IX^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

__________

 

20.

 

SEDUTA DI LUNEDI’ 11 LUGLIO 2011

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLO’

 

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

La seduta inizia alle 12,31

PRESIDENTE

La seduta è aperta. Si dia lettura del verbale della seduta precedente.

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Legge le interrogazioni pervenute alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di risposta scritta ad interrogazione

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

E’ pervenuta risposta scritta all’interrogazione numero 105 dell’11.03.2011 a firma del consigliere Morelli

(E’ riportata in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Sono concluse le comunicazioni.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.

Giovanni NUCERA

Presidente, chiedo semplicemente se sia possibile inserire nella discussione odierna - o tutt’al più, a norma di regolamento, nella prossima seduta - una mozione che era stata presentata già in data 27 aprile 2011.

Si tratta di una mozione, ritengo, importante, riguardante il comparto agrumicolo della Calabria, che sicuramente può essere utile inviare al Governo nazionale al fine di meglio regolamentare tutta la materia inerente le bevande analcoliche alla frutta, succhi di frutta e nettari nonché l’etichettatura per la promozione e la salvaguardia dei prodotti italiani e di conseguenza, soprattutto, dei prodotti calabresi.

È previsto un aumento della quantità di succo che dal 12 passa al 16-18 per cento così come viene chiesto, soprattutto in questo periodo, da alcune associazioni agricole ed in particolare dalla Coldiretti.

E’ una mozione che è stata depositata il 27 aprile ed inspiegabilmente - immagino sia legato ad un disguido - non è stata posta all’ordine del giorno, mentre il Regolamento prevede, in via tassativa, che le mozioni debbano essere discusse nella prima seduta successiva all’annuncio in Aula.

L’annuncio è stato fatto, ma la discussione in Aula non l’abbiamo mai avuta.

Presidente, le chiedo: se ci sono i margini ne possiamo discutere anche oggi, altrimenti rinviamo alla prossima seduta. Per me va bene, ma venga, assolutamente, posta all’ordine del giorno della successiva seduta. Grazie.

PRESIDENTE

Magari possiamo rinviare alla prossima riunione, vista l’importanza della mozione, per un maggiore approfondimento così avremo il tempo necessario per procedere.

(Interruzione)

Allora la rinviamo alla prossima seduta del Consiglio regionale.

Giovanni NUCERA

Si prenda nota affinché gli uffici provvedano. Va bene.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.

Pasquale Maria TRIPODI

Presidente, se non ho capito male, lei ha annunciato che il collega Dattolo ha dato comunicazione alla Presidenza della mia sostituzione nella seconda e nella quarta Commissione.

(Interruzione)

Ah,solo quarta.

PRESIDENTE

Possiamo procedere con l’ordine del giorno.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Nicolò. Ne ha facoltà.

Alessandro NICOLO’

Presidente, oggi è in discussione l’assestamento di bilancio della Regione. Atteso che il bilancio del Consiglio regionale è un derivato del bilancio della Regione e considerato che lo stesso è stato approvato dall’Ufficio di Presidenza nella precedente seduta, chiedo all’Aula e a lei di poter inserire all’ordine del giorno l’assestamento del bilancio del Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la richiesta dell’onorevole Nicolò di inserimento all’ordine del giorno dell’assestamento del bilancio del Consiglio regionale.

(Interruzione)

Deve intervenire su questo o nel merito? Solo su questo. Prego, onorevole Battaglia.

Demetrio BATTAGLIA

Presidente, se non c’è urgenza - perché mi sembra che ci sia un precedente – di fare l’assestamento del bilancio del Consiglio, posto che non lo conosciamo, ritengo che si possa fare alla prossima seduta, perché un minimo di cognizione su quello che andiamo a variare sarebbe importante, almeno ritengo così, a meno che l’Aula non voglia approvare questa variazione così, a scatola vuota.

PRESIDENTE

Onorevole Battaglia, non siamo entrati nel merito, stiamo solo parlando dell’inserimento all’ordine del giorno.

Volevo spiegarle da cosa deriva l’urgenza. Mi segua un momento: nell’assestamento c’è anche la questione degli stage che tutto il Consiglio regionale ha evidenziato, proposto e cercato di sollecitare con un finanziamento ad hoc che riguarda la proroga degli stagisti. Se lei è d’accordo la inseriamo all’ordine del giorno, poi nella discussione si entrerà nel merito. L’urgenza deriva da questo.

Prego, onorevole Censore.

Bruno CENSORE

Presidente, ritengo che questa sia una cosa irrituale perché i gruppi consiliari devono aver contezza di cosa discutono e fare anche un lavoro di ricerca.

Trovo questa scelta di inserire importanti argomenti il giorno stesso della seduta del Consiglio, poco appropriata. È uno svilimento delle funzioni di questa Assise.

La invito, quindi, ad inserirlo nel prossimo ordine del giorno, altrimenti che senso ha convocare le sedute , stilare gli ordini del giorno e avvisare per tempo – per come stabilisce la legge – i colleghi consiglieri che, chiaramente, rispetto alle materie si documentano.

PRESIDENTE

Onorevole Censore, il provvedimento è, intanto, stato approvato dall’Ufficio di Presidenza. Lei sa meglio di me qual è la prassi dell’Aula, anche della precedente legislatura. Poi, si può contestare il merito.

Bruno CENSORE

Presidente, a questo punto inseriamolo senza fare la votazione.

PRESIDENTE

No, sto solo dicendo che lo poniamo all’ordine del giorno, poi se c’è la possibilità di discuterlo ed approvarlo oggi bene, altrimenti lo rinviamo alla prossima seduta.

Bruno CENSORE

Grazie.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno dell’assestamento del bilancio del Consiglio regionale.

(Il Consiglio approva)

PRESIDENTE

Si passa alle interrogazioni a risposta immediata a cui dedicheremo la prima ora, prima di entrare nel merito dell’assestamento. Sono le ore 12,50 pertanto fino alle 13,50 provvederemo ad esaminare le interrogazioni.

Interrogazione a risposta immediata numero 115 del 05.04.2011 a firma dei consiglieri Aiello F., De Masi, Franchino, Giordano, Principe, Scalzo, Talarico D. “In ordine alla situazione del campo Rom in località Scordovillo di Lamezia Terme”

PRESIDENTE

La prima interrogazione di cui do lettura è la numero 115 del 05.04.2011 a firma dei consiglieri Aiello F., De Masi, Franchino, Giordano, Principe, Scalzo, Talarico D. “In ordine alla situazione del campo Rom in località Scordovillo di Lamezia Terme”.

Al Presidente della Giunta regionale” - “Per sapere – premesso che:

nel comune di Lamezia Terme, alla località Scordovillo, insiste un alloggiamento in cui vive, da quasi trent'anni, una comunità composta da circa cento famiglie di etnia Rom, la più consistente dell'intero Mezzogiorno dopo quella di Napoli;

il campo di che trattasi era stato concepito nel 1982 quale soluzione provvisoria al problema dell'alloggiamento delle suddette famiglie;

con il passare degli anni, mentre da un lato non si è riusciti a dirimere lo stato di provvisorietà che fu dichiarato al momento della scelta di contrada Scordovillo quale sede dell'insediamento di che trattasi, il campo si è sempre più strutturato alla stregua di un ghetto segnato da forti elementi di degrado igienico-ambientale e sociale;

in più occasioni, l'ultima alla presenza del ministro dell'Interno, onorevole Roberto Maroni, la scorsa estate, il Sindaco della città di Lamezia Terme ha sostenuto che la situazione del campo Rom, di fatto, rappresenti il principale problema sociale della città, chiedendo di conseguenza, sia al Governo centrale, che al Presidente della Regione Calabria, che fossero individuati finanziamenti adeguati insieme a procedure e poteri straordinari di protezione civile, per far fronte concretamente e con la necessaria puntualità alla situazione determinatasi;

nel merito il Sindaco di Lamezia Terme ha più volte sollecitato la Prefettura di Catanzaro e la Giunta regionale affinché fosse attivato lo strumento del Contratto locale di Sicurezza, per come previsto nel Patto per lo Sviluppo per un importo di 5 milioni di euro, insieme a risorse aggiuntive a valere sul PISR "Legalità e Sicurezza";

in data 16 marzo 2011 la locale Procura della Repubblica ha emesso un decreto di sequestro e di sgombero del campo di che trattasi;

com'è stato da più parti paventato, di fronte all'imminente prospettiva dello sgombero, la situazione rischia nondimeno di precipitare, anche con conseguenze sociali e di ordine pubblico difficilmente prevedibili;

alla luce di quanto esposto non è più procrastinabile un intervento risolutivo della questione, anche per non lasciare sola, senza mezzi e senza poteri, l’Amministrazione comunale della città Lamezia Terme, di fronte ad un problema che evidentemente chiama in causa anche altri livelli di governo oltre quello comunale;

quali urgenti iniziative si intendono intraprendere per concorrere alla risoluzione della gravissima situazione esposta in premessa, anche alla luce delle sollecitazioni del Sindaco della città di Lamezia Terme;

se non sia il caso di procedere con somma urgenza, anche di concerto con il Governo centrale, all'individuazione delle necessarie risorse finanziarie idonee a risolvere definitivamente e strutturalmente il problema di che trattasi, tenendo conto delle precipue sollecitazioni del Sindaco della città già richiamate;

se non sia il caso di chiedere al Governo centrale un intervento eccezionale atto a fronteggiare l'emergenza determinatasi, anche a tutela della popolazione della città di Lamezia Terme, il cui disagio per la situazione esposta dura ormai da troppi anni.”

Ha chiesto di parlare l’onorevole Scalzo. Ne ha facoltà.

Antonio SCALZO

Presidente, onorevoli colleghi, oggetto dell’interrogazione è un argomento già conosciuto del quale si è parlato in quest’Aula il 4 di aprile.

Voglio ricordare a chi non lo sapesse che in località Scordovillo del Comune di Lamezia Terme si trova un campo nomadi che ospita la più numerosa comunità di etnia Rom del sud Italia, dopo la città di Napoli.

Concepito nel 1982 come sito provvisorio, con il passare degli anni è diventato, di fatto, un vero e proprio ghetto, causa di un grave degrado igienico-sanitario-ambientale e sociale.

In questi anni la situazione di Scordovillo si è complessivamente trasformata in una emergenza di proporzioni incontrollabili, risolvibile - come più volte evidenziato dal Sindaco della città al Prefetto di Catanzaro, nonché alla Giunta regionale - attivando il contratto locale di sicurezza come previsto dal patto per lo sviluppo, unitamente a risorse aggiuntive utilizzando il Pisl località e sicurezza.

Un altro aspetto importante, che ben conoscete, è che lo scorso 16 marzo la Procura della Repubblica di Lamezia Terme ha disposto lo sgombero ed il sequestro del campo, pertanto è alto il rischio di esplosione dell’emergenza con imprevedibili conseguenze di ordine pubblico.

Da aprile ad oggi l’amministrazione comunale di Lamezia Terme ha attivato alcune iniziative: sono state trasferite 170 persone dal campo in diversi quartieri della città, pensando ad una integrazione sociale degli stessi; è in atto la predisposizione di 20 alloggi, disponibili nei prossimi mesi; sono state fatte richieste per i finanziamenti europei; è stato predisposto un piano di sgombero e sono stati abbattuti 20 container e rimosse oltre 200 carcasse d’auto.

Rimane il dato preoccupante del risanamento ambientale, di tutto quello che c’è di potenzialmente pericoloso dal punto di vista ambientale e della salute nel sottosuolo, nelle falde e quant’altro.

Pertanto, bisogna pensare ad importanti risorse ambientali ed economiche per il risanamento.

Il problema, quindi, come vedete è di enormi dimensioni e Lamezia Terme da sola ed i suoi cittadini non sono in grado di risolverlo.

Per questo motivo si chiede: quali iniziative si intendano intraprendere per risolvere il problema esposto; se non sia il caso di procedere con somma urgenza alla individuazione di risorse finanziarie regionali per affrontare il problema nella immediatezza ed essere di aiuto all’amministrazione comunale, nonché di predisporre mirati ed idonei progetti per attingere ai finanziamenti europei; se non sia il caso di sollecitare il Governo per attivare un intervento eccezionale per fronteggiare l’emergenza anche a tutela della popolazione di Lamezia Terme, il cui disagio per la situazione evidenziata dura ormai da troppi anni; se non sia opportuno, come è stato fatto in altre città metropolitane, procedere - come abbiamo più volte chiesto anche in sede di un Consiglio comunale – a nominare commissario straordinario il Prefetto di Catanzaro quale organo con poteri straordinari adeguati all’evidente condizione di estrema urgenza. Grazie.

PRESIDENTE

La parola alla Vicepresidente Stasi per la risposta.

Antonella STASI, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente, solo per dire che c’è grande attenzione da parte della Giunta regionale su questo problema particolare. Come tutti sappiamo, al momento, è aperto presso la Prefettura un tavolo che si è riunito l’ultima volta proprio il 20 giugno ed ha esaminato tutte le questioni.

Era presente anche la dottoressa Anna Tavano e si è verificato che, comunque, per le misure disponibili e la parte che riguarda il finanziamento attraverso i fondi Por, la progettazione al momento non era coerente con la Misura.

Bisognerà provvedere, e si farà in tempi molto ristretti, ad una modifica della Misura ed a rendere coerenti i progetti con la programmazione comunitaria per attivare tutte le sinergie e far in modo che questo avvenga nel più breve tempo possibile.

Quindi, massima disponibilità a risolvere il problema e, ovviamente, continueremo ad essere presenti al tavolo della Prefettura.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Scalzo per dire se è soddisfatto o meno.

Antonio SCALZO

Non posso far altro che accogliere questa disponibilità, ma dobbiamo proprio augurarci che alle parole del Vicepresidente Stasi seguano fatti concreti, con fondi impegnati e stanziati per la soluzione di questo problema, altrimenti non possiamo dichiaraci soddisfatti.

Come firmatari di questa interrogazione garantiremo il nostro impegno per far in modo che vi sia la più ampia convergenza di quest’Aula per la soluzione dell’emergenza Scordovillo.

Ricordo che è una emergenza determinata dalla condizione in cui vive la comunità dei Rom, non vorremmo quindi, voglio rimarcarlo, che Scordovillo diventasse l’ennesimo caso nazionale.

PRESIDENTE

Grazie, onorevole Scalzo.

Interrogazione a risposta immediata numero 119 del 6.04.2011 a firma del consigliere Imbalzano “Per conoscere le iniziative che si intendono adottare, in sinergia con il Comune e la Provincia di Reggio Calabria, per la salvaguardia ed il recupero del tratto costiero all'estremo sud della città ed in particolare tra Pellaro e Bocale II”

PRESIDENTE

La seconda interrogazione a risposta immediata, di cui do lettura, è la numero 119 del 6.04.2011 a firma del consigliere Imbalzano “Per conoscere le iniziative che si intendono adottare, in sinergia con il Comune e la Provincia di Reggio Calabria, per la salvaguardia ed il recupero del tratto costiero all'estremo sud della città ed in particolare tra Pellaro e Bocale II”.

Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alle politiche dell’ambiente” - Per sapere – premesso che:

il tratto costiero tra Pellaro e Bocale-Lazzaro è stato da sempre uno dei più straordinari dell'intera Regione e meta estiva preferita di decine di migliaia di reggini nonché di turisti provenienti da tante parti d'Italia;

l'intera fascia litoranea in questione è da tempo soggetta ad un grave processo di erosione che ha prodotto incalcolabili danni sia all'ambiente che al tessuto economico turistico sviluppatosi lungo la fascia parallela alle locali splendide spiagge;

ripetuti, gravissimi eventi meteorologici hanno interessato nei mesi scorsi l'intero comprensorio ed hanno prodotto danni devastanti a dette spiagge ed agli stabilimenti balneari annessi, provocando un autentico disastro ambientale ed economico;

l'intervento di un milione di euro, messo in campo dalla Provincia di Reggio Calabria per tamponare l'emergenza è da ritenersi del tutto insufficiente per assumere le iniziative necessarie per assicurare una soluzione definitiva rispetto ad una questione ormai ineludibile;

gli stessi trasferimenti regionali già disposti per questa problematica non permetteranno di dare risposte strutturali e permanenti, tenuto conto che i pericoli che incombono sulle popolazioni direttamente interessate non hanno ormai più soluzione di continuità;

quali interventi intende adottare la Regione per contribuire, in stretta sinergia con le Istituzioni locali, alla definizione di un problema che angoscia non solo le migliaia di cittadini del comprensorio di Pellaro-Bocale;

se non si ritenga necessario ed urgente intervenire con risorse adeguate, reperibili sia nel Bilancio regionale che, eventualmente, tra i Fondi comunitari, assumendo anche una iniziativa tecnica da parte del Dipartimento regionale competente capace di salvaguardare sia le persone che il patrimonio ambientale, privato ed economico, che insiste su un territorio che rappresenta una delle risorse più importanti dell'intero comprensorio reggino”.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Imbalzano. Ne ha facoltà.

Candeloro IMBALZANO

Presidente, ho posto questa interrogazione per segnalare che da anni, dopo la costruzione del porto di Saline Ioniche, è in atto in tutta l’area che va da Saline fino a Lazzaro, comune di Motta San Giovanni, Bocale e Pellaro, un processo di erosione costiera gravissimo che ha causato gravi problemi non soltanto al litorale, ma anche alle abitazioni private e agli esercizi commerciali, creando uno stato di allarme che - grazie a tutta una serie di iniziative, anche nostre, e di assemblee pubbliche - la Provincia, in qualche modo, con alcuni primi interventi sta tentando di arginare.

L’interrogazione mira, ovviamente, a creare un rapporto sinergico tra le iniziative della Provincia, del Comune di Reggio Calabria e della Regione, che ha, e deve avere, una visione più globale e non limitarsi a circoscrivere questa erosione costiera, ma provvedere a soluzioni a lungo termine, tenendo anche conto che la Regione in questi mesi - grazie anche ad una nostra mozione - ha destinato importi consistenti per il recupero del porto di Saline Ioniche che è la causa prima di questo processo di erosione.

Pertanto, con questa interrogazione, chiedo di rafforzare questo rapporto sinergico e di mettere in campo tutte quelle iniziative che consentono il recupero ed il ripascimento del litorale delle spiagge, non soltanto con i finanziamenti, che sono stati in parte destinati e che bisogna sicuramente impinguare, ma anche consentire, finalmente, di avviare presso lo stesso porto di Saline quel recupero di attività che è nelle attese, non soltanto delle popolazioni, ma anche del comprensorio dell’area grecanica. Grazie.

PRESIDENTE

La parola all’assessore Gentile per la risposta.

Giuseppe GENTILE, assessore alle infrastrutture e lavori pubblici

Il problema sollevato dal collega Imbalzano è vero, esiste e soprattutto con il maltempo crea grandi difficoltà alla popolazione di quella zona.

Noi, in aggiunta ai fondi previsti dalla Provincia, abbiamo finanziato per 1 milione 500 mila euro un progetto che riguarda la zona di Bocale.

Fa parte di un piano che abbiamo approvato sei mesi orsono - e che il Presidente Scopelliti ha firmato insieme a me - e che giace al Ministero dell’ambiente. Dovrebbe essere sbloccato nei prossimi giorni perché fa parte di alcuni fondi che erano incagliati.

Se si sbloccano questi fondi Bocale avrà, in aggiunta ai fondi già previsti dalla Provincia, un altro milione 500 mila euro per lavori da eseguire in quel tratto di spiaggia soprattutto per opere di ripascimento e salvaguardia della costa.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Imbalzano. Ne ha facoltà.

Candeloro IMBALZANO

Grazie, assessore Gentile, la ringrazio per la cortese ed ormai ben riconosciuta attività e disponibilità.

Ovviamente mi ritengo soddisfatto dalla sua risposta.

Interrogazione a risposta immediata numero 122 del 13.04.2011 a firma dei consiglieri Censore e Guccione “Sulla liquidazione dell'Afor”

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 122 del 13.04.2011 a firma dei consiglieri Censore e Guccione “Sulla liquidazione dell'Afor” di cui do lettura “Al Presidente della Giunta regionale e all'assessore all'agricoltura”. Per sapere - premesso che:

“la legge numero 9 del 2007 ha posto in liquidazione l'Afor (Azienda Forestale Regionale) allo scopo di riordinare il settore forestale e di rilanciarlo, con interventi di forestazione finalizzati a prevenire e mitigare il rischio di dissesto idrogeologico del territorio;

a distanza di tre anni e con diverse proroghe l'Afor, la forestazione ed il suo processo di riforma sono ferme al palo e, nelle more, si continuano a violare norme a tutela dei lavoratori, si appesantisce la situazione debitoria dell'ente e, cosa ancor più grave, gli interventi forestali sul territorio risultano inesistenti;

l'Afor provinciale di Cosenza, in questi giorni, nella più assoluta discrezionalità, ha provveduto ad assegnare una serie di incarichi al di fuori delle norme contrattuali che prevedono, tra l'altro, procedure concorsuali pubbliche ed il possesso di determinati requisiti. Alcuni di questi incarichi, a quanto sembra, andrebbero ad accumularsi anche a corposi rimborsi di sostanziose indennità chilometriche provocando un esborso economico, da parte dell'Afor, non indifferente. In alcuni casi parrebbe esserci un forte nesso tra gli incarichi assegnati e le ormai prossime elezioni amministrative che interessano diversi comuni della provincia di Cosenza e della Calabria;

quali iniziative si intendono assumere per completare definitivamente la riforma dell'Azienda Forestale regionale e dare un nuovo impulso al rilancio della forestazione su tutto il territorio regionale e cosa si intende fare per bloccare le nomine di cui sopra che, lo ripetiamo, si appalesano come gravemente illegittime e rischiano di coinvolgere negativamente la Regione per incarichi dettati esclusivamente da clientelismo ed interessi politici legati alle imminenti elezioni amministrative.”

La parola all’onorevole Guccione.

Carlo GUCCIONE

Presidente, la ritengo esaurita perché, nel frattempo, l’amministrazione dell’Afor ha ritirato quei provvedimenti che ritenevamo illegittimi.

PRESIDENTE

Quindi, questa interrogazione è esaurita.

Interrogazione a risposta immediata numero 124 del 18.04.2011 a firma del consigliere De Masi “In ordine al prospettato rischio di chiusura delle sedi delle Agenzie doganali di Crotone e Vibo Valentia”

PRESIDENTE

Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 124 del 18.04.2011 a firma del consigliere De Masi “In ordine al prospettato rischio di chiusura delle sedi delle Agenzie doganali di Crotone e Vibo Valentia” di cui do lettura “Al Presidente della Giunta regionale”. Per sapere - premesso che:

con comunicato diffuso nei giorni scorsi da tutti gli organi locali d'informazione, il Presidente di Unioncamere ha reso noto che la Giunta regionale starebbe valutando la possibilità di chiudere le sedi delle Agenzie Doganali di Crotone e Vibo Valentia;

la provincia di Crotone è penalizzata da un deficit infrastrutturale che rende difficile, di fatto, un reale sviluppo economico e sociale del suo territorio;

la crescita economica e sociale delle cinque provincie calabresi deve essere programmata in maniera uniforme ed equilibrata;

l'indirizzo politico regionale in materia infrastrutturale non può prescindere da un potenziamento dei porti presenti nel territorio, che devono rappresentare un valido supporto per l'economia calabrese, soprattutto in considerazione della favorevole posizione geopolitica della nostra Regione ed, in particolare, della città di Crotone;

mentre a Crotone si è costituita una task force per le infrastrutture, che riunisce attorno ad un tavolo istituzionale tutti i soggetti, pubblici e privati, allo scopo di coordinare e perseguire un reale sviluppo del nostro territorio, la Giunta regionale si appresterebbe a presentare una proposta ulteriormente penalizzante per una realtà già caratterizzata da un riconosciuto deficit infrastrutturale;

l'ipotesi di chiusura della sede dell'Agenzia delle dogane rappresenta un segnale poco rassicurante da parte della Giunta regionale per la già ristagnante economia locale, che non necessita di tagli indiscriminati;

se corrisponde al vero la circostanza secondo la quale la Giunta regionale sta valutando la possibilità di chiudere le sedi dell'Agenzia Doganale di Crotone e Vibo Valentia;

quali sono i criteri che hanno ispirato la Regione Calabria a valutare l'ipotesi di chiusura delle sedi dell'Agenzia Doganale di Crotone e Vibo Valentia;

se la Regione Calabria abbia valutato i rischi e le conseguenze negative derivanti dall'attuazione della proposta in argomento per i territori interessati.”

Ha chiesto di parlare l’onorevole De Masi. Ne ha facoltà.

Emilio DE MASI

Presidente, mi rendo conto che, come molte altre, questa è una interrogazione abbastanza datata, pertanto, è auspicabile che, nel frattempo, siano emersi elementi in base ai quali poter trarre motivo di soddisfazione.

La ripropongo per come l’avevo presentata. Ovvero: indiscrezioni insistite lasciavano intendere che ci fosse la volontà della soppressione delle strutture doganali portuali di Crotone e Vibo Valentia.

E’ abbastanza scontata la considerazione che possa esserci motivo di avversione a questo eventuale provvedimento. Parlo, in particolare, della mia città - ma credo che Vibo non versi in condizioni del tutto differenti - che conosce un grandissimo disagio economico e soprattutto infrastrutturale.

Naturalmente una misura simile se dovesse confermarsi reale andrebbe ulteriormente ad approfondire quella crisi.

Credo, pertanto, di poter rivolgere alla Vicepresidente questo tipo di interrogazione per appurare se sia vera ed attendibile l’indiscrezione e, nel caso, quali ragioni abbiano indotto la Giunta ad assumerle. Grazie.

PRESIDENTE

La parola per la risposta alla Vicepresidente della Giunta regionale, Stasi.

Antonella STASI, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente. Intanto con l’Ufficio dogane, direzione generale e nazionale, in questo momento abbiamo un ottimo rapporto, siamo continuamente in contatto per tutte le problematiche che riguardano Gioia Tauro.

Intervistato, il direttore generale dell’Ufficio dogane nazionale riferisce che non è assolutamente in atto alcuna ipotesi di chiusura di questi due uffici; non si è proprio ipotizzato.

L’idea iniziale era di eliminare i doppioni e far in modo di avere un ufficio per ogni provincia, pertanto, il problema poteva essere solo Reggio Calabria considerato che nella provincia esisteva anche Gioia Tauro.

Al momento, anche questo è stato assolutamente scongiurato, perché, comunque, l’ufficio di Reggio Calabria ha una sua indipendenza e sappiamo bene qual è l’importanza che ha Gioia Tauro che ha un ufficio con connotazioni ben diverse e molto più importanti.

In questo momento l’ufficio dogane, quindi la direzione nazionale delle dogane, non dà alcun segnale di voler chiudere nessuno degli uffici all’interno della nostra Regione.

PRESIDENTE

Grazie alla Vicepresidente. Prego, onorevole De Masi.

Emilio DE MASI

Presidente, prendo atto con soddisfazione della risposta della Vicepresidente che ringrazio. Naturalmente questo punto è da ritenere chiuso. Grazie.

Interrogazione a risposta immediata numero 128 del 2.05.2011 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D. “Sulla grave crisi finanziaria degli enti locali calabresi a seguito del contenzioso con la SORICAL e sulla legittimità delle tariffe applicate per il servizio di erogazione di acqua per usi idropotabili”

PRESIDENTE

Si passa adesso alla interrogazione a risposta immediata numero 128 del 2.05.2011 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D. “Sulla grave crisi finanziaria degli enti locali calabresi a seguito del contenzioso con la SORICAL e sulla legittimità delle tariffe applicate per il servizio di erogazione di acqua per usi idropotabili” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale”. Per sapere - premesso che:

in data 04.08.2010 veniva presentata interrogazione urgente a risposta scritta con numero 32 ed avente ad oggetto la problematica inerente le tariffe applicate dalla Sorical ai Comuni calabresi per il servizio di erogazione di acqua per usi idropotabili;

l'interrogazione depositata tendeva a puntualizzare come l'art. 154 del D.Lgs 152/2006, così come prima l'art. 13 della legge Galli (36/94), prevede che il servizio idrico sia reso in regime di tariffa e non di prezzo. La stessa Corte dei Conti della Calabria, sezione controllo, con la delibera n. 388/2010 ha ribadito che, sulla scorta degli interventi della Corte Costituzionale, è precluso al legislatore regionale intervenire nel settore con una disciplina difforme da quella statale"; nella medesima interrogazione si ricordava che per la Regione Calabria non avendo istituito le autorità d'ambito, non è applicabile l'art. 154, il metodo normalizzato di cui all'art. 13 della legge Galli (abrogata dal D.Lgs 152/2006). Il comma 3 dell'art.. 2 del D.L. 79/1995 (che ha sostituito il comma 2 dell'art. 17 della L. 319/1976) ha previsto che in caso di mancata elaborazione del c.d. metodo normalizzato, spetti al CIPE determinare la tariffa dell'acqua. In questa ottica, come meglio specificato nella interrogazione, il CIPE emanava dei provvedimenti che, però, sono stati violati sistematicamente dalla Sorical, la quale non si è conformata negli anni alle stesse previsioni contrattuali che regolamentano i rapporti tra detta società e la Regione Calabria;

viste le condizioni drammatiche in cui versavano e versano tuttora i Comuni calabresi si chiedeva di sapere se risponde al vero quanto illustrato e di adottare, conseguentemente, una serie di iniziative che potessero risolvere i problemi segnalati;

a tutt'oggi, non è pervenuto alcun chiarimento sulle problematiche sollevate con l'interrogazione presentata, né tantomeno la Giunta regionale ha posto in essere iniziative concrete finalizzate a dirimere tutti i dubbi sollevati dalla gestione Sorical negli anni;

addirittura la situazione finanziaria dei Comuni si sta facendo sempre più drammatica con la Sorical impegnata in un’azione sistematica di messa in mora dei Comuni morosi i quali si trovano costretti, per impedire una riduzione della fornitura, con disagi per la popolazione, a sottoscrivere delle nuove "Convenzioni di utenza" le cui clausole contrattuali sono a dir poco svantaggiose per gli enti locali;

il rischio concreto, nonostante diversi Comuni abbiano intrapreso la via giudiziaria per resistere alle richieste ritenute illegittime da parte di Sorical, è quello di mettere in ginocchio la tenuta finanziaria degli enti locali con gravi ripercussioni sui servizi essenziali per la cittadinanza;

sarebbe opportuno conoscere quanti Comuni si trovino in una situazione debitoria con la Sorical e se la Regione, quale socio di maggioranza, abbia esercitato un controllo sulle nuove "Convenzioni di utenza" fatte sottoscrivere agli enti locali;

ancora una volta, se la Sorical, società mista nella quale la Regione è socio di maggioranza, abbia tenuto conto dei parametri legislativi nella determinazione delle tariffe per la somministrazione dell'acqua potabile;

se nella errata e arbitraria determinazione delle tariffe non si concretizzi una grave inadempienza degli obblighi imposti nella convenzione fra Sorical e Regione Calabria, atteso che l'aumento della tariffa applicata dalla SORICAL non è conforme alle previsioni contrattuali ai sensi dell'art. 8, sesto comma, che prevede che la tariffa non potrebbe essere incrementata per i primi 5 anni e quindi nessun aumento poteva essere fatto prima dell'1.11.2009;

quali iniziative la Giunta regionale intende intraprendere, tenuto conto dei poteri di vigilanza e controllo, per intervenire nei confronti della Sorical perché riveda le tariffe, determini in modo corretto gli importi dovuti dagli enti locali ai fini di una compensazione rispetto ai crediti vantati nei confronti degli stessi, determini delle condizioni di rientro dai crediti vantati più eque e meno vessatorie anche attraverso la revisione delle clausole contrattuali previste nelle nuove convenzioni di utenza.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.

Giuseppe GIORDANO

Presidente, questa interrogazione segue un nostro intervento del 4 agosto dello scorso anno, l’interrogazione a risposta scritta numero 32 rispetto alla quale non abbiamo mai ottenuto nessuna risposta.

Nel frattempo la situazione tra Sorical e i Comuni calabresi è divenuta esplosiva con i Comuni che sono stati costretti, in un regime vessatorio, a rientrare da una situazione debitoria che riteniamo illegittima, perché riguarda la questione dell’aumento delle tariffe nel periodo 2002-2009, vietato dalla normativa ma anche da pronunce della Corte Costituzionale e da direttive della Corte dei Conti e che non poteva avvenire prima dei 5 anni, cioè con decorrenza dal 1° gennaio 2009.

Alla luce di questa gravissima situazione la Regione Calabria ha risposto con la delibera 71, appesantendo, con la stessa, ulteriormente la situazione dei Comuni obbligandoli a rientrare con dei mutui con procedure che non sono per nulla chiare.

Con la interrogazione attuale vogliamo sapere se l’assessorato o la Presidenza della Giunta regionale, tenuto conto che la Regione Calabria, ricordiamo, rappresenta il 53,5 per cento della proprietà della Sorical, ha intenzione di esercitare un rigoroso controllo sull’attività di questa società, quanti sono i Comuni che si trovano in una situazione debitoria, se la Regione ha esercitato un controllo rispetto alle convenzioni di utenza che la Sorical ha imposto ai Comuni, se sono stati verificati da parte della Regione i parametri legislativi relativi alla determinazione delle tariffe per la somministrazione dell’acqua potabile, se nell’errata ed arbitraria determinazione delle tariffe non si concretizzi una grave inadempienza degli obblighi imposti nella convenzione tra Sorical e Regione Calabria, atteso che l’aumento della tariffa applicata da Sorical non è conforme alle previsioni contrattuali ai sensi dell’articolo 8, sesto comma, per le cose che ho poco prima richiamato.

Quali iniziative, ancora, la Giunta regionale vuole intraprendere tenuto conto dei poteri, che richiamavo prima, di vigilanza e controllo, per intervenire su Sorical affinché riveda le tariffe e determini, in modo corretto ed aderente alle leggi, una sorta di compensazione, permettendo agli enti locali sì di rientrare rispetto ad un debito, ma non certamente rispetto a quello che non è conforme alla legge e mette i Comuni nella condizione di essere vessati ed in ginocchio.

Queste sono le questioni sulle quali da un anno attendiamo le risposte. Ma la risposta che oggi ci darà la Giunta regionale è la risposta che attendono i Sindaci dei 409 Comuni calabresi. Grazie.

PRESIDENTE

La parola all’assessore Gentile per la risposta.

Giuseppe GENTILE, assessore alle infrastrutture e lavori pubblici

Il problema della crisi finanziaria dei Comuni è ormai generalizzata ed è una crisi che riguarda un po’ tutti gli enti locali.

Per la parte che riguarda la Sorical, come Regione, in un provvedimento dell’ultima seduta del Consiglio regionale, che riguarda il bilancio, abbiamo fatto una legge all’interno della quale abbiamo previsto una serie di provvedimenti che servono a regolamentare ed incidere soprattutto sul versante dei pagamenti e delle liti che ci sono tra Comune e Sorical.

Una parte di questi contrasti è fondata e la stanno evidenziando, per alcuni aspetti, i legali dei rispettivi enti, una parte è, invece, infondata perché molti comuni non hanno mai pagato e devono pagare perché i servizi come quello dell’acqua o della spazzatura devono essere remunerati.

Quando ero sindaco di Cosenza la prima cosa che abbiamo fatto - all’epoca non era come adesso – è stato pagare l’acqua che era della Casmez. Invece, oggi, ci sono Comuni che dimenticano di pagare l’acqua e fanno altre scelte.

Invece su questo, ritengo, che debba essere fatto un discorso di serietà e di rateizzazione in modo ragionevole.

Per la parte, invece, che avete sollevato e che riguarda le tariffe, vogliamo vederci chiaro anche noi dal momento che c’è una dicotomia tra le tariffe attuali e quelle di due anni or sono.

Su questo siamo e saremo impegnati a far luce in modo che si possa usare un tariffario legittimo che non mortifichi i Comuni e non consenta a Sorical di abusare.

Queste erano le cose sostanziali che avete sollevato.

E’ una materia sulla quale, comunque, eravamo e siamo fortemente impegnati perché vogliamo che in questo settore si faccia la massima chiarezza.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole. Ne ha facoltà.

Giuseppe GIORDANO

Presidente, prendo atto che un passo avanti è stato fatto. L’assessore Gentile, oggi, ha dichiarato che le questioni che abbiamo sollevato nelle interrogazioni relativamente ai problemi dei sindaci sono fondate rispetto alla problematica delle tariffe.

Guardate, non c’è dubbio che i Comuni, assessore Gentile, poi in modo quasi inedito rispetto alle interrogazioni le rivolgerò una proposta.

Non c’è dubbio che i comuni devono organizzarsi per rientrare ma devono rientrare correttamente pagando il giusto corrispettivo. La questione delle tariffe è problema finale e quindi l’invito che ribadisco e reitero oggi alla Giunta regionale, a lei ed al Presidente che poc’anzi è entrato, è di affrontare in maniera energica ed immediata la questione perché i Comuni sono in ginocchio in quanto le tariffe sono illegittime ed applicate arbitrariamente su un arco temporale nell’ambito del quale non potevano essere applicate.

Allora, assessore Gentile e Presidente Scopelliti, chiedo che insieme alle verifiche che state facendo, che sono certamente di natura giuridica-amministrativa, venga insediato un tavolo tecnico con l’intervento dei Comuni, dei Sindaci, dell’Anci che chiarisca immediatamente il tutto e indichi un percorso certo circa la determinazione finale del debito, senza applicare condizioni vessatorie e senza consentire che la Sorical metta il piede in testa ai Comuni e quindi ai cittadini calabresi.

Pertanto, se il Presidente lo consente, rispetto alla proposta che ho fatto - e non vado a toccare alcuni punti politici - potrei collegarmi alla pronuncia dei cittadini calabresi nel referendum nel quale hanno dato un giudizio chiaro e netto riguardo a quale sistema idrico vogliono vedere applicato.

L’Italia, il Paese intero, ma la Calabria, in particolare, ha detto chiaramente che questo sistema non funziona e che sarebbe opportuna una riforma che sancisca che l’acqua rimanga gestita da enti pubblici.

Al di là di questo, è immediato ed inderogabile affrontare immediatamente la questione delle tariffe per mettere in condizione i Comuni di rientrare ma con le giuste motivazioni, con il giusto metodo e con il giusto sistema. Grazie.

Interrogazione a risposta immediata numero 129 del 23.05.2011 a firma del consigliere Guccione: “In ordine al progressivo smantellamento di Trenitalia su tutto il territorio regionale che sta provocando un forte spopolamento degli impianti delle Ferrovie dello Stato”

PRESIDENTE

Si passa adesso all’interrogazione a risposta immediata numero 129 del 23.05.2011 a firma del consigliere Guccione: “In ordine al progressivo smantellamento di Trenitalia su tutto il territorio regionale che sta provocando un forte spopolamento degli impianti delle Ferrovie dello Stato” di cui do lettura:

“Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

in data 12 maggio 2011 il dottor Ettore Satariano, responsabile della Divisione passeggeri regionale, risorse umane passeggeri regionale, risorse umane passeggeri regionale Sicilia e Calabria di Trenitalia, ha informato con propria lettera le segreterie regionali di Filt-Cgil, Fil-Cisl, Uiltrasporti, Fast Ferrovie, Ugl A.F., Orsa e le RSU di 73 Collegi competenti della Calabria, della volontà di Trenitalia di intervenire sull' attuale microstruttura organizzativa degli impianti ISR (Impianto Scorta regionale-capi treno) e ITR (Impianto trazione regionale-macchinisti) della Calabria;

considerati i tempi tecnici necessari, a far data dal 15 giugno p.v. si procederà alla chiusura di tutti gli impianti associati e quindi delle distribuzioni di IASR Catanzaro, IASR Cosenza, IATR Catanzaro e IATR Cosenza;

le relative attività di Distribuzione verranno assicurate per ISR unicamente dalla Distribuzione ISR di Reggio Calabria e per l’ITR unicamente dalla Distribuzione ITR di Reggio Calabria;

quanto sopra risponderebbe alla necessità di adeguamento delle articolazioni organizzative di Produzione della Direzione Regionale Calabria ad obiettivi di efficacia ed efficienza coerenti con l'evoluzione dell'offerta commerciale e con le prossime sfide lanciate dal mercato;

sono in atto confermate le presenze delle Distribuzioni di Reggio Calabria ISR e ITR e i relativi regimi di orario contrattualmente in essere;

la modifica di tale microstruttura organizzativa non produrrà ricadute occupazionali;

per il personale interessato verranno applicati gli istituti contrattuali;

quali iniziative urgenti si intendono predisporre per invertire definitivamente una tendenza che appare pervicacemente finalizzata ad un progressivo smantellamento di Trenitalia su tutto il territorio regionale che sta provocando, di conseguenza, un forte spopolamento degli impianti delle Ferrovie dello Stato;

se non sia giunto il momento di assumere un'iniziativa forte e decisa per chiedere a Trenitalia che a governare il trasporto regionale in Calabria sia finalmente un dirigente calabrese, che meglio conosce il territorio e le esigenze della popolazione”.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Guccione. Ne ha facoltà.

Carlo GUCCIONE

Come è notorio, Trenitalia sta tagliando servizi e collegamenti importanti per la Calabria e per il resto del Paese e sta avviando un lento smantellamento della presenza organizzativa e strutturale della società nella nostra regione.

Da questo punto di vista ritengo necessario da parte della Regione Calabria un impegno indispensabile, perché la mobilità è fondamentale per lo sviluppo della Calabria.

Anche alla luce di quel che si è detto su Gioia Tauro, sulla possibilità di avere uno snodo ferroviario che sia in grado di trasportare i container dalla nave sul treno per tutta Europa, da questo punto di vista mi aspetto da parte della Giunta regionale una iniziativa che porti ad una discussione su un moderno sistema di trasporto alla luce anche della revisione del Piano regionale dei trasporti che risulta essere vetusto in quanto redatto nel lontano 1997.

Ci sono stati alcuni aggiornamenti, ma si rende necessario un nuovo piano regionale che tenga conto delle modificazioni e dei cambiamenti che ci sono stati in questi anni.

PRESIDENTE

Doveva rispondere a questa interrogazione il Presidente, che è titolare della delega, ma al momento non è in Aula.

La parola per la risposta all’onorevole Orsomarso.

Fausto ORSOMARSO

Per quanto riguarda l’organizzazione generale dei trasporti in Calabria, rispondo all’onorevole Guccione, che siamo stati già attivi su vari fronti rispetto alla riorganizzazione complessiva delle risorse e dei diversi vettori che si occupano dei trasporti in Calabria.

Il prossimo anno questo avverrà anche rispetto alle risorse umane che il dipartimento dei trasporti andrà a migliorare e ad incrementare; considerata l’esistenza di problemi anche di competenza delle risorse umane, sarà l’anno della riforma complessiva.

Perciò abbiamo già anticipato a sindaci e a Presidenti di provincia, che incontreranno il Presidente Scopelliti nelle prossime settimane per parlare anche all’agenzia di mobilità, tutta una serie di evoluzioni sulle quali siamo impegnati. Il 2012 sarà l’anno delle riforme e sarà coinvolto anche il Consiglio regionale che dovrà approvare il nuovo Piano regionale dei trasporti che andrà a sostituire il vecchio piano, che risulta essere ultra datato, in quanto risale a circa 20 anni fa.

Per quanto concerne Trenitalia, ho letto con attenzione l’interrogazione del consigliere Guccione.

Non possiamo entrare nel merito, per quanto ci sono diverse missive e lettere di raccomandazione ai vertici regionali e nazionali di Trenitalia, rispetto ad una organizzazione interna che sa più di sindacale che di altro.

Soprattutto due sono gli ambiti su cui abbiamo ritenuto importante intervenire: la migliore e maggiore organizzazione per quanto riguarda i treni regionali vista la dinamica nazionale di crisi – e la Grecia è a qualche chilometro di distanza da noi-; sono previsti tra l’altro, nel piano per il sud nuovi investimenti infrastrutturali legati all’alta velocità di cui hanno dato garanzia,al Presidente Scopelliti,sia Moretti che i vertici nazionali di Trenitalia. E’ ovvio che saranno investimenti di medio periodo.

Nel brevissimo periodo, in interlocuzione con Trenitalia abbiamo, con un riscontro anche dei pendolari, migliorato il livello di soppressione dei treni, il loro livello di pulizia e – novità più importante – badato, soprattutto, ad interventi legati alle infrastrutture e quindi anche ai mezzi di locomozione.

Fra sei mesi con un investimento di 20 milioni di euro non della Regione - perché la Regione cumulerà il suo intervento di 30 milioni che deriva dai fondi Fas - arriveranno finalmente in Calabria, cosa che non si vedeva da 20 anni, 20 milioni di euro per l’acquisto di nuove carrozze.

Per quanto concerne la guida, quindi una questione molto più sindacale che di Trenitalia calabrese, per noi non è stato importante definire l’interlocutore dell’azienda perché riteniamo che l’azienda metta a coordinamento del trasporto regionale l’uomo migliore che ha; l’ingegnere Costantino che, ad oggi, dirige sia la Calabria che la Sicilia è stato per noi un interlocutore puntuale ed attento.

Se questa Regione dovesse essere anche da stimolo a vertenze sindacali, non esiteremo a farlo ma rispetto ai temi della interrogazione presentata, tutto ciò che questo Governo regionale poteva fare lo ha già fatto.

Per il resto, non abbiamo potere di intervenire su questioni organizzative legate a promozioni o meno di personale. Grazie.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Guccione.

Carlo GUCCIONE

Qui si pone un problema di tipo politico e amministrativo cioè se la Regione Calabria ha la capacità di imporsi e di farsi rispettare sui tavoli romani rispetto a quelli che sono i piani degli investimenti di Trenitalia, di Anas, dell’ Enel e delle partecipate.

