IX^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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37.

 

SEDUTA DI LUNEDI’ 28 MAGGIO 2012

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLÒ

 

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

La seduta inizia alle 14,48

PRESIDENTE

La seduta è aperta, si dia lettura del verbale della seduta precedente.

Salvatore PACENZA, Segretario Questore f.f.

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni e interpellanza e mozione

Salvatore PACENZA, Segretario Questore f.f.

Legge le interrogazioni, l’interpellanza e la mozione presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di risposta scritta ad interrogazioni

PRESIDENTE

E’ pervenuta risposta scritta alle interrogazioni numero 209 del 8.02.2012 a firma dei consiglieri Aiello F. e Mirabelli.

(E’ riportata in allegato)

Sono completate le comunicazioni. La Conferenza dei capigruppo ha stabilito che oggi non si terrà il question time, pertanto le interrogazioni a risposta immediata saranno rinviate alla prossima seduta.

In memoria della studentessa Melissa Bassi, vittima dell’attentato di Brindisi del 19 maggio 2012

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Rappoccio. Ne ha facoltà.

Antonio RAPPOCCIO

Presidente e onorevoli colleghi, prima della trattazione dell’ordine del giorno dell’odierna seduta mi sembra doveroso che quest’Aula osservi un minuto di raccoglimento in ricordo della piccola Melissa Bassi, barbaramente uccisa a seguito del vile attentato di Brindisi del 19 maggio 2012.

PRESIDENTE

L’onorevole Rappoccio propone di fare un minuto di raccoglimento per ricordare la morte della piccola Melissa.

(Il Presidente ed i consiglieri levatisi in piedi osservano un minuto di silenzio)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Dattolo. Ne ha facoltà.

Alfonso DATTOLO

Presidente, chiedo che sia inserita all’ordine del giorno la proposta di legge numero 333/9^, approvata alla unanimità, la cui trattazione è stata rinviata alla successiva seduta di Consiglio regionale.

Considerato che c’è la volontà di tutti i capigruppo, si tratta, in sostanza, di disporre da parte della Giunta regionale il trasferimento delle risorse alle Unioni di comuni per il personale che è stato trasferito e che presta servizio in queste comunità e che non ha, purtroppo da tanti mesi, una retribuzione. Se non approviamo questa modifica, non è possibile accedere ai pagamenti.

PRESIDENTE

L’onorevole Dattolo chiede l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge. Non ci sono interventi, pertanto possiamo porre in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Ha chiesto di parlare l’onorevole Principe. Ne ha facoltà.

Sandro PRINCIPE

Presidente, chiedo a lei e mi permetto di chiederlo al Consiglio nella sua interezza, di inserire all’ordine del giorno una legge di modifica e di integrazione della legge numero 8 che ha istituito la Fondazione per valorizzare il Santuario delle Cappelle di Laino Borgo.

Si tratta di un mero miglioramento tecnico che si rende necessario e pertanto le chiedo di inserirlo all’ordine del giorno.

Le chiederei, inoltre, di inserire all’ordine del giorno – scusate la cacofonia – un ordine del giorno a firma di tutti i gruppi che riguarda la questione della certificazione dei crediti delle imprese. Questo ordine del giorno si prefigge lo scopo di dar mandato al Presidente Scopelliti di curare a livello romano come evitare che le aziende calabresi siano escluse da questo provvedimento.

Ancora, chiedo l’inserimento di un altro ordine del giorno che riguarda gli uffici giudiziari.

E’ vero che nella scorsa seduta è stato già approvato un ordine del giorno, ma sarebbe opportuno un coordinamento perché quello che presentiamo noi mira, più che altro, a chiedere al Governo di rivedere e di riprogrammare tutta la situazione degli uffici giudiziari calabresi.

Infine, chiedo l’inserimento di un ordine del giorno sull’edilizia sociale. Con questo ordine del giorno noi chiediamo al dipartimento competente di relazionare prima in Commissione e dopo in Aula sulla situazione dell’edilizia sociale così come prevede la legge.

Sono, quindi, quattro punti di cui chiedo l’inserimento. La legge che riguarda i Sacri Monti, l’ordine del giorno sugli uffici giudiziari, quello sul credito alle imprese ed infine quello sull’edilizia sociale. Grazie.

PRESIDENTE

L’onorevole Principe, chiede l’inserimento della proposta di legge che riguarda la modifica della fondazione di Laino Borgo, l’ultima approvata in Consiglio regionale. Quindi, è una norma migliorativa della proposta di legge.

Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Ci sono vari ordini del giorno. Uno riguarda la certificazione dei debiti. Come sapete la Calabria, essendo in piano di rientro, è stata esclusa.

In questi giorni, su questo argomento, si sono espressi in molti a sostegno, dicendo che è un grave errore penalizzare la nostra regione, che ha una serie di debiti e vive una grande crisi imprenditoriale, con il problema dell’accesso al credito. Questo argomento è stato affrontato singolarmente.

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Sui tribunali nell’ultima seduta del Consiglio regionale abbiamo approvato un ordine del giorno proposto dagli onorevoli Magno e Scalzo che riguardava in particolare il tribunale Lamezia Terme. Poi, su proposta dell’onorevole Magarò, furono inseriti anche altri tribunali che rischiano la soppressione, ossia Paola, Castrovillari e Rossano. Abbiamo quindi già predisposto un ordine del giorno, è un argomento su cui il Consiglio regionale si è già espresso.

Se c’è qualcosa da integrare ed inserire, possiamo procedere a verificare come sia la situazione. Se mi fa avere l’ordine del giorno, anche perché dovremmo inviarlo ai Presidenti di Camera e Senato ed al Ministro perché è in questo periodo che si formerà la decisione.

Per quanto riguarda l’edilizia sociale, non so se oggi c’è l’assessore Gentile, visto che è un settore di sua competenza, ma penso che si potrebbe affrontare questo discorso nella prossima seduta di Conferenza dei capigruppo per approfondire lo stato dell’arte, oppure attraverso una interrogazione…

Le possibilità per chiedere alla Giunta regionale lo stato dell’arte su determinati argomenti sono o l’interrogazione a risposta immediata o interrogazione scritta. Ci sono vari modi per ascoltare dall’assessore quale sia lo stato dell’arte.

Magari bisognerebbe utilizzare un altro canale.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Principe. Ne ha facoltà.

Sandro PRINCIPE

Forse non sono stato chiaro, Presidente, chiedo scusa. Non è che l’ordine del giorno implica una discussione sul tema, ma, in applicazione della legge, invita il dipartimento, l’assessore e il dirigente generale a riferire in Commissione.

Votando l’ordine del giorno invitiamo il Governo e chi è competente in materia a riferire in Commissione.

PRESIDENTE

Onorevole Principe, non è la procedura corretta, il Regolamento e lo Statuto

Sandro PRINCIPE

Prevedono proprio questa procedura.

PRESIDENTE

Non è la procedura giusta riferire in Commissione. Può fare una interrogazione diretta all’assessore in Aula, se la prepara, alla prossima seduta sarà all’ordine del giorno e l’assessore risponderà direttamente per individuare le questioni che lei pone.

Se la trasforma in una interrogazione all’assessore, avrà la possibilità di avere la risposta.

Sandro PRINCIPE

Chiedo scusa, ma siccome è la legge che prevede che il Consiglio dica al Governo di attenersi a quanto previsto dall’articolo 8 della legge, io lo trovo del tutto corretto, quindi, a nostro avviso, l’ordine del giorno è ammissibile.

Poi il Presidente è lei, si regoli come ritiene più opportuno.

Carlo GUCCIONE

Ha ragione il mio capogruppo: qui si tratta di far rispettare una legge, una competenza del Consiglio.

Il dipartimento lavori pubblici è tenuto a mandare in Commissione competente, la quarta, una relazione trimestrale sull’andamento della legge, ma questo non è mai avvenuto. Non solo in questa legislatura, ma anche nella precedente.

L’ordine del giorno lo cita espressamente e quindi bisogna che il Consiglio faccia rispettare le proprie prerogative ed il lavoro delle Commissioni. Questo è il senso della proposta e dell’ordine del giorno che è stato spiegato bene dall’onorevole Principe.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Dattolo. Ne ha facoltà.

Alfonso DATTOLO

Riguardo questo punto, fermo restando il suggerimento del collega Guccione e la richiesta del collega Principe, ritengo che possiamo audire tranquillamente in Commissione sia l’assessore che il dipartimento. Di questo ci possiamo occupare direttamente in Commissione, che fa un lavoro più pregnante rispetto ad una semplice interrogazione.

Se per voi va bene, mi assumo questa responsabilità.

PRESIDENTE

Su questo impegno del Presidente della Commissione, onorevole Dattolo, che convocherà sia l’assessore che il dipartimento per approfondire i temi dell’ordine del giorno, consideriamo superato l’argomento.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Gallo. Ne ha facoltà.

Gianluca GALLO

Presidente, intervengo per chiedere l’inserimento all’ordine del giorno di un ordine del giorno - peraltro bipartisan, perché sottoscritto dagli onorevoli Chiappetta, Guccione, Serra, Scalzo e Talarico oltre che dal sottoscritto - che riguarda l’approvazione della legge regionale 10 agosto 2011, numero 28.

Con questa legge, nel collegato all’assestamento di bilancio, lo scorso anno è stata abrogata la legge regionale numero 19 del 1994 con la quale la Giunta regionale era tenuta a trasferire al comune di San Lucido la somma di 1 milione 32 mila euro per la gestione della casa di riposo “ex Onpi”, oggi “Casa Serena”.

Questa abrogazione ha compromesso la gestione della casa di riposo “ex Onpi”, per cui non vengono assicurati servizi agli ospiti e non vengono pagati i 28 dipendenti dal mese di marzo.

Attraverso l’ordine del giorno si chiede di impegnare il Consiglio e la Giunta ad attivare iniziative per trasferire all’Onpi di San Lucido le risorse nazionali ex Onpi che vengono trasferite dal Governo alla Regione.

Credo che questo potrebbe avvenire, d’accordo con l’assessore Stillitani, nel prossimo assestamento di bilancio.

PRESIDENTE

Non ci sono richieste di parola, pertanto, pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno dell’onorevole Gallo.

(Il Consiglio approva)

Ha chiesto di parlare l’onorevole Battaglia. Ne ha facoltà.

Demetrio BATTAGLIA

Presidente, chiedo l’inserimento di un ordine del giorno che era stato depositato in mattinata alla Presidenza e che riguarda una tragica vicenda avvenuta in questi giorni, cioè la morte di un operaio durante i lavori in una galleria dell’autostrada A3.

Un ordine del giorno per esprimere solidarietà alla famiglia, ma anche per impegnare la Giunta affinché intervenga presso l’Anas per tentare di garantire la sicurezza dei luoghi di lavoro, perché questo tragico evento probabilmente è dovuto anche ad una omessa attenzione su questo tema.

PRESIDENTE

L’onorevole Battaglia ha chiesto l’inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno che ha illustrato; non essendoci richieste di parola pongo in votazione la richiesta di inserimento.

(Il Consiglio approva)

Ha chiesto di parlare l’onorevole Chiappetta. Ne ha facoltà.

Gianpaolo CHIAPPETTA

Presidente, anche io chiedo a lei e all’Aula l’inserimento all’ordine del giorno di due provvedimenti.

Uno è presentato, in una logica bipartisan, a firma di tutti i colleghi capigruppo; se ne è parlato - per come sicuramente si ricorderà - in Conferenza dei capigruppo. Credo, però, sia opportuno evidenziarlo anche in Aula.

Si tratta di una proposta di legge che va ad incidere sulla modifica dell’articolo 13 della legge regionale 29 dicembre 2010, numero 34; più in particolare, si tratta di un provvedimento legislativo, quello che si sottoporrà successivamente all’approvazione dell’Aula, al fine di consentire al personale dipendente della Regione Calabria e degli enti ad essa collegati di poter usufruire dell’incentivo all’esodo, così come è stato disposto in favore degli altri dipendenti che a suo tempo avevano maturato le condizioni.

Questo si rende assolutamente opportuno e necessario a seguito delle modifiche in materia pensionistica inserite nella normativa a livello nazionale.

Ecco perché chiedo all’Aula di voler procedere all’inserimento ed alla successiva approvazione della proposta di legge. Evidenzio, così come detto in premessa, che la proposta di legge, il cui testo originale si trova già depositato presso la Presidenza, ha avuto l’approvazione con la sottoscrizione della firma da parte di tutti i gruppi di maggioranza e di minoranza.

La seconda richiesta, Presidente, riguarda l’inserimento di un apposito ordine del giorno ed è relativo a quelle che sono le linee guida, le indicazioni nazionali per i licei.

Da un primo esame è stato riscontrato – questo lo ha fatto il competente assessorato alla cultura ed alla pubblica istruzione della Regione Calabria per il tramite del suo assessore – che in queste indicazioni non è stato evidenziato né il riferimento alla letteratura italiana del ‘900, né alle scrittrici né soprattutto è stata data particolare attenzione a quella che è invece la produzione letteraria del Mezzogiorno e della Calabria in particolare.

Anche questo ordine del giorno presuppone, Presidente, l’impegno da parte del Presidente della Giunta e del suo Esecutivo affinché possa essere effettuata una adeguata sensibilizzazione a livello nazionale e si possa rimediare a questa manchevolezza che di fatto si è riscontrata.

PRESIDENTE

L’onorevole Chiappetta chiede due inserimenti; pongo in votazione l’inserimento della proposta di legge, condivisa anche con la minoranza.

(Il Consiglio approva)

L’altra richiesta riguarda un ordine del giorno il cui inserimento all’ordine dei lavori pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Possiamo procedere allora con il primo punto all’ordine del giorno.

Proposta di legge numero 326/9^ di iniziativa del consigliere Dattolo, recante: “Modifiche alla legge regionale n. 7 del 10 febbraio 2012”

PRESIDENTE

Il primo punto all’ordine del giorno recita Proposta di legge numero 326/9^ di iniziativa del consigliere Dattolo, recante: “Modifiche alla legge regionale n. 7 del 10 febbraio 2012”. Questa proposta di legge riguarda il Piano casa.

L’onorevole Dattolo, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

Prego i colleghi di fare attenzione.

Alfonso DATTOLO, relatore

Grazie, Presidente. Sarò breve perché su questo argomento è già la terza volta che torniamo in Consiglio e mi duole che ciò succeda dopo una impugnativa da parte del Governo. Sicuramente ci sono aspetti che andavano sanati in riferimento all’impugnativa che il Governo ha promosso. Si è deciso di fare un progetto di legge che esaudisse in un certo qual senso le richieste che sono venute dal Governo.

In particolare, all’interno del testo sono affrontati contrasti e questioni formali che avrebbero portato ad una interpretazione della norma in contrasto con quella nazionale.

La proposta di legge contiene modifiche del comma 1 dell’articolo 2 che fa riferimento alla ammissibilità della modifica della sagoma ai fini della armonizzazione architettonica degli organismi edilizi esistenti ed alla modifica dell’espressione formale che introduce l’inderogabilità delle normative nazionali di settore riportate.

Poi, c’è la modifica inerente la volontà in materia di misure di salvaguardia di cui all’articolo 65 per cui si potrebbe ricadere nella interrogazione di derogabilità alle disposizioni di cui all’articolo 9 del Dpr 380 del 2001, ovvero attività edilizia in assenza di pianificazione urbanistica.

Tale modifica non varia i contenuti della legge essendo la deroga per gli interventi annoverati definita all’interno dell’articolo 2.

Ci sono, poi, modifiche che riguardano il punto 6 della lettera h) della legge regionale numero 7 del 2012 che definiva, nel rispetto del decreto ministeriale numero 1444 del 1968, gli ambiti di esclusione per gli edifici plurifamiliari all’interno di Zto e aree A e B per le motivazioni che chiaramente riguardano l’applicazione all’interno dei centri storici. La modifica della lettera c) del comma 2 dell’articolo 5 con i medesimi accorgimenti. Poi, soprattutto, i due aspetti principali: uno è il richiamo alla pratica del silenzio/assenso che viene sanato e l’altro aspetto fondamentale si pone come una chiara interpretazione e certezza applicativa al testo di legge.

Ciò premesso, tengo a puntualizzare che i testi della legge, così come le impugnative, vanno lette e comprese e non interpretate da sintesi o analisi veloci o di parte di essi. Infatti, l’impugnativa mossa dal Governo in materia di condono non nasce dal presupposto che il Piano casa si presti come strumento di condono bensì da una espressione passibile di errata interpretazione che definisce i titoli di legittimità in possesso per edifici che precedentemente sono stati oggetto di condono; così come restano invariati i premi volumetrici e gli ambiti di applicazione e vengono altresì esplicitati, anche in questo caso, i riferimenti alla normativa nazionale, il decreto ministeriale numero 1444 del 1968 sulle distanze e sulle altezze.

E’ stata oltretutto sostituita l’espressione per la quale era interpretabile che le norme inderogabili richiamate all’interno dell’articolo 2 di esclusiva materia statale si applicassero agli interventi di demolizione e ricostruzione.

