RESOCONTO INTEGRALE
Seduta di lunedì 18 Ottobre 2010
PRESIDENZA DEL
PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO
Legge il verbale
della seduta precedente.
(E’
approvato)
PRESIDENTE
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Legge le interrogazioni, l’interpellanza e le mozioni presentate alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Dattolo. Ne ha facoltà.
Abbiamo presentato un
progetto di legge di modifica della cosiddetta
legge sul Piano casa, per dare la possibilità di una proroga ai Comuni riguardo
al comma 8 dell’articolo 6, che fissava in 60 giorni i termini entro i quali i
Comuni possono disporre l’esclusione di alcune aree o l’individuazione o perimetrazione di ambiti diversi.
Originariamente, la proroga proposta era di 30 giorni,
e, di comune accordo anche con i gruppi consiliari dell’opposizione, abbiamo
stabilito al comma 8, articolo 6 della legge regionale 21 dell’11 agosto 2010,
di sostituire la parola “
Ciò per venire incontro, soprattutto, ad una richiesta
specifica dell’Anci e
di tante amministrazioni comunali, tenuto conto del fatto che la legge è
stata approvata in agosto e che richiede
sicuramente interventi per adeguarla a quelli che sono gli strumenti
urbanistici vigenti. Ritengo questa una necessità, per dare la possibilità ai
Comuni di avere questi ulteriori 45 giorni, e 60 anche per i cittadini, che
hanno poi 15 giorni di tempo in più dall’approvazione delle eventuali modifiche
che apporterebbero i Consigli comunali per adeguare alle loro richieste di Scia
o di altre esercizi.
Considero questo provvedimento improrogabile, visto che va a scadenza nei prossimi giorni, per cui chiederei al Consiglio l’accettazione di questa modifica della legge.
L’onorevole Dattolo chiede l’inserimento all’ordine del giorno di
questa proposta di legge, che riguarda la
proroga dei termini nei confronti dei Comuni. Dato che c’è bisogno del
consenso da parte del Consiglio, secondo lo Statuto e il Regolamento, avevano
chiesto di intervenire Guccione, Principe e Giordano.
Prego, onorevole Guccione.
Credo che sia quantomeno
opportuna la richiesta avanzata dal collega Dattolo, Presidente della Commissione ambiente e
territorio, perché sia l’Anci Calabria sia molti
sindaci hanno chiesto di differire il termine dei 60 giorni, per dare la
possibilità ai Consigli comunali di adempiere alle direttive della legge cosiddetta
“Piano casa”.
C’è un altro punto sul quale
credo che ci debba essere l’impegno – e c’è già stato – del Presidente Dattolo in Commissione, che è quello dei regolamenti: nella
legge regionale c’è un impegno
preciso all’emanazione di regolamenti su
una serie di questioni rilevanti per l’applicazione della legge. Credo che
questo sia un aspetto fondamentale e, nel momento in cui i regolamenti saranno
pronti, daremo il nostro contributo nel merito.
Considero che questa sia una
proposta da accettare, perché va
nella direzione di dare la possibilità ai Comuni
di adempiere al loro compito.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole
Principe.
Presidente, interverrò dopo e sulla richiesta fatta da più di dieci consiglieri di inserire all’ordine del giorno una modifica dell’articolo 4 della stessa legge, parleremo successivamente, ma adesso mi attengo all’oggetto illustrato dal collega Dattolo.
Noi abbiamo presentato una proposta di legge uguale nel merito, chiedendo, però, di dare ai Comuni ulteriori 180 giorni. La proposta di legge è firmata da tutti i capigruppo di minoranza e mi pare che lei l’abbia annunciata poco fa, ma noi siamo minoranza in questo Consiglio, quindi …
PRESIDENTE
Vorrei chiedere un po’ di silenzio all’Aula, perché non si capisce assolutamente l’intervento dei colleghi.
Sandro PRINCIPE
L’onorevole Dattolo chiede che siano concessi ai Comuni ulteriori 45 giorni per adottare questa delibera che è molto importante, perché la delibera comunale ci dirà su quali parti del territorio si applica
questa legge e potrà stabilire anche alcune specificità in termini di altezza e di distanza. Non è una cosa semplice, perché richiede studi, ci vuole un confronto
anche sotto l’aspetto della consistenza idrogeologica
dei terreni, ci vogliono delle tavole.
Io penso che 45 giorni non
siano sufficienti. In ogni caso, se la maggioranza non intende muoversi dal
termine di 45 giorni, noi non possiamo che dire sì a questa idea, pur
manifestando che, comunque, si tratta di un termine ristretto.
Poi volevo chiederle,
Presidente, se alla
fine di questo punto il Consiglio può
osservare un minuto di silenzio in memoria dell’onorevole Fortugno, di cui
sabato si è celebrato il quinto anniversario della sua dipartita.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole
Giordano.
Intervengo solo per associarmi anch’io alla richiesta
fatta dall’onorevole Principe,
tra l’altro
la proposta di legge che l’onorevole Principe ha richiamato, fatta da tutti i
capigruppo di minoranza, andava in quella direzione, cioè rispetto all’appello
dei Comuni, dell’Anci di avere un termine più congruo
per poter adottare i provvedimenti in maniera più articolata.
Quindi, faccio appello alla maggioranza di valutare,
perché ritengo che 45 giorni possano non essere sufficienti. Comunque, prendo
anche atto che c’è da parte della maggioranza la volontà di procedere a una
proroga, che è opportuna, e chiedo di valutare in Consiglio serenamente un
termine che può rendere più efficace un’analisi da parte dei Comuni più
approfondita, vista la delicatezza dell’argomento.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Dattolo.
Per una replica, solo per una puntualizzazione: dobbiamo tenere conto che questi 45 giorni vanno sicuramente nella direzione
di stimolare,
perché c’è una grande maggioranza
di Comuni
che ha già approvato ed è già andata in Consiglio,
per cui non si possono neanche mortificare questi
Comuni
che sono stati solleciti, quindi sembrerebbe anche una forma di mancanza di
rispetto nei loro confronti.
Poi, per ciò che
chiedeva l’onorevole Guccione,
l’assessore Aiello e
l’assessore Gentile, in una delle prossime Giunte, approveranno i loro regolamenti, che esamineremo in
Commissione.
Penso che siano questi gli
indirizzi di chi vuole regolamentare in modo corretto questo comparto, perché
non dimentichiamo che questa è una legge di accompagnamento a quello che dovrebbe essere uno sviluppo urbanistico
armonico, quindi è una legge speciale, un modo per dare la possibilità anche di
uscire fuori dalle secche di una crisi economica con il rilancio dell’edilizia, che è lo strumento principale.
Pertanto, è cura di questa
Giunta approvare in tempi rapidi i regolamenti, sia quello urbanistico-architettonico che quello sull’energia, proprio
per dare la possibilità ai cittadini ed alle
imprese di applicare in maniera ordinata e rigorosa
questo nuovo strumento, che è uno con le caratteristiche migliori, secondo le
recensioni di alcuni articoli di stampa, cito soltanto “Sole
24 ore”.
Possiamo procedere alla votazione, per come proposta
dall’onorevole Dattolo, che riguarda i 45 giorni, per
poi passare agli altri punti. Pongo in votazione la proposta di inserimento
all’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
PRESIDENTE
Pongo ai voti la proposta per
come l’ha già esposto l’onorevole Dattolo.
(Il Consiglio approva)
Come richiesto dall’onorevole Principe invito l’Aula di osservare un minuto di raccoglimento, per commemorare i cinque anni dalla scomparsa dell’onorevole Fortugno.
(I consiglieri,
in piedi, osservano un minuto di silenzio)
Adesso c’era la proposta dell’onorevole Principe, firmata da tredici consiglieri regionali, di inserimento all’ordine del giorno che riguarda le modifiche dell’articolo 4, comma 1, della legge 21 del 2010. Anche qui, per inserirla all’ordine del giorno, c’è bisogno prima del voti dei due terzi dei consiglieri, e poi si vota il contenuto.
Darei la parola all’onorevole
Principe per illustrarla, poi vediamo come
l’Aula si determina.
Signor Presidente, avverto una grande difficoltà nell’ illustrare questa richiesta e mi affido –lo dico con grande umiltà – a quelli che sono i suoi compiti, la sua responsabilità di Presidente di questa Assemblea.
Quando abbiamo discusso
questa legge – poi l’onorevole
Dattolo ci leggerà la sua relazione, che cronologicamente
è fatto avvenuto prima, quello che conta è cosa ha deliberato l’Aula – ebbene, in
quella occasione io presentai insieme ai colleghi del gruppo un emendamento all’articolo 4,
che era chiarissimo nella sua dizione: che l’aumento del 20 per cento
della volumetria, previsto nel testo licenziato dalla Commissione
in modo indiscriminato su tutti i fabbricati presenti sul territorio calabrese,
venisse limitato ai fabbricati con una volumetria non superiore a
Si avvicinò a me il
Presidente del gruppo del partito del Popolo della libertà, onorevole Fedele,
il quale mi disse: “Arriviamo a un coordinamento formale, togliamo unifamiliari
e bifamiliari e lasciamo fabbricato o immobile”. Per cui il coordinamento
formale doveva trovare o un termine terzo tra fabbricato e immobile o,
comunque, riflettere la volontà dell’Aula.
Presidente, la volontà dell’Aula, di cui lei è garante, ha stabilito che
gli aumenti volumetrici del 20 per cento si debbono applicare ad edifici o fabbricati non superiori
a
Ebbene, con la proposta di legge presentata a nome di
tutti i capigruppo di minoranza – non è una questione di Principe, è una
proposta di tutta la minoranza in questo Consiglio regionale – noi chiediamo
che sia ripristinata l’esatta volontà del Consiglio regionale. Per questo
motivo chiediamo a lei e all’Aula di mettere all’ordine del giorno questa
proposta, che ancora
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Dattolo.
Come diceva in apertura anche l’onorevole Principe, l’emendamento è stato poi assegnato, da coordinare, a firma dei consiglieri Guccione, Scalzo, eccetera, ma era stato già bocciato dalla Commissione, così come quello dell’onorevole Giordano, che ribadiva lo stesso contenuto ed era stato respinto.
Dopo di ciò, ricordo a me stesso, citando dall’intervento che
ho fatto in Consiglio in qualità di relatore
del provvedimento sull’emendamento che era stato presentato dagli
assessori Gentile ed Aiello: “Chiedo scusa se
intervengo, purtroppo devo distinguere,
perché l’emendamento
dell’onorevole Principe si legge un po’ male”
– questo è proprio tratto pedissequamente
dal resoconto integrale – “perché dovrebbe sostituire l’intero comma
1; quello degli assessori Aiello e Gentile è un’altra
cosa, c’è solo il limite volumetrico”.
Poi andavo sotto e dicevo:
“Noi possiamo essere d’accordo su un limite
volumetrico, che tra l’altro amplia
addirittura i
“Posso accogliere da parte dell’onorevole Principe la parte di emendamento
relativa al tetto volumetrico che,
addirittura, di fatto, aumenta l’ampliamento massimo possibile per coloro i
quali usufruiscono di questo strumento, ma non posso accogliere la parte rimanente da lui proposta, che sicuramente andrebbe a stravolgere il comma 1 della legge. Non lo posso accettare e lo dico da relatore,
assumendomi la responsabilità, quindi non può andare in coordinamento perché
non ce n’è motivo, in quanto sono due cose completamente diverse e, a parte l’indice
volumetrico, che tra l’altro prevede i
Cosa
voglio dire con questo? Io non sono il depositario della verità, questi sono
atti depositati ed è chiaro che il coordinamento formale non poteva non andare verso questa direzione,
cioè nella direzione nella quale aveva lavorato anche
Per
cui ritengo che sia assolutamente superfluo questo esercizio – l’ho già detto
anche personalmente
all’onorevole Principe, che rispetto per le sue considerazioni, ci mancherebbe altro, non è il caso
di dare giudizi – ma sicuramente, nel testo che l’assessore Aiello
poco fa mi ha dato per una presa visione,queste ipotesi sono ricomprese, laddove si possono fare
gli aumenti che riguardano i condomini. Non è che si possono fare interventi così,
a spot, da una parte e dall’altra.
Quindi ci sarà un’uniformità che andrà sicuramente a migliorare e la parte
architettonica e abitativa. Per cui, se noi dovessimo andare incontro a questa richiesta,
stravolgeremmo tutta la legge, quindi dovremmo sicuramente dire ai calabresi
che abbiamo fatto una specie di elogio della
vanità.
Questo ritengo che sia assolutamente da non prendere in considerazione. E’ la mia impressione, poi è chiaro che ci saranno anche gli altri che si esprimeranno.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Aiello.
Ho ascoltato e preso atto delle considerazioni
che vengono sia dalla minoranza che dalla maggioranza.
Quando l’assessore Gentile ed io abbiamo presentato l’emendamento per
l’approvazione della legge in questione, l’intento della Giunta era quello di
non creare anarchia, infatti la nostra preoccupazione, presentando quell’emendamento, era di fare in modo che non si riferisse alle unità
immobiliari.
(Interruzione)
No, questo era il nostro intento
ed è giusto dire la verità, perché ci riferivamo solo ed esclusivamente ad unità
strutturali, ad immobili che non dovevano superare i
Chiedo, quindi, che ci si riveda un attimo al tavolo, Presidente, per specificare meglio questa questione.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Giordano.
Presidente, va bene se veniamo al tavolo, ma io già prendo atto della specificazione fatta dall’onorevole Aiello, che tra l’altro richiama l’emendamento che allora era stato acquisito. E’ chiaro che non può essere “unità immobiliare”, immaginerete quello che succederebbe in edifici che hanno 20-30-40 unità immobiliari, uno stravolgimento delle cubature e quindi un’anarchia totale.
Sono d’accordo nel venire adesso al banco della Presidenza, per specificare e mettere ordine ad un errore evidente che c’è stato in sede di scrittura della legge.
PRESIDENTE
Se i capigruppo vengono un attimo al banco, così ne discutiamo. La seduta è sospesa.