Registro una lenta ma inesorabile marginalizzazione di questa Regione in particolare riguardo ai trasporti su rotaia.

E’ di fronte agli occhi di tutti il fatto che il sistema ferroviario nella nostra regione non funziona, che siamo tagliati fuori dalle innovazioni tecnologiche, non solo dall’alta velocità, ma anche dalla stessa velocizzazione fino a Reggio Calabria.

Da questo punto di vista, o la Regione si appresta a varare le grandi riforme - e questa del piano regionale dei trasporti è una grande riforma che permette di avere un sistema di mobilità diversificato ed in grado di mobilitare tutte quelle energie che servono allo sviluppo ed allo spostamento delle merci e delle persone, di essere in grado di pianificare le nostre risorse, di essere un interlocutore giusto, vero, legittimato e credibile verso Trenitalia e tutti quegli altri enti che si occupano di trasporti – altrimenti siamo tagliati fuori.

Poi, Presidente, le volevo far rilevare – ed ho piacere che questo sia accaduto oggi in quest’Aula – che a rispondere a questa interrogazione sia stato il mio collega Orsomarso.

Prendo atto che il consigliere Orsomarso in questa nostra Regione ha la delega ai trasporti. Mi pare che non sia neanche Presidente della Commissione trasporti.

Prendo atto che si è innestata - e lo dico con piacere perché con il consigliere Orsomarso mi confronto con garbo e con spirito costruttivo – una prassi nuova in Consiglio regionale. Si è modificato lo Statuto, si sono modificate le regole consolidate e rispetto a questo vorrei, da parte sua, un chiarimento per sapere se sono intervenute novità in queste ultime settimane che hanno modificato la nostra prassi ed i regolamenti interni.

Fausto ORSOMARSO

Posso, Presidente? Solo per aggiungere che è lavoro ed è gratis, insomma. E’ una novità positiva, semmai.

PRESIDENTE

Onorevole Guccione, ho dato la parola all’onorevole Orsomarso esclusivamente perché non era presente in Aula il Presidente Scopelliti.

Poiché è il Presidente che ha la delega, da Statuto, da Regolamento, da quello che è oggi in atto in Consiglio regionale, abbiamo fatto rispondere l’onorevole Orsomarso che sta seguendo un po’ la problematica dei trasporti.

Se lei avesse eccepito la non volontà di farsi rispondere dal consigliere Orsomarso, per quanto mi riguarda, l’interrogazione sarebbe stata sospesa e rinviata alla prossima seduta del Consiglio, quando sarebbe stato presente in Aula il Presidente della Giunta regionale.

Sotto questo aspetto non abbiamo modificato né lo Statuto né il Regolamento del Consiglio regionale, ma, considerato che l’onorevole Orsomarso ha seguito il settore dei trasporti, poteva dare a lei e all’Aula delle informazioni sullo stato dello stesso.

Interrogazione a risposta immediata numero 130 del 25.05.2011 a firma dei consiglieri Giordano, De Masi, Talarico D. “Sui controlli riguardanti i consumi di prodotti agricoli regionali previsti dalla legge regionale del 14 agosto 2008, n. 29”

PRESIDENTE

Si passa alla Interrogazione a risposta immediata numero 130 del 25.05.2011 a firma dei consiglieri Giordano, De Masi, Talarico D. “Sui controlli riguardanti i consumi di prodotti agricoli regionali previsti dalla legge regionale del 14 agosto 2008, n. 29” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’agricoltura. Per sapere – premesso che:

la Regione con legge n. 29 del 14 agosto 2008 ha inteso promuovere la valorizzazione delle produzioni agricole regionali e dei prodotti agricoli a chilometri zero, favorendo il consumo e la commercializzazione dei prodotti provenienti dalle aziende agricole ubicate nel territorio regionale e assicurando un'adeguata informazione ai consumatori sull'origine e le specificità di tali prodotti;

l'articolato normativo prevede all'art. 2 il divieto, ai soggetti gestori dei servizi di ristorazione collettiva pubblica di somministrare cibi e bevande contenenti organismi geneticamente modificati nonché alimenti ottenuti da animali nutriti con mangimi contenenti organismi geneticamente modificati;

l'art. 3 prevede che i gestori dei servizi di ristorazione collettiva pubblica devono garantire che nella preparazione dei pasti siano utilizzati prodotti agricoli regionali in misura non inferiore al 50 per cento, in termini di valore, dei prodotti agricoli, anche trasformati e complessivamente utilizzati su base annua;

la violazione delle suddette norme comporta la risoluzione di fatto del contratto al fine di garantire l'osservanza delle stesse, l'art. 7 prevede che la Regione, le Province ed i Comuni, nell'ambito delle proprie competenze, esercitino i controlli per l'accertamento delle infrazioni alle disposizioni di cui alla presente legge, si avvalgano degli organi di polizia amministrativa locale, anche attraverso l'istituzione nell'ambito degli stessi organi di appositi gruppi di intervento;

dalle notizie giunte dalle varie associazioni di categoria, vedasi in ultimo l'intervento sugli organi di stampa del Presidente regionale della Coldiretti, si apprende di una violazione sistematica della normativa regionale, anche per l'assenza o inesistenza di controlli, il tutto con grave pregiudizio per l'economia agricola calabrese;

se e in quale misura sono stati attivati i controlli previsti dalla legge regionale n. 29 del 14 agosto 2008 e se sono stati costituiti gli appositi gruppi di intervento;

se il dipartimento agricoltura ha attivato, per quanto di sua competenza, i dovuti controlli e contestualmente sollecitato gli enti territoriali competenti affinché avviassero una campagna di controlli nell'ambito della ristorazione pubblica e collettiva;

quali iniziative si intendono intraprendere, ove i controlli risultassero carenti, per avviare una campagna di monitoraggio e controllo al fine di sanzionare le imprese inadempienti.”

Ha chiesto di parlare l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.

Giuseppe GIORDANO

Grazie, Presidente, questa interrogazione chiede:

come le linee programmatiche strategiche di questo Governo - ancora non le abbiamo viste - possono rafforzare il comparto agricolo calabrese.

Voglio ricordare che la Regione il 14 agosto 2008 con la legge 29 ha introdotto la promozione e la valorizzazione del prodotto agricolo regionale favorendo il consumo e la commercializzazione dei prodotti a chilometro zero, quindi delle aziende agricole di questa regione.

Nell’articolato normativo il comma 2 esprime un divieto ai soggetti gestori dell’attività di ristorazione collettiva pubblica, della somministrazione di cibi e bevande contenenti organismi geneticamente modificati nonché alimenti ottenuti da animali nutriti con mangimi contenenti Ogm.

L’articolo 3 prevede che tutti i servizi di ristorazione collettiva pubblica debbano garantire che nella preparazione dei pasti siano utilizzati prodotti agricoli regionali nella misura non inferiore al 50 per cento.

La violazione delle suddette disposizioni sulle quali sono chiamate a vigilare in primis la Regione, ma anche le Province ed i Comuni nell’ambito della sfera di loro competenza, può portare anche alla revoca delle concessioni.

Con questa interrogazione vogliamo sapere: se e quando sono stati attivati i controlli previsti dalla legge 29; se sono stati costituiti i relativi gruppi di intervento sul territorio e se il dipartimento agricoltura ha attivato, per quanto di sua competenza i dovuti controlli contestualmente sollecitando tutti gli enti territoriali competenti affinché attivassero un controllo capillare e stringente e quali iniziative, nel caso in cui non sono stati attivati i controlli; se non è stato messo a sistema il regime degli stessi o se il sistema risultasse carente da una diagnosi che l’assessore avrebbe comunque svolto, quali sono le misure che si intendono attivare per avviare il monitoraggio e quali misure si intendono emettere per sanzionare tutte le imprese di ristorazioni collettiva inadempienti.

PRESIDENTE

La parola all’assessore Trematerra.

Michele TREMATERRA, assessore all’agricoltura ed alla forestazione

Grazie, Presidente, la legge in questione, in particolare l’articolo 3, è stata notificata alla Commissione europea per il parere di coerenza, in base alle norme comunitarie.

Dall’avvio della nostra richiesta non abbiamo ancora avuto formalmente alcuna risposta da parte della Commissione, ma abbiamo, comunque, inoltrato questa richiesta il 23 maggio 2011.

La nostra autorità di gestione, dottore Nicolai, ha incontrato il direttore generale Agricoltura della Commissione europea e per quanto riguarda l’articolo 3 in questione, anche se non in maniera ufficiale al momento, il dottore Colleluori, ci ha informato che eventuali applicazioni di questo articolato, quindi, eventualmente, controlli fatti dalla Regione, se denunciati, sarebbero da considerarsi una infrazione a quelle che sono le norme comunitarie.

Quindi, ci sarebbe un costo per quanto riguarda la Regione in quanto l’infrazione è sanzionata con l’ammenda pari a circa 2 milioni di euro: la Commissione, inoltre ci ha detto, in maniera informale, che non possono essere posti in essere controlli in quanto in controtendenza rispetto a quelle che sono le norme comunitarie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.

Giuseppe GIORDANO

Prendo atto che è stato sollevato un problema di coerenza con la normativa comunitaria e che il 23 maggio è stata sollecitata la risposta. Tuttavia, sollecito l’assessore Trematerra e la Giunta regionale non solo ad aver contezza della situazione - perché nel caso in cui non fosse coerente l’articolo 3, dovrebbe essere modificato il testo della norma affinché la stessa possa avere una rispondenza ed una efficacia riguardo alla valorizzazione del prodotto agricolo calabrese – ma a proporre e adottare tutte le eventuali misure che possano finalmente dare attuazione alla ratio della norma e mettere al riparo la legislazione calabrese da problemi di incidenti normativi, rispetto al quadro comunitario.

Grazie.

Interrogazione a risposta immediata numero 131 del 25.05.2011 a firma dei consiglieri Giordano, De Masi, Talarico D. “Sulla mancata emanazione del regolamento sugli interventi a favore dei lavoratori deceduti sui luoghi di lavoro e dei loro familiari”

PRESIDENTE

Si passa alla Interrogazione a risposta immediata numero 131 del 25.05.2011 a firma dei consiglieri Giordano, De Masi, Talarico D. “Sulla mancata emanazione del regolamento sugli interventi a favore dei lavoratori deceduti sui luoghi di lavoro e dei loro familiari” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e agli assessori al lavoro, alla formazione professionale, alla famiglia e alle politiche sociali. Per sapere – premesso che

la Regione con legge del 26 febbraio 2010, n. 11 ha introdotto un sostegno economico a favore dei familiari di lavoratrici e lavoratori deceduti o gravemente invalidi a causa di incidenti sui luoghi di lavoro;

in particolare per perseguire gli obiettivi della legge, è prevista l'istituzione di un fondo regionale di solidarietà finalizzato all'erogazione di un contributo una tantum non tassabile a titolo di assistenza sociale;

l'erogazione del contributo nella misura prevista dall'art. 4 della legge è disposto con decreto dirigenziale entro il termine di sessanta giorni dalla presentazione della domanda e lo stesso è riconosciuto per gli eventi verificatisi dal 1° gennaio 2008;

per rendere operativa la normativa in esame la Giunta regionale, come previsto dall'art. 6, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della legge avrebbe dovuto emanare un regolamento che definiva le modalità per la presentazione delle domande di contributo, per la relativa istruttoria, nonché promuovere un protocollo di intesa con gli enti individuati al comma 3 dell'articolo 6;

il termine per l'emanazione del regolamento è stato abbondantemente superato e non si ha notizia di una sua imminente approvazione da parte della Giunta regionale;

la Calabria è la regione in cui il dramma delle morti bianche e degli infortuni sul lavoro incide notevolmente sulle statistiche nazionali. Nel periodo 2008/2009 si sono verificati in Calabria 42 morti e gli incidenti sul lavoro denunciati, sono stati 13.676 nel 2009, contro i 14.177 del 2008;

a tali dati si sommano anche i cittadini residenti in Calabria che sono rimasti vittima di incidenti sul lavoro fuori dal territorio regionale e per i quali la legge prevede i medesimi benefici e i lavoratori che abbiano subito una perdita della capacità lavorativa nella misura pari al 100 per cento;

numerose sono le famiglie interessate alla concreta applicazione della normativa regionale, il cui contributo, sia pur una tantum, potrebbe contribuire ad alleviare le numerose difficoltà in cui versano a causa di un contesto socio economico, quale quello calabrese, in grave crisi;

la normativa regionale salutata a suo tempo come un segno di civiltà e di maturità della nostra regione sulle problematiche del lavoro rischia di arenarsi e di trasformarsi in una legge manifesto o in una tragica beffa per i beneficiari;

se il regolamento di attuazione previsto dall'art. 6 della legge 26 febbraio 2010 n. 11 è in corso di elaborazione da parte degli uffici competenti (dipartimento n. 10 settore n. 1 politiche del lavoro) e, in caso affermativo, conoscere i relativi tempi di definizione e di successiva approvazione della Giunta regionale;

se, in caso di totale o parziale omissione della relativa istruttoria che potrebbe determinare un ulteriore dilatazione dei tempi, quali iniziative intendono intraprendere per sollecitare con urgenza l’iter di elaborazione del regolamento di attuazione e provvedere alla immediata approvazione dello stesso;

quali iniziative intendono intraprendere per avviare una immediata concertazione con gli enti individuati dall'art. 6 che porti alla stipula di un protocollo di intesa finalizzato all'attuazione della legge.”

Ha chiesto di parlare l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.

Giuseppe GIORDANO

Anche questa, Presidente, è una sollecitazione che rivolgiamo alla Giunta - nella fattispecie c’è l’assessore Stillitani che saluto – e che riguarda una normativa che il Consiglio regionale ha adottato nel febbraio del 2010, la numero 11.

Riguarda una categoria troppo spesso dimenticata, una categoria che soffre: quella delle famiglie dei mutilati e degli invalidi sul lavoro, di coloro i quali nello svolgimento del proprio dovere, hanno perso la vita o sono rimasti gravemente mutilati così da non poter avere dignitosamente un prosieguo nelle proprie attività lavorative.

Le cifre sono terrificanti. Nel 2009 gli incidenti sul lavoro sono stati 13.679 e 14.177 nel 2008, quindi, un trend preoccupante. Ho letto qualche giorno fa sulla stampa e prendo atto anche con piacere che il Governatore Scopelliti intende intervenire su una questione che diventa molto grave in questa Regione, che soffre già la crisi del lavoro ma che non può mortificare coloro i quali il lavoro lo hanno perso e non lo possono più svolgere perché hanno avuto questi incidenti o per le famiglie a cui i diritti sono negati.

Questa legge prevedeva l’adozione di un regolamento affinché i contributi, che certamente non risolvono il problema, potessero essere erogati alle famiglie o a questi lavoratori.

Ebbene, a distanza di un anno e mezzo questo regolamento, che, credo, un dipartimento non avrebbe difficoltà a scrivere nell’arco di qualche giorno, non è stato adottato .

La cosa grave è che c’è stato il disimpegno dei fondi del 2010 e che si profilerebbe un disimpegno dei fondi 2011. Tra l’altro – è la cosa che voglio sottolineare in negativo – l’assestamento di bilancio mortifica ulteriormente questo fondo, che è già irrisorio, decurtandolo di 15 mila euro.

Allora, sollecitando, chiediamo se è stata già avviata l’emanazione e quindi la stesura di questo regolamento. In caso affermativo, quali sono i tempi per la definizione e l’approvazione della Giunta regionale e, se, in caso di attuazione totale o parziale della relativa istruttoria, cosa potrebbe determinare una ulteriore dilatazione dei tempi e quali iniziative si intendono intraprendere per sollecitare il dipartimento ad emanare questo regolamento. Infine, quali iniziative si intendono intraprendere per avviare una immediata concertazione con gli enti individuati dall’articolo 6 della legge, che porti alla stipula di un protocollo di intesa finalizzato all’attuazione completa e coerente della legge numero 11.

PRESIDENTE

La parola per la risposta all’assessore Stillitani.

Francesco Antonio STILLITANI, assessore al lavoro, alla formazione professionale, alla famiglia e alle politiche sociali

Diciamo che una bozza di regolamento era stata predisposta dal dipartimento, ma abbiamo avuto uno stop dall’ufficio legislativo della Giunta regionale perché ci sono, nella legge, alcuni aspetti che vanno spiegati e che non possono essere chiariti da un regolamento.

In particolare, la legge regionale numero 11 ha introdotto un sostegno economico a favore di familiari, lavoratori e lavoratrici deceduti o che hanno riportato, a causa di incidenti sul posto di lavoro, una riduzione permanente della capacità lavorativa pari al 100 per cento.

L’articolo 3 della legge al comma 1, definisce i beneficiari destinatari del contributo citando solamente i figli e gli ascendenti delle vittime di incidenti mortali e non menzionando coloro che rimangono vittime di una riduzione permanente della capacità lavorativa pari al 100 per cento, in contrasto con quanto previsto dagli articoli 1 e 2 della legge.

L’articolo 3 menziona il coniuge e, in assenza di questo, il convivente in caso di rapporto di coppia non sancito da matrimonio.

Non può il regolamento definire il termine “convivente” mancando i riferimenti normativi.

Lo stesso articolo 4 “entità del contributo” stabilisce l’entità del contributo solo per i familiari di lavoratori deceduti a causa di incidenti sul posto di lavoro non menzionando e non prevedendo alcun contributo per chi ha, invece, subito una riduzione della capacità lavorativa.

Infine, bisogna stabilire – non è chiaro – quanto si deve aspettare per stabilire una riduzione della capacità lavorativa del 100 per cento trattandosi molte volte di procedure lunghissime.

L’assessorato non può con un regolamento colmare queste lacune. Per tali motivi ha predisposto una nuova proposta di legge che metterà gli uffici regionali nelle condizioni di procedere speditamente all’erogazione dei contributi agli aventi diritto evitando lungaggini burocratiche . Cioè, sostanzialmente, per poter emanare un regolamento bisogna prima emendare la legge in quelle parti che l’ufficio legislativo ha dichiarato poco chiare e che non permettono di essere colmate col solo provvedimento amministrativo della delibera di Giunta.

La modifica della legge è stata predisposta ed in una prossima seduta di Giunta sarà approvata per poi essere presentata al Consiglio.

Un’altra cosa: è vero il problema delle risorse finanziarie.

Dal 2008 al 2010 solo gli incidenti mortali sono stati 57. Per cui moltiplicati per 20-25, le risorse disponibili dovrebbero ammontare ad oltre 1 milione di euro mentre quelle oggi fruibili ammontano a 180 mila euro circa. Assolutamente insufficienti per poter colmare quello che è il bisogno della legge.

Dato che, comunque, il regolamento prevederà una presa in considerazione delle morti e degli incidenti in modo retroattivo, cioè a partire dal momento della emanazione della legge, per poter procedere è necessario, nel momento in cui viene ad essere modificata la legge, integrarla con le giuste risorse finanziarie, perché altrimenti si dovrebbe pensare ad un bando o comunque fare una selezione che, in questo caso,sarebbe inopportuna.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.

Giuseppe GIORDANO

Mi dichiaro parzialmente soddisfatto perché finalmente l’assessore ha chiarito i problemi. Certamente si poteva risolvere prima la questione riguardante un regolamento,perché ci sono voluti quasi 2 anni per stabilire che le questioni afferiscono alla non chiara esposizione della legge numero 11 che deve essere riformulata.

Prendo atto di questo, sollecito quindi che questo emendamento, questa modifica alla legge pervenga nella Commissione competente che è la terza già in questi giorni, in maniera tale che nella seduta di Consiglio del 1° agosto possa essere rilicenziato il testo definitivo, quello coerente che consenta l’adozione immediata di un regolamento che, credo, il dipartimento abbia già abbozzato.

Noi faremo una battaglia e quindi ha fatto bene l’assessore, sulla questione delle risorse, a richiamare e a voler dire che 57 sono state le vittime nel 2010 e 42 nell’anno 2009 i morti sul lavoro. Non si può attendere, ci vuole una risposta da parte di questa Regione e noi faremo una battaglia affinché anche le scelte di cui discuteremo più tardi e l’assestamento di bilancio vadano nella direzione giusta.

Certamente non possono essere mortificate queste categorie che sono state dimenticate ed offese dai ritardi della politica.

Ribadisco che, comunque, la ringrazio per la risposta. La voglio però pregare di far pervenire questo testo alla terza Commissione in modo che la stessa lo esamini e lo licenzi in tempi rapidi.

Interrogazione a risposta immediata numero 132 del 26.05.2011 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D. “In ordine all’avviso pubblico per il finanziamento di <Voucher per la partecipazione a Master e Dottorati>”

PRESIDENTE

Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 132 del 26.05.2011 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D. “In ordine all’avviso pubblico per il finanziamento di <Voucher per la partecipazione a Master e Dottorati>” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che

in data 13/05/2011 è stato pubblicato sul BURC un avviso pubblico con una dotazione finanziaria pari a 8 milioni di euro avente ad oggetto “POR Calabria FSE 2007-2013 Obiettivo Operativo M2 - Piano Regionale per le Risorse Umane - Piano d'Azione 2009- 2010: Approvazione «Avviso pubblico per il finanziamento di borse di studio per la partecipazione a Master e Dottorati»”;

il punto 8 dell'Avviso (Termini e modalità di presentazione delle domande - Pena l’inammissibilità), recita testualmente: “Le domande saranno prese in considerazione fino ad esaurimento delle risorse disponibili”;

“è necessario che la data di spedizione della domanda risulti inequivocabilmente dal timbro dell'ufficio postale accettante”;

“Non saranno in ogni caso prese in considerazione le domande che, per qualsiasi causa, perverranno dopo la pubblicazione, sul sito internet: www.regione.calabria.it/istruzione, dell'avviso di chiusura del bando per esaurimento risorse. L'Amministrazione Regionale non assume alcuna responsabilità per eventuali dispersioni o ritardi nella trasmissione delle domande e della relativa documentazione”;

il punto 9 dell'Avviso stabilisce che: “l'istruttoria delle agevolazioni verrà realizzata, secondo l'ordine cronologico di presentazione delle domande, sulla base dei criteri di cui alle Fasi A) e B) descritte di seguito, fino a concorrenza delle risorse disponibili”;

la presentazione delle domande sulla base dell'ordine di spedizione delle medesime viene, pertanto, considerata condicio sine qua non per la formazione delle graduatorie, mentre gli altri criteri di valutazione appaiono soltanto successivi ed eventuali;

la c.d. procedura a sportello si è già mostrata assolutamente inadeguata con il Bando “Aiuti alle imprese attraverso la concessione delle borse lavoro, di incentivi occupazionali sotto forma di integrazione salariale e formazione continua come accrescimento delle competenze”, poiché ha lasciato grossi margini di discrezionalità alle agenzie di servizio postale privato nella definizione dell'ordine di presentazione delle domande;

per quanto sopra esposto appare alquanto inopportuno erogare contributi di ingente valore con un elevato margine di discrezionalità e senza una procedura sufficientemente trasparente;

al contrario sarebbe stato più opportuno fissare un termine di presentazione delle domande più certo, per poi procedere ad una valutazione più obiettiva e trasparente (sulla base di indicatori oggettivi delle domande che, allo stato, sono solo ipotizzabili) delle stesse;

se la Giunta regionale intenda apporre dei correttivi ad un provvedimento che appare esageratamente lesivo nei confronti degli utenti interessati;

quali iniziative intenda intraprendere la Giunta regionale al fine di garantire la massima trasparenza nell'espletamento della procedura di assegnazione dei benefici e tutelare tutti i soggetti che ne hanno fatto richiesta”.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Domenico Talarico. Ne ha facoltà.

Domenico TALARICO

Signor Presidente, si tratta del bando pubblico relativo al finanziamento di borse di studio per la partecipazione a master e dottorati.

Cosa eccepiamo con questa interrogazione? Il bando prevede l’assegnazione delle risorse disponibili a sportello ovvero in ordine cronologico in base alla presentazione delle domande, senza entrare nel merito delle singole domande e quindi a scapito della valutazione dei titoli e del merito dei concorrenti.

Si è ripetuto, con questo avviso pubblico, quello che è spiacevolmente accaduto con le borse lavoro, quindi, senza entrare nel merito dei singoli progetti e delle singole domande è stato sufficiente, ad esempio, avere un amico in una agenzia privata di spedizione per avere accesso ad una borsa lavoro, violando, a mio avviso, non solo la legge ma anche il buonsenso.

Anche in questo caso a prescindere dai titoli e dal merito si è fatto ricorso ad una procedura che si presta a più di una obiezione.

Per cui noi interroghiamo il Presidente e l’assessore competente per sapere se egli o loro sono intenzionati a modificare, ad apportare dei correttivi ad una procedura che così come è, produce privilegi e discriminazioni frustrando molti giovani studiosi che avrebbero, forse, maggiori titoli di altri per accedere ai cosiddetti voucher di formazione e studio post laurea.

L’assessore Caligiuri, come me e come altri colleghi consiglieri, avrà ricevuto, immagino, tante sollecitazioni in tal senso di alcuni giovani studiosi calabresi che studiano e sono impegnati in progetti di ricerca anche oltre oceano, che, però, per le procedure e per le modalità di accesso a questi voucher, sono rimasti esclusi.

Chiediamo, quindi, al Presidente e all’assessore se ritengono che sia utile prendere in considerazione tali sollecitazioni e tali critiche per apportare i dovuti correttivi, magari per i bandi e gli avvisi futuri. Grazie.

PRESIDENTE

La parola all’assessore Caligiuri.

Mario CALIGIURI, assessore alla cultura ed ai beni culturali

Rispondendo all’onorevole Talarico, dico che la procedura individuata dalla Giunta regionale viene incontro alle esigenze dei giovani laureati calabresi e garantisce non solo la trasparenza, ma anche la speditezza ed il diritto allo studio ed al merito.

Questo è dimostrato dagli esiti di questo bando per cui non si può effettuare alcun eventuale paragone con iniziative che sono per alcuni aspetti dissimili.

Infatti, al 5 di luglio sono arrivate 798 domande distribuite al 38 per cento in provincia di Cosenza, al 20 per cento in provincia di Catanzaro, all’8 per cento in provincia di Crotone, al 25 per cento in provincia di Reggio Calabria e al 7,39 per cento in provincia di Vibo Valentia.

L’impegno massimo complessivo anche se non è stimabile, perché si può valutare soltanto alla fine dell’accertamento e della verifica delle domande, potrebbe essere, al massimo, 1 milione 600 mila euro a fronte di un impegno che è di 8 milioni di euro.

Quindi, c’è ancora ampia possibilità di intervento. Inoltre, quello che mi preme sottolineare, rispondendo alla domanda dell’onorevole Talarico, riguarda alcuni dati che abbiamo rilevato da queste quasi 800 domande pervenute.

La prima è che, avendo posto il limite di 35 anni, il grosso delle domande pervenute riguarda i giovani laureati tra i 28 ed i 30 anni che è l’età giusta per poter effettuare questo tipo di approfondimenti in modo adeguato.

Quello che, invece, risulta estremamente interessante e che dovrebbe essere oggetto di attente analisi è che le domande pervenute, rispetto a quelle che sono le aree di sviluppo previste dal Por, riguardano soltanto il 44 per cento delle domande di rimborso di master, mentre il 56 per cento non ricade nelle aree individuate dal Por come strategiche per lo sviluppo della regione.

E’ evidente, quindi, che si verifica una dicotomia che può essere identificata negli indicatori del Por che possono non essere pertinenti per quanto riguarda lo sviluppo della regione, perlomeno per quanto riguarda il capitale umano e dall’altra, invece, sull’offerta dei master universitari che, invece di essere rivolti al mercato, tenendo conto di quelle che sono le effettive necessità di sviluppo dei territori, seguono altre logiche.

Infine, un altro dato è che il 67 per cento delle domande pervenute sono presentate da donne contro il 33 per cento di uomini.

Sulla base di queste indicazioni ritengo che il comportamento della Giunta regionale risponda a criteri corretti che vanno incontro alla valorizzazione reale del capitale umano calabrese.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Talarico.

Domenico TALARICO

E’ ovvio che nessuno di noi, tanto meno i proponenti, hanno voluto mettere in discussione con l’interrogazione il valore dell’avviso pubblico.

Tanto meno mettiamo in discussione il diritto allo studio, anche se qui si tratta, diciamo, di risorse destinate a coloro i quali hanno già compiuto un ciclo di studi, quindi a laureati che intendono avere accesso a master e dottorati post laurea.

La nostra obiezione è riconducibile solo ed esclusivamente ai criteri di selezione.

A tal proposito, vorrei farle una domanda retorica, naturalmente, cioè per lei, assessore, vale di più un 110 e lode, ad esempio, oppure l’ordine cronologico di presentazione della domanda nel riconoscimento dell’accesso? Questo è il punto. Alcuni titoli che sono stati presentati, allegati alle domande, come per esempio dottorati conseguiti all’estero ed anche in prestigiose Università italiane valgono di meno rispetto ad uno che non ha alcun titolo, ma ha avuto l’abilità, la furbizia e la complicità di presentare la domanda un secondo prima di altri 10 o altri 100?

Questo è il punto. La mia sollecitazione è finalizzata ad introdurre criteri oggettivi di selezione e non affidare il tutto all’ordine cronologico di presentazione, altrimenti mortificheremmo competenze e vocazioni che in questo modo non possono avere accesso.

Per questo motivo dichiaro di essere insoddisfatto dalla sua replica. Grazie.

Interrogazione a risposta immediata numero 133 dell’1.06.2011 a firma del consigliere De Gaetano “In ordine alla chiusura del tratto Coccorino-Joppolo in provincia di Vibo Valentia”

PRESIDENTE

Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 133 dell’1.06.2011 a firma del consigliere De Gaetano “In ordine alla chiusura del tratto Coccorino-Joppolo in provincia di Vibo Valentia” di cui do lettura.

Non vedo, però l’onorevole De Gaetano, pertanto l’interrogazione è decaduta.

Interrogazione a risposta immediata numero 134 dell’1.06.2011 a firma dei consiglieri Guccione, Franchino, Censore: “In ordine alle iniziative che si intendono assumere per garantire ai dipendenti delle Comunità Montane il pagamento degli stipendi”

PRESIDENTE

Si passa adesso alla interrogazione a risposta immediata numero 134 dell’1.06.2011 a firma dei consiglieri Guccione, Franchino, Censore: “In ordine alle iniziative che si intendono assumere per garantire ai dipendenti delle Comunità Montane il pagamento degli stipendi” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’agricoltura. Per sapere – premesso che:

“le Comunità montane calabresi in decenni di attività hanno svolto un ruolo importantissimo nella difesa della funzione socio-economica della montagna nell'economia calabrese e nel mantenimento di un'identità “montanara”;

questa attività ha permesso di garantire interventi di salvaguardia del territorio, di difendere tradizioni culturali e tipicità economiche, di organizzare servizi, di progettare interventi infrastrutturali intercomunali, di mantenere viva la necessità di politiche nazionali e regionali di più efficace contrasto all'emarginazione dei territori e delle popolazioni montane per contrastare i processi di spopolamento determinati da uno sviluppo socio-economico che ha privilegiato i territori urbani e soprattutto costieri;

l'art. 2 della legge n. 191 del 2009, comma 187, ha generato la cessazione del concorso dello Stato al finanziamento delle Comunità montane previsto dall'articolo 34 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, e dalle altre disposizioni di legge relative alle Comunità montane;

l'azzeramento di tutti i fondi previsti dall'art. 34 del D.lgs 504 del 1992: “Fondo Ordinario - Fondo Consolidato (L. 285/77 - L. 730/86) - Fondo per lo sviluppo degli investimenti” ha determinato la paralisi delle attività delle Comunità montane, ma soprattutto creato uno stato di incertezze nel personale dipendente non avendo individuato il soggetto istituzionale che dovrà farsi carico dei relativi oneri;

la Regione Calabria, nell'anno 2010 ha provveduto, con tre provvedimenti legislativi, a stanziare alle Comunità montane i seguenti fondi per il mantenimento giuridico del personale:

l. Legge regionale 26 febbraio 2010, n. 8: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2010, art. 3, comma 4 della legge regionale n. 8/2002).” Art. 1: La somma di 4.000.000,00 di euro.

2. Legge regionale 11 agosto 2010, n. 23 “Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2010 e del bilancio pluriennale 2010-2012 a norma dell'articolo 22 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.” Art. 8 - La somma di ulteriori 4.000.000,00 di euro;

3. Legge regionale 29 dicembre 2010, n. 35: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2011 e pluriennale 2011-2013 (Legge finanziaria).” ha rifinanziato l'art. 1 della legge n. 8/2010 prevedendo 6.000.000,00 di euro;

si ritiene indispensabile che l'esperienza di lavoro accumulata dalle Comunità montane venga salvaguardata ed utilizzata per dare slancio ad una nuova politica di sviluppo della montagna che la Regione Calabria deve intraprendere per difendere ed accrescere il ruolo socio-economico delle aree interne nell'economia calabrese e che, di conseguenza, occorre mantenere pienamente funzionanti le Comunità montane quali soggetti territoriali dimostratisi i più efficienti e funzionali nel governo della politica della montagna e delle problematiche relative alle condizioni di vita delle popolazioni montane;

sia lo Statuto della Regione Calabria che la specifica legge regionale sulle Comunità montane riconoscono la specificità ed il ruolo primario di questi Enti e prefigurano il loro potenziamento con la previsione di ampie funzioni delegate da attribuire per rendere più ampia ed organica la loro attività nel territorio e più efficaci ed incisivi gli effetti di sviluppo economico e sociale;

occorre, inoltre, comunque, salvaguardare la posizione di lavoro e la dignità professionale dei dipendenti;

con le somme finora erogate, le Comunità montane hanno pagato ai dipendenti gli stipendi fino al mese di febbraio 2011;

ad oggi, sul bilancio della Regione non è prevista nessuna ulteriore somma per coprire il fabbisogno degli stipendi fino alla fine dell'anno;

la stima del fabbisogno annuo degli stipendi di tutti i dipendenti delle Comunità montane calabresi, ammonta all'incirca a 16.000.000,00 di euro;

quali iniziative urgenti si intendono assumere per garantire ai dipendenti delle Comunità montane il pagamento pregresso degli stipendi maturato da febbraio ad oggi e per assicurare ad essi l'intero fabbisogno annuo.”

Ha chiesto di parlare l’onorevole Guccione. Ne ha facoltà.

Carlo GUCCIONE

Questa interrogazione pone due aspetti. Il primo è la riforma che riguarda le Comunità montane, Arssa ed Afor che credo sia in dirittura d’arrivo, stante la richiesta qualche tempo fa di una ulteriore proroga di sei mesi per quanto riguarda la riforma dell’Arssa e dell’Afor.

So di un progetto di legge presentato dall’assessore Trematerra che prevede un’Agenzia della montagna che metta insieme tutte le competenze di Arssa, Afor e Comunità montane sulla quale mi auguro che si apra una discussione libera ed aperta in tutte le sedi nel rapporto con il sindacato, con il mondo istituzionale e con i sindaci interessati.

Ma la cosa che più mi preme, oggi, è quella che riguarda la situazione di quasi 500 lavoratori delle Comunità montane che hanno avuto pagati, fino ad oggi, gli stipendi fino a febbraio 2011.

So che le risorse che nell’assestamento di bilancio sono state previste, non sono sufficienti a coprire il 2011 e in questo senso il collega Censore, a nome del gruppo, ha presentato un emendamento che poi in Commissione è stato respinto.

Credo che se teniamo aperte tutte queste partite che riguardano gli stagisti, i dipendenti delle Comunità montane, la stabilizzazione degli Lsu e degli Lpu e non c’è un dibattito organico su come noi stabilizziamo da una parte il precariato, e stoppiamo con il precariato, e dall’altro garantiamo attraverso l’apertura di una fase nuova, di un processo profondo di riforma che è necessario a molti anni dalla nascita del regionalismo in Calabria, il rischio è che noi registreremo solo passi indietro ed una implosione del sistema sia sul terreno lavorativo che sul terreno istituzionale.

PRESIDENTE

Grazie, onorevole Guccione. La parola al sottosegretario Sarra.

Alberto SARRA, Sottosegretario alle riforme

Grazie, Presidente, onorevole Guccione, in riferimento all’interrogazione rubricata con il numero 134 a nome dell’Esecutivo regionale, evidenziamo ed offriamo alla sua valutazione alcuni spunti di riflessione che, a nostro avviso, servono a dare una risposta tendenzialmente definitiva alle istanze che lei ha evidenziato.

Dunque, per quanto riguarda il problema della somma urgenza diciamo così, cioè della risposta immediata in riferimento agli stipendi dei dipendenti delle comunità, ci accingiamo ad approvare una manovra finanziaria nella quale noi abbiamo previsto uno stanziamento di 2 milioni di euro che serviranno a dare un riscontro immediato e quindi il pagamento degli stipendi comprendendo anche le mensilità estive.

E’ chiaro che non è la soluzione definitiva per quanto riguarda il pagamento degli stipendi. Noi abbiamo previsto questa cifra non a caso perché serve per dare una risposta nelle more dell’approvazione della legge che lei ha citato.

Abbiamo predisposto un disegno di legge che è stato valutato, in via preliminare, dall’Esecutivo regionale e stiamo effettuando tutti i passaggi necessari e consequenziali.

Alludo alle riunioni che sono state già effettuate presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Abbiamo avuto un contatto permanente con l’ufficio legislativo della Presidenza del Consiglio dei ministri ed abbiamo partecipato assieme all’assessore Trematerra ad un incontro al quale hanno partecipato i rappresentanti di tutte le direzioni generali dei dipartimenti interessati.

Questa riunione ha dato un esito assolutamente positivo per cui il riscontro che noi abbiamo in riferimento alla nostra proposta di legge è assolutamente favorevole; cioè abbiamo ottenuto una sorta di valutazione di impatto legislativo assolutamente positiva. Ripeto.

Questo cosa significa? Che la proposta che andremo a portare a breve alla attenzione sua e degli altri onorevoli consiglieri dell’Assemblea legislativa è una proposta che è già munita di tutti i pareri, non ultimo il parere di costituzionalità, di conformità cioè alle norme previste dalla Costituzione. Per cui è una norma sulla quale possiamo discutere nel merito e quindi ben vengano e ben verranno tutte le sollecitazioni, gli stimoli, i suggerimenti, le integrazioni e le modifiche che questo onorevole Consiglio intenderà apportare. E’ vero, però, che sicuramente avremo un disposto, un dettato, delle disposizioni normative che sono delle disposizioni sulla cui conformità al dettato costituzionale non è inteso porre un dubbio perché, comunque, abbiamo già acquisito questo parere.

Chiarito questo come noi intendiamo risolvere il problema? Noi provvederemo e lo dico in maniera assolutamente sintetica e sicuramente insufficiente e disorganica ma serve a dare l’idea dell’architettura istituzionale che noi intendiamo trasferire nei comparti dell’agricoltura, della forestazione e di quegli enti delle comunità montane che dopo la riforma del titolo quinto della Costituzione non assumono più una dignità di ente locale per quanto riguarda il disposto costituzionale.

Ma ce l’hanno e noi la manterremo in riferimento all’articolo 46 dello Statuto che rappresenta, come voi sapete, la carta fondamentale della nostra Regione, cioè è la Costituzione, consentitemi il termine, della nostra Regione, dell’ente Regione.

Allora, utilizzando quella norma, abbiamo la possibilità di ridare quella dignità di ente locale che avevano perso con il provvedimento statale.

Come intendiamo farlo? C’è giurisprudenza costante; daremo questa dignità conferendo anche questa norma che prevede le unità montane che non saranno altro che dei soggetti giuridici inseriti nel contesto dei due enti. Uno riguarderà la forestazione e l’altro il comparto agricolo.

Nello stesso tempo razionalizzeremo la spesa, perché cosa faremo? Elimineremo tutti quegli enti che rappresentano dei doppioni perché hanno la stessa mission. Vale questo per la Fondazione Terina e per tutti gli altri enti che hanno lo stesso ruolo, la stessa missione normativa e lo stesso Statuto o, comunque, hanno le stesse caratteristiche per cui non rappresentano una peculiarità l’uno rispetto all’altro.

Questo è, quindi, l’approccio con il quale noi abbiamo inteso affrontare le problematiche delle comunità montane.

Per tornare alle sollecitazioni che venivano dall’interrogazione che, tanto per essere chiari, ritengo pregnante, daremo una risposta di carattere immediato, prevedendo con la manovra finanziaria, che ci accingiamo ad approvare, la risposta per gli stipendi per tutti quei padri di famiglia di cui condividiamo la preoccupazione. Non prevediamo ulteriori somme perché riteniamo che con la riforma legislativa ci sarà…

PRESIDENTE

Onorevole Sarra, è un intervento più che una …

Alberto SARRA, Sottosegretario alle riforme

Chiedo scusa, mi avvio alla conclusione.

… una risposta di carattere generale e quindi tendenzialmente definitiva alla problematica che lei ha posto. Chiedo scusa, Presidente.

PRESIDENTE

Era la prima alla quale rispondeva, quindi è giustificato.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Guccione. Ne ha facoltà.

Carlo GUCCIONE

Nel momento in cui sarà incardinato il provvedimento, di iniziativa della Giunta regionale, credo che sarà un aspetto fondamentale nella vita della Regione Calabria perché andremo ad affrontare alcuni aspetti basilari delle aree interne della nostra regione, perché occuparsi di forestazione e di montagna significa affrontare una questione rilevante perché la Calabria ha quasi il 35 per cento di territorio occupato da foreste e questo rappresenta una vera e propria risorsa.

Da questo punto di vista, ritengo importante che questo processo, che si è aperto nel 2007 attraverso la soppressione e la liquidazione di Arssa e Afor - se non sbaglio era assessore delegato a questa materia l’onorevole Adamo - si porti a compimento.

Come tutte le riforme, ritengo che per essere riforme che possano trovare una applicazione, questo vada fatto con il massimo del consenso non solo di quest’Aula ma anche fuori di quest’Aula.

Allora c’è bisogno di un processo di apertura e di discussione di un confronto ampio rispetto a questa questione che ritengo fondamentale per lo sviluppo della nostra regione. Ci sono aspetti che devono essere approfonditi ma lo dobbiamo fare con la tranquillità che chi oggi è senza stipendio, chi oggi è in difficoltà -come i lavoratori delle comunità montane- debbano avere loro la garanzia in questa fase di transizione di avere il reddito che il loro lavoro produce.

Da questo punto di vista vorrei maggiori garanzie da parte della Giunta regionale perché non ho capito come con due milioni di euro, mi pare, si riesca a coprire circa 3 mesi di salario.

(Interruzione)

Sono 16 i milioni di euro che servono per coprire un anno, tutto il 2011. Da questo punto di vista un maggiore approfondimento lo ritengo opportuno, vedo che è in Aula anche l’assessore Mancini. Ritengo che sarebbe opportuno, se è possibile, un approfondimento. Grazie.

PRESIDENTE

Sono concluse le interrogazioni a risposta immediata perché è passata l’ora dedicata a questo argomento. Quindi le altre interrogazioni saranno poste all’ordine del giorno il 1° agosto per come sono state presentate, possiamo passare al primo punto all’ordine del giorno.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare prima di introdurre il primo punto all’ordine del giorno l’onorevole Magno. Ne ha facoltà.

Mario MAGNO

Presidente, chiedo se cortesemente possiamo inserire nei lavori del Consiglio questo ordine del giorno relativo al Centro tipologico nazionale che, come sappiamo è stato istituito nel 2005 con la costituzione di una società alla quale partecipano la Regione Calabria per il 25 per cento, la provincia di Catanzaro, il comune di Catanzaro ed il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti poiché è stato trasferito il Centro tipologico dalla originaria sede di Satriano nella sede di Catanzaro.

Bisogna, in questo momento ricostituire in parte il capitale sociale e ripianare le perdite degli anni 2005-2010 che corrispondono a circa 30 mila euro.

Già il Ministero dei trasporti, la provincia ed il comune di Catanzaro hanno versato le quote, manca solo il versamento della quota da parte della Regione Calabria.

Chiedo, quindi, cortesemente che questo ordine del giorno venga posto in votazione in Aula.

PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi possiamo inserirlo all’ordine del giorno del Consiglio, in coda, all’ultimo punto.

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 210/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2011 e del bilancio pluriennale 2011-2013 a norma dell'articolo 22 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8”

PRESIDENTE

Possiamo partire allora con l’assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2011.

Pasquale Maria TRIPODI

Presidente, le chiedo scusa. Le altre interrogazioni?

PRESIDENTE

E’ passata l’ora dedicata alle interrogazioni, le rimanenti andranno alla prossima seduta del 1° di agosto, così com’è l’ordine saranno inserite nell’ordine del giorno .

La parola all’assessore Mancini, per la sua relazione.

Giacomo Mancini, assessore al bilancio, programmazione e fondi europei

Grazie, signor Presidente e colleghi. L’assestamento del bilancio è un atto di natura prevalentemente tecnica che rappresenta un elemento di raccordo tra il bilancio di previsione 2011 – in questo caso – ed il conto consuntivo del 2010.

Per parte nostra siamo orgogliosi che come amministrazione guidata dal Governatore Scopelliti siamo stati in grado di mettere ordine ad una catena consequenzialmente e temporalmente collega che nel passato non esisteva o nel migliore dei casi era molto disorganica e disorganizzata.

Alla fine dell’anno precedente, precisamente il 23 dicembre 2010 per la prima volta nella storia del regionalismo calabrese abbiamo approvato il bilancio di previsione.

Il 20 giugno di quest’anno abbiamo approvato il conto consuntivo per come prevedeva e prevede la normativa. Oggi, dopo averlo approvato in Commissione, siamo a discutere dell’assestamento di bilancio in Aula.

