RESOCONTO INTEGRALE
SEDUTA DI MERCOLEDI’ 22 DICEMBRE 2010
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL
VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLO’
Presidenza del
Presidente Francesco Talarico
La seduta
inizia alle 13,28
PRESIDENTE
Per espressa e unanime richiesta dei capigruppo, la seduta è aggiornata alle ore 16,00
La seduta sospesa alle 13,28 è ripresa alle 18,08
Legge il
verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
PRESIDENTE
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Giovanni NUCERA, Segretario Questore
Legge le interrogazioni e la mozione presentate alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
E’ pervenuta
risposta scritta all’interrogazione
numero 34 del 15 settembre
(E’ riportata in allegato)
Conclusasi la lettura delle comunicazioni, possiamo procedere con l’ordine del giorno. Il primo punto reca la proposta di provvedimento amministrativo numero 88/9^ di iniziativa della Giunta regionale: “Documento di programmazione economico finanziaria della Regione Calabria (DPEFR) per gli anni 2011-2013 (articolo 2, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8)”.
Proporrei al relatore, visto che poi ci sono i punti
due, tre e quattro che riguardano il bilancio regionale, di fare una relazione
unica che riguardi sia il DPEFR sia il bilancio regionale nel termine di
quindici minuti, che è quello assegnato per la relazione introduttiva.
La parola all’onorevole Morelli.
Signor
Presidente, onorevoli colleghi, raccogliamo in un unico intervento i quattro punti all’ordine
del giorno, sottolineando soprattutto come il documento di
programmazione economica
e finanziaria sia
stato esaminato in Commissione bilancio nel merito, quindi l’iter procedurale
si concluderà oggi con l’esame da parte di questo Consiglio regionale.
Ovviamente,
dopo di me l’assessore Mancini illustrerà i contenuti del documento e,
comunque, desidero riprendere alcuni temi dibattuti nel corso dei lavori di Commissione, che dovranno
caratterizzare le scelte di finanza pubblica regionale, in particolare mi
riferisco all’evoluzione normativa che regola il patto di stabilità interno, il federalismo fiscale e gli effetti da esso
prodotti sulle finanze di questa Regione.
Nel documento di
programmazione economica
e finanziaria sono
ricostruiti tutti i passaggi normativi e fondamentali che hanno attuato l’incipit comunitario per il rispetto
degli equilibri di bilancio.
Le difficoltà che questa Regione ha incontrato nel
rispettare gli obblighi previsti si registrano a partire dal 2007, da quando
non è stato più possibile sottrarre dalla spesa complessiva i fondi comunitari
e le spese per le infrastrutture. Le difficoltà si sono amplificate, in quanto
l’anno di riferimento preso come base per il calcolo delle limitazioni è stato
il 2005, anno in cui la spesa regionale è stata mediamente inferiore.
Se facciamo un po’ di silenzio in Aula, cioè chi vuole
parlare lo faccia fuori!
Prego, onorevole Morelli.
Dicevamo, è stato l’anno
Come già a noi noto, nel
2008
Da qui la necessità di proseguire nello sforzo avviato
con l’assestamento di bilancio, approvato nello scorso agosto, di contenere i
costi senza gravare il peso fiscale e, comunque, considerando l’economia
calabrese.
Questo documento di programmazione consentirà, quindi,
di attuare una politica di rigore ed è accompagnato da un preciso piano di
pagamenti approvato dalla Giunta regionale con la delibera numero 620 di
quest’anno. Ciò permetterà di attuare un sistema di controllo concomitante e in
grado di evitare nuovi sforamenti del patto di stabilità.
Qui mi preme ricordare le gravi sanzioni introdotte
dall’articolo 14 ai commi 4, 5 e 6 del Decreto Legge 78 del
Si tratta di sanzioni non sostenibili per la nostra
Regione, pertanto, per come detto nel documento di programmazione economica e
finanziaria, occorre rispettare gli obiettivi programmatici già fissati per
l’anno 2010 dalla normativa vigente in euro 1 miliardo e 420 milioni e, in
termini di pagamenti, 1 miliardo e 675 milioni di euro.
Quindi vengo alla seconda parte del ragionamento, che
riguarda il federalismo fiscale. Con questo processo i conti regionali
subiranno una profonda trasformazione, segnata dal passaggio da una finanza
derivata ad una rappresentata dalle risorse proprie, che imporrà alla realtà
territoriale una maggiore responsabilizzazione ed un conseguente controllo
democratico da parte dei cittadini.
I due elementi di novità che mi permetto di sottolineare
riguardano, comunque, il primo, il superamento del criterio della spesa storica
per appostare stanziamenti di competenza, il secondo, la copertura statale dei
soli livelli essenziali di assistenza per le funzioni fondamentali, quali la
sanità, l’assistenza e l’istruzione, che verranno valorizzati secondo il metodo
dei costi standard.
Si tratta di due innovazioni che porteranno questa
Regione a perdere una serie di trasferimenti
statali, oltre che la compartecipazione regionale all’accisa sulla benzina, che
è destinata alle Province.
Il documento di
programmazione mette in evidenza le problematiche che occorre affrontare, anche
con riferimento alla linea politica che questa Regione deve tenere nel
confronto con il Governo centrale. Non v’è dubbio che la nostra Regione dovrà
chiedere alcune modifiche a quanto è in corso di approvazione a livello
nazionale sulla materia di federalismo fiscale e del patto di stabilità.
Ricordo, appunto, che noi siamo per un federalismo fiscale solidale.
Le possibili soluzioni che il
documento di programmazione prospetta sono non solo tecniche, ma anche legate
ad un confronto politico nel quale questa Regione dovrà chiedere la
rielaborazione dell’articolo 14, comma 4, del decreto legge numero 122 del 2010
sopra richiamato e l’eliminazione di alcuni effetti distorsivi prodotti dalla
scelta dell’anno di riferimento per il 2005.
Ovvero, in ultima analisi,
bisognerà proporre al Governo di integrare la normativa vigente, nel senso di
non applicare tutte le sanzioni previste per il mancato rispetto del patto di
stabilità, ma solo quella relativa all’articolo 14, comma 4, del Decreto Legge
122 del 2010, appunto nel caso in cui il superamento dell’obiettivo di spesa
sia determinato dalla maggiore spesa in conto capitale, registrata per
interventi realizzati con la quota di finanziamento nazionale e correlati ai
finanziamenti dell’Unione europea.
Questo, per quanto concerne
la parte squisitamente tecnica.
Per quanto concerne una parte
squisitamente organizzativa, mi preme in questa fase, in questo momento,
ringraziare le strutture del dipartimento bilancio e le strutture della
Commissione che in sinergia hanno lavorato per consentire in tempi rapidi di
giungere all’approvazione del bilancio odierno. Ovviamente, un particolare
ringraziamento va ai colleghi della maggioranza e della minoranza che, ancorché
intervenendo con proposte costruttive, hanno sempre cercato di operare nel bene
per la nostra Regione.
Questo ci consentirà di poter
parlare, Presidente Talarico,sulla proposta di bilancio di previsione per
l’anno 2011, ancor prima dei termini previsti dalla scadenza naturale, di una
Calabria normale per un bilancio previsionale normale.
PRESIDENTE
Grazie all’onorevole Morelli
per la relazione. La parola all’assessore al bilancio, Giacomo Mancini.
(Interruzione)
Invito i capigruppo ad
avvicinarsi al banco della Presidenza.
(I capigruppo
si portano al banco della Presidenza)
Prima di dare la parola
all’assessore Mancini, su delega da parte dei capigruppo di maggioranza e di
minoranza e del Presidente della Giunta, ci è sembrato opportuno, prima di
procedere con l’ordine del giorno, dire qualcosa in merito a quanto è accaduto
nei giorni scorsi, i gravi arresti che ci sono stati, che hanno coinvolto anche
un collega in Consiglio regionale. Ci sembrava doveroso fare qualche
riflessione.
Intanto, questo è un Consiglio
regionale che si è insediato da poco, che sta lavorando in grande sinergia, in
grande collaborazione e non condividiamo e rigettiamo totalmente al mittente
qualsiasi opera di strumentalizzazione rispetto al lavoro che questo Consiglio
regionale sta facendo, perché attraverso la collaborazione di tutti, attraverso
la collaborazione dei gruppi di maggioranza e di minoranza, stiamo tutti
lavorando per cercare di costruire condizioni migliori e una crescita
complessiva della nostra regione.
Qualsiasi errore ci sia
stato, personale, da parte di un esponente di un Consiglio regionale sarà
valutato dalla magistratura, dalle forze dell’ordine, a cui noi siamo
riconoscenti sempre e comunque per l’azione che stanno facendo in Calabria
attraverso un’azione repressiva, attraverso dei risultati tangibili che si
stanno ottenendo nella nostra regione.
Questo errore personale non
può coinvolgere l’istituzione, questo ci tengo a ribadirlo, perché questo
Consiglio regionale sta cercando, fin dall’inizio della sua legislatura - ma io
l’estendo anche alle precedenti esperienze – di lavorare con l’apporto di tutti
contro la criminalità organizzata, contro qualsiasi azione che riguardi
complessivamente l’inquinamento della nostra Regione.
E’ uno sforzo difficile
quello che ci attende e che ha coinvolto anche coloro che ci hanno preceduto,
sia le maggioranze di centro-sinistra sia quelle di centro-destra. Qui siamo
tutti uniti e compatti contro la criminalità organizzata, grazie all’azione
repressiva che conducono bene le forze dell’ordine e la magistratura, ma anche
attraverso l’azione preventiva che la politica e le istituzioni devono
compiere.
Noi vogliamo essere giudicati
sugli atti che compiamo durante la legislatura e rispetto a quello che approveremo nel suo prosieguo, rispetto ai pochi mesi dal nostro
insediamento, perché questo penso che debba essere il metro di valutazione.
Già nella precedente
legislatura- devo dare atto, io ero nei banchi del Consiglio regionale – tante
azioni sono state intraprese rispetto a queste questioni, quindi questo deve
essere da monito a ciascuno di noi per lavorare, impegnarci e difendere questa
Istituzione. Non consentiamo a nessuno che vive fuori dalla nostra regione e
non conosce le sue dinamiche di strumentalizzarne o affossarne l’immagine,
perché, fra tante difficoltà e questioni che sono sotto gli occhi di tutti, stiamo cercando
di svolgere il nostro compito attraverso la collaborazione e il lavoro di
tutti.
Volevo fare, quindi, queste
poche riflessioni a nome di tutto il Consiglio regionale, affinché i mezzi di
informazione, tutti coloro che hanno a cuore il bene di questa regione sappiano
qual è la nostra posizione e come, spesso, la criminalità organizzata ma anche
la zona grigia ad essa attigua cerchino sempre e comunque, attraverso anche
delle lobby di potere, di condizionare la nostra azione.
Noi vogliamo – ripeto –
essere giudicati per quello
che riusciamo a fare, non attraverso le
strumentalizzazioni. In questi giorni ho letto di un auspicato “scioglimento
del Consiglio regionale”, e le solite idee di strumentalizzazione rispetto a
questi temi. Non è giusto – e lo dico con grande forza e vigore – che l’errore
di un singolo, che dovrà essere giudicato dalla magistratura, coinvolga
l’Istituzione nel suo complesso.
In questo sforzo corale, che
stiamo cercando di compiere tutti insieme, ritengo che si sia sempre lavorato
in quest’Aula: continueremo a farlo in grande sintonia e in grande sinergia,
maggioranza e minoranza. Penso che questa sia l’immagine della Calabria nuova e
positiva che vogliamo costruire per il prossimo futuro e che ci saranno
certamente grandi sforzi da parte di tutti, sia per aggredire la criminalità
organizzata sia per cercare di favorire condizioni di sviluppo e di occupazione
essenziale. La criminalità organizzata si combatte anche grazie all’esistenza
di un gruppo che insieme procede alla guida della Regione, riuscendo a produrre
occupazione e sviluppo. Penso che questa sia l’essenza.
Ci tenevo a dire queste
parole iniziali rispetto a quello che è avvenuto in questi giorni,
rispetto a quello
che abbiamo letto tutti quanti, per dire che
questo è un Consiglio regionale unito, che rigetta al mittente un certo tipo di
considerazioni e che vuole andare avanti sulla strada della crescita economica,
sociale e culturale della regione.
Ne abbiamo veramente bisogno
e considero che questa sia l’essenza di questo messaggio che ho voluto dare,
qui, all’inizio dei lavori, proprio per ricostruire quell’immagine, ma anche,
nella sostanza, quella Calabria che tutti quanti noi desideriamo, che è una
Calabria non della strumentalizzazione o dell’affossamento o delle facili
discussioni come potrebbe essere in questi momenti.
Noi vogliamo andare avanti,
vogliamo essere giudicati per quello che produciamo. In questo siamo
uniti ed è il messaggio che dai banchi del Consiglio regionale vogliamo far
pervenire non solo ai calabresi, ma a tutto il nostro Paese, a tutta l’Italia e
a tutti coloro che fanno politica, proprio per sostenere lo sforzo di crescita
della Calabria.
Grazie.
Ripresa della
discussione
La parola
all’assessore Mancini per la relazione al bilancio.
Oggi discutiamo il primo bilancio della nuova stagione della Calabria guidata dal governatore Scopelliti. Egli, nel marzo scorso, fu investito da un enorme consenso popolare rispetto all’ambizione di cambiare, finalmente, in profondità la nostra regione.
Oggi, attraverso la
discussione e – io mi auguro – l’approvazione di questo importante atto, noi
marchiamo tante importanti novità e tanti segnali di cambiamento. Innanzitutto, i tempi: il nostro obiettivo è quello di arrivare alla promulgazione, per la prima volta nella storia del regionalismo
calabrese…
(Interruzione)
La promulgazione ,è la
prima volta…
(Interruzione)
Il nostro obiettivo è
quello di arrivare alla promulgazione, per la prima volta nella storia di
quarant’anni di regionalismo calabrese,
della legge di bilancio entro dicembre . Per raggiungere questo obiettivo, caro onorevole Loiero, abbiamo avviato
un’azione determinata fin dall’inizio: fin dal mese di agosto, il 31 agosto il dipartimento
bilancio ha iniziato a concertare con tutti i dipartimenti
le esigenze, il 9 di novembre abbiamo approvato in Giunta questo atto fondamentale
rispetto alla vita della nostra regione,
il 10 dicembre abbiamo iniziato i lavori della Commissione bilancio, il 20
dicembre abbiamo approvato in Commissione bilancio questo atto ed oggi, 22
dicembre, lo discutiamo in quest’Aula.
Questo lavoro, fitto e
incalzante, è stato reso possibile dalla determinazione del governatore Scopelliti
che, fin dall’inizio e fin dall’insediamento
di questa legislatura, ha fissato come obiettivo quello per la prima volta di rispettare i tempi e i termini di legge, ed è stato possibile grazie
al lavoro di squadra della Giunta regionale, grazie al quale ogni assessore ha
dato il proprio contributo, ha espresso i propri suggerimenti, ha lavorato per rendere importante e solido l’impianto di
cui oggi noi discutiamo.
Siamo oggi qui grazie anche
alla condivisione e alla collaborazione – e per questo lo voglio ringraziare – del Presidente della
Commissione bilancio, l’onorevole Franco Morelli,
e per il sostegno di tutte le forze di maggioranza che, attraverso l’azione dei
loro capigruppo, hanno sostenuto e guidato il percorso che oggi ci porta in quest’Aula.
E’
evidente – e lo voglio rimarcare – che è stato anche importante il contributo pervenutoci dai settori più
illuminati delle forze di minoranza, che con spirito costruttivo e collaborativo si sono, in qualche
modo, proposti all’esame della nostra piattaforma programmatica e non
hanno esitato a far pervenire le loro idee e le loro indicazioni per cambiare
il quadro della nostra terra.
Da questo punto di vista, poiché lo ha citato
l’onorevole Loiero, voglio sottolineare il fattivo contributo dell’onorevole
Nicola Adamo, che in una fase passata ha avviato i lavori di approvazione di
bilanci in termini importanti e che, in questa nuova stagione, ha collaborato
insieme al collega onorevole Bova, insieme a tutta una serie di colleghi
onorevoli consiglieri regionali, dando il loro contributo soprattutto su una
serie di materie di cui approfondiremo la portata e l’entità, ma che fin da
subito può essere apprezzato in termini positivi.
Quindi il dato dei tempi è il primo dato che segna la
novità: per la prima volta – ripeto – l’obiettivo è quello di arrivare alla
promulgazione della legge finanziaria entro l’anno precedente rispetto al quale
essa produrrà i propri effetti.
Poi cambiamento, novità rispetto ai contenuti, rispetto
all’impianto che noi abbiamo pensato per
E poi tante novità importanti riguardo al merito:
attraverso questo bilancio sosteniamo le famiglie, abbiamo stanziato 10 milioni
di euro per le famiglie numerose e bisognose; una vicinanza alle imprese con la velocizzazione dell’iter dei
pagamenti e anche per la definizione di un sistema di garanzie delle imprese
che soffrono una patologia; e, ancora, una collaborazione evidente con la
Chiesa calabrese, il cui legame, il cui collegamento, attraverso l’azione del
governatore Scopelliti e di tutti quanti noi, vogliamo continuamente
alimentare.
E poi la sfida a ridare nuova dignità alle istituzioni
regionali: abbiamo previsto uno stanziamento importante per reperire le risorse
per la ultimazione della costruzione della Cittadella regionale e insieme
abbiamo previsto un percorso condiviso,
allargato, importante per snellire la burocrazia
regionale e renderla più efficiente; insieme abbiamo definito un tragitto per dare
nuova linfa all’economia e supporto alle istituzioni locali, ad iniziare dai
Comuni, per i quali abbiamo previsto la realizzazione di rilevanti opere
pubbliche. E questo è stato l’impianto all’insegna del cambiamento della
Calabria, al quale vogliamo arrivare.
A questo impianto, in sede di
presentazione del maxiemendamento, abbiamo voluto aggiungere un elemento
importante e centrale, che caratterizza ed ha caratterizzato fin da subito
l’azione riformatrice e di cambiamento del governatore Scopelliti, cioè quello
della sanità e, in particolare, l’aggressione all’enorme mole del debito
sanitario accumulatasi nel corso degli ultimi anni e dei decenni passati.
Per farlo, abbiamo introdotto
la possibilità, su invito delle risultanze del “tavolo Massicci”, abbiamo
stabilito un impegno di 30 milioni di euro per trent’anni, per aggredire, per
ripianare in prospettiva il debito sanitario e per offrire ai calabresi una
sanità migliore, più efficiente e soprattutto più vicina alle esigenze dei
cittadini, che chiedono di avere cure importanti e risolutive in senso positivo
in Calabria.
Per farlo, abbiamo chiesto il
contributo ai calabresi, abbiamo in qualche modo previsto la cosiddetta Irba,
che è una imposta regionale sulle benzine per autotrasporti, seguendo da questo
punto di vista il percorso avviato da undici, su venti, Regioni italiane.
Dai banchi dell’opposizione,
ho letto in questi giorni una serie di
polemiche, che dicono che era un percorso
sbagliato il nostro, era una scelta che andava in
contrasto con l’impostazione
più generale, mentre invece undici Regioni già
in precedenza avevano avviato questo percorso. Noi l’avviamo oggi per ripianare una situazione che noi, certamente, non abbiamo prodotto,
anzi che abbiamo ereditato, ed abbiamo seguito, cari onorevoli colleghi,
l’esempio di altre Regioni.
Quindi ad oggi, a chi ci
contesta, noi replichiamo che prima di noi, ad iniziare dal 2008, la scelta di
ricorrere all’Irba l’avevano già adottata
Ritengo che abbiamo fatto
un buon lavoro, proporzionato alle risorse di cui oggi dispone
Da questo punto di vista, abbiamo introdotto parametri
nuovi rispetto – mi si scusi il gioco di parole – al rispetto delle regole:
approviamo e puntiamo ad arrivare alla promulgazione del bilancio, della
finanziaria rispettando la legge; abbiamo rispettato la legge rispetto all’alto
monito che è pervenuto anche alla nostra Regione dalla più alta carica del
nostro Paese, dal Presidente Napolitano, che ha fissato il punto del rispetto
delle leggi di stabilità come punto importante e qualificante di ogni
istituzione.
Noi, per parte nostra, abbiamo – e lo diciamo con
orgoglio – rispettato i parametri della spesa, per quanto abbiamo avviato la
nostra nuova stagione ereditando una difficoltà iniziale: la passata Giunta
aveva speso più della metà, nei soli primi tre mesi, delle somme che la legge
fissava in 1 miliardo e 400 milioni di euro, che
Con altrettanto orgoglio, oggi possiamo dire di essere
anche virtuosi rispetto alla spesa che ci deriva dai fondi comunitari: abbiamo,
in qualche modo, rispettato i parametri fissatici dalla Commissione, spendendo,
certificandolo in maniera incontrovertibile,
la spesa di 267.775.034 euro, rispettando il parametro e spendendo 14 milioni
di euro in più e dimostrando la virtuosità della nostra amministrazione.
Quindi sono questi i parametri, la sfida e le
traiettorie che anche attraverso questo bilancio intendiamo seguire, cioè
spendere bene le risorse e in senso positivo, spenderle in maniera virtuosa,
spendere bene le risorse che ci provengono dalle risorse autonome del bilancio
regionale e spendere bene i fondi comunitari. E’ questo il nostro primo
bilancio, è questo il bilancio di una stagione che non ammette assalti alla
diligenza, che non ha perseguito la divisione di risorse in tanti e troppi
rivoli sempre improduttivi e che, invece, ha preferito investimenti in settori
e in attività utili alla crescita della nostra terra.
I calabresi, a fine marzo scorso, hanno scelto il
governatore Scopelliti per la sua idea e la sua volontà ferma di cambiare.
Attraverso la definizione di questa manovra finanziaria, io posso dire che il
cambiamento si vede e si tocca con mano.
Aveva chiesto di parlare l’onorevole Principe. Ricordo a
tutti coloro che dovranno intervenire che il tempo a loro disposizione è dieci
minuti, quindi, passati i dieci minuti, sarò costretto a togliere la parola.
Prego, onorevole Principe, ha facoltà di intervenire.
Signor Presidente, la ringrazio e, naturalmente, in dieci minuti è difficile sintetizzare il nostro pensiero su tutta la manovra, quindi mi scuseranno i colleghi e in particolare il Presidente della Giunta e l’assessore Mancini, se dovrò necessariamente accorpare i concetti.
Il primo concetto che mi viene in mente è che noi dobbiamo stare attenti a non confondere la realtà delle cose con le immagini, perché forse noi non saremo illuminati – e poi ognuno sceglie di essere illuminato dall’organo illuminante che più gli aggrada – ma obiettivamente questo ammonimento benevolo, modesto di non confondere gli slogan con la realtà sentiamo di farlo, perché ammesso e non concesso che questo è il primo bilancio nella storia del regionalismo calabrese che si approva entro l’anno precedente, ciò non è vero, perché l’illuminato onorevole Adamo, da assessore al bilancio, con Presidente forse il meno illuminato onorevole Loiero, nel 2005 riuscì, grazie al supporto dell’intera maggioranza dell’epoca, a raggiungere questo obiettivo.
Non vorrei provocare gli scongiuri di tutti gli uomini della maggioranza, perché
non credo di avere queste qualità, ma se non avessi a cuore le sorti dei cittadini
calabresi, per cui non mi sento di augurare che questo bilancio non produca effetti, potrei dire che il
precedente non porta bene, perché
anche
Lasciamo da parte questo aspetto della discussione, poi l’amico consigliere
Orsomarso mi dirà che Principe abbaia alla luna e, vedete, anche in questa affermazione c’è una certa cultura democratica,
perché quando chi è perdente o ha perduto – non perdente, perché ogni tanto abbiamo anche vinto – si permette di far sentire la propria
voce, viene subito redarguito, dicendo che abbaia alla luna. C’è insita
una certa cultura non propensa ad accettare il confronto.
Poi c’è un altro aspetto che mi sento di dire,
ché se andiamo a leggere la fattoria degli animali, chi abbaia è il cane! Io
sono un vecchio cane, quindi anche se mi si
volesse mettere il guinzaglio, potrei essere poco
utile a chi il guinzaglio mi vorrebbe mettere, ma i
cani giovani debbono stare molto attenti
perché, quando poi vengono guidati attraverso il guinzaglio, la cosa potrebbe non deporre bene.
Sulla manovra finanziaria non dico molto perché, onestamente, se vi illudete che
attraverso questa manovra andiamo ad attaccare quelle che sono le emergenze di
questa regione, vuol dire che non ci siamo proprio come analisi! E dicendo
questo, non è che voglio fare un addebito all’attuale Presidente e all’attuale
maggioranza.
Man mano che gli anni sono passati, il bilancio della
Regione è diventato sempre di più ingessato. Voglio dire che semmai, con
riferimento a questo ingessamento del bilancio, piuttosto che procedere con la
solita falce che taglia ogni anno il 10, il 15 per cento a tutti i capitoli, se
ci fosse la capacità di essere illuminati - non da parte di esponenti della
minoranza, ma da parte di esponenti della maggioranza - si dovrebbero fare
piuttosto dei tagli finalizzati, per esempio tagliare meno nel settore della
cultura, che oggi è all’evidenza di tutta la dialettica e del confronto
nazionale, con un allarme di tutti i centri della cultura.
Caro assessore Caligiuri,
Con questo bilancio veramente noi pensiamo di risolvere
problemi di infrastrutture, di servizi, del lavoro, che sono le vere emergenze
di questa regione? Diciamo la verità! Se queste emergenze si vogliono
aggredire,
Guardate, noi forse come centro-sinistra avremo avuto
dei difetti e, siccome non siamo illuminati dallo Spirito Santo che ci dà
saggezza – e fatemi fare un intreccio fra cristianesimo e paganesimo – lo
Spirito Santo non ci dà il cervello di Atena, avremo commesso tanti errori, ma
abbiamo anche qualche merito, per modestia diciamo qualche piccolo merito,
soprattutto per quanto riguarda i fondi comunitari. Ebbene, i fondi comunitari
sono uno strumento importante che, nei campi che ho citato, dalle
infrastrutture al lavoro, ai servizi, può dare una spinta di cambiamento. Ma
vorrei dire all’amico onorevole Mancini di non farsi prendere troppo la mano
dalla propaganda, perché i fondi comunitari in questo momento sono fermi, non
c’è alcun segnale di movimento dei fondi comunitari. Qui ognuno di noi dà i
numeri, io potrei citare altri numeri, con i numeri non ci comprendiamo.
La sostanza è che i fondi comunitari sono fermi.
Detto questo, sotto il profilo generale ed essendo i
minuti così pochi, sento il dovere di fare alcune benevoli critiche sul
collegato alla finanziaria. Prendo atto che su alcuni argomenti la maggioranza
ha dimostrato una limitata apertura, perché alcuni nostri emendamenti sono
stati accolti, in particolare è stato accolto l’emendamento sull’articolo
primo, laddove il gruppo del Partito democratico ha proposto che l’iniziativa
venisse inserita nell’Accordo di Programma Quadro “Legalità e sicurezza”, per
continuare un impegno importante della Regione Calabria per la legalità, a
sostegno delle forze dell’ordine e della magistratura. Non dimentichiamoci che
negli anni precedenti molti milioni di euro sono stati trasferiti al sistema
della sicurezza, sostituendoci a quelli che erano compiti dello Stato. Non
dimentichiamoci dell’istituzione della Stazione unica appaltante: forse
l’attuale Giunta alla Sua non crede molto, ma sono opinioni e noi, da
democratici, siamo abituati a rispettare le altrui opinioni, ma
Abbiamo trovato apertura per quanto riguarda
l’eliminazione della soglia dei 10 mila abitanti per le opere pubbliche dei
Comuni da sostenere ed anche un nostro emendamento che voleva aumentare il plafond è stato accolto, sia pure
mettendo in piedi un nuovo capitolo a parte. Così come abbiamo trovato apertura
nel limitare il fondo di garanzia alle piccole e medie imprese, di allargare
l’incentivazione dell’esodo ai dipendenti delle Province, mentre debbo dire che
non ha trovato accoglienza la nostra proposta per quanto riguarda i 10 milioni
di sostegno alle famiglie, perché noi avremmo preferito l’attuazione della
legge regionale n. 1 del 2004, perché sinceramente non so il regolamento che
Andiamo alle cose che non condividiamo assolutamente –
Presidente, me le deve far elencare –, ne salto qualcuna, dico le più
importanti.
Noi abbiamo proposto emendamenti soppressivi e chiediamo
al Presidente Scopelliti e ai capigruppo della maggioranza di riflettere sulle
nostre proposte di soppressione, perché non si può dire che così fanno tutti o
così è stato sempre fatto. Ma non v’è dubbio che il collegato alla finanziaria
è diventato un autobus come quelli a due piani, dove si mette di tutto e di
più, addirittura articoli che sono delle vere e proprie leggi! Questo non
depone bene per l’istituto regionale, per questa Assemblea, per il suo
Presidente e per ognuno di noi.
Andiamo a questo autobus e vediamo chi sono le persone
salite!
Sull’Irba dico solo una battuta. Voi mi potrete
obiettare: “Ma per il ripianamento del debito le risorse da qualche parte andavano prese!”. E’
un’argomentazione, però bisogna premettere che, se non ci fosse stato il
commissariamento, questa disposizione non sarebbe stata necessaria, perché il
commissariamento che questa Giunta ha voluto, a cui la precedente
amministrazione si è strenuamente opposta, ha portato come prima conseguenza
l’inasprimento fiscale per i calabresi.
Riguardo l’Ato regionale, ed io mi rivolgo anche
all’amico onorevole Gentile, che in tanti anni di attività amministrativa ha
dimostrato, dal suo punto di vista, anche tanta saggezza: veramente noi
pensiamo di mettere in piedi un Ato regionale con una norma contenuta in un
collegato?!
Presidenza del Vicepresidente Alessandro Nicolò
PRESIDENTE
Il tempo a sua disposizione è scaduto, per cui la prego
di avviarsi alla conclusione.
Mi attengo, ma io non ho controllato se l’assessore
Mancini ha sforato di qualche minuto, rappresento il gruppo di maggiore
opposizione, mi consenta di concludere.
PRESIDENTE
Onorevole Principe, l’assessore Mancini ha esposto la
sua relazione. Abbiamo concordato i tempi per gli interventi, per cui la prego
di essere celere nelle sue conclusioni.
Mi consenta di elencare gli articoli che noi chiediamo
di sopprimere senza addurne le motivazioni. Dell’Ato ho già detto, tremo al
pensiero – anche se io non condivido che l’Ato diventi regionale, perché già
non si è stati capaci di fare gli Ato provinciali – di cosa succederà
accorpando queste gestioni, peraltro assolutamente inefficienti.
Non condividiamo che i fondi ordinari dell’ambiente
siano trasferiti al commissario governativo, che è sempre una longa manus del Governo centrale, quindi
noi diamo a un’autorità che ha compiti centrali risorse regionali.
Non condividiamo una nuova legge sull’artigianato fatta
in un collegato alla finanziaria e siamo contrari ad una nuova legge
sull’energia, perché stiamoci attenti a quello
che andiamo a fare, cioè attraverso l’escamotage di dare la
possibilità ai Comuni di fare l’istanza, l’accordo, da un lato si sfora il plafond della potenza attribuita per
legge alla Regione, dall’altro si violano le norme sulla concorrenza e poi si
aprono degli spiragli a determinate imprese.
L’ultima cosa: siamo contrari alla norma che elimina
l’incompatibilità tra il consigliere regionale, il Presidente della Provincia,
gli assessori provinciali, i sindaci e gli assessori comunali. Ma veramente ce
l’immaginiamo un Presidente della Provincia che diventa pure consigliere
regionale! Penso che una norma di questo tipo leda principi generali del Paese,
perché in tutto lo Stato italiano una norma di questo tipo non viene applicata.
Quindi, invitiamo la maggioranza a ritirare le norme di questo tipo.
Chiedo scusa se ho sforato, ma per carità debbo dire che
una discussione così importante da racchiudere in dieci minuti porta
necessariamente a delle lacune. Vedo che il Presidente è molto fiscale, ci inchiniamo
alla fiscalità, chiedo scusa ancora e ringrazio.
Ha chiesto di intervenire l’onorevole Imbalzano. Ne ha
facoltà.
Signor Presidente del Consiglio, signor
Presidente della Giunta, onorevoli colleghi, credo che sia doveroso dare,
anzitutto, atto all’assessore Mancini del
notevole impegno che ha profuso per predisporre una manovra finanziaria, quella del 2011, secondo
le chiare indicazioni politiche del Presidente
Scopelliti, con un lavoro qualitativamente assai apprezzabile; un compito certo
non facile – e non poteva esserlo – però assolto egregiamente, in coerenza
con una necessità più che mai ineludibile di
questa Regione.
Devo dare altrettanto atto al Presidente Morelli – è giusto farlo – e a tutti i
colleghi che hanno fatto parte della
seconda Commissione, che comunque hanno partecipato
ai suoi lavori, sia di maggioranza sia di opposizione, di un impegno gravoso
svolto con serietà e tempestività per rispettare i tempi che ci eravamo auto-assegnati. Un lavoro serio, quello
della Commissione, che con le audizioni di
tante componenti della società calabrese ci ha consentito di delineare un quadro sufficientemente chiaro di tante di queste componenti di questo territorio, delle sue
deficienze, dei suoi punti di forza o di alcuni punti di forza,
delle iniziative e delle scelte che tutti assieme dovremo compiere nei prossimi
mesi, sia come Consiglio regionale che come Esecutivo.
E’
una manovra che contiene scelte strategiche di alto profilo, sia pure in un
contesto economico e finanziario assai precario, che ben conosciamo e che, per quel che riguarda, avevamo sufficientemente
tratteggiato già in sede
di dibattito sull’assestamento di bilancio nel luglio-agosto del 2010.
E’
una manovra necessariamente di risanamento o, anzitutto, di risanamento, di razionalizzazione della spesa, di lotta agli sprechi,
alle rendite di posizione, ma anche una manovra orientata, per quello che era
possibile, allo sviluppo e alla solidarietà, l’unica possibile, a fronte di un
quadro nazionale orientato a contenere soprattutto il deficit pubblico di
questo Paese, quindi assai avaro verso le istituzioni locali, a partire dalle Regioni del
Sud.
E’
una manovra che ha cominciato, finalmente, ad affrontare la voragine ereditata del comparto della
sanità, che vedrà nel medio e lungo termine questa istituzione impegnata a fare i conti con un accantonamento
costante di 30 milioni di
euro annuali, per estinguere i guasti di questi decenni e che
peseranno sulla capacità di destinare risorse sufficienti o adeguate agli investimenti che
avremmo voluto fare.
Proprio
nel settore della sanità è stata messa in campo una poderosa opera di
rilancio sul piano della qualità dei servizi, con uno sforzo parallelo di
combattere ogni forma di malaffare, nella piena consapevolezza che il Piano di
rientro comporterà, nel breve periodo, anche malumori più o meno diffusi, ma
nella certezza che questo sforzo inevitabile sarà apprezzato nel medio periodo
da una società calabrese sempre più matura e sempre meno lusingata dalle sirene
di una demagogia a buon mercato e che troverà scarsa udienza nell’opinione
pubblica della nostra regione.
E’ una manovra, quindi, attenta a coniugare rigore e
sviluppo, dando ossigeno alle famiglie calabresi con scelte qualificanti, in
nome di una solidarietà sociale che non può essere mai smarrita, anche in tempi
di vacche magre, ma anche un bilancio attento particolarmente al sistema
produttivo – lo ricordava poc’anzi con qualche accenno l’assessore Mancini – da
sostenere e sviluppare non soltanto con risorse comunitarie, con bandi capaci
di irrobustire le strutture economiche e finanziarie delle nostre aziende,
gracili sotto il profilo dei mezzi propri, perciò strutturalmente penalizzate
nella competizione dei mercati nazionali e internazionali.
Proprio la scelta di consentire lo smobilizzo dei
crediti della Regione costituisce uno strumento vitale per ridare liquidità e
vigore a centinaia di imprese della nostra regione, stremate in questi anni dai
cronici ritardi nei pagamenti di gran parte degli enti pubblici di ogni angolo
del nostro Paese e non soltanto di questa regione.
Questa è una delle sfide di fondo, se vogliamo assumerci
le responsabilità che ci competono e di cui comunque dobbiamo farci carico, con
un occhio particolarmente attento alle aree più marginalizzate di questa
regione. Senza sviluppo condanneremmo non soltanto la gracile struttura
economica della nostra regione, ma anche la permanente precarietà ai nostri
giovani, nei cui confronti questo governo regionale ha già dimostrato con i fatti,
in questi primi mesi, di voler intervenire efficacemente con bandi imponenti
per volume di risorse mobilitate, per aiutare l’inserimento lavorativo di
giovani e meno giovani, di donne e uomini, su cui, però, qualche osservazione
anche noi vogliamo farla, se è vero, come è vero, da quello che appare, da quello
che sembrerebbe, che i soliti furbi l’avrebbero fatta da padrone.
Quindi, da questo punto di vista, noi solleciteremo la
mobilitazione nel 2011 di ulteriori risorse per altri bandi con criteri ancora,
se è possibile, più appariscenti e senza dar luogo, come purtroppo è stato
fatto, ad esempi come quello delle poste private utilizzate di notte.
Naturalmente, questi sforzi che il governo regionale sta
cominciando a compiere dovranno essere supportati dalle istituzioni a cui lo
stesso governo regionale fa riferimento: penso, anzitutto, a Fincalabra – l’ho
detto in Commissione – una società finanziaria che ha compiti di enormi
importanza e che non ha una struttura burocratica, una società in house che utilizza soltanto – ci è
stato detto – due consulenti esterni e una short
list, di cui ci ripromettiamo di capire meglio i criteri di utilizzo.
Lo diciamo perché ancora rimangono in piedi irrisolte le
vicende che riguardano i 140 lavoratori di “Sviluppo Italia”, che in questi
anni hanno fornito un prezioso apporto per la crescita delle nostre imprese e
per i quali incombe ancora lo spettro della mobilità. Ma lo diciamo anche
perché, da oltre un anno, i circa 70 dipendenti dell’ex “Eurofiditalia”
attendono il riconoscimento degli ammortizzatori sociali, pur vantando una
sperimentata capacità nel settore del credito alle famiglie ed avendo avuto Fincalabra assegnata la
gestione del bando del microcredito varato di recente.
Penso anche all’Afor, la cui proroga fino al 30 giugno
deve essere considerata superabile, alle cinque Aterp provinciali, per le quali
si impongono, da una parte, una moderna ristrutturazione funzionale, dall’altra
l’utilizzo di manager veramente qualificati, meglio se sperimentati, e
non certo luogo dove collocare, delusi dai risultati elettorali.
PRESIDENTE
Onorevole
Imbalzano, ha ancora a sua disposizione due minuti.
E’ una manovra attenta ai problemi della mobilità
regionale, ai trasporti, con un contenzioso più aperto che mai con Anas e Trenitalia in settori come quello
della mobilità stradale e ferroviaria, per i quali necessitano risorse
imponenti che debbono venire da fonti statali straordinarie. Non è possibile
risolvere il problema della mobilità in questa regione con risorse di ordinaria
amministrazione, perché il problema della mobilità in Calabria non riguarda
soltanto questa regione, ma riguarda l’intero Mezzogiorno e deve essere inserito
nel contesto dei corridoi internazionali.
E’ una finanziaria che ha varato un esodo, un
accompagnamento di tanti lavoratori, non sempre motivati, a fronte di tanti
giovani capaci che attendono di fornire un apporto qualificato.
In definitiva, si è finalmente imboccata – ne siamo
convinti – una strada virtuosa, invertendo una tendenza che, se malauguratamente perpetuata, avrebbe
travolto quel poco che ancora resiste in questa regione. Ciò sarà possibile
grazie a un bilancio che è un vero documento contabile di programmazione, che
non ha soggiaciuto alla tendenza abbastanza diffusa nelle istituzioni a tutti i
livelli di gonfiare le entrate o i residui attivi, tanto per pareggiare
l’attivo e il passivo.
Chiudo, sottolineando che quello
che andiamo per approvare è un bilancio che, finalmente, ha messo in piedi un
processo di dismissione di immobili, che rendono e sono funzionali soltanto
agli interessi di coloro che spesso ne detengono il possesso e ne traggono i
veri profitti. Insomma, una finanziaria nuova e responsabile, che costituisce
un banco di prova e una cartina di tornasole per legittimare questa classe
dirigente regionale.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire
l’onorevole De Masi. Ne ha facoltà.
Credo di dover riconoscere che l’assessore Mancini
ha conferito al suo impegno un entusiasmo che ha rappresentato in modo eccessivo, che un po’ cozza con i
contenuti di questo strumento.
Un approccio ideologico alla legge finanziaria sarebbe sicuramente fuori luogo e fuori tempo e, poiché non mi appartiene per storia questa attitudine, è evidente che non indulgerò a contestazioni preconcette, così come in un impianto dialettico che risenta di una vocazione ideologica. Penso, però, di soffermarmi su aspetti salientemente politici, se non addirittura culturali, con una qualche fondatezza ed anche con una certa umiltà.
Credo che ormai sia vigente da più lustri, nella coscienza politica di tutti è davvero diffuso, il costume di ritenere il
bilancio non già una scheda algebrica o un
insieme di cifre messe in fila, allo scopo di conseguire un risultato di pareggio, ma il bilancio, senza scomodare le visioni più
moderne e raffinate delle filosofie
politiche, è uno strumento attraverso il quale
si consegue sviluppo, probabilmente è il vero strumento attraverso il quale si
deve perseguire sviluppo.
Vorrei
richiamare il contenuto descrittivo della legge regionale
numero 22 dell'11 agosto del 2010, che recita “Misure di razionalizzazione
e riordino della spesa”, laddove nella relazione
introduttiva questi concetti, magari con minore enfasi di quanto non li stia descrivendo io, sono
descritti, salvo che poi, per quello che cercherò brevemente di spiegare nella seconda parte dell’intervento, non conoscono un riscontro
operativo o propositivo.
In
questa dicitura si dice che occorre rivedere tutte quelle voci di spesa che
perdurano da anni e che hanno assunto carattere di strutturalità, senza produrre alcun
beneficio pubblico” – è inappuntabile questa
affermazione, assolutamente condivisibile – che occorre abbandonare la logica
di incremento della spesa, che bisogna avviare una verifica sulle leggi
regionali di spesa, ridurre le spese del funzionamento, incidere sulle spese crescenti degli enti subregionali e razionalizzare le partecipazioni; e poi si
aggiungeva che, entro il 30 settembre, si sarebbe provveduto ad emanare come delle linee di indirizzo operativo di questo assunto,
ovviamente fin qui unicamente teorico, cosa che non si è assolutamente fatta.
Non
nego che qualche luce si possa ravvisare nel contesto di questo dispositivo, ma devo affermare, in tutta franchezza, che persistono e sono nette molte,
molte ombre. E’ un bilancio sostanzialmente piatto, che effettua – e mi pare
l’abbia detto efficacemente nel suo intervento l’onorevole Principe – tagli cosiddetti lineari, senza davvero concepire ed
intervenire sui punti di criticità effettiva di una spesa che risente di
condizionamenti sicuramente antichi e che, tuttavia, proseguono anche nel
contesto dell’indirizzo che voi avete conferito a questi strumenti.
Non
c’è quell’inversione di
rotta, onestamente, di
cui ha parlato l’assessore Mancini, perlomeno non è percepibile e non credo che
sia un’opinione unicamente e modestamente personale. Quindi io rilevo, sul piano dialettico, che c’è un’assoluta discrepanza
tra un enunciato di premessa a questo documento e tutti i punti che
conseguentemente, incoerentemente, vanno in una direzione praticamente opposta.
Vorrei
fare qualche esempio, per essere esplicativo ed insieme rapido. Ripeto, alcune
delle indicazioni di
contestazione formulate dall’onorevole Principe mi agevolano. Ovviamente sono
costretto a rimuoverle, perché mi ero proposto di rappresentarle;
evidentemente non è più il caso neanche di ribadirle, ma qualche esempio credo
che occorra farlo.
Non nego che ci sia, da parte di questa amministrazione
– e mi scuso se, in qualche misura, indago un aspetto che qualche ora fa il
Presidente Talarico ha descritto con senso di responsabilità e con un senso
istituzionalmente ecumenico che gli fa onore – credo che nella sincerità della
motivazione che vi sospinge quale strumento attraverso il quale contrastare il
fenomeno criminale, a prevedere e pianificare ristrutturazione o costruzione di
nuovi edifici giudiziari o di caserme vere e proprie, francamente non
rappresenti una delineazione del tutto coerente rispetto alle enunciazioni che
fate e le fate con sincerità. Cioè un’istituzione come
Gli interventi sulla famiglia – devo dirlo con molta
franchezza – mi ricordano, per il modo molto semplificativo o semplicistico con
cui vengono descritti e si proiettano nella loro attuazione, un po’ una sorta
di modello di welfare ottocentesco, un po’ arcaico, anacronistico; evoca,
alla mia sensazione – molto modesta – politica una sorta di raffigurazione di
quegli enti paternalistici che caratterizzavano l’attività istituzionale dei
Comuni degli anni ’50 o ’60, e come non si investigassero con efficacia e
puntualità le ragioni vere che sottendono i bisogni diffusi e profondi di
moltissime famiglie calabresi.
Ed è qui la sfida, è qui che davvero si coglie una sorta
di propensione a far prevalere la foga propagandistica rispetto ad un
sentimento che, magari, sarà sincero, ma che ancora non si esprime con
puntualità nella sua proficuità politica. Questo va assolutamente denunciato,
così come va denunciato che alcuni emendamenti che, in un settore come questo e
in altri, abbiamo presentato come Italia dei valori e altri da parte di altre
opposizioni, sono stati disinvoltamente respinti, quasi come se funzionasse una
sorta di sinergia automatica ed inviolabile tra esecutivo e Commissioni
consiliari, quindi il Consiglio stesso.
Anche in questi meccanismi che si protraggono in questo
funzionamento automatico, è percepibile una sorta di difficoltà ad affrancare
il Consiglio rispetto a condizionamenti che pregiudicano la sua autonomia e la
sua efficacia istituzionale risiede esattamente nella cifra dell’autonomia che
riesce ad esprimere.
Non credo di rappresentare concetti surreali.
Onorevole De Masi, la invito a concludere il suo
intervento, ha un minuto a disposizione.
Così i rilievi valgono per gli aiuti alle imprese che
trovano difficoltà per il deficit del sistema bancario e per altre ragioni,
così come mi piace concludere con questo richiamo, che la cifra della modestia
di questo strumento risiede esattamente – e l’onorevole Principe l’ha detto –
nel distacco con il quale si prende in
considerazione la volontà di restituire alla cultura la dignità di strumento
che promuove davvero economicità e sviluppo, e questo noi lo enunciamo con
particolare indignazione, cioè un’indignazione istituzionale. Mi sembra che
riecheggi nel vostro atteggiamento quella propensione un po' “tremontiana”, che
ha avuto di recente quell’espressione infelice attraverso la quale ebbi a dire:
“Insomma, meglio un panino che Dante Alighieri!” o cose del genere.
