
IX^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
___________
31.
SEDUTA DI LUNEDI’ 20 FEBBRAIO 2012
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO
La seduta è aperta, si dia lettura del verbale della seduta precedente.
Legge il verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Legge le interrogazioni e le mozioni pervenute alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
E’ pervenuta risposta scritta alle seguenti interrogazioni, numero 181 del 25.02.2011 a firma del consigliere Battaglia; numero 1392 del 23.11.2011 a firma dei consiglieri Censore, Guccione, De Gaetano e Aiello F.
(Sono riportate in allegato)
Prima di iniziare i lavori
prego i colleghi di accomodarsi. Comunico che le Agenzie di stampa hanno dato
la notizia della morte del Premio Nobel per la medicina Renato Dulbecco.
A nome di tutto il
Consiglio regionale della Calabria esprimo profondo cordoglio per la scomparsa
dello scienziato che, pur vivendo in America da più di mezzo secolo, era
orgoglioso delle sue origini calabresi essendo nato a Catanzaro il 22
febbraio 1914.
E’ con tristezza che la sua terra d’origine ricorda
proprio nella sua massima Assise democratica lo scienziato che ha reso
possibile comprendere e combattere alcuni degli aspetti più preoccupanti delle
malattie tumorali.
Alla sua famiglia ma anche a tutti coloro che lo hanno
cosciuto, perché lo hanno conosciuto direttamente con le sue importanti
ricerche scientifiche, esprimiamo la nostra vicinanza più affettuosa.
Il professor Renato Dulbecco pur essendo soltanto nato
in Calabria lo annoveriamo con grande orgoglio tra i talenti di questa nostra
Regione, nella speranza che i suoi insegnamenti ed il suo carattere mite ed
entusiasta possano contagiare sempre più i giovani italiani e segnatamente i
nostri giovani calabresi impegnati nella ricerca.
In un certo senso la sua vicenda personale somiglia a
quella di tanti scienziati italiani che hanno dovuto sviluppare all’estero le
loro capacità. Dopo un rientro in Italia, nel 1987, che coincide con l’avvio
del progetto internazionale “Genoma umano” del quale Dulbecco diventa
coordinatore del ramo italiano, lo scienziato di origine calabrese era tornato
negli Stati Uniti perché la sua esperienza italiana si era arenata per mancanza
di fondi.
Chiedo all’Aula, quindi, di osservare un minuto di
silenzio per ricordare la nobile figura dell’uomo e dello scienziato Dulbecco.
(I
consiglieri in piedi osservano un minuto di silenzio)
PRESIDENTE
Diamo inizio ai lavori del
Consiglio.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.
Grazie, signor Presidente, intanto volevo chiedere scusa ai colleghi della opposizione, della minoranza, per il ritardo con cui si è dato inizio ai lavori; causato da una riunione di maggioranza che abbiamo tenuto fino a qualche minuto fa e che si è protratta più del dovuto.
Proprio in questa riunione di maggioranza si è parlato degli attacchi che in un’Aula di un Tribunale sono stati fatti al Presidente Scopelliti.
Riteniamo che siano cose infondate e che vadano in qualche modo chiarite.
Proprio per questo vorremmo chiedere, signor Presidente, la sospensione della seduta del Consiglio regionale per tenere una Conferenza dei capigruppo insieme ai colleghi della opposizione per discutere di questo argomento e poi vedere come regolarci per il futuro.
Credo sia un qualcosa di importante che riguarda la Calabria, oltre che un dovere da parte nostra come maggioranza. Anche come Consiglio regionale,
ritengo sia opportuno chiarire di fronte ai calabresi questi aspetti così
inquietanti che certamente non hanno nessun fondamento per quanto ci riguarda e
per quanto riguarda il Presidente Scopelliti.
Vorremmo quindi fare una Conferenza dei capigruppo
insieme ai colleghi della opposizione e poi decidere insieme a loro la
prosecuzione dei lavori.
Il Presidente del gruppo del Pdl chiede una riunione dei
capigruppo di maggioranza e di minoranza per una discussione in merito alle
ultime vicende. C’è stata, in precedenza, anche una discussione di maggioranza.
Se non ci sono interventi possiamo sospendere la seduta.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Principe. Ne ha
facoltà.
Presidente, molto
rapidamente, a fronte delle argomentazioni portate alla nostra attenzione dal collega Fedele conveniamo che si faccia una Conferenza dei capigruppo per stabilire un
itinerario, perché non v’è dubbio che i chiarimenti dovuti sono attesi, ritengo,
dalla intera pubblica opinione.
Possiamo sospendere la
seduta e fare una riunione dei capigruppo nell’Aula Commissione qui accanto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Fedele, ne ha facoltà.
Presidente, come abbiamo convenuto con i colleghi capigruppo nella Conferenza da lei presieduta si è deciso di rimandare solo di qualche giorno la seduta di Consiglio regionale, a giovedì prossimo venturo.
Il Presidente della Giunta che per motivi istituzionali è impossibilitato, stasera, ad esser presente riferirà il suo punto di vista su queste vicende, che ci sono pervenute a mezzo stampa, e su questi attacchi che riteniamo non solo ingiusti ma anche non veritieri.
Poiché il nostro interesse
principale, quello di questa maggioranza e di
tutto il Consiglio regionale, è quello di
continuare il nostro lavoro per governare questa Regione e per discutere dei suoi veri
problemi, tra cui quello che avremmo dovuto trattare oggi, sui trasporti,
continueremo seduta stante, subito con lo stesso argomento che avremmo dovuto
trattare oggi.
Andremo, quindi, avanti con
i lavori per parlare di quello che è un argomento che tocca tutti i calabresi e
che, appunto, quello dei trasporti.
Il Presidente ci
teneva, prima del dibattito sui trasporti, trasmettere una informativa su
questo tema che certamente lo tocca e che tocca tutta la Regione – essendo lui
il Presidente -, tutta la Giunta e sicuramente tutti i calabresi.
Questa è la proposta che è venuta fuori dalla riunione
della Conferenza dei capigruppo e che i colleghi hanno accettato. Credo che
anche il Consiglio la possa recepire.
Grazie, onorevole Fedele, per aver riassunto la decisione della Conferenza dei capigruppo.
Il Consiglio è
aggiornato a giovedì mattina alle ore dieci. Il Partito
democratico ha un impegno successivo nel pomeriggio alle ore 16,30.
Prego i colleghi di essere
puntuali, così da cominciare alle ore dieci del mattino. Il Consiglio è
aggiornato a giovedì 23 febbraio.
Ha chiesto congedo il consigliere Loiero.