Il nostro approccio – lo abbiamo detto e lo vogliamo ribadire in questa sede solenne – è quello di dare un valore tecnico a questo provvedimento. Le scelte politiche, l’amministrazione guidata dal Governatore Scopelliti, le ha già fatte in sede di bilancio di previsione e con questo provvedimento, con l’assestamento noi le confermiamo tutte e tutte quante.

Abbiamo evidenziato inserendolo come primo articolo del bilancio di previsione la nostra ferma volontà nel contrasto alla criminalità organizzata.

Abbiamo dato una grande attenzione al sociale, alle tante emergenze che purtroppo squassano la nostra comunità, gran parte delle quali o meglio per la sua totalità abbiamo ereditato dal passato.

Confermiamo in questa sede i tanti ed importanti interventi nel settore dei lavori pubblici e più in generale in direzione di rianimare il tessuto economico calabrese.

Quelle scelte, come ho già detto, con l’assestamento le confermiamo e non le mettiamo minimamente in discussione.

Investiamo ancora di più, in maniera ancora più netta e determinata rispetto ai temi che riguardano il sociale. Investiamo con ancora più determinazione per andare ad affrontare ed a tamponare le tante e troppe emergenze che scuotono la nostra Regione.

In particolare con il provvedimento di assestamento allochiamo le risorse a nostra disposizione che, per come è noto, sono ristrette e sono esigue anche perché è ovvio a tutti, è noto a tutti che la Calabria, il sistema Calabria non è esente né immune dal contesto di crisi e di difficoltà economica e finanziaria che occupa e preoccupa il nostro Paese, la comunità internazionale e più in generale l’intero globo.

Non siamo da questo punto di vista - come è banale evidenziare – un’oasi felice ma, al contrario, siamo una Istituzione che deve far conto insieme con la contrazione della possibilità di spendere e anche, purtroppo, con le tante e troppe emergenze che appesantiscono – a causa delle gestioni delle stagioni precedenti – il nostro bilancio.

Quindi con quest’atto decidiamo – l’amministrazione guidata dal Governatore Scopelliti – con grande determinazione di allocare le esigue risorse di cui abbiamo disponibilità proprio per arginare le tante emergenze sociali che vive il nostro territorio.

Ecco perché da questo punto di vista respingo e respingiamo, come amministrazione, al mittente le critiche che abbiamo ascoltato in questi giorni sui mass-media, le critiche che qualche collega di minoranza ha formulato anche in Commissione nel momento in cui abbiamo discusso e poi approvato a maggioranza la manovra di assestamento sulla poca attenzione di questa nostra amministrazione rispetto ai problemi ed alle emergenze sociali e più in particolare rispetto alle famiglie.

Ed è proprio alle famiglie, al sociale che si rivolge la nostra attenzione non foss’altro perché abbiamo destinato la bellezza di 1 milione 200 mila euro rispetto ai pagamenti degli stipendi dell’Arssa. Di 2 milioni – qui è stato molto preciso e molto puntuale da par suo - l’onorevole Sarra definendo le problematiche che investono le comunità montane per le quali abbiamo allocato 2 milioni di euro.

Ancora 4 milioni di euro vanno alle forestazioni; 3 milioni 147 mila ai fondi per gli Lsu e gli Lpu che sono tutte emergenze che, purtroppo riguardano un importante numero di calabresi e che noi affrontiamo in maniera ferma e determinata stante naturalmente il panorama e la possibilità che non si discosta da quello che avviene in Italia e nel mondo delle risorse finanziarie a nostra disposizione.

Sono questi, in sintesi, i caratteri della nostra manovra e le linee guida di questo nostro provvedimento.

Ci piacerebbe a differenza di quanto abbiamo sentito sia in Commissione che nel legittimo dibattito politico che si è sviluppato in queste ore che anche da parte della opposizione vi sia una corretta valutazione del quadro in cui l’amministrazione guidata dal Governatore Scopelliti opera e lavora.

Non siamo in una fase di ricchezze dove le ricchezze possono essere destinate e dirottate. Abbiamo come tutti gli enti e come tutte le istituzioni, difficoltà. Ma ritengo che queste difficoltà le stiamo superando con grande determinazione ed impegno dando attenzione e risposta a quei settori della popolazione più in difficoltà che vivono sulla propria pelle momenti complessi e complicati per i quali l’amministrazione guidata dal Governatore Scopelliti oggi, come sempre, fa notare la propria attenzione.

Da questo punto di vista mi permetto, sommessamente con il rispetto che si deve alle forze di opposizione, di rivolgere invito ad avere un atteggiamento costruttivo e riformatore rispetto alle dinamiche ed ai temi che stiamo trattando e di abbandonare … perché mi rendo conto che è utile il populismo, una propaganda per guadagnare un titolo su un giornale ma è meno utile per affrontare i problemi e le problematiche che per la gran parte o per la sua interezza questa amministrazione ha ereditato dal passato.

Però con grande forza ed impegno, con grande coralità di squadra l’amministrazione guidata dal Governatore Scopelliti sia come Giunta, infatti il provvedimento è stato collegialmente definito e condiviso in tutti i passaggi, sia come forze di maggioranza abbiamo insieme avuto.

Sono queste le linee, signor Presidente, che hanno ispirato questo provvedimento di assestamento. Che nella nostra concezione rispondendo ai dettami della legge ha una rilevanza prettamente tecnica, che ci hanno ispirato e che oggi in questo momento illustro all’Aula riservandomi su ogni singolo aspetto di dare chiarimenti, approfondimenti e spiegazioni nell’esame dell’articolato e delle eventuali proposte alternative ed emendative che l’Aula deciderà di mettere in votazione.

La ringrazio e vi ringrazio.

Presidenza del Vicepresidente Alessandro Nicolò

PRESIDENTE

Grazie, assessore Mancini.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Censore. Ne ha facoltà.

Bruno CENSORE

Grazie, Presidente, sinceramente la relazione dell’assessore Mancini mi lascia un po’ perplesso e stupito, anche perché i bilanci tecnici normalmente si fanno ad inizio anno, quando non si ha contezza certa delle entrate e delle uscite, cioè; si sa quali saranno le uscite perché si fa una previsione ma, chiaramente, non si ha contezza delle entrate.

Dare all’assestamento un valore tecnico lo ritengo non corretto, sia dal punto di vista tecnico-giuridico sia per quanto riguarda la normativa sui bilanci.

Noi in questa sede stiamo parlando di variazione di un assestamento di bilancio.

La variazione si fa perché ci sono capitoli in eccedenza ed alcuni in cui le risorse non bastano. Quindi, si fa l’assestamento per riportare il bilancio in equilibrio.

Perciò, la variazione non è esclusivamente tecnica, ma è anche politica, perché si vede la necessità dei capitoli e su questi si interviene.

L’assessore Mancini, però, ha l’ardire di dire “noi le scelte le abbiamo fatte nel bilancio di previsione e oggi le confermiamo”. Bella cosa, bell’ardire!

Nel senso, dice “noi avevamo previsto dei soldi in bilancio per fronteggiare il disagio sociale ed oggi confermiamo quella scelta”.

Praticamente, nel bilancio di previsione si erano posti 10 milioni in un fondo destinato alle famiglie indigenti, per la gestione del quale si prevedeva un comitato che doveva essere presieduto dal Presidente Scopelliti, dall’assessore Mancini, dall’assessore alle politiche sociali Stillitani. Addirittura, si era discusso di far entrare in questo Comitato le fondazioni bancarie perché così spillavamo dei soldi – così era stato detto – e si incrementava il fondo e doveva far parte di questo comitato il direttore nazionale della Caritas.

Oggi si tolgono questi 10 milioni per le famiglie indigenti e mi si dice che, praticamente, si conferma quell’orientamento di andare incontro alle famiglie disagiate.

L’assessore Mancini ricorda ancora l’articolo 1 del bilancio di previsione e dice “noi ci siamo caratterizzati perché vogliamo dire che questa Giunta vuole contrastare la criminalità e per questo vengono messi dei soldi”.

Guarda caso in questo bilancio vengono sottratti dei soldi al fondo che riguarda coloro che sono state vittime di usura o di attentati criminali.

Non voglio attardarmi sulla relazione dell’assessore che giustamente, nella sua veste, difende le scelte dell’Esecutivo, ma è ovvio che la stessa è avulsa dal contesto reale di questo assestamento.

Invece, voglio fare un discorso organico e ricordare che lo scorso anno avevate iniziato la vostra attività di governo con il primo assestamento e lì c’era stata la concertazione con le parti sociali, che non c’è stata in questo assestamento.

E’ vero, il Presidente della Commissione bilancio, onorevole Morelli, per sua qualità e bontà è uno che di audizioni ne fa sempre e coinvolge il tessuto produttivo, sociale, sindacale di questa regione, ma in questa circostanza non c’è stata nessuna concertazione, non c’è stata nessuna discussione con la realtà calabrese.

Praticamente, voi fate una manovra nel momento in cui il Governo nazionale sta preparando un “pacco” di 54 miliardi contro gli italiani. Ci troviamo in una situazione di estrema difficoltà in cui la Calabria, purtroppo, in base ai dati Istat è tra le ultime regioni dopo la Campania e la Sicilia per tasso di occupazione.

Voi ancora state a fare il buon viso e il cattivo gioco e nella relazione a questo assestamento si parla di riforme degli enti strumentali calabresi che, però, voi volete iniziare e, quindi, ci troviamo sempre di fronte ad una Calabria in difficoltà in cui le emergenze non possono essere fronteggiate senza pensare ad un nuovo impianto di questa Regione. Di certo ci saranno sempre i lavoratori delle Comunità montane, i precari, i lavoratori del trasporto che verranno sotto le finestre di questo Consiglio regionale a gridare che non ricevono le loro spettanze o che non hanno assicurati i loro diritti.

Ma noi riteniamo che questa sia una manovra ingiusta che penalizza le fasce più deboli della società calabrese. Non c’è attenzione in questa manovra verso i problemi del sociale.

Voi togliete 10 milioni per il fondo della povertà e di questi 10 almeno 3 li spalmate sulla legge numero 1 del 2004, non so perché. Forse perché non riuscivate a spendere questi 10 milioni, il meccanismo era molto farraginoso. Questa è una legge con le maglie più larghe che vi dà la possibilità di intervenire.

Ma perché, se c’era questa difficoltà non avete spalmato tutti i 10 milioni di euro? Questa decurtazione dei soldi alla povertà la ritengo un fatto grave rispetto alla situazione di criticità che vivono molte famiglie calabresi che sono al di sotto della soglia di povertà.

Ed anche rispetto ad alcune poste di bilancio che voi avete inserito e rispetto alle quali noi abbiamo prodotto emendamenti, rimarchiamo il fatto delle questioni relative agli stipendi delle Comunità montane, come diceva bene il collega Guccione, ed ho ascoltato bene la replica del sottosegretario Sarra.

I soldi che sono stati messi nell’assestamento, 2 milioni di euro, sono veramente insufficienti.

Questi soldi non bastano a coprire l’estate come ha detto il sottosegretario Sarra, è una falsità! Questi soldi bastano a coprire le prime mensilità del 2011. Se è vero, come è vero, che sono stati pagati gli stipendi in alcune Comunità montane, non in tutte, di gennaio e febbraio, ebbene questi soldi - sufficienti per massimo un mese e mezzo o due – bastano per pagare marzo ed aprile. Non è vero che sono sufficienti a pagare gli stipendi estivi.

E poi, se noi dovessimo andare indietro rispetto a quanto dichiarato dal sottosegretario Sarra, i cui reali effetti si vedranno solo con la riforma, ci accorgiamo che il problema degli stipendi di questi 500 lavoratori è rimandato sine die.

Ai lavoratori diciamo che ci andiamo a fare il bagno a mare, che ci abbronziamo, ci mettiamo la crema e, poi, a settembre-ottobre rivediamo questo progetto di riforma molto complesso che avete difficoltà pure a presentare alla società calabrese: l’avete dato sottotraccia alle organizzazioni sindacali, ma nelle Commissioni non abbiamo avuto ancora modo di vederlo e di poter dire compiutamente la nostra.

Mi sa che ci troviamo di fronte ad un altro aborto, di fronte ad un altro carrozzone clientelare.

Campa cavallo che l’erba cresce. Noi, invece, rispetto agli stipendi dei lavoratori e delle Comunità montane diciamo che oggi c’è la possibilità tecnica e politica di risolvere il problema, che si può risolvere o attingendo al fondo di riserva o, come recita un sub-emendamento a quello che abbiamo presentato come gruppo del Partito democratico, aumentando il mutuo acceso per quanto riguarda i residui perenti. Ricordo che è stato acceso un mutuo di quasi 100 milioni di euro che si può aumentare per cercare di ridare certezza ai lavoratori delle Comunità montane.

In questa direzione va anche un documento redatto dalle organizzazioni sindacali, dalla Cgil-Cisl-Uil che contempla le due proposte.

Prendiamo atto, quindi, pur non avendone personalmente contezza, che c’è l’assestamento di bilancio. Mi ero opposto perché non avevo parlato con i colleghi e non sapevo che era stato previsto un milione di euro a favore degli stagisti: è una cosa che chiaramente condividiamo perché pensiamo che la battaglia per questi giovani calabresi sia bipartisan e ci debba vedere tutti uniti. E’ bene che si dia questo segnale.

Questa variazione di bilancio, però, va ad intaccare anche particolari categorie di soggetti.

Noi, rispetto alle associazioni dei ciechi, ogni volta dichiariamo che vi presteremo attenzione e puntualmente, poi, ogni volta, si procede alla decurtazione del fondo della cooperazione, del fondo a favore dei disabili che usufruiscono dei trasporti, tagliando risorse poste in favore di categorie sociali che andrebbero protette.

Dov’è questa conferma, assessore Mancini, nel settore delle politiche sociali? Ripeto testualmente quanto diceva l’assessore “confermiamo la nostra volontà nel settore della famiglia, per quanto riguarda l’attenzione al sociale”.

Poi ha detto che c’è la volontà di investire nel settore dei lavori pubblici, ma di questo non ho visto traccia. So che invece, per quanto riguarda i fondi comunitari, c’è un arretramento della spesa, c’è la lettera di uno dei commissari della Unione europea, Hahn.

Rispetto a questo noi registriamo solo smentite a mezzo stampa, ma concretamente e formalmente non abbiamo visto niente.

Non mi soffermo più sulle questioni perché poi discuteremo nello specifico gli emendamenti che abbiamo proposto a favore delle Comunità montane, dei lavoratori forestali, degli stagisti, dei non vedenti, per la cooperazione, ma vorremmo, anche, avere contezza su questo milione e 200 mila euro in favore dell’Arssa. Chiaramente vogliamo capire se sono per stipendi o per mantenere in vita ancora carrozzoni mangiasoldi.

Se vogliamo scrivere una nuova pagina della Calabria e non fare populismo dobbiamo cominciare a parlare di riforme, a tagliare gli enti inutili.

Solo così possiamo invertire la rotta, accelerando la spesa delle risorse comunitarie che sono straordinarie, risorse che permetteranno alla Calabria di voltare pagina e di non esser più fanalino di coda.

Il mio è un invito alla maggioranza affinché sia più accorta alle questioni che riguardano lo sviluppo di questa regione, al turismo ad esempio, i cui dati sono quelli che sono ed è inutile che qualche autorevole esponente della maggioranza ci dica che bisogna aspettare settembre.

Gli alberghi, purtroppo, languono dal punto di vista delle prenotazioni, non delle presenze. Perché le prenotazioni sono una cosa diversa rispetto alla presenza e non ci si affidi ai last minute perché possono compensare solo in parte il deficit di prenotazioni e di presenze.

Come gruppo del Partito democratico votiamo contro questo assestamento perché lo riteniamo inadeguato, carente di una visione strategica per una nuova Calabria e per contro assistiamo da parte della maggioranza a continue conferenza stampa, a passerelle con miss in topless, assistiamo a network che ci collegano a tutta la rete nazionale ma non vediamo affrontate le vere emergenze di questa terra.

E’ ora che quindi la smettiate di far solo proclami e cominciate concretamente a lavorare a quelli che sono i bisogni di questa terra. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Mirabelli. Ne ha facoltà.

Rosario Francesco Antonio MIRABELLI

Grazie, signor Presidente. Signori consiglieri, molto è stato già anticipato dal collega Censore nella sua disquisizione puntuale e precisa.

Vorrei, però, rimarcare un aspetto un po’ più importante perché credo che il punto all’ordine del giorno non sia un semplice punto ma sia una questione, un passaggio molto importante e molto delicato.

Non è certamente, l’assestamento di bilancio, una questione squisitamente e semplicemente di natura tecnica, perché gli assestamenti di bilancio evidenziano, spesso, anche aspetti più complessi di impostazione di programmazioni di spese, di riforme che andavano realizzate in tempi giusti e che non sono state fatte.

Hanno, quindi, una ricaduta di natura politica e territoriale e rappresentano, anche, dei campanelli di allarme importanti, soprattutto quando si vanno a valutare e visionare cifre considerevoli, in particolare in termini di entrate, che evidenziano effettivamente come questa Regione abbia bisogno di uno scossone e come questa attività amministrativa da parte della Giunta regionale abbia necessità di una maggiore operatività, soprattutto su determinati settori.

Non possiamo relegarla ad una semplice variazione di bilancio – anche se così sembrerebbe. Non basta prendere 10 milioni di euro non spesi che fanno parte della impostazione principale più importante della finanziaria passata: l’articolo 2 del Collegato alla precedente finanziaria non speso perché non era facile spenderlo. Non è facile distribuire 10 milioni di euro a famiglie povere senza sapere che meccanismo e che metodo utilizzare e senza la certezza dei beneficiari, in termini di priorità, rispetto ad una povertà sempre più crescente.

L’elemento che si evidenzia, più che altro, è che sono stati presi 10 milioni e sono stati plasmati su alcuni capitoli che rappresentano delle emergenze che hanno necessità, non solo di essere rinforzate dal punto di vista economico, ma che – secondo me – necessitano innanzitutto di essere ristrutturate e riformate.

Quando si parla di dover pagare almeno due-tre stipendi agli operai delle Comunità montane o di pagare gli stipendi agli impiegati dell’Arssa o di rafforzare l’Arcea, che non è nelle condizioni di poter dare risposte con l’esiguo personale rispetto a 120 mila domande che si aspettano in termini di richiesta delle varie aziende calabresi, è ovvio che c’è la necessità non solo di dover mettere mano al portafoglio ed a risorse già precarie.C’è la necessità di intervenire, in tempi utili, quando le cose non vanno bene, soprattutto in alcuni settori, in maniera più chirurgica. E’ necessario, cioè, fare nuove riforme, cercare di capire se è indispensabile rilanciare o chiudere, dare una programmazione ed una ripianificazione per far sì che questi enti che servono, a mio modesto avviso, vengano messi nelle condizioni di poter operare, di essere produttivi e di poter dare una resa.

Aggiungo che un assestamento di bilancio non può rifarsi esclusivamente ad uno spostamento di fondi dalla povertà ad altri capitoli emergenziali.

C’era la necessità – oltre ad un piano di riforma strutturale su questi enti che siete andati a rimpinguare, su questi 10 milioni che avevano un’altra destinazione d’uso – di consentirci di capire cosa è questo avanzo di amministrazione.

I 4 miliardi e oltre che ci portiamo dietro di residui attivi, della quota più libera togliendo i residui perenti di 3 miliardi e 800 mila euro, sono una risorsa che deve essere verificato se esiste, se è vera e se c’è. A me risulta che il 23 per cento di questi residui attivi sia antecedente al 2005 e, quindi, non sappiamo se sia ancora esigibile o se siamo ancora in condizione di poter introitare questa voce d’entrata che sarebbe importante. Abbiamo, quindi, la necessità di mobilitare questo avanzo di amministrazione soprattutto in un momento di crisi economica, di fermo delle nostre aziende anche nell’ambito dei lavori pubblici, tentando in tutti i modi il loro recupero e velocemente perché anche il tempo ha la sua importanza, spendendoli poi per obiettivi ben precisati.

Questo non è stato fatto, né è stata fatta una verifica reale su quei fondi che sono ancora esigibili e su quelli che non sono ancora esigibili.

Poi, c’è un altro dato molto importante. E’ importante l’assestamento di bilancio, non è un semplice momento di passaggio, non è una semplice variazione, soprattutto in Consiglio regionale, perché andando a verificare le entrate si può constatare che non si tratta di un problema attuale, non sarà neanche un problema del 2012, non sarà un problema del 2013, ma sicuramente lo diventerà nel 2014 quando si attuerà quella riforma federalistica dello Stato che prevederà l’autosussistenza da parte delle Regioni, in rapporto al proprio gettito fiscale.

Quindi, la capacità di poter reagire e dare servizi e raggiungere obiettivi nel momento in cui questa Regione ha la possibilità di incamerare, con le proprie risorse e forze, nell’ambito del perimetro dei confini regionali, delle risorse e quindi un gettito fiscale forte.

Ebbene, ci ritroviamo con una entrata minore di quasi 66 milioni di euro sull’Irap e di 4 milioni 747 mila sull’Irpef.

E’ un dato che in sé e per sé sembrerebbe insignificante ma, in realtà, pensandoci bene, cari consiglieri, si evidenzia che c’è in negativo un avvitamento su se stessa della Regione. C’è una caduta verso la povertà, perché non si tratta di evasione. Ci sono aziende, soprattutto per quanto riguarda l’Irap, che non riescono ad introitare perché non ne hanno la capacità e molto probabilmente perché hanno chiuso i battenti. C’è un impoverimento, quindi, di quel tessuto economico e aziendale che per noi deve essere l’unico punto di riferimento insieme al sociale, perché saranno proprio loro coloro i quali, dal 2014 in poi, dovranno attraverso la loro attività imprenditoriale riuscire a dare risorse in termini di gettiti fiscali alla Calabria.

Questo non c’è! C’è un segnale pericoloso, un indebolimento. Ed è su questo che la Giunta regionale e l’intero Consiglio regionale devono fare i conti, cercando di spendere il proprio tempo soprattutto su proposte di legge che guardano all’incremento del Prodotto interno lordo.

Il vero problema è che, se continuiamo di questo passo, avremo un tessuto imprenditoriale ed aziendale debolissimo, incapace di poter stare sui mercati e di poter affrontare la concorrenza, non dico con la Normandia o la Svezia, la Francia, il Lussemburgo ma neanche con le Regioni quasi povere come la nostra, le Regioni meridionali.

Quindi, a fronte di questo vi è la necessità di intervenire tempestivamente sui fondi della Comunità europea cercando non solo di spendere - e l’impegno di spesa fine a se stesso sarà pure importante per non far perdere i soldi - ma è anche necessario che l’impegno di spesa venga ottimizzato nel migliore dei modi, caricandolo specificamente su quei settori, su quegli interventi che possano essere la molla dell’innalzamento economico, dell’incremento del prodotto interno lordo calabrese.

Altrimenti, caro Censore, risposte all’occupazione non ne darà neanche il Padreterno in questa situazione.

Capisco la difficoltà in cui si trova chi amministra oggi e chi ha amministrato anche ieri perché non è semplice. Ci sono, senza dubbio, ritardi storici ed infrastrutturali che compartecipano, ma abbiamo anche la necessità, nel momento in cui parliamo di assestamento del bilancio, di non sminuire le cose relegandole come se fosse una questione semplicemente e puramente tecnica.

Sono questioni di natura e di ricaduta politica molto importante perché già siamo in ritardo. Dobbiamo mantenere certi carrozzoni, così li ha chiamati. Per me non sono carrozzoni, sono cose importanti perché quando parliamo dell’Afor e dell’Arssa parliamo di enti strumentali di un certo livello che servono ad una regione che ha una sua vocazione agricola e che ha la bellezza di 680 mila ettari di foreste.

Non sono cose che non sono servite. Molto probabilmente non hanno funzionato bene, c’è stato poco controllo, c’è stata e c’è scarsa programmazione. E’ ovvio che non possiamo mantenere questa situazione. C’è la necessità di andare ad accorpare enti, abbiamo la necessità di confrontarci su questi progetti di legge di riforma, altrimenti non si giustifica neanche più l’utilizzo di determinate risorse.

Anche riguardo le Comunità montane: giustamente, la gente ha necessità di vivere ed ha necessità del proprio stipendio, ma alle Comunità dobbiamo dare delle funzioni, dobbiamo capire a cosa servono, se bisogna tenerle in vita o bisogna assorbirle in qualche altro ente, perché abbiamo la necessità di evitare interventi ripetitivi e paralleli che comportano, in fin dei conti, spese inutili finalizzate al nulla.

Un ultimo passaggio. Evito di entrare nel merito dell’Arcea, del milione e 200mila euro qua o del milione e 200mila euro là.

Credo che ci sia la necessità, soprattutto, di rendere più operativi i dipartimenti. Anche qui mi sarei aspettato una politica di investimento differente: spesso i dipartimenti e gli assessorati soffrono, languono di personale rispetto al Consiglio che vede una pletora di personale che andrebbe forse meglio utilizzato ridistribuendolo meglio.

Abbiamo interi dipartimenti, anche importantissimi, che andrebbero rinvigoriti. Anche su questo non è venuto nessun messaggio da parte della Giunta regionale per non parlar poi anche di capire, dopo un anno, un anno e due mesi, anche in termini di patrimonio cosa abbiamo realizzato. Qual è la redditività del nostro patrimonio, come lo stiamo mobilitando, cosa ci fa guadagnare e cosa ci fa perdere?

Ecco, ci saremmo aspettati dalla relazione che fosse supportata anche da uno stato di attuazione per quanto riguarda i fondi della Comunità europea che, ripeto, rappresentano l’unica possibilità ottimale e forte che questa Regione ha.

Vedete, in una situazione dove la mobilità di spesa passa esclusivamente solo sui poveri - perché così è –, ovvero quei 10 milioni di euro per i quali la Giunta si è molto vantata di aver toccato con mano, di aver inciso sui problemi più drammatici del sociale, quelli della povertà e della indigenza vera e propria, ebbene il non utilizzo di questi 10 milioni e lo spostamento ad una riplasmatura generale di questi soldi su altri capitoli anch’essi emergenziali ma di mantenimento, certamente non dà una immagine positiva dell’azione finanziaria di questa Regione. Soprattutto della riprogrammazione della impostazione metodologica di questa Regione.

Non è una critica per partito preso. Onestamente, non mi sento di avere pregiudizi nei confronti di qualcuno, anzi, credo che invece a partire da questo assestamento bisognerà, nei giorni che verranno, fare ulteriori approfondimenti per verificare se è possibile mettere in atto una serie di operazioni per poter migliorare lo stato dell’arte di questa nostra azione amministrativa, dell’azione di questa Regione.

Perché, così com’è, mi sembra che si faccia solamente un’operazione di immagine e tanta, forse troppa, pubblicità, ma che la resa sia molto poca. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole De Masi. Ne ha facoltà.

Emilio DE MASI

Grazie, Presidente, conterrò in un arco temporale molto più esiguo di quanto avessi previsto il mio intervento grazie a quelli dei colleghi, Mirabelli e Censore, che mi hanno preceduto e che non si sono limitati alla rappresentazione di una contrarietà a questa manovra in maniera generica o strumentale, ma hanno focalizzato gli elementi che, francamente, non possono che suscitare atteggiamenti istituzionalmente di contrapposizione.

Non vorrei apparire una sorta di apostolo della dottrina politica applicata meticolosamente nelle dinamiche istituzionali o di governo.

Ma davvero, l’hanno detto sia Censore che Mirabelli, insomma, un bilancio o soltanto una manovra come l’assestamento di bilancio non può conoscere una sorta di approccio soltanto tecnico. Non è una operazione di mera contabilità.

All’interno di questa misura non si può irresponsabilmente o indiscriminatamente trasporre cifre da un capitolo all’altro prescindendo dalla valutazione della realtà.

In questo senso, mi permetto di richiamare quello che è un assunto inviolabile ed irrinunciabile. Governare significa trasformare la realtà migliorandola ma non lo si può fare se non la si conosce.

Qui mi sembra per le ragioni che sono state reiteratamente ed opportunamente richiamate di non essere più in Calabria. Quindi è stata conferita una dimensione quasi surreale alle dinamiche che hanno caratterizzato questa manovra.

Lo spostamento di consistenti cifre che erano destinate alle famiglie indigenti è evidente che rappresenta una realtà che non è vera, in questo senso è irreale.

Conosco ed apprezzo l’assessore Mancini al quale devo assolutamente ammettere di considerarne capacità, diligenza, serietà ed onestà intellettuale. Tuttavia, mi pare che, date per scontate alcune attenuanti che descrivono ristrettezze economiche abbastanza note, insomma, è esattamente in una dimensione di questa difficoltà che un insieme di governo sapiente e responsabile rintraccia le linee operative che corrispondono al risanamento di un disagio che, invece, nella nostra realtà si approfondisce progressivamente e di un bisogno che si dilata costantemente.

E’ vero, non possiamo essere sostenuti da particolari ingenuità e le ragioni non sono unicamente riconducibili alla responsabilità della Giunta regionale. C’è una crisi internazionale e c’è, soprattutto – ma qui una qualche responsabilità della Regione la invoco – una sorta di abbandono da parte del Governo nazionale, di questa terra oltre che del sud in generale.

Non vedo un piglio deciso in una relazione più sistematica verso il Governo centrale che si attarda in faccende che nella migliore delle ipotesi riguardano il destino territoriale di altre aree e nella peggiore naturalmente è un impegno che esula completamente da prerogative ed obblighi che dovrebbero caratterizzarne l’attività.

Allora, come rinunciare a declamare, quasi con scolastica pedanteria, che la Calabria fa i conti con le solite emergenze di cui è perennemente costellata? Questa manovra, se si volesse rappresentare come un tentativo di fronteggiarne qualcuna abbandonandone qualcun’altra per ciò stesso, è priva di un sostegno e di un sentimento politico che corrisponda ad una equanime rappresentazione della sua capacità di governo e di cui c’è bisogno davvero in questa realtà.

Si discute con continuità e resta quasi un capitolo inesplorato quello delle politiche comunitarie perché ci sono notizie che si traggono da comunicazioni ufficiali della Unione europea, che richiamano ritardi anche vistosi ed inquietanti dell’attività della Giunta in merito a questo che è il capitolo decisivo, il viatico unico, quello irripetibile per perlustrare o immaginare un qualche sviluppo mentre poi ci sono rassicurazioni che vorrei prendere per buone da parte dell’assessore Mancini, della Giunta in generale e del suo Presidente.

Permane nella migliore delle ipotesi contraddittorietà e confusione. Credo che se volessi in qualche modo vestire i panni del cittadino che ha bisogno di tante cose che chiederei di far chiarezza.

Finora tutto questo non mi pare essere avvenuto.

Ma altri elementi sono stati elencati con efficace previsione. Gli enti strumentali. Certo si dibatte, non si possono trovare le risorse per corrispondere le indennità ai dipendenti di questo o di quell’altro ente.

Ma dove è lo slancio creativo di una politica ambiziosa? Vogliamo fare una discussione vera sulla inutilità di questi enti? Vogliamo parlare e centrare le nostre attenzioni su quelli che sono gli sperperi reali della politica, che naturalmente riguardano le nostre indennità ma che vanno soprattutto ricondotte alla conservazione, al mantenimento immotivato ed inspiegato ed anche – mi permetto di dire – irresponsabile di enti che sono stati giustamente definiti carrozzoni che divorano fiumi di denaro senza nulla produrre per la società calabrese.

Ed è tanto più imperdonabile proprio perché ci troviamo in Calabria.

Credo, e lo dico anche con affettuoso accanimento al mio amico assessore Mancini, che egli come tutta la Giunta possa in qualche modo modificare una rotta che risente troppo di condizionamenti “culturali”, non accademici, che ripropongono modelli di governo che somigliano a quelli di sempre in questa realtà.

L’ambizione della politica, di una politica che voglia davvero governare conoscendo e trasformando la realtà ha bisogno di altro e quest’altro in questo tipo di strumento che oggi ci presentate francamente non è affatto ravvisabile.

Per questo annuncio che in attesa che poi i miei due consiglieri con maggiore adeguatezza, se volete, di linguaggio e di argomenti, proporranno la contrarietà a questa misura.

PRESIDENTE

Prima di esaminare l’articolato, la manovra consta di 10 articoli, do la parola al Presidente della seconda Commissione bilancio, onorevole Morelli. Ne ha facoltà.

Francesco MORELLI, relatore

Grazie, Presidente, solamente qualche secondo, in termini europei, per fare qualche precisazione al di là della puntualizzazione fatta dall’assessore Mancini, cioè che, appunto, l’assestamento è un assestamento di natura tecnica.

Di conseguenza dal documento contabile tecnico non può essere che trattato in modo asettico e molte volte anche in modo freddo ed analitico.

Solo qualche precisazione all’ottimo collega Censore.

E’ vero, quest’anno non abbiamo fatto le audizioni, non abbiamo coinvolto le parti sociali, non abbiamo movimento e partecipato come si suol dire la cosiddetta società civile, ma proprio perché è un bilancio di assestamento, un bilancio tecnico che lasciava ben pochi o quasi nulla spazi di manovra.

Pertanto far passerelle o far perdere alla gente tempo e fatica non ci è sembrato opportuno, tant’è che i tempi sono stati rapidissimi.

Per quanto concerne il fondo sul contrasto della povertà, benché sia vero che da lì che provengono le risorse finanziarie dell’assestamento, è anche vero quel che non appare, cioè che è rimasta l’impalcatura, l’intelaiatura: i dieci milioni di euro di contrasto alla lotta alla povertà che, come ben ricordava l’onorevole Censore, insieme al comitato delle banche, insieme alla Federcasse, insieme all’Acri, insieme alla fondazione per il sud, quando il 22 dicembre abbiamo licenziato l’articolo 2, dovevano prevedere, appunto, un regolamento tale da poter portare una dotazione finanziaria di 30 milioni di euro.

Non certamente per la presunzione di risolvere i problemi del sociale, ma quanto meno per offrire un contributo e realizzare un atto concreto.

In questa congiuntura, purtroppo, il processo ed il percorso che avevamo ipotizzato non si sono compiuti appieno, ma l’impalcatura è rimasta e riteniamo di dover recuperare, certamente così come recupereremo, nell’ambito del prossimo bilancio del 2012.

Una piccola precisazione ulteriore. E’ stato chiesto l’inserimento, all’ordine del giorno, dell’assestamento del bilancio del Consiglio regionale. L’assestamento del bilancio del Consiglio regionale non va discusso in Commissione bilancio ma viene approvato dall’Ufficio di Presidenza dove, come già ben sanno i colleghi della minoranza del governo, sono essi ben rappresentati.

Pertanto, ergo, delle due l’una. Forse l’informazione non corre sul filo. Grazie.

PRESIDENTE

Non ci sono più iscritti a parlare, pertanto dichiaro esaurito il dibattito sulla relazione generale.

(Interruzione)

Ha chiesto di parlare l’onorevole Domenico Talarico. Ne ha facoltà.

Domenico TALARICO

Solo per una alternanza degli interventi. Intervengo a questo punto solo per i giornalisti visto che i colleghi presenti sono solo 7 su 50, pertanto pregherei gli attenti cronisti di mettere in evidenza questo dato.

Anziché accanirsi, come è giusto che sia, sulle indennità dei consiglieri regionali bisognerebbe fare forse maggiore attenzione sulla frequentazione dell’Aula e sulla presenza, anche rispetto ad uno strumento importante qual è l’assestamento di bilancio.

Non attribuisco grande importanza, né mi sarei aspettato rivoluzioni, a questa manovra di bilancio.

Comunque è uno strumento di adeguamento e di correzione del bilancio di previsione, ma non può essere considerato uno strumento che introduce grandi innovazioni.

Però da alcuni spunti possiamo certamente cogliere e fare delle riflessioni di tipo politico, soprattutto se raffrontiamo quel che leggiamo nei documenti contabili, ma anche nelle relazioni allegate, cioè che c’è un forte contrasto tra le ambizioni più volte dichiarate dalla Giunta Scopelliti e la realtà dei numeri e dei documenti che vengono proposte a questo Consiglio.

(Interruzione)

Ad esempio, altri colleghi si sono soffermati su un dato che tradisce, anche in questo caso, una retorica della Giunta regionale sulla famiglia. I 10 milioni di euro introdotti nel bilancio di previsione, accompagnati da una grande retorica sulla patria e sulla famiglia, sono scomparsi e non si comprende quale sia la nuova finalità di quella posta in bilancio.

L’altro elemento su cui occorre riflettere - e che anche qui tradisce ambizioni, gerarchie e priorità della Giunta regionale - è relativo agli stages.

Io ora non mi iscrivo al partito della stabilizzazione ad ogni costo né per gli stagisti né per altri, però è strano che la Giunta regionale si sforzi, anche con successo, di trovare le risorse necessarie per le miss. Ci saremmo aspettati, invece, che altrettanto sforzo ed altrettanta consapevolezza ci fosse, ad esempio, per quanto riguarda il completamento del ciclo degli stages.

Così anche per le Comunità montane è arrivato il momento che la Giunta regionale dica una parola chiara, magari anche ultimativa, ma è giusto e doveroso che ci sia, non tanto per il personale, ma soprattutto per le funzioni che questi enti dovrebbero assolvere.

Credo che questa manovrina balneare sia priva del coraggio e della necessaria ambizione di correggere i conti e, soprattutto, di creare una condizione affinché ci sia uno sviluppo armonico e coerente di questa Regione con le risorse finanziarie.

Se l’assessore Mancini non mi denuncerà per plagio, vorrei condividere e sottoscrivere le sue dichiarazioni nella relazione al disegno di legge sulla manovra di assestamento.

L’assessore Mancini afferma testualmente - come se fosse il più accanito oppositore di questa Giunta regionale ma forse il più responsabile del Consiglio – “poco è stato fatto finora sul versante delle riforme strutturali e l’avvio di una rivisitazione della legislazione che determina il livello di spesa regionale finanziata con le risorse autonome appare una priorità che l’amministrazione deve assolutamente affrontare”.

Continua l’assessore Mancini dicendo chiaramente che “l’assestamento del bilancio 2011 rappresenta una ulteriore occasione per far emergere la necessità di azione di risanamento” ed indica anche le azioni di risanamento: “attuare un razionale processo di delegificazione e revisione normativa, abbandonare la pratica e la spesa storica, incrementare, rafforzare il controllo ed i meccanismi di individuazione delle responsabilità e”, udite udite “procedere alla revisione degli enti strumentali ed infine, occorre” – dice sempre l’assessore Mancini – “razionalizzare le partecipazioni”.

Ora queste impegnative affermazioni, che sottoscrivo e condivido senza alcun dubbio e tentennamento, avrei voluto che avessero, però, una benché minima traduzione in questa manovra di assestamento.

Le stesse intuizioni l’assessore Mancini le aveva avute nella relazione al bilancio di previsione. Credo che questa sia l’unica strada per razionalizzare i conti e fare una operazione di verità, però è arrivato il momento, dopo un anno e qualche mese, di avviare davvero qualche riforma.

Nessuno ci ha detto, né oggi né l’altro ieri, quando si è approvato il bilancio di previsione, che fine faranno gli enti strumentali, quelli inutili o quelli superflui, che fine faranno le Comunità montane, che fine farà il Comac, che fine faranno gli enti fiera e tutte le macchine mangiasoldi che rendono questo bilancio ingessato, immodificabile e solo funzionale per la spesa ordinaria.

Quel poco che possiamo spendere - e di questo ne siamo tutti consapevoli e responsabili – sono risorse che provengono dalla Unione europea e qualcosa che proviene dallo Stato centrale.

Se non liberiamo risorse, il prossimo anno faremo la stessa discussione e fra due e tre anni ancora, se non si trova il coraggio e l’ambizione di riformare davvero quello che si può riformare.

Se si persegue la strada tracciata, indicata e prospettata dall’assessore Mancini, noi ci saremo. Ma se, viceversa, si annuncia e non si fa saremo costretti, come faremo oggi a votare contro questa proposta. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Battaglia. Ne ha facoltà.

Demetrio BATTAGLIA

Grazie, Presidente, questa manovra viene presentata come un passaggio tecnico rispetto alla legge finanziaria approvata a dicembre che, chiaramente, disegnava, dal punto di vista politico, la Calabria 2011.

Ebbene, così non è, perché nella finanziaria approvata a dicembre c’erano due punti estremamente qualificanti che il Governo e la maggioranza regionale avevano evidenziato ai calabresi. L’articolo 1, che prevedeva una serie di interventi, in maniera particolare un Apq per contrastare la criminalità organizzata, la ‘ndrangheta in Calabria e a luglio del 2011, non sappiamo ancora se sono state attivate le procedure, se c’è un concerto da parte del Governo per realizzare quelle misure.

Si trattava di un impegno di 10 milioni di euro e poi c’era l’articolo sulla famiglia, altri 10 milioni di euro che rappresentavano un elemento qualificante.

Non riesco a capire come le forze moderate del Pdl, che si erano poi intestate quel provvedimento insieme all’Udc, oggi non hanno niente da dire.

Questo è il vero dato politico: spariscono quei soldi che rappresentavano un segnale per la Calabria - e ricordo anche le foto che c’erano state fatte vedere di mille euro a famiglia -, così come non ci viene detto che fine hanno fatto i 10 milioni di euro dell’articolo 1.

A fronte di tutto questo, poi, abbiamo una serie di interventi che sono previsti e non si capisce, alcuni, da quali necessità sono spinte.

Addirittura, qualcuno è spinto da una incapacità gestionale e cito, ad esempio, i 100 mila euro a favore dei ragazzi diabetici, che erano previsti nella manovra del 2010 e che oggi sono portati nell’assestamento del 2011, perché nel corso del 2010 non sono stati spesi.

Quei soldi che allora c’erano, oggi vengono detratti dalla famiglia così come i fondi per la promozione dell’agroalimentare, per i grandi eventi, per l’associazione allevatori, cioè tutta una serie di somme che in sé rappresentano un dato tecnico.

Però questo dato tecnico non può nascondere il vero problema politico.

La scommessa fatta sulla famiglia, oggi, viene definitivamente persa, al di là di quel che dice l’ottimo Presidente della Commissione, onorevole Morelli, nel senso che resta una impalcatura senza fondi.

Ricordo che fra i 3 milioni di euro che rimangono ci sono anche quelli che erano stati recuperati dall’abbattimento dei famosi costi della politica, circa un milione di euro, quindi, strategicamente, dal punto di vista della Giunta e del governo non rimane quasi niente ed a questo bisogna dare una risposta politica.

Ci sono poi gli aspetti tecnici che saranno evidenziati nel corso dell’approvazione degli articoli che accompagnano l’assestamento, ma questo è il punto e, rispetto a questo punto, credo che ai calabresi vada detto con grande onestà che quello che era stato promesso – poi i motivi ce li ha spiegati l’assessore e possono essere condivisibili o meno, io non li condivido – quegli obiettivi sulla famiglia non sono stati raggiunti e non potranno essere raggiunti perché sono spariti i fondi.

Così come l’obiettivo dell’articolo 1. A luglio del 2011 non abbiamo ancora contezza se nel corso di quest’anno sarà raggiunto. Erano due elementi tra i più qualificanti; così erano stati prospettati al Consiglio regionale e alla Calabria e su questo credo che la maggioranza debba fare una riflessione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Ferdinando Aiello. Ne ha facoltà.

Ferdinando AIELLO

Grazie, Presidente, mi associo ai colleghi che mi hanno preceduto, ma voglio sottolineare un dato.

Non è solo il fatto che siano spariti i soldi per la famiglia, ma è che, andando ad approvare questa manovra, si continua a mettere in difficoltà la famiglia calabrese e dico subito perché.

Abbiamo del personale che ci è stato trasferito in maniera sbagliata ed arrogante, e a questo personale da più di 7 mesi non viene pagato lo stipendio. Sono qui fuori, sono i dipendenti delle Comunità montane.

Ebbene, in questa manovra ho letto lo stanziamento solo di 2 milioni di euro che servono, però, a pagare solo uno dei sette mesi di stipendi arretrati di questi dipendenti creando una situazione di forte difficoltà, perché non solo non è prevista, ma ci vorranno altri 7-8 mesi per ridiscutere una eventuale manovra finanziaria che vada nella direzione di questi dipendenti.

Non è solo questo, anche se su questo ho presentato un sub-emendamento che, mi auguro, venga accolto dai consiglieri di maggioranza, ma, sicuramente, anche da quelli della opposizione.

Credo che, però, la situazione sia gravosa in questo atto anche per gli Lsu e per gli Lpu, fondo sollievo. Tutto ciò che riguarda la materia delicata del lavoro in questa regione che vive una difficoltà.

Ecco, penso che quando si parla di famiglie, di ragazzi disagiati, bisogna rispettare l’impegno che è stato preso dal punto di vista economico. Nella precedente manovra finanziaria ho proposto un emendamento: i gruppi appartamento e le case-famiglie sono luoghi di disagio che hanno una difficoltà ed anche su questo non c’è copertura finanziaria.

Sto parlando di contratti in essere che scadono tra due anni, quindi di reali situazioni di disagio che debbono essere coperte dal punto di vista finanziario e non avere una vertenza costante tutti gli anni con la Regione Calabria.

Ecco perché sarebbe stato più utile coprire ciò che deve essere riconosciuto perché all’interno di contratti già siglati con la Regione Calabria e che oggi non è stato riconosciuto. Si era promesso di discutere in Aula come ordine del giorno questo dei gruppi appartamento e non si è discusso. Eppure nei gruppi appartamento ci sono dei ragazzi che sono mandati dai Tribunali dei minori e che sono lì per una riabilitazione, oltre che il personale che è all’interno di essi che con difficoltà – e l’assessore al lavoro che non è in Aula dovrebbe saperlo – viene pagato dopo 8/9 mesi.