E’ per questo che non
possiamo che essere contrari all’impianto complessivo del vostro strumento.
Ha chiesto la parola
l’onorevole Orsomarso. Ne ha facoltà.
Intervengo non già sul bilancio
che abbiamo condiviso come gruppi e rispetto al quale la relazione dell’onorevole Morelli e il buon lavoro fatto in Commissione
dove, testimoniato dalla relazione di Giacomo Mancini, c’è stato un contributo importante di
una minoranza – per parafrasare Principe – senza guinzagli, quindi bene ha fatto Giacomo Mancini, ma quasi per
fatto personale,
per sostenere
questa ipotesi di bilancio.
Per una serie di vicende che appartengono a questa terra – lo dicevamo in questi
giorni, in queste ore, quando ci siamo sentiti telefonicamente con alcuni colleghi –, il lavoro entusiasta di questi mesi ( che è fatto anche di tanti dibattiti, di dibattiti a
cui abbiamo partecipato, organizzati dal gruppo di Italia dei valori, che
ringraziamo per i momenti di confronto), l’entusiasmo di chi, lavorando otto-dieci ore al giorno, immaginando con
grande umiltà, perché non sappiamo se riusciremo a cambiare
A questo non ci vogliamo e
non ci dobbiamo abituare, è per questo che io dico che abbiamo lavorato per
rafforzare i princìpi che ci piace di più sottolineare, le imprese,
per esempio, rispetto alle quali abbiamo avuto in questi giorni apprezzamenti
sulla stampa, la costruzione di percorsi di legge, per questo ringrazio Dattolo, per la
legge sul Piano casa, riconosciuta valida dall’Ance e dagli imprenditori,
quegli stessi imprenditori che ci ringraziano per quella norma che
riguarda la velocità nei pagamenti, bloccati, per un valore di 1 miliardo e 200
milioni negli ultimi cinque anni in questa Regione.
E ci piace sottolineare che, rispetto a un bilancio che
lascia pochi margini, noi abbiamo fatto due scelte importanti – l’ha detto bene
Mancini : finanziare il sostegno alle misure e agli strumenti, alle
infrastrutture anti-‘ndrangheta e, per la prima volta in quarant’anni di
storia, destinare 10 milioni di euro a favore di quelle famiglie troppe volte
dimenticate, rispetto a vicende – se volete, definiamole così – spartitorie
della politica e della rappresentazione di questioni locali molte volte anche
inutili.
Onorevole Principe, lei diceva “all’amico Orsomarso” e
io dico “all’amico Principe”, ho utilizzato appositamente “abbaiare alla luna”
nel rispondere al suo tentativo legittimo dal punto di vista della minoranza,
perché era un termine molto caro ad un Principe che entra nella storia della
politica della Calabria, utilizzato in consessi istituzionali. Ho parafrasato
quel termine, avendolo ascoltato in tanti anni, perchè, seppure giovane, non
sono piegato al giovanilismo. L’Istat i giovani li classifica dai 18 ai 35
anni, io – ahimè – viaggio verso i 40 e, nel frattempo, ho accumulato un po’ di
esperienza professionale, ho due figli e un altro è in arrivo, quindi mi
piacerebbe continuare ad essere giovane, ma purtroppo per l’Istat non lo sono
più, lo sarò forse nelle movenze, nelle espressioni, non lo so.
Si è trattato di un riferimento anche affettivo, un
termine utilizzato da un Principe che si è ritagliato uno spazio nella storia
politica della Calabria. Ed io potrei risponderle – non volevo utilizzarlo
perché immaginavo di fare una nota stampa – anche con quella favola-metafora
utilizzata in modo un po’ vigliacco e volgare sulla coda di paglia che oggi
utilizza sul “Quotidiano della Calabria” Pantaleone Sergi. Di questo Pantaleone
Sergi e dei vari Pantaleone Sergi che danno quell’interpretazione di oggi, di
fatti, di storia, che riguardano le persone della Calabria, credo che non
abbiamo bisogno. Non credo, però, sia utile rispondere con quella
favola-metafora, penso che i guinzagli, le museruole, tutti quei termini, che
appartengono ad una storia rispetto alla quale vediamo che in giro crescono
fenomeni di primavere varie, non rappresentino la nuova stagione della
Calabria, fatta di gente che dice che vuole ribellarsi ai guinzagli e alle
museruole, che a noi non sono mai appartenuti.
Quindi, – ripeto – nel rispondere ho proprio utilizzato quelle
parole “abbaia alla luna”, facendo una citazione di cui lei poteva essere
contento. Evidentemente non è stato così!
Così procediamo velocemente, anche con il vostro
contributo critico, ad approvare il primo bilancio di questa legislatura . Mi
auguro che sia il primo di quei tanti bilanci che possa modificare, nel tempo,
alcune cose che sembrano immodificabili, per non confondere, per la prima volta
nella storia della nostra regione, la realtà con la fantasia. Noi abbiamo visto
per tanti anni tanta fantasia, vorremmo stare con i piedi per terra.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire l’onorevole Mirabelli. Ne ha
facoltà.
Signor
Presidente, onorevoli colleghi, ho ascoltato con estrema attenzione gli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto. Oggi
affrontiamo un bilancio previsionale
di questa nuova esperienza amministrativa di questa nuova Giunta e, senza
dubbio, dobbiamo riconoscere che il periodo che stiamo vivendo a livello
nazionale, ma soprattutto calabrese, è molto difficile dal punto di vista
economico, anche perché spesso, in momenti di grande difficoltà, Regioni deboli
come
Quindi, se da un lato ci troviamo di fronte ad una regolamentazione
che ci vincola in maniera forte a tentare in tutti i modi di contenere la
spesa, a fare di tutto per stare dentro i parametri e i limiti di quello che è il famoso patto di stabilità interna,
dall’altro ci troviamo di fronte ad una situazione che necessita di un
rinvigorimento forte, di un bilancio capace, strutturato, in modo tale da poter
affrontare quelle che sono croniche emergenze.
Ebbene, dalla lettura e dall’approfondimento che in
questi giorni abbiamo fatto in Commissione bilancio, è emersa una debolezza
strutturale di questo bilancio, un bilancio previsionale che, di fatto, non
affronta le problematiche, non per tentare di risolverle, ma quantomeno per
cercare di dare una nuova impostazione, una nuova caratterizzazione rispetto
anche al passato, tale da poter incidere profondamente.
Da qui è nato anche il mio dissenso rispetto
all’articolo 1 del Collegato alla finanziaria, in merito alla questione degli
interventi che questa Giunta poneva in essere per contrasto alla mafia e alla
‘ndrangheta. Da qui è nato anche l’emendamento a firma mia e del consigliere
Nicola Adamo, che prevedeva nel comma 1 la possibilità di utilizzare parte di
questi fondi, che venivano anche dal POR, per dare maggiore sicurezza ai
cittadini, soprattutto nelle aree urbane o extraurbane, attraverso la
realizzazione e il potenziamento di impianti video.
E’ ovvio che sono contrario per quanto riguarda la
questione dell’investimento dei 500 mila euro per vent’anni per la
realizzazione di infrastrutture specifiche, vale a dire carceri, caserme e
quant’altro, non perché abbiamo una posizione contraria alla possibilità di
dover dare un aiuto, al di là degli Accordi di Programma Quadro, alle forze
dell’ordine o alla magistratura, ma per un semplice ragionamento: pensiamo che
questo fatto finisca per indebolire queste nostre poche risorse disponibili di
bilancio ordinari in termini di spesa, in quanto queste realizzazioni, queste
infrastrutture sono di competenza specifica del Governo nazionale. Ed è ovvio
cosa si evidenzi dal punto di vista politico: una latitanza del Governo
nazionale. Noi, in parole molte povere, ci andremmo a sostituire a quelle che
sono le competenze statali centrali, utilizzando già le nostre risorse che sono
minimali e deboli rispetto alle problematiche che abbiamo da affrontare.
Capiamo benissimo che c’è, da parte dello Stato
centrale, ma soprattutto del Governo nazionale, del Governo Lega-Berlusconi, un
pilatesco abbandono al nostro destino. E questo fatto era già scontato
nell’aria, perché nel momento in cui non si dà neanche la possibilità di
considerare
Penso, quindi, che fare i conti in una regione così
difficile da poter gestire, con problemi che ormai si sono cronicizzati, con un
problema serio che è quello di un difficoltoso riuscire a far quadrare un
sistema economico produttivo, significa chiaramente anche dover considerare
che, oltre allo sviluppo economico che doveva essere l’obiettivo principale
insieme al contrasto alla ‘ndrangheta, andava di pari passo considerata la
necessità, in questa fase, di dare un sostegno a chi ne ha la necessità.
Allora, anche qua, il contrasto alla povertà. E’ ovvio
che in un momento di vacche magre, di difficoltà a movimentare la spesa nel
migliore dei modi, 10 milioni di euro, per come li possiamo andare ad
utilizzare, non modificano lo status
economico di chi è sofferente da un punto di vista economico. Sarebbe forse
stato meglio pensare, invece, a qualcosa di diverso, a mettere al centro come
obiettivo al contrasto alla povertà la necessità di creare sviluppo e quindi
impresa nella nostra regione, cercando in tutti i modi di rafforzare il
capitolo, l’articolato che prevede l’intervento della Regione e della Giunta
regionale a favore della piccola e media impresa.
Mi domando che senso abbia avere un fondo di garanzia di
sostegno alle imprese di 200 mila euro, quando sappiamo benissimo quella che è,
purtroppo, la necessità delle imprese oggi in Calabria, che si trovano a fare i
conti con un sistema bancario, con un accesso al credito sempre più
difficoltoso e sempre più chiuso nei loro confronti.
E’ ovvio che c’era la necessità di andare un po’ più in
là, non basta avere soltanto la garanzia che
Non è sufficiente portare la letterina in banca per
poter garantire ancora un’esposizione bancaria. L’esposizione bancaria sappiamo
che, protratta nel tempo e non coperta subito, provoca una perdita all’impresa,
perché si incide sul profitto economico.
Su questo articolato bisogna fare qualcosa di più ed
aggredire le problematiche esistenti.
Il contenimento della spesa è doveroso perché capisco
che, per poter utilizzare al meglio i fondi della Comunità europea, dobbiamo
cercare in tutti i modi di contrarre la spesa ordinaria di bilancio, per far sì
che il patto di stabilità possa essere tutto quanto a garanzia di un maggiore
impegno di spesa da parte dei fondi della Comunità europea che rappresentano
l’unica sorgente finanziaria a cui
Però, è anche vero che, nel contempo, non è possibile
minimamente pensare di poter utilizzare la mannaia dei tagli in maniera
orizzontale, lineare o verticale, puntando esclusivamente ad indebolire la
nostra capacità di risposta verso il bisogno, il disagio e verso quelle
politiche sociali che in una regione difficile come questa, hanno necessità,
invece, di essere maggiormente sostenute in questa fase, per evitare un
allargamento della forbice fra chi sta bene e chi sta male.
Anche su questo, quindi, al di là di quello che hanno fatto le altre Regioni, capisco che
era necessario intervenire sul debito sanitario, che si è protratto negli anni,
che noi pensavamo fosse pari ad 1 miliardo e 200 mila euro, ma, a quanto pare,
si ferma già a 1 miliardo nel 2005.
Allora non ci sembra una cosa normale intervenire
sull’accisa sulla benzina, per fare questo prelievo indifferenziato nelle
tasche dei calabresi, dove si mette allo stesso livello chi sta bene, chi è
ricco e chi è poverissimo, chi – per dirla con molta popolarità e molta
tranquillità – va a fare benzina per 5 euro e chi va a fare il pieno con 100
euro.
Qua sta la difficoltà a poter accettare.
Sicuramente siamo convinti che fosse necessario intervenire.
Onorevole, la invito a concludere, è scaduto il tempo a
sua disposizione.
Presidente, lo so,
le chiedo scusa, ma pensavo che, poiché sono un novello in questo Consiglio regionale, trattandosi di un bilancio previsionale di una Regione e non
certamente di un Comune, dieci minuti fossero pochi, insomma, ci vuole un dono di sintesi
da Padreterno!
Un’altra cosa che dovrebbe essere affrontata con molta
tranquillità è la questione degli enti strumentali, cioè Afor e Arssa: hanno o
non hanno una funzione in questa nostra Regione? Che senso ha porle in
liquidazione e poi uscire pazzi fra le righe del nostro bilancio per trovare
160 milioni di euro, per poterle ancora giustamente sostenere e pagare almeno
gli stipendi?!
Queste sono cose che non è possibile fare, perché l’Afor
e l’Arssa le metti in liquidazione, sapendo che abbiamo quasi 10 mila
dipendenti tra fondo sollievo, operai idraulico-forestali e operai di bonifica
che, essendo a tempo indeterminato, non potranno essere tolti.
Quindi a cosa serve spendere soldi per le liquidazioni?
Sopratutto quando abbiamo la necessità di far ripartire, su quelle che sono
veramente le problematiche più gravi di questa regione, una forza lavoro così
ingente che, utilizzata bene, potrebbe dare risposte sull’erosione, sul dissesto idrogeologico,
sulla canalizzazione delle acque reflue e quant’altro!
Ecco, queste erano le problematiche che noi avremmo
voluto vedere affrontate in questo bilancio, per cercare di essere chiari, di
non tralasciare le cose così e, spesso, anche in maniera paradossale e
contraddittoria, cercare di avere delle risposte, anche negative per alcuni aspetti, ma delle risposte
chiare.
Da questo bilancio, che definisco un bilancio che non
affronta le problematiche, ma piuttosto è di contenimento, di mantenimento, un
po’ leggero, molto semplice per alcuni
aspetti, molto probabilmente, ritengo che non riusciremo ad aggredire,
quantomeno nella sua impostazione iniziale, le problematiche calabresi.
Ha chiesto di intervenire l’onorevole Bova. Ne ha
facoltà.
Se ascolta anche l’assessore
al bilancio, che ha sottolineato nella
sua relazione, come se fosse un valore in sé, il fatto che portiamo in Aula il
22 dicembre la manovra riguardante la previsione
per il 2011, vorrei ripetere qui quello
che ho detto in sede di Commissione, nel momento
in cui il documento contabile e la relazione ci
venivano presentati. Per carità, non sono abituato a cambiare valutazione
a seconda delle sedi della discussione, ma ho
detto che, da parte dell’assessorato
si era prodotto uno sforzo onesto e lo ribadisco. In
qualche modo, non perché mi consento
mai di correggere,
ho visto, oggi, rispetto a questioni che non
riguardano le mie considerazioni, ma riguardano – e ce le hanno anche gli amici giornalisti
– quello che è nero su bianco, cioè per iscritto,
dal dipartimento e dall’assessore, che, presentandoci il bilancio, hanno
scritto che esiste una parola chiave che si chiama patto di stabilità.
Che c’è scritto, assessore Mancini, a pagina 10 nella
relazione tecnica ai disegni di legge di cui parliamo, che i suoi uffici ci
hanno presentato? “In tale situazione
Quindi, veda, non penso di poter parlare a nome di tutta
la minoranza e, forse, nemmeno di tutto il gruppo che rappresento, sicuramente
– non si offenderà, onorevole – posso parlare per me e l’onorevole Adamo: se
abbiamo tenuto questo atteggiamento, è perché noi – forse perché siamo una
sorta di gruppo di rifugiati politici – avvertiamo, quanto e più di altri, in
maniera evidente, la responsabilità verso la nostra terra e, in secondo ordine,
occorre immaginare che questo livello, senza confusione di ruoli, non deve in
alcun modo avere un atteggiamento ostativo rispetto alla possibilità di dire quello che si vuole fare da subito.
Ma quello che
si vuole fare da subito, secondo me, assessore Mancini, non è l’inizio di
nessuna nuova era, è semplicemente rispondere al quesito del primum vivere. Rimane tutta la questione
– tenterò di esprimere qualche idea – del deinde
philosophari, del cosa fare per tentare di contrastare questa situazione,
però ad un patto, perché patti avanti, amicizia lunga, assessore Mancini e
onorevoli signori della Giunta! Non va bene, non va bene chiunque lo faccia -
questo non è nessun inizio di una nuova era - quando si fa un bando e la notte
stessa tutto si esaurisce, cioè la possibilità per i calabresi che ne hanno
diritto di poter concorrere, competere ed utilizzare in maniera virtuosa i
fondi. Questo non va bene, assessore Mancini.
Non mi dichiaro in partenza, ritengo
che questo bilancio debba ancora passare per la spesa ordinaria dalla cruna dell’ago rispetto ad alcune
proposte che vengono fatte, che sono inserite, perché ci sono spese – non tutto
è così – che non si motivano, in un’epoca di rigore e di equità; né da parte
della Giunta né del Consiglio, per l’indirizzo in quella direzione.
Pertanto, di volta in volta, nei
vari punti controversi interverrò e dirò perché non sono d’accordo e, sulla
base di questo, alla fine farò una valutazione sul primum vivere perché, se rimane così, non c’è dubbio che la stessa
Giunta e la maggioranza non sono coerenti rispetto all’enunciato del loro
documento.
C’è una seconda questione, non ce la
possiamo togliere così: che si fa, assessore Mancini, onorevoli signori della
Giunta, da qui al momento in cui ci proporrete l’assestamento di bilancio, se
la situazione è, come è, drammatica e se è vero che le promesse del Governo e
del ministro Tremonti non troveranno risposta, perché a livello europeo i
padroni del vapore, a partire dalla Germania, hanno rispedito al mittente
l’idea degli Euro bond?
Quindi, non c’è dubbio che, rispetto
alle risorse europee, la stretta, la corda dell’impiccato per cui se li
utilizzi esci dal patto, altrimenti li perdi, non trova una risposta positiva.
E allora, se la responsabilità verso
la nostra regione e gli interessi dei più deboli, a partire dalle nuove
generazioni, non è quell’elemosina che si fa all’angolo delle strade o alle
famiglie calabresi, è un punto serio. Quest’esame, tutti noi e voi, che siete
maggioranza, lo dobbiamo superare. Lo Stato non è solo la risposta degli Euro
bond.
Personalmente, assieme al collega
Adamo, qualche settimana fa, avevamo sottolineato molto criticamente,
l’atteggiamento dell’Anas rispetto all’Autosole. Lo sviluppo, il lavoro e il
futuro di questa terra non sono solo quello che direttamente possiamo fare noi.
Vengono o non vengono? Viene o non viene il dottore Ciucci o il capo di
Ferrovie Italia, il dottore Moretti? E ci debbono dire che cosa fanno, qual è
il contributo nazionale ad un’operazione di questo tipo. Questo lo vogliamo
sapere prima dell’assestamento di bilancio.
O, ancora, se mi consentite, ci sono
alcune iniziative straordinarie che si possono assumere. Chi lo dice? Quando,
durante
Infine, noi possiamo togliercela con
la propaganda sulla Banca del Sud o sugli interessi usurari delle banche e non
dire nulla su un fatto: noi abbiamo un rapporto come Regione Calabria e come
Consiglio regionale con alcune banche. Si dice anche, in questi giorni in cui
aumentavano gli indicatori delle inoccupazioni e delle disoccupazioni, che su
una cosa, malgrado anche qui ci sia un lieve regresso, gli italiani ancora, e
quelli del Sud, sono all’avanguardia, ossia sulla quantità di risparmio. Chi
dice che queste tesorerie, attraverso l’idea di un fondo chiuso, non possano
recuperare 100 milioni, 150 milioni di euro dei fondi calabresi da reinvestire,
per esempio, per misure anticicliche nella riqualificazione del tessuto urbano?
E’ tutto investimento e lavoro. Tutto questo non turba il patto di stabilità in
quanto sono misure straordinarie su cui ognuno di noi vorrebbe fare il proprio
lavoro.
Lei, assessore Mancini, ha ricordato
che undici Regioni prima della Calabria hanno inserito l’accisa sulla benzina,
ma le dico una cosa: non è che sono contro tutto in linea di principio, ma in
una situazione in cui fino ad oggi
Immagini se risorse, una parte
pubblica e una parte privata, venissero destinate a finanziare attività
giovanili, non il prestito d’onore. Noi abbiamo bisogno di non dormire la notte
su queste cose!
Oppure, che fine ha fatto la
possibilità di ragionare con chi ha il controllo a Gioia Tauro della logistica
e della rottura carichi?
Dentro tutto questo, capisco che lei
ha fatto uno sforzo onesto, lo rispetto comunque, ma ho il dovere di chiedere a
lei che è assessore al bilancio e alla maggioranza, di procedere in questa
direzione e se, come sottolineava all’inizio della seduta l’onorevole Talarico,
noi siamo convinti che questa sede deve essere un presidio attivo di legalità,
in cui non possiamo distinguere – come faceva Giovanni XXIII° cinquant’anni fa
– l’errore dall’errante, perché se qualcuno ha sbagliato, è giusto che si sia
rigorosi su questo terreno, ma il presidio di legalità è quando noi diamo una chance, una prospettiva ai tantissimi
giovani che oggi non ce l’hanno.
Detto questo, lo sforzo è
apprezzabile, altrimenti, pur con le migliori intenzioni, è il discorso – lo
dico con rispetto – delle cicale: pure chi è onesto…
Le cicale cantano una sola estate:
l’estate di una maggioranza è di cinque anni. Il dramma è che non si può
aspettare che qualcuno fallisca, perché siamo a un punto inedito, cioè mai nel
dopoguerra, che è il tempo della mia età, abbiamo vissuto un periodo come
questo, non tanto e non solo di crisi, ma di assenza di prospettive.
Bestemmio se le chiedo e chiedo a tutta la maggioranza di
fare meno propaganda, più lavoro e più sfida sulle cose concrete?! Per quanto
mi riguarda, come tutti i rifugiati, penso che questa sia la mia terra e che
non debba aspettare cinque anni per dire che ci può essere una buona giornata
in cui ci si saluta e “buongiorno” può significare “buongiorno”. Ma se così non
è, nessuno di voi si deve arrabbiare se ognuno è particolarmente severo, perché
la severità non è verso voi, ma verso noi stessi.
Il fatto che qualcuno pensi che
Seguirò i lavori punto per punto,
interverrò sulle questioni e, alla fine, se il documento di bilancio è sobrio,
non abbiamo bisogno di propaganda, di far finta che uno è d’accordo. Se così
non è, sui punti si discute e allora vi si chiede coerenza con quello, che non
a parole, ma nel vostro documento avete scritto.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire l’onorevole Aiello Ferdinando. Ne ha facoltà.
Vorrei dire innanzitutto una cosa: stimo personalmente Giacomo Mancini, anche perché abbiamo
iniziato insieme nel ’99 il nostro percorso politico.
Però penso, proprio
perché amo un filosofo
francese, che era Jacques Derrida - che ormai non c’è più - che prima di
parlare chiedeva perdono, visto che il clima è questo, allora vorrei
parafrasarlo, perché pare, a detta di qualcuno della maggioranza, che se l’opposizione
parla, debba
chiedere scusa e perdono per quello che dice! Non penso che sia un
concetto ampio di democrazia!
Dico questo perché, per ricollegarmi alle ultime parole
dell’onorevole Bova, se è vero, come è vero
– e sono d’accordo con quello che il Presidente del Consiglio ha detto
nella sua relazione – che in Calabria questo Consiglio regionale, questa istituzione vuole combattere la ‘ndrangheta, è
anche vero che, quando si arriva alla stesura di un bilancio, bisogna calibrare gli interventi affinché questo possa
avvenire. E dico questo non a caso, perché voglio soffermarmi su un
piccolo dato, anche se l’onorevole Principe ha un po’ sviscerato una mancanza
di anima di questo bilancio, ma non per volontà di Giacomo, perché è una
decisione della maggioranza, ripeto, ossia su un solo dato, che è quello che poi lo caratterizza ossia come tu
vai ad intervenire nella società e vai a colpire quelli che sono i fenomeni di
degrado sociale.
Guardate, noi siamo qui da un mese e
assistiamo a manifestazioni costanti di Lsu, Lpu, stagisti, forestali, fondo
sollievo, per citare solo il dato delle politiche
sociali: mancano i fondi nel bilancio delle politiche sociali, i gruppi appartamento, le strutture socio-assistenziali,
tutto ciò che mantiene un sistema a livello regionale, che non può essere
garantito attraverso la stesura di questo bilancio. E non lo dico per mera strumentalizzazione politica, non mi interessa – mi
conosce, Assessore Mancini, non è questa la mia cultura – lo dico per sollevare
un problema a questa maggioranza e prego di prenderlo
in considerazione.
Il collega Orsomarso lo diceva nel
suo intervento – lo ripete sempre –, ma ancora per l’Istat anche io sono
giovane, quasi per un anno non ci rientro, però ne ho due di figli e non tre,
Fausto, ma penso che non sia un ottimo intervento stabilire una cifra in
bilancio pari a 10 milioni di euro per le famiglie. Uno potrebbe dire: “Questo è
un pazzo!”. Non è così che si segna, Fausto, la politica nuova e innovativa che
tu dici in Consiglio regionale, ma è andando alla realizzazione di un Piano
sociale che deve essere girato alle amministrazioni comunali che gestiscono i
piani di zona. Solo in quel modo si evita il clientelismo. E’ una goccia
nell’oceano mettere quella cifra a disposizione di un qualcosa che non servirà
e non cambierà lo stato della vita di nessuno in questa terra, se non si
rafforza il sociale, il lavoro, l’occupazione, tutto ciò che può essere
sviluppo.
Guardate, ho presentato pochi
emendamenti: avevo chiesto, insieme ai colleghi di prevedere la cifra che serve
per il fondo sollievo. Abbiamo fatto una discussione in una seduta del
Consiglio regionale sul dissesto idrogeologico: quasi tutti i colleghi erano
convinti della necessità di avere una forestazione che funzionasse e che desse
un servizio a questa terra, anche attraverso la prevenzione. Allora ho fatto un
emendamento per prevedere le somme che servivano per la forestazione, e anche
quello è stato bocciato!
Se tu fai una stesura di bilancio,
devi prevedere quello che è il minimo del riconoscimento della spesa, che è
quella ed è consolidata. In un assessorato alle politiche sociali vi sono
debiti pregressi – che non sono responsabilità dell’Assessore Mancini, ma di
una storia di gestione – di quasi 39 milioni di euro, vi è una necessità di
bilancio di quasi 70 milioni di euro e se ne prevedono 25! Non si può! Non so
come farà l’assessore al lavoro di questa Regione a gestire la sua quotidianità
dal primo gennaio in poi o come farà l’assessore Trematerra a gestire i
forestali e il fondo sollievo dal primo gennaio in poi.
Allora questo significa anche
serietà all’interno di un Consiglio regionale, quando si va a predisporre una
stesura di bilancio, che non è dettato, Assessore Mancini, dalla costrizione
della necessità di bilancio, però bisognava fare delle scelte e, questo sì,
anche impopolari, ma occorreva garantire ciò che è consolidato.
Sul welfare siamo carenti e,
se lo siamo, non si può dare una risposta seria. Non ci nascondiamo – lo ripeto
– attraverso una considerazione specifica, che la famiglia è come se fosse una
lavatrice della coscienza dei consiglieri regionali! Non è una lavatrice di
coscienza la famiglia! Tutti noi teniamo alla famiglia, ma ci vuole un welfare
costruito sul territorio, se si vuole tutelare la famiglia; occorre una
sanità, un sociale, costruiti sul territorio, una garanzia occupazionale, se si
vuole dare stabilità e dignità ad un nucleo familiare.
Allora, se consideriamo questo,
vediamo che non è stata un’innovazione così grande, perché è un calcolo
ragionieristico che porta ad una non definizione di quello che potrebbe essere
un programma più complessivo di gestione della Regione, e in questo ha ragione
l’onorevole Bova, quando dice “lo vedremo da qui a tre o quattro mesi se questo
è stato un bilancio in grado di servire alla Calabria e ai calabresi”. Secondo
me, arrivare in regime di assestamento di bilancio per modificare qualcosa che
stiamo dicendo ancora una volta stasera, penso che questo sia un atteggiamento
di una opposizione responsabile che dà la possibilità di riflettere in
quest’Aula, sede di democrazia – perché il confronto deve avvenire in
quest’Aula, se questa è sede di democrazia – di un’opposizione che riesce a
dare un contributo, dicendo “noi pensiamo questo e vogliamo interloquire in
questo modo con la maggioranza, presentando emendamenti per la costruzione di
un percorso”.
Non so come la pensa la maggioranza
sul lato regionale. Penso una cosa: non solo Sorical, in questa terra, non ha
mai fatto quegli investimenti che aveva promesso, ma ritengo che bisogna
tutelare almeno i beni comuni dei cittadini, se tenete alle famiglie, e rendere
totalmente pubblica la gestione delle acque. L’acqua è un bene comune, non si
può effettuare una speculazione, almeno questo, se si tiene alle famiglie.
Quindi, trovate le forme per
allontanare il pericolo di una gestione privata delle acque, se si vuole
dignità in questa terra, anche perché ci sarà un referendum nazionale e saremo
e sarete travolti come politica, per chi non ha questa posizione, da una
vittoria schiacciante su un referendum dell’acqua. Non ci sono mille proroghe
che tengano in questo!
Se si tiene alla famiglia, bisogna
andare in questa direzione non attraverso una speculazione, che è una costante
speculazione senza aver rifatto una rete idrica. Presenterò un’interrogazione
in Consiglio regionale, chiedendo quanti euro sono stati spesi nella direzione
del rifacimento della rete idrica in questa regione.
Allora,
se vogliamo abolire il sistema di clientele, di posizionamento
anche da parte di chi non è stato eletto e non ha avuto una ricompensa
elettorale, è questo che bisogna tagliare
definitivamente, tutti questi enti in cui trova collocazione
strumentale chi non ha avuto un riconoscimento del
popolo e poi viene messo nei vari consigli di amministrazione.
Concludo – come ho iniziato, così come ho detto, che amavo Deridda
– dicendo che un altro che mi fa molta simpatia, collega Guccione, è Giordano
Bruno, e scusateci se vogliamo dire la nostra in questa sede e “bruciateci
vivi”, ma con la dignità di chi è stato eletto all’opposizione
e ha il dovere
morale di sollevare alcune questioni, anche perché come opposizione – scusate
se lo ricordo – quando c’è stato da votare un provvedimento legislativo
all’unanimità, per il benessere di
tutti i cittadini calabresi perché condiviso, per
esempio la legge sullo sport, è stato votato, quindi vuol dire che l’opposizione è responsabile, c’è una responsabilità collettiva e non
interessi di parte o di singoli.
Ha chiesto di intervenire
l’onorevole Censore. Ne ha facoltà.
Vorrei dare il mio contributo alla discussione
generale dicendo anch’io che sul bilancio di cui
discutiamo c’è stato uno sforzo da
parte della
Giunta, da parte dell’assessore, un lavoro
alacre in Commissione, al quale anche noi come minoranza abbiamo dato il nostro
contributo rispetto a temi importanti, a questioni che hanno rilevanza sociale ed economica nella nostra terra; c’è stata una convergenza su alcuni punti, quindi, registriamo che c’è stato il
tentativo – di un tentativo si tratta – da parte di questa maggioranza di
affrontare le emergenze calabresi e una volontà di approvare il bilancio entro il 31
dicembre, in ossequio alla legge.
Si ricordava che è la seconda volta che questo accade nella storia
del regionalismo calabrese, però nei fatti ne esce un bilancio parziale, perché non si ha contezza delle entrate, non c’è stato
il riaccertamento dei residui, non c’è la copertura
per importanti
voci di spesa, lo diceva il collega Aiello poc’anzi, ed egli stesso è stato
estensore di alcuni emendamenti che sono stati bocciati, attraverso i quali si
chiedeva la copertura di spesa per i lavoratori del fondo sollievo, delle comunità montane, dell’Arssa, dell’Afor.
E’ un bilancio quasi tecnico,
quindi, da qui a marzo-aprile, questa maggioranza avrà l’incombenza di fare una
prima variazione, di venire in Consiglio regionale per affrontare i tanti
problemi che ci sono; è chiaro ed è sotto gli occhi di tutti che c’è una
flessione per quanto riguarda l’occupazione – lo leggevamo oggi tutti sulla
stampa – c’è una crisi forte e si sente particolarmente nella nostra terra.
Dicevo
che, da qui a poco tempo, il Consiglio regionale sarà chiamato nuovamente a rivedere il bilancio
complessivo. Noi, in Commissione, all’inizio
avevamo detto che era un bilancio lineare,
pulito, però poi, in itinere, è cambiato, in quanto la Giunta
regionale ha presentato un maxiemendamento
attraverso il quale è stato reso meno lineare e
pulito, quindi, alla fine, si è rispolverato un uso invalso in questa
Regione, indipendentemente da chi ha amministrato, la destra e la sinistra: i bilanci sono
contenitori dove si abrogano, si integrano, si modificano leggi e, addirittura,
in un bilancio per così dire tecnico, si vanno a modificare questioni rilevanti per la nostra
regione.
Addirittura in questo collegato si va a proporre la modifica del servizio
idrico integrato e lo si fa con un colpo di
mano, senza coinvolgere
i Comuni, quindi l’Anci, e le Province, ed esponendo
Poiché rispetto a questa situazione si vuole fare la riscossione –
e diciamolo chiaramente – e la riscossione la vuole fare
Quindi, mentre ci sarà un referendum
nazionale per l’acqua come bene pubblico – lo diceva il collega poc’anzi – voi
andate verso la privatizzazione!
Un bilancio che era lineare l’avete
farcito come si farcisce un sandwich!
In questo bilancio prorogate il
commissariamento dell’Arssa e dell’Afor, questi due enti che sono allo sbando;
ma non solo fate questo, addirittura è un bilancio di enunciazione, perché
enuncia le questioni ma non le affronta, ad esempio quelle relative al fondo di
garanzia per le imprese – lo diceva il collega Imbalzano – lo si vuole dare a
Fincalabra, che è un ente – per bocca di un esponente autorevole della
maggioranza, ripeto le sue parole – che non ha le strutture, ha solo due
persone in organico, quando c’è un ente preposto alla gestione di questo fondo,
che addirittura quello che avete previsto è un fondo esiguo.
È stata inserita la posta della
valorizzazione e della redazione del patrimonio. Questa è una cosa sacrosanta,
ma deve essere fatto uno sforzo maggiore rispetto all’alienazione del
patrimonio, per quanto riguarda la valorizzazione di beni in possesso dei
privati, di beni che vanno censiti, inventariati, bisogna alienarne di più,
quindi la posta che è stata indicata in bilancio è fittizia.
E’ stato normata, in un articolo di
questo collegato, la sospensione delle autorizzazioni al commercio. Non ho
interessi nel settore, però ritengo che sia una forzatura. Che potere ha una
Regione a sospendere per 150 giorni un diritto che, magari, è di un cittadino o
di un imprenditore!
Vedo una forzatura, come anche sulla
questione del contenzioso tributario, poiché se noi vogliamo parlare di
bilancio, questo si qualifica per le entrate. Allora, dov’è l’azione di questa
Regione per reperire entrate?! L’azione che avete posto in essere è solo quella
di rafforzare le entrate attraverso i tributi. Questa è una politica sbagliata:
le entrate bisogna qualificarle attraverso una politica seria.
Sul contenzioso va fatta una
discussione ad hoc, va fatto una seduta del Consiglio regionale ad
hoc, perché c’è molta evasione. Allora non si può risolvere il contenzioso
come volete risolverlo voi, solo ricorrendo all’ausilio di qualche avvocato
esterno per affidargli il patrocinio di qualche causa. Questo sa di
clientelismo! La materia del contenzioso è una questione seria e va affrontata
in maniera organica.
Presidente, vedo che lei mi fa cenno di concludere, ma ci sono
tante questioni da affrontare e, chiaramente, poi sui singoli punti vorrei
intervenire, come anche sulla questione della legge sulle incompatibilità. In
Italia c’è un monito da parte del Presidente della Repubblica, un richiamo
all’etica della politica e noi, in Calabria, torniamo a doppie cariche!
Intanto, ritengo che la disposizione sia in contrasto con le leggi nazionali,
ma chiaramente la vogliamo rendere normale questa Regione o Giannantonio Stella
deve scrivere ogni giorno di questa Regione?!
Mi avvio alla conclusione e dico che sicuramente c’è stato il tentativo da
parte della
maggioranza di affrontare le questioni, però con questo bilancio in Calabria
cambierà poco, perché è un bilancio ingessato, che non affronta i problemi
dello sviluppo, della crescita, della disoccupazione,
della criminalità, del degrado sociale.
E’ un bilancio che, per quanto riguarda le risorse libere, è pari
a 850 milioni, ma se assommiamo le risorse comunitarie, arriva al pari di
bilancio della Lombardia. Allora la partita si gioca sulle risorse comunitarie,
per cui su questo vogliamo vedere quali sono i bandi, qual è la programmazione e qual è la spesa.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire
l’onorevole Serra. Ne ha facoltà.
Prendo
la parola, signor Presidente e onorevoli consiglieri, dopo la relazione introduttiva
sia del Presidente della Commissione che dell’assessore
Mancini, che ringrazio, non solo per
l’impegno profuso in questa maratona, nella preparazione a questa seduta di oggi, che ha visto la collaborazione – lo diceva lo stesso assessore –
dei gruppi consiliari di maggioranza,
ma che ha espresso nei confronti della
minoranza un plauso per la
collaborazione su alcuni emendamenti, e questo è un fatto di notevole
importanza.
Avendo vissuto negli anni scorsi
anche una serie di riunioni, di maratone – consentitemi – per l’approvazione
degli ultimi bilanci regionali, debbo esprimere grande soddisfazione a tutti,
in modo particolare al Presidente Scopelliti, perché, fin dall’insediamento, ha
posto alcuni paletti importanti, che andavano verso una razionalizzazione e una
serie di economie che hanno comportato e comportano in questo bilancio alcuni
sacrifici.
L’introduzione dell’Irba, anche
questo sacrificio che viene chiesto ai calabresi, in un momento in cui c’è una
sanità ereditata negli anni dai governi di centro-destra e di centro-sinistra,
che ha portato ad una situazione deficitaria, ma anche ad una carenza forte di
alcuni servizi, sui quali, spesso, non si può intervenire perché c’è una crisi
economica e una carenza di fondi spaventosa, quindi anche qua bisogna partire
bene.
Ebbene, comprendo anche alcuni
interventi fatti sulla stampa un po’ da tutti, dal mondo dell’associazionismo,
dalla difesa dei consumatori ed altro, però dobbiamo avere il coraggio e non
dobbiamo aspettare, come si è fatto negli ultimi anni, quando, per decidere di
intervenire sul ridimensionamento della sanità, su alcune strutture
ospedaliere, abbiamo discusso tre anni, fino all’ultima seduta del Consiglio
regionale e, poi, non si è avuto il coraggio di intervenire; abbiamo lasciato languire
una situazione sulle strutture sanitarie e oggi paghiamo fortemente questo
malessere.
Noi abbiamo fatto un lavoro insieme
sicuramente alla Giunta, al Presidente, ma come Commissione sanità, ringrazio
il Presidente Salerno, perché ci siamo recati nei luoghi più disperati e
abbiamo trovato delle situazioni della sanità in Calabria che ci hanno fatto
vivere anche momenti di aggressione – chi si ricorda – perché c’è, in atto, uno
stato di agitazione forte, cari amici, in quanto dobbiamo avere il coraggio di
dare risposte e servizi qualificati e seri.
Quindi, dobbiamo avere il coraggio
di intervenire anche sul discorso di recuperare i fondi, perché spesso chi
inizia con il piede giusto, poi, può dire di avere imboccato la strada e di
aver portato a termine il programma presentato agli elettori.
Ebbene, mi auguro che, con
l’immissione di questa tassa si possano recuperare i cosiddetti 30 milioni di
euro all’anno che, moltiplicati, vanno ad intervenire su quello che è il
discorso del debito pregresso, quindi è anche un fatto importante. Capisco che
non sarà accettato, ma comprendo anche chi potrà dire fra due anni “perché non
siete intervenuti prontamente, quando sapevate la situazione?!”. Pertanto,
questo è il primo obiettivo.
Poi ho apprezzato molto e ho condiviso,
nelle varie riunioni di maggioranza che ci sono state, quella che è la
destinazione dei 10 milioni di euro per le famiglie. Lo abbiamo detto, abbiamo
rinunciato, anche io personalmente, ad una battaglia che ho sostenuto
nell’altro bilancio per andare a recuperare 4 milioni di euro, che erano stati
destinati ad associazioni o ad interventi in Calabria, destinati da
suggerimenti dei vari consiglieri, per poter intervenire fortemente su quella
che è un’indigenza che esiste.
Altro che intervenire sulle imprese!
Sulle imprese ci sono dei fondi ad hoc, ci sono i fondi europei, c’è
anche una serie di incentivazioni che va dalla dilatazione del pagamento dei
mutui, di intervenire … Ma anche le imprese devono avere il coraggio e devono
essere pronte a ripartire, perché quando, da parte del Governo regionale, viene
emanato un provvedimento che dice “io ti faccio ricapitalizzare i mutui, ti do
la possibilità di andare a dilungare quello che è il pagamento di alcune
scadenze”, credo che questa sia una risposta forte.
Lo abbiamo detto sempre, noi non
dobbiamo dare alle imprese il contributo a fondo perduto, ma piuttosto dire
“noi ti diamo una mano, ti aiutiamo a partire, però tu devi dimostrare che devi
andare avanti e poter camminare, con il nostro aiuto, da solo”.
Non possiamo assistere ad una serie di
vicissitudini che si sono verificate
in provincia di Cosenza, ma anche in altre realtà del vibonese o dello stesso
catanzarese, di alcuni finanziamenti, come quelli previsti dalla legge“ 488del
1992, per la quale
sono stati presi i soldi da coloro che definisco cosiddetti “prenditori”, ma
non imprenditori.
Noi
dobbiamo essere forti, come abbiamo fatto una scelta forte per combattere la
‘ndrangheta, la mafia con una serie di provvedimenti – lo diceva lo stesso
assessore Mancini – indicati al primo punto, per intervenire su questi problemi
specifici che viviamo tutti i giorni. C’è stato un intervento del Presidente
Talarico all’inizio della seduta che ha focalizzato anche qual è il ruolo di
questo Consiglio regionale, un ruolo forte a difesa dei valori e dei princìpi
fondamentali della democrazia, dell’alto consenso con espressioni di forte
solidarietà nei confronti di alcuni eventi importanti vissuti in Calabria e in
Italia, a causa di una crisi economica che fa spavento.
Ebbene,
ritengo che abbiamo imboccato la strada giusta ed apprezzo anche quando si è deciso di
predisporre interventi seri verso gli enti locali, che languono per le
ristrettezze economiche imposte dal Governo centrale, a causa del federalismo,
e per la forte crisi esistente a livello mondiale. Dobbiamo dare la possibilità
agli enti locali di intervenire con dei finanziamenti per sopperire alle carenze economiche, in
considerazione di quello che viviamo in
Calabria, del dissesto idrogeologico che ha peggiorato fortemente la viabilità
e lo stato di urbanizzazione e della viabilità che, in senso generale, vivono
le varie province.
Rappresenta anche un grande atto di solidarietà nei confronti
delle famiglie che hanno subìto l’alluvione di Gioia Tauro, da parte di questo
Governo regionale destinare 500 mila euro per fronteggiare a quella che è una situazione drammatica.
E non condivido quando qualcuno dice: “Non condividiamo
che il consigliere regionale possa essere anche il sindaco di un Comune”. Ma
come è possibile?! Se il sindaco può fare il consigliere provinciale,
l’europarlamentare può fare il sindaco o altro, come può essere che
l’incompatibilità normalmente si riferisca solo ai consiglieri regionali? Poi,
sarà il consigliere regionale, se eletto, a scegliere se mantenere o no la
doppia carica, ma non possiamo noi provocare quello
che spesso viene definito, anche in altre realtà, come situazione di
ristrettezza per quanto riguarda il ruolo di consigliere.
Finisco e annuncio, anticipatamente, il voto favorevole
del gruppo “Insieme per la Calabria”, che ho il piacere di rappresentare
insieme al collega onorevole Antonio Rappoccio, anche se non siamo in
dichiarazione di voto.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole De
Gaetano. Ne ha facoltà.
Credo – l’hanno già detto molti colleghi, Principe, Aiello, Censore, Bova – che questo sia un bilancio
deludente, perché le dichiarazioni roboanti
del dopo campagna elettorale fatte dall’amministrazione regionale, dalla Giunta,
ci avevano annunciato un cambiamento epocale. Ebbene, nell’atto principale
che
Catanzaro e Reggio Calabria sono assediate, ormai
giornalmente, da tantissimi precari che vengono a chiedere alla Regione la
possibilità di continuare a lavorare, perché molti di essi dipendono dalla
Regione, dai bilanci del Consiglio regionale e della Giunta regionale. Abbiamo
avuto gli Lsu-Lpu, gli stagisti, abbiamo grosse difficoltà in sanità, dove
bisogna sicuramente attuare un Piano di rientro, ma questo non può andare
contro gli utenti e i lavoratori. E’ scoppiato il caso di Cosenza, ma in
piccolo c’è stato anche a Reggio Calabria e Catanzaro, ci sono centinaia di
medici precari, di infermieri precari che rischiano di perdere il posto di
lavoro.
Guardate, veramente è da pazzi, è da folli pensare di
risolvere il problema della sanità eliminando questi medici e questi infermieri
precari, perché sono quegli stessi medici ed infermieri precari che mandano
avanti le strutture. Abbiamo una carenza enorme, in alcuni settori: alcuni
ospedali, senza la possibilità di far lavorare questi medici, chiuderebbero
immediatamente alcuni reparti. Non parlo di reparti secondari, ma delle
cardiologie, delle ortopedie, dei reparti di chirurgia interventistica. Stiamo
parlando di cose fondamentali.
Credo, quindi, che in questo bilancio manchi proprio il
segno di un’attenzione verso le fasce deboli della nostra regione.
Vedete – lo dicevano bene i miei colleghi – in questo
bilancio mancano i fondi per coprire nei dodici mesi le somme che riguardano
gli Lsu-Lpu: ci è stato spiegato che saranno messi in un secondo momento, ma è
un campanello d’allarme, è un segnale. Manca una strategia di stabilizzazione e
questo – per amore della verità – non dipende soltanto dalla Giunta regionale,
ma soprattutto dal Governo nazionale. Noi vorremmo una levata di scudi da parte
di questa amministrazione contro Berlusconi e Brunetta, che stanno colpendo
Torniamo sempre alla stessa logica, di mettere in
secondo piano
Ma mancano i fondi anche per gli ex articolo 7, che
rappresentano importanti categorie di lavoratori della
nostra regione, del Comune di Acri, dell’Asl di Vibo, ed in altre realtà della nostra
regione. Ritengo che non sia possibile chiudere la porta in faccia a queste
categorie, perché in un momento di crisi economica esistente
in Italia e nel mondo, in Calabria non possiamo penalizzare queste
categorie, perché ciò potrebbe significare il tracollo per la nostra
regione, in cui manca l’iniziativa privata.
