IX^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
__________
SEDUTA DI LUNEDI’ 11 LUGLIO 2011
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO
TALARICO E DEL
VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLO’
La seduta è aperta. Si dia lettura del verbale della seduta precedente.
Legge il verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Legge le interrogazioni pervenute alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
E’ pervenuta risposta scritta all’interrogazione numero 105 dell’11.03.2011 a firma del consigliere Morelli
(E’ riportata in allegato)
Sono concluse le comunicazioni.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, chiedo semplicemente se sia possibile inserire nella discussione odierna - o tutt’al più, a norma di regolamento, nella prossima seduta - una mozione che era stata presentata già in data 27 aprile 2011.
Si tratta di una mozione, ritengo, importante,
riguardante il comparto agrumicolo della Calabria,
che sicuramente può essere utile inviare al Governo
nazionale al fine di meglio regolamentare tutta la materia inerente le bevande
analcoliche alla frutta, succhi di frutta e nettari nonché l’etichettatura
per la promozione e la salvaguardia dei prodotti italiani e di conseguenza, soprattutto,
dei prodotti calabresi.
È previsto un aumento della quantità di succo che dal 12
passa al 16-18 per cento così come viene chiesto, soprattutto in questo periodo,
da alcune associazioni agricole ed in particolare dalla Coldiretti.
E’ una mozione che è stata depositata il 27 aprile ed
inspiegabilmente - immagino sia legato ad un disguido - non è stata posta
all’ordine del giorno, mentre il Regolamento prevede, in via tassativa, che le
mozioni debbano essere discusse nella prima seduta successiva all’annuncio in
Aula.
L’annuncio è stato fatto, ma la discussione in Aula non
l’abbiamo mai avuta.
Presidente, le chiedo: se ci sono i margini ne possiamo
discutere anche oggi, altrimenti rinviamo alla prossima seduta. Per me va bene,
ma venga, assolutamente, posta all’ordine del giorno della successiva seduta.
Grazie.
Magari possiamo rinviare alla prossima riunione, vista l’importanza della mozione, per un maggiore approfondimento così avremo il tempo necessario per procedere.
(Interruzione)
Allora la rinviamo alla prossima seduta del Consiglio regionale.
Si prenda nota affinché gli uffici provvedano. Va bene.
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.
Presidente, se non ho capito male, lei ha annunciato che il collega Dattolo ha dato comunicazione alla Presidenza della mia sostituzione nella seconda e nella quarta Commissione.
(Interruzione)
Ah,solo quarta.
Possiamo procedere con
l’ordine del giorno.
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Nicolò. Ne ha facoltà.
Presidente, oggi è in discussione l’assestamento di bilancio della Regione. Atteso che il bilancio del Consiglio regionale è un derivato del bilancio della Regione e considerato che lo stesso è stato approvato dall’Ufficio di Presidenza nella precedente seduta, chiedo all’Aula e a lei di poter inserire all’ordine del giorno l’assestamento del bilancio del Consiglio regionale. Grazie.
Pongo in votazione la
richiesta dell’onorevole Nicolò di inserimento all’ordine del giorno
dell’assestamento del bilancio del Consiglio regionale.
(Interruzione)
Deve intervenire su questo o
nel merito? Solo su questo. Prego, onorevole Battaglia.
Presidente, se non c’è urgenza - perché mi sembra che ci sia un precedente – di fare l’assestamento del bilancio del Consiglio, posto che non lo conosciamo, ritengo che si possa fare alla prossima seduta, perché un minimo di cognizione su quello che andiamo a variare sarebbe importante, almeno ritengo così, a meno che l’Aula non voglia approvare questa variazione così, a scatola vuota.
Onorevole Battaglia, non siamo entrati nel merito, stiamo solo parlando dell’inserimento all’ordine del giorno.
Volevo spiegarle da cosa deriva l’urgenza. Mi segua un momento: nell’assestamento c’è anche la questione degli stage che tutto il Consiglio regionale ha evidenziato, proposto e cercato di sollecitare con un finanziamento ad hoc che riguarda la proroga degli stagisti. Se lei è d’accordo la inseriamo all’ordine del giorno, poi nella discussione si entrerà nel merito. L’urgenza deriva da questo.
Prego, onorevole Censore.
Presidente, ritengo che questa sia una cosa irrituale perché i gruppi consiliari devono aver contezza di cosa discutono e fare anche un lavoro di ricerca.
Trovo questa scelta di inserire importanti argomenti il giorno stesso della seduta del Consiglio, poco appropriata. È uno svilimento delle funzioni di questa Assise.
La invito, quindi, ad inserirlo nel prossimo ordine
del giorno, altrimenti che senso ha convocare le sedute , stilare gli ordini del giorno e avvisare per tempo – per come
stabilisce la legge – i colleghi consiglieri che, chiaramente, rispetto alle
materie si documentano.
Onorevole Censore, il
provvedimento è, intanto, stato approvato dall’Ufficio di Presidenza. Lei sa
meglio di me qual è la prassi dell’Aula, anche della precedente legislatura. Poi, si può contestare il merito.
Presidente, a questo punto inseriamolo senza fare la votazione.
No, sto solo dicendo che lo poniamo all’ordine del giorno, poi se c’è la possibilità di discuterlo ed approvarlo oggi bene, altrimenti lo rinviamo alla prossima seduta.
Grazie.
Pongo in votazione
l’inserimento all’ordine del giorno dell’assestamento del bilancio del Consiglio regionale.
(Il Consiglio approva)
Si passa alle interrogazioni a risposta immediata a cui dedicheremo la prima ora, prima di entrare nel merito dell’assestamento. Sono le ore 12,50 pertanto fino alle 13,50 provvederemo ad esaminare le interrogazioni.
La prima
interrogazione di cui do lettura è la numero 115 del 05.04.2011
a firma dei consiglieri Aiello F., De Masi, Franchino, Giordano, Principe,
Scalzo, Talarico D. “In ordine alla situazione del campo Rom in località
Scordovillo di Lamezia Terme”.
“Al Presidente della Giunta regionale” -
“Per sapere – premesso che:
nel comune di Lamezia Terme, alla località Scordovillo, insiste un alloggiamento in cui vive, da quasi trent'anni, una comunità composta da circa cento famiglie di etnia Rom, la più consistente dell'intero Mezzogiorno dopo quella di Napoli;
il campo di che trattasi era stato concepito nel 1982 quale soluzione provvisoria al problema dell'alloggiamento delle suddette famiglie;
con il passare degli anni, mentre da un lato non si è riusciti a dirimere lo stato di provvisorietà che fu dichiarato al momento della scelta di contrada Scordovillo quale sede dell'insediamento di che trattasi, il campo si è sempre più strutturato alla stregua di un ghetto segnato da forti elementi di degrado igienico-ambientale e sociale;
in più occasioni, l'ultima alla presenza del ministro dell'Interno, onorevole Roberto Maroni, la scorsa estate, il Sindaco della città di Lamezia Terme ha sostenuto che la situazione del campo Rom, di fatto, rappresenti il principale problema sociale della città, chiedendo di conseguenza, sia al Governo centrale, che al Presidente della Regione Calabria, che fossero individuati finanziamenti adeguati insieme a procedure e poteri straordinari di protezione civile, per far fronte concretamente e con la necessaria puntualità alla situazione determinatasi;
nel merito il Sindaco di Lamezia Terme ha più volte
sollecitato
in data 16 marzo 2011 la locale Procura della Repubblica ha emesso un decreto di sequestro e di sgombero del campo di che trattasi;
com'è stato da più parti paventato, di fronte all'imminente prospettiva dello sgombero, la situazione rischia nondimeno di precipitare, anche con conseguenze sociali e di ordine pubblico difficilmente prevedibili;
alla luce di quanto esposto non è più procrastinabile un intervento risolutivo della questione, anche per non lasciare sola, senza mezzi e senza poteri, l’Amministrazione comunale della città Lamezia Terme, di fronte ad un problema che evidentemente chiama in causa anche altri livelli di governo oltre quello comunale;
quali urgenti iniziative si intendono intraprendere per concorrere alla risoluzione della gravissima situazione esposta in premessa, anche alla luce delle sollecitazioni del Sindaco della città di Lamezia Terme;
se non sia il caso di procedere con somma urgenza, anche di concerto con il Governo centrale, all'individuazione delle necessarie risorse finanziarie idonee a risolvere definitivamente e strutturalmente il problema di che trattasi, tenendo conto delle precipue sollecitazioni del Sindaco della città già richiamate;
se non sia il caso di chiedere al Governo centrale un intervento eccezionale atto a fronteggiare l'emergenza determinatasi, anche a tutela della popolazione della città di Lamezia Terme, il cui disagio per la situazione esposta dura ormai da troppi anni.”
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Scalzo. Ne ha facoltà.
Presidente, onorevoli
colleghi, oggetto dell’interrogazione è un argomento già conosciuto del
quale si è parlato in quest’Aula il 4 di aprile.
Voglio ricordare a chi non lo sapesse che in località
Scordovillo del Comune di Lamezia Terme si trova un campo nomadi che ospita la
più numerosa comunità di etnia Rom del sud Italia, dopo la città di Napoli.
Concepito nel 1982 come sito provvisorio, con il passare
degli anni è diventato, di fatto, un vero e proprio ghetto, causa di un grave
degrado igienico-sanitario-ambientale e sociale.
In questi anni la situazione di Scordovillo si è
complessivamente trasformata in una emergenza di proporzioni incontrollabili, risolvibile
- come più volte evidenziato dal Sindaco della città al Prefetto di Catanzaro,
nonché alla Giunta regionale - attivando il contratto locale di sicurezza come
previsto dal patto per lo sviluppo, unitamente a risorse aggiuntive utilizzando
il Pisl località e sicurezza.
Un altro aspetto importante, che ben conoscete, è che lo
scorso 16 marzo
Da aprile ad oggi l’amministrazione comunale di Lamezia
Terme ha attivato alcune iniziative: sono state trasferite 170 persone dal
campo in diversi quartieri della città, pensando ad una integrazione sociale
degli stessi; è in atto la predisposizione di 20 alloggi, disponibili nei
prossimi mesi; sono state fatte richieste per i finanziamenti europei; è stato
predisposto un piano di sgombero e sono stati abbattuti 20 container e rimosse oltre 200 carcasse d’auto.
Rimane il dato preoccupante del risanamento ambientale,
di tutto quello che c’è di potenzialmente pericoloso dal punto di vista
ambientale e della salute nel sottosuolo, nelle falde e quant’altro.
Pertanto, bisogna pensare ad importanti risorse
ambientali ed economiche per il risanamento.
Il problema, quindi, come vedete è di enormi dimensioni
e Lamezia Terme da sola ed i suoi cittadini non sono in grado di risolverlo.
Per questo motivo si chiede: quali iniziative si
intendano intraprendere per risolvere il problema esposto; se non sia il caso
di procedere con somma urgenza alla individuazione di risorse finanziarie
regionali per affrontare il problema nella immediatezza ed essere di aiuto
all’amministrazione comunale, nonché di predisporre mirati ed idonei progetti
per attingere ai finanziamenti europei; se non sia il caso di sollecitare il
Governo per attivare un intervento eccezionale per fronteggiare l’emergenza
anche a tutela della popolazione di Lamezia Terme, il cui disagio per la
situazione evidenziata dura ormai da troppi anni; se non sia opportuno, come è
stato fatto in altre città metropolitane, procedere - come abbiamo più volte
chiesto anche in sede di un Consiglio comunale – a nominare commissario
straordinario il Prefetto di Catanzaro quale organo con poteri straordinari
adeguati all’evidente condizione di estrema urgenza. Grazie.
La parola alla Vicepresidente Stasi per la risposta.
Grazie, Presidente, solo per dire che c’è grande
attenzione da parte della Giunta regionale su questo problema particolare. Come
tutti sappiamo, al momento, è aperto presso
Era presente anche la dottoressa Anna Tavano e si è
verificato che, comunque, per le misure disponibili e la parte che riguarda il
finanziamento attraverso i fondi Por, la progettazione al momento non era
coerente con la Misura.
Bisognerà provvedere, e si farà in tempi molto ristretti,
ad una modifica della Misura ed a rendere coerenti i progetti con la
programmazione comunitaria per attivare tutte le sinergie e far in modo che
questo avvenga nel più breve tempo possibile.
Quindi, massima disponibilità a risolvere il problema e,
ovviamente, continueremo ad essere presenti al tavolo della Prefettura.
La parola all’onorevole Scalzo per dire se è soddisfatto
o meno.
Non posso far altro che accogliere questa disponibilità,
ma dobbiamo proprio augurarci che alle parole del Vicepresidente Stasi seguano
fatti concreti, con fondi impegnati e stanziati per la soluzione di questo
problema, altrimenti non possiamo dichiaraci soddisfatti.
Come firmatari di questa interrogazione garantiremo il
nostro impegno per far in modo che vi sia la più ampia convergenza di
quest’Aula per la soluzione dell’emergenza Scordovillo.
Ricordo che è una emergenza determinata dalla condizione
in cui vive la comunità dei Rom, non vorremmo quindi, voglio rimarcarlo, che
Scordovillo diventasse l’ennesimo caso nazionale.
Grazie, onorevole Scalzo.
La seconda interrogazione a risposta immediata, di
cui do lettura, è la numero 119 del 6.04.2011 a firma del consigliere Imbalzano
“Per conoscere le iniziative che si intendono adottare, in sinergia con il
Comune e
“Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alle politiche dell’ambiente” - Per sapere – premesso che:
il tratto costiero tra Pellaro e Bocale-Lazzaro è stato da sempre uno dei più straordinari dell'intera Regione e meta estiva preferita di decine di migliaia di reggini nonché di turisti provenienti da tante parti d'Italia;
l'intera fascia litoranea in questione è da tempo soggetta ad un grave processo di erosione che ha prodotto incalcolabili danni sia all'ambiente che al tessuto economico turistico sviluppatosi lungo la fascia parallela alle locali splendide spiagge;
ripetuti, gravissimi eventi meteorologici hanno interessato nei mesi scorsi l'intero comprensorio ed hanno prodotto danni devastanti a dette spiagge ed agli stabilimenti balneari annessi, provocando un autentico disastro ambientale ed economico;
l'intervento di un milione di euro, messo in campo dalla Provincia di Reggio Calabria per tamponare l'emergenza è da ritenersi del tutto insufficiente per assumere le iniziative necessarie per assicurare una soluzione definitiva rispetto ad una questione ormai ineludibile;
gli stessi trasferimenti regionali già disposti per questa problematica non permetteranno di dare risposte strutturali e permanenti, tenuto conto che i pericoli che incombono sulle popolazioni direttamente interessate non hanno ormai più soluzione di continuità;
quali interventi intende adottare
se non si ritenga necessario ed urgente intervenire con risorse adeguate, reperibili sia nel Bilancio regionale che, eventualmente, tra i Fondi comunitari, assumendo anche una iniziativa tecnica da parte del Dipartimento regionale competente capace di salvaguardare sia le persone che il patrimonio ambientale, privato ed economico, che insiste su un territorio che rappresenta una delle risorse più importanti dell'intero comprensorio reggino”.
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Imbalzano. Ne ha facoltà.
Presidente, ho posto
questa interrogazione per segnalare che da anni, dopo la costruzione del porto
di Saline Ioniche, è in atto in tutta l’area che va da Saline fino a Lazzaro,
comune di Motta San Giovanni, Bocale e Pellaro, un processo di erosione
costiera gravissimo che ha causato gravi problemi non soltanto al litorale, ma
anche alle abitazioni private e agli esercizi commerciali, creando uno stato di
allarme che - grazie a tutta una serie di iniziative, anche nostre, e di assemblee pubbliche - la Provincia, in qualche
modo, con alcuni primi interventi sta tentando di arginare.
L’interrogazione mira,
ovviamente, a creare un rapporto sinergico tra le iniziative della Provincia,
del Comune di Reggio Calabria e della Regione, che ha, e deve avere, una visione
più globale e non limitarsi a circoscrivere questa erosione costiera, ma
provvedere a soluzioni a lungo termine, tenendo anche conto che
Pertanto, con questa
interrogazione, chiedo di rafforzare questo rapporto sinergico e di mettere in
campo tutte quelle iniziative che consentono il recupero ed il ripascimento del
litorale delle spiagge, non soltanto con i finanziamenti, che sono stati in
parte destinati e che bisogna sicuramente impinguare, ma anche consentire,
finalmente, di avviare presso lo stesso porto di Saline quel recupero di
attività che è nelle attese, non soltanto delle popolazioni, ma anche del
comprensorio dell’area grecanica. Grazie.
La parola all’assessore
Gentile per la risposta.
Il problema sollevato dal collega Imbalzano è vero, esiste e soprattutto con il maltempo crea grandi difficoltà alla popolazione di quella zona.
Noi, in aggiunta ai fondi previsti dalla Provincia, abbiamo finanziato per 1 milione 500 mila euro un progetto che riguarda la zona di Bocale.
Fa parte di un piano che abbiamo approvato sei mesi orsono - e che il Presidente Scopelliti ha firmato insieme a me - e che giace al Ministero dell’ambiente. Dovrebbe essere sbloccato nei prossimi giorni perché fa parte di alcuni fondi che erano incagliati.
Se si sbloccano questi fondi Bocale avrà, in aggiunta
ai fondi già previsti dalla Provincia, un altro milione 500 mila euro per lavori da
eseguire in quel tratto di spiaggia soprattutto per opere di ripascimento e
salvaguardia della costa.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Imbalzano. Ne ha facoltà.
Grazie, assessore Gentile, la ringrazio per la cortese ed ormai ben riconosciuta attività e disponibilità.
Ovviamente mi ritengo soddisfatto dalla sua risposta.
Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 122 del 13.04.2011 a firma dei consiglieri Censore e Guccione “Sulla liquidazione dell'Afor” di cui do lettura “Al Presidente della Giunta regionale e all'assessore all'agricoltura”. Per sapere - premesso che:
“la legge numero 9 del
a distanza di tre anni e con diverse proroghe l'Afor, la forestazione ed il suo processo di riforma sono ferme al palo e, nelle more, si continuano a violare norme a tutela dei lavoratori, si appesantisce la situazione debitoria dell'ente e, cosa ancor più grave, gli interventi forestali sul territorio risultano inesistenti;
l'Afor provinciale di Cosenza, in questi giorni, nella più assoluta discrezionalità, ha provveduto ad assegnare una serie di incarichi al di fuori delle norme contrattuali che prevedono, tra l'altro, procedure concorsuali pubbliche ed il possesso di determinati requisiti. Alcuni di questi incarichi, a quanto sembra, andrebbero ad accumularsi anche a corposi rimborsi di sostanziose indennità chilometriche provocando un esborso economico, da parte dell'Afor, non indifferente. In alcuni casi parrebbe esserci un forte nesso tra gli incarichi assegnati e le ormai prossime elezioni amministrative che interessano diversi comuni della provincia di Cosenza e della Calabria;
quali iniziative si intendono assumere per completare
definitivamente la riforma dell'Azienda Forestale regionale e dare un nuovo impulso
al rilancio della forestazione su tutto il territorio regionale e cosa si
intende fare per bloccare le nomine di cui sopra che, lo ripetiamo, si
appalesano come gravemente illegittime e rischiano di coinvolgere negativamente
La parola all’onorevole Guccione.
Presidente, la ritengo esaurita perché, nel frattempo, l’amministrazione dell’Afor ha ritirato quei provvedimenti che ritenevamo illegittimi.
Quindi, questa interrogazione è esaurita.
Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 124 del 18.04.2011 a firma del consigliere De Masi “In ordine al prospettato rischio di chiusura delle sedi delle Agenzie doganali di Crotone e Vibo Valentia” di cui do lettura “Al Presidente della Giunta regionale”. Per sapere - premesso che:
con comunicato diffuso nei giorni scorsi da tutti gli
organi locali d'informazione, il Presidente di Unioncamere ha reso noto che
la provincia di Crotone è penalizzata da un deficit infrastrutturale che rende difficile, di fatto, un reale sviluppo economico e sociale del suo territorio;
la crescita economica e sociale delle cinque provincie calabresi deve essere programmata in maniera uniforme ed equilibrata;
l'indirizzo politico regionale in materia infrastrutturale non può prescindere da un potenziamento dei porti presenti nel territorio, che devono rappresentare un valido supporto per l'economia calabrese, soprattutto in considerazione della favorevole posizione geopolitica della nostra Regione ed, in particolare, della città di Crotone;
mentre a Crotone si è costituita una task force per le infrastrutture, che
riunisce attorno ad un tavolo istituzionale tutti i soggetti, pubblici e
privati, allo scopo di coordinare e perseguire un reale sviluppo del nostro
territorio,
l'ipotesi di chiusura della sede dell'Agenzia delle dogane rappresenta un segnale poco rassicurante da parte della Giunta regionale per la già ristagnante economia locale, che non necessita di tagli indiscriminati;
se corrisponde al vero la circostanza secondo la
quale
quali sono i criteri che hanno ispirato
se
Ha chiesto di parlare
l’onorevole De Masi. Ne ha facoltà.
Presidente, mi rendo conto che, come molte altre, questa è una interrogazione abbastanza datata, pertanto, è auspicabile che, nel frattempo, siano emersi elementi in base ai quali poter trarre motivo di soddisfazione.
La ripropongo per come l’avevo presentata. Ovvero: indiscrezioni insistite lasciavano intendere che ci fosse la volontà della soppressione delle strutture doganali portuali di Crotone e Vibo Valentia.
E’ abbastanza
scontata la considerazione che possa esserci motivo di avversione a questo
eventuale provvedimento. Parlo, in particolare, della mia città - ma credo che Vibo non versi in condizioni del
tutto differenti - che conosce un grandissimo disagio economico e soprattutto infrastrutturale.
Naturalmente
una misura simile se dovesse confermarsi reale andrebbe ulteriormente ad approfondire quella crisi.
Credo,
pertanto, di poter rivolgere alla Vicepresidente questo tipo di interrogazione
per appurare se sia vera ed attendibile l’indiscrezione e, nel caso, quali
ragioni abbiano indotto
La
parola per la risposta alla Vicepresidente della Giunta regionale, Stasi.
Grazie, Presidente. Intanto con l’Ufficio dogane, direzione generale e nazionale, in questo momento abbiamo un ottimo rapporto, siamo continuamente in contatto per tutte le problematiche che riguardano Gioia Tauro.
Intervistato, il direttore generale dell’Ufficio
dogane nazionale riferisce che non è assolutamente in
atto alcuna ipotesi di chiusura di questi due uffici; non si è proprio
ipotizzato.
L’idea iniziale era di
eliminare i doppioni e far in modo di avere un ufficio per ogni provincia,
pertanto, il problema poteva essere solo Reggio Calabria considerato che nella
provincia esisteva anche Gioia Tauro.
Al momento, anche questo è
stato assolutamente scongiurato, perché, comunque, l’ufficio di Reggio Calabria
ha una sua indipendenza e sappiamo bene qual è l’importanza che ha Gioia Tauro
che ha un ufficio con connotazioni ben diverse e molto più importanti.
In questo momento l’ufficio
dogane, quindi la direzione nazionale delle dogane, non dà alcun segnale di
voler chiudere nessuno degli uffici all’interno della nostra Regione.
Grazie alla Vicepresidente.
Prego, onorevole De Masi.
Presidente, prendo atto con soddisfazione della risposta della Vicepresidente che ringrazio. Naturalmente questo punto è da ritenere chiuso. Grazie.
Si passa adesso alla interrogazione a risposta
immediata numero 128 del 2.05.2011 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano,
Talarico D. “Sulla grave crisi finanziaria degli enti locali calabresi a
seguito del contenzioso con
in data 04.08.2010 veniva presentata interrogazione urgente a risposta scritta con numero 32 ed avente ad oggetto la problematica inerente le tariffe applicate dalla Sorical ai Comuni calabresi per il servizio di erogazione di acqua per usi idropotabili;
l'interrogazione depositata tendeva a puntualizzare
come l'art. 154 del D.Lgs 152/2006, così come prima l'art. 13 della legge Galli
(36/94), prevede che il servizio idrico sia reso in regime di tariffa e non di
prezzo. La stessa Corte dei Conti della Calabria, sezione controllo, con la
delibera n. 388/2010 ha ribadito che, sulla scorta degli interventi della Corte
Costituzionale, è precluso al legislatore regionale intervenire nel settore con
una disciplina difforme da quella statale"; nella medesima interrogazione
si ricordava che per
viste le condizioni drammatiche in cui versavano e versano tuttora i Comuni calabresi si chiedeva di sapere se risponde al vero quanto illustrato e di adottare, conseguentemente, una serie di iniziative che potessero risolvere i problemi segnalati;
a tutt'oggi, non è pervenuto alcun chiarimento sulle
problematiche sollevate con l'interrogazione presentata, né tantomeno
addirittura la situazione finanziaria dei Comuni si
sta facendo sempre più drammatica con
il rischio concreto, nonostante diversi Comuni abbiano intrapreso la via giudiziaria per resistere alle richieste ritenute illegittime da parte di Sorical, è quello di mettere in ginocchio la tenuta finanziaria degli enti locali con gravi ripercussioni sui servizi essenziali per la cittadinanza;
sarebbe opportuno conoscere quanti Comuni si trovino
in una situazione debitoria con
ancora una volta, se
se nella errata e arbitraria determinazione delle tariffe non si concretizzi una grave inadempienza degli obblighi imposti nella convenzione fra Sorical e Regione Calabria, atteso che l'aumento della tariffa applicata dalla SORICAL non è conforme alle previsioni contrattuali ai sensi dell'art. 8, sesto comma, che prevede che la tariffa non potrebbe essere incrementata per i primi 5 anni e quindi nessun aumento poteva essere fatto prima dell'1.11.2009;
quali iniziative
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.
Presidente, questa
interrogazione segue un nostro intervento del 4 agosto dello scorso anno,
l’interrogazione a risposta scritta numero 32 rispetto alla quale non abbiamo
mai ottenuto nessuna risposta.
Nel frattempo la situazione
tra Sorical e i Comuni calabresi è divenuta esplosiva con i Comuni che sono
stati costretti, in un regime vessatorio, a rientrare da una situazione debitoria
che riteniamo illegittima, perché riguarda la questione dell’aumento delle
tariffe nel periodo 2002-2009, vietato dalla normativa ma anche da pronunce
della Corte Costituzionale e da direttive della Corte dei Conti e che non
poteva avvenire prima dei 5 anni, cioè con decorrenza dal 1° gennaio 2009.
Alla luce di questa gravissima situazione
Con la interrogazione attuale vogliamo sapere se
l’assessorato o
Quali iniziative, ancora,
Queste sono le questioni sulle quali da un anno
attendiamo le risposte. Ma la risposta che oggi ci darà
La parola all’assessore Gentile per la risposta.
Il problema della crisi finanziaria dei Comuni è ormai generalizzata ed è una crisi che riguarda un po’ tutti gli enti locali.
Per la parte che riguarda la Sorical, come Regione, in un provvedimento dell’ultima seduta del Consiglio regionale, che riguarda il bilancio, abbiamo fatto una legge all’interno della quale abbiamo previsto una serie di provvedimenti che servono a regolamentare ed incidere soprattutto sul versante dei pagamenti e delle liti che ci sono tra Comune e Sorical.
Una parte di questi contrasti è fondata e la stanno evidenziando, per alcuni aspetti, i legali dei rispettivi enti, una parte è, invece, infondata perché molti comuni non hanno mai pagato e devono pagare perché i servizi come quello dell’acqua o della spazzatura devono essere remunerati.
Quando ero sindaco di Cosenza la prima cosa che abbiamo fatto - all’epoca non era come adesso – è stato pagare l’acqua che era della Casmez. Invece, oggi, ci sono Comuni che dimenticano di pagare l’acqua e fanno altre scelte.
Invece su questo, ritengo, che debba essere fatto un discorso di serietà e di rateizzazione in modo ragionevole.
Per la parte, invece, che avete sollevato e che riguarda le tariffe, vogliamo vederci chiaro anche noi dal momento che c’è una dicotomia tra le tariffe attuali e quelle di due anni or sono.
Su questo siamo e saremo impegnati a far luce in modo che si possa usare un tariffario legittimo che non mortifichi i Comuni e non consenta a Sorical di abusare.
Queste erano le cose sostanziali che avete sollevato.
E’ una materia sulla quale, comunque, eravamo e siamo fortemente impegnati perché vogliamo che in questo settore si faccia la massima chiarezza.
Ha chiesto di parlare l’onorevole. Ne ha facoltà.
Presidente, prendo atto che un passo avanti è stato fatto. L’assessore Gentile, oggi, ha dichiarato che le questioni che abbiamo sollevato nelle interrogazioni relativamente ai problemi dei sindaci sono fondate rispetto alla problematica delle tariffe.
Guardate, non c’è dubbio che i Comuni, assessore Gentile, poi in modo quasi inedito rispetto alle interrogazioni le rivolgerò una proposta.
Non c’è dubbio che i comuni devono organizzarsi per rientrare ma devono rientrare correttamente pagando il giusto corrispettivo. La questione delle tariffe è problema finale e quindi l’invito che ribadisco e reitero oggi alla Giunta regionale, a lei ed al Presidente che poc’anzi è entrato, è di affrontare in maniera energica ed immediata la questione perché i Comuni sono in ginocchio in quanto le tariffe sono illegittime ed applicate arbitrariamente su un arco temporale nell’ambito del quale non potevano essere applicate.
Allora, assessore Gentile e Presidente
Scopelliti, chiedo che insieme alle verifiche che state facendo, che sono
certamente di natura giuridica-amministrativa, venga insediato un tavolo
tecnico con l’intervento dei Comuni, dei Sindaci, dell’Anci che chiarisca immediatamente
il tutto e indichi un percorso certo circa la
determinazione finale del debito, senza applicare condizioni vessatorie e senza
consentire che
Pertanto, se il Presidente lo consente, rispetto alla
proposta che ho fatto - e non vado a toccare alcuni punti politici - potrei
collegarmi alla pronuncia dei cittadini calabresi nel referendum nel quale hanno
dato un giudizio chiaro e netto riguardo a quale sistema idrico vogliono vedere
applicato.
L’Italia, il Paese intero, ma la Calabria, in particolare,
ha detto chiaramente che questo sistema non funziona e che sarebbe opportuna
una riforma che sancisca che l’acqua rimanga gestita da enti pubblici.
Al di là di questo, è immediato ed inderogabile affrontare immediatamente la questione delle tariffe per mettere in condizione i Comuni di rientrare ma con le giuste motivazioni, con il giusto metodo e con il giusto sistema. Grazie.
Si passa adesso all’interrogazione a risposta immediata numero 129 del 23.05.2011 a firma del consigliere Guccione: “In ordine al progressivo smantellamento di Trenitalia su tutto il territorio regionale che sta provocando un forte spopolamento degli impianti delle Ferrovie dello Stato” di cui do lettura:
“Al Presidente della Giunta
regionale. Per sapere - premesso che:
in data 12 maggio 2011 il
dottor Ettore Satariano, responsabile della Divisione passeggeri regionale,
risorse umane passeggeri regionale, risorse umane passeggeri regionale Sicilia
e Calabria di Trenitalia, ha informato con propria lettera le segreterie regionali
di Filt-Cgil, Fil-Cisl, Uiltrasporti, Fast Ferrovie, Ugl A.F., Orsa e le RSU di
73 Collegi competenti della Calabria, della volontà di Trenitalia di
intervenire sull' attuale microstruttura organizzativa degli impianti ISR
(Impianto Scorta regionale-capi treno) e ITR (Impianto trazione regionale-macchinisti)
della Calabria;
considerati i tempi tecnici necessari, a far data
dal 15 giugno p.v. si procederà alla chiusura di tutti gli impianti associati e
quindi delle distribuzioni di IASR Catanzaro, IASR Cosenza, IATR Catanzaro e
IATR Cosenza;
le relative attività di Distribuzione verranno
assicurate per ISR unicamente dalla Distribuzione ISR di Reggio Calabria e per
l’ITR unicamente dalla Distribuzione ITR di Reggio Calabria;
quanto sopra risponderebbe alla necessità di
adeguamento delle articolazioni organizzative di Produzione della Direzione
Regionale Calabria ad obiettivi di efficacia ed efficienza coerenti con
l'evoluzione dell'offerta commerciale e con le prossime sfide lanciate dal
mercato;
sono in atto confermate le
presenze delle Distribuzioni di Reggio Calabria ISR e ITR e i relativi regimi
di orario contrattualmente in essere;
la modifica di tale microstruttura organizzativa
non produrrà ricadute occupazionali;
per il personale
interessato verranno applicati gli istituti contrattuali;
quali iniziative urgenti si intendono predisporre per invertire
definitivamente una tendenza che appare pervicacemente finalizzata ad un
progressivo smantellamento di Trenitalia su tutto il territorio regionale che
sta provocando, di conseguenza, un forte spopolamento degli impianti delle
Ferrovie dello Stato;
se non sia giunto il momento di assumere un'iniziativa forte e decisa per
chiedere a Trenitalia che a governare il trasporto regionale in Calabria sia
finalmente un dirigente calabrese, che meglio conosce il territorio e le esigenze
della popolazione”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Guccione. Ne ha facoltà.
Come è notorio, Trenitalia sta tagliando
servizi e collegamenti importanti per
Da questo punto di vista ritengo
necessario da parte della Regione Calabria un impegno
indispensabile, perché la mobilità è fondamentale per lo sviluppo della
Calabria.
Anche alla luce di quel che si è detto su Gioia Tauro,
sulla possibilità di avere uno snodo ferroviario che sia in
grado di trasportare i container dalla nave sul treno per tutta Europa, da questo punto di vista mi aspetto
da parte della Giunta regionale una iniziativa che porti ad una discussione su
un moderno sistema di trasporto alla luce anche della revisione del Piano
regionale dei trasporti che risulta essere vetusto in quanto redatto nel
lontano 1997.
Ci sono stati alcuni aggiornamenti, ma si rende necessario
un nuovo piano regionale che tenga conto delle modificazioni e dei cambiamenti
che ci sono stati in questi anni.
Doveva rispondere a questa interrogazione il Presidente,
che è titolare della delega, ma al momento non è in Aula.
La parola per la risposta all’onorevole Orsomarso.
Per quanto riguarda l’organizzazione generale dei trasporti in Calabria, rispondo all’onorevole
Guccione, che siamo stati già attivi su vari fronti rispetto alla riorganizzazione complessiva delle risorse e dei diversi vettori che si
occupano dei trasporti in Calabria.
Il prossimo anno questo
avverrà anche rispetto alle risorse umane che il dipartimento dei trasporti andrà a
migliorare e ad incrementare; considerata l’esistenza di problemi anche di
competenza delle risorse umane, sarà l’anno della riforma complessiva.
Perciò abbiamo già anticipato a sindaci e a Presidenti
di provincia, che incontreranno il Presidente Scopelliti nelle prossime
settimane per parlare anche all’agenzia di mobilità, tutta una serie di
evoluzioni sulle quali siamo impegnati. Il 2012 sarà l’anno delle riforme e
sarà coinvolto anche il Consiglio regionale che dovrà approvare il nuovo Piano
regionale dei trasporti che andrà a sostituire il vecchio piano, che risulta
essere ultra datato, in quanto risale a circa 20 anni fa.
Per quanto concerne Trenitalia, ho letto con attenzione l’interrogazione del
consigliere Guccione.
Non possiamo entrare nel merito, per quanto ci sono
diverse missive e lettere di raccomandazione ai vertici regionali e nazionali
di Trenitalia, rispetto ad una
organizzazione interna che sa più di sindacale che di altro.
Soprattutto due sono gli ambiti su cui abbiamo ritenuto
importante intervenire: la migliore e maggiore organizzazione per quanto
riguarda i treni regionali vista la dinamica nazionale di crisi – e
Nel brevissimo periodo, in interlocuzione con Trenitalia abbiamo, con un riscontro
anche dei pendolari, migliorato il livello di soppressione dei treni, il loro livello
di pulizia e – novità più importante – badato, soprattutto, ad interventi
legati alle infrastrutture e quindi anche ai mezzi di locomozione.
Fra sei mesi con un investimento di 20 milioni di euro
non della Regione - perché
Per quanto concerne la guida, quindi una questione molto
più sindacale che di Trenitalia
calabrese, per noi non è stato importante definire l’interlocutore dell’azienda
perché riteniamo che l’azienda metta a coordinamento del trasporto regionale
l’uomo migliore che ha; l’ingegnere Costantino che, ad oggi, dirige sia
Se questa Regione dovesse essere anche da stimolo a
vertenze sindacali, non esiteremo a farlo ma rispetto ai temi della
interrogazione presentata, tutto ciò che questo Governo regionale poteva fare
lo ha già fatto.
Per il resto, non abbiamo potere di intervenire su
questioni organizzative legate a promozioni o meno di personale. Grazie.
La parola all’onorevole Guccione.
Qui si pone un problema di tipo politico e
amministrativo cioè se
Registro una lenta ma inesorabile marginalizzazione di
questa Regione in particolare riguardo ai trasporti su rotaia.
E’ di fronte agli occhi di tutti il fatto che il sistema
ferroviario nella nostra regione non funziona, che siamo tagliati fuori dalle
innovazioni tecnologiche, non solo dall’alta velocità, ma anche dalla stessa
velocizzazione fino a Reggio Calabria.
Da questo punto di vista, o
Poi, Presidente, le volevo far rilevare – ed ho piacere
che questo sia accaduto oggi in quest’Aula – che a rispondere a questa
interrogazione sia stato il mio collega Orsomarso.
Prendo atto che il consigliere Orsomarso in questa
nostra Regione ha la delega ai trasporti. Mi pare che non sia neanche Presidente
della Commissione trasporti.
Prendo atto che si è innestata - e lo dico con piacere
perché con il consigliere Orsomarso mi confronto con garbo e con spirito
costruttivo – una prassi nuova in Consiglio regionale. Si è modificato lo
Statuto, si sono modificate le regole consolidate e rispetto a questo vorrei,
da parte sua, un chiarimento per sapere se sono intervenute novità in queste
ultime settimane che hanno modificato la nostra prassi ed i regolamenti
interni.
Posso, Presidente? Solo per aggiungere che è lavoro ed è gratis, insomma. E’ una novità positiva, semmai.
Onorevole Guccione, ho dato la parola all’onorevole Orsomarso esclusivamente
perché non era presente in Aula il Presidente Scopelliti.
Poiché è il Presidente che
ha la delega, da Statuto, da
Regolamento, da quello che è oggi in atto in Consiglio regionale, abbiamo fatto
rispondere l’onorevole Orsomarso che sta seguendo un po’ la problematica dei trasporti.
Se lei avesse eccepito la
non volontà di farsi rispondere dal consigliere Orsomarso, per quanto mi
riguarda, l’interrogazione sarebbe stata sospesa e rinviata alla prossima
seduta del Consiglio, quando sarebbe stato presente in Aula il Presidente della
Giunta regionale.
Sotto questo aspetto non abbiamo modificato né lo Statuto né il Regolamento del Consiglio regionale, ma, considerato che l’onorevole Orsomarso ha seguito il settore dei trasporti, poteva dare a lei e all’Aula delle informazioni sullo stato dello stesso.