Guardate, questa è una condizione di precarietà e lo sto dicendo senza polemiche e con assoluta tranquillità.

Ci sono degli emendamenti, discutiamoli nel merito. Non sono emendamenti strumentali per evitare i decreti ingiuntivi nei confronti della Regione.

Stiamo parlando di 457 persone. Avevo depositato un progetto di legge, in cui ho chiesto l’immissione nel ruolo unico del personale delle Comunità montane, così potevano usufruire dell’esodo; con l’incentivazione sarebbero andati in pensione quasi il 60 per cento di quei dipendenti.

Sto tentando di avviare all’interno di questo Consiglio una riflessione, ché non si discute solo dal punto di vista tecnicistico. Alla fine siamo stati eletti non perché siamo diplomati in ragioniera o laureati in economia e commercio, ma perché abbiamo un compito politico, che è quello di dirigere un bilancio dal punto di vista politico, non dal punto di vista ragionieristico.

Perché se così è, andrebbe bene un consiglio di amministrazione, non c’è bisogno di un Consiglio regionale.

E’ opportuno che anche i capigruppo, sia di maggioranza che di opposizione, trovino un punto d’incontro su quelli che sono, secondo me, degli emendamenti assolutamente fondamentali in questo momento.

Stiamo parlando di precarietà del lavoro, di famiglie che sono a rischio ed hanno arretrati di paga e di mutui per le case; di persone che sono in ginocchio dal punto di vista economico e finanziario in questo momento eppure sono dipendenti che sono stati trasferiti.

Voglio ricordare che c’è solo un contenzioso in atto con il Governo che è di soli 8 milioni di euro. E’ vero che è stato assolutamente sbagliato il passaggio che Tremonti fa sul personale delle Comunità montane, ma da questo punto di vista penso che la vertenza debba essere aperta nella conferenza Stato-Regioni, ma anche che una risposta questo Consiglio regionale oggi la debba dare, non solo a quei luoghi del disagio, che sono i gruppi appartamento, ma anche ai dipendenti delle Comunità montane che, voglio ricordare, all’interno di questo Consiglio, sono quasi 474 persone. E’ giusto e doveroso da parte nostra discuterne come priorità, perché è giusto dare una risposta alle famiglie che sono all’interno del nostro territorio e che in questo momento sono in attesa di un pagamento di stipendio da oltre 7 mesi.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Dattolo. Ne ha facoltà.

Alfonso DATTOLO

Grazie, Presidente, onorevoli colleghi, avevo deciso di non intervenire durante questa discussione anche perché, avendo partecipato ai lavori della Commissione bilancio, avevo ampiamente espresso il mio punto di vista su una manovra che chiaramente rappresenta anche una situazione oggettiva di difficoltà.

Però, sento di dover sottolineare il ruolo di responsabilità che ognuno di noi, penso, ha manifestato in questo assestamento. Ricordo a me stesso che anche in tempi non sospetti, durante precedenti legislature, gli assestamenti erano un po’ un modo anche per ottemperare ad alcuni impegni elettoralistici e “clientelari”.

Oggi, invece, duole anche dover notare - così come i colleghi della opposizione ci fanno rilevare -che praticamente trasferiamo fondi da una parte all’altra per andare a coprire.

Però, mi chiedo, colleghi, se vengono meno dei fondi per le famiglie – cosa che ci vede un po’ obbligati per alcuni versi – che vanno a finire per pagare gli stipendi così come diceva il collega Aiello, per il fondo sollievo e per altre situazioni, mi chiedo: non sono misure per salvaguardare quelle famiglie che non hanno la possibilità di avere poi uno stipendio così come da voi brillantemente esposto per alcuni versi.

Mi chiedo anche: la grandissima difficoltà di far fronte alle continue emergenze.

Questo che si è insediato è un Consiglio regionale che rincorre le problematiche, come ho detto anche in fase di Commissione.

Se è vero che – così come noi diciamo – bisogna mettere mano soprattutto per riformare gli enti sub-regionali, mi soffermo a dire che queste buone intenzioni risalgono all’anno 2007.

Quindi, con molto senso di responsabilità io dico: vedete, quando non si mette mano con celerità alle problematiche e si lasciano allungare i tempi, diventa sempre più difficile contenere quella che è un’onda d’urto di polemiche politiche e sociali.

E di polemiche politiche e sociali … di tutto c’è bisogno tranne che di questo, però, è normale che queste difficoltà vengano affrontate in sede soprattutto di riforme istituzionali.

Su questo penso che ci debba essere l’impegno della maggioranza e proprio per far fronte a tutti questi impegni noi abbiamo volontariamente – lo ripeto – abbandonato qualsiasi velleità di proporre emendamenti di spesa.

Penso che sia anche questo un modo nuovo di approcciarsi alle cose e di presentarsi ai propri elettori dicendo che le condizioni economiche non consentono alla Calabria di far nuove ed inutili spese e forse questa è la sfida più importante.

La riforma degli enti sub-regionali deve costituire un momento di altissima politica, per le quali c’è bisogno di concertazione e soprattutto anche dell’apporto dei colleghi della minoranza perché decisioni di questo genere non possono non essere condivise e dare l’inizio ad una stagione nuova, che blocchi il partito della spesa così come è sempre stato nel passato e che dia soprattutto anche indicazioni per poter intervenire in termini di manovra.

Vedete, penso che sia molto ma molto frustrante per un consigliere di maggioranza non poter intervenire nel documento di assestamento, nel documento che fa il punto della situazione.

Ed il fatto di dover rincorrere, ripeto, e rimpinguare alcuni capitoli che vanno soprattutto per il mantenimento ed il pagamento di stipendi da parte delle famiglie, penso che sia questo il lato che ci deve far riflettere, quindi dare una nuova impostazione alla programmazione della spesa e soprattutto prendere quelle decisioni difficili pur in un momento di grande difficoltà.

Penso che siano queste le sfide che questo Consiglio deve affrontare e soprattutto decidere in fretta perché le riforme istituzionali possano rilanciare i comparti interessati e dare la possibilità anche di avere una programmazione a medio - lungo termine. Cosa che in questo momento le emergenze impediscono di fare.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole De Gaetano. Ne ha facoltà.

Antonino DE GAETANO

Ringrazio il Presidente per la parola, e l’onorevole Principe per avermela ceduta.

Volevo intervenire per dire una cosa che è stata rimarcata da altri colleghi della minoranza. Credo che questo, cari colleghi, sia un assestamento che non risolva nessun problema in Calabria. Non dico che non lo risolve ma non mette nemmeno le basi per risolvere una serie di problemi.

Diceva bene l’onorevole Ferdinando Aiello, ci sono problemi scottanti che credo la maggioranza e la Giunta dovevano affrontare con più forza e con più decisione.

Noi come minoranza siamo pronti a collaborare.

Abbiamo presentato gli emendamenti che vanno nella direzione di contribuire per risolvere una serie di problemi.

La questione delle Comunità montane è una questione grande quanto una casa. Con quello che mettete oggi in bilancio non si arriverà a pagare nemmeno un mese, un mese e mezzo degli stipendi dei lavoratori. E questo è un punto decisivo.

Ovviamente, ora sappiamo che la colpa non è della Regione Calabria ma che è tutto causa del Governo nazionale, di Berlusconi e di Tremonti. Ma noi una soluzione la dobbiamo trovare. O Tremonti mette i soldi, come faceva fino a qualche anno fa, oppure ce ne dobbiamo far carico noi cari colleghi della maggioranza.

Noi come minoranza siamo disponibili a prenderci carico perché sarebbe una follia mandare a casa centinaia e centinaia di persone nella nostra regione.

Con tutto il rispetto, credo che la proposta di legge che avete presentato circa il riordino del settore della montagna non vada nella direzione di risolvere il problema. In ogni caso non lo risolve subito ed è un posticipare le soluzioni.

Credo che ora, in fase di assestamento, vadano invece trovate le risorse per risolvere questo problema almeno per arrivare al 31 dicembre del 2011 che è un punto fondamentale.

L’altro problema che mi preme sottolineare è la questione sempre inerente il lavoro che è la questione più scottante che c’è in Calabria e nel nostro Paese: quella degli Lsu e degli Lpu.

Anche questo è un problema che non viene affrontato secondo me con la dovuta incisività da parte della Giunta e della maggioranza del Consiglio regionale.

Guardate, non sono stati fatti più bandi di stabilizzazione negli ultimi tempi. Abbiamo notizie - assessore Mancini e mi auguro che nella sua replica o anche il Presidente, ovviamente, possiate smentire quello che ho appreso da fonti dell’assessorato – che i soldi per gli Lsu-Lpu per quanto riguarda l’integrazione oraria non arrivano al 31 dicembre e ci sono grosse difficoltà a prorogare l’integrazione oraria agli Lsu-Lpu per i prossimi anni.

Su questo, assessore, dobbiamo fare chiarezza e dire la verità.

Credo che questa sia una delle opere più importanti che abbiamo fatto nell’amministrazione di centro-sinistra e che ora viene messa in pericolo.

Parliamo di integrazione oraria. Questo significa far passare questi lavoratori da 500 ad 800 euro al mese. Già è difficile vivere con 800 euro ma figuriamoci in questo momento in Calabria con 500 euro. E loro svolgono un’opera fondamentale e lo sappiamo tutti. Senza questi lavoratori molti comuni chiuderebbero una parte dei servizi.

Se aggiungiamo a questo il taglio che fa il Governo nazionale agli enti locali capiamo e capite bene quale situazione di collasso ci può essere per gli enti locali e le autonomie locali calabresi.

Allora noi dobbiamo intervenire e su questo dobbiamo fare al più presto un bando di stabilizzazione.

Anche su questo ho sentito dire che non si faranno più bandi di stabilizzazione in Calabria ed ho notizia che in Lazio, la Giunta Polverini, che è una Giunta di centro-destra, in questi giorni ha stabilizzato oltre mille precari Lsu-Lpu.

Credo che potete prendere esempio.Non volete prendere esempio dalle stabilizzazioni che noi abbiamo fatto? Allora prendete esempio dalla Giunta Polverini!

Credo che non possiamo permetterci il lusso di lasciare a casa 4 mila persone senza dar loro una prospettiva di stabilità.

Vedete, Presidente e chiudo perché non mi voglio dilungare, volevo sollevare questi due problemi che sono scottanti dal punto di vista sociale.

Oggi in Consiglio regionale c’è stata una delegazione di lavoratori che hanno occupato una parte del palazzo. Non condividiamo ovviamente il metodo ma il problema che pongono lo condividiamo, che è quello di mettere al centro di un tavolo nazionale la questione della stabilizzazione e della lotta alla precarietà.

Questo è un tema che noi come centro-sinistra e come opposizione porteremo avanti in questo Consiglio regionale con battaglie. Lo abbiamo fatto in passato e lo faremo in futuro. Non si può costruire una nuova Calabria se lasciamo sempre nel limbo questi lavoratori e queste lavoratrici che sono fondamentali per lo sviluppo della nostra Calabria.

Credo - Presidente, ed assessore Mancini – che alcuni degli emendamenti che abbiamo fatto vadano a migliorare le condizioni di vita dei calabresi e credo che debbano essere accolti. Ci auguriamo, ovviamente, che prendiate in considerazione questa nostra proposta; altrimenti, ovviamente, il nostro voto a questo assestamento sarà negativo perché riteniamo che questa è una manovra che non va a migliorare le condizioni di vita dei calabresi, non si pone come obiettivo lo sviluppo e non dà un inizio di strategia per far uscire la Calabria da questa situazione ma aggrava ancora di più i grossi problemi che abbiamo in questa Regione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Imbalzano. Ne ha facoltà.

Candeloro IMBALZANO

Grazie, Presidente. Voglio dare atto, anzitutto, all’onorevole Mancini e al dipartimento, in contesti che sono quelli che stiamo vivendo in questi giorni, non solo nazionali, in una fase in cui il Paese attraversa un passaggio assai delicato, del grande sforzo compiuto per aver, intanto, permesso il rispetto del patto di stabilità per il 2010. Questo perché il rovescio della medaglia sarebbe stato un disastro generalizzato ed a catena per colpe, che, certamente, non sono da attribuire a questa maggioranza, di una cattiva politica che si è perpetuata per decenni a causa di una gestione delle finanze regionali che in questi anni non è stata solo allegra, ma – come sono stato quasi corretto da qualcuno in Commissione – più che allegra, con tutta una serie di provvedimenti che ancora persistono e che stentiamo, nonostante la buona volontà, ad eliminare perché comportano una spesa, nella quasi totalità, vincolata.

Il compito dell’assessore Mancini, del dipartimento, è un compito certamente ingrato e non invidiato ed arrivo a dire, anche per taluni aspetti, coraggioso perché senza quegli interventi strutturali di cui si è parlato anche negli ultimi interventi in quest’Aula, senza questa profonda delegificazione, non si va da nessuna parte. Nessun assessore e nessuna maggioranza può fare miracoli in nessuna direzione.

Quindi, finalmente, è venuto il momento – e noi cogliamo anche questa occasione di un assestamento al bilancio 2011 – per ribadire alcune cose che in parte avevamo detto nel corso del dibattito sul bilancio preventivo 2011.

Non si va da nessuna parte senza una vera revisione degli enti strumentali della Regione, di tanti carrozzoni che ancora esistono e di cui si parla da anni soltanto come enunciazioni di principi, con bilanci preventivi e consuntivi – lo abbiamo detto e lo ripetiamo fino alla noia – che sono anche offensivi per l’intelligenza di chi è chiamato ad esaminarli in tutte le sedi istituzionali, a partire dalla seconda Commissione.

Questi bilanci sono infarciti solo di vuote raccomandazioni degli organi di controllo che non controllano niente, caro onorevole Morelli, e che sono delle vere foglie di fico solo per assicurare la sopravvivenza di questi enti sub-regionali e non si può andare da nessuna parte anche senza una rigorosa razionalizzazione di partecipazioni al limite della legge, anche quando si tratta di partecipazioni in enti importanti.

Quindi, il metodo dell’assessore Mancini è stato anche quello di averci sottoposto un bilancio ed un assestamento di bilancio vero e non fittizio, con una rigorosa ricognizione dei ratei sia attivi che passivi. Cosa non facile e non semplice che non sempre si fa in nessuna amministrazione.

Colgo l’occasione di questo breve dibattito per ribadire – l’ho fatto più volte in questa sede –che quello che manca forse a questa Regione è un sistema di controllo moderno, di controlli contabili moderni così come si fa nelle Regioni normali, soprattutto alla luce dei tagli che ormai sono incombenti e che riguardano il 2011, riguarderanno il 2012 e, a maggior ragione, riguarderanno gli anni a venire.

Forse, assessore Mancini e avvocato Manna, se devo fare una osservazione al dipartimento è che si fanno poche ispezioni agli enti sub-regionali; si fanno poche ispezioni e si danno spesso pareri favorevoli, sia pure motivati attraverso contorsioni di ogni genere ad enti i cui bilanci andrebbero spietatamente bocciati.

Questo è uno dei nodi che dobbiamo assolutamente sciogliere e non è il caso di fare esempi perché, poi, veniamo tacciati di avercela magari con alcuni enti che in passato svolgevano un ruolo importante.

Per questo sono intervenuto e stento a capire alcune critiche assolutamente legittime, ma anche un po’ ingenerose di alcuni colleghi della opposizione che pure stimo. Sono critiche che appaiono in qualche modo quasi scontate e irrituali. Diceva qualche giorno fa un collega della maggioranza, quasi un gioco delle parti che pure bisogna fare perché non si può dimenticare il contesto in cui si muove una Giunta regionale ed una maggioranza, che è un contesto che è sotto gli occhi di tutti.

Ho ascoltato per un istante, e questo mi dispiace, la relazione dell’assessore Mancini. Come si fa a dimenticare alcune zavorre, come per esempio quella riferita al carico di 30 milioni di euro per mutui contratti nel settore della sanità per debiti anteriori al 2005 o, per esempio, a quelli che sono debiti fisiologici, ma in questo caso assai onerosi che riguardano i decreti ingiuntivi ed i pignoramenti rivenienti da operazioni di azioni risalenti al passato rispetto ai quali – credo - sia arrivato il momento di esercitare – ove necessario – anche azioni di responsabilità.

A me piace - e vado alla conclusione - sottolineare un dato significativo che è quello che, nonostante il buon trend che c’è nelle entrate del bilancio regionale, non si è gonfiato questo bilancio anche perché siamo ancora a metà anno ed il trend è buono.

Ma questo è, probabilmente, anche un sintomo di una maggiore lotta all’evasione fiscale, ancora assai presente in queste Regioni e, oggettivamente, di un maggior rigore che viene portato avanti dall’assessorato e dal dipartimento.

Avrei potuto fare anche altre sottolineature. Per esempio, ovviamente, mi ha colpito positivamente il risultato conquistato ai tavoli romani, che abbiamo letto nella relazione di accompagnamento, relativamente alla possibilità di utilizzare in misura maggiore i fondi comunitari per la parte che riguarda, in quanto il cofinanziamento non grava, come in passato, sul patto di stabilità.

Sono risultati che vanno ascritti sicuramente a questa maggioranza ed al tentativo di assicurare a questa Regione un equilibrio non solo contabile.

Voglio fare un’ultima battuta che riguarda la dismissione del patrimonio immobiliare, di cui si parla da tempo e non soltanto da questa legislatura, di cui si ha scarsa conoscenza e che è servito soltanto a chi ne fa uso non sempre proprio, rispetto al quale, come Comitato di controllo contabile – non so se c’è il collega Gallo in Aula – stiamo avviando un lavoro di ricognizione.

Su questa strada, quindi, bisogna continuare.

Voglio fare, però, un’ultima battuta su un fatto che è stato sollevato in questi giorni da dichiarazioni sulla stampa che riguarda le spese di promozione di questa Regione.

A questo proposito, nel chiudere, voglio sottolineare che le spese di promozione della Regione, dovunque vengano fatti gli investimenti, hanno risultati e ritorni importanti e questo indipendentemente dal luogo e dalle province in cui queste manifestazioni vengono svolte, perché il ritorno di immagine ricade sull’intera Regione Calabria, che ha ben altri pesi di cui farsi carico rispetto al passato. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Principe. Ne ha facoltà.

Sandro PRINCIPE

Signor Presidente, l’intervento forse è superfluo perché i colleghi che mi hanno preceduto, in particolare il collega Censore, hanno espresso, con dovizia di argomentazioni, la posizione del gruppo del Partito democratico che, del resto, è molto simile – quasi uguale, si potrebbe dire, anzi, uguale – a quella assunta dagli altri consiglieri di opposizione.

Evito, quindi, una disamina delle singole questioni e mi soffermo per un attimo sulla vicenda delle Comunità montane perché, pur rendendomi conto delle difficoltà finanziarie, la relazione dell’assessore Mancini è stata, in un certo senso, una ammissione di impotenza dal punto di vista finanziario.

Pur rendendomi conto di questo, se si può dare, almeno, un segnale, questo si potrebbe dare in direzione delle comunità montane.

Anche perché a fronte di un ente Regione che promette, sempre, di riformare gli enti strumentali e mai lo fa, neanche a livello di indirizzo nella parte normativa del provvedimento, sulle Comunità montane c’è da dire che mi pare assunto a livello centrale un orientamento per trasformarle in unione dei comuni montani.

Se noi vogliamo guardare avanti, quindi, dobbiamo agire riflettendo su quello che succederà.

Pertanto, siccome ci sarà certamente questa trasformazione si potrebbe vedere in questo provvedimento di assestamento di dare un segnale più significativo.

Debbo dire, naturalmente, al collega Imbalzano che manteniamo le critiche rispetto alla parte “ludica” dell’assestamento, perché vediamo in questo una linea tendenziale di come concepire la politica degli enti locali, cioè una politica che deve colpire più l’epidermide dei cittadini, quindi le cose abbastanza leggere, quasi futili, che non aggredire i problemi.

Debbo dire che questo modo di far politica negli enti locali comincia a far vedere pesanti scricchiolii.

Mi sembra da censurare che la Regione debba mutuare questo modo di far politica. Perché mentre diciamo di no alle giuste aspettative di lavoratori che non vedono lo stipendio da mesi, diciamo sì a “Miss Italia nel mondo”.

Certamente, dite voi, ci saranno benefici per questa Regione in termini di ritorno di immagine. Ho qualche dubbio al riguardo e mi sento in grande difficoltà, rispetto a famiglie che non vedono una entrata da mesi, nel dover dare un contributo per finanziare manifestazioni di questo tipo.

Chiudendo questa breve premessa, mi rimetto alle cose che hanno detto i colleghi. Insisto per le Comunità montane e confermo solo la critica per queste iniziative.

Questa critica la lego alla parte finale del mio intervento che dirò da qui a poco.

Prima, però, della parte finale del mio intervento, vorrei dire al carissimo assessore Mancini che questo ritornello, che si vanno ad ereditare i guasti del passato, incomincia ad essere una minestra troppe volte riscaldata, perché non potete arrivare alla fine della legislatura ripetendo sempre questo ritornello che avete ereditato un disastro.

Del passato non voglio parlare, non perché l’esperienza del Governo di centro-sinistra sia stata disastrosa. Noi ammettiamo i nostri errori, soprattutto nel campo della sanità, dove siamo intervenuti troppo tardi, ma quell’esperienza ha lasciato anche tante positività che - cari amici del centro-destra- , nel corso di questo anno e mezzo, incominciano ad evaporare.

Quindi, se da un lato sentiamo appelli ad un confronto sulle questioni che coinvolge anche la minoranza, dall’altro lato mi pare che ci sia una contraddizione rispetto a questa campagna elettorale che non si chiude mai e ci si guarda sempre indietro. Non credo che vogliate arrivare alla fine della legislatura in questo senso.

Vado alla parte, debbo dire, forse più responsabile del mio intervento.

Vedete, un assestamento di bilancio non può essere considerato solo un appuntamento di natura ragionieristica in cui la politica deve necessariamente latitare. Questo è un momento in cui si discute delle prospettive generali di questa Regione.

Allora, mi sento di dover dire all’assessore Mancini: qual è la conseguenza che noi dobbiamo trarre dalla sua dichiarazione di impotenza? La conseguenza che noi traiamo è che si riconosce – lo riconosciamo tutti – che il bilancio regionale è assolutamente ingessato ed ecco perché critico iniziative come “Miss Italia nel mondo” che, peraltro, si potevano fare con altri sostegni finanziari, non sottraendo fondi di bilancio ad emergenze, come le tante che sono state elencate in quest’Aula.

Mi voglio riferire allo stato dell’arte sul Por 2007-2013.

Guardate, sono stato amministratore regionale alla fine di un Por 2000-2006, fatto dalla precedente Giunta di centro-destra. Ricordo che ci impegnammo per spendere i fondi residuati dal 2000-2006 e per programmare il nuovo Por.

Vi posso assicurare, facendomi merito di aver partecipato, prima di essere allontanato alla porta di uscita della Giunta, alla delibera che ha approvato il Por 2007-2013.

Perché, vedete, per le tante emergenze di cui noi parliamo, oltre ad un rapporto con il Governo di Roma che non c’è, - parliamoci chiaramente, voi fate parte di una maggioranza che è antimeridionalista, con un Governo, come quello di Berlusconi, che sta implodendo e che dipende dalla Lega Nord - ma veramente potete sperare che questo tipo di maggioranza romana possa assumere le questioni calabresi e meridionali come questioni nazionali? Come dovrebbe fare?

Quando parliamo di Gioia Tauro – tanto per fare un esempio – ma veramente i problemi di Gioia Tauro li può risolvere solo la Calabria? La Calabria può fare solo una cosa: attuare l’accordo di programma quadro su Gioia Tauro dove c’è una compartecipazione delle maggioranze che si sono succedute.

Perché l’assessore Mancini può dire quello che vuole, ma la Vicepresidente Stasi - che normalmente è molto professionale – potrà confermare che l’Apq Gioia Tauro è stato predisposto dal Governo di centro-sinistra e, poi, varato dal Governo di centro-destra.

Noi come Regione … perché sulle grandi questioni … sono d’accordo: il Pd è un partito con una cultura di governo e deve dare il suo contributo per risolvere i problemi della Calabria. Noi possiamo attuare solo l’Apq Gioia Tauro, ma le grandi questioni infrastrutturali, l’ordine di priorità di Gioia Tauro nella portualità italiana, un pacchetto di agevolazioni fiscali e contributive, chi lo decide? Lo decide Roma e, addirittura, per quanto riguarda il necessario pacchetto di agevolazioni fiscali e contributive, lo decide Roma ma d’accordo con Bruxelles.

Ma voi immaginate Bossi che va a Bruxelles per favorire e sostenere queste tesi, derogando una norma comunitaria che vieta queste cose e per non incidere sulla concorrenza? Da qui l’esigenza di una battaglia comune per battere i pugni in modo forte a Roma per fare queste grandi scelte.

Ma, voglio dire, oltre alla latitanza romana, dobbiamo riscontrare che, sulle grandi questioni da Gioia Tauro a quelle che riguardano il lavoro, l’ambiente, la conoscenza, l’istruzione e la ricerca, noi dobbiamo attingere al Por 2007-2013.

Caro Imbalzano, da qui la domanda :nel momento in cui l’assessore al ramo ci dice “cari amici qui non c’è nulla a livello finanziario”, allora, a parte tutte le azioni di riforma che possono in qualche misura rimettere in moto qualche pezza del bilancio regionale, quello che resta del Por 2007-2013, che in tantissimi settori può dare un grande contributo per risolvere i problemi, a che punto siamo per l’attuazione del Por 2007-2013? L’assessore Mancini non può venire qui a parlarci di numeri perché noi non stiamo facendo stamattina l’esame di Stato di ragioneria, ma stiamo parlando nella massima Assemblea regionale di politica amministrativa.

Poiché, come tutti voi riconoscerete con me, il punto nodale dello sviluppo e della risposta sociale della Regione ai problemi della Calabria è l’attuazione del Por, ecco che noi chiediamo ufficialmente all’assessore Mancini “a che punto è oggi l’attuazione del Por?”

Noi sappiamo degli impegni, delle liquidazioni, dei pagamenti all’inizio del 2010. Mi pare che eravamo intorno al 38 per cento per quanto riguarda gli impegni e al 9 per cento per quanto riguarda i pagamenti.

Noi sappiamo, per quello che scrivono i giornali da fonti ufficiali, perché qui non si può venire con battutine giornalistiche sulle “manine”. Ma cosa significano queste “manine”, assessore Mancini?

Ma veramente possiamo trattare di argomenti di questa delicatezza in questo modo? Il Presidente Scopelliti e lei ci dovete dire ufficialmente a che punto è il Por 2007-2013 perché a me risulta, per esempio, che un numero molto alto di parlamentari europei ha proposto una interrogazione al commissario competente per sapere cosa significa questa lettera del commissario Hahn, il quale ci dice che gli impegni e le liquidazioni della Calabria sono fermi all’inizio del 2010.

Per concludere, noi non abbiamo difficoltà, stando da questa parte dell’emiciclo, certamente, a fare la nostra rigorosa battaglia di opposizione, poi veramente siamo strani in questa Regione: se uno fa opposizione, la fa anche in modo corretto, insomma, quasi quasi si irride perché si fa opposizione. Poi, ci sono altri che ci dicono che la opposizione non si fa. Questo è il segno di una Regione culturalmente degradata dove non si trova mai l’obiettività di valutare i vari comportamenti.

Noi facciamo opposizione, però siamo una opposizione responsabile e sappiamo di essere gli eletti della Calabria e che la Calabria sta andando alla deriva. Pertanto, in tutte quelle questioni, in tutti quei campi in cui l’opposizione, la minoranza può dare il proprio contributo in termini elaborativi e di incidenza dal punto di vista politico, noi chiameremo anche i nostri partiti nazionali a fare fino in fondo la propria parte perché debbono assumere la questione meridionale come questione nazionale.

Noi siamo pronti a fare fino in fondo la nostra parte, ma, di grazia, non che ce la dovete concedere perché noi non aspettiamo concessioni da parte di nessuno, ma ci dovete consentire di mettere in campo il confronto democratico.

Che cosa è il confronto democratico? E’ guardare sempre ad altre epoche per dire che c’è una barriera in quest’Aula e non si può discutere, oppure significa che le scelte debbono essere fatte sempre e soltanto per decreti? I problemi stando montando, i nodi stanno venendo al pettine.

Anche nel settore della sanità le problematiche diventano stringenti. Penso che l’assessore Mancini dovrà pentirsi di non aver favorito l’accoglimento dell’emendamento del gruppo Partito democratico per il progetto del nuovo ospedale di Cosenza, che sta andando a fondo dal punto di vista del servizio sanitario. Noi siamo pronti a dare questo contributo nel momento in cui capiremo che la mentalità e la cultura del governo finisce di essere la cultura del governo per decreto, che in altri termini dice “o si fa così o niente” perché il confronto democratico significa che da chiunque si può assumere una idea, una proposta, un suggerimento, un aiuto, nell’interesse delle nostre comunità.

La ringrazio, Presidente, per avermi dato la parola. Mi auguro che il mio dire sia stato inteso, nel senso che era almeno nel mio cervello. Non so se le parole sono state in grado di tradurre fino in fondo il mio pensiero, ma che però è un pensiero di una minoranza che vuole stare qui, vuole essere rigorosa e fare la sua parte, una minoranza che si sente comunque impegnata a fare gli interessi dei calabresi.

PRESIDENTE

La parola all’assessore Mancini per la replica.

(Interruzione)

Pasquale Maria TRIPODI

Assessore, le chiedo scusa, se lei è d’accordo, così come il Presidente, perché non ascolta tutti gli interventi e poi farà una replica?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio, alla programmazione e ai fondi europei

Onorevole Tripodi, ascolto gli interventi da due ore.

(Interruzione)

Ci mancherebbe, sono qui per apprendere …

PRESIDENTE

Onorevole Tripodi, è da tre volte che dico che eravamo alla fine degli interventi.

(Interruzione)

Lo so, ma se lei non ascolta o pensa a discutere con i colleghi …

(Interruzione)

Prego, le do la parola, ma vorrei che contribuiste tutti quanti all’ordine dei lavori, perché se pensate di parlare a sorpresa …

(Interruzione)

No, ho chiesto più volte se c’erano iscritti a parlare e lei non si è iscritto, onorevole.

(Interruzione)

Sono rispettoso dell’Aula, ma vorrei che l’Aula fosse rispettosa anche dei colleghi stessi e dell’Ufficio di Presidenza.

Prego, onorevole Tripodi, ne ha facoltà.

Pasquale Maria TRIPODI

Grazie, Presidente, vorrei spostare un attimo la discussione rispetto all’assestamento di bilancio, ma su una questione che ha anche attinenza.

In quest’Aula un problema, soprattutto, ce lo dobbiamo porre e lo dico scevro da condizionamenti.

Credetemi, voglio dare pubblicamente atto all’assessore Mancini per come sta gestendo alcune cose al bilancio.

Quello che dicono i colleghi è la sacrosanta verità: bilancio ingessato, questi 10 milioni di euro non spesi fino a giugno hanno dato la possibilità di fare un piccolo assestamento, ma i problemi ci sono e rimangono tali.

Voglio partire, però, da un ragionamento a ritroso e lo dico ai colleghi sia di maggioranza che di opposizione. Sono preoccupato non del momento attuale, ma di quello che, da qui ad un paio di mesi, sicuramente accadrà.

Ed è inevitabile. Poi, può darsi che chi dice alcune cose, da parte di qualcuno, del “pinocchio” di turno, prende il martello ed uccide il grillo che era la coscienza critica, chi aveva il dovere di segnalare e di dire alcune cose, ma siamo qua a fare gli interessi della Calabria.

Il problema, vedete, ed io ne ho parlato e l’ho messo in evidenza e per questo do un riconoscimento “pubblico” all’assessore Mancini, sta nel patto di stabilità, che potrebbe sembrare un meccanismo virtuoso, onorevole Imbalzano, ma è un meccanismo che affossa la possibilità di sviluppo per le Regioni o per gli enti che vengono amministrati.

Questo è un problema che le forze politiche sia di maggioranza che di opposizione si debbono porre. Ce lo dobbiamo porre in quest’Aula perché le risorse, poi, non possono essere spese.

Ne parlavo l’altro giorno con l’assessore Mancini e con il direttore generale del dipartimento.

Vedete, noi quest’anno dal 2011 – mi si corregga se dico una stupidata o una imprecisione – abbiamo circa 980 milioni di euro da allocare, sarà qualche milione in più o qualche milione in meno.

Nel momento in cui arriviamo al raggiungimento di questa “somma”, che rasenta il patto di stabilità, se lo oscuriamo, andiamo incontro a sanzioni.

Qui, quest’Aula deve porre un problema di interlocuzione con il Governo o, per lo meno, con la conferenza Stato-Regioni per capire quali sono gli strumenti che possiamo mettere in atto, affinché le risorse che abbiamo le possiamo spendere o allocare per far sì che questa terra si possa sviluppare.

O non pensate che siamo stupidi in quest’Aula e che non sappiamo a cosa mirano alcuni dei provvedimenti che ci sono arrivati per l’approvazione anche oggi.

Lo voglio dire all’assessore Aiello. Quando l’assessore Aiello porta all’approvazione la legge che proroga per sei mesi o per un anno la possibilità che i comuni hanno di presentare il Psc, qual è la finalità? Non spendere le risorse perché si sfora il patto di stabilità.

O è un problema politico? E’ un problema più tecnico che politico. Allora, mi era sembrato che l’assestamento di bilancio poteva essere una occasione per parlare di queste situazioni e per fare una analisi soprattutto nella direzione di cui parlava il collega Principe, per quanto riguarda l’utilizzazione della spesa del Por.

Anche lì abbiamo lo stesso problema, perché le spese del Por sono assimilabili alle spese del patto di stabilità e ciò non è che riguarda questa amministrazione regionale, ma ha riguardato le vecchie amministrazioni regionali e riguarderà anche le future.

Allora qui, noi forze politiche - ad iniziare dal Pd per arrivare al Pdl – dobbiamo fare una riflessione su questo tema, su questo campo specifico perché poi possiamo avere qualsiasi bilancio vogliamo, ingessato o no, ma il problema è che non possiamo utilizzare le risorse; o non sappiamo tutti che non c’è una disponibilità di cassa finanziaria? Poi, vedremo il perché nei prossimi giorni cioè se qualcuno ha utilizzato in modo inopportuno – non dico improprio – delle risorse, perché, poi, ognuno, nell’interesse della Calabria, fa interrogazioni e quant’altro.

Ma quella è un’altra cosa, poi è discutibile se gli assessori possono aver speso dei fondi a loro disposizione o meno, ma questo attiene alla gestione ed alla responsabilità dei singoli. La responsabilità e la gestione di quest’Aula è invece dare un orientamento di utilizzazione generale di quella che può essere l’utilizzazione dei fondi in relazione soprattutto al patto di stabilità.

È lì che si inceppa il meccanismo, è lì che, poi, le Regioni, da qualunque colore politico sono guidate, si inceppano.

Ma questo non riguarda la Calabria, ovviamente, ma tutte le Regioni d’Italia anche perché noi abbiamo accumulato ritardi anche nei pagamenti.

Se dovessimo pagare tutti in modo celere, è ovvio che in un mese avremmo bruciato la quota assegnata come patto di stabilità.

Su questo, mi auguro che, nelle prossime sedute, nei prossimi mesi, questo Consiglio abbia la capacità e la facoltà di discutere per lo meno o di deliberare una proposta che ci possa consentire di interloquire con il Governo. Non dipende da noi, ma è una riflessione che va fatta.

Poi, – questo lo dico da tempi non sospetti – anche rispetto alle dichiarazioni programmatiche che ha fatto il Governatore Scopelliti qualche mese fa, entriamo nel merito in fase di bilancio, poiché mi sembra, per alcuni versi, anche un po’ inopportuno entrare nel merito sull’assestamento considerato che parliamo di 10 milioni di euro. Anche se le finalità e gli scopi di quei 10 milioni di euro erano nobili, erano a salvaguardia della famiglia, le forze politiche in quest’Aula ne hanno fatto un cavallo di battaglia.

Sul bilancio di previsione, invece, la discussione è aperta a 360 gradi e deve contenere veramente le novità di gestione in questa Regione in cui è ovvio che, se non ci sono tagli strutturali, non riusciamo ad uscire su una allocazione di risorse che non c’è tutt’ora ed i tagli strutturali si fanno solamente se si ha il coraggio di andare nella direzione delle riforme.

E non rispetto a quello che c’è stato ai danni prodotti dal passato. E’ opinabile questa cosa, ma rispetto a quello che si vuol fare per il futuro di questa Regione, perché qualsiasi campo noi prendiamo ad esempio presenta criticità. Qualsiasi.

E non è un caso se in ogni seduta del Consiglio regionale ci sono persone che protestano. Non è un caso se le forze sindacali dicono certe cose in questi mesi. Non è un caso se il malessere incomincia ad emergere a livello regionale.

Obiettivamente – non voglio fare polemiche con nessuno – ma ancora non vi è stata una presa di posizione netta da una parte o dall’altra contro questo Governo regionale né c’è motivo su alcune cose. Però ,vi è la necessità di un confronto aperto sui problemi e capire come si possono risolvere.

Esempio banale: questo Governo regionale e questa maggioranza devono decidere – un esempio per tutti – se le Comunità montane debbono esistere o no.

Se debbono esistere bisogna trovare una soluzione, se non debbono esistere bisogna avere il coraggio di dirlo e di farle cessare.

Questo per parlare di un campo, ma questo attiene anche agli altri problemi di questa Regione a partire dai precari e a quant’altro, con il coraggio di chi ritiene anche, se fa delle scelte impopolari, che sono utili, necessarie ed indispensabili a questa Calabria.

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

PRESIDENTE

Gli interventi sono conclusi, non ci sono altri iscritti a parlare.

La parola all’assessore Mancini per la sua riflessione e poi andiamo avanti con gli emendamenti.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Intervengo molto brevemente, perché la mia replica si potrebbe limitare con fare mio il brillante intervento svolto dal consigliere Candeloro Imbalzano, che ha puntualmente, precisamente e dettagliatamente smontato la costruzione eseguita dai consiglieri regionali di opposizione.

Per carità, ogni argomentazione è legittima, però ritengo che coloro i quali sono stati oggi relegati dagli elettori nei banchi dell’opposizione, ma legittimamente ambiscono a conquistare la maggioranza di governo, dovrebbero farsi ispirare da un’azione riformatrice e non populista e inconcludente, perché i tanti bei ragionamenti fatti e le tante belle parole che, anche in questa sede ho ascoltato, si scontrano con il quadro finanziario complesso, complicato, che occupa e preoccupa anche la Calabria, del quale, probabilmente, alcuni dei colleghi della minoranza non si rendono conto.

Oggi, viviamo una stagione nuova e differente, rispetto alla quale c’è la volontà di seguire una traiettoria che vada nella direzione della spesa virtuosa e, insieme, utile. Al contrario, c’è un passato che non è soltanto quello dell’ultima legislatura, ma è un passato che, purtroppo, risale ad anni, stagioni e periodi precedenti, in cui c’è stato un approccio non oculato che ha causato le tante enormi emergenze che ci sono. Oggi, da una parte, non ci sono le risorse per proseguire in quell’approccio e in quel tipo di governo, dall’altra c’è la volontà nuova e differente di non inseguire le emergenze, ma di affrontarle una volta per tutte.

Ho ascoltato tante belle parole, però, signori consiglieri delle forze di minoranza, con il sommo rispetto che si deve alle vostre persone e alla vostra importante funzione, noto con dispiacere che a quelle tante belle enunciazioni poi corrispondono, in tema di proposte emendative, strade differenti, se non diametralmente opposte, perché ho letto e ho scorso insieme agli uffici, insieme ai colleghi di maggioranza, tutta una serie di proposte che adesso andremo a studiare ed approfondire nel merito, che prevedono unicamente esborso di denaro, di finanziamenti e di risorse in più. C’è una fattispecie che può essere assunta e compresa in un’emergenza? Che cosa fate? Prevedete una spesa, ma non spiegate dove vengono reperite le risorse per coprire quella spesa o quell’aspettativa.

Il tema è: bisogna che ognuno abbia presente la situazione in cui si vive e non è una constatazione della nostra impotenza, è la contestazione insieme di una fase differente in cui si trovano tutti coloro i quali amministrano la cosa pubblica, tutti coloro i quali sono oggi alle prese con la sfida del governo, che vogliono dare risposte di prospettiva e non alle tante, troppe emergenze che, da questo punto di vista, noi – ribadiamo, perché siamo al lavoro da un anno a questa parte – abbiamo ereditato dalle stagioni passate.

Per quanto ci riguarda, abbiamo una duplice sfida: la prima è quella di destinare con oculatezza e lungimiranza le poche somme che provengono dalle risorse ordinarie, sapendo che la consuetudine negativa di aumentare l’importo relativo alle entrate noi non l’abbiamo mai e non lo vogliamo mai prendere in considerazione, così come è stato fatto in passato, perché in passato si aumentavano fittiziamente le entrate, la voce delle entrate, per poter poi spendere di più. Noi questa prassi l’abbiamo criticata ed oggi non la pratichiamo.

L’altra sfida: la bussola che noi seguiamo è quella di spendere correttamente, velocemente e con lungimiranza le risorse che provengono dall’Unione europea. Anche su questo argomento e su questo tema, periodicamente, anche in quest’Aula sento un leitmotiv continuo, costante, come se fosse una litania. Noi sul tema e sull’avanzamento del Programma operativo regionale, signori consiglieri, abbiamo discusso tante volte e siamo pronti a discuterne ancora. L’ultima volta – e qualcuno si è lamentato della lunghezza della mia relazione – ho consegnato al patrimonio di quest’Aula dati, cifre e numeri del lavoro che abbiamo svolto, che stiamo svolgendo, sul quale saremo giudicati certamente dagli elettori, nel momento in cui saranno chiamati alle urne.

Tante volte è stato richiesto un dibattito, prima in Consiglio regionale, oggi, il Presidente della Commissione sui fondi europei, l’onorevole Parente, ci ha convocato – e lo ringrazio per questo – per la seduta di lunedì prossimo; mi auguro che almeno quella sia l’occasione per ascoltare le vostre analisi, le vostre lungimiranti idee, perché altrimenti – spero di no – saremo costretti a sentire litanie che sono, forse, utili per occupare qualche riga e qualche capoverso di giornali, ma poco utili ai calabresi.

Da questo punto di vista, la nostra missione, quella del governatore Scopelliti e quella di noi tutti che abbiamo l’onore di collaborare con lui in questa sfida, è quella di avviare la Calabria in un percorso di crescita, con scelte tecniche e insieme politiche.

Anche qui, apro e chiudo una parentesi: sono una persona molto modesta, però ricevere lezioni di tecnica e procedure da chi, nel momento in cui ha avuto l’onore di governare questa terra, non ha mai rispettato una tempistica nell’approvazione dei bilanci, dei rendiconti, tant’è che l’ultimo rendiconto, nelle passate amministrazioni, veniva approvato due-tre-quattro-cinque anni, non cinque giorni, dopo la scadenza dei termini fissati dal Regolamento …!

Quindi, vivaddio, ascoltiamo tutti con grande rispetto anche con riguardo alle funzioni che ognuno esplica in questa Aula, però alcune lezioncine ci permettiamo di rispedirle al mittente, anche perché siamo consapevoli di affrontare una sfida che ha come oggetto quello di riportare la Calabria in una direzione virtuosa e riteniamo che le scelte che, collegialmente, l’amministrazione e la Giunta regionale, insieme alla sua maggioranza, hanno compiuto, attraverso l’approvazione in Giunta e in Commissione – e mi auguro adesso in Consiglio – con l’assestamento, vadano in questa direzione.

PRESIDENTE

Possiamo procedere con l’articolato.

All’articolo 1 non ci sono emendamenti, quindi lo pongo in votazione.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Articolo 3…

Giuseppe GIORDANO

Presidente, c’è un subemendamento all’articolo 3.

PRESIDENTE

Il primo emendamento è all’articolo 7, a firma dei consiglieri Censore, Principe e De Gaetano, quindi, procediamo con la votazione degli articoli fino all’articolo 6.

Giuseppe GIORDANO

… all’articolo 3 riguardo all’aumento …

PRESIDENTE

Non c’è un emendamento all’articolo 3, quindi non ci può essere il subemendamento.

Giuseppe GIORDANO

Riguarda l’aumento della spesa e propone di portare la spesa dal 50 al 54 per cento dei residui perenti.

PRESIDENTE

Quello che riguarda i trasporti? E qual è?

Giuseppe GIORDANO

Quello che riguarda il personale delle Comunità montane.

PRESIDENTE

Lei l’ha presentato, ma l’abbiamo inserito fuori termine, perché è stato presentato oggi.

(Interruzione)

Quindi, non può essere trattato, perché è stato presentato oggi e non venerdì, l’abbiamo protocollato, ma fuori termine. Se lei lo vuole trasformare in un ordine del giorno, magari alla fine della seduta del Consiglio lo possiamo approvare come raccomandazione alla Giunta regionale.

Giuseppe GIORDANO

Lo consideri come errore formale e diventa un subemendamento all’emendamento Censore all’articolo 7.

PRESIDENTE

No, non lo possiamo trattare poiché l’abbiamo già protocollato come emendamento fuori termine. Se lei vuole lo possiamo trasformare esclusivamente in un ordine del giorno come raccomandazione.

Giuseppe GIORDANO

…subemendamento all’articolo 7, emendamento Censore.

PRESIDENTE

Non è così, perché lei l’ha presentato fuori termine ed è stato già protocollato come emendamento fuori termine.

Giuseppe GIORDANO

Lo ripresento in Aula adesso.

PRESIDENTE

Non si può presentare in Aula; conosce bene il Regolamento del Consiglio, quindi possiamo procedere alla votazione dell’articolo 3.

