giorno di una mozione riguardante il problema del precariato, i lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità della Regione Calabria.

L’ho già presentata alla Segreteria Assemblea e le chiedo di inserirla all’ordine del giorno.

PRESIDENTE

L’onorevole De Gaetano chiede l’inserimento all’ordine del giorno di una mozione che riguarda la situazione del personale Lsu e Lpu della Regione Calabria.

Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Ha chiesto di parlare l’onorevole Chiappetta. Ne ha facoltà.

Gianpaolo CHIAPPETTA

Grazie, Presidente. Mi associo ai complimenti ed agli apprezzamenti per l’inizio dei lavori delle colleghe Albano e Minasi alle quali, di vero cuore, non solo da Presidente del gruppo del Pdl ma da collega consigliere, formulo gli auguri di buon lavoro sapendo bene quanto sia inderogabile la necessità, non solo nell’ambito del Consiglio ma nell’ambito della Regione Calabria, della saggezza femminile per cercare di dare un supporto adeguato rispetto a quelle che sono le necessità e le esigenze relativamente alle problematiche che attanagliano questa regione.

Presidente, chiedo, così come è stato evidenziato e discusso in sede di Conferenza dei capigruppo, l’inserimento di un progetto di legge che è di iniziativa del sottoscritto, oltre che dei colleghi capigruppo di maggioranza; è assolutamente necessaria – fra l’altro, così come è stato condiviso anche dalla Conferenza dei capigruppo – la trattazione dello stesso in Aula perché si tratta di un provvedimento di legge relativo alla cessazione dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti e la consequenziale disciplina transitoria delle competenze regionale anche degli strumenti operativi.

Così come, Presidente, avendolo già depositato in precedenza ed in occasione della data del 18 marzo, chiedo anche l’inserimento di un ordine del giorno – poi naturalmente mi riservo di illustrarlo allorquando verrà messo in discussione.

PRESIDENTE

Chiedo scusa, onorevole Chiappetta, prego i colleghi di prendere posto altrimenti interrompo la seduta e concludiamo qui. Non si capisce assolutamente nulla.

Un attimo, onorevole Chiappetta. Chi deve parlare si può accomodare fuori dall’Aula del Consiglio.

Prego, onorevole Chiappetta.

Gianpaolo CHIAPPETTA

Stavo dicendo, Presidente, che chiedo anche l’inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno relativo agli abusi sessuali perpetrati nei confronti di minorenni adescati tramite social network che è stato già depositato il 18 marzo presso la Segreteria Assemblea con il protocollo generale numero 1286, riservandomi di illustrarlo non appena ci sarà la possibilità, se ci sarà la possibilità; chiedo, quindi, che possa essere trattato, discusso ed approvato – spero - in questa seduta.

PRESIDENTE

L’onorevole Chiappetta, onorevole Principe, chiede l’inserimento di una proposta di legge riguardante i rifiuti, mi sembra di ricordare che lei avesse chiesto invece, l’inserimento della trattazione di questa problematica nella seduta di Consiglio regionale prevista per giorno 22. Ricordo bene o no?

(Interruzione)

Sandro PRINCIPE

Presidente, grazie per la parola, abbiamo chiesto più volte che si passasse rapidamente dalla gestione commissariale a quella ordinaria, considerato lo stato di emergenza persistente in Calabria e il fallimento evidente della gestione commissariale.

I provvedimenti, naturalmente, che propone il collega Chiappetta se ci vengono trasmessi in copia li valuteremo e ci regoleremo di conseguenza, fermo rimanendo il principio di fondo: siamo per la gestione ordinaria, è fuor di dubbio. Bisogna stabilire se ci sono le condizioni per deliberare in questa seduta oppure se da parte nostra sono necessari degli approfondimenti, questo è il problema.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.

Giuseppe GIORDANO

Presidente, ho ascoltato la richiesta di inserimento di un progetto di legge inerente il sistema dei rifiuti, avanzata dall’onorevole Chiappetta.

Sono convinto della necessità e dell’opportunità, stante la delicatezza del tema, che ci sia la possibilità di verificare la proposta di cui la maggioranza si fa oggi proponente e che ci sia anche una convocazione ad hoc sia della Commissione sia del Consiglio per aprire un dibattito e per poter decidere una volta per tutte, fermo restando che avevamo chiesto sin dall’inizio della legislatura che venisse posta la parola fine ad un commissariamento che definire fallimentare, forse, è dir poco.

A nome anche del mio gruppo, Presidente, chiedo che questo progetto di legge venga discusso in sede di Commissione e poi in Consiglio nella seduta di giorno 22. Comunque, diamo la possibilità di tempi rapidissimi, purché ci sia la possibilità di aprire un confronto ed un’analisi più compiuta e puntuale che ci consenta di farci carico responsabilmente delle nostre opportune valutazioni. Grazie.

PRESIDENTE

La parola all’assessore Pugliano che ci spiegherà l’urgenza di approvare questo provvedimento.

Francesco PUGLIANO, assessore all’ambiente

Grazie, Presidente. Credo che il tema posto dall’onorevole Chiappetta sia importante, vista l’urgenza della situazione inerente il passaggio delle consegne dall’Ufficio del Commissario alla Regione Calabria. Il disegno di legge è composto, intanto, da due soli articoli. Mi sembra legittima la richiesta dell’onorevole Principe di leggere il disegno di legge per rendersi conto della straordinaria urgenza, per poi portarlo al vaglio, all’approvazione in questa seduta di Consiglio regionale. In poche parole, si propone di dotare il dipartimento regionale, che è demandato a svolgere le funzioni nel sistema dei rifiuti, delle risorse necessarie a mandare avanti il sistema.

Nel passaggio di consegne dall’Ufficio del Commissario le casse sono risultate vuote e c’è da fare una politica di riscossione delle tariffe da parte dei Comuni. Se non dotiamo il dipartimento degli strumenti finanziari necessari ad anticipare le risorse che provengono dalla riscossione delle tariffe da parte dei Comuni, il sistema si blocca.

Questo disegno di legge è urgentissimo per dotare il dipartimento ambiente del minimo indispensabile, dal punto di vista finanziario, per pagare i gestori del sistema, i gestori degli impianti.

Se la Regione Calabria, quindi il dipartimento, non si dota di strumenti finanziari per pagare il gestore degli impianti di trattamento, il gestore dell’unica discarica in Calabria o il trasferimento degli scarti di lavorazione degli impianti in Puglia, si blocca tutto il sistema.

Questo disegno di legge dota il dipartimento delle risorse finanziarie necessarie per anticipare la riscossione della tariffa e mandare avanti tutto il sistema.

C’è poi l’autorizzazione alla Giunta regionale a definire i criteri per modulare la tariffa e premiare – come non è stato fatto nel passato – i Comuni virtuosi che hanno già avviato la raccolta differenziata ed aumentare, invece, la tariffa, per quelli che non l’hanno ancora avviata.

Compresa la crisi in cui versa il sistema e spiegate le motivazioni di questo disegno di legge, rimandare di una sola settimana la sua approvazione potrebbe significare fermare tutto e non garantire il pagamento minimo alle società che gestiscono il sistema e che, di riflesso, non potrebbero pagare il personale e bloccherebbero il sistema.

Compresa l’urgenza di questa proposta di legge, credo di poter chiedere al Consiglio regionale un atto di responsabilità, dopo aver letto i due articoli che compongono questo disegno di legge che si limita alla fornitura di un capitolo di spesa che permetta al dipartimento di mandare avanti il sistema ed alla delega alla Giunta regionale per individuare i criteri di riscossione; fra le deleghe passate dall’Ufficio del Commissario alla Regione Calabria c’è anche l’individuazione dei criteri di riscossione per i Comuni che a loro volta devono, poi, rivalersi sui cittadini.

PRESIDENTE

Possiamo procedere a votare l’inserimento all’ordine del giorno.

Chiede di intervenire l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.

Giuseppe GIORDANO

Presidente, non abbiamo alcun pregiudizio per le urgenze che sono state richiamate, ma dobbiamo ricordare a noi stessi ed a tutti che stiamo parlando di una materia di cui si discute da quasi 17 anni.

Ritengo anche un po’ irrituale la modalità con la quale si chiede il voto su una proposta che non abbiamo nemmeno nella cartellina.

Tuttavia per estremo senso di responsabilità non ci vogliamo sottrarre.

(Interruzione)

Presidente, se mi ascolta.

PRESIDENTE

Può parlare, prego, l’ascolto.

Giuseppe GIORDANO

Presidente, non ci vogliamo sottrarre a verificare e valutare un provvedimento che, in estrema sintesi, vuole avviare, essere forse lo start up di una riforma sulla materia. Riteniamo, comunque, che sulla vicenda debba essere fatta non solo chiarezza, ma ci voglia una forte assunzione di responsabilità dell’intero Consiglio regionale - che non si può esaurire con l’approvazione tout court di due articoli di legge - per avviare e far uscire dall’empasse una situazione che definire drammatica è, forse, un puro eufemismo.

Il dramma che sta vivendo la Calabria non è più accettabile.

Come gruppo, lo ha detto anche il collega Principe, siamo disponibili a leggere ed esaminare, magari anche con una breve sospensione della seduta, in maniera tale da poter valutare bene gli effetti e l’incidenza di questo provvedimento che il Consiglio regionale eventualmente approverebbe a fine seduta - ricordiamo che non era inserito all’ordine del giorno.

Chiediamo, però, l’impegno formale da parte della maggioranza e dell’assessore - fermo restando che valuteremo al fine di dare il nostro voto quando avremo il testo in mano e potremo compiutamente fare una analisi - di questo Consiglio di non agire su questo argomento tout court solo sulla scorta della estrema ed indifferibile emergenza, ma che ci sia una compiuta presa di responsabilità, che si apra finalmente un dibattito ed una fase nella quale il Consiglio regionale e la Regione si riapproprino delle proprie responsabilità e del proprio compito davanti ad una Calabria in ginocchio.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’onorevole Chiappetta. Ne ha facoltà.

Gianpaolo CHIAPPETTA

Presidente, brevemente, non per replicare le considerazioni esplicitate dal collega Giordano, ma vorrei evidenziare due aspetti, l’assessore mi consentirà. Il primo: collega Giordano, il provvedimento del quale l’Aula dovrebbe potersi occupare è un provvedimento che ha il carattere dell’urgenza e dell’eccezionalità, dipendente esclusivamente dal fatto che l’ordinanza nazionale della protezione civile con la quale si sono di fatto trasferite le funzioni, anche se ancora non si è verificato il passaggio al regime ordinario in seno alla Regione Calabria, porta la data del 14 marzo 2013; ergo, da qualche giorno soltanto si è avuta la possibilità – ed ecco qui il carattere di eccezionalità e di urgenza – di poter assumere un provvedimento legislativo che vada nella direzione auspicata, collega Giordano, non soltanto da lei, ma dall’intero Consiglio regionale. Vi sono alcune questioni – l’ho detto e l’ho evidenziato anche in altri momenti di questa vita del Consiglio regionale – che per la caratterizzazione delle stesse, per l’alta valenza, la rilevanza e l’importanza delle stesse, non possono appartenere a chi in questo momento ha ruoli di responsabilità governativa e non possono non appartenere all’intero Consiglio regionale, quindi alle intere forze politiche.

Le dico che in sede di Conferenza dei capigruppo - che è servita anche e soprattutto per regolamentare i lavori che ci stiamo accingendo a svolgere - si è ravvisata all’unanimità la necessità di portare alla trattazione dell’Aula questo provvedimento legislativo, considerando l’inderogabile esigenza che si assuma da subito perché possa impedirsi che accadano le problematiche alle quali ha fatto riferimento lei.

Fermo restando che l’assessore Pugliano, già in occasione del dibattito che c’è stato - poi sospeso in attesa anche dell’apporto importante e costruttivo delle forze politiche presenti in Consiglio regionale - non si è certo sottratto a quello che è un suo preciso dovere istituzionale, oltre che un impegno: attivare tutto ciò che è necessario fare, perché questa – ripeto – è una problematica che, di fatto, viene trasferita dalla gestione commissariale, quindi da un organo governativo alla gestione ordinaria, quindi alla Regione Calabria.

Ecco il motivo per cui, Presidente, ribadisco, a nome anche degli altri capigruppo di maggioranza, la richiesta di inserimento all’ordine del giorno affinché il provvedimento sia trattato questo pomeriggio qui in Aula, per la valenza, l’importanza, la rilevanza e l’urgenza che lo stesso riveste.

PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l’onorevole Bova. Ha facoltà di intervenire.

Giuseppe BOVA

Sul fatto specifico, noi stiamo procedendo, onorevole Chiappetta, in maniera singolare: lei ci propone una metodologia del tutto straordinaria ed iper-urgente per tornare all’ordinario. Capisco che lei e gli altri gruppi di maggioranza abbiate un rapporto di fiducia senza condizione con la maggioranza e con l’assessore, ma noi abbiamo qui un’altra funzione che dobbiamo rispettare, vogliamo esprimere una nostra valutazione prima sull’inserimento e poi con un voto di merito, essendo in grado di agire con consapevolezza, perché non ci siamo iscritti, né intendiamo iscriverci, ai gruppi di maggioranza.

(Interruzione)

Le chiedo scusa, lei ha parlato del 14 marzo, ma ci ha parlato di questa estrema emergenza per la prima volta qualche minuto fa, un’ora fa, un’ora e mezza fa in Conferenza dei capigruppo. Noi non abbiamo – le chiedo scusa, non si arrabbi – nessuna operazione pregiudiziale.

Se il punto è, invece, che la maggioranza vuole comunque procedere d’ufficio, lo inserisca, lo voti e se ne assuma tutta intera la responsabilità. Se, invece, si vuole una corresponsabilità, dobbiamo capire, noi e chi ci ha votati e i cittadini in generale, in che direzione stiamo procedendo, perché ritorna l’ordinario – vivaddio – ma una regola ci deve essere, in modo che tutti - visto che ci assumiamo la responsabilità – possiamo comprendere cosa si fa, chi lo fa e perché ed in che tempi e in che termini.

Fino a quando non capiremo - non perché non abbiamo voluto o siamo distratti, ma perché non abbiamo visto le carte - lo vedo un elemento di forzatura; so che lei delega la Giunta con facilità – mi sembra normale – ma io, prima di delegare la Giunta, voglio capire che cosa delego, tutto qui, senza scandalizzarsi di nulla.

Cosa è avvenuto tra il 14 marzo e l’8 aprile? Perché, se si decide il 12 aprile, il 14 aprile con un voto più consapevole da parte nostra, salta il mondo?! Tutto qui, in maniera normale, naturale, esplicita e, per usare un termine che è di voga, trasparente.

Presidenza del Vicepresidente Alessandro Nicolò

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole De Masi. Ne ha facoltà.

Emilio DE MASI

Ho il timore che si scateni un fuoco dialettico fuori luogo ed inutile. Vorrei ricordare all’amico Gianpaolo Chiappetta che, in verità, la Conferenza dei capigruppo, molto impegnata su altro tema, su questo aveva un po’ affrettato la discussione; mi sembra di ricordare che, sia io che il consigliere Principe, avevamo chiesto di capire meglio, quindi o di rinviarne la discussione, se ci fossero state le condizioni per farlo, ad una successiva riunione del Consiglio oppure di approfondirlo adesso.

Alla luce dell’intervento dell’assessore, che mi ha indotto una qualche riflessione, nel senso che il suo richiamo mi è parso oggettivamente sincero, come al solito, quindi meritevole di essere rispettato, penso che possiamo risolvere questa questione, se è possibile, interrompendo i lavori per dieci-quindici minuti, dandoci la possibilità di capirlo; credo che non vi faremmo grande onore se approvassimo alla cieca una cosa di cui vogliamo essere pienamente consapevoli.

Chiedo, quindi, al Presidente se sia possibile una sospensione di dieci minuti o, comunque, per il tempo necessario per conoscere meglio questo dispositivo.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Mirabelli. Ne ha facoltà.

Rosario Francesco Antonio MIRABELLI

Signor Presidente Nicolò, mi rivolgo proprio a lei perché il collega De Masi mi ha anticipato – potrei dire – su questa richiesta, proprio perché non c’è nessuna pregiudiziale negativa, anzi ostica nei confronti né di chi propone il provvedimento, in questo caso il capogruppo del Pdl, il consigliere Chiappetta, ma soprattutto nei confronti dell’assessore che è persona, senza dubbio, molto corretta.

E’ ovvio, però, caro assessore, che trattandosi di un argomento di cui, onestamente, non ho capito il punto di inizio e il punto di arrivo, di che cosa tratta di fatto nello specifico; visto che non se ne vuole fare una questione di procedura ma, secondo me, di questione di merito, atteso che si parla di questioni di rifiuti, credo che una sospensione, caro Presidente, sia necessaria al fine, quantomeno, di poter conoscere nel merito quanto è scritto in questo documento, per poter valutare in maniera più tranquilla e con pieno senso di responsabilità e di compartecipazione di tipo amministrativo in senso costruttivo, qualora ce ne siano gli elementi.

Al momento ho capito poco, ho capito esclusivamente che si tratta di un ordine del giorno che dà la possibilità – forse per una questione normativa, procedurale, non lo so – di far entrare a pieno regime, a pieno titolo il dipartimento, quindi l’assessore, dal momento in cui è finita – è una forzatura definirla finita la situazione del commissariamento – la situazione emergenziale, per passare a un regime di gestione ordinaria. Dico che è una forzatura perché nell’emergenza si era prima, oggi forse si è ancora di più nell’emergenza, però si entra forse con un meccanismo e con un sistema differente che, per poter affrontare questo ragionamento e questo problema, ha necessità di mettere il dipartimento nelle condizioni, di tipo procedurale e normativo, di poter attuare un sistema e una risoluzione a questo problema.

Non conoscendo, caro Presidente Nicolò, di che cosa stiamo parlando, ma riferendoci solamente a quello che abbiamo sentito dire, credo che una sospensione sia doverosa, al fine di poter quantomeno leggere il provvedimento.

PRESIDENTE

E’ stata chiesta una sospensione dei lavori sia dall’onorevole De Masi sia dall’onorevole Mirabelli, che pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Sospensione brevissima, pregherei i capigruppo e l’assessore competente di avvicinarsi al tavolo della Presidenza.