Inoltre, il progetto di legge richiama la richiesta espressa di modifica che è la sagoma planivolumetrica dell’edificio ed è ammessa solo in casi ben esplicitati, in altre parole in caso di necessità manifesta di armonizzazione architettonica per il recupero di aree urbane degradate.

Per quanto concerne gli interventi su edifici aventi parzialità o totalità dell’edificato abusivo siamo intervenuti abolendo l’utilizzo della pratica del silenzio/assenso, così come era prescritto.

In conclusione, volevo sottolineare alcuni aspetti che sono emersi anche in Commissione.

La presente legge non modifica assolutamente quelli che erano gli indirizzi del Governo. C’è stato un dibattito in Commissione sul fatto che fossero intervenuti alcuni emendamenti.

Ripeto che questa legge non sostituisce assolutamente il Piano casa. E’ una legge che esclusivamente accoglie in maniera totale le osservazioni contenute nell’impugnativa del Consiglio dei Ministri, avvenuta nella seduta del 6 aprile.

Mi sono reso conto che questo tema è molto contrastato, soprattutto dai colleghi di minoranza, e voglio precisare che non c’è assolutamente nessuna volontà di prevaricazione; ci siamo preoccupati solamente di fornire il Piano casa di alcuni strumenti in favore dei calabresi che hanno la possibilità di usufruirne in questo momento.

Ho letto in questi giorni tante osservazioni e tanti commenti, ma anche tante critiche da parte di alcuni che hanno dimostrato di non aver forse ben compreso l’utilità di questo strumento e soprattutto le prerogative dei comuni.

Voglio ulteriormente sottolineare che non si è trattato né di sanare degli abusi edilizi né di fare colate di cemento che andassero, in un certo qual senso, a stravolgere l’assetto urbanistico già estremamente precario e dilaniato della nostra regione.

A qualcuno che ha parlato in questi termini vorrei solo suggerire di andare a constatare la grande discrezionalità che hanno avuto i comuni calabresi nel decidere in quale ambito territoriale potesse applicarsi questo strumento.

Se questo non è un sistema di democrazia, cioè demandare agli organismi comunali, quindi ai Consigli comunali e non alle Giunte che sono comunque il corollario e rappresentano intere comunità elettorali, se non è questo – dicevo – un esercizio di democrazia mi domando se quelle polemiche che ne sono seguite non potessero essere solamente oggetto di disquisizione politica e non di disinformazione offerta ai calabresi.

Ho chiesto più volte, così come è stato in Commissione, che ci fosse un motivo di confronto perché non ci sottraiamo alla possibilità di fare dei miglioramenti legislativi e allo stesso tempo non vogliamo e non accettiamo neanche che ci siano dei discorsi preconcetti.

Abbiamo alcune perplessità e avremmo preferito che venissero sollevate nelle sedi opportune, soprattutto nei tempi andati, quando la Calabria poteva essere oggetto di uno sviluppo urbanistico che, purtroppo, non ha avuto.

Quello che è successo negli anni purtroppo abbiamo avuto modo di verificarlo. Così come voglio dire che ancora una volta il Piano casa è uno strumento che, se ben utilizzato anche ai fini del recupero estetico di alcune costruzioni, potrebbe, in un certo qual senso, indicare una inversione di tendenza in una regione che stilisticamente non è delle migliori, a fronte di quanto ci ha dato madre natura fornendo alla Calabria posti bellissimi che, purtroppo, la mano dell’uomo ha deturpato in maniera irrimediabile. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Principe. Ne ha facoltà.

Sandro PRINCIPE

Presidente, molto brevemente, perché la nostra posizione è abbastanza nota su questo punto. Nonostante il Governo nazionale si sia limitato a far dei rilievi che riguardano gli aspetti di costituzionalità, rimane la nostra totale riserva sul merito del provvedimento, nonostante sia stato adeguato ai rilievi governativi per ricondurre il provvedimento in un alveo di costituzionalità.

Rimangono intatte le nostre perplessità sul merito del provvedimento.

Noi riteniamo che ancora una volta il atto, che consente di aumentare i volumi presenti in Calabria del 20 per cento, in questo momento sia un provvedimento terribile, atteso che in Calabria vi è già un eccesso di volumetrie e a prescindere dagli aspetti formali di linearità costituzionale. Rimane, quindi, il pericolo di consentire, in un biennio, l’aumento del 20 per cento sulle nostre coste, nelle nostre montagne, nelle nostre città consentendo anche gli aumenti volumetrici dei condomini.

Mi pare che l’Italia dimostri sempre di più di essere un Paese difficile sotto il profilo della morfologia dei terreni. Regioni che si ritenevano sicure sono colpite, purtroppo, da sismi che stanno causando danni enormi.

La nostra è da sempre una terra ballerina, peraltro attaccata da un dissesto idrogeologico terribile che ha peggiorato la situazione calabrese. E l’uomo ai danni che ci ha regalato la natura ha aggiunto di suo peggiorando di molto, di molto, di molto la situazione.

Abbiamo corsi d’acqua che sono privi di manutenzione, interventi edilizi che hanno modificato i pesi sui terreni.

In una situazione del genere, ritenere che il Piano casa per far ripartire l’economia possa essere uno strumento utile è una pia illusione. Questa legge per la gran parte e per fortuna è inapplicabile, ma nelle parti che sarà applicata sarà un disastro per il nostro territorio e non produrrà alcuna iniziativa di crescita.

Abbiamo parlato prima dell’edilizia sociale. Si tratta di un provvedimento che è fermo e prevede l’utilizzo di 155 milioni che possono mettere in circuito 1 miliardo di euro. Teniamo ferma l’edilizia sociale e pensiamo di rilanciare l’economia col Piano casa che andrà a deturpare il territorio!

La nostra posizione rimane immutata ed identica, di netta contrarietà, tanto è vero che per dare alla maggioranza la possibilità di ripensarci su questo disastro annunciato abbiamo presentato una proposta di legge di modifica in modo integrale di questo provvedimento.

Annuncio quindi il voto contrario del gruppo del Partito democratico.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Loiero. Ne ha facoltà.

Agazio LOIERO

Presidente, intervengo per offrire ancora una volta una testimonianza. Non voglio riaprire un discorso che abbiamo fatto in maniera molto ampia e radicale nella precedente seduta.

D’altra parte veniamo da una Conferenza dei capigruppo su Afor e Arssa, enti in cui ci sono problemi altrettanto drammatici ed abbiamo cercato di trovare un punto di convergenza. Sono convinto, infatti, che nelle condizioni in cui versa la Calabria ed il Mezzogiorno all’interno di una crisi più grande, più estesa e planetaria, bisogna portare aventi e percorrere fino in fondo, dove ci sono, punti di convergenza e di intesa.

Qui c’è un problema, secondo me, veramente drammatico: di immagine, anche per come si pone fuori dal nostro territorio. Noi abbiamo gli occhi addosso per aver dissipato un patrimonio di bellezza e di armonia. Lo abbiamo dissipato proprio noi, diciamo la verità.

Se questa legge dovesse essere approvata avremo settimanalmente gli occhi di Rizzo, di Stella su questa Regione che non vuole in maniera assoluta cambiare.

Tenete conto che molto dell’abusivismo è stato costruito sotto pressione della criminalità. Spesso i nostri sindaci sono stati violentati, noi non possiamo immaginare una Regione abusiva. E’ una questione anche di testimonianza e di immagine.

Dobbiamo sapere che quando un paesaggio come il nostro si modifica, ciò avviene per mano dell’uomo, al di là di come incida il dissesto idrogeologico o i cataclismi ciclici che si verificano in questo territorio ed in maniera irreversibile, per sempre.

Una crescita disordinata non interessa a nessuno e noi dovremmo farlo proprio con una posizione culturale. Non possiamo immaginare che ci sia un aumento di volumetria, Presidente.

Questo è un dibattito un po’ stanco forse perché già lo abbiamo fatto in passato, per cui non la voglio far lunga. Il mio no a questa legge, per quello che rappresenta, è un no radicale. E se la riproponete e doveste farla passare farò un gesto piccolo che non ha alcun valore che è quello di riscrivere al Ministro, perché noi come Calabria non possiamo sopportare questo peso. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Dattolo. Ne ha facoltà.

Alfonso DATTOLO, relatore

Come al solito ho molto rispetto delle posizioni dei colleghi Principe e Loiero che sono stati protagonisti in questo Consiglio regionale prima di me che sono l’ultimo arrivato. Però, vorrei rilevare alcuni aspetti. Avete fatto giustamente riferimento ad una regione come la nostra che è a rischio di dissesto idrogeologico con fenomeni anche legati all’ipotesi dei terremoti.

Ecco perché credo che su alcuni aspetti debba essere fatta una analisi più puntuale e corretta.

Ritengo che in questa legge ci siano elementi tali da consentire, soprattutto in caso di demolizione e ricostruzione, di fare affidamento sui materiali di nuova generazione che costituiscono uno dei deterrenti principali delle cosiddette norme antisismiche.

Perché quello che è successo in Emilia, che è una zona di pianura, è da addebitare in gran parte – specialmente per le nuove costruzioni – al fatto che non sono stati utilizzati materiali antisismici.

Voglio sottolineare questo aspetto culturale, onorevole Loiero. Quando lei parla di abusivismo edilizio, sono d’accordo con lei; quando parla di lottizzazioni, soprattutto quelle abusive che sono state permesse negli anni passati, sono d’accordo con lei, ma quando si tratta di poter consentire a cittadini che hanno il titolo abilitativo di chiedere una implementazione di pochi metri quadri, per dare la possibilità a qualche famiglia di avere un maggiore supporto per ciò che attiene le proprie esigenze, non siamo in presenza di speculazioni.

Vi prego, questo non diciamolo perché altrimenti traiamo in inganno i calabresi. Su cosa si può speculare? Su un aumento volumetrico di massimo 60 metri quadri? Che cosa può cambiare se non un aspetto legato ad una maggiore funzionalità all’interno di una famiglia, ammesso che ci siano le caratteristiche e le possibilità, tenuto conto delle grandi prescrizioni che ci sono sul tema.

Non posso parlare di colate di cemento e sanatoria di abusi edilizi, perché questo non è contemplato in questa legge.

Se diamo all’esterno questa immagine siano certi, Gian Antonio Stella e Rizzo, che non sia questo lo scandalo di questa Regione. Purtroppo, ce ne sono stati troppi e tanti altri in passato che ci hanno fatto additare come Regione non virtuosa.

Su questo, ripeto, pur nelle rispettive posizioni, auspico che ci sia almeno l’onestà intellettuale di porsi in maniera corretta.

Poi, lei non deve dimenticare che la stragrande maggioranza degli amministratori locali appartiene al centro-sinistra. Circa l’80 per cento dei comuni è amministrato da giunte di centro-sinistra. Mi domando e dico, ancora una volta per correttezza istituzionale, che potrebbero rendere inefficace questa legge con una delibera di Consiglio comunale con cui “blindare” il proprio territorio.

Non mi stancherò di dir questo, perché ho sempre chiesto che ci fosse un confronto sui problemi.

Noi l’abbiamo fatto stamattina in Conferenza dei capigruppo ed io le ho dato atto di quello che ha detto in riferimento ad un settore delicato come quello delle riforme degli enti strumentali.

Alla stessa maniera le devo dire, collega Loiero, che non è di questa legge che deve vergognarsi la Calabria. Mi consenta di dir questo, anche con affetto, visti i trascorsi di comune militanza nella Democrazia cristiana.

Le dico questo perché ci possono essere visioni e opinioni contrastanti, però non forniamo informazioni sbagliate ai cittadini che ci ascoltano perché, ripeto, sono fatte salve sia tutte le prerogative degli enti sia la possibilità per i cittadini che ne hanno la possibilità economica; in un momento di difficoltà come questo le posso garantire che sono tutte ampiamente contemplate nel rispetto della normativa antisismica e soprattutto del risparmio energetico, perché anche questo è un tratto qualificante ed edificante di questa legge.

Il risparmio energetico è una delle sfide che ci attendono nei prossimi anni e chiunque voglia fare un aumento volumetrico deve adeguarsi ai parametri rispettando quella che è la nuova normativa facendo riferimento alle energie alternative.

Mi dico: magari ci fosse questo boom di domande su questa legge, perché potrebbero riaprirsi, in termini sia qualitativi sia di estetica, nuove pagine, forse più brillanti di quelle a cui abbiamo assistito in questo momento.

Vi chiedo scusa se può sembrare che abbia usato un tono quasi da comizio elettorale, non è questo che mi preme; vi dico, però, con molta onestà: forniamo le informazioni corrette. Saranno poi i cittadini, gli amministratori soprattutto ed i tecnici ad avvalersi di questo strumento che oggi, ripeto, andiamo a sanare per quei vizi, per quelle osservazioni, che il Consiglio dei Ministri ha sollevato con l’impugnativa.

Con molto senso di responsabilità ognuno manifesta il proprio dissenso, ma nel rispetto delle corrette informazioni per i cittadini. Vi chiedo questo in nome di una nuova pagina politica che noi siamo costretti a riscrivere, ve lo dico con un pizzico di amarezza.

Una nuova pagina politica fatta soprattutto di intese che possono andare nell’interesse dei calabresi, ma anche di un ruolo, quello di maggioranza e di minoranza; non vi consideriamo opposizione, ma le minoranze che debbono comunque essere punto di riferimento per tutti i calabresi nel bene e nel male.

PRESIDENTE

Non essendoci richieste di parola possiamo procedere con la votazione del provvedimento che è formato da quattro articoli.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

All’articolo 4 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 24316, a firma dell’onorevole Dattolo, che così recita: “Al comma 1 dell’articolo 4 dopo le parole <dalla legge 24 novembre 2003, n. 326> e prima delle parole <in ogni caso il titolo abilitativo> eliminare la frase: <ovvero per i quali non sia stata presentata nei termini previsti dalla legislazione statale vigente in materia, istanza di condono dagli interessati, se aventi diritto>”.

Prego, onorevole Dattolo, ha facoltà di illustrare l’emendamento.

Alfonso DATTOLO, relatore

Si tratta i eliminare la frase <ovvero per i quali non sia stata presentata nei termini previsti dalla legislazione statale vigente in materia, istanza di condono dagli interessati, se aventi diritto>, per cancellare ulteriori dubbi sul silenzio/assenso; è anche più rafforzativo di quello che c’è stato chiesto dal Governo.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4, come emendato.

(E’ approvato)

Per dichiarazione di voto ha chiesto di parlare l’onorevole Principe. Ne ha facoltà.

Sandro PRINCIPE

Signor Presidente, naturalmente confermo il voto contrario del gruppo del Partito democratico. Poiché ci sono i resoconti, non è mia intenzione sollevare una polemica con l’onorevole Dattolo che è così appassionato nei confronti dei provvedimenti che propone da reagire con estremo vigore.

Ma noi non possiamo passare per quelli che dicono no ad un modesto aumento di 60 metri quadri per edificio. Il problema è che rispetto alla maggioranza c’è una differenza enorme.

Noi eravamo favorevoli a consentire l’aumento del 20 per cento per edificio. Se si fosse trattato di un aumento per edificio, meglio se unifamiliare o bifamiliare, ci saremmo trovati dinanzi ai 60 metri quadri di cui parla l’onorevole Dattolo.

La verità è che voi avete cambiato il concetto di edificio in concetto di unità abitativa, per cui 60 metri quadrati per 20 unità abitative diventano 1.200 metri quadrati, mentre 60 metri quadrati per 30 unità abitative diventano 1.800 metri quadrati. Cioè, la legge così come articolata prevede anche il condominio ed avete parlato, appunto, per inserire il concetto di unità abitativa. Dico questo perché il centro-sinistra in generale ed il Partito democratico in particolare non possono passare come la forza che impedisce il miglioramento di unità immobiliare che consiste in un edificio così modesto pari al massimo a 200 metri cubi e quindi a 60 metri quadri.

Noi sui 60 metri quadri per edificio saremmo stati pienamente d’accordo, tant’è che abbiamo presentato una proposta di legge per la seconda volta che modifica la vostra impostazione.

Onorevole Dattolo, non aggiungo parole che le possono sembrare in qualche misura offensive, ma lei deve avere la bontà di dir le cose come stanno. Per quanto ci riguarda non siamo contrari ai 60 metri quadri in più per edificio, ma questi 60 metri quadri in più, nel momento in cui fanno riferimento all’unità abitativa non si sa complessivamente su un edificio a quanti metri quadri di aumento possono portare. E questo è suscettibile di sconvolgere il disegno urbano delle città, con una operazione non solo terrificante sotto il profilo della sicurezza sismica, ma ancor più terrificante sotto il profilo della bellezza del disegno urbano e della bellezza architettonica di un edificio laddove questa esiste.

