IX^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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39.
SEDUTA DI MARTEDI’ 26 GIUGNO 2012
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO
TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLÒ
La seduta è aperta, si dia lettura del verbale della seduta precedente.
Legge il verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Legge le interrogazioni e le mozioni presentate alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
Finite le
comunicazioni possiamo dare il via al primo punto all’ordine del giorno.
Ha
chiesto di parlare l’onorevole Dattolo. Ne ha facoltà.
Presidente, come tutti sappiamo il 30 giugno scade la proroga relativa alla liquidazione di Arssa ed Afor. E’stata già calendarizzata una apposita seduta di Consiglio regionale il 3 agosto per l’approvazione della proposta di legge della Giunta regionale con il contributo che verrà dato dalla Conferenza dei capigruppo.
Chiedo di inserire all’ordine del giorno la proposta di proroga del commissariamento dei due enti Arssa e Afor al 31 dicembre 2012, nell’attesa, chiaramente, di approvare questa proposta.
Non ci sono interventi, possiamo votare l’inserimento della proposta all’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
Onorevole
Imbalzano, prego.
Presidente,
intervengo per chiedere l’inserimento all’ordine del
giorno di uno dei tanti bilanci – per la verità approvato da tempo – di “Calabria
lavoro ” che, di fatto, blocca l’attività dell’ente rispetto ad altri bilanci
che dovremo approvare dalla prossima seduta di Consiglio regionale.
È giunta
questa sollecitazione in quanto è stato licenziato dalla Commissione da almeno
40 giorni, chiedo venga inserito all’ordine del giorno a margine dei primi due
punti
L’onorevole
Imbalzano chiede l’inserimento all’ordine del giorno
del bilancio di previsione 2012 di “Azienda Calabria
Lavoro” che è stato già approvato in Commissione.
Non ci sono obiezioni, pongo in votazione la richiesta di
inserimento all’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
Ha
chiesto di parlare l’onorevole Chiappetta. Ne ha
facoltà.
Presidente,
ho da fare una duplice richiesta. La prima: interpretando il pensiero di coloro
i quali hanno dato già il parere in Commissione,
chiedo l’inserimento, a margine dei lavori relativi
all’assestamento di bilancio, di una proposta di legge a firma, a suo tempo,
del sottoscritto e dei colleghi Nucera e Salerno, riguardante l’attuazione del
comma quarto dell’articolo 118 della Costituzione sulla sussidiarietà
orizzontale.
Proposta di legge esaminata ed
approvata alla unanimità sia dalla terza che dalla seconda Commissione.
La seconda richiesta che faccio, Presidente,
è di inserimento all’ordine del giorno dei lavori odierni di questa seduta di
un apposito ordine del giorno a firma del sottoscritto, in qualità di
capogruppo del Pdl, e degli altri capigruppo di maggioranza:
i colleghi Dattolo, Serra e Bilardi, relativo ad una
serie di problematiche che, come maggioranza, abbiamo ritenuto di porre all’esame
dell’Aula in maniera preventiva rispetto a quella che sarà la discussione sull’assestamento
di bilancio.
Si tratta, Presidente, di
problematiche che hanno occupato la scena politica negli ultimi mesi rispetto
alle quali - naturalmente se l’Aula procederà all’approvazione dell’ordine del
giorno – sarà mia cura relazionare.
È per la valenza e la densità dei
contenuti di questo ordine del giorno che ne chiedo non solo l’inserimento, Presidente,
ma che possa anche essere discusso ed approvato anche dai colleghi della minoranza
ancor prima dell’inizio della discussione relativa all’assestamento di bilancio.
Ha
chiesto di parlare l’onorevole Censore. Ne ha facoltà.
Chiedo ai
consiglieri di fare silenzio perché l’impianto di amplificazione non funziona
bene e non si riesce ad ascoltare l’intervento dei colleghi in Aula.
Presidente,
onorevoli colleghi, anche noi come Partito democratico abbiamo presentato un ordine del
giorno che riguarda alcune criticità che questa Regione sta affrontando.
Partendo da
questo assestamento che non dà risposte alle criticità ed alle emergenze,
abbiamo predisposto un ordine del giorno attraverso il quale chiediamo che
Nella discussione sottolineeremo che
su questo argomento c’è attenzione anche da parte della Conferenza
episcopale calabrese, delle organizzazioni sindacali, delle strutture
accreditate, dei dipendenti.
Secondo noi
l’impegno della Giunta deve riguardare anche: le spettanze dei lavoratori Lpu ed Lsu, gli stipendi dei lavoratori
delle Comunità montane, gli emolumenti dei lavoratori forestali, il problema
del precariato in generale, quello dei lavoratori delle Comunità montane, il
problema degli stagisti.
Chiediamo,
quindi, che si impegni in maniera seria e definitiva, perché non possiamo
assistere a continue aspettative disattese.
Chiediamo
un impegno solenne, non solo formale, ma anche sostanziale, affinché queste categorie
sociali abbiano una risposta affermativa, certa e sicura. Grazie.
Votiamo l’inserimento all’ordine del giorno della proposta dell’onorevole Chiappetta. Illustrerà l’ordine del giorno quando
arriveremo al punto.
(Il
Consiglio approva)
Pongo in
votazione l’inserimento dell’ordine del giorno presentato dall’onorevole Censore, ma non ne ho copia…
(Interruzione)
E’ stato
presentato l’ordine del giorno dell’onorevole Censore? Stamattina agli uffici?
Se lo recuperiamo, possiamo porre in votazione la richiesta di inserimento all’ordine
del giorno dell’onorevole Censore.
(Il
Consiglio approva)
Ha chiesto di parlare l’onorevole Aiello. Ne ha facoltà.
Presidente,
solo per far rilevare all’Aula che il collega Chiappetta
ha chiesto la discussione e quindi l’inserimento all’ordine
dei lavori di un ordine del giorno che impegna
Ho
sentito parlare del welfare, dei
gruppi appartamento, di casa-famiglia, Rsa e
quant’altro, però vede, Presidente, se discutiamo questo ordine del giorno dopo
gli emendamenti, gran parte degli emendamenti - anche i miei – vanno nella
direzione dei punti toccati dal collega Chiappetta.
Bisogna
capire come procedere nei lavori, altrimenti - per quanto mi riguarda
- non si può considerare superata la discussione e l’impegno preso, se prima
non si capisce come ci poniamo con questo ordine del giorno.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Talarico.
Ne ha facoltà.
Presidente,
si
tratta di un ordine del giorno sulla situazione della casa di cura “Madonna
della Catena” di Laurignano in Dipignano.
Tra i firmatari figurano il capogruppo del Pdl, Chiappetta, il consigliere Orsomarso oltre a numerosi
colleghi del centro-sinistra - quelli presenti in sala prima che iniziassero i lavori.
L’ordine del giorno vuol richiamare
l’attenzione della Giunta regionale, oltre a chiedere il suo impegno e quello del
Presidente, al fine di superare la decisione di tagliare il 60 per cento dei
posti letto della terapia intensiva, valorizzando il patrimonio di professionalità
e di competenze specialistiche acquisite da questa importante struttura sanitaria
sita in Laurignano nel comune di Dipignano.
Una struttura che dispone di 130 posti
letto e vanta la presenza di reparti ospedalieri di eccellenza nel campo della
neurologia, neurochirurgia, ortopedia, oncologia, oltre che medicina interna e rianimazione.
Si tratta di una struttura con 170 dipendenti che ospita mille ricoveri l’anno.
L’ordine del giorno di questa
mattina ha lo scopo di impegnare
Prego i colleghi di far silenzio altrimenti non si capisce nulla.
Pongo in
votazione la richiesta di inserimento di questo ordine del giorno all’ordine
del giorno.
(Il
Consiglio approva)
Discuteremo poi nel merito.
Ha
chiesto di parlare l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, l’ordine del giorno è relativo alla questione, ormai tornata prepotentemente alla ribalta, della costruzione della centrale a carbone di Saline Ioniche.
L’ordine del giorno fa l’excursus della vicenda di questi ultimi
quattro anni in cui il Consiglio e
Voglio ricordare due cose
fondamentali: il Piano energetico regionale
non prevede il carbone tra le varie fonti di energia, vi sono state varie
pronunce e nell’ultimo question time di gennaio
l’assessore Pugliano ha confermato la netta
contrarietà della Giunta regionale al carbone.
Alla luce
dell’ultimo parere VIA e del decreto che ha consentito fino al momento una
riattivazione di questa procedura, chiediamo, con l’ordine del giorno sottoscritto
da numerosi colleghi, che
Questo ordine
del giorno è condiviso da numerosi colleghi di maggioranza e di minoranza. Ne
chiedo, pertanto, l’inserimento all’ordine del giorno.
L’onorevole
Giordano ha chiesto l’inserimento dell’ordine del giorno sulla centrale a
carbone di Saline.
L’onorevole
Nucera ha predisposto un ordine del giorno simile. Le do la parola così lo
illustra, poi procederemo con l’inserimento.
Presidente, trattiamo sempre lo stesso tema: Saline Ioniche e la centrale a carbone.
Visto che ci sono più ordini del giorno, sarebbe opportuno fare un momento di sintesi e trovare una linea di indirizzo che il Consiglio regionale deve confermare, considerati i precedenti che non sto qui a ripetere perché lo faremo nel corso del dibattito.
Pongo in votazione l’inserimento dell’ordine del giorno proposto dal consigliere Giordano e dell’ordine
del giorno proposto dal consigliere Nucera.
Quando
arriveremo alla discussione si vedrà se sono argomenti simili oppure no.
(Il
Consiglio approva)
Non ci sono altri commenti
preliminari. Prego i colleghi di prendere posto così procederemo con i punti all’ordine del giorno.
Il primo punto all’ordine del giorno recita Proposta di legge numero 330/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Rendiconto Generale relativo all'Esercizio Finanziario 2011”.
L’onorevole Imbalzano, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.
Signor
Presidente, onorevoli colleghi,
Come è noto il rendiconto è un
documento contabile che mostra i risultati ottenuti da tutte le operazioni di
gestione in un determinato esercizio. E’ un mezzo di cognizione che permette di
conoscere in che modo ed in che misura si sono realizzate le previsioni di bilancio. Consente, inoltre, di esprimere un
giudizio sull’operato degli amministratori e sulla loro professionalità.
Da questo punto di vista il giudizio
sulla gestione del Presidente Scopelliti è nettamente positivo ed in linea con
tutti i parametri legislativi vigenti.
Premesso che i dati analizzati sono stati per lo più considerati al netto delle contabilità speciali, in quanto esse non rappresentano effettive risorse gestite dalla Regione, ma esprimono entrate ed uscite per conto di terzi o contabilizzazioni di semplici movimenti finanziari interni generati da eventi compensativi, è necessario precisare - come è dettagliatamente indicato nella relazione al bilancio di previsione 2011 – che le risultanze contabili esaminate rispecchiano sia le politiche di contenimento della spesa intraprese dall’amministrazione regionale fin dall’anno 2010, legge regionale numero 22 del 2010, sia i tagli ed i trasferimenti statali disposti con legge numero 122 del 2010 che hanno inciso su gran parte dei fondi normalmente trasferiti dallo Stato per 170 milioni circa, sia le nuove regole per il patto di stabilità 2011/2013. L’obiettivo 2011 è meno 12,3 per cento sul fronte degli impegni e di meno 14,3 per cento sul fronte dei pagamenti che impediscono di spendere le risorse per lo sviluppo e per gli investimenti accumulati negli ultimi anni. Infine, espone la situazione derivante dai debiti pregressi della sanità la cui copertura grava sul bilancio regionale.
Al fine di tener conto di quanto
precedentemente espresso
In termini numerici, brevemente, atteso che gli obiettivi
programmatici per l’anno 2011 erano pari a 1. 195. 987 migliaia di euro in
termini di pagamenti e di 1. 471. 949 euro in termini di impegni, si rileva
come grazie al rispetto delle disposizioni contenute nella delibera di Giunta
regionale numero 388 dell’11 agosto 2011 dall’opera di contenimento delle spese
poste in essere nel corso dell’intero esercizio finanziario 2011 ne è disceso
il rispetto degli obiettivi del patto di stabilità 2010 per le spese correnti e
per le spese in conto capitale sia in termini di pagamenti che di impegni.
Infatti,
In definitiva il risultato di amministrazione, ovvero
l’avanzo di amministrazione del 2011 si chiude con un saldo positivo di circa 4
miliardi 928 milioni 391 mila 835 euro. Con un incremento rispetto allo stesso
risultato del 2010 pari a 795 milioni di euro.
La gestione di competenze e quelle dei
residui hanno inciso positivamente sul saldo positivo finanziario
rispettivamente per euro 566 mila 481.522 euro e per euro 228 milioni 766. 876
euro.
Concludo sottolineando che
l’approvazione del rendiconto è avvenuta nel rispetto dei termini rigorosamente
previsti dalla legge regionale numero 8 del 2002 e questo non può che andare a
merito dell’assessore al bilancio, Mancini, e della intera maggioranza. Grazie.
La relazione è stata completata, penso
non ci siano interventi su questo argomento. Possiamo mettere in votazione il
rendiconto per l’esercizio 2011.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Mirabelli.
Ne ha facoltà.
Presidente, credo che le due cose
siano intimamente connesse. Questo è un assestamento del bilancio in rapporto
allo stato previsionale. Come facciamo a fare il rendiconto del 2011, non siamo
al consuntivo 2012, scusate…
Questo è il rendiconto 2011. Ha fatto
la relazione, è il resoconto dell’anno passato e dobbiamo approvare questo
prima di passare all’assestamento.
Le darò poi la parola sull’assestamento,
dove ci saranno questioni di merito. Questo è il consuntivo.
Possiamo procedere con la votazione
dell’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 7.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 8.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 9.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 10.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 11.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 12.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il rendiconto nel
suo complesso.
(Il Consiglio approva a maggioranza)
(E’ riportato in allegato)
Si passa,
adesso, al secondo punto all’ordine del giorno che
recita: Proposta di legge numero 350/9^ di iniziativa della Giunta
regionale, recante: “Assestamento del bilancio di previsione della Regione
Calabria per l'esercizio finanziario 2012 e del bilancio pluriennale 2012-
(Interruzione)
Il rendiconto
di cui al punto precedente è approvato a maggioranza,
penso che non ci sia bisogno di dirlo. E’ un rendiconto del
Ritorniamo al secondo punto all’ordine del giorno. L’onorevole Imbalzano, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.
Signor
Presidente, onorevoli colleghi,
Grazie all’onorevole Imbalzano
per la relazione, la parola all’assessore Mancini per
la relazione della Giunta regionale.
Grazie, signor
Presidente. Colleghi, il Presidente
della Commissione, l’onorevole
Imbalzano, ha relazionato in maniera egregia
sulla traiettoria tecnica dell’assestamento di bilancio che l’Assemblea è
chiamata, oggi, a discutere e, mi auguro, ad approvare. A me tocca, seppur
rapidamente, inquadrarlo in una dinamica più propriamente politica. L’amministrazione,
guidata dal Governatore Scopelliti,
soprattutto in questo momento di crisi economica, si è ispirata al principio
della serietà; un principio che ci occupa e ci riguarda in tutti i campi ma ci
ispira, soprattutto, in quello che riguarda la gestione delle risorse pubbliche.
La serietà in questo campo deve guidare tutti coloro i quali si occupano della
gestione delle risorse pubbliche, soprattutto in questo momento di crisi. L’abbiamo
sempre fatto fin dall’avvio del nostro lavoro e lo abbiamo fatto anche nella
definizione dell’assestamento di bilancio, partendo dall’applicazione di una
regola tanto semplice quanto, purtroppo, troppo spesso, in passato disattesa:
che nessuna nuova spesa, cioè, può essere prevista senza previa verifica
dell’entrata corrispettiva. E’ una regola che guida ogni buon padre di famiglia
ed è una regola che, in questa fase, tutti noi tentiamo e ci sforziamo di
applicare in ogni provvedimento che riguarda le risorse pubbliche. Nessuna
nuova spesa, quindi, può esser prevista senza previamente verificare la copertura
finanziaria e l’esistenza della corrispettiva entrata in bilancio. Questo
principio lo abbiamo applicato, questa regola l’abbiamo fatta nostra. Il nostro
obiettivo è, quindi, quello di continuare nel lavoro complesso e complicato -ma
che stiamo seguendo con buoni risultati- e volto ad arrivare ad un risanamento
dei conti regionali che ci deve portare e che ci porterà al pareggio di bilancio
nel 2014. E’ questa la sfida ed insieme a questa sfida, naturalmente, il nostro
obiettivo è quello di aggredire – mi fa piacere che qui le forze di maggioranza
e di opposizione abbiano avuto la capacità di trovare un punto
importante di sintesi– le emergenze sociali ed occupazionali presenti nella nostra difficile e complessa, e tante volte aspra, regione.
Per farlo abbiamo dirottato – lo sottolineo – il 60 per cento e passa delle risorse dei 19 milioni di euro previsti
nell’assestamento e risultanti dai saldi positivi dell’amministrazione per le
politiche sociali. Il 60 per cento di questa manovra va al sociale, il resto lo
abbiamo stanziato per dare risposte al comparto dei trasporti, a quello della protezione
civile, a quello dell’ambiente: puntiamo a pulire e presentare al meglio le
nostre spiagge e le nostre coste. Abbiamo tentato, poi, di dare risposte al
turismo ed al comparto della cultura………
Purtroppo, non c’è un euro per l’impianto dei microfoni. Se non si fa
silenzio, però, non si sente niente.
Prego gli onorevoli consiglieri, al fine di assicurare lo svolgimento
dei lavori, di prendere posto.
Grazie, signor
Presidente. Questa è l’impalcatura che l’amministrazione ha voluto alla manovra
di assestamento. Consapevoli, poi, della necessità di guadagnare altre risorse,
da destinare a tutte le esigenze presenti sul territorio, abbiamo, anche qui,
posto attenzione alla sfida di arginare e a sconfiggere l’evasione fiscale, con
una norma ad hoc inserita nel provvedimento. Abbiamo previsto un
meccanismo che ci consentirà di recuperare risorse fin dal mese di settembre
che, da una parte, libereranno il Patto di stabilità e, dall’altra, saranno
messe in circolo per continuare l’opera importante che l’amministrazione sta
facendo per dare risposte al territorio. Su questo punto, più volte,
onorevolmente, è intervenuto il Governatore Scopelliti che, in prima persona,
sta portando avanti la battaglia sulla sanità e sui risparmi di quel comparto,
al fine di destinare, rispetto ad altre emergenze, una serie di risorse,
risparmiando da quel comparto, indirizzandole in altri.
Abbiamo,
poi, l’altra partita collegata ai derivati che sta venendo a compimento, che
sta facendo passi in avanti che definirei positivi e che, ci auguriamo, possa
portare altre risorse, altro fieno in cascina, all’interno delle casse
regionali che consentiranno - queste tre partite, queste tre importanti
battaglie che ci vedono protagonisti - entro la fine dell’anno, anche
attraverso un’altra variazione di bilancio che, probabilmente, nel mese di
settembre, offriremo alla valutazione del Consiglio regionale, di chiudere
tutte quelle emergenze sociali ed occupazionali che, storicamente, negli ultimi
mesi dell’anno, ogni anno, occupavano e preoccupavano tante famiglie di calabresi.
Si sta avviando un lavoro importante ed utile per offrire risposte
tranquillizzanti a tutti quei settori che, storicamente, – non è una novità di
questi anni – hanno occupato e preoccupato tante famiglie di calabresi. Però
-ed è questa l’ultima riflessione che consegno all’Aula- seppur sinteticamente
abbia tracciato tutti piani che vedono impegnata l’amministrazione guidata dal Governatore
Scopelliti, ogni nostro sforzo per reperire nuove risorse per, poi, destinarle
alle esigenze dei calabresi rischia di essere vano se dovesse perdurare la
legislazione tanto ingiusta quanto iniqua che fa riferimento al Patto di stabilità.
Vedete, già
l’anno scorso lo abbiamo detto - il Governatore Scopelliti, molto più
autorevolmente di me, l’ha fatto presente alla opinione pubblica calabrese e nazionale
–: oggi, viviamo in un contesto in cui tanti di noi dicono e pongono attenzione
alla consistenza numerica di capitoli di bilancio, preoccupandosi se quella
consistenza numerica sia parametrata rispetto al
fabbisogno di quel comparto; pochi, però, si interrogano, una volta prevista la
somma in bilancio, sulla effettiva possibilità della nostra Regione e del
sistema delle Regioni, della possibilità, poi, di poter spendere quella somma e
quelle risorse. Oggi, purtroppo, e non soltanto oggi – l’anno scorso è stato
drammatico – ci troviamo in un contesto in cui
Seppur ci
si possa dividere sulla allocazione delle risorse perché, legittimamente,
forse, dall’opposizione possono attenzionare alcuni
capitoli piuttosto che altri, e questo è legittimo, però, se poi vogliamo
uscire dal confronto tra le parti, anche liberandolo dalla strumentalità che, a
volte anima questo confronto, ritengo, quindi -e concludo il mio intervento-
che, oggi, scriveremmo una pagina importante del confronto democratico della nostra
regione se tutti noi, tutti quanti insieme, comprendessimo, fino in fondo, e
spiegassimo ai nostri cittadini e ci impegnassimo, tutti quanti insieme, a far
sì che questa camicia di forza, tanto ingiusta quanto iniqua, rappresentata dal
Patto di stabilità, sia cambiata, corretta e modificata fino a consentire alla
nostra terra di spendere tutte quante le risorse che sono le risorse dei
calabresi. Vi ringrazio.
Grazie all’assessore Mancini. Dopo la relazione dell’assessore al ramo
si apre la discussione.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Mirabelli. Ne ha facoltà.
Signor
Presidente, signori consiglieri, questo è un punto all’ordine del giorno abbastanza importante e delicato. Capisco
l’appello dell’assessore a non dividerci o, comunque, a non avanzare,
pretestuosamente, richieste su questo o su quel capitolo. Su questo concordo
con lei, assessore, non è su questo che bisogna dividerci; dato, però, che
questo è un momento importante di verifica e di analisi, soprattutto, della
situazione finanziaria, dello strumento più importante che ha
Una miseria rispetto alla necessità,
non solo delle emergenze, ma anche di dover andare a verificare e coprire spese
che già consideriamo, scusatemi, di una certa entità. La quota discrezionale da
riallocare è una parte misera e piccola, né tanto meno si può andare in
discussione su questi pochi milioni di euro per cercare di tirare su questo o
su quel capitolo! Iniziamo a capire, allora, che con 19 milioni non si fanno
certamente i miracoli ma si resta, comunque, sempre in una profonda precarietà
e, aggiungo, che questo fatto evidenzia chiaramente che questo è un bilancio
che, in fin dei conti, in questo momento particolare, nasce da che cosa? Nasce
dalla unione del conto patrimoniale - che è la sommatoria del conto
patrimoniale e finanziario con quello immobiliare – insieme al riaccertamento dei residui attivi e passivi. Cosa ne
scaturisce? Scaturisce, in primis,
che, andando a verificare i residui attivi, notiamo, come al solito, perché è
capitato anche l’anno scorso, una perdita di residui attivi su una quota
importante della Regione Calabria, che è la quota inerente alle tasse, ai
tributi, all’Irap, alle accise, cioè, su quella quota di denaro che dovrebbe
essere la parte ordinaria del bilancio come entrata, in quanto è il proprio
gettito fiscale. In questa fase notiamo una perdita dei residui attivi di 55
milioni di euro, dove constatiamo che l’Irap va a decrementarsi, riconfermando
il dato negativo dell’anno scorso, e che altre tasse ed altri tributi risultano
sempre negativi, e questo al di là del mancato introito, perché nella
sommatoria, li portano in competenza negativa e anche in cassa negativa.
Il dato più importante indica,
fondamentalmente, una Regione che ha una struttura economicamente un po’
debole, dove l’impresa è troppo marginale e non riesce a stare sul mercato. Un
calo del genere determina esclusivamente una perdita di posti di lavoro e una
chiusura di impresa. Nel 2011 abbiamo avuto 4. 200 imprese che hanno chiuso, di
cui 1. 200 nel settore commerciale, a fronte di una rinascita di 3 mila. Capisco
che non è un problema che si può addebitare alla Giunta regionale ma questo
deve essere, comunque, un momento importante attraverso il quale bisogna capire
cosa porre in essere in maniera bipartisan, costruttivamente, non per andare a
fare una guerra di appartenenza. Sarebbe ben poco. La necessità, quindi, di
capire che cosa e quali strumenti dare all’impresa. Per cui, caro Presidente - lei che ha una origine rivoluzionaria,
come il sottoscritto - bisogna puntare, in tutti i modi, non solo ad aumentare
e amplificare la spesa sui fondi comunitari, tirandola all’estrema ratio possibilmente, ma sarà bene anche rimodulare, se fosse
possibile, il Por, per cercare, quanto meno, di andare verso la qualità della
spesa e, allo stesso tempo, cercare di capire, soprattutto, a fronte del
problema principale dell’impresa calabrese,
che riguarda la difficoltà di poter accedere a fondi e finanziamenti bancari,
se
Dove è la responsabilità della Giunta?
Nel contenimento dei costi. Anche oggi abbiamo visto che c’è stata una proroga
sulla questione della liquidazione dell’Afor. E’ una
situazione ridicola! Questi erano enti che, già nei primi sei mesi della vostra
attività, avrebbero dovuto essere affrontati, proprio per contenere queste
spese; sono spese fisse, di diverse centinaia di milioni di euro, che non
servono e non portano a niente. La necessità, allora, di andare a delle riforme
strutturali che avessero riguardato il Piano dei trasporti, sapendo che c’erano
i tagli dello Stato, la questione dell’Afor e dell’Arssa e -perché no?- anche andare all’accorpamento degli
enti. Faccio un invito al Presidente Scopelliti; ne ho fatto prima un altro,
non so se mi ha ascoltato, Presidente, dato che le do il merito della forza
rivoluzionaria che appartiene ad un mondo, che conosciamo bene, che è quello di
farsi promotori di un pool bancario
calabrese, mettendo insieme anche gli enti privati, ed in più, le dico, anche
altro: deve tagliare i rami secchi. Deve togliere alla Regione queste
incombenze, questi lacciuoli, questi pesi che sono
tutte quelle quote nelle varie società compartecipative
fallimentari perché dobbiamo far tesoro di ogni minimo euro; ormai, non
possiamo più pensare di poter sperperare o sprecare o lasciare le cose come
stanno! Mi riferisco anche all’accorpamento degli enti: che senso ha avere 5 Asi dove si pagano 5 Presidenti, 5 direttori, 5 consigli di
amministrazione, 15 revisori dei conti? Uno sperpero inutile. Basta accentrarli
e cercare di renderli produttivi. Lo stesso vale per l’Afor:
va subito attuata la legge per renderla produttiva. Per non parlare delle
strutture socio-sanitarie! Parliamoci chiaramente -e concludo-, Presidente:
sulle strutture socio-sanitarie, caro Presidente Scopelliti, va rifatto un
ragionamento approfondito perché queste sono strutture di fondamentale
importanza, soprattutto in un momento così delicato e di grande disagio
economico. Vi pare normale - al di là se
Ha chiesto di parlare l’onorevole De Gaetano. Ne ha facoltà.
Signor
Presidente, onorevoli colleghi, credo che questo assestamento ci lasci molto perplessi. Perplessi perché – come diceva il
collega Censore nel suo intervento durante la fase preliminare – lascia
scoperte una serie di poste in bilancio che creeranno molti problemi nella
nostra regione.
Vorrei chiedere all’assessore Mancini e al Presidente Scopelliti
come mai non ci sono i soldi per pagare le spettanze degli Lsu
e degli Lpu fino a fine anno, del precariato
calabrese in genere finanziato dalla Regione, dei forestali; vorrei anche
chiedere come intende
Di solito l’assestamento si fa una
volta sola durante l’anno ed è veramente la prima volta che avviene in Calabria
che con l’assestamento non si mettano in bilancio i soldi necessari per coprire
fino a fine anno le spettanze di questi precari e dei forestali.
Dai calcoli che abbiamo fatto – non
siamo matematici, ovviamente – nella migliore delle ipotesi si arriverà al 30
settembre. Credo che, veramente, in questo momento di grossa difficoltà a livello
nazionale e di difficoltà in Calabria, non prevedere le spettanze per questi lavoratori
e lavoratrici sia veramente un delitto; lo dico non per una critica strumentale
alla Giunta ma per tentare di trovare una soluzione.
Noi, come Partito Democratico, siamo veramente preoccupati che da
qui a qualche mese ci siano in Calabria forti e forti proteste, giuste proteste.
Se il bilancio non copre queste poste in Calabria ci sarà sicuramente una
grossa difficoltà; parliamo di migliaia e migliaia di persone che sono già in
grosse difficoltà e che andranno a gravare ancora di più sul tessuto economico
e sociale della nostra regione.
Credo, Presidente
Scopelliti e assessore Mancini, che dobbiamo trovare, dovete trovare una
soluzione. Noi lanciamo un grido di allarme. Abbiamo presentato col collega
Principe e con tutto il gruppo un ordine del giorno che va in questa direzione.
Non possiamo, in questo momento, in Calabria aggiungere questa grossa
difficoltà e credo veramente, colleghi, che non possiamo non dar risposte in
questo momento.
Il secondo
punto: sulle politiche sociali credo che abbiamo fatto un ennesimo passo
indietro.
Fuori ci
sono i “gruppi appartamento” che stanno protestando e che, da qui a poco,
secondo
Noi, come opposizione, abbiamo il compito di sollevarli e di cercare di
dare una voce a questo grido di dolore che viene dalla Calabria e questo lo
faremo fino in fondo e saremo anche disponibili a votare dei provvedimenti,
degli emendamenti che possano consentire di superare questi problemi.
Su questi due punti credo che oggi, come Consiglio regionale, abbiamo
la possibilità di dare una risposta concreta altrimenti l’antipolitica
sommergerà tutti indistintamente, maggioranza e minoranza.
Noi dobbiamo dare risposte, non possiamo oggi lasciare le cose come
avete previsto in questo assestamento di bilancio.
Lasciatemi anche fare una critica. Non ho mai visto in questi anni – è
la seconda legislatura per me – durante l’assestamento di bilancio la maggioranza
proporre un ordine del giorno per risolvere i problemi.
Da che mondo e mondo la maggioranza per risolvere i problemi ha uno
strumento che è l’assestamento di bilancio! Non si è mai visto che per
risolverli si presenti un ordine del giorno dicendo “i problemi li risolviamo
non ora ma dopo”. Questo non si è mai visto; veramente, è la prima volta che
avviene in Calabria ma – penso - in tutto il Paese. E’ la prima volta che si
ricorre ad un ordine del giorno quando c’è uno strumento ad hoc che è
quello dell’assestamento e del collegato all’assestamento.
Questa scelta ci lascia basiti ed io chiedo ai colleghi di maggioranza
di fare uno sforzo. Noi abbiamo presentato emendamenti vari come opposizione ma
anche altri colleghi di maggioranza lo hanno fatto. Facciamo uno sforzo per
risolvere i problemi della Calabria.
Su questi punti: lavoro/forestali, precariato Lsu
e Lpu, lavoratori dei Parchi nazionali, lavoratori ex
Telcal, lavoratori ex Sial, avevamo approvato, circa
due mesi fa, un ordine del giorno, votato alla unanimità, dove si dava mandato
alla Vicepresidente Stasi di organizzare un tavolo di concertazione per far
ripartire l’anagrafe dell’ex Sial.
Dopo due mesi è lettera morta, niente è stato fatto. Anche su questo
vorremmo avere delle risposte; parliamo di 56 persone, uomini e donne, che da
mesi non lavorano più.
Dobbiamo capire una cosa: se gli ordini del giorno che si approvano in Consiglio
regionale hanno un senso li presentiamo ma se se vengono approvati ed alla fine
rimangono lettera morta è inutile presentarli e che facciamo i consiglieri
regionali. Non ha più senso. Quest’Aula non ha più senso di esistere se i suoi
deliberati approvati non sono portati avanti.
Si tratta di un deliberato approvato alla unanimità, Presidente Nicolò.
Chiedo che
Sui punti relativi al precariato in generale, ai forestali ed alle
politiche sociali, credo che questo Consiglio regionale oggi debba dare una
risposta. E voi come maggioranza, che ormai governate da due anni, siete
costretti a dare una risposta, dovete dare una risposta alla Calabria. Come
vedete non poniamo punti astratti ma concreti che riguardano lavoratori e
lavoratrici in carne ed ossa.
Concludo, perché non voglio farla lunga. Come gruppo del Partito
democratico, riteniamo che l’assestamento si potesse evitare perché nella
sostanza non contiene niente. Non ci sono modifiche di legge, non mettete i
soldi per pagare queste poste di bilancio, avete messo soltanto le risorse per
la commemorazione di Mattia Preti, cosa importante e che richiede sicuramente
una attenzione da parte della Calabria, ma credo che ci fossero altre emergenze
più importanti da risolvere.
Penso che questo sia veramente un assestamento deludente e ci auguriamo
che possa essere modificato mediante l’approvazione dell’articolato. Noi, come gruppo
del Partito democratico, non faremo sconti, come ha detto il nostro Presidente Principe,
e lavoreremo per migliorarlo punto su punto. Siamo ovviamente e veramente
delusi da come questa maggioranza sta portando avanti le politiche economiche e
sociali in Calabria.
Per questo credo che, ovviamente, il nostro voto sarà contrario ma -
come dicevo prima - ci auguriamo che nel corso della seduta ci possano essere
dei miglioramenti a cui daremo il nostro contributo, così come abbiamo sempre
fatto in questi anni.
Caro Presidente, mi auguro quindi che alla fine di questa seduta almeno
l’assessore Mancini risponda sui punti delicati che ho illustrato, perché
Ha chiesto di parlare l’onorevole Censore. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Intervengo sull’assestamento dopo averne seguito i lavori in Commissione e dopo che in Commissione
ci siamo espressi in maniera fortemente critica e con un voto negativo.
Oggi voglio fare un ragionamento che,
chiaramente, non vuol essere sempre lo stesso stereotipo che un rappresentante
di opposizione interpreta per il ruolo che riveste e che chiaramente lo
differenzia rispetto a chi governa, a chi fa le scelte, a chi fa la programmazione,
a chi coordina le azioni per lo sviluppo.
Noi pensiamo che questo bilancio per
essere seri ed equilibrati, ma anche per essere realisti e veri sia
fallimentare. Esprimiamo un giudizio che non è di parte, ma che riflette le
realtà; un giudizio, quindi, che riflette la realtà è vero e, nello stesso
tempo, è rigoroso e se serve anche duro, perché noi partiamo dal fatto che
questo assestamento che presentate oggi rappresenta un bilancio di mezzo, quasi
metà legislatura. Può esser letto anche come una sintesi della vostra azione di
governo, come un rendiconto per valutare l’incisività delle vostre politiche e
della vostra azione di governo, per vedere e valutare come voi avete affrontato
le criticità e le emergenze di questa regione.
Si tratta di un bilancio rispetto al
quale non potete più addebitare le responsabilità a chi c’era in passato, perché
governate da due anni e già deve essere visibile e tangibile la vostra azione. Chiaramente,
siamo consapevoli che voi avete fatto l’assestamento in uno scenario che è
cambiato dal punto di vista istituzionale e dal punto di vista della competenza
delle Regioni. Lo ricordava anche l’assessore: Regioni che sono obbligate a
raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2012, con risorse sempre più
scarse.
Però, al di là di questo, noi non
vediamo nessuno sforzo, non vediamo un sussulto ma solo una manovra – lo diceva
pure il collega Mirabelli – ingessata e che mobilita risorse molto ma molto
esigue.
Se noi andiamo a guardare l’assestamento,
ci chiediamo se questa riallocazione, al di là di quella inerente le risorse
vincolate che ammontano ad oltre 40 milioni di euro, sia dovuta al Patto di
stabilità o ad una inefficienza, perché questa riallocazione riguarda i fondi
Por, riguarda i fondi della sanità e altre risorse importanti.
Su questo, chiaramente, aspetteremo
una risposta. Questa finanziaria, quindi, mobilita risorse per 19 milioni con
l’aggiunta di nuove spese per quasi 1 milione 200 mila euro. Una finanziaria
incapace ed inconsistente dal punto di vista della possibilità di destinare
risorse alle tante questioni che ricordava molto bene il collega De Gaetano e
che noi abbiamo riportato in un ordine del giorno che, guarda caso, ha molto in
comune con l’ordine del giorno presentato dalla maggioranza e illustrato in
Aula dal collega Chiappetta.
Faceva bene il collega De Gaetano a
dire che non ci sono le risorse per coprire tre mensilità dei lavoratori
forestali. Ricordava bene che non ci sono le garanzie per la continuità degli emolumenti
dei lavoratori Lpu ed Lsu. Ricordava,
pure, che mancano dei soldi per svariate categorie di precariato e di
lavoratori delle comunità montane, le risorse per gli “esodati”
volontari della Regione.
Siamo innanzi ad un intoppo, ad una
situazione di incapacità a dare risposte, siamo di fronte a dei buchi nel bilancio
regionale, buchi ai quali voi cercate di mettere delle toppe che, però, non
bastano più, perché siete voi stessi nella relazione a stimare il fabbisogno ed
a dire cosa serve. Stimate un fabbisogno, per le questioni di questa Regione,
di 200 milioni di euro. Ebbene rispetto a 200 milioni di euro voi rispondete
con appena 19 milioni di euro che vanno a rifinanziare leggi regionali
importanti. Sì! l’assessore Mancini ricordava che il 60 per cento va alle
politiche sociali e il resto va alla protezione civile, all’ambiente, al
turismo e alla cultura, ma se noi andiamo a vedere gli appostamenti non sono
sufficienti; ad esempio, rispetto all’ambiente - mi limito a non citare la
cifra altrimenti cadrei nel ridicolo - come si può fronteggiare il problema
ambientale e le criticità del mare con risorse così esigue?!
Il paradosso viene dalle vostre stesse
parole, dalle vostre stesse enunciazioni. Avete stimato questo fabbisogno ed
avete detto che ci sono delle macchie, dei buchi in questo bilancio, ma quando
avete presentato il bilancio preventivo avevate detto che con l’assestamento
avreste risolto tutte le questioni emergenziali calabresi. Oggi ascoltiamo ed
anzi abbiamo letto sulla stampa che vi preparate ad un altro assestamento, con
il quale risolverete le questioni utilizzando un’alchimia che in contabilità
non esiste.
Fate promesse da marinaio!
Forse perché ci sono le elezioni
politiche volete fare un po’ di clientela e adesso non avete tirato fuori le
risorse che tirerete fuori al momento giusto, alla bisogna.
Chiaramente i calabresi l’hanno capito
ed oggi vi presentate in Aula un bilancio inemendabile.
Noi per responsabilità e per senso di governo
non abbiamo proposto alcun emendamento perché è un bilancio così risicato che
nemmeno la normale procedura emendativa consente di presentare degli
emendamenti. Che avremmo dovuto fare? Presentare un emendamento per sottrarre
100 mila euro da un appostamento per portarlo ad un altro? E’ una cosa ridicola.
Pensiamo che ci debba essere un cambio
di passo e lo abbiamo scritto anche nell’ordine del giorno che abbiamo
presentato. Abbiamo detto che bisognava liberare risorse e riqualificare una
volta per tutte questo bilancio.
Assessore Mancini, ho letto il
resoconto di quel che tu hai detto in Commissione e cioè “che queste sono le
entrate e parimenti questa è la spesa”. Una forza di governo non deve certificare
solo questo ma deve liberare le risorse e vedere come, attraverso la revisione
delle leggi che voi avete più volte annunciato e quindi tramite le riforme,
liberare risorse per garantire i servizi ai calabresi.
Lo chiedeva pure il collega Mirabelli:
dove sono queste riforme che voi avete sbandierato nel vostro programma di governo
e che in occasione di ogni bilancio ribadite che farete?