(I capigruppo si avvicinano al banco della Presidenza)

La seduta sospesa alle 18,34 è ripresa alle 19,00

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

PRESIDENTE

Possiamo procedere con la votazione per l’inserimento all’ordine del giorno del provvedimento proposto dall’onorevole Chiappetta.

(Il Consiglio approva)

L’inserimento è approvato, con il voto contrario e, in alcuni casi, di astensione della minoranza. E’ inserito in coda.

Rosario Francesco Antonio MIRABELLI

Presidente, io ed il consigliere De Masi abbiamo votato a favore.

PRESIDENTE

Preciso che gli onorevoli Mirabelli e De Masi hanno votato a favore. Gli altri consiglieri di minoranza hanno votato chi contro e chi astenendosi.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Nella Conferenza dei capigruppo si è parlato anche di un altro argomento di cui vorrei rendere edotta l’Aula: è la questione che riguarda la riforma dell’Afor. Non vedo l’assessore Trematerra.

Giuseppe BOVA

Chiedo scusa, dopo che si vota l’inserimento all’ordine del giorno, non si deve votare il provvedimento?

PRESIDENTE

No, è stato inserito in coda all’ordine del giorno, siamo ancora alle fasi preliminari.

Giuseppe BOVA

Allora, prima della discussione riguardante l’Afor, per motivi personali, le chiedo la parola.

PRESIDENTE

Mi faccia concludere questo mio dire, in riferimento a quanto detto in Conferenza dei capigruppo, e poi le concedo la parola.

Visto che la riforma dell’Afor era stata portata in Aula, però non aveva raggiunto il numero necessario per la riorganizzazione complessiva dell’ente, si è deciso in Conferenza dei capigruppo di proseguire nell’obiettivo di approvarlo in tempi brevi; la stessa Conferenza dei capigruppo ha assunto la determinazione di lavorare per raggiungere l’obiettivo di approvare in tempi brevi la riforma dell’Afor, proprio perché necessita di essere approvata a maggioranza dei due terzi dei consiglieri regionali.

Era una comunicazione di cui è giusto che l’Aula sia a conoscenza e ci auguriamo che con i sindacati si possa raggiungere l’intesa, quindi approvare una riforma condivisa.

Finita questa comunicazione, la parola all’onorevole Bova che ha chiesto di intervenire.

Per fatto personale

Giuseppe BOVA

Presidente, intervengo su una questione personale. Nel corso dell’informazione da Lei data al Consiglio, ai presenti ed alla stampa su un punto assai delicato, relativo a come seguiamo, con attenzione e con il dovuto rispetto, le indagini dell’autorità inquirente in merito all’utilizzazione delle risorse finanziarie da parte dei gruppi consiliari, nell’ambito dello sforzo che ho condiviso anche in Aula e nella Conferenza dei capigruppo che il Consiglio ha fatto anche in questa legislatura per tagliare i cosiddetti costi della politica, lei ha fatto un’affermazione non inopportuna ma che, purtroppo, non risponde alla verità, quando ha detto che nei quarant’anni precedenti non si era mai intervenuto sulla spesa e che questa era cresciuta.

Per rispetto della verità e non della mia posizione personale, devo dire che quell’affermazione che lei ha letto, ha scritto – non lo so, comunque ha letto – è destituita di fondamento. I fatti dicono che, nella precedente legislatura, i numeri non sono cresciuti, ma, in qualche modo, apparentemente in misura limitata, sono diminuiti; ricordo a lei che era anche consigliere regionale – che nella precedente legislatura, per la prima volta, il Consiglio ha dovuto sostenere la spesa non più di 40 consiglieri, ma di 50, e lei e il suo gruppo, il gruppo dell’Udc, siete stati protagonisti, assieme a me e ad altri, di una iniziativa che è quella del “Programma stage” per i migliori laureati calabresi, un bando per 500 unità, che è costato al Consiglio 7 milioni di euro.

Se il 25 per cento in più di consiglieri regionali, che equivale al passaggio da 40 a 50 consiglieri, se l’introduzione dell’allora Presidente della Giunta e della figura dei sottosegretari, se i 7 milioni annui di euro – a tanto corrisponde per ogni anno la spesa per i migliori laureati calabresi – non hanno comportato un aumento di spesa, anzi c’è stata una riduzione, è evidente che nel corso della precedente legislatura, per merito di tutti, i costi non si sono incrementati.

Pertanto, quell’affermazione che lei ha fatto e che ha distribuito alla stampa, prima che incauta, è non veritiera ed io ritengo corretto che lo si affermi, perché – caro Presidente – lei ha detto agli amici e ai signori della stampa, ricorrendo, in qualche maniera, ad una vecchia affermazione: “chi è

senza peccato, scagli la prima pietra” e, comunque, “sforziamoci di essere oggettivi e di dire la verità”. Condivido anche questo aspetto del suo intervento, ma questo vale per tutti, senza eccezione alcuna; è come se, rispetto ad altri ragionamenti, per utilizzare un’espressione usata dal Presidente Scopelliti nella conferenza stampa, per colpire qualche infedele, colpissimo il sistema e tutto il resto.

Fuor di metafora, le faccio un esempio: noi siamo una regione d’Italia in cui non ci sono nominati o nominate, tutti i consiglieri regionali di ieri e di oggi sono stati eletti e scelti dai cittadini. Se qualcuno, come è emerso dai processi, è stato infedele nel senso che si è rivolto, per essere votato, a chi nessuno si deve mai rivolgere, quella è la responsabilità gravissima, senza giustificazione alcuna, che riguarda chi ha commesso questo tipo di azione; non può significare che, poiché capita che qualcuno sia infedele ed utilizzi male il meccanismo della scelta dei cittadini, noi come risposta aboliamo la preferenza, ma possiamo integrarla, per esempio, con la preferenza di genere. Questo riguarda un atteggiamento che è rispettoso dell’autonomia, della giusta, forte e necessaria indipendenza dell’autorità inquirente e che può far sì che ogni funzione esplichi sul suo terreno una autonoma azione di difesa della legalità ed anche del decoro e della dignità delle Istituzioni democratiche, che non si difendono mai facendo, al di là della verità, di tutta l’erba un fascio o scatenando canee e tutto il resto.

I responsabili vanno sempre perseguiti con severità ed il Consiglio dovrà agire di conseguenza. Altro è quello che, in certi momenti, mi sembra che stia avvenendo.

Ho chiesto, quindi, la parola per precisare questo e per dirle che è giusto dire sempre la verità, senza farsi prendere dalla propaganda e dall’ebbrezza. Poiché ho tenuto a precisarlo, tanto dovevo all’Aula, a lei e a tutti, tanto ho ribadito. La ringrazio per avermi dato la parola.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

La Conferenza dei capigruppo ha deciso di rinviare le interrogazioni a risposta immediata alla prossima seduta e, quindi, di procedere con l’ordine del giorno, iniziando dal punto quattro.

Proposta di legge numero 357/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifica articolo 30 della legge regionale numero 7 del 21 agosto 2006 e ss.mm.ii. e articolo 20 della legge regionale numero 22 del 5 ottobre 2007 e ss.mm.ii

PRESIDENTE

Proposta di legge numero 357/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifica articolo 30 della legge regionale numero 7 del 21 agosto 2006 e ss.mm.ii. e articolo 20 della legge regionale numero 22 del 5 ottobre 2007 e ss.mm.ii”.

E’ relatore l’onorevole Gallo, che non vedo in Aula.

E’ una proposta approvata in Commissione all’unanimità. Se siamo d’accordo, visto che il relatore non è presente in Aula, possiamo rinviarla alla prossima seduta del Consiglio. Il punto quattro viene rinviato alla prossima seduta.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 201/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Agenzia della Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (A.R.C.E.A.) – Approvazione Rendiconto Generale relativo all'esercizio finanziario 2009

PRESIDENTE

Il punto cinque reca la proposta di provvedimento amministrativo numero 201/9^ di iniziativa della Giunta regionale: “Agenzia della Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (A.R.C.E.A.) – Approvazione Rendiconto Generale relativo all'esercizio finanziario 2009”.

E’ relatore l’onorevole Imbalzano, che ha facoltà di intervenire.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Signor Presidente, onorevoli colleghi, la Commissione bilancio, nella seduta del 14 gennaio, ha licenziato la proposta di provvedimento amministrativo relativa al rendiconto Arcea 2009. Dalle relazioni allegate alla proposta di provvedimento amministrativo si evince, anzitutto, l’attestazione del direttore che, alla chiusura dell’esercizio finanziario 2009, non esiste alcun impegno di spesa, fuori bilancio e non, registrato nel rendiconto dell’esercizio stesso.

Il Collegio dei revisori, nell’esprimere parere favorevole, dà atto che si è provveduto al riaccertamento dei residui in sede di predisposizione del rendiconto generale 2009 e che è stata autorizzata l’eliminazione dei residui derivanti dalle gestioni 2008 e precedenti anni, risultati insussistenti. Il rendiconto chiude, pertanto, con un avanzo di amministrazione pari ad euro 2.989.0l2,00.

Il dipartimento agricoltura ha espresso parere favorevole all’approvazione del rendiconto, nulla rilevando sotto il profilo della legittimità e del merito. Il dipartimento bilancio, nella sua istruttoria, ha verificato la determinazione dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2009, verificando la capacità di quella gestione aziendale di conseguire gli obiettivi di contenimento della spesa, assegnati dagli articoli 23, 27 e 28 della legge regionale numero 19 del 2009.

Voglio ricordare, brevemente, che quelle norme prevedevano dei limiti precisi per alcune tipologie di spese correnti: intanto, una riduzione del 10 per cento delle spese per consulenze, studi ed incarichi professionali, articolo 23; l’articolo 25 prevedeva il contenimento della spesa per il personale degli enti del settore regionale allargato; l’articolo 27, il miglioramento del saldo di bilancio, ovvero l’invarianza della spesa del personale rispetto all’anno precedente; infine, l’articolo 28 prevedeva la riduzione del 20 per cento dei compensi erogati ai Presidenti e ai componenti di Commissioni e Comitati operanti nella regione e negli enti, aziende e agenzie regionali.

Ebbene, il dipartimento bilancio ha evidenziato il mancato raggiungimento degli obiettivi previsti dall’articolo 27, comma 8, e conseguentemente ha disposto la segnalazione del mancato rispetto della norma alla magistratura contabile, al fine di porre in essere le necessarie verifiche in ordine all’esistenza di eventuale responsabilità contabile, nonostante il direttore generale dell’Arcea, con nota del 24 novembre 2011, abbia sostenuto nei confronti del dipartimento bilancio che l’agenzia opera nel rispetto soprattutto dei Regolamenti e delle prassi di controllo della Comunità europea.

La Commissione bilancio e affari europei ha approvato il provvedimento amministrativo unitamente alle prescrizioni espresse dalla Giunta regionale, che prevedono di adottare misure e provvedimenti al fine di perseguire gli obiettivi di finanza pubblica e contenimento della spesa, per come dettato dalla legge regionale numero 19 del 2009, e di procedere ex articolo 27, comma 8, della legge regionale numero 19 del 2009, alla segnalazione del mancato rispetto dell’articolo 27 della legge regionale medesima alla Procura della Corte dei conti, al fine di porre in essere le necessarie verifiche in ordine all’esistenza di eventuale responsabilità contabile.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Guccione. Ne ha facoltà.

Carlo GUCCIONE

Presidente, voglio annunciare il voto contrario sulla proposta in esame, perché ritengo necessario che vi sia la massima attenzione del Consiglio regionale sul funzionamento di questo ente, dell’Arcea. E’ di oggi la denuncia, da parte delle organizzazioni che si occupano di agricoltura, relativa alla discrezionalità e ai ritardi nei pagamenti effettuati da parte di questo ente agli agricoltori.

Ritengo necessario, nell’annunciare il voto contrario, che su questa questione ci sia un’apposita seduta del Consiglio regionale, perché la gravità delle denunce rispetto al funzionamento di questo organismo devono essere attentamente valutate da questa Assemblea.

PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste di intervento, pertanto pongo in votazione il punto cinque all’ordine del giorno, che riguarda il rendiconto generale relativo all’esercizio 2009 dell’Arcea.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 357/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifica articolo 30 della legge regionale numero 7 del 21 agosto 2006 e ss.mm.ii. e articolo 20 della legge regionale numero 22 del 5 ottobre 2007 e ss.mm.ii

PRESIDENTE

E’ rientrato l’onorevole Gallo, relatore della proposta di legge che era passata dalla Commissione. Consigliere gallo, le concedo la parola per svolgere la relazione introduttiva alla proposta di legge numero 357/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifica articolo 30 della legge regionale numero 7 del 21 agosto 2006 e ss.mm.ii. e articolo 20 della legge regionale numero 22 del 5 ottobre 2007 e ss.mm.ii”.

Gianluca GALLO, relatore

L’approvazione del disegno di legge numero 357/9^ di iniziativa della Giunta regionale, con il titolo già indicato, interviene su un’ulteriore proroga dei termini di cui all’articolo 30 della legge regionale numero 7 del 21 agosto 2006 fissandoli in 82 mesi – attualmente sono 70 mesi – e dell’articolo 20 della legge regionale 22 ottobre 2007 fissandoli in 68 mesi; attualmente sono 56.

Il differimento dei termini di cui sopra si rende necessario, atteso che alcuni Comuni calabresi, in particolare Lamezia Terme, San Ferdinando, Belvedere Marittimo, ma anche altri Comuni, che hanno aderito ai fondi riservati per interventi previsti dal PRU (Piani di Recupero Urbani), non hanno potuto rispettare la tempistica dettata dalle leggi di cui sopra, a causa di inadempienze a loro non imputabili.

Il testo della proposta di legge, strutturato in due articoli, non prevede oneri di spesa a carico del bilancio regionale e la sua eventuale approvazione non presenta problemi di incompatibilità con la normativa nazionale e regionale di riferimento.

Inoltre, signor Presidente, la proposta di legge è stata approvata in Commissione all’unanimità.

PRESIDENTE

Se non ci sono interventi sul provvedimento, possiamo passare alla votazione, visto che è stato approvato all’unanimità in Commissione. Sono due articoli.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 202/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “POR Calabria FSE 2007-2013. Rettifica parziale della deliberazione di Giunta regionale n. 433 del 5 ottobre 2012 recante 'Presa d'atto del programma operativo regionale Calabria FSE 2007-2013 così come modificato dalla Decisione C(2012) 6337 del 10 settembre 2012 della Commissione europea ed approvazione del nuovo Piano finanziario per Assi prioritari e obiettivi specifici comuni”

PRESIDENTE

Il prossimo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 202/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “POR Calabria FSE 2007-2013. Rettifica parziale della deliberazione di Giunta regionale numero 433 del 5 ottobre 2012, recante ‘Presa d'atto del programma operativo regionale Calabria FSE 2007-2013, come modificato dalla Decisione C (2012) 6337 del 10 settembre 2012 della Commissione europea ed approvazione del nuovo Piano finanziario per Assi prioritari e obiettivi specifici comuni’”.

E’ relatore l’onorevole Imbalzano che ha facoltà di intervenire.

Candeloro IMBALZANO, relatore

La seconda Commissione, nella seduta del 14 gennaio del 2013, ha approvato all’unanimità la proposta di provvedimento amministrativo numero 202/9^, che riguarda la rettifica della delibera di Giunta regionale 433 del 5 ottobre 2012, con la quale avveniva la presa d’atto del Por Calabria Fse, a seguito della decisione 6337 della Commissione europea.

La rettifica è legata principalmente all’esigenza di garantire una più efficace attuazione del Por Fse, che, alla luce dei continui e profondi mutamenti del contesto economico e sociale, riguarda la rimodulazione parziale del Piano finanziario, articolato per Assi ed obiettivi specifici comuni.

Vorrei brevemente scandire le fasi che hanno condotto a questa rettifica: in primo luogo l’esecutivo regionale, con delibera 283 del 15 giugno 2012, prendeva atto della proposta di rimodulazione del Por Calabria Fse 2007/2013, trasmettendola al Consiglio regionale ai fini dell’approvazione; in seguito la Commissione europea, con decisione 6337 del 10 settembre 2012, approvava definitivamente le modifiche apportate al Por Fse, con particolare riferimento al nuovo quadro finanziario; successivamente, nell’ottobre scorso, la Giunta regionale prendeva atto della decisione della Commissione europea con delibera 433 del 5 ottobre, trasmessa ed approvata in Consiglio regionale.

Questa rimodulazione, in sostanza, grava per circa 79 milioni di euro, risorse ricavate dalla riduzione dal 10 all’1 per cento dell’aliquota, di cui all’articolo 34 del Regolamento Ce 1083 del 2006.

Nel corso della seduta del 14 gennaio scorso, la Commissione ha audito l’Autorità di gestione del Por, l’avvocato Calvetta, che ha sottolineato la necessità di modificare la ripartizione finanziaria dei capitoli di spesa previsti per obiettivo specifico all’interno dei singoli Assi, al fine di adeguare il nuovo quadro agli impegni effettivamente assunti rispetto alla reale previsione di impegno da accendere sui capitoli di pertinenza e per evitare di incorrere nel disimpegno automatico delle risorse, considerato che – com’è noto – il periodo di programmazione 2007-2013 è ormai prossimo alla scadenza.

PRESIDENTE

Non ci sono interventi, per cui pongo in votazione il provvedimento amministrativo numero 202/9^.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 203/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “POR Calabria FSE 2007-2013. Proposta di riprogrammazione del POR Calabria FSE 2007-2013 per il Piano di Azione Coesione”

PRESIDENTE

Il punto sette all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 203/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “POR Calabria FSE 2007-2013, proposta di riprogrammazione del POR Calabria FSE 2007-2013 per il Piano di Azione Coesione”.

E’ relatore l’onorevole Imbalzano, che ha facoltà di intervenire.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Signor Presidente, onorevoli colleghi, si tratta di un provvedimento amministrativo che attiene alla riprogrammazione del Por Fse per il Piano di Azione e Coesione, approvato a maggioranza dalla Commissione nella seduta del 14 gennaio scorso.

La rimodulazione è resa necessaria sulla base di quanto stabilito dalla delibera Cipe 1/2011, che definisce modalità, obiettivi e criteri per la programmazione delle risorse comunitarie e la conseguente, eventuale riprogrammazione dei programmi operativi, al fine di accelerare la spesa ed evitare il rischio del disimpegno automatico delle risorse.