(E’ concesso)
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:
Nucera – “Modifiche alla legge regionale 11 agosto 2010, n. 22 recante: “Misure di razionalizzazione
e riordino della spesa pubblica regionale” (P.L. n. 304/9^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare -
Bilancio programmazione economica e attività produttive.
(Così resta stabilito)
Fedele, Dattolo, Bilardi,
Serra – “Modifiche ed integrazioni alla legge
regionale n. 47 del 23.12.2011)” (P.L. n. 305/9^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare -
Bilancio programmazione economica e attività produttive.
(Così resta stabilito)
Aiello F. – “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione per le procedure amministrative e di
accesso rapido alle cure per i malati affetti da malattie rare e progressive”
(P.L. n. 306/9^)
E’ stata assegnata alla
terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.
(Così resta stabilito)
Adamo – “Istituzione di un reddito minimo per i
cittadini calabresi” (P.L. n. 307/9^)
E’ stata assegnata alla
terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.
(Così resta stabilito)
E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa del consigliere:
Magarò – “Modifiche al Regolamento del Consiglio regionale” (P.P.A. n. 163/9^)
E’ stata assegnata alla quinta Commissione consiliare - Riforme
e decentramento.
(Così resta stabilito)
La seconda Commissione
consiliare, con nota n. 7112 del 13 febbraio 2012, ha comunicato che nella
seduta del 9 febbraio 2012 ha espresso parere favorevole alla deliberazione
della Giunta regionale n. 520 dell’11 novembre
2011, recante: “Legge regionale 13 ottobre
2004, n. 21 e s.m.e i. “Istituzione dei distretti rurali ed agro-alimentari
di qualità”. Individuazione ed istituzione del “Distretto agro-alimentare di
qualità del lametino”. (Parere n. 29)
In data 17 febbraio u.s. a cura del Comitato utente ferrovie della Calabria Piana di Gioia Tauro è stata presentata una petizione popolare per la riapertura delle Linee Taurensi delle Ferrovie della Calabria corredate da 3264 firme.
E’ assegnata alla quarta Commissione
consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio –
protezione dell’ambiente.
(Così resta stabilito)
In data 3 febbraio 2012, il Presidente
della Giunta regionale ha promulgato le
sotto indicate leggi regionali. Le stesse sono state pubblicate sul supplemento
straordinario n. 2 del 10 febbraio 2012 al Bur n. 2 dell’1 febbraio 2012:
legge regionale 3 febbraio 2012, n. 1 recante:
<Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 47 del 23 dicembre
2011>”;
legge regionale 3 febbraio 2012, n. 2 recante:
<Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 47 del 23 dicembre
2011>”;
legge regionale 3 febbraio 2012, n. 3 recante:
<Misure in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico
e di efficienza e trasparenza della pubblica amministrazione regionale ed
attuazione nell’ordinamento regionale delle disposizioni di principio contenute
nel decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150>”;
legge regionale 3 febbraio 2012, n. 4 recante:
<Misure in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro nonché di
efficienza e trasparenza dell’amministrazione del Consiglio regionale>”;
legge regionale 3 febbraio 2012, n. 5 recante:
<Interventi a favore delle vittime del terrorismo e della criminalità
organizzata. Integrazione alla legge regionale 16 ottobre 2008, n. 31”;
legge regionale 3 febbraio 2012, n. 6 recante:
<Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 18 luglio 2011, n. 24,
recante “Istituzione del Centro regionale sangue”>”.
In data 10 febbraio 2012, il Presidente della Giunta
regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale. La stessa è stata
pubblicata sul supplemento straordinario n. 3 del 15 febbraio 2012 al Bur n. 2
dell’1 febbraio 2012:
legge regionale 10 febbraio 2012, n. 7 recante:
“Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 11 agosto 2010, n. 21, nonché
disposizioni regionali in attuazione del decreto legge 13 maggio 2011 n. 70,
convertito con modificazioni dalla legge 12 luglio 2011, n. 106”.
L’onorevole consigliere
Giuseppe Morrone è stato assegnato quale componente della 4 Commissione
consiliare in sostituzione dell’onorevole Giuseppe Caputo, giusta comunicazione
del Presidente del gruppo consiliare Pdl acquisita agli atti in data 1 febbraio
2012 al protocollo generale n. 4733.
Guccione, Censore, Aiello F. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
in data 15.03.2009 l’Asp di Cosenza
aveva manifestato la necessità di ospitare presso la Casa di cura “Villa Igea”
di località “Cozzi” di San Fili parte dei pazienti ricoverati presso l’Istituto
Papa Giovanni XXIII di Serra Aiello, a seguito dell’ordinanza di chiusura e di
sgombero dello stesso istituto disposto dall’Autorità giudiziaria competente e
che la Casa di cura “Villa Igea” con grande responsabilità e spirito di
collaborazione aveva prontamente soddisfatto l’esigenza dell’Asp di Cosenza
ospitando numero 76 pazienti, fronteggiando così una vera e propria emergenza
umana, sociale e sanitaria e attrezzandosi adeguatamente per garantire un
servizio ottimale finalizzato a fornire agli ospiti gli standard assistenziali
adeguati, effettuando notevoli investimenti ed incrementando notevolmente
l’organico con personale specializzato preparato a fronteggiare tale
situazione;
l’azienda sanitaria provinciale di Cosenza con lettera
del 26.01.2012 ha ratificato al rappresentante legale della Rsa “Villa Igea” il
trasferimento dei pazienti dell’ex Istituto Papa Giovanni XXIII di Serra Aiello
(Cs) presso la Casa di cura “La Rinascita” di Santa Caterina sullo Ionio (Cz)
-:
quali sono le ragioni che sottendono alla decisione di
trasferire i pazienti di cui sopra in una struttura sanitaria diversa da quella
a cui erano stati precedentemente assegnati;
se di tale trasferimento sono stati informati i
congiunti dei pazienti e se da essi è stato espresso parere positivo per
iscritto a tale decisione.
(205; 30.01.2012)
Guccione, Talarico D., Censore. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza numero 9 non
ha ancora provveduto al pagamento degli stipendi dei suoi oltre 4.000
dipendenti e che in precedenza i vertici dell’Asp avevano informato gli stessi
dipendenti che per il mese di gennaio gli sarebbero stati versati solo lo
stipendio base senza l’aggiunta delle voci accessorie come indennità di turno e
straordinari e spese di missioni;
tutto ciò ha provocato e generato un clima di forte preoccupazione
e tensione tra i dipendenti dell’Asp n. 9 -:
quali iniziative intende adottare vista la situazione
economica venutasi a creare nell’Asp n. 9 di Cosenza che a tutt’oggi non ha
provveduto a pagare gli stipendi e ha comunicato il non pagamento delle
indennità accessorie.
