IX^ LEGISLATURA

 

 

RESOCONTO INTEGRALE

__________

 

45.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO

 

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

La seduta inizia alle 13,27

PRESIDENTE

La seduta è aperta. Si dia lettura del verbale precedente.

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 189/9^ d'Ufficio, recante: “Elezione del Presidente del Consiglio regionale. (Articolo 20, comma 2, Statuto)”

PRESIDENTE

Possiamo procedere, in prosecuzione con la seduta precedente, con il primo punto.

Il primo punto all’ordine del giorno recita: Proposta di provvedimento amministrativo numero 189/9^ d'Ufficio, recante: “Elezione del Presidente del Consiglio regionale. (Articolo 20, comma 2, Statuto)”.

Pregherei i colleghi di maggioranza e di minoranza di prendere posto e di fare silenzio per consentire che tutti seguano i lavori.

Ai sensi dello Statuto procediamo con la terza votazione, atteso che nelle due precedenti votazioni per l’elezione del Presidente del Consiglio regionale non si è raggiunto il quorum richiesto. Ricordo che sarà sufficiente la maggioranza semplice dei consiglieri assegnati.

Pregherei i due scrutatori, onorevole Orsomarso e onorevole Censore, di avvicinarsi ai banchi della Presidenza.

I commessi possono procedere con la distribuzione delle schede. I colleghi possono prendere posto e nel momento in cui saranno chiamati si sposteranno dai banchi per inserire la scheda nell’urna.

Chiedo ai consiglieri di minoranza di prendere posto per agevolare i lavori dell’Aula.

L’onorevole Censore non c’è. Chiamo a svolgere le funzioni di scrutatore l’onorevole De Gaetano.

Si distribuiscano le schede. Possiamo procedere con la chiama dei consiglieri regionali.

Prego, onorevole Nucera.

(Vengono distribuite le schede)

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Fa la chiama.

(Segue la votazione. Indi lo spoglio delle schede)

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione per scheda per l’elezione del Presidente del Consiglio regionale.

Presenti 45. Votanti 35. Ha riportato voti 30 il consigliere Talarico Francesco. Schede bianche 5. Schede nulle zero.

Pertanto, proclamo eletto Presidente del Consiglio regionale della Calabria il consigliere Francesco Talarico.

(Applausi)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 190/9^ d'Ufficio, recante: “Elezione dei due Vicepresidenti del Consiglio regionale. (Articolo 20, comma 3, Statuto)”

PRESIDENTE

Proseguiamo con il secondo punto all’ordine del giorno che recita: Proposta di provvedimento amministrativo numero 190/9^ d'Ufficio, recante: "Elezione dei due Vicepresidenti del Consiglio regionale. (Articolo 20, comma 3, Statuto)".

Si distribuiscano le schede. Possiamo procedere con la chiama.

(Vengono distribuite le schede)

Prego, onorevole Nucera.

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Fa la chiama.

(Segue la votazione. Indi lo spoglio delle schede)

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione per scheda per l’elezione dei due Vicepresidenti del Consiglio regionale.

Presenti e votanti 45. Hanno riportato voti i consiglieri: Alessandro Nicolò, 29; Pietro Amato, 16. Schede bianche zero. Schede nulle zero.

Pertanto, proclamo eletti alla carica di Vicepresidenti del Consiglio regionale i consiglieri Alessandro Nicolò e Pietro Amato.

(Applausi)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 191/9^ d’Ufficio, recante: “Elezione dei due Consiglieri Segretari-Questori del Consiglio regionale (Articolo 20, comma 3, Statuto)”

PRESIDENTE

Passiamo al terzo punto all’ordine del giorno che recita: Proposta di provvedimento amministrativo numero 191/9^ d’Ufficio, recante: “Elezione dei due Consiglieri Segretari-Questori del Consiglio regionale (Articolo 20, comma 3, Statuto)”.

Si distribuiscano le schede.

(Vengono distribuite le schede)

Possiamo procedere con la chiama dei consiglieri regionali. Prego, onorevole Nucera.

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Fa la chiama.

