La seduta è aperta, si dia lettura del verbale della seduta precedente.
Legge il verbale
della seduta precedente.
(E’ approvato)
PRESIDENTE
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Legge le interrogazioni presentate alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Morelli. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. La città di Reggio Calabria e
Mi riferisco in particolare a ciò che è successo pochi
giorni or sono al Procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria, dottor
Pignatone, e ad alcuni magistrati che operano in Calabria per contrastare la
lotta alla mafia e al malaffare.
Chiedo, pertanto, l’inserimento all’ordine del giorno di una mozione testé presentata.
(Interruzione)
PRESIDENTE
Può continuare, onorevole Morelli. Ne ha
facoltà.
Signor Presidente, mi ripeto per
lei.
Dicevo che
Pertanto, chiedo l’inserimento all’ordine
del giorno di una mozione che le presento.
PRESIDENTE
L’ha già preparata, onorevole Morelli?
Sì, signor Presidente.
PRESIDENTE
Provvediamo a fare le fotocopie, allora, così la distribuiremo ai consiglieri.
Considerata la particolare situazione, il momento, ne chiederei l’inserimento odierno all’ordine del giorno. Grazie.
PRESIDENTE
Non ci sono interventi, quindi, possiamo votare l’inserimento all’ordine del giorno della proposta dell’onorevole Morelli.
(Il Consiglio approva)
La mozione è inserita all’ordine del giorno all’unanimità.
Vorremmo leggere la mozione, signor Presidente, perché immagino che l’onorevole Morelli faccia proposte per rafforzare l’attività investigativa, per intercettare…
PRESIDENTE
Onorevole Bova, mi scusi…
No, siccome sembrava che la volesse illustrare…
PRESIDENTE
Onorevole Bova, lei chiede di intervenire? Le do la parola. Avviamo un dibattito ordinato in Aula.
Prego, onorevole Bova, ha facoltà di parlare.
Ho chiesto di
intervenire perché vorremmo avere la copia
della mozione. Immagino che oltre ai sentimenti di solidarietà,
il nostro collega proponga delle iniziative
che rafforzino le potenzialità investigative della magistratura, intercettazioni e quant’altro. O no?
Presidente, è una mozione che attiene nello specifico al contrasto all’attività criminale ed alla lotta al malaffare e alla mafia. Vi sono anche delle iniziative attinenti, non in modo esaustivo ma esemplificativo.
Comunque, le copie stanno per essere fatte ed il Presidente Bova potrà sicuramente integrarle per apportare tutti i contributi ritenuti utili ed opportuni. Grazie.
PRESIDENTE
Bene. Proseguiamo con l’ordine del giorno.
PRESIDENTE
Al primo punto all’ordine del giorno c’è la questione che riguarda la riduzione dei costi della politica.
Prima di dare la parola al Presidente della Giunta, volevo comunicare all’Aula che l’Ufficio di Presidenza ha approvato, nei giorni scorsi, una delibera che è stata sottoposta anche all’esame della Conferenza dei capigruppo.
In questa delibera, sostanzialmente, è prevista una
riduzione della spesa in riferimento alle indennità
accessorie spettanti ai consiglieri regionali
ed al finanziamento dei gruppi regionali.
L’Ufficio di Presidenza, alla unanimità, ha deliberato di ridurre del 10 per cento le spese per il finanziamento ed il funzionamento dei
gruppi consiliari e del 25 per cento
gli accessi dei consiglieri regionali, passando da un numero di 20 accessi a 15.
Queste economie di spesa, pari a
circa 1 milione 250 mila euro, saranno destinate al
finanziamento della legge n. 1 del 2004 che è la legge delle politiche
regionali sulla famiglia.
E’ un primo passo importante che
dà seguito anche alla norma, approvata nella prima seduta di Consiglio
regionale, sull’istituto della supplenza degli assessori. Sostanzialmente anche
con quella norma si è provveduto ad un taglio dei costi ed al contenimento
della spesa.
Questa delibera
fa seguito, ancora, anche all’ultimo provvedimento
di legge che il precedente Consiglio regionale ha approvato all’unanimità riguardante
il finanziamento e la composizione delle strutture speciali.
Dovranno essere inseriti nelle
strutture speciali, dipendenti del Consiglio regionale. Peraltro, oggi abbiamo
augurato buon lavoro ai nuovi assunti del Consiglio regionale che prenderanno servizio da domani, 1° giugno.
Ho voluto, in via preliminare, rendere
edotti i consiglieri regionali di questo provvedimento che l’Ufficio di
Presidenza ha assunto e che, di fatto, dà avvio alla discussione del punto oggi
all’ordine del giorno, cioè la riduzione dei costi
della politica.
Questo provvedimento che abbiamo
approvato, entrerà in vigore dal prossimo mese, dal 1° di giugno, e va nella direzione del contenimento dei costi.
Darei la parola al Presidente della
Giunta, onorevole Scopelliti per il suo intervento.
Intervengo, cari
colleghi, per ringraziare il Presidente e l’Ufficio di Presidenza per aver recepito
la proposta che era emersa nella seduta precedente, in cui chiedevo, appunto, di mettere in campo
un impegno straordinario da parte di tutti noi
per realizzare una serie di tagli ai costi della politica. Mi sembrava
opportuno e necessario visto il momento particolare che si vive
e visto anche l’indirizzo che noi abbiamo assunto fin dall’inizio di questa
nuova esperienza regionale.
Credo che
C’è, quindi, un impegno su base quinquennale e siamo in attesa tutti, perché c’è la certezza fondata che
ulteriori tagli arriveranno ed andranno ad incidere anche sulle indennità dei consiglieri
regionali, della Giunta e del Consiglio, rispetto all’andamento e all’indirizzo
che il Governo nazionale ha assunto.
Da una parte, quindi, andiamo ad incidere su un versante
con i tagli ai costi della politica che abbiamo fortemente voluto e dall’altra
si va ad incidere su un progetto, un percorso che nasce a livello nazionale e
che, quindi, è espressione di una direttiva e di una norma che sarà quella nazionale.
Farei anche un’altra riflessione perché noi stiamo, Presidente…
(Interruzione)
Ha ragione l’onorevole Principe…
(Interruzione)
Abolendo le automobili in dotazione della Giunta
ogni 15 giorni vanno in riparazione, stranamente. Abbiamo chiesto di vendere
una macchina perché ne basta una sola . E’ un
malcostume che esiste.
Dicevo, Presidente, che secondo me
bisogna guardare questa scelta in prospettiva.
L’ intervento mirato da parte del governo sarà un
ulteriore altro taglio ai costi della politica.
Stiamo anche elaborando un percorso legato agli ulteriori tagli all’interno delle strutture, cominciando dai
direttori generali.
E’ un provvedimento che stiamo valutando ma che, ovviamente,
impegnerà non soltanto
Abbiamo ipotizzato – ma questo
è ovviamente prematuro – una rivisitazione di tutti gli enti che ci sono
all’interno della Regione, esaminandone in particolare alcuni che, a mio
giudizio, non hanno una grande funzione strategica e non sono funzionali agli
obiettivi che si propone una politica innovativa.
Anche su questo, se non provvederà il Governo nazionale,
andremo a studiare una serie di interventi - ma c’è
bisogno di tempo - per ipotizzare un cammino diverso e dare risposte rispetto
ad enti che non hanno una funzione strategica e che, quindi, non sono
funzionali ad un progetto di sviluppo e di crescita della Regione.
Questo sarà un altro tema che nelle prossime settimane andremo a verificare.
Credo, inoltre, che sia opportuno, Presidente, - se
l’Aula lo riterrà - inserire all’ordine del giorno la proposta che lei ha
poc’anzi citato ed anche il provvedimento che
Tra l’altro vorrei
aggiungere, caro Presidente, che non c’è uno
straccio di documento della Commissione
competente, non ci sono domande, non ci sono
richieste. Non c’è un verbale da cui si evinca in
maniera chiara la proposta che il Consiglio ha
approvato.
Siamo di fronte ad un
provvedimento – in piena campagna
elettorale – per il quale sono state beneficiate
varie associazioni. Ad esempio compare, bellissima,
un’associazione che fa del moralismo nella città di Reggio Calabria come
l’associazione “Ethos” che riceve un contributo di 8
mila euro. Non sappiamo a che cosa siano serviti o a cosa
dovevano servire quei fondi.
Dico
questa per esempio e per testimoniare che questa è una stagione – a mio
giudizio – a cui bisogna mettere la parola fine. Possono gli esecutivi e le
assemblee elargire finanziamenti e contributi a sostegno ed a supporto di azioni mirate, cioè di azioni tese a dare ai territori,
comunque, una visibilità; a promuovere iniziative di un certo spessore quando
ci sono eventi ed iniziative che hanno una ricaduta funzionale alla crescita ed
allo sviluppo della nostra comunità.
Credo che
questo sia un provvedimento, indipendentemente
dal fatto che appartenga alla precedente consiliatura,
che qualifica l’azione di un’amministrazione.
Penso che
anziché devolvere quattro milioni di euro – e qui adesso avevo un malloppo, un libriccino
così di circa 400-600 finanziamenti sul territorio regionale
–, sia più corretto metterli a disposizione della legge regionale sulla
famiglia, consentendoci di operare un’azione mirata rispetto ad un provvedimento
del 2004 che non ha avuto, purtroppo, seguito in un momento particolare come
quello che vive oggi
La invito,
caro Presidente, se ci sono le condizioni, ad interpellare i colleghi
consiglieri per procedere su questo versante, altrimenti di mettere all’ordine
del giorno della prossima seduta questo provvedimento.
Ha
chiesto di parlare l’onorevole Chiappetta. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente, onorevoli colleghi, parto in queste mie brevi
considerazioni dalla fine, da quella che è stata la proposta del Presidente
della Giunta regionale, onorevole Scopelliti,
rispetto alla necessità di dare un ulteriore segnale
di buonsenso ad inizio legislatura, per come l’ha definito il Presidente Scopelliti
stesso.
Una iniziativa di qualità, finalizzata a creare condizioni di
quella che io definisco la vivibilità democratica nel territorio calabrese.
Per quel che mi riguarda – parlo,
naturalmente, a livello personale – esprimo il più convinto parere favorevole
rispetto all’introduzione all’ordine del giorno - già sin da questa prima
seduta del Consiglio regionale - del provvedimento, finalizzandolo - così per
come ha detto il Presidente Scopelliti -
a corroborare ulteriormente una politica delle famiglie, soprattutto in una
fase difficile qual è quella che attraversiamo, rispetto alla quale nessuno non
solo non deve tirarsi indietro, ma ognuno di noi deve assumere piena
consapevolezza rispetto alla capacità di incidere sul tessuto
sociale di questo nostro territorio.
Ritorno, Presidente, a quello che è il primo punto all’ordine del giorno dei lavori
del Consiglio e rispetto
anche ad una sorta di dichiarazione di intenti che c’era stata in precedenza e
che trova una sorta di fondamento in questo punto all’ordine del giorno, qualche
considerazione prendendo spunto dal contenuto della proposta, vorrei
esplicitarla. Anche perché, non essendo intervenuto in occasione dell’ultima
riunione del Consiglio regionale, allorquando si è discusso delle linee
programmatiche dell’amministrazione Scopelliti,
approfitto per effettuare qualche brevissima riflessione.
Brevemente, plaudo ed esprimo apprezzamento
rispetto a quella che è la proposta di cui stiamo discutendo: il taglio degli
appannaggi, che – ripeto – segna una inversione di
rotta significativa e rilevante anche rispetto a quel che è accaduto nel
passato. Proposta, fra l’altro, prodromica a quella
che scaturirà dal provvedimento già all’ordine del giorno del Parlamento italiano
e che, a cascata, produrrà anche degli effetti così come preannunciato dal Presidente
Scopelliti.
Io credo e sono convinto che sia importante, Presidente
- e non in termini di liquidità perché naturalmente non parliamo di grosse
cifre -, la proposta che stiamo discutendo; come un vero e proprio apripista di
una mentalità nuova, diversa ed innovativa, perché non vi è dubbio che da parte
– io sono convinto – dell’intero Consiglio regionale e non della sola maggioranza,
sia ormai maturata la consapevolezza della necessità di disboscare la giungla
delle spese anche burocratiche, partendo da qui per rifare una sorta di architettura morale della nostra Regione.
Ecco perché, l’ho detto un attimo fa, non è tanto la
consistenza dei risparmi - che servono comunque anche
a creare condizioni diverse, anche rispetto ad un settore importante e
trascurato in passato, qual è quello della politica della famiglia -, ma,
soprattutto, credo sia una esigenza perché viene introdotta oggi in Consiglio
regionale una necessità, che - sono convinto, non viene solo da parte del Presidente
Scopelliti o del suo Esecutivo o da parte della maggioranza che lo sorregge, ma
credo e anzi ne sono certo -, non può che essere appannaggio dell’intero Consiglio
regionale.
Allora qual è la necessità? Quella di
coniugare il rigore con l’equità e con il sostegno allo sviluppo.
Allora, utilizziamo questo momento di confronto - qual è
quello del quale stiamo parlando in questo momento - per tagliare i costi della
politica, ripeto, non in maniera significativamente rilevante - come ho detto
prima e per come credo sia opinione di tutti-, ma soprattutto per dare un
segnale importante che va nella direzione auspicata, chiedendo a tutti i
cittadini della Calabria, in aderenza a quel che sta accadendo anche a livello
di Paese, dei sacrifici che non possono non essere compensati anche da quelli
che, in prima istanza, l’intero Consiglio regionale
fa.
Anche per la
destinazione, io esprimo un apprezzamento
ed un plauso, naturalmente,
non solo a chi ha voluto questo provvedimento, quindi alla maggioranza che governa
Perché,
vedete, la destinazione di queste cifre in favore di una politica della
famiglia non solo va nel solco di una direzione
auspicata e di una strada che viene tracciata, ma credo ci sia anche
convergenza rispetto a quella che è stata definita di recente per la
sessantunesima Assemblea dei Vescovi da parte del Presidente della conferenza italiana, Cardinal Bagnasco.
Perché che ha detto il cardinale Bagnasco?
L’ho evidenziato e scritto per evitare che possa
dimenticare rispetto a quello che è stato il suo pensiero.
Ha detto che di fronte ad una
crisi epocale sorprendentemente tenace, serve un impegno comune di ogni parte
politica.
Soprattutto occorre affrontare efficacemente l’emergenza
lavoro attivandosi – ed è qui il senso della proposta che noi stiamo
accingendoci ad approvare – per una politica della famiglia in Calabria senza
la quale il Paese andrà incontro ad un lento suicidio demografico.
Ecco, allora, l’auspicio da parte del sottoscritto – l’ho formulato anche prima, rispetto ai colleghi della minoranza
- che maggioranza e minoranza si assumano delle responsabilità, pur nella
diversità dei ruoli stabiliti dal corpo elettorale, di fronte alle evidenti
difficoltà che in questo momento
Dicevo che di fronte alle evidenti
difficoltà, non v’è dubbio che ognuno di noi nella pienezza del ruolo e della
funzione, ma soprattutto dello status
giuridico di cittadino calabrese, non può non assumersi la responsabilità di
rendere possibile – ed io questo lo auspico – l’apertura anche di un clima
politico nuovo. Questa esortazione, questo messaggio viene
indirizzato anche alle minoranze.
Vedete, un clima politico nuovo, non all’insegna di una politica
fatta di inciuci o di trasversalismi,
ma, al contrario, fondata su un confronto costruttivo sui principali provvedimenti
per il superamento delle emergenze e sulle riforme.
Anche perché ha detto bene il Presidente Scopelliti -
non più tardi di qualche attimo fa nel corso del suo intervento, che è stato
corroborativo dell’intervento del Presidente Talarico – sono in fase di elaborazione altri percorsi similari; è in fase di
rivisitazione anche tutto ciò che attiene una rimodulazione degli enti, delle
società partecipate dalla Regione Calabria.
Io sono convinto che questa, credo, sia veramente la
politica del fare.
Oggi fra lacci, lacciuoli,
vincoli, impedimenti di vario genere e accordi si fa di tutto pur di non far niente.
Ecco perché le riforme in tale contesto
non solo sono assolutamente necessarie, ma anche urgenti e condivisibili,
soprattutto in un’epoca qual è quella in cui viviamo, in cui la velocità e
l’intensità dei cambiamenti economici richiede – caro Presidente Scopelliti –
un’analoga rapidità ed un’analoga capacità decisionale.
Qui viene tirata in ballo, Presidente
Talarico e onorevoli colleghi, la responsabilità delle classi dirigenti.
Vedete, dove si parla di classi dirigenti non ci si può
limitare ad evidenziare solo la classe politica, ma non può non considerarsi
l’accezione più ampia possibile del termine, intendendosi tutti coloro che concorrono e contribuiscono alla formazione di
una cultura, la classe dirigente politica, sociale, imprenditoriale.
La responsabilità delle classi dirigenti deve emergere
con forza dovendo sentire ed operare come forza
trainante, facendo recuperare forza e dignità alla politica che mai come in
questo momento ha bisogno di posizioni ideali, di progetti, di visioni e di
contenuti.
Ecco perché, Presidente Scopelliti, l’auspicio che
faccio a lei nella sua qualità di massimo rappresentante della Regione Calabria
è soprattutto di creare le condizioni non solo
affinché si apra una nuova fase, qual è quella che lei ha avviato e che io
definisco la vivibilità democratica in Calabria, ma anche in occasione dei
prossimi appuntamenti.
Mi riferisco, soprattutto, alla prossima legge finanziaria,
Presidente, che si spera possa arrivare in Aula per
essere discussa ed approvata entro i termini previsti, così per come non è
accaduto quasi mai o, addirittura, mai in passato. Varare cioè,
Presidente, la prossima finanziaria in chiave etica contro l’uso distorto del
denaro pubblico, anche in vista delle prossime sfide federalistiche.
Solo per un attimo - perché ho avuto modo di leggere nei
giornali qualche giorno fa – faccio mio l’appello che
ha fatto l’assessore al bilancio e alla programmazione economica, Mancini, a
proposito, giustamente, della necessità di recuperare, ritardi, omissioni e
negligenze del passato anche in previsione ormai della operatività nelle altre Regioni
– e quindi anche nella Regione Calabria – del federalismo demaniale, rispetto
anche ai dati che lei ha evidenziato e che io ho riportato.
Un patrimonio scomparso, ha usato questa
espressione. Ha parlato di 2 miliardi e mezzo di proprietà immobiliari
inventariate per soli 100 milioni.
Ecco perché, assessore Mancini,
sicuramente la sosterremo in questo suo progetto. Sosterremo il Presidente Scopelliti
in questo progetto di valorizzazione non solo dei beni che deve
essere prodromico a tutto il resto, ma per creare
condizioni diverse in questa Calabria, facendo recuperare anche al Consiglio
regionale – cosa che probabilmente non c’è stata in passato e per la quale da
parte mia non può che esserci auspicio – la dignità di massima Assemblea
legislativa. Grazie.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare l’onorevole Bova. Ne ha facoltà.
Credo, signor Presidente e consiglieri, che su questo punto del taglio dei costi possiamo chiuderla rapidamente.
Personalmente, avevo anticipato un orientamento
nel dibattito sulle dichiarazioni programmatiche del Presidente
della Giunta ed abbiamo confermato lo stesso
orientamento positivo nella Conferenza dei gruppi.
All’onorevole
Chiappetta voglio dire con molta semplicità una cosa.
Se lui enfatizza tanto un taglio di 1 milione 250 mila
euro, credo che non possa dimenticare un taglio 10 volte più grande che abbiamo
operato, tutti assieme, nella passata legislatura.
(Interruzione)
Si fermi, lo dico per due ragioni.
(Interruzione)
Io faccio delle affermazioni, poi parlo degli atti, sin
dall’inizio della legislatura.
Lo dico perché
in questo Consiglio proprio questo argomento non si
può agitare come una scimitarra perché è un argomento privo di fondamento e perché
sanno i colleghi che anche su questa questione del taglio degli accessi, io personalmente, l’ho posto più volte alla Conferenza
dei gruppi e, per un rapporto con i gruppi di minoranza, su questo punto non ho
forzato.
Quindi
usiamo un tema, ma sobrio come merita
Quindi rapidamente votiamo, votiamo con serietà ma
chiudiamola con gli spot.
Purtroppo, in
generale, il nostro Paese ha la situazione che
ha, anche il lessico del Presidente del Consiglio dei Ministri non
è quello di qualche mese fa. Miracoli in giro non se ne vedono e al di là dell’attenzione con cui ancora oggi – magari sarà
distratto - il collega Chiappetta sottolinea la
parola chiave “federalismo”, tutte queste virtù salvifiche non poteva e non può
averle il federalismo rispetto alla nostra realtà.
Stiamo
con i piedi per terra. E’ giusto che chi ha di più, non con gli enunciati ma con la pratica, dia di più; ma riteniamo e
facciamo un confronto e da questo punto di
vista ciascuno ha la propria responsabilità su temi che, mi auguro, in
qualche maniera consentano di correggere il verso delle cose nella nostra Regione.
Ad
esempio, mi dispiace non aver potuto ascoltare la conferenza stampa, credo che
ci sia stata, l’aveva annunciato stamattina attraverso
i giornali l’assessore Capua, perché lì – ed io l’avevo sottolineato
nell’intervento del Presidente della Regione – c’è uno dei punti su cui in
qualche maniera, fermo restando che non è questo livello che crea lo sviluppo
ma lo può stimolare, ci possono essere politiche pubbliche, politiche regionali
che, rispetto ai sistemi locali a partire da Gioia Tauro
possano in qualche maniera incidere e fare in modo, certo non da soli, che il
verso cambi.
Io
capisco che quando ci sono provvedimenti iniqui, ingiusti ed inaccettabili
tutti noi, a partire dal Presidente della Regione, ci
si pronunci, mi riferisco alla vicenda e alla questione del pedaggio sulla A3.
Ma rimane
un dato inoppugnabile: in assenza di una politica adeguata, seria e coerente
sulle grandi infrastrutture è difficile che
un territorio isolato come il nostro decolli e vada da
qualche altro posto.
Perché sto ripetendo tutto ciò? Per sottolineare le cose come stanno e per dire che abbiamo
bisogno in tempi brevi di proposte e di progetti che ci consentano di non
continuare con l’atteggiamento degli spot.
Sono molto interessato ad ascoltare proposte che, come
dire, modificano in senso strutturale l’utilizzo della quota di spese che noi
abbiamo. In qualche maniera una riforma vera del bilancio della Regione, di
vedere come si assumono priorità, come si destinano risorse pubbliche, come in
qualche maniera, al di là degli enunciati su cui tutti
siamo bravi si dia un sostegno a quell’impresa, a quell’attività, a quelle
azioni che possono non solo essere meritevoli di finanziamento ma che contribuiscono
a costruire quello che noi chiamiamo il bene comune, politiche di sviluppo ecc.