(I capigruppo si portano al banco della Presidenza)
Concluso questo argomento,
andiamo avanti con l’ordine del giorno che riguarda la proposta di provvedimento
amministrativo n. 85/9^ di iniziativa dei consiglieri Talarico,
Fedele, Bilardi, Bova, Tripodi, Ciconte,
Principe, Serra, De Gaetano, Giordano, recante: “Modifiche all’articolo 122 del
Regolamento interno del Consiglio regionale”, ossia
la modifica che introduce all’interno del Regolamento del Consiglio il question time.
Il relatore è l’onorevole
Magno, al quale do la parola.
Signor Presidente, colleghi consiglieri,
componenti
della Giunta,
Un esame approfondito ha
consentito alla Commissione di valutare la
positività di questa modifica, nel senso che si dà l’opportunità a tutti i
consiglieri che presentano interrogazioni di avere, in un’apposita seduta del Consiglio regionale, una
risposta immediata rispetto ai problemi che vorranno sottoporre. Queste interrogazioni saranno poste ai primi punti
all’ordine del giorno del Consiglio con un tempo predefinito, in cui si dà la
possibilità al Presidente della Giunta, agli assessori e ai sottosegretari di
rispondere alle interrogazioni che vengono poste.
E’ chiaro che questo è uno strumento importante che è stato annunciato
nella prima seduta di insediamento del
Consiglio regionale dal Presidente Talarico e che, oggi, si concretizza
attraverso l’approvazione dell’articolo 122.
Se il Presidente vuole,
leggo l’intero articolato, altrimenti possiamo anche rinviarlo alla
lettura dei singoli consiglieri, poiché ce l’hanno in cartella tutti quanti. Se vuole, comunque posso leggerlo e poi esaminiamo gli
eventuali emendamenti. Lo diamo per letto? Sì.
PRESIDENTE
Non ci sono interventi
per discussione generale…
(Interruzione)
Prego, onorevole Principe.
Per la parte che ci riguarda, va bene
l’articolato
che viene proposto dal relatore e che abbiamo
esaminato in Conferenza dei capigruppo.
Pregherei, però, il Presidente di valutare
con l’Ufficio di Presidenza la trasmissione televisiva
della parte di seduta riguardante il question time. Ove non si
voglia inserire proprio nell’articolato,
di verificare come Ufficio di Presidenza come si può arrivare alla trasmissione televisiva.
C’è già un emendamento a
riguardo. Quindi possiamo procedere alla
votazione degli emendamenti. Quello dell’onorevole Magno è ritirato.
Il primo emendamento
protocollo numero
Intervengo solo per illustrare la finalità
dell’emendamento, che tra l’altro era stato introdotto nella Conferenza dei
capigruppo.
Questo emendamento, che integra il comma 2 dell’articolo
122, è teso a far sì che in Aula, oltre alle interrogazioni a risposta
immediata, trovino una risposta le interrogazioni a risposta scritta che non
vengono esaurite nell’arco temporale, che il Regolamento prevede nei 20 giorni.
Con questo emendamento si prescrive che “le
interrogazioni a risposta immediata sono svolte dopo l’approvazione del verbale
e la lettura delle comunicazioni e lo svolgimento delle interrogazioni a
risposta scritta inserite all’ordine del giorno”.
Vorrei aggiungere,
per evitare che ci siano poi confusioni nella preparazione dell’ordine del
giorno, “risposta scritta inserite all’ordine del giorno per le quali è
trascorso il termine di risposta per
Purtroppo –non lo faccio notare con vena polemica – io
come tanti colleghi di minoranza e qualcuno di maggioranza abbiamo presentato
in questi mesi tantissime interrogazioni alla Giunta, alle quali non è
pervenuta nessuna comunicazione. Questo per far sì che nell’Aula si possa
procedere a un confronto anche per questa tipologia di interpellanze, che sono
nelle prerogative del consigliere.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.
Capisco la motivazione
che spinge l’onorevole Giordano a questo emendamento e, in parte, posso anche condividerla,
però noi non dobbiamo confondere le interrogazioni a risposta scritta col question time, che
è un’altra cosa. Sarà il Presidente a sollecitare il Presidente della Giunta
affinché le risposte scritte arrivino, troveremo un sistema, ma il question time è
un’altra cosa, altrimenti se inseriamo anche qui le risposte scritte, vanifichiamo
quella che è la natura del question time.
Per cui, solo per questo non siamo d’accordo. Siamo
d’accordo, invece, che il Presidente solleciti, attraverso il Presidente della
Giunta, gli assessori a rispondere entro un certo termine.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Giordano.
Senza voler fare polemica, si tratta di far funzionare meglio l’istituto del question time, cioè le interrogazioni a risposta scritta: vogliamo prevedere la possibilità che vengano trattate durante il question time, senza che ci sia la necessità della loro riproposizione? Non vedo quale sia l’impedimento per il Presidente del Consiglio, trascorso il periodo dei venti giorni prescritto e non essendo pervenuta la risposta, ad iscriverla all’ordine del giorno, salvo che il consigliere interrogante non rinunci, perché nel frattempo può darsi pure che nei venti giorni il fatto si sia chiarito.
(Interruzioni)
Ma perché non prevedere nel question time che
ci sia la possibilità del consigliere interrogante di confrontare in Aula?
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Abbiamo esaminato anche questa
richiesta del consigliere Giordano in
Commissione, in maniera approfondita, ma abbiamo ritenuto la fattispecie non pertinente all’articolo 122 del Regolamento, che riguarda soltanto
le interrogazioni a risposta immediata. Per cui il nostro parere è sfavorevole.
Pongo in votazione l’emendamento
in discussione.
(E’ respinto)
Si passa all’emendamento
protocollo numero
Prego, onorevole Fedele.
Al comma 4, dopo la parola “fattispecie”, aggiungere le parole “di rilevante importanza”.
Se lei mi consente, Presidente, sono brevi e li posso illustrare in una volta, così li votiamo uno per volta.
Per quanto riguarda il prossimo emendamento - protocollo
numero 9746 sempre a mia firma - bisogna aggiungere al comma 9 le seguenti parole “l’assenza in Aula
dell’interrogante comporta la decadenza dell’interrogazione”. Mi sembra ovvio, ma è meglio chiarirlo perché, se non c’è l’interrogante, è inutile.
Il terzo emendamento
protocollo numero 9747, sempre a mia firma, è quello che diceva in parte
l’onorevole Principe, recita “il Presidente del Consiglio può disporre le forme
più adeguate per informazioni e pubblicità delle interrogazioni di cui al
presente articolo”,perché è chiaro che ci vuole una giusta pubblicità di questo question time.
Nessuno chiede di
intervenire. Parere del relatore? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento 9745.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’emendamento 9746.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’emendamento 9747.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 122 nel suo complesso come emendato.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Onorevole Fedele, per quanto riguarda le interrogazioni
precedenti, doveva fare un intervento? In merito all’interrogazione
già presentata, a risposta scritta e risposta orale?
Come accennavo anche a lei e ai colleghi: sarebbe il
caso di ripresentare quelle già presentate,
perché altrimenti lei stesso non sa
come fare a scegliere, a decidere i
tempi e non tempi; si ripresentano e ricominceranno dalla prossima
seduta .
Questa è la mia proposta,
poi il Consiglio può determinarsi.
PRESIDENTE
Accogliendo la sua
richiesta, il punto è esaurito
Passiamo al secondo punto
all’ordine del giorno, che riguarda la proposta di legge n. 3/9^ di
iniziativa del consigliere Morelli, recante: “Modifiche ed integrazioni alla
legge regionale n. 30 del 7 agosto 2002: “Provvedimenti tributari in materia
addizionale all’Irpef e di tasse automobilistiche”.
E’ relatore l’onorevole Morelli, che ha facoltà di intervenire.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, la presente proposta di legge si propone di sostenere le attività svolte dal mondo del volontariato, in modo particolare il mondo che fa riferimento alle associazioni che operano nel campo socio-sanitario e che svolgono con una diuturna abnegazione un lavoro encomiabile per la tutela e la promozione della dignità umana, soprattutto a favore di quelle realtà che vivono in condizioni di forte disagio e forte bisogno, in favore soprattutto dei cosiddetti “vinti dalla vita”.
La proposta di legge
nasce per dare un segnale di attenzione
concreta da parte della Regione verso l’associazionismo, consentendo,
in un momento seppur di grave crisi finanziaria,
di beneficiare di una seppur minima agevolazione.
D’altro canto, se mi si consente, con questa proposta di
legge andiamo a recuperare ben cinquantasette anni di ritardi, se pensiamo a un
decreto del Presidente della Repubblica del 5 febbraio del 1953; scendiamo a
ben tredici anni se andiamo a pensare alle estensioni permanenti statuite dal
decreto legislativo 460 del 1977; scendiamo a cinque anni di ritardo, se
pensiamo ad una sentenza della Corte costituzionale, la 455 del 2005.
Seguendo le coordinate metodologicamente sopra menzionate ed eseguendo un lavoro certosino
tra le strutture dell’Ufficio di Presidenza della Commissione e l’ufficio del
dipartimento del bilancio, sono state esaminate in tutte le sue sfaccettature e
minuzie di tutte quelle possibili ed eventuali controversie che potessero
incorrere nel vaglio di un’impugnativa da parte del Governo o, ancora di più, da parte
della Corte costituzionale.
Ne dico due a mo’ di esempio, non esaustivo: sono state
individuate limitazioni da porre alle concessioni, all’esigenza di restringere
l’oggetto dell’agevolazione ad autovetture utilizzate esclusivamente per
attività propria su servizi di natura socio-sanitaria e all’opportunità di
limitare il numero e la cilindrata dei veicoli esentabili.
Particolare attenzione – voglio sottolineare al
Presidente e agli onorevoli colleghi – è stata posta all’aspetto della
quantificazione degli oneri finanziari
– e qui mi corre l’obbligo di sottolineare la sensibilità del Presidente
Scopelliti e dell’assessore Mancini – che è stato
possibile articolare in ben 26 mila euro totali -una minima copertura
finanziaria, che porta per queste categorie svantaggiate un grande beneficio.
Un piccolo segno di attenzione che, però, sottolineerà la sensibilità del
Consiglio regionale.
Mi permetto, a conclusione di questo intervento, di
rappresentare la proposta di legge, prima di chiedere al Presidente l’esame
dell’articolato e l’approvazione, di rappresentare comunque l’esigenza che ho
avvertito ed è stata elevata in Commissione bilancio, peraltro già enunciata
dallo stesso Presidente Scopelliti e dall’assessore
Mancini, ossia quella di pervenire in tempi brevi ad una proposta organica del
riordino dell’intera materia dei tributi regionali, perché oggi come oggi
risulta dispersa in molte norme del nostro ordinamento. Credo, appunto, che un
riordino da parte di tutte le norme dei tributi regionali sparsi e dispersi
potrà essere un buon viatico per un buon bilancio partecipato.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Censore. Ne ha
facoltà.
Vorrei ringraziare il
Presidente della Commissione
bilancio, onorevole Morelli,
perché a seguito del coordinamento formale che
c’è stato rispetto al testo che era stato
discusso in Commissione, vedo che viene a
cessare ogni dubbio rispetto ad alcune questioni che io avevo sollevato in Commissione e, dalla lettura del testo, mi pare che questo risponda in maniera piena ai requisiti
richiesti dal legislatore nazionale. Quindi c’è la volontà di sostenere le
attività svolte dal mondo del volontariato, ma vi è di più, vi è una
regolamentazione, nel senso che l’esenzione è destinata alle autovetture che
realmente effettuano il trasporto di disabili, è inserito nel testo di legge
che questa non può riguardare più di una sola autovettura, che c’è una
riduzione per quanto riguarda anche la cilindrata, valutato anche il fatto che
è stato fatto uno studio per quanto attiene ai profili di costituzionalità
della legge, difatti nella relazione ho avuto modo di leggere pure le
valutazioni della giurisprudenza costituzionale
in materia di esenzione.
A questo punto, penso che come gruppo del partito democratico possiamo esprimere un
voto convinto che va nella direzione di venire incontro alle Onlus e alle
società non profit, che si adoperano
per andare incontro alle persone che hanno disagi fisici.
Non ci sono altre richieste di intervento, quindi possiamo votare l’articolo unico, l’articolo 2
bis E’ un’integrazione a quella
legge, non è una legge nuova.
Pongo in votazione l’articolo 2 bis.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2 ter.
(E’ approvato)
Pongo in votazione la legge
nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in
allegato)
Passiamo al terzo punto all’ordine
del giorno, che riguarda la proposta di provvedimento amministrativo n. 6/9^ di
iniziativa della Giunta regionale, recante:
“Intesa istituzionale di programma Governo-Regione
Calabria. Definanziamento
degli interventi che non hanno assunto obbligazioni giuridicamente
vincolanti, ai sensi della delibera Cipe 14 del 2006. Punto 5.1. e
riparto delle risorse finanziarie programmabili derivanti dai rientri
finanziario, ai sensi del Punto 15 dell’Accordo Stato-Regioni del 12.2.2009 –
Modifica delibera Giunta regionale n. 185/2009”.
E’ relatore l’onorevole Zappalà, che ha facoltà di intervenire.
La proposta di
provvedimento in questione prende atto dei disimpegni di
risorse finanziarie sull’intesa istituzionale di programma Stato-Regioni,
dovuti alla non aggiudicazione di alcune opere nei termini previsti dalla
normativa vigente.
Con detto provvedimento
Si prende atto del definanziamento
di opere per complessivi euro 58.599.271,55, dovuto alla mancata assunzione di
obbligazioni giuridicamente vincolanti nei termini previsti dalla delibera Cipe numero 14 del 2006.
Le risorse complessive che sono disponibili o si
renderanno disponibili a conclusione delle procedure di verifiche con i
ministeri competenti ammontano a complessivi euro 369.109.188,34, le cui
disponibilità sono così differenziate: euro 70 mila, che risultano impegnati ed
iscritti in bilancio a copertura degli impegni finanziari assunti sulle risorse
Fas con i seguenti accordi di programma quadro
stipulati tra l’1 giugno del 2008 e il 20 agosto del 2009:
- Primo atto integrativo Apq
“Tutela e risanamento ambientale”, unità previsionale di base 3.3.04.01;
- Apq “Istruzione”;
- Apq “Politiche giovanili”;
- Quarto atto integrativo Apq
beni culturali, unità previsione di base 5.3.01.01. euro 104.800.000, sui quali
questa Regione, con due deliberati di Giunta, ha costituito impegni di natura
programmatica per i seguenti interventi: accordo di programma quadro “difesa
del suolo”, primo atto integrativo per circa 38 milioni di euro; procedura ad
evidenza pubblica denominata “Selezione di progetti integrati per la
riqualificazione, recupero e valorizzazione dei centri storici della Calabria”
per circa 66 milioni e mezzo di euro; euro 194.300.000, sui quali questa
Regione con il provvedimento in esame costituisce impegni, sempre di natura
programmatica, per i seguenti interventi: opere per 58 milioni di euro, definanziati per mancata assunzione di obbligazioni
giuridicamente vincolanti; opere di difesa del suolo da realizzare nel contesto
di un accordo di programma quadro per circa 135 milioni di euro.
