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IX^ LEGISLATURA

 

 

RESOCONTO INTEGRALE

__________

 

46.

 

SEDUTA DI GIOVEDÌ 20 SETTEMBRE 2012

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLÒ

 

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

La seduta inizia alle 12,26

 

PRESIDENTE

La seduta è aperta. Si dia lettura del verbale della seduta precedente.

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni e mozione

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Legge le interrogazioni e la mozione presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Imbalzano. Ne ha facoltà.

Candeloro IMBALZANO

Grazie, Presidente, intervengo per chiedere l’inserimento all’ordine del giorno e quindi la discussione in questa seduta di una mozione urgente che lei poc’anzi ha cominicato riguardante la realizzazione dello svincolo autostradale di Misimizzi sull’A3 del comune di Laureana di Borrello che serve un vasto comprensorio della provincia di Reggio Calabria e di Vibo Valentia. Grazie.

PRESIDENTE

Onorevole Imbalzano, diciamo che in Conferenza dei capigruppo ci eravamo dati questa volontà di occuparci esclusivamente della problematica sul lavoro oggi. Siccome giorno 24, ci sarà la prossima seduta,  noi possiamo inserire questa mozione in coda a quell’ordine del giorno in modo che poi si possa discutere ed approvare in quella seduta.

(Così resta stabilito)

Possiamo incominciare con l’ordine del giorno della seduta odierna. Prego i colleghi di prendere posto così iniziamo.

Illustrazione, iniziative e misure a sostegno delle politiche occupazionali. Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale - Dibattito

PRESIDENTE

Passiamo adesso al primo punto all’ordine del giorno, che abbiamo voluto introdurre su richiesta del Presidente Scopelliti e della Giunta regionale, che riguarda le politiche occupazionali e per dare informazioni al Consiglio e attraverso il Consiglio anche all’opinione pubblica calabrese delle modifiche che sono state effettuate sul Por Calabria 2007-2013.

Ringrazio il Presidente, la Giunta, per la grande attenzione che si ha nei confronti del Consiglio regionale e per tutte le modifiche che sono state effettuate sul Por Calabria, perché avremo cognizione  delle modifiche  per andare verso l’affrontare in maniera seria e dettagliata il vero dramma della nostra terra che è rappresentato dalla mancanza di lavoro.

La parola, quindi, all’assessore al lavoro, Stillitani, per la relazione introduttiva.

Francescantonio STILLITANI, assessore al lavoro, alla formazione professionale, alla famiglia ed alle politiche sociali

Grazie, Presidente, prima di elencare e di dare qualche cenno esplicativo di tutte le misure che stiamo programmando o che abbiamo già programmato per utilizzare le risorse che provengono dalla rimodulazione dei fondi Por, volevo inquadrare con qualche parola la situazione della occupazione in Calabria e dare anche conto di quello che è stato fatto finora.

E’ chiaro che noi dobbiamo in qualche modo essere un po’ estranei alla politica degli annunci. E ad ogni annuncio che è stato fatto è giusto che chi poi ci deve giudicare possa essere messo nelle condizioni di verificare se poi quello che si era previsto è stato o meno realizzato.

Devo dire che la rimodulazione del Fse è stata approvata il 10 settembre ed è recentissima. Tra qualche giorno saremo operativi e previo un passaggio in Giunta potremo cominciare col pubblicare i vari bandi.

In Calabria l’occupazione riflette tutta la tendenza nazionale ma se andiamo a controllare freddamente i numeri, dobbiamo prendere atto che in Calabria la crisi della occupazione – forse perché c’è molta incidenza del pubblico – è comunque più tenue rispetto a quella che esiste nelle altre Regioni.

Un dato è importante ed emerge un po’ da tutte le statistiche ed è chiaro – sulla base di tutti quelli che possono essere i commenti o le varie angolazioni dei commenti –: in Calabria sta aumentando il numero delle persone che cercano lavoro.

Quindi, pur restando fermo il dato della disoccupazione e il riferimento va al secondo trimestre del 2011 dove gli occupati erano 566 mila, nel secondo trimestre 2012 gli occupati sono 565 quindi lo stesso numero. Però è aumentato il numero delle persone che cerca lavoro e che magari prima facevano un lavoro autonomo o in nero; infatti il dato della politica degli attivi in cerca di lavoro su cui viene ad essere anche considerata la percentuale della disoccupazione è in incremento.

Questo dimostra che forse c’è una maggiore attenzione e una maggiore speranza o aspettativa in quelli che possono essere i passaggi istituzionali o comunque il passaggio attraverso i Centri per l’impiego.

Esistono poi in Calabria tutta una serie di precari che ci riguardano direttamente anche come amministrazione regionale.

Noi oggi in Calabria abbiamo tra lavoratori Lsu e Lpu quasi 5 mila 200 lavoratori che ancora gravano in gran parte sulle casse della Regione Calabria e su cui abbiamo anche sollecitato, e non ottenuto,  al Ministero, per la verità senza alcun risultato malgrado le numerose richieste fatte da noi, dall’assessorato e con lo stesso intervento del Presidente Scopelliti nonché da tutti i sindacati, un tavolo ministeriale che possa affrontare il problema degli Lsu e degli Lpu e di tutto il precariato in generale.

L’ultimo incontro l’ho avuto ieri col sindacato Usb che lamentava, sostanzialmente - assieme a tutti gli altri sindacati con cui mi vedo quasi quotidianamente – disinteresse da parte del Governo centrale verso questa problematica.

Comunque abbiamo circa 5.200 Lsu e Lpu che gravano sul bilancio regionale che si aggiungono agli altri 854 lavoratori della legge numero 15 che sono coloro che, sostanzialmente, vengono ad essere utilizzati nei parchi della Calabria. Abbiamo poi poco più di 300 lavoratori della cosiddetta legge 28 che oggi sono gestiti tramite dei progetti da Calabria Lavoro e da Calabria Etica.

In totale noi abbiamo 6.350 lavoratori che gravano sulle casse regionali che incidono sul bilancio regionale annuale per 52 milioni di euro. Anche su questo stiamo cercando di trovare delle soluzioni.

Ma la crisi più grave è quella un po’ più pericolosa dal punto di vista dell’impatto sociale negativo che potremmo avere e riguarda la problematica che investe i percettori degli ammortizzatori sociali in deroga.

Questo è un istituto che è stato introdotto dal precedente Governo e che dava una copertura a tutti quei lavoratori che venivano, di fatto, ad essere licenziati ma non potevano usufruire della mobilità o della cassa integrazione ordinaria perché le aziende erano molto piccole o i settori non erano ricompresi tra quelli finanziabili. Comunque è stata estesa in deroga e la Regione Calabria di questi lavoratori che usufruiscono di questi benefici al 31 dicembre 2011 ne conta 15 mila 300. Oggi dobbiamo prendere atto che ce ne sono altri 6 mila circa che si sono aggiunti nel corso di quest’anno.

Le risorse che sono state impegnate per questi lavoratori finora sono 175 milioni da parte del Governo; 56 milioni li abbiamo noi prelevati ed utilizzati dai fondi comunitari. Il dramma è che il Ministero non ha ancora messo a disposizione le risorse che pur si era impegnato a dare per coprire l’erogazione di questi sussidi fino al 31 dicembre 2011.

Quindi noi oggi, purtroppo, abbiamo esaurito le risorse messe a disposizione dal Governo centrale per questi pagamenti e c’è un dibattito aperto tra noi amministrazione regionale di concerto col mondo sindacale con cui devo dire stiamo lavorando su queste problematiche fianco a fianco ed il Ministero per cercare di sbloccare… Ci sono questi 20 mila lavoratori che, di fatto, hanno le provvidenze bloccate.

Giorno 2 ci sarà un incontro al Ministero a Roma per cercare di definire la questione e comunque è un problema che anche se risolto al 31 dicembre di quest’anno si riproporrà col 1° gennaio perché questi lavoratori dal 1° gennaio 2013 non hanno ancora la certezza di come e soprattutto se verranno ad essere in qualche modo assistiti o comunque verrà dato loro un minimo di sostegno.

Quello che stiamo facendo come assessorato è chiaramente nei limiti di quelle che sono le competenze della Regione.

La Regione in materia di lavoro ha competenze molto ristrette e ben delimitate. Noi abbiamo la competenza della gestione del mercato del lavoro e della erogazione dei sussidi. Non abbiamo competenze su quelli che possono essere i diritti soggettivi o gestire la possibilità di licenziare o di bloccare licenziamenti, a questo è deputato il Governo nazionale.

Nell’ambito di queste competenze, seppur ristrette, siamo stati l’unica Regione ad adottare una legge contro il lavoro nero e la regolarizzazione sulla sicurezza sul lavoro che è stata approvata, fra l’altro, all’unanimità dal Consiglio regionale e che dal punto di vista normativo ci pone all’avanguardia tra tutte le Regioni italiane.

Dal punto di vista delle azioni di sistema siamo state una delle prime Regioni che ha approvato quelli che sono i regolamenti e gli accordi col partenariato per la gestione dell’apprendistato e spesso nei tavoli romani veniamo ad essere apprezzati come una Regione che dal punto di vista della gestione delle competenze riesce a stare o a sopravanzare, addirittura, quelle che sono le attività delle Regioni che finora venivano ad essere considerate come delle Regioni leader a cui bisognava guardare come esempi.

Anche noi stiamo diventando, e posso dire che in alcuni settori siamo diventati, una Regione che viene ad essere indicata come una Regione che fa delle buone prassi, ha una buona competenza e svolge i compiti senza dover arrancare o arraffare o arrivare all’ultimo minuto.

Uno degli esempi classici è il continuo dialogo che abbiamo con gli uffici del Governo nazionale per applicare in Calabria quelle che sono le direttive nazionali.

Faccio l’esempio dell’utilizzo dei buoni lavoro. Si tratta di quei voucher che possono essere utilizzati per pagare un lavoratore occasionale in tutti i campi dalla famiglia al turismo e via di seguito. Noi a seguito di una campagna di informazione fatta di concerto col Ministero siamo la Regione che ha avuto un incremento di questa modalità rispetto a tutte le altre Regioni d’Italia. Questo significa che abbiamo diffuso una prassi tra gli imprenditori per evitare quello che in precedenza era un lavoro prevalentemente fatto in nero.

Stiamo cercando a livello di azione di sistema di poter incrementare il collegamento tra mondo del lavoro e della formazione con una riforma approvata con un nuovo criterio di accreditamento degli enti di formazione e poi con un maggiore controllo.

Penso che siamo una delle pochissime Regioni, se non la sola, che ha istituzionalizzato il controllo visivo dei corsi. Cioè, oggi tutti i corsi di formazione che vengono ad essere svolti con contributi o incentivi regionali sono monitorati direttamente attraverso un computer con un meccanismo che adesso non vi sto qui a spiegare, ma dal dipartimento si può vedere in tempo reale se effettivamente i corsi si sono o non svolti, anche per evitare quella che è la diffusa opinione sui  cosiddetti corsi fantasma che non portano lavoro ma portano semplicemente malcostume.

Stiamo monitorando tutti i corsi di formazione che vengono ad essere costantemente visualizzati direttamente dal dipartimento e credo che questa sia una modalità che dà serietà ad un settore che forse fino ad ora è stato un po’ considerato in maniera non perfettamente corretta.

Dicevo che sono stati distribuiti tutta una serie di bandi che siamo in procinto di emanare, ma ritengo che qualche parola debba essere spesa sui precedenti.

Noi abbiamo fatto una campagna ed abbiamo approvato prima in Giunta e poi come assessorato l’abbiamo reso operativo, un primo piano stralcio del lavoro. Lo abbiamo fatto circa un anno e mezzo fa con un impegno presunto di circa 150 milioni di euro.

Ritengo che sia giusto - prima di procedere alla spiegazione per brevi linee di quello che andremo a fare – dire quello che questa prima utilizzazione delle risorse ha portato e se effettivamente è stato un annuncio, quello dei 7 mila posti di lavoro oppure i posti di lavoro si sono effettivamente realizzati.

Quell’azione prevedeva 5 bandi per un totale di impegno di 150 milioni di euro e la previsione riguardava 7 mila posti di lavoro. Il primo bando che è stato considerato e che usualmente viene chiamato “bando delle borse lavoro” è ormai in fase di completamento. Sono stati già avviati 3 mila e 100 borsisti. Oggi che è giorno 20 scadono i termini da parte delle imprese per riconvertire la borsa lavoro in assunzione a tempo indeterminato.

Devo dire che la stragrande parte delle aziende ha trasformato la borsa lavoro per come si era impegnata a fare in lavoro a tempo indeterminato e quindi abbiamo creato 3.112 nuovi posti di lavoro solo con questo bando.

Qui abbiamo recuperato un po’ di risorse perché erano previste anche tra la possibilità delle aziende e la possibilità di far formazione, forse ancora per una mancanza di cultura aziendale sulla formazione, questa non è stata richiesta dai datori di lavoro e quindi non abbiamo un recupero di risorse che non sono state utilizzate.