Oggi abbiamo assistito da parte del
capogruppo dell’Udc, Dattolo, alla presentazione di
una proposta di legge per consentire l’ennesima proroga di Arssa
e Afor. Proroga alla quale noi non daremo,
chiaramente, un voto positivo.
C’è, quindi, una situazione grave e
difficile di fallimento che voi dovete confermare. Anzi la certificate con le
vostre parole. C’è una esperienza di governo che non va bene e non voglio esser
cattivo.
Questo non lo dice Censore che è un
rappresentante della opposizione e quindi è un rappresentante di un partito che
deve solo vigilare, stimolare, controllare o magari urlare alla luna, lo dicono
le organizzazioni sindacali e le rappresentanze della sanità privata che hanno
utilizzato una pagina a pagamento sul Quotidiano della Calabria per dire che
voi avete disatteso gli impegni che con loro avete assunto. Lo dice
E’ vero che in questo assestamento
avete messo il 60 per cento di queste risorse a favore delle politiche sociali
ma è una risposta esigua rispetto ai bisogni di questa regione, ed è una
risposta esigua rispetto ai vostri propositi.
Se ricordate, nel primo bilancio di
previsione di questa legislatura avevate allocato 10 milioni per rispondere
alla povertà. E dov’è l’emendamento, assessore, di cui avevate parlato in Commissione
dicendo che era a firma congiunta di maggioranza e minoranza a favore delle case-famiglia?
C’era stato un vostro impegno già nell’altro bilancio. Chiamo i colleghi di maggioranza
che in Commissione hanno portato avanti una battaglia a favore di questo emendamento:
i colleghi Morrone e Nucera. Nella sua relazione io
non ho visto aperture rispetto a questo.
In questo bilancio non c’è una risposta adeguata alle politiche sociali, alla inclusione sociale, alla disabilità.
Siete inadeguati!
Non lo dico io, ma il Presidente di Confindustria che non è certo vicino alle
mie posizioni. Lo ha detto una volta nel criticarvi per quanto riguarda i bandi
per il turismo e vi ha detto che se non avrà risposte – finisco – adirà le vie
legali.
E’ una manovra che non ci soddisfa,
che non fa crescere
Noi da parte nostra, nell’interesse
dei calabresi, vi chiediamo un sussulto, uno scatto che va nella direzione di
dar risposte serie a questa terra. Non possiamo fare la politica del “poi”:
oggi prendo l’impegno per domani.
Ha
chiesto di parlare l’onorevole Orsomarso. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Il quasi comizio del collega Censore richiamava al clima di campagna
elettorale e d’altronde leggevo, qualche giorno fa, sui giornali che qualche
giovane dirigente del Partito democratico
consigliava al suo Partito, che non riesce a fare le primarie per gli uomini,
per lo meno di fare le primarie per le idee.
Penso sia
calzante in questo dibattito; collega Censore, lei ha detto tante cose giuste e
penso che l’assessore Mancini in primis,
in un momento straordinario non tanto per
Nessuno è
perfetto e noi abbiamo la convinzione che si possa far meglio e di più. Però,
da un partito importante come il Partito democratico, fatte salve le primarie
delle idee, pensiamo che possa rappresentare una nota stonata per le
problematiche serie che ci sono e che vengono da lontano. Se penso alle
problematiche della cosiddetta quota sociale, nel bilancio del Presidente Loiero mancavano 30 milioni non i 20 che oggi si riducono a
16 nell’assestamento; c’è grande preoccupazione e condivisione di chi come noi
continua a visitare - perché lo fa da sempre come scelta di vita – le case
famiglia, settore in cui interviene e in cui trovano ristoro gran parte degli
anziani o chi ha problematiche serie per quanto riguarda il sociale.
Va da sé
che è ovvio noi si possa migliorare. Ad esempio, su quello che abbiamo
realizzato nella prima fase, cioè le risorse di 15 milioni, accelerare da un punto
di vista burocratico - che è un problema storico di questa Calabria –,
migliorare l’efficienza della nostra azione.
Credo,
invece, che per quanto riguardi il giudizio sul bilancio, se si è forze
politiche serie, non si possa parlare come cittadini comuni che non sono
informati sulle dinamiche politiche, sociali ed economiche dell’intero Stato. Al
di là di tutti gli sforzi - e tanti ne ha fatto l’assessore Mancini nel
redigere questo assestamento di bilancio e quindi la maggioranza di governo -
noi guardiamo con grande interesse a quel che accadrà il 28 giugno in Europa
con i leader europei. Questo è il
dibattito serio.
E se penso
alla Calabria, alla mia Calabria, alla nostra Calabria, in riferimento a
problematiche che evidenziava anche il collega De Gaetano, relativamente ai
forestali e quant’altro, problematiche ataviche, noi ci auguriamo che ci sia la
possibilità di non computare nel Patto di stabilità gli investimenti, che ci
sia data la possibilità di rilanciare tutta una serie di azioni.
Un altro
tema centrale, disonesto culturalmente, intellettualmente e
politicamente lo riscontro quando si dice “Scopelliti ha fallito”; ricordo
queste espressioni non oggi, a due anni, quindi al giro di boa necessario, ma
appena ci siamo insediati; ancora doveva insediarsi questo governo regionale,
questo governatore, e già si parlava di fallimento annunciato.
Va da sé che commemorare Mattia Preti
significa non morire da un punto di vista culturale ma, nel frattempo, si cerca
di far fronte ad emergenze sociali di una portata rilevante, specie quando c’è personale importante che non percepisce lo stipendio
da circa dieci mesi.
Un
ulteriore assestamento a settembre non è mai stato ipotizzato in questi anni,
grazie ad un lavoro serio; la cosiddetta spending review che i tecnici tentano di
realizzare a livello nazionale non è mai stata fatta in nessuna Regione. Penso
si possa dire oggi a chi ci ascolta, ai calabresi, senza autoassolverci su
problemi che rimangono sul campo e su cui bisogna confrontarsi, che una quota
parte trova spazio in questo assestamento e da settembre ci sarà, grazie ai
risparmi sulla sanità, la vera spending review; questa classe di governo anziché fare scelte
che consentissero un periodo di stagione di tranquillità, di normalità, ha
previsto una razionalizzazione finanche nei centri di potere, riducendo i
consigli di amministrazione da 5 unità a 3, i Collegi dei revisori da
Allora,
la vera grande responsabilità sta nel dire le cose, con grande umiltà,
valutando, eventualmente, gli errori della nostra azione di governo che possono
esserci sempre; non abbiamo capacità idolatrici per cui devo necessariamente
dire che “tutto va bene, madama la marchesa”.
Spero
che la valutazione finale sul nostro operato arrivi alla fine dei cinque anni -
noi ci auguriamo dieci - perché continuiamo a pensare che sia da guardare
positivamente un governo regionale che comincia a realizzare dei risparmi; si
parla di 38 milioni di euro da
percepire sulla sanità a settembre, da mettere in quota parte, se non ho capito
male, nei trasporti, nei settori della sanità e del sociale.
Ritengo
che questo sia l’unico messaggio serio che oggi possiamo affidare ai calabresi,
chiedendo, alla politica di guardare
alla Calabria e soprattutto ai suoi giovani.
Ho consigliato – e continuerò a farlo
quotidianamente – al Presidente Scopelliti che le cariatidi, siano esse
politiche o siano esse manageriali di tutti i livelli, della Confindustria, del
sindacato, non vadano più ascoltate ed uno spazio nuovo, importante, serio
bisogna, quindi, darlo a chi non ha cognomi illustri affinché sia dato loro
spazio nella dinamica economica e sociale di questa Calabria.
L’unica cosa che mi sento di dire – e spero non
risulti anche questo in toni comiziali – è che rimangono aperte delle questioni
e l’onorevole Mancini le conosce fino in fondo e cerca di dimensionarsi
mettendo la faccia sulle problematiche; però, noi possiamo dire ai calabresi,
con l’ulteriore assestamento che si potrà realizzare a settembre, che il
massimo che si doveva fare negli anni d’oro noi l’abbiamo già fatto in questi
due anni, perché la spending review su sanità, su trasporti, sui consigli di
amministrazione noi l’abbiamo già realizzata, poi ci sarà una seconda fase che
riguarderà anche tagliare i carrozzoni inutili.
Se Dio vuole, se ci sarà una congiuntura positiva, –
tra l’altro quella è la vera politica internazionale più coerente e più
importante – attueremo una politica per la crescita che andrà in sintonia con
le nostre politiche di rigore, ma il messaggio serio da trasferire, nonostante
l’ulteriore sacrificio di questa manovra è che tutto quello che andava fatto è
stato già fatto.
Noi avremo, in prospettiva, tre anni di discesa, in
cui la programmazione che avviene nel campo delle politiche sociali abitative
dell’assessore Gentile, della cultura, delle attività produttive – io ringrazio
l’assessore Caridi che si spende in tutte le province senza pensare a territori
che sono di tipo elettorale – darà il massimo, nonostante i sacrifici e la spending review
seria.
Quindi, nel sostenere con forza questo assestamento
di bilancio e il lavoro dell’assessore Mancini – che ringraziamo – dico di
guardare con fiducia al futuro, un futuro che non dipende soltanto da noi e
dalla nostra azione di classe dirigente attenta, intelligente e puntuale ma
anche dalla capacità dell’opposizione di non puntare su argomenti populistici:
“non si pagano le persone…”.
Se non si è d’accordo sulle scelte, bisogna
incalzare la macchina burocratica che deve funzionare di più, si deve puntare
sull’efficienza di una programmazione perché, onorevole Censore, la quota
residua che si dà alla protezione civile per intervenire sul mare non pulito
appartiene più o meno a quel gran numero di sindaci, molti targati Pd, che non
è stato capace, con i 38 milioni di euro messi nella programmazione per
intervenire sul mare, nemmeno di fare un bando; esiste solo un Comune nella
provincia di Cosenza – che io ricordo – quello di Bonifati
che ha attirato queste risorse. Da una parte bisogna spendere bene i fondi Por
e dall’altra chiediamo di intervenire su un problema atavico.
Penso, quindi, che, se noi dovessimo fallire, sia
giusto che la classe dirigente italiana, compresa quella calabrese, ci metta la
faccia ed abbia il coraggio di non ripresentarsi più all’opinione pubblica. Questo
è il tema vero. Noi, mettendoci la faccia, diciamo che due anni difficili sono
passati e la spending review
seria l’abbiamo realizzata.
Guardo con fiducia – e se non dovesse essere così,
vorrà dire che questo centro-destra, il governo Scopelliti avrà fallito e noi
insieme a lui – ed auspico che arrivino tre anni in cui, con il contributo
anche dell’Europa e del nostro stato produttivo,
In Calabria non esiste la dinamica nazionale e
internazionale con una sua fisionomia, non si sa se è regione turistica, non si
sa se è regione ad attività produttive. Questo penso sia il messaggio da
trasmettere: si discute delle cose serie, consapevoli delle problematiche che
rimangono sul campo e certi che si possa trasmettere fiducia ai calabresi, perché
sono programmati gli interventi; è stata già annunciata un’ulteriore manovra
correttiva: siamo solidali con chi soffre, ognuno potrà farlo anche
personalmente nella dinamica che appartiene alla propria vita privata, però
lanciare un messaggio che si discuta delle cose serie.
Riforme ne abbiamo fatte tante. Mi auguro che i
bilanci futuri e tutta la programmazione, soprattutto dei fondi Por, possano
lenire questioni importanti e soprattutto possano caratterizzarci come Regione
normale, cosa che non è stata in 40 anni di regionalismo.
Per l’opposizione ha chiesto di intervenire
l’onorevole Ciconte. Ne ha facoltà.
La manovra finanziaria presentata dalla Giunta regionale, su cui il
Consiglio è chiamato ad esprimersi, è una semplice operazione contabile basata
sul riaccertamento dei residui attivi, passivi ed in
perenzione amministrativa, che tenuto conto della riallocazione obbligatoria di
fondi vincolati, Por, sanità, altri fondi statali, rende disponibili appena
19,3 milioni di euro. Si tratta di una somma modestissima, una semplice goccia
d’acqua nello stagno assolutamente insufficiente a fornire qualsiasi risposta
convincente alle tante ed annose questioni aperte in Calabria: mi riferisco
alle migliaia di precari in attesa di stabilizzazione; alle tante strutture
socio-assistenziali che rischiano la chiusura; al sistema dei trasporti, i cui
tagli non solo incidono sul mantenimento dei posti di lavoro, ma privano
tantissimi cittadini di uno dei servizi essenziali; ai lavoratori
idraulico-forestali, per i quali non esiste la copertura per il regolare
pagamento per l’intero anno dei loro salari; ai circa 400 dipendenti delle
comunità montane, che già da mesi non percepiscono lo stipendio.
Quelli citati sono solo alcuni casi, ma potrei
continuare nell’elenco delle emergenze. La drammaticità della situazione
richiederebbe un maggiore impegno, una maggiore capacità programmatica e
riformatrice, per mettere ordine nel complesso sistema istituzionale calabrese
e soprattutto per semplificare e rendere più produttivi e meno costosi i vari
enti e fondazioni regionali.
Invece, nulla di tutto ciò, assistiamo solo
all’enunciazione di proclami, a dichiarazioni di buona volontà, mentre niente
accade, tutto rimane come prima, caro onorevole Orsomarso, a causa di problemi
esistenti all’interno della maggioranza, che impediscono il varo di qualsiasi
progetto di riforma, cosicché, a distanza di oltre due anni dall’avvio
dell’attuale legislatura, la sanità rimane commissariata, non esiste alcun
progetto di riforma dell’organizzazione sanitaria regionale e non viene
garantita la piena integrazione tra politiche sociali e politiche sanitarie. Non
si discute il Piano regionale dei trasporti, non è stata approvata la riforma
dell’Arssa e dell’Afor, non
è stata presentata alcuna proposta di riorganizzazione e di integrazione del
sistema della formazione professionale con quello scolastico.
Mi limito solo a questi pochi esempi, ma potrei
continuare. Non mancano, però, le iniziative roboanti, i proclami, per ultimo
la parata a Cosenza con il Presidente del Senato, Schifani, sull’Unione dei
Comuni. Solo buoni propositi, ma nulla di concreto, semplici iniziative
propagandistiche volte a condizionare l’opinione pubblica, mentre occorrerebbe
altro. L’attenzione della Giunta regionale nei confronti del sistema calabrese
delle autonomie locali è scarsa o quasi inesistente, prova ne è il fatto che, a
distanza di oltre cinque anni dall’istituzione del Consiglio regionale delle
autonomie locali, legge regionale numero 1 del 5 gennaio 2007, questo
importante organismo costituzionale non si era ancora insediato; inoltre, nel
bilancio della Regione, nessun incentivo è previsto per la costituzione
dell’Unione dei Comuni.
Basta, perciò, con la propaganda, occorre passare
ai fatti. Solo un’incisiva politica riformatrice, fondata sul rigore delle
scelte, sulla semplificazione e riduzione dei vari enti strumentali della
Regione può smuovere le acque, liberare risorse per dare risposte ai bisogni
dei cittadini calabresi.
La manovra che ci è stata presentata non compie
nessuno sforzo in tale direzione, non risolve alcun problema, per cui non può
ottenere il consenso del gruppo Progetto democratico, a nome del quale esprimo
voto contrario.
Ha
chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
E’ stato definito opportunamente, quello che andiamo oggi a votare, un bilancio di serietà. Mi pare che l’affermazione
fosse dell’assessore Mancini al quale come è stato
detto va dato il riconoscimento e il ringraziamento per l’impegno ed il
risultato raggiunto rispetto ad una condizione estremamente difficile e di difficoltà
che viene da lontano e non solo, relativa alla nostra regione.
Mi sembra che ci sia un nodo centrale
sul quale dover discutere, dopo aver ascoltato gli interventi dei colleghi
della opposizione che, obiettivamente, fanno il loro lavoro e mettono in campo
quello che un consigliere di opposizione deve fare.
Credo che onestà intellettuale voglia
ed imponga che una serie di informazioni, che sono state fornite in quest’Aula,
debbano avere delle precisazioni, delle sottolineature perché si rischia di
dare un messaggio sbagliato ai calabresi che devono essere informati nel bene e
nel male su cosa si va oggi ad approvare e quali sono le condizioni nelle quali
questo bilancio di assestamento va ad essere approvato.
E’ stata più volte sottolineata
l’entità della cifra, circa 20 milioni, 19 milioni 300 mila euro, rispetto ai
quali l’assessorato e tutta la maggioranza ha dovuto prendere delle decisioni
di intervento. Ebbene, questi interventi sono stati calibrati in quei settori
che in questo momento rappresentano e determinano una serie di emergenze nella
nostra regione.
Si parlava prima di strutture
socio-assistenziali. Ebbene, chi è che non sa, nei nostri vari territori, quali
difficoltà esistono all’interno di queste strutture? Chi non sa e chi non
condivide il compito sociale che svolgono all’interno dei nostri territori
queste strutture? Chi non sa quanto importante sia dar respiro economico e
finanziario a queste strutture?
Ebbene, una parte di questo
assestamento di bilancio è stato dedicato proprio a questo problema. Sappiamo
bene che non è esaustivo l’intervento. Vi è stata una quantificazione che ha
sostanzialmente identificato, in circa 20 milioni complessivi, la cifra che
servirebbe per pareggiare in questo momento le esigenze di queste strutture.
Capite bene che non è un intervento
che è possibile consumare in un’unica soluzione. Capite bene che esiste quell’aspetto
centrale che forse è stato volutamente messo da parte, caro assessore Mancini,
che è il Patto di stabilità.
Mi sa che diversi interventi,
volutamente o perché conveniva non menzionarlo, hanno dimenticato che, pur
eventualmente in presenza di risorse finanziarie disponibili, c’è questo
benedetto Patto di stabilità che limita fortemente l’intervento
dell’amministrazione regionale.
Ed in base a questo sono sicuro che il
dipartimento ha ragionato e si è rapportato con i problemi. E gli interventi
oltre a quelli socio-assistenziali hanno riguardato i trasporti, il turismo, la
protezione civile e l’ambiente. Interventi che non devono essere confusi - come
ho sentito poc’anzi da parte di un collega di opposizione - con l’esaurimento
dell’intervento in un settore.
Si parlava dell’ambiente e sicuramente
500 mila euro sono pochi, ma non è quello l’intervento relativo
all’assestamento del bilancio, che risolve il problema dell’ambiente.
Diceva bene il collega Orsomarso
quando faceva riferimento ai 38 milioni di euro messi a disposizione dei comuni
di tutta
Per cui l’ordine del giorno presentato
dal capogruppo del mio partito, onorevole Chiappetta,
va proprio in questa direzione. Va nel senso, ovviamente, di sapere e di
conoscere adeguatamente quello che è attualmente il vulnus e le carenze in settori strategici della nostra regione.
L’ordine del giorno serve ad impegnare
Abbiamo raccolto anche quelli che sono
stati gli stimoli che vengono al di fuori della politica. Il Presidente
Scopelliti ha risposto allo stimolo che
Ben vengano
questi stimoli e questi atteggiamenti propositivi perché, evidentemente, è un
impegno che deve essere consumato insieme fra la politica e quello che le gira
intorno, in questo caso
Chiudo con quello che ricordava
poc’anzi l’onorevole Orsomarso perché mi sembra – nel ragionamento politico che
abbiamo oggi affrontato – fondamentale. La spending review questa Regione l’ha avviata da un
po’ di tempo a questa parte. Si attendono, stiamo attendendo, ormai sono
prossimi i risultati di questa revisione ed i risultati, i rendiconti anche di
tipo ragionieristico-finanziario di questo intervento
di revisione porteranno ad aver a disposizione fondi da utilizzare
opportunamente in quei settori che oggi sono stati ampiamente discussi e
dibattuti da quest’Aula. Grazie.
Grazie, onorevole Pacenza.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Il mio sarà un
intervento sintetico per non ripetere quella che è stata una coralità di
giudizi e di analisi che, oggi, ci vedono discutere di un assestamento che
rappresenta il suggello di due anni in cui questa amministrazione ha sancito un
fallimento totale rispetto ai bisogni della Calabria.
La cartina di tornasole di quel che
sto dicendo è il troppo frettoloso voto del rendiconto di gestione. Un
rendiconto di gestione dove i parametri, gli indicatori sono impietosi. Un
aumento dei residui attivi che si sono formati nel 2011 superiore di 56 punti;
7 punti del valore globale rispetto ai residui provenienti dagli esercizi
precedenti. Lo stesso piano dei pagamenti che doveva servire ad inquadrare una
direttrice per rispettare il patto di stabilità.
Se da un lato fa rientrare, nel
rispetto dei parametri di un Patto che è stato definito come un cappio per
questa Regione e per tutti gli enti locali, dall’altro lato sancisce anche qui
una incapacità di rispondere rispetto ai pagamenti in termini di competenza,
quindi una incapacità di affrontare e
di aggredire i veri sprechi, le vere questioni sulle quali questo Governo in
due anni non ha inteso incidere.
Delle
riforme strutturali che potevano servire a liberare risorse copiose per dare
risposte ad una Calabria che sta boccheggiando, sta scivolando.
La
questione degli Lsu e degli Lpu
che è stata ricordata da qualche collega che mi ha preceduto e quella del welfare
che sta diventando esplosiva in questa Regione: a fronte di un fabbisogno
stimato in 35 milioni di euro il bilancio ne aveva individuato la metà.
Noi nel
bilancio avevamo visto giusto e avevamo lanciato un allarme. Ricordo dai banchi
della maggioranza qualche collega capogruppo che oggi è sui banchi della Giunta
che disse: risolveremo il problema in fase di assestamento.
Ebbene
l’assestamento è il secondo momento fondamentale di una politica che non ha
saputo darsi un programma, una strategia per affrontare i veri nodi di questa
Regione.
La
movimentazione di questo fabbisogno è di 19 milioni di euro. Abbiamo voluto
fare degli emendamenti, ma non di spesa, il classico assalto alla diligenza o
il tipico emendamento dal sapore populistico per dire risolviamo noi i problemi
della opposizione della Calabria.
Abbiamo
voluto anche proporre delle operazioni “chirurgiche”, delle scelte politiche
precise che vanno nella direzione di rispondere ai veri problemi di una
Calabria che sta scivolando – ed è dire poco – rispetto a questioni che possono
essere risolte e supportate da altro tipo di intervento.
Gli
emendamenti vanno a ridurre le azioni non strategiche e anche quelle dove ci
sono dei programmi di spesa ai quali si possono agganciare, quali i Pisl. Abbiamo voluto incidere sul sociale, abbiamo voluto
dare una risposta ai gruppi appartamento e alle case famiglia con un
emendamento che è stato giudicato coralmente e positivamente dalla intera
Commissione e che, tra l’altro, abbiamo condiviso con il collega Aiello.
Abbiamo
voluto dare un segnale e l’appello che facciamo è questo: valutare bene le
nostre proposte. Sono proposte possibili che anche con poche risorse riescono a
dare risposte immediate, a risolvere problemi immediati di questa regione. Questo
è l’invito che mi sento di fare alla Giunta e al Governatore che mi sta
ascoltando, all’assessore Stillitani che, tra
l’altro, è la persona più direttamente interessata da queste questioni.
Voglio
ricordare anche un’altra questione che affrontammo più volte nel bilancio e durante
i question time:
quello delle vittime e dei familiari degli incidenti sui luoghi di lavoro. Ricordo
l’appello che l’assessore fece al Consiglio.
Oggi,
assessore, ho proposto degli emendamenti che vanno a recuperare in settori non
strategici dove non produrrebbero nessuno squilibrio né di carattere
finanziario né di carattere di risposta sociale.
Ebbene,
assessore, faccio anche a lei questo appello di valutare bene queste nostre
proposte perché sono risposte che possono risolvere problemi a cui, voi stessi,
vi siete più volte appellati.
Concludo
dando purtroppo un giudizio che non è per partito preso o perché siamo della
opposizione, non avremmo fatto gli emendamenti se non avessimo voluto dare un
taglio anche proposito, di stimolo e collaborativi.
Purtroppo
il giudizio complessivo di questo assestamento ma che poi è la sommatoria, la
risultante di politiche di questi due anni e mezzo, è negativo.
Ci
appelliamo affinché si inizi ad invertire la tendenza, e soprattutto l’appello
lo rinnovo rispetto ad una chiave di lettura che non deve essere un fuoco di
sbarramento alle proposte che abbiamo fatto ma che vengano valutate per
l’effettiva incidenza che queste nostre idee possono fare per risolvere i
problemi della Calabria.
Grazie,
onorevole Giordano. Ha chiesto di parlare il capogruppo del Pdl, onorevole Chiappetta. Ne ha facoltà.
Intervengo perché
non vi sono altri colleghi iscritti a parlare non perché io possa concludere i lavori, perché i lavori li dichiara conclusi il Presidente del Consiglio.
Io e lei, Presidente, che non siamo alla prima nomina, sappiamo bene quali sono
le regole dell’Aula ed i Regolamenti.
Grazie, Presidente, per avermi concesso la parola. Cercherò, nei limiti di quelle che saranno le mie riflessioni e le mie osservazioni, di essere il più sintetico possibile.
Ho ascoltato con grande attenzione gli interventi di tutti i colleghi qui in Aula, sia di maggioranza che di minoranza, e devo dire la verità, dopo aver ascoltato i colleghi Pacenza ed Orsomarso, avrei potuto fare a meno di intervenire.
Tuttavia, caro Presidente, sulla base delle problematiche che oggi ci accingiamo ad esaminare da cui poi discenderà il voto finale, anche sulla base degli interventi che ci sono stati, voglio fare anche io qualche considerazione.
E parto non da lontano altrimenti contraddirei quello che ho detto un attimo fa. Credo che sia opportuno partire da quella che è la criticità che in questo momento sta vivendo il Paese a livello nazionale e le cui ripercussioni negative vi sono naturalmente anche a livello regionale.
Ho ascoltato gli interventi degli ultimi colleghi ed, in particolare, del collega Giordano. Ho segnato quando dice “tentiamo di risolvere noi la situazione calabrese”.
Vede, caro collega Giordano - e lei
lo sa bene perché siamo colleghi, fra l’altro,
non solo in Consiglio ma anche nell’apposita Commissione consiliare che è quella delle attività
sociali - noi stiamo tentando, sia pure nelle ristrettezze del periodo che stiamo
vivendo e delle difficoltà che non sono soltanto di ordine economico, di
tentare di risolvere le criticità, le disfunzioni, le anomalie e la situazione
difficile che il Paese sta vivendo. Naturalmente non abbiamo la presunzione di
ritenere di avere la bacchetta magica.
Ciò che noi stiamo tentando di fare, e
devo dire la verità anche in alcuni frangenti con l’apporto collaborativo,
significativo, rilevante e positivo - così come si verifica spesso per come
lei sa anche in Commissione sanità -, da parte della minoranza alla quale
riconosciamo, come maggioranza, un ruolo importantissimo e fondamentale.
Tuttavia, credo che si debbano
chiamare le cose per nome e per cognome anche per avere la serietà e la
credibilità di soggetti istituzionali così come quella che, sono certo,
ciascuno di noi ha in questo Consiglio regionale.
E se proprio vogliamo parlare di
criticità, di anomalie, di disfunzioni e di cose che non vanno sarebbe anche
facile per noi partire da tutto quello che non è andato soprattutto negli
ultimi anni per poter dire “noi stiamo tentando di aggiustare quello che con
grande semplicità non si era tentato di fare in passato”.
Mi dispiace che non sia in Aula il
collega De Gaetano perché quando evidenzia una serie di criticità che, a suo
parere, si sarebbero create in questi due anni, la domanda che gli si potrebbe
rivolgere è “perché queste cose non sono state fatte nei 5 anni in cui ha governato
il centro-sinistra?”.
Ma nello spirito collaborativo e
costruttivo che credo debbano avere tutte le forze politiche presenti in Consiglio
regionale, atteso anche il momento particolare, non voglio assolutamente
scendere in polemica perché, altrimenti, tradirei quello che ho detto in
premessa. Tuttavia, caro Presidente e cari colleghi, qualcosa bisogna pur dirla.
In questo quadro complessivo che è
stato sapientemente ed anche esaustivamente illustrato dai relatori di maggioranza
- e mi riferisco sia al Presidente della Commissione bilancio, Imbalzano, che all’assessore al ramo, Giacomo Mancini -,
sono
convinto che non si possa non partire dal fatto ed evidenziare che questo
quadro complessivo, nazionale e quindi anche generale, sia aggravato
almeno da tre fattori che nell’ordine sono: la riduzione dei trasferimenti
dello Stato centrale, i debiti pregressi della sanità e - vedete, cari colleghi
- un particolare non trascurabile è il terzo aspetto che l’assessore Mancini ha
fatto bene ad evidenziare in Aula ossia il rispetto del patto di stabilità
rispetto al quale non si può derogare né in relazione a quelle che sono le
risorse che devono essere mobilitate né, tanto meno, soprattutto in
considerazione della responsabilità che appartiene a chi si propone come classe
dirigente di questa nostra Regione.
Presidente, relativamente al primo
punto cercherò di essere il più sintetico possibile: vorrei richiamare
l’attenzione da parte di tutte le forze politiche presenti in questo Consiglio
regionale ed, anzi, aggiungo da parte di tutte le forze politiche responsabili
presenti in questo Consiglio regionale, sulla riduzione dei trasferimenti da
parte dello Stato centrale; infatti, solo nel recente passato, nel 2011, sono
stati tagliati trasferimenti verso
Sul punto vi è da dire - vedete non lo
dico per vincolo e adesione alla maggioranza - che
Il secondo punto che ho richiamato in
premessa riguarda i debiti pregressi della sanità.
Tralascio per amor di patria quel che
si è verificato nell’ultimo quinquennio e lo faccio ancora una volta non per
spirito polemico ma solo per evidenziare la storicità di alcuni dati che non
possono non essere considerati riferimenti dai quali partire. Tralascio tutto
quello che è stato, ma dico che sicuramente anche i debiti pregressi della sanità
ed in particolare i 400 milioni del prestito statale destinato alla copertura
del disavanzo e anche l’enorme mole di pignoramenti subita sia nel 2011 che nel
2012, non potevano non appesantire quella che è anche, poi, la problematica
delle risorse da indicare nel bilancio.
Infine, il rispetto del patto di
stabilità, e qui, assessore Mancini, credo che sia opportuno rimarcare qualche
aspetto in più. Nel 2010, malgrado un obiettivo programmatico di spesa abbastanza
penalizzante, 1.420 milioni, il patto di stabilità è stato rispettato, cosa che
è passata sotto silenzio. Così come è passato sotto silenzio – e lo voglio
evidenziare – che in questi due anni di consiliatura
del Presidente Scopelliti, le due manovre di bilancio, le cosiddette leggi
finanziarie, a differenza di quello che è accaduto in 40 anni di regionalismo,
sono state approvate nelle scadenze previste ed anche l’assestamento di bilancio
viene ad essere approvato – oggi è il 26 giugno – entro la data del 30 giugno
prevista dalle norme regolamentari.
Credo che questo – il mantenimento del
rispetto del patto di stabilità – sia costato uno sforzo organizzativo notevole
che ha evitato, di fatto, il dissesto finanziario dell’Ente poiché, come
sappiamo tutti anche chi non si intende di bilancio, se non si fosse rispettato
il patto di stabilità, si sarebbe dovuto versare all’entrata del bilancio
statale, entro 60 giorni, l’importo corrispondente alla differenza tra il
risultato registrato e l’obiettivo programmatico pre-determinato.
Tralascio, naturalmente, di parlare
della manovra nel dettaglio perché sia il Presidente della Commissione bilancio
che l’assessore al ramo hanno avuto la possibilità di poterla illustrare esaustivamente
e sinteticamente nel dettaglio.
A me interessa, poi, evidenziare –
giusto perché qualcuno lo ha ripreso nelle sue osservazioni e lo ha fatto il
collega De Gaetano, lo ha fatto il collega Censore, lo ha fatto anche il
collega Giordano – la necessità – e mi avvio alla conclusione, Presidente – di
questo ordine del giorno che è stato approntato dalla maggioranza e che qualcuno
ha definito un ordine del giorno per risolvere i problemi dei quali in 40 anni
di regionalismo non c’era mai stata traccia.
Avevo chiesto al Presidente Talarico
ad inizio dei lavori di questa seduta consiliare che si potesse discutere,
rappresentare e si potesse – speravo – approvare questo ordine del giorno prima
ancora dell’inizio della discussione sull’assestamento di bilancio. Perché,
vedete, questo ordine del giorno, che come maggioranza abbiamo presentato
all’attenzione e all’esame di tutte le forze politiche presenti in Consiglio
regionale, non è un manifesto politico, non sono dichiarazioni di intento ma
sono considerazioni esplicitate attraverso tre fra le diverse problematiche che
affliggono
Vedete, se questo assestamento di bilancio
sarà possibile, lo sarà anche e soprattutto per una rigorosa azione di
risanamento dei conti della sanità che potrebbe mobilitare delle risorse
finalizzandole a quelle che, a nostro parere, sono considerate le emergenze fra
le emergenze calabresi.
Non c’è da meravigliarsi se prima
ancora della presentazione all’Aula di questo ordine del giorno il
sottoscritto, nella sua qualità di capogruppo del Popolo della libertà, ha
chiesto anche alle forze politiche responsabili presenti in questo Consiglio
regionale di non far mancare il sostegno a questo documento che, ripeto, non è
un documento politico e non è una dichiarazione di intenti ma è un cronoprogramma rispetto a quelle che sono le criticità tra
le emergenze calabresi da sottoporre come Consiglio regionale. L’invito lo
rivolgo ancora di più alle forze presenti in Consiglio regionale ed è
indirizzato al suo Presidente, al Presidente Scopelliti e alla Giunta affinché
si tenga conto, in sede di questo ulteriore assestamento di bilancio, di dare
priorità a queste fra le priorità e le emergenze calabresi.
Quali sono queste emergenze fra le
emergenze calabresi? Noi ne abbiamo indicate tre fra le tante.
La prima. Di recente abbiamo adottato
un provvedimento legislativo, ad onor del vero votato anche dalle forze di
maggioranza, che, attraverso una interpretazione aderente a quella che è la
realtà legislativa, ha favorito in passato il personale del Consiglio
regionale, il personale della Giunta e della Regione Calabria rispetto alla
politica degli esodi incentivanti.
Allora, qual è la prima priorità che
abbiamo inserito in questo ordine del giorno? Quello di verificare e di far
verificare alla Giunta regionale la possibilità che questo esodo incentivante
possa essere assunto anche nei confronti di quelle categorie che, a causa del
piano di rientro, in precedenza non ne hanno potuto beneficiare, vale a dire il
personale sanitario e parasanitario in forza presso le aziende sanitarie
provinciali e le aziende ospedaliere della Calabria sì da poter creare
condizioni di parità di trattamento e di equità rispetto a coloro che ne hanno
beneficiato in passato.
La seconda: l’incremento delle risorse
per finanziare i servizi socio-sanitari e in particolare gli interventi a
favore delle famiglie bisognose e dei minori sottoposti a provvedimento
dell’autorità giudiziaria. Vorrei ricordare che anche in sede di apposita Commissione
consiliare si è registrata l’unanimità di consensi rispetto a questa decisione
importante e che vedete, non c’è dubbio che si debba, poi, scontrare con la
carenza di liquidità e con quelle che sono le criticità anche di ordine
economico-finanziario.
Il terzo elemento che è stato inserito
è quello che molto sinteticamente abbiamo definito programma stage vale a dire la possibilità di
creare le condizioni affinché
Questo e non altro è il senso dell’ordine
del giorno rispetto al quale continuo a ritenere che sarà possibile – almeno me
lo auguro – un provvedimento di condivisione da parte dell’intero Consiglio
regionale. Ecco perché, Presidente, naturalmente il voto favorevole del Popolo
della libertà è assolutamente in linea con le cose che ci siamo detti.
Dico un’ultima cosa – senza alcun
intento polemico – a proposito anche del fatto che, come maggioranza abbiamo
chiesto l’inserimento all’ordine del giorno di un apposito provvedimento
legislativo per poter prorogare il riferimento temporale della scadenza degli
organi commissariali dell’Arssa e dell’Afor.
E a chi dai banchi della minoranza ha
addebitato a questa maggioranza il fatto che ancora si è costretti a fare le
prove, vorrei ricordare che, per espressa volontà del Presidente Scopelliti già
concretizzatesi in una apposita seduta del Consiglio regionale già prevista per
il prossimo 3 agosto, questa maggioranza ha il coraggio e l’ardire di voler
procedere alle riforme. Vorrei ricordare - e anche questo lo dico senza spirito
polemico – che in una notte del
Siamo ancora qui ed ancora il problema
esiste. Grazie.
Grazie all’onorevole Chiappetta che ha svolto l’ultimo intervento programmato in
elenco.
La parola al Governatore per le conclusioni.
(Interruzione)
Implicitamente
si voleva significare che si trattava dell’ultimo intervento previsto per i consiglieri
regionali, non conclusivo del dibattito perché il dibattito lo conclude il
Governatore.
Lei era qui
e poteva chiedere la parola ed io l’avrei iscritta a parlare, ma poiché è
consuetudine “giocare in Aula, questo non è permesso.
Comunque,
le do la parola.
Presidente, intanto la inviterei ad usare una terminologia adeguata all’altezza di quest’Aula. Per quanto mi riguarda ho sempre preso sul serio gli impegni istituzionali. Forse altri sono abituati ai giochi di cui lei parla e, quindi, nel momento in cui si vive, in un contesto in cui avvengono queste cose, si ha l’impressione che anche altri facciano lo stesso.
Chiedo scusa se non ho sentito l’avviso ma in un’Assemblea di queste caratteristiche ritengo che su un documento di questa importanza non si possano sollevare problemi formali.
La nostra
opinione è stata già magistralmente assunta dai colleghi che mi hanno preceduto
e, quindi, ho bisogno di poco tempo per inquadrare la posizione del gruppo del Partito democratico. Evito di scendere in polemiche un
tantino velenose perché ci sono colleghi che si presentano con un tratto di
disponibilità, ma poi infilano sempre nel dibattito qualche stilettata, a mio
avviso, fuori luogo, perché se ancora a metà della legislatura andiamo a fare
puntualmente i conti con il passato recente o più lontano soprattutto in
materia di sanità, vuol dire che non abbiamo capito il momento che
attraversiamo.
Noi
votiamo contro perché riteniamo l’assestamento non solo assolutamente
inadeguato – e posso anche convenire con l’assessore Mancini
che i numeri sono quelli e quindi quando si parla di numeri l’adeguatezza o
meno è derivata dalla costanza dei numeri – ma noi
mettiamo in discussione un problema di metodologia.
L’inadeguatezza è assoluta considerate le problematiche che affliggono la regione
in modo pressante, dal trasporto pubblico locale al problema della forestazione
e su questo ci ritorno per un attimo, ancora, la stabilizzazione degli Lsu e degli Lpu, il comparto
sociale che langue.
Tutti siamo d’accordo con i vescovi, anche se facciamo parte di un partito in cui è fortemente presente la
componente cattolica ma anche quella laica, plaudiamo all’appello dei Vescovi, prendiamo
atto che il sostegno alle famiglie, al disagio sociale, alla disabilità e ai
disoccupati dovrebbe essere prioritario; non comprendiamo perché non si metta
in piedi uno studio con i fondi Fse per l’assegno
minimo garantito. Anche di queste cose si parla, per non aggiungere la
questione degli stagisti.
In questo momento a fronte di tutte queste questioni ed in un quadro
generale di finanza locale che vede la fine della finanza derivata, noi non
possiamo più discutere di finanza derivata perché, partendo dalle Regioni per
arrivare all’ultimo dei comuni, tutti i governi ed in particolare l’ultimo
provvedono a fare dei tagli terribili che rischiano di mettere a tacere le
istanze sociali più profonde e più avvertite.