E dentro questo, è di estremo interesse vedere come si
interviene sugli enti, sui carrozzoni e su tutto il resto in maniera che una
buona volta – per lo meno gradualmente
– su alcune questioni noi possiamo dire di aver cambiato registro.
Capisco e non voglio
far propaganda che queste cose, purtroppo, non le decidono solo le elezioni perché queste sanciscono giustamente e democraticamente chi ha vinto,
ma dentro il voto – lo ripetevo l’altra volta, anche nel voto che assegna una grande vittoria ad una delle coalizioni – a volte ci sono
interessi che sono opposti.
Voglio dire che una minoranza avveduta come quella di cui mi sento
di far parte può essere decisiva nel momento in cui si esce da quel terreno e
si sottolineano attraverso leggi, provvedimenti ed atti politiche pubbliche in
cui si sceglie di andare in una direzione.
Non sottovalutatelo
questo rispetto alle resistenze che abbiamo sempre avuto in Calabria. Se questo è, un atteggiamento
da parte di tutti più rigoroso non è tanto e solo una richiesta ma è anche
bisogno di un confronto che avvenga su posizioni che
hanno pari dignità.
Proprio per questo
nel momento in cui sottolineo ed approvo provvedimenti
di taglio, faccio una osservazione formale e sostanziale alla richiesta che fa
il Presidente della Giunta
sulla base di una delibera di Giunta, circa una delibera assunta dal Consiglio regionale precedente.
Non la condivido in
linea di principio, è un atto che non ha precedenti, non è un atto della precedente Giunta. Ricordo
ai colleghi che quell’atto non è nato dal nulla ma è
stato concordato con i gruppi di minoranza ed in quell’atto ci sono certo
scelte che non è che contribuiscono allo sviluppo ma non è vero e non è giusto
fare di tutta l’erba un fascio e dire tout court e così via.
E come se io, Presidente della Regione, volessi andare con un volo
verso il passato al periodo in cui lei, onorevole Scopelliti,
era Presidente
del Consiglio.
Io questo mestiere
non lo voglio fare e non l’ho mai fatto. Sottolineo quindi il bisogno di un rigore e di un punto di vista.
Si dice
che bisogna fare sacrifici, che anche quel tipo di decisione bisogna che passi
dalla cruna dell’ago dei tagli? Ma quella è un’altra
impostazione. Si deve tagliare il 20, il 30, il 50? Quello è un ragionamento
che oggi va portato. Altro è un ragionamento di tipo ideologico in cui tutto
quel che c’è è tutto da respingere.
Non è così e quindi
in linea di principio non l’accetto. Nel momento in cui invece accetto una impostazione rigorosa nel merito che dica “alcune spese
in questo momento non è giusto farle, ed anche quello che è giusto farlo è
giusto farlo al 50 per cento”
questo è un ragionamento con cui io personalmente mi misurerei.
Per queste ragioni,
nel momento in cui assumo senza riserve l’impostazione generale, su questo
punto, io chiedo non solo al Presidente del Consiglio il rispetto formale delle regole.
L’altra volta ho
chiesto che venissero chiamati i capigruppo al banco perché le proposte debbono arrivare, particolarmente
quelle della Giunta, con le delibere all’ordine del giorno.
Abbiamo modo di
riflettere. La prossima seduta è giorno 8 e secondo me, regola vuole che vadano
l’8 e rispetto a giorno 8 un ragionamento fatto ex ante nella Conferenza dei gruppi che entri nel merito è
quanto mai opportuno.
E se il Presidente della Regione ci
darà la confidenza di partecipare alla stessa Conferenza dei gruppi, lì punto
su punto e nel merito vedrà come le affermazioni che noi facciamo non sono
gratuite ma sostenute non solo dalla verità ma da un ragionamento che su alcune
questioni merita un’attenzione ed un equilibrio diversi rispetto a quello che
ho sentito, per questa parte, del suo intervento e del ragionamento che lei ha
consegnato all’Aula. Tutto qui.
Onorevole Bova,
quando arriveremo poi a votare la proposta fatta dal Presidente rispetteremo tutte le regole. Non
si preoccupi, quindi, sotto questo aspetto. Faremo una
riflessione dei capigruppo al banco e si deciderà poi cosa è meglio.
Ricordo che i
consiglieri possono intervenire massimo per 10 minuti ciascuno.
Ha
chiesto di parlare l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.
Signor
Presidente, interverrò per meno di 10 minuti. Voglio fare una riflessione sul
tema principale che oggi è discusso in Aula e cioè la
necessità, unanimemente avvertita, di dare un segnale di rigore da parte della
massima Assemblea calabrese, con delle decisioni riguardanti
il taglio ai costi della politica.
Presidente,
voglio dire in maniera netta, che oggi, non stiamo assolutamente compiendo
quello di cui
Non è
certamente sufficiente fare una manovra, anche importante per il Consiglio inerente il taglio degli accessi e la riduzione delle quote
dei gruppi, in quanto riteniamo che non sia questa la sola via che debba
portare a razionalizzare la spesa ed a dare dei segni tangibili e forti che
Sono
risparmi, probabilmente, importanti ma insufficienti a dare quelle risposte che i
calabresi si aspettano. Ci saremmo aspettati ben altro e una azione
più incisiva.
Abbiamo presentato anche una proposta di legge che va in
questa direzione in quanto abbiamo chiesto l’eliminazione dell’indennità di
fine mandato, l’abolizione del vitalizio e il taglio netto delle consulenze.
La strada da seguire credo che sia questa, una strada di
rigore e di responsabilità.
Oggi abbiamo un atto importante all’esame dell’Aula: l’assestamento
di bilancio.
Ebbene, non posso non nascondere la mia
sorpresa nel momento in cui apriamo un dibattito, un dibattito in cui si vuole
ragionare, in cui si vuole incidere, in cui si vuole trovare la strada per dare
l’immagine di una Calabria che deve essere una strada virtuosa da un punto di
vista della politica.
Ci troviamo, oggi, con un atto che aumenta tutti i
capitoli di spesa del Consiglio regionale. Sono, francamente,
sorpreso nel trovare – Presidente Talarico – l’aumento delle spese per i
patrocini, per le attività promozionali, per le spese di rappresentanza.
Allora che cosa vogliamo fare, Presidente Talarico, cosa
vogliamo fare, Presidente Scopelliti per dare la
sterzata che i calabresi vogliono?
Mi rendo conto che questo è un atto che va a spalmare un
avanzo di amministrazione, ma credo che altro utilizzo
poteva essere fatto dell’avanzo di amministrazione 2009. Certamente non andando
ad aumentare quei capitoli di spesa corrente , con un provvedimento di senso inverso
quest’Aula prende atto della decisione della Conferenza dei capigruppo e con i
tagli che sono stati annunciati poc’anzi.
Credo che dobbiamo riflettere. La nostra proposta di legge
non è provocatoria, ma vuole segnare il passo e vuole
creare quelle condizioni per le quali se c’è un senso di rigore unanime,
univoco bisogna percorrerlo fino in fondo.
Mi ricordo anche il suo intervento di un anno fa, Presidente
Talarico, in occasione dell’incremento dell’addizionale Irpef per compensare il
buco nero della sanità, lo 0,92.
Vorrei sapere dal Presidente Scopelliti come intende, ad
oggi, affrontare la questione. Non ce lo ha detto. Non
basta dire che proponiamo all’Aula il taglio una
tantum dei 4 milioni dei contributi elargiti a dicembre dello scorso anno.
Come affrontiamo il problema della sanità, come affrontiamo
la possibile crescita dell’aliquota Irap che sarebbe deleteria per i calabresi
e per le aziende produttive? Devono sapere i calabresi che l’incidenza
dell’Irap per la sanità è la più bassa d’Italia.
Se continuiamo, se non affrontiamo in modo radicale
questa questione, probabilmente, avremo un crollo di
quelle attività produttive che non riescono a sostenere il costo, perché devono
sapere i calabresi che l’Irap non incide solamente sui ricavi ma anche sugli
interessi passivi, sul debito, sui fardelli che le aziende si devono portare
per andare avanti.
Allora, non siamo soddisfatti di come
l’Aula oggi affronta il problema dei tagli dei costi della politica, è
insufficiente, è insoddisfacente. Noi abbiamo proposto una legge e crediamo che
possa essere chiesto l’inserimento all’ordine del giorno, per dibattere proprio
sulla questione delle consulenze, su come si vogliono tagliare le consulenze
dei dipartimenti.
Non vedo perché dobbiamo attendere il provvedimento del Governo quando possiamo determinarci anche nella nostra
massima Assemblea elettiva.
Abbiamo allo studio anche il provvedimento che riguarda
la razionalizzazione degli enti partecipati, dei
cosiddetti “carrozzoni”. Credo che sarebbe anche opportuno - al
di là delle proposte che perverranno –l’insediamento di una Commissione
che, nell’arco di 30 giorni, possa procedere all’esame e ad una proposta
concreta da offrire alla massima Assemblea.
Credo che la strada sia questa, altro sarebbero
interventi una tantum non strutturali che probabilmente non risolveranno
in nessun modo il problema. Grazie.
PRESIDENTE
Onorevole Giordano,
io la giustifico perché lei
è nuovo in Consiglio regionale.
Questo non è altro
che un assestamento del Consiglio regionale, non c’è aumento di spesa. E’
solo la destinazione di un avanzo di amministrazione
per la copertura di determinate questioni che, se lei va a vedere, riguardano
sia il futuro che il passato. Perché se non si pone in essere questo assestamento
non c’è la possibilità di poter adempiere alle
obbligazioni assunte…
Non contesto assolutamente
l’assestamento. La mia considerazione era quella: perché
aumentare le spese, alcuni capitoli di rappresentanza e di patrocini e
non andare ad individuare delle voci che possono...
PRESIDENTE
Per coprire…
…strutturali nel
momento in cui andiamo a fare dei tagli ai costi della politica…
PRESIDENTE
Per coprire impegni
già assunti perché nel momento in cui si
svolge attività di rappresentanza del Consiglio…
Dobbiamo spiegare,
allora, ai calabresi perché dobbiamo coprire impegni già assunti. Quali sono questi
impegni?
PRESIDENTE
Guardi, su queste cose le darò ragguagli dettagliati, alla prossima seduta
dell’ Ufficio di Presidenza, ne discuteremo ed andremo a verificarli uno per
uno…
Presidente Talarico, voglio una operazione
verità per i calabresi. I calabresi devono sapere, esattamente, cosa fa l’Assemblea
regionale quando va ad aumentare o – come dice lei
tecnicamente - a coprire impegni già assunti, spese che vanno nella direzione
opposta rispetto a quanto oggi stiamo discutendo, dovremmo fare e compiere uno
sforzo per dare l immagine di una Assemblea che riesce a tagliare e
razionalizzare i suoi costi, che riesce ad imboccare una via diversa rispetto a
quella che è stata percorsa in passato.
Questo deve essere fatto, secondo me, perché altrimenti
dimostriamo di avere dei limiti…
PRESIDENTE
Onorevole Giordano, la invito a documentarsi insieme a
me. Si documenterà insieme a me nel prosieguo della
sua attività, andrà a vedere una per una le singole questioni la trasparenza è
un impegno di tutti quanti.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Talarico. Ne ha
facoltà
Come prassi sarebbe opportuno che ci fosse l’alternanza
altrimenti…
PRESIDENTE
Due da un lato e due dall’altro. Prego, onorevole Talarico.
Per carità, pensavo che fosse giusto e opportuno alternarci
e dare la possibilità ad altri gruppi di intervenire, visto che ha già parlato
il mio capogruppo nei confronti del quale, ovviamente,
non posso che esprimere apprezzamento
per le cose che ha detto, semmai solo qualche integrazione alle sue parole ed
alle sue proposte.
Intanto credo che, benché insufficiente, il provvedimento di
stamattina è un atto atteso e giusto che non dobbiamo caricare eccessivamente né di apprezzamenti
positivi né di apprezzamenti negativi.
Credo che abbia fatto bene il Consiglio regionale della Calabria
ad accettare la sfida della sobrietà, del rigore e del taglio agli sprechi.
Ci sono due modi per rispondere a questa sfida. O
accettiamo il terreno demagogico per cui si fa a gara
a chi la spara più grossa nei tagli e nelle proposte dei tagli e c’è – o
potrebbe esserci – una risposta minimalista, assolutamente insufficiente
rispetto alle attese ed alle esigenze di sobrietà e di rigore che ha questo Consiglio
e che hanno le Assemblee elettive più in generale.
Intanto noi dobbiamo rispondere sul piano politico,
dobbiamo evitare che questo Consiglio regionale - di cui siamo in qualche modo titolari - non appaia come una casta chiusa
che si difende rispetto alle giuste e talvolta eccessive osservazioni che
provengono dal mondo esterno, dal cosiddetto mondo civile.
Aggiungo che non tutti i mali vengono per nuocere. Probabilmente
se non fossimo incorsi in questa grave crisi economica, il Consiglio regionale
della Calabria, gli altri Consigli e lo stesso Parlamento avrebbero continuato
a far finta di nulla.
Siamo nel pieno di una grave crisi ed è giusto che le Assemblee
elettive diano un segnale, un valore simbolico anche con le proprie azioni.
Devo dire, però, forse contrariamente a quanto sostengono
alcuni, che noi non dobbiamo cadere nel moralismo, in una lettura etica dei
tagli alla politica perché la democrazia ha bisogno di essere finanziata, la democrazia
ha dei costi. Dobbiamo evitare che l’esercizio democratico possa essere in
qualche modo attivato o coltivato solo da coloro i quali sono
in possesso di ingenti risorse.
La democrazia ha bisogno di soldi. I soldi sono il sale
necessario anche per esprimere punti di vista, per organizzarli così come è necessario il sostegno ai partiti e ai gruppi
consiliari per esercitare le loro funzioni, per portare avanti delle battaglie
politiche, comprese quelle del rinnovamento della politica e del rigore
nell’attività politica.
Credo che sia sbagliato l’approccio moralistico ed etico
ad un tema così importante e delicato qual è quello del costo della democrazia
e della politica.
Forse, anzi sicuramente, alle parole del Presidente
della Giunta e prima ancora a quelle del Presidente del Consiglio, avrei
aggiunto altre considerazioni. Sarebbe davvero riduttivo - lo diceva Giordano -, sarebbe davvero
insufficiente se ci limitassimo ad affrontare e chiudere la questione questa
mattina.
Invece prendo per buono e voglio dar credito al Presidente
della Giunta quando dice che questo è il primo passo e
quando dice, ad esempio, che sarebbe importante e necessario analizzare gli
enti che non hanno alcuna valenza strategica nella nostra Regione.
Parliamoci bene e con
grande franchezza, il taglio che stiamo per operare
sarebbe in qualche modo facilmente compensabile eliminando qualche consulenza e
chiudendo uno solo degli enti inutili o quasi utili o scarsamente utili,direttamente
o indirettamente partecipati da questa Regione.
Proporrei al Presidente del Consiglio
della Calabria di istituire questa mattina una
Commissione composta da
consiglieri della maggioranza e della minoranza
che analizzi in tempi brevissimi la strategicità di alcuni enti a cui faceva
riferimento e a cui alludeva il Presidente
della Giunta Scopelliti, e proponga al Consiglio la chiusura di almeno uno dei tanti enti
inutili che ogni mese, ogni anno sottraggono risorse importanti allo sviluppo o
ad altre attività che riguardano
Farebbero bene il Presidente della Giunta
e il Presidente del Consiglio
a proporre la chiusura di una delle tante sedi che ha
Ma
soprattutto vorrei che il Consiglio venisse informato
e avesse contezza dell’utilità di queste sedi. Perché il punto vero, caro Presidente,
non è quanto si spende ma è come si spende, ma è la
produttività del Consiglio, la produttività
degli organi di governo.
Perché,
come dire?, anche la critica a volte feroce che
proviene dai giornali, dalle televisioni, da una parte dell’opinione pubblica,
non riguarda la quantità dei costi della democrazia e delle assemblee elettive,
ma la loro produttività.
Se questo
Consiglio funzionasse a dovere – come mi auguro faccia nel prossimo quinquennio
– ,probabilmente la critica dei cittadini calabresi sarebbe certamente meno feroce rispetto
a come è stata espressa in passato.
Il punto della produttività è serio, egregio Presidente,
ed è importante, siamo nel cuore del tema di cui stiamo discutendo questa
mattina.
Sarebbe importante, ad esempio, che ci fosse una anagrafe seria e rigorosa, senza omissioni, delle
consulenze, credo che ancora oggi non si conosca il numero esatto di questo
esercito che, in qualche modo, frequenta
Se facessimo qualche conto, senza farci condizionare
dalla propaganda, dal momento politico che richiede – più di altri – il taglio dei
costi della politica, probabilmente, potremmo arrivare
allo stesso risultato, a risultati certamente migliori operando dei tagli
laddove bisogna tagliare al più presto e senza alcun indugio.
Il mio capogruppo ha dichiarato che siamo insoddisfatti.
C’è una proposta di legge, certamente da discutere e da confrontare con gli
altri gruppi, ma la proposta di Giordano vuole essere un invito ad affrontare
la questione in maniera più seria, rigorosa e più complessiva e a non accettare
questa mattina il terreno della propaganda, del contingente, ma analizzare la
questione dei costi del Consiglio, della Giunta, dell’intero sistema Regione in
maniera più seria entrando nel merito delle questioni, affrontando gli sprechi
veri e sottraendo al sollazzo dei collegi elettorali milioni di
euro per destinarli all’effettivo sviluppo, ad iniziative più utili per
La discussione di
stamattina chiudo, è una grande questione politica che
va affrontata con gli strumenti della politica certamente approntando soluzioni
tecniche che siano adeguate alla discussione che dobbiamo fare. Grazie.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare l’onorevole Orsomarso. Ne ha facoltà.
La ringrazio, signor Presidente, consiglieri, assessori, Presidente della Giunta e poi responsabili della informazione calabrese.
L’intervento di chi mi ha preceduto, del collega Domenico
Talarico, ricalca più o meno quello che avevo
appuntato e che mi appresto a dire rispetto ad una operazione che interessa
oggi il corpo sociale calabrese, che interessa oggi questa massima
istituzione regionale ed interesserà anche per
il futuro non soltanto il funzionamento del Consiglio regionale ma, soprattutto
come ricordava il Presidente, il funzionamento
della Giunta, degli assessorati e dei dipartimenti
che dovranno operare una riforma importante per
Lo diceva l’onorevole Chiappetta e lo diceva il collega Talarico: noi oggi
facciamo una operazione simbolica.
Presidente, un’altra operazione simbolica sarebbe il dare un po’ di dignità all’Aula. Non perché stia parlando io, ma perché noto che anche negli interventi di altri colleghi non c’è quel clima istituzionale in cui si evita di parlarci addosso.
Il gesto di oggi lo ritengo simbolico.
Simbolico perché il taglio va in un clima di austerità a cui è chiamata la nazione, un clima di
austerità a cui questo Consiglio regionale, questa Regione
vuole contribuire ulteriormente rispetto ai
tagli che verranno imposti dal Governo.
Va nella direzione,
dicevo, di dare un esempio. E lo diceva
Talarico, ma ribadisco io con forza che la cosa
importante è unire ad un gesto simbolico altri gesti concreti.
In parte penso che questa Giunta
l’abbia già fatto: la scelta, l’opportunità, di dare il giusto valore economico
ai primi consulenti che sono i direttori generali. Questa Giunta ha scelto di
non attribuire lo stesso importo a tutti i direttori generali ma di ridurre in
termini importanti, circa 40 mila euro all’anno, lo
stipendio dei nuovi direttori generali.
Questo penso sia un primo segnale di quello che il Presidente Scopelliti, questa maggioranza vogliono dare alla Calabria.
Lo diceva Talarico parlando della produttività della politica. Credo - e lo faccio da giovane calabrese e da giovane consigliere regionale – che in questi anni sia mancata alla politica tutta, del centro-destra come del centro-sinistra, l’autorevolezza.
In parte - lo diceva anche Talarico e lo voglio citare più
volte – pare che la politica abbia agito con molta
autorità e poca autorevolezza. Quella autorevolezza che
avrebbe consentito ai cittadini calabresi tutti e all’intero Paese di
guardare con maggiore fiducia a chi ha gestito e dovrà gestire. Questo
interesserà noi per il futuro, le sorti della nostra economia e quindi del nostro futuro.
Penso si possa partire dalla delibera di Giunta, quella esemplare dei 4 milioni di euro che ha rappresentato
un’operazione di tipo elettorale, a ridosso delle elezioni.
Si possono cancellare alcune operazioni senza
mortificare i giusti riconoscimenti che erano dati ad associazioni per azioni positive: alcune finanziavano l’acquisto di defibrillatori.
Non ricordo, non le conosco tutte, sono circa cinquecento.
La direzione è unica: una maggioranza che decide ed imprime un timing nuovo anche in termini programmatici; minoranze diverse per stabilire insieme le priorità.
Riteniamo – e su questo sosteniamo la scelta della Giunta e del Presidente – che una priorità sia quella di revocare quel provvedimento e decidere insieme cosa recuperare di positivo per dare un senso nuovo a questa nuova stagione della Calabria.
Guardate, penso che nessuno dei Consigli
regionali - e spererei che non ci entrasse nemmeno
questo in cui io sono per la prima volta protagonista attivo in rappresentanza
del Popolo della libertà, e comunque della mia provincia che è quella di Cosenza - sia diventato protagonista della
storia della Calabria.
Penso che,
anzi, pochi politici degli ultimi 40 anni siano entrati nella storia della Calabria.
Per citarne
qualcuno, rispetto all’affetto provato dai cittadini per quello che è stato
lasciato sul campo, per non citare Scopelliti nostro Presidente, faccio l’esempio di un sindaco come Falcomatà. A Cosenza un’ultima esperienza ha riguardato
Mancini, come a dire che si entra nella storia quando
si fanno delle cose ed anche Cecchino Principe - ho di fronte Sandro Principe -
nonostante siamo su posizioni politiche differenti. Persone che hanno fatto in
termini amministrativi e di ruolo politico, che hanno
lasciato una testimonianza che la storia e che i cittadini riconoscono.
Il grande tema centrale è che in Calabria nessun Presidente di Regione
sarà ricordato dalla storia. Noi vorremmo farlo anche con questa minoranza. Immagino,
da calabrese, che
anche il Presidente Loiero e la sua maggioranza di allora non fossero andati
al governo di questa Regione – per non ripeterci quello che è stato fatto nel
passato – immaginando per il futuro le cose peggiori per i calabresi. Si immaginava di poter contribuire con programmazioni
efficaci, con gesti anche simbolici e quant’altro.