Questo intervento, caro Presidente, non per ribadire la nostra assoluta contrarietà che è molto chiara, ma per dire all’onorevole Dattolo che noi siamo persone attempate, persone che meditano e che non dicono no al piccolo ampliamento di un edificio di 60 metri quadri, ma dicono sì ad una norma che, se applicata per come l’avete concepita, può sconvolgere il disegno urbano dei nostri paesi e delle nostre città, tanto più per quanto riguarda i centri storici.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Talarico. Ne ha facoltà.

Domenico TALARICO

Presidente, intervengo per ribadire la nostra ferma opposizione a questa proposta di legge. Noi contrastiamo e diciamo no allo spirito che ha ispirato questa legge e soprattutto alla capacità che esprime di ampliare, di espandere il patrimonio abitativo della nostra regione già sproporzionato rispetto al numero degli abitanti.

E’ una norma che contrasta con gli obiettivi che invece dovrebbe perseguire la nostra Regione, che sono quelli della tutela, della bellezza, dello sviluppo armonico ed equilibrato delle coste, delle montagne, delle nostre città.

A nulla vale l’obiezione del consigliere Dattolo secondo il quale i comuni avrebbero piena ed esclusiva autonomia di applicare, laddove è possibile, lo strumento che state per approvare.

Ritengo, invece, che la Regione debba imprimere dei vincoli certi ed indiscutibili in materia di protezione ambientale e debba porre dei limiti seri alla edificabilità dei nostri territori.

Per questa ragione ribadiamo la nostra netta contrarietà, così come già fatto nelle tante altre occasioni in cui ci è stata data la possibilità di esprimerci. A questo punto ci affidiamo al buonsenso dei sindaci affinché applichino in maniera restrittiva gli incentivi che il Consiglio sta oggi regalando ad una regione che di tutto ha bisogno tranne che di ampliare i volumi esistenti.

Siamo una regione che ha più case che abitanti, che ha case brutte nate in posti belli che sono stati deturpati a causa della cementificazione selvaggia. Una classe dirigente che si rispetti dovrebbe invertire invece la tendenza a rottamare anziché edificare, cancellare le brutture ed esaltare la bellezza. Questa legge, purtroppo, ancora una volta va all’insegna della tradizione in materia urbanistica ed ambientale e contrasta anche con le recenti norme approvate a favore del turismo e col recente spirito di venire in soccorso alle emergenze ambientali della nostra regione. E’ un provvedimento che cozza con lo spirito delle due leggi che ho appena indicato.

Il turismo si incentiva esaltando la bellezza dei luoghi e non puntando sull’edificazione e cancellazione del nostro patrimonio naturalistico.

Lo sviluppo si incentiva se si cresce in qualità e non in quantità di cemento.

Dobbiamo invece puntare al consumo zero di suolo della nostra regione come si sta facendo altrove e laddove la migliore cultura urbanistica si sta impegnando. Meno cemento, meno consumo di suolo, più accorgimenti estetici e più buonsenso mi viene voglia di dire.

Per queste ragioni noi di Italia dei Valori ribadiamo il nostro voto contrario.

PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di parola, pongo in votazione il provvedimento.

(Il Consiglio approva a maggioranza)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di legge numero 327/9^ di iniziativa del consigliere Dattolo, recante: “Modifiche alla legge regionale n. 41 del 4 novembre 2011”

PRESIDENTE

Si passa alla proposta di legge numero 327/9^ di iniziativa del consigliere Dattolo, recante: “Modifiche alla legge regionale n. 41 del 4 novembre 2011”. Questa è la legge che riguarda l’abitare sostenibile.

L’onorevole Dattolo, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione, considerato che la legge oggetto di modifiche è stata impugnata dal Consiglio dei Ministri innanzi alla Corte Costituzionale.

Alfonso DATTOLO, relatore

Presidente, ritengo che con quest’altra proposta di legge, votata alla unanimità in Commissione, abbiamo sanato un’altra delle osservazioni che ci sono state poste dal Governo in materia di edilizia sostenibile.

In particolare, la legge annovera misure energetiche da soddisfare, tipologie di materiale e demanda a successivi regolamenti attuativi i dettagli in riferimento alla gestione del ciclo dei rifiuti derivanti dai processi edili; il comma 8 bis che era stato aggiunto in fase di dibattito.

Con questa modifica andiamo a richiamare la legislazione nazionale in materia, mettendola all’interno della legge considerando quelle che sono state le osservazioni in materia e che riguardano la legge numero 152 del 2006 ed un’altra legge, con le successive modifiche ed integrazioni.

Ritengo di dover ringraziare la Commissione per averla licenziata alla unanimità, e credo che questa legge possa essere approvata per dare una ulteriore possibilità in termini di edilizia verde ai nostri corregionali. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Guccione. Ne ha facoltà.

Carlo GUCCIONE

Presidente, solo per dire che oggi votando questo provvedimento stiamo correggendo la legge rispetto alle contestazioni di costituzionalità sollevate. Ma questa legge rappresenta di per sé un salto di qualità poiché va a sostenere un processo innovativo dell’edilizia sostenibile.

Ritengo che il Consiglio regionale nell’adottare questa legge abbia fatto un grande salto di qualità e non a caso lo ha fatto alla unanimità, considerato che nel territorio calabrese vanno apportate modifiche profonde per quanto riguarda l’urbanistica, il rispetto del territorio.

Viviamo in un territorio che negli ultimi tre anni ha subito, per le varie vicende atmosferiche, danni per un valore di 3 miliardi di euro.

E’ chiaro che per un territorio come il nostro, segnato profondamente dalle ferite che derivano dalla natura e dall’ambiente, dobbiamo andare ad un rapporto diverso tra l’uomo e la natura, tra il modo di edificare e la natura.

Credo che questa proposta di legge possa rappresentare un punto di partenza, così come credo poco, e chiudo, nel cosiddetto “Piano casa 2”. Già il “Piano casa 1” che in Calabria è entrato in vigore da oltre un anno e mezzo ha prodotto poco, quasi nulla, e lo stesso sarà per quanto riguarda il “Piano casa 2”, nonostante abbiamo allargato le maglie di discrezionalità in questo campo.

Il problema è che né il “Piano casa 1” né il “Piano casa 2” prevedono la mobilitazione di risorse pubbliche.

Le risorse pubbliche non ci sono e quindi sarà molto difficile, in un tempo come il nostro di crisi profonda regionale, nazionale ed internazionale, avviare il motore dell’economia edilizia se non ci sono forti investimenti pubblici.

Questo è un punto fondamentale ed anche il Consiglio regionale dovrà trovare il modo di discuterne. Da questo punto di vista annuncio il nostro voto favorevole, così come è avvenuto in Commissione, su questa importantissima legge. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente Alessandro Nicolò

PRESIDENTE

Considerato che sulla proposta di legge presentata dall’onorevole Dattolo non ci sono altri consiglieri iscritti a parlare, pongo in votazione l’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1 che è anche articolo unico modificativo dell’articolo 8 bis della legge regionale.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di legge numero 151/9^ di iniziativa del consigliere Grillo, recante: “Testo unico in materia di relazioni tra Regione Calabria e comunità calabresi nel mondo”

PRESIDENTE

Il successivo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 151/9^ di iniziativa del consigliere Grillo, recante: “Testo unico in materia di relazioni tra Regione Calabria e comunità calabresi nel mondo”. E’ richiesto un parere ai sensi dell’articolo 72 del Regolamento interno.

Questo è un provvedimento che dovrà essere vagliato dalla Commissione e, quindi, sarà proposto nella prossima seduta.

(Così resta stabilito)

Proposta di legge numero 309/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico dialettale e culturale della Regione Calabria”

PRESIDENTE

Si passa adesso al quinto punto all’ordine del giorno che riguarda la proposta di legge numero 309/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico dialettale e culturale della Regione Calabria”.

L’onorevole Salerno, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

Nazzareno SALERNO, relatore

Grazie, Presidente, questa proposta di legge che è stata vagliata dalla Commissione ed approvata alla unanimità, prevede la valorizzazione dei dialetti della nostra regione attraverso azioni di intervento nel settore dello studio e della ricerca per quanto riguarda le attività culturali e dello spettacolo nonché interventi nel settore della comunicazione e dell’istruzione.

Prevede anche un coinvolgimento degli enti locali in questo progetto di valorizzazione ed, inoltre, l’istituzione di un osservatorio per la cultura ed il patrimonio dialettale calabrese. Questo osservatorio è composto da un rappresentante per ciascuna delle Università calabresi, designato dai rispettivi senati accademici, da due studiosi di riconosciuto e comprovato prestigio nella vita culturale calabra, designati rispettivamente dal Presidente dell’Anci e dal Presidente dell’Upi. Le funzioni di segretario dell’osservatorio sono svolte da un funzionario dell’assessorato regionale alla cultura e l’osservatorio è istituito con decreto del Presidente della Giunta regionale.

In seguito all’esame di questa proposta di legge da parte della Commissione consiliare bilancio, sottopongo all’Aula un emendamento per quanto riguarda il rimborso delle spese vive documentate ai componenti dell’osservatorio che non può superare il limite massimo annuo di mille euro.

PRESIDENTE

Non ci sono richieste di intervento, pertanto, possiamo procedere alla votazione dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9.

(E’ approvato)

All’articolo 9 è stato proposto emendamento a firma dell’onorevole Salerno al comma 6 bis che così recita: “Dopo il comma 6 dell’articolo 10 del disegno di legge è inserito il seguente comma 6 bis: <<La partecipazione all’Osservatorio è gratuita. Ai membri dell’Osservatorio compete soltanto il rimborso delle spese vive documentate, nel limite massimo annuo di mille euro>>”.

L’emendamento si illustra da sé.

Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 10 come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 11.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di legge numero 302/9^ di iniziativa del consigliere Nucera, recante: “Modifiche alla legge regionale 14 agosto 2008, n. 29, recante: <Norme per orientare e sostenere il consumo di prodotti agricoli anche a chilometri zero>”

PRESIDENTE

Si passa alla proposta di legge numero 302/9^ di iniziativa del consigliere Nucera, recante: “Modifiche alla legge regionale 14 agosto 2008, n. 29, recante: <Norme per orientare e sostenere il consumo di prodotti agricoli anche a chilometri zero>”.

L’onorevole Imbalzano, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Signor Presidente, onorevoli colleghi, la seconda Commissione consiliare nella seduta del 27 marzo ha approvato il provvedimento sottoposto oggi alla approvazione dell’Aula.

Si tratta di un provvedimento che mira …

PRESIDENTE

Prego i consiglieri di prendere posto per consentire all’onorevole Imbalzano di svolgere la relazione.

Prego, onorevole Imbalzano.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Signor Presidente, dicevo che si tratta di un provvedimento che mira a favorire l’utilizzo ed il consumo di prodotti agricoli calabresi.

Desidero premettere che la proposta di legge è originata dalla precisa volontà della Commissione di rendere finalmente operativa, dopo quattro anni dalla sua approvazione, una legge regionale importante, la numero 29 del 2008, fortemente voluta dalle associazioni di categoria e finalizzata ad orientare il consumo di prodotti agricoli provenienti dalle aziende calabresi.

Nel testo iniziale la finalità della proposta di legge era quello di superare l’ostacolo della procedura di notifica alla Commissione europea al fine di rendere le disposizioni normative della citata legge compatibili con la stessa normativa europea.

Questo parere di compatibilità costituisce un obbligo nel caso in cui si ravvisino nella legge regionale disposizioni che impattano con le regole poste a tutela del mercato interno e di libera concorrenza. Posto che il comma 3 dell’articolo 108 del Trattato sul funzionamento della Unione europea dispone espressamente che lo Stato membro interessato non può dare esecuzione alle misure progettate prima che tale procedura abbia condotto ad una decisione finale, si è reso necessario pervenire ad una nuova e totale riformulazione del testo iniziale della proposta di legge emendandolo in modo da eliminare dalla legge regionale numero 29 del 2008 gli interventi che costituivano limitazioni alla libera iniziativa economica.

In sostanza, abbiamo seguito la procedura sperimentata in altre Regioni, in particolare in Veneto ed in Abruzzo che hanno approvato una normativa simile alla nostra.

Devo, altresì, precisare che, prima di sottoporre il provvedimento all’approvazione, su esplicita richiesta delle associazioni di categoria, ho ritenuto opportuno apportare alcune modifiche agli articoli 2 e 4 della proposta di legge oggi in esame.

Peraltro, la positività del percorso intrapreso in Commissione è stata confermata dal fatto che la Commissione europea recentemente ha comunicato alla Regione Abruzzo che la notifica dell’aiuto di Stato non rientra nel campo di applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento della Unione europea in quanto la legge regionale di cui trattasi non prevede finanziamenti pubblici, invitando, pertanto, la Regione stessa a procedere al ritiro della notifica.

Vi risparmio, ovviamente, la relazione per la parte che riguarda i singoli articoli. Eventualmente interverrò in sede di discussione ed approvazione degli articoli stessi.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.

Giuseppe GIORDANO

Grazie, Presidente, intervenendo per dichiarazione di voto da parte del mio gruppo esprimo un voto favorevole. Questo provvedimento, che è stato illustrato dal relatore onorevole Imbalzano, è molto atteso per dare attuazione e slancio ad una legge importante, la numero 29 del 2008, sulla quale in quest’Aula ci eravamo confrontati nel recente passato con diversi interventi che tendevano a sbloccare le questioni esposte in maniera chiara dall’onorevole Imbalzano e che, superando i vincoli imposti dalla Unione europea, consentiranno, finalmente, di applicare la “29” e di dare un fortissimo impulso all’economica calabrese e soprattutto al comparto agricolo.

Soprattutto, si inizia veramente a disegnare quel mosaico che deve portare alla filiera corta e al chilometro zero, che in Calabria è un percorso che sta crescendo e che merita tutto l’impulso da parte di questa Assemblea regionale.

Per questo, come gruppo di Italia dei Valori, così come abbiamo fatto per gli emendamenti presentati in Commissione e che hanno trovato accoglimento in un unico emendamento predisposto insieme all’onorevole Imbalzano oggi confermiamo il nostro sostegno e, quindi, il nostro voto favorevole.

PRESIDENTE

Considerato che nessun consigliere ha chiesto di intervenire, possiamo procedere all’esame della proposta di legge numero 302/9^ di iniziativa dell’onorevole Nucera.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

All’articolo 2 è stato presentato un emendamento, a firma dell’onorevole Imbalzano, che così recita: “La lettera c) del comma 2 dell’articolo 2 della proposta di legge n. 302/9^ è soppressa ed è così sostituita <c) alla lettera b) del comma 2 dell’articolo 1 della legge regionale n. 29/2008 le parole <<prodotti agricoli regionali e>> sono soppresse”.

Prego, onorevole Imbalzano.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Questo è un emendamento nel quale alla lettera c) del comma 2 dell’articolo 2 eliminiamo questa parte che viene così sostituita: “alla lettera b) del comma 2 dell’articolo 1 della legge regionale n. 29/2008 le parole <<prodotti agricoli regionali e>> sono soppresse”.

E’ un emendamento letterale, diciamo.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento come letto ed illustrato in Aula.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2 come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

All’articolo 4 è stato presentato un emendamento, a firma dell’onorevole Imbalzano, che così recita: “Il comma 2 dell’articolo 4 della proposta di legge numero 302/9^ è soppresso ed è così sostituito <2. Al comma 1 dell’articolo 4 della legge regionale n. 29/2008 le parole <<prodotti agricoli regionali>> sono soppresse e sono sostituite con le parole <<prodotti agricoli a chilometri zero>>”.

Prego, onorevole Imbalzano.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Presidente, si commenta da sé.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento proposto.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4 come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso come emendata.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di legge numero 333/9^ di iniziativa dei consiglieri Bilardi, Serra, Orsomarso, Dattolo, De Masi, Sulla, Imbalzano e Bruni, recante “Modifiche alla legge regionale 26 febbraio 2010, numero 8”

PRESIDENTE

Si passa adesso alla proposta di legge numero 333/9^ di iniziativa dei consiglieri Bilardi, Serra, Orsomarso, Dattolo, De Masi, Sulla, Imbalzano e Bruni, recante “Modifiche alla legge regionale 26 febbraio 2010, numero 8”.

L’onorevole Dattolo, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

Alfonso DATTOLO, relatore

Presidente, intervengo soltanto per richiamare quanto detto in occasione della richiesta di inserimento all’ordine del giorno di questa proposta di legge bipartisan che consente il trasferimento all’unione dei comuni delle risorse necessarie per il mantenimento giuridico del personale in servizio presso le stesse che è transitato nei ruoli dalle comunità montane.

Questo per evitare una sorta di ingiustizia che si verifica ai danni di questi dipendenti che con la modifica di questa legge vedrebbero riconosciuti i loro legittimi diritti di dover essere retribuiti. Grazie.

PRESIDENTE

Nessuno chiede di intervenire pongo in votazione l’articolo unico previsto.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 336/9^ di iniziativa del consigliere Principe, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 28 marzo 2012, numero 8 “Istituzione della Fondazione per la valorizzazione del Santuario delle Cappelle – Sacro Monte di Laino Borgo”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 336/9^ di iniziativa del consigliere Principe, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 28 marzo 2012, numero 8 “Istituzione della Fondazione per la valorizzazione del Santuario delle Cappelle – Sacro Monte di Laino Borgo”.