Se questo è, l’assestamento di bilancio era l’occasione, a metà della legislatura,
per partire con un nuovo ragionamento prendendo atto che la finanza derivata è
finita e per verificare cosa
Perché se è vero che il bilancio regionale è ingessato, è altrettanto
vero che si possano liberare risorse da capitoli che noi riteniamo meno urgenti
e concentrare queste risorse sulle scelte che abbiamo fatto. Noi non voteremo l’ordine
del giorno dei capigruppo della maggioranza perché, vedete, in quell’ordine del
giorno ci sono già delle scelte come impegno per il Governatore e per
Cioè, se noi non rivediamo la struttura del bilancio e non rimoduliamo
seriamente il Programma operativo regionale, non avremo mai una capacità di
fare programmazione e di scegliere gli obiettivi.
Assessore Mancini, noi abbiamo presentato un ordine del giorno che mira
a questo risultato, cioè noi chiederemo una seduta ad hoc del Consiglio
regionale, in autunno, preceduta da un lavoro serio della Commissione
competente, e lì misureremo gli obiettivi e gli indirizzi, i risultati che
vogliamo raggiungere e le priorità.
Quando la coperta è stretta e si tira escono fuori i piedi, si coprono
i piedi ed esce fuori mezzo busto. Allora, in quel momento subentra la politica.
Se queste sono le disponibilità da un lato si tenta di aumentare le entrate. Io
non voglio far il tecnico perché non lo sono né sono in grado di dire se le
entrate possono essere aumentate, ma, certamente, poiché è evidente che la
finanza derivata è finita, dobbiamo fare un ragionamento serio sulle entrate
ed, insieme a questo, vedere di fare delle scelte.
Riteniamo, per esempio, che l’impegno per il sociale debba essere
prioritario. Chiedo scusa, crediamo che i problemi della famiglia, del disagio,
della disoccupazione siano centrali? Allora le risorse che vengono liberate da
capitoli che noi non riteniamo prioritari si concentrano sui capitoli che noi
riteniamo prioritari e in questo caso anche questo bilancio con fondi regionali
che sono insufficienti può dare delle risposte alle istanze dei cittadini.
La stessa cosa deve avvenire per quanto riguarda il Programma operativo
regionale.
Assessore
Mancini, la stimo e poiché credo nella gioventù, noi che abbiamo un percorso
lungo alle spalle dobbiamo augurarci che nei prossimi lustri ci siano giovani
che prendano questo testimone e che galoppino per dare una speranza alla
Calabria dal Mezzogiorno.
Ma i
comunicati sui successi con i tavoli europei servono a poco se poi non hanno un
seguito concreto nelle questioni. Penso che anche il Por vada rimodulato e
questo è il ragionamento serio che noi facciamo di opposizione rigorosa a
questo provvedimento, ma, allo stesso tempo, come partito e gruppo che avendo
una cultura di governo suggerisce anche un percorso sul quale siamo pronti a
confrontarci, un percorso che vede la riforma strutturale del bilancio sulla
base degli obiettivi che vogliamo raggiungere.
Dobbiamo
fare una discussione per stabilire dove vogliamo arrivare e stabilito dove
vogliamo arrivare in due-tre-quattro settori, su
questo concentriamo le risorse straordinarie e vediamo come sostenere le
risorse ordinarie anche con il Por.
Guardate,
quando si parla di disagio, di famiglie, di disabilità e di disoccupazione … io
non so come utilizzate il Fondo sociale europeo. Noi che abbiamo scritto il Por
e voi che, fino ad oggi, non lo avete mai sostanzialmente contestato, sappiamo
che ci sono una serie di filiere che possono sostenere questi progetti.
Il nostro voto
contrario viene accompagnato dalla presentazione di questo ordine del giorno
che, al contrario di quello presentato dal consigliere Chiappetta,
non indica già gli obiettivi perché, dal nostro punto di vista, può sembrare
presuntuoso indicare degli obiettivi fin quando non si fa quel riesame di
natura tecnica per verificare le disponibilità concrete che ci sono.
Noi
chiediamo alla Giunta regionale di avviare una riforma strutturale del bilancio
e di dirci la sua opinione sulla rimodulazione del Por e soprattutto del Fse per quanto riguarda il sostegno al sociale, di fare una
sessione abbastanza approfondita nella Commissione competente in cui ci sarà il
confronto istruttorio fra le parti politiche e, poi, arrivare in Consiglio
regionale.
Del resto ci
avete annunciato che a settembre ci sarà un altro assestamento. Che tipo di assestamento
vogliamo fare? Un altro assestamento similare a questo e forse con qualche
risorsa in più magari indirizzata a nostre fantasie oppure approfittiamo
dell’occasione per una riforma seria del settore finanziario?
Ho
concluso, ma voglio aggiungere due questioni. Una che riguarda una norma
operativa dell’articolato e che riguarda il quarto centenario della nascita di
Mattia Preti.
Cari amici
del governo, non discuto il merito perché mi sono interessato di cultura e
capisco che le grandi mostre hanno una pregnanza, anche se su Mattia Preti
avrei fatto un altro discorso. Avrei portato una mostra di Mattia Preti a Roma perché
in Calabria chi ha pensato a questo dovrebbe sapere che ci sono almeno 30-40
dipinti di Mattia Preti.
Noi
abbiamo, viceversa, l’esigenza di valorizzare la nostra cultura a livello
internazionale con una mostra di valorizzazione romana, con un itinerario calabrese
che poteva dare anche un riscontro in termini turistici.
Ma non
voglio parlare nel merito, voglio parlare delle finanze. E a proposito delle
finanze non entro nel quantum perché so
che le grandi mostre costano. Però, Santa Madonna, mi volete spiegare perché questa
mostra si deve fare con fondi ordinari? Cioè, noi appostiamo, mi pare, 25 mila
euro sull’esercizio attuale e sull’esercizio 2013 andiamo ad utilizzare fondi rinvenienti da decreti non eseguiti e che riguardano quasi
tutte spese ordinarie; se sbaglio vorrei essere corretto.
Allora, perché,
assessore Mancini, non liberare questi 775 mila euro dando un segnale alla
spesa sociale che è molto attesa e per quanto riguarda Mattia Preti fare la
mostra con i fondi europei?
Guardate,
che i fondi europei consentono di fare le mostre e, peraltro, nel Programma
operativo regionale su questo punto abbiamo inserito delle filiere ad hoc.
Ho
concluso e finendo faccio soltanto una raccomandazione per un confronto più
attivo con il Governo centrale. A Roma
c’è questa strana maggioranza, ma di questa strana maggioranza, finché dura,
vogliamo tentare quanto meno di approfittarne?
Seguivo l’altro giorno un dibattito televisivo e c’era
quell’amministratore spagnolo, il quale diceva “soprattutto il Mezzogiorno ha
bisogno di sburocratizzare come tutta l’Italia, ha bisogno di infrastrutture e
di sicurezza ed ha bisogno di sgravi” e questo è un vecchio pallino di chi
parla.
Allora, il Governatore Scopelliti e per quanto ci riguarda come Partito
democratico siamo pronti a sostenere queste filiere anche perché sulla Calabria
presenteremo una mozione con primo firmatario l’onorevole Bersani.
Ma vogliamo discutere con il ministro Passera, che è ministro alle infrastrutture
e sviluppo, di Autostrada del Sole o costringeremo il mio collega Guccione ad
una estenuante cura dimagrante nell’accompagnare i giornalisti per far vedere i
disagi che i calabresi soffrono per l’autostrada Salerno-Reggio
Calabria?
E’ possibile che abbiamo approvato alla unanimità un ordine del giorno
sulla strada statale 106 e sono arrivati miseri 33 milioni? Gioia Tauro langue, il Presidente Monti ha un grande prestigio in
Europa e noi non riusciamo ad ottenere nulla in materia di sgravi fiscali e
contributivi?
Sotto questo profilo, come Partito democratico calabrese presente in
questo Consiglio regionale e Partito democratico presente in Parlamento,
abbiamo già attivato i nostri leader e siamo pronti a fare questa
battaglia perché l’Europa riprenderà se riprendono i Paesi periferici. E noi,
purtroppo, pare che siamo anche diventati Paese periferico. Ma questo Paese
periferico rinasce se si fanno politiche serie meridionaliste e, nell’ambito
del Mezzogiorno, per la Calabria.
Non ci
sono altre richieste di intervento. La parola al Presidente Scopelliti per la
conclusione del dibattito sull’assestamento per poi proseguire con l’articolato
e gli emendamenti.
Prego, Presidente
Scopelliti.
Grazie, Presidente.
Pochi minuti, poi dovrò lasciare l’Aula perché – come già annunciato – è
prevista una riunione su temi importanti che vanno dalla sanità al trasporto
pubblico locale col Presidente Monti e quindi dovrò partire.
Dagli
interventi e dagli spunti che sono stati posti dai colleghi consiglieri, con
maggiore determinazione da parte dei colleghi della minoranza, ovviamente,
emergono una serie di criticità che sono quelle che abbiamo più volte
evidenziato.
Purtroppo,
questa situazione ce la siamo presa in carico e dobbiamo riuscire a dare una
risposta ad un bisogno grande della comunità calabrese.
Abbiamo a
disposizione 19 milioni di euro. Se
Si
potrebbe dire: “Ma qui avete utilizzato risorse che forse era meglio destinare
ad altri comparti”. Per garantire che cosa? Per garantire quello che abbiamo
voluto e fortemente ricercato, cioè la possibilità di dare uno stipendio a fine
mese ai lavoratori. Allora una parte di queste risorse sono state destinate per
i servizi sociali, socio-sanitari e socio assistenziali e tutta una serie di
precari, quindi a garantire la continuità ed assicurare una risposta.
Abbiamo
messo i soldi per i trasporti anche perché, altrimenti, anche lì si inceppa un
meccanismo positivo che è quello della occupazione.
Quindi
abbiamo fatto uno sforzo giusto che, ovviamente, non vuole il plauso dell’Aula
e la condivisione totale ma vuol dare, quanto meno, l’idea di capire, di
comprendere e di accettare che questa è una scelta che abbiamo fatto e che
forse è la più corretta.
Fermo
restando che abbiamo anche accolto il messaggio della Conferenza episcopale, giusto, riguardo le politiche sociali, ma c’è un
problema, qui stiamo dicendo che non ci sono i soldi. Cioè, qui parliamo di una
cosa molto seria: non ci sono soldi, che è una cosa diversa dall’avere le
risorse finanziarie e investirle male.
C’ è chi non fa politica,ma a volte neanche un consigliere regionale
riesce a capire cosa diciamo sul tema specifico, ma non è una offesa, c’è una
distrazione, forse non tutti fanno vita attiva all’interno dei civici consessi.
Un consigliere provinciale o comunale non è che per forza debba avere certezza
e competenza su tutto. Ma dico: capisco chi ci vede dall’esterno e dice “però,
bisognerebbe far di più per le politiche sociali”.
Saremmo i primi a poter e voler fare queste cose perché quanto meno
avremmo anche un riscontro, che non è quello elettorale ma è quello di dare
serenità alle famiglie. Siccome teniamo alla famiglia che per quanto ci
riguarda è un grande riferimento sul territorio, daremo risposta alla famiglia.
Quindi dentro la famiglia alle persone e quindi daremo, comunque, alla
collettività un segno di buona amministrazione.
Così non è, purtroppo, perché non ci sono le risorse. Il presupposto su
cui dobbiamo, tutti, fondare il nostro impegno è il fatto che non ci sono
risorse da poter impegnare.
L’assestamento di 19 milioni di euro va in questa direzione proprio perché
sono 19 milioni di euro le risorse disponibili da poter investire. Altra cosa è
prender atto e gli assessori lo sanno perché è stato chiesto al Presidente
“Guardate, non ci sono soldi per gli assessorati perché tutto ciò che stiamo
garantendo è pagare gli stipendi dei dipendenti per i prossimi mesi, o per i
precari o per i lavoratori che a vario titolo e varia forma hanno competenze e
dipendenze dirette o indirette dalla Regione”.
Questo è stato fatto. Altra cosa è dire che grazie all’azione giusta o
non giusta, accettata o non condivisa, per carità, che stiamo mettendo in campo
dei soldi che sono il risultato di tasse aggiuntive che noi calabresi paghiamo
per colmare il buco della sanità del passato e questo per precisarlo perché a
volte alcuni colleghi ci hanno tacciato di pessima amministrazione dicendo che
facciamo pagare la super tassa ai cittadini calabresi. La super tassa l’abbiamo
fatta pagare, purtroppo, perché nel 2009 nell’ultimo bilancio di riferimento ci
siamo trovati un disavanzo della sanità di 259 milioni di euro, perché anche a
guardare le cronache di queste settimane e di questi giorni, non entriamo nel
merito –non entro nel merito - perché questo era il modello ed il modo in cui
si amministrava, sicuramente, la sanità.
259 milioni di euro. Se nei prossimi giorni ufficializzeremo che da 259
milioni di euro il disavanzo nella sanità scende sicuramente sotto i 130 milioni
di euro, dopo i consuntivi, vuol dire che abbiamo risparmiato la metà. Almeno
il 50 per cento e dico che arriveremo a risparmiare quasi il 60 per cento del
disavanzo in un anno e mezzo, dal 31 dicembre 2011.
Questo cosa significa? Che se il Tavolo Massicci, che si terrà a fine
mese di luglio, ci autorizzerà, quella quota parte che i cittadini calabresi
hanno messo in campo di somme aggiuntive per il disavanzo della sanità, quella
che non ci servirà, se ci darà l’autorizzazione, significa che potremo avere a
disposizione 25-30 milioni di euro che ci daranno la possibilità di pagare i
restanti 10 milioni di euro nei trasporti, i 10 milioni di euro che possono
servire all’agricoltura per Arcea e quindi stipendi e
così via. Ancora la possibilità di pagare gli Lsu e
gli Lpu, i precari in genere, i Why
Not fino al 31 dicembre; la possibilità di pagare i
servizi socio-sanitari e socio-assistenziali forse per la prima volta nella
storia interamente tutti nell’annualità 2012, questa è la nostra aspirazione.
Non dico che noi riusciremo a far questo. Ma questa amministrazione,
oggi, nel momento in cui i servizi socio-sanitari o i socio-assistenziali non
percepivano i soldi quando i soldi c’erano; nel momento in cui gli Lsu e gli Lpu non venivano pagati
e venivano pagati fino ad ottobre perché i soldi venivano mandati nell’annualità
successiva, nel momento in cui i forestali vengono pagati fino ad ottobre, come
abbiamo fatto, nell’ultima annualità, perché non avevamo i soldi per pagarli se
non attraverso una serie di iniziative della anticipazione del bilancio
sull’annualità successiva, tutto questo ha portato
Se non riusciremo a rispettare il parametro del patto di stabilità e
quindi il tetto di spesa, potremmo fare una cosa eccezionale, cioè dare la
garanzia e la certezza che a fine mese, al 31 dicembre 2012 tutti coloro che hanno
a che fare direttamente o indirettamente con
Questa è la differenza e quindi speriamo che i 25-30 milioni di euro
che potremo recuperare dall’impegno del Tavolo Massicci, con una variazione di bilancio,
si potranno poi devolvere all’interno dei vari settori per assolvere questo
tipo di impegno nei confronti delle comunità.
Penso che se riusciremo a far questo avremo fatto un’opera straordinaria.
Cioè, oggi ci stiamo veramente preoccupando del disagio sociale perché, poi, al
di là di tutto quello che si può fare in più, sicuramente, oggi ci stiamo
preoccupando di quello che potrebbe essere il disagio sociale aggiuntivo.
Cioè, quando una famiglia non arriva a fine mese e non ha la certezza
di due mensilità di stipendio, che sono novembre e dicembre, si aggiunge il
disagio. Se, invece, noi riusciamo a darle la serenità ed uno stipendio avremo
fatto una grande cosa.
Questo è quello che cercheremo di fare, non che faremo e lo dico per
chi ci ascolta perché non ne abbiamo la certezza. Però recuperare questi soldi
– speriamo di poterlo fare – significa alimentare il territorio attraverso
questo tipo di impegno.
In questo si riassume la nostra scelta e la nostra volontà, cioè
riuscire a recuperare risorse che, speriamo, ci vengano autorizzate dal
prossimo Tavolo Massicci in modo da avere una possibilità in più da metter in
campo.
Ovviamente, poi, insieme a questo credo che tutti – e poi lo faremo
ormai da qui a settembre – c’è la stagione delle riforme dove contiamo con uno
sforzo collettivo e corale di poter individuare la possibilità di ulteriori
tagli nelle società partecipate a vario titolo, le società enti sub-regionali e
così via, in modo da procedere anche lì ad un taglio delle spese, ma
soprattutto a rendere queste società più dinamiche e più produttive per il
sistema Calabria. E quello che vogliamo cercare di ottenere come obiettivo e
come risultato di buona amministrazione e quindi per dare un segno positivo.
Quindi questa è la linea, la condotta che cercheremo di portare avanti
consapevoli di un fatto: oggi, con questo assestamento diamo risorse alle
famiglie, garantiamo gli stipendi, e col futuro intervento ci occuperemo del
disagio sociale, delle politiche sociali e di quello che effettivamente era un
po’ il richiamo della Conferenza episcopale, che non era solo la preoccupazione
della Conferenza episcopale, ma anche la nostra perché abbiamo il compito di governare
e quindi di ricercare gli strumenti coadiuvati; stimolo questo tipo di
interventi, ci muoveremo in questa direzione e cercheremo di intervenire in
maniera forte ed incisiva proprio per risolvere i problemi che, oggi, vengono
vissuti dalle famiglie e dai lavoratori.
Questa è la nostra idea. Poi questo non significa - ed ho chiuso – non
parlare di pianificazione e di futuro, non parlare di prospettiva e di capacità
di investimento perché qualcuno potrebbe dire “Scopelliti sta facendo un
discorso da qui al 31 dicembre”.
Noi stiamo facendo un discorso da qui al 31 dicembre per governare le
situazioni di difficoltà perché abbiamo un vantaggio rispetto alle altre Regioni,
guardate, e lo dico perché secondo me è molto importante e lo abbiamo visto nei
trasporti e continueremo a vederlo nei trasporti nel lavoro fatto prima dal
collega Orsomarso e oggi dal collega Fedele.
Altre Regioni che sono virtuose sono costrette a tagliare i servizi, un
vantaggio lo abbiamo e ce lo dobbiamo giocare fino in fondo ed è qui la
capacità di tutti di convergere.
Abbiamo dimostrato sulla sanità e sui trasporti, lo dimostreremo su
mille altri fronti laddove effettivamente riconosceremo che, ed andremo a
capire, c’è un dispendio di risorse inutili. Se noi tagliamo gli sperperi,
possiamo garantire i servizi a differenza di altre Regioni.
Bisognerà mettere in campo una azione di concertazione e di condivisione
perché è chiaro che a qualcuno farà male l’azione che metteremo in campo e
basta guardare quel che accade sulla sanità. Quando tagli in un anno e mezzo
130 milioni di euro e anche più, forse a qualcuno avrai sottratto e quindi si
scatena quello che viviamo in Calabria, quello che in prima persona e con altri
colleghi viviamo, una aggressione feroce da parte di alcune componenti, di
alcune frange, di alcuni settori.
Rimettiamo al centro l’impegno vero e reale della politica che è quello
rivolto al cittadino, alla collettività, che è quello rivolto a 2 milioni e 50
mila abitanti che sono i cittadini di questa grande regione. Questa è la
differenza rispetto a quelli che si preoccupavano, invece, dei 5-10 mila che
potevano avere i privilegi. E’ una visione diversa della politica.
Tendiamo ad andare incontro ai bisogni della collettività calabrese, ci
riusciremo? Non ci riusciremo? Faremo demagogia o no? Questo lo dirà il tempo
ma sicuramente il nostro intento, il nostro obiettivo, e questo assestamento ne
è la riprova grazie all’apporto e all’impegno di tutti gli assessori, con in
testa l’assessore Mancini, che hanno lavorato alacremente per la stesura di
questo documento finanziario. Questo è il nostro obiettivo e speriamo che
questa sia anche la vostra chiave di lettura perché riteniamo che questo sia
oggi l’obiettivo più importante da perseguire in Calabria.
Poi dicevo c’è il Piano per il sud. Ribadisco che questi sono fondi Fas non sono fondi extra, ogni tanto leggiamo che qualche
collega dice alla stampa: i fondi Fas non ci sono e
No, i fondi Fas sono i Fondi per il sud. Quindi,
dovremmo fare i titoli con le scritte: “Fondi per il sud - Fondi Fas” così qualcuno si sintonizza sulla diversità dell’approccio
e della visione delle risorse.
I fondi Fas sono quelli dell’Università, sono
quelli destinati al Piano per il sud, sono quelli destinati all’ambiente e
quindi alla mitigazione del rischio, agli interventi sulla depurazione, alla
salvaguardia delle coste e così via. Questi sono tutti fondi Fas e saranno tutti quelli che arriveranno visto che c’è,
comunque in itinere, anche qualcosa di ulteriormente importante ed
interessante.
Da una parte c’è l’impegno a garantire, diciamo così, l’opportunità ai
cittadini di avere una risposta rispetto ai problemi quotidiani e dall’altra la
pianificazione della programmazione che non abbiamo abbandonato, perché a
questi grandi interventi si vuol legare la nostra azione che guarda ad un
elemento di qualità per meglio affrontare il futuro e per costruire, ovviamente,
una opportunità seria ed importante per il domani di tutta la Calabria.
Grazie al Presidente Scopelliti per la conclusione del dibattito
sull’assestamento. Possiamo passare rapidamente agli emendamenti.
Chiedo ai colleghi di prendere il blocco degli emendamenti, così
procediamo rapidamente alla illustrazione e poi ai pareri della Giunta e del
relatore.
Il primo emendamento protocollo 29111 è a firma dell’onorevole Guccione e così recita: “Al fine di consentire continuità di funzionamento e di gestione alla Casa di Riposo ex Onpi, oggi Casa Serena, nel comune di San Lucido e garantire gli stipendi dei 28 lavoratori che da marzo non percepiscono lo stipendio <Viene trasferita la somma di euro 700.000,00 al Comune di San Lucido per le finalità sopra enunciate a valere sul capitolo 62010213 Upb 6. 2. 01. 06>”.
Prego, onorevole Guccione.
Questo emendamento è frutto di un
ordine del giorno che è stato presentato in Consiglio
regionale il 24 maggio ed è stato approvato alla unanimità, in quanto prevede il trasferimento
delle risorse destinate alla gestione dell’ex Onpi,
risorse nazionali, che erano state precedentemente abrogate con un
provvedimento del Consiglio regionale che ha teso a sfoltire le leggi regionali
e c’era stato un errore. Questo permette la gestione della Casa di riposo ex Onpi, oggi Casa Serena, di San Lucido che è gestita dal
Comune con personale che proviene dall’ex Onpi e
dalla Regione.
L’ordine
del giorno era presentato dai colleghi Chiappetta,
Scalzo, Censore, Domenico Talarico, Serra, Gallo, Guccione e tanti altri ed è
stato approvato alla unanimità.
Se oggi non
approviamo questo emendamento, il rischio è che il 2 luglio il Comune di San
Lucido non potrà approvare il bilancio d’esercizio. C’è stato un escamotage
nella riunione della Commissione, perché il Presidente del Collegio dei
revisori dei conti si è preso la responsabilità sub giudice di dare parere
favorevole per l’approvazione del bilancio, aspettando la decisione del Consiglio regionale per quanto riguarda questo emendamento e questo
impegno preso solennemente dall’Aula del Consiglio regionale.
Questo è un
provvedimento una tantum, che deve permettere al Comune di San Lucido la
possibilità di approvare il bilancio, perché è in itinere un accordo
stipulato il 2 novembre 2011, un tavolo tra la Regione Calabria, il Comune di
San Lucido e la casa di riposo ex Onpi, un protocollo
d’intesa che è già in fase molto avanzata, che prevede di fatto la non partecipazione
più della Regione di somme destinate alla gestione di questa casa di cura.
Da questo
punto di vista, io credo
che il Consiglio regionale, rispetto all’impegno
preso circa un mese fa, non possa sottrarsi per impedire che non solo il Comune
di San Lucido possa approvare il suo bilancio e quindi proseguire la sua legislatura,
ma anche a chi
oggi usufruisce dei servizi sanitari offerti dalla casa di cura, cioè 24
pazienti possono continuare ad avere l’assistenza necessaria.
Parere del relatore?
Negativo.
Parere della Giunta?
Sarò
rapido, però voglio entrare nel merito della vicenda, anche perché è stata qui
sollevata dall’onorevole Guccione attraverso questo emendamento, però ha occupato l’Aula – come,
tra l’altro, è stato ricordato – con un ordine del giorno approvato all’unanimità.
Sulla materia nel suo complesso, l’assestamento ha
disposto la cifra di 1 milione e 350 mila euro, su richiesta – che è stata
condivisa – dell’assessore Stillitani. E’ evidente
che, di questa somma, una parte andrà
all’ex Onpi, sarà inoltrata, indirizzata all’ex Onpi rispetto alle valutazioni che poi faranno gli uffici.
Il suggerimento che la Giunta
si permette di dare è quello di ritirare l’emendamento, perché sarà poi la struttura
amministrativa, sulla scorta delle indicazioni che proverranno anche
dall’assessore Stillitani, che affronterà e aggredirà
il problema stanziando una somma in quota parte.
Posso, Presidente? L’assessore Mancini mi ha posto
una domanda e vorrei rispondere.
Se vuole aggiungere qualcosa, rapidamente, però.
Io potrei anche addivenire
alla richiesta dell’assessore Mancini e quindi ritirare l’emendamento, ma con
l’impegno che la somma da erogare al Comune di San Lucido, che conosce bene la quantità
l’onorevole Stillitani, per impedire che ci sia il commissariamento
e quindi le elezioni anticipate nel Comune di San Lucido e gestire questa fase emergenziale
fino all’espletamento dell’accordo, sia congrua e necessaria affinché questo
passaggio ci sia.
L’assessore
Stillitani ha pure i rendiconti che il Comune di San
Lucido gli ha trasmesso, quindi è chiaro che, se c’è questo impegno dell’assessore
e dell’assessore Stillitani, l’emendamento lo ritiro,
se no chiedo il voto per appello nominale.
Assessore
Mancini, prego.
Onorevole Guccione, l’impegno non è che l’ha preso
l’Aula, però io chiederei una correzione o
un rinvio al coordinamento formale o una correzione in fine di seduta. Ecco, il
collega Stillitani faceva presente che ci sono una
serie di dettagli tecnici da configurare poi nel testo che sarà approvato definitivamente
e poi diventerà norma di legge, per poter dare seguito agli intendimenti che
l’Aula condivide.
Quindi,
se lei lo ritira…
(Interruzione)
Esatto,
perfetto.
Cosa
c’entra il coordinamento
formale per la formulazione della quantità delle
risorse!
Perché lei
individua un capitolo che non è quello dal quale poter prelevare la somma, è un
altro capitolo.
(Interruzione)
No, il capitolo
– mi spiega il collega Stillitani – non è questo.
(Interruzione)
Forse ha cambiato idea, non lo so, me lo stava
dicendo adesso!
Il capitolo da cui si preleva è quello
destinato all’assistenza socio-sanitaria, per cui quello che bisogna decidere è
se ridurre la quantità di risorse destinate alle strutture socio-sanitarie a
favore dell’ex Onpi, che è una struttura socio-assistenziale
che, eventualmente, grava su altro capitolo.
Quindi
il problema su cui bisogna decidere è ridurre lo stanziamento destinato dall’assestamento
alle strutture socio-sanitarie a favore dell’ex Onpi
e di quanto.
Con questa
formulazione, chiedo che si voti l’emendamento per appello nominale.
Mi sembra
che l’onorevole Guccione avesse chiesto un impegno da parte della Giunta su questa situazione. Non so se riusciamo,
se può essere intesa come una raccomandazione alla Giunta, allora evitiamo di
votare e quindi di procedere.
Assessore
Stillitani, prego.
Su questo emendamento l’impegno può essere preso,
almeno a mio avviso, solo se questa imputazione
ricade sul capitolo espresso nell’emendamento, eventualmente non per l’intera
cifra, perché credo che l’intera cifra sia un po’ eccessiva, anche in
considerazione del fatto che ormai siamo al mese di luglio, quindi quella è una
cifra che può attenere ad un costo annuale.
Ritengo che, se l’importo è ridotto mantenendo un’imputazione su quel capitolo, il discorso possa essere
fatto.
Non ho
capito molto, assessore.
…700 mila
euro è l’impegno annuale, diventerebbe anche difficile poter devolvere da
luglio a dicembre…
(Interruzione)
Perfetto,
prendendo per buona l’imputazione sul capitolo dell’emendamento.
Prego,
assessore Mancini.
Vorrei evitare che ci si incartasse. Siccome c’è la volontà politica di
affrontare questo problema, perché questa volontà politica
si tramuti in atto amministrativo e legislativo, occorre, partendo dal suo emendamento,
calibrarlo rispetto ai capitoli.
Allora,
se l’onorevole è d’accordo, le chiederei di stralciare, formularlo dal punto di
vista tecnico, noi andiamo avanti con i lavori e dopo, se formulato nella
maniera corretta, lo votiamo e lo approviamo.
Va
bene, proseguiamo in questo modo. Quindi, per il momento, la pratica è sospesa?
Quindi
accantoniamo questo emendamento e lo riformuliamo?
Proseguiamo
con il prossimo emendamento, protocollo 29112, a firma dell’onorevole Giordano:
“Alla tabella 1 (variazione tabella C) richiamata dall’articolo 7 della
presente proposta di legge sono apportate le seguenti variazioni:
“La dotazione
di euro 100 mila all’Upb 2. 2. 04. 08 capitolo
22040816 (promozione dei prodotti agro-alimentari calabresi) è soppressa e contestualmente
è aumentata del medesimo importo la dotazione all’Upb
6. 2. 01. 06 capitolo 62010213 (fondo regionale per le prestazioni
socio-sanitarie)”.
Prego, onorevole Giordano.
Questo emendamento
fa parte di una serie di emendamenti che ho definiti, nell’intervento generale sull’assestamento, di chirurgia
costruttiva, vale a dire che abbiamo individuato il capitolo del fondo regionale
per le prestazioni socio-sanitarie, che è del tutto insufficiente, per essere incrementato.
Ecco, in questo emendamento specifico l’incremento è di 100 mila euro rispetto al
capitolo della promozione dei prodotti agro-alimentari calabresi. Ha anche una
ragione, perché siamo ormai al giro di boa del 2012, sono risorse non
impegnate, non spese, quindi ritengo che sia prioritario il concentramento –
come diceva il Presidente Scopelliti – perché poi, uno a uno, diremo esattamente
dove abbiamo individuato le risorse; in questo caso, le individuiamo in un capitolo
che certamente non è prioritario rispetto al fondo che è il vero allarme di questa
regione delle prestazioni socio-sanitarie.
Questo
è il senso dell’emendamento.
Se ho
visto bene, anche gli altri riguardano cose simili, quindi li possiamo accorpare
tutti? Ho visto che sono altri argomenti, però riguardano sempre prestazioni
socio-sanitarie. Va bene.
Parere
della Giunta?
Visto che li accorpiamo, il parere
è contrario per una serie di motivi, che vanno in sussistenza del fatto che le risorse siano state impegnate, del
fatto che gli assessori competenti ritengono prioritario quelle voci. Quindi il
parere è contrario.
Parere del relatore?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 29112.
(E’ respinto)
Emendamento
protocollo numero 29114 a firma dell’onorevole
Giordano: “Alla tabella 1 (variazione tabella C)
richiamata dall’articolo 7 della presente proposta di legge è apportata la
seguente variazione:
“a) La dotazione di euro 600 mila all’Upb 5. 2. 01. 06 capitolo 3132104 (attività di spettacolo) è soppressa e contestualmente è aumentata del medesimo importo la dotazione all’Upb 6. 2. 01. 06 capitolo 62010213 (fondo regionale per le prestazioni socio-sanitarie)”.
Prego, onorevole
Giordano.
Presidente,
sarò velocissimo. Questo emendamento è sempre
per incrementare il fondo per le prestazioni socio-sanitarie,
a valere su un capitolo che riguarda le attività di spettacolo.
Io ho
ascoltato il Presidente Scopelliti che ha detto, dieci minuti fa: “Non abbiamo incrementato
i capitoli, non abbiamo realizzato voci di spesa per lo spettacolo”. Ecco, questa
è la rappresentazione plastica di quello che è accaduto, cioè c’è una voce
che riguarda lo spettacolo, per cui ritengo che sia priorità, indifferibile ed
urgente rispondere ai bisogni del welfare calabrese, piuttosto che a voci
di spesa che non sono strategiche e tutti – mi pare – dagli interventi che hanno
voluto esporre, l’hanno evidenziato. A meno che non ci siano ritrosie in quest’Aula,
ritengo che sia spontanea quantomeno una valutazione rispetto alla direzione in cui vuole andare questo
emendamento.
Per cui, Presidente,
poiché è un discorso
specificatamente tecnico-amministrativo, vorrei intervenire anche brevemente
per esporli.
Parere della Giunta? Contrario. Parere del
relatore? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 29114.
(E’
respinto)
Emendamento protocollo numero 29115 a firma dell’onorevole Giordano: “La dotazione finanziaria all’Upb
5. 2. 01. 06 capitolo 52010253 (spese per la costituzione e per il sostegno
alle attività della fondazione Film Commission) è
ridotta di euro 400 mila, contestualmente è aumentata del medesimo importo la dotazione
all’Upb 6. 2. 01. 06 capitolo 62010213 (fondo regionale
per le prestazioni socio-sanitarie)”.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in
votazione l’emendamento
protocollo numero 29115.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo numero 29116 a firma dell’onorevole Giordano: “La dotazione finanziaria all’Upb
2. 2. 01. 04 capitolo 22010416 (spese legge regionale riordino dell’organizzazione
turistica) è ridotta di euro 150 mila, contestualmente è aumentata del medesimo
importo la dotazione all’Upb 6. 2. 01. 06 capitolo
62010213 (fondo regionale per le prestazioni socio-sanitarie)”.
Parere della Giunta?
Contrario, le risorse sono già impegnate.
Parere del relatore?
Contrario, però voglio ricordare, a proposito di
questi emendamenti, che verrà discusso un ordine del giorno presentato dall’onorevole
Chiappetta che si fa carico, per quanto riguarda i
servizi socio-sanitari, quindi il settore del sociale in generale, quindi in
qualche modo questo parere momentaneo è legato, in ogni caso, all’approvazione
di quell’ordine del giorno.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 29116.
(E’
respinto)
Emendamento protocollo numero 29117 a firma dell’onorevole Giordano: “Alla tabella 2 richiamata dall’articolo 7 della
presente proposta di legge è apportata la seguente variazione:
“La riduzione
di euro 500 mila della dotazione all’Upb 1. 2. 04. 02
capitolo 1004102 (manifestazioni per la promozione e l’immagine dell’ente Regione)
viene portata ad euro 900 mila e, contestualmente, è aumentata di euro 400 mila
la dotazione all’Upb 6. 2. 01. 06 capitolo 62010213
(fondo regionale per le prestazioni socio-sanitarie)”.
Presidente,
su alcuni voglio intervenire, voglio esporli. Gli altri emendamenti,
velocissimamente andavano sempre sul fondo per le prestazioni socio-sanitarie.
Su questo emendamento
voglio fare un appello alla Giunta: significa ridurre il capitolo per le manifestazioni
per la promozione dell’immagine dell’ente Regione, per incrementare le prestazioni
socio-sanitarie. Voglio capire il motivo per il quale questo emendamento è
rigettato tout court.
(Interruzione)
No, non
sono somme impegnate, assessore.
Sì, le risorse sono impegnate, ci sono qui gli uffici che lo certificano.
Parere
del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 29117.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo numero 29118 a firma dell’onorevole Giordano: ““La dotazione finanziaria all’Upb
2. 2. 01. 04 capitolo 6133103 (spese per l’incentivazione dell’afflusso turistico
in Calabria) è ridotta di euro 800 mila e, contestualmente, è aumentata del medesimo
importo la dotazione all’Upb 6. 2. 01. 06 capitolo
62010213 (fondo regionale per le prestazioni socio-sanitarie)”.
Parere della Giunta?
(Interruzione
dell’onorevole Giordano)
Però ha detto che ne vuole illustrare uno. Sono tutti gli stessi! Lei vuole destinare… Mi sembra che l’assessore abbia già spiegato che sono
somme impegnate, c’è una motivazione tecnica. Ho capito l’emendamento che è
stato presentato. Lei ha detto “ne voglio illustrare qualcuno”, adesso li
illustra tutti!
Questo emendamento,
sempre sullo stesso capitolo “prestazioni socio-sanitarie”, è 800 mila
euro a valere sulle spese per l’incentivazione dell’afflusso turistico in Calabria.
Voglio ricordare che questo Consiglio
ha approvato il Piano per il turismo sostenibile con una massa enorme di risorse
finanziarie ed altri strumenti, compresi i Por, che vanno nella stessa
direzione. Quindi ritengo che si possa reperire una parte di queste risorse
per le prestazioni socio-sanitarie.
Parere della Giunta?
Il parere è contrario, perché anche su questo capitolo la quasi totalità delle risorse è impegnata.
Parere del relatore?
E’ contrario, con le motivazioni riferite dall’ordine del giorno presentato dall’onorevole Chiappetta.
Pongo in
votazione l’emendamento protocollo numero
29118.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo numero 29119 a firma dell’onorevole Giordano: “La dotazione finanziaria all’Upb
2. 2. 03. 02 capitolo 6132102 (spese per la partecipazione diretta della Regione
e contributi a manifestazioni fieristiche) è ridotta di euro 150 mila e, contestualmente,
è aumentata la dotazione all’Upb 6. 2. 01. 06 capitolo
62010213 (fondo regionale per le prestazioni socio-sanitarie)”.
Parere
della Giunta?
Contrario
per lo stesso motivo, essendo le risorse impegnate.
Parere
del relatore? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 29119.
(E’
respinto)
Emendamento protocollo numero 29120 a firma dell’onorevole Giordano: “La dotazione finanziaria all’Upb
2. 2. 04. 03 capitolo 22040306 (spese per le attività del Consorzio per il bergamotto)
è ridotta di euro 150 mila e, contestualmente, è aumentata la dotazione all’Upb 6. 2. 01. 06 capitolo 62010213 (fondo regionale per le prestazioni
socio-sanitarie)”.
Parere della Giunta?
Contrario. Anche qui si tratta di
risorse impegnate, quindi l’emendamento è senza copertura
finanziaria.
Parere
del relatore? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 29120.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo numero 29121 a firma dell’onorevole Giordano: “La dotazione finanziaria all’Upb
1. 2. 01. 01 capitolo 1002111 (spese per le indennità di trasferta e rimborso
spese per le missioni del personale addetto alle segreterie particolari del Presidente
e degli assessori) è ridotta di euro 100 mila e, contestualmente, è aumentata
la dotazione all’Upb 6. 2. 01. 03 capitolo 62010210
(fondo di solidarietà regionale per le famiglie vittime di incidenti mortali
sul luogo di lavoro)”
(Interruzione)
Prego,
onorevole.
Questo emendamento,
invece, è sul capitolo del fondo della solidarietà
per le famiglie vittime di incidenti mortali sul luogo di lavoro, 100 mila euro
reperiti dal capitolo 1002111, che sono le spese di indennità di trasferta e rimborso per le missioni
del personale delle segreterie degli assessori e del Presidente, 100 mila euro
per un capitolo che è stato giudicato dall’assessore più volte insufficiente, a
fronte delle centinaia di domande pervenute per una legge approvata nel 2008 e
diventata operativa da qualche mese.
Parere della Giunta?
Anche qui, mi dispiace, ma le risorse sono già
impegnate e per quelle non impegnate esistono dei contratti in essere. Quindi l’emendamento
risulta, di fatto, senza copertura finanziaria, per cui il parere è contrario.
Parere del relatore?