(206; 30.01.2012)
Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
la Giunta regionale
della Calabria nelle scorse settimane si era
impegnata ad attivare ogni azione necessaria all’ammodernamento della ferrovia
ionica Sibari-Crotone-Reggio Calabria
attraverso la stipula di specifici accordi di programma quadro tra la stessa Regione
Calabria, il Governo nazionale e le
Ferrovie dello Stato, utilizzando i fondi europei 2007/2013 ed inserendo tale obiettivo
tra le priorità della programmazione dei fondi stessi;
a fronte di tutto ciò, il nuovo piano industriale delle
Ferrovie dello Stato non prevede alcun investimento su tale linea, mostrando
più attenzione ai costi ed ai ricavi che ai bisogni delle popolazioni e del
territorio e determinando così il completo isolamento di una intera area della
Calabria;
la linea ionica che è la linea maggiormente penalizzata
a seguito dei pesanti tagli subiti rischia, pertanto, di essere definitivamente
chiusa: basti pensare che 35 lavoratori di Trenitalia saranno trasferiti dalla
stazione di Crotone lontano dalle proprie case e 12 lavoratori degli appalti
ferroviari sono già in cassa integrazione;
oltre alla cancellazione dei collegamenti a lunga
percorrenza tra la Calabria ed il resto del Paese si continua a registrare la
progressiva e quotidiana soppressione di molti treni regionali che vengono
utilizzati soprattutto dai pendolari per raggiungere i luoghi di studio e di
lavoro a causa del materiale obsoleto e della mancanza di pezzi di ricambio;
gli orari dei collegamenti regionali sono assolutamente
inadeguati, il numero dei treni previsti è insufficiente ed il trasporto di
merci per ferrovia è ormai sul punto di essere dismesso;
la manutenzione delle rotaie e degli impianti elettrici,
i settori di controllo della circolazione, la gestione degli impianti fissi e
delle stazioni sono in procinto di subire enormi riduzioni ed il posto di
controllo della circolazione della linea tirrenica, inizialmente previsto a
regionale e per il quale erano stati stanziati 20 milioni di euro, è stato
spostato a Napoli;
il Governo
nazionale ha annunciato nei giorni scorsi uno stanziamento di 10 miliardi di
euro a favore delle infrastrutture del sud;
i calabresi hanno il
sacrosanto diritto alla mobilità e la necessità di spostarsi agevolmente
all’interno del Paese e dell’Europa, usufruendo di un servizio efficace ed
efficiente uguale a quello di cui sono destinatari i cittadini di tutte le
altre Regioni italiane -:
quali iniziative intende
assumere la Giunta regionale da Lei presieduta affinché vengano evitati
ulteriori danni e penalizzazioni ai nostri concittadini, garantito il posto di
lavoro ai lavoratori delle ferrovie calabresi che rischiano di perderlo,
immediatamente ripristinati tutti i treni a lunga percorrenza soppressi,
migliorati ed incrementati i collegamenti regionali, sostenuto e privilegiato
il trasporto merci su rotaia, anche attraverso il completamento più volte annunciato
delle infrastrutture di collegamento con il porto di Gioia Tauro.
(208; 08.02.2012)
Guccione. Al Presidente della Giunta regionale nella sua qualità di commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro. Per sapere – premesso che:
nei giorni scorsi il direttore
generale dell’Asp di Cosenza, dott.
Gianfranco Scarpelli, ha provveduto ad attivare tutte le procedure di riordino
della rete ospedaliera della provincia di Cosenza, che si dovranno concludere entro
il 31.03.2012 in base ai decreti n. 18 del 2010 e n. 106 del 2011 emanati dal
commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal debito sanitario,
onorevole Giuseppe Scopelliti, che prevedono la dismissione dei presidi
ospedalieri di San Marco Argentano (36 posti letto), Mormanno (13 posti letto),
Lungro (33 posti letto), Trebisacce (67 posti letto), Cariati (62 posti letto),
Praia a Mare (80 posti letto); la trasformazione degli ospedali dismessi in
Capt (Centri assistenza primaria territoriale) che sono presidi senza posti
letto e che per la loro realizzazione non c’è alcuna traccia di previsione
delle risorse umane, finanziarie e tecnologiche necessarie; il depotenziamento
e la trasformazione dei presidi ospedalieri di San Giovanni in Fiore, che passa
da 83 a 36 posti letto e Acri, che passa da 81 a 36 posti letto in ospedali di
zona montana;
tutto ciò sta avvenendo in assoluta mancanza di rispetto
del criterio stabilito dal Decreto numero 18 del 2010 che prevede
l’assegnazione di 2,5 posti letto per acuti pubblici e privati ogni mille
abitanti;
in provincia di Cosenza, che con 733.508 abitanti
avrebbe dovuto avere una disponibilità di 1834 posti letto a fronte dei 1638
assegnatigli dal Piano di riordino della rete ospedaliera, è a rischio
l’erogazione dei Lea (livelli essenziali di assistenza);
il riordino della rete ospedaliera prevede per gli
ospedali Spoke dell’Asp di Cosenza (Castrovillari, Rossano/Corigliano,
Paola/Cetraro), l’attivazione di nuovi reparti e nuovi posti letto senza che
siano state individuate le risorse economiche, le risorse umane e le tecnologie
necessarie alla loro attivazione e che, pertanto, ad oggi, rimangono solo
reparti ospedalieri disegnati sulla carta che servono solo a far diminuire il
già sottostimato numero di posti letto per acuti in provincia di Cosenza;
la riorganizzazione della rete ospedaliera della
provincia di Cosenza segna forti disequilibri tra i diversi territori e la
dismissione in corso di 6 (sei) presidi ospedalieri pubblici ed il
depotenziamento dei presidi ospedalieri di Acri e San Giovanni in Fiore sta
avvenendo senza che sia potenziata ed assicurata contestualmente una adeguata
erogazione di servizi sanitari territoriali alternativi alle dismissioni e al
depotenziamento in corso dei succitati presidi ospedalieri;
l’ADI (Assistenza domiciliare integrata) nonostante le
numerose richieste degli assistiti non è stata ancora resa operativa e le
risorse finalizzate alla sua attivazione restano da mesi disimpegnate;
nel riparto del fondo sanitario del 2011 la provincia di
Cosenza è stata fortemente penalizzata con una erogazione di risorse inferiore
alla quota regionale procapite per abitante di circa 42 milioni di euro;
l’ospedale Hub di Cosenza, che ha una struttura di 600
posti letto, a fronte di una pianta organica approvata dalla Giunta regionale
di circa 3000 dipendenti, attualmente ne può contare solo 1800 di cui, solo
nell’anno 2010, ne sono andati in pensione 198 a fronte di 28 assunti e che, a
seguito di ciò si registra una forte carenza di medici, infermieri e
parasanitari (emblematico è il reparto di Ortopedia!) che fa lievitare
all’inverosimile i tempi, i disservizi e le lunghe liste di attesa per
l’erogazione dei servizi ospedalieri;
non sono minimamente garantite tutte quelle attribuzioni
delle alte specialità previste dalle norme vigenti per garantire il
funzionamento ottimale per l’emergenza nei presidi Hub;
alla luce della riconversione e del depotenziamento dei
presidi ospedalieri della provincia di Cosenza, l’azienda ospedaliera della
città-capoluogo è soggetta ad una forte e continua pressione dovuta alle
numerose richieste di assistenza sanitaria provenienti dall’intero territorio
provinciale rimasto totalmente sguarnito dai servizi ospedalieri che, quindi,
non trovano soddisfacimento sul territorio per il mancato potenziamento dei
servizi sanitari territoriali;
l’azienda ospedaliera di Cosenza registra un forte
incremento delle prestazioni di pronto soccorso (oltre 100 mila in un anno)
senza che questo abbia comportato un benché minimo aumento del personale medico
e paramedico necessario -:
quali iniziative urgenti intende assumere alla luce
delle ricadute dell’attivazione, da parte dell’Asp di Cosenza, di tutte le
procedure di riordino della rete ospedaliera di Cosenza che in alcune realtà
soprattutto nelle aree interne non garantisce assolutamente i livelli
essenziali di assistenza e non assicura la continuità assistenziale nella città
e nella provincia di Cosenza.