L’onorevole Principe ha facoltà di svolgere la relazione.

Sandro PRINCIPE, relatore

Presidente, nella seduta precedente abbiamo approvato una legge che istituisce una fondazione per valorizzare il Sacro Monte di Laino Borgo che è l’unico Sacro Monte presente nel sud d’Italia e che è tutelato dall’Unesco.

La legge necessita di due aggiornamenti e di modifiche tecniche. Una riguarda la presenza dell’Università a seguito di intese con la stessa e la seconda prevede una copertura finanziaria modesta di 5 mila euro.

Chiedo al Consiglio di approvare queste modifiche in modo che si possa procedere alla costituzione della fondazione. Grazie.

PRESIDENTE

Non ci sono interventi, pertanto passiamo alla votazione dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Ordine del giorno di iniziativa dei consiglieri Principe, Amato, Battaglia, Censore, De Gaetano, Franchino, Guccione, Maiolo, Scalzo, Sulla, Loiero, De Masi, Bova, Dattolo e Chiappetta “In ordine al pagamento alle imprese che vantano crediti verso la Pubblica amministrazione

PRESIDENTE

Passiamo alla votazione degli ordini del giorno pervenuti al tavolo della Presidenza.

Il primo ordine del giorno è quello di iniziativa dei consiglieri Principe, Amato, Battaglia, Censore, De Gaetano, Franchino, Guccione, Maiolo, Scalzo e Sulla “In ordine al pagamento alle imprese che vantano crediti verso la Pubblica amministrazione” di cui do lettura:

“Il Consiglio regionale

premesso che:

per come è noto il Governo Monti ha assunto un provvedimento per favorire in tempi ragionevoli il pagamento alle imprese che vantano crediti verso la Pubblica Amministrazione;

tale provvedimento, inopinatamente, esclude dal beneficio le imprese che sono creditrici della Pubblica Amministrazione nelle Regioni assoggettate al Piano di Rientro dal deficit sanitario e, quindi, la Calabria;

l’esclusione dei benefici previsti dal provvedimento Monti non riguarda solo le imprese che vantano crediti dal comparto sanitario, ma, addirittura, tutte le imprese che vantano crediti verso la Pubblica Amministrazione;

appare del tutto evidente che tale stato di cose determinerebbe l'aggravarsi della già negativa situazione economica e sociale in cui versano le nostre imprese, duramente colpite dall'attuale congiuntura;

l’esclusione dei crediti vantati dalle imprese e certificati dalla Pubblica Amministrazione, compresi quelli relativi al comparto sanitario, trimestralmente verificati dal Governo e certificati dall'Advisor, rappresenterebbe una palese discriminazione, poiché, per quanto sopra detto, non sussistono reali ragioni e motivazioni per perpetuare questa dannosissima e mortificante esclusione;

dà mandato al Presidente della Giunta regionale, On. Giuseppe Scopelliti, anche nel suo ruolo di Commissario per l’attuazione del Piano di Rientro, di porre in essere tutte le iniziative necessarie ed opportune affinché anche le imprese calabresi possano godere del provvedimento adottato dal Governo Monti per sbloccare i pagamenti alle imprese creditrici della P.A.”.

Ha facoltà di illustrarlo l’onorevole Principe.

Sandro PRINCIPE

Presidente, per correttezza le debbo dire che questo ordine del giorno è stato firmato anche dagli onorevoli Loiero, De Masi, Bova, Dattolo e Chiappetta.

Come è ben noto il Governo Monti ha adottato un provvedimento per dar corso al pagamento dei crediti delle imprese attraverso la certificazione nei confronti della pubblica amministrazione.

Purtroppo le Regioni che sono sottoposte a piano di rientro nel settore della sanità sono state tenute fuori da questo provvedimento. La cosa grave, però, non riguarda solo le aziende che hanno crediti nel settore sanitario, ma riguarda le aziende e le imprese che hanno crediti, comunque, verso la pubblica amministrazione.

Con questo ordine del giorno diamo mandato al Presidente Scopelliti, nella sua veste di commissario per il comparto sanitario, di fare presso il Governo nazionale passi in modo che le imprese calabresi possano godere di questo provvedimento.

Siccome, naturalmente, al riguardo sono interessate le Regioni Lazio e Campania - nell’ordine del giorno questo non c’è- a nostro avviso il Presidente farebbe bene a prender contatti con i suoi colleghi del Lazio e della Campania.

PRESIDENTE

Con questo ordine del giorno si dà mandato al Presidente della Giunta regionale, anche nel suo ruolo di commissario per l’attuazione del Piano di rientro, di porre in essere tutte le iniziative necessarie ed opportune affinché anche le imprese calabresi possano godere del provvedimento adottato dal Governo Monti.

Pongo in votazione l’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

Ordine del giorno di iniziativa dei consiglieri Chiappetta, Serra, Bilardi, Dattolo “In ordine all'applicazione delle linee guida per i licei

PRESIDENTE

Si prosegue con l’ordine del giorno di iniziativa dei consiglieri Chiappetta, Serra, Bilardi, Dattolo “In ordine all’applicazione delle linee guida per i licei” di cui do lettura:

“Il Consiglio regionale

presa visione delle “Indicazioni Nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento in relazione alle attività e agli insegnamenti compresi nel piano di studi previsto”, che accompagnano il DPR 89/10 concernente il riordino dei Licei;

presa visione in particolare delle “Indicazioni” relative all’insegnamento della Letteratura italiana, che per il Novecento recita: “Dentro il XX secolo e fino alle soglie dell'attuale, il percorso della poesia, che esordirà con le esperienze decisive di Ungaretti, Saba e Montale, contemplerà un’adeguata conoscenza di testi scelti tra quelli di autori della lirica coeva e successiva (per esempio, Rebora, Campana, Luzi, Sereni, Caproni, Zanzotto). Il percorso della narrativa, dalla stagione neorealista ad oggi, comprenderà letture da autori significativi come Gadda, Fenoglio, Calvino, P. Levi e potrà essere integrato da altri autori (per esempio Pavese, Pasolini, Morante, Meneghello);

raccomandabile infine la lettura di pagine della migliore prosa saggistica, giornalistica e memorialistica”;

visto che:

tali indicazioni escludono quasi del tutto, per quanto riguarda la Letteratura Italiana del Novecento, gli scrittori donna (un solo nome citato, Elsa Morante) e relativamente al blocco del secondo 900, (fatta eccezione per autori come Verga e Pirandello che appartengono al primo blocco di questo periodo) del tutto i poeti e gli scrittori del Sud Italia e di altre regioni del centro Italia;

ritenuto conto che:

in questo modo si opera un’indiretta esclusione di un pezzo di Cultura essenziale per la storia del nostro Paese, che ha dato lustro all'Italia nel mondo, dal momento che le Case editrici si atterranno alle “Indicazioni” nel momento in cui elaboreranno i manuali per i Licei;

impegna

la Giunta Regionale della Calabria ad inviare al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca formale richiesta di integrazione delle “Indicazioni nazionali” con autori del Sud d’Italia e con autrici di tutte le regioni italiane che hanno dato lustro alla nostra cultura a promuovere adeguatamente tale iniziativa”.

Pongo in votazione l’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno di iniziativa dei consiglieri Gallo, Chiappetta, Scalzo, Talarico D., Guccione, Serra “In ordine al ripristino del finanziamento regionale per la struttura “Casa Serena” di San Lucido

PRESIDENTE

Si passa all’ordine del giorno di iniziativa dei consiglieri Gallo, Chiappetta, Scalzo, Talarico D., Guccione, Serra “In ordine al ripristino del finanziamento regionale per la struttura “Casa Serena” di San Lucido” di cui do lettura:

Il Consiglio regionale

premesso che:

con la legge regionale n. 28 del 2011 è stata abrogata la legge n. 19 del 1994 che prevedeva all'articolo 17, Comma 2, che “la Giunta regionale è tenuta a trasferire al Comune di San Lucido una somma annua di 1.032.913,80 euro destinata alla gestione della Casa di Riposo Ex Onpi, oggi Casa Serena”;

tale abrogazione rischia di compromettere la gestione della Casa di Riposo Ex Onpi, oggi Casa Serena, da parte del Comune di San Lucido, non potendo esso più assicurare i servizi agli attuali ospiti e il pagamento dello stipendio ai 28 dipendenti pubblici (già sospeso dal mese di marzo);

Tutto ciò premesso e considerato

si impegna il Consiglio e la Giunta regionale della Calabria ad attivare tutte le iniziative amministrative idonee al fine di utilizzare, così come è avvenuto dal 1983 ad oggi, le risorse nazionali ex Onpi trasferite alle regioni per garantire il funzionamento e la gestione degli enti pubblici nazionali disciolti e del personale (ex Onpi di San Lucido, Dpr 616/1977, Articolo 123) e di dar corso alle decisioni assunte dal tavolo di coordinamento tra la Regione Calabria, il Comune di San Lucido e la Casa di Riposo ex ONPI, ai sensi del Dgr numero 867/2009, Verbale di riunione del 2.11.2011”.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Gallo. Ne ha facoltà.

Gianluca GALLO

Presidente, l’ordine del giorno si illustra da sé, comunque l’avevo già illustrato in precedenza.

Si potrebbe pensare a trasferire le somme al comune di San Lucido con un provvedimento nel prossimo assestamento di bilancio nel mese di agosto, per cui chiedo all’Aula di approvare l’ordine del giorno.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’ordine del giorno, è firmato anche dalla maggioranza e dalla minoranza.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno di iniziativa del consigliere Battaglia “Sul gravissimo incidente sul lavoro in un cantiere della A3 Salerno – Reggio Calabria che è costato la vita ad un operaio”

PRESIDENTE

Si passa all’ordine del giorno di iniziativa del consigliere Battaglia “Sul gravissimo incidente sul lavoro in un cantiere della A3 Salerno – Reggio Calabria che è costato la vita ad un operaio”. Facciamo le sentite condoglianze alla famiglia di tutto il Consiglio regionale.

Do lettura dell’ordine del giorno:

“Il gravissimo incidente sul lavoro in un cantiere della A3 Salerno - Reggio Calabria, costato la vita al giovane operaio Serafino Sciarrone, padre di due bambini in tenera età, ripropone drammaticamente il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro;

al di là della dinamica dell'incidente, che sarà cura ricostruire da parte degli organi inquirenti, rimane tutto in piedi, nella sua evidenza, il sistema di controllo sui cantieri della A3 che imprese e organi dello Stato devono esercitare per prevenire ogni tipo di incidente possibile;

l’ANAS, ente appaltante, è chiamato a rispondere in primo luogo dei sistemi di sicurezza e della buona implementazione dei cantieri. Se, da un versante, poco o nulla si può fare contro la casualità, tanto, invece è possibile, fare in termini di prevenzione e di sicurezza per assicurare il tranquillo svolgimento dei lavori e salvaguardare la vita dei dipendenti.

Pertanto, nel chiedere all’On. Presidente che proponga all’Aula un minuto di raccoglimento in memoria di Serafino Sciarrone, si invita il Consiglio regionale a porre in essere ogni utile iniziativa a sostegno della famiglia dello scomparso;

ad impegnare la Giunta regionale a sollecitare all’ANAS interventi di controllo mirati a scongiurare il ripetersi di simili tragici eventi.”

Nessuno chiede di parlare pongo in votazione l’ordine del giorno per come letto in Aula.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 343/9^ di iniziativa dei consiglieri Chiappetta, Serra, Dattolo, Bova, De Masi, Bilardi, Loiero, Principe, recante: “Modifiche ed integrazioni all’articolo 13 della Legge regionale 29/12/2010 numero 34”

PRESIDENTE

Si passa adesso alla proposta di legge numero 343/9^ di iniziativa dei consiglieri Chiappetta, Serra, Dattolo, Bova, De Masi, Bilardi, Loiero, Principe, recante: “Modifiche ed integrazioni all’articolo 13 della legge regionale 29/12/2010 numero 34”.

L’onorevole Chiappetta, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

Gianpaolo CHIAPPETTA, relatore

Grazie, Presidente, così per come ho avuto modo di dire, allorquando ho chiesto l’inserimento nell’ordine del giorno dei lavori di oggi, si tratta di una disposizione legislativa che va ad incidere sulla legge regionale 29 dicembre 2010, numero 234.

Più in particolare con questa legge è stato a suo tempo disciplinato l’istituto della risoluzione anticipata del rapporto di lavoro del personale regionale.

La necessità di apportare alcune modifiche a questa normativa regionale, sopra richiamata, e contenuta nella legge di cui sopra è per dare la possibilità di poter introdurre alcune modifiche atte a consentire al personale dipendente anche per il 2012 la possibilità di risolvere il rapporto di lavoro adeguando le scadenze previste dalla normativa nazionale vigente. Ed in secondo luogo anche soprattutto per adeguare i limiti di servizi e di età previsti dalla normativa regionale a quelli della normativa nazionale, sulla base delle modifiche che sono intervenute qualche mese addietro.

Evidenzio, Presidente, per opportuna correttezza che questa proposta di legge ha avuto, perché è stata sottoscritta, la condivisione da parte di tutti i colleghi capigruppo e di tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta di legge.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Non ci sono altri punti all’ordine del giorno pertanto la seduta è tolta. La prossima seduta sarà convocata per giorno 11 giugno alle ore 11,00.

La seduta termina alle 16,40

 

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo i consiglieri Nucera, Caligiuri, Torchia.

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Adeguamento ai modelli di organizzazione e di gestione ai sensi dell'articolo 6 del decreto legislativo 8 giugno 2001 n. 231 concernente "Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300" - (delibera G.R. n. 222 del 14 maggio 2012) (P.L. n. 337/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari, istituzionali e affari generali.

(Così resta stabilito)

“Abrogazione dell'articolo 10, comma 2, della legge regionale 26 luglio 1999, n. 19 e s.m.i. (Disciplina del 24.5.2012 servizi di sviluppo agricolo nella Regione Calabria) (delibera G.R. n. 251 del 22.5.2012)” (P.L. n. 338/9^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

“Modifiche ed integrazioni all'articolo 29 della legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 "Norme sull'ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla dirigenza regionale" - (delibera G.R. n. 255 del 22.5 2012)” (P.L. n. 340/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari, istituzionali e affari generali – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Sono state presentate, inoltre, alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Maiolo - “Modalità di attuazione della legge 15 gennaio 1992, n. 21 "Legge quadro per il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea" (P.L. n. 335/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente.

(Così resta stabilito)

Principe - “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 28 marzo 2012, n. 8 "Istituzione della Fondazione per la valorizzazione del Santuario delle Cappelle - Sacro Monte di Laino Borgo" (P.L. n. 336/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Principe, Amato, Battaglia, Censore, De Gaetano, Franchino, Guccione, Maiolo, Scalzo, Sulla – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 10 febbraio 2012, n. 7 (c.d. piano casa)” (P.L. n. 339/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente.

(Così resta stabilito)

Bruni, Dattolo, Gallo – “In caso di separazione e divorzio l'assegno di mantenimento economico quale garanzia per l'accesso al credito” (P.L. n. 341/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

Grillo – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 7 dicembre 2007, n. 26 (Istituzione dell'Autorità regionale denominata "Stazione Unica Appaltante" e disciplina della trasparenza in materia di appalti pubblici di lavori, servizi e forniture)” (P.L. n. 342/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari, istituzionali e affari generali.

(Così resta stabilito)

Chiappetta, Serra. Dattolo, Bilardi, De Masi, Principe – “Modifiche ed integrazioni all'articolo 13 della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 34 "Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2011). Articolo 3, comma 4, della legge regionale n. 8/2002" (P.L. n. 343/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari, istituzionali e affari generali.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“ATERP - CROTONE - Rendiconto Consuntivo Esercizio Finanziario 2010 - (delibera G.R. n. 245 del 22.5.2012)” (P.P.A. n. 180/9^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

Bilancio di previsione dell'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Vibo Valentia per l'anno finanziario 2012 - (delibera G.R. n. 246 del 22.5.2012)” (P.P.A. n. 181/9^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

Richiesta parere della Commissione consiliare

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 219 del 14 maggio 2012, recante: "Legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47, articolo 47 "Sistema di incentivazione per lo sviluppo dell'Area di Gioia Tauro" - Approvazione Piano" (Parere n. 42)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 256 del 24 maggio 2012, recante: "Rimodulazione del Piano Finanziario del POR Calabria FESR 2007-2013, Asse VII - Sistemi produttivi" (Parere n. 43)

E’ stata assegnata alla sesta Commissione consiliare - Affari della Unione europea e relazioni con l’estero.