E’ veramente emblematico, poi,
assessore al bilancio e Presidente, il taglio di fondi fatto nel settore delle politiche
sociali. Lo diceva benissimo il consigliere Ferdinando Aiello: siamo veramente
all’incredibile! Noi l’abbiamo sollevato questo problema nell’audizione, l’ho
sollevato io, ma lo hanno fatto anche altri colleghi ed abbiamo trovato
l’assessore Stillitani anche lui d’accordo con noi. Ma non basta. Noi chiediamo
che in questo bilancio venga modificata e aumentata la somma, perché con quella
che c’è non si può fare nessuna politica per le fasce deboli della nostra
regione.
Questo è un punto fondamentale, colleghi. Credo che la
differenza che c’è tra una buona amministrazione e una cattiva amministrazione
si veda nella qualità dei servizi che si danno alle persone più in difficoltà e
che hanno più bisogno di un intervento statale, pubblico o regionale.
L’altro aspetto riguarda la norma che avete previsto,
questi 10 milioni di euro di bonus per la famiglia. Colleghi, quando si fa un
intervento a favore delle fasce deboli, sono per mia forma mentis sempre d’accordo, ma ritengo che questa operazione,
pur lodevole dal punto di vista delle intenzioni, non risolverà niente. Sarà
come una sorta di bonus - come è stato fatto con la prima Finanziaria ad opera
di Tremonti nel Governo Berlusconi, con la previsione del bancomat alle fasce
deboli. Non risolve nessun problema. Credo che, invece, andasse fatto un altro
tipo di operazione.
Si è aperto un dibattito in Calabria sul reddito di
cittadinanza e credo che andasse fatta un’operazione in quella direzione. Il
sottoscritto ha presentato una legge che va in quella direzione, è stata
presentata in Consiglio regionale, l’avevo presentata nella scorsa legislatura
e l’ho ripresentata in questa. Sembra che ora il dibattito in Calabria,
lanciato da quotidiani calabresi, sia cresciuto e ci sia più consapevolezza verso
questo strumento, soprattutto in questo momento di difficoltà economica ed
anche perché sembra che
Quindi, se si può pagare la cassa integrazione, si può
anche finanziare il reddito sociale! Perché non finanziare con i fondi europei,
che molte volte vengono dispersi in mille rivoli e non danno una prospettiva,
il reddito sociale?
Ho presentato una proposta di legge, ma, colleghi,
nessuno vuole il diritto di primogenitura, la potete presentare voi e trovare
un accordo. A noi interessa risolvere i problemi – come diceva Bova – e
vogliamo, anche in questa legislatura dall’opposizione, facendo un’opposizione
intransigente, ma allo stesso tempo propositiva, dare dei contributi per
risolvere i problemi, perché a noi interessa che vengano risolti. Per questo
ritengo che questa legge vada approvata e vada data la possibilità alle fasce
deboli calabresi di avere una prospettiva, un’ancora di salvezza, dando il
segno che c’è una Regione che pensa anche al loro futuro.
Credo che andasse fatto molto di più sull’occupazione,
sui trasporti, sull’ambiente, che andassero fatte operazioni più coraggiose.
Non è stato fatto, credo che sia stato un errore, perché le grandi operazioni
si fanno ad inizio legislatura. Noi saremo qui, in questi cinque anni, a dare
indicazioni utili.
Questo bilancio non ci soddisfa, l’abbiamo detto e
continueremo a dirlo, abbiamo presentato degli emendamenti migliorativi, per
questo il nostro sarà un voto contrario e speriamo che almeno nella fase di
discussione degli emendamenti questo bilancio che, dal nostro punto di vista, è
molto deludente, possa essere migliorato.
PRESIDENTE
Ha chiesto la parola l’onorevole Giordano. Ne ha
facoltà.
Cercherò di essere ancora più breve del tempo che mi viene concesso, per ribadire anche
quello che chiaramente
ha espresso il capogruppo nell’esordio del suo intervento,
per ribadire che questo è un bilancio che tradisce tutte le aspettative dei
calabresi. Voglio ricordare all’assessore Mancini che il 4 agosto, in
quest’Aula, ad inaugurare una stagione, l’assestamento di bilancio era stato
declinato, secondo l’esigenza di rivedere tutte le voci di spesa che,
perduranti, hanno assunto un carattere definitivo ed hanno minato la stabilità
dei conti.
Quindi, avete detto che avreste abbandonato la logica di
tipo incrementale della spesa corrente, che ci sarebbe stata un’attenta
verifica e un monitoraggio su quelle leggi regionali che incidono sulla spesa e
non producono nulla, che si sarebbero ridotte le spese di funzionamento e si
sarebbero razionalizzate le partecipazioni regionali. Di tutto questo, cari
colleghi, non solo non vi è traccia, ma vi è un’evidente e stridente
controtendenza nel documento che avete presentato. Tuttavia, noi non ci siamo
esentati dal volere contribuire alla discussione, ad offrire anche delle
soluzioni che, poi, negli emendamenti che abbiamo presentato, saranno
evidenziate in maniera più chiara.
Noi riteniamo che questo sia un bilancio ingessato,
piatto, che non dà risposte e che non consente di trincerarsi dietro quanto previsto nel documento di programmazione
economica e finanziaria, rifugiandosi nel patto di stabilità. E’ una cosa
gravissima e qua sottende anche un mancato spirito di reazione rispetto a un
Governo la cui scure sta colpendo inesorabilmente il Sud, le Regioni del Mezzogiorno.
Analogamente avete
agito con lo stesso spirito, con la stessa filosofia “tremontiana”, facendo
tagli lineari ingiustificati, tagliando dove, invece, andavano rafforzati gli autentici
presìdi di spesa e di investimento.
Sono stati ricordati il welfare, il sociale, le
politiche della famiglia: ancora una volta, c’è una controtendenza. Noi siamo
convinti, invece, che là c’è da rafforzare e da incidere e negli emendamenti
abbiamo anche offerto una sponda.
Siamo convinti che vadano rafforzati i Piani di zona,
che ci voglia una logica di sussidiarietà e di sinergia con gli enti locali.
Voi in questo documento e nel Collegato, che è stato definito da qualcuno come
un autobus, avete tradito questa filosofia, questa ragione. Io credo che questo
sia un autobus a più piani, dove entra tutto e di tutto! Avete costruito un
autobus e l’avete messo su un piano inclinato, verso il dirupo e il baratro.
Credo che ci sia tanto da riflettere su questo documento
che avete presentato e su cui noi, punto per punto, interverremo, ci
confronteremo per farvi vedere che il Piano, la filosofia è drasticamente
sbagliata.
Avete introdotto l’Irba, l’accisa, che poi si rifletterà
inesorabilmente sul consumatore e sull’utente finale.
Avete presentato nel Collegato una riforma, in un
articolato brevissimo un riordino degli Ambiti territoriali ottimali , sul
quale vi inviterei a riflettere. Pur essendo favorevole a un riordino
complessivo delle funzioni amministrative e dei compiti di governo, pur essendo
favorevole ineludibilmente anche per quello che riguarda la norma, che ha
previsto la soppressione degli Ato, potevate e dovevate venire in Aula a
confrontarvi con un testo di legge coordinato, ragionando su come costruire
ambiti, una politica di ambito, una politica che avesse quello che la stessa norma richiama: la sussidiarietà,
l’adeguatezza e la differenziazione, per avere efficienza, efficacia
amministrativa e risposte certe.
A tutto questo, invece, preferite rifuggire e rifugiarvi
in altre cose.
Allora, per questi motivi – ripeto – noi non rifuggiremo
al confronto, punto per punto – lo abbiamo detto – vi dimostreremo che alcuni
provvedimenti sono drammaticamente sbagliati.
Avete declinato la lotta alla criminalità con il
finanziamento di caserme, degli uffici giudiziari. Noi, invece, riteniamo che
la lotta alla criminalità abbia bisogno anche di altre cose: del rafforzamento
dell’impresa sana, della microimpresa, dell’utilizzo dei beni confiscati che
sono un segnale importante e l’abbiamo dimostrato, anche, durante le audizioni
nella Commissione consiliare antimafia.
Su queste cose ci confrontiamo punto per punto, ma non
possiamo che essere profondamente delusi e ribadire la nostra contrarietà a
questo provvedimento che non dà risposte alla Calabria.
PRESIDENTE
Ha chiesto la parola l’onorevole Adamo. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, penso che sarebbe sbagliato se dovessimo vivere questa discussione, il dibattito generale, ma anche la valutazione di esame dei singoli emendamenti secondo un rito che è proprio di uno schema e di un dibattito precostituito: il dovere d’ufficio per l’opposizione, il dovere d’ufficio per la maggioranza.
Badate bene, non sto invocando una interlocuzione tesa a
convergenze ad ogni costo su contenuti, proposte
ed emendamenti tra opposizione e maggioranza. Sotto questo aspetto,
voglio tranquillizzare
qualche amico dell’opposizione che,
soprattutto in una sede istituzionale e in un’occasione come
questa – stiamo discutendo del documento
contabile di bilancio – non invoco nessuna
pratica di inciucio. Del resto, per chi conosce letteralmente il significato
della parola, fa l’inciucio chi grida di più, alza la voce, apparentemente
fa il massimalista e poi, sotto banco, si mette d’accordo. Non è inciucio ed è trasparenza ed assunzione di responsabilità istituzionale
per la funzione che ognuno ricopre se, invece, su questioni
di merito e di contenuti il confronto
possa avvenire
con senso di obiettività e di responsabilità,
facendo prevalere il dissenso, quando è necessario il dissenso, ma riconoscendo giustezza di
atti e di linee di indirizzo parziali o meno, quando questo non ha motivo di esistere, se non per
una ragione di pregiudizialità.
Con questo approccio, con questa intenzione mi sono
approcciato all’esame di questo documento di bilancio. Ho partecipato ai lavori
della Commissione consiliare e debbo dire che non è per l’opposizione una diminutio, non è una diminutio se dall’opposizione qualcuno
dice che
Badate, so che significa tutto questo, cinque anni
addietro ero in quei banchi e so bene che, per arrivare a questo risultato, il
Presidente Loiero, Presidente di allora, è stato costretto a minacciare il voto
di fiducia per mantenere l’impegno che la legge prescrive. Approvare il
bilancio entro il 31 dicembre dell’esercizio in corso, il bilancio di previsione
per l’anno successivo, significa creare un elemento di normalità, perché nel
regionalismo ormai quarantennale della Calabria abbiamo avuto anni nei quali
addirittura il bilancio di previsione si approvava a novembre dell’esercizio in
corso: quello che avrebbe dovuto essere un
bilancio consuntivo veniva approvato come bilancio di previsione.
Anche il ricorso all’esercizio
provvisorio è stato sempre pensato e visto come un adempimento obbligatorio per
coprire una lacuna e un’omissione di responsabilità da parte del Governo oppure
come un modo per liberarsi dal peso, mettersi a posto la coscienza.
Addirittura, siamo arrivati al punto che si è dovuta prevedere con legge una
dilatazione dei tempi dell’esercizio provvisorio, perché mentre prima si
parlava dei tre dodicesimi, quindi la scadenza era prevedibile fino al 31 marzo
dell’anno successivo, e in questa Regione l’esercizio provvisorio è previsto
per quattro dodicesimi, estendendolo di ancora un mese, al 30 aprile dell’anno
successivo.
Quando questo avviene, per chi ha
fatto l’assessore al bilancio – e qui dentro ci siamo alcuni che hanno avuto
questa esperienza – sa bene che, a quel punto, la partita è giocata. Se si
intende esercitare un minimo di controllo e di tenuta del banco della spesa -
perché poi si parla soprattutto e solo di questo - a quel punto ogni azione è
inefficace ed anche le variazioni di bilancio che intervengono nel corso
dell’esercizio non possono non essere variazioni che di sanatoria, non più
variazioni di programmazione.
Pertanto, se l’assessore Mancini
quest’anno fa approvare il bilancio entro il 31 dicembre, penso che gli vada
dato atto e va detto che, se quest’Aula glielo consente, va dato atto anche a
quest’Aula, perché è un adempimento che compete all’Assemblea legislativa. Non
dobbiamo avere alcuna remora a fare tutto questo.
Seconda questione, nel merito: penso
che noi dobbiamo avere senso pratico e realismo. Badate, sarebbe sbagliato se
da questi banchi, oggi, da parte nostra, soprattutto per chi l’ha fatta
l’esperienza, si discutesse come se noi l’esperienza dei cinque anni che ci
siamo messi alle spalle non l’avessimo fatta. E anche qui non lo dico per
criticare Loiero, l’esperienza che abbiamo fatto, lo dico per riflettere
autocriticamente, partendo da me per primo, su un’esperienza che ci ha fatto
capire come è complesso e difficile il governo della Calabria e, se non
partiamo dalla complessità e dalla difficoltà che porta oggettivamente in sé la
funzione di governo di questa Regione, anche nel merito di questioni assai
complicate – parlo di questioni sociali, oltre che di questioni istituzionali –
non è che non avremo la forza morale di fare la critica al governo, non avremo
la forza noi dall’opposizione di affermare una proposta che abbia la
credibilità di lavorare per l’obiettivo dell’alternanza, perché è giusto che da
questi banchi si lavori per l’alternanza. Ma l’alternanza si deve affermare
attraverso un mandato popolare che riconosca al governo di aver governato male
e all’opposizione di aver fatto un’opposizione. capace di mettere in campo un
progetto e una proposta alternativa.
Se questa sfida dovessimo farla sul
bilancio – diciamoci la verità – per le condizioni strutturali date, pensiamo
per un attimo se avesse vinto Loiero, stasera quale ipotesi di bilancio avremmo
potuto portare noi? Dico che, se la facciamo sul bilancio, non possiamo partire
da alcuni assunti che, in qualche modo, già Bova ha richiamato: innanzitutto,
il contesto mutato rispetto al rapporto con lo Stato per quanto riguarda la
tenuta dei conti e in rapporto alla vicenda europea. Bova ha fatto riferimento
agli Eurobond, ha fatto riferimento esplicito ad uno Stato che è costretto a
fare i conti con i parametri del debito pubblico italiano che sono più del
doppio di quelli consentiti dall’Europa, quindi altre manovre che
necessariamente dovranno essere pesanti, che farà il Governo nazionale, alle
quali , per far quadrare i conti, noi ci dobbiamo opporre.
Anzi se una critica facciamo, è che
dobbiamo far sentire di più anche dal Governo regionale la voce contro un
Governo nazionale che fa altre scelte rispetto al Sud e alla Calabria. Dovete,
però, mettere in conto che Tremonti non va per la leggera e le prime ad essere
tagliati saranno soprattutto le finanze e le risorse che lo Stato è chiamato
annualmente a trasferire agli
enti locali e alle Regioni; anzi, non è da escludere che ci sarà persino un
tentativo di limitazione delle competenze che con il riordino del Titolo V°
della Costituzione sono state trasferite alle Regioni e non solo per le Regioni
a Statuto ordinario, ma anche per quelle a Statuto speciale.
Se questo è vero, io come l’ho letta
la bozza che ha proposto l’assessore Mancini alla Commissione? L’ho definita
così: un impianto pulito, senza grande presunzione di voler cambiare il mondo,
trasparente perché le norme sono leggibili e chiare e soprattutto il tentativo
- che mi auguro si riesca a tenere in quest’Aula - di puntare al contenimento,
evitare la dilatazione della spesa ed impostare un metodo che non consentisse
alla stessa Aula, sostanzialmente, una discussione basata su emendamenti che
erano e sarebbero stati irrisolvibili. Tant’è che questa sfida ho inteso accettare, assessore Mancini, e se lei ci fa caso, in tutti gli
emendamenti che portano la mia firma non ne ho presentato nessuno che proponeva
modificazioni di norme finanziarie, né sostitutive, per quanto ammissibili e
legittime, né aggiuntive. Era questo, infatti, lo sforzo che si faceva negli
anni passati, sapendo che i margini per una finanza da programmare
autonomamente, gli ambiti sono ormai abbastanza risicati e ristretti.
Il problema qual è? Noi dovremmo
avere la forza di interrogarci su come aumentare le entrate e non solo
contenere i costi. Certo, sul contenimento dei costi c’è da fare tanto e molto.
Ho sempre sostenuto, per esempio, che la cittadella regionale è un atto di
riforma strutturale, perché quando parte quest’opera, non c’è dubbio che avrà
un’incidenza per quanto riguarda la programmazione delle spese di
funzionamento, significativa, se pensiamo qual è la mole dei fitti che solo
nella città capoluogo, per sostenere gli uffici regionali, si paga annualmente.
E’ una riforma che abbiamo introdotto, anzi me la ritrovo in questo testo,
perché si è addirittura dovuto provvedere alla copertura finanziaria e anche
cospicua, oltre 30 milioni, 35 milioni, una cosa di questo tipo, per consentire
il completamento dei lavori previsti per quell’opera. E questa è una misura
strutturale. Ci vogliono altre misure strutturali, ma se vogliamo liberare i
fondi dal trasporto pubblico locale o dalla forestazione, non può essere questo
il documento su cui avviene la riforma strutturale, va fatto un lavoro di
programmazione a monte che consente di avere la possibilità di finanziare
progetti produttivi, dove si investono risorse anche europee che vengono
utilizzate davvero per la cura del territorio e per l’utilizzo dei lavoratori
idraulico-forestali; oppure che si chiuda questa vicenda con i bacini di rete,
con il nuovo Piano, passando dal sistema delle concessioni al sistema dei
contratti di servizio e si va a rivedere il trasporto pubblico locale, per
avere – come si deve fare per la sanità – un trasporto pubblico locale più
efficiente per i cittadini e meno costoso per
Le leggi per fare questo ci sono, il
problema è di andare avanti.
In questa logica io che penso? Che
ci possono essere altre cose che ci possiamo inventare per aiutare gli enti
locali: il 16 bis l’ho concepito in questa logica, quello che oggi è diventato
articolo 16 bis. Oppure, è ammissibile che il gettito fiscale delle grandi
produzioni energetiche termoelettriche
o quelle rinvenienti dalla trasformazione e dalle estrazioni metanifere vadano
alle Regioni dove c’è la residenza fiscale dei produttori energetici e non
vengano alla Calabria che, invece, produce queste energie?! Lo Stato questa
legge non l’ha cambiata.
Vediamo se
Ci stiamo su questa partita? Allora,
se ci stiamo su questa partita con questo carattere, vediamo chi avanza
proposte migliorative, questa è la sfida.
Alcuni emendamenti sono stati
accolti, altri no; ovviamente, rimane il bilancio della maggioranza di governo.
All’opposizione il compito, se ne ha la forza, di migliorarlo ed evitare –
magari spero che sia l’ultima volta – che da questi banchi, perché questo è
anche un limite di cui soffre il dibattito – mi rivolgo ai colleghi
dell’opposizione –soprattutto in vista di appuntamenti così impegnativi, non ci
sia la responsabilità da parte di nessuno di noi a provare a vedere se siamo in
grado di presentare proposte ed emendamenti unitari, che rispondano alla
coerenza di un progetto dell’opposizione. Questo limite lo sentiamo tutti. Se
andate a vedere la firma degli emendamenti, non trovate la firma di nessun
gruppo politico, trovate solo la firma, l’articolazione e la frammentazione dei
singoli consiglieri regionali o di gruppi di consiglieri regionali. E’ inutile
che ce le nascondiamo queste cose.
Se dico questo, inciucio con
Scopelliti?! Ditelo pure, ma questo, per quanto mi riguarda, è un dovere
democratico ed istituzionale. E poi, siccome qualcuno dice “abbiamo anche i
capelli grigi”, è chiaro che, quando è battaglia politica, si fa battaglia
politica! Se debbo avvertire che alcuni colleghi che da questi banchi hanno
soltanto rincorso gli emendamenti che ho fatto io per chiederne l’abrogazione,
è chiaro che a quel punto non è più un problema di rapporto con la maggioranza,
ma è un problema di assunzione di responsabilità dentro questo schieramento.
Questo è il tema.
Ho concluso, sui singoli emendamenti
poi mi riservo di intervenire punto per punto.
PRESIDENTE
E’ iscritto a parlare – e conclude i
lavori sulla discussione generale – l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.
Voglio fare alcune considerazioni, stasera,
su questo bilancio che è stato presentato, anche perché alcuni interventi che ho sentito in quest’Aula li ritengo, obiettivamente, ingenerosi, perché ricordo a me
stesso e sicuramente non ai colleghi che un bilancio di previsione consta di alcuni momenti di verifica,
il momento di assestamento
del bilancio e del consuntivo, per cui le strategie
prodotte nel bilancio vanno a verifica non solo dell’opposizione, ma anche della stessa
maggioranza.
Mi sarei aspettato, su alcune cose che ho sentito, che l’opposizione, se si voleva o riteneva
di confrontarsi sul bilancio, presentasse un bilancio sostitutivo in cui
articolasse nella sua proposta in quest’Aula, che poi è quest’Aula che vota il
bilancio proposto dalla Giunta, una visione diversa capace di aggredire e affrontare i problemi della Calabria, perché altrimenti
ritorniamo alle gestioni degli anni precedenti, che tutti abbiamo
condannato. Diciamo di volere una visione nuova anche della gestione
delle risorse ma ci fermiamo alla critica, poi nel momento della proposta, la
proposta manca.
Vogliamo capire, oltre la critica, qual è la proposta, per poterci
confrontare su una proposta. Però veniamo ai fatti, perché poi le parole
rimangono tali e i fatti sono fatti: un assessore al bilancio con la sua Giunta
presenta un bilancio che approviamo nei termini, con le conseguenze che diceva l’onorevole Adamo, dando avvio ad un processo
virtuoso in questa legislatura e in
questa Calabria.
Altro fatto: quello
che è scritto è scritto e non possiamo dire qualcosa di diverso da quello che è scritto, lo possiamo dire e
verificare a consuntivo se quello che abbiamo
scritto riusciamo a verificarlo. Perché
Però
Su queste dichiarazioni, ovviamente, vi
rendete conto meglio di me che l’impostazione
che si dà al bilancio è sulle risorse disponibili, con i problemi che
tutte le forze di governo hanno riscontrato sia nei cinque anni passati sia nei
cinque anni ancora precedenti, in
cui i termini di bilancio, i termini economici non sono cambiati. Quella è la
coperta! E le scelte in questo bilancio – voglio dare atto che ne abbiamo
parlato pure in Commissione – su alcuni settori sono state obbligate non solo
dalla natura dell’entità dell’intervento economico
da fare, ma anche delle poste in gioco che abbiamo avuto in questi ultimi
tempi. O pensate che anche noi della maggioranza non ci rendiamo conto che i problemi sull’occupazione ci
sono, sulla sanità ci sono, sul welfare sono
quelli che fino ad oggi abbiamo
discusso e sulle piccole e medie imprese e quant’altro
ci sono, sui trasporti pure?! Eppure abbiamo fatto di necessità virtù.
E’ ovvio che quello
che diceva l’onorevole Adamo è, di fatto, la constatazione
reale di una gestione che, al di là delle
nostre intenzioni, ci consentirebbe di fare
il bilancio che vorremmo, ma non quello che è. E’ per queste motivazioni che
non entro nel merito dei singoli provvedimenti, perché la discussione l’abbiamo
fatta e tutti sappiamo come è stata condotta.
E’ per queste motivazioni che, con
convinzione, come gruppo dell’Udc esprimiamo già il nostro voto positivo in
questo bilancio.
Non è iscritto più nessuno a parlare, passiamo al primo punto dell’ordine del giorno, ovvero alla proposta di documento di programmazione economico-finanziaria della Regione Calabria (Dpefr).
Ci sono due emendamenti a firma dell’onorevole Tripodi. Il primo, protocollo numero 10372, recita: “Ai dieci punti della programmazione aggiungere il seguente punto: <<11) Internazionalizzazione ed attrazione degli investimenti esteri.>>”.
Lo vuole illustrare?
L’emendamento sul documento di programmazione propone di aggiungere un paragrafo, dopo il punto
10, sull’internalizzazione della Stazione degli investimenti
esteri. Questo l’abbiamo presentato perché c’è stata una discussione,
abbiamo assistito a un convegno, che è stato
veramente fatto bene, in cui
Parere del relatore? Favorevole.
Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 10372.
(E’ approvato)
Il
secondo emendamento, protocollo 10373, sempre
a firma dell’onorevole Tripodi, recita: “Al documento di
programmazione economico-finanziario per il triennio 2011 - 2013 aggiungere il punto 1.13:
<<1.13
INTERNAZIONALIZZAZIONE E ATTRAZIONE DEGLI INVESTIMENTI ESTERNI
1.13.1 Internazionalizzazione.
L'obiettivo generale è di elevare il grado di apertura internazionale
del sistema regionale, attraverso un'azione pubblica efficace ed efficiente, in
grado di incidere concretamente sullo sviluppo regionale.
Ad oggi, la capacità di penetrare i mercati esteri da parte delle
imprese locali è, oltre che molto ridotta, ancora fortemente spontanea e frutto
di iniziative sporadiche, mentre la costituzione di veri e propri investimenti
diretti all'estero rimane un'opzione scarsamente percorsa.
Per quanto concerne, in particolare, le opportunità dei mercati
emergenti, secondo le stime del fondo Monetario Internazionale, entro il 2020
la popolazione mondiale con reddito pro capite superiore ai 30 mila dollari
aumenterà di circa 170 milioni di individui, di cui solo un terzo nei paesi
avanzati e per la restante parte in quelli emergenti. Soprattutto i BRIC
(Brasile, Russia, India e Cina) vedranno crescere a ritmi sostenuti il bacino
di potenziali acquirenti di beni di consumo di fascia qualitativa medio-alta.
Nel 2009 le esportazioni dal Sud hanno subito una flessione molto
pesante, pari al 29,4%; la quota del Mezzogiorno sul totale dell'export
italiano è bruscamente diminuita, attestandosi su un valore di poco superiore
all'8%. Ancora più bassa è la quota meridionale nelle partecipazioni produttive
italiane all'estero, pari al 3% in termini di addetti. L'aspetto più
preoccupante è la scarsa capacità dei territori del Sud di attrarre
investimenti stranieri: appena il 5% sul totale degli addetti nelle
partecipazioni estere in Italia.
Gli ultimi dati disponibili al 2010 evidenziano l'esistenza di 915
operatori all'export (la metà della Basilicata che nel
Macrosettori: focalizzando l'analisi sui macrosettori, il 43,1% del
valore dell' export regionale è costituito dalla metalmeccanica e
dall'elettronica, seguono il settore alimentare (19,6%) ,chimica, gomma e
plastica (19%), agricoltura e pesca (12,6%).
Nella metallurgia (+40 per cento nel 2009) c'è stata una forte
crescita nei "metalli di base preziosi altri metalli non ferrosi"
grazie alle esportazioni in India, Germania, Emirati Arabi e Albania. I
"mobili" sono cresciuti del 30,2 %. Gli altri mezzi di trasporto
hanno fatto registrare risultati positivi a partire dal 2004; tutti gli altri
settori di specializzazione regionale hanno invece subito decrementi: in
particolare prodotti dell'agricoltura e alimentari (-13,9 e -9,3 per cento),
chimica (16,7 per cento), macchinari (-25,1 per cento). Mercati di sbocco: con
riferimento ai mercati di sbocco,
Dal quadro d'insieme, di certo non confortante, emerge l'importanza di
definire azioni e politiche capaci di favorire il "posizionamento"
del sistema economico-produttivo regionale – anche attraverso lo sviluppo di un
mercato e di una cultura dei servizi per l'internazionalizzazione, attraverso
il coinvolgimento del partenariato, promuovendo la crescita dimensionale delle
imprese, favorendo al contempo processi di aggregazione e fornendo strumenti
finanziari e metodologici adeguati per il rilancio del sistema produttivo. È
altresì essenziale, promuovere maggiori sinergie con il sistema universitario e
della ricerca ed investire, in modo mirato, nell'affiancamento e nella
formazione di personale qualificato in grado di guidare l'azienda nelle scelte
strategiche per l'avvio di processi d'internazionalizzazione di successo.
L'azione regionale sarà dunque preordinata ad invertire la tendenza
che individua nella Calabria là regione con il tasso nazionale più basso di
internazionalizzazione produttiva; per tale ragione, tutte le linee di
intervento perseguono un duplice fine:
1. migliorare la
capacità delle imprese di avviare e sviluppare processi di
internazionalizzazione efficaci e duraturi;
2. favorire
l'incontro tra i prodotti regionali e le tendenze di consumo dei Paesi
individuati.
In tal senso i Progetti-Paese/Settore costituiscono gli strumenti
metodologici necessari per superare le logiche meramente esportative e favorire
il passaggio ad un modello di presidio dei mercati esteri. Le debolezze
strutturali dell'apparato economico-produttivo, rendono necessaria l'adozione
di adeguate misure volte a creare le condizioni per supportare la nascita ed il
rafforzamento di raggruppamenti di PMI e consorzi per l'export in grado
competere sul mercato globale.
Appare di fondamentale importanza:
·
avviare una strategia di posizionamento della
Calabria nell' area del Mediterraneo, favorendo partnership imprenditoriali e
rafforzando la presenza produttiva nei mercati selezionati;
·
migliorare il coordinamento delle politiche
volte alla promozione del sistema produttivo sui mercati esteri e intensificare
le sinergie con gli attori istituzionali nazionali ed internazionali, i1
partenariato economico e sociale, gli enti e le associazioni di categoria;
·
rafforzare le attività dello Sportello
regionale per l'Internazionalizzazione, anche attraverso una cooperazione più
efficace con il Ministero dello Sviluppo Economico, l'Istituto nazionale per il
Commercio Estero,
·
promuovere strumenti integrati per
l'internazionalizzazione, per valorizzare le produzioni calabresi, migliorare
le capacità di internazionalizzazione delle PMI e favorire il trasferimento di
conoscenze tecniche e specialistiche;
·
realizzare Progetti Paese/Settore per
concentrare le risorse in interventi di internazionalizzazione verso aree
geografiche/settori produttivi funzionali allo sviluppo del sistema
territoriale;
·
rafforzare i consorzi per l'export;
·
regolamentare più efficacemente la
partecipazione della Regione Calabria ad eventi e manifestazioni fieristiche
internazionali che favoriscano le produzioni locali e le relazioni economiche
con i mercati target;
·
attivare strumenti finanziari per l'internazionalizzazione
(ad es. fondo regionale di Venture Capital, fondi di garanzia a favore delle
PMI) in grado di sostenere gli investimenti esteri delle imprese calabresi;
·
sostenere la partecipazione ai Programmi di
Cooperazione Territoriale 2007-2013 e intercettare le opportunità previste
dallo strumento europeo di partenariato e di vicinato (ENPI);
1.13.2 Attrazione degli investimenti esterni
A differenza di molte regioni italiane che soffrono per un eccesso di
sviluppo quantitativo
Non esistono vincoli fisici alla crescita delle attività economiche,
mentre appare certamente migliorabile la produttività delle risorse utilizzate.
La presenza di un sistema universitario regionale, territorialmente e
funzionalmente articolato, è forse la leva più importante per conseguire
qualità sociale e sviluppo innovativo Un numero in continua crescita di giovani
scolarizzati e, sovente, laureati sono pronti per essere inseriti nel mercato
del lavoro. Il fattore produttivo per eccellenza, il capitale umano, è dunque
particolarmente abbondante e non conosce strozzature dal punto di vista
dell'offerta.
Lo stock ampio e articolato
di "risorse immobili" pregiate può consentire alla Calabria di
avviare processi di sviluppo endogeno su basi solide. La regione possiede un
patrimonio considerevole di risorse, per lo più ancora intatte e/o scarsamente
valorizzate. Presìdi archeologici eccellenti, boschi, parchi e riserve naturali
coprono ampie superfici del territorio regionale mentre patrimoni culturali e
architettonici sono diffusamente presenti in regione.
Si evidenziano, inoltre, numerosi enti di ricerca attivi (scienze
agrarie, chimica, scienze mediche e biologiche, ecc.), ampie specializzazioni
del settore agroindustriale, concentrazioni imprenditoriali nel settore
metalmeccanico, lo sviluppo di realtà produttive nei settori ICT e nautica; la
dinamicità del tessuto produttivo di alcune provincie calabresi.
In tale contesto,
Per il perseguimento di tale obiettivo, superando le criticità del
passato, si intende coinvolgere attivamente le Istituzioni locali, le
Università, le Camere di Commercio, le Associazioni di Categoria, gli Istituti
di Credito e gli altri enti ed organismi nazionali ed internazionali con i
quali avviare partnership strategiche.
L'ambizione è di far assurgere
Appare decisivo a tal fine svolgere un' attenta ricognizione delle
opportunità localizzative, avviare forme di collaborazione per la
semplificazione amministrativa, offrire agevolazioni agli investitori esteri,
sviluppare intese e collaborazioni con le autorità dei Paesi selezionati,
promuovere una nuova immagine del sistema regionale.
In sintesi, saranno avviate iniziative sinergiche volte alla
definizione e all'attivazione:
·
del sistema di offerta regionale (Pacchetti
localizzativi) per l'insediamento di imprese esterne, in collaborazione con le
istituzioni ed enti competenti e con le Aree di Sviluppo Industriale;
·
di un programma pluriennale di iniziative
specifiche di marketing localizzativo regionale, rivolto ai principali stakeholder ed operatori dei settori
strategici di interesse, attivi in Italia e sui mercati esteri ritenuti
prioritari ai fini dell'attrazione di investimenti in Calabria;
·
di piani/programmi di marketing localizzativi
territoriali in relazione ai settori produttivi strategici ed alle tipologie di
investimenti su cui incentrare le attività di attrazione, agevolando
l'insediamento di imprese straniere, specie se operanti in settori a forte
contenuto tecnologico e di conoscenza;
·
di un sistema di servizi informativi integrati
per i potenziali investitori, finalizzati a fornire informazioni qualificate
sul sistema territoriale ed imprenditoriale regionale, nonché sulle opportunità
e modalità di investimento, oltre a garantire servizi di assistenza tecnica per
la predisposizione e realizzazione dei piani di investimento.>>”.
Si illustra da sé.
Presidente, su che cosa?
“Internazionalizzazione
e attrazione degli investimenti esterni”.
(Interruzione)
Dice l’onorevole Tripodi che si illustra da sé. E’ uguale
all’altro.
Parere del relatore? Favorevole.
Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo
in votazione l’emendamento protocollo numero
10373.
Pongo
in votazione il provvedimento nel suo complesso.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Presidente, è
approvato a maggioranza.
Il secondo punto è il “collegato alla manovra finanziaria regionale per l’anno 2011. Articolo 3, comma 4, della legge regionale n. 8/2002”.
All’articolo 1 c’è un emendamento protocollo
numero
“1. Al fine di rafforzare il sistema
di contrasto alla criminalità organizzata e supportare il percorso di un effettivo riutilizzo
dei beni confiscati alla criminalità organizzata, favorendo lo sviluppo di
microimprese che possano offrire un’alternativa alle carenze occupazionali
nella regione,
2. Il mutuo o prestito obbligazionario per spese di investimento a
carico del bilancio regionale con rata annuale massima di 500 mila euro sarà
contratto per una durata massima di anni venti anni in più soluzioni a mezzo di più atti di erogazione
e quietanza,
subordinatamente al verificarsi delle condizioni di volta in volta ritenute necessarie dall’istituto finanziario ai fini del suo intervento.
3. Il programma degli interventi previsto
nel comma 1 è approvato dalla Giunta regionale
in raccordo con l’Agenzia nazionale dei beni confiscati, previa verifica del
numero e dello stato degli immobili acquisiti al patrimonio dello Stato e
pubblicazione di apposito avviso ed acquisizione di manifestazioni di interesse
inerenti le idee progettuali da realizzare”.
La
parola all’onorevole Giordano per l’illustrazione dell’emendamento.
Avevo
detto nella discussione generale che con questo emendamento riteniamo che la linea per condurre la battaglia contro la ‘ndrangheta e la criminalità non possa non passare
necessariamente da un segno tangibile che diamo sull’utilizzo,
sul recupero e sulla ristrutturazione degli immobili confiscati, che sono
assegnati e agli enti locali e ad organismi non-profit.
L’articolo 1 viene sostituito con
questo articolo 1, con queste finalità,
dove si prevede la possibilità di utilizzo di un mutuo o prestito
obbligazionario per spese di investimento a carico del bilancio regionale con
rata annuale massima di 500 mila euro, contratto per una durata massima di
venti anni in più soluzioni a mezzo di più atti di erogazione e quietanza, secondo le condizioni di volta in volta ritenute necessarie dall’istituto finanziario ai fini del suo intervento.
Il programma degli interventi, che
quindi andranno a favorire la
possibilità dello sviluppo delle microimprese
e andranno sul
piano di valorizzare i beni confiscati e dare un
segno tangibile di lotta sia di creare
delle possibilità occupazionali nella regione, il
programma di interventi – dicevo – rispetto al comma 1 sarà approvato dalla
Giunta regionale in raccordo con l’Agenzia nazionale dei beni confiscati,
previa verifica del numero e dello stato degli immobili acquisiti al patrimonio
dello Stato e pubblicazione di apposito avviso ed acquisizione di
manifestazioni di interesse.
Presidenza del
Presidente Francesco Talarico
Parere del relatore? Contrario.
Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 10707.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo numero
dopo la
parola “videosorveglianza” aggiungere le
parole “per esigenze di mobilità anche gestionale”.
Prego, onorevole Battaglia.
Presidente,
già in Commissione è stato accolto l’emendamento a mia firma, che proponeva l’accordo di programma per tentare di dare una soluzione a questo
problema, quindi si è trovata una
unanimità rispetto all’esigenza di attivare e continuare una linea di azione.
Con questo emendamento preciso meglio, cioè inserisco,
considerato che ci troviamo di fronte alla possibilità di stipulare
un accordo di programma quadro, alcuni elementi,
cioè le infrastrutture materiali e immateriali
ed aggiungere oltre alla videosorveglianza “per esigenze di mobilità anche gestionale”.
Sono
termini che, in genere, negli accordi
quadro nazionali che vengono stipulati per la sicurezza si trovano e daranno la possibilità alla Giunta
regionale di avere un margine di manovra anche economica maggiore rispetto all’emendamento che abbiamo approvato in Commissione.
Il parere della Giunta è favorevole, anche questa volta, alla proposta emendativa dell’onorevole Battaglia così come era stato in Commissione.
PRESIDENTE
Quindi il parere della Giunta?
Favorevole.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
(Interruzione)
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Sempre all’articolo 1 è stato presentato
l’emendamento protocollo numero
La copertura finanziaria è assicurata dallo stanziamento previsto al capitolo di bilancio 82010416 che presenta le necessarie disponibilità”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Battaglia. Ne ha facoltà.
Presidente, con questo emendamento si tenta di raccogliere in parte l’emendamento che è stato presentato dal gruppo di Italia dei valori e bocciato. Questo emendamento prevede solo uno stanziamento di 1 milione 500 mila euro utilizzando una dizione che è contenuta nella proposta già approvata in Commissione, era la proposta dell’onorevole Magarò, che dovremmo approvare in Aula.
Prevedo questa somma che ha già una copertura
finanziaria in quanto nel fondo
globale, nella proposta della Giunta vi è un
milione di euro per l’intero anno 2011. Ed allora in questa sede, sostanzialmente,
con questo emendamento anticipiamo una manovra che poi nel
Ho copiato un comma della legge che è stata già approvata alla unanimità in Commissione tentando di dare una copertura immediata.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Il parere della Giunta è contrario.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
(Interruzione)
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 1 come emendato.
(E’ approvato)
PRESIDENTE
All’articolo 2 è stato proposto l’emendamento
protocollo numero
Ha chiesto di parlare l’onorevole De Masi. Ne ha facoltà.
Questo emendamento propone, praticamente, di ricondurre ai principi essenziali della legge 23 del 2004, ai suoi principi e alle linee guida lo spirito della legge attuale attraverso soprattutto il coinvolgimento dei comuni.
PRESIDENTE
Mi viene detto che sull’articolo 2 è stato presentato un emendamento completamente sostitutivo. Su questo emendamento ha chiesto di intervenire il relatore.
“Al fine di offrire sostegno alle famiglie numerose
in stato di bisogno economico,
Presidente, chiedo scusa, intanto il Regolamento non è possibile presentare emendamenti e non può essere considerato nemmeno un sub-emendamento perché è interamente sostitutivo di un articolo. Mi pare, quindi, che siamo fuori dalle regole, grazie.
E’ un sub-emendamento, collega Censore.
(Interruzione)
Il sub-emendamento deve essere collegato ad un emendamento. Non rida, consigliere Nucera, perché in queste materie è una vecchia volpe e ci ha fatto scuola.
Il sub-emendamento si deve collegare ad un emendamento che riguardi la stessa materia.
Qui, intanto, non siamo ad un sub-emendamento ma ad un emendamento che non potrebbe essere nemmeno tale in quanto viene sostituito tutto l’articolo.
PRESIDENTE
Nella sostanza tra l’emendamento presentato e l’articolo di legge, al di là dell’aspetto formale che condivido, non ci sono differenze sostanziali.
Se lo guardiamo, può essere meglio riscritta e più snellita la nuova versione. Stiamo facendo le copie. Lo distribuiamo e se è migliorativo …
(Interruzione)
Qualcosa fatta meglio…
(Interruzione)
Al di là delle eccezioni formali che condivido e va benissimo, sto solo dicendo di valutare se c’è la volontà dell’Aula perché questo emendamento venga discusso.
(Interruzione)
Ma, Presidente, non era una questione che riguardava…
Mi faccia finire, onorevole Censore.
Valutiamo se questo emendamento migliora, così come è formulato, l’articolo 2 per renderlo più snello e comprensibile, perché ho visto che sostanzialmente riprende tutte le cose che sono scritte nell’ articolo.
Se adesso prendete la copia e verificate che ci possa essere questa condivisione, l’approviamo nella nuova versione.
Non è modo di procedere. Intanto, Presidente,
PRESIDENTE
No, no, condivido
l’eccezione formale.
Poi, su questo abbiamo discusso, lavorato, presentato anche degli emendamenti.
Onorevole Censore, ho già
detto che condivido l’eccezione formale e se lei la mantiene pongo in votazione
così com’è l’articolo 2.
Sto dicendo all’Aula nel
suo complesso che se l’emendamento, come è
predisposto, può essere migliorativo rispetto alla previsione, siamo tutti
d’accordo e lo approviamo; altrimenti poniamo in votazione l’articolo così
com’è ed andiamo avanti.
Ha chiesto di intervenire l’onorevole Guccione. Ne ha facoltà.
Credo, Presidente,
che rischiamo di introdurre una metodologia
sbagliata, un precedente che, secondo me, rischia di svuotare il Regolamento e
le leggi che stanno alla base del funzionamento del Consiglio regionale.
Va bene che la maggioranza ha
presentato più emendamenti della minoranza, è un fatto politico rilevante
secondo me che un bilancio venga discusso da una maggioranza che ha presentato
più emendamenti della minoranza. Siamo all’assurdo, vuol dire che qualcosa che
all’interno della maggioranza non funziona.
Arriviamo pure al punto di
stravolgere le regole per introdurre un emendamento interamente sostitutivo nel
mentre sono scaduti i termini e nel mentre ci sono delle regole che vanno nella
direzione opposta.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Brevissimamente, Presidente, al di là del tono usato dal collega Guccione, che posso anche capire, vista la posizione cui si ritrova ad intervenire sull’argomento, stiamo parlando della necessità di discutere l’emendamento presentato da Italia dei Valori.
C’è un emendamento presentato da Italia dei Valori che prevede l’inserimento nel contesto di uno spirito di riferimento che in fondo, tutto sommato, possiamo anche condividere.
Ci inseriamo, proprio per l’apertura che quell’emendamento rappresenta, con un sub-emendamento che contribuisce a rendere attivo l’intero articolo 2 della legge.
Quindi dov’è questa volontà di voler a tutti i costi criminalizzare un atteggiamento che a noi sembra congruo rispetto alla determinazione che anche l’Aula si può dare.
Mi pare che sia eccessiva la posizione, collega Guccione.
PRESIDENTE
Per favore, intanto,
accomodiamoci tutti nei banchi di riferimento e ricostituiamo l’ordine,
altrimenti diventa un manicomio.
Ha chiesto di intervenire l’onorevole De Masi. Ne ha facoltà.
Ero in piedi per via della posizione con la quale abitualmente intervengo, non era una manifestazione di una muscolarità particolare.
Lei ha riconosciuto correttamente, Presidente, che sul piano formale è inammissibile la richiesta di introdurre un emendamento, che non è neanche tale perché abroga completamente…
Se è così mi permetto di ricordarle che nel momento in cui lei riconosce che è inammissibile, in questo contesto non può neanche sottoporre a votazione questa proposta che viene da altre parti e quindi penso che debba necessariamente ripiegare sulla discussione del nostro emendamento.
Altrimenti come ha detto l’onorevole Guccione, qui si realizza un precedente pericolosissimo che viola la regola fondamentale, la cornice del funzionamento del Consiglio. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Principe. Ne ha facoltà.
Presidente, dobbiamo distinguere le questioni di merito dalle questioni formali perché a volte la forma è sostanza.
Sul piano dei principi e della logica qualunque testo è migliorabile. Quindi l’argomentazione che un testo può essere migliorato, arrivati a questo punto della discussione e delle procedure è un argomento che non regge.
In questa fase, lei ci deve fare la cortesia di applicare il Regolamento perché poi si fanno dei precedenti che sono pericolosi.
Le ricordo che una situazione di questo tipo ce la siamo trovati rispetto all’Arpacal e lei ha fatto passare come sub-emendamento ciò che era un emendamento presentato fuori tempo massimo.
La pregherei di non ripetere questo tipo di
operazione altrimenti l’Aula diventa ingovernabile e per poter governare adeguatamente
l’Aula ci deve fare la cortesia istituzionale di far rispettare le regole.
Questo è un emendamento
presentato fuori tempo massimo ed è, pertanto, inammissibile.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire
il sottosegretario Sarra. Ne hafacoltà.
Riallacciandomi all’autorevolissimo intervento dell’onorevole Principe e di tutti coloro che l’hanno preceduto, l’eccezione formale è fondata e non c’è ombra di dubbio, però è anche vero che l’Aula è sovrana per cui se c’è una volontà dell’Aula che è migliorativa come testo – cioè se c’è un testo che è migliorativo –, non mi pare che ci si possa dividere su un problema di questo tipo che riguarda le famiglie bisognose.
Se il Consiglio regionale, che ha potestà legislativa, riesce a migliorare un testo che va nell’interesse della intera collettività regionale, con specifico riferimento alle famiglie numerose, credo che l’Aula possa esprimersi senza per questo venir meno a quelle che sono le regole auree.
Mi permetto di ricordare a me stesso che la regola principale è quella che l’Aula è sovrana. Per cui se il Consiglio regionale ritiene di dar buona prova di sé e mi pare che i presupposti – scusate se do questa lettura forse immediata – ci siano, credo che questo testo possa essere approvato con la formulazione migliore nell’interesse di tutti.
Il problema formale esiste e questo l’ho evidenziato in premessa.
Chiarito questo, però, ritengo anche che l’Aula è
sovrana e questa è la legge principale che governa
l’Assemblea legislativa regionale.
Quindi mi permetto di
chiedere un minimo di volontà in questa direzione nell’interesse generale non
nell’interesse dell’approvazione di una norma fine a sé stessa.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.