Successivamente, allo scopo di favorire un migliore avanzamento dei programmi operativi e colmare i rilevanti ritardi della loro attuazione, nonché per avviare un proficuo percorso di accelerazione della spesa comunitaria, è stato predisposto, a livello nazionale, un Piano di Azione e Coesione a cui la nostra Regione ha già aderito.

Il Piano, che si inserisce nel solco delle iniziative condivise con la Comunità europea per far fronte alle difficoltà attuative dei programmi operativi, fissa due priorità che hanno interessato il Por Fse della Regione: istruzione ed occupazione.

Vorrei sottolineare che la proposta di riprogrammazione, pur non modificando la strategia e gli obiettivi comuni del Por, comporterà una riduzione della quota di cofinanziamento nazionale complessiva pari a 60 milioni di euro.

Di questo importo, 20 milioni saranno destinati agli obiettivi di occupazione ed istruzione, secondo quanto previsto dal Piano originario, mentre i restanti 40 milioni saranno rivolti al rifinanziamento del credito di imposta occupazione per i lavoratori più svantaggiati.

Tengo a precisare che tutti gli interventi saranno finanziati con le risorse del cofinanziamento nazionale, in quanto finalizzate al Piano di Azione e Coesione, ed incideranno sempre sul territorio della nostra regione.

La Commissione – come dicevo – ha approvato il provvedimento in data 14 gennaio, in cui é stata audita, come al solito, l’Autorità di gestione che, in relazione allo stato di attuazione del Por Fse, ha fornito alcuni dati relativi all’andamento della spesa certificata.

Si è registrato, in particolare, un avanzamento per oltre il 56 per cento degli impegni giuridicamente vincolanti ed un avanzamento di realizzazione per circa il 44 per cento.

Inoltre il livello di spesa, pari al 41,55percento, si attesta a livelli superiori rispetto a quello delle altre Regioni dell’Obiettivo convergenza.

In ogni caso si tratta, quindi, di importanti e confortanti elementi che manifestano l’impegno dell’esecutivo regionale di accelerare la spesa e favorire un adeguato impiego delle risorse comunitarie, al fine di favorire il rilancio e lo sviluppo di questa regione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’onorevole Maiolo. Ne ha facoltà.

Mario MAIOLO

Signor Presidente, sia il settimo che l’ottavo punto all’ordine del giorno, riguardanti la riprogrammazione finanziaria del programma Fondo sociale e del programma Fesr 2007-2013, hanno messo in luce, in maniera differenziata, le criticità di attuazione dei programmi.

Devo dire che, in Commissione, c’è un puntuale riscontro rispetto al lavoro che si svolge sul Fondo sociale, quindi su ciò che riguarda le politiche sociali e le politiche per l’occupazione, per cui anche col nostro diverso parere, rispetto al modo in cui vengono utilizzate le risorse sull’occupabilità, e sulla differenziazione del giudizio di merito riguardo le iniziative intraprese in quella gestione, devo dire che si registra una capacità di mantenere quello che è stato il livello di gestione del Fondo sociale dall’inizio della programmazione ad oggi.

In questo programma c’è una continuità di organizzazione dell’Autorità di gestione che, di fatto, sta producendo un avanzamento in linea con l’avanzamento – come abbiamo sempre detto in questo Consiglio – della spesa del Fondo sociale, che nella precedente legislatura ha visto la sovrapposizione dei due programmi.

Questa rimodulazione di 60 milioni di euro è molto significativa; con essa non si cambiano gli obiettivi programmatici, questo è un altro aspetto che voglio sottolineare, avendo spesso, in quest’Aula, sentito esprimere negatività sui programmi, ma in tutte queste rimodulazioni leggiamo che la Giunta riconferma la validità degli obiettivi programmatici, limitandosi ad una valutazione finanziaria sugli avanzamenti dei due programmi che suscitano forti perplessità, soprattutto sul Fesr che troveremo al prossimo punto.

Voglio dire all’assessore Stillitani che sul Fondo sociale, probabilmente, serve una verifica puntuale non solo della spesa, in quanto il rischio che si sta correndo ancora una volta, forse in maniera più aggravata, è che in una fase di difficoltà gestionale si insegua una spesa, obiettivi di spesa, senza analizzarne gli effettivi impatti.

Dai dati forniti dalla stessa Giunta, in occasione dell’approvazione del bilancio e del documento di programmazione economica e finanziaria (DPEFR), è emersa una notevole criticità degli impatti che riguardano il Fondo sociale sull’occupabilità, per cui anche la crisi generale, probabilmente, richiede misure diverse da quelle messe in campo finora.

La nostra perplessità si basa su questo, su come portare avanti la spesa del Fondo sociale, mantenendo alcune misure e alcune iniziative che, magari, tre o quattro anni fa, all’inizio del programma, avevano un senso e oggi, probabilmente, non lo hanno più.

Pur non condividendo alcuni aspetti abbiamo espresso, in Commissione, il voto di astensione sul provvedimento del Fondo sociale, perché notiamo una continuità di gestione rispetto all’impianto più complessivo del programma, ma su alcuni aspetti c’è sicuramente la necessità di un approfondimento di merito anche in Commissione, per evitare che questo residuo di gestione del programma possa indurre in errori, quindi in impatti alla fine non positivi.

Su questo provvedimento, che riguarda il Fondo sociale europeo esprimiamo, pertanto, un voto di astensione, in attesa di comprendere quali saranno gli strumenti specifici e l’impostazione che si attiveranno con questa rimodulazione; lo vedremo, magari, nel momento in cui si daranno le approvazioni sugli indirizzi riguardanti bandi ed azioni dirette per la gestione della rimodulazione dei 60 milioni di euro.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi sull’argomento, pertanto pongo in votazione il provvedimento amministrativo 203/9^.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 207/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Adozione della proposta di riprogrammazione del POR Calabria FESR 2007/2013 e autorizzazione all'Autorità di Gestione a sottoporla ai membri del Comitato di Sorveglianza e a notificarla alla Commissione europea

PRESIDENTE

Il prossimo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 207/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Adozione della proposta di riprogrammazione del POR Calabria FESR 2007/2013 e autorizzazione all'Autorità di Gestione a sottoporla ai membri del Comitato di Sorveglianza e a notificarla alla Commissione europea”.

E’ relatore l’onorevole Imbalzano che ha facoltà di intervenire.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Signor Presidente, onorevoli colleghi, si tratta di un provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale che ha per oggetto l’adozione di una proposta di riprogrammazione del Por Calabria Fesr 2007/2013 da notificare alla Commissione europea.

E’ un provvedimento col quale, in sostanza, si è concretizzata la terza ed ultima riprogrammazione dei Programmi operativi regionali, in stretta aderenza con gli indirizzi forniti dal Governo centrale.

La dotazione finanziaria complessiva del programma scenderà dai 2 miliardi e 918 milioni a 2 miliardi e 545 milioni di euro, con una riduzione pari a 373 milioni.

Questa rimodulazione è stata approvata con delibera di Giunta regionale numero 536 del 6 dicembre 2012, che rettificava la precedente delibera numero 491 del 2012.

In ordine alle finalità del provvedimento, vi è da sottolineare che l’obiettivo è quello di rafforzare gli obiettivi del Piano di Azione e Coesione voluto dall’Unione europea e dal Governo, in particolare per attuare quelle misure anticicliche rivolte alle imprese e al lavoro, in modo da superare l’attuale gravissima crisi economica.

Una parte dei 373 milioni, cioè 205 milioni verrà utilizzata per attivare strumenti in favore delle imprese e del lavoro, nonché della promozione dell’imprenditorialità. In particolare, 56 milioni saranno destinati all’agevolazione fiscale in regime de minimis per micro e piccole aziende operative in città con area a più elevata criticità economica o sociale delle Regioni Obiettivo convergenza; 36 milioni per misure innovative e sperimentali di tutela dell’occupazione e politiche attive del lavoro; 3 milioni saranno utilizzati per potenziare l’istituzione tecnica e professionale di qualità e per favorire l’occupazione giovanile e la competitività delle filiere produttive territoriali; 70 milioni per la promozione dello sviluppo turistico e commerciale; ultimi 40 milioni per finanziare strumenti di incentivazione per il rinnovamento di macchinari ed attrezzature da parte delle imprese.

La restante somma di 168 milioni verrà riservata alla realizzazione di un programma esterno e parallelo, sganciato dalle scadenze previste dall’Unione europea per l’avanzamento finanziario, ma che contiene proprio due progetti già inseriti nell’attuale programmazione: mi riferisco, in particolare, al progetto integrato delle case per la salute, 67 milioni di euro, e ai piani integrati di sviluppo urbano per circa 101 milioni di euro.

Signor Presidente, le chiedo, quindi, di porre in votazione il provvedimento.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Maiolo. Ne ha facoltà.

Mario MAIOLO

Presidente, su questo punto penso che sia necessario che il Consiglio prenda atto delle estreme criticità che vive la gestione del Fesr 2007/2013. Alla data di svolgimento della Commissione consiliare, venti giorni fa, la spesa del Fesr risultava essere del 19 per cento, quindi c’è un allarme scritto nelle carte, certificato, molto forte sulla gestione del Fesr, e questo allarme nasce non solo dal livello di spesa ma anche e soprattutto – dico io – dalle manovre fatte su questo programma – una è quella in votazione stasera, altre che sono state fatte precedentemente – in cui, sostanzialmente, per motivi sia locali sia nazionali, si è puntato a ridurre la partecipazione, quindi l’impatto del livello nazionale alla programmazione; sono state definanziate le partecipazioni nazionali e si è abbattuta la percentuale di partecipazione, anche nostra, ai programmi, mantenendo intatta, invece, la partecipazione comunitaria, e questo consente al 31 dicembre degli anni che abbiamo passato di poter dichiarare – come è stato dichiarato – che è stato raggiunto il livello della spesa richiesto dall’N+2.

E’ stata fatta, però, una prima operazione finanziaria importante e significativa che ha riguardato l’approvazione dei grandi progetti, che di fatto produce la realizzazione di un programma parallelo rispetto al Por 2007/2013; ciò significa che queste somme escono dal programma, quindi si riduce l’obbligo di spesa, si possono raggiungere i target, ma di fatto si apre un altro programma, che riguarda i grandi progetti, che bisognerà completare entro la fine del programma; grandi progetti che sono al palo dappertutto.

Quindi noi avremo grandissima difficoltà, alla fine della programmazione, a poter rendicontare i grandi progetti con il crollo totale della rendicontazione del Fesr in fase di chiusura.

Dopo quella iniziativa che riguarda i grandi progetti, assolutamente utile e positiva ma che dal punto di vista finanziario produce una difficoltà alla gestione del programma, con l’approvazione del provvedimento di stasera si aggiungono ulteriori difficoltà alla gestione del Fesr; quindi, quel 19 per cento è un limite di spesa che non giudico assolutamente negativo in questa fase, pur essendolo, ma che rischia di non far migliorare assolutamente la performance di gestione del programma.

In questa rimodulazione, che è di 327 milioni di euro, di fatto che cosa si fa? Si estraggono dal programma risorse finanziarie con la regia nazionale e si mettono in due programmi paralleli, che sono il Piano di Azione e di Coesione, il Pac, e il Piano Esterno Parallelo, per mettere alcuni provvedimenti, alcuni interventi su un percorso teoricamente più celere di spesa e meno vincolato alla gestione del programma Fesr, quindi con le norme comunitarie.

La scelta della rimodulazione del Fesr in questa occasione, che ci vede fortemente contrari in questo caso al tipo di rimodulazione fatta – quindi annuncio il voto contrario su questo provvedimento – che cosa ha prodotto? L’esclusione dal programma di tutta una serie di iniziative che erano già indirizzate nella fase di avvio e che sono state inserite in programmi paralleli: penso alle case per la salute che sono uscite dal programma, abbattendo quella che è la spesa per inclusione sociale nel Fesr; quella riduzione produrrà un effetto negativo anche sulla gestione del Fondo sociale, per come è emerso anche in Commissione; non solo, ma quei progetti strategici regionali, previsti sia sul sociale sia sulle infrastrutture e che riguardano il turismo, la valorizzazione dei beni culturali, i poli di innovazione, i centri di eccellenza - tutte scelte programmatiche e strategiche importanti che con questa rimodulazione si decide di non finanziare e di inserire in un programma parallelo - probabilmente, non avranno una prospettiva.

Dico questo perché non è vero che questa rimodulazione, in questo caso del Fesr, non incida sul programma; annunciare che non si modifica il programma, in questo caso, non è assolutamente corretto, perché rimuovere 330 milioni di euro da progetti strategici del programma significa inficiare parte degli obiettivi programmatici che si erano posti con la programmazione.

Non si tratta solo di una rimodulazione finanziaria ma, secondo noi, di una rimodulazione di programma vero e proprio, che avrebbe dovuto avere un altro tipo di discussione, un altro percorso approvativo formale, che di fatto non si ha, perché la regia nazionale e l’esigenza più complessiva di creare il Pac fa in modo di avere solo un percorso di variazione finanziaria.

Chiudo, dicendo che il voto è contrario non solo perché il livello di spesa è fermo al 19 per cento, ma perché queste manovre stanno compromettendo in maniera significativa – cosa che è emersa in Commissione – e stanno minando effettivamente la corretta gestione del programma Fesr.

Mi pare che ci avviamo ad una modifica di direzione dell’Autorità di gestione del Fesr, che – come sappiamo – non producono mai accelerazione della spesa o miglioramento della gestione del programma, ma purtroppo possono far intravedere solo un rallentamento dell’ulteriore avanzamento di questo programma. Per questo annuncio già da adesso il voto contrario.

PRESIDENTE

Nessun altro chiede di intervenire, pongo in votazione il provvedimento amministrativo 207/9^

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 447/9^ di iniziativa dei consiglieri Chiappetta, Serra, Bilardi, Dattolo, recante “Cessazione dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti. Disciplina transitoria delle competenze regionali e strumenti operativi”

PRESIDENTE

Il prossimo punto riguarda la proposta di legge che riguarda la tematica ambientale, 447/9^, a firma degli onorevoli Chiappetta, Serra, Bilardi, Dattolo. Mi sembra che l’abbia già illustrato.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Principe. Ne ha facoltà.

Sandro PRINCIPE

Presidente, chiedo scusa, si tratta sempre della proposta numero 447/9^?

(Interruzione)

Presidente, come lei sa e come tutti sanno, il gruppo del Partito democratico, da più tempo, esprime grandi preoccupazioni sulla gestione di questo settore – non me ne voglia l’assessore Pugliano – che rischia un collasso irreversibile e, sin dall’inizio della legislatura, noi ci siamo battuti per il ritorno alla normalità della gestione ed anche per una riformulazione del Piano regionale dei rifiuti, perché senza rivedere in modo incisivo cosa fare, difficilmente ne usciremo.

E’ noto che ci sono dei territori completamente sprovvisti di impiantistica, sia l’impiantistica di selezione sia di conferimento, e queste cose noi le sosteniamo da tempo, ma dobbiamo dire con grande sincerità che non abbiamo visto un’aggressione seria del problema da parte della Giunta, sia pure in un confronto con la gestione commissariale.

Ho letto, nei giorni scorsi, una dichiarazione di buona volontà che riguarda sia l’impiantistica sia un impianto di conferimento ad alto contenuto tecnologico, soprattutto su Calabria Nord, ed anche qui dobbiamo chiarirci le idee, perché spesso si è sostenuto che una nuova impiantistica di conferimento non avrebbe come alimento una quantità di rifiuti necessari da parte della Calabria, mentre vediamo che tutto il Mezzogiorno è in crisi; l’onorevole De Magistris, sindaco di Napoli, continua a spedire grandi navi verso l’Olanda per i rifiuti. Ciò dimostra che il sistema meridionale avrebbe potuto avere altre allocazioni di impiantistica e la Calabria una sua pregnanza al riguardo.

Comunque abbiamo apprezzato queste dichiarazioni di buona volontà, aspettiamo che il Presidente Scopelliti e l’assessore ci diano indicazioni più serie, più concrete e soprattutto ci dicano con quali risorse queste iniziative si porteranno avanti. Ribadiamo, dunque, una critica di fondo sulla gestione del settore.

Per quanto riguarda questo provvedimento, ci sia consentito, caro assessore, di rilevare una metodologia di gestire la produzione di provvedimenti legislativi di questa importanza che è inaccettabile.

Noi abbiamo tentato di portare avanti un confronto sulla questione dei rifiuti, ci è stato detto che mancava il presidente Scopelliti, abbiamo presentato un ordine del giorno in cui ribadivamo la necessità di ritornare alla gestione ordinaria, dopodiché non c’è stato alcun confronto fra la maggioranza e le minoranze e stamattina in Conferenza dei capigruppo, mentre si discuteva di questioni di grande delicatezza, ci è stato mostrato questo provvedimento, che noi non siamo stati in grado di valutare nel modo più compiuto. Ci è stato ridato oggi pomeriggio e ribadiamo una nostra critica di fondo sul metodo perché, quando si tratta di provvedimenti che hanno un’importanza anche strategica, è necessario che il Consiglio regionale sia messo nelle condizioni di approfondire i problemi.

Andando, per un attimo, al merito del provvedimento, ma annunciando sia per le questioni metodologiche che ho detto prima sia per i contenuti del provvedimento un nostro voto contrario, vogliamo far notare questo aspetto, caro assessore, che riguarda il cuore del problema: la questione dell’equilibrio finanziario del settore non sarà mai risolta, se non si mette mano ad un punto, un punto che noi avevamo segnalato nel nostro ordine del giorno, cioè i proventi della Tarsu in futuro diventeranno i proventi della Tares, nel momento in cui transitano attraverso le casse dei Comuni che, come sappiamo, vivono un momento di grande difficoltà, porteranno sempre ad uno stato comatoso nell’ambito della gestione complessiva del settore; con il principio della cassa comune, quando i Comuni hanno degli introiti, cercano di affrontare le questioni più urgenti che stanno sotto l’uscio di casa e, praticamente, poi non pagano i gestori della raccolta e del trattamento e del conferimento dei rifiuti.

Noi siamo d’accordo che si paghino i gestori in modo che, sia pure con una boccata d’ossigeno, il sistema vada avanti, però convenga con me che un provvedimento di questo tipo avrebbe dovuto affrontare seriamente questo problema dei rapporti finanziari fra l’utente, il Comune, il gestore dei servizi e la Regione, mentre il provvedimento lascia le cose completamente immutate, anzi – per dire la verità – con due altri nei che noi dobbiamo sottolineare in questa seduta di Consiglio regionale: il primo neo riguarda le tariffe.

