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IX^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

___________

 

31.

 

SEDUTA DI LUNEDI’ 20 FEBBRAIO 2012

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO

 

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

La seduta inizia alle 17,04

PRESIDENTE

La seduta è aperta, si dia lettura del verbale della seduta precedente.

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni e mozioni

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Legge le interrogazioni e le mozioni pervenute alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di risposta scritta ad interrogazioni

PRESIDENTE

E’ pervenuta risposta scritta alle seguenti interrogazioni, numero 181 del 25.02.2011 a firma del consigliere Battaglia; numero 1392 del 23.11.2011 a firma dei consiglieri Censore, Guccione, De Gaetano e Aiello F.

(Sono riportate in allegato)

In morte di Renato Dulbecco

PRESIDENTE

Prima di iniziare i lavori prego i colleghi di accomodarsi. Comunico che le Agenzie di stampa hanno dato la notizia della morte del Premio Nobel per la medicina Renato Dulbecco.

A nome di tutto il Consiglio regionale della Calabria esprimo profondo cordoglio per la scomparsa dello scienziato che, pur vivendo in America da più di mezzo secolo, era orgoglioso delle sue origini calabresi essendo nato a Catanzaro il 22 febbraio 1914.

E’ con tristezza che la sua terra d’origine ricorda proprio nella sua massima Assise democratica lo scienziato che ha reso possibile comprendere e combattere alcuni degli aspetti più preoccupanti delle malattie tumorali.

Alla sua famiglia ma anche a tutti coloro che lo hanno cosciuto, perché lo hanno conosciuto direttamente con le sue importanti ricerche scientifiche, esprimiamo la nostra vicinanza più affettuosa.

Il professor Renato Dulbecco pur essendo soltanto nato in Calabria lo annoveriamo con grande orgoglio tra i talenti di questa nostra Regione, nella speranza che i suoi insegnamenti ed il suo carattere mite ed entusiasta possano contagiare sempre più i giovani italiani e segnatamente i nostri giovani calabresi impegnati nella ricerca.

In un certo senso la sua vicenda personale somiglia a quella di tanti scienziati italiani che hanno dovuto sviluppare all’estero le loro capacità. Dopo un rientro in Italia, nel 1987, che coincide con l’avvio del progetto internazionale “Genoma umano” del quale Dulbecco diventa coordinatore del ramo italiano, lo scienziato di origine calabrese era tornato negli Stati Uniti perché la sua esperienza italiana si era arenata per mancanza di fondi.

Chiedo all’Aula, quindi, di osservare un minuto di silenzio per ricordare la nobile figura dell’uomo e dello scienziato Dulbecco.

(I consiglieri in piedi osservano un minuto di silenzio)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Diamo inizio ai lavori del Consiglio.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.

Luigi FEDELE

Grazie, signor Presidente, intanto volevo chiedere scusa ai colleghi della opposizione, della minoranza, per il ritardo con cui si è dato inizio ai lavori; causato da una riunione di maggioranza che abbiamo tenuto fino a qualche minuto fa e che si è protratta più del dovuto.

Proprio in questa riunione di maggioranza si è parlato degli attacchi che in un’Aula di un Tribunale sono stati fatti al Presidente Scopelliti.

Riteniamo che siano cose infondate e che vadano in qualche modo chiarite.

Proprio per questo vorremmo chiedere, signor Presidente, la sospensione della seduta del Consiglio regionale per tenere una Conferenza dei capigruppo insieme ai colleghi della opposizione per discutere di questo argomento e poi vedere come regolarci per il futuro.

Credo sia un qualcosa di importante che riguarda la Calabria, oltre che un dovere da parte nostra come maggioranza. Anche come Consiglio regionale, ritengo sia opportuno chiarire di fronte ai calabresi questi aspetti così inquietanti che certamente non hanno nessun fondamento per quanto ci riguarda e per quanto riguarda il Presidente Scopelliti.

Vorremmo quindi fare una Conferenza dei capigruppo insieme ai colleghi della opposizione e poi decidere insieme a loro la prosecuzione dei lavori.

PRESIDENTE

Il Presidente del gruppo del Pdl chiede una riunione dei capigruppo di maggioranza e di minoranza per una discussione in merito alle ultime vicende. C’è stata, in precedenza, anche una discussione di maggioranza.

Se non ci sono interventi possiamo sospendere la seduta.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Principe. Ne ha facoltà.

Sandro PRINCIPE

Presidente, molto rapidamente, a fronte delle argomentazioni portate alla nostra attenzione dal collega Fedele conveniamo che si faccia una Conferenza dei capigruppo per stabilire un itinerario, perché non v’è dubbio che i chiarimenti dovuti sono attesi, ritengo, dalla intera pubblica opinione.

PRESIDENTE

Possiamo sospendere la seduta e fare una riunione dei capigruppo nell’Aula Commissione qui accanto.

La seduta sospesa alle 17,23 riprende alle 18,42

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Fedele, ne ha facoltà.

Luigi FEDELE

Presidente, come abbiamo convenuto con i colleghi capigruppo nella Conferenza da lei presieduta si è deciso di rimandare solo di qualche giorno la seduta di Consiglio regionale, a giovedì prossimo venturo.

Il Presidente della Giunta che per motivi istituzionali è impossibilitato, stasera, ad esser presente riferirà il suo punto di vista su queste vicende, che ci sono pervenute a mezzo stampa, e su questi attacchi che riteniamo non solo ingiusti ma anche non veritieri.

Poiché il nostro interesse principale, quello di questa maggioranza e di tutto il Consiglio regionale, è quello di continuare il nostro lavoro per governare questa Regione e per discutere dei suoi veri problemi, tra cui quello che avremmo dovuto trattare oggi, sui trasporti, continueremo seduta stante, subito con lo stesso argomento che avremmo dovuto trattare oggi.

Andremo, quindi, avanti con i lavori per parlare di quello che è un argomento che tocca tutti i calabresi e che, appunto, quello dei trasporti.

Il Presidente ci teneva, prima del dibattito sui trasporti, trasmettere una informativa su questo tema che certamente lo tocca e che tocca tutta la Regione – essendo lui il Presidente -, tutta la Giunta e sicuramente tutti i calabresi.

Questa è la proposta che è venuta fuori dalla riunione della Conferenza dei capigruppo e che i colleghi hanno accettato. Credo che anche il Consiglio la possa recepire.

Convocazione della prossima seduta

PRESIDENTE

Grazie, onorevole Fedele, per aver riassunto la decisione della Conferenza dei capigruppo.