Presidente, vorrei richiamare i colleghi sull’articolo 97 del nostro Regolamento.
L’articolo 97 del nostro Regolamento parla di correzione di forma e dà la possibilità a quest’Aula, ove non si cambi il contenuto del testo di un emendamento,…
Lo leggiamo insieme perché io
non sono il detentore assoluto di verità, ma leggo l’articolo 97 che dice
“Prima della votazione finale, i relatori,
Ora, su quell’articolo noi non abbiamo modificato né il contenuto economico né, tanto meno, l’orientamento legislativo. Abbiamo semplicemente corretto la forma per come vogliamo che quell’articolo possa essere votato da quest’Aula.
Mi appello all’articolo 97 e lo sottopongo ai colleghi per vedere se ci sono le motivazioni per andare incontro a questa forma di approvazione.
Ripeto il concetto che avevo detto all’inizio: dal punto di vista formale siamo totalmente d’accordo che l’emendamento, siccome è interamente sostitutivo, non possa essere messo in votazione.
Se l’Aula nella sua interezza dopo averlo letto – lo abbiamo distribuito proprio in questo momento, quindi recepisco in pieno le eccezioni formali che sono state messe in campo dalla minoranza e voglio far rispettare il Regolamento – riterrà che nel merito della questione possiamo procedere leggendolo almeno
Mi sembra che vengano ripetuti gli stessi concetti in maniera diversa, però, non ci sono novità rispetto al testo iniziale e all’emendamento previsto.
Mi rivolgo alla minoranza: se c’è la volontà di approvarlo così come nella nuova formulazione bene, altrimenti pongo in votazione l’articolo 2 come previsto.
Prego, sottosegretario
Sarra.
Credo, senza aggiungere altro, che se la proposta è migliorativa - e ci permettiamo di offrirla alla valutazione, la verificate - possa passare col consenso di tutti. Però fate la verifica, vi prego. Se è migliorativa nell’interesse della predisposizione di una legge e adeguata anche dal punto di vista della predisposizione lessicale e degli obiettivi, credo possa passare. E’ giusto, però, che voi la guardiate.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Ferdinando Aiello. Ne ha facoltà.
Presidente, lo dico sia all’onorevole Tripodi che all’onorevole Sarra: la proposta non è migliorativa ma è alternativa perché qui si parla di una gestione del dipartimento e di una eventuale graduatoria.
Qui nell’emendamento si fa riferimento alla legge numero 23 del 2003, sono due cose completamente diverse : lì c’è un sistema integrato, i comuni gestiscono i piani di zona, e qui, invece, si dà al dipartimento la gestione. Sono due gestioni diverse.
PRESIDENTE
Quale? L’emendamento De Masi parla della legge numero 23.
Siccome ancora so leggere un pochino in italiano c’è
scritto “e le linee previste dalla legge regionale
26 novembre 2003, numero
E quell’altro, non me ne voglia l’onorevole Morelli, sono due proposte… qui si parla di gestione da parte del dipartimento lavoro sulla base delle linee guida approvate dalla Giunta regionale. Sono due cose diverse.
Una cita la “
Non è un sub-emendamento, sono alternative, cambia completamente la forma.
(Interruzione)
Onorevole Nucera, cambia completamente la forma. Tra l’altro è pure irregolare la forma di gestione che state promuovendo se riconoscete una legge regionale.
(Interruzione)
Cambia completamente la forma.
PRESIDENTE
Se ho capito bene, la minoranza eccepisce il rispetto formale del Regolamento.
(Interruzione)
Questo mi sembra di aver capito.
Pongo in votazione l’emendamento di Italia dei Valori. Parere della Giunta? Parere del relatore? Contrario.
(E’ respinto)
No, non è un sub-emendamento ma è un emendamento completamente sostitutivo. Siccome ci sono delle regole - lo dico prima di tutto alla maggioranza - che devono essere rispettate, e non c’è da parte della minoranza la volontà di accogliere questo emendamento, che non cambia sostanzialmente il merito, ma viene posta una eccezione formale e dato che sono il garante di questa Assemblea, accolgo questa eccezione formale e pongo in votazione l’articolo 2 come previsto dalla Commissione.
(E’ approvato)
All’articolo 2 bis c’è un emendamento protocollo
numero
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Censore. Ne ha facoltà.
Presidente, per quanto
riguarda questi interventi, cioè questo programma di aiuti alle famiglie colpite da alluvione, concordo sul
fatto che vada dato un qualche segnale alle famiglie e alle imprese di Gioia
Tauro.
Dato, però, che nello
stesso periodo e nello stesso mese di novembre 2010 anche altre zone della
Calabria, in particolar modo i comuni costieri del vibonese: Parghelia e
Zambrone, sono state investite da questa alluvione, da questo nubifragio,
chiedo che la stessa misura sia applicata ai cittadini dei Comuni dell’altra
provincia. Grazie.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Contrario.
Parere del relatore?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Pongo
in votazione l’articolo 2 bis.
(E’ approvato)
All’articolo 3 è stato presentato emendamento
protocollo numero
Ha chiesto di parlare l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.
Presidente, questo emendamento è ritirato perché assorbito da quello successivo, sempre a mia firma.
PRESIDENTE
Allora, l’emendamento protocollo numero 10743 è ritirato.
Sempre all’articolo 3 è stato presentato
l’emendamento protocollo numero
Ha chiesto di parlare
l’onorevole De Masi. Ne ha facoltà.
Con questo emendamento, Presidente,
si chiede di aggiungere oltre agli enti che già sono previsti nell’articolo
anche gli enti sub-regionali strumentali che possono,
praticamente, fruire dall’autorizzazione alla cessione assoluta dei crediti
vantati dalle imprese nel rispetto dei limiti fissati dalla legge.
Quindi soltanto
l’estinzione ad altri enti che non sono contemplati nell’articolo.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento con il parere contrario della Giunta e del relatore.
(E’ respinto)
All’articolo 3, è stato
presentato l’emendamento protocollo numero
Prego, onorevole Fedele.
Presidente, è come
ho accennato prima. Siccome si è estesa anche alle aziende sanitarie la possibilità del
ripiano dei debiti attraverso la cessione del credito, devono essere le singole
aziende sanitarie – questo emendamento dice questo – a certificare il credito,
non
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Favorevole.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Adamo. Ne ha facoltà.
Intervengo perché penso che sia possibile unificare la
discussione su questo emendamento con quello successivo a firma mia e di altri
consiglieri, Bova e Mirabelli, protocollo numero 10730 che così recita: “Al
comma 3 dell’articolo 3, aggiungere il seguente testo: <<Per quanto
riguarda le imprese interessate da ritardi di pagamento, operanti nel settore
sanitario la certificazione del credito certo ed esigibile deve essere fatta
dalle aziende sanitarie provinciali o ospedaliere>>”.
E’ assorbito dall’emendamento presentato dal consigliere
Fedele.
Appunto…
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Favorevole sia a questo emendamento che, naturalmente, a
quello protocollo numero
PRESIDENTE
Parere del relatore? Favorevole.
Pongo in votazione i due emendamenti per come integrati.
(Sono
approvati)
Pongo in votazione l’articolo 3 nel suo complesso come emendato.
(E’ approvato)
PRESIDENTE
All’articolo 4 è stato presentato emendamento
protocollo numero
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.
Presidente, è una precisazione per evitare di incorrere in contrasto con le regole comunitarie sulla concorrenza.
Queste aziende devono avere sede operativa nel
territorio della regione Calabria.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Sempre all’articolo 4 è stato presentato emendamento
protocollo numero
Ha chiesto di parlare l’onorevole De Masi. Ne ha facoltà.
L’emendamento prevede di aggiungere nell’apposito articolo le seguenti parole “dagli enti
sub-regionali e strumentali regionali, dagli enti locali i cui interventi sono
stati finanziati dall’ente Regione”.
Si riferisce a quel fondo di garanzia presso la società
per azioni Fincalabra.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Contrario.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 10710.
(E’ respinto)
Ancora all’articolo 4 è stato proposto l’emendamento
protocollo numero
Ha chiesto di parlare l’onorevole Giordano. Ne ha
facoltà.
Questo emendamento è al comma 4 dell’articolo 4, il
fondo di garanzia, si intende implementarlo per l’esercizio finanziario 2011
con “la
spesa nel limite massimo di euro
La compensazione la effettuiamo con “la contestuale
diminuzione delle risorse di cui all’Upb del successivo articolo 12 del quale
abbiamo chiesto l’abrogazione”. Si tratta di incentivi all’avvocatura.
Parere del relatore e della Giunta? Contrari.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Sempre all’articolo 4 è stato proposto emendamento
protocollo numero
Al fine di favorire l’accesso al credito delle piccole e
medie imprese artigiane di cui alla legge regionale 14 aprile 2004, n. 12 viene
stanziato un importo di euro 850.000,00 quale fondo di garanzia la cui gestione
è affidata al soggetto previsto dall’articolo 3 della predetta legge.
Entro 60 giorni dalla approvazione della presente legge,
il dipartimento attività produttive dovrà erogare al soggetto gestore di cui
all’art. 3 della legge regionale 14 aprile 2004, n. 12 la somma stanziata.
Alla copertura finanziaria si provvede con euro
Ha chiesto di parlare l’onorevole Censore. Ne ha
facoltà.
Presidente, noi con questo emendamento chiediamo intanto l’implementazione del fondo, perché 200 mila euro sono poche, con l’aumento a 850 mila euro. Siamo convinti che Fincalabra non abbia la capacità amministrativa e le risorse umane per poterla gestire.
C’è la legge regionale numero 12 del 2004 che prevede chi debba essere il soggetto gestore per quanto riguarda il fondo di garanzia. Grazie.
PRESIDENTE
Parere della Giunta e del relatore? Contrari.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
All’articolo 4 è stato presentato emendamento
protocollo numero
Al fine di favorire l’accesso al credito delle piccole e medie imprese artigiane di cui alla legge regionale 14 aprile 2004, n. 12 viene stanziato l’importo di euro 800.000,00 quale fondo di garanzia la cui gestione è affidata al soggetto previsto dall’articolo 3 della predetta legge.
Entro 60 giorni dalla approvazione della presente legge,
il dipartimento attività produttive dovrà erogare al soggetto gestore di cui
all’art. 3 della legge regionale 14 aprile 2004, n. 12 la somma stanziata.
Alla copertura finanziaria si provvede con euro
Ha chiesto di parlare l’onorevole Battaglia. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente,
il mio emendamento non sostituisce come quello illustrato precedentemente
dal collega Censore, l’intero articolo 5. Non perché io non condivida
l’impostazione del collega Censore, ma perchè ritengo che la filosofia e le finalità
dell’articolo 5 non saranno raggiunte. Prendo atto, però, che il Governo e la maggioranza
ritengono invece, questa, una filosofia
da seguire.
Rimane però fuori il
problema vero dei fondi di garanzia. Il problema riguarda le piccole e medie
imprese. Da questo punto di vista,
è necessario, allora, aggiungere un’altra parte della finalità che è quella che
riguarda la gestione ordinaria o gli stessi investimenti rispetto ai quali gli
istituti di credito non concedono spazio allo sviluppo delle nostre imprese.
L’emendamento, quindi, vuole
aggiungere sempre destinando alle finalità della legge 2004, richiamata prima,
un fondo di 800 mila euro da reperire sul fondo unico destinandolo a tutte le
imprese della Calabria che hanno necessità per il 2011 di effettuare
investimenti.
Voglio dire, e concludo,
che questo emendamento sostanzialmente velocizza la spesa e dà un supporto
operativo al dipartimento delle attività produttive.
Voi nelle dichiarazioni programmatiche di insediamento
del governo avete evidenziato la vostra sensibilità e la vostra predisposizione
a perseguire il rafforzamento dei Confidi.
Questo è il momento di mettere in atto quanto da voi
enunciato all’insediamento del Consiglio. Grazie.
PRESIDENTE
Parere della Giunta? Contrario. Parere del relatore?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero
10750.
(E’ respinto)
Ancora all’articolo 4 è stato proposto emendamento
protocollo numero
4.
5. Entro 60 giorni dalla approvazione della presente
legge,
6. Alla copertura finanziaria si provvede con euro
Prego, onorevole Morelli.
Presidente, in effetti si
tratta di una modifica all’articolo 4 che insieme a Fincalabra riguarda anche le piccole e medie imprese, individuando ai
sensi della legge regionale,
articolo 3 della legge regionale 14
aprile 2004, anche un soggetto deputato per le imprese artigiane. Grazie.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Il parere della Giunta è
favorevole nel momento in cui l’emendamento
del Presidente della Commissione dovesse essere riformulato nella maniera…
PRESIDENTE
Formulato come?
Sostanzialmente per dare un segnale concreto sia alla Finanziaria regionale, che in questo caso a Fidart, le 200 mila euro poste in essere dalla finanziaria regionale sono 100 mila da accreditare a Fidart come soggetto attuatore e 100 mila per Fincalabra.
Così formulato il parere è favorevole.
PRESIDENTE
Prego, onorevole Battaglia.
Presidente, a me pare
curioso questo modo di procedere da parte della maggioranza, non dico del
Governo regionale.
Nel senso che avete appena
bocciato un emendamento che richiamava la legge del 2004 ricordata dall’onorevole Morelli e che era stato
presentato perché in questa Commissione bilancio- che ha esaminato il collegato
ed ha ascoltato tutta la Calabria, come ha evidenziato l’onorevole Morelli – Fincalabra si è presentata in Commissione e come detto all’inizio dall’onorevole Imbalzano, ci ha detto che
non ha strutture e che non ha capacità.
Aggiungo io che è un
semplice Confidi iscritto al “
Dobbiamo allora essere
molto chiari. Il mio emendamento che è stato bocciato, aveva la funzione di
velocizzare quello che dovrà essere - perché è un impegno della Giunta –
adottato con una serie di atti amministrativi che porteranno questa
amministrazione regionale ove dovesse mantenere fede agli impegni presi nei
confronti della piccola e media impresa a produrre atti amministrativi solo
alla fine del 2011.
L’emendamento, invece,
dava subito al dipartimento delle attività produttive la facoltà di
procedere.
Oggi, presentare un emendamento come fa il Presidente
Morelli che indica sempre la legge del 2004 e poi addirittura si fa una
trattativa in cui metà di questa somma deve essere data a Fincalabra a me
sembra fuori luogo.
Ricordo a tutti che Fincalabra ha 51 milioni di euro che
non riesce ad utilizzare. Ricordo a tutti che Fincalabra, come ci è stato detto
da uno dei suoi responsabili, non ha nemmeno la capacità di capire cosa è un
Confidi. Va allora fatta una scelta netta.
Se voi volete veramente intervenire positivamente in
questo settore… capisco la differenza che c’è tra il mio emendamento e quello
dell’onorevole Morelli. Nel mio prevedevo 800 mila euro e lui ne prevede 200.
Abbiamo detto che questa istituzione vuole sostenere lo
sviluppo; 200 mila euro a fronte di un fondo unico che non è immenso, ma c’è,
mi sembrano quasi una mortificazione rispetto alle nostre imprese.
L’altra differenza che c’è tra il mio emendamento e
quello dell’onorevole Morelli è che nel mio davo incarico al dipartimento entro
60 giorni di definire le procedure. Il suo emendamento prevede che
A me sembra sconcertante quanto sta avvenendo come
impostazione. Ma se a voi va bene…
Però, onorevole Imbalzano, dobbiamo essere anche
conseguenti rispetto a quello che ascoltiamo, a quello che diciamo ed a quello
che poi andiamo a votare. Grazie.
PRESIDENTE
Non ci sono altri interventi.
Prego, onorevole Censore.
Mi ricollego a quanto diceva il collega Battaglia.
Nell’emendamento che avevo presentato, il protocollo numero 10654, c’è un richiamo preciso ad una legge regionale del 2004 che non ha fatto il centro-sinistra e che è una legge alla quale ci dobbiamo conformare.
Allora, se per una parte del fondo che voi avete previsto, 100 mila euro ci conformiamo e per altri 100 mila euro non ci conformiamo, vuol dire che qui le leggi le mettiamo sotto i piedi.
Che diventa , un mercato? Chiedo, quindi, il rispetto della legge anche perché questa legge, affida a Fidart la gestione ed è una gestione più snella, operativa e più immediata.
Non vedo, allora, tutta questa resistenza tenendo in considerazione, pure, che Fincalabra effettivamente per bocca di un consigliere di amministrazione ha solo due persone in organico e sta, attualmente, gestendo tre nuovi bandi ed uno vecchio che riguarda le uve del cirotano.
Voglio dire andiamo o non andiamo incontro alle imprese. Grazie.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento a firma Morelli come riformulato. Parere della Giunta?
Così come formulato il parere è favorevole.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento col parere favorevole del relatore.
(E’ approvato)
All’articolo 4 è stato presentato l’emendamento
protocollo numero
Presidente, chiedo scusa sull’ordine dei lavori.
Ormai è passato l’emendamento a firma dell’onorevole Morelli, ma non credo che, così come è stato fatto per l’articolo 2, si possa procedere.
(Interruzione)
PRESIDENTE
E’ una distribuzione di somme, quindi questo non glielo consento.
Questo è un emendamento sostitutivo.
Questo lo dico per il futuro, per chiarirci perché vedo girare qui altri emendamenti, per evitare problemi.
PRESIDENTE
Non si preoccupi, come ho fatto per questo faremo per gli altri. Su questo non ci sono dubbi.
Siamo all’emendamento protocollo numero
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Adamo. Ne ha facoltà.
Assessore, questo articolo
è conseguente a quanto abbiamo approvato prima.
La modifica al comma 3,
articolo 3. Se non si modifica pure il comma 5 di questo articolo 4, di fatto
l’approvazione dell’emendamento precedente
è inefficace e serve solo per la certificazione, ma non è applicabile a tutta
l’attività rispetto al fondo di garanzia per le aziende operanti nel settore.
Per cui si richiamano l’una
con l’altro, anzi la modifica che è stata fatta prima è propedeutica a questo
altrimenti non serve.
Diciamo che è una forma di
coordinamento di fatto…
PRESIDENTE
Ci vuole il coordinamento formale…
Va scritto. Perché il comma 5 è rimasto invece secondo la vecchia filosofia e continuo ad affermare che non si applica. Invece noi diciamo “si applica”.
Presidente, posso intervenire sull’emendamento dell’onorevole Adamo?
Guardi, onorevole Adamo, ho l’impressione che noi stiamo scrivendo il libro dei sogni perché immaginare che con 200 mila euro, con una filosofia che poi i fatti dimostreranno sarà travolta…
(Interruzione)
No, il fondo di garanzia. Lo vuole allacciare al fondo di garanzia dell’articolo 5?
(Interruzione)
Allora, immaginare con 200 mila euro quando in banca
c’è un rapporto di uno a uno, se non c’è una contrattazione forte – ma la
contrattazione che ha fatto Fincalabra per i bandi che ha è di uno ad uno – ,
significa che si possono garantire in tutto 200 mila euro per il 2011. Lei
vuole agganciare pure gli operatori sanitari che
hanno crediti immensi? Lo facciamo, ma a mio giudizio è demagogico.
PRESIDENTE
Parere della Giunta
sull’emendamento dell’onorevole Adamo?
L’interpretazione che
fornisce l’onorevole Adamo sembra convincente. Il parere è favorevole.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Pongo in votazione
l’articolo 4 come emendato nel suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 5 è stato
presentato emendamento protocollo numero
5.
6. L’Ufficio di Presidenza
del Consiglio regionale è autorizzato ad adibire un locale al piano terra,
all’esercizio del culto religioso, nel rispetto della fede di ogni singola
persona. Per la realizzazione di tale opera è previsto un importo di €
10.000,00 da prelevare dal fondo globale per il finanziamento delle leggi”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, dovrei dire che l’emendamento si commenta da sé ma è giusto aggiungere due parole.
Con questo emendamento chiedo di aggiungere ai quatto
commi già previsti dall’articolo 5, i commi 5 e 6 e di prevedere fra i 34
milioni 200 mila euro destinati per la costruzione della Cittadella, la
possibilità di 3.400 euro per realizzare nel complesso generale del progetto
della Cittadella regionale un locale da adibire a culto religioso.
Lo stesso chiedo che venga effettuato su un locale da
reperire al piano terra del Consiglio regionale.
Ho previsto una spesa di 10 mila euro, ma è eccessiva e
la possiamo anche eliminare. Un locale da adibire a culto religioso perché non
è pensabile che due palazzi così autorevoli ed importanti, così indicativi e
così fortemente radicati nella storia e nella tradizione della nostra regione,
siano sprovvisti di un’area dove, per chi ha fede, ci si possa raccogliere in
preghiera.
Visto che non è stato fatto per lettera perché io l’ho
segnalato più volte, lo faccio per legge.
Se non frequenta non si raccoglie mai. E’ tutto un dato esteriore il suo.
Presidente, chiedo
al relatore di trasformare l’emendamento in ordine del giorno e sulla
votazione all’ordine del giorno
Posso,
Presidente? Ovviamente accolgo l’invito della Giunta ma trattandosi di un
Consiglio autorevole che mantiene le promesse fatte, siccome lo facciamo coram populo anche davanti alla stampa,
mi auguro che questo si trasformi veramente in realtà.
PRESIDENTE
L’emendamento è ritirato e viene trasformato in ordine del giorno da sottoporre
alla Giunta e al Consiglio.
Pongo
in votazione l’articolo 5 come emendato.
(E’
approvato)
All’articolo 6 è stato presentato l’emendamento
protocollo numero
Parere della Giunta e
del relatore? Contrari.
Pongo in votazione l’emendamento.
Sempre a firma dell’onorevole
Aiello è stato presentato l’emendamento protocollo numero 10725 che così
recita: “All’articolo 6 dopo il comma 4 aggiungere <<
L’emendamento
si commenta da sé.
Parere della Giunta e
del relatore? Contrari.
Pongo in votazione l’emendamento.
Pongo in votazione l’articolo 6 nel suo complesso.
All’articolo 7 è stato presentato emendamento
protocollo numero
Ha chiesto di parlare
l’onorevole De Masi. Ne ha facoltà.
Riguarda il metodo attraverso il quale i posti che si renderanno disponibili, a seguito dell’applicazione definitiva di questa legge, possono essere ricoperti.
Si indica, quindi la mobilità interna facendo anche
il passaggio tra i dipendenti dei ruoli della Giunta
ed enti sub-regionali.
Poi c’è l’emendamento al comma 11 dello stesso articolo in cui si aggiunge alla
parte finale la previsione che dall’indennità di cui al comma 1 del presente
articolo viene detratta a carico di tale personale la quota già corrisposta
quale premio .
PRESIDENTE
Parere della Giunta e del relatore? Contrari.
(E’ respinto)
Si passa all’emendamento protocollo numero
Ha chiesto di parlare l’onorevole De Gaetano. Ne ha facoltà.
Presidente, l’emendamento
prevede di allargare la possibilità del
pensionamento anticipato anche ai dipendenti delle Comunità
montane, per il semplice fatto che – come sappiamo – stanno gravando da
un po’ di tempo a questa parte, a causa del Governo
Berlusconi, in parte sul bilancio della Regione Calabria.
Questo può snellire non
solo gli organici ma anche dare la possibilità alla Regione, in prospettiva, di
risparmiare.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Censore. Ne ha facoltà.
Anche io e gli onorevoli Guccione
e Ferdinando Aiello abbiamo presentato un emendamento protocollo numero 10655
sulla stessa materia, solo che è esteso anche ai lavoratori
delle Ferrovie della Calabria.
L’emendamento recita: “All’articolo 7, aggiungere il
comma 11 ter: <<I benefici previsti dalla presente legge sono estesi al
personale delle Comunità montane, ai dipendenti delle ferrovie della
Calabro-Lucane e al personale del comparto sanità salvaguardando i
Lea>>”.
PRESIDENTE
E’ esteso anche al
personale del comparto sanità. A tutti e tre.
Incominciamo a porre in
votazione l’emendamento De Gaetano. Parere della
Giunta?
Contrario.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Sempre all’articolo 7 è stato proposto emendamento
protocollo numero
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, al comma 12 dell’articolo 7 sostituirei le parole <<nei sei mesi antecedenti>> con le parole <<a decorrere dall’1 giugno 2010 e sino alla pubblicazione…>>” e via dicendo.
Quindi è una sostituzione di termini soltanto. Mi
pare che
PRESIDENTE
Ha letto nel pensiero? Ha già anticipato?
L’onorevole Nucera, tra le
tanti doti, ha anche quella di leggere nel mio pensiero quindi il parere è
favorevole.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 10655 che è stato già illustrato dall’onorevole Censore “sulla risoluzione
anticipata del rapporto di lavoro”.
Parere della Giunta?
Contrario.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Sempre all’articolo 7 è
stato presentato un emendamento, protocollo numero 10652, a firma dei
consiglieri Ciconte, Mirabelli, Bruni che così recita: “Il comma 14 della
suddetta legge è abrogato e sostituito dal seguente <<La presente norma
si estende anche al personale del Servizio sanitario regionale salvaguardando, comunque, quanto previsto dal comma 4
dello stesso articolo, demandando all’atto aziendale la determinazione del
piano di fabbisogno annuale economico-finanziario necessario a consentire
l’esodo del personale del comparto sanitario>>”.
I proponenti sono assenti.
Prego, onorevole Adamo.
Penso che l’incentivo
all’esodo sia una pratica virtuosa. Se è possibile applicarla ed estenderla
alle aziende sanitarie che, indirettamente sono interessate è un bene.
(Interruzione)
Ai fini di accompagnare il rientro. Sulle Comunità montane e sull’azienda del trasporto pubblico
locale può essere più complessa. Però sulla sanità può essere secondo me
possibile.
Pur non essendo a mia
firma, lo faccio mio in assenza dei firmatari.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Contrario. Parere del relatore? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Non essendoci altri
emendamenti pongo in votazione l’articolo 7 nel suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 8 non ci sono
emendamenti, pertanto pongo in votazione l’articolo 8.
(E’ approvato)
All’articolo 9 non ci sono
emendamenti, pertanto pongo in votazione l’articolo 9.
(E’ approvato)
All’articolo 9 bis è stato proposto emendamento
protocollo numero
1.
2.
3. Alle finalità di cui al presente articolo è destinata
la somma di euro 61.200 iscritta
Ha chiesto di parlare l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.
Per valorizzare e provvedere alla gestione unitaria ed integrata del patrimonio archeologico calabrese si pensa di istituire una società in house per gestire questo nostro patrimonio che, certamente, è di grande importanza e rilevanza.
Non comporta molti oneri di spesa perché sono 61 mila 200 euro, per cui credo che possa essere accertato che servirà sicuramente a valorizzare il nostro patrimonio archeologico.
Presidente, qual è l’emendamento, chiedo scusa?
PRESIDENTE
Prego, onorevole Battaglia. Ne ha facoltà.
Tentare di rimettere ancora in piedi altre società in
house! Il Consiglio
regionale e
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Favorevole.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
All’articolo 10 non ci sono emendamenti, pertanto lo pongo in votazione.
(E’ approvato)
All’articolo 10 bis è stato presentato emendamento protocollo numero 10714 a firma del gruppo di Italia dei valori che così recita: “Al quinto comma dell’articolo 10 bis dopo le parole <<comprendente specificatamente la gestione tecnico-amministrativa delle utenze idriche finali>> vengono aggiunte le seguenti <<e le individuazioni degli ambiti ottimali di gestione>>”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.
La materia del servizio idrico integrato è
delicatissima e merita certamente un dibattito ed un articolato ragionamento.
In questa direzione – anche perché abbiamo
riserve e dubbi – rispetto all’articolato proposto nel collegato, che avrebbe,
intanto, meritato un provvedimento ad hoc
abbiamo riserve e dubbi sulla effettiva costituzione dell’Ato unico regionale,
senza che ci sia una valutazione rispetto ai principi che vengono definiti e
declinati dalla legge stessa, che sono quelli di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza
rispetto agli ambiti.
Con l’emendamento proponiamo l’adozione di un
successivo testo di legge che arrivi in Aula e definisca qual è l’ambito ottimale
per la gestione del servizio idrico integrato.
PRESIDENTE
Parere
della Giunta sull’emendamento?
Il
parere sull’emendamento protocollo numero 10714 è contrario.
PRESIDENTE
Parere
del relatore? Contrario.
Pongo
in votazione l’emendamento.
(E’
respinto)
Sempre a firma del gruppo di Italia dei valori è
stato presentato l’emendamento protocollo numero 10713 che così recita: “Il
secondo comma dell’articolo 10 bis è sostituito dal seguente: <Con
successiva legge sarà definito l’ambito territoriale ottimale secondo i
principi di sussidiarietà,
differenziazione e adeguatezza richiamati dall’art. 186 bis della legge 23
dicembre 2009, n. 191>”.
PRESIDENTE
Parere del relatore e della Giunta? Contrari.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Si passa all’emendamento protocollo numero 10656 a
firma degli onorevoli Censore, Guccione e Ferdinando
Aiello che così recita: “Abrogazione dell’articolo 10 bis”.
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Censore. Ne ha facoltà.
Presidente, è lo stesso in materia di soppressione del servizio idrico integrato.
PRESIDENTE
C’è pure un emendamento protocollo numero
Chiedo di parlare su questo emendamento altrimenti il mio viene assorbito e non posso più intervenire.
Se mi consente, vorrei chiedere al rappresentante del
Governo, l’assessore Mancini, ma parlando a lui mi
rivolgo anche al Presidente Scopelliti,
di ritirare questo articolo 10 bis perché noi mettiamo in atto con il collegato
un processo che è estremamente
pericoloso.
A parte la censura di
prammatica sui collegati dove si fanno addirittura delle leggi, ci rendiamo
conto di cosa stiamo facendo? Mi rivolgo anche agli assessori all’ambiente,
alle infrastrutture e ai lavori pubblici che mi pare siano competenti.
Cioè, noi facciamo un
grande carrozzone che difficilmente potrà gestire un servizio così delicato.
Quello che voi state
proponendo è un combinato disposto tra la vecchia Cassa per il Mezzogiorno che
all’epoca aveva le competenze dall’adduzione fino ai serbatoi di distribuzione
più le gestioni dei comuni.
Penso che questa sia una
operazione di una superficialità estrema.
Per la parte che ci
riguarda, siamo pronti a discutere di questo argomento perché una cosa la
dobbiamo dire. Non è che le Province hanno brillato in materia perché l’Ambito
ottimale dovevano gestirlo le province. Infatti la legge Galli così è nata.
Le Province calabresi
non hanno brillato.
Mettiamoci allora al lavoro su un testo che riordini
tutto il settore e per la parte che ci riguarda non solo assicuriamo la più
onesta e leale collaborazione ma chiederemo al Presidente della Commissione
prima ed al Presidente del Consiglio dopo di dare una corsia preferenziale alla
proposta.
Spesso sentiamo richiami ad una volontà di collaborazione,
a tener presente che
Assessore Mancini, la pregherei di riflettere su questo
punto e se è necessario di ritirare questo articolo, di accogliere il nostro
emendamento e fare un ragionamento legislativo serio su un settore
delicatissimo.
Ma ci rendiamo conto che se si rompe un grande
serbatoio… Prendiamo l’Abbatemarco. C’è una fase di transizione delicatissima,
che voi non avete concordato con le province perché non c’è stata nessuna
volontà di confronto e di collaborazione.
Insisto su questo punto e mi auguro di recepire un segnale
di apertura che noi prenderemo veramente in seria considerazione nel rispetto
dei rispettivi ruoli che abbiamo e nell’interesse dei nostri concittadini.
PRESIDENTE
Parere della Giunta sugli emendamenti protocollo numero
10656 e protocollo numero 10766?
Parere contrario.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Contrario.
Pongo in votazione i due emendamenti.
(Sono
respinti)
All’articolo 10 è stato presentato emendamento
protocollo numero
Prego, onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.
Presidente, si tratta di rendere più organico e più omogeneo il servizio del Centro radio della protezione civile.
C’è un iter avviato dalle amministrazioni precedenti, sia dall’amministrazione Chiaravalloti che Loiero, lo sappiamo tutti.
Si tratta di 22 unità che sono, di fatto, parte dell’organico regionale e sono inquadrate al momento nei ruoli dell’Afor.
Si tratta, semplicemente, di riunificare il Centro radio dell’Afor con quello della protezione civile. Non c’è incremento di spesa, le posizioni sono uguali e quindi si tratta semplicemente di una questione di equità di trattamento rispetto alle funzioni svolte.
PRESIDENTE
Parere
della Giunta e del relatore? Favorevoli.
Pongo
in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 10 bis nel suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 10 ter è stato presentato emendamento
protocollo numero
Sempre all’articolo 10 ter è stato presentato
emendamento protocollo numero
Ha chiesto di parlare l’onorevole Adamo. Ne ha facoltà.
Ho proposto la soppressione, Presidente, perché secondo me la copertura dei posti vacanti in dotazione organica attraverso i trasferimenti all’Afor non è possibile.
Certo mi si può obiettare che sarà il Governo nazionale ad impugnare la norma. Ma affermeremmo un
principio che contrasta, secondo me, con tutta la norma di base che prevede
l’organizzazione delle piante organiche della pubblica amministrazione locale e
regionale.
Non è un giudizio di merito
ma è proprio la insostenibilità secondo me, poi valutate.
Ha facoltà di parlare l’onorevole Principe.
L’emendamento che abbiamo presentato in Commissione è stato respinto. In effetti tra tutta una serie di norme viene fuori che non diamo speranza ai giovani di poter assumere dei ruoli di qualità in questa Regione e poi vedremo anche nelle istituzioni.
Mi sembra, al di là di ogni ragione che ha espresso l’onorevole Adamo e che io condivido che ci sia
anche questo aspetto di cui dovremo un po’ tener conto. Faccio mio l’emendamento
a firma degli onorevoli Adamo, Bova e Mirabelli.
PRESIDENTE
Parere della Giunta e del
relatore? Contrari.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Pongo in votazione
l’articolo 10 ter nel suo complesso
(E’ approvato)
All’articolo 10 quater è stato presentato
l’emendamento protocollo numero
L’emendamento si
commenta da sé.
Parere della Giunta e del
relatore? Contrari.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 10 quater.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 10 quinquies con un coordinamento formale perché c’era già un norma che era ripetuta prima.
(E’ approvato)
All’articolo 10 sexies è stato presentato l’
emendamento protocollo numero
Ha chiesto di parlare l’onorevole Principe. Ne ha facoltà.
L’emendamento si commenta da sé, Presidente. Vorrei prendere qualche secondo al Consiglio. Penso che questa sia una norma di una
gravità a mio avviso – ma lo dico con grande umiltà – inaudita, perché noi nello stesso provvedimento omnibus da un lato diamo un sostegno alle
piccole e medie imprese con un fondo di garanzia. Piccole e medie imprese, come
concetto, frutto di un miglioramento e anche di una nostra
battaglia.
Andiamo poi a modificare le
norme mentre la partita è in gioco.
Cioè, immaginiamo in un
qualunque comune di questa Regione che ci sia un’azienda che abbia fatto degli
investimenti, che è salita negli uffici comunali - onorevole relatore e
assessore – e si è accertata sulla compatibilità urbanistica dell’insediamento,
poi è andata nell’ufficio a fianco o al piano di sotto o al piano di sopra per
accertarsi se il piano commerciale prevede la possibilità di un determinato
insediamento.
Ha poi dovuto incaricare
dei progettisti per fare il progetto. Magari ha dovuto combattere con una banca
per avere delle anticipazioni e via discorrendo, non voglio essere lungo, e noi
inseriamo in corso d’opera una norma che, praticamente per 150 giorni sospende
iniziative di questo tipo.
Penso che questa sia una
cosa di una gravità inaudita ed anche qui noi insistiamo perché sia soppresso
questo articolo richiamando la maggioranza ad un normale senso di
responsabilità. Perché non si può incidere in modo così violento su quelli che
sono i processi normali di iniziative imprenditoriali, tanto più se sono
conformi alle norme vigenti.
Sono cose che non si
verificano neanche nei paesi più sperduti. Non cito i continenti perché potrei
offendere gli abitanti di un qualche continente del terzo mondo.
Faccio appello al vostro
senso di responsabilità per ritirare questa norma accogliendo il nostro
emendamento interamente soppressivo.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Contrario.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Pongo in votazione
l’articolo 10 sexies.
(E’ approvato)
All’articolo 10 septies è stato presentato
l’emendamento protocollo numero
Penso che l’emendamento si commenti da sé, vero onorevole Principe?
Parere della Giunta?
Contrario.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo
10 septies.
(E’ approvato)
All’articolo 11 l’onorevole Fedele ha presentato l’emendamento protocollo numero 10831, che così recita: “Il comma 3 dell’articolo 11 viene così modificato: <<Quando nei giudizi avente ad oggetto in’imposizione tributaria la Regione si costituisce tramite l’Avvocatura, la struttura tributaria regionale fornisce le informazioni, le motivazioni e le ragioni giuridiche sottese all’atto tributario o amministrativo impugnato e tutta la documentazione probatoria occorrente per l’espletamento dell’attività di difesa, almeno trenta giorni prima del termine per la costituzione in giudizio”. Ha chiesto di parlare l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.
Presidente, è un
emendamento tecnico. Nei giudizi avente ad oggetto una imposizione tributaria
Quindi è solo un fatto tecnico.
PRESIDENTE
Parere della Giunta e del relatore? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 11 nel suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 12 è stato presentato l’emendamento
protocollo numero
Pongo in votazione l’articolo 12.
(E’ approvato)
All’articolo 13 non vi sono emendamenti, pertanto pongo in votazione l’articolo 13.
(E’ approvato)
All’articolo 14 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 10747 a firma dell’onorevole Battaglia che così recita: “All’articolo 14, comma 1, lettera a) le parole <<o taciti>> sono abrogate”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Battaglia. Ne ha facoltà.
Chiedo l’abrogazione della parola “tacito” perché non si capisce se ci troviamo di fronte ad un provvedimento che è un silenzio rigetto o un silenzio accoglimento. Non capisco il senso, per questo ho presentato l’emendamento. Se poi in Aula ci viene chiarito meglio…
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Contrario.
Avevo chiesto un chiarimento.
(Interruzione)
La norma parla chiaro.
Abbiamo chiesto un chiarimento per votarlo pure noi con convinzione, con coscienza.
(Interruzione)
Cioè siamo deficienti a non capirlo?
(Interruzione)
L’ha capito solo l’assessore Mancini. E’ già un passo avanti.
PRESIDENTE
Pongo in votazione…
Se la maggioranza l’ha capito! Se ce lo chiarisce qualcun’altro è lo stesso, non deve chiarirlo per forza l’assessore Mancini. Anche se c’è un altro che ce lo chiarisce, noi ci accontentiamo. Purché qualcuno ce lo chiarisca.
(Interruzione)
PRESIDENTE
Possiamo votarlo?
Parere della Giunta e del relatore? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Pongo in
votazione l’articolo 14 nel suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 15 è stato presentato l’emendamento
protocollo numero
L’emendamento si commenta da sé.
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Battaglia. Ne ha facoltà.
Anche qui all’articolo 15 c’è un emendamento con una richiesta di chiarimento nel senso che dopo la lettera b) si dice “dove non è possibile determinare i rifiuti ecc., ecc.,” si “provvede a stimare in maniera discrezionale il tonnellaggio conferito”.
Successivamente al punto 2, invece, viene indicato un criterio. Da un lato c’è una discrezionalità, dall’altro, invece, viene indicato un criterio. Mi sembra abbastanza confusa la formulazione per questo si chiede l’abrogazione.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Il parere della Giunta è contrario.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo nel suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 15 bis non ci sono emendamenti pertanto lo pongo in votazione.
(E’ approvato)
PRESIDENTE
All’articolo 15 ter è stato presentato l’emendamento
protocollo numero
Ha chiesto di parlare l’onorevole
Salerno. Ne ha facoltà.
Grazie, signor Presidente, avevamo presentato questo emendamento firmato da componenti della Commissione, dall’onorevole Bilardi, dall’onorevole Pacenza per un problema serio.
Abbiamo le strutture socio-sanitarie
private che, in pratica, ad oggi si trovano con 14 mensilità di arretrati come
retta che
Parliamo di un debito di
circa 43-44 milioni di euro e questo parte dal periodo del 2004 fino al 15
dicembre 2010.
Per il 2011 abbiamo anche
delle carenze di risorse in questo settore di cui, comunque, in fase di
assestamento, in fase di variazione bisognerà tenere conto.
Avevamo proposto di
destinare 3 milioni di euro di quanto previsto nel capitolo 433103 per
l’assunzione di un mutuo.
Discutendo con i tecnici
sono state rappresentate delle difficoltà per poter accedere a questo tipo di
procedura.
Dico che, comunque, è un
problema che questo Consiglio regionale e
Parliamo di strutture
socio-assistenziali che ospitano disabili, persone non autosufficienti, di Rsa.
Capite bene il disagio che si andrebbe a provocare facendo perdurare questa
situazione.
Parliamo di oltre 5 mila
dipendenti, 5 mila lavoratori che lavorano in queste strutture, quindi di un
problema molto serio.
In Commissione abbiamo più
volte ascoltato le associazioni che rappresentano queste strutture.
Riceviamo quotidianamente delle comunicazioni che ci
lamentano questo stato di cose, questa enorme difficoltà ad andare avanti.
Prendiamo atto delle
difficoltà tecniche che ci sono per avviare questa procedura ma riteniamo
doveroso, assieme ai colleghi, di dover trasformare – visto che tecnicamente
non è possibile dare applicazione e seguito a questo emendamento – questo
emendamento in una raccomandazione
che il Consiglio regionale dovrà comunque affrontare a breve per dare una
risposta a questo problema molto serio.
Non ho altro da aggiungere se
non quello di affrontare quanto prima possibile il problema in Consiglio
regionale.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.
Presidente, molto brevemente solo per sottolineare che tutto il gruppo, tutta la maggioranza ma credo anche i colleghi della opposizione sono d’accordo su quanto testé detto dal collega Salerno.
In effetti quando si parla di strutture
socio-assistenziali e socio-sanitarie che certamente
sono destinate ad accogliere persone con gravi problemi, credo che non si possa
essere insensibili.
In effetti è anche vero che
c’è un grande credito che queste aziende vantano nei confronti della Regione.
Indubbiamente i colleghi si sono resi conto, anche noi abbiamo studiato il
problema, che non si può procedere con un mutuo ecc., però chiaramente
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.
Presidente,
intervengo per esprimere, come gruppo, non solo la condivisione dell’emendamento ma anche
per denunciare questo momento di grande sofferenza in cui versano queste
strutture.
Anche noi ci associamo affinché questo problema sia
preso nella giusta considerazione e venga risolto al più presto possibile per
come ha esposto il collega Salerno.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Chiappetta. Ne ha facoltà.
Dopo le considerazioni che ha espresso il mio capogruppo, il Presidente della Commissione sanità collega Salerno, e da ultimo anche il collega capogruppo dell’Udc, penso che non ci sarà bisogno di intervenire ulteriormente.
Ma il mio intervento, lo dico anche ai colleghi della minoranza, vuole essere non solo una sollecitazione ed una esortazione per come ha fatto bene il Presidente Salerno il quale ha esplicitato altrettanto bene anche le motivazioni che hanno convinto tutti i colleghi della maggioranza presenti nella terza Commissione a presentare questo emendamento.
Prendo la parola, ripeto, perché credo che al di là di quella che è stata la chiusa della sollecitazione del collega Salerno, cioè la raccomandazione al Presidente della Giunta, all’Esecutivo perché si possa esaminare con grande attenzione, attesa anche la valenza sociale di quello che stiamo trattando per una possibile soluzione rispetto a quelle che sono le problematiche annose del settore…
Ma inviterei, e credo che su questo non si possa non essere d’accordo, anche la minoranza - e quindi anche i colleghi della minoranza presenti in Aula - a voler esplicitare il pensiero rispetto a questo che è un argomento che non può non esser posto nell’agenda del Governo regionale e quindi anche nell’agenda del Consiglio regionale perché le considerazioni e le riflessioni che ha espresso il Presidente Salerno, credo debbano appartenere al Consiglio regionale nella sua totalità e nella sua interezza.
Mi permetto di aggiungere sollecitando, naturalmente,
anche i colleghi della minoranza e sollecitando soprattutto l’Esecutivo regionale ( e prendendo atto delle difficoltà
procedurali che ci sono per la realizzazione pratica, concreta ed
operativa, consequenziale di questo emendamento) a voler esaminare con grande
attenzione la problematica che è stata posta all’attenzione del Consiglio
attraverso questo emendamento, perché al più presto si possa trovare
un’adeguata soluzione rispetto a quelle che sono le problematiche che si
trascinano stancamente per la soluzione da più tempo e soprattutto per impedire
che anche in futuro possa accadere quello che si è verificato in passato.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, intervengo per aggiungere rispetto a questo argomento e rispetto alle argomentazioni già portate a sostegno da parte dei colleghi che sono intervenuti prima di me, perché riteniamo che sia un aspetto sul quale ci giochiamo molto dal punto di vista sociale.
Sono state presentate e sono giacenti in Commissione una serie di proposte di legge che attengono alla non autosufficienza.
Queste proposte di legge aspettavano un intervento sostanziale di tipo economico per poter vedere la luce.
La presentazione di questo emendamento aveva l’intenzione di mettere insieme in un unico dispositivo le preoccupazioni non solo dei proponenti, ma crediamo, di tutto l’intero Consiglio, rispetto ad un argomento che sicuramente non ha un percorso facile.
Ricordo che uno degli aspetti del piano di rientro, uno dei tre aspetti assistenziali riguarda proprio il rafforzamento della rete territoriale.
All’interno della rete territoriale trovano giusta collocazione le Adi, le case protette, le Rsa.
Se non facciamo in modo che queste strutture possano sopravvivere attraverso il ripiano dei debiti che sono maturati dal 2004 fino al 15 dicembre 2010, credo che il rafforzamento della rete territoriale troverà enormi difficoltà.
Per cui ribadisco e reitero l’invito alla Giunta regionale affinché possa prendere in esame in maniera prioritaria questo aspetto.
Sappiamo ed abbiamo attivato tutte le possibilità giuridiche rispetto ad un eventuale mutuo da contrarre. Non è possibile, ne prendiamo atto e trasformiamo questo emendamento in una richiesta di tipo politico.
Speriamo, che l’occasione di questa sera sia utile
per porre con forza all’attenzione del Governo
regionale un problema che credo interessi molti calabresi. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Ferdinando Aiello. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo per dire che faccio mio questo emendamento dei colleghi della maggioranza altrimenti in qualità di Vicepresidente della Commissione non sarei consequenziale col lavoro svolto dalla stessa. Dicevano bene sia l’onorevole Salerno che i colleghi Chiappetta e Pacenza.
Anche per essere consequenziale rispetto
all’intervento che feci durante la relazione sul bilancio,
penso che questo problema vada risolto anche immediatamente non solo perché si manda al collasso quello che è il
territorio ed i servizi che sono dati nel territorio, ma anche perché si manda al collasso un numero abbastanza alto di lavoratori
che si trovano all’interno di queste strutture.