Questo provvedimento dà alla Giunta pieni poteri sulla determinazione delle tariffe, ma vorrei chiedere, caro assessore, le sembra eccessivo se in materia di tariffe, in un momento così delicato, soprattutto per quanto riguarda le poche e funzionanti aree industriali della nostra massacrata regione, si chiede un parere della Commissione consiliare competente? Primo aspetto di natura procedurale.

Secondo aspetto di natura procedurale: nel momento in cui la Regione paga direttamente ai gestori ciò che i Comuni non hanno pagato, questo provvedimento consente alla Regione di trattenere tutte le risorse finanziarie che per altra ragione debbono entrare nelle casse dei Comuni. Un provvedimento così indiscriminato è inaccettabile, perché i Comuni sono già al collasso.

Lei mi chiederà: “Ma i Comuni debbono pagare o non debbono pagare?”. Certo che debbono pagare. Ecco, quindi, il provvedimento a monte di togliere ai Comuni l’esazione di questo tributo ed, eventualmente, assegnarlo direttamente ai gestori, in modo che il punto critico nella filiera del sistema venga eliminato alla radice; nel momento in cui, però, si accerta la morosità del Comune, la Regione non può indiscriminatamente, dopo aver pagato, trattenere sulla base di quelle che sono le risorse da trasferire ai Comuni per altre ragioni. Qui dovremmo stabilire quantomeno dei settori, perché ci sono dei settori tragici nelle gestioni comunali: parlo, per esempio, dei servizi verso gli anziani, verso le persone portatrici di un handicap, dei servizi relativi al diritto allo studio, che non esiste più, caro assessore Caligiuri, in questa regione, perché c’è un calo tombale del diritto allo studio.

Nel momento in cui la Regione, costretta ad anticipare, deve eventualmente trattenere delle risorse che debbono andare ai Comuni, stabiliamo in quali campi possa essere legittimo trattenerle.

Come vede, i nostri non sono argomenti inventati all’ultimo momento, la complessità di queste argomentazioni evidenzia come questo argomento andasse dibattuto, confrontato, meditato, approfondito, migliorato in sede di esame, quantomeno nella Commissione competente, e poi con un lasso di tempo giusto affinché tutti i consiglieri potessero dare il loro contributo. Questo ci è stato impedito! Per responsabilità verso le Istituzioni noi siamo rimasti in Aula, abbiamo consentito che questo provvedimento venisse trattato dal Consiglio, ma non siamo in condizione, per ragioni metodologiche, per ragioni di merito, per ragioni di carenze assolute del merito, di dare un voto favorevole; nostro malgrado siamo costretti a dare un voto contrario, invitando l’assessore a rivedere il nostro ordine del giorno e i punti lì inseriti, soprattutto riguardanti il nuovo Piano dei rifiuti, l’impiantistica di selezione e di conferimento nella regione, soprattutto nella parte nord della Calabria, ed il problema dell’esazione del tributo per poi riferirci al più presto in Aula – cosa che non è stata fatta finora – sull’ordine del giorno di cui ho parlato.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.

Giuseppe GIORDANO

Sarò telegrafico, perché avevo espresso le nostre opinioni già nell’intervento preliminare, quando avevo chiesto che non venisse trattato il punto; tuttavia per senso di responsabilità, insieme agli altri colleghi della minoranza, abbiamo ritenuto opportuno che si analizzasse e si consentisse all’Aula di non bloccare questo provvedimento.

Le questioni rilevate dall’onorevole Principe le facciamo nostre e sono tutte di una enormità e di una complessità che avrebbero certamente meritato che ogni singolo consigliere, ogni singolo gruppo avesse la possibilità di analizzare in maniera più compiuta per riflettere su questa materia; ricordo che parliamo di diciassette anni di un commissariamento che ha prodotto quello che ha prodotto ed è sotto gli occhi della Calabria.

Oggi, in questo provvedimento ci sono delle questioni sulle quali non possiamo così, a cuor leggero, dare il nostro parere favorevole. I Comuni in questo momento sono in ginocchio e si troverebbero innanzi agli strumenti conferiti con delega in bianco alla Giunta; una delega che questa legge trasferisce alla Giunta sulla questione delle tariffe, sulle trattenute, sul trattenimento delle risorse in cui non c’è distinzione – come veniva ricordato nell’intervento del collega che mi ha preceduto; sono tutte questioni delle quali è necessario – come avevo detto nel mio intervento in premessa – che il Consiglio regionale si appropri, facendo fino in fondo la propria parte.

Riconosco all’assessore Pugliano gli sforzi che sta facendo, però c’è la necessità di non trattare questa materia in un minuto, così, tout court, per rincorrere emergenza su emergenza. C’è la necessità di una presa di responsabilità forte di questo Consiglio e che si proceda con l’approvazione di un Piano dei rifiuti che possa contemperare l’attuale realtà della regione.

Per questo motivo annunciamo il nostro voto contrario e certamente non ci sottrarremo, come non abbiamo mai fatto, affinché attraverso il confronto si possa invertire una tendenza che ha messo in ginocchio la Calabria in questi ultimi anni.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Mirabelli Ne ha facoltà.

Rosario Francesco Antonio MIRABELLI

Signor Presidente, la proposta di legge presentata stasera sulla questione dei rifiuti è relativa più che altro alla cessazione dello stato di emergenza per passare – io dico finalmente – ad uno speranzoso regime ordinario. Dico speranzoso perché, caro assessore, effettivamente dopo tanti anni di commissariamento e di emergenza, questa regione si ritrova, la Giunta, il Consiglio, i calabresi si ritrovano, forse oggi più di ieri, in uno stato di emergenza peggiore, per colpa di un commissariamento che, onestamente, non ha funzionato, non ha fatto il proprio dovere.

E’ ovvio che, per senso di responsabilità, al di là dei cavilli, daremo il nostro contributo. Quando si predispone una proposta di legge, è facile trovare fra le righe anche giuste questioni che, forse, potevano essere affrontate meglio o comunque meglio specificate. La carenza di questo documento sta esclusivamente, secondo me, nell’assenza del rispetto dell’iter che era necessario far svolgere ad una proposta di legge così importante e così urgente, nel senso che, molto probabilmente, sarebbe stato auspicabile un maggiore approfondimento, che significa sì e no un coinvolgimento, per poter insieme collaborare e migliorare, per dissipare qualche piccola incertezza o qualche dubbio che potrebbe anche non starci, secondo me.

Capisco l’urgenza; la Calabria, purtroppo, sta soffrendo di una cattiva amministrazione da parte della vecchia gestione commissariale sulla questione dei rifiuti. L’assenza totale di concretizzazione nella risposta per i rifiuti si appalesa Comune per Comune, basta andare a girare in tutti i Comuni di tutte le province calabresi per rendersi conto della situazione in cui si trovano.

Onestamente, non me la sento, proprio perché – lo dico con molta chiarezza – non si può perdere tempo, non si può tergiversare tanto. Credo che chi governa abbia anche il diritto di assumersi le sue responsabilità e di governare, soprattutto quando si subentra ad una fase commissariale.

Per cui credo che sia doveroso dare un voto a favore di questa proposta di legge, con la speranza, però, che nell’applicazione dell’articolato alcuni punti che prevedono misure anche coercitive e giuste da parte della Regione nei confronti dei Comuni siano riviste. Si consideri – apro una parentesi – la situazione economica realisticamente disastrosa dei nostri Comuni, che non hanno la capacità di assicurare persino i servizi minimi anche per incapacità di riscuotere i tributi, in una situazione economica che colpisce fortemente uno strato sociale, quello calabrese, economicamente debole; il sindaco, la Giunta hanno difficoltà a far sì che si paghino i tributi in tempi precisi, giusti o, addirittura, farseli pagare per intero.

E’ ovvio che queste considerazioni di fondo debbono stare alla mente del Presidente e dell’assessore; è vera l’osservazione di Sandro Principe: la mancanza di collaborazione è frutto, forse, di una necessità, quella di velocizzare l’iter, perché il problema è già scoppiato e peggiorerà se non si dovesse passare a un regime ordinario forte, garantendo al dipartimento le risorse finanziarie necessarie per poter dare una risposta a questa urgenza che è emergenza. Contestualmente, caro assessore, vi è la necessità – perché io so della realizzazione di un Piano abbastanza elaborato sui rifiuti da parte dell’assessorato, da parte della sua persona – di entrare nel merito con l’attuazione di una programmazione a corto e medio raggio che possa dare la possibilità di mettere il sistema in regola.

Ci sono degli elementi, degli spunti, anche se leggeri, di grande novità: mi riferisco alla premialità, alla possibilità, da un lato, di aumentare i tributi per i Comuni che non esercitano la raccolta differenziata o che comunque fanno finta di esercitarla, ma che di fatto non la esercitano, dall’altro lato la possibilità di prevedere un abbattimento del tributo e della tariffa per quei Comuni che sono virtuosi, cioè che riescono a raggiungere budget di raccolta differenziata; questi ultimi, in termini di premialità, saranno favoriti nel pagamento. Però vi è la necessità – e mi appello al suo senso di responsabilità – di andare a verificare, nel momento in cui un Comune non riesce a pagare la prima, la seconda rata, e di intervenire sì con i commissariamenti.

E’ giusto che, se la popolazione paga, questi soldi arrivino dove devono arrivare, ma è anche giusto avere una certa considerazione per i Comuni che hanno problemi, difficoltà reali, tecniche di incameramento del tributo da parte della cittadinanza e, qualora si passi ad un prelievo anche di natura forzosa, si vada a prelevare in quei settori che hanno un’incidenza, dopo aver messo in atto procedimenti che, a mio avviso, debbono favorire il pagamento da parte del Comuni, come una maggiore rateizzazione.

Ad esempio, una cosa che avrei previsto, contrariamente al testo proposto, è che si arrivi alla terza rata insoluta e non alla seconda e, nel frattempo, fra la seconda e la terza, inviare una diffida al Comune da parte della Regione, preannunciando quello che gli sarebbe successo nel caso in cui alla scadenza della terza non si fosse pagata almeno la prima. Sono piccoli accorgimenti, di poca importanza molto probabilmente, ma che rivestono un ruolo importante e decisivo per la funzionalità stessa dei Comuni, che hanno grandi difficoltà a sostenere anche i servizi più semplici ed elementari.

Capisco l’emergenza, l’urgenza, la necessità di dover dotare il dipartimento e l’assessorato di quella forza finanziaria che assicura delle possibilità a questi Comuni – so quanti sindaci vi stanno tartassando di telefonate, perché lo fanno anche con me, per interventi in quanto disperati; è ovvio che per senso di responsabilità, ma con la preghiera di inserire degli accorgimenti che tengano conto delle difficoltà in cui i Comuni oggi versano, con questo auspicio e con questa preghiera il mio voto è a favore di questa proposta di legge.

Presidenza del Vicepresidente Alessandro Nicolò

Francesco PUGLIANO, assessore all’ambiente

Ringrazio il Presidente e i colleghi di minoranza che hanno acconsentito all’inserimento all’ordine del giorno di questo disegno di legge che, devo ripetere, riguarda solo ed esclusivamente la disciplina transitoria di una delle competenze ricevute dall’ufficio del commissario per l’onere di riscossione delle tariffe e che, in particolare – se non quasi esclusivamente – deve dotare il Dipartimento, che ha ricevuto in queste ore la responsabilità e la competenza di questo sistema, di una risorsa disponibile per avviare le procedure e garantire il servizio sul trattamento e lo smaltimento dei rifiuti.

Mi sia consentita, anche da parte dell’onorevole Principe, qualche semplice delucidazione con la massima simpatia e il massimo rispetto perché sono passati tre mesi ma nessuno ha ancora chiesto il differimento del dibattito come è stato fatto l’11 gennaio, per poter mettere a confronto le idee ed eventualmente stabilire la rotta, la traiettoria da individuare per mettere in ordine il sistema dei rifiuti.

Ho già detto – in via informale all’onorevole Principe – che confrontando l’ordine del giorno con la relazione che il sottoscritto ha presentato in un emiciclo vuoto, si potrà facilmente riscontrare che le segnalazioni ivi inserite erano già presenti nella relazione.

Mi fa specie – me lo consenta - l’onorevole Principe che sollecita alcuni temi. Per esempio, giusto per far chiarezza, in quell’ordine del giorno si sollecitava la chiusura della stagione commissariale e lo si segnalava ad un governo regionale che da quando si è insediato non ha mai chiesto la proroga per come è avvenuto in questi 16 anni.

La proroga, i 15 anni di commissariamento, sono arrivati perché la Regione Calabria ogni fine anno chiedeva la proroga. Questo governo regionale, il Presidente Scopelliti nella fattispecie, non ha mai chiesto la proroga dell’ufficio di commissariamento.

Dal 2010, da quando ci siamo insediati abbiamo chiesto formalmente la chiusura della stagione commissariale.

Questo è il primo punto richiesto nell’ordine del giorno del Pd.

Per due anni abbiamo sollecitato la chiusura che è poi arrivata.

Secondo: l’ordine del giorno chiede con quali fondi, eventualmente, mettere in equilibrio il sistema impiantistico e segnala – giusta ragione – quello che è individuato già da questo governo regionale come priorità assoluta delle nuove politiche ambientali per mettere in equilibrio il sistema che era squilibrato; tutto ciò proprio perché a Cosenza non solo i commissari che si sono succeduti non hanno realizzato l’impiantistica, ma io, che non sono un novello come rappresentante istituzionale, seppur in passato ricoprivo altre funzioni ed altri ruoli – sempre istituzionali – non ho mai sentito dire alla classe dirigente calabrese “vediamo come mettiamo in equilibrio il sistema e realizziamo qualche impianto nel territorio cosentino, nell’area nord”.

Mai nessuno! Lo si sta facendo adesso che questo governo sta mettendo come priorità la realizzazione di questo impianto.

Altra cosa che si chiede nell’ordine del giorno: con quali risorse? Ebbene questo governo regionale, le risorse o gran parte delle attenzioni rispetto all’indirizzo delle risorse le sta destinando alle politiche ambientali. Non è il momento per elencare i temi sui quali questo governo regionale per le politiche ambientali si sta impegnando.

Per restare solo alla questione impiantistica credo che quando l’ordine del giorno chiede a noi, a questo governo regionale di rimodulare i fondi comunitari, esprime già una ammissione di colpa per chi ha gestito nel passato. “Rimodulate i fondi comunitari” vuol dire che, quando sono stati rimodulati, quelli 2007/2013 - ed oggi sono alla chiusura di questo arco temporale –non c’era un euro destinato all’impiantistica per il sistema dei rifiuti.

La prima cosa che ha fatto questo governo regionale è stata quella di rimodulare i fondi comunitari da destinare alla realizzazione di questa impiantistica che manca, così come - mi lasci dire l’onorevole Principe, per il quale nutro grande simpatia e stima - questo governo regionale ha riesumato un Accordo di Programma che era morto e sepolto. Abbiamo riesumato e rimesso in vita un Accordo di Programma Quadro di 18 milioni di euro che si erano persi per il semplice motivo che allora era destinato ad interventi irrealizzabili perché destinati o in ZPS o in Parco nazionale quindi con vincoli che non potevano fare realizzare gli impianti.

Chiudo chiarendo il concetto degli strumenti necessari ed obbligatori per garantire le entrate.

Con questo disegno di legge, la Regione Calabria sta chiedendo oggi di essere autorizzata ad avere una risorsa finanziaria per poter anticipare, nei confronti dei Comuni, i 20 milioni di euro necessari per garantire la prosecuzione del servizio.

Nessuno vuol mettere il cappio al collo dei Comuni. Noi vogliamo stimolare, sollecitare i Comuni, la stagione cambia, non c’è più quella commissariale e la Regione Calabria sicuramente non può fare istituto di beneficenza e mettere risorse.

Ho detto poco prima all’onorevole Principe, che è amministratore di vecchia data e dovrebbe sapere almeno quanto me, che un ente non può garantire spesa se non mette certezza nelle entrate. Se questo è un servizio che va garantito, va garantita anche la riscossione degli oneri delle tariffe.

Gli strumenti che inseriamo non sono dispositivi e perentori ma sicuramente attiveremo tutte le procedure per stimolare la certezza dei pagamenti.

E’ chiaro che non si può tirare per come ha tirato l’ufficio del commissario a far credito per 150 milioni di euro e poi non avere un euro in cassa – così ci è stata trasferita la cassa dall’ufficio del commissario – per mandare avanti i servizi.

Ecco perché oggi abbiamo presentato solo la parte che riguardava l’onere della discussione e l’anticipazione di una risorsa che possa garantire il servizio; abbiamo già pronto, però, un progetto di riordino della legge regionale sui rifiuti alla quale faremo seguire le procedure ordinarie con l’approvazione della Giunta, il passaggio alla Commissione consiliare e l’approvazione previo dibattito da parte del Consiglio regionale.

Credo anche nella prevista premialità da riconoscere a chi fa raccolta differenziata, invertendo anche qui una tendenza che non ha prodotto risultati.

80 milioni di euro, tanti sono stati i soldi spesi per incentivare la raccolta differenziata e il prodotto è stato zero.

Anziché il servizio, vogliamo invece incentivare la tariffa e premiare chi è virtuoso e fa raccolta differenziata e indirizzare anche ai cittadini la premialità penalizzando, eventualmente, chi è vizioso e non si impegna a differenziare e ridurre la produzione dei rifiuti.

PRESIDENTE

Grazie, onorevole Pugliano.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Principe. Ne ha facoltà.

Sandro PRINCIPE

Presidente, per la verità, essendoci sempre distinti in quest’Aula, anche se con poco riconoscimento da alcuni settori della società calabrese, per lo sforzo di mettere in campo un atteggiamento sempre ricco di cultura di governo, l’aver annunciato il voto contrario, parlando con alcuni colleghi, ci era sembrato quasi un po’ eccessivo pur motivandolo con una bocciatura totale delle metodologie seguite dalla maggioranza per portare all’attenzione del Consiglio provvedimenti di questa natura e per non aver potuto, quindi, attivare un confronto su punti delicati come il rapporto finanziario tra utente, Comune e gestore Regione.