(210; 09.02.2012)
sul Burc n. 40 del 7 ottobre 2011 è stato pubblicato
un avviso per la concessione di contributi in regime de minimis, finalizzati a
realizzare azioni per l’innovazione tecnologica delle Pmi e dei raggruppamenti
di Pmi della Calabria a valere sul Por Calabria
2007/2013, asse I, linea di intervento 1.2.3.1., registrato con decreto n.
12200 del 28.09.2011 con scadenza di presentazione delle domande al 28 novembre
2011;
le finalità generali del detto avviso riguardano “il
sostegno alle Pmi nell’acquisizione di innovazioni tecnologiche e organizzative
basate sull’utilizzo del potenziale applicativo delle Tecnologie
dell’informazione e della comunicazione” (art. 1, comma 3 dell’avviso
pubblico);
il comma 4 dell’art. 6 dell’avviso citato prevede, alla
lettera d), tra le tipologie di investimenti ammissibili, gli investimenti per
la transizione alla tecnologia digitale, con l’obiettivo di sostenere le Pmi
operanti nel settore radio-televisivo, nel passaggio al digitale, al fine di
potenziare lo sviluppo di nuovi contenuti e servizi su reti digitali;
il Decreto del Ministero dello sviluppo economico del
per il motivo suddetto, a partire dalla data del 30
giugno 2012 non sarà più possibile trasmettere sulle precedenti frequenze
televisive;
a tutt’oggi non è stata approvata la graduatoria
relativa all’avviso per la concessione di contributi in regime de minimis
finalizzati a realizzare azioni per l’innovazione tecnologica delle Pmi e dei
raggruppamenti di Pmi della Calabria;
soprattutto per le Pmi, operanti nel settore
radio-televisivo di minori dimensioni i contributi di cui al predetto avviso
sono di fondamentale importanza per poter transitare alla tecnologia digitale
-:
se ritiene opportuno e necessario provvedere in tempi
brevi alla valutazione dei progetti presentati in relazione all’avviso pubblico
per la concessione di contributi in regime de minimis finalizzati a realizzare
azioni per l’innovazione tecnologica della Pmi e dei raggruppamenti di Pmi
della Calabria e conseguentemente
all’approvazione della graduatoria dei detti progetti.
(211; 10.02.2012)
Giordano. Al
Presidente della Giunta regionale nella qualità di commissario ad acta per la
sanità. Per sapere – premesso che:
l’Azienda sanitaria territoriale della Provincia di
Reggio Calabria non dispone di servizio di pronta reperibilità di
Gastroenterologia e Endoscopia digestiva la cui competenza riguarda quadri
clinici particolarmente severi come le emorragie digestive, le lesioni da
caustici, le colangiti e le pancreatiti acute solo per citare i più importanti
e frequenti, che richiedono tempi di intervento ristretti e particolare
competenza;
attualmente i pazienti affetti da queste patologie
digestive vengono inviati, spesso con una tempistica non compatibile con
l’urgenza, all’Unità operativa complessa di Gastroenterologia e Endoscopia
digestiva dell’azienda ospedaliera di Reggio Calabria e qui trattati in regime
di consulenza in quanto la stessa non è dotata di posti letto la cui
attivazione è attesa da oltre 10 anni, invano;
allo stato i tempi di attesa per una visita
gastroenterologica, propedeutica agli esami endoscopici, si aggirano intorno ai
90 giorni, per cui molti pazienti sono costretti a rivolgersi alle strutture
private;
nella provincia di Reggio Calabria esistono solo due
Unità operative complesse di Gastroenterologia e Endoscopia digestiva presso
l’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria e il presidio ospedaliero di Polistena
che, per la mancata attivazione dei posti letto, sono da considerare dei
Servizi -:
se effettivamente le carenze nella erogazione delle
prestazioni sanitarie sono state riscontrate e quali iniziative si intendono
intraprendere per ovviare alle suesposte problematiche che sono causa di
disservizi, migrazione sanitaria e, purtroppo, a volte di malasanità.
