IX^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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51.

 

SEDUTA DI LUNEDI’ 29 OTTOBRE 2012

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLO’

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

La seduta inizia alle 13,05

PRESIDENTE

La seduta è aperta. Si dia lettura del verbale della seduta precedente.

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazione

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Legge l’interrogazione presentata alla Presidenza.

(E’ riportata in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Prima di procedere con le interrogazioni a risposta immediata e prima degli eventuali interventi iniziali per l’inserimento all’ordine dei lavori di proposte o ordini del giorno, vorrei dare la parola al sottosegretario alla protezione civile e meteo regionale, Franco Torchia, che ragguaglierà ed informerà il Consiglio sulla situazione nel comune di Mormanno dopo il terremoto avvenuto nei giorni scorsi.

Il sottosegretario ha seguito tutte le vicende dall’inizio fino ad oggi:oggi potrà riferire cosa è avvenuto, quali sono state le iniziative intraprese, alla presenza del prefetto Gabrielli, per capire anche quali interventi si vogliano porre in essere da parte del Governo, quali sono gli impegni della Regione e come la Regione ritiene di voler affrontare un po’ tutta la problematica che riguarda le scosse del terremoto che, ormai da diversi anni, si susseguono in quell’area.

Se i colleghi prendono posto, darei la parola al sottosegretario Torchia affinché relazioni all’Aula sullo stato dell’arte, per poi decidere anche se, nel prosieguo dei lavori, il Consiglio regionale vorrà approvare un ordine del giorno.

La parola al sottosegretario Torchia. Prego i colleghi consiglieri di prendere posto e di ascoltare con attenzione quanto dirà il sottosegretario.

Informativa del Sottosegretario alla protezione civile e meteo regionale sull’evento sismico del 26 ottobre 2012

Franco TORCHIA, Sottosegretario alla protezione civile e al meteo regionale

Grazie, Presidente, grazie agli onorevoli consiglieri, sapete quel che è successo in questi giorni ed, in particolare, alle ore 01:00 del 26 ottobre, quando una scossa del quinto grado della scala Richter ha interessato l’area del Pollino con epicentro nei comuni di Laino Borgo, Laino Castello e Mormanno interessando, altresì, altri 7 comuni limitrofi.

Altre sequenze sismiche sono state registrate a distanza di un’ora, all’1:12, all’1:16, all’1:19, all’1:35, all’1:46, all’1:47, all’1:56 e alle 2:00 di notte; tutte avvertite dalla popolazione.

Da quella scossa di grado 5.0 della mattinata del 26 ottobre a stamattina si sono verificate, nell’area del Pollino, complessivamente 76 scosse di cui soltanto tre di intensità superiore al terzo grado della scala Richter.

Il medico di turno dell’ospedale di Mormanno ha provveduto immediatamente ad evacuare i 35 pazienti che erano presenti nel presidio: di questi, 24 sono stati trasferiti ad altre strutture ospedaliere, mentre gli altri 21 pazienti si sono fatti dimettere e sono tornati nelle loro abitazioni.

Contemporaneamente, nel comune di Laino Borgo sono state evacuate due case di cura dove erano presenti 23 anziani, tutti trasferiti al locale poliambulatorio di Laino Borgo.

La protezione civile regionale ha, immediatamente, messo in azione - attraverso la sala operativa - 5 associazioni di volontariato provenienti da Verbicaro, Castrovillari, Morano Calabro e Cervicati e, contemporaneamente, è stata effettuata la ricognizione telefonica e radio di tutti i comuni ricadenti entro 20 chilometri dal raggio dell’epicentro.

A Cosenza, nella Prefettura, si è insediato quasi subito il Comitato di coordinamento dei soccorsi. All’Anas è stata segnalata caduta di massi sulla strada provinciale per Mormanno. Sono state immediatamente rinforzate le linee del 118 con raddoppio del personale e sono state rafforzate anche le dotazioni dei Vigili del fuoco con personale proveniente da Catanzaro.

La protezione civile regionale ha predisposto, nella mattinata del 26 ottobre, la costituzione di squadre miste, composte da personale regionale, da personale dei Vigili del fuoco e da ingegneri dell’Ordine professionale di Cosenza che sono convenzionati con la protezione civile regionale, per procedere al rilevamento delle verifiche di agibilità speditiva degli edifici pubblici.

Nella mattinata del 26 ottobre, il Prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro, ha disposto l’attivazione immediata del Centro operativo misto (Com) di Castrovillari che, per l’occasione, è stato logisticamente costituito presso una struttura disponibile di proprietà del comune di Mormanno. Presso la sede del Com confluiscono anche i sindaci dei comuni di Laino Borgo, Laino Castello, Morano Calabro, Altomonte, Castrovillari, Papasidero ed Acquaformosa, tutti interessati dagli effetti del sisma.

Nella stessa mattinata sono giunti a far visita ai luoghi del sisma il prefetto Franco Gabrielli, capo del dipartimento della protezione civile ed il Presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, i quali hanno partecipato a due riunioni operative che si sono svolte nel locale adibito a sede del Com.

Successivamente, si è proceduto ad effettuare un sopralluogo nella cittadina di Mormanno, che è stata quella più colpita, per verificare la situazione emergenziale. La prima riunione del centro operativo misto si è svolta alle ore 12 ed alla riunione erano presenti tutte le componenti del sistema di protezione civile. I sindaci presenti hanno dato le prime informazioni sulla situazione dei loro comuni confermando che molti operatori erano presenti sul territorio già dalla notte. I sindaci hanno comunicato di aver disposto la chiusura delle scuole nelle quali hanno già provveduto ad effettuare i primi sopralluoghi con i tecnici comunali. I Vigili del fuoco hanno già, dalla notte, dislocato sul territorio uomini e mezzi pronti ad intervenire per eventuali chiamate di soccorso.

Nella riunione si è riaffermata la necessità di formare le prime squadre miste di tecnici per operare rapidamente i primi sopralluoghi e le prime verifiche sulla staticità degli edifici dando priorità agli edifici pubblici.

Il primo problema che è stato affrontato è stato quello relativo all’ospedale di Mormanno evacuato nella notte. Dopo le verifiche tecniche effettuate nell’ospedale anche da parte dell’ingegnere Bruno dell’Unical, si è stabilito che occorreva procedere alla valutazione compiuta dello stato e dell’entità del danno arrecato al fine di proporre un progetto di adeguamento. Solo per diagnosticare i danni sono stati previsti 100 giorni. Nel frattempo, però, si è proceduto alla perimetrazione dell’area antistante la struttura.

Su richiesta del Com, il sindaco di Mormanno ha individuato una struttura dove allestire, temporaneamente, la sede del 118. Rimangono aperti, comunque, tutti i problemi legati alla chiusura dell’ospedale ed, in particolare, vi è la necessità di provvedere immediatamente ad istituire un laboratorio per le analisi.

Prioritarie sono anche le verifiche alle case di cura di Laino Borgo. Per evitare danni alla popolazione alcuni sindaci, tra cui anche il sindaco di Mormanno, hanno emanato ordinanze per dichiarare la non potabilità dell’acqua.

I problemi affrontati con priorità sono stati quelli relativi all’assistenza alla popolazione che ha trascorso la notte fuori dalle proprie abitazioni. È stato chiesto ai sindaci di individuare delle strutture pubbliche da adibire a punti di ristoro dove si sarebbero potuti distribuire pasti caldi per i cittadini che non avessero avuto voglia di rientrare nelle loro case e che fungessero, quindi, anche come centri di accoglienza temporanea dove trascorrere la notte.

Infatti, la situazione della popolazione è stata resa più difficile dalle avverse condizioni atmosferiche che hanno portato ad un rapido abbassamento delle temperature ed a forti piogge.

Nella palestra segnalata dal sindaco di Mormanno la protezione civile, dopo la verifica statica effettuata dai tecnici, ha disposto l’arrivo di 100 brandine e di due cucine da campo per l’assistenza ai cittadini. In questo senso dobbiamo ringraziare anche il Vescovo di Cassano che ha dato l’immediata disponibilità di 35 alloggi presenti nel seminario di Mormanno previa, ovviamente, verifica statica della struttura. Ovviamente, sono situazioni legate all’emergenza. Per i giorni successivi, infatti, c’è la necessità di individuare soluzioni alternative per garantire ad eventuali sfollati l’alloggio per tempi più lunghi.

Una cucina da campo è stata messa a disposizione dall’Associazione di protezione civile di volontariato Lipa-Ambiente di Castrovillari; l’altra dall’Associazione “Misericordia”. Presso la sede del Com sono state attivate 5 linee telefoniche con la fornitura di fax e fotocopiatrici e la protezione civile ha provveduto in tempi veloci a realizzare un protocollo informatico.

Nella giornata del 26 ottobre hanno cominciato a delinearsi i veri effetti del sisma; infatti, al Centro operativo misto sono giunte 160 richieste di sopralluogo da parte dei cittadini. Dopo una prima ricognizione dei danni effettuata nella mattinata del 26 ottobre i dati relativi al comune di Mormanno sono apparsi sconfortanti. Infatti, su 31 sopralluoghi effettuati, vi sono stati 13 edifici inagibili ed ecco perché la stampa ha parlato quasi subito del 40 per cento di dati inagibili. Ovviamente, era un dato parziale perché noi stiamo lavorando in questi giorni, per fare gli altri sopralluoghi.

Per il comune di Laino Borgo, invece, su 25 sopralluoghi gli edifici inagibili sono risultati 4 di cui due chiese. Nel comune di Acquaformosa è stata dichiarata la non agibilità del villaggio parrocchiale ed i sindaci hanno segnalato molti danni sugli edifici di culto e sui beni culturali la cui situazione è particolare e ne parlerò, poi, dirò alla fine. È stata costituita una apposita squadra di esperti per verificarne l’agibilità.

Nelle giornate del 27 e del 28 ottobre le richieste di sopralluogo da parte dei cittadini sono aumentate notevolmente e le squadre operative che hanno effettuato le verifiche sono 8 squadre miste operanti su Mormanno, 4 squadre miste su Laino Borgo e due squadre di soli Vigili del fuoco su Mormanno.

Dopo la caduta di massi verificatasi nella giornata del 27 ottobre – e si è trattato di massi enormi che a Mormanno si sono staccati dalla montagna – si è deciso di chiedere la collaborazione dei tecnici dell’Autorità di bacino per effettuare dei sopralluoghi lungo il versante ed i dati relativi, quelli che mi sono pervenuti a tarda sera, hanno riguardato in particolare la verifica su strutture pubbliche e private nei comuni di Mormanno, Laino Borgo, Laino Castello, Morano, Castrovillari, Altomonte, San Basile e Lungro.

In pratica, i sopralluoghi richiesti dai cittadini – questo è il dato di ieri sera alle 20 – sono stati complessivamente 367; i sopralluoghi effettuati sono stati 158 e gli edifici inagibili sono 32. Quindi, la percentuale anche se non è del 40 per cento, è probabilmente abbastanza elevata.

Le ordinanze di sgombero emesse hanno riguardato una Laino Castello e 11 Mormanno, ma in questa cittadina ce ne sono ancora altre da emettere anche se mi pare che le abitazioni non siano occupate.

Nelle attività di verifica operano 6 volontari dell’Ordine degli ingegneri in convenzione con la Regione Calabria.

Il punto più dolente è stato quello dell’assistenza alla popolazione ed, effettivamente, la protezione civile si è mobilitata, già nella mattinata del 26, invitando la popolazione, dopo che il comune di Mormanno aveva dato la disponibilità della palestra, a recarsi presso questa struttura per essere assistita. I cittadini, però, hanno preferito rimanere fuori all’esterno anche perché lì abbiamo ritenuto che ci sia la presenza di molte seconde case o case di campagna dove questi cittadini se ne sono andati.

Per quanto riguarda la notte successiva al sisma i cittadini non hanno voluto usufruire dei posti letto messi a disposizione, ma, in seguito, attraverso un’opera di persuasione da parte delle associazioni di volontariato nella notte tra il 27 e il 28 sono stati distribuiti 80 pasti per la cena e poche persone, soltanto 40, hanno usufruito dei posti letto. Così è avvenuto anche nella notte tra il 28 e il 29, in pratica questa notte.

Prima di terminare volevo dire che, come ho accennato prima, la situazione dei luoghi di culto è molto delicata. In particolare, nella cittadina di Mormanno sono inagibili la chiesa Cattedrale di Santa Maria del Colle, la chiesa Santa Maria degli Angeli del Seminario, la chiesa di Santa Apollonia, la chiesa Madonna del Soccorso e Faro, e la chiesa Annunziata ed a Laino Borgo è inagibile la chiesa dello Spirito Santo.

Questi sono i dati relativi ad ieri sera e, nel frattempo, stamattina, si stanno ancora verificando le strutture sulla base delle richieste di sopralluogo ed ogni sei ore mi viene fornito un report che mi informa sulla evoluzione della situazione.

Su questo nei prossimi giorni o quando il Presidente decide possiamo avere una ulteriore informativa. Grazie Presidente e grazie a tutti.

PRESIDENTE

Grazie al sottosegretario Torchia per la dettagliata informazione di tutti i passi che non soltanto la Regione ma tutti gli enti preposti hanno svolto in questi difficili giorni a Mormanno ed in tutti i paesi del comprensorio interessato dal terremoto dei giorni scorsi.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Dattolo che, a nome del Consiglio regionale, si è anche recato nei luoghi del terremoto. Ne ha facoltà.

Alfonso DATTOLO

Grazie, Presidente, colleghi, come diceva il Presidente Talarico, su suo input mi sono recato, insieme al Presidente Scopelliti, nei luoghi interessati dal terremoto anche per renderci conto della situazione.

Ringraziamo il sottosegretario Torchia per lo sforzo profuso, così come si è registrato l’impegno di tutti e devo dire che penso che, per la prima volta, l’organizzazione abbia dato dimostrazione di efficienza.

Vorremmo dare mandato al Governo regionale, al sottosegretario Torchia di attivarsi per fare in modo che ci siano le condizioni per chiedere lo stato di emergenza, facendo una ricognizione dei luoghi ancora più puntuale proprio perché non dobbiamo aspettare che accadano cose irreparabili. E’ un puro caso che con una scossa di quella entità in Calabria e nelle zone interessate non sia successo nulla di grave rispetto a quel che poteva succedere. Quindi, interpretando la volontà dei colleghi del Consiglio regionale, – ero insieme ai consiglieri Guccione e Orsomarso e ho visto che anche il consigliere Maiolo ha presentato un ordine del giorno, – spero si possa fare un documento congiunto per dare mandato al Presidente della Giunta di far in modo di creare le premesse per chiedere al Governo nazionale la concessione dello stato di emergenza e di calamità naturale. Questo è il significato del mio intervento.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Maiolo. Ne ha facoltà.

Mario MAIOLO

Presidente, intervengo per dire che, – anche se, come comprendiamo, l’evento verificatosi è complicato anche negli sviluppi perché la condizione geologica di quell’area non ci lascia tranquilli rispetto alla prospettiva – la mattina in cui il prefetto Gabrielli è arrivato nella zona di Mormanno, feci subito la proposta di chiedere al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza, conoscendo, ovviamente, i termini per richiedere lo stato di emergenza.

Ci può essere obiettato, chiaramente, come ha fatto subito il prefetto Gabrielli, che le condizioni generali dell’evento che si è realizzato, fino ad oggi, non implicano una criticità tale da determinare lo stato di emergenza. Mi sono permesso di entrare nei particolari e l’ho fatto anche con la presentazione di un ordine del giorno, poiché ci sono ordinanze precedenti che hanno riguardato la Calabria; penso, ad esempio, all’ordinanza che fu fatta per l’alluvione di Crotone in cui, oltre alle condizioni di emergenza vera e propria per l’evento specifico, sono state inserite richieste relative alla previsione e prevenzione, nonché alla riduzione del rischio specifico.

Credo che possa essere utile da parte della Regione Calabria non solo fare richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza ma, al contempo, specificare che l’ordinanza serve per poter utilizzare gli strumenti propri dell’emergenza per redigere un programma di previsione e prevenzione del rischio sismico e, quindi, della valutazione della vulnerabilità sismica degli edifici di quell’area e, di seguito, un piano di interventi per la riduzione del rischio.

Chiedere questo al Governo significa assumere un impegno su un percorso preciso che riguarda, appunto, la messa in sicurezza delle comunità e delle strutture di quell’area e vincolare il Governo e la protezione civile, anche dal punto di vista finanziario, in un impegno per quelle che sono le condizioni finanziarie nazionali in generale ed, in particolare, della protezione civile.

Il timore qual è? È che, nonostante la Regione e i comuni abbiano dato buona dimostrazione di mobilitazione e di vicinanza alle popolazioni, una volta che noi avremo il quadro complessivo dei danni che saranno ingenti dal punto di vista finanziario ci ritroveremo ad essere soli, come Regione, ad affrontare queste difficoltà.

Chiedere, oggi, una compartecipazione del Governo nazionale e della protezione civile nel percorso indicato nell’ordine del giorno che ho presentato, secondo me, mette la Regione nelle condizioni di essere sostenuta dal Governo in un percorso giusto e di riduzione del rischio di quell’area.

PRESIDENTE

Grazie, onorevole Maiolo. Ha chiesto di parlare l’onorevole Guccione. Ne ha facoltà.

Carlo GUCCIONE

Presidente, poco fa l’onorevole Dattolo richiamava la visita fatta, come delegazione della quarta Commissione, nei luoghi del terremoto nella immediatezza dell’evento.

Vorrei sottolineare in quest’Aula la verifica sul campo dell’efficienza e della capacità organizzativa della protezione civile calabrese e del sistema che ha funzionato, immediatamente, ed è stato percepito come tale anche dai cittadini dell’area del sisma. Volevo sottolineare questo perché in una Calabria che, molte volte, registra gli ultimi posti nelle classifiche, il fatto di aver verificato l’ottimo funzionamento dell’intero sistema ci ha dato la possibilità, in un territorio che da oltre due anni vive un evento sismico quotidiano, di avere una considerazione positiva, rispetto allo stesso evento, per la nostra capacità di intervenire.

Il punto che si pone oggi è un altro. I dati che ci forniva il sottosegretario Torchia dimostrano come, giorno per giorno, si evidenzia una criticità enorme causata dall’evento alle infrastrutture civili, private, viarie. Anche l’ospedale di Mormanno è stato dichiarato inagibile e, quindi, una importante struttura sanitaria ha subito danni per cui, oggi, non può svolgere il ruolo di struttura sanitaria.

Credo che dobbiamo fare in modo, per non esser lasciati soli come Regione Calabria, che il Governo faccia il proprio dovere con la dichiarazione di stato di emergenza perché l’ammontare dei danni, che si sta determinando con il lavoro di verifica in atto, sarà di notevole entità e, considerate anche le condizioni di ristrettezza economica, la Regione non può esser lasciata sola.

Da questo punto di vista, credo che noi come Consiglio regionale, come Giunta regionale, dobbiamo far in modo che il Governo nazionale, così come si è comportato in altri momenti ed in altre situazioni di calamità naturali, adotti, anche per la Calabria, le misure previste dalla legge 100 del 2012.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Gallo. Ne ha facoltà.

Gianluca GALLO

Presidente, prendo la parola anche io su questo argomento che ha suscitato non poco l’emozione di tutta la Calabria e – credo – di tutto il Paese.

Il dato che emerge, comunque, è che questa forte scossa, percepita anche distintamente a decine di chilometri di distanza – fino alla città di Cosenza – segue ad altre 2 mila e nei giorni successivi, fino ad oggi, fino a stamane, da altre decine e decine di scosse di assestamento. Uno sciame sismico che non si è fermato con la forte scossa della notte del 26 ottobre.

Esprimo, allora, grande preoccupazione per le popolazioni del Pollino, di Mormanno, di Laino Castello e di Laino Borgo ed anche per le popolazioni della Basilicata perché i sismologi non ci tengono tranquilli e perché, quindi, al di là delle considerazioni di natura burocratica che può aver fatto il delegato alla protezione civile del Governo nazionale, Gabrielli, credo che siamo di fronte ad una situazione anomala.

Non si può misurare la questione di Mormanno soltanto con i gradi della scala Richter, ma bisogna considerare che siamo in presenza di una situazione diversa. Non per essere la solita Calabria piagnona che chiede finanziamenti a pioggia per poter poi goderne, ma semplicemente perché, in questa circostanza, noi abbiamo avuto contezza e consapevolezza di un disastro che poteva essere annunciato anche se non controllato.

L’altra notte – sapete che risiedo a Cassano Ionio – nel momento in cui ero ancora sveglio, c’è stata la scossa di terremoto che è stata avvertita molto forte anche a Cassano. Il pensiero, superato il panico iniziale, è andato immediatamente a quell’area perché era chiaro che in quell’area il terremoto sarebbe stato molto forte.

Qualche telefonata, nella immediatezza, ci ha rassicurato, ma noi dobbiamo esser preoccupati per quanto è avvenuto e per quanto sta ancora accadendo. Per questo chiedo che il Governo regionale, così come ha fatto richiedendo l’intervento immediato del sottosegretario Torchia, – come diceva il collega Guccione, tutta la squadra della protezione civile regionale è intervenuta con grande efficacia e celerità – continui ad intervenire anche presso il Governo nazionale per non lasciar sole quelle popolazioni che sono inermi ed indifese di fronte ad eventi calamitosi e meteorologici, che, in queste ore, sicuramente determinano un peggioramento delle loro condizioni.

Per questo, anche io mi associo a questa che è una richiesta doverosa di vicinanza delle istituzioni ancor più di quanto è stato finora.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Mirabelli. Ne ha facoltà.

Rosario Francesco Antonio MIRABELLI

Grazie, signor Presidente, signori consiglieri intervengo perché in una regione come la nostra che spesso, purtroppo, viene alla ribalta per cose discutibili - poi va accertato se sono vere – e che questa volta si trova di fronte ad una situazione grave e pericolosa( mi riferisco al terremoto che ha investito Mormanno e tutta l’area del Pollino - la scossa tellurica è stata avvertita anche dopo Cosenza a distanza di oltre 70-80 chilometri ), dobbiamo dar merito alla protezione civile che si è dimostrata all’altezza del proprio ruolo.

E’ stato già riconosciuto da altri colleghi, ma era un dovere soffermarsi su questo aspetto non di secondaria importanza. La protezione civile è un settore complesso che necessita di una organizzazione di una certa importanza viste le difficoltà. Dobbiamo riconoscere al sottosegretario Torchia di essere riuscito, insieme alla protezione civile, a dare risposte esaustive.

Lo dico con estrema tranquillità, perché quando le cose vengono fatte in maniera positiva è giusto riconoscerlo pubblicamente.

E’ ovvio che non si può rimanere con le mani in mano, sottosegretario Torchia. E’ necessario far capire che non si tratta di una semplice scossa tellurica, ma siamo di fronte ad un evento geo-morfologico particolare.

Tutti gli scienziati hanno evidenziato la caratteristica eccezionale della durata di queste scosse. Sono due anni che non si parla di scosse telluriche, ma di sciame sismico, cioè di qualcosa di cronico, di ripetuto, di continuo che non accenna a fermarsi. Sembrerebbe che due placche siano in continuo movimento, per cui l’intera area del nord della provincia di Cosenza e, ripeto, non solo, perché interessa anche l’area del Pollino - perché, purtroppo, gli effetti si possono sentire anche a distanza di 130 chilometri –, sono sottoposte a questa anomala situazione geomorfologica.

Speriamo che quello che è successo sia l’apice, ma non possiamo dirlo, nessuno può verificare o dire con tranquillità se ci sarà un’altra scossa o non ce ne saranno più. Anche perché, se si sbaglia a parlare, caro assessore, si finisce nelle grinfie di qualche magistrato che applicando il Codice finisce per mandare in galera, in carcere, eminenti scienziati.

Bisogna stare all’erta e cercare di fare una verifica su tutte le infrastrutture iniziando da quelle pubbliche, dai monumenti, per finire alle abitazioni private. Questo comporta, non solo per Mormanno, ma per una serie di paesi che storicamente hanno un consuntivo negativo in termini di esposizione al rischio da terremoto, la necessità di avere una giusta forza finanziaria per poter fare uno screening di un certo livello.

Bisogna correre ai ripari con interventi concreti. La Regione, secondo me, fa bene sulla base della eccezionalità dello sciame sismico a intervenire sullo Stato centrale, sul Governo, per chiedere l’estensione di interesse in modo tale che lo Stato possa metter mano agli interventi più urgenti per prevenire eventuali disastri che, senza dubbio, lascerebbero un segno più profondo e marcato e costerebbero molto di più.

La Regione da sola non è nelle condizioni di poter attuare un Piano di programmazione generale degli interventi. Conosciamo le nostre risorse, ma contestualmente dobbiamo comprendere che quello che è stato fatto è un segnale positivo che questa Regione ha mandato al resto d’Italia e alle altre Regioni che la fanno da maggiore da tanti punti di vista e che di fronte a delle calamità hanno evidenziato delle defaillance nell’ambito della protezione civile – mi riferisco alla Liguria e quant’altro –, invece, in questo caso, la Calabria è riuscita ad avere una buona capacità di risposta. Facciamo un plauso al sottosegretario - perché no? è doveroso - per essere stato all’altezza, insieme alla protezione civile calabrese ed aver dato risposte degne.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Adamo. Ne ha facoltà.

Nicola ADAMO

Presidente, brevemente, per chiedere alcune precisazioni al sottosegretario, probabilmente rispetto a questioni che dà per scontato che siano state già affrontate o, invece, per cogliere la seduta di oggi come una opportunità per segnalare aspetti che finora non sono stati valutati.

La prima domanda: vorrei sapere a che punto è - perché da quanto ho appreso dalla Tv nazionale e dalla stampa, è stata certamente avviata un’attività ed anche con celerità – la verifica dello stato di stabilità e di sicurezza sia delle abitazioni private che degli edifici pubblici. Mi sembra di aver capito che è stata completata quella delle scuole ed è stato, in qualche modo, classificato il livello di sicurezza e di stabilità fino al punto che i sindaci hanno disposto per stamane l’apertura.

Probabilmente sulle abitazioni private va data una accelerata, nel senso che non sono poche, penso siano molte le abitazioni che hanno subito vistosamente delle crepe rispetto alle quali gli organi preposti, a cominciare dai sopralluoghi dei Vigili del fuoco, pare non abbiano dato un pronunciamento netto.

Noi siamo impegnati in questa fase a fare cosa? Non a fronteggiare i danni di un sisma, siamo chiamati a fronteggiare i danni dell’allarme che provoca dal momento che si presenta sotto forme permanenti e continuative di sciami.

Il punto qual è? E’ una attività soprattutto di prevenzione, non potendo fare diversamente, se non per quei casi di evacuazione preventiva o, comunque, conseguente all’accertamento della impraticabilità del campo.

Se riusciamo a dare sicurezza sulla stabilità a gran parte della popolazione, non è di poco conto. In questo quadro, per quanto riguarda gli edifici pubblici, voglio soffermarmi sulla questione dell’immobile che ospita l’ospedale.

Non vorrei essere considerato come uno che sottovaluta il fenomeno, assolutamente no. Penso che sia stata giusta cautela da parte del medico di turno provvedere in quel momento allo sgombero dell’ospedale.

Mi auguro sia stato, almeno, accertato qual è il grado di stabilità e di sicurezza dell’immobile, dell’ospedale, se c’è stata una valutazione definitiva bene, altrimenti non scartiamo il tema del presidio ospedaliero o sanitario anche al fine della prevenzione e di avere un soccorso operante e funzionante. Non vorrei che le decisioni fossero prese sulla base di responsabilità giuste, legittime, ma esposte in condizioni di emotività, senza avere le alternative.

Se l’immobile è stato dichiarato pericoloso dagli organi di competenza, pericolante, non usufruibile, bene, se invece così non è stato, che si accerti, non vorrei che ci affidassimo alla disposizione delle direzione sanitaria.

Infine, per quanto riguarda la prevenzione, ho apprezzato che sia stato valorizzata a livello nazionale l’efficienza ed il modo in cui ha operato la protezione civile. Ai fini preventivi penso che sia importante, anche se costoso, che nell’ambito della dichiarazione dello stato d’emergenza per provvedere al risarcimento e comunque al ripristino dei danni verso le cose ed anche degli eventuali problemi e disagi che sopporta la comunità, approntare il coordinamento di un centro operativo pronto ad intervenire tempestivamente nel caso di un evento molto più grave e pericoloso. Quindi, non solo attrezzare i campi con delle tende, penso che sia fondamentale agevolare l’operatività dei Vigili del fuoco e di altri organismi che tecnicamente possono intervenire sia sulle strade che nei centri urbani.

Che significa questo? Non aspettiamo che l’intervento venga dai centri più vicini, da Castrovillari o Cosenza, ecc., chiedo un coordinamento di forze che operi direttamente sul Pollino e che in caso – facciamo gli scongiuri in quest’Aula – di eventi più drammatici di quelli segnalati finora intervenga tempestivamente con i soccorsi materiali. Grazie.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi pertanto darei la parola per la replica, per rispondere e chiarire qualche intervento, al sottosegretario Torchia.

Franco TORCHIA, Sottosegretario alla protezione civile e al meteo regionale

Grazie, Presidente, relativamente a quest’ultimo intervento dell’onorevole Adamo, ho già detto nella mia informativa che subito dopo l’evacuazione disposta dal medico di turno durante la notte per un fatto cautelare, ovviamente, nella mattinata di giorno 26 tecnici misti, ingegneri e Vigili del fuoco, hanno fatto un sopralluogo ed hanno verificato che vi erano delle lesioni alla staticità dell’edificio.

Nel pomeriggio è arrivata una Commissione costituita da professori universitari dell’Unical ed hanno fatto un verbale confermando la decisione dei Vigili del fuoco e degli ingegneri, tanto è vero che hanno chiesto 120 giorni…

Nicola ADAMO

Chiedo scusa per l’interruzione, non voglio mettere in discussione l’informativa, ci mancherebbe altro. E’ vero quello che ha detto, ma sembra che ai fini della perizia definitiva, dell’esito peritale definitivo, i tecnici e la Commissione che lei ha citato abbiano chiesto ancora dei tempi per pronunciarsi. Il pronunciamento non c’è stato, quindi.

Chiedo nel frattempo, pertanto, di affrontare il tema.

Franco TORCHIA, Sottosegretario alla protezione civile e al meteo regionale

Stavo dicendo questo, tanto è vero che la Commissione ha chiesto 120 giorni e noi abbiamo detto che non è possibile tenere un ospedale chiuso senza aver la diagnosi dei danni. Abbiamo chiesto di accelerare al massimo, entro 60 giorni, per poter fare un progetto di adeguamento, se sarà necessario. Nel frattempo, ovviamente, abbiamo pensato al presidio sanitario.

Questo relativamente all’ospedale. Ringrazio i consiglieri per le parole di plauso che hanno avuto nei confronti della protezione civile regionale, anche se devo dire che siamo stati fortunati perché il terremoto, anche se di intensità abbastanza elevata, non è stato devastante come qualche scienziato pazzo aveva previsto.

Ovviamente, non stiamo qui a far polemiche di questo genere. Certo il territorio era già pronto, noi abbiamo fatto tutta una attività negli ultimi due anni, non solo quando è iniziato lo sciame sismico, anche prima con riunioni con i sindaci del luogo, con piani speditivi.

Il sindaco di Mormanno era preparato, aveva chiesto l’intervento della Commissione grandi rischi, aveva messo sul sito il piano di protezione civile, ciò è senz’altro dovuto alle pressioni fatte dalla Regione sui comuni, ma alcuni comuni l’hanno fatto e altri no.

Il vero problema della prevenzione è che non bisogna abbassare la guardia e bisogna insistere anche su questo. Effettivamente noi ci siamo mossi, ma la situazione del territorio è quella che è e per raggiungere Mormanno ci vogliono due o tre ore da Catanzaro.

Per quanto riguarda la dichiarazione dello stato di emergenza, volevo dire agli onorevoli consiglieri, che dobbiamo aver contezza di quello che è il dato economico, avere un quadro esaustivo dei danni sulla base di un censimento reale del patrimonio abitativo, dei danni che vi sono agli edifici di culto per quantificare il fabbisogno economico e poter verificare se ci sono le condizioni.

Con la legge numero 100 di modifica della legge di protezione civile, alcune cose sono cambiate e l’evento che si è verificato nel Pollino non è classificato di tipo “C” - per intenderci non come quello che c’è stato in Emilia Romagna -, in pratica la legge dice che per essere evento di tipo “C” ci devono essere forti crolli di edifici, non solo la inagibilità, ma proprio crolli e quant’altro.

Non sussistono attualmente le condizioni per chiedere lo stato di emergenza.

Proprio l’altro ieri mi sono consultato con il capo dipartimento, poi l’Istituzione deve chiedere al Governo, cioè sulla base di una richiesta della Regione, il capo dipartimento propone al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza. Sulla base di questo, lo stesso prefetto Gabrielli mi ha consigliato di guardare avanti e cercare di recuperare le risorse per mettere, quanto meno, in sicurezza gli edifici lesionati o comunque recuperare risorse per alleviare le pene della popolazione.

Se facciamo richiesta di stato di emergenza probabilmente il Governo la farà cadere nel vuoto, perché la normativa è quella che è ed attualmente non ci sono le condizioni.

Direi, quindi, a questo Consiglio regionale: se è necessario approviamo un ordine del giorno, ma aspettiamo, magari la prossima seduta per avere dati definitivi sulla situazione.

Tra l’altro, presso il dipartimento lavori pubblici è aperta una manifestazione di interesse che riguarda le abitazioni private. Abbiamo sollecitato i sindaci ad attivare immediatamente i bandi, dato che sono aperti

Questo è il mio pensiero, poi ovviamente il Consiglio regionale si può muovere come meglio ritiene. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie al sottosegretario. La parola al Presidente della Giunta che si è recato nei luoghi del terremoto nei giorni scorsi.

E’ stato presentato un ordine del giorno di cui daremo lettura nella parte del dispositivo finale per l’approvazione.

Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale

Io, Presidente, brevissimamente ringrazio i colleghi consiglieri che sono intervenuti, soprattutto coloro che sono stati presenti a Mormanno e nei luoghi in cui si è avvertito il sisma.

Credo che sia importante questa mattina - così come ha detto anche qualche collega consigliere – trovare il modo di approvare un documento unitario perché una certa preoccupazione - noi l’abbiamo - rispetto alle dichiarazioni effettuate dal prefetto Gabrielli. Il Prefetto ha fatto i complimenti alle istituzioni, in particolar modo alla protezione civile regionale, e qui va anche il mio ringraziamento personale alla struttura ed in particolar modo al sottosegretario Torchia che è stato presente e puntuale e che in maniera attenta ha guidato queste fasi.

Credo sia anche molto importante riuscire ad approvare un documento unitario, perché sorge una preoccupazione dalle parole espresse dal prefetto Gabrielli, nel momento in cui afferma che non ricorrono le condizioni per lo stato di emergenza.

Ci siamo posti, quindi, un problema. Questa mattina ho sentito il Prefetto della provincia di Cosenza, Cannizzaro, che è molto attivo e che nell’immediato si è reso protagonista. Il nostro impegno c’è stato e ci sarà, metteremo delle risorse, sicuramente, per cercare di intervenire, ma consideriamo che sono veramente esigue. Noi siamo in una situazione di difficoltà, oggi non riusciamo a pagare gli stipendi perché manca la liquidità, siamo di fronte al problema del blocco delle Ferrovie della Calabria perché il Governo deve trasferirci 65 milioni di euro per il trasporto pubblico, così come siamo in difficoltà su altri versanti: per i forestali non ci sono i trasferimenti che arrivano dal Governo, dallo Stato e siamo in ritardo per colpa di questo problema, oltre ad avere maggiori difficoltà sul tema legato al rispetto del patto di stabilità.

Se non avremo la disponibilità da parte del Governo, questo diventerà un problema serio. È vero che grazie a Dio non c’è stato un problema di un dramma grande e non ci sono stati morti o situazioni di difficoltà, ma questo non può offrire l’opportunità al Governo per non guardare con attenzione al problema che esiste su quel territorio.

Perché se è vero quello che ha detto il sottosegretario Torchia, cioè che circa il 35-40 per cento delle abitazioni del centro, quanto meno, hanno una difficoltà reale e concreta a poter essere abitate e ci sono dei danni importanti, questo vuol dire che ci si deve impegnare, come è stato fatto, per altre parti del Paese, anche perché la scossa è stata forte e questo automaticamente ci mette in una condizione di difficoltà e di emergenza.

L’ho detto fin dal primo istante azzeccando la filosofia che dovremmo seguire nel prossimo futuro: una cosa è l’emergenza da gestire, la Regione liquiderà delle risorse nei prossimi giorni. Abbiamo individuato già questa mattina dei meccanismi con Sua Eccellenza il prefetto Cannizzaro, abbiamo individuato il percorso per garantire tutta una serie di situazioni alle famiglie sfollate e ci siamo impegnati in prima persona.

Ma altra cosa è capire come da qui a breve - nei prossimi mesi, o meglio ancora nel più breve tempo possibile - dare la possibilità a queste famiglie di tornare ad abitare nelle proprie case.

Serve una pianificazione e noi in atto non siamo nelle condizioni di avere, con certezza, numeri e cifre, perché si sta lavorando - nonostante la pioggia - al controllo, al monitoraggio ed alle perizie puntuali. Questo non può far pensare al Governo di lavarsi le mani rispetto al problema della Calabria.

Questa è la cosa che noi, tutti insieme, dobbiamo chiedere e penso che sia importante che oggi l’Aula approvi un ordine del giorno, un documento che vada in questa direzione.

Noi faremo la nostra parte, ma voi sapete molto bene che non potrà bastare, perché c’è un danno rilevante ed è necessario che qualcuno si preoccupi, così come ci si è preoccupati dir dare 300 milioni di euro per il problema dell’alluvione in Veneto, così come ci si è preoccupati del dramma del terremoto in altre regioni. Noi dobbiamo, su questo, far sentire la nostra voce, altrimenti corriamo il rischio di non essere in grado di fornire risposte ad una parte della popolazione calabrese che ha un problema serio.

Credo che dobbiamo rivendicare questo particolare momento nei confronti del Governo nazionale.

PRESIDENTE

Grazie al Presidente Scopelliti.

Sono stati presentati due ordini del giorno. Il primo ordine del giorno è a firma dei consiglieri Dattolo, Orsomarso, Gallo, Guccione e l’altro è a firma dell’onorevole Maiolo.

Se i proponenti si incontrano per cercare di addivenire ad un ordine del giorno comune da porre in votazione…

Prego, onorevole Principe.

Sandro PRINCIPE

Presidente, per quanto ci riguarda siamo d’accordo che in una vicenda come questa dobbiamo attingere al massimo senso di responsabilità per evidenziare una linea di azione comune che a nostro modesto avviso si può caratterizzare con due iniziative.

Una è di attivare un intervento del Governo e vorrei ricordare che al riguardo c’è già un precedente ed alcuni fondi forse non sono stati neanche spesi.

Nel 1987 in un decreto legge si stanziarono 80 miliardi dell’epoca per l’adeguamento antisismico degli edifici pubblici. Questo filone nel nostro ordine del giorno può essere riattivato - e quindi ecco, la richiesta di riattivare - in termini di prevenzione con un intervento sugli edifici pubblici che di solito sono i più pericolosi perché raccolgono le comunità, estendendolo all’adeguamento antisismico e al ripristino delle abitazioni private che hanno subito dei danni.

Mi permetterei di suggerire - mi rivolgo in particolare all’assessore Gentile che vedo come sempre molto attento – che per rafforzare la richiesta, potremmo aggiungere anche un impegno della Giunta regionale a rimodulare, nei limiti del possibile, la parte Fesr del Por Calabria per inserire - se ci sono le possibilità - sostegni finanziari per l’aspetto di ripristino e di prevenzione anche da parte nostra come Regione Calabria.

Un ordine del giorno così congegnato che richiami il Governo alle sue responsabilità e soprattutto ad una parità di trattamento con riferimento al territorio nazionale.

Come gruppo suggeriremmo di verificare se si può inserire anche un impegno alla Giunta per una verifica in termini rimodulativi della parte Fesr del Por Calabria.

Naturalmente l’onorevole Maiolo ci rappresenterà per questa riunione in modo da pervenire ad un ordine del giorno unitario.

PRESIDENTE

Grazie all’onorevole Principe.

Direi di fare l’incontro tra i proponenti l’ordine del giorno per addivenire ad un ordine del giorno comune ed nel frattempo andare avanti con i lavori del Consiglio regionale.

Prima di votare l’ordine del giorno possiamo iniziare con le interrogazioni a risposta immediata per poi dare la parola a coloro che devono intervenire per inserire dei punti all’ordine del giorno.

Interrogazione a risposta immediata numero 247 del 18 maggio 2012 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D. “In ordine alla prospettiva futura della società SoRiCal S.p.A.”

PRESIDENTE

E’ stata presentata un’interrogazione a risposta immediata numero 247 del 18 maggio 2012 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D. “In ordine alla prospettiva futura della società SoRiCal S.p.A.”.

Visto che il prossimo punto all’ordine del giorno riguarda la Sorical, potremmo trattare l’interrogazione in quel momento.

L’assessore Gentile, dovrà rispondere se è d’accordo.

(Interruzione)

Domenico TALARICO

L’interrogazione è del 18 maggio e siccome è previsto all’ordine del giorno uno specifico punto sulla questione possiamo, al momento, rinviare.

PRESIDENTE

Quindi, questa interrogazione sarà discussa successivamente, visto che c’è all’ordine del giorno della seduta odierna la problematica “Sorical”.

(Così resta stabilito)

Interrogazione a risposta immediata numero 255 dell’11 giugno 2012 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D. “In ordine ai presunti fondi regionali necessari per la ristrutturazione dello stadio Ceravolo di Catanzaro”

PRESIDENTE

Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 255 dell’11 giugno 2012 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D. “In ordine ai presunti fondi regionali necessari per la ristrutturazione dello stadio Ceravolo di Catanzaro” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

dagli organi di stampa si apprende che nell’ambito di una convention tenutasi presso l’auditorium Casalinuovo, in occasione del recente turno elettorale amministrativo di Catanzaro, il Presidente della Giunta regionale “ha detto di aver deciso di stanziare 5 milioni di euro per la ristrutturazione dello stadio Ceravolo”;

in data 29 marzo l’assessore regionale Tallini, a seguito di un incontro avuto con l’assessore regionale al bilancio ed alla programmazione nazionale e comunitaria, ha diffuso un comunicato nel quale si apprende che “I cinque milioni di euro pubblicamente promessi dal Presidente della Regione, Scopelliti, per la ristrutturazione dello stadio Ceravolo di Catanzaro non erano, come qualcuno aveva insinuato, né una promessa da marinaio, né tanto meno una promessa preelettorale, bensì una concreta realtà” (www.catanzaroinforma.it);

dallo stesso sito si apprende che la somma da destinare alla ristrutturazione dello Stadio comunale di Catanzaro verrebbe reperita dalla riprogrammazione delle quote residue rinvenienti dal Fondo di sviluppo e coesione 2000/2006, relative alla Calabria;

il centro-sinistra catanzarese aveva, a suo tempo, sottolineato come queste affermazioni potessero rappresentare meri proclami pre-elettorali;

su il Quotidianoweb.it, in data 22 maggio 2012, il Sindaco di Catanzaro ha ribadito che “per il completamento di questi lavori e per ottemperare a tutte le richieste della Lega Pro e a quelle previste per rispettare le normative sulla sicurezza, sarà fondamentale attingere al fondo di 5 milioni di euro messi a disposizione dal Presidente Scopelliti”;

in tale occasione il Sindaco di Catanzaro ha aggiunto che provvederà “personalmente a sollecitare gli uffici della Regione affinché la somma necessaria per questa tranche di interventi sia messa a disposizione dell’amministrazione comunale”;

altri impianti sportivi, quali lo Stadio di Crotone e quello di Reggio Calabria, pur ospitando eventi di maggiore importanza e più ampia risonanza, risultano essere ugualmente obsoleti e, pertanto, meritevoli di ristrutturazione;

non si riescono a comprendere, se la notizia dovesse risultare verosimile, i criteri utilizzati dalla Giunta regionale per destinare fondi regionali ad una struttura sportiva anziché ad altre ugualmente obsolete -:

i criteri utilizzati dalla Giunta nella destinazione dei fondi regionali ad una struttura sportiva anziché ad altre ugualmente obsolete;

se il Presidente della Giunta regionale intenda finanziare la ristrutturazione di altri impianti sportivi, quali lo Stadio di Crotone e quello di Reggio Calabria, ugualmente fatiscenti”.