La differenza sostanziale è che Loiero – per questo
credo sia stato bocciato – non c’è riuscito, ha fallito.
Noi speriamo insieme a Scopelliti e lo speriamo insieme alla minoranza di non fallire, di non
ripetere quei tanti fallimenti. Credo che quanto seguirà a questo gesto
simbolico, rispetto a quello che diceva il capogruppo di Italia
dei valori, rispetto alle consulenze ed a quello che accadrà sulla sanità - se
si aumenterà o diminuirà più o meno l’Irap, se si utilizzeranno quei sistemi di
leva finanziaria ed economica per intervenire nel corpo sociale ed economico -
lo dovrà stabilire la maggioranza che ha un programma, accogliendo anche le
proposte delle minoranze. L’ho sentito anche in Consiglio in occasione della
presentazione da parte del Presidente Scopelliti delle
linee programmatiche, e sembrava addirittura di dover sentire altre linee
programmatiche.
Qui c’è soltanto da ascoltare la relazione sulle linee
programmatiche del Presidente e della sua maggioranza a cui, secondo me, si
potranno apportare contributi nel tempo. Le linee
programmatiche sono atti di intento, non penso si possano offrire
contributi sostanziali in una fase di dibattito.
La speranza è quella di trasferire anche noi una
positività. E’ quello che chiedo agli organi di informazione.
Sono un attento osservatore, occupandomi di politica da
qualche anno ed avendo svolto vari ruoli. Vorrei interrogarmi insieme a voi e chiedermi se negli ultimi 10 anni avete letto sulla nostra
stampa, sui nostri telegiornali una good news, cioè se
c’è stata una informazione positiva - se c’è un tentativo questo, poi, ci
rimbalza anche a livello nazionale sull’immagine - cioè una notizia che possa
rappresentare
Lo sforzo complessivo, dunque, è di immaginare di
costruire insieme queste good news, partendo da questo
atto simbolico oggi e rientrando sempre su quella linea a cui Talarico
si riferiva: la riduzione dei costi di una democrazia. Non siamo per la morale
spicciola, che qualcuno ci fa, soprattutto poi ce la fanno
i trombati della politica e gli addetti ai lavori ma meno i cittadini.
E good news, operatori delle informazioni ce ne sono. Iniziamo a darle ed iniziamo ad immaginare che i calabresi vadano informati, anche se, collega Talarico, anche le consulenze ormai sono pubbliche. Bisogna capire in queste consulenze che professionalità si mettono, quanto sia giusto tagliarle. Se penso, ad esempio, al rilancio della Sila che sia cosentina o catanzarese non credo che nessun assessore o consigliere regionale abbia una esperienza ed una capacità per immaginare e programmare un piano di marketing territoriale piuttosto che un piano di interventi strutturali. Servirà, forse, avvalersi di consulenze. Giusto per fare un esempio.
Dobbiamo informare nei prossimi giorni con atti concreti,
dovrà farlo
La nuova politica, quella che vuole entrare nella storia non deve mandarsi messaggi. La politica è quella che
deve costruire fatti e su questo – lo dico al Presidente
Talarico che gestisce questa Assemblea e lo ricorderemo
quotidianamente alla maggioranza del Presidente Scopelliti – la differenza si fa con
il timing: si sta in Europa
quando si immagina un’opera, la si pensa e la si realizza con tempi europei. Riguarda
la sanità e quindi il recupero del disavanzo, riguarda il turismo tanto per
farvi un esempio.
Anche rispetto alla produttività della
politica ed ai relativi costi, potremmo tagliare anche gli stipendi degli assessori,
ma non verrebbero a lavorare in modo indefesso.
In tanti anni molti assessori hanno lavorato
però interroghiamoci insieme - chi ha più esperienza di me e soprattutto
chi oggi è maggioranza e minoranza in questo Consiglio regionale - sul perché
Se si guarda al turismo, come mai
Chiediamo – lo chiedo personalmente – uno spirito di
maggiore collaborazione agli operatori della informazione,
per sforzarsi e dare un’immagine positiva.
Guardate, il mondo oggi è fermo, tutto il mondo è fermo. Noi per la prima volta siamo in un mondo a
crescita zero, con tutto quello che sottolineava Scopelliti,
con l’ipotesi di avere una Italia rovesciata. Noi staremo qui nei prossimi anni
a creare infrastrutture per un nuovo nord con il Mediterraneo che ci sta di
fronte: l’area di libero scambio del 2020, l’area più importante con 800
milioni di consumatori e tutti i dati connessi.
Questa recessione per la prima volta potrebbe in un
periodo di grande danno avvantaggiarci.
Noi abbiamo dotazioni ulteriori
che sono i 12 miliardi di euro da investire da qui al 2013, pertanto
approfittiamone tutti e cominciamo a guardare più agli interventi positivi su
cui bisogna puntare che a ricordarci ogni volta le negatività del passato di
cui i calabresi non vanno orgogliosi e di cui non resterà, penso, traccia nella
storia politica di questa Regione. Vi ringrazio.
Pregherei i colleghi consiglieri di mantenere i proprio interventi nei minuti prescritti dal Regolamento, ovvero dieci.
Ha chiesto di parlare l’onorevole
Censore. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, mi atterrò rigorosamente ai tempi.
Anche io intervengo per dare un contributo alla discussione di oggi, una discussione importante che investe il Consiglio regionale sui tagli ai costi della
politica per dare un segnale in riferimento alla grave crisi che attanaglia l’Europa
ed il nostro Paese e rispetto alla quale tutti
i governi all’unisono hanno deciso di effettuare
delle manovre correttive per riportare in ordine i conti laddove è possibile e
per ridare un momento di tranquillità e di serenità ai mercati finanziari.
E’ giusto dare, come Consiglio
regionale, un segnale in questa direzione. E’ un fatto di responsabilità ed io
mi trovo d’accordo con quanto ha stabilito l’Ufficio di Presidenza e con quanto
si è deciso nella
riunione dei capigruppo cioè di effettuare un taglio agli accessi ed al
finanziamento dei gruppi regionali.
Anche se, ricordo che, rispetto al
finanziamento ai gruppi regionali, avevo condiviso e
firmato una proposta del collega Battaglia che era indirizzata a tagliare
completamente i costi dei gruppi regionali, perché questo avrebbe significato
risparmiare quasi 5 milioni di euro.
Questo, chiaramente, avrebbe
consentito di rimpinguare il finanziamento del fondo sulla famiglia che era rimasto senza quattrini in maniera significativa.
Chiaramente quando noi andremo ad incrementare questo fondo di appena 1 milione
250 mila euro non so quale segnale potremmo dare alle
famiglie calabresi, se non quello di una operazione di pura demagogia.
Sono d’accordo in linea di principio con il venticinque per
cento dei tagli relativi agli accessi ma critico il
taglio ai gruppi per il solo dieci per cento.
Oggi insieme ai tagli che come Consiglio regionale abbiamo proposto in maniera unitaria, mi sarei aspettato che anche dalla Giunta
arrivasse una proposta concreta e non una enunciazione di principio o semplici
parole su qualcosa che verrà.
Ho sentito solo che
Ritengo questa, una prassi insolita che mortifica le
istituzioni. Se il Presidente della Giunta fosse venuto e ci avesse detto che era necessario effettuare un taglio su quei 4
milioni ed individuare quali fossero le iniziative meno lodevoli mi sarei
trovato d’accordo.
Ma lì ci sono Comuni che per quanto
riguarda la cultura, ad esempio, non ricevono più soldi. C’erano iniziative di grande valore come quella dei ventilatori per i malati di Sla.
Giudico, quindi, questa una operazione
demagogica che chiaramente mortifica la figura ed il ruolo del Consiglio.
Mi sarei aspettato, invece, che il Presidente della Giunta
fosse venuto qua e ci avesse fatto una proposta seria,
magari di proposta di abolizione dei sottosegretari. Con tutto il rispetto per
le persone, non so quali funzioni assolvano i
sottosegretari.
Avrei ascoltato con piacere che, magari, il Presidente
della Giunta fosse venuto qui e ci avesse detto quanti
consulenti avrebbe tagliato ed invece non ho ascoltato niente di questo. Così
come non ho ascoltato niente in riferimento alle
risorse che al Mezzogiorno sono state scippate; si tratta di 381 milioni di
euro di fondi che erano destinati alle aree sottosviluppate.
Nessuna parola per quanto riguarda il taglio delle due
piccole Province che hanno una loro identità e che hanno una loro
giustificazione in una terra martoriata come
Penso che sia giunto il tempo per questo Governo regionale
votato dai calabresi di abbandonare l’enfasi della campagna elettorale per
assumersi le proprie responsabilità. E’ facile scaricare sempre sulla Giunta
precedente nei confronti della quale c’è stato un responso
negativo dei calabresi.
Adesso dovete essere voi ad indicare misure e fatti
concreti.
E’ inutile che ancora continuiamo il ritornello degli
errori e dei guasti della Giunta precedente.
Quello è un capitolo chiuso. Noi aspettiamo indicazioni
precise anche per quanto riguarda il patrimonio regionale, una questione che io
avevo denunciato nella scorsa legislatura e rispetto alla quale ci sono state
due indagini parallele da parte della Corte dei conti.
Siamo riusciti ad inventariare molti beni che non erano
catalogati. Alcuni sono stati riacquisiti al patrimonio regionale ed abbiamo
quantificato l’enorme somma che in termini di fitti passivi pagava
Serve una marcia in più, un cambio di passo in questa
direzione e noi saremo qui vigili a vedere se questo avviene.
Chiaramente vogliamo pure che questo Governo regionale,
rispetto alla politica antimeridionalistica che il Governo Berlusconi sta
portando avanti, faccia un’azione politica forte che
contrasti questo disegno che fa crescere ancora di più il divario tra nord e
sud.
Non so come questa possa essere una manovra per la
crescita e per la produttività, se al Mezzogiorno vengono
compresse alcune risorse con conseguente freno sui consumi e di riflesso della
crescita.
Voto favorevolmente il punto all’ordine del giorno perché
penso che sia giusto che il Consiglio regionale dia questo segnale
ma dico anche alla stampa, su questa questione, di essere avveduta.
Noi ad inizio della scorsa legislatura avevamo fatto un
primo taglio del dieci per cento, poi avevamo fatto un taglio alle strutture,
un ulteriore taglio a fine legislatura e c’è questo
taglio ulteriore. Questo è giusto che avvenga ma non è
giusto che ogni giorno si chieda uno, uno e uno.
Perché in fondo – io non mi vergogno di
dirlo – chi fa la politica svolge una missione importante a favore del proprio
territorio, della Calabria e della Nazione. La politica comporta anche
sacrifici ed è giusto che chi fa la politica riceva un giusto compenso; non è
un compenso rubato ma per chi la fa veramente è frutto
di un lavoro che esplica nelle istituzioni sul territorio.
Mi pare che, oggi, con questi tagli e con quelli che poi
chiaramente arriveranno da parte della manovra come Consiglio regionale siamo
in linea con quanto è richiesto. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Gallo. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, onorevoli
colleghi, riprendo la parola per manifestare il mio punto di
vista sul provvedimento proposto dall’Ufficio
di Presidenza e commentato in apertura dei lavori dal signor Presidente della Giunta
regionale.
Credo che in questa legislatura inizi con un provvedimento ed una presa di posizione di responsabilità
da parte della Giunta regionale che, come sottolineava
il Presidente, non attendendo il provvedimento di legge nazionale e anticipando
i tempi decide di tagliare gli accessi, ci sarà anche un ulteriore taglio che
prevede una riduzione per quanto riguarda le indennità.
Quindi un Parlamento regionale che anticipando i tempi dimostra che,
essendoci una difficile contingenza a livello nazionale,
c’è una presa di coscienza delle problematiche e un alto senso di responsabilità.
Certo è
che la politica regionale, la politica anche nazionale non si fa attraverso gli
spot. E poiché negli ultimi decenni si è fatta proprio
attraverso gli spot, questi provvedimenti sono – lo dicevo nel mio intervento sulle
dichiarazioni programmatiche del Presidente – necessari ed adottandoli anche noi stessi dimostriamo senso di responsabilità
ma sono, assolutamente, provvedimenti iniziali.
E’ chiaro
che il problema reale del Paese non è soltanto quello dei costi della politica, ma è un
problema più generale che riguarda una serie di problematiche che riguarda gli
enti inutili, che dovranno essere soppressi, dovranno riguardare anche le spese
preponderanti derivanti dal fatto che taluni organismi in questi anni hanno
svolto azioni non in linea con la difficoltà nazionale.
C’è stata
la “politica delle cicale” svolta da taluni organismi e da taluni
enti e la “politica delle formiche” che invece è stata imposta ai comuni.
Sono un
sindaco e conosco, ad esempio, le difficoltà dei patti di stabilità che sono
stati imposti ai comuni. Quindi la necessità di un intervento strutturale sulla
spesa, anche perché la contingenza nazionale non è una
contingenza – volevo dire agli onorevoli colleghi dell’opposizione – che ci consentirà
di intervenire per proiettarci verso linee di sviluppo.
Non ci
potremo proiettare verso linee di sviluppo perché i
tagli ai conti regionali nel provvedimento di legge licenziato dal Governo che
forse oggi sarà emanato dal Presidente della Repubblica, comportano diminuzione
di trasferimenti nell’attuazione, di fatto, del federalismo alle Regioni
nell’ordine di centinaia di milioni di euro.
Questo
taglio, di fatto, comporterà la necessità di questi interventi che saranno, signor
Presidente, interventi strutturali che noi dovremo
andare a fare.
Quindi la politica non può essere la politica degli spot, da ora in
avanti, dovrà essere una politica mirata e che per forza di cose, poiché altri
non hanno fatto ciò che era necessario fare, dovremo noi necessariamente porre
in essere.
Ma il mio
appello è che dopo che i consiglieri regionali hanno manifestato e manifestano
la loro responsabilità ad un lavoro serio che dovrà essere fatto sia sui bilanci
del Consiglio che della Regione, si possa farlo attraverso,
magari, un provvedimento di legge che illustrerà come proposta il mio
capogruppo onorevole Tripodi, di qui a non molto.
Sicuramente, allora, un apprezzamento ed una volontà favorevole nei confronti di questa proposta del Presidente della Giunta regionale e del Presidente del Consiglio regionale. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Battaglia. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente, io ritengo che stamattina la montagna abbia partorito un topolino nel senso che c’è una deliberazione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio, che tenta di incidere in maniera parziale sui costi della politica.
Ritengo che la proposta avanzata per l’abbassamento della quota ai gruppi sia insufficiente ma, comunque, è una proposta.
Mi sarei aspettato una proposta più incisiva da parte della Giunta regionale così come era stata preannunciata ma che, in atto, non c’è perché il Presidente Scopelliti ha rinviato alle prossime sedute per capire meglio cosa, come e quando si può incidere sulle spese della Giunta.
Contemporaneamente, però, il Presidente della Giunta
ci anticipa che vuole che in questa seduta o nella prossima sia inserito un
provvedimento che non è di revoca di un atto amministrativo, badate bene, ma è
di revoca di un pezzo del collegato alla finanziaria che è stato
approvato nel mese di febbraio.
Questo con i costi della politica non c’entra niente, cari
colleghi, perché si tratta - ove dovesse passare non la revoca di un atto
amministrativo ma la modifica o la cancellazione di un provvedimento di legge -
di un provvedimento che erogava tutta una serie di contributi ad una sfilza di iniziative per tutta
Una serie di iniziative che,
come ricordava il collega Censore, riguarda vari soggetti: enti locali, associazioni,
proloco ecc. Quindi un intervento che si può anche discutere nel merito ed è
questo il punto su cui voglio richiamare un attimo l’attenzione dell’Aula.
Rispetto a questo provvedimento, intanto, credo che il Presidente
Scopelliti sia stato male o poco informato, o probabilmente ha una
“deformazione professionale”, nel senso che avendo amministrato per tanti anni
la città di Reggio Calabria ed avendo fatto il sindaco, ha perso un po’ di
consuetudine con la prassi e le norme del Consiglio regionale che lui aveva
presieduto e di cui aveva fatto parte come assessore.
E’ chiaro che rispetto a quei provvedimenti, non si
troverà mai una domanda, non si troverà mai un
programma e non si troverà nulla di tutto questo che è insito nelle richieste e
negli atti amministrativi di un’amministrazione comunale o – se volete – anche
di un’amministrazione di governo regionale.
Si tratta, invece, del recepimento di una serie di emendamenti presentati da tutti i precedenti consiglieri
e rispetto ai quali è stato fatto un elenco aggiuntivo che è stato trasmesso al
direttore del dipartimento così come prevede la legge.
E per tranquillità di tutti - perché si potrebbe
ingenerare un’idea fuorviante rispetto alle procedure ed ai meccanismi – ricordo che quegli emendamenti
accolti dovevano avere un rigido controllo da parte degli uffici amministrativi
in ordine alla rendicontazione di spesa ed all’attuazione dell’indicazione del programma
con gli emendamenti.
Poi, come dire, ci sono emendamenti più
o meno esaustivi ma questo è un problema di tecnica legislativa.
Dico questo per rispondere ad un problema metodologico
che secondo me il Presidente Scopelliti ha posto in maniera impropria perché, probabilmente,
non è stato adeguatamente informato.
Rispetto a questo si devono fare delle valutazioni di
merito. E cioè un’Aula di Consiglio regionale può
revocare un provvedimento di legge.
Intanto ricordo a chi è prima
di me dentro questo Consiglio, che ogni finanziaria ha contenuto questi provvedimenti
ed addirittura si è arrivati al picco massimo del 2004 con un provvedimento
analogo di 7 milioni 500 mila euro.
Questo però in una situazione come quella
contingente può anche provocare un ripensamento che non taglia i costi
della politica, ma taglia tutta una serie di contributi per attività che si
svolgevano sul territorio.
Il Presidente ha citato un’associazione che non conosco,
cito, invece, un’associazione che, in questo momento,
sta dando lustro alla città di Reggio Calabria con una grande iniziativa che
riguarda l’immagine dell’intero territorio calabrese come il “Motor Show” che mi pare fosse contenuta
anche in quel provvedimento.
Allora il punto qual è? Noi dobbiamo stabilire se
vogliamo revocare quel provvedimento perché c’è una situazione di crisi o
vogliamo revocare quel provvedimento per andare poi a fare interventi specifici
che siano omogenei a questa maggioranza.
Questo è il punto che bisogna discutere in quest’Aula.
Perché se rispetto a questa situazione di crisi si ritiene che una serie di provvedimenti
per 4 milioni di euro all’intera Calabria, non è
compatibile con la contingenza, allora diciamo che noi lo revochiamo ed
accompagniamo quel provvedimento con una indicazione specifica di quest’Aula.
Nel senso che vista la situazione nel 2010 nessun contributo verrà
erogato per attività promozionali, culturali, sportive e quant’altro.
Perché altrimenti si introduce
un principio che va ad incidere su equilibri e meccanismi delicati. Si può
introdurre un precedente che poi vale per il futuro e cioè
che un provvedimento di questo tipo può essere nel cambio di maggioranza,
all’interno di questo Consiglio, nella prossima consiliatura,
revocato.
Allora se è un fatto oggettivo
dobbiamo essere logici e razionali fino in fondo, altrimenti diventa un
problema di discriminazione di alcune
iniziative rispetto ad altre.
Badate bene, quelle iniziative a prescindere dal
contenuto sono il frutto di una serie di lunghe discussioni in quest’Aula, dove
non ci sono stati elementi di valutazione amministrativa ma,
emendamenti, che sono passati tra i banchi dell’intero Consiglio.
Questo, però, non significa niente. Allora rispetto a
questo e considerato che non incidiamo sui costi della politica
possiamo anche farlo aggiungendo un ordine del giorno che impegni sia
Aggiungo ed anticipo che ove dovesse
essere messo in discussione questo provvedimento, io ho un emendamento da
presentare. Pertanto, invito
Concludo dicendo che
siamo in attesa, significa che ci dobbiamo dare dei tempi, che
Noi entro il 20 giugno dobbiamo
licenziare i costi, i tagli veri dei costi della politica, della Giunta, di
questo Consiglio regionale, di tutti gli enti inutili in Calabria, di tutte le
inutili indennità che questi enti producono.
Concludo, Presidente, dicendo che ove questo provvedimento, che non c’entra con i tagli della politica, dovesse essere messo in discussione oggi, le chiedo fin da ora una brevissima pausa per presentare un mio emendamento. Grazie.
Ha chiesto di parlare l’onorevole
Principe. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, per me questa è
la giornata dei “lamenti”. Non vorrei usare termini forti perché non è il caso,
ma il prestigio all’Aula di solito viene conferito
dalla conduzione delle sedute e dal Governo.
Diciamo la verità: non mi sembra che questa legislatura inizi nel modo
migliore, perché stiamo facendo un dibattito e qui siamo al massimo in dieci. Anche se do atto all’assessore Mancini di essere puntualmente presente - e lo fa per
metodo, evidentemente le vecchie scuole hanno un senso, anche nella precedente
seduta l’ho visto sempre ai banchi del Governo -, oggi vediamo un deserto. E questo non contribuisce a dar prestigio all’Aula.
Detto
questo, io la inviterei anche a far rispettare l’ordine del giorno, perché non dico che dobbiamo diventare europei - ci sarà molto difficile e la nostra latitudine non aiuta sotto
questo profilo -, ma non si può parlare su ogni punto dell’universo mondo.
In questo senso consiglierei di lasciare da parte anche
la storia, perché è meglio che sia scritta dagli storici e non da noi che per
fortuna siamo ancora viventi e vorremmo restarci un altro po’. Altrimenti può
succedere quello che è successo all’onorevole Fini che
tre anni fa ci ha deliziato dicendo che Mussolini è stato il più grande
statista del ventesimo secolo e poi viene ad insegnare ai nostri ragazzi cosa è
la libertà.
Quindi la storia lasciamola agli storici.
Sul punto evitiamo l’enfasi, è un momento difficile per il Paese ed è giusto
che la politica dia modesti segnali di voler contribuire ad alleviare le
difficoltà del momento.
Quindi, io condivido pienamente il provvedimento.
A questo proposito, mi permetterei di suggerire che sarebbe il caso di avere i
testi dei provvedimenti che votiamo, perché, se anche è chiaro quel che stiamo
per votare, non c’è un testo. Chiederei formalmente
che
Detto questo aggiungo poco o
nulla perché cose sagge sono state dette.