(Segue la votazione. Indi lo spoglio delle schede)

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione per scheda per l’elezione dei due Consiglieri Segretari-Questori del Consiglio regionale.

Presenti e votanti 45. Hanno riportato voti i consiglieri: Giovanni Nucera, 28; Francesco Sulla, 15. Schede bianche 1. Schede nulle 1.

Pertanto, proclamo eletti Segretari Questori del Consiglio regionale della Calabria gli onorevoli Francesco Sulla e Giovanni Nucera.

(Applausi)

Prego i colleghi consiglieri di prendere posto perché la seduta di Consiglio non è ancora finita.

Invito i colleghi eletti, i due Vicepresidenti del Consiglio e i due colleghi Segretari Questori a  prendere posto al banco della Presidenza.

Volevo salutare e ringraziare i colleghi per l’esito della votazione; ringrazio sentitamente i colleghi di maggioranza per avermi voluto riconfermare in questo prestigioso ruolo di Presidente della massima Assise calabrese, così come ringrazio anche un componente della minoranza che ha voluto con il suo voto consentirmi di raggiungere quei 30 voti che sia in prima, che in seconda che in terza votazione hanno eletto la mia persona.

Un ringraziamento sentito da parte mia.

E’ una conferma del lavoro che abbiamo compiuto in questi anni, in questo primo scorcio di legislatura. E’ la dimostrazione che, attraverso questo voto, si vuole proseguire sulla strada che abbiamo tracciato dall’inizio della legislatura, sulla via del cambiamento, delle riforme e del rinnovamento, così come abbiamo voluto portare avanti in questi due anni di esperienza in Consiglio regionale.

Sono state tante in questi due anni le leggi approvate. Sono state 116. E’ un numero importante per il Consiglio regionale. Le sedute di Consiglio regionale che abbiamo tenuto in quest’Aula sono state, con la seduta odierna, 45.

Molte di queste sedute sono state tematiche e sono state affrontate le grandi emergenze della Calabria: abbiamo parlato di sanità, di ambiente, di soppressione dei tribunali, in quest’ultimo caso andando oltre le competenze del Consiglio regionale. Questo è naturalmente un ringraziamento che va all’intera Assemblea.

Abbiamo introdotto anche nuovi istituti per la nostra Regione. Ricordo le interrogazioni a risposta immediata che danno la possibilità a tutti, all’Aula nella sua interezza, di rivolgere domande alla Giunta regionale in maniera democratica attraverso il confronto di tutti.

Naturalmente la cosa di cui vado più orgoglioso, ma di cui dobbiamo andare orgogliosi tutti, sono i tagli ai costi della politica. In questi anni abbiamo risparmiato tantissimo e abbiamo destinato – proprio nell’ultima riunione dell’Ufficio di Presidenza – le economie risultanti per venire incontro alle tante emergenze della Calabria, facendo un qualcosa che il Consiglio regionale nella sua storia non aveva mai fatto: restituire dei fondi alla Giunta regionale. E’ doveroso dire che con la Giunta regionale in questi due anni c’è stata una grande sinergia ed una grande collaborazione.

Devo ringraziare il Presidente Scopelliti per il grande rispetto che in questi due anni ha avuto per il Consiglio regionale. E’ sempre stato presente in Aula, contrariamente a quanto fanno altri Governatori d’Italia; posso assicurarvi che non tutti hanno questa sensibilità istituzionale nei confronti della massima Assise calabrese. Abbiamo lavorato in sinergia e riportato dei risultati importanti.

Ne cito uno per tutti: l’approvazione dei bilanci in tempi utili, una chimera per questa Regione.

Abbiamo approvato il bilancio della Regione entro il termine del 31 dicembre, come prescritto dalla legge, così come gli assestamenti di bilancio. Tutto ciò è frutto, soprattutto, di questo nostro rapporto, di questa sinergia, di questa collaborazione che deve guardare oltre.

Siamo a metà legislatura e penso che, anche con il voto di oggi, certamente concluderemo la legislatura compattando questa maggioranza, questo gruppo, questa squadra coesa che vuol affrontare le grandi questioni della Calabria per cercare di risolverle.