Vede, assessore Pugliano, non vogliamo premiare i comuni morosi pur riconoscendo purtroppo che le realtà comunali sono veramente ridotte ai minimi termini dal punto di vista finanziario e rischiano di non assicurare neanche i servizi minimi, soprattutto sotto il profilo sociale. Chiedevamo, invece, una graduazione nella eventuale azione regionale di recupero delle risorse anticipate dai comuni. Non siamo grandi amministratori ma gli equilibri di bilancio, pur non avendo fatto ragioneria, li conosciamo.

La nostra preoccupazione era legata al fatto che, alla fine, dovendo pareggiare burocraticamente i conti, i Dipartimenti regionali potrebbero non fare un distinguo rispetto ai settori da cui trattenere le risorse.

Dopo il suo intervento, però, sono ancora più convinto del voto contrario.

Lei è una cara persona, ma non ci deve dire in quest’Aula cose che non rispondono assolutamente al vero. Lei ha detto due cose che non rispondono assolutamente al vero e mi auguro, anzi sono certo, che lo abbia detto in buona fede che è acclarata e riconosciuta.

Le dico subito la prima cosa perché è molto recente. Poco fa abbiamo parlato di rimodulazione e per quanto riguarda il settore che lei dirige, i 47 milioni che c’erano sono rimasti.

Il programma è il 2007/2013 e il nostro ordine del giorno è del gennaio 2013. Cosa volevamo dire chiedendo la rimodulazione? Non che non ci fossero risorse ma che ci fossero - le abbiamo riconfermate non più tardi di un’ora fa – in misura forse insufficiente e che, quindi, in sede di rimodulazione ai 47 milioni che già c’erano si sarebbero dovuti aggiungere altri soldini.

La seconda cosa che, usando un termine caro al suo leader “, non le posso consentire” è di affermare che in tema di impiantistica nella provincia di Cosenza nessuno ha parlato di carenza prima dell’ordine del giorno del PD. Questo non è vero, caro assessore Pugliano, e significa che lei legge solo le cronache del crotonese e non ha la bontà di leggere quelle regionali.

Le posso portare una valigia di documenti nei quali il Partito democratico e i suoi esponenti, da tempo, si battono su questa questione e le dico di più: alla fine della passata legislatura, quando questo problema è emerso in tutta la sua drammaticità invece di raddoppiare Gioia Tauro chiedevamo che si realizzasse l’impianto nell’area nord della Calabria; io non ero più in Giunta e si era posto, invece, il problema di evitare il raddoppio dell’impianto di Gioia Tauro, peraltro seguendo una posizione dei comuni della Piana e del Governo centrale che all’epoca aveva come protesi il ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio.

Tanto è vero che la Giunta di centro-sinistra chiese al Consiglio di Stato un parere per vedere se questo si potesse fare e, in più, si era registrata la disponibilità del comune di San Lorenzo del Vallo, sindaco il dottor Marranghello che, peraltro, fa parte dei vostri settori politici, ad offrire quel territorio per la realizzazione del termovalorizzatore.

Prima di dire determinate cose, quindi, ci penserei un po’ su, perché il centro-sinistra si batte da tanti anni per questo problema, ritenendo evidente che, senza riportare un equilibrio nel territorio regionale e quindi l’impiantistica in Cosenza nord, non solo il settore non funzionerà mai a regime, in modo adeguato, ma andremo a condannare i cittadini del cosentino a pagare per l’eternità una tassa maggiorata da un trasporto enorme perché per portare i rifiuti da Laino Borgo a Gioia Tauro, lei mi insegna, ci vogliono molti soldini.

Fatte queste precisazioni e considerata la delicatezza del settore, manteniamo il nostro voto contrario e la invitiamo ad essere prossimamente più preciso sulle risorse, sull’allocazione dell’impiantistica e su come intende affrontare il problema del rapporto utente - Comune - gestore Regione perché si può mettere in campo una normativa per cui l’esazione sia affidata a chi vince le gare per la gestione, in modo da evitare questo empasse dal punto di vista finanziario e definire come concretamente intende rilanciare la raccolta differenziata.

Diciamo la verità: se escludiamo qualche Comune siamo ancor vicini all’anno zero in tema di raccolta differenziata.

Mi dispiace ma confermiamo, quindi, il nostro voto contrario.

PRESIDENTE

Nessun altro chiede di intervenire passiamo all’esame dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Specifico che hanno votato contro il gruppo del Partito democratico e il gruppo di Italia dei valori.

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Specifico che hanno votato contro il gruppo del Partito democratico e il gruppo di Italia dei valori.

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva a maggioranza)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno di iniziativa del consigliere Magno “In ordine alla chiusura del carcere di Lamezia Terme”

PRESIDENTE

E’ stato presentato un ordine del giorno di iniziativa del consigliere Magno “In ordine alla chiusura del carcere di Lamezia Terme” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che

vi è notizia che il Piano Nazionale per le Carceri elaborato dall'ultimo Governo prevede la soppressione del carcere di Lamezia Terme;

tale decisione si pone in netta contraddizione con la nota emergenza penitenziaria che affligge il nostro Paese, di recente stigmatizzata anche dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo;

la stessa, inoltre, appare irragionevole alla luce delle peculiarità della struttura lametina di recente messe in risalto dal rapporto di “Antigone”, nota associazione “per i diritti e le garanzie nel sistema penale”;

si priverebbe, inspiegabilmente, un comprensorio di 120.000 abitanti di un importante presidio di legalità e sicurezza il quale, grazie al quotidiano impegno del personale e della direzione e nonostante le immancabili difficoltà e criticità che caratterizzano il sistema penitenziario nazionale, ha conseguito buoni risultati in materia di organizzazione, ordine e pulizia degli ambienti, iniziative trattamentali a favore della popolazione detenuta, tutte connotate da concretezza ed effettiva valenza risocializzante;

la notizia, che ha destato - come è giusto - un grave allarme sociale, appare incomprensibile nella misura in cui penalizza esclusivamente il penitenziario lametino, l'unico per il quale si è deciso di procedere alla soppressione;

Tutto ciò premesso, il Consiglio regionale

Impegna

il Presidente e la Giunta regionale ad attivarsi presso gli organismi governativi e parlamentari competenti, quelli già insediati e quelli di prossimo insediamento, per rivedere tale decisione, scongiurando l'ipotesi di chiusura prevista dal Piano Nazionale delle Carceri;

contestualmente, rinnova la richiesta già formulata con ordine del giorno del 4.08.2010, di prevedere la costruzione di un nuovo istituto penitenziario nell'area di Lamezia Terme”.

L’onorevole Magno ha facoltà di illustrare l’ordine del giorno.

Mario MAGNO

Mi rimetto all’ordine del giorno così come è stato letto in Aula.

PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto ha chiesto di parlare l’onorevole Scalzo. Ne ha facoltà.

Antonio SCALZO

Presidente, per dichiarazione di voto, a nome del gruppo del Partito democratico, dichiaro che questo ordine del giorno, presentato dal collega Magno, pone un problema che riguarda tutta l’area del lametino e tutti i cittadini.

Nelle scorse settimane si sono succedute tante iniziative a difesa ed a tutela di questo importante presidio. Decisamente, pertanto, votiamo a favore di questo provvedimento.

PRESIDENTE

Grazie, onorevole Scalzo. Pongo in votazione l’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno di iniziativa del consigliere Magno “In ordine al ripristino del collegamento ferri ovario da Lamezia Terme Centrale per Catanzaro Lido alle ore 6.10”

PRESIDENTE

Si passa adesso all’ordine del giorno di iniziativa del consigliere Magno “In ordine al ripristino del collegamento ferroviario da Lamezia Terme Centrale per Catanzaro Lido alle ore 6.10” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che

è da circa 6 mesi che a causa della soppressione di alcuni treni da parte di Trenitalia S.p.A. per i pendolari che ogni giorno, per motivo di studio e di lavoro, si recano da Lamezia Terme a Catanzaro Lido è diventato problematico raggiungere i posti di lavoro, gli uffici e la sede Universitaria;

i pendolari hanno sottoscritto una petizione di circa 30 firme, della quale si allega copia, inviata al Sindaco di Lamezia Terme in data 4 aprile 2013, con la quale lamentano le difficoltà di spostamento a causa della soppressione del treno che partiva alle ore 6.10 dalla stazione di Lamezia Terme Centrale in direzione Catanzaro Lido;

a causa di tale soppressione alcuni pendolari non possono raggiungere il proprio posto di lavoro in orari tali da consentire il pieno svolgimento della loro attività che inizia alle ore 7.30;

da pochi giorni è stata riattivata la linea ferroviaria Lamezia Terme Centrale - Catanzaro Lido, prima interrotta e che l'orario pubblicato inserisce come primo treno utile quello delle 7.15;

tutto ciò premesso, il Consiglio regionale

Impegna

il Presidente e la Giunta regionale ad attivarsi presso Trenitalia S.p.A., al fine di richiedere il ripristino della linea per come evidenziata in premessa in un contesto di riordino dei collegamenti ferroviari regionali”.

Prego onorevole Magno, ha facoltà di parlare.

Mario MAGNO

Presidente, riguarda una modifica di orario di una corsa ferroviaria in favore dei pendolari che partono da Lamezia Terme per Catanzaro Lido, poiché il primo treno è alle 7,15 ed invece avrebbero bisogno, per poter arrivare in ufficio in orario, di un treno per le 6,10, come era previsto prima.

Chiedo al Presidente della Giunta e all’assessore Fedele di poter intervenire in questo senso nell’ambito del riordino di quelle che sono le tratte ferroviarie calabresi senza incorrere in maggiori spese da parte della Regione.

PRESIDENTE

In merito all’ordine del giorno ha chiesto di parlare l’onorevole Naccari. Ne ha facoltà.

Demetrio NACCARI CARLIZZI

Proprio perché lo si ritiene utile, penso sia sufficiente che l’assessore concordi la modifica del contratto di servizio con Trenitalia. Nel senso che essendo un treno regionale per i pendolari è finanziato dalle risorse del Tpl.

Al di là, quindi, dell’approvazione e del voto favorevole del Partito democratico basterebbe in questo caso una mera integrazione e modifica, chiaramente con l’indicazione della soppressione della tratta corrispondente che, altrimenti, eccederebbe sul piano finanziario l’importo complessivo del contratto di servizio.

Poiché, quindi, lo voteremo tutti assieme, ci aspettiamo che a breve tempo l’assessore possa portare questa modifica al programma regionale e al contratto di servizio regionale.

PRESIDENTE

Prego, onorevole Fedele, ha facoltà di parlare.

Luigi FEDELE, assessore ai trasporti, all'intermodalità e all'internazionalizzazione

Grazie, Presidente. Qualche giorno fa avevamo parlato col collega Magno di questa problematica ed era già alla nostra attenzione.

Come ricordava il collega Naccari che mi pare abbia reminiscenze per quanto riguarda i trasporti - è stato assessore - cercheremo di trovare una soluzione. Indubbiamente la possiamo trovare modificando l’orario ma evitando di aggiungere un’altra corsa che comporterebbe oneri aggiuntivi che in questo momento la Regione non può permettersi.

Dobbiamo valutarla per bene, per evitare che la corsa che si modifica non crei ulteriori problemi e disagio ai cittadini.

Credo che ci siano le condizioni per cui, visto l’ordine del giorno approvato alla unanimità dal Consiglio, questa problematica vada tenuta in grande considerazione.

PRESIDENTE

Grazie, onorevole Fedele. Pongo in votazione l’ordine del giorno presentato dall’onorevole Magno.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno di iniziativa del consigliere Chiappetta “In ordine ai reati di abuso sessuale ed adescamento via Internet in danno di minori”

PRESIDENTE

Si passa all’ordine del giorno di iniziativa del consigliere Chiappetta “In ordine ai reati di abuso sessuale ed adescamento via Internet in danno di minori” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale della Calabria

premesso che

sui principali organi di informazione nazionali, sono state riportate notizie inerenti ad episodi di cronaca nera riguardanti abusi sessuali perpetrati nei confronti di minorenni adescate tramite social network;

il fenomeno di cui trattasi ha dimensioni sempre più preoccupanti a livello internazionale, tanto che il Parlamento europeo ed il Consiglio dell'UE hanno emanato un'apposita direttiva 2011/92/UE del 13 Dicembre 2011 relativa alla lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori;

tale direttiva prevede attuazione da parte degli Stati membri entro il 18 Dicembre 2013, prevedendo pene più severe per chi commette abusi sui minori e migliorando l'ambito della prevenzione dei reati e inserendo tra le nuove figure di reato quello di adescamento di minori anche attraverso l'utilizzo di Internet;

valutata la rilevanza del fenomeno che richiede interventi non solo di natura repressiva, ma particolare impegno in azioni ed interventi volti a prevenire il verificarsi di situazioni criminose di adescamenti ed abusi a tutela dei giovani che, in particolare, nelle fasce di età tra l'infanzia e l'inizio dell'adolescenza presentano condizioni di maturità inidonei ad individuare pericoli e rischi che possano loro causare danni e lesioni fisiche e psicologiche difficilmente superabili nel tempo;

in particolar modo nella città di Cosenza è in corso la lodevole iniziativa di associazioni di volontariato tra cui la “Peter Pan onlus” al fine di sollecitare l'azione delle Istituzioni pubbliche alle iniziative di contrasto al fenomeno di criminalità sociale relativo all'adescamento via Internet;

preso atto della necessità che la Regione Calabria svolga un ruolo positivo sia nei confronti del Governo nazionale al fine di promuovere iniziative legislative volte ad inserire nell'art. 444 del Codice di procedura penale i reati sessuali in danno dei minori e il loro adescamento tramite Internet tra quelli esclusi dal beneficio del patteggiamento;

tenuto presente

altresì, la necessità che la Regione Calabria predisponga un piano pluriennale di interventi ai sensi dell'articolo 23 della direttiva UE citata, per svolgere campagne di informazione e sensibilizzazione, anche in cooperazione con organizzazioni di riferimento della società civile e delle Istituzioni pubbliche nel campo dell'istruzione, del sociale e del Servizio sanitario, finalizzate a favorire una conoscenza della gravità del fenomeno in particolare tra i genitori e gli operatori della formazione, al fine di ridurre il rischio che i minori diventino vittime di abuso e/o di adescamento via Internet;

tutto quanto premesso e ritenuto Impegna

il Presidente della Giunta regionale a richiedere al Presidente del Consiglio dei ministri, l'adozione di una iniziativa legislativa d'urgenza di modifica del comma 1 bis dell'art. 444 del Codice di procedura penale, con l'inserimento dei reati per abuso sessuale ed adescamento via Internet in danno dei minori tra quelli esclusi dal beneficio del patteggiamento;

il Presidente e la Giunta regionale:

a predisporre, con l'utilizzo delle risorse e degli strumenti della comunicazione istituzionale, iniziative di informazione volte a sensibilizzare i responsabili di ogni ordine e grado delle Istituzioni pubbliche e private, con particolare riferimento agli operatori delle istituzioni formative e delle associazioni di volontariato, dello sport e delle attività sociali, sulla gravità che attraverso l'uso improprio di Internet i minori possano divenire vittime di adescamento ed abuso sessuale;

a porre in essere, attraverso appositi accordi di programma ed intese istituzionali, azioni adeguate di formazione ed aggiornamento professionale rivolte ai docenti delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, in collaborazione con la polizia postale e comunque gli operatori delle Forze dell'ordine per fare acquisire capacità tecniche e competenze per dare strumenti conoscitivi su come evitare le insidie della “Rete”.

Prego, onorevole Chiappetta, ha facoltà di illustrarlo.

Gianpaolo CHIAPPETTA

Mi rimetto all’ordine del giorno così come è stato letto in Aula.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’ordine del giorno presentato dall’onorevole Chiappetta.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno di iniziativa dei consiglieri De Gaetano, Censore, Guccione, Scalzo, Principe, Franchino, Sulla, Maiolo, Amato e altri, “In ordine alla situazione del personale LSU ed LPU della Regione Calabria”

PRESIDENTE

Ordine del giorno di iniziativa dei consiglieri De Gaetano, Censore, Guccione, Scalzo, Principe, Franchino, Sulla, Maiolo, Amato e altri, “In ordine alla situazione del personale LSU ed LPU della Regione Calabria” di cui do lettura: “Premesso che

in Calabria vi sono circa 5000 lavoratori LSU LPU;

questi lavoratori sono indispensabili per i comuni calabresi, senza i quali chiuderebbero molti servizi fondamentali;

gli stessi non percepiscono i sussidi e le integrazioni in maniera puntuale;

la Giunta regionale non ha previsto nel bilancio 2013 la relativa copertura finanziaria fino a dicembre 2013;

impegna la Giunta regionale

a trovare le somme per la copertura finanziaria dei sussidi ed integrazioni degli LSU ed LPU, fino a fine anno;

a trovare un meccanismo certo per pagare puntualmente a fine mese i sussidi e le integrazioni al fine di evitare gli inaccettabili ritardi che si sono verificati negli anni passati;

a garantire il proseguimento delle Convenzioni per gli anni successivi al 2013;

a pubblicare il bando regionale per la stabilizzazione per 1 anno 2013 come previsto dalla legge 20;

a chiedere un tavolo urgente al Ministro del lavoro per programmare un piano per la stabilizzazione del precariato calabrese, chiedendo il cambiamento di alcune norme:

- abolizione soltanto per gli LSU ed LPU del blocco delle assunzioni nel pubblico impiego;

- abolizione del tetto soltanto per gli LSU ed LPU del tetto degli stipendi dell'anno precedente per nuove assunzioni;

- ripristino degli incentivi economici, che erano previsti nella legge n 296/06 comma 1156 lettera f) per i Comuni sotto i 20.000 abitanti da parte dello Stato per la stabilizzazione degli LSU ed LPU;

- garantire in maniera retroattiva i contributi ai fini pensionistici a tutto il bacino LSU ed LPU da quando hanno iniziato ad essere impiegati nei progetti”.

Prego, onorevole De Gaetano.