Contrario, con le motivazioni della Giunta.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 29121.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo numero 29124 a firma dell’onorevole Giordano: “Alla tabella 1 (variazione tabella C) richiamata dall’articolo
7 della presente proposta di legge è apportata la seguente variazione:
“La dotazione
di euro 150 mila all’Upb 5. 2. 01. 01 capitolo
52010113 (Progetto Magna Grecia) è ridotta di euro 100 mila e, contestualmente,
è aumentata del medesimo importo la dotazione all’Upb
6. 2. 01. 02 capitolo 62010210 (fondo di solidarietà regionale per le famiglie
vittime di incidenti mortali sul luogo di lavoro)”.
Prego, onorevole Giordano.
Questo emendamento
va sempre sul fondo di solidarietà per le famiglie
delle vittime di incidenti mortali sul luogo di lavoro. Questa volta viene
presa la posta da un capitolo che è il progetto “Magna Grecia” e questa volta con certezza
posso dire che non c’è nessun impegno e nessuna spesa già raggiunta. Sugli altri
sono convinto che
gli impegni di spesa non ci sono, quindi voglio confutare anche quello che ha
detto poco fa l’assessore, ma su questo, perché è un capitolo di istituzione
con la Tabella C.
Quindi vi invito, anzi su questo chiederei anche la
votazione per appello nominale.
Onorevole
Giordano, qui non stiamo giocando a palline. Rispetto agli emendamenti sui quali mi
sono espresso dicendo che manca la copertura finanziaria perché le risorse sono
impegnate, vi è il semplice motivo che la copertura finanziaria manca perché le
risorse sono impegnate ed è facilmente constatabile.
Qui, è vero – ha ragione lei – le
risorse ci sono, perché sono state previste
in questo assestamento. L’assessore Caligiuri e la Giunta
ritengono questa allocazione di risorse per il progetto “Magna Grecia” prioritario, di conseguenza a me spetta
il dovere di esprimere il parere contrario.
Parere
del relatore? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 29124.
(E’
respinto)
Emendamento protocollo numero 29125 a firma dell’onorevole Giordano: “La dotazione finanziaria all’Upb
1. 1. 01. 02 capitolo 1002108 (spese relative a forme collaborative per l’esercizio
delle funzioni degli organi di direzione politica) è ridotta di euro 100 mila
e, contestualmente, è aumentata del medesimo importo la dotazione all’Upb 6. 2. 01. 02 capitolo 62010210 (fondo di solidarietà regionale
per le famiglie vittime di incidenti mortali sul luogo di lavoro)”.
La parola all’onorevole Giordano.
Prendiamo atto che le priorità sono altre e non sono né le prestazioni socio-sanitarie
né, tantomeno, le famiglie delle vittime di incidenti sul lavoro, è un dato
assodato da questa seduta, da queste votazioni.
Quest’altro
emendamento è sempre per incrementare questo
fondo di solidarietà. Io mi appello, perché – se le mie memorie non sono
confuse – in quest’Aula, quando la legge è diventata operativa a favore delle
vittime degli incidenti sui luoghi del lavoro, ci fu una levata di scudi da
parte di tutto il Consiglio per impegnarsi ad avere risorse, per rendere questa
legge credibile nei confronti di una Calabria che ha sofferto e che attendeva questa
risposta da tantissimi anni. Io non aggiungo altro. Ricordo anche le parole dell’assessore
Stillitani: “Se in un capitolo ci sono delle somme
impegnate, si può trovare una soluzione per dare comunque una risposta”.
Questo è quello che chiedo, quindi una valutazione
un tantino più ponderata e più attenta rispetto alle cose dette in quest’Aula
per tantissime sedute.
Parere della Giunta?
Sì, ricordo al collega che tanto sono prioritarie
le politiche socio-sanitarie, che questa amministrazione ha stanziato nel provvedimento
che stiamo votando 1 milione e 350 mila euro per questa materia e per questo comparto.
Sull’emendamento il parere è contrario, perché
le risorse sono quasi tutte impegnate e ci
sono contratti in essere. Se poi, onorevole Giordano, la prossima volta ha l’amabilità
di confrontarsi prima con gli uffici, noi le spieghiamo prima le risorse
impegnate e quelle non impegnate sulle quali lei, certamente e legittimamente,
potrà presentare proposte emendative.
Parere
del relatore? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 29125.
(E’
respinto)
Emendamento protocollo numero 29127 a firma dell’onorevole Giordano: “La dotazione finanziaria all’Upb
2. 2. 01. 04 capitolo 2210413 (spese per la sottoscrizione di apposite
convenzioni con la competente società ferroviaria per l’apertura di sportelli
di informazioni ed accoglienza turistica) è ridotta di euro 100 mila e, contestualmente,
è aumentata del medesimo importo la dotazione all’Upb
6. 2. 01. 02 capitolo 62010210 (fondo di solidarietà regionale per le famiglie
vittime di incidenti mortali sul luogo di lavoro)”.
Prego, onorevole
Giordano.
Voglio ricordare all’assessore Mancini che abbiamo
sempre messo sul tavolo un confronto e una volontà, mai demagogica, di risolvere
i problemi e di portare proposte concrete. Oggi c’è una volontà, che è quella di
chiudere ad ogni tipo di proposta, ad ogni tipo di confronto costruttivo. Di questo
prendiamo atto e prendiamo pure atto che le risorse che lei dice sulle prestazioni
socio-sanitarie sono insufficienti, manca il 50 per cento in questa regione. Non credo
che sarebbero qui da stamattina i rappresentanti, tutti gli attori del welfare
calabrese, che sono venuti a vedere quello che decide oggi quest’Aula. Oggi, quest’Aula
sta realizzando un tonfo e lo sta facendo fare alla Calabria che soffre. Questo
mettiamocelo in testa, assessore Mancini.
E non è vero, perché io confronterò capitolo per capitolo,
millimetricamente, tutte le risorse disponibili. Io
la sfido perché lo farò e sono convinto che risorse da reperire ce ne sono e
tante, così come vi ho invitato a fare anche una controproposta: non si
risolvono con gli ordini del giorno le questioni della Calabria, gli ordini del
giorno servono per differire e prendere tempo; ci vogliono impegni. Questo rappresenta
la cifra di un fallimento politico. Questo è quanto oggi, in quest’Aula, il pubblico
è stato costretto a vedere.
Queste sono le questioni, assessore Mancini, e in Commissione
abbiamo avuto un confronto anche costruttivo. Mi pare che oggi ci sia una chiusura
netta, ne prendiamo atto, certamente questa è la cifra del vostro fallimento.
Parere della Giunta?
Il parere della Giunta è contrario, anche perché poi
la Giunta non risponde al pubblico presente, risponde agli elettori calabresi
che sono leggermente di più del pubblico presente!
Io ho spiegato all’onorevole Giordano,
in sede di Commissione, come l’approccio che
ha seguito nella definizione di questi emendamenti, sia positivo, salvo, però – gli
ho detto e le mie parole sono agli atti della Commissione,
può consultare adesso, come dice lei, millimetricamente le può consultare – previa verifica del
fatto che le risorse siano o meno impegnate. Le verifiche sono state fatte.
Mi dispiace, le sono amichevolmente vicino per questo, non ci sono, sono
state impegnate le risorse e per questo, essendo il suo lavoro privo di copertura
finanziaria, a me, alla Giunta non resta che esprimere il parere contrario, nel
massimo rispetto per la sua persona e per l’azione che porta avanti.
Parere del relatore? Contrario. Pongo in votazione
l’emendamento protocollo numero 29127.
(E’
respinto)
Emendamento
protocollo numero 29183 a firma degli onorevoli Aiello F. , Giordano, Mirabelli: “Nell’ambito
dell’allocazione delle risorse finanziarie per la realizzazione del sistema
integrato di interventi e servizi sociali, di cui all’unità previsionale di
base 6. 2. 01. 02 dello stato attuale di previsione della spesa, il capitolo
62010203, finalizzato a finanziare i servizi socio-assistenziali a favore dei
minori sottoposti a provvedimenti dell’Autorità giudiziaria (ai sensi della legge
regionale numero 21 del 1996 e dell’articolo 36 della legge regionale numero 23
del 2003), è incrementato di euro 850 mila. Tale somma è trasferita dal capitolo
4331103 della stessa Upb)”.
Prego,
onorevole Aiello.
Questo emendamento
ha una storia, voglio ricordare ai colleghi dell’Aula che
sono due anni che discutiamo nel
merito di questo emendamento e discutiamo di un pezzo di welfare importante. Lo dico perché l’altro giorno,
in Commissione bilancio, presieduta in maniera brillante da parte
dell’onorevole Imbalzano, i colleghi anche di maggioranza
su questo erano d’accordo e lo dico anche perché col mio autorevole Presidente,
Nazzareno Salerno, abbiamo incontrato più volte queste realtà e ci siamo detti favorevoli
alla risoluzione di questo problema.
Questo emendamento, poi, è figlio di un ordine del
giorno votato all’unanimità, quindi chiedo alla maggioranza, ai colleghi consiglieri
di mantenere un impegno che tutti quanti abbiamo assunto in Aula a dicembre
dell’anno scorso.
Quindi non vado più a spiegare il tipo di servizio,
che è quello che viene fatto all’interno dei nostri territori, dico solo che,
se riconosciamo la bontà di questo intervento – e sono sicuro che è così – i colleghi
non possono che votare a favore di questo emendamento.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Salerno. Ne ha
facoltà.
Intervengo su questo emendamento perché è un tema che abbiamo
affrontato più volte in Commissione all’unanimità,
maggioranza e minoranza, ma che è stato anche oggetto di approfondimento
anche qui in Aula in precedenti sedute.
E’ un
problema molto serio, in un momento delicatissimo, dove il disagio sociale è
alle stelle. Non v’è dubbio che ci sono delle ristrettezze di carattere
economico e vorrei anche ribadire un attimo al collega Giordano che anche lui
in Commissione, assieme a noi, ha affrontato queste problematiche e su questi
problemi lo invito ad evitare di fare un po’ di demagogia, ma di cercare di
concretizzare e sai benissimo che siamo tutti d’accordo per cercare di
risolvere questi problemi, cioè in Commissione da parte del gruppo di
maggioranza abbiamo condiviso all’unanimità questa problematica per cercare di
trovare una soluzione.
Io
vorrei collegarmi all’emendamento del collega Aiello. Lui ha presentato questo
emendamento, ma abbiamo noi rappresentato come Commissione questa problematica
anche al Presidente Scopelliti, il quale è stato molto sensibile a questo, e
mentre quest’Aula stava svolgendo i lavori, abbiamo avuto anche un incontro con
il Presidente Scopelliti e l’assessore Stillitani.
Ora
invito un attimo l’Aula a ragionare su questo emendamento, magari formulandolo in
maniera più tecnica, adeguandolo a quelle che sono le reali esigenze; poi la
formula tecnica la possiamo trovare, un subemendamento, un coordinamento
formale, quello che sarà. Certa è una cosa: qua abbiamo le case famiglia e i
gruppi appartamento che vivono una situazione molto difficile, a partire dal problema
delle rette che non sono adeguate, ma su questo l’assessore ha assicurato che
si sta effettuando uno studio e che, a breve, ci sarà il risultato di questo studio
e conosceremo come verranno determinate le nuove rette.
In
virtù di questo, io chiedo all’Aula, quindi all’assessore Stillitani,
per quanto di competenza anche all’assessore Mancini, di dedicare un importo di
500 mila euro, proprio in virtù dell’adeguamento delle rette che si andrà a
fare da qui a breve, da mettere a disposizione sia delle case famiglia sia dei
gruppi appartamento, con l’impegno di reperire poi, a settembre, al prossimo assestamento,
la rimanente cifra mancante e, comunque, portare avanti una battaglia per il
sociale.
Capisco
le difficoltà dell’assessore Stillitani, il quale si
trova ad operare in carenza di fondi.
Troviamo
un attimo questa soluzione tecnica, è una proposta che io voglio fare all’Aula,
condividendo appieno la sostanza dell’emendamento del collega Aiello, che poi, collega
Chiappetta, abbiamo già discusso in Commissione e
cerchiamo di concretizzarla per dare una prima risposta, non una soluzione al problema,
perché non è una soluzione, è una prima risposta.
E’
vero, qui nel pubblico ci sono i rappresentanti di queste case famiglia, quindi
esprimono effettivamente una situazione di grave difficoltà. Abbiamo il problema
dei minori che sono sottoposti a misure del tribunale.
Guardate,
se non riusciamo a garantire i servizi in Calabria, rischiamo poi di andare a
pagare il servizio fuori in altre regioni, dove rischiamo che i costi diventino
quattro volte di quelli pagati in Calabria.
Quindi
è un problema molto serio ed invito l’Aula su questo a riflettere e ad assumere
una determinazione in merito. Non lo so, poi troviamo la soluzione come coordinamento
formale o come subemendamento sulla proposta che ho fatto nell’intervento.
Ha
chiesto di parlare l’onorevole Imbalzano. Ne ha
facoltà.
Intervengo
perché, come Presidente della Commissione bilancio, voglio ricordare all’Aula
che c’è stato un dibattito molto accorato, molto responsabile in sede di discussione
dell’assestamento. Anch’io devo dire che condivido la sostanza dell’emendamento,
abbiamo preso anche un impegno in questa direzione, ritenendo che tutto il
sociale, ma in questo caso i gruppi appartamento e le case famiglia necessitano
già da questa fase un’attenzione particolare.
Per
cui non spiego le motivazioni del perché di questo atteggiamento che non è solo
il mio personale, ma è di tutta la seconda Commissione.
Condivido
– dicevo – sostanzialmente la proposta fatta dal collega Salerno, quindi
anch’io chiedo all’Aula, in qualche modo, e al collega Aiello, intanto, di riformulare
la proposta e all’Aula una particolare sensibilità.
Ha
chiesto di parlare l’assessore Mancini. Ne ha facoltà.
Vorrei dire ai proponenti, ai firmatari, a coloro
i quali sono intervenuti, gli illustri onorevoli, che dal punto di vista politico
– per come mi conferma l’onorevole Stillitani – c’è
la volontà della Giunta di addivenire a portare avanti e a realizzare l’impegno
preso in Commissione e che ha riferito precisamente e puntualmente il Presidente
della Commissione, nonché relatore, onorevole Imbalzano.
Per come è avvenuto con l’emendamento precedente,
chiederei un attimo di accantonarlo, così da consentire all’assessore Stillitani, insieme agli uffici, di riformularlo in una
maniera che renda l’emendamento approvabile e tecnicamente con copertura
finanziaria.
Quindi possiamo fare la dichiarazione di voto sull’emendamento.
(Interruzione)
Siccome l’assessore Mancini chiede di accantonarlo
un attimo per verificarlo.
(Interruzione)
Prego, onorevole Nucera.
Intervengo per confermare
anch’io la disponibilità piena che già in Commissione si era raggiunta sulla
natura di questo emendamento.
Mi pare
che la soluzione adottata sia dal proponente, l’onorevole Aiello, che ha
trovato il consenso un po’ di tutta la Commissione consiliare, sia da parte della
maggioranza e quindi la soluzione che il governo testé propone e che aveva già
rimarcato in Commissione, sia una via percorribile nel brevissimo tempo, perché
abbiamo qui anche il governo, la Giunta, c’è l’assessore incaricato.
Giudico
non opportuno creare uno stop con queste letture populiste di molti emendamenti,
che non hanno significato di essere ripetuti perché ogni consigliere sa bene
qual è la natura e la somma disponibile del bilancio, per cui non perdiamo
tempo a parlare di emendamenti che sono inutili rispetto al fabbisogno reale di
cassa che la Regione in questo momento ha. Noi dobbiamo concentrare l’attenzione su questo emendamento perché diventi emendamento
che è frutto, tra l’altro, di un ordine del giorno approvato all’unanimità in Commissione.
C’ è già una linea di direttiva, per cui diventi momento di attenzione particolare
e quindi concretizzazione, per dare una risposta a un bisogno reale che noi
stiamo avvertendo nelle case famiglia e nei gruppi appartamento.
Condivido la proposta avanzata dalla Giunta, il
metodo che si sta mettendo in atto e ritengo che su questa linea sicuramente ci
sarà un’approvazione all’unanimità di questo emendamento, perché è un bisogno
che tutti quanti avvertono.
La parola all’onorevole Gallo.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, intervengo anch’io a nome del gruppo Udc su questo
emendamento presentato dal collega Aiello,
perché la storia di questo
emendamento prende corpo anche attraverso una
serie di incontri avuti in sede di terza
Commissione, l’ultimo – mi pare – quando la terza Commissione è stata in
trasferta presso l’Asp di Vibo. In quella sede tutti i gruppi, peraltro, abbiamo
condiviso l’esigenza di copertura finanziaria sui gruppi appartamento e sulle
case famiglia e un’esigenza più generale, come ci ricorda anche l’assessore Stillitani, ma in questo caso, probabilmente, l’emergenza è
ancora più stringente.
Per cui credo che l’emendamento vada sicuramente
sostenuto, così come hanno detto anche i colleghi di maggioranza, col voto di maggioranza,
perché altrimenti sarebbe respinto, perché è una sensibilità che noi abbiamo accumulato
in una serie di incontri avuti proprio sull’argomento.
Pertanto il voto favorevole del gruppo Udc su questo
emendamento, fermo restando che le esigenze nella nostra regione, soprattutto
nel terzo settore, sono tante e quindi bisognerà trovare adeguata copertura
finanziaria per tute le esigenze. Per intanto, il gruppo Udc vota favorevolmente
su questo emendamento.
Possiamo raccogliere la proposta di accantonarlo questo
emendamento. Deve intervenire sull’argomento? Onorevole Giordano, prego.
Intervengo
perché prendo atto e saluto con soddisfazione questa inversione di tendenza su
un emendamento del quale sono anch’io proponente insieme ai colleghi Aiello e Mirabelli.
Gallo ha fatto bene a ricordare l’excursus che ci ha visto in terza Commissione, in sede di discussione e poi, addirittura,
di incontro presso la Prefettura di Vibo, farci carico unanimemente della questione
dei gruppi appartamento e delle case famiglia.
Quindi
sono d’accordo per trovare una soluzione e differire l’esame finale dell’emendamento,
perché con questa decisione si dà una risposta fondamentale ed importante.
Voglio
ricordare ai colleghi – che mi conoscono bene – che gli emendamenti prima
esposti in maniera accorata avevano solo il senso di affrontare questioni sulle
quali tutti, in Commissione e in quest’Aula, si sono espressi univocamente. Questo
è il senso degli emendamenti dei quali abbiamo discusso e questo sarà il senso
dei restanti emendamenti che mi pregerò, ancora una volta, di illustrare a quest’Aula.
Intanto,
annunciando il voto favorevole del nostro gruppo, saluto con favore la decisione
e quindi l’accoglimento da parte della
Giunta di questo emendamento.
Possiamo,
quindi, accantonare l’emendamento per poi riprenderlo successivamente.
Prima
di procedere, l’emendamento Guccione che era stato sospeso precedentemente, c’è
una nuova formulazione che leggo: “Alla Tabella C della legge finanziaria, lo stanziamento
di cui all’articolo 34 della legge 23/2003 è incrementato di euro 300 mila, da destinare,
con apposita nota al capitolo di bilancio 4331103, al Comune di San Lucido per garantire
la continuità del funzionamento e della gestione del Comune della casa di
riposo ex Onpi, oggi “Casa Serena”. Alla relativa
copertura si provvede con la contestuale riduzione dello stanziamento di cui
all’articolo 49 della legge 23/12/2011, per euro 300 mila”.
Questo
è l’emendamento così riformulato. Parere del relatore? Favorevole. Parere della
Giunta? Favorevole.
Pongo
in votazione l’emendamento così riformulato.
(E’
approvato)
Emendamento
protocollo numero 29113 a firma dell’onorevole Giordano: “Il comma 2 dell’articolo
6 della proposta di legge è abrogato e la relative dotazione finanziaria di
euro 100 mila è utilizzata per aumentare la dotazione all’Upb
6. 2. 01. 06 capitolo 62010213 (fondo regionale per le prestazioni
socio-sanitarie)”.
La parola all’onorevole Giordano.
Questa è un’abrogazione del comma 2 dell’articolo 6, so con certezza che le risorse sono disponibili
– se l’assessore Mancini mi ascolta – per cui lo invito a valutare l’emendamento.
La
parola all’assessore Mancini.
Sì, onorevole Giordano, così come abbiamo valutato
positivamente quello precedente
che era anche a sua firma, valutiamo negativamente
questo, non perché non ci siano le risorse – perché ci sono – ma perché
l’onorevole Aiello insiste sulla priorità di questa allocazione prevista nella
manovra di assestamento.
Parere
del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.
Pongo
in votazione l’emendamento protocollo numero 29113.
(E’
respinto)
Emendamento
protocollo numero 29031 a firma dell’onorevole Imbalzano:
“Attesa l’ineludibile necessità di assicurare continuità operativa al funzionamento
del Centro regionale per le epilessie (costituito con legge regionale numero 38
del 1996) attualmente in essere presso l’Unità operativa del reparto di neurologia
degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria e stante l’alto livello scientifico e
la positiva ricaduta per il sistema della salute calabrese, in quanto costituisce
un freno all’emigrazione sanitaria in altre regioni, si propone la concessione
di un finanziamento di euro 300 mila.
Alla relativa
copertura finanziaria si provvede con la quota in libera disponibilità dell’avanzo
di amministrazione di cui all’articolo 9.
Tale
importo dovrà essere impegnato anche per le annualità finanziarie 2013 e 2014”.
L’emendamento è stato trasferito, non
ritirato, in quell’ordine del giorno proposto dall’onorevole Chiappetta,
per assicurare continuità operativa al funzionamento
di questo Centro regionale per le epilessie, che – ricordo – è stato costituito
con legge regionale numero 38 del 1996 e che non solo va mantenuto per l’alto livello
scientifico di questo centro regionale, ma soprattutto perché frena l’emigrazione
sanitaria in altre regioni.
Quindi
l’emendamento è stato – ripeto – trasferito in quell’ordine del giorno, di
fatto è ritirato.
Emendamento
protocollo numero 29090 a firma dell’onorevole Vilasi,
che è simile a quello dell’onorevole Imbalzano, quindi
si ritiene assorbito dall’ordine del giorno presentato dall’onorevole Chiappetta.
Emendamento
protocollo numero 29169 a firma degli onorevoli Chiappetta,
Bilardi, Dattolo, Serra: “All’articolo 6 della proposta
di legge numero 350/9^ è aggiunto il seguente comma:
1. L’esenzione
di cui all’articolo 2 bis della legge regionale 7 agosto 2002, numero 30,
decorre dall’annualità 2009.
1a. Le
organizzazioni non lucrative di utilità sociale, entro 30 giorni dall’entrata
in vigore della presente legge, presentano apposita istanza al competente dipartimento
bilancio e tributi della Regione, documentando il possesso dei requisiti per l’esenzione
dal tributo secondo la disciplina prevista dall’articolo 2 bis della legge
regionale 7 agosto 2002, numero 30.
1b. Con
apposito provvedimento del dirigente generale del dipartimento bilancio che
dispone l’ammissione all’esenzione di cui al comma 1 del presente articolo,
vengono anche revocate eventuali sanzioni comminate per il mancato pagamento
del tributo relativo alle annualità 2009/2010.
1c. Agli
oneri derivanti dalle minori entrate conseguenti l’attuazione del comma 1 del
presente articolo, quantificati in euro 50 mila, si tiene conto in sede di predisposizione
ed approvazione della legge finanziaria per l’esercizio 2013”.
Lo illustra l’onorevole Chiappetta.
Presidente, colleghi, la ratio di questo emendamento – che
viene illustrato da me, ma è firmato anche dagli altri colleghi capigruppo di maggioranza – va ricercata
nella necessità di sanare il mancato pagamento dei bolli – per intenderci, la
tassa di proprietà – per le ambulanze delle associazioni
di volontariato per le annualità precedenti al 2011, anno in cui – per come si
ricorderà – sono entrate in vigore le modifiche apportate alla legge regionale
7 agosto 2001, che hanno consentito per questo particolare tipo di automezzi e
per queste particolari finalità che svolgono questi automezzi e quindi le associazioni
di volontariato a partire dal 2011…
Numerose
associazioni di volontariato che svolgono questo servizio hanno, infatti,
evidenziato e rimarcato che, a causa delle difficoltà economiche in cui
operano, confidando nell’esenzione del pagamento della tassa automobilistica,
che poi invece è avvenuta in un’epoca successiva rispetto a quella che avevano
previsto, non avevano, per gli anni di cui l’emendamento tratta, provveduto ad adempiere
agli obblighi fiscali.
Ecco
perché con questo emendamento, tenuto
conto anche del fatto che l’ammontare complessivo è un importo veramente poco
consistente, si chiede che possa essere esaminato favorevolmente dall’Aula e
votato.
Parere
della Giunta?
La Giunta invita l’onorevole Chiappetta e gli
altri presentatori dell’emendamento
a ritirarlo, in quanto la materia è già regolamentata da una legge regionale
che abbiamo recentemente votato.
Per rispondere
positivamente alle finalità che ha poc’anzi espresso l’onorevole Chiappetta, non occorre una modifica alla legge, ma un atto
amministrativo che gli uffici attiveranno immediatamente.
Quindi
la risposta all’oggetto dell’emendamento è positiva. Rispetto alla forma, c’è
l’invito al ritiro, in quanto basta un atto amministrativo che sarà, a breve,
definito.
Parere
del relatore?
Analogo
a quello della Giunta.
La
parola all’onorevole Chiappetta.
Considerando quello che ha evidenziato l’assessore Mancini rispetto all’individuazione di un percorso amministrativo che, di fatto, sostituisce il potere legislativo,
procedo sicuramente anche in nome e per conto degli altri colleghi al ritiro, evidenziando
quello che dovrà essere poi il percorso amministrativo per facilitare quanto si
era chiesto con l’emendamento.
Pertanto l’emendamento protocollo numero 29169 è
ritirato.
Emendamento protocollo numero 29028 a firma
dell’onorevole Imbalzano: “Per consolidare il ruolo
istituzionale di grande importanza nell’ambito del Servizio sanitario regionale,
della sicurezza sociale e della solidarietà, si propone la concessione di un finanziamento
di euro 210 mila a favore dell’Associazione Lilt Calabria”.
Prego, onorevole Imbalzano.
Questo è
ritirato, però con preghiera di inserimento nell’ordine
del giorno a prima firma onorevole Chiappetta.
L’emendamento
protocollo numero 29028 è ritirato.
Giusto per sottolineare l’importanza di questo impegno,
perché ci riferiamo alla Lega…
(Interruzione)
Sì, l’emendamento di cui ha parlato l’onorevole Imbalzano, l’importanza dell’impegno che lei ha preso, cioè
di differirlo con l’ordine del giorno Chiappetta, perché
stiamo parlando di una somma che era stata destinata per legge, negli anni
scorsi, alla Lega sui tumori. Era una cifra stabilita di 210 mila euro.
Non si vuole prendere impegno di tipo finanziario,
ma l’impegno, quantomeno, di porla nell’ordine del giorno, per dare una risposta
alle sezioni calabresi della Lega per la lotta ai tumori.
Grazie, onorevole Pacenza,
il suo intervento era riferito all’emendamento 29028.
Emendamento
protocollo numero 29029 a firma
dell’onorevole Imbalzano.
E’ ritirato.
Emendamento
protocollo numero 29030 a firma dell’onorevole Imbalzano.
E’ ritirato.
Emendamento
protocollo numero 29126 a firma dell’onorevole Giordano: “Nell’ambito dell’allocazione
delle risorse finanziarie all’Upb 5. 2. 01. 02 capitolo
52010258 (contributi una tantum
in favore di Comuni, fondazioni, associazioni, istituti culturali per interventi
in materia di promozione culturale, legge regionale 15 giugno 2008, numero 15)
dello stato di previsione della spesa, l’importo di euro 50 mila è destinato al
circolo culturale “Rhegium Julii”
per le attività programmate per l’anno 2012”.
Prego, onorevole Giordano.
Questo emendamento
è relativo al premio “Rhegium Julii”,
che ha 45 anni di attività, riguarda un’allocazione
di 50 mila euro ed è una finalizzazione, nell’ambito della stessa posta
52010258, che sono i contributi una tantum in favore di fondazioni, associazioni e istituti culturali istituiti
con la legge regionale numero 15 del 2008, quindi con questo emendamento
proponiamo che venga destinata la somma di 50 mila euro per un premio internazionale
e prestigiosissimo come quello “Rhegium Julii” che, in assenza di risorse, rischierebbe di chiudere.
Parere della Giunta?
Il parere è contrario. Questa volta le risorse non sono impegnate, ma
il capitolo al quale fa riferimento l’onorevole Giordano,
purtroppo, è un capitolo
vecchio che non è stato finanziato nel bilancio
2012.
Quindi
l’emendamento risulta senza copertura finanziaria, di conseguenza il parere è
contrario.
Parere
del relatore?
Stante
la mancata capienza dell’Upb, purtroppo non può essere
accolto.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 29126.
(E’ respinto)
Emendamento
protocollo numero 29135 a firma dell’onorevole De Masi: è ritirato.
Emendamento
protocollo numero 29137 a firma dell’onorevole De Masi: è ritirato.
Emendamento
protocollo numero 29210 a firma dell’onorevole Orsomarso: “Art. xx. Al fine di assicurare copertura alle spese di funzionamento
della Sial Servizi S. p. A. è autorizzata per l’esercizio finanziario 2012 la
spesa di euro 90 mila, con allocazione all’Upb 2. 2. 04.
04 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.
Ai
relativi oneri si fa fronte con corrispondente riduzione delle risorse allocate
al capitolo 23010614 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2012”.
Prego, onorevole Orsomarso.
In parte si commenta da sé, riguarda
i costi di funzionamento delle società su cui si è andati a fare un grande lavoro
di riduzione, ad oggi si lavora soltanto su fondi Por, quindi costi esigui rispetto
all’abbattimento di Cda e di tanti altri costi relativi anche a personale. Per
il resto si commenta da sé.
Parere
della Giunta?
Il parere è favorevole, non essendoci
aggravi di risorse, essendo a saldo zero ed avendo ricevuto l’assenso dai colleghi competenti per materia delle due diverse società.
Parere
del relatore? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 29210.
(E’ approvato)
Emendamento
protocollo numero 29266 a firma dell’onorevole Imbalzano:
“Per aggiornamento e mantenimento “Osservatorio mercato del lavoro” mirato al rafforzamento
piattaforma informatica, ritenuta tra le prime in assoluto in Italia, si
propone la concessione di un finanziamento di euro 100 mila a favore di Calabria
Lavoro”.
Prego, onorevole Imbalzano.
L’emendamento è mirato a rafforzare la piattaforma informatica
dell’ “Osservatorio Mercato del lavoro”, quindi di un contributo a favore di “Calabria
Lavoro”, ovviamente per esigenze comprensibili, chiedo che venga inserito nell’ordine
del giorno a prima firma Chiappetta, quindi l’emendamento
viene trasferito in quell’ordine del giorno, almeno chiedo che venga trasferito.
L’emendamento
illustrato dall’onorevole Imbalzano è assorbito dall’ordine
del giorno formulato dall’onorevole Chiappetta.
Emendamento
protocollo numero 29136 a firma dell’onorevole De Masi: ritirato.
Emendamento
protocollo numero 29170 a firma degli onorevoli Chiappetta,
Bilardi, Dattolo, Serra: ritirato.
Emendamento
protocollo numero 29224 a firma dell’onorevole Franchino: “All’articolo 6 aggiungere il comma 6.
Al comma a) dell’articolo 23 della legge regionale
numero 11 del 2003 sono soppresse le parole “indipendentemente dal beneficio
fondiario”.
Lo
illustra l’onorevole Franchino.
Questa è una norma illegittima e riguarda una tassa
che è un furto, a danno di tanti cittadini e di tanti contadini che non
conoscono neanche lontanamente l’azione di bonifica
e di miglioramento dei consorzi, infatti riguarda l’articolo 23, comma 1, lettera a)
della legge regionale numero 11 del 2003, sugli avvisi di pagamento emessi dal Consorzio
di bonifica di Trebisacce a carico dei proprietari di
terreni agricoli ricadenti nel comprensorio, indipendentemente dal godimento o
meno di benefici riconducibili all’attività di bonifica.
Ora, Presidente,
per essere la legge regionale vigente ed efficace, non può che essere in linea
con la normativa statale che disciplina la materia e che, al riguardo, l’articolo
59 del Regio decreto 215 del 1933 stabilisce che “i consorzi di bonifica, per
l’adempimento dei loro fini
istituzionali, hanno il potere di imporre contributi alle proprietà
consorziate”, laddove per proprietà consorziate sono definite le proprietà
degli immobili che traggono beneficio dalla bonifica.
Su questa questione non bisogna farla lunga, perché
ovviamente non vi sono le condizioni per il pagamento di questa tassa. I
proprietari di immobili agricoli ed extra-agricoli
che sono situati nell’ambito di un comprensorio di bonifica o – come viene
definito – perimetro di contribuenza, acquisiscono la
qualità di consorziati contribuenti con l’iscrizione degli immobili stessi nel
perimetro di contribuenza, risultando dall’approvazione
di un Piano di classifica di cui al successivo articolo 23 della legge.
Detto questo, la norma contestata eleva al rango di
vera e propria tassa fondiaria tale contributo che, svincolato dal beneficio
conseguente la bonifica, diventa un onere dovuto per il solo fatto di possedere
la qualità di proprietario di bene immobile ricadente nel comprensorio. Il pagamento
viene richiesto per il solo fatto di risultare proprietario nel catasto
consortile. In tal modo questa norma in esame, in violazione della legge, eleva
il Consorzio al rango di soggetto con potestà tributaria, al pari dello Stato e
della Regione, assegnando allo stesso un potere in positivo totalmente
assimilabile a quello fiscale, che invece non gli spetta, perché l’imposizione
contributiva riconosciutagli è solo finalizzata al recupero delle spese
sostenute per le attività di bonifica e per il conseguimento dei fini
istituzionali, da intendersi quali spese di funzionamento.
A conclusione – molto in sintesi, perché la storia
è molto lunga e vi sono polemiche estreme anche in alcuni lembi del territorio calabrese,
soprattutto in questi giorni – di quanto sopra, poiché appare evidente la necessità
di correggere tale norma che è palesemente illegittima, ecco perché si chiede con
questo emendamento l’abrogazione della medesima.
Parere della Giunta?
La Giunta non vuole entrare nel merito della proposta ed invita l’onorevole Franchino,
il presentatore, al ritiro perché nell’assestamento noi non abbiamo previsto un
collegato normativo e, di conseguenza, tutte le norme sono di carattere finanziario,
perciò l’inserimento di una norma di carattere normativo non è previsto dai
Regolamenti della nostra Assemblea.
La
strada che legittimamente l’onorevole Franchino può seguire è quella di presentare
una proposta di legge che abbia un suo corso, un suo iter nei tempi previsti
dal Consiglio regionale.
Io
trovo qui, negli emendamenti, il penultimo degli emendamenti a firma degli
onorevoli Chiappetta, Bilardi e Dattolo,
che è stato ritirato, però lo trovo qui. E’ un invito che lei fa a ritirarlo,
che io respingo, perché se su questa questione c’è la volontà di poter ridiscutere,
c’è piena disponibilità al ritiro, altrimenti resta in piedi in quanto è una volontà
soggettiva quella del ritiro e siccome è qui presente anche sul piano ordinamentale – come dice lei – io ritengo di non ritirarlo,
se non per il fatto che la Giunta possa assumere un impegno per discutere tale
norma.
Parere
del relatore?
(Interruzione)
No, lo
dico io, è inammissibile perché va a modificare una legge che non interagisce
con l’assestamento. Intanto, il parere del relatore?
Nel merito, può essere anche
condivisibile – lo dico all’onorevole Franchino
– però ho davanti l’articolo 22 della legge di contabilità,
che dice: “In sede di assestamento, non possono essere inserite norme di carattere
ordinamentale, a meno che le stesse non abbiano
riflessi di carattere finanziario”.
Quindi
è chiaro che le cose che diceva l’onorevole Mancini non possono che essere condivisibili,
per cui può essere presentata una proposta di legge a parte.
La
parola all’onorevole Magno.
Sull’argomento volevo rassicurare l’onorevole
Franchino che già in quarta
Commissione è in discussione una proposta di legge già presentata sull’argomento,
per cui anche questa problematica avrà un’apposita discussione nel contesto di quello
che è l’iter legislativo di questa proposta di legge, che mi sembra sia
presentata dal gruppo Italia dei valori.
Sempre in merito all’argomento, Ha chiesto
di parlare l’assessore Trematerra. Ne ha facoltà.
Volevo aggiungere
qualche brevissima considerazione. A parte il fatto che si rinvita il consigliere
Franchino al ritiro, in quanto in questo assestamento di bilancio – come diceva
l’assessore Mancini – non sono previste norme di carattere ordinamentale,
quindi fatto tecnico, ma al di là del fatto tecnico, l’onorevole Franchino ha
posto una questione che – come diceva anche l’onorevole Magno – è già presente
una proposta di legge nella quarta Commissione in cui si discuterà di questo
argomento.
Io vorrei semplicemente dire che capisco bene che
viviamo in un momento particolare, per cui qualunque tributo, qualunque tassa
il cittadino si vede recapitare, c’è una sorta di atteggiamento da parte dello
Stato in genere di una tassazione eccessiva, per cui ciascuno ritiene, quando è
possibile, anche verificare se quello che è dovuto è dovuto, se è quello che non
è dovuto uno non lo vuole pagare, quindi ci sono moltissimi contenziosi. Nella questione
in particolare, però, a me risulta– ma di questo, come ho già detto in più occasioni,
mi sto facendo rappresentare dai vari Presidenti dei consorzi che stano
emettendo i ruoli, in quanto avendo fatto una riforma dei consorzi ed avendo
fatto un Piano industriale, avevano previsto l’immissione di ruolo proprio per
l’auto-sostenibilità dei consorzi – come sapete, i consorzi di bonifica non
percepiscono alcuna risorsa da parte della Giunta regionale e del Consiglio, ma
devono cercare, attraverso l’auto-sostenibilità economica, attraverso l’emissione
dei ruoli, di poter sopravvivere.
Non mi risulta che i ruoli emessi riguardino il miglioramento
fondiario, sono semplicemente ruoli emessi per quanto riguarda – se non vado
errato – il comma a) di un articolato di cui adesso non ricordo, sinceramente, esattamente
qual è la norma, ma si riferisce solamente ad un tributo dovuto in quanto facente
parte del Consorzio. Quindi non c’è, non è un tributo che si paga per avere un servizio.
Quando noi faremo, alla fine di questo iter di
riforma, i piani di classifica, quindi sapremo con certezza quel territorio,
quel terreno come è stato classificato, allora sì che ci saranno anche i
tributi rispetto ai piani di classifica, ma comunque c’è una proposta dell’onorevole
Giordano – se non vado errato – che giace in quarta Commissione e penso che la Commissione
farà tutte le audizioni e tutta la discussione necessaria per affrontare
appieno questo argomento, perché a mio avviso si sta montando eccessivamente su
una questione che, secondo me, va vista con particolare attenzione perché rischieremmo,
approvando una norma del genere, di mettere in ginocchio questi consorzi, che
devono cercare, attraverso l’auto-sostenibilità economica, di rimanere in piedi.
La parola all’onorevole Franchino.
Non condivido le affermazioni
dell’assessore, così come dell’onorevole
Imbalzano, perché – ripeto – questi emendamenti, questi
ultimi due non dovevano essere protocollabili. Ecco il motivo per cui c’è questo
emendamento, in quanto c’era anche l’altro. So bene che un assestamento di bilancio riguarda altre cose.