Quindi per salvaguardare i diritti e dei lavoratori e di chi necessita di
un’assistenza, sia essa assistenza domiciliare o data da centri diurni o case
famiglia o tutto ciò che ha non solo un sostanziale interesse all’interno del
territorio regionale ma ha una integrazione necessaria in questo momento tra
sociale e sanità.
Se questo viene meno saremo
al collasso non solo della rete ospedaliera ma anche dei servizi sanitari territoriali.
Non so se adesso la proposta che faceva Salerno di
raccomandazione può bastare. Penso che l’assessore Mancini debba prenderla a
cuore e già stasera dare una risposta concreta su ciò che
L’onorevole Chiappetta diceva alla opposizione; per
quanto mi riguarda parlo a titolo personale ovviamente, penso che
Quindi, penso, che la risposta
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Guccione. Ne ha
facoltà.
Presidente, francamente su
questo punto mi sarei aspettato qualcosa di più concreto.
Sì che siamo alla vigilia
di Natale ma io ho partecipato – non faccio parte della Commissione sanità – a
diverse riunioni in cui questo problema è stato sviscerato in tutta la sua
gravità.
Se il Consiglio regionale ,
dopo mesi di discussione in Commissione, su un punto che riguarda diverse
migliaia di lavoratori si trova ad esprimere ancora auspici senza nessun atto
che va nella direzione non dico di risolvere il problema ma di incominciare ad
affrontarlo, significa che noi stiamo dimostrando la nostra impotenza rispetto
allo stesso.
Ci vuole una volontà
politica forte per avviare un atto amministrativo che va nella direzione di
risolvere il problema, altrimenti fra qualche mese saremo qui a discutere il
fallimento ed il licenziamento di migliaia di persone che oggi lavorano in
queste strutture sanitarie.
Altrimenti facciamo solo
del buonismo e ci sta tutto, siamo quasi a Natale, ma non adempiamo al nostro
compito che è quello di essere gli attori principali di scelte politiche e di
atti amministrativi che vanno nella direzione di dare risposte ai calabresi.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Solo brevissimamente per dire, Presidente, che c’è un ulteriore emendamento protocollo numero 10677 che ha, in fondo, la stessa natura di quello che stiamo discutendo.
Chiedo che si accenda un mutuo per finanziare le
politiche sociali della nostra Regione.
Le motivazioni sono uguali
per tutti, le sensibilità sono altrettanto forti ed altrettanto determinate. Ci
rimettiamo anche alla valutazione complessiva che
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Salerno. Ne ha facoltà.
Giusto un attimo,
Presidente: prendo atto degli interventi dei colleghi, anche della minoranza.
Ribadisco che questo è un
problema molto serio che, penso, da qui a breve saremo comunque costretti ad
affrontare e risolvere.
Voglio sottolineare anche
che, comunque, questa situazione di debito che noi abbiamo, onorevole Mancini,
ci crea anche dei problemi e dei costi.
Ci potrebbe essere un danno
di carattere erariale perché, capite bene, che su una cifra di 43 milioni di
euro se
Cioè, più permane questa
situazione più si danneggia economicamente
Questo è uno. L’altro
aspetto è proprio quello che ci sono oltre 5 mila dipendenti e da qui a breve
rischiamo di trovarci magari con dei provvedimenti di licenziamento, perché le
strutture non riescono, perché non hanno liquidità, a pagare gli stipendi.
Certamente vi ho dato prima
la mia disponibilità e quella dei firmatari dell’emendamento a ritirarlo, a
trasformarlo in raccomandazione, in ordine del giorno, però è importante
sentire un attimo anche il parere autorevole dell’assessore Mancini riguardo a
come si intende affrontare questo problema, incominciando un percorso ed
arrivare, comunque, ad una soluzione. Grazie.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Mancini.
Grazie, signor Presidente,
Si è detto che dal punto di vista tecnico non è questa la strada più giusta. Pertanto apprezzo il comportamento conseguente dei proponenti nel voler ritirare l’emendamento certo che con il contributo della Giunta, con il contributo del Consiglio e di tutti si definirà un percorso per arrivare alla positiva soluzione dell’emergenza.
Quindi l’emendamento è accolto da parte della Giunta come raccomandazione.
No,
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’articolo 15 ter come è nel testo originario.
(E’ approvato)
Si passa all’articolo 15 ter al quale è stato presentato
un emendamento protocollo numero
Prego, onorevole Giordano.
Presidente, con questo emendamento si chiede l’abrogazione dell’istituenda imposta regionale sulla benzina, Irba, che automaticamente sarà una mannaia per il consumatore e per l’utente finale.
PRESIDENTE
C’è anche un altro emendamento sullo stesso
argomento, protocollo numero
Parere della Giunta su entrambi gli emendamenti?
Il parere è contrario.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Contrario.
Pongo in votazione gli emendamenti.
(Sono respinti)
Pongo in votazione l’articolo 15 quater.
(E’ approvato)
E’ stato presentato emendamento protocollo numero
Ha chiesto di parlare l’onorevole Magarò. Ne ha facoltà.
Presidente, l’emendamento si illustra da sé.
PRESIDENTE
Parere della Giunta e del relatore? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Siamo sempre all’articolo 15 quinquies al quale è
stato presentato un emendamento protocollo numero
Ha chiesto di parlare l’onorevole
Adamo. Ne ha facoltà.
Presidente, è un articolo
che si illustra da sé. E’ una sorta di interpretazione autentica - non ce ne
sarebbe nemmeno bisogno se l’amministrazione funzionasse linearmente - per
evitare la retroattività di questa legge che non viene messa in discussione,
l’articolo 10 della “22/2010” si precisa che questa norma non è applicabile ai
contratti già firmati perché solleciterebbe contenziosi.
Per cui siccome ne abbiamo
già discusso in Commissione con queste precisazioni, faccio invito
all’assessore Mancini che esprime il parere della Giunta ad accoglierla per
quello che è, non con la volontà di andare in contrasto o modificare la legge
10 della razionalizzazione della spesa.
PRESIDENTE
Consigliere Adamo, non solo
per le Aterp ma penso che valga per tutti i revisori.
(Interruzione)
La stessa cosa riguarda i
revisori di altri enti. Insomma il parere della Giunta com’è su questa cosa?
Comprendiamo lo spirito ma
il parere è contrario.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Sempre all’articolo 15
quinquies è stato presentato emendamento protocollo numero
La copertura finanziaria delle attività del programma di
cui al comma precedente per un triennio pari all’importo di euro 6.000.000,00 è
a valere sui fondi “Programma operativo – Fse 2007/2013 – Asse VI (assistenza
tecnica) e asse VII (capacità istituzionale)>>”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Magno. Ne ha facoltà.
Presidente, questo
emendamento nasce dalla esigenza di accelerare le procedure di attuazione per
quanto riguarda le Unioni dei comuni.
Molte Unioni di comuni dopo
la promulgazione della legge regionale, purtroppo
hanno subito e subiscono tuttora un grave ritardo in considerazione del fatto
che all’interno di questi sistemi non è facile che ci sia anche una animazione
di natura territoriale che consenta ai comuni di poter prendere coscienza che è
necessario dover mettere in campo questa nuova forma istituzionale per
consentire un abbattimento dei costi nella gestione dei comuni stessi.
Con questo emendamento si
chiede, insieme agli onorevoli Adamo e Bova, che si possa approvare uno
specifico progetto-programma da delegare all’associazione
Field che consenta, attraverso questo programma operativo dell’associazione,
di poter far sì che si dia una accelerata a questa importante riforma regionale
che è stata apportata negli anni passati e che comunque ritengo molto valida.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Invito al ritiro. Se si insiste a voler la votazione ,
il parere sarà contrario.
PRESIDENTE
Parere contrario con invito al ritiro, allora?
Invito al ritiro. L’argomento merita un approfondimento
ed un’azione da parte della Giunta. E’ evidente che se dovesse essere votato ed
in qualche modo bocciato, questo approfondimento si diluirebbe nel tempo.
In pratica l’assessore
ritiene che questo provvedimento possa essere approfondito da parte della
Giunta? Va bene, se sarà approfondito lo ritiriamo.
PRESIDENTE
Sempre all’articolo 15 quinquies
è stato presentato emendamento protocollo numero
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Adamo. Ne ha facoltà.
Questa modifica era
riferita all’articolo 2. Siccome era stata riproposta la formulazione così come
era stata fatta in Commissione, essendo stato già approvato l’articolo 2, il
fondo di 10 milioni sarebbe aggiuntivo o si interpreta in maniera sostitutiva
dell’articolo che abbiamo già approvato oppure, secondo me, non è ammissibile.
L’orientamento è di
utilizzare i fondi che vengono usati come sostegno alla povertà attraverso la
legge nazionale 431 che prevede un sostegno alla Regione per il contributo di
“fitto casa”.
Un modo anche per
cofinanziare una misura che negli anni successivi, senza la partecipazione
della Regione, costringerà lo Stato ad un restringimento delle risorse da
trasferire.
Però, ripeto, siccome
l’articolo 2 è stato già approvato se c’è un orientamento a valutarlo ed a
trovare una formula come integrarlo va bene, altrimenti lo ritiro pure.
(Interruzione)
E’ puramente formale, non è
rispetto alla questione sostanziale, diciamo.
PRESIDENTE
Allora l’emendamento non è accolto perché è stato già incardinato.
Sempre all’articolo 15
quinqui es è stato presentato emendamento protocollo numero
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Adamo. Ne ha facoltà.
Presidente, l’emendamento si illustra da sé.
Le somme non utilizzate sulla legge regionale numero 24 del 1987 per i mutui alle opere pubbliche ed ai comuni, con la proposta di istituire un fondo unico, definire un bando, poi assumere il parere della Commissione consiliare e procedere.
Parlo di fondi, se ci sono, non attivati.
PRESIDENTE
Parere della Giunta su questo emendamento?
Il parere è contrario.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Sempre a firma degli onorevoli
Adamo, Bova e Mirabelli all’articolo 15 quinquies è stato presentato
emendamento protocollo numero 10737 che così recita: “
Ha chiesto di parlare l’onorevole Adamo. Ne ha facoltà.
Questo emendamento dà l’opportunità per affrontare un punto che già il collega Bova introduceva nel suo intervento sul dibattito generale.
E’ stata sufficiente una giornata di neve con le
difficoltà ed il disagio che è stato creato in alcune aree del nord in
particolare in Toscana perché il Presidente della Regione Toscana citasse,
addirittura, ai danni aziende come Anas e Ferrovie.
Noi siamo
Ribadiamo in questa sede – l’ha proposto in una
occasione pubblica il Presidente della Giunta regionale Scopelliti – che
condividiamo lo spirito di quella proposta e lo ribadiamo stasera che sarebbe
il caso - onorevole Presidente del Consiglio perché l’ha fatto anche con la sua
intesa il Presidente Scopelliti, e l’ho ascoltato con le mie orecchie – che per
esempio il dottor Ciucci venisse a renderci conto delle ragioni di questi
ritardi perché non sempre le ragioni sono corrispondenti alla realtà.
Sia per quanto riguarda probabilmente aspetti tecnici o
più propriamente amministrativi soprattutto per quanto riguarda l’attività del general contractor, ma anche per quanto
riguarda le ragioni attraverso le quali si spiega con un contesto ambientale
soprattutto per alcuni tratti dell’autostrada che crea difficoltà ed ostruzione
alla velocizzazione dei lavori.
Abbiamo un’azienda, le ferrovie italiane, che fa
registrare carenza di investimenti e di ammodernamenti infrastrutturali per
quanto riguarda le comunicazioni nazionali ed extra regionali. Tutti sappiamo,
infatti, dove si ferma l’alta velocità, tutti sappiamo che non è sostituita
nemmeno dalla velocizzazione nella tratta meridionale che interessa la
Calabria, nemmeno nel collegamento con
Ferrovie italiane, a cui si gira, attraverso un
contratto di servizio da parte della Regione Calabria, una quota cospicua del
fondo nazionale trasporto destinata a queste risorse - che ammonta intorno ai
100 milioni - prende dalle Regioni ma alle Regioni dà poco, soprattutto dà poco
ad una Regione come la nostra.
Addirittura il Presidente della Toscana, Rossi, chiedeva
che fine facessero i 230 milioni che
Dico semplicemente che se noi approviamo questa norma di
indirizzo - perché la considero tale e mi rivolgo anche all’onorevole Orsomarso
– una volta divenuta norma legislativa, darà più forza al Governo regionale.
Così che si possa dire “cara Ferrovia, vieni a discutere
con
Per cui velocizzerei i collegamenti tra le città.
Si discute tanto sulla chiusura della linea delle Taurensi. Potrebbe esserci anche un’alternativa sulla linea Trenitalia con il servizio che fa l’azienda regionale ferroviaria della Calabria. Ma anche i collegamenti con le città capoluogo attraverso la rete di Trenitalia potrebbero diventare, addirittura, competitivi con il trasporto su gomma, non soltanto quello pubblico attraverso gli autobus, tanto per intenderci, ma anche con il trasporto su gomma di tipo individuale e privato.
La ferrovia è competitiva
anche con l’autostrada in tratte che, per esempio, collegano le singole città
capoluogo.
Al tempo stesso, se è vero
quello che leggo sulla stampa e cioè che in questo momento la nostra azienda,
addirittura, sarebbe impegnata nell’attuazione di un piano industriale che
prevede dei tagli rispetto al mantenimento,
per garantire la qualità e l’efficienza di alcuni servizi, noi se andassimo a
fare quanto proposto daremmo una risposta anche da questo versante.
Ripeto che la norma è solo
di indirizzo, è uno strumento che serve per programmare razionalmente anche la
contrattazione delle risorse , trasferite dallo Stato, di cui si dispone la
Regione.
Per cui penso che sarebbe
cosa giusta e saggia che, per dare più dignità anche alla nostra interlocuzione
con la grande azienda, si approvasse questa norma e si verificassero gli
effetti.
Siamo sempre qui, se gli
effetti saranno positivi sicuramente avremmo tradotto questa volontà in azioni
che concretamente darebbero degli indubbi vantaggi ai calabresi
per quanto riguarda il trasporto ed all’economia calabrese per quanto riguarda
gli indicatori economici.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Orsomarso. Ne ha facoltà.
Presidente, ritengo sulla base delle osservazioni fatte su altri emendamenti, che la proposta del consigliere Adamo sia importante.
Ritengo che
Abbiamo scoperto in questi giorni, in cui è partito il tavolo triangolare: Regione-Ministero-Ferrovie della Calabria, che il debito non è più di 68 milioni di euro, il deficit strutturale, ma è di 82 milioni di euro.
C’è un nuovo piano industriale che dovrà essere applicato.
Direi di più: c’è da aggiungere che non soltanto
questa parte dei servizi potrebbero essere affidati all’azienda ferroviaria
storica della Calabria, ma anche alcuni
servizi che riguardano il porto di Gioia Tauro. Va da
sé che è un tipo di approfondimento talmente importante che non lo si può
licenziare oggi perché è legato poi a tutta una serie di meccanismi.
Accetterei la proposta
utile ed importante dell’onorevole Adamo, così come su altri emendamenti, come
raccomandazione, non approvandola in Aula, perché consta di tutta una serie di
approfondimenti che riguardano il piano industriale e le risorse che vanno
trovate per salvare un’azienda che oggi rischia da qui a febbraio di portare i
libri in tribunale.
Sarebbe, quindi, non
efficace rispetto alla prospettiva. C’è un problema serio, un problema
disatteso forse per troppi anni ed oggi - l’abbiamo discusso nei giorni scorsi
anche con l’onorevole Caputo - non riguarda solo Ferrovie della Calabria ma anche Trenitalia.
C’è una interlocuzione che
il Presidente Scopelliti ha avviato
con il ministro Matteoli. C’è una interlocuzione tecnica che gli uffici
regionali del dipartimento stanno svolgendo con Trenitalia e Ferrovie
della Calabria. Noi anche su Trenitalia,
su una questione così importante, siamo disposti a presentare un ordine del
giorno comune, maggioranza e minoranza, per evitare di fare sconti a
chicchessia, anche ad un governo che oggi è di centro-destra.
Ribadisco che vi è grande attenzione verso la tematica e
sull’opportunità di questo emendamento. Secondo me è opportuno ritirarlo ed
approfondirlo insieme a tutte le questioni che in tutto il mese di gennaio
dovranno essere affrontate in modo serrato anche da quest’Aula.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Adamo. Ne ha facoltà.
Ho richiesto di intervenire
anche sulla base della proposta che ha fatto l’onorevole Orsomarso.
Se l’orientamento della
maggioranza e del Governo è quello di non approvare, di non inserire questa norma
in questa legge, io la ritiro per non sottoporla alla bocciatura.
Perché? Perché secondo me
questo è un tema che rimane comunque aperto ed il fine di questo emendamento
non è tanto rivolto alla opportunità che si può dare all’azienda di Ferrovie
della Calabria. Sarebbe un modo diverso,
attraverso la manifestazione di una volontà politica, che noi esprimiamo con
legge per impostare in maniera qualitativamente diversa il rapporto e la contrattazione con Trenitalia. Quello
è il punto.
Non si tratta nemmeno di
una questione riguardante il Governo, ma il rapporto tra alcune di queste
grandi aziende - e non a caso ho introdotto nel ragionamento l’Anas e ci metto
anche Trenitalia – e
Dobbiamo decidere se su questo punto insieme la vogliamo
fare o no una battaglia. Oltre tutto altre Regioni lo fanno.
Collega Orsomarso quando ho sentito Rossi al Tg
nazionale che usava parole pesanti come pietre nei confronti di Ferrovia e di
Anas e dei loro amministratori delegati per il disagio di quella mezza giornata,
di quella nottata rispetto alle nevicate che ci sono state, ho pensato quale
diversità ci fosse tra il peso specifico di una Regione – me ne rendo conto –
come
Però credo sia arrivato il tempo - sapendo qual è il
trascorso che ci mettiamo dietro le spalle, qual è il grado di abbandono anche
di questi servizi - che anche noi su questo facessimo una battaglia unitaria,
che si gridasse anche su questo all’inciucio.
Non è possibile che Trenitalia chieda una gara di rinnovo di un contratto
estendibile per 12 anni. Perché se fate un contratto per 12 anni per Trenitalia ci siamo giocati per tutti
questi anni la partita. Hai voglia di gridare al vento! Poi, magari, ci
dobbiamo sorbire le macerie del trasporto pubblico locale regionale.
Ed allora ritiro l’emendamento proprio per evitare di
determinare una volontà che non è quella che la maggioranza sta esprimendo.
Su questo argomento, però, troviamo le sedi, il tavolo e
le forme per alzare il tiro e discutere seriamente nella difesa degli interessi
dei calabresi.
Giusto per rispondere.
Ripeto, onorevole Adamo, che è difficile approvare l’emendamento rispetto a
tutte le questioni sul campo: la crisi importante ed economica di Ferrovie
della Calabria e poi l’interlocuzione con Trenitalia cui non abbiamo fatto
sconti fin dal primo momento che ci siamo insediati.
Tant’è che il Presidente Scopelliti ha invitato pubblicamente Ciucci dell’Anas e
Trenitalia a venire in questo Consiglio regionale. Non vuol dire che questo
ammonimento, questa interlocuzione - che diventa poi fatto concreto - sulla
gestione non possa trovarci impegnati in tutto un lavoro a gennaio, anche in
sede di Consiglio regionale.
E’ un problema di
opportunità non approvarlo, perché non sappiamo che quadro complessivo avremo
da qui a qualche giorno. Però l’apprezziamo.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Se capisco bene
l’interessante dibattito sviluppatosi, sulla scorta dell’interessante
emendamento proposto con primo firmatario l’onorevole Adamo, l’emendamento è stato ritirato.
PRESIDENTE
L’emendamento è ritirato.
Pongo in votazione
l’articolo 15 quater.
(E’ approvato)
All’articolo 16 è stato presentato emendamento
protocollo numero
(Interruzione)
Questo emendamento, protocollo numero 10722 è stato approvato in sede di Commissione.
(Interruzione)
Ho presentato un sub-emendamento all’emendamento Nicolò che si integra perfettamente con l’emendamento Nicolò.
Il collega Nicolò dice che era stato già approvato in Commissione.
(Interruzione)
Mettetevi d’accordo voi.
L’emendamento nel testo del Collegato non è recepito, assessore.
Chiedo scusa, basta consultare il testo di legge che stiamo votando alla pagina 34. E’ proprio prevista questa norma.
Alla pagina precedente questa norma è rubricata come articoli che non hanno superato il vaglio della copertura finanziaria. Nei verbali della Commissione lei avrà modo di trovare che il parere della Giunta era favorevole nel momento in cui si fosse evidenziata la mancanza di spesa.
Tale mancanza di spesa è stata sventuratamente accertata dai dipartimenti competenti e quindi tale norma è priva di copertura finanziaria.
Quindi, signor Vicepresidente, la pregherei di accogliere l’invito dell’onorevole Fedele e di ritirare l’emendamento. Grazie.
PRESIDENTE
Allora l’emendamento protocollo numero 10722 è ritirato così come il sub-emendamento a firma dell’onorevole Nucera.
Pongo in votazione l’articolo 16 come proposto nel collegato.
(E’ approvato)
All’articolo 16 bis è stato proposto emendamento
protocollo numero
L’emendamento si commenta da sé.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Adamo. Ne ha facoltà.
Ritengo che questo articolo abbia la filosofia di sostenere l’intervento pubblico e non privato e non quella illustrata dall’onorevole Principe nel suo intervento nel dibattito generale.
Tant’è che, al contrario di altre norme che erano
state previste e proposte in questa Regione, poi non approvate, non si propone
un intervento misto pubblico-privato e, ove mai il privato dovesse entrare in
gioco in questa storia, è prevista una procedura concorsuale che non riguarda
né
E’ una scelta che fa il comune per quanto riguarda la propria capacità realizzativa e non è il privato che è chiamato ad essere soggetto proponente. Per cui penso che sia di aiuto ai comuni se vogliono usufruire di questa possibilità.
Comunque, è una opportunità. Altrimenti anche questa rimarrebbe una norma regolamentatrice e di indirizzo. Non vi è nessun appesantimento della legge già operante.
Per questa ragione sono contro l’emendamento a firma Principe.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Principe, ne ha facoltà.
A parte le argomentazioni dell’onorevole
Adamo che prendo per buone per rispetto al collega, anche se, poi,
andando ad interpretazioni dottrinarie o giurisprudenziali, è tutto da
verificare se l’ente pubblico mantiene la maggioranza
assoluta del 51 per cento. In ogni caso questa è una norma che viola i principi
della concorrenza.
Peraltro, non solo viola i
principi della concorrenza che valgono sia nel rapporto tra privati che nel
rapporto tra pubblico e privato, ma è una norma che vanifica i tetti stabiliti
dalla precedente legislazione regionale.
La cosa che lascia più perplessi è che i Megawatt che vengono proposti
con questa procedura vanno oltre il plafond stabilito dalla legge.
Peraltro,
non vedo per quale motivo l’ente pubblico si dovrebbe sottrarre alla
valutazione di impatto ambientale per avere una procedura facilitata come se
gli enti pubblici calabresi, ma lo dico in generale, si segnalassero per
essere campioni della tutela ambientale.
Se giriamo un po’ per la regione, notiamo che è l’esatto
contrario, per la gran parte.
Questa è anche una ulteriore perplessità per cui
manteniamo l’emendamento soppressivo.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Adamo. Ne ha facoltà.
Solo
per precisazione, Presidente, perché nessuno dice che l’ente pubblico non si
debba sottoporre alla Via. Si fa un ragionamento sulla potenza ed al limite
questo prevede lo screening.
Volevo
poi dire che il tetto massimo è stato impugnato dal Governo,mi riferisco alla
legge 42. Il consigliere Sulla era assessore e ne parlavamo adesso. Non c’è più
il tetto massimo, anzi c’è l’obbligo del tetto minimo per cui la concorrenza
non sottrae al privato proprio nulla.
E’ un
incentivo a promuovere e soprattutto a sollecitare il pubblico ad intervenire
in questo campo che per il momento è tutto privato.
Ora,
mi rendo conto che sostenere il pubblico da parte mia può essere considerato
una anomalia secondo – non certamente - l’onorevole Principe. Ma queste
battaglie le ho sempre fatte sia sul pubblico che per quanto riguarda l’altra
norma sul gettito fiscale da far lasciare in Calabria alle grandi aziende.
Grazie.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Il parere della Giunta è contrario all’emendamento
soppressivo e quindi favorevole all’articolo.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Pongo
in votazione l’articolo 16 bis nel suo complesso.
(E’
approvato)
All’articolo
17 è stato presentato emendamento protocollo numero
Ha
chiesto di parlare l’onorevole Gallo. Ne ha facoltà.
La legge regionale numero 3 del 2004, la legge sui
teatri calabresi,
è una legge che nel corso di questi anni ha prodotto tutta una serie di conseguenze
favorevoli e nel settore anche la creazione di tanti posti di lavoro.
La dotazione prevista inizialmente superava il milione
di euro. Nel corso degli anni tale dotazione è stata diminuita. Quest’anno la
dotazione era di 400 mila euro rispetto ai 500 mila euro dello scorso anno.
Riteniamo che per continuare il lavoro virtuoso,
assicurato dalla rivoluzione culturale rappresentata dalla legge regionale
numero 3 del 2004 si debba aumentare la dotazione da 400 mila euro ad un
milione di euro.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
PRESIDENTE
Parere del relatore? Contrario.
Prego, onorevole Gallo.
Presidente,
PRESIDENTE
Prego, assessore Mancini.
Come l’onorevole Gallo
sa, le “vie del Signore sono infinite”. Quindi mi auguro che, visto che
Va bene, l’emendamento è ritirato.
Prego, onorevole Principe.
Vorrei far mio l’emendamento dell’onorevole Gallo con questa precisazione: mi rendo conto – l’ho già detto nella breve discussione che ci è stata consentita – che tutto il comparto della cultura è stato ridimensionato enormemente sotto il profilo finanziario, con riferimento ai fondi propri della Regione.
Se mi ascolta, assessore Mancini…
Però, con i fondi comunitari – se si studia bene il Por Calabria – ci sono una serie di filiere che non solo interessano le varie branche della cultura, ma interessano in modo particolare anche la filiera teatrale.
La mia proposta, che può essere accettata dal Governo regionale – sarebbe anche una notizia questa sera –, è di finanziare l’emendamento proposto dall’onorevole Gallo con i competenti riferimenti del Por Calabria 2007-2013. Ritengo che in sede di coordinamento formale questo obiettivo si possa raggiungere magnificamente.
PRESIDENTE
Prego, assessore Mancini.
Pur apprezzando la via indicata dall’onorevole Principe (del
quale
Invito, quindi, – apprezzando lo spirito costruttivo col
quale l’onorevole Principe si è posto – a ritirare anch’egli l’emendamento a
prima firma Gallo che era stato poc’anzi ritirato dal primo firmatario.
Assessore Mancini, intanto la ringrazio per aver sottolineato che io non ero presente in Commissione. Lei ha fatto parte del Parlamento nazionale e sa che non avviene quasi mai che i capigruppo siano obbligati a partecipare in Commissione bilancio.
Mi rendo conto che siamo alla Regione Calabria, ma il gruppo del nostro Partito era presente ed ha proposto anche a mia firma una serie di emendamenti.
Detto questo ho l’impressione di non essere stato chiaro, per cui la mia mancanza di chiarezza le ha impedito di comprendere la mia proposta.
Siccome sui fondi comunitari ci sono enormi risorse, lei potrebbe anche accantonare questo emendamento ed intanto far studiare ai suoi tecnici se si può coprire – anche come raccomandazione eventualmente alla Giunta – con i fondi comunitari.
Noi così daremmo un po’ di ossigeno all’attività teatrale calabrese che rischia di languire.
Se la soluzione proposta dall’onorevole Principe è quella di trasformare l’emendamento
in raccomandazione,
questa sarà vagliata approfonditamente e con la volontà di risolvere il
problema.
Possiamo allora trasformare l’emendamento in raccomandazione. Pertanto l’emendamento viene ritirato.
Sempre all’articolo 17 è stato presentato emendamento
protocollo numero
Ha chiesto di parlare l’onorevole De Masi. Ne ha facoltà.
Si tratta in sostanza di un emendamento che ripropone quello che ha illustrato l’onorevole Gallo e su cui poi l’onorevole Principe ha avuto modo, da par suo, di fornire una indicazione abbastanza ragionevole, insomma.
Premettiamo che confidiamo nell’assoluta buona fede, nell’onestà politica ed intellettuale della Giunta ed in particolare dell’assessore Mancini.
Però, trattandosi di un settore la cui sofferenza potenzialmente si trasforma in una sofferenza della cultura che, come abbiamo detto nell’intervento generale, suscita sviluppo, oseremmo chiedere un impegno maggiormente preciso, in modo che si abbiano garanzie.
Credo non siano sfuggiti a nessuno, quanto meno alla Giunta, la ricchezza di proposte, di attività, il tasso occupazionale che è indotto dalle attività teatrali, la capacità che induce in termini di modificazione del costume.
Cioè, questo è davvero un appuntamento di civiltà che rischieremmo di mancare, privando il settore del contributo finanziario che tra l’altro non è elevatissimo. Penso che la cifra richiesta sia davvero al minimo per poter garantire – come ha detto l’onorevole Principe – la prosecuzione di un’attività sempre più ricca e sempre più proficua sul piano culturale. Grazie.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Il parere è contrario.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 17 nel suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 18 è stato presentato emendamento
protocollo numero
Ha chiesto di parlare l’onorevole Magno. Ne ha facoltà.
Presidente, l’emendamento è ritirato.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’articolo 18 nel suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 19 è stato presentato emendamento
protocollo numero
Ha chiesto di parlare l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.
Grazie Presidente, l’emendamento
è proposto per abrogare l’articolo 19 con il quale
A nostro avviso non ha bisogno di nessuna incentivazione il settore dell’Avvocatura, che ha un numero congruo ed ampio di personale che può svolgere un compito che secondo noi è doveroso e non ha bisogno di nessuna incentivazione.
Pertanto ne chiediamo l’abrogazione.
PRESIDENTE
Parere della Giunta e del relatore? Contrari.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 19 nel suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 20 è stato presentato emendamento
protocollo numero
L’emendamento è ritirato.
Pongo in votazione l’articolo 20 nel suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 21 è stato presentato emendamento
protocollo numero
Ha chiesto di parlare l’onorevole Gallo. Ne ha facoltà.
Presidente, molto
brevemente, con l’articolo 21 si affida alla Regione Calabria la gestione
delle riserve naturali – in particolare di quella del Crati – all’associazione
ambientale “Amici della terra Italia” la quale
predispone il programma di gestione
sentite soltanto le amministrazioni comunali di Cassano Ionio, Corigliano,
Tarsia e Santa Sofia d’Epiro nei cui territori si trova la foce del Crati ed il
percorso del Crati.
Ho previsto in questo articolo la sostituzione delle parole <sentite le amministrazioni comunali> con le parole <previo parere vincolante delle amministrazioni comunali>”.
Ne ho discusso prima con l’assessore e sembra che il parere vincolante sia un po’ troppo forte e quindi limiti l’azione dell’associazione.
Eliminerei ulteriormente la parola <vincolante> lasciando <previo parere dell’amministrazione comunale> anziché <sentite le amministrazioni comunali>.
PRESIDENTE
Parere della Giunta sull’emendamento?
Il parere è favorevole.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Ai fini della registrazione, perché rimanga a verbale, rispetto all’emendamento protocollo numero 10718, illustrato dall’onorevole De Masi, vorrei precisare che le considerazioni laconiche rispetto al mio parere contrario sono le stesse che hanno motivato la contrarietà all’emendamento dell’onorevole Principe.
Questo giusto per il rispetto che si deve al collega.
PRESIDENTE
Sempre all’articolo 21 è stato proposto emendamento protocollo numero 10637 a firma dell’onorevole Gallo che così recita: “(Modifiche all’art. 96, lett. g) della legge regionale n. 34 del 12.8.2002) dopo la parola <regionale> aggiungere <ivi compresi i canali di collegamento ricadenti sul territorio demanio pubblico fra il mare e la portualità interna>”.
Prego, onorevole Gallo. Ha facoltà di intervenire.
Presidente, questa è una modifica all’articolo 96 della legge 34 del 2002, allorché si fa riferimento alle competenze della Regione. Fra le competenze della Regione c’è la previsione generale sul sistema portuale.
Inserisco i canali di collegamento ricadenti sul territorio del demanio pubblico fra il mare e la portualità interna, perché attraverso questa norma - che non è una norma di spesa - probabilmente si possono affrontare in maniera migliore una serie di problematiche che in questi anni hanno occupato non poco le vicende della Regione Calabria, degli enti locali e la stampa regionale.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Il parere è favorevole.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 21 nel suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 22 è stato presentato emendamento
protocollo numero
Presidente, l’emendamento è ritirato.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’articolo 22.
(E’ approvato)
All’articolo 22 bis è stato presentato emendamento
protocollo numero
L’emendamento si illustra da sé.
Parere della Giunta e del relatore? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Anche l’emendamento protocollo numero
Pongo in votazione l’articolo 22 bis.
(Interruzione)
Il comma 2 dell’articolo 22 bis deve essere abrogato perché già assorbito dal comma 1 e ne rende difficile l’interpretazione.
PRESIDENTE
Assessore, lei
propone che il comma 2 “è abrogato il secondo capoverso dell’articolo
Pongo in votazione l’articolo 22 bis come emendato.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 22 ter.
(E’ approvato)
All’articolo 22 quater è stato proposto emendamento
protocollo numero
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Battaglia. Ne ha facoltà.
A me pare curioso che da un lato si tenti di
coinvolgere come ha fatto il Presidente
Morelli nella discussione tutte le forze sociali presenti in questa regione e
d’altro lato si presenti un maxi emendamento finale
al termine della discussione dei lavori, ove si interviene in maniera pesante stravolgendo
un assetto istituzionale che in atto c’è nella Regione Calabria, per quanto concerne la vicenda delle Commissioni
provinciali dell’artigianato e d’altro lato, ancora, si rinvii ad un testo
unico per poi definire compiutamente la vicenda senza ascoltare gli attori
sociali che in questo settore hanno una forte presenza in termini di sostegno
alle imprese.
Da questo punto
di vista ritengo che questo articolo debba
essere abrogato.
Ho presentato anche un
sub-emendamento, ove l’articolo non dovesse essere abrogato, di sostegno al
settore dell’artigianato.
E’ chiaro che va in
discussione ove il primo emendamento non venga approvato.
PRESIDENTE
Parere della Giunta sull’emendamento soppressivo?
Il parere è contrario.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Sempre l’onorevole Battaglia
ha presentato un sub-emendamento protocollo numero 10838 che così recita:
“All’articolo 22 si aggiunge il comma 15 così formulato <<
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Battaglia. Ne ha facoltà.
Presidente, con questo emendamento si intende rifinanziare l’articolo 1 della legge regionale numero 40 del 2008 che aveva previsto un intervento per riattivare la legge 949 del lontano 1952 che in Calabria aveva funzionato, ottenendo effetti molto positivi fino al 2006.
Con lo stanziamento che abbiamo previsto nel 2008 sono stati prodotti investimenti per circa 100 milioni di euro che hanno consentito al comparto dell’artigianato di operare una forte innovazione tecnologica nei laboratori e, soprattutto, non solo di mantenere l’occupazione ma di implementarla.
Consideriamo che da circa 9 mesi questo tipo di contributo è bloccato, stiamo parlando di un contributo in conto interessi a favore delle imprese che operano investimenti mediante l’indebitamento bancario.
All’inizio della seduta abbiamo discusso a lungo sui fondi di garanzia che dovrebbero consentire l’accesso al credito con un esito non certamente positivo per il settore.
Oggi con questa norma andiamo ad affrontare l’altro
problema drammatico delle imprese calabresi che sono gli alti tassi di
interesse.
La “
Chiedo l’approvazione di questo emendamento che, tra
l’altro, va ad incidere sul fondo unico delle imprese. Non tocca settori
diversi da quelli della imprenditoria e su questo chiedo una votazione per
appello nominale.
Siccome parliamo sempre di sostegno alle piccole imprese
in tutti i convegni ed in tutte le occasioni, penso che sia necessaria anche
una assunzione di responsabilità politica rispetto ad un settore che ha
necessità di ripartire.
Chiedo, pertanto, l’appello nominale Presidente.
PRESIDENTE
Parere della Giunta sul sub-emendamento?
Contrario.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Contrario.
Chiedo la votazione per appello nominale, Presidente.
PRESIDENTE
Prego, onorevole Nucera, proceda con l’appello nominale.
Si potrebbero fare tre minuti di sospensione in Aula per dare l’opportunità ai consiglieri di rientrare.
PRESIDENTE
Faccia l’appello lentamente, onorevole Nucera.
Fa la chiama.
Presidente, faccio
intanto notare che nell’elenco che mi è stato presentato come prospetto dei
consiglieri manca il nome dei consiglieri regionali.
I consiglieri regionali si
chiamano con nome e cognome.
Questo è un atto di
rispetto alle persone. Quindi chiedo scusa fin da ora se nel corso della lettura
sbaglierò qualche nome.
Vengono indicati con i
numeri. Inizio col numero
PRESIDENTE
Comunico l’esito della votazione. Presenti e votanti 39. Hanno votato sì, 11. Hanno votato no, 28.
Pertanto l’emendamento è respinto.
(E’ respinto)
(Hanno risposto sì i consiglieri: Adamo, Aiello
F., Battaglia, Bova, Censore, De Gaetano, De Masi, Guccione, Principe, Scalzo,
Sulla.
Hanno risposto no i consiglieri: Aiello P.,
Bilardi, Caputo, Caridi, Chiappetta, Dattolo, Fedele, Gallo, Gentile, Grillo,
Magarò, Magno, Morelli, Nicolò, Nucera, Orsomarso, Pacenza, Parente, Pugliano,
Rappoccio, Salerno, Scopelliti, Serra, Stillitani, Talarico F.,
Tallini, Trematerra, Tripodi.)
Pongo in votazione l’articolo 22 quinquies.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 22 sexies.
(E’ approvato)
All’articolo 22 septies è stato presentato
emendamento protocollo numero
L’emendamento si illustra da sé.
(Interruzione)
L’emendamento è decaduto per assenza del proponente.
Pongo in votazione l’articolo 22 sexies.
(E’ approvato)
All’articolo 22 octies è stato presentato emendamento
protocollo numero
L’emendamento si illustra da sé.
Parere della Giunta e del relatore? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo nel suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 22 è stato presentato emendamento
protocollo numero
Con questo emendamento si chiede l’istituzione del 22 nonies.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Gallo. Ne ha facoltà.
Presidente, qualche mese addietro abbiamo approvato una norma che, per il rilascio di talune concessioni stagionali balneari, era limitata all’anno 2010.
Con questa norma proroghiamo l’efficacia della legge
d’accordo con il dipartimento e con l’assessore anche per la stagione estiva 2011.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Il parere è favorevole.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
All’articolo 22 decies è stato presentato emendamento
protocollo numero
Ha chiesto di parlare l’onorevole Gallo. Ne ha facoltà.
Con questo emendamento, Presidente, di fatto ristabiliamo il principio dell’ordine delle graduatorie.
Con legge regionale numero 36 del 2008 questo Consiglio regionale e quindi
Attraverso questo finanziamento, però, di fatto superano
comuni che erano stati già considerati utilmente dal Ministero delle
infrastrutture e che hanno avuto finanziamenti non pari alle richieste.
Quindi attraverso questa norma si ristabilisce il
principio dell’ordine della graduatoria.
PRESIDENTE
Parere della Giunta e del relatore? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Sempre all’articolo 22 undecies è stato presentato
emendamento protocollo numero
(Interruzione)
L’emendamento è ritirato.
Anche l’emendamento protocollo numero
Si passa all’emendamento
protocollo numero
<<All'art. 1, subito
dopo le parole “...ricercando soluzioni occupazionali stabili di tutti i
lavoratori appartenenti al bacino individuato dalla stressa,” si inseriscono le
parole “modificato con l'art. 18, comma 1 della legge regionale 26 febbraio
2010, n. 8”>>;
l'art. 2 è così
integralmente sostituito: <<Il personale tecnico-amministrativo
necessario per la costituzione dei presidi idraulici sarà individuato
attraverso percorsi di formazione professionale, nell'ambito del personale
della L.R. 28/2008, che ha usufruito degli ammortizzatori sociali ordinari e
straordinari ivi compresi i trattamenti in deroga a seguito della cessazione
dei servizi esternalizzati nei singoli dipartimenti regionali ai sensi
dell'art. 6 della legge regionale 22 maggio 2002 n. 23, nonché al personale,
percettore o meno di ammortizzatori sociali, che abbia svolto, alla data del 31.12.2007,
almeno due anni di attività alle dipendenze di Enti o Organismi pubblici o
pubblico-privati, al cui capitale sociale, a maggioranza pubblica, partecipa
direttamente o indirettamente,
L'art. 4 è così
integralmente sostituito: “La copertura finanziaria per l’attuazione di quanto
previsto dagli articoli precedenti è assicurata, attraverso la legge regionale
14.8.2008 contenente “norme per la ricollocazione dei lavoratori che usufruiscono
degli ammortizzatori sociali in deroga” per Euro 4.600.000,00, CAP. 43020108 -
U.P.B. 4.3.02.01 da spostare sul Capitolo della legge regionale 19.10.2009, n.
31. Per l'esercizio finanziario 2011, la copertura è pari ad Euro 3.400.000,00
per come prevista al Cap. 32040517 - U.P.B. 3.2.04.05>>”.
L’emendamento è ritirato.
Presidente, l’emendamento lo faccio mio. Posso intervenire?
PRESIDENTE
Prego, onorevole De Gaetano.
Ho seguito, Presidente, questa norma anche nella scorsa legislatura. Si tratta di una norma secondo me importante e quindi i consiglieri Magno e Orsomarso hanno fatto bene a presentarla.
So che ci sono delle difficoltà, ma chiedo alla Giunta di fare uno sforzo perché
significa mandare a casa 300 persone. In questo momento di crisi, in Calabria, non ci possiamo consentire il lusso di
mandare a casa 300 ragazzi che da circa 13 anni hanno lavorato in sostanza
presso
La seconda questione: nella scorsa legislatura abbiamo stabilizzato la
prima parte di quella tranche. Se noi
non andiamo a stabilizzare questi lavoratori, nella
sostanza coloro che abbiamo stabilizzati la volta precedente non potranno
essere messi nelle condizioni di lavorare. E’ come se gli dessimo uno stipendio
senza che possano fare il loro lavoro.
Credo che su questo ci
voglia uno sforzo. Troviamo i modi ma questo è un emendamento che va approvato.
Faccio appello al
Presidente Scopelliti e all’assessore al bilancio
perché questa è una questione fondamentale che riguarda il precariato calabrese.
PRESIDENTE
Parere della Giunta e del
relatore? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Presidente, sulla votazione precedente mi astengo.
PRESIDENTE
Si passa all’emendamento
protocollo numero
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Battaglia. Ne ha facoltà.
L’emendamento propone
l’abrogazione del Comitato di indirizzo di Fincalabra che nella precedente legge addirittura veniva posta,
attraverso una norma, in capo agli industriali calabresi.
Questa norma rischia di creare una anomalia nel senso
che noi abbiamo Fincalabra con delle funzioni ancora da definire, con un
comitato di indirizzo che per legge pone a capo dello stesso un rappresentante
dell’associazione industriali e contemporaneamente abbiamo, sia pure per
valutazioni politiche, il Presidente di Fincalabra che è stato fino a qualche
giorno fa Presidente regionale di Assindustria, di Confindustria Calabria, e
comunque uno del sistema della grande impresa calabrese se così si può definire
il sistema industriale calabrese.
Fin dall’inizio c’era il rischio di un conflitto di
interessi. Oggi quel rischio si è materializzato e ritengo non possa persistere
una norma che prevede in capo ad una espressione di una categoria del mondo
imprenditoriale sia l’indirizzo sia la gestione di una società che, certamente,
funziona poco, che certamente già il precedente Governo non ha fatto bene a
rendere quasi strategica nel settore economico calabrese. E mi pare che continui
a far male l’attuale Governo a perseguire quella linea.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Il parere è contrario.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
All’articolo 22 quindecies è stato presentato
emendamento protocollo numero
Questo emendamento riguarda, sostanzialmente, il finanziamento degli stages.
Siccome abbiamo approvato una legge che riguarda la proroga dei contratti per il 2011, di un anno.
(Interruzione)
Noi in una seduta di Consiglio regionale di novembre abbiamo approvato una norma che riguarda la proroga dei contratti.
Presidente, non troviamo questo emendamento.
PRESIDENTE
Si tratta dell’emendamento protocollo numero 10727 all’articolo 22 quindicies.
L’emendamento, sostanzialmente, riguarda il finanziamento degli stages per un altro anno.
Abbiamo messo 10 mila euro per ogni stagista che assegniamo alle amministrazioni locali. Siccome nel bilancio non era prevista questa somma si prevedono 3 milioni di euro per l’anno 2011 per il finanziamento di questa posta in bilancio.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Guccione. Ne ha facoltà.
Presidente, lei ha fatto molto bene a presentare questo emendamento perché ricordo che quest’Aula ha discusso di questa questione qualche settimana fa ed ha preso formale impegno che nel bilancio si allocassero 3 milioni di euro, così come concordato, per sopperire al finanziamento di quest’anno.
Abbiamo aumentato anche la quota a 10 mila euro per stagista. Credo che questo Consiglio questa sera debba tener fede all’impegno che unanimemente ha preso qualche settimana fa.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Presidente, non
entro nel merito dell’emendamento, però al momento non siamo in grado di poter
né addivenire ad un parere favorevole sulla cifra che lei evidenzia sia
necessaria. Quindi il quantum saremo
in grado di definirlo al termine dei nostri lavori.
La pregherei, quindi, di
trovare una formula che rispetto al quantum,
alla quantificazione della spesa demandi alla conclusione dei nostri lavori.
Assessore, però avevamo preso l’impegno per tre milioni di euro.
Impegni ce ne sono tanti, soldi pochi.
Possiamo fare così: votiamo l’emendamento così come proposto, poi la cifra la indicheremo in un secondo momento – siccome si prevede anche una manovra di assestamento nel mese di giugno che dovremo fare dopo il riaccertamento dei residui perenti che ci sono all’interno del bilancio.
Per quanto riguarda la cifra invece, poi, alla fine di tutti gli emendamenti valutiamo quanto sia l’importo che si può mettere in questa tornata di bilancio, sapendo che alla fine dell’anno, compreso l’assestamento che ci sarà poi a giugno, bisognerà reperire i 3 milioni di euro per metterli a disposizione degli stagisti.
Questo era il senso dell’intervento dell’assessore Mancini.
Prego onorevole Guccione.
Presidente, a quanto capisco c’è un impegno della Giunta a reperire i 3 milioni di euro, ovviamente, siccome l’assestamento avviene a giugno, la cifra che andrà ad essere allocata in questo capitolo, in questo emendamento, dovrà almeno coprire fino a giugno-luglio del prossimo anno.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Principe. Ne ha facoltà.
E’ evidente che è una questione simile a quella del teatro.