La seconda linea era il cosiddetto “Progetto Arco” che era una possibilità di assunzione nei settori dell’artigianato e nel settore turistico. Questo è fatto di concerto anche col Ministero. Qui prevedevamo l’assunzione di 200 lavoratori e di fatto siamo riusciti con una integrazione delle risorse ministeriali ad arrivare a 571. Pertanto con questo progetto abbiamo realizzato altri 571 posti di lavoro.

Altro bando previsto era il “Welfare to work” che è un bando cofinanziato col Ministero. Qui era previsto il nostro impegno di 12 milioni di risorse, metà e metà col Ministero. Abbiamo avuto una riduzione delle risorse da parte del Ministero e sono stati impegnati solo 6 milioni.

Parlo di numeri, quelli delle assunzioni con persone fisiche che già lavorano e quindi prevalentemente giovani e ragazzi che già lavorano o comunque, per esempio con questo progetto del “Welfare to work” sono state individuate e sottoscritte da parte delle aziende le graduatorie. Le aziende hanno sottoscritto gli atti d’obbligo e sono in procinto di assumere. Parlo, quindi, di risultati raggiunti non ipotetici ma sono numeri reali.

C’è poi il bando del microcredito che ci ha portato alla ribalta anche internazionale perché siamo stati considerati con la gestione di questo bando, abbiamo rappresentato l’Italia a livello internazionale come buona prassi di utilizzo della microfinanza.

Questo meccanismo del microcredito ha già avviato diverse centinaia di nuove micro attività. Sono in cantiere altre attività gestite da Fincalabra con  domande in fase di istruttoria,  ma comunque abbiamo il nome e il cognome di persone fisiche che hanno fatto le domande, ulteriori 1.100 individui.

Un totale di 5.340 nuovi posti di lavoro creati con un impegno di 118 milioni di euro. Abbiamo recuperato una trentina di milioni di euro ed abbiamo realizzato dei 7 mila posti con questi 4 bandi, 5.300 nuovi posti di lavoro. La parte residua che non abbiamo utilizzato come risorse l’abbiamo destinata ad altri bandi,  in particolare a quello sul credito di imposta che si è concluso e anche qui sono state presentate le aziende ed è in fase di emanazione l’elenco delle aziende beneficiarie per un impegno di 20 milioni di euro che porterà 1.500 posti di lavoro.

Ulteriori 5 milioni vengono ad essere utilizzati per assumere i 200 titolari del progetto regola e 3 milioni verranno ad essere utilizzati per l’assunzione con un meccanismo di formazione-lavoro innovativo di 261 Oss.

Come vedete l’utilizzo dei 150 milioni che abbiamo impegnato sia pure con un leggero scorrimento delle azioni previste ha realizzato i 7 mila posti di lavoro che avevamo promesso di poter realizzare.

Vi dico questo perché voglio che il progetto, il programma che andiamo ad affrontare con la nuova rimodulazione sia qualcosa che viene ad essere accettato ed accolto come un programma ed un progetto credibile e non semplicemente come un progetto che dà spazio agli annunci propagandastici o elettoralistici ma è un vero e proprio programma credibile perché chi lo mette in atto finora ha dimostrato di poter fare delle promesse che sono poi promesse che si realizzano.

Non dico quello che sono gli altri bandi che abbiamo realizzato e le altre azioni che abbiamo realizzato a favore del mantenimento dell’occupazione o della stabilizzazione perché mi dilungherei e diventerei forse un pochino noioso.

Passo subito, invece, a parlare di quello che andremo a fare a partire dai prossimi giorni. Devo dire che tutto il programma che viene ad essere riassunto in 10 azioni è  stato concertato.

Ho dato molto spazio alla concertazione con tutto il partenariato che è stato coinvolto sia nella fase di rimodulazione dell’Fse, come d’altra parte era obbligatorio perché già nella fase di riassestamento e di riallocazione delle risorse tra i vari Assi il partenariato è stato già coinvolto e si è espresso. Già nel mese di gennaio quando questa rimodulazione su indicazione e suggerimento del Presidente Scopelliti era stata presentata durante il Comitato di sorveglianza io mi ero impegnato a coinvolgere quanto più possibile nella fase di attuazione delle varie azioni, dei vari bandi il partenariato. Cosa che è stata fatta.

Abbiamo tenuto diverse riunioni, io ho fatto diverse convocazioni e per iscritto ho anche richiesto ai vari soggetti del partenariato quelle che erano le proposte di utilizzo di queste risorse prima di cominciare a scegliere se bisognava fare borse-lavoro, doti, incentivi alla occupazione, autoimpiego e via di seguito.

Ho chiesto per iscritto a tutti i componenti del partenariato di darmi dei suggerimenti perché è chiaro che nessuno ha presunzione di essere il titolare della verità, ma è anche chiaro che un buon piano vien fuori dall’ascolto dei soggetti che poi devono attuarlo sul territorio.

Abbiamo ricevuto delle indicazioni e dei suggerimenti soprattutto dal mondo sindacale e dal terzo settore che abbiamo riportato – per quel che è stato possibile – nella scelta delle azioni da proporre.

L’ultima presentazione e discussione su queste 10 azioni è stata fatta giovedì della scorsa settimana, quando è stata da me convocata l’ultima riunione del partenariato dove sostanzialmente ho esposto la sintesi di tutto il lavoro che avevamo fatto insieme. Perché ritengo che questo sia un lavoro che è stato fatto assieme al partenariato e non solo nelle stanze del dipartimento 10 dell’assessorato.

L’ultima riunione di presentazione di questo elenco è stata fatta giovedì scorso e posso dire che in gran parte questo piano è stato condiviso da quello che può essere il partenariato. E per partenariato mi riferisco al mondo sindacale, al mondo del terzo settore, alle Province, alle Università, ai datori di lavori e ai rappresentanti di qualsiasi tipo; sono circa 50 i soggetti che fanno parte del partenariato.

Quindi un coinvolgimento estremamente ampio e diffuso. D’altra parte, andremo a vedere che le azioni che sono previste sono  estremamente diverse l’una dall’altra.

Noi non abbiamo più la necessità di spendere le risorse comunitarie perché abbiamo dimostrato anche nelle varie verifiche attraverso i comitati precedenti che le risorse comunitarie almeno per quanto riguarda l’Fse vengono ad essere spese in maniera forse più veloce e più accurata di quello che avviene nelle altre Regioni.

Ho voluto sostanzialmente curare come ho sempre detto la qualità della spesa. P

Potevamo spendere velocemente scorrendo le graduatorie dei bandi che avevamo già in casa. Sarebbe stata una cosa velocissima e che avrebbe portato pochissima azione, pochissimi problemi, pochissimo lavoro ed una velocità di spesa sicuramente superiore a quella che ci sarà dovendo dare attuazione a questo piano estremamente complesso.

Quello che però noi dovremmo riuscire ad ottenere con l’utilizzo delle risorse comunitarie non è tanto l’occupazione temporanea di un disoccupato ma dovremmo cercare di incidere nel tessuto per far sì che il disoccupato che viene ad essere assunto una volta completato e terminato il periodo temporale di incentivazione sia mantenuto presso l’azienda.

Uno dei grossi drammi che noi abbiamo è che le aziende, i datori di lavoro, dato che non è possibile vincolarli perché – come dicevo prima – non è nelle nostre competenze regionali la possibilità di vincolarli, una volta finito il periodo di incentivazione licenziano il giovane assunto.

Abbiamo cercato di impedire questo. E’ un obiettivo quello di cercare di mantenere il più possibile gli occupati e quindi siamo passati dall’obiettivo di occupare i lavoratori  a quello di occupare dei lavoratori che poi possono integrarsi in un’azienda che necessita dei lavoratori e li mantenga anche in un momento successivo.

Ecco perché è così articolato questo piano: perché vuole riuscire ad arrivare proprio al cuore delle necessità delle varie aziende e dei vari datori di lavoro.

In linea molto succinta perché è già in gran parte spiegato nel documento che mi sono permesso di preparare e di distribuire, devo dire che il primo bando che verrà ad essere emesso è quello della dote per i giovani laureati.

Si tratta di 32 milioni di euro che verranno ad essere destinati a 1.600 nostri laureati. Verrà ad essere emanato – ho già pronto il bando – ed appena possibile, credo nel giro di pochi giorni, verrà ad essere pubblicato e rivolto ai laureati calabresi. In questo bando verrà data una priorità ai laureati più meritevoli, verrà ad essere dato un punteggio aggiuntivo a chi ha la lode, a chi ha 110 e man mano poi si scorrerà nel voto di laurea, a chi ha fatto dei master o a chi ha fatto degli stage presso soggetti pubblici o soggetti privati.

E’ un bando a cui potranno anche partecipare tutti quelli che oggi vengono ad essere considerati stagisti come noi li chiamiamo impropriamente. Cioè 350 laureati che oggi sono distribuiti e stanno lavorando a carico del Consiglio regionale presso i vari enti. Potranno tranquillamente partecipare e confrontarsi e poter mettere anche il peso della loro esperienza e dello stage che hanno svolto in questo bando per poter usufruire di questa agevolazione che è un bonus di 20 mila euro che viene ad essere dato al giovane laureato e che verrà girato all’azienda che lo assume.

Viene ad essere richiesta anche una certa attività, una certa partecipazione del giovane laureato perché qui non parliamo di persona incolta che, magari, non sa come muoversi per cercare lavoro ma parliamo di laureati di alta formazione. Questi 20 mila euro il giovane potrà utilizzarli per girarli al datore di lavoro che lo assume.

Una agevolazione, quindi, che viene ad essere data a 1.600 laureati distribuiti per le varie province, sotto i 35 anni che potranno effettivamente trovare una assunzione.

E’ chiaro che congiuntamente al bando per i laureati faremo un bando per far sì che le aziende che vogliono assumere facciano una manifestazione di interesse. E’ quindi un meccanismo che coinvolge anche i centri per l’impiego per trovare il matching  tra domanda ed offerta.

Abbiamo poi un secondo bando che prevederà la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato.

Noi dobbiamo considerare come precari anche le persone ed i giovani che vengono ad essere assunti a tempo determinato nelle varie forme: Cococo, Cocopro o comunque le classiche assunzioni di tempo determinato. Con questo bando si dà la possibilità alle imprese di trasformare il rapporto di lavoro con questi soggetti previo un incentivo che voi come potete vedere dalla nota è differenziato a seconda se si tratta di un uomo, una donna o un disabile.

Questo porterà alla stabilizzazione di mille lavoratori che oggi sono assunti a tempo determinato e avranno la trasformazione in un contratto a tempo indeterminato.

La terza azione riguarda una riproposizione del bando già fatto che è il “Welfare to work”. Qui il Ministero dà annualmente alle Regioni una certa cifra che serve come cofinanziamento per una azione di incentivo all’occupazione destinata a settori particolari.

In questo caso per l’annualità 2013 e 2014 noi parliamo di percentuali di ammortizzatori, donne, ex detenuti e immigrati oltre che naturalmente dei giovani. Sarà un bando che prevede 1.500 nuove assunzioni a cui daremo 12 mila euro per ogni nuova assunzione.

La quarta azione di fatto è già partita. Voi vedete che nell’elenco che vi è stato fornito non arriviamo a 130 milioni, che è la quantità delle risorse rimodulate ma arriviamo a 161 milioni perché noi avevamo già disponibili prima della rimodulazione sull’Asse 2 altri 25 milioni che non sono stati oggetto di rimodulazione perché erano già allocati su quell’Asse. Abbiamo, pertanto, anticipato tutto il programma con questo bando, la cui pubblicazione è stata fatta venerdì scorso. Le domande potranno essere presentate all’azienda a partire da domani mattina, quindi a partire da domani mattina le aziende potranno fare domanda per usufruire di queste agevolazioni. E’ un meccanismo innovativo che tiene conto di quella che è la necessità di credito delle aziende.

Infatti non diamo solo un incentivo classico per ogni occupato di 10-12-15 mila euro ma diamo 3 mila euro per far sì che il datore di lavoro possa adeguare il posto di lavoro dove il nuovo lavoratore andrà ad allocarsi mettendolo magari in sicurezza o se, per esempio, si tratta di un impiegato comprando la scrivania o il computer. Daremo quindi 3 mila euro a fondo perduto per adeguare il posto di lavoro e daremo anche una garanzia, cioè ci faremo garanti nei confronti delle banche per un prestito che dovrà essere restituito dal datore di lavoro in un massimo di 5 anni che è pari all’80 per cento del costo del lavoro per uno o due anni.

In termini di numeri parliamo di circa 30 mila euro medi che noi andremo a garantire per ogni nuovo assunto e che il datore di lavoro potrà restituire in 5 anni senza interessi che sono a carico della Regione.