Si passa alla Interrogazione a risposta immediata
numero 130 del 25.05.2011 a firma dei consiglieri Giordano, De Masi, Talarico
D. “Sui controlli riguardanti i consumi di prodotti agricoli regionali previsti
dalla legge regionale del 14 agosto 2008, n.
l'articolato normativo prevede all'art. 2 il divieto, ai soggetti gestori dei servizi di ristorazione collettiva pubblica di somministrare cibi e bevande contenenti organismi geneticamente modificati nonché alimenti ottenuti da animali nutriti con mangimi contenenti organismi geneticamente modificati;
l'art. 3 prevede che i gestori dei servizi di ristorazione collettiva pubblica devono garantire che nella preparazione dei pasti siano utilizzati prodotti agricoli regionali in misura non inferiore al 50 per cento, in termini di valore, dei prodotti agricoli, anche trasformati e complessivamente utilizzati su base annua;
la violazione delle suddette norme comporta la risoluzione
di fatto del contratto al fine di garantire l'osservanza delle stesse, l'art. 7
prevede che
dalle notizie giunte dalle varie associazioni di categoria, vedasi in ultimo l'intervento sugli organi di stampa del Presidente regionale della Coldiretti, si apprende di una violazione sistematica della normativa regionale, anche per l'assenza o inesistenza di controlli, il tutto con grave pregiudizio per l'economia agricola calabrese;
se e in quale misura sono stati attivati i controlli previsti dalla legge regionale n. 29 del 14 agosto 2008 e se sono stati costituiti gli appositi gruppi di intervento;
se il dipartimento agricoltura ha attivato, per quanto di sua competenza, i dovuti controlli e contestualmente sollecitato gli enti territoriali competenti affinché avviassero una campagna di controlli nell'ambito della ristorazione pubblica e collettiva;
quali iniziative si intendono intraprendere, ove i controlli risultassero carenti, per avviare una campagna di monitoraggio e controllo al fine di sanzionare le imprese inadempienti.”
Ha chiesto di parlare l’onorevole
Giordano. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, questa interrogazione chiede:
come le linee programmatiche strategiche di questo Governo - ancora non le abbiamo viste - possono rafforzare il comparto agricolo calabrese.
Voglio ricordare che
Nell’articolato normativo il comma 2 esprime un divieto
ai soggetti gestori dell’attività di ristorazione collettiva pubblica, della
somministrazione di cibi e bevande contenenti organismi geneticamente
modificati nonché alimenti ottenuti da animali nutriti con mangimi contenenti
Ogm.
L’articolo 3 prevede che tutti i servizi di ristorazione
collettiva pubblica debbano garantire che nella preparazione dei pasti siano
utilizzati prodotti agricoli regionali nella misura non inferiore al 50 per
cento.
La violazione delle suddette disposizioni sulle quali
sono chiamate a vigilare in primis la
Regione, ma anche le Province ed i Comuni nell’ambito della sfera di loro
competenza, può portare anche alla revoca delle concessioni.
Con questa interrogazione vogliamo sapere: se e quando
sono stati attivati i controlli previsti dalla legge 29; se sono stati
costituiti i relativi gruppi di intervento sul territorio e se il dipartimento
agricoltura ha attivato, per quanto di sua competenza i dovuti controlli
contestualmente sollecitando tutti gli enti territoriali competenti affinché
attivassero un controllo capillare e stringente e quali iniziative, nel caso in
cui non sono stati attivati i controlli; se non è stato messo a sistema il
regime degli stessi o se il sistema risultasse carente da una diagnosi che
l’assessore avrebbe comunque svolto, quali sono le misure che si intendono
attivare per avviare il monitoraggio e quali misure si intendono emettere per
sanzionare tutte le imprese di ristorazioni collettiva inadempienti.
La parola all’assessore Trematerra.
Grazie, Presidente, la legge in questione, in particolare l’articolo 3, è stata notificata alla Commissione europea per il parere di coerenza, in base alle norme comunitarie.
Dall’avvio della nostra
richiesta non abbiamo ancora avuto formalmente alcuna risposta da parte della
Commissione, ma abbiamo, comunque, inoltrato questa richiesta il 23 maggio
2011.
La nostra autorità di
gestione, dottore Nicolai, ha incontrato il direttore generale Agricoltura della
Commissione europea e per quanto
riguarda l’articolo
Quindi, ci sarebbe un costo
per quanto riguarda
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.
Prendo atto che è stato sollevato un problema di coerenza con la normativa comunitaria e che il 23 maggio è stata sollecitata la risposta. Tuttavia, sollecito l’assessore Trematerra e la Giunta regionale non solo ad aver contezza della situazione - perché nel caso in cui non fosse coerente l’articolo 3, dovrebbe essere modificato il testo della norma affinché la stessa possa avere una rispondenza ed una efficacia riguardo alla valorizzazione del prodotto agricolo calabrese – ma a proporre e adottare tutte le eventuali misure che possano finalmente dare attuazione alla ratio della norma e mettere al riparo la legislazione calabrese da problemi di incidenti normativi, rispetto al quadro comunitario.
Grazie.
Si passa alla Interrogazione a risposta immediata numero 131 del 25.05.2011 a firma dei consiglieri Giordano, De Masi, Talarico D. “Sulla mancata emanazione del regolamento sugli interventi a favore dei lavoratori deceduti sui luoghi di lavoro e dei loro familiari” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e agli assessori al lavoro, alla formazione professionale, alla famiglia e alle politiche sociali. Per sapere – premesso che
in particolare per perseguire gli obiettivi della legge, è prevista l'istituzione di un fondo regionale di solidarietà finalizzato all'erogazione di un contributo una tantum non tassabile a titolo di assistenza sociale;
l'erogazione del contributo nella misura prevista dall'art. 4 della legge è disposto con decreto dirigenziale entro il termine di sessanta giorni dalla presentazione della domanda e lo stesso è riconosciuto per gli eventi verificatisi dal 1° gennaio 2008;
per rendere operativa la normativa in esame
il termine per l'emanazione del regolamento è stato abbondantemente superato e non si ha notizia di una sua imminente approvazione da parte della Giunta regionale;
a tali dati si sommano anche i cittadini residenti in Calabria che sono rimasti vittima di incidenti sul lavoro fuori dal territorio regionale e per i quali la legge prevede i medesimi benefici e i lavoratori che abbiano subito una perdita della capacità lavorativa nella misura pari al 100 per cento;
numerose sono le famiglie interessate alla concreta applicazione della normativa regionale, il cui contributo, sia pur una tantum, potrebbe contribuire ad alleviare le numerose difficoltà in cui versano a causa di un contesto socio economico, quale quello calabrese, in grave crisi;
la normativa regionale salutata a suo tempo come un segno di civiltà e di maturità della nostra regione sulle problematiche del lavoro rischia di arenarsi e di trasformarsi in una legge manifesto o in una tragica beffa per i beneficiari;
se il regolamento di attuazione previsto dall'art. 6 della legge 26 febbraio 2010 n. 11 è in corso di elaborazione da parte degli uffici competenti (dipartimento n. 10 settore n. 1 politiche del lavoro) e, in caso affermativo, conoscere i relativi tempi di definizione e di successiva approvazione della Giunta regionale;
se, in caso di totale o parziale omissione della relativa istruttoria che potrebbe determinare un ulteriore dilatazione dei tempi, quali iniziative intendono intraprendere per sollecitare con urgenza l’iter di elaborazione del regolamento di attuazione e provvedere alla immediata approvazione dello stesso;
quali iniziative intendono intraprendere per avviare una immediata concertazione con gli enti individuati dall'art. 6 che porti alla stipula di un protocollo di intesa finalizzato all'attuazione della legge.”
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.
Anche questa, Presidente, è una sollecitazione che rivolgiamo alla Giunta - nella fattispecie c’è l’assessore Stillitani che saluto – e che riguarda una normativa che il Consiglio regionale ha adottato nel febbraio del 2010, la numero 11.
Riguarda una categoria troppo spesso dimenticata, una categoria che soffre: quella delle famiglie dei mutilati e degli invalidi sul lavoro, di coloro i quali nello svolgimento del proprio dovere, hanno perso la vita o sono rimasti gravemente mutilati così da non poter avere dignitosamente un prosieguo nelle proprie attività lavorative.
Le cifre sono terrificanti. Nel 2009 gli incidenti
sul lavoro sono stati 13.679 e 14.177 nel 2008, quindi,
un trend preoccupante. Ho letto
qualche giorno fa sulla stampa e prendo atto anche con piacere che il
Governatore Scopelliti intende intervenire su una questione che diventa molto grave
in questa Regione, che soffre già la crisi del lavoro ma che non può
mortificare coloro i quali il lavoro lo hanno perso e non lo possono più
svolgere perché hanno avuto questi incidenti o per le famiglie a cui i diritti
sono negati.
Questa legge prevedeva
l’adozione di un regolamento affinché i contributi, che certamente non
risolvono il problema, potessero essere erogati alle famiglie o a questi
lavoratori.
Ebbene, a distanza di un
anno e mezzo questo regolamento, che, credo, un dipartimento non avrebbe difficoltà a
scrivere nell’arco di qualche giorno, non è stato adottato .
La cosa grave è che c’è stato il disimpegno dei fondi
del 2010 e che si profilerebbe un disimpegno dei fondi 2011. Tra l’altro – è la
cosa che voglio sottolineare in negativo – l’assestamento di bilancio mortifica
ulteriormente questo fondo, che è già irrisorio, decurtandolo di 15 mila euro.
Allora, sollecitando, chiediamo se è stata già avviata
l’emanazione e quindi la stesura di questo regolamento. In caso affermativo,
quali sono i tempi per la definizione e l’approvazione della Giunta regionale e,
se, in caso di attuazione totale o parziale della relativa istruttoria, cosa
potrebbe determinare una ulteriore dilatazione dei tempi e quali iniziative si
intendono intraprendere per sollecitare il dipartimento ad emanare questo
regolamento. Infine, quali iniziative si intendono intraprendere per avviare
una immediata concertazione con gli enti individuati dall’articolo 6 della
legge, che porti alla stipula di un protocollo di intesa finalizzato
all’attuazione completa e coerente della legge numero 11.
La parola per la risposta all’assessore Stillitani.
Diciamo che una bozza di regolamento era stata
predisposta dal dipartimento, ma abbiamo avuto uno stop dall’ufficio legislativo della
Giunta regionale perché ci sono, nella legge, alcuni aspetti che vanno spiegati
e che non possono essere chiariti da un regolamento.
In particolare, la legge regionale numero
L’articolo 3 della legge al comma 1, definisce i
beneficiari destinatari del contributo citando solamente i figli e gli
ascendenti delle vittime di incidenti mortali e non menzionando coloro che
rimangono vittime di una riduzione permanente della capacità lavorativa pari al
100 per cento, in contrasto con quanto previsto dagli articoli 1 e 2 della
legge.
L’articolo 3 menziona il coniuge e, in assenza di questo,
il convivente in caso di rapporto di coppia non sancito da matrimonio.
Non può il regolamento definire il termine “convivente”
mancando i riferimenti normativi.
Lo stesso articolo 4 “entità del contributo” stabilisce
l’entità del contributo solo per i familiari di lavoratori deceduti a causa di
incidenti sul posto di lavoro non menzionando e non prevedendo alcun contributo
per chi ha, invece, subito una riduzione della capacità lavorativa.
Infine, bisogna stabilire – non è chiaro – quanto si
deve aspettare per stabilire una riduzione della capacità lavorativa del 100
per cento trattandosi molte volte di procedure lunghissime.
L’assessorato non può con un regolamento colmare queste
lacune. Per tali motivi ha predisposto una nuova proposta di legge che metterà
gli uffici regionali nelle condizioni di procedere speditamente all’erogazione
dei contributi agli aventi diritto evitando lungaggini burocratiche . Cioè,
sostanzialmente, per poter emanare un regolamento bisogna prima emendare la
legge in quelle parti che l’ufficio legislativo ha dichiarato poco chiare e che
non permettono di essere colmate col solo provvedimento amministrativo della
delibera di Giunta.
La modifica della legge è stata predisposta ed in una
prossima seduta di Giunta sarà approvata per poi essere presentata al
Consiglio.
Un’altra cosa: è vero il problema delle risorse
finanziarie.
Dal 2008 al 2010 solo gli incidenti mortali sono stati
57. Per cui moltiplicati per 20-25, le risorse disponibili dovrebbero ammontare
ad oltre 1 milione di euro mentre quelle oggi fruibili ammontano a 180 mila
euro circa. Assolutamente insufficienti per poter colmare quello che è il
bisogno della legge.
Dato che, comunque, il regolamento prevederà una presa
in considerazione delle morti e degli incidenti in modo retroattivo, cioè a
partire dal momento della emanazione della legge, per poter procedere è
necessario, nel momento in cui viene ad essere modificata la legge, integrarla
con le giuste risorse finanziarie, perché altrimenti si dovrebbe pensare ad un bando
o comunque fare una selezione che, in questo caso,sarebbe inopportuna.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Giordano. Ne ha
facoltà.
Mi dichiaro parzialmente soddisfatto perché finalmente l’assessore ha chiarito i problemi. Certamente si poteva risolvere prima la questione riguardante un regolamento,perché ci sono voluti quasi 2 anni per stabilire che le questioni afferiscono alla non chiara esposizione della legge numero 11 che deve essere riformulata.
Prendo atto di questo, sollecito quindi che questo emendamento, questa modifica alla legge pervenga nella Commissione competente che è la terza già in questi giorni, in maniera tale che nella seduta di Consiglio del 1° agosto possa essere rilicenziato il testo definitivo, quello coerente che consenta l’adozione immediata di un regolamento che, credo, il dipartimento abbia già abbozzato.
Noi faremo una battaglia e quindi ha fatto bene l’assessore, sulla questione delle risorse, a richiamare e a voler dire che 57 sono state le vittime nel 2010 e 42 nell’anno 2009 i morti sul lavoro. Non si può attendere, ci vuole una risposta da parte di questa Regione e noi faremo una battaglia affinché anche le scelte di cui discuteremo più tardi e l’assestamento di bilancio vadano nella direzione giusta.
Certamente non possono essere mortificate queste categorie che sono state dimenticate ed offese dai ritardi della politica.
Ribadisco che, comunque, la ringrazio per la risposta. La voglio però pregare di far pervenire questo testo alla terza Commissione in modo che la stessa lo esamini e lo licenzi in tempi rapidi.
Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 132 del 26.05.2011 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D. “In ordine all’avviso pubblico per il finanziamento di <Voucher per la partecipazione a Master e Dottorati>” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che
in data 13/05/2011 è stato pubblicato sul BURC un avviso pubblico con una dotazione finanziaria pari a 8 milioni di euro avente ad oggetto “POR Calabria FSE 2007-2013 Obiettivo Operativo M2 - Piano Regionale per le Risorse Umane - Piano d'Azione 2009- 2010: Approvazione «Avviso pubblico per il finanziamento di borse di studio per la partecipazione a Master e Dottorati»”;
il punto 8 dell'Avviso (Termini e modalità di presentazione delle domande - Pena l’inammissibilità), recita testualmente: “Le domande saranno prese in considerazione fino ad esaurimento delle risorse disponibili”;
“è necessario che la data di spedizione della domanda risulti inequivocabilmente dal timbro dell'ufficio postale accettante”;
“Non saranno in ogni caso prese in considerazione le domande che, per qualsiasi causa, perverranno dopo la pubblicazione, sul sito internet: www.regione.calabria.it/istruzione, dell'avviso di chiusura del bando per esaurimento risorse. L'Amministrazione Regionale non assume alcuna responsabilità per eventuali dispersioni o ritardi nella trasmissione delle domande e della relativa documentazione”;
il punto 9 dell'Avviso stabilisce che: “l'istruttoria delle agevolazioni verrà realizzata, secondo l'ordine cronologico di presentazione delle domande, sulla base dei criteri di cui alle Fasi A) e B) descritte di seguito, fino a concorrenza delle risorse disponibili”;
la presentazione delle domande sulla base dell'ordine di spedizione delle medesime viene, pertanto, considerata condicio sine qua non per la formazione delle graduatorie, mentre gli altri criteri di valutazione appaiono soltanto successivi ed eventuali;
la c.d. procedura a sportello si è già mostrata assolutamente inadeguata con il Bando “Aiuti alle imprese attraverso la concessione delle borse lavoro, di incentivi occupazionali sotto forma di integrazione salariale e formazione continua come accrescimento delle competenze”, poiché ha lasciato grossi margini di discrezionalità alle agenzie di servizio postale privato nella definizione dell'ordine di presentazione delle domande;
per quanto sopra esposto appare alquanto inopportuno erogare contributi di ingente valore con un elevato margine di discrezionalità e senza una procedura sufficientemente trasparente;
al contrario sarebbe stato più opportuno fissare un termine di presentazione delle domande più certo, per poi procedere ad una valutazione più obiettiva e trasparente (sulla base di indicatori oggettivi delle domande che, allo stato, sono solo ipotizzabili) delle stesse;
se
quali iniziative intenda intraprendere
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Domenico Talarico. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, si tratta del bando pubblico relativo
al finanziamento di borse di studio per la partecipazione a master e dottorati.
Cosa eccepiamo con questa interrogazione? Il bando
prevede l’assegnazione delle risorse disponibili a sportello ovvero in ordine
cronologico in base alla presentazione delle domande, senza entrare nel merito
delle singole domande e quindi a scapito della valutazione dei titoli e del
merito dei concorrenti.
Si è ripetuto, con questo avviso pubblico, quello che è
spiacevolmente accaduto con le borse lavoro, quindi, senza entrare nel merito
dei singoli progetti e delle singole domande è stato sufficiente, ad esempio,
avere un amico in una agenzia privata di spedizione per avere accesso ad una
borsa lavoro, violando, a mio avviso, non solo la legge ma anche il buonsenso.
Anche in questo caso a prescindere dai titoli e dal
merito si è fatto ricorso ad una procedura che si presta a più di una
obiezione.
Per cui noi interroghiamo il Presidente e l’assessore
competente per sapere se egli o loro sono intenzionati a modificare, ad
apportare dei correttivi ad una procedura che così come è, produce privilegi e
discriminazioni frustrando molti giovani studiosi che avrebbero, forse,
maggiori titoli di altri per accedere ai cosiddetti voucher di formazione e studio post
laurea.
L’assessore Caligiuri, come me e come altri colleghi
consiglieri, avrà ricevuto, immagino, tante sollecitazioni in tal senso di
alcuni giovani studiosi calabresi che studiano e sono impegnati in progetti di
ricerca anche oltre oceano, che, però, per le procedure e per le modalità di
accesso a questi voucher, sono
rimasti esclusi.
Chiediamo, quindi, al Presidente e all’assessore se
ritengono che sia utile prendere in considerazione tali sollecitazioni e tali
critiche per apportare i dovuti correttivi, magari per i bandi e gli avvisi
futuri. Grazie.
La parola all’assessore Caligiuri.
Rispondendo all’onorevole Talarico, dico che la
procedura individuata dalla Giunta regionale viene incontro alle esigenze dei
giovani laureati calabresi e garantisce non solo la trasparenza, ma anche la
speditezza ed il diritto allo studio ed al merito.
Questo è dimostrato dagli esiti di questo bando per cui
non si può effettuare alcun eventuale paragone con iniziative che sono per
alcuni aspetti dissimili.
Infatti, al 5 di luglio sono arrivate 798 domande
distribuite al 38 per cento in provincia di Cosenza, al 20 per cento in
provincia di Catanzaro, all’8 per cento in provincia di Crotone, al 25 per
cento in provincia di Reggio Calabria e al 7,39 per cento in provincia di Vibo
Valentia.
L’impegno massimo complessivo anche se non è stimabile,
perché si può valutare soltanto alla fine dell’accertamento e della verifica
delle domande, potrebbe essere, al massimo, 1 milione 600 mila euro a fronte di
un impegno che è di 8 milioni di euro.
Quindi, c’è ancora ampia possibilità di intervento.
Inoltre, quello che mi preme sottolineare, rispondendo alla domanda
dell’onorevole Talarico, riguarda alcuni dati che abbiamo rilevato da queste
quasi 800 domande pervenute.
La prima è che, avendo posto il limite di 35 anni, il
grosso delle domande pervenute riguarda i giovani laureati tra i 28 ed i 30
anni che è l’età giusta per poter effettuare questo tipo di approfondimenti in
modo adeguato.
Quello che, invece, risulta estremamente interessante e
che dovrebbe essere oggetto di attente analisi è che le domande pervenute,
rispetto a quelle che sono le aree di sviluppo previste dal Por, riguardano
soltanto il 44 per cento delle domande di rimborso di master, mentre il 56 per cento non ricade nelle aree individuate
dal Por come strategiche per lo sviluppo della regione.
E’ evidente, quindi, che si verifica una dicotomia che
può essere identificata negli indicatori del Por che possono non essere
pertinenti per quanto riguarda lo sviluppo della regione, perlomeno per quanto
riguarda il capitale umano e dall’altra, invece, sull’offerta dei master
universitari che, invece di essere rivolti al mercato, tenendo conto di quelle
che sono le effettive necessità di sviluppo dei territori, seguono altre
logiche.
Infine, un altro dato è che il 67 per cento delle
domande pervenute sono presentate da donne contro il 33 per cento di uomini.
Sulla base di queste indicazioni ritengo che il
comportamento della Giunta regionale risponda a criteri corretti che vanno
incontro alla valorizzazione reale del capitale umano calabrese.
La parola all’onorevole Talarico.
E’ ovvio che nessuno di noi, tanto meno i proponenti,
hanno voluto mettere in discussione con l’interrogazione il valore dell’avviso
pubblico.
Tanto meno mettiamo in discussione il diritto allo
studio, anche se qui si tratta, diciamo, di risorse destinate a coloro i quali
hanno già compiuto un ciclo di studi, quindi a laureati che intendono avere
accesso a master e dottorati post laurea.
La nostra obiezione è riconducibile solo ed
esclusivamente ai criteri di selezione.
A tal proposito, vorrei farle una domanda retorica,
naturalmente, cioè per lei, assessore, vale di più un 110 e lode, ad esempio,
oppure l’ordine cronologico di presentazione della domanda nel riconoscimento
dell’accesso? Questo è il punto. Alcuni titoli che sono stati presentati,
allegati alle domande, come per esempio dottorati conseguiti all’estero ed anche
in prestigiose Università italiane valgono di meno rispetto ad uno che non ha
alcun titolo, ma ha avuto l’abilità, la furbizia e la complicità di presentare
la domanda un secondo prima di altri 10 o altri 100?
Questo è il punto. La mia sollecitazione è finalizzata
ad introdurre criteri oggettivi di selezione e non affidare il tutto all’ordine
cronologico di presentazione, altrimenti mortificheremmo competenze e vocazioni
che in questo modo non possono avere accesso.
Per questo motivo dichiaro di essere insoddisfatto dalla
sua replica. Grazie.
Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 133 dell’1.06.2011 a firma del consigliere De Gaetano “In ordine alla chiusura del tratto Coccorino-Joppolo in provincia di Vibo Valentia” di cui do lettura.
Non vedo, però l’onorevole De Gaetano, pertanto l’interrogazione è decaduta.
Si passa adesso alla interrogazione a risposta immediata numero 134 dell’1.06.2011 a firma dei consiglieri Guccione, Franchino, Censore: “In ordine alle iniziative che si intendono assumere per garantire ai dipendenti delle Comunità Montane il pagamento degli stipendi” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’agricoltura. Per sapere – premesso che:
“le Comunità
montane calabresi in decenni di attività hanno svolto un ruolo importantissimo
nella difesa della funzione socio-economica della montagna nell'economia
calabrese e nel mantenimento di un'identità “montanara”;
questa attività ha permesso di garantire interventi di salvaguardia del territorio, di difendere tradizioni culturali e tipicità economiche, di organizzare servizi, di progettare interventi infrastrutturali intercomunali, di mantenere viva la necessità di politiche nazionali e regionali di più efficace contrasto all'emarginazione dei territori e delle popolazioni montane per contrastare i processi di spopolamento determinati da uno sviluppo socio-economico che ha privilegiato i territori urbani e soprattutto costieri;
l'art. 2 della legge n. 191 del 2009, comma
l'azzeramento di tutti i fondi previsti dall'art. 34 del D.lgs 504 del 1992: “Fondo Ordinario - Fondo Consolidato (L. 285/77 - L. 730/86) - Fondo per lo sviluppo degli investimenti” ha determinato la paralisi delle attività delle Comunità montane, ma soprattutto creato uno stato di incertezze nel personale dipendente non avendo individuato il soggetto istituzionale che dovrà farsi carico dei relativi oneri;
l. Legge regionale 26 febbraio 2010, n. 8: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2010, art. 3, comma 4 della legge regionale n. 8/2002).” Art. 1: La somma di 4.000.000,00 di euro.
2. Legge regionale 11 agosto 2010, n. 23 “Assestamento
del bilancio di previsione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario
2010 e del bilancio pluriennale 2010-
3. Legge regionale 29 dicembre 2010, n. 35: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2011 e pluriennale 2011-2013 (Legge finanziaria).” ha rifinanziato l'art. 1 della legge n. 8/2010 prevedendo 6.000.000,00 di euro;
si ritiene indispensabile che l'esperienza di lavoro
accumulata dalle Comunità montane venga salvaguardata ed utilizzata per dare
slancio ad una nuova politica di sviluppo della montagna che
sia lo Statuto della Regione Calabria che la specifica legge regionale sulle Comunità montane riconoscono la specificità ed il ruolo primario di questi Enti e prefigurano il loro potenziamento con la previsione di ampie funzioni delegate da attribuire per rendere più ampia ed organica la loro attività nel territorio e più efficaci ed incisivi gli effetti di sviluppo economico e sociale;
occorre, inoltre, comunque, salvaguardare la posizione di lavoro e la dignità professionale dei dipendenti;
con le somme finora erogate, le Comunità montane hanno pagato ai dipendenti gli stipendi fino al mese di febbraio 2011;
ad oggi, sul bilancio della Regione non è prevista nessuna ulteriore somma per coprire il fabbisogno degli stipendi fino alla fine dell'anno;
la stima del fabbisogno annuo degli stipendi di tutti i dipendenti delle Comunità montane calabresi, ammonta all'incirca a 16.000.000,00 di euro;
quali iniziative urgenti si intendono assumere per garantire ai dipendenti delle Comunità montane il pagamento pregresso degli stipendi maturato da febbraio ad oggi e per assicurare ad essi l'intero fabbisogno annuo.”
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Guccione. Ne ha facoltà.
Questa interrogazione pone
due aspetti. Il primo è la riforma che riguarda le Comunità montane, Arssa ed
Afor che credo sia in dirittura d’arrivo, stante la richiesta qualche tempo fa
di una ulteriore proroga di sei mesi per quanto riguarda la riforma dell’Arssa
e dell’Afor.
So di un progetto di legge
presentato dall’assessore Trematerra che prevede un’Agenzia della montagna che
metta insieme tutte le competenze di Arssa, Afor e Comunità montane sulla quale
mi auguro che si apra una discussione libera ed aperta in tutte le sedi nel
rapporto con il sindacato, con il mondo istituzionale e con i sindaci
interessati.
Ma la cosa che più mi preme,
oggi, è quella che riguarda la situazione di quasi 500 lavoratori delle Comunità
montane che hanno avuto pagati, fino ad oggi, gli stipendi fino a febbraio
2011.
So che le risorse che
nell’assestamento di bilancio sono state previste, non sono sufficienti a
coprire il 2011 e in questo senso il collega Censore, a nome del gruppo, ha
presentato un emendamento che poi in Commissione è stato respinto.
Credo che se teniamo aperte
tutte queste partite che riguardano gli stagisti, i dipendenti delle Comunità
montane, la stabilizzazione degli
Lsu e degli Lpu e non c’è un dibattito organico su come noi stabilizziamo da
una parte il precariato, e stoppiamo con il precariato, e dall’altro garantiamo
attraverso l’apertura di una fase nuova, di un processo profondo di riforma che
è necessario a molti anni dalla nascita del regionalismo in Calabria, il
rischio è che noi registreremo solo passi indietro ed una implosione del
sistema sia sul terreno lavorativo che sul terreno istituzionale.
Grazie, onorevole Guccione. La parola al sottosegretario Sarra.
Grazie, Presidente,
onorevole Guccione, in riferimento all’interrogazione rubricata con il numero
Dunque, per quanto riguarda il problema della somma urgenza diciamo così, cioè della risposta immediata in riferimento agli stipendi dei dipendenti delle comunità, ci accingiamo ad approvare una manovra finanziaria nella quale noi abbiamo previsto uno stanziamento di 2 milioni di euro che serviranno a dare un riscontro immediato e quindi il pagamento degli stipendi comprendendo anche le mensilità estive.
E’ chiaro che non è la soluzione definitiva per quanto riguarda il pagamento degli stipendi. Noi abbiamo previsto questa cifra non a caso perché serve per dare una risposta nelle more dell’approvazione della legge che lei ha citato.
Abbiamo predisposto un disegno di legge che è stato valutato, in via preliminare, dall’Esecutivo regionale e stiamo effettuando tutti i passaggi necessari e consequenziali.
Alludo alle riunioni che sono state già effettuate
presso
Questa
riunione ha dato un esito assolutamente positivo per cui il riscontro che noi
abbiamo in riferimento alla nostra proposta di legge
è assolutamente favorevole; cioè abbiamo ottenuto una sorta di valutazione di
impatto legislativo assolutamente positiva. Ripeto.
Questo
cosa significa? Che la proposta che andremo a portare a breve alla attenzione
sua e degli altri onorevoli consiglieri dell’Assemblea legislativa è una proposta che è già munita di tutti i
pareri, non ultimo il parere di costituzionalità, di conformità cioè alle norme
previste dalla Costituzione. Per cui è una
norma sulla quale possiamo discutere nel merito e quindi ben vengano e ben
verranno tutte le sollecitazioni, gli stimoli, i suggerimenti, le integrazioni
e le modifiche che questo onorevole Consiglio intenderà apportare. E’ vero,
però, che sicuramente avremo un disposto, un dettato, delle disposizioni
normative che sono delle disposizioni sulla cui conformità al dettato
costituzionale non è inteso porre un dubbio perché, comunque, abbiamo già
acquisito questo parere.
Chiarito questo come noi intendiamo risolvere il
problema? Noi provvederemo e lo dico in maniera assolutamente sintetica e
sicuramente insufficiente e disorganica ma serve a dare l’idea
dell’architettura istituzionale che noi intendiamo trasferire nei comparti
dell’agricoltura, della forestazione e di quegli enti delle comunità montane
che dopo la riforma del titolo quinto della Costituzione non assumono più una
dignità di ente locale per quanto riguarda il disposto costituzionale.
Ma ce l’hanno e noi la manterremo in riferimento
all’articolo 46 dello Statuto che rappresenta, come voi sapete, la carta fondamentale
della nostra Regione, cioè è
Allora, utilizzando quella norma, abbiamo la possibilità
di ridare quella dignità di ente locale che avevano perso con il provvedimento
statale.
Come intendiamo farlo? C’è giurisprudenza costante; daremo questa dignità conferendo anche questa
norma che prevede le unità montane che non saranno altro che dei soggetti
giuridici inseriti nel contesto dei due enti. Uno riguarderà la forestazione e
l’altro il comparto agricolo.
Nello stesso tempo
razionalizzeremo la spesa, perché cosa faremo? Elimineremo tutti quegli enti
che rappresentano dei doppioni perché hanno la stessa mission. Vale
questo per
Questo è, quindi, l’approccio
con il quale noi abbiamo inteso affrontare le problematiche delle comunità
montane.
Per tornare alle
sollecitazioni che venivano dall’interrogazione che, tanto per essere chiari,
ritengo pregnante, daremo una risposta di carattere immediato, prevedendo con
la manovra finanziaria, che ci accingiamo ad approvare, la risposta per gli
stipendi per tutti quei padri di famiglia di cui condividiamo la preoccupazione.
Non prevediamo ulteriori somme perché riteniamo che con la riforma legislativa
ci sarà…
Onorevole Sarra, è un
intervento più che una …
Chiedo scusa, mi avvio alla
conclusione.
… una risposta di carattere
generale e quindi tendenzialmente definitiva alla problematica che lei ha
posto. Chiedo scusa, Presidente.
Era la prima alla quale rispondeva,
quindi è giustificato.
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Guccione. Ne ha facoltà.
Nel momento in cui sarà incardinato il provvedimento,
di iniziativa della Giunta regionale, credo
che sarà un aspetto fondamentale nella vita della Regione Calabria perché andremo ad affrontare alcuni aspetti basilari
delle aree interne della nostra regione, perché
occuparsi di forestazione e di montagna significa affrontare una questione
rilevante perché
Da questo punto
di vista, ritengo importante che questo processo,
che si è aperto nel 2007 attraverso la soppressione e la liquidazione di Arssa
e Afor - se non sbaglio era assessore delegato a questa materia l’onorevole
Adamo - si porti a compimento.
Come tutte le riforme,
ritengo che per essere riforme che possano trovare una applicazione, questo
vada fatto con il massimo del consenso non solo di quest’Aula ma anche fuori di
quest’Aula.
Allora c’è bisogno di un
processo di apertura e di discussione di un confronto ampio rispetto a questa
questione che ritengo fondamentale per lo sviluppo della nostra regione. Ci
sono aspetti che devono essere approfonditi ma lo dobbiamo fare con la tranquillità che chi oggi è senza stipendio, chi
oggi è in difficoltà -come i lavoratori delle comunità montane- debbano avere
loro la garanzia in questa fase di transizione di avere il reddito che il loro
lavoro produce.
Da questo punto
di vista vorrei maggiori
garanzie da parte della Giunta regionale perché non ho capito come con due
milioni di euro, mi pare, si riesca a coprire circa 3 mesi di salario.
(Interruzione)
Sono
16 i milioni di euro
che servono per coprire un anno, tutto il 2011. Da questo punto di
vista un maggiore
approfondimento lo ritengo opportuno, vedo che è in Aula anche l’assessore
Mancini. Ritengo che sarebbe opportuno, se è possibile, un approfondimento. Grazie.
Sono
concluse le interrogazioni a risposta immediata perché è passata l’ora dedicata
a questo argomento. Quindi le altre interrogazioni saranno poste all’ordine del
giorno il 1° agosto per come sono state presentate, possiamo passare al primo
punto all’ordine del giorno.
Ha chiesto di parlare prima di introdurre il primo punto all’ordine del giorno l’onorevole Magno. Ne ha facoltà.
Presidente, chiedo se
cortesemente possiamo inserire nei lavori del
Consiglio questo ordine del giorno relativo al Centro tipologico nazionale che,
come sappiamo è stato istituito nel 2005 con la costituzione di una società alla quale partecipano
Bisogna, in questo momento
ricostituire in parte il capitale sociale e ripianare le perdite degli anni
2005-2010 che corrispondono a circa 30 mila euro.
Già il Ministero dei
trasporti, la provincia ed il comune di Catanzaro
hanno versato le quote, manca solo il versamento della quota da parte della Regione
Calabria.
Chiedo, quindi, cortesemente che questo ordine del
giorno venga posto in votazione in Aula.
Se non ci sono altri interventi possiamo inserirlo
all’ordine del giorno del Consiglio, in coda, all’ultimo punto.
(Il Consiglio approva)
Possiamo partire allora con
l’assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2011.
Presidente, le chiedo
scusa. Le altre interrogazioni?
E’ passata l’ora dedicata
alle interrogazioni, le rimanenti andranno alla prossima seduta del 1° di
agosto, così com’è l’ordine saranno inserite nell’ordine del giorno .
La parola all’assessore
Mancini, per la sua relazione.
Grazie, signor Presidente e
colleghi. L’assestamento del bilancio è un atto di natura prevalentemente
tecnica che rappresenta un elemento di raccordo tra il bilancio di previsione
2011 – in questo caso – ed il conto consuntivo del 2010.
Per parte nostra siamo
orgogliosi che come amministrazione guidata dal Governatore Scopelliti siamo
stati in grado di mettere ordine ad una catena consequenzialmente e
temporalmente collega che nel passato non esisteva o nel migliore dei casi era
molto disorganica e disorganizzata.
Alla fine dell’anno
precedente, precisamente il 23 dicembre 2010 per la prima volta nella storia
del regionalismo calabrese abbiamo
approvato il bilancio di previsione.
Il 20 giugno di quest’anno
abbiamo approvato il conto consuntivo per come prevedeva e prevede la
normativa. Oggi, dopo averlo approvato in Commissione, siamo a discutere dell’assestamento di bilancio in Aula.
Il nostro approccio – lo
abbiamo detto e lo vogliamo ribadire in questa sede solenne – è quello di dare
un valore tecnico a questo provvedimento. Le scelte politiche, l’amministrazione
guidata dal Governatore Scopelliti, le ha già fatte in sede di bilancio di
previsione e con questo provvedimento, con l’assestamento noi le confermiamo tutte e tutte quante.
Abbiamo evidenziato
inserendolo come primo articolo del bilancio di previsione la nostra ferma
volontà nel contrasto alla criminalità organizzata.
Abbiamo dato una grande attenzione al sociale, alle
tante emergenze che purtroppo squassano la nostra comunità, gran parte delle
quali o meglio per la sua totalità abbiamo ereditato dal passato.
Confermiamo in questa sede i tanti ed importanti
interventi nel settore dei lavori pubblici e più in generale in direzione di
rianimare il tessuto economico calabrese.
Quelle scelte, come ho già detto, con l’assestamento le
confermiamo e non le mettiamo minimamente in discussione.
Investiamo ancora di più, in maniera ancora più netta e
determinata rispetto ai temi che riguardano il sociale. Investiamo con ancora
più determinazione per andare ad affrontare ed a tamponare le tante e troppe
emergenze che scuotono la nostra Regione.
In particolare con il provvedimento di assestamento
allochiamo le risorse a nostra disposizione che, per come è noto, sono
ristrette e sono esigue anche perché è ovvio a tutti, è noto a tutti che
Non siamo da questo punto di vista - come è banale
evidenziare – un’oasi felice ma, al contrario, siamo una Istituzione che deve
far conto insieme con la contrazione della possibilità di spendere e anche,
purtroppo, con le tante e troppe emergenze che appesantiscono – a causa delle
gestioni delle stagioni precedenti – il nostro bilancio.
Quindi con quest’atto decidiamo – l’amministrazione
guidata dal Governatore Scopelliti – con grande determinazione di allocare le
esigue risorse di cui abbiamo disponibilità proprio per arginare le tante
emergenze sociali che vive il nostro territorio.
Ecco perché da questo punto di vista respingo e
respingiamo, come amministrazione, al mittente le critiche che abbiamo
ascoltato in questi giorni sui mass-media, le critiche che qualche collega di
minoranza ha formulato anche in Commissione nel momento in cui abbiamo discusso
e poi approvato a maggioranza la manovra di assestamento sulla poca attenzione
di questa nostra amministrazione rispetto ai problemi ed alle emergenze sociali
e più in particolare rispetto alle famiglie.
Ed è proprio alle famiglie, al sociale che si rivolge la
nostra attenzione non foss’altro perché abbiamo destinato la bellezza di 1
milione 200 mila euro rispetto ai pagamenti degli stipendi dell’Arssa. Di 2
milioni – qui è stato molto preciso e molto puntuale da par suo - l’onorevole
Sarra definendo le problematiche che investono le comunità montane per le quali
abbiamo allocato 2 milioni di euro.
Ancora 4 milioni di euro vanno alle forestazioni; 3
milioni 147 mila ai fondi per gli Lsu e gli Lpu che sono tutte emergenze che,
purtroppo riguardano un importante numero di calabresi e che noi affrontiamo in
maniera ferma e determinata stante naturalmente il panorama e la possibilità
che non si discosta da quello che avviene in Italia e nel mondo delle risorse
finanziarie a nostra disposizione.
Sono questi, in sintesi, i caratteri della nostra
manovra e le linee guida di questo nostro provvedimento.