E’ giusto tagliare i costi della politica, ma la politica ha un costo. Noi non possiamo cadere nell’errore di
fare in modo che ritorni ad essere appannaggio di quelli che più hanno. Perché se la collettività non si rassegna a dover sopportare
un costo, poi saranno i più ricchi gli unici a poter fare politica.
Altra questione - che poi è la vera questione
– è, poi, che i costi della politica abbiano un ritorno per le comunità. Questo
è un argomento a 360 gradi che io non voglio minimamente toccare.
Dovremmo fare una riunione ad hoc perché su questo punto, su ogni questione si possono dire cose
giuste o grandi sciocchezze.
Faccio l’esempio delle consulenze, per dire. E’
diventata una moda il dire “tagliamo le consulenze e quant’altro”. Io mi posso
anche associare ad una situazione di questo tipo, quando le consulenze sono
elargizioni di denaro, ma guardate che ci sono settori
in cui avere un consulente di grande livello può contribuire a dare dei grandi
risultati.
Nella mia modesta esperienza di assessore
regionale, posso dire che ho potuto toccare con mano questo aspetto. Devo dire
al giovane rappresentante della maggioranza che si è lamentato che i giornali nazionali
non abbiano mai parlato in positivo di cose della Calabria,
che ci sono state magari piccole cose, modeste, richiamate da telegiornali e da
giornali nazionali che si sono potute fare anche perché c’è stato il supporto
di consulenti di grande livello.
E’ un ragionamento che va fatto senza strumentalizzazioni,
anche sugli stessi fondi strutturali europei - che sappiamo come sono stati
gestiti in molti lustri -, soprattutto e per esempio sull’Fse si possono fare delle economie grandiose e soprattutto
centrare obiettivi che servono alla comunità.
Spesso vi è la foga di spendere tanto per farlo, una
cosa che non ho mai accettato è l’affermazione “abbiamo speso i fondi”. Ma devi vedere come li hai spesi i fondi! E vi posso
assicurare - e non faccio esempi perché potrei sembrare troppo strumentale o
addirittura fazioso – che soprattutto sull’Fse, tante cose di questo tipo si sono verificate.
Allora, per tornare al punto, signor Presidente vorrei che lei mi ascoltasse. Considerato che questo
risparmio – sia pure modesto – viene fuori da fonti di
quest’Assemblea, mi sembra un’affermazione assolutamente generica dire che i
fondi vanno a favore della famiglia.
Non voglio fare esempi negativi, non mi riferisco né al centro-destra
né al centro-sinistra, è stata una cosa molto generalizzata.
Ritornando sui fondi europei spesso quelli sul lavoro o
a favore della famiglia sono stati gestiti come una
nuova Eca. Vi ricordate l’Ente comunale di assistenza? Ci sono vecchi amministratori di qualità che
se lo ricordano. Allora anche quando parliamo di famiglia noi dobbiamo evitare
l’Eca.
Quindi il Consiglio avrebbe il dovere, a mio
avviso, di dare un indirizzo alla Giunta.
Io non voglio citare in positivo il Presidente
Bova - che, tra l’altro, non mi sembra abbia una eccessiva simpatia nei miei
riguardi – però, quando abbiamo nella vecchia legislatura tagliato fondi per
fare stages
di giovani laureati,
Io vorrei capire, nella prossima seduta, qual è l’indirizzo del Consiglio per
Detto questo mi riallaccio al
ragionamento del collega Battaglia e del Presidente Bova.
Questa mattina noi non possiamo discutere della proposta
del Presidente Scopelliti che deve avere un tantino di pazienza in più dal punto
di vista istituzionale.
Lo dico con grande rispetto: la
minoranza è pronta a dare un contributo vagliando quelle che sono le proposte
della Giunta, ma noi vogliamo essere messi - caro Presidente, e lei ci deve
garantire sotto questo profilo - ,in condizione di esaminare il provvedimento.
Quindi, per quanto ci riguarda, stamattina
non possiamo assicurare assolutamente il voto per inserire all’ordine del
giorno la proposta del Presidente Scopelliti.
Se ne discute in Conferenza dei capigruppo, ne discutete
a livello di Presidenza e di Ufficio di Presidenza,
perché il provvedimento che Scopelliti vuole eliminare dovrebbe essere difeso
soprattutto dal Presidente Talarico, prima che da Sandro Principe.
Perché si tratta di una legge di questo Consiglio,
una legge che per essere resa operativa ha ricevuto il contributo di tutti i
gruppi.
A me sembra un comportamento molto punitivo questo. Io
l’ho detto anche, con modestia, nell’ultima seduta.
Il governo di questa Regione deve guardare avanti. Qui
non si può cadere nel trabocchetto che Loiero è l’uomo nero della Calabria.
Peraltro, questo giudizio, dal mio punto di vista, è anche ingiusto ed io non sono abituato a fare il difensore d’ufficio di nessuno e non
lo faccio neanche per l’onorevole Loiero, che non ne ha bisogno.
Però, il Presidente Scopelliti ci deve dire cosa vuole
fare in futuro sulle varie questioni e non giocare sempre a rimpiattino sulla
figura di Loiero, perché questo giochetto prima o poi
i calabresi lo capiranno e vi aspetteranno sui fatti non sulle parole.
Evitiamo allora comportamenti che possono sembrare
punitivi. Certamente, posso anche convenire che quella era
una metodologia di fine legislatura
diventata prassi che può prestare il fianco a giuste critiche. Siamo d’accordo,
però, santo Iddio, quella metodologia ha anche consentito ad una serie di istituzioni che sono,
allo stato comatoso in questa Regione di andare avanti.
Magari, colleghi, senza fare
una differenza tra maggioranza e minoranza, ci vogliamo rendere conto che i nostri
comuni sono ridotti alla fame? Nella prossima finanziaria, non la voglio
discutere nel merito, certamente ci saranno tagli enormi per le Regioni e per i
comuni. Per i piccoli comuni anche una boccata di ossigeno
può rappresentare la vita.
Quindi io inviterei il Presidente
Scopelliti, la maggioranza, a non insistere sul fatto di guardare sempre
indietro e soprattutto pregherei che l’Ufficio di Presidenza difenda questo Consiglio
per gli atti che ha portato avanti e che non sono, certamente, né atti
rivoluzionari né di assoluta retroguardia, in quanto
rispondono ad una prassi consolidata di questa Assemblea.
Se si vuole cambiare questa prassi, naturalmente siamo apertissimi alla
discussione, ma bisogna guardare avanti e non sempre indietro.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare
l’onorevole De Masi. Ne ha facoltà.
Ho il compito parecchio agevolato dagli interventi dei miei colleghi di gruppo ed infine dall’intervento appena concluso dell’onorevole Principe che hanno racchiuso con efficacia dialettica e con capacità di sintesi i veri punti qualificanti che dovrebbero animare questo dibattito e che, invece, sono stati disattesi da interventi di altri.
Non c’è dubbio che noi aderiamo…
Onorevole De Masi, il provvedimento della Giunta non è in discussione perché
pervenuto dopo
Non facciamo demagogia, andiamo avanti con gli interventi
e conteniamoli nei minuti previsti.
Non credo di aver già espresso tutto il mio pensiero, perché lei, addirittura, mi censura!?!
Richiamo l’Aula ed i consiglieri a garantire l’attività del Consiglio, anche attraverso il comportamento.
Probabilmente avremmo capito ciò che è stato detto dai consiglieri. Non è rivolto a lei.
Meno male insomma. Avevo appena fatto una premessa ad un ragionamento che voleva avere l’ambizione di conferire un contributo costruttivo ma essere censurati nelle prime fasi della vita di questo Consiglio non depone, francamente, bene per la riaffermazione della credibilità dello stesso che tra l’altro è un fenomeno che è stato appena egregiamente richiamato dall’onorevole Principe.
Stavo dicendo che noi aderiamo a questo primo intervento di rimodulazione della corresponsione delle indennità, se così si possono definire le misure che verranno oggi emanate.
Però, come è stato detto, noi avremo l’ambizione di approfondire, e in termini di discussione e in termini di concreta attività operativa, questi argomenti.
L’ha detto con particolare efficacia l’onorevole Talarico. Il quesito che ci pongono
i cittadini calabresi non è tanto quanto percepiscono quelli che sono impegnati in
politica, ma il quesito di fondo che evoca una sorta di risposta culturale alla
quale dobbiamo dare noi luogo è cosa fa la politica.
Vede, ed io racchiuderò davvero nel giro di qualche
minuto questo intervento, ciò di cui ci stiamo
occupando non è estraneo alla tanto enfatizzata questione morale che attraversa
tutti i dibattiti, salvo poi restare assolutamente disattesa e mai chiarita.
La questione morale in politica non si esaurisce
mediante l’osservanza da parte di chi la pratica dei comuni precetti di legge.
La questione morale in politica – se la
si vuole davvero affrontare con un approccio culturalmente pregnante –
riguarda la funzione che svolgono i politici.
Allora mi permetto di richiamare quella che è la storia
( che io non ho vissuto direttamente ma che indirettamente è del
tutto documentata) di una insufficiente adesione dei componenti di
questa Assise a quella che è la loro prerogativa fondamentale se non unica che
è di legiferare oltre che di controllare e di orientare l’attività di governo.
Mi pare che alla luce delle informazioni, delle conoscenze
che sono, fra l’altro, a disposizione di tutti si sia
in condizione di dover censurare un comportamento anche del Consiglio che,
sostanzialmente, è sovrapponibile a quello delle Giunte, indipendentemente dal
colore politico che le ha contraddistinte, che è quasi unicamente di mera
gestione. Cioè questa foga alla gestione che,
sostanzialmente, uccide i risvolti, i contenuti, le suggestioni democratiche
che dovrebbero animare l’attività di un’Assemblea elettiva.
Poi, ci sarebbero – mi permetto di dire – alcuni
elementi che attengono specificamente al punto che siamo
chiamati a discutere e che riguardano alcune franchigie di determinati consiglieri
regionali che abitano a Reggio Calabria e che godono di alcune provvidenze
finanziarie identiche rispetto a chi sta a Cosenza. Non rivelo nulla di nuovo o
di particolarmente grave, è stato segnalato su alcuni articoli di giornali con
tutta evidenza.
Credo di poter dire che anche
il comportamento, questo stesso pure magistralmente denunciato dall’onorevole
Principe, tenuto oggi, in considerazione dell’assenza di quasi tutti i
componenti della Giunta e di chi la guida in particolare, in considerazione di
una presenza distratta – quando va bene – di gran parte dei consiglieri, questa
sì che è una circostanza che segnala che noi percepiamo molto di più di quanto
meritiamo.
Anche il merito istituzionale, anche l’approccio al
costume col quale sviluppiamo la nostra attività è degno di rappresentare uno
degli elementi che giustificano oppure debbono
avversare le indennità che percepiamo e tutto il resto delle prebende.
Allora penserei che davvero questa discussione, che vorrei ottimisticamente ritenere un inizio di un processo
dialettico, che affonda davvero l’analisi nelle ragioni che vanno maggiormente
investigate in modo da destrutturare quelle che determinano queste discrasie
tra il mondo politico e la società civile, prosegua attraverso un coraggioso
esame di coscienza collettivo.
Forse non c’è nessuno di noi, anche chi si è appena insediato in questo ruolo che possa definirsi affrancato da questa tentazione di proseguire la propria attività secondo una visione che il mio partito definisce di casta o, qualche volta peggio, di cricca.
Quindi il fenomeno è assolutamente di natura culturale. Dobbiamo restituire a questa Assemblea le sue funzioni, il suo ruolo che equivalgono alla dignità che è quella di fare il proprio mestiere.
Secondo me, per il modo in cui abbiamo avviato l’attività di
questa legislatura, stiamo
rischiando di proseguirla secondo i vecchi stereotipi che hanno contraddistinto
le precedenti e quindi, a poco servirebbe l’aver risparmiato qualche centinaio
di milioni di euro.
Signor
Presidente, onorevoli colleghi, credo che finalmente il Governo centrale si sia
accorto che c’è una crisi economica e l’ho detto anche l’altra volta. Ci siamo accorti tutti che in Italia, anche nella nostra Regione,
c’è una crisi finanziaria importante e quindi tutti
insieme abbiamo contribuito a fare in maniera tale che ci sia una riduzione dei
costi della politica. Quindi abbiamo dimostrato anche noi della
opposizione di avere una grande sensibilità su questi argomenti insieme
alla maggioranza.
Ma, attenzione, da medico sono convinto che i sintomi ci sono
tutti; la diagnosi è stata fatta con superficialità e secondo me la terapia è
stata molto blanda rispetto a quello che noi ci saremmo aspettati e vi dirò
perché.
Secondo me il problema della
riduzione dei costi della politica dovevamo
affrontarlo in un contesto generale, per capire realmente quelli che sono i
problemi dei vari assessorati per quanto
riguarda i sottosegretari ed i direttori generali dei vari assessorati.
Secondo me avremmo avuto, chiaramente, un quadro generale ed
importante dove stabilire e dove fare i tagli.
Ora, invece,
credo che abbiamo fatto i tagli solamente sui consiglieri
regionali, abbiamo dato alla stampa la possibilità di capire che abbiamo fatto
tutto ed invece è il contrario. Ci siamo mossi nella direzione di ridurre i
costi della politica, ma in realtà abbiamo rotto soltanto le indennità ed i
problemi dei gruppi del Consiglio regionale.
Credo che
questo sia sbagliato perché abbiamo dato una immagine
solo parcellare di quelli che sono gli sprechi e le inefficienze che provengono
– così come ho sentito da qualche consigliere della maggioranza – da tanti anni
di gestione della Regione. Da 10-20 anni probabilmente.
Allora,
credo che tutti insieme dovremmo costruire una Regione
migliore, costruire un rapporto della politica che sia di qualità e di
efficienza per rivedere meglio questi processi che portano alla riduzione dei
costi della politica.
Per quanto
riguarda, poi, la delibera di cui si parlava, che bisogna abrogare, che il Presidente
Scopelliti vuole abrogare,
credo che su quella dobbiamo veramente discutere.
Ho sentito
anche il Vicepresidente Nicolò. Sembra che questa proposta se non c’è unanimità
verrà discussa con un procedimento ordinario ma,
attenzione, in quella delibera – non ne conosco tutti i contenuti – ci sono dei
ventilatori polmonari importanti per i processi di miglioramento della qualità
della professione medica all’interno degli ospedali.
Dobbiamo
stare attenti a dire che tutta la delibera va
annullata. Dobbiamo cercare di rimodularla e di fare in maniera tale che anche
quella sia una delibera di qualità che vada a
risolvere molti problemi dei nostri ospedali.
Ho sentito,
oggi, anche qualcosa di positivo dai banchi della maggioranza.
Qualche consigliere che parlava di un contributo di collaborazione. Noi siamo
qui a verificare e controllare l’attività di tutta
Secondo me, se veramente costruiamo insieme una Regione
migliore e cerchiamo di dibattere in maniera democratica e civile, riusciremo
insieme a portare avanti e risolvere dei problemi per la nostra comunità.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Bilardi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Bilardi. Ne ha facoltà.
Presidente, solo qualche minuto perché gli interventi precedenti sono stati tutti esaustivi sui costi della politica, talmente esaustivi che si è fatta, come al solito, molta demagogia.
PRESIDENTE
La prego di alzarsi, onorevole Bilardi.
Presidente, faccio il fisiatra ed avevo un po’ di dolore di schiena, quindi mi ero seduto per questo.
(Interruzione)
Penso che si sia fatta fino ad oggi molta demagogia, e dalla relazione dei colleghi si evinceva questo.
Penso soprattutto che noi stiamo attraversando una crisi economica ormai epocale e questo ci obbliga come politica a difendere la credibilità soprattutto nei confronti dell’opinione pubblica. Penso che tutti i politici siano in buona fede e per quanto mi riguarda lo sono sicuramente.
Dobbiamo eliminare i tatticismi di comodo e tradurre in
concreto le azioni nella consapevolezza che la classe dirigente di una Nazione
non possa mantenere benefici e privilegi a fronte della reale difficoltà che
oggi assilla le famiglie.
Infatti, ormai le famiglie non riescono più a rimanere nel budget mensile e prima della fine di ogni mesi ci
sono dei gravissimi problemi.
Crediamo che i costi della politica si
identifichino nella organizzazione delle strutture
politico-amministrative ed in altri servizi di supporto ai consiglieri, debbano
trovare nella rinnovata Regione una contrazione decisa ed immediata che sia
frutto non solo della volontà di questa maggioranza, ma trovi anche il consenso
appassionato delle forze di opposizione di questo Consiglio regionale.
Sarebbe infatti ingiusto,
secondo me, che la politica non facesse la sua parte, riducendo quei costi di
diretta pertinenza che rappresentano una parte infinitesimale, quasi
trascurabile del bilancio regionale.
Cosa voglio dire? Che i costi della
politica in questo momento sono talmente irrisori rispetto
ad un bilancio regionale che per tutto quello che stiamo dicendo, veramente,
stiamo facendo demagogia.
Basti solo pensare che il bilancio del Consiglio
regionale è l’1 per cento di tutto il bilancio della Giunta
regionale.
Alla stessa stregua siamo però convinti che non solo ai
costi della politica si debba pensare. Riteniamo che il bisturi del buon governo
debba scavare a fondo eliminando gli sprechi derivanti da una
amministrazione della cosa pubblica che appare in alcuni casi non più
tollerabile perché è elemento vivo di illecito le cui responsabilità politiche
vanno individuate.
Gli sprechi, le incompiute, il dilapidare facile ed
impunito di risorse e di flussi finanziari non dovranno più rappresentare
l’ordinaria amministrazione dell’ente regionale e vanno
individuati. Noi faremo la nostra parte, sia nei costi che
riguardo agli sprechi, svolgendo il compito istituzionale di controllori e
controllati e non esimendoci dal ruolo di controllati, nella consapevolezza che
la società politica debba riscoprire il fascino dello spirito di servizio e
della coscienza identitaria.
Poc’anzi ho detto che la
buonafede di ogni politico, fino a prova contraria, penso che ci sia, perché ci
si mette in politica perché la politica è al servizio degli altri, quindi è
giusto non arrecare danni innanzitutto agli altri, ed è giusto proporre le
proprie idee ed essere da viatico.
In queste prime settimane di amministrazione
si sono ripetuti i segnali, i propositi delle azioni finalizzate a stroncare
costi e sprechi. Tutto ciò è in linea con un documento di grande
lucidità e di altrettanta lungimiranza, un documento che, per quanto mi
riguarda, conservo bene in vista in un cassetto. Sono quelle linee
programmatiche enunciate in apertura di legislatura dal Presidente Scopelliti
Ritengo che quello sia il nostro canovaccio, che non è
un libro dei sogni, bensì è la limpida volontà di questa maggioranza coesa di realizzare,
a grandi passi, il riscatto socio-economico, l’emancipazione del lavoro ed una
rinnovata dignità della Calabria. Dobbiamo riacquistare soprattutto la nostra
dignità, che è la dignità dei calabresi, di un popolo
che è unito.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Fedele.
Essendo l’ultimo ad intervenire , come lei ha ricordato, sicuramente sarò molto più breve degli altri, perché tra l’altro molte cose sono state già dette e ribadite già dai colleghi, sia di maggioranza sia di opposizione.
Intanto, credo che questo sia
un giorno importante per il Consiglio regionale, perché
fra le prime riunioni del Consiglio
si affronta questo tema delicato e su cui – diciamoci
la verità – anche negli anni passati ed in molte occasioni si è fatto della demagogia.
Credo che oggi il Consiglio
regionale non stia facendo della demagogia, perché
si sta affrontando l’argomento con cifre alla mano e con tagli netti,
precisi, documentati: il 25 per cento di taglio su alcuni contributi e alcuni trattamenti accessori per i consiglieri regionali -lo stipendio dei consiglieri-; il 10 per cento dei gruppi. E queste somme, se messe insieme, non solo per un anno, ma per tutti i cinque anni
della legislatura, caro onorevole Tripodi – lei i conti li sa fare meglio di
me – sono più di 7 milioni di euro, per la
precisione 7 milioni e 250 mila euro di tagli che vanno esclusivamente a carico
dei consiglieri regionali e dei gruppi consiliari.
Devo dire la verità, ho visto
che tutti i consiglieri regionali, tutti i gruppi hanno accettato ben volentieri
di dare questo segnale, perché credo in un momento di difficoltà per la nazione
e per
Quindi non demagogia, ma sicuramente fatti
concreti.
Per quanto riguarda il resto, ho ascoltato molti colleghi
che parlavano di successivi tagli ai costi, di altri capitoli,
di altre voci di bilancio, eccetera. Voglio ricordare che, intanto, su questi temi
è meglio evitare di fare la gara e di rincorrersi l’uno con l’altro, per chi
può fare il primo della classe. Credo che siano temi da trattare, come stiamo
facendo oggi, con grande attenzione e dare quelle risposte
che non siano solo parole.
Ma voglio anche ricordare che il Consiglio
regionale è la massima istituzione regionale della Calabria, quindi ha una sua
dignità, ha delle spese anche di rappresentanza del Presidente – io ho fatto il
Presidente, quindi parlo a ragion veduta –. C’è una dignità che va tutelata e
salvaguardata: alcuni costi della politica non sono eccessi, ma sono costi
della democrazia. Del resto, anche a livello nazionale, il Parlamento ha dei
costi, lo stesso Senato e
Allora io credo che sia stato giusto dare questo segnale
netto oggi, ma credo che sia anche giusto, Presidente Talarico
– e qui mi rivolgo in modo particolare a lei – che lei tuteli al massimo questa
istituzione, che è il massimo organismo della Calabria. Quindi bisogna stare
molto attenti, perché poi è una questione anche di immagine
della Calabria in Italia e anche all’estero.
Per quanto riguarda quella delibera che il Presidente Scopelliti
vuole portare in Consiglio regionale oggi, una legge – mi pare – fatta nella
finanziaria dell’ultimo Consiglio regionale, è un fatto inconsueto - diciamoci la verità -che una legge approvata poi venga, in
qualche modo, revocata. Ma, se dobbiamo guardare anche al momento
attuale, credo che qualche segnale vada dato in riferimento ai contenuti
di quella deliberazione,.
Pertanto, sono convinto che si debba affrontare
la questione, parlando con tutti i capigruppo nella riunione che il Presidente ha
già opportunamente pensato di convocare anche al banco, affinché venga, in
qualche modo, portata avanti, o in questa seduta o anche in una prossima, però certamente il segnale va dato, altrimenti
rischiamo di fare soltanto parole.