Naturalmente non abbiamo tralasciato i giovani, le nuove generazioni. Nell’Aula del Consiglio regionale, a Palazzo Campanella, abbiamo ricevuto in un anno la visita di 10 mila giovani grazie al progetto “Ragazzi in Aula”, per dare l’opportunità di avvicinare i giovani alle istituzioni e alla politica.

Penso che questo sia uno dei nostri principali obiettivi: recuperare il dialogo tra giovani ed istituzioni. Soltanto così si può tentare di cambiare questa terra attanagliata da grandi problemi e da grandi ed ataviche questioni.

Anche sulla legalità abbiamo fatto fino in fondo il nostro dovere.

Tutto il Consiglio regionale ha approvato leggi importanti, ordini del giorno. Nella sede del Consiglio regionale c’è – lo ricordo a tutti – la “Bottega della Legalità”. E’ uno dei pochi Consigli regionali che proprio nella sede della sua Assemblea ospita una bottega del genere; è un qualcosa che va al di là del semplice aspetto formale.

Stiamo lavorando.

Anche in riferimento all’arresto di qualche collega devo precisare che abbiamo sempre separato le responsabilità personali da questa Assise regionale perché il Consiglio regionale rappresenta la Calabria e rappresenta i calabresi. Non è giusto che questa Aula venga denigrata rispetto a determinati argomenti; noi stiamo facendo fino in fondo il nostro dovere. Abbiamo grande fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine per il lavoro che stanno compiendo in Calabria perché è necessario e fondamentale. Per quanto ci riguarda stiamo diffondendo la cultura della legalità in ogni modo, partecipando ad incontri e convegni e cercando di migliorare questa terra perché questo è il nostro dovere e questo è quello che i calabresi ci chiedono.

In quest’ottica abbiamo voluto anticipare l’elezione dell’Ufficio di Presidenza.

Auguro un buon lavoro a tutti i colleghi che sono stati riconfermati. La riconferma di tutti dimostra che l’idea che l’Ufficio di Presidenza abbia lavorato per produrre dei risultati è stata riconosciuta dalla minoranza e dalla maggioranza. Questo ci offre l’opportunità di affrontare, con maggiore stabilità e serenità e con quel gioco di squadra che deve servire a questa Regione, le grandi questioni di novembre, dell’autunno: una serie di riforme e questioni estremamente qualificanti e delicate per il nostro futuro.

Auspico che anche la minoranza possa ricompattarsi per trovare momenti di sintesi perché penso che questo debba servire alla Calabria nella sua interezza a far qualcosa di positivo. Penso che sui grandi problemi ci debba essere condivisione e gioco di squadra.

Non si può immaginare che sempre e comunque siano necessari contrasti rispetto alla politica e alle cose da fare. Ci sono le grandi questioni in cui sarà necessario collaborare e rimboccarsi le maniche perché siamo prima di tutto calabresi. Questo è anche il senso dell’impegno che noi dovremmo avere per il nostro futuro perché abbiamo tante cose da fare, tanti impegni da dover sostenere sia dal punto di vista legislativo sia dal punto di vista amministrativo. Dobbiamo rilanciare l’immagine di questa terra perché ha tutte le potenzialità e le risorse necessarie per emergere e per avere uno scatto di orgoglio, per essere competitiva anche con tutte le altre Regioni.

Per far questo c’è bisogno di condivisione e di lavoro di squadra. Noi lo stiamo facendo ed io penso che il mandato che i calabresi ci hanno conferito nel 2010, così ampio, vada in questa direzione: avere delle risposte concrete. Non servono alchimie politiche e momenti di contrasto ma serve lavorare.

Penso che questo Consiglio regionale lo stia facendo, lo stiamo facendo attorno al Presidente Scopelliti che ringrazio per l’encomiabile lavoro che fa per questa terra e per quello che riesce a dare e a trasferire a tutta la squadra, a tutto il gruppo dirigente. Naturalmente questo rappresenta quel valore aggiunto ma ognuno di noi, dal semplice consigliere all’assessore, ai Presidenti di Commissione, ai capigruppo, deve fare fino in fondo il proprio dovere perché solo con l’impegno, con il lavoro, con la determinazione e con la costanza si possono raggiungere dei risultati.