Su questo provvedimento si sono espressi in senso
favorevole tanto la sesta Commissione da me presieduta, quanto la seconda
Commissione interessata per l’esame dell’implicazione finanziaria.
Propongo, pertanto, di approvare il provvedimento,
demandando al Presidente della Giunta regionale o a un suo delegato, in luogo
del dirigente generale del dipartimento 3 “programmazione nazionale e
comunitaria”, come previsto alla pagina 10 del provvedimento, il compito di
negoziare con il ministero dello sviluppo economico modalità e tempi di
assegnazione delle risorse.
Non ci sono richieste di intervento, per cui pongo in
votazione il provvedimento amministrativo n. 6/9^ nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il quarto punto all’ordine del giorno riguarda la
proposta di provvedimento amministrativo n. 8/9^ di iniziativa della Giunta
regionale, recante: “Programmazione regionale unitaria 2007-2013. Progetto
integrato di sviluppo regionale di valenza strategica “Sistema delle aree
urbane regionali”. Integrazione alla delibera della Giunta regionale n. 181 del
20.4.2010”.
E’ relatore l’onorevole Zappalà, che ha facoltà di intervenire.
La proposta di provvedimento amministrativo in questione
riguarda la modifica del quadro finanziario del Piano attuativo regionale
2007-2013, approvato dal Consiglio regionale con deliberazione 359 del 6 agosto
del 2009, per ricomprendere l’area vasta delle città della Piana e
dell’Aspromonte nel Programma di sostegno al sistema delle aree urbane
regionale.
Il provvedimento prevede l’inserimento nel Progetto
integrato di sviluppo regionale denominato “Sistema delle aree urbane
regionali” l’area vasta delle città della Piana e dell’Aspromonte, che
ricomprende i dieci Comuni del Pit 19 e i ventitré
Comuni del Pit numero 20.
Su questo provvedimento si sono espressi in senso favorevole
tanto la sesta Commissione quanto la seconda, interessata quest’ultima per
l’esame dell’implicazione finanziaria.
Le due Commissioni hanno licenziato il provvedimento
sulla base dei seguenti presupposti: l’estensione ai Comuni della Piana dell’intervento
previsto nel Progetto integrato “Sistema aree urbane regionali” è coerente con
la definizione del quadrante territoriale regionale, che ha definito il sistema
urbano intermedio denominato “Sistema dell’area di Gioia Tauro”;
l’inserimento dell’intervento nel Programma attuativo regionale 2007-2013, con
un incremento del quadro finanziario pari a circa 23 milioni di euro, troverà
copertura con le risorse liberate dal Por Calabria 2000-2006 e le economie
derivanti dai ribassi d’asta; che comunque la concreta realizzazione
dell’intervento dipenderà dalle sorti complessive del Fas
2007-2013, per il quale è tuttora in corso il negoziato con il ministero dello
sviluppo economico.
Concludo questo intervento rappresentando all’Aula
l’opportunità di recepire la raccomandazione con cui la sesta Commissione ha
concluso l’esame di questo provvedimento, che mira a ricomprendere nella
programmazione delle aree urbane regionali anche i Comuni con popolazione tra i
10 mila e i 30 mila abitanti, individuando idonee risorse finanziarie nel
contesto della programmazione regionale unitaria.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Censore. Ne ha
facoltà.
Sulla questione delle polarità urbane, cortesemente vorrei un chiarimento, perché forse a me sfugge qualche passaggio burocratico relativo a qualche vecchia delibera.
Oggi noi stiamo votando l’integrazione rispetto ad un’altra area. Nella scorsa legislatura, per quanto riguarda le polarità urbane, ne erano state deliberate altre , quelle delle province di Crotone e Vibo Valentia, che esula dal fatto che erano inserite la città di Vibo e la città di Crotone.
Vorrei sapere, dato che in questa
delibera
sono citate queste polarità urbane, se le
altre fanno parte di un’altra delibera o se sono escluse, perché a rigore dovremmo includere anche queste, la polarità della provincia di Crotone e la
polarità della provincia di Vibo.
PRESIDENTE
Non so
se l’onorevole Zappalà può rispondere oppure qualcuno
della Giunta…
(Interruzioni)
Presidente, fanno parte di un’altra delibera.
PRESIDENTE
Prego, onorevole Censore.
Siccome è un’integrazione, nella scorsa legislatura avevamo motivato il fatto che in altre province, oltre alle città capoluogo, era riconosciuta la polarità, questo sistema, ad altri territori. Allora noi, per difendere le piccole province, quella di Vibo e di Crotone, oltre alle città avevamo esteso il beneficio a tutte le province.
Dato che si fa l’integrazione della delibera, credo che dovrebbe riguardare pure queste altre due polarità. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Zappalà. Ne ha facoltà.
Chiedo scusa, onorevole Censore, queste sono già comprese tanto che in Commissione una nota - se vuole gliela leggo – a firma dell’onorevole Mancini confermava, appunto, la valenza del provvedimento adottato dalla precedente Giunta.
Se vuole le posso fornire anche l’atto deliberativo della precedente Giunta. Di fatto, noi non stiamo modificando niente ma stiamo integrando con la rete due Pit, ma quello a cui lei faceva cenno fa parte dell’atto deliberativo originale.
Se vuole glielo posso pure fornire.
(Interruzione)
PRESIDENTE
Votiamo così com’è il punto 4 all’ordine del giorno.
Prego, onorevole Sulla.
Presidente, dovrebbe essere come dice lui. Ma dato che potrebbe essere sfuggito, perché non c’è scritto in questa delibera, in quel caso, l’impegno del Consiglio è che dalla prossima seduta si ripropongano le aree urbane di Crotone e di Vibo Valentia. E’ solo questo il dubbio che ha il collega Censore e che viene anche a me, non rilevando la volontà del Consiglio precedente.
Si tratta solo di ripristinare questa realtà, nel caso non fosse come dice il collega Zappalà.
Sono convinto, l’abbiamo deliberato, … io mi ricordo che l’abbiamo fatto…
PRESIDENTE
Votiamo così com’è il punto e poi…
Pongo in votazione la proposta.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
PRESIDENTE
Si passa al punto cinque all’ordine del giorno che recita Proposta di provvedimento amministrativo n. 83/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Aiuti di stato n. 723/2007 <<Interventi per il rilascio di garanzie di cui al regime n. 391/2003>>. Modifica dell'importo massimo garantibile e capitalizzazione del fondo a norma dell'articolo 11, comma 2 della legge regionale 26 febbraio 2010, n. 8”.
Ha facoltà di svolgere la
relazione, l’onorevole Zappalà.
Grazie Presidente, questa proposta di provvedimento amministrativo numero 83/9^ modifica, di fatto, l’importo massimo dei prestiti previsti dall’aiuto di Stato numero 723 del 2007 concessi ad imprese agricole che possono beneficiare della garanzia aumentandolo da euro 200 mila ad un milione.
Inoltre, capitalizza il fondo di garanzia regionale con ulteriori 10 milioni di euro utilizzando le misure di investimento del paragrafo 5.2.7 del Psr della Regione Calabria in attuazione all’articolo 11, comma 2 della legge numero 8 del 26 febbraio 2010.
Colgo l’occasione per ricordare che il programma di
sviluppo rurale, che opera sul territorio regionale, è il principale strumento
di programmazione e finanziamento per gli interventi nel settore agricolo,
forestale e di sviluppo rurale.
Il piano di sviluppo rurale attiva i finanziamenti
previsti dalla Unione europea per garantire un tenore di vita equo alla
popolazione agricola, stabilizzare i mercati, assicurare prezzi ragionevoli
nelle consegne ai consumatori e modernizzare le infrastrutture agricole.
Gli imprenditori agricoli e forestali vengono
incoraggiati ad utilizzare pratiche agricole sostenibili che proteggano
l’ambiente ed il paesaggio e contribuiscono a migliorare la qualità e la
sicurezza dei prodotti alimentari.
Gli interventi di garanzia richiesti devono essere
limitati ad investimenti conformi e coerenti a quanto previsto dalle misure
strutturali del programma di sviluppo rurale.
Dal provvedimento si desume che il fondo previsto
dall’aiuto di Stato numero 723 del 2007 è stato costituito dalla Regione
Calabria con apposita convenzione con il tesoriere regionale accendendo un
conto dedicato.
Le risorse finanziarie sono assicurate dalle misure di
investimento del paragrafo 5.2.7 ovvero “Criteri di applicazione dell’abbuono
degli interessi di sistemi di capitalizzazione, altra operazione di ingegneria
finanziaria del piano di sviluppo rurale”.
Il provvedimento precisa che le variazioni previste non
costituiscono una variazione del piano di sviluppo rurale in quanto non ne
modifica la dotazione finanziaria.
Su questi aspetti le misure interessate alla variazione
finanziaria e le valutazioni procedurali fatte per escludere che si tratti di
una rimodulazione, è intervenuto nella seduta del 5 ottobre ultimo scorso dalla
sesta Commissione da me presieduta, il dirigente del settore dipartimento
agricoltura.
Con il suo intervento sono stati chiariti alcuni punti della
delibera di Giunta in oggetto specificando che il provvedimento non adotta una
rimodulazione del piano di sviluppo rurale, atteso che la dotazione finanziaria
non subisce variazioni ma consentirà di accelerare la spesa sulle misure 121,
122, 123 e 311.
Concludo, quindi, ricordo che
Propongo, pertanto, l’approvazione finale da parte del
Consiglio regionale precisando che il provvedimento dispiegherà i suoi effetti
dopo l’approvazione della Commissione europea delle modifiche in esso previsto.
Grazie.
PRESIDENTE
Non essendoci richieste di parola pongo in votazione il
quinto punto all’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
PRESIDENTE
Si passa al sesto punto all’ordine
del giorno che recita Proposta di
provvedimento amministrativo numero 84/9^ d'Ufficio, recante: “Programma di
attività e fabbisogno finanziario del Corecom
Calabria per l'anno 2011 (articolo 10 legge regionale n. 2/2001)”.
Ha
chiesto di parlare l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, proporrei
di rinviare questo punto anche perché si tratta del programma di attività del fabbisogno del Corecom,
che era stato stabilito dal precedente Comitato.
Considerato che c’è, adesso,
sono stati nominati i nuovi componenti del Comitato, sarebbe bene che chiaramente fossero loro a dare il programma più adatto per quanto riguarda i prossimi anni.
Ne proporrei quindi il
ritiro, per riproporlo – mi auguro a breve – quando sarà pronto il prossimo programma che sarà sicuramente migliorato rispetto a questo.
PRESIDENTE
Penso che possiamo
accogliere la richiesta dell’onorevole Fedele. Pertanto, viene rinviato al
Comitato.
(Così resta stabilito)
PRESIDENTE
Esaurito l’ordine del giorno, la seduta è tolta , il Consiglio
sarà convocato a domicilio.
Hanno chiesto congedo i consiglieri Stillitani, Trematerra, Loiero; l’assessore Capua e
(Sono concessi)
“Modifica articolo 30 della legge regionale n. 7 del 21 agosto 2006 e ss.mm.ii. e articolo 20 della legge regionale n. 22 del 5 ottobre 2007 e ss.mm.ii. (Delibera G.R. 633 del 28.9.2010)” (P.L. n. 79/9^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e
utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente.
(Così resta stabilito)
Sono stati presentati,
inoltre, alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei
consiglieri:
Giordano – “Tutela delle
aree produttive” (P.L. n. 68/9^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e
utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente.
(Così resta stabilito)
Tripodi – “Interventi e iniziative a favore di soggetti affetti da allergie e intolleranze alimentari” (P.L. n. 69/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione
consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.
(Così resta stabilito)
Principe, Giordano, Ciconte, De Gaetano – “Modifica della legge regionale n. 21 dell’11 agosto
E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e
utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente.
(Così resta stabilito)
Talarico F., Fedele, Bilardi, Bova, Tripodi, Ciconte,
Principe, Serra, De Gaetano, Giordano – “Costituzione a memoria di <<Francesco Fortugno>> e relativo Statuto” (P.L. n. 71/9^)
E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari, istituzionali e affari generali.
(Così resta stabilito)
Magarò – “Norme per l’erogazione di contributi ai disabili gravi”
(P.L. n. 72/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione
consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.
(Così resta stabilito)
Nucera – “Norme per lo sviluppo delle politiche giovanili” (P.L.
n. 73/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione
consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.
(Così resta stabilito)
Nucera – “Istituzione della scuola di enologia e viticoltura
della Regione Calabria” (P.L. n. 74/9^)
E’ stata assegnata alla seconda
Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.
(Così resta stabilito)
Bilardi, Fedele, Tripodi, Serra – “Interventi in materia di sport
nella Regione Calabria” (P.L. n. 75/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione
consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative.
(Così resta stabilito)
Morelli – “Disposizioni in materia
di tutela dall’inquinamento acustico” (P.L. n. 76/9^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e
utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente.
(Così resta stabilito)
Morelli – “Qualificazione
del territorio rurale mediante la valorizzazione di produzioni tipiche – fave e
piselli, risorsa dell’Alto Ionio Cosentino” (P.L. n. 77/9^)
E’ stata assegnata alla seconda
Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.
(Così resta stabilito)
Aiello F., Guccione, Censore, De
Gaetano – “Interventi straordinari ed urgenti per la riparazione dei danni
causati dagli eventi eccezionali e avversi verificatisi negli anni 2009 e 2010,
e per fronteggiare il rischio idrogeologico in Calabria” (P.L. n. 78/9^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e
utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente – ed alla seconda -
Bilancio programmazione economica e attività
produttive – per il parere.