E’ un fondo di garanzia, quindi è un fondo rotativo. Sostanzialmente è un fondo che nel momento in cui i datori di lavoro restituiranno le risorse queste saranno riutilizzati per nuove assunzioni. Abbiamo, pertanto, stimato che il costo per ogni nuovo assunto è di circa 10 mila euro tra gli interessi ed i tre mila euro del fondo perduto. Stimiamo di poter attivare nel tempo circa 2.500 nuovi posti di lavoro.

Ripeto che questo è un bando già pubblicato sul Burc e le domande le imprese possono cominciare a presentare già da domani mattina.

Come vedete, quindi, azioni concrete e pratiche a cui stiamo dando subito attuazione.

Abbiamo poi due bandi che riguarderanno l’apprendistato, che di fatto è il nuovo contratto di inserimento dei giovani nel mercato del lavoro. Ormai si sta spingendo da tutte le parti – e lo ritengo anche giusto – per cercare di incentivare il più possibile questa forma di ingresso nel mercato del lavoro dei giovani fino a 29 anni.

Un contratto di apprendistato è un contratto particolare che coniuga la formazione ed il lavoro. Cioè il giovane viene ad essere formato durante il primo periodo dell’assunzione.

La svolta su questa tipologia di contratto è avvenuta nel dicembre dello scorso anno quando, di fatto, questo tipo di contratto è stato considerato non più a tempo determinato ma, addirittura, chi assume in apprendistato assume con un contratto a tempo indeterminato. Capirete che è una svolta che ha dato il via a tutta una serie di azioni e di protocolli necessari che abbiamo dovuto attuare con tutto il mondo del partenariato.

Siamo stati una delle Regioni che per prima ha concordato con il partenariato tanto i regolamenti che i protocolli e siamo perfettamente operativi per poter cominciare ad assumere e a dare la possibilità alle aziende di assumere col contratto di apprendistato.

Questi contratti, lo ricordo, sono di tre livelli. Il primo è un contratto che può essere fatto a giovani in età scolare fino a 25 anni e prevede la sostituzione con un percorso scolastico. Infatti, alla fine dei tre anni di apprendistato devono essere garantite 1.200 ore di formazione e viene ad essere data una qualifica, sostanzialmente viene ad essere dato un titolo alla fine di questi tre anni di formazione.

E’ un contratto che anche in tutte le altre Regioni ha difficoltà a partire perché si inserisce con un meccanismo di necessaria convivenza col mondo scolastico e col mondo degli enti di formazione. Le aziende devono prevalentemente essere già attrezzate a ricevere un soggetto giovane a cui far fare 1.200 ore di formazione. Pertanto, abbiamo deciso di inserire questo tipo di apprendistato a titolo sperimentale ed infatti abbiamo previsto semplicemente 250 apprendisti per un importo di 3 mila euro.

A questi soggetti che vengono ad essere assunti o ai datori di lavoro verrà ad essere garantito il costo della formazione che abbiamo quantificato in 9 mila euro per ogni unità assunta più un rimborso spese per il tutor di circa 3 mila euro.

Quello su cui invece voglio soffermarmi e che ritengo molto importante è il contratto di apprendistato di secondo livello.

Si tratta del classico apprendistato che in precedenza veniva ad essere fatto dall’artigiano. In precedenza il contratto di apprendistato veniva ad essere considerato uno di questi strumenti. Oggi consideriamo apprendista anche il laureato che fa l’apprendistato in uno studio professionale e si è estesa a tutti i livelli la qualifica di apprendistato. Qui l’agevolazione si aggiunge e si coordina con le agevolazioni nazionali.

Una cosa che abbiamo cercato di attuare in questo bando su cui siamo stati molto attenti è quella di non replicare quelle agevolazioni che sono già previste da norme nazionali. Cioè, noi dobbiamo non sostituirci allo Stato nel dare incentivi alla occupazione, ma dobbiamo prevedere delle forme di incentivo all’occupazione che siano complementari e questo è un caso.

Il Governo nazionale per gli apprendisti esonera totalmente il datore di lavoro dal pagamento degli oneri e quindi sostanzialmente si paga semplicemente lo stipendio. Dal punto di vista dello stesso stipendio viene ad essere calcolato per due livelli più bassi come a livello retributivo rispetto alle mansioni che l’apprendista svolge ed in più lo Stato dà un incentivo all’occupazione come costo del lavoro di 5 mila euro.

Noi ci siamo inseriti in questo meccanismo con la possibilità per 5 mila giovani per dar modo alle aziende di poter pagare la formazione. Ricordiamo che è obbligatorio far formazione e questa volta non 1.200 ore ma 120 ore. Diamo al datore di lavoro, pertanto, le risorse per pagare la formazione ed in più rimborsiamo quello che può essere il costo forfettario del tutor, cioè del soggetto che affianca il nuovo entrato nell’azienda, nell’ufficio per spiegargli quello che va a fare. Noi andiamo, quindi, a dare 4 mila euro in tutto per cercar di incentivare questo tipo di assunzione.

Si tratta di un bando a sportello che prevede tutta una attività preparatoria e di certificazione del percorso formativo che non sto qui a spiegare ma, comunque, ritengo che possa incentivare l’assunzione di altri 5 mila giovani.

Poi un bando su cui io sono particolarmente attaccato. Perché anche le persone con disabilità devono avere spazio in questo programma. Abbiamo quindi previsto un bando dedicato alle persone con disabilità ed abbiamo previsto la possibilità di dare ai datori di lavoro che scelgono di assumere una persona disabile - e ricordo che persona disabile non significa una persona che non è capace di lavorare – diamo 30 mila euro.

Forse è il costo più alto per un posto di lavoro ma ritengo che era doveroso pensare anche a questa categoria. Noi abbiamo quindi previsto la possibilità di assumere 350 disabili con un incentivo di 30 mila euro alle imprese, ai datori di lavoro che assumono.

Per ogni disabile viene ad essere erogato dalla Regione al datore di lavoro 10 mila euro per i primi tre anni.

E penso, per esempio, ai mille disabili che hanno svolto i “work experience” che si stanno completando in questi giorni. Noi abbiamo avuto mille soggetti disabili che sono stati allocati ed hanno fatto esperienza formativa presso le aziende che si sono dichiarati disponibili tra minorati psichici, non vedenti e non udenti. Ecco, forse, questo bando potrebbe dare la possibilità alle aziende che li hanno avuti per fare le esperienze in tirocini come nell’ambito di questo progetto di poterli mantenere.

Penso sia un’attenzione a questo mondo che era doverosa da parte nostra.

Ritengo che era doveroso affrontare un altro problema che si collega tanto al mondo del disagio che al mondo del lavoro e parliamo delle cosiddette badanti.

Noi abbiamo un mondo del badantato che si sta diffondendo soprattutto tra gli immigrati che è estremamente attivo.

Non abbiamo oggi la possibilità di poter avere un registro o una qualifica o sapere nel caso in cui io avessi bisogno di una badante a chi dovermi rivolgere o che garanzia richiedo nell’assumere quella particolare persona. Molto spesso vediamo che succedono anche fatti di cronaca nera nel mondo di chi utilizza queste badanti.

Con questo bando e questo è stato un esplicito suggerimento da parte del mondo sindacale che io ho recepito subito, noi abbiamo previsto la possibilità a 1.500 famiglie a basso reddito nel cui interno c’è o un disabile o una persona che supera gli 80 anni a basso reddito, di poter usufruire di questo servizio, di questa badante, di questa assistenza alla persona.

Daremo, quindi, 5 mila euro a queste famiglie; 4 mila euro per abbattere quello che è il costo del lavoro della badante e sfruttiamo questo meccanismo per realizzare in Calabria – e forse questa è la prima Regione che lo fa in questo modo – un registro delle badanti che sarà a base provinciale, probabilmente, a cui dovranno iscriversi tutte le badanti che hanno fatto un apposito corso di formazione.

Infatti dei 5 mila euro che vengono ad essere erogati alla famiglia, mille euro serviranno per un corso obbligatorio di 80 ore che dovranno far fare da enti di formazione che verranno selezionato specificatamente. Quindi mille euro per far fare alle badanti 80 ore di corso in maniera tale da poter poi permettere di iscriversi nel registro ed avere un minimo di garanzia sulla qualità dell’assistenza.

Perché quando noi dobbiamo affidare, molto spesso da soli, un disabile o un anziano ad una persona di questo genere il più delle volte siamo fortunati perché le persone sono coscienziose e sanno cosa fare ma molto spesso li affidiamo a persone che magari fanno più danno che bene.

Con 80 ore è possibile dare – ed è stata una quantificazione concordata col Ministero e con tutte le altre Regioni – quel minimo di conoscenza a queste persone per poter prestare in maniera semplicemente sicura.

Pertanto,  altre 1.500 incentivazioni di assunzioni di badanti.

Un ultimo bando è rivolto alle persone che vogliono mettersi in proprio, cioè è un incentivo all’auto-lavoro.

Prevediamo 509 piccole aziende o lavoratori che vogliono provare quel che significa cominciare a svolgere una attività in proprio. Incentiviamo quindi con 14 mila euro a fondo perduto, 14 mila euro come prestito da restituire e poi daremo anche un tutoraggio, quindi 509 nuovi micro-iniziative imprenditoriali.

Di queste 509 micro attività almeno il 50 per cento è riservato alle donne, quindi al mondo femminile ed il 20 per cento – quindi 100 – deve avere ad oggetto il sociale, cioè il terzo settore e anche questo per incentivare quello che può essere  un auto-lavoro, un nuovo inizio di attività in un settore che molto spesso è trascurato e che può dare anche occasioni di lavoro autonomo.

Ho finito e sarò brevissimo. Il decimo bando.

Questo è un bando un po’ particolare che per me deve precedere quella che può essere la programmazione o la modalità di utilizzo delle risorse anche per il prossimo Por.

Cioè noi abbiamo cercato di sperimentare quelli che sono i piani locali del lavoro. Cioè, noi partiamo con un bando riservato al partenariato circoscritto in un settore, in un circondario che proporrà su quel territorio i settori di impresa da incentivare e ci suggerirà le modalità di utilizzo delle risorse.

E’ un bando aperto all’aggregazione dei comuni, alla unione dei comuni, alle associazioni o a nuove aggregazioni che dovranno chiamare intorno a loro il partenariato e quindi sindacati e datori di lavoro. Sceglieranno quali sono i settori che è opportuno incentivare: il turismo invece dell’industria o l’artigianato invece dell’agricoltura o dell’agroindustria o della nautica.

Quindi si assumeranno, loro che operano sul territorio, la responsabilità di andare ad individuare i settori da incentivare. Ci faranno una proposta di utilizzo delle risorse e noi le proposte più meritevoli le incentiveremo con 5 milioni.

Contiamo, quindi, di finanziare tre di queste proposte che sono partite dal basso, dal mondo del partenariato, con importi di 5 milioni a proposta, nelle forme che lo stesso partenariato proporrà per quei settori che verranno ad essere considerati meritori di incentivazione e di sviluppo dallo stesso partenariato.

Penso che questo sia un meccanismo che vada, forse, incentivato e verso cui bisogna andare per la programmazione delle ulteriori e successive risorse. E’ un meccanismo che necessita di lavoro e di assunzione di responsabilità ed anche di critiche. Ritengo, però, che forse sia quello più idoneo a dar risposte chiare sul territorio.

Queste sono le 10 azioni che abbiamo programmato e concordato col partenariato i cui bandi sono in gran parte già pronti.

Il primo, quello del fondo di garanzia, è stato già pubblicato. La dote per i 1.600 laureati è già pronta ed addirittura in tutte le fasi come domanda e come allegati e sarà probabilmente pubblicata entro 10-15 giorni. Gli altri verranno a ruota e bisogna stare anche attenti a non crear confusione perché sono talmente tante le azioni che forse è anche difficile veicolarle e spiegarle.

Una delle difficoltà maggiori che stiamo incontrando  e che stiamo cercando di risolvere riguarda proprio la comunicazione.

Molto spesso non riusciamo a comunicare quelle che sono le occasioni, gli incentivi per le imprese e per i lavoratori al mondo che ci circonda. Cioè, un bando è fatto bene se viene ad essere diffuso ed utilizzato da chi ne ha bisogno e se noi siamo nelle condizioni di poter raggiungere l’utente, la persona verso cui quell’azione è stata rivolta e per cui è stata studiata.

Questo progetto che ha portato tutto l’assessorato ad un lavoro veramente certosino con l’accoglimento, la discussione, con tutti i partner, con il mondo sindacale, col terzo settore, con un po’ tutti quanti…

Noi stessi abbiamo avuto il supporto di “Italia lavoro” oltre che dei dirigenti del dipartimento.