(Così resta stabilito)

Parere favorevole su deliberazioni

La sesta Commissione, con nota n. 22858 del 15 maggio 2012, ha comunicato che nella seduta del 15 maggio 2012 ha espresso parere favorevole con osservazioni e raccomandazione, alla deliberazione della Giunta regionale n. 206 del 4 maggio 2012, recante: "Approvazione direttive di attuazione per il sostegno alle PMI calabresi titolari di emittenti televisive locali per il rafforzamento tecnologico e organizzativo e la transizione al sistema digitale terrestre, ai sensi dell'art. 1 della legge regionale n. 40/2008" (Parere n. 41)

La terza Commissione, con nota n. 23894 del 22 maggio 2012, ha comunicato che nella seduta del 16 maggio 2012 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 141 del 27 marzo 2012, recante: "Misure di contrasto alla crisi economica. Articolo 2 della legge regionale 13 giugno 2008, n. 15. Piano di inserimento occupazionale 2012" (Parere n. 38)

Promulgazione di legge regionale

In data 26 aprile 2012, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata sul supplemento straordinario n. 6 del 30 aprile 2012 al B.U.R. n. 7 del 16 aprile 2012:

1)      Legge regionale 26 aprile 2012, n. 14, recante: "Integrazione e modifica alla legge regionale 29 dicembre 2010, n. 34".

Richiesta di ritiro di proposta di legge

Il Consigliere Mario Magno, con nota del 21 maggio c.a., ha chiesto il ritiro della proposta di legge n. 298/9A, da lui presentata, recante: "Interpretazione autentica e parziale abrogazione della legge regionale 7 ottobre 2011, n. 36 (Riduzione dei costi della politica)".

Emanazione di regolamenti regionali

In data 2 maggio 2012, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato sul supplemento straordinario n. 4 del 10 maggio 2012 al B.U.R. n. 8 del 2 maggio 2012:

Regolamento regionale n. 2 del 2 maggio 2012 concernente: "Regolamento per la mobilità esterna".

In data 17 maggio 2012, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato sul supplemento straordinario n. 4 del 24 maggio 2012 al B.U.R. n. 9 del 16 maggio 2012:

Regolamento regionale n. 3 del 17 maggio 2012 concernente: "Modifica art. 17 del Regolamento regionale n. 8 del 29.12.2011".

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale, con note nn. 177420, 177382, 177300 e 177359 del 21 maggio 2012, ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio per l'esercizio finanziario 2012:

Deliberazione Giunta regionale n. 148 del 26 aprile 2012;

Deliberazione Giunta regionale n. 155 del 26 aprile 2012;

Deliberazione Giunta regionale n. 165 del 26 aprile 2012;

Deliberazione Giunta regionale n. 193 del 26 aprile 2012.

Interrogazioni a risposta immediata

Talarico D. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

con legge 17 giugno 1996 n. 14 (BUR n. 62 del 20 giugno 1996), la Regione Calabria costituiva la società Tesi S.p.A., con ragione sociale afferente al settore delle tecnologie dell'informazione; la società era tra le partecipate di Fincalabra SpA;

attualmente la società è sottoposta a curatela fallimentare e 25 suoi ex dipendenti sono soggetti a regime di mobilità, con trattamento di sostegno al reddito previsto dagli Ammortizzatori Sociali;

tali lavoratori hanno più volte sottoposto all'attenzione della Giunta regionale la questione di una soluzione definitiva al problema che lì riguarda, richiamando i casi similari in cui la Regione Calabria ha salvato numerosi posti di lavoro (vedasi, ad esempio, la recente soluzione della problematica degli ex lavoratori di Sviluppo Italia Calabria);

la Regione potrebbe trarre vantaggi dalla valorizzazione dei predetti lavoratori, nell'ambito di un'iniziativa di rilancio delle politiche pubbliche nel campo delle tecnologie dell'informazione;

constatato che le promesse di interessamento alla problematica, manifestate dalla Vicepresidente di Giunta nella riunione con una delegazione di ex lavoratori di Tesi, tenutasi in data 23/01/2012, non hanno sortito effetto alcuno -:

quali iniziative si intendono assumere a favore dei 25 ex lavoratori della società TESI SpA;

se non si valuti discriminatorio ai danni degli ex lavoratori della società TESI SpA il fatto che altri posti di lavoro relativi a società partecipate della Regione siano stati salvati attraverso specifiche iniziative e scelte politiche della Giunta regionale;

perché la L.R. 28/2008, integrata dalla L.R. 8/2010, è stata applicata solo ad una parte esigua degli ex lavoratori di Tesi, mentre giace presso il Dipartimento Regionale Lavoro una istanza inevasa, depositata da 25 ex lavoratori di Tesi in data 23/09/2010, nella quale si richiedeva l'applicazione dei benefici della suddetta L.R. 28/2008, per come emendata dalla L.R. 8/2010.

(246; 18.05.2012)

Talarico D., De Masi, Giordano. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:

lunedì 14 u.s., nell'ambito di una conferenza stampa allestita dalla Giunta regionale presso la sede della Presidenza della Regione a Palazzo Alemanni di Catanzaro, si è parlato della situazione riguardante la società a capitale misto pubblico-privato per la gestione dell'approvvigionamento e la fornitura all'ingrosso dell'acqua ad uso potabile sul territorio della Regione Calabria Sorical S.p.A.;

nell'occasione è stato dichiarato che, a seguito del disimpegno della multinazionale francese Veolià dalla società di che trattasi, la Regione individuerà un nuovo socio privato attraverso un bando pubblico da approvarsi a breve;

tale decisione contrasta esplicitamente con l'esito del referendum sull'acqua pubblica svoltosi nel giugno dell'anno scorso, allorquando più di 800 mila cittadini calabresi hanno espresso, democraticamente, la loro contrarietà a qualsiasi forma di gestione privatistica del ciclo integrato delle acque;

fino ad oggi, ancorché la Regione detenesse la maggioranza del pacchetto azionario della società mista, a determinare la politica societaria è stato esclusivamente il socio privato, secondo una logica di profitto;

ciò, peraltro, è alla radice di numerosi contenziosi tra la medesima società ed una serie di comuni, che hanno contestato l'imposizione (unilaterale) di tariffe illegittime per la fornitura dell'acqua potabile ed il mancato avvio degli investimenti pur previsti nella convenzione tra Sorical S.p.A. e la Regione;

l'Acqua, come ha stabilito il referendum celebratosi meno di un anno fa, costituisce un Bene Comune, vale a dire un Bene che appartiene a tutti e che deve essere di conseguenza gestito pubblicamente, senza che su di esso sia realizzato alcun profitto -:

se non sia il caso di sospendere ogni decisione in riferimento alla riorganizzazione del ciclo integrato delle acque in Calabria ed alla sua gestione, coinvolgendo parimenti il Consiglio regionale in una discussione di merito sulla prospettiva futura della società Sorical S.p.A;

quali iniziative si intendono assumere per garantire che la gestione delle acque in Calabria non finisca in mani private, con conseguente stravolgimento della volontà popolare, per come si è espressa in occasione del referendum svoltosi nello scorso mese di giugno.

(247; 18.05.2012)

Aiello F. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alle politiche sociali. Per sapere – premesso che:

i Gruppi Appartamento sono strutture convenzionate con la Regione Calabria;

gli stessi si occupano della rieducazione e del reinserimento di minori sottoposti a tutela giudiziaria sia dell'area amministrativa che di quella penale, ricoverati a seguito di provvedimento del Tribunale dei Minorenni sia di Catanzaro che di Reggio Calabria;

sono le uniche strutture della Regione Calabria ad essere regolamentate da una legge, la 21/96, che nel garantire la massima trasparenza nei costi, prevede il pagamento di due rate anticipate ad inizio semestre e successivamente rendicontatone conclusiva;

ad oggi non solo non è stato versata alcuna anticipazione ma addirittura si devono ancora riscuotere somme maturate nel 2010;

il responsabile del procedimento, sig. Nicola Capicotto, con atteggiamento palesemente ostruzionistico, ritarda , per colpa di una incapacità palese, in maniera sistematica tutte le procedure creando notevoli disagi sia alle strutture che agli operatori stessi;

grazie ai ritardi accumulati sia nella riallocazione dei fondi perenti, (la comunicazione del dirigente Dott. Filippo de Cello è datata 21 febbraio 2012 e la richiesta di riallocazione è del 4 aprile 2012) sia per la stipula della nuova convenzione scaduta il 31/12/2011 è firmata il 14.05.2012 con responsabilità enormi da parte del responsabile del procedimento che con protervia, in una escalation di bugie ed atteggiamenti pretestuosi, ritardava di oltre due mesi la definizione della convenzione stessa;

lo stesso responsabile, sig. Capicotto, disattendeva finanche quanto concordato in mia presenza con il Direttore generale dott. Bruno Calvetta -:

quali azioni questo Dipartimento intende intraprendere nei confronti del sig. Nicola Capicotto, in quanto è evidente oramai a tutti che lo stesso non ha né competenze tecniche, né capacità di analisi, ne rapidità di esecuzione ne tanto meno, ed è la cosa assolutamente essenziale, buon senso, considerato che la sua gestione si ripercuote in maniera assolutamente negativa su un servizio che dura da oltre trenta anni e che è stato di aiuto per tanti e tanti ragazzi.

(248; 22.05.2012)

Giordano, De Masi, Talarico D. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai trasporti. Per sapere – premesso che:

Il 21 novembre 2011, sulla linea ferroviaria Lamezia Terme - Catanzaro Lido, un treno viaggiatori regionale con 21 persone a bordo, intorno alle ore 18:40, ha sviato in prossimità del ponte sul torrente Cancello e si è adagiato sul fianco destro, mentre la pila lato Lamezia Terme e le tre arcate del ponte appena attraversato crollavano rovinosamente;

già nel 2009, a seguito di precedenti fenomeni alluvionali, era crollato un ponte stradale contiguo al ponte ferroviario. In conseguenza di tali eventi, l'amministrazione provinciale di Catanzaro, il 20 gennaio 2011, aveva segnalato che la situazione dell'alveo del torrente Cancello, in corrispondenza della briglia e del ponte stradale crollati, si era ulteriormente aggravata, precisando che un'eventuale progressione del fenomeno avrebbe potuto compromettere la stabilità del retrostante ponte ferroviario;

quanto accaduto dimostra il cattivo livello di manutenzione della linea in questione, in passato si sono anche verificati significativi episodi di malfunzionamento degli apparati di segnalamento, che lo scorso 21 novembre stava per determinare una vera e propria tragedia;

ancora oggi questa linea ferroviaria risulta interrotta ed il traffico ferroviario viene garantito da autobus sostitutivi, con enormi disagi per i viaggiatori, che impiegano circa 1 h e 20 minuti per raggiungere Catanzaro Lido da Lamezia Terme, e atteso che le due città distano circa 30 km in linea d'aria e 41 km stradali;

in data 10 dicembre 2011 la dott.ssa Stasi, Vicepresidente della Regione Calabria, ha firmato un verbale di accordo con il ministro Barca per finanziare con 1 milione di euro uno studio di fattibilità per l'elettrificazione delia linea Lamezia Terme-Catanzaro Lido;

la linea ferroviaria Catanzaro Lido-Lamezia Terme Centrale, oggi a semplice binario non elettrificato, è stata realizzata nel corso dell'ultimo ventennio del 1800 ed inaugurata definitivamente nel 1899. A quell'epoca le tecniche costruttive di tipo tradizionale non consentivano l'esecuzione di opere (scavi, ponti, rilevati) della portata di quelle che oggi possiamo ammirare nelle nuove tratte. Le linee ferroviarie seguivano le curve di livello e le rive delle valli scavate dai fiumi, di conseguenza erano tortuose e lontane dai centri abitati situati sulle colline, e spesso attraversavano zone ad elevato rischio idrogeologico. Di conseguenza, gli attuali tempi di percorrenza risultano davvero poco competitivi nei confronti dei mezzi di trasporto su gomma e non migliorerebbero significativamente effettuando una mera opera di elettrificazione della linea esistente;

vi è, inoltre, una drammatica necessità di dare rilancio e sviluppo al settore del trasporto ferroviario locale, che parta da una ricognizione delle esigenze della popolazione e tenga conto che le due città di Lamezia Terme e Catanzaro Lido ambiscono sempre più a costituire un'area metropolitana, per flussi di traffico, scambi economici e culturali;

il capoluogo di regione, Catanzaro, risulta oggi drammaticamente isolato dai punto di vista ferroviario;

l'istmo di Catanzaro rappresenta un'area strategica per l'intera penisola italiana, punto di passaggio fondamentale per tutta la Calabria centro-orientale;

occorre integrare le regioni del Meridione con il resto della penisola, favorendo lo scambio di merci e persone, d'idee ed esperienze, così contribuendo al rafforzamento del concetto stesso di Nazione ed alla scomparsa di fenomeni malavitosi, frutto di questo stesso isolamento, che determina stagnazione culturale ed economica -:

quali urgenti iniziative, per le parti di loro competenza, intendano adottare e quali saranno i tempi di ripristino del ponte crollato, risposta che la popolazione tutta del comprensorio Lamezia Terme-Catanzaro è ancora in attesa di conoscere;

se non intendano attivarsi, per quanto di competenza, per sviluppare e realizzare un piano strategico d'azione congiunto con Ferrovie dello Stato e il Ministero delle Infrastrutture per il potenziamento della linea in esame, a partire dalla progettazione della rettifica del tracciato esistente – eventualmente finanziandolo come snodo complementare al corridoio n. l per l'Alta Velocità ferroviaria, come più volte sollecitato alle istituzioni dal locale sindacato dei trasporti Fast Confsal – opera sicuramente più utile alla popolazione locale rispetto alla sola elettrificazione.

(249; 25.05.2012)

Interrogazione a risposta orale

Franchino. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

il Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini dello Jonio Cosentino, servendosi di una società di riscossione privata, nella specie, "Area Riscossioni SpA", con sede legale in Mondovì (Cn), ha inviato ai proprietari dei terreni ricompresi nel proprio bacino di contribuenza, avvisi di pagamento, anno 2010, per il recupero del "Contributo Consortile" cod. 1H78, art 23, comma 1 lett. a) L.R. nr. 11/2003 senza che mai abbiano usufruito dei benefici di bonifica del Consorzio;

sebbene il contributo di cui trattasi viene richiesto in base a quanto disposto dall'art 23 comma 1 lett. a), legge cit. che testualmente recita: "Il contributo consortile di bonifica è costituito dalle quote dovute da ciascun consorziato per il funzionamento dei Consorzi ed è applicato secondo i seguenti criteri: a) per le spese offerenti il conseguimento dei fini istituzionali, indipendentemente dal beneficio fondiario; ...omissis…";

La norma, però, nei commi successivi, specifica altresì che l'ammontare del contributo consortile è determinato con piano annuale di riparto contestualmente approvato con il bilancio di previsione cui è allegato, e che i Consorzi, (art 24 L. cit.) previamente, sono obbligati alla redazione di un Piano di Classifica, in conformità ai criteri stabiliti dalla Giunta regionale secondo principi di economia che tengano conto di parametri omogenei per ambiti territoriali di paragonabili caratteristiche geomorfologiche, anche con riferimento al rischio idraulico e ambientale; delle potenzialità contributive per aree e per dimensioni aziendali omogenee; delle potenzialità di sviluppo e dell'incremento di valore conseguito e conseguibile dagli immobili; del livello di fruizione e godimento dei beni, con riferimento a valutazioni del valore complessivo, attuale e futuro, dei comprensori, rapportandolo alla presenza o meno dell'attività di bonifica e di conservazione del suolo;

l'art 24, stabilisce inoltre che "La proposta di piano di classifica deliberata dai Consorzi viene pubblicata mediante deposito presso la Presidenza della Giunta regionale. Dell'avvenuto deposito è data comunicazione mediante avviso da pubblicarsi sul Bollettino Ufficiale della Regione e nell'albo del Consorzio, dei Comuni interessati e della Provincia territorialmente competente" e che "Entro 30 giorni dalla data di pubblicazione dell'avviso di deposito nell'albo dei Comuni e delle Province, gli interessati possono prendere visione dei piani e proporre, entro 60 giorni dalla stessa data, osservazioni ai Consorzi che li hanno redatti mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento;

I Consorzi, entro 15 giorni dalla scadenza dell'ultimo dei termini sopra indicati, esaminano le osservazioni pervenute e le trasmettono alla Presidenza della Giunta regionale, unitamente alle proprie considerazioni";

alcun avviso di deposito è pervenuto presso i rispettivi Municipi dei Comuni Montani dell'Alto Jonio Cosentino, che alcuna affissione all'Albo Pretorio Comunale è per l'effetto avvenuta, che i Comuni, per ciò stesso, non hanno potuto esercitare le funzioni proprie essenziali in subjecta materia, per come previste dal citato testo normativo;

la normativa regionale in questione, rientra fra quelle materie per cui, ai sensi dell'art. 117 Costituzione, vi sarebbe una potestà legislativa regionale, concorrente con quella statale, sicché, per come precisato dalla Corte Costituzionale con sentenza nr. 407/2002, in ogni caso compete allo Stato la fissazione dei principi fondamentali regolanti la materia , rimanendo demandato alle Regioni il compito di disciplinarne i dettagli;

visto che la Legge Regione Calabria nr. 11/2003, trova il suo fondamento nel R.D. 215/1933 che, agli artt. 10 ed 11, cui si rifanno i successivi artt. 21 e 59, prevede che i proprietari degli immobili ricadenti nel comprensorio del Bacino del Consorzio sono tenuti a contribuzione in relazione e limitatamente al benefìcio direttamente conseguito dall'esecuzione delle opere di bonifica o, in assenza di ripartizione di definitiva, in via provvisoria sulla base di indici approssimativi e presuntivi del beneficio conseguibile -:

se è stato rispettato l'iter procedurale che ha portato alla redazione dei Piani di Classifica, e più in generale dei criteri di imposizione del carico tributario richiesto ai contribuenti calabresi nel caso di specie.