Credo in questo progetto, vi ringrazio ancora per questo attestato di fiducia perché significa che il lavoro che abbiamo svolto è stato positivo; l’intera maggioranza ha riconosciuto il nostro lavoro di questi anni. Ci sarà tanto da lavorare in questo autunno e l’auspicio è che le riforme, fondamentali e necessarie - incominciando da Arssa e Afor e proseguendo per tutti gli enti sub-regionali - siano il primo impegno che questo Consiglio regionale dovrà adempiere fino in fondo.

La Calabria merita questo rinnovamento, questo cambiamento e questa svolta. Solo così riusciremo a cambiare questa terra.

Grazie ancora.

Auguro all’Ufficio di Presidenza un affettuoso in bocca al lupo, un buon lavoro e a tutta l’Aula un ringraziamento affettuoso per questo voto per immaginare nel futuro una Calabria che cresce e che possa andare avanti. Grazie.

(Applausi)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

L’onorevole Caputo ha presentato un ordine del giorno contro la soppressione del tribunale di Rossano. Peraltro, quest’Aula si era già espressa in questa direzione per tutti i tribunali. Alla fine quell’ordine del giorno è stato recepito per gli altri tre tribunali ma non per quello di Rossano. Pongo in votazione l’inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno numero 72 del 4.09.2012 a firma del consigliere Caputo “Sulla decisione di sopprimere il Tribunale di Rossano ed accorparlo a quello di Castrovillari”

PRESIDENTE

Do lettura dell’ordine del giorno “Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che

il Consiglio dei Ministri nella seduta del 10.8.2012 ha licenziato il testo finale del Decreto Legislativo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie, dando attuazione alla delega conferita con la legge n. 148 del 2011 del precedente Governo;

la versione finale del decreto prevede la soppressione di tutte le 220 sedi distaccate di Tribunale, nonché la soppressione ed accorpamento di 31 Tribunali e di 31 Procure; mantiene, rispetto alla originaria previsione di chiusura di 37 Tribunali, i presidi giudiziari presenti nelle aree ad alta densità di criminalità organizzata, ossia Caltagirone e Sciacca in Sicilia, Lamezia, Paola e Castrovillari in Calabria e Cassino nel Lazio;

si è deciso, pertanto, di salvare dichiaratamente quei Tribunali indicati come presidi di legalità per fronteggiare la presenza della criminalità organizzata con l’unica eccezione del Tribunale di Rossano, il cui accorpamento al Tribunale di Castrovillari è stato giustificato dal Ministro della Giustizia Severino, dalla presenza di una criminalità omogenea e dalla contiguità territoriale dei due circondari e dalla facilità di collegamento tra i territori;

la decisione di sopprimere il Tribunale di Rossano ed accorparlo a quello di Castrovillari è ritenuta inaccettabile, illegittima e incostituzionale, atteso che lo stesso provvedimento non risponde ai criteri indicati nella relazione ministeriale di accompagnamento alla proposta di revisione delle circoscrizioni giudiziarie, non ha tenuto conto dei pareri delle Commissioni Giustizia della Camera e del Senato, disattendendo, quindi, le indicazioni del Parlamento e non ha considerato la storia, le caratteristiche e le peculiarità del territorio ricadente nel circondario del Tribunale di Rossano, nell'ambito del quale si articola l’area Urbana Corigliano-Rossano (80 mila abitanti);

nell'ambito della revisione delle circoscrizioni giudiziarie, a seguito di specifico emendamento alla legge delega, è stato previsto, tra i criteri per procedere alle soppressioni ed agli accorpamenti, quella della specificità territoriale. dovendosi tenere conto in particolare della presenza di organizzazioni criminose e delle peculiarità del territorio;