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6.

(E’ approvato)

All’articolo 7 c’è l’emendamento protocollo 34154 a firma dei consiglieri Censore, Principe, De Gaetano: “All’articolo 7 è aggiunto il presente emendamento: “Il capitolo di bilancio 2233211 dell’Upb 3.2.04.05 è incrementato di 10 milioni. Alla copertura finanziaria si provvede con eguale sottrazione dall’Upb 8.2.01 (Fondo di riserva)”.

Bruno CENSORE

Presidente, questo emendamento a cui colleghiamo una grande valenza politica riguarda il fondo per le famiglie disagiate e mi scuso con quanti hanno ascoltato il lungo dibattito che c’è stato. Noi pensiamo che questo fondo debba essere mantenuto e, quindi, non distolto rispetto agli obiettivi che la maggioranza si era posta in sede di bilancio di previsione.

Quindi, come gruppo del Pd, siamo favorevoli affinché i 10 milioni di euro destinati alle famiglie povere rimangano in bilancio.

PRESIDENTE

Parere…

(Interruzione)

E’ il capitolo dei forestali.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Onorevole Censore, intervengo per informarla che il suo emendamento ha ad oggetto i forestali, non le famiglie disagiate.

(Interruzione)

Che fa? Lo vuole illustrare per quello che effettivamente riguarda?

Bruno CENSORE

Non avevo letto la Upb e mi sono confuso poiché la cifra è la stessa, ossia 10 milioni di euro. Allora questo emendamento riguarda il problema degli stipendi dei lavoratori forestali di cui non si può non tenere conto. Questa è una questione che spero non esploda mai, anche perché le voci che arrivano da Roma non sono molto rassicuranti rispetto agli emolumenti di questi lavoratori. Normalmente, noi sapevamo che, alla fine di ogni esercizio finanziario, c’era la difficoltà a reperire le risorse necessarie per pagare la tredicesima mensilità e gli stipendi. Noi abbiamo contezza, anche perché c’è stata una denuncia da parte delle organizzazioni sindacali, che le risorse per pagare gli stipendi sono insufficienti.

Per questo chiediamo un’implementazione del fondo che serve a pagare i lavoratori idraulico-forestali.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Il parere è contrario per mancanza di copertura finanziaria.

Se mi consente, signor Presidente, questo emendamento, così come molti altri che seguiranno, è l’emblema di un modo non chiaro di concepire la situazione. Voi prevedete 10 milioni di euro come se fossero bruscolini, non individuando la fonte finanziaria dalla quale poter, in qualche modo, incamerare questi fondi. Qui si fa riferimento al fondo di riserva che, per informazione utile all’onorevole Censore, è di “soli” 12 milioni di euro. Se andassimo ad intaccare quel fondo di 10 milioni di euro, terremmo una condotta, oltre che, probabilmente illegale dal punto di vista del codice, metterebbe la nostra Regione in enormi difficoltà.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Contrario. La Giunta ha motivato il perché.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo 34154.

(E’ respinto)

Emendamento protocollo 34155 a firma dei consiglieri Censore, Principe, De Gaetano: “Per le finalità di cui alla legge 11 agosto 2010, n. 23, articolo 10, come modificato dall’articolo 1 della legge regionale 22 novembre 2010, n. 32, le risorse occorrenti per l’anno 2011 sono aumentate di     euro 2.500.000, da allocare all’Upb 4.3.02.02.

Alla copertura finanziaria si provvede con pari sottrazione dall’Upb 8.2.01 (Fondo di riserva).

Bruno CENSORE

L’emendamento si illustra da sé.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Negativo, per gli stessi motivi esposti poc’anzi.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Contrario.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo 34155.

(E’ respinto)

Emendamento protocollo 34156 a firma dei consiglieri Censore, Principe, De Gaetano: “All’articolo 4, comma 1, la tabella 1 allegata è così modificata: “L’ultimo capoverso (soppressione del fondo sulla povertà di cui all’articolo 2 della legge n. 34 del 29/12/2010) per l’importo di 10 milioni è abrogato”.

Bruno CENSORE

Si tratta di un emendamento – come dicevo prima – relativo al fondo per la povertà, dove le risorse finanziarie c’erano e sono state distolte, quindi non si tratta di fare alchimie per trovarle, ma se c’è la volontà politica, questi soldi ci sono.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Sempre negativo, anche perché non si spiega come trovare le risorse.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Contrario.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo 34156.

(E’ respinto)

Emendamento protocollo 34157 a firma dei consiglieri Censore, Principe, De Gaetano: “All’articolo 4, comma 1, la tabella 1 allegata alla manovra finanziaria è così modificata: “Il collegato alla legge finanziaria 2010, articolo 1, comma 1 – stipendi al personale delle comunità montane – Upb 3.2.04.04, è aumentato di 2 milioni.

Alla copertura finanziaria si provvede con uguale sottrazione di importo dall’Upb 8.2.01 (Fondo di riserva”

Bruno CENSORE

Per quanto riguarda gli stipendi dei lavoratori delle Comunità montane, riteniamo esiguo lo stanziamento di 2 milioni di euro, perché – come avevo detto nel mio interventoquesti basteranno solo per pagare le prime mensilità.

Per questo avevo fatto una proposta; c’era il subemendamento dell’onorevole Aiello, che non è stato accolto, anche se sia come Regolamento che come prassi si è sempre fatto di presentare i subemendamenti in Aula.

Praticamente, poiché è stato contratto un mutuo di 100 milioni di euro per i fondi perenti – e c’è una proposta, in tal senso, delle organizzazioni sindacali con cui si chiedeva l’aumento della contrazione di questo mutuo per poter assolvere all’adempimento degli emolumenti - noi come valutazione, come annotazione politica, avevamo previsto il prelevamento dal fondo di riserva perché il problema è politico e, chiaramente, come tale va affrontato. Una maggioranza non può dire che il fondo di riserva è di 12 milioni e che, quindi, non si può fare niente.

Allora, si vede chi non paga le tasse automobilistiche, si fa un condono, si fa qualcosa per assicurare a questi lavoratori il diritto allo stipendio. Non si può venire qua a dire “ma i soldi non ci sono, la coperta è stretta” e non si fa niente! Voi avete l’obbligo di dare risposte ai calabresi, avete l’obbligo di dare risposte ai lavoratori delle comunità montane e non potete dire che i soldi non ci sono. Li dovete trovare!

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Aiello. Ne ha facoltà.

Ferdinando AIELLO

Poiché l’assessore Mancini dice che bisogna individuare da dove prendere questi soldi, con il subemendamento pongo la questione dell’aumento, su quello che è stato fatto in questa manovra di assestamento, dei residui perenti.

Questo consente di scrivere in assestamento le spese per il personale; quello delle Comunità montane è personale regionale, quindi stiamo facendo un assestamento senza prevedere la spesa per il personale.

Pertanto, da questo punto di vista, chiedo che si arrivi ad una mediazione su questo emendamento, per garantire almeno il recupero delle ultime sette mensilità, perché 2 milioni di euro rappresentano una sola mensilità, che non ritengo giusta. In questo momento stiamo parlando del personale, non della fondazione o della bocciofila, stiamo parlando del nostro personale.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Per il personale delle comunità montane – lo ricordo all’Aula – nell’assestamento abbiamo previsto 2 milioni di euro. Registro le vostre opinioni, però l’onorevole Sarra, che è colui che insieme all’onorevole Trematerra sta seguendo questa dinamica, ci dice che questa somma è congrua per coprire il pregresso e le esigenze future.

Da questo punto di vista le forze di opposizione, i due consiglieri, l’onorevole Censore ci consegnano la dinamica “bisogna trovare i soldi”, ma i finanziamenti si possono trovare togliendoli da qualche altra parte, però lei non ci ha indicato da dove.

(Interruzione)

Le ho spiegato cosa prevede il Fondo di riserva, ma mi rendo conto che, dopo la vostra amministrazione, ci troviamo in enorme difficoltà, perché se aveste operato…

Bruno CENSORE

Non facevate la “Miss Mondo” e pagavate i lavoratori, perché le Regioni povere non le fanno le Miss Mondo”! Non le fa la Campania, non le fa la Sicilia, e questi lussi ce li permettiamo solo in Calabria!

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Peccato che voi un giorno ci spiegate che dobbiamo pubblicizzare l’immagine della Calabria e il giorno dopo, nel momento in cui lo facciamo, ci spiegate che i soldi non bastano, sempre stando dietro, però, alle segreterie dei vari dipartimenti per chiedere i biglietti omaggio per partecipare a quelle manifestazioni!

Apro e chiudo una parentesi. Invece, l’onorevole Aiello offre un percorso che merita attenzione che, però, in questa sede non possiamo che respingere, perché c’è la necessità di un approfondimento tecnico; spostare il definanziamento dei residui perenti da 40 a 50, per come abbiamo fatto, è già un percorso legittimo, ma che in qualche modo potrebbe avere delle conseguenze. Ove, come l’onorevole Aiello propone, passassimo dal 50 al 54, ci metteremmo in una situazione di enorme e drammatica difficoltà, che in questa fase non possiamo in nessun modo correre.

Bruno CENSORE

Presidente, su questa votazione chiedo la verifica del numero legale per la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE

Più che altro, lei chiede la votazione per appello nominale sull’emendamento.

Intanto il parere della Giunta l’ha già dato. Qual è? Negativo. Parere del relatore? Contrario.

L’onorevole Nucera è invitato a fare la chiama.

Fausto ORSOMARSO, Segretario Questore f.f.

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione: presenti e votanti, 40; hanno risposto no 29, hanno risposto sì 11.

Hanno risposto NO:

AIELLO Pietro;

BILARDI Giovanni Emanuele;

CAPUTO Giuseppe;

CARIDI Antonio Stefano;

CHIAPPETTA Gianpaolo;

DATTOLO Alfonso;

FEDELE Luigi;

GALLO Gianluca;

GENTILE Giuseppe;

GRILLO Alfonsino;

IMBALZANO Candeloro;

MAGARO’ Salvatore;

MAGNO Mario;

MORELLI Francesco;

NICOLO’ Alessandro;

NUCERA Giovanni;

ORSOMARSO Fausto;

PACENZA Salvatore;

PARENTE Claudio;

PUGLIANO Francesco;

RAPPOCCIO Antonio;

SALERNO Nazzareno;

SCOPELLITI Giuseppe;

SERRA Giulio;

STILLITANI Francescantonio;

TALARICO Francesco;

TALLINI Domenico;

TREMATERRA Michele;

VILASI Gesuele.

Hanno risposto SI:

AIELLO Ferdinando;

AMATO Pietro;

BATTAGLIA Demetrio;

CENSORE Bruno;

DE GAETANO Antonino;

FRANCHINO Mario;

GIORDANO Giuseppe;

GUCCIONE Carlo;

PRINCIPE Sandro;

SCALZO Antonio;

SULLA Francesco;

L’emendamento protocollo numero 34157, pertanto, è respinto.

(E’ respinto)

Emendamento protocollo 34605 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico: “Il collegato alla legge finanziaria 2010, art. 1, comma 1 – stipendi al personale delle comunità montane – Upb 3.2.04.04, è aumentato di 2 milioni di euro.

Alla copertura finanziaria si provvede con pari sottrazione dall’Upb 8.2.01 (Fondo di riserva)”.

Riguarda lo stesso argomento. Visto che si è già votato, è lo stesso argomento

Domenico TALARICO

Sì, è dello stesso tenore dell’emendamento precedente. Il Consiglio si è già espresso, per cui ritengo inutile e superfluo riproporlo.

PRESIDENTE

Emendamento protocollo 34606 a firma del consigliere Chiappetta: “All’articolo 7, dopo il comma 1, si aggiunge il seguente comma 1 bis:

“Le risorse destinate a favore dell’esercizio delle funzioni demandate alle sezioni provinciali e al consiglio regionale dell’Unione italiana ciechi della Calabria (legge regionale 13 novembre 2002, n. 44), di cui all’Upb 6.2.01.07 (capitolo 62010705), per l’esercizio finanziario 2011 vengono incrementate di euro 50 mila, per un ammontare complessivo di euro 250 mila, prelevando la somma di euro 50 mila dal Fondo per le spese impreviste, che viene ridotto di pari importo”.

Si illustra da sé.

Parere della Giunta?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Onorevole Chiappetta, la invito al ritiro, perché l’onorevole Stillitani utilizzerà il fondo indistinto di pertinenza del suo dipartimento per provvedere all’incremento di 50 mila euro, quindi, nella sostanza, è accolto, ma formalmente le chiedo il ritiro, con l’impegno dell’assessore Stillitani di attingere al fondo indistinto.

PRESIDENTE

L’onorevole Chiappetta acconsente al ritiro dell’emendamento per l’impegno dell’assessore Stillitani.

Emendamento protocollo 34158 a firma dei consiglieri Censore, Principe, De Gaetano: “Per le finalità di cui alla legge regionale 13 novembre 2002, n. 44, come modificata dalla legge regionale 29 dicembre 2010, n. 34, le risorse occorrenti per l’anno 2011 vengono ripristinate complessivamente in euro 250 mila, da allocare all’Upb 6.2.01.07.

Alla copertura finanziaria si provvede con pari sottrazione dall’Upb 8.2.01 (Fondo di riserva)”.

Prego, onorevole Censore.

Bruno CENSORE

Questi sono quei 3 milioni che vanno sulla legge del…

PRESIDENTE

Sono 250 mila euro, non 3 milioni.

Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo 34158.

(E’ respinto)

Emendamento protocollo 34261 a firma dei consiglieri Aiello F., De Gaetano: “Al fine di permettere la corretta applicazione della convenzione operante tra Regione Calabria e gli enti che gestiscono le strutture regolamentate dalla legge regionale n. 21/96, il capitolo di bilancio n. 62010203, Upb 6.02.01.02, viene rimpinguato di euro 1.300.000”.

Prego, onorevole Aiello.

Ferdinando AIELLO

Il capitolo di bilancio riguarda le case famiglia che hanno una convenzione che scade nel 2013 che, ovviamente, dovrebbe essere rimpinguato, anche perché hanno un contratto già siglato con la Regione Calabria.

Chiediamo uno sforzo alla Giunta affinché possa essere preso in considerazione, altresì trasformare questo emendamento in ordine del giorno, se la Giunta è sfavorevole, da approvare nella prossima seduta utile.

PRESIDENTE

Il parere della Giunta per la trasformazione in ordine del giorno?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Va bene, l’ordine del giorno è un auspicio, quindi agli auspici non si dice mai no.

PRESIDENTE

L’emendamento viene ritirato e ci sarà, poi, una raccomandazione alla Giunta sotto forma di ordine del giorno.

Emendamento protocollo 34546 a firma del consigliere Nucera: “Nello stato di previsione della spesa – Area di intervento 6 (Servizi alla persona), all’Upb 6.2.01.02 (Servizi ed attività socio-assistenziali), al capitolo 62010203 Upb 6.2.01.02.03 – Spese per garantire l’erogazione dei servizi socio-assistenziali a favore dei minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria (legge regionale 8.8.96, n. 21), viene effettuata una variazione alla competenza in aumento pari alla somma di euro 1.500.000”.

Prego, onorevole Nucera.

Giovanni NUCERA

Si commenta da sé, tuttavia è una variazione di competenza in aumento per assegnare 1 milione e mezzo di euro a favore dei minori sottoposti a provvedimenti di autorità giudiziaria.

Credo che non abbia bisogno di molti interventi.

(Interruzione)

Assessore, c’è la possibilità di attingere a 1 milione e mezzo di euro? Se c’è, insisto, altrimenti cosa devo dire?!

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Al momento, sarei sprovvisto.

Giovanni NUCERA

Dato che non c’è una volontà, c’è una necessità, faccia lei!

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Al momento sarei sprovvisto, quindi la invito, appellandomi alla sua proverbiale saggezza, a ritirarlo.

Giovanni NUCERA

Assessore, molto democraticamente accolgo l’imposizione!

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

E sono sicuro che l’accoglierà anche nei casi che seguono!

PRESIDENTE

L’emendamento protocollo 34546 viene ritirato.

Emendamento protocollo 34467 a firma del consigliere Morelli: “1. La Giunta regionale è autorizzata ad adeguare, per gli esercizi finanziari 2010-2011, le rette per le strutture ricettive per adulti e donne in difficoltà, con o senza figli minori a carico, per un importo pari ad euro 50.

2. Alla relativa copertura si provvede con le disponibilità residue rinvenienti dal capitolo 62010511, Upb 06.02.01.05, dello stato di previsione della spesa del bilancio 2010.

3. Allo stesso scopo possono essere destinate ulteriori economie realizzate allo stesso titolo in sede di chiusura dei conti per l’anno 2011, fino all’importo massimo di euro 3.500.000”.

Francesco MORELLI, relatore

Questo è un emendamento accompagnato anche da un altro subemendamento e sia questo che il subemendamento vengono trasformati in ordini del giorno, ma da votare alla fine della votazione sull’assestamento odierno, in quanto si tratta di strutture che svolgono un’attività strategica dal punto di vista socio-assistenziale, per le fasce più disagiate della popolazione, quindi ragazze madri, figli minori, giovani donne e quant’altro.

PRESIDENTE

Viene trasformato in un ordine del giorno, quindi gli emendamenti, sia il primo sia quello che segue, il subemendamento, decadono.

Emendamento protocollo 34470 a firma del consigliere Morelli.

Francesco MORELLI

E’ ritirato.

PRESIDENTE

Ritirato. Emendamento protocollo 34477 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D.: “Alla tabella 1 richiamata dall'art. 7 della presente legge sono apportate le seguenti variazioni:

a) La dotazione di euro 1500.000,00 all'Upb 2.2.01.04 capitolo 6133104 (promozione turistica) è ridotta di euro 500.000,00 e contestualmente è aumentata di euro 500.000,00 la dotazione all'Upb 6.2.01.02 capitolo 4331103 (fondo regionale per le politiche sociali);

b) le riduzioni di cui all'Upb 2.3.01.02 capitolo 2222107 (trasporto gratuito determinate categorie di cittadini, euro 200.000,00), all'Upb 7.02.01.02 capitolo 72010207 (sostegno alle vittime della criminalità e in materia di usura euro 50.000,00), all'Upb 6.2.01.02 capitolo 62010210 (fondo solidarietà incidenti sul lavoro euro 15.000,00), all'Upb 2.2.02.05 capitolo 6129101 (sviluppo della cooperazione), sono soppresse con contestuale abrogazione della dotazione in aumento alla Upb 2.2.04.08 capitolo 22040816 ( promozione dei prodotti agroalimentari calabresi);

c) la dotazione di euro 3.000.000,00 all'Upb 6.2.01.05 capitolo 62010511 (politiche regionali per la famiglia) è impiegata per gli interventi previsti dall'art. 4 della legge regionale n. 1/2004;

c) La dotazione di euro 800.000,00 all'Upb 2.2.04.08 capitolo 22040816 (promozione dei prodotti agroalimentari calabresi) è soppressa e contestualmente è ulteriormente aumentata di euro 545.000,00 la dotazione all'Upb 6.2.01.02 capitolo 4331103 (fondo regionale per le politiche sociali)”.

Giuseppe GIORDANO

Con questo emendamento alla tabella 1 dell’articolo 7, chiediamo che la dotazione di 1 milione e mezzo di euro, che avete previsto nell’unità previsionale di base 2.2.01.04, il capitolo che riguarda la promozione turistica, sia ridotta di 500 mila euro, per aumentare di 500 mila euro il capitolo 4331103 che riguarda il fondo regionale per le politiche sociali.

Chiediamo, altresì, che siano soppresse le riduzioni di cui all’unità previsionale di base 2.3.01.02, capitolo 2222107, di euro 200 mila che riguarda il trasporto gratuito per alcune categorie svantaggiate di cittadini, invalidi, mutilati del lavoro e ad altre categorie, cosi come i 50 mila euro che sono stati decurtati dal capitolo relativo al sostegno delle vittime della criminalità in materia di usura; cosi come i 15 mila euro che riguardano il fondo di solidarietà delle vittime di incidenti sui luoghi di lavoro; così come, e qua mi appello ai consiglieri di maggioranza e ai colleghi componenti della Commissione della cooperazione sociale, onorevole Pacenza e onorevole Vilasi, con i quali abbiamo fatto il primo insediamento della riunione della Commissione qualche giorno fa e abbiamo ascoltato tutte le ragioni del mondo delle centrali cooperative che hanno visto un depauperamento delle risorse e non riescono più a garantire servizi di primaria importanza per questa regione, in un comparto, quello sociale, che rappresenta una vera ossatura produttiva del nostro territorio; quindi chiediamo la reintroduzione, quantomeno, della somma decurtata, che dovrebbe essere di 60 mila euro, al capitolo 6129101.

In ultimo, tutto questo dovrebbe avvenire con l’abrogazione, con risorse da reperire dal capitolo 22040816, che riguarda la promozione dei prodotti agro-alimentari calabresi, ma riguarda sostanzialmente la programmazione di fiere che possono essere importanti, ma ci sono questioni prioritarie che non possono più attendere.

L’ultima parte dell’emendamento sono i 3 milioni di euro. Questa è un’indicazione di vincolo di spesa che riguarda l’unità previsionale di base 6.2.01.05, il capitolo relativo alle politiche regionali per la famiglia, da impiegare per gli interventi previsti dall’articolo della legge 1/2004.

L’ultimo, la dotazione di 800 mila euro – promozione dei prodotti agro-alimentari – è soppressa e, contestualmente, è aumentato di euro 545 mila il fondo regionale per le politiche sociali.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo 34477.

(E’ respinto)

Emendamento protocollo 34519 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico: “Per le finalità di cui alla legge 11/08/2010 n. 23, art. 10, come modificato dall'art. 1 della legge 22/11/2010 n. 32, le risorse occorrenti per l'anno 2011 sono aumentate di euro 2.000.000 da allocare all'Upb 4.3.02.02.

Alla copertura finanziaria si provvede con sottrazione dall'Upb 8.2.01 (fondo di riserva)”.

Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo 34519.

(E’ respinto)

Emendamento protocollo 34537 a firma del consigliere Nucera: “Nello Stato di previsione della spesa – Area di intervento 6 (Servizi alla persona), all'Upb 6.01.01.04 (Collaborazione con associazioni, organismi, enti e centri di ricerca che operano nel campo sanitario) viene effettuata una variazione alla competenza e alla cassa in aumento pari alla somma di euro 50 mila, da destinare all'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, ex legge regionale n. 44/2002”.

Penso che sia lo stesso dell’onorevole Chiappetta, quindi si è trasformato in ordine del giorno alla Giunta.

Emendamento protocollo 34539 a firma del consigliere Nucera.

Giovanni NUCERA

E’ ritirato, Presidente, perché era stato già assorbito.

PRESIDENTE

Emendamento protocollo 34540 a firma del consigliere Nucera: “Nello Stato di previsione della spesa – Area di intervento 6 (Servizi alla persona), all'Upb 6.02.01.02 (Servizi ed attività socio-assistenziali) al capitolo 62010210 – Fondo di solidarietà regionale per le famiglie delle vittime di incidenti mortali sul luogo di lavoro (art. 4, commi 8 e 9, della legge regionale 26 febbraio 2010, n. 8 – legge regionale 26 febbraio 2010, n. 11) viene effettuata una variazione alla competenza in aumento pari alla somma di euro 50 mila e alla cassa si avrà, quindi, un variazione pari ad euro 35 mila”.

Giovanni NUCERA

Anche qui si tratta di aumentare di almeno 50 mila euro un capitolo già previsto e di dare un fondo concreto di solidarietà per le famiglie vittime di incidenti mortali sul luogo di lavoro.

E’ di questi giorni la notizia delle cosiddette morti bianche anche sulla stampa, che ringraziamo di essere sempre attenta a questo bisogno sociale quasi nascosto.

Noi abbiamo una legge regionale approvata nel 2010, ma vorremmo che fosse veramente operativa. Ohimè, vorremmo cancellarla fra le leggi della Regione Calabria, ma purtroppo dobbiamo prendere atto che o la rendiamo veramente operativa, per dare un segno tangibile alle famiglie colpite da disgrazie, così forti e così grandi, o rischiamo veramente di fare delle leggi manifesto. Questo è un tema sociale abbastanza importante per non essere sensibili ed incrementare quanto è possibile la posta di bilancio.

(Interruzioni)

Chiedo all’assessore, ove possibile, di trasformarlo almeno in un ordine del giorno, tendente, per il bilancio di previsione, a fare un ragionamento molto più complesso e adatto.

PRESIDENTE

Andiamo avanti. Emendamento protocollo 34541 a firma del consigliere Nucera: ritirato.

Emendamento protocollo 34544 a firma del consigliere Nucera: “Nello stato di previsione della spesa –Area di intervento 4 (Istruzione – Formazione professionale e Lavoro), all'Upb 4.2.02.03 (Sviluppo del sistema universitario) viene effettuata una variazione alla competenza e alla cassa in aumento pari alla somma di euro 400 mila, al fine di provvedere al pagamento dei contributi spettanti al Consorzio Cies – Centro di Ingegneria Economica e Sociale – ai sensi della Legge regionale 9 marzo 1995, n. 7 (Partecipazione della Regione Calabria al Consorzio Cies – Centro di Ingegneria Economica e Sociale)”.

E’ ritirato.

Giovanni NUCERA

Intervengo solo per commentarlo. Si tratta di un Consorzio Cies – Centro di Ingegneria Economica e Sociale – che ha sede a Cosenza presso l’Università, con la partecipazione della Regione Calabria. Da tre anni non percepiscono alcun contributo da parte della Regione ed è un ente che bisogna tenere in vita per l’azione positiva che ha svolto nel nostro territorio regionale.

Si tratta di prevedere, se è possibile, un inserimento in cassa di 400 mila euro, per poter garantire la sopravvivenza del centro stesso, che tanto beneficio ha dato sul piano della ricerca. Questo è un settore che bada molto alla ricerca, allo sviluppo e alla formazione di tanti giovani calabresi proprio in quella università, che è l’Università di Cosenza.

PRESIDENTE

E’ ritirato anche questo.

Emendamento protocollo 34611 a firma del consigliere Fedele: “Alla Tabella 1 allegata al disegno di legge è inserita la variazione di euro 120 mila, da suddividersi euro 100 a favore dell'ANPVI ed euro 20,000 a favore dell'ANFASS, quale maggiore dotazione del capitolo 4251105 relativo alla legge regionale n. 37/1995, recante “Provvidenze in favore dell'Associazione Nazionale Famiglie Fanciulli e Adulti Subnormali e Associazione Nazionale privi della vista”.

Alla relativa copertura si provvede con la contestuale riduzione della dotazione di cui alla legge regionale n. 1/2004”.

Luigi FEDELE

Visto che l’emendamento prevede un incremento di spesa, lo ritiro, però parlando con l’assessore Stillitani, penserà lui, se è possibile, nell’ambito del suo dipartimento, a reperire le somme per questo finanziamento a favore dell'Associazione nazionale famiglie fanciulli e adulti subnormali e Associazione nazionale privi della vista, quindi soggetti certamente deboli.

PRESIDENTE

L’emendamento protocollo 34611 è ritirato.

Emendamento protocollo 34624 a firma dei consiglieri Fedele, Dattolo, Bilardi, Serra.

Luigi FEDELE

Anche questo lo ritiro, perché nel capitolo 4331103 ci sono già i fondi per questo garante.

PRESIDENTE

Anche l’emendamento protocollo 34624 è ritirato.

Emendamento protocollo 34625 a firma dei consiglieri Fedele, Dattolo, Bilardi, Serra.

Luigi FEDELE

Anche questo è ritirato.

PRESIDENTE

Emendamento protocollo 34626 a firma dei consiglieri Fedele, Dattolo, Bilardi, Serra. Anche questo è ritirato.

Emendamento protocollo 34628 a firma del consigliere S. Principe:

1.      Dopo l’articolo 8 del disegno di legge regionale “Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2011 e del bilancio pluriennale per il triennio 2011-2013” è inserito il seguente:

“Art. 8 bis”

(Integrazione all’articolo 6 della legge regionale 22 gennaio 2001, n.2)

Dopo il comma 9 dell’articolo 6 della legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2 (Istituzione e funzionamento del Comitato regionale per le Comunicazioni – CORECOM), è aggiunto il seguente:

“9bis. Il Consiglio regionale o il Presidente del Consiglio regionale con i poteri sostitutivi, qualora sia necessario salvaguardare il coinvolgimento delle opposizioni previsto dall’articolo 5, comma 1, della presente legge e dal punto 4) degli indirizzi generali stabiliti dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni con delibera n. 52/1999, dichiarano decaduti i membri del CORECOM eletti ai sensi dell’articolo 5 della presente legge o nominati dal Presidente del Consiglio regionale nell’esercizio dei poteri sostitutivi di cui all’articolo 2, comma3, della legge regionale 4 agosto 1995, n. 39, indicendo contestualmente nuove elezioni”.

Sandro PRINCIPE

La finalità dell’emendamento mi sembra molto chiara, cioè di garantire le minoranze in seno al Corecom.

Ho pensato a questo tipo di formulazione per arrivare, come nel nostro caso, alla decadenza dei membri del Corecom, ripartendo con le procedure di nuova nomina. Naturalmente, se questa mia formulazione richiede dei miglioramenti, mi affido anche ad un contributo da parte della maggioranza, eventualmente da fare in sede di coordinamento formale.

PRESIDENTE

Non c’è aggravio di spesa, quindi va bene così.

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo 34628, magari col coordinamento formale, se c’è da modificare qualcosa.

(E’ approvato)

Essendo questa una norma, sarà inserita in un collegato, quindi successivamente dovremo votare un collegato a parte, che si distingue un po’ dall’assestamento di bilancio, in base anche alle altre norme che passeranno nel prosieguo della discussione.

Emendamento protocollo 34604 a firma del consigliere Orsomarso:

“Dopo l'art. 8 è aggiunto il seguente articolo:

8 bis

(Investimenti nel Settore dei Trasporti)

1. Al fine di dare compiuta attuazione all'Accordo di Programma Stato-Regione dell'il febbraio 2000, nonché di assicurare le adeguate condizioni di funzionamento e sicurezza dei servizi ferroviari di cui all'art. 8 del decreto legislativo n. 422/1997, la Giunta regionale' è autorizzata a ricorrere all'indebitamento sulla base delle disposizioni di cui al Titolo III della Legge regionale 8 febbraio 2002, n. 8.

2. Il mutuo o prestito obbligazionario per spese di investimento a carico del bilancia regionale è contratto per un importo massimo di euro 20.000.000,00, per una durata massima di 20 anni, in più soluzioni a mezzo di più atti di erogazione e quietanza.

3. Alla copertura degli oneri derivanti dagli atti di erogazione e quietanza di volta in volta previsti per gli interessi e rate di ammortamento si provvede mediante iscrizione delle somme necessarie nei rispettivi bilanci di previsione, in specifici capitoli di spesa, a decorrere dall'anno 2011, allocati all'UPB 2.1.03.05.

4. Previa intesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la somma mutuata per le finalità di cui al comma precedente è messa a disposizione di Ferrovie della Calabria s.r.l., già individuata quale soggetto attuatore degli interventi per l'ammodernamento e messa a norma delle relative infrastrutture ferroviarie con Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 4383/FS del 10 marzo 2004. Il programma degli investimenti è approvato dalla Giunta regionale.

5. La Giunta regionale, entro quattro mesi dall'entrata in vigore della presente legge, predispone un contratto sperimentale per i servizi ferroviari di cui all'art. 8 del decreto legislativo n. 422/1997, affidati a Ferrovie della Calabria s. r.1., e lo trasmette alla Commissione consiliare competente per l'adempimento di cui all'art. 3, comma 1, lettera h) della L.R. n. 23/1999. Il contratto è predisposto per gli anni 2012 e 2013, prevedendo criteri di efficientamento. Il corrispettivo annuo è fissato nei limiti delle risorse di cui all'Accordo di programma Stato-Regione dell’11 febbraio 2000, detratto il corrispettivo previsto per i servizi automobilistici e aggiunta l’Iva e l’adeguamento all'inflazione programmata previsto dall'art. 12 della L.R. n. 40/2008.

6. L'art. 9 della legge regionale n. 8/2010 e l'art. 7 della L.R. n. 23/2010, sono abrogati”.

Fausto ORSOMARSO

Giusto un minuto, prima di descrivere l’emendamento rispetto al dibattito, e mi rivolgo al capogruppo del Pd, Principe, che è il capogruppo del partito di maggioranza relativa della minoranza. Ritengo che questo emendamento sia la testimonianza del lavoro di un anno, rispetto al quale ringrazio anche il buon lavoro dell’assessore Mancini sul bilancio, che non è un bilancio che ha servito la maggioranza o le diverse maggioranze, ma che ha servito la Regione Calabria.

Per cui, rispetto a diversi interventi di più minoranze a cui abbiamo assistito in Aula, perché se sommiamo tutti gli emendamenti soltanto sul fondo di riserva, bisognava raggiungere 40 milioni di euro, questo emendamento, se proprio deve esserci un atteggiamento responsabile della minoranza, va votato.

Che cosa è questo emendamento? Dopo una ricognizione di circa un anno, sulla situazione, più che sulla problematica, di Ferrovie della Calabria, che assomma un buco prodotto negli ultimi cinque-sei anni di 100 milioni di euro, dopo diversi incontri presso il ministero competente, che è proprietario, socio unico di Ferrovie della Calabria, dopo ventuno incontri che ci sono stati in questi anni, con un trasferimento delle risorse da parte del ministero di 12 milioni di euro su quell’accordo di programma datato 2000, che arriveranno appunto a Ferrovie della Calabria intorno a dicembre del 2011, gennaio del 2012, la Regione Calabria fa la propria parte.

Per quello che non è stato fatto in questi anni, ci ritroviamo poi una serie di emergenze rinviate, rispetto alle quali non siamo in perenne campagna elettorale, quella l’abbiamo vinta.

Mi rivolgo, infatti, ai colleghi nuovi in questa minoranza, ad Aiello, a Talarico, quelli che non sedevano per responsabilità politica con chi oggi lascia alla Calabria tutta, questa minoranza e questa maggioranza, problemi irrisolti che vanno dalla sanità ai trasporti

Sui trasporti si interviene con questa assunzione di responsabilità – per la quale ringrazio il bilancio e l’assessore Giacomo Mancini – e dopo la ricognizione di un anno si fa quel mutuo su investimenti che va a chiudere un pregresso che dura dal 1987 ed annullerà quelle spettanze di questa azienda, che ha un socio unico ministeriale, ma che è tutta calabrese per quanto riguarda la rete territoriale, per quanto riguarda i dipendenti e il servizio che offre ai calabresi.

Nei prossimi giorni diremo a questa azienda, al suo management, ai lavoratori, che si cambia marcia, bisogna rendere il lavoro più produttivo, e lo facciamo con un’assunzione di responsabilità su spese di investimento di 20 milioni di euro con un mutuo quindicennale o ventennale.

Per cui penso che questo tipo di emendamento possa vedere il voto – ho visto anche un subemendamento della minoranza che mi sembra tecnicamente non accoglibile – di tutto il Consiglio regionale per affrontare in modo serio i problemi. E ringrazio, rispetto a questo, il lavoro della dirigenza e dell’assessore Mancini, che su un problema alla volta, in questo caso i trasporti, in questo caso Ferrovie della Calabria, pone una prospettiva di futuro. Quel futuro va implementato, facendo funzionare meglio questa azienda e decidendo insieme anche rispetto al nuovo asset, rispetto a un nuovo Piano industriale, il miglior percorso possibile, e questo lo può fare anche questo Consiglio regionale.

Non entro nel dettaglio, è un emendamento molto tecnico che rientra nel contratto di servizio che noi abbiamo con l’azienda, che risolve un problema annoso, che dura da circa vent’anni, dal 1987.

L’emendamento prevede un mutuo di 20 milioni di euro a favore degli investimenti di Ferrovie della Calabria e, contemporaneamente, si va ad intervenire su un pregresso storico delle spettanze della Regione Calabria nei confronti dell’azienda, sulla base di quell’accordo 2000-2001 che sanciva una quota parte di fondi che dovevano essere trasferiti per adeguare i corrispettivi da parte del Governo.

Anche questo non c’è mai stato, quindi in parallelo, oltre al nostro intervento di natura finanziaria, con i nostri tecnici abbiamo fatto fino ad oggi 21 riunioni con il ministero in soli otto mesi, chiedendo quell’intervento che è mancato, per il quale arriveranno appunto da 9 a 12 milioni di euro entro dicembre 2011. Questa è la quota parte della Regione Calabria, il massimo che si poteva fare in queste condizioni, fatte salve le norme, e penso che sia un emendamento accoglibile anche dalla minoranza, da poter votare all’unanimità da tutto il Consiglio regionale.

PRESIDENTE

C’era l’onorevole Aiello che aveva presentato un subemendamento. Prego.

Ferdinando AIELLO

Avevo presentato un subemendamento – non so se il collega Orsomarso l’ha avuto – in base al quale era opportuno ricorrere ad un altro mutuo quinquennale di 10 milioni di euro, per evitare ricadute negative a livello occupazionale ed acquisire da parte della Regione, ovviamente a titolo gratuito, le quote societarie, non solo per pianificare un ottimo trasporto pubblico, ma soprattutto estendere la legislazione regionale come incentivo all’esodo anche a Ferrovie della Calabria.

E’ un’integrazione dell’emendamento Orsomarso.

Fausto ORSOMARSO

Lo dicevo in premessa, non è un emendamento accoglibile dal punto di vista della copertura, perché il Governo regionale è intervenuto attraverso un indebitamento che ha una sua soglia prudenziale, poiché non può superare il 25 per cento.

Per quanto riguarda il discorso della realtà occupazionale, c’è un Piano industriale che prevede soltanto l’esodo accompagnato, quindi il pensionamento di 56 unità, che è stato già discusso in un’ultima riunione di circa sette ore con i sindacati…

(Interruzione)

Sì, c’è un Piano industriale che prevede un intervento e che non va nella direzione della riduzione dei lavoratori, ma di sdoppiare alcuni servizi, quindi mantenere più ferro e non i servizi automobilistici.

Questo è il massimo che si può fare – il suo emendamento, per quanto fattibile, sarà coperto comunque dai trasferimenti della quota ministeriale entro dicembre 2011, massimo gennaio 2012 – ed è sufficiente, in questa prima fase, rispetto ad un progetto poi di dismissione di proprietà e quant’altro, per salvare questa azienda che stava – lo ricordo a tutto il Consiglio – per portare i libri in tribunale, quindi andavano a casa 1.100 persone.

E’ un emendamento sufficiente, per cui bene l’emendamento di Aiello, ma non è accoglibile tecnicamente.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Talarico.

Domenico TALARICO

In via di principio, sono d’accordo con l’emendamento e lo spirito che vi sottende, però stiamo parlando di un mutuo di 20 milioni di euro, vero, consigliere Orsomarso? Sarebbe stato opportuno che questa iniziativa venisse, in qualche modo, sottoposta preventivamente alla Commissione bilancio e alla Commissione trasporti. Attesa la fattibilità del mutuo in questione, trattandosi di una cifra così corposa, potrebbe esserci qualche problema tecnico per l’accesso a un mutuo siffatto, però fermo restando l’approccio certamente positivo da parte nostra, l’introduzione di un emendamento di questo tipo dell’assestamento modifica, nella sostanza, tutto l’impianto dell’assestamento, oltre che costringere, in qualche modo, tutti quanti noi a ridiscutere del sistema ferroviario delle ferrovie calabresi.

Ripeto, ben venga un emendamento di questo tipo, ben vengano i 20 milioni di euro, qualora sarà possibile attivarli, però forse il buonsenso avrebbe consigliato una procedura diversa, non portarlo direttamente in Aula, ma quantomeno sottoporlo alla Commissione bilancio per la parte finanziaria e alla competente Commissione trasporti – non so quale – per la parte più tecnica e trasportistica.

Per il resto, esprimo solo un dubbio, alla luce anche delle considerazioni iniziali rispetto alla salute del nostro bilancio, se sarà possibile ottenere un mutuo per un importo di 20 milioni.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Adamo.

Nicola ADAMO

Penso che vadano accolti lo spirito e le ragioni con cui il consigliere Orsomarso ha illustrato questo emendamento; lo condivido, cioè voto a favore proprio nello spirito che sottolineava il consigliere Orsomarso. Mi permetterei, se è lecito, suggerire alcune, a mio avviso, leggere modificazioni, che rendono più fruibile ed applicabile la norma.

La prima è di ordine normativo, cioè al secondo comma, quando si dice “per spese di investimento”, è fuor di dubbio che un mutuo, oggi, debba essere acceso solo per spese di investimento, per cui è assai coerente quello che è scritto. A mio avviso, però, se lo precisiamo, se attraverso l’apertura di una parentesi tonda si specifica la finalità anche in maniera generica, forse questo è d’aiuto ai fini di valutare il programma degli investimenti.

La mia proposta sarebbe, aperta parentesi tonda dopo “investimento”, “interventi per la riqualificazione delle infrastrutture ferroviarie della regione”, così si rende esplicito che gli investimenti, in questo caso il Piano di investimenti, ha una finalità ben precisa che non lascia scampo al controllo del Governo, cioè sarà fin troppo chiaro, se scriviamo la finalità della riqualificazione delle infrastrutture ferroviarie della regione, tanto da non lasciare adito a dubbi che nel suo controllo il Governo possa interpretare questa norma come una norma autorizzativa di un mutuo finalizzato alla gestione e quindi alla compensazione di aspetti gestionali della gestione finanziaria dell’azienda.

Se l’assessore Mancini è d’accordo, mentre la prima ritengo che sia d’aiuto all’applicazione di questa norma, per la seconda devo ricordare che, per quella che è la prassi della legislazione regionale, almeno a mia memoria, ogni volta il Consiglio regionale autorizza la Giunta regionale a stipulare un mutuo, non indica mai il tetto massimo dell’investimento, indica la durata del mutuo e il rateo annuo.

Ora, capisco che, se volessimo tradurre questi 20 milioni, dovremmo fare un conto, eccetera, eccetera. Il suggerimento – mi permetto di dare un suggerimento – qual è? Il mutuo o prestito obbligazionario è contratto per una durata massima di venti anni, con un rateo annuo fino a un massimo di 1 milione e mezzo di euro, sottolineo “fino a un massimo”, nel senso che non c’è la rigidità, cioè può essere contratto per una durata ventennale programmabile anche sui 20 milioni, magari per un rateo inferiore anche al milione e mezzo.

Penso che, se facciamo queste due modifiche, tutto è più facilitato, cioè anche il secondo subemendamento – chiamiamolo così, onorevole Orsomarso – che intendo proporre, in fondo cos’è? Lasciare un margine, una sorta di norma transitoria di delega al potere decisionale della Giunta, di valutare sul campo l’effettivo valore del mutuo da contrarre in rapporto al programma degli investimenti. Per cui anche il tetto può variare, 19 o 20,5, 21, 22, non lo so, si valuta in rapporto a una decisione che sarà assunta in quel momento, cioè assumerei l’orientamento di un emendamento che darebbe margine alla Giunta ad essere autorizzata per la stipula del mutuo, mi assicura lo strumento come Giunta regionale, ma verificherei, al momento giusto e sul campo, quello che effettivamente serve.

Per cui, da una parte, sottrarrei al Governo nazionale ogni ipotesi di equivoco su questo tipo di mutuo, quindi quando tu precisi “interventi per la riqualificazione dell’infrastruttura ferroviaria della regione”, è chiaro che sono investimenti, dall’altra, invece di dire 20 milioni, dire “per una durata massima di vent’anni, per un rateo annuale massimo di 1 milione e mezzo di euro”, ovviamente all’anno.

Se questa proposta è accolta, io penso che avremo fatto un buon lavoro.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Guccione.

Carlo GUCCIONE

Presidente, volevo partire da un dato: apprezzo lo sforzo che è stato fatto da parte dell’onorevole Orsomarso, ma volevo delle rassicurazioni, perché forse ho poca esperienza, ma non ho visto da nessuna parte che un’azienda che ha un debito di 100 milioni di euro certificati, se non affronta tale debito, possa procedere ad investimenti. Il punto è di scelta politica, di scelta economica.

Vorrei capire come noi affrontiamo i 100 milioni di debiti che ha l’azienda delle Ferrovie della Calabria, quali sono i tagli, quali le riduzioni, quali gli sprechi. Addirittura si parla di cessione di quote e noi dovremmo andare ad investire in un’azienda che ha 100 milioni di debiti e che – per le cose che si dicono, per gli atti che si stanno mettendo in campo – ha anche una parte di cessione di quote.

Voglio capire questi 20 milioni di euro a cosa servono, se servono a ridurre il debito, se c’è un piano aziendale che va nella direzione di rilanciare l’azienda, di ridurre il debito, ma anche di prevedere degli investimenti. Questo è il punto, perché se andiamo a fare una misura tout court, così come lei ci ha proposto, il rischio è che, esauriti i 20 milioni, siamo punto e a capo, forse con qualche debito in più. Forse questa scelta, se fosse stata fatta all’inizio della legislatura, un anno fa, avrebbe assunto un significato diverso. Credo che il rischio, se non c’è un quadro chiaro, se non c’è una missione chiara di contesto rispetto all’azienda delle Ferrovie della Calabria, è che noi allunghiamo un po’ di più, qualche mese in più, l’agonia di questa azienda, vista la situazione debitoria.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Nucera.

Giovanni NUCERA

Presidente, la prima cosa che vorrei chiedere è di rivedere un po’ tutto il sistema acustico della sala, che probabilmente avrà bisogno di una rivisitazione, perché si seguono con molta difficoltà gli interventi: o si alzano un po’ queste aste dei microfoni oppure, oggettivamente, bisogna invitare i colleghi ad urlare o ad avvicinarsi possibilmente al microfono.