Ritengo, quindi, che sia un bando ed un programma che anche sulla base del dato storico e delle promesse che abbiamo fatto in precedenza è credibile. Una volta attuato potrà impegnare, sì, 161 milioni di euro che è l’importo globale ma effettivamente potrà creare oltre 15 mila – e lo dico anche assumendomi la responsabilità del numero che sto dicendo – nuovi posti di lavoro in Calabria.

Non serviranno certamente a risolvere il problema della disoccupazione in Calabria ma quanto meno una scossa al mondo del lavoro ma soprattutto alla iniziativa e alla speranza dei calabresi sicuramente la daranno. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente Alessandro Nicolò

PRESIDENTE

Grazie all’assessore Stillitani per le sue informazioni sulle misure afferenti indirizzi politici relative alle politiche occupazionali.

Sull’unico punto all’ordine del giorno si apre quindi la discussione.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Chiappetta, capogruppo del Pdl. Ne ha facoltà.

Gianpaolo CHIAPPETTA

Presidente, onorevoli colleghi, dopo la relazione esaustiva dell’assessore al lavoro, alla formazione professionale e ai servizi sociali e dopo avere quest’Aula anche in passato ampiamente dibattuto su tutto ciò che riguarda le problematiche del lavoro, avrei anche potuto fare a meno di intervenire considerando anche l’anomalia che si registra in quest’Aula.

Solo per un attimo, signor Presidente, vorrei rimarcare l’aspetto che oggi si è venuto a determinare in quest’Aula laddove assistiamo ad un “Aventino” da parte della minoranza, anzi sarebbe più corretto dire e chiedo scusa per l’intreccio di parole, per la cacofonia, da parte di parte della minoranza. considerando che il gruppo di Italia dei valori aveva precedentemente rappresentato la impossibilità di essere presente in quest’Aula considerando anche la concomitanza di impegni politici.

Non posso fare a meno di evidenziare questa condotta che credo sia poco opportuna ed uso un eufemismo, anche perché ho avuto modo di argomentare  anche in passato, fra l’altro, affidando nei giorni scorsi una serie di considerazioni e di riflessioni a più scritti che sono stati generosamente pubblicati anche dagli organi di informazione regionale.

Mi sono espresso non da Presidente del gruppo di maggioranza relativa presente in Consiglio regionale, ma anche e soprattutto da cittadino calabrese.

 Credo questo sia il momento( che dura un po’ da qualche mese a questa parte e forse anche da qualche anno considerando anche le difficoltà che stiamo vivendo a livello nazionale come Paese e acuite soprattutto nel territorio regionale) non delle contrapposizioni sterili o delle polemiche pretestuose, non delle polemiche a prescindere solo perché si deve ipotizzare un non coinvolgimento rispetto a quelle che sono le possibili dinamiche di sviluppo del territorio calabrese.

Avendo espresso pubblicamente questa posizione sugli organi di stampa ed avendo esplicitato questo mio pensiero anche in occasione delle apposite Conferenze dei capigruppo che sono state espressamente convocate rispetto ai temi che sono oggi in discussione ed avendolo anche evidenziato in occasione dei lavori di questo Consiglio che precedentemente hanno avuto la giusta attenzione rispetto a quello che è un problema fra i problemi calabresi, se non quello più significativamente rilevante, io non posso non esser meravigliato rispetto anche a questo stato di fatto.

Presidente, è il motivo per il quale avrei evitato oggi di prendere la parola. Mi sarebbe piaciuto molto di più confrontarmi con i colleghi che continuo ostinatamente a considerare della minoranza e non della opposizione anche perché credo che si debba dare la giusta valenza a tutto ciò che riguarda la semantica delle parole.

Nonostante tutto continuo a ritenere – e questo mi piace rimarcarlo anche se l’ho detto prima – che questo non è il momento delle contrapposizioni dialettiche, non è il momento delle contrapposizioni frontali, ma credo che al contrario sia il momento della condivisione di obiettivi finalizzati naturalmente a tentare di creare quello che io definisco la vivibilità calabrese. Con questo intendo la vivibilità economica, finanziaria, culturale e quant’altro.

Quasi a malincuore, Presidente, sono costretto ad intervenire non essendoci la possibilità di confrontarci con la minoranza e non posso che esprimere apprezzamento rispetto a quella che è stata la relazione dell’assessore Stillitani che ha evidenziato – si può esser o non esser d’accordo – con dati di fatto - concretamente e con le difficoltà che derivano dal momento storico che sta attraversando il Paese e la Calabria, quanto  con grande fatica è stato fatto dalla Giunta presieduta dal Presidente Scopelliti e supportata dai colleghi che in questo momento rivestono ruoli assessorili.

Penso che la questione lavoro - e non lo dico per far una sorta di autoincensamento  da parte della maggioranza – sia stata affrontata dalla Giunta Scopelliti con particolare decisione, proponendo, l’ha detto bene Stillitani, una serie di azioni e canalizzando anche una ingente mole di risorse che hanno grandemente giovato alle dinamiche dell’impiego e allo sviluppo del settore imprenditoriale.

Allo stato attuale, l’ha ricordato l’assessore Stillitani, mi piace rimarcarlo solo per un attimo, ha programmato e impegnato e parzialmente speso ben oltre 400 milioni di euro. E’ bene partire dai piani di intervento previsti dallo stralcio per il lavoro per arrivare – e non voglio fare la ripetizione di quello che ha detto l’assessore Stillitani – a tutta una serie di provvedimenti che sono stati varati o che sono in procinto di essere varati così per come sono stati illustrati, per cercare di alleviare lo stato di disagio lavorativo che continua ad essere, purtroppo, presente in questa nostra regione Calabria.

Io credo, però, assessore Stillitani e lo dico anche per gli immemori e per gli smemorati di questo Consiglio regionale che sia opportuno ricordare anche quel che è stato fatto in tema di interventi legislativi.

Vorrei solo evidenziare due o tre provvedimenti fra quelli che sono stati assunti da questo inizio di legislatura.

Vedete, una volta che sono stati assunti sono stati caratterizzati da quella che avrebbe potuto significare una sorta di ordinarietà. Ma non credo che si possa parlare di ordinarietà quando, tra l’altro – e da qui a poco vengo al nocciolo della questione – è stata assunta una serie di provvedimenti legislativi che nei recenti passati e mi riferisco anche alle diverse esperienze che si sono avute in questo Consiglio regionale, non hanno avuto la possibilità di essere portate in superficie.

Mi riferisco, in particolare, alla legge 13 del 2012 che è quella che reca le disposizioni riguardanti la tutela della sicurezza e della qualità del lavoro e del contrasto e della emersione del lavoro non regolare. Vorrei ricordare – ed ecco perché sono meravigliato e anche rattristato da questa non presenza della minoranza che c’è oggi in quest’Aula – che su questi provvedimenti che interessano le problematiche del lavoro penso che non ci possa essere una problematica della contrapposizione, l’ho detto prima e lo ribadisco adesso, fra la maggioranza e la minoranza che in questo momento dovrebbe supportare in queste azioni.

Vedete, quando si parla di azioni di sensibilizzazione circa le problematiche del lavoro e di  questioni particolarmente rilevanti penso che non ci possa esser condivisione così come è stato per la legge alla quale ho fatto riferimento che, vorrei ricordare, è stata approvata alla unanimità.

Potrei parlare ancora, ma l’ha detto anche l’assessore Stillitani, delle leggi che sono state approvate in questa legislatura che riguardano l’intervento di solidarietà a favore dei familiari delle lavoratrici e dei lavoratori deceduti o gravemente invalidi a causa di incidenti sui luoghi di lavoro. O ancora delle leggi regionali numero 3 e numero 22 recanti “Interventi di sostegno alle imprese vittime dei reati di ‘ndrangheta”.

Certo, naturalmente qualcuno potrebbe benissimo dire che si poteva far di più. Questa è una domanda alla quale bisogna dare una risposta. E’ chiaro che tutto è opinabile e se qualcuno ci dovesse interrogare se si poteva far di più probabilmente, assessore, nonostante il suo grande impegno, l’impegno della Giunta, della maggioranza e del Presidente Scopelliti probabilmente si sarebbe potuto far di più.

Ma questo naturalmente non implica il giudizio assolutamente positivo che viene ad esser dato indipendentemente da quelle che possono essere le valutazioni di parte rispetto a quelle che sono state le dinamiche lavorative nel territorio calabrese e che sono state certificate non dalla Calabria o dal Consiglio regionale o dalla maggioranza che in questo momento governa il territorio regionale ma da autorevoli istituti di carattere scientifico a livello nazionale che hanno certificato senza ombra di smentita che quel che si è verificato in questi ultimi anni a livello calabrese, nella incertezza del mercato del lavoro nazionale e nelle criticità del mercato nazionale del lavoro, nelle difficoltà del mercato del lavoro nazionale, ha fatto registrare un trend assolutamente positivo arrivando a far evidenziare dei risultati assai positivi ed incoraggianti rispetto alle dinamiche occupazionali naturalmente susseguenti a quelli che sono stati gli interventi.

Ecco perché io credo che questo sia un importante segnale di avvio verso la normalizzazione di una Regione difficile quale è quella della Calabria e di uscita della crisi.

Ecco perché, e concludo, Presidente, penso che l’occasione di oggi sia stata importante per quanto ci riguarda anche per poter dire alla Calabria quel che è stato fatto e l’ha fatto bene, assessore. Sono certo che lo farà da qui a poco anche il Presidente Scopelliti in chiusura dei lavori.

Penso che sia stata una occasione mancata da parte di chi e mi riferisco alle forze politiche che soprattutto in questa fase, dovrebbe avere un ulteriore sussulto di ulteriore responsabilità per cercare di comprendere bene la gravità del momento e comprendere bene che solo attraverso un’azione sinergica su temi sui quali non ci può essere contrapposizione e divisione si possa auspicare un futuro diverso laddove il diverso sta per migliore. Grazie.

PRESIDENTE

E’ iscritto a parlare l’onorevole Imbalzano, Presidente della Commissione bilancio. Ne ha facoltà.

Candeloro IMBALZANO

E’ un peccato che oggi la minoranza sia assente dall’Aula, perché se la motivazione è quella che abbiamo letto sulla stampa nei giorni scorsi, del rischio, cioè di uno spot elettorale, allora non dovremo parlare di alcun argomento in quest’Aula, tanto si vota ormai ogni sei mesi, ogni anno. Invece su una problematica così complessa, così delicata, così difficile, qual è quella dell’occupazione in questa regione, credo che avrebbe, in qualche modo, necessitato un confronto anche duro su un problema così serio.

Io credo che, per quello che ci riguarda, le iniziative illustrate poc’anzi dall’assessore Stillitani, che si aggiungono alle imponenti risorse mobilitate con la precedente grande azione, quasi all’inizio, dopo un anno di questa legislatura, siano direttamente collegate a una visione complessiva, ad una strategia d’insieme di crescita del tessuto economico regionale, perché l’obiettivo vero è, da una parte, di diminuire il tasso di disoccupazione che è ai livelli che ben conosciamo, ma dall’altro  è quello di favorire la riduzione del costo del lavoro delle imprese, che è uno dei nodi che impediscono alle imprese calabresi in particolare di crescere.

Quindi non iniziative estemporanee sicuramente, ma inquadrate – ma lo dirò un po’ più avanti – in un contesto e in una logica più generale e più razionale. Queste iniziative nascono anche – lo voglio ricordare – dalla sensibilità di una maggioranza assai attenta a queste problematiche che definivo poc’anzi complesse e delicate, ma rispetto alle quali la Giunta Scopelliti, nel solco – lo voglio ricordare – del programma elettorale del 2010, sta producendo  uno sforzo imponente di risorse mobilitate. Credo che siano almeno 300 milioni di euro le risorse messe in campo con queste due grandi azioni, su 850 milioni, credo, circa siano le risorse Fse utilizzabili per i problemi dell’occupazione.

Anche i colleghi della minoranza conoscono bene la sensibilità, quasi al limite dell’ossessione, giustificata dalla drammatica condizione dei giovani e dei meno giovani calabresi, del Presidente Scopelliti. Avendo svolto un ruolo nelle due Giunte Scopelliti al Comune di Reggio Calabria e anche di assessore al lavoro, ricordo la sua estrema sensibilità, la sua grande preoccupazione; lo fece prima da assessore al lavoro alla Regione, ma io che ho avuto la fortuna di essere un testimone e un piccolo protagonista, avendo quella delega al lavoro, so bene gli sforzi che furono messi in campo allora per combattere questa piaga, seppure in un ambito più ridotto rispetto a quello della nostra Regione.

Io credo che quella fu un’esperienza importante – faccio solo qualche battuta – con risultati certamente ottimi, perché quei progetti sono stati in parte ripresi – li abbiamo ascoltati poc’anzi dall’assessore Stillitani, che ha presentato una varietà di progettazione che gli fa onore sicuramente – in questa legislatura: sono dei progetti virtuosi ed originali che non solo – ripeto – hanno favorito in quella fase l’inserimento lavorativo di molte centinaia di giovani a tempo indeterminato, ma hanno costituito delle vere best practice, così come allora li definì il ministro Maroni, che volle l’illustrazione – ricordo – al ministero del lavoro di queste buone pratiche, per estenderle – come avvenne – in tante altre città di medie dimensioni del nostro Paese.