(Così resta stabilito)
Nicolò – “Riconoscimento e
sostegno ai gruppi folkloristici calabresi” (P.L. n. 80/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione
consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.
(Così resta stabilito)
Tripodi – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 24/2008
avente come oggetto: “Norme in materia di autorizzazione, accreditamento,
accordi contrattuali e controllo delle strutture sanitarie
e socio-sanitarie pubbliche e private” (P.L. n. 81/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione
consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative.
(Così resta stabilito)
Giordano – “Norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” (P.L. n. 82/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione
consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.
(Così resta stabilito)
Giordano – “Norme per il sostegno dei gruppi acquisto solidale (Gas) e per la promozione dei prodotti da filiera corta e di qualità” (P.L. n. 83/9^)
E’ stata assegnata alla seconda
Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.
(Così resta stabilito)
Gentile, Dattolo – “Modifica
alla legge regionale n.
21/2010 avente ad oggetto: “Misure straordinarie a
sostegno dell’attività edilizia finalizzata al miglioramento della qualità del
patrimonio edilizio residenziale” (P.L. n. 84/9^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e
utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente.
(Così resta stabilito)
E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:
“Bilancio di previsione dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) per l’anno finanziario 2010 – (Delibera G.R. n. 657 del 5.10.2010)” (P.P.A. n. 86/9^)
E’ stata assegnata alla seconda
Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.
(Così resta stabilito)
E’ stata presentata, inoltre, la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dei consiglieri Talarico F., Fedele, Bilardi, Bova, Tripodi, Ciconte, Principe, Serra, De Gaetano, Giordano:
“Modifiche all’articolo 122 del Regolamento interno del Consiglio regionale” (P.L. n. 85/9^)
E’ stata assegnata alla quinta Commissione consiliare - Riforme e
decentramento.
(Così resta stabilito)
La quarta Commissione
consiliare, con nota n. 217 del 22.9.2010, ha comunicato che nella seduta del
21 settembre
La
terza Commissione consiliare, con nota n. 616 del 29.9.2010, ha comunicato che
nella seduta del 27 settembre
Il consigliere Rosario Mirabelli, con nota del 13 settembre 2010, acquisita in
pari data al protocollo n. 9415 del Settore Segreteria Assemblea, ha aderito al
gruppo consiliare Misto.
Il consigliere regionale,
onorevole Francesco Morelli, nella seduta della prima Commissione del 21 settembre
La proposta di legge n. 39/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Proroga termini legge regionale 7 dicembre
2009, n.
In data 24 settembre 2010, il Presidente
della Giunta regionale ha promulgato la sotto
indicata legge regionale.
La stessa è stata pubblicata sul Bur supplemento straordinario
n. 4 del 30 settembre 2010:
legge regionale 24 settembre 2010, n. 24, recante:
“Norme per la pubblicità della situazione patrimoniale dei consiglieri
regionali, degli assessori non consiglieri, dei sottosegretari e dei soggetti
indicati nell’articolo 15 della legge 5 luglio 1982, n.
I consiglieri regionali del gruppo “Italia dei valori” con nota del 14 ottobre 2010, acquisita al protocollo n. 9748/S.A in data 18 ottobre 2010 del Settore Segreteria Assemblea, hanno proceduto alla nomina del nuovo Presidente del gruppo “Italia dei valori” nella persona del consigliere regionale Emilio De Masi. La nota di che trattasi sarà trasmessa all’Ufficio di Presidenza per i provvedimenti di competenza.
Guccione, Franchino, Sulla, Censore, Aiello. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla cultura ed ai beni culturali. Per sapere – premesso che:
i tagli del personale Ata
previsti in Calabria per l’anno scolastico
2009-2010 hanno determinato la perdita di 2.613 posti di lavoro così suddivisi, provincia per provincia:
per effetto di tali tagli e della cosiddetta “Riforma
Gelmini” l’inizio dell’anno scolastico 2010-2011 registra nella nostra regione un avvio contrassegnato da disagi e
contrattempi che colpiscono soprattutto gli alunni e le loro famiglie in un
contesto caratterizzato da forti incertezze ed allarme per l’ulteriore
riduzione degli organici del personale scolastico. In Calabria, infatti, i dati
ministeriali prevedono un’altra drastica riduzione del personale Ata;
in una situazione che
presenta tassi di disoccupazione di gran lunga superiori alla media nazionale
numerosi plessi scolastici rischiano di non essere nelle condizioni più idonee
per essere operativi e assicurare l’adeguata sicurezza agli studenti;
una scuola che non
garantisce i servizi essenziali ed il diritto allo studio a tutti è destinata a
cadere nel disordine e nell’abbandono più assoluto, con conseguenze
pesantissime soprattutto per una regione come la nostra in cui, invece, ci
sarebbe maggiore bisogno di scuola, sapere e conoscenza.
quali iniziative si
intendono assumere al fine di individuare ed adottare le misure più idonee per
garantire un inizio d’anno scolastico sereno a tutti, per dare una risposta
immediata ed efficace ai lavoratori precari della scuola e per predisporre un
piano di misure che, salvaguardando gli attuali posti di lavoro contribuiscano
alla costruzione di una scuola capace di dare ai nostri giovani una speranza
per il futuro.
(34; 15.09.2010)
Talarico D., Giordano, De
Masi. Al Presidente
della Giunta regionale e all’assessore alle attività produttive. Per sapere -
premesso che:
presso il Dipartimento n. 5/Attività Produttive - Settore Politiche
Energetiche della Regione Calabria è in corso un procedimento autorizzatorio per la conversione a biomasse della centrale
Enel della Valle del Mercure in quel di Laino Borgo (CS), la cui ubicazione è all'interno di un'area
doppiamente protetta a livello nazionale e comunitario (Parco Nazionale del
Pollino e Zona di Protezione Speciale Pollino e Orsomarso);
l'attivazione di tale centrale determinerebbe non soltanto inaccettabili
rischi per la salute delle popolazioni residenti, ma anche danni irreparabili
all'ambiente e alle specie protette, animali e vegetali, presenti nell'area,
nonché alle attività economiche esistenti sul territorio e, infine, ma non
certo da ultimo, allo sviluppo occupazionale dell'intera area calabrese e
lucana interessata;
al progetto di che trattasi, si oppongono con grande forza e
determinazione l'intera popolazione della Valle, nonché le Amministrazioni
delle comunità maggiormente coinvolte nell'eventuale attivazione della centrale
e l'Ente Parco Nazionale del Pollino, oltre a varie Istituzioni, tra cui
l'Ente Parco Nazionale del Pollino, in quanto organo di governo dell'area
protetta, con deliberazione del Consiglio direttivo n. 67 del 12.10.2009,
prendendo atto di apposito parere dell'avvocatura distrettuale dello stato di
Potenza, ha deciso per la revoca del proprio parere favorevole rilasciato alla
conferenza di servizi, svoltasi presso l'Ente Provincia di Cosenza in data
30.07.2009;
la stessa Comunità del Parco, riunitasi a Castrovillari in data
10.12.2009, ha approvato un documento nel quale si è espressa netta contrarietà
alla riattivazione della centrale;
l'iter dei procedimenti autorizzatori, come
quello in esame, è disciplinato da specifica legge regionale (n. 42/2008), le
cui prescrizioni, con riferimento al progetto di che trattasi, sembra che ad
oggi non sarebbero state puntualmente osservate -:
se, in sede di valutazione preliminare, si è tenuto conto
della sostenibilità del Progetto in riferimento alle caratteristiche ambientali
ad alla vocazione economica del territorio in cui dovrebbe essere riattivata la
centrale;
se sono stati riscontrati profili di illegittimità e carenze progettuali
relativamente all'istanza presentata da Enel S.p.A.;
quali urgenti misure intendano assumere a tutela dell'area protetta del
Parco del Pollino e delle popolazioni calabresi e lucane che vi abitano.
(35; 21.09.2010)
Talarico D., Giordano, De
Masi. Al Presidente
della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
codesta Presidenza, nell'esercizio delle sue prerogative e su mandato
ricevuto dall'Assemblea, ha provveduto in data 17.09.2010 ad effettuare le
nomine di competenza del Consiglio regionale in vari Enti;
tra le altre sono state effettuate le nomine nel Comitato di esperti per
la programmazione e lo sviluppo regionale dell'attività teatrale;
la legge regionale 9 febbraio 2004 n. 3, recante “Norme per la
programmazione e lo sviluppo delle attività teatrali”, prevede che del predetto
Comitato facciano parte 5 membri di acclarata
competenza e prestigio internazionale nel campo del teatro di prosa;
i componenti prescelti risultano essere tutti di due province della
Calabria;
tra i nominativi non risultano esperti provenienti dalla provincia di
Cosenza, dove, com'è noto, insistono l'80% delle strutture teatrali e delle
imprese di produzione dell'intera Regione;
nondimeno si registra l'assenza di esperti provenienti dalla Provincia
di Crotone, sede del Teatro Stabile di Calabria, struttura produttiva tra le
più importanti del Mezzogiorno;
nell'ambito delle attività che il Comitato è chiamato a svolgere,
fondamentale sarà il rapporto con le varie realtà produttive e le strutture
teatrali presenti sull'intero territorio regionale -:
quali criteri sono stati adottati nell'individuazione degli esperti
nominati nel Comitato di che trattasi, anche in relazione agli specifici
profili professionali dei medesimi;
se, ed in che modo, è stata considerata la mappatura delle imprese di
produzione teatrale diffuse sul territorio regionale, stante la vistosa
esclusione, dal novero degli esperti nominati, di professionisti ovvero di
operatori culturali in campo teatrale provenienti dalle province di Cosenza e
Crotone;
se intende operare dei correttivi alle nomine di cui sopra, riconoscendo
l'esperienza e le alte professionalità operanti nei territori di Cosenza e
Crotone.
(36; 21.09.2010)
Imbalzano. Al Presidente
della Giunta regionale. Per sapere –
premesso che:
a seguito del D.L. 25/06/2008 n. 112, convertito in
legge 6/8/2008, n. 133, i lavoratori precari del Comparto Scuola (Ex Lsu- Ata), sono stati messi fuori
organico dagli Uffici Scolastici Provinciali e, per effetto della successiva
"Riforma Gelmini", dopo ben 14 anni di riconosciuta professionalità
prestata, con la qualifica di "Assistente Amministrativo" all'interno
degli istituti scolastici, gli stessi,
intravedono il rischio concreto di perdere il posto di lavoro;
per effetto di un intervento legislativo nell'autunno 2009, che si è
concretizzato in un emendamento al collegato alla Finanziaria 2010, è stata
assicurata fino al 31/12/2010 la proroga delle attività da loro svolte;
preso atto della dichiarata disponibilità del ministro della Giustizia, onorevole Angelino Alfano di colmare le carenze
organiche, in atto esistenti, del personale amministrativo degli uffici
giudiziari della provincia di Reggio Calabria, con personale “Ex Lsu-Ata”, anche alla luce di omologa proposta formulata
dalla Prefettura di Reggio Calabria con lettera del 21/12/09, a supporto del
personale attualmente in servizio;
vi è la necessità e la possibilità di stabilizzare anche i 100 lavoratori
calabresi "Ex Lsu-Ata" che, nell'ambito del
più ampio bacino del precariato, "vantano" una anzianità di servizio
così continuata -:
se non ritengano quanto mai opportuno voler formalizzare al Sig.
Presidente del Consiglio dei ministri ed al Sig. ministro della giustizia, la
proposta di utilizzo e successiva stabilizzazione, mediante adeguate formule
contrattuali, di detto personale “Ex Lsu-Ata” presso
gli uffici Giudiziari della Provincia di Reggio Calabria, consentendo, in tal
modo, di superare la precarietà troppo a lungo fin qui protrattasi, assicurando
una maggiore efficienza, efficacia ed economicità all'azione della pubblica
amministrazione nel comparto "Giustizia" di questo territorio, con
l'utilizzo di professionalità già esistenti e sperimentate nel tempo.
(37; 22.09.2010)
Sulla. Al Presidente della Giunta
regionale e agli assessori al personale, alle infrastrutture e lavori pubblici.
Per sapere - premesso che:
con delibera n. 204 del 3 marzo 2010, recante “Approvazione della
Struttura del Dipartimento 9 – Infrastrutture, Lavori Pubblici, Politiche della
Casa, Erp, Abr, Risorse
Idriche, Ciclo Integrato delle Acque”,
a distanza di sei mesi dall’approvazione della sopra citata delibera,
Crotone continua ad essere l'unica provincia della Calabria nella quale tale
ufficio non è ancora presente. Circostanza questa che, come ovvio, produce un
notevole disagio a cittadini, tecnici ed istituzioni che si vedono costretti,
per porre in essere gli adempimenti previsti dalle normative sia nazionali che
regionali, ad onerose trasferte a Catanzaro;
certamente tali disagi aumenteranno con l’entrata in vigore sia della
legge regionale 19 ottobre 2009 n. 35 (Procedure per la denuncia, il deposito e
l'autorizzazione di interventi di carattere strutturale e per la pianificazione
territoriale in prospettiva sismica), che della legge regionale 11 agosto 2010,
n. 21 (Misure straordinarie a sostegno dell'attività edilizia finalizzata al
miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale);
è evidente l'importanza che detto servizio riveste, anche alla luce dell'entrata
in vigore delle leggi regionali di cui sopra, non solo in materia di lavori
pubblici ed edilizia, ma anche di tutela delle acque e di progettazione e
studio sui fattori di rischio sismico, geologico e idrogeologico, facilitando
la possibilità di intervento e interazione fra
lo stato di attuazione della delibera in questione.