Con i fondi comunitari e con l’Fse queste iniziative
si possono finanziare, per cui impegniamo
PRESIDENTE
Possiamo votare con questa raccomandazione dell’onorevole Principe.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
All’articolo 23 è stato presentato emendamento
protocollo numero
« 7. Al fine di sostenere le iniziative dell'Ente Fiera di Cosenza per lo sviluppo dell'economia del territorio di riferimento e per potenziare l'inserimento della produzione delle imprese del settore agro-alimentare nel mercato nazionale ed internazionale, è destinato un finanziamento di euro 200.000,00 per consentire l'utilizzo dei locali, delle strutture logistiche e degli spazi attrezzati della C.O.M.A.C. S.R.L..
8. La copertura finanziaria degli oneri derivanti
dall'autorizzazione alla spesa di cui al precedente comma, quantificati per
l'esercizio finanziario
Presidente, faccio mio l’emendamento.
PRESIDENTE
Stava per intervenire l’onorevole Chiappetta.
Levo dall’imbarazzo e dall’impaccio il cofirmatario onorevole Morelli, non foss’altro per la sua qualità di relatore, condividendo quello che è stato evidenziato nell’emendamento e mi permetto di rubare solo un minuto all’Aula per ripercorrere le tappe di questo emendamento che è stato presentato già a suo tempo in sede di Commissione a firma di altri colleghi.
Ed è stato poi ritirato perché
così si è deciso per cercare di facilitare anche l’esecutività dei lavori.
Viene adesso riproposto e
viene ad essere considerato sotto un duplice aspetto.
Se si legge l’articolato di
questo emendamento si vede bene che sono ad essere considerate due istituzioni:
il Comac che è un consorzio del mercato agricolo calabrese allocato nella provincia di Cosenza e l’Ente fiera di
Cosenza, anche questo con allocazione nella città di Cosenza.
L’emendamento prevede,
anche se è descritto abbastanza bene, la possibilità che l’Ente fiera - che da
un po’ di anni a questa parte non riesce a svolgere le attività istituzionali
per una inidoneità logistica, per una mancanza di sede - utilizzi parte degli
spazi espositivi del Comac per riprendere quella che è l’attività
istituzionale.
Quindi, da una parte si
tende a favorire la ripresa delle attività di un ente che in passato ha dato
dimostrazione, nonostante le difficoltà e le criticità del momento, anche di
grandi successi nel settore di interesse; dall’altra si dà la possibilità al
Consorzio, al Comac, che attraversa un momento di illiquidità da un po’ di anni
a questa parte - nonostante le imponenti risorse finanziarie che sono state
utilizzate nel corso degli anni - di cercare di sopperire ai bisogni momentanei
in relazione di un vero e proprio business plan che possa
rilanciare la struttura.
Per evitare, Presidente, –
lo dico anche con una assunzione di responsabilità tipica di chi amministra la
cosa pubblica – che il rischio reale per ambedue le strutture sia quello da qui
a breve di un vero e proprio default
finanziario.
Dico anche all’assessore
Mancini ed al dipartimento che l’assessore regge, col quale assessore abbiamo
anche cercato di trovare una soluzione, che gli do atto pubblicamente di aver
tentato di individuare una soluzione percorribile che potesse assolvere a
quelle che sono le funzioni tipiche di cui all’emendamento presentato, anche
se, naturalmente, la ristrettezza delle risorse finanziarie - bene evidenziata
e bene illustrata anche negli interventi che mi hanno preceduto sia da parte
del relatore del provvedimento che dell’assessore Mancini - non ha reso
possibile, allo stato, l’individuazione di un percorso che potesse individuare
una adeguata risorsa finanziaria per sopperire a quelle che sono le necessità –
ancora lo ripeto – di ben due enti.
Allora, Presidente e
assessore Mancini, capendo il momento di difficoltà e soprattutto
l’impostazione che si è voluta dare da parte del Presidente Scopelliti, da parte dell’Esecutivo regionale, da parte della
maggioranza a questo bilancio, chiedo, nei limiti del possibile e del
consentito, di trovare una soluzione che – sia pure nelle ristrettezze
economiche imposte da questa legge finanziaria – possa individuare un percorso
che in grado di sopperire a quelle che sono le esigenze momentanee, le
criticità e le difficoltà momentanee sì da poter creare condizioni di quella
che io definisco una possibile vivibilità economica e finanziaria alle due
strutture.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Adamo. Ne ha facoltà.
Penso che l’onorevole
Chiappetta abbia dettagliatamente illustrato le ragioni che sostengono questo
emendamento. Vorrei aggiungerne solo una.
La posta finanziaria che
viene indicata non è da considerare un costo. Sicuramente è un esborso per le
casse regionali per le finalità che l’articolo prevede, però attraverso questo
investimento si può evitare uno spreco quantitativamente superiore a quelle che
potrebbero essere le 200 mila euro.
Se dovessimo assistere
passivamente alla difficoltà che ancora in questa fase di transizione il Comac
sta attraversando, rischieremmo un arretramento di tutto il progetto, con tutto
quel che significa sia in termini passivi, per quanto riguarda il mancato e
pieno utilizzo della struttura – parlo proprio dell’impianto –, sia per quanto
riguarda il costo sociale, rispetto allo svolgimento dell’attività economica e
di mercato.
In più c’è la questione
dell’Ente fiera che addirittura potrebbe trasferire la propria sede in questo
posto.
Perciò, l’invito che faccio
alla Giunta è di accogliere questo emendamento con una interpretazione ed uno spirito che non è coerente alla dilatazione della
spesa, ma all’impedimento dello svolgimento di uno spreco che in assenza di
questo contributo potrebbe registrarsi nei prossimi mesi.
Quindi voto a favore
dell’emendamento.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Aiello. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, ho
fatto mio questo emendamento degli onorevoli Chiappetta e Morelli perché
condivido quel che l’onorevole Chiappetta ha detto nel suo intervento.
Penso sia necessario da
parte della Giunta approvare questo emendamento per dar la possibilità di
salvare una situazione che veramente diventerà poi insostenibile ed anche
perché ritengo questo un settore importante per quanto ci riguarda.
Credo giusto e doveroso da
parte mia far mio questo emendamento con la preghiera alla Giunta perché è una
cosa che riguarda tutto il Consiglio, di approvare e dare la possibilità -
proprio per quanto detto dall’onorevole Chiappetta
– di uscire da una condizione di criticità e di difficoltà che altrimenti potrà
portare ad un punto di non ritorno e quindi ad una situazione paradossale che
non fa altro che colpire, ancora una volta, dei settori che per noi sono
strategici e che soprattutto ci danno la possibilità di avere una visibilità.
La pregherei di far passare
quindi questo emendamento.
Presidente, anche io
annuncio il voto favorevole all’emendamento
Chiappetta-Morelli.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Un consigliere regionale
che sposa una causa ben più che legittima e meritevole certamente
dell’attenzione di quest’Aula. La sposa con determinazione e con passione. Ma
nel momento in cui si rende conto che il contesto economico-finanziario non
consente di aggredire l’emergenza per come egli avrebbe voluto, se ne fa carico
e recede dalla sua legittima iniziativa.
Apprezzo, quindi,
l’atteggiamento costruttivo e rispetto alla richiesta di mettere in votazione
pervenuta dai consiglieri di opposizione, esprimo parere contrario.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Condivido a pieno quanto
esplicitato dall’onorevole Chiappetta.
Non solo perché sono cofirmatario con lui quanto convinto sostenitore delle sue
argomentazioni.
E’ che purtroppo noi siamo
responsabili e coscienti della congiuntura economica negativa e mi vedo
costretto ad adeguarmi alle decisioni dell’Esecutivo. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
All’articolo 23 è stato presentato emendamento
protocollo numero
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nicolò. Ne ha facoltà.
Questo è un emendamento aggiuntivo ed attenziona la legge regionale numero 1 del 2009. Precisamente va ad emendare l’articolo 6 comma 2 nella parte in cui riguarda le procedure concorsuali per la dirigenza.
Intendo in questa parte sostituire il termine “ruolo” con “sistema sanitario”.
Leggo l’articolo “Per il personale della dirigenza del ruolo sanitario si procederà ad apposita selezione concorsuale con la riserva del 50 per cento dei posti a favore di quello con rapporto a tempo determinato individuato ai sensi del comma 1 in possesso dei requisiti previsti dalla norma vigente”.
Con la sostituzione “sistema sanitario”
consentiremmo anche di dare dignità agli altri precari che prestano attività
lavorativa in seno alle strutture regionali di detto
sistema.
PRESIDENTE
Parere del relatore e della Giunta? Favorevoli.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
All’articolo 23 è stato presentato emendamento
protocollo numero
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Chiappetta. Ne ha facoltà.
Presidente, si
tratta di dare la possibilità - si riferisce
al patrimonio in dismissione dell’ex Arssa – agli acquirenti di poter procedere
anche alla rateizzazione per un periodo massimo di tre anni sulla base di un
tasso di riferimento fissato dalla Commissione
della Comunità
europea.
C’è da precisare che è
stato concordato con il dipartimento ed ha ottenuto già il via libera da parte
degli stessi dipartimenti competenti.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Parere favorevole con vivo
apprezzamento per l’iniziativa dell’onorevole Chiappetta.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
All’articolo 23 bis è stato presentato emendamento
protocollo numero
2. Al fine di assicurare gli obblighi di servizio
pubblico di cui al comma 1,
Ha chiesto di parlare l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.
Presidente, dopo
l’articolo 23 si tratta di aggiungere quest’altro articolo con il quale
Serve perché quando
Per evitare questo e prima
di fare questo articolo, si consente alla Regione la possibilità di sostenere i
tre aeroporti della Regione Calabria.
PRESIDENTE
Parere del relatore e della
Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Pongo in votazione
l’articolo 23.
(E’ approvato)
All’articolo 23 bis è stato presentato un emendamento
protocollo numero
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.
Presidente, con questo articolo chiediamo l’abrogazione della legge 19 aprile 1995 che istituisce il “Progetto donna”. Certamente non è una proposta antifemminista.
L’abbiamo motivato anche in Commissione,
per consentire che i ruoli, le funzioni ed anche i progetti vengano concentrati
sulla Commissione pari
opportunità e quindi dare maggiore impulso e forza ad una Commissione che sta già lavorando
e che bene può fare ed allo stesso tempo per realizzare un contenimento della
spesa.
PRESIDENTE
Parere della Giunta e del
relatore? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
All’articolo 24 è stato presentato un sub-emendamento
protocollo
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.
Presidente, l’emendamento si illustra da sé, si tratta di abrogare l’articolo 24.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Favorevole.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
PRESIDENTE
All’articolo 25 è stato presentato emendamento
protocollo numero
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Battaglia. Ne ha facoltà.
Presidente, questo emendamento tenta di abrogare l’articolo 25 che sostanzialmente reintroduce la doppia figura del segretario generale e del direttore generale mutuando un sistema organizzativo che è proprio di alcuni enti locali, dei grandi comuni e delle province.
Ora a me non pare che noi ci troviamo in un ente in cui ci sia una attività gestionale forte, con un impatto esterno e quindi la necessità sia pure ipotetica - ma poi una ipotesi che diventerà nei fatti reale perché altrimenti non si capirebbe il motivo - di questa ipotesi di duplicazione.
Noi avremmo due figure inutili per quello che è il
funzionamento e le finalità di questo Consiglio
aggiungendo, tra l’altro, ulteriori costi nel momento in cui si cammina su un doppio binario
e questi binari, tra l’altro, vanno in direzione opposta. Vi è continuamente un
proclama che è teso a ridurre i costi complessivi perché le entrate sono
ridotte, la necessità di una razionalizzazione, l’impossibilità da parte del
Presidente Morelli di dare risposte all’ente Fiera di Cosenza proprio perché
c’è questa grave situazione congiunturale economica.
Il
Consiglio regionale, invece di continuare in maniera chiara, forte e visibile
l’abbattimento dei costi, introduce due figure che non hanno ragione di
esistere, due figure in presenza di un ente che – come dicevo prima – non può
essere assimilato a modelli gestionali di una amministrazione pubblica che ha
il dovere di essere presente sul territorio con interventi di varia natura, con
procedure complesse, con gestioni contrattuali e di personale.
Aggiungo
pure che nell’articolo in questione si tenta di eliminare un requisito legislativo,
così come è stato fatto in precedenza con la direzione di “Calabria lavoro”,
cioè togliere dei requisiti professionali che, invece, sono necessari per
andare a ricoprire la figura di direttore generale o per stare in posizioni
apicali presso l’Ufficio di Presidenza.
Volete
abolire alcuni requisiti? Però abbassate anche i costi di questo personale,
perché questo personale ha dei costi in virtù della sua professionalità ed
esperienza accertata. Se voi eliminate l’esperienza professionale, così come è
stato fatto per “Calabria lavoro”, così come viene fatto per l’Ufficio di
Presidenza, create nel sistema un vulnus non solo normativo, ma anche
gestionale.
Allora, o
si ha il coraggio di dire “non è vero che stiamo riducendo i costi, perché ci
sono necessità, eccetera” e ognuno si assume le responsabilità, oppure, se
questa è la linea, questo articolo non può rimanere nel collegato, perché
contrasta con il programma del Governo regionale, della maggioranza e della
linea che l’intero Consiglio si è dato, allorquando è andato a ridurre i costi
che riguardavano, giustamente, le strutture e i rimborsi dei consiglieri.
Non si
può utilizzare una doppia morale, si deve tentare di essere coerenti fino in
fondo e, siccome non si tratta di eliminare una cosa, ma si tratta di evitare
di introdurla o, meglio ancora, di reintrodurla, siamo ancora in tempo per
sopprimere l’articolo 25 e dare una risposta di coerenza e di continuità
rispetto all’impostazione che lei, Presidente Talarico, e il Presidente
Scopelliti avete dichiarato alla Calabria. In coerenza con le vostre
dichiarazioni, io chiedo che questo mio emendamento venga approvato.
Intanto,
la rassicuro che non ci sarà aumento di spesa rispetto a questa norma, glielo
dico perché il bilancio del Consiglio regionale è un atto pubblico trasparente,
può andare a vederlo tranquillamente. Questo è il primo aspetto.
Il
secondo aspetto è che qui c’è scritto “può”, non è che c’è un obbligo da parte
dell’Ufficio di Presidenza di istituirlo.
Aggiungo
che, per la delicatezza oggi delle funzioni che il Segretario generale somma in
capo alla stessa persona di direttore generale e di Segretario generale,
soprattutto col nuovo ruolo delle Regioni che è un ruolo legislativo, di
approfondimento, di questioni giuridiche che devono essere anche di assistenza
complessiva all’Aula e all’Ufficio di Presidenza, alle Commissioni, a tutta
questa organizzazione, penso che la separazione delle due funzioni tra
direttore generale e Segretario generale sia un aspetto essenziale. Peraltro,
tantissime altre Regioni ce l’hanno. Questo assicurerebbe un’efficienza
maggiore del Consiglio regionale.
Aggiungo
che non ci sarà un aggravio di spesa, che è essenziale, e lo voglio rimarcare,
perché è essenziale rispetto a quello che noi faremo per il futuro. Qui c’è
solo la possibilità di poterlo istituire, non è detto che verrà istituito.
Quindi,
con la rassicurazione, anche all’assessore Mancini, che non vi è aggravio di
spesa.
Sì,
PRESIDENTE
Onorevole
Morelli, parere del relatore?
Ci
adeguiamo all’esecutivo.
Chiedo
l’appello nominale, Presidente.
Presidente,
se avessero la bontà di stare in Aula anziché andare a casa, avrebbe senso
anche l’appello nominale, giusto come appunto!
PRESIDENTE
Sono
rimasti gli irriducibili!
Prego,
onorevole Nucera, proceda con la chiama.
Giovanni
NUCERA, Segretario Questore
Fa la
chiama.
Comunico l’esito della votazione sull’emendamento protocollo numero 10752: presenti e votanti, 38; hanno votato sì 10; hanno votato no 28.
(E’ respinto)
(Hanno risposto
si i consiglieri: Adamo, Aiello F., Battaglia, Bova, Censore, Giordano, Guccione,
Principe, Scalzo, Sulla.
Hanno risposto
no i consiglieri: Aiello P., Bilardi, Caridi, Chiappetta, Dattolo, Fedele,
Gallo, Gentile, Grillo, Imbalzano, Magarò, Magno, Morelli, Nicolò, Nucera,
Orsomarso, Pacenza, Parente, Pugliano, Rappoccio, Salerno, Scopelliti, Serra,
Stillitani, Talarico F., Tallini, Trematerra, Tripodi.)
Emendamento protocollo numero
5 bis. All’articolo 10 della legge
regionale 13 maggio 1996, n. 8, dopo il comma 3 è inserito il seguente comma: 3 bis. Per particolari esigenze di
programmazione legislativa, mediante lo studio e l’approfondimento dei processi
di sviluppo della Regione Calabria, è consentito l’utilizzo, in posizione di comando
presso le strutture speciali dei consiglieri regionali, per un tempo
determinato, di personale specializzato in servizio presso le Aree di sviluppo
industriale (Consorzio Asi) della Calabria, in deroga a quanto previsto dal
presente articolo e senza ulteriore aggravio di spesa per il bilancio del
Consiglio regionale”.
Si commenta da sé.
Per commentarsi meglio, avrebbe
bisogno di quella riformulazione.
Sì, con l’aggiunta “massimo sei
mesi”.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Favorevole.
Parere della Giunta? Favorevole.
Lo assumiamo noi l’emendamento,
Presidente.
PRESIDENTE
All’emendamento si apporta la
modifica “sei mesi”. Parere della Giunta?
No, lo adottiamo noi, Presidente.
Presidente, non abbiamo capito cosa
stiamo votando. Questo emendamento lo faccio mio e volevo capire…
(Interruzione)
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Parere favorevole con la
rimodulazione espressa dall’onorevole Nucera.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Qual è la rimodulazione, assessore?
(Interruzione)
Noi non lo sappiamo qual è la
rimodulazione! Dobbiamo sapere qual è la rimodulazione?!
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 10702, con la modifica che riguardava i sei mesi.
(E’ approvato)
Bisogna leggerlo, deve rimanere a
verbale, così come è modificata, così resta agli atti del Consiglio. Al
microfono!
PRESIDENTE
E’ previsto un termine di sei mesi.
(Interruzione)
Emendamento protocollo numero 10704.
No, questo emendamento lo faccio mio
e chiedo il voto per appello nominale.
(Interruzione)
Ma assorbito da cosa, consigliere
Nucera?!
PRESIDENTE
L’emendamento protocollo numero
L’emendamento protocollo numero
Presidente, vorrei
commentare un attimo questo emendamento, che è
anche a firma dell’onorevole Tripodi.
Qual è, Presidente Talarico? Non riusciamo a capirlo. Cosa stiamo votando?
Che cosa stiamo discutendo?
L’emendamento protocollo numero
PRESIDENTE
E’ ritirato.
Siamo già al
protocollo numero 10676. Con questo emendamento
si chiede, da inserire come ultimo comma dell’articolo 25, il recepimento
delle disposizioni di
cui all’articolo 11 del
decreto legislativo 12 febbraio 1993, numero
39.
(Interruzione)
Glielo dico
subito: è una legge che prevede norme in materia
di sistemi informativi automatizzati delle amministrazioni
pubbliche, a norma dell’articolo
2, comma 1, e via dicendo.
E’ una legge
di recepimento di una legge statale.
(Interruzione)
Allora “le amministrazioni, d’intesa con le autorità, riservano
una quota dei posti di dirigente della dotazione complessiva della medesima qualifica, per
l’inquadramento del personale specificatamente qualificato nello svolgimento di
attività relative ai sistemi informativi automatizzati, purché in possesso dei
requisiti richiesti per l’accesso a tale qualifica”. Questo è l’articolo.
Invito al
ritiro, altrimenti parere
contrario.
Va bene,
ritirato.
L’emendamento protocollo numero 10676 è ritirato.
Emendamento protocollo numero
Pongo in votazione l’articolo 25 nel suo complesso.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 26.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 27.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 28.
(E’ approvato)
All’articolo 29 è stato presentato
un emendamento, protocollo numero
Nel momento in cui c’è un subemendamento completamente
sostitutivo lei deve mettere in votazione prima il subemendamento, perché il
mio che senso aveva? Che, rispetto ai gruppi che hanno un proprio habeas
corpus, cioè di piena autonomia,
nessuna funzione ordinaria del Consiglio poteva intervenire.
Nel momento in cui c’è un subemendamento che sostituisce nel complesso, quello non può essere posto in votazione.
PRESIDENTE
C’è
un subemendamento completamente sostitutivo?
Presidente,
chiedo scusa, dal punto di vista
procedurale, questa volta non sono d’accordo
con l’onorevole Bova, perché c’è un punto fondamentale: c’è un emendamento a
mia firma che propone l’abrogazione dell’articolo
29 e deve essere messo per primo perché, se viene abrogato l’articolo 29, non ha ragione né il
successivo emendamento né soprattutto il subemendamento.
Quindi,
chiedo che prima venga discusso il mio emendamento e poi il subemendamento che,
eventualmente, renderebbe pleonastico l’emendamento dell’onorevole Bova.
PRESIDENTE
E’
eccezione ineccepibile!
Emendamento protocollo numero 10748 a firma Battaglia: “L’articolo 29 è interamente
abrogato”.
Prego,
onorevole Battaglia.
Ritengo che questo articolo vada
abrogato, senza possibilità di introdurre variazioni,
perché io richiamo l’Aula a due princìpi contenuti nella legge regionale numero
13 del 2002, che è l’ultima norma che organizza e rende funzionale dal punto di
vista anche economico i gruppi presenti in questa Assemblea. Nell’ambito di
questa norma, come ritengo doveva essere, è stata ribadita l’autonomia dei
gruppi e la loro possibilità e capacità organizzativa sotto gli aspetti
funzionali e gestionali.
Ho presentato una norma, che giace in Commissione, di abrogazione
complessiva
del finanziamento ai gruppi. L’ipotesi contenuta nell’articolo 29 rafforza
quella previsione normativa, nel senso che rende questo Consiglio come
un’Assemblea dove esistono 50 monogruppi, e questo non è possibile, perché la
logica del finanziamento, se si vuole tenere,- sono pure contro la logica
generale - comunque deve ricondurre ad una unità e ad un funzionamento reale
dei gruppi per attività di consulenza legislativa, per studi, per ricerche, per
rappresentanza, tutto quello che la legge
prevede.
Così come è formulato, questo articolo stravolge
l’impianto normativo. Se si vuole andare avanti su questo articolo, è
necessario mettere mano al passaggio successivo. Se, poi, si vuole
regolamentare in maniera diversa la presenza dei gruppi in questo Consiglio,
non è la sede dell’approvazione del Collegato per farlo.
Propongo l’abrogazione totale. Ove questo mio
emendamento non dovesse passare, poi interverrò sul subemendamento che è stato
presentato, che secondo me presenta una violazione dello spirito e della forma
della legge sul funzionamento dei gruppi, che può essere modificata, ma non in
questa sede, con una riflessione generale in ordine all’opportunità
dell’esistenza in vita con strutture del Consiglio dei gruppi stessi.
Per cui ritengo che in questo momento, in questo
Collegato che è già stato appesantito da norme che sicuramente dovevano trovare
una presenza in un altro momento legislativo, questo articolo 29 debba essere
espunto perché si tratta di un Collegato che ha altre finalità, altre ambizioni
che non sono certamente quelle di intervenire con una sorta di provvedimento
amministrativo, nell’ambito dell’attività legislativa forse più alta che ha il
Consiglio.
Parere della Giunta?
PRESIDENTE
Parere del relatore? Si rimette all’Aula.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero
10748, che sopprime l’articolo 29.
Secondo me dovrebbe essere ritirato l’articolo.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero
10748.
(E’ respinto)
Subemendamento protocollo
numero 10834 degli onorevoli Fedele, Bilardi, Tripodi, Serra, che riguarda
l’Ufficio di Presidenza.
(Interruzione)
Abbiamo votato.
Tre hanno alzato le mani.
(Interruzione)
Va beh, passiamo agli altri
subemendamenti e votiamo lì.
(Interruzione dell’onorevole Sulla)
PRESIDENTE
Abbiamo votato!
(Interruzioni)
Subemendamento dell’onorevole Fedele, che praticamente
supera tutto l’articolo 29, quindi si illustra da sé.
Presidente, io non ce l’ho: se lo può leggere, per
cortesia.
PRESIDENTE
Il subemendamento protocollo
numero 10834 recita: “L’Ufficio di Presidenza adotta apposito Regolamento che
ne disciplina le procedure e le modalità di utilizzazione”.
Prego, onorevole Battaglia.
Guardate, noi possiamo fare tutto, però tentare di sostituire con un provvedimento amministrativo – perché l’Ufficio di Presidenza può fare provvedimenti amministrativi – una legge, mi sembra eccessivo.
Ricordo all’Ufficio di
Presidenza e al Presidente che si vuole
assumere questa
responsabilità che, nell’ambito
della legge, “ciascun gruppo, sulla base di autonome scelte, organizza
il proprio funzionamento e individua le iniziative da
porre
in essere, provvedendo alle relative spese, senza alcuna limitazione di
importo all’interno delle somme globalmente assegnate”, cioè questo
Consiglio regionale ha dato l’autonomia per legge e non potrà essere un provvedimento amministrativo da lei
adottato con l’Ufficio di Presidenza, salvo
che non venga abrogato – e non mi pare sia stato proposto
– la legge stessa, che anche in altri articoli assegna l’autonomia.
Ho la sensazione che ci avviamo su un percorso molto delicato, per cui rinnovo l’invito. Poi vogliamo
discutere complessivamente della questione? Non in
questa sede. Sono contro il subemendamento, ma continuo a rinnovare l’invito a
ritirare l’articolo 29, perché l’articolo 29, anche con il subemendamento presentato dall’onorevole Fedele, aprirà dei contenziosi
e un percorso che, a mio
giudizio, creerà un problema dentro questa istituzione.
Noi abbiamo dei gruppi regionali: si vuole modificare il
funzionamento? Si vuole modificare il sostentamento? Si vuole eliminare il
finanziamento, come io ho proposto con una legge? Discutiamone in quella sede,
ma non certamente in questa e con quel procedimento, perché lei, Presidente
Talarico, si assumerà la responsabilità rispetto a un iter che, a mio giudizio,
non può avere una prevalenza sulla forma legislativa di questo Consiglio e
andrà ad incidere autonomamente, senza nemmeno
Questa è la posizione personale che esprimo, non so se
complessivamente il centro-sinistra la fa propria.
PRESIDENTE
La parola al sottosegretario Sarra.
Riguardo il principio del rispetto
della gerarchia delle fonti, quanto evidenzia l’onorevole Battaglia credo abbia un fondamento, nel
senso che qualunque modifica è assolutamente legittima e può essere approvata
seguendo l’iter legislativo, così come regolamentato e disciplinato dalla
legge.
Ritengo che una modifica di questo tipo, che in qualche
modo trasferisce o delega ad un organo amministrativo una competenza che è
specificamente legislativa, crei qualche situazione di disagio sul rispetto
della gerarchia delle fonti, nel senso che una legge può essere abrogata
attraverso un provvedimento uguale e contrario. Non credo si possa delegare
all’Ufficio di Presidenza la gestione di un fatto squisitamente legislativo.
Per cui credo che, previa la bontà dell’iniziativa, che
mi sento anche in questa sede di sostenere, debba seguire un iter assolutamente
differente rispetto a quello previsto con questo articolato, quindi credo che
si possa mantenere buona l’iniziativa, però trasferendola seguendo un percorso assolutamente differente.
Altri interventi? Invito i capigruppo ad avvicinarsi al
banco della Presidenza.
(I capigruppo
si avvicinano al tavolo della Presidenza)
Il subemendamento protocollo numero 10834 è ritirato, è
ritirato pure il protocollo numero 10739 dell’onorevole Bova, quindi l’articolo
29 viene abrogato.
All’articolo 30 c’è un emendamento protocollo numero
E’ stato distribuito. Parere della Giunta?
(Interruzione)
Recita: “il rapporto di lavoro dei dipendenti del Consiglio
regionale superiore a 40 anni di contributi si
risolve con un preavviso di sei mesi”. Sostanzialmente si aggiunge “fatte salve
particolari esigenze connesse agli aspetti organizzativi e
funzionali del Consiglio regionale”. E’ lo
stesso provvedimento che ha approvato
Parere della Giunta?
La Giunta su tutte le materie che riguardano il Consiglio si rimette all’Aula.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 10820.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 30 come emendato.
(E’ approvato)
All’articolo 31 c’è un emendamento protocollo numero
Presidente, c’è una riformulazione sull’articolo 31.
Chiedo scusa,
che significa una riformulazione?
(Interruzione)
Non ce
l’abbiamo.
(Interruzione
dell’onorevole Sulla)
Presidente, comunque si illustra da sé.
Non ce
l’abbiamo. Ce lo spiegate, cortesemente?
PRESIDENTE
Onorevole
Morelli, prego.
Sostanzialmente, è una maggiore specificazione come via di principio in positivo: “Per la copertura di posti di qualifica dirigenziale vacanti nei ruoli della Regione Calabria” – quindi Consiglio regionale e Giunta – “si procede tramite corso-concorso, a cui possono partecipare dipendenti regionali in possesso dei requisiti previsti per l’accesso alla qualifica dirigenziale”.
PRESIDENTE
Ci sono interventi su questo emendamento?
La mia domanda è questa: l’emendamento protocollo numero 10642 è stato discusso, viene discusso, è ritirato?
PRESIDENTE
Prima c’è l’emendamento protocollo numero 10833.
Che è soppressivo. Che si fa? Prima di tutto si modifica e poi si sopprime? Mi pare una cosa inusuale.
PRESIDENTE
Quello non è stato ritirato, bisogna votarlo per abrogare l’articolo. Poi c’è questa norma che riguarda una modifica.
Prima votiamo l’abrogazione?
Certo, c’è un emendamento soppressivo firmato da me e
dal Presidente Scopelliti,
quindi si pone in votazione quell’emendamento che
sopprime quello e poi c’è un emendamento all’articolo 31 proposto dall’onorevole
Morelli.
Quindi poniamo in votazione l’emendamento protocollo
numero 10642. Parere della Giunta?
(Interruzione)
E’ presentato dai due Presidenti e si rimette all’Aula? Non ho capito questa cosa!
(Interruzione)
Scusa, il Presidente della Giunta presenta un emendamento e ci rimettiamo all’Aula?!
(Interruzione dell’assessore Mancini)
PRESIDENTE
Ricapitoliamo: prima si vota l’emendamento protocollo numero 10642, che prevede la soppressione dell’articolo 31. Poi c’è un emendamento a firma Morelli che riguarda il ripristino di una versione simile.
Se ho capito bene, stiamo votando il protocollo numero 10642.
PRESIDENTE
Ha chiesto la
parola l’onorevole Principe. Ne ha facoltà.
Non sono un esperto di Regolamento, ma se votiamo la soppressione dell’articolo 31, secondo me è chiusa la discussione sul 31. Se il testo presentato dall’onorevole Morelli è un testo dell’ultimo momento o era già presentato…
PRESIDENTE
No, era già protocollato.
No, è protocollato oggi,
Presidente, in data 22 dicembre!
PRESIDENTE
Come tanti altri emendamenti protocollati
oggi.
E’ stato protocollato oggi,
si tratta di un subemendamento, in
realtà, quindi andrebbe votato il
subemendamento, perché se viene soppresso l’articolo, poi il subemendamento dove si attacca?! A qualcosa deve attaccarsi!
Pregherei di valutare questo aspetto.
Possiamo procedere alla votazione e votiamo prima la
soppressione. Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero
10642.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo numero
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero
10833.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo numero
Emendamento protocollo numero
Emendamento protocollo numero
Mi sembra che non sia possibile l’applicazione dell’articolo 32, che riguarda l’ingresso
nella pubblica amministrazione di figure
professionali, quindi penso che non sia approvabile.
Possiamo votare la soppressione dell’articolo 32 col
parere della Giunta, perché non è applicabile, mi sembra, dal punto di vista
tecnico.
Da questo punto di vista, il voto sull’articolo non può
che essere negativo.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Contrario.
Pongo in votazione l’articolo 32.
(E’ respinto)
L’articolo 33 riguarda l’ente Fiera di Reggio Calabria. Non ci sono emendamenti.
Sull’articolo 33 posso parlare, Presidente? Sarebbe bene che approvassimo il primo comma e cassassimo il secondo.
PRESIDENTE
Quindi possiamo votare l’articolo 33, primo comma.
Presidente, senza un subemendamento, si cassa così, a voce?! A voce si procede?!
PRESIDENTE
Si tratta di un emendamento illustrato dal consigliere Fedele.
Presidente, è una nuova regola?! Forse perché è tardi!
(Interruzioni)
Possiamo procedere con la votazione. Parere del
relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione il comma 1 dell’articolo 33.
(E’ approvato)
Parere della Giunta sul comma 2?
Parere favorevole sulla proposta emendativa presentata dall’onorevole Fedele.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Chiedo di parlare sul secondo comma, perché mi pare che
ci fosse un accordo tra il Comune,
Quindi è d’accordo sull’abrogazione del secondo comma.
Pongo in votazione il comma 2 dell’articolo 33.
(E’ respinto)
Articolo 33 bis a firma dell’onorevole
Sulla, emendamento protocollo numero
10774: “Articolo 33 bis. Al fine di garantire la continuità di funzionamento
del centro di monitoraggio sulla sicurezza
stradale,
Sarò rapidissimo, perché
questo emendamento è stato presentato per garantire il prosieguo di
un’attività che è apprezzata unanimemente,
anche in Commissione l’altra volta si è discusso del centro monitoraggio
che c’è a Crotone. Non vedo, però, l’onorevole
Orsomarso, il quale pare avesse una
proposta di superamento di questa formulazione, così come io l’ho presentata.
Noi chiediamo all’onorevole
Sulla di ritirare l’emendamento, perché
c’è, interpellata
Il problema è come si provvede nell’immediato, almeno
per consentire il prosieguo, la non interruzione del servizio.
E’ un impegno della Giunta, quindi è un impegno formale.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Se si insiste nella votazione, il parere è contrario, altrimenti si va nella direzione esposta dal consigliere Orsomarso.
(Interruzione)
Se si insiste nella votazione, è contrario, altrimenti l’accogliamo come raccomandazione per risolvere il problema.
Quindi è ritirato con questa raccomandazione.
Se c’è l’impegno della Giunta, va bene così.
All’articolo 34 c’è un emendamento a firma dei consiglieri Censore, Guccione, Aiello, protocollo numero 10698, che chiede l’abrogazione dell’articolo 34.
Presidente, di questo articolo con i colleghi abbiamo chiesto l’abrogazione, intanto perché c’è
una normativa nazionale, il Testo unico
sugli ordinamenti locali, il 267, che come norma principale statuisce le incompatibilità; oltre a questo, c’è una sentenza della Corte costituzionale rispetto a una votazione che c’era stata nel Consiglio
regionale della Lombardia.
Quindi noi chiediamo l’abrogazione e, caso mai, secondo
l’orientamento della Giunta, il voto per appello nominale.
PRESIDENTE
Altri interventi sul punto? Prego, onorevole Adamo.
Innanzitutto, vorrei sapere, se lei è in grado di fornire all’Aula l’esito della votazione che c’è stata su questo punto in sede di Commissione consiliare, perché nullaosta – con il collega Censore ne discutevo prima – ma mi pare che sia stato formalizzato un voto in Aula in sede di Commissione consiliare unanime, tranne l’astensione del collega Nucera.
Perché faccio questa affermazione? Perché è chiaro che, dal momento che i colleghi Guccione e Censore presentano un emendamento
soppressivo, è del tutto legittimo, ma hanno maturato
un orientamento diverso – per come ricordo
io, ma può darsi che non sia così; ricordo che è stato ribadito dal Presidente
della Commissione, l’onorevole Morelli, il fatto che si sia votato tutti
all’unanimità, tranne l’astensione di
Nucera – in questi due giorni da quello che è stato espresso. Ripeto, è assolutamente legittimo,
avviene spesso, qualche volta lo è stato anche per me, solo che le
argomentazioni a sostegno di una tesi debbono essere supportate con contenuti
che, in qualche modo, diano fondatezza a questa valutazione diversa.
Il collega Battaglia,
che oltretutto ha presentato un emendamento – su cui mi consentirà, siccome
intervengo una sola volta, di prendere la parola subito e quindi evito di
parlare dopo – era assente, l’ha presentato e, sostanzialmente, lo presenta in
una forma che non mette in discussione il principio, cioè il principio di
riconoscere a quest’Aula, al Consiglio regionale la competenza della materia
legislativa. Io dico la competenza e – lasciatemelo dire – anche la sovranità,
perché infatti Battaglia per l’emendamento che presenta – e chiedo scusa se
l’anticipo, poi lo illustrerà lui – non dice che il Consiglio regionale non può
rimuovere la causa di incompatibilità della carica di consigliere regionale con
le altre cariche che sono in oggetto perché c’è una motivazione politica,
perché è illegittimo, perché è incostituzionale, propone questa rimozione
soltanto per i Comuni superiori a una popolazione di 15 mila abitanti. Va da sé
che, se è ammissibile, costituzionale, legittimo e motivabile per i Comuni
superiori a 15 mila abitanti, il principio ce lo ritroviamo tutto.
Ma il principio è fondato su che cosa? Dall’articolo 122
della Costituzione, innanzitutto. Che dice l’articolo 122 della Costituzione?
“Il sistema di elezione e i casi di ineleggibilità e di incompatibilità del
Presidente e degli altri componenti della Giunta regionale, nonché dei
consiglieri regionali, sono disciplinati con legge della Regione” – aggiunge –
“nei limiti dei princìpi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica, che
stabilisce anche la durata degli organi elettivi”.
Questo articolo 122, che è stato novellato, ha avuto un
seguito, addirittura il Parlamento in data 2 luglio
L’incompatibilità, quindi, viene demandata alla Regione.
In più, il secondo comma dell’articolo 122, signor
Presidente del Consiglio, che cosa dice - parlo dell’articolo costituzionale -?
Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio – badate bene,
onorevole Caputo – o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del
Parlamento, ad un altro Consiglio o ad un’altra Giunta regionale, ovvero al Parlamento europeo. Cioè che cosa fa,
in questo caso, il legislatore costituente? Nello stesso articolo 122, norma
costituzionale, nel comma successivo, quando organizza e regolamenta la
competenza sulla definizione delle incompatibilità o delle ineleggibilità,
esplicita quali sono quelle incompatibilità addirittura costituzionali e, tra
queste incompatibilità, non elenca il caso dell’appartenenza al Consiglio regionale
o alla Giunta comunale o alla Giunta provinciale. Vorrà dire – qui una
differenza c’è – che, mentre quelle incompatibilità elencate dall’articolo 122
sono insindacabili e non sarebbe stato ammissibile nemmeno un disegno di legge
da parte del Presidente del Consiglio regionale in questa sede, per quanto
riguarda le altre lascia alla facoltà della Regione.
E il merito di questa norma qual è? Vi faccio una
domanda: ma è o no, secondo voi, un ibrido quello dell’incompatibilità tra
consigliere regionale e sindaco o anche il Presidente della Provincia? Secondo
me lo è. Se noi avessimo dovuto discutere del caso di ineleggibilità, ha una ratio la ineleggibilità; ma, vi chiedo.
: se un consigliere regionale – e lo può fare, perché l’incompatibilità si
scioglie anche dopo l’avvenuta elezione – si dovesse candidare a sindaco, voi
mi direte: “Ma che domanda è!”. La domanda ha un senso. Voi pensate che, dopo
l’avvenuta elezione a sindaco, quel consigliere regionale possa optare per
continuare a rimanere nel Consiglio regionale e rinunciare a quel mandato
popolare e riportare quel Comune il giorno dopo di nuovo ad elezioni o, di
fatto, è un’opzione obbligata?
Quella norma esistente e quindi quell’ibrido, la
limitazione dell’elettore, del diritto di elettorato passivo per il sindaco
che, se si candida ed opta alla Regione mentre fa il sindaco ed opta per il
Consiglio regionale, beh, quel sindaco deve mettere in discussione il
proseguimento naturale della sua consiliatura e, attraverso la sua personale
opzione, costringe un elettorato intero di una comunità a subire una scelta che
non le è dovuta, sia per ordine costituzionale che legislativo. Ripeto,
l’ineleggibilità sarebbe un’altra cosa.
Allora il problema qual è? Il cumulo delle cariche?
Intanto, l’articolo che è stato approvato e che è nel testo prevede che, per
quanto riguarda l’indennità di carica, c’è l’opzione e deve scegliere per l’una
o per l’altra. Per quanto riguarda il cumulo della carica in questo caso, io
non voglio fare riferimento al Parlamento, perché sapete che per il
parlamentare c’è una norma alla rovescia lì: il parlamentare si può candidare a
sindaco e a Presidente della Provincia. E’ vero?
(Interruzione)
Non è vero il contrario, invece. E si può esercitare,
senza dover sciogliere alcuna incompatibilità, il doppio mandato e, magari,
anche la doppia indennità, se non è avvenuta la questione. Non voglio, però,
riferirmi all’esperienza parlamentare.
Il cumulo delle cariche – stavo dicendo – è oggetto di
materia politica. Ripeto, se si fosse trattato dell’ineleggibilità, nulla osta,
ma l’incompatibilità è affidata ad una scelta etica, politica – chiamatela come
volete – del soggetto che è chiamato a svolgere il doppio incarico, a valutare
se – se ne assume la responsabilità – è in grado di svolgere l’uno e l’altro
incarico. Non può essere una limitazione che si impone per legge in questo
contesto normativo che – ripeto – pone questa questione come un ibrido.
Del resto queste questioni non è che non sono state
discusse in altri tempi. Mi sono permesso di presentare questa proposta alla
Commissione e l’ha votata all’unanimità, tranne il voto di astensione di
Nucera, però in altri momenti se n’è discusso, anche in fase redigente dello
Statuto. Non c’è stata la volontà politica di dichiarare l’inammissibilità della
norma, di procedere in questa direzione.
Se quest’Aula dovesse avere la volontà politica di
approvare la norma, allora deve essere nella sua facoltà e nella sua sovranità
approvarla.
Né può reggere l’obiezione – lo dico all’onorevole
Mancini che è assessore al bilancio – “stiamo parlando della legge
finanziaria”. Assessore Mancini, noi non siamo
Ove mai ci fosse un’impugnativa del Governo, il
pronunciamento della Corte costituzionale, in fondo la giurisprudenza può essere un buon viatico per l’interpretazione
della norma, perché checché ognuno si sforzi – perché abbiamo discusso in
questi giorni nei corridoi –, non trovate allo stato sentenza di Corte
costituzionale che questa forma possa mettere in discussione, anzi qualche
sentenza costituzionale riferita, per esempio, al caso della Lombardia, se la
troviamo e la interpretiamo, dovremo interpretarla come il riconoscimento della
sovranità dell’Aula della Regione Lombardia a legiferare sull’incompatibilità.
Poi
Certo, sappiamo, c’è una sessione elettorale imminente,
il Paese è chiamato al voto per quanto riguarda le elezioni amministrative. Non
è che non mi renda conto che un articolo di questo tipo fa discutere anche
sotto questo aspetto, apprezzo persino le benevole o maliziose insinuazioni che
possono apparire anche sulla stampa. Stamattina ne ho letta qualcuna e mi sono
simpaticamente divertito, perché è un modo per far discutere e perché, forse, è
un fatto di responsabilità se in un contesto nel quale la crisi dei partiti è
sempre più forte, la funzione di questi partiti è sempre più forte, addirittura
questa crisi mette a repentaglio il sistema bipolare.
E’ un fatto di responsabilità se anche da quest’Aula,
che è l’Aula sovrana, il consesso massimo di questa Regione, si discute di
questi temi attraverso anche forme e provvedimenti di legge. Questo interrogativo
non lo lascio a quest’Aula perché stasera lo si risolva, ma sicuramente sarà un
interrogativo sul quale, nei prossimi giorni o alla luce del pronunciamento del
governo, poi discuteremo anche intorno agli effetti che potrebbe avere questa
norma.
Presidenza del Vicepresidente Alessandro Nicolò
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole
Bova. Ne ha facoltà.
Parlo perché, ferma
restando la legittimità di avere opinioni diverse
o contrapposte, il riferimento che si fa a pronunciamenti della Consulta non è per nulla appropriato.
Noi abbiamo discusso due legislature fa, Presidente del Consiglio l’onorevole
Fedele, in sede redigente di bilancio in Commissione e della legge elettorale,
di un’altra fattispecie opposta a
quella di cui discutiamo e il riferimento che si fa a quella fase è molto
disinvolto.
Perché
Quindi lì c’era un chiaro vulnus al diritto passivo del cittadino e
quindi una violazione della norma costituzionale.
Qui non c’è nessun caso e anche la
legge attuale, con i suoi limiti, quando sottolinea come parola chiave
“incompatibilità”, non toglie a nessuno il diritto di candidarsi, salvo poi
optare in un secondo momento per l’una e l’altra direzione, quindi questo tipo
di principio non lede il diritto di elettorato passivo.
Qual è la novità – e quindi non
esiste un vulnus per le cose che sono
state dette – e la legge della Lombardia – lo ricordava opportunamente il
collega Adamo – dov’è che, in qualche modo, vìola? Perché non decide che tutti
i cittadini lombardi, come diritto di elettorato passivo, hanno lo stesso
diritto, perché fa una decisione con lo sterzo: in alcuni Comuni sì, in altri
no. E’ evidente la contraddizione, ma nemmeno questo c’è. Allora tutto il
ragionamento è di ordine politico.
Per carità, è legittimo che uno sia
d’accordo o non lo sia, ma questo è il livello del nostro confronto. Ragioniamo
politicamente: non c’è – come è evidente, perché in questi tempi c’è molta
sensibilità – la concentrazione di due indennità e di quant’altro nelle stesse
persone. Ragioniamo della nostra Regione così
com’è e ragioniamo per come è ora e per come potrà essere domani: c’è
una crisi fiscale e una crisi finanziaria, senza voler entrare in polemiche che
ci sono generalmente nel sistema degli enti locali, che tendenzialmente tenderà
ad aggravarsi e, secondo me, fermo restando le prerogative che
Per cui un’attenzione politica più
diretta di questo livello nelle varie forme non si può dire che sia un male,
non è un male; ovviamente ci possono essere riserve di un certo tipo e ci può
essere chi accelera. Dentro questo tipo di ragionamento nasce quella norma,
ovviamente come tutte le innovazioni. Le innovazioni scuotono, perché quello
che sembrava scontato fino a ieri diventa non scontato.
Allora questa è una ragione
sufficiente per autoimpedirci di discutere e di votare una legge di questo
tipo? Secondo me, no, non è una ragione sufficiente e non ci sono, quindi,
elementi e pronunciamenti della Corte che possano portare chiunque qui dentro o
fuori di qui a dire che sicuramente la norma sarà impugnata.
Certo, contemporaneamente, io non lo
so, perché faceva riferimento Adamo a un fatto che dimostra come sono con lo
sterzo le decisioni, cioè un sindaco di un Comune, eccetera, non può candidarsi
o, se si candida, optare al Parlamento, un parlamentare lo può fare. Qualche
legislatura fa il sindaco del capoluogo di Regione molisano era
contemporaneamente Presidente della Provincia, cioè esistono fattispecie le più
diverse. Il punto è di valutazione e se nella situazione attuale un elemento di
questo tipo va introdotto.