(Interruzione)

No, è una difficoltà reale.

(Interruzione)

Io parlavo seduto per essere più …

Nel merito, oggettivamente faccio anche mie, in parte, le preoccupazioni avanzate dall’onorevole Guccione, che sono preoccupazioni legittime – metto le mani avanti – però se non si incomincia, non si arriva mai da nessuna parte.

C’è stata una posizione unanime – mi pare – di tutto il Governo, di tutta la politica calabrese sulla necessità di avviare un’attenta politica di ristrutturazione del sistema delle ferrovie Calabro-Lucane. Lo hanno fatto i sindaci con tante manifestazioni, lo ha fatto la Giunta regionale impegnandosi direttamente, seguendo anche la problematica a Roma; lo abbiamo fatto in quest’Aula, quando abbiamo approvato degli ordini del giorno che spingevano la Giunta regionale verso la direzione che indica l’emendamento. Per cui mi appare un po’ difficile, oggi, capire l’intervento del collega Guccione, nel momento in cui si mette un moto una macchina che – almeno si spera – possa essere positiva per l’intero sistema.

E’ vero che abbiamo dei debiti, ma è anche vero che la Regione si sta impegnando, oggi, con questo emendamento ad avviare un processo di attenzione e di controllo diverso rispetto al passato. La Giunta regionale, oggi, si fa garante di un Piano di investimento molto forte, demanda al Consiglio regionale il compito di dare il nulla osta, quindi c’è un controllo immediato e diretto sull’intera materia.

Ritengo, invece, che in questo emendamento la richiesta di finanziamento per 20 milioni di euro certamente non possa essere esaustiva delle problematiche delle ferrovie Calabro-Lucane, tuttavia è un buon viatico.

Una sola raccomandazione perché, com’è ovvio, non tutto è perfetto nella vita, consigliere Guccione, su questo siamo perfettamente d’accordo: starei molto attento, come suggerimento soprattutto, anche sul piano della strategia complessiva dell’investimento, a puntare anche su quelli che vengono considerati i rami secchi delle ferrovie Calabro-Lucane, e mi riferisco a tutta la problematica taurense, che non è una cosa di poco conto, ma è una cosa importante; nell’ambito di farsi carico della problematica con una impronta sociale così forte, come sta facendo la Regione Calabria, proprio in questo più che mai rivendichiamo e rilanciamo la battaglia taurense come una battaglia di giusta distribuzione su tutto il territorio calabrese di un investimento che deve recuperare e non escludere i territori, in un sistema in cui le infrastrutture rappresentano un elemento fondamentale per il suo rilancio.

Quindi, condivido perfettamente l’emendamento, lo faccio mio e lo rilancio con questa osservazione, fermo restando che questo Consiglio regionale riassume, anche rispetto al ministero delle infrastrutture, una centralità che andava quasi perduta dopo i noti confronti che abbiamo avuto con le maestranze e con i sindacati.

(Interruzione)

Sostengo l’emendamento, chiaramente.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Orsomarso.

Fausto ORSOMARSO

Ci sono tutta una serie di legittime sollecitazioni e raccomandazioni – lo dico all’onorevole Guccione che, più di noi, frequenta le assemblee di dipendenti delle Ferrovie della Calabria, a differenza nostra – c’è questo dato – anche per il consigliere Talarico – :è una cosa che parte da lontano, perché comunque nell’ambito dell’assestamento 2010 era già prevista una norma alla quale giugno scorso, agosto – non ricordo – diede un contributo l’onorevole Adamo.

Qual è il criterio? Prima di intervenire con l’assunzione di un mutuo, quindi facendo ricorso al nostro indebitamento, si è dovuta fare una verifica sulle prospettive di questa azienda – e mi convince il percorso del consigliere Guccione – ed è quello che attentamente stiamo cercando di fare. E’ ovvio che questa è un’azienda che ha eroso il capitale sociale, il Tfr dei lavoratori, che un anno e mezzo fa, sotto un controllo poco attento, ha continuato a fare concorsi, quando forse i concorsi non si dovevano fare, tutta una gestione che arriva da lontano.

Guardate, la dimensione nuova – perché lo ricordava il consigliere Principe e a me piace questo spirito – è l’attenzione con cui questa amministrazione, nello specifico il Presidente Scopelliti che ha la delega ai trasporti, è intervenuta in questo anno sulla tematica dei trasporti, e in particolare di Ferrovie della Calabria. Potevamo fare un elenco di irresponsabili che ci hanno preceduto alla guida della Regione , fare interventi sulla stampa, ma abbiamo lavorato in silenzio e, prima di contrarre questo mutuo, siamo stati nei luoghi deputati con i nostri dirigenti a valutare con il ministero, che è socio unico. Non ci sono cessioni di quote, onorevole Guccione; c’è un’organizzazione differente dei servizi, quindi, cedendo alcuni servizi automobilistici alle aziende pubbliche e anche lì si sta verificando quanto possa essere opportuno in questo piano industriale che è fatto con urgenza ed emergenza da questa azienda e che stiamo accompagnando, pur non avendo noi possibilità di incidere sul management.

Ricordo a me stesso che nel consiglio di amministrazione di Ferrovie della Calabria vi è un membro nominato dal Consiglio regionale e anche su questo non abbiamo fatto polemica, perché, per prassi, ci si dimette quando non si rappresenta un Governo. Quel membro l’abbiamo visto poche volte. Questa minoranza può chiedere a quel membro che continua a stare lì da un anno – e su questo non abbiamo fatto polemiche – e chiedere lumi anche sui bilanci e sugli interventi e quant’altro.

Abbiamo ritenuto, dopo l’analisi di un anno e quindi ventuno incontri al ministero, mancati in questi anni, che c’è un intervento che riguarda il ministero, c’è la quota parte nostra, quindi bisognerà che il Presidente Scopelliti convochi i 1.100 lavoratori, il management, anche con le forze di minoranza, e cominci a dire a questa Calabria che è importante, che tutto ciò che non ha funzionato – e facciamo riferimento alla produttività del lavoro di questa azienda – tutti quei permessi sindacali – e ci sono diverse persone che non hanno fatto un’ora di lavoro in quell’azienda – va rivisto rispetto a uno sforzo che noi ci stiamo assumendo e che mi convince la sua osservazione sull’opportunità.

Guardi, non è sede di dibattito, perché è ovvio che, dopo un anno, si interviene con urgenza, però quei 100 milioni non è che sono debiti, sono iscrizioni in bilancio di crediti, alcuni esigibili, altri non esigibili nel tempo, rispetto ai quali si è continuato a fare assunzioni un anno e mezzo fa, alla vigilia di una campagna elettorale che non ha fatto questa amministrazione regionale, si sono continuati a fare interventi – e fa bene Nucera a parlare di una cronaca di una morte annunciata della linea taurense, su quello in parallelo si sta intervenendo discutendo con i sindaci, i sindacati e il Presidente della Provincia di Reggio Calabria, il neo-Presidente Raffa.

Questo è uno strumento finanziario che non va confuso con il nuovo Piano economico, il Piano industriale di Ferrovie della Calabria. Su questo, se vorrete, insieme saremo vigili. Questa è una via obbligata e ritengo che i suggerimenti, ancora una volta puntuali e ben accetti che arrivano dal collega Adamo, possano essere, confrontandoci con i tecnici dell’assessorato al bilancio, recepiti positivamente, perché aiutano questo viatico di salvataggio e di rilancio di questa azienda che, se vorrete, potremo salvare e rilanciare insieme con il nuovo Piano industriale a cui si potrà contribuire.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Principe.

Sandro PRINCIPE

Presidente, nonostante l’intervento dell’onorevole Adamo, che si è preoccupato di un miglioramento di questo emendamento, a me sembra che l’emendamento in sé contenga delle contraddizioni. Tralascio ogni ragionamento sull’appesantimento finanziario, perché noi stiamo trattando un assestamento limitatissimo, al di là delle battute polemiche della pseudo-politica – parlo per me – è venuto fuori che abbiamo le mani legate e quindi, in un contesto di mani legate, contrarre un mutuo di 20 milioni per venti anni – mi pare – comporterà, grosso modo, un aggravio di oltre 1 milione di euro all’anno per eliminare questo debito da parte della Regione.

E’ fuor di dubbio che su un’iniziativa di questo tipo non esprimo aprioristicamente una contrarietà, perché mi rendo conto dell’importanza del servizio ferroviario e abbiamo visto cosa è successo nell’area di Gioia Tauro al riguardo, però se da un lato, come è congegnato questo vero e proprio articolo, il mutuo contratto deve servire per investimenti, quando andiamo all’ultimo comma si corre il rischio che, in realtà, più che di investimenti, si impingui la spesa corrente delle Ferrovie della Calabria.

Ritengo che l’onorevole Guccione, quando ha citato il debito e il deficit delle Ferrovie e si è preoccupato di discutere di questo in un contesto che sembrerebbe ultroneo, forse voleva dire questo, cioè noi andiamo a contrarre un mutuo che deve servire per investimenti e quindi migliorare l’infrastrutturazione delle Ferrovie della Calabria. Su questo siamo perfettamente d’accordo, anzi personalmente penso che sia poco, perché vorrei dire al “delegato” ai trasporti che, quando c’è stata la solita corsa per stabilire se un certo provvedimento è figlio di A o di B – mi riferisco alle due metropolitane leggere Cosenza-Rende-Unical e Catanzaro-Germaneto, che dovrebbero partire dopo che voi avete ovviato ai disastri tremontiani, c’era e c’è un ragionamento serio da fare: queste due metropolitane sono state previste all’epoca, quando si era in fase di progettazione c’eravamo noi e chiedemmo proprio una progettazione a scartamento ridotto, per fare in modo che le Ferrovie della Calabria fungessero da collegamento fra Cosenza e Catanzaro, quindi avremmo avuto una grande metropolitana delle università.

Dico questo perché sono d’accordo sull’investimento, però, caro consigliere Orsomarso, l’ultimo capoverso contraddice.

Quindi, a fronte di una nostra disponibilità a supportare le Ferrovie per fare degli investimenti e quindi dando alla Giunta, previo parere della Commissione, una potestà di verificare questo Piano di investimenti, deve essere chiaro che di investimenti si tratta, perché se viene interpretato in modo letterale l’ultimo comma di questo articolo di questo emendamento, noi cadiamo dalla testa fino ai piedi o dai piedi fino alla testa nelle spese correnti.

Questo volevo dire, ritengo che ad una nostra propensione favorevole dovrebbe corrispondere una volontà di essere più chiari e quindi di apportare delle necessarie modifiche.

PRESIDENTE

Quindi possiamo procedere con la votazione dell’emendamento? Parere della Giunta? Anche sul subemendamento di Aiello.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Il parere della Giunta è favorevole e l’essere favorevole è accompagnato da un vivo apprezzamento nei confronti del lavoro importante ed encomiabile svolto dall’onorevole Orsomarso, che in quest’Aula mi sembra abbia trovato un consenso vasto che va ben oltre i banchi della maggioranza che sostiene l’amministrazione.

Nel corso del dibattito sono emerse una serie di indicazioni e di suggerimenti rispetto alla formulazione, essendo evidente che il mutuo può essere contratto esclusivamente per investimenti; occorre – utile da questo punto di vista, mi sembra che il favore sia bipartisan – prevedere, magari in sede di coordinamento formale, l’esplicita previsione degli investimenti.

In secondo luogo, anche fornendo elementi utili a tutta l’Aula per svolgere una votazione serena anche rispetto alla prospettiva, informo che il dipartimento bilancio, che tra l’altro qui è rappresentato dal suo direttore generale e dal suo dirigente del settore bilancio, mi informa che allo stato dell’arte, numeri alla mano, la soglia di indebitamento prevista al 25 per cento, al momento, non sarebbe ancora superata, tanto da poter consentire questa ulteriore sottoscrizione di un mutuo e, quindi, questo ulteriore indebitamento.

Da questo punto di vista forse può essere utile che, insieme alla norma, insieme al testo dell’emendamento riformulato sulla base delle esigenze emerse, in principal modo sul fatto che dalla lettera devono evincersi gli interventi per investimenti, possa essere collegata ad una esplicita dichiarazione, da parte del dipartimento, della fattibilità dell’azione di indebitamento e quindi, conseguentemente, della possibilità di sottoscrivere il nuovo mutuo.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Guccione.

Carlo GUCCIONE

Se ho capito bene, l’onorevole Mancini accoglieva le obiezioni sia dell’onorevole Adamo che dell’onorevole Principe rispetto alla formulazione dell’emendamento, perché, se è così, cambia anche il nostro atteggiamento.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Orsomarso.

Fausto ORSOMARSO

Credo che le osservazioni dell’onorevole Adamo siano esaustive nelle parentesi dove si indica la natura degli investimenti e penso anche che si possano interrompere i lavori per due-tre minuti. Abbiamo qui il direttore generale al bilancio con il dottore De Cello, penso si possano accogliere positivamente i suggerimenti che ci venivano rispetto alla quota che non fissasse un tetto.

Quindi penso che in coordinamento formale, rispetto alla proposta, interrompere i lavori per tre minuti con l’assistenza del direttore al bilancio, si possa pervenire

(Interruzione)

Sì, coordinamento formale senza interruzione.

PRESIDENTE

Se ci vediamo un attimo al banco della Presidenza i capigruppo, così…

Sandro PRINCIPE

Penso che il testo vada riformulato, perché l’ultima parte fa ritenere che si tratta di un supporto al servizio, quindi diventa una spesa corrente.

Se la ratio di questa norma è di supportare la spesa di investimento delle Ferrovie – perché per contrarre un mutuo, come noi lo contraiamo, non può che essere così – penso che l’articolo vada riformulato e nell’ultima parte, quando si parla del rapporto Giunta-Ferrovie-Consiglio, si deve chiarire che si tratta di un Piano di investimenti e non un Piano di servizio.

Quindi, chiederei di accantonarlo, i tecnici ci lavorano e se viene fuori un articolato fatto in questo modo, noi voteremo a favore, altrimenti ci determineremo al momento.

PRESIDENTE

Allora lo possiamo accantonare, nel frattempo che si scrive la versione definitiva.

Onorevole Adamo, deve aggiungere qualcosa?

Nicola ADAMO

L’onorevole Principe ha già capito su cosa vorrei intervenire, poi può decidere la maggioranza quello che meglio crede, ovviamente l’Aula è sovrana, però precisiamo le cose per come sono state scritte almeno qui.

C’è un emendamento per molti aspetti – mi rendo conto – irrituale, era anche irrituale quando l’ho presentato io nel 2010 un testo quasi simile, che poi è stato congelato. Di solito non si perviene a mutui per fare operazioni di questo tipo, rivolte a che cosa? Al finanziamento di investimenti che, secondo me, rimotivano la ragione sociale di questa azienda.

Secondo me la crisi di questa azienda è da ricercare in una crisi di mission, di funzione, tant’è – mi è sembrato di capire stasera, adesso non ricordo se dalle parole di Mancini o di Orsomarso – che, al di là dei contenuti di un Piano industriale che l’azienda sta presentando in sede di tavolo sindacale e anche in sede istituzionale, mi sembra di capire che, oltre che intervenire sulle criticità gestionali, si sta riformulando la stessa mission aziendale, se è vero, come è vero, che mi pare di capire si vada verso uno splitting delle attività di trasporto su gomma rispetto alle attività di trasporto su ferro.

Allora, se questo è vero, penso che sia interesse di tutti lavorare, non per risolvere le criticità gestionali o finanziarie di un bilancio dell’azienda regionale trasporti, ma per il rilancio di un’azienda regionale che è di proprietà al 100 per cento del Tesoro. Ma anche qui è nominale quella proprietà, perché altrimenti la legge, inapplicata da anni e lunghi anni ,avrebbe già previsto che questa società divenisse società 100 per cento di proprietà della Regione.

E’ inapplicata la legge, quella sul trasferimento delle quote alla Regione, perché? Perché, giustamente io dico – e fa bene anche questo Governo regionale se dovesse farlo – la Regione che dice? “Non mi puoi trasferire solo i debiti e i lavoratori dipendenti, tutti quelli che sono i pesi, gli orpelli di questa gestione aziendale e non mi trasferisci né le quote annuali di cui sono creditore negli anni, né tantomeno un fondo che, nell’ambito del Fondo nazionale per le ferrovie in concessione, c’è allo stato, ma che andrebbe assicurato anche dopo il passaggio alla Regione”.

Non essendosi conclusa questa trattativa tra Stato e Regione, siamo a metà del guado.

Ora, se è vero questo, qual è la finalità di questo emendamento? E’ quella di finanziare investimenti e il secondo comma parla espressamente di spese di investimenti. Vogliamo renderlo più preciso, proprio per evitare gli equivoci che già in quest’Aula ci sono? Infatti, non immaginavo che la discussione che si sarebbe fatta in quest’Aula potesse essere quella che abbiamo avuto, immagino quanto lo valuti il Governo! Se il Governo pensa che questi 20 milioni debbano essere buttati nel calderone del deficit aziendale, può anche bloccare il mutuo. Se, invece, precisiamo che questi soldi sono investimenti per interventi di riqualificazione delle infrastrutture ferroviarie della regione, penso che facciamo una cosa buona e giusta.

Per quanto riguarda l’ultimo comma, vorrei dire a Principe, se capisco bene, a meno che la Giunta non mi smentisca, allora vuol dire che c’è un problema di riformulazione, ma se capisco per come è scritto, il riferimento qui è fatto al rinnovo dei contratti previsti dalla “422”, cioè, al di là della vicenda del mutuo – io così la capisco, Sandro – il comma 5 dice che, entro quattro mesi dall’entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale fa un contratto sperimentale per i servizi ferroviari – e questo lo riporta anche dopo – detratto il corrispettivo previsto per i servizi automobilistici, sulla base dell’articolo 8 del decreto legislativo 422/1997, cioè quello che è il rinnovo – lo dico volgarmente – delle concessioni che ogni anno viene fatto in base al sistema delle proroghe. Siccome non ci sono ancora le gare e si fa anche per quanto riguarda le autolinee private, qui per le Ferrovie si parla di un contratto sperimentale solo sui servizi ferroviari, perché – se capisco bene – non a caso dopo quattro mesi; in questi quattro mesi dovrebbe avvenire che Ferrovie della Calabria deve abbandonare i servizi su gomma, deve abbandonare le linee concessionarie di pullman.

Allora, il punto qual è? Stiamo attenti che, per fare meglio, a non pregiudicare un percorso, giacché siamo in fase di assestamento di bilancio; è un provvedimento solenne quello che stiamo facendo oggi che, per riaverlo, poi, o ci vuole una corsia ad hoc di procedimento legislativo su una norma ad hoc – quindi le Commissioni, la Giunta che fa la proposta, tutte le cose che sappiamo –, o dobbiamo rinviarlo alla finanziaria del prossimo anno. Nel frattempo, tutta l’operazione che dovrebbe puntare non dico al salvataggio, ma al rilancio e alla riqualificazione, prima ancora che all’azienda dei lavoratori, ma soprattutto dell’ottimizzazione dei servizi di collegamento regionale, quelli affidati a Ferrovie della Calabria, ci salta.

Se questo deve essere l’orientamento che assume quest’Aula, vi dico che rinuncio persino alla seconda correzione, a quella del rateo. Quella prima è a tutela dell’emendamento, ma lascio pure la seconda correzione, meglio lasciarla così. Se, addirittura, deve essere prevalente l’orientamento di accantonare che è “poi vediamo”, il “poi vediamo” si sa che significa, sono – lasciatemelo dire – fortemente preoccupato, perché si va per fare meglio, ma alla fine abbiamo fatto un grande danno.

Per cui la mia proposta qual è? Se ci può essere una sospensione di 30 secondi, due, tre minuti al banco della Presidenza, bene, sempre che la maggioranza e la Giunta lo vogliano difendere, perché l’emendamento è a firma Orsomarso. Vediamo se leggere correzioni è possibile farle, altrimenti se questo non è possibile, sono per votare subito e votare il testo così com’è, non rinviando ad un appuntamento che può anche succedere che sarà alle calende greche e non alla fine di questa votazione.

Questa è la mia opinione assolutamente personale. Ovviamente non sono il presentatore dell’emendamento né rappresento la maggioranza e l’opposizione, ma sto chiedendo alla maggioranza, da una posizione di minoranza, un’assunzione di responsabilità sulla base di quello che è il testo che ci è stato presentato. Penso che sia giusto andare avanti su questo testo.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Principe.

Sandro PRINCIPE

Possiamo riunirci un attimo, perché le leggi si fanno pure in Aula e quindi può sembrare antipatico, ma le cose che dice l’onorevole Adamo sono vere fino a un certo punto, perché se noi leggiamo bene l’articolo, questo mutuo serve per dare compiuta attuazione all’accordo di programma Stato-Regioni dell’11 febbraio 2000. Questi 20 milioni hanno questo scopo. Nel momento in cui, al quinto comma, si scende al livello di servizi ferroviari e si dice, alla fine, che la disponibilità per questo accordo sui servizi ferroviari deve essere fatta entro i limiti di disponibilità dell’accordo di programma, cioè noi facciamo cadere l’investimento nella spesa corrente – non lo so se è chiaro il mio ragionamento – infatti l’ultima parte del quinto comma – chi ce l’ha in mano ha vinto, ma io suggerisco di toglierlo, quindi facciamo cadere anche questo brocardo – “il corrispettivo annuo è fissato nei limiti delle risorse di cui all’accordo di programma quadro”, allora col mutuo noi diamo le risorse all’accordo di programma quadro.

Poi si fa questo programma per i servizi ferroviari nei limiti delle disponibilità dell’accordo di programma. Ecco che il mutuo poi servirà per finanziare il contratto sperimentale per i servizi ferroviari.

A mio avviso, quantomeno è il comma quinto, ma bontà sua del comma quinto, se noi lo togliamo, rimane una coerenza dell’impegno, nel senso che si accende un mutuo, si accende per spese di investimento e si fa riferimento ad una previa intesa con il ministero dei trasporti, per stabilire questi investimenti come e dove si debbano fare, tant’è vero che il comma quarto dice “la somma… è messa disposizione delle Ferrovie della Calabria, già individuata quale soggetto attuatore degli interventi per l’ammodernamento e messa a norma delle relative infrastrutture ferroviarie”. Quindi fino al comma 4 c’è una perfetta coerenza, consigliere Orsomarso, il comma quinto ci fa scendere nella spesa corrente.

Non voglio discutere se con questo rateo di oltre 1 milione per un mutuo di 20 si potevano fare altre cose. Vogliamo investire per sostenere la rete ferroviaria? Ma che siano investimenti e non altro.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Orsomarso.

Fausto ORSOMARSO

Sì, è accolta la proposta dell’onorevole Principe, che pone in evidenza il rischio che si possa confondere, quindi possiamo cassare il comma quinto ed accogliere anche le proposte dell’onorevole Adamo, dove, tra parentesi, chiarisce le specificazioni; in più, con il supporto del direttore, credo anche la proposta che riguarda il tetto del mutuo, insomma la proposta tecnica…

(Interruzione)

Sì. Si specifica pure – questa è un’aggiunta, una correzione al comma 3 – che la rata, al di là degli effetti del mutuo, a decorrere dall’anno 2012, quindi allocate sui capitoli…

(Interruzione)

A decorrere dal 2012 la rata, non l’effetto… il nostro esborso.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi, quindi possiamo accantonare l’emendamento per riscriverlo, per poi votarlo alla fine, lo mettiamo in coda. Nel frattempo, procediamo a riscrivere l’emendamento.

Emendamento protocollo 34627 a firma dei consiglieri Fedele, Dattolo, Bilardi, Serra: “1. Dopo l'articolo 8 sono inseriti i seguenti:

Art. 8 bis
(Abrogazione comma 7
dell'articolo 10 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 23)

1. Il comma 7 dell'articolo 10 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 23, come modificato dall'art. 1 della legge regionale 22 novembre 2010, n. 32, è abrogato.

Art. 8 ter

(Modifiche all'articolo 10 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 23)

1. All'articolo 10 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 23 come modificato dall'art. 1 della legge regionale 22 novembre 2010, n. 32, dopo il comma 6 sono aggiunti i seguenti:

6 bis. Alla copertura finanziaria, per l'esercizio finanziario 2011, in ordine alla stipula dei contratti di cui al comma 1, si provvede utilizzando l'avanzo di amministrazione scaturente dal rendiconto dell'esercizio finanziario 2010 del Consiglio regionale, per la parte non coperta dall'impegno assunto dalla Giunta regionale, al comma 2 dell'art. 12 della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 34, collegato alla manovra di finanza regionale, determinato in euro 550.000,00, già allocati all’Upb 4.3.02.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio regionale anno 2011.

6 ter. La realizzazione delle attività di gestione del Programma Stage sarà curata interamente dal Consiglio regionale.

6 quater. Agli oneri derivanti dall'attuazione del Programma Stage, per l'anno 2012, si provvederà con i fondi del bilancio del Consiglio regionale.

6 quinquies. Il comma 2 dell'articolo 9 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 23 è abrogato”.

Luigi FEDELE

Si illustra da sé, Presidente, tra l’altro lei e il Presidente Scopelliti stamattina avete fatto la conferenza stampa, finalmente si giunge alla soluzione di questo problema di cui il Consiglio regionale ha preso atto.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo 34627.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(E’ approvato)

Emendamento protocollo 34260 a firma del consigliere Aiello F.: “E’ concesso alla Biblioteca Civica di Cosenza un contributo una tantum di euro 150 mila per lo svolgimento delle attività di istituto.

La spesa prevista graverà sull’Upb 5.02.01.02 “Diffusione della cultura”.

La parola all’onorevole Aiello.

Ferdinando AIELLO

La biblioteca civica di Cosenza, in questo momento, vive una situazione di estrema difficoltà. Aveva, da parte della Regione, un contributo annuo fisso che, in questo momento, non ha più.

Quindi, chiedo la reintroduzione di questo finanziamento per dare ad un ente storico per la provincia di Cosenza la possibilità di continuare ad andare avanti, altrimenti, rischia di chiudere i battenti. Per cui, da questo punto di vista, ritengo opportuno sollecitare la Giunta affinché possa dare una risposta positiva a questo emendamento.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Il parere è contrario per la mancata copertura finanziaria dell’emendamento. Tengo a precisare che della biblioteca civica di Cosenza sono soci il Comune e l’amministrazione provinciale. E’ del tutto evidente che, nel momento in cui il Comune e l’amministrazione provinciale dovessero fare il loro dovere di adempiere alle obbligazioni che conseguono ad essere soci della biblioteca, la Regione e in particolar modo l’assessore competente prenderanno in esame il tema.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 34260.

(E’ respinto)

Emendamento protocollo 33892 a firma del consigliere Rappoccio.

(Interruzione)

E’ ritirato. Ci sono altri emendamenti a firma dell’onorevole Rappoccio che sono ritirati.

Ci sono due emendamenti a firma del consigliere De Gaetano che sono ritirati.

Emendamento protocollo 34536 a firma del consigliere Nucera: ritirato.

Ci sono altri emendamenti a firma del consigliere Nucera che sono ritirati.

Emendamento protocollo 33982 a firma del consigliere De Gaetano: “Al titolo 2, art. 13, al comma 1 della suddetta legge, dopo le parole “per gli anni 2011, 2012 e 2013” si aggiunge: “2014 e 2015”.

Al titolo 2, art 13, comma 2 della suddetta legge, dopo le parole “mentre per gli anni 2012 e 2013”, si aggiunge “2014 e 2015”.

Prego, onorevole De Gaetano.

Antonino DE GAETANO

Questo emendamento riguarda l’esodo e lo scopo è di prolungare di qualche anno i termini per la richiesta dell’esodo, per consentire ad un numero maggior di dipendenti regionali di poter usufruire di questo strumento, quindi di liberare la Regione di una serie di dipendenti che possono con questa occasione andare in pensione.

L’emendamento non è campato in aria. Voi sapete che lo Stato, con la legge 285, ha immesso nell’amministrazione regionale molti dipendenti. La “285” è nata nel 1977-78, con il 2015 si arriva ai trentacinque anni, che consente a molti dipendenti di andare in pensione.

Allora, credo che questo sia un emendamento, assessore Mancini, che potrebbe essere utile alla Regione, perché consentirebbe di mandare in prepensionamento un gran numero di dipendenti, sia del Consiglio che della Giunta, che può servire in prospettiva a risparmiare, ma anche a consentire di immettere, in un futuro non troppo lontano, nuove professionalità, nuovi giovani per dare la possibilità alla Regione di avere un personale nuovo, con più prospettive, più motivato e con idee nuove per una nuova Regione.

Quindi, credo che sia utile sia per un risparmio in prospettiva, sia per dare nuove possibilità occupazionali immediatamente dopo.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Contrario, perché manca la relazione finanziaria relativa alla sostenibilità per la Regione, al fine di conoscere l’impatto della norma che, ascoltando l’intervento del proponente, è certamente di entità importante.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 33982

(E’ respinto)

Emendamento protocollo 34480 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D.

(Interruzione)

E’ ritirato.

Ci sono degli emendamenti a firma del consigliere Nucera che sono ritirati.

Emendamento protocollo 34617 a firma dei consiglieri Gallo, Salerno, Fedele, Dattolo, Serra:

“Art. 6 bis

1.    I farmacisti che gestiscono in via provvisoria una sede farmaceutica, ai sensi della legislazione vigente in materia, hanno diritto di conseguire per una sola volta la titolarità della farmacia stessa, purché, alla data di entrata in vigore della presente legge, risultino assegnatari della gestione provvisoria da almeno tre anni e continuino ad esercitare siffatta gestione.

2. Il termine triennale di cui al precedente comma 1 decorre dalla data di emanazione del relativo provvedimento amministrativo di autorizzazione.

3. Sono interessate alla sanatoria soltanto le farmacie in gestione provvisoria a seguito dello scorrimento di graduatoria del concorso regionale bandito nell'anno 1997.

4. E' escluso dal beneficio di cui al comma 1 il farmacista che alla data di entrata in vigore della presente legge abbia già ottenuto, da meno di dieci anni, altri benefici o sanatorie o che presenti altre incompatibilità previste dalla normativa vigente.

5. Le domande, finalizzate all'ottenimento in titolarità della sede farmaceutica gestita in via provvisoria, devono pervenire alla Regione Calabria entro e non oltre il sessantesimo giorno dalla data di pubblicazione della presente legge sul Burc.

6. La verifica dei requisiti di ammissibilità di cui ai precedenti commi 1, 2, 3 e 4 è effettuata dall'amministrazione regionale entro 60 giorni dalla scadenza del termine di cui al precedente comma 4.

7. Nelle more della verifica di cui al precedente comma 5, la Regione Calabria provvederà a bandire concorso unico regionale per l'assegnazione delle sedi farmaceutiche”.

Gianluca GALLO

In effetti con questo emendamento, che è di carattere normativo, quindi senza impegni di spesa, il Consiglio regionale va a stabilizzare le sedi farmaceutiche che sono state assegnatarie in via provvisoria, anche se a seguito di un concorso regionale bandito nel 1997. In pratica, le farmacie rurali vengono assegnate in via provvisoria attraverso un concorso, fino a quando la competenza in materia era stata del Governo nazionale; ogni tre o quattro anni, nella legge Finanziaria, il Governo nazionale provvedeva a passare dal momento della precarietà al momento della stabilizzazione con l’assegnazione definitiva. Naturalmente, ciò libera anche dagli investimenti da parte di titolari di farmacie, soprattutto nelle sedi disagiate e rurali.

Da quando, anche a seguito di una sentenza della Corte costituzionale, la competenza è passata alle Regioni, la nostra non ha mai provveduto all’assegnazione definitiva delle farmacie rurali, che a loro volta erano state – ripeto – assegnate in via provvisoria a seguito di un concorso, l’ultimo svoltosi, peraltro, nel 1997.

Attraverso questo emendamento, il Consiglio regionale va a dare una risposta alla richiesta di stabilizzazione delle tante farmacie rurali che in tutta la regione hanno avuto assegnazione provvisoria e non definitiva.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Giordano.

Giuseppe GIORDANO

Ho avuto modo di leggerlo, quando ci sono stati consegnati questi emendamenti.

Per la verità, il nostro gruppo non nasconde parecchie perplessità sulla questione perché, da quello che comprendo, si tratterebbe di fare una sanatoria, e già per principio il nostro partito non guarda benevolmente alle sanatorie, ma al di là della questione, andiamo indietro al 1997.

Se dovesse essere approvato questo emendamento, avrebbero l’assegnazione quelle farmacie i cui titolari hanno avuto un’assegnazione senza concorso; la questione è molto seria perché, se i concorsi non vengono banditi da quattordici anni e ora la competenza è regionale, ci dovremmo preoccupare, invece, di accelerare i tempi, affinché venga bandito ed eseguito un concorso che consenta la selezione di titolari di farmacia secondo il merito e la competenza, che sono – credo – i princìpi su cui non bisognerebbe mai fare un passo indietro.

Detto ciò, credo che sarebbe più opportuna questa soluzione, quindi bandire al più presto un concorso, anche perché la normativa sulle farmacie tutela quei titolari che, se non dovessero poi vincere il concorso, dovrebbero,comunque, essere indennizzati, nell’ipotesi di assegnazione ad altra titolarità della medesima farmacia.

Credo che su questa cosa il servizio che dovrebbe fare il Consiglio regionale è quello proprio di favorire i tempi che affermino il merito e la competenza.

Per questo motivo, se non verrà ulteriormente chiarito l’emendamento, noi preannunciamo il nostro voto contrario.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Gallo.

Gianluca GALLO

Credo di essere stato poco felice nell’esposizione dell’emendamento. L’onorevole Giordano faceva riferimento ad un’assegnazione di farmacie senza concorso pubblico, invece la cosa è diversa: nel 1997 la nostra Regione bandisce un concorso pubblico per l’assegnazione di farmacie rurali; nell’emendamento facciamo riferimento a quel concorso, vale a dire a farmacisti che hanno regolarmente partecipato ad un concorso e sono stati selezionati in base ad una graduatoria.

Nel corso degli anni, quella graduatoria è stata effettivamente utilizzata, per cui sono state assegnate, in via provvisoria, delle sedi rurali. Stiamo parlando delle sedi di piccoli paesi, soprattutto dell’entroterra, non certo della farmacia sul Corso di Reggio Calabria o di Cosenza.

Che cosa andiamo a fare noi? Questi farmacisti sono, ormai, inseriti in queste farmacie con assegnazione provvisoria da molti anni, almeno tre, perché la sanatoria e l’assegnazione in via definitiva riguarderanno quelli che hanno avuto un’assegnazione provvisoria da almeno tre anni. Attraverso questa decisione, quindi, andiamo a far sì che coloro i quali vivono una situazione di “precariato” – perché comunque di farmacie si tratta, ma che hanno partecipato ad un concorso pubblico – abbiano la possibilità di passare ad un’assegnazione definitiva, quindi anche di fare degli investimenti e migliorare l’offerta farmaceutica in queste sedi, che sono obiettivamente delle sedi disagiate.

Tra l’altro, all’ultimo comma, il comma 7, di questo articolo prevediamo che, nelle more della verifica delle condizioni di ammissibilità delle domande per la sanatoria, la Regione Calabria debba bandire un nuovo concorso unico regionale per l’assegnazione di sedi farmaceutiche, cosa che non avviene dal 1997.

Quindi, credo di rispondere a quelle che erano le perplessità dell’onorevole Giordano, del resto stiamo ripetendo una pratica che per anni è stata propria dei Governi nazionali che, quando avevano la competenza, nelle leggi Finanziarie passavano alla fase dell’assegnazione definitiva dopo almeno tre anni di assegnazione provvisoria.

Ritengo, onorevole Giordano, che le perplessità debbano essere fugate e che debba pervenire una risposta positiva, in questi termini, anche da parte del suo gruppo, se me lo consente, anche per la correttezza che abbiamo sempre avuto nel dibattito politico.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Battaglia.

Demetrio BATTAGLIA

Ritengo che la questione posta con l’emendamento sia importante e, rispetto ad essa, vada trovata una soluzione; però, ci troviamo di fronte ad un assestamento di bilancio definito tecnico dalla stessa Giunta regionale, che per questo motivo non ha predisposto un collegato.

Ora, ritengo la questione importante ed interessante, ma da approfondire; e d’altra parte abbiamo anche la seduta di Consiglio prevista per giorno 1 agosto, magari percorrendo una corsia privilegiata nella Commissione sanità; trovare, con un emendamento, la soluzione ad un problema che non tutti conosciamo nell’esatta dimensione, impedendo, quindi, di apportare un contributo positivo, a me sembra profondamente sbagliato.

Pertanto, inviterei il collega Gallo a ritirare l’emendamento, a presentare una proposta in Commissione – c’è il Presidente Salerno e poi, comunque, avete anche i numeri – con una corsia privilegiata, per portarla, poi, come proposta di legge nella prossima seduta del Consiglio regionale.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Fedele.

Luigi FEDELE

Credo che il collega Gallo abbia fatto bene a sollevare questo problema e che lo stesso vada risolto, come diceva l’onorevole Battaglia.

E’ vero che stiamo facendo una manovra finanziaria, quindi, poiché mi è sembrato di capire che lei prima, Presidente, ha detto che c’era un emendamento approvato che dovrà essere inserito in un collegato a parte, mettiamo anche questo emendamento nel collegato a parte. Direi di andare avanti e di approvarlo, mettendo anche questa norma in quel collegato di cui parlava lei.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Adamo.

Nicola ADAMO

Intervengo perché chiedo a lei l’esplicitazione di questa espressione “un collegato a parte”, altrimenti si equivoca e ha ragione il collega Fedele. Se ho capito bene, quando lei dice “collegato a parte”, parla di un collegato che viene, comunque, licenziato in questa seduta e attraverso una sorta di testo normativo, senza norme che richiedono poste finanziarie.

Ora, il punto qual è? Poiché ritengo che – riprendo, in qualche modo, rafforzando la proposta di Battaglia, ma non con spirito dilatorio o di rinvio – la proposta sia molto interessante e la condivido in via di principio, la mia preoccupazione qual è, onorevole Gallo? Se c’è un’intesa qui, sulla scia della proposta che faceva il consigliere Battaglia, penso che possiamo pervenire non solo ad un provvedimento condiviso, ma, onorevole Fedele, oltre ad incaricare il Presidente Salerno, possiamo dare alla Commissione un orientamento che è quello dell’Aula e cioè di accoglimento dei contenuti e delle finalità; parlo già di assumere un orientamento stasera sui contenuti e le finalità di questa norma, convocare la Commissione entro il 1° agosto, licenziare il testo definitivo e metterlo già d’intesa adesso come primo punto all’ordine del giorno della seduta del Consiglio del 1 agosto, senza rinviare nemmeno ai capigruppo. Perché? Ci può andare bene – e non ho motivo di diffidare – l’emendamento elaborato e firmato da persone importanti, però, onorevole Gallo – non lo dico a caso – poiché c’è stata quella discussione interpretativa sull’osservazione che ha fatto il collega Giordano, possiamo, con un emendamento e un testo condiviso – mi sembra di capire all’unanimità, non solo l’orientamento di Italia dei valori – provvedere a sanare in maniera qualificante una situazione di un settore che prevede molte parcellizzazioni.

Portandolo al vaglio della Commissione, a cui deleghiamo una verifica del testo, facciamo una cosa rafforzativa, non di indebolimento, perché altrimenti si rischia di mandare il provvedimento direttamente all’esame del Governo ed essendo una Regione in regime commissariale, perché purtroppo queste cose sono attinenti sempre alla sanità, onorevole Gallo, rischiamo di compromettere definitivamente il percorso dello stesso. Da qui fino al 1 di agosto abbiamo il tempo di verificare anche eventuali osservazioni che dal Governo possono venire. La mia proposta è di fare un buon provvedimento in tempi rapidi e condivisi, se siamo d’accordo.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Dattolo.

Alfonso DATTOLO

Vorremmo chiedere cinque minuti di sospensione per discutere di questa vicenda, Presidente.

PRESIDENTE

Si avvicinino i capigruppo al banco della Presidenza.

(I capigruppo si avvicinano al banco della Presidenza)

La seduta sospesa alle 18,05 è ripresa alle 18,48

PRESIDENTE

Dopo il confronto con i capigruppo qui al banco della Presidenza, l’emendamento in questione riguardante la titolarità delle farmacie viene rinviato alla prima seduta utile della terza Commissione consiliare, con l’impegno dei capigruppo di riportarlo in Aula al Consiglio del 1 di agosto.

Così è deciso, quindi lo rinviamo in Commissione.

Poi c’è un un’altro emendamento, protocollo 34629, a firma del consigliere Salerno, che è ritirato.

Anche l’emendamento protocollo 34473, a firma del consigliere Morelli, è ritirato.

Emendamento protocollo 34516 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D.: “Per le finalità di cui alle deliberazioni della Giunta regionale n. 235 e 313 del 2008, si autorizza la Giunta regionale a stabilizzare, su espressa domanda, le unità lavorative assegnate alla struttura di controllo dell’Autorità Audit dei programmi operativi Fesr e Fse 2007, composta da laureati in discipline economiche e giuridiche con un elevato livello di professionalità in materia di controlli, assunti con contratto individuale con decreto n. 16089 del 31/10/2008, con contratto a tempo determinato, per l’espletamento delle funzioni di controllo di 2° livello.

Alla copertura finanziaria, stimata in euro 100 mila, si provvede con pari sottrazione dall’Upb 2.2.01.04 (Promozione turistica)”.

Demetrio BATTAGLIA

Presidente, voglio evidenziare una questione che riguarda questo emendamento, ma anche l’emendamento inerente i trasporti.

Oggi, in Aula, veniamo senza un collegato proposto dalla Giunta regionale e senza un collegato, in qualche modo, elaborato dalla Commissione. Non capisco, formalmente, gli emendamenti a che cosa sono riferiti e, se non c’è un collegato proposto dalla Giunta o, quantomeno, si spera che lo stesso arrivi in Aula come proposta della Commissione, ritengo che tutti gli emendamenti che riguardano la parte normativa siano improponibili e se noi li approviamo, diventano improcedibili.

Da questo punto di vista, Presidente, le chiedo anche un supporto dell'Ufficio legislativo, dell’Ufficio dei consulenti che lei ha, perché mi pare che la norma sia chiara: il collegato viene proposto dalla Giunta regionale o, con una interpretazione molto estensiva, dalla Commissione, tant’è vero che gli emendamenti si fanno per aggiungere o sostituire o modificare. Ma noi su quali emendamenti discutiamo, se non c’è un testo?! E come si possono discutere e presentare emendamenti ad un non testo?! Ritengo che siano tutti improcedibili per la parte normativa, non per la parte contabile.

Quindi, da questo punto di vista, le chiedo una verifica sia per continuare su questi emendamenti, sia per riprendere l’emendamento Orsomarso.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Talarico per illustrare l’emendamento.

Domenico TALARICO

L’emendamento si illustra da sé. In realtà, analogo emendamento è arrivato in Commissione anche a firma del Presidente della Commissione, Morelli, ed anche in quella sede erano state sollevate delle perplessità di ordine normativo. Per un emendamento di questo tipo, relativo alla verticalizzazione, era stato chiesto un parere all’Ufficio legislativo, che è puntualmente giunto questa mattina, che ha scoraggiato i presentatori e mi pare che sia spirato l’emendamento stesso.

Su questo vorrei conoscere il parere della Giunta regionale, in particolare dell’assessore al bilancio, per sapere se c’è la disponibilità finanziaria e se è compatibile dal punto di vista normativo, se è legittima, per essere espliciti, una procedura di questo tipo. Posso, in ogni caso, limitarmi a sollecitare il Consiglio e la Giunta a prendere in considerazione una serie di professionalità che – com’è noto – si occupano di programmi operativi di tipo comunitario. Si tratta di altissime professionalità fino ad oggi retribuite su fondi dell’Unione europea, che attendono di essere riconosciute in maniera stabile dalla Regione, però restano i dubbi fatti propri dal collega Battaglia e da altri colleghi in sede di Commissione.

Per cui se la Giunta, magari, vuole essere supportata da un apposito parere dell’Ufficio legislativo,

sono anche disponibile a ritirarlo o, se non c’è bisogno di alcun parere, possiamo esprimerci anche in questa sede, quindi la mia è una sollecitazione carica di dubbi e di perplessità, soprattutto di tipo normativo.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

I proponenti rispondono ad una esigenza metodologica in maniera legittima, prevedono delle risorse da una parte sottraendola da un’altra, propongono di aumentare la dotazione finanziaria di un capitolo e insieme propongono la sottrazione da un altro capitolo. Dal punto di vista del metodo, non fa una grinza, però rispetto al merito dell’emendamento, c’è più di una perplessità.

Come diceva bene l’onorevole Talarico, qui si sta parlando di personale retribuito in una collaborazione nata a tempo determinato con l’utilizzazione dei fondi europei. Oggi si propone una stabilizzazione, in virtù di che cosa, sostenendosi a quale appiglio normativo non si capisce, però si capisce che le risorse sarebbero quelle ordinarie. Insomma, a mio modestissimo parere, un guazzabuglio tecnico-normativo che, a quanto è di mia conoscenza, non può essere portato avanti.

Per questo motivo, il parere non può che essere negativo.