Detto questo, non so se in quarta Commissione, della
quale faccio parte, si stia discutendo. Nell’ultima seduta era all’ordine del
giorno, ma per motivi miei sono andato via prima e quindi non conosco la discussione
successiva alle questioni che quel giorno, io presente, abbiamo affrontato. Detto
questo, però l’emendamento, probabilmente, riguarda anche questa legge che io
non ho avuto modo di guardare, di studiare, di leggere, però chiedo che su questa
questione vi sia una discussione a prescindere da quella che ci sarà nella quarta
Commissione, perché in questi giorni – e questo è vero – non solo ai Comuni
montani inseriti nel bacino di contribuenza, nel
perimetro di contribuenza sono già arrivate le
bollette, le cartelle da parte di Equitalia, ecco il motivo
per cui ritengo importante e immediata la discussione, a prescindere poi da quello
che ci sarà.
Guardi, è una discussione importante perché vi sono
cittadini, ma anche associazioni di categorie, provinciali e regionali, che hanno
la necessità di riportare nel giusto alveo questa discussione ed anche molti consiglieri
regionali non solo dei territori, consiglieri regionali che a questi territori
non appartengono, questa discussione la stanno sostenendo con molta forza e determinazione.
Ecco il motivo per cui chiedo di discutere anche in
tempi brevi, con un’apposita Commissione, magari bipartisan – come si dice – per
poter affrontare il problema.
Sulle precisazioni dell’onorevole Franchino, il
parere della Giunta?
(Interruzione)
Prego, onorevole Dattolo.
A parte il fatto che, a volte, mi è
sembrato quasi di capire che forse conviene più presentare qualche emendamento
dai banchi della minoranza che da quelli
della maggioranza, da quello che stava emergendo, visto che ci dovrete ringraziare
della possibilità che vi stiamo dando in questo contesto di fare più politica
voi dai gruppi dell’opposizione, che noi dalla maggioranza che facciamo le proposte
e presediamo i lavori, prendo atto di questo e vi faccio i complimenti per aver
portato a casa più risultati voi dall’opposizione che noi dalla maggioranza!
(Interruzione)
Stavo facendo questa precisazione. Volevo solamente
dire all’onorevole Franchino, perché penso che anche in quarta Commissione le proposte
messe all’ordine del giorno non guardino i colori politici, quindi proprio
nell’ultima seduta avevamo affrontato questo problema con il relatore del provvedimento,
che era il primo firmatario, cioè il collega Giordano, proprio perché non siamo
insensibili né alle problematiche che arrivano sulle proposte della minoranza,
né tantomeno a quelle che sono le problematiche che oggi il collega Franchino
ha voluto sottolineare. Prendendo spunto, proprio per questo che ci eravamo
ripromessi in Commissione di fare delle audizioni col dipartimento, anche con
le organizzazioni dei consumatori, con l’Urbi, per cercare
di affrontare il problema nella sede opportuna che è la Commissione.
Quindi pensavo che il collega Franchino lo avrebbe
ritirato, ecco perché avevo chiesto di farlo, non tanto per ragioni di opportunità
o meno, perché poi è giusto che ognuno faccia la propria parte, ma proprio
perché era stato proprio nell’ultima seduta Commissione che questo argomento
era stato inserito all’ordine del giorno. Dico che siamo interessati alla problematica
e sicuramente nelle prossime sedute con le audizioni porteremo avanti e
sentiremo anche le ragioni sia delle categorie, sia soprattutto – come diceva
il dipartimento – quelle dell’assessore.
Presidente, io dico al Presidente Dattolo, intanto, che non si tratta di portare a casa risultati
politici e prendo atto della discussione che, almeno in questo momento
apprendo, è stata già fatta in parte in Commissione. Io non c’ero, siamo
arrivati ad un certo punto in Commissione, dopodiché…
(Interruzione)
No, non lo ritiro.
(Interruzione)
No, non è ammissibile.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 29224.
(E’
respinto)
(Interruzione
dell’onorevole Franchino)
Si è pronunciata l’Aula. Lei ha posto problemi di
ordine burocratico, in merito si è pronunciata l’Aula. Lei mi deve dire se
ritira o non ritira. Lei non ritira l’emendamento ed io l’ho messo ai voti: è
stato respinto.
Passiamo alla discussione dell’articolato.
(Interruzione
dell’onorevole Franchino)
Per cortesia, onorevole Franchino, quando le do la
parola, lei parla!
(Interruzione
dell’onorevole Franchino)
Quando le darò la parola, interverrà!
Passiamo ad esaminare l’articolato in merito all’assestamento
di bilancio di previsione.
Pongo in
votazione l’articolo 1.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 7.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 8.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 9.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 10.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 11.
(E’
approvato)
Pongo in votazione il testo dell’assestamento di
bilancio 2012 nel suo complesso così come emendato.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Sono pervenuti al tavolo della Presidenza degli ordini
del giorno. Li mettiamo in discussione secondo la cronologia.
L’ordine del giorno reca: “Proposta di legge numero 352/9^ di iniziativa del consigliere Dattolo ed altri, recante: “Modifica all'articolo 25 della legge regionale 13 giugno 2008, numero 15”.
Prego, onorevole
Dattolo, ha facoltà di illustrarla.
Si tratta – come ho annunciato all’inizio – di una doverosa proroga in
mancanza di una legge di riordino degli enti
in liquidazione, Arssa e Afor,
di cui si chiede lo slittamento dal 30 giugno al 31 dicembre, per ragioni
procedurali anche legate allo status
dei lavoratori.
Quindi
su questo chiederei un voto unanime, perché stiamo discutendo, stiamo portando
avanti, ci sono le proposte che sono in Commissione, per cui, visto che c’è
stata anche una Conferenza dei capigruppo in cui è stata profondamente
illustrata e soprattutto recepito da parte di tutti i colleghi l’obiettivo di
fare questa riforma che ha bisogno anche di numeri qualificati, di conseguenza chiedo
che questo provvedimento possa essere votato all’unanimità.
Si
passa all’esame dell’articolato della proposta di legge 352/9^.
Pongo
in votazione l’articolo 1.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 2.
(E’
approvato)
Chiede
di parlare per dichiarazione di voto l’onorevole Censore. Ne ha facoltà.
Già nel mio intervento precedente, noi del gruppo del
Partito democratico avevamo espresso il voto contrario a questa proroga del commissariamento, perché riteniamo che l’azione
riformatrice è già notevolmente in ritardo rispetto alla data di inizio della legislatura,
perché pensiamo che sia urgente addivenire ad una riforma, perché la forestazione
è un settore da mettere a produttività e anche perché ci sono delle situazioni
che non sono più tollerabili, come quella sorveglianza idraulica, dove ci troviamo
in una situazione di illegalità.
Con queste
motivazioni noi votiamo contro la proroga, ma auspichiamo che questa annosa vicenda
arrivi presto a soluzione.
Ha
chiesto di parlare l’assessore Trematerra. Ne ha
facoltà.
Devo dire che mi dispiace molto che il gruppo del Pd, a nome e per
bocca dell’onorevole Censore, abbia dichiarato
il suo voto contrario a questo provvedimento,
mi dispiace perché noi stiamo cercando – come
è normale che sia – su un testo di riforma che riguarda due enti strumentali importantissimi per la Calabria, uno che si
riferisce alla montagna e più in
generale forestazione e l’altro che si riferisce, invece,
all’Agenzia di sviluppo dell’agricoltura calabrese, essendo l’agricoltura uno
dei veri motori economici del nostro territorio, abbiamo aperto un tavolo di
discussione, perché riteniamo come maggioranza che questi provvedimenti vanno
approvati con una maggioranza qualificata, abbiamo dato la disponibilità ad
unificare il testo, per fare in modo che sia la parte che riguarda lo Statuto
che quella che riguarda l’aspetto di carattere ordinamentale
abbiano necessità di avere un voto non a maggioranza, ma un voto qualificato.
Quindi
stiamo andando in questa direzione, abbiamo calendarizzato
per giorno 3 agosto il dibattito su queste riforme dell’Afor
e dell’Arssa, abbiamo dei tavoli tecnici aperti anche
con i partiti dell’opposizione. Mi sarei aspettato su questo provvedimento,
proprio in virtù di tutto questo iter che stiamo cercando di portare avanti,
per creare le condizioni di una maggiore agibilità e di una riforma che sia la
più altamente condivisa, da parte del gruppo del Pd un voto favorevole alla
proroga, in quanto insieme si sta lavorando per fare questo provvedimento. Non capisco,
oggi, questo voto di diniego a cui, obiettivamente, non riesco a dare
un’interpretazione.
La parola all’onorevole Dattolo.
Io vorrei invitare il collega Censore, che
parlava a nome del gruppo del Pd, ad
interrogarsi su questa posizione, ma interrogarsi in termini molto semplici: se
ha idea di cosa può succedere nello status di questi lavoratori, visto
che abbiamo sempre parlato, oggi, delle difficoltà oggettive che ci sono,
immaginarsi cosa può significare non andare in un regime di proroga. Non è
tanto perché non si vuole affrontare il problema – questo vorrei che fosse
chiaro a un partito che dice che ha a cuore le classi dei lavoratori –, io
ritengo che non c’è nessuna sottovalutazione del problema.
Volevo solo ricordare al collega Censore che
immagino che, in quelle otto precedenti proposte di proroghe, ci sia stata
l’unanimità da parte di chi oggi è alla minoranza e ieri era alla maggioranza,
proprio per un senso di rispetto verso le aspettative di due comparti che sono
stati anche, in un certo qual senso, in maniera definita un po’ impropria,
liquidati senza avere una prospettiva, ai quali oggi si sta cercando di dare
seguito.
Non c’è nessuna intenzione di farne una questione
politica, perché – ripeto – abbiamo discusso in sede di Conferenza dei
capigruppo e il collega Principe può testimoniare che ha chiesto espressamente
uno slittamento per cercare di addivenire ad una soluzione condivisa, perché
per passare questa riforma non bastano i 30 voti della maggioranza, ma ci vogliono
due terzi dei consiglieri, che per l’esattezza sono 34.
Cosa vogliamo dire con questa situazione? Che c’è
già una preclusione nel voler affrontare questa discussione. Se l’auspicio è
quello di affrontare il tema dell’Arssa e dell’Afor, del loro riordino, con le premesse di questa
pregiudiziale di voto contrario per quanto riguarda la proroga, ritengo che
state già gettando le basi perché questa riforma non venga portata avanti, e di
questo ognuno poi si deve assumere le responsabilità.
Per cui chiederei, una volta tanto, uno sforzo da
parte delle minoranze perché rivedano la loro posizione e di essere, in un
certo qual senso, predisposte ad un lavoro comune, perché altrimenti questo già
significa porre premesse negative per la futura discussione che ci dovrà essere
il 3 agosto.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Principe. Ne ha
facoltà.
Signor Presidente, io penso che l’intervento del collega Censore non sia stato letto nel
modo giusto. Noi siamo delle persone che stanno con i piedi per terra.
(Interruzioni)
Se, cortesemente,
le discussioni le fa fare fuori dall’Aula!
La dichiarazione
del collega Censore non è stata letta nel modo giusto da parte dei colleghi
della maggioranza, nel senso che noi non siamo delle persone che stanno nelle
nuvole, ma cerchiamo di stare con i piedi per terra, quindi non è che non ci rendiamo
conto che la scadenza del 30 giugno deve essere necessariamente prorogata, cioè
non vorremmo che il vostro sentire portasse a questa conclusione, che naturalmente
non fa parte della nostra impostazione. Noi vogliamo rimarcare con un voto
contrario una responsabilità politica della maggioranza, egregio assessore Trematerra, perché siamo a giugno del 2012, sono passati
due anni e due mesi dall’inizio della legislatura.
Io so
già quale sarà la risposta, dice: “Ma, cosa avete fatto voi del centro-sinistra tra giugno 2007 e
marzo 2010?!”. Non è che l’evoluzione storica di questa Regione deve rincorrere
inadempienze, perché se nella storia futura noi ricorriamo a questo per giustificare
l’attualità delle nostre inadempienze, non andiamo da nessuna parte.
In questo
momento c’è una nuova legislatura, c’è una nuova maggioranza, ci dovete consentire
di prendere atto che, ad oggi, sulla volontà
riformatrice in materia di Arssa e di Afor la maggioranza di centro-destra ha fallito. Questa è
la ragione del no, che è una sottolineatura, a nostro avviso, di una defaillance
di tipo politico.
Detto questo, l’assessore Trematerra
non si deve meravigliare del comportamento del Pd, perché sa che il nostro
comportamento è molto dialogante, pur avendo noi delle questioni di principio alle
quali non vogliamo venire meno. Se ricorda l’assessore Trematerra,
nella Conferenza dei capigruppo proprio noi abbiamo evitato un tavolo dei capigruppo
per affrontare questa questione, perché abbiamo detto che è una questione
troppo delicata, mettiamo a studiare chi capisce di queste cose, poi ogni
gruppo elabora una sua idea e queste idee si confrontano, per quanto ci
riguarda, prima con il sindacato e dopo con il governo.
Voglio dire che mi auguro che, dopo questa proroga
che voterete stasera, entro la fine dell’anno riusciamo a trovare una quadra
riformatrice. Per noi non mancherà, nel giro di quindici giorni vi presenteremo
le nostre idee di massima che, però, vedono una rigidità abbastanza marcata sul
privilegio dell’istituzione Agenzia, ne discuteremo. Se ci sono le condizioni sulla
base dei princìpi di arrivare a punti di contatto,
non ci tireremo indietro, altrimenti trasformeremo questo appunto di indirizzo
in un articolato e presenteremo una proposta di legge.
Per cui da parte nostra continua una visione di un’opposizione
che vuole essere, ad un tempo, rigorosa, ma anche pregna di cultura di governo
e il voto di stasera non c’entra affatto, perché vuole rimarcare questo ritardo
che è nelle cose, non c’è bisogno che ci costringa ad aggiungere altro.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Talarico. Ne ha
facoltà. Pregherei di mantenere il suo intervento, poiché siamo in dichiarazione
di voto, nei termini prescritti dal Regolamento.
Io esprimo il parere contrario di Italia dei
valori rispetto alla richiesta di
proroga venuta da parte della maggioranza,
il che non significa che siamo chiusi al dialogo con la maggioranza su una questione
così importante, d’altronde abbiamo dimostrato sia in
Commissione che in altre sedi di voler dialogare ed, eventualmente, arrivare
ad una soluzione condivisa, però vorrei ricordare
al consigliere Dattolo che sono ben due anni che
discutiamo di Afor, di Arssa,
di Comunità montane e il tutto ha dei riflessi puntuali sulle politiche di bilancio
della Regione. Non è un caso che in diverse occasioni si parla di questi enti
come di enti che assorbono gran parte del bilancio regionale e che dalla loro riorganizzazione
si libererebbero risorse importanti per venire
incontro ad altre esigenze.
Per cui il nostro rifiuto ha il significato di uno
stimolo nei confronti della maggioranza a fare presto e a rispettare l’ennesima
scadenza che la stessa maggioranza si è data. Lo dobbiamo non a quest’Aula, ma
ai lavoratori che attendono davvero questa riforma, non solo quelli dell’Arssa e dell’Afor, ma anche i
tanti lavoratori delle Comunità montane, che ad ogni occasione sono costretti a
chiedere ulteriori aggiunte sul bilancio dell’ente per far fronte al pagamento
degli stipendi; lo dobbiamo alla montagna calabrese, alle foreste calabresi,
all’agricoltura calabrese.
Per cui la nostra indisponibilità ha questo valore,
non di chiusura al dialogo e al confronto, ma uno stimolo vero a che si faccia
presto, si faccia soprattutto bene. Abbiamo fatto conoscere anche le nostre opinioni
sia all’assessore Trematerra che ad altri in sede di Commissione,
per cui non considerate questo gesto come una sorta di indisponibilità al dialettico
confronto tra maggioranza e opposizione.
D’altronde al consigliere Dattolo
– parlo con lui perché è intervenuto e ha avuto l’onere di fare la proposta – dico
che noi non facciamo parte di questa maggioranza che, nel cuore della notte,
cancellò l’Arssa e l’Afor e
diventò improvvisamente maggioranza riformatrice. Quelle riforme, evidentemente,
non ci piacciono, vogliamo riforme che abbiano una prospettiva, un senso, che
abbiano soprattutto ragionevolezza.
Quindi ci auguriamo che la strada intrapresa possa
davvero concludersi al più presto. Per queste ragioni diciamo no e considerate
il nostro no un ulteriore stimolo a fare in fretta.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Bova. Ne ha
facoltà.
Io parlo come minoranza perché esprimo
una valutazione differente, cioè non vanno ideologizzate, dal mio punto di vista, le posizioni e sento il bisogno di motivarlo
in Aula.
Vedete,
nella passata riunione del Consiglio io, assieme agli altri gruppi di minoranza,
consapevolmente ho rifiutato di partecipare ad una seduta che sulle questioni
del lavoro, secondo me, in accordo con gli altri gruppi di minoranza, aveva
fatto uno spot, così come, alla fine
di questo dibattito, voterò no, voterò contro l’assestamento. Su questo punto, però, annuncio un voto di astensione. Perché?
Perché prendo atto che il capogruppo dell’Udc, dopo che l’assessore dell’Udc
aveva dichiarato a tutti i gruppi, quindi anche a quelli di minoranza, ha
ribadito la disponibilità a misurarsi su quella che è, nella dimensione calabrese,
una delle riforme delle riforme, questa richiesta io la vedo come una conferma
A me non sembra giusto nascondermi dietro il dito,
per me questo atteggiamento è da apprezzare. Mi astengo, prendo atto, voglio verificare
e mi auguro che a questo corrisponda una volontà di misurarsi nel merito, anche
perché le riforme, quelle vere, non possono durare una sola stagione e quindi
non come veti contrapposti.
Veda, onorevole Dattolo,
una sola osservazione le faccio: pur avendo ascoltato, io capisco, sono stato quello
che ha proposto anni fa che nello Statuto le riforme non passassero a maggioranza
semplice e l’ho fatto di proposito, perché a volte – questo al di là delle maggioranze,
anche a livello nazionale abbiamo avuto cattivi esempi, addirittura di leggi ad
personam – su questioni impegnative noi vogliamo… ma una volta che voi vi misurate con questo
problema, mica c’è il gioco delle parti! Io lo sottolineo e lo apprezzo, sfido
me stesso, tutti noi e voi a fare sul serio.
In qualche modo, voi correggete una logica, secondo
me quella sì, supponente di una maggioranza che pensava di poter fare tutto da
sé. Voi la state correggendo ed io lo voglio sottolineare. E’ solo una dichiarazione
di intenti, niente di più, ma la dichiarazione di intenti va presa positivamente.
Non è che qualcuno mi proibisce di dirlo esplicitamente, perché c’è qualcuno,
un padre più grande fuori, che mi dice “tu devi votare sempre contro” o “tu
devi votare sempre a favore”! Diversamente, le posizioni sono speculari sia di
chi vota sempre a favore, sia di chi vota sempre contro, perché gli uni e gli
altri sono inadeguati a fronteggiare situazioni più complicate e più difficili.
E anche i muri sanno che, se tutto viene forzato a trovare una soluzione entro
i primi di agosto, questa soluzione difficilmente si potrà trovare.
Quindi, se realisticamente si prende atto, io lo
voglio sottolineare. E che cosa chiarisco? Che dopodomani, non solo perché non
lo potete fare, nessuno si presenta a dire che la maggioranza si è ricompattata,
“bandista”, perché io leggo questa proroga non come una proroga qualsiasi, il prendere
atto che non solo non si può fare, ma non si vuole fare come maggioranza.
Io l’apprezzo e con questo ragionamento – vi prendo
in parola e ve lo ricorderò – mi astengo, cioè accogliendo questo tipo di impostazione,
per essere chiari. Qui non solo bisogna fare presto, ma bisogna fare bene e noi
non abbiamo precedenti che fanno bene.
Mi dice Nicola Adamo che lui è d’accordo con questa
impostazione, non ha difficoltà, ma io ritengo che nemmeno l’onorevole Tripodi
si differenzierà, eccetera. Quindi, in qualche maniera, è paradossale; anche se
siamo un misto, siamo un gruppo. Fa male alla salute? No, siamo adulti e
vaccinati e ci assumiamo la responsabilità delle posizioni. Non c’è nessuno che
ci può dire “è proibito”. Attenzione, quello che dico non è solo valido da un punto
di vista formale, perché formalmente non solo la Costituzione della Repubblica,
ma anche lo Statuto della Regione Calabria – e non poteva che essere così –
dice che noi rispondiamo alla nostra coscienza, con buona pace di chi, intelligenti
pauca,hic Rhodus, hic salta, per ora
dichiariamo intenti.
Come vedete, se qualcuno un domani dirà – a me è
capitato più di una volta – che siamo d’accordo con l’Udc su cose più
impegnative, non può dire che ci siamo svegliati una mattina e qualcuno ce lo
ha consigliato vivamente. Noi abbiamo un’impostazione che sulle cose più importanti
non vede eccezioni quando è possibile; se poi diventa anche sull’impostazione
ordinaria una cosa che regge, ad maiora, con i
tempi che corrono, mi auguro che i punti di convergenza aumentino senza
paraocchi ideologici e non diminuiscano. Lo vedo, anche se è debole e insufficiente,
comunque come un segno positivo e così lo sottolineo. Va bene, Dattolo? Questa è la mia posizione e così mi esprimo.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Guccione. Ne ha
facoltà.
Trovandomi d’accordo con l’onorevole Censore e l’onorevole Principe,
intervengo solo per sottolineare una questione, che è questa:
si vuole approvare la riforma di Arssa ed Afor? Bene, io mi aspetto dall’onorevole Trematerra – che prenderà
da qui a poco la parola – che dica l’iter i tempi dei passaggi nella Commissione
e la fissazione della seduta del Consiglio
regionale con l’unico punto all’ordine del giorno “Riforma Arssa
ed Afor”. Solo così si fa, si fa in modo trasparente, istituzionale,
nelle Commissioni prima e in Aula dopo. Io mi auguro che questo iter avvenga
tutto nel mese di luglio. Invece di soffermarci se votiamo contro o a favore, siccome
tutti quanti siamo così impegnati a trovare una soluzione dopo anni di continue
proroghe, io mi auguro che l’onere della proposta spetti alla Giunta.
Oggi
qui siamo a segnalare di nuovo il problema, che siamo costretti a votare una
proroga, e non è sicuro che da qui fino al 31 dicembre si riesca ad approvare
la riforma.
E’ la
sfida riformista che vogliamo lanciare alla maggioranza e alla responsabilità
nostra di accettare questa sfida. Questo è il problema.
Ha
chiesto di parlare l’onorevole Principe. Ne ha facoltà.
Io ero
un po’ distratto mentre parlava il collega Guccione, ma per ristabilire la
verità rispetto alle riunioni della Conferenza dei capigruppo, ritengo che, se l’onorevole
Guccione ha l’amabilità di leggersi i verbali, rileverà questo e quindi il suo intervento
lo reputo determinato da un difetto di comunicazione, perché proprio chi parla
si è rifiutato di assegnare alla Conferenza dei capigruppo un ruolo istruttorio.
C’è il Presidente Talarico, ci sono i dirigenti, ci sono i colleghi, c’è l’assessore.
Questa questione era stata ventilata, ma chi parla si alzò per dire: “Io sono
contrario assolutamente al fatto che la Conferenza dei capigruppo diventi un
collettivo istruttorio in sostituzione di quelli che sono i compiti istituzionali
della Commissione”
Per
cui noi abbiamo concordato – Presidente, è bene che questo si dica con
chiarezza –, addirittura abbiamo rifiutato un primo tavolo di confronto fra i capigruppo
per dire “ogni gruppo studia, si confronta con il governo, dopodiché il governo,
sulla base di questo confronto, tirato fuori una proposta, se ci sono le condizioni,
che va al vaglio della Commissione.
Quindi
mi pare che siamo stati, ad un tempo, attenti a dare un contributo serio, collettivo,
meditato ed approfondito, ma nello stesso tempo siamo stati rigidamente
impegnati a rispettare quelli che sono i compiti dei vari organi del Consiglio
regionale.
E’
bene che questo chiarimento sia stato fatto pubblicamente, perché questa è una regione
anche dove il “marciapiede” ha un grande ruolo e noi dobbiamo diventare una regione
un po’ più matura culturalmente e cercare di dare, magari, migliori comunicazioni,
ma nello stesso tempo di essere lineari.
Sempre
per dichiarazione di voto, ha chiesto di parlare l’onorevole Orsomarso.
Presidente, mi basta e mi bastava l’intervento dell’assessore
Trematerra e della sua azione di riforma e penso che
anche nella gestione ancora oggi commissariale si denotino, tutto sommato,
delle inversioni di tendenza.
Io
penso che lo spirito riformista, vuoi per essere distante, e su questo
intervengo, dove la Calabria è di “ marciapiedi”, notando anche una
differenziazione e forse è bene espressa nell’astensione che guarda a questa
riforma da Bova, non si ravvisa, quindi non so se sono intervenuti quattro
rappresentanti del Partito democratico, se si parlano, se, come e in che modo
coniugano lo spirito di poter partecipare, nei modi, nei tempi e nei luoghi più
opportuni a migliorare una legge di riforma di questi enti che l’assessore Trematerra sta mettendo in campo.
Solo
per sottolineare, ancora una volta, questa anomalia che è poco comprensibile
all’opinione pubblica, quindi richiamare tutti a una maggiore responsabilità, portando
– come è giusto e doveroso che sia, per legge, quindi anche per il contributo
che è dovuto alla minoranza – la migliore contribuzione in termini di idea, un
lavoro che l’assessore Trematerra sta ben facendo,
per cui a nome – penso, c’è il mio capogruppo del Pdl
– dell’intero gruppo del Pdl, c’è il nostro voto
favorevole a questo provvedimento.
La
parola all’assessore Trematerra.
La mia non vuole essere una replica perché
non mi sembra il caso, vorrei solamente
dire all’onorevole Principe che non mi sarei sicuramente limitato in una risposta
nel dire che, “siccome voi non l’avete fatta per tre anni, noi per due, siete
più responsabili voi e meno noi”, assolutamente, non sarebbe né nella mia forma
né nel mio costume. Chi amministra la cosa pubblica si deve prendere l’onore e
l’onere di portare avanti quelli che sono processi di riforma che riguardano
due enti così importanti. Mi pare che anche l’atteggiamento che noi abbiamo condiviso
nella Conferenza dei capigruppo anche con i capigruppo di minoranza sia proprio
quello di lavorare insieme, perché – come diceva poc’anzi l’onorevole Bova – le
riforme non appartengono a una stagione, ma appartengono alla Regione e non ad una parte della maggioranza.
Per cui, forte di questo
atteggiamento, ho accolto favorevolmente la proposta che veniva proprio dall’onorevole
Principe, quando abbiamo deciso di creare una proposta unica sia sulla parte ordinamentale – e ci ritorno – sia sulla modifica statutaria,
per garantire alle minoranze che, alla fine, questo provvedimento, se sarà
votato – come io spero – ad ampia maggioranza, sarà perché tutti ci crediamo.
Quindi quell’accoglimento
nella Conferenza dei capigruppo significava l’avvio di un processo di confronto
che c’è già stato, fra l’altro, ecco perché la mia meraviglia rispetto al voto,
non fosse altro perché, se fossimo in un altro contesto, come è già successo
con l’onorevole Guccione, quando già a giugno del 2010, mi chiedeva conto delle
riforma dell’Afor e dell’Arssa,
giustamente, dopo un mese dall’inizio della legislatura.
Io e il dipartimento e come Giunta
abbiamo immaginato come dovrebbe essere questo impianto riformatore. Su questo siamo
disponibili ad un confronto, non nelle segrete stanze, perché lo stiamo facendo qui in quest’Aula, oggi, ma lo dobbiamo fare nelle Commissioni
competenti. C’è la volontà, da parte
nostra, di accogliere tutto ciò che può migliorare questa proposta di legge. Ovviamente io ritengo
che, siccome siamo qua dentro per fare questa attività, un mese di lavoro sodo
possa bastare, dopo tutto l’iter che c’è stato e dopo tutto il confronto che
c’è stato a mezzo stampa, attraverso convegnistica,
sappiamo tutti di che cosa stiamo parlando.
Ritengo,
quindi, che sicuramente il 3 agosto, che è la data che la Conferenza dei
capigruppo – mi sembra – abbia fissato per la riforma di questi enti
strumentali, sia il momento in cui questo Consiglio deve decidere cosa vuole
fare di questi enti strumentali. Io non sono disponibile – questo lo dico all’Aula
e alla Calabria – ad andare oltre questa data. Se è necessario, lavoriamo 24
ore al giorno, ma noi dobbiamo dare certezza a 10 mila lavoratori che stanno
aspettando da noi le risposte. Noi abbiamo una piattaforma, su questa ci
confronteremo, la miglioreremo se è necessario, la modificheremo se è necessario,
ma il 3 agosto dobbiamo avere il coraggio di venire in quest’Aula, al cospetto
dei calabresi, a dare conto del lavoro che stiamo facendo.
Pongo
in votazione la legge nel suo complesso.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportata in allegato)
L’ordine del giorno reca la proposta di provvedimento amministrativo numero 174/9^ di iniziativa della Giunta regionale: “Bilancio di previsione di Azienda Calabria Lavoro per l'esercizio finanziario 2012”.
E’
relatore l’onorevole Imbalzano, che ha facoltà di intervenire.
Il bilancio di previsione di “Azienda
Calabria Lavoro” per l’esercizio finanziario 2012 è stato discusso ampiamente
nella Commissione che presiedo, è stato sviscerato in tutti gli aspetti ed è
stato approvato a maggioranza.
L’ora
è tarda, io lo propongo all’approvazione di questo Consiglio regionale,
demandando agli organi di “Calabria Lavoro” la puntuale applicazione delle prescrizioni,
osservazioni e raccomandazioni formulate dal Collegio dei revisori dei conti,
dai dipartimenti regionali competenti, dalla Giunta regionale e, ovviamente,
dalla Commissione consiliare stessa.
Pongo
in votazione il bilancio di previsione di “Azienda Calabria Lavoro”.
(Il
Consiglio approva)
(E’ riportato
in allegato)
L’ordine del giorno reca la proposta di legge numero 285/9^ di iniziativa dei consiglieri Nucera, Chiappetta, Salerno: “Attuazione del comma 4 dell’articolo 118 della Costituzione sulla sussidiarietà orizzontale”.
E’ relatore l’onorevole Salerno, che
ha facoltà di intervenire.
Questa proposta di legge è stata discussa in Commissione, è stata approvata all’unanimità, non
comporta spesa, pertanto invito l’Aula a pronunciarsi favorevolmente. E’ un provvedimento molto importante, l’onorevole Nucera è il
primo firmatario di questo provvedimento, che la Commissione ha esaminato nell’immediatezza, anche perché è una proposta di legge molto interessante.
Non ci sono
interventi per dichiarazione di voto, pertanto si passa all’esame
dell’articolato.
Pongo in votazione l’articolo
1.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo
2.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 3.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 4.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 6.
(E’ approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 7.
(E’ approvato)
Pongo in votazione la legge nel
suo complesso.
(Il
Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Il punto successivo è l’ordine del giorno di iniziativa dei consiglieri Chiappetta, Bilardi, Dattolo, Serra, “In ordine alla necessità di risoluzione di alcune problematiche da porre come prioritarie in sede di programmazione degli interventi regionali”, di cui do lettura:
“Premesso che:
sono emerse, nel corso della legislatura, alcune problematiche relative a diverse situazioni che, per la loro importanza, necessitano una celere trattazione ed una rapida soluzione;
tali situazioni riguardano in particolare: l'estensione della risoluzione anticipata del rapporto di lavoro, di cui all'art. 13 della legge regionale numero 34 del 2010, anche al personale del servizio sanitario regionale; l'incremento delle risorse per finanziare i servizi socio-assistenziali, tra gli altri, gli interventi a favore delle famiglie e dei minori sottoposti a provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria; e la garanzia della prosecuzione degli interventi previsti dall'art. 3 della legge regionale 12 novembre 2004 numero 26 e s. m. i. e dell'art. 1 comma 6 della legge regionale 22 novembre 2010 numero 32 afferenti al “Programma stage”.
1) Estensione della risoluzione anticipata del rapporto di lavoro, di cui all'art. 13 della legge regionale numero 34 del 2010, anche al personale del servizio sanitario regionale.
è stata approvata la legge regionale 11 giugno 2012, numero 24 “Modifiche e integrazioni all'articolo 13 della legge regionale 29 dicembre 2010”, con cui sono state apportate delle modifiche all'articolo 13 della legge regionale numero 34 del 2010, al fine di rendere operativa la normativa prevista e relativa alla risoluzione anticipata del rapporto di lavoro dei dipendenti regionali anche in seguito alle innovazioni legislative succedutesi nel tempo (tra cui: il c. d. Decreto “Salva Italia e il c. d. Decreto Milleproroghe, con cui sono state apportate alcune modifiche ed integrazioni all'art. 24 del Decreto “Salva Italia”);
ai sensi del comma 15 dell'art. 13 della legge regionale numero 34 del 2010, il personale del servizio sanitario della Regione rimane escluso dall'applicazione dei benefici previsti nell'art. 13 e relativi alla risoluzione anticipata del rapporto di lavoro;
gli interventi posti in essere per dare attuazione al Piano di rientro hanno già consentito di avviare a soluzione parte delle complesse criticità del servizio sanitario regionale, dimostrando la fondatezza dell'analisi e l'efficacia delle metodologie e soluzioni individuate dal Presidente della Giunta regionale, nella sua qualità di Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria, conseguenzialmente, e si sono evidenziati gli effetti positivi degli interventi strutturali adottati in termini di efficienza ed economicità del sistema sanitario regionale;
da tali importanti risultati ne potrebbe discendere un possibile sostanziale superamento delle condizioni che avevano precedentemente indotto il legislatore regionale ad escludere il personale del servizio sanitario regionale dai benefici normati dalla legge regionale 29 dicembre 2010 numero 34, art. 13, ed è, quindi, da considerare presumibilmente concreta la possibilità per la Regione di conseguire una minore spesa di bilancio connessa proprio all'esodo anticipato del personale appartenente al comparto sanità;
potrebbe, pertanto, essere inserita nel testo normativo dell'art. 13 della legge regionale numero 34 del 2010 una norma con la quale si determina l'estensione dei benefici ai dipendenti del servizio sanitario regionale, tramite un procedimento complesso finalizzato a prefigurare: l'entità effettiva degli oneri di spesa e l'individuazione di un contingente di dipendenti sulla base, non solo, del possesso dei requisiti ai sensi della normativa vigente, ma anche nel rispetto dell'esigenza di non creare disfunzioni, in particolare, ai servizi sanitari della Regione;
il procedimento conseguente, sottoposto alla puntuale verifica del Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria, nonché all'acquisizione di un parere vincolante dei ministeri vigilanti, consentirebbe al Consiglio regionale di autorizzare le aziende sanitarie ad emanare i provvedimenti attuativi.
2) Incremento delle risorse per finanziare i servizi socio-sanitari, in particolare gli interventi a favore delle famiglie bisognose e dei minori sottoposti a provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria ed al “Centro Regionale per le Epilessie”.
Premesso che:
in un momento di profonda crisi economica e sociale quale quella che il Paese sta attraversando, sono le fasce più deboli a risentire con maggiore incidenza gli effetti negativi, ed in particolare le famiglie bisognose e i minori;
appare indispensabile, proprio per venire incontro a tali situazioni di forte disagio sociale, garantire un'adeguata copertura finanziaria e quindi consentire la concreta realizzazione degli interventi rivolti alle famiglie in difficoltà e in favore dei minori sottoposti a provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria ed al “Centro Regionale per le Epilessie”, atteso il suo alto livello scientifico e l'effettivo freno che il medesimo istituto ha costituito avverso l'emigrazione sanitaria;
è, dunque, necessario provvedere ad un adeguato incremento della dotazione finanziaria dell'unità previsionale di base afferente “Servizi ed attività socio- assistenziali e socio-sanitarie”, al fine di poter effettuare un'idonea programmazione dell'intervento regionale e assicurarne, quindi, la piena operatività, soprattutto in riferimento agli interventi in favore delle famiglie bisognose e dei minori sottoposti a provvedimenti dell'Autorità giudiziaria ed al succitato Centro regionale per le epilessie.
si ritiene necessario non disperdere il patrimonio di conoscenza acquisito dai circa 350 giovani laureati calabresi del “Programma Stage” che, a partire dal 2008, prestano la loro attività all'interno delle pubbliche amministrazioni della nostra regione (Province, Comuni, Università, ecc. ) e il cui reclutamento è stato effettuato attraverso un concorso regionale per titoli, che prevedeva quali ineludibili requisiti quello di avere conseguito la laurea con il massimo dei voti e quello di possedere ulteriori titoli qualificativi di “eccellenza” (specializzazioni, dottorati. . . );
i contratti di collaborazione tra gli “stagisti” e le pubbliche amministrazioni sono prossimi alla scadenza (31 agosto 2012);
la legislazione che ha istituito il progetto (Legge regionale 12 novembre 2004 numero 26, come integrata e modificata dall'art. 5 della legge regionale 19 aprile 2007 numero 8) era stata intuita come rimedio alla “fuga dei cervelli”, proprio a sottolineare la necessità di trattenere le giovani generazioni meritevoli all'interno della nostra regione;
diverse sono state le p. a. locali che hanno aderito all'iniziativa legislativa richiamata e che, sulla base di contratti (in prevalenza di collaborazione) a tempo determinato della durata di un anno, hanno potuto usufruire delle alte professionalità e delle prestazioni lavorative dei giovani stagisti;
la maggior parte dei contratti stipulati dalle amministrazioni fruitrici scadrà il prossimo 31 agosto 2012 e tale situazione comporterà, inevitabilmente, la rinuncia all'impiego di tali eccellenze, con l'effetto di un duplice nocumento per la regione, dovuto sia alla vanificazione dell'esperienza in corso e all'inevitabile dispendio dell'investimento regionale all'uopo attuato, sia alla definitiva perdita di tali eccellenze che, rebus sic stantibus, saranno costrette a devolvere la propria professionalità ed i frutti dell'investimento attuato dalla Regione, presso altri territori, italiani ed esteri;
nell'attuale legislatura è stata approvata una legge ad hoc (Legge regionale numero 32 del 22 novembre 2010) dedicata alla non dispersione del patrimonio di conoscenza già acquisito dai giovani impegnati nel “Programma Stage 2008”;
in particolare, il comma 6 dell'art. 1 della legge regionale numero 32 del 2010, statuisce che: “La Regione si impegna, altresì, ad incentivare, da parte di soggetti pubblici e privati nei confronti degli stagisti, la realizzazione di percorsi integrati (anche individuali) di orientamento, di alta formazione e di inserimento occupazionale, con risorse provenienti dai fondi comunitari strutturali”;
tale disposto (di cui gli stagisti a gran voce, con ripetuti sit in ed appelli agli organi di governo regionali, reclamano l'attuazione) detta, allo stato, la soluzione più idonea per garantire (seppur certamente non in via stabile) la non vanificazione dell'esperienza in corso e la continuità dello svolgimento delle politiche occupazionali cui la normativa richiamata sostanzialmente mira;
risulterebbe opportuno, quindi, evitare la dispersione del patrimonio professionale di soggetti già reclutati meritocraticamente e congruamente formati nelle pp. aa. finitrici e consentire alle amministrazioni ed alle imprese calabresi di arricchire, attraverso un processo innovativo, la propria attività;
impegna il Presidente, on. Giuseppe Scopelliti e la Giunta regionale
a voler intraprendere ogni azione utile per la concreta soluzione delle problematiche sopra richiamate: l'applicazione dell'art. l3 della legge regionale numero 34 del 2010 anche al personale del servizio sanitario regionale; l'incremento delle risorse finanziare per i servizi sociosanitari da destinare, in particolare, agli interventi in favore delle famiglie bisognose, di quei minori che sono sottoposti a provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria ed al “Centro Regionale per le epilessie”; le iniziative concernenti i giovani che hanno preso parte al “Programma stage”, di cui dall'art. 3 della legge regionale 12 novembre 2004 numero 26 e s. m. i. e dell'art. 1 comma 6 della legge regionale 22 novembre 2010 numero 32.