Ci piacerebbe a differenza di quanto abbiamo sentito sia
in Commissione che nel legittimo dibattito politico che si è sviluppato in
queste ore che anche da parte della opposizione vi sia una corretta valutazione
del quadro in cui l’amministrazione guidata dal Governatore Scopelliti opera e
lavora.
Non siamo in una fase di ricchezze dove le ricchezze
possono essere destinate e dirottate. Abbiamo come tutti gli enti e come tutte
le istituzioni, difficoltà. Ma ritengo che queste difficoltà le stiamo
superando con grande determinazione ed impegno dando attenzione e risposta a
quei settori della popolazione più in difficoltà che vivono sulla propria pelle
momenti complessi e complicati per i quali l’amministrazione guidata dal
Governatore Scopelliti oggi, come sempre, fa notare la propria attenzione.
Da questo punto di vista mi permetto, sommessamente con
il rispetto che si deve alle forze di opposizione, di rivolgere invito ad avere
un atteggiamento costruttivo e riformatore rispetto alle dinamiche ed ai temi
che stiamo trattando e di abbandonare … perché mi rendo conto che è utile il
populismo, una propaganda per guadagnare un titolo su un giornale ma è meno
utile per affrontare i problemi e le problematiche che per la gran parte o per
la sua interezza questa amministrazione ha ereditato dal passato.
Però con grande forza ed impegno, con grande coralità di
squadra l’amministrazione guidata dal Governatore Scopelliti sia come Giunta,
infatti il provvedimento è stato collegialmente definito e condiviso in tutti i
passaggi, sia come forze di maggioranza abbiamo insieme avuto.
Sono queste le linee, signor Presidente, che hanno
ispirato questo provvedimento di assestamento. Che nella nostra concezione
rispondendo ai dettami della legge ha una rilevanza prettamente tecnica, che ci
hanno ispirato e che oggi in questo momento illustro all’Aula riservandomi su
ogni singolo aspetto di dare chiarimenti, approfondimenti e spiegazioni
nell’esame dell’articolato e delle eventuali proposte alternative ed emendative
che l’Aula deciderà di mettere in votazione.
La ringrazio e vi ringrazio.
Grazie, assessore Mancini.
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Censore. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente,
sinceramente la relazione dell’assessore Mancini mi lascia un po’ perplesso e
stupito, anche perché i bilanci tecnici normalmente si fanno ad inizio anno, quando
non si ha contezza certa delle entrate e delle uscite, cioè; si sa quali
saranno le uscite perché si fa una previsione ma, chiaramente, non si ha
contezza delle entrate.
Dare all’assestamento un valore tecnico lo ritengo non corretto, sia dal punto di
vista tecnico-giuridico sia per quanto
riguarda la normativa sui bilanci.
Noi in questa sede stiamo
parlando di variazione di un assestamento
di bilancio.
La variazione si fa perché
ci sono capitoli in eccedenza ed alcuni in cui le risorse non bastano. Quindi,
si fa l’assestamento per riportare il bilancio
in equilibrio.
Perciò, la variazione non è
esclusivamente tecnica, ma è anche politica, perché si vede la necessità dei
capitoli e su questi si interviene.
L’assessore Mancini, però,
ha l’ardire di dire “noi le scelte le abbiamo fatte nel bilancio di previsione
e oggi le confermiamo”. Bella cosa, bell’ardire!
Nel senso, dice “noi
avevamo previsto dei soldi in bilancio per fronteggiare il disagio sociale ed
oggi confermiamo quella scelta”.
Praticamente, nel bilancio
di previsione si erano posti 10 milioni in un fondo destinato alle famiglie
indigenti, per la gestione del quale si prevedeva un comitato che doveva essere
presieduto dal Presidente Scopelliti, dall’assessore Mancini, dall’assessore
alle politiche sociali Stillitani. Addirittura, si era discusso di far entrare
in questo Comitato le fondazioni bancarie perché così spillavamo dei soldi –
così era stato detto – e si incrementava il fondo e doveva far parte di questo
comitato il direttore nazionale della Caritas.
Oggi si tolgono questi 10
milioni per le famiglie indigenti e mi si dice che, praticamente, si conferma
quell’orientamento di andare incontro alle famiglie disagiate.
L’assessore Mancini ricorda
ancora l’articolo 1 del bilancio di previsione e dice “noi ci siamo
caratterizzati perché vogliamo dire che questa Giunta vuole contrastare la
criminalità e per questo vengono messi dei soldi”.
Guarda caso in questo
bilancio vengono sottratti dei soldi al fondo che riguarda coloro che sono
state vittime di usura o di attentati criminali.
Non voglio attardarmi sulla
relazione dell’assessore che giustamente, nella sua veste, difende le scelte
dell’Esecutivo, ma è ovvio che la stessa è avulsa dal contesto reale di questo
assestamento.
Invece, voglio fare un
discorso organico e ricordare che lo scorso anno avevate iniziato la vostra
attività di governo con il primo assestamento e lì c’era stata la concertazione
con le parti sociali, che non c’è stata in questo assestamento.
E’ vero, il Presidente
della Commissione bilancio, onorevole Morelli, per sua qualità e bontà è uno
che di audizioni ne fa sempre e coinvolge il tessuto produttivo, sociale,
sindacale di questa regione, ma in questa circostanza non c’è stata nessuna
concertazione, non c’è stata nessuna discussione con la realtà calabrese.
Praticamente, voi fate una
manovra nel momento in cui il Governo nazionale sta preparando un “pacco” di 54
miliardi contro gli italiani. Ci troviamo in una situazione di estrema
difficoltà in cui
Voi ancora state a fare il buon viso e il cattivo gioco
e nella relazione a questo assestamento si parla di riforme degli enti
strumentali calabresi che, però, voi volete iniziare e, quindi, ci troviamo
sempre di fronte ad una Calabria in difficoltà in cui le emergenze non possono
essere fronteggiate senza pensare ad un nuovo impianto di questa Regione. Di
certo ci saranno sempre i lavoratori delle Comunità montane, i precari, i
lavoratori del trasporto che verranno sotto le finestre di questo Consiglio
regionale a gridare che non ricevono le loro spettanze o che non hanno
assicurati i loro diritti.
Ma noi riteniamo che questa sia una manovra ingiusta che
penalizza le fasce più deboli della società calabrese. Non c’è attenzione in
questa manovra verso i problemi del sociale.
Voi togliete 10 milioni per il fondo della povertà e di
questi 10 almeno 3 li spalmate sulla legge numero 1 del 2004, non so perché.
Forse perché non riuscivate a spendere questi 10 milioni, il meccanismo era
molto farraginoso. Questa è una legge con le maglie più larghe che vi dà la
possibilità di intervenire.
Ma perché, se c’era questa difficoltà non avete spalmato
tutti i 10 milioni di euro? Questa decurtazione dei soldi alla povertà la
ritengo un fatto grave rispetto alla situazione di criticità che vivono molte
famiglie calabresi che sono al di sotto della soglia di povertà.
Ed anche rispetto ad alcune poste di bilancio che voi
avete inserito e rispetto alle quali noi abbiamo prodotto emendamenti,
rimarchiamo il fatto delle questioni relative agli stipendi delle Comunità
montane, come diceva bene il collega Guccione, ed ho ascoltato bene la replica
del sottosegretario Sarra.
I soldi che sono stati messi nell’assestamento, 2
milioni di euro, sono veramente insufficienti.
Questi soldi non bastano a coprire l’estate come ha
detto il sottosegretario Sarra, è una falsità! Questi soldi bastano a coprire
le prime mensilità del 2011. Se è vero, come è vero, che sono stati pagati gli
stipendi in alcune Comunità montane, non in tutte, di gennaio e febbraio,
ebbene questi soldi - sufficienti per massimo un mese e mezzo o due – bastano
per pagare marzo ed aprile. Non è vero che sono sufficienti a pagare gli
stipendi estivi.
E poi, se noi dovessimo andare indietro rispetto a
quanto dichiarato dal sottosegretario Sarra, i cui reali effetti si vedranno
solo con la riforma, ci accorgiamo che il problema degli stipendi di questi 500
lavoratori è rimandato sine die.
Ai lavoratori diciamo che ci andiamo a fare il bagno a
mare, che ci abbronziamo, ci mettiamo la crema e, poi, a settembre-ottobre
rivediamo questo progetto di riforma molto complesso che avete difficoltà pure
a presentare alla società calabrese: l’avete dato sottotraccia alle
organizzazioni sindacali, ma nelle Commissioni non abbiamo avuto ancora modo di
vederlo e di poter dire compiutamente la nostra.
Mi sa che ci troviamo di fronte ad un altro aborto, di
fronte ad un altro carrozzone clientelare.
Campa cavallo che l’erba cresce. Noi, invece, rispetto
agli stipendi dei lavoratori e delle Comunità montane diciamo che oggi c’è la
possibilità tecnica e politica di risolvere il problema, che si può risolvere o
attingendo al fondo di riserva o, come recita un sub-emendamento a quello che
abbiamo presentato come gruppo del Partito democratico, aumentando il mutuo
acceso per quanto riguarda i residui perenti. Ricordo che è stato acceso un
mutuo di quasi 100 milioni di euro che si può aumentare per cercare di ridare
certezza ai lavoratori delle Comunità montane.
In questa direzione va anche un documento redatto dalle
organizzazioni sindacali, dalla Cgil-Cisl-Uil che contempla le due proposte.
Prendiamo atto, quindi, pur non avendone personalmente
contezza, che c’è l’assestamento di bilancio. Mi ero opposto perché non avevo
parlato con i colleghi e non sapevo che era stato previsto un milione di euro a
favore degli stagisti: è una cosa che chiaramente condividiamo perché pensiamo
che la battaglia per questi giovani calabresi sia bipartisan e ci debba vedere tutti uniti. E’ bene che si dia questo
segnale.
Questa variazione di bilancio, però, va ad intaccare
anche particolari categorie di soggetti.
Noi, rispetto alle associazioni dei ciechi, ogni volta
dichiariamo che vi presteremo attenzione e puntualmente, poi, ogni volta, si
procede alla decurtazione del fondo della cooperazione, del fondo a favore dei
disabili che usufruiscono dei trasporti, tagliando risorse poste in favore di
categorie sociali che andrebbero protette.
Dov’è questa conferma, assessore Mancini, nel settore
delle politiche sociali? Ripeto testualmente quanto diceva l’assessore
“confermiamo la nostra volontà nel settore della famiglia, per quanto riguarda
l’attenzione al sociale”.
Poi ha detto che c’è la volontà di investire nel settore
dei lavori pubblici, ma di questo non ho visto traccia. So che invece, per
quanto riguarda i fondi comunitari, c’è un arretramento della spesa, c’è la
lettera di uno dei commissari della Unione europea, Hahn.
Rispetto a questo noi registriamo solo smentite a mezzo
stampa, ma concretamente e formalmente non abbiamo visto niente.
Non mi soffermo più sulle questioni perché poi
discuteremo nello specifico gli emendamenti che abbiamo proposto a favore delle
Comunità montane, dei lavoratori forestali, degli stagisti, dei non vedenti,
per la cooperazione, ma vorremmo, anche, avere contezza su questo milione e 200
mila euro in favore dell’Arssa. Chiaramente vogliamo capire se sono per
stipendi o per mantenere in vita ancora carrozzoni mangiasoldi.
Se vogliamo scrivere una nuova pagina della Calabria e
non fare populismo dobbiamo cominciare a parlare di riforme, a tagliare gli
enti inutili.
Solo così possiamo invertire la rotta, accelerando la
spesa delle risorse comunitarie che sono straordinarie, risorse che
permetteranno alla Calabria di voltare pagina e di non esser più fanalino di
coda.
Il mio è un invito alla maggioranza affinché sia più
accorta alle questioni che riguardano lo sviluppo di questa regione, al turismo
ad esempio, i cui dati sono quelli che sono ed è inutile che qualche autorevole
esponente della maggioranza ci dica che bisogna aspettare settembre.
Gli alberghi, purtroppo, languono dal punto di vista
delle prenotazioni, non delle presenze. Perché le prenotazioni sono una cosa
diversa rispetto alla presenza e non ci si affidi ai last minute perché possono compensare solo in parte il deficit di prenotazioni e di presenze.
Come gruppo del Partito democratico votiamo contro
questo assestamento perché lo riteniamo inadeguato, carente di una visione
strategica per una nuova Calabria e per contro assistiamo da parte della
maggioranza a continue conferenza stampa, a passerelle con miss in topless,
assistiamo a network che ci collegano
a tutta la rete nazionale ma non vediamo affrontate le vere emergenze di questa
terra.
E’ ora che quindi la smettiate di far solo proclami e
cominciate concretamente a lavorare a quelli che sono i bisogni di questa
terra. Grazie.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Mirabelli. Ne ha
facoltà.
Grazie, signor Presidente. Signori consiglieri, molto è stato già anticipato dal collega Censore nella sua disquisizione puntuale e precisa.
Vorrei, però, rimarcare un aspetto un po’ più importante perché credo che il punto all’ordine del giorno non sia un semplice punto ma sia una questione, un passaggio molto importante e molto delicato.
Non è certamente, l’assestamento di bilancio, una questione squisitamente e semplicemente
di natura tecnica, perché gli assestamenti di bilancio evidenziano,
spesso, anche aspetti più complessi di impostazione di programmazioni di spese,
di riforme che andavano realizzate in tempi giusti e che non sono state fatte.
Hanno, quindi, una ricaduta di natura politica e
territoriale e rappresentano, anche, dei campanelli di allarme importanti,
soprattutto quando si vanno a valutare e visionare cifre considerevoli, in
particolare in termini di entrate, che evidenziano effettivamente come questa
Regione abbia bisogno di uno scossone e come questa attività amministrativa da
parte della Giunta regionale abbia necessità di una maggiore operatività,
soprattutto su determinati settori.
Non possiamo relegarla ad una semplice variazione di
bilancio – anche se così sembrerebbe. Non basta prendere 10 milioni di euro non
spesi che fanno parte della impostazione principale più importante della
finanziaria passata: l’articolo 2 del Collegato alla precedente finanziaria non
speso perché non era facile spenderlo. Non è facile distribuire 10 milioni di
euro a famiglie povere senza sapere che meccanismo e che metodo utilizzare e
senza la certezza dei beneficiari, in termini di priorità, rispetto ad una
povertà sempre più crescente.
L’elemento che si evidenzia, più che altro, è che sono
stati presi 10 milioni e sono stati plasmati su alcuni capitoli che
rappresentano delle emergenze che hanno necessità, non solo di essere
rinforzate dal punto di vista economico, ma che – secondo me – necessitano
innanzitutto di essere ristrutturate e riformate.
Quando si parla di dover pagare almeno due-tre stipendi
agli operai delle Comunità montane o di pagare gli stipendi agli impiegati
dell’Arssa o di rafforzare l’Arcea, che non è nelle condizioni di poter dare
risposte con l’esiguo personale rispetto a 120 mila domande che si aspettano in
termini di richiesta delle varie aziende calabresi, è ovvio che c’è la
necessità non solo di dover mettere mano al portafoglio ed a risorse già
precarie.C’è la necessità di intervenire, in tempi utili, quando le cose non
vanno bene, soprattutto in alcuni settori, in maniera più chirurgica. E’
necessario, cioè, fare nuove riforme, cercare di capire se è indispensabile
rilanciare o chiudere, dare una programmazione ed una ripianificazione per far
sì che questi enti che servono, a mio modesto avviso, vengano messi nelle
condizioni di poter operare, di essere produttivi e di poter dare una resa.
Aggiungo che un assestamento di bilancio non può rifarsi
esclusivamente ad uno spostamento di fondi dalla povertà ad altri capitoli
emergenziali.
C’era la necessità – oltre ad un piano di riforma
strutturale su questi enti che siete andati a rimpinguare, su questi 10 milioni
che avevano un’altra destinazione d’uso – di consentirci di capire cosa è
questo avanzo di amministrazione.
I 4 miliardi e oltre che ci portiamo dietro di residui
attivi, della quota più libera togliendo i residui perenti di 3 miliardi e 800
mila euro, sono una risorsa che deve essere verificato se esiste, se è vera e
se c’è. A me risulta che il 23 per cento di questi residui attivi sia
antecedente al 2005 e, quindi, non sappiamo se sia ancora esigibile o se siamo
ancora in condizione di poter introitare questa voce d’entrata che sarebbe importante.
Abbiamo, quindi, la necessità di mobilitare questo avanzo di amministrazione
soprattutto in un momento di crisi economica, di fermo delle nostre aziende
anche nell’ambito dei lavori pubblici, tentando in tutti i modi il loro
recupero e velocemente perché anche il tempo ha la sua importanza, spendendoli
poi per obiettivi ben precisati.
Questo non è stato fatto, né è stata fatta una verifica
reale su quei fondi che sono ancora esigibili e su quelli che non sono ancora
esigibili.
Poi, c’è un altro dato molto importante. E’ importante
l’assestamento di bilancio, non è un semplice momento di passaggio, non è una
semplice variazione, soprattutto in Consiglio regionale, perché andando a
verificare le entrate si può constatare che non si tratta di un problema
attuale, non sarà neanche un problema del 2012, non sarà un problema del 2013,
ma sicuramente lo diventerà nel 2014 quando si attuerà quella riforma
federalistica dello Stato che prevederà l’autosussistenza da parte delle
Regioni, in rapporto al proprio gettito fiscale.
Quindi, la capacità di poter reagire e dare servizi e
raggiungere obiettivi nel momento in cui questa Regione ha la possibilità di
incamerare, con le proprie risorse e forze, nell’ambito del perimetro dei
confini regionali, delle risorse e quindi un gettito fiscale forte.
Ebbene, ci ritroviamo con una entrata minore di quasi 66
milioni di euro sull’Irap e di 4 milioni 747 mila sull’Irpef.
E’ un dato che in sé e per sé sembrerebbe insignificante
ma, in realtà, pensandoci bene, cari consiglieri, si evidenzia che c’è in
negativo un avvitamento su se stessa della Regione. C’è una caduta verso la
povertà, perché non si tratta di evasione. Ci sono aziende, soprattutto per
quanto riguarda l’Irap, che non riescono ad introitare perché non ne hanno la
capacità e molto probabilmente perché hanno chiuso i battenti. C’è un
impoverimento, quindi, di quel tessuto economico e aziendale che per noi deve
essere l’unico punto di riferimento insieme al sociale, perché saranno proprio
loro coloro i quali, dal
Questo non c’è! C’è un segnale pericoloso, un indebolimento. Ed è su questo che la
Giunta regionale e l’intero Consiglio regionale devono fare i conti, cercando
di spendere il proprio tempo soprattutto su proposte di legge che guardano
all’incremento del Prodotto interno
lordo.
Il vero problema è che, se continuiamo di questo passo,
avremo un tessuto imprenditoriale ed aziendale debolissimo, incapace di poter
stare sui mercati e di poter affrontare la concorrenza, non dico con
Quindi, a fronte di questo vi è la necessità di
intervenire tempestivamente sui fondi della Comunità europea cercando non solo
di spendere - e l’impegno di spesa fine a se stesso sarà pure importante per
non far perdere i soldi - ma è anche necessario che l’impegno di spesa venga
ottimizzato nel migliore dei modi, caricandolo specificamente su quei settori,
su quegli interventi che possano essere la molla dell’innalzamento economico,
dell’incremento del prodotto interno
lordo calabrese.
Altrimenti, caro Censore, risposte all’occupazione non
ne darà neanche il Padreterno in questa situazione.
Capisco la difficoltà in cui si trova chi amministra
oggi e chi ha amministrato anche ieri perché non è semplice. Ci sono, senza
dubbio, ritardi storici ed infrastrutturali che compartecipano, ma abbiamo
anche la necessità, nel momento in cui parliamo di assestamento del bilancio,
di non sminuire le cose relegandole come se fosse una questione semplicemente e
puramente tecnica.
Sono questioni di natura e di ricaduta politica molto
importante perché già siamo in ritardo. Dobbiamo mantenere certi carrozzoni,
così li ha chiamati. Per me non sono carrozzoni, sono cose importanti perché
quando parliamo dell’Afor e dell’Arssa parliamo di enti strumentali di un certo
livello che servono ad una regione che ha una sua vocazione agricola e che ha
la bellezza di 680 mila ettari di foreste.
Non sono cose che non sono servite. Molto probabilmente
non hanno funzionato bene, c’è stato poco controllo, c’è stata e c’è scarsa
programmazione. E’ ovvio che non possiamo mantenere questa situazione. C’è la
necessità di andare ad accorpare enti, abbiamo la necessità di confrontarci su
questi progetti di legge di riforma, altrimenti non si giustifica neanche più
l’utilizzo di determinate risorse.
Anche riguardo le Comunità montane: giustamente, la
gente ha necessità di vivere ed ha necessità del proprio stipendio, ma alle Comunità
dobbiamo dare delle funzioni, dobbiamo capire a cosa servono, se bisogna
tenerle in vita o bisogna assorbirle in qualche altro ente, perché abbiamo la
necessità di evitare interventi ripetitivi e paralleli che comportano, in fin
dei conti, spese inutili finalizzate al nulla.
Un ultimo passaggio. Evito di entrare nel merito
dell’Arcea, del milione e 200mila euro qua o del milione e 200mila euro là.
Credo che ci sia la necessità, soprattutto, di rendere
più operativi i dipartimenti. Anche qui mi sarei aspettato una politica di
investimento differente: spesso i dipartimenti e gli assessorati soffrono,
languono di personale rispetto al Consiglio che vede una pletora di personale
che andrebbe forse meglio utilizzato ridistribuendolo meglio.
Abbiamo interi dipartimenti, anche importantissimi, che
andrebbero rinvigoriti. Anche su questo non è venuto nessun messaggio da parte
della Giunta regionale per non parlar poi anche di capire, dopo un anno, un
anno e due mesi, anche in termini di patrimonio cosa abbiamo realizzato. Qual è
la redditività del nostro patrimonio, come lo stiamo mobilitando, cosa ci fa
guadagnare e cosa ci fa perdere?
Ecco, ci saremmo aspettati dalla relazione che fosse
supportata anche da uno stato di attuazione per quanto riguarda i fondi della
Comunità europea che, ripeto, rappresentano l’unica possibilità ottimale e
forte che questa Regione ha.
Vedete, in una situazione dove la mobilità di spesa
passa esclusivamente solo sui poveri - perché così è –, ovvero quei 10 milioni
di euro per i quali
Non è una critica per partito preso. Onestamente, non mi
sento di avere pregiudizi nei confronti di qualcuno, anzi, credo che invece a
partire da questo assestamento bisognerà, nei giorni che verranno, fare
ulteriori approfondimenti per verificare se è possibile mettere in atto una
serie di operazioni per poter migliorare lo stato dell’arte di questa nostra
azione amministrativa, dell’azione di questa Regione.
Perché, così com’è, mi sembra che si faccia solamente
un’operazione di immagine e tanta, forse troppa, pubblicità, ma che la resa sia
molto poca. Grazie.
Ha chiesto di parlare
l’onorevole De Masi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente,
conterrò in un arco temporale molto più esiguo di quanto avessi previsto il mio
intervento grazie a quelli dei colleghi, Mirabelli e Censore, che mi hanno
preceduto e che non si sono limitati alla rappresentazione di una contrarietà a
questa manovra in maniera generica o strumentale, ma hanno focalizzato gli
elementi che, francamente, non possono che suscitare atteggiamenti
istituzionalmente di contrapposizione.
Non vorrei apparire una sorta di apostolo della dottrina
politica applicata meticolosamente nelle dinamiche istituzionali o di governo.
Ma davvero, l’hanno detto sia Censore che Mirabelli,
insomma, un bilancio o soltanto una manovra come l’assestamento di bilancio non
può conoscere una sorta di approccio soltanto tecnico. Non è una operazione di
mera contabilità.
All’interno di questa misura non si può
irresponsabilmente o indiscriminatamente trasporre cifre da un capitolo
all’altro prescindendo dalla valutazione della realtà.
In questo senso, mi permetto di richiamare quello che è
un assunto inviolabile ed irrinunciabile. Governare significa trasformare la
realtà migliorandola ma non lo si può fare se non la si conosce.
Qui mi sembra per le ragioni che sono state
reiteratamente ed opportunamente richiamate di non essere più in Calabria.
Quindi è stata conferita una dimensione quasi surreale alle dinamiche che hanno
caratterizzato questa manovra.
Lo spostamento di consistenti cifre che erano destinate
alle famiglie indigenti è evidente che rappresenta una realtà che non è vera,
in questo senso è irreale.
Conosco ed apprezzo l’assessore Mancini al quale devo
assolutamente ammettere di considerarne capacità, diligenza, serietà ed onestà
intellettuale. Tuttavia, mi pare che, date per scontate alcune attenuanti che
descrivono ristrettezze economiche abbastanza note, insomma, è esattamente in
una dimensione di questa difficoltà che un insieme di governo sapiente e
responsabile rintraccia le linee operative che corrispondono al risanamento di
un disagio che, invece, nella nostra realtà si approfondisce progressivamente e
di un bisogno che si dilata costantemente.
E’ vero, non possiamo essere sostenuti da particolari
ingenuità e le ragioni non sono unicamente riconducibili alla responsabilità
della Giunta regionale. C’è una crisi internazionale e c’è, soprattutto – ma
qui una qualche responsabilità della Regione la invoco – una sorta di abbandono
da parte del Governo nazionale, di questa terra oltre che del sud in generale.
Non vedo un piglio deciso in una relazione più
sistematica verso il Governo centrale che si attarda in faccende che nella
migliore delle ipotesi riguardano il destino territoriale di altre aree e nella
peggiore naturalmente è un impegno che esula completamente da prerogative ed
obblighi che dovrebbero caratterizzarne l’attività.
Allora, come rinunciare a declamare, quasi con
scolastica pedanteria, che
Si discute con continuità e resta quasi un capitolo
inesplorato quello delle politiche comunitarie perché ci sono notizie che si
traggono da comunicazioni ufficiali della Unione europea, che richiamano
ritardi anche vistosi ed inquietanti dell’attività della Giunta in merito a
questo che è il capitolo decisivo, il viatico unico, quello irripetibile per
perlustrare o immaginare un qualche sviluppo mentre poi ci sono rassicurazioni
che vorrei prendere per buone da parte dell’assessore Mancini, della Giunta in
generale e del suo Presidente.
Permane nella migliore delle ipotesi contraddittorietà e
confusione. Credo che se volessi in qualche modo vestire i panni del cittadino
che ha bisogno di tante cose che chiederei di far chiarezza.
Finora tutto questo non mi pare essere avvenuto.
Ma altri elementi sono stati elencati con efficace
previsione. Gli enti strumentali. Certo si dibatte, non si possono trovare le
risorse per corrispondere le indennità ai dipendenti di questo o di quell’altro
ente.
Ma dove è lo slancio creativo di una politica ambiziosa?
Vogliamo fare una discussione vera sulla inutilità di questi enti? Vogliamo
parlare e centrare le nostre attenzioni su quelli che sono gli sperperi reali
della politica, che naturalmente riguardano le nostre indennità ma che vanno
soprattutto ricondotte alla conservazione, al mantenimento immotivato ed
inspiegato ed anche – mi permetto di dire – irresponsabile di enti che sono
stati giustamente definiti carrozzoni che divorano fiumi di denaro senza nulla
produrre per la società calabrese.
Ed è tanto più imperdonabile proprio perché ci troviamo
in Calabria.
Credo, e lo dico anche con affettuoso accanimento al mio
amico assessore Mancini, che egli come tutta
L’ambizione della politica, di una politica che voglia
davvero governare conoscendo e trasformando la realtà ha bisogno di altro e
quest’altro in questo tipo di strumento che oggi ci presentate francamente non
è affatto ravvisabile.
Per questo annuncio che in attesa che poi i miei due
consiglieri con maggiore adeguatezza, se volete, di linguaggio e di argomenti,
proporranno la contrarietà a questa misura.
Prima di esaminare
l’articolato, la manovra consta di 10 articoli, do la parola al Presidente
della seconda Commissione bilancio, onorevole Morelli. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente,
solamente qualche secondo, in termini europei, per fare qualche precisazione al di
là della puntualizzazione fatta dall’assessore Mancini, cioè che, appunto,
l’assestamento è un assestamento di natura tecnica.
Di conseguenza dal documento contabile tecnico non può
essere che trattato in modo asettico e molte volte anche in modo freddo ed
analitico.
Solo qualche precisazione all’ottimo collega Censore.
E’ vero, quest’anno non abbiamo fatto le audizioni, non
abbiamo coinvolto le parti sociali, non abbiamo movimento e partecipato come si
suol dire la cosiddetta società civile, ma proprio perché è un bilancio di
assestamento, un bilancio tecnico che lasciava ben pochi o quasi nulla spazi di
manovra.
Pertanto far passerelle o far perdere alla gente tempo e
fatica non ci è sembrato opportuno, tant’è che i tempi sono stati rapidissimi.
Per quanto concerne il fondo sul contrasto della povertà,
benché sia vero che da lì che provengono le risorse finanziarie
dell’assestamento, è anche vero quel che non appare, cioè che è rimasta
l’impalcatura, l’intelaiatura: i dieci milioni di euro di contrasto alla lotta
alla povertà che, come ben ricordava l’onorevole Censore, insieme al comitato
delle banche, insieme alla Federcasse, insieme all’Acri, insieme alla
fondazione per il sud, quando il 22 dicembre abbiamo licenziato l’articolo 2,
dovevano prevedere, appunto, un regolamento tale da poter portare una dotazione
finanziaria di 30 milioni di euro.
Non certamente per la presunzione di risolvere i
problemi del sociale, ma quanto meno per offrire un contributo e realizzare un
atto concreto.
In questa congiuntura, purtroppo, il processo ed il
percorso che avevamo ipotizzato non si sono compiuti appieno, ma l’impalcatura
è rimasta e riteniamo di dover recuperare, certamente così come recupereremo,
nell’ambito del prossimo bilancio del 2012.
Una piccola precisazione ulteriore. E’ stato chiesto
l’inserimento, all’ordine del giorno, dell’assestamento
del bilancio del Consiglio
regionale. L’assestamento del bilancio
del Consiglio regionale non va discusso in Commissione bilancio
ma viene approvato dall’Ufficio di Presidenza dove,
come già ben sanno i colleghi della minoranza del governo, sono essi ben
rappresentati.
Pertanto, ergo, delle due l’una. Forse l’informazione non corre sul filo. Grazie.
Non ci sono più iscritti a
parlare, pertanto dichiaro esaurito il dibattito sulla relazione generale.
(Interruzione)
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Domenico Talarico. Ne ha facoltà.
Solo per una alternanza degli interventi. Intervengo a questo punto solo per i giornalisti visto che i colleghi presenti sono solo 7 su 50, pertanto pregherei gli attenti cronisti di mettere in evidenza questo dato.
Anziché accanirsi, come è giusto che sia, sulle indennità dei consiglieri regionali bisognerebbe fare forse maggiore attenzione sulla frequentazione dell’Aula e sulla presenza, anche rispetto ad uno strumento importante qual è l’assestamento di bilancio.
Non attribuisco grande importanza, né mi sarei aspettato rivoluzioni, a questa manovra di bilancio.
Comunque è uno strumento di adeguamento e di correzione del bilancio di previsione, ma non può essere considerato uno strumento che introduce grandi innovazioni.
Però da alcuni spunti possiamo certamente cogliere e fare delle riflessioni di tipo politico, soprattutto se raffrontiamo quel che leggiamo nei documenti contabili, ma anche nelle relazioni allegate, cioè che c’è un forte contrasto tra le ambizioni più volte dichiarate dalla Giunta Scopelliti e la realtà dei numeri e dei documenti che vengono proposte a questo Consiglio.
(Interruzione)
Ad esempio, altri colleghi
si sono soffermati su un dato che tradisce, anche in questo caso, una retorica
della Giunta regionale sulla famiglia. I 10 milioni di euro introdotti nel
bilancio di previsione, accompagnati da una grande retorica sulla patria e
sulla famiglia, sono scomparsi e non si comprende quale sia la nuova finalità
di quella posta in bilancio.
L’altro elemento su cui
occorre riflettere - e che anche qui tradisce ambizioni, gerarchie e priorità
della Giunta regionale - è relativo agli stages.
Io ora non mi iscrivo al
partito della stabilizzazione ad ogni
costo né per gli stagisti né per altri, però è strano che
Così anche per le Comunità
montane è arrivato il momento che
Credo che questa manovrina
balneare sia priva del coraggio e della necessaria ambizione di correggere i
conti e, soprattutto, di creare una condizione affinché ci sia uno sviluppo
armonico e coerente di questa Regione con le risorse finanziarie.
Se l’assessore Mancini non
mi denuncerà per plagio, vorrei condividere e sottoscrivere le sue dichiarazioni
nella relazione al disegno di legge
sulla manovra di assestamento.
L’assessore Mancini afferma
testualmente
- come se fosse il più accanito oppositore di
questa Giunta regionale ma forse il più responsabile del Consiglio – “poco è
stato fatto finora sul versante delle riforme strutturali e l’avvio di una
rivisitazione della legislazione che determina il livello di spesa regionale
finanziata con le risorse autonome appare una priorità che l’amministrazione
deve assolutamente affrontare”.
Continua l’assessore
Mancini dicendo chiaramente che “l’assestamento
del bilancio 2011 rappresenta una ulteriore occasione per far emergere la
necessità di azione di risanamento” ed indica
anche le azioni di risanamento: “attuare un razionale processo di
delegificazione e revisione normativa, abbandonare la pratica e la spesa
storica, incrementare, rafforzare il controllo ed i meccanismi di
individuazione delle responsabilità e”, udite udite “procedere alla revisione
degli enti strumentali ed infine, occorre” – dice sempre l’assessore Mancini –
“razionalizzare le partecipazioni”.
Ora queste impegnative
affermazioni, che sottoscrivo e condivido senza alcun dubbio e tentennamento,
avrei voluto che avessero, però, una benché minima traduzione in questa manovra
di assestamento.
Le stesse intuizioni
l’assessore Mancini le aveva avute nella relazione al bilancio di previsione.
Credo che questa sia l’unica strada per razionalizzare i conti e fare una
operazione di verità, però è arrivato il momento, dopo un anno e qualche mese,
di avviare davvero qualche riforma.
Nessuno ci ha detto, né
oggi né l’altro ieri, quando si è approvato il bilancio di previsione, che fine
faranno gli enti strumentali, quelli inutili o quelli superflui, che fine
faranno le Comunità montane, che fine farà il Comac, che fine faranno gli enti
fiera e tutte le macchine mangiasoldi che rendono questo bilancio ingessato,
immodificabile e solo funzionale per la spesa ordinaria.
Quel poco che possiamo
spendere - e di questo ne siamo tutti consapevoli e responsabili – sono risorse
che provengono dalla Unione europea e qualcosa che proviene dallo Stato
centrale.
Se non liberiamo risorse,
il prossimo anno faremo la stessa discussione e fra due e tre anni ancora, se
non si trova il coraggio e l’ambizione di riformare davvero quello che si può
riformare.
Se si persegue la strada
tracciata, indicata e prospettata dall’assessore Mancini, noi ci saremo. Ma se,
viceversa, si annuncia e non si fa saremo costretti, come faremo oggi a votare
contro questa proposta. Grazie.
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Battaglia. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, questa
manovra viene presentata come un passaggio tecnico rispetto alla legge finanziaria
approvata a dicembre che, chiaramente, disegnava, dal punto di vista politico,
Ebbene, così non è, perché nella finanziaria approvata a
dicembre c’erano due punti estremamente qualificanti che il Governo e la
maggioranza regionale avevano evidenziato ai calabresi. L’articolo 1, che
prevedeva una serie di interventi, in maniera particolare un Apq per
contrastare la criminalità organizzata, la ‘ndrangheta in Calabria e a luglio
del 2011, non sappiamo ancora se sono state attivate le procedure, se c’è un
concerto da parte del Governo per realizzare quelle misure.
Si trattava di un impegno di 10 milioni di euro e poi
c’era l’articolo sulla famiglia, altri 10 milioni di euro che rappresentavano
un elemento qualificante.
Non riesco a capire come le forze moderate del Pdl, che
si erano poi intestate quel provvedimento insieme all’Udc, oggi non hanno
niente da dire.
Questo è il vero dato politico: spariscono quei soldi
che rappresentavano un segnale per
A fronte di tutto questo, poi, abbiamo una serie di
interventi che sono previsti e non si capisce, alcuni, da quali necessità sono
spinte.
Addirittura, qualcuno è spinto da una incapacità
gestionale e cito, ad esempio, i 100 mila euro a favore dei ragazzi diabetici,
che erano previsti nella manovra del 2010 e che oggi sono portati
nell’assestamento del 2011, perché nel corso del 2010 non sono stati spesi.
Quei soldi che allora c’erano, oggi vengono detratti
dalla famiglia così come i fondi per la promozione dell’agroalimentare, per i
grandi eventi, per l’associazione allevatori, cioè tutta una serie di somme che
in sé rappresentano un dato tecnico.
Però questo dato tecnico non può nascondere il vero
problema politico.
La scommessa fatta sulla famiglia, oggi, viene
definitivamente persa, al di là di quel che dice l’ottimo Presidente della
Commissione, onorevole Morelli, nel senso che resta una impalcatura senza
fondi.
Ricordo che fra i 3 milioni di euro che rimangono ci
sono anche quelli che erano stati recuperati dall’abbattimento dei famosi costi
della politica, circa un milione di euro, quindi, strategicamente, dal punto di
vista della Giunta e del governo non rimane quasi niente ed a questo bisogna
dare una risposta politica.
Ci sono poi gli aspetti tecnici che saranno evidenziati
nel corso dell’approvazione degli articoli che accompagnano l’assestamento, ma
questo è il punto e, rispetto a questo punto, credo che ai calabresi vada detto
con grande onestà che quello che era stato promesso – poi i motivi ce li ha
spiegati l’assessore e possono essere condivisibili o meno, io non li condivido
– quegli obiettivi sulla famiglia non sono stati raggiunti e non potranno
essere raggiunti perché sono spariti i fondi.
Così come l’obiettivo dell’articolo 1. A luglio del 2011
non abbiamo ancora contezza se nel corso di quest’anno sarà raggiunto. Erano
due elementi tra i più qualificanti; così erano stati prospettati al Consiglio regionale
e alla Calabria e su questo credo che la maggioranza debba fare una
riflessione.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Ferdinando Aiello. Ne
ha facoltà.
Grazie, Presidente, mi associo ai colleghi che mi hanno preceduto, ma voglio sottolineare un dato.
Non è solo il fatto che siano spariti i soldi per la
famiglia, ma è che, andando ad approvare questa manovra, si continua a mettere
in difficoltà la famiglia calabrese e dico subito perché.
Abbiamo del personale che
ci è stato trasferito in maniera sbagliata ed arrogante, e a questo personale
da più di 7 mesi non viene pagato lo stipendio. Sono qui fuori, sono i
dipendenti delle Comunità montane.
Ebbene, in questa manovra
ho letto lo stanziamento solo di 2 milioni di euro che servono, però, a pagare solo uno dei sette mesi di
stipendi arretrati di questi dipendenti creando una situazione di forte
difficoltà, perché non solo non è prevista, ma ci vorranno altri 7-8 mesi per
ridiscutere una eventuale manovra finanziaria che vada nella direzione di
questi dipendenti.
Non è solo questo, anche se
su questo ho presentato un sub-emendamento che, mi auguro, venga accolto dai
consiglieri di maggioranza, ma, sicuramente, anche da quelli della opposizione.