Prego, onorevole De Masi.

Emilio DE MASI

Grazie, Presidente. Anche questa è una interrogazione che risale a molto tempo addietro e mentre prima era stata formulata in termini sostanzialmente problematici si può dire che, adesso, sia stata confermata quella che sembrava una semplice indiscrezione giornalistica, secondo la quale il Presidente della Giunta regionale, onorevole Scopelliti, aveva rinvenuto circa 5 milioni di euro da destinare alla ristrutturazione dello stadio Ceravolo.

Nulla in contrario, naturalmente, rispetto ad interventi che in qualche misura riescono a riqualificare strutture che siano allocate in qualunque posto della regione. Però nell’ambito di questo settore vorrei ricordare – anche se è noto a tutti – che altri stadi che ospitano ormai in maniera consolidata eventi di maggior pregio e maggior valore sportivo ed in particolare calcistico versano in condizioni molto più precarie dello stadio Ceravolo e non sono stati, fin qui, destinatari di alcun finanziamento.

Il quesito si articola in due domande specifiche. La prima è se viene confermato questo intervento in favore dello stadio Ceravolo, e la seconda è se l’amministrazione regionale intenda in qualche modo provare ad individuare delle priorità di intervento nel settore delle strutture sportive, in modo che lo stadio di Crotone e quello di Reggio Calabria, anche, che sono teatro di eventi calcistici di maggior pregio, possono essere destinatari di identici o almeno simili interventi finanziari. Grazie.

PRESIDENTE

La parola all’assessore Gentile.

Giuseppe GENTILE, assessore ai lavori pubblici e infrastrutture

Credo di poter dire che il Presidente Scopelliti abbia scelto lo stadio Ceravolo di Catanzaro perché era un fatto urgente, ma non ha escluso quello di Crotone o delle altre province. Per esempio, la provincia di Crotone ha scelto di intervenire sulle strade.

A seguito della presentazione dell’interrogazione abbiamo preso coscienza e consapevolezza. Prenderemo in considerazione l’intervento dello stadio di Crotone, con i fondi Fas, quando andremo a rimodularli.

Questo lo posso affermare perché c’è una volontà che va in questa direzione. Purtroppo la coperta non sempre è larga, anzi spesso è stretta, per cui a volte si fa un intervento e si rischia di inimicarsi gli altri.

In quel caso il Presidente, ma un po’ tutto Catanzaro, aveva richiesto la sistemazione dello stadio ed il Presidente Scopelliti è venuto incontro facendo un intervento sullo stadio Ceravolo. Su Crotone c’è l’impegno che appena ci sarà la possibilità, con i fondi Fas, riusciremo a fare un discorso che riguarderà lo stadio di Crotone.

PRESIDENTE

Prego, onorevole De Masi.

Emilio DE MASI

Mi scuso, ma mi aspettavo una risposta molto meno vaga di quella che mi ha dato. Essendo tale, non può che suscitare, naturalmente, tutta la mia insoddisfazione perché il Presidente Scopelliti, senza consultare le amministrazioni locali, forse perché si era, in un certo periodo, in un qualche interesse elettorale, ha predisposto per la città di Catanzaro questo intervento, indipendentemente dalla distribuzione dei fondi Fas, per quanto riguarda problemi viari che nella provincia di Catanzaro ci sono e rispetto ai quali sono previsti interventi.

Credo di doverle dare atto che assume un impegno, ma che è così vago che fin quando non sarà precisato, in maniera dettagliata, non può che suscitare tutta la mia convinta contrarietà.

Interrogazione a risposta immediata numero 257 del 14 giugno 2012 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D. “Sul dimensionamento scolastico e sui provvedimenti conseguenti a seguito della sentenza della Corte Costituzionale numero 147/2012, depositata il 7.6.2012”

PRESIDENTE

Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 257 del 14 giugno 2012 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D. “Sul dimensionamento scolastico e sui provvedimenti conseguenti a seguito della sentenza della Corte Costituzionale numero 147 del 2012, depositata il 7 giugno 2012” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla cultura. Per sapere – premesso che:

la Corte Costituzionale con sentenza numero 147 del 2012, depositata il 07 giugno 2012, ha dichiarato illegittimo l'articolo 19, comma 4, del d.l. numero 98 del 2011 convertito, con modificazioni, dalla legge numero 111 del 2011;

nel censurare la legge in questione, dichiarandone l’illegittimità costituzionale, la Corte ha ribadito la prevalenza delle norme regionali in materia di dimensionamento scolastico sulle corrispondenti norme statali che esautoravano di fatto le competenze della Regione in materia di accorpamenti scolastici. In sostanza, secondo la legge censurata non sarebbe spettato più alle Regioni decidere di programmare le autonomie scolastiche sul territorio e valutare gli eventuali accorpamenti tenendo conto delle condizioni geografiche, socio-economiche e storiche del territorio, nonché della situazione dell’edilizia scolastica;

nello specifico la Corte ha osservato come “è indubbio che la disposizione in esame incida direttamente sulla rete scolastica e sul dimensionamento degli istituti, materia che, secondo la giurisprudenza di questa Corte (sentenze numero 200 del 2009, numero 235 del 2010 e numero 92 del 2011), non può ricondursi nell’ambito delle norme generali sull’istruzione e va, invece, ricompresa nella competenza concorrente relativa all’istruzione; la sentenza numero 200 del 2009 rileva, in proposito, che il dimensionamento della rete delle istituzioni scolastiche” è «ambito che deve ritenersi di spettanza regionale». Trattandosi di ambito di competenza concorrente, allo Stato spetta soltanto di determinare i principi fondamentali, e la norma in questione non può esserne espressione. L’aggregazione negli istituti comprensivi, unitamente alla fissazione della soglia rigida di 1.000 alunni, conduce al risultato di ridurre le strutture amministrative scolastiche ed il personale operante all’interno delle medesime, con evidenti obiettivi di risparmio; ma, in tal modo, essa si risolve in un intervento di dettaglio, da parte dello Stato, in una sfera che, viceversa, deve rimanere affidata alla competenza regionale;

con deliberazione numero 47 del 10 febbraio 2012 la Giunta regionale, sulla base della normativa censurata dall’organo costituzionale, ha approvato un piano di razionalizzazione e riorganizzazione delle rete scolastica e della programmazione formativa che ha determinato la chiusura in Calabria di circa 100 scuole, da 506 si è passati a 406 istituzioni scolastiche, con la conseguente soppressione di circa 900 posti di lavoro tra dirigenti scolastici, docenti, collaboratori . scolastici e personale amministrativo, con un coinvolgimento in primo luogo dei precari;

a seguito della sentenza della Corte Costituzionale diversi comuni della Calabria hanno deliberato di revocare i precedenti provvedimenti in tema di dimensionamento scolastico chiedendo, nel contempo, agli enti sovracomunali di assumere le relative determinazioni che salvaguardino le istituzioni scolastiche -:

se la Giunta regionale intenda procedere ad una revisione del piano di riorganizzazione e razionalizzazione della rete scolastica e della programmazione formativa approvato con deliberazione numero 47 del 10 febbraio 2012 procedendo alla revoca di quest’ultima;

se, conseguentemente la Giunta regionale, sulla base della deliberazione del Consiglio regionale numero 48 del 4 agosto 010 avente ad oggetto “indirizzi regionali per la programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa della Regione Calabria per il quinquennio 2011/2012, 2015/2016” e della sentenza della Corte Costituzionale richiamata in premessa, intenda avviare una nuova programmazione della rete scolastica, con il coinvolgimento delle Province e dei Comuni, che tenga conto delle reali esigenze dei territori sui quali insistono le istituzioni scolastiche, nonché degli stessi operatori scolastici;

quali iniziative, in caso affermativo, si intendono intraprendere per velocizzare l’iter amministrativo, stante le molteplici competenze istituzionali, affinché il nuovo piano regionale possa essere operativo per l’annualità scolastica 2012/2013”.

Prego, onorevole Giordano.

Giuseppe GIORDANO

Grazie, Presidente. Questa interrogazione, come lei ricordava, segue la sentenza della Consulta del 7 giugno ed è una interrogazione che abbiamo presentato proprio qualche giorno dopo, il 14 giugno perché eravamo preoccupati che si avviasse in Calabria un processo di concertazione e rivisitazione di un lavoro che aveva lasciato sul campo morti e feriti.

Nell’ultimo anno si è passati da 506 istituzioni scolastiche a 406, quindi almeno 100 istituzioni scolastiche hanno perso la loro autonomia, con tutto quel che ne consegue, sono andati persi 900 posti di lavoro, soprattutto quelli dei cosiddetti precari che, ancora oggi, non hanno ottenuto alcuna risposta.

Rispetto a questo e rispetto ad una legge che ha portato a questo disastro, la legge numero 111 cosiddetta “Riforma Gelmini”, ci siamo posti il problema di chiedere che venisse immediatamente - giacché la sentenza della Consulta ha sancito in maniera inequivocabile le funzioni concorrenti e quindi il compito nel dettaglio specifico della programmazione scolastica che è materia di esclusiva funzione della Regione -, iniziato un lavoro tra Regione Calabria, enti locali ed ufficio scolastico regionale per far sì che si fissassero dei parametri che potessero rispondere e contemperare le esigenze della scuola calabrese, di una scuola che deve guadagnare competenza e qualità e soprattutto che si dessero quelle risposte alla galassia del mondo della scuola anche in termini di salvaguardia di posti di lavoro.

Rispetto alle premesse che ho fatto, trattiamo, purtroppo, l’argomento dopo quasi quattro mesi, avevamo pensato che questa interrogazione potesse generare un dibattito e quindi delle risposte per l’anno scolastico 2012-2013. Ciò non è accaduto e quindi chiediamo qual è l’intenzione dell’assessore e della Giunta e chiediamo che si metta mano alla deliberazione consiliare numero 48 del 4 agosto 2010 nella previgenza della norma che è stata cassata, e che quindi si possa avviare un percorso virtuoso che possa generare i correttivi necessari per il quinquennio 2012-2016.

Questo è il senso della nostra interrogazione.

PRESIDENTE

La parola all’assessore Caligiuri.

Mario CALIGIURI, assessore alla cultura e beni culturali

Grazie, Presidente. L’interrogazione a firma degli onorevoli Giordano, De Masi e Talarico Domenico è simile alla interrogazione numero 270 dell’onorevole Scalzo. Quindi se l’onorevole Scalzo mi permette proverò a rispondere ad entrambe.

La Giunta regionale ogni anno procede alla revisione del piano di riorganizzazione e programmazione formativa. Le procedure sono state avviate già per tempo ed avranno impatto sul 2013-2014 in quanto devono essere ultimate entro fine anno, massimo i primi mesi dell’anno successivo.

Per cui anche l’interrogazione che è stata prodotta nel mese di giugno non avrebbe, comunque, potuto sortire effetti in quanto la programmazione scolastica era stata già avviata.

Il termine per la programmazione è il 15 gennaio 2013. Avrà, quindi, impatto sull’anno scolastico successivo. Noi confermiamo che ogni anno come Giunta regionale avviamo le procedure sia con l’Ufficio scolastico regionale che con le province, i comuni ed i sindacati.

Abbiamo effettuato diversi incontri, sia con i comuni, che con le province, che con i sindacati. Con l’ufficio scolastico regionale c’è un filo diretto.

Ci siamo applicati per una corretta applicazione della sentenza della Corte costituzionale 147 del 2012 e come è noto, allo stato, abbiamo avuti assegnati 319 dirigenti su 409 autonomie scolastiche. Ci sono quindi 88 reggenze. Nell’accordo che si sta profilando potremmo avere 353 dirigenti più 19 Cpa, Centri per l’educazione degli adulti, con ulteriori dirigenze scolastiche che danno anche la possibilità di sbloccare il concorso che è in atto e che ancora non ha visto, al momento, nessun avviamento alla dirigenza di chi legittimamente ha vinto il concorso.

Si sta sbloccando, pertanto, questa situazione.

All’onorevole Scalzo – poi se riterrà, ovviamente, di intervenire lo farò successivamente – dico che sebbene nell’intesa tra Governo e Regioni non sia prevista la salvaguardia per i comuni montani e per le minoranze, per i comuni ad alta densità criminale, questa salvaguardia è prevista e contemplata nelle nostre linee guida, quella approvata con la delibera 48 del 2010.

Sono pienamente vigenti e abbiamo chiesto l’approvazione di seguirle ai Presidenti delle province, in maniera tale che nei piani di riorganizzazione che le province andranno a effettuare tengano conto, obbligatoriamente, di quelle che sono le salvaguardie delle comunità montane e delle minoranze linguistiche, così numerose all’interno della nostra Regione, in quanto l’11 per cento dei comuni ricadono in questa fattispecie, nelle province di Cosenza, di Crotone, di Catanzaro e di Reggio Calabria e anche per i comuni ad elevata densità criminale.

PRESIDENTE

Grazie, assessore Caligiuri. Prego, onorevole Giordano.

Giuseppe GIORDANO

Prendo atto delle risposte chiare dell’assessore rispetto al lavoro che è stato tracciato e che dovrebbe portare, entro il 15 gennaio, a definire il nuovo piano di dimensionamento. Tuttavia, ribadisco la preoccupazione affinché ci sia una rivisitazione, che ci si possa riappropriare della potestà per disciplinare non solo le regole ma anche i parametri rispetto alla realtà calabrese, alle situazioni, non ultime, quelle delle emergenze che vivono le realtà più marginali.

Chiedo, all’assessore, che questa interlocuzione avviata con gli enti locali e con l’ufficio scolastico regionale trovi approdo presso la terza Commissione, dove è stato già in passato prodotto il lavoro che ha dato luogo alla deliberazione consiliare numero 48, e che si possa accelerare, perché credo che si possano risolvere alcuni problemi, non solo quelli dei dirigenti scolastici, con lo sblocco del concorso – prendo atto che c’è questa prospettiva – ma, soprattutto, che ci possa essere una risposta al bisogno che la scuola calabrese ha di docenti qualificati, e alla risposta che può avere, anche, il mondo del precariato, dove ci sono tantissime competenze che è messo, però, ai margini e che può contribuire a far guadagnare alla scuola calabrese quel target di qualità su cui tutti, credo, siamo d’accordo. Grazie.

Interrogazione a risposta immediata numero 259 del 5 giugno 2012 a firma del consigliere Guccione “Sulla gestione del Consorzio di Bonifica Sibari-Crati

PRESIDENTE

Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 259 del 5 giugno 2012 a firma del consigliere Guccione “Sulla gestione del Consorzio di Bonifica Sibari-Crati” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

con delibera numero 329 del 23 aprile 2003 la Giunta Regionale della Calabria, nelle more che la Commissione all’uopo istituita formulasse una proposta di rilancio/risanamento del Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati, all’epoca impossibilitato ad operare per difficoltà economiche e debitorie, ha nominato un Commissario Straordinario nella persona del dott. Antonio Giummo;

con Delibera numero 503 del 17 luglio 2004, in ottemperanza ai risultati di detta Commissione, che ha fornito un’ampia e dettagliata documentazione corredata da numerosissimi allegati sulla situazione funzionale, economica e patrimoniale del Consorzio evidenziando un'esposizione debitoria di circa 220 milioni di euro, con la possibilità di definire a stralcio le varie pendenze con una spesa di circa 75 milioni di euro e con un conseguente risparmio di circa 145 milioni di euro, la Giunta Regionale della Calabria ha autorizzato il dott. Antonio Giummo a procedere, quale Commissario ad Acta, alla liquidazione di ogni posizione debitoria con le risorse che si sarebbero rese disponibili;

con Delibera numero 1082 del 28 dicembre 2004, la Giunta regionale della Calabria ha impegnato la somma di 22 milioni e 500 mila euro, quali risorse rinvenienti dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per il l’attuazione del Piano di Risanamento del Consorzio dì Bonifica Sibari-Crati (giusta Delibera della Giunta Regionale numero 503 del 2004) ed ha rinnovato al dott. Giummo l’incarico di Commissario Straordinario dello stesso Consorzio fino al 31 dicembre 2005;

con Delibera numero 572 del 19 giugno 2005 la Giunta regionale della Calabria ha nominato il dott. Salvatore Gargiuli Commissario Straordinario del Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati;

con Legge regionale numero 12 del 20 novembre 2006, art.1, ai fini della definitiva liquidazione del Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati, il Commissario liquidatore è stato autorizzato all'accensione di un mutuo per l’importo residuo della situazione debitoria rappresentata dal medesimo Commissario in euro 36 milioni;

con le Delibere numero 362 e 459 del 2010 la Giunta regionale della Calabria ha nominato Commissario Liquidatore del Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati il dott. Domenico Bilotta che, con nota del 05 giugno 2012, ha informato il Presidente e i componenti della Commissione Speciale di Vigilanza regionale che la somma di 36 milioni di euro, stanziata con Legge regionale numero12 del 2006 per la definitiva liquidazione del Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati, non era in grado di far fronte alla massa debitoria e alla chiusura definitiva del Consorzio perché, allo stato, i debiti risultavano essere di 155.235.966,12 euro e, quindi, di gran lunga superiori alla cifra individuata per la definitiva liquidazione dell'Ente;

il Consorzio di Bonifica Sibari-Crati è stato prima commissariato e poi posto in liquidazione con Delibera numero 329 del 23 aprile 2003 della Giunta Regionale della Calabria e che la stessa Giunta, con Delibera numero 503 del 17 luglio 2004, ha preso atto delle conclusioni della Commissione costituita ad hoc per l'esame della situazione debitoria dell’Ente, quantizzata in una somma di circa 220 milioni di euro;

con Delibera numero 1082 del 28dicembre 2004 sono stati utilizzati 22 milioni e 500 mila euro dalle risorse rinvenienti dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per l'attuazione del Piano di Risanamento del Consorzio Sibari-Crati;

con Delibera numero5 72 del 13 giugno 2005 “Provvedimenti straordinari per la gestione della crisi del Consorzio della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati” è stato nominato Commissario Straordinario del Consorzio il dott. Salvatore Gargiulo;

con Legge regionale numero 12 del 2006 “Liquidazione del Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati”, all'articolo 1 si afferma che “per la definitiva liquidazione del Consorzio della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati il Commissario Liquidatore è autorizzato all'accessione di un mutuo per l'importo residuo della situazione debitoria rappresentato dal medesimo Commissario di 36 milioni di euro”;

con le delibere numero 362 e 459 del 2010 la Giunta regionale della Calabria ha nominato Commissario Liquidatore del Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati il dott. Domenico Bilotta che ha trasmesso una nota del 05 giugno 2012 al Presidente e ai componenti della Commissione Speciale di Vigilanza del Consiglio Regionale della Calabria da cui si evince che i 36 milioni della legge numero 12 del 2006 che dovevano servire alla definitiva liquidazione del Consorzio di Bonifica non erano sufficienti a coprire il debito poiché esso ammonta a 155.235.966,12 euro -:

quali provvedimenti urgenti si intendono adottare per porre fine ad una vicenda che si trascina da oltre nove anni e che, fino ad oggi, ha visto dissipare ingenti risorse pubbliche per la liquidazione del Consorzio Sibari-Crati che, a tutt’oggi, non è stato ancora definitivamente liquidato e per il quale addirittura, il Consiglio Regionale della Calabria ha approvato la Legge regionale numero 12 del 2006, per la definitiva liquidazione attraverso l'accensione di un mutuo per 36 milioni di euro per poi accertare, attraverso la nota del Commissario liquidatore, dott. Domenico Bilotta, che la liquidazione definitiva del Consorzio non potrà mai avvenire, nonostante le somme stanziate dal Consiglio regionale, perché i debiti risultano essere pari a 155.235.966,12 euro e, perciò, di gran lunga superiori ad essi. Un fatto scandaloso che deve essere immediatamente chiarito e sanato, di cui devono essere verificate e individuate fino in fondo tutte le responsabilità e il cui peso economico non può ulteriormente gravare sulle tasche dei calabresi”.

Prego, onorevole Guccione.

Carlo GUCCIONE

Presidente, la vicenda che riguarda la gestione e la messa in liquidazione del Consorzio Sibari-Crati evidenzia come la cosa pubblica sia stata gestita nella nostra Regione. Un dato allarmante, una finestra sullo sperpero di milioni di euro che nulla hanno prodotto, anzi paradossalmente hanno aggravato la situazione del Consorzio Sibari-Crati.

E’ del 2003 la delibera numero 329, di quasi 10 anni fa, in cui veniva nominato un commissario straordinario per la messa in liquidazione e la chiusura definitiva del Consorzio Sibari-Crati.

Da allora ad oggi si sono susseguiti diversi commissari liquidatori e sono stati spesi circa 75 milioni di euro. E’ stata approvata nel 2006 una legge regionale, la numero 12, che prevede la liquidazione del Consorzi di bonifica Piana di Sibari e Media Valle del Crati in cui si stabilisce che al fine della chiusura definitiva della liquidazione “il Consiglio regionale e la Giunta regionale assumono la proposta di un mutuo di 36 milioni”.

Ad oggi, senza tema di smentita, il commissario attuale del Consorzio Sibari-Crati ci dice, con una sua missiva inviata alla Commissione di vigilanza, che il debito in capo al Consorzio Sibari-Crati in liquidazione è di 155 milioni 225 mila 966,12 euro. E’ una vicenda emblematica di come si sia sperperato del denaro pubblico, destinato,invece, a far diminuire e a chiudere definitivamente questa parentesi drammatica e triste del Consorzio Sibari-Crati. Il debito è ad oggi aumentato e credo che la gravità di questa situazione debba preludere a provvedimenti seri perché non si può sperperare tanto denaro e tenere in piedi un carrozzone che ha prodotto solo debiti ed inefficienze nella nostra Regione.

PRESIDENTE

La parola all’assessore Trematerra.

Michele TREMATERRA, assessore all’agricoltura e alla forestazione

Presidente, non penso proprio di poter condividere l’ultima frase del collega Guccione quando dice che il debito è aumentato.

Come lei ha ben esposto nella interrogazione questa è una vicenda che trae origine dalla notte dei tempi. Ha fatto riferimento al 2003, quindi è una vicenda che va ben al di là della recente stagione; il debito non è aumentato perché, caro onorevole Guccione, quando è stata approvata la legge 12 del 2006 che stabiliva la possibilità al commissario pro tempore di aprire un mutuo, per il 50 per cento pagato dalla Regione e per il 50 per cento dai tre consorzi che sono venuti a determinarsi. La quantificazione di questo debito era a nostro avviso, ad avviso del commissario - che è stato sentito in Commissione vigilanza in più di una occasione e dall’onorevole Serra che sta facendo un ottimo lavoro per capire qual è veramente la natura del problema – sottostimata; in quella occasione, infatti, si stabilì in 36 milioni di euro l’esposizione debitoria riferendosi esclusivamente a quelli che erano dei debiti direttamente dipendenti da attività svolte dallo stesso Consorzio.

Non furono tenute in considerazione tutta una serie di altre partite debitorie: Tfr, pagamento dei lavoratori. C’è da dire che il Consorzio di bonifica addirittura paga pensioni ad alcuni lavoratori così come altri debiti che poi, andando in avanti, nella esamina della documentazione sono venuti fuori; alcuni debiti sono di carattere sub judice, altri di natura chirografaria e il commissario attuale sta verificando la consistenza o meno di questo debito.

E’ chiaro che quando si fa la liquidazione di un ente non si pone in essere una somma che deve soddisfare per intero l’ammontare debitorio.

Attualmente il commissario liquidatore stima probabilmente in 155 milioni di euro la natura debitoria complessiva di tutte queste partite, tenendo conto di alcune sulle quali anche lo stesso commissario si sta proponendo opposizione, rispetto ai giudizi avviati ed ai diversi arbitrati che sono in essere.

Contesto solo la parte in cui mi si dice che il debito è aumentato. Non è aumentato il debito perché il Consorzio Sibari-Crati oggi non può generare ulteriori debiti; si sta facendo un’opera di verifica della reale consistenza del debito con la possibilità – come è stato già fatto – di far ritornare nelle casse dello stesso Consorzio delle somme che erano parcheggiate al Ministero delle politiche agricole. Non c’è chiarezza, addirittura, su una somma di circa 20 miliardi delle vecchie lire che era presso la tesoreria della Carical e di cui oggi non abbiamo la possibilità di una rendicontazione.

Rispondendo al quesito posto dal collega Guccione: questo era un modo di amministrare. Oggi noi ci troviamo a gestire una massa debitoria di cui ancora non abbiamo certezza, ma di cui si sta occupando puntualmente il commissario liquidatore del Consorzio, per capire quanti erano i debiti, in capo all’ex Consorzio Sibari-Crati.

E’ un lavoro molto particolare, come dicevo prima, perché bisogna rintracciare la documentazione e molti soggetti ritengono di vantare un credito rispetto al Consorzio.

Su molte di queste vicende il Consorzio sta uscendo vincente rispetto all’attività posta in essere davanti ai vari magistrati contabili.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Guccione.

Carlo GUCCIONE

Presidente, sono stati stanziati, per il pagamento dei debiti, nei vari anni del Consorzio Sibari-Crati con delibera numero 1082 del 28 dicembre 2004 circa 22 milioni di euro e 500 mila rinvenienti dal Ministero dell’agricoltura .

Sono stati stanziati ed utilizzati in gran parte i 36 milioni del mutuo. Alla data del 7 aprile 2010 risultavano erogati 13 milioni, al 5 luglio 2010 risultavano erogati 22 milioni 366 mila euro, circa 36 milioni stanziati dalla legge regionale numero 12 del 2006.

Quindi, assessore, i debiti sono aumentati ed abbiamo pagato circa 65 milioni di debiti; il debito non si è mosso rimanendo a 155 milioni perché se fossero vere le notizie che lei ha dato, attendibili non da parte sua ma da parte di chi ha fornito i dati relativi, il debito sarebbe dovuto diminuire a 90 milioni di euro invece è rimasto quello che è.

Il fatto grave è che in precedenza il Consiglio regionale nel 2006 ha approvato la legge numero 12 che all’articolo 1 testualmente dice “Al fine della definitiva liquidazione del Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle Crati, il commissario liquidatore è autorizzato all’accensione di un mutuo per l’importo residuo della situazione debitoria rappresentata dal medesimo commissario in 36 milioni di euro”.

E’ una legge assessore che è stata disattesa perché nonostante siano stati utilizzati tutti i 36 milioni di euro del mutuo acceso nel 2012 il debito permane ed io, affermo, è aumentato. Qualcosa non va, c’è bisogno di prendere per mano questa questione mettendo in campo iniziative, dal punto di vista amministrativo, straordinarie per verificare come stanno le cose; qui si sono buttati a mare milioni di euro dei cittadini calabresi ed il problema permane e si aggrava.

Per quanto mi riguarda mi ritengo parzialmente soddisfatto per lo sforzo che ha fatto l’assessore e anche per l’audizione che ha fatto in Commissione di vigilanza su questi temi. Dobbiamo essere più conseguenti con iniziative per far trasparenza e chiarezza rispetto a questa vicenda.

Interrogazione a risposta immediata numero 261 del 18 giugno 2012 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D. “In ordine ai servizi aeroportuali gestiti da S.A.CAL. S.p.A

PRESIDENTE

Si passa all’ interrogazione a risposta immediata numero 261 dell’18 giugno 2012 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D. “In ordine ai servizi aeroportuali gestiti da S.A.CAL. S.p.A” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai trasporti. Per sapere – premesso che:

S.A.CAL. S.p.A. è una società partecipata della Regione Calabria che ne detiene il 10 per cento delle quote azionarie (il 68,27% è detenuto da enti pubblici ed il rimanente da soci privati);

la stessa società, nel settembre del 2009, ha ottenuto la gestione totale dell’aeroporto di Lamezia Terme per una durata quarantennale, con funzioni di Gestore ed Handler in base alla convenzione numero 45 dell’11 settembre 2007;

in base all’articolo 705 del codice della navigazione S.A.CAL., in qualità di Gestore aeroportuale, è tenuta ad organizzare "l’attività aeroportuale al fine di garantire l’efficiente ed ottimale utilizzazione delle risorse per la fornitura di attività e di servizi di livello qualitativo adeguato, anche mediante la pianificazione degli interventi in relazione alla tipologia di traffico", a fornire "tempestivamente notizie all’Enac, alla società Enav, ai vettori e agli enti interessati in merito a riduzioni del livello del servizio ed a interventi sull’area di movimento dell’aeroporto, nonché alla presenza di ostacoli o di altre condizioni di rischio per la navigazione aerea nell’ambito del sedime di concessione" e "assicura i controlli di sicurezza su passeggeri, bagagli e merci, conformemente alle disposizioni vigenti";

l’aeroporto di Lamezia Terme è aperto 24 ore su 24 fungendo da aeroporto alternato per diversi voli internazionali;

lo stesso è base dell’elicottero del 118 ed è spesso utilizzato per voli collegati ai servizi ospedalieri;

dopo la mezzanotte e sino al mattino successivo non è disponibile personale idoneo e sufficiente a fornire i servizi di handling (L’insieme dei servizi svolti in aeroporto finalizzati a fornire assistenza a terra a terzi, vettori, utenti di aeroporto);

nello stesso arco temporale non è prevista la presenza di personale addetto ai controlli di sicurezza al punto da rendere difficoltoso, se non impossibile, l’ingresso in area doganale del personale addetto al controllo dell’agibilità della pista con l’introduzione di elementi di rischio connessi all’atterraggio e decollo degli aeromobili utilizzati per il servizio postale, per voli ospedale, in situazioni di emergenza o dirottati da altri aeroporti limitrofi;

il decollo e l’atterraggio degli aeromobili per i servizi di cui sopra sarebbe comunque garantito anche in assenza della necessaria assistenza a terra;

l’insufficienza di personale addetto ai servizi di handling ha determinato in più di una occasione la disponibilità di un numero molto limitato di stalli da assegnare ad aeromobili che necessitavano di dirottare sullo scalo di Lamezia Terme a seguito della chiusura improvvisa di aeroporti limitrofi, inducendo gli stessi ad atterrare altrove -:

quali iniziative si intendono assumere per il potenziamento dei servizi e delle attività afferenti il controllo di sicurezza sulla pista dell’aeroporto di Lamezia Terme, stante la carenza di personale nell’ambito di che trattasi;

se non si ravvisi la necessità di intervenire tempestivamente per garantire un innalzamento dei livelli di sicurezza nelle ore notturne, superando le deficienze evidenziate in premessa”.

Prego, onorevole Talarico.

Domenico TALARICO

In realtà, Presidente, io potrei anche soprassedere perché dal momento in cui sono state presentate le interrogazioni, una in ordine alle attività afferenti il controllo di sicurezza degli impianti e delle piste e l’altra relativa al prolungamento delle piste di volo – lavori che erano stati interrotti – da quel momento in poi sono ripresi i lavori sia per l’uno sia per l’altro problema.

Ritengo, pertanto, superate entrambe le interrogazioni. Nel frattempo la Sacal – non so se ha seguito le mie interrogazioni, mi illudo che sia così e ci voglio credere – ha ripreso i lavori ed ha effettuato i necessari controlli notturni anche sulla pista.

Interrogazione a risposta immediata numero 262 del 18 giugno 2012 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D. “In ordine ai lavori di prolungamento della pista presso l’aeroporto di Lamezia Terme”

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 262 dell’18 giugno 2012 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D. “In ordine ai lavori di prolungamento della pista presso l’aeroporto di Lamezia Terme”…

(Interruzione)

E’ la stessa? Riguarda sempre la pista? Anche questa interrogazione si può ritenere superata. Andiamo avanti.

Interrogazione a risposta immediata numero 263 del 18 giugno 2012 a firma del consigliere Talarico D. “In ordine alla situazione della casa di cura <Madonna della Catena>”

PRESIDENTE

Si passa all’ interrogazione a risposta immediata numero 263 del 18 giugno 2012 a firma del consigliere Talarico D. “In ordine alla situazione della casa di cura <Madonna della Catena>” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

la casa di cura “Madonna della Catena”, sita in Dipignano, località Laurignano, svolge da anni una meritoria attività socio-sanitaria rivolta ad un’utenza provinciale e regionale, registrando circa 1000 tra ricoveri intensivi, estensivi, lungodegenza e in Day Hospital per un fatturato di circa 10 milioni di euro annui;

dai suddetti dati si evince che la domanda di prestazioni rivolta alla struttura è superiore alla media regionale, pertanto si può affermare che la crisi della struttura è riconducibile esclusivamente a ragioni di natura amministrativa e gestionale e non certo alla qualità e alla quantità delle prestazioni effettuate da personale qualificato e di eccellenza, in ambienti fisici indiscutibilmente idonei;

per quanto sopra detto, la struttura in questione rappresenta un punto di eccellenza per il sistema sanitario calabrese;

il perdurare della crisi e un’eventuale chiusura rappresenterebbe un danno enorme per la sanità calabrese, per i 170 dipendenti che vi lavorano a diverso titolo, e per l’economia del comprensorio;

qualsiasi possibilità di salvataggio della struttura è legata al mantenimento dei posti letto in essere:

-se la paventata ipotesi relativa al taglio del 62 per cento dei posti letto della riabilitazione intensiva è fondata e quali iniziative intenderebbe prendere per evitare tale sciagurata ipotesi.

Prego, onorevole Talarico.

Domenico TALARICO

Anche qui, Presidente, purtroppo il continuo rinvio della discussione delle interrogazioni rende vana la discussione sui problemi che vengono sottoposti.

Colgo l’occasione, pertanto, per sollecitare una pronta e puntuale discussione delle interrogazioni entro i termini, altrimenti viene vanificato lo strumento stesso delle interrogazioni.

Questo è un problema che riguarda tutti noi. Colgo spunto dalla interrogazione per chiedere alla Vicepresidente Stasi un aggiornamento sulla situazione della Madonna della Catena per quanto riguarda un centinaio di lavoratori. Se la Vicepresidente ha la cortesia di aggiornarci sulla situazione, considerato che sono passati ormai sei-sette mesi. Non le riformulo la domanda posta nell’interrogazione, le chiedo se sia possibile avere un aggiornamento sulla situazione. Grazie.

Antonella STASI, Vicepresidente del Consiglio regionale

Grazie, onorevole Talarico. In effetti ci sono state un po’ di evoluzioni, nel frattempo, cioè da quando si è presentata l’interrogazione ad oggi.

Ci sono delle evoluzioni positive perché è notizia del mese scorso che è stato definito il numero dei posti letto, è stato assegnato un numero di posti letto pari a 50 più 18, quindi 68 posti letto complessivamente a cui aggiungere, probabilmente, nel riordino che sarà fatto per quanto riguarda i posti letto territoriali, anche dieci posti letto per riabilitazione unità spinale.

Al momento pare sia positivo il riscontro e soprattutto pare siano contenti anche i lavoratori che in questo momento vedono una prospettiva ed un futuro. Ovviamente non sono stati ancora firmati i budget per l’anno 2012, così come non sono stati firmati per quasi tutte le case di cura. In questo momento si è una fase positiva e si sono riallineati rispetto a quelli che sono i programmi di quelle che sono le altre case di cura.

PRESIDENTE

Prego, onorevole Talarico.

Domenico TALARICO

Non ho motivo di dubitare delle cose che dice la Vicepresidente Stasi e mi auguro che siano effettivamente così.

Rinnoviamo la vigilanza e l’attenzione verso questa casa di cura perché, come diceva la stessa Vicepresidente, non solo eroga servizi di assistenza importante e qualificata per il territorio ma dà anche lavoro ad un centinaio di persone tra medici, personale paramedico e di servizio che di questi tempi sono una risorsa importante per la nostra Regione. Grazie.

Interrogazione a risposta immediata numero 264 del 29 giugno 2012 a firma del consigliere Talarico D. “In ordine ad abusi commettendi in località S. Maria nel Comune di Bonifati (CS) ed alla tutela delle coste da interventi di cementificazione”

PRESIDENTE

La prossima interrogazione a risposta immediata numero 264 del 29 giugno 2012 è a firma del consigliere Talarico D. “In ordine ad abusi commettendi in località S. Maria nel Comune di Bonifati (CS) ed alla tutela delle coste da interventi di cementificazione”.

Non c’è in Aula l’assessore Pugliano. Se è importante la rinviamo, altrimenti possiamo fare rispondere altro assessore.

Domenico TALARICO

Presidente, credo sia opportuno rinviarla.

PRESIDENTE

Va bene, andiamo avanti.

Interrogazione a risposta immediata numero 265 del 29 giugno 2012 a firma del consigliere Giordano “Sul blocco delle attività del termovalorizzatore di Gioia Tauro e sulle conseguenze ambientali nei comuni ricadenti nell’area”

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione a risposta immediata numero 265 del 29 giugno 2012 a firma del consigliere Giordano “Sul blocco delle attività del termovalorizzatore di Gioia Tauro e sulle conseguenze ambientali nei comuni ricadenti nell’area”.

Anche questa interrogazione è rinviata alla prossima seduta di Consiglio. E’ attuale o no?

Giuseppe GIORDANO

E’ attualissima, anzi era attuale per una parte del territorio calabrese quando l’ho presentata il 29 giugno. Ora è drammaticamente attuale perché riguarda l’intero sistema Calabria Sud.

PRESIDENTE

La rinviamo alla prossima seduta. Andiamo avanti.

Interrogazione a risposta immediata numero 266 del 2 luglio 2012 a firma del consigliere Giordano “Sulla procedura di indizione bando di concorso straordinario per la copertura delle sedi farmaceutiche di nuova istituzione”

PRESIDENTE

La prossima interrogazione a risposta immediata è la numero 266 del 2 luglio 2012 a firma del consigliere Giordano “Sulla procedura di indizione bando di concorso straordinario per la copertura delle sedi farmaceutiche di nuova istituzione” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

l’art. 11 della legge numero 27 del 2012 “Potenziamento del servizio di distribuzione farmaceutica, accesso alla titolarità delle farmacie, modifica alla disciplina della somministrazione dei farmaci e altre disposizioni in materia sanitaria”, al comma 3 ha previsto che le Regioni bandiscano il concorso straordinario per soli titoli per la copertura delle sedi farmaceutiche di nuova istituzione e per quelle resesi vacanti a seguito delle scelte effettuate dai vincitori del concorso;

l’iter amministrativo prevede che ciascun comune, sulla base dei dati ISTAT sulla popolazione residente al 31 dicembre 2010 e dei parametri di cui al comma 1, individua le nuove sedi farmaceutiche disponibili nel proprio territorio e invia i dati alla Regione entro e non oltre 30 giorni dall’entrata in vigore della legge ed entro 60 giorni dall’invio dei dati da parte dei comuni le regioni bandiscono il concorso straordinario per soli titoli, per la copertura delle sedi farmaceutiche di nuova istituzione e per quelle vacanti;

sempre ai sensi della normativa sopra richiamata, qualora il comune non provveda a comunicare alla regione l’individuazione delle nuove sedi disponibili entro il termine di cui al comma 2 dell’art 11 la regione provvede con proprio atto a tale individuazione entro i successivi sessanta giorni. Nel caso in cui le regioni non provvedano nel senso indicato ovvero non provvedano a bandire il concorso straordinario e a concluderlo entro i termini di cui al comma 3 del medesimo art. 11 il Consiglio dei Ministri esercita i poteri sostitutivi di cui all’articolo 120 della Costituzione con la nomina di un apposito commissario che provvede in sostituzione dell’amministrazione inadempiente anche espletando le procedure concorsuali;

i termini previsti per i comuni, ai fini della individuazione delle nuove sedi farmaceutiche, sono andati a scadere il 26 aprile 2012 mentre le incombenze a carico delle regioni dovevano essere espletate entro e non oltre il 26 giugno 2012;

allo stato dagli atti ufficiali della Regione Calabria risulterebbe che gli adempimenti richiesti non siano stati ancora evasi con ripercussioni negative sullo sviluppo economico di un settore che vedrebbe la creazione di nuovi numerosi posti di lavoro e benefici per i consumatori -:

quali sia allo stato l’iter della procedura prevista dalla normativa indicata in premessa e più specificatamente se vi siano stati comuni inadempienti e se la regione abbia esercitato i relativi poteri sostitutivi;

se la stessa Regione abbia adempiuto alle incombenze di legge e siano state attivate le relative procedure per la indizione del bando di concorso;

in caso contrarlo quali iniziative si intendono intraprendere per velocizzare l’iter amministrativo al fine di rispondere con urgenza alle istanze della categoria e dei consumatori”.

Prego, onorevole Giordano.

Giuseppe GIORDANO

Presidente, anche questa interrogazione presentata il 2 luglio è per conoscere l’iter, rispetto alla riforma che ha portato alla legge numero 27 del 2012, il potenziamento del servizio della distribuzione farmaceutica e, quindi, l’accesso alla titolarità delle farmacie e la modifica della normativa per la somministrazione dei farmaci. Con questa interrogazione volevamo avere chiarimenti rispetto alle procedure che la Regione avrebbe dovuto attuare entro il 26 aprile 2012, prima ed entro il 26 giugno del corrente anno per altre parti di procedura rispetto alla indizione del bando di concorso. Volevamo, quindi, avere chiarimenti sullo stato dell’arte, su dove si è arrivati. Nella ipotesi che ci sia una attesa da parte del Governo di alcuni chiarimenti chiedo qual è lo stato dell’arte rispetto anche alle parti di competenza dei Comuni che dovevano essere seguiti entro quelle date.

Antonella STASI, Vicepresidente della Giunta regionale

Sì, Presidente, in effetti la Regione Calabria ha già effettuato quelli che erano gli adempimenti di sua competenza per la parte iniziale perché in ossequio alla stessa normativa è stato richiesto ai 36 Comuni interessati in Calabria l’individuazione delle nuove farmacie di nuova istituzione. Solo 5 dei 36 Comuni non hanno risposto ma, comunque, la Regione Calabria, dipartimento salute, ha avviato le procedure previste. Momentaneamente non c’è ancora il bando perché in sede di Conferenza delle Regioni, in sede di Commissione salute – che è coordinata dalla Regione Veneto – si è deciso di procedere insieme, congiuntamente tra tutte le Regioni. Si sta, pertanto, redigendo un modello di bando che sarà più o meno uniformato in tutte le regioni ed anche la tempistica dovrebbe essere conforme in tutte le regioni. C’è quindi un lavoro che si sta facendo all’interno della Commissione salute coordinato dalla Regione Veneto. In più il Ministero della salute ha dato la disponibilità a realizzare una piattaforma informatica con la possibilità di accesso ad ogni singola Regione dove i candidati potranno inserire le proprie domande di partecipazione al concorso. In effetti c’è anche un coordinamento ed una collaborazione direttamente col Ministero della salute. I tempi della Regione Calabria coincideranno, quindi, in qualche modo, con i tempi di tutte le altre Regioni italiane.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Talarico. Ne ha facoltà.