lo stesso Ministro Severino, nella relazione di accompagnamento alle Commissioni Giustizia della bozza predisposta per la soppressione dei 37 Tribunali, con riguardo al distretto giudiziario di Catanzaro, aveva testualmente scritto, sulla premessa di una sostanziale equivalenza sia circa il volume d'affari, sia circa la popolazione inferiore a 140 mila abitanti per tutti e quattro i Tribunali calabresi, che: “Quanto alle specificità territoriali va sottolineata la facilità di collegamento dei sopprimendi tribunali di Paola e Lamezia Terme ai rispettivi capoluoghi di provincia (ossia a Cosenza e a Catanzaro), una buona viabilità tra Castrovillari e Cosenza ed una più marcata distanza tra Rossano ed il Tribunale provinciale accorpante” (affermando, quindi, che la zona più disagiata era proprio quella di Rossano);

anche le Commissioni Giustizia della Camera e del Senato, nell'esprimere i loro pareri in ordine alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, hanno sottolineato la necessità di coniugare le esigenze di legalità al risparmio della spesa pubblica, ed hanno chiesto espressamente al Governo di esonerare dalla soppressione quei presidi che operano in zone ad alta densità di criminalità organizzata ed in particolare di non sopprimere nessuno dei quattro tribunali calabresi (Rossano, Castrovillari, Paola e Lamezia); le stesse Commissioni, poi, hanno specificato e sottolineato che, ove proprio non fosse stato possibile mantenere tutti e quattro i tribunali, dovevano essere salvaguardati prioritariamente quei territori con una maggiore distanza dal capoluogo di provincia (e, quindi, Rossano);

considerato inoltre che:

la soppressione del Tribunale di Rossano non tiene altresì conto della realtà in cui il presidio di giustizia opera da 150 anni, delle dimensioni socioeconomiche e culturali della stessa, nonché l’importanza del suo ambito territoriale nelle scelte operate nei diversi livelli istituzionali (regionali e provinciali) e negli strumenti organizzativi e di programmazione territoriale (l’Area Urbana Corigliano-Rossano è stata, infatti, individuata come la più significativa ed attributiva di investimenti pubblici a sostegno del suo sviluppo e, nell’ambito del Quadro Unitario della Progettazione Integrata QUPI, approvato dalla Regione Calabria, costituisce una delle più importanti in ambito regionale, individuata tra le priorità territoriali, destinataria di finanziamenti per la realizzazione di progetti integrati di sviluppo locale, in attuazione del POR);

la stessa Regione Calabria, convalidando il rapporto della Provincia di Cosenza, ha indicato come priorità territoriali della stessa Provincia due realtà, quella dei sistema territoriale della conurbazione Cosenza - Rende e l’ambito territoriale della Sibaritide (che va da Crotone a Taranto) e della conurbazione Corigliano-Rossano, ritenuta solo seconda a quella di Cosenza;

tale realtà, come afferma lo stesso Ministro, è caratterizzata dalla presenza di organizzazioni criminose che sono attratte dai flussi economici degli stessi investimenti pubblici e necessita della presenza del presidio di legalità, per garantire uno sviluppo sano e per contrastare la criminalità organizzata, consentendo così una corretta gestione ed utilizzo delle stesse risorse economiche provenienti dall'Unione Europea;

la privazione dei Tribunale di Rossano, unico Tribunale esistente da Taranto a Crotone, significa arretrare la presenza dello Stato e depotenziare gli strumenti di lotta contro la prevaricazione delle infiltrazioni mafiose, per un non meglio dimostrato risparmio di spesa;

nella seduta del 19.7.2012, presso la Il Commissione Giustizia della Camera, è intervenuto il Dr. Antonio Vincenzo Lombardo, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, il quale testualmente ha dichiarato: “(..) Rossano è anch'essa un'area di interesse criminale elevato. Anche Corigliano è pervasa da cosche di criminalità. Sotto questo profilo, sono tutti tribunali a elevata densità criminale"; . Rossano e il suo Presidio di Giustizia, con il Comando dei Carabinieri, della Questura e della Finanza si pongono come protezione rispetto alle mire espansionistiche sul territorio delle cosche di Cassano e Cirò;