(214; 13.02.2012)
Aiello F., Mirabelli. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore
al lavoro, formazione
professionale e politiche sociali. Per sapere – premesso che:
la direzione regionale Inps
ha comunicato alle direzioni provinciali e agli sportelli operativi su tutto il
territorio calabrese l’immediata sospensione dei
pagamenti delle indennità dovute a favore dei lavoratori collocati in Cig ed in
mobilità in deroga;
tra i motivi di tale
decisione emerge chiara l’indisponibilità da parte dell’Inps di non volere far
fronte alla esposizione finanziaria eventualmente necessaria per il pagamento
delle indennità dovute e di cui sopra, nonostante l’accordo siglato in data 20
aprile 2001 (quadro finanziario di intesa Stato-Regione 2011/2012) che
testualmente prevede ogni idonea ed utile garanzia per eventuali anticipi di
spesa per il fine di cui sopra;
in subordine tale accordo,
prevede anche l’intervento sussidiario a garanzia delle somme necessarie da
anticipare a favore dei lavoratori posti in Cig ed in mobilità in deroga e da
parte del Ministero del lavoro e da parte della Regione Calabria;
tra i motivi addotti da
parte dell’Inps circa la decisione di sospendere il pagamento delle indennità
fino a data da stabilirsi insiste anche l’ipotesi di una ricognizione economica
finalizzata a verificare la copertura
finanziaria posta a carico della Regione Calabria per i pagamenti di cui sopra;
tale situazione allo stato attuale somma alle già
precarie condizioni economiche di migliaia di lavoratori calabresi, l’ulteriore
peso discriminatorio circa la mancanza di ogni certezza con riferimento
all’immediato ripristino del pagamento delle indennità di cui sopra dovute per
legge ai lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali -:
se l’impegno economico posto a carico della Regione
Calabria per il pagamento delle indennità di cui sopra è stato regolarmente
trasferito e messo nella disponibilità dell’Inps;
in caso positivo con riferimento agli adempimenti
finanziari a carico della Regione Calabria di cui sopra, quali azioni si
intendano assumere nei confronti della direzione Inps che ha disposto il blocco
dei pagamenti viceversa dovuti;
se intende per superare gli effetti negativi di tale
sospensione – nel caso di reiterata indisponibilità ad anticipare i fondi
necessari da parte dell’Inps per i pagamenti di cui sopra – la Regione,
assolvere all’impegno previsto nell’accordo prima richiamato circa la
possibilità di esercitare la funzione di supplenza a garanzia dei fondi
necessari.
(209; 08.02.2012)
Censore. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
il comune di Polia in provincia di Vibo Valentia, è stato interessato da un evento franoso occorso nella località Ponte Scuro tra le frazioni di Cellia e Trecroci;
lo smottamento in questione ha provocato il crollo di un
ampio costone di montagna interessando un considerevole tratto stradale che a
tutt’oggi non è stato ancora ripristinato con gravi conseguenze per la mobilità
delle persone e delle merci;
il tratto stradale in oggetto favorisce il collegamento
intercomunale nel territorio di Polia raggiungendo alcune frazioni abitate per
lo più da persone anziane che necessitano di cure ed assistenza quotidiana;
la provincia di Vibo Valentia ha già fatto fronte ai
primi interventi con proprie risorse economiche e con propri mezzi che comunque
non sono stati sufficienti a restituire adeguata sicurezza del territorio e
normalità alla circolazione -:
quali iniziative intenda porre in essere la Giunta
regionale per far fronte alla messa in sicurezza del tratto di montagna
interessato dallo smottamento in oggetto e ripristinare il tratto stradale di
collegamento intercomunale nel comune di Polia che attualmente è bloccato
ostacolando la mobilità delle persone e delle merci.
(207; 02.02.2012)
Franchino, Principe, Amato, Battaglia, Censore, De Gaetano, Guccione, Maiolo, Scalzo, Sulla. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
il Consiglio regionale con l’approvazione del bilancio di previsione anno 2012, avvenuta in data 21 dicembre 2011, ha previsto per i dipendenti delle comunità montane l’importo di € 8,800.000,00 (Upb 3.02.04.04 – 32040409);
ad oggi gli uffici regionali
preposti non hanno ancora proceduto alla liquidazione della somma sopra
riportata;
da molti mesi i dipendenti
non ricevono le erogazioni stipendiali -:
codesta Presidenza quali provvedimenti
intende prendere per porre fine a questa grave omissione.
(212; 13.02.2012)
Franchino, Principe, Amato, Battaglia, Censore, De Gaetano, Guccione, Maiolo, Scalzo, Sulla. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
le abbondanti nevicate che nei giorni scorsi hanno colpito l’intero Paese, non hanno risparmiato la Calabria;
particolarmente gravi i danni ed i disagi per gli abitanti, per l’agricoltura e per l’allevamento del bestiame dei comuni dell’Alto Ionio cosentino, rimasti con diverse abitazioni ed aziende agricole irraggiungibili e prive di luce elettrica;
decisamente molto dura è la situazione ad Alessandria del Carretto rimasta troppo a lungo isolata e per le frazioni rurali di Oriolo, Nocara e San Lorenzo Bellizzi, ma non meno preoccupante la condizione dei comuni di Cerchiara, Plataci, Canna, Montegiordano, Albidona e Castroregio, oltre a quella dei comuni dell’entroterra del Basso Ionio quali Longobucco, Campana, Cropalati e Bocchigliero;
si è trattato di eventi di intensità inconsueta ma largamente previsti. Da molti giorni tutte le previsioni meteo indicavano nel versante orientale della penisola, inclusa la Calabria ionica, le zone maggiormente esposte;
la Calabria con la
direttiva regionale riguardante il Sistema di
allertamento regionale per il rischio
idrogeologico e idraulico, approvata dalla Giunta
regionale con delibera 172 del 29 marzo 2007, si è dotata di uno
strumento efficace per fronteggiare emergenze come quella dei giorni appena
trascorsi. La possibilità di nevicate anche a bassa
quota ed i rischi correlati (problemi alla mobilità, interruzione di fornitura
di servizi, isolamento di borgate, case sparse ed interi comuni, cedimento di
coperture di edifici e capannoni) sono puntualmente previsti. Così come sono
previsti i procedimenti da attivare per limitare i danni alle persone;
c’erano quindi tutte le
condizioni per agire con la necessaria tempestività, attivando tutte le risorse
di uomini e mezzi per soccorrere una
popolazione in larga parte composta da anziani e perciò particolarmente
vulnerabile;
in altre zone del Paese
particolarmente colpite dalle nevicate dei primi giorni di febbraio il sistema
di presidio del territorio si è rafforzato in modo significativo e la capacità
di risposta tempestiva dei sistemi regionali di protezione civile ha raggiunto livelli di eccellenza. La risposta in
Calabria non è stata di pari livello e anzi è apparsa lenta e poco organizzata
-:
se la protezione
civile regionale aveva disposto un piano
specifico di intervento per fronteggiare l’emergenza neve alla luce degli
eventi che avevano già colpito numerose zone del Paese e delle previsioni meteorologiche
fortemente avverse per l’intera Calabria e soprattutto per il versante ionico;
con quale tempistica sono state attivate nei comuni
dell’Alto Ionio cosentino le fasi di attenzione, preallarme ed allarme, fissati
dalla citata direttiva;
quali risorse in termini di uomini e mezzi sono state
rese disponibili per i comuni di questa area dalla Regione Calabria e dagli
altri enti;
con quale tempistica tali risorse si sono effettivamente
attivate e hanno raggiunto le zone isolate;
in che momento sono state attivate le strutture di
protezione civile (Coc e Com) previste dall’ordinamento;
in che momento sono state attivate le strutture del
volontariato e quali mezzi sono stati messi a loro disposizione;
a chi è stato affidato il coordinamento dei soccorsi;
quali misure precauzionali sono state disposte per
evitare che nei prossimi giorni possano verificarsi situazioni analoghe nelle
zone più esposte della Calabria dal momento che le previsioni meteo non
lasciano presagire nulla di buono per i prossimi giorni e che, pertanto,
l’ondata di freddo potrebbe continuare o addirittura intensificarsi.