Credo che, però, la
situazione sia gravosa in questo atto anche per gli Lsu e per gli Lpu, fondo
sollievo. Tutto ciò che riguarda la materia delicata del lavoro in questa regione
che vive una difficoltà.
Ecco, penso che quando si
parla di famiglie, di ragazzi disagiati, bisogna rispettare l’impegno che è stato
preso dal punto di vista economico. Nella precedente
manovra finanziaria ho proposto un emendamento: i gruppi appartamento e le
case-famiglie sono luoghi di disagio che hanno una difficoltà ed anche su
questo non c’è copertura finanziaria.
Sto parlando di contratti in essere che scadono tra due
anni, quindi di reali situazioni di disagio che debbono essere coperte dal
punto di vista finanziario e non avere una vertenza costante tutti gli anni con
la Regione Calabria.
Ecco perché sarebbe stato più utile coprire ciò che deve
essere riconosciuto perché all’interno di contratti già siglati con
Guardate, questa è una condizione di precarietà e lo sto
dicendo senza polemiche e con assoluta tranquillità.
Ci sono degli emendamenti, discutiamoli nel merito. Non
sono emendamenti strumentali per evitare i decreti ingiuntivi nei confronti
della Regione.
Stiamo parlando di 457 persone. Avevo depositato un
progetto di legge, in cui ho chiesto l’immissione nel ruolo unico del personale
delle Comunità montane, così potevano usufruire dell’esodo; con
l’incentivazione sarebbero andati in pensione quasi il 60 per cento di quei
dipendenti.
Sto tentando di avviare all’interno di questo Consiglio
una riflessione, ché non si discute solo dal punto di vista tecnicistico. Alla
fine siamo stati eletti non perché siamo diplomati in ragioniera o laureati in
economia e commercio, ma perché abbiamo un compito politico, che è quello di
dirigere un bilancio dal punto di vista politico, non dal punto di vista
ragionieristico.
Perché se così è, andrebbe bene un consiglio di
amministrazione, non c’è bisogno di un Consiglio regionale.
E’ opportuno che anche i capigruppo, sia di maggioranza
che di opposizione, trovino un punto d’incontro su quelli che sono, secondo me,
degli emendamenti assolutamente fondamentali in questo momento.
Stiamo parlando di precarietà del lavoro, di famiglie
che sono a rischio ed hanno arretrati di paga e di mutui per le case; di
persone che sono in ginocchio dal punto di vista economico e finanziario in
questo momento eppure sono dipendenti che sono stati trasferiti.
Voglio ricordare che c’è solo un contenzioso in atto con
il Governo che è di soli 8 milioni di euro. E’ vero che è stato assolutamente
sbagliato il passaggio che Tremonti fa sul personale delle Comunità montane, ma
da questo punto di vista penso che la vertenza debba essere aperta nella
conferenza Stato-Regioni, ma anche che una risposta questo Consiglio regionale oggi
la debba dare, non solo a quei luoghi del disagio, che sono i gruppi
appartamento, ma anche ai dipendenti delle Comunità montane che, voglio
ricordare, all’interno di questo Consiglio, sono quasi 474 persone. E’ giusto e
doveroso da parte nostra discuterne come priorità, perché è giusto dare una
risposta alle famiglie che sono all’interno del nostro territorio e che in
questo momento sono in attesa di un pagamento di stipendio da oltre 7 mesi.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Dattolo. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente, onorevoli colleghi, avevo deciso di
non intervenire durante questa discussione anche perché, avendo partecipato ai
lavori della Commissione bilancio, avevo ampiamente espresso il mio punto di
vista su una manovra che chiaramente rappresenta anche una situazione oggettiva
di difficoltà.
Però, sento di dover sottolineare il ruolo di
responsabilità che ognuno di noi, penso, ha manifestato in questo assestamento.
Ricordo a me stesso che anche in tempi non sospetti, durante precedenti legislature,
gli assestamenti erano un po’ un modo anche per ottemperare ad alcuni impegni
elettoralistici e “clientelari”.
Oggi, invece, duole anche dover notare - così come i
colleghi della opposizione ci fanno rilevare -che praticamente trasferiamo
fondi da una parte all’altra per andare a coprire.
Però, mi chiedo, colleghi, se vengono meno dei fondi per
le famiglie – cosa che ci vede un po’ obbligati per alcuni versi – che vanno a
finire per pagare gli stipendi così come diceva il collega Aiello, per il fondo
sollievo e per altre situazioni, mi chiedo: non sono misure per salvaguardare
quelle famiglie che non hanno la possibilità di avere poi uno stipendio così
come da voi brillantemente esposto per alcuni versi.
Mi chiedo anche: la grandissima difficoltà di far fronte
alle continue emergenze.
Questo che si è insediato è un Consiglio regionale che
rincorre le problematiche, come ho detto anche in fase di Commissione.
Se è vero che – così come noi diciamo – bisogna mettere
mano soprattutto per riformare gli enti sub-regionali, mi soffermo a dire che
queste buone intenzioni risalgono all’anno 2007.
Quindi, con molto senso di responsabilità io dico:
vedete, quando non si mette mano con celerità alle problematiche e si lasciano
allungare i tempi, diventa sempre più difficile contenere quella che è un’onda
d’urto di polemiche politiche e sociali.
E di polemiche politiche e sociali … di tutto c’è
bisogno tranne che di questo, però, è normale che queste difficoltà vengano
affrontate in sede soprattutto di riforme istituzionali.
Su questo penso che ci debba essere l’impegno della
maggioranza e proprio per far fronte a tutti questi impegni noi abbiamo
volontariamente – lo ripeto – abbandonato qualsiasi velleità di proporre
emendamenti di spesa.
Penso che sia anche questo un modo nuovo di approcciarsi
alle cose e di presentarsi ai propri elettori dicendo che le condizioni
economiche non consentono alla Calabria di far nuove ed inutili spese e forse
questa è la sfida più importante.
La riforma degli enti sub-regionali deve costituire un
momento di altissima politica, per le quali c’è bisogno di concertazione e
soprattutto anche dell’apporto dei colleghi della minoranza perché decisioni di
questo genere non possono non essere condivise e dare l’inizio ad una stagione
nuova, che blocchi il partito della spesa così come è sempre stato nel passato
e che dia soprattutto anche indicazioni per poter intervenire in termini di
manovra.
Vedete, penso che sia molto ma molto frustrante per un
consigliere di maggioranza non poter intervenire nel documento di assestamento,
nel documento che fa il punto della situazione.
Ed il fatto di dover rincorrere, ripeto, e rimpinguare
alcuni capitoli che vanno soprattutto per il mantenimento ed il pagamento di
stipendi da parte delle famiglie, penso che sia questo il lato che ci deve far
riflettere, quindi dare una nuova impostazione alla programmazione della spesa
e soprattutto prendere quelle decisioni difficili pur in un momento di grande
difficoltà.
Penso che siano queste le sfide che questo Consiglio
deve affrontare e soprattutto decidere in fretta perché le riforme
istituzionali possano rilanciare i comparti interessati e dare la possibilità
anche di avere una programmazione a medio - lungo termine. Cosa che in questo
momento le emergenze impediscono di fare.
Ha chiesto di parlare l’onorevole De Gaetano. Ne ha
facoltà.
Ringrazio il Presidente per la parola, e l’onorevole Principe per avermela ceduta.
Volevo intervenire per dire una cosa che è stata rimarcata da altri colleghi della minoranza. Credo che questo, cari colleghi, sia un assestamento che non risolva nessun problema in Calabria. Non dico che non lo risolve ma non mette nemmeno le basi per risolvere una serie di problemi.
Diceva bene l’onorevole Ferdinando Aiello, ci sono problemi
scottanti che credo la maggioranza e
Noi come
minoranza siamo pronti a collaborare.
Abbiamo
presentato gli emendamenti che vanno nella direzione di contribuire per
risolvere una serie di problemi.
La questione
delle Comunità montane è una questione grande
quanto una casa. Con quello che mettete oggi in bilancio
non si arriverà a pagare nemmeno un mese, un mese e mezzo degli stipendi dei lavoratori. E questo è un punto decisivo.
Ovviamente, ora sappiamo
che la colpa non è della Regione Calabria ma che è tutto causa del Governo nazionale, di Berlusconi
e di Tremonti. Ma noi una soluzione la dobbiamo trovare. O Tremonti mette i
soldi, come faceva fino a qualche anno fa, oppure ce ne dobbiamo far carico noi
cari colleghi della maggioranza.
Noi come minoranza siamo
disponibili a prenderci carico perché sarebbe una follia mandare a casa
centinaia e centinaia di persone nella nostra regione.
Con tutto il rispetto, credo
che la proposta di legge che avete presentato circa il riordino del settore
della montagna non vada nella direzione di risolvere il problema. In ogni caso
non lo risolve subito ed è un posticipare le soluzioni.
Credo che ora, in fase di assestamento, vadano invece trovate le risorse per risolvere questo
problema almeno per arrivare al 31 dicembre del 2011 che è un punto fondamentale.
L’altro problema che mi
preme sottolineare è la questione sempre inerente il lavoro che è la questione
più scottante che c’è in Calabria e nel nostro Paese: quella degli Lsu e degli
Lpu.
Anche questo è un problema che
non viene affrontato secondo me con la dovuta incisività da parte della Giunta
e della maggioranza del Consiglio regionale.
Guardate, non sono stati
fatti più bandi di stabilizzazione negli
ultimi tempi. Abbiamo notizie - assessore Mancini e mi auguro che nella sua
replica o anche il Presidente, ovviamente, possiate smentire quello che ho
appreso da fonti dell’assessorato –
che i soldi per gli Lsu-Lpu per quanto riguarda l’integrazione oraria non
arrivano al 31 dicembre e ci sono grosse difficoltà a prorogare l’integrazione
oraria agli Lsu-Lpu per i prossimi anni.
Su questo, assessore,
dobbiamo fare chiarezza e dire la verità.
Credo che questa sia una
delle opere più importanti che abbiamo fatto nell’amministrazione di
centro-sinistra e che ora viene messa in pericolo.
Parliamo di integrazione
oraria. Questo significa far passare questi lavoratori da 500 ad 800 euro al
mese. Già è difficile vivere con 800 euro ma figuriamoci in questo momento in
Calabria con 500 euro. E loro svolgono un’opera fondamentale e lo sappiamo
tutti. Senza questi lavoratori molti comuni chiuderebbero una parte dei
servizi.
Se aggiungiamo a questo il
taglio che fa il Governo nazionale agli
enti locali capiamo e capite bene quale situazione di collasso ci può essere
per gli enti locali e le autonomie locali calabresi.
Allora noi dobbiamo intervenire e su questo dobbiamo
fare al più presto un bando di stabilizzazione.
Anche su questo ho sentito dire che non si faranno più
bandi di stabilizzazione in Calabria ed ho notizia che in Lazio,
Credo che potete prendere esempio.Non volete prendere
esempio dalle stabilizzazioni che noi abbiamo fatto? Allora prendete esempio
dalla Giunta Polverini!
Credo che non possiamo permetterci il lusso di lasciare
a casa 4 mila persone senza dar loro una prospettiva di stabilità.
Vedete, Presidente e chiudo perché non mi voglio
dilungare, volevo sollevare questi due problemi che sono scottanti dal punto di
vista sociale.
Oggi in Consiglio regionale c’è stata una delegazione di
lavoratori che hanno occupato una parte del palazzo. Non condividiamo
ovviamente il metodo ma il problema che pongono lo condividiamo, che è quello
di mettere al centro di un tavolo nazionale la questione della stabilizzazione
e della lotta alla precarietà.
Questo è un tema che noi come centro-sinistra e come
opposizione porteremo avanti in questo Consiglio regionale con battaglie. Lo
abbiamo fatto in passato e lo faremo in futuro. Non si può costruire una nuova
Calabria se lasciamo sempre nel limbo questi lavoratori e queste lavoratrici
che sono fondamentali per lo sviluppo della nostra Calabria.
Credo - Presidente, ed assessore Mancini – che alcuni
degli emendamenti che abbiamo fatto vadano a migliorare le condizioni di vita
dei calabresi e credo che debbano essere accolti. Ci auguriamo, ovviamente, che
prendiate in considerazione questa nostra proposta; altrimenti, ovviamente, il
nostro voto a questo assestamento sarà negativo perché riteniamo che questa è
una manovra che non va a migliorare le condizioni di vita dei calabresi, non si
pone come obiettivo lo sviluppo e non dà un inizio di strategia per far uscire
Ha chiesto di parlare l’onorevole Imbalzano. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente. Voglio dare atto, anzitutto, all’onorevole
Mancini e al dipartimento, in contesti che sono quelli che stiamo vivendo in
questi giorni, non solo nazionali, in una fase in cui il Paese attraversa un
passaggio assai delicato, del grande sforzo compiuto per aver, intanto,
permesso il rispetto del patto di stabilità per il 2010. Questo perché il
rovescio della medaglia sarebbe stato un disastro generalizzato ed a catena per
colpe, che, certamente, non sono da attribuire a questa maggioranza, di una
cattiva politica che si è perpetuata per decenni a causa di una gestione delle
finanze regionali che in questi anni non è stata solo allegra, ma – come sono
stato quasi corretto da qualcuno in Commissione – più che allegra, con tutta
una serie di provvedimenti che ancora persistono e che stentiamo, nonostante la
buona volontà, ad eliminare perché comportano una spesa, nella quasi totalità,
vincolata.
Il compito dell’assessore Mancini, del dipartimento, è
un compito certamente ingrato e non invidiato ed arrivo a dire, anche per
taluni aspetti, coraggioso perché senza quegli interventi strutturali di cui si
è parlato anche negli ultimi interventi in quest’Aula, senza questa profonda
delegificazione, non si va da nessuna parte. Nessun assessore e nessuna maggioranza
può fare miracoli in nessuna direzione.
Quindi, finalmente, è venuto il momento – e noi cogliamo
anche questa occasione di un assestamento al bilancio 2011 – per ribadire
alcune cose che in parte avevamo detto nel corso del dibattito sul bilancio
preventivo 2011.
Non si va da nessuna parte senza una vera revisione
degli enti strumentali della Regione, di tanti carrozzoni che ancora esistono e
di cui si parla da anni soltanto come enunciazioni di principi, con bilanci
preventivi e consuntivi – lo abbiamo detto e lo ripetiamo fino alla noia – che
sono anche offensivi per l’intelligenza di chi è chiamato ad esaminarli in
tutte le sedi istituzionali, a partire dalla seconda Commissione.
Questi bilanci sono infarciti solo di vuote
raccomandazioni degli organi di controllo che non controllano niente, caro onorevole
Morelli, e che sono delle vere foglie di fico solo per assicurare la
sopravvivenza di questi enti sub-regionali e non si può andare da nessuna parte
anche senza una rigorosa razionalizzazione di partecipazioni al limite della legge,
anche quando si tratta di partecipazioni in enti importanti.
Quindi, il metodo dell’assessore Mancini è stato anche
quello di averci sottoposto un bilancio ed un assestamento di bilancio vero e
non fittizio, con una rigorosa ricognizione dei ratei sia attivi che passivi.
Cosa non facile e non semplice che non sempre si fa in nessuna amministrazione.
Colgo l’occasione di questo breve dibattito per ribadire
– l’ho fatto più volte in questa sede –che quello che manca forse a questa Regione
è un sistema di controllo moderno, di controlli contabili moderni così come si
fa nelle Regioni normali, soprattutto alla luce dei tagli che ormai sono
incombenti e che riguardano il 2011, riguarderanno il 2012 e, a maggior
ragione, riguarderanno gli anni a venire.
Forse, assessore Mancini e avvocato Manna, se devo fare
una osservazione al dipartimento è che si fanno poche ispezioni agli enti
sub-regionali; si fanno poche ispezioni e si danno spesso pareri favorevoli,
sia pure motivati attraverso contorsioni di ogni genere ad enti i cui bilanci
andrebbero spietatamente bocciati.
Questo è uno dei nodi che dobbiamo assolutamente sciogliere
e non è il caso di fare esempi perché, poi, veniamo tacciati di avercela magari
con alcuni enti che in passato svolgevano un ruolo importante.
Per questo sono intervenuto e stento a capire alcune
critiche assolutamente legittime, ma anche un po’ ingenerose di alcuni colleghi
della opposizione che pure stimo. Sono critiche che appaiono in qualche modo
quasi scontate e irrituali. Diceva qualche giorno fa un collega della maggioranza,
quasi un gioco delle parti che pure bisogna fare perché non si può dimenticare
il contesto in cui si muove una Giunta regionale ed una maggioranza, che è un
contesto che è sotto gli occhi di tutti.
Ho ascoltato per un istante, e questo mi dispiace, la
relazione dell’assessore Mancini. Come si fa a dimenticare alcune zavorre, come
per esempio quella riferita al carico di 30 milioni di euro per mutui contratti
nel settore della sanità per debiti anteriori al 2005 o, per esempio, a quelli
che sono debiti fisiologici, ma in questo caso assai onerosi che riguardano i
decreti ingiuntivi ed i pignoramenti rivenienti da operazioni di azioni
risalenti al passato rispetto ai quali – credo - sia arrivato il momento di
esercitare – ove necessario – anche azioni di responsabilità.
A me piace - e vado alla conclusione - sottolineare un dato
significativo che è quello che, nonostante il buon trend che c’è nelle entrate del bilancio regionale, non si è
gonfiato questo bilancio anche perché siamo ancora a metà anno ed il trend è buono.
Ma questo è, probabilmente, anche un sintomo di una maggiore
lotta all’evasione fiscale, ancora assai presente in queste Regioni e,
oggettivamente, di un maggior rigore che viene portato avanti dall’assessorato
e dal dipartimento.
Avrei potuto fare anche altre sottolineature. Per
esempio, ovviamente, mi ha colpito positivamente il risultato conquistato ai
tavoli romani, che abbiamo letto nella relazione di accompagnamento,
relativamente alla possibilità di utilizzare in misura maggiore i fondi
comunitari per la parte che riguarda, in quanto il cofinanziamento non grava,
come in passato, sul patto di stabilità.
Sono risultati che vanno ascritti sicuramente a questa maggioranza
ed al tentativo di assicurare a questa Regione un equilibrio non solo
contabile.
Voglio fare un’ultima battuta che riguarda la
dismissione del patrimonio immobiliare, di cui si parla da tempo e non soltanto
da questa legislatura, di cui si ha scarsa conoscenza e che è servito soltanto
a chi ne fa uso non sempre proprio, rispetto al quale, come Comitato di
controllo contabile – non so se c’è il collega Gallo in Aula – stiamo avviando
un lavoro di ricognizione.
Su questa strada, quindi, bisogna continuare.
Voglio fare, però, un’ultima battuta su un fatto che è
stato sollevato in questi giorni da dichiarazioni sulla stampa che riguarda le
spese di promozione di questa Regione.
A questo proposito, nel chiudere, voglio sottolineare
che le spese di promozione della Regione, dovunque vengano fatti gli
investimenti, hanno risultati e ritorni importanti e questo indipendentemente
dal luogo e dalle province in cui queste manifestazioni vengono svolte, perché
il ritorno di immagine ricade sull’intera Regione Calabria, che ha ben altri
pesi di cui farsi carico rispetto al passato. Grazie.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Principe. Ne ha facoltà.
Signor Presidente,
l’intervento forse è superfluo perché i colleghi che mi hanno preceduto, in
particolare il collega Censore, hanno espresso, con dovizia di argomentazioni,
la posizione del gruppo del Partito democratico che, del resto, è molto simile – quasi uguale, si potrebbe
dire, anzi, uguale – a quella assunta dagli altri consiglieri di opposizione.
Evito, quindi, una disamina
delle singole questioni e mi soffermo per un attimo sulla vicenda delle Comunità
montane perché, pur rendendomi conto delle difficoltà finanziarie, la relazione
dell’assessore Mancini è stata, in un certo senso, una ammissione di impotenza
dal punto di vista finanziario.
Pur rendendomi conto di
questo, se si può dare, almeno, un segnale, questo si potrebbe dare in
direzione delle comunità montane.
Anche perché a fronte di un
ente Regione che promette, sempre, di riformare gli enti strumentali e mai lo
fa, neanche a livello di indirizzo nella parte normativa del provvedimento,
sulle Comunità montane c’è da dire che mi pare assunto a livello centrale un
orientamento per trasformarle in unione dei comuni montani.
Se noi vogliamo guardare
avanti, quindi, dobbiamo agire riflettendo su quello che succederà.
Pertanto, siccome ci sarà
certamente questa trasformazione si potrebbe vedere in questo provvedimento di assestamento di dare un segnale più significativo.
Debbo dire, naturalmente, al collega Imbalzano che
manteniamo le critiche rispetto alla parte “ludica” dell’assestamento, perché vediamo in questo una linea tendenziale di come
concepire la politica degli enti locali, cioè una politica che deve colpire più
l’epidermide dei cittadini, quindi le cose abbastanza leggere, quasi futili,
che non aggredire i problemi.
Debbo dire che questo modo
di far politica negli enti locali comincia a far vedere pesanti scricchiolii.
Mi sembra da censurare che
Certamente,
dite voi, ci saranno benefici per questa Regione in termini di ritorno di
immagine. Ho qualche dubbio al riguardo e mi sento in grande difficoltà,
rispetto a famiglie che non vedono una entrata da mesi, nel dover dare un contributo
per finanziare manifestazioni di questo tipo.
Chiudendo
questa breve premessa, mi rimetto alle cose che hanno detto i colleghi. Insisto
per le Comunità montane e confermo solo la critica per queste iniziative.
Questa
critica la lego alla parte finale del mio intervento che dirò da qui a poco.
Prima,
però, della parte finale del mio intervento, vorrei dire al carissimo assessore
Mancini che questo ritornello, che si vanno ad ereditare i guasti del passato,
incomincia ad essere una minestra troppe volte riscaldata, perché non potete
arrivare alla fine della legislatura ripetendo sempre questo ritornello che avete ereditato
un disastro.
Del
passato non voglio parlare, non perché l’esperienza del Governo di centro-sinistra
sia stata disastrosa. Noi ammettiamo i nostri errori, soprattutto nel campo
della sanità, dove siamo intervenuti troppo tardi, ma quell’esperienza ha
lasciato anche tante positività che - cari amici del centro-destra- , nel corso
di questo anno e mezzo, incominciano ad evaporare.
Quindi,
se da un lato sentiamo appelli ad un confronto sulle questioni che coinvolge
anche la minoranza, dall’altro lato mi pare che ci sia una contraddizione
rispetto a questa campagna elettorale che non si chiude mai e ci si guarda
sempre indietro. Non credo che vogliate arrivare alla fine della legislatura in questo senso.
Vado
alla parte, debbo dire, forse più responsabile del mio intervento.
Vedete,
un assestamento di bilancio
non può essere considerato solo un appuntamento di natura ragionieristica in cui la politica deve
necessariamente latitare. Questo è un momento in cui si discute delle
prospettive generali di questa Regione.
Allora,
mi sento di dover dire all’assessore Mancini: qual è la conseguenza che noi
dobbiamo trarre dalla sua dichiarazione di impotenza? La conseguenza che noi
traiamo è che si riconosce – lo riconosciamo tutti – che il bilancio regionale
è assolutamente ingessato ed ecco perché critico iniziative come “Miss Italia
nel mondo” che, peraltro, si potevano fare con altri sostegni finanziari, non
sottraendo fondi di bilancio ad emergenze, come le tante che sono state
elencate in quest’Aula.
Mi
voglio riferire allo stato dell’arte sul Por 2007-2013.
Guardate,
sono stato amministratore regionale alla fine di un Por 2000-2006, fatto dalla
precedente Giunta di centro-destra. Ricordo che ci impegnammo per spendere i
fondi residuati dal 2000-2006 e per programmare il nuovo Por.
Vi
posso assicurare, facendomi merito di aver partecipato, prima di essere
allontanato alla porta di uscita della Giunta, alla delibera che ha approvato
il Por 2007-2013.
Perché,
vedete, per le tante emergenze di cui noi parliamo, oltre ad un rapporto con il
Governo di Roma che non c’è, - parliamoci chiaramente, voi fate parte di una
maggioranza che è antimeridionalista, con un Governo, come quello di
Berlusconi, che sta implodendo e che dipende dalla Lega Nord - ma veramente
potete sperare che questo tipo di maggioranza romana possa assumere le
questioni calabresi e meridionali come questioni nazionali? Come dovrebbe fare?
Quando parliamo di Gioia Tauro – tanto per fare un
esempio – ma veramente i problemi di Gioia Tauro li può risolvere solo
Perché l’assessore Mancini può dire quello che vuole, ma
Noi come Regione … perché sulle grandi questioni … sono
d’accordo: il Pd è un partito con una cultura di governo e deve dare il suo
contributo per risolvere i problemi della Calabria. Noi possiamo attuare solo
l’Apq Gioia Tauro, ma le grandi questioni infrastrutturali, l’ordine di
priorità di Gioia Tauro nella portualità italiana, un pacchetto di agevolazioni
fiscali e contributive, chi lo decide? Lo decide Roma e, addirittura, per
quanto riguarda il necessario pacchetto di agevolazioni fiscali e contributive,
lo decide Roma ma d’accordo con Bruxelles.
Ma voi immaginate Bossi che va a Bruxelles per favorire
e sostenere queste tesi, derogando una norma comunitaria che vieta queste cose
e per non incidere sulla concorrenza? Da qui l’esigenza di una battaglia comune
per battere i pugni in modo forte a Roma per fare queste grandi scelte.
Ma, voglio dire, oltre alla latitanza romana, dobbiamo
riscontrare che, sulle grandi questioni da Gioia Tauro a quelle che riguardano
il lavoro, l’ambiente, la conoscenza, l’istruzione e la ricerca, noi dobbiamo
attingere al Por 2007-2013.
Caro Imbalzano, da qui la domanda :nel momento in cui l’assessore
al ramo ci dice “cari amici qui non c’è nulla a livello finanziario”, allora, a
parte tutte le azioni di riforma che possono in qualche misura rimettere in
moto qualche pezza del bilancio regionale, quello che resta del Por 2007-2013,
che in tantissimi settori può dare un grande contributo per risolvere i
problemi, a che punto siamo per l’attuazione del Por 2007-2013? L’assessore
Mancini non può venire qui a parlarci di numeri perché noi non stiamo facendo
stamattina l’esame di Stato di ragioneria, ma stiamo parlando nella massima Assemblea
regionale di politica amministrativa.
Poiché, come tutti voi riconoscerete con me, il punto
nodale dello sviluppo e della risposta sociale della Regione ai problemi della
Calabria è l’attuazione del Por, ecco che noi chiediamo ufficialmente
all’assessore Mancini “a che punto è oggi l’attuazione del Por?”
Noi sappiamo degli impegni, delle liquidazioni, dei
pagamenti all’inizio del 2010. Mi pare che eravamo intorno al 38 per cento per
quanto riguarda gli impegni e al 9 per cento per quanto riguarda i pagamenti.
Noi sappiamo, per quello che scrivono i giornali da
fonti ufficiali, perché qui non si può venire con battutine giornalistiche
sulle “manine”. Ma cosa significano queste “manine”, assessore Mancini?
Ma veramente possiamo trattare di argomenti di questa
delicatezza in questo modo? Il Presidente Scopelliti e lei ci dovete dire
ufficialmente a che punto è il Por 2007-2013 perché a me risulta, per esempio,
che un numero molto alto di parlamentari europei ha proposto una interrogazione
al commissario competente per sapere cosa significa questa lettera del commissario
Hahn, il quale ci dice che gli impegni e le liquidazioni della Calabria sono
fermi all’inizio del 2010.
Per concludere, noi non abbiamo difficoltà, stando da
questa parte dell’emiciclo, certamente, a fare la nostra rigorosa battaglia di
opposizione, poi veramente siamo strani in questa Regione: se uno fa
opposizione, la fa anche in modo corretto, insomma, quasi quasi si irride
perché si fa opposizione. Poi, ci sono altri che ci dicono che la opposizione
non si fa. Questo è il segno di una Regione culturalmente degradata dove non si
trova mai l’obiettività di valutare i vari comportamenti.
Noi facciamo opposizione, però siamo una opposizione responsabile
e sappiamo di essere gli eletti della Calabria e che
Noi siamo pronti a fare fino in fondo la nostra parte,
ma, di grazia, non che ce la dovete concedere perché noi non aspettiamo
concessioni da parte di nessuno, ma ci dovete consentire di mettere in campo il
confronto democratico.
Che cosa è il confronto democratico? E’ guardare sempre
ad altre epoche per dire che c’è una barriera in quest’Aula e non si può
discutere, oppure significa che le scelte debbono essere fatte sempre e
soltanto per decreti? I problemi stando montando, i nodi stanno venendo al
pettine.
Anche nel settore della sanità le problematiche
diventano stringenti. Penso che l’assessore Mancini dovrà pentirsi di non aver
favorito l’accoglimento dell’emendamento del gruppo Partito democratico per il
progetto del nuovo ospedale di Cosenza, che sta andando a fondo dal punto di
vista del servizio sanitario. Noi siamo pronti a dare questo contributo nel
momento in cui capiremo che la mentalità e la cultura del governo finisce di
essere la cultura del governo per decreto, che in altri termini dice “o si fa
così o niente” perché il confronto democratico significa che da chiunque si può
assumere una idea, una proposta, un suggerimento, un aiuto, nell’interesse
delle nostre comunità.
La ringrazio, Presidente, per avermi dato la parola. Mi
auguro che il mio dire sia stato inteso, nel senso che era almeno nel mio
cervello. Non so se le parole sono state in grado di tradurre fino in fondo il
mio pensiero, ma che però è un pensiero di una minoranza che vuole stare qui,
vuole essere rigorosa e fare la sua parte, una minoranza che si sente comunque
impegnata a fare gli interessi dei calabresi.
La parola all’assessore Mancini per la replica.
(Interruzione)
Assessore, le chiedo scusa, se lei è d’accordo, così
come il Presidente, perché non ascolta tutti gli interventi e poi farà una
replica?
Onorevole Tripodi, ascolto gli interventi da due ore.
(Interruzione)
Ci mancherebbe, sono qui per apprendere …
Onorevole Tripodi, è da tre volte che dico che eravamo
alla fine degli interventi.
(Interruzione)
Lo so, ma se lei non ascolta o pensa a discutere con i
colleghi …
(Interruzione)
Prego, le do la parola, ma vorrei che contribuiste tutti
quanti all’ordine dei
lavori, perché se pensate di parlare a sorpresa …
(Interruzione)
No, ho chiesto più volte se c’erano iscritti a parlare e
lei non si è iscritto, onorevole.
(Interruzione)
Sono rispettoso dell’Aula, ma vorrei che l’Aula fosse
rispettosa anche dei colleghi stessi e dell’Ufficio di Presidenza.
Prego, onorevole Tripodi, ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, vorrei spostare un attimo la
discussione rispetto all’assestamento di bilancio, ma su una questione che ha
anche attinenza.
In quest’Aula un problema, soprattutto, ce lo dobbiamo
porre e lo dico scevro da condizionamenti.
Credetemi, voglio dare pubblicamente atto all’assessore
Mancini per come sta gestendo alcune cose al bilancio.
Quello che dicono i colleghi è la sacrosanta verità: bilancio
ingessato, questi 10 milioni di euro non spesi fino a giugno hanno dato la possibilità
di fare un piccolo assestamento, ma i problemi ci sono e rimangono tali.
Voglio partire, però, da un ragionamento a ritroso e lo
dico ai colleghi sia di maggioranza che di opposizione. Sono preoccupato non
del momento attuale, ma di quello che, da qui ad un paio di mesi, sicuramente
accadrà.
Ed è inevitabile. Poi, può darsi che chi dice alcune cose,
da parte di qualcuno, del “pinocchio” di turno, prende il martello ed uccide il
grillo che era la coscienza critica, chi aveva il dovere di segnalare e di dire
alcune cose, ma siamo qua a fare gli interessi della Calabria.
Il problema, vedete, ed io ne ho parlato e l’ho messo in
evidenza e per questo do un riconoscimento “pubblico” all’assessore Mancini,
sta nel patto di stabilità, che potrebbe sembrare un meccanismo virtuoso, onorevole
Imbalzano, ma è un meccanismo che affossa la possibilità di sviluppo per le
Regioni o per gli enti che vengono amministrati.
Questo è un problema che le forze politiche sia di maggioranza
che di opposizione si debbono porre. Ce lo dobbiamo porre in quest’Aula perché le
risorse, poi, non possono essere spese.
Ne parlavo l’altro giorno con l’assessore Mancini e con
il direttore generale del dipartimento.
Vedete, noi quest’anno dal 2011 – mi si corregga se dico
una stupidata o una imprecisione – abbiamo circa 980 milioni di euro da allocare,
sarà qualche milione in più o qualche milione in meno.
Nel momento in cui arriviamo al raggiungimento di questa
“somma”, che rasenta il patto di stabilità, se lo oscuriamo, andiamo incontro a
sanzioni.
Qui, quest’Aula deve porre un problema di interlocuzione
con il Governo o, per lo meno, con la conferenza Stato-Regioni per capire quali
sono gli strumenti che possiamo mettere in atto, affinché le risorse che
abbiamo le possiamo spendere o allocare per far sì che questa terra si possa
sviluppare.
O non pensate che siamo stupidi in quest’Aula e che non
sappiamo a cosa mirano alcuni dei provvedimenti che ci sono arrivati per
l’approvazione anche oggi.
Lo voglio dire all’assessore Aiello. Quando l’assessore
Aiello porta all’approvazione la legge che proroga per sei mesi o per un anno
la possibilità che i comuni hanno di presentare il Psc, qual è la finalità? Non
spendere le risorse perché si sfora il patto di stabilità.
O è un problema politico? E’ un problema più tecnico che
politico. Allora, mi era sembrato che l’assestamento di bilancio poteva essere
una occasione per parlare di queste situazioni e per fare una analisi
soprattutto nella direzione di cui parlava il collega Principe, per quanto
riguarda l’utilizzazione della spesa del Por.
Anche lì abbiamo lo stesso problema, perché le spese del
Por sono assimilabili alle spese del patto di stabilità e ciò non è che
riguarda questa amministrazione regionale, ma ha riguardato le vecchie
amministrazioni regionali e riguarderà anche le future.
Allora qui, noi forze politiche - ad iniziare dal Pd per
arrivare al Pdl – dobbiamo fare una riflessione su questo tema, su questo campo
specifico perché poi possiamo avere qualsiasi bilancio vogliamo, ingessato o
no, ma il problema è che non possiamo utilizzare le risorse; o non sappiamo
tutti che non c’è una disponibilità di cassa finanziaria? Poi, vedremo il
perché nei prossimi giorni cioè se qualcuno ha utilizzato in modo inopportuno –
non dico improprio – delle risorse, perché, poi, ognuno, nell’interesse della Calabria,
fa interrogazioni e quant’altro.
Ma quella è un’altra cosa, poi è discutibile se gli
assessori possono aver speso dei fondi a loro disposizione o meno, ma questo
attiene alla gestione ed alla responsabilità dei singoli. La responsabilità e
la gestione di quest’Aula è invece dare un orientamento di utilizzazione
generale di quella che può essere l’utilizzazione dei fondi in relazione
soprattutto al patto di stabilità.
È lì che si inceppa il meccanismo, è lì che, poi, le
Regioni, da qualunque colore politico sono guidate, si inceppano.
Ma questo non riguarda la Calabria, ovviamente, ma tutte
le Regioni d’Italia anche perché noi abbiamo accumulato ritardi anche nei
pagamenti.
Se dovessimo pagare tutti in modo celere, è ovvio che in
un mese avremmo bruciato la quota assegnata come patto di stabilità.
Su questo, mi auguro che, nelle prossime sedute, nei
prossimi mesi, questo Consiglio abbia la capacità e la facoltà di discutere per
lo meno o di deliberare una proposta che ci possa consentire di interloquire
con il Governo. Non dipende da noi, ma è una riflessione che va fatta.
Poi, – questo lo dico da tempi non sospetti – anche
rispetto alle dichiarazioni programmatiche che ha fatto il Governatore Scopelliti
qualche mese fa, entriamo nel merito in fase di bilancio, poiché mi sembra, per
alcuni versi, anche un po’ inopportuno entrare nel merito sull’assestamento
considerato che parliamo di 10 milioni di euro. Anche se le finalità e gli
scopi di quei 10 milioni di euro erano nobili, erano a salvaguardia della famiglia,
le forze politiche in quest’Aula ne hanno fatto un cavallo di battaglia.
Sul bilancio di previsione, invece, la discussione è
aperta a 360 gradi e deve contenere veramente le novità di gestione in questa Regione
in cui è ovvio che, se non ci sono tagli strutturali, non riusciamo ad uscire
su una allocazione di risorse che non c’è tutt’ora ed i tagli strutturali si
fanno solamente se si ha il coraggio di andare nella direzione delle riforme.
E non rispetto a quello che c’è stato ai danni prodotti
dal passato. E’ opinabile questa cosa, ma rispetto a quello che si vuol fare
per il futuro di questa Regione, perché qualsiasi campo noi prendiamo ad
esempio presenta criticità. Qualsiasi.
E non è un caso se in ogni seduta del Consiglio
regionale ci sono persone che protestano. Non è un caso se le forze sindacali
dicono certe cose in questi mesi. Non è un caso se il malessere incomincia ad
emergere a livello regionale.
Obiettivamente – non voglio fare polemiche con nessuno –
ma ancora non vi è stata una presa di posizione netta da una parte o dall’altra
contro questo Governo regionale né c’è motivo su alcune cose. Però ,vi è la
necessità di un confronto aperto sui problemi e capire come si possono
risolvere.
Esempio banale: questo Governo regionale e questa maggioranza
devono decidere – un esempio per tutti – se le Comunità montane debbono
esistere o no.
Se debbono esistere bisogna trovare una soluzione, se
non debbono esistere bisogna avere il coraggio di dirlo e di farle cessare.
Questo per parlare di un campo, ma questo attiene anche
agli altri problemi di questa Regione a partire dai precari e a quant’altro,
con il coraggio di chi ritiene anche, se fa delle scelte impopolari, che sono
utili, necessarie ed indispensabili a questa Calabria.
Gli interventi sono conclusi, non ci sono altri iscritti
a parlare.
La parola
all’assessore Mancini per la sua riflessione e poi andiamo avanti con gli
emendamenti.
Intervengo
molto brevemente, perché la
mia replica si potrebbe limitare con fare mio il brillante intervento svolto dal consigliere
Candeloro Imbalzano, che ha puntualmente, precisamente
e dettagliatamente smontato la costruzione eseguita dai consiglieri
regionali di opposizione.
Per
carità, ogni argomentazione è legittima, però ritengo
che coloro i
quali sono
stati oggi relegati dagli elettori nei banchi dell’opposizione, ma legittimamente ambiscono a conquistare la maggioranza di governo, dovrebbero farsi ispirare da
un’azione riformatrice e non populista e inconcludente, perché i tanti bei ragionamenti fatti e le tante belle parole che, anche in questa sede ho
ascoltato, si scontrano con il quadro finanziario
complesso, complicato, che occupa e preoccupa anche
Oggi, viviamo una stagione nuova e
differente, rispetto alla quale c’è la volontà di seguire una traiettoria che
vada nella direzione della spesa virtuosa e, insieme, utile. Al contrario, c’è
un passato che non è soltanto quello dell’ultima legislatura, ma è un passato
che, purtroppo, risale ad anni, stagioni e periodi precedenti, in cui c’è stato
un approccio non oculato che ha causato le tante enormi emergenze che ci sono.