che, contrariamente a quanto affermato dal Ministro, tra Castrovillari e Rossano vi è quasi la stessa distanza di quella esistente tra Rossano e Cosenza e che, anzi, mentre per raggiungere Cosenza vi sono mezzi pubblici, sia pure di scarso numero, per Castrovillari non vi è nessuno mezzo pubblico (non esiste nemmeno la ferrovia) che possa consentire ai cittadini dei Circondario di Rossano di poter raggiungere Castrovillari, con gravissimo consequenziale pregiudizio per gli stessi;

ritenuto, infine, che:

la soppressione del Tribunale di Rossano risulta ancora più inaccettabile per le dichiarazioni che il Ministro della Giustizia ha rilasciato a sostegno del testo legislativo licenziato, avendo affermato di aver adottato criteri oggettivi per evitare favoritismi, nonostante pressioni ricevute da più parti a difesa dei rispettivi territori, affermazione che, invece, è stata subito smentita dalla prescelta decisione, in quanto è evidente il travisamento dei criteri indicati dallo stesso Ministro, stante la diversità di trattamento riservato ad alcuni tribunali;

l’aver platealmente abdicato a criteri oggettivi non solo suscita le legittime proteste degli esclusi ingiustamente, ma favorisce altresì il rischio di rincorse campanilistiche tra diversi territori interessati;

è previsto, allo stato, un termine di 18 mesi per l'operatività della soppressione del Tribunale. E' improbabile però che ciò possa concretizzarsi, non essendo il Tribunale di Castrovillari ancora ultimato nei lavori di costruzione e non potendo accogliere, pertanto, altra utenza. E' possibile, pertanto, nella fase di attuazione - che durerà anni - svolgere iniziative in difesa del Tribunale, ad esclusiva tutela del diritto alla giustizia da garantire in eguaglianza e senza discriminazioni di nessun tipo a tutti i cittadini;

per tutto quanto premesso

Impegna la Giunta

a proporre avanti alla Corte Costituzionale questione di legittimità costituzionale sia della legge delega (L. 14 settembre 2011 n. 148) che degli stessi decreti delegati:

1) per violazione degli articoli 70, 72, 76e 77 della Costituzione, essendo infatti la delega contenuta in una legge di conversione di un decreto legge;

2) per eccesso di delega per violazione degli stessi criteri della legge che prevedevano una specifica deroga in relazione alla situazione infrastrutturale ed alla specificità del territorio, nonché all'impatto con fenomeni di criminalità mafiosa;

3) per violazione del principio del giudice naturale precostituito per legge (Art. 25 della Costituzione); del diritto di difesa (Art. 24), del principio di uguaglianza sotto il profilo della irragionevolezza e della disparità di trattamento.”

Pongo in votazione l’ordine del giorno come letto in Aula.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

La seduta è tolta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle 14,37

 

Allegati

 

Annunzio di proposta di legge e sua assegnazione a Commissione

E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa del consigliere Aiello F.:

“Interventi straordinari a sostegno dei pescatori della Calabria” (P.L. n. 365/9^)

E’ assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

Ordine del giorno numero 72 del 4.09.2012 a firma del consigliere Caputo “Sulla decisione di sopprimere il Tribunale di Rossano ed accorparlo a quello di Castrovillari”

Il Consiglio regionale

premesso che

il Consiglio dei Ministri nella seduta del 10.8.2012 ha licenziato il testo finale del Decreto Legislativo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie, dando attuazione alla delega conferita con la legge n. 148 del 2011 del precedente Governo;

la versione finale del decreto prevede la soppressione di tutte le 220 sedi distaccate di Tribunale, nonché la soppressione ed accorpamento di 31 Tribunali e di 31 Procure; mantiene, rispetto alla originaria previsione di chiusura di 37 Tribunali, i presidi giudiziari presenti nelle aree ad alta densità di criminalità organizzata, ossia Caltagirone e Sciacca in Sicilia, Lamezia, Paola e Castrovillari in Calabria e Cassino nel Lazio;