Domenico TALARICO

Grazie, prendo atto che solo cinque Comuni sono inadempienti rispetto all’assegnazione delle sedi e che avreste azionato anche le procedure di commissariamento ad acta. Preso atto di ciò mi dichiaro parzialmente soddisfatto, pur essendo trascorso tutto questo tempo rispetto a quando abbiamo presentato l’interpellanza con l’auspicio che la Regione Calabria sia in linea, veramente, con le altre Regioni nella definizione di un’unica procedura in sede di Conferenza Stato-Regioni.

Interrogazione a risposta immediata numero 268 del 6 luglio 2012 a firma del consigliere Guccione “In ordine alla situazione non più sostenibile da parte dei gestori delle aree di servizio della tratta autostradale A3 Sa-Rc

PRESIDENTE

Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 268 del 6 luglio 2012, a firma del consigliere Guccione “In ordine alla situazione non più sostenibile da parte dei gestori delle aree di servizio della tratta autostradale A3 Sa-Rc” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

nei giorni scorsi le OO.SS. FAIB Confesercenti, FEGICA Cisl, ANISA Confcommercio hanno denunciato in una lettera inviata al dott. Pietro Ciucci, Presidente dell'Anas, al dott. Corrado Passera, ministro dello Sviluppo Economico e ai Presidenti delle Regioni Calabria, Campania e Basilicata una situazione non più sostenibile da parte dei gestori delle aree di servizio della tratta autostradale A3 Sa-Rc per lo stato di crisi e di abbandono in cui versano le loro imprese, sia sul piano commerciale che su quello della sicurezza, della distribuzione e del costo del carburante;

i prezzi del carburante praticati dalla compagnie petrolifere sulla tratta Sa-Rc risultano essere almeno di cinque centesimi superiori rispetto ai prezzi praticati nelle altre autostrade italiane;

dal 2011 le concessioni ai gestori autostradali della Sa-Rc vengono concesse solo in proroga, senza che venga espletata alcuna gara per le concessioni pluriennali ed impedendo così, da oltre quindici anni, che si possano predisporre ed effettuare gli investimenti necessari all'ammodernamento e alla messa in sicurezza delle aree di servizio presenti su questa importante tratta autostradale;

i lavori di ammodernamento vanno avanti da oltre dieci anni;

tutto ciò ha causato forti disagi e limitazioni al traffico automobilistico, provocando una lenta ma continua diminuzione dello stesso;

dal mese di gennaio ad oggi si è registrato un calo di vendite di carburante di circa il 20%;

il calo della vendita del carburante ha raggiunto il 50% se rapportato agli anni 2006-2007;

analogo calo riguarda tutti i servizi di ristoro, di vendite non-oil, di servizi di soccorso, non trascurando anche l'indotto di carattere commerciale che si crea nell'ambito territoriale delle zone di accesso e di uscita;

ad oggi, per il completamento definitivo dei 494 chilometri della tratta Sa-Rc, mancano circa 59 chilometri ancora da progettare e che sono totalmente privi della relativa copertura finanziaria che ammonta ad oltre tre miliardi di euro e che, a tal proposito, nell'ultima riunione del Consiglio regionale della Calabria è stato approvato all'unanimità un ordine del giorno attraverso cui si chiede al Governo nazionale di mettere a disposizione le risorse necessarie per il completamento definitivo dell'intera tratta autostradale Sa-Rc;

è forte e reale il rischio che la più importante arteria viaria che collega la Calabria alle altre regioni del Mezzogiorno e al resto del Paese, fondamentale per qualsiasi sviluppo economico del Sud e della nostra regione, possa rimanere un perenne cantiere senza nessuna certezza sul completamento definitivo dell'opera;

a fronte di tutto ciò, le OO.SS. succitate hanno avvertito l'esigenza di avanzare una serie di proposte e di assumere alcune iniziative finalizzate al superamento dell'attuale stato d'impasse per dare nuovo impulso alla risoluzione dei problemi che rischiano di provocare il licenziamento di tutti gli addetti alle attività di rifornimento e dei servizi della Sa-Rc -:

quali iniziative urgenti si intendono adottare a sostegno delle giuste rivendicazioni sindacali e per sollecitare l'Anas, nella sua doppia qualità di ente concedente e concessionario, al rilascio immediato delle concessioni in prorogatio da almeno dieci anni. Il protrarsi di tale situazione ha impedito e continua ad impedire, infatti, ai gestori privati di effettuare gli investimenti necessari all'ammodernamento delle aree di servizio della Sa-Rc che, attualmente, sono tra le più vetuste e meno sicure d'Italia;

inoltre, anche quali misure s'intendono assumere per impedire che il costo del carburante praticato dalle compagnie petrolifere ai gestori delle aree di servizio della Sa-Rc, che risulta essere di almeno cinque centesimi superiore rispetto a quello praticato in altre aree del Paese, diventi un'ulteriore tassa a discapito di tutti quegli automobilisti che decidono di attraversare la Sa-Rc.”

La parola all’onorevole Guccione.

Carlo GUCCIONE

Presidente, rinuncio ad illustrare l’interrogazione perché nel frattempo sono venuto a conoscenza di una serie di interventi, di iniziative portate avanti dall’assessore Caridi, per cui chiedo di esporre in Aula lo stato dell’arte rispetto a questa questione.

Antonio Stefano CARIDI, assessore attività produttive

Presidente, onorevole Guccione, ci sono stati parecchi incontri, anche con altri colleghi, sia di maggioranza sia di minoranza, sulla problematica che lega Anas a Tamoil e, quindi, aree di servizio. L’Anas ha recepito le indicazioni della Regione Calabria, da inserire nel bando di gara, sulla tipicità del prodotto Calabria, lavorando sul bando che ha pubblicato. C’è, però, in essere un ricorso al Tar che si concluderà a fine novembre. L’ultima riunione è stata fatta circa 20 giorni fa insieme all’associazione di categoria, al responsabile dell’Anas, dottore Nucci. Si è trovato un accordo fino al 31 dicembre per mantenere le stazioni di servizio aperte ma stiamo lavorando con le associazioni di categoria e con i distributori per formulare un accordo unico e presentarlo ad Anas per riservare il livello occupazionale e, soprattutto, per migliorare la qualità del servizio nel tratto autostradale della Calabria. Siamo in attesa, quindi, di un nuovo incontro con le associazioni di categoria per stilare questo documento che proporremo all’Anas.

PRESIDENTE

Prego, onorevole Guccione.

Carlo GUCCIONE

Ritengo che non sia più procrastinabile, assessore, la situazione in cui versa l’intero tratto della Salerno-Reggio Calabria. Sa bene che per il tratto calabrese paghiamo un doppio scotto, sia per i lavori che non riescono ancora a finire sia per quelli che non sono stati finanziati ma il fatto che l’Anas tenga bloccate, da oltre 10 anni, le concessioni ha impedito di avere delle aree di servizio, le più moderne possibili, perché nessun investitore privato oggi è nelle condizioni – se non c’è una concessione – di investire risorse private per ammodernare il sistema. In più questa estate abbiamo pagato una ulteriore tassa sul costo della benzina, cioè chi ha imboccato durante il periodo estivo la Salerno-Reggio Calabria ha pagato la benzina molto di più rispetto ad altri tratti autostradali. Da questo punto di vista si tratterà di attendere una sentenza del Tar ma credo che farebbe bene ad insediare un Tavolo tecnico e politico per tenere sotto pressione l’Anas perché rispetto a come si è comportata in questi anni per la Salerno-Reggio Calabria volti pagina, affinché fornisca un moderno servizio di trasporto nella nostra Regione.

Interrogazione a risposta immediata numero 270 del 6 luglio 2012 a firma del consigliere Scalzo “Sul piano di dimensionamento delle scuole calabresi in riferimento alla Sentenza numero 147/2012 della Corte Costituzionale”

PRESIDENTE

Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 270 del 6 luglio 2012, a firma del consigliere Scalzo, “Sul piano di dimensionamento delle scuole calabresi in riferimento alla Sentenza numero 147 del 2012 della Corte Costituzionale”. Su questa interrogazione ha già risposto l’assessore Caligiuri, quindi, possiamo andare avanti. Vuole illustrare l’interrogazione onorevole Scalzo? Ne do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla cultura, istruzione e ricerca. Per sapere - premesso che:

la Corte Costituzionale, con sentenza numero 147 del 2012, ha dichiarato incostituzionale l'intero comma 4 dell'art. 19 del decreto legge numero 98 del 2011 (convertito in legge numero 111 del 2011 e modificato dalla legge numero 183 del 2011 ) che prevedeva:

"Per garantire un processo di continuità didattica nell'ambito dello stesso ciclo di istruzione, a decorrere dall'anno scolastico 2011-2012 la scuola dell'infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado sono aggregate in istituti comprensivi, con la conseguente soppressione delle istituzioni scolastiche autonome costituite separatamente da direzioni didattiche e scuole secondarie di 1° grado; gli istituti compresivi per acquisire l'autonomia devono essere costituiti con almeno 1.000 alunni, ridotti a 500 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche." (Art. 19, comma 4);

il piano deliberato dalla Regione Calabria ha comportato la perdita di ben 99 autonomie scolastiche e la contestuale realizzazione di mega-istituti comprensivi composti da almeno 1.000 alunni ( in alcuni casi di oltre 1500 alunni);

è rimasto in vigore il comma 5 dell'art. 19 della legge citata che recita: "Alle istituzioni scolastiche autonome costituite con un numero di alunni inferiore a 500 unità . ridotto fino a 300 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzale da specificità linguistiche, non possono essere assegnali dirigenti scolastici con incarico a tempo indeterminato. Le stesse sono conferite in reggenza a dirigenti scolastici con incarico su altre istituzioni scolastiche autonome." (I parametri numerici di 500 e 300 previsti dalla legge 111/2011 sono stati successivamente modificati e aumentati a 600 e a 400);

altre 86 istituzioni scolastiche calabresi di comuni montani o di zone disagiate dall'1 settembre 2012 non saranno dimensionate secondo i parametri di 600 o di 400 alunni e che. pertanto, saranno affidate in reggenza a dirigenti di altri istituti, con tutti i danni possibili e immaginabili;

la Regione aveva rinunciato ad esercitare la facoltà di far valere la richiesta contenuta nel documento della Conferenza delle regioni approvato nella seduta del 27 ottobre 2011 che la Regione aveva rinunciato ad esercitare la facoltà di far valere la richiesta contenuta nel documento della Conferenza delle regioni approvato nella seduta del 27 ottobre 2011. che prevedeva invece che vi fosse un'applicazione graduale delle norme sul dimensionamento spostando il completamento delle operazioni all'anno scolastico 2014-2015;

la delibera regionale sul dimensionamento scolastico rischia, da un lato di vanificare la lotta alla piaga della mortalità scolastica, dall'altro di peggiorare la qualità del servizio scolastico e l'innalzamento dei livelli di istruzione degli studenti calabresi che negli ultimi anni sono precipitati agli ultimi posti fra le regioni d'Italia -:

se questa Amministrazione intenda adottare celermente le opportune iniziative urgenti nel merito . affinché vengano salvaguardate le autonomie scolastiche dei comuni montani e a forte disagio sociale, le minoranze linguistiche residenti nel territorio della Calabria così come avvenuto in altre parti del territorio italiano, riscrivendo per l'immediato - alla luce della sentenza della Corte Costituzionale - il piano per il dimensionamento della rete scolastica della Calabria, con effetto dal 1° settembre 2012 e favorendo un'applicazione graduale delle norme sul dimensionamento, spostando il completamento delle operazioni all'anno scolastico 2014-2015”.

Antonio SCALZO

Presidente, ho ascoltato l’assessore Caligiuri che ha spiegato molto bene il percorso che ha inteso fare per questa delicata materia. Volevo, però, un ulteriore chiarimento relativo al fatto che le reggenze, se ho ben capito, sono 88 e rischiano di penalizzare soprattutto le aree dei comuni montani a forte disagio sociale, le minoranze linguistiche dei residenti nel nostro territorio. Chiedo, quindi, all’assessore Caligiuri che per tutte queste aree, che già soffrono in modo particolare per altri tipi di servizi, che vengano poste in essere tutte le iniziative utili affinché in queste aree difficili della nostra Regione possa esserci quella attenzione legata soprattutto al non avere le reggenze nel settore scolastico. E’ chiaro che nella mia interrogazione un altro aspetto era quello che dava un senso, in maniera molto forte, ad una applicazione graduale delle norme sul dimensionamento. Quello che chiedevo nella mia interrogazione riguarda, quindi, lo spostamento graduale delle operazioni all’anno scolastico 2014-2015. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente Alessandro Nicolò

PRESIDENTE

All’interrogante, onorevole Scalzo, risponde l’assessore Caligiuri sul dimensionamento delle scuole calabresi.

Mario CALIGIURI, assessore alla cultura e beni culturali

Grazie, Presidente Nicolò, l’indirizzo ministeriale è quello di eliminare gradualmentepossibilmente già dal prossimo anno – tutte le reggenze. E’ evidente che negli indirizzi che abbiamo già fornito alle Province, che sono, poi, gli enti attraverso i quali viene formalizzata la razionalizzazione da un lato e la nuova offerta formativa dall’altro, possono tener conto di individuare le autonomie nelle aree dove c’è maggiormente difficoltà, quindi, soprattutto quelle montane e ad elevata densità criminale e anche quelle dove ci sono le minoranze linguistiche. Daremo, quindi, questo indirizzo alle Province tenendo conto del dibattito che si è sviluppato in Aula.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Scalzo.

Antonio SCALZO

Grazie, questa precisazione mi rassicura circa il percorso da intraprendere in questa direzione, nella difficoltà relativa al riordino della materia ma credo che chi è già per fatto logistico penalizzato debba avere un percorso preferenziale. Spero, quindi, che questo possa avere una attuazione concreta. Grazie.

Interrogazione a risposta immediata numero 271 del 9 luglio 2012 a firma del consigliere Guccione: “Sulle misure necessarie per reperire le risorse essenziali alla realizzazione del Sistema Metropolitano Cosenza-Rende-Unical

PRESIDENTE

Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 271 del 9 luglio 2012, a firma del consigliere Guccione: “Sulle misure necessarie per reperire le risorse essenziali alla realizzazione del Sistema Metropolitano Cosenza-Rende-Unical”. Su questa interrogazione dovrebbe rispondere l’assessore Gentile ma la Vicepresidente Stasi ne chiede il differimento in attesa che l’assessore rientri.

Interrogazione a risposta immediata numero 272 del 10 luglio 2012 a firma dei consiglieri Aiello F., Censore, Ciconte, De Gaetano, Guccione, Mirabelli, Talarico D. “Sul taglio abusivo e clandestino di migliaia di ettari di bosco che stanno impoverendo e saccheggiando l’inestimabile patrimonio silano

PRESIDENTE

Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 272 del 10 luglio 2012, a firma dei consiglieri Aiello F., Censore, Ciconte, De Gaetano, Guccione, Mirabelli, Talarico D. “Sul taglio abusivo e clandestino di migliaia di ettari di bosco che stanno impoverendo e saccheggiando l’inestimabile patrimonio silano” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e all'assessore all'agricoltura, foreste e forestazione. Per sapere – premesso che:

l'Altopiano Silano, il cui Parco Nazionale è stato inserito recentemente nella lista propositiva (Tentative list) dei siti naturalistici mondiali per il il Patrimonio Mondiale dell'Umanità di cui fanno parte quei siti che gli Stati proponenti ritengono di eccezionale valore universale e, quindi, adatti per il successivo inserimento nella "World Heritage List" dell'Unesco, ossia fra i beni candidati a diventare Patrimonio Mondiale dell'Umanità, rappresenta un patrimonio naturalistico e paesaggistico di valore unico ed inestimabile, un serbatoio ricchissimo di biodiversità e di habitat naturali che sono fra i più importanti della foresta a livello mondiale per la conservazione della diversità biologica nel bacino del Mediterraneo;

tale patrimonio è oggetto da più tempo da un attacco criminale e indiscriminato, più volte denunciato da diversi sindaci e amministratori locali e dai vertici del Corpo Forestale dello Stato che hanno evidenziato a più riprese il progressivo e devastante disboscamento di tutto il territorio Silano;

in alcuni territori della provincia di Cosenza, in particolare in quelli ricadenti nei comuni di Longobucco, Acri, Spezzano della Sila e San Giovanni in Fiore, opererebbe da tempo una vera e propria associazione a delinquere, la cosiddetta "mafia dei boschi" che, attraverso l'azione di ditte boschive compiacenti e senza scrupoli e con la complicità di tecnici all'uopo assoldati, sottoporrebbe questi territori a devastanti incendi e a continui e ripetuti tagli irrazionali abusivi, distruggendo enormi quantità di boschi di proprietà di privati ed Enti pubblici e devastando la flora e la fauna di questi territori;

da recenti rapporti del Corpo Forestale dello Stato si è appreso che sarebbero migliaia gli alberi tagliati indiscriminatamente, senza alcuna autorizzazione o prescrizione di legge, per soddisfare le esigenze del cosiddetto "mercato del legname";

tale "mercato", stando ad alcuni rapporti giudiziari scaturiti dall'apertura di appositi fascicoli d'indagine da parte di diverse Procure della Repubblica che avrebbero già individuato le possibili ipotesi di reato, sarebbe in gran parte illegale e clandestino e potrebbe essere gestito dalla criminalità organizzata, che ne ricava enormi profitti tanto che alcune intimidazioni e minacce compiute contro gli amministratori locali e, negli anni scorsi, contro lo stesso comandante del Corpo Forestale dello Stato potrebbero avere la stessa matrice;

nei giorni scorsi un gruppo di associazioni naturalistiche regionali e nazionali (Altura, Arci, Enpa, Italia Nostra, Lipu, Man, Wwf, Cnp e Gettini di Vitalba) ha denunciato con forza "i continui scempi perpetrati anche all'interno di aree protette ai danni dell'ingente e prezioso patrimonio forestale come, in particolare, nel Parco Nazionale della Sila";

nuovi tagli forestali intensi, irrazionali ed illegali, che hanno messo a nudo il manto vegetale, causando danni rilevanti all'ecosistema, (con conseguente rischio di dissesto idro-geologico), oltre che al paesaggio montano, sono stati denunciati nei giorni scorsi dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato;

ormai da qualche anno, le risorse naturali che stanno all'origine della costituzione del Parco Nazionale della Sila vengono sempre più spesso sottoposte ad uno sfruttamento incompatibile con la necessità, valida ovunque ma inderogabile in un'area protetta, di tutelare l'ecosistema forestale";

si stanno mettendo a serio repentaglio habitat unici ed insostituibili per la fauna più importante del Parco (come l'astore, il picchio nero, il gatto selvatico ecc.), senza contare il grave danno arrecato al paesaggio;

in conseguenza di ciò, in tutta l'area compresa all'interno del Parco Nazionale della Sila, è notevolmente aumentato il traffico pesante su gomma con il transito continuo di un gran numero di tir/camion carichi di grossi tronchi di alberi che percorrono ogni giorno a velocità sostenuta la Strada Provinciale 51, che collega la Sila, passando da Trepidò e Cotronei, alla statale 107 -:

quali iniziative si intendano assumere per rafforzare le attività d'indagine di protezione, prevenzione e repressione dei fenomeni illegali in relazione al taglio abusivo e clandestino di migliaia di ettari di bosco che stanno impoverendo e saccheggiando l'inestimabile patrimonio Silano e per disporre il definitivo divieto di transito di Tir e camion sulla Strada Provinciale 51.”

La parola all’onorevole Guccione.

Carlo GUCCIONE

Presidente, questa interrogazione è tesa ad illustrare la situazione anche per quanto riguarda recenti indagini del Corpo forestale dello Stato, che hanno condotto alla denuncia di diversi cittadini ed imprese boschive che hanno effettuato dei tagli abusivi nei nostri boschi. Più volte denunce di sindaci, di amministratori locali e dello stesso Corpo forestale hanno messo in evidenza, ed a più riprese, il devastante disboscamento di tutto il territorio silano. In alcuni territori della Provincia di Cosenza questo è avvenuto soprattutto nei comuni di Longobucco, Acri, Spezzano della Sila e San Giovanni in Fiore, in cui territori e foreste sono state aggredite dalla cosiddetta mafia dei boschi, una attività illecita che genera la possibilità di ingenti risorse. Ricordo che anche la Regione si è dotata della legge per quanto riguarda la gestione del patrimonio forestale - ha fatto bene e abbiamo votato a favore –. Va dato atto all’assessore Trematerra di essersi battuto perché questa legge ci permette di avere l’albo delle aziende boschive che devono avere dei requisiti mentre tutto era lasciato alla discrezionalità. Credo che su questo punto dovremmo avere un Tavolo permanente, insieme al Corpo forestale dello Stato, al Parco nazionale della Sila ed i sindaci delle varie amministrazioni, per tenere a bada questo fenomeno che, non solo distrugge un patrimonio che è protetto, quello dei boschi e delle foreste nella nostra Regione, ma dà la possibilità a tante attività illecite di procurarsi denaro pulito. Grazie.

PRESIDENTE

La parola all’assessore Trematerra.

Michele TREMATERRA, assessore all’agricoltura e alla forestazione

Dal 2008 la Regione ha assunto la delega della gestione del vincolo idrogeologico, ivi compresa anche l’autorizzazione ai tagli boschivi, che viene esercitata attraverso le aree territoriali, attraverso i suoi funzionari preposti, ma tutto questo è una attività meramente amministrativa per la Regione che valuta i progetti -se sono congrui rispetto a quelle che sono le prescrizioni di massima della Polizia forestale-, che dà l’autorizzazione ai tagli boschivi, trasmettendo, poi, il progetto stesso al Corpo forestale dello Stato che è deputato a svolgere i controlli. La Regione Calabria, pertanto, rispetto a questa materia, fa semplicemente un’azione di tipo amministrativo, ma anche rispetto alla questione delle ditte boschive che ha sollevato l’onorevole Guccione, già la Regione Calabria aveva in sé l’albo regionale delle ditte boschive - che era tenuta a tenere –, anch’esso una prerogativa prettamente amministrativa, in quanto volta al controllo dei requisiti per poter rimanere all’interno della iscrizione all’albo delle ditte boschive. Come vediamo, perciò, sono tutti e due aspetti puramente amministrativi perché il controllo dell’attività e del taglio viene esercitato dai funzionari di pubblica sicurezza, in questo caso dal Corpo forestale dello Stato, con il quale il dipartimento si interfaccia costantemente e continuamente. Da questo punto di vista la Regione non ha assolutamente nessuna responsabilità su quelli che sono i reati -perché di reati si tratta- che vogliamo siano colpiti. Tant’è che in questa Assise è stata approvata, circa un mese fa, una legge che mancava alla Calabria, la legge forestale, che dà norme certe su come può essere utilizzato il nostro patrimonio boschivo e dà anche certezza che chi vuole essere ditta boschiva vuole avere requisiti di legge in maniera più stringente. La Regione Calabria, quindi, sia nel recente passato sia con l’approvazione della legge forestale, è in linea con quelli che sono i dettati di questa legge costituzionale, di leggi comunitarie e nazionali.

PRESIDENTE

Prego, onorevole Guccione.

Carlo GUCCIONE

Ritengo di essere d’accordo con l’assessore quando sottolinea la valenza della legge che è stata ultimamente approvata dal Consiglio regionale per quanto riguarda la gestione del patrimonio forestale nella nostra regione. Ci permetterà di realizzare due cose: portare al reddito la foresta calabrese che oggi non è così perché, attraverso la gestione e la pianificazione della foresta, avremo la possibilità di accedere ai crediti verdi, ed, in più, ci permetterà un maggiore controllo del territorio boschivo da attacchi al patrimonio da parte di aziende che effettuano tagli boschivi per diversi milioni di euro quasi quotidianamente – come è avvenuto e sta avvenendo in questi anni –. Non è una preoccupazione solo nostra ma è una preoccupazione che anche le associazioni naturalistiche regionali e nazionali, come Altura, Arce, Enpa, Italia Nostra, Lipu, Men, Wwf ed altre, hanno manifestato sulla vicenda della nostra regione. Penso che dobbiamo tenere alta la nostra attenzione e mi auguro che la Giunta regionale sia rigorosa su questo, nella applicazione della legge che, ultimamente, abbiamo approvato.

Interrogazione a risposta immediata numero 273 del 19 luglio 2012 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D. “Sui mancati trasferimenti finanziari del dipartimento della protezione civile ai comuni titolari dei progetti denominati 'Emergenza Nord Africa”

PRESIDENTE

E’ stata presentata l’interrogazione a risposta immediata numero 273 del 19 luglio 2012, a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D., “Sui mancati trasferimenti finanziari del dipartimento della protezione civile ai comuni titolari dei progetti denominati 'Emergenza Nord Africa” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

i Sindaci Domenico Lucano di Riace, Giovanni Manoccio di Acquaformosa hanno iniziato uno sciopero della fame per sensibilizzare l'opinione pubblica rispetto le criticità dei progetti denominati 'Emergenza Nord-Africa" che hanno visto i Comuni e le Associazioni accogliere i Migranti provenienti dai paesi sub sahariani nella passata primavera-estate;

in particolare, le amministrazioni interessate subiscono, da oltre un anno, la mancata erogazione delle risorse causata da un contrasto amministrativo tra la Protezione Civile Regionale e la Corte dei Conti sezione Calabria dovuto alla mancata registrazione, da parte della stessa sezione regionale di controllo, delle convenzioni stipulate dal soggetto attuatore della Regione Calabria con gli enti gestori prima del 29 luglio 2011 e ciò in ragione dell'orientamento della Corte dei Conti di porre, al visto preventivo, non solo gli atti del Commissario delegato, ma anche quelli dei soggetti attuatori;

tale ostacolo sta mettendo in ginocchio il sistema "Asilo" ed il sistema di "Accoglienza," due esperienze di eccellenza nel panorama nazionale ed internazionale, e allo stato, si prefigura li rischio concreto, come denunciato dai due sindaci, di rivolte sociali, nonostante l'impegno degli amministratori e dei tanti operatori per garantire il diritto all'accoglienza -:

se effettivamente i fondi erogati al dipartimento regionale della Protezione civile a favore degli enti locali interessati ai progetti di accoglienza agli immigrati siano bloccati per ragioni di ordine burocratico;

quali iniziative siano state assunte autonomamente dalla Regione, anche nei confronti delia sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, per sbloccare una situazione che rischia di creare tensioni sociali nei territori di riferimento;

quali iniziative, in caso negativo, intende intraprendere il governo regionale per garantire i finanziamenti sopra richiamati e se non ritenga opportuno, in attesa di dirimere le problematiche di ordine giuridico, impegnare in via provvisoria risorse finanziarie all'interno del bilancio regionale, nello specifico sui fondi allocati nel capitolo delle politiche sociali, stante l'alto valore di inclusione sociale nascente dai progetti di accoglienza messi in atto dagli enti locali”.

La parola all’onorevole Giordano.

Giuseppe GIORDANO

Grazie, Presidente, anche questa interrogazione è piuttosto datata. Il problema si era posto in modo dirompente a luglio, ne abbiamo, però, subito preso atto – grazie anche all’impegno corale di tutte le istituzioni – ed ha avuto una soluzione con lo sblocco di quei fondi che rischiavano di cancellare delle eccellenze riconosciute a livello mondiale. I progetti di accoglienza dei Comuni della Calabria, in particolare Riace, Caulonia e Acquaformosa. Approfitto dello spazio di questa interrogazione per chiedere, invece, al sottosegretario Torchia qual è la prospettiva, cioè rispetto ai progetti del sistema Sila e del sistema accoglienza che dovrebbero concludersi entro dicembre del corrente anno, quali iniziative la Regione Calabria abbia posto nei confronti del Governo nazionale, non solo per difendere delle prassi che sono riconosciute a livello mondiale, ma per far sì che non ci sia una nuova emergenza nei prossimi mesi. Chiedo al sottosegretario di illustrarci quali sono le iniziative che la Regione Calabria, la Giunta regionale, il suo dipartimento, ha messo in atto.

PRESIDENTE

La parola al sottosegretario Torchia.

Franco TORCHIA, Sottosegretario alla protezione civile e al meteo regionale

Grazie, Presidente, effettivamente siamo alla fine di un percorso che è durato un anno e mezzo e di un problema di cui la Protezione civile si è fatta, suo malgrado, carico. Volevo soltanto fare un aggiornamento relativamente alla risposta che avevo fornito alla interrogazione urgente presentata dall’onorevole Loiero per informare che anche il primo semestre del 2006 è stato pagato. Le risorse, quindi, sono state erogate sia ai comuni facenti parte della rete SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), sia agli altri soggetti che prestavano accoglienza. Adesso, in relazione alla domanda che ha esposto l’onorevole Giordano, devo dire che il dipartimento della Protezione civile ha inviato una bozza di ordinanza per chiedere l’intesa da parte dei soggetti attuatori e, quindi, delle Regioni. La previsione è, in pratica, che il Governo non voglia più rinnovare lo stato di emergenza, e mi par giusto perché, a fronte di 900 persone nordafricane immigrate che sono presenti in Calabria, oltre il 30 per cento ha avuto il permesso di soggiorno. Queste persone non si vogliono muovere dalla nostra Regione e nessuno le può costringere perché, al momento, non c’è un ordinamento che preveda di mandarli via. Il dipartimento nazionale, di intesa col Ministero dell’Interno, sta provvedendo alla chiusura di questo stato di emergenza entro il 31 dicembre per il passaggio alla gestione ordinaria da parte del Ministero dell’Interno, per una parte, e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per l’altra parte. La protezione civile regionale dal 1° gennaio non si occuperà più di questo problema in quanto sarà di competenza dei Prefetti. Grazie.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Giordano.

Giuseppe GIORDANO

Prendo atto che per quanto riguarda la questione dei pagamenti conoscevamo già l’avvenuta quasi normalizzazione del sistema. Chiedo al sottosegretario che esca fuori dal circuito dell’emergenza, che sia la Protezione civile a dover seguire questi progetti; questo sistema è un conto ma credo che, come Governo regionale e come Consiglio regionale, ci sia il preciso dovere di non far sì che cada nel vuoto una straordinaria esperienza ed uno straordinario sistema che ha visto la Calabria per una volta tanto all’avanguardia. Ribadisco tutta la preoccupazione e la necessità che il Governo regionale affronti compiutamente questo problema e la salvaguardia nell’accoglienza del modello Calabria, cioè che si superi la fase dell’emergenza per andare ad una fase di normalizzazione, anche se questo porrebbe dei limiti di natura normativa per poter velocizzare le procedure. Credo che il Governo regionale debba impegnarsi, chiedo al sottosegretario Torchia di tornare sull’argomento, magari, in una prossima seduta perché il rischio di una nuova emergenza, il rischio che si perda un patrimonio in Calabria sarebbe notevole.

Interrogazione a risposta immediata numero 275 del 20 luglio 2012 a firma del consigliere D. Talarico “Sui rischi per l’agricoltura e le persone, derivanti da una spropositata presenza di cinghiali nei territori montani”

PRESIDENTE

E’ stata presentata l’interrogazione a risposta immediata numero 275 del 20 luglio 2012, a firma del consigliere D. Talarico, “Sui rischi per l’agricoltura e le persone, derivanti da una spropositata presenza di cinghiali nei territori montani” di cui do lettura: “All’assessore all’agricoltura. Per sapere – premesso che:

in alcune zone montane del territorio calabrese una presenza spropositata di cinghiali sta arrecando danni considerevoli al settore agricolo, in special modo a quello degli ortaggi e della viticoltura;

questo animale, alterato nel suo profilo genetico, quindi più somigliante al maiale nero, riproducendosi rapidamente, sta arrecando danni anche alle infrastrutture civili ed alle specie vegetali selvatiche, costituendo nondimeno una minaccia alla stessa incolumità delle persone;

partecipando ad una serie di riunioni con gruppi di agricoltori, in particolar modo nei comuni di Parenti e Pedivigliano (CS), nei cui territori il fenomeno è particolarmente presente, ho potuto raccogliere le preoccupazioni dei partecipanti, nonché la loro richiesta, rivolta alle autorità competenti, di intraprendere iniziative volte a fronteggiare l'annoso problema;

nelle richieste degli agricoltori, come nello spirito della presente interrogazione, non vi è alcun intento lesivo dei diritti dei cacciatori, ma solo l'auspicio che siano tutelati gli agricoltori e la loro sicurezza, unitamente a quella dei ricercatori di funghi;

gli agricoltori chiedono la predisposizione di un progetto contenente misure in grado di limitare la presenza del cinghiale nelle aree coltivate, evitando altresì che lo stesso sconfini nei centri abitati;

le aree montane della provincia di Cosenza più colpite dal fenomeno sono state peraltro interessate negli anni passati da iniziative di ripopolamento della specie animale -:

quali iniziative si intendono intraprendere, per quanto di competenza della Regione, a tutela, nelle aree montane, delle colture e della stessa incolumità delle persone dalla presenza invasiva del cinghiale.”

La parola all’onorevole Domenico Talarico.

Domenico TALARICO

Come l’assessore regionale all’agricoltura ben sa, decine e decine di comuni, contrariamente alle opinioni di chi non conosce il territorio calabrese, sono interessati da un fenomeno strano ma, ormai, potremmo dire strutturale, cioè l’eccessiva presenza di cinghiali che vivono anche ai margini dei centri abitati e arrecano danni ingenti. Immagino che l’assessore sia a conoscenza delle richieste di danno per decine e decine di migliaia di euro per le colture anche di pregio. Potrei citare la Sila Piccola ma anche colture dell’Alto Ionio e dell’Alto Tirreno cosentino. Rispetto a questo problema vi sono stati addirittura delle riunioni di Consigli comunali con assemblee, che hanno coinvolto le autorità provinciali competenti in prima battuta, le associazioni dei cacciatori e lo stesso assessore regionale Trematerra. Con questa interrogazione nel mese di luglio si chiedeva quale iniziative la Regione dovesse prendere in accordo con le altre amministrazioni per fronteggiare il fenomeno e venire incontro alle giuste preoccupazioni degli agricoltori, dei cittadini e degli amministratori. Si pensava anche, in un primo momento, di anticipare, su richiesta degli agricoltori, il periodo di caccia e consentire una cacciagione più proficua per arrestare in qualche modo il fenomeno. Ci sono altri strumenti sperimentati in Regioni, come l’Umbria, la Toscana o l’Emilia Romagna, che hanno avuto il problema come noi. Lì, le Regioni, di intesa con le Province, hanno attuato strumenti diversi da quelli della caccia che, immagino, molti o pochi di noi, pensano che possa essere uno strumento efficace per combattere il fenomeno. So che ritiene che, probabilmente, il problema risieda nella proliferazione eccessiva, in un ripopolamento, anche illegale, della specie, ma il problema c’è e, molto probabilmente, si ripeterà l’anno prossimo ed avremo, anche l’anno prossimo, lamentele molto sostenute e preoccupazioni, anche sul piano della incolumità da parte di tanti cittadini. Occorre prendere qualche misura che, sulla base di esperienze consolidate, potrebbe ridimensionare il fenomeno ed evitare danni ingenti alla parte migliore dell’agricoltura calabrese. Questo è il senso della interrogazione e, a distanza di sei mesi, l’assessore regionale potrà, forse, darci una risposta o, quanto meno, prepararne una per il prossimo anno. Grazie.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Trematerra.

Michele TREMATERRA, assessore all’agricoltura e alla forestazione

Devo dire che informalmente ho già risposto all’onorevole Talarico quando mi ha sottoposto la questione. Oggi rispondiamo in maniera ufficiale rispetto a questo problema che è sentito da tanti agricoltori perché è verissimo che i cinghiali danneggiano molte colture e so bene qual è il grado di complessità anche nella fattispecie. Diceva anche nella sua interrogazione che probabilmente c’è stato, nel tempo, un ripopolamento con animali che sono molto più prolifici dei cinghiali che conoscevamo e che erano presenti in Calabria. Si è avuto, quindi, un sovrappopolamento con tutte le conseguenze che ha detto poc’anzi. Non è possibile, ovviamente, non era possibile aprire prima la stagione venatoria, così come non è nemmeno possibile abbattere questi animali senza che ci sia una discriminazione, intanto perché la competenza in questa materia appartiene alle Province che, poi, attraverso i cosiddetti Piani di contenimento che vengono inviati al dipartimento – quindi il dipartimento, poi, approva – fa in modo che i cosiddetti selettori, persone specifiche, possano abbattere un determinato numero di capi, di cinghiali, in questo caso, che devono avere alcune caratteristiche. Non si possono, per esempio, abbattere cinghiali che siano sotto una certa taglia; insomma, ci sono una serie di criteri ma non è possibile aprire la caccia verso i cinghiali in maniera indiscriminata. Ci sono alcune figure ben individuate che sono chiamate “selecontrollori” che sono coloro che in maniera specifica possono svolgere questo tipo di attività. E’ una attività che si svolge prevalentemente presso le amministrazioni provinciali che fanno questo Piano di contenimento che viene inviato alla Regione e la Regione, poi, non fa altro che approvare. Abbiamo avuto i Piani di contenimento che sono stati inviati dalle Province di Catanzaro, di Vibo Valentia e di Cosenza e sono stati approvati. Questi selecontrollori, quindi, sono coloro che, purtroppo, sono abilitati all’attività verso questo fenomeno.

PRESIDENTE

Onorevole Talarico, prego.

Domenico TALARICO

Niente di nuovo rispetto a qualche mese fa.

(Interruzione)

Sì, certamente tutti sappiamo o, meglio, molti sanno che la competenza è delle Province, però l’agricoltura è un comparto di cui, normalmente, si occupa la Regione. Le chiedevo quali iniziative intendesse prendere la Regione anche di persuasione, rispetto all’organizzazione delle Province, per tutelare gli agricoltori, non solo i piccoli agricoltori, ma anche le grandi estensioni di terreno e di colture per noi pregiate ed importanti. Sarebbe il caso che si rendesse promotore di un incontro con le Province, con i capi selettori, con le organizzazioni venatorie, con quelle agricole, per individuare gli strumenti che – ripeto – in altre realtà hanno sperimentato anche con successo, fermo restando le competenze di ognuno, della Provincia, in primis; però, se dieci-quindici-venti-trenta sindaci – perché parliamo di questo – hanno manifestato un problema serio dinanzi ai prefetti in pubbliche assemblee, non parliamo di un piccolo problemino, cioè, se ne stiamo discutendo nella massima Assemblea, non è perché voglia cavalcare un problema o far sorridere qualcuno sul fatto che un consigliere o i consiglieri si occupano dei cinghiali, ma è un problema che bisogna affrontare. C’è stata un’assemblea di sindaci, fra l’altro, -mi conferma il consigliere Franchino- anche nell’Alto Ionio. Quello che le chiedo, quindi, al di là delle specifiche competenze che le assegna la legge, che in questa materia sono poche, è di farsi promotore con tutti i soggetti interessati e trovare una soluzione, non arrivare impreparati da qui a qualche mese, quando il problema si riproporrà in dimensioni, forse, anche più consistenti. E’ davvero paradossale che persone che, come me, non amano la caccia, debbano addirittura invocare l’anticipo della stagione venatoria per fronteggiare il problema; è davvero un assurdo, un paradosso che dovremmo evitare! Forse questo è quello che vogliono alcuni cacciatori, che sono gli stessi che, probabilmente, in maniera illegittima, favoriscono il ripopolamento.

PRESIDENTE

La parola all’assessore Trematerra.

Michele TREMATERRA, assessore all’agricoltura e alla forestazione

Non è consuetudine rispondere sulla risposta; mi consenta l’onorevole Talarico di dire che il problema non è di poco conto, nessuno vuole sminuirlo, assolutamente, me ne guarderei bene, anche perché – come tu stesso hai già riferito – ho incontrato amministrazioni provinciali, singoli agricoltori o anche organizzazioni di agricoltori che mi ponevano il problema. Abbiamo anche immaginato, tra l’altro, – cosa che, purtroppo, non è stata, poi, possibile – di verificare se gli strumenti delle cosiddette assicurazioni, che hanno le aziende agricole per le calamità naturali, si potessero estendere anche in questo caso ai cinghiali. Non è stato possibile, purtroppo, magari, integrando la polizza assicurativa, si poteva garantire che, qualora l’agricoltore avesse avuto danni causati dai cinghiali, si potesse, perlomeno, avere qualcosa in ritorno. Dobbiamo risolvere il problema nel medio e lungo termine. Dico medio e lungo termine perché? Nel breve periodo non possiamo fare altro che favorire questi Piani di contenimento, per fare in modo di limitare i danni. Una cosa su cui vale la pena, poi – e qui avrei preferito, ma è una battuta, me la consentirà l’onorevole Talarico, me la facesse il collega Giordano l’interrogazione – bisogna evitare che, quando si fa il ripopolamento, si ripopoli la nostra fauna, probabilmente, con animali– scusatemi il termine – che non appartengono proprio al nostro territorio e che hanno una possibilità di fare più cuccioli. C’è, quindi, un’azione di medio termine che, appunto, sono i Piani di contenimento e, poi, un’azione di lungo termine, che dovrebbe fare in modo che sia presente nella nostra regione quella fauna che appartiene al nostro territorio, quella autoctona – mi suggerisce l’onorevole Giordano – che è quella che non è stata mai troppo invasiva rispetto a quella che oggi abbiamo sul nostro territorio.