(213; 13.02.2012)
Il Consiglio regionale
premesso che
il 10 marzo ricorre il cinquantatreesimo (53°) anniversario dell’insurrezione di Lhasa, capitale tibetana, contro l’invasione cinese;
l’occupazione del Tibet, avvenuta nel 1950, costituì un inequivocabile atto di aggressione e violazione della legge internazionale;
i militari cinesi stroncarono l’insurrezione con estrema brutalità, il Dalai Lama, seguito da circa 100.000 tibetani, fu costretto a fuggire dal Tibet e chiedere asilo politico in India dove si costituì un governo tibetano in esilio fondato su principi democratici;
attualmente, il numero dei rifugiati è sempre in aumento e l’afflusso dei profughi che lasciano il paese per sfuggire alle persecuzioni cinesi non conosce sosta;
il genocidio culturale ed etnico perpetrato a danno
del popolo tibetano è ancora poco conosciuto e spesso volontariamente ignorato;
almeno 1.200.000 tibetani sono morti in seguito
all’invasione cinese;
oggi i tibetani sono ridotti ad essere in minoranza
nella loro terra, sei milioni rispetto agli oltre sette milioni di coloni
cinesi, a causa della politica di colonizzazione, aborti e sterilizzazione
forzata attuata da Pechino;
secondo i dati forniti dai rappresentanti tibetani in
esilio la repressione compiuta dai militari nel 2008 avrebbe provocato oltre
200 morti, mille feriti e migliaia di arrestati;
il Dalai Lama, insignito del Premio Nobel per la pace
nel 1989, ha ribadito in ogni occasione di essere contrario all’indipendenza
nazionale e di voler perseguire con i metodi gandhiani, una soluzione politica
che garantisca un’autentica autonomia culturale, politica e religiosa ai
cittadini tibetani;
nonostante il credito e l’apertura compiuta dalla
comunità internazionale nei confronti della Cina, dopo la fine dei giochi
olimpici, il Governo di Pechino ha continuato ad attaccare violentemente il Dalai Lama, accusando di
mentire e di puntare alla secessione del Tibet come si è visto anche in
occasione della recente visita della guida spirituale e politica tibetana negli
Stati Uniti;
il rispetto dei diritti
umani, la libertà di religione e la libertà di associazione sono tra i principi
irrinunciabili dei paesi membri della Unione europea e rappresentano una
priorità per la sua politica estera con anche il supporto delle istituzioni
nazionali, regionali e locali;
recentemente il Governo della Cina
ha imposto drastiche misure restrittive ai monasteri buddisti tibetani della
contea di Aba/Ngaba (provincia dello Sichuan) e di altre regioni dell’altopiano
tibetano, violenti raid delle forze dell’ordine, detenzioni arbitrarie di
monaci, potenziamento della sorveglianza e presenza costante della polizia
all’interno dei monasteri a fini di controllo delle attività religiose;
le citate misure di sicurezza sono volte a limitare il
diritto alla libertà di espressione, di associazione e di confessione religiosa
all’interno dei monasteri buddisti tibetani;
nel solo 2011 almeno 13 monaci tibetani si sono dati
fuoco a causa delle terribili sofferenze cui è sottoposto il popolo tibetano e
che alcuni di loro si trovano in condizioni di salute molto gravi e di alcuni
di loro non si hanno più notizie;
l’inasprimento del controllo sulle pratiche religiose da
parte dello Stato in virtù di una serie di regolamentazioni introdotte dal
Governo cinese nel 2007, ha contribuito alla disperazione dei tibetani in tutto
l’altopiano del Tibet e che le attuali leggi hanno notevolmente esteso il
controllo statale sulla vita religiosa al punto che molte espressioni
dell’identità religiosa, ivi incluso il riconoscimento dei “lama reincarnati”
sono sottoposte all’approvazione ed al controllo dello Stato;
nel marzo 2011, a seguito del primo episodio di
immolazione, il monastero di Kirti è stato circondato da personale armato che
ha bloccato l’accesso ai viveri e all’acqua per diversi giorni; considerando
che i nuovi agenti di sicurezza inviati al monastero hanno imposto una nuova
campagna di “educazione patriottica obbligatoria e che oltre 300 monaci sono
stati portati via a bordo di mezzi militari per essere poi detenuti in località
non meglio precisate e sottoposti a diverse settimane di indottrinamento
politico;
il Governo cinese ha accusato i monaci del monastero di
Kirti di essere coinvolti in “attività finalizzate al sovvertimento dell’ordine
sociale” tra cui il vandalismo e l’immolazione;
negli ultimi mesi le autorità cinesi hanno inasprito le
misure di sicurezza in Tibet, in particolare nell’area circostante il monastero
di Kirti, e che hanno vietato a giornalisti e stranieri di recarsi nella
regione;
altresì, il monastero è pattugliato da agenti di polizia
in assetto antisommossa; che i media stranieri non sono autorizzati ad accedere
alle aree più “calde” del Tibet; che la televisione di Stato cinese ha omesso
di trasmettere le notizie riguardanti le proteste e che ai monaci è fatto
divieto di parlare delle stesse;
impegna il Presidente della Giunta regionale e la Giunta
ad attivarsi in tutte le sedi affinché vengano
condannate tutte le forme di violenza contro il popolo tibetano e ad esortare
il Governo cinese ad avviare subito politiche di dialogo nei confronti delle
autorità civili e religiose del Tibet che vivono in esilio, in primis il Dalai
Lama, affinché venga garantita la libertà di religione a tutti i cittadini,
così come previsto dall’art. 18 della Dichiarazione universale dei diritti
dell’uomo;
ad invitare le autorità cinesi a porre fine al sostegno
di politiche che minacciano la lingua, la cultura, la religione, il patrimonio
e l’ambiente del Tibet e a fornire informazioni dettagliate sulle condizioni
dei 300 monaci che sono stati portati via dal monastero di Kirti nell’aprile
del 2011;
ad esortare il Governo della Repubblica popolare cinese
a rendere conto delle condizioni dei tibetani che dopo essersi immolati sono
stati “ospedalizzati”, compreso del loro accesso alle cure mediche;
ad esporre nella sede della Giunta della Regione
Calabria la bandiera del Tibet nella settimana dal 3 al 10 marzo 2012.