(38; 28.09.2010)
Talarico D. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
l'Arpacal, nell'anno
i concorsi, quasi tutti espletati entro il 2008, hanno portato all'assunzione dei vincitori, nonché degli idonei collocati in posizione utile, relativamente al fabbisogno della seconda annualità di assunzioni, per come stabilito nelle succitate delibere;
nel giugno del 2009 il Consiglio regionale ha approvato la terza annualità di assunzioni, per completare l'organico dell'ente e conseguentemente far scorrere le graduatorie in essere;
nonostante tale approvazione, non solo non si sono verificati gli scorrimenti previsti, ma sono state effettuate ulteriori selezioni di personale per altre categorie professionali;
l'Arpacal, con delibera D.G. n. 1969 del 9.12.2009, ha provveduto a rimodulare la pianta organica, riducendo i posti ed approvando un nuovo plano di assunzioni per il triennio 2010/12;
ad oggi non è ancora stato dato seguito al piano di assunzioni per il triennio 2010/2012;
in una Regione come la nostra, dove spesso l'accesso al pubblico impiego negli enti regionali e strumentali subregionali è avvenuto sulla base di norme “eccezionali”, gli idonei delle varie graduatorie concorsuali, che hanno superato la prova di un formale concorso pubblico, rappresentano comunque una risorsa, un patrimonio di professionalità da tutelare ed utilizzare -:
quando e se sarà attuato il nuovo plano di assunzioni deciso dall’Arpacal per il triennio 2010/2012;
quali iniziative si intendono intraprendere riguardo agli idonei delle varie graduatorie concorsuali a tempo indeterminato presso il medesimo ente;
se possono ritenersi legittime le selezioni di personale per altre categorie professionali richiamate in premessa e quali iniziative si intendono intraprendere, qualora le stesse dovessero risultare in contrasto con le leggi vigenti e lo stesso piano di assunzione deliberato dal Consiglio regionale.
(40; 30.09.2010)
Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
la soppressione da parte di Trenitalia di due treni ad alta velocità che
collegano la nostra regione alla Capitale rappresenta l'ennesimo, intollerabile
scippo al Sud e alla Calabria;
il Mezzogiorno e
i grandi investimenti concentrati nel settore dei trasporti non sono mai
stati spalmati in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale;
la situazione dei collegamenti su ferro registra un progressivo
peggioramento nella nostra regione, con gravi disagi soprattutto per studenti e
lavoratori, che sono i principali utenti di un servizio pubblico essenziale;
proseguono inesorabilmente le soppressioni giornaliere di convogli locali
a media e a lunga percorrenza, nonostante siano state avviate in un passato non
molto lontano numerose iniziative parlamentari e petizioni popolari a seguito
della soppressione di diversi treni;
a tutto questo si accompagna un servizio sempre più carente ai
passeggeri;
molti treni del trasporto regionale non hanno gli orari ottimizzati al
fine di garantire all'utenza le coincidenze con i treni a lunga percorrenza (Eurostar ed Intercity, in particolare);
giornalmente nella tratta Catanzaro
Lido - Lamezia Terme centrale, e viceversa,
vengono sostituiti con bus i sottoelencati treni:
Treno 3773 LTC-CZ Lido partenza
ore 12.13 arrivo ore 13.00
Treno 3781 LTC-CZ Lido partenza
ore 16.13 arrivo ore 17.00
Treno 3768 CZ Lido-LTC partenza ore 09.40 arrivo ore 10.37
Treno 3778 CZ Lido-LTC partenza ore 14.40 arrivo ore 15.37
giornalmente vengono soppressi i seguenti treni nella tratta Melito-Reggio Calabria-Villa
San Giovanni, e viceversa per mancanza mezzi di trazione (automotrice,
elettromotrice, minuetto). Media giornaliera:
Treno 25382
RC-VSG partenza
ore 11.45 arrivo ore 12.10
Treno 25231/2 VSG- Melito Porto Salvo partenza ore 12.20 arrivo ore 13.20
Treno 25228 RC-Melito Porto Salvo partenza
ore 11.45 arrivo ore 12.20
Treno 25333/4 Melito Porto Salvo-VSG partenza ore 12.35 arrivo ore 13.40
Treno 25239/40 VSG-Melito Porto
Salvo partenza ore
14.20 arrivo ore 15.25
Treno 25325
RC-VSG partenza
ore 11.12 arrivo ore 11.35
Treno 25229
VSG-RC partenza
ore 11.55 arrivo ore 12.20
Treno 25206 RC-Melito Porto Salvo partenza
ore 06.15 arrivo ore 06.50
Treno 25313/4 Melito Porto Salvo-VSG partenza
ore 07.35 arrivo ore 08.35
Treno 25223/4 VSG- Melito Porto
Salvo partenza ore
10.20 arrivo ore 11.20
Treno 25315/6 Melito Porto Salvo-Rosarno partenza
are 08.00 arrivo ore 09.50
Treno 25320
RC-VSG partenza
ore 09.35 arriva ore 09.58 -:
se non ritenga necessario intraprendere un'adeguata iniziativa istituzionale
al fine di impedire che
se non ritenga necessario attivare un tavolo di confronto con la presenza
dei rappresentanti dei ministeri competenti, della Regione Calabria e di
Trenitalia per rivedere le scelte fin qui operate e promuovere un piano di
investimenti per rilanciare il trasporto su ferro nella nostra regione.
(42; 04.10.2010)
Morelli. Al Presidente
della Giunta regionale. Per sapere –
premesso che:
quanto previsto dal decreto legislativo 31 luglio 2005, n.
177, recante il "Testo unico della radiotelevisione" pubblicato nel
Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie
generale - n. 208, del 7 settembre 2005, di seguito denominato "Testo
unico" e, in particolare, l'art. 45, comma 4, dello stesso;
quanto stabilito dal decreto sopra citato, all'articolo
49, rubricato "Disciplina della Rai Radiotelevisione italiana Spa;
con la
delibera n. 614/09/CONS, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha
provveduto ad approvare le linee-guida sul contenuto degli ulteriori obblighi
del servizio pubblico generale radiotelevisivo;
quanto
stabilito al punto 58 delle linee guida dall'Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni;
la bozza del
contratto di servizio 2010-2012 approvata dal C.d.A.
Rai l’11 febbraio 2010, non indica alcun riferimento a norme che prevedono
l'obbligo, per l'azienda stessa, di rendere accessibile alle persone con
disabilità sensoriale la programmazione sui nuovi canali del digitale
terrestre;
in data 9
giugno 2010
il contratto
di servizio per gli anni 2010-2012 non è ancora stato sottoscritto e che
durante l'incontro convocato dalla Rai per il 10 settembre 2010, presso la sede
di Viale Mazzini, l'Ing. Michele Frosi della
Divisione Digitale Terrestre della Rai ha risposto al quesito posto dal
rappresentante dell'Ente Nazionale Sordi Onlus in ordine ai tempi ed alle
prospettive per la sottotitolazione e traduzione LIS dei programmi diffusi sui
canali digitali che "i sottotitoli e la finestrella con l'interprete LIS
occupano banda e
se non ritiene
opportuno intervenire presso il Direttore Generale della RAI, Dr. Mauro Masi,
per garantire l'attuazione della direttiva inerente il LIS,
se
saranno recepiti nel contratto di servizio 2010-2012 gli emendamenti
migliorativi apportati dalla Commissione di Vigilanza RAI all'art. 13 del
contratto di servizio che, come previsto dalla normativa comunitaria e
domestica (linee guida dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni),
obbligano
se
il Direttore generale è al corrente che nel passaggio dall'analogico al
digitale
entro
quale lasso di tempo le persone con disabilità sensoriale potranno fruire in
modo accessibile della programmazione dell'azienda diffusa sui canali della
piattaforma digitale terrestre.
(43;
5.10.2010)
Morelli.
Al Presidente
della Giunta regionale. Per sapere –
premesso che:
i
regolamenti relativi alla politica di sviluppo rurale prevedono un meccanismo
di disimpegno automatico (n+2) delle risorse impegnate annualmente sul bilancio comunitario e non spese nei due anni
successivi all’impegno stesso;
la
regola si attua a livello di singolo Programma di sviluppo rurale. In Italia,
quindi, si applica a livello regionale;
in particolare
i PSR italiani dovranno spendere entro il 31 dicembre 2010 un ammontare pari
alle somme impegnate dalla Commissione europea nel 2007 e 2008, sulla base di
quanto previsto dal piano finanziario annuale di ciascun PSR;
nel
calcolo delle somme che andranno a costituire la spesa riconosciuta come utile
per la verifica del raggiungimento della soglia del disimpegno automatico
rientrano, gli acconti versati dalla Commissione europea a valere sui singoli
PSR contestualmente all'approvazione dei PSR e, i pagamenti intermedi erogati
dagli Organismi pagatori ai beneficiari finali previsti dalle diverse misure
dei PSR, pagamenti per i quali siano state prodotte idonee dichiarazioni di
spesa da parte degli Organismi pagatori;
la
situazione analitica del PSR Calabria al 31 marzo 2010 è la seguente:
impegni
2007 e 2008 sul bilancio comunitario 182.236.000,00 (quota FEASR);
pagamenti
in acconto 43.633.870 (quota FEASR);
pagamenti
intermedi 54.123.137,84 (quota FEASR);
somme da
liquidare per evitare il disimpegno automatico 84.478.992,16 (quota FEASR). -:
quali sono le
iniziative in atto per evitare il non ben augurale disimpegno automatico della
quota Fears pari a 84.478.992,16 euro.
(44;
5.10.2010)
Censore,
Bruni. Al Presidente
della Giunta regionale. Per sapere –
premesso che:
la realizzazione di questa arteria viaria è da
decenni molto attesa dalle Amministrazioni e dalle popolazioni locali che
lamentano l'isolamento dei loro territori e l’impossibilità a sostenere
ulteriormente le conseguenze economiche derivate dalle carenze e dalle
difficoltà legate alla mobilità delle merci e delle persone;
il Governo regionale della passata legislatura aveva destinato la somma
di 44 milioni 299 mila euro a valere sui fondi del Por 2000-2006 per
l’esecuzione dei lavori lungo il Tronco 3, Lotto 1 (Vallelonga-Cimbello)
e per l’appalto dei lavori nel Tronco 1, Lotto 1 (Fondo Valle Mesima-Vazzano) e lotto 2 (Fondo Valle Mesima-Viadotto
Scornari);
lo stesso Governo regionale,
quali sono le iniziative che
qual è lo stato delle procedure che avrebbero dovuto portare alla firma
dell'Accordo di programma quadro con il Governo, centrale per il
sistema regionale dei trasporti e se, una
volta avviato l’accordo e sbloccate le risorse finanziarie sarà confermato il
completamento dei lavori della S.S. 182 “Trasversale delle Serre”;
qual è lo stato della procedura d’appalto relativa ai lavori del Tronco
3, Lotto 1 (Vallelonga-Cimbello) e del Tronco 1, Lotto
1 (Fondo Valle Mesima-Vazzano) e lotto 2 (Fondo Valle
Mesima-Viadotto Scornari).
(45; 05.10.2010)
Giordano, Talarico D., De Masi. Al Presidente
della Giunta regionale e all’assessore all’agricoltura. Per sapere - premesso
che:
l'articolato normativo prevede all'art. 2 il divieto, ai soggetti gestori
dei servizi di ristorazione collettiva pubblica, di somministrare cibi e bevande
contenenti organismi geneticamente modificati nonché alimenti ottenuti da animali nutriti con
mangimi contenenti organismi geneticamente modificati;
l'art. 3 prevede che i gestori dei servizi di ristorazione collettiva
pubblica devono garantire che nella preparazione dei pasti siano utilizzati
prodotti agricoli regionali in misura non inferiore al 50 per cento, in termini
di valore, dei prodotti agricoli, anche trasformati, complessivamente
utilizzati su base annua;
la violazione delle suddette norme comporta la
risoluzione di fatto del contratto e al fine di garantire l'osservanza delle
stesse l'art. 7 prevede che
dalle notizie giunte dalle varie associazioni di categoria, vedasi in
ultimo l'intervento sugli organi di stampa del Presidente regionale della
Coldiretti, si apprende di una violazione sistematica della normativa
regionale, anche per l'assenza o inesistenza di controlli; il tutto con grave
pregiudizio per l'economia agricola calabrese. -:
se e in quale misura sono stati attivati i controlli previsti dalla legge
regionale n. 29 del 14 agosto 2008 e se sono stati costituiti gli appositi
gruppi di intervento;
se il dipartimento agricoltura ha attivato, per quanto di sua competenza,
i dovuti controlli e contestualmente sollecitato gli enti territoriali
competenti affinché avviassero una campagna di controlli nell'ambito delle
ristorazione pubbliche e collettive;
quali iniziative si intendono intraprendere, ove i controlli risultassero
carenti, per avviare una campagna di monitoraggio e controllo al fine di
sanzionare le imprese inadempienti.