Interrogazione a risposta immediata numero 277 del 30 luglio 2012 a firma del consigliere Guccione “Sull’attuazione del Piano di rientro dei disavanzi del Settore Sanitario della Regione Calabria”

PRESIDENTE

E’ stata presentata l’interrogazione a risposta immediata numero 277 del 30 luglio a firma del consigliere Guccione “Sull’attuazione del Piano di rientro dei disavanzi del Settore Sanitario della Regione Calabria”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

le imprese termali operanti nella Regione Calabria rappresentano una risorsa estremamente rilevante per le economie del territorio regionale, costituendo, peraltro, in talune zone, la principale garanzia economico-occupazionale;

persiste una inaccettabile ed inspiegabile situazione di blocco dei pagamenti, da parte delle ASP, delle prestazioni termali erogate con oneri a carico del Servizio sanitario nazionale, situazione che pone seriamente a rischio l'operatività delle imprese coinvolte che, in taluni casi, vantano crediti arretrati nei confronti delle competenti Aziende sanitarie locali, per somme che hanno anche superato i due milioni di euro per singola azienda;

il protrarsi di questa situazione comporta il crescente pericolo di porre le aziende nella definitiva impossibilità di operare le previste riassunzioni del personale, indispensabili a garantire il regolare prosieguo della stagione termale e, conseguentemente, di cagionare una chiusura anticipata degli stabilimenti termali stessi, determinando una riduzione della stagione e mettendo a rischio la regolare corresponsione dei salari ai dipendenti delle terme;

con il decreto del Presidente della Giunta regionale numero 70 del 4 agosto 2011, è stata disposta la “non applicabilità degli interessi moratori di cui al D. Lgs. numero 231 del 2002 nei rapporti con le strutture sanitarie e socio-sanitarie private accreditate, finalizzate all’erogazione di servizi diretti all'assistenza e alla cura dei pazienti, in quanto connotate da profili pubblicistici del tutto avulsi dalle transazioni commerciali di diritto privato";

con il Decreto del Presidente della Giunta regionale numero 61 del 22 luglio 2011 e con il successivo Decreto del Presidente della Giunta regionale numero 70 del 4 agosto 2011, la Regione ha indebitamente disposto di “aggiungere alla quota fissa per ricetta di 3,10 le prestazioni, termali di cui alla D.g.r. numero 247 del 5 maggio 2009, l’importo di 10 euro previsto dalla citata legge 15 luglio 2011, numero 111 per le prestazioni specialistiche, diagnostiche, terapeutiche e riabilitative”;

avverso ai Decreti suddetti, nello scorso mese di novembre 2011, le aziende termali interessate dai provvedimenti, sono state costrette a depositare istanza al Tribunale amministrativo regionale della Calabria (sede di Catanzaro) per ottenerne l’annullamento;

tale perdurante situazione di incertezza sta minando ogni residua possibilità di gestione e di investimento per le aziende coinvolte, prive come sono, oltre che delle somme arretrate loro spettanti anche della benché minima garanzia per il futuro e per il prosieguo dell'attività imprenditoriale con l’evidente pericolo, peraltro, che in questa dinamica di immobilismo a pagarne le spese siano in ultima analisi, i lavoratori dell'indotto termale presente sul territorio;

la Federterme, la federazione italiana delle industrie termali e delle acque minerali curative nell’interesse delle aziende termali della Regione Calabria, ha avanzato ripetute richieste ai sub-commissari per favorire la risoluzione delle criticità sopra evidenziate, tutte senza riscontro ed ha chiesto altresì di avviare nell’ambito della programmazione relativa alle attività termali un tavolo tecnico per la determinazione del budget annuale 2012 che la Regione Calabria vorrà congiuntamente definire a favore degli stabilimenti termali a titolo di remunerazione delle prestazioni termali a carico del Servizio sanitario regionale;

ai sensi dell’art. 7, comma 1° del Regolamento regionale 4 agosto 2009 è stata diramata in questi giorni una circolare della Regione secondo cui “la quota di partecipazione alla spesa sanitaria corrisposta dai cittadini è parte integrante della remunerazione dovuta dal Servizio sanitario nazionale agli erogatori pubblici e privati accreditati ed è compresa entro il tetto di spesa individuato dalla Regione”, pur essendo, tale questione, già stata affrontata e risolta in sede di sottoscrizione dei protocolli di spesa fra le ASP e le Aziende calabresi relativamente agli anni 2010 e 2011, anche alla luce del parere rilasciato dal Ministero della salute e dell'economia e finanze in data 7 marzo 2011 alla Regione Abruzzo, secondo il quale la spesa in convenzione delle Prestazioni sanitarie è contabilizzata al netto del ticket;

in questo quadro la Regione ha comunque inteso aumentare i canoni di concessione mineraria in modo significativo e tale da gravare in misure determinante sui conti economici delle imprese termali riducendone, ulteriormente, la capacità occupazionale -:

alla luce delle argomentazioni sopra espresse, in ragione delle quali è più che verosimile ipotizzare l’accoglimento delle tesi delle ricorrenti, e il conseguente annullamento degli atti amministrativi impugnati, le determinazioni che Ella intende assumere in relazione:

a) alle possibili ed immediate soluzioni al problema dei gravissimi ritardi nei pagamenti da parte delle aziende sanitarie locali;

b) alla convocazione del tavolo tecnico per la determinazione del budget annuale 2012 per la remunerazione delle prestazioni termali a carico del servizio sanitario regionale;

c) alla disapplicazione dell'incremento del ticket previsto unicamente per le prestazioni specialistiche, diagnostiche, terapeutiche e riabilitative erogate dalle aziende termali;

d) alla non applicabilità degli interessi moratori di cui al D.Lgs. numero 231 del 2002 nei rapporti con le strutture sanitarie e socio-sanitarie private accreditate, finalizzati all'erogazione di servizi diretti all'assistenza e alla cura dei pazienti.

e) alla non applicabilità del ticket sui budget di spesa regionale a far data dall’anno 2012”.

Prego, onorevole Guccione.

Carlo GUCCIONE

Presidente, viene ritirata perché superata dai fatti.

Interrogazione a risposta immediata numero 278 del 30 luglio 2012 a firma del consigliere De Masi “In ordine alla mancata erogazione dei contributi a favore dei conduttori meno abbienti ai sensi dell’art. 11 della legge numero 431 del 9 dicembre 1998 – Annualità 2010”

PRESIDENTE

Interrogazione a risposta immediata numero 278 del 30 luglio 2012 a firma del consigliere De Masi “In ordine alla mancata erogazione dei contributi a favore dei conduttori meno abbienti ai sensi dell’art. 11 della legge numero 431 del 9 dicembre 1998 – Annualità 2010”.

Manca l’assessore Gentile, l’interrogazione viene rinviata.

Interrogazione a risposta immediata numero 279 del 6 agosto 2012 a firma del consigliere Giordano “Sulle problematiche riguardanti la situazione sanitaria regionale e in particolare l’Azienda sanitaria provinciale numero 5 di Reggio Calabria”

PRESIDENTE

Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 279 del 6 agosto 2012 a firma del consigliere Giordano “Sulle problematiche riguardanti la situazione sanitaria regionale e in particolare l’Azienda sanitaria provinciale numero 5 di Reggio Calabria”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

recentemente sono stati definiti tra le Regioni i conti della mobilità sanitaria 2011 dai quali si evince come, a differenza di altre regioni che in controtendenza hanno ridotto la mobilità interregionale, la Calabria ha visto crescere il proprio debito con le altre regioni da 233 a 247 milioni di euro;

la lettura dei dati acquisiti fa emergere che la richiesta di cure che determinano l'emigrazione sanitaria afferiscano, in via principale, a patologie riguardanti la terapia oncologica (applicazione dei protocolli terapeutici), la ortopedia, e la endocrinologia delineando, così, un quadro preoccupante della sanità regionale ove si pensi che le patologie succitate non richiedono interventi di altissimo livello ma, al contrario, sono da ritenersi compatibili con una sanità normalmente funzionante;

nonostante i vari tagli lineari che hanno interessato la sanità calabrese, l'applicazione degli automatismi fiscali con un incremento delle aliquote fiscali di Irap e addizionale regionale Irpef, l'applicazione del blocco automatico delle assunzioni sino al 31 dicembre 2013, la dismissione di numerosi presidi ospedalieri, si continua a produrre da un lato debito sanitario, dall'altro a incidere in modo fortemente negativo sui livelli essenziali di assistenza;

in particolare la situazione dell'azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria è emblematica della condizione generale della sanità regionale tenuto conto che, a tutt'oggi, non si riesce a individuare l’enorme contenzioso giudiziario, non si riesce a determinare con esattezza il debito accumulato nei confronti dei creditori privati, non si comprende, a seguito dell'accorpamento delle tre aziende sanitarie provinciali nella attuale ASP numero 5 e dalla lettura dello stesso atto aziendale le modalità attraverso le quali sia stato riutilizzato nella maniera più efficace e produttivo il personale socio-sanitario all'interno del nuovo Ente e, ancora, come sia stata rimodulata la rete specialistica ambulatoriale in ragione delle esigenze della utenza e dei bilanci aziendali -:

alla luce del quadro complessivo delineato in premessa, se e quali interventi siano stati posti in essere per ridurre l'emigrazione sanitaria intervenendo in particolare su quelle patologie indicate in premessa;

se ad oggi siano state attivate ulteriori iniziative finalizzate a rilevare in modo più preciso il debito accumulato dalla Azienda Sanitaria Provinciale numero 5 di Reggio Calabria e, in caso affermativo, quali siano i dati complessivi con particolare riferimento al contenzioso legale, se è stata definita una tempistica per la definizione del suddetto debito al fine di riattivare il già fragile tessuto economico della provincia reggina;

se e quali adempimenti abbia intrapreso il direttore generale dell'ASP numero 5 per mettere in atto una riorganizzazione complessiva del personale socio sanitario a seguito dell'accorpamento delle tre precedenti aziende sanitarie provinciali, e se abbia, altresì, individuato linee di intervento atte a ridefinire la rete specialistica ambulatoriale alla luce del nuovo ambito territoriale, atteso che l'atto aziendale adottato, appare, ad oggi, più una dichiarazione di intenti alla quale non è seguita una azione concretamente efficace”.

(Interruzione)

Prego? Al microfono.

Emilio DE MASI

Deve essere rinviata?

PRESIDENTE

Sì, la differiamo, a breve sarà in Aula l’onorevole Gentile e la riprenderemo.

Onorevole Giordano, prego, illustri la sua interrogazione.

Giuseppe GIORDANO

In questa interrogazione abbiamo posto l’accento su una realtà che vede la Regione Calabria, al di là di tutti i proclami a cui abbiamo assistito nei mesi scorsi, in controtendenza rispetto a tutte le altre Regioni soggette al Piano di rientro, ossia la migrazione sanitaria, la cosiddetta mobilità passiva, in aumento da 233 a 247 milioni di incidenza dal 2010 al 2011. Una migrazione sanitaria, tra l’altro, vero campanello d’allarme, che afferisce alle cosiddette patologie ordinarie, ossia l’applicazione dei protocolli terapeutici in oncologia, l’endocrinologia, che dovrebbe essere, invece, una punta da valorizzare anche rispetto alla presenza in Calabria di strutture, di organismi di alto profilo scientifico o anche altre patologie, comunque, che avrebbero dovuto registrare un decremento, una normalizzazione e, invece, conoscono un incremento. Tutto ciò, allora, non sarebbe giustificabile con quello che sta pagando la Calabria: gli automatismi fiscali rispetto all’Irpef e all’Irap, l’applicazione del blocco del turn-over, le chiusure, le dismissioni di tanti presidi ospedalieri, non ultima, la situazione, cui faccio riferimento nel titolo dell’interrogazione, dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, che ha subito due accorpamenti e, nonostante ciò, vive in un clima di totale caos rispetto ai bilanci, al debito accumulato nei confronti dei territori privati, rispetto ad una valorizzazione-riutilizzazione del personale affinché sia dignitosamente riconnesso e possa potenziare le realtà che, invece, sono in deficit di personale; non ultima, anche la situazione della rete territoriale che -praticamente segna il passo- è all’anno zero. Alla luce delle questioni che abbiamo evidenziato, vi chiediamo se e come avete inteso fare chiarezza sul contenzioso. E’ inaccettabile che ci sia un così alto contenzioso che produce delle passività pesantissime, mettendo a rischio la tenuta dei conti. Leggo alcuni passaggi della relazione ministeriale, che parla di inconsistenza e inadeguatezza dei bilanci di previsione, dell’indeterminatezza dei decreti ingiuntivi notificati e dell’eccessivo indebitamento, oltre che dell’incremento iperbolico della spesa non autorizzata. Rispetto a quanto rilevato, vi chiediamo, quindi, quali sono le iniziative che sono state o saranno avviate e quali altre iniziative saranno avviate per valorizzare le professionalità che, in questo momento, si trovano relegate in un angolino, soprattutto, per mettere mano alla rete specialistica ambulatoriale che – come dicevo – segna il passo.

PRESIDENTE

La parola alla Vicepresidente Stasi per la risposta.

Antonella STASI, Vicepresidente della Giunta regionale

Onorevole Giordano, volevo rispondere, intanto, in merito alla sua prima affermazione, cioè che i dati sulla mobilità sanitaria nella Regione Calabria sono cresciuti. Non è così, devo contestarlo, perché, invece, il dato è che sono assolutamente diminuiti e, tra il 2010 ed il 2011, abbiamo 3.321 casi in meno, quindi, accessi in meno fuori regione. E’ aumentata la spesa, ma ancora non è definita al 100 per cento, solo perché – lo voglio ricordare – la Tuc, che è la tariffa unica che viene utilizzata per pagare le prestazioni fuori regione, è aumentata in termini numerici, quindi, come dato assoluto; ogni singola tariffa ha avuto un incremento dal 10 al 15 per cento, di conseguenza, è aumentata la spesa, ma in questo momento, prudenzialmente, sono dati che il Presidente Scopelliti riferirà da qui a qualche settimana. Ci sentiamo di dire che anche la cifra provvisoria che è stata fornita da parte delle Regioni è decisamente diversa da quella che appare, perché ci sono molte contestazioni che quest’anno la Regione Calabria è riuscita a fare; è riuscita ad organizzare una struttura capace di effettuare contestazioni, di dimostrare che, effettivamente, molti dei ricoveri realizzati fuori regione sono inappropriati.

Ci sentiamo di confermare, intanto, che è diminuito il numero, probabilmente diminuirà anche la cifra, ma i dati esatti e corretti li avremo non prima di due settimane. Per quanto riguarda l’Asp di Reggio Calabria, in modo particolare, sicuramente c’è un fatto : si è avuta, effettivamente, la difficoltà di reperire i dati definitivi, ma – come ben sa – c’è una struttura che è stata, in questo momento, deputata a realizzare i pagamenti, a mettere insieme, soprattutto, tutte le procedure per il pagamento degli arretrati dal 2001 al 2009, la Bad debt entity, che dovrà supportare il dipartimento per l’erogazione di tutto il debito pregresso, che – lo voglio ricordare – per quanto riguarda l’Asp di Reggio, per i fornitori, è di circa 41 milioni e 6. Tutto il debito Asp, fornitori Asp 2001-2009, è, quindi, di circa 41 milioni. In soli tre mesi, da maggio ad agosto, questa struttura è riuscita a chiudere circa il 15 per cento del debito pregresso, chiudendo atti transattivi per circa 6 milioni di euro. In effetti, si è avviata, dopo il ritardo per la costituzione ed il reperimento dei dati, una fase in cui c’è sicuramente un’accelerazione e, quindi, auspichiamo che, nel brevissimo tempo, si possa addivenire al pagamento complessivo ed alla chiusura di tutti gli atti transattivi nel più breve tempo possibile. Per quanto riguarda, invece, il riordino della rete territoriale e di tutto quello che consente di parlare di riorganizzazione, anche in termini di personale, di specialistica, ci sono dei decreti, degli atti che, in qualche modo, sono consequenziali al decreto numero 18 del 2010 e, poi, non per ultimo, il decreto numero 161 del 2012, dove, in effetti, sono state attivate delle procedure importanti, tra cui -voglio ricordare- quelle della riconversione di Scilla e Siderno in case della salute. Proprio nell’atto aziendale, per il quale, in questi giorni, l’approvazione definitiva è in fase di definizione, avremo la possibilità anche di definire tutto il riordino, relativo anche alla specialistica ambulatoriale e, poi, ovviamente, a tutto quello che è il personale e, quindi, di procedere con un’organizzazione complessiva all’interno dell’atto aziendale che identifica non solo la mission di un’azienda, ma il destino e, in modo più puntuale, quali saranno gli elementi, le scelte gestionali precise dell’azienda per il futuro. Da qui a non molto, avremo, quindi, anche l’atto aziendale, il quadro completo e preciso di tutto quello che sarà il nuovo assetto.

PRESIDENTE

Pregherei i consiglieri, onorevole Giordano, di rispettare l’articolo 122, comma 9, del Regolamento, che prevede due minuti per l’illustrazione dell’interrogazione, tre per la risposta ed uno per la replica, così diamo la possibilità a tutti di intervenire.

Prego, onorevole Giordano, ha facoltà di intervenire.

Giuseppe GIORDANO

Presidente, sarò telegrafico, anche perché, purtroppo, mi devo dichiarare insoddisfatto, in quanto nessuna delle questioni che abbiamo sollevato ha trovato risposta, nonostante i mesi trascorsi dall’interpellanza. Prendo atto, però, che viene certificato che il bilancio dell’Asp 5 è in deficit, quando qualcuno aveva, addirittura, proclamato che c’era un bilancio con un attivo, con un avanzo di gestione; oggi, invece, certifichiamo che c’è un pesantissimo disavanzo. Rispetto a questo non è nemmeno sufficiente che una struttura che non opera da qualche mese ma da due anni e mezzo, doveva fare chiarezza e doveva certificare debiti, ovvero i debiti verso creditori certi che devono ricevere i pagamenti. Rispetto alla rete territoriale, nulla; contesto, comunque, anche la valutazione positiva in termini di migrazione sanitaria, perché se cresce la spesa – ed è certificato dal dipartimento che la spesa cresce nelle patologie ordinarie – vuol dire che in due anni e mezzo la sanità calabrese è arretrata e non ha avuto nessun miglioramento. Non basta dire che sono diminuite le prestazioni verso l’esterno, ma un trend in crescita, ché è l’unica regione soggetta a Piano di rientro che non ha avuto nessun miglioramento, soprattutto rispetto all’offerta sanitaria ed ai livelli di assistenza che dovrebbero ricevere i calabresi.

Interrogazione a risposta immediata numero 280 del 7 agosto 2012 a firma del consigliere Giordano “Sullo stato dei pagamenti a favore delle farmacie ricadenti nell’ambito dell’ASP numero 5”

PRESIDENTE

Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 280 del 7 agosto 2012, a firma del consigliere Giordano, “Sullo stato dei pagamenti a favore delle farmacie ricadenti nell’ambito dell’ASP numero 5”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

il rilevante debito sanitario accumulato dall'ASP numero 5 negli ultimi anni ha reso problematica la situazione economica/finanziaria di numerosi enti che vantano crediti nei confronti della azienda sanitaria;

in particolare numerose farmacie reclamano il pagamento di crediti pregressi con riferimento alle annualità 2006 e 2007;

la problematica, sollevata con una precedente interrogazione, trovava risposta nella seduta consiliare del 7 novembre 2011 allorquando il Vicepresidente della Giunta regionale, onorevole Antonella Stasi, ebbe a chiarire che il debito pregresso riferibile agli anni 2006 e 2007 sarebbe stato saldato a breve attraverso un mutuo stipulato dalla Regione Calabria;

ebbene, a tutt'oggi, non si registrano atti amministrativi significativi finalizzati a definire il credito suindicato e ciò nonostante le rassicurazioni fornite-;

per sapere se siano state previste e allocate delle risorse finanziarie per il pagamento delle annualità 2006 e 2007 a favore delle farmacie ricadenti all'interno dell’Asp numero 5 a seguito di un mutuo contratto dalla Regione Calabria come riferito dall'assessore Antonella Stasi nella seduta consiliare del 7 novembre 2011;

in caso contrario quali iniziative si intendono intraprendere per risolvere in maniera definitiva un contenzioso che ha messo a dura prova la stabilità finanziaria di diverse strutture farmaceutiche”.

Prego, onorevole Giordano.

Giuseppe GIORDANO

Questa interrogazione segue una precedente del novembre del 2011, laddove la Vicepresidente Stasi aveva assicurato che, rispetto ad alcune annualità, attraverso un mutuo contratto dalla Regione Calabria, si sarebbe risolto, da lì a breve, – è trascorso un anno – il problema e dato luogo ai pagamenti alle farmacie; mi riferisco, in particolare, agli anni 2006 e 2007, ma ho certezza – proprio di qualche ora fa – che anche per il 2004 le farmacie dell’Asp 5 hanno ancora debiti da riscuotere da parte dell’Asp. Volevamo sapere quali sono, dopo un anno, i passi in avanti che si sono fatti, perché le notizie in nostro possesso ci forniscono un quadro ancora preoccupante ed incerto.

PRESIDENTE

La parola alla Vicepresidente Stasi per la risposta.

Antonella STASI, Vicepresidente della Giunta regionale

Come dicevo prima, la struttura, la Bde, si è fatta carico di individuare la parte che compete alle farmacie, quindi, il debito nei confronti delle farmacie, che, ad oggi, – parliamo del debito ante 2009 – ammonta a circa 4 milioni di euro. Le farmacie sono state invitate con lettera a prendere visione degli atti per procedere alla transazione e, ancora ad oggi, non ha risposto nessuna farmacia, ma credo che in questi giorni, in queste settimane, si dovrà procedere all’incontro, alla convocazione per la definizione e la chiusura di questi che sono i debiti pregressi. Per quanto riguarda gli anni 2011-2012, quindi i mesi correnti, non c’è un ritardo particolare, se non quello standard, quindi, la peculiarità, cioè il debito particolare, risulta ancora essere quello ante 2009, che, comunque, è una cifra contenuta rispetto a quella che era inizialmente, quindi, 4 milioni di euro in 33 farmacie suddivise -abbiamo l’elenco preciso di tutte le farmacie-. Attendiamo che si incontrino in queste settimane gli uffici della Bde proprio con le farmacie per chiudere gli atti transattivi.

PRESIDENTE

Onorevole Giordano, un minuto per la replica, questo prevede lo Statuto.

Giuseppe GIORDANO

Sì, un minuto per dichiarare la mia insoddisfazione, perché il problema si sarebbe dovuto risolvere da novembre 2011. Prendiamo, quindi, atto che ancora permangono ritardi e che un lavoro è stato fatto, ma non ha risolto lo stato di sofferenza delle farmacie che ricadono nell’Asp 5.

Interrogazione a risposta immediata numero 281 del 29 agosto 2012 a firma del consigliere Giordano “Sul mancato pagamento da parte della Regione Calabria delle spettanze a favore del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Reggio Calabria”

PRESIDENTE

Siamo alla interrogazione a risposta immediata numero 281 del 29 agosto 2012, a firma del consigliere Giordano, “Sul mancato pagamento da parte della Regione Calabria delle spettanze a favore del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Reggio Calabria” che recita: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

una grave crisi finanziaria ed economica, già denunciata attraverso gli organi di stampa dalle organizzazioni sindacali, interessa l'Asireg reggina che si trova nell'impossibilità di svolgere le attività istituzionali indispensabili;

le rappresentanze sindacali, anche attraverso un incontro presso la locale prefettura, hanno rilevato una serie di criticità quali la mancata programmazione, il mancato affidamento di progetti, la totale incertezza nella gestione delle infrastrutture realizzate negli anni dal Consorzio con i relativi oneri di manutenzione, i mancati pagamenti a vario titolo da parte della stessa Regione;

tale situazione ha determinato una crisi di liquidità del Consorzio, aggravata ulteriormente dal mancato pagamento da parte dell'Ente Regione di un credito vantato dall'Asireg pari a circa un 1.100.000,00 euro e relativo al saldo di un vecchio APQ;

rispetto a tale credito, certo liquido ed esigibile, il Dipartimento attività produttive ha emesso un decreto di liquidazione risalente allo scorso mese di aprile e, nonostante le rassicurazioni pervenute, a tutt'oggi le somme non sono state corrisposte;

in questo contesto si assiste al classico balletto delle responsabilità fra i vari attori istituzionali che crea una situazione di stallo dalla quale deriva il mancato pagamento di ben tre mensilità ai dipendenti dell'Ente strumentale i quali assistono inermi ad un conflitto istituzionale e politico disinteressato alle sorti future di un organismo fondamentale per lo sviluppo socioeconomico della provincia reggina -:

se per il credito di circa 1.100.000,00 euro vantato dal consorzio Asireg nei confronti della Regione sia stata disposta, a seguito del decreto di liquidazione, l'erogazione della somma e, in caso contrario, quali siano le motivazioni tecniche della mancata corresponsione;

quali interventi siano stati posti in essere dalla Giunta regionale per il superamento delle criticità denunciate dalle organizzazioni sindacali e meglio indicate in premessa;

quali iniziative, in caso contrario, si intendano intraprendere per risolvere in via immediata il mancato pagamento delle spettanze a favore dell'Asireg e in tempi brevi i nodi strutturali afferenti la mancata funzionalità del Consorzio rispetto ai propri compiti istituzionali;

se il governo regionale si sia comunque attivato, stante le problematiche dei consorzi di sviluppo industriale operanti nella regione, per programmare una proposta legislativa finalizzata ad un riordino complessivo del settore che meglio risponda al mutato quadro socio-economico”.

Prego, onorevole Giordano.

Giuseppe GIORDANO

Questa è un’interrogazione delicata, attesa, che è avanzata il 29 di agosto. E’ una situazione singolare, a tratti anche grottesca, che vede un contenzioso tra la Regione e un suo Ente strumentale. La questione che solleviamo è che, a fronte di atti efficaci, aventi titolo giuridico efficace – parliamo di decreti emanati tantissimi mesi fa –, a fronte di dichiarazioni di rassicurazione, ma anche di dichiarazioni che avevano addotto, in un primo momento, il mancato pagamento – parliamo, intanto, di un decreto per 1 milione e 100 mila euro all’Asi di Reggio Calabria, che era il saldo di un vecchio progetto di un Apq –, a fronte delle rassicurazioni, ma a fronte anche di una prima motivazione che si è, poi, scoperta non essere quella che afferiva alla questione del Patto di stabilità, in alcuni decreti l’espresso richiamo al Patto di stabilità; in quello in questione nessun richiamo, nessun riferimento era fatto.

Sollevo qui un’obiezione all’assessore, ed alla Giunta regionale, perché ho letto i decreti che riguardano non solo l’Asi di Reggio Calabria, ma anche le altre Asi. Una situazione, quindi, che ha messo in pesante crisi, che si è tradotta con il mancato percepimento delle spettanze ai dipendenti. Questa è una situazione molto grave, tra l’altro, la procedura di conciliazione si è avviata nella Prefettura di Reggio Calabria da diverse settimane. Già prima di proporre l’interrogazione avevo avuto un incontro informale con l’assessore Caridi e con le parti interessate e c’era stato l’assunzione dell’impegno che si sarebbe risolta la questione. Chiedo, allora, quali sono, adesso, i tempi e qual è la soluzione perché questo pagamento venga effettuato. Certamente, non solo non è accettabile, ma non è pertinente una risposta secondo la quale deve essere messa avanti un’eventuale procedura di compensazione tra il dare e l’avere. Chiedo all’assessore con la risposta di fornirci, non delle rassicurazioni, ma dei tempi precisi, affinché questa situazione venga risolta. Vorremmo, inoltre, sapere qual è lo stato dell’arte rispetto alla riforma, una riforma che è stata annunciata in quinta Commissione. Vorremmo che venisse valorizzato il patrimonio di alto profilo tecnico delle Asi calabresi e che si attuasse la riforma, invece, per fornire una situazione chiara, che la politica, nella gestione delle Asi, faccia tanti passi indietro e che faccia tanti passi in avanti per avviare una riforma seria, compiuta e funzionale allo sviluppo economico e produttivo della Calabria.

PRESIDENTE

Risponde l’assessore Caridi.

Antonio Stefano CARIDI, assessore alle attività produttive

Voglio rassicurare il collega Giordano sul fatto che da parte della Regione Calabria nei confronti delle Asi c’è una massima considerazione; basti pensare che in tutti i bandi che abbiamo predisposto e stiamo mettendo in atto è prevista una premialità per le aziende che vanno ad investire nelle aree industriali. Questo vuol dire che vogliamo rafforzare il tessuto industriale, soprattutto in queste aree che, negli anni passati, sono state messe ai margini dello sviluppo economico della regione Calabria. Ne avevamo discusso con te, come ho discusso parecchie volte anche con i dirigenti. Il mio assessorato ha predisposto ed inviato, già ad aprile, al dipartimento bilancio il decreto del pagamento del milione di euro. C’è un confronto serrato e quasi giornaliero sia con i dipendenti sia con l’assessorato al bilancio per pervenire al più presto a questo pagamento, che è dovuto al Patto di stabilità, ma anche al mancato trasferimento di fondi nazionali, e sicuramente c’è la massima attenzione, perché sappiamo qual è il disagio sociale dei dipendenti dell’area industriale di Reggio Calabria. Questa Giunta regionale, quindi, guarda con grande attenzione e, giornalmente, c’è un confronto serrato sia con l’assessore sia con il dirigente competente.

PRESIDENTE

Onorevole Giordano, un minuto di tempo per esprimersi.

Giuseppe GIORDANO

Presidente, mi dispiace dichiararmi totalmente insoddisfatto, perché nella risposta dell’assessore, in ordine al pagamento, non c’è né una tempistica né una risposta certa. C’è un decreto, un titolo esecutivo, però non si capisce quali sono le motivazioni per le quali queste spettanze, questo decreto non viene onorato. Ribadisco, quindi, ed insisto, anche se non è possibile avere una seconda risposta dall’assessore, affinché si chiarisca con l’effettuazione del pagamento, perché non c’è – da quanto abbiamo ascoltato – nessuna ragione che il pagamento non venga effettuato.

Interrogazione a risposta immediata numero 282 del 30 agosto 2012 a firma del consigliere Censore “In ordine alla programmazione culturale e turistica”

PRESIDENTE

Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 282 del 30 agosto 2012, a firma del consigliere Censore, “In ordine alla programmazione culturale e turistica” che così recita: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

nell'ultimo assestamento di bilancio sono stati stanziati attraverso una rimodulazione delle spese autorizzate con il bilancio 2012, art. 5 della legge "Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2012", ulteriori 300.000,00 per la promozione turistica, che vanno ad incrementare lo stanziamento iniziale del capitolo di bilancio, ex legge 13/85 ove vi era uno appostamento di 1.600.000,00;

con decreto numero 5467 del 20 aprile 2012 è stato approvato l'avviso pubblico e i relativi allegati per la selezione e il finanziamento di "nuovi eventi culturali innovativi". Tale avviso è stato pubblicato sul BURC numero 19 dell'11l maggio 2012 parte III, con tematismo caratterizzante del festival: jazz, cinema, musica e tradizioni popolari, enogastronomia, musica, letteratura -:

come è possibile che si attivi l'istituto della delega e non si attivi l'istituto assessorile (assessorato al turismo) quale strumento ordinario dell'amministrazione

se risulta vero che moltissimi comuni della Calabria, i quali avevano prodotto domanda in base alle leggi regionali vigenti per accedere ad un contributo per la promozione turistica, non hanno ricevuto alcuna risorsa;

se è vero che la graduatoria al bando Por "eventi culturali innovativi", per la quale ci sono già molte impugnative, per la selezione ed il finanziamento di eventi culturali è frutto oltre che di un bando farraginoso, di una valutazione (votazione) da parte di tre membri della commissione di espressione regionale effettuata pedissequamente ed in maniera identica, per ben 42 volte;

in base a quale criterio alcuni comuni hanno beneficiato di spettacoli musicali o teatrali (addirittura due spettacoli in qualche comune della Calabria) ed altri no, essendoci tra i comuni esclusi taluni a grande valenza turistica;

con quali criteri o con quali procedure ad evidenza pubblica sono state scelte le agenzie di spettacolo, i promoter o i singoli artisti;

se risulta vero che l'intero plafond è stato abbondantemente sforato e per questo necessita rimpinguarlo alla prossima variazione di bilancio.

Si chiede, inoltre, la trasmissione dell'elenco delle iniziative (spettacoli e manifestazioni canore) e i relativi costi sostenuti alla competente commissione consiliare, ciò al fine di garantire, per il futuro, un'equa distribuzione delle risorse ai comuni calabresi e degli atti di gara della graduatoria del bando Por "eventi culturali innovativi". Ove la presente non dovesse produrre gli effetti richiesti si richiederà l'acquisizione degli atti da parte della Corte dei Conti”.

Prego, onorevole Censore.

Bruno CENSORE

Relativamente a questo bando, finalizzato a finanziare dei festival con un tematismo specifico, il jazz, l’enogastronomia ed altro che non sto qua a dire, pubblicato nella seconda decade di maggio di quest’anno, c’è stato un putiferio successivamente all’approvazione della graduatoria: la graduatoria è stata impugnata, addirittura abbiamo letto sulla stampa che tre membri di espressione regionale, per ben 42 volte, hanno votato in maniera identica! Ho prodotto, quindi, questa interrogazione, intanto, nell’interesse di quanti hanno lavorato per presentare dei progetti, ma anche per chiarire all’opinione pubblica calabrese com’è possibile che si verifichino queste situazioni, anche perché tra le lamentele ce n’è una che emergeva ictu oculi, che si trattava di un bando molto farraginoso, quindi, era quasi come un vestito fatto su misura. Vorrei, quindi, che l’assessore ci desse una delucidazione, che ci fornisse delle informazioni per sgombrare il campo da queste ombre, per dirci veramente come stavano e come stanno le cose.

PRESIDENTE

Risponde l’assessore Caligiuri.

Mario CALIGIURI, assessore alla cultura e beni culturali

Ringrazio l’onorevole Censore perché offre la possibilità di chiarire questo aspetto. Per quanto riguarda il bando “Calabria terra di festival”, sono arrivate 48 domande, ne sono state accolte 6, abbiamo prodotto la graduatoria provvisoria il 3 agosto; successivamente, sono arrivate 10 istanze di riesame, che sono state esaminate da una Commissione diversa da quella che ha esaminato originariamente le domande, come prevede correttamente la legge, in modo tale che i ricorsi siano controllati da persone differenti. Abbiamo approvato la graduatoria definitiva il 26 di ottobre e, delle istanze di riesame, una sola è stata accolta. Per quanto riguarda la farraginosità del bando, lo stesso riporta i criteri individuati nel Comitato di sorveglianza nelle riunioni del 2009. I commissari hanno effettuato le valutazioni tecniche che sono di propria competenza. Per quanto riguarda la pubblicità, la trasparenza degli atti, essendo atti pubblici, sono a disposizione della Commissione ed è anche una riprova che questi sono atti di gestione e di pertinenza della parte gestionale. Ringrazio, quindi, per l’interrogazione che è stata rivolta.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Censore.

Bruno CENSORE

Ringrazio l’assessore perché ha ricostruito, in maniera precisa e pedissequa, l’iter procedurale, però non ha risposto ad una mia domanda: se è vero che i tre membri di espressione regionale, per 42 volte, e su tutti i progetti, hanno votato con lo stesso punteggio in maniera identica. Lo faccio per facilitarle il compito, altrimenti chiederei gli atti in Commissione.

PRESIDENTE

Interrogazione successiva.

Bruno CENSORE

Presidente, non mi ha risposto l’assessore.

PRESIDENTE

Guardi che la risposta, eccezionalmente, non è prevista. Già ha risposto prima l’assessore.

Bruno CENSORE

E che stiamo a fare qua? A pettinare le bambole, come dice Bersani?!

PRESIDENTE

Non è previsto dal Regolamento. Onorevole Censore, lei è molto attento, si legga il Regolamento!

Interrogazione a risposta immediata numero 283 del 10 settembre 2012 a firma del consigliere Mirabelli “Sulle iniziative da assumere per scongiurare la chiusura della direzione generale di Cosenza di Banca Carime”

PRESIDENTE

E’ stata presentata l’interrogazione a risposta immediata numero 283 del 10 settembre 2012, a firma del consigliere Mirabelli, “Sulle iniziative da assumere per scongiurare la chiusura della direzione generale di Cosenza di Banca Carime” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e al Presidente del Consiglio regionale. Per sapere – premesso che:

Banca Carime S.p.A. nasce il 31 dicembre 1997, dal conferimento dei rami bancari, scorporati dalle Fondazioni, a seguito della legge numero 218 del 1990 (Amato) di tre Casse di Risparmio:

1) la Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania - fondata il 24 settembre 1861, con sede in Cosenza in Corso Telesio 17 - divenuta, nei primi anni ’90 - per scorporo del ramo bancario che confluisce in apposita finanziaria - Carical S.p.A.;

2) Cassa di Risparmio di Puglia, fondata il 7 luglio 1949 con sede a Bari - successivamente divenuta, nei primi anni '90, a seguito della predetta legge numero 218 del 1990 - Caripuglia S.p.A;

3) Cassa di Risparmio Salernitana, fondata il 4 giugno 1953 con sede a Salerno, successivamente divenuta nei primi anni 90', a seguito della predetta legge numero 218 del 1990 - Cassa di Risparmio Salernitana S.p.A.;

all'atto dello scorporo della attività bancaria, l'Ente Fondatore della Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania era costituito dai seguenti Enti Pubblici: (la Provincia di Cosenza, il Comune di Cosenza, la Regione Calabria, la Regione Lucania e le relative Camere di Commercio di Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria, Potenza e Matera);

sin dalla sua nascita, la Cassa di Risparmio ha operato al servizio dell'economia del territorio e ha sostenuto la crescita sociale e culturale delle comunità calabresi e lucane, conformando la propria attività ai principi di autorganizzazione e di sussidiarietà;

all'interno di Carime Spa, la struttura della ex Caricai era l'ossatura portante ma inspiegabilmente è sempre stata penalizzata sin dal 2003 dai vari Piani Industriali sfornati dall'azionista di riferimento prima BPU ora UBI Banca;

Banca Carime S.p.A.- acronimo di Cassa/e di Risparmio Meridionale/i -risulta essere iscritta nel Registro delle Imprese di Cosenza al numero 13336590156 ed ha Sede Legale e Direzione Generale in Cosenza in Viale Crati. E quindi è a tutti gli effetti una banca calabrese, in data 28 settembre 2012 è stata decisa la chiusura della direzione generale di Cosenza, non solo anche lo spostamento di Servizi, riferiti alla Sede Legale come Servizio Legale e Affari Sociali. Ciò prefigura anche lo spostamento di una Sede inutile senza una Direzione Generale e senza i Servizi di supporto. Con l'adozione di tale decisione UBI, prefigura uno spostamento definitivo di Banca Carime a Bari con un danno per la Regione Calabria incalcolabile per l'economia regionale e per l'erario regionale in quanto Banca Carime è il maggior contribuente;

tale decisione è stata comunicata alle organizzazioni sindacali da parte di UBI BANCA, ed è inserita nel nuovo piano industriale che prevede l'ennesima riduzione degli oneri del lavoro con l'accompagnamento alla quiescenza ed il ricorso a forme di flessibilità dell'orario di lavoro, nonché la chiusura di 78 Sportelli e la trasformazione di 79 Filiali in Minisportelli;

le aziende che operano in Calabria vivono in questo particolare momento una grave crisi di liquidità;

la Regione Calabria ha rapporti di natura commerciale con Banca Carime;

le organizzazioni sindacali nei giorni scorsi hanno lanciato un appello alle istituzioni locali per evitare la spoliazione di ciò che è rimasto sul territorio dell'ex Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania -:

quali iniziative intendono assumere per scongiurare la chiusura della direzione generale di Cosenza di Banca Carime;

se non sia il caso di valutare ogni iniziativa, compresa rivisitazione degli accordi di tesoreria con la Regione per evitare che la Calabria venga danneggiata da un piano industriale che, ancora una volta, privilegia le strutture del gruppo Ubi Banca del Nord e penalizza fortemente quelle del Sud a partire da quelle ubicate sul territorio calabrese”.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Mirabelli.

Rosario Francesco Antonio MIRABELLI

Questa interrogazione ha esclusivamente lo scopo di porre all’attenzione della Giunta e dell’intero Consiglio regionale una questione, secondo me, abbastanza importante e fondamentale, che è quella del più grosso istituto bancario, una volta calabrese, che è sempre stato storicamente un punto di riferimento e, comunque, già dagli albori, dall’inizio, è sempre stato quel punto di riferimento che ha creato sviluppo, soprattutto crescita economica, ma anche di tipo sociale e culturale.

Mi riferisco alla questione della banca Carime S.p.A.: sapete benissimo che questa banca nasce dal conferimento di tre rami bancari, eliminate le fondazioni, l’ex Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania, la Cassa di Risparmio di Puglia e quella salernitana, che messe insieme fondarono questa nuova banca, la Carime, nel 1997. E’ ovvio che questa banca ha operato moltissimo nel contesto, nel tessuto socio-economico calabrese e anche lucano; è stata un punto di riferimento forte delle nostre aziende, ma anche delle nostre famiglie. Oggi ci troviamo in una situazione paradossale, perché, è vero, banca Carime è l’acronimo di banca o casse di risparmio meridionali, è una banca che, ancora oggi, risulta iscritta nel registro della Camera di commercio delle imprese di Cosenza, aveva una direzione generale con sede a Cosenza. In data 28 settembre 2012 – quindi di recente – per sottoazione della Ubi banca, si è deciso – questa è una notizia data ai sindacati – di chiudere la direzione generale e di trasferirla, di tentare, comunque, un trasferimento presso la sede pugliese, quindi, a Bari. Dietro la direzione generale se ne vanno anche molti servizi, in modo particolare, uno molto importante, che è quello del servizio legale e affari sociali. Con tali decisioni, quindi, è ovvio che nella regione Calabria viene a mancare un punto di riferimento e, in una situazione di debolezza economica, questo fatto non possiamo farlo passare passivamente. Una reazione della politica e della società calabrese va messa, comunque, in atto, anche perché il danno alla regione Calabria, secondo me, è incalcolabile, non solo perché viene meno uno dei punti di riferimento –sapete meglio di me che, più una banca è vicina al territorio, più è possibile utilizzarla al meglio– ma, soprattutto, anche per l’erario regionale calabrese, in quanto la banca Carime era uno dei maggiori contribuenti delle casse della Regione Calabria. C’è, quindi, una soppressione anche per quanto riguarda le entrate di riferimento. A questo aggiungiamo che tutti i piani industriali, dal 2003, hanno avuto sempre la stessa nota negativa nei confronti della Calabria, quindi, sistematicamente, c’è sempre stata un’azione di indebolimento strutturale, per cui, oltre alla chiusura, abbiamo avuto, ultimamente, una chiusura di 78 sportelli; 79 filiali sono diventate la filiale a micro-sportelli; c’è un’azione diretta sul personale per mandarlo, addirittura, in quiescenza anticipata o applicare contratti di flessibilità sugli orari di lavoro per renderla sempre più debole. Chiedo, allora, all’assessore, in termini di appello, che iniziativa ha posto in essere rispetto al 28 settembre il Presidente della Giunta regionale o quale vorrà porre in essere e, qualora ci sia ancora la possibilità di tenere in vita un minimo di discussione, esercitare anche un certo peso contrattuale, perché la Regione Calabria ha, di fatto, dei rapporti commerciali con questa banca, anche in termini di tesoreria. Chiedo, quindi, alla Giunta regionale di conoscere che cosa ha posto in essere come iniziativa e come pensa di poter affrontare la questione finanziaria bancaria in una regione debole economicamente come la nostra.

PRESIDENTE

E’ rientrato in Aula l’onorevole Gentile; recuperiamo, quindi, l’interrogazione numero 271, a firma del consigliere Guccione.

(Interruzione)

Prego.

Antonio Stefano CARIDI, assessore alle attività produttive

Voglio tranquillizzare l’onorevole Mirabelli, con cui avevamo anche discusso della valenza della banca oggi, sul territorio regionale. Abbiamo ricevuto alcune rassicurazioni sulla rete legale e sulla direzione provinciale. Abbiamo sentito la direzione e, da giorno 13 a giorno 18, sarà indetta una riunione ufficiale con la direzione della banca, per discutere, quindi, su come investire in Calabria e non andare via dal territorio regionale, anche perché, ultimamente, Fincalabra e banca Carime hanno attivato una convenzione per 200 milioni di euro per le piccole e medie aziende calabresi. Ti voglio rassicurare, quindi, sul fatto che c’è la massima attenzione; fra il 13 ed il 18 ci sarà un Tavolo, quindi, dove si discuterà non soltanto del rafforzamento di questa banca sul territorio calabrese, ma, soprattutto, di non spostare le sedi operative che oggi si trovano a Cosenza.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Mirabelli.

Rosario Francesco Antonio MIRABELLI

Prendo atto della risposta, speriamo in questo nuovo momento di incontro, per cercare, quantomeno, di salvare il salvabile.