Domenico TALARICO

Vorrei fare solo una domanda all’assessore Mancini: atteso che il gruppo di lavoro dell’Audit svolge un compito insostituibile nell’istruttoria di alcuni progetti, presumo che l’assessorato al bilancio voglia, attribuendo la spesa ai fondi comunitari, prorogare il contratto, anche se a tempo determinato, delle professionalità sino ad oggi impegnate nella progettazione e nella programmazione. Credo che questo sia nell’ordine delle cose oppure, se ci sono, vorrei capire quali altre strade intende percorrere.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Un fuor d’opera la sua sollecitazione e, giusto per cortesia, le rispondo: l’Autorità di Audit – come lei sa – non è incardinata né nel dipartimento bilancio né in quello della programmazione, essendo un’autorità - per definizione - terza, quindi è incardinata nel dipartimento della Presidenza. Quindi il dipartimento bilancio e programmazione nulla c’entra, perché normalmente nulla deve c’entrare con questa problematica. E’ una problematica che affronterà il dipartimento Presidenza di concerto con il dipartimento personale e nel rispetto delle norme, sia quelle che regolano la corretta spesa dei fondi strutturali, sia quelle che regolano la stabilizzazione e quindi le norme in materia di personale.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo 34516.

(E’ respinto)

Onorevole Battaglia, per quanto riguarda le sue eccezioni, abbiamo votato un solo emendamento, oggi, dal punto di vista normativo che riguarda il Corecom – non ci sono altre eccezioni – proposto dall’onorevole Principe e votato all’unanimità da tutto il Consiglio regionale.

Questo lo possiamo trasformare in un progetto di legge, ovvero in una legge codificata, dopo l’assestamento di bilancio e quindi in coordinamento formale. Non facciamo nessun ordinamento finanziario, normativo, ma lasciamo la norma per come ha previsto il bilancio, quindi non ci sono altre eccezioni, c’è solo questa eccezione che trasformiamo in una norma che è stata votata dal Consiglio regionale e quindi diventa una legge. Come sarà numerato l’assestamento di bilancio col numero ics, l’altro sarà numerato con un progetto di legge ad hoc.

Quindi è risolto pure il problema tecnico, perché non ci sono altre eccezioni, poi in coordinamento formale si sistema tutto.

Possiamo procedere con la votazione di altri due emendamenti che avevamo lasciato in sospeso. Uno riguarda le Comunità montane, che adesso leggo: “Lo stanziamento di cui all’articolo 1 della legge regionale 26 febbraio 2010, n. 8, relativa al trattamento economico del personale delle comunità montane, allocato sull’Upb 3.2.04.04, è incrementato di ulteriori 3 milioni.

Alla relativa copertura finanziaria si provvede con l’ulteriore definanziamento dei fondi in perenzione amministrativa per il corrispondente importo.

L’articolo 3, comma 2 è conseguentemente modificato”.

Questo è un emendamento presentato da tutti coloro che hanno proposto emendamenti sulle Comunità montane, quindi si sono recuperati altri 3 milioni di euro che, aggiunti ai 2 previsti nel bilancio, diventano 5 milioni di euro ed è un emendamento che pongo in votazione.

(E’ approvato all’unanimità)

Poi c’è l’emendamento protocollo 34604 che riguardaInvestimenti nel Settore dei Trasporti”. Era stato modificato: il comma 1 rimane lo stesso; al comma 2 si aggiunge “per interventi per la qualificazione delle infrastrutture ferroviarie della regione”; il comma 3 si modifica con “l’anno 2012” invece di “2011”; il comma 4 rimane lo stesso: il comma 5 viene cassato e il comma 6 rimane lo stesso. Questo è per volontà dell’intera Conferenza dei capigruppo, quindi anch’esso votato all’unanimità. Lo pongo in votazione…

Demetrio BATTAGLIA

Presidente, cosa sta ponendo ai voti?

PRESIDENTE

L’emendamento relativo al settore dei trasporti: l’abbiamo modificato per come ha aggiunto l’onorevole Adamo, per come hanno aggiunto tutti ed abbiamo provveduto ad approvarlo. Quindi lo pongo in votazione.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 10.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge…

Bruno CENSORE

Presidente, ci è stato distribuito un emendamento protocollo numero 34622, attraverso il quale si crea un nucleo tecnico di esperti…

(Interruzioni)

PRESIDENTE

E’ la legge successiva.

(Interruzioni)

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno numero 19 del 20.07.2011 a firma del consigliere Morelli per l’adeguamento delle rette delle strutture ricettive per adulti e donne in difficoltà

PRESIDENTE

Poi c’è un ordine del giorno trasformato dall’onorevole Morelli, riguardante l’adeguamento delle rette delle strutture ricettive per adulti e donne in difficoltà, ad un importo di 50 euro. Questo è un ordine del giorno di raccomandazione alla Giunta regionale.

Era un emendamento, l’abbiamo trasformato in ordine del giorno e ne do lettura:

Il Consiglio regionale della Calabria

Premesso che

le strutture ricettive per adulti e donne in difficoltà svolgono attività di strategico rilievo socio-assistenziale, mirato ad arginare i disagi delle fasce più disagiate della popolazione calabrese e non, dando risposte 24h su 24h a donne con figli minori e non e adulti in difficoltà (ragazze madri con figli minori, gestanti, giovani donne vittime di violenza e abusi, vittime della tratta, adulti con disagio abitativo o lavorativo);

l'attività svolta richiede la presenza continua di personale qualificato viste le particolarità richieste avanzate dagli Enti pubblici invianti, quali Comuni o Tribunali dei minori, specie nei casi: di madre e bambino per la valutazione genitoriale, di sostegno psicologico e reinserimento sociale dopo l'uscita dalla violenza, di accompagnamento all'autonomia e ricostruzione dei legami familiari, di valutazione e costruzione dei bilanci dì competenze per i reinserimenti lavorativi;

la retta proposta nell'anno 2009 e prevista nella delibera 458 del 29 luglio 2009, comunque non coprirebbe i costi reali delle strutture ma permette comunque di dare continuità assistenziale e di continuare a rappresentare un punto di fondamentale importanza per le Politiche sociali della nostra Regione in materia di donne ed adulti in difficoltà;

le persone che vengono accolte annualmente dalle 24 strutture presenti sul nostro territorio per un totale dì circa 700 persone assistiti, rappresentano una prima misurazione del fenomeno sociale del target considerato;

tutto ciò premesso

Impegna la Giunta regionale

ad adeguare, per gli esercizi finanziari 2011-2012-2013, le rette per le strutture ricettive per adulti e donne in difficoltà, con o senza figli minori a carico per un importo pari ad euro 50,00.

Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 152/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche ed integrazioni alla Legge regionale n. 4/2007

PRESIDENTE

Si passa, ora, al terzo punto all’ordine del giorno, la proposta di legge numero 152/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche ed integrazioni alla Legge regionale n. 4/2007”, una legge che riguarda la cooperazione e relazioni internazionali della Calabria, di cui è relatore l’onorevole Parente.

Claudio PARENTE, relatore

La proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale tende a modificare ed integrare la legge regionale numero 4 del 2007, relativa alla cooperazione e alle relazioni internazionali della Calabria. Nella stessa legge sono descritte le attività di cooperazione internazionale che la Regione può intraprendere d’intesa con gli organi statali.

Le modifiche proposte mirano a realizzare strutture operative decentrate più snelle dal punto di vista burocratico, che forniscano alle imprese servizi, assistenza e banche date efficienti ed aggiornate.

La finalità di questa legge, inoltre, è quella di superare i rilievi di incostituzionalità della legge regionale numero 4 del 2007, sanciti con la sentenza numero 131 del 2008, quindi nel contempo adeguare la stessa agli indirizzi e alle politiche di sviluppo, integrazione, cooperazione e internazionalizzazione forniti dall’attuale governo regionale.

L’attuale testo del provvedimento nasce da un lavoro di ricerca e studio, che ha visto la collaborazione tra l’assessorato alle politiche euro-mediterranee, i servizi legislativi di Giunta e Consiglio e gli uffici della sesta Commissione, che hanno evidenziato, di volta in volta, le criticità riscontrate su alcune disposizioni che avrebbero potuto generare dubbi di costituzionalità.

Non entro nello specifico dell’articolato, rifacendomi al testo in cartella, quindi ripasso la parola.

PRESIDENTE

Nessuno chiede di intervenire, si passa all’esame dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

All’articolo 4 c’è un emendamento sostitutivo a firma del consigliere Fedele: “L’articolo 4 (Modifiche all’articolo 12 L. R. n. 4 del 2007) è sostituito dal seguente:

1. “ Il Presidente della Giunta regionale, su proposta dell’Assessore competente in materia di Cooperazione ed internalizzazione, nomina un Nucleo tecnico di esperti di comprovata esperienza nei relativi settori”;

2.    Il presente articolo entra in vigore a partire dalla X Legislatura della Regione Calabria”.

La parola all’onorevole Fedele.

Luigi FEDELE

La legge prevede un comitato composto da cinque esperti e poi, tra l’altro, al secondo comma dice anche “i componenti del nucleo tecnico incorrono in revoca anticipata nei casi di”, eccetera. Sono casi già citati dal Codice civile, penale, quindi non c’è bisogno sicuramente di inserirli.

Con questo emendamento sostitutivo riduciamo a 3 il numero dei membri che prima erano 5 e poi facciamo entrare in vigore questa norma, questo articolo nella prossima legislatura, perché – come ricorda, Presidente – lei stesso con i poteri sostitutivi aveva già nominato una commissione per questa legislatura, per cui questo nucleo andrà in vigore dalla prossima commissione.

PRESIDENTE

Dobbiamo aggiungere anche il numero, perché non lo leggo nell’emendamento, quindi “nomina un nucleo tecnico composto da 3 esperti”.

Con questa modifica possiamo porlo in votazione.

Bruno CENSORE

Presidente, su questo emendamento volevo chiedere qualche chiarimento.

(Interruzione)

Come mai va in vigore nella prossima legislatura?

PRESIDENTE

Vuole che entri in vigore adesso?

Bruno CENSORE

No, volevo capirlo.

PRESIDENTE

Il nucleo tecnico sarà nominato nella prossima legislatura, per un fatto di contenimento della spesa è stato fatto.

(Interruzioni)

Sandro PRINCIPE

Ma questa norma vale per la prossima legislatura? Prima di metterla ai voti, pregherei l’onorevole Fedele di ritirarla.

(Interruzione)

Ho capito. Se vale per la prossima legislatura, siamo all’inizio di legislatura, non vedo il motivo di dare…

PRESIDENTE

L’onorevole Fedele la spiega meglio, perché l’aveva detto nel suo intervento.

Luigi FEDELE

Colleghi, forse vi è sfuggita l’ultima parte del mio intervento: entra in vigore dalla prossima legislatura perché c’è già una commissione ad hoc, nominata due mesi fa dal Presidente del Consiglio con i poteri sostitutivi, per cui si andrebbe a creare un doppione, essendocene già una.

Quindi, nella prossima legislatura non si nominerà questa Commissione attualmente in vigore, si nomineranno questi tre esperti, per non raddoppiare queste Commissioni con un incremento di spesa, non c’è niente di particolare. E’ per controllare le spese, visto che c’è già la Commissione nominata dal Presidente, nata dal Consiglio regionale con i poteri sostitutivi.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento in discussione.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4 come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di legge numero 199/9^ di iniziativa del consigliere Magarò, recante: “Modifica alla legge regionale del 7 marzo 2011 n. 3 'Interventi regionali di sostegno alle imprese vittime di reati di ‘ndrangheta e disposizioni in materia di contrasto alle infiltrazioni mafiose nel settore dell'imprenditoria'

PRESIDENTE

Il punto quattro dell’ordine del giorno reca la proposta di legge numero 199/9^ di iniziativa del consigliere Magarò: “Modifica alla legge regionale del 7 marzo 2011 n. 3 'Interventi regionali di sostegno alle imprese vittime di reati di ‘ndrangheta e disposizioni in materia di contrasto alle infiltrazioni mafiose nel settore dell'imprenditoria'”.

La parola all’onorevole Magarò, relatore

Salvatore MAGARO’, relatore

La proposta prevede la modifica della legge regionale numero 3 del 7 marzo 2011.

Il Governo ha impugnato la legge in oggetto limitatamente al comma 2 dell’articolo 2. La Commissione ha esaminato la proposta e, all’unanimità, ha deciso di cassare il comma 2 dell’articolo 2, così come era previsto nella prima stesura. Facendo questa modifica, di conseguenza vengono a cessare le materie del contendere.

PRESIDENTE

Nessuno chiede di intervenire, pertanto si può passare alla votazione. E’ un articolo unico, che pongo in votazione.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 122/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione di Azienda Calabria Lavoro per l'esercizio finanziario 2011

PRESIDENTE

Il punto cinque all’ordine del giorno reca la proposta di provvedimento amministrativo numero 122/9^ di iniziativa della Giunta regionale: “Bilancio di previsione di Azienda Calabria Lavoro per l'esercizio finanziario 2011”.

E’ relatore l’onorevole Magno, che ha facoltà di intervenire.

Mario MAGNO, relatore

Come da relazione agli atti, chiedo l’approvazione.

Bruno CENSORE

Presidente, noi ci asteniamo.

PRESIDENTE

Pongo in votazione il bilancio di previsione di Azienda Calabria Lavoro per l'esercizio finanziario 2011.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 124/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Azienda Calabria Lavoro – Approvazione Rendiconto generale relativo all'Esercizio Finanziario 2009

PRESIDENTE

Il punto sei all’ordine del giorno reca la proposta di provvedimento amministrativo numero 124/9^ di iniziativa della Giunta regionale: “Azienda Calabria Lavoro – Approvazione Rendiconto generale relativo all'Esercizio Finanziario 2009”.

E’ relatore l’onorevole Magno, che ha facoltà di intervenire.

Mario MAGNO, relatore

Come prima, c'è la relazione agli atti, quindi ne chiedo l’approvazione.

PRESIDENTE

Nessuno chiede di intervenire, pertanto pongo in votazione il provvedimento amministrativo nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

E’ approvato con l’astensione della minoranza.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 125/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione dell'Aterp (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Cosenza per l'anno finanziario 2011

PRESIDENTE

Il punto sette all’ordine del giorno reca la proposta di provvedimento amministrativo numero 125/9^ di iniziativa della Giunta regionale: “Bilancio di previsione dell'Aterp (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Cosenza per l'anno finanziario 2011”.

E’ ancora relatore l’onorevole Magno, che ha facoltà di intervenire.

Mario MAGNO, relatore

Anche qui, Presidente, c’è la relazione agli atti, quindi ne chiedo l’approvazione.

Bruno CENSORE

Su questa votiamo a favore, Presidente.

PRESIDENTE

Nessuno chiede di intervenire, pertanto pongo in votazione il provvedimento amministrativo nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

E’ approvato con l’astensione del gruppo Italia dei valori e del consigliere Aiello.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 126/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Aterp – Crotone – Rendiconto Consuntivo Esercizio Finanziario 2008

PRESIDENTE

Il punto otto all’ordine del giorno reca la proposta di provvedimento amministrativo numero 126/9^ di iniziativa della Giunta regionale: “Aterp – Crotone – Rendiconto Consuntivo Esercizio Finanziario 2008”.

E’ ancora relatore l’onorevole Magno, che ha facoltà di intervenire.

Mario MAGNO, relatore

Anche qui, come da relazione agli atti, ne chiedo l’approvazione.

PRESIDENTE

Nessuno chiede di intervenire, pertanto pongo in votazione il provvedimento amministrativo nel suo complesso.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 129/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione dell'Arpacal (Agenzia Regionale per la Protezione dell'ambiente della Calabria) per l'anno finanziario 2011

PRESIDENTE

Il punto nove all’ordine del giorno reca la proposta di provvedimento amministrativo numero 129/9^ di iniziativa della Giunta regionale: “Bilancio di previsione dell'Arpacal (Agenzia Regionale per la Protezione dell'ambiente della Calabria) per l'anno finanziario 2011”.

E’ ancora relatore l’onorevole Magno, che ha facoltà di intervenire.

Mario MAGNO, relatore

Anche qui, come da relazione agli atti, ne chiedo l’approvazione.

PRESIDENTE

Non ci sono interventi, pertanto pongo in votazione il provvedimento amministrativo nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Bruno CENSORE

Presidente, sul bilancio dell’Arpacal ci siamo astenuti.

Proposta di legge numero 83/9^ di iniziativa del consigliere Giordano, recante: “Norme per il sostegno dei gruppi acquisto solidale (GAS) e per la promozione dei prodotti alimentari da filiera corta e di qualità

PRESIDENTE

Il punto dieci all’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 83/9^ di iniziativa del consigliere Giordano: “Norme per il sostegno dei gruppi acquisto solidale (GAS) e per la promozione dei prodotti alimentari da filiera corta e di qualità”.

E’ ancora relatore l’onorevole Magno, che ha facoltà di intervenire.

Mario MAGNO, relatore

Anche qui, come da relazione allegata, ne chiedo l’approvazione.

Carlo GUCCIONE

Presidente, posso interrompere un attimo? Posso chiedere una cortesia? Poiché alcuni di noi devono raggiungere il nord della Calabria, fra poco chiudono …

PRESIDENTE

Infatti, ci vogliono due minuti, abbiamo finito.

Carlo GUCCIONE

Dovevo fare una proposta.

PRESIDENTE

C’è un solo punto e abbiamo finito.

Non ci sono interventi, pertanto si passa all’esame dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la proposta di legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di legge numero 167/9^ di iniziativa del consigliere Imbalzano, recante: “Istituzione Centro Regionale Sangue

PRESIDENTE

Il punto undici dell’ordine del giorno reca la proposta di legge numero 167/9^ di iniziativa del consigliere Imbalzano: “Istituzione Centro Regionale Sangue”.

E’ relatore l’onorevole Salerno, che ha facoltà di intervenire.

Nazzareno SALERNO, relatore

La relazione è allegata, e la proposta di legge è stata licenziata in Commissione all’unanimità. Si tratta dell’istituzione del Centro regionale sangue, che dà la possibilità anche di attingere ai finanziamenti nazionali con la legge 219 del 2005 e 261 del 2007.

PRESIDENTE

Quindi la relazione è agli atti, la proposta è passata all’unanimità dalla Commissione, possiamo passare all’esame dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 10.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 11.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 12.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 13.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la proposta di legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di legge numero 211/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modificazioni all'articolo 49 della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 34

PRESIDENTE

Il punto dodici dell’ordine del giorno reca la proposta di legge numero 211/9^ di iniziativa della Giunta regionale: “Modificazioni all'articolo 49 della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 34”.

E’ relatore l’onorevole Dattolo, che ha facoltà di intervenire.

Alfonso DATTOLO, relatore

E’ un provvedimento passato all’unanimità in Commissione e, praticamente, è un chiarimento che la Regione ha dato, perché il provvedimento era stato impugnato dal Governo in quanto in contrasto con l’articolo 117.

E’ stato ampiamente discusso ed approvato all’unanimità in relazione al chiarimento richiesto dal Governo.

PRESIDENTE

Nessuno chiede di intervenire, pertanto pongo in votazione l’articolo unico.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la proposta di legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di legge numero 212/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifica dell'articolo 30 della legge regionale n. 7 del 21 agosto 2006 e ss.mm.ii. ed articolo 20 della legge regionale n. 22 del 5 ottobre 2007 e ss.mm.ii.

PRESIDENTE

Il punto tredici dell’ordine del giorno reca la proposta di legge numero 212/9^ di iniziativa della Giunta regionale: “Modifica dell'articolo 30 della legge regionale n. 7 del 21 agosto 2006 e ss.mm.ii. ed articolo 20 della legge regionale n. 22 del 5 ottobre 2007 e ss.mm.ii.”.

E’ relatore l’onorevole Dattolo, che ha facoltà di intervenire.

Alfonso DATTOLO, relatore

Anche questo provvedimento è stato votato all’unanimità in Commissione.

PRESIDENTE

Nessuno chiede di intervenire, pertanto pongo in votazione l’articolo unico.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la proposta di legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Ordine del giorno numero 20 del 20.07.2011 a firma dei consiglieri Magno, Pacenza, Pietro Aiello ed altri “Sul ripiano del disavanzo di gestione del Centro Tipologico Nazionale S.c.p.A.”

PRESIDENTE

C’era un ordine del giorno presentato dall’onorevole Magno: “Sul ripiano del disavanzo di gestione del Centro Tipologico Nazionale S.c.p.A.”, di cui do lettura:

Il Consiglio regionale della Calabria

visto che il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, ha stipulato con la Regione Calabria, l'Amministrazione Provinciale di Catanzaro ed il Comune di Catanzaro un protocollo d'intesa in data 25/09/2003 e l'accordo di programmazione in data 17/05/2004, con i quali si è provveduto al trasferimento del laboratorio Tipologico Nazionale nell'ambito del Centro per lo sviluppo dei Settore delle costruzioni di Catanzaro;

considerato che il Ministero delle infrastruttura e dei Trasporti, con l'accordo di programma del 15/07/2004, ha dichiarato la disponibilità per la copertura dei costi di ristrutturazione del capannone industriale e del trasferimento ed incremento delle apparecchiature di laboratorio già esistenti presso la precedente sede di Cadriano (BO), nonché per l'avvio di esercizio;

considerato, altresì, che il Centro Tipologico Nazionale S.c.p.A. con sede in Catanzaro negli anni 2005/2010 è andata incontro a disavanzi di gestione a causa del mancato avvio dei lavori di trasferimento del laboratorio e della ristrutturazione della sede per i quali il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti ha già previsto nell'articolo 3 del già richiamato accordo di programma la sottoscrizione di apposita convenzione con il Comune di Catanzaro che avrebbe definito le modalità ed i termini di erogazione del finanziamento di € 5.000.000,00 (punto A articolo 2 accordo) tutt'ora giacente presso la cassa depositi e prestiti e che per altro si appalesa la necessità, al fine di non perdere i finanziamenti e quindi la realizzazione del Centro Tipologico Nazionale, di ripianare i disavanzi di gestione relativi agli anni 2005/2010 per la quota parte regionale (pari al 25% delle quote sottoscritte) corrispondente ad € 30.000,00 considerato che sia il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Provincia di Catanzaro ed il Comune di Catanzaro hanno già provveduto a tale incombenza;

che il collegio sindacale della Società, in mancanza della ricostituzione del capitale sociale a € 120.000,00 e la copertura delle perdite, ha indicato come necessario successivo provvedimento la messa in liquidazione della Società con conseguente istanza al tribunale competente;

visto, inoltre, che il Centro Tipologico Nazionale, rappresenta per la nostra Regione un Ente importante nel campo della ricerca e verifica dei materiali edilizi ed ecocompatibili, della qualità dei prodotti utilizzati nel campo edilizio e la loro certificazione, nonché, quale strumento propulsivo dello sviluppo dell'intero bacino del Mediterraneo;

per quanto ciò premesso

chiede

al Presidente della Giunta regionale di provvedere attraverso un atto di Giunta al ripiano del disavanzo di gestione del Centro tipologico nazionale S.c.p.A., per euro 30.000,00 corrispondente alla quota del 25 per cento detenuta dalla Regione Calabria (articolo 1 Atto costitutivo del 24.05.2005) al fine di scongiurare la messa in liquidazione della predetta società ”.

Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ora c’è la variazione e l’assestamento del bilancio del Consiglio che aveva proposto l’onorevole Nicolò. La relazione si dà per letta.

Pongo in votazione l’assestamento del bilancio del Consiglio regionale della Calabria.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Comunicazioni – Seguito

PRESIDENTE

Legge un seguito di comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Le comunicazioni sono concluse, non ci sono più punti all’ordine del giorno

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Guccione. Ne ha facoltà.

Carlo GUCCIONE

Presidente, la volevo incaricare, se l’Aula è d’accordo, di manifestare la nostra contrarietà riguardo a quel provvedimento contenuto nel collegato alla manovra economica del Governo nazionale, che prevede la sottrazione alle Regioni della delega all’ambiente e all’energia. Questo permetterebbe – e quest’Aula l’ha approvata all’unanimità – la possibilità per l’Enel, per quanto riguarda la riconversione della centrale a carbone di Rossano e quella di Saline Ioniche, al di là di quello che pensano la Regione o gli enti locali, di rimettere in discussione una scelta di questo tipo.

Mi appello anche al Presidente del Consiglio, affinché la Regione Calabria, nelle sedi competenti, nella Commissione Stato-Regioni e attraverso lei, faccia in modo che questa norma venga revocata e queste competenze rimangano in capo alla Regione Calabria. La ringrazio.

PRESIDENTE

Questo argomento è molto importante, molto interessante e, naturalmente, ha bisogno di un approfondimento. Se lei si fa carico di verificarlo bene, con attenzione, è possibile inserirlo all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio regionale con la possibilità di una discussione nel merito, magari preparando una bozza di ordine del giorno.

Quindi, questo è l’impegno, se lei lo prepara, sarà inserito all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio.

Carlo GUCCIONE

Fra un paio di giorni farò pervenire presso i suoi uffici l’ordine del giorno.

PRESIDENTE

Non ci sono più punti all’ordine del giorno.

(Interruzioni)

Questo bisogna inserirlo all’ordine del giorno.

Pongo in votazione l’inserimento dell’ordine del giorno firma degli onorevoli Aiello P, Fedele e Tripodi.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno numero 21 del 20.07.2011 a firma dei consiglieri Pietro Aiello e Tripodi “Sul finanziamento di contratti aggiuntivi delle scuole di specializzazione, della facoltà di Medicina dell’Università Magna Graecia di Catanzaro”

PRESIDENTE

E’, pertanto, inserito l’ordine del giorno sul finanziamento di contratti aggiuntivi delle scuole di specializzazione, della facoltà di Medicina dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, di cui do lettura:

Il Consiglio regionale della Calabria

in conformità a quanto disposto dall'articolo 3 del D.M. 31 marzo 2009, impegna la Giunta regionale a finanziare contratti di specializzazione aggiuntivi presso le scuole di specializzazione - Facoltà di Medicina - dell'Ateneo "Magna Graecia" di Catanzaro, per l'anno accademico 2010-2011.

Le scuole di specializzazione interessate dall'assegnazione di cui sopra sono quelle con assegnazione ministeriale di n. 02 (due) contratti di formazione specialistica e, precisamente:

a) Endocrinologia;

b) Geriatria;

c) Ginecologia ed Ostetricia;

d) Malattie dell'apparato respiratorio;

e) Medicina Fisica e Riabilitativa;

f) Nefrologia;

g) Neurologia;

h) Psichiatria;

i) Urologia.

La Giunta regionale è, altresì, impegnata a finanziare le scuole di specializzazione con assegnazione ministeriale di un solo contratto di formazione specialistica attraverso n. 02 (due) contratti di specializzazione aggiuntivi al fine di colmare il divario fra fabbisogni e numero dei contratti statali, assegnandoli rispettivamente alle seguenti scuole di specializzazione:

a) Cardiochirurgia;

b) Otorinolaringoiatra;

c) Neurochirurgia;

d) Ostetricia e Ginecologia, due posti aggiuntivi all'assegnazione ministeriale ”.

Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Convocazione della prossima seduta

PRESIDENTE

Non ci sono più punti all’ordine del giorno, la prossima seduta del Consiglio regionale sarà convocata a domicilio. La seduta è tolta.

La seduta termina alle 19,22

 

Allegati

Congedo

Ha chiesto congedo il consigliere Maiolo.

(E’ concesso) Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni.

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Modifica dell’articolo 11, comma 1, della legge regionale n. 34/2010 (Partecipazione della Regione Calabria alla società <Progetto Magna Graecia>) – (Delibera Giunta regionale n. 266 del 17.06.2011)” (P.L. n. 209/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

“Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2011 e del bilancio pluriennale 2011-2013 a norma dell’articolo 22 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 – (Delibera Giunta regionale n. 243 del 17.06.2011)” (P.L. n. 210/9^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

“Modificazioni all’articolo 49 della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 34 - (Delibera Giunta regionale n. 245 del 17.06.2011)” (P.L. n. 211/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente.

(Così resta stabilito)

“Modifica dell’articolo 30 della legge regionale n. 7 del 21 agosto 2006 e ss.mm.ii. ed articolo 20 della legge regionale n. 22 del 5 ottobre 2007 e ss.mm.ii. – (Delibera Giunta regionale n. 253 del 17.06.2011)” (P.L. n. 212/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente.

(Così resta stabilito)

Sono state presentate, inoltre, alla Presidenza, le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Pacenza, Battaglia, Bilardi, Franchino, Tripodi – “Abrogazione di leggi regionali e adeguamento del sistema normativo” (P.L. n. 207/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari, istituzionali e affari generali.

(Così resta stabilito)

Pacenza, Battaglia, Bilardi, Franchino, Tripodi – “Delega alla Giunta regionale per la redazione di Testi unici in materia di attività produttive, lavoro e istruzione – cultura e beni culturali” (P.L. n. 208/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari, istituzionali e affari generali.

(Così resta stabilito)

Dattolo, Magno, Caputo – “Misure per il miglioramento, la tutela, la salvaguardia del decoro dei centri urbani calabresi” (P.L. n. 213/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente.

(Così resta stabilito)

De Gaetano – “Modifica ed integrazione alla legge regionale n. 34/2010 recante: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2011) art. 3, comma 4, della legge regionale n. 8/2002” (P.L. n. 214/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari, istituzionali e affari generali.

(Così resta stabilito)

Fedele – “Disposizioni in materia di bambini, adolescenti, giovani – welfare, istruzione e politiche giovanili – promozione, informazione ed aggregazione” (P.L. n. 215/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

Principe – “Modifiche ed integrazioni all’art. 6 della legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2 e ss.mm.ii.” (P.L. n. 216/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari, istituzionali e affari generali.

(Così resta stabilito)

Annunzio di Proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a Commissioni

E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:

“Assestamento del bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2011 – (Delibera U.P. n. 35 dell’8 luglio 2011)” (P.P.A. n. 135/9^)

Sono state presentate alla Presidenza, inoltre, le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa dei consiglieri:

Pacenza, Battaglia, Bilardi, Franchino, Tripodi – “Modifiche agli articoli 36 e 77 del Regolamento interno del Consiglio regionale” (P.P.A. n. 133/9^)

E’ stata assegnata alla quinta Commissione consiliare - Riforme e decentramento.

(Così resta stabilito)

Magno – “Modifiche, integrazione ed abrogazioni al Regolamento interno del Consiglio regionale (deliberazione del Consiglio regionale n. 5 del 27 maggio 2005 e ss.mm.ii)” (P.P.A. n. 134/9^)

E’ stata assegnata alla quinta Commissione consiliare - Riforme e decentramento.

(Così resta stabilito)

Parere numero 19/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Direttive di attuazione – ai sensi dell’articolo 1 della legge regionale n. 40 del 2008 – per la concessione di contributi in regime de minimis finalizzati alla realizzazione di nidi d’infanzia/asili nido e servizi integrativi”

La deliberazione della Giunta regionale n. 149 del 12 aprile 2011, recante: “Direttive di attuazione – ai sensi dell’art. 1 della legge regionale n. 40/2008 – per la concessione di contributi in regime de minimis finalizzati alla realizzazione di nidi d’infanzia/asili nido e servizi integrativi”, in precedenza classificata come proposta di provvedimento amministrativo n. 132/9^, deve intendersi classificata come parere a cui viene attribuito il numero 19.

Parere favorevole su deliberazione

La sesta Commissione consiliare, con nota n. 32955 dell’1 luglio 2011, ha comunicato che nella seduta del 29 giugno 2011 ha espresso parere favorevole con osservazioni alla deliberazione della Giunta regionale n. 149 del 12 aprile 2011, recante: “Direttive di attuazione – ai sensi dell’art. 1 della legge regionale n. 40/2008 – per la concessione di contributi in regime de minimis finalizzati alla realizzazione di nidi d’infanzia/asili nido e servizi integrativi”. (Parere numero 19/9^)

Designazione di componenti Commissioni consiliari

L’onorevole consigliere Alfonso Dattolo è stato assegnato componente della seconda e della quinta Commissione consiliare.

L’onorevole  Gianluca Gallo è stato assegnato componente della Commissione speciale di vigilanza in sostituzione dell’onorevole Pasquale Maria Tripodi, giusta comunicazione acquisita agli atti in data 30 giugno 2011, protocollo generale n. 32816.

Promulgazione di leggi regionali

In data 30 giugno 2011, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali. Le stesse sono state pubblicate sul supplemento straordinario n. 5 del 30 giugno 2011 al Bur n. 11 del 16 giugno 2011:

legge regionale 30 giugno 2011, n. 16 recante: “Differimento della legge regionale n. 35 del 19 ottobre 2009 e s.m.i.”;

legge regionale 30 giugno 2011, n. 17 recante: “Proroga termini legge regionale 29 dicembre 2010, n. 34, articolo 39;

legge regionale 30 giugno 2011, n. 18 recante: “Modifica all’articolo 25, comma 2, della legge regionale 13 giugno 2008, n. 15 e s.m.i.”

Adesione di consigliere regionale a gruppo consiliare

L’onorevole Antonino De Gaetano, con nota dell’8 luglio 2011, acquisita agli atti in data 11 luglio 2011 al protocollo generale n. 34668 ha dichiarato di aderire al gruppo consiliare “Misto”.

Costituzione di gruppo consiliare

Gli onorevoli consiglieri regionali Ferdinando Aiello, Vincenzo Antonio Ciconte e Antonino De Gaetano, hanno costituito il gruppo consiliare “Progetto democratico”, nominando Presidente del gruppo medesimo l’onorevole Vincenzo Antonio Ciconte, giusta comunicazione acquisita agli atti in data 11 luglio 2011, protocollo generale numero 34895.

Interrogazione a risposta immediata

De Masi, Giordano, Talarico D. All’assessore all’urbanistica e governo del territorio. Per sapere – premesso che:

l'inizio della stagione estiva rischia di riproporre, anche quest'anno, problemi di accessibilità e di qualità dei servizi sulle spiagge della Calabria;

da una prima ricognizione, sembrerebbe che l'applicazione delle norme contenute nella legge regionale 17/2005 (Norme per l'esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo), per larga parte sarebbero state ad oggi disattese;

circa la metà dei comuni costieri calabresi ancora non avrebbe adottato i Piani Comunali di Spiaggia (PCS) previsti dalle norme di cui sopra, ovvero l'iter amministrativo non si sarebbe ancora concluso per poter parlare di effettiva vigenza degli stessi;

la legge 17/2005 fissava il primo termine di scadenza per la redazione dei PCS da parte di tutti i Comuni calabresi al 12 ottobre 2007, dopodiché la Regione, previa diffida a provvedere nei successivi 30 giorni, avrebbe dovuto sostituirsi ai Comuni attraverso la nomina di un commissario ad acta;

in questi anni una serie di proroghe concesse dalla Regione, ultima quella stabilita in sede di approvazione del bilancio di previsione 2011, che estende gli effetti della moratoria a tutto l'anno in corso, hanno di fatto vanificato il buon proposito della legge e del PIR (Piano di Indirizzo Regionale) di dotare, uniformemente e complessivamente, il territorio calabrese di strumenti di regolamentazione delle attività collegate alla balneazione nelle aree del demanio marittimo e di tutela ambientale del medesimo, oltretutto indispensabili per una razionale e corretta gestione del territorio a fini turistici;

ad oggi, il quadro che emerge è quello di una copertura a macchia di leopardo del territorio regionale, per quanto attiene all'adozione e/o alla vigenza dei PCS, mentre l'inizio della stagione turistica, già segnata da un calo significativo delle prenotazioni, avrebbe richiesto una disciplina omogenea degli usi afferenti il demanio marittimo;

anche laddove i Piani sono stati adottati, se non altro per la mancanza di controlli da parte delle autorità preposte, persistono elementi di criticità in ordine alle distanze tra i lidi, alle garanzie di accesso, in particolare per i disabili, ai prezzi che vengono praticati per l'erogazione dei servizi, alla salvaguardia di spazi di libera balneazione, solo per citarne alcuni, tali da configurare una vera e propria forma di privatizzazione surrettizia delle aree del demanio affidate alla gestione degli operatori di settore;

se corrisponde al vero che circa la metà dei comuni costieri calabresi è ancora sprovvisto dei Piani Comunali di Spiaggia previsti dalla legge regionale 17/2005;

se ed in che misura la Regione ha provveduto a nominare i commissari ad acta per i Comuni inadempienti;

se non sia il caso di adottare una politica più rigorosa nei confronti dei comuni costieri ancora sprovvisti degli strumenti di pianificazione territoriale di che trattasi, anche ai fini di un rilancio del settore turistico, che, per quanto vitale, presenta inequivocabilmente i segni di una preoccupante crisi;

quali iniziative si intendono assumere presso le autorità competenti, a cominciare della Capitanerie di porto, per sollecitare i dovuti controlli sull'osservanza della legislazione vigente in materia e delle stesse norme contenute nei Piani di spiaggia adottati, da parte dei beneficiari di concessioni sul demanio marittimo svolgenti attività di gestione turistica delle spiagge.

(147; 26.06.2011)

Interrogazioni a risposta scritta

Gallo. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:

con delibera n. 535 del 3 agosto 2007 pubblicata sul Burc del 17.09.2007 la Giunta regionale della Calabria autorizzava “l’utilizzo dell’importo di euro 4.900.000 a valere sulle economie di concorrenza regionale, ottenute dal ribasso d’asta relativo all’aggiudicazione dei lavori di costruzione della E90 tratto SS106 dello svincolo di Squillace Km 178+350 allo svincolo di Simeri Crichi Km. 191+500 e lavori di prolungamento della SS 280 dei Due Mari dallo svincolo di Sansinato allo svincolo di Germaneto, per sviluppare le attività propedeutiche alla realizzazione dell’aeroporto regionale della Sibaritide”;

con la stessa delibera si prevedeva, inoltre “di individuare in sede di revisione dell’Apq Sistemi delle infrastrutture di trasporto l’Ente attuatore dell’intervento al fine di procedere alla conseguente autorizzazione alla erogazione del finanziamento nella misura massima di euro 4.900.000 e alla stipula della concessione”;

tuttavia, a quasi quattro anni di distanza dall’adozione della delibera citata, che non risulta essere mai stata revocata, la detta somma non è stata ancora impiegata per le finalità cui pure era destinata, ovvero le attività propedeutiche alla realizzazione dell’aeroporto di Sibari, nel territorio del Comune di Cassano allo Ionio;

se il governo regionale sia a conoscenza della mancata liquidazione del finanziamento in oggetto;

quali motivi abbiano ostacolato, o ancora ostacolino, la liquidazione dello stesso;

se il citato finanziamento sia ancora disponibile e, se non più disponibile, a quali finalità e con quali atti e provvedimenti sia stato destinato.

(146; 24.06.2011)

Nucera. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

con legge regionale 9 marzo 1995, n. 7 (Partecipazione della Regione Calabria al Consorzio Cies - Centro di Ingegneria Economica e Sociale) la Regione Calabria è stata autorizzata a partecipare al Consorzio Cies, Centro di Ingegneria Economica e Sociale, costituito dall'Università della Calabria, dalla Società Pitagora s.p.a. e da Maise Servizi s.r.l. il 7.03.1989 e finalizzato alla realizzazione di un centro di ricerche e formazione nel campo dell'ingegneria economica e sociale, con particolare riferimento alla problematica dell'innovazione;

rientra tra gli obiettivi del Cies la promozione in Calabria della cultura d'impresa attraverso gli strumenti della formazione, della ricerca, dell'aggiornamento professionale e dell'esperienza pratica. Il Cies viene, quindi, inteso dalla legge suddetta come ente di supporto per lo studio, la ricerca, la progettazione, nonché centro per il monitoraggio delle attività regionali;

oltre alla Regione Calabria, sono soci del Cies la Rubbettino Editore s.r.l., l'università Luiss, la Fondazione Betania - Onlus, il Comune di Praia a Mare, l'Anap Leone XIII;

la Regione Calabria ha partecipato fino al 2007 alle attività del Consorzio Cies tramite un contributo annuo di ca. € 100.000,00;

a partire dall'anno 2008 la Regione Calabria non ha più versato il proprio contributo annuale al Cies, determinando uno stato di dissesto del detto Consorzio;

a causa del detto dissesto, il Cies non è più in grado di perseguire gli obiettivi per i quali era stato creato, né ha la possibilità, non avendo un Durc regolare, di partecipare ad alcun bando di concorso;

il Cies è una realtà di eccellenza del territorio calabrese che merita di essere preservata e tutelata, in quanto capace di innestare processo di interventi strutturali fondati sulla "conoscenza", tali da consentire alla nostra Regione di rafforzare le sue capacità di allinearsi in reali e sani processi di sviluppo economico -:

se e quando intende versare i contributi spettanti al Cies - Centro di Ingegneria Economica e Sociale, ex legge regionale 9 marzo 1995, n. 7 (Partecipazione della Regione Calabria al Consorzio Cies - Centro di Ingegneria Economica e Sociale), al fine di sanare la situazione debitoria nei confronti del detto Consorzio, nonché procedere al commissariamento del detto ente, al fine di preservare e risollevare le sorti di tale realtà di sviluppo regionale.

(148; 5.07.2011)

Risposta scritta ad interrogazione

Morelli. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

la legge 25 febbraio 1992, n. 210, e successive modificazioni prevede un riconoscimento economico alle seguenti categorie di persone: soggetti danneggiati a seguito di vaccinazione obbligatoria per legge, per ordinanza di Autorità sanitaria, per motivo di lavoro o di viaggio;

soggetti danneggiati da virus Hiv o da epatiti virali dopo somministrazione di sangue ed emoderivati sia periodica (es. emofiliaci, talassemici, ecc.) che occasionale (es. intervento chirurgico, emodialisi, ecc.);

soggetti che hanno contratto il virus Hiv o epatiti virali in quanto coniugi di persona già indennizzata ai sensi della legge 210/92 o figli dei medesimi contagiati durante la gestazione;

personale sanitario di ogni ordine e grado che abbia contratto esclusivamente il virus dell'Hiv durante il servizio per contagio diretto;

il decreto del Dirigente Generale del Dipartimento n. 11 "Sanità" del 30 luglio 2003 prot. 488, e n. 10811 del 31 luglio 2003 del registro dei decreti dei Dirigenti della Regione Calabria;

quanti cittadini calabresi risultino essere danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati;

a quanto ammonta la somma finanziaria totale da erogare a titolo dell'indennizzo ex L. 210/92;

a quanti sino ad oggi di questi cittadini calabresi è stato riconosciuto detto indennizzo finanziario.

Risposta

(105; 11.03.2011)

Risposta – “In relazione alla richiesta n. 19396/Siar del 5 maggio 2011 con la quale si chiede di conoscere il numero dei cittadini indennizzati, si comunica che gli stessi ad oggi sono 963 suddivisi in 8 categorie e circa 20 risultano essere i soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie.

Si rappresenta che nell’anno 2010 si è spesa la somma di euro 8.732.019,7 e le “una tantum” corrisposte sono state 12.

Si porgono distinti saluti.

Giuseppe Scopelliti (Presidente della Giunta regionale)

Proposta di legge numero 210/9^, recante: “Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2011 e del bilancio pluriennale 2011-2013 a norma dell'articolo 22 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8” (Del. n. 106)

Articolo 1

(Residui attivi e passivi)

1. Sulla base della ricognizione dei residui attivi e passivi effettuata a norma degli articoli 41 e 52 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della regione Calabria), e dei dati definitivi risultanti dal rendiconto generale dell'esercizio finanziario 2010, approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 238 del 31 maggio 2011, è disposto l'aggiornamento dei dati presunti relativi ai residui attivi e passivi riportati rispettivamente negli stati di previsione dell'entrata e della spesa del bilancio per l'esercizio finanziario 2011 -approvati con l'articolo 3 della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 36 (Bilancio di previsione della Regione Calabria per l'anno finanziario 2011 e bilancio pluriennale per il triennio 2011/2013), come di seguito specificato:

a) il totale dei residui attivi delle unità previsionali di base (UPB) al 1^ gennaio 2011, al netto delle contabilità speciali, risulta essere determinato definitivamente in euro 5.254.312.591,27;

b) il totale dei residui attivi delle contabilità speciali al 10 gennaio 2011 risulta essere determinato definitivamente in euro 311.312.305,56;

c) il totale dei residui passivi delle UPB al 10 gennaio 2011, al netto delle contabilità speciali, risulta essere determinato definitivamente in euro 1.571.621.475,02;

d) il totale dei residui passivi delle contabilità speciali al 10 gennaio 2011 risulta essere determinato definitivamente in euro 6.591.851,98.

2. Le differenze tra l'ammontare dei residui definitivi determinati al 1° gennaio 2011 e l'ammontare dei residui presunti riportato negli stati di previsione dell'entrata e della spesa del bilancio per l'esercizio finanziario 2011, approvato con la citata l.r. 36/2010, sono indicate a livello di UPB nelle allegate tabelle "A" e "B", prima colonna.

3. Il fondo di cassa presso il Tesoriere al 1° gennaio 2011 risulta essere determinato in euro 145.731.866,93.

Articolo 2

(Saldo finanziario alla chiusura dell'esercizio 2010)

1. Per effetto degli aggiornamenti di cui all'articolo 1, il saldo finanziario positivo alla chiusura dell'esercizio finanziario 2010 risulta essere determinato definitivamente in euro 4.133.143.436,76.

2. Il predetto saldo è utilizzato per come di seguito specificato:

- euro 3.823.345.936,81 per la reiscrizione in bilancio delle economie di spesa dell'esercizio 2010 finanziate con fondi assegnati con vincolo di destinazione così come indicato nella parte A dell'allegato 1 al bilancio;

- euro 195.092.004,00 per la copertura dei residui perenti così come indicato nella parte B dell'allegato 1 al bilancio;

- euro 114.705.495,95 per la copertura di spese finanziate con la quota di disponibilità residua, così come indicato nella parte C dell'allegato 1 al bilancio.

Articolo 3

(Residui perenti)

1. L'importo complessivo degli impegni di spesa assunti negli esercizi precedenti in perenzione amministrativa alla chiusura dell'esercizio 2010, risulta essere definitivamente determinato in euro 396.184.009,14 di cui euro 163.431.571,50 di parte corrente ed euro 232.752.437,64 di parte in conto capitale.