E’ infatti, di prioritaria importanza che la soluzione di queste problematiche avvenga nell'ambito della programmazione degli interventi che, a partire dai prossimi mesi, caratterizzeranno l'agenda politica regionale”.
La
parola all’onorevole Chiappetta.
Grazie,
Presidente, ma si parla dell’ordine del giorno ampiamente dibattuto in sede di discussione
dell’emendamento, quindi credo sia opportuno metterlo soltanto ai voti.
Nessuno
chiede di intervenire, pertanto pongo in votazione l’ordine
del giorno in discussione.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Do lettura dell’ordine del
giorno
“Il Consiglio regionale
premesso che
il Consiglio regionale è chiamato ad
esprimersi sull'assestamento di bilancio 2012 che ormai rappresenta metà
percorso di questa legislatura;
siamo in presenza di una modifica sostanziale
della finanza regionale e che inderogabili processi di equilibrio finanziario e
nazionale si sono scaricate sulle regioni e sull'intero sistema delle autonomie
locali;
processi economici e finanziari in atto
vedono sempre meno la disponibilità di finanza derivata per come si era
strutturata negli anni;
ciò imprime una innovata capacità delle
politiche delle entrate autonome ed una finanza locale rigorosa e virtuosa;
con questa manovra il governo regionale non
affronta alcuna emergenza sociale: lavoratori LPU- LSU, stagisti, stipendi dei
lavoratori delle Comunità Montane, emolumenti dei lavoratori forestali,
lavoratori in mobilità, precariato, politiche sociali, esodati
volontari;
si continua con la politica delle toppe e
l'assestamento proposto è lo specchio di una vera e propria asfissia
finanziaria;
impegna
la Giunta regionale ad indire una sessione
straordinaria del Consiglio che impegni in primis la Commissione bilancio a
verificare l'intera legislazione di spesa regionale, le politiche di entrata
autonoma, la verifica dell'intero fabbisogno, l'andamento ordinario e le
eventuali rimodulazioni del POR che non possono che avvenire in un quadro di
coordinamento generale”.
La parola all’onorevole Censore.
Intanto,
abbiamo espresso un voto contrario al precedente ordine del giorno illustrato dall’onorevole Chiappetta, capogruppo del Popolo della libertà, perché ne
abbiamo presentato uno diverso che è coerente con l’impostazione che abbiamo tenuto oggi in
Consiglio regionale rispetto all’assestamento di bilancio.
Quest’ordine del giorno
riguarda alcuni punti salienti che per noi sono cruciali, affinché ci sia
un’azione chiara da parte del Presidente della Giunta regionale; noi affermiamo
che il Presidente debba riferire in Consiglio regionale, dopo l’attivazione
anche in Commissione di una sessione straordinaria, per vedere la sussistenza
delle risorse, per verificare la legislazione, per verificare le entrate e
quindi anche poi, necessariamente, la rimodulazione del Por su questioni che
noi riteniamo importanti, come l’emergenza sociale, i lavoratori Lpu-Lsu, gli stagisti, gli stipendi dei lavoratori delle Comunità
montane, gli emolumenti dei lavoratori forestali, la questione dei lavoratori
in mobilità, il precariato, le politiche sociali, gli esodati
volontari, l’estensione dei benefici previsti dal decreto “Salva Italia” per la
risoluzione anticipata del rapporto di lavoro ai dipendenti regionali del
settore sanitario, il sostegno alle famiglie, alle disabilità e alle migliaia
di disoccupati.
Quindi, dato che in questo
assestamento non c’era posto per la soluzione, non si sono trovate le risorse
per la soluzione di questi problemi; attraverso quest’ordine del giorno
chiediamo questa sessione straordinaria del Consiglio, previo un esame
istruttorio nella Commissione bilancio.
Pongo in votazione l’ordine
del giorno in discussione.
(Il
Consiglio non approva)
(Interruzione)
E’ stato respinto a maggioranza. Se avesse voluto, avrebbe potuto
chiedere la votazione per appello nominale.
Si passa adesso all’ordine
del giorno di iniziativa dei consiglieri Guccione, Talarico D. , Censore, Giordano, Mirabelli, Tripodi, De
Gaetano, Bruni, ed altri, “In ordine al completamento dei lavori
dell’Autostrada SA – RC”, di cui do lettura:
“Il Consiglio regionale
premesso che:
a tutt'oggi le risorse disponibili
per finanziare gli interventi in esecuzione sull'Autostrada Sa-Rc,
di prossimo avvio e in fase di appalto, ammontano a 7.443 miliardi di euro;
per il completamento
dell'intera rete autostradale sono ancora necessari circa 3,100 miliardi di
euro relativi a 12 interventi progettati e in corso di progettazione, di cui
cinque riguardano l'ammodernamento di 58,600 km di autostrada quasi tutti
ricadenti nel tratto calabrese, mentre sette si riferiscono a nuovi svincoli
richiesti dalle comunità locali ed inizialmente non previsti;
gran parte degli interventi
in corso di progettazione o progettati ma non finanziati ricadono nel tratto calabrese della Sa-Rc (Macrolotto
n. 4 - parte prima - "Cosenza/Rogliano",
importo pari a 588. 519 milioni di euro; Macrolotto n. 4 - parte seconda - "Rogliano/Viadotto
Stupino", importo pari a 437,780 milioni di
euro; Macrolotto n. 4 - parte seconda, stralcio secondo - "Viadotto Stupino/Altilia", importo
pari a 343 milioni di euro; Macrolotto n. 3 - parte quarta - "Morano-Frascineto" importo pari a 598 milioni di euro;
Macrolotto compreso tra il km 337,800 (svincolo di Pizzo Calabro incluso) e il
km 348,600 (svincolo di Sant'Onofrio incluso), importo pari a 799,280 milioni
di euro, nuovo svincolo Cosenza-Sud, importo pari a
168 milioni di euro; nuovo svincolo Laureana di
Borrello, importo pari a 38,087 milioni di euro; nuovo svincolo di Sant'Eufemia
d'Aspromonte, importo pari a 20 milioni di euro, nuovo svincolo di Rende,
importo pari a 34,181 milioni;
la mancanza di risorse necessarie
al completamento definitivo della Sa-Rc, in
particolare per i tratti ricadenti nel territorio calabrese che assommano a
58,600 km, alcuni in fase di progettazione, altri già progettati ma a tutt'oggi
non ancora finanziati;
il mancato completamento di
questi tratti impedisce e impedirà ancora per lunghi anni ai cittadini
calabresi e italiani di fruire al meglio della più importante rete autostradale
del Mezzogiorno e dell'Italia, con gravi ricadute negative sulla già fragile
economia calabrese e sul turismo;
si rende assolutamente
necessaria da parte del Presidente della Giunta regionale della Calabria,
onorevole Giuseppe Scopelliti, un'iniziativa istituzionale urgente, forte ed
energica, capace di indurre il Governo nazionale ed il Presidente del Consiglio
Monti a reperire immediatamente i circa 3 miliardi di euro mancanti, necessari
a scrivere finalmente la parola "fine" al completamento dei lavori
della Sa-Rc, prioritaria a qualsiasi altra
infrastruttura, compreso il Ponte sullo Stretto“.
Prego,
onorevole Guccione.
Per quanto riguarda quest’ordine del giorno, a tutt’oggi, per il
completamento definitivo della A3 e in particolare per la definizione dei progetti e dei finanziamenti per 58,600 metri del tracciato della Salerno-Reggio Calabria, mancano ancora, così come riferito
da fonti dell’Anas, 3,100 miliardi di euro.
Da questo punto di vista,
credo che ci sia la necessità che il Consiglio regionale e il Presidente della
Giunta regionale, l’onorevole Scopelliti, chiedano al Presidente del Consiglio
Monti e al ministro Passera la finanziabilità del
tracciato della A3 che riguarda la regione Calabria. Noi non possiamo tollerare
che, ancora oggi, nel 2012 ci siano 58 chilometri che in parte non sono stati,
addirittura, progettati e che mancano totalmente del finanziamento. Si tratta
della più grande infrastruttura viaria che collega la Calabria e il Mezzogiorno al resto del Paese.
Da questo punto di vista,
bisogna impegnare il Governo Monti affinché nel decreto Sviluppo preveda le
risorse necessarie al completamento della A3.
Pongo in votazione l’ordine
del giorno in discussione.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Siamo all’ordine del giorno di iniziativa dei consiglieri Talarico D. , Chiappetta, Orsomarso, Guccione ed altri, “In ordine alle iniziative finalizzate a scongiurare la chiusura della Casa di cura Madonna della Catena di Laurignano di Dipignano (CS)”, di cui do lettura:
“Il Consiglio regionale
premesso che
la Casa di Cura Madonna della
Catena, con sede a Laurignano di Dipignano
in provincia di Cosenza, è una struttura sanitaria operante nel campo delle
terapie neuro-riabilitative, di recupero e riabilitazione funzionale;
negli anni tale struttura si
è distinta come polo d'eccellenza nella riabilitazione intensiva neurologica,
motoria, oncologica, uroginecologica, per la
lungodegenza medica e la riabilitazione estensiva;
i posti letto di cui la
struttura dispone sono 137, cui hanno avuto accesso pazienti provenienti dai
reparti ospedalieri per acuti (neurologie, neurochirurgie, ortopedie,
oncologie, reparti di geriatria, reparti di medicina interna nonché
rianimazione) sia regionali che extraregionali;
la struttura ha sempre
operato in questi anni al massimo della capienza dei reparti, arrivando anche a
circa 1000 ricoveri l'anno;
negli ultimi anni, tuttavia,
una serie di fattori ne hanno determinato la crisi ed a farne le spese sono
stati essenzialmente i suoi 170 dipendenti, tra personale medico, paramedico ed
amministrativo, che recentemente sono stati protagonisti di forme anche
inusuali di lotta, con evidenti rischi per la loro incolumità;
da quasi due anni, per i
limiti del management aziendale, l'erogazione degli stipendi non è più avvenuta
in modo regolare, con ritardi anche di molti mesi nella corresponsione degli
stessi;
attualmente sarebbero 10 le
mensilità arretrate;
in questo quadro, già
pesantemente segnato da una situazione a limite del collasso, la paventata
ipotesi che la Regione Calabria si accingerebbe a tagliare il 62% dei posti letto
della terapia intensiva, qualora trovasse conferma in atti concreti,
porterebbe, come gli stessi operatori della Casa di cura e le rappresentanze
sindacali hanno fatto rilevare, al tracollo definitivo della struttura;
la domanda di prestazioni
rivolta alla struttura è sempre stata superiore alla media regionale, come
dimostrano le cifre sul suo fatturato annuo (circa 10 milioni);
la crisi della struttura è
perciò riconducibile esclusivamente a ragioni di natura amministrativa e
gestionale e non certo alla qualità e alla quantità delle prestazioni
effettuate da personale altamente qualificato, peraltro in ambienti fisici
indiscutibilmente idonei;
la struttura rappresenta,
come da più parti è riconosciuto, un punto di eccellenza per l'intero sistema
sanitario calabrese;
ad assumere, di concerto con
le organizzazioni sindacali di categoria, le iniziative necessarie atte a
scongiurare il ridimensionamento ovvero la chiusura della Casa di cura Madonna
della Catena di Laurignano di Dipignano,
soprassedendo alla decisione di tagliare oltre il 60% dei posti letto della
terapia intensiva, valorizzandone il patrimonio di professionalità e di
competenze specialistiche, nondimeno le acquisizioni tecnico- scientifiche che
ne hanno fatto un polo d'eccellenza, nell'ambito della riorganizzazione del
sistema sanitario regionale”.
Prego,
onorevole Talarico.
L’ordine
del giorno è stato, in realtà, cofirmato dai consiglieri Chiappetta,
Orsomarso, Guccione ed altri, cioè consiglieri che erano presenti
in Aula prima dell’inizio dei lavori. Si tratta della casa di cura “Madonna
della Catena” con sede in Laurignano, che è una
struttura sanitaria operante nel campo delle terapie neuroriabilitative,
di recupero e riabilitazione funzionale. E’ una casa di cura cosiddetta di
eccellenza, con 137 posti letto e 170 dipendenti.
Con l’ordine del giorno chiediamo al Presidente della
Giunta regionale e alla Giunta di assumere, di concerto con le organizzazioni
sindacali dei lavoratori e con i sindaci del territorio, le iniziative volte a
scongiurare il preannunciato ridimensionamento della casa di cura che
comporterebbe la diminuzione del 62 per cento di posti letto attualmente a
disposizione della struttura, vanificando, a questo punto – se ciò dovesse
realizzarsi – l’esistenza stessa della struttura e i servizi che la stessa
presta ad un’utenza non solo regionale, ma anche proveniente da altre regioni.
Con quest’ordine del giorno impegniamo ulteriormente la Giunta a scongiurare ciò
che oggi viene paventato da più parti.
Pongo in votazione l’ordine
del giorno in discussione.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Sono
pervenuti al tavolo della Presidenza due ordini del giorno inerenti la stessa
materia, presentati dagli onorevoli Giordano e Nucera.
Do lettura
del primo ordine del giorno a firma dei consiglieri Giordano, De Masi,
Principe, Aiello F. , Ciconte, Mirabelli, Loiero, Guccione, Talarico D. , Tripodi, Bova, Censore, Maiolo, Amato, De Gaetano, Sulla, Battaglia, Scalzo,
Serra, Franchino:
“Il Consiglio regionale
premesso che
il Piano Energetico Regionale (PEAR) approvato con
deliberazione del Consiglio regionale numero 315 del 14 febbraio 2005 fa
assoluto divieto dell’utilizzo dei carbone ai fini energetici;
lo sviluppo economico del territorio regionale può
ottenersi con attività alternative all’utilizzo delle fonti fossili, attività
imperniate sullo sviluppo delle fonti rinnovabili e sulla promozione di
iniziative manifatturiere nel settore delle fonti rinnovabili e dell'efficienza
energetica;
più specificatamente con deliberazione numero 98 del 9
febbraio 2005,
i vari governi regionali che si sono succeduti hanno
espresso in modo netto la propria contrarietà ai progetto di costruzione di una
centrale termoelettrica alimentata a carbone nel territorio di Saline Ioniche
da parte della società SEI;
già con delibera 686 del 6 ottobre 2008
nella seduta consiliare del 15 novembre 2010 la massima
assise regionale approvava all’unanimità una mozione con la quale si proponeva
di impegnare il Presidente Scopelliti e
la stessa Giunta regionale attraverso l’assessore al
ramo, onorevole Francesco Pugliano, in sede di
risposta ad interrogazione immediata confermava durante la seduta del consiglio
del 16 gennaio 2012 la posizione contraria della Giunta regionale ad ogni
ipotesi di realizzazione sul sito della ex Liquichimica
di Saline Ioniche di una centrale a carbone:
in data 15 giugno
tutto ciò premesso impegna
il Presidente e
È stato
presentato un ordine del giorno a firma del consigliere Nucera inerente la
stessa materia, si propone la loro unificazione.
La parola
all’onorevole Nucera.
E’
un ordine del giorno che va nella direzione opposta a ciò che ha già deciso il Governo, concedendo un’autorizzazione
o un nullaosta di impatto
ambientale per la realizzazione della centrale a carbone di Saline Ioniche.
Mi sono
permesso di ripercorrere un po’ la storia di questa vicenda che, ormai, ha dei
caratteri anche grotteschi e trova i primi oppositori proprio nella gente che
vive nel territorio direttamente interessato, ma ancora di più nella coscienza di quanti – e non bisogna essere
incalliti ecologisti – considerano questa tecnologia ormai ampiamente superata
per produrre e generare energia diversa, elettrica e via dicendo, non solo per
l’impatto ambientale, che è abbastanza forte, ma anche per
la vocazione naturale di quel territorio dell’area ionica, che è turistica,
portata di più ad utilizzare le risorse naturali che ha, cioè il territorio
agricolo, l’ambiente, posto al meglio, essendoci là vicino anche un’oasi
faunistica, il clima particolare di cui dispone, mentre l’uomo – ed è molto
bravo l’uomo nel realizzare questi contrasti – invece di valorizzare la
ricchezza reale che ha, tende a porre prima il fallimento della Liquichimica, ora una centrale a carbone.
Noi diciamo che è giusto, per chi ha questa vocazione
naturale, avanzare progetti e
programmi di questa natura, ma contemporaneamente diciamo che quello non è il
luogo adatto, ideale per la realizzazione di una centrale a carbone.
Quindi non c’è un pregiudizio
sulle persone e più che mai sull’opera che si vuole realizzare, su questo
possiamo pure discutere, ma c’è una necessità, un’opportunità di spostare in
altri siti, in altri luoghi questo tipo di intervento, che certamente
contraddice con la natura e con il posto.
Ora, non bisogna fare sforzi,
né l’Aula è chiamata ad esprimere chissà su quali grandi sistemi, la regione
Calabria è una regione che esporta l’energia – forse l’unica cosa che esporta –
quindi è ricca già di per sé di energia e non ha bisogno di energie ulteriori. Non
vi cito dati, non vi cito numeri, sarebbero superflui.
Oggi rimarchiamo questo
concetto e tendiamo a fare esaltare il valore in sé del significato di un
rifiuto politico da parte del Consiglio regionale e mi fa piacere che ci sia
stata anche una mozione presentata dalla minoranza, oltre che dalla
maggioranza, proprio perché su questi temi noi dobbiamo essere fortemente
concordi e non divisi da pregiudizi di tipo ideologico.
Allora, dire di no alla
centrale a carbone oggi – il mio intervento è brevissimo, proprio perché i
fatti sono conosciuti, la storia è conosciuta, le motivazioni sono conosciute –
significa, sostanzialmente, rafforzare l’idea che
Pertanto sottopongo al voto,
se è del caso anche trovando momenti di sintesi e di definizione con la
minoranza, l’ordine del giorno da me presentato, proprio con lo spirito di chi
è consapevole che questa regione, coerentemente con quanto ha fatto fino ad
oggi, rifiuta il carbone come elemento di disturbo rispetto alla propria
vocazione naturale.
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.
Anche il nostro ordine del
giorno, sottoscritto dall’intera minoranza e da alcuni consiglieri di
maggioranza, ripercorre le tappe; due questioni fondamentali, il Piano
energetico regionale vigente, la pronuncia unanime, ferma e decisa di questa
Regione nel 2008 attraverso il Governo regionale e il Consiglio regionale, nel
2010 il 16 novembre una mozione nella quale confluirono diverse mozioni
presentate da tutti i gruppi regionali, che si tradusse in un definitivo –
sottolineo definitivo – no alla centrale di Saline, no al carbone, perché, in
quella seduta, il Consiglio regionale ha detto no al carbone in Calabria. Questo
è bene che lo ricordiamo in maniera chiara.
Per quello che riguarda
quella pronuncia, è una pronuncia definitiva quella del 16 novembre, non stiamo
tornando indietro.
Oggi perché chiediamo al
Consiglio, alla Giunta e al Presidente Scopelliti l’impegno? A fronte
dell’autorizzazione che il Ministero ha rilasciato circa la valutazione di
impatto ambientale, si impone una presa di posizione da parte della Regione
Calabria che sia conforme a quanto stabilito il 16 novembre 2010. In conformità
con quel voto, oggi con quest’ordine del giorno che condivide i passaggi che ha
fatto il collega Nucera, ricordando tutto il valore alternativo dei progetti di
quell’area della provincia di Reggio Calabria e dell’intera regione Calabria
rispetto alla vicenda, quindi, oggi, l’impegno che l’Aula assume è indirizzato
al Presidente della Giunta perché si opponga, conformemente alle decisioni già
espresse il 16 novembre 2010, quindi ad impugnare in via d’urgenza, prima che
il decreto Via diventi definitivo, presso gli organi giurisdizionali il decreto
del Presidente del Consiglio dei Ministri e quindi a proseguire nelle attività
amministrative, per mettere parola fine, per dire che questa Regione è
conseguente alle scelte già fatte, dice no al carbone e dice no alla
costruzione della centrale di Saline Ioniche, dice sì a uno sviluppo
alternativo sul quale questo Consiglio, unanimemente, è stato d’accordo.
La parola all’onorevole Chiappetta.
Intervengo solo per esprimere una considerazione di carattere generale rispetto a quest’ordine
del giorno presentato dai colleghi della minoranza, illustrato in Aula dal
collega Nucera, perché sono assolutamente convinto della necessità che debba
essere ribadita con forza la posizione già espressa in più di una occasione -ha
fatto bene il collega Giordano ad evidenziarlo-. Fra l’altro, è ripreso anche
in quest’ordine del giorno, laddove si parla dell’approvazione con delibera del
Consiglio regionale del Piano
energetico regionale calabrese (PER), così come è stato anche ribadito con atti amministrativi – leggo
sempre qui, per come è riportato nell’ordine del giorno – con delibere assunte
dalle diverse Giunte regionali che si sono succedute nel corso degli anni. Anche
sulla base di questo ultimo provvedimento assunto a livello governativo,
nazionale, ritengo che non si possa non esprimere la più ferma contrarietà
rispetto allo stesso, che per la complessità della questione – lo vorrei
ricordare così per come è stato fatto anche negli interventi che mi hanno
preceduto – non è solo riferito alla specificità di un territorio, nel caso in
specie quello di Saline Ioniche, ma anche alla specificità di altri territori,
del territorio regionale calabrese. Credo che, Presidente, – e ripeto –
esprimendo il convinto sostegno rispetto alla posizione precedentemente
espressa dall’Aula all’unanimità, che, appunto perché siamo in sede di
conclusione dei lavori –mi sembra che questo sia l’ultimo punto all’ordine del
giorno–, si è registrata, di fatto, una sorta di “rompete le righe”; per come
vediamo, non ci sono né i colleghi della maggioranza, né i colleghi della
minoranza, mancando anche il Presidente della Giunta regionale che naturalmente
non potrà fare altro che confermare la posizione espressa precedentemente. Credo
che di quest’ordine del giorno, Presidente, e chiedo anche al collega Nucera,
che ha apposto la sua firma, si possa procedere alla trattazione nella prossima
seduta del Consiglio regionale, alla presenza di tutte le forze politiche
presenti in Consiglio regionale e, soprattutto, anche alla presenza del
Presidente della Giunta regionale.
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Bova. Ne ha facoltà.
Spero di aver capito bene, onorevole Chiappetta, perché
temevo che esprimesse una posizione del
tipo “non c’è niente di nuovo” e spero che, la prossima volta, non sarà questa la
posizione del Pdl o, peggio, dell’intera maggioranza
perché se afferma – quello che ha
detto lo voglio ribadire, in maniera che l’Aula ascolti – “siccome
questo è un fatto impegnativo, voglio che sia tutto il Consiglio, nella
pienezza dei suoi ranghi istituzionali e politici, a ribadire una posizione”, questa
è una posizione che capisco; se, invece dice – lo dico ora, in maniera da
anticipare una mia posizione, qualora questa diventerà quella del Pdl – “ma abbiamo detto tutto e non dobbiamo dire più
niente”. A quel punto mi sembrerebbe, se fosse una farsa, quel tipo di
sceneggiata che abbiamo apprezzato in televisione, qualche anno fa, di un
celeberrimo comico italiano di rilievo internazionale, qual era Totò. Vi
ricordate Totò? A un certo punto racconta che arriva uno e dice “Pasquale, ah”,
lo prende a schiaffi. “E tu?”. “Niente, vediamo questo dove vuole arrivare”. E
lui, altri schiaffi e pedate. “E tu?” domandava l’altro, la spalla. “Vediamo
questo dove vuole arrivare”. E lui schiaffi, pedate e così via. Se uno dice non
abbiamo bisogno di ribadire, lo
immaginerei, nel migliore dei casi, come quella situazione di Totò che, alla
fine, sapete come concludeva? Dice: “E tu?”. “Io niente, e che sono Pasquale!”.
Caro Chiappetta, qui Pasquale diventeremmo non solo
tutti noi, ma i calabresi e, in particolare, quelli che abitano in quelle aree
perché, in questo momento, una parte dell’opinione pubblica -quasi tutti!- pensa e tende a dire in
giro: “è inutile che vi muovete, perché la centrale a carbone si farà”. Di
fronte a una scelta gratuita e sbagliata, un atteggiamento di indifferenza, di silenzio,
a questi livelli, sarebbe, quindi, come dire “ci siamo salvati l’anima, però
che volete? Quello che si vuole lì si riesce a fare!”. Con Governi politici ben
più forti di questo, anni fa, quando ancora non era fallita la prima
Repubblica, abbiamo fatto rimangiare decisioni assunte e accordi internazionali
conclusi per quanto riguardava Gioia Tauro; eppure
eravamo in un’altra fase, in cui una parte prevalente degli italiani pensava
che la crescita, e anche in Calabria, potesse andare avanti quasi senza limiti
accompagnata ad una crescita dell’occupazione industriale – e, in qualche
maniera, ci vendevano un impianto energetico –. Ora non c’è un cavolo! Vedete,
altri Paesi che pure sono stati riferimento nel
mondo, anni fa, è vero che hanno fatto una scelta sbagliata e pericolosa,
che ora stanno pagando, però una parte del miracolo giapponese è figlio della scelta arrischiata di
fare, in un Paese fortemente sismico, la scelta del nucleare. Ora la pagano ma
anni fa questo ha consentito ai giapponesi, assieme a notevoli capacità
imitative, di andare come il vento, perché pagavano l’energia a costi assai più
bassi. Qui non c’è niente, proprio nulla! Subirlo significa accettare un rapporto di tipo coloniale, o peggio, e a scanso di
equivoci – quello
che penso lo dico – perché i signori di queste multinazionali pensano di
potersi comprare la politica e le istituzioni. Il silenzio diventerebbe,
quindi, obiettivamente, complicità. “Ma allora a noi che viene?”. Intanto,
Gioia Tauro è la dimostrazione, quando ci dicevano
che volevamo interrare il porto, che non c’era niente, che qualcosa di molto
meglio si poteva fare; preservarlo, se non deturpa e non inquina il territorio;
è, comunque, un giacimento e una risorsa. Sottovalutarlo, quindi, a questo
livello – lo dico senza tema di smentita – diventa una complicità. Ovviamente
sono d’accordo con lei, onorevole Chiappetta, se ho
capito bene, che stavolta non ci si può limitare solo a ribadire posizioni in
maniera solenne. Vedo lì l’onorevole Sulla, il quale, in qualità di assessore
alle attività produttive della Calabria, ha partecipato ad una conferenza di
servizi in cui ha motivato il no della Regione Calabria. Rispetto ad un atto di
questo genere, bisogna, ovviamente, non solo ribadire le posizioni, ma fare
qualcosa in più, onorevole Nucera; non basta più un semplice ordine del giorno
in cui si ribadiscono le vecchie posizioni, occorre impugnare quella decisione
e, dall’altro, coinvolgere i livelli istituzionali territorialmente interessati
fino ai cittadini, per far capire che qui non siamo Pasquale e non accettiamo
di esserlo! Detto questo, solo su una cosa sono d’accordo: onorevole Chiappetta, – e vorrei che mi ascoltasse – formalmente l’ha
detto in maniera positiva, ma basta che lei e un altro si alzi e chieda il
numero legale per verificare che questa Assemblea non può votare un ordine del
giorno. Sono d’accordo su questo punto – mi ha capito? –voglio sentire il
Presidente Scopelliti, voglio sentire l’assessore Caridi, ovviamente, vorrò risentire
lei e gli altri gruppi politici, perché è vero che, fino a ieri, abbiamo
lavorato assieme. Voglio verificare che ci sia, sperando che su questo punto ci
sia ancora una convergenza oggi e domani. Per queste ragioni sono d’accordo che
non sia quest’Aula a votarlo stasera, ma nella prossima seduta del Consiglio
regionale, anticipandolo come primo punto all’ordine del giorno, in cui ognuno
non si salva l’anima. Ho anticipato le posizioni: uomo avvisato, mezzo salvato!
Non venite a dirmi che, siccome l'altro ieri l’abbiamo detto, non è più
necessario. Se fate così, dico che le cose avranno preso una brutta piega,
perché quella posizione sciagurata sarebbe di obiettiva complicità con chi
pensa che qui ci può fare la pipì addosso! Perché c’è un problema anche di
dignità, non solo di posizioni politiche, perché, in un’Italia in cui l’unica
cosa che sanno fare è tagliare, quando c’è bisogno di una discarica abusiva si
pensa che la Calabria vada ancora bene!
Vi
chiedo scusa, dico una cosa grave: è paradossale, perché loro signori fanno
finta di combattere la ‘ndrangheta e, poi, la utilizzano per le cose peggiori
quando serve come taxi. Se non va bene – e non va bene –, non va bene mai e non
bisogna fare nessuna azione che forzi le regole democratiche e che, quindi,
consenta ai prepotenti di valere per due. Vedete, non straparlo, ma ci sono
momenti in cui stare zitti non si può e non si deve. Chiaro? Ho anticipato le
posizioni, ma sono d’accordo che diventi il primo punto da trattare della
prossima seduta. Onorevole Giordano, ci siamo capiti? Non insista, per favore,
perché stasera sarebbe come salvarsi l’anima, far finta che siamo d’accordo ed
ottenere di differenziarsi su questioni di lana caprina. Li voglio vedere in
faccia e voglio capire se sulla sostanza sono d’accordo. Alcuni giorni non
fanno la differenza, perché domani, se votassimo stasera, ammesso e concesso –
perché non ci credo, stasera le posizioni sono diversificate – farebbero
cantare vittoria e scrivere ai giornali e ad altri che “quattro gatti erano!” e
pur essendo quattro gatti, non diamone l’alibi – se mi consente, come consiglio
–, perché “la gatta prescialora faci i figghi orbi”. Non “simu
gatti e mancu prescialori!”.
Va bene.
Ha
chiesto di parlare l’onorevole Principe. Ne ha facoltà.
Sono d’accordo
non solo nel
merito – ed evito di parlarne anche in
ragione di quello che sto per dire – ma sotto il profilo
ordinatorio dei lavori dell’Assemblea. Questa è una questione troppo delicata
per chiuderla stasera in un’Aula semivuota, a mio avviso non daremmo una buona
impressione e si sottolineerebbe un aspetto di chi, al limite, privilegia la
forma sulla sostanza. Siccome la questione è molto seria, molto delicata, non
possiamo che privilegiare la sostanza.
Per cui rinuncio all’intervento nel merito, ma insisto
sulla proposta Bova di mettere la questione al primo punto all’ordine del
giorno della prossima seduta, in modo da
fare una discussione che sia utile per la Calabria, per il suo ambiente e per
le sue prospettive di crescita.
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.
Presidente,
sono disponibile pure ad accettare il ragionamento del rinvio
fatto dall’onorevole Chiappetta, però ad una
condizione che va verificata, perché non vorrei che con una nuova normativa la
Regione esprima il diniego che è di carattere politico, onorevole Giordano
senza considerare i processi interni di impugnazione, non vorrei che dopo 30
giorni si prescrivessero, visto che il decreto è stato emanato il 15 di giugno
e la seduta è il 16 luglio.
Allora andiamo a verificare questo percorso, perché altrimenti tutto diventa
una presa in giro, perché non vorrei che ci soffermassimo sull’aspetto politico
e tralasciassimo quello più importante, ovvero di tipo procedurale giuridico.
Su questo chiedo un impegno
formale della Presidenza del Consiglio regionale a verificare, puntualmente, il
percorso di natura giuridico-amministrativa, per
evitare che poi il Consiglio regionale possa solamente dal punto di vista
formale esprimere un diniego, che non serve a niente!
Vorrei ricordare, a me stesso
e agli autorevoli colleghi, che hanno già parlato, che questa questione era già
chiusa per quanto riguarda il dibattito in Consiglio regionale, abbiamo sentito
la responsabilità di acquisire un ulteriore parere, ma rispetto ad un parere
VIA che il Governo ha dato in autonomia. E non ci possono essere sempre
verifiche su un fatto già accertato.
Allora siamo disposti al
rinvio, con l’impegno della Presidenza del Consiglio regionale che verifichi
puntualmente l’iter amministrativo.
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.
Presidente,
concludo questo giro di interventi offrendo la
mia disponibilità, che tra l’altro raccoglie le dichiarazioni dei colleghi che hanno sottoscritto l’ordine del giorno e che mi sono pregiato di presentare,
quindi faccio una puntualizzazione che è delicata e alla quale non rinuncio.
La disponibilità è espressa nella direzione che il
collega Tripodi ha detto poc’anzi, e cioè di una verifica precisa dei termini,
perché non vorremmo il 16 luglio parlare di aria fritta! Le chiedo e chiedo al
capogruppo del Pdl, onorevole Chiappetta
– lo chiedo in chiave politica, così come si rende garante l’onorevole Principe,
capogruppo del Partito democratico e lei, attraverso il Presidente del
Consiglio regionale – di verificare i termini, perché ove fossero 30 giorni i
termini per l’impugnativa, chiedo che la seduta si tenga entro una settimana o
ancora prima da oggi. E’ una questione vitale per la Calabria, non possiamo
scherzare.
A me dispiace che oggi, da quest’Aula, manchi l’80 per
cento dei colleghi, lo dico senza remore, Presidente, mi dispiace che si sia
arrivati ad avere un’Aula con 7, 8, 10, 15, quanti saremo, consiglieri. Chiedo
un impegno formale.
Sono disponibile al rinvio, perché è una discussione
politica che guarda al futuro e al presente di questa regione, ma si tratta di
decisioni conformi a quello che il Consiglio regionale ha stabilito il 16
novembre, cioè la parola fine al carbone in Calabria. Su questo non si torna
indietro.
Allora, Presidente, la disponibilità nostra dei
sottoscrittori c’è, con l’impegno preciso, categorico – e se qualcuno ha
qualcosa da dire, la dica adesso – che nell’ipotesi di termini precisi sulla
prescrizione dell’impugnativa, la seduta si tenga fra una settimana a partire
da oggi.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Battaglia. Ne ha
facoltà.
Intervengo alla
luce della dichiarazione del collega Tripodi e poi anche del collega Giordano.
Quello che devono
fare il Presidente del Consiglio e l’intero Ufficio di Presidenza, a
prescindere dalla scadenza dei termini, è un atto obbligato perché questa
Assemblea, dal punto di vista della decisione politica e anche sotto la forma
normativa, sia pure della mozione – ora non ricordo quale – ha già dato una
indicazione precisa. Se il Presidente o l’Ufficio di Presidenza, a prescindere
da altri atti, non segue quell’indicazione, si pone e si potrebbe porre – e si
porrà – un problema di rapporto di fiducia tra il Consiglio e l’intero Ufficio
di Presidenza, il quale Ufficio di Presidenza, per procedere ad una eventuale
impugnativa o comunque ad atti amministrativi, ha solo delle procedure interne
amministrative da rispettare, non ha altro e, rispetto a quello che già il
Consiglio ha deliberato, l’Ufficio di Presidenza, come atto dovuto, sia in
ragione del rapporto fiduciario, ma anche in ragione di quella mozione che è
prevista nei Regolamenti e negli Statuti, ha solo l’obbligo di eseguirla
rispetto ad eventi nuovi che ci sono stati.
Quindi, da questo punto di vista, credo, sulla base di
un ragionamento corretto, che non dovremmo avere preoccupazioni sugli
atteggiamenti dell’intero Ufficio di Presidenza, non solo del Presidente,
perché altrimenti si porrebbe un problema non del Consiglio regionale, ma
dell’intero Ufficio di Presidenza a poter continuare ad esercitare il suo ruolo.
Quindi ritengo che, da questo punto di vista, nessun
margine ha l’Ufficio di Presidenza su eventuali scadenze. Ha fatto bene il
collega Tripodi a ricordarlo, il collega Giordano a riprenderlo, perché così,
tra l’altro, non c’è nemmeno una giustificazione che vada ad intaccare gli atti
amministrativi che loro dovranno fare. Nessuna giustificazione hanno o potranno
portare a questo Consiglio.
Detto questo, penso che, alla luce di questo
ragionamento, si possa discutere con un’Assemblea più ampia e composta del
problema, per ripetere – credo – salvo modifiche di orientamento – da parte
nostra non c’è nessuna modifica – da parte di tutti i colleghi, per ribadire
all’unanimità quanto già fatto in passato.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente,
non vorrei che il Pasquale di turno – come diceva poco fa l’onorevole Bova – fosse l’Ufficio
di Presidenza, perché non è disponibile a prendere schiaffi, anche perché è un
Ufficio regolato per legge, con specifiche competenze, procedure da seguire e
competenze varie.
Per cui l’Ufficio di Presidenza mi sembra un po’
difficile che possa superare la volontà del Consiglio, che qui, ringraziando a
Dio, è l’organo supremo del rapporto istituzionale. Per cui questa volta
Pasqualino non c’entra nulla! Ma l’intervento fatto dal collega Bova è di tutto
rispetto, perché è da considerare – così mi verrebbe da dire, così parlò Zarathustra, ma non è questo il tema – con piena realtà,
proprio per la serietà dell’argomento posto in essere e proprio per le
motivazioni addotte anche dal collega capogruppo Chiappetta,
l’opportunità che un momento di riflessione molto più forte debba essere preso,
perché se azione il Consiglio regionale deve assumere, deve essere corale e non
fatta da quest’Aula, che non ha neanche il numero legale per poter deliberare. E
chi vi dice è stato il promotore dell’ordine del giorno, per cui è scevro, caro
Presidente, da qualsiasi condizionamento di parte. Mi sembra che, al di là di
quella che può essere la spinta populistica di qualcuno, ci sia una volontà da
parte di questo Consiglio di riconfermare gli atti già consumati, di affrontare
questo tema il 16 luglio, perché siamo al di là di tutto anche nei tempi
convenevoli, ma c’è una determinazione, se questo è, e ci deve essere, deve
essere, senza dubbio, compito della maggioranza avvisare l’assessore competente
– che stasera è assente – e dire anche dell’esito di questa coda di dibattito
che si è fatto in Aula in questo momento.
Per
cui riaggiornare l’argomento, fermo restando che i
due ordini del giorno rimangono in piedi aprendo ad ulteriori contributi, riaggiornare la discussione mi sembra un atto di onestà
anche istituzionale che tutti quanti possiamo condividere perché, ripetendo il
tema – mi permetto di dire, sempre col permesso del mio capogruppo –
l’intervento del collega Bova mi pare sia da cogliere a piene mani, proprio per
l’impegno e le risposte che dobbiamo dare a una questione così importante.
Si recepisce la volontà del Consiglio di differire questo punto all’ordine del
giorno, per cui, non essendovi altri punti, la seduta è tolta. Il Consiglio
sarà convocato a domicilio.
La
seduta termina alle 18,12
Allegati
E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2012 e del bilancio pluriennale 2012-2014 a norma dell’articolo 22 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 - (delibera G.R. n. 276 del 15.6.2012)” (P.L. n. 350/9^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica e attività produttive.
(Così
resta stabilito)
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:
Talarico D. – “Valorizzazione della disciplina sportiva del Rafting e delle attività ad essa correlate” (P.L. n. 346/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione
consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative – ed alla seconda - Bilancio
programmazione economica e attività produttive
– per il parere.
(Così
resta stabilito)
Talarico D., Dattolo – “Prevenzione e salvaguardia dal rischio gas radon” (P.L. n. 347/9^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare – Assetto
e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente – ed alla seconda -
Bilancio programmazione economica e attività
produttive – per il parere.
(Così
resta stabilito)
Bilardi – “Affidamento in gestione impianti sportivi di proprietà degli Enti Pubblici del territorio regionale” (P.L. n. 348/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.
(Così resta stabilito)
Pacenza – “Misure per la
certificazione energetica degli edifici” (P.L. n. 349/9^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione
consiliare – Assetto e utilizzazione del territorio –
protezione dell’ambiente.
(Così resta stabilito)
De Masi, Giordano, Talarico D. - “Norme in materia di
pluralismo informatico, sulla adozione e la diffusione del software libero” (P.L. n. 351/9^)
E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari,
istituzionali e affari generali – ed alla seconda - Bilancio
programmazione economica e attività produttive
– per il parere.