Oggi, da una parte, non ci sono le risorse per proseguire in quell’approccio e
in quel tipo di governo, dall’altra c’è la volontà nuova e differente di non
inseguire le emergenze, ma di affrontarle una volta per tutte.
Ho ascoltato tante belle parole,
però, signori consiglieri delle forze di minoranza, con il sommo rispetto che
si deve alle vostre persone e alla vostra importante funzione, noto con
dispiacere che a quelle tante belle enunciazioni poi corrispondono, in tema di
proposte emendative, strade differenti, se non diametralmente opposte, perché
ho letto e ho scorso insieme agli uffici, insieme ai colleghi di maggioranza,
tutta una serie di proposte che adesso andremo a studiare ed approfondire nel merito, che prevedono unicamente
esborso di denaro, di finanziamenti e di risorse in più. C’è una fattispecie
che può essere assunta e compresa in un’emergenza? Che cosa fate? Prevedete una
spesa, ma non spiegate dove vengono reperite le risorse per coprire quella
spesa o quell’aspettativa.
Il tema è: bisogna che ognuno abbia
presente la situazione in cui si vive e non è una constatazione della nostra
impotenza, è la contestazione insieme di una fase differente in cui si trovano
tutti coloro i quali amministrano
la cosa pubblica, tutti coloro i quali
sono oggi alle prese con la sfida del governo, che vogliono dare
risposte di prospettiva e non alle tante, troppe emergenze che, da questo punto
di vista, noi – ribadiamo, perché siamo al lavoro da un anno a questa parte –
abbiamo ereditato dalle stagioni passate.
Per quanto ci riguarda, abbiamo una
duplice sfida: la prima è quella di destinare con oculatezza e lungimiranza le
poche somme che provengono dalle risorse ordinarie, sapendo che la consuetudine
negativa di aumentare l’importo relativo alle entrate noi non l’abbiamo mai e
non lo vogliamo mai prendere in considerazione, così come è stato fatto in
passato, perché in passato si aumentavano fittiziamente le entrate, la voce
delle entrate, per poter poi spendere di più. Noi questa prassi l’abbiamo
criticata ed oggi non la pratichiamo.
L’altra sfida: la bussola che noi
seguiamo è quella di spendere correttamente, velocemente e con lungimiranza le
risorse che provengono dall’Unione europea. Anche su questo argomento e su
questo tema, periodicamente, anche in quest’Aula sento un leitmotiv continuo, costante, come se fosse una
litania. Noi sul tema e sull’avanzamento del Programma operativo regionale,
signori consiglieri, abbiamo discusso tante volte e siamo pronti a discuterne
ancora. L’ultima volta – e qualcuno si è lamentato della lunghezza della mia
relazione – ho consegnato al patrimonio di quest’Aula dati, cifre e numeri del
lavoro che abbiamo svolto, che stiamo svolgendo, sul quale saremo giudicati
certamente dagli elettori, nel momento in cui saranno chiamati alle urne.
Tante
volte è stato richiesto un dibattito, prima in Consiglio regionale, oggi, il
Presidente della Commissione sui fondi europei, l’onorevole Parente, ci ha
convocato – e lo ringrazio per questo – per la seduta di lunedì prossimo; mi
auguro che almeno quella sia l’occasione per ascoltare le vostre analisi, le
vostre lungimiranti idee, perché altrimenti – spero di no – saremo costretti a
sentire litanie che sono, forse, utili per occupare qualche riga e qualche
capoverso di giornali, ma poco utili ai calabresi.
Da questo
punto di vista, la nostra missione, quella del governatore Scopelliti e quella
di noi tutti che abbiamo l’onore di collaborare con lui in questa sfida, è
quella di avviare
Anche
qui, apro e chiudo una parentesi: sono una persona molto modesta, però ricevere
lezioni di tecnica e procedure da chi, nel momento in cui ha avuto l’onore di
governare questa terra, non ha mai rispettato una tempistica nell’approvazione
dei bilanci, dei rendiconti, tant’è che l’ultimo rendiconto, nelle passate
amministrazioni, veniva approvato due-tre-quattro-cinque anni, non cinque
giorni, dopo la scadenza dei termini fissati dal Regolamento …!
Quindi,
vivaddio, ascoltiamo tutti con grande rispetto anche con riguardo alle funzioni
che ognuno esplica in questa Aula, però alcune lezioncine ci permettiamo di
rispedirle al mittente, anche perché siamo consapevoli di affrontare una sfida
che ha come oggetto quello di riportare
Possiamo
procedere con l’articolato.
All’articolo
1 non ci sono emendamenti, quindi lo pongo in votazione.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Articolo
3…
Presidente,
c’è un subemendamento all’articolo 3.
Il primo
emendamento è all’articolo 7, a firma dei consiglieri Censore, Principe e De
Gaetano, quindi, procediamo con la votazione degli articoli fino all’articolo
6.
…
all’articolo 3 riguardo all’aumento …
Non c’è
un emendamento all’articolo 3, quindi non ci può essere il subemendamento.
Riguarda
l’aumento della spesa e propone di portare la spesa dal 50 al 54 per cento dei
residui perenti.
Quello
che riguarda i trasporti? E qual è?
Quello che
riguarda il personale delle Comunità montane.
Lei l’ha
presentato, ma l’abbiamo inserito fuori termine, perché è stato presentato
oggi.
(Interruzione)
Quindi,
non può essere trattato, perché è stato presentato oggi e non venerdì,
l’abbiamo protocollato, ma fuori termine. Se lei lo vuole trasformare in un
ordine del giorno, magari alla fine della seduta del Consiglio lo possiamo
approvare come raccomandazione alla Giunta regionale.
Lo
consideri come errore formale e diventa un subemendamento all’emendamento
Censore all’articolo 7.
No, non
lo possiamo trattare poiché l’abbiamo già protocollato come emendamento fuori
termine. Se lei vuole lo possiamo trasformare esclusivamente in un ordine del
giorno come raccomandazione.
…subemendamento
all’articolo 7, emendamento Censore.
Non è
così, perché lei l’ha presentato fuori termine ed è stato già protocollato come
emendamento fuori termine.
Lo
ripresento in Aula adesso.
Non si
può presentare in Aula; conosce bene il Regolamento del Consiglio, quindi
possiamo procedere alla votazione dell’articolo 3.
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 6.
(E’ approvato)
All’articolo
7 c’è l’emendamento protocollo
Presidente,
questo emendamento a cui colleghiamo una grande valenza politica riguarda il
fondo per le famiglie disagiate e mi scuso con quanti hanno ascoltato il lungo
dibattito che c’è stato. Noi pensiamo che questo fondo debba essere mantenuto
e, quindi, non distolto rispetto agli obiettivi che la maggioranza si era posta
in sede di bilancio di previsione.
Quindi,
come gruppo del Pd, siamo favorevoli affinché i 10 milioni di euro destinati
alle famiglie povere rimangano in bilancio.
Parere…
(Interruzione)
E’ il
capitolo dei forestali.
Onorevole Censore, intervengo per informarla che il suo
emendamento ha ad oggetto i forestali, non le famiglie disagiate.
(Interruzione)
Che fa? Lo vuole illustrare per quello
che effettivamente
riguarda?
Non
avevo letto la Upb e mi sono confuso poiché la cifra è la stessa, ossia 10
milioni di euro. Allora questo emendamento riguarda il problema degli stipendi dei lavoratori forestali di cui non si può non tenere conto. Questa è una questione che spero non esploda mai, anche perché le voci che arrivano da Roma non sono
molto rassicuranti rispetto agli emolumenti di questi lavoratori. Normalmente, noi sapevamo che, alla fine di ogni esercizio finanziario,
c’era la
difficoltà a reperire le risorse necessarie per
pagare la tredicesima mensilità e gli stipendi. Noi abbiamo contezza, anche
perché c’è stata una denuncia da parte delle organizzazioni sindacali, che le risorse per pagare
gli stipendi sono insufficienti.
Per questo chiediamo un’implementazione
del fondo che
serve a pagare i lavoratori idraulico-forestali.
Parere della Giunta?
Il parere è contrario per mancanza
di copertura finanziaria.
Se mi consente, signor Presidente,
questo emendamento, così come molti altri che seguiranno, è l’emblema di un
modo non chiaro di concepire la situazione. Voi prevedete 10 milioni di euro
come se fossero bruscolini, non individuando la fonte finanziaria dalla quale poter,
in qualche modo, incamerare questi fondi. Qui si fa riferimento al fondo di
riserva che, per informazione utile all’onorevole Censore, è di “soli” 12
milioni di euro. Se andassimo ad intaccare quel fondo di 10 milioni di euro,
terremmo una condotta, oltre che, probabilmente illegale dal punto di vista del
codice, metterebbe la nostra Regione in enormi difficoltà.
Parere del relatore? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo 34154.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Alla
copertura finanziaria si provvede con pari sottrazione dall’Upb 8.2.01 (Fondo
di riserva).
L’emendamento
si illustra da sé.
Parere della
Giunta?
Negativo,
per gli stessi motivi esposti poc’anzi.
Parere del relatore? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo 34155.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Si tratta
di un emendamento – come dicevo prima – relativo al fondo per la povertà, dove
le risorse finanziarie c’erano e sono state distolte, quindi non si tratta di
fare alchimie per trovarle, ma se c’è la volontà politica, questi soldi ci sono.
Parere
della Giunta?
Sempre
negativo, anche perché non si spiega come trovare le risorse.
Parere
del relatore? Contrario.
Pongo in
votazione l’emendamento protocollo 34156.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Alla
copertura finanziaria si provvede con uguale sottrazione di importo dall’Upb
8.2.01 (Fondo di riserva”
Per
quanto riguarda gli stipendi dei lavoratori delle Comunità
montane, riteniamo esiguo lo stanziamento di 2 milioni di euro, perché – come
avevo detto nel mio intervento – questi basteranno solo per pagare le prime mensilità.
Per questo avevo fatto una proposta; c’era il subemendamento
dell’onorevole Aiello, che non è stato accolto, anche se sia come Regolamento
che come prassi si è sempre fatto di presentare
i
subemendamenti in Aula.
Praticamente, poiché è stato contratto un mutuo di 100 milioni di euro per i fondi perenti – e c’è una proposta, in tal senso, delle organizzazioni sindacali con cui si chiedeva
l’aumento della contrazione
di questo
mutuo per poter assolvere all’adempimento degli emolumenti - noi come
valutazione, come annotazione politica,
avevamo previsto il prelevamento dal fondo di riserva perché il problema è politico e, chiaramente, come tale va affrontato. Una maggioranza
non può dire che il fondo di riserva è di 12 milioni e che, quindi, non si può
fare niente.
Allora, si vede chi non paga le tasse automobilistiche, si fa un condono, si fa qualcosa per
assicurare a questi lavoratori il diritto allo stipendio. Non si può venire qua
a dire “ma i soldi non ci sono, la coperta è stretta” e non si fa niente! Voi
avete l’obbligo di dare risposte ai calabresi, avete l’obbligo di dare risposte
ai lavoratori delle comunità montane e non potete dire che i soldi non ci sono.
Li dovete trovare!
Ha chiesto di parlare l’onorevole
Aiello. Ne ha facoltà.
Poiché l’assessore Mancini dice che bisogna
individuare da dove prendere
questi soldi, con il subemendamento
pongo la questione dell’aumento, su quello
che è stato fatto
in questa manovra di assestamento, dei residui perenti.
Questo consente di scrivere in
assestamento le spese per il personale; quello delle Comunità montane è
personale regionale, quindi stiamo facendo un assestamento senza prevedere la
spesa per il personale.
Pertanto, da questo punto di vista,
chiedo che si arrivi ad una mediazione su questo emendamento, per garantire
almeno il recupero delle ultime sette mensilità, perché 2 milioni di euro
rappresentano una sola mensilità, che non ritengo giusta. In questo momento
stiamo parlando del personale, non della fondazione o della bocciofila, stiamo
parlando del nostro personale.
Parere della Giunta?
Per il personale delle comunità montane – lo ricordo
all’Aula – nell’assestamento abbiamo previsto 2 milioni di euro. Registro le vostre opinioni, però l’onorevole
Sarra, che è colui che
insieme all’onorevole Trematerra sta seguendo questa dinamica, ci dice
che questa somma è congrua per coprire il pregresso e le esigenze
future.
Da questo punto di vista le forze di opposizione, i due
consiglieri, l’onorevole Censore ci consegnano la dinamica “bisogna trovare i
soldi”, ma i finanziamenti si possono trovare togliendoli da qualche altra
parte, però lei non ci ha indicato da dove.
(Interruzione)
Le ho spiegato cosa prevede il Fondo
di riserva, ma mi rendo conto che, dopo la vostra amministrazione, ci troviamo
in enorme difficoltà, perché se aveste operato…
Non facevate la “Miss Mondo” e
pagavate i lavoratori, perché le Regioni povere non le fanno le Miss Mondo”!
Non le fa
Peccato che voi un giorno ci
spiegate che dobbiamo pubblicizzare l’immagine della Calabria e il giorno dopo,
nel momento in cui lo facciamo, ci spiegate che i soldi non bastano, sempre
stando dietro, però, alle segreterie dei vari dipartimenti per chiedere i
biglietti omaggio per partecipare a quelle manifestazioni!
Apro e chiudo una parentesi. Invece,
l’onorevole Aiello offre un percorso
che merita attenzione che, però, in questa sede non possiamo che respingere,
perché c’è la necessità di un approfondimento tecnico; spostare il
definanziamento dei residui perenti da
Presidente, su questa votazione
chiedo la verifica del numero legale per la votazione per appello nominale.
Più che
altro, lei chiede la votazione per appello
nominale sull’emendamento.
Intanto il parere della Giunta l’ha
già dato. Qual è? Negativo. Parere del relatore? Contrario.
L’onorevole Nucera è invitato a fare
la chiama.
Fa la
chiama.
AIELLO Pietro;
BILARDI Giovanni Emanuele;
CAPUTO Giuseppe;
CARIDI Antonio Stefano;
CHIAPPETTA Gianpaolo;
DATTOLO Alfonso;
FEDELE Luigi;
GALLO Gianluca;
GENTILE Giuseppe;
GRILLO Alfonsino;
IMBALZANO Candeloro;
MAGARO’ Salvatore;
MAGNO Mario;
MORELLI Francesco;
NICOLO’ Alessandro;
NUCERA Giovanni;
ORSOMARSO Fausto;
PACENZA Salvatore;
PARENTE Claudio;
PUGLIANO Francesco;
RAPPOCCIO Antonio;
SALERNO Nazzareno;
SCOPELLITI Giuseppe;
SERRA Giulio;
STILLITANI Francescantonio;
TALARICO Francesco;
TALLINI Domenico;
TREMATERRA Michele;
VILASI Gesuele.
AIELLO Ferdinando;
AMATO Pietro;
BATTAGLIA Demetrio;
CENSORE Bruno;
DE GAETANO Antonino;
FRANCHINO Mario;
GIORDANO Giuseppe;
GUCCIONE Carlo;
PRINCIPE Sandro;
SCALZO Antonio;
SULLA Francesco;
L’emendamento
protocollo numero 34157, pertanto, è respinto.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Alla copertura finanziaria si
provvede con pari sottrazione dall’Upb 8.2.01 (Fondo di riserva)”.
Riguarda lo stesso argomento.
Visto che si è già votato, è lo stesso argomento…
Sì, è
dello stesso tenore dell’emendamento precedente. Il Consiglio
si è già espresso, per cui ritengo inutile e superfluo riproporlo.
Emendamento protocollo
“Le
risorse destinate a favore dell’esercizio delle
funzioni demandate alle sezioni provinciali e al consiglio
regionale dell’Unione italiana
ciechi della Calabria (legge regionale 13 novembre 2002, n. 44), di cui all’Upb
6.2.01.07 (capitolo 62010705), per l’esercizio finanziario 2011 vengono
incrementate di euro 50 mila, per un ammontare complessivo di euro 250 mila,
prelevando la somma di euro 50 mila dal Fondo per le spese impreviste, che
viene ridotto di pari importo”.
Si
illustra da sé.
Parere della Giunta?
Onorevole Chiappetta,
la invito al ritiro, perché l’onorevole Stillitani
utilizzerà il fondo indistinto di pertinenza del suo dipartimento per provvedere all’incremento di 50 mila euro, quindi, nella
sostanza, è
accolto, ma formalmente le chiedo il ritiro, con l’impegno dell’assessore
Stillitani di attingere al fondo indistinto.
L’onorevole Chiappetta
acconsente al ritiro dell’emendamento per l’impegno dell’assessore Stillitani.
Emendamento protocollo
Alla copertura finanziaria si provvede con pari sottrazione dall’Upb 8.2.01 (Fondo di riserva)”.
Prego, onorevole Censore.
Questi
sono quei 3 milioni che vanno sulla legge del…
Sono
250 mila euro, non 3 milioni.
Parere del relatore? Contrario.
Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo 34158.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Prego, onorevole Aiello.
Il
capitolo di bilancio riguarda le case famiglia
che hanno una convenzione che scade nel 2013
che, ovviamente, dovrebbe essere rimpinguato, anche perché
hanno un contratto già siglato con la Regione Calabria.
Chiediamo uno sforzo alla Giunta affinché possa essere preso in considerazione, altresì trasformare
questo emendamento in ordine del giorno, se
Il parere della Giunta per la trasformazione
in ordine del
giorno?
Va
bene, l’ordine del giorno è un auspicio, quindi
agli auspici non si dice mai no.
L’emendamento viene ritirato e ci
sarà, poi, una raccomandazione alla Giunta sotto forma di ordine del giorno.
Emendamento protocollo
Prego, onorevole Nucera.
Si
commenta da sé, tuttavia è una variazione
di competenza in aumento per assegnare 1 milione e mezzo di euro a favore dei
minori sottoposti a provvedimenti di autorità giudiziaria.
Credo che non abbia bisogno di molti
interventi.
(Interruzione)
Assessore,
c’è la possibilità di attingere a 1 milione e mezzo di euro? Se c’è, insisto, altrimenti cosa devo dire?!
Al momento, sarei sprovvisto.
Dato
che non c’è una volontà, c’è una necessità, faccia lei!
Al momento sarei sprovvisto, quindi la invito, appellandomi
alla sua proverbiale saggezza, a ritirarlo.
Assessore,
molto democraticamente accolgo l’imposizione!
E sono
sicuro che l’accoglierà anche nei casi che seguono!
L’emendamento protocollo 34546 viene ritirato.
Emendamento protocollo
2. Alla
relativa copertura si provvede con le disponibilità residue rinvenienti dal
capitolo 62010511, Upb 06.02.01.05, dello stato di previsione della spesa del
bilancio 2010.
3. Allo stesso scopo possono essere
destinate ulteriori economie realizzate allo stesso titolo in sede di chiusura
dei conti per l’anno 2011, fino all’importo massimo di euro
Questo è un
emendamento accompagnato anche da un altro subemendamento
e sia questo che il subemendamento
vengono trasformati in ordini del giorno, ma da votare alla fine della votazione sull’assestamento odierno, in quanto si
tratta di strutture che svolgono un’attività strategica dal punto di vista socio-assistenziale,
per le fasce più disagiate della popolazione, quindi ragazze madri, figli minori, giovani donne e quant’altro.
Viene
trasformato in un ordine del giorno, quindi
gli emendamenti, sia il primo sia quello che segue, il subemendamento,
decadono.
Emendamento protocollo
E’
ritirato.
Ritirato. Emendamento protocollo
a) La
dotazione di euro 1500.000,00 all'Upb 2.2.01.04 capitolo 6133104 (promozione
turistica) è ridotta di euro 500.000,00 e contestualmente è aumentata di euro 500.000,00
la dotazione all'Upb 6.2.01.02 capitolo 4331103 (fondo regionale per le
politiche sociali);
b) le riduzioni di cui all'Upb 2.3.01.02 capitolo 2222107 (trasporto
gratuito determinate categorie di cittadini, euro 200.000,00), all'Upb
7.02.01.02 capitolo 72010207 (sostegno alle vittime della criminalità e in
materia di usura euro 50.000,00), all'Upb 6.2.01.02 capitolo 62010210 (fondo
solidarietà incidenti sul lavoro euro 15.000,00), all'Upb 2.2.02.05 capitolo
6129101 (sviluppo della cooperazione), sono soppresse con contestuale
abrogazione della dotazione in aumento alla Upb 2.2.04.08 capitolo 22040816 (
promozione dei prodotti agroalimentari calabresi);
c) la dotazione di euro 3.000.000,00 all'Upb 6.2.01.05 capitolo
62010511 (politiche regionali per la famiglia) è impiegata per gli interventi
previsti dall'art. 4 della legge regionale n. 1/2004;
c) La dotazione di euro
800.000,00 all'Upb 2.2.04.08 capitolo 22040816 (promozione dei prodotti
agroalimentari calabresi) è soppressa e contestualmente è ulteriormente
aumentata di euro 545.000,00 la dotazione all'Upb 6.2.01.02 capitolo 4331103
(fondo regionale per le politiche sociali)”.
Con
questo emendamento alla tabella 1 dell’articolo 7, chiediamo che la dotazione
di 1 milione e mezzo di euro, che avete previsto nell’unità previsionale di
base 2.2.01.04, il capitolo che riguarda la promozione turistica, sia ridotta
di 500 mila euro, per aumentare di 500 mila euro il capitolo 4331103 che
riguarda il fondo regionale per le politiche sociali.
Chiediamo,
altresì, che siano soppresse le riduzioni di cui all’unità previsionale di base
2.3.01.02, capitolo 2222107, di euro 200 mila che riguarda il trasporto
gratuito per alcune categorie svantaggiate di cittadini, invalidi, mutilati del
lavoro e ad altre categorie, cosi come i 50 mila euro che sono stati decurtati
dal capitolo relativo al sostegno delle vittime della criminalità in materia di
usura; cosi come i 15 mila euro che riguardano il fondo di solidarietà delle
vittime di incidenti sui luoghi di lavoro; così come, e qua mi appello ai
consiglieri di maggioranza e ai colleghi componenti della Commissione della
cooperazione sociale, onorevole Pacenza e onorevole Vilasi, con i quali abbiamo
fatto il primo insediamento della riunione della Commissione qualche giorno fa
e abbiamo ascoltato tutte le ragioni del mondo delle centrali cooperative che
hanno visto un depauperamento delle risorse e non riescono più a garantire
servizi di primaria importanza per questa regione, in un comparto, quello sociale,
che rappresenta una vera ossatura produttiva del nostro territorio; quindi
chiediamo la reintroduzione, quantomeno, della somma decurtata, che dovrebbe
essere di 60 mila euro, al capitolo 6129101.
In
ultimo, tutto questo dovrebbe avvenire con l’abrogazione, con risorse da
reperire dal capitolo 22040816, che riguarda la promozione dei prodotti
agro-alimentari calabresi, ma riguarda sostanzialmente la programmazione di
fiere che possono essere importanti, ma ci sono questioni prioritarie che non
possono più attendere.
L’ultima
parte dell’emendamento sono i 3 milioni di euro. Questa è un’indicazione di
vincolo di spesa che riguarda l’unità previsionale di base 6.2.01.05, il
capitolo relativo alle politiche regionali per la famiglia, da impiegare per
gli interventi previsti dall’articolo della legge 1/2004.
L’ultimo,
la dotazione di 800 mila euro – promozione dei prodotti agro-alimentari – è
soppressa e, contestualmente, è aumentato di euro 545 mila il fondo regionale
per le politiche sociali.
Parere
del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in
votazione l’emendamento protocollo 34477.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Alla
copertura finanziaria si provvede con sottrazione dall'Upb 8.2.01 (fondo di
riserva)”.
Parere
del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in
votazione l’emendamento protocollo 34519.
(E’ respinto)
Emendamento
protocollo
Penso che
sia lo stesso dell’onorevole Chiappetta, quindi si è trasformato in ordine del
giorno alla Giunta.
Emendamento
protocollo
E’
ritirato, Presidente, perché
era stato già assorbito.
Emendamento
protocollo
Anche
qui si tratta di aumentare di almeno 50 mila
euro un capitolo già previsto e di dare un fondo concreto di solidarietà per le famiglie
vittime di incidenti mortali sul luogo di lavoro.
E’ di questi giorni la notizia delle cosiddette morti bianche anche sulla stampa, che ringraziamo di essere sempre
attenta a questo bisogno sociale quasi nascosto.
Noi abbiamo una legge regionale
approvata nel 2010, ma vorremmo che fosse veramente operativa. Ohimè, vorremmo
cancellarla fra le leggi della Regione Calabria, ma purtroppo dobbiamo prendere
atto che o la rendiamo veramente operativa, per dare un segno tangibile alle
famiglie colpite da disgrazie, così forti e così grandi, o rischiamo veramente
di fare delle leggi manifesto. Questo è un tema sociale abbastanza importante
per non essere sensibili ed incrementare
quanto è possibile la posta di bilancio.
(Interruzioni)
Chiedo all’assessore, ove possibile, di trasformarlo almeno in un
ordine del giorno, tendente, per il bilancio
di previsione, a
fare un ragionamento molto più
complesso e adatto.
Andiamo avanti. Emendamento
protocollo
Emendamento protocollo
E’ ritirato.
Intervengo solo per commentarlo. Si
tratta di un Consorzio Cies – Centro di Ingegneria Economica e Sociale – che ha
sede a Cosenza presso l’Università, con la partecipazione della Regione
Calabria. Da tre anni non percepiscono alcun contributo da parte della Regione
ed è un ente che bisogna tenere in vita per l’azione positiva che ha svolto nel
nostro territorio regionale.
Si tratta di prevedere, se è
possibile, un inserimento in cassa di 400 mila euro, per poter garantire la
sopravvivenza del centro stesso, che tanto beneficio ha dato sul piano della
ricerca. Questo è un settore che bada molto alla ricerca, allo sviluppo e alla
formazione di tanti giovani calabresi proprio in quella università, che è
l’Università di Cosenza.
E’ ritirato anche questo.
Emendamento protocollo
Alla relativa copertura si provvede
con la contestuale riduzione della dotazione di cui alla legge regionale n.
1/2004”.
Visto
che l’emendamento prevede un incremento di
spesa, lo ritiro, però parlando con l’assessore Stillitani,
penserà lui, se è possibile, nell’ambito
del suo dipartimento, a reperire
le somme per questo finanziamento a favore dell'Associazione nazionale famiglie fanciulli e adulti subnormali
e Associazione nazionale privi della vista, quindi
soggetti certamente deboli.
L’emendamento protocollo 34611 è
ritirato.
Emendamento protocollo
Anche questo lo ritiro, perché nel
capitolo 4331103 ci sono già i fondi per questo garante.
Anche l’emendamento protocollo 34624
è ritirato.
Emendamento protocollo
Anche questo è ritirato.
Emendamento protocollo
Emendamento protocollo 34628 a firma del consigliere S. Principe:
1.
Dopo l’articolo 8 del disegno di legge regionale “Assestamento del
bilancio di previsione della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2011
e del bilancio pluriennale per il triennio 2011-2013” è inserito il seguente:
“Art. 8 bis”
(Integrazione all’articolo 6
della legge regionale 22 gennaio 2001, n.2)
Dopo il
comma 9 dell’articolo 6 della legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2
(Istituzione e funzionamento del Comitato regionale per le Comunicazioni –
CORECOM), è aggiunto il seguente:
“9bis. Il
Consiglio regionale o il Presidente del Consiglio regionale con i poteri
sostitutivi, qualora sia necessario salvaguardare il coinvolgimento delle
opposizioni previsto dall’articolo 5, comma 1, della presente legge e dal punto
4) degli indirizzi generali stabiliti dall’Autorità per le Garanzie nelle
Comunicazioni con delibera n. 52/1999, dichiarano decaduti i membri del CORECOM
eletti ai sensi dell’articolo 5 della presente legge o nominati dal Presidente
del Consiglio regionale nell’esercizio dei poteri sostitutivi di cui
all’articolo 2, comma3, della legge regionale 4 agosto 1995, n. 39, indicendo
contestualmente nuove elezioni”.
La
finalità dell’emendamento mi sembra molto chiara,
cioè di garantire le minoranze in seno al Corecom.
Ho pensato a questo tipo di
formulazione per arrivare, come nel nostro caso, alla decadenza dei membri del
Corecom, ripartendo con le procedure di nuova nomina. Naturalmente, se questa
mia formulazione richiede dei miglioramenti, mi affido anche ad un contributo
da parte della maggioranza, eventualmente da fare in sede di coordinamento
formale.
Non c’è aggravio di spesa, quindi va
bene così.
Parere del relatore? Favorevole.
Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo 34628, magari col coordinamento formale, se c’è da modificare
qualcosa.
(E’ approvato)
Essendo questa una norma, sarà
inserita in un collegato, quindi successivamente dovremo votare un collegato a
parte, che si distingue un po’ dall’assestamento di bilancio, in base anche
alle altre norme che passeranno nel prosieguo della discussione.
Emendamento protocollo
“Dopo l'art.
8 è aggiunto il seguente articolo:
8 bis
(Investimenti nel Settore dei
Trasporti)
1. Al fine di dare
compiuta attuazione all'Accordo di Programma Stato-Regione dell'il febbraio
2000, nonché di assicurare le adeguate condizioni di funzionamento e sicurezza
dei servizi ferroviari di cui all'art. 8 del decreto legislativo n. 422/1997,
2. Il mutuo o prestito
obbligazionario per spese di investimento a carico del bilancia regionale è
contratto per un importo massimo di euro 20.000.000,00, per una durata massima
di 20 anni, in più soluzioni a mezzo di più atti di erogazione e quietanza.
3. Alla copertura degli
oneri derivanti dagli atti di erogazione e quietanza di volta in volta previsti
per gli interessi e rate di ammortamento si provvede mediante iscrizione delle
somme necessarie nei rispettivi bilanci di previsione, in specifici capitoli di
spesa, a decorrere dall'anno 2011, allocati all'UPB 2.1.03.05.
4. Previa intesa con il
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la somma mutuata per le
finalità di cui al comma precedente è messa a disposizione di Ferrovie della
Calabria s.r.l., già individuata quale soggetto attuatore degli interventi per
l'ammodernamento e messa a norma delle relative infrastrutture ferroviarie con
Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 4383/FS del 10
marzo 2004. Il programma degli investimenti è approvato dalla Giunta regionale.
5.
Giusto
un minuto, prima di descrivere l’emendamento rispetto al
dibattito, e mi rivolgo al capogruppo del Pd, Principe, che è il capogruppo
del partito di maggioranza relativa della minoranza. Ritengo che questo emendamento sia la testimonianza del lavoro di un anno, rispetto
al quale ringrazio anche il buon lavoro
dell’assessore Mancini sul bilancio, che non è un bilancio
che ha servito la maggioranza o le diverse maggioranze, ma che ha
servito
Per cui, rispetto a diversi
interventi di più minoranze a cui abbiamo assistito in Aula, perché se sommiamo
tutti gli emendamenti soltanto sul fondo di riserva, bisognava raggiungere 40
milioni di euro, questo emendamento, se proprio deve esserci un atteggiamento
responsabile della minoranza, va votato.
Che cosa è questo emendamento? Dopo
una ricognizione di circa un anno, sulla situazione, più che sulla
problematica, di Ferrovie della Calabria, che assomma un buco prodotto negli
ultimi cinque-sei anni di 100 milioni di euro, dopo diversi incontri presso il
ministero competente, che è proprietario, socio unico di Ferrovie della
Calabria, dopo ventuno incontri che ci sono stati in questi anni, con un trasferimento delle risorse da parte
del ministero di 12 milioni di euro su quell’accordo di programma datato 2000,
che arriveranno appunto a Ferrovie della Calabria intorno a dicembre del 2011,
gennaio del 2012,
Per quello che non è stato fatto in
questi anni, ci ritroviamo poi una serie di emergenze rinviate, rispetto alle
quali non siamo in perenne campagna elettorale, quella l’abbiamo vinta.
Mi rivolgo, infatti, ai colleghi
nuovi in questa minoranza, ad Aiello, a Talarico, quelli che non sedevano per
responsabilità politica con chi oggi lascia alla Calabria tutta, questa
minoranza e questa maggioranza, problemi irrisolti che vanno dalla sanità ai
trasporti
Sui trasporti si interviene con
questa assunzione di responsabilità – per la quale ringrazio il bilancio e
l’assessore Giacomo Mancini – e dopo la ricognizione di un anno si fa quel
mutuo su investimenti che va a chiudere un pregresso che dura dal 1987 ed
annullerà quelle spettanze di questa azienda, che ha un socio unico
ministeriale, ma che è tutta calabrese per quanto riguarda la rete
territoriale, per quanto riguarda i dipendenti e il servizio che offre ai
calabresi.
Nei prossimi giorni diremo a questa
azienda, al suo management, ai lavoratori, che si cambia marcia, bisogna
rendere il lavoro più produttivo, e lo facciamo con un’assunzione di
responsabilità su spese di investimento di 20 milioni di euro con un mutuo
quindicennale o ventennale.
Per cui penso che questo tipo di
emendamento possa vedere il voto – ho visto anche un subemendamento della
minoranza che mi sembra tecnicamente non accoglibile – di tutto il Consiglio
regionale per affrontare in modo serio i problemi. E ringrazio, rispetto a
questo, il lavoro della dirigenza e dell’assessore Mancini, che su un problema
alla volta, in questo caso i trasporti, in questo caso Ferrovie della Calabria,
pone una prospettiva di futuro. Quel futuro va implementato, facendo funzionare
meglio questa azienda e decidendo insieme anche rispetto al nuovo asset, rispetto a un nuovo Piano
industriale, il miglior percorso possibile,
e questo lo può fare anche questo Consiglio regionale.
Non entro nel dettaglio, è un
emendamento molto tecnico che rientra nel contratto di servizio che noi abbiamo
con l’azienda, che risolve un problema annoso, che dura da circa vent’anni, dal
1987.
L’emendamento prevede un mutuo di 20
milioni di euro a favore degli investimenti di Ferrovie della Calabria e,
contemporaneamente, si va ad intervenire su un pregresso storico delle spettanze della Regione Calabria nei
confronti dell’azienda, sulla base di quell’accordo 2000-2001 che sanciva una
quota parte di fondi che dovevano essere trasferiti per adeguare i
corrispettivi da parte del Governo.
Anche questo non c’è mai stato,
quindi in parallelo, oltre al nostro intervento di natura finanziaria, con i
nostri tecnici abbiamo fatto fino ad oggi 21 riunioni con il ministero in soli
otto mesi, chiedendo quell’intervento che è mancato, per il quale arriveranno
appunto da
C’era l’onorevole Aiello che aveva
presentato un subemendamento. Prego.
Avevo
presentato un subemendamento – non so se il collega Orsomarso l’ha avuto – in base al quale era opportuno ricorrere ad un altro mutuo quinquennale
di 10 milioni di euro, per evitare ricadute negative a livello occupazionale
ed acquisire da parte della Regione, ovviamente a titolo gratuito, le quote
societarie, non solo per pianificare un ottimo trasporto pubblico, ma soprattutto estendere
la legislazione regionale come incentivo all’esodo anche a Ferrovie della Calabria.
E’ un’integrazione dell’emendamento Orsomarso.
Lo
dicevo in premessa, non è un emendamento accoglibile dal punto di vista della copertura, perché il
Governo regionale è intervenuto attraverso un indebitamento che ha una sua soglia prudenziale, poiché non può superare il 25 per cento.
Per quanto riguarda il discorso
della realtà occupazionale, c’è un Piano industriale che prevede soltanto
l’esodo accompagnato, quindi il pensionamento di 56 unità, che è stato già
discusso in un’ultima riunione di circa sette ore con i sindacati…
(Interruzione)
Sì, c’è un Piano industriale che
prevede un intervento e che non va nella direzione della riduzione dei
lavoratori, ma di sdoppiare alcuni servizi, quindi mantenere più ferro e non i
servizi automobilistici.
Questo è il massimo che si può fare
– il suo emendamento, per quanto fattibile, sarà coperto comunque dai trasferimenti della quota ministeriale entro
dicembre 2011, massimo gennaio 2012 – ed è sufficiente, in questa prima fase,
rispetto ad un progetto poi di dismissione di proprietà e quant’altro, per
salvare questa azienda che stava – lo ricordo a tutto il Consiglio – per
portare i libri in tribunale, quindi andavano a casa 1.100 persone.
E’ un
emendamento sufficiente, per cui bene l’emendamento di Aiello, ma non è
accoglibile tecnicamente.
La parola
all’onorevole Talarico.
In via
di principio, sono d’accordo con l’emendamento e
lo spirito che vi sottende, però stiamo parlando di un mutuo di 20 milioni di euro, vero, consigliere Orsomarso? Sarebbe stato opportuno che questa iniziativa venisse, in
qualche modo, sottoposta preventivamente alla Commissione bilancio e alla
Commissione trasporti. Attesa la fattibilità del mutuo in questione,
trattandosi di una cifra così corposa, potrebbe esserci qualche problema
tecnico per l’accesso a un mutuo siffatto, però fermo restando l’approccio
certamente positivo da parte nostra, l’introduzione di un emendamento di questo
tipo dell’assestamento modifica, nella sostanza, tutto l’impianto
dell’assestamento, oltre che costringere, in qualche modo, tutti quanti noi a
ridiscutere del sistema ferroviario delle ferrovie calabresi.
Ripeto, ben venga un emendamento di
questo tipo, ben vengano i 20 milioni di euro, qualora sarà possibile
attivarli, però forse il buonsenso avrebbe consigliato una procedura diversa,
non portarlo direttamente in Aula, ma quantomeno sottoporlo alla Commissione
bilancio per la parte finanziaria e alla competente Commissione trasporti – non
so quale – per la parte più tecnica e trasportistica.
Per il resto, esprimo solo un
dubbio, alla luce anche delle considerazioni iniziali rispetto alla salute del
nostro bilancio, se sarà possibile ottenere un mutuo per un importo di 20
milioni.
La parola all’onorevole Adamo.
Penso
che vadano accolti lo spirito e le ragioni con
cui il consigliere Orsomarso
ha illustrato questo emendamento; lo
condivido, cioè voto a favore proprio nello spirito che sottolineava il consigliere Orsomarso. Mi permetterei, se è lecito, suggerire alcune, a mio avviso, leggere modificazioni, che rendono più fruibile ed applicabile la norma.
La prima è di ordine normativo,
cioè al secondo comma, quando si dice “per spese di investimento”, è fuor di
dubbio che un mutuo, oggi, debba essere acceso solo per spese di investimento,
per cui è assai coerente quello che è scritto. A mio avviso, però, se lo
precisiamo, se attraverso l’apertura di una parentesi tonda si specifica la
finalità anche in maniera generica, forse questo è d’aiuto ai fini di valutare
il programma degli investimenti.
La mia proposta sarebbe, aperta
parentesi tonda dopo “investimento”, “interventi per la riqualificazione delle
infrastrutture ferroviarie della regione”, così si rende esplicito che gli
investimenti, in questo caso il Piano di investimenti, ha una finalità ben
precisa che non lascia scampo al controllo del Governo, cioè sarà fin troppo
chiaro, se scriviamo la finalità della riqualificazione delle infrastrutture
ferroviarie della regione, tanto da non lasciare adito a dubbi che nel suo
controllo il Governo possa interpretare questa norma come una norma autorizzativa
di un mutuo finalizzato alla gestione e quindi alla compensazione di aspetti
gestionali della gestione finanziaria dell’azienda.