si è deciso, pertanto, di salvare dichiaratamente quei Tribunali indicati come presidi di legalità per fronteggiare la presenza della criminalità organizzata con l'unica eccezione del Tribunale di Rossano, il cui accorpamento al Tribunale di Castrovillari è stato giustificato dal Ministro della Giustizia Severino, dalla presenza di una criminalità omogenea e dalla contiguità territoriale dei due circondari e dalla facilità di collegamento tra i territori;

la decisione di sopprimere il Tribunale di Rossano ed accorparlo a quello di Castrovillari è ritenuta inaccettabile, illegittima e incostituzionale, atteso che lo stesso provvedimento non risponde ai criteri indicati nella relazione ministeriale di accompagnamento alla proposta di revisione delle circoscrizioni giudiziarie, non ha tenuto conto dei pareri delle Commissioni Giustizia della Camera e del Senato, disattendendo, quindi, le indicazioni del Parlamento e non ha considerato la storia. le caratteristiche e le peculiarità del territorio ricadente nel circondario del Tribunale di Rossano, nell'ambito del quale si articola l'area Urbana Corigliano-Rossano (80 mila abitanti);

nell'ambito della revisione delle circoscrizioni giudiziarie, a seguito di specifico emendamento alla legge delega, è stato previsto, tra i criteri per procedere alle soppressioni ed agli accorpamenti, quella della specificità territoriale. dovendosi tenere conto in particolare della presenza di organizzazioni criminose e delle peculiarità del territorio;

lo stesso Ministro Severino, nella relazione di accompagnamento alle Commissioni Giustizia della bozza predisposta per la soppressione dei 37 Tribunali, con riguardo al distretto giudiziario di Catanzaro, aveva testualmente scritto, sulla premessa di una sostanziale equivalenza sia circa il volume d'affari, sia circa la popolazione inferiore a 140 mila abitanti per tutti e quattro i Tribunali calabresi, che: "Quanto alle specificità territoriali va sottolineata la facilità di collegamento dei sopprimendi tribunali di Paola e Lamezia Terme ai rispettivi capoluoghi di provincia (ossia a Cosenza e a Catanzaro), una buona viabilità tra Castrovillari e Cosenza ed una più marcata distanza tra Rossano ed il Tribunale provinciale accorpante" (affermando, quindi, che la zona più disagiata era proprio quella di Rossano);

anche le Commissioni Giustizia della Camera e del Senato, nell'esprimere i loro pareri in ordine alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, hanno sottolineato la necessità di coniugare le esigenze di legalità al risparmio della spesa pubblica, ed hanno chiesto espressamente al Governo di esonerare dalla soppressione quei presidi che operano in zone ad alta densità di criminalità organizzata ed in particolare di non sopprimere nessuno dei quattro tribunali calabresi (Rossano, Castrovillari, Paola e Lamezia); le stesse Commissioni, poi, hanno specificato e sottolineato che, ove proprio non fosse stato possibile mantenere tutti e quattro i tribunali, dovevano essere salvaguardati prioritariamente quei territori con una maggiore distanza dal capoluogo di provincia (e, quindi, Rossano);

considerato inoltre che:

la soppressione del Tribunale di Rossano non tiene altresì conto della realtà in cui il presidio di giustizia opera da 150 anni, delle dimensioni socioeconomiche e culturali della stessa, nonché l'importanza del suo ambito territoriale nelle scelte operate nei diversi livelli istituzionali (regionali e provinciali) e negli strumenti organizzativi e di programmazione territoriale (l'Area Urbana Corigliano-Rossano è stata, infatti, individuata come la più significativa ed attributiva di investimenti pubblici a sostegno del suo sviluppo e, nell'ambito del Quadro Unitario della Progettazione Integrata QUPI, approvato dalla Regione Calabria, costituisce una delle più importanti in ambito regionale, individuata tra le priorità territoriali, destinataria di finanziamenti per la realizzazione di progetti integrati di sviluppo locale, in attuazione del POR);

la stessa Regione Calabria, convalidando il rapporto della Provincia di Cosenza, ha indicato come priorità territoriali della stessa Provincia due realtà, quella dei sistema territoriale della conurbazione Cosenza - Rende e l'ambito territoriale della Sibaritide (che va da Crotone a Taranto) e della conurbazione Corigliano-Rossano, ritenuta solo seconda a quella di Cosenza;