2. L'importo complessivo da iscrivere nelle apposite UPB dello stato di previsione della spesa 8.3.01.01 (parte corrente) e 8.03.01.02 (parte in conto capitale), relativo ai residui in perenzione amministrativa che si prevede possano essere reclamati dai creditori nel corso dell'esercizio finanziario 2011, è determinato in euro 195.092.004,00 di cui euro 100.000.000,00 di parte corrente (capitolo 7003101) ed euro 95.092.004,00 di parte in conto capitale (capitolo 7003201).

Articolo 4

(Bilancio annuale -Stato di previsione dell'entrata e della spesa)

1. Nello stato di previsione di competenza e di cassa delle UPB della parte entrata e della parte spesa del bilancio per l'esercizio finanziario 2011 approvato con l.r. 36/2010, sono introdotte le variazioni di cui alle allegate tabelle "A" e "B", seconda e terza colonna.

2. Le variazioni di competenza di cui al comma 1 comprendono le economie di spesa derivanti dal riaccertamento di residui passivi ed in perenzione amministrativa inerenti a stanziamenti di spesa finanziati da assegnazioni con vincolo di destinazione, che sono riprodotte nel bilancio 2011 attraverso l'allegato 1 alla citata legge regionale 29 dicembre 2010, n. 36, che viene riformulato, rispetto alla stesura precedente, nei termini di cui al documento allegato alla presente legge, tenuto conto dei limiti imposti dalle regole sottese al patto di stabilità e della necessità di salvaguardare gli equilibri di bilancio, nonché delle disposizioni di cui agli articoli 21, comma 6, e 22, commi 1 e 4, del decreto Legislativo 28 marzo 2000, n. 76 (Principi fondamentali e norme di coordinamento in materia di bilancio e di contabilità delle Regioni, in attuazione dell'articolo 1, comma 4, della legge 25 giugno 1999, n. 208).

3. Le variazioni di competenza di cui al comma 1 comprendono inoltre le modifiche apportate agli stanziamenti di bilancio con le disposizioni di cui ai successivi articoli.

Articolo 5

(Incremento dell'autorizzazione alla contrazione di mutui)

1. L'autorizzazione alla contrazione di mutui di cui all'articolo 6, comma 1, della l.r. 36/2010, è incrementata di euro 15.199.007,65.

2. Ai maggiori oneri derivanti dall'ammortamento dei mutui di cui al comma 1, si provvede con le somme iscritte nell'ambito delle disponibilità dell'UPB 1.2.04.09 dello stato di previsione della spesa del bilancio annuale 2011 e successivi.

3. L'elenco delle spese iscritte nel bilancio di previsione 2011 da finanziarsi con mutuo o altre forme di indebita mento è indicato nell'apposito allegato 3, che viene riformulato, rispetto alla stesura precedente approvata con l'articolo 15 della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 36, nei termini di cui al documento allegato alla presente legge.

Articolo 6

(Cofinanziamento del Fondo Europeo della Pesca)

1. All'articolo 11, comma 1, della legge regionale 12 giugno 2009, n. 19 (Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2009) sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni:

a) la lettera c) è sostituita dalla seguente:

"c) quanto ad euro 1.213.978,00 -quale quota di cofinanziamento relativa alle annualità 2007 e 2008 -a valere sulle risorse allocate all'UPB 2.2.04.08 (capitolo 5125201) della spesa del bilancio di previsione annuale 2009.".

b) dopo la lettera c) è aggiunta la seguente:

"c bis) quanto ad euro 3.831.489,80 -quale quota di cofinanziamento relativa alle annualità 2009-2013 con risorse proprie regionali derivanti dal ricorso all'indebitamento attuato ai sensi degli articoli 26 e 27 della l.r. 8/2002, iscritte alle pertinenti UPB della spesa dei bilanci di previsione annuale 2011 e pluriennale 2011-2013, in base al Piano Finanziario per assi prioritari e settori di intervento approvato".

2. Per l'esercizio finanziario 2011 l'importo allocato all'UPB 2.5.01.01 è determinato in euro 2.263.760,60, corrispondente alle quote di cofinanziamento del FEP (Fondo Europeo Pesca) per il triennio 2009-2011.

Articolo 7

(Rimodulazione delle spese autorizzate con il bilancio 2011)

1. Alle autorizzazioni di spesa disposte con legge regionale 29 dicembre, n. 34 (Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale - Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2011) e a quelle indicate nella tabella C di cui all'articolo 2 della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 35 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2011 e pluriennale 2011-2013 (Legge finanziaria), sono apportate le variazioni di cui alla tabella 1 allegata alla presente legge.

2. Lo stanziamento di cui alla tabella A indicata nell'articolo 1 della l.r. 35/2010 è incrementato di euro 100.000,00, da destinare specificata mente alla legge regionale sulla non autosufficienza in corso di approvazione in Consiglio regionale.

3. Il fondo di riserva per spese impreviste, di cui all'articolo 8 della l.r. 36/2010 è ridotto di euro 450.000,00.

Articolo 8

(Bilancio del Consiglio regionale)

1. L'autorizzazione di spesa di cui all'UPB 1.1.01.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2011, disposta con l'articolo 14 della l.r. 36/2010, relativa alta erogazione di fondi al Consiglio regionale è incrementata di euro 1.500.000,00.

2. Il Consiglio regionale, con proprio atto, apporta le conseguenti modifiche al proprio bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2011, approvato con deliberazione n. 71 del 22 dicembre 2010.

3. A partire dall'esercizio finanziario 2011, cessano gli effetti finanziari disposti dall'articolo 9, comma 2, della legge regionale 11 agosto 2010, n. 23.

Articolo 9

(Investimenti nel Settore dei Trasporti ferroviari)

1. Al fine di dare compiuta attuazione all'Accordo di Programma Stato-Regioni dell'11 febbraio 2000, nonché di assicurare le adeguate condizioni di funzionamento e sicurezza dei servizi ferroviari di cui all'articolo 8 del decreto legislativo n. 422/1997, la Giunta regionale è autorizzata a ricorrere all'indebitamento sulla base delle disposizioni di cui al Titolo III della legge regionale 8 febbraio 2002, n. 8.

2. Il mutuo o prestito obbligazionario per interventi di riqualificazione delle infrastrutture ferroviarie della Regione, posto a carico del bilancio regionale, è contratto, con CDP o altro istituto di credito abilitato, per un importo di euro 20.000.000,00, per una durata massima di 20 anni, in più soluzioni a mezzo di più atti di erogazione e quietanza.

3. Alla copertura degli oneri derivanti dagli atti di erogazione e quietanza di volta in volta previsti per gli interessi e rimborso prestiti, si provvede a decorrere dall'anno 2012, mediante iscrizione delle somme necessarie in specifici capitoli di spesa allocati all'UPB 2.1.03.05 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2012 e successivi.

4. Previa intesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la somma mutuata per le finalità di cui al comma precedente è messa a disposizione di Ferrovie della Calabria s.r.l., già individuata quale soggetto attuatore degli interventi per l'ammodernamento e messa a norma delle relative infrastrutture ferroviarie con Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 4383/FS del 10 marzo 2004. Il programma degli investimenti è approvato dalla Giunta regionale.

5. L'articolo 9 della legge regionale 26 febbraio 2010, n. 8 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2010) e l'articolo 7 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 23 (Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2010 e del bilancio pluriennale 2010-2012), sono abrogati.

Articolo 10

(Copertura finanziaria del programma Stages)

1. Per l'esercizio finanziario 2011, la copertura finanziaria delle ulteriori risorse occorrenti per la stipula dei contratti di cui all'articolo 10 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 23, come modificato dall'articolo 1 della legge regionale 22 novembre 2010, n. 32 - oltre a quelle previste dall'articolo 12, comma 2, della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 34 - è garantita dall'utilizzo dell'avanzo di amministrazione scaturente dal rendiconto dell'esercizio finanziario 2010 del Consiglio regionale.

2. Agli oneri derivanti dall'attuazione del programma Stages. per l'anno 2012, si provvederà con i fondi del bilancio del Consiglio regionale.

3. La realizzazione delle attività di gestione del programma Stages è curata interamente dal Consiglio regionale.

Articolo 11

(Bilancio pluriennale)

1. Nella parte entrata e spesa del bilancio pluriennale 2011-2013, approvato con l'articolo 12 della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 36, sono introdotte, per il triennio 2011-2013, le variazioni di cui alle annesse tabelle "A" e "B" del bilancio pluriennale.

Articolo 12

(Copertura finanziaria)

1. Alla copertura finanziaria delle disposizioni contenute nella presente legge, laddove non diversamente stabilito, si provvede, per la quota parte corrispondente, con la quota libera dell'avanzo di amministrazione così come rideterminato a seguito delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e passivi, e di definanziamento dei residui perenti di cui all'articolo 3, comma 2.

2. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie modifiche ed integrazioni al documento tecnico di cui all'articolo 10 della l.r. 8/2002.

Articolo 13

(Entrata in vigore)

La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

(Tabelle)

Ordine del giorno numero 19 del 20.07.2011 a firma del consigliere Morelli “Sull’adeguamento delle rette delle strutture ricettive per adulti e donne in difficoltà”

Il Consiglio regionale della Calabria

Premesso che

le strutture ricettive per adulti e donne in difficoltà svolgono attività di strategico rilievo socio-assistenziale, mirato ad arginare i disagi delle fasce più disagiate della popolazione calabrese e non, dando risposte 24h su 24h a donne con figli minori e non e adulti in difficoltà (ragazze madri con figli minori, gestanti, giovani donne vittime di violenza e abusi, vittime della tratta, adulti con disagio abitativo o lavorativo);

l'attività svolta richiede la presenza continua di personale qualificato viste le particolarità richieste avanzate dagli Enti pubblici invianti, quali Comuni o Tribunali dei minori, specie nei casi: di madre e bambino per la valutazione genitoriale, di sostegno psicologico e reinserimento sociale dopo l'uscita dalla violenza, di accompagnamento all'autonomia e ricostruzione dei legami familiari, di valutazione e costruzione dei bilanci dì competenze per i reinserimenti lavorativi;

la retta proposta nell'anno 2009 e prevista nella delibera 458 del 29 luglio 2009, comunque non coprirebbe i costi reali delle strutture ma permette comunque di dare continuità assistenziale e di continuare a rappresentare un punto di fondamentale importanza per le Politiche sociali della nostra Regione in materia di donne ed adulti in difficoltà;

le persone che vengono accolte annualmente dalle 24 strutture presenti sul nostro territorio per un totale dì circa 700 persone assistiti, rappresentano una prima misurazione del fenomeno sociale del target considerato;

tutto ciò premesso

Impegna la Giunta regionale

ad adeguare, per gli esercizi finanziari 2011-2012-2013, le rette per le strutture ricettive per adulti e donne in difficoltà, con o senza figli minori a carico per un importo pari ad euro 50,00.

Proposta di legge numero 152/9^, recante: “Modifiche ed integrazioni alla Legge regionale n. 4/2007” (Del. n. 107)

Art. 1

(Modifiche all'articolo 5 l.r. n. 4 del 2007)

1. Al comma 3, dell'articolo 5 della legge regionale 10 gennaio 2007, n. 4 (Cooperazione e relazioni internazionali della Calabria), dopo le parole "La Regione Calabria", sono inserite le seguenti "nel rispetto della competenza statale in materia di politica estera e dei principi fondamentali sanciti dalla Costituzione e riconosciuti con leggi dello Stato".

2. Il comma 4 dell'articolo 5 della l.r. n. 4/2007 è sostituito dal seguente: "4. La Regione Calabria esercita le proprie attività di rilievo internazionale, in particolare attraverso:

a) attività promozionali dirette nel campo del marketing territoriale, del commercio e della collaborazione industriale, del turismo, del settore agroalimentare, della cultura e dello sport;

b) predisposizione di missioni, studi, eventi promozionali;

c) iniziative di scambio di esperienze con le amministrazioni di regioni ed altri enti esteri;

d) supporto, promozione ed incentivazione allo sviluppo dei gemellaggi trai Comuni e le Province della Regione Calabria, quelli europei e del mondo e alle iniziative degli stessi per la diffusione di una cultura di pace;

e) politiche a favore dei concittadini emigrati all'estero che si sostanziano in:

1) promozione di iniziative all’estero dirette alla diffusione della conoscenza del patrimonio storico, artistico, economico, ambientale e sociale delle regioni;

2) misure atte a garantire il mantenimento della identità regionale ed il miglioramento della conoscenza della cultura di origine;

3) iniziative per facilitare il rientro e l'inserimento nel territorio regionale degli emigrati;

4) informazione degli emigrati sulle attività regionali, sullo sviluppo sociale, culturale, produttivo e sulla situazione occupazionale delle singole Regioni;

5) assistenza all'estero in caso di situazioni di eccezionalità sociopolitica ed economica;

f) creazione di strutture all'estero di supporto alle attività internazionali della Regione."

Art. 2

(Modifiche all'articolo 6 l.r. n. 4 del 2007)

1. Al comma 1, dell'articolo 6 della legge regionale n. 4/2007, dopo le parole "a tali interventi", sono inserite le seguenti "interventi che potranno essere realizzati previa intesa col Governo nazionale.".

2. La lettera a), del comma 3 dell'articolo 6 della l.r. n. 4/2007, è sostituita dalla seguente:

"a) la Regione destina una parte delle risorse del proprio bilancio per eventuali contributi regionali agli interventi di emergenza promossi o partecipati dallo Stato che possono essere determinati da conflitti bellici ed etnici, catastrofi naturali, pandemie e situazioni eccezionali di denutrizioni e di carenze igienico sanitarie;"

3. La lettera c) del comma 3 dell'articolo 6 della legge regionale n. 4/2007 è sostituita dalla seguente:

"c) gli interventi di emergenza sono disposti con atto della Giunta regionale, previa intesa col Governo nazionale, e comunicati al Consiglio regionale. Il Consiglio regionale può deliberare il concorso agli interventi di emergenza con risorse del proprio bilancio nel rispetto della su citata intesa;".

4. Le lettere d), e) ed f) del comma 3 dell'articolo 6 della legge regionale n. 4/2007 sono abrogate.

Art. 3

(Modifiche all'articolo 8 l.r. n. 4 del 2007)

1. Il comma 7 dell'articolo 8 della legge regionale n. 4/2007 è abrogato.

Art. 4

(Modifiche all'articolo 12 l.r. n. 4 del 2007)

1. Al comma 2 dell'articolo 12 della legge regionale n. 4/2007 dopo le parole "Consiglio regionale" sono aggiunte le parole "e da tre esperti nominati dal Presidente della Giunta regionale su proposta dell'Assessore competente in materia di Cooperazione ed internazionalizzazione".

Art. 5

(Modifiche all'articolo 13 l.r. n. 4 del 2007)

1. Il comma 1 dell'articolo 13 della legge regionale n. 4/2007, è sostituito dal seguente:

"1. Agli oneri derivanti dalla presente legge, quantificati per il 2011 in 200.000,00 euro, si fa fronte con le risorse finanziarie allocate all'U.P.B. 2.4.02.02 (capitolo n. 24020201 recante "Spese per la realizzazione di attività di cooperazione nazionale ed internazionale") dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno 2011, che presenta la necessaria disponibilità"

2. I commi 2 e 3 dell'articolo 13 della l.r. n. 4/2007 sono abrogati.

3. Il comma 5 dell'articolo 13 della legge regionale n. 4/2007, è sostituito dal seguente:

"5. Per gli anni successivi, agli oneri derivanti dalla presente legge quantificati a regime in euro 200.000,00 si provvede con risorse regionali, nazionali e comunitarie, allocate nelle pertinenti UPB dello stato di previsione della spesa, in relazione alle effettive esigenze previste per ciascun esercizio finanziario dalla legge di approvazione del bilancio regionale e collegata legge finanziaria di accompagnamento.".

Art. 6

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di legge numero 199/9^, recante: “Modifica alla legge regionale del 7 marzo 2011 n. 3 <Interventi regionali di sostegno alle imprese vittime di reati di ‘ndrangheta e disposizioni in materia di contrasto alle infiltrazioni mafiose nel settore dell'imprenditoria>” (Del. n. 108)

Art. 1

1. Il comma 2 dell'articolo 2 della legge regionale del 7 marzo 2011, n. 3 (Interventi regionali di sostegno alle imprese vittime di reati di 'ndrangheta e disposizioni in materia di contrasto alle infiltrazioni mafiose nel settore dell'imprenditoria) è abrogato.

Art. 2

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 122/9^, recante: “Bilancio di previsione di Azienda Calabria Lavoro per l'esercizio finanziario 2011” (Del. n. 109)

“Il Consiglio regionale

vista la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante: "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria";

vista la legge regionale 19 febbraio 2001, n. 5 che istituisce l'Azienda Calabria Lavoro;

preso atto della deliberazione della Giunta regionale n. 75 del 18 marzo 2011;

delibera di approvare il Bilancio di previsione dell'Azienda Calabria Lavoro per l'esercizio finanziario 2011, che si allega al presente atto per farne parte integrante e sostanziale”.

(Tabelle)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 124/9^, recante: “Azienda Calabria Lavoro – Approvazione Rendiconto generale relativo all'esercizio finanziario 2009” (Del. n. 110)

“Il Consiglio regionale

vista la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante: "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria";

vista la legge regionale 19 febbraio 2001, n. 5 istitutiva dell'Azienda Calabria Lavoro;

preso atto della deliberazione della Giunta n. 105 del 28 marzo 2011;

visto il parere favorevole della 2^ Commissione consiliare espresso nella seduta del 31 maggio 2011;

delibera

di approvare il rendiconto generale dell'Azienda Calabria Lavoro relativo all'esercizio finanziario 2009, che si allega al presente atto per fame parte integrante e sostanziale”.

(Tabelle)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 125/9^, recante: “Bilancio di previsione dell'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Cosenza per l'anno finanziario 2011” (Del. n. 111)

“Il Consiglio regionale

vista la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante: "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria";

vista la legge regionale 30 agosto 1996, n. 27 istitutiva delle ATERP;

preso atto della deliberazione della Giunta regionale n. 113 del 28 marzo 2011;

visto il parere favorevole della 2^ Commissione consiliare espresso nella seduta del 17 giugno 2011;

delibera

di approvare il Bilancio di previsione dell'ATERP della provincia di Cosenza per l'anno finanziario 2011 che si allega al presente atto per farne parte integrante e sostanziale”.

(Tabelle)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 126/9^, recante: “ATERP Crotone – rendiconto consuntivo esercizio finanziario 2008” (Del. n. 112)

“Il Consiglio regionale

vista la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante: "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria";

vista la legge regionale 30 agosto 1996, n. 27 istitutiva delle ATERP;

preso atto della deliberazione della Giunta regionale n. 114 del 28 marzo 2011;

visto il parere favorevole della 2^ Commissione espresso nella seduta del 17 giugno 2011;

delibera

di approvare il rendiconto consuntivo esercizio finanziario 2008 dell'ATERP di Crotone, che si allega al presente atto per farne parte integrante e sostanziale”.

(Tabelle)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 129/9^, recante: “Bilancio di previsione dell'ARPACAL (Agenzia Regionale per la Protezione dell'ambiente della Calabria) per l'anno finanziario 2011” (Del. n. 113)

“Il Consiglio regionale

vista la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante: "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria";

vista la legge regionale 3 agosto 1999, n. 20 che istituisce l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria (ARPACAL);

preso atto della deliberazione della Giunta regionale n. 154 del 27 aprile 2011;

visto il parere favorevole della 2^ Commissione espresso nella seduta del 17 giugno 2011;

delibera

di approvare il Bilancio di previsione dell'ARPACAL (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria) per l'anno finanziario 2011, che si allega al presente atto per fame parte integrante e sostanziale”.

(Tabelle)

Proposta di legge numero 83/9^, recante: “Norme per il sostegno dei gruppi acquisto solidale (GAS) e per la promozione dei prodotti alimentari da filiera corta e di qualità” (Del. n. 114)

Art. 1

(Principi)

1. La Regione riconosce e valorizza il consumo critico, consapevole e responsabile quale strumento di promozione della salute e del benessere dei cittadini.

2. La Regione incentiva i produttori locali e la diffusione dei prodotti di qualità, come strumenti funzionali alla tutela dei consumatori, dell'ambiente ed espressione del principio di solidarietà.

Art. 2

(Finalità)

1. Nel rispetto dei principi previsti nell'articolo 1, la Regione sostiene i gruppi di acquisto solidale,di seguito denominati "GAS", i Gruppi Organizzati Domanda Offerta di seguito denominati "GODO", incentiva la filiera corta e la produzione di prodotti di qualità provenienti dalla produzione agricola regionale attraverso la concessione di contributi economici.

Art. 3

(Definizioni)

1. Ai fini della presente legge, si intende per:

a) "gruppi di acquisto solidale" (GAS), i soggetti associativi senza scopo di lucro costituiti al fine di svolgere attività di acquisto collettivo di beni e di distribuzione dei medesimi, senza applicazione di nessun ricarico, ad eccezione della copertura dei costi di gestione, esclusivamente agli aderenti, con finalità etiche, di solidarietà sociale e di sostenibilità ambientale, in diretta attuazione degli scopi istituzionali e con esclusione di attività di somministrazione e di vendita, ai sensi di quanto stabilito dall'articolo 1, comma 266 della legge 24.12.2007 n. 244 (Disposizioni per la formazione del Bilancio annuale e pluriennale dello Stato -Legge finanziaria 2008);

b) GODO (Gruppi Organizzati Domanda Offerta): il gruppo organizzato di produttori e consumatori associati costituito allo scopo di promuovere l'incontro fra la domanda e l'offerta di prodotti biologici del territorio.

c) "prodotti da filiera corta": i prodotti che prevedono modalità di distribuzione prevalentemente diretta dal produttore al consumatore;

d) "prodotti a chilometro zero": i prodotti da aree di produzione agricole regionali secondo quanto previsto dall'articolo 1 della legge regionale del 14 agosto 2008 n. 29 (Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli regionali a chilometri zero);

e) "prodotti di qualità": i prodotti agricoli ed agro-alimentari provenienti da coltivazioni biologiche, i prodotti tipici e tradizionali così come individuati e regolamentati dalle normative comunitarie, nazionali e regionali.

Art. 4

(Istituzione dell'elenco dei GAS e dei GODO)

1. La Regione istituisce presso il dipartimento agricoltura un elenco regionale dei GAS (gruppi di acquisto solidale) e dei GODO (Gruppi Organizzati Domanda Offerta).

2. La Giunta regionale, con proprio atto deliberativo, da emanarsi entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, determina le modalità di iscrizione agli elenchi, tenendo conto dei requisiti previsti dalla presente legge.

3. Per incentivare e sostenere l'attività dei GAS e dei GODO, la Regione contribuisce attraverso erogazioni a fondo perduto, fino ad un massimo di € 5.000 all'anno, per ciascun gruppo d'acquisto o organizzato.

4. Per accedere al beneficio, il Gruppo d'acquisto solidale o il GODO devono essere iscritti all'elenco regionale.

5. L'atto deliberativo della Giunta regionale di cui al comma 2 determina, altresì, gli interventi ammessi al finanziamento, tenendo conto, nella individuazione dei beneficiari, dei seguenti criteri prioritari:

a) dimostrazione dell'avvenuto scambio;

b) preferenza per l'agricoltura biologica, agricoltura sociale;

c) costituzione del gruppo almeno sei mesi prima della presentazione della domanda di contributo;

d) numero minimo e massimo di partecipanti al gruppo;

e) corrispondenza tra entità del contributo erogato e numero degli aderenti ai GAS e GODO;

f) acquisto presso forme organizzate della produzione agricola e zootecnica calabrese (associazioni di produttori, cooperative, consorzi, ecc.) o attraverso modalità di certificazione partecipata;

g) capacità di creare reti e aggregazioni fra i soggetti individuati nella presente legge.

Art. 5

(Misure di sostegno)

1. Per pubblicizzare l'utilizzo dei prodotti agricoli regionali, alle imprese è assegnato un apposito contrassegno con lo stemma della Regione le cui caratteristiche sono determinate con apposita delibera di Giunta regionale.

2. Per incrementare la vendita diretta di prodotti agricoli da filiera corta, a chilometro zero e di qualità, provenienti dalle aziende agricole, singole o associate, ubicate nel territorio regionale, la Regione concede contributi per sostenere le attività di avvio per la realizzazione di mercati riservati agli imprenditori agricoli locali per la vendita diretta (farmer's markets o mercato del contadino).

3. Una percentuale dei contributi annualmente disponibili è utilizzata per i mercati con prodotti provenienti esclusivamente da agricoltura biologica certificata.

Art. 6

(Azioni di informazione)

1. La Regione promuove azioni per la diffusione e la conoscenza dei mercati agricoli presso i consumatori e delle caratteristiche qualitative dei prodotti posti in vendita attraverso:

a) la promozione di campagne di informazione e di comunicazione relative ai Gruppi di acquisto solidale e ai GODO esistenti ed alla loro attività, ai luoghi ed ai tempi di distribuzione dei prodotti da filiera corta e dei prodotti di qualità;

b) la promozione di incontri tematici sul consumo sostenibile, su specifici prodotti di uso comune, sia alimentari che non, e su ogni argomento che stimoli e diffonda il consumo critico e consapevole.

2. La Regione realizza sul sito web istituzionale un'apposita sezione dedicata ai mercati agricoli e agli eventi connessi alla materia oggetto della presente legge che si svolgono nella Regione.

Art. 7

(Attività di controllo e sanzioni)

1. Per le attività di controllo e sanzioni si rinvia a quanto previsto dall'articolo 7 della legge regionale 14 agosto 2008 n. 29.

2. La Regione Calabria si avvale delle proprie strutture regionali per i controlli inerenti la qualità dei prodotti distribuiti attraverso i Gruppi di acquisto solidale e i GODO.

Art. 8

(Clausola valutativa)

1. La Giunta regionale, entro il 31 marzo di ogni anno, a partire dal secondo anno dall'entrata in vigore della presente legge, trasmette al Consiglio regionale una relazione annuale sullo stato di attuazione e sulla efficacia della stessa legge. In particolare, la relazione dovrà contenere dati e informazioni in merito a:

a) iniziative attuate per lo sviluppo ed il consolidamento della filiera corta, delle produzioni di qualità e delle produzioni agricole locali;

b) diffusione e caratteristiche distintive delle iniziative rivolte alla valorizzazione delle produzioni agricole a chilometri zero, delle produzioni di qualità e di filiera corta;

c) numero, incremento e copertura territoriale dei GAS e dei GODO;

d) quantità delle domande presentate dai GAS e dai GODO;

e) quali iniziative sono state attuate dalla Regione per la diffusione e la conoscenza dei mercati agricoli e delle caratteristiche dei prodotto agricoli di qualità.

Art. 9

(Norma finanziaria)

1. La copertura finanziaria degli oneri derivanti dall'approvazione della presente legge, quantificati per l'esercizio finanziario 2011 in euro 150.000,00 è garantita dalle risorse finanziarie allocate all'U.P.B. 8.1.01.01 (capitolo 7001101) ed all'U.P.B. 8.1.01.02 (capitolo 7001201) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2011, rispettivamente per l'importo di euro 50.000,00 ed euro 100.000,00.

2. La disponibilità finanziaria di cui al comma precedente è utilizzata nell'esercizio in corso ponendo la competenza della spesa in apposita U.P.B. della spesa del bilancio 2011.

3. Per gli anni successivi, alla copertura finanziaria degli oneri previsti dalla presente legge, si provvede con la legge di approvazione del bilancio della Regione e con la collegata legge finanziaria che l'accompagna.

4. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le conseguenti variazioni al documento tecnico di cui all'articolo 10, legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.

Art. 10

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di legge numero 167/9^, recante: “Istituzione Centro Regionale Sangue” (Del. n. 115)

Art. 1

(Istituzione)

1. La Regione Calabria, con la presente legge, istituisce il Centro Regionale Sangue, di seguito denominato CRS, quale struttura finalizzata a garantire l'autosufficienza regionale ed a concorrere all'autosufficienza nazionale.

2. La sede del CRS è determinata con deliberazione della Giunta regionale.

Art. 2

(Funzioni)

1. Il CRS svolge funzioni di coordinamento, di programmazione, e di controllo di tutte le attività trasfusionali che si svolgono nel territorio regionale, e sovraintende per tali attività ad ogni iniziativa che la Regione Calabria esplica nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni, con il Ministero della salute e con il Centro Nazionale Sangue.

2. Il CRS coordina i rapporti tra le Regioni, le associazioni e le federazioni dei donatori periodici di sangue, stipulando periodicamente le convenzioni previste dagli accordi nazionali, con particolare riferimento alle oggettive condizioni della raccolta del sangue, del plasma, degli emocomponenti e del sangue cordonale in tutto il territorio calabrese.

3. Il CRS gestisce i finanziamenti in materia di attività trasfusionali previsti dalle normative nazionali per la Regione Calabria.

Art. 3

(Compiti)

1. Il CRS assume i compiti stabiliti per legge come Centro Regionale di Coordinamento e Compensazione (CRCC) per disciplinare sia all'interno della Regione e sia nei rapporti extra regionali lo spostamento della risorsa sangue secondo i principi della programmazione annuale e delle eventuali condizioni di emergenza.

Art. 4

(Composizione)

1. Il CRS è composto da un direttore generale e da un comitato di gestione le cui funzioni sono determinate, in conformità alla normativa nazionale e regionale del settore trasfusionale, con decreto del Presidente della Giunta regionale, da emanarsi entro sessanta giorni dalla pubblicazione della presente legge.

2. Il direttore generale deve essere laureato in medicina e chirurgia ed avere esperienza almeno decennale di direzione di strutture di medicina trasfusionale.

3. Il comitato di gestione del CRS è composto da tre rappresentanti delle strutture trasfusionali, da due rappresentanti delle associazioni di volontariato di maggiore rilevanza a livello regionale, da un rappresentante dell'Assessorato della tutela della salute e da due esperti di comprovata qualificazione professionale dell'ambito del sistema sangue.

Art. 5

(Commissione regionale per le attività trasfusionali)

1. Presso il CRS è costituita, con durata triennale, una Commissione Regionale per le Attività Trasfusionali, di seguito denominata CRAT, nominata con deliberazione del comitato di gestione entro sessanta giorni dal suo insediamento.

2. La CRAT è presieduta dal direttore generale del CRS ed è composta: a) da tutti i componenti del comitato di gestione del CRS; b) dai rappresentanti delle società scientifiche regionali SIMTI e SIDEM;

c) da due rappresentanti delle principali associazioni regionali dei pazienti emopatici;

d) da un rappresentante della sanità militare;

e) da un rappresentante dell'Assessorato regionale alla protezione civile;

f) da due rappresentanti delle maggiori associazioni regionali delle donatrici di sangue cordonale;

g) da un rappresentante della banca regionale del sangue cordonale.

3. La CRAT si riunisce almeno due volte l'anno ed ogni qualvolta il direttore generale lo ritenga utile per argomenti tecnici specifici. La CRA T esprime parere tecnico obbligatorio sul Piano sangue e plasma triennale e sulle convenzioni con le industrie per la produzione di emoderivati. La CRA T esprime parere consultivo, se richiesto, sulle attività del CRS e sulle eventuali emergenze sanitarie e di protezione civile che coinvolgono il sistema regionale sangue.

Art. 6

(Formazione del personale)

1. Il CRS cura la formazione del personale delle strutture trasfusionali ai fini del miglioramento culturale e tecnico del personale addetto alla raccolta, alla lavorazione, alla distribuzione del sangue umano dei sui componenti e derivati, in collaborazione con le Aziende Sanitarie e con i comitati ospedalieri per il buon uso del sangue ed in sinergia con il Centro nazionale sangue.

Art. 7

(Controllo dei requisiti)

1. Il CRS controlla su tutto il territorio regionale l'adeguamento delle strutture trasfusionali ai requisiti minimi strutturali, tecnologici ed organizzativi stabiliti dalla normativa europea, nazionale e regionale del settore trasfusionale.

Art. 8

(Convenzioni)

1. Il CRS stabilisce i rapporti di convenzione con le industrie di lavorazione del plasma per la produzione di emoderivati, coordinando i rapporti con i consorzi interregionali e sovranazionali.

Art. 9

(Emovigilanza e rintracciabilità degli emocomponenti)

1. L'emovigilanza e la rintracciabilità degli emocomponenti sono parte integrante della vigilanza sul trattamento sanitario globale, insieme alla farmacovigilanza e alla vigilanza sulla strumentazione medica. Ai fini dell'emovigilanza sono importanti i dati relativi a tutti gli aspetti della trasfusione, dalla raccolta del sangue all'utilizzazione degli emocomponenti e plasmaderivati, e agli effetti indesiderati.

2. Il CRS attraverso il CRCC nel rispetto delle linee guida europee, nazionali e regionali, direttamente o tramite apposita commissione, identifica, orienta, controlla che le strutture adibite alla raccolta delle sacche di sangue, possiedano e rispettino i requisiti strumentali ed organizzativi che consentano la rintracciabilità e l'emovigilanza degli emocomponenti.

Art. 10

(Piani di programmazione)

1. Il CRS, in collaborazione con le associazioni e federazioni del volontariato del sangue, predispone il piano annuale di programmazione delle attività trasfusionali e quello triennale per il sangue ed il plasma.

2. Il CRS presenta i piani di cui al comma 1 alla Giunta regionale che adotta ogni determinazione conseguente previo parere della commissione consiliare competente per materia.

Art. 11

(Selezione del donatore)

1. Il CRS adegua periodicamente le modalità di selezione del donatore periodico sangue nel rispetto del decreto ministeriale 3 marzo 2005 (Protocolli per l'accertamento della idoneità del donatore di sangue e di emocomponenti) e determina i modelli di consenso informato e le modalità di trasporto e di conservazione di sangue ed emocomponenti a cui devono attenersi tutte le strutture trasfusionali e le unità di raccolta delle associazioni e federazioni del volontariato del sangue.

Art. 12

(Donazione di sangue cordonale)

1. Il CRS presiede e coordina tutte le attività di donazione e conservazione del sangue da cordone ombelicale, stabilendo le modalità di raccolta e di trasporto nonché le convenzioni della banca regionale del cordone ombelicale con le altre banche di livello nazionale e internazionale.

Articolo 13

(Norma finanziaria)

1. La copertura finanziaria degli oneri finanziari derivanti dalla presente legge, quantificati per l'esercizio finanziario 2011 in euro 500.000,00, è garantita dalle risorse finanziarie allocate alla U.P.B. 6.1.04.02 (capitolo 61040205) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2011.

2. Per gli anni successivi, alla copertura finanziaria degli oneri previsti dalla presente legge, si provvede con la legge di approvazione del bilancio della Regione e con la collegata legge finanziaria che l'accompagna.

Art. 14

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di legge numero 211/9^, recante: “Modificazioni all'articolo 49 della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 34” (Del. n. 116)

Art. 1

1. La Regione Calabria può attribuire ai servizi aeroportuali, connessi al trasporto aereo di passeggeri e merci, svolti nell'ambito del sistema aeroportuale calabrese, la missione di servizio di interesse economico generale, ai sensi dell'articolo 106, comma 2, del TFUE (Trattato sul funzionamento dell'Unione europea), con imposizione di obblighi di servizio pubblico, a vantaggio della collettività regionale.

2. Al fine di imporre gli obblighi di servizio pubblico di cui al comma 1, la Giunta regionale, nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale, approva la convenzione da stipulare tra la Regione e le rispettive società di gestione, previo nulla osta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Art. 2

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di legge numero 212/9^, recante: “Modifica dell'articolo 30 della legge regionale n. 7 del 21 agosto 2006 e ss.mm.ii. ed articolo 20 della legge regionale n. 22 del 5 ottobre 2007 e ss.mm.ii.” (Del. n. 117)

Art. 1

1. Al comma 4 dell'articolo 30 della legge regionale 21 agosto 2006, n. 7, così come già modificato dall'articolo 20, comma 1 della legge regionale n. 22 del 5 ottobre 2007, dalla legge regionale n. 35 del 16 ottobre 2008 articolo 1, primo capoverso, dalla legge regionale n. 30 del 17 agosto 2009, articolo 1, comma 1, primo capoverso, dalla legge regionale 22 novembre 2010, n. 30, primo capoverso, le parole "di ulteriori 58 mesi" sono sostituite dalle parole "di ulteriori 70 mesi".

2. Al comma 2 dell'articolo 20 della legge regionale del 5 ottobre 2007, n. 22, così come già modificato dalla legge regionale n. 35 del 16 ottobre 2008, articolo 1 secondo capoverso e dalla legge regionale n. 30 del 17 agosto 2009, articolo 1, comma 2, secondo capoverso, dalla legge regionale 22 novembre 2010, n. 30, secondo capoverso, le parole "entro 44 mesi" sono sostituite dalle parole "entro 56 mesi".

Art. 2

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Ordine del giorno numero 20 del 20.07.2011 a firma dei consiglieri Magno, Pacenza, Pietro Aiello ed altri “Sul ripiano del disavanzo di gestione del Centro Tipologico Nazionale S.c.p.A.”

Il Consiglio regionale della Calabria

visto che il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, ha stipulato con la Regione Calabria, l'Amministrazione Provinciale di Catanzaro ed il Comune di Catanzaro un protocollo d'intesa in data 25/09/2003 e l'accordo di programmazione in data 17/05/2004, con i quali si è provveduto al trasferimento del laboratorio Tipologico Nazionale nell'ambito del Centro per lo sviluppo dei Settore delle costruzioni di Catanzaro;

considerato che il Ministero delle infrastruttura e dei Trasporti, con l'accordo di programma del 15/07/2004, ha dichiarato la disponibilità per la copertura dei costi di ristrutturazione del capannone industriale e del trasferimento ed incremento delle apparecchiature di laboratorio già esistenti presso la precedente sede di Cadriano (BO), nonché per l'avvio di esercizio;

considerato, altresì, che il Centro Tipologico Nazionale S.c.p.A. con sede in Catanzaro negli anni 2005/2010 è andata incontro a disavanzi di gestione a causa del mancato avvio dei lavori di trasferimento del laboratorio e della ristrutturazione della sede per i quali il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti ha già previsto nell'articolo 3 del già richiamato accordo di programma la sottoscrizione di apposita convenzione con il Comune di Catanzaro che avrebbe definito le modalità ed i termini di erogazione del finanziamento di € 5.000.000,00 (punto A articolo 2 accordo) tutt'ora giacente presso la cassa depositi e prestiti e che per altro si appalesa la necessità, al fine di non perdere i finanziamenti e quindi la realizzazione del Centro Tipologico Nazionale, di ripianare i disavanzi di gestione relativi agli anni 2005/2010 per la quota parte regionale (pari al 25% delle quote sottoscritte) corrispondente ad € 30.000,00 considerato che sia il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Provincia di Catanzaro ed il Comune di Catanzaro hanno già provveduto a tale incombenza;

che il collegio sindacale della Società, in mancanza della ricostituzione del capitale sociale a € 120.000,00 e la copertura delle perdite, ha indicato come necessario successivo provvedimento la messa in liquidazione della Società con conseguente istanza al tribunale competente;

visto, inoltre, che il Centro Tipologico Nazionale, rappresenta per la nostra Regione un Ente importante nel campo della ricerca e verifica dei materiali edilizi ed ecocompatibili, della qualità dei prodotti utilizzati nel campo edilizio e la loro certificazione, nonché, quale strumento propulsivo dello sviluppo dell'intero bacino del Mediterraneo;

per quanto ciò premesso

chiede

al Presidente della Giunta regionale di provvedere attraverso un atto di Giunta al ripiano del disavanzo di gestione del Centro tipologico nazionale S.c.p.A., per euro 30.000,00 corrispondente alla quota del 25 per cento detenuta dalla Regione Calabria (articolo 1 Atto costitutivo del 24.05.2005) al fine di scongiurare la messa in liquidazione della predetta società.

Ordine del giorno numero 21 del 20.07.2011 a firma dei consiglieri Pietro Aiello e Tripodi “Sul finanziamento di contratti aggiuntivi delle scuole di specializzazione, della facoltà di Medicina dell’Università Magna Graecia di Catanzaro”

Il Consiglio regionale della Calabria

in conformità a quanto disposto dall'articolo 3 del D.M. 31 marzo 2009, impegna la Giunta regionale a finanziare contratti di specializzazione aggiuntivi presso le scuole di specializzazione - Facoltà di Medicina - dell'Ateneo "Magna Graecia" di Catanzaro, per l'anno accademico 2010-2011.

Le scuole di specializzazione interessate dall'assegnazione di cui sopra sono quelle con assegnazione ministeriale di n. 02 (due) contratti di formazione specialistica e, precisamente:

a) Endocrinologia;

b) Geriatria;

c) Ginecologia ed Ostetricia;

d) Malattie dell'apparato respiratorio;

e) Medicina Fisica e Riabilitativa;

f) Nefrologia;

g) Neurologia;

h) Psichiatria;

i) Urologia.

La Giunta regionale è, altresì, impegnata a finanziare le scuole di specializzazione con assegnazione ministeriale di un solo contratto di formazione specialistica attraverso n. 02 (due) contratti di specializzazione aggiuntivi al fine di colmare il divario fra fabbisogni e numero dei contratti statali, assegnandoli rispettivamente alle seguenti scuole di specializzazione:

a) Cardiochirurgia;

b) Otorinolaringoiatra;

c) Neurochirurgia;

d) Ostetricia e Ginecologia, due posti aggiuntivi all'assegnazione ministeriale.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 135/9^, recante: “Assestamento del bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2011” (Del. n. 118)

“Il Consiglio regionale

Visto il documento contabile predisposto dal Servizio Bilancio e Ragioneria, relativo all'assestamento di bilancio del Consiglio regionale per l'esercizio finanziario 2011, nelle risultanze appresso specificate:

AVANZO DI AMMINISTRAZIONE 2010                                                                     9.047.336,96

Cap.         Sub.                DESCRIZIONE

1   10        Indennità e rimborsi di cui all’art. 1 L.R. 3/96                                       7.250.000,00

1   13        Indennità componenti esterni Giunta regionale

                 (Art. 1 comma 3, LR 7/2010)                                                                             1.302.202,21

2   80        Spese per il cerimoniale                                                                              100.000,00

4   120      Assegni fissi, indennità e contributi del personale addetto

                 alle strutture amministrazione del C.R.                                                 16.000.000,00

4   220      Trattamento accessorio del personale addetto alle strutture

                 amministrative                                                                                         2.850.164,75

5   340      Spese acquisto attrezzature informatiche, programmi e relativa

                 Manutenzione                                                                                            400.000,00

5   340      Acquisto di mobili-arredi-attrezzature e relativo materiale di

consumo e manutenzione                                                                               350.000,00

5   352      Spese funzionamento Ufficio Garante dell'infanzia e della

                 adolescenza (LR. n. 28/2004)                                                                      15.000,00

5   400      Spese manutenzione, gestione immobili, impianti e reti

                 cablate                                                                                                     1.350.000,00

5   402      Spese laboratorio restauro Bronzi di Riace                                             1.000.000,00

5   430      Spese di pulizia dei locali in uso del C.R.                                                  870.000,00

5   440      Spese di vigilanza dei locali in uso del C.R                                            1.100.000,00

6   491      Spese per manifestazioni, eventi speciali di portata nazionale                  475.000,00

6   494      Spese per manifestazioni, convegni, protocolli per la

                 diffusione della cultura della legalità                                                                    200.000,00

6   500      Spese per convegni, indagini conoscitive, studi e ricerche                        480.000,00

6   504      Contributi per stages art. 1 L R. n. 32/2010 e s.m.i.                               1.010.000,00

9   520      Spese per l'attività e il funzionamento della Commissione

                 Regionale per le pari opportunità                                                               190.000,00

 

AVANZO DI AMMINISTRAZIONE 2010                                                  9.047.366,96

                 CAPITOLO 1                                                                                              1.152.202,21

                 CAPITOLO 2                                                                                                   50.000,00

                 CAPITOLO 4                                                                                              5.150.164,75

                 CAPITOLO 5                                                                                              1.015.000,00

                 CAPITOLO 6                                                                                              1.630.000,00

                 TOTALE ASSESTAMENTO TITOLO I                                        8.997.336,96

                 CAPITOLO 9                                                                                                   50.000,00

                 TOTALE ASSESTAMENTO TITOLO II                                           50.000,00

                 IMPORTO ASSESTATO                                                                9.047.366,96

Vista la deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 35 dell'8 luglio 2011, concernente: "Assestamento del bilancio di previsione del Consiglio regionale per l'esercizio finanziario anno 2011";

visto il Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale;

delibera

di approvare l'assestamento di bilancio del Consiglio regionale per l'esercizio finanziario 2011 nelle risultanze sopra indicate”.

Progetto di legge numero 216/9^, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2 e ss.mm.ii.” (Del. n. 119)

Art. 1

1. Dopo il comma 9 dell'articolo 6 della legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2 (Istituzione e funzionamento del Comitato regionale per le Comunicazioni CORECOM), è aggiunto il seguente: "9 bis. Il Consiglio regionale, su proposta di almeno un componente dell'opposizione, qualora sia necessario salvaguardare il coinvolgimento delle opposizioni previsto dall'articolo 5, comma 1, della presente legge e dal punto 4) degli indirizzi generali stabiliti dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni con delibera n. 52/1999, dichiara decaduti gli attuali membri del CORECOM, che nelle more dell'attuazione di quanto previsto dalla presente modifica legislativa rimarranno in carica, indicendo contestualmente nuove elezioni ai sensi dell'articolo 5 della presente legge, fatti salvi i poteri sostitutivi del Presidente del Consiglio regionale di cui all'articolo 2, comma 3, della legge regionale 4 agosto 1995, n. 39"

Art. 2

La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.