Se l’assessore Mancini è d’accordo,
mentre la prima ritengo
che sia d’aiuto all’applicazione di questa norma, per la seconda devo ricordare che, per
quella che è la prassi della legislazione regionale,
almeno a mia memoria, ogni
volta il Consiglio regionale autorizza
Ora,
capisco che, se volessimo tradurre questi 20 milioni,
dovremmo fare un conto, eccetera, eccetera. Il suggerimento – mi permetto di dare un suggerimento – qual è? Il mutuo o prestito obbligazionario è contratto
per una durata massima di venti anni, con un rateo annuo fino a un massimo di 1
milione e mezzo di euro, sottolineo “fino a un massimo”, nel senso che non c’è la rigidità, cioè può essere contratto per una
durata ventennale programmabile anche sui 20 milioni, magari per un rateo inferiore anche al milione e mezzo.
Penso che, se facciamo queste due modifiche, tutto è più
facilitato, cioè anche il secondo subemendamento – chiamiamolo così, onorevole
Orsomarso – che intendo proporre, in fondo cos’è? Lasciare
un margine, una sorta di norma transitoria di delega al potere decisionale della Giunta, di valutare sul campo
l’effettivo valore del mutuo da contrarre in rapporto al programma degli
investimenti. Per cui anche il tetto può variare, 19 o 20,5, 21, 22, non lo so,
si valuta in rapporto a una decisione che sarà assunta in quel momento, cioè
assumerei l’orientamento di un emendamento che darebbe margine alla Giunta ad
essere autorizzata per la stipula del mutuo, mi assicura lo strumento come
Giunta regionale, ma verificherei, al momento giusto e sul campo, quello che
effettivamente serve.
Per cui, da una parte, sottrarrei al
Governo nazionale ogni ipotesi di equivoco su questo tipo di mutuo, quindi
quando tu precisi “interventi per la riqualificazione dell’infrastruttura ferroviaria
della regione”, è chiaro che sono investimenti, dall’altra, invece di dire 20
milioni, dire “per una durata massima di vent’anni, per un rateo annuale
massimo di 1 milione e mezzo di euro”, ovviamente all’anno.
Se questa proposta è accolta, io
penso che avremo fatto un buon lavoro.
La parola all’onorevole Guccione.
Presidente,
volevo partire da un dato: apprezzo lo sforzo che è stato fatto da parte dell’onorevole Orsomarso, ma volevo delle rassicurazioni,
perché forse ho poca esperienza, ma non ho visto da nessuna parte che
un’azienda che ha un debito di 100 milioni
di euro certificati,
se non affronta tale debito, possa procedere ad investimenti. Il punto è
di scelta politica, di scelta economica.
Vorrei capire come
noi affrontiamo i 100 milioni di debiti che ha l’azienda delle Ferrovie della Calabria, quali sono i tagli, quali le riduzioni, quali gli sprechi.
Addirittura si parla di cessione di quote e noi dovremmo andare ad investire in
un’azienda che ha 100 milioni di debiti e che – per le cose che si dicono, per
gli atti che si stanno mettendo in campo – ha anche una parte di cessione di
quote.
Voglio capire questi 20 milioni di
euro a cosa servono, se servono a ridurre il debito, se c’è un piano aziendale
che va nella direzione di rilanciare l’azienda, di ridurre il debito, ma anche
di prevedere degli investimenti. Questo è il punto, perché se andiamo a fare
una misura tout court, così come lei ci ha proposto, il rischio è che,
esauriti i 20 milioni, siamo punto e a capo, forse con qualche debito in più.
Forse questa scelta, se fosse stata fatta all’inizio della legislatura, un anno
fa, avrebbe assunto un significato diverso. Credo che il rischio, se non c’è un
quadro chiaro, se non c’è una missione chiara di contesto rispetto all’azienda
delle Ferrovie della Calabria, è che noi allunghiamo un po’ di più, qualche
mese in più, l’agonia di questa azienda, vista la situazione debitoria.
La parola all’onorevole Nucera.
Presidente,
la prima cosa che vorrei chiedere è di rivedere un po’ tutto il sistema acustico della sala, che probabilmente avrà bisogno di una rivisitazione, perché si
seguono con molta difficoltà gli interventi: o
si alzano un po’ queste aste dei microfoni oppure,
oggettivamente, bisogna invitare i colleghi ad
urlare o ad avvicinarsi possibilmente al microfono.
(Interruzione)
No, è una difficoltà
reale.
(Interruzione)
Io parlavo seduto per essere più
…
Nel merito, oggettivamente faccio anche mie, in parte,
le preoccupazioni avanzate dall’onorevole Guccione, che sono preoccupazioni legittime – metto le mani avanti – però se non
si incomincia, non si arriva mai da nessuna parte.
C’è stata una posizione
unanime – mi pare – di tutto il Governo, di
tutta la politica calabrese sulla necessità
di avviare un’attenta politica di ristrutturazione del sistema
delle ferrovie Calabro-Lucane. Lo hanno fatto i sindaci
con tante manifestazioni, lo ha fatto
E’ vero che abbiamo dei
debiti, ma è anche vero che
Ritengo, invece, che in questo
emendamento la richiesta di finanziamento per 20 milioni
di euro certamente non possa essere esaustiva delle problematiche delle
ferrovie Calabro-Lucane, tuttavia è un buon viatico.
Una sola raccomandazione perché,
com’è ovvio, non tutto è perfetto nella vita, consigliere Guccione, su questo
siamo perfettamente d’accordo: starei molto attento, come suggerimento
soprattutto, anche sul piano della strategia complessiva dell’investimento, a puntare
anche su quelli che vengono considerati i rami secchi delle ferrovie
Calabro-Lucane, e mi riferisco a tutta la problematica taurense, che non è una
cosa di poco conto, ma è una cosa importante; nell’ambito di farsi carico della
problematica con una impronta sociale così forte, come sta facendo
Quindi, condivido perfettamente
l’emendamento, lo faccio mio e lo rilancio con questa osservazione, fermo
restando che questo Consiglio regionale riassume, anche rispetto al ministero
delle infrastrutture, una centralità che andava quasi perduta dopo i noti
confronti che abbiamo avuto con le maestranze e con i sindacati.
(Interruzione)
Sostengo l’emendamento, chiaramente.
La parola all’onorevole Orsomarso.
Ci sono
tutta una serie di legittime sollecitazioni e raccomandazioni – lo dico all’onorevole Guccione
che, più di noi, frequenta le assemblee di dipendenti delle Ferrovie della Calabria, a differenza nostra – c’è questo dato – anche per
il consigliere Talarico – :è una cosa che parte da lontano, perché comunque
nell’ambito dell’assestamento 2010
era già prevista una norma alla quale giugno
scorso, agosto – non ricordo – diede un contributo l’onorevole Adamo.
Qual è il criterio? Prima di intervenire con
l’assunzione di un mutuo, quindi facendo ricorso
al nostro indebitamento, si
è dovuta fare una verifica sulle prospettive
di questa azienda – e
mi convince il percorso del
consigliere Guccione – ed è quello che attentamente
stiamo cercando di fare. E’ ovvio che questa è un’azienda che ha eroso il
capitale sociale, il Tfr dei lavoratori, che
un anno e mezzo fa, sotto un controllo poco attento, ha continuato a fare
concorsi, quando forse i concorsi non si dovevano fare, tutta una gestione che
arriva da lontano.
Guardate, la dimensione nuova – perché lo
ricordava il consigliere Principe e a me piace questo spirito – è l’attenzione con cui questa amministrazione, nello
specifico il Presidente Scopelliti che ha la delega ai trasporti, è intervenuta
in questo anno sulla tematica dei
trasporti, e in particolare di Ferrovie
della Calabria. Potevamo fare un elenco di irresponsabili che ci hanno preceduto alla guida della
Regione , fare interventi sulla stampa, ma abbiamo lavorato in silenzio e,
prima di contrarre questo mutuo, siamo stati nei luoghi deputati con i nostri
dirigenti a valutare con il ministero, che è socio unico. Non ci sono cessioni
di quote, onorevole Guccione; c’è un’organizzazione differente dei servizi, quindi,
cedendo alcuni servizi automobilistici alle aziende pubbliche e anche lì si sta
verificando quanto possa essere opportuno in questo piano industriale che è
fatto con urgenza ed emergenza da questa azienda e che stiamo accompagnando,
pur non avendo noi possibilità di incidere sul management.
Ricordo a me stesso che nel
consiglio di amministrazione di Ferrovie della Calabria vi è un membro nominato
dal Consiglio regionale e anche su questo non abbiamo fatto polemica, perché,
per prassi, ci si dimette quando non si rappresenta un Governo. Quel membro
l’abbiamo visto poche volte. Questa minoranza può chiedere a quel membro che
continua a stare lì da un anno – e su questo non abbiamo fatto polemiche – e
chiedere lumi anche sui bilanci e sugli interventi e quant’altro.
Abbiamo ritenuto, dopo l’analisi di
un anno e quindi ventuno incontri al ministero, mancati in questi anni, che c’è
un intervento che riguarda il ministero, c’è la quota parte nostra, quindi
bisognerà che il Presidente Scopelliti convochi i 1.100 lavoratori, il management, anche con le forze di minoranza, e
cominci a dire a questa Calabria che è importante, che tutto ciò che non ha
funzionato – e facciamo riferimento alla produttività del lavoro di questa
azienda – tutti quei permessi sindacali – e ci sono diverse persone che non hanno
fatto un’ora di lavoro in quell’azienda – va rivisto rispetto a uno sforzo che
noi ci stiamo assumendo e che mi convince la sua osservazione sull’opportunità.
Guardi, non è sede di dibattito,
perché è ovvio che, dopo un anno, si interviene con urgenza, però quei 100
milioni non è che sono debiti, sono iscrizioni in bilancio di crediti, alcuni
esigibili, altri non esigibili nel tempo, rispetto ai quali si è continuato a
fare assunzioni un anno e mezzo fa, alla vigilia di una campagna elettorale che
non ha fatto questa amministrazione regionale, si sono continuati a fare
interventi – e fa bene Nucera a parlare di una cronaca di una morte annunciata
della linea taurense, su quello in parallelo si sta intervenendo discutendo con
i sindaci, i sindacati e il Presidente della Provincia di Reggio Calabria, il
neo-Presidente Raffa.
Questo è uno strumento finanziario
che non va confuso con il nuovo Piano economico, il Piano industriale di
Ferrovie della Calabria. Su questo, se vorrete, insieme saremo vigili. Questa è
una via obbligata e ritengo che i suggerimenti, ancora una volta puntuali e ben
accetti che arrivano dal collega Adamo, possano essere, confrontandoci con i
tecnici dell’assessorato al bilancio, recepiti positivamente, perché aiutano
questo viatico di salvataggio e di rilancio di questa azienda che, se vorrete,
potremo salvare e rilanciare insieme con il nuovo Piano industriale a cui si
potrà contribuire.
La parola all’onorevole Principe.
Presidente, nonostante l’intervento
dell’onorevole
Adamo, che si è
preoccupato di un miglioramento di questo emendamento,
a me sembra che l’emendamento in
sé contenga delle contraddizioni. Tralascio ogni
ragionamento sull’appesantimento finanziario, perché noi stiamo trattando un
assestamento limitatissimo, al di là delle battute polemiche della
pseudo-politica – parlo per me – è venuto fuori che abbiamo le mani legate e
quindi, in un contesto di mani legate, contrarre un mutuo di 20 milioni per
venti anni – mi pare – comporterà, grosso modo, un aggravio di oltre 1 milione
di euro all’anno per eliminare questo debito da parte della Regione.
E’ fuor di dubbio che su
un’iniziativa di questo tipo non esprimo aprioristicamente una contrarietà,
perché mi rendo conto dell’importanza del servizio ferroviario e abbiamo visto
cosa è successo nell’area di Gioia Tauro al riguardo, però se da un lato, come è congegnato questo
vero e proprio articolo, il mutuo contratto deve servire per investimenti,
quando andiamo all’ultimo comma si corre il rischio che, in realtà, più che di
investimenti, si impingui la spesa corrente delle Ferrovie della Calabria.
Ritengo che l’onorevole Guccione,
quando ha citato il debito e il deficit delle Ferrovie e si è preoccupato di
discutere di questo in un contesto che sembrerebbe ultroneo, forse voleva dire
questo, cioè noi andiamo a contrarre un mutuo che deve servire per investimenti
e quindi migliorare l’infrastrutturazione delle Ferrovie della Calabria. Su
questo siamo perfettamente d’accordo, anzi personalmente penso che sia poco,
perché vorrei dire al “delegato” ai trasporti che, quando c’è stata la solita
corsa per stabilire se un certo provvedimento è figlio di A o di B – mi
riferisco alle due metropolitane leggere Cosenza-Rende-Unical e
Catanzaro-Germaneto, che dovrebbero partire dopo che voi avete ovviato ai
disastri tremontiani, c’era e c’è un ragionamento serio da fare: queste due
metropolitane sono state previste all’epoca, quando si era in fase di
progettazione c’eravamo noi e chiedemmo proprio una progettazione a scartamento
ridotto, per fare in modo che le Ferrovie della Calabria fungessero da
collegamento fra Cosenza e Catanzaro, quindi avremmo avuto una grande
metropolitana delle università.
Dico questo perché sono d’accordo
sull’investimento, però, caro consigliere Orsomarso, l’ultimo capoverso
contraddice.
Quindi, a fronte di una nostra
disponibilità a supportare le Ferrovie per fare degli investimenti e quindi
dando alla Giunta, previo parere della Commissione, una potestà di verificare
questo Piano di investimenti, deve essere chiaro che di investimenti si tratta,
perché se viene interpretato in modo letterale l’ultimo comma di questo
articolo di questo emendamento, noi cadiamo dalla testa fino ai piedi o dai
piedi fino alla testa nelle spese correnti.
Questo volevo dire, ritengo che ad
una nostra propensione favorevole dovrebbe corrispondere una volontà di essere
più chiari e quindi di apportare delle necessarie modifiche.
Quindi possiamo procedere con la
votazione dell’emendamento? Parere della Giunta? Anche sul subemendamento di
Aiello.
Il
parere della Giunta è favorevole
e l’essere favorevole è accompagnato da un
vivo apprezzamento nei confronti del lavoro importante
ed encomiabile svolto dall’onorevole Orsomarso, che
in quest’Aula mi sembra abbia trovato un
consenso vasto che va ben oltre i banchi della maggioranza
che sostiene l’amministrazione.
Nel
corso del dibattito sono emerse una serie di indicazioni e di suggerimenti rispetto alla formulazione, essendo evidente che il mutuo può essere
contratto esclusivamente per investimenti;
occorre – utile da questo punto di vista, mi sembra che il favore sia bipartisan – prevedere, magari in sede di
coordinamento formale, l’esplicita previsione degli investimenti.
In secondo luogo,
anche fornendo elementi utili a tutta l’Aula
per svolgere una
votazione serena anche rispetto alla prospettiva, informo che il
dipartimento bilancio, che tra l’altro qui è rappresentato dal suo direttore
generale e dal suo dirigente del settore bilancio, mi informa che allo stato dell’arte, numeri alla mano, la
soglia di indebitamento prevista al 25 per cento, al momento, non sarebbe
ancora superata, tanto da poter consentire questa ulteriore sottoscrizione di
un mutuo e, quindi, questo ulteriore indebitamento.
Da questo punto di vista forse può
essere utile che, insieme alla norma, insieme al testo dell’emendamento
riformulato sulla base delle esigenze emerse, in principal modo sul fatto che
dalla lettera devono evincersi gli interventi per investimenti, possa essere
collegata ad una esplicita dichiarazione, da parte del dipartimento, della
fattibilità dell’azione di indebitamento e quindi, conseguentemente, della
possibilità di sottoscrivere il nuovo mutuo.
La parola
all’onorevole Guccione.
Se ho capito bene, l’onorevole Mancini accoglieva le obiezioni
sia dell’onorevole Adamo che dell’onorevole Principe rispetto
alla formulazione dell’emendamento, perché, se è così, cambia anche il nostro
atteggiamento.
La
parola all’onorevole Orsomarso.
Credo
che le osservazioni dell’onorevole Adamo siano
esaustive
nelle parentesi dove si
indica la natura degli investimenti e penso
anche che si possano interrompere i lavori per due-tre minuti. Abbiamo qui il direttore
generale al bilancio con il dottore De
Cello, penso si possano accogliere
positivamente i suggerimenti che
ci venivano rispetto alla quota che non
fissasse un tetto.
Quindi penso che in coordinamento formale, rispetto alla
proposta, interrompere i lavori per tre minuti
con l’assistenza del
direttore al bilancio, si possa pervenire…
(Interruzione)
Sì, coordinamento formale senza interruzione.
Se ci vediamo un attimo al banco
della Presidenza i capigruppo, così…
Penso
che il testo vada riformulato, perché l’ultima
parte fa ritenere che si tratta di un supporto al
servizio, quindi diventa una spesa corrente.
Se la ratio di questa
norma è di supportare la spesa di investimento
delle Ferrovie – perché per contrarre un
mutuo, come noi lo contraiamo, non può che essere così
– penso che l’articolo vada riformulato e nell’ultima parte, quando si parla del rapporto Giunta-Ferrovie-Consiglio, si
deve chiarire che si tratta di un Piano di investimenti
e non un Piano di servizio.
Quindi, chiederei
di accantonarlo,
i tecnici ci lavorano e se viene fuori un articolato fatto in questo modo,
noi voteremo a favore, altrimenti
ci determineremo al momento.
Allora lo possiamo accantonare, nel frattempo che si scrive la versione definitiva.
Onorevole Adamo, deve aggiungere qualcosa?
L’onorevole Principe ha già capito su cosa vorrei intervenire, poi
può decidere la maggioranza quello che meglio crede, ovviamente
l’Aula è sovrana, però precisiamo le cose per come sono state scritte almeno
qui.
C’è un emendamento per molti aspetti – mi rendo conto – irrituale,
era anche irrituale quando l’ho presentato io nel 2010 un testo quasi simile,
che poi è stato congelato. Di solito non si perviene a mutui per fare operazioni
di questo tipo, rivolte a che cosa? Al finanziamento di investimenti che,
secondo me, rimotivano la ragione sociale di questa azienda.
Secondo me la crisi di questa azienda è da ricercare in una crisi di mission,
di funzione, tant’è – mi è sembrato di capire stasera, adesso non ricordo se
dalle parole di Mancini o di Orsomarso – che, al di
là dei
contenuti di un Piano industriale che l’azienda sta
presentando in sede di tavolo sindacale e anche in sede istituzionale, mi sembra di capire che,
oltre che intervenire sulle criticità
gestionali, si sta riformulando la stessa mission
aziendale, se è vero, come è vero, che mi pare di capire si vada verso uno splitting delle attività di trasporto su
gomma rispetto alle attività di trasporto su ferro.
Allora, se questo è vero, penso che
sia interesse di tutti lavorare, non per risolvere le criticità gestionali o
finanziarie di un bilancio dell’azienda regionale trasporti, ma per il rilancio
di un’azienda regionale che è di proprietà al 100 per cento del Tesoro. Ma
anche qui è nominale quella proprietà, perché altrimenti la legge, inapplicata
da anni e lunghi anni ,avrebbe già previsto che questa società divenisse
società 100 per cento di proprietà della Regione.
E’ inapplicata la legge, quella sul trasferimento delle quote alla
Regione, perché? Perché, giustamente io dico – e fa bene anche questo Governo
regionale se dovesse farlo –
Non essendosi conclusa questa
trattativa tra Stato e Regione, siamo a metà del guado.
Ora, se è vero questo, qual è la
finalità di questo emendamento? E’ quella di finanziare investimenti e il
secondo comma parla espressamente di spese di investimenti. Vogliamo renderlo
più preciso, proprio per evitare gli equivoci che già in quest’Aula ci sono?
Infatti, non immaginavo che la discussione che si sarebbe fatta in quest’Aula
potesse essere quella che abbiamo avuto, immagino quanto lo valuti il Governo!
Se il Governo pensa che questi 20 milioni debbano essere buttati nel calderone
del deficit aziendale, può anche bloccare il mutuo. Se, invece, precisiamo che
questi soldi sono investimenti per interventi di riqualificazione delle infrastrutture
ferroviarie della regione, penso che facciamo una cosa buona e giusta.
Per quanto riguarda l’ultimo comma,
vorrei dire a Principe, se capisco bene, a meno che
Allora, il punto qual è? Stiamo
attenti che, per fare meglio, a non pregiudicare un percorso, giacché siamo in fase di assestamento di bilancio; è
un provvedimento solenne quello che stiamo facendo oggi che, per riaverlo, poi,
o ci vuole una corsia ad hoc di procedimento legislativo su una norma ad
hoc – quindi le Commissioni,
Se questo deve essere l’orientamento
che assume quest’Aula, vi dico che rinuncio persino alla seconda correzione, a
quella del rateo. Quella prima è a tutela dell’emendamento, ma lascio pure la
seconda correzione, meglio lasciarla così. Se, addirittura, deve essere
prevalente l’orientamento di accantonare che è “poi vediamo”, il “poi vediamo”
si sa che significa, sono – lasciatemelo dire – fortemente preoccupato, perché
si va per fare meglio, ma alla fine abbiamo fatto un grande danno.
Per cui la mia proposta qual è? Se
ci può essere una sospensione di 30 secondi, due, tre minuti al banco della
Presidenza, bene, sempre che la maggioranza e
Questa è
la mia opinione assolutamente personale. Ovviamente non sono il presentatore
dell’emendamento né rappresento la maggioranza e l’opposizione, ma sto
chiedendo alla maggioranza, da una posizione di minoranza, un’assunzione di
responsabilità sulla base di quello che è il testo che ci è stato presentato.
Penso che sia giusto andare avanti su questo testo.
La parola
all’onorevole Principe.
Possiamo
riunirci un attimo, perché le leggi si fanno
pure in Aula e quindi può sembrare antipatico, ma le cose che dice l’onorevole Adamo
sono vere fino a un certo punto, perché se
noi leggiamo bene l’articolo, questo mutuo serve per
dare compiuta attuazione all’accordo di
programma Stato-Regioni dell’11 febbraio 2000. Questi 20 milioni hanno questo scopo. Nel momento
in cui, al quinto comma, si scende al livello di servizi ferroviari e si dice,
alla fine, che la disponibilità per questo accordo sui servizi ferroviari deve
essere fatta entro i limiti di disponibilità dell’accordo di programma, cioè
noi facciamo cadere l’investimento nella spesa corrente – non lo so se è chiaro
il mio ragionamento – infatti l’ultima parte del quinto comma – chi ce l’ha in
mano ha vinto, ma io suggerisco di toglierlo, quindi facciamo cadere anche
questo brocardo – “il corrispettivo annuo è fissato nei limiti delle risorse di
cui all’accordo di programma quadro”, allora col mutuo noi diamo le risorse
all’accordo di programma quadro.
Poi si fa questo programma per i
servizi ferroviari nei limiti delle disponibilità dell’accordo di programma.
Ecco che il mutuo poi servirà per finanziare il contratto sperimentale per i
servizi ferroviari.
A mio avviso, quantomeno è il comma
quinto, ma bontà sua del comma quinto, se noi lo togliamo, rimane una coerenza
dell’impegno, nel senso che si accende un mutuo, si accende per spese di
investimento e si fa riferimento ad una previa intesa con il ministero dei
trasporti, per stabilire questi investimenti come e dove si debbano fare,
tant’è vero che il comma quarto dice “la somma… è messa disposizione delle
Ferrovie della Calabria, già individuata quale soggetto attuatore degli
interventi per l’ammodernamento e messa a norma delle relative infrastrutture
ferroviarie”. Quindi fino al comma 4 c’è una perfetta coerenza, consigliere
Orsomarso, il comma quinto ci fa scendere nella spesa corrente.
Non voglio discutere se con questo
rateo di oltre 1 milione per un mutuo di 20 si potevano fare altre cose.
Vogliamo investire per sostenere la rete ferroviaria? Ma che siano investimenti
e non altro.
La
parola all’onorevole Orsomarso.
Sì, è
accolta la proposta dell’onorevole
Principe, che pone in evidenza il rischio che si possa confondere, quindi possiamo cassare il comma quinto ed accogliere anche le proposte dell’onorevole Adamo, dove, tra parentesi, chiarisce le specificazioni;
in più, con il supporto del direttore, credo anche la proposta che riguarda il
tetto del mutuo, insomma la proposta tecnica…
(Interruzione)
Sì. Si specifica pure – questa è
un’aggiunta, una correzione al comma 3 – che la rata, al di là degli effetti
del mutuo, a decorrere dall’anno 2012, quindi allocate sui capitoli…
(Interruzione)
A decorrere dal 2012 la rata, non
l’effetto… il nostro esborso.
Non ci
sono altri interventi, quindi possiamo accantonare
l’emendamento per
riscriverlo, per poi votarlo alla fine, lo mettiamo in coda. Nel frattempo, procediamo a riscrivere l’emendamento.
Emendamento
protocollo
Art. 8 bis
(Abrogazione comma 7 dell'articolo
10 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 23)
1. Il comma 7 dell'articolo 10 della legge
regionale 11 agosto 2010, n. 23, come modificato dall'art. 1 della legge
regionale 22 novembre 2010, n. 32, è abrogato.
Art. 8 ter
(Modifiche all'articolo 10 della
legge regionale 11 agosto 2010, n. 23)
1. All'articolo 10 della legge regionale 11 agosto 2010,
n. 23 come modificato dall'art. 1 della legge regionale 22 novembre 2010, n.
32, dopo il comma 6 sono aggiunti i seguenti:
6 bis. Alla copertura finanziaria, per
l'esercizio finanziario
6 ter. La realizzazione delle attività di gestione del
Programma Stage sarà curata interamente dal Consiglio regionale.
6 quater. Agli oneri derivanti
dall'attuazione del Programma Stage, per l'anno 2012, si provvederà con i fondi
del bilancio del Consiglio regionale.
6 quinquies. Il comma 2
dell'articolo 9 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 23 è abrogato”.
Si
illustra da sé, Presidente, tra l’altro lei e il Presidente Scopelliti stamattina avete fatto la conferenza stampa, finalmente si giunge alla soluzione
di questo problema di cui il Consiglio regionale ha preso atto.
Parere del relatore? Favorevole.
Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo
in votazione l’emendamento protocollo 34627.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 7.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 8.
(E’
approvato)
Emendamento protocollo
La
spesa prevista graverà sull’Upb 5.02.01.02 “Diffusione della cultura”.
La
parola all’onorevole Aiello.
La
biblioteca civica di Cosenza, in questo momento, vive una situazione di estrema difficoltà. Aveva, da
parte della Regione, un contributo annuo fisso che, in questo momento, non ha più.
Quindi,
chiedo la reintroduzione di questo finanziamento
per dare ad un ente storico per la provincia di Cosenza
la possibilità di continuare ad andare avanti, altrimenti, rischia di chiudere
i battenti. Per cui, da questo punto di vista, ritengo opportuno sollecitare
Parere della Giunta?
Il
parere è contrario per la mancata copertura
finanziaria dell’emendamento. Tengo a precisare che della biblioteca civica di Cosenza sono soci il Comune
e l’amministrazione provinciale. E’ del tutto evidente che, nel momento in cui
il Comune e l’amministrazione provinciale dovessero fare il loro dovere di
adempiere alle obbligazioni che conseguono ad essere soci della biblioteca,
Parere del relatore? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 34260.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
(Interruzione)
E’ ritirato. Ci sono altri
emendamenti a firma dell’onorevole
Rappoccio che sono ritirati.
Ci sono
due emendamenti a firma del consigliere De Gaetano che sono ritirati.
Emendamento
protocollo
Ci sono
altri emendamenti a firma del consigliere Nucera che sono ritirati.
Emendamento
protocollo
Al titolo
2, art 13, comma 2 della suddetta legge, dopo le parole “mentre per gli anni
2012 e
Prego, onorevole De Gaetano.
Questo emendamento
riguarda l’esodo e lo scopo è di prolungare di qualche anno i termini per la
richiesta dell’esodo, per consentire ad un numero maggior di dipendenti regionali di poter
usufruire di questo strumento, quindi di liberare
L’emendamento non è campato in aria. Voi sapete che lo
Stato, con la legge
Allora, credo che questo sia un emendamento, assessore Mancini, che potrebbe essere utile alla Regione, perché
consentirebbe di mandare in prepensionamento un gran numero di dipendenti, sia del
Consiglio che della Giunta, che può servire in prospettiva a risparmiare, ma
anche a consentire di immettere, in un futuro non troppo lontano, nuove
professionalità, nuovi giovani per dare la possibilità alla Regione di
avere un personale nuovo, con più prospettive,
più motivato e con idee nuove per una nuova Regione.
Quindi, credo che sia utile sia per un risparmio in prospettiva, sia per dare nuove possibilità occupazionali immediatamente dopo.
Parere della Giunta?
Contrario, perché manca la relazione
finanziaria relativa alla sostenibilità per
Parere del relatore? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 33982
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
(Interruzione)
E’ ritirato.
Ci sono degli emendamenti a firma del consigliere Nucera che
sono ritirati.
Emendamento protocollo
“Art. 6
bis
1.
I farmacisti che gestiscono in via provvisoria una
sede farmaceutica, ai sensi della legislazione vigente in materia, hanno
diritto di conseguire per una sola volta la titolarità della farmacia stessa,
purché, alla data di entrata in vigore della presente legge, risultino
assegnatari della gestione provvisoria da almeno tre anni e continuino ad
esercitare siffatta gestione.
2. Il termine
triennale di cui al precedente comma 1 decorre dalla data di emanazione del
relativo provvedimento amministrativo di autorizzazione.
3. Sono
interessate alla sanatoria soltanto le farmacie in gestione provvisoria a
seguito dello scorrimento di graduatoria del concorso regionale bandito nell'anno
1997.
4. E' escluso dal
beneficio di cui al comma 1 il farmacista che alla data di entrata in vigore
della presente legge abbia già ottenuto, da meno di dieci anni, altri benefici
o sanatorie o che presenti altre incompatibilità previste dalla normativa
vigente.
5. Le domande,
finalizzate all'ottenimento in titolarità della sede farmaceutica gestita in
via provvisoria, devono pervenire alla Regione Calabria entro e non oltre il
sessantesimo giorno dalla data di pubblicazione della presente legge sul Burc.
6. La verifica
dei requisiti di ammissibilità di cui ai precedenti commi 1, 2, 3 e 4 è
effettuata dall'amministrazione regionale entro 60 giorni dalla scadenza del
termine di cui al precedente comma 4.
7. Nelle
more della verifica di cui al precedente comma 5,
In
effetti con questo emendamento, che è di carattere
normativo, quindi senza impegni di spesa, il
Consiglio regionale va a stabilizzare le sedi farmaceutiche che sono state
assegnatarie in via provvisoria, anche se a seguito di un concorso regionale
bandito nel
Da quando, anche a seguito di una sentenza
della Corte costituzionale, la competenza è passata alle Regioni, la nostra non
ha mai provveduto all’assegnazione definitiva delle farmacie rurali, che a loro volta erano state – ripeto –
assegnate in via provvisoria a seguito di un concorso, l’ultimo svoltosi, peraltro,
nel 1997.
Attraverso questo emendamento, il Consiglio
regionale va a dare una risposta alla richiesta di stabilizzazione delle tante
farmacie rurali che in tutta la regione hanno avuto assegnazione provvisoria e
non definitiva.
La parola all’onorevole Giordano.
Ho avuto modo di leggerlo, quando ci sono stati consegnati
questi emendamenti.
Per la verità, il nostro gruppo non nasconde
parecchie perplessità sulla questione perché, da
quello che comprendo, si tratterebbe di fare una sanatoria, e già per principio
il nostro partito non guarda benevolmente alle sanatorie, ma al di là della
questione, andiamo indietro al 1997.
Se dovesse essere approvato questo
emendamento, avrebbero l’assegnazione quelle farmacie i cui titolari hanno
avuto un’assegnazione senza concorso; la questione è molto seria perché, se i
concorsi non vengono banditi da quattordici anni e ora la competenza è
regionale, ci dovremmo preoccupare, invece, di accelerare i tempi, affinché
venga bandito ed eseguito un concorso che consenta la selezione di titolari di
farmacia secondo il merito e la competenza, che sono – credo – i princìpi su
cui non bisognerebbe mai fare un passo indietro.
Detto ciò, credo che sarebbe più opportuna
questa soluzione, quindi bandire al più presto un concorso, anche perché la normativa
sulle farmacie tutela quei titolari che, se non dovessero poi vincere il
concorso, dovrebbero,comunque, essere indennizzati, nell’ipotesi di assegnazione
ad altra titolarità della medesima farmacia.
Credo che su questa cosa il servizio
che dovrebbe fare il Consiglio regionale è quello proprio di favorire i tempi
che affermino il merito e la competenza.
Per questo motivo, se non verrà ulteriormente
chiarito l’emendamento, noi preannunciamo il nostro voto contrario.
La parola all’onorevole Gallo.
Credo
di essere stato poco felice nell’esposizione dell’emendamento. L’onorevole Giordano faceva riferimento ad
un’assegnazione di farmacie senza concorso pubblico, invece la cosa è diversa:
nel 1997 la nostra Regione bandisce un concorso pubblico per l’assegnazione di
farmacie rurali; nell’emendamento facciamo riferimento a quel concorso, vale a dire a farmacisti che hanno
regolarmente partecipato
ad un concorso e sono stati selezionati
in base ad una graduatoria.
Nel corso degli anni, quella
graduatoria è stata effettivamente utilizzata, per cui sono state assegnate, in
via provvisoria, delle sedi rurali. Stiamo parlando delle sedi di piccoli
paesi, soprattutto dell’entroterra, non certo della farmacia sul Corso di Reggio
Calabria o di Cosenza.
Che cosa andiamo a fare noi? Questi
farmacisti sono, ormai, inseriti in queste farmacie con assegnazione provvisoria
da molti anni, almeno tre, perché la sanatoria e l’assegnazione in via
definitiva riguarderanno quelli che hanno avuto un’assegnazione provvisoria da
almeno tre anni. Attraverso questa decisione, quindi, andiamo a far sì che coloro i quali vivono una situazione
di “precariato” – perché comunque di farmacie si tratta, ma che hanno partecipato
ad un concorso pubblico – abbiano la possibilità di passare ad un’assegnazione
definitiva, quindi anche di fare degli investimenti e migliorare l’offerta farmaceutica
in queste sedi, che sono obiettivamente delle sedi disagiate.
Tra l’altro, all’ultimo comma, il
comma 7, di questo articolo prevediamo che, nelle more della verifica delle condizioni
di ammissibilità delle domande per la sanatoria,
Quindi, credo di rispondere a quelle
che erano le perplessità dell’onorevole Giordano, del resto stiamo ripetendo
una pratica che per anni è stata propria dei Governi nazionali che, quando avevano
la competenza, nelle leggi Finanziarie passavano alla fase dell’assegnazione
definitiva dopo almeno tre anni di assegnazione provvisoria.
Ritengo, onorevole Giordano, che le perplessità
debbano essere fugate e che debba pervenire una risposta positiva, in questi termini,
anche da parte del suo gruppo, se me lo consente, anche per la correttezza che abbiamo
sempre avuto nel dibattito politico.
La parola all’onorevole Battaglia.
Ritengo
che la questione posta con l’emendamento sia importante
e, rispetto ad essa, vada trovata una soluzione; però, ci troviamo
di fronte ad un assestamento di bilancio
definito tecnico dalla stessa Giunta regionale,
che per questo motivo non ha predisposto un collegato.
Ora, ritengo
la questione importante
ed interessante, ma da
approfondire; e d’altra parte abbiamo anche la
seduta di Consiglio prevista per giorno 1
agosto, magari percorrendo una corsia privilegiata nella Commissione sanità;
trovare, con un emendamento, la soluzione ad un problema
che non tutti conosciamo nell’esatta dimensione, impedendo,
quindi, di apportare
un contributo positivo, a me sembra profondamente
sbagliato.
Pertanto,
inviterei il collega Gallo a ritirare l’emendamento, a presentare
una proposta in Commissione –
c’è il Presidente Salerno e poi, comunque,
avete anche i numeri – con una corsia privilegiata, per portarla, poi, come
proposta di legge nella prossima seduta del Consiglio
regionale.
La
parola all’onorevole Fedele.
Credo
che il collega Gallo abbia fatto bene a
sollevare questo problema e che lo stesso vada
risolto, come diceva l’onorevole Battaglia.
E’ vero che stiamo facendo una manovra
finanziaria, quindi, poiché mi è sembrato di capire che lei prima, Presidente,
ha detto che c’era un emendamento approvato che dovrà essere inserito in un collegato
a parte, mettiamo anche questo emendamento nel collegato a parte. Direi di andare
avanti e di approvarlo, mettendo anche questa norma in quel collegato di cui
parlava lei.
La parola all’onorevole Adamo.
Intervengo
perché chiedo a lei l’esplicitazione di questa espressione “un collegato a parte”,
altrimenti si equivoca e
ha ragione il collega Fedele. Se ho capito bene, quando lei dice “collegato
a parte”, parla di un collegato che viene, comunque, licenziato in questa seduta
e attraverso una sorta di testo normativo,
senza norme che richiedono poste finanziarie.
Ora, il punto qual è? Poiché ritengo che – riprendo, in qualche
modo, rafforzando la proposta di Battaglia,
ma non con spirito dilatorio o di rinvio – la proposta sia molto interessante e
la condivido in via di principio, la mia preoccupazione qual è, onorevole
Gallo? Se c’è un’intesa qui, sulla scia della proposta che faceva il
consigliere Battaglia, penso che possiamo pervenire non solo ad un
provvedimento condiviso, ma, onorevole Fedele, oltre ad incaricare il
Presidente Salerno, possiamo dare alla Commissione un orientamento che è quello
dell’Aula e cioè di accoglimento dei contenuti e delle finalità; parlo già di
assumere un orientamento stasera sui contenuti e le finalità di questa norma, convocare
Portandolo al vaglio della Commissione,
a cui deleghiamo una verifica del testo, facciamo una cosa rafforzativa, non di
indebolimento, perché
altrimenti si rischia di mandare il provvedimento direttamente all’esame del
Governo ed essendo una Regione in regime commissariale, perché purtroppo queste
cose sono attinenti sempre alla sanità, onorevole Gallo, rischiamo di compromettere
definitivamente il percorso dello
stesso. Da qui fino al 1 di agosto abbiamo il tempo di verificare anche
eventuali osservazioni che dal Governo possono venire. La mia proposta
è di fare un buon provvedimento in tempi rapidi e condivisi, se siamo d’accordo.
La
parola all’onorevole Dattolo.
Vorremmo
chiedere cinque minuti di sospensione per discutere
di questa vicenda, Presidente.
Si avvicinino i capigruppo
al banco della Presidenza.
(I capigruppo si avvicinano al banco della Presidenza)
Dopo il
confronto con i capigruppo qui al banco della Presidenza,
l’emendamento in questione riguardante la titolarità delle farmacie viene rinviato alla prima seduta utile della terza Commissione
consiliare, con l’impegno dei capigruppo
di riportarlo in Aula al Consiglio del 1 di agosto.
Così è deciso, quindi lo rinviamo in Commissione.
Poi c’è un un’altro emendamento, protocollo
Anche l’emendamento protocollo
Emendamento protocollo
Alla copertura finanziaria, stimata
in euro 100 mila, si provvede con pari sottrazione dall’Upb 2.2.01.04
(Promozione turistica)”.
Presidente, voglio evidenziare una questione che riguarda questo emendamento, ma
anche l’emendamento inerente i trasporti.