(48; 12.10.2010)
Salerno. Al Presidente della Giunta regionale nella qualità di assessore alla sanità. Per sapere – premesso che:
il settore sanitario ha vissuto una fase particolarmente delicata caratterizzata da diversi episodi di "malasanità" saliti agli onori della cronaca nazionale;
l’efficacia e l’efficienza del settore risultano intaccate da precedenti gestioni non improntate a criteri di oculatezza, trasparenza e razionalità economica;
quanto di negativo verificatosi in ambito sanitario ha ingenerato un senso di sfiducia nei cittadini e ha compromesso l’immagine dell’intero settore e delle Istituzioni;
la situazione economica e finanziaria del comparto presenta gravi elementi di criticità e denuncia una condizione debitoria ai limiti della sostenibilità;
l’assetto organizzativo, la funzionalità, lo stato dell’equilibrio finanziario delle Aziende sanitarie provinciali e delle Aziende ospedaliere calabresi sono stati oggetto di report televisivi e giornalistici a livello nazionale;
il sottoscritto, in qualità di Presidente della Commissione "Attività sociali, sanitarie, culturali, formative", sta svolgendo una dettagliata attività di monitoraggio degli ospedali calabresi anche al fine di far emergere tutti gli elementi che, di fatto, impediscono il corretto funzionamento della Sanità;
il governo regionale sta per procedere all’attuazione del Piano di riorganizzazione sanitaria mirante al ripianamento della situazione debitoria e all’innalzamento degli standard di qualità;
il rilancio del settore passa anche dal grado di efficienza e credibilità dell’azione dei vertici delle Aziende sanitarie provinciali e delle Aziende ospedaliere, nonché di coloro che rivestono ruoli inerenti alla responsabilità finanziaria e amministrativa;
il governo regionale, ai fini di una puntuale e concreta riorganizzazione della Sanità, è chiamato ad accertare e rimuovere ogni caso o circostanza che presenti eventuali caratteri di irregolarità e/o illegittimità;
il Commissario ed i sub commissari ad acta per l’attuazione del piano di rientro, con apposito decreto, hanno proceduto alla revoca di tutte le autorizzazioni allo svolgimento dei concorsi in quanto concesse, dalla precedente Giunta, in palese violazione al disposto del piano di rientro. -:
se, in ordine alle assunzioni di personale dirigenziale presso le Aziende Sanitarie sia Ospedaliere che Provinciali, il Dipartimento Tutela della Salute ha condotto specifica ricognizione finalizzata ad accertarne l’effettiva esigenza;
se i Direttori generali dell’epoca abbiano motivato le esigenze per la determinazione della richiesta di assunzioni e se tali richieste siano state vagliate precedentemente dal Dipartimento tutela della salute;
se il Dipartimento tutela della salute ha rilasciato formali autorizzazioni allo svolgimento dei concorsi e su quali presupposti ha concesso tali autorizzazioni;
se ed in quale Azienda è stato ampliato il numero dei vincitori attraverso scorrimenti di graduatoria e, in caso positivo, quali le motivazioni che giustificano tale ampliamento e se lo scorrimento sia considerabile un provvedimento legittimo;
se alcuni dei concorsi già espletati siano oggetto di indagine da parte dell’Autorità Giudiziaria competente per territorio;
se il vincitore del concorso per un posto di dirigente medico presso l’unità operativa di Dermatologia dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria “Bianchi Melacrino Morelli” sia in rapporto di parentela con un componente della precedente Giunta regionale;
se, rispetto alla grave e documentata carenza, nella stessa Azienda, all’epoca dell’indizione e dell’espletamento del concorso di dirigenti medici che rendeva e rende tutt’ora precaria l’erogazione di prestazioni presso unità operative importanti quali Radioterapia/Dialisi/Ostetricia/Otorino/Oncologia etc. fosse necessario e prioritario acquisire dirigenti medici nell’unità operativa di Dermatologia;
se uno dei componenti della commissione del concorso suddetto per dirigente medico dell’unità operativa di Dermatologia sia oggi candidato all’incarico di primario presso la stessa unità operativa;
se, nell’attuale situazione, sia necessario ricoprire il posto di primario dell’unità operativa di Dermatologia considerato, per di più, che essa nella gestione 2004-2005 era stata considerata struttura operativa dipartimentale e non struttura complessa.
(49; 13.10.2010)
Principe, Amato. Al Presidente della Giunta regionale e
all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:
il Consiglio regionale della
Calabria nella seduta n. 56 dell'8 ottobre
la legge persegue tra le
finalità principali il diritto alla riserva per le seguenti categorie di
beneficiari: giovani coppie, studenti universitari fuori sede, anziani,
lavoratori extra-comunitari, ragazze madri, appartenenti alle forze
dell'ordine;
in attuazione dell'art. 5
della stessa legge, il Dipartimento regionale lavori pubblici ed acque ha
approvato con decreto D.D.G. n. 22874 del 31/12/2008,
il “Bando di concorso per la realizzazione di alloggi sociali da offrire in
locazione o in proprietà”;
il bando regolava criteri e
procedure per il finanziamento ed invitava gli operatori individuati dalla
legge, a presentare proposte di intervento dal 03/03/2009 al 31/03/2009;
nel mese di giugno 2009, con
decreto del D.D.G. è stata nominata apposita
commissione, composta dal dirigente di Settore, n. 3 rappresentanti indicati
dalle Università calabresi, n. 2 rappresentanti gli Ordini degli Architetti e
degli Ingegneri e n. 1 rappresentante dell'Anci
Calabria, al fine di formare le relative graduatorie;
in data 07 ottobre 2009 con
decreti del D.D.G n. 17859, n. 17865, n. 17868, n.
17869 e n. 17872, sono state approvate n. 5 graduatorie indicate dalla suddetta
commissione:
per le cooperative per la
realizzazione di alloggi di proprietà;
per le cooperative per la
realizzazione di alloggi in locazione;
per le imprese per la
realizzazione di alloggi di proprietà;
per le imprese per la
realizzazione di alloggi di locazione;
per le Aterp
e per i Comuni;
con deliberazione n. 474 del
28 giugno 2010,
successivamente con decreti n. 10462 del 19 luglio e numero 1296 del 15
settembre
tale sospensione sta
provocando gravi danni finanziari ai vincitori del bando ed il disagio e la
preoccupazione delle famiglie che avrebbero potuto beneficiare dell'attuazione
della legge regionale n. 36/08;
in data 21 settembre sul
sito della Regione Calabria compare l'approvazione di una delibera di Giunta
regionale n. 622 avente ad oggetto: “Legge regionale 16 ottobre 2008 n. 36.
Bando di concorso per la realizzazione di alloggi di edilizia sociale da
offrire in locazione o in proprietà. Adozione provvedimenti”. -:
a) quali sono le ragioni
tecnico-amministrative e giuridiche che hanno determinato la sospensione delle
graduatorie sopra citate;
b) il contenuto dell'atto
deliberativo n. 622 avente ad oggetto: “Legge regionale 16 ottobre 2008 n. 36.
Bando di concorso per la realizzazione di alloggi di edilizia sociale da
offrire in locazione o in proprietà. Adozione provvedimenti” ed in particolare,
in cosa consistono i provvedimenti adottati in quanto a tutt'oggi del
richiamato atto deliberativo si conoscono solo il numero e l'oggetto.
(39; 28.09.2010)
Magarò. Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
nel territorio
ricadente nel comune di Scalea è presente la struttura denominata Aviosuperficie Scalea;
predetta struttura,
gestita dalla società Idroscalo Turistico, con sede a Scalea, gode delle
autorizzazioni Enac;
l'Aviosuperficie di Scalea possiede le caratteristiche
tecniche per la trasformazione ad aeroporto di terza categoria;
il pieno
utilizzo della struttura darebbe forte impulso all'intero comprensorio
dell'Alto Tirreno cosentino. -:
quali
iniziative
(41;
30.09.2010)
Guccione,
Censore, Sulla, Aiello F. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
la sospensione
da parte della Regione Calabria del finanziamento di 100 milioni di euro
destinati alla realizzazione dei Contratti di Quartiere dei Comuni di Lamezia
Terme, Catanzaro, Cosenza, Corigliano, Reggio
Calabria, Vibo Valentia e Crotone rischia di ritardare un intervento necessario
ed urgente per aree e quartieri altamente degradati e la riqualificazione di
almeno mille alloggi;
c’è stata la
revoca da parte dell'Assessorato regionale ai Lavori Pubblici ai Comuni, alle Aterp, alle imprese e alle cooperative dei finanziamenti
per la realizzazione di tremila alloggi di edilizia sociale, di cui alla legge
regionale n. 36 del
quali
iniziative urgenti intende assumere, considerato che tali provvedimenti
impediscono la costruzione ed il recupero di 4 mila alloggi di edilizia sociale
in Calabria. Tale blocco, inoltre, provoca un notevole danno all'economia
calabrese, alle imprese, ai Comuni, alle Aterp e alle
cooperative che hanno già contratto obbligazioni e sono già molto avanti con le
procedure di cantierizzazione dei lavori e lede il sacrosanto diritto ad
ottenere un alloggio sociale a migliaia di famiglie calabresi svantaggiate
economicamente.
(46;
8.10.2010)
Mirabelli. Al Presidente
della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
l'interrogante consigliere è venuto a conoscenza della delibera con la
quale si è stabilito, tra l'altro, il tetto massimo di spesa per l'acquisto
delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale da privato
accreditato per gli anni 2010-2011-2012, riducendo la cifra da 80 milioni di
euro, cui si era addivenuti, a seguito della delibera di Giunta n. 393 del 24
maggio 2010, nell'incontro del 26 maggio 2010 tra associazioni di categoria
delle strutture e dei professionisti eroganti tali prestazioni e la dirigenza
del Dipartimento regionale alla salute, fino a circa 72 milioni di euro, poi
divisi tra le Asp regionali in modo assolutamente iniquo e tale da garantire in
alcune aree (Reggio e Crotone) l'acquisto di un numero di prestazioni
sufficiente fino all'autunno od oltre, in altre (Cosenza, Catanzaro e Vibo)
l'acquisto delle prestazioni già erogate nel corso del solo primo semestre
2010;
già nel mese di luglio 2010 è stata posta interrogazione senza avere
alcuna risposta. In questi ultimi giorni, non essendo intervenuto alcunché in
merito alla vicenda, si è avuta la notizia, dai quotidiani locali, del diniego
della firma dei contratti di attività per l'anno 2010 da parte di tutti gli
erogatori privati accreditati di prestazioni di assistenza specialistica
ambulatoriale dell'Asp di Cosenza;
si è, quindi, venuta a concretizzare la gravissima situazione già
paventata a luglio scorso con l'interruzione dell'attività in nome e per conto
del Ssr da parte degli operatori privati;
il diniego della firma dei contratti deriva dall'inopportuna
ripartizione dei fondi, già denunciata a luglio, e dall'inaudita imposizione
da parte regionale e, più precisamente, dalla circolare prot.
n. 23062 datata 28 settembre 2010 con cui si sostiene:
le tariffe sono quelle del DM 96, alias Tariffario Bindi, nonostante le
ripetute sentenze di Tar e Cds le abbiano annullate;
i budget agli erogatori derivanti dalla Dgr 489/10 sono comprensivi dei ticket pagati dagli utenti,
in spregio sia agli accordi con le associazioni di categoria degli operatori
che allo stesso riferimento della delibera di Giunta,
l'anno 2008, periodo in cui i ticket non rientravano, appunto, nei budget;
a fronte di
tale situazione che vede il diniego del contratto, ad esempio, di oltre 70
strutture sanitarie private della provincia di Cosenza, non vi è nemmeno la sussidiarietà
delle strutture pubbliche, attesa la chiusura del punto prelievi dell'Asp di
Viale Mancini e lo scarso intervento dell'Ospedale dell'Annunziata che, già da
tempo, ha ridotto la propria attività per gli utenti non ricoverati al 10% di
ciò che faceva in passato;
è evidente la
gravità della situazione che vede l'impossibilità concreta del cittadino ad
avere le prestazioni se non a proprio totale carico economico. Grave è poi la
situazione delle strutture che non potranno tollerare l'inattività derivante da
tale scelta obbligata ed a breve ricorreranno ai licenziamenti dei propri
addetti se non alla chiusura definitiva. -:
quali siano le
iniziative della Giunta in merito ai luoghi presso cui i calabresi potranno
recarsi in vece delle strutture private accreditate dell'Asp di Cosenza che ora
lavorano non per conto del Ssr;
se è stato
considerato l'attuale livello delle liste d'attesa delle strutture pubbliche
(anche oltre i 6-12 mesi) per ottenere le prestazioni comprese nei Lea;
quali siano le
iniziative della Giunta in merito agli interventi in favore della larga parte
della popolazione, poco o non abbiente, che sarà costretta, in caso di
necessità e/o di urgenza, a pagare di tasca propria cifre di denaro che non
possiede e che, quindi, comprometterebbe ulteriormente lo stato di salute ed il
livello economico già disastrato;
quali siano
gli interventi della Giunta in merito alla prossima perdita del posto di lavoro
per gli oltre 600 lavoratori del settore interessato nelle tre provincie
citate;
se non vi sia
la necessità, per tutte le motivazioni in premessa, di scongiurare qualsiasi
ipotesi di sospensione dell'accreditamento, ponendo in essere tutte le attività
istituzionali per definire la situazione con i rappresentanti di Asa ed Sbv;
se tale tipo d'iniziativa
non provoca ulteriore migrazione dei cittadini calabresi e l'aumento dei tempi
delle liste di attesa vista l'esplosione delle stesse e, addirittura, la
creazione di una nuova lista mai creatasi prima d'ora, quella dei prelievi
finalizzati agli esami di laboratorio, con ulteriore percezione di sfiducia
nelle istituzioni regionali, considerata l’incapacità di risolvere i problemi
relativi al settore sanitario.
(47; 12.10.2010)
Aiello F. Al Presidente e alla Vicepresidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
il 30 settembre
quali iniziative urgenti intendono assumere, considerato che tali provvedimenti impediscono la regolare erogazione di un servizio e di un sostegno ineliminabile per molte donne, in stato spesso di evidente pericolo;
inoltre, quali iniziative intendono assumere affinché
vengano rimossi, con urgenza, gli ostacoli burocratici che impediscono
l'attuazione della legge regionale n. 20 del 21 agosto
(50; 14.10.2010)
Gallo. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai trasporti. Per sapere – premesso che:
la strada statale 106, denominata ionica, è unico anello di congiunzione tra il corridoio adriatico e quello tirrenico e per questa sua importanza risulta inserita tra le infrastrutture prioritarie nazionali;
la stessa nel tratto calabrese, attraversa ancora diversi centri abitati, con grave pericolo per la salute e la sicurezza dei cittadini, oltre che degli stessi automobilisti;
per evitare l'attraversamento del centro abitato di Montegiordano, nel 1996 si formulò ed approvò la progettazione per la realizzazione, tra i chilometri 402.400 e 405.950, di una variante consistente nella creazione di un percorso alternativo, a quello esistente, mediante la perforazione di due gallerie;
i lavori per la realizzazione di detta variante furono regolarmente appaltati nel 1998;
nel 2001, alla presenza delle autorità civili e religiose, si provvide all'abbattimento dell'ultimo diaframma delle richiamate gallerie, da allora, tuttavia, nonostante una spesa complessiva di circa 150 milioni di euro, le suddette gallerie ed il tracciato alternativo non sono mai state aperte alla viabilità;
tale ritardo - spiegava in Parlamento nel
in ossequio a ciò, si incaricò l'Anas di procedere alla progettazione ed all'affidamento dell’appalto dei lavori legati al necessario adeguamento delle due gallerie;
i medesimi lavori furono consegnati alla ditta appaltatrice nel marzo del 2009;
in risposta ad una precisa richiesta informativa del
Dipartimento per le infrastrutture - Direzione generale per le infrastrutture
stradali - del Ministero delle infrastrutture, in data 18 dicembre
ad oggi, tuttavia - spirato invano da mesi il termine del giugno 2010 - i cantieri sono ancora attivi ed il tratto in questione resta ancora chiuso al traffico, con conseguente deviazione dello stesso all'interno del centro abitato montegiordanese e con evidenti, gravi ripercussioni sulla sicurezza e la salute dei suoi abitanti;
il governo regionale attualmente in carica, all'atto del suo insediamento, ha assunto l'impegno di adoperarsi per la risoluzione delle questioni legate alle deficienze infrastrutturali di cui l'intera Regione soffre. -:
se il governo regionale sia a conoscenza della situazione;
se e come lo stesso, pur non avendo competenza alcuna nel merito della questione, in coerenza con gli indirizzi programmatici, intenda adoperarsi per far sì che le gallerie montegiordanesi e la realizzanda variante tra i chilometri 404.400 e 405.950 della strada statale ionica possano essere quanto prima aperte al traffico veicolare.