Va fatta attenzione anche ai contenuti della citata delibera
e, se eventualmente c’è qualcosa di grande o di grandissimo interesse sarà lo
stesso Presidente della Giunta a farsi carico e a tutelare questo
aspetto, perché ho visto l’elenco, onorevoli colleghi, e, se, devo dire
la verità, alcune iniziative sono di grande interesse, con franchezza, altre cose
non hanno motivo di esistere.
Allora, credo che, in questo momento di grande difficoltà, questo argomento vada affrontato.
Onorevole Battaglia, ho ascoltato anche il suo intervento:
le posso assicurare che non è – e questo lo dico a nome
di tutta la maggioranza – una questione di maggioranza o di opposizione, volendo
tagliare qualcosa realizzata dalla passata maggioranza. Non è sicuramente
questo, non è un fatto elettorale, non è un fatto di tagliare quello che voi
avete inserito, ma – come lei ricordava – è legato alla contingenza attuale, quindi
credo che un senso di responsabilità vada chiesto a
tutti i consiglieri e a tutti coloro che hanno partecipato a quella stesura.
Quindi non si tratta sicuramente di voler operare dei
tagli alle spese di
un consigliere rispetto ad un altro.
Pertanto, affrontiamo a brevissimo l’argomento, come Conferenza
dei capigruppo al tavolo della Presidenza, ma riterrei di portare avanti quello che il Presidente Scopelliti ha proposto
all’inizio del suo intervento.
Quindi, per quanto mi riguarda, sono veramente contento
che oggi abbiamo affrontato con determinazione questi temi,
che abbiamo dato delle risposte importanti e, finalmente, credo che si possa
parlare del Consiglio regionale della Calabria sui mass media, sulla
stampa, sulla televisione come di un Consiglio regionale che sa affrontare i
problemi, che si rende conto dell’attuale situazione e che, per primo, dà un
segnale forte. Questo sicuramente è stato affrontato dall’inizio, sia dal Presidente
Scopelliti che dal Presidente Talarico.
Abbiamo seguito con loro questa linea, perché credo che
sia la scelta giusta e vincente. Dobbiamo essere noi i primi a dare i segnali
giusti che i calabresi si attendono.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Tripodi.
Ne ha facoltà.
Stamattina ho ascoltato con molta attenzione il dibattito, Presidente
ed egregi colleghi, e non vi nascondo che sono
rimasto un po’ perplesso – vi dico la verità – perché stamattina dovevamo
fare una discussione, come è stata fatta, sul taglio dei costi della politica.
Se diamo per scontato che i costi della politica sono una cosa e i costi di
gestione sono un’altra, diversifichiamo i due
interventi.
La voglio chiudere subito con la seconda cosa meno importante, che è la
proposta che ha fatto il Presidente Scopelliti per quanto riguarda la passata delibera che abbiamo fatto in Consiglio regionale sui 4 milioni di euro.
E’ fuor di dubbio che il
Presidente Scopelliti sa, perché è stato consigliere regionale, che quella delibera, senza ruotare intorno alle solite cose, sappiamo tutti
che è frutto di emendamenti che i vari consiglieri
regionali hanno presentato prima in Consiglio e poi in Commissione e, in
quest’Aula, ci sono consiglieri regionali che facevano parte di quella
maggioranza di allora e della minoranza di allora.
Sappiamo con quella delibera a cosa andiamo incontro, quindi nessuno scandalo, se erano provvedimenti che erano stati voluti dai consiglieri regionali, se è passata all’unanimità in
Consiglio regionale.
Per farla breve, il gruppo
dell’Udc è per discutere di quella delibera
nella prossima
seduta e vedere le cose che si possono mantenere e quelle che si possono tagliare. E
la chiudo qua per quanto riguarda quell’intervento.
Altra cosa, invece, è la valutazione sui costi della politica. Quando
parliamo di costi della politica, se dobbiamo iniziare a fare – come dice
qualcuno dall’altra parte – un’operazione verità, questa va fatta fino in
fondo, tenendo conto di quello che è il costo
della politica e di quello che è il costo, fra virgolette – permettetemi la ripetizione rispetto a prima – della gestione della politica.
Allora su questo dobbiamo fare
chiarezza, perché abbiamo tutti concordato, me per primo, che i tagli che
abbiamo operato andavano in quella direzione. Ci rendiamo conto che non basta,
come ci rendiamo conto che, alla fine, sulla discussione complessiva del costo della politica
va fatta una valutazione che va nella direzione di
essere obiettivamente consapevoli e coscienti della gestione del Consiglio e
della Giunta, l’ha detto il Presidente Scopelliti.
Quindi, in ogni caso, l’operazione che va
fatta, va fatta sul contenimento della spesa che attiene la struttura della
politica.
Allora su questo il Consiglio ha dato i primi segnali.
E’ perfezionabile ancora? Siamo qua a discuterne,
senza alcuna limitazione. E’ perfezionabile la proposta che farà
Altra cosa sono i costi di gestione. Ci rendiamo conto,
perché la discussione è antica in quest’Aula sui costi di gestione
dell’apparato calabrese, sia burocratico che politico,;
qui va fatto un approfondimento reale di quelli che sono gli enti utili ed
inutili, di quelle che sono le postazioni dei questuanti della politica e
quelle che sono le postazioni che servono, sono utili e necessarie affinché chi
fa politica possa svolgere il proprio compito.
Questa è la distinzione che vogliamo fare. Se vogliamo fare alcuni esempi, vale per
Altro esempio: anche per quanto riguarda la gestione di alcuni tipi di assessorati - ne cito uno che fa di cui è
titolare uno del mio gruppo, l’assessorato all’agricoltura -, vogliamo capire
se è bene che in una provincia bisogna che ci sia un Consorzio solo che
gestisca forestazione o tutto oppure che abbiamo dodici consorzi con dodici
centri di spesa. Anche qua dobbiamo capire cosa
vogliamo fare.
Un’altra: vogliamo capire, è arrivata l’ora finalmente
di accorpare altre Afor o no? O
dobbiamo continuare sempre a perpetuare quello che noi abbiamo ritenuto già nel
passato che non era più una situazione sostenibile come costi in questa
Regione? Ma
questo vale per gli enti, come vale per tante altre fondazioni o “Calabria
lavoro” compresa. Vogliamo capire chi ha competenze che sono sovrapponibili in
tutto e per tutto, se è giusto che rimangano due enti o uno.
Su questo ci facciamo carico di fare
un’analisi con una proposta di legge. Poi vedremo, ci confronteremo in
quest’Aula, ci confronteremo pure con il Presidente Scopelliti, perché è giusto
che sia così, perché su questa linea del rinnovamento ci ritroviamo nella
continuità con le affermazioni che ha fatto il
Presidente, ma su queste cose è bene che ci chiariamo oggi e, a mio avviso, la
discussione andava improntata anche a questo modello.
E’ fuor di dubbio che, se con il risparmio dei costi di
gestione finanziamo la legge sulla famiglia, è un impegno che avevamo preso già
dal 2004, però prima di fare questo – e lo voglio ribadire
al Presidente Scopelliti – bisogna fare tutti gli interventi che ci possono
consentire di usufruire di quelle somme, perché con la legge 1 del 2004 ci sono
adempimenti che, a distanza di sei anni, non sono stati fatti, regolamenti
attuativi e quant’altro.
Su questo ci dobbiamo confrontare pure.
Poi voglio dire che condivido
anche l’impostazione che ha dato Orsomarso, che è complementare a quello che ha
detto Principe, ma l’assunzione della responsabilità deve essere proprio nel
discernere fra la consulenza che serve ed è utile e quella che è solamente una
consulenza di lavoro di straforo. Ed io condivido, perché poi un assessore, un capogruppo, un
consigliere regionale non può essere tuttologo perché, se crede di esserlo,
crede male!
Allora abbiamo bisogno delle competenze specifiche che
ci possano aiutare a dare un’impostazione basata sulla
competenza e sul rispetto delle leggi, perché se no capita, com’è successo nel
passato, che facciamo leggi che poi sono impugnate dal Governo. Se avessimo
avuto un filtro prima che potesse verificare i
percorsi anche giuridici delle leggi che potevamo presentare o abbiamo
presentato, evidentemente alcune cose non sarebbero successe.
Su questo dobbiamo capire anche e soprattutto quale
impostazione dare sui costi di questa Regione, politica e gestione, e siccome
ritengo che dalle dichiarazioni che ha fatto il
Presidente Scopelliti e dall’orientamento che c’è stato in quest’Aula, tutti
abbiamo espresso condivisione su quella che è l’impostazione di innovazione
della politica che vuole fare questa Giunta regionale, bene o male espressa con
le diverse sfaccettature da ognuno di noi, siamo qua per confrontarci su questo
percorso che spero ci veda
entrambi attori e protagonisti del nostro futuro.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Scopelliti. Ne ha
facoltà.
Intervengo soltanto per
delle doverose precisazioni, visti gli interventi di alcuni
colleghi, soprattutto del centro-sinistra, che ho ascoltato attraverso la
televisione, il collegamento in diretta.
Qualcuno ha parlato – non so se Censore o il collega di Italia dei valori – dei tagli alla politica e ha detto:
“Ma quali sono i tagli alla politica? Cosa fa
Quindi il taglio ai costi della politica prende tutti, per cui non so se qualcuno ancora non ha l’esperienza tale
da comprendere la funzione di Giunta e Consiglio, ma rispetto ai consiglieri,
però è un taglio indiscriminato, cioè che prende tutti e che, ovviamente,
colpisce tutti.
Poi i tagli ai costi della politica, qualcuno sempre ha
detto: “E la burocrazia che fa?!”. La burocrazia è
un’altra cosa, vi ho annunciato che andiamo a verificare anche qui la
possibilità di realizzare dei tagli, però i costi della politica sono
prevalentemente quelli che fanno capo ai politici. Poi quelli sono i costi di
gestione, che sono altra cosa, che possono essere la
burocrazia, ché si può intravedere un percorso.
E noi abbiamo annunciato prima, ad inizio di seduta, quindi nell’intervento che
ho fatto, ho detto “qui andiamo a fare un taglio anche per quanto riguarda i
direttori generali, i dirigenti, stiamo valutando perché la stessa cosa che
farà
Poi, per carità, sia il collega Bova che
Censore ed altri hanno detto: “Come fa
Siamo di fronte a una stagione
che non è diversa da tante altre – se no qualcuno potrebbe dire che qui c’è una
stagione completamente diversa – ,no, è una stagione uguale, identica, forse
non si è mai approvato il bilancio regionale a ridosso delle elezioni, io non
lo ricordo, , il Vicepresidente di un tempo, l’onorevole Gentile, ha avuto, ha
queste esperienze storiche, non si sono mai approvati, anzi addirittura i
bilanci li abbiamo approvati ad agosto e dopo le elezioni, voi l’avete fatto in
concomitanza delle elezioni e questo è un rischio che si è corso.
Qui ci sono una serie di provvedimenti che sono nel trend storico, cioè
rappresentano un percorso
antico, non è che c’è nulla di diverso, però rispetto a una stagione di austerity che abbiamo recuperato rispetto
anche a un provvedimento di finanziaria, di manovra che andrà ad emanare il
Governo, che ha già emanato e quindi sarà oggetto di discussione nelle fasi
successive, noi abbiamo detto: “In attesa di quel provvedimento, facciamo un
altro tipo di scelta, perché il problema nasce da lontano”.
Adesso non sono riuscito a recuperare cosa diceva il
collega Principe, ho sentito che parlava di Fini, di Mussolini, o anche altri, come Censore, che hanno parlato del Mezzogiorno, del
provvedimento del Governo, cosa fa e cosa non fa.
Io credo che noi dobbiamo fare un giorno di discussione
o, meglio, c’era la possibilità di fare una
discussione qualche settimana fa, quando abbiamo presentato le linee-guida,
adesso stiamo parlando di una cosa diversa.
Quindi, secondo me, metterci dentro tanta
carne al fuoco su temi di carattere nazionale o internazionale, sembra un modo
per eludere un provvedimento e un problema che è in capo a questo Consiglio,
non a Berlusconi, a Fini, alla Camera o a Schifani e al Senato. Questo è un
provvedimento che fa capo a questo Consiglio regionale, che deve decidere se
dare corso e seguito a questo tipo di scelta fatta in precedenza, sulla quale
noi abbiamo difficoltà,
ma quando ci dicono “facciamo dei tagli, cerchiamo di recuperare risorse,
cerchiamo di dare un segnale di cambiamento”, è chiaro che noi cercheremo di
farlo in prospettiva e voi sarete lì arbitri e giudici del nostro agire e del
nostro fare. Però, quando ci viene sottoposto – poi,
magari, ci saranno tante altre scelte sbagliate e così via o tante altre scelte
corrette – un provvedimento in un sol colpo, in cui ci sono 4 milioni di euro
di interventi che non hanno una logica, perché – come ha spiegato molto bene il
Presidente Battaglia e si è guardato bene dal fare altro tipo di considerazioni
– qui non c’è una logica, ma c’è che chi arrivava e presentava un emendamento!
Giusto o sbagliato, è un provvedimento che nasce più o meno così : “Senti, sai, c’è mio compare che ha
l’associazione culturale dei “tre farfalli”… , gli
diamo… Sì, un contributo… 5 mila euro? “No, 7 mila”. “No, vediamo, 2 mila, 3 mila”. Secondo me, siccome io conosco il Consiglio
regionale, conosco questi contesti, sembrava un po’ il
mercato delle vacche!
Non sarei entrato più nel merito di queste vicende, come
ha fatto il Presidente Bova, perché nessuno vuole togliere spazio di azione al precedente Consiglio regionale, ma abbiamo
visto che ci sono una serie di cose su cui agire; di conseguenza, siccome i provvedimenti non sono partiti,
perché siccome nessuno, mi auguro, almeno dalla Giunta, nessun dirigente ha
fatto un atto ufficiale e ha detto “caro Presidente dell’associazione, siccome
Che poteva avere il suo corso, ma nel
momento in cui rischia di avviarsi, arriva una stagione di tagli a tutto e a
tutti e anche questo Consiglio regionale fa una scelta. Ovvero dice “Blocchiamo questo
tipo di scelte, perché comunque possiamo andare a fare un’azione mirata,
andando a sacrificare tantissime persone che magari possono avere simpatia più
o meno verso di noi e che magari potevano
beneficiare di questo finanziamento”, ma io dico che è una scelta
finanziare per 4 milioni
di euro sulla legge sulla famiglia. Diciamo così ai calabresi che noi, in un momento
così particolare della vita del Paese e di questa nostra regione, abbiamo
sottratto, “purtroppo”, a tante altre associazioni che hanno un ruolo vitale,
importante, strategico - chi più, chi meno- non ci nascondiamo che c’è tanta
diversità, ma … poi accade spesso che ci sarebbe da fare tutta una serie di
considerazioni, che è inutile fare.
Diciamo : “guardate, abbiamo sacrificato questo tipo
di volontà e di indirizzo per dare un contributo a un’iniziativa pregevole e
importante”. L’abbiamo sacrificata in nome di che cosa? In nome delle famiglie
calabresi, di una legge che tende a sostenere e ad agevolare il percorso e il cammino della famiglia
in questo momento particolare che vive la regione, in cui la famiglia ha un
ruolo strategico, assolve
ad una funzione straordinaria, continua ad essere l’unico vero grande collante
di una società che rischia di essere sempre più alla deriva, perché la crisi
economica che attanaglia non soltanto le imprese, ma passa anche attraverso le famiglie,
mette a repentaglio e a rischio la situazione della nostra regione.
Questo è un colpo politico, secondo me, importante da
cui nessuno si può sottrarre. Poi, per carità – come hanno detto Fedele,
Tripodi e gli altri intervenuti – invece di farlo oggi, possiamo farlo tra quindici giorni, ma non si scappa. Se questo lo inseriamo oggi tra i tagli ai costi della politica, facciamo
anche qui una bella figura, perché diciamo che, da una parte, abbiamo chiuso la
questione legata a 1 milione e 250 mila euro, i gruppi e altre cose. Certo, il
Consiglio può determinarsi, però mi sembra di capire che, al
di là delle funzioni, delle dichiarazioni demagogiche e strumentali di
qualcuno, ci sia la ragionevolezza del fatto che rispetto ai gruppi, quando si taglia il 10 per cento, è un
taglio più o meno importante, ma è comunque un taglio. I gruppi se agiscono, così
come dovrebbero agire, per promuovere le loro iniziative
e la loro attività, hanno un senso. Poi, se uno i
soldi dei gruppi li utilizza…, e oggi mi pare di capire che, rispetto al
passato, dove era molto più ampia l’azione dei gruppi, c’è una rendicontazione
rispetto agli anni di un tempo, allora anche qui i finanziamenti dei gruppi
vengono utilizzati per fare delle azioni comunque mirate. Poi un gruppo può
stabilire di utilizzare in un modo, un altro può decidere di utilizzarli nel
campo della ricerca per fare leggi che siano
funzionali, attraverso la capacità di attrarre e di avere accanto
professionisti di spessore che scrivono leggi innovative, uno lo può fare sulla
promozione dello stesso gruppo per divulgare iniziative, cioè ognuno mette in
campo le risorse che vuole.
Io credo, quindi, che il taglio ai gruppi degli accessi ai
consiglieri regionali sia un segnale che questo Consiglio regionale oggi dà per
tutti, ovviamente coloro che sono i consiglieri regionali, quindi interessa
Giunta e Consiglio, e nelle prossime settimane ci siamo impegnati, io mi sono
impegnato per andare ad individuare un percorso
di ulteriore taglio alla burocrazia e di quegli enti che, secondo noi,
possono essere enti non virtuosi e che, forse, a volte rappresentano un
doppione o un modo per creare ancora di più sacche o spazi che non promuovono e non producono
interessi per il bene collettivo, ma lo fanno soltanto in termini di produzione
di pochi.
Poi questa sarà anche una visione personale di ognuno di
noi, cioè dire che ci sono enti che non sono
produttivi e sono inutili, però chi ha il compito di governare si deve assumere
le responsabilità e, siccome noi abbiamo deciso di governare e di farlo con
coraggio e consapevolezza, queste scelte le facciamo e le operiamo.
Sappiamo che domani mattina voi andrete dai 300-400
beneficiari di questo finanziamento dei 4 milioni di euro
a dire “Scopelliti vi ha tolto i soldi, avete visto?!”, però noi andremo,
invece, dai 2 milioni di calabresi a dire loro che abbiamo finanziato una legge
che va verso le fasce disagiate, che aiuta la famiglia, che agevola un percorso di rafforzamento della
famiglia e della società, e questa è la politica per noi diversa.
Questa è la diversità, oggi, tra una visione ristretta e
particolare della politica e un’altra molto più ampia e di prospettiva che noi
vogliamo immaginare. Sarà una scelta giusta, sbagliata? Ritengo che sia una
scelta corretta e coerente con la nostra missione, rispetto a quello che dicevamo che si è consolidato in Calabria e che non ha
portato a risultati di nessuna natura.
Noi continuiamo a lavorare così e, Presidente, questo è
il secondo provvedimento, perché il primo mi sembra abbondantemente condiviso
da tutti. Andiamo a fare poi gli altri tagli agli altri provvedimenti in una
fase successiva, però intanto oggi siamo la prima Regione italiana che adotta
un provvedimento di tagli alla politica che recupera le risorse e le mette…
Certo, non ci conquisteremo, probabilmente, le pagine dei grandi giornali
nazionali, perché comunque non avremo spazio su questo
in quanto non c’è nessuna nefandezza compiuta, però comunque chi avrà l’onestà
di riportare ciò che noi abbiamo fatto- uscirà sicuramente attraverso le agenzie o
attraverso i quotidiani locali-, avrà: modo di pubblicare l’idea che in
questa Regione abbiamo dato un segnale, un segnale che è la prima Regione
d’Italia che attiva procedure che non sono come quelle del Piemonte, in cui il
Presidente dice: “Chi vuole, deve devolvere il 5 per cento dello stipendio e
così via”. No, qua si sancisce con legge, con un
provvedimento una scelta molto chiara fatta dal Consiglio regionale.
Io credo che questo sia un segnale importante che i
calabresi devono raccogliere e condividere e mi auguro che sia condiviso da tutti.
E’ concluso il dibattito su questo punto all’ordine del
giorno. Convoco i capigruppo al banco della Presidenza per una brevissima
riflessione.
(I capigruppo si portano al banco della
Presidenza)
Si vota per appello nominale l’inserimento del disegno
di legge che riguarda l’abrogazione dell’articolo 7 della legge numero 8 del 26
febbraio 2010 e che propone, all’articolo 1, di destinare la somma risultante
da questa abrogazione al finanziamento della legge 1
del 2004, la legge sulla famiglia.
La parola al Segretario-Questore ,
l’onorevole Nucera, per l’appello nominale…
Bruno CENSORE
Presidente, così noi non possiamo porre emendamenti. A
noi deve essere consentito il tempo…
PRESIDENTE
Stiamo votando l’inserimento all’ordine del giorno.
Prego, onorevole Nucera.
Giovanni NUCERA, Segretario
questore
Fa la chiama.
Ho ascoltato la replica del Presidente
Scopelliti, che era una sorta di richiamo
all’Aula, nella quale ha usato anche i termini dell’elusione dell’eventuale
provvedimento che potrebbe salvare l’anima al
Consiglio regionale!
Noi non siamo d’accordo con questo tipo d’impostazione – l’abbiamo
detto e lo ribadiamo – , abbiamo anche una nostra proposta
di legge che chiedo al Presidente Talarico, a questo punto, di porre all’attenzione del Consiglio per l’inserimento, quella sugli effettivi
tagli dei costi della politica, che sono i costi della…
PRESIDENTE
Onorevole Giordano, lei sta
facendo una dichiarazione di voto, per cui si attenga
all’argomento, dichiarandosi a favore o
contro.
Giuseppe GIORDANO
Sto argomentando il voto. Il nostro
è un no all’inserimento, non può essere questo
il metodo di lavoro, perché io non ho neanche avuto l’opportunità di leggere il provvedimento. Siamo favorevoli a tutti i tagli, a tagliare questi contributi a pioggia, ad evitare che ciò si
ripeta, ma questa deve essere un’impostazione, non una tantum, uno slogan che usiamo oggi, deve essere un’impostazione
strutturale di questo mandato.
Allora, se
il Presidente Scopelliti ritiene di dovere, oggi, offrire ai calabresi
l’immagine di un Consiglio, di una maggioranza, di un’Assemblea
che vuole incidere, io pongo al Presidente Talarico l’esigenza che dopo venga posto in votazione l’inserimento all’ordine del giorno
della nostra proposta di legge. Abbiamo individuato un percorso che non è solo quello della legge sulla famiglia; ossia con i veri risparmi sulle consulenze,
sul vitalizio, su quelle indennità, venga creato un fondo per i lavoratori
usciti fuori dal percorso produttivo
e non godono degli ammortizzatori sociali.