Interrogazione a risposta immediata numero 271 del 9 luglio 2012 a firma del consigliere Guccione: “Sulle misure necessarie per reperire le risorse essenziali alla realizzazione del Sistema Metropolitano Cosenza-Rende-Unical

PRESIDENTE

Recuperiamo l’interrogazione a risposta immediata numero 271 del 9 luglio 2012, a firma del consigliere Guccione, :“Sulle misure necessarie per reperire le risorse essenziali alla realizzazione del Sistema Metropolitano Cosenza-Rende-Unical” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:

sulla Gazzetta Ufficiale numero 138 del 15 giugno 2012 è stata pubblicata la Deliberazione del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica del 06 dicembre 2011 avente per oggetto "Interventi nel settore dei sistemi di trasporto rapido di massa. Riparto risorse ex art. 63 del Decreto Legge 25 giugno 2008 numero 112, convertito dalla Legge 06 agosto 2008 numero 133. (Deliberazione numero 91 del 2011)";

nella deliberazione in questione si afferma che, per il sistema metropolitano Cosenza-Rende-Unical, le analisi a sostegno della richiesta di contributo comunitario e del cofinanziamento statale sono state sviluppate al netto dell'Iva, nonostante il soggetto attuatore ne abbia dichiarato la non recuperabilità;

conseguentemente, il finanziamento statale espressamente richiesto (30 milioni di euro) e il cofinanziamento dichiarato (110,5 milioni di euro) non consentono la copertura totale del costo dell'intervento (160 milioni di euro, comprensivi dell'IVA non recuperabile)

il Ministero proponente ha, pertanto, rilevato la necessità che il soggetto attuatore verifichi la disponibilità di ulteriori risorse per l'integrale finanziamento dell'opera;

il Comitato interministeriale della Programmazione Economica ha deliberato, tra l'altro, l'approvazione dei programmi d'intervento fermo restando che l'erogazione dei contributi è, comunque, subordinata alla verifica dell'integrale copertura del costo delle opere, comprensivo dell'eventuale Iva non recuperabile -:

se sono state già messe in atto le misure conseguenti per reperire le risorse necessarie per l'integrale copertura, così come richiesto dal Comitato Interministeriale della Programmazione Economica, per la realizzazione del Sistema Metropolitano Cosenza-Rende-Unical;

qualora tutto ciò non dovesse essere ancora avvenuto, si correrebbe il rischio serissimo che l'opera non sia più realizzabile e che le risorse possano essere dirottate su altre infrastrutture collocate in graduatoria ma, al momento, non finanziate”.

Prego, onorevole Guccione.

Carlo GUCCIONE

Visti gli accadimenti di queste settimane, l’interrogazione risulta superata rispetto a quello che è accaduto ed al finanziamento ricevuto dalla Comunità europea.

PRESIDENTE

Risponde l’assessore Gentile.

Giuseppe GENTILE, assessore ai lavori pubblici e infrastrutture

Ha detto il collega Guccione che è superata, comunque, devo aggiungere che, intanto, sta andando avanti la validazione delle offerte progettuali e, da quel momento in poi, si parte veramente per fare una rincorsa, più che una corsa, per fare in tempo a predisporre la gara nei tempi previsti. Si affiderà alla Sua (Stazione unica appaltante), sarà una gara trasparente al massimo, che terrà conto di tutte le problematiche che hanno sollevato i sindaci di Cosenza e di Rende, di tutto il territorio provinciale.

Interrogazione a risposta immediata numero 278 del 30 luglio 2012 a firma del consigliere De Masi “In ordine alla mancata erogazione dei contributi a favore dei conduttori meno abbienti ai sensi dell’art. 11 della legge numero 431 del 9 dicembre 1998 – Annualità 2010”

PRESIDENTE

Interrogazione a risposta immediata numero 278 del 30 luglio 2012, a firma del consigliere De Masi, “In ordine alla mancata erogazione dei contributi a favore dei conduttori meno abbienti ai sensi dell’art. 11 della legge numero 431 del 9 dicembre 1998 – Annualità 2010” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

ai sensi dell'art. 11 della Legge numero 431 del 9 dicembre 1998 è stato istituito un fondo nazionale che ha il compito di erogare contributi a favore dei conduttori meno abbienti;

i fondi in argomento possono essere utilizzati per concedere direttamente ai privati contributi integrativi per provvedere ai pagamento dei canoni di locazione oppure per sostenere le iniziative intraprese dagli enti locali per il reperimento di alloggi da dare in locazione;

l'art. 11, comma 5, della Legge numero 431 del 9 dicembre 1998 stabilisce che le "risorse assegnate al Fondo di cui al comma 1 sono ripartite tra le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. La ripartizione è effettuata ogni anno, su proposta del Ministro dei lavori pubblici, dal CIPE, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano anche in rapporto alla quota di risorse messe a disposizione dalle singole regioni e province autonome ai sensi dei comma 6";

l'art. 11, comma 6, della Legge numero 431 del 9 dicembre 1998 prevede che le "regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono concorrere al finanziamento degli interventi di cui al comma 3 con proprie risorse iscritte nei rispettivi bilanci";

l'art. 11, comma 7, della Legge numero 431 del 9 dicembre 1998 stabilisce che le "regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano provvedono alla ripartizione fra i comuni delle risorse di cui ai comma 6 nonché di quelle ad esse attribuite ai sensi dei comma 5, sulla base di parametri che premino anche la disponibilità dei comuni a concorrere con proprie risorse alla realizzazione degli interventi di cui ai comma 3. Qualora le risorse di cui al comma 5 non siano trasferite ai comuni entro novanta giorni dall'effettiva attribuzione delle stesse alle regioni e alle province autonome, il Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dei lavori pubblici, previa diffida alla Regione o alla Provincia autonoma inadempiente, nomina un commissario ad acta; gli oneri connessi alla nomina ed all'attività del commissario ad acta sono posti a carico dell'ente inadempiente";

il Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 7 giugno 1999, fissa i requisiti minimi dei conduttori per beneficiare dei contributi nonché i criteri per la determinazione degli stessi;

l'art. 9, comma 5, della legge regionale numero 1 dell'11 gennaio 2006 così testualmente recita: "a decorrere dal 1° gennaio 2006, una quota pari al 25% dei ribassi d'asta realizzati nell'esecuzione dei lavori pubblici finanziati, anche in parte, dalla Regione Calabria, è destinata ad alimentare un fondo da utilizzare per le politiche sociali per la casa e, in particolare, per integrare il fondo di cui all'articolo 11 della legge numero 431 del 1998";

la deliberazione della Giunta Regionale Calabria numero 206 del 27 marzo 2006 fissa il termine ultimo entro il quale i Comuni devono annualmente emanare un avviso pubblico per l'aggiornamento delle graduatorie degli aspiranti all'erogazione dei contributi relativi al fondo di cui all'oggetto;

ai sensi dei succitato provvedimento confluiscono sul Fondo Regionale per la locazione le: a) risorse statali; b) risorse regionali; c) risorse, in quota parte, indicate dall'art. 9, comma 5, della legge regionale numero 1 dell'1 gennaio 2006; d) risorse comunali;

in data 31 dicembre 2010 il Comune di Crotone ha pubblicato il bando per "l'assegnazione di contributi per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione. Anno 2010", ai sensi dell'art. 11 della legge numero 431 del 9 dicembre 1998;

con nota del 24 maggio 2011 il Comune di Crotone ha trasmesso alla Regione Calabria la relativa documentazione contenente l'elenco dei soggetti (circa 750 nominativi) per accedere al contributo ad integrazione dei canoni di locazione secondo quanto previsto dai summenzionato bando e fino ad esaurimento delle risorse disponibili;

in un momento di grave difficoltà economica appare quantomeno doveroso adottare tutti gli strumenti idonei per sostenere i soggetti meno abbienti -:

se la Regione Calabria ha ottemperato a tutte le prescrizioni di propria competenza per garantire i contributi di cui all'art. 9, comma 5, della legge regionale numero 1 dell'11 gennaio 2006, Annualità 2010;

se la Regione Calabria ritiene opportuno investire tutti i soggetti interessati, ognuno per le proprie competenze, allo scopo di predisporre gli adempimenti necessari per accelerare l'erogazione dei contributi di cui al fondo nazionale previsto dall'art. 11 della legge numero 431 del 9 dicembre 1998, Annualità 2010;

se sono stati, nel frattempo,- erogati i contributi a favore dei conduttori meno abbienti ai sensi dell'art. 11 della legge numero 431 del 9 dicembre 1998 - Annualità 2010;

se, in caso contrario, intenda erogare in tempi brevi i contributi di cui sopra”.

Proposta formulata dal consigliere De Masi: aveva chiesto di assumerla l’onorevole Talarico. Prego, ne ha facoltà.

Domenico TALARICO

Si tratta del fondo nazionale istituito con la legge numero 431 del 1998 che ha il compito di erogare i contributi a favore dei conduttori meno abbienti.

Si sta verificando qualche problema nel Comune di Crotone, che ha pubblicato un bando per l’assegnazione dei contributi per il sostegno alle abitazioni per l’anno 2010, ma a distanza di tre anni, nonostante il Comune abbia espletato tutte le procedure previste dalla legge, la Regione sembra non abbia ottemperato a tutte le prescrizioni di propria competenza.

La domanda è, se è così, perché la Regione sinora non si è attivata per la concessione di questi contributi o se ci sono stati altri soggetti che, in qualche modo, hanno reso impossibile il completamento della procedura per l’assegnazione dei fondi.

PRESIDENTE

Risponde l’assessore Gentile.

Giuseppe GENTILE, assessore ai lavori pubblici e infrastrutture

Non ricordo esattamente la data, ma da più tempo abbiamo deliberato come Giunta regionale sia un’annualità che l’altra, quindi tutti i contributi che sono stati mandati dal Governo nazionale. Li abbiamo deliberati tutti. Si tratta, probabilmente, di qualche inghippo di tipo burocratico, ma posso confermarle che sono stati deliberati, anzi mi farò promotore domani di andare a verificare personalmente le date degli atti deliberativi e di vedere se, eventualmente, c’è qualche inghippo, per cercare di rimuoverlo.

PRESIDENTE

Prego, onorevole Talarico.

Domenico TALARICO

Mi dichiaro soddisfatto, invito l’assessore a farlo in tempi brevi.

Interrogazione a risposta immediata numero 284 del 14 settembre 2012 a firma del consigliere Giordano “Sull’impianto di produzione di bitume gestito dalla società Gioiabit srl all’interno della zona industriale di Campo Calabro e sui conseguenti rischi per l’ambiente e la salute del territorio”

PRESIDENTE

Si riprende con l’interrogazione a risposta immediata numero 284 del 14 settembre 2012 a firma del consigliere Giordano “Sull’impianto di produzione di bitume gestito dalla società Gioiabit srl all’interno della zona industriale di Campo Calabro e sui conseguenti rischi per l’ambiente e la salute del territorio”

Dovremmo differire l’interrogazione, manca l’assessore al ramo.

Interrogazione a risposta immediata numero 285 del 18 settembre 2012 a firma del consigliere Mirabelli “Sulla gestione della legge  numero 34 del 2002”

PRESIDENTE

E’ stata presentata interrogazione a risposta immediata numero 285 del 18 settembre 2012 a firma del consigliere Mirabelli “Sulla gestione della legge numero 34 del 2002” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

in attuazione del principio di sussidiarietà, la Regione con la legge regionale numero 34 del 2002, nell'anno 2006 ha conferito il trasferimento di funzioni amministrative alle Province e con esse anche il personale regionale svolgente le funzioni conferite e che per la Provincia di Cosenza hanno interessato all'epoca numero 436 dipendenti; a distanza di ben sei anni il Presidente della Provincia di Cosenza (onorevole Mario Gerardo Oliverio) ha recentemente evidenziato pubblicamente che la Regione è inadempiente dal punto di vista finanziario per mancati trasferimenti di quote destinate a pagare gli stipendi ai dipendenti ex regionali, non ultima l'iniziativa di incaricare un legale per portare in Tribunale la Regione Calabria affinché eroghi le somme pattuite in sede istituzionale, indirizzo e controllo. Il debito della Regione, secondo Oliverio, ammonterebbe a 9 milioni di euro circa per anticipazioni degli stipendi e accessori salariali ai dipendenti che dal 2006 ad oggi sono diminuiti alla Provincia di Cosenza di circa 100 unità. Il Presidente Oliverio inoltre qualora non dovessero pervenire le somme reclamate ha fatto sapere che dal 1° ottobre prossimo rimetterà alla Regione le deleghe e il personale;

che sulla vicenda sono ripetutamente intervenute le OO.SS.;

le richieste pervenute, a questo interrogante, da parte della Segretaria Provinciale di Cosenza del Coordinamento Sindacale Autonomo Regioni Autonomie Locali, dai componenti, ex legge numero 34/2000 e dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria della Provincia di Cosenza, fortemente preoccupati dallo stato delle cose;

le funzioni trasferite e complessivamente la legge regionale numero 34 del 1992, da quanto risulta, non hanno prodotto i risultati auspicati;

questa situazione va ormai avanti da mesi e non poteva non essere a conoscenza delle istituzioni regionali preposte; a ciò si aggiunga la perdurante agitazione del personale che subisce ricatti, frustrazioni e insicurezze riguardo gli emolumenti ;

quali iniziative intende promuovere per attuare una positiva soluzione di questa drammatica situazione ed inoltre, se non ritenga utile nell'ambito del prossimo riordino delle competenze e attività istituzionali delle Province e relative nuove attività di gestione, dove le materie a suo tempo delegate dovranno ritornare alla Regione, di voler far rientrare nel ruolo regionale i rimanenti dipendenti trasferiti della Provincia di Cosenza capaci e idonei di competenze professionali e gestionali nonché di alta professionalità, e se nel caso non fosse fattibile la suddetta operazione di rientro, si chiede di conoscere quali garanzie e impegni reali e contabili di bilancio la Regione adotterà per il prosieguo del pagamento delle spettanze economiche ai dipendenti trasferiti”

Prego, onorevole Mirabelli.

Rosario Francesco Antonio MIRABELLI

Ringrazio la Vicepresidente che sostituisce l’assessore Tallini.

Ne abbiamo già parlato un paio di sedute fa con un ordine del giorno. A distanza di quel Consiglio, quindi, è doveroso riprendere, secondo me, questo argomento. Si tratta di quel personale della Regione che, utilizzando la legge numero 34 del 2006, per le nuove deleghe che la Provincia aveva avuto è stato trasferito dalla Regione alla Provincia.

Bene, sono sei anni che in provincia di Cosenza questo personale, nell’ambito delle deleghe assegnate dalla Regione in quel tempo, nell’ambito del riordino, svolge delle mansioni, delle funzioni, però la Provincia di Cosenza è da quel tempo che non riesce ad avere i trasferimenti finanziari necessari che le spettavano di diritto e di dovere, dalla, Calabria, tant’è che il Presidente sicuramente si trova in grande difficoltà economica, avendo anticipato i salari, con tutti gli annessi e connessi, a questi lavoratori . Contestualmente e giustamente è venuto un grido d’allarme dai sindacati rappresentanti di quei lavoratori, anche alla luce di una dichiarazione, cioè che la Provincia, quindi un ente istituzionale dovrebbe ricorrere a vie legali avverso la Regione Calabria, quindi contro con un altro ente istituzionale:mi sembra una forzatura anche nel rapporto fra le istituzioni.

Allora mi domando: C’è la possibilità di vedere finalmente conclusa questa storia? Vorremmo sapere quali impegni e quali tempi sono necessari per far sì che questo trasferimento possa avvenire.

E’ ovvio che, nell’ambito del riordino delle funzioni con il nuovo disegno istituzionale che vede al centro di questo disegno le Province, vorrei sapere, qualora le deleghe dovessero ritornare, se la Regione è in condizioni di potersi riassumere gli stessi ex dipendenti – chiamiamoli così – che sono transitati alla Provincia e quindi farli ritornare, in modo tale da poter avere una tranquillità, una certa stabilità anche nell’ambito di quello che è il salario, il riferimento è al bilancio regionale che andremo da qui a poco a discutere.

PRESIDENTE

Risponde la Vicepresidente Stasi.

Antonella STASI, Vicepresidente della Giunta regionale

L’assessore Tallini, purtroppo, è dovuto andar via, però rispetto a questa questione c’è un tavolo aperto presso il dipartimento lavoro della Regione Calabria con tutte le Province calabresi. Non so se vogliamo scrivere questo punto all’ordine del giorno della prossima seduta, ma al momento il tavolo è aperto, c’è una discussione per provare a risolvere la questione e quindi qualche settimana servirà anche a capire, effettivamente, come sta andando il tavolo e come stanno procedendo le interlocuzioni con ogni Provincia.

Quindi, da qui a qualche settimana, sicuramente avremo dati più precisi e speriamo in un risultato, per dare un conforto a tutti i lavoratori che in questo momento sicuramente sono penalizzati. Quindi, al momento, purtroppo non abbiamo la risposta precisa, perché il tavolo non ha ancora concluso il proprio lavoro.

PRESIDENTE

Prego, onorevole Mirabelli, un minuto.

Rosario Francesco Antonio MIRABELLI

Ringrazio della risposta la Vicepresidente Stasi. Il problema è che lo sperare fa sempre comodo! Qua, però, bisogna essere sicuri, concreti, cercare di risolvere la situazione, perché in difficoltà non sono soltanto i lavoratori, ma è proprio l’istituzione Provincia che viene minata, nel momento in cui deve far fronte a spese che dovevano essere coperte con un trasferimento da parte della Regione. E’ ovvio che, così, si mette in discussione anche l’attività istituzionale-amministrativa di quell’ente.

Per cu dico che alla speranza corrisponda una certezza, perché questo è un impegno regionale per quanto attiene il trasferimento di questi fondi.

Interrogazione a risposta immediata numero 286 del 26 settembre 2012 a firma del consigliere Nucera “In ordine alla soppressione della tratta aerea Reggio Calabria - Pisa nei mesi invernali”

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 286 del 26 settembre 2012 a firma del consigliere Nucera “In ordine alla soppressione della tratta aerea Reggio Calabria - Pisa nei mesi invernali”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

l'aeroporto di Reggio Calabria "Tito Minniti", nei mesi passati ha aumentato il numero delle destinazioni degli aerei dallo stesso transitanti;

tra le predette destinazioni era incluso l'aeroporto "Galileo Galilei" di Pisa;

a partire dal mese di ottobre la tratta Reggio Calabria/Pisa è stata soppressa, in quanto tratta stagionale e per tal motivo attivata solo per i mesi estivi;

la tratta Reggio Calabria/Pisa è molto frequentata, in quanto, tra l'altro, risultano numerosi gli studenti reggini frequentanti l'Università pisana;

la soppressione del detto volo comporta notevoli disagi, in quanto obbliga gli utenti a sostenere costi maggiori, dovendosi orientare su voli multiscalo;

l'aeroporto di Reggio Calabria "Tito Minniti" dovrebbe essere valorizzato in quanto, oltre a servire la popolazione dell'intera provincia reggina, serve anche i cittadini di Messina -:

se e quali provvedimenti intende prendere per il potenziamento dell'Aeroporto "Tito Minniti" di Reggio Calabria, in particolare della tratta Reggio Calabria/Pisa”.

Prego, onorevole Nucera.

Giovanni NUCERA

Presidente, la ringrazio, mi auguro che l’assessore Fedele sia attento. Si tratta di una vexata quaestio: aeroporto “Tito Minniti” di Reggio Calabria che, come la corrente alternata, si trova voli o cancellati o in funzione delle stagioni. Di turno, questa volta, c’è la tratta che da Reggio Calabria conduce a Pisa. Perché Pisa? Perché non solo è un collegamento con la Toscana, ma anche lo stesso aeroporto di Lamezia Terme e di Crotone non hanno collegamenti direttamente con la regione Toscana.

Quindi, sostanzialmente, diventava un punto strategico importante, per dare l’opportunità ai calabresi, ormai abituati ad affrontare la tratta con una certa regolarità, di non subire l’alternativa di viaggiare con Trenitalia.

Quindi questo volo, che dal 1° ottobre è stato cancellato dalla tratta Reggio-Pisa, era un volo fortemente occupato, tanto che il vettore viaggiava con una media del 60-68 per cento, abbastanza elevata, si trattava non solo di studenti – sono tantissimi i calabresi che studiano in quella regione, oltre che nella stessa Università di Pisa – ma anche di tanti operatori che svolgevano la loro attività professionale utilizzando questo mezzo, senza dover fare fastidiosi cambi in viaggio.

Si chiede un impegno da parte di codesto assessorato, carissimo assessore Fedele, perché vengano riattivati i contatti e, ove è possibile, perché questo collegamento Reggio-Pisa venga ripristinato nel modo più idoneo e celere possibile, non dico corse giornaliere, ma almeno corse settimanali, che non farebbero male all’economia complessiva del viaggio in Calabria.

PRESIDENTE

La parola all’assessore Fedele.

Luigi FEDELE, assessore ai trasporti

Intanto, ringrazio l’onorevole Nucera, che tra l’altro è sempre attento alle problematiche del territorio e, in modo particolare all’aeroporto di Reggio Calabria, e condivido anche il senso della sua interrogazione.

Devo dire che, insieme al Presidente Scopelliti, abbiamo incontrato, prima che si sospendesse questo volo, i vertici dell’Alitalia per cercare di scongiurare questo pericolo. L’Alitalia, in quella occasione, purtroppo aveva dei dati che non erano soddisfacenti, a loro dire, per mantenere la tratta, ma non per questo ci siamo arresi, anzi abbiamo parlato proprio col ministero delle infrastrutture e dei trasporti per attuare – abbiamo messo già in opera – le procedure finalizzate alla pubblicazione del bando relativo alle compensazioni per gli oneri di servizio pubblico sulla rotta in oggetto, per poter trovare il modo di ripristinare la rotta, quindi potenziare l’aeroporto per le motivazioni che diceva l’onorevole Nucera.

A questo mi permetto di aggiungere che abbiamo già attivato il bando per un nuovo volo che va da Reggio Calabria a Milano Malpensa. Già abbiamo attivato il bando col ministero, quindi speriamo che al più presto a questo bando possano partecipare le società interessate, per poter dare la possibilità all’aeroporto di Reggio Calabria di collegarsi con quello di Malpensa, anche perché abbiamo potuto fare questo bando perché, già in precedenza, era stata fatta la conferenza dei servizi e, nella conferenza, si era deciso che, tra le altre destinazioni, una di quelle a cui c’era grande interesse era questa di Milano Malpensa.

A questo aggiungiamo che è notizia di questi giorni la possibilità che c’è di collegare Reggio Calabria con Genova e con Venezia, ma ci sarà anche da Lamezia per Venezia e da Crotone per Venezia con la società Volotea, per quanto riguarda Reggio dall’anno prossimo seguirà l’iter per collegare il nostro aeroporto con queste due città, Genova e Venezia.

Ci sono anche, riguardo l’aeroporto di Reggio, altre iniziative in corso anche per qualche collegamento estero, che è in corso di perfezionamento, ma aspettiamo per annunciarlo appena sarà definita tutta la procedura.

Quindi, per rispondere all’onorevole Nucera, ci stiamo attivando sul volo per Pisa che è stato cancellato, ma già sono in corso le procedure per attivare un volo con Milano Malpensa e poi queste due tratte stabilite con Volotea per raggiungere Genova e Venezia. Quindi interesse per tutti gli aeroporti della nostra regione, su questo il Presidente Scopelliti, insieme alla Vicepresidente Stasi, stanno lavorando da tempo sia per quello di Lamezia che per quello di Crotone, ma nel caso delle interrogazioni in modo particolare i dati che ho citato si riferiscono all’aeroporto di Reggio Calabria.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Nucera.

Giovanni NUCERA

Mi considero soddisfatto della risposta data dall’assessore, nella misura in cui questo progetto che la Giunta ha messo in campo per realizzare e potenziare gli aeroporti calabresi – e, fra questi, mi auguro anche Reggio Calabria – possa trovare rapida applicazione e pratica attuazione, ma soprattutto mi considero soddisfatto perché la risposta l’ha fornita direttamente l’assessore Fedele e non ha dovuto, questa volta, sacrificare l’eroina – oserei dire –, la Vicepresidente dottoressa Stasi, che oggi è stata chiamata ad un superlavoro che ha svolto in maniera perfetta.

Interrogazione a risposta immediata numero 287 del 27 settembre 2012 a firma del consigliere Talarico D. “In ordine al trasferimento dell’Ufficio del Commissario straordinario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico a Reggio Calabria”

PRESIDENTE

E’ stata presentata l’interrogazione a risposta immediata numero 287 del 27 settembre 2012 a firma del consigliere Talarico D, ma poiché non c’è in Aula l’assessore Pugliano per la risposta, la differiamo.

Interrogazione a risposta immediata numero 288 del 1 ottobre 2012 a firma del consigliere Censore “In ordine all'attività di Audit e di certificazione della spesa dei Fondi al POR-FERS 2007-2013”

PRESIDENTE

Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 288 del 1 ottobre 2012 a firma del consigliere Censore “In ordine all'attività di Audit e di certificazione della spesa dei Fondi al POR-FERS 2007-2013”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

in data 20 gennaio 2012, la Commissione Europea aveva deciso la sospensione dei pagamenti intermedi relativi al POR-FESR 2007-2013 rivelando una serie di criticità per le quali veniva richiesto un tempestivo intervento;

in data 16 giugno, l'Autorità di Audit della Regione Calabria aveva inviato alla Commissione Europea una lettera ed una relazione relative allo stato di attuazione dell'attività di Audit al 30 giugno 2012;

a fronte del contenuto di quest'ultimo documento, la Commissione aveva ritenuto non ancora superate le criticità che si sovrapponevano alla sospensione dei pagamenti relativi al POR-FESR 2007-2013;

ritenendo la questione estremamente delicata, la Commissione ha responsabilmente concesso alla Regione Calabria una proroga di due mesi utili all'adozione delle misure correttive di controllo e certificazione della spesa nonché di funzionamento dello stesso Audit;

questo stato di fatto rischia di compromettere irrimediabilmente la continuazione del Programma e bloccare l'erogazione dei Fondi di cui la Calabria ha estremamente bisogno -:

quali iniziative intenda porre in essere per accelerare le attività dell'Audit e superare le criticità che sono state riscontrate in ordine agli errori, ai ritardi ed alle carenze di controllo e di certificazione della spesa dei Fondi afferenti al POR-FESR 2007-2013”.

Prego, onorevole Censore.

Bruno CENSORE

Ho presentato questa interrogazione in ordine alla certificazione della spesa dei fondi Por-Fesr 2007-2013, poiché in data 20 gennaio 2012 la Commissione europea ha sospeso i pagamenti intermedi. Successivamente, a giugno il dipartimento ha preparato una relazione descrittiva dell’attività dell’Audit e, chiaramente, i pagamenti vennero sospesi perché la Commissione europea rilevava enormi criticità. Successivamente, è stata data una proroga di due mesi per superare le criticità, ma dalle notizie che abbiamo, queste criticità non sono state superate, non sono state adottate misure correttive e, chiaramente, questo rischia di compromettere la continuazione del progetto e l’erogazione dei fondi.

Anche voi stessi, nel Dpef che avete preparato e che andrà in Commissione, rilevate questa problematica; non la rilevate voi, ma citate un dato della Ragioneria generale dello Stato. Difatti a pagina 108 c’è scritto: “In questo senso si può rilevare come l’avanzamento finanziario al 30 giugno 2012 del sistema di monitoraggio della Ragioneria generale dello Stato restituisca un Quadro attuativo ancora tinteggiato da luci ed ombre, nonostante l’accelerazione registrata negli ultimi mesi”.

Quindi siamo estremamente preoccupati e vogliamo conoscere quali sono le misure correttive che avete adottato e quali strumenti intendete porre in essere per arrestare queste criticità e permettere che la spesa sia devoluta a favore dello sviluppo della nostra terra.

PRESIDENTE

Risponde il Presidente della Giunta regionale.

Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale

Abbiamo tenuto, in queste ultime settimane, una serie di riunioni che sono state molto produttive ed interessanti, fermo restando che va evidenziato che lo studio portato avanti dall’ufficio competente ha riscontrato tutta una serie di problematiche e di anomalie riguardanti gli anni 2008-2009, quindi a seguire l’anno 2010.

Gli elementi che abbiamo lasciano ben sperare ed offrono degli spunti molto positivi rispetto alle ultime annualità. In più, sarei molto più tranquillo e molto più sereno, perché nei prossimi giorni avremo modo di ufficializzare una serie di atti in nostro possesso, che oggi non sono riuscito a reperire in queste ultime ore, ma sono degli atti che, invece, offrono uno spunto nuovo rispetto al tema dei finanziamenti e, quindi, bisogna essere molto più positivi e più sereni rispetto al tema dei finanziamenti.

Credo che, da qui a qualche giorno, non di più, saremo nelle condizioni di offrire alle vostre valutazioni quanto oggi sto dicendo senza avere documenti alla mano. Questo credo che sia il vero grande interesse da parte di tutti e vi invito ad una lettura di quanto sto annunciando e poi, magari, a poter fare nel caso anche una verifica più approfondita, però gli elementi in nostro possesso danno dei segnali di grande inversione di tendenza, quindi lasciano decisamente ben sperare.

PRESIDENTE

Onorevole Censore, ha solo un minuto per esprimere il suo gradimento.

Bruno CENSORE

Non mi ritengo soddisfatto della risposta del presidente Scopelliti, perché avrei preferito che questi documenti, questi dati li avesse portati oggi al cospetto di questo autorevole consesso. Certo, come calabrese spero che effettivamente ci sia un’inversione di tendenza – me lo auguro per la nostra terra – però aspettiamo di conoscere questi dati. Ad oggi, le uniche certezze sono questi atti ufficiali, che ci dicono di una sospensione dei pagamenti, perché la relazione che l’Autorità di Audit aveva prodotto non era soddisfacente, nella quale erano state evidenziate molte criticità e per questo c’è una situazione di stallo.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Scopelliti.

Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale

Quello che dice il collega Censore, è un chiaro auspicio ed è una riflessione che condivido. Non è per mancanza di buona volontà, ma la lettera a noi è pervenuta soltanto da qualche giorno, quindi non abbiamo in atto la copia che stavo cercando.

Mario MAIOLO

Presidente, c’è stato lo sblocco del pagamento del fondo sociale del 2009, quindi è stato sbloccato il blocco del finanziamento della Regione Calabria sul Fondo sociale europeo.

Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale

Quindi siete preparati più di noi!

(Interruzione)

Siete preparati più di noi? Peccato che i calabresi non se ne siano mai accorti, caro Loiero! Se ne accorgeranno, sicuramente, con le sue trame sempre molto poco chiare, ombrose, oscure. Di quelle se ne sono accorti sempre. Si accorgeranno del lavoro, parlo del lavoro, di quel lavoro che cambia la qualità della politica, che la differenzia. Lì, forse, lei non si è confrontato!

Bruno CENSORE

Posso?

PRESIDENTE

No, no, no!

Bruno CENSORE

Era una cosa in positivo!

PRESIDENTE

No, non è possibile che replichi l’onorevole Censore.

Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale

La lettera è mandata alla rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione europea, oggetto: “Fondo sociale europeo – periodo di programmazione 2007-2013 – Notifica dell’intenzione della Commissione di metter fine alla procedura di sospensione dei pagamenti intermedi”.

La lettera è del 25 ottobre 2012 e parla del rapporto annuale di controllo 2009, trasmesso all’Autorità di Audit il 22 dicembre 2009 – come vedete, sono cose precedenti – rapporto annuale di controllo 2010 trasmesso all’Autorità di Audit il 30 dicembre 2010 e scrive: “Signor Ambasciatore, mi riferisco alla decisione di sospensione del 22 dicembre 2011 relativa al programma operativo per l’intervento comunitario del Fondo sociale europeo, ai fini dell’obiettivo convergenza della Regione Calabria in Italia. Di seguito l’intervento in questione.

La decisione di avviare la procedura di sospensione è stata presa sulla base dei risultati del rapporto annuale di controllo 2009 trasmesso dall’Autorità di Audit il 22 dicembre 2009, del rapporto annuale di controllo 2010 trasmesso dall’Autorità di Audit il 30 dicembre 2010 e del rapporto di controllo definitivo delle attività di Audit di sistema trasmesso dalla Autorità di Audit il 16 marzo 2011.

Questi rapporti rivelavano l’esistenza di gravi carenze nel sistema di gestione e di controllo per gli interventi in questione ed una serie di irregolarità che non erano state corrette ai sensi dell’articolo 42, paragrafo 1, del Regolamento della Comunità europea.

Con lettera 23 febbraio 2012 le autorità italiane hanno indicato le misure correttive intraprese per rispondere alle insufficienze menzionate nella decisione di sospensione. Queste misure correttive riguardavano i controlli di primo livello dell’autorità di gestione, la certificazione delle dichiarazioni di spesa presentate dalla Autorità di certificazione, i controlli di secondo livello svolti dalla Autorità di Audit e la pista di controllo.

Il rapporto annuale di controllo 2011 identificava ugualmente delle carenze nel sistema di gestione e di controllo così come delle irregolarità che non erano state corrette ai sensi dell’articolo 42, paragrafo 1, delle carenze nel sistema di gestione e di controllo così come delle irregolarità che non erano state corrette ai sensi dell’articolo 42, paragrafo 1 del Regolamento della Comunità europea.

A seguito della richiesta formulata dai servizi della Commissione con lettera del 6 febbraio 2012 le autorità italiane con lettere del 4 aprile 2012 e del 22 giugno 2012 hanno confermato che erano state prese le misure correttive per correggere le insufficienze identificate nel rapporto annuale di controllo 2011 nel sistema di gestione e di controllo riguardanti i controlli di primo livello delle Autorità di gestione, la certificazione della dichiarazione di spesa presentata all’Autorità di certificazione ed i controlli di secondo livello svolti dalla Autorità di Audit e dalla pista di controllo”.

Se avete il garbo di ascoltare…

PRESIDENTE

Onorevole Magno…

Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale

Onorevole Magno è da mezz’ora che stiamo osservando. Non per altro ma perché è un dato importante che voi neanche conoscete ed è la lettera della Unione europea che ci consente dopo il blocco del 2009 dei fondi comunitari, l’ultimo trasferimento delle risorse risale forse al 2009, oggi abbiamo la lettera del 25 ottobre che ci sblocca le risorse sul Fondo sociale europeo.

“Queste misure sono state considerate soddisfacenti dai revisori della Commissione. Con lettera del 15 ottobre 2012 le autorità italiane hanno inviato i dettagli delle rettifiche finanziarie effettuate sulle spese certificate durante le annualità 2009-2010.

Per le spese certificate nel 2009 le rettifiche finanziarie per un importo totale di 3 milioni 400, cioè il 6,30 per cento delle spese certificate sono state eseguite sulle domande di pagamento del 22 dicembre 2009, 18 giugno 2010 e 2 novembre 2010. Per le spese certificate nel 2010 le rettifiche finanziarie per un importo totale di 2 miliardi 847 e così via; 12,35 per cento delle spese certificate. Sono state eseguite sulle domande di pagamento del 2 novembre 2010, 28 ottobre 2011, 29 dicembre 2011 e 19 ottobre 2012.

Di conseguenza la Commissione considera che le carenze nel sistema di gestione e di controllo, così come le irregolarità sono state corrette e stima che è possibile porre fine alla procedura di sospensione dei pagamenti intermedi ai sensi dell’articolo 92. Tuttavia la Commissione si riserva il diritto di avviare le procedure ai sensi degli articoli 91 e 92 del Regolamento qualora dovessero emergere nuovi elementi tali da mettere in dubbio la posizione presa in questa lettera.

Voglia gradire i sensi della mia più alta considerazione. Claude Richel”.

Questa è la lettera ufficiale della Commissione europea della Dg occupazione e affari sociali, inclusione da parte del direttore generale.

PRESIDENTE

Grazie, presidente Scopelliti. Con l’intervento del Governatore si chiude il tempo previsto per la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.

Bruno CENSORE

Presidente…

PRESIDENTE

Lei ha esaurito il tempo a sua disposizione, ha già fruito del suo tempo, così come da Regolamento.

(Interruzione dell’onorevole Censore)

La prego, onorevole Censore, non le ho dato la parola, si sieda, cortesemente.

Si chiude il tempo a disposizione, come concordato, di due ore di lavoro dedicate alle interrogazioni. Si passa, pertanto, al secondo punto all’ordine del giorno previsto per questa seduta di Consiglio regionale.

Il secondo punto all’ordine del giorno riguarda la Sorical Risorse idriche Calabria

(Interruzione)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Chiappetta. Ne ha facoltà.

(Interruzione)

Gianpaolo CHIAPPETTA

Prendo la parola perché, dal momento che abbiamo esaurito il primo punto all’ordine del giorno, avevo chiesto al presidente Talarico di poter intervenire prima, però anche adesso è uguale, in relazione a quello che ha detto il Presidente Scopelliti, cioè la necessità, in un ulteriore sussulto di responsabilità da parte di tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale, che si individuasse una strada la più condivisa possibile rispetto alla possibilità – questo è stato fatto anche in relazione al primo punto che c’è all’ordine del giorno, vale a dire le mozioni e gli ordini del giorno a proposito del sisma che ha colpito le zone del Pollino – ed anche perché ho predisposto, insieme ai capigruppo di maggioranza, un apposito ordine del giorno rispetto anche a quest’altra situazione di difficoltà che attraversa il sistema trasportistico pubblico regionale.

Il Presidente Scopelliti lo ha detto nella considerazione e nelle riflessioni che ha esplicitato ad inizio dei lavori di questa seduta, a proposito della necessità, al di là delle caratterizzazioni partitiche e politiche, di far sentire all’unisono una voce unitaria rispetto anche a quelle che sono non solo le emergenze e le difficoltà calabresi, ma anche e soprattutto alla necessità che da parte dell’intero Consiglio regionale si possa levare forte una voce unitaria ed univoca per tutto ciò che riguarda quello che c’è da fare e soprattutto quello che c’è da prospettare a livello nazionale, per poter avere anche un percorso condiviso e soluzioni condivise a livello nazionale.

Ecco perché, chiedo che venga inserito apposito ordine del giorno che è stato già sottoscritto dai colleghi capigruppo di maggioranza e già depositato presso gli uffici della Presidenza del Consiglio, relativo alla situazione del sistema trasportistico locale, in considerazione anche della grave situazione di difficoltà che attraversano le Ferrovie della Calabria, però prenderei la parola, così come ho fatto, perché, raccogliendo l’invito del presidente Scopelliti, l’Aula possa condividere non soltanto quest’ordine del giorno, ma anche quelli ai quali ha fatto riferimento in relazione a quella che, a mio parere, non può non essere l’unitarietà di una linea e di un’azione comune e, se è possibile, condivisa.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Maiolo. Ne ha facoltà.

Mario MAIOLO

Presidente, sull’ordine dei lavori: penso che lo faccia il collega Dattolo, ma era stato già fatto in fase iniziale, cioè di richiamare l’ordine del giorno sul sisma.

La seconda questione riguarda l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge di istituzione della Commissione d’inchiesta sulla Sorical, che – devo sottolineare al Presidente del Consiglio – è stata richiesta formalmente più volte, è stata richiamata in Aula due sedute fa.

Ovviamente, il Presidente della Giunta ha tutto il diritto di chiedere un punto all’ordine del giorno che si ponga in discussione, però se vogliamo salvaguardare anche i “diritti” parlamentari del Consiglio regionale, è opportuno che, quando il Regolamento stabilisce che un punto va messo all’ordine del giorno, vada messo all’ordine del giorno. Poi ci sarà una maggioranza, ci sarà l’Aula che si determinerà se discuterlo o meno, approvarlo o respingerlo, però dal punto di vista procedurale e regolamentare chiedo che ci sia l’immediato inserimento all’ordine del giorno, perché ritengo che era stato già acclarato in precedenti sedute che sarebbe stato messo all’ordine del giorno.

Il tema e il tono della dicitura che usate nello Statuto, “Commissione d’inchiesta”, non dà assolutamente giustizia sull’iniziativa, che è un’iniziativa legislativa, per andare in profondità a capire che cosa succede al sistema idrico integrato e nella società Sorical.

Quindi, penso che non ci debbano essere resistenze di nessun ordine, né politico né di maggioranza e di minoranza, ma è uno strumento, che è l’unico che abbiamo, per poter dare una svolta all’interesse verso queste questioni.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Censore.

Bruno CENSORE

Presidente, intervengo per richiamare in Aula un ordine del giorno che riguarda la sospensione del servizio di autotrasporto delle Ferrovie Calabro-Lucane, quindi noi ne abbiamo presentato uno, io e il collega Guccione, perché siamo preoccupati per la sospensione del servizio, per l’isolamento di molti territori, per il pagamento degli emolumenti ai dipendenti. Speriamo che la Giunta si attivi per reperire in tempi brevi le risorse finanziarie necessarie per pagare gli arretrati degli stipendi dei lavoratori e consentire la ripresa della circolazione dei mezzi, a garanzia del servizio indispensabile per i cittadini pendolari.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la richiesta dell’onorevole Censore.

(Il Consiglio approva)

Mario MAIOLO

Scusi, Presidente, ma la mia proposta non la mette nemmeno in votazione?! Mi faccia capire!

PRESIDENTE

La sua proposta è inerente al punto all’ordine del giorno, per cui quando arriveremo al secondo punto, ci sarà il dibattito e si determinerà.

Mario MAIOLO

No, Presidente, per la terza volta sto richiamando in Aula l’inserimento all’ordine del giorno.

PRESIDENTE

Guardi, al secondo punto c’è l’argomento in questione.

Mario MAIOLO

Presidente, mi fa parlare, mi dà la parola?

PRESIDENTE

Ma lei poi si determina.

Mario MAIOLO

Me la dà la parola o no?

PRESIDENTE

Prego, ne ha facoltà.

Mario MAIOLO

Ho fatto, per la terza volta in Consiglio, una formale richiesta di inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge. Lei deve usare la cortesia di mettere in votazione, in Aula, l’inserimento all’ordine del giorno, perché per la terza volta fare finta che non ci sia la richiesta di votazione in Aula di inserimento all’ordine del giorno non mi sta bene. Poi non lo vuole mettere? Vuole assumersi la responsabilità di prevaricare il Regolamento? Lo faccia, ma che si sappia che in quest’Aula lei sta prevaricando per la terza volta il Regolamento di questo Consiglio!

PRESIDENTE

La proposta dell’onorevole Maiolo dovrebbe essere inerente all’argomento.

(Interruzione dell’onorevole Maiolo)

Onorevole, mi faccia parlare! Lei ha avuto la parola, ha spiegato il suo punto di vista. Attenda un attimo la mia risposta! Tuttavia non ho difficoltà a mettere ai voti la sua proposta. L’argomento di cui lei parla sarà oggetto di discussione; avrebbe potuto attendere quando si apriva la discussione, anche perché dovremmo approvare adesso l’ordine del giorno richiamato dall’onorevole Chiappetta. Poteva attendere il momento della discussione del secondo punto.

Prego, mettiamo in votazione la sua proposta.

Mario MAIOLO

Presidente, lei mi insegna che sull’ordine dei lavori si interviene alla fine del question time, prima dell’inizio dei lavori, e l’ho fatto già nei precedenti Consigli. Il punto…

PRESIDENTE

E’ all’ordine del giorno l’argomento di cui lei parla.

Mario MAIOLO

No, Presidente, non è così!

PRESIDENTE

Ma se lei vuole strumentalizzare, le lascio fare demagogia!

Mario MAIOLO

No, guardi che io non faccio demagogia. Presidente, la prego di non offendere il consigliere che parla e la prego di rispettare chi parla! Io non sto facendo demagogia, sto chiedendo l’inserimento all’ordine del giorno di una proposta di legge. Poi c’è un punto che dibatte della stessa questione, come c’è stata un’interrogazione che ha disquisito della stessa questione?! Sono cose separate. Lei, come Presidente del Consiglio, può arrogarsi il diritto, facendo un abuso, di non mettere ai voti questa proposta di inserimento all’ordine del giorno. L’Aula può bocciare l’inserimento all’ordine del giorno, ma le chiedo formalmente di mettere in votazione l’ordine del giorno.

Ordine del giorno numero 83: “Sul sisma che ha colpito l'area del Pollino”

PRESIDENTE

Intanto, è pervenuto un ordine del giorno al tavolo della Presidenza a firma dei consiglieri Dattolo, Gallo, Guccione, Maiolo, Orsomarso: “In ordine al sisma registratosi nel Pollino il 26 ottobre 2006”, che acquisisce i due precedenti ordini del giorno.