Quindi, in maniera molto laica e
molto serena,
Con questo spirito, pur non essendo
parte della Commissione, l’ho seguita in maniera benevola e mi sono consentito,
mentre interveniva l’onorevole Nucera, visto che ci conosciamo da tempo, di
dire “ma fai un’astensione benevola” perché, rispetto a situazioni come queste,
sperimentazioni e innovazioni vanno introdotte.
Nella realtà e soprattutto nella
democrazia, badate bene, noi non procediamo con qualcosa che già esiste in
natura e dobbiamo scoprire, perché non c’è niente da scoprire; si va avanti per
tentativi, per sperimentazioni, per verifiche sperimentali e nessuno, la prima
volta, con certe idee già è sicuro che va. Sono invenzioni che vanno ponderate
e che si può pensare se si introducono in un sistema politico-istituzionale. Di
certo una cosa c’è, che sulle cose su cui possiamo decidere, se lasciamo che
siano gli altri fuori Regione a decidere da soli, finora tutto questo non è che
ci abbia dato grandi risultati. Tentare e osare non è un male in sé, di certo
un tentativo di questo tipo, se si può fare in maniera tranquilla, va poi
verificato per vedere gli effetti che fa.
Con questo spirito avevo
quell’atteggiamento, lì non avevo diritto di votare, ma qui questa innovazione
la voterò, nel momento in cui sarà sottoposta a voto.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole
Nucera. Ne ha facoltà.
Sarò brevissimo, cercherò di entrare nel merito anche per giustificare il voto di astensione che ho dato in Commissione. Già in quella circostanza ho avuto modo di esprimere delle perplessità di natura giuridica, non avevo approfondito perché ero impreparato sulla materia, colto di sorpresa, però una breve ma approfondita indagine l’ho voluta effettuare e parto proprio da qui, dal Testo unico degli enti locali.
Il Testo unico degli enti locali – mi dispiace che non ci sia il collega Adamo – all’articolo 65 esplicita in maniera molto chiara e lo leggo perché è brevissimo: “Il Presidente e gli assessori provinciali, nonché il sindaco e gli assessori dei Comuni compresi del territorio della regione, sono incompatibili con la carica di consigliere regionale”. Questo è il nostro Testo unico sugli enti locali.
Poi abbiamo avuto la
modifica della legge costituzionale, la 122,
che puntualizza: “Il sistema di elezioni e i casi di ineleggibilità
e incompatibilità del Presidente e degli altri
componenti
della Giunta regionale, nonché dei consiglieri
regionali, sono disciplinati con legge della Regione, nei limiti dei
princìpi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica”, che stabilisce
anche la durata degli organi elettivi.
Quanto sosteneva il collega Adamo, ma ancor di più
quanto sosteneva il collega Bova nel dire che
Quindi “nessuno può appartenere contemporaneamente a un
Consiglio o a una Giunta regionale ed una delle Camere del Parlamento o un
altro Consiglio o altra Giunta regionale oppure al Parlamento europeo”, cioè la impossibilità dell’avere il
cosiddetto doppio incarico.
Su questo principio tutte le Regioni – immagino – tranne
Allora ci dobbiamo aggrappare, non avendo legiferato
Vi leggo soltanto brevemente il titolo di questa
sentenza che è in giurisprudenza
costituzionale, la numero 3 del 2003: “La disciplina regionale delle cause di
incompatibilità tra legge statale, di principio, Statuto e legge regionale di
dettaglio”.In particolare richiama una vicenda che ha visto coinvolta
nell’analoga situazione in cui noi, in questo momento, ci troviamo a discutere,
Quindi è il principio che viene contestato in radice, il
principio del divieto di cumulo di cariche politico-amministrative, in
pregiudizio all’efficienza e all’imparzialità delle funzioni.
Ma vado oltre, perché chiarisce la Corte che , non la
regola dell’articolo 65 del decreto legislativo “deve assumersi come limite
alla potestà regionale, ma il principio ispiratore di cui essa è espressione”.
Per cui il principio in questione consiste nell’esistenza di ragioni che ostano
e via dicendo. Quindi insiste su questo terreno.
Per cui, secondo me, porre all’attenzione un tema così
delicato per liquidarlo così, ci fa rischiare oggettivamente di vederci
impugnata la norma.
Allora il mio ragionamento va oltre e dice,
richiamandoci alla valenza politica del dettato, di avviare immediatamente un
confronto con le condizioni di compatibilità e incompatibilità sulla materia;
vediamo come è possibile, anche in sintonia col Governo nazionale, varare un
sistema che ci consenta di poter superare questa rigidità della norma, ma non
certo votando la norma che abbiamo in discussione stasera. Quella mi sembra
che, obiettivamente, diventi un fatto eccessivo.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole
Magarò.
Presidente, avevo chiesto la parola per fatto personale.
PRESIDENTE
Prego, ma solo
cinque minuti, visto che ho
altri iscritti a parlare e il Regolamento prescrive cinque minuti per gli
emendamenti.
Intanto vorrei tranquillizzare il collega
Adamo, perché in Commissione
su tutti i provvedimenti, eccetto per gli emendamenti che ho presentato io ed
altri colleghi dell’opposizione, la votazione è stata a maggioranza,
tant’è
vero che, subito dopo la votazione nella quale si è astenuto il collega Nucera, siamo andati dal Presidente della Commissione,
l’onorevole Morelli – che è qua vivo e vegeto
– e dal dirigente Priolo, per chiarire meglio la nostra posizione ed abbiamo avuto rassicurazioni che la votazione era a
maggioranza e che agli atti della Commissione risulta così. Ed è una prima
questione che ho voluto chiarire.
Poi una seconda questione:
io ho letto la sentenza della Corte
costituzionale, la quale è interpretativa, nel
senso che va oltre la questione e fa un’interpretazione dell’articolo 122,
così come novellato dopo la riforma del Titolo V°. Quindi interpretando la
questione, statuisce in maniera chiara ed inequivocabile, ma oltre al risvolto di carattere giuridico, c’è un risvolto di carattere politico.
Poco fa, siccome noi non
siamo il Consiglio dell’ultimo Comune della Calabria, di un Comune di 200
abitanti, ma il consesso più importante della Regione, su una questione
particolare che afferiva alle risorse dei gruppi, mi pare ci sia stato un
lavoro di responsabilità sia della maggioranza che dell’opposizione ed abbiamo
deciso, in un momento particolare pure per questa assise, di togliere quella
norma .
Oggi noi possiamo anche fare una forzatura, ma una volta
che facciamo la forzatura, cosa succede? Che questa norma sarà impugnata presso
la Corte costituzionale che, magari, si pronuncerà ad agosto su questa
questione e poi, se qualcuno si candida a sindaco, decadrà e praticamente il
Consiglio regionale della Calabria andrà su tutte le pagine dei quotidiani
nazionali!
Oltre a questo, in un momento in cui c’è un richiamo
all’etica della politica da parte del Presidente Repubblica, Napolitano – e lo
chiedo al Presidente Scopelliti, perché lui dice sempre che vuole portare
avanti una nuova Calabria, un’azione riformatrice –, non possiamo più portare
avanti porcherie che offendono la dignità e il decoro della politica della
Calabria.
Quindi le doppie cariche vanno eliminate, perché sono
una stortura e una bruttura della Calabria, quindi non solo l’argomentazione di
carattere giuridico, ma anche la questione di carattere politico, perché penso
che
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole
Magarò. Ne ha facoltà.
Signor Presidente,
non sono né illuminato né un insigne giurista e non voglio affrontare la questione né da illuminato né da giurista, ci
saranno gli organi, il Governo,
Sono abituato a mettermi
sempre nei panni dei cittadini e a ragionare,
cercando anche di intuire e di capire cosa pensano i cittadini della politica e
dei suoi rappresentanti. Noto che c’è una percentuale sempre più alta che è disaffezionata e che si allontana
dai partiti e dalla politica; noto che i cittadini non hanno una buona reputazione della
sua classe dirigente; noto che ad occupare
spazi all’interno delle istituzioni siamo
sempre le stesse facce e le stesse persone; noto che c’è bisogno, dal mio punto di
vista, in Calabria, soprattutto nel Mezzogiorno, di una classe dirigente nuova. Io non sono giovane, sono molto attempato negli anni,
nell’età e nei modi e nei metodi di lavoro e penso che questa questione vada
affrontata in questa direzione: che valutazione noi diamo ai giovani che si sono impegnati nei partiti,
nella società, che si vogliono cimentare all’interno
delle istituzioni. Vi suggerisco anche di
leggere il documento della Conferenza episcopale
italiana, quando dice alle nuove generazioni di affacciarsi alla vita politica,
di assumersi le proprie responsabilità, di cercare di far crescere una nuova classe dirigente.
Penso che questa norma i cittadini
calabresi non la capirebbero, perché ad
occupare questi spazi saremmo le solite facce che hanno già avuto
responsabilità all’interno degli enti locali e all’interno del Consiglio
regionale.
Per quanto mi riguarda,
sono stato sempre disciplinato, nella scorsa legislatura ho sempre votato
i provvedimenti della maggioranza, non ho votato un solo provvedimento, si
trattava del Burc, quando si voleva oscurare la pubblicazione degli atti in
Consiglio regionale.
Questa questione non penso che vada interpretata dal
punto di vista delle sentenze della Corte costituzionale, perché su queste
questioni poi ci saranno altri organi che saranno abilitati a farlo, ma va
affrontata da questa angolazione:
i cittadini calabresi si aspettano una nuova classe dirigente e cercano che la
politica faccia il suo corso.
Poi – fatemelo dire – io per vent’anni sono stato
sindaco di un piccolo Comune, so cosa vuol dire fare il sindaco di un piccolo
Comune, so cosa vuol dire fare il sindaco di un Comune medio o grande o di una
città capoluogo della nostra Regione; so pure quali sono le competenze di un
consigliere regionale. Penso che le due questioni non siano compatibili non dal
punto di vista giuridico, ma dal punto di vista dell’impegno, dei risultati, dell’azione
amministrativa. Su queste cose penso che il Consiglio regionale debba discutere
e approfondire.
Ci sono tanti giovani che si vogliono cimentare
nell’attività amministrativa e già qui dentro, penso che in ogni Comune dove si
andrà a votare in primavera, ci saranno tutti i candidati del Consiglio
regionale, qualora la norma venisse approvata. Che esempio diamo? Che andiamo
ad occupare sempre noi le postazioni!
Personalmente, condivido le valutazioni che altri
consiglieri hanno fatto, ho voluto esprimere in Aula il mio pensiero, anche
perché io sono proponente di una riforma statutaria in cui c’è scritto che dopo
due mandati non possiamo più candidarci in Consiglio regionale, perché forse
solo così riusciremo a rinnovare la nostra classe dirigente, perché la maggior
parte di noi, appena viene eletta, non dice cosa deve fare per cambiare
Ritengo che questo debba fare la politica e chiedo scusa
alla maggioranza e al Presidente se su questo provvedimento non sarò
favorevole.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole
Salerno. Ne ha facoltà.
Volevo soffermarmi su quanto affermato dall’onorevole Censore, che ha
usato termini un po’ pesanti, quando ha
parlato di etica e di porcherie. Non sono completamente
d’accordo
su questo, nella maniera più assoluta, in quanto stiamo affrontando un tema molto
importante e ritengo che debba essere affrontato con la dovuta pacatezza e
soprattutto con grande serenità e distensione,
perché non è possibile intervenire in questo momento, aggredendo nel senso che
chissà che cosa si stia facendo!
Ho ascoltato
con molto interesse l’intervento dell’onorevole Adamo: “Perché il deputato
nazionale lo può fare? Perché l’europarlamentare lo può fare? Perché il
deputato regionale non lo può fare questo?”. Alla fine, comunque, ci troviamo
davanti a un esame che dovremo sostenere e saranno i cittadini a decidere, in
maniera democratica, se votare, non votare o meno, compatibile o non
compatibile. E qua non parliamo dell’assessore regionale o del Presidente della
Giunta regionale, stiamo parlando del consigliere regionale che, in pratica,
viene qui in Aula per legiferare, non ha un compito di gestione o di
amministrazione della Regione.
Quindi, a mio avviso, non sta né in cielo né in terra
quanto sostenuto da Censore! Poi, comunque, anche questa incongruenza che dagli
atti ufficiali sembra che il verbale della Commissione sia stato votato
all’unanimità...
Quindi mi sorprende questa presa di posizione qui in Aula, cioè certe cose vanno affrontate
con coerenza dall’inizio del percorso fino
alla fine, ragion per cui, per quanto mi riguarda, io non sono interessato
direttamente a questo tipo eventuale di opportunità che potrebbe venire fuori
dalla votazione di questo articolo, ma lo condivido appieno e dico che può
andare benissimo, votarlo e sono d’accordo pure sul principio che, se sarà
materia di una forma di non competenza del Consiglio regionale, sarà il Governo
a decidere e poi anche
Pertanto mi dichiaro favorevole a questa norma.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole
Battaglia. Ne ha facoltà.
Ritengo che un tema così delicato non meriti di essere trattato in un’Aula stanca e distratta. Noi in
un Collegato della finanziaria – l’ho detto già per altri
articoli – non possiamo pensare di risolvere problemi che vanno affrontati e
discussi in un momento diverso all’interno delle Commissioni e del Consiglio.
Ho seguito l’intervento appassionato dell’onorevole
Nucera, però rispetto a tutte le considerazioni che ha fatto, non sono riuscito
a seguirlo fino in fondo per instaurare un dibattito, un confronto su temi
delicati. Il punto vero, quindi, è questo: questo tipo di riforme e soprattutto
questa riforma istituzionale non andava inserita in questo Collegato e, a mio
giudizio, dovrebbe essere ritirata.
Non voglio porre il problema che è stato posto da Nucera
o dall’onorevole Censore, perché non ho nemmeno letto quelle sentenze, anche
perché ritengo che un’Aula legislativa ha bisogno di un minimo di supporto
tecnico per affrontare queste questioni. Sono contrario nel merito, perché
seguendo il ragionamento raffinato dell’onorevole Adamo e però portandolo alle
estreme conseguenze, lui sostanzialmente dice che capisce di più una
ineleggibilità rispetto ad una incompatibilità.
Allora, siccome io sono per l’ineleggibilità, portando
al traguardo
l’idea dell’onorevole Adamo, è chiaro che questa discussione non può essere
affrontata in questo modo, in questa sede, in questo
momento, perché è una questione che dovrebbe vedere
coinvolta l’intera Assemblea, non in questo
momento particolare dell’approvazione del
bilancio – ricordo che siamo quasi alle due di
notte – e oggi
Per cui, da questo punto di vista, anche anticipando il
mio emendamento, dico che dovrebbe essere soppresso questo articolo o dovrebbe
essere ritirato, per discuterlo con maggiore compiutezza sia dal punto di vista
di merito che legislativo e poi, attraverso un confronto, arrivare a una
decisione.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole
Orsomarso. Ne ha facoltà.
Non mi dilungo in un dibattito
che è stato abbastanza appassionato, devo dire – mi
rivolgo lo dico a Salvatore Magarò – che condivido appieno la sua valutazione
rispetto alla responsabilità
e anche relativamente a questo, nel rispetto del voto unanime della Commissione,
chiederei una sospensione per una valutazione
più puntuale sul tema, con i capigruppo che si avvicinino ai banchi
della Presidenza.
Sulla sospensione siamo d’accordo?
(Interruzione dell’onorevole Serra)
Il consigliere Orsomarso ha chiesto la sospensione. Poniamo ai voti la sospensione…
No, Presidente, ho chiesto la parola e lei me la deve dare!
(Interruzioni)
PRESIDENTE
Propongo che si metta ai voti, per appello nominale, la proposta del consigliere Orsomarso di sospensione..
Chiedo la parola, Presidente, per dichiarazione di voto.
Presidente, ho il diritto di intervenire, come sono intervenuti tutti gli altri. Poi…
(Interruzione)
Ho chiesto la parola, Presidente: lei me la deve dare, perché non è concepibile che lei possa iscrivere a parlare e poi non faccia intervenire. Ho il diritto, come tutti gli altri, di intervenire!
Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE
Onorevole Serra, lei poi interverrà. C’è una richiesta espressa…
Presidente, se lei non mi dà la parola, abbandono i lavori del Consiglio e me ne vado. Poi lei metterà ai voti i punti successivi!
PRESIDENTE
C’è una richiesta di sospensione del consigliere Orsomarso.
Presidente, chiedo la parola sulla proposta Orsomarso per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE
Prego, ne ha facoltà.
Presidente, mi
sembra una procedura strana, mentre ci sono colleghi
iscritti a parlare, tra cui anch’io, che lei metta ai voti una proposta di
sospensione come quella del consigliere Orsomarso. Sono contrario e le
spiegherò i motivi della mia contrarietà.
In primis, l’onorevole
Adamo ha una lunga esperienza, ventennale, di presenza in questi banchi e sa
bene che né io né lui siamo componenti
della Commissione bilancio e, quindi, non abbiamo diritto al voto, ma solo la
possibilità di partecipare e poter parlare. Come fa a dire in quest’Aula che in
Commissione si è votato in modo unanime?! Non ho potuto votare, come neanche
l’onorevole Adamo, perché non facciamo parte della Commissione.
Sulla proposta del
consigliere Adamo, in Commissione, c’è stato il voto unanime con l’astensione del consigliere Nucera della maggioranza, perché i colleghi
Censore e Giordano sono andati dal Presidente della Commissione, Morelli, e dal
dirigente, a dire che su quella proposta avevano votato contro. Sono
tutte questioni messe agli atti.
Il punto qual è? Può un’Assemblea come questa affrontare, in sede di bilancio, una materia
come quella elettorale, se non si affronta la problematica in modo complessivo?
Può questa Assemblea decidere su un punto così
delicato, mentre si discute il bilancio? Allora si convochi una seduta del
Consiglio regionale sulla legge elettorale, sulle modifiche del sistema
elettorale calabrese – questo è il punto – e poi ci
confronteremo nel merito delle questioni.
Se si vuole utilizzare
questa materia per fare una provocazione,
per tentare di modificare anche il
dibattito politico calabrese, provocando rispetto a tesi che sono opinabili –
e ha ragione il consigliere Battaglia –, come fa a discutere quest’Aula se non
ha un supporto tecnico rispetto alla formulazione? Noi stiamo compiendo degli
atti di cui si discuterà in Italia, per cui voglio il conforto degli uffici
legislativi di questa Assise per essere messo nelle condizioni di decidere
rispetto a una materia che è fondamentale; anzi ritengo che ci siano altre
norme della legge elettorale calabrese che andrebbero modificate, se ne abbiamo
le competenze, se non invadiamo un campo che è riservato alla competenza statale.
Allora, rispetto a questa situazione, dobbiamo essere
seri ed avere la capacità di dimostrare che siamo all’altezza di un’Assise
legislativa come quella calabrese.
Onorevole Guccione, nessuno si sta esprimendo nel
merito. La proposta del consigliere Orsomarso andava nella direzione di aprire una concertazione al tavolo
della Presidenza, con tutti, come si è fatto per il punto precedente. Nessuno
vuole fare forzature, ma democraticamente, attraverso un confronto civile, si
vuole discutere un argomento per raggiungere una convergenza la più possibile
unanime.
La parola all’onorevole Serra e, dopo, la riunione dei capigruppo.
Presidente, la
ringrazio perché i lavori del Consiglio sono ritornati alla normalità, perché capisco anche la proposta
che può fare un collega, come l’onorevole Orsomarso, a cui va la stima e l’affetto
e nei confronti di tutti, però esiste un obbligo ben preciso, quando si chiede la parola,
di completare gli interventi. Mi sembra che adesso
non ci siano più interventi, dopodiché possiamo
anche…
(Interruzione)
Ce ne sono e poi si va al
tavolo per la discussione.
Rimango veramente
stupefatto sull’andamento dei lavori sul punto in discussione, sull’articolo 34, perché innanzitutto apprendo di una votazione all’unanimità
in Commissione consiliare Bilancio, con un’astensione; dopodiché agli inizi dei lavori si discuteva di questo articolo 34 e c’era una posizione
ben delineata, ferme restando tutte le
perplessità espresse di ordine giuridico e dei possibili risvolti, però, caro collega Magarò, cari
amici che vi siete espressi negativamente,
mi meraviglia anche l’intervento dell’onorevole Censore, che quasi quasi, caro Bruno, ti
appelli al Presidente della Repubblica! Ma perché il Presidente della
Repubblica non si appella ai deputati e vanno a cambiare la legge che permette
loro di fare i sindaci e i Presidenti della Provincia! Noi abbiamo avuto il
Presidente Mario Oliverio che, per un anno, ha espletato il ruolo di Presidente
della Provincia e di deputato. Altro che doppia carica! E questo è stato fatto.
Poi il discorso di chi ci vota, della gente che ha
paura, tutto o altro, ma spesso ho visto che proprio i partiti più
rappresentativi a livello nazionale si sono rivolti al deputato di turno, per
andare a superare una situazione di stallo che si era creata all’interno di
alcune realtà forti, di quelle provinciali e abbiamo avuto anche esempi a
Cosenza, a Catanzaro.
Ci meravigliamo! Noi siamo qua per legiferare, abbiamo
una responsabilità perché siamo stati eletti dal popolo; io sono qua perché non
ho paura di essere giudicato e, se dovessi essere giudicato dai miei elettori,
non mi voteranno la prossima volta.
Ma che vuol dire chi dice “ho fatto venti anni il
sindaco e so la responsabilità”! Sarà poi chi si candiderà a fare il sindaco ed
è anche consigliere, a decidere se è in grado o meno di svolgere ambedue i
ruoli istituzionali, ma non possiamo dire “oggi la gente, il popolo…”. Ma che
stiamo dicendo! Si cerca di girare intorno al problema, non si ha il coraggio di
decidere.
E poi non posso accettare che qualcuno dica che stiamo facendo
porcherie! Ma quali porcherie! Assolutamente respingo quello che è stato detto nei nostri confronti.
Vi annuncio che come gruppo Insieme
per la Calabria voto a favore dell’articolo 34 e invito anche i colleghi di
maggioranza, che si sono espressi nella Commissione Bilancio, a votare
favorevolmente, perché altrimenti vuol dire che qualche rappresentante anche di
questa maggioranza comincia a defilarsi, poiché non è concepibile che si possa
votare in un modo in Commissione e, poi, accettare i suggerimenti o esprimere qualche perplessità.
Noi siamo qui perché siamo stati
eletti, perché dobbiamo avere il coraggio di decidere ed io sono qua per
prendere anche le decisioni. Non sono interessato a fare il sindaco, anche io
ho fatto per ventisei anni l’amministratore al mio Comune, caro onorevole
Chiappetta, fra l’altro, se dovessi ricandidarmi e se questa legge dovesse
passare, sarà il popolo a decidere se votarmi o meno. Quasi quasi ci preoccupiamo
di un’eventuale candidatura e se il popolo dovesse bocciarla! Sarà a discapito
di chi si andrà a candidare.
Per carità, non cadiamo nel
ridicolo! Stiamo facendo una discussione di oltre mezzora su un punto che a
quest’ora doveva già essere stato votato, perché è stato oggetto di discussione
nella stessa maggioranza. Mi meraviglia come alcuni punti siano stati discussi
e portati avanti all’unanimità ed oggi, su questo punto, l’articolo 34, la
maggioranza scricchiola, c’è uno scivolamento. Non può essere accettato! Ve lo dico, sono un
componente di maggioranza: se questo articolo 34 dovesse avere voti diversi da
quelli che mi auguro, anch’io dovrò prendere posizioni diverse.
PRESIDENTE
Onorevole, è scaduto il tempo a sua
disposizione.
Ha chiesto di parlare l’onorevole
Aiello Ferdinando. Ne ha facoltà.
Era chiaro l’intervento del consigliere Serra, che parlava già da sindaco di San Marco Argentano!
Voglio appellarmi ai colleghi ed evitare di dire che i parlamentari possono fare i sindaci, perché c’è stata una riforma del Titolo V ° della Costituzione ed è chiarissima l’incompatibilità tra un sindaco e un consigliere regionale, altrimenti di cosa stiamo parlando?
Quello che dice il consigliere
Censore, che ha citato la Corte costituzionale, ma ancor di
più, secondo me, quello
che dice il consigliere Magarò o lo
facciamo nostro oppure stasera, guardate, stiamo scrivendo una pagina scurissima per questa Regione. Voglio ricordarlo al Presidente Talarico, che
ha aperto i lavori dell’odierna seduta del Consiglio dicendo che questa è
un’istituzione sana, che vuole sconfiggere
il malaffare in questa terra.
Quindi, se siamo un’istituzione sana, dobbiamo cercare
di evitare di violare quella che, secondo me, da ignorante, è e sarà una legge
dichiarata incostituzionale, perché c’è un precedente, quello della Lombardia,
perché proprio per quello che citava il
collega Adamo, deve rifarsi comunque, in ogni caso, alla normativa nazionale,
che dichiara una incompatibilità.
Dopodiché, se qualcuno vuole scagliarsi contro il
consigliere Censore, che non ha votato questa proposta in Commissione, ma che
ha avuto soltanto il buonsenso di riportare all’attenzione dell’Aula quanto è
stato dichiarato dalla Corte costituzionale …
Poi è chiaro, maggioranze trasversali, binari che
arrivano da destra e da sinistra e che vanno avanti in questa direzione.
Sicuramente, ognuno nella sua legittimità, nella sua espressione massima di
democrazia che è in questa sede, può dare un proprio giudizio, può votare come
vuole, onorevole Bova, però non si può accusare chi sta sollevando un problema
etico da questi banchi …
(Interruzione)
Per me è un problema etico, onorevole Bova, sono contro
i doppi incarichi.
(Interruzioni)
Onorevole Bova, rispetto la sua opinione, vorrei che lei
rispettasse la mia.
(Interruzione dell’onorevole Bova)
Dopodiché …
(Interruzione dell’onorevole Bova)
No, come la penso, non come la pensi tu, tranquillo! Per quanto mi riguarda, sarà anche incostituzionale; poi devi venire in Aula, se è incostituzionale, e devi chiedere scusa ai calabresi!
E perché?!
Perché è palesemente
incostituzionale questa norma.
(Interruzione
dell’onorevole Bova)
Ci sono dei precedenti. Dopodiché l’Aula è sovrana: la
vuole votare? Chi la vota si assume le responsabilità politiche e
chiedo la votazione per appello nominale su questo.
PRESIDENTE
Non ho più iscritti a parlare. L’onorevole Orsomarso ha
chiesto una sospensione.
Presidente, ritiro la proposta di sospensione e che si
voti.
Ah, ritira la proposta? Pongo in votazione il
provvedimento. Parere della Giunta?
(Interruzione)
E’ stato chiesto l’appello nominale.
(Interruzioni)
Prima di porre ai voti l’articolo, pregherei i
capigruppo di avvicinarsi al tavolo della Presidenza.
Che c’è, onorevole Bilardi?
La proposta deve essere una sola: o si ritira o si vota,
non si può andare oltre, quindi, se non si ritira la proposta, si vota. Non si
deve andare oltre, scusami.
Presidente, per quanto riguarda il Regolamento, se il
Presidente chiede la sospensione della seduta, mi pare che ne abbia la
possibilità. Questo solo come fatto procedurale, poi possiamo votare subito, ma
per rispettare un po’ le regole dell’Assemblea…
Convoco i capigruppo al banco della Presidenza.
(I capigruppo
si portano al banco della Presidenza)
Sottopongo all’Aula la votazione dell’emendamento del
consigliere Censore, così come mi è stato richiesto, per appello nominale.
Fa la chiama.
Comunico l’esito della votazione: presenti e votanti,
32; hanno risposto sì 9; hanno risposto no 23. astenuti, 1. L’emendamento
protocollo numero 10698, pertanto, è respinto.
(E’ respinto)
(Hanno
votato sì i consiglieri: Aiello F., Battaglia, Censore, Giordano, Guccione,
Magarò, Principe, Scalzo, Sulla;
Hanno votato
no i consiglieri: Adamo, Aiello P., Bilardi, Bova, Caputo, Caridi, Chiappetta,
Dattolo, Fedele, Gallo, Grillo, Magno, Morelli, Nucera, Orsomarso, Pacenza,
Parente, Pugliano, Salerno, Serra, Talarico F., Trematerra, Tripodi;si è
astenuto il consigliere Nicolò)
Presidenza del
Presidente Francesco Talarico
Presidente, cortesemente, chiedo al Presidente della prima Commissione, onorevole Morelli, di comunicare l’esito della votazione in Commissione consiliare Bilancio.
Volentieri. Mi sono assentato perché ho verificato gli atti della seduta e, dagli stessi – questo
per correttezza va detto – risulta che i
consiglieri Censore e Talarico hanno votato
contro.
La parola all’onorevole
Adamo.
Riguardo il fatto dell’informazione che ho dovutamente chiesto - gliel’ho chiesta io l’informazione - onorevole Censore, dovrà dire all’Aula, quando si è dichiarato approvato l’emendamento, con quale formulazione è stata dichiarato. Sicuramente è stata dichiarato con una formulazione che in quel momento non era corrispondente al verbale; probabilmente, come ha detto qui l’onorevole Censore, è stata modificata successivamente alla votazione.
Se questo è accaduto, è un fatto grave, perché quando si proclama la votazione, quello è l’esito.
Se è stato – prendiamo la registrazione – proclamato l’esito della votazione all’unanimità, tranne un’astensione, quello era l’esito; se è avvenuto dopo per confessione, per come è stato detto qui in Aula, che un esito già proclamato è stato modificato, quella è un’opera non corretta di gestione della votazione della Commissione. Il che è molto grave, è molto più grave - questione etica sì - dei temi che sono stati discussi in quest’Aula.
Non sono abituato né a mettermi presente quando sono assente, né a dichiarare un voto dopo la proclamazione avvenuta per cambiare i verbali. La proclamazione avvenuta si fa nel momento in cui si esercita il voto.
Se questo è
avvenuto, io chiedo, faccio un ricorso espresso al Presidente
del Consiglio per chiarire questa vicenda e l’Aula deve essere informata di
come tutto è avvenuto. Prendiamo la registrazione, perché il Presidente ha ripetuto due volte, su richiesta
espressa, come si è votato. E’ stato ribadito “all’unanimità, tranne l’astensione di Nucera” ed eravamo tutti presenti, anche coloro i quali hanno dichiarato stasera, ci hanno fatto
sapere che dal verbale risulta che hanno votato
contro…..
Onorevole
Adamo, non è una polemica, è una precisazione, per cui è molto risolvibile il fatto, ma
acquisiremo tutti gli atti fondamentali, la registrazione integrale – se
ritiene – e l’arcano mistero sarà risolto.
Ho ritenuto opportuno fare
questa precisazione.
Chiedo al segretario di mettere a verbale che, subito
dopo la lettura del verbale, alla prossima riunione,
onorevole Presidente del Consiglio, si dia informazione all’Aula e alla Calabria di quello che è avvenuto in sede
di votazione nella seconda Commissione su questo emendamento, facendo il riscontro tra la verbalizzazione, la registrazione
e il dibattito che c’è
stato.
Vorrei sottolineare che in tutte le votazioni io, come rappresentante del Partito democratico in Commissione, era implicito che votassi contro, perché tutti i provvedimenti passavano a maggioranza e su ogni singolo provvedimento non è che in Commissione dici “io sono contro, io sono contro…”. Dopo che c’è stata la votazione, per scrupolo, siamo andati subito dal Presidente Morelli e dal dirigente e abbiamo chiesto: “Questa votazione è a maggioranza?”. Hanno risposto: “Sì”. “Perché noi votiamo contro”. Quindi l’abbiamo chiarito lì, in quel momento.
E’ opportuno il suo chiarimento,
onorevole Censore, grazie, però il problema non esiste, in quanto poiché è stato approvato a maggioranza il documento,
così come risulterà dagli atti, noi acquisiremo gli atti e daremo contezza non
solo ai singoli colleghi consiglieri, quanto all’intera Aula e all’intera Calabria.
La questione è
chiarita, andiamo avanti.
Emendamento protocollo numero
Dopo il comma 1 dell’articolo 34 sono aggiunti i seguenti commi: <<2. Il candidato alla Presidenza della Giunta che si trovi a ricoprire uno degli incarichi previsti dal comma 1, pena la sua ineleggibilità, deve presentare le dimissioni entro 90 giorni dalla data di svolgimento delle elezioni. 3. In caso di scioglimento anticipato le dimissioni devono avvenire all’atto dell’accettazione della candidatura.>>”
Propone l’abrogazione che è già stata respinta.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 10754.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 34 nel suo complesso.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 35.
(E’ approvato)
All’articolo 36 c’è un emendamento, il protocollo numero
Si illustra da sé. Parere della Giunta?
Il parere è favorevole, con l’aggiunta “da esprimersi entro 30 giorni”.
“Previo parere obbligatorio della Commissione”, dice lei?
“Previo parere, da esprimersi entro 30 giorni, della Commissione consiliare competente”.
I 30 giorni li prevede già il Regolamento interno.
Senza “obbligatorio”?
Siccome l’abbiamo specificato in tutte le norme,
riterrei, per una sistematicità dell’impianto normativo,
di doverlo ribadire anche qui.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 10765
così come riformulato.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 36 come emendato.
(E’ approvato)
All’articolo 37 dovevo dare la parola all’assessore Mancini.
Il principio espresso nell’articolo 3 è condivisibile,
però non si ritiene da parte della Giunta
essere questo principio da poter codificare in
questo articolato, quindi si chiede l’espulsione
attraverso un voto contrario alla norma.
La Giunta chiede l’abrogazione dell’articolo 37 del
Collegato. Lo pongo ai voti.
(E’ respinto)
All’articolo 38, invece, che riguarda i contratti di
collaborazione del personale, c’è scritta la parola “rimuovere”, invece di
“rinnovare”.
(Interruzione)
All’articolo 38, invece di scrivere “
(Interruzione)
Sì, il 37 l’abbiamo votato, stiamo parlando del 38.
C’è un refuso.
Allora, “a rinnovare”. Pongo in votazione l’articolo 38
con questa modifica.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 39.
(E’ approvato)
PRESIDENTE
Articolo 40: aveva chiesto di parlare l’onorevole Orsomarso. Ne ha facoltà.
(Interruzione)
Presidente e colleghi – mi
rivolgo anche all’onorevole Magarò – considerato che mi occupo della
problematica come delegato ai trasporti, rispetto alla discussione in atto,
faccio mia la proposta, concordemente alla Giunta regionale, di cassare
l’articolo 40. Esiste un problema relativo a questa fase di riorganizzazione e rilancio
del trasporto che ci vedrà impegnati in questo anno, per il reperimento delle
relative risorse finanziarie; l’impegno
è quello di trovare, nell’ambito dell’organizzazione, le risorse finanziarie
che legittimamente consentano di collegare
il Tirreno cosentino all’aeroporto e di realizzare gli ulteriori collegamenti
che si potranno prevedere in questa
azione di razionalizzazione, di
rilancio e di investimento sul trasporto pubblico locale.
Quindi la proposta è di cassare l’articolo 40.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole. Pongo in votazione l’abrogazione dell’articolo 40.
(E’ approvata)
L’articolo 40 è cassato.
Pongo in votazione l’articolo 41.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 42.
(E’ approvato)
Articolo 42 bis, emendamento protocollo numero 10658 a firma dell’onorevole Grillo: “Inserire nel testo il seguente articolo: <<Riduzione e riordino delle Comunità montane.
1. Al fine di ridurre il numero di Comunità Montane, il Presidente della Regione, entro 90 giorni dall’approvazione della presente legge, con propri decreti provvederà ad individuare i comuni territorialmente omogenei che costituiscono comunità montane, nonché a ridurre il numero di comunità montane esistenti: a) secondo i criteri stabiliti dall’articolo 2, commi 17 e 18 della legge n. 244/2007. A tal fine può farsi riferimento agli indici ISTAT relativi ai fattori di disagio demografico, sociale ed economico, che elenca la fascia dei Comuni ad alta marginalità; b) secondo i parametri stabiliti dalla legge n. 1102/1971; c) considerando, inoltre, le caratteristiche stabilite dall’articolo 18 del Regolamento CEE n. 1257/1999, al fine di concorrere alle risorse del Fondo europeo agricolo di orientamento.
2. Non possono far parte di Comunità montana i Comuni il cui territorio è in parte costiero e confina con le acque marine ed i Comuni con popolazione residente superiore ai 10 mila abitanti.
3. Agli amministratori di comunità montane non possono essere attribuite retribuzioni, gettoni e indennità o emolumenti in qualsiasi forma siano essi percepiti.
4. La legge n. 20/2008 ed i relativi decreti di attuazione restano in vigore fino all’emanazione del decreto di cui al comma 1. La legge n. 20/2008 ed i decreti di attuazione sono in ogni caso abrogati allo scadere dei 90 giorni dall’approvazione della presente legge.>>”.
Prego, onorevole Grillo.
Avevo presentato questo emendamento integrativo al Collegato, perché era mia intenzione abrogare una legge che in passato ha creato molti problemi alle Comunità montane del nostro territorio, una legge pastrocchio che ha creato dei veri e propri mostri istituzionali sul nostro territorio, enti disorganici incapaci di creare politiche concrete a favore dei territori montani.
Il mio emendamento, seguendo il principio del contenimento della spesa e della riduzione dei costi della politica, mirava ad eliminare questo pastrocchio, ma ho avuto un colloquio con l’assessore Trematerra e con il sottosegretario Sarra, i quali mi hanno detto che, a breve, sarà presentato un disegno di legge in Commissione affari istituzionali che mira proprio al riordino.
Pertanto ritiro, per il momento, l’emendamento e sarò attento, nella speranza che i punti posti all’ordine del giorno nel mio emendamento vengano acquisti all’interno della legge da presentare.
L’emendamento protocollo numero 10658 è ritirato.
Emendamento protocollo numero
Prego, onorevole Fedele.
Si tratta di un emendamento che prevede che nelle
more della costituzione dell’Agenzia di cui all’articolo 7 della legge 17
agosto 2009, numero 24, non ancora
costituita, quindi nell’attesa che si costituisca, “
Quindi chiedo che il Consiglio possa approvare questa
norma, sempre nelle more della costituzione di questa agenzia prevista dalla
legge.
Parere della Giunta? Favorevole.
Ha chiesto di intervenire l’onorevole Battaglia. Ne ha
facoltà.
Esprimo il mio voto contrario a questo emendamento, perché non credo che Fincalabra, così come è configurato lo Statuto, possa svolgere questo tipo di attività. Ho l’impressione che stiamo costruendo un mostro in Calabria, che sarà Fincalabra, un mostro pieno di norme, di soldi e privo di esperienza e di capacità per svolgere un ruolo positivo per il territorio.
Quindi ho due perplessità, una di carattere giuridico-statutario, una di merito. Ritengo che altre soluzioni potrebbero essere date, se c’è l’esigenza di avviare un programma.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 10723.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo numero
E’ ritirato.
Presidente, chiedo
scusa, noi questi emendamenti non li abbiamo; quello
dell’onorevole Fedele l’ho ascoltato al microfono, però vogliamo avere gli emendamenti
materialmente.
(Interruzione)
Quello dell’onorevole
Fedele non c’è nel fascicolo.
(Interruzione)
Lo sta dicendo lui,
assessore.
(Interruzione)
Io non ce l’ho. Va beh,
ormai è stato votato, però per il prosieguo
che vengano distribuiti gli emendamenti, perché è tardi.
L’emendamento protocollo numero 10632 è stato ritirato.
Emendamento protocollo numero numero 10633 “Associazione arcobaleno di Reggio Calabria” a firma Imbalzano: "Si concede un contributo di € 200.000,00 (duecento/00) a favore dell’associazione <<Arcobaleno VM 2005>> con sede a Reggio Calabria. La suddetta somma è iscritta nell’UPB 1.2.04.02 a carico del capitolo 1004102 (Risorse Autonome) <<Spese o contributi per l’organizzazione ed il sostegno di mostre, convegni, congressi, seminari, celebrazioni pubbliche e manifestazioni varie ritenute di particolare interesse per la promozione e l’immagine dell’ente Regione>>”.
Lo ritiro, a condizione che
L’emendamento protocollo numero 10633 è ritirato.
Emendamento protocollo numero
Emendamento protocollo numero
Gli emendamenti con protocollo numero 10667 e
Emendamento protocollo numero
Presidente, in Commissione c’era stata, da parte dell’assessore, un’accettazione e demandava alla Giunta. Dal momento che è presente il Presidente Scopelliti, vorrei che anche da parte della Giunta ci fosse un pronunciamento rispetto a questa questione che io ritengo importante, quantomeno in termini di impegno finanziario.
Parere della Giunta su questo emendamento relativo alla
venuta del Santo Padre?
Il parere è contrario, ma c’è un impegno forte e convinto affinché la visita del Santo Padre in Calabria sia svolta nella maniera più adeguata.
Se ho capito bene,
Presidente, accolgo positivamente quanto detto
dall’assessore e da lei, questo per quanto riguarda un esborso per la bisogna,
però siccome noi abbiamo approntato un Piano di opere pubbliche con un piano di
ammortamento
di 2 milioni e mezzo di euro all’anno per
Va bene, quindi con questo indirizzo l’emendamento si ritira, senza porlo in votazione.
Emendamento protocollo numero 10626 a firma Rappoccio:
ritirato.
Emendamento protocollo numero 10625 a firma Rappoccio:
ritirato.
Gli emendamenti con protocollo numero 10624 e 10623
Rappoccio sono ritirati.
Emendamento protocollo numero
Presidente, abbiamo già fatto un dibattito sull’argomento e riguarda tutta la politica afferente il regime delle fasce sociali, dei più deboli e via dicendo.
Quindi è ritirato. Emendamento protocollo numero 10678, a firma Nucera: “Nello stato di previsione della spesa – Area di intervento 5 (Attività culturali, sportive, ricreative e del culto), all’UPB 5.2.01.02 (Diffusione della cultura), al capitolo 56010262 UPB 5.2.01.02.15 – Contributi una tantum in favore di comuni ed altri enti locali, fondazioni, associazioni, istituti culturali, università ed altri enti regolarmente costituiti per interventi in materia di promozione culturale (Articolo 16 della legge regionale 12 giugno 2009, n. 19) - viene destinata la somma di € 100.000,00 (cento mila), per sostenere l’attività dell’Istituto Superiore Europeo di Studi Politici (I.S.E.S.P.) di Reggio Calabria.”
L’emendamento è ritirato.
Presidente, lo
sottolineo solo per la storia. E’ necessario, visto che c’è
qui l’assessore al bilancio,
sostenere
l’attività dell’Istituto superiore europeo di studi politici. E’ un istituto di grande importanza, voluto dalla
Regione
Calabria trent’anni or sono, che raccoglie le
firme dei più grandi economisti che l’Italia ha avuto negli ultimi trent’anni.
Una raccomandazione all’assessore.
L’emendamento protocollo numero
10679 a firma del consigliere Nucera: “Nello stato di previsione della spesa –
Area di intervento 5 (Attività culturali, sportive, ricreative e del
culto), all’UPB 5.2.01.02 (Diffusione della cultura), al capitolo 56010262 UPB
5.2.01.02.15 – Contributi una tantum in favore di comuni ed altri enti locali,
fondazioni, associazioni, istituti culturali, università ed altri enti
regolarmente costituiti per interventi in materia di promozione culturale
(Articolo 16 della legge regionale 12 giugno 2009, n. 15) - viene destinata la
somma di € 30.000,00 (trentamila), per sostenere l’attività svolta dalla
Fondazione Fortunato Seminara di Maropati (RC)”.
E’ una fondazione
tutelata dalla Regione Calabria, però non si può riunire perché non ha una sola
lira per poter aprire la porta e avere la possibilità di lavorare. Quindi
questo lo dico all’assessore alla cultura che è qui, cioè non operiamo sulla
cultura a parole, diamole sostanza!
L’emendamento protocollo numero 10679 è ritirato.
L’emendamento protocollo numero 10680 è ritirato.
L’emendamento protocollo numero 10681 è ritirato con una
raccomandazione: assessore alla cultura, 500 mila euro per le bande musicali.
Se li ritroverà sotto l’assessorato a suonare la fanfara contro di lei!
Emendamento protocollo numero 10686.
E’ ritirato ed assorbito o, meglio, assorbito e quindi
ritirato.
Gli emendamenti con protocollo numero 10687, 10688, 10683, 10684, 10675, 10674, 10673, 10671 sono ritirati.
Emendamento protocollo numero 10690: è ritirato.
C’è un subemendamento: è ritirato. Gli emendamenti con protocollo numero 10690 e 10691 sono ritirati.
L’emendamento protocollo numero 10662, Presidente, è un impegno
che era stato assunto in Commissione – l’assessore alla cultura è qui – 100
mila euro in più sul bilancio dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri”.
Questo è vero, onorevole Nucera.
Era stato preso un impegno in Commissione, di prevedere 100
mila euro in più per l’Università per Stranieri “Dante
Alighieri”.
Come raccomandazione.
No, l’assessore al bilancio…
E’ ritirato.
C’era anche il direttore del dipartimento dell’assessorato alla cultura.
Ha ragione l’onorevole Nucera: in Commissione avevamo preso l’impegno di ripresentare quello e soltanto quello. Poi quell’impegno non è stato rispettato.
Va bene, ma gli altri li abbiamo ritirati tutti. Ci tengo a precisarlo, perché può sembrare chissà che cosa.
Era stato preso l’impegno che l’onorevole Nucera avrebbe ripresentato l’emendamento in Aula, dove avrebbe trovato la presenza dell’assessore competente alla cultura, al quale è demandata l’espressione della positività di questa richiesta.
Se l’assessore alla cultura l’acconsente, non c’è nessuna resistenza.
(Interruzione dell’onorevole Fedele)
All’interno del bilancio
c’è una somma di 7 milioni di euro che riguarda il diritto allo studio
delle università calabresi
e, all’interno di quel plafond,
vedremo di tenere presente questa giusta
sollecitazione dell’onorevole Nucera.
Scrivo la testimonianza dell’assessore a futura memoria! Ne faccio tesoro.
(Interruzione)
No, non è raccomandazione, è un impegno che prende l’assessore per verificare all’interno del bilancio.
PRESIDENTE
L’emendamento
è ritirato?
Questo
non lo ritiro, Presidente, perché ho
visto già un altro emendamento o, meglio, un subemendamento che riguarda il Consorzio del bergamotto.
Mi pare che i due emendamenti si possano
unire, quindi potremo discuterlo
contemporaneamente all’altro. C’è un
altro emendamento di spesa, è il protocollo numero 10666. Va beh, possiamo andare avanti, intanto che lo trova,
consigliere Fedele.
(Interruzione)
Il
protocollo numero 10664 riguarda sempre
l’assessorato ai servizi sociali, le
case famiglia, che hanno totalmente visto
depotenziato il loro impegno di spesa.
PRESIDENTE
Qual è?
Il numero 10664.
PRESIDENTE
No, quello di prima, del bergamotto.
L’emendamento sul Consorzio del bergamotto era il protocollo numero 10666. C’è un emendamento dell’onorevole Fedele.