 tale realtà, come afferma lo stesso Ministro, è caratterizzata dalla presenza di organizzazioni criminose che sono attratti dai flussi economici degli stessi investimenti pubblici e necessita della presenza del presidio di legalità, per garantire uno sviluppo sano e per contrastare la criminalità organizzata, consentendo così una corretta gestione ed utilizzo delle stesse risorse economiche provenienti dall'Unione Europea;

la privazione dei Tribunale di Rossano, unico Tribunale esistente da Taranto a Crotone, significa arretrare la presenza dello Stato e depotenziare gli strumenti di lotta contro la prevaricazione delle infiltrazioni mafiose, per un non meglio dimostrato risparmio di spesa;

nella seduta del 19.7.2012, presso la II Commissione Giustizia della Camera, è intervenuto il Dr. Antonio Vincenzo Lombardo, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, il quale testualmente ha dichiarato: “(..) Rossano è anch'essa un'area di interesse criminale elevato. Anche Corigliano è pervasa da cosche di criminalità. Sotto questo profilo, sono tutti tribunali a elevata densità criminale"; . Rossano e il suo Presidio di Giustizia, con il Comando dei Carabinieri, della Questura e della Finanza si pongono come protezione rispetto alle mire espansionistiche sul territorio delle cosche di Cassano e Cirò;

che, contrariamente a quanto affermato dal Ministro, tra Castrovillari e Rossano vi è quasi la stessa distanza di quella esistente tra Rossano e Cosenza e che, anzi, mentre per raggiungere Cosenza vi sono mezzi pubblici, sia pure di scarso numero, per Castrovillari non vi è nessuno mezzo pubblico (non esiste nemmeno la ferrovia) che possa consentire ai cittadini dei Circondario di Rossano di poter raggiungere Castrovillari, con gravissimo consequenziale pregiudizio per gli stessi;

ritenuto, infine, che:

la soppressione del Tribunale di Rossano risulta ancora più inaccettabile per le dichiarazioni che il Ministro della Giustizia ha rilasciato a sostegno del testo legislativo licenziato, avendo affermato di aver adottato criteri oggettivi per evitare favoritismi, nonostante pressioni ricevute da più parti a difesa dei rispettivi territori, affermazione che, invece, è stata subito smentita dalla prescelta decisione, in quanto è evidente il travisamento dei criteri indicati dallo stesso Ministro, stante la diversità di trattamento riservato ad alcuni tribunali;

l'aver platealmente abdicato a criteri oggettivi non solo suscita le legittime proteste degli esclusi ingiustamente, ma favorisce altresì il rischio di rincorse campanilistiche tra diversi territori interessati;

è previsto, allo stato, un termine di 18 mesi per l'operatività della soppressione del Tribunale. E' improbabile però che ciò possa concretizzarsi, non essendo il Tribunale di Castrovillari ancora ultimato nei lavori di costruzione e non potendo accogliere, pertanto, altra utenza. E' possibile, pertanto, nella fase di attuazione -che durerà anni -svolgere iniziative in difesa del Tribunale, ad esclusiva tutela del diritto alla giustizia da garantire in eguaglianza e senza discriminazioni di nessun tipo a tutti i cittadini;

per tutto quanto premesso

Impegna la Giunta

a proporre avanti alla Corte Costituzionale questione di legittimità costituzionale sia della legge delega (L. 14 settembre 2011 n. 148) che degli stessi decreti delegati:

1) per violazione degli articoli 70, 72, 76 e 77 della Costituzione, essendo infatti la delega contenuta in una legge di conversione di un decreto legge;

2) per eccesso di delega per violazione degli stessi criteri della legge che prevedevano una specifica deroga in relazione alla situazione infrastrutturale ed alla specificità del territorio, nonché all'impatto con fenomeni di criminalità mafiosa;

3) per violazione del principio del giudice naturale precostituito per legge (Art. 25 della Costituzione); del diritto di difesa (Art. 24), del principio di uguaglianza sotto il profilo della irragionevolezza e della disparità di trattamento.”