Antonino DE GAETANO

L’ordine del giorno si illustra da sé, Presidente.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’ordine del giorno come letto in Aula.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno di iniziativa del consigliere Magno “In ordine alla chiusura del Centro di Meccanizzazione Postale di Lamezia Terme”

PRESIDENTE

Siamo all’ultimo ordine del giorno di iniziativa del consigliere Magno “In ordine alla chiusura del Centro di Meccanizzazione Postale di Lamezia Terme” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che

vi è notizia che, nei prossimi mesi, circa la metà degli attuali dipendenti del Centro di Meccanizzazione Postale di Lamezia Terme cesserà dalle proprie funzioni (a causa di pensionamenti naturali ed incentivati) e Poste Italiane, secondo fonti sindacali, non intende procedere a rimpiazzarli;

vi è, pertanto, il fondato timore che, a seguito di ciò, l'impianto verrà declassato e conseguentemente chiuso;

il centro, l'unico in Calabria, conta attualmente più di duecento dipendenti e garantisce servizi per l'intero territorio calabrese, approfittando della sua posizione baricentrica e della vicinanza alle infrastrutture più importanti della regione;

lo stesso è stato oggetto di diversi interventi di ristrutturazione ed ammodernamento ed è, pertanto, in grado di governare i più recenti processi di sviluppo tecnologico che hanno riguardato i servizi di smistamento delle comunicazione postali;

è necessario contrastare prospettive di chiusura della struttura che, prive di logiche certe di economicità, indebolirebbero il sistema della comunicazione regionale, isolandola ulteriormente, e mortificherebbero le aspettative ed i diritti acquisiti di centinaia di lavoratori;

tutto ciò premesso, il Consiglio regionale Impegna

il Presidente e la Giunta regionale ad attivarsi presso gli organismi governativi e parlamentari competenti, quelli già insediati e quelli di prossimo insediamento, per partecipare la ferma opposizione a progetti aziendali che prevedano la chiusura del Centro di Meccanizzazione Postale di Lamezia Terme, auspicando - invece - garanzie sul suo mantenimento in vita ed il rafforzamento della base occupazionale esistente”.

Prego, onorevole Magno.

Mario MAGNO

Mi rimetto all’ordine del giorno così come è stato letto in Aula.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Non vi sono più altri punti iscritti all’ordine del giorno, pertanto la seduta è tolta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle 20,33

Allegati

 

Congedo

Hanno chiesto congedo i consiglieri Aiello e Bilardi.

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Principe, Adamo, Amato, Censore, Ciconte, De Gaetano, Franchino, Guccione, Maiolo, Naccari Carlizzi, Scalzo – “Conferimento delle funzioni amministrative agli enti locali in attuazione dell’articolo 46, comma 8 dello Statuto della Regione Calabria” (P.L. n. 444/7^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento.

(Così resta stabilito)

Gallo – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 3 settembre 2012, n. 39 (Istituzione della struttura tecnica di valutazione VAS-VIA-AIA-VI)” (P.L. n. 445/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente.

(Così resta stabilito)

Chiappetta – “Modifica ed integrazione dell’articolo 59 ter della legge regionale 25 novembre 1996, n. 35 <Disciplina per l’assegnazione e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica>” (P.L. n. 446/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente.

(Così resta stabilito)

Chiappetta, Serra, Bilardi, Dattolo – “Cessazione dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti. Disciplina transitoria delle competenze regionali e strumenti operativi” (P.L. n. 447/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell’Unione Europea e relazioni con l’estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposta di legge statutaria

E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge statutaria di iniziativa dei consiglieri:

Principe, Adamo, Amato, Censore, Ciconte, De Gaetano, Franchino, Guccione, Naccari Carlizzi, Maiolo, Scalzo, Sulla – “Modifica dello Statuto (legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25)” (P.L.S. n. 12/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo d’Ufficio:

“Surroga del consigliere regionale Pietro Aiello, dimissionario” (P.P.A. n. 211/9^)

“Surroga del consigliere regionale Antonio Stefano Caridi, dimissionario” (P.P.A. n. 212/9^)

Promulgazione di leggi regionali

In data 21 marzo 2013, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali. Le stesse sono state pubblicate sul supplemento straordinario n. 2 del 28 marzo 2013 al B.U.R. n. 6 del 16 marzo 2013:

Legge regionale 21 marzo 2013, n. 6, recante: "Modifiche alla legge regionale 13 dicembre 2012, n. 63 (Ridefinizione assetto giuridico della Fondazione Campanella)";

Legge regionale 21 marzo 2013, n. 7, recante: "Integrazione alla legge regionale 27 dicembre 2012, n. 69";

Legge regionale 21 marzo 2013, n. 8, recante: "Modifiche alle leggi regionali 10/2003 e 69/2912";

Legge regionale 21 marzo 2013, n. 9, recante: "Modifiche alla legge regionale 4 dicembre 2012, n. 62 (Istituzione di Ecomusei in Calabria)";

Legge regionale 21 marzo 2013, n. 10, recante: "Disciplina transitoria per l’erogazione dei finanziamenti agli Enti utilizzatori di soggetti impegnati in attività socialmente utili e di pubblica utilità";

Legge regionale 21 marzo 2013, n. 11, recante: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 15 febbraio 2013, n. 5".

In data 29 marzo 2013, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali. Le stesse sono state pubblicate sul supplemento straordinario n. 3 del 5 aprile 2013 al B.U.R. n. 7 del 2 aprile 2013:

Legge regionale 29 marzo 2013, n. 12, recante: "Provvedimenti per garantire la piena funzionalità del Servizio Sanitario regionale";

Legge regionale 29 marzo 2013, n. 13, recante: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 27 dicembre 2012, n. 69";

Legge regionale 29 marzo 2013, n. 14, recante: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 10 gennaio 2013, n. 2 (Disciplina del collegio dei revisori dei conti del Consiglio regionale della Calabria)";

Legge regionale 29 marzo 2013, n. 15, recante: "Norme sui servizi educativi per la prima infanzia";

Legge regionale 29 marzo 2013, n. 16, recante: "Adeguamento della normativa regionale alle disposizioni contenute nel decreto legge 13 settembre 2012, n. 158 (noto come decreto Balduzzi) convertito con modificazioni nella legge 8 novembre 2012, n. 189. Modifiche ed integrazioni agli articoli 14 e 15 della legge regionale 19 marzo 2004, n. 11 ed all’articolo 20 della legge regionale 7 agosto 2002, n. 29".

Pubblicazione di deliberazione legislativa

La deliberazione legislativa n. 279 del 18 marzo 2013, recante: "Legge regionale - Riduzione del numero dei componenti del Consiglio regionale e dei componenti della Giunta regionale. Modifiche alla legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 "Statuto della Regione Calabria" è stata pubblicata ai fini notiziali - ai sensi dell’art. 123 della Costituzione e dell’art. 2 della legge regionale n. 35 del 10 dicembre 2001 - sul Supplemento straordinario n. 2 del 28 marzo 2013 al Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 6 del 16 marzo 2013.

Relazione annuale sull’attività della Commissione contro la ‘ndrangheta (articolo 7 legge regionale numero 50 del 27 dicembre 2002)

La Commissione contro la ‘ndrangheta, nella seduta del 21 marzo 2013, ha approvato la relazione sull’attività della Commissione stessa (giugno 2010 - ottobre 2012) in attuazione dell’articolo 7 della legge regionale n. 50 del 2002.

Emanazione di regolamenti regionali

In data 19 marzo 2013, il Presidente della Giunta regionale ha emanato i sotto indicati regolamenti regionali. Gli stessi sono stati pubblicati sul supplemento straordinario n. 2 del 28 marzo 2013 al B.U.R. n. 6 del 16 marzo 2013:

Regolamento regionale n. 2 del 19 marzo 2013 concernente: "Modifiche ed integrazioni al Regolamento regionale n. 7 del 28 giugno 2012 «Procedure per la denuncia, il deposito e l’autorizzazione di interventi di carattere strutturale per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica di cui alla legge regionale n. 35 del 19.10.2009 e s.m.i.»";

Regolamento regionale n. 3 del 19 marzo 2013 concernente: "Regolamento regionale per la disciplina delle strutture ausiliarie, assimilate e segreterie tecniche".

In data 27 marzo 2013, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale. Lo stesso è stato pubblicato sul supplemento straordinario n. 3 del 5 aprile 2013 al B.U.R. n. 7 del 2 aprile 2013:

Regolamento regionale n. 4 del 27 marzo 2013 concernente: "Regolamento attuativo della legge regionale del 26.7.2012 n. 30 avente come oggetto «Misure a favore dei Consorzi di Garanzia Collettiva Fidi in agricoltura»".

Interrogazioni a risposta immediata

Ciconte. Al Presidente della Giunta regionale nella qualità di commissario della sanità. Per sapere – premesso che:

con il Decreto 136/2011 il commissario alla sanità ha creato le premesse di una situazione devastante per l’intero comprensorio catanzarese;

l’ospedale Pugliese-Ciaccio, infatti, in base al suddetto decreto, vede completamente depotenziato il suo ruolo perdendo i posti letto destinati soprattutto all’emergenza e all’urgenza (la Medicina di Urgenza), e ad altri reparti di riconosciute e consolidate competenze e professionalità quali la dermatologia e la pneumologia. Il tutto a favore di un paventato aumento dei posti dell’università Magna Graecia, che devono invece gravare sull’intera rete ospedaliera regionale, essendo l’Università patrimonio di tutti i calabresi -:

quali provvedimenti intende assumere, per salvaguardare l’Ospedale Pugliese-Ciaccio, evitando le gravi ripercussioni che la situazione prospettata potrebbe avere sull’erogazione delle prestazioni sanitarie ai cittadini calabresi.

(339; 28.03.2013)

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale nella sua qualità di commissario regionale al Piano di Rientro dal debito sanitario. Per sapere - premesso che:

nel presidio ospedaliero "Spoke" di Castrovillari sono emerse gravi criticità che compromettono il ruolo e la funzione assunti dallo stesso presidio nel sistema "Emergenza-Urgenza" della Regione Calabria;

particolarmente gravi risultano essere le condizioni organizzative del Pronto Soccorso e dei reparti di Ortopedia e di Pneumologia;

il Pronto Soccorso è sottoposto ad un’intensa attività e versa in una situazione organizzativa emergenziale che ne compromette il funzionamento, determinando disservizi che si ripercuotono sui cittadini dell’area di competenza del presidio ospedaliero in oggetto;

il volume delle attività e delle prestazioni sanitarie presenta una media giornaliera di oltre 56 utenti trattati;

su dieci unità mediche previste, sono presenti nell’attuale dotazione organica solo cinque medici turnisti, un medico a 18 ore settimanali ed un medico che, per gravi motivi di salute riscontrati, non potrà più essere utilizzato in Pronto Soccorso;

la protratta carenza di almeno quattro medici, nonostante i turni aggiuntivi programmati, rende difficile garantire standards assistenziali accettabili e impossibile l’attivazione dei quattro posti- letto OBI (Osservazione Breve Intensiva) previsti dalla programmazione regionale con Decreto n. 14 del 2012;

altrettanto critica risulta essere la situazione dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia, già da molti mesi ridimensionata attraverso la riduzione dei posti letto da venti a dieci per gravi carenze di organico medico, in cui attualmente la situazione si è ulteriormente aggravata per il pensionamento di un medico ortopedico a causa del quale, ad oggi, sono in servizio solo un direttore facente-funzioni, un dirigente medico a tempo indeterminato e un dirigente medico con un contratto per 34 ore settimanali;

la Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia dovrebbe avere una dotazione organica di almeno sette medici;

la mancanza di almeno quattro medici rende praticamente impossibile il funzionamento del reparto e non garantisce un’adeguata assistenza ai degenti neanche in H12;

l’Unità Operativa di Pneumologia ha visto ridursi l’organico medico di due unità a fronte di un fabbisogno di personale medico stimato in quattro unità operative e tutto ciò rende precaria e inadeguata l’offerta del servizio;

il Direttore Generale dell’Asp di Cosenza Gianfranco Scarpelli ha più volte richiesto l’autorizzazione all’Ufficio del Commissario per l’attuazione del Piano di Rientro di emanare avvisi pubblici per l’assunzione di personale medico al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza e non ha ricevuto, finora, nessuna risposta;

lo stesso Direttore Generale ha più volte sollecitato al Commissario per l’attuazione del Piano di Rientro lo sblocco del turn over (per come previsto dal Decreto Balduzzi) per il personale sanitario e medico richiedendo l’autorizzazione a bandire avvisi pubblici per l’assunzione di 38 medici -:

come intende intervenire per scongiurare la chiusura o il ridimensionamento di interi reparti dell’ospedale "Spoke" di Castrovillari per gravi carenze di personale medico e paramedico ed evitare, così, il rischio di non garantire i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza);

le ragioni per le quali il Direttore Generale dell’Asp di Cosenza non è stato ancora autorizzato, per come da egli stesso richiesto, ad espletare avvisi pubblici per l’assunzione temporanea di personale medico al fine di scongiurare la mancata erogazione dei livelli essenziali di assistenza;

perché, a tutt’oggi, non sia ancora pervenuta, per come previsto dal Decreto Balduzzi, l’autorizzazione allo sblocco del turn-over che darebbe all’Asp di Cosenza la possibilità di bandire concorsi pubblici per l’assunzione di 38 medici.

(340; 28.03.2013)

Talarico D., Guccione. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’agricoltura. Per sapere – premesso che:

nell’ambito di una nota trasmissione televisiva nazionale, "Le lene Show" su Italia 1, è andato in onda recentemente un servizio sull’attività di associazioni onlus con finalità di promozione nel mondo di prodotti tipici calabresi, che avrebbero ricevuto cospicui finanziamenti da parte della Regione Calabria;

l’esempio portato nell’ambito del servizio era quello di un’associazione denominata “Fimetica onlus” finalizzata alla promozione dell’olio extra vergine d’oliva calabrese, anche attraverso la partecipazione ad eventi fieristici e competizioni internazionali del settore agroalimentare;

con grave danno d’immagine per la Calabria e le sue Istituzioni, è stato mostrato che i membri della suddetta associazione, con soldi pubblici, avrebbero visitato la città di Dubai e albergato in lussuosi hotel, dietro la copertura di un concorso internazionale;

gli stessi avrebbero perfino ammesso che i concorsi internazionali sono per lo più fittizi, non effettivamente svoltisi, ma inventati ad arte, solo per una questione formale, per giustificare l’esborso di contributi pubblici;

un membro della Fimetica, per come è stato riportato da alcuni organi di stampa, avrebbe raccontato di come alcuni politici calabresiAbbiano una figlia o degli amici che possiedono associazioni costituite esclusivamente per distribuire questi soldi pubblici, che poi diventano finanziamenti per grossi bacini elettorali che così vengono ricompensati per il loro servizio";

il Dirigente generale del dipartimento 4 Bilancio e Patrimonio della Regione, l’avv. Pietro Manna, sempre nel corso della trasmissione, ha parlato di pratiche di contributi per un ammontare di 50 milioni di euro revocate o da revocare, riferite anche alle attività di cui sopra;

dal servizio televisivo sembrerebbe emergere un "sistema truffaldino" messo in piedi ai danni della Regione, nell’ambito del quale molti soldi pubblici sarebbero stati dissipati per creare una rete di clientela mediante associazioni di comodo, che, nella realtà, ancorché abbiano intascato ingenti contributi, non avrebbero mai portato a termine alcun progetto formalmente dichiarato;

a seguito del clamore suscitato dal servizio televisivo, l’associazione Fimetica, con proprio comunicato stampa, ha smentito di aver usato soldi pubblici per pagare ai suoi membri il soggiorno a Dubai e che la stessa manifestazione abbia goduto di finanziamenti pubblici -:

se è stata avviata un’iniziativa per accertare la veridicità di quanto fatto emergere nell’ambito della nota trasmissione televisiva "Le Iene Show";

quali iniziative si intendono assumere per accertare eventuali responsabilità, anche di tipo penale, nell’ipotesi di uso distorto del denaro pubblico, per come emergerebbe dal servizio televisivo in questione;

se corrisponde al vero che congiunti di esponenti politici regionali sono coinvolti in associazioni che hanno beneficiato in questi anni di contributi pubblici, nell’ambito del "sistema" denunciato nel corso della trasmissione.

(341; 3.04.2013)

Giordano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

il ministro dello Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera ha firmato il decreto che ripartisce oltre 80 milioni di euro tra le Autorità Portuali che hanno utilizzato, come previsto dalla normativa, almeno l’80% dei finanziamenti ottenuti alla data del 31 dicembre 2009 per la realizzazione di opere infrastrutturali;

destinatari di tali risorse sono i porti di Genova, Savona, Gioia Tauro, Cagliari e Civitavecchia. A Genova andranno 20 milioni di euro quale cofinanziamento dell’Accordo di programma del 28 luglio 2011 per l’area industriale di Sestri; 25 milioni a Savona per il completamento della Piastra multifunzionale di Vado; 33 milioni a Civitavecchia, in tranche annuali a partire dal 2013 e fino al 2021, e destinati all’infrastrutturazione del porto commerciale di Gaeta. Come compensazione dei minori introiti derivanti dall’azzeramento delle tasse di ancoraggio sono stati riconosciuti infine 3,3 milioni di euro a Gioia Tauro e circa 1 milione a Cagliari;

come evidenziato da una nota stampa ufficiale diramata dal Ministero dello Sviluppo economico il 22 marzo 2013 l’emanazione del provvedimento di riparto è giunta dopo una complessa istruttoria coordinata dal Viceministro Mario Ciaccia, che ha coinvolto anche il Cipe e le regioni interessate;

la valutazione delle risorse stanziate indica come l’infrastruttura gioiese abbia usufruito di un finanziamento di gran lunga inferiore rispetto alle altre realtà portuali della penisola -:

quali criteri siano stati utilizzati nella relativa istruttoria che ha portato alla ripartizione dei fondi e le motivazioni che hanno determinato l’esiguità del finanziamento a favore dell’area portuale di Gioia Tauro;

se l’Ente Regione abbia fatto valere, durante l’istruttoria, tutti le problematiche afferenti al porto di Gioia Tauro, le risorse impegnate nell’Accordo di Programma Quadro e se tali parametri siano stati utilizzati nei criteri di ripartizione;

se l’Ente regionale abbia fatto rilevare come dal 2008 al 2011 la struttura portuale progressivamente abbia perduto circa un terzo del proprio traffico con la conseguente Cassa integrazione straordinaria per circa 400 lavoratori e che la situazione rischia di aggravarsi a causa dei rincari delle tasse portuali in seguito al decreto interministeriale Trasporti/Finanze che ha adeguato gli importi dei tributi portuali con aumenti del 30% quest’anno e di un ulteriore 15% dal 2014 delle tasse di ancoraggio e delle tasse sull’imbarco e sbarco delle merci nei porti;

quale sia lo stato di attuazione degli interventi ad oggi approvati per il rilancio dell’area portuale di Gioia Tauro e quali iniziative si intendono intraprendere per sostenere e riaffermare, nell’ambito delle risorse nazionali da ripartire tra le strutture portuali attraverso lo specifico fondo, criteri più equi e coerenti che non avvantaggino sistematicamente i porti siti nell’area centro settentrionale del Paese.