Io ricordo – faccio un ultimo accenno a questo proposito – che quelle azioni vennero considerate virtuose anche dalla Comunità europea. Stamattina, sfogliando la rassegna stampa di qualche anno fa – del 2006, per intenderci, che ho portato, ma che certo non voglio esibire – ricordo che Reggio, in quella fase, fu proclamata città europea del lavoro, alla presenza di decine di sindaci di grandi città europee, che in qualche modo testimoniavano la virtuosità di quei progetti che mettemmo in cantiere. Eppure era un Comune, sia pure di medie dimensioni. Questo per capire l’attenzione che sempre ha dato il Presidente Scopelliti con le Giunte e le amministrazioni che con lui hanno collaborato.

Quindi nessuno spot preelettorale, tutt’altro, è soltanto la continuità di un impegno che viene da lontano ed è rafforzato da questa sensibilità. Non è un caso – come dicevo poc’anzi – la mobilitazione imponente di oltre 300 milioni di euro, pertanto non iniziative estemporanee scollegate dalla realtà.

 Allora, il giudizio sull’attività di questa Giunta, della Giunta Scopelliti, sul lavoro degli assessorati, sul lavoro del Consiglio regionale, delle Commissioni, non può essere che sicuramente positivo, quando si mettono in cantiere, accanto a queste iniziative, politiche di sostegno alle imprese anche con questi bandi che si incrociano per far sì che le nostre imprese possano reggere meglio sul mercato e non solo consentono ai giovani di inserirsi nel mercato del lavoro, quando si mettono in cantiere politiche per favorire l’internazionalizzazione delle nostre imprese, alcune in corso, alcune già hanno prodotto buoni risultati per accrescere le dimensioni delle nostre piccole imprese che hanno questo problema strutturale; quando si mettono in cantiere politiche di marketing territoriale per attrarre i grandi investitori esteri, altrimenti di sviluppo non se ne può certamente parlare, se non in termini limitati – penso ai grandi fondi Equity, che aspettano soltanto di essere sollecitati e che si creino le condizioni perché in Calabria possano venire ad investire le grandi risorse di cui dispongono –; quando pensiamo alle politiche che in questi ultimi tempi sono state messe in cantiere per favorire l’accesso al credito delle imprese con i vari bandi – non li ricordo sicuramente – e per aumentare le garanzie  pubbliche alle imprese stesse nei confronti delle banche; quando si mettono in cantiere politiche orientate a favorire investimenti in ricerca e innovazione per migliorare la competitività delle nostre imprese, politiche di innovazione di processo e di prodotto; quando si mettono in cantiere interventi per aumentare i livelli di sicurezza delle nostre piccole imprese – qualche giorno fa, due giorni fa abbiamo approvato definitivamente in sesta Commissione quel progetto, quelle direttive che sicuramente miglioreranno i sistemi di sicurezza di tante attività commerciali, di tante attività artigianali di tante piccole e medie imprese –; quando si mettono in cantiere politiche per sostenere i nostri grandi punti di forza, che sono il turismo, Gioia Tauro, la valorizzazione dei beni culturali, la legge sul termalismo licenziata di recente, l’agricoltura, anzitutto; infine, quando si mettono in campo politiche per migliorare i consumi individuali con il microcredito alle famiglie, ai soggetti deboli e quando ci si sforza di mettere in cantiere politiche per la famiglia, sia pure con le risorse limitate che si possono utilizzare, bene,

Ognuno, ovviamente, ha la sua ottica, però avremmo preferito un confronto serio, serrato, anche duro, stamattina – ripeto – ed è un vero peccato.

Noi siamo profondamente convinti di essere sulla strada giusta, sapendo e consapevoli che c’è tanto da fare – su questo non vi sono dubbi –, i problemi sono immani, nessuno è così presuntuoso da pensare che anche queste grande iniziative possono seriamente alleviare e ridurre, abbattere i tassi di disoccupazione di questa regione, ma siamo altrettanto convinti che questa è la strada che dobbiamo perseguire, naturalmente con la piena consapevolezza che occorre moltiplicare il nostro impegno e il nostro lavoro e dare, se è necessario, una forte accelerazione alla nostra azione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Dattolo. Ne ha facoltà.

Alfonso DATTOLO

Intervengo molto brevemente su questo tema, perché ritengo che non è edificante un dibattito senza le opposizioni in Consiglio e lo trovo ancora più paradossale, quando oggi è all’ordine del giorno, alla Camera, il cosiddetto decreto Calabria che hanno presentato quasi tutte le forze politiche, dove al primo posto, oltre all’emergenza criminalità, penso che ci sia, in quasi tutti i documenti, il problema occupazionale.

Trovo, quindi, difficoltoso non confrontarmi con i colleghi dell’opposizione su questo tema e non essendo la prima volta che l’opposizione non partecipa a questo dibattito, non vorrei – così come ho detto in Conferenza dei capigruppo – che diventasse un atteggiamento passivo su un tema così importante in una regione che ha gli indici di disoccupazione più alti d’Europa, in una regione che, oggi, l’ultimo rapporto per ciò che attiene la presenza delle imprese che hanno un certo fatturato e un certo numero di dipendenti pone tra le più basse d’Italia.

Questo tema non penso che possa essere di parte. Si può discutere sulle politiche attive e su dove o come destinare risorse in più o in meno, ma ritengo che questo confronto debba essere fatto a più voci, per cui io rilancio alla minoranza: chiedano loro una data per una seduta nella quale confrontarsi su questo tema, perché non può essere esaustivo il dibattito oggi di un’Aula dove – ripeto – manca il mordente, senza potersi confrontare con chi dichiara di essere dalla parte dei lavoratori, soprattutto di chi rilancia il tema del lavoro su base nazionale e poi non lo fa su base regionale.

Quindi questo agli amici dell’opposizione mi sento di dire: posso giustificare qualcuno che oggi, per motivi istituzionali, è fuori – penso al gruppo dell’Italia dei valori –, possono avere le loro motivazioni, ma per  altre situazioni – ripeto – quando si tratta di discutere di temi così importanti, le assenze non sono giustificate, per quanto mi riguarda.

Assessore Stillitani, ho visto lo sforzo che lei e la Giunta avete messo in campo con queste risorse che dovrebbero rilanciare molto, perché noi facciamo parte di una regione dove il lavoro non c’è, non si riesce a creare e quello che si riesce a fare non solo non basta, ma una volta che finisce il sostegno erogato, quasi quasi poi va a morire. Io ho visto che c’è un cambiamento anche di direttive che mi fa ben sperare, soprattutto per ciò che attiene i laureati, quelle risorse agli under 35 laureati, e noi sappiamo quanto alto è stato il contributo di quegli stagisti che hanno lavorato nelle pubbliche amministrazioni, ritengo che sia un atto dovuto per una Regione che non può permettersi il lusso di vedere andare fuori le migliori energie e i migliori cervelli.

Questo ci deve far riflettere sull’importanza che hanno le menti calabresi, che non sono solo quelle criminali che si sono spostate al Nord, e se uno studio dice che l’Università Pisa è una delle migliori, dove  il rettore, i due prorettori sono tutti e tre calabresi, proprio per segnalare  gente che è capace di farsi largo altrove,  ritengo che lo debba fare ancora di più nella propria regione di nascita, di adozione, dove probabilmente anche compie gli studi, alla luce delle difficoltà economiche che oggi si incontrano.

Un altro aspetto di cui  significativamente lei ha voluto, insieme alla Giunta, prendere atto sono le donne: le donne devono essere una risorsa in Calabria, perché molte di loro non lo cercano più il lavoro, e noi abbiamo il dovere, in una società come la nostra, proprio dal punto di vista culturale, di rilanciare fortemente questo tema dell’occupazione femminile. Ho visto anche l’attenzione verso i soggetti svantaggiati.

Io ritengo, assessore – lei è del mio partito ed io lo faccio con grande senso di responsabilità, sapendo i sacrifici che lei fa, l’impegno che ci mette, la sua cultura che viene da un mondo imprenditoriale e quindi sa cosa vuol dire avere a che fare con il mondo del lavoro, soprattutto nel suo passato di amministratore – che un aspetto importante su cui noi dobbiamo puntare è la formazione, poiché la formazione, nella nostra regione, deve essere una risorsa, non deve essere un parcheggio, non dobbiamo fare quei corsi stantii che producono lavoratori in nero, perché una delle piaghe della nostra regione è che molti di quei corsi, poi, elaborano gente che va a lavorare in nero. Questa è una situazione che noi non possiamo permetterci, alla luce del mantenimento ai fini occupazionali di statistiche che ci vedono sempre agli ultimi posti, nonostante la grande mole di risorse che viene erogata.

Io penso che, alla fine di un certo periodo – e su questo invito anche gli amici dell’opposizione – sia giusto che facciamo un punto della situazione, per vedere cosa abbiamo creato, le migliaia di posti di lavoro che siano, alla fine, indirizzati verso un mantenimento di questi stati di livello occupazionale, in un periodo difficilissimo per il quale penso che sia un po’ per tutti difficile gestire e amministrare non soltanto le proprie aziende, ma proprio i rapporti fra datori di lavoro e lavoratore.

Per concludere, cari colleghi, politiche attive: oggi, molte delle misure previste vanno a compensare un po’ tutti, soprattutto le categorie svantaggiate, perché chi perde il lavoro in questa regione ha difficoltà ancora maggiori a ritrovare un profilo occupazionale che possa rilanciarlo. Plaudo a questa iniziativa, caro assessore, dell’apprendistato: questo è un modo anche per rilanciare quei tesori artigianali, quelle parti che si sono pian piano affievolite. Oggi , nella trasmissione televisiva, “Uno Mattina”, si diceva proprio questo, cioè che i  ragazzi non proseguono l’attività dei genitori, disperdendo un enorme patrimonio di estrosità, di professionalità artigianale che la nostra regione potrebbe riscoprire e lo sta promovendo con molto senso di responsabilità.

 Ritengo che su queste basi possa innestarsi un meccanismo virtuoso che possa, alla fine, produrre effetti per una regione che ha tanta voglia di reagire e che deve essere supportata da queste azioni di politiche attive del lavoro.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Serra. Ne ha facoltà.

Giulio SERRA

Prendo la parola, innanzitutto, per fare un plauso all’assessore Stillitani, all’intera Giunta e al governatore Scopelliti, che nel giro di circa due anni di legislatura hanno messo sul tappeto una serie di provvedimenti a livello occupazionale che mai si erano verificati, in modo particolare negli ultimi cinque anni.

Il Consiglio regionale  porta alla discussione e anche all’informazione una serie di provvedimenti che vanno verso un indirizzo molto importante, che è quello del sistema occupazionale, in una fase molto delicata che viviamo ed assistiamo tutti i giorni a manifestazioni, a dimostrazioni davanti, spesso, anche la sede della Giunta di fronte all’assessorato, ma dove si va si trova una situazione di grande emergenza.

Oggi, nell’ascoltare l’intervento del collega Stillitani e anche dei colleghi che mi hanno preceduto, mi sono reso conto che sicuramente c’è all’interno di noi tutti – e mi riferisco in modo particolare a noi che siamo qui oggi, che ascoltiamo quelle che sono le linee programmatiche dell’assessore – nei nostri interventi, molta preoccupazione, perché la fase che vive in modo particolare l’Italia, l’Europa, il mondo, ma – consentitemi di dire – la regione Calabria, che è la regione che ci appartiene.

Bene, in favore della Calabria  noi abbiamo assunto degli impegni durante una campagna elettorale che ci ha visto confrontarci e scontrarci per quello che era il tema dell’occupazione, che viene collocato e va visto in tutti i settori della vita amministrativa; nell’ascoltare l’assessore, ho potuto apprezzare una serie di interventi, in modo particolare sulle persone disabili, su quelle famiglie che hanno un reddito da indigenza, su quelle famiglie numerose, su quelle persone che non riescono, oggi, forse neanche a superare il 15 di ogni mese. Ebbene, io credo che questo provvedimento porterà una svolta in Calabria, però vorrei anche sollecitare l’assessore Stillitani  a che si faccia pubblicità,  si facciano una serie di incontri sul territorio regionale, per spiegare a tutti qual è l’importanza di questa programmazione,  quale aspettativa per  i giovani e quale sarà il futuro per questi provvedimenti, perché spesso – e lo vivo nelle nostre realtà che pratico di più, nella provincia di Cosenza – c’è da parte dei giovani, dei disoccupati uno scrollamento, non credono in alcuni provvedimenti che noi riteniamo di fondamentale importanza.