(4; 22.09.2010)
Il Consiglio regionale
premesso che:
il Sistema infrastrutturale
calabrese, in particolare quello stradale, presenta da
decenni gravissime criticità e costituisce uno dei veri ostacoli allo sviluppo
del nostro territorio;
il problema
del miglioramento del tracciato della S.S. 106 Jonica
continua a rimanere un problema atavico e irrisolto sia per il sostanziale
scarso impegno di tutti i Governi che si sono succeduti in questi decenni sia
per l’insipienza della classe politica calabrese;
nonostante lo
sporadico impegno di Parlamentari e Istituzioni locali, i risultati, anche per
cause estranee al cronico disinteresse della classe politica del Paese, sono
stati fino ad oggi assolutamente deficitari, mentre
grandi investimenti infrastrutturali continuano ad essere sistematicamente
destinati ai problemi, non altrettanto drammatici, delle aree forti del Paese;
nonostante le
lodevoli iniziative del Comitato di Comuni della fascia ionica calabrese, gli
impegni, assunti nel tempo dall'Anas, sono stati sempre disattesi, anche per lamentate
carenze di risorse destinate dai diversi Governi;
è venuto il
momento di inquadrare il problema della S.S.
si intende
sottoporre alla responsabile attenzione, valutazione e discussione della
massima Assemblea elettiva calabrese un problema d'importanza strategica
anzitutto per l'intera Regione Calabria, della quale fino ad oggi è stato uno
dei principali ostacoli al suo sviluppo;
il Consiglio
regionale, nell'ambito dei propri poteri, è chiamato a confrontarsi e a fornire
precisi indirizzi alla Giunta regionale, anche con il diretto e preventivo
coinvolgimento di tutti i soggetti direttamente coinvolti, a partire dalla
citata Anas;
si ritiene
ineludibile:
1) avviare un
urgente, costruttivo ma stringente confronto con i vertici dell'Anas per
focalizzare lo stato attuale degli interventi in corso sull'intera tratta e per
avere un quadro realistico dei finanziamenti necessari per il completamento
dell'importante arteria stradale;
2) promuovere
un urgente incontro con i rappresentanti del Governo, a partire dal ministro
Matteoli, direttamente coinvolti, al fine di conoscere le reali intenzioni
dell'Esecutivo del Paese in ordine al reperimento delle imponenti risorse,
ordinarie e/o straordinarie, che, a nostro giudizio, ancora sono necessarie per
avviare il completamento dell'opera;
impegna il Presidente della Giunta regionale
stante
l'importanza e la complessità della problematica nonché le ormai ineludibili
attese delle popolazioni calabresi, a valutare l'opportunità di assegnare
preliminarmente, e per eventuali audizioni, la presente mozione alla Commissione consiliare competente al fine di mettere
il Consiglio regionale nelle migliori
condizioni per adottare le conseguenti e più opportune deliberazioni
sull’argomento.
(8;
16.09.2010) Imbalzano
Il Consiglio
regionale
Premesso che:
nelle scorse
settimane il gruppo Ansaldo Breda-Finmeccanica, a
seguito di gara indetta da Trenitalia ha vinto una maxi commessa da 1,5
miliardi di euro per la fornitura di nuovi treni super veloci V300 Zefiro,
unitamente al gruppo canadese Bombardier;
il nuovo super
treno, battendo la concorrenza del Gruppo francese Alstom,
sarà destinato sia per soddisfare le esigenze del mercato nazionale, che per i
paesi emergenti dell'Asia, del Sud America e per i ricchi corridoi ferroviari
dell'Europa centro-settentrionale;
i primi
prototipi dovranno essere forniti a Trenitalia per i relativi test entro 300
giorni e che le consegne dovranno essere effettuate entro i primi mesi del
2013;
lo
stabilimento reggino, pur essendo specializzato nel settore delle
metropolitane, ha dato in questi anni significativi contributi nel campo delle
costruzioni ferroviarie e che quindi la maxi commessa, a differenza di quanto
affermato nelle prime dichiarazioni di commento da parte del Top Management del
Gruppo, potrà avere una caratterizzazione nazionale e non esclusivamente
"pistoiese", coinvolgendo direttamente anche altri stabilimenti del
Gruppo stesso, a partire da quello di Reggio in importanti lavorazioni della
stessa commessa;
altresì, le
stesse Ferrovie della Calabria, nonostante i cospicui introiti a fronte del
contratto di servizio esistente, si sono sempre negativamente distinte per
l'assenza di attenzione verso l'avanzato stabilimento di Reggio-Torre
Lupo e nonostante sia la stampa locale, sia rappresentanti delle Istituzioni
locali e non, che autorevoli rappresentanze sindacali abbiano più volte, anche
recentemente, messo in evidenza che il parco rotabile ferroviario utilizzato in
Calabria è assolutamente desueto e, spesso, considerato da terzo mondo;
con la
presente mozione, si intende sottoporre alla responsabile valutazione e
discussione della massima Assemblea elettiva calabrese una problematica di
importanza strategica non solo per la città di Reggio ma per l'intero
territorio della nostra regione;
il Consiglio
regionale, nell'ambito dei propri poteri, è chiamato a confrontarsi e a fornire
precisi indirizzi, nella fattispecie, sul destino di un sito industriale che,
dal punto di vista tecnologico, rappresenta uno dei centri di eccellenza
dell'intero Mezzogiorno e coinvolge direttamente il destino di circa 600
maestranze, tra lavoratori diretti e occupati nell'importante indotto;
si ritiene
ineludibile:
1) avviare un
costruttivo e urgente confronto con i vertici del Gruppo Ansaldo Breda in
ordine al possibile coinvolgimento, con conseguenti ricadute occupazionali,
dello stabilimento di Reggio Calabria relativamente alla maxi commessa citata
in premessa;
2) dare
seguito, ove ancora in itinere e necessariamente rimodulate, a precedenti
eventuali iniziative, costituendo comunque un immediato tavolo di lavoro e di
concertazione tra
3) coinvolgere
operativamente il sito di Torre Lupo nel progetto di miglioramento in corso del
sistema di mobilità all'interno della Regione Calabria, con particolare
riferimento ai consistenti investimenti messi in campo per realizzare le
metropolitane di superficie all'interno del territorio calabrese;
impegna
stante
l'importanza e la complessità della problematica in questione per un
preliminare e congiunto coinvolgimento delle Commissioni consiliari competenti
(attività produttive, trasporti e fondi comunitari), degli assessori e/o
consiglieri regionali delegati per il settore, al fine di programmare le
necessarie audizioni, a partire dalle organizzazioni sindacali regionale, per
mettere il Consiglio regionale nelle condizioni di adottare le conseguenti e
più opportune deliberazioni di indirizzo politico ed economico in un settore
così strategico per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini
calabresi.
(9;
25.08.2010) Imbalzano
Grillo. Al Presidente della Giunta regionale. Per
sapere – premesso che:
con un bando
di gara emanato presumibilmente in data 30.4.2010 (n. gara 532330),
i termini per
presentare offerta scadono il giorno 15.6.2010 alle ore 12;
tra i
requisiti richiesti ai partecipanti per essere ammessi alla gara, a pena di
esclusione, al punto 5 (Requisiti minimi di partecipazione), capitolo
“Situazione giuridica” punto h) è richiesto di "aver prestato il servizio
di vigilanza fissa nell'ultimo triennio per almeno un’Azienda sanitaria od
ospedaliera”. Al capitolo “Capacità tecnica e professionale prove richieste”
del suddetto punto 5 è inoltre esplicitato che “Ai fini dell’ammissione alla
gara è necessario aver espletato servizio identico, negli ultimi tre anni, per
almeno un’Azienda sanitaria od ospedaliera con contratto almeno biennale”;
tale clausola
appare eccessivamente limitativa del principio di libera concorrenza di cui
all'art. 2 del Dlgs 163/2006 sotto il profilo della
proporzionalità, in quanto ultronea rispetto ai
requisiti previsti dall'art. 42 dello stesso Dlgs;
in
particolare, il requisito dell'aver espletato servizio “Identico” negli ultimi
tre anni, per una Asp o per una AO (per giunta con contratto biennale) appare
clausola sproporzionata, in quanto la vigilanza di un presidio sanitario non
costituisce prestazione diversa dalla vigilanza di una qualsiasi sede di P.A.
di dimensioni medio-grandi;
nell'inserire
la suddetta clausola, la stazione appaltante non ha motivato l'esercizio del
potere discrezionale finalizzato alla richiesta di requisiti di capacità
tecnico-organizzativa ulteriori e più stringenti rispetto a quelli fissati
dalla legge;
la suddetta
clausola inserita nel bando fa correre il rischio di restringere in modo
ingiustificato lo spettro dei potenziali concorrenti o di realizzare effetti
discriminatori tra gli stessi, in violazione di quanto stabilito dall'art. 44,
par. 2 della direttiva 2004/18/CE secondo il quale i livelli minimi di capacità
richiesti per un determinato appalto devono essere connessi e proporzionati
all'oggetto dell'appalto stesso -:
se alla data
di scadenza del termine del 15.6.2010 risulta essere stata presentata una sola
offerta o più offerte;
se è vero che
negli anni precedenti era stata sempre prevista nel bando di gara relativo
all'affidamento del servizio di vigilanza dell'Asp di Vibo Valentia la clausola
della partecipazione di almeno tre ditte ai fini dell'aggiudicazione;
se non sia
opportuno sospendere la procedura di gara e richiedere parere all'Autorità per
la vigilanza sui lavori pubblici sulla ragionevolezza e proporzionalità della
clausola in predicato.
(9;
14.06.2010)
Risposta – “In riferimento all’interrogazione in
oggetto, pervenuta a questa Autorità regionale in data 28/07/2010, si
forniscono di seguito gli elementi utili per la risposta.
Gli articoli 41 e 42, del codice degli
appalti prevedono quali siano i documenti che dimostrino le capacità tecniche e
professionali che devono essere possedute dagli operatori economici. In
particolare il comma 2 dell'art. 41, prevede la possibilità per le Stazioni
appaltanti di richiedere altri requisiti che ritengono utili ai fini della
dimostrazione della qualificazione professionale.
La dimostrazione del fatturato per servizio
analogo a quello oggetto dall'appalto non è una libera previsione di questa
Autorità regionale ma una prescrizione del comma 1, lettera c), dell’articolo
41 del D.lgs.vo 163/06 e s.m.i..
Si è richiesto di aver espletato un servizio
presso almeno un’azienda sanitaria o ospedaliera attesa la peculiarità
dell'oggetto dell'appalto che non è assimilabile ad un servizio reso presso un
ente qualsiasi.
Il principio della libera concorrenza non
implica l'assenza di qualificazione tecnica e professionale e non si configura
alcuna limitazione concorrenziale chiedendo un’adeguata qualificazione.
Non sono stati assolutamente sovrastimati i
livelli di capacità e la richiesta di stesso servizio è sicuramente connessa
all'oggetto.
E' vero che i principi tutelabili, ex art. 2
del D.Lgs.vo 163/06 e s.m.i.
sono quelli evidenziati ma è anche vero che il medesimo articolo, al comma l,
dice che l’affidamento deve garantire la -qualità delle prestazioni.
Il Codice degli Appalti ha contemperato la
necessità di qualificazione a tutela delle Stazioni Appaltanti prevedendo,
all'art.
Alla data di scadenza del termine è pervenuta
una sola istanza. Non si è a conoscenza di clausole di almeno tre offerte
previste da altre stazioni appaltanti che non possono essere previste in quanto
attivando una procedura aperta, ai sensi degli artt. 54 e 55 del D.Lgs.vo 163/06 e s.m.i., l’unica
clausola inseribile è quella di non procedere ad aggiudicazione nel caso di una
sola offerta valida (comma 4, art. 55); l'inserimento di altre clausole sarebbe
illegittimo.
La procedura di gara è già in fase di
aggiudicazione definitiva e non si ritiene opportuna alcuna sospensione per il
preventivo parere dell'AVCP in quanto non si riscontra la non proporzionalità dei
requisiti richiesti che sono analoghi ed in linea con le previsioni richieste
negli atti di gara di altre Stazioni Appaltanti”.
Dott.