(245; 14.05.2012)

Interpellanza

Franchino. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’agricoltura. Per sapere – premesso che:

con legge regionale n. 11/2003 art. 23 comma 1 lettera a, si impone, contrariamente a quanto stabilito dalla normativa previgente, il pagamento dei contributi consortili indipendentemente dal benefìcio correlato all'opera di bonifica;

con delibera di C.R. n. 268 del 30.06.20078 e con l'introduzione del D.P.G.R 26/2010 si provvede a determinare il perimetro di contribuenza facendolo coincidere con il perimetro amministrativo, incorporando territori privi di qualsivoglia opera di bonifica;

tale circostanza esaspera ancor più il disagio dei consorziati, costretti a pagare contributi per servizi mai erogati, poiché il perimetro di contribuenza implica una presunzione di legge di esistenza dell'opera di bonifica con l'inversione dell'onere della prova a carico del contribuente;

il protrarsi di tale insopportabile situazione arreca danni notevoli agli operatori agricoli interessati -:

se intendano prendere dei provvedimenti per rimuovere tale incresciosa situazione che apporta nocumenti gravissimi all'economia dei territori interessati determinando negli operatori agricoli un clima di grande sfiducia ed incertezza.

(21; 14.05.2012)

Mozione

Il Consiglio regionale

premesso che

con la delibera 235/12 fatta dall' ASP di Reggio Calabria prevede che in base alla Delibera Regionale n 141 del 2009 si avvii una riorganizzazione del personale all'interno delle Strutture Alternative che porterà ad un dimezzamento degli organici;

questo provvedimento porterà inevitabilmente ad una riduzione di qualità e quantità dei servizi erogati e soprattutto ad una rivisitazione dei percorsi di reinserimento sociale dei malati stessi, con nocumento della dignità della persona. Considerando altresì che i provvedimenti adottati non comporteranno, almeno nel breve periodo, un sensibile risparmio di spesa da parte dell'ente stesso;

il Coordinamento degli Enti del terzo Settore di Reggio Calabria dopo ampia consultazione al suo interno ha prodotto un documento programmatico sul riordino della psichiatria per la provincia di Reggio Calabria che salvaguarda il patrimonio di competenze e di esperienze di un ventennio di psichiatria nella provincia;

impegna il Governatore della Calabria a convocare un Tavolo Istituzionale di concertazione per discutere con tutte le parti a vario titolo interessate: Familiari, Associazione volontariato, sindacati cooperative sociali, lavoratori e lavoratrici.

In attesa delle determinazioni del Tavolo Istituzionale si chiede il congelamento della delibera numero 235/12.

(65; 28.05.2012) De Gaetano, Bova, Principe, Maiolo

Risposta scritta ad interrogazione

Aiello F., Mirabelli. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore al lavoro, formazione professionale e politiche sociali. Per sapere – premesso che:

la direzione regionale Inps ha comunicato alle direzioni provinciali e agli sportelli operativi su tutto il territorio calabrese l’immediata sospensione dei pagamenti delle indennità dovute a favore dei lavoratori collocati in Cig ed in mobilità in deroga;

tra i motivi di tale decisione emerge chiara l’indisponibilità da parte dell’Inps di non volere far fronte alla esposizione finanziaria eventualmente necessaria per il pagamento delle indennità dovute e di cui sopra, nonostante l’accordo siglato in data 20 aprile 2001 (quadro finanziario di intesa Stato-Regione 2011/2012) che testualmente prevede ogni idonea ed utile garanzia per eventuali anticipi di spesa per il fine di cui sopra;

in subordine tale accordo, prevede anche l’intervento sussidiario a garanzia delle somme necessarie da anticipare a favore dei lavoratori posti in Cig ed in mobilità in deroga e da parte del Ministero del lavoro e da parte della Regione Calabria;

tra i motivi addotti da parte dell’Inps circa la decisione di sospendere il pagamento delle indennità fino a data da stabilirsi insiste anche l’ipotesi di una ricognizione economica finalizzata a verificare  la copertura finanziaria posta a carico della Regione Calabria per i pagamenti di cui sopra;

tale situazione allo stato attuale somma alle già precarie condizioni economiche di migliaia di lavoratori calabresi, l’ulteriore peso discriminatorio circa la mancanza di ogni certezza con riferimento all’immediato ripristino del pagamento delle indennità di cui sopra dovute per legge ai lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali -:

se l’impegno economico posto a carico della Regione Calabria per il pagamento delle indennità di cui sopra è stato regolarmente trasferito e messo nella disponibilità dell’Inps;

in caso positivo con riferimento agli adempimenti finanziari a carico della Regione Calabria di cui sopra, quali azioni si intendano assumere nei confronti della direzione Inps che ha disposto il blocco dei pagamenti viceversa dovuti;

se intende per superare gli effetti negativi di tale sospensione – nel caso di reiterata indisponibilità ad anticipare i fondi necessari da parte dell’Inps per i pagamenti di cui sopra – la Regione assolvere all’impegno previsto nell’accordo prima richiamato circa la possibilità di esercitare la funzione di supplenza a garanzia dei fondi necessari.

(209; 08.02.2012)

Risposta – “In riferimento all'interrogazione con richiesta scritta n. 209 del 8 febbraio 2012, a noi trasmessa in data 26 marzo 2012, sulla comunicazione Inps, di sospendere, per l'anno incorso, il pagamento dei sussidi a favore dei percettori degli ammortizzatori sociali in deroga e sulla possibilità che la stessa Regione assolve l'impegno di esercitare la funzione di supplenza a garanzia delle risorse necessarie per i pagamenti di cui sopra, si precisa quanto segue:

con l'accordo in sede di Conferenza Stato, Regioni del 12 febbraio 2009, è stato concordato che, ai fini dell'erogazione dei trattamenti di ammortizzatori sociali in droga, a valere sui fondi nazionali sia imputata l'intera contribuzione figurativa e il 70% del sostegno al reddito spettante al lavoratore calcolato secondo la vigente normativa.

Il suddetto trattamento è integrato, da parte della Regione Calabria, con un cofinanziamento del 30% per il sostegno al reddito e con un ulteriore contributo per la partecipazione a percorsi di politica attiva;

Con l'Accordo del 9 aprile 2009 sempre in sede di Conferenza Stato - Regioni, la Calabria ha stanzialo 56,9 milioni di euro per garantire sia il cofinanziamento dei sussidi che la partecipazione alle politiche attive.

La successiva intesa del 20 aprile 2011 (citata nella interrogazione) al paragrafo "quadro finanziario "punti 15, 16 , 17 e 18 » nel confermare per gli anni 2011-2012, i contenuti dell'accordo del 9 febbraio 2009. prevede in particolare che" qualora nel corso della vigenza della presentata intesa, le esigerne superino le risorse già stanziate dalle Regioni (la Calabria ha impegnato risorse per € 56,9 milioni). il Governo si impegna ad affrontare, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, il tema del finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga con modalità da esso definite con risorse proprie e senza oneri per i bilanci regionali, inclusi i fondi comunitari”.

Ciò premesso si precisa:

1) che, alla data odierna, sono state trasferite alla sede regionale Inps risorse pari ad € 22.975.038,12 di cui certificate € 18.960.414,12. Le. richieste di risorse pervenuta da parte dell’Inps sono state regolarmente soddisfatte;

2) La Regione Calabria è intervenuta diverse volte nei confronti della sede regionale dell'Inps, richiamandola al rispetto della Convenzione c degli Accordi sottoscritti con la loro sede Nazionale. In data 6 febbraio 2012 è stato fatto un comunicato stampa congiunto Inps - Regione con il quale l’Inps s'impegna a riprendere immediatamente l'erogazione dei sussidi maturati nel rispetto dell'intesa Stato-Regioni Regione del 20 aprile 2011.

La Giunta Regionale ha deliberato l'erogazione dei sussidi in favore dei percettori In deroga anche per il mese di marzo, inattesa dell'Accordo con il Ministero per l'anno 2012.

3) La Regione Calabria non ha l’obbligo di garantire totalmente i fondi necessari per il pagamento de sussidi, la stessa intesa del 20 aprile 2011 non prevede la funzione di supplenza da parte delle Regioni.

A titolo informativo si rappresenta che al 31 dicembre 2011 i percettori erano circa 15.700 unità che ad oggi sono pervenute circa 1.500 nuove richieste.

Gli ammortizzatori in deroga (vedi Legge di stabilità 2012 e lo stessa intesa del 20 aprile 2011) sono a carico del Governo, le Regioni partecipano solo con il cofinanziamento previsto dalla normativa vigente.”

(Avv. Bruno Calvetta)

Francescantonio Stillitani (assessore al lavoro, politiche della famiglia, formazione professionale, cooperazione e volontariato)

Proposta di legge numero 326/9^, recante: “Modifiche alla legge regionale n. 7 del 10 febbraio 2012” (Del. n. 178)

Art. 1

(Modifiche all'articolo 2, l.r. 7/2012)

1. Il comma 1 dell'articolo 2 della legge regionale n. 7/2012 è sostituito dal seguente:

1. "1. Al comma 2 dell'articolo 2 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 21, dopo le parole "articoli 4 e 5" è inserito il periodo "per i quali è ammessa la modifica della sagoma plano-volumetrica dell'edificio necessaria per l'armonizzazione architettonica con gli organismi edilizi esistenti".

2 Il primo capoverso del comma 2 dell'articolo 2 della legge regionale n. 7/2012 è sostituito dal seguente:

"All'articolo 2 della legge regionale 11 agosto 2010, n.21, è aggiunto il seguente comma: 3. Gli interventi previsti dalla presente legge regionale possono essere realizzati in deroga alle previsioni dei regolamenti comunali e degli strumenti urbanistici e territoriali comunali, provinciali e regionali, nonché in deroga alle misure di salvaguardia definite all'articolo 65 della legge regionale n. 19/2002 s.m. e i., fatte salve le disposizioni definite dalla normativa nazionale vigente ed in particolare:"

Art. 2

(Modifiche all'articolo 4, l.r. 7/2012)

1. La lettera b) del comma 2 dell'articolo 4 della legge regionale n. 7/2012 è sostituita dalla seguente:

"b) Su edifici ubicati in aree urbanizzate, previsti nell'articolo 3, comma 1, lettera h), nonché su aree agricole, in deroga agli strumenti urbanistici per ciò che concerne le distanze minime e le altezze massime, nel rispetto del d.m. 1444/68, del d.p.r. 380/01 s.m.e i. nonché del codice civile. Nel calcolo delle; distanze minime e delle altezze massime si applicano le disposizioni dell'articolo 11 del d.lgs. n. 115/08 così come modificato dal d.lgs. n. 56/10, con le esclusioni nel medesimo riportate".

2. Il numero 6, della lettera h, del comma 3, dell'articolo 4 della legge regionale n. 7/2012 è abrogato.

Art. 3

(Modifica all'articolo 5, l.r. 7/2012)

1. La lettera c), comma 2, dell'articolo 5 della legge regionale n. 7/2012 è sostituita dalla seguente:

"c) su edifici ubicati in aree urbanizzate, di cui all'articolo 3, comma 1, lettera h) nonché su aree agricole, in deroga agli strumenti urbanistici per ciò che concerne le distanze minime e le altezze massime, nel rispetto del d.m. 1444/68, del DPR 380/01 s.m. e i., nonché del codice civile."

Art. 4

(Modifiche all'articolo 6 1.r. 7/2012)

1. Il comma 3 dell'articolo 6 della legge regionale n. 7/2012 è sostituito dal seguente:

"Il comma 3 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 21 è sostituito dal seguente: 3. In deroga a quanto previsto alla lettera a) del comma 2, gli interventi di cui agli articoli 4 e 5 della presente legge possono essere realizzati su edifici o parti di essi per i quali sia stato rilasciato Il titolo abilitativo edilizio in sanatoria, di cui agli articoli 35 della legge n. 47/1985, 39 della legge 23 dicembre 1994 n. 724, 32 del d.l. 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003 n. 326. In ogni caso il titolo abilitativo in sanatoria deve essere rilasciato prima che venga presentata la SCIA o il permesso di costruire per accedere alle agevolazioni della presente legge. Nel caso di interventi realizzati su edifici o parti di essi per i quali sia stato rilasciato il titolo abitativo edilizio in sanatoria, gli interventi di cui agli articoli 4 e 5 della presente legge possono essere effettuati soltanto se l'edificio sanato sia stato ultimato ed a condizione che l'intervento sia coerente con le caratteristiche tipologiche, stilistiche ed architettoniche del manufatto già esistente."

2. La lettera a), comma 6, dell'articolo 6 della legge regionale n. 7/2012 è sostituita dalla seguente:

"a) per gli interventi straordinari di ampliamento di cui l'articolo 4, le superfici, per le quali sia stata rilasciata sanatoria edilizia straordinaria prevista nella legge 28 febbraio 1985, n. 47 (Norme in materia di controllo dell'attività urbanistico-edilizia, sanzioni, recupero e sanatoria delle opere edilizie) nonché nella legge 23 dicembre 1994, n. 724 (Misure di razionalizzazione della finanza pubblica) e nel decreto legge 30 settembre 2003, n. 269 (Disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo e per la correzione dell'andamento dei conti pubblici), convertito con modificazioni dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, sono computabili ai fini della determinazione della superficie e volumetria complessiva esistente, anche nel caso di edifici interamente abusivi. In ogni caso la sanatoria edilizia deve essere rilasciata prima che venga presentata la SCIA o il permesso di costruire per accedere alle agevolazioni della presente legge;"

3. Alla lettera b), comma 6 dell'articolo 6 della legge regionale n. 7/2012 le parole "alla data di entrata in vigore della presente legge" sono abrogate.

Art. 5

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di legge numero 327/9^, recante: “Modifiche alla legge regionale n. 41 del 4 novembre 2011” (Del. n. 179)

Art. 1

1. L’articolo 8 bis della legge regionale 4 novembre 2011, n. 41 (Norme per l'abitare sostenibile) è così sostituito:

“Art. 8 bis

(Gestione del ciclo dei rifiuti derivanti dai processi edili)

1. La Giunta regionale, ai fini della presente legge, in conformità alla normativa nazionale vigente ed in particolare al D.lgs n. 152/2006 s.m.i individua i criteri e le modalità di gestione sostenibile del ciclo dei rifiuti da demolizione, costruzione e sbancamento in un'ottica di funzionalità, efficienza ed efficacia, in particolare attraverso:

a) la definizione di parametri tecnici che permettano di classificare la sostenibilità ambientale dell'opera anche in relazione ai cicli di dismissione della medesima alla fine del ciclo di vita;

b) la definizione di regole tecniche per la progettazione delle opere e dei cantieri e per l'organizzazione di questi ultimi che migliorino la gestione del ciclo dei rifiuti e favoriscano le pratiche del riciclaggio sia durante la costruzione sia durante la dismissione delle opere edili;

c) la lettera c dell'articolo 8 bis della Legge n. 41 del 4 novembre 2011 è abrogata;

d) l'attivazione di Accordi di programma, ai sensi del D.lgs n. 152/2006 e s.m.i, quale strumento per promuovere e favorire le azioni coordinate in materia ambientale della pubblica amministrazione e dei soggetti privati e delle associazioni di categoria;

e) le modalità ed i criteri di gestione dei rifiuti da demolizione, costruzione e sbancamento, in modo efficace, efficiente, economico e trasparente, basandosi sulla cooperazione di tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti nel ciclo dei rifiuti;

f) le modalità ed i criteri per la promozione e l'incentivazione di sistemi e processi finalizzati alla gestione sostenibile del ciclo dei rifiuti da demolizione, costruzione e sbancamento;

g) i criteri tecnici di selezione e trattamento dei materiali derivanti dal processo di riciclo, una volta cessata la qualifica di rifiuto ai sensi dell'articolo 184-ter del D.lgs n. 152/2006 e s.m.i, per la reimmissione come materie prime all'interno dei processi di fabbricazione e la loro definizione come materiali ecosostenibili;

h) la promozione di utilizzo di tecniche e tecnologie che meglio favoriscano i processi di riciclaggio al termine della vita utile delle opere edili;

i) la promozione di attività di ricerca e sensibilizzazione nell'ambito dei processi di riciclo e smaltimento dei rifiuti derivanti dalle attività edili;

j) le modalità ed i criteri per la promozione e l'incentivazione dell'utilizzo dei materiali di riciclo nelle opere edili al fine di perseguire gli obiettivi di cui all'articolo 181 del D.lgs. n. 152/2006 e s.m.i.