Il Consiglio è aggiornato a giovedì mattina alle ore dieci. Il Partito democratico ha un impegno successivo nel pomeriggio alle ore 16,30.

Prego i colleghi di essere puntuali, così da cominciare alle ore dieci del mattino. Il Consiglio è aggiornato a giovedì 23 febbraio.

La seduta termina alle 18,44

Allegati

Congedo

Ha chiesto congedo il consigliere Loiero.

(E’ concesso)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Nucera – “Modifiche alla legge regionale 11 agosto 2010, n. 22 recante: “Misure di razionalizzazione e riordino della spesa pubblica regionale” (P.L. n. 304/9^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

Fedele, Dattolo, Bilardi, Serra – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 47 del 23.12.2011)” (P.L. n. 305/9^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

Aiello F. – “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione per le procedure amministrative e di accesso rapido alle cure per i malati affetti da malattie rare e progressive” (P.L. n. 306/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Adamo – “Istituzione di un reddito minimo per i cittadini calabresi” (P.L. n. 307/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposta di provvedimento amministrativo e sua assegnazione a Commissione

E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa del consigliere:

Magarò – “Modifiche al Regolamento del Consiglio regionale” (P.P.A. n. 163/9^)

E’ stata assegnata alla quinta Commissione consiliare - Riforme e decentramento.

(Così resta stabilito)

Parere favorevole su deliberazione

La seconda Commissione consiliare, con nota n. 7112 del 13 febbraio 2012, ha comunicato che nella seduta del 9 febbraio 2012 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 520 dell’11 novembre 2011, recante: “Legge regionale 13 ottobre 2004, n. 21 e s.m.e i. “Istituzione dei distretti rurali ed agro-alimentari di qualità”. Individuazione ed istituzione del “Distretto agro-alimentare di qualità del lametino”. (Parere n. 29)

Presentazione di petizione popolare

In data 17 febbraio u.s. a cura del Comitato utente ferrovie della Calabria Piana di Gioia Tauro è stata presentata una petizione popolare per la riapertura delle Linee Taurensi delle Ferrovie della Calabria corredate da 3264 firme.

E’ assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente.

(Così resta stabilito)

Promulgazione di leggi regionali

In data 3 febbraio 2012, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali. Le stesse sono state pubblicate sul supplemento straordinario n. 2 del 10 febbraio 2012 al Bur n. 2 dell’1 febbraio 2012:

legge regionale 3 febbraio 2012, n. 1 recante: <Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 47 del 23 dicembre 2011>”;

legge regionale 3 febbraio 2012, n. 2 recante: <Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 47 del 23 dicembre 2011>”;

legge regionale 3 febbraio 2012, n. 3 recante: <Misure in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza della pubblica amministrazione regionale ed attuazione nell’ordinamento regionale delle disposizioni di principio contenute nel decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150>”;

legge regionale 3 febbraio 2012, n. 4 recante: <Misure in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro nonché di efficienza e trasparenza dell’amministrazione del Consiglio regionale>”;

legge regionale 3 febbraio 2012, n. 5 recante: <Interventi a favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata. Integrazione alla legge regionale 16 ottobre 2008, n. 31”;

legge regionale 3 febbraio 2012, n. 6 recante: <Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 18 luglio 2011, n. 24, recante “Istituzione del Centro regionale sangue”>”.

In data 10 febbraio 2012, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale. La stessa è stata pubblicata sul supplemento straordinario n. 3 del 15 febbraio 2012 al Bur n. 2 dell’1 febbraio 2012:

legge regionale 10 febbraio 2012, n. 7 recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 11 agosto 2010, n. 21, nonché disposizioni regionali in attuazione del decreto legge 13 maggio 2011 n. 70, convertito con modificazioni dalla legge 12 luglio 2011, n. 106”.

Assegnazione di consigliere regionale a Commissione consiliare

L’onorevole consigliere Giuseppe Morrone è stato assegnato quale componente della 4 Commissione consiliare in sostituzione dell’onorevole Giuseppe Caputo, giusta comunicazione del Presidente del gruppo consiliare Pdl acquisita agli atti in data 1 febbraio 2012 al protocollo generale n. 4733.

Interrogazioni a risposta immediata

Guccione, Censore, Aiello F. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

in data 15.03.2009 l’Asp di Cosenza aveva manifestato la necessità di ospitare presso la Casa di cura “Villa Igea” di località “Cozzi” di San Fili parte dei pazienti ricoverati presso l’Istituto Papa Giovanni XXIII di Serra Aiello, a seguito dell’ordinanza di chiusura e di sgombero dello stesso istituto disposto dall’Autorità giudiziaria competente e che la Casa di cura “Villa Igea” con grande responsabilità e spirito di collaborazione aveva prontamente soddisfatto l’esigenza dell’Asp di Cosenza ospitando numero 76 pazienti, fronteggiando così una vera e propria emergenza umana, sociale e sanitaria e attrezzandosi adeguatamente per garantire un servizio ottimale finalizzato a fornire agli ospiti gli standard assistenziali adeguati, effettuando notevoli investimenti ed incrementando notevolmente l’organico con personale specializzato preparato a fronteggiare tale situazione;

l’azienda sanitaria provinciale di Cosenza con lettera del 26.01.2012 ha ratificato al rappresentante legale della Rsa “Villa Igea” il trasferimento dei pazienti dell’ex Istituto Papa Giovanni XXIII di Serra Aiello (Cs) presso la Casa di cura “La Rinascita” di Santa Caterina sullo Ionio (Cz) -:

quali sono le ragioni che sottendono alla decisione di trasferire i pazienti di cui sopra in una struttura sanitaria diversa da quella a cui erano stati precedentemente assegnati;

se di tale trasferimento sono stati informati i congiunti dei pazienti e se da essi è stato espresso parere positivo per iscritto a tale decisione.

(205; 30.01.2012)

Guccione, Talarico D., Censore. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza numero 9 non ha ancora provveduto al pagamento degli stipendi dei suoi oltre 4.000 dipendenti e che in precedenza i vertici dell’Asp avevano informato gli stessi dipendenti che per il mese di gennaio gli sarebbero stati versati solo lo stipendio base senza l’aggiunta delle voci accessorie come indennità di turno e straordinari e spese di missioni;

tutto ciò ha provocato e generato un clima di forte preoccupazione e tensione tra i dipendenti dell’Asp n. 9 -:

quali iniziative intende adottare vista la situazione economica venutasi a creare nell’Asp n. 9 di Cosenza che a tutt’oggi non ha provveduto a pagare gli stipendi e ha comunicato il non pagamento delle indennità accessorie.