Ebbene, la Giunta, il dipartimento, ma in modo particolare la parte politica – perché è l’assessore che oggi ha spiegato e spiega ai calabresi insieme al Presidente Scopelliti qual è l’importanza di questo provvedimento – devono  divulgare ed informare sempre e sempre di più. Io inviterei, quindi, l’assessore, quando sarà pubblicato il bando, a dare 10 giorni in più, invece dei 50 o dei 60 giorni, perché ci possa essere un’informazione a tappeto sul territorio, perché spesso anche le stesse aziende non vengono informate o, prese da molteplici problemi, non riescono a seguire questi provvedimenti che riteniamo di fondamentale importanza.

Ritengo, quindi, avviandomi alla conclusione e facendo ancora un plauso al lavoro svolto dall’assessore, ma dall’intera Giunta e dal Presidente Scopelliti, sia necessario avviare un confronto sereno che possa far capire alle famiglie dei calabresi l’importanza e la serietà che riveste questo bando, però bisogna stare attenti che dietro questi bandi non si nascondano sotterfugi e situazioni che, spesso, vanno a creare all’interno degli stessi giovani o disoccupati che ne trarranno il vantaggio una serie di confusioni che portano, poi, allo scrollamento e, spesso, anche a parlare male di alcuni provvedimenti di importanza notevole.

Ognuno di noi consiglieri regionali che rappresentiamo dei territori particolari  nelle varie province, dovrà farsi carico di  organizzare con l’assessore degli incontri per poter spiegare di che cosa si tratta, a che cosa si va incontro e quale potrebbe essere il futuro a livello di garanzie per gli stessi che ne avranno il diritto e il vantaggio.

PRESIDENTE

La parola al governatore Scopelliti. Prego, ne ha facoltà.

Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale

Francamente, non posso non cominciare il mio intervento esprimendo il rammarico – che spero venga evidenziato nella maniera dovuta da parte di chi ha il compito di registrare e riportare i lavori dell’Aula – perché noi abbiamo fatto, non più tardi di qualche mese fa, una seduta del  Consiglio regionale proprio sui temi dell’occupazione e, in quella circostanza, abbiamo portato i risultati di un anno e mezzo, di quasi due anni di governo regionale e soprattutto di azioni mirate nel campo delle politiche attive del lavoro. Gli amici e i colleghi, meglio ancora, del centro-sinistra non presero parte ai lavori, perché dissero che quella era una passerella da parte della maggioranza su un tema così delicato.

Bene, si svolse quella seduta, lanciammo una serie di messaggi, tra cui alcuni che ritengo molto interessanti, cioè noi andammo a dire: “Abbiamo attivato le procedure per la riprogrammazione di risorse, di fondi comunitari, abbiamo rastrellato all’interno del Fondo sociale europeo una serie di risorse ingenti, togliendole e sottraendole ad alcuni segmenti, ad alcuni settori, ad alcune azioni, ad alcune misure del Fondo sociale europeo di quell’Asse, per cercare di recuperare il più possibile somme da destinare, in un momento di crisi e di grande difficoltà, ai temi dell’occupazione, il massimo della disponibilità e quindi delle risorse finanziarie”.

Ci siamo trovati a dire questo, dall’altro lato , non so se oggi si è fatta una conferenza stampa, perché è antipatico parlarsi a distanza, questo potevamo farlo, come spesso accade, in una conferenza stampa che la Giunta mette in campo per illustrare i propri percorsi e i propri progetti. Su questi temi, come su altri temi delicati, abbiamo fortemente voluto coinvolgere il Presidente del Consiglio e quindi il Consiglio per discutere di argomenti che sono all’ordine del giorno, che sono i veri problemi che oggi investono la Calabria, che sono i temi da cui partire per dare un messaggio di novità rispetto anche alle questioni di come si può fronteggiare il crimine organizzato, che non è soltanto dando il posto di lavoro, ma dando ai giovani speranza, prospettiva e contenuti, sia sul versante culturale che su quello dell’occupazione, perché se uno ha un posto di lavoro e capisce che ce l’ha per sempre, preferisce, forse, avere una vita serena e quindi tranquilla, anziché avere qualcosa di immediato, di futile, di effimero per poco e poi non avere più nulla.

Allora, rispetto a questo abbiamo annunciato a suo tempo questo tipo di intervento ed oggi siamo qui non per fare demagogia o chissà quale altra uscita che serve a riempire i giornali, se la stampa deciderà di darci spazio, di dare spazio ad un tema, a nostro giudizio, così importante, ma soprattutto per chiarire che oggi noi abbiamo chiesto la convocazione al Presidente del Consiglio regionale, Talarico – che ringrazio perché oggi possiamo tenere questa seduta – in quanto la Commissione europea ha autorizzato la riprogrammazione dei fondi. Sono passati i 90 giorni necessari o poco meno e così via ed oggi abbiamo la certezza di poter mettere in campo 161 milioni di euro, che servono a dare una risposta a una situazione di difficoltà.

Vedete, anche nelle settimane scorse l’Istat ha fornito dei dati e sono emerse un po’ le criticità del nostro territorio. Quando si parla del tema dell’occupazione che cresce o della disoccupazione che cresce in Calabria, quindi aumenta di diversi punti in percentuale, c’è da registrare che è stata creata nuova occupazione – l’ha detto l’assessore prima –, si sono create migliaia e migliaia di nuovi posti di lavoro, alcuni li abbiamo fatti mirati, abbiamo i dati con certezza, con riscontro anche delle imprese che hanno assunto le persone, quindi abbiamo un discorso molto chiaro, ma c’è un elemento in più.

La crisi che esiste sul territorio nazionale e che investe obbligatoriamente la nostra regione, automaticamente,  ha mosso ulteriormente il mondo del disoccupato, considerando che in Italia esiste una disoccupazione  volontaria che si aggira tra il 7 e l’8 per cento almeno in alcune aree del Paese, dove c’è chi decide di non iscriversi e di non richiedere alcuna possibilità per avere un posto di lavoro, perché ritiene di voler vivere di rendita, di non volersi iscrivere e ricercare occupazione.

La crescita che esiste nella nostra regione, in parte, è dettata dal fatto che oggi, sia in funzione delle politiche che noi abbiamo messo in campo, sia in funzione della crisi che spinge tutti alla ricerca dell’occupazione, è cresciuto sicuramente il tasso e quindi, automaticamente, abbiamo dei numeri che sono ancora più corposi che ci hanno indotto e che ci spingono ancora oggi a pensare che le misure che noi vogliamo utilizzare sono utili e funzionali al raggiungimento di un traguardo, che è quello di dare una risposta al mondo giovanile.

Allora, se noi ricerchiamo il confronto e, ovviamente – non so per quale motivo – i colleghi decidono, cioè se decidiamo di fare passerelle in Aula – come qualcuno può pensare – come la facciamo noi, fatela pure voi, ma almeno parliamo di qualcosa, cioè parliamo di argomenti utili! Non so se, l’illustrare i dieci bandi che andremo a pubblicare, questa è passerella o, forse, è un modo per dire che sono in grande difficoltà perché non saprebbero cosa dire, quindi non entrano in Aula perché evitano di mettersi al confronto con noi, perché effettivamente hanno carenze legate ai contenuti per poter rispondere a questi bandi, perché siccome sono bandi che, eccetto due o tre che saranno pubblicati da qui ai prossimi quindici giorni, li faremo scaglionati nel tempo, ci sono bandi che ancora sono in fase di preparazione e quindi il contributo che è arrivato dai capigruppo che sono intervenuti, ma che probabilmente non è stato un contributo critico…

Voglio tranquillizzare Giulio Serra – a volte, avendo fatto parte di una vecchia amministrazione, capisco che mentalmente sei proiettato nel passato – ti tranquillizzo, perché i bandi che noi andremo a fare saranno molto trasparenti, come lo sono sempre stati, tra l’altro sono bandi che, in buona parte, saranno anche rivolti al mondo imprenditoriale, quindi capisci molto bene che non ci sarà da parte nostra la possibilità di creare imbarazzo o difficoltà con i giovani tra di loro, perché poi saranno le imprese a scegliere in alcuni casi, in altri casi sono i giovani che si accreditano e quindi riceveranno una serie di strumenti.

Se voi considerate – ma lo dico per chiarezza d’informazione, proprio perché capisco anche le esigenze che ci sono e la richiesta che arriva dal territorio –, ad esempio, che  c’è un bando, che è il primo, che prevede l’assunzione e la possibilità di partecipare per i giovani laureati, cioè oggi noi diciamo ai giovani laureati, a 1.600 giovani che possono partecipare a questi bandi, perché ci sono bandi mirati anche ai giovani disoccupati che sono laureati.

Allora, da una parte, abbiamo fatto una scelta, che non è quella che avevamo fatto qualche anno fa, di creare 7 mila posti di lavoro, ma in pochi settori o comunque andando a individuare poche categorie, nel senso che il primo bando, quello che ha prodotto circa 6.500 posti di lavoro, così come da noi immaginati – 7 mila erano, con esattezza – era rivolto prevalentemente ai giovani disoccupati di lunga durata o, meglio ancora, ai giovani svantaggiati, cioè giovani che hanno maturato una disoccupazione tale da dover essere inseriti in quel contesto di disoccupati di lunga durata o del mondo degli svantaggiati.

Il costo che allora fu ipotizzato, di 147 milioni di euro, e che fornì questa risposta fu un costo grazie al quale  noi abbiamo garantito un’opportunità per circa un ciclo di quattro anni e nove mesi attraverso percorsi, che questa volta abbiamo ritenuto di non dover mettere in campo, perché possiamo fare questo tipo di strumento senza dare un sostegno per cinque anni, possiamo limitarci a un’annualità, a un biennio. Quindi capirete molto bene che si raddoppiano le persone e si riduce il sostegno che la Regione dà.

Se quello mirava a una categoria particolare, questi bandi, invece, riguardano i giovani laureati, poi abbiamo alcuni che sono rivolti ai datori di lavoro per quanto riguarda le attività produttive, le imprese; abbiamo la possibilità di mettere in campo tutta una serie di finanziamenti che sono legati a soggetti disabili, quindi anziani non autosufficienti; abbiamo la possibilità di mettere in campo lavoratori svantaggiati, molto svantaggiati e disabili, ossia c’è una risposta legata a tutta una serie di figure, come i disabili inoccupati, abbiamo gli apprendisti che usufruiscono dei servizi integrati a sostegno dell’offerta formativa in apprendistato; abbiamo gli assistenti familiari e quindi soggetti che saranno beneficiari di questo tipo, soggetti anziani non autosufficienti con questo tipo di contributo alle persone; la promozione dell’autolavoro o la microimpresa; i Piani locali per il lavoro, quindi attraverso voucher.

Noi abbiamo visto e dato una chiave di lettura nuova, guardando al mondo giovanile nella sua interezza e, dentro questo, abbiamo preso tutta quella parte di mondo giovanile che, a vario titolo e in varia forma, fa parte di quella comunità giovanile, cercando di non tralasciare nessuno. Quando noi diamo la possibilità anche al mondo dei diversamente abili, che ha un costo elevato, ma decidiamo che centinaia di giovani potranno ricercare un posto di lavoro, è un ulteriore strumento che crea maggiore integrazione e che dà forza a una comunità, che quindi si spinge alla ricerca di fornire risposte e tende a dare una risposta importante al mondo giovanile.

Qui c’è quest’altro elemento, che potrebbero usufruire di questo tipo di azioni circa 15 mila giovani, quindi andiamo a dare un’altra risposta importante.

Certo, la Giunta, ma non solo, si assume anche l’onere di divulgare al massimo queste iniziative e non è escluso che, nelle prossime settimane, terremo delle iniziative sul territorio per spiegare i bandi, in modo da illustrare anche ai giovani sul territorio i percorsi che abbiamo scelto. Lo facciamo sicuramente come Giunta regionale, come assessorato, perché l’assessore ha lavorato alacremente a questo progetto, perché sa che questa per noi è una condizione necessaria, è una delle scelte strategiche per rispondere ai bisogni della collettività, perché se no, in un momento particolare come questo, spesso la politica si interroga sul da farsi, si interroga su cosa possiamo fare.

A volte leggo il “Sole 24 ore”, i grandi giornali del Nord che dicono “la Regione Lombardia ha messo 30 milioni di euro per l’occupazione giovanile” e danno grandi spazi. Ovviamente non hanno ammazzato nessuno, non hanno arrestato nessuno e non abbiamo i grandi spazi, però vedete che, in un momento di grande crisi, recuperare a un’azione così utile al territorio 160 milioni di euro, sono soldi importanti che noi diamo come ossigeno al territorio e che, se promossi e stimolati in maniera adeguata, fanno un effetto importante.