Questo, secondo noi, è il percorso importante, per cui come
gruppo votiamo no, un no motivato in questi termini, certamente non è solo questo
il modo in cui affrontiamo il taglio ai costi della politica.
Giovanni NUCERA, Segretario
questore
Prosegue la
chiama.
Presidente, prendiamo atto
che oggi abbiamo instaurato in Calabria un modo nuovo di fare politica, cioè quello che in quest’Aula non è di scena l’idea di trovare sempre
le logiche di commistione, di inciucio, di accordo, ma la politica della
chiarezza: c’è chi sceglie una strada, c’è chi ne sceglie un’altra. Noi abbiamo scelto quella dell’innovazione, i colleghi del centro-sinistra,
invece, hanno
scelto la strada della conservazione; cioè rispetto a una situazione drammatica
che si vive in Calabria, l’idea di recuperare per una legge sulla famiglia 4 milioni
di euro, ci viene proposto di rinviare il dibattito a una fase successiva, al momento
in cui
Noi siamo dell’idea che bisogna fare i tagli su tutto quel provvedimento, perché
non regge in piede sulla scorta di una valutazione tecnica, non c’è nessuna
logica che guida questo provvedimento e quindi oggi noi abbiamo fatto una proposta
che era giusto porre ai voti. Non fa niente se passeranno due mesi per questo
provvedimento e che noi, per due mesi, avremo le persone che verranno dirci: “ci hai fatto perdere il contributo, perché il compagno mi
aveva fatto avere il contributo ed ora tu…”. Non è questo, è
un problema di chiarezza.
Oggi, abbiamo inaugurato in questo Consiglio regionale
una nuova stagione ed io credo che la politica, in Calabria,
abbia bisogno di molta chiarezza, perché la politica in Calabria, spesso, ha
corso il rischio di non essere identificabile né da una parte né dall’altra, perché
si concorreva tutti a raggiungere gli obiettivi che non erano chiari ai calabresi,
ma erano chiari soltanto a pochi.
Credo che noi abbiamo fatto una
scelta saggia, di metterlo in votazione. Dopodiché alla prossima seduta, quando sarà, il tempo
che lei, Presidente, riterrà di convocarla, noi andremo a votare e voteremo per
bocciare quel provvedimento e rifinanziare la legge sulla famiglia. Credo che abbiamo fatto anche questa volta – e ringrazio i colleghi
del centro-sinistra che si sono espressi in questa direzione – un atto nobile nei
confronti dei calabresi, abbiamo fatto un gesto forte nei confronti della Calabria.
E non fa niente se oggi non passa, perché rinviarlo avrebbe
avuto il significato di dilazionare anche noi i tempi.
Ecco, di fronte a questa situazione che oggi andava
ipotizzata ed approvata, noi abbiamo fatto una scelta. Se
raggiungiamo il quorum, bene, se non lo raggiungiamo, sarà una prossima
seduta a determinare la caduta di questo provvedimento e il rifinanziamento di
una legge importante, che per noi diventa funzionale e strategica agli obiettivi
della Calabria e quindi delle famiglie dei calabresi.
Voto sì.
Giovanni NUCERA, Segretario
questore
Prosegue la
chiama.
Prego, onorevole Serra, ha facoltà di parlare .
Intervengo per esprimere il mio voto, è giusto che dica anche il mio pensiero.
Ero presente, come consigliere, anche nella passata legislatura e quindi mi sono impegnato per una serie di emendamenti che guardava verso il sociale e verso una serie di iniziative, però siccome faccio parte di una squadra che ha scelto una linea diversa, mi adeguo a quello che è l’indirizzo del Presidente, ma con l’impegno che su quella serie di opere e di provvedimenti che sono di carattere sociale- non il contributo di 1.000 o di 2 mila euro- , in futuro l’Esecutivo e lo stesso Consiglio possano ritornarci per dare delle risposte a delle associazioni che operano nel sociale, che possono avere il giusto riconoscimento e per il ruolo che svolgono all’interno della Calabria e per la società calabrese.
Questo è l’impegno che io chiedo al Consiglio e quindi, in questo momento, sono per l’inserimento del punto all’ordine del giorno.
Giovanni NUCERA, Segretario
questore
Prosegue la
chiama.
Ha chiesto di parlare l’assessore Tallini.Ne ha facoltà .
Colleghi, sento la necessità di motivare il mio voto, in coerenza con
l’ atteggiamento tenuto
nella famosa seduta in
cui si è votata la cosiddetta finanziaria omnicomprensiva.
Io, ovviamente, mi rivolgo all’allora Presidente Peppe
Bova, perché si ricorda benissimo che cosa è successo in quella seduta e si
ricorda che io ebbi a definirla una finanziaria che rappresentava un vero e
proprio voto di scambio, nel momento in cui sollevavo una serie di questioni
che comprendeva la stessa finanziaria. Si disse che
quella finanziaria aveva come obiettivo quello di spostare almeno 15 mila voti
dalla parte del centro-sinistra. Poi abbandonai l’Aula.
Devo dire che sono d’accordo
con il collega Giordano d’Italia dei Valori, quando dice che è insufficiente
questa manovra, nel senso che, Presidente, lei avrebbe dovuto inserire altre
cose che sono anche incluse in quella famosa finanziaria e avremmo potuto
recuperare qualche milioncino in più. Questo mi prefiggo
di documentarlo meglio, perché sono stati erogati contributi a delle
fondazioni– lei parla di una che ha ricevuto 8 mila euro – e gliene dico una che è a Catanzaro, del partito del Presidente Loiero, gliel’ho detto in faccia, ho fatto un’interrogazione al
Comune di Catanzaro. Una fondazione, che è un movimento
cattolico e che si è trasformato in partito perché esprime assessori – ma,
guarda caso, sempre col Presidente Loiero
- ha avuto senza fare nessuna istanza, perché non c’è stato nemmeno un
bando ad evidenza pubblica per capire chi erano le associazioni. E quindi
condivido anche
il metodo con cui si è pervenuti a questa scelta di abrogazione , tant’è che
tante fondazioni poi hanno espresso proteste per come sono arrivate quelle
assegnazioni : 2 milioni e mezzo di euro. Adesso forse non ci sono i soldi, ci sono…
Ritengo che bisogna individuare se queste risorse ci
sono. Credo che, se sono fondazioni organizzate per lavorare per l’obiettivo del sociale,
saranno loro le prime ad essere
d’accordo con una manovra come questa, che va nella direzione di andare direttamente,
e non attraverso intermediari, a favore e a sostegno delle famiglie calabresi
che, in questo momento, guardano a noi con grande interesse e vogliono da noi
un intervento immediato a loro vantaggio .
Per questo voto a favore della proposta dell’inserimento
e voterò a favore della proposta che viene dal Presidente.
Giovanni NUCERA, Segretario
questore
Prosegue la
chiama.
Per inserire un punto all’ordine del giorno, l’articolo 42 del Regolamento interno del Consiglio, testualmente prevede che “il Consiglio non può discutere né deliberare su questioni che non sono all’ordine del giorno, salvo che sia autorizzato da una deliberazione assunta con la maggioranza dei due terzi dei presenti, su richiesta del Presidente della Giunta o di un quinto dei consiglieri”. Quindi ci vogliono i due terzi dei presenti.
Comunico l’esito della votazione: presenti
e votanti, 46; hanno risposto sì 29; hanno risposto
17.
Quindi non ci sono i due terzi
necessari dei presenti per inserirla all’ordine del giorno, perché ci vogliono
31 consiglieri, mentre quelli che hanno risposto sì sono stati 29; per cui la richiesta di inserimento all’ordine del giorno
non viene accolta.
(Il Consiglio
non approva)
Poi, volevo sentire i capigruppo al banco, per verificare se è possibile inserirla all’ordine del giorno della prossima seduta , visto che c’era
stata una discussione ai banchi della Presidenza, oppure bisogna seguire l’iter
normale delle Commissioni.
Posso prendere la parola? Noi avevamo detto di sì per la prossima seduta, quindi non vedo il motivo di venire…
Poi un’altra cosa ancora: non mi sembra, invece, che quello
che ha detto il Presidente della Giunta – cioè che questo centro-sinistra non vuole affrontare il problema
- sia vero. Non è vero che non vogliamo
affrontarlo, né risolverlo. Se ci sono dei problemi da
risolvere
in quella delibera, noi lo faremo. Il problema vero è che non conosciamo - nemmeno noi i
neoconsiglieri regionali, vorrei che la stampa lo
sapesse – i contenuti di questa delibera, quindi
come possiamo parlare di una cosa di cui non conosciamo nemmeno i punti o i
contenuti?! Non ci è stata consegnata.
Quindi, se non abbiamo questa delibera, caro Presidente, non possiamo a mio avviso procedere e la prossima volta ci debbono essere dati gli
atti almeno cinque - sei giorni prima.
PRESIDENTE
Il punto è inserito all’ordine del
giorno della prossima
seduta Che c’è, onorevole Censore?
Presidente, no, non è così. Prima avevamo concordato questo, poi siccome si è voluto porre il punto all’ordine del giorno, allora facciamo una riunione dei capigruppo e chiediamo che segua l’iter normale delle Commissioni.
PRESIDENTE
Se arrivate un attimo ai banchi, decidiamo che cosa dobbiamo fare.
Onorevole Principe, venga qui, la parola gliela dopo… Prego, onorevole Principe.
Presidente, una considerazione che può essere di carattere generale:
siccome tutti abbiamo affermato che si vogliono evitare atti che possano
minimamente suonare come demagogici, ove il Consiglio
decida di revocare le sue precedenti determinazioni - e, naturalmente, sarà molto simpatico constatare i voti per una delibera
di questo tipo – circa la finalizzazione
di questi fondi, ritengo che sia opportuna una normale istruttoria, anche perché dire “x milioni per la famiglia” vuol dire tutto o potrebbe non
voler dire niente, perché sono tante le filiere di cui bisogna tenere conto.
A mio avviso, un’istruttoria normale in Commissione, se il Consiglio rimane fermo nella decisione
di revocare questo suo precedente atto, sarebbe utile, almeno si fa
un provvedimento meditato, si scelgono le filiere più urgenti, soprattutto perché
- lei mi insegna - i problemi delle famiglie sono
tanti, quindi come incanalare questi fondi è molto importante. Pertanto, un provvedimento
spinto dall’urgenza, anche per avere un ottimo titolo su un giornale potrebbe
poi essere un boomerang, meglio, a quel punto, un’istruttoria degna di questo
nome.
Onorevole Principe, quando parliamo di famiglia, non è
un termine usato così. C’è la legge 1 del 2004 sulla famiglia, che prevede un articolato,
una serie di questioni importanti, quindi la destinazione è lì sul capitolo che
riguarda questa legge. E’ prevista una serie di tipologie e di questioni, peraltro
ci sono dei regolamenti ben precisi, in base ai quali si può fare domanda per accedere.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.
Intervengo brevemente, perché su questo tema abbiamo già parlato.
Quando ci siamo riuniti al banco della Presidenza, eravamo tutti d’accordo, i colleghi capigruppo dell’opposizione oltre che della maggioranza, sull’inserimento all’ordine del giorno della prossima seduta. Adesso, mi sembra difficile pensare che abbiano cambiato idea i colleghi in questo momento. Quindi, al di là di tutto, mi affido al senso di responsabilità dei colleghi non solo della maggioranza - che già c’è -, ma anche dell’opposizione, affinché lo inseriamo alla prossima seduta .
Per quanto diceva l’onorevole Principe,
è un altro discorso: c’è una legge sulla famiglia,
si può discutere in seguito su come destinare questi fondi, anche con qualche aggiunta, non è questo il
problema, ma prima bisogna approvare il provvedimento affinché questi fondi vengano messi a disposizione.
Quindi io sarei dell’avviso che potremmo inserirla e
discuterne nella prossima seduta .
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Bova. Ne ha facoltà.
Io sono stato uno di quelli che ha proposto al banco della Conferenza
dei capigruppo di discuterlo alla prossima seduta, però, onorevole Fedele, non si può far finta che niente è
avvenuto, perché il Presidente Scopelliti ha agitato una scimitarra nei
confronti di chi chiedeva a lui e alla Giunta di sedersi alla Conferenza dei capigruppo, in maniera che
quello che dovevamo tagliare nel merito
fosse chiaro a tutti. Io non ci sto, perché non è vero a subire l’affermazione che lì tutto è immondizia. So
con certezza che non è così e più è grande
la responsabilità di ognuno di noi, più ciascuno di noi deve misurare le
parole, perché non è vero che c’è qualcuno
che si oppone né alle politiche della famiglia
né alla trasparenza, perché così non si va avanti.
Per quanto mi riguarda, la proposta
rimane questa: si fa una Conferenza dei capigruppo,
lì -come è doveroso da parte della Giunta, presente in maniera autorevole -
verifichiamo nel merito le cose e, una volta verificate, non c’è nessuna difficoltà.
Altrimenti ciascuno fa il suo lavoro, perché non ci sto - perché non è vero – a
fare la parte di quello che vuole sottrarre alla famiglia e vuole
regalare
a qualcuno, perché è una
mistificazione e non so a chi serve.
Dall’altro
lato, nessuno ha un atteggiamento pregiudiziale, ma nel momento in cui non ci è
consentito il nostro lavoro, lo spazio che il Regolamento e lo Statuto ci
danno, ciascuno di noi è
costretto a fare riferimento a quello :“intelligenti
pauca”.
Io sono d’accordo – e lo dico in maniera esplicita –
che si porti rapidamente, prima dell’8, in Conferenza
dei capigruppo - il Presidente può essere presente o si fa rappresentare da chi
ritiene, è la stessa cosa -, lì discutiamo l’uno e l’altro, l’ordine del giorno
e il merito, perché così la penso e così è giusto dire, senza forzare le cose.
Tra l’altro,
dico a tutti che ogni discesa diventa una salita, stiamo attenti ad impugnare
scimitarre e così via, non perché non vogliamo la trasparenza delle posizioni, per carità; ma è anche un’arte
visibile, rispetto a una situazione che è difficile, utilizzare
bene le risorse e di correggere, ma senza pensare che qualcuno è dalla parte
della verità, perché nel caso in indirizzo non è vero, né io voglio tornare
indietro al passato remoto, perché non ci serve.
Fuori da ogni polemica,
mi dispiace quello che ho dovuto sentire, perché è stata una gratuita forzatura.
Mi auguro che non si ripetano in futuro queste cose, fermo restando che, nel momento
in cui qualcuno pensa che si possa andare avanti così, nel rispetto dei ruoli e
delle regole del gioco, ciascuno di noi farà la sua parte.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Orsomarso.
Velocemente, perché sembra che
si sia aperto il dibattito.
Il Presidente Bova parla di ruoli, di Regolamento. Io
credo che qui c’è un Regolamento che dà l’opportunità e la possibilità tutta politica
di porre all’ordine del giorno con i voti un provvedimento
su cui il Presidente Scopelliti e questa maggioranza sono stati chiari.
Non c’è da dare pagelle o capire le filiere. Onorevole Principe,
le filiere in Calabria purtroppo non hanno mai funzionato. C’è un’idea che è la
famiglia, vorremmo condividerla con voi e, da questo, il tentativo di inserirlo
al prossimo ordine del giorno, nel rispetto del Regolamento, la votazione per l’inserimento all’ordine del giorno oggi era proprio
per manifestare una sensibilità politica forte rispetto a quello che il Presidente
Scopelliti ha detto bene. Il problema non era di capire quanti o meno di questi
emolumenti andavano nella direzione di sostenere progetti validi o meno, c’è
stato un provvedimento una tantum che non ci ha convinto, ci convince molto di più sostenere e finanziare le famiglie. Su
questo ci può essere un impegno. Altro è che poi non si dia un finanziamento o
si possa recuperare attraverso altri provvedimenti, però parlare di salite e
discese e tutto il resto.. Io sono d’accordo con il Presidente
Scopelliti, si chiarisce che inizia una nuova stagione, l’essere chiari, sui provvedimenti
si vota, su questo ci giochiamo la faccia e l’impegno.
Una cosa potrà interessare tutti: sostenere una legge
che esiste e a cui abbiamo contribuito con i tagli ai costi della politica e ai
finanziamenti inutili e l’avere interrotto - tra l’altro, penso - con questa
possibilità di voto quella vecchia liturgia che ha rappresentato in passato sintesi tra esigenze politiche di territori, di minoranza
e di maggioranza.
Su questo, visto che sembrava si fosse aperto il dibattito,
noi siamo pienamente d’accordo e quindi andiamo avanti
senza ricordare Regolamenti o consuetudini, che non ci convincono.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Aiello
Ferdinando. Ne ha facoltà.
A me sembra che oggi, qui in Consiglio regionale, citare la famiglia funga un po’ da “lavatrice” all’interno di una scelta che si sta facendo, ovviamente giusta, ma bisogna entrare nel merito, altrimenti non si ha contezza di quello che si dice e si rischia di entrare nella demagogia, Presidente Scopelliti, perché bisogna conoscere le leggi che si approvano in Consiglio regionale.
Se si parla di finanziamenti
a pioggia - io non lo so, non li conosco, voglio entrare nel merito guardandoli - nella gestione precedente, la legge sulla famiglia
non è stata una delle più grandi leggi scritte nei Consigli
regionali d’Italia, è stata una legge… Ma vorrei ricordare a tutti noi che non è dando l’una tantum alla
famiglia che oggi si risolleva l’economia all’interno dei nostri territori, è
dando i servizi gratuiti alla famiglia attraverso il potenziamento
del Piano sociale, non della legge sulla
famiglia.
C’è la legge
nazionale 328, c’è un Piano sociale. Ecco, io preferirei che questi
soldi andassero sul Piano sociale e che poi a sua volta vengano
distribuiti ai Comuni, che garantiscano
con delle linee di indirizzo dei servizi
all’interno del Piano di zona. Allora lì si ha un servizio la famiglia.
Ecco perché, condivido l’onorevole Bova quando
dice di entrare nel merito, non
perché il centro-sinistra è contro questa presa di
posizione, io nemmeno c’ero nella passata legislatura, non la conosco, ma ritengo che una legge manifesto, oggi,
non possa essere presa in considerazione, se si dice, Fausto, che
oggi siamo per l’innovazione. L’innovazione, in questa terra, è far partire il
Piano sociale - la novità dopo tanti anni - ,che non
parte dal 2000, è bloccato. Quindi dare i servizi alla
famiglia, ai portatori di handicap,
alle ragazze madri, ai tossicodipendenti e non solo, perché intervenire su una ragazza
madre significa intervenire sulla famiglia che ha all’interno della sua casa
una situazione di questo tipo. Non è fuori da
un contesto familiare. Dire
famiglia è molto generalizzato, quindi io gradirei che
si andasse in altra direzione, che è quella del potenziamento del Piano sociale.
Ecco perché l’invito alla
riflessione. Non c’è nessuno che è contro, si sta solo dicendo di riflettere e
di arrivare in quella direzione, che a me pare corrisponda al rispetto
di una legge nazionale, da tutti voluta ed approvata,
ma mai fatta decollare, forse perché
lì c’è una sorta di associazione e
di gestione che, ovviamente, è poco chiara.
Io gradirei, per esempio, che
anche il milione e 100 mila euro in più, che c’è nell’assestamento
dell’Ufficio di Presidenza, fosse messo sul
Piano sociale - ci sono 1 milione e 100 mila euro in più, di funzionamento al capitolo 2 -, vada lì anche
questo a finanziare la legge sulla famiglia.
Sono io a fare un appello ai
colleghi dell’opposizione: votiamo affinché questo milione e 100
mila euro che è in più vada sul Piano sociale. Allora vediamo in quale
direzione ci porta una cosa di questo tipo e arriviamo a
una definizione più complessiva, determinandoci a 360 gradi, non puntando il
dito su chiunque all’interno del Consiglio regionale.
PRESIDENTE
L’ultimo intervento, la parola al Presidente
della Giunta.
Presidente, a me dispiace entrare nel merito di questa vicenda, perché io
penso che ogni tanto, politicamente, bisogna
avere l’amabilità e la sensibilità di
dire “noi abbiamo fatto una scelta, è quella
di fermarci e dire che il provvedimento non va bene”,
perché vorrei dire al collega Bova, che ormai conosco
da tanto tempo e quindi il suo fare, a
volte minaccioso, di dire “qua volete mettere in campo le scimitarre, allora
se…”…
Giuseppe BOVA
No, Presidente, minaccioso no…
Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale
La conosco, è
un po’ come…
Giuseppe BOVA
Lei ha un lessico così puntuale, dov’è sta la minaccia?!
Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale
E’ un po’ come il suo amico di
partito, a lei legato…
Giuseppe BOVA
No, Presidente…
Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale
No, ascolti: è un po’ come il fare
minaccioso dell’avvocato Naccari, che è
amico dell’onorevole Bova, quando in Consiglio comunale, i primi anni, minacciava sempre i colleghi consiglieri…
Giuseppe BOVA
Ma lei decide tutto per me, se
sono minaccioso e chi sono i miei amici! Questo non è
nel voto! Il voto è che io le riconosco pienamente il diritto-dovere di governare.
Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale
Ma se avete deciso di essere amici con Naccari
non è colpa mia!
Giuseppe BOVA
A me lei l’ha presentato, però…!
Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale
Lui, sistematicamente, in ogni seduta di Consiglio comunale diceva “se votate questo
bilancio, risponderete in proprio col vostro patrimonio, vi assumete delle responsabilità
enormi” e quindi i consiglieri neoeletti erano terrorizzati, dicevano : “Come, in proprio, col mio patrimonio!”.
Giuseppe BOVA
…Presidente, sbaglia pure mano, perché
io sono mancino, ma non fa nulla!
Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale
Allora abbiamo una cosa in comune,
una delle poche!
Allora io dico: adesso, per entrare nel merito, ma tanto la prossima,
fra due mesi, lo facciamo questo provvedimento, perché
ormai siamo orientati a farlo, ovviamente è una scelta…
Giuseppe BOVA
…20 milioni…
Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale
Se ci sono altre risorse…
(Interruzione dell’onorevole Bova)
Alla grande! Vede, perché questo è
un provvedimento che scavalca tutti gli iter naturali delle leggi regionali e
dei provvedimenti emessi dai direttori generali e quindi dalla Giunta. Perché? Bene ci sono la “Prociv-Arci”
o l’Us vibonese,
l’Us paolana oppure,
ancora, vi posso dire l’associazione culturale
“Calabria onlus”, l’associazione bandistica o Tizio o Caio, ma se ogni assessorato ha le sue specifiche competenze e ha i budget necessari
per andare ad individuare le risorse
per dare, attraverso bandi, contributi, qui viene
mortificata una logica.