C’è qualcuno che lo vuole illustrare? Prego, onorevole Dattolo.

Alfonso DATTOLO

Con il collega Maiolo che era firmatario di un altro ordine del giorno e con l’ausilio del sottosegretario Torchia abbiamo cercato di fare un ordine del giorno sulla questione del terremoto nel Pollino. La richiesta ha tutte le premesse di impegnare la Giunta regionale – leggo solo la parte finale dell’impegno – “ad intraprendere ogni opportuna e necessaria iniziativa per alleviare le sofferenze e i disagi delle popolazioni colpite dal sisma ed avviare un confronto col Governo e con il dipartimento di protezione civile, affinché sia considerata l’opportunità di dichiarare lo stato di emergenza e perché sia, comunque, garantita e adottata ogni utile ed opportuna misura di intervento e a sostegno delle stesse popolazioni e degli enti locali impegnati in prima fila sul fronte dell’emergenza; l’eventuale predisposizione di un’ordinanza di protezione civile a valle delle dichiarazioni dello stato di emergenza dovrà prevedere la redazione di un piano di previsione e prevenzione della vulnerabilità sismica del patrimonio pubblico e privato dell’intera area e la realizzazione di un conseguente piano straordinario di interventi strutturali per la riduzione del rischio e la messa in sicurezza degli immobili, a salvaguardia dell’incolumità delle popolazioni e per la ripresa delle normali attività”.

Questo testo, che è frutto della sintesi dei due ordini del giorno, chiediamo che possa venire approvato all’unanimità.

PRESIDENTE

Prego, onorevole Principe.

Sandro PRINCIPE

Votiamo favorevolmente all’ordine del giorno, però mi permetterei di suggerire, in sede di coordinamento formale, di rafforzare la richiesta, con un confronto più pugnace con il Governo, di dichiarazione dello stato di emergenza. Un ulteriore suggerimento è quello di impegnare la Giunta a valutare le disponibilità residuali del Por-Fers e se, insieme ad una maggiore spinta nei confronti del Governo, per dichiarare lo stato di emergenza, una rimodulazione del Por-Fers non possa portare anche a reperire delle risorse che possono essere utili sia per eliminare prontamente i danni causati dal sisma, sia soprattutto per svolgere opera di prevenzione, che significa rivedere lo stato dei fabbricati, partendo dai fabbricati pubblici – comprese le chiese, oltre le scuole, ospedali e quant’altro – per finire poi anche ai fabbricati privati.

Quindi voto favorevole, ma con richiesta di rafforzare l’impegno del governo in termini di confronto a Roma e anche di impegnare la Giunta a verificare se, rimodulando il Por-Fers, non si possano trovare risorse da indirizzare per ripristinare i danni e per fare opera di prevenzione.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Dattolo.

Alfonso DATTOLO

Ritengo che, anche in sede di coordinamento formale, questa proposta possa comunque trovare accoglimento, anche perché l’assessore Gentile mi sembra che avesse espresso il gradimento. Quindi non ci sono problemi. Magari, in sede di coordinamento, accanto all’ordine del giorno, si terrà conto di quello che diceva il capogruppo del Pd.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’ordine del giorno in discussione, di cui do lettura:

“Il Consiglio regionale premesso che:

nella notte di venerdì 26 ottobre 2012, all' 1,05, la Rete Sismica Nazionale dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha registrato nel distretto sismico "Pollino", ad una profondità di 6.3 Km, una forte scossa di terremoto di 5.0 gradi della scala Richter al confine fra la Calabria e la Basilicata, tra le province di Cosenza e Potenza, il cui epicentro è stato individuato tra i comuni di Mormanno, Laino Castello e Laino Borgo, nel Cosentino, e nel comune di Rotonda, in provincia di Potenza;

da oltre due anni quest'area è interessata da uno sciame sismico che finora ha fatto registrare oltre 2.000 scosse, di cui oltre 2.000 sono state di magnitudo minore ai 2 gradi della scala Richter, quasi 200 di magnitudo tra 2 e 3, sei di magnitudo tra 3 e 4, una di magnitudo 4.3;

nel biennio vi sono stati periodi di attività sismica frequente, intervallati da periodi di relativa calma. In particolare, si è verificata un'intensa attività sismica tra aprile 2010 a ottobre 2010 e tra novembre 2011 e febbraio 2012. Dopo questo punto massimo di attività, la sismicità dell'area si è attestata su livelli piuttosto modesti, con pochi terremoti-ai giorno. Alla fine di maggio 2012 l'attività è ripresa a partire dal terremoto di magnitudo 4.3 avvenuto il 28 maggio 2012 alle ore 3:06;

la Commissione Grandi Rischi in un suo recentissimo rapporto sostiene che negli ultimi sei mesi la distanza temporale tra uno sciame sismico e il successivo è andata diminuendo e la sismicità di fondo tra gli sciami è in aumento. La sequenza degli sciami in corso mostra un'accelerazione, con la riduzione progressiva dell'intervallo tra i singoli sciami e un aumento della sismicità di fondo tra uno sciame e l'altro. Le scosse, sempre secondo la Commissione, avvengono in una delle macro-aree maggiormente sismiche in Italia dove risultano strutture sismogenetiche capaci di generare terremoti di medie e di grandi dimensioni. Dalle analisi, è risultato che le probabilità di un evento con magnitudo 5.5 sono aumentate di 100 volte;

la popolazione interessata, ha vissuto tutto ciò con grande senso di responsabilità, evitando scene di panico e di confusione;

la macchina dei soccorsi è stata tempestiva ed efficiente;

dopo l'ultima scossa l'attività sismica è proseguita anche con scosse che hanno raggiunto magnitudo 3.2;

l'evento sismico di maggiore intensità ha coinciso con l'arrivo del maltempo;

considerato che:

le ricognizioni in atto all'interno dell'area del sisma su fabbricati ed infrastrutture pubbliche e private (scuole, chiese, ospedali, strade, abitazioni, capannoni, ecc.) hanno evidenziato una situazione di grave precarietà;

il 40% delle abitazioni finora censite presenta gravi lesioni e l'ospedale di Mormanno è stato chiuso con conseguente evacuazione di tutti i malati in esso ricoverati;

le popolazioni interessate continuano a trascorrere le notti all'interno di auto e ricoveri di fortuna;

l'intenso maltempo che da diverse ore sta interessando l'intera zona colpita dal sisma potrebbe provocare ulteriori gravi danni derivanti da frane e smottamenti ad un territorio già più volte flagellato dal dissesto idrogeologico;

impegna

la Giunta regionale, al fine di alleviare le sofferenze ed i disagi delle popolazioni colpite dal sisma, ad intraprendere ogni opportuna e necessaria iniziativa affinché:

a) venga avviato un confronto con il Governo e con il Dipartimento di Protezione Civile perché sia dichiarato lo stato di emergenza e venga comunque garantita ed adottata ogni utile ed opportuna misura di intervento a sostegno delle stesse popolazioni e degli Enti locali impegnati in prima fila sul fronte dell'emergenza;

b) la eventuale predisposizione di una Ordinanza di Protezione Civile, a valle della dichiarazione di stato di emergenza, preveda la redazione di un Piano di Previsione e Prevenzione della vulnerabilità sismica del patrimonio pubblico e privato dell'intera area, e la realizzazione di un conseguente Piano Straordinario di interventi strutturali per la riduzione del rischio e la messa in sicurezza degli immobili, a salvaguardia dell'incolumità delle popolazioni e per la ripresa delle normali attività;

c) attraverso una eventuale rimodulazione del POR Calabria Fers 2007/2013 reperisca le risorse finanziarie finalizzate alla prevenzione dei fenomeni sismici.

 (Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno numero 84: “Sulla grave situazione di criticità del trasporto pubblico locale”

PRESIDENTE

Ci sono altri due ordini del giorno, uno presentato dall’onorevole Censore. Lo vuole illustrare? Prego, onorevole.

(Interruzione)

Vuole intervenire l’onorevole Caputo su questo?

(Interruzione)

C’è un altro ordine del giorno a firma degli onorevoli Chiappetta, Bilardi, Dattolo, Serra, sempre sulla grave situazione di criticità del trasporto pubblico locale, chiede di intervenire l’assessore Fedele.

Luigi FEDELE, assessore ai trasporti

Voglio ringraziare i capigruppo di maggioranza per quest’ordine del giorno, però siccome ho sentito che ce n’era un altro su questo tema, presentato dai colleghi Guccione e Censore, credo che, siccome la problematica è uguale, sarebbe bene – se i colleghi di maggioranza sono d’accordo – che si unificassero, onorevole Chiappetta, in modo da fare un’azione congiunta. Su questo tema, credo che bisogna essere tutti d’accordo non solo ad invitare la Giunta a trovare i fondi, ma dico una cosa molto più importante, ad invitare il Governo ad elargire i fondi, perché noi – voglio dire ai colleghi e approfitto di questa occasione brevemente – per l’anno 2012 non abbiamo ricevuto i fondi dal Governo centrale: sono 64 milioni di euro che ancora ci deve dare, siamo a fine anno e non abbiamo ricevuto un euro. Quindi stiamo facendo fronte con i fondi del bilancio regionale.

La Giunta, da qui a qualche ora, domani o dopodomani, si impegnerà a vedere quello che si potrà fare per reperire i fondi, ma indubbiamente c’è bisogno che il Governo centrale – come abbiamo sottolineato al Ministro solo qualche giorno fa – non solo per la Calabria, ma per tutte le Regioni si impegni al più presto ad elargire i fondi, altrimenti rischiamo che il sistema vada al collasso.

E’ un sistema importante, capiamo e condividiamo le proteste anche civili dei lavoratori che non ricevono lo stipendio, ma non vorrei che si scaricasse tutto sulla Regione che, in qualche caso, certamente ha delle responsabilità su qualche ritardo, ma la responsabilità maggiore è che non stiamo ricevendo i fondi dal Governo centrale.

Quindi ci impegneremo al massimo, quest’ordine del giorno ci aiuta in questa direzione, ma ci aiuta anche nel confronto col Governo nazionale affinché, al più presto, sblocchino questi fondi e possiamo metterli in opera sul bilancio, per poter dare quelle risposte che i cittadini e i lavoratori attendono. Voglio ricordare che non è soltanto una questione dei lavoratori, ma fermandosi i trasporti, si ferma tutto il sistema della Calabria, in quanto i trasporti devono garantire la mobilità in tutto il nostro territorio e, chiaramente, è un discorso che, dopo la sanità, credo che sia fra i settori più importanti e più strategici della nostra regione.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Guccione.

Carlo GUCCIONE

La puntualizzazione dell’assessore Fedele mi porta a fare delle domande. In Commissione, lei ha detto che, entro il 5 novembre, si firmerà un preaccordo per l’acquisizione di Ferrovie della Calabria alla Regione, volevo sapere – l’avevo chiesto pure in Commissione – quali sono le condizioni per cui la Regione Calabria, nella trattativa col ministero, acquisisce il patrimonio e la proprietà della società. Perché questo è importante.

In secondo luogo, assessore, questa mattina migliaia di studenti e di lavoratori non sono potuti andare né a scuola né sui luoghi di lavoro, perché Ferrovie della Calabria, con il suo servizio, non ha potuto esperire le corse per mancanza di carburante e non solo per la mancata corresponsione degli stipendi.

Volevo capire da lei come, nell’immediatezza, si garantisce almeno a Ferrovie della Calabria la possibilità di avere risorse per acquistare il carburante, poiché nella mia provincia – ne ho notizia e contezza – sono state migliaia le persone rimaste a piedi che non hanno potuto raggiungere né le scuole né i luoghi di lavoro.

PRESIDENTE

La parola all’assessore Fedele.

Luigi FEDELE, assessore ai trasporti

Onorevole Guccione, le rispondo subito.

Per quanto riguarda il secondo aspetto, che è quello del fermo di Ferrovie della Calabria, proprio oggi abbiamo discusso di questo tema sia col Presidente della Giunta che con l’assessore Mancini, che è molto attento alla problematica, per reperire al più presto i fondi, almeno per il carburante. Abbiamo già convocato per mercoledì prossimo – fra due giorni – un incontro con i sindacati, dove speriamo di essere in grado di dare risposte più esaustive su un discorso più generale, che riguarda anche gli emolumenti dei lavoratori.

Per quanto riguarda, invece, il discorso Ferrovie della Calabria, mi fa piacere che lei abbia citato questo aspetto che ho anche l’opportunità di annunciare e di chiarire qua in Aula. Ci stiamo avviando a preparare un preaccordo con il Governo nazionale – preaccordo previsto per legge già dal Governo Monti qualche mese fa – dove si prevede che Ferrovie della Calabria debba passare alla completa gestione della Regione Calabria.Il Governo ha impegnato 20 milioni di euro, che elargirà alla Regione e quindi a Ferrovie della Calabria solo appena sarà firmato questo preaccordo. Dopo questo preaccordo, dobbiamo arrivare al 31 dicembre, data in cui ci sarà l’accordo finale tra il Presidente della Giunta, il Ministro, eccetera, e Ferrovie della Calabria, dal 1° gennaio, diventerà a tutti gli effetti un’azienda regionale.

Chiaramente, stiamo facendo, in questi giorni, una serie di studi e una serie di controlli sulla situazione di bilancio generale dell’azienda, che certamente tutti sapete non essere tra le più floride. Purtroppo, è un’azienda che ha un deficit che è veramente incredibile: pensavamo sui 100 milioni di euro, ma ci siamo accorti dagli ultimi studi e dalle ultime verifiche che questo limite è stato ampiamente superato.

Indubbiamente, però, noi vogliamo acquisire, come Regione, un’azienda quando saremo in grado di pareggiare questo bilancio e far partire l’azienda dal 1° gennaio con una situazione di parità. Non è certamente una cosa facile, ma a questo proposito il Governo aveva inserito anche una norma che dava la possibilità ad alcune Regioni – tra cui la Calabria, la Campania e la Puglia – di utilizzare i fondi Fas anche per ripianare questi debiti.

Sapete meglio di me che i fondi Fas non sono, in genere, destinati a queste finalità, ma, in modo particolare, allo sviluppo di aree del Sud, però nell’occasione il Governo ha autorizzato con legge. Voglio anche dire che sono fondi Fas che già erano destinati alla Calabria, non sono risorse in più, in esubero. Non è che il Governo ci ha dato niente in più, solo i 20 milioni che erano stati già destinati, però il Governatore, la Giunta, tutta la maggioranza ha pensato che, indubbiamente, per una regione come la nostra, non era possibile far fallire una società come Ferrovie della Calabria, che non solo ha 850 dipendenti, ma che svolge sul territorio un servizio importante per la mobilità dei cittadini.

Quindi ci siamo resi conto che, con grande sacrifici, la società può passare alla Regione, ma con un impegno non indifferente. A queste somme si aggiunge anche il patrimonio di Ferrovie della Calabria che non è certo indifferente, e poi un po’ ci aiuta anche il mutuo che con l’onorevole Orsomarso avevamo preparato e adesso è in fase di utilizzazione, per cui anche se è un mutuo per infrastrutture, indubbiamente aiuta l’iter.

Speriamo, quindi, onorevole Guccione, da qui alla settimana prossima di completare questo primo percorso, di capire bene quanti sono i debiti e quanti sono i crediti e fare questo preaccordo col governo del territorio. Poi abbiamo due mesi di tempo, fino al 31 dicembre, per vedere la situazione più in generale, prima della firma definitiva, che vedrà il passaggio di Ferrovie della Calabria alla Regione.

E’ una cosa non di poco conto, è un impegno che la Regione si sta assumendo con grande responsabilità – come dicevo prima – ma non certamente a cuor leggero. Perché capite bene che in una società di questo tipo, scavando nei bilanci, magari vengono fuori anche alcuni crediti e alcuni debiti non molto chiari, quindi capite bene, anche, con quale preoccupazione.

Ripeto che, come maggioranza, come Giunta e il Presidente Scopelliti in primis, c’è la volontà di fare questo passo rischioso, perché non vogliamo e non possiamo permettere che questa società fallisca, che i lavoratori perdano il posto di lavoro e che non ci sia il servizio sul territorio. Quindi è un impegno che stiamo portando avanti da alcuni mesi con grande difficoltà, con grande senso di responsabilità. Mi fa piacere annunciarlo, oggi, in Aula, ma ne parleremo di nuovo, con maggiori dettagli, appena sarà completato anche questo primo iter, prima di passare all’accordo definitivo del 31 dicembre.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’ordine del giorno a firma dei consiglieri Chiappetta, Bilardi, Dattolo, Serra di cui do lettura:

“Il Consiglio regionale

vista la grave situazione di criticità del trasporto pubblico locale, generata da una crisi di liquidità delle aziende, che si è manifestata in tutta la sua gravità nel blocco dei servizi di trasporto pubblico locale che, tra l'altro, ha provocato, a partire dal 26 ottobre 2012, la sospensione del servizio di trasporto da parte delle Ferrovie Calabro - Lucane;

Considerato che:

- tale crisi di liquidità è generata a sua volta da una carenza di liquidità della Regione che non sta effettuando con regolarità i trasferimenti correnti ai gestori dei servizi, per come previsti dai rapporti contrattuali;

- altresì, che la situazione di difficoltà delle aziende è aggravata dal ritardo nei trasferimenti e nella definizione- delle risorse dovute per i periodi pregressi, soprattutto dal 2008 al 2010;

-le risorse già stanziate in bilancio per l'anno corrente per i servizi di trasporto pubblico locale su gomma, risultano comunque insufficienti per assicurare la regolare esecuzione dei servizi fino al termine dell'anno, essendovi una carenza di non meno di 10 milioni di Euro;

Preso atto che:

- le risorse per il trasporto ferroviario, non tute ancora ripartite e trasferite dallo Stato, sono state drasticamente ridotte nel biennio 2011 - 2012, con conseguente mancato finanziamento dei relativi capitoli di bilancio per un importo di circa 80 milioni di Euro;

- risulta complessa, anche per i riflessi sull'occupazione oltre che sull'utenza, una ulteriore decurtazione dei servizi, che comunque nel biennio 2011 - 2012 ha già comportato nell'ambito di operazioni di razionalizzazione e riorganizzazione una riduzione di circa il 10% dell'offerta;

Considerato ancora che tale incertezza e carenza finanziaria genera una conseguente incertezza nei rapporti giuridici con i gestori dei servizi, dalla quale deriva per la Regione la difficoltà ad attuare le misure di efficientamento già programmate e avviate, nonché ad esigere dai gestori le prestazioni contrattuali previste, in termini di qualità e, talvolta, di quantità;

ritenuto:

- che tale quadro complessivo comporta un'inaccettabile riduzione del livello dei servizi di trasporto pubblico locale, anche in termini qualitativi;

- altresì, che i servizi di trasporto pubblico locale costituiscono uno dei servizi essenziali alla collettività, nonché una consistente voce di spessa del bilancio regionale, con oltre 250 milioni di euro di spese correnti esclusi gli investimenti, oltre che una fonte di occupazione per circa 4.000 addetti, escluso l'indotto;

Impegna

il Presidente della Giunta regionale ad attuare ogni misura volta a richiedere il ripristino dello stanziamento e del conseguente trasferimento delle risorse sufficienti dallo Stato alla Regione, nonché a rimuovere i vincoli alla spesa;

impegna altresì la Giunta regionale a individuare nel bilancio corrente le risorse necessarie per garantire la copertura finanziaria e la continuità dei servizi fino al termine dell'anno.”

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Abbiamo recepito la proposta dell’onorevole Maiolo per quanto concerne l’istituzione di una Commissione consiliare d’inchiesta, sottoponiamo tale proposta a votazione.

Mario MAIOLO

Presidente, per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE

Lei ha chiesto l’inserimento all’ordine del giorno. Votiamo l’inserimento e poi le do la parola. Pongo in votazione …

Mario MAIOLO

Presidente, chiedo di intervenire per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE

Prego, ne ha facoltà.

Mario MAIOLO

Ho chiesto la parola per chiarire anche ai colleghi della maggioranza che questa proposta, firmata da tutti i componenti della minoranza in Consiglio, è una forte assunzione di responsabilità da parte della minoranza che, riconoscendo a questo problema una valenza strategica e di particolare complessità, si propone di attivare uno strumento, che è quello che il Regolamento consente di attivare. Lo proponiamo alla maggioranza come forma di aiuto per affrontare un problema complesso. Questo è lo strumento che viene dato.

E’ chiaro che, se non si vuole perseguire uno strumento in cui minoranza e maggioranza cercano, entrando nel merito delle questioni – non come si fa in Commissione permanente –, di arrivare alla formulazione di una proposta, – che può essere unica o una di maggioranza e una di minoranza, – ma che sia una proposta di merito, se la disponibilità della maggioranza a fare questo percorso non c’è, è chiaro che c’è un’assunzione di responsabilità da parte della maggioranza che, a questo punto, vuol dire che è consapevole di avere pienamente in mano la situazione del sistema idrico integrato in Calabria, di avere perfettamente in mano la gestione della Sorical e, quindi, si assume la responsabilità di dire dove si va.

A quel punto, noi svolgeremo il ruolo giusto di minoranza e incalzeremo la maggioranza affinché si vada avanti verso la soluzione di questi problemi.

Ovviamente, esprimo voto favorevole.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Chiappetta. Ne ha facoltà.

Gianpaolo CHIAPPETTA

Intervengo brevemente su questa richiesta presentata in Aula dal consigliere Maiolo, che, mi pare di capire, rispecchi la volontà – univoca questa volta – se ho ben capito, dell’intera minoranza, perché credo, interpretando il pensiero della maggioranza, che sia opportuno discutere di tutto ciò che riguarda il sistema delle acque in Calabria, non fosse altro perché è un problema che si trascina da tanto tempo.

Onorevole Maiolo, vede, non più tardi di qualche tempo addietro, – lo ricorderà bene lei ed anche gli altri colleghi della minoranza, – anche in concomitanza dell’assunzione del ruolo di Presidente del gruppo del Pdl in Regione Calabria, ho ritenuto di fare una sorta di appello, anche sulla base di una criticità storica e di una difficoltà altrettanto storica e consolidata anche rispetto alle diverse esigenze presenti in questo territorio; sono emergenze storiche che io credo siano attribuibili non a coloro i quali ci hanno preceduto, quindi nel caso in specie voi, ma credo che siano criticità dipendenti anche da un sistema strutturato di difficoltà e di criticità.

Un appello – dicevo – che ribadisco e ripeto, anche perché sono convinto della necessità di questi ulteriori appelli. Credo che l’attuale momento che viviamo che è un momento condizionato da lacerazioni anche sociali a livello nazionale, che si ripercuotono in maniera ancora più negativa in Calabria , necessiti di un’assunzione ulteriore di responsabilità; l’ho ripetuto in Aula in più di un’occasione e mi piace ripeterlo anche questa volta.  

Non posso, però, fare a meno di notare anche una sorta di demagogia e strumentalizzazione rispetto ad alcune richieste, e lo dico sa perché, onorevole Maiolo? Perché ho l’abitudine, ogni qualvolta vengo in Aula, – così come sono certo che fanno anche gli altri colleghi – di documentarmi anche rispetto alle questioni che vengono trattate e spulciando fra gli atti di questo Consiglio regionale anche nella precedente consiliatura, ho verificato che, in data 9 gennaio 2007, ad iniziativa dell’allora collega di maggioranza onorevole Borrello, è stata presentata un’analoga richiesta – a firma, probabilmente, anche sua – con la quale si chiedeva anche l’istituzione di un’ulteriore Commissione d’inchiesta.

Non c’è dubbio, allora, che – come diceva qualcuno – sorge spontanea la domanda del perché nella precedente consiliatura, quando voi eravate maggioranza, non avete ritenuto di attivare una Commissione d’inchiesta, mentre adesso che siete minoranza, ritenete di rivolgervi alla maggioranza per chiedere l’istituzione di una Commissione d’inchiesta.

Per le cose che ho detto in premessa e che, naturalmente, non penso che possano essere smentite perché i fatti ai quali ho fatto riferimento sono questi, credo che da parte della maggioranza non ci sia alcuna preclusione nei confronti della necessità – è vero, Presidente Scopelliti? – di attivare tutto ciò che sarà necessario attivare, per verificare concretamente che cosa è possibile fare, se è possibile fare qualcosa.

Ritengo, però, che sia opportuna, sulla base della richiesta avanzata, un minimo di onestà intellettuale – che sono certo è presente in tutti i colleghi che sono qui rappresentanti delle diverse forze politiche – per verificare concretamente che cosa è possibile fare, in relazione anche a quelle che sono le difficoltà del momento che – ripeto – stanno creando grandi tensioni a livello di Paese e stanno alimentando ulteriori tensioni anche qui, soprattutto in Calabria, che continua a scontare un gap culturale e non solo, significativamente rilevante anche rispetto alle altre Regioni.

Infatti, onorevole Maiolo, quello che interessa, credo che sia capire bene che cosa concretamente è possibile fare; bisogna vedere come poterlo fare, se attraverso l’istituzione di una Commissione d’inchiesta si possa dipanare quello che c’è da dipanare, se sia il metodo proceduralmente più idoneo o se sia da privilegiare quest’altra strada, attraverso una relazione dell’assessore Gentile, naturalmente supportata anche da una relazione sull’argomento che sono certo ci sarà da parte del Presidente Scopelliti, che sin dall’atto dell’insediamento ha ritenuto di dedicare grande attenzione alle criticità calabresi, così come ha fatto anche in altri comparti.

Ecco perché, Presidente Nicolò, chiederei una sospensione dei lavori per cinque minuti affinché presso il banco della Presidenza si possa fare un raccordo con i capigruppo di maggioranza e di minoranza, perché credo che l’obiettivo sia comune, vale a dire quello di creare le condizioni perché si possa concretamente parlare per trovare delle soluzioni e per vedere quale sia la soluzione ideale, per cercare di addivenire a queste soluzioni.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Principe. Vuole intervenire sulla proposta dell’onorevole Chiappetta?

Sandro PRINCIPE

Poiché le conferenze al banco della Presidenza sembrano una cosa quasi segreta, quando i dibattiti si svolgono in modo così chiaro e civile, penso che sia il caso di definire la questione in Aula.

Ho apprezzato l’iniziativa e le motivazioni del collega Maiolo, che faccio mie, ma non posso non tenere conto del ragionamento del collega Chiappetta, quindi proporrei, alla prossima conferenza dei capigruppo, che si terrà – così mi ha annunciato il Presidente Talarico – il 12 novembre, qualche ora prima del Consiglio, di affrontare il problema per inserire questa iniziativa all’esame della seduta già programmata per il 19 novembre.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la richiesta di sospensione proposta dall’onorevole Chiappetta.

(Il Consiglio approva)

I capigruppo al tavolo della Presidenza.

La seduta sospesa alle 16,55 riprende alle 17,00

PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori. Così come concordato in Conferenza dei capigruppo, sottopongo la proposta del consigliere Principe al Consiglio regionale.

(Il Consiglio approva)

Quindi, si supera il punto due all’ordine del giorno e passiamo al punto tre inerente la proposta di legge numero 151/9^ di iniziativa del consigliere Grillo, recante: “Legge organica in materia di relazioni tra Regione Calabria e comunità calabresi nel mondo”.

Pasquale Maria TRIPODI

Presidente, le chiedo perdono, per una mia delucidazione. Si rinvia anche il dibattito sulla Sorical?

PRESIDENTE

Sì.

Pasquale Maria TRIPODI

Rinviamo tutto?

PRESIDENTE

Rinviamo tutto. Sono stato esplicito e chiaro: il dibattito viene superato dalla proposta del consigliere Principe.

Sandro PRINCIPE

Forse non ci siamo capiti bene. Io sono intervenuto sulla richiesta del consigliere Maiolo di inserire all’ordine del giorno la proposta di legge istitutiva della Commissione d’inchiesta.

Ora, si profilava una valutazione diversa fra la minoranza e la maggioranza e il Presidente Chiappetta ha chiesto una sospensione di cinque minuti con la chiamata al banco dei capigruppo. Io sono intervenuto prima per dirlo urbi et orbi – se si può dire – che era opportuno esaminare questa proposta di legge istitutiva della Commissione d’inchiesta nella seduta del 19, previa conferenza dei capigruppo del 12 novembre, per rispetto al Presidente Talarico, che era assente.

L’accoglimento della mia proposta significa che la proposta di legge di iniziativa del consigliere Maiolo ed altri viene inserita nell’ordine del giorno della seduta fissata per il 19; la discussione sulla Sorical, se si intende farla, non fa parte della mia proposta. Questa è una valutazione diversa dell’Aula. Naturalmente, se si volessero unificare le cose, ciò non toglie che la proposta di legge di istituzione della Commissione d’inchiesta, in ogni caso, sarà trattata nella seduta del 19.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Chiappetta.

Gianpaolo CHIAPPETTA

Presidente, quello che ha detto il collega Principe è tutto giusto fino alla parte terminale, vale a dire quando propone che oggi ci possa essere il dibattito relativamente ad un argomento del quale, poi, ci sarà il differimento nella prossima seduta. Credo che non si sia mai verificata una cosa di questo genere o, meglio, si è verificata qualche mese addietro, ma soltanto perché siamo stati costretti e abbiamo deciso di differire la trattazione di quell’argomento per avere il coinvolgimento anche della minoranza.

Presidente, vorrei evidenziare quello che si è verificato fino a qualche attimo fa in relazione a quella che è stata la proposta del collega Maiolo, che era la richiesta di inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge istitutiva della Commissione d’inchiesta sulla Sorical.

Vorrei ricordare a me stesso e poi agli altri colleghi che questa discussione è propedeutica, naturalmente, a quella sulla proposta di legge, quindi siamo ancora in una fase …

No, lo dico per ricordare a me i diversi procedimenti, le diverse fasi procedurali.

Quando ho chiesto la sospensione dei lavori consiliari, evidenziando anche l’anomalia rappresentata dal fatto che l’attuale minoranza, allorquando era maggioranza, ha avuto la possibilità di istituire la Commissione d’inchiesta e non l’ha fatto, l’ho chiesta anche perché credo che l’obiettivo comune, da parte di chi governa rispetto a chi, in questo momento, è minoranza, sia quello non soltanto di individuare le criticità, le disfunzioni che hanno caratterizzato la vita di Sorical, ma, credo, dell’impianto più in generale delle acque in Calabria, ma soprattutto quello di individuare un percorso che possa poi determinare soluzioni ottimali nell’interesse di tutte le popolazioni interessate.

Detto questo, Presidente, ho chiesto la sospensione perché mi è parso di capire che ci fosse una volontà convergente rispetto a quello che è l’obiettivo finale.

Non posso non accogliere, così come credo anche gli altri capigruppo e colleghi di maggioranza, la proposta del consigliere Principe, Presidente del gruppo del Pd, che dice sostanzialmente le stesse cose che diciamo noi, vale a dire che c’è la necessità di fare chiarezza rispetto a questo discorso. Affrontiamo compiutamente tutto ciò che riguarda il problema di Sorical nell’apposita riunione di Consiglio già convocata per il 19 novembre, facciamola precedere, anche per gli aspetti formali, da un’apposita Conferenza dei capigruppo già convocata per il 12, e andiamo in quella sede a discutere di tutto ciò che attiene al discorso della gestione delle acque in Calabria, quindi dibattito, progetto di legge per l’istituzione della Commissione, soluzione finale rispetto a quello che credo si debba trovare.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Principe.

Sandro PRINCIPE

Avevo il timore che con il rinvio si ritenesse rinviata la discussione e poi, all’orizzonte, sparisse la proposta di legge Maiolo. Nel momento in cui si rinvia la discussione

PRESIDENTE

Onorevole Principe, c’è stata condivisione su entrambi gli argomenti per affrontare la prossima seduta una discussione più ampia possibile.

Sandro PRINCIPE

Benissimo, concordo sul rinvio complessivo.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Aveva chiesto la parola l’onorevole Talarico. Prego, onorevole, ne ha facoltà.

Domenico TALARICO

Chiedo l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno inerente il paventato trasferimento a Catanzaro dell’istituto di scienze neurologiche del Consiglio nazionale delle ricerche con sede in Mangone.

PRESIDENTE

Onorevole Talarico, lei aveva presentato un ordine del giorno al tavolo della Presidenza. L’ha presentato o no?

Domenico TALARICO

Certo che l’ho presentato.

PRESIDENTE

E’ qui già depositato al tavolo della Presidenza.

Domenico TALARICO

Vorrei che si discutesse.

PRESIDENTE

Gli ordini del giorno vanno discussi nel momento previsto per la loro discussione.

Domenico TALARICO

Poiché il Presidente Talarico è stato sostituito, evidentemente il passaggio delle consegne non è avvenuto in maniera completa.

PRESIDENTE

L’ha presentato prima all’inizio della seduta. Mettiamo ai voti la proposta del consigliere Principe e poi ne parliamo.

Pongo in votazione la proposta del consigliere Principe.

(Il Consiglio approva)

PRESIDENTE

Prego, onorevole Talarico, illustri la sua proposta.

Domenico TALARICO

C’è stato, evidentemente, qualche disguido, non è un problema.

PRESIDENTE

Le chiedo scusa perché, quando lei ha presentato l’ordine del giorno, non presiedevo io i lavori.

Domenico TALARICO

Non ci sono problemi. Come il Consiglio sa, in Mangone, ha sede l’istituto di eccellenza del Cnr. Questo istituto, che da diversi anni è specializzato in attività di ricerca e cura delle malattie del sistema nervoso ed ha conseguito traguardi, riconoscimenti, apprezzamenti, non soltanto nel mondo scientifico, ma in tutta la comunità regionale e nazionale, rischia il trasferimento a Catanzaro per volontà dello stesso management del Cnr.

Ora, non faccio la cronistoria, ce ne siamo occupati più volte, vi sono state delle interrogazioni, vado al dunque.

Vi è stato un impegno da parte del Presidente della Giunta regionale, Scopelliti, relativamente alla interruzione della convenzione tra la Regione Calabria e il Sistema sanitario regionale. Il Presidente Scopelliti ha rassicurato il Cnr, la Provincia di Cosenza, gli interroganti, che sarebbe stata ripristinata a breve la convenzione con il Sistema sanitario regionale e la Regione. Ora apprendiamo, però, che dopo questa dichiarazione di impegno del Presidente, il professor Gambardella, che è il direttore della struttura di Mangone, oltre che essere un associato all’Università della Magna Grecia di Catanzaro, ha convocato, a breve, il consiglio di amministrazione dell’istituto, con all’ordine del giorno il trasferimento a Catanzaro della sede del Cnr di Mangone.

Vi è una sorta di contraddizione rispetto a quanto affermato dal Presidente Scopelliti e questa richiesta di trasferimento che, di fatto, smobiliterebbe l’intero istituto che – come dicevo – ha sinora garantito livelli eccellenti di qualità nei servizi e supplito anche alle strutture propriamente pubbliche, operando in regime di convenzione.

Vorrei, quindi, che il Consiglio si facesse carico unanimemente di questo problema e che il Presidente Scopelliti, in coerenza con quanto da lui affermato pubblicamente in tante occasioni, si impegnasse per il ripristino del servizio.

PRESIDENTE

Il tempo a sua disposizione per l’illustrazione dell’ordine del giorno è scaduto. Pongo in votazione l’inserimento dell’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Giuseppe CAPUTO

Presidente, stamane ho presentato un ordine del giorno e vorrei che fosse inserito all’ordine dei lavori e, possibilmente, discusso.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’inserimento dell’ordine del giorno presentato dall’onorevole Caputo.

(Il Consiglio approva)

Domenico TALARICO

Scusi, Presidente, possiamo conoscere l’esito della votazione?

Proposta di legge numero 151/9^ di iniziativa del consigliere Grillo, recante: “Legge organica in materia di relazioni tra Regione Calabria e comunità calabresi nel mondo”.

PRESIDENTE

Si passa al terzo punto all’ordine del giorno che recita proposta di legge numero 151/9^ di iniziativa del consigliere Grillo, recante: “Legge organica in materia di relazioni tra Regione Calabria e comunità calabresi nel mondo”.

(Interruzione)

L’onorevole Grillo, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

Alfonsino GRILLO, relatore

Presidente, colleghi consiglieri, finalmente approda in Aula questa proposta di legge che, da mesi, è stata approvata in Commissione e che, per mia espressa volontà, è stata rinviata nella seduta di Consiglio regionale in cui era inserita all’ordine del giorno, poiché ritenevo opportuno che ci fossi io a relazionare. Ancora prima, nell’altra seduta, mancava l’opposizione che, ritengo, dovesse essere in Aula sull’immigrazione – quasi fossero politiche estere – e, pertanto, ho voluto posticipare la discussione di questa proposta di legge. L’idea di proporre una legge organica in materia di relazione tra la Regione Calabria e la comunità dei calabresi nel mondo fa parte del programma di inizio legislatura, tracciato da questo onorevole Consiglio che prevede l’accorpamento di leggi regionali omogenee, allo scopo di semplificare e chiarire a livello legislativo. Tale importante indirizzo è stato recepito dal sottoscritto che, in virtù della delega ricevuta in materia dal Presidente Scopelliti, ha avviato un lavoro di accorpamento delle tre leggi finora promulgate da quest’Aula. Gli obiettivi e la ragione alla base della presente proposta stanno nella inutilità di avere tre leggi regionali per una materia dalle funzioni, tutto sommato, circoscritte. Il lavoro eseguito, però, non si limita soltanto ad accorpare le nuove norme vigenti ma prevede anche interventi di tipo innovativo che saranno illustrati a breve. Le leggi abrogate sono la numero “33” del 2004 e la numero “22” del 2009; si modifica la legge regionale numero “33” del 2004 ed infine la legge regionale numero “17” del 1990 che, per la gran parte, poteva già considerarsi tacitamente abrogata. Per quanto riguarda l’articolo 25 della legge regionale numero 47 del 2011 “Fondazione dei calabresi nel mondo”, viene trasferito, così come nel presente testo, per esigenze ricognitive e di coordinamento. Passando alle innovazioni normative contenute nella presente proposta di legge vorrei, anzitutto, evidenziare l’aggiunta di altri due Paesi nella Consulta dei calabresi all’estero: Giappone e Malta. Abbiamo ritenuto, insieme alla Consulta dei calabresi, nella seduta dello scorso aprile, di inserire questi ulteriori due Paesi perché ci siamo resi conto che lì esistono delle comunità di calabresi che vanno valorizzate e abbiamo scoperto, appunto, piccole comunità di calabresi. Passando ad analizzare l’articolato nei dettagli, risulta chiaro come questa proposta di legge sia tesa ad impegnare, molto più che in passato, la Regione Calabria verso i propri conterranei. Infatti, tra le finalità dell’articolo 2 c’è una enunciazione molto impegnativa dal punto di vista politico: “La Regione interviene, altresì, a favore di tutti i corregionali emigrati che intendono rientrare definitivamente in Calabria, agevolandone il reinserimento sociale”. Non si tratta di una norma assistenziale ma di principio, il cui significato è che l’emigrazione non deve essere necessariamente una corsa di sola andata ma, se è possibile, anche di ritorno. Se è vero che i calabresi all’estero sono una risorsa, vuol dire che, a maggior ragione, lo sono quando decidono di tornare in Italia perché hanno sicuramente preziose esperienze da trasmettere. L’altra innovazione di rilievo riguarda l’articolo 4, proposto nel corso dei lavori della sesta Commissione dal collega Gallo, che ringrazio, afferente al sostegno, alla partecipazione e alla consultazione regionale dei cittadini calabresi aventi diritto al voto.

Per quanto riguarda la Consulta, l’articolo 20 ne prevede l’autonomia finanziaria. Si prevede, infatti, che l’organismo sia dotato di un proprio bilancio, redatto insieme ad una relazione attuale sulle attività svolte da allegare al Consuntivo della Regione, oltre al bilancio e ad una relazione annuale da allegare al bilancio preventivo. Abbiamo deciso, inoltre, di far lavorare i nostri consultori affinché il loro ruolo venga pienamente e costantemente riconosciuto nei Paesi di provenienza. La Regione, in passato, ha spesso dimenticato di avere un rapporto organico con i consultori e, allo scopo di responsabilizzarli, si è pensato di conferire maggiori poteri, come quelli previsti dall’articolo 19: “esprimere parere sull’istituzione di assegni e borse di studio in favore di discendenti di calabresi residenti all’estero” o dall’articolo 20: “esprimere parere sul piano annuale degli interventi e sui criteri per la concessione dei contributi alle associazioni” o dall’articolo 24 “diritto del consultore di conoscere presso la Regione gli enti strumentali e la formazione regionale, le iniziative e i progetti, le attività all’estero afferenti ai temi dei rapporti con i calabresi nel mondo”. Per fare in modo che i consultori possano effettivamente svolgere questa attività – cosa che non è accaduta in passato –, si è cercato di individuare strumenti interattivi avanzati. Il problema qual era? Il problema era di carattere economico e logistico perché era impensabile poter riunire, sistematicamente e periodicamente, i nostri consultori in Calabria, per gli evidenti problemi di carattere economico che voi tutti immaginate, specialmente in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo. Così, all’articolo 21, è previsto che il Comitato direttivo della Consulta possa svolgersi anche mediante videoconferenza. I consultori potranno intervenire in tempo reale nel dibattito grazie ai collegamenti telematici, evitando, ogni anno, di radunare i consultori in Italia. Con questo abbattiamo i costi di funzionamento della Consulta. C’è una ulteriore novità anche sulla composizione della Consulta: all’articolo 18 si prevede di “costituire nel proprio seno Commissioni di area sub-continentale e gruppi di lavoro per l’esame di specifici problemi e per lo svolgimento di indagini e di ricerche di studio”. Tali organismi, se costituiti, possono tenere riunioni periodiche e, a cadenza quadrimestrale, anche attraverso video-conferenza. Altra innovazione è contenuta nell’articolo 26 (Coordinamento) che mira a rafforzare il concetto di reciprocità sul quale vogliamo imperniare le moderne relazioni con i calabresi all’estero. La norma prevede che il Presidente della Giunta regionale o un suo delegato, di intesa con gli assessori al turismo, industria, commercio e artigianato, assuma idonee iniziative commerciali, turistiche e culturali, tese al raggiungimento dei mercati esteri. Ulteriore novità riguarda un maggior coinvolgimento degli Enti locali nelle scuole e nelle Università. Abbiamo, infine, previsto il premio “Calabria Mondo” e la “Giornata dei calabresi”. Ci tengo a precisare che questa proposta di legge, pur essendo stata proposta dal sottoscritto, ha occupato, in questi due anni e mezzo, una discussione che ha visto partecipi tutte le nostre comunità all’estero nei vari incontri istituzionali che il sottoscritto ha tenuto anche fuori dai confini nazionali. Ha avuto anche l’apprezzamento della Chiesa cattolica e di tutti i consultori che hanno partecipato alla sua stesura, pertanto, chiedo l’approvazione in Aula di questa proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE

Si apre il dibattito sulla proposta di legge in discussione, dopo la relazione dell’onorevole Grillo. Ha chiesto di parlare l’onorevole Gallo. Ne ha facoltà.