(206; 30.01.2012)

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

la Giunta regionale della Calabria nelle scorse settimane si era impegnata ad attivare ogni azione necessaria all’ammodernamento della ferrovia ionica Sibari-Crotone-Reggio Calabria attraverso la stipula di specifici accordi di programma quadro tra la stessa Regione Calabria, il Governo nazionale e le Ferrovie dello Stato, utilizzando i fondi europei 2007/2013 ed inserendo tale obiettivo tra le priorità della programmazione dei fondi stessi;

a fronte di tutto ciò, il nuovo piano industriale delle Ferrovie dello Stato non prevede alcun investimento su tale linea, mostrando più attenzione ai costi ed ai ricavi che ai bisogni delle popolazioni e del territorio e determinando così il completo isolamento di una intera area della Calabria;

la linea ionica che è la linea maggiormente penalizzata a seguito dei pesanti tagli subiti rischia, pertanto, di essere definitivamente chiusa: basti pensare che 35 lavoratori di Trenitalia saranno trasferiti dalla stazione di Crotone lontano dalle proprie case e 12 lavoratori degli appalti ferroviari sono già in cassa integrazione;

oltre alla cancellazione dei collegamenti a lunga percorrenza tra la Calabria ed il resto del Paese si continua a registrare la progressiva e quotidiana soppressione di molti treni regionali che vengono utilizzati soprattutto dai pendolari per raggiungere i luoghi di studio e di lavoro a causa del materiale obsoleto e della mancanza di pezzi di ricambio;

gli orari dei collegamenti regionali sono assolutamente inadeguati, il numero dei treni previsti è insufficiente ed il trasporto di merci per ferrovia è ormai sul punto di essere dismesso;

la manutenzione delle rotaie e degli impianti elettrici, i settori di controllo della circolazione, la gestione degli impianti fissi e delle stazioni sono in procinto di subire enormi riduzioni ed il posto di controllo della circolazione della linea tirrenica, inizialmente previsto a regionale e per il quale erano stati stanziati 20 milioni di euro, è stato spostato a Napoli;

il Governo nazionale ha annunciato nei giorni scorsi uno stanziamento di 10 miliardi di euro a favore delle infrastrutture del sud;

i calabresi hanno il sacrosanto diritto alla mobilità e la necessità di spostarsi agevolmente all’interno del Paese e dell’Europa, usufruendo di un servizio efficace ed efficiente uguale a quello di cui sono destinatari i cittadini di tutte le altre Regioni italiane -:

quali iniziative intende assumere la Giunta regionale da Lei presieduta affinché vengano evitati ulteriori danni e penalizzazioni ai nostri concittadini, garantito il posto di lavoro ai lavoratori delle ferrovie calabresi che rischiano di perderlo, immediatamente ripristinati tutti i treni a lunga percorrenza soppressi, migliorati ed incrementati i collegamenti regionali, sostenuto e privilegiato il trasporto merci su rotaia, anche attraverso il completamento più volte annunciato delle infrastrutture di collegamento con il porto di Gioia Tauro.

(208; 08.02.2012)

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale nella sua qualità di commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro. Per sapere – premesso che:

nei giorni scorsi il direttore generale dell’Asp di Cosenza, dott. Gianfranco Scarpelli, ha provveduto ad attivare tutte le procedure di riordino della rete ospedaliera della provincia di Cosenza, che si dovranno concludere entro il 31.03.2012 in base ai decreti n. 18 del 2010 e n. 106 del 2011 emanati dal commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal debito sanitario, onorevole Giuseppe Scopelliti, che prevedono la dismissione dei presidi ospedalieri di San Marco Argentano (36 posti letto), Mormanno (13 posti letto), Lungro (33 posti letto), Trebisacce (67 posti letto), Cariati (62 posti letto), Praia a Mare (80 posti letto); la trasformazione degli ospedali dismessi in Capt (Centri assistenza primaria territoriale) che sono presidi senza posti letto e che per la loro realizzazione non c’è alcuna traccia di previsione delle risorse umane, finanziarie e tecnologiche necessarie; il depotenziamento e la trasformazione dei presidi ospedalieri di San Giovanni in Fiore, che passa da 83 a 36 posti letto e Acri, che passa da 81 a 36 posti letto in ospedali di zona montana;

tutto ciò sta avvenendo in assoluta mancanza di rispetto del criterio stabilito dal Decreto numero 18 del 2010 che prevede l’assegnazione di 2,5 posti letto per acuti pubblici e privati ogni mille abitanti;

in provincia di Cosenza, che con 733.508 abitanti avrebbe dovuto avere una disponibilità di 1834 posti letto a fronte dei 1638 assegnatigli dal Piano di riordino della rete ospedaliera, è a rischio l’erogazione dei Lea (livelli essenziali di assistenza);

il riordino della rete ospedaliera prevede per gli ospedali Spoke dell’Asp di Cosenza (Castrovillari, Rossano/Corigliano, Paola/Cetraro), l’attivazione di nuovi reparti e nuovi posti letto senza che siano state individuate le risorse economiche, le risorse umane e le tecnologie necessarie alla loro attivazione e che, pertanto, ad oggi, rimangono solo reparti ospedalieri disegnati sulla carta che servono solo a far diminuire il già sottostimato numero di posti letto per acuti in provincia di Cosenza;

la riorganizzazione della rete ospedaliera della provincia di Cosenza segna forti disequilibri tra i diversi territori e la dismissione in corso di 6 (sei) presidi ospedalieri pubblici ed il depotenziamento dei presidi ospedalieri di Acri e San Giovanni in Fiore sta avvenendo senza che sia potenziata ed assicurata contestualmente una adeguata erogazione di servizi sanitari territoriali alternativi alle dismissioni e al depotenziamento in corso dei succitati presidi ospedalieri;

l’ADI (Assistenza domiciliare integrata) nonostante le numerose richieste degli assistiti non è stata ancora resa operativa e le risorse finalizzate alla sua attivazione restano da mesi disimpegnate;

nel riparto del fondo sanitario del 2011 la provincia di Cosenza è stata fortemente penalizzata con una erogazione di risorse inferiore alla quota regionale procapite per abitante di circa 42 milioni di euro;