Ecco perché io dico
che, più andate avanti, più scavate da soli un provvedimento anomalo, perché è
sempre esistito questo provvedimento, cioè qui in Giunta di notte uno fa: “Eh, l’emendamento perché c’è questa iniziativa ed è sempre passato”. Adesso
qui noi stiamo dicendo “utilizziamo un criterio diverso”, cioè
diciamo “questo provvedimento, sì”, perché se lei va in Conferenza dei capigruppo, mi dice che cosa salva di questo?!”. E’ un modo per non farlo, lei non salva nulla. Perché, che
cosa può salvare?! Non c’è una logica in questo
provvedimento, non ha una ratio,
perché quando io le dico “i contributi allo sport perché li avete messi qua?”,
li abbiamo sempre messi qua nei bilanci regionali, però se si decide di tagliare, perché…
Bruno
CENSORE
Presidente, mi scusi, ma perchè non ha una logica!
Vediamo quanti Comuni ci sono, che siano
enti locali della Calabria.
PRESIDENTE
Onorevole Censore, facciamo finire
l’onorevole Scopelliti.
Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale
…quanti Comuni ci sono! Sicuramente non troverete
il Comune di Reggio Calabria perché non è
amico vostro! Già partiamo da questo: il Comune di Reggio Calabria non è
amico…! Ma è un discorso sbagliato, perché qui voi
fate il bando sulle attività sportive, c’è il bando sui finanziamenti per le
società che hanno il calcio giovanile, c’è il bando per le attività turistiche,
c’è il bando per la promozione turistica. Così si esautora il ruolo degli
assessorati e si fa una sorta di ammucchiata che, per
carità di Dio, continuo a dire è stata sempre fatta, cioè è stato sempre così,
ma era possibile farlo. Oggi, siccome vogliamo recuperare le risorse, abbiamo
individuato questa logica.
Non stiamo affermando che avete fatto le
cose fuori luogo, vi stiamo dicendo che questo è un provvedimento che ci siamo
ritrovati, quindi, anche Italia dei
valori, il falso moralismo che fate “perché qua e perché là!”. Questo è un
provvedimento clientelare che va scongiurato e dovevate votarlo senza dire “la
prossima volta vediamo”, perché qui non c’è nulla nella Conferenza dei
capigruppo che si può salvare, perché quando ho detto “volete estrapolare i
finanziamenti alle parrocchie perché vogliamo dare alla chiesa una corsia preferenziale per quei soldi?”, avete detto “no, allora no”.
Allora, quale sarà la logica che guiderà in Conferenza
dei capigruppo? Quella in cui uno si siede e comincia a pensare: “Questo lo
dobbiamo salvare perché, magari, ha un obiettivo, quell’altro
va salvato”. Ma non c’è nulla che segue una filosofia
corretta, ecco perché non si può salvare nulla.
Dico questo e, secondo me, è sbagliato, cioè più andiamo avanti e più ci si incarta, perché comunque
non abbiamo elementi per supportare questo tipo di azione.
Poi, per carità, lo volete approvare fra due mesi con la
corsia delle Commissioni? Benissimo, qua prendiamo tutti atto
che volete che questo provvedimento passi fra due mesi, però c’è una legge
sulla famiglia – come diceva bene il Presidente – che andremo a finanziare e
che diventa uno strumento da mettere in campo subito attivando delle procedure.
Non lo facciamo adesso? Lo faremo tra due mesi, però è una scelta.
Questo diventa importante e funzionale, perché quando governavamo
noi nel ’95-2000, con l’assessore Traversa, io ricordo che sullo sport davamo i
finanziamenti alle società sportive, almeno quelle di un certo livello, e stabilivamo il budget. C’erano 2 milioni di euro: tot alla Reggina, tot al Cosenza, tot al Crotone.
Poi chi c’erano? Quelle società che facevano attività
sportive giovanili? Avevano un altro senso…
Se la politica si basa su regole,
diventa una forza per tutti; quando non ci sono le regole, diventa una sorta di
ginepraio, in cui tutti possono dire ciò che vogliono, perché tutti hanno
ragione. E qua dentro ognuno ha la sua ragione, cioè quando
qui c’è il provvedimento del Teatro Catona di 100 mila
euro – che ho visto, sono un sostenitore del Teatro Catona
come Comune di Reggio Calabria, l’ho sempre sostenuto – ma perché, se l’assessore
Caligiuri concede un finanziamento a Catona Teatro, non è il canale più giusto per accordare un finanziamento
legittimo a chi realizza d’estate degli eventi importanti che sono la storia?! E quindi, automaticamente, credo che questo sia un modo per
dare degli orientamenti.
Personalmente – lo ribadisco –
non ci trovo nulla di strano, perché è una prassi, però rispetto a un orientamento
che viene manifestato oggi in Aula, io mi sarei adeguato e avrei fatto una
scelta condividendo questo tipo di impostazione.
E’ concluso il primo punto all’ordine del giorno, che ha
riguardato la riduzione dei costi della politica. Ricordo che la delibera dell’Ufficio
di Presidenza è già efficace, quindi non è sottoposta a nessun tipo di votazione,
mentre la delibera della Giunta regionale seguirà i percorsi istituzionali, cioè verrà assegnata alla Commissione competente e la discussione
avverrà in Conferenza dei capigruppo se sarà necessario anticipare i tempi di
esame della Commissione.
Passiamo al secondo punto all’ordine del giorno: proposta di
legge numero 19/9^ di iniziativa dei consiglieri Francesco
Talarico, Nicolò, Amato, Sulla, Nucera, recante – “Modifiche ed integrazioni
alle leggi regionali 22 gennaio 2001, numero 2, e 26 febbraio 20110, numero
E’ relatore l’onorevole Nucera, che ha facoltà di intervenire.
Si tratta, quasi, di un atto
dovuto, avendo il Governo fatto alcuni rilievi
sulla legge del 26 febbraio 2010 numero 8,
che afferisce semplicemente alla modifica
della legge che noi abbiamo approvato o,
meglio, che è stata approvata la scorsa legislatura
e che rileva che è possibile – come dice la legge – la modifica dell’articolo 4
bis, che recita: “Il Presidente e i membri del
Corecom che non abbiano compiuto l’intera legislatura sono rieleggibili fino al completamento del quinquennio”.
Questo sta a dimostrare
che c’è una continuità temporale del rapporto con l’ente, nonostante sia
interrotto dalla fine della legislatura.
Pertanto, è un rilievo che si adatta a quelle che sono le normative nazionali, è giusto che anche
Nessuno chiede di intervenire, pertanto
si passa all’esame dell’articolato.
Pongo in votazione il primo comma dell’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il secondo comma dell’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2, che riguarda la dichiarazione
d’urgenza del provvedimento.
(E’ approvato)
Pongo in votazione la legge nel
suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Passiamo al terzo punto all’ordine
del giorno: proposta di provvedimento amministrativo numero 11/9^ di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, recante – “Assestamento
del bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario
E’ ancora relatore l’onorevole Nucera, che ha facoltà di intervenire.
Leggo la relazione che accompagna il
provvedimento di approvazione del bilancio.
“Con il presente provvedimento amministrativo,
l’Ufficio di Presidenza propone all’Assemblea l’approvazione dell’assestamento
di bilancio di
previsione del Consiglio regionale per l’esercizio
finanziario anno 2010.
Tale provvedimento, anticipato di alcuni mesi rispetto agli anni precedenti, nasce dalle difficoltà in cui versa la gestione contabile
consiliare, a causa delle diseconomie nascenti dall’evidente
discrasia tra due atti, entrambi approvati
dal Consiglio regionale, cioè la delibera numero 409 del 30 dicembre 2009, con la
quale è stato approvato il bilancio di previsione per l’anno 2010, nella misura di euro 77 milioni e 500 mila
euro, quale fabbisogno previsto per
fronteggiare
le spese di funzionamento del Consiglio regionale; e la legge regionale 26 febbraio 2010, numero 9, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio
annuale 2010 e pluriennale 2010-
Con la presente proposta si
procede, quindi, all’assestamento di bilancio
consiliare
anno 2010, per una somma pari di 8.716.329,48
euro, avanzo dell’esercizio finanziario 2009,
secondo le risultanze del conto consuntivo 2009,
approvato dall’Ufficio di Presidenza con deliberazione numero 7
del 10 febbraio 2010.
Lo sottopongo all’approvazione, Presidente.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la legge nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Giuseppe GIORDANO
Presidente, le motivazioni erano state già espresse: noi abbiamo votato contro questo provvedimento.
Giovanni NUCERA
Avete votato contro il bilancio fatto da Bova!
Adesso c’è una mozione dell’onorevole Morelli, di cui avevamo votato l’inserimento all’ordine del giorno: “Piena e convinta solidarietà al dott. Giuseppe Pignatone, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria, e ai magistrati impegnati a contrastare la mafia e il malaffare”.
Adesso le do la parola, onorevole Morelli, per l’illustrazione...
Giovanni NUCERA
Presidente, una leggera modifica: è assorbito anche l’ordine del giorno da me presentato in Consiglio, per cui diventa Morelli-Nucera, con la modifica “agli amministratori”, “dagli amministratori”.
PRESIDENTE
Prego, onorevole Morelli.
E’ di qualche giorno addietro la notizia che ignoti
criminali hanno spedito una lettera
intimidatoria e un proiettile al dottor Giuseppe Pignatone, procuratore capo
della Repubblica presso il tribunale di
Reggio Calabria.
Questo è uno degli ultimi atti
intimidatori che si sono verificati presso
Ritengo che il Consiglio regionale,
che è la massima assise, abbia il diritto-dovere di interpretare e
cercare di instaurare un circuito virtuoso tra istituzione e magistratura. Questo, al fine di creare quelle condizioni
che Giovanni Falcone pensava nel voler creare “il fiorire di quella primavera”, poiché soleva dire che la mafia era un fenomeno
umano e, come tale, poteva essere anche disintegrata.
Ciò nondimeno nasce, quindi, questa
proposta di mozione, perché si
propone, da un lato, ad impegnare il
Presidente
della Giunta regionale ad esprimere la piena e
convinta solidarietà e partecipazione del Consiglio al dottor Pignatone e ai
magistrati cui sono state rivolte intimidazioni
mafiose, e si schiera con forte determinazione al loro fianco; dal’altro lato,
impegna il Presidente della Giunta regionale a
studiare una serie di iniziative che rendano concreto il necessario circuito istituzione-magistratura, in modo tale da far sì che vi siano atti concreti
con delle conseguenze pratiche.
PRESIDENTE
Ha chiesto
di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Mi sembra che la mozione presentata dal consigliere Morelli sia solo da condividere, così come abbiamo esposto anche nella presentazione delle mozioni.
Per quel che mi riguarda, è piena e incondizionata la
solidarietà al procuratore della Repubblica di
Reggio. Ci sono stati altri magistrati in Calabria che hanno subìto attentati,
ma proprio in questi giorni e in queste ore altri amministratori
in Calabria stanno subendo continue intimidazioni,
continui atti vigliacchi, atti di intimidazioni che sicuramente
necessitano del sostegno del Consiglio regionale.
Proprio per questo ritengo che è
bene votare ed approvare la mozione
presentata da Morelli, così come sarà integrata in un coordinamento formale con
la mozione presentata dallo scrivente.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Bova.
Ne ha facoltà.
L’ho anticipato nel mio intervento,
la mozione
Morelli e l’altra a firma Nucera sono doverose, secondo me, e quindi necessarie,
però mi permetto, onorevole Presidente del Consiglio, di sottolineare un aspetto. Che si esprima a un magistrato,
a dei magistrati, solidarietà, lo giudico doveroso, ma noi siamo un Consiglio
che già da alcuni anni ha sottolineato come, per difendere fino in fondo le funzioni giudiziarie e delle procure
distrettuali, sarebbe opportuno assumere iniziative o, comunque, assumere
documenti che, per esempio, su una delle questioni che travagliano le procure,
quali gli uffici dei Gip, in un momento in cui sono esposti, dicano al Csm e al
ministero di grazia e giustizia: “Rafforziamoli”.
Sono stato firmatario, con l’allora Vicepresidente Occhiuto
e con gli altri membri dell’Ufficio di Presidenza, di una proposta di questo tipo
al Presidente della Repubblica. Il fatto che abbia avuto poca fortuna non significa che, in un momento come questo, si
debba dimenticare. Tra l’altro, in Calabria si è fatta – e ha vinto – una coalizione più larga rispetto a quella nazionale.
Non voglio fare polemica, ma nel momento in cui un testo
così rilevante come quello sulle intercettazioni è in discussione tra Senato e
Camera e non si sente il bisogno di dire una parola per proporre come rafforzare
anche legislativamente alcune prerogative e alcune funzioni in Regioni come la
nostra, ovviamente esprimo parere favorevole su questa mozione, ma la giudico marcatamente insufficiente. E’ come se ci volessimo salvare
l’anima, per dire che noi abbiamo espresso la solidarietà,
ma poi sui problemi strutturali e fondamentali non diciamo una parola.
Non è un buon modo per partire, non potete pensare di
salvarvi l’anima soltanto approvando una mozione di solidarietà rispetto ai
problemi che si agitano e su cui già il Consiglio si era pronunciato.
Pongo in votazione la mozione in discussione.
(Il Consiglio
approva)
(E’ riportata
in allegato)
Convocazione della prossima seduta
La seduta è tolta, il Consiglio sarà
convocato a domicilio.
La seduta termina alle 15,55
Ha chiesto congedo il consigliere Maiolo.
(E’ concesso)
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Interventi in materia di politica regionale della famiglia” (P.L. n. 22/9^)
E’ assegnata alla terza Commissione
consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.
(Così resta stabilito)
“Misure straordinarie a sostegno
dell’attività edilizia finalizzata al miglioramento della qualità del
patrimonio edilizio” (Delibera G.R. n. 410 del
24.5.2010) (P.L. n. 23/9^)
E’ assegnata alla prima Commissione
consiliare - Affari, istituzionali e affari generali –
ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.
(Così resta stabilito)
Sono state presentate, inoltre, le
seguenti proposte di legge di iniziativa dei
consiglieri:
Principe –
“Istituzione della fondazione per la valorizzazione del Santuario delle Cappelle – Sacro monte di Laino Borgo” (P.L. n.
12/9^)
E’ assegnata alla terza Commissione
consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.
(Così resta stabilito)
Principe – “Disciplina in materia di istruzione, educazione ed orientamento permanente” (P.L.
n. 13/9^)
E’ assegnata alla terza Commissione
consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.
(Così resta stabilito)
Talarico F. – “Norme per la promozione e lo sviluppo dello sport”
(P.L. n. 14/9^)
E’ assegnata alla terza Commissione
consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.
(Così resta stabilito)
Battaglia – “Modifiche alla legge regionale 15 marzo 2002, n. 13 –
Testo unico della struttura e finanziamento dei gruppi consiliari” (P.L. n.
15/9^)
E’ assegnata alla prima Commissione
consiliare - Affari, istituzionali e affari generali.
(Così resta stabilito)
Talarico F., Nicolò, Nucera,
Amato, Sulla – “Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali 22 gennaio 2001
n. 2 e 26 febbraio 2010, n.
E’ assegnata alla prima Commissione
consiliare - Affari, istituzionali e affari generali.
(Così resta stabilito)
Magarò –
“Interventi per contrastare i ritardi di pagamento alle imprese nella Regione
Calabria” (P.L. n. 17/9^)
E’ assegnata alla seconda Commissione
consiliare - Bilancio programmazione
economica e attività produttive.
(Così resta stabilito)
Morelli – “Disciplina in materia
funeraria, di edilizia cimiteriale (Piano regolatore),
polizia mortuaria e istituzione delle sale di commiato” (P.L. n. 18/9^)
E’ assegnata alla terza Commissione
consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.
(Così resta stabilito)
Morelli – “Un albero per ogni
neonato e minore adottato” (P.L. n. 19/9^)
E’ assegnata alla quarta Commissione
consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio –
protezione dell’ambiente – ed alla seconda - Bilancio
programmazione economica e attività produttive
– per il parere.
(Così resta stabilito)
Morelli – “Disposizione in materia
di tutela dall’inquinamento acustico” (P.L. n. 20/9^)
E’ assegnata alla quarta Commissione
consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio –
protezione dell’ambiente.
(Così resta stabilito)
Morelli – “Norme per l’antincendio
boschivo” (P.L. n. 21/9^)
E’ assegnata alla quarta Commissione
consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio –
protezione dell’ambiente – ed alla seconda - Bilancio
programmazione economica e attività produttive
– per il parere.
(Così resta stabilito)
Giordano – “Nuove disposizioni in
tema di trattamento indennitario dei consiglieri e assessori regionali sui
contratti di collaborazione coordinata e continuativa, sui contratti a tempo
determinato, sui conferimenti di incarichi
professionali e consulenze” (P.L. n. 23/9^)
E’ assegnata alla prima Commissione
consiliare - Affari, istituzionali e affari generali –
ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.
(Così resta stabilito)
Nucera –
“Contributi per la realizzazione e la manutenzione di monumenti ai caduti di
guerra o per cause di servizio” (P.L. n.
25/9^)
E’ assegnata alla terza Commissione
consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.
(Così resta stabilito)
Nucera – “Norme
per i servizi socio-educativi per la prima infanzia” (P.L. n. 26/9^)
E’ assegnata alla terza Commissione
consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.
(Così resta stabilito)
Tripodi –
“Creazione del centro di riferimento regionale di secondo livello per gli studi
epidemiologici, prevenzione, diagnosi e cura delle patologie andrologiche” (P.L. n.
27/9^)
E’ assegnata alla terza Commissione
consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.
(Così resta stabilito)
Sono state presentate alla Presidenza
le seguenti proposte di
provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta
regionale:
“Agenzia regionale
per l’ambiente della Regione Calabria
(Arpacal) – Approvazione rendiconto
generale esercizio finanziario
E’ assegnata
alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica e attività
produttive.
(Così resta stabilito)
“Agenzia regionale
per l’ambiente della Regione Calabria
(Arpacal) – Approvazione rendiconto
generale esercizio finanziario
E’
assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica e attività
produttive.
(Così resta stabilito)
E’
stata presentata, inoltre, la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa
dell’Ufficio di Presidenza:
“Assestamento del bilancio di previsione del Consiglio regionale per
l’esercizio finanziario
Sono
state presentate, altresì, alla Presidenza le seguenti proposte
di provvedimento amministrativo d’Ufficio:
“Elezione del Presidente e del Vicepresidente della prima Commissione
consiliare permanente” (P.P.A. n. 14/9^)
“Elezione
del Consigliere segretario della prima Commissione consiliare permanente” (P.P.A. n. 15/9^)
“Elezione del Presidente e del Vicepresidente della seconda Commissione
consiliare permanente” (P.P.A. n. 16/9^)
“Elezione
del Consigliere segretario della seconda Commissione consiliare permanente” (P.P.A. n. 17/9^)
“Elezione del Presidente e del Vicepresidente della terza Commissione
consiliare permanente” (P.P.A. n. 18/9^)
“Elezione
del Consigliere segretario della terza Commissione consiliare permanente” (P.P.A. n. 19/9^)
“Elezione del Presidente del Vicepresidente della quarta Commissione
consiliare permanente” (P.P.A. n. 20/9^)
“Elezione
del Consigliere segretario della quarta Commissione consiliare permanente” (P.P.A. n. 21/9^)
“Elezione del Presidente e del Vicepresidente della quinta Commissione
consiliare permanente” (P.P.A. n. 22/9^)
“Elezione
del Consigliere segretario della quinta Commissione consiliare permanente” (P.P.A. n. 23/9^)
“Elezione del Presidente e del Vicepresidente della sesta Commissione
consiliare permanente” (P.P.A. n. 24/9^)
“Elezione
del Consigliere segretario della sesta Commissione consiliare permanente” (P.P.A. n. 25/9^)
“Elezione del Presidente e del Vicepresidente della Commissione contro
il fenomeno della mafia in Calabria” (P.P.A. n. 26/9^)
“Elezione del Consigliere segretario della Commissione contro il fenomeno
della mafia in Calabria” (P.P.A. n. 27/9^)
“Elezione del Presidente e del Vicepresidente della Commissione
speciale di vigilanza” (P.P.A. n. 28/9^)
“Elezione
del Consigliere segretario della Commissione speciale di
vigilanza” (P.P.A. n. 29/9^)
“Elezione
del Presidente del Comitato per la qualità e la fattibilità della
leggi (art. 36 Regolamento interno” (P.P.A. n.
30/9^)
“Elezione
di quattro componenti del Comitato per la qualità e la
fattibilità (art. 36 Regolamento interno” (P.P.A. n.
31/9^)
“Elezione del Presidente del Comitato regionale di controllo contabile
(art. 124 Regolamento interno)” (P.P.A. n. 32/9^)
“Elezione
di due componenti del Comitato regionale di controllo
contabile (art. 124 Regolamento interno)” (P.P.A. n.
33/9^)
deliberazione Giunta regionale n. 344 del 10 maggio 2010
deliberazione Giunta regionale n. 352 del 10 maggio 2010
deliberazione Giunta regionale n. 347 del 10 maggio 2010
deliberazione Giunta regionale n. 345 del 10 maggio 2010
deliberazione Giunta regionale n. 346 del 10 maggio 2010
deliberazione Giunta regionale n. 348 del 10 maggio 2010
deliberazione Giunta regionale n. 343 del 10 maggio 2010
Aiello F. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore al ramo. Per sapere – premesso che:
è in atto lo stato di agitazione di docenti, ricercatori e studenti intorno alla discussa riforma Gelmini che a partire da oggi approda nelle Aule parlamentari per la sua definitiva approvazione;
è crescente e giustificata la preoccupazione derivante dai tagli inferti al Sapere e alla Conoscenza;
sussistono legittime preoccupazioni dei ricercatori universitari che si vedono preclusa ogni possibilità di stabilizzazione e, visto il blocco del turn over, di avanzamenti di carriera;
inoltre, viene paventato il taglio di Corsi e di fondi destinati alla Ricerca;
si avvertono i primi effetti nefasti in danno degli studenti che proprio in questi giorni stanno assistendo ad un aumento considerevole delle tasse di iscrizione e, contestualmente ad un taglio indiscriminato delle borse di studio per merito -:
quali provvedimenti intende
adottare
se c’è nelle intenzioni della Giunta regionale l’istituzione di un fondo suppletivo e straordinario per garantire borse di studio e progetti di ricerca a favore di tutti i ricercatori precari e non del sistema universitario calabrese.