Oggi, in Aula, veniamo senza un collegato proposto dalla Giunta
regionale e senza un collegato, in qualche modo, elaborato dalla Commissione.
Non capisco, formalmente, gli emendamenti a che cosa sono riferiti e, se non
c’è un collegato proposto dalla Giunta o, quantomeno, si spera che lo stesso
arrivi in Aula come proposta della Commissione, ritengo che tutti gli emendamenti
che riguardano la parte normativa siano improponibili e se noi li approviamo, diventano
improcedibili.
Da questo punto di vista, Presidente,
le chiedo anche un supporto dell'Ufficio legislativo, dell’Ufficio dei
consulenti che lei ha, perché mi pare che la norma sia chiara: il collegato
viene proposto dalla Giunta regionale o, con una interpretazione molto
estensiva, dalla Commissione, tant’è vero che gli emendamenti si fanno per aggiungere o sostituire o modificare.
Ma noi su quali emendamenti discutiamo, se non c’è un testo?! E come si possono
discutere e presentare emendamenti ad un non testo?! Ritengo che siano tutti
improcedibili per la parte normativa, non per la parte contabile.
Quindi, da questo punto di vista, le
chiedo una verifica sia per continuare su questi emendamenti, sia per riprendere
l’emendamento Orsomarso.
La
parola all’onorevole Talarico per illustrare l’emendamento.
L’emendamento si illustra da sé. In realtà, analogo emendamento è
arrivato in Commissione anche a firma del Presidente della Commissione,
Morelli, ed anche in quella sede erano state sollevate delle perplessità di ordine normativo. Per un emendamento di questo tipo, relativo alla verticalizzazione,
era stato chiesto un parere all’Ufficio legislativo, che è puntualmente giunto questa
mattina, che ha scoraggiato i presentatori e mi pare che sia spirato l’emendamento
stesso.
Su questo vorrei conoscere il parere
della Giunta regionale, in particolare dell’assessore al bilancio, per sapere
se c’è la disponibilità finanziaria e se è compatibile dal punto di vista normativo,
se è legittima, per essere espliciti, una procedura di questo tipo. Posso, in
ogni caso, limitarmi a sollecitare il Consiglio e
Per cui se
sono anche disponibile a ritirarlo
o, se non c’è bisogno di alcun parere, possiamo esprimerci anche in questa sede,
quindi la mia è una sollecitazione carica di dubbi e di perplessità, soprattutto
di tipo normativo.
Parere della Giunta?
I
proponenti rispondono ad una esigenza metodologica in maniera legittima, prevedono delle
risorse da una parte sottraendola da un’altra, propongono di aumentare
la dotazione finanziaria
di un capitolo e insieme propongono la sottrazione da un altro capitolo. Dal punto di vista del metodo, non fa una grinza, però rispetto al merito dell’emendamento, c’è più di una perplessità.
Come
diceva bene l’onorevole Talarico, qui si sta parlando di personale retribuito in una collaborazione nata a tempo determinato con l’utilizzazione
dei fondi
europei. Oggi si propone
una stabilizzazione, in virtù di che cosa, sostenendosi a quale
appiglio normativo non si capisce, però si capisce che le risorse sarebbero quelle
ordinarie. Insomma, a mio
modestissimo parere, un guazzabuglio tecnico-normativo che, a quanto è di mia conoscenza,
non può essere portato avanti.
Per questo motivo, il parere non può che essere negativo.
Vorrei
fare solo una domanda all’assessore Mancini:
atteso che il gruppo di lavoro dell’Audit svolge un compito
insostituibile nell’istruttoria di alcuni progetti, presumo che l’assessorato al bilancio voglia, attribuendo la spesa ai fondi comunitari, prorogare il contratto, anche se a tempo
determinato, delle professionalità
sino ad oggi impegnate
nella progettazione e nella programmazione. Credo che questo sia nell’ordine
delle cose oppure, se ci sono, vorrei
capire quali altre strade intende percorrere.
Un fuor
d’opera la sua sollecitazione e, giusto per
cortesia, le rispondo: l’Autorità di Audit –
come lei sa – non è incardinata né nel dipartimento
bilancio né in quello della programmazione, essendo un’autorità - per definizione
- terza, quindi è incardinata nel dipartimento della Presidenza. Quindi il dipartimento
bilancio e programmazione nulla c’entra, perché normalmente nulla deve
c’entrare con questa problematica. E’ una problematica che affronterà il dipartimento
Presidenza di concerto con il dipartimento personale e nel rispetto delle
norme, sia quelle che regolano la corretta spesa dei fondi strutturali, sia quelle
che regolano la stabilizzazione e quindi le norme in materia di personale.
Parere del relatore? Contrario. Pongo
in votazione l’emendamento protocollo 34516.
(E’ respinto)
Onorevole Battaglia, per quanto
riguarda le sue eccezioni, abbiamo votato un solo emendamento, oggi, dal punto
di vista normativo che riguarda il Corecom – non ci sono altre eccezioni – proposto
dall’onorevole Principe e votato all’unanimità da tutto il Consiglio regionale.
Questo lo possiamo trasformare in un
progetto di legge, ovvero in una legge codificata, dopo l’assestamento di bilancio
e quindi in coordinamento formale. Non facciamo nessun ordinamento finanziario,
normativo, ma lasciamo la norma per come ha previsto il bilancio, quindi non ci
sono altre eccezioni, c’è solo questa eccezione che trasformiamo in una norma
che è stata votata dal Consiglio regionale e quindi diventa una legge. Come
sarà numerato l’assestamento di bilancio col numero ics, l’altro sarà numerato
con un progetto di legge ad hoc.
Quindi è risolto pure il problema
tecnico, perché non ci sono altre eccezioni, poi in coordinamento formale si
sistema tutto.
Possiamo procedere con la votazione
di altri due emendamenti che avevamo lasciato in sospeso. Uno riguarda le Comunità
montane, che adesso leggo: “Lo stanziamento di cui all’articolo 1 della legge
regionale 26 febbraio 2010, n. 8, relativa al trattamento economico del personale
delle comunità montane, allocato sull’Upb 3.2.04.04, è incrementato di
ulteriori 3 milioni.
Alla relativa copertura finanziaria
si provvede con l’ulteriore definanziamento dei fondi in perenzione
amministrativa per il corrispondente importo.
L’articolo 3, comma 2 è conseguentemente
modificato”.
Questo è un emendamento presentato
da tutti coloro che hanno proposto emendamenti sulle Comunità montane, quindi
si sono recuperati altri 3 milioni di euro che, aggiunti ai 2 previsti nel bilancio,
diventano 5 milioni di euro ed è un emendamento che pongo in votazione.
(E’ approvato all’unanimità)
Poi c’è l’emendamento protocollo 34604
che riguarda
“Investimenti nel Settore dei Trasporti”. Era
stato modificato: il comma 1 rimane lo stesso; al comma 2 si aggiunge “per interventi
per la qualificazione delle infrastrutture ferroviarie della regione”; il comma
3 si modifica con “l’anno
Presidente, cosa sta ponendo ai
voti?
L’emendamento relativo al settore
dei trasporti: l’abbiamo modificato per come ha aggiunto l’onorevole Adamo, per
come hanno aggiunto tutti ed abbiamo provveduto ad approvarlo. Quindi lo pongo
in votazione.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 9.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 10.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione la legge…
Presidente,
ci è stato distribuito un emendamento protocollo
numero 34622, attraverso il quale si
crea un nucleo tecnico di esperti…
(Interruzioni)
E’ la legge
successiva.
(Interruzioni)
Pongo in votazione il provvedimento nel
suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Poi c’è
un ordine del giorno trasformato dall’onorevole Morelli,
riguardante l’adeguamento delle rette
delle strutture ricettive per adulti e donne in difficoltà, ad un importo di 50 euro. Questo è un
ordine del giorno di raccomandazione
alla Giunta regionale.
Era un emendamento, l’abbiamo trasformato in
ordine del giorno e ne do lettura:
Il Consiglio regionale della Calabria
Premesso
che
le strutture
ricettive per adulti e donne in difficoltà svolgono attività di strategico
rilievo socio-assistenziale, mirato ad arginare i disagi delle fasce più
disagiate della popolazione calabrese e non, dando risposte 24h su 24h a donne
con figli minori e non e adulti in difficoltà (ragazze madri con figli minori,
gestanti, giovani donne vittime di violenza e abusi, vittime della tratta,
adulti con disagio abitativo o lavorativo);
l'attività
svolta richiede la presenza continua di personale qualificato viste le
particolarità richieste avanzate dagli Enti pubblici invianti, quali Comuni o
Tribunali dei minori, specie nei casi: di madre e bambino per la valutazione
genitoriale, di sostegno psicologico e reinserimento sociale dopo l'uscita
dalla violenza, di accompagnamento all'autonomia e ricostruzione dei legami
familiari, di valutazione e costruzione dei bilanci dì competenze per i
reinserimenti lavorativi;
la retta
proposta nell'anno 2009 e prevista nella delibera 458 del 29 luglio 2009,
comunque non coprirebbe i costi reali delle strutture ma permette comunque di
dare continuità assistenziale e di continuare a rappresentare un punto di
fondamentale importanza per le Politiche sociali della nostra Regione in
materia di donne ed adulti in difficoltà;
le persone
che vengono accolte annualmente dalle 24 strutture presenti sul nostro
territorio per un totale dì circa 700 persone assistiti, rappresentano una
prima misurazione del fenomeno sociale del target considerato;
tutto ciò
premesso
Impegna
ad adeguare,
per gli esercizi finanziari 2011-2012-2013, le rette per le strutture ricettive
per adulti e donne in difficoltà, con o senza figli minori a carico per un
importo pari ad euro 50,00.
Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Si
passa, ora, al terzo punto all’ordine del giorno, la
proposta di legge numero 152/9^
di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche ed integrazioni alla
Legge regionale n. 4/2007”, una legge che riguarda la cooperazione e relazioni
internazionali della Calabria, di cui è relatore l’onorevole Parente.
La proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale
tende a modificare ed integrare la legge
regionale numero 4 del 2007,
relativa alla cooperazione e alle relazioni internazionali della Calabria. Nella stessa legge sono descritte le attività
di cooperazione internazionale che
Le
modifiche proposte mirano a realizzare strutture
operative decentrate più snelle dal punto
di vista burocratico, che forniscano alle imprese servizi, assistenza e banche date
efficienti ed aggiornate.
La
finalità di questa legge, inoltre, è quella di
superare i rilievi di incostituzionalità della legge
regionale numero 4 del 2007, sanciti con la sentenza numero 131 del 2008, quindi
nel contempo adeguare la stessa agli indirizzi e alle politiche di sviluppo, integrazione,
cooperazione e internazionalizzazione forniti dall’attuale governo regionale.
L’attuale
testo del provvedimento nasce da un lavoro di
ricerca e studio, che ha visto la collaborazione tra l’assessorato alle politiche
euro-mediterranee, i
servizi legislativi di Giunta e Consiglio e gli uffici della sesta Commissione, che hanno evidenziato,
di volta in volta, le criticità riscontrate su alcune disposizioni che avrebbero
potuto generare dubbi di costituzionalità.
Non entro nello specifico dell’articolato,
rifacendomi al testo in cartella, quindi ripasso la parola.
Nessuno chiede di intervenire, si
passa all’esame dell’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
All’articolo 4 c’è un emendamento
sostitutivo a firma del consigliere
Fedele: “L’articolo 4 (Modifiche all’articolo 12 L. R. n. 4 del 2007) è
sostituito dal seguente:
1. “ Il Presidente della Giunta
regionale, su proposta dell’Assessore competente in materia di Cooperazione ed internalizzazione,
nomina un Nucleo tecnico di esperti di comprovata esperienza nei relativi
settori”;
2. Il presente articolo entra in vigore a partire dalla X
Legislatura della Regione Calabria”.
La parola all’onorevole Fedele.
La legge
prevede un comitato composto da cinque esperti e poi, tra l’altro, al secondo comma dice anche “i componenti
del nucleo tecnico
incorrono in revoca anticipata nei casi di”, eccetera.
Sono casi già citati dal Codice civile, penale, quindi non c’è bisogno sicuramente
di inserirli.
Con questo emendamento sostitutivo
riduciamo a 3 il numero dei membri che prima erano 5 e poi facciamo entrare in
vigore questa norma, questo articolo nella prossima legislatura, perché – come
ricorda, Presidente – lei stesso con i poteri sostitutivi aveva già nominato
una commissione per questa legislatura, per cui questo nucleo andrà in vigore
dalla prossima commissione.
Dobbiamo aggiungere anche il numero, perché non lo leggo nell’emendamento,
quindi “nomina un nucleo tecnico composto da 3 esperti”.
Con questa modifica possiamo porlo
in votazione.
Presidente,
su questo emendamento volevo chiedere qualche chiarimento.
(Interruzione)
Come
mai va in vigore nella prossima legislatura?
Vuole
che entri in vigore adesso?
No,
volevo capirlo.
Il
nucleo tecnico sarà nominato nella prossima legislatura, per un fatto di contenimento
della spesa è stato fatto.
(Interruzioni)
Ma questa norma vale per la prossima legislatura? Prima di metterla ai voti, pregherei l’onorevole Fedele di ritirarla.
(Interruzione)
Ho
capito. Se vale per la prossima legislatura, siamo all’inizio di legislatura, non vedo il motivo di dare…
L’onorevole Fedele la spiega meglio, perché l’aveva detto nel suo intervento.
Colleghi,
forse vi è sfuggita l’ultima parte del
mio intervento: entra in vigore dalla prossima legislatura perché c’è già una commissione ad
hoc, nominata due mesi
fa dal Presidente del Consiglio con i poteri sostitutivi, per cui si andrebbe a creare un doppione, essendocene già
una.
Quindi,
nella prossima legislatura non si nominerà questa Commissione attualmente in
vigore, si nomineranno questi tre esperti, per non raddoppiare queste
Commissioni con un incremento di spesa, non c’è niente di particolare. E’ per controllare
le spese, visto che c’è già
Pongo
in votazione l’emendamento in discussione.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4 come
emendato.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo
complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Il punto quattro dell’ordine del giorno reca la proposta di legge numero 199/9^ di iniziativa del consigliere Magarò: “Modifica alla legge regionale del 7 marzo 2011 n. 3 'Interventi regionali di sostegno alle imprese vittime di reati di ‘ndrangheta e disposizioni in materia di contrasto alle infiltrazioni mafiose nel settore dell'imprenditoria'”.
La parola all’onorevole Magarò, relatore
La proposta prevede la modifica
della legge regionale numero 3 del 7 marzo 2011.
Il Governo ha impugnato la legge in oggetto
limitatamente al comma 2 dell’articolo 2.
Nessuno chiede di intervenire, pertanto
si può passare alla votazione. E’ un articolo unico, che pongo in votazione.
(E’ approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo
complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Il
punto cinque all’ordine del giorno reca la proposta
di provvedimento amministrativo numero 122/9^
di iniziativa della Giunta regionale: “Bilancio di previsione di Azienda
Calabria Lavoro per l'esercizio finanziario
E’ relatore l’onorevole Magno, che ha facoltà di intervenire.
Come da relazione agli atti, chiedo l’approvazione.
Presidente, noi ci asteniamo.
Pongo in votazione il bilancio di previsione di Azienda Calabria Lavoro per l'esercizio finanziario 2011.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il punto sei all’ordine del
giorno reca la proposta di
provvedimento amministrativo numero 124/9^ di iniziativa della Giunta
regionale: “Azienda Calabria Lavoro – Approvazione Rendiconto generale relativo
all'Esercizio Finanziario
E’ relatore l’onorevole Magno, che ha facoltà di intervenire.
Come prima, c'è la relazione agli atti, quindi ne chiedo l’approvazione.
Nessuno chiede di intervenire, pertanto pongo in votazione il provvedimento amministrativo nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
E’ approvato con l’astensione della minoranza.
Il punto sette all’ordine
del giorno reca la proposta di
provvedimento amministrativo numero 125/9^ di iniziativa della Giunta
regionale: “Bilancio di previsione dell'Aterp (Azienda Territoriale per
l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Cosenza per l'anno
finanziario
E’ ancora relatore l’onorevole Magno, che ha facoltà di intervenire.
Anche qui, Presidente, c’è la relazione agli atti, quindi ne chiedo l’approvazione.
Bruno CENSORE
Su questa votiamo a favore, Presidente.
Nessuno chiede di intervenire, pertanto pongo in votazione il provvedimento amministrativo nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
E’
approvato con l’astensione del gruppo Italia dei valori e del consigliere Aiello.
Il punto otto all’ordine
del giorno reca la proposta di
provvedimento amministrativo numero 126/9^ di iniziativa della Giunta
regionale: “Aterp – Crotone – Rendiconto Consuntivo Esercizio Finanziario
E’ ancora relatore l’onorevole Magno, che ha facoltà di intervenire.
Anche qui, come da relazione agli atti, ne chiedo l’approvazione.
Nessuno chiede di intervenire, pertanto pongo in votazione il provvedimento amministrativo nel suo complesso.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
(E’ riportato in allegato)
Il punto nove all’ordine
del giorno reca la proposta di
provvedimento amministrativo numero 129/9^ di iniziativa della Giunta
regionale: “Bilancio di previsione dell'Arpacal (Agenzia Regionale per
E’ ancora relatore l’onorevole Magno, che ha facoltà di intervenire.
Anche qui, come da relazione agli atti, ne chiedo l’approvazione.
Non ci sono interventi, pertanto pongo in votazione il provvedimento amministrativo nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Presidente, sul bilancio
dell’Arpacal ci siamo astenuti.
Il punto dieci all’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 83/9^ di iniziativa del consigliere Giordano: “Norme per il sostegno dei gruppi acquisto solidale (GAS) e per la promozione dei prodotti alimentari da filiera corta e di qualità”.
E’ ancora relatore l’onorevole Magno, che ha facoltà di intervenire.
Anche qui, come da relazione allegata, ne chiedo l’approvazione.
Presidente,
posso interrompere un attimo? Posso chiedere una cortesia? Poiché alcuni di noi
devono raggiungere il nord della Calabria, fra
poco chiudono …
Infatti,
ci vogliono due minuti, abbiamo finito.
Dovevo
fare una proposta.
C’è un solo punto e abbiamo finito.
Non ci sono interventi, pertanto si passa all’esame
dell’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 7.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 8.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 9.
(E’ approvato)
Pongo
in votazione la proposta di legge nel suo complesso.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportata in allegato)
Il punto undici dell’ordine del giorno reca la proposta di legge numero 167/9^ di iniziativa del consigliere Imbalzano: “Istituzione Centro Regionale Sangue”.
E’ relatore l’onorevole Salerno, che ha facoltà di intervenire.
La relazione
è allegata, e la proposta di legge è stata licenziata in Commissione all’unanimità. Si tratta dell’istituzione del Centro regionale
sangue, che dà la possibilità anche di attingere ai finanziamenti nazionali con la legge 219 del 2005 e 261 del 2007.
Quindi la relazione
è agli atti, la proposta è passata all’unanimità dalla Commissione,
possiamo passare all’esame dell’articolato.
Pongo
in votazione l’articolo 1.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 2.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 3.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 4.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 5.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 6.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 7.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 8.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 9.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 10.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 11.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 12.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 13.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione la proposta di legge nel
suo complesso.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportata in allegato)
Il punto dodici dell’ordine del giorno reca la
proposta di legge numero 211/9^ di iniziativa della Giunta regionale:
“Modificazioni all'articolo 49 della legge regionale 29 dicembre 2010, n.
E’ relatore l’onorevole Dattolo,
che ha facoltà di intervenire.
E’ un provvedimento
passato all’unanimità in Commissione e, praticamente,
è un chiarimento che
E’ stato ampiamente discusso ed approvato all’unanimità
in relazione al chiarimento richiesto dal Governo.
Nessuno
chiede di intervenire, pertanto pongo in votazione
l’articolo unico.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione la proposta di legge nel
suo complesso.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportata in allegato)
Il
punto tredici dell’ordine del giorno reca la proposta
di legge numero 212/9^ di iniziativa della Giunta regionale: “Modifica
dell'articolo 30 della legge regionale n. 7 del 21 agosto 2006 e ss.mm.ii. ed
articolo 20 della legge regionale n. 22 del 5 ottobre 2007 e ss.mm.ii.”.
E’ relatore l’onorevole Dattolo,
che ha facoltà di intervenire.
Anche questo provvedimento è stato votato all’unanimità in
Commissione.
PRESIDENTE
Nessuno
chiede di intervenire, pertanto pongo in votazione
l’articolo unico.
(E’
approvato)
Pongo
in votazione la proposta di legge nel
suo complesso.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportata in allegato)
C’era un ordine del giorno presentato dall’onorevole Magno: “Sul ripiano del disavanzo di gestione del Centro Tipologico Nazionale S.c.p.A.”, di cui do lettura:
“ Il Consiglio regionale della Calabria
visto che il
Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, ha stipulato con
considerato
che il Ministero delle infrastruttura e dei Trasporti, con l'accordo di
programma del 15/07/2004, ha dichiarato la disponibilità per la copertura dei
costi di ristrutturazione del capannone industriale e del trasferimento ed
incremento delle apparecchiature di laboratorio già esistenti presso la
precedente sede di Cadriano (BO), nonché per l'avvio di esercizio;
considerato,
altresì, che il Centro Tipologico Nazionale S.c.p.A. con sede in Catanzaro
negli anni 2005/2010 è andata incontro a disavanzi di gestione a causa del
mancato avvio dei lavori di trasferimento del laboratorio e della
ristrutturazione della sede per i quali il Ministero delle infrastrutture e dei
Trasporti ha già previsto nell'articolo 3 del già richiamato accordo di
programma la sottoscrizione di apposita convenzione con il Comune di Catanzaro
che avrebbe definito le modalità ed i termini di erogazione del finanziamento
di € 5.000.000,00 (punto A articolo 2 accordo) tutt'ora giacente presso la
cassa depositi e prestiti e che per altro si appalesa la necessità, al fine di
non perdere i finanziamenti e quindi la realizzazione del Centro Tipologico
Nazionale, di ripianare i disavanzi di gestione relativi agli anni 2005/2010
per la quota parte regionale (pari al 25% delle quote sottoscritte)
corrispondente ad € 30.000,00 considerato che sia il Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti,
che il
collegio sindacale della Società, in mancanza della ricostituzione del capitale
sociale a € 120.000,00 e la copertura delle perdite, ha indicato come
necessario successivo provvedimento la messa in liquidazione della Società con
conseguente istanza al tribunale competente;
visto,
inoltre, che il Centro Tipologico Nazionale, rappresenta per la nostra Regione
un Ente importante nel campo della ricerca e verifica dei materiali edilizi ed
ecocompatibili, della qualità dei prodotti utilizzati nel campo edilizio e la
loro certificazione, nonché, quale strumento propulsivo dello sviluppo
dell'intero bacino del Mediterraneo;
per
quanto ciò premesso
chiede
al Presidente della Giunta
regionale di provvedere attraverso un atto di Giunta
al ripiano del disavanzo di gestione del Centro tipologico nazionale S.c.p.A., per euro 30.000,00
corrispondente alla quota del 25 per cento detenuta dalla Regione Calabria
(articolo 1 Atto costitutivo del 24.05.2005) al fine di scongiurare la messa in
liquidazione della predetta società ”.
Lo
pongo in votazione.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Ora c’è
la variazione e l’assestamento
del
bilancio del Consiglio che aveva proposto
l’onorevole Nicolò. La relazione si dà per letta.
Pongo in votazione l’assestamento del bilancio del Consiglio
regionale della Calabria.
(Il Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Legge un seguito di comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Le comunicazioni sono concluse, non ci sono più punti all’ordine del giorno…
Ha chiesto di parlare l’onorevole Guccione. Ne ha facoltà.
Presidente, la
volevo incaricare, se l’Aula è d’accordo, di manifestare la nostra contrarietà
riguardo a quel provvedimento contenuto nel collegato
alla manovra economica del Governo nazionale,
che prevede la sottrazione alle Regioni della delega all’ambiente e all’energia. Questo permetterebbe – e quest’Aula
l’ha approvata all’unanimità – la possibilità per l’Enel,
per quanto riguarda la riconversione della centrale a carbone di Rossano e quella di Saline Ioniche, al di là di quello che pensano
Mi appello anche al Presidente
del Consiglio, affinché la Regione Calabria, nelle sedi competenti, nella Commissione Stato-Regioni e attraverso lei, faccia in modo che questa norma venga
revocata e queste competenze rimangano
in capo alla Regione Calabria. La
ringrazio.
Questo argomento è molto importante,
molto interessante e, naturalmente,
ha
bisogno di un approfondimento. Se lei si fa carico di verificarlo bene, con attenzione, è possibile inserirlo all’ordine
del giorno della prossima seduta del Consiglio
regionale con la possibilità di una discussione nel merito,
magari preparando una bozza di ordine del giorno.
Quindi, questo è l’impegno,
se lei lo prepara, sarà inserito all’ordine del giorno della prossima
seduta del Consiglio.
Fra un paio di giorni farò pervenire presso i suoi uffici l’ordine del giorno.
Non ci sono più punti all’ordine
del giorno.
(Interruzioni)
Questo bisogna inserirlo all’ordine
del giorno.
Pongo in votazione l’inserimento
dell’ordine del giorno firma degli onorevoli
Aiello P, Fedele e Tripodi.
(Il Consiglio approva)
E’, pertanto, inserito l’ordine del giorno sul finanziamento di contratti aggiuntivi delle scuole di specializzazione, della facoltà di Medicina dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, di cui do lettura:
“ Il Consiglio regionale della Calabria
in conformità
a quanto disposto dall'articolo 3 del D.M. 31 marzo 2009, impegna
Le scuole di
specializzazione interessate dall'assegnazione di cui sopra sono quelle con
assegnazione ministeriale di n. 02 (due) contratti di formazione specialistica
e, precisamente:
a)
Endocrinologia;
b) Geriatria;
c)
Ginecologia ed Ostetricia;
d) Malattie
dell'apparato respiratorio;
e) Medicina
Fisica e Riabilitativa;
f)
Nefrologia;
g)
Neurologia;
h)
Psichiatria;
i) Urologia.
a)
Cardiochirurgia;
b)
Otorinolaringoiatra;
c)
Neurochirurgia;
d) Ostetricia e Ginecologia, due posti aggiuntivi all'assegnazione ministeriale ”.
Lo
pongo in votazione.
(Il
Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Non ci sono più punti all’ordine
del giorno, la prossima seduta del Consiglio regionale sarà convocata a domicilio. La seduta è
tolta.
La seduta
termina alle 19,22
Ha chiesto congedo il consigliere Maiolo.
(E’ concesso) Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni.
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Modifica dell’articolo 11, comma 1, della legge regionale n. 34/2010 (Partecipazione della Regione Calabria alla società <Progetto Magna Graecia>) – (Delibera Giunta regionale n. 266 del 17.06.2011)” (P.L. n. 209/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività
sociali, sanitarie, culturali e formative.
(Così resta stabilito)
“Assestamento del bilancio di previsione della Regione
Calabria per l’esercizio finanziario 2011 e
del bilancio pluriennale 2011-
E’ stata assegnata alla
seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.
(Così resta stabilito)
“Modificazioni all’articolo
49 della legge regionale 29 dicembre
2010, n. 34 - (Delibera Giunta regionale n. 245 del 17.06.2011)” (P.L. n.
211/9^)
E’ stata assegnata alla
quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio –
protezione dell’ambiente.
(Così resta stabilito)
“Modifica dell’articolo 30 della
legge regionale n. 7 del 21 agosto
2006 e ss.mm.ii. ed articolo 20 della legge
regionale n. 22 del 5 ottobre 2007 e ss.mm.ii. – (Delibera Giunta
regionale n. 253 del 17.06.2011)” (P.L. n. 212/9^)
E’ stata assegnata alla
quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio –
protezione dell’ambiente.
(Così resta stabilito)
Sono state presentate,
inoltre, alla Presidenza, le seguenti proposte di legge di iniziativa dei
consiglieri:
Pacenza, Battaglia,
Bilardi, Franchino, Tripodi – “Abrogazione di leggi regionali e adeguamento del
sistema normativo” (P.L. n. 207/9^)
E’ stata assegnata alla prima
Commissione consiliare - Affari, istituzionali
e affari generali.
(Così resta stabilito)
Pacenza, Battaglia,
Bilardi, Franchino, Tripodi – “Delega alla Giunta regionale per la redazione di
Testi unici in materia di attività produttive, lavoro e istruzione – cultura e beni
culturali” (P.L. n. 208/9^)
E’ stata assegnata alla prima
Commissione consiliare - Affari, istituzionali
e affari generali.
(Così resta stabilito)
Dattolo, Magno, Caputo –
“Misure per il miglioramento, la tutela, la salvaguardia del decoro dei centri
urbani calabresi” (P.L. n. 213/9^)
E’ stata assegnata alla
quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio –
protezione dell’ambiente.
(Così resta stabilito)
De Gaetano – “Modifica ed
integrazione alla legge regionale n.
34/2010 recante: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e
procedurale (collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2011) art.
3, comma 4, della legge regionale n.
8/2002” (P.L. n. 214/9^)
E’ stata assegnata alla prima
Commissione consiliare - Affari, istituzionali
e affari generali.
(Così resta stabilito)
Fedele – “Disposizioni in
materia di bambini, adolescenti, giovani – welfare, istruzione e politiche
giovanili – promozione, informazione ed aggregazione” (P.L. n. 215/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività
sociali, sanitarie, culturali e formative.
(Così resta stabilito)
Principe – “Modifiche ed
integrazioni all’art. 6 della legge
regionale 22 gennaio 2001, n. 2 e ss.mm.ii.” (P.L. n. 216/9^)
E’ stata assegnata alla prima
Commissione consiliare - Affari, istituzionali
e affari generali.
(Così resta stabilito)
E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:
“Assestamento del bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2011 – (Delibera U.P. n. 35 dell’8 luglio 2011)” (P.P.A. n. 135/9^)
Sono state presentate alla Presidenza,
inoltre, le seguenti proposte
di provvedimento amministrativo di iniziativa dei consiglieri:
Pacenza, Battaglia,
Bilardi, Franchino, Tripodi – “Modifiche agli articoli 36 e 77 del Regolamento
interno del Consiglio regionale” (P.P.A. n. 133/9^)
E’ stata assegnata alla
quinta Commissione consiliare - Riforme e decentramento.
(Così resta stabilito)
Magno – “Modifiche,
integrazione ed abrogazioni al Regolamento interno del Consiglio regionale
(deliberazione del Consiglio regionale n. 5 del 27 maggio 2005 e ss.mm.ii)”
(P.P.A. n. 134/9^)
E’ stata assegnata alla
quinta Commissione consiliare - Riforme e decentramento.
(Così resta stabilito)
La deliberazione della Giunta regionale n. 149 del 12 aprile 2011, recante: “Direttive di attuazione – ai sensi dell’art. 1 della legge regionale n. 40/2008 – per la concessione di contributi in regime de minimis finalizzati alla realizzazione di nidi d’infanzia/asili nido e servizi integrativi”, in precedenza classificata come proposta di provvedimento amministrativo n. 132/9^, deve intendersi classificata come parere a cui viene attribuito il numero 19.
La sesta Commissione
consiliare, con nota n. 32955 dell’1 luglio
L’onorevole consigliere
Alfonso Dattolo è stato assegnato componente della seconda e della quinta Commissione
consiliare.
L’onorevole Gianluca Gallo è stato assegnato componente
della Commissione speciale di vigilanza in sostituzione dell’onorevole Pasquale
Maria Tripodi, giusta comunicazione acquisita agli atti in data 30 giugno 2011,
protocollo generale n. 32816.
In data 30 giugno 2011, il Presidente
della Giunta regionale ha promulgato le sotto
indicate leggi regionali. Le
stesse sono state pubblicate sul supplemento straordinario n. 5 del 30 giugno
2011 al Bur n. 11 del 16 giugno 2011:
legge
regionale 30 giugno 2011, n. 16 recante: “Differimento della legge regionale n.
35 del 19 ottobre 2009 e s.m.i.”;
legge
regionale 30 giugno 2011, n. 17 recante: “Proroga termini legge regionale 29
dicembre 2010, n. 34, articolo 39;
legge
regionale 30 giugno 2011, n. 18 recante: “Modifica all’articolo 25, comma 2,
della legge regionale 13 giugno 2008, n. 15 e s.m.i.”
L’onorevole Antonino De
Gaetano, con nota dell’8 luglio 2011, acquisita agli atti in data 11 luglio
2011 al protocollo generale n.
Gli onorevoli consiglieri regionali Ferdinando Aiello, Vincenzo Antonio Ciconte e Antonino De Gaetano, hanno costituito il gruppo consiliare “Progetto democratico”, nominando Presidente del gruppo medesimo l’onorevole Vincenzo Antonio Ciconte, giusta comunicazione acquisita agli atti in data 11 luglio 2011, protocollo generale numero 34895.
De Masi, Giordano, Talarico D. All’assessore all’urbanistica e governo del territorio. Per sapere – premesso che:
l'inizio della stagione estiva rischia di riproporre, anche quest'anno, problemi di accessibilità e di qualità dei servizi sulle spiagge della Calabria;
da una prima ricognizione, sembrerebbe che l'applicazione delle norme contenute nella legge regionale 17/2005 (Norme per l'esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo), per larga parte sarebbero state ad oggi disattese;
circa la metà dei comuni costieri calabresi ancora non avrebbe adottato i Piani Comunali di Spiaggia (PCS) previsti dalle norme di cui sopra, ovvero l'iter amministrativo non si sarebbe ancora concluso per poter parlare di effettiva vigenza degli stessi;
la legge 17/2005 fissava il primo termine di scadenza
per la redazione dei PCS da parte di tutti i Comuni calabresi al 12 ottobre
2007, dopodiché
in questi anni una serie di proroghe concesse dalla Regione, ultima quella stabilita in sede di approvazione del bilancio di previsione 2011, che estende gli effetti della moratoria a tutto l'anno in corso, hanno di fatto vanificato il buon proposito della legge e del PIR (Piano di Indirizzo Regionale) di dotare, uniformemente e complessivamente, il territorio calabrese di strumenti di regolamentazione delle attività collegate alla balneazione nelle aree del demanio marittimo e di tutela ambientale del medesimo, oltretutto indispensabili per una razionale e corretta gestione del territorio a fini turistici;
ad oggi, il quadro che emerge è quello di una copertura a macchia di leopardo del territorio regionale, per quanto attiene all'adozione e/o alla vigenza dei PCS, mentre l'inizio della stagione turistica, già segnata da un calo significativo delle prenotazioni, avrebbe richiesto una disciplina omogenea degli usi afferenti il demanio marittimo;
anche laddove i Piani sono stati adottati, se non altro per la mancanza di controlli da parte delle autorità preposte, persistono elementi di criticità in ordine alle distanze tra i lidi, alle garanzie di accesso, in particolare per i disabili, ai prezzi che vengono praticati per l'erogazione dei servizi, alla salvaguardia di spazi di libera balneazione, solo per citarne alcuni, tali da configurare una vera e propria forma di privatizzazione surrettizia delle aree del demanio affidate alla gestione degli operatori di settore;
se corrisponde al vero che circa la metà dei comuni costieri calabresi è ancora sprovvisto dei Piani Comunali di Spiaggia previsti dalla legge regionale 17/2005;
se ed in che misura
se non sia il caso di adottare una politica più rigorosa nei confronti dei comuni costieri ancora sprovvisti degli strumenti di pianificazione territoriale di che trattasi, anche ai fini di un rilancio del settore turistico, che, per quanto vitale, presenta inequivocabilmente i segni di una preoccupante crisi;
quali iniziative si intendono assumere presso le autorità competenti, a cominciare della Capitanerie di porto, per sollecitare i dovuti controlli sull'osservanza della legislazione vigente in materia e delle stesse norme contenute nei Piani di spiaggia adottati, da parte dei beneficiari di concessioni sul demanio marittimo svolgenti attività di gestione turistica delle spiagge.
(147; 26.06.2011)
Gallo. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:
con delibera n. 535 del 3 agosto 2007 pubblicata sul
Burc del 17.09.2007
con la stessa delibera si
prevedeva, inoltre “di individuare in sede di revisione dell’Apq Sistemi delle
infrastrutture di trasporto l’Ente attuatore dell’intervento al fine di
procedere alla conseguente autorizzazione alla erogazione del finanziamento
nella misura massima di euro 4.900.000 e alla stipula della concessione”;
tuttavia, a quasi quattro
anni di distanza dall’adozione della delibera citata, che non risulta essere
mai stata revocata, la detta somma non è stata ancora impiegata per le finalità
cui pure era destinata, ovvero le attività propedeutiche alla realizzazione
dell’aeroporto di Sibari, nel territorio del Comune di Cassano allo Ionio;
se il governo regionale sia
a conoscenza della mancata liquidazione del finanziamento in oggetto;
quali motivi abbiano
ostacolato, o ancora ostacolino, la liquidazione dello stesso;
se il citato finanziamento
sia ancora disponibile e, se non più disponibile, a quali finalità e con quali
atti e provvedimenti sia stato destinato.
(146; 24.06.2011)
Nucera. Al Presidente
della Giunta regionale. Per sapere –
premesso che:
con legge
regionale 9 marzo 1995, n. 7 (Partecipazione della Regione Calabria al
Consorzio Cies - Centro di Ingegneria Economica e Sociale)
rientra tra
gli obiettivi del Cies la promozione in Calabria della cultura d'impresa
attraverso gli strumenti della formazione, della ricerca, dell'aggiornamento
professionale e dell'esperienza pratica. Il Cies viene, quindi, inteso dalla
legge suddetta come ente di supporto per lo studio, la ricerca, la
progettazione, nonché centro per il monitoraggio delle attività regionali;
oltre alla
Regione Calabria, sono soci del Cies
a partire
dall'anno 2008
a causa del
detto dissesto, il Cies non è più in grado di perseguire gli obiettivi per i
quali era stato creato, né ha la possibilità, non avendo un Durc regolare, di
partecipare ad alcun bando di concorso;
il Cies è una
realtà di eccellenza del territorio calabrese che merita di essere preservata e
tutelata, in quanto capace di innestare processo di interventi strutturali
fondati sulla "conoscenza", tali da consentire alla nostra Regione di
rafforzare le sue capacità di allinearsi in reali e sani processi di sviluppo
economico -:
se e quando
intende versare i contributi spettanti al Cies - Centro di Ingegneria Economica
e Sociale, ex legge regionale 9 marzo 1995, n. 7 (Partecipazione della Regione
Calabria al Consorzio Cies - Centro di Ingegneria Economica e Sociale), al fine
di sanare la situazione debitoria nei confronti del detto Consorzio, nonché
procedere al commissariamento del detto ente, al fine di preservare e
risollevare le sorti di tale realtà di sviluppo regionale.
(148;
5.07.2011)
Morelli. Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
la legge 25
febbraio 1992, n. 210, e successive modificazioni prevede un riconoscimento
economico alle seguenti categorie di persone: soggetti danneggiati a seguito di
vaccinazione obbligatoria per legge, per ordinanza di Autorità sanitaria, per
motivo di lavoro o di viaggio;
soggetti
danneggiati da virus Hiv o da epatiti virali dopo somministrazione di sangue ed
emoderivati sia periodica (es. emofiliaci, talassemici, ecc.) che occasionale
(es. intervento chirurgico, emodialisi, ecc.);
soggetti che
hanno contratto il virus Hiv o epatiti virali in quanto coniugi di persona già
indennizzata ai sensi della legge 210/92 o figli dei medesimi contagiati
durante la gestazione;
personale
sanitario di ogni ordine e grado che abbia contratto esclusivamente il virus
dell'Hiv durante il servizio per contagio diretto;
il decreto
del Dirigente Generale del Dipartimento n. 11 "Sanità" del 30 luglio
2003 prot. 488, e n. 10811 del 31 luglio 2003 del registro dei decreti dei
Dirigenti della Regione Calabria;
quanti
cittadini calabresi risultino essere danneggiati da complicanze di tipo
irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni
di emoderivati;
a quanto
ammonta la somma finanziaria totale da erogare a titolo dell'indennizzo ex L.