l’ospedale Hub di Cosenza, che ha una struttura di 600 posti letto, a fronte di una pianta organica approvata dalla Giunta regionale di circa 3000 dipendenti, attualmente ne può contare solo 1800 di cui, solo nell’anno 2010, ne sono andati in pensione 198 a fronte di 28 assunti e che, a seguito di ciò si registra una forte carenza di medici, infermieri e parasanitari (emblematico è il reparto di Ortopedia!) che fa lievitare all’inverosimile i tempi, i disservizi e le lunghe liste di attesa per l’erogazione dei servizi ospedalieri;

non sono minimamente garantite tutte quelle attribuzioni delle alte specialità previste dalle norme vigenti per garantire il funzionamento ottimale per l’emergenza nei presidi Hub;

alla luce della riconversione e del depotenziamento dei presidi ospedalieri della provincia di Cosenza, l’azienda ospedaliera della città-capoluogo è soggetta ad una forte e continua pressione dovuta alle numerose richieste di assistenza sanitaria provenienti dall’intero territorio provinciale rimasto totalmente sguarnito dai servizi ospedalieri che, quindi, non trovano soddisfacimento sul territorio per il mancato potenziamento dei servizi sanitari territoriali;

l’azienda ospedaliera di Cosenza registra un forte incremento delle prestazioni di pronto soccorso (oltre 100 mila in un anno) senza che questo abbia comportato un benché minimo aumento del personale medico e paramedico necessario -:

quali iniziative urgenti intende assumere alla luce delle ricadute dell’attivazione, da parte dell’Asp di Cosenza, di tutte le procedure di riordino della rete ospedaliera di Cosenza che in alcune realtà soprattutto nelle aree interne non garantisce assolutamente i livelli essenziali di assistenza e non assicura la continuità assistenziale nella città e nella provincia di Cosenza.

(210; 09.02.2012)

Nucera. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore al personale. Per sapere – premesso che:

sul Burc n. 40 del 7 ottobre 2011 è stato pubblicato un avviso per la concessione di contributi in regime de minimis, finalizzati a realizzare azioni per l’innovazione tecnologica delle Pmi e dei raggruppamenti di Pmi della Calabria a valere sul Por Calabria 2007/2013, asse I, linea di intervento 1.2.3.1., registrato con decreto n. 12200 del 28.09.2011 con scadenza di presentazione delle domande al 28 novembre 2011;

le finalità generali del detto avviso riguardano “il sostegno alle Pmi nell’acquisizione di innovazioni tecnologiche e organizzative basate sull’utilizzo del potenziale applicativo delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione” (art. 1, comma 3 dell’avviso pubblico);

il comma 4 dell’art. 6 dell’avviso citato prevede, alla lettera d), tra le tipologie di investimenti ammissibili, gli investimenti per la transizione alla tecnologia digitale, con l’obiettivo di sostenere le Pmi operanti nel settore radio-televisivo, nel passaggio al digitale, al fine di potenziare lo sviluppo di nuovi contenuti e servizi su reti digitali;

il Decreto del Ministero dello sviluppo economico del 10 settembre 2008 (Definizione di un calendario per il passaggio definitivo alla trasmissione televisiva digitale terrestre, con l’indicazione delle aree territoriali interessate e delle rispettive scadenze) ha previsto il passaggio definitivo alla trasmissione televisiva digitale terrestre per la Regione Calabria dal 7 maggio 2012 con termine ultimo al 30 giugno 2012;

per il motivo suddetto, a partire dalla data del 30 giugno 2012 non sarà più possibile trasmettere sulle precedenti frequenze televisive;

a tutt’oggi non è stata approvata la graduatoria relativa all’avviso per la concessione di contributi in regime de minimis finalizzati a realizzare azioni per l’innovazione tecnologica delle Pmi e dei raggruppamenti di Pmi della Calabria;

soprattutto per le Pmi, operanti nel settore radio-televisivo di minori dimensioni i contributi di cui al predetto avviso sono di fondamentale importanza per poter transitare alla tecnologia digitale -:

se ritiene opportuno e necessario provvedere in tempi brevi alla valutazione dei progetti presentati in relazione all’avviso pubblico per la concessione di contributi in regime de minimis finalizzati a realizzare azioni per l’innovazione tecnologica della Pmi e dei raggruppamenti di Pmi della  Calabria e conseguentemente all’approvazione della graduatoria dei detti progetti.

(211; 10.02.2012)

Giordano. Al Presidente della Giunta regionale nella qualità di commissario ad acta per la sanità. Per sapere – premesso che:

l’Azienda sanitaria territoriale della Provincia di Reggio Calabria non dispone di servizio di pronta reperibilità di Gastroenterologia e Endoscopia digestiva la cui competenza riguarda quadri clinici particolarmente severi come le emorragie digestive, le lesioni da caustici, le colangiti e le pancreatiti acute solo per citare i più importanti e frequenti, che richiedono tempi di intervento ristretti e particolare competenza;

attualmente i pazienti affetti da queste patologie digestive vengono inviati, spesso con una tempistica non compatibile con l’urgenza, all’Unità operativa complessa di Gastroenterologia e Endoscopia digestiva dell’azienda ospedaliera di Reggio Calabria e qui trattati in regime di consulenza in quanto la stessa non è dotata di posti letto la cui attivazione è attesa da oltre 10 anni, invano;

allo stato i tempi di attesa per una visita gastroenterologica, propedeutica agli esami endoscopici, si aggirano intorno ai 90 giorni, per cui molti pazienti sono costretti a rivolgersi alle strutture private;

nella provincia di Reggio Calabria esistono solo due Unità operative complesse di Gastroenterologia e Endoscopia digestiva presso l’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria e il presidio ospedaliero di Polistena che, per la mancata attivazione dei posti letto, sono da considerare dei Servizi -:

se effettivamente le carenze nella erogazione delle prestazioni sanitarie sono state riscontrate e quali iniziative si intendono intraprendere per ovviare alle suesposte problematiche che sono causa di disservizi, migrazione sanitaria e, purtroppo, a volte di malasanità.