(342; 04.04.2013)

Guccione, De Gaetano, Censore, Franchino, Adamo. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore regionale ai lavori pubblici. Per sapere - premesso che:

in data 25 novembre 2010 è stato sottoscritto un APQ tra il Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare e la Regione Calabria, con il quale sono stati stanziati 220 (duecentoventi) milioni di euro per la riduzione del rischio idrogeologico in Calabria;

il succitato APQ, all’art. 8, istituisce un "Comitato di indirizzo e controllo per la gestione dell’accordo" composto da un rappresentante della Regione Calabria- Dip. LL.PP. e da un rappresentante del Dipartimento della Protezione civile presso la Presidenza del Consiglio dei ministri con compiti di indirizzo e controllo per la gestione dell’accordo;

l’art. 5 dell’APQ prevede, inoltre, che per l’attuazione dell’accordo i soggetti sottoscrittori si avvalgano di uno o più commissari straordinari;

con Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, su proposte del ministro dell’Ambiente, è stato nominato commissario straordinario il dr. Domenico Percolla, con incarico di durata triennale, per l’attuazione dell’APQ in oggetto;

il Decreto di nomina stabilisce, all’art. 2, che il Commissario provvede "alle opportune azioni di indirizzo e di supporto promuovendo le occorrenti intese tra i soggetti pubblici e privati interessati e, se del caso, emani gli atti e provvedimenti e curi tutte le attività di competenza delle amministrazioni pubbliche necessarie alla realizzazione degli interventi.... avvalendosi ove necessario dei poteri di sostituzione e deroga";

l’art. 4 del predetto Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri prevede, inoltre, che il commissario può avvalersi per l’espletamento di tutte le attività tecnico amministrative "degli Uffici del Ministero dell’ambiente e degli enti da questo vigilati, di società specializzate a totale capitale pubblico, delle strutture degli uffici delle amministrazioni periferiche dello Stato, della Regione, delle Provincie e dei Comuni, dei consorzi, delle università, delle aziende pubbliche di servizi";

allo stato attuale risultano avviate solo 4 (quattro) gare di appalto sui 179 (centosettantanove) interventi previsti dall’APQ;

è stata stipulata una convenzione con Invitalia SpA per 2M€;

è stato statuito in € 150.000 il compenso annuo del commissario;

l’APQ prevede, tra i 179 interventi per l’ammontare complessivo di 220 milioni di euro, la sistemazione del fiume Crati nei pressi dei comuni di Cassano e Corigliano e, quindi, l’area colpita dalla recente alluvione che ha inondato gli scavi di Sibari, il cui intervento prevede la somma di quattro milioni di euro che poteva e doveva essere già realizzato impedendo così un grave danno ad un’area archeologica di interesse mondiale;

appare evidente che l’emergenza è servita solo a dilatare i costi e i tempi di attuazione degli interventi e ad esautorare Regione, Province e Comuni -:

quali iniziative urgenti si intendono assumere nei confronti del Governo nazionale per far cessare immediatamente il commissariamento per l’attuazione dell’APQ per la riduzione del rischio idrogeologico in Calabria, considerati i fallimenti, gli sprechi e l’incapacità del Commissario a far partire e realizzare i 179 interventi previsti dallo stesso APQ, la cui mancata realizzazione ha provocato un danno gravissimo ai territori interessati e all’economia calabrese che, da oltre tre anni, non ha visto utilizzare uno solo dei 220 milioni di euro stanziati per la Calabria dal Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare per le finalità previste.

(344; 8.4.2013)

Interrogazione a risposta scritta

Naccari Carlizzi. Al Presidente della Giunta regionale, commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario. Per sapere – premesso:

le leggi 724/1994, 335/1995 e l.r. 34/2010;

la deliberazione n. 144 del 23 marzo 2012 del DG dell’azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria e la delibera n. 1000 del 1/12/2012 dell’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria -:

i direttori generali, sanitari ed amministrativi delle ASP e AO calabresi possiedono i prescritti requisiti e i titoli richiesti per le relative nomine;

se alcuno degli stessi sia stato nominato pur rientrando nel divieto di nomina disposto dall’art. 10 comma 9 l.r. n. 34/2010 (divieto di istaurare rapporti a qualsiasi titolo con soggetti che abbiano beneficiato dell’esodo incentivato) o nel divieto previsto dall’ art. 25 comma 1 della legge 724 del 23 dicembre 1994 (divieto di cumulo tra pensione anticipata di anzianità e lo svolgimento di incarichi a qualsiasi titolo per l’amministrazione di provenienza);

se alcuno degli stessi rivesta l’incarico pur essendo stato posto in quiescenza per riconosciuta inabilità assoluta per la quale percepisce pensione di invalidità a qualsiasi proficua attività lavorativa;

se esistono direttori generali, amministrativi o sanitari che versino in regime di incompatibilità per rapporti convenzionali con il SSR;

quali urgenti provvedimenti voglia prendere il commissario ad acta per il piano di rientro per rimuovere i soggetti che versassero nei divieti e nelle condizioni di incompatibilità eventualmente riscontrate e procedere per atti conseguenti (recupero somme, segnalazione autorità competenti).

(343; 05.04.2013)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 201/9^, recante: “Agenzia della Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (A.R.C.E.A.) – Approvazione Rendiconto Generale relativo all’esercizio finanziario 2009” (Del. n. 291)

Il Consiglio regionale

Vista la delibera di Giunta regionale n. 518 del 6 dicembre 2012;

Visti:

l’art. 12 della legge regionale 8 luglio 2002, n. 24;

l’art. 28 della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13 che approva l’istituzione dell’Organismo Pagatore Regionale;

l’art. 57 della L.R. n. 8/2002 e s.m. e i.;

l’art. 54 dello Statuto regionale;

Tenuto conto

della deliberazione n. 196 del 23 luglio 2012 con la quale il Consiglio regionale ha approvato il Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2008, redatto dall’ARCEA;

della deliberazione n. 357 del 6 agosto 2009 con la quale il Consiglio regionale ha approvato il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2009 redatto dall’ARCEA;

Visti il decreto del Direttore Generale dell’ARCEA n. 168 del 16 aprile 2010, con il quale viene approvato il Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2009, che si allega in copia unitamente al conto di bilancio 2009 ed al Rendiconto Generale del Patrimonio;

l’allegata relazione di accompagnamento al medesimo rendiconto redatta dal Direttore Generale;

Considerata la nota con la quale l’Arcea attesta che alla chiusura dell’esercizio finanziario 2009 non esiste alcun impegno di spesa fuori bilancio e non registrato nel rendiconto dell’esercizio stesso;

che il Collegio dei revisori dei conti dell’Azienda ha espresso parere favorevole all’approvazione del rendiconto 2009 senza rilievi ed osservazioni in merito;

Tenuto conto

che il verbale del 26 maggio 2010 del Dipartimento Agricoltura Foreste e Forestazione esprime parere favorevole, nulla rilevando sotto il profilo della legittimità, all’approvazione del Rendiconto Generale 2009 per come predisposto e approvato dal Direttore Generale dell’ARCEA con decreto n. 168 del 16 aprile 2009;

dell’allegata relazione istruttoria sul Rendiconto Generale in oggetto redatta dal Settore Ragioneria Generale, con la quale "viene proposta l’approvazione del Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2009, con la prescrizione che l’Agenzia adotti misure e provvedimenti al fine di perseguire gli obiettivi di finanza pubblica e contenimento della spesa per come dettato dalla legge regionale e n. 19 del 2009 e s.m.e i.. Altresì, tenuto conto delle disposizioni dettate dall’art. 27, comma 8, e tenuto conto che i vertici dell’agenzia sono diversi da quelli che operavano nell’anno 2009, si dispone la segnalazione del mancato rispetto dell’art. 27 della legge regionale n. 19/2009 alla magistratura contabile al fine di porre in essere le necessarie verifiche in ordine all’esistenza di eventuale responsabilità contabile".

Considerato che la Seconda Commissione Bilancio, Programmazione economica, attività produttive, Affari dell’Unione Europea e relazioni con l’estero, facendo proprie le prescrizioni indicate nella delibera di Giunta regionale e le prescrizioni del Dipartimento Bilancio, ha approvato il provvedimento amministrativo di cui all’oggetto nella seduta del 14 gennaio 2013;

Delibera

di approvare, ai sensi dell’articolo 57 della lr. n. 8/2002, il Rendiconto Generale dell’Agenzia della Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (A.R.C.E.A.) relativo all’esercizio finanziario 2009, unitamente alle prescrizioni espresse dalla Giunta regionale che prevedono di adottare misure e provvedimenti al fine di perseguire gli obiettivi di finanza pubblica e contenimento della spesa per come dettato dalla legge n. 19 del 12 giugno 2009 e s.m. e i. e di procedere, ex art. 27, comma 8 della legge regionale n. 19/2009, alla segnalazione del mancato rispetto dell’art. 27 della legge regionale 19/2009 alla Procura della Corte dei Conti, al fine di porre in essere le necessarie verifiche in ordine all’esistenza di eventuale responsabilità contabile, con allegati tutti i documenti richiamati in premessa che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione".

(Allegati)

Proposta di legge numero 357/9^, recante: “Modifica articolo 30 della legge regionale n. 7 del 21 agosto 2006 e ss.mm.ii. e articolo 20 della legge regionale n. 22 del 5 ottobre 2007 e ss.mm.ii” (Del. n. 292)

Art. 1

(Modifiche all’articolo 30 L.R. 7/2006)

1. Al comma 4 dell’articolo 30 della legge regionale 21 agosto 2006, n. 7, così come già modificato dall’articolo 20, comma 1, della L.R. 22/2007, dall’articolo 1, comma 1, primo capoverso, della L.R. 35/2008, dall’ articolo 1, comma 1, della L.R. 30/2009, dall’articolo 1, comma 1, della L.R.  30/2010, dall’articolo 1, comma 1, della L.R. 26/2011, le parole «di ulteriori 70 mesi» sono sostituite dalle parole «di ulteriori 82 mesi».

Art. 2

(Modifiche all’articolo 20 L.R. 22/2007)

1. Al comma 2 dell’articolo 20 della legge regionale 5 ottobre 2007, n. 22, così come già modificato dall’ articolo 1, comma 1, secondo capoverso, della L.R. 35/2008, dall’articolo 1, comma 2, della L.R. 30/2009, dall’articolo 1, comma 2, della L.R. 30/2010, dall’articolo 1, comma 2 della L.R. 26/2011, le parole «entro 56 mesi» sono sostituite dalle parole «entro 68 mesi».

Art. 3

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 202/9^, recante: “POR Calabria FSE 2007-2013. Rettifica parziale della deliberazione di Giunta regionale n. 433 del 5 ottobre 2012 recante ‘Presa d’atto del programma operativo regionale Calabria FSE 2007-2013 così come modificato dalla Decisione C(2012) 6337 del 10 settembre 2012 della Commissione europea ed approvazione del nuovo Piano finanziario per Assi prioritari e obiettivi specifici comuni” (Del. n. 293)

"Il Consiglio regionale

Vista la delibera di Giunta regionale n. 490 del 6 novembre 2012;

Visti

il Regolamento (CE) n.1081/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo Sociale Europeo e recante abrogazione del Regolamento (CE) n. 1784/1999 e ss.mm.ii;

il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio dell’11 luglio 2006, ed in particolare i paragrafi 1, 2 e 3;

il Regolamento (CE) n. 1828/2006 della Commissione dell’8 dicembre 2006 e ss.mm.ii.;

il Programma Operativo Regionale Calabria FSE 2007-2013;

la deliberazione di Giunta regionale n. 213 del 10 marzo 2008 con la quale è stato approvato il Piano Finanziario del POR Calabria FSE 2007-2013 per Assi e Obiettivi Specifici Comuni;

Considerato che

in ragione degli intervenuti mutamenti nel contesto economico e sociale, al fine di consentire una più efficace attuazione del POR Calabria FSE 20072013, si è reso necessario proporre una revisione finanziaria del Programma;

con DGR n. 283 del 15 giugno 2012 la Giunta regionale prendeva atto della proposta di rimodulazione del POR Calabria FSE 2007-2013, successivamente approvata con Deliberazione n. 234 del 18 ottobre 2012 dal Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo 12, comma 1 della legge regionale n. 3/2007;

in seguito all’approvazione con procedura scritta del Comitato di sorveglianza conclusasi in data 19 maggio 2012 la Commissione Europea con Decisione C (2012) 6337 del 10 settembre 2012 modificava la Decisione C (2007) 6711 del 17 dicembre 2007 e approvava definitivamente le modifiche apportate al POR Calabria FSE 2007-2013 per quanto attiene in particolare al nuovo quadro finanziario del Programma;

con DGR n. 433 del 5 ottobre 2012, la Giunta regionale prendeva atto del nuovo POR Calabria FSE 2007-2013 e approvava il nuovo Piano finanziario del Programma Operativo Regionale Calabria FSE 2007-2013 articolato per Assi e Obiettivi Specifici Comuni, successivamente approvato dal Consiglio regionale con Deliberazione n. 235 del 18 ottobre 2012, ai sensi dell’articolo 12, comma 1 della legge regionale n. 3/2007;

Ritenuto opportuno modificare la ripartizione finanziaria dei capitoli di spesa previsti per Obiettivo Specifico all’interno dei singoli Assi al fine di adeguare il nuovo quadro agli impegni effettivamente assunti alle reali previsioni di impegno da accendere sui capitoli di pertinenza;

Preso atto della relazione dell’Autorità di Gestione del POR Calabria FSE 2007-2013 sullo stato di attuazione del POR Calabria FSE 2007-2013, assunta con prot. n. 1730 dell’11 gennaio 2013;

Considerato che la Seconda Commissione Bilancio, Programmazione economica e attività produttive, Affari con l’Unione Europea e relazioni con l’estero, udita la relazione dell’Autorità di Gestione del POR Calabria FSE 20072013, ha approvato il provvedimento amministrativo di cui all’oggetto nella seduta del 14 gennaio 2013;

Delibera

di rettificare la delibera di Giunta regionale n. 433 del 5 ottobre 2012, successivamente approvata dal Consiglio regionale con Deliberazione n. 235 del 18 ottobre 2012, nella sola parte in cui viene approvato il nuovo Piano Finanziario del Programma Operativo Regionale Calabria FSE 20072013 articolato per Assi e Obiettivi Specifici Comuni;

di approvare il nuovo Piano Finanziario del Programma Operativo Regionale Calabria FSE 2007-2013 articolato per Assi e Obiettivi Specifici Comuni come riportato nelle Tabelle allegate che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione".

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 203/9^, recante: “POR Calabria FSE 2007-2013. Proposta di riprogrammazione del POR Calabria FSE 2007 – 2013 per il Piano di Azione Coesione” (Del. n. 294)

“Il Consiglio regionale

vista la delibera di Giunta regionale n. 502 del 15 novembre 2012;

visti

il Regolamento (CE) n.1081/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo Sociale Europeo e recante abrogazione del Regolamento (CE) n. 1784/1999 e ss.mm.ii.;

il Regolamento (CE) n. 1083/2008 del Consiglio dell’11 luglio 2008, ed in particolare i paragrafi 1, 2 e 3;

il Regolamento (CE) n. 1828/2006 della Commissione dell’8 dicembre 2006 e ss.mm.ii.;

il Programma Operativo Regionale Calabria FSE 2007-2013;

la DGR n. 433 del 5 ottobre 2012, successivamente approvata ai sensi dell’articolo 12, comma 1 della legge regionale n. 3/2007, dal Consiglio regionale con deliberazione n. 235 del 18 ottobre 2012, con la quale si è preso atto delle modifiche al POR Calabria FSE 2007-2013 approvate dalla Commissione Europea con Decisione C (2012) 6337 del 10 settembre 2012;

tenuto conto

della delibera CIPE n. 1 dell’11 gennaio 2011;

del Piano di Azione Coesione del 15 novembre 2011 e successive integrazioni e aggiornamenti;

considerato che

al fine di superare le difficoltà nella fase di attuazione del POR Calabria FSE 2007-2013 si è reso necessario, nell’alveo della Delibera CIPE n. 1 dell’11 gennaio 2011, proporre una riprogrammazione finanziaria del Programma;

al fine di sopperire al rischio dell’eventuale mancato raggiungimento dei target e del conseguente disimpegno automatico, nonché per rispondere all’esigenza di dotare delle necessarie risorse gli interventi previsti nel Piano di Azione Coesione, si è proposta la riprogrammazione del POR Calabria FSE 2007-2013 che comporterà una riduzione della quota di cofinanziamento nazionale complessiva pari a euro 60 milioni che graverà sui singoli Assi del Programma Operativo;

al fine di dare piena attuazione alla riprogrammazione del POR è stato elaborato un documento recante "Proposta di riprogrammazione del POR Calabria FSE 2007-2013 per il Piano di Azione Coesione", che riporta i motivi della revisione, ne esamina l’impatto sulla strategia del Programma ed evidenzia il nuovo quadro finanziario del POR Calabria FSE 2007-2013;

preso atto della relazione dell’Autorità di Gestione del POR Calabria FSE 2007-2013 sullo stato di attuazione del POR Calabria FSE 2007-2013, assunta con prot. n. 1730 deJl’11 gennaio 2013;

considerato che la Seconda Commissione Bilancio, Programmazione economica e attività produttive, Affari con l’Unione Europea e relazioni con l’estero udita la relazione dell’Autorità di Gestione del POR Calabria FSE 20072013, ha approvato il provvedimento amministrativo di cui all’oggetto nella seduta del 14 gennaio 2013;

Delibera

per le motivazioni indicate in premessa, di approvare la proposta di riprogrammazione del POR Calabria FSE 2007-2013 per il Piano di Azione Coesione, unitamente ai suoi allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione".