Gianluca GALLO

Presidente, prendo la parola per confermare il sostegno del gruppo Udc, così come è avvenuto in Commissione, rispetto a questa proposta di legge venuta fuori dal lavoro diuturno, incessante per alcuni mesi, dell’onorevole Grillo che, avendo avuto questa delega ai rapporti con i nostri emigrati nel resto del mondo, ha lavorato ad un testo unico per definire le relazioni fra la Regione Calabria e le comunità presenti nel mondo. Credo che questo progetto di legge vada sostenuto anche per creare possibilità di interazione e di interrelazione tra la Regione ed i nostri conterranei che sono al di fuori dei confini della Calabria. Sono molti di più i calabresi che, purtroppo, nel corso dei decenni, hanno abbandonato la nostra terra ed hanno costruito anche le fortune di altre terre. Attraverso questo strumento legislativo ci sarebbe la possibilità, ora, di creare rapporti che possono costruire sviluppo ed economia nella nostra regione. Credo che queste siano la finalità ed il messaggio della proposta di legge alla quale, per aumentare anche il grado di integrazione, abbiamo apportato qualche piccolo emendamento. Uno fra tutti, che voglio citare, riguarda la possibilità per i nostri conterranei di partecipare alle elezioni regionali. Per questo la Regione stanzierà delle somme per consentire loro il diritto di voto. Credo che la costruzione della integrazione passi anche attraverso questa proposta di legge che, mi auguro, sia produttiva di novità positive anche per l’economia e la società della nostra regione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole De Gaetano. Ne ha facoltà.

Antonino DE GAETANO

Presidente Nicolò, chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE

Prego, onorevole Nucera, proceda alla chiama.

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione: presenti 22, assenti 28. Ai sensi dell’articolo 100, comma 2, del Regolamento, venuto meno il numero legale, si rinvia la seduta di un’ora.

La seduta sospesa alle 17,31 riprende alle 18,57

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

La seduta riprende. Sull’ordine dei lavori ha chiesto di parlare l’onorevole Chiappetta. Ne ha facoltà.

Gianpaolo CHIAPPETTA

Grazie, Presidente. Si è verificata una sorta di -come possiamo definirla?- anomalia, considerando che tutti gli inviti che vengono rivolti alla minoranza non producono l’effetto sperato; ancora oggi abbiamo rivolto loro un invito in apertura dei lavori, appena vi è stata una ulteriore richiesta ed assunzione di responsabilità da parte del Presidente Scopelliti, in relazione anche a quelle che sono state le argomentazioni poste all’ordine del giorno. Ne prendiamo comunque atto. In attesa di procedere, come avevamo concordato un’ora fa, prima ancora che si chiedesse la verifica del numero legale, chiedo, Presidente, la sospensione della seduta per circa 45 minuti, per avere la possibilità di un approfondimento, anche rispetto a quello che è il testo ed anche sulla base di alcuni emendamenti che necessitano di un approfondimento.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta di sospensione del Presidente del gruppo consiliare del Pdl.

(Il Consiglio approva)

La seduta, pertanto, sarà aggiornata di 45 minuti.

La seduta sospesa alle 18,58 riprende alle 20,37

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori con l’esame dell’articolato sulla proposta di legge numero 151/9^ “Legge organica in materia di relazioni tra Regione Calabria e comunità calabresi nel mondo”. All’articolo 1 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 22712, a firma del consigliere Gallo, che così recita: “All’articolo 1, dopo il comma 1, è aggiunto il comma 2 così formulato <Le leggi della Regione Calabria non possono introdurre abrogazioni, modificazioni e deroghe al presente testo unico se non mediante espressa modificazione delle sue disposizioni>”. L’emendamento si illustra da sé. Pongo in votazione l’emendamento col parere favorevole del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 1, come emendato.

(E’ approvato)

All’articolo 2 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 22717, a firma del consigliere Gallo, che così recita: “All’articolo 2, comma 3, dopo la lettera i) è aggiunta la lettera l) così formulata: <Iniziative degli enti locali, delle istituzioni scolastiche e universitarie e delle associazioni attive sul territorio nazionale e all’estero che operano con continuità a favore dei cittadini calabresi, loro famiglie e discendenti nei Paesi ospitanti>”. L’emendamento si illustra da sé. Pongo in votazione l’emendamento col parere favorevole del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2, come emendato.

(E’ approvato)

All’articolo 3 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 22716, a firma del consigliere Gallo, che così recita: “All’articolo 3, comma 2, le parole <il dipartimento regionale tutela della salute, tramite competente commissione medica> sono sostituite dalle parole <l’Asp competente per territorio>”. L’emendamento si illustra da sé.

(Interruzione)

Ha chiesto di parlare l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.

Pasquale Maria TRIPODI

Presidente, vorrei un chiarimento da parte dell’onorevole Gallo o da parte del Presidente Scopelliti. Vorrei sapere se queste prestazioni sanitarie sono già contemplate all’interno del Piano di rientro come spesa aggiuntiva o se si tratta di una Commissione a sé stante, perché di questo si tratta. Qual è la motivazione per cui diamo all’Asp la competenza?

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Gallo. Ne ha facoltà.

Gianluca GALLO

E’ una prescrizione a sé stante ed una prescrizione che riguarda il senso complessivo e, comunque, già esistente di fatto.

PRESIDENTE

Con il chiarimento dell’onorevole Gallo pongo in votazione l’emendamento col parere favorevole del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3, come emendato.

(E’ approvato)

All’articolo 4 è stato presentato l’emendamento, protocollo numero 43896, a firma del consigliere Parente, che così recita: “Ai commi 1, 2, 3, 4 sostituire il termine <Indennità> con il termine <Contributo>”. L’emendamento si illustra da sé. Pongo in votazione l’emendamento col parere favorevole del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4 come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

All’articolo 6 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 43849, a firma dell’onorevole Grillo, che così recita: “Prima di <ai lavoratori calabresi> aggiungere <nei limiti e secondo le forme di cui al Regolamento (CE) numero 1998/2006>”. Ha chiesto di parlare l’onorevole Grillo.

Alfonsino GRILLO

Trattandosi, Presidente, di una disposizione che prevede aiuto alle imprese, è necessario il riferimento al Regolamento Ce relativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato sugli aiuti all’importanza minore per gli aspetti non espressamente normati dal presente articolo.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento col parere favorevole del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6, come emendato.

(E’ approvato)

All’articolo 7 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 43895, a firma del consigliere Parente, che così recita: “Al comma 3 sostituire il termine <finanziare> con <erogare contributi nell’ambito di> accordi internazionali”.

Al comma 4, sostituire il termine <comunitari> con <europei>”.

L’emendamento si illustra da sé. Pongo in votazione l’emendamento col parere favorevole del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7, come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(E’ approvato)

All’articolo 9 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 40578, a firma del consigliere Bilardi, che così recita: “All’articolo 9 al principio del comma 1 aggiungere l’inciso <in Calabria> tra <la Regione> e <nelle località all’estero e in Italia…>”. L’emendamento si illustra da sé. Pongo in votazione l’emendamento col parere favorevole del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9, come emendato.

(E’ approvato)

All’articolo 10 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 22715, a firma del consigliere Gallo, che così recita: “All’articolo 10, comma 2, le parole <i provvedimenti> sono sostituiti dalle parole <gli interventi>”. L’emendamento si illustra da sé. Pongo in votazione l’emendamento col parere favorevole del relatore.

(E’ approvato)

Sempre all’articolo 10, comma 3, è stato presentato l’emendamento protocollo numero 43893, a firma del consigliere Bilardi, che così recita: “All’articolo 10, comma 3, dopo la parola <la Regione> aggiungere <nel rispetto degli articoli 34, 35 e 36 del Trattato sul funzionamento della Unione europea>”. L’emendamento si illustra da sé. Pongo in votazione l’emendamento con il parere favorevole del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 10, come emendato.

(E’ approvato)

Sull’articolo 11 ha chiesto di parlare l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.

Pasquale Maria TRIPODI

Solo un chiarimento, Presidente. Chiedo al relatore di sapere, quando parliamo di edizione, pubblicazione e diffusione di un periodico diretto ad informare i calabresi all’estero sull’attività legislativa ed amministrativa, chi finanzia questo periodico. Lo finanzia la Regione Calabria? Qual è l’incidenza di spesa? Avete verificato? Nella passata legislatura si è ritenuto, per via dell’incidenza dei costi, di non procedere più alla pubblicazione. In questo periodo di vacche magre, non so se la finalità di questo articolo possa essere soddisfatta con un impegno finanziario che, alla fine, è modesto rispetto allo stanziamento delle finalità che questo articolo si prefigge.

Alfonsino GRILLO, relatore

Presidente, tenendo conto di quello che ha espressamente dichiarato, infatti, la Giunta regionale ha deciso di pubblicare, in questi anni a venire, la rivista “Calabresi nel mondo”, non più a livello cartaceo ma a livello telematico; questo proprio per abbattere i costi.

Pasquale Maria TRIPODI

Presidente, le chiedo scusa. Apprezzo, onorevole Grillo, quel che dice ma quel che sta dicendo è compreso nel comma successivo. Se la volontà, quindi, è quella, tanto vale eliminare il comma precedente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Grillo. Ne ha facoltà.

Alfonsino GRILLO, relatore

La Giunta regionale, Presidente, ha già fornito un indirizzo che è quello di pubblicare la rivista “Calabresi nel mondo” attraverso via telematica e non più cartacea, proprio per abbattere i costi in questo momento di difficoltà.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’articolo 11.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 12.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 13.

(E’ approvato)

All’articolo 14 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 22714, a firma del consigliere Gallo, che così recita: “All’articolo 14, la parola <festa> di cui al titolo e nel corpo dei commi 1, 2 e 4 è sostituita dalla parola <giornata>”. L’emendamento si illustra da sé. Pongo in votazione l’emendamento col parere favorevole del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 14, come emendato.

(E’ approvato)

All’articolo 15 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 21791, a firma del consigliere Bilardi, che così recita: “Al comma 2, sostituire la parola <duecento> con la parola <cinquanta>”. L’emendamento si illustra da sé. Pongo in votazione l’emendamento col parere favorevole del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 15, come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 16.

(E’ approvato)

All’articolo 17 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 43840, a firma del consigliere Grillo, che così recita: “All’articolo 17, comma 2, sostituire il periodo <e nel rispetto della rappresentanza di genere> con <e nel rispetto del settimo comma dell’articolo 117 della Costituzione italiana>”. L’emendamento si illustra da sé. Pongo in votazione l’emendamento col parere favorevole del relatore.

(E’ approvato)

Sempre all’articolo 17 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 21793, a firma del consigliere Bilardi, che così recita: “Al comma 2, primo capoverso, dopo <La Consulta regionale dei calabresi all’estero> inserire <è organo consultivo e propositivo della Regione Calabria. E’ composta da>”. L’emendamento si illustra da sé. Pongo in votazione l’emendamento col parere relatore favorevole.

(E’ approvato)

Ancora all’articolo 17, è stato presentato l’emendamento protocollo numero 21792, a firma del consigliere Bilardi, che così recita: “Al comma 2, lettera l), sostituire <trentuno> con <trentadue>; al comma 2, lettera l) sostituire <sedici> con <diciassette> ed aggiungere Malta all’elenco delle nazioni di residenza dei calabresi all’estero”. L’emendamento si illustra da sé. Pongo in votazione l’emendamento col parere relatore favorevole.

(E’ approvato)

All’articolo 17 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 22713, a firma del consigliere Gallo, che così recita: “All’articolo 17, comma 2, dopo la lettera l) è inserita la lettera l)bis il cui testo è così formulato <Fino ad un massimo di dieci esperti nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale, i quali svolgeranno il loro incarico a titolo gratuito>”.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Gallo. Ne ha facoltà.

Gianluca GALLO

Presidente, l’emendamento è ritirato.

PRESIDENTE

Non essendoci altri emendamenti, pongo in votazione l’articolo 17, come emendato.

(E’ approvato)

All’articolo 18 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 43894, a firma del consigliere Parente, che così recita: “Al comma 14 sostituire la frase <canalizzata attraverso il consultore> con <concertata insieme al consultore>”. L’emendamento si illustra da sé. Pongo in votazione l’emendamento col parere relatore favorevole.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 18, come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 19.

(E’ approvato)

All’articolo 20 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 21795, a firma del consigliere Bilardi, che così recita: “Alla lettera b) del comma 1 dopo la parola <amministrazioni> aggiungere <locali, nazionali e comunitarie>”. L’emendamento si illustra da sé. Pongo in votazione l’emendamento col parere relatore favorevole.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 20, come emendato.

(E’ approvato)

All’articolo 21 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 43891, a firma del consigliere Bilardi, che così recita: “All’inizio del comma 3 sostituire la frase <le riunioni possono svolgersi anche mediante videoconferenza> con <le riunioni si svolgono prevalentemente o preferibilmente mediante videoconferenza>”. L’emendamento si illustra da sé. Pongo in votazione l’emendamento col parere favorevole del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 21, come emendato.

(E’ approvato)

All’articolo 22 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 21794, a firma del consigliere Bilardi, che così recita: “All’articolo 22, comma 1, lettera a), sostituire <di cui uno residente all’estero ed uno residente in Italia> con <di cui uno eletto tra i consultori junior>”. “All’articolo 22, comma 1, lettera b) sostituire <di cui sei residenti all’estero e due residenti in Italia> con <di cui sei residenti all’estero, e tra questi tre consultori junior, e due residenti in Italia>”. “All’articolo 22, comma 3, sostituire <potrà esprimere sino ad un massimo di quattro preferenze> con <potrà esprimere sino ad un massimo di tre preferenze per eleggere due consultori senior ed un consultore junior>”. L’emendamento si illustra da sé. Pongo in votazione l’emendamento col parere favorevole del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 22, come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 23.

(E’ approvato)

All’articolo 24 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 21952, a firma del consigliere Nucera, che così recita: “All’articolo 24, comma 2, dopo le parole <all’estero> eliminare <relative ai temi dell’emigrazione, delle relazioni esterne, della cooperazione internazionale, dello sviluppo economico e della promozione della Calabria nel mondo>”. L’emendamento si illustra da sé. Pongo in votazione l’emendamento col parere favorevole del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 24, come emendato.

(E’ approvato)

All’articolo 25 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 43398, a firma del consigliere Magno, che così recita: “L’articolo 25 della proposta di legge numero 151/9^, viene così sostituito:

“<Articolo 25 (Fondazione dei calabresi nel mondo)

La Regione Calabria, in attuazione dei propri principi statutari e nel rispetto delle proprie competenze, anche con riferimento agli aspetti richiamati nella presente legge, in quanto coerenti, si avvale della Fondazione dei calabresi nel mondo, organismo in house per la programmazione, l'attuazione e la gestione, anche a valere sulle risorse finanziarie della programmazione operativa cofinanziata dai fondi strutturali comunitari, di interventi finalizzati allo sviluppo ed al consolidamento delle relazioni sociali, economiche, produttive, istituzionali e culturali con le comunità di calabresi residenti all'estero, istituite con legge regionale 12 giugno 2009, numero 19 (Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2009) - Art. 3, comma 4, della legge-regionale 4 febbraio 2002, numero8) e legge regionale 23 dicembre 2011, numero 47 (Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2012) - Art. 3, comma 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8).

La Fondazione, che non ha scopo di lucro, opera orientando ogni sua attività alla crescita ed allo sviluppo del territorio calabrese agendo nell'esclusivo recepimento degli indirizzi strategici ed operativi emanati dalla Regione Calabria nello svolgimento delle attività previste dal proprio statuto approvato dalla Giunta regionale.

È autorizzata la concessione alla Fondazione dei calabresi nel mondo di un contributo annuo per le spese di funzionamento della Fondazione stessa. Per l'anno 2012 il contributo è pari ad euro 100.000,00 allocato all'UPB 6.2.01.06 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.

La Fondazione dei calabresi nel mondo presenta alla Giunta regionale che lo approva, un piano delle attività articolato in azioni ed interventi>”.

L’emendamento si illustra da sé. Pongo in votazione l’emendamento col parere favorevole del relatore.

(E’ approvato)

Sempre all’articolo 25, è stato presentato l’emendamento protocollo numero 21955, a firma del consigliere Nucera, che così recita: “Eliminare il comma 3, che recita <E’ autorizzata la concessione alla fondazione dei calabresi nel mondo di un contributo annuo per le spese di funzionamento della Fondazione stessa. Per l’anno 2012 il contributo è pari ad euro 100.000,00 allocato all’Upb 6.2.01.06 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo>”.

L’emendamento si illustra da sé. Pongo in votazione l’emendamento, col parere favorevole del relatore.

(E’ approvato)

All’articolo 25 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 40628, a firma del consigliere Pacenza, che, però, decade per assenza del proponente. Pongo in votazione l’articolo 25, come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 26.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 27.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 28.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 29.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 30.

(E’ approvato)

All’articolo 31 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 21956, a firma del consigliere Nucera, che così recita: “Sostituire il comma 1 con il seguente <Sono abrogate: 1) la legge regionale numero 17 del 1990; 2) la legge regionale numero 33 del 2004; 3) la legge regionale numero 22 del 2009; 4) l’articolo 53 della legge regionale 47 del 2001>”. L’emendamento si illustra da sé. Pongo in votazione l’emendamento, col parere favorevole del relatore.

(E’ approvato)

All’articolo 31 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 43399, a firma del consigliere Magno, che così recita: “Il comma 3, dell’articolo 31 della proposta di legge numero 151/9^, di iniziativa del consigliere regionale, onorevole Alfonsino Grillo, viene abrogato”. L’emendamento si illustra da sé. Pongo in votazione l’emendamento, col parere favorevole del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 31, come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso, come emendata.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno numero 85: “Sul riconoscimento dello status di malattia rara alla sensibilità chimica multipla (MCS)”

PRESIDENTE

E’ stato presentato un ordine del giorno a firma dell’onorevole Caputo “Sul riconoscimento dello status di malattia rara alla sensibilità chimica multipla (Mcs)” di cui do lettura:

“Il Consiglio regionale

premesso che:

la Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla, in inglese Multiple Chemical Sensitivity (MCS), secondo la definizione che ne dà il National Institute of Environmental Health Sciences statunitense, è una patologia che si manifesta con una progressiva e crescente intolleranza nei confronti di sostanze chimiche di varia origine, soprattutto se volatili;

-la MCS colpisce molte persone, anche in Calabria, ed è causa di moltissime patologie disabilitanti che interessano vari sistemi fisiologici;

-la MCS è irreversibile, progressiva e non esiste, al momento, una cura per il ritorno allo stato originario di tolleranza (stadio 0);

- le cause di questa malattia sono tuttora sconosciute e la comunità medica sta conducendo diverse ricerche sulle cause e sui possibili strumenti a disposizione per la diagnosi certa della patologia;

-ad oggi, il sistema sanitario nazionale non prevede alcuna forma di riconoscimento e non esistono per essa adeguati protocolli clinico- assistenziali;

-in Italia solo quattro amministrazioni regionali hanno riconosciuto la MCS come malattia rara: Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio e Toscana. Successivamente la Toscana ha revocato il riconoscimento, mentre il Lazio ha emesso linee-guida per il trattamento di pazienti affetti da MCS e ne ha previsto un Centro di Riferimento (DGR numero 175 del 22 marzo 2010). Tale centro è stato istituito presso il Dipartimento di Fisiopatologia Medica del Policlinico Umberto I di Roma ed è diretto dal Prof. Giuseppe Genovesi. La Regione Emilia Romagna ha istituito un ambulatorio presso l'Azienda ospedaliera-universitaria di Bologna, che garantisce l'accoglienza, la diagnosi differenziale e la cura dei pazienti che presentano sintomi di intolleranza a sostanze chimiche, nel rispetto delle necessarie forme di sicurezza e di garanzia scientifica;

il DM Sanità del 18 maggio 2001 numero 279, ha approvato il Regolamento di istituzione della rete nazionale delle malattie rare;

-la Deliberazione della Giunta regionale 4 agosto 2003, numero 610, ha istituito la Rete Regionale per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi e la terapia delle malattie rare;

-la Deliberazione della Giunta regionale del 30 maggio 2008, numero 389, ha approvato il Progetto Regionale di Istituzione ed attivazione del Registro Regionale delle Malattie Rare (RRMR);

-la Deliberazione della Giunta regionale del 20 maggio 2011, numero 178 e la successiva Deliberazione numero 57 del 16 febbraio 2012 hanno aggiornato la Rete Regionale per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi e la terapia delle Malattie Rare;

Impegna

la Giunta regionale a riconoscere lo status di "malattia rara" alla sensibilità chimica multipla (MCS);

a istruire le unità di pronto soccorso al fine di adottare il protocollo di accoglienza e di pronto soccorso per garantire i Livelli di Assistenza anche a chi è affetto da MCS;

a prevedere misure di sostegno per la realizzazione di prestazioni e servizi assistenziali a favore dei soggetti affetti da MCS.”

Ha chiesto di parlare l’onorevole Caputo. Ne ha facoltà.

Giuseppe CAPUTO

Telegraficamente, Presidente. Questo è un ordine del giorno volto ad impegnare la Giunta regionale a riconoscere la sensibilità chimica multipla, che è una delle tante malattie rare – già riconosciuta dall’Emilia Romagna, dall’Abruzzo e dal Lazio –, stabilendo un Centro regionale a cui fa riferimento. Non vi sono molti casi in Calabria poiché, per alcuni versi, è una patologia estremamente inabilitante. Con questo ordine del giorno si impegna la Giunta a riconoscere lo status di malattia rara alla sensibilità chimica multipla, ad istituire un Centro di riferimento regionale, come è stato fatto nel Lazio, al fine di garantire la tempestiva diagnosi della malattia e ad istituire le unità di pronto soccorso allo scopo di adottare il protocollo di accoglienza e pronto soccorso, e, infine, a prevedere misure di sostegno per la realizzazione di prestazioni e servizi assistenziali a favore dei soggetti che ne sono affetti. Credo che abbiamo il dovere di cercare di venire incontro anche ai calabresi affetti da questa patologia. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Salerno. Ne ha facoltà.

Nazzareno SALERNO

Sono d’accordissimo con l’onorevole Caputo poiché è una cosa che va fatta ed, anzi, dobbiamo fare di tutto per portarla avanti. Volevo fare, comunque, una valutazione di carattere politico perché abbiamo ripreso i lavori e non abbiamo detto nulla: l’assenza del centro-sinistra. Secondo me il centro-sinistra oggi è in lutto perché è caduta la Provincia di Vibo Valentia. Forse è questa la vera causa dell’assenza dall’Aula del centro-sinistra. La provincia di Vibo Valentia, fin dalla sua istituzione, è sempre stata una Provincia di centro-sinistra, che è stata portata al fallimento, al default economico e finanziario, e oggi -vivaddio!- siamo riusciti a porre fine e a voltare pagina.

PRESIDENTE

Possiamo procedere con la votazione dell’ordine del giorno.

(Interruzione)

Ha chiesto di parlare l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.

Pasquale Maria TRIPODI

Presidente, potremmo avere l’ordine del giorno, anche per leggerlo, per capire meglio?

(Interruzione)

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.

Pasquale Maria TRIPODI

Vorrei capire perché l’ordine del giorno prevede di riconoscere non solo status di malattia rara alla sensibilità chimica multipla, e qui nulla osta, ma anche di istituire un Centro di riferimento regionale.

(Interruzione)

Presidente, lo deve far votare questo ordine del giorno?

PRESIDENTE

Sì.

Pasquale Maria TRIPODI

Consiglio, allora, ai colleghi di rientrare in Aula, altrimenti chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE

Ho chiesto all’onorevole Caputo di illustrarlo.

Pasquale Maria TRIPODI

Le sto dicendo che è giusto che i colleghi rientrino in Aula altrimenti chiedo la verifica del numero legale sulla votazione di questo ordine del giorno. Perfetto. Ora verifichiamo chi c’è e chi non c’è in Aula, dato che non si è ancora proceduto con la votazione.

(Interruzione)

Presidente, non c’è più sordo di chi non vuol sentire. Bene, metta l’ordine del giorno in votazione ed io le chiedo la verifica del numero legale con l’appello nominale.

PRESIDENTE

Facciamo un annuncio affinché i colleghi rientrino in Aula.

(Interruzione)

Quali erano le eccezioni sull’ordine del giorno, onorevole Tripodi? Se può ripetere.

Pasquale Maria TRIPODI

Presidente, istituire un Centro presuppone determinati atti che siano consequenziali anche a quella che è una volontà dell’Asp o dell’Azienda in cui si va ad istituire e che, non solo comporta un impegno di spesa e di utilizzo del personale, ma incide anche sul Piano di rientro, cui siamo sottoposti. Vorrei capire che significa istituire un Centro.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’onorevole Aiello, ne ha facoltà.

Pietro AIELLO, assessore all’urbanistica e governo del territorio

Presidente, l’onorevole Caputo intendeva una potenziale istituzione del Centro. Perché se prima non si prende atto della esistenza di questa patologia e la si riconosce, non si può, poi, con atti successivi, istituire il Centro regionale. Sono convinto volesse dire solo questo, onorevole Tripodi.

PRESIDENTE

Onorevole Tripodi, lo possiamo approvare con autorizzazione al coordinamento formale? L’eccezione è solo sul punto 2, giusto? Va bene. Pongo in votazione l’ordine del giorno con autorizzazione al coordinamento formale.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno di iniziativa dei consiglieri Talarico D., Franchino, Guccione, Mirabelli “In ordine al paventato trasferimento a Catanzaro dell’Istituto di Servizi Neurologici del CNR con sede in Mangone (CS)”.

PRESIDENTE

E’ stato presentato un ordine del giorno, protocollo numero 47078, di iniziativa dei consiglieri Talarico D., Franchino, Guccione, Mirabelli “In ordine al paventato trasferimento a Catanzaro dell’Istituto di Servizi Neurologici del CNR con sede in Mangone (CS)” di cui do lettura:

“Premesso che

l'Istituto di Scienze Neurologiche del Consiglio nazionale delle Ricerche (ISN-CNR) è Istituto con sede principale in Mangone (CS), e Unità Organizzative di Supporto in Roccelletta di Borgia (CZ) e Catania;

l'ISN del Consiglio nazionale delle Ricerche è Ente pubblico nazionale di ricerca vigilato dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca (MIUR), da cui riceve i trasferimenti necessari per il suo funzionamento;

la sede dell'ISN-CNR di Mangone (CS) è struttura di ricerca di eccellenza a livello internazionale, in cui operano ricercatori e tecnici con ventennale esperienza ed attività nello studio delle malattie del sistema nervoso;

l'ISN-CNR svolge attività di diagnosi avanzata e di ricerca nel campo delle malattie ereditarie del sistema nervoso su base genetica, nell'ambito delle quali vanta numerose pubblicazioni scientifiche internazionali, collaborando, inoltre, con prestigiosi istituti nazionali ed internazionali e costituendo un punto di riferimento per tutto il meridione d'Italia;

le malattie ereditarie del sistema nervoso, come la Corea di Huntinton, il CADASIL, le demenze, le atassie cerebellari dominanti e recessive, le neuropatie periferiche ereditarie, le distrofie muscolari, la Sclerosi Laterale Arniotrofica, la Sclerosi Multipla, le malattie mitocondriali, ecc., rappresentano un gruppo di gravi e disabilitanti patologie croniche e che i più importanti studi scientifici su tali malattie sono stati realizzati da studiosi italiani ed internazionali, sulla popolazione dell'Italia meridionale ed in particolare su quella Calabrese;

l’Istituto di Scienze neurologiche Cnr di Mangone (Cs) ha contrastato efficacemente in questi anni la mobilità sanitaria extraregionale afferente a dette;

nell'ambito della valutazione degli Istituti del CNR effettuata da 26 Panel di Area composti da un totale di 150 scienziati, di cui 90 provenienti da Istituzioni italiane e 60 da Istituzioni europee, il CNR - Istituto di Scienze Neurologiche di Mangone (CS) si è distinto tra le eccellenze in Italia, per la qualità della sua attività di ricerca;

l'ISN-CNR di Mangone (CS) ogni anno ha erogato fino a 8.000 prestazioni altamente specialistiche di indagine nella genetica molecolare, biochimica e diagnostica per immagini (Risonanza Magnetica Nucleare), uniche in regione nella loro tipologia, per gravi malattie neurodegenerative;

tale attività sanitaria è stata svolta in regime di convenzione con la Regione Calabria, che ha consentito di sopperire alle carenze del Sistema sanitario regionale nell'ambito dei servizi a favore di pazienti affetti da malattie del sistema nervoso su base genetica;

con delibera n. 390 del 01 settembre 2011 la Giunta regionale ha disposto la revoca della convenzione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche per l'erogazione di servizi sanitari;

tale convenzione ha garantito servizi sanitari d'eccellenza alla popolazione calabrese, servizi diagnostici specialistici, di indagine genetica per gravi malattie neurodegenerative, in supplenza alle carenze del Sistema Sanitario Regionale, sin dal 16.12.1996, giusta delibera numero 8530 della Giunta Regionale, evitando di conseguenza la migrazione sanitaria fuori regione;

a seguito delle proteste degli operatori della struttura, ma anche dell'iniziativa politica di consiglieri regionali, sindaci del territorio e parlamentari nazionali sulla vicenda, della Provincia di Cosenza, il presidente della Giunta regionale con una con una lettera al Presidente dell'Amministrazione provinciale di Cosenza in data 18 settembre 2012 comunicava di avere "assegnato il relativo budget all'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza", per il ripristino della convenzione, precisando che "nessuno dei componenti l'attuale Giunta Regionale, tantomeno il sottoscritto, ha mai ipotizzato il trasferimento delle attività del Cnr di Mangone a Catanzaro".

per il 31 ottobre p.v. non essendo stata ripristinata la convenzione con il SSR, il Prof. Antonio Gambardella (attuale direttore della struttura di Mangone e Prof, associato dell'Università Magna Graecia di Catanzaro), ha convocato un Cda dell'Istituto, con all'OdG proprio il trasferimento a Catanzaro della sede dell'ISN CNR di Mangone dove resterebbe solo una sede periferica priva di attrezzature, attività sanitaria e diagnostica, con nessun compito operativo;

tale prospettiva è evidenziata nella relazione (Proposta di Riorganizzazione dell'Istituto di Scienze Neurologiche Protocollo numero 1883 del 25 ottobre 2012) predisposta dall'Ufficio Programmazione Operativa dell'Istituto e nella relativa documentazione istruttoria sottoposta all'attenzione del CdA;

invita la Giunta regionale

ad intervenire tempestivamente per ripristinare, formalmente, il rapporto di convenzione tra ISN-CNR di Mangone e Regione Calabria, e ad assumere tutte le iniziative atte ad evitare il trasferimento dello stesso a Catanzaro, che, ad ogni buon conto, costituirebbe uno smantellamento di fatto di uno dei centri di eccellenza nel campo della ricerca, della diagnostica e dei servizi sanitari nella nostra regione”.

Pongo in votazione l’ordine del giorno.

(E’ respinto)

Convocazione della prossima seduta

PRESIDENTE

Abbiamo concluso l’ordine del giorno della seduta odierna. La seduta sarà convocata a domicilio.

La seduta termina alle 21,03

 

Allegati

Congedo

Ha chiesto congedo l’assessore Pugliano.

(E’ concesso)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Gallo, Magarò – “Riconoscimento giuridico dell’Istituto di ricerca e studi di demologia e dialettologia, con sede a Cassano allo Ionio” (P.L. n. 385/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Dattolo – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 e s.m.i. (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio. Legge urbanistica della Calabria)” (P.L. n. 386/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente.

(Così resta stabilito)

Giordano – “Modifica alla legge regionale 19 aprile 2012, n. 13 (Disposizioni dirette alla tutela della sicurezza e alla qualità del lavoro, al contrasto e all’emersione del lavoro non regolare)” (P.L. n. 387/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

Scalzo, Chiappetta, Magno – “Valorizzazione del sistema dei Santuari Mariani” (P.L. n. 388/9^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

Interrogazione a risposta immediata

Giordano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

circa 20 mila lavoratori calabresi percettori di ammortizzatori sociali in deroga da diversi mesi vivono una situazione difficile per il venir meno dei sussidi in quanto gli ottanta milioni messi a disposizione dal Ministero del lavoro lo scorso 5 Giugno non sono risultati sufficienti a garantire la copertura dei pagamenti fino al 31 dicembre 2012;

a seguito di vibranti proteste dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali è stato sottoscritto a Roma, dal Ministro del lavoro Elsa Fornero e dall'assessore regionale Francescantonio Stillitani, un nuovo accordo per l'erogazione di ulteriori trenta milioni di euro, finalizzati al pagamento dei sussidi, relativamente agli ammortizzatori sociali in deroga, fino al 31 dicembre 2012;

è emerso, altresì, che sarebbero disponibili, da parte dell'Inps per la Regione Calabria, ulteriori venticinque milioni di euro e, quindi, si potrà disporre per il pagamento dei sussidi di oltre cinquanta milioni di euro;

comunque, in base ai dati forniti dalla Regione, i fondi stanziati non basteranno alla copertura totale dei pagamenti fino a dicembre prossimo, e proprio per questo motivo, l'accordo sottoscritto, stabilisce che il Ministero del lavoro possa prevedere un nuovo reintegro di risorse;

ancor più preoccupanti sono le prospettive future in materia tenuto conto che, per quanto appreso da fonti ministeriali, per l'anno 2013 le risorse disponibili su base nazionale ammonterebbero ad appena 1 miliardo di euro e per l'annualità 2014 saranno ulteriormente ridimensionate -:

qual è lo stato dei pagamenti dei sussidi in favore dei lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga, se le somme garantite dall'Inps siano state erogate, quali ulteriore somme necessitano per coprire tutta l'annualità 2012 e i tempi di erogazione delle stesse;

se effettivamente, come si paventa negli ambienti ministeriali, le risorse stanziate dal Governo nazionale per l'anno 2013 andranno incontro ad una pesante decurtazione;

quali iniziative la Regione intende intraprendere, anche con l'utilizzo di risorse proprie, per garantire per l'annualità 2013 le risorse necessarie a coprire il fabbisogno finanziario dei lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga, tenuto conto, altresì, della grave crisi economica destinata ad un ulteriore peggioramento.

(305; 25.10.2012)

Ordine del giorno numero 83 del 29 ottobre 2012 a firma dei consiglieri Dattolo, Gallo, Guccione, Maiolo, Orsomarso:“In ordine al sisma registratosi nel Pollino il 26 ottobre 2006”

“Il Consiglio regionale

premesso che:

nella notte di venerdì 26 ottobre 2012, all' 1,05, la Rete Sismica Nazionale dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha registrato nel distretto sismico "Pollino", ad una profondità di 6.3 Km, una forte scossa di terremoto di 5.0 gradi della scala Richter al confine fra la Calabria e la Basilicata, tra le province di Cosenza e Potenza, il cui epicentro è stato individuato tra i comuni di Mormanno, Laino Castello e Laino Borgo, nel Cosentino, e nel comune di Rotonda, in provincia di Potenza;

da oltre due anni quest'area è interessata da uno sciame sismico che finora ha fatto registrare oltre 2.000 scosse, di cui oltre 2.000 sono state di magnitudo minore ai 2 gradi della scala Richter, quasi 200 di magnitudo tra 2 e 3, sei di magnitudo tra 3 e 4, una di magnitudo 4.3;

nel biennio vi sono stati periodi di attività sismica frequente, intervallati da periodi di relativa calma. In particolare, si è verificata un'intensa attività sismica tra aprile 2010 a ottobre 2010 e tra novembre 2011 e febbraio 2012. Dopo questo punto massimo di attività, la sismicità dell'area si è attestata su livelli piuttosto modesti, con pochi terremoti-ai giorno. Alla fine di maggio 2012 l'attività è ripresa a partire dal terremoto di magnitudo 4.3 avvenuto il 28 maggio 2012 alle ore 3:06;

la Commissione Grandi Rischi in un suo recentissimo rapporto sostiene che negli ultimi sei mesi la distanza temporale tra uno sciame sismico e il successivo è andata diminuendo e la sismicità di fondo tra gli sciami è in aumento. La sequenza degli sciami in corso mostra un'accelerazione, con la riduzione progressiva dell'intervallo tra i singoli sciami e un aumento della sismicità di fondo tra uno sciame e l'altro. Le scosse, sempre secondo la Commissione, avvengono in una delle macro-aree maggiormente sismiche in Italia dove risultano strutture sismogenetiche capaci di generare terremoti di medie e di grandi dimensioni. Dalle analisi, è risultato che le probabilità di un evento con magnitudo 5.5 sono aumentate di 100 volte;

la popolazione interessata, ha vissuto tutto ciò con grande senso di responsabilità, evitando scene di panico e di confusione;

la macchina dei soccorsi è stata tempestiva ed efficiente;

dopo l'ultima scossa l'attività sismica è proseguita anche con scosse che hanno raggiunto magnitudo 3.2;

l'evento sismico di maggiore intensità ha coinciso con l'arrivo del maltempo;

considerato che:

le ricognizioni in atto all'interno dell'area del sisma su fabbricati ed infrastrutture pubbliche e private (scuole, chiese, ospedali, strade, abitazioni, capannoni, ecc.) hanno evidenziato una situazione di grave precarietà;

il 40% delle abitazioni finora censite presenta gravi lesioni e l'ospedale di Mormanno è stato chiuso con conseguente evacuazione di tutti i malati in esso ricoverati;

le popolazioni interessate continuano a trascorrere le notti all'interno di auto e ricoveri di fortuna;

l'intenso maltempo che da diverse ore sta interessando l'intera zona colpita dal sisma potrebbe provocare ulteriori gravi danni derivanti da frane e smottamenti ad un territorio già più volte flagellato dal dissesto idrogeologico;

impegna

la Giunta regionale, al fine di alleviare le sofferenze ed i disagi delle popolazioni colpite dal sisma, ad intraprendere ogni opportuna e necessaria iniziativa affinché:

a) venga avviato un confronto con il Governo e con il Dipartimento di Protezione Civile perché sia dichiarato lo stato di emergenza e venga comunque garantita ed adottata ogni utile ed opportuna misura di intervento a sostegno delle stesse popolazioni e degli Enti locali impegnati in prima fila sul fronte dell'emergenza;

b) la eventuale predisposizione di una Ordinanza di Protezione Civile, a valle della dichiarazione di stato di emergenza, preveda la redazione di un Piano di Previsione e Prevenzione della vulnerabilità sismica del patrimonio pubblico e privato dell'intera area, e la realizzazione di un conseguente Piano Straordinario di interventi strutturali per la riduzione del rischio e la messa in sicurezza degli immobili, a salvaguardia dell'incolumità delle popolazioni e per la ripresa delle normali attività;

c) attraverso una eventuale rimodulazione del POR Calabria Fers 2007/2013 reperisca le risorse finanziarie finalizzate alla prevenzione dei fenomeni sismici”.

Ordine del giorno numero 84 del 29 ottobre 2012 a firma dei consiglieri Chiappetta, Bilardi, Dattolo, Serra: “Sulla grave situazione di criticità del trasporto pubblico locale

“Il Consiglio regionale

vista la grave situazione di criticità del trasporto pubblico locale, generata da una crisi di liquidità delle aziende, che si è manifestata in tutta la sua gravità nel blocco dei servizi di trasporto pubblico locale che, tra l'altro, ha provocato, a partire dal 26 ottobre 2012, la sospensione del servizio di trasporto da parte delle Ferrovie Calabro - Lucane;

considerato che:

tale crisi di liquidità è generata a sua volta da una carenza di liquidità della Regione che non sta effettuando con regolarità i trasferimenti correnti ai gestori dei servizi, per come previsti dai rapporti contrattuali;

altresì, che la situazione di difficoltà delle aziende è aggravata dal ritardo nei trasferimenti e nella definizione- delle risorse dovute per i periodi pregressi, soprattutto dal 2008 al 2010;

le risorse già stanziate in bilancio per l'anno corrente per i servizi di trasporto pubblico locale su gomma, risultano comunque insufficienti per assicurare la regolare esecuzione dei servizi fino al termine dell'anno, essendovi una carenza di non meno di 10 milioni di Euro;

preso atto che:

le risorse per il trasporto ferroviario, non tute ancora ripartite e trasferite dallo Stato, sono state drasticamente ridotte nel biennio 2011 - 2012, con conseguente mancato finanziamento dei relativi capitoli di bilancio per un importo di circa 80 milioni di Euro;

risulta complessa, anche per i riflessi sull'occupazione oltre che sull'utenza, una ulteriore decurtazione dei servizi, che comunque nel biennio 2011 - 2012 ha già comportato nell'ambito di operazioni di razionalizzazione e riorganizzazione una riduzione di circa il 10% dell'offerta;

Considerato ancora che tale incertezza e carenza finanziaria genera una conseguente incertezza nei rapporti giuridici con i gestori dei servizi, dalla quale deriva per la Regione la difficoltà ad attuare le misure di efficientamento già programmate e avviate, nonché ad esigere dai gestori le prestazioni contrattuali previste, in termini di qualità e, talvolta, di quantità;

ritenuto:

che tale quadro complessivo comporta un'inaccettabile riduzione del livello dei servizi di trasporto pubblico locale, anche in termini qualitativi;

altresì, che i servizi di trasporto pubblico locale costituiscono uno dei servizi essenziali alla collettività, nonché una consistente voce di spessa del bilancio regionale, con oltre 250 milioni di euro di spese correnti esclusi gli investimenti, oltre che una fonte di occupazione per circa 4.000 addetti, escluso l'indotto;

Impegna

il Presidente della Giunta regionale ad attuare ogni misura volta a richiedere il ripristino dello stanziamento e del conseguente trasferimento delle risorse sufficienti dallo Stato alla Regione, nonché a rimuovere i vincoli alla spesa;

impegna altresì la Giunta regionale a individuare nel bilancio corrente le risorse necessarie per garantire la copertura finanziaria e la continuità dei servizi fino al termine dell'anno”.

Proposta di legge numero 151/9^ di iniziativa del consigliere Grillo, recante: “Legge organica in materia di relazioni tra Regione Calabria e comunità calabresi nel mondo” (Del. n. 244)

TITOLO I

Disposizioni generali

Art. 1

(Oggetto)

1. La presente legge organica contiene i principi e le disposizioni in materia di relazioni tra Regione Calabria e comunità calabresi nel mondo.

2. Le leggi della Regione Calabria non possono introdurre abrogazioni, modificazioni e deroghe alla presente legge organica se non mediante espressa modificazione delle sue disposizioni.

Art. 2

(Finalità)

1. La Regione Calabria, nell'ambito delle finalità fissate dallo Statuto in ordine agli obiettivi economici e sociali e nei limiti stabiliti dalla Costituzione in relazione all'attività internazionale, opera per incrementare e valorizzare le relazioni con le comunità di origine calabrese all'estero.

2. La Regione interviene, altresì, a favore di tutti i corregionali emigrati che intendono rientrare definitivamente in Calabria, agevolandone il reinserimento sociale.

3. A tal fine promuove e sostiene:

a) iniziative di collaborazione istituzionale negli Stati di residenza dei calabresi all'estero;

b) iniziative per diffondere la conoscenza della cultura italiana e in particolare riferimento di quella calabrese, quale strumento per la conservazione dell’identità culturale della terra d'origine;

c) interventi finalizzati allo sviluppo delle relazioni sociali, economiche e culturali;

d) iniziative finalizzate alla salvaguardia ed alla conoscenza della lingua italiana fra le giovani generazioni discendenti da calabresi, promuovendo la valorizzazione e la divulgazione del patrimonio linguistico e culturale d’origine;

e) iniziative dirette a conservare, a tutelare l’ identità calabrese e a rinsaldare i rapporti con la terra d'origine, avendo particolare riguardo alle nuove generazioni nate all'estero;

f) attività di informazione e comunicazione sulla realtà storica, economica, sociale, turistica e culturale della Regione, nonché sulla legislazione regionale concernente i calabresi nel mondo;

g) iniziative degli Enti locali in materia migratoria e di rapporti internazionali, riguardanti le politiche familiari, socio-assistenziali, culturali, artistiche, formative ed informative o volte a conservare e valorizzare la cultura d'origine dei calabresi all'estero;

h) forme di partecipazione, di solidarietà e di tutela dei corregionali residenti all'estero e delle loro famiglie, valorizzando l'associazionismo fra gli emigrati calabresi;

i) interventi per agevolare il reinserimento nella vita sociale e nelle attività produttive regionali dei calabresi che rimpatriano;

l) iniziative degli Enti locali, delle istituzioni scolastiche e universitarie e delle associazioni attive sul territorio nazionale e all’estero che operano con continuità a favore dei cittadini calabresi, loro famiglie e discendenti nei Paesi ospitanti.