(Così
resta stabilito)
Dattolo - “Modifica all’articolo 25
della legge regionale 13 giugno 2008, n. 15” (P.L. n. 352/9^)
E’ stata
assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica e attività produttive
– per il parere.
(Così
resta stabilito)
La seconda Commissione consiliare, con nota n. 28966 del 21
giugno 2012, ha comunicato che nella seduta del 21 giugno 2012 ha espresso
parere favorevole, con osservazioni, alla deliberazione della Giunta regionale
n. 219 del 14 maggio 2012, recante: “Legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47,
articolo 47 <Sistema di incentivazione per lo sviluppo dell’Area di Gioia Tauro> - Approvazione Piano” (Parere n. 42)
In data 11 giugno 2012, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali. Le stesse sono state pubblicate sul supplemento straordinario n. 7 del 15 giugno 2012 al B.U.R. n. 10 dell’1 giugno 2012:
Legge regionale 11 giugno 2012, n. 21, recante: “Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico dialettale e culturale della Regione Calabria”;
Legge regionale 11 giugno 2012, n. 22, recante: “Modifiche alla legge regionale 14 agosto 2008, n, 29, recante: Norme per orientare e sostenere il consumo di prodotti agricoli anche a chilometri zero”; .
Legge regionale 11 giugno 2012, n. 23, recante: “Modifiche alla legge regionale 26 febbraio 2010, n. 8”;
Legge regionale 11 giugno 2012, n. 24, recante: “Modifiche ed integrazioni all’articolo 13 della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 34 “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2011). Articolo 3, comma 4, legge regionale n. 8/2002”.
In data 22 giugno 2012, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale. La stessa è stata pubblicata sul supplemento straordinario n. 2 del 22 giugno 2012 al B.U.R. n. 11 del 16 giugno 2012:
Legge regionale 22 giugno 2012, n. 25, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 19 ottobre 2009, n. 35 e s.m.i. “Procedure per la denuncia, il deposito e l’autorizzazione di interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica”.
In data 11 giugno 2012, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale. Lo stesso è stato pubblicato sul supplemento straordinario n. 7 del 15 giugno 2012 al B.U.R. n. 10 dell’1 giugno 2012:
Regolamento regionale n. 4 dell’11 giugno 2012 concernente: “Modifica art. 21 del Regolamento regionale n. 8 del 29.12.2011”.
De Masi, Giordano, Talarico D. Al Presidente
della Giunta regionale. Per sapere –
premesso che:
dagli organi di stampa si apprende che nell’ambito di una convention tenutasi presso l’auditorium Casalinuovo, in occasione del recente turno elettorale
amministrativo di Catanzaro, il Presidente della Giunta regionale “ha detto di
aver deciso di stanziare 5 milioni di euro per la ristrutturazione dello stadio
Ceravolo”;
in data 29 marzo l’assessore regionale Tallini, a seguito di un incontro avuto con l’assessore regionale
al bilancio ed alla programmazione nazionale e comunitaria, ha diffuso un
comunicato nel quale si apprende che “I cinque milioni di euro pubblicamente
promessi dal Presidente della Regione, Scopelliti, per la ristrutturazione
dello stadio Ceravolo di Catanzaro non erano, come
qualcuno aveva insinuato, né una promessa da marinaio, né tanto meno una
promessa preelettorale, bensì una concreta realtà” (www.catanzaroinforma.it);
dallo stesso sito si apprende che la somma da destinare alla
ristrutturazione dello Stadio comunale di Catanzaro verrebbe reperita dalla
riprogrammazione delle quote residue rinvenienti dal
Fondo di sviluppo e coesione 2000/2006, relative alla Calabria;
il centro-sinistra catanzarese aveva, a suo tempo, sottolineato come
queste affermazioni potessero rappresentare meri proclami pre-elettorali;
su il Quotidianoweb.it,
in data 22 maggio 2012, il Sindaco di Catanzaro ha ribadito che “per il
completamento di questi lavori e per ottemperare a tutte le richieste della
Lega Pro e a quelle previste per rispettare le normative sulla sicurezza, sarà
fondamentale attingere al fondo di 5 milioni di euro messi a disposizione dal
Presidente Scopelliti”;
in tale occasione il Sindaco di Catanzaro ha
aggiunto che provvederà “personalmente a sollecitare gli uffici della Regione
affinché la somma necessaria per questa tranche
di interventi sia messa a disposizione dell’amministrazione comunale”;
altri impianti sportivi, quali lo Stadio di Crotone e quello di Reggio
Calabria, pur ospitando eventi di maggiore importanza e più ampia risonanza,
risultano essere ugualmente obsoleti e, pertanto, meritevoli di
ristrutturazione;
non si riescono a comprendere, se la notizia dovesse risultare
verosimile, i criteri utilizzati dalla Giunta regionale per destinare fondi
regionali ad una struttura sportiva anziché ad altre ugualmente obsolete -:
i criteri utilizzati dalla Giunta nella destinazione dei fondi
regionali ad una struttura sportiva anziché ad altre ugualmente obsolete;
se il Presidente della Giunta regionale intenda finanziare la
ristrutturazione di altri impianti sportivi, quali lo Stadio di Crotone e
quello di Reggio Calabria, ugualmente fatiscenti.
(255; 11.06.2012)
Giordano. Al Presidente della Giunta regionale nella qualità di commissario delegato per la Regione Calabria. Per sapere - premesso che:
si apprende dagli organi di stampa che a causa di ritardi e/o inadempienze burocratiche imputabili al comune di Gioia Tauro, si appalesa il rischio di perdere congrui finanziamenti statali disposti con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, n. 3918 del 18 gennaio 2011, destinati, fra gli altri, alle vittime dell’alluvione verificatasi in data 2 novembre 2010 nella cittadina gioiese;
il Sindaco del comune, Bellofiore, in recenti dichiarazioni ha stigmatizzato i facili allarmismi e ha rassicurato la cittadinanza sull’iter burocratico, evaso regolarmente secondo i dettami previsti dall’ordinanza del Commissario delegato che stabilisce direttive per l’istruttoria delle richieste di accesso ai contributi, e che, pertanto, a breve i finanziamenti previsti saranno erogati;
numerosi cittadini, molti dei quali aderenti al comitato Valle Amena, paventano, al contrario, che sulla base di una deliberazione della Corte dei Conti, n. 21 del 22 marzo 2012, vi siano state carenze nella procedura amministrativa e per tale motivo hanno avanzato una richiesta di chiarimento al primo cittadino senza, però, ottenere alcun riscontro;
sulla questione lo stesso sottosegretario, onorevole Franco Torchia, ha avuto modo in passato di sollecitare i vari comuni interessati agli eventi alluvionali ad “attrezzarsi adeguatamente con tecnici preparati per evitare non solo lungaggini burocratiche, ma anche di perdere delle risorse importanti”;
la comunità gioiese giustamente pretende di essere informata sugli sviluppi della vicenda ponendo fine così a legittime preoccupazioni sul futuro dei finanziamenti, essenziali per un adeguato ristoro dei danni subiti e per un recupero del tessuto urbano e produttivo -:
quale sia lo stato attuale dell’iter burocratico riguardante l’assegnazione dei fondi statali per le vittime dell’alluvione del 2 novembre 2010, con particolare riferimento al comune di Gioia Tauro;
se effettivamente sono state riscontrate delle carenze o inadempienze nel carteggio documentale inviato dal suddetto comune di Gioia Tauro ,
ove sussistano delle problematiche, quali iniziative si intendono intraprendere per evitare che vengano persi i finanziamenti governativi finalizzati agli interventi a favore della comunità gioiese.
(256; 14.06.2012)
Giordano, De Masi, Talarico D. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla cultura. Per sapere – premesso che:
la Corte Costituzionale con sentenza n. 147/2012, depositata il 07/06/2012, ha dichiarato illegittimo l’articolo 19, comma 4, del d.l. n. 98 del 2011 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011;
nel censurare la legge in questione, dichiarandone l’illegittimità costituzionale, la Corte ha ribadito la prevalenza delle norme regionali in materia di dimensionamento scolastico sulle corrispondenti norme statali che esautoravano di fatto le competenze della Regione in materia di accorpamenti scolastici. In sostanza, secondo la legge censurata non sarebbe spettato più alle Regioni decidere di programmare le autonomie scolastiche sul territorio e valutare gli eventuali accorpamenti tenendo conto delle condizioni geografiche, socio-economiche e storiche del territorio, nonché della situazione dell’edilizia scolastica;
nello specifico la Corte ha osservato come “è indubbio che la disposizione in esame incida direttamente sulla rete scolastica e sul dimensionamento degli istituti, materia che, secondo la giurisprudenza di questa Corte (sentenze n. 200 del 2009, n. 235 del 2010 e n. 92 del 2011), non può ricondursi nell’ambito delle norme generali sull’istruzione e va, invece, ricompresa nella competenza concorrente relativa all’istruzione; la sentenza n. 200 del 2009 rileva, in proposito, che il dimensionamento della rete delle istituzioni scolastiche» è «ambito che deve ritenersi di spettanza regionale». Trattandosi di ambito di competenza concorrente, allo Stato spetta soltanto di determinare i principi fondamentali, e la norma in questione non può esserne espressione. L’aggregazione negli istituti comprensivi, unitamente alla fissazione della soglia rigida di 1.000 alunni, conduce al risultato di ridurre le strutture amministrative scolastiche ed il personale operante all’interno delle medesime, con evidenti obiettivi di risparmio, ma, in tal modo, essa si risolve in un intervento di dettaglio, da parte dello Stato, in una sfera che, viceversa, deve rimanere affidata alla competenza regionale;
con deliberazione n. 47 del 10 febbraio 2012 la Giunta regionale, sulla base della normativa censurata dall’organo costituzionale, ha approvato un piano di razionalizzazione e riorganizzazione delle rete scolastica e della programmazione formativa che ha determinato la chiusura in Calabria di circa 100 scuole, da 506 si è passati a 406 istituzioni scolastiche, con la conseguente soppressione di circa 900 posti di lavoro tra dirigenti scolastici, docenti, collaboratori scolastici e personale amministrativo, con un coinvolgimento in primo luogo dei precari;
a seguito della sentenza della Corte Costituzionale diversi comuni della Calabria hanno deliberato di revocare i precedenti provvedimenti in tema di dimensionamento scolastico chiedendo, nel contempo, agli enti sovracomunali di assumere le relative determinazioni che salvaguardino le istituzioni scolastiche -:
se la Giunta regionale intenda procedere ad una revisione del piano di riorganizzazione e razionalizzazione della rete scolastica e della programmazione formativa approvato con deliberazione n. 47 del 10 febbraio 2012 procedendo alla revoca di quest’ultima;
se, conseguentemente la Giunta regionale , sulla base della deliberazione del Consiglio regionale n. 48 del 4/08/2010 avente ad oggetto “indirizzi regionali per la programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa della Regione Calabria per il quinquennio 2011/2012, 2015/2016 e della sentenza della Corte Costituzionale richiamata in premessa, intenda avviare una nuova programmazione della rete scolastica, con il coinvolgimento delle Province e dei Comuni, che tenga conto delle reali esigenze dei territori sui quali insistono le istituzioni scolastiche, nonché degli stessi operatori scolastici;
quali iniziative, in caso affermativo, si intendono intraprendere per velocizzare l’iter amministrativo, stante le molteplici competenze istituzionali, affinché il nuovo piano regionale possa essere operativo per l’annualità scolastica 2012/2013.
(257; 14.06.2012)
Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
con delibera n. 329 del 23.04.03 la Giunta Regionale della Calabria,
nelle more che la Commissione all’uopo istituita formulasse una proposta di
rilancio/risanamento del Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati,
all’epoca impossibilitato ad operare per difficoltà economiche e debitorie, ha
nominato un Commissario Straordinario nella persona del dott. Antonio Giummo;
con Delibera n. 503 del 17.07.2004, in ottemperanza ai risultati di
detta Commissione, che ha fornito un’ampia e dettagliata documentazione
corredata da numerosissimi allegati sulla situazione funzionale, economica e
patrimoniale del Consorzio evidenziando un’esposizione debitoria di circa 220
milioni di euro, con la possibilità di definire a stralcio le varie pendenze
con una spesa di circa 75 milioni di euro e con un conseguente risparmio di
circa 145 milioni di euro, la Giunta Regionale della Calabria ha autorizzato il
dott. Antonio Giummo a procedere, quale Commissario
ad acta, alla liquidazione di ogni posizione debitoria con le risorse che si
sarebbero rese disponibili;
con Delibera n. 1082 del 28.12.2004, la Giunta regionale della Calabria
ha impegnato la somma di 22 milioni e 500 mila euro, quali risorse rinvenienti dal Ministero delle Politiche Agricole e
Forestali per il l’attuazione del Piano di Risanamento del Consorzio dì
Bonifica Sibari-Crati (giusta Delibera della Giunta
Regionale n. 503/04) ed ha rinnovato al dott. Giummo
l’incarico di Commissario Straordinario dello stesso Consorzio fino al
31.12.2005;
con Delibera n. 572 del 19.06.05 la Giunta regionale della Calabria ha
nominato il dott. Salvatore Gargiuli Commissario Straordinario del Consorzio di Bonifica
della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati;
con legge regionale n.12 del 20.11.2006, art.1, ai fini della
definitiva liquidazione del Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati,
il Commissario liquidatore è stato autorizzato all’accensione di un mutuo per l’importo
residuo della situazione debitoria rappresentata dal medesimo Commissario in
euro 36 milioni;
con le Delibere n. 362 e 459 del 2010 la Giunta regionale della
Calabria ha nominato Commissario Liquidatore del Consorzio di Bonifica della
Piana di Sibari e della Media Valle del Crati il dott. Domenico Bilotta
che, con nota del 05.06.2012, ha informato il Presidente e i componenti della
Commissione Speciale di Vigilanza regionale che la somma di 36 milioni di euro,
stanziata con legge regionale n.12 del 2006 per la definitiva liquidazione del
Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della
Media Valle del Crati, non era in grado di far fronte
alla massa debitoria e alla chiusura definitiva del Consorzio perché, allo
stato, i debiti risultavano essere di 155.235.966,12 euro e, quindi, di gran
lunga superiori alla cifra individuata per la definitiva liquidazione dell’Ente;
considerato che:
il Consorzio di Bonifica Sibari-Crati è stato
prima commissariato e poi posto in liquidazione con Delibera n. 329 del
23.04.03 della Giunta Regionale della Calabria e che la stessa Giunta, con
Delibera n. 503 del 17.07.04, ha preso atto delle conclusioni della Commissione
costituita ad hoc per l’esame della
situazione debitoria dell’Ente, quantificata in una somma di circa 220 milioni
di euro;
con Delibera n.1082 del 28.12.2004 sono stati utilizzati 22 milioni e
500 mila euro dalle risorse rinvenienti dal Ministero
delle Politiche Agricole e Forestali per l’attuazione del Piano di Risanamento
del Consorzio Sibari-Crati;
con Delibera n.572 del 13.06.2005 “Provvedimenti straordinari per la
gestione della crisi del Consorzio della Piana di Sibari
e della Media Valle del Crati” è stato nominato
Commissario Straordinario del Consorzio il dott. Salvatore Gargiulo;
con legge regionale n. 12 del 2006 “Liquidazione del Consorzio di
Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle
del Crati”, all’articolo 1 si afferma che “per la
definitiva liquidazione del Consorzio della Piana di Sibari
e della Media Valle del Crati il Commissario
Liquidatore è autorizzato all’accessione di un mutuo per l’importo residuo
della situazione debitoria rappresentato dal medesimo Commissario di 36 milioni
di euro”;
con le delibere n. 362 e 459 del 2010 la Giunta regionale della
Calabria ha nominato Commissario Liquidatore del Consorzio di Bonifica della
Piana di Sibari e della Media Valle del Crati il dott. Domenico Bilotta
che ha trasmesso una nota del 05.06.2012 al Presidente e ai componenti della
Commissione Speciale di Vigilanza del Consiglio Regionale della Calabria da cui
si evince che i 36 milioni della Legge 12 del 2006 che dovevano servire alla
definitiva liquidazione del Consorzio di Bonifica non erano sufficienti a
coprire il debito poiché esso ammonta a 155.235.966,12 euro -:
quali provvedimenti urgenti si intendono adottare per porre fine ad una
vicenda che si trascina da oltre nove anni e che, fino ad oggi, ha visto
dissipare ingenti risorse pubbliche per la liquidazione del Consorzio Sibari-Crati che, a tutt’oggi, non è stato ancora
definitivamente liquidato e per il quale addirittura, il Consiglio Regionale
della Calabria ha approvato la Legge Regionale n. 12 del 2006, per la
definitiva liquidazione attraverso l’accensione di un mutuo per 36 milioni di
euro per poi accertare, attraverso la nota del Commissario liquidatore, dott.
Domenico Bilotta, che la liquidazione definitiva del
Consorzio non potrà mai avvenire, nonostante le somme stanziate dal Consiglio
regionale, perché i debiti risultano essere pari a 155.235.966,12 euro e,
perciò, di gran lunga superiori ad essi. Un fatto scandaloso che deve essere
immediatamente chiarito e sanato, di cui devono essere verificate e individuate
fino in fondo tutte le responsabilità e il cui peso economico non può
ulteriormente gravare sulle tasche dei calabresi.
(259; 15.06.2012)
Talarico D., De Masi, Giordano. Al Presidente
della Giunta regionale e all’assessore ai trasporti.
Per sapere – premesso che:
S.A.CAL. S.p.A. è una società partecipata della Regione Calabria, che ne
detiene il 10 per cento delle
quote azionarie (il 68,27% è detenuto da enti pubblici ed il rimanente da soci
privati);
la stessa società, nel settembre del 2009, ha ottenuto la gestione
totale dell’aeroporto di Lamezia Terme per una durata quarantennale, con
funzioni di Gestore ed Handler in base alla convenzione
numero 45 dell’11 settembre 2007;
in base all’articolo 705 del codice della navigazione S.A.CAL., in qualità di Gestore aeroportuale, è tenuta ad
organizzare “l’attività aeroportuale al fine di garantire l’efficiente ed
ottimale utilizzazione delle risorse per la fornitura di attività e di servizi
di livello qualitativo adeguato, anche mediante la pianificazione degli
interventi in relazione alla tipologia di traffico”, a fornire “tempestivamente
notizie all’Enac, alla società Enav, ai vettori e
agli enti interessati in merito a riduzioni del livello del servizio ed a
interventi sull’area di movimento dell’aeroporto, nonché alla presenza di
ostacoli o di altre condizioni di rischio per la navigazione aerea nell’ambito
del sedime di concessione” e “assicura i controlli di
sicurezza su passeggeri, bagagli e merci, conformemente alle disposizioni
vigenti”;
l’aeroporto di Lamezia Terme è aperto 24 ore su 24 fungendo da aeroporto alternato per diversi
voli internazionali;
lo stesso è base dell’elicottero del 118 ed è spesso utilizzato
per voli collegati ai servizi ospedalieri;
dopo la mezzanotte e sino al mattino successivo non è
disponibile personale idoneo e sufficiente a fornire i servizi di handling (L’insieme
dei servizi svolti in aeroporto finalizzati a fornire assistenza a terra a
terzi, vettori, utenti di aeroporto);
nello stesso arco temporale non è prevista la presenza di
personale addetto ai controlli di sicurezza al punto da rendere difficoltoso, se non impossibile, l’ingresso in
area doganale del personale addetto al controllo dell’agibilità della pista con
l’introduzione di elementi di rischio connessi all’atterraggio e decollo
degli aeromobili utilizzati per il servizio postale, per voli ospedale, in
situazioni di emergenza o dirottati da altri aeroporti limitrofi;
il decollo e l’atterraggio degli aeromobili per i servizi di cui sopra
sarebbe comunque garantito anche in assenza della necessaria assistenza a
terra;
l’insufficienza di personale addetto ai servizi di handling
ha determinato in più di una occasione la disponibilità di un numero
molto limitato di stalli da assegnare ad aeromobili che necessitavano di dirottare sullo scalo di Lamezia Terme a seguito
della chiusura improvvisa di aeroporti limitrofi, inducendo gli stessi ad
atterrare altrove -:
quali iniziative si intendono assumere per il potenziamento dei servizi
e delle attività afferenti il controllo di sicurezza sulla pista dell’aeroporto
di Lamezia Terme, stante la carenza di personale nell’ambito di che trattasi;
se non si ravvisi la necessità di intervenire tempestivamente per
garantire un innalzamento dei livelli di sicurezza nelle ore notturne,
superando le deficienze evidenziate in premessa.
(261; 18.06.2012)
la S.A.CAL. S.p.A., società partecipata della
Regione Calabria, che nel settembre del 2009, ha ottenuto la gestione totale
dell’aeroporto di Lamezia Terme per una durata quarantennale, con funzioni di Gestore
ed Handler in base alla convenzione numero 45 dell’11
settembre 2007, ha indetto una gara d’appalto per l’esecuzione dei seguenti
lavori: “Prolungamento della pista di 600 metri in testata 28 (est) con
adeguamento della rete di raccolta acque meteoriche; nel tratto interessato dal
prolungamento, realizzazione di una nuova recinzione aeroportuale e di strade
perimetrali, spostamento di una strada provinciale e di due canali consortili”;
ad aggiudicarsi i lavori è stata la società SEAS Srl;
attualmente i lavori di che trattasi sono sospesi -:
le motivazioni che hanno indotto la società vincitrice dell’appalto per
il prolungamento della pista di volo ad interrompere i lavori;
se l’interruzione dei lavori è legata a problemi di esproprio o
abbattimento di edifici abusivi;
se e quando i lavori di che trattasi è previsto che riprendano e quali
i loro tempi di ultimazione.
(262; 18.06.2012)
Talarico D. Al Presidente della Giunta
regionale. Per sapere – premesso che:
la casa di cura “Madonna della Catena”, sita in Dipignano,
località Laurignano, svolge da anni una meritoria
attività socio-sanitaria rivolta ad un’utenza provinciale e regionale,
registrando circa 1000 tra ricoveri intensivi, estensivi, lungodegenza e in Day Hospital per un fatturato di circa 10 milioni di euro
annui;
dai suddetti dati si evince che la domanda di prestazioni rivolta alla
struttura è superiore alla media regionale, pertanto si può affermare che la
crisi della struttura è riconducibile esclusivamente a ragioni di natura
amministrativa e gestionale e non certo alla qualità e alla quantità delle
prestazioni effettuate da personale qualificato e di eccellenza, in ambienti
fisici indiscutibilmente idonei;
per quanto sopra detto, la struttura in questione rappresenta un punto
di eccellenza per il sistema sanitario calabrese;
il perdurare della crisi e un’eventuale chiusura rappresenterebbe un
danno enorme per la sanità calabrese, per i 170 dipendenti che vi lavorano a
diverso titolo e per l’economia del comprensorio;
qualsiasi possibilità di “salvataggio” della struttura è legata al
mantenimento dei posti letto in essere-:
se la paventata ipotesi relativa al taglio del 62 per cento dei posti
letto della riabilitazione intensiva è fondata e quali iniziative intenderebbe
prendere per evitare tale sciagurata ipotesi.
(263; 18.06.2012)
Aiello F. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alle politiche sociali. Per sapere - premesso che:
l’UE, con decisione del 14 settembre 2011, ha proclamato il 2012 anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni;
in tale ambito la UE ha invitato tutti gli stati membri a promuovere un confronto tra gli attori coinvolti tenendo conto delle esperienze dell’anno europeo della lotta e all’esclusione sociale (2010) e dell’anno europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva (2011);
scopo dell’iniziativa UE vuole essere tra gli altri promuovere una cultura che sedimenta su una società per tutte le età e favorire così la cooperazione tra generazioni diverse l’UE ha già dato corso ad una serie di iniziative tese a promuovere azioni di sensibilità sulle strategie per l’occupazione, l’istruzione per gli adulti, la salute pubblica, e la società dell’informazione;
è possibile, al fine di poter sostenere azioni di promozione e di sistema a favore dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni, attingere a specifici programmi finanziari -:
quali azioni sono previste per l’anno in corso - se previste dalla Regione Calabria, a favore delle politiche della terza età in generale, e sul tema promosso dall’UE sull’invecchiamento attivo in particolare;
inoltre, se, nel quadro dei programmi esistenti, come il Fondo Sociale Europeo, sono state previste specifiche linee di interventi progettuali a favore delle politiche sull’invecchiamento attivo,
se la Regione Calabria ha aderito alla Rete Seven (Seven European Volunteers Exchange Network) e, inoltre, se sono state elaborate azioni progettuali all’interno del programma Think Future Volunteer Together finanziato dalla Commissione Europea.
(258; 15.06.2012)
De Gaetano. Al Presidente della Giunta regionale e alla Vicepresidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
gli ex dipendenti della SIAL Servizi S.p.a.,
società in house della Regione
Calabria, sono stati licenziati nel 2009 dopo 5 anni di servizio presso le Asl della Regione
Calabria;
nonostante nelle successive finanziarie della Regione Calabria siano
stati recuperati fondi per il proseguimento del progetto, lo stesso non è mai
stato avviato;
il 29.02.2012 è scaduta la mobilità che costituisce l’unica
fonte di reddito: questi lavoratori svolgono un’opera fondamentale per la
nostra regione;
il Consiglio regionale il 30 marzo scorso ha approvato all’unanimità una
mazione che prevedeva di istituire un tavolo
istituzionale in tempi strettissimi tra il dipartimento Sanità, Agricoltura ed
i sindacati allo scopo di far ripartire il progetto “Servizio Anagrafe
Zootecnica” assorbendo tutto il personale altamente qualificato -:
i motivi per cui ancora il tavolo non è stato convocato, chiedendo al
contempo in tempi strettissimi di adempiere alla mozione del 30 marzo 2012
permettendo ai lavoratori di tornare a svolgere la propria attività,
fondamentale per la Calabria.
(260; 14.06.2012)
Il
Consiglio regionale,
premesso
che:
la Sclerodermia è una rara malattia cronica del tessuto
connettivo caratterizzata da fibrosi della cute, dei vasi sanguigni e di organi
e sistemi quali cuore, polmoni, reni, apparato gastroenterico, articolazioni e
muscoli. Malgrado ciò, la maggior parte delle persone affette da questa
malattia può condurre normalmente una vita piena e produttiva;
la
Regione Calabria è oggi una delle poche regioni italiane che non ha ancora
riconosciuto a questa suddetta malattia lo status di malattia rara;
il
riconoscimento dello status di “malattia rara” alla sclerosi sistemica
progressiva (Sclerodermia), apre nuove possibilità di
ricerca e sperimentazione e permette ai malati di beneficiare di cure non
previste dal protocollo per la cura di questa malattia;
il Dm
Sanità del 18/05/2001, n. 279, ha approvato il Regolamento di istituzione della
rete nazionale delle malattie rare;
la
Deliberazione di Giunta regionale del 4 agosto 2003, n. 610, ha istituito la
Rete regionale per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi e la terapia
delle malattie rare;
la
Deliberazione di Giunta regionale del 30 maggio 200, n. 389, ha approvato il
Progetto regionale di Istituzione ed attivazione del Registro Regionale delle
Malattie Rare (RRMR);
la
Deliberazione di Giunta regionale del 20 maggio 2011, n. 178, ha aggiornato la
rete regionale per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi e la terapia
delle malattie rare;
impegna la Giunta regionale e il Presidente a far si che la Regione Calabria:
riconosca
lo status di “malattia rara” alla sclerosi sistemica progressiva (Sclerodermia);
vengano
attivati dal punto di vista riabilitativo presso i centri di cura i seguenti
servizi:
educazione
alimentare supportata dall’assistenza di un nutrizionista;
supporto
psicologico ai pazienti e loro familiari o caregivers;
supporto
fisioterapico del distretto cranio-mandibolare e degli arti superiori ed
inferiori;
supporto
di un medico specialista in podologia e in chirurgia vascolare per le complicanze
posturali ed ischemiche agli arti inferiori;
supporto
ed insegnamento delle tecniche di camouflage.
(66;
19.06.2012) De Masi, D. Talarico, Giordano
Il Consiglio regionale
premesso che
il Consiglio regionale è chiamato ad esprimersi sull’assestamento di
bilancio 2012 che ormai rappresenta metà percorso di questa legislatura;
siamo in presenza di una modifica sostanziale della finanza regionale e
che inderogabili processi di equilibrio finanziario e nazionale si sono
scaricate sulle regioni e sull’intero sistema delle autonomie locali;
processi economici e finanziari in atto vedono sempre meno la
disponibilità di finanza derivata per come si era strutturata negli anni;
ciò imprime una innovata capacità delle politiche delle entrate
autonome ed una finanza locale rigorosa e virtuosa;
con questa manovra il governo regionale non affronta alcuna emergenza
sociale: lavoratori LPU- LSU, stagisti, stipendi dei lavoratori delle Comunità
Montane, emolumenti dei lavoratori forestali, lavoratori in mobilità, precariato,
politiche sociali, esodati volontari;
si continua con la politica delle toppe e l’assestamento proposto è lo
specchio di una vera e propria asfissia finanziaria;
impegna
la Giunta regionale ad indire una sessione straordinaria del Consiglio
che impegni in primis la Commissione
bilancio a verificare l’intera legislazione di spesa regionale, le politiche di
entrata autonoma, la verifica dell’intero fabbisogno, l’andamento ordinario e
le eventuali rimodulazioni del POR che non possono che avvenire in un quadro di
coordinamento generale.
(67; 26.06.2012) Principe, Censore, Guccione,
Battaglia, Maiolo, Amato, Sulla, De Gaetano,
Franchino, Scalzo
Il Consiglio regionale
premesso che:
da tempo è in itinere, da
parte della Società Svizzera “Repower Group”, attraverso
la consociata “SEI” Saline energie ioniche, un progetto per la realizzazione a
Saline Joniche, nell’area precedentemente occupata
dalla “Liquichimica Biosintesi”, ormai dimessa, ed
adiacente il porto, di un impianto per la produzione di energia elettrica che
prevede l’utilizzazione di carbone come combustibile per alimentarla;
nei giorni scorsi con apposito Decreto la Presidenza del Consiglio dei
Ministri ha espresso parere favorevole sulla compatibilità ambientale dell’impianto;
secondo il progetto annunciato da SEI, la Centrale svilupperà, a pieno
regime, una potenza pari e 1320 MWe nominali;
la Regione Calabria presenta da tempo un saldo elettrico positivo, così
come certificato dallo stesso gestore della rete elettrica nazionale che nei
suoi dati statistici assegna alla Calabria un surplus positivo di oltre 4.200 GWh/anno;
per l’Area di Saline Joniche, secondo il
Piano regionale di turismo sostenibile approvato dal Consiglio regionale nei
mesi scorsi, è stata riconosciuta l’alta vocazione turistica del territorio,
per il quale lo stesso Piano prevede interventi e sostegni di promozione e
valorizzazione culturale, economica e ambientale del territorio;
lo scorso 15 novembre, il Consiglio regionale ha approvato una mozione
relativa proprio all’accoglimento, da parte della Regione Calabria, di proposte
di localizzazione di centrali termoelettriche a carbone sul territorio
regionale. In quella mozione, approvata e condivisa da tutti i gruppi
consiliari si impegnava la Giunta regionale ed il Presidente ad attivarsi
presso il Ministero dello Sviluppo Economico, per impedire la realizzazione di
centrali termoelettriche a carbone sul territorio della Regione Calabria nel
rispetto di quanto previsto dal PEAR, il Piano Energetico regionale, approvato
con Deliberazione del Consiglio regionale n. 315 del 14.02.2005 nel quale è
stato previsto l’assoluto divieto dell’utilizzo del carbone ai fini energetici.
la Giunta regionale della Calabria,
così come già ribadito nella mozione n. 17 del 15 novembre 2010, con deliberazione
n. 98 del 9.02.2005, ha stabilito di non fornire ulteriore intesa in sede di
conferenze di servizi indette dal Ministero delle Attività Produttive (oggi
Sviluppo Economico) e dal Ministero dell’Ambiente per la realizzazione di
centrali termoelettriche sul territorio regionale, ritenendosi sufficiente il
numero delle cinque autorizzazioni già rilasciate dal Ministero delle Attività
Produttive, quale partecipazione al “Sistema Paese”;
già con deliberazione n. 686 del 6 ottobre 2008 la Giunta Ragionale ha
stabilito di non accordare l’intesa prevista dalle leggi n. 55/02 e n. 239/04
al procedimento amministrativo avviato dal Ministero dello Sviluppo Economico
sull’opera “Centrale termoelettrica a carbone da circa 1320 MWe,
da ubicarsi nel Comune di Montebello Jonico (RC)”, proposto dalla società Saline Energie Joniche Spa (SEI SpA);
per un’analoga iniziativa promossa dall’ENEL Produzione SpA per la
riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Rossano (CS), in sede
di conferenza dei servizi presso il Ministero dello Sviluppo Economico, la
Regione ha manifestato il motivato dissenso alla realizzazione dell’opera;
il Piano Energetico Regionale (PEAR) approvato con Deliberazione del
Consiglio regionale n. 315 del 14.02.2005 fa assoluto divieto dell’utilizzo del
carbone ai fini energetici; lo sviluppo economico del territorio regionale può
ottenersi con attività alternative all’utilizzo delle fonti fossili, attività
imperniate sullo sviluppo delle fonti rinnovabili e sulla promozione di
iniziative manifatturiere nel settore delle fonti rinnovabili e dell’efficienza
energetica;
per l’area di Saline Ioniche, così come per l’intera costa ionica
reggina, la Giunta Regionale è impegnata nella valorizzazione e promozione del
territorio a fini turistici, incrementando la ricettività e la portualità;
nel piano della portualità regionale, in
corso di definizione da parte della Giunta regionale, per la costa ionica
reggina, essendo considerata, come grandissima parte del litorale ionico e
tirrenico calabrese, ad altissima potenzialità turistica, è stata prevista la
realizzazione di un porto turistico a Locri e di una Darsena a Bovalino, che assieme alla struttura di Saline Joniche farebbero dell’intera area un polo strategico della
nautica da diporto del nostro Paese;
la Giunta regionale, con il Piano di sviluppo per il turismo
sostenibile, e tanti altri provvedimenti di legge relativi alla valorizzazione,
promozione e tutela del territorio, sotto il profilo naturalistico, culturale e
sociale, come valore di crescita economica;
invita la Giunta regionale ed il suo Presidente
ad intervenire con i mezzi consentiti dalla legge per impedire la
realizzazione di un’opera assolutamente contraria alle scelte vocazionali
individuate per le aree interessate e totalmente contraria al rifiuto espresso
dalla nostra Regione all’utilizzo del carbone nel proprio territorio.
(68; 26.06.2012) Nucera
Art. 1
Approvazione del rendiconto generale
1. Il Rendiconto Generale - Conto Finanziario e Conto del Patrimonio
della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2011, è approvato con le
risultanze esposte negli articoli seguenti.
Art. 2
Conto Finanziario
1. Il Conto Finanziario della Regione Calabria per l’esercizio 2011,
che forma parte integrante della presente legge, è approvato con le risultanze
di cui agli articoli seguenti.
Art. 3
Entrate di competenza
Valori
in euro
1. Il totale delle entrate accertate nell’esercizio finanziario 2011
per la
competenza propria dell’esercizio stesso è stabilito, quale risulta dal
Conto
Consuntivo del Bilancio, in 6.321.087.698,22
delle quali riscosse e versate 4.799.192.249,67
rimaste da riscuotere e versare 1.521.895.448,55
2. Il movimento di cassa in entrata (capitoli 6103102, 6103104), per
operazioni di tesoreria verificatesi nell’esercizio finanziario 2011 è
stabilito,
quale risulta dal Conto Consuntivo del Bilancio, in 549.085.342,88
Art. 4
Spese di competenza
1. Il totale delle spese impegnate nell’esercizio finanziario 2011 per
la
competenza propria dell’esercizio stesso è stabilito, quale risulta dal
Conto
Consuntivo del Bilancio, in 5.754.606.176,05
delle quali pagate
4.800.653.379,16
rimaste da pagare 953.952.796,89
2. Il movimento di cassa in uscita (capitoli 9103102, 9103104), per
operazioni di tesoreria verificatesi nell’esercizio finanziario 2011 è
stabilito,
quale risulta dal Conto Consuntivo del bilancio, in 461.016.067,70
Art. 5
Riepilogo entrate e spese di competenza
1. Il riepilogo generale dei risultati delle entrate accertate e delle
spese di competenza dell’esercizio finanziario 2010 risulta così definito:
ENTRATE
TITOLO 1 - Entrate derivanti da tributi propri della Regione, dal
gettito dei
tributi erariali e quote di essi devoluti alla Regione 4.132.979.664,48
TITOLO 2 - Entrate derivanti da contributi e trasferimenti di parte
corrente
dello Stato, dell’Unione Europea e di altri soggetti 402.274.828,31
TITOLO 3 - Entrate extratributarie 36.426.038,21
TITOLO 4 - Entrate derivanti da alienazioni di beni patrimoniali, da
Trasformazione di capitale, da riscossione di crediti e da
trasferimenti in
conto capitale 658.503.703,901
TITOLO 5 -Entrate derivanti da mutui, prestiti ed altre operazioni
creditizie 458.518.088,41
TITOLO 6 -Entrate per contabilità speciali 612.385.374,90
TOTALE 6.321.087.698,22
SPESE
Area di intervento 1 - Servizi Generali 306.400.272,26
Area di intervento 2 - Sviluppo economico 515.871.812,22
Area di intervento 3 - Uso e salvaguardia del Territorio 483.477.369,98
Area di intervento 4 - Istruzione -Formazione professionale e Lavoro 292.678.883,27
Area di intervento 5 - Attività culturali, sportive, ricreative e del
culto 13.960.370,09
Area di intervento 6 - Servizi della persona 3.476.939.514,10
Area di intervento 7 - Difesa civile e sicurezza 13.063.717,75
Area di intervento 8 - Oneri non ripartibili 39.808.861,48
Area di intervento 9 - Contabilità speciali 612.385.374,90
TOTALE 5.754.606.176,05
RIEPILOGO
ENTRATE 6.321.087.698,22
SPESE 5.754.606.176,05
Saldo della competenza dell’esercizio 2011 566.481.522,17
Art. 6
Residui attivi dell’esercizio 2010 e
precedenti
1. I residui attivi alla chiusura dell’esercizio finanziario 2010
risultavano
determinati dal Conto Consuntivo del bilancio . 565.624.896,83
dei quali riscossi e versati nell’esercizio 2011 805.625.378,96
eliminati per minore accertamento 35.518.829,59
riaccertati per maggiore accertamento
rimasti da riscuotere 4.724.480.688,28
Art. 7
Residui passivi dell’esercizio 2010 e
precedenti
1. I residui passivi alla chiusura dell’esercizio finanziario 2010
risultavano
determinati dal Conto consuntivo del bilancio
in 1.578.213.327,00
dei quali pagati nell’esercizio 2011 400.835.881,04
eliminati per economie 24.748.098,73
eliminati per perenzione 239.537.607,33
rimasti da pagare 913.091.739,90
Art. 8
Residui attivi alla chiusura dell’esercizio
2011
1. I residui attivi alla chiusura dell’esercizio finanziario 2011
risultano stabiliti
dal Conto consuntivo del bilancio
nelle seguenti somme:
Somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate per la competenza
propria dell’esercizio 2011 (art. 3) 1.521.895.448,55
Somme rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi precedenti (art.