(59; 20.02.2012) Battaglia, Sulla, Scalzo, De Gaetano,
Censore, Guccione, Principe
Il Consiglio Regionale,
premesso che
il Piano trasporti elaborato dal ministro Corrado Passera
tende a definire 24 aeroporti come scali “complementari”, collegando tale
scelta al movimento annuale dei passeggeri, con la conseguenza che il loro
mantenimento sarebbe a carico degli enti locali, ove gli stessi dovessero
deliberare in tale direzione;
una ipotesi del genere determinerebbe un brusco
ridimensionamento o, addirittura, il rischio chiusura dei suddetti scali
aeroportuali;
tra questi scali è compreso, fra gli altri, l’aeroporto
di Reggio Calabria;
al contrario, 14 scali sarebbero, invece, definiti
strategici e altri 10 (tra cui Genova, Torino, Brindisi, Olbia) continuerebbero
a servire ampi bacini d’utenza;
allo scopo di varare tale riduzione, il ministero dei
trasporti e l’Enac sono in attesa dell’analisi di un dossier elaborato, nel corso
degli ultimi due anni, da Nomisma, One Works e Kpmg;
appare chiara la strategia governativa di prevedere la
chiusura di strutture aeroportuali senza un’attenta valutazione dei contesti
territoriali e le potenzialità che alcuni aeroporti, come quello di Reggio
Calabria, hanno manifestato negli ultimi anni;
ancora una volta si tenta di penalizzare una regione che
soffre di un pesante isolamento infrastrutturale con le eterne incompiute della
Salerno-Reggio Calabria e la Strada statale 106, a cui si deve aggiungere il
taglio dei convogli ferroviari da parte delle Ferrovie dello Stato;
la costruzione di nuovi aeroporti, alla luce delle
risultanze del Piano Passera, diventerebbe di difficile attuazione e in tale
contesto appare più consono rafforzare gli aeroporti esistenti che operano
all’interno di un potenziale di utenza molto vasto come, con riferimento
all’aeroporto reggino, l’area della provincia reggina e della provincia di
Messina;
diventa determinante, alla luce delle problematiche su
esposte, puntare ad un intervento sinergico sul trasporto pubblico regionale
che possa garantire l’ammodernamento e il collegamento delle reti esistenti,
per poi poter sviluppare una efficace integrazione modale dei servizi;
l’aeroporto di Reggio Calabria, pur non percependo di
fatto alcun tipo di sovvenzione, registra i suoi 500 mila passeggeri già da
diversi anni, con un trend che quest’anno ha sfiorato la quota di 600 mila;
con il recente completamento della pista 15/33 e la
predisposizione da parte dell’Enac di alcuni macchinari, sarà possibile un
atterraggio completamente computerizzato anche per aeromobili più grossi;
la provincia di Reggio Calabria è un territorio che
maggiormente sente il peso dell’isolamento, sia sotto il profilo economico che
sotto quello sociale e relazionale;
l’assetto attuale della rete di trasporto reggino è
basata su assi principali stradali e ferroviari caratterizzati da livelli di
dotazione e di servizi notoriamente insufficienti o inadeguati;
appare necessario un rilancio dell’economia turistica e
commerciale della provincia di Reggio Calabria mediante una migliorata
accessibilità territoriale dall’esterno e alla valorizzazione dei nodi
aeroportuali potenziati e disposti in rete;
l’unica opportunità infrastrutturale per il
conseguimento di tali obiettivi è rappresentata, allo stato attuale, in assenza
del completamento degli altri comparti inerenti il trasporto su strada e su
ferro, dallo scalo aeroportuale;
impegna la Giunta regionale:
ad adottare ogni iniziativa volta a promuovere nei
confronti del Governo nazionale la salvaguardia dello scalo aeroportuale di
Reggio Calabria, al fine di rendere più accessibile questo territorio al resto
dell’Italia;
a dar vita, in un’ottica di integrazione,
razionalizzazione e sinergia, ad un unico soggetto pubblico-privato deputato
alla gestione del sistema aeroportuale calabrese, ciò al fine di porre in
essere una efficace politica commerciale verso i vettori aerei e di ampliare
considerevolmente le opportunità di trasporto per le diverse tipologie di utenti,
in modo da agevolare ed incentivare gli investimenti privati e rendere
competitiva la politica industriale degli scali di Lamezia Terme, Reggio
Calabria e Crotone;
a prevedere, al fine di rilanciare definitivamente
l’aeroporto di Reggio Calabria, un sistema di trasporti orientato al riassetto
e all’integrazione modale di tutti i servizi di trasporto operativi sul
territorio regionale, in modo da collegare allo scalo aeroportuale di Reggio
Calabria la fascia ionica-tirrenica reggina e la vasta area della provincia di
Messina.
(58; 16.02.2012) Giordano
Battaglia. Al
Presidente della Giunta regionale e all’assessore al lavoro e alla formazione
professionale. Per sapere – premesso che:
con Decreto dirigenziale n. 12881 del 12 ottobre 2011, è
stato approvato l'Avviso Pubblico “Azione di Sistema Welfare to Work per le
politiche di re-impiego” cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali;
la preinformazione relativa a detto bando è stata
pubblicata sul sito della regione Calabria a cavallo del 18 ottobre 2011;
il 21 ottobre 2011, sul sito istituzionale della Regione
compariva l'avviso di avvenuta pubblicazione del bando sul Bollettino Ufficiale
n. 42 Parte Terza dello stesso giorno 21 ottobre;
le domande devono essere trasmesse a partire dalle ore 8
del 24 ottobre 2011;
l’Avviso pubblico contiene norme che attivano regimi di
aiuto e destinatari diversi, presentando per questa via una indubbia
complessità;
i tempi trascorsi tra l'adozione del Decreto da parte
del Dirigente responsabile, la pubblicizzazione dell'atto nella apposita
sezione “preinformazione” presente sul sito ufficiale, la conseguente
pubblicazione sul Burc con la contestuale decorrenza dei termini per la
presentazione delle domande sono assai ristretti ad appena undici giorni;
la denominazione dell'Avviso pubblico “welfare to work”
non appare riflettere in modo immediato i contenuti dell'avviso, di modo che la
pluralità dei soggetti comunque interessati dal bando (imprese private, professionisti
iscritti nei rispettivi albi professionali, lavoratori in cassa integrazione e
svantaggiati, etc.);
l'istruttoria e la valutazione delle domande saranno
effettuate, ancorché con modalità valutativa “a sportello” ai sensi dell'art. 5
del D.Lgs. 123/98, secondo l'ordine cronologico di arrivo della documentazione,
a partire dal giorno successivo alla pubblicazione dell'Avviso sul Burc;
non sono state, quindi, assicurate le misure necessarie
per assicurare adeguata pubblicizzazione degli interventi previsti nel presente
avviso, con evidente nocumento dell'efficacia complessiva di questa procedura
di erogazione dei fondi -:
le motivazioni che hanno portato a comprimere le
necessarie fasi di pubblicazione delle opportunità agevolative e le misure correttive
che si intendono intraprendere per dare risoluzione alla problematiche sopra
evidenziate, anche valutando la possibilità dell'annullamento del bando e la
conseguente ripubblicazione, con la fissazione di un termine congruo per la
presentazione delle domande a decorrere dalla data dell'avviso pubblico.