4. Per il raggiungimento delle finalità di cui al presente articolo la Regione valorizza in particolare il contributo degli Enti locali, delle istituzioni scolastiche e universitarie e delle associazioni attive sul territorio nazionale e all’estero che operano con continuità a favore dei cittadini calabresi, le loro famiglie e discendenti nei Paesi ospitanti.

TITOLO II

Interventi e provvidenze

Art. 3

(Destinatari degli interventi)

1. Sono destinatari degli interventi previsti dalla presente legge i cittadini di origine calabrese per nascita o residenza all'atto dell'espatrio, le loro famiglie ed i loro discendenti in linea retta da nati in Calabria entro il terzo grado che si trovino stabilmente all'estero o che rientrino definitivamente nella regione dopo un periodo di permanenza all'estero, per motivi di lavoro, non inferiore a cinque anni consecutivi, e che siano rientrati nella regione da non più di due anni.

2. Se i soggetti di cui al comma 1 rientrano in Italia a causa di infortunio o malattia professionale gravemente invalidante, o per il verificarsi di eventi socio-politici tali da pregiudicare la loro permanenza nei paesi di immigrazione, si prescinde dal requisito della permanenza all'estero per almeno cinque anni. All'accertamento del grado di invalidità e della dipendenza da infortunio o malattia professionale provvede la ASP competente per territorio. La rilevanza degli eventi socio-politici agli effetti del presente comma è stabilita dalla Giunta regionale con proprio provvedimento.

3. Sono, altresì, destinatari degli interventi previsti nella presente legge i familiari conviventi ed il coniuge superstite.

4. La permanenza all'estero deve risultare da certificazione delle autorità consolari o da documenti ufficiali rilasciati da autorità o da enti previdenziali stranieri o italiani ovvero, nei casi consentiti, da dichiarazione sostitutiva di certificazione.

5. Non sono destinatari degli interventi previsti nella presente legge i dipendenti di ruolo dello Stato e i dipendenti di ditte e imprese italiane distaccati o inviati in missione presso uffici, cantieri o fabbriche all'estero.

Art. 4

(Interventi specifici diretti a favorire la partecipazione alle

consultazioni elettorali regionali)

1. La Regione al di fuori delle procedure di programmazione di cui al Titolo V, per le finalità di agevolare l’esercizio del diritto al voto regionale dispone la corresponsione di un contributo forfettario a titolo di rimborso di spese in favore dei cittadini calabresi residenti all’estero.

2. Il contributo di cui al comma 1 è dovuto a seguito della partecipazione alla consultazione elettorale regionale e viene determinato dalla Giunta regionale, nei limiti della disponibilità finanziaria, nell’anno di riferimento della consultazione stessa.

3. I comuni danno comunicazione agli aventi diritto del contributo previsto dal presente articolo contestualmente all’invio dei certificati e delle cartoline elettorali.

4. I comuni erogano il contributo previa verifica dell’avvenuto esercizio del diritto di voto.

5. La Giunta regionale provvede al rimborso delle somme corrisposte dai comuni su presentazione di rendiconto debitamente approvato, corredato dalle quietanze per avvenuta riscossione. Il rendiconto deve essere presentato alla Giunta regionale entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui si sono svolte le elezioni.

Art. 5

(Provvidenze socio-assistenziali)

1. Ai cittadini di origine calabrese di cui all'articolo 3, che si trovino in stato di comprovato bisogno e necessità sono concesse, a domanda, le seguenti provvidenze:

a) concorso alle spese di viaggio e di trasporto delle masserizie di trasloco per sé e i propri familiari ed alle spese di prima sistemazione al rientro definitivo in un comune della Calabria;

b) sussidi straordinari in caso di particolari e documentate situazioni di bisogno, nei limiti delle risorse disponibili e per un massimo di euro 516,00 annui;

c) concorso alle spese per il trasporto delle salme dei lavoratori deceduti all'estero e dei loro familiari nella misura massima di euro 500,00 per rientri dai paesi europei e di euro 1.000,00 per rientri da paesi extraeuropei;

d) contributi per cure mediche non rimborsabili nel Paese di residenza;

e) contributi per il riscatto ai fini pensionistici e della buonuscita con riferimento ai periodi assicurativi maturati anche all’estero per il raggiungimento del diritto amministrativo alla pensione di invalidità, alla prosecuzione volontaria o alla pensione di vecchiaia, dei periodi di lavoro effettuato all'estero, non coperti da convenzione bilaterale con l'Italia in materia di sicurezza sociale. Il contributo è pari al 75 per cento dell'ammontare del costo del riscatto per il conseguimento del diritto alla pensione di invalidità e la prosecuzione volontaria, e del 25 per cento per il conseguimento del diritto alla pensione di vecchiaia. I contributi non sono cumulabili tra loro e non sono ripetibili nel tempo.

2. Le domande intese ad ottenere le provvidenze di cui al presente articolo sono presentate al comune di residenza che provvede alla relativa istruttoria.

3. La Regione accredita ai comuni che ne fanno richiesta e ai soggetti di cui al comma 1 lettera e), le somme necessarie per la liquidazione delle provvidenze.

4. La Giunta regionale stabilisce le modalità ed i termini per la presentazione delle domande, per la determinazione della spesa ammessa, per la concessione e l'erogazione delle provvidenze, nonché i criteri per la determinazione della misura degli interventi di cui al presente articolo.

Art. 6

(Contributi per avvio di attività produttiva)

1. Nei limiti e secondo le forme di cui al Regolamento (CE) n. 1998/2006, ai lavoratori calabresi rimpatriati che abbiano prestato attività lavorativa all'estero per almeno cinque anni, la Regione concede un contributo in conto capitale sino al 50 per cento della spesa ammissibile e per un importo comunque non superiore a 25.000,00 euro per l'avvio di attività produttive individuali, associate o cooperativistiche, nei settori artigiano, agricolo, commerciale, industriale, turistico, peschereccio e dei servizi fino a concorrenza delle risorse disponibili.

2. I contributi di cui al comma 1 saranno riconosciuti a condizione che gli stessi si riferiscano ad attività per le quali il rimpatriato dimostri di aver acquisito una significativa esperienza nel paese di provenienza.

3. Il contributo di cui al comma 1 è concesso dalla Regione con apposito bando annuale.

4. La Giunta regionale stabilisce le modalità ed i termini per la presentazione delle domande, per la determinazione della spesa ammessa, per la concessione e la erogazione del contributo, nonché i criteri per la determinazione della misura degli interventi di cui al comma 1.

Art. 7

(Assegni e borse di studio - convenzioni e accordi internazionali -

Inserimento scolastico)

1. La Regione, sentita la Consulta regionale dei calabresi all'estero, istituisce assegni e borse di studio in favore dei discendenti residenti all'estero dei lavoratori emigrati, per la frequenza, nella regione, di scuole di istruzione superiore e di corsi universitari e di specializzazione post-universitari.

2. La Giunta regionale stabilisce le modalità ed i termini per la presentazione delle domande, per la determinazione della spesa ammessa, per la concessione e l'erogazione dei contributi, nonché i criteri per la determinazione della misura degli interventi di cui al comma 1.

3. Nel rispetto della normativa statale, la Regione può erogare contributi nell’ambito di convenzioni e accordi internazionali fra le istituzioni scolastiche e universitarie della Calabria e le omologhe esistenti all'estero, dove risiedono significative comunità di origine calabrese per la realizzazione di iniziative di scambi scientifici e culturali di studenti e docenti.

4. Per agevolare l'inserimento nell'ordinamento scolastico nazionale e la frequenza alla scuola dell'obbligo dei ragazzi rimpatriati, la Regione, in concorso con i programmi nazionali ed europei e con gli Enti locali, istituti ed organizzazioni che operano nel settore scolastico e in quello dell'emigrazione, organizza:

a) corsi di recupero linguistico;

b) corsi di lingua e cultura italiana.

Art. 8

(Iniziative e attività culturali)

1. La Regione favorisce iniziative e attività culturali dirette a conservare e a tutelare fra le comunità calabresi nel mondo il valore dell’ identità del paese di origine e a rinsaldare i rapporti con la Calabria.

2. Tali iniziative, fra le quali l'insegnamento della lingua e cultura italiana, possono essere assunte anche in concorso con altre Regioni, amministrazioni pubbliche, istituti italiani di cultura, associazioni dell'emigrazione e altre istituzioni culturali.

3. Analoghe iniziative possono essere promosse fra le collettività calabresi stabilitesi in altre Regioni d'Italia in collaborazione con le locali associazioni e circoli calabresi.

Art. 9

(Attività promozionali)

1. La Regione, in Calabria, nei luoghi all'estero e in Italia ove maggiore è la presenza di cittadini di origine calabrese, con il concorso e la collaborazione delle loro associazioni, favorisce iniziative e attività culturali finalizzate a preservare, tra gli emigrati ed i loro discendenti, il valore dell'identità della terra d'origine, e a rinforzare i rapporti sociali, culturali ed economici con la Calabria.

2. A tal fine la Regione promuove e favorisce la realizzazione, nei paesi di emigrazione, di iniziative a favore della collettività di origine calabrese, con particolare riguardo ai giovani discendenti, volte a far conoscere la storia, la cultura, le tradizioni e la realtà attuale della Calabria.

Art. 10

(Turismo etnico-identitario. Investimenti produttivi)

1. Nel quadro di una azione organica diretta al rilancio dell'immagine della Calabria, la Regione, con il coinvolgimento attivo dell'associazionismo calabrese all'estero, incentiva iniziative idonee a favorire un rinnovato interesse, specie da parte delle nuove generazioni, alla scoperta del patrimonio turistico, culturale, artistico e naturale della terra d'origine.

2. Sono altresì adottati gli interventi opportuni per far conoscere nei paesi esteri di residenza dei corregionali le nuove opportunità che si presentano in Calabria per l'effettuazione di investimenti nel campo dell'economia, della cultura e del turismo.

3. La Regione, nel rispetto degli articoli 34, 35 e 36 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, adotta provvedimenti mirati a promuovere l'offerta turistica e la commercializzazione dei prodotti tipici calabresi fra le collettività dei corregionali all'estero, nonché a suscitare l'interesse degli operatori economici stranieri per investimenti produttivi in Calabria.

4. D'intesa con le autorità locali e nel rispetto della normativa statale, la Regione provvede alla stipula di accordi con Paesi, enti, organismi esteri finalizzati allo sviluppo dei rapporti economici culturali e turistici.

Art. 11

(Informazione)

1. La Regione, ritenendo la comunicazione e l'informazione mezzo fondamentale per alimentare e mantenere vivo il rapporto dei calabresi all’estero con la realtà regionale, provvede anche conferendo specifici incarichi professionali:

a) alla edizione, redazione, pubblicazione e diffusione, di un periodico diretto ad informare i calabresi all'estero sulla attività legislativa ed amministrativa dell'ente, sulla realtà economica, sociale e culturale della Calabria e su quanto di interesse per i corregionali all'estero;

b) alla diffusione telematica tra le comunità dei calabresi all'estero di pubblicazioni a carattere multimediale;

c) alla divulgazione di opere particolarmente significative di autori calabresi;

d) alla realizzazione di un portale web dedicato alle politiche regionali per l'emigrazione e all'incontro telematico tra calabresi residenti in Calabria, in Italia e all'estero ed i loro discendenti.

Art. 12

(Riconoscimenti per produzioni artistiche,

bibliografiche e audiovisive)

1. La Regione incoraggia e riconosce iniziative di particolare rilevanza sulle tematiche delle migrazioni quali: tesi di laurea, ricerche, opere multimediali, opere d'arte e dell'ingegno prodotte da calabresi residenti in Italia o all'estero.

Art. 13

(Riconoscimenti ai cittadini di origine calabrese residenti all'estero -

Premio Calabria nel mondo)

1. Il Presidente della Giunta regionale conferisce attestati di benemerenza ai cittadini di origine calabrese che hanno operato all'estero per oltre trenta anni, onorando il nome della Calabria.

2. E' istituito, per i fini di cui al comma 1, il premio Calabria nel Mondo. Il premio, di carattere onorifico, ha cadenza annuale e può essere articolato in sezioni. Le segnalazioni sono libere e sono indirizzate all'Ufficio emigrazione presso la Regione.

3. Il premio Calabria nel Mondo è conferito a persone, fisiche o giuridiche, comunità o associazioni che si siano affermate all'estero o che abbiano significativamente dato lustro alla Calabria nel campo della cultura, delle scienze, dell'imprenditoria, dell'attività pubblica dei valori sociali.

4. La Giunta regionale stabilisce, con proprio regolamento, i criteri di selezione dei candidati al premio e le modalità per le segnalazioni.

5. L'attribuzione del riconoscimento è decisa da apposita Commissione formata da nove membri e costituita, per ciascuna edizione del premio, come segue:

a) il Presidente della Giunta regionale che la presiede o suo delegato;

b) il Presidente della Fondazione calabresi nel mondo di cui all’articolo 25;

c) due componenti designati dalla Consulta regionale;

d) quattro componenti designati secondo i criteri demandati ad apposito regolamento di Giunta regionale.

6. La segreteria della Commissione è assicurata dall'Ufficio emigrazione.

7. La consegna del riconoscimento è effettuata ai premiati in occasione di apposita cerimonia, da tenersi preferibilmente nel periodo estivo, alla presenza delle principali autorità calabresi.

8. Il riconoscimento consiste in un diploma di onore ed in una opera di alto valore simbolico appositamente realizzata per manifestare degnamente il rilievo ed il valore morale del premio.

Art. 14

(Giornata dell'emigrante calabrese nel mondo)

1. La Regione istituisce la ricorrenza denominata: “Giornata dell'emigrante calabrese nel mondo”.

2. La giornata si svolge ogni anno in un Paese differente ove sono presenti Consultori, secondo un calendario stabilito dalla Consulta dei calabresi nel mondo.

3. La ricorrenza coincide normalmente con il 2 aprile, giorno di San Francesco da Paola, e consiste in una festa nella quale vengono celebrati la cultura ed i valori dell'identità calabrese.

4. L'organizzazione della giornata è a cura delle associazioni o delle federazioni di associazioni presenti nel Paese ospitante.

TITOLO III

Associazionismo

Art. 15

(Associazionismo - Registro delle associazioni, federazioni e

confederazioni, circoli, enti e istituzioni)

1. La Regione riconosce le associazioni, gli enti e le istituzioni che abbiano una sede nel proprio territorio, che abbiano almeno duecento iscritti, e che svolgano attività culturale, ricreativa ed assistenziale da almeno un anno con carattere di continuità e senza fini di lucro, a favore dei cittadini calabresi all'estero e dei loro familiari.

2. La Regione riconosce, altresì, le associazioni ed i circoli senza fini di lucro e le aggregazioni in federazioni e confederazioni su base locale di cittadini di origine calabrese residenti in altre regioni d'Italia che abbiano almeno cinquanta iscritti, e all'estero e ne sostiene l'attività sociale e promozionale, secondo modalità e termini stabiliti dal competente Settore.

3. Presso l'ufficio competente per i problemi dell'emigrazione è istituito il Registro delle associazioni, enti, istituzioni, circoli, federazioni e confederazioni, di cui ai commi 1 e 2. Il Registro può essere articolato in sezioni distinte per categoria.

4. Il Registro di cui al comma 3 è soggetto a revisioni biennali, al fine di verificare la permanenza dei requisiti necessari per il mantenimento dell'iscrizione. All'uopo, associazioni, circoli, federazioni e confederazioni iscritte, presentano ogni due anni al Settore competente gli aggiornamenti della documentazione già presentata in fase di iscrizione.

5. In quanto compatibili, si applicano le disposizioni di cui all’ articolo 16.

Art. 16

(Confederazioni, federazioni e associazioni dei calabresi

residenti all’estero)

1. La Regione promuove, riconosce e sostiene l'associazionismo calabrese all'estero, purché senza fini di lucro, quale strumento fondamentale per la tutela dell'identità e della cultura d'origine e per il mantenimento e la valorizzazione dei rapporti con la società calabrese, raccomandando, sulla scorta di altre positive esperienze, di preferire la componente organizzativa federativa, al fine di agevolare l'interrelazione con la Regione.

2. Di norma, in ogni paese estero per il quale è previsto il Consultore di cui all’articolo 23, le singole associazioni calabresi possono costituirsi in federazione. In ogni continente le federazioni possono costituirsi in confederazione. La federazione ha estensione nazionale. La confederazione ha estensione continentale.

3. Il Presidente della Giunta regionale o suo delegato, per eccezionali casi di inconciliabilità con i vincoli geografici dettati dalle disposizioni di cui al comma 2, per motivi di peculiarità territoriale di Paesi e/o continenti interessati, a domanda può autorizzare, in deroga al comma 2, la costituzione di più federazioni all'interno dello stesso Paese.

4. Le confederazioni, federazioni e associazioni, a domanda sono iscritte al Registro di cui al precedente articolo 15. La domanda deve essere corredata da:

a) copia autenticata dell'atto costitutivo e dello statuto;

b) indicazione dell'organismo direttivo, del presidente o legale rappresentante e della sede;

c) elenco dei soci vidimato dall'autorità consolare competente per territorio, ovvero dichiarazione del Consultore attestante attività e consistenza dell'organismo richiedente.

5. Le confederazioni, federazioni e singole associazioni, ciascuna nell'ambito territoriale di propria competenza, coordinano e realizzano le iniziative e le manifestazioni dei calabresi all'estero, di concerto con i propri rappresentanti nella Consulta regionale di cui all’articolo 17, secondo le modalità di cui all'articolo 18. Ad essi, previo parere del Comitato Direttivo della Consulta di cui all’articolo 21, possono essere concessi:

a) contributi annuali per le spese di funzionamento sostenute e documentate, nella misura massima di euro 1.000,00 e comunque fino a concorrenza delle risorse disponibili;

b) contributi per attività e progetti sociali, culturali, formativi e promozionali riconosciuti qualificanti, nella misura massima di euro 2.000,00 e comunque fino a concorrenza delle risorse disponibili.

6. Le domande di contributo inerenti le attività da svolgersi nell'anno solare di riferimento, debitamente documentate, devono pervenire al competente Settore entro il 28 febbraio di ogni anno, corredate, a pena di esclusione d’ufficio, dalla seguente documentazione:

a) programma delle attività per le quali si richiede il contributo;

b) bilancio preventivo comprensivo di entrate e spese, sottoscritto dal legale rappresentante dell'associazione e contenente gli estremi di approvazione da parte degli organi statutari;

c) attestazione del numero dei soci.

7. Alle associazioni iscritte nel Registro di cui all'articolo 15, e che aderiscono alla federazione di riferimento territoriale, viene riconosciuto il diritto di precedenza nell'erogazione dei contributi regionali, rispetto alle associazioni non federate. Il medesimo diritto è riconosciuto ai contributi richiesti dalle federazioni.

8. Le spese relative ai contributi erogati sono rendicontate con idonea documentazione giustificativa vidimata dai rispettivi Consultori.

TITOLO IV

Organismi

Art. 17

(Consulta regionale dei calabresi all’estero)

1. Per l'attuazione delle finalità di cui alla presente legge la Regione si avvale della Consulta regionale dei calabresi all'estero con sede presso il Settore competente.

2. La Consulta regionale dei calabresi all'estero è organo consultivo e propositivo della Regione Calabria. E’ composta da:

a) il Presidente della Giunta regionale o suo delegato, che la presiede;

b) il Presidente della Commissione Consiliare competente in materia di Politiche Comunitarie e Relazioni Esterne;

c) un rappresentante delle Camere di Commercio, industria e artigianato, designato da Unioncamere regionale;

d) un rappresentante delle Amministrazioni provinciali, designato dall'Unione Province d'Italia (UPI) regionale;

e) un rappresentante designato dall'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia (ANCI) regionale;

f) un rappresentante delle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative, designato d’intesa dai rispettivi organi regionali;

g) un rappresentante della Direzione generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie, designato dalla stessa;

h) tre rappresentanti di Associazioni, Enti e Istituzioni dell'emigrazione, di cui all’ articolo 15, comma 1, iscritte nell'apposito Registro, designati dalle stesse;

i) trentadue cittadini calabresi residenti da almeno cinque anni all'estero, designati dalle rispettive Associazioni, Federazioni e Confederazioni iscritte al Registro di cui all’articolo 15, secondo la proporzione di seguito indicata e nel rispetto del settimo comma dell’articolo 117 della Costituzione Italiana:

(Paesi di residenza dei calabresi all'estero)

(Numero dei Consultori da nominare)

BELGIO                                                       1

FRANCIA                                         1

GERMANIA                                     1

GRAN BRETAGNA                        1

SVIZZERA                                       1

AUSTRALIA                        4

ARGENTINA                       4

COLOMBIA                         1

BRASILE                                          4

CILE                                                              1

URUGUAY                                      1

CANADA                                         4

USA                                                               4

VENEZUELA                       1

SUD AFRICA                       1

GIAPPONE                                       1

MALTA                                                        1

TOTALE                                            32

l) diciassette giovani residenti all'estero, discendenti di calabresi, con età inferiore ai trentasei anni designati dalle rispettive Associazioni, Federazioni e Confederazioni iscritte al Registro di cui all’articolo 15, secondo la proporzione di seguito indicata e nel rispetto del settimo comma dell’articolo 117 della Costituzione Italiana:

 

(Paesi di residenza dei calabresi all'estero)

(Numero dei giovani consultori da nominare)

BELGIO                                                       1

FRANCIA                                         1

GERMANIA                                     1

GRAN BRETAGNA                        1

SVIZZERA                                       1

AUSTRALIA                        1

ARGENTINA                       1

COLOMBIA                         1

BRASILE                                          1

CILE                                                             1

URUGUAY                                      1

CANADA                                         1

USA                                                              1

VENEZUELA                       1

SUD AFRICA                       1

GIAPPONE                                       1

MALTA                                                        1

TOTALE                                            17

m) tre cittadini calabresi o discendenti di calabresi residenti fuori regione nel territorio nazionale, dove maggiore è la presenza di calabresi ivi residenti, designati dalle Associazioni competenti, tenendo conto del settimo comma dell’articolo 117 della Costituzione Italiana:

n) ove gli organismi di cui alle lettere i) e l) non abbiano designato consultori o li abbiano designati in modo non conforme ai loro statuti, la Regione si avvale delle segnalazioni avanzate dalle rappresentanze diplomatiche e dagli uffici consolari e, ove costituiti, dai comitati italiani all’estero (COMITES) di cui alla legge 23 ottobre 2003, n. 286 (Norme relative alla disciplina dei Comitati degli italiani all’estero).

Art. 18

(Costituzione e funzionamento)

1. Il Presidente della Giunta regionale, all'inizio di ogni legislatura ed entro sessanta giorni dall'insediamento della stessa, costituisce con decreto la Consulta regionale dei Calabresi all’estero che dura in carica fino alla scadenza del Consiglio regionale, salvo revoca del mandato.

2. Il Presidente della Giunta regionale provvede, con proprio decreto, alla nomina ed alla sostituzione dei componenti della Consulta. La nomina a Consultore è consentita non oltre due volte consecutive.

3. Le designazioni dei Consultori da parte delle associazioni, federazioni e confederazioni sono effettuate entro trenta giorni dalla richiesta. Trascorso tale termine la Consulta sarà costituita sulla base delle designazioni ricevute, sempre che sia assicurata la nomina della maggioranza dei componenti e fatte comunque salve le successive integrazioni.

4. La Consulta elegge in seno ad essa due vice Presidenti ed il Comitato direttivo di cui al successivo articolo 21.

5. Le funzioni di segretario sono esercitate da un dipendente appartenente alla struttura competente per i problemi dell'emigrazione di categoria e di livello non inferiore a D1.

6. Le riunioni della Consulta sono valide se ad esse partecipa la maggioranza dei componenti in carica, in prima convocazione, ed almeno un quarto dei componenti in carica, in seconda convocazione.

7. Tre assenze consecutive non giustificate comportano la decadenza automatica da membro della Consulta.

8. Le deliberazioni della Consulta sono adottate a maggioranza semplice dei presenti e votanti.

9. La Consulta è convocata di norma ogni anno e ogni qualvolta lo richieda almeno un terzo dei componenti in carica.

10. La Consulta può riunirsi anche in sede e località diverse da quelle istituzionali.

11. La Consulta può costituire, in seno ad essa, commissioni d'area sub-continentale e gruppi di lavoro per l'esame di specifici problemi e per lo svolgimento di indagini e ricerche di studio. Tali organismi si riuniscono, con cadenza quadrimestrale, anche attraverso videoconferenza.

12. Ogni qualvolta sia ritenuto utile, il Presidente può autorizzare la partecipazione alle sedute della Consulta di rappresentanti di amministrazioni, enti ed associazioni interessati agli argomenti in esame, nonché esperti appositamente nominati, senza diritto di voto.

13. Il numero degli esperti nominati dal Presidente non può superare il 30 per cento del numero dei componenti la Consulta.

14. Ogni attività e iniziativa assunta dai calabresi all'estero, è concertata insieme al consultore che si avvale della collaborazione di eventuali esperti e Presidenti federali e confederali, a pena di esclusione con preclusione tassativa di qualsiasi intervento finanziario regionale afferente manifestazioni che non siano state organizzate attraverso i Consultori ovvero gli esperti e Presidenti federali ritualmente riconosciuti. La Regione individua i Consultori, gli esperti e i Presidenti federali quali unici interlocutori istituzionali, cui fanno capo tutte le associazioni, circoli, club, ecc., dei calabresi, ai fini della erogazione dei contributi della presente legge.

Art. 19

(Compiti della Consulta)

1. La Consulta regionale dei calabresi all’estero ha i seguenti compiti:

a) esprimere parere sui programmi di interventi e sulla ripartizione annuale della spesa di funzionamento di cui all’articolo 28, nonché sui relativi criteri di applicazione;

b) promuovere studi e ricerche su materie riguardanti le comunità calabresi nel mondo;

c) formulare proposte per interventi di formazione professionale, nonché di aggiornamento, di riconversione e di riqualificazione, a favore dei lavoratori rimpatriati;

d) avanzare proposte in ordine alla convocazione di conferenze regionali, interregionali e internazionali sui problemi dell'emigrazione;

e) proporre nuovi interventi di carattere culturale, sociale e di solidarietà in favore degli emigrati, dei rimpatriati, e delle loro famiglie;

f) formulare proposte sui principi generali cui debbono attenersi le Confederazioni, le Federazioni e le Associazioni dei calabresi residenti all'estero nella redazione dei rispettivi statuti;

g) esprimere parere sulla istituzione di assegni e borse di studio di cui all'articolo 7;

h) collaborare nello svolgimento delle iniziative commerciali aventi come parte principale l'Istituto nazionale per il commercio estero, ovvero le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e le altre forme associative dell'imprenditoria calabrese;

i) creare una banca dati identificativa di imprenditori, professionisti, artigiani, ecc., di identità calabrese fra emigrati e loro discendenti al fine di interscambi, sviluppo di attività economiche, promozione di più ampie relazioni fra la Calabria ed i calabresi all'estero;

j) contribuire all'elaborazione della legislazione regionale, economica e sociale avente riflessi sul mondo dell'emigrazione.

Art. 20

(Bilancio della Consulta)

1. La Consulta provvede al proprio funzionamento e all'adempimento dei propri compiti con:

a) lo stanziamento annuale disposto dalla Regione Calabria, iscritto nella pertinente unità previsionale di base dello stato di previsione;

b) gli eventuali finanziamenti disposti da altre amministrazioni locali, nazionali e comunitarie;

c) gli eventuali contributi disposti dai Paesi e dai privati ove hanno sede i Consultori.

2. La Consulta redige un bilancio ed una relazione annuale programmatica da allegare al bilancio preventivo della Regione, nonché un bilancio ed una relazione annuale sulle attività svolte, da allegare al rendiconto consuntivo della Regione.

Art. 21

(Comitato direttivo della Consulta)

1. Il Comitato direttivo della Consulta è composto dal Presidente della Consulta, che lo presiede, da due vice Presidenti e da otto componenti eletti dalla Consulta, in seno ad essa, secondo i criteri e modalità di elezione di cui all’articolo 22.

2. La durata in carica del Comitato coincide con quella della Consulta.

3. Le riunioni si svolgono prevalentemente o preferibilmente mediante videoconferenza. In tal caso, il Presidente deve verificare la presenza del numero legale, identificando personalmente ed in modo certo tutti i partecipanti collegati in videoconferenza ed assicurarsi che gli strumenti audiovisivi consentano a tutti i partecipanti di seguire, in tempo reale, la discussione ed intervenire nella trattazione degli argomenti, garantendo la contestualità dell’esame e della deliberazione. A ciascun partecipante, inoltre, dovrà essere garantita, tramite la predisposizione degli strumenti idonei, la possibilità di ricevere, trasmettere e visionare documenti. In tal caso, la riunione si considera tenuta nel luogo in cui si trovano il Presidente ed il Segretario, incaricato della redazione del verbale.

4. Il Comitato cura le attività ed assolve le funzioni delegate dalla Consulta e può essere sentito su ogni particolare aspetto relativo all'attuazione ed alla gestione della presente legge.

5. Il Comitato, in particolare:

a) sulla base dello stanziamento del bilancio regionale, esprime parere sul piano degli interventi di cui all'articolo 27, nonché i criteri per la concessione dei contributi alle associazioni;

b) cura i rapporti con gli Enti locali, regionali e statali, e con le associazioni interessate ai problemi dell'emigrazione;

c) esprime pareri, richiesti in via d'urgenza alla Consulta, salvo ratifica della stessa, nella sua prima seduta successiva;

d) svolge, su specifica delega, funzioni di rappresentanza della Consulta;

e) propone l'effettuazione di convegni, incontri, seminari, indagini ed altre iniziative interessanti il settore;

f) esprime parere obbligatorio, entro trenta giorni dalla istanza, sulle richieste di contributo presentate ai sensi dell'articolo 16, comma 5, lettere a) e b). Se il parere non perviene entro il termine stabilito, la richiesta si intende approvata.

6. Le sedute sono convocate dal Presidente con almeno venti giorni di preavviso riducibili a cinque in caso di urgenza. Alla lettera o alla e-mail di convocazione è allegata copia dell'ordine del giorno. Le sedute sono valide se è presente, in prima convocazione, almeno la metà più uno dei componenti. In seconda convocazione, è sufficiente la presenza di un terzo dei componenti. Le decisioni sono assunte a maggioranza semplice dei presenti e votanti, in caso di parità il voto del Presidente è determinante per la decisione.

7. Il Presidente, quando lo ritiene utile, può far intervenire alle sedute, senza diritto di voto, rappresentanti di amministrazioni ed enti interessati ai problemi del settore, dirigenti regionali ed esperti.

8. Il segretario della Consulta verbalizza le sedute.

Art. 22

(Elezione dei vice Presidenti e del Comitato direttivo)

1. Nella seduta di insediamento della Consulta sono eletti:

a) due vice Presidenti, di cui uno eletto tra i consultori junior;

b) otto componenti del Comitato direttivo della Consulta, di cui sei residenti all’estero, e tra questi tre consultori junior, e due residenti in Italia;

2. Per la elezione di ciascun vice Presidente, i Consultori possono esprimere una sola preferenza. Risultano eletti i due Consultori che hanno ottenuto il maggior numero di voti.

3. Per la elezione del Comitato direttivo, ogni Consultore, in due distinte votazioni, potrà esprimere sino ad un massimo di tre preferenze per eleggere due consultori senior ed uno consultore junior residenti all'estero ed una preferenza per eleggere i consultori residenti in Italia. Risultano eletti i Consultori che avranno ottenuto il maggior numero di voti.

4. Alle elezioni partecipano tutti i componenti della Consulta.

Art. 23

(Consultori all'estero)

1. Per la definizione e l'attuazione degli interventi a favore dei calabresi all'estero, la Regione si avvale della collaborazione di Consultori, scelti ai sensi dell'articolo 17 fra persone aventi i requisiti di cui all'articolo 3 con esperienze nell'ambito dell'associazionismo fra emigrati, degli organismi rappresentativi dell'emigrazione calabrese, del volontariato, del lavoro, delle professioni e della cultura.

2. Per la scelta dei consultori possono avanzare segnalazioni gli organismi associativi, di primo e di secondo grado di cui all'articolo 16, le rappresentanze diplomatiche e gli Uffici consolari e, ove costituiti, i Comitati italiani all'estero (COMITES) di cui alla legge 23 ottobre 2003, n. 286 (Norme relative alla disciplina dei Comitati degli italiani all’estero).

3. Le segnalazioni sono effettuate entro sessanta giorni dall'insediamento della Giunta regionale. Trascorso tale termine, il Presidente nomina i Consultori sulla base delle segnalazioni pervenute e, in mancanza, il Presidente provvede, comunque, alla nomina dei consultori.

4. La competenza del Consultore è riferita al territorio o parti del territorio nel suo Paese di residenza, sentiti gli organismi associativi iscritti al registro di cui all'articolo 15, comma 3 e, ove occorra, può essere estesa ad altri paesi.

5. Della nomina dei consultori è data comunicazione al Ministero degli Affari esteri, Direzione generale per gli italiani all'estero e le politiche emigratorie, al Consiglio generale degli italiani all'estero (CGIE) e alle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane nei paesi rientranti nell'area di competenza dei Consultori stessi.

6. L'attività dei Consultori è svolta a titolo di volontariato ed è coordinata dal Settore competente.

7. Il Consultore all'estero, d'intesa con gli Organismi associativi locali, coordina tutte le attività e le richieste di contributi delle singole associazioni, delle federazioni e delle confederazioni e si raccorda, altresì, con i membri eletti del locale COMITES.

Art. 24

(Compiti del Consultore)

1. Il Consultore è il referente della Regione nell'area di competenza assegnategli in cui rappresenta le esigenze e le istanze delle collettività calabresi ed opera su mandato della Regione per la realizzazione delle finalità di cui alla presente legge. In particolare:

a) mantiene i rapporti con gli emigrati calabresi e con le loro associazioni, con gli organismi rappresentativi dell'emigrazione italiana, con le autorità locali, con le rappresentanze diplomatiche, con gli uffici consolari italiani e con gli istituti italiani di cultura;

b) contribuisce alla formulazione e all'attuazione degli interventi della Regione, nonché alla verifica di congruità e di efficacia degli interventi stessi e delle relative spese da sostenersi all'estero;

c) entro il 31 gennaio di ogni anno presenta al Settore competente una relazione dettagliata in ordine all'attività svolta e sullo stato delle collettività calabresi che rappresenta.

2. Il Consultore ha diritto di conoscere, presso gli Assessorati, i Dipartimenti ed i Settori della Regione, gli Enti Strumentali e le Fondazioni regionali, le iniziative, i progetti e le attività che esse svolgono o intendono svolgere all'estero.

Art. 25

(Fondazione dei calabresi nel mondo)

1. La Regione Calabria, in attuazione dei propri principi statutari e nel rispetto delle proprie competenze, anche con riferimento agli aspetti richiamati nella presente legge, in quanto coerenti, si avvale della Fondazione dei calabresi nel mondo, organismo in house per la programmazione, l'attuazione e la gestione, anche a valere sulle risorse finanziarie della programmazione operativa cofinanziata dai fondi strutturali comunitari, di interventi finalizzati allo sviluppo ed al consolidamento delle relazioni sociali, economiche, produttive, istituzionali e culturali con le comunità di calabresi residenti all'estero istituite con legge regionale 12 giugno 2009, n. 19 “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2009 – Articolo 3, comma 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8)” e legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47 “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2012 – Articolo 3, comma 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8)”.

2. La Fondazione non ha scopo di lucro, opera orientando ogni sua attività alla crescita ed allo sviluppo del territorio calabrese agendo nell'esclusivo recepimento degli indirizzi strategici ed operativi emanati dalla Regione Calabria nello svolgimento delle attività previste dal proprio statuto approvato dalla Giunta regionale.

3. La Fondazione dei calabresi nel mondo presenta alla Giunta regionale che lo approva, un piano delle attività articolato in azioni ed interventi.

TITOLO V

Disposizioni finali

Art. 26

(Coordinamento)

1. Il Presidente della Giunta regionale o suo delegato, d'intesa con gli Assessori al turismo, all'industria, commercio ed artigianato, assume idonee iniziative commerciali, turistiche e culturali tese al raggiungimento dei mercati esteri. La Regione sostiene i costi finanziari di manifestazioni gastronomiche, artigianali e turistico-culturali anche al fine di favorire ed incrementare il turismo etnico-identitario.

Art. 27

(Piano annuale degli interventi)

1. La Giunta regionale, previo parere della Consulta, sentita la Commissione consiliare competente, approva entro il 31 luglio di ogni anno, il piano annuale per la realizzazione degli interventi previsti nella presente legge.

2. Il Piano annuale individua:

a) i criteri e le modalità per l'attuazione degli interventi da realizzarsi direttamente dalla Regione, mediante forme di partenariato con altre istituzioni o in collaborazione con le associazioni dotate della necessaria capacità ed esperienza;

b) la misura, i criteri e le modalità per l'assegnazione dei contributi alle associazioni e federazioni di cui al Titolo III;

c) le aree geografiche, le modalità organizzative e di partecipazione dei Consultori inerenti l'attuazione degli interventi;

d) le modalità per la verifica dello stato di attuazione dei programmi e per l'eventuale revoca dei finanziamenti e contributi.

3. Se la Commissione consiliare non provvede entro trenta giorni dalla data di acquisizione della richiesta, il parere si intende favorevolmente acquisito.

4. Con il piano annuale è disposto il riparto di massima della spesa e sono stabiliti i criteri di attuazione.

5. Gli interventi previsti dalla presente legge sono deliberati dalla Giunta regionale, su proposta del Presidente o suo delegato ai problemi dell'emigrazione.

Art. 28

(Spese per il funzionamento della Consulta e della Fondazione)

1. La Regione provvede alle spese per il funzionamento della Consulta e del Comitato direttivo, nonché della Fondazione, per l’assolvimento dei compiti ad essi assegnati dalla presente legge, con i fondi stanziati nelle unità previsionali di base e nei relativi capitoli del bilancio regionale.

2. La Giunta regionale, annualmente, provvede alla quantificazione delle risorse necessarie per il funzionamento della Consulta e della Fondazione individuando, altresì, le tipologie delle spese finanziabili.

3. Ai componenti della Consulta residenti all’estero, per la partecipazione alle riunioni della Consulta e del Comitato direttivo, nonché per le missioni svolte nell'ambito della carica di Consultore, è corrisposto un rimborso spese definito con regolamento della Giunta regionale, da emanarsi entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge. Il regolamento disciplina, altresì, i compensi ed i rimborsi spettanti ai componenti della Consulta per la partecipazione ad incontri, convegni, seminari e conferenze e l'ammontare del rimborso delle spese.

Art. 29

(Accertamenti)

1. Il Settore competente per i problemi dell'emigrazione effettua periodici accertamenti sull'impiego dei fondi erogati ai sensi della presente legge.

Art. 30

(Norma finanziaria)

1. Agli oneri derivanti dall’applicazione della presente legge, quantificati per l’anno 2012 in euro 280.000,00, si fa fronte con le risorse finanziarie allocate all’UPB 6.2.01.06 dello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione.

2. Per gli anni successivi le spese derivanti dalle disposizioni di cui alla presente legge sono realizzate annualmente nei limiti degli stanziamenti a tal fine previsti dalla legge di approvazione del bilancio regionale e dall'apposita legge finanziaria che l'accompagna.

3. Agli oneri di parte corrente derivanti dall’attuazione dell’articolo 4, quantificati in euro 50.000,00 si provvede, in conformità con il principio della competenza finanziaria, alla relativa iscrizione nel bilancio pluriennale 2013-2015. Alla relativa copertura si provvede con l’utilizzo dei fondi speciali di parte corrente.

Art. 31

(Abrogazioni)

1. Sono abrogate:

1) la legge regionale 9 aprile 1990, n. 17;

2) la legge regionale 29 dicembre 2004, n. 33;

3) la legge regionale 20 luglio 2009, n. 22

4) l’articolo 53 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47.

Art. 32

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Ordine del giorno numero 85 del 29.10.2012 a firma del consigliere Caputo “Sul riconoscimento dello status di malattia rara alla sensibilità chimica multipla (MCS)”

“Il Consiglio regionale

premesso che:

la Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla, in inglese Multiple Chemical Sensitivity (MCS), secondo la definizione che ne dà il National Institute of Environmental Health Sciences statunitense, è una patologia che si manifesta con una progressiva e crescente intolleranza nei confronti di sostanze chimiche di varia origine, soprattutto se volatili;

la MCS colpisce molte persone, anche in Calabria, ed è causa di moltissime patologie disabilitanti che interessano vari sistemi fisiologici;

la MCS è irreversibile, progressiva e non esiste, al momento, una cura per il ritorno allo stato originario di tolleranza (stadio 0);

le cause di questa malattia sono tuttora sconosciute e la comunità medica sta conducendo diverse ricerche sulle cause e sui possibili strumenti a disposizione per la diagnosi certa della patologia;

ad oggi, il sistema sanitario nazionale non prevede alcuna forma di riconoscimento e non esistono per essa adeguati protocolli clinico-assistenziali;

in Italia solo quattro amministrazioni regionali hanno riconosciuto la MCS come malattia rara: Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio e Toscana. Successivamente la Toscana ha revocato il riconoscimento, mentre il Lazio ha emesso linee-guida per il trattamento di pazienti affetti da MCS e ne ha previsto un Centro di Riferimento (DGR n. 175 del 22 marzo 2010). Tale centro è stato istituito presso il Dipartimento di Fisiopatologia Medica del Policlinico Umberto I di Roma ed è diretto dal Prof. Giuseppe Genovesi. La Regione Emilia Romagna ha istituito un ambulatorio presso l’Azienda ospedaliera-universitaria di Bologna che garantisce l’accoglienza, la diagnosi differenziale e la cura dei pazienti che presentano sintomi di intolleranza a sostanze chimiche, nel rispetto delle necessarie forme di sicurezza e di garanzia scientifica;

il DM Sanità del 18.05.2001 n. 279, ha approvato il Regolamento di istituzione della rete nazionale delle malattie rare;

la Deliberazione della Giunta regionale 4 agosto 2003, n. 610, ha istituito la Rete Regionale per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi e la terapia delle malattie rare;

la Deliberazione della Giunta regionale del 30 maggio 2008, n. 389, ha approvato il Progetto Regionale di Istituzione ed attivazione del Registro Regionale delle Malattie Rare (RRMR);

la Deliberazione della Giunta regionale del 20 maggio 2011, n. 178 e la successiva Deliberazione n. 57 del 16 febbraio 2012 hanno aggiornato la Rete Regionale per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi e la terapia delle Malattie Rare;

Impegna

la Giunta regionale a riconoscere lo status di “malattia rara” alla sensibilità chimica multipla (MCS);

a istruire le unità di pronto soccorso al fine di adottare il protocollo di accoglienza e di pronto soccorso per garantire i Livelli di Assistenza anche a chi è affetto da MCS;

a prevedere misure di sostegno per la realizzazione di prestazioni e servizi assistenziali a favore dei soggetti affetti da MCS.”