(2; 19.05.2010)
Nucera. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’agricoltura e forestazione. Per sapere – premesso che:
ai sensi degli artt.
4 e 6 della legge regionale 11 maggio 2007 n. 9, che recita:
"Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale
e finanziario", integrata e modificata dalla legge regionale 20 giugno
2007, n. 12; 10 luglio 2007, n. 15 e 5 ottobre 2007, n. 22 e succ. , l’Azienda forestale regionale, Afor,
è stata soppressa e messa in liquidazione;
ai sensi del comma 2 dell'art. 4 legge
regionale 11/5/2007, n. 9 le funzioni
amministrative in materia di demanio forestale e forestazione
sono trasferite o delegate alle Province;
il provvedimento di soppressione
dell'Ente, per le modalità con cui è stato definito ed adottato, ha costituito
solo l'enunciato di un processo di riconversione, a tutt'oggi
ancora non chiaro, imposto forzatamente da una presunta "visione
riformatrice incompiuta", fidando sulla possibilità di "scovare"
successivamente soluzioni accettabili e non facendo i conti con le
problematiche del comparto forestale;
il mancato innesto di esso provvedimento
nell'ambito di un concreto e dettagliato disegno riformatore, ha finito per
assumere, gradualmente, una duplice valenza negativa. Ne è
derivato, infatti, un grave scollamento, una gestione delle dirigenze
provinciali a compartimenti stagni, senza direttive apicali, con l'inevitabile
adozione di provvedimenti secondo la logica procedurale della liquidazione, non
tenendo conto di esigenze di programmazione dell'attività degli operai
idraulico-forestali. Ciò ha determinato uno stato di generale confusione ed
alimentato incertezze dovuti ad assenze di direttive
relative all'impiego quotidiano e zonale dei lavoratori che, in alcuni casi,
paradossalmente hanno operato in ambiti comunali e addirittura sul litorale e
non, secondo logica, presso i cantieri di montagna;
tali distorsioni operative ed
organizzative, così come rilevato anche dalla Corte dei Conti, determinatesi
progressivamente nel corso di questi ultimi tre anni, sono in gran parte da
imputare alla mancata assunzione di una legge ad hoc in materia. Le forzature
dell'iter procedurale riguardo alla soppressione e messa in liquidazione dell'Afor, non comprensivo di un predefinito progetto di riorganizzazione,
ha fornito l'ennesimo riscontro oggettivo di una
perdurante incapacità di svolgere la benché minima attività di programmazione,
elemento qualificante che ha contraddistinto l'attività politica, istituzionale
e legislativa nella scorsa legislatura, sminuendo oltremodo il ruolo
istituzionale dell'Ente Regione quale Ente programmatore;
allo stato attuale è necessario operare
per la definizione di una vera riforma strutturale del settore della forestazione, che consenta da un lato di porre fine agli
effetti devastanti di provvedimenti che nella scorsa legislatura hanno messo in
seria difficoltà di gestione il comparto e nel contempo di porre le basi per un
suo immediato rilancio mediante l'impiego ottimale della forza lavoro, che deve
essere proficuamente impiegata per la difesa e valorizzazione dei nostri
territori montani e la cura e la manutenzione del nostro ingente patrimonio
boschivo;
è comunque necessario avviare una fase
propedeutica per la revisione generale del settore, incentrando l'attenzione
sugli aspetti fondamentali dell’organizzazione, gestione ed impiego della forza
lavoro, stravolgendo l'impianto concettuale di smantellamento e sostituendolo
con strumenti normativi ed organizzativi in grado di definire un'attività programmatoria adeguata ed unitaria, con quadri
dirigenziali di alto profilo che garantiscano una gestione efficiente e
produttiva dell'intero comparto;
nelle more della definizione di una
revisione strutturale del settore è indispensabile l'adozione immediata di
provvedimenti che consentano il ripristino dello status del lavoratore
forestale con i diritti e doveri che ne conseguono. Status pesantemente
intaccato da scelte gestionali attuate a seguito della
soppressione e messa in liquidazione dell'Ente;
tale situazione ha indotto i lavoratori
forestali a reagire con numerose manifestazioni di protesta, come qualsiasi
categoria di lavoratori avrebbe fatto se fossero stati messi in discussione
punti nodali, quali il Tfr, la mancata copertura
previdenziale, il non riconoscimento dell'indennità infortunistica,
l'azzeramento delle indennità chilometriche, l'impiego, paradossale, presso il
litorale costiero anziché presso i cantieri di montagna;
nel caso specifico del Presidio
provinciale Afor di Reggio Calabria, si è verificato
qualcosa di inaccettabile e di incomprensibile. I lavoratori del servizio
provinciale Afor di Reggio Calabria si sono ritrovati
per diversi mesi completamente allo sbando a causa della mancata sostituzione
del Dirigente incaricato presso il servizio di Reggio Calabria. Un intero
comparto costretto a subire condizioni di totale inoperatività.
Neanche un facente funzioni, nessun funzionario o dirigente
aziendale che avesse ricevuto disposizioni in merito e svolgere il delicato
compito di impartire direttive per l'impiego quotidiano degli operai
idraulico-forestali. Ciò ha determinato una situazione di totale
paralisi del servizio, nonostante i dipendenti avessero attenzionato
del problema l'allora assessore regionale competente rilevandone però "il
silenzio istituzionale";
tale situazione costituisce l'esempio
emblematico di un comparto allo sbando, che giunge a condizioni di estrema
gravità se rapportata agli stati di emergenza di qualche mese fa dovuti al
maltempo che ha sconvolto l'assetto idrogeologico del versante jonico e dei centri dell'entroterra della provincia di
Reggio Calabria;
tali problematiche vanno ad aggiungersi
alle altre che purtroppo costituiscono, ancor oggi, fonte di notevoli disagi
per lavoratori che meriterebbero ben diverse attenzioni. Il Presidio
provinciale Afor di Reggio Calabria risulta essere
l'unica realtà del comparto che in ambito regionale non è ancora fornita di un
Centro Elaborazione Dati (C.E.D.) complicando non poco la vita ai lavoratori ed
anche alle organizzazioni sindacali. A ciò si aggiunga che i dipendenti di
Reggio, unici in Calabria non hanno ricevuto i modelli CUD per l'inoltro della dichiarazione dei redditi; non hanno ricevuto
i bonus familiae
previsti dalla legge dello Stato, con il rischio concreto di andare incontro alle
sanzioni previste per omessa dichiarazione;
vi sono, inoltre, tutta una serie di
inadempienze a loro carico: dal mancato versamento del Tfr
ai pensionati da oltre un anno, al mancato versamento del Filcoop
pensionistico; dalla mancata percezione dell'indennità antincendio ai passaggi
di livello fermi al 2006. Come se non bastasse, i lavoratori hanno informato il
Prefetto che a giugno p.v.,
sarà difficile comporre le squadre AIB a causa della mancata liquidazione delle
indennità dello scorso anno. Per la risoluzione di tali vertenze a nulla sono
serviti i continui solleciti e le richieste di incontro
con i vertici Afor che non sembrano intenzionati, a tutt'oggi, a ricevere rappresentanti dei dipendenti del
Presidio provinciale di Reggio Calabria. L'ennesimo atteggiamento mortificante
a danno dei lavoratori del comparto forestale;
non si è tenuto conto, nella scorsa
legislatura, dell'opera indispensabile del personale dell'Afor
e del suo ruolo determinante nelle politiche di difesa e presidio del
territorio. Una gestione complementare e coordinata fra l'Ente programmatore e l'Ente
gestore favorirebbe il rilancio credibile delle
attività forestali in un territorio che necessita di notevoli interventi di
difesa dal dissesto idrogeologico soprattutto dopo gli ultimi disastri
ambientali del 2008, del 2009 e del 2010; di interventi di valorizzazione e
miglioramento del patrimonio boschivo; di prevenzione e contrasto agli incendi;
affinché possa
parlarsi di progetto di riorganizzazione e non di smantellamento del settore è
necessario puntare alla realizzazione dei piani forestali ed adottare strategie
adeguate a far fronte alla delicatissima fase transitoria non trascurando, nel
contempo, una capillare azione volta all'eliminazione degli sprechi e sperperi
delle risorse economiche e ad un utilizzo concretamente produttivo della
manodopera forestale;
a tutt'oggi,
in base ai dati economici, non si può certo affermare che gli obiettivi di
risparmio e contenimento della spesa, quale conseguenza diretta della
liquidazione dell'Afor, siano stati raggiunti. Tutt'altro. Non si riscontrano, infatti, i risultati
sperati, né sotto il profilo dell'efficacia né dell'efficienza e razionalità
della spesa. Si registrano, invece, insufficienze di fondi destinati al
comparto, dovuti a tagli che inevitabilmente compromettono l'organizzazione ed
il funzionamento del settore, ove scarseggiano le attrezzature e persino il
vestiario ed i medicinali; ove viene ridotta la
retribuzione mensile degli operai e persino il servizio antincendi
è stato avviato, la scorsa estate, con più di un mese di ritardo rispetto alla
norma -:
quali siano gli stati previsionali
in ordine all'indispensabile adozione di un indirizzo politico programmatico
delle attività di forestazione, coerente con gli
obiettivi di sviluppo del comparto, stante l'esigenza prioritaria di operare
per la definizione di una vera riforma strutturale del settore della Forestazione;
come si intenda muoversi, nelle more
dell'avvio di una necessaria fase propedeutica per la revisione generale del
settore, per porre fine agli effetti devastanti dei provvedimenti adottati
nella scorsa legislatura, che hanno messo in seria difficoltà di gestione il
comparto e nel contempo per costituire le basi per un suo immediato rilancio
mediante l'impiego ottimale della forza lavoro, che deve essere proficuamente
impiegata per la difesa e valorizzazione dei nostri territori montani e la cura
e la manutenzione del nostro ingente patrimonio boschivo;
come si intenda procedere per garantire la
necessaria organizzazione e funzionalità al Presidio provinciale Afor di Reggio Calabria, che allo stato attuale manifesta
gravi scollamenti tra organi apicali e provinciali; gravi carenze gestionali
che non rendono possibile lo svolgimento di un'attività forestale efficace a
difesa del territorio, correlativamente al dissesto
idrogeologico; ai necessari interventi di valorizzazione e miglioramento del
patrimonio boschivo; alla politica di prevenzione e contrasto agli incendi;
quali misure si intendano adottare per
garantire il ripristino dello status del lavoratore forestale con i diritti e
doveri che ne conseguono. Status fortemente
compromesso riguardo ai dipendenti del Presidio provinciale Afor
di Reggio Calabria, i quali non possono neanche avvalersi di un Centro Elaborazione
Dati, unico caso in Calabria;
se si intenda, infine, far fronte a
tutta una serie di inadempienze a loro carico: dal mancato versamento del Tfr ai pensionati da oltre un anno, al mancato versamento
del Filcoop pensionistico; dalla mancata percezione dell'indennità
antincendio ai passaggi di livello fermi al 2006. Come se non bastasse, i
lavoratori hanno informato il Prefetto che a giugno p.v. sarà difficile
comporre le squadre AIB a causa della mancata liquidazione delle indennità dello scorso anno.
(3; 21.05.2010)
Il Consiglio regionale
qualche giorno addietro ignoti criminali hanno spedito una lettera intimidatoria e un proiettile al dott. Giuseppe Pignatone, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria;
è l'ultimo episodio di una serie
ormai lunga di eventi inquietanti, iniziato con l’ordigno collocato nei pressi
della sede della Procura generale presso
si è con ogni evidenza in presenza di una precisa strategia criminale;
gli uomini del disonore, come già tante volte in passato, utilizzano il loro consolidato armamentario intimidatorio nel tentativo di annichilire i servitori dello Stato e di creare un diaframma tra loro e la restante parte della comunità;
tutto questo avviene, non a caso, mentre da quella stessa comunità, in passato silente, arrivano segnali sempre più forti di impegno a favore della legalità e della giustizia, di desiderio di partecipazione, di speranza di un possibile affrancamento dal giogo criminale;
quella ignobile strategia deve essere stroncata sul nascere e deve esserlo con la condivisione di tutti i calabresi onesti e di tutte le istituzioni che li rappresentano;
deve essere compiuto ogni gesto, ogni comportamento, ogni politica che leghino, in un circuito virtuoso, le pubbliche istituzioni tra loro e queste ai cittadini di cui sono espressione ed al cui servizio operano;
devono essere sostenuti con ogni mezzo questi nuovi ed incoraggianti segnali di entusiasmo, questa nuova voglia di partecipazione civile;
devono essere offerti o potenziati i mezzi perché tra la gente calabrese, ed in particolare tra i ragazzi ed i giovani in età formativa, cresca il senso e l'apprezzamento della legalità;
la massima Assise rappresentativa dei calabresi, ha il diritto ed ancor prima il dovere di fare la propria parte perché anche nel suo territorio spunti la primavera della giustizia e si avveri quella famosa predizione di Giovanni Falcone secondo il quale anche la mafia, come ogni fenomeno umano era destinata ad estinguersi;
ha il diritto ed il dovere di adoperarsi con ogni mezzo per accelerare la fine di questo triste ed angosciante fenomeno e per liberare così le più fresche e pulite energie calabresi;.
impegna
ad esprimere la piena e convinta solidarietà e partecipazione del Consiglio al dott. Giuseppe Pignatone e ai magistrati cui sono state rivolte le intimidazioni mafiose e si schiera, con forte determinazione, al loro fianco;
a studiare una serie di iniziative che rendano concreto il necessario circuito virtuoso "istituzione e magistratura" per la lotta alla mafia e al malaffare ed, a mo’ di esempio non esaustivo, in particolare:
a) la stipula di opportune intese con gli Atenei universitari statali con sede in Calabria, finalizzate all'istituzione di insegnamenti accademici che studino il fenomeno mafioso e le strategie del suo contrasto sociale, economico e giudiziario;
b) opportune intese con il Ministero dell'istruzione e
c) un seminario con cadenza annuale che, mediante la partecipazione degli esperti del settore, contribuisca a propagandare la conoscenza dei meccanismi di operatività del crimine organizzato mafioso e ad indicare gli strumenti legislativi ed amministrativi che possono contribuire a contrastarlo e a debellarne gli effetti.
(1; 31.05.2010) Morelli
Il Consiglio regionale
dopo i recenti e gravi atti intimidatori, con attentati e minacce, avvenuti in Calabria, che hanno avuto come destinatari imprenditori, magistrati, amministratori locali e Sindaci;
nel manifestare grande preoccupazione per l'intensificarsi di episodi sempre più mirati e circoscritti, destinati a turbare la normale connivenza civile ed a mortificare gli sforzi che amministratori onesti, imprenditori corretti, magistrati integri dedicano quotidianamente per il miglioramento della società calabrese;
impegna
ad invitare il Ministero dell'interno a mettere in campo ogni azione per dare forza alla già incalzante attività delle forze dell'ordine e maggiore efficacia operativa alla magistratura, attraverso il potenziamento degli Uffici giudiziari sia in ordine alla dotazione di magistrati, inquirenti e giudicanti, che di personale amministrativo da inviare nelle sedi più esposte nella lotta alla ‘ndrangheta ed alla criminalità mafiosa sotto qualsiasi forma;
ad esortare, in pari tempo, il Governo a potenziare tutte le strutture pubbliche statali e di tutti gli Enti, così da offrire nuove occasioni di lavoro; azione che rappresenta contestualmente una delle più incisive azioni di contrasto alla criminalità organizzata che, è dimostrato, può essere combattuta offrendo opportunità di lavoro, soprattutto ai più giovani, per sottrarli così al ricatto ed all'inganno della ‘ndrangheta che spesso ostenta il proprio potenziale economico per attrarre nuovi adepti.
(2; 31.05.2010) Nucera
Art. 1
1. All'articolo 5, della legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2 “Istituzione e funzionamento del Comitato Regionale per le Comunicazioni – CORECOM” è aggiunto il seguente comma:
"4bis. Il Presidente ed i membri del Corecom-Calabria che non abbiano compiuto l'intera legislatura, sono rieleggibili fino a completamento del quinquennio".
2. E' abrogato l'articolo 46 della legge regionale 26 febbraio 2010, n. 8.
Art. 2
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
“Il Consiglio regionale
visto il documento contabile
predisposto dal Settore bilancio e ragioneria,
relativo all’assestamento di bilancio del Consiglio
regionale per l’esercizio finanziario 2010 nelle risultanze appresso
specificate:
Avanzo d’esercizio 2009 – Assestamento bilancio di
previsione del Consiglio regionale anno 2010
Avanzo d’esercizio anno 2009 € 8.716.329,48
Cap. Sub. Descrizione
1 12 Diaria – Art.
1 40 Spese per indennità di fine mandato € 240.000,00
1 50 Indennità assegni vitalizi
art.
2 70 Spese di rappresentanza del Presidente
del
Consiglio
regionale € 250.000,00
2 71 Spese per attività
promozionali € 200.000,00
2 72 Patrocinio contributi € 100.000,00
4 120 Assegni fissi e contributi del
personale addetto
alle strutture amministrative del Consiglio regionale € 1.500.000,00
4 121 Rimborso enti per personale
comandato S.A . € 98.313,09
4 130 Contributi obbligatori Carico
Ente € 1.000.000,00
4 221 Trattamento accessorio
personale Corecom € 300.000,00
4 230 Trattamento accessorio
personale strutture speciali €
1.000.000,00
4 163 Convenzione
Corte dei continuare € 81.416,06
4 250 Spese
per il servizio sostitutivo di mensa € 125.780,00
4 260 Fondo
accantonamento Tfr dipendenti ruolo e giornalisti €
150.000,00
5 452 Spese
per la fornitura di gasolio €
10.000,00
5 320 Spese
per la biblioteca del Consiglio regionale € 300.000,00
5 350 Acquisto
di mobili, arredi, attrezzature ecc. e manutenzione €
282.079,55
5 370 Spese
per inserzioni, pubblicizzazione attività
istituzionali,
servizi fotografici €
50.000,00
5 380 Spese
per sbobinatura e stampa resoconti € 134.215,60
5 400 Spese
di manutenzione e gestione immobili ed impianti € 1.000.000,00
5 401 Spese
per opere di completamento ed ampliamento ecc. € 1.000.000,00
5 410 Spese
per l’assicurazione degli immobili € 16.900,00
5 430 Spese
di pulizia dei locali in uso del Consiglio regionale € 134.036,13
5 460 Spese
per trasporti, traslochi e facchinaggio € 60.000,00
5 480 Compensi,
onorari, rimborsi per consulenze di professionisti
o enti a favore del Consiglio regionale. € 159.785,05
6 500 Spese
per convegni, indagini conoscitive, studi e ricerche € 50.000,00
6 503 Contributi
con delibera dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio
regionale, alle Università ecc.. €
50.000,00
Totale € 8.716.329,48
Avanzo di amministrazione 2009 € 8.716.329,48
Capitolo 1 663.804,00
Capitolo 2 550.000,00
Capitolo 3 0,00
Capitolo 4 4.255.509,15
Capitolo 5 2.987.231,28
Capitolo 6 259.785,05
Totale assestamento Titolo I 8.716.329,48
vista la
deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 5 del 26 maggio 2010 concernente “Assestamento di bilancio di previsione del Consiglio
regionale per l’esercizio finanziario anno
visto il
Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale;
delibera
di approvare l’assestamento di bilancio del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2010 nelle risultanze sopra indicate”.
Il Consiglio regionale
premesso che:
qualche giorno addietro ignoti criminali hanno spedito una lettera intimidatoria e un proiettile al Dott. Giuseppe Pignatone, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria;
è l'ultimo episodio di una serie
ormai lunga di eventi inquietanti, iniziata con l'ordigno collocato nei pressi
della sede della Procura Generale presso
si è con ogni evidenza in presenza di una precisa strategia criminale;
gli uomini del disonore, come già tante volte in passato, utilizzano il loro consolidato armamentario intimidatorio nel tentativo di annichilire i servitori dello Stato e di creare un diaframma tra loro e la restante parte della comunità;
tutto questo avviene, non a caso, mentre da quella stessa comunità, in passato silente, arrivano segnali sempre più forti di impegno a favore della legalità e della giustizia, di desiderio di partecipazione, di speranza di un possibile affrancamento dal giogo criminale;
quella ignobile strategia deve essere stroncata sul nascere e deve esserlo con la condivisione di tutti i calabresi onesti e di tutte le istituzioni che li rappresentano;
considerato che:
devono essere compiuti ogni gesto, ogni comportamento, ogni politica che leghino, in un circuito virtuoso, le pubbliche istituzioni tra loro e queste ai cittadini di cui sono espressione ed al cui servizio operano;
devono essere sostenuti con ogni mezzo questi nuovi ed incoraggianti segnali di entusiasmo, questa nuova voglia di partecipazione civile;
devono essere offerti o potenziati i mezzi perché tra la gente calabrese, ed in particolare tra i ragazzi ed i giovani in età formativa, cresca il senso e l'apprezzamento della legalità;
il Consiglio regionale della Calabria, massima assise rappresentativa dei calabresi, ha il diritto ed ancor prima il dovere di fare la propria parte perché anche nel suo territorio spunti la primavera della giustizia e si avveri quella famosa predizione di Giovanni Falcone secondo il quale anche la mafia, come ogni fenomeno umano, era destinata ad estinguersi;
il Consiglio regionale della Calabria, ha il diritto ed il dovere di adoperarsi con ogni mezzo per accelerare la fine di questo triste ed angosciante fenomeno e per liberare così le più fresche e pulite energie calabresi;
Tutto questo, premesso e considerato il Consiglio regionale della Calabria impegna il Presidente della Regione:
ad esprimere la piena e convinta solidarietà e partecipazione del Consiglio al dr. Giuseppe Pignatone e ai magistrati cui sono state rivolte le intimidazioni mafiose e si schiera, con forte determinazione, al loro fianco; agli imprenditori, ai Sindaci e agli Amministratori locali;
a studiare una serie di iniziative che rendano concreto il necessario circuito virtuoso "istituzione e magistratura" per la lotta alla mafia e al malaffare ed a modo di esempio non esaustivo, in particolare:
a) la stipula di opportune intese con gli Atenei Universitari statali con sede in Calabria, finalizzate all'istituzione di insegnamenti accademici che studino il fenomeno mafioso e le strategie del suo contrasto sociale, economico e giudiziario;
b) opportune intese con il Ministero dell'istruzione e
c) un seminario con cadenza annuale che, mediante la partecipazione degli esperti dei settore, contribuisca a propagandare la conoscenza dei meccanismi di operatività del crimine organizzato mafioso e ad indicare gli strumenti legislativi ed amministrativi che possono contribuire a contrastarlo e a debellarne gli effetti.