6) 4.724.480.688,28
RESIDUI ATTIVI AL 31.12.2011 6.724.480.688,28
Art. 9
Residui passivi alla chiusura dell’esercizio
2011
1. I residui passivi alla chiusura dell’esercizio finanziario 2011
risultano stabiliti
dal Conto consuntivo del bilancio
nelle seguenti somme:
Somme rimaste da riscuotere sulle spese impegnate per la competenza
propria
dell’esercizio 2011 (art. 4) 953.952.796,89
Somme rimaste da pagare sui residui degli esercizi precedenti (art. 7) 913.091.739,90
RESIDUI PASSIVI AL 31.12.2011 1.867.044.536,79
Art. 10
Situazione di cassa
1. Il fondo di cassa dell’esercizio finanziario 2011 è determinato in
euro 549.060.235,36 come risulta dai seguenti elementi
Fondo di cassa al 31.12.2010
145.731.866,93
RISCOSSIONI
In conto competenza
4.799.192.249,67
In conto residui 805.625.378,96
TOTALE 5.604.817.628,63
PAGAMENTI
In conto competenza 4.800.653.379,16
In conto residui 400.835.881,04
TOTALE 5.201.489.260,20
Art. 11
Risultati della situazione finanziaria
1. Il saldo finanziario positivo per l’esercizio 2011 è accertato in
euro 4.928.391.835,40 come risulta dai seguenti elementi
Fondo di cassa al 31.12.2011 549.060.235,36
RESIDUI ATTIVI
da riscuotere per la competenza 2011 1.521.895.448,55
da riscuotere per gli anni precedenti 4.724.480.688,28
TOTALE 6.246.376.136,83
RESIDUI PASSIVI
da pagare per la competenza 2011 953.952.796,89
da pagare per gli anni precedenti 913.091.739,90
TOTALE 1.867.044.536,79
AVANZO DI AMMINISTRAZIONE AL 31.12.2011 4.928.391.835,50
Art. 12
Conto patrimoniale
1. E’ approvato il Conto generale del patrimonio della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2011, allegato
alla presente legge.
2. La consistenza delle attività finanziarie e patrimoniali alla
chiusura
dell’esercizio finanziario 2011 risulta stabilito in euro .412.120.019,81
3. La consistenza delle passività finanziarie e patrimoniali alla
chiusura
dell’esercizio finanziario 2011 risulta stabilita in euro 3.576.547.342,76
4. L’eccedenza delle attività sulle passività
al 31 dicembre 2011 risulta di euro
5.0835.572.647,05
Articolo 1
(Residui attivi e passivi)
1. Sulla base della ricognizione dei residui attivi e passivi
effettuata a norma degli articoli 41 e 52 della legge regionale 4 febbraio
2002, n.8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della regione
Calabria), e dei dati definitivi risultanti dal rendiconto generale dell’esercizio
finanziario 2011, approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 164 del
26 aprile 2012, è disposto l’aggiornamento dei dati presunti relativi ai residui
attivi e passivi riportati rispettivamente negli stati di previsione dell’entrata
e della spesa del bilancio per l’esercizio finanziario 2012, approvati con l’articolo
3 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 49 (Bilancio di previsione della
Regione Calabria per l’anno finanziario 2012 e bilancio pluriennale per il
triennio 2012/2014), come di seguito specificato:
a) il totale dei residui attivi delle unità previsionali di base (UPB)
al 10 gennaio 2012, al netto delle contabilità speciali, risulta essere
rideterminato definitivamente da euro 6.436.388.791,10 ad euro
6.094.389.983,98;
b) il totale dei residui attivi delle contabilità speciali al 10
gennaio 2012 risulta essere determinato definitivamente in euro 151.986.152,85;
c) il totale dei residui passivi delle UPB al 10 gennaio 2012, al netto
delle contabilità speciali, risulta essere rideterminato definitivamente da
euro 2.346.972.601,12 ad euro 1.769.117.485,05;
d) il totale dei residui passivi delle contabilità speciali al 10
gennaio 2012 risulta essere determinato definitivamente in euro 97.927.051,74.
2. Le differenze tra l’ammontare dei residui definitivi determinati al
10 gennaio 2012 e l’ammontare dei residui presunti riportato negli stati di
previsione dell’entrata e della spesa del bilancio per l’esercizio finanziario
2012, approvato con la citata legge regionale n. 49/2011, sono indicate a
livello di UPB nelle allegate tabelle “A” e “B”, prima colonna.
3. Il fondo di cassa presso il Tesoriere al 1° gennaio 2012 risulta
essere determinato in euro 549.060.235,36.
Articolo 2
(Saldo finanziario alla chiusura dell’esercizio
2011)
1. Per effetto degli aggiornamenti di cui all’articolo 1, il saldo
finanziario positivo alla chiusura dell’esercizio finanziario 2011 risulta
essere determinato definitivamente in euro 4.928.391.835,40.
2. Il predetto saldo è utilizzato per come di seguito specificato:
- euro 3.300.895.397,48 per la reiscrizione
in bilancio delle economie di spesa dell’esercizio 2011 finanziate con fondi
assegnati con vincolo di destinazione così come indicato nella parte A dell’allegato
1 al bilancio (prima colonna);
- euro 1.246.321.236,65 per la copertura del fondo pluriennale
vincolato di cui ai capitoli 83010301, 83010302, 83010304, 83010305 dello stato
di previsione della spesa del bilancio 2012 così come indicato nella parte A
dell’allegato 1 al bilancio (seconda colonna);
- euro 326.284.416,39 per la copertura dei residui perenti così come
indicato nella parte B dell’allegato 1 al bilancio;
- euro 54.890.784,88 per la copertura di spese finanziate con la quota
di disponibilità residua, così come indicato nella parte C dell’allegato 1 al
bilancio (prima e seconda colonna).
Articolo 3
(Bilancio annuale - Stato di previsione dell’entrata
e della spesa)
1. Nello stato di previsione di competenza e di cassa delle UPB della
parte entrata e della parte spesa del bilancio per l’esercizio finanziario
2011, approvato con legge regionale n. 49/2011, sono introdotte le variazioni
di cui alle allegate tabelle “A” e “B”, seconda e terza colonna.
2. Le variazioni di competenza di cui al comma 1 comprendono le
economie di spesa derivanti dal riaccertamento di
residui passivi ed in perenzione amministrativa inerenti stanziamenti di spesa
finanziati da assegnazioni con vincolo di destinazione, che sono riprodotte nel
bilancio 2012 attraverso l’allegato 1 alla citata legge regionale 23 dicembre
2011, n. 49, che viene riformulato, rispetto alla stesura precedente, nei
termini di cui al documento allegato alla presente legge.
3. Le variazioni di competenza di cui al comma 1 comprendono inoltre le
modifiche apportate agli stanziamenti di bilancio con le disposizioni di cui ai
successivi articoli.
Articolo 4
(Riversamento diretto dei proventi derivanti
da controllo fiscale)
1. In coerenza con quanto previsto dall’articolo 9 del decreto
legislativo 6 maggio 2011, n. 68, i proventi derivanti dalle attività di
controllo, liquidazione delle dichiarazioni e accertamento, accertamento con
adesione, conciliazione giudiziale e contenzioso tributario, concernenti l’imposta
regionale sulle attività produttive (IRAP) e l’addizionale regionale all’imposta
sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), sono riversati direttamente in
apposito conto corrente presso la Tesoreria regionale.
2. La Giunta regionale è autorizzata a stipulare un apposito atto
convenzionale con l’Agenzia delle Entrate, ai sensi ed in attuazione dell’articolo
10, comma 4, del decreto legislativo n. 68/2011.
3. Le somme di cui al comma 1 comprendono gli importi dovuti a titolo
di IRAP e di addizionale all’IRPEF, nonché i relativi interessi e sanzioni.
4. In coerenza con quanto previsto dall’articolo 9, comma 2, del
decreto legislativo n. 68/2011, una quota del gettito riferibile al concorso
della Regione nella attività di recupero fiscale in materia di imposta sul
valore aggiunto (IVA), commisurata all’aliquota di compartecipazione prevista
dall’articolo 4 del medesimo decreto legislativo n. 68/2011, è riversata
direttamente in apposito conto corrente presso la Tesoreria regionale secondo
le modalità e procedure da definire con atto integrativo alla convenzione di
cui al comma 2 o con specifico atto convenzionale con l’Agenzia delle Entrate.
5. Ai fini di cui al precedente comma, la Regione concorre all’attività
di recupero fiscale principalmente mediante segnalazione di dati e notizie
desunti da fatti certi e indicativi di capacità contributiva a fini IVA dei
soggetti operanti o aventi beni nel proprio territorio.
Articolo 5
(Rimodulazione delle spese autorizzate con il
bilancio 2012)
1. Alle autorizzazioni di spesa disposte con la tabella A di cui all’articolo
1 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 48, recante “Disposizioni per la
formazione del bilancio annuale 2012 e pluriennale 2012-2014 (Legge
finanziaria)”, sono apportate le variazioni di cui al prospetto 1 allegato alla
presente legge.
2. Alle autorizzazioni di spesa disposte con la tabella C di cui all’articolo
2 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 48, recante “Disposizioni per la
formazione del bilancio annuale 2012 e pluriennale 2012-2014 (Legge
finanziaria)”, sono apportate le variazioni di cui al prospetto 2 allegato alla
presente legge.
3. Alle UPB e capitoli differenti da quelli di cui ai commi 1 e 2
finanziati con le risorse autonome, sono apportate le modifiche indicate nel prospetto
3 allegato alla presente legge.
Articolo 6
(Nuove autorizzazioni di spesa)
1. Al fine di garantire la prosecuzione di almeno una parte delle
funzioni e dei compiti in materia ambientale conferiti alla Regione ai sensi
dell’articolo 70 del decreto legislativo 31 dicembre 1998, n. 112 e non più
finanziati dallo Stato, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2012 la spesa
di euro 500.000,00 allocata all’UPB 3.2.01.01 dello stato di previsione della
spesa del bilancio 2012.
2. La Giunta Regionale è autorizzata a sottoscrivere un protocollo d’intesa
con il Comitato scientifico dell’Expo Milano 2015 e l’Istituto universitario di
Studi Superiori di Pavia per la realizzazione in Calabria di due Programmi di
Master internazionali EXPO (PMIE) su tematiche inerenti lo sviluppo urbano e la
pianificazione del territorio. Alla relativa copertura finanziaria,
quantificata in euro 100.000,00 si provvede con le risorse allocate all’UPB
3.2.02.03 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2012.
3. Al fine di garantire il cofinanziamento a carico del bilancio
regionale del progetto “Calabria friends” volto alla
diffusione della lingua italiana presso la popolazione straniera regolarmente
presente in regione, già finanziato per l’importo di euro 99.986,00 dal
Ministero dell’Interno -Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione - è
autorizzata per l’esercizio finanziario 2012 la spesa dì euro di 22.302,00
allocata all’UPB 6.2.01.06 dello stato di previsione della spesa del bilancio
2012.
4. Lo stanziamento di euro 100.000,00 allocato, ai sensi dell’articolo
4, comma 4, della legge regionale 26 febbraio 2010, n. 8, al capitolo 72030105
dello stato di previsione della spesa del bilancio per l’esercizio finanziario
2012, è interamente destinato all’erogazione di un contributo al Museo della ‘Ndrangheta
per le attività di promozione della cultura della legalità e di contrasto alla
criminalità La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le conseguenti
variazioni al documento tecnico di cui all’articolo 10 della legge regionale 4
febbraio 2002, n. 8.
5. Al fine di garantire la copertura parziale di una parte delle
funzioni e dei compiti in materia di salute umana e veterinaria di cui alla
legge n. 210/1992, conferiti alla Regione ai sensi del decreto legislativo 31
dicembre 1998, n. 112 e non più finanziati per l’intera quota dallo Stato, è
autorizzata per l’esercizio finanziario 2012 a carico del bilancio regionale la
spesa di euro 508.891,61 allocata all’UPB 6.1.02.01 dello stato di previsione
della spesa del bilancio medesimo.
6. Al fine di assicurare la copertura delle spese di funzionamento
della SIAL Servizi SPA, società a capitale interamente pubblico partecipata
dalla Regione Calabria, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2012 la spesa
di euro 90.000,00 con allocazione alla UPB 2.2.02.01 dello stato di previsione
della spesa del bilancio 2012. Alla relativa copertura si fa fronte con la
contestuale riduzione delle risorse allocate all’UPB 2.3.01.06 (capitolo
23010614) dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.
Articolo 7
(Programma di eventi per la celebrazione del
IV centenario della nascita di Mattia Preti)
1. La Giunta Regionale è autorizzata ad organizzare “Il Programma di
eventi per la celebrazione del IV centenario della nascita di Mattia Preti”.
2. Le attività di cui al precedente comma sono realizzate nel biennio
2012-2013 per un costo complessivo di euro 800.000,00 di cui euro 25.000,00 per
l’esercizio finanziario 2012 ed euro 775.000,00 per l’esercizio finanziario 2013,
allocati all’UPB 5.2.01.02 dello stato di previsione della spesa dei rispettivi
bilanci 2012 e 2013.
3. L’articolo 5, comma 6, della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13 è
abrogato.
Articolo 8
(Bilancio pluriennale)
1. Nella parte entrata e spesa del bilancio pluriennale 2012-2014,
approvato con l’articolo 12 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 49, sono
introdotte, per il triennio 2012~2014, le variazioni di cui alle annesse
tabelle “A” e “B” del bilancio pluriennale.
Articolo 9
(Copertura finanziaria)
1. Alla copertura finanziaria delle disposizioni contenute nella
presente legge, laddove non diversamente stabilito, sì provvede, per la quota
parte corrispondente, con la quota libera dell’avanzo di amministrazione così
come rideterminato a seguito delle operazioni di riaccertamento
dei residui attivi e passivi di cui all’articolo 3.
2. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie
modifiche ed integrazioni al documento tecnico di cui all’articolo 10 della
legge regionale 8/2002.
Articolo 10
(Pubblicazione)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello
della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
(Tabelle)
Art. 1
1. All’articolo 25 della legge regionale 13 giugno 2008, n. 15, per
come modificato dalle leggi regionali n. 44/2008, n. 29/2009, n. 58/2009, n.
18/2010, n. 34/2010, n. 18/2011 e n. 47/2011, l’espressione “entro il 30 giugno
2012” è sostituita dalla seguente: “entro il 31 dicembre 2012”.
Art. 2
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello
della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
“Il Consiglio regionale
vista la delibera di Giunta regionale n. 159 del 26 aprile 2012;
premesso che:
-
la legge
regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante “Ordinamento del bilancio e della
contabilità della Regione Calabria”, all’articolo 57, comma 3, dispone che i
bilanci degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati
entro il 10 settembre di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta
regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere
favorevole, li inviano ‘entro il successivo 20 settembre al Dipartimento “Bilancio
e Patrimonio” per la definitiva istruttoria di propria competenza;
-
la
Giunta regionale entro il 15 ottobre trasmette i bilanci al Consiglio regionale
per la successiva approvazione entro il 30 novembre, a norma dell’articolo 54,
comma 5, lettera b) dello Statuto;
considerato che con decreto del Commissario di Azienda Calabria Lavoro
n. 104 del 8 settembre 2011 è stato approvato il progetto di bilancio di
previsione della medesima Azienda per l’anno 2012, che si allega al presente
atto per farne parte integrante e sostanziale;
tenuto conto che il Collegio dei Revisori dei conti dell’Azienda, nella
seduta del 8 settembre 2011, ha espresso parere favorevole all’approvazione del
bilancio di previsione 2012, che si allega al presente atto per farne parte
integrante e sostanziale, raccomandando di:
-
provvedere
alla eventuale variazione dell’avanzo di amministrazione presunto dopo l’approvazione
del Rendiconto dell’esercizio 2011;
-
utilizzare
l’avanzo di amministrazione solo dopo l’approvazione del Conto Consuntivo 2011.
rilevato che il Dipartimento competente “Lavoro, Politiche della
famiglia, formazione professionale, cooperazione e volontariato”, con nota n.
92107 del 14 marzo 2012, ha espresso parere favorevole all’approvazione del
bilancio dell’Agenzia per l’esercizio 2012, che si allega al presente atto per
farne parte integrante e sostanziale;
considerata la relazione istruttoria del Dipartimento Bilancio -Settore
“Bilancio e programmazione economico-finanziaria, risanamento finanziario” che
ha trasmesso le proprie osservazioni con nota con nota n. 117693 del 2 aprile
2012, con le seguenti prescrizioni e raccomandazioni:
-
di
utilizzare la somma allocata al capitolo 24010002 delle entrate dell’Azienda
(euro 800.000,00) nei limiti di euro 700.000,00 nelle more dell’approvazione
dell’assestamento del bilancio da parte dell’Ente;
-
di verificare l’effettiva esigibilità di tutti
i residui attivi iscritti in bilancio; di riaccertare
i residui passivi al fine di verificarne la sussistenza; di adeguare i sistemi
contabili interni alle norme sulla redazione del bilancio degli Enti ed organismi
strumentali e delle Aziende della Regione contenute nel decreto legislativo n.
118/2011;
-
di non utilizzare l’avanzo di amministrazione
fino a quando non sarà approvato il Conto Consuntivo dell’Ente dell’esercizio
finanziario 2011;
visti:
-
la legge
regionale 19 febbraio 2001, n. 5 recante “Norme in materia di Politiche del
lavoro e di Servizi per l’impiego in attuazione del decreto legislativo 23
dicembre 1997, n. 469”;
-
la legge
regionale 4 febbraio 2002, n. 8;
-
l’articolo
54, comma 5, lettera b), dello Statuto della Regione Calabria;
rilevato che nella delibera di Giunta si propone di autorizzare Azienda
Calabria Lavoro, sulla base del progetto di bilancio allegato alla presente
deliberazione, all’esercizio provvisorio dello stesso, fino a quando il
bilancio di previsione per l’anno 2012 non sia stato approvato e non oltre il
30 aprile 2012, entro il limite dei quattro dodicesimi dei singoli stanziamenti
del bilancio 2012 e nei limiti della maggiore spesa necessaria, all’utilizzo
degli stanziamenti per le spese obbligatorie e delle spese allocate ai capitoli
con vincolo di destinazione finanziati con risorse statali e comunitarie;
considerato che la seconda Commissione Bilancio, Programmazione
economica e attività produttive, preso atto della dichiarazione di regolarità
dell’atto resa dai dirigenti della Giunta regionale competenti per materia, ha
approvato il provvedimento amministrativo di cui all’oggetto nella seduta del
31 maggio 2012, facendo proprie le prescrizioni indicate nella delibera di Giunta
regionale, le osservazioni e le raccomandazioni espresse dal Collegio dei
Revisori e dal Dipartimento Bilancio, da recepire in sede di assestamento del
bilancio;
delibera
di approvare, ai sensi dell’articolo 57 della l.r. n. 8/2002 il
Bilancio di previsione dell’Azienda Calabria Lavoro per l’anno finanziario
2012, con allegati tutti i documenti richiamati in premessa che costituiscono
parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; di demandare agli
organi di Azienda Calabria Lavoro la puntuale applicazione delle prescrizioni,
osservazioni e raccomandazioni formulate dal Collegio dei Revisori dei Conti,
dai Dipartimenti regionali competenti e dalla Giunta regionale”.
(Tabelle)
Art. 1
(Finalità)
1. Con la presente legge la Regione Calabria persegue l’obiettivo di
dare attuazione all’articolo 118, comma 4, della Costituzione e allo Statuto,
disciplinando i rapporti tra l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli o
associati, e delle formazioni sociali per lo svolgimento di attività di
interesse generale, secondo i principi di sussidiarietà orizzontale e l’azione
di comuni, province, Regione e altri enti locali e autonomie funzionali. Le
iniziative legislative del Consiglio regionale non possono in alcun modo ledere
l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli o associati, e i diritti acquisiti
dagli stessi.
Art. 2
(Principi generali)
1. L’iniziativa dei cittadini, singoli o associati, per lo svolgimento
di attività di interesse generale, svolte nel rispetto del principio di
legalità, è libera e non è soggetta ad autorizzazione o censura.
2. L’attuazione del principio di sussidiarietà è prioritariamente
diretta al miglioramento del livello dei servizi, al superamento delle
diseguaglianze economiche e sociali e alla promozione della cittadinanza attiva
umanitaria, intesa come effettiva partecipazione dei cittadini alla
organizzazione solidale della comunità, prendendo attivo interesse al bene
civico, culturale e morale della stessa comunità e favorendo la collaborazione
dei cittadini e delle formazioni sociali, secondo la loro specificità, alla
amministrazione paritetica della cosa pubblica, per la valorizzazione della
persona e dello sviluppo solidale della comunità.
3. Le attività previste dall’articolo 4 sono svolte facendo ricorso
alle risorse proprie degli enti pubblici o dei privati disposti a finanziare le
iniziative.
Art. 3
(Soggetti della sussidiarietà orizzontale)
1. I soggetti della sussidiarietà orizzontale che possono svolgere le
attività di interesse generale sono:
a) i cittadini, singoli o associati;
b) le famiglie;
c) le imprese;
d) gli agenti del terzo settore.
Art. 4
(Oggetto della sussidiarietà orizzontale)
1. Sono considerate attività di interesse generale svolte dai cittadini
quelle inerenti i servizi pubblici sociali, i servizi culturali, i servizi per
la valorizzazione del lavoro e dell’iniziativa economica sociale volti al rafforzamento
dei sistemi produttivi locali, i servizi alla persona e i servizi di utilità
alla generalità dei cittadini e alle categorie svantaggiate, con particolare
riferimento a forme di erogazione e svolgimento di servizi che privilegiano la
libera scelta e l’auto orientamento in una logica di collaborazione e di coamministrazione.
2. Le attività di cui al comma 1 non ricomprendono quelle inerenti il
servizio sanitario nazionale e quelle a carattere strettamente economico
imprenditoriale.
Art. 5
(Promozione)
1. Nel rispetto dei principi statali e comunitari di coordinamento
della finanza pubblica, la Regione favorisce lo svolgimento di attività di
interesse generale da parte dei soggetti di cui all’articolo 2.
2. La Regione favorisce l’applicazione dei principi di cui all’articolo
1 da parte di province, comuni e altri enti locali, singoli o associati, e
autonomie funzionali.
3. Il Consiglio regionale, ogni tre anni, organizza una convention
regionale, con il coinvolgimento degli organi istituzionali, delle
organizzazioni, delle associazioni e degli agenti del terzo settore, al fine di
ricevere linee di indirizzo per l’attuazione della presente legge e verificarne
la realizzazione degli obiettivi.
Art. 6
(Procedimento amministrativo)
1. Gli enti pubblici di riferimento possono finanziare, con
provvedimenti dei rispettivi organi di governo, le iniziative previste dalla
presente legge.
2. I progetti relativi all’attività di cui al comma 1 indicano:
a) il tipo di servizio e di prestazioni che si intende erogare;
b) la struttura organizzativa che si intende utilizzare per l’esercizio
dell’attività;
c) le tipologie contrattuali di lavoro o di volontariato gratuito che
si intendono utilizzare per l’esercizio delle attività;
d) i livelli di qualità dei servizi e delle prestazioni e i relativi
costi;
e) ogni altro dato utile ai fini della valutazione della economicità,
efficienza ed efficacia del servizio, delle prestazioni e dei benefici sull’attività
amministrativa.
Art. 7
(Sistemi di monitoraggio)
1. L’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale definisce i sistemi
di monitoraggio delle attività previste dalla presente legge, le verifiche ed i
controlli, anche in collaborazione con gli enti locali interessati e delle
attività sussidiate, ai sensi della presente legge.
2. L’’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale con relazione
annuale riferisce al Consiglio regionale sulla attuazione della presente legge.
Art. 8
(Pubblicazione)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello
della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
“Il Consiglio regionale della Calabria
Premesso che
sono emerse, nel corso della legislatura, alcune problematiche relative
a diverse situazioni che, per la loro importanza, necessitano una celere
trattazione ed una rapida soluzione;
tali situazioni riguardano in particolare:
l’estensione della risoluzione anticipata del rapporto di lavoro, di
cui all’art. 13 della L.R. 34/2010, anche al
personale del servizio sanitario regionale;
l’incremento delle risorse per finanziare i servizi
socio-assistenziali, tra cui, gli interventi a favore delle famiglie bisognose,
dei minori sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria e per
assicurare continuità operativa sia al “Centro Regionale per le Epilessie”,
costituito con l.r. 38/96, sia alla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori
(Lilt) della Calabria;
la garanzia della prosecuzione degli interventi previsti dall’art. 3
della L.R. 12 novembre 2004 n. 26 e s.m.i. e dell’art. 1 comma 6 della L.R.
22 novembre 2010 n. 32 afferenti al “Programma stage” e l’aggiornamento e
mantenimento della piattaforma informatica dell’ Osservatorio del Mercato del
Lavoro, ritenuta tra le prime in assoluto in Italia, messa in campo da “CALABRIA
LAVORO”.
1) Estensione della risoluzione anticipata del rapporto di lavoro, di
cui all’art.13 della L.R. 34/2010, anche al personale
del servizio sanitario regionale;
è stata approvata la legge regionale 11 giugno 2012, n. 24 “Modifiche e
Integrazioni all’articolo 13 della legge regionale 29 dicembre 2010”, con cui
sono state apportate delle modifiche all’articolo 13 della L.R.
n. 34/2010 al fine di rendere operativa la normativa prevista e relativa alla
risoluzione anticipata del rapporto di lavoro dei dipendenti regionali anche in
seguito alle innovazioni legislative succedutesi nel tempo (tra cui: il C.d.
Decreto “Salva Italia e il C.d. Decreto Milleproroghe,
con cui sono state apportate alcune modifiche ed integrazioni all’art. 24 del
Decreto “Salva Italia”).
Rilevato che ai sensi del comma 15 dell’art. 13 della L.R. 34/2010, il personale del servizio sanitario della
regione rimane escluso dall’applicazione dei benefici previsti nell’art. 13 e
relativi alla risoluzione anticipata del rapporto di lavoro;
Dato atto che gli interventi posti in essere per dare attuazione al
Piano di rientro hanno già consentito di avviare a soluzione parte delle
complesse criticità del servizio sanitario regionale, dimostrando la fondatezza
dell’analisi e l’efficacia delle metodologie e soluzioni individuate dal
Presidente della Giunta regionale, nella sua qualità di Commissario ad acta per l’attuazione
del Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione
Calabria, conseguenzialmente, si sono evidenziati gli
effetti positivi degli interventi strutturali adottati in termini di efficienza
ed economicità del sistema sanitario regionale.
Considerato che:
da tali importanti risultati ne potrebbe discendere un possibile
sostanziale superamento delle condizioni che avevano precedentemente indotto il
legislatore regionale ad escludere il personale del servizio sanitario
regionale dai benefici normati dalla L.R. 29 dicembre 2010 n. 34, art. 13, ed è, quindi, da
considerare presumibilmente concreta la possibilità per la Regione di
conseguire una minore spesa di bilancio connessa proprio all’esodo anticipato
del personale appartenente al comparto sanità;
potrebbe, pertanto, essere inserita nel testo normativo dell’art. 13
della L.R. n. 34/2010 una norma con la quale si
determina l’estensione dei benefici ai dipendenti del servizio sanitario
regionale, tramite un procedimento complesso finalizzato a prefigurare: l’entità
effettiva degli oneri di spesa e l’individuazione di un contingente di
dipendenti sulla base, non solo, del possesso dei requisiti ai sensi della
normativa vigente, ma anche nel rispetto dell’esigenza di non creare
disfunzioni, in particolare, ai servizi sanitari della Regione;
il procedimento conseguente, sottoposto alla puntuale verifica del
Commissario ad acta
per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della
Regione Calabria, nonché all’acquisizione di un parere vincolante dei Ministeri
vigilanti, consentirebbe al Consiglio Regionale di autorizzare le Aziende
sanitarie ad emanare i provvedimenti attuativi.
2) Incremento delle risorse per finanziare i servizi socio-sanitari, in
particolare, gli interventi a favore delle famiglie bisognose, dei minori
sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, del “Centro Regionale per
le Epilessie” e dell’Associazione “Lilt “ Calabria.
Premesso che:
in un momento di profonda crisi economica e sociale quale quella che il
Paese sta attraversando, sono le fasce più deboli a risentire con maggiore
incidenza gli effetti negativi, ed in particolare le famiglie bisognose e i
minori;
appare indispensabile, proprio per venire incontro a tali situazioni di
forte disagio sociale, garantire un’adeguata copertura finanziaria e quindi
consentire la concreta realizzazione degli interventi rivolti alle famiglie in
difficoltà ai minori sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, al “Centro
Regionale per le Epilessie”, atteso il suo alto livello scientifico e l’effettivo
freno che il medesimo istituto ha costituito avverso l’emigrazione sanitaria e
all’Associazione “Lilt” Calabria per consolidare il
ruolo istituzionale di grande importanza acquisito nell’ambito del Servizio
Sanitario Regionale, della Sicurezza Sociale e della Solidarietà considerato il
suo impegno nel sostegno del paziente oncologico e di coloro che gli stanno
attorno;
Rilevato che è, dunque, necessario provvedere ad un adeguato incremento
della dotazione finanziaria dell’unità previsionale di base afferente “Servizi
ed attività socio-assistenziali e socio-sanitarie’”
al fine di poter effettuare un’idonea programmazione dell’intervento regionale
e assicurarne, quindi, la piena operatività, soprattutto in riferimento agli
interventi in favore delle famiglie bisognose, dei minori sottoposti a
provvedimenti dell’Autorità giudiziaria, del succitato “Centro Regionale per le
Epilessie” nonché dell’Associazione “Lilt “ Calabria.
3) CALABRIA LAVORO: “Osservatorio Mercato del Lavoro”; PROGRAMMA STAGE
Premesso che
si ritiene necessario non disperdere il patrimonio di conoscenza
acquisito dai circa 350 giovani laureati calabresi del “Programma Stage” che a
partire dal 2008 prestano la loro attività all’interno delle pubbliche
amministrazioni della nostra regione (Province, Comuni, Università, ecc.), e il
cui reclutamento è stato effettuato attraverso un concorso regionale per
titoli, che prevedeva quali ineludibili requisiti quello di avere conseguito la
laurea con il massimo dei voti e quello di possedere ulteriori titoli
qualificativi di “eccellenza” (specializzazioni, dottorati ...);
i contratti di collaborazione tra gli “stagisti” e le pubbliche
amministrazioni sono prossimi alla scadenza (31 agosto 2012);
è indispensabile, altresì, assicurare l’aggiornamento e il mantenimento
dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro, mirato al rafforzamento della
piattaforma informatica;
Rilevato che la legislazione che ha istituito il progetto (L.r.
12.11.2004 n. 26, come integrata e modificata dall’art. 5 della L.r. 19.04.2007
n. 8) era stata intuita come rimedio alla “fuga dei cervelli”, proprio a
sottolineare la necessità di trattenere le giovani generazioni meritevoli all’interno
della nostra Regione; diverse sono state le PP.AA.
locali che hanno aderito all’iniziativa legislativa richiamata e che sulla base
di contratti (in prevalenza di collaborazione) a tempo determinato della durata
di un anno hanno potuto usufruire delle alte professionalità e delle
prestazioni lavorative dei giovani stagisti;
Considerato che la maggior parte dei contratti stipulati dalle
amministrazioni fruitrici scadrà il prossimo
31.08.2012, e tale situazione comporterà, inevitabilmente, la rinuncia all’impiego
di tali eccellenze, con l’effetto di un duplice nocumento per la Regione dovuto
sia alla vanificazione dell’esperienza in corso e all’inevitabile dispendio
dell’investimento regionale all’uopo attuato, sia alla definitiva perdita di
tali eccellenze che, rebus sic stantibus, saranno costrette a devolvere la propria
professionalità ed i frutti dell’investimento attuato dalla Regione, presso
altri territori, italiani ed esteri;
Rilevato che:
nell’attuale legislatura è stata approvata una legge ad hoc (Legge regionale n. 32 del 22.11.2010) dedicata alla non dispersione del patrimonio di conoscenza già acquisito dai giovani impegnati nel “Programma Stage 2008”;
in particolare, il comma 6 dell’art. 1 della L.R. 32/2010, statuisce che: “La Regione si impegna, altresì, ad incentivare, da parte di soggetti pubblici e privati nei confronti degli stagisti, la realizzazione di percorsi integrati (anche individuali) di orientamento, di alta formazione e di inserimento occupazionale, con risorse provenienti dai fondi comunitari strutturali”;
Osservato che:
tale disposto (di cui gli stagisti a gran voce, con ripetuti sit in ed appelli agli organi di governo regionali, reclamano l’attuazione) detta, allo stato, la soluzione più idonea per garantire (seppur certamente non in via stabile) la non vanificazione dell’esperienza in corso e la continuità dello svolgimento delle politiche occupazionali cui la normativa richiamata sostanzialmente mira;
risulterebbe opportuno, quindi, evitare la dispersione del patrimonio professionale di soggetti già reclutati meritocraticamente e congruamente formati nelle PP.AA. fruitrici e consentire alle amministrazioni ed alle imprese calabresi di arricchire, attraverso un processo innovativo, la propria attività;
Considerato inoltre che occorre rafforzare attraverso il suo aggiornamento la piattaforma informatica dell’Osservatorio del mercato del lavoro messa in campo da “Calabria Lavoro” ritenuta tra le prime in assoluto in Italia quale strumento di supporto per l’attività di programmazione svolta dalla Regione Calabria;
tanto premesso e considerato
impegna il Presidente, on. Giuseppe Scopelliti e la Giunta regionale a voler intraprendere ogni azione utile per la concreta soluzione delle problematiche sopra richiamate: l’applicazione dell’art. l3 della L.R. 34/2010 anche al personale del servizio sanitario regionale; l’incremento delle risorse finanziare per i servizi socio-sanitari da destinare, in particolare, agli interventi in favore delle famiglie bisognose, dei minori che sono sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria ed al “Centro Regionale per le epilessie” e dell’Associazione “Lilt” Calabria; le iniziative concernenti i giovani che hanno preso parte al “Programma stage”, di cui dall’art. 3 della L.R. 12 novembre 2004 n. 26 e s.m.i. e dell’art. 1 comma 6 della L.R. 22 novembre 2010 n. 32 ed al rafforzamento della piattaforma informatica dell’Osservatorio del mercato del lavoro messa in campo da “Calabria Lavoro”.
E’, infatti, di prioritaria importanza che la soluzione di queste problematiche avvenga nell’ambito della programmazione degli interventi che, a partire dai prossimi mesi, caratterizzeranno l’agenda politica regionale”.
“Il Consiglio regionale della Calabria
premesso che:
a tutt’oggi le risorse disponibili per
finanziare gli interventi in esecuzione sull’Autostrada SA-RC, di prossimo
avvio e in fase di appalto, ammontano a 7.443 miliardi di euro;
per il completamento dell’intera rete
autostradale sono ancora necessari circa 3,100 miliardi di euro relativi a 12
interventi progettati e in corso di progettazione, di cui cinque riguardano l’ammodernamento
di 58,600 km di autostrada quasi tutti ricadenti nel tratto calabrese, mentre
sette si riferiscono a nuovi svincoli richiesti dalle comunità locali ed
inizialmente non previsti;
considerato che:
gran parte degli interventi in corso
di progettazione o progettati ma non finanziati ricadono nel tratto calabrese
della SA-RC (Macrolotto n. 4 -parte prima -”Cosenza-Rogliano”,
importo pari a 588.519 milioni di euro; Macrolotto n. 4 -parte seconda -”Rogliano-Viadotto Stupino”,
importo pari a 437,780 milioni di euro; Macrolotto n. 4 -parte seconda,
stralcio secondo -”Viadotto Stupino Altilia”, importo pari a 343 milioni di euro; Macrolotto
n.3 -parte quarta -”Morano Frascineto”
importo pari a 598 milioni di euro; Macrolotto compreso tra il km 337,800
(svincolo di Pizzo Calabro incluso) e il km 348,600 (svincolo di Sant’Onofrio
incluso), importo pari a 799,280 milioni di euro, nuovo svincolo Cosenza-Sud, importo pari a 168 milioni di euro, nuovo
svincolo Laureana di Borrello, importo pari a 38,087
milioni di euro, nuovo svincolo di Sant’Eufemia d’Aspromonte, importo pari a 20
milioni di euro, nuovo svincolo di Rende, importo pari a 34,181 milioni;
Tutto ciò premesso e considerato che:
la mancanza di risorse necessarie al
completamento definitivo della SA-RC, in particolare per i tratti ricadenti nel
territorio calabrese che assommano a 58,600 km, alcuni in fase di
progettazione, altri già progettati ma a tutt’oggi non ancora finanziati; il
mancato completamento di questi tratti impedisce e impedirà ancora per lunghi
anni ai cittadini calabresi e italiani di fruire al meglio della più importante
rete autostradale del Mezzogiorno e dell’Italia, con gravi ricadute negative
sulla già fragile economia calabrese e sul turismo;
si rende assolutamente necessaria da
parte del Presidente della Giunta regionale della Calabria, onorevole Giuseppe
Scopelliti, un’iniziativa istituzionale urgente, forte ed energica, capace di
indurre il Governo nazionale ed il Presidente del Consiglio Monti a reperire
immediatamente i circa 3 miliardi di euro mancanti, necessari a scrivere
finalmente la parola “fine” al completamento dei lavori della SA-RC,
prioritaria a qualsiasi altra infrastruttura, compreso il Ponte sulle Stretto”.
“Il Consiglio regionale della Calabria
Premesso che:
la Casa di Cura Madonna della Catena,
con sede a Laurignano di Dipignano
in provincia di Cosenza, è una struttura sanitaria operante nel campo delle
terapie neuro-riabilitative, di recupero e riabilitazione funzionale;
negli anni tale struttura sì è
distinta come polo d’eccellenza nella riabilitazione intensiva neurologica,
motoria, oncologica, uroginecologica, per la
lungodegenza medica e la riabilitazione estensiva;
i posti letto di cui la struttura
dispone sono 137, cui hanno avuto accesso pazienti provenienti dai reparti
ospedalieri per acuti (neurologie, neurochirurgie, ortopedie, oncologie,
reparti di geriatria, reparti di medicina interna nonché rianimazione) sia
regionali che extraregionali;
la struttura ha sempre operato in
questi anni al massimo della capienza dei reparti, arrivando anche a circa 1000
ricoveri l’anno;
negli ultimi anni, tuttavia, una serie
di fattori ne hanno determinato la crisi ed a farne le spese sono stati
essenzialmente i suoi 170 dipendenti, tra personale medico, paramedico ed
amministrativo, che recentemente sono stati protagonisti di forme anche
inusuali di lotta, con evidenti rischi per la loro incolumità;
da quasi due anni, per i limiti del
management aziendale, l’erogazione degli stipendi non è più avvenuta in modo
regolare, con ritardi anche di molti mesi nella corresponsione degli stessi;
attualmente sarebbero 10 le mensilità
arretrate;
in questo quadro, già pesantemente
segnato da una situazione a limite del collasso, la paventata ipotesi che la
Regione Calabria si accingerebbe a tagliare il 62 per cento dei posti letto
della terapia intensiva, qualora trovasse conferma in atti concreti,
porterebbe, come gli stessi operatori della Casa di cura e le rappresentanze
sindacali hanno fatto rilevare, al tracollo definitivo della struttura;
Considerato che
la domanda di prestazioni rivolta alla
struttura è sempre stata superiore alla media regionale, come dimostrano le
cifre sul suo fatturato annuo (circa 10 milioni);
la crisi della struttura è perciò
riconducibile esclusivamente a ragioni di natura amministrativa e gestionale e
non certo alla qualità e alla quantità delle prestazioni effettuate da
personale altamente qualificato, peraltro in ambienti fisici indiscutibilmente
idonei;
la struttura rappresenta, come da più
parti è riconosciuto, un punto di eccellenza per l’intero sistema sanitario
calabrese;
Invita
la Giunta regionale ad assumere, di concerto con le organizzazioni sindacali di categoria, le iniziative necessarie atte a scongiurare il ridimensionamento ovvero la chiusura della Casa di cura Madonna della Catena di Laurignano di Dipignano, soprassedendo alla decisione di tagliare oltre il 60 per cento dei posti letto della terapia intensiva, valorizzandone il patrimonio di professionalità e di competenze specialistiche, nondimeno le acquisizioni tecnico-scientifiche che ne hanno fatto un polo d’eccellenza, nell’ambito della riorganizzazione del sistema sanitario regionale”.