210/92;
a quanti sino
ad oggi di questi cittadini calabresi è stato riconosciuto detto indennizzo
finanziario.
Risposta
(105;
11.03.2011)
Risposta – “In relazione alla richiesta n. 19396/Siar
del 5 maggio 2011 con la quale si chiede di conoscere il numero dei cittadini
indennizzati, si comunica che gli stessi ad oggi sono 963 suddivisi in 8
categorie e circa 20 risultano essere i soggetti danneggiati da complicanze di
tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie.
Si rappresenta che nell’anno 2010 si è spesa
la somma di euro 8.732.019,7 e le “una tantum” corrisposte sono state 12.
Si porgono distinti saluti.”
Giuseppe Scopelliti (Presidente della Giunta regionale)
Articolo 1
(Residui attivi e passivi)
1. Sulla base
della ricognizione dei residui attivi e passivi effettuata a norma degli
articoli 41 e 52 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del
bilancio e della contabilità della regione Calabria), e dei dati definitivi
risultanti dal rendiconto generale dell'esercizio finanziario 2010, approvato
con deliberazione della Giunta regionale n. 238 del 31 maggio 2011, è disposto
l'aggiornamento dei dati presunti relativi ai residui attivi e passivi
riportati rispettivamente negli stati di previsione dell'entrata e della spesa
del bilancio per l'esercizio finanziario 2011 -approvati con l'articolo 3 della
legge regionale 29 dicembre 2010, n. 36 (Bilancio di previsione della Regione
Calabria per l'anno finanziario 2011 e bilancio pluriennale per il triennio
2011/2013), come di seguito specificato:
a) il totale
dei residui attivi delle unità previsionali di base (UPB) al 1^ gennaio 2011,
al netto delle contabilità speciali, risulta essere determinato definitivamente
in euro 5.254.312.591,27;
b) il totale
dei residui attivi delle contabilità speciali al 10 gennaio 2011 risulta essere
determinato definitivamente in euro 311.312.305,56;
c) il totale
dei residui passivi delle UPB al 10 gennaio 2011, al netto delle contabilità
speciali, risulta essere determinato definitivamente in euro 1.571.621.475,02;
d) il totale
dei residui passivi delle contabilità speciali al 10 gennaio 2011 risulta
essere determinato definitivamente in euro 6.591.851,98.
2. Le
differenze tra l'ammontare dei residui definitivi determinati al 1° gennaio
2011 e l'ammontare dei residui presunti riportato negli stati di previsione
dell'entrata e della spesa del bilancio per l'esercizio finanziario 2011, approvato
con la citata l.r. 36/2010, sono indicate a livello di UPB nelle allegate
tabelle "A" e "B", prima colonna.
3. Il fondo
di cassa presso il Tesoriere al 1° gennaio 2011 risulta essere determinato in
euro 145.731.866,93.
Articolo 2
(Saldo finanziario alla chiusura
dell'esercizio 2010)
1. Per
effetto degli aggiornamenti di cui all'articolo 1, il saldo finanziario
positivo alla chiusura dell'esercizio finanziario 2010 risulta essere
determinato definitivamente in euro 4.133.143.436,76.
2. Il
predetto saldo è utilizzato per come di seguito specificato:
- euro
3.823.345.936,81 per la reiscrizione in bilancio delle economie di spesa
dell'esercizio 2010 finanziate con fondi assegnati con vincolo di destinazione
così come indicato nella parte A dell'allegato 1 al bilancio;
- euro
195.092.004,00 per la copertura dei residui perenti così come indicato nella
parte B dell'allegato 1 al bilancio;
- euro
114.705.495,95 per la copertura di spese finanziate con la quota di
disponibilità residua, così come indicato nella parte C dell'allegato 1 al
bilancio.
Articolo 3
(Residui perenti)
Articolo 4
(Bilancio annuale -Stato di previsione
dell'entrata e della spesa)
1. Nello
stato di previsione di competenza e di cassa delle UPB della parte entrata e
della parte spesa del bilancio per l'esercizio finanziario 2011 approvato con l.r.
36/2010, sono introdotte le variazioni di cui alle allegate tabelle
"A" e "B", seconda e terza colonna.
2. Le
variazioni di competenza di cui al comma 1 comprendono le economie di spesa
derivanti dal riaccertamento di residui passivi ed in perenzione amministrativa
inerenti a stanziamenti di spesa finanziati da assegnazioni con vincolo di
destinazione, che sono riprodotte nel bilancio 2011 attraverso l'allegato 1
alla citata legge regionale 29 dicembre 2010, n. 36, che viene riformulato,
rispetto alla stesura precedente, nei termini di cui al documento allegato alla
presente legge, tenuto conto dei limiti imposti dalle regole sottese al patto
di stabilità e della necessità di salvaguardare gli equilibri di bilancio,
nonché delle disposizioni di cui agli articoli 21, comma 6, e 22, commi 1 e 4,
del decreto Legislativo 28 marzo 2000, n. 76 (Principi fondamentali e norme di
coordinamento in materia di bilancio e di contabilità delle Regioni, in
attuazione dell'articolo 1, comma 4, della legge 25 giugno 1999, n. 208).
3. Le
variazioni di competenza di cui al comma 1 comprendono inoltre le modifiche
apportate agli stanziamenti di bilancio con le disposizioni di cui ai
successivi articoli.
Articolo 5
(Incremento dell'autorizzazione alla
contrazione di mutui)
2. Ai
maggiori oneri derivanti dall'ammortamento dei mutui di cui al comma 1, si provvede
con le somme iscritte nell'ambito delle disponibilità dell'UPB 1.2.04.09 dello
stato di previsione della spesa del bilancio annuale 2011 e successivi.
Articolo 6
(Cofinanziamento del Fondo Europeo della
Pesca)
1.
All'articolo 11, comma 1, della legge regionale 12 giugno 2009, n. 19
(Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario
Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2009) sono apportate le
seguenti modifiche ed integrazioni:
a) la lettera
c) è sostituita dalla seguente:
"c)
quanto ad euro 1.213.978,00 -quale quota di cofinanziamento relativa alle
annualità 2007 e 2008 -a valere sulle risorse allocate all'UPB 2.2.04.08
(capitolo 5125201) della spesa del bilancio di previsione annuale 2009.".
b) dopo la
lettera c) è aggiunta la seguente:
"c bis)
quanto ad euro 3.831.489,80 -quale quota di cofinanziamento relativa alle
annualità 2009-2013 con risorse proprie regionali derivanti dal ricorso
all'indebitamento attuato ai sensi degli articoli 26 e 27 della l.r. 8/2002,
iscritte alle pertinenti UPB della spesa dei bilanci di previsione annuale 2011
e pluriennale 2011-
2. Per
l'esercizio finanziario
Articolo 7
(Rimodulazione delle spese autorizzate con il
bilancio 2011)
1. Alle
autorizzazioni di spesa disposte con legge regionale 29 dicembre, n. 34 (Provvedimento
generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale - Collegato alla
manovra di finanza regionale per l'anno 2011) e a quelle indicate nella tabella
C di cui all'articolo 2 della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 35
(Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2011 e pluriennale
2011-2013 (Legge finanziaria), sono apportate le variazioni di cui alla tabella
1 allegata alla presente legge.
2. Lo
stanziamento di cui alla tabella A indicata nell'articolo 1 della l.r. 35/2010
è incrementato di euro 100.000,00, da destinare specificata mente alla legge
regionale sulla non autosufficienza in corso di approvazione in Consiglio
regionale.
3. Il fondo
di riserva per spese impreviste, di cui all'articolo 8 della l.r. 36/2010 è
ridotto di euro 450.000,00.
Articolo 8
(Bilancio del Consiglio regionale)
2. Il
Consiglio regionale, con proprio atto, apporta le conseguenti modifiche al
proprio bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2011, approvato con
deliberazione n. 71 del 22 dicembre 2010.
Articolo 9
(Investimenti nel Settore dei Trasporti
ferroviari)
1. Al fine di
dare compiuta attuazione all'Accordo di Programma Stato-Regioni dell'11
febbraio 2000, nonché di assicurare le adeguate condizioni di funzionamento e
sicurezza dei servizi ferroviari di cui all'articolo 8 del decreto legislativo
n. 422/1997,
2. Il mutuo o
prestito obbligazionario per interventi di riqualificazione delle
infrastrutture ferroviarie della Regione, posto a carico del bilancio
regionale, è contratto, con CDP o altro istituto di credito abilitato, per un
importo di euro 20.000.000,00, per una durata massima di 20 anni, in più
soluzioni a mezzo di più atti di erogazione e quietanza.
3. Alla
copertura degli oneri derivanti dagli atti di erogazione e quietanza di volta
in volta previsti per gli interessi e rimborso prestiti, si provvede a
decorrere dall'anno 2012, mediante iscrizione delle somme necessarie in
specifici capitoli di spesa allocati all'UPB 2.1.03.05 dello stato di
previsione della spesa del bilancio 2012 e successivi.
4. Previa
intesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la somma mutuata
per le finalità di cui al comma precedente è messa a disposizione di Ferrovie
della Calabria s.r.l., già individuata quale soggetto attuatore degli
interventi per l'ammodernamento e messa a norma delle relative infrastrutture
ferroviarie con Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n.
4383/FS del 10 marzo 2004. Il programma degli investimenti è approvato dalla
Giunta regionale.
Articolo 10
(Copertura finanziaria del programma Stages)
1. Per
l'esercizio finanziario 2011, la copertura finanziaria delle ulteriori risorse
occorrenti per la stipula dei contratti di cui all'articolo 10 della legge
regionale 11 agosto 2010, n. 23, come modificato dall'articolo 1 della legge
regionale 22 novembre 2010, n. 32 - oltre a quelle previste dall'articolo 12,
comma 2, della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 34 - è garantita
dall'utilizzo dell'avanzo di amministrazione scaturente dal rendiconto
dell'esercizio finanziario 2010 del Consiglio regionale.
2. Agli oneri
derivanti dall'attuazione del programma Stages. per l'anno 2012, si provvederà
con i fondi del bilancio del Consiglio regionale.
3. La realizzazione
delle attività di gestione del programma Stages è curata interamente dal
Consiglio regionale.
Articolo 11
(Bilancio pluriennale)
1. Nella
parte entrata e spesa del bilancio pluriennale 2011-2013, approvato con
l'articolo 12 della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 36, sono introdotte,
per il triennio 2011-2013, le variazioni di cui alle annesse tabelle
"A" e "B" del bilancio pluriennale.
Articolo 12
(Copertura finanziaria)
1. Alla
copertura finanziaria delle disposizioni contenute nella presente legge,
laddove non diversamente stabilito, si provvede, per la quota parte
corrispondente, con la quota libera dell'avanzo di amministrazione così come
rideterminato a seguito delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e
passivi, e di definanziamento dei residui perenti di cui all'articolo 3, comma
2.
2.
Articolo 13
(Entrata in vigore)
La presente legge
entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel
Bollettino Ufficiale della Regione.
(Tabelle)
Il Consiglio regionale della Calabria
Premesso
che
le strutture
ricettive per adulti e donne in difficoltà svolgono attività di strategico
rilievo socio-assistenziale, mirato ad arginare i disagi delle fasce più
disagiate della popolazione calabrese e non, dando risposte 24h su 24h a donne
con figli minori e non e adulti in difficoltà (ragazze madri con figli minori,
gestanti, giovani donne vittime di violenza e abusi, vittime della tratta,
adulti con disagio abitativo o lavorativo);
l'attività
svolta richiede la presenza continua di personale qualificato viste le
particolarità richieste avanzate dagli Enti pubblici invianti, quali Comuni o
Tribunali dei minori, specie nei casi: di madre e bambino per la valutazione
genitoriale, di sostegno psicologico e reinserimento sociale dopo l'uscita
dalla violenza, di accompagnamento all'autonomia e ricostruzione dei legami
familiari, di valutazione e costruzione dei bilanci dì competenze per i
reinserimenti lavorativi;
la retta
proposta nell'anno 2009 e prevista nella delibera 458 del 29 luglio 2009,
comunque non coprirebbe i costi reali delle strutture ma permette comunque di
dare continuità assistenziale e di continuare a rappresentare un punto di
fondamentale importanza per le Politiche sociali della nostra Regione in
materia di donne ed adulti in difficoltà;
le persone
che vengono accolte annualmente dalle 24 strutture presenti sul nostro
territorio per un totale dì circa 700 persone assistiti, rappresentano una
prima misurazione del fenomeno sociale del target considerato;
tutto ciò
premesso
Impegna
ad adeguare,
per gli esercizi finanziari 2011-2012-2013, le rette per le strutture ricettive
per adulti e donne in difficoltà, con o senza figli minori a carico per un
importo pari ad euro 50,00.
Art. 1
(Modifiche all'articolo
1. Al comma
3, dell'articolo 5 della legge regionale 10 gennaio 2007, n. 4 (Cooperazione e
relazioni internazionali della Calabria), dopo le parole "
2. Il comma 4
dell'articolo 5 della l.r. n. 4/2007 è sostituito dal seguente: "4.
a) attività
promozionali dirette nel campo del marketing territoriale, del commercio e
della collaborazione industriale, del turismo, del settore agroalimentare,
della cultura e dello sport;
b)
predisposizione di missioni, studi, eventi promozionali;
c) iniziative
di scambio di esperienze con le amministrazioni di regioni ed altri enti
esteri;
d) supporto,
promozione ed incentivazione allo sviluppo dei gemellaggi trai Comuni e le
Province della Regione Calabria, quelli europei e del mondo e alle iniziative
degli stessi per la diffusione di una cultura di pace;
e) politiche
a favore dei concittadini emigrati all'estero che si sostanziano in:
1) promozione
di iniziative all’estero dirette
alla diffusione della conoscenza del patrimonio storico, artistico, economico,
ambientale e sociale delle regioni;
2) misure
atte a garantire il mantenimento della identità regionale ed il miglioramento
della conoscenza della cultura di origine;
3) iniziative
per facilitare il rientro e l'inserimento nel territorio regionale degli
emigrati;
4) informazione
degli emigrati sulle attività regionali, sullo sviluppo sociale, culturale,
produttivo e sulla situazione occupazionale delle singole Regioni;
5) assistenza
all'estero in caso di situazioni di eccezionalità sociopolitica ed economica;
f) creazione
di strutture all'estero di supporto alle attività internazionali della
Regione."
Art. 2
(Modifiche all'articolo
1. Al comma
1, dell'articolo 6 della legge regionale n. 4/2007, dopo le parole "a tali
interventi", sono inserite le seguenti "interventi che potranno
essere realizzati previa intesa col Governo nazionale.".
2. La lettera
a), del comma 3 dell'articolo 6 della l.r. n. 4/2007, è sostituita dalla
seguente:
"a)
3. La lettera
c) del comma 3 dell'articolo 6 della legge regionale n. 4/2007 è sostituita
dalla seguente:
"c) gli
interventi di emergenza sono disposti con atto della Giunta regionale, previa
intesa col Governo nazionale, e comunicati al Consiglio regionale. Il Consiglio
regionale può deliberare il concorso agli interventi di emergenza con risorse
del proprio bilancio nel rispetto della su citata intesa;".
4. Le lettere
d), e) ed f) del comma 3 dell'articolo 6 della legge regionale n. 4/2007 sono
abrogate.
Art. 3
(Modifiche all'articolo
1. Il comma 7
dell'articolo 8 della legge regionale n. 4/2007 è abrogato.
Art. 4
(Modifiche all'articolo
1. Al comma 2
dell'articolo 12 della legge regionale n. 4/2007 dopo le parole "Consiglio
regionale" sono aggiunte le parole "e da tre esperti nominati dal
Presidente della Giunta regionale su proposta dell'Assessore competente in
materia di Cooperazione ed internazionalizzazione".
Art. 5
(Modifiche all'articolo
1. Il comma 1
dell'articolo 13 della legge regionale n. 4/2007, è sostituito dal seguente:
"1. Agli
oneri derivanti dalla presente legge, quantificati per il
2. I commi 2
e 3 dell'articolo 13 della l.r. n. 4/2007 sono abrogati.
3. Il comma 5
dell'articolo 13 della legge regionale n. 4/2007, è sostituito dal seguente:
"5. Per
gli anni successivi, agli oneri derivanti dalla presente legge quantificati a
regime in euro 200.000,00 si provvede con risorse regionali, nazionali e
comunitarie, allocate nelle pertinenti UPB dello stato di previsione della
spesa, in relazione alle effettive esigenze previste per ciascun esercizio
finanziario dalla legge di approvazione del bilancio regionale e collegata
legge finanziaria di accompagnamento.".
Art. 6
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Art. 1
1. Il comma 2
dell'articolo 2 della legge regionale del 7 marzo 2011, n. 3 (Interventi
regionali di sostegno alle imprese vittime di reati di 'ndrangheta e
disposizioni in materia di contrasto alle infiltrazioni mafiose nel settore
dell'imprenditoria) è abrogato.
Art. 2
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
“Il Consiglio regionale
vista la
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante: "Ordinamento del bilancio e
della contabilità della Regione Calabria";
vista la
legge regionale 19 febbraio 2001, n. 5 che istituisce l'Azienda Calabria Lavoro;
preso atto
della deliberazione della Giunta regionale n. 75 del 18 marzo 2011;
delibera di
approvare il Bilancio di previsione dell'Azienda Calabria Lavoro per
l'esercizio finanziario 2011, che si allega al presente atto per farne parte
integrante e sostanziale”.
(Tabelle)
“Il Consiglio regionale
vista la
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante: "Ordinamento del bilancio e
della contabilità della Regione Calabria";
vista la
legge regionale 19 febbraio 2001, n. 5 istitutiva dell'Azienda Calabria Lavoro;
preso atto della
deliberazione della Giunta n. 105 del 28 marzo 2011;
visto il
parere favorevole della 2^ Commissione consiliare espresso nella seduta del 31
maggio 2011;
delibera
di approvare
il rendiconto generale dell'Azienda Calabria Lavoro relativo all'esercizio
finanziario 2009, che si allega al presente atto per fame parte integrante e
sostanziale”.
(Tabelle)
“Il Consiglio regionale
vista la
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante: "Ordinamento del bilancio e
della contabilità della Regione Calabria";
vista la
legge regionale 30 agosto 1996, n. 27 istitutiva delle ATERP;
preso atto della
deliberazione della Giunta regionale n. 113 del 28 marzo 2011;
visto il
parere favorevole della 2^ Commissione consiliare espresso nella seduta del 17
giugno 2011;
delibera
di approvare il Bilancio di previsione dell'ATERP della provincia di Cosenza per l'anno finanziario 2011 che si allega al presente atto per farne parte integrante e sostanziale”.
(Tabelle)
“Il Consiglio
regionale
vista la
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante: "Ordinamento del bilancio e
della contabilità della Regione Calabria";
vista la
legge regionale 30 agosto 1996, n. 27 istitutiva delle ATERP;
preso atto della
deliberazione della Giunta regionale n. 114 del 28 marzo 2011;
visto il
parere favorevole della 2^ Commissione espresso nella seduta del 17 giugno
2011;
delibera
di approvare
il rendiconto consuntivo esercizio finanziario 2008 dell'ATERP di Crotone, che
si allega al presente atto per farne parte integrante e sostanziale”.
(Tabelle)
“Il Consiglio regionale
vista la
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante: "Ordinamento del bilancio e
della contabilità della Regione Calabria";
vista la
legge regionale 3 agosto 1999, n. 20 che istituisce l'Agenzia Regionale per
preso atto della
deliberazione della Giunta regionale n. 154 del 27 aprile 2011;
visto il
parere favorevole della 2^ Commissione espresso nella seduta del 17 giugno
2011;
delibera
di approvare
il Bilancio di previsione dell'ARPACAL (Agenzia Regionale per
(Tabelle)
Art. 1
(Principi)
1.
2.
Art. 2
(Finalità)
1. Nel
rispetto dei principi previsti nell'articolo 1,
Art. 3
(Definizioni)
1. Ai fini
della presente legge, si intende per:
a)
"gruppi di acquisto solidale" (GAS), i soggetti associativi senza
scopo di lucro costituiti al fine di svolgere attività di acquisto collettivo
di beni e di distribuzione dei medesimi, senza applicazione di nessun ricarico,
ad eccezione della copertura dei costi di gestione, esclusivamente agli
aderenti, con finalità etiche, di solidarietà sociale e di sostenibilità
ambientale, in diretta attuazione degli scopi istituzionali e con esclusione di
attività di somministrazione e di vendita, ai sensi di quanto stabilito
dall'articolo 1, comma 266 della legge 24.12.2007 n. 244 (Disposizioni per la
formazione del Bilancio annuale e pluriennale dello Stato -Legge finanziaria
2008);
b) GODO
(Gruppi Organizzati Domanda Offerta): il gruppo organizzato di produttori e
consumatori associati costituito allo scopo di promuovere l'incontro fra la
domanda e l'offerta di prodotti biologici del territorio.
c)
"prodotti da filiera corta": i prodotti che prevedono modalità di
distribuzione prevalentemente diretta dal produttore al consumatore;
d)
"prodotti a chilometro zero": i prodotti da aree di produzione
agricole regionali secondo quanto previsto dall'articolo 1 della legge
regionale del 14 agosto 2008 n. 29 (Norme per orientare e sostenere il consumo
dei prodotti agricoli regionali a chilometri zero);
e)
"prodotti di qualità": i prodotti agricoli ed agro-alimentari
provenienti da coltivazioni biologiche, i prodotti tipici e tradizionali così
come individuati e regolamentati dalle normative comunitarie, nazionali e
regionali.
Art. 4
(Istituzione dell'elenco dei GAS e dei GODO)
1.
2.
3. Per
incentivare e sostenere l'attività dei GAS e dei GODO,
4. Per
accedere al beneficio, il Gruppo d'acquisto solidale o il GODO devono essere
iscritti all'elenco regionale.
a)
dimostrazione dell'avvenuto scambio;
b) preferenza
per l'agricoltura biologica, agricoltura sociale;
c)
costituzione del gruppo almeno sei mesi prima della presentazione della domanda
di contributo;
d) numero
minimo e massimo di partecipanti al gruppo;
e)
corrispondenza tra entità del contributo erogato e numero degli aderenti ai GAS
e GODO;
f) acquisto
presso forme organizzate della produzione agricola e zootecnica calabrese
(associazioni di produttori, cooperative, consorzi, ecc.) o attraverso modalità
di certificazione partecipata;
g) capacità
di creare reti e aggregazioni fra i soggetti individuati nella presente legge.
Art. 5
(Misure di sostegno)
1. Per
pubblicizzare l'utilizzo dei prodotti agricoli regionali, alle imprese è
assegnato un apposito contrassegno con lo stemma della Regione le cui
caratteristiche sono determinate con apposita delibera di Giunta regionale.
2. Per
incrementare la vendita diretta di prodotti agricoli da filiera corta, a
chilometro zero e di qualità, provenienti dalle aziende agricole, singole o
associate, ubicate nel territorio regionale,
3. Una
percentuale dei contributi annualmente disponibili è utilizzata per i mercati
con prodotti provenienti esclusivamente da agricoltura biologica certificata.
Art. 6
(Azioni di informazione)
1.
a) la
promozione di campagne di informazione e di comunicazione relative ai Gruppi di
acquisto solidale e ai GODO esistenti ed alla loro attività, ai luoghi ed ai
tempi di distribuzione dei prodotti da filiera corta e dei prodotti di qualità;
b) la
promozione di incontri tematici sul consumo sostenibile, su specifici prodotti
di uso comune, sia alimentari che non, e su ogni argomento che stimoli e
diffonda il consumo critico e consapevole.
2.
Art. 7
(Attività di controllo e sanzioni)
1. Per le
attività di controllo e sanzioni si rinvia a quanto previsto dall'articolo 7
della legge regionale 14 agosto 2008 n. 29.
2.
Art. 8
(Clausola valutativa)
1.
a) iniziative
attuate per lo sviluppo ed il consolidamento della filiera corta, delle
produzioni di qualità e delle produzioni agricole locali;
b) diffusione
e caratteristiche distintive delle iniziative rivolte alla valorizzazione delle
produzioni agricole a chilometri zero, delle produzioni di qualità e di filiera
corta;
c) numero,
incremento e copertura territoriale dei GAS e dei GODO;
d) quantità
delle domande presentate dai GAS e dai GODO;
e) quali
iniziative sono state attuate dalla Regione per la diffusione e la conoscenza
dei mercati agricoli e delle caratteristiche dei prodotto agricoli di qualità.
Art. 9
(Norma finanziaria)
1. La
copertura finanziaria degli oneri derivanti dall'approvazione della presente
legge, quantificati per l'esercizio finanziario
2. La
disponibilità finanziaria di cui al comma precedente è utilizzata
nell'esercizio in corso ponendo la competenza della spesa in apposita U.P.B.
della spesa del bilancio 2011.
3. Per gli
anni successivi, alla copertura finanziaria degli oneri previsti dalla presente
legge, si provvede con la legge di approvazione del bilancio della Regione e
con la collegata legge finanziaria che l'accompagna.
4.
Art. 10
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Art. 1
(Istituzione)
1.
2. La sede
del CRS è determinata con deliberazione della Giunta regionale.
Art. 2
(Funzioni)
1. Il CRS
svolge funzioni di coordinamento, di programmazione, e di controllo di tutte le
attività trasfusionali che si svolgono nel territorio regionale, e sovraintende
per tali attività ad ogni iniziativa che
2. Il CRS
coordina i rapporti tra le Regioni, le associazioni e le federazioni dei
donatori periodici di sangue, stipulando periodicamente le convenzioni previste
dagli accordi nazionali, con particolare riferimento alle oggettive condizioni
della raccolta del sangue, del plasma, degli emocomponenti e del sangue
cordonale in tutto il territorio calabrese.
3. Il CRS
gestisce i finanziamenti in materia di attività trasfusionali previsti dalle
normative nazionali per
Art. 3
(Compiti)
1. Il CRS
assume i compiti stabiliti per legge come Centro Regionale di Coordinamento e
Compensazione (CRCC) per disciplinare sia all'interno della Regione e sia nei
rapporti extra regionali lo spostamento della risorsa sangue secondo i principi
della programmazione annuale e delle eventuali condizioni di emergenza.
Art. 4
(Composizione)
1. Il CRS è
composto da un direttore generale e da un comitato di gestione le cui funzioni
sono determinate, in conformità alla normativa nazionale e regionale del
settore trasfusionale, con decreto del Presidente della Giunta regionale, da
emanarsi entro sessanta giorni dalla pubblicazione della presente legge.
2. Il
direttore generale deve essere laureato in medicina e chirurgia ed avere
esperienza almeno decennale di direzione di strutture di medicina
trasfusionale.
3. Il
comitato di gestione del CRS è composto da tre rappresentanti delle strutture
trasfusionali, da due rappresentanti delle associazioni di volontariato di
maggiore rilevanza a livello regionale, da un rappresentante dell'Assessorato
della tutela della salute e da due esperti di comprovata qualificazione
professionale dell'ambito del sistema sangue.
Art. 5
(Commissione regionale per le attività
trasfusionali)
1. Presso il
CRS è costituita, con durata triennale, una Commissione Regionale per le
Attività Trasfusionali, di seguito denominata CRAT, nominata con deliberazione
del comitato di gestione entro sessanta giorni dal suo insediamento.
2.
c) da due
rappresentanti delle principali associazioni regionali dei pazienti emopatici;
d) da un
rappresentante della sanità militare;
e) da un
rappresentante dell'Assessorato regionale alla protezione civile;
f) da due
rappresentanti delle maggiori associazioni regionali delle donatrici di sangue
cordonale;
g) da un
rappresentante della banca regionale del sangue cordonale.
3.
Art. 6
(Formazione del personale)
1. Il CRS
cura la formazione del personale delle strutture trasfusionali ai fini del
miglioramento culturale e tecnico del personale addetto alla raccolta, alla
lavorazione, alla distribuzione del sangue umano dei sui componenti e derivati,
in collaborazione con le Aziende Sanitarie e con i comitati ospedalieri per il
buon uso del sangue ed in sinergia con il Centro nazionale sangue.
Art. 7
(Controllo dei requisiti)
1. Il CRS controlla
su tutto il territorio regionale l'adeguamento delle strutture trasfusionali ai
requisiti minimi strutturali, tecnologici ed organizzativi stabiliti dalla
normativa europea, nazionale e regionale del settore trasfusionale.
Art. 8
(Convenzioni)
1. Il CRS
stabilisce i rapporti di convenzione con le industrie di lavorazione del plasma
per la produzione di emoderivati, coordinando i rapporti con i consorzi
interregionali e sovranazionali.
Art. 9
(Emovigilanza e rintracciabilità degli
emocomponenti)
2. Il CRS
attraverso il CRCC nel rispetto delle linee guida europee, nazionali e
regionali, direttamente o tramite apposita commissione, identifica, orienta,
controlla che le strutture adibite alla raccolta delle sacche di sangue,
possiedano e rispettino i requisiti strumentali ed organizzativi che consentano
la rintracciabilità e l'emovigilanza degli emocomponenti.
Art. 10
(Piani di programmazione)
1. Il CRS, in
collaborazione con le associazioni e federazioni del volontariato del sangue,
predispone il piano annuale di programmazione delle attività trasfusionali e
quello triennale per il sangue ed il plasma.
2. Il CRS
presenta i piani di cui al comma 1 alla Giunta regionale che adotta ogni
determinazione conseguente previo parere della commissione consiliare
competente per materia.
Art. 11
(Selezione del donatore)
1. Il CRS
adegua periodicamente le modalità di selezione del donatore periodico sangue
nel rispetto del decreto ministeriale 3 marzo 2005 (Protocolli per
l'accertamento della idoneità del donatore di sangue e di emocomponenti) e
determina i modelli di consenso informato e le modalità di trasporto e di
conservazione di sangue ed emocomponenti a cui devono attenersi tutte le
strutture trasfusionali e le unità di raccolta delle associazioni e federazioni
del volontariato del sangue.
Art. 12
(Donazione di sangue cordonale)
1. Il CRS
presiede e coordina tutte le attività di donazione e conservazione del sangue
da cordone ombelicale, stabilendo le modalità di raccolta e di trasporto nonché
le convenzioni della banca regionale del cordone ombelicale con le altre banche
di livello nazionale e internazionale.
Articolo 13
(Norma finanziaria)
1. La
copertura finanziaria degli oneri finanziari derivanti dalla presente legge,
quantificati per l'esercizio finanziario
2. Per gli
anni successivi, alla copertura finanziaria degli oneri previsti dalla presente
legge, si provvede con la legge di approvazione del bilancio della Regione e
con la collegata legge finanziaria che l'accompagna.
Art. 14
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Art. 1
1.
2. Al fine di
imporre gli obblighi di servizio pubblico di cui al comma 1,
Art. 2
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Art. 1
1. Al comma 4
dell'articolo 30 della legge regionale 21 agosto 2006, n. 7, così come già
modificato dall'articolo 20, comma 1 della legge regionale n. 22 del 5 ottobre
2007, dalla legge regionale n. 35 del 16 ottobre 2008 articolo 1, primo
capoverso, dalla legge regionale n. 30 del 17 agosto 2009, articolo 1, comma 1,
primo capoverso, dalla legge regionale 22 novembre 2010, n. 30, primo
capoverso, le parole "di ulteriori 58 mesi" sono sostituite dalle
parole "di ulteriori 70 mesi".
2. Al comma 2
dell'articolo 20 della legge regionale del 5 ottobre 2007, n. 22, così come già
modificato dalla legge regionale n. 35 del 16 ottobre 2008, articolo 1 secondo
capoverso e dalla legge regionale n. 30 del 17 agosto 2009, articolo 1, comma
2, secondo capoverso, dalla legge regionale 22 novembre 2010, n. 30, secondo
capoverso, le parole "entro 44 mesi" sono sostituite dalle parole "entro
56 mesi".
Art. 2
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Il Consiglio regionale della Calabria
visto che il
Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, ha stipulato con
considerato che
il Ministero delle infrastruttura e dei Trasporti, con l'accordo di programma
del 15/07/2004, ha dichiarato la disponibilità per la copertura dei costi di
ristrutturazione del capannone industriale e del trasferimento ed incremento
delle apparecchiature di laboratorio già esistenti presso la precedente sede di
Cadriano (BO), nonché per l'avvio di esercizio;
considerato,
altresì, che il Centro Tipologico Nazionale S.c.p.A. con sede in Catanzaro
negli anni 2005/2010 è andata incontro a disavanzi di gestione a causa del
mancato avvio dei lavori di trasferimento del laboratorio e della
ristrutturazione della sede per i quali il Ministero delle infrastrutture e dei
Trasporti ha già previsto nell'articolo 3 del già richiamato accordo di
programma la sottoscrizione di apposita convenzione con il Comune di Catanzaro
che avrebbe definito le modalità ed i termini di erogazione del finanziamento
di € 5.000.000,00 (punto A articolo 2 accordo) tutt'ora giacente presso la
cassa depositi e prestiti e che per altro si appalesa la necessità, al fine di
non perdere i finanziamenti e quindi la realizzazione del Centro Tipologico
Nazionale, di ripianare i disavanzi di gestione relativi agli anni 2005/2010
per la quota parte regionale (pari al 25% delle quote sottoscritte)
corrispondente ad € 30.000,00 considerato che sia il Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti,
che il
collegio sindacale della Società, in mancanza della ricostituzione del capitale
sociale a € 120.000,00 e la copertura delle perdite, ha indicato come
necessario successivo provvedimento la messa in liquidazione della Società con
conseguente istanza al tribunale competente;
visto,
inoltre, che il Centro Tipologico Nazionale, rappresenta per la nostra Regione
un Ente importante nel campo della ricerca e verifica dei materiali edilizi ed
ecocompatibili, della qualità dei prodotti utilizzati nel campo edilizio e la
loro certificazione, nonché, quale strumento propulsivo dello sviluppo
dell'intero bacino del Mediterraneo;
per
quanto ciò premesso
chiede
al Presidente della Giunta
regionale di provvedere attraverso un atto di Giunta
al ripiano del disavanzo di gestione del Centro tipologico nazionale S.c.p.A., per euro 30.000,00
corrispondente alla quota del 25 per cento detenuta dalla Regione Calabria
(articolo 1 Atto costitutivo del 24.05.2005) al fine di scongiurare la messa in
liquidazione della predetta società.
Il Consiglio regionale della Calabria
in conformità
a quanto disposto dall'articolo 3 del D.M. 31 marzo 2009, impegna
Le scuole di
specializzazione interessate dall'assegnazione di cui sopra sono quelle con
assegnazione ministeriale di n. 02 (due) contratti di formazione specialistica
e, precisamente:
a)
Endocrinologia;
b) Geriatria;
c)
Ginecologia ed Ostetricia;
d) Malattie
dell'apparato respiratorio;
e) Medicina
Fisica e Riabilitativa;
f)
Nefrologia;
g)
Neurologia;
h) Psichiatria;
i) Urologia.
a) Cardiochirurgia;
b)
Otorinolaringoiatra;
c)
Neurochirurgia;
d) Ostetricia
e Ginecologia, due posti aggiuntivi all'assegnazione ministeriale.
“Il Consiglio
regionale
Visto il
documento contabile predisposto dal Servizio Bilancio e Ragioneria, relativo
all'assestamento di bilancio del Consiglio regionale per l'esercizio
finanziario 2011, nelle risultanze appresso specificate:
AVANZO DI AMMINISTRAZIONE
2010 €
9.047.336,96
Cap. Sub. DESCRIZIONE
1 10 Indennità
e rimborsi di cui all’art.
1 13 Indennità
componenti esterni Giunta regionale
(Art. 1 comma 3, LR 7/2010) €
1.302.202,21
2 80 Spese
per il cerimoniale €
100.000,00
4 120 Assegni
fissi, indennità e contributi del personale addetto
alle strutture amministrazione
del C.R. €
16.000.000,00
4 220 Trattamento
accessorio del personale addetto alle strutture
amministrative € 2.850.164,75
5 340 Spese
acquisto attrezzature informatiche, programmi e relativa
Manutenzione €
400.000,00
5 340 Acquisto
di mobili-arredi-attrezzature e relativo materiale di
consumo e manutenzione €
350.000,00
5 352 Spese
funzionamento Ufficio Garante dell'infanzia e della
adolescenza
(LR. n. 28/2004) € 15.000,00
5 400 Spese
manutenzione, gestione immobili, impianti e reti
cablate € 1.350.000,00
5 402 Spese
laboratorio restauro Bronzi di Riace €
1.000.000,00
5 430 Spese
di pulizia dei locali in uso del C.R. €
870.000,00
5 440 Spese
di vigilanza dei locali in uso del C.R €
1.100.000,00
6 491 Spese
per manifestazioni, eventi speciali di portata nazionale
€ 475.000,00
6 494 Spese
per manifestazioni, convegni, protocolli per la
diffusione della cultura della
legalità €
200.000,00
6 500 Spese
per convegni, indagini conoscitive, studi e ricerche € 480.000,00
6 504 Contributi
per stages art.
9 520 Spese
per l'attività e il funzionamento della Commissione
Regionale per le pari opportunità €
190.000,00
AVANZO DI AMMINISTRAZIONE 2010 9.047.366,96
CAPITOLO 1 1.152.202,21
CAPITOLO 2 50.000,00
CAPITOLO 4 5.150.164,75
CAPITOLO 5 1.015.000,00
CAPITOLO 6 1.630.000,00
TOTALE ASSESTAMENTO TITOLO I 8.997.336,96
CAPITOLO 9 50.000,00
TOTALE ASSESTAMENTO TITOLO II 50.000,00
IMPORTO ASSESTATO 9.047.366,96
Vista la
deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 35 dell'8 luglio 2011, concernente:
"Assestamento del bilancio di previsione del Consiglio regionale per
l'esercizio finanziario anno 2011";
visto il
Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale;
delibera
di approvare
l'assestamento di bilancio del Consiglio regionale per l'esercizio finanziario
2011 nelle risultanze sopra indicate”.
Art. 1
1. Dopo il
comma 9 dell'articolo 6 della legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2
(Istituzione e funzionamento del Comitato regionale per le Comunicazioni
CORECOM), è aggiunto il seguente: "9 bis. Il Consiglio regionale, su
proposta di almeno un componente dell'opposizione, qualora sia necessario
salvaguardare il coinvolgimento delle opposizioni previsto dall'articolo 5, comma
1, della presente legge e dal punto 4) degli indirizzi generali stabiliti
dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni con delibera n. 52/1999,
dichiara decaduti gli attuali membri del CORECOM, che nelle more
dell'attuazione di quanto previsto dalla presente modifica legislativa
rimarranno in carica, indicendo contestualmente nuove elezioni ai sensi
dell'articolo 5 della presente legge, fatti salvi i poteri sostitutivi del Presidente
del Consiglio regionale di cui all'articolo 2, comma 3, della legge regionale 4
agosto 1995, n. 39"
Art. 2
La presente
legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel
Bollettino Ufficiale della Regione.