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 207/9^, recante: “Adozione della proposta di riprogrammazione del POR Calabria FESR 2007/2013 e autorizzazione all’Autorità di Gestione a sottoporla ai membri del Comitato di Sorveglianza e a notificarla alla Commissione europea” (Del. n. 295)

“Il Consiglio regionale

vista la delibera di Giunta regionale n. 491 del 12 novembre 2012 recante in oggetto "Adozione della proposta di riprogrammazione del POR Calabria FESR 2007/2013 e autorizzazione all’Autorità di gestione a sottoporla ai membri del Comitato di Sorveglianza e a notificarla alla Commissione europea";

vista la delibera di Giunta regionale n. 536 del 6 dicembre 2012 recante in oggetto "Rettifica deliberazione della Giunta regionale n. 491 del 12 novembre 2012 recante «Adozione della proposta di riprogrammazione del POR Calabria FESR 2007/2013 e autorizzazione all’Autorità di gestione a sottoporla ai membri del Comitato di Sorveglianza e a notificarla alla Commissione europea»";

visti il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del CONSIGLIO recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e che abroga il regolamento (CE) n. 1260/1999;

il Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e recante abrogazione del Regolamento (CE) n. 1783/1999;

la delibera CIPE n. 1 dell’11 gennaio 2011 recante "Obiettivi, criteri e modalità di programmazione delle risorse per le aree sottoutilizzate e selezione ed attuazione degli investimenti per i periodi 2000-2006 e 2007-2013;

preso atto della Nota tecnica adottata il 22 ottobre 2012 dal Ministero per la Coesione territoriale, la quale definisce gli "Strumenti diretti per impresa e lavoro nel Sud per la terza e ultima riprogrammazione Piano Azione Coesione";

udita la relazione della Dott.ssa Rizzo, delegata dall’Autorità di gestione POR Calabria FESR 2007/2013, la quale ha illustrato gli strumenti a favore di imprese e lavoro che la Regione Calabria prevede di attivare per rafforzare gli obiettivi del Piano di Azione e Coesione, dettagliandone la destinazione finanziaria;

considerato che il provvedimento concretizza la terza ed ultima riprogrammazione dei Programmi operativi regionali, in stretta aderenza agli indirizzi fomiti dall’Unione Europea e dal Governo centrale, prevedendo l’attuazione di misure di contrasto all’attuale crisi economica e di promozione dell’imprenditorialità;

delibera

di adottare ai sensi dell’articolo 12 della legge regionale n. 3 del 5 gennaio 2007 la proposta di riprogrammazione del POR Calabria FESR 2007/2013 approvata dalla Giunta regionale con deliberazione n. 491/2012 e successivamente rettificata con deliberazione n. 536/2012".

(Allegati)

Proposta di legge numero 447/9^, recante “Cessazione dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti. Disciplina transitoria delle competenze regionali e strumenti operativi” (Del. n. 296)

Art. 1

1. A seguito della cessazione, con decorrenza dal 10 gennaio 2013, dello stato di emergenza nel settore rifiuti disposta dall’Ordinanza di Protezione Civile n. 57 del 14 marzo 2013, pubblicata sulla GURI S.O. n. 69 del 22 marzo 2013, la Regione Calabria prosegue, in regime ordinario, la gestione degli interventi e delle iniziative finalizzate al superamento delle criticità in atto, nonché a svolgere tutte le attività rientrate nella propria competenza, nel rispetto di quanto stabilito nella stessa Ordinanza.

2. Le tariffe, cosi come determinate dai provvedimenti vigenti, per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani sia per il conferimento in impianto che per quello in discarica sono versate dai soggetti tenuti al pagamento direttamente alla Regione Calabria con le modalità fissate con decreto del dirigente generale del Dipartimento Politiche dell’Ambiente, d’intesa con il Dirigente generale del Dipartimento Bilancio e Patrimonio.

3. La Giunta regionale con apposito provvedimento, può, anche per incentivare la raccolta differenziata dei rifiuti, rimodulare le tariffe in aumento o in diminuzione, definendo appositi criteri, in ragione delle somme incassate ai sensi del comma 2 e delle percentuali di raccolta differenziata raggiunte, ferma restando la salvaguardia degli equilibri di bilancio.

4. Al fine di garantire la continuità del servizio di trattamento e smaltimento dei rifiuti e il pagamento dei gestori/concessionari del servizio, in caso di inosservanza da parte dei Comuni di due scadenze di pagamento consecutive della tariffa di cui al comma 2, il Presidente della Giunta regionale, previa diffida del Dipartimento Politiche dell’Ambiente della Regione Calabria, d’intesa con il Dipartimento Bilancio e Patrimonio, di messa in mora dei Comuni interessati, nomina appositi commissari ad acta, da individuarsi tra i dirigenti regionali, che provvedono, con oneri a carico dei comuni inadempienti, alla liquidazione e pagamento delle somme dovute alla Regione. È fatto salvo il ricorso alle procedure di cui agli articoli 40 bis e 40 ter della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8. È in facoltà della Regione procedere alla ritenzione ed incameramento delle somme dovute a qualsiasi titolo ai soggetti morosi per come previsto dall’articolo 40, comma 3, della legge regionale 12 giugno 2009, n.19.

5. Con le stesse modalità di cui al precedente comma può procedersi al recupero delle somme dovute alla Regione dai soggetti passivi del tributo speciale per il deposito in discarica di cui alla legge regionale 28 agosto 2000, n. 16, nonché dei ratei delle tariffe dovute e stabiliti nei piani di rientro stipulati dai Comuni morosi.

6. La Giunta provvede con apposito provvedimento ad attuare il disposto di cui all’articolo 196 lettera p) del d.lgs. n. 152 del 2006, definendo le modalità di approvvigionamento da parte degli Enti pubblici regionali e delle società a prevalente capitale pubblico, anche di gestione dei servizi, di beni e manufatti prodotti con materiale riciclato nella misura di almeno il 30% del fabbisogno complessivo previsto.

7. L’applicazione delle norme di cui ai commi precedenti cesserà la sua efficacia con l’attuazione della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, disciplinata dal decreto legge 13 agosto 2011 n.138, convertito, con modificazioni, in legge 14 settembre 2011 n. 148 e successive modifiche ed integrazioni e secondo quanto previsto in materia di gestione dei rifiuti dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.

Art. 2

1. Le somme riscosse nell’esercizio finanziario 2013 per effetto delle disposizioni di cui all’articolo 1, sono destinate alle azioni di competenza regionale nelle materie oggetto di subentro, di cui all’ordinanza n. 57 del 14 marzo 2013 del Capo Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

2. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le relative variazioni al documento tecnico di cui all’articolo 10 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 allocando nella pertinente UPB 3.2.01.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2013 le risorse effettivamente accertate e riscosse all’UPB 1.1.03 dello stato di previsione dell’entrata del bilancio medesimo.

3. Nelle more degli adempimenti di cui al precedente comma, al fine di assicurare immediata copertura finanziaria all’avvio delle attività di competenza regionale nelle materie oggetto di subentro, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2013 la spesa di euro 20.000.000,00 con allocazione alla UPB dello stato di previsione della spesa bilancio 2013.

4. Alla copertura degli oneri di cui al precedente comma si provvede con le somme relative al maggiore accertamento della tassa automobilistica regionale, omessa o insufficientemente corrisposta per gli anni tributari 2009 e 2010, già riscosse nel corso dell’esercizio finanziario 2013 all’UPB 1.1.02 dell’entrata del bilancio regionale (capitolo 11020013), ai sensi dell’articolo 34 della legge regionale 12 giugno 2009, n. 19. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le opportune variazioni al documento tecnico di cui all’articolo 10 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.

Art. 3

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Ordine del giorno numero 100 del 8.04.2013 di iniziativa del consigliere Magno “In merito alla chiusura del carcere di Lamezia Terme”

Il Consiglio regionale

premesso che

vi è notizia che il Piano Nazionale per le Carceri elaborato dall’ultimo Governo prevede la soppressione del Carcere di Lamezia Terme;

tale decisione si pone in netta contraddizione con la nota emergenza penitenziaria che affligge il nostro paese, di recente stigmatizzata anche dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo;

la stessa, inoltre, appare irragionevole alla luce delle peculiarità della struttura lametina di recente messe in risalto dal rapporto di “Antigone”, nota associazione “per i diritti e le garanzie nel sistema penale”;

si priverebbe, inspiegabilmente, un comprensorio di 120.000 abitanti di un importante presidio di legalità e sicurezza il quale, grazie al quotidiano impegno del personale e della direzione e nonostante le immancabili difficoltà e criticità che caratterizzano il sistema penitenziario nazionale, ha conseguito buoni risultati in materia di organizzazione, ordine e pulizia degli ambienti, iniziative trattamentali a favore della popolazione detenuta, tutte connotate da concretezza ed effettiva valenza risocializzante;

la notizia, che ha destato – come è giusto – un grave allarme sociale, appare incomprensibile nella misura in cui penalizza esclusivamente il penitenziario lametino, l’unico per il quale si è deciso di procedere a soppressione;

per tutto ciò premesso

Impegna

il Presidente e la Giunta regionale ad attivarsi presso gli organismi governativi e parlamentari competenti, quelli già insediati e quelli di prossimo insediamento, per rivedere tale decisione, scongiurando l’ipotesi di chiusura prevista dal Piano Nazionale delle Carceri;

contestualmente, rinnova la richiesta già formulata con Ordine del giorno del 4.8.2010, di prevedere la costruzione di un nuovo istituto penitenziario nell’area di Lamezia Terme.

Ordine del giorno numero 101 del 8.04.2013 di iniziativa del consigliere Magno “In merito al ripristino del collegamento ferroviario da Lamezia Terme Centrale per Catanzaro Lido delle ore 6.10”

Il Consiglio regionale

premesso che

è da circa 6 mesi che a causa della soppressione di alcuni treni da parte di Trenitalia S.p.A. per i pendolari che ogni giorno, per motivo di studio e di lavoro, si recano da Lamezia Terme a Catanzaro Lido è diventato problematico raggiungere i posti di lavoro, gli uffici e la sede Universitaria;

che i pendolari hanno sottoscritto una petizione di circa 30 firme, della quale si allega copia, inviata al Sindaco di Lamezia Terme in data 4 aprile 2013, con la quale lamentano le difficoltà di spostamento a causa della soppressione del treno che partiva alle ore 6.10 dalla stazione di Lamezia Terme Centrale in direzione Catanzaro Lido;

che a causa di tale soppressione alcuni pendolari non possono raggiungere il proprio posto di lavoro in orari tali da consentire il pieno svolgimento della loro attività che inizia alle ore 7.30;

che da pochi giorni è stata riattivata la linea ferroviaria Lamezia Terme Centrale – Catanzaro Lido, prima interrotta, e che l’orario pubblicato inserisce come primo treno utile quello delle 7.15;

per tutto ciò premesso

Impegna

il Presidente e la Giunta regionale, ad attivarsi presso Trenitalia S.p.A., al fine di richiedere il ripristino della linea per come evidenziata in premessa in un contesto di riordino dei collegamenti ferroviari regionali.

Ordine del giorno numero 102 del 8.04.2013 di iniziativa del consigliere Chiappetta “In ordine alla direttiva 2011/92/UE, emanata dal Parlamento europeo e dal Consiglio della Unione europea, relativa alla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori”

Il Consiglio regionale

premesso che

sui principali organi di informazione nazionale, sono state riportate notizie inerenti ad episodi di cronaca nera riguardanti abusi sessuali perpetrati nei confronti di minorenni adescate tramite social network;

rilevato che

il fenomeno di cui trattasi ha dimensioni sempre più preoccupanti a livello internazionale, tanto che il Parlamento europeo ed il Consiglio dell’UE hanno emanato un’apposita direttiva 2011/92/UE del 13 dicembre 2011 relativa alla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori;

tale direttiva prevede attuazione da parte degli Stati membri entro il 18 dicembre 2013 e migliorando l’ambito della prevenzione dei reati e inserendo tra le nuove figure di reato quello di adescamento di minori anche attraverso l’utilizzo di Internet;

valutata

la rilevanza del fenomeno che richiede interventi non solo di natura repressiva, ma particolare impegno in azioni ed interventi volti a prevenire il verificarsi di situazioni criminose di adescamenti ed abusi a tutela dei giovani che, in particolare, nelle fasce di età tra l’infanzia e l’inizio dell’adolescenza presentano condizioni di maturità inidonei ad individuare pericoli e rischi che possano loro causare danni e lesioni fisiche e psicologiche difficilmente superabili nel tempo;

preso atto che

in particolar modo nella città di Cosenza è in corso la lodevole iniziativa di associazioni di volontariato tra cui la "Peter Pan onlus" al fine di sollecitare l’azione delle Istituzioni pubbliche alle iniziative di contrasto al fenomeno di criminalità sociale relativo all’adescamento via Internet;

preso atto

della necessità che la Regione Calabria svolga un ruolo positivo sia nei confronti del Governo nazionale al fine di promuovere iniziative legislative volte ad inserire nell’art. 444 del Codice di procedura penale i reati sessuali in danno dei minori e il loro adescamento tramite Internet tra quelli esclusi dal beneficio del patteggiamento;

tenuto presente:

altresì, la necessità che la Regione Calabria predisponga un piano pluriennale di interventi ai sensi dell’articolo 23 della direttiva UE citata, per svolgere campagne di informazione e sensibilizzazione, anche in cooperazione con organizzazioni di riferimento della società civile e delle Istituzioni pubbliche nel campo dell’istruzione, del sociale e del Servizio sanitario, finalizzate a favorire una conoscenza della gravità del fenomeno in particolare tra i genitori e gli operatori della formazione, al fine di ridurre il rischio che i minori diventino vittime di abuso e/o di adescamento via Internet.

Tutto quanto premesso e ritenuto

Impegna

il Presidente della Giunta regionale a richiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri, l’adozione di una iniziativa legislativa d’urgenza di modifica del comma 1 bis dell’art. 444 del Codice di procedura penale, con l’inserimento dei reati per abuso sessuale ed adescamento via Internet in danno dei minori tra quelli esclusi dal beneficio del patteggiamento;

il Presidente e la Giunta regionale:

a predisporre, con l’utilizzo delle risorse e degli strumenti della comunicazione istituzionale, iniziative di informazione volte a sensibilizzare i responsabili di ogni ordine e grado delle Istituzioni pubbliche e private, con particolare riferimento agli operatori delle istituzioni formative e delle associazioni di volontariato, dello sport e delle attività sociali, sulla gravità che attraverso l’uso improprio di Internet i minori possano divenire vittime di adescamento ed abuso sessuale;

a porre in essere, attraverso appositi accordi di programma ed intese istituzionali, azioni adeguate di formazione ed aggiornamento professionale rivolte ai docenti delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, in collaborazione con la polizia postale e comunque gli operatori delle Forze dell’ordine per fare acquisire capacità tecniche e competenze per dare strumenti conoscitivi su come evitare le insidie della "Rete".

Ordine del giorno numero 103 del 8.04.2013 di iniziativa dei consiglieri De Gaetano, Censore, Guccione, Scalzo, Principe, Franchino, Sulla, Maiolo, Amato “In merito alla situazione del personale Lsu e Lpu della Regione Calabria

Il Consiglio regionale

premesso che

in Calabria vi sono circa 5000 lavoratori LSU LPU;

questi lavoratori sono indispensabili per i comuni calabresi, senza i quali chiuderebbero molti servizi fondamentali;

gli stessi non percepiscono i sussidi e le integrazioni in maniera puntuale;

la Giunta regionale non ha previsto nel bilancio 2013 la relativa copertura finanziaria fino a dicembre 2013;

Impegna

la Giunta regionale a trovare le somme per la copertura finanziaria dei sussidi ed integrazioni degli LSU ed LPU, fino a fine anno;

a trovare un meccanismo certo per pagare puntualmente a fine mese i sussidi e le integrazioni al fine di evitare gli inaccettabili ritardi che si sono verificati negli anni passati;

a garantire il proseguimento delle Convenzioni per gli anni successivi al 2013;

a pubblicare il bando regionale per la stabilizzazione per l’anno 2013 come previsto dalla legge 20;

a chiedere un tavolo urgente al Ministro del Lavoro per programmare un piano per la stabilizzazione del precariato calabrese, chiedendo il cambiamento di alcune norme:

abolizione soltanto per gli LSU ed LPU del blocco delle assunzioni nel pubblico impiego;

abolizione soltanto per gli LSU ed LPU del tetto degli stipendi dell’anno precedente per nuove assunzioni;

ripristino degli incentivi economici, che erano previsti nella legge n. 296/06 comma 1156 lettera f per i Comuni sotto i 20.000 abitanti da parte dello Stato per la stabilizzazione degli LSU ed LPU;

garantire in maniera retroattiva i contributi ai fini pensionistici a tutto il bacino LSU ed LPU da quando hanno iniziato ad essere impiegati nei progetti.

Ordine del giorno numero 104 del 8.04.2013 di iniziativa del consigliere Magno “In merito alla chiusura del Centro di Meccanizzazione Postale di Lamezia Terme”

Il Consiglio regionale

premesso che

vi è notizia che, nei prossimi mesi, circa la metà degli attuali dipendenti del Centro di Meccanizzazione Postale di Lamezia Terme cesserà dalle proprie funzioni (a causa di pensionamenti naturali ed incentivati) e Poste Italiane, secondo fonti sindacali, non intende procedere a rimpiazzarli;

vi è, pertanto, il fondato timore che, a seguito di ciò, l’impianto verrà declassato e conseguentemente chiuso;

il centro, l’unico in Calabria, conta attualmente più di duecento dipendenti e garantisce servizi per l’intero territorio calabrese, approfittando della sua posizione baricentrica e della vicinanza alle infrastrutture più importanti della regione;

lo stesso è stato oggetto di diversi interventi di ristrutturazione ed ammodernamento ed è, pertanto, in grado di governare i più recenti processi di sviluppo tecnologico che hanno riguardato i servizi di smistamento delle comunicazioni postali;

è necessario contrastare prospettive di chiusura della struttura che, prive di logiche certe di economicità, indebolirebbero il sistema della comunicazione regionale, isolandola ulteriormente, e mortificherebbero le aspettative ed i diritti acquisiti di centinaia di lavoratori;

tutto ciò premesso

Impegna

il Presidente e la Giunta regionale ad attivarsi presso gli organismi governativi e parlamentari competenti, quelli già insediati e quelli di prossimo insediamento, per partecipare la ferma opposizione a progetti aziendali che prevedano la chiusura del Centro di Meccanizzazione Postale di Lamezia Terme, auspicando – invece – garanzie sul suo mantenimento in vita ed il rafforzamento della base occupazionale esistente.