(214; 13.02.2012)

Interrogazione a risposta scritta

Aiello F., Mirabelli. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore al lavoro, formazione professionale e politiche sociali. Per sapere – premesso che:

la direzione regionale Inps ha comunicato alle direzioni provinciali e agli sportelli operativi su tutto il territorio calabrese l’immediata sospensione dei pagamenti delle indennità dovute a favore dei lavoratori collocati in Cig ed in mobilità in deroga;

tra i motivi di tale decisione emerge chiara l’indisponibilità da parte dell’Inps di non volere far fronte alla esposizione finanziaria eventualmente necessaria per il pagamento delle indennità dovute e di cui sopra, nonostante l’accordo siglato in data 20 aprile 2001 (quadro finanziario di intesa Stato-Regione 2011/2012) che testualmente prevede ogni idonea ed utile garanzia per eventuali anticipi di spesa per il fine di cui sopra;

in subordine tale accordo, prevede anche l’intervento sussidiario a garanzia delle somme necessarie da anticipare a favore dei lavoratori posti in Cig ed in mobilità in deroga e da parte del Ministero del lavoro e da parte della Regione Calabria;

tra i motivi addotti da parte dell’Inps circa la decisione di sospendere il pagamento delle indennità fino a data da stabilirsi insiste anche l’ipotesi di una ricognizione economica finalizzata a verificare  la copertura finanziaria posta a carico della Regione Calabria per i pagamenti di cui sopra;

tale situazione allo stato attuale somma alle già precarie condizioni economiche di migliaia di lavoratori calabresi, l’ulteriore peso discriminatorio circa la mancanza di ogni certezza con riferimento all’immediato ripristino del pagamento delle indennità di cui sopra dovute per legge ai lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali -:

se l’impegno economico posto a carico della Regione Calabria per il pagamento delle indennità di cui sopra è stato regolarmente trasferito e messo nella disponibilità dell’Inps;

in caso positivo con riferimento agli adempimenti finanziari a carico della Regione Calabria di cui sopra, quali azioni si intendano assumere nei confronti della direzione Inps che ha disposto il blocco dei pagamenti viceversa dovuti;

se intende per superare gli effetti negativi di tale sospensione – nel caso di reiterata indisponibilità ad anticipare i fondi necessari da parte dell’Inps per i pagamenti di cui sopra – la Regione, assolvere all’impegno previsto nell’accordo prima richiamato circa la possibilità di esercitare la funzione di supplenza a garanzia dei fondi necessari.

(209; 08.02.2012)

Interrogazioni a risposta orale

Censore. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

il comune di Polia in provincia di Vibo Valentia, è stato interessato da un evento franoso occorso nella località Ponte Scuro  tra le frazioni di Cellia e Trecroci;

lo smottamento in questione ha provocato il crollo di un ampio costone di montagna interessando un considerevole tratto stradale che a tutt’oggi non è stato ancora ripristinato con gravi conseguenze per la mobilità delle persone e delle merci;

il tratto stradale in oggetto favorisce il collegamento intercomunale nel territorio di Polia raggiungendo alcune frazioni abitate per lo più da persone anziane che necessitano di cure ed assistenza quotidiana;

la provincia di Vibo Valentia ha già fatto fronte ai primi interventi con proprie risorse economiche e con propri mezzi che comunque non sono stati sufficienti a restituire adeguata sicurezza del territorio e normalità alla circolazione -:

quali iniziative intenda porre in essere la Giunta regionale per far fronte alla messa in sicurezza del tratto di montagna interessato dallo smottamento in oggetto e ripristinare il tratto stradale di collegamento intercomunale nel comune di Polia che attualmente è bloccato ostacolando la mobilità delle persone e delle merci.

(207; 02.02.2012)

Franchino, Principe, Amato, Battaglia, Censore, De Gaetano, Guccione, Maiolo, Scalzo, Sulla. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

il Consiglio regionale con l’approvazione del bilancio di previsione anno 2012, avvenuta in data 21 dicembre 2011, ha previsto per i dipendenti delle comunità montane l’importo di € 8,800.000,00 (Upb 3.02.04.04 – 32040409);

ad oggi gli uffici regionali preposti non hanno ancora proceduto alla liquidazione della somma sopra riportata;

da molti mesi i dipendenti non ricevono le erogazioni stipendiali -:

codesta Presidenza quali provvedimenti intende prendere per porre fine a questa grave omissione.

(212; 13.02.2012)

Franchino, Principe, Amato, Battaglia, Censore, De Gaetano, Guccione, Maiolo, Scalzo, Sulla. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

le abbondanti nevicate che nei giorni scorsi hanno colpito l’intero Paese, non hanno risparmiato la Calabria;

particolarmente gravi i danni ed i disagi per gli abitanti, per l’agricoltura e per l’allevamento del bestiame dei comuni dell’Alto Ionio cosentino, rimasti con diverse abitazioni ed aziende agricole irraggiungibili e prive di luce elettrica;

decisamente molto dura è la situazione ad Alessandria del Carretto rimasta troppo a lungo isolata e per le frazioni rurali di Oriolo, Nocara e San Lorenzo Bellizzi, ma non meno preoccupante la condizione dei comuni di Cerchiara, Plataci, Canna, Montegiordano, Albidona e Castroregio, oltre a quella dei comuni dell’entroterra del Basso Ionio quali Longobucco, Campana, Cropalati e Bocchigliero;

si è trattato di eventi di intensità inconsueta ma largamente previsti. Da molti giorni tutte le previsioni meteo indicavano nel versante orientale della penisola, inclusa la Calabria ionica, le zone maggiormente esposte;

la Calabria con la direttiva regionale riguardante il Sistema di allertamento regionale per il rischio idrogeologico e idraulico, approvata dalla Giunta regionale con delibera 172 del 29 marzo 2007, si è dotata di uno strumento efficace per fronteggiare emergenze come quella dei giorni appena trascorsi. La possibilità di nevicate anche a bassa quota ed i rischi correlati (problemi alla mobilità, interruzione di fornitura di servizi, isolamento di borgate, case sparse ed interi comuni, cedimento di coperture di edifici e capannoni) sono puntualmente previsti. Così come sono previsti i procedimenti da attivare per limitare i danni alle persone;

c’erano quindi tutte le condizioni per agire con la necessaria tempestività, attivando tutte le risorse di uomini e mezzi per soccorrere una popolazione in larga parte composta da anziani e perciò particolarmente vulnerabile;

in altre zone del Paese particolarmente colpite dalle nevicate dei primi giorni di febbraio il sistema di presidio del territorio si è rafforzato in modo significativo e la capacità di risposta tempestiva dei sistemi regionali di protezione civile ha raggiunto livelli di eccellenza. La risposta in Calabria non è stata di pari livello e anzi è apparsa lenta e poco organizzata -:

se la protezione civile regionale aveva disposto un piano specifico di intervento per fronteggiare l’emergenza neve alla luce degli eventi che avevano già colpito numerose zone del Paese e delle previsioni meteorologiche fortemente avverse per l’intera Calabria e soprattutto per il versante ionico;