Poi esiste il problema storico di che cosa dobbiamo parlare - di alcune cose non parliamo, di altre sì – se è giusto che Grillo e Salerno su Vibo vogliono aprire la crisi al Comune come partito e prendono le prime pagine del giornale oppure, se vogliamo parlare di cose che sono positive, parliamo del fatto che, forse, diamo una comunicazione e un’informazione ai giovani, trasmettiamo un messaggio positivo e, anziché soltanto avere un giorno in cui comunichiamo questa cosa, comunichiamo in più circostanze e in varie fasi che oggi la Regione ha fatto una scelta, che questo Consiglio regionale, oggi che voleva trovare la soluzione all’interno anche del confronto – che è venuto meno – voleva prospettare anche alla minoranza l’idea dei bandi. Poi, siccome tra i colleghi del centro-sinistra ci sono stati tanti amministratori, alcuni molto validi, altri probabilmente meno – adesso non so, non sono io a dirlo, però ci sono alcuni che hanno fatto bene gli amministratori – potevano dare un indirizzo, anche perché l’idea di venire in Aula senza i bandi già predisposti, almeno per gran parte, è un modo per dire “raccogliamo un contributo”.

Quindi quale migliore forma esiste di una classe dirigente che non viene qua a fare veramente una comunicazione, ma viene per recuperare delle istanze, anche perché – e qui l’assessore l’ha detto sicuramente – questo percorso l’abbiamo costruito attraverso la collaborazione e la condivisione del partenariato, cioè la prima riunione fu fatta – lo ricordo anch’io – vicino Catanzaro, tra Lamezia e Catanzaro, quando convocammo il partenariato e si aprì il tavolo delle trattative, per capire e condividere insieme le strade da attuare rispetto all’utilizzo di queste risorse.

Il partenariato è stato sentito nuovamente, è stata consegnata tutta la documentazione, sono state illustrate le procedure, i bandi, anzi oserei dire che qui c’è il limite, a volte, che il partenariato, in quella circostanza, ha dato degli input che oggi, leggendo i bandi, ritrovo all’interno dei bandi, perché alcuni contributi, oggi, sono frutto della valutazione che noi abbiamo messo in campo, bisogna riconoscerlo, dal mondo sindacale, al mondo del partenariato, del sociale che era ai tavoli e ci hanno dato loro degli indirizzi che oggi sono in questo tipo di bandi, di procedure che poi porteranno ai bandi, quindi di documento base per poi fare i bandi.

Questo è stato molto importante, anche perché l’assessore sa molto bene, perché si sta lavorando, noi cercheremo di arrivare in Aula, se sarà possibile, entro l’anno, caro Presidente, per mettere in campo un alto elemento nuovo, che è quello legato al testo unico sul lavoro, che può rappresentare un altro punto fermo dell’azione incisiva, concreta, reale che tende a dare utili risposte ai giovani calabresi, quindi questo sarebbe un altro passaggio che certamente andrebbe a qualificare l’azione di questo gruppo dirigente.

Concludo con un’altra considerazione. Nella Regione Calabria – e il Presidente Talarico lo sa molto bene – giace in Commissione la proposta di approvazione  e noi saremo la seconda Regione – lo abbiamo già detto più volte – che andrà ad avere un Collegio dei revisori dei conti per valutare e prendere visione dei bilanci del Consiglio regionale. Questa è una proposta che c’è già ed è anche un impegno che insieme al Presidente Talarico abbiamo assunto qualche tempo fa, perché riteniamo che questo sia uno dei motivi importanti. Tra l’altro non dico una sciocchezza, perché qualcuno potrebbe dire: “Sì, sull’onda di quello che sta accadendo altrove, ecco che il centro-destra in Calabria prende le contromisure”. No…

(Interruzione dell’onorevole Nucera)

L’ho detto che c’è il progetto di legge e non soltanto c’è il progetto di legge, ma l’idea di far venire meno, fra qualche mese, quattro delle dieci Commissioni consiliari, che non sono le famose Commissioni permanenti, una tra queste è quella, quindi venendo meno questa Commissione, viene meno anche quella funzione col fatto che noi ci doteremo di un organismo esterno – definiamolo così – che avrà il compito di valutare i nostri bilanci.

L’occasione di un’eventuale presenza dei colleghi consiglieri poteva servire per dare, oggi, con la presenza dei due terzi una risposta ancora più tempestiva. Quindi significa poter richiamare in Aula questo provvedimento ed, eventualmente, poterlo fare oggi. Sarebbe stata anche questa un’ulteriore dimostrazione che noi, comunque, siamo consequenziali, ma tanto si farà, come si farà nei prossimi giorni, attraverso la Conferenza dei capigruppo, la possibilità che è quella di inserire all’interno dei rispettivi gruppi consiliari la possibilità che i bilanci vengano certificati da un organismo terzo o, comunque, da un qualcuno che abbia la possibilità di certificare.

Certo, io credo che anche su questi temi, caro Presidente, abbiamo dato risposte importanti, siamo stati, probabilmente, una delle prime, se non la prima Regione a dare un segnale rispetto alla spending review. Ricorderete molto bene il litigio che abbiamo scatenato, quando siamo entrati qui ed abbiamo tagliato contributi a pioggia assegnati ed attribuiti in piena campagna elettorale a iosa tanto per fare un po’ di clientela, abbiamo ridotto i costi della politica e la nostra azione riformatrice non si ferma qui, perché lunedì siamo pronti a dimostrare che l’idea di trasformazione dell’Afor, e non soltanto dell’Arssa, è una sfida verso il cambiamento.

Noi sappiamo che i colleghi del centro-sinistra tra di loro convergono poco, l’altra volta l’abbiamo visto nell’elezione dell’Ufficio di Presidenza: un gruppo era fuori, un gruppo ha votato scheda bianca, un gruppo, addirittura, non ha votato per il rischio che, se fosse andato al voto, probabilmente avremmo avuto delle sorprese, altri ancora hanno votato a favore del Presidente Talarico. Mi auguro che il senso di responsabilità guidi tutti all’idea di non guardare a quello che è oggi il sistema della forestazione, perché anche noi potremmo trovarci nella situazione e nelle condizioni di dire “beh, quant’è bella l’Afor, ce la teniamo così”, ma noi siamo convinti che l’Afor non va bene, che non funziona nel migliore dei modi, che va riformata, che veramente va resa produttiva, perché di produttivo non ha quasi niente, e che dobbiamo dare una risposta seria 8 mila lavoratori

Certo, è molto più facile dire ai lavoratori, come spesso è accaduto per chi ha avuto il compito di governare, far finta di fare e non fare, è molto facile, la politica in Calabria può essere di esempio per tutto il mondo nella capacità di far finta di fare. Noi abbiamo deciso di fare, anche perché non vi dimenticate che c’è un provvedimento fatto da chi era prima di noi, nel 2007, che voleva riformare l’Afor. Sono passati cinque anni e ci domandiamo se, dopo i cinque anni, è giunto il momento di riformare veramente l’Afor, però questo lo vedremo sicuramente nella prossima seduta  di lunedì.

Peccato che avremmo potuto dare un segnale ancora più forte con una presenza e con un dibattito acceso, perché avremmo potuto raccogliere le valutazioni, le esperienze e gli input di alcuni dei colleghi che oggi sono assenti, però noi con spirito di servizio e sempre con grande entusiasmo partecipiamo alle sedute del Consiglio regionale, perché riteniamo che i calabresi debbano apprendere, anche e soprattutto dagli atti che sono registrati e che saranno tenuti in quella che è l’esperienza di questa Regione, saranno la testimonianza di una visione di una classe dirigente che su questo tema non si è mai tirata indietro e che, anzi, ancora una volta, in un momento particolare, in un momento in cui diminuiscono le risorse e ci sono meno strumenti per creare sviluppo sui territori, ha messo in campo un’azione incisiva per recuperare 160 milioni di euro e metterli al servizio dei giovani calabresi.

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

PRESIDENTE

Grazie al Presidente Scopelliti per avere illustrato nel dettaglio un po’ tutte le disposizioni a favore dell’occupazione in Calabria e anche per avere annunciato un’iniziativa, che mi sembra proseguirà tra la gente di Calabria, per informare di tutte queste iniziative e far capire anche questi 161 milioni di euro come saranno spesi nei prossimi mesi. Quindi è stato una seduta proficua.

Dispiace anche a me l’assenza della minoranza, proprio per la mancanza di un contributo alla discussione e al dibattito e a migliorare, magari attraverso qualche idea, quello che il governo regionale vorrà realizzare nei prossimi mesi.

Anche la discussione che ha introdotto il Presidente sulla questione dei gruppi regionali devo dire che è stata affrontata nell’ultima Conferenza dei capigruppo, quindi noi lavoreremo in questa direzione, che è quella del miglioramento e del percorso che ci siamo dati all’inizio della legislatura, che è soprattutto sui tagli ai costi della politica. L’abbiamo fatto con una serie di esempi che hanno posto la Calabria, per la prima volta, anche all’avanguardia: penso solo all’abolizione del vitalizio, noi siamo stati la seconda Regione d’Italia, dopo l’Emilia Romagna, ad averlo abolito, così come i sottosegretari, gli assessori esterni e tutto quello che in questi anni siamo riusciti a realizzare. Quindi proseguiremo su questa strada.

Lunedì ci sarà la seduta  con le riforme Arssa ed Afor all’ordine del giorno. Anche la questione dei gruppi può essere un’occasione utile di discussione tra maggioranza e minoranza, per capire se ci sono i numeri necessari per poter approvare dei provvedimenti direttamente in Aula, se no solleciteremo le Commissioni competenti a porla all’ordine del giorno per vederla licenziata in breve tempo.

Non ci sono altri interventi, non c’è nemmeno un ordine del giorno presentato, quindi penso che il lavoro di oggi del Consiglio regionale sia stato proficuo, di informativa ai calabresi rispetto a tutti gli argomenti che ci siamo detti.

Il Consiglio è  convocato lunedì mattina per le ore 11,00, con l’ordine del giorno che i consiglieri avranno già ricevuto e che riguarderà le riforme Arssa ed Afor ed anche la modifica alla legge sul Cal, visto che il 27 avremo la data già fissata per l’elezione dell’organismo.

Grazie, il Consiglio è aggiornato a lunedì.

La seduta termina alle 14,33

 

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo i consiglieri Adamo, Aiello Pietro, De Gaetano, De Masi, Giordano, Grillo, Mirabelli, Talarico Domenico, Trematerra, Caligiuri.

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Imbalzano – “Modifica dell’articolo 2, comma 2, lettera b) della legge regionale 12 dicembre 2011, n. 43 <Unione dei comuni>” (P.L. n. 366/9^)

E’ stata assegnata alla quinta Commissione consiliare - Riforme e decentramento.

(Così resta stabilito)

Talarico F. – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 5 gennaio 2007, n. 1 (Istituzione e disciplina del Consiglio regionale delle autonomie locali)” (P.L. n. 367/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari, istituzionali e affari generali – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Giordano, De Masi, Talarico D. – “Norme in materia di delocalizzazione ed incentivi alle imprese” (P.L. n. 368/9^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

Dattolo – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 35 del 16 ottobre 2009 <Procedure per la denuncia, il deposito e l’autorizzazione di interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica>” (P.L. n. 369/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente.

(Così resta stabilito)

Promulgazione di leggi regionali

In data 3 settembre 2012, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali. Le stesse sono state pubblicate sul supplemento straordinario n. 2 dell’11 settembre 2012 al Bur n. 16 dell’1 settembre 2012:

legge regionale 3 settembre 2012, n. 38 recante: “Valorizzazione e promozione del termalismo in Calabria”;

legge regionale 3 settembre 2012, n. 39 recante: “Istituzione della struttura tecnica di valutazione Vas-Via-Aia-VI”;

legge regionale 3 settembre 2012, n. 40 recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 7”.

Emanazione di regolamenti regionali

In data 3 settembre 2012, il Presidente della Giunta regionale ha emanato i sotto indicati regolamenti regionali. Gli stessi sono stati pubblicati sul supplemento straordinario n. 2 dell’11 settembre 2012 al Bur n. 16 dell’1 settembre 2012:

Regolamento regionale n. 9 del 3 settembre 2012, concernente: “Regolamento attuativo requisiti minimi per l’autorizzazione al funzionamento e procedure per l’accreditamento. L.R. n. 23 art. 11 lett. d. Tipologia di servizio socio-assistenziale per soggetti con minoranze fisiche, psichiche e sensoriali: centro socio riabilitativo per disabili”;

Regolamento regionale n. 10 del 3 settembre 2012, concernente: “Regolamento attuativo requisiti minimi per l’autorizzazione al funzionamento e procedure per l’accreditamento. L.R. n. 23 art. 11 lett. d. Tipologia di servizio socio-assistenziale per soggetti con minoranze fisiche, psichiche e sensoriali: centro diurno per le autonomie e l’inclusione sociale delle persone con problemi di non autosufficienza”.