(181; 25.10.2011)
Risposta – “In
relazione alla nota prot. Siar 193324 acquisita in data 6.12.2011 si comunica
quanto segue in relazione all’avviso pubblico “Azione di sistema welfare to
work”.
L’avviso
pubblico è stato approvato con D.D. n. 12881 del 12.10.2011;
lo stesso
avviso è stato inserito in pre-pubblicazione sul Portale tematico “Calabria
formazione lavoro” in data 17.10.2011;
in data
21.10.2011 l’avviso è stato pubblicato sul Burc e nella stessa giornata è stato
inserito sul portale tematico il comunicato dell’avvenuta pubblicazione,
specificando che le domande di partecipazione sarebbero state accettate sul
Protocollo del dipartimento n. 10, così per come prevede l’art. 5 a partire
dalle ore 8:00 di lunedì 24 ottobre 2011.
Al fine di
favorire la più ampia partecipazione tra i criteri previsti dall’avviso
pubblico vi è quello della sussistenza di un rapporto di proporzionalità tra
nuove assunzioni incentivabili e organico attuale dell’impresa che presenta la
domanda per cui, per imprese tra zero e cinque dipendenti può essere concessa
una sola assunzione; tra sei e dieci massimo due; tra dieci e venti massimo tre
e per imprese con un organico maggiore di venti unità massimo quattro unità a
tempo pieno e per un importo massimo di euro 40 mila essendo previsto anche il
limite massimo di euro 10 mila per neoassunto.
La
documentazione da produrre oltre ad un formulario molto semplificato, si
limitava essenzialmente alla certificazione della Camera di Commercio e alla
copia degli ultimi bilanci, tutti documenti ottenibili in una sola mattinata.
Per quanto
sopra esposto ne consegue che tutte le notizie inerenti gli adempimenti
necessari alla partecipazione sono stati resi disponibili ed adeguatamente fruibili
per tutti gli interessati.
Si
specifica, inoltre, che l’avviso pubblico “Azione di sistema welfare to work” è
un intervento cofinanziato dal Ministero del lavoro e, come tale, soggiace ad
una tempistica per la realizzazione che non rientra nella piena discrezionalità
dell’Ente Regione. Peraltro, tale tempistica, è stata dovutamente ristretta per
esigenze di rendicontazione che, se non rispettate, avrebbero comportato la non
erogabilità del cofinanziamento predetto, con conseguente perdita dell’opportuna
incentivazione di un consistente bacino di beneficiari interessati all’azione
di politica attiva del lavoro.
Per quanto
sopra chiarito non si ritiene pertanto di dover valutare la possibilità
dell’annullamento del bando.”
Avv. Bruno Calvetta (Dirigente generale)
STILLITANI Francescantonio, (Assessore al lavoro e alla formazione
professionale)
Aiello F., Censore, De Gaetano, Guccione. Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
il decreto n. 106 del 20 ottobre 2011 emanato dal
Presidente della Giunta regionale, nella qualità di Commissario ad acta per
l'attuazione del piano di rientro dai debiti sanitari, ha azzerato i posti
letto del servizio di oncologia dell'Ospedale di Tropea;
allo stato attuale, il servizio di oncologia
dell'Ospedale di Tropea ha assegnati 8 posti tetto che coprono il fabbisogno
dell'intero territorio della provincia di Vibo Valentia;
il servizio erogato è considerato di fondamentale
importanza per i pazienti bisognosi di cure antitumorale e per i loro familiari
che altrimenti sarebbero costretti ad ulteriori disagi e sacrifici derivati
dallo spostamento verso gli ospedali di altre province;
la decisione di sopprimere i posti letto del servizio di
oncologia del P.O, di Tropea ha avuto come conseguenza la richiesta popolare e
delle amministrazioni locali di rivedere il nuovo assetto previsto nel DPGR
106/2011 -:
se corrispondono al vero i dati da Ella rilasciati nella
qualità di Commissario ad acta per la Sanità, nella seduta del Consiglio
regionale del 18 novembre 2011, secondo cui le prestazioni in day hospital
effettuate in un anno nell'Ospedale di Tropea sono stati 181;
se è dato conoscere il numero delle prestazioni
effettuate complessivamente in un anno per il trattamento di patologie tumorali
nell'Ospedale di Tropea;
se è dato conoscere il numero di unità mediche in
servizio per il trattamento di quelle patologie nello stesso ospedale.
(192; 29.11.2011)
Risposta – “In
riferimento alla interrogazione numero 192 del 29 novembre 2011, si conferma
che il numero di ricoveri in day hospital presso l’UO di oncologia del presidio
ospedaliero di Tropea, nell’anno 2010, risulta essere dai dati Sdo, pari a 180
(di cui 176 per patologie oncologiche).
Il numero
complessivo di prestazioni rese per patologie oncologiche nell’ambito
dell’intero presidio è stato pari a n. 122 ricoveri ordinari (di cui n. 85 in
urologia, n. 20 in chirurgia generale e n. 17 in medicina), e n. 362 ricoveri
in day hospital (di cui n. 176 in oncologia, n. 143 in urologia, n. 25 in
chirurgia generale e n. 18 in medicina).
Al fine del
completamento della risposta all’interrogazione in oggetto, codesto Settore
dovrà fornire il numero di unità mediche in servizio presso le UU.OO. del
presidio ospedaliero di Tropea”.
Dott.ssa Rosalba Barone (Dirigente del settore)
Giuseppe Scopelliti (Presidente Giunta regionale)