con quale tempistica sono state attivate nei comuni dell’Alto Ionio cosentino le fasi di attenzione, preallarme ed allarme, fissati dalla citata direttiva;

quali risorse in termini di uomini e mezzi sono state rese disponibili per i comuni di questa area dalla Regione Calabria e dagli altri enti;

con quale tempistica tali risorse si sono effettivamente attivate e hanno raggiunto le zone isolate;

in che momento sono state attivate le strutture di protezione civile (Coc e Com) previste dall’ordinamento;

in che momento sono state attivate le strutture del volontariato e quali mezzi sono stati messi a loro disposizione;

a chi è stato affidato il coordinamento dei soccorsi;

quali misure precauzionali sono state disposte per evitare che nei prossimi giorni possano verificarsi situazioni analoghe nelle zone più esposte della Calabria dal momento che le previsioni meteo non lasciano presagire nulla di buono per i prossimi giorni e che, pertanto, l’ondata di freddo potrebbe continuare o addirittura intensificarsi.

(213; 13.02.2012)

Mozioni

Il Consiglio regionale

premesso che

il 10 marzo ricorre il cinquantatreesimo (53°) anniversario dell’insurrezione di Lhasa, capitale tibetana, contro l’invasione cinese;

l’occupazione del Tibet, avvenuta nel 1950, costituì un inequivocabile atto di aggressione e violazione della legge internazionale;

i militari cinesi stroncarono l’insurrezione con estrema brutalità, il Dalai Lama, seguito da circa 100.000 tibetani, fu costretto a fuggire dal Tibet e chiedere asilo politico in India dove si costituì un governo tibetano in esilio fondato su principi democratici;

attualmente, il numero dei rifugiati è sempre in aumento e l’afflusso dei profughi che lasciano il paese per sfuggire alle persecuzioni cinesi non conosce sosta;

il genocidio culturale ed etnico perpetrato a danno del popolo tibetano è ancora poco conosciuto e spesso volontariamente ignorato;

almeno 1.200.000 tibetani sono morti in seguito all’invasione cinese;

oggi i tibetani sono ridotti ad essere in minoranza nella loro terra, sei milioni rispetto agli oltre sette milioni di coloni cinesi, a causa della politica di colonizzazione, aborti e sterilizzazione forzata attuata da Pechino;

secondo i dati forniti dai rappresentanti tibetani in esilio la repressione compiuta dai militari nel 2008 avrebbe provocato oltre 200 morti, mille feriti e migliaia di arrestati;

il Dalai Lama, insignito del Premio Nobel per la pace nel 1989, ha ribadito in ogni occasione di essere contrario all’indipendenza nazionale e di voler perseguire con i metodi gandhiani, una soluzione politica che garantisca un’autentica autonomia culturale, politica e religiosa ai cittadini tibetani;

nonostante il credito e l’apertura compiuta dalla comunità internazionale nei confronti della Cina, dopo la fine dei giochi olimpici, il Governo di Pechino ha continuato ad attaccare violentemente il Dalai Lama, accusando di mentire e di puntare alla secessione del Tibet come si è visto anche in occasione della recente visita della guida spirituale e politica tibetana negli Stati Uniti;

il rispetto dei diritti umani, la libertà di religione e la libertà di associazione sono tra i principi irrinunciabili dei paesi membri della Unione europea e rappresentano una priorità per la sua politica estera con anche il supporto delle istituzioni nazionali, regionali e locali;

recentemente il Governo della Cina ha imposto drastiche misure restrittive ai monasteri buddisti tibetani della contea di Aba/Ngaba (provincia dello Sichuan) e di altre regioni dell’altopiano tibetano, violenti raid delle forze dell’ordine, detenzioni arbitrarie di monaci, potenziamento della sorveglianza e presenza costante della polizia all’interno dei monasteri a fini di controllo delle attività religiose;

le citate misure di sicurezza sono volte a limitare il diritto alla libertà di espressione, di associazione e di confessione religiosa all’interno dei monasteri buddisti tibetani;

nel solo 2011 almeno 13 monaci tibetani si sono dati fuoco a causa delle terribili sofferenze cui è sottoposto il popolo tibetano e che alcuni di loro si trovano in condizioni di salute molto gravi e di alcuni di loro non si hanno più notizie;

l’inasprimento del controllo sulle pratiche religiose da parte dello Stato in virtù di una serie di regolamentazioni introdotte dal Governo cinese nel 2007, ha contribuito alla disperazione dei tibetani in tutto l’altopiano del Tibet e che le attuali leggi hanno notevolmente esteso il controllo statale sulla vita religiosa al punto che molte espressioni dell’identità religiosa, ivi incluso il riconoscimento dei “lama reincarnati” sono sottoposte all’approvazione ed al controllo dello Stato;

nel marzo 2011, a seguito del primo episodio di immolazione, il monastero di Kirti è stato circondato da personale armato che ha bloccato l’accesso ai viveri e all’acqua per diversi giorni; considerando che i nuovi agenti di sicurezza inviati al monastero hanno imposto una nuova campagna di “educazione patriottica obbligatoria e che oltre 300 monaci sono stati portati via a bordo di mezzi militari per essere poi detenuti in località non meglio precisate e sottoposti a diverse settimane di indottrinamento politico;

il Governo cinese ha accusato i monaci del monastero di Kirti di essere coinvolti in “attività finalizzate al sovvertimento dell’ordine sociale” tra cui il vandalismo e l’immolazione;

negli ultimi mesi le autorità cinesi hanno inasprito le misure di sicurezza in Tibet, in particolare nell’area circostante il monastero di Kirti, e che hanno vietato a giornalisti e stranieri di recarsi nella regione;

altresì, il monastero è pattugliato da agenti di polizia in assetto antisommossa; che i media stranieri non sono autorizzati ad accedere alle aree più “calde” del Tibet; che la televisione di Stato cinese ha omesso di trasmettere le notizie riguardanti le proteste e che ai monaci è fatto divieto di parlare delle stesse;

impegna il Presidente della Giunta regionale e la Giunta

ad attivarsi in tutte le sedi affinché vengano condannate tutte le forme di violenza contro il popolo tibetano e ad esortare il Governo cinese ad avviare subito politiche di dialogo nei confronti delle autorità civili e religiose del Tibet che vivono in esilio, in primis il Dalai Lama, affinché venga garantita la libertà di religione a tutti i cittadini, così come previsto dall’art. 18 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo;

ad invitare le autorità cinesi a porre fine al sostegno di politiche che minacciano la lingua, la cultura, la religione, il patrimonio e l’ambiente del Tibet e a fornire informazioni dettagliate sulle condizioni dei 300 monaci che sono stati portati via dal monastero di Kirti nell’aprile del 2011;

ad esortare il Governo della Repubblica popolare cinese a rendere conto delle condizioni dei tibetani che dopo essersi immolati sono stati “ospedalizzati”, compreso del loro accesso alle cure mediche;

ad esporre nella sede della Giunta della Regione Calabria la bandiera del Tibet nella settimana dal 3 al 10 marzo 2012.