Salvatore Boemi (Commissario Stazione unica appaltante)
Talarico D. Al Presidente della Giunta regionale e all'assessore
ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:
con D.D.G. del Dipartimento lavori pubblici n. 2979 del
15.03.2010 è stato approvato il Programma di cui all'art. 13 commi 1 e 5 della L.R. 12.06.2010, n. 19;
il predetto
Programma fornisce un elenco di 480 interventi di opere pubbliche riguardanti
la quasi totalità degli Enti locali calabresi;
molti Comuni
hanno già approvato i progetti esecutivi delle opere e fatto domanda di
erogazione di mutuo alla Cassa DD.PP.;
nel frattempo,
con D.D.G. del Dipartimento lavori pubblici n. 8832
del 09.06.2010, è stata sospesa cautelativamente l'attuazione del Programma di
cui sopra;
trattasi,
questo, di atto di enorme gravità poiché si procrastinano centinaia di opere
pubbliche necessarie per superare gli atavici problemi che affliggono le
comunità calabresi in ritardo di sviluppo rispetto al resto del Paese;
non si
permette l’immissione nel circuito economico regionale di decine di milioni
euro che consentirebbero di far tirare un sospiro di sollievo alle centinaia di
piccole imprese dell'edilizia, strozzate da una crisi senza precedenti;
la
giustificazione addotta dal Dirigente generale appare alquanto risibile quando
fa riferimento ad Enti che hanno richiesto devoluzioni o alla presenza di non
meglio chiarite incongruenze;
in tal caso, correttamente il Dirigente generale avrebbe fatto bene a
sospendere singoli interventi e non l'intero Piano;
si crea,
probabilmente, un contenzioso con quei Comuni virtuosi che hanno già provveduto
ad attivare le procedure previste dalla legge;
si rischia di
innescare il solito meccanismo, tutto meridionale, che vede trascorrere tempi
biblici tra l’idea di un intervento e la realizzazione dello stesso;
vi sono palesi
profili d'illegittimità del provvedimento stesso;
le motivazioni
che hanno generato il decreto di sospensione sono completamente diverse da
quelle riportate nel comunicato fatto diramare dal Dipartimento lavori pubblici
dove si parla di motivi di natura finanziaria non presenti nel decreto;
trattandosi di
sospensione, il Direttore generale avrebbe dovuto prevedere limite temporale
della stessa per non lasciare il Programma stesso nella più assoluta
indeterminatezza -:
i reali motivi
alla base del provvedimento di sospensione e, contestualmente, invitarli a
sensibilizzare il Dirigente generale del Dipartimento lavori pubblici affinché
voglia provvedere all'immediata revoca senza alcun indugio del decreto n. 8832
del 09.06.2010.
(12;
16.06.2010)
Risposta – “In riferimento all'interrogazione n. 12 del
16/06/2010 la risposta che può fornirsi alle questioni poste è unica e si fonda
sulla natura della "verifica preliminare della domanda".
La verifica preliminare delle istanze di
autorizzazione unica demandata dalla L.R. 42/08 al Settore Politiche Energetiche è
infatti una mera “Verifica Documentale” che ha ad oggetto l'esattezza e la
conformità della domanda e della documentazione ad essa allegata al contenuto
previsto dall'art. 4 dell'Allegato Sub 1 alla legge 42/08.
In sede di verifica preliminare il Settore
Politiche Energetiche, secondo la stessa legge, provvede esclusivamente a
verificare la completezza della domanda con riferimento alla documentazione
elencata al punto 4, chiedendo eventualmente un'integrazione della stessa e
provvedendo in caso di esito positivo alla convocazione della Conferenza dei
servizi.
E’ poi nella Conferenza dei servizi che gli
aspetti progettuali di dettaglio (ed eventuali carenze) vengono prese in
considerazione dagli Enti invitati a partecipare ai lavori.
Punti quali la destinazione delle ceneri,
l'autorizzazione degli scarichi nel fiume ecc, non rientrano nell'oggetto della
verifica preliminare dell'istanza ma costituiscono, viceversa, materia di
valutazione in sede di Conferenza dei servizi.
Analogo discorso può compiersi con
riferimento a questioni quali la sostenibilità del progetto in riferimento alle
caratteristiche del territorio, la cui valutazione non rientra nell'ambito
della verifica preliminare della domanda ai sensi del punto 4, né tantomeno
nelle competenze del Settore Politiche Energetiche per come definite dalla L.R. 42/08.
Le osservazioni ed i rilievi al progetto
riportati nell'interrogazione sono stati infatti correttamente proposti dalla
Provincia di Cosenza in sede di prima riunione di conferenza ed eventuali
integrazioni e correttivi prodotti dalla Società proponente costituiranno
oggetto della prossima riunione”.
Antonio Stefano Caridi (Assessore alle attività produttive)
“Il Consiglio
regionale
vista la
proposta di modifica al Regolamento Interno, esaminata dalla 5^ Commissione
consiliare “Riforme e Decentramento” nella seduta del 13 ottobre 2010;
delibera
di modificare,
con gli emendamenti introdotti, l'articolo 122 del Regolamento interno del
Consiglio regionale approvato con deliberazione n. 5 del 27 maggio 2005, come
appresso specificato:
l'articolo 122
del Regolamento interno del Consiglio regionale è sostituito dal seguente:
Art. 122
Interrogazione a risposta immediata
2. Le
interrogazioni a risposta immediata sono svolte dopo l'approvazione del verbale
e la lettura delle comunicazioni.
5. Le
interrogazioni presentate sono immediatamente trasmesse per via telematica al
Presidente della Giunta.
6. Le
interrogazioni vengono poste all'ordine del giorno, garantendo la
partecipazione di tutti i gruppi e tenuto conto della loro consistenza
numerica, secondo l'ordine stabilito dal Presidente del Consiglio, sentito il
Presidente della Giunta.
7. Il
Presidente del Consiglio almeno quarantotto ore prima della seduta, invia al
Presidente della Giunta ed a tutti i Consiglieri l'elenco definitivo delle
interrogazioni che saranno svolte nella seduta medesima.
8. Il
Presidente della Giunta, l'Assessore o il Sottosegretario competente per
materia devono motivare formalmente la loro impossibilita a rispondere. Le
interrogazioni non svolte sono iscritte ai primi punti dell'ordine del giorno
della seduta successiva dedicata alle interrogazioni a risposta immediata.
10. Il
Presidente del Consiglio può disporre le forme più adeguate per informazione e
pubblicità delle interrogazioni di cui al presente articolo”.
Art. 1
1. Dopo
l'articolo 2 della legge regionale 7 agosto 2002, n. 30 (Provvedimenti
tributari in materia di addizionale all’IRPEF e di tasse automobilistiche) sono
inseriti i seguenti articoli:
"Art. 2 bis
(Esenzione a favore delle organizzazioni non
lucrative di utilità sociale)
1. Sono
esentabili dal pagamento della tassa automobilistica le organizzazioni non
lucrative di utilità sociale regolarmente iscritte presso l'albo regionale di
cui all'articolo 26 della legge regionale 5 dicembre 2003, n. 23.
a) la carta di
circolazione del veicolo;
b) il
certificato di proprietà;
c)
l'attestazione di iscrizione all'albo indicato nel comma 1.
5. Il
beneficio della esenzione è concesso limitatamente ad un singolo veicolo,
utilizzato esclusivamente per l'attività propria di servizio, di cilindrata non
superiore ai
Art. 2 ter
(Norma finanziaria)
1. Agli oneri
derivanti dalle minori entrate conseguenti l'attuazione dell'articolo 2 bis,
quantificati in euro 26.000,00 si tiene conto in sede di predisposizione ed
approvazione del bilancio
“Il Consiglio
regionale
richiamata la
deliberazione della Giunta regionale n. 158 del 27 febbraio 2010, recante in
oggetto "Intesa Istituzionale di Programma Governo-Regione Calabria.
Definizione degli interventi che non hanno assunto obbligazioni giuridicamente
vincolanti ai sensi della Delibera Cipe 14 del 2006,
punto 5.1 e riparto delle risorse finanziarie programmabili derivanti dai
rientri finanziari ai sensi del punto 15 dell'accordo Stato-Regioni del 12
febbraio 2009 - modifica delibera Giunta regionale n. 185/2009";
visti:
la delibera
CIPE n. 14 del 22 marzo 2006 sulla programmazione delle risorse del fondo per
le aree sottoutilizzate mediante le intese istituzionali di programma e gli
accordi di programma quadro;
la delibera
CIPE n. 1 del 6 marzo 2009 sull'aggiornamento della dotazione del fondo aree
sottoutilizzate, dell'assegnazione di risorse ai programmi strategici
regionali, interregionali ed agli obiettivi di servizio e modifica della
delibera 166/2007;
la delibera di
Giunta regionale n. 59 del 30 gennaio 2007 sugli adempimenti della delibera
CIPE n. 3/2006, riparto programmatico per settore;
la delibera di
Giunta regionale n. 185 del 20 aprile 2009 sull'intesa Istituzionale di
Programma Governo-Regione Calabria. Ricognizione e riparto delle risorse
finanziarie programmabili derivanti dalle economie e dai rientri finanziari ai
sensi del punto 15 dell’Accordo Stato-Regione del 12 febbraio 2009;
la delibera di
Giunta regionale n. 167 del 27 febbraio 2010 sull'Intesa Istituzionale di
Programma Governo-Regione Calabria (1999). Modifica alla delibera di Giunta
regionale n. 467 del 21.7.2008. Approvazione della proposta di I Atto
Integrativo all'Accordo di Programma Quadro in materia di "Difesa del
Suolo-Erosione delle Coste". Attuazione della delibera di Giunta regionale
n. 186 del 20.4.2009 e s.m.i. in ordine al riparto
delle risorse finanziarie programmabili derivanti dai rientri finanziari ai
sensi del punto 15 dell’Accordo Stato-Regioni del 12.2.2009;
la delibera di
Giunta regionale n. 171 del 27 febbraio 2010 sull'Intesa Istituzionale di
Programma Governo-Regione Calabria (1999). Modifica alla delibera della Giunta
regionale n. 603 dell'8.8.2008. Approvazione della proposta IV Atto Integrativo
all’Accordo di programma Quadro "Emergenze Urbanistiche e
Territoriali". Modifica alla delibera di Giunta regionale n. 170
dell'8.4.2009. Ricognizione delle risorse finanziarie per il completamento del
Programma Centri Storici della Calabria nelle more di approvazione del PAR
Calabria FAS 2007-2013;
vista la legge
regionale del 5 gennaio 2007, n. 3 recante"Disposizioni sulla
partecipazione della Regione Calabria al processo normativo comunitario e sulle
procedure relative all'attuazione delle politiche comunitarie" ed in
particolare l'articolo 11;
delibera
di ratificare
la delibera della Giunta regionale n. 158 del 27 febbraio 2010 concernente
l'oggetto”.
"Il Consiglio regionale
richiamata la
deliberazione della Giunta regionale n. 180 del 3 marzo 2010, recante in
oggetto "Programmazione regionale comunitaria 2007-2013. Progetto
Integrato di Sviluppo Regionale di Valenza Strategica "Sistema delle Aree
Urbane Regionali". Integrazione alla delibera della Giunta regionale n.
181 del 20 aprile 2009";
visti:
il patto per
il Governo del Territorio in Calabria del 23 settembre 2005;
il D.L. n. 185
del 29 novembre 2008 recante disposizioni in materia di "Misure urgenti
per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in
funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale", ed in particolare
l'articolo 20;
il Decreto
Dirigenziale n. 21617 del 30 novembre 2009 del Dipartimento Urbanistica e
Governo del Territorio recante disposizioni in materia di: "Programmazione
Regionale Unitaria 2007-2013 - Progetto Integrato di Sviluppo Regionale di Valenza
Strategica "Sistema delle Aree Regionali". DPGR n. 191 del 27 luglio
2009 - Assunzione schema Protocollo d'Intesa Programmatico";
la delibera di
Giunta regionale n. 181 del 20 aprile 2009 recante disposizioni in materia di
"Programmazione Regionale Unitaria 2007-201 3 - Progetto Integrato di
Sviluppo Regionale di Valenza Strategica "Sistema delle Aree
Regionali" - Istituzione del Tavolo di Partenariato regionale, Definizione
del Quadro delle Risorse finanziarie e delle Azioni per l'Avvio del
Progetto";
la delibera di
Giunta regionale n. 10 del 13 gennaio 2010 recante disposizioni in materia di
"Attuazione legge regionale 16.4.2002 n. 19 articoli 17 e 25. Approvazione
del Documento Finale del Quadro Territoriale Regionale con valenza Paesaggistica
(QTRIP) e "Norme tecniche di attuazione del QTRIP" e trasmissione
della proposta di relativo provvedimento amministrativo al Consiglio regionale
ex articolo 25 comma 4 della legge regionale n. 19/2002";
la delibera di
Giunta regionale n. 11 del 13 gennaio 2010 recante disposizioni in materia di:
"Programmazione Regionale Unitaria 2007-2013. Progetto Integrato di
Sviluppo Regionale di Valenza Strategica "Sistema delle Aree Urbane
Regionale". Criteri di riparto delle risorse dell'Asse VIII - Settore
"Città ed Aree Urbane" del POR Calabria FESR 2007-2013. Presa d'atto
dell'inefficacia della delibera della Giunta regionale n. 769 del 18 novembre
2009;
richiamato
l'estratto POR Calabria FESR 2007-2013;
delibera
di ratificare
la delibera della Giunta regionale n. 180 del 3 marzo 2010 concernente
l'oggetto, con la raccomandazione di ricomprendere nella programmazione del
sistema delle aree urbane regionali anche i comuni con popolazione tra i 10.000
ed i 30.000 abitanti, individuando idonee risorse finanziarie nel contesto
della programmazione regionale unitaria”.
“Il Consiglio
regionale
richiamata la
deliberazione della Giunta regionale n. 563 del 23 agosto 2010, recante in
oggetto "Aiuti di stato n. 723/2007 "Interventi per il rilascio di
garanzie di cui al regime n. 391/2003". Modifica dell'importo massimo
garantibile e capitalizzazione del fondo a norma dell'articolo 11, comma 2,
della legge regionale 26 febbraio 2010, n, 8";
visti:
il Regolamento
(CE) n. 1698/2005 del Consiglio del 20 settembre 2005 sul sostegno allo
sviluppo rurale da parte del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale
(FEASR);
il Regolamento
(CE) n. 1974/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006 recante “Disposizione
di applicazione del Regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio del 20
settembre 2005 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo Europeo
Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR)”;
la decisione
del Consiglio n. 2006/144/CE del 20 febbraio 2006 relativa agli orientamenti
strategici comunitari per lo sviluppo rurale (periodo di programmazione
2007-2013);
gli aiuti di
Stato n. 391/2003 e n. 723/2007;
l'articolo 11
della legge regionale del 26 febbraio 2010 n. 8;
il Piano di
Sviluppo Rurale 2007-2013 approvato con decisione n. C(2010) 1164 del
26.2.2010;
richiamato il
paragrafo 5.2.7 del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 che nel disciplinare i
regimi agevolativi diversi dagli aiuti diretti a fondo perduto prevede la
facoltà per
delibera
di ratificare
la delibera della Giunta regionale n. 563 del 23 agosto 2010 concernente
l'oggetto, con la raccomandazione di definire, in sede di attuazione delle
misure del PSR 2007-2013, criteri di selezione delle operazioni che consentano
la parità di accesso al regime di aiuto per la piccola e media impresa
agricola”.