2. I criteri di cui al comma 1 sono definiti con apposito regolamento."

Art. 2

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione Calabria.

Proposta di legge numero 309/9^, recante: “Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico dialettale e culturale della Regione Calabria” (Del. n. 180)

CAPO I

DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 1

(Principi e finalità)

1. La Regione Calabria assume l'identità culturale del popolo calabrese come bene primario da valorizzare e promuovere ed individua nella sua evoluzione e nella sua crescita il presupposto fondamentale di ogni intervento volto ad attivare il progresso personale e sociale, i processi di sviluppo economico e di integrazione interna mirata a favorire l'edificazione di un'Europa unita, mantenendo la memoria storica e nel rispetto e nella tutela delle diversità delle culture regionali.

2. La Regione Calabria, per le finalità di cui al comma 1, garantisce, tutela e valorizza la libera e multiforme espressione delle identità, dei bisogni, dei linguaggi e delle produzioni culturali in Calabria, in conformità ai principi ispiratori dello Statuto.

3. La Regione Calabria considera la cultura e il patrimonio linguistico della Calabria e la valorizzazione delle sue articolazioni e persistenze, come caratteri e strumenti necessari per l'esercizio delle proprie competenze costituzionali e statutarie in materia di beni culturali, di pubblici spettacoli, ordinamento degli studi, architettura e urbanistica, nonché di tutte le altre attribuzioni proprie o delegate che attengono alla piena realizzazione dell'identità culturale calabrese.

CAPO II

INTERVENTI DI VALORIZZAZIONE

Art. 2

Tipologia di interventi di valorizzazione

1. Le specifiche parlate storicamente utilizzate nel territorio regionale e nei luoghi in cui esse sono state mantenute da comunità che hanno conservato in modo rilevante la medesima matrice costituiscono le parlate o i dialetti della Calabria.

2. La Regione Calabria riconosce le parlate di cui al comma 1, su richiesta dei comuni, previa loro deliberazione, congruamente motivata, assunta a maggioranza dei due terzi dei consiglieri comunali assegnati.

3. La Regione Calabria considera la tutela, la valorizzazione e la promozione del patrimonio linguistico e culturale regionale una questione centrale per lo sviluppo dell'autonomia regionale.

4. Per il raggiungimento delle finalità di cui all'articolo 1, la Regione Calabria, nell'ambito delle proprie competenze legislative ed amministrative e nel rispetto del riparto di funzioni, fatti salvi i principi statutari, considera la protezione e la promozione delle parlate o dialetti tradizionalmente utilizzati sul proprio territorio come un obbligo verso la comunità regionale e ispira la propria azione ai seguenti principi:

a) la consapevolezza che le parlate o i dialetti regionali costituiscono una ricchezza storica e culturale;

b) la necessità di un'azione risoluta di promozione delle parlate o dialetti regionali allo scopo di preservarle;

c) la facilitazione e l'incoraggiamento dell'uso scritto e orale delle parlate o dialetti regionali nelle diverse espressioni della vita sociale;

d) il dovere di promuovere studi e ricerche sulle parlate e sui dialetti regionali;

e) la messa a disposizione, nell' ambito della competenza regionale, di forme e di mezzi adeguati d'insegnamento e di studio delle culture e delle parlate o dialetti regionali in tutti i livelli appropriati;

f) il sostegno alle attività editoriali e culturali, con particolare attenzione alle manifestazioni teatrali e drammaturgiche, per valorizzare il patrimonio delle parlate o dialetti presenti nella Regione.

Art. 3

Interventi nel settore studio e ricerca

1. La Regione tutela, valorizza e promuove le parlate o dialetti e il patrimonio letterario dialettale al fine di favorirne la conoscenza e diffusione, attraverso le seguenti attività:

a) attività di studi e ricerche storiche, linguistiche, demo – etno -antropologiche e toponomastiche;

b) organizzazione di seminari e convegni, anche finalizzati a promuovere l'uso e la conoscenza dell'originale patrimonio dialettale - linguistico regionale;

c) attività di conservazione, valorizzazione e trasmissione del patrimonio dialettale;

d) costituzione e incremento di fondi bibliografici o archivi, anche sonori, video e cinematografici afferenti la documentazione di testi, canti, musiche strumentali e danze tradizionali;

e) organizzazione di specifiche sezioni nelle biblioteche pubbliche di enti locali o di interesse regionale;

f) creazione artistica e realizzazione e/o pubblicazione di opere letterarie e teatrali;

g) sostegno a festival musicali, manifestazioni, iniziative editoriali, discografiche, audiovisive, multimediali ed espositive, nonché trasmissioni d'informazione radiofoniche e televisive;

h) edizione e diffusione di libri e pubblicazioni;

i) iniziative scolastiche tese a valorizzare i dialetti della Regione nelle loro varie possibilità espressive, con finalità di studio e didattico;

l) corsi di formazione e di aggiornamento;

m) tutela, valorizzazione e divulgazione degli usi linguistici dialettali afferenti le tradizioni folcloristiche regionali;

n) attività di monitoraggio e di censimento delle varietà e degli usi con relativa proposta di costituzione di un sistema grafico unitario;

o) redazione di vocaboli areali nonché di un unico e onnicomprensivo vocabolario sul patrimonio linguistico dialettale calabrese.

2. La Regione promuove, anche in collaborazione con gli atenei della regione e con qualificati istituti e centri culturali pubblici e privati, la ricerca scientifica sul patrimonio linguistico della Calabria. A tal fine la Giunta regionale delibera, sentita la commissione consiliare competente, programmi annuali o pluriennali di ricerca, anche prevedendo l'istituzione di borse di studio e premi annuali per tesi di laurea che riguardino la storia, la cultura e il patrimonio dialettale storico della Regione Calabria.

3. Le province, i comuni, anche in forma associata, le comunità montane, gli enti, gli istituti e le associazioni che attuano le iniziative di cui al precedente comma 1 possono presentare domanda di contributo secondo le modalità previste dall'articolo 8 della presente legge.

Art. 4

Interventi nel settore delle attività culturali e dello spettacolo

1. La Regione Calabria, in considerazIone della specialità dello strumento teatrale per la tutela e la valorizzazione del dialetto e dell'identità calabrese, promuove e incentiva le attività teatrali volte alla valorizzazione del patrimonio dialettale calabrese e degli artisti calabresi.

2. L'amministrazione regionale considera l’impegno di cui al comma 1 parte integrante dell'azione di tutela e valorizzazione dell' uso del patrimonio linguistico calabrese e della cultura calabrese, garantendo pari dignità ad una pluralità di forme espressive correlate al considerevole patrimonio culturale della Regione Calabria, senza ledere l'ormai acquisito patrimonio linguistico e culturale derivante dalla lingua italiana.

3. In attuazione dei principi di cui ai commi precedenti, la Regione incentiva e promuove:

a) la produzione di lavori teatrali o di cortometraggi che valorizzano il dialetto, l'identità e la cultura calabresi;

b) la programmazione di stagioni teatrali sulla nuova drammaturgia, composte di opere calabresi, nazionali e internazionali, nonché reading di opere letterarie e poetiche;

c) l'organizzazione di stage formativi con i maggiori esponenti della drammaturgia nazionale e internazionale;

d) l'organizzazione di incontri, convegni e mostre su tematiche specifiche;

e) l'istituzione di un premio biennale destinato alle opere in dialetto, i cui vincitori saranno poi sostenuti nella produzione, promozione e distribuzione;

 f) la pubblicazione di opere che riflettono il patrimonio linguistico e l'identità calabresi.

4. La Regione Calabria promuove l'istituzione di una biblioteca di letteratura dialettale, anche multimediale, che raccolga tutta la produzione calabrese, sia presente che passata, sia teatrale che letteraria che audiovisiva.

Art. 5

Interventi nel settore della comunicazione

1. La Regione riconosce e tutela il patrimonio linguistico e dialettale della Calabria, nonché la persistenza di parlate di minoranza, anche nell'uso delle diverse varietà dialettali, senza diminuire il grado di conoscenza e l'uso dell'italiano parlato e scritto.

2. L'amministrazione regionale promuove la creazione di un apposito sito internet, di un programma multimediale e di una rete di accesso di scuole, centri e ricercatori.

3. Il patrimonio culturale e linguistico della Calabria, relativamente alle finalità della legge, è tutelato e valorizzato anche come il più sicuro possesso del patrimonio linguistico nativo, per cui è la base per migliorare l'apprendimento e la padronanza dell'italiano e delle moderne lingue di circolazione internazionale.

Art. 6

Interventi nel settore dell'istruzione

1. La Regione Calabria favorisce la diffusione delle attività di ricerca e di insegnamento del patrimonio dialettale in ambito scolastico, prevedendo, compatibilmente con i vincoli del bilancio regionale, un apposito finanziamento per le spese sostenute nelle scuole di ogni ordine e grado che, attraverso appositi progetti formativi, attuino fasi di sperimentazione fondate sui seguenti principi:

a) studio del patrimonio linguistico e culturale nelle diverse varianti in uso nella regione, a partire dalla parlata della comunità di appartenenza;

b) studio sistematico dei vari aspetti dei saperi linguistici e del patrimonio ambientale, tecnologico, scientifico, artistico e culturale della Calabria, anche mediante l'impiego delle forme dialettali come strumento veicolare;

c) formulazione di programmi educativi bilingui;

d) redazione di libri e di antologie di prosa e poesia dialettale.

2. In funzione degli obiettivi previsti ai precedenti commi, l'amministrazione regionale può erogare finanziamenti finalizzati alla produzione e alla pubblicazione di testi scolastici ed universitari o altri strumenti finalizzati all'insegnamento del patrimonio linguistico e culturale della Calabria, nonché all'acquisto di materiale didattico di uso individuale e collettivo.

CAPO III

ATTUAZIONE DELLA LEGGE

Art. 7

Funzioni della Regione e degli enti locali

1. La Regione realizza interventi finalizzati a promuovere azioni di sostegno ad autonome e specifiche iniziative, rientranti nell'ambito delle finalità oggetto della presente legge, condotte dagli enti locali, da istituzioni, organismi ed associazioni che svolgono un'attività qualificata e continuativa a livello locale e che dispongono di una organizzazione adeguata.

2. La Regione predispone e realizza, anche in accordo con le istituzioni pubbliche ed eventualmente con soggetti privati, le adeguate strumentazioni conoscitive ed operative e garantisce ai cittadini singoli, o comunque organizzati nelle forme di legge, i mezzi e le condizioni reali per l'esplicazione dei rispettivi linguaggi di origine.

3. La Regione può riservare sulle proprie pubblicazioni periodiche di informazione generale appositi spazi aperti alla collaborazione di enti ed istituti qualificati, destinati alla presentazione dell' originale patrimonio dialettale della Calabria o comunque finalizzati a promuoverne l'uso e la conoscenza.

Art. 8

Forme di collaborazione con amministrazioni dello Stato

1. In attuazione delle finalità perseguite dalla presente legge, l'amministrazione regionale favorisce e tutela la creazione di sinergie non soltanto con le scuole di ogni ordine e grado, ma anche con i centri di lettura, le biblioteche, le università e i centri di istruzione territoriale permanenti, sostenendo progetti didattici e di ricerca di ampio respiro. Propone inoltre forme di collaborazione con altre pubbliche amministrazioni, locali o nazionali.

2. La Regione Calabria garantisce la coerenza tra le attività dell'amministrazione regionale e quelle svolte nel territorio regionale calabrese dalle amministrazioni statali nei rispettivi ambiti di competenza, anche attraverso la promozione di apposite conferenze miste.

3. I comuni possono costituire consulte locali per preservare e tutelare il patrimonio culturale e linguistico della Calabria, formate da persone competenti in materia, con il compito di assumere iniziative tese a favorire la conoscenza e la valorizzazione della cultura e della lingua calabrese, anche nelle sue varianti locali, nonché di formulare osservazioni e proposte all'assessorato regionale della cultura e presentare appositi programmi di attività.

4. L'amministrazione regionale prevede, tramite l'Osservatorio regionale per il patrimonio linguistico e culturale della Calabria, i criteri per la collaborazione con le consulte locali.

5. L'amministrazione regionale è autorizzata, per le finalità della presente legge, a stipulare con istituzioni universitarie, con soggetti pubblici e privati e con esperti di comprovata competenza ed esperienza in materia di attività culturali, convenzioni aventi ad oggetto forme di collaborazione e di consulenza tecnico-scientifica.

Art. 9

Fondo regionale per la valorizzazione dei dialetti di origine calabrese

1. La Giunta regionale, sentita la competente commissione consiliare, definisce con regolamento, per gli interventi individuati dalla presente legge, termini e modalità di presentazione delle domande, tipologie di spesa ammissibili, modalità di erogazione, rendicontazione e revoca dei benefici assegnati.

Art. 10

Osservatorio regionale per la cultura e il patrimonio dialettale calabrese

1. Per il conseguimento delle finalità di cui alla presente legge, è costituito presso l'assessorato regionale alla cultura, l'Osservatorio regionale per il patrimonio linguistico e culturale della Calabria, di seguito denominato Osservatorio.

2. L'Osservatorio è organo consultivo dell' assessorato regionale della cultura e propone indirizzi generali per il perseguimento degli obiettivi di cui all'articolo 1, nonché, esprime, annualmente, proprie valutazioni sull' attività svolta per il perseguimento dei suindicati obiettivi.

3. L'Osservatorio è presieduto dall'assessore regionale della cultura ed è composto da:

a) tre studiosi delle discipline indicate all'articolo 6, di riconosciuto e comprovato prestigio nella vita culturale calabra, designati dalla Giunta regionale;

b) un rappresentante per ciascuna delle università calabresi, designati dai rispettivi senati accademici;

c) due studiosi di riconosciuto e comprovato prestigio nella vita culturale calabra, designati, rispettivamente, dal Presidente dell' ANCI e dal Presidente dell'UPI.

4. Le funzioni di segretario dell'Osservatorio sono svolte da un funzionario dell'assessorato regionale alla cultura.

5. L'Osservatorio è nominato con decreto del Presidente della Giunta regionale.

6. La carica di consigliere regionale o di componente del Parlamento nazionale ed europeo è incompatibile con quella di membro dell'Osservatorio.

7. La partecipazione all’Osservatorio è gratuita. Ai membri dell’Osservatorio compete soltanto il rimborso delle spese vive documentate, nel limite massimo annuo di 1.000 euro, che andranno a gravare sull’UPB di cui all’articolo 11 della presente legge.

8. I membri dell'Osservatorio possono essere riconfermati una sola volta, a meno che non siano nominati in relazione alla carica ricoperta. In caso di loro dimissioni, decadenza o sopravvenuta incompatibilità, l'assessore regionale della cultura promuove gli atti per la sostituzione, secondo la procedura prevista per la nomina. I sostituti durano in carica sino alla scadenza dell'Osservatorio.

9. I membri dell'Osservatorio, ad eccezione di quelli nominati in relazione alla carica ricoperta, decadono qualora non intervengano, senza giustificato motivo, a più di tre sedute consecutive.

10. Qualora i rappresentanti di cui al comma 3, lettera b) del presente articolo non vengano designati entro sessanta giorni dalla richiesta, l'assessore regionale alla cultura provvede a proporne la relativa nomina al Presidente della Giunta regionale.

11. In sede di prima applicazione della presente legge, il Presidente della Regione provvede alla nomina dell'Osservatorio entro novanta giorni dall'entrata in vigore della legge stessa.

CAPO IV

NORME FINALI

Art. 11

Norma finanziaria

1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, determinati per l'esercizio 2012 in euro 50.000,00, si provvede con la disponibilità esistente all'UPB 5.2.01.02 dello stato di previsione della spesa, secondo le modalità e per gli importi stabiliti nel Programma annuale previsto dall'articolo 4 della legge regionale 12 giugno 2009, n. 19 e successive modifiche.

2. Per gli anni successivi, si provvede con la legge di approvazione del bilancio di previsione annuale e con la legge finanziaria di accompagnamento, nei limiti consentiti dalla effettiva disponibilità di risorse autonome stanziate all'UPB 5.2.01.02 dello stato di previsione della spesa, secondo le modalità e per gli importi stabiliti nel Programma annuale di cui al precedente comma.

Art. 12

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di legge numero 302/9^, recante: “Modifiche alla legge regionale 14 agosto 2008, n. 29, recante: <Norme per orientare e sostenere il consumo di prodotti agricoli anche a chilometri zero>” (Del. n. 181)

Art. 1

(Modifica del titolo della legge regionale 14 agosto 2008, n. 29 "Norme per orientare e Sostenere il consumo dei prodotti agricoli regionali anche a chilometri O")

1. Il titolo della legge regionale 14 agosto 2008, n. 29 è così sostituito: "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometri zero".