Parere favorevole su deliberazione

La sesta Commissione consiliare, con nota n. 40162 del 18 settembre 2012, ha comunicato che nella seduta del 18 settembre 2012 ha espresso parere favorevole, con osservazioni e raccomandazione, alle deliberazione della Giunta regionale n. 316 del 5 luglio 2012, recante: “Approvazione, ai sensi dell’art. 1 della legge regionale 12 dicembre 2008, n. 40 delle Direttive di attuazione  dell’Asse IV – Por Calabria Fesr 2007-2013, Qualità della vita e inclusione sociale. Linea di intervento 4.3.1.3 – Azioni di sostegno alle imprese per migliorare le condizioni di sicurezza” (Parere n. 45)

Interrogazioni a risposta immediata

Mirabelli. Al Presidente della Giunta regionale e al Presidente del Consiglio regionale. Per sapere – premesso che:

Banca Carime S.p.A. nasce il 31 dicembre 1997, dal conferimento dei rami bancari, scorporati dalle Fondazioni, a seguito della Legge 218/90 (Amato) di tre Casse di Risparmio:

1) la Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania - fondata il 24 settembre 1861, con sede in Cosenza in Corso Telesio 17 - divenuta, nei primi anni ’90 - per scorporo del ramo bancario che confluisce in apposita finanziaria - Carical S.p.A.;

2) Cassa di Risparmio di Puglia, fondata il 7 luglio 1949 con sede a Bari - successivamente divenuta, nei primi anni '90, a seguito della predetta Legge 218/90 - Caripuglia S.p.A;

3) Cassa di Risparmio Salernitana, fondata il 4 giugno 1953 con sede a Salerno, successivamente divenuta nei primi anni 90', a seguito della predetta Legge 218/90 - Cassa di Risparmio Salernitana S.p.A.;

all'atto dello scorporo della attività bancaria, l'Ente Fondatore della Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania era costituito dai seguenti Enti Pubblici: (la Provincia di Cosenza, il Comune di Cosenza, la Regione Calabria, la Regione Lucania e le relative Camere di Commercio di Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria, Potenza e Matera);

sin dalla sua nascita, la Cassa di Risparmio ha operato al servizio dell'economia del territorio e ha sostenuto la crescita sociale e culturale delle comunità calabresi e lucane, conformando la propria attività ai principi di autorganizzazione e di sussidiarietà;

all'interno di Carime Spa, la struttura della ex Caricai era l'ossatura portante ma inspiegabilmente è sempre stata penalizzata sin dal 2003 dai vari Piani Industriali sfornati dall'azionista di riferimento prima BPU ora UBI Banca;

Banca Carime S.p.A.- acronimo di Cassa/e di Risparmio Meridionale/i -risulta essere iscritta nel Registro delle Imprese di Cosenza al n. 13336590156 ed ha Sede Legale e Direzione Generale in Cosenza in Viale Crati. E quindi è a tutti gli effetti una banca calabrese, in data 28 settembre 2012 è stata decisa la chiusura della direzione generale di Cosenza, non solo anche lo spostamento di Servizi, riferiti alla Sede Legale come Servizio Legale e Affari Sociali. Ciò prefigura anche lo spostamento di una Sede inutile senza una Direzione Generale e senza i Servizi di supporto. Con l'adozione di tale decisione UBI, prefigura uno spostamento definitivo di Banca Carime a Bari con un danno per la Regione Calabria incalcolabile per l'economia regionale e per l'erario regionale in quanto Banca Carime è il maggior contribuente;

tale decisione è stata comunicata alle organizzazioni sindacali da parte di UBI Banca, ed è inserita nel nuovo piano industriale che prevede l'ennesima riduzione degli oneri del lavoro con l'accompagnamento alla quiescenza ed il ricorso a forme di flessibilità dell'orario di lavoro, nonché la chiusura di 78 Sportelli e la trasformazione di 79 Filiali in Minisportelli;

le aziende che operano in Calabria vivono in questo particolare momento una grave crisi di liquidità;

la Regione Calabria ha rapporti di natura commerciale con Banca Carime;

le organizzazioni sindacali nei giorni scorsi hanno lanciato un appello alle istituzioni locali per evitare la spoliazione di ciò che è rimasto sul territorio dell'ex Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania -:

quali iniziative intendono assumere per scongiurare la chiusura della direzione generale di Cosenza di Banca Carime;

se non sia il caso di valutare ogni iniziativa, compresa rivisitazione degli accordi di tesoreria con la Regione per evitare che la Calabria venga danneggiata da un piano industriale che, ancora una volta, privilegia le strutture del gruppo UBI Banca del Nord e penalizza fortemente quelle del Sud a partire da quelle ubicate sul territorio calabrese.

(283; 10.09.2012)

Giordano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

nel comune di Campo Calabro, all'interno della zona industriale gestita dall'ASI, è stata realizzato un impianto per la produzione di bitume e altri conglomerati asfaltici, di proprietà della Gioiabit srl e gestito dalla stessa;

tale impianto, allocato a breve distanza dal centro abitato, per le sue caratteristiche presenta un forte rischio di inquinamento causato dalla particolare insalubrità del ciclo produttivo del bitume oltre che problemi di ordine ambientale per il transito continuo di mezzi pesanti;

in via generale un impianto per la produzione di conglomerati bituminosi, definito dalla normativa vigente come industria insalubre, provoca l'emissione nell'aria di inquinanti che derivano dai processi di combustione dei bruciatori, dalla lavorazione degli inerti, dal riscaldamento del bitume e dai mezzi per la movimentazione e il trasporto, con l'esposizione dei lavoratori e delle popolazioni a rischi per la presenza di agenti chimici pericolosi, tossici e cancerogeni, rumore, vibrazioni e altro;

i principali inquinanti, come dimostrano studi del settore, sono i materiali particellari (polveri sottili), i composti organici volatili (idrocarburi policiclici aromatici, IPA, e le aldeidi) gli ossidi di azoto, di zolfo, di carbonio, gli oli diatermici;

l'Unione Europea, a dimostrazione della particolare pericolosità delle sostanze legate a tale ciclo produttivo, specifica che non vi sia una soglia identificabile al di sotto della quale le suddette sostanze non comportano un rischio per la salute umana -:

se i vari enti competenti al rilascio delle autorizzazioni abbiano tenuto conto, visto il potenziale rischio di cancerogenicità dell'impianto, della collocazione particolare del sito che si trova in prossimità di un centro abitato e di alcuni istituti scolastici operando, sia pur all'interno di una zona industriale, accanto a stabilimenti del settore alimentare;

se gli enti adibiti ai controlli, in particolare di competenza regionale come l'Arpacal o l'ASP, abbiano effettuato i relativi i controlli periodici previsti dalla normativa sui valori delle emissioni e sul rispetto delle norme di prevenzione e di sicurezza e quali sono stati i risultati acquisiti;

se non si ritenga opportuno, alla luce delle preoccupazioni manifestate dalla comunità locale, attivare gli enti regionali competenti perché procedano ad un controllo straordinario e integrale sull'impianto al fine di verificare la compatibilità ambientale e sanitaria dello stesso alle norme vigenti.

(284; 14.09.2012)

Mirabelli. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

in attuazione del principio di sussidiarietà, la Regione con la legge regionale n. 34/2002, nell'anno 2006 ha conferito il trasferimento di funzioni amministrative alle Province e con esse anche il personale regionale svolgente le funzioni conferite e che per la Provincia di Cosenza hanno interessato all'epoca n. 436 dipendenti;

a distanza di ben sei anni il Presidente della Provincia di Cosenza (onorevole Mario Gerardo Oliverio) ha recentemente evidenziato pubblicamente che la Regione è inadempiente dal punto di vista finanziario afferente mancati trasferimenti di quote destinate a pagare gli stipendi ai dipendenti ex regionali, non ultimo l'iniziativa di incaricare un legale per portare in Tribunale la Regione Calabria affinché eroghi le somme pattuite in sede istituzionale, indirizzo e controllo. Il debito della Regione, secondo Oliverio, ammonterebbe a 9 milioni di euro circa per anticipazioni degli stipendi e accessori salariali ai dipendenti che dal 2006 ad oggi sono diminuiti alla Provincia di Cosenza di circa 100 unità. Il Presidente Oliverio inoltre qualora non dovessero pervenire le somme reclamate ha fatto sapere che dal 1° ottobre prossimo rimetterà alla Regione le deleghe e il personale;

che sulla vicenda sono ripetutamente intervenute le OO.SS.;

le richieste pervenute, a questo interrogante, da parte della Segretaria Provinciale di Cosenza del Coordinamento Sindacale Autonomo Regioni Autonomie Locali e dai componenti, ex legge n. 34/2000, dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria della Provincia di Cosenza, fortemente preoccupati dallo stato delle cose;

le funzioni trasferite e complessivamente la L.R. 34/1992, da quanto risulta, non hanno prodotto i risultati auspicati;

questa situazione va ormai avanti da mesi e non poteva non essere a conoscenza delle istituzioni regionali preposte; a ciò si aggiunga la perdurante agitazione del personale che subisce ricatti, frustrazioni e insicurezze degli emolumenti -:

quali iniziative intende promuovere per attuare una positiva soluzione di questa drammatica situazione ed inoltre, se non ritenga utile nell'ambito del prossimo riordino delle competenze e attività istituzionali delle Province e relative nuove attività di gestione, dove le materie a suo tempo delegate dovranno ritornare alla Regione, di voler far rientrare nel ruolo regionale i rimanenti dipendenti trasferiti della Provincia di Cosenza capaci e idonei di competenze professionali e gestionali nonché di alta professionalità, e se nel caso non fosse fattibile la suddetta operazione di rientro, si chiede di conoscere quali garanzie e impegni reali e contabili di bilancio la Regione adotterà per il prosieguo del pagamento delle spettanze economiche ai dipendenti trasferiti.

(285; 18.09.2012)

Mozione

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso che

fin dal 1987, era stata inserita dal Consiglio di Amministrazione dell'Anas, nel "Piano di interventi di ristrutturazione e riqualificazione dell'autostrada Salerno - Reggio Calabria", la costruzione dello svincolo in località di Misimizzi, che ricade a valle dei Comuni di Candidoni, Serrata e Laureana di Borrello;

detta opera interessa, oltre agli altri centri limitrofi della Provincia di Reggio Calabria (San Pietro di Caridà, Feroleto della Chiesa, Galatro, Maropati e tutta la vasta vallata dell'Alto Mesima), i Comuni delle Pre-Serre Vibonesi di Dinami, Acquaro, Dasà, Arena, Gerocarne, Soriano, Sorianello, Nicotera, Limbadi ed altre località limitrofe;

a seguito di ulteriori incontri ed in particolare di quello del 2 aprile 2004 presso gli uffici centrali dell'Anas, la Direzione generale di questo Ente comunicava nelle settimane successive che, nel prendere atto delle esigenze rappresentate dalla Provincia di Reggio Calabria, si concordava sulla necessità di elaborare e finanziare in tempi brevi il progetto definitivo dell'opera;

a seguito di successive sollecitazioni istituzionali, il 30 ottobre 2010 il CdA dell'Anas deliberava l'approvazione del progetto definitivo dello svincolo, quantificando il costo complessivo dell'opera in poco più di 38 milioni di euro;

altresì, lo stesso progetto veniva trasmesso al Ministero dei Trasporti per l'approvazione di tutte le relative procedure ed il contestuale finanziamento da parte del Cipe;

nello scorso mese di novembre si è tenuta a Roma una Conferenza dei Servizi per definire tutti gli atti necessari alla realizzazione dello svincolo;

infine, nonostante tutte le periodiche assicurazioni a tutt'oggi mancano gli atti di approvazione del finanziamento necessario da parte del Ministero competente;

il sottoscritto consigliere regionale, con la presente mozione intende sottoporre alla valutazione e discussione del Consiglio regionale, della massima Assemblea elettiva calabrese, una questione non più eludibile.

In particolare, il Consiglio regionale della Calabria ribadita la straordinaria importanza dell'accesso autostradale ad un comprensorio così vasto, la cui realizzazione avrà anche una benefica ricaduta sullo sviluppo di questa area valorizzando le potenzialità del comparto agricolo, del turismo montano e della Valle del Mesima/Marepotamo, dove insistono i ruderi dell'antica "Soreto" ed i resti dell'antica "Borrello";

Impegna

il Presidente della Giunta regionale e gli assessori regionali ai lavori pubblici e ai trasporti, nel quadro del più vasto confronto con l'Anas stessa per migliorare il sistema di mobilità stradale ed autostradale nell'intera Regione, a richiedere al Presidente Ciucci le necessarie assicurazioni in ordine al tempestivo finanziamento dell'opera, per fugare le voci poco rassicuranti che circolano da mesi sull'argomento e per consolidare le speranze di tutte le popolazioni interessate, vivamente allarmate dalle notizie contrastanti ed altalenanti che puntualmente vengono messe in circolazione.

(71; 18.09.2012) Imbalzano