(59; 20.02.2012) Battaglia, Sulla, Scalzo, De Gaetano, Censore, Guccione, Principe

Il Consiglio Regionale,

premesso che

il Piano trasporti elaborato dal ministro Corrado Passera tende a definire 24 aeroporti come scali “complementari”, collegando tale scelta al movimento annuale dei passeggeri, con la conseguenza che il loro mantenimento sarebbe a carico degli enti locali, ove gli stessi dovessero deliberare in tale direzione;

una ipotesi del genere determinerebbe un brusco ridimensionamento o, addirittura, il rischio chiusura dei suddetti scali aeroportuali;

tra questi scali è compreso, fra gli altri, l’aeroporto di Reggio Calabria;

al contrario, 14 scali sarebbero, invece, definiti strategici e altri 10 (tra cui Genova, Torino, Brindisi, Olbia) continuerebbero a servire ampi bacini d’utenza;

allo scopo di varare tale riduzione, il ministero dei trasporti e l’Enac sono in attesa dell’analisi di un dossier elaborato, nel corso degli ultimi due anni, da Nomisma, One Works e Kpmg;

appare chiara la strategia governativa di prevedere la chiusura di strutture aeroportuali senza un’attenta valutazione dei contesti territoriali e le potenzialità che alcuni aeroporti, come quello di Reggio Calabria, hanno manifestato negli ultimi anni;

ancora una volta si tenta di penalizzare una regione che soffre di un pesante isolamento infrastrutturale con le eterne incompiute della Salerno-Reggio Calabria e la Strada statale 106, a cui si deve aggiungere il taglio dei convogli ferroviari da parte delle Ferrovie dello Stato;

la costruzione di nuovi aeroporti, alla luce delle risultanze del Piano Passera, diventerebbe di difficile attuazione e in tale contesto appare più consono rafforzare gli aeroporti esistenti che operano all’interno di un potenziale di utenza molto vasto come, con riferimento all’aeroporto reggino, l’area della provincia reggina e della provincia di Messina;

diventa determinante, alla luce delle problematiche su esposte, puntare ad un intervento sinergico sul trasporto pubblico regionale che possa garantire l’ammodernamento e il collegamento delle reti esistenti, per poi poter sviluppare una efficace integrazione modale dei servizi;

l’aeroporto di Reggio Calabria, pur non percependo di fatto alcun tipo di sovvenzione, registra i suoi 500 mila passeggeri già da diversi anni, con un trend che quest’anno ha sfiorato la quota di 600 mila;

con il recente completamento della pista 15/33 e la predisposizione da parte dell’Enac di alcuni macchinari, sarà possibile un atterraggio completamente computerizzato anche per aeromobili più grossi;

la provincia di Reggio Calabria è un territorio che maggiormente sente il peso dell’isolamento, sia sotto il profilo economico che sotto quello sociale e relazionale;

l’assetto attuale della rete di trasporto reggino è basata su assi principali stradali e ferroviari caratterizzati da livelli di dotazione e di servizi notoriamente insufficienti o inadeguati;

appare necessario un rilancio dell’economia turistica e commerciale della provincia di Reggio Calabria mediante una migliorata accessibilità territoriale dall’esterno e alla valorizzazione dei nodi aeroportuali potenziati e disposti in rete;

l’unica opportunità infrastrutturale per il conseguimento di tali obiettivi è rappresentata, allo stato attuale, in assenza del completamento degli altri comparti inerenti il trasporto su strada e su ferro, dallo scalo aeroportuale;

impegna la Giunta regionale:

ad adottare ogni iniziativa volta a promuovere nei confronti del Governo nazionale la salvaguardia dello scalo aeroportuale di Reggio Calabria, al fine di rendere più accessibile questo territorio al resto dell’Italia;

a dar vita, in un’ottica di integrazione, razionalizzazione e sinergia, ad un unico soggetto pubblico-privato deputato alla gestione del sistema aeroportuale calabrese, ciò al fine di porre in essere una efficace politica commerciale verso i vettori aerei e di ampliare considerevolmente le opportunità di trasporto per le diverse tipologie di utenti, in modo da agevolare ed incentivare gli investimenti privati e rendere competitiva la politica industriale degli scali di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone;

a prevedere, al fine di rilanciare definitivamente l’aeroporto di Reggio Calabria, un sistema di trasporti orientato al riassetto e all’integrazione modale di tutti i servizi di trasporto operativi sul territorio regionale, in modo da collegare allo scalo aeroportuale di Reggio Calabria la fascia ionica-tirrenica reggina e la vasta area della provincia di Messina.

(58; 16.02.2012) Giordano

Risposta scritta ad interrogazioni

Battaglia. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore al lavoro e alla formazione professionale. Per sapere – premesso che:

con Decreto dirigenziale n. 12881 del 12 ottobre 2011, è stato approvato l'Avviso Pubblico “Azione di Sistema Welfare to Work per le politiche di re-impiego” cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali;

la preinformazione relativa a detto bando è stata pubblicata sul sito della regione Calabria a cavallo del 18 ottobre 2011;

il 21 ottobre 2011, sul sito istituzionale della Regione compariva l'avviso di avvenuta pubblicazione del bando sul Bollettino Ufficiale n. 42 Parte Terza dello stesso giorno 21 ottobre;

le domande devono essere trasmesse a partire dalle ore 8 del 24 ottobre 2011;

l’Avviso pubblico contiene norme che attivano regimi di aiuto e destinatari diversi, presentando per questa via una indubbia complessità;

i tempi trascorsi tra l'adozione del Decreto da parte del Dirigente responsabile, la pubblicizzazione dell'atto nella apposita sezione “preinformazione” presente sul sito ufficiale, la conseguente pubblicazione sul Burc con la contestuale decorrenza dei termini per la presentazione delle domande sono assai ristretti ad appena undici giorni;