Art. 2

(Modifiche all'articolo 1 della legge regionale 14 agosto 2008 n. 29)

" comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 14 agosto 2008, n. 29 è così sostituito: "1. La Regione promuove la valorizzazione qualitativa delle produzioni a "chilometri zero", favorendone il consumo e la commercializzazione, garantendo ai consumatori una maggiore trasparenza dei prezzi e assicurando un'adeguata informazione ai consumatori sull'origine e le specificità di tali prodotti".

Al comma 2 dell'articolo 1 della Lr. 29/2008 sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al primo capoverso, dopo le parole "la Regione" sono aggiunte le seguenti parole "anche allo scopo di garantire una maggiore sostenibilità ambientale";

b) la lettera a) è abrogata;

c) alla lettera b) del comma 2 dell'articolo 1 della legge regionale n. 29/2008 le parole "prodotti agricoli regionali e” sono soppresse;

d) alla lettera d) le parole "l'acquisto di prodotti agricoli regionali e" sono sostituite con le parole "l'impiego di ";

e) alla lettera e) le parole " regionali e prodotti agricoli" sono soppresse e le parole "imprenditori agricoli" sono sostituite con le· parole "produttori";

f) alla lettera g) le parole "origine regionale e prodotti agricoli" sono sostituite con le parole "prodotti agricoli a "chilometri zero".

3. Al comma 4 dell'articolo 1 della Lr. 29/2008 sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al primo capoverso la parola "agricoli" è soppressa. Dopo le parole "si intendono" è aggiunto il seguente periodo "i prodotti agricoli e agroalimentari destinati all'alimentazione umana, ottenuti e trasformati sul territorio della Regione Calabria, che rientrano in una o più delle seguenti categorie:";

b) alla lettera a) dopo le parole "decreto legislativo 30 aprile 1998, n. 173" sono aggiunte le parole "Disposizioni in materia di contenimento dei costi di produzione e per il rafforzamento strutturale delle imprese agricole, a norma dell'articolo 55, commi 14 e 15, della legge 27 dicembre 1997, n. 449";

c) dopo la lettera c) è aggiunta la seguente lettera: "d) "prodotti di qualità", intesi come i prodotti che beneficiano di una denominazione o indicazione di origine (prodotti DOP, IGP, vini DOC E DOCG), le specialità tradizionali garantite (STG) e i prodotti realizzati con metodi di produzione biologica".

Art. 3

(Modifiche all'articolo 3 della legge regionale 14 agosto 2008 n. 29)

1. Alla rubrica dell'articolo 3 della legge regionale 14 agosto 2008, n. 29 le parole "prodotti agricoli regionali" sono sostituite con le' parole "prodotti agricoli a chilometri zero".

2. Il comma 1 dell'articolo 3 della l.r. 29/2008 è abrogato.

3. Al comma 2 dell'articolo 3 della l.r. 29/2008 la parola "costituisce" è sostituita con le parole "può costituire" e le parole "regionali in misura superiore alla percentuale di cui al precedente comma sono sostituite con le parole "a chilometri zero"; sono fatti salvi i contratti in essere al momento dell'entrata in vigore della presente legge, fino alla loro scadenza.".

4. Al comma 3 dell'articolo 3 della l.r. 29/2008 le parole" prodotti agricoli regionali" sono sostituite con le parole "prodotti agricoli a "chilometri zero"."

5. Il comma 4 dell'articolo 3 della l.r. 29/2008 è abrogato.

Art. 4

(Modifiche all'articolo 4 della legge regionale 14 agosto 2008 n. 29)

1. Alla rubrica dell'articolo 4 della legge regionale 14 agosto 2008, n. 29 le parole "prodotti agricoli regionali" sono sostituite con le parole "prodotti agricoli a chilometri zero".

2. Al comma 1 dell'articolo 4 della l.r. 29/2008 le parole "prodotti agricoli regionali" sono soppresse e sono sostituite con le parole "prodotti agricoli a chilometri zero".

3. Il comma 2 dell'articolo 4 della l.r. 29/2008 è cosi sostituito:

"2. Alle imprese esercenti attività di ristorazione, ospitalità e vendita al pubblico operanti nel territorio regionale che, nell'ambito degli acquisti di prodotti agricoli e agroalimentari effettuati nel corso dell'anno, si approvvigionino per almeno il 30 per cento, in termini di valore, di prodotti agricoli e agroalimentari a "chilometri zero", viene assegnato, al fine di pubblicizzarne l'attività, un apposito logo da collocare all'esterno dell'esercizio e utilizzabile nell'attività promozionale".

4. Il comma 4 dell'articolo 4 della l.r. 29/2008 è cosi sostituito: "4. Le imprese di cui al comma 1 sono inserite in un apposito circuito regionale veicolato nell'ambito delle attività promozionali della Regione Calabria.".

5. Dopo il comma 4 dell'articolo 4 della I.r. 29/2008 è aggiunto il seguente comma:

"5. La Giunta regionale definisce le caratteristiche e le modalità di utilizzo del logo e le specifiche iniziative di valorizzazione delle produzioni agricole a "chilometri zero.".

Art. 5

(Modifiche all'articolo 6 della legge regionale 14 agosto 2008 n. 29)

1. Il comma 1 dell'articolo 6 della legge regionale 14 agosto 2008, n. 29 è così sostituito: "1. I comuni, nel caso di apertura di nuovi mercati al dettaglio in aree pubbliche o di sopravvenuta disponibilità di posteggi nei mercati già attivi ai sensi della vigente normativa riservano agli imprenditori agricoli esercenti la vendita diretta di prodotti agricoli, ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 18 maggio 2001. n. 228 (Orientamento e modernizzazione del settore agricolo a norma dell'articolo 7 della legge 5 marzo 2001, n. 57) almeno il 15% del totale dei posteggi.".

2. Il comma 2 dell'articolo 6 della l.r. 29/2008 è abrogato.

3. Al comma 3 dell'articolo 6 della LL 29/2008 le parole "prodotti agricoli regionali" sono sostituite con le parole "prodotti agricoli a "chilometri zero"."

4. Il comma 4 dell'articolo 6 della l.r. 29/2008 è abrogato.

Art. 6

(Abrogazione dell'articolo 9 della legge regionale 14 agosto 2008 n. 29)

1. L'articolo 9 della legge regionale 14 agosto 2008, n. 29 è abrogato.

Art. 7

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di legge numero 333/9^, recante “Modifiche alla legge regionale 26 febbraio 2010, n. 8” (Del. n. 182)

Art. 1

1. Al comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale n. 8 del 26 febbraio 2010 è aggiunto, alla fine, il seguente periodo: "L'erogazione può essere disposta in favore di un Unione dei Comuni, in caso di trasferimento a questa del personale di una Comunità montana soppressa alla data dì entrata in vigore della presente legge, ai sensi dell'articolo 15, comma 5, legge regionale 10 luglio 2008, n. 20".

Proposta di legge numero 336/9^, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 28 marzo 2012, n. 8 'Istituzione della Fondazione per la valorizzazione del Santuario delle Cappelle – Sacro Monte di Laino Borgo” (Del. n. 183)

Art. 1

(Modifiche all'articolo 4 della legge regionale 28 marzo 2012, n. 8)

1. Al comma 2 lettera e) dell’articolo 4 della legge regionale 28 marzo 2012, n. 8 le parole «l'Università degli Studi della Calabria» sono sostituite dalle seguenti: «e, previa necessaria intesa, "Università degli Studi della Calabria».

Art. 2

1. Dopo l'articolo 7 della legge regionale 28 marzo 2012, n. 8, è inserito il seguente:

"Art. 7 bis

(Norma finanziaria)

1. Agli oneri derivanti dall'attuazione dell'articolo 4 della presente legge, determinati per l'esercizio in corso in euro 5.000,00, si provvede con le risorse disponibili all'UPB 8.1.01.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio, inerente ai "Fondi per provvedimenti legislativi in corso di approvazione recanti spese di investimento" il cui stanziamento viene ridotto del medesimo importo.

2. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le conseguenti variazioni al documento tecnico di cui all'articolo 10 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.

3. Per gli anni successivi, agli oneri a regime si provvede, nei limiti consentiti dalla effettiva disponibilità di risorse autonome, con la legge di approvazione del bilancio di previsione annuale e con la legge finanziaria di accompagnamento."

Ordine del giorno numero 55 del 28.05.2012 a firma dei consiglieri Principe, Amato, Battaglia, Censore, De Gaetano, Franchino, Guccione, Maiolo, Scalzo, Sulla Loiero, De Masi, Bova, Dattolo e Chiappetta “Sulle iniziative da intraprendere a ché anche le imprese calabresi possano godere del provvedimento adottato dal Governo per sbloccare i pagamenti alle imprese creditrici della pubblica amministrazione”

“Il Consiglio regionale

premesso che:

per come è noto il Governo Monti ha assunto un provvedimento per favorire in tempi ragionevoli il pagamento alle imprese che vantano crediti verso la Pubblica Amministrazione; tale provvedimento, inopinatamente, esclude dal beneficio le imprese che sono creditrici della Pubblica Amministrazione nelle Regioni assoggettate al Piano di Rientro dal deficit sanitario e, quindi, la Calabria; l'esclusione dei benefici previsti dal provvedimento Monti non riguarda solo le imprese che vantano crediti dal comparto sanitario, ma, addirittura, tutte le imprese che vantano crediti verso la Pubblica Amministrazione;

considerato che:

appare del tutto evidente che tale stato di cose determinerebbe l'aggravarsi della già negativa situazione economica e sociale in cui versano le nostre imprese, duramente colpite dall'attuale congiuntura; l'esclusione dei crediti vantati dalle imprese e certificati dalla Pubblica Amministrazione, compresi quelli relativi al comparto sanitario, trimestralmente verificati dal Governo e certificati dall'Advisor, rappresenterebbe una palese discriminazione, poiché, per quanto sopra detto, non sussistono reali ragioni e motivazioni per perpetuare questa dannosissima e mortificante esclusione;

Tanto premesso e considerato

dà mandato al Presidente della Giunta regionale, onorevole Giuseppe Scopelliti, anche nel suo ruolo di Commissario per l'attuazione del Piano di Rientro, di porre in essere tutte le iniziative necessarie ed opportune affinché anche le imprese calabresi possano godere del provvedimento adottato dal Governo Monti per sbloccare i pagamenti alle imprese creditrici della P.A.”.

Ordine del giorno numero 56 del 28.05.2012 a firma dei consiglieri Chiappetta, Serra, Bilardi, Dattolo “Sulle indicazioni nazionali per i licei. Iniziative per la revisione”

“Il Consiglio regionale

presa visione

delle "Indicazioni Nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento in relazione alle attività e agli insegnamenti compresi nel piano di studi previsto", che accompagnano il DPR 89/10 concernente il riordino dei Licei.

in particolare delle "Indicazioni" relative all'insegnamento della Letteratura italiana, che per il Novecento recita: "Dentro il XX secolo e fino alle soglie dell'attuale, il percorso della poesia, che esordirà con le esperienze decisive di Ungaretti, Saba e Montale, contemplerà un'adeguata conoscenza di ·lesti scelti tra quelli di autori della lirica coeva e successiva (per esempio, Rebora, Campana, Luzi, Sereni, Caproni, Zanzotto). Il percorso della narrativa, dalla stagione neorealista ad oggi, comprenderà letture da autori significativi come Gadda, Fenoglio, Calvino, P. Levi e potrà essere integrato da altri autori (per esempio Pavese, Pasolini, Morante, Meneghello).

Raccomandabile infine la lettura di pagine della migliore prosa saggistica, giornalistica e memorialistica".

Visto che tali indicazioni escludono quasi del tutto, per quanto riguarda la Letteratura Italiana del Novecento, gli scrittori donna (un solo nome citato, Elsa Morante) e relativamente al blocco del secondo 900, (fatta eccezione per autori come Verga e Pirandello che appartengono al primo blocco di questo periodo ) del tutto i poeti e gli scrittori del Sud Italia e di altre regioni del centro Italia;

Ritenuto che in questo modo si opera un'indiretta esclusione dì un pezzo di Cultura essenziale per la storia del nostro Paese, che ha dato lustro all'Italia nel mondo, dal momento che le Case editrici si atterranno alle "Indicazioni" nel momento in cui elaboreranno i manuali per i Licei;

Impegna la Giunta Regionale della Calabria

ad inviare al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca formale richiesta di integrazione delle "Indicazioni nazionali" con autori del Sud d'Italia e con autrici di tutte le regioni italiane che hanno dato lustro alla nostra cultura; a promuovere adeguatamente tale iniziativa”.

Ordine del giorno numero 57 del 28.05.2012 di iniziativa dei consiglieri Gallo, Chiappetta, Scalzo, Talarico D., Guccione, Serra “Sull'abrogazione della legge 19/1994 con cui la Giunta regionale era tenuta a trasferire al Comune di S. Lucido una somma annua destinata alla gestione della Casa di Riposo Ex Onpi, oggi Casa Serena”

“Il Consiglio regionale

Premesso che

con la legge regionale n. 28 del 2011 è stata abrogata la legge n. 19 del 1994 che prevedeva all'articolo 17, Comma 2, che "la Giunta regionale è tenuta a trasferire al Comune di San Lucido una somma annua di 1.032.913,80 euro destinata alla gestione della Casa di Riposo Ex Onpi, oggi Casa Serena";

tale abrogazione rischia di compromettere la gestione della Casa di Riposo Ex Onpi, oggi Casa Serena, da parte del Comune di San Lucido, non potendo esso più assicurare i servizi agli attuali ospiti e il pagamento dello stipendio ai 28 dipendenti pubblici (già sospeso dal mese di marzo)

Tutto ciò premesso e considerato

Impegna

la Giunta regionale della Calabria ad attivare tutte le iniziative amministrative idonee al fine di utilizzare, così come è avvenuto dal 1983 ad oggi, le risorse nazionali ex Onpi trasferite alle regioni per garantire il funzionamento e la gestione degli enti pubblici nazionali disciolti e del personale (ex Onpi di San Lucido, Dpr 616/1977, Articolo 123) e di dar corso alle decisioni assunte dal tavolo di coordinamento tra la Regione Calabria, il Comune di San Lucido e la Casa di Riposo ex ONPI, ai sensi del Dgr n. 867/2009, Verbale di riunione del 2.11.2011.”

Ordine del giorno numero 58 del 28.05.2012 di iniziativa del consigliere Battaglia “Sul gravissimo incidente sul lavoro in un cantiere della A3 SA-RC costato la vita al giovane operaio Serafino Sciarrone

“Il Consiglio regionale

il gravissimo incidente sul lavoro in un cantiere della A3 Salerno -Reggio Calabria, costato la vita al giovane operaio Serafino Sciarrone, padre di due bambini in tenera età, ripropone drammaticamente il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro.

Al di là della dinamica dell'incidente, che sarà cura ricostruire da parte degli organi inquirenti, rimane tutto in piedi, nella sua evidenza, il sistema di controllo sui cantieri della A3 che imprese e organi dello Stato devono esercitare per prevenire ogni tipo di incidente possibile.

L'ANAS, ente appaltante, è chiamato a rispondere in primo luogo dei sistemi di sicurezza e della buona implementazione dei cantieri. Se, da un versante, poco o nulla si può fare contro la casualità, tanto, invece è possibile, fare in termini di prevenzione e di sicurezza per assicurare il tranquillo svolgimento dei lavori e salvaguardare la vita dei dipendenti.

Pertanto, nel chiedere all’onorevole Presidente che proponga all'Aula un minuto di raccoglimento in memoria di Serafino Sciarrone, si invita:

il Consiglio regionale a porre in essere ogni utile iniziativa a sostegno della famiglia dello scomparso;

ad impegnare la Giunta regionale a sollecitare all'ANAS interventi di controllo mirati a scongiurare il ripetersi di simili tragici eventi”

Proposta di legge numero 343/9^, recante: “Modifiche ed integrazioni all’articolo 13 della L.R. 29/12/2010 n. 34” (Del. n. 184)

Art. 1

1. All'articolo 13 comma 1 della L.r. 29 dicembre 2010 n. 34, le parole "65 anni" sono eliminate e sostituite dalle seguenti "limiti di età previsti dalla normativa tempo per tempo vigente in materia pensionistica".

2. All'articolo 13 comma 3 della Lr. 29 dicembre 2010 n. 34, dopo le parole "la risoluzione del rapporto di lavoro, è fissata al 1" aprile di ciascun anno, ", si aggiunge la seguente frase "ad eccezione dell'anno 2012 per il quale le istanze possono essere presentate o confermate entro 30 giorni dalla pubblicazione della presente legge e la risoluzione del rapporto è fissata al 1" ottobre".

3. All'articolo 13 comma 14 della L.r. 29 dicembre 2010 n. 34, le parole "abbiano un'età anagrafica pari o superiore a 65 anni, oppure un'anzianità contributiva complessiva, anche figurativa, pari o superiore a 40 anni", sono eliminate e sostituite dalle seguenti "raggiungano tali limiti".