la denominazione dell'Avviso pubblico “welfare to work” non appare riflettere in modo immediato i contenuti dell'avviso, di modo che la pluralità dei soggetti comunque interessati dal bando (imprese private, professionisti iscritti nei rispettivi albi professionali, lavoratori in cassa integrazione e svantaggiati, etc.);

l'istruttoria e la valutazione delle domande saranno effettuate, ancorché con modalità valutativa “a sportello” ai sensi dell'art. 5 del D.Lgs. 123/98, secondo l'ordine cronologico di arrivo della documentazione, a partire dal giorno successivo alla pubblicazione dell'Avviso sul Burc;

non sono state, quindi, assicurate le misure necessarie per assicurare adeguata pubblicizzazione degli interventi previsti nel presente avviso, con evidente nocumento dell'efficacia complessiva di questa procedura di erogazione dei fondi -:

le motivazioni che hanno portato a comprimere le necessarie fasi di pubblicazione delle opportunità agevolative e le misure correttive che si intendono intraprendere per dare risoluzione alla problematiche sopra evidenziate, anche valutando la possibilità dell'annullamento del bando e la conseguente ripubblicazione, con la fissazione di un termine congruo per la presentazione delle domande a decorrere dalla data dell'avviso pubblico.

(181; 25.10.2011)

Risposta – “In relazione alla nota prot. Siar 193324 acquisita in data 6.12.2011 si comunica quanto segue in relazione all’avviso pubblico “Azione di sistema welfare to work”.

L’avviso pubblico è stato approvato con D.D. n. 12881 del 12.10.2011;

lo stesso avviso è stato inserito in pre-pubblicazione sul Portale tematico “Calabria formazione lavoro” in data 17.10.2011;

in data 21.10.2011 l’avviso è stato pubblicato sul Burc e nella stessa giornata è stato inserito sul portale tematico il comunicato dell’avvenuta pubblicazione, specificando che le domande di partecipazione sarebbero state accettate sul Protocollo del dipartimento n. 10, così per come prevede l’art. 5 a partire dalle ore 8:00 di lunedì 24 ottobre 2011.

Al fine di favorire la più ampia partecipazione tra i criteri previsti dall’avviso pubblico vi è quello della sussistenza di un rapporto di proporzionalità tra nuove assunzioni incentivabili e organico attuale dell’impresa che presenta la domanda per cui, per imprese tra zero e cinque dipendenti può essere concessa una sola assunzione; tra sei e dieci massimo due; tra dieci e venti massimo tre e per imprese con un organico maggiore di venti unità massimo quattro unità a tempo pieno e per un importo massimo di euro 40 mila essendo previsto anche il limite massimo di euro 10 mila per neoassunto.

La documentazione da produrre oltre ad un formulario molto semplificato, si limitava essenzialmente alla certificazione della Camera di Commercio e alla copia degli ultimi bilanci, tutti documenti ottenibili in una sola mattinata.

Per quanto sopra esposto ne consegue che tutte le notizie inerenti gli adempimenti necessari alla partecipazione sono stati resi disponibili ed adeguatamente fruibili per tutti gli interessati.

Si specifica, inoltre, che l’avviso pubblico “Azione di sistema welfare to work” è un intervento cofinanziato dal Ministero del lavoro e, come tale, soggiace ad una tempistica per la realizzazione che non rientra nella piena discrezionalità dell’Ente Regione. Peraltro, tale tempistica, è stata dovutamente ristretta per esigenze di rendicontazione che, se non rispettate, avrebbero comportato la non erogabilità del cofinanziamento predetto, con conseguente perdita dell’opportuna incentivazione di un consistente bacino di beneficiari interessati all’azione di politica attiva del lavoro.

Per quanto sopra chiarito non si ritiene pertanto di dover valutare la possibilità dell’annullamento del bando.

Avv. Bruno Calvetta (Dirigente generale)

STILLITANI Francescantonio, (Assessore al lavoro e alla formazione professionale)

Risposta scritta ad interrogazioni

Aiello F., Censore, De Gaetano, Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

il decreto n. 106 del 20 ottobre 2011 emanato dal Presidente della Giunta regionale, nella qualità di Commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai debiti sanitari, ha azzerato i posti letto del servizio di oncologia dell'Ospedale di Tropea;

allo stato attuale, il servizio di oncologia dell'Ospedale di Tropea ha assegnati 8 posti tetto che coprono il fabbisogno dell'intero territorio della provincia di Vibo Valentia;

il servizio erogato è considerato di fondamentale importanza per i pazienti bisognosi di cure antitumorale e per i loro familiari che altrimenti sarebbero costretti ad ulteriori disagi e sacrifici derivati dallo spostamento verso gli ospedali di altre province;

la decisione di sopprimere i posti letto del servizio di oncologia del P.O, di Tropea ha avuto come conseguenza la richiesta popolare e delle amministrazioni locali di rivedere il nuovo assetto previsto nel DPGR 106/2011 -:

se corrispondono al vero i dati da Ella rilasciati nella qualità di Commissario ad acta per la Sanità, nella seduta del Consiglio regionale del 18 novembre 2011, secondo cui le prestazioni in day hospital effettuate in un anno nell'Ospedale di Tropea sono stati 181;

se è dato conoscere il numero delle prestazioni effettuate complessivamente in un anno per il trattamento di patologie tumorali nell'Ospedale di Tropea;

se è dato conoscere il numero di unità mediche in servizio per il trattamento di quelle patologie nello stesso ospedale.

(192; 29.11.2011)

Risposta – “In riferimento alla interrogazione numero 192 del 29 novembre 2011, si conferma che il numero di ricoveri in day hospital presso l’UO di oncologia del presidio ospedaliero di Tropea, nell’anno 2010, risulta essere dai dati Sdo, pari a 180 (di cui 176 per patologie oncologiche).

Il numero complessivo di prestazioni rese per patologie oncologiche nell’ambito dell’intero presidio è stato pari a n. 122 ricoveri ordinari (di cui n. 85 in urologia, n. 20 in chirurgia generale e n. 17 in medicina), e n. 362 ricoveri in day hospital (di cui n. 176 in oncologia, n. 143 in urologia, n. 25 in chirurgia generale e n. 18 in medicina).

Al fine del completamento della risposta all’interrogazione in oggetto, codesto Settore dovrà fornire il numero di unità mediche in servizio presso le UU.OO. del presidio ospedaliero di Tropea”.

Dott.ssa Rosalba Barone (Dirigente del settore)

Giuseppe Scopelliti (Presidente Giunta regionale)