(Interruzione)
Dov’è?! Io l’ho visto!
Siccome c’è anche un mio emendamento, il protocollo numero 10830, li unifichiamo, però è meglio che passi il mio.
E unifichiamoli. Se sono unificati, diventano unificati.
Se lo leggi, capisci anche la motivazione.
PRESIDENTE
Quant’è l’importo del suo emendamento?
Di 400 mila euro, però già c’era una quota nel bilancio.
PRESIDENTE
Però, siccome è un emendamento alla legge finanziaria e non all’ordinamentale, lo possiamo trattare quando arriviamo alla legge finanziaria.
Trattava questo, per
questo…
PRESIDENTE
Ritira questo emendamento e
lo discuteremo dopo.
Va beh, trattiamo quell’emendamento.
E’ ritirato anche questo.
Emendamento protocollo
numero 10664
E’ ritirato, avevamo detto,
perché afferiva sempre alle politiche sociali,
come il protocollo numero 10665.
PRESIDENTE
Emendamento protocollo
numero 10665: ritirato.
Assessore Stillitani, non
c’è niente per lei, stasera, sono finiti! Assessore Stillitani, ce l’ho messa
la buona volontà, almeno mi ringrazi!
PRESIDENTE
Emendamento protocollo
numero
Visto che ognuno qualcosa se la conserva, la vorrei conservare pure io!
PRESIDENTE
Emendamento protocollo
numero
L’emendamento
è ritirato, però desidero che si tenga conto che è prossima l’approvazione di due proposte
di legge unificate, la mia e quella del collega Nucera, quindi in sede di assestamento ci vuole l’impegno perché
venga finanziata una legge importante, quale quella che sta per essere
approvata.
E’ ritirato. Emendamento protocollo
numero
C’è un altro emendamento, con protocollo numero 10824, firmato dai consiglieri Fedele e Aiello P., che riguarda la legge urbanistica: “Le deliberazioni dei Consigli comunali dei comuni della Calabria di approvazione delle alienazioni e valorizzazioni, ai sensi dell’articolo 58 del decreto legge n. 112 del 25.06.2008, convertito con modifiche dalla legge n. 113 del 6 agosto 2008, costituiscono variante agli strumenti urbanistici generali soltanto quando le aree da alienare mutano la destinazione urbanistica ed in questo caso la procedura è individuata dalla L.U.R. n. 19 del 2002 e ss.mm.ii. Nel caso di alienazione con mutata destinazione urbanistica originaria, le deliberazioni dei Consigli comunali di approvazione delle alienazioni e valorizzazioni non costituiscono variante.”
Si tratta del recepimento di una sentenza della Corte costituzionale inerente il fatto che i Comuni, l’alienazione dei fabbricati, se non comporta variazioni, viene considerata tale senza seguire le procedure della legge, ma solamente con una procedura prevista dalla Regione o dal Consiglio comunale.
PRESIDENTE
Non ci sono interventi sull’emendamento. Parere della
Giunta?
Il parere su un emendamento proposto dall’assessore
Aiello non può che essere favorevole.
Parere del relatore? Favorevole. Pongo in votazione
l’emendamento protocollo numero 10824.
(E’ approvato)
Aveva chiesto di intervenire il sottosegretario Sarra. Abbiamo finito gli emendamenti.
Intervengo solo per annunciare in questa sede che sarà oggetto
di studio e di attenta valutazione la norma sulla dirigenza e sull’ordinamento degli uffici del Consiglio regionale, ai sensi della legge 13 maggio
del 1996, numero 8. Ci tenevo ad evidenziarlo
come impegno dell’Esecutivo, per lo studio e poi i successivi adempimenti.
(Interruzione dell’onorevole Nucera)
C’era stato un emendamento consequenziale ad
approfondire.
(Interruzione dell’onorevole Nucera)
Con questo impegno, possiamo
porre in votazione l’articolo 42 del collegato.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo
43.
(Interruzioni)
“Dopo l’articolo
La parola all’assessore
Mancini, che deve dire una cosa sull’articolo 43.
Lo date pure a noi questo
emendamento?
Il 43 è frutto di un refuso, perché
la materia è disciplinata dall’articolo 22 sexies,
quindi va abrogato.
Presidente, vogliamo vederci
chiaro, vogliamo avere questo emendamento, per collegarlo e capire.
PRESIDENTE
Lo abbiamo già distribuito.
E’una sorta di copia
dell’articolo già approvato, che è il 22 sexies; disciplina lo stesso argomento
con le stesse parole, con le stesse virgole, con tutto.
(Interruzioni)
Chiedo scusa, per essere
precisi: il 22 sexies recita: “All’articolo 25, comma 2…”.
(Interruzioni)
No, 22 sexies.
Quindi possiamo abrogare l’articolo 43. Pongo in votazione l’abrogazione dell’articolo 43.
(E’ approvata)
Emendamento protocollo
numero
Riguarda il risanamento dei disavanzi di gestione della società consortile per azioni “Consorzio per la promozione della cultura e degli
studi universitari di Crotone”.
Quindi “
Propongo anche un premio
per l’onorevole Nucera, perché stasera ci ha fatto divertire!
(Interruzione)
Consigliere Nucera, ho proposto un premio come strenna natalizia, perché stasera ci ha fatto anche divertire!
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 10839.
Presidente, qui c’è un subemendamento all’articolo 20.
PRESIDENTE
E’ sbagliato l’articolato, però è all’articolo 43.
Presidente, l’emendamento dov’è?
Qua c’è scritto “articolo
PRESIDENTE
Quindi è articolo 44. Pongo in votazione l’articolo 44.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.
Presidente, no, questo è un subemendamento, il quale deve essere agganciato ad un emendamento. Dov’è l’emendamento!
(Interruzione)
Allora è fuori termine, non può passare. Il subemendamento si collega ad un emendamento. Siccome l’emendamento non c’è, a cosa lo facciamo il subemendamento? Quindi non è possibile.
(Interruzione)
E’ così, collega Dattolo, è tardi, ma ci divertiamo!
PRESIDENTE
Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.
No, Presidente, non lo può votare!
Presidente, l’emendamento Bilardi è ritirato.
(Interruzione)
No, come è stato approvato! Ma se stiamo chiedendo da due ore…
PRESIDENTE
Abbiamo chiesto il parere della Giunta, l’ha illustrato, l’abbiamo posto ai voti.
No, no, Presidente, l’emendamento non è stato messo ai voti, perché stiamo chiedendo di avere
copia dello stesso. Questo è un subemendamento.
PRESIDENTE
Come no! Ma ce
l’ha.
No, questo è il subemendamento
presentato il 22 dicembre, fuori tempo massimo. Quindi
è improcedibile!
Come avete
fatto prima, dovete ritirarlo.
E’
improcedibile. Lo stiamo chiedendo da venti minuti.
Presidente, lo ritiriamo.
Grazie, onorevole Fedele.
E’ ritirato
l’emendamento protocollo numero 10839.
Pongo in
votazione l’articolo 44.
(E’
approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Passiamo al terzo punto all’ordine del giorno, che riguarda “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2011 e pluriennale 2011-2013 (Legge Finanziaria)”.
Ci sono degli emendamenti. Emendamento protocollo numero
Sì, Presidente, è un
incremento di 200 mila euro per questa azienda che deve rilanciarsi e partire in maniera sempre più impegnata dal 1°
gennaio.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Presidente, non troviamo l’emendamento.
PRESIDENTE
E’ la legge finanziaria.
Però negli emendamenti distribuiti, il primo è il numero
10657.
PRESIDENTE
Il primo emendamento è il numero 10837.
Vogliamo una copia.
(Interruzioni)
PRESIDENTE
Stiamo votando la legge finanziaria.
Presidente, questo emendamento su “Calabria
Lavoro” è fuori termine, è stato presentato il
22 dicembre.
(Interruzione
dell’onorevole Fedele)
Ma non c’è un emendamento principale.
E’un subemendamento.
E non può essere accettato, perché manca l’emendamento. Presidente, c’è un’eccezione formale su questo.
L’emendamento protocollo numero
(Interruzione)
Non vogliamo infrangere le regole.
Andiamo avanti. Emendamento protocollo numero
Questo emendamento è stato ispirato dal mondo della cooperazione. Praticamente, ci sono due leggi: la prima è del 2009, che ha 150 mila euro, però non si possono utilizzare perché manca un Regolamento attuativo. Se queste somme si spostano sul fondo della legge 13 del 1979, facciamo cosa gradita al mondo della cooperazione, perché così li possono utilizzare.
(Interruzione)
Non c’è impegno di spesa, già ci sono nel capitolo, si tratta solo che questi 150 mila euro appostati nella legge 28 si spostano sulla legge 13.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Chiappetta.
Prendo la parola, perché
protocollato al numero 10661 c’è l’emendamento di identica portata rispetto a quello presentato dai
colleghi Censore, Guccione e Aiello, che esplicita in maniera un po’ più
completa ed esaustiva
quello che ha detto il collega Censore, nel senso che c’è solo un trasferimento di
risorse, considerando che, di fatto, quelle che erano state appostate nel bilancio 2010 non è stato possibile
utilizzarle, per una incapacità rispetto anche all’appostazione in un altro
capitolo.
Ecco
perché, considerando che l’emendamento – ripeto – protocollato con il numero 10661 è stato oggetto anche di attenzione e di discussione con il dipartimento, credo che possa essere riassuntivo anche dell’emendamento protocollo numero 10657 e,
avendo già espresso un parere favorevole
preventivo, credo che possa essere accolto.
PRESIDENTE
Sono sempre somme che vengono prese dal fondo globale del Consiglio.
Presidente, no, erano già nel capitolo. Praticamente in questa legge fatta nel 2009 mancava il Regolamento attuativo, quindi non li possono utilizzare.
Allora, siccome la legge del 1979, per consenso unanime del mondo della cooperazione, è una legge che funziona bene, lì possono essere recuperate le somme.
PRESIDENTE
Sono due diversi: quello dell’onorevole
Chiappetta, prende i fondi dal fondo globale,
dalla legge 881.
Al secondo periodo, “le
risorse assegnate ai sensi della legge possono essere utilizzabili, per quanto
compatibili con la normativa in vigore,
anche a copertura degli interventi realizzati
nel corso dell’esercizio finanziaria
PRESIDENTE
Parere della Giunta sull’emendamento protocollo numero
10657?
(Interruzioni)
Quindi l’emendamento a firma Censore, protocollo 10657, è ritirato.
Emendamento protocollo numero 10696 a firma del
consigliere Tripodi: è ritirato. Emendamento protocollo numero
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 10661.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo numero
Presidente, è il
quarto anno che sono costretto ad intervenire su
questo emendamento, perché
ogni
volta, giustamente,
Tagliando questo
contributo, non sono in grado di pagare le due persone che operano, quindi o si
toglie tutto e si chiude il Cranv, questo centro per i non vedenti, oppure non
ha senso tagliare. Siccome erano 85 mila euro,
ogni anno c’è questa cosa, i tagli del 10 per cento, eccetera, si taglia su
tutto e, invece, non si guarda che alcune cose, purtroppo, non sono riducibili,
perché diventerebbe nullo il resto del
contributo. Questa funzione viene svolta solo se queste persone sono in grado quotidianamente di svolgere il loro ruolo. Se non vengono pagate, perché così non sarebbe possibile pagarle, è chiaro che si vanifica lo sforzo che
Quindi, o si toglie tutto e
si dice “si chiude,
Questa situazione non è che si sta determinando solo in
questa occasione, ma altre volte abbiamo poi, in sede di Consiglio, verificato
che non era possibile ed opportuno tagliare un contributo legato alla presenza
di due persone che lavorano per i non vedenti in tutta la regione, una
struttura collocata a Catanzaro, quindi ha una valenza regionale e non comprensoriale.
Quindi si tratta, dato che è stato portato da
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero
10773.
(E’ respinto)
Vi chiedo a questo punto, di pensare di chiuderlo, di
toglierli i 50 mila euro, perché non servono a nulla!
PRESIDENTE
Emendamento protocollo numero
Emendamento protocollo
Non è un emendamento di aumento di spesa, prevede soltanto l’unificazione di due capitoli che riguardano le Comunità montane. Del resto, è concordato anche con il dipartimento e l’assessorato.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 10636
(E’ approvato)
Emendamento protocollo numero
Qui vorrei chiedere all’assessore
Caridi se, per caso, è stata abrogata la legge che trasferiva alle Province la dotazione finanziaria e l’organizzazione e la gestione del settore dell’artigianato artistico tradizionale, perché col maxiemendamento della Giunta presentato venerdì è stata eliminata
completamente la voce, che già era esigua, che riguardava il trasferimento delle somme dalla
Regione alle Province, per gestire
la delega sull’artigianato artistico
tradizionale.
Così come è arrivata
in Aula, ci sono zero euro! Ora qui bisogna mettersi
un po’ d’accordo,
perché ho visto capitoli aumentati, diminuiti,
c’è di tutto, di più. Su questo aspetto ci
vuole chiarezza, assessore. Se questa Giunta regionale, se l’assessorato da lei guidato ha
deciso con un tratto di penna di far sparire la delega alle Province
e, contestualmente, le risorse
economiche e intende, quindi, riportarle in capo alla Regione, bisogna capire
attraverso quale meccanismo è stata fatta questa operazione. Se, invece, così
non è, come non è, si tratta sostanzialmente di un’operazione assurda che
mantiene le deleghe alle Province e, per la prima volta dopo tanti anni, senza
nessuna risorsa.
Non riesco a capire chi ha proposto questa modifica
all’interno della tabella C. Siccome ci sono le risorse sul fondo unico, ci
sono le risorse sulle fiere, non capisco come si faccia ad aumentare il fondo
sulle fiere e ad eliminare il fondo sull’artigianato artistico tradizionale!
Cerchiamo di metterci d’accordo e decidere quali sono i percorsi di sviluppo di
questa Calabria, perché non si capisce.
Non voglio dilungarmi, considerato che sono le 3 del
mattino, ma siccome stiamo approvando un documento fondamentale che riguarda il
2011, assessore Caridi, al di là del parere tecnico dell’assessore Mancini, che
certamente riguarda un problema finanziario – presumo che questo emendamento
l’abbia sottoscritto lei, perché comunque proviene dalla Giunta, abbia dato
indicazioni lei – ci faccia capire qual è l’obiettivo che ci fa oggi trovare
zero lire sullo stanziamento alle Province per l’artigianato artistico tradizionale, mentre curiosamente, viene
aumentato il fondo, anche se di poco, a un soggetto gestore che, comunque, è un
soggetto privato, sia pure espressione delle associazioni di categoria. Anche
da questo punto di vista è necessario che ci sia chiarezza.
Voi aumentate di poco una parte del fondo destinato a un
soggetto privato, fate sparire 160 mila euro dal fondo destinato alle Province!
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Presidente, ho chiesto un chiarimento all’assessore
Caridi anche. Se vuole intervenire.
Il parere della Giunta è contrario.
Parere del relatore? Contrario. Pongo in votazione
l’emendamento protocollo numero 10755.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo numero
Lo ritiro, a condizione che in sede di assestamento venga impinguata l’attuale cifra di 60 mila euro.
PRESIDENTE
E’ ritirato. Emendamento protocollo numero
(Interruzione)
Su questo chiederei un impinguamento, perché è stato ridotto di 25 mila euro, mentre andava adeguato, secondo una richiesta emersa in sede di audizione.
Presidente, faccio mio questo desiderio e questa volontà dell’onorevole Imbalzano, anche perché in Commissione mi pare che ci fosse stata una richiesta che andava in questa direzione.
PRESIDENTE
Ho chiesto di parlare solo per dire che anche io faccio
mio questo emendamento del collega Imbalzano.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Chiedo il ritiro, informando i colleghi che si è adeguata alle richieste
compensative da parte delle associazioni audite e ha trovato il consenso
dell’associazione ciechi calabresi rispetto alla tabella C redatta.
Quindi prego i colleghi di ritirare l’emendamento, in caso
contrario il parere è negativo.
PRESIDENTE
Chiede il ritiro. La parola all’onorevole Imbalzano.
Con tutto l’affetto e l’amicizia per l’assessore Mancini, riferisco, intanto, che l’Unione ciechi certamente non è d’accordo sulla riduzione di 25 mila euro, quindi pregherei che, in qualche modo, quantomeno in sede di assestamento si tenga conto di questo adeguamento.
Si possono trovare, assessore, 25 mila euro: uno sforzo!
C’era un altro emendamento analogo.
PRESIDENTE
Il tuo è stato ritirato.
Va beh, ma non si può procedere così.
Ringrazio l’onorevole Imbalzano per aver condiviso il ritiro della Giunta.
(Interruzione)
Se ha ritirato, ringrazio l’onorevole Imbalzano.
PRESIDENTE
E’ ritirato?
Ho detto che lo ritiro, a condizione
che
L’emendamento protocollo numero 10634 è ritirato.
Emendamento protocollo numero 10620 a firma del consigliere Fedele: “Alla Tabella C allegata al disegno di legge in argomento viene apportata la modifica di seguito specificata: <<Le risorse destinate alle convenzioni con le agenzie di stampa (articolo 32, comma 6 della legge regionale n. 8 del 2003) di cui all’UPB 1.2.04.02 (capitolo 12040213) per l’esercizio finanziario 2011 vengono incrementate di euro 150.000,00 per un ammontare complessivo di euro 600.000,00>>”.
E’ un piccolo incremento destinato
alle convenzioni per le agenzie di stampa.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 10620.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
numero
“LEGGE REGIONALE Unità Previsionale di Base Richiesta di incremento
avente ad oggetto del finanziamento
proposto
1.
L. R. n. 10.12.2001,
numero 34 Interventi relativi al Diritto €
500.000,00
allo studio per l’istruzione
universitaria
2.
Legge regionale
1.12.88 numero 32 Sviluppo del Sistema
Universitario € 350.000,00
3.
Legge regionale 8.5.85
numero 27 e Trasferimenti agli enti locali
€ 900.000,00
Legge regionale 12.8.2002 numero
34 delle risorse finanziarie relative
all’esercizio delle funzioni
amministrative conferite in materia
di istruzione”
(Interruzione)
Quindi è decaduto …
No, lo faccio mio, Presidente.
Si commenta da sé. E’ un incremento ai capitoli
scritti nelle leggi, la 34, la 32 e la 27.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 10757.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo numero
“1. Alla tabella C richiamata dall'art. 2 della presente legge sono apportate le seguenti variazioni:
a) La dotazione di Euro 1.510.000,00 all'UPB 2.2.01.04 capitolo 6133104 (artt. 65 e 67 promozione turistica) è ridotta a Euro 500.000,00 e contestualmente la dotazione di Euro 270.000,00 UPB 2.2.01.04 capitolo 6133112 è aumentata di Euro 200.000,00 (interventi a favore del turismo sociale,etnico, rurale religioso), la dotazione di Euro 500.000,00 UPB 4.2.02.03 capitolo 3313116 è aumentata di Euro 100.000,00 (sostegno all'Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria), la dotazione di Euro 20.000.000,00 UPB 6.2.01.02 capitolo 4331103 è aumentata di Euro 700.000,00 (fondo regionale per le politiche sociali);
b) la dotazione di Euro 100.000,00 all'UPB 2.2.04.02 capitolo 5123104 (riconoscimento giuridico dell'associazione regionale allevatori della Calabria) è ridotta a Euro 50.000,00;
c) la dotazione di Euro 50.000,00 all'UPB 4.3.03.02 capitolo 3132108 (istituzione progetto donna) è soppressa;
d) la dotazione di Euro 700.000,00 all'UPB 2.2.03.02 capitolo 26132102 (disciplina delle manifestazioni fieristiche e delle attività di promozione commerciale) è ridotta ad euro 300.000,00 e contestualmente la dotazione di Euro 20.000.000,00 UPB 6.2.01.02 capitolo 4331103 è ulteriormente aumentata di Euro 400.000,00 (fondo regionale per le politiche sociali);
e) la dotazione di Euro 750.000,00 all'UPB 1.1.01.02 capitolo 1002108 (forme collaborative per l'esercizio delle funzioni degli organi di direzione politica) è ridotta ad euro 300.000,00 e contestualmente è aumentata di Euro 50.000,00 la dotazione di cui all'UPB 5.4.01.02 capitolo 54010202 ( norme per la promozione e lo sviluppo della pratica sportiva per le persone disabili), Euro 100.000,00 la dotazione di cui all'UPB 6.2.01.02 capitolo 62010210 (fondo di solidarietà incidenti sul lavoro) ed Euro 150.000,00 la dotazione di cui all'UPB 5.2.01.02 capitolo 52010239 (interventi di sostegno ai i teatri delle città capoluoghi di provincia) Euro 150.000,00 la dotazione di cui all'UPB 6.1.02.01 capitolo 4341105 (provvidenze in favore dei soggetti affetti da particolari patologie);
f) la dotazione di Euro 80.000,00 sull'UPB 2.2.04.03 capitolo 22040312 (contributo alla formazione Terina Onlus per Università mediterranea) è ridotta a Euro 30.000,00;
g) la dotazione di Euro 133.500,00 sull'UPB 7.2.01.03 capitolo 72010302 (Consorzio Piana sicura) è ridotta ad Euro 100.000,00;
h) la dotazione di Euro 200.000,00 sull'UPB 2.4.02.02 capitolo 24020201 (cooperazione e relazioni internazionali della regione Calabria) è ridotta ad Euro 100.000,00 e contestualmente è aumentata di Euro 100.000,00 la dotazione all'UPB 7.1.01.01 capitolo 71010107 (norme per l'istituzione e la disciplina del servizio civile in Calabria);
i) la dotazione di Euro 600.000,00 sull'UPB 4.3.02.05 capitolo 43020505 (contributo a Field) è ridotta ad Euro 300.000,00;
l) la dotazione di Euro 135.000,00 sull'UPB 2.2.01.04 capitolo 22010413 (convenzioni con FS per lo sportello di informazioni e accoglienza turistica) è ridotta ad Euro 50.000,00;
m) la dotazione di Euro 200.000,00 sull'UPB 3.6.01.01 capitolo 2132102 (creazione di riserve naturali presso il bacino di Tarsia) è ridotta ad Euro 150.000,00;
n) la riduzione di Euro 100.000,00 sull'UPB 2.8.01.01
capitolo 28010101 è soppressa, contestualmente la dotazione in aumento di Euro
100.000 sull'UPB 2.2.02.03 capitolo 22020306 è diminuita di Euro 35.000,00; è
soppresso lo stanziamento di Euro
2. Il risparmio ottenuto dalle variazione di cui alla tabella C è utilizzato per far fronte al maggiore fabbisogno derivante dalla riduzione di trasferimenti statali, compatibilmente con l'andamento della spesa regionale in relazione all'obiettivo del rispetto del patto di stabilità.”
Presidente, mi dia
l’opportunità di illustrarlo questo emendamento, che tra l’altro non è un
emendamento di spesa. Con questo emendamento abbiamo voluto dare un segnale per incrementare quelle poste di
bilancio che poi riteniamo siano fondamentali per le politiche sociali della Regione.
C’è un aumento di 1 milione e 100 mila euro per le politiche sociali, con
detrazioni rispettivamente a carico dei capitoli sulla promozione turistica; c’è un
aumento a favore dell’intervento sul turismo sociale e religioso; c’è
un aumento di 100 mila euro a sostegno per l’Università degli Stranieri “Dante Alighieri”
di Reggio Calabria. Di contro ci sono le riduzioni dell’Associazione regionale
allevatori da
Vengono, altresì, ridotte altre dotazioni finanziarie,
quella della Field da
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero
10721.
(E’ respinto)
Si passa all’esame degli articoli della finanziaria.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Emendamento protocollo numero
Questo è un emendamento tecnico e si illustra da sé.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 10701.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo
numero
Assessorato Politiche Euro
– mediterranee
Finanziamento azioni
inerenti l’Internazionalizzazione:
4.
L.R. n. 4 del 2007 € 2.500.000,00 capitolo 24020201
5.
Voucher per la
partecipazione
a manifestazioni fieristiche € 700.000,00 capitolo 6125201
6.
Strumenti finanziari a
sostegno
delle PMI €
2.500.000,00 capitolo
6125201
7.
Progetti Paese €
2.800.000,00 capitolo
6125201
TOTALE
GENERALE € 8.500.000,00
Finanziamento
azioni inerenti la cooperazione:
1.
APQ Mediterraneo e Balcani € 120.525,75 capitolo 24020102
2.
Life Plus €
300.000,00 capitolo
da individuare
3.
ASYM €
100.000,00 capitolo
da individuare
4.
Tender diretti con
la
Comunità Europea €
1.490.086,00 capitolo
da individuare
TOTALE
GENERALE € 2.010.612,00
Finanziamento
azioni inerenti la cooperazione (impegni del 2009-2010 da mantenere nel 2011):
1. TERCONMED € 132.936,00 capitolo 26040201
2. ROBINWOOD PLUS € 600.000,00 capitolo 26020102
3. KNOWING MED € 157.150,00 capitolo da aprire
4. APQ Mediterraneo e Balcani € 120.525,75 capitolo 24020102
TOTALE GENERALE € 1.010.612,00”
Per la verità, questo emendamento non è solo a mia firma, ma anche dell’onorevole Bilardi.
In seguito alla discussione con l’assessore al bilancio, Mancini, abbiamo deciso di trasformarlo in raccomandazione e in ordine del giorno, affinché, poi, possa essere preso in considerazione nei futuri provvedimenti della Giunta.
Raccomandazione accettata.
(Interruzione)
Quindi ha ritirato l’emendamento?
E’ ritirato. C’è un emendamento che riguarda … “Regione
Calabria, programma …”. Va bene, a posto?
Onorevole Nucera? Assorbito?
No, è un fatto normativo, non c’è nessun impegno di spesa.
PRESIDENTE
Emendamento protocollo numero 10668. Ha chiesto di
intervenire l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Nella legge finanziaria è stato previsto un articolo, in
cui, assessore Mancini, avete finanziato il fondo di solidarietà regionale per
le vittime di incidenti mortali sul luogo di lavoro, utilizzando un articolo –
mi pare il 4, commi 8 e 9 – della legge finanziaria numero 8 del 26 febbraio
2010.
Questa finanziaria è stata approvata il 26 di febbraio
2010, nell’ultima seduta del Consiglio regionale; questo lo dico a voi e anche
al dottor De Cello perché non c’entra lei, è il direttore generale.
(Interruzione)
Le chiedo, cortesemente, di seguire con attenzione.
L’emendamento è abbastanza chiaro: è stato finanziato il fondo di solidarietà
regionale per le famiglie vittime di incidenti mortali con l’articolo 4, commi
8 e 9, della legge numero 8 del 2010.
C’è stata una legge successiva specifica con
l’articolato, la numero 11 del 2010, che istituisce il fondo di solidarietà,
quindi dovreste modificare il riferimento di quel fondo, perché si riferisce a
una legge superata ed è la legge numero 11 che deve essere finanziata.
In sede di coordinamento … non c’è nessuna … è il numero
di una legge che dovete modificare.
… eventualmente in sede di coordinamento formale,
intanto la invito al ritiro.
Se l’emendamento viene ritirato, non si può fare il
coordinamento.
(Interruzione)
Sì, ma siccome l’assessore dice di ritirarlo …
Invito al ritiro.
Non c’è impegno di spesa. Andate a verificare le leggi:
se avete ragione voi, lasciate com’è, altrimenti state finanziando una legge
sbagliata.
Giovanni, ma noi non discutiamo nel merito
dell’emendamento, che è un emendamento di valore, però…
(Interruzione)
Però le regole sono regole. Che significa “rinviamo al
coordinamento formale”!
(Interruzione dell’onorevole Nucera)
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
(Interruzione)
PRESIDENTE
E’ ritirato? E’ assorbito? E’ ritirato.
Chiedo scusa, l’assessore ha invitato l’onorevole Nucera
o al ritiro oppure…
PRESIDENTE
E’ ritirato.
L’hai ritirato, Giovanni?
L’ha ritirato. Emendamento
protocollo numero 10728 riguardante
l’adeguamento finanziario della previsione di competenza occorrente per il
funzionamento del Consiglio regionale. In
pratica, c’è una differenza tra la previsione della Giunta regionale e quella
approvata dall’Ufficio di Presidenza con la delibera numero 94 del 17 dicembre
2010, pertanto, si chiede alla Giunta regionale di finanziare tale differenza
per coprire il bilancio del Consiglio regionale.
Adesso non so quanti siano
i fondi a disposizione da parte della Giunta regionale, però è importante che
tra la manovra finanziaria in esame e quella di assestamento che sarà fatta
dopo il riaccertamento dei residui perenti, si arrivi alla cifra che è stata approvata nell’Ufficio di Presidenza con i capigruppo.
Questa era la richiesta’.
Facendo presente che il governatore
Scopelliti e la sua Giunta, al momento dell’insediamento,
hanno rimpinguato, in fase di assestamento il 4 agosto scorso, il bilancio del Consiglio
regionale di 5 milioni di euro,
trasformerei questo emendamento. Se fossimo nelle condizioni di poterlo
esaudire, cioè di fornire 7 milioni di euro, avremmo discusso un altro tipo di finanziaria
e fatto un altro tipo di ragionamento anche con i colleghi di maggioranza e di
opposizione. I saldi della manovra, essendo ancora rimasto aperto il tema
dell’emendamento numero 10727, sono di 1 milione e mezzo di euro, da dividere
su due voci. Questo è il tema che pongo.
L’importante è che
Assessore, scusi, qual è questo emendamento?
PRESIDENTE
L’emendamento prevede che venga rimpinguata la dotazione
finanziaria occorrente per il funzionamento del Consiglio regionale con la
cifra a disposizione, tenendo conto del Programma Stage; successivamente, in sede di assestamento del bilancio,
occorre che si recepisca l’adeguamento, considerando il dato che sul bilancio
gravano gli stipendi di 150 persone in più, che sono frutto dei concorsi
espletati l’anno precedente, quindi, occorre colmare questa differenza.
(Interruzione)
Ripartire, quindi, tra il programma “Stage” e questo aspetto, l’importo …
(Interruzione)
… o contrario. Poi, in coordinamento formale decidete cosa
fare.
(Interruzione)
No, possiamo fare 1 milione di euro al Consiglio
regionale e 500 mila euro per il Programma Stage,
oppure ripartire a metà 750 mila euro ciascuno. Fate come volete voi, cioè
l’importante è che si arrivi successivamente alla dotazione finanziaria
necessaria.
Signor Presidente, se lei è d’accordo, formalizzerei a
verbale che la cifra …
(Interruzione)
Presidente, chiedo scusa, prima di andare avanti, chiedo la parola cercare di capire. Sembra che ci siano emendamenti che si sono persi per strada.
PRESIDENTE
Non si è perso nulla.
Cerchiamo allora di capire quali emendamenti sono rimasti ancora da discutere. Ne è rimasto uno solo? Quello relativo alla dotazione finanziaria per il funzionamento del Consiglio regionale.
PRESIDENTE
Allora quello relativo al Programma Stage lo abbiamo approvato e dovevamo decidere la cifra. Questo del Consiglio…
Presidente, però per il Programma Stage c’era un impegno, cioè almeno si dovevano reperire le somme sufficienti per un determinato periodo; partivamo da 3 milioni di euro e lo stanziamento ora lo riduciamo a 500 mila euro? C’era un impegno e per altre cose le risorse finanziarie si sono trovate. Poiché è una questione che interessa tutti in maniera unanime e trasversale, se non altro per evitare una cattiva figura, cerchiamo di trovare una soluzione.
PRESIDENTE
Su questo punto, in coordinamento formale, decideremo sulla base delle somme a disposizione quanto finanziare. Peraltro, c’è un altro emendamento che riguarda il Consorzio del bergamotto, poi ci sono stati due emendamenti che non sono passati, quello relativo all’Azienda Calabria Lavoro e quello degli studi universitari, pervenuti fuori tempo. Dopo che si farà la somma di tutto, si procederà alla ripartizione delle risorse.
Presidente, ma questo emendamento del Consorzio del bergamotto era già unificato con quello del consigliere Nucera, quindi dobbiamo approvarlo adesso.
PRESIDENTE
Dov’è l’emendamento?
E’ già distribuito e l’avete lì.
Non seguiamo più.
C’è un problema da risolvere, nel senso che tutti questi nodi dobbiamo scioglierli adesso perché altrimenti non riusciamo, poi, a promulgare la legge secondo gli intendimenti.
PRESIDENTE
Magari ci avviciniamo al banco della Presidenza e stabiliamo come procedere.
(I capigruppo
si portano al banco della Presidenza)
Dalla riunione con i capigruppo al banco della Presidenza sono state stabilite le cifre necessarie
per procedere agli emendamenti
di merito.
Per
quanto riguarda il finanziamento del bilancio del Consiglio regionale, 500 mila
euro.
Per
quanto riguarda il finanziamento del Programma stages, 550 mila euro.
Per
quanto riguarda il finanziamento del
Consorzio del bergamotto, 250 mila euro.
Per quanto riguarda il finanziamento del progetto
Calabria Lavoro, 200 mila euro.
Il resto andrà a saldo della manovra sul Consiglio
regionale.
Detto questo, pongo in votazione questo emendamento per
come proposto e formulato dai banchi della Presidenza.
(E’ approvato)
L’emendamento dell’onorevole Bilardi è ritirato.
Pongo in votazione pertanto l’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 7.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 8.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 9.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 10.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 11.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 12.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 13.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 14.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 15.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 16.
(E’ approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Pongo in votazione il bilancio
del Consiglio regionale per come approvato
dall’Ufficio di Presidenza con il parere della Conferenza
dei capigruppo.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
L’ultimo punto all’ordine
del giorno recita “Proposta di provvedimento amministrativo numero 91/9^
di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Revoca deliberazione della
Giunta regionale n. 657 del 5 ottobre 2010 e riproposizione al Consiglio
regionale del bilancio di previsione dell'Arpacal (Agenzia Regionale per
Diamo per acquisita la relazione, non essendoci richieste di parola pongo in votazione il provvedimento.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
I lavori del Consiglio sono conclusi.
La parola al Presidente Scopelliti.
Presidente, intervengo brevemente per ringraziare i colleghi che hanno contribuito all’approvazione del bilancio e che, ovviamente, sia in sede di Commissione consiliare sia in sede di confronto in Aula, hanno serenamente dato il proprio apporto all’approvazione del bilancio il 22 dicembre che, credo, sia un altro segnale importante.
Questo già mi sembra un altro segno di distinzione
rispetto alla storia di questa nostra Regione.
Un ringraziamento va
all’assessore Mancini per la dedizione ed il grande impegno che ha profuso
insieme a tutta la struttura.
Abbiamo approntato il primo
bilancio di questa stagione e di questo Consiglio regionale di questa legislatura e speriamo di mantener fede a questo impegno e
soprattutto, nel futuro, di contribuire sempre di più ad andare a raddrizzare
determinate situazioni ed anche procedere, dopo un’attenta e scrupolosa
rivisitazione da parte di tutto il Consiglio, all’eliminazione di alcune parti
consolidate, benché ne siano rimaste poche a seguito dei tagli importanti che
abbiamo operato. Però, dobbiamo continuare su questa strada e nella stagione
delle ristrettezze dobbiamo continuare ad individuare risorse che siano utili a
creare delle condizioni che abbiano una ricaduta sul territorio.
Quindi, Presidente, mi pare
che questo sia un ulteriore segnale positivo e l’invito è quello di continuare
tutti su questa strada.
Colgo l’occasione per
porgere gli auguri di buon Natale al Presidente Talarico e a tutti i
consiglieri.
(Applausi)
PRESIDENTE
Grazie, signor Presidente, la seduta è sciolta, auguri di buon Natale e di buone feste a tutti i colleghi.
E’ stata presentata alla Presidenza
la seguente proposta di
legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Istituzione
dell’Ufficio del garante delle persone sottoposte a misure restrittive della
libertà personale (Delibera G.R. n. 788 del 14.12.2010)” (P.L. n. 142/9^)
E’
stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari, istituzionali e affari generali – ed alla seconda -
Bilancio programmazione economica e attività
produttive – per il parere.
(Così resta stabilito)
Sono state presentate,
inoltre, le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:
Tripodi – “Prestazioni
sociali agevolate a favore delle famiglie” (P.L. n. 138/9^)
E’ stata assegnata alla
terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.
(Così resta stabilito)
Pacenza – “Disposizioni in
attuazione alla legge 16 marzo 1987, n. 115 relativa alla prevenzione ed alla
cura del diabete mellito” (P.L. n. 139/9^)
E’ stata assegnata alla
terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative.
(Così resta stabilito)
Morelli – “Disposizioni per
la valorizzazione, promozione e diffusione
dei bovini di razza podolica calabrese”
(P.L. n. 140/9^)
E’ stata assegnata alla
seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.
(Così resta stabilito)
Nucera – “Modifiche alla legge regionale 15 gennaio 2009, n. 1
recante <<Ulteriori disposizioni in materia sanitaria>>” (P.L. n.
141/9^)
E’ stata assegnata alla
terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative.
(Così resta stabilito)
E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:
“Approvazione piano strategico di marketing turistico.
Periodo 2010-
E’ stata assegnata alla
seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.
(Così resta stabilito)
E’ stata presentata, inoltre, alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:
“Bilancio di previsione del Consiglio
regionale per l’esercizio finanziario
E’ stata assegnata alla
terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative.
(Così resta stabilito)
In data 8 novembre 2010, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale. Lo stesso è stato pubblicato sul supplemento straordinario n. 3 del 15 novembre 2010 al Bur n. 20 del 2 novembre 2010:
Regolamento regionale n. 17 dell’8 novembre 2010, concernente: “Modifica al Regolamento regionale del 4 agosto 2008, n. 3 (“Regolamento regionale delle procedure di valutazione di impatto ambientale, di valutazione ambientale strategica e delle procedure di rilascio delle autorizzazioni integrate ambientali”) pubblicato sul Burc del 16.8.2008, n. 16.
In data 2 dicembre 2010, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale. Lo stesso è stato pubblicato sul supplemento straordinario n. 3 del 10 dicembre al Bur n. 22 del 1 dicembre 2010:
Regolamento regionale n. 18 del 2 dicembre 2010, concernente: “Disciplina dell’esercizio della professione di maestro di sci. Legge regionale n. 8 del 26 giugno 2003, art. 28 bis”.
La deliberazione di cui
sopra è stata trasmessa alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica e attività
produttive.
(Così resta stabilito)
Nucera. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
con Regolamento regionale n. 11 del 4 agosto 2009 (Compartecipazione alla spesa sanitaria - Ticket) sono state introdotte e disciplinate le modalità di compartecipazione alla spesa sanitaria da parte dei cittadini, ovunque residenti, che usufruiscono di prestazioni nelle strutture pubbliche e private presenti nel territorio regionale;
all'art. 4 del suddetto Regolamento sono indicati i soggetti che sono esentati dal pagamento della quota di partecipazione alla spesa sanitaria e, in particolare, alla lettera c) vengono individuati, esclusivamente, gli invalidi civili al 100% per lavoro, cioè i soggetti rientranti nella 1° categoria, codice S01(ex. Art. 6, comma 1, lett. c, del D.M. 1.02.1991);
ai sensi del predetto Regolamento non sono esentati dal pagamento della quota di partecipazione alla spesa sanitaria i soggetti invalidi per servizio appartenenti alle categorie dalla 2° all'8°, codici S02, S03 (ex. Art. 6, comma 1, lett. c, e comma 2, lett. d, del D.M. 1.02.1991);
con Decreto del Presidente della Giunta regionale (nella qualità di commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria, nominato con delibera del Consiglio dei ministri del 30 luglio 2010) n. 19 del 25 ottobre 2010 è stato modificato il Regolamento n. 11/2009, esclusivamente, nella parte relativa all'esenzione dal pagamento della quota di partecipazione alla spesa sanitaria in base al reddito (art. 4, comma 1, lett. d);
gli invalidi per servizio appartenenti alle categorie dalla 2° all'8°, codici S02, S03 (ex. Art. 6, comma 1, lett. c, e comma 2, lett. d, del D.M. 1.02.1991) sono affetti da gravi patologie invalidanti e dovrebbero avere diritto all'esenzione dal pagamento del ticket, a maggior ragione se si considera la circostanza che l'invalidità è avvenuta per causa di servizio;
nelle altre Regioni, pur con deficit nel sistema
sanitario, quali
se ritiene opportuno, nella sua qualità di commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria, nominato con delibera del Consiglio dei ministri del 30 luglio 2010, introdurre una modifica all'art. 4, lett. c), del Regolamento regionale n. 11 del 4 agosto 2009 (Compartecipazione alla spesa sanitaria - Ticket) per comprendere tra i soggetti che sono esentati dal pagamento della quota di partecipazione alla spesa sanitaria anche gli invalidi per servizio appartenenti alle categorie dalla 2° all'8°, codici S02, S03 (ex. Art. 6, comma 1, lett. c, e comma 2, lett. d, del D.M. 1.02.1991).
(73; 14.12.2010)
Nucera. Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere – premesso che:
con legge
regionale n. 41 del 5 novembre 2009, n. 41 (Norme per l'istituzione e la
disciplina del servizio civile in Calabria) è stato costituito nella nostra
Regione il servizio civile volontario, quale espressione di politiche di
solidarietà sociale, al fine della promozione dei diritti fondamentali della
persona;
il servizio
civile volontario costituisce una delle più alte forme di partecipazione
democratica e
l'art. 11, comma 1, della legge regionale n. 41 del 5 novembre 2009, n.
41 (Norme per l'istituzione e la disciplina del servizio civile in Calabria)
prevede che
l'art. 11,
comma 2, della suddetta legge regionale stabilisce che
alla mancata
organizzazione della Conferenza regionale sul servizio civile è conseguita la
mancata predisposizione della proposta del programma triennale che disciplina
le attività previste nell'ambito del servizio civile regionale, ciò lasciando,
di fatto, inattuata la legge regionale -:
se e quando
intende organizzare
(74;
21.12.2010)
Guccione,
Franchino, Sulla, Censore, F. Aiello. Al
Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per
sapere – premesso che:
in base alla
legge regionale n. 24/1987 veniva emanato un decreto del Dirigente Generale del
Dipartimento Lavori Pubblici n. 2979 del 15.03.2010 che prevedeva il
finanziamento di opere pubbliche (a parziale o totale copertura del bilancio
regionale) per un totale di 480 interventi per un investimento di euro
121.352.000,00;
l'attuale
Giunta regionale, con Decreto n. 8832 del 09.06.2010, ha sospeso l'iter e i
finanziamenti previsti dal Decreto n. 2979/2010;
a tutt'oggi,
dopo oltre sei mesi, tutto rimane ancora sospeso, con grave nocumento all'economia
calabrese che, in questo momento difficile, vede sottrarsi investimenti
importanti per opere pubbliche che interessano la totalità dei comuni
calabresi, mentre assistiamo quotidianamente al rischio di chiusura di
centinaia di imprese soffocate dalla grave crisi economica in atto -:
quali sono i
motivi per cui, da oltre sei mesi, è stato adottato dal Dipartimento regionale
ai Lavori Pubblici un atto di sospensione verso un provvedimento che ha già
generato obbligazioni da parte degli enti locali che hanno avuto notificato,
con decreto n. 2979 del 15.03.2010, un finanziamento in base alla legge 24 del
1987 e che hanno provveduto, di conseguenza, a tutti gli atti propedeutici
(affidamento dell'incarico di progettazione o, addirittura, alle procedure di
gara) e che tutto ciò rischia di aprire un contenzioso che vedrebbe
quali
iniziative e atti amministrativi si intendono adottare rapidamente per consentire
l'apertura di 480 cantieri in Calabria per la realizzazione di altrettante
opere pubbliche in tutti i comuni calabresi e per dare la possibilità a
tantissime imprese della nostra regione che in questo momento rischiano il
tracollo economico e finanziario, di lavorare ed uscire dal tunnel in cui aggi
si trovano.
(75;
21.12.2010)
Il Consiglio regionale della Calabria
premesso che:
in data 13
giugno 2008 è stata approvata
il 24 luglio
del 2008 con lettera n. 12271 il Direttore generale dell'Azienda Ospedaliera di
Cosenza, dott. Cesare Pelaia, trasmetteva all'Assessore alla Sanità della
Regione Calabria e al Sindaco di Cosenza una dettagliata relazione inerente la
realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza in sostituzione dei presidi
"Annunziata" e "Mariano Santo'", elaborata da un'apposita
Commissione presieduta dal Direttore Sanitario aziendale;
tale
relazione elaborata dall'AO di Cosenza era propedeutica alla redazione del
Piano di Fattibilità da parte della Regione in base all'Art. 51 Comma 7 della
Legge regionale n. 15 del 2008;
il Comune di
Cosenza nell'iter dell'approvazione del nuovo Piano Strutturale Comunale (PSC)
ha inserito l'individuazione urbanistica del sito per la costruzione del nuovo
ospedale e la destinazione dell'area su cui attualmente insiste
l’"Annunziata";
l'articolo 36
comma 1 della legge regionale 26 febbraio 2010 n. 8 recita testualmente: che
a tal fine le
aziende ospedaliere predisporranno lo studio di fattibilità entro tre mesi
dalla approvazione della presente legge, utilizzando le risorse disponibili sia
comunitarie, sia statali ex art. 20 della legge 11 marzo 1988 n. 67 sia quelle
rinvenienti dalla valorizzazione e/o dalla dismissione del patrimonio
immobiliare del vecchio presidio e delle relative aree di pertinenza;
impegna
e il Presidente della Giunta
regionale nonché Commissario
per la sanità in Calabria,
alla luce delle leggi regionali, cosa intende fare per
mettere in atto le conseguenti iniziative amministrative per la realizzazione,
per come deciso dal Consiglio regionale della Calabria del nuovo ospedale
dell’Azienda ospedaliera di Cosenza.
(26;
20.12.2010) Guccione, F. Aiello, Franchino, Censore, Sulla
Aiello,
Censore, Franchino, Sulla, Guccione. Al
Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla cultura ed ai beni
culturali. Per sapere - premesso che:
i tagli del
personale Ata previsti in Calabria per l’anno scolastico 2009-2010 hanno
determinato la perdita di 2.613 posti di lavoro così suddivisi, provincia per
provincia:
per effetto
di tali tagli e della cosiddetta “Riforma Gelmini” l’inizio dell’anno
scolastico 2010-2011 registra nella nostra regione un avvio contrassegnato da
disagi e contrattempi che colpiscono soprattutto gli alunni e le loro famiglie
in un contesto caratterizzato da forti incertezze ed allarme per l’ulteriore
riduzione degli organici del personale scolastico. In Calabria, infatti, i dati
ministeriali prevedono un’altra drastica riduzione del personale Ata;
in una
situazione che presenta tassi di disoccupazione di gran lunga superiori alla
media nazionale numerosi plessi scolastici rischiano di non essere nelle
condizioni più idonee per essere operativi e assicurare l’adeguata sicurezza
agli studenti;
una scuola
che non garantisce i servizi essenziali ed il diritto allo studio a tutti è
destinata a cadere nel disordine e nell’abbandono più assoluto, con conseguenze
pesantissime soprattutto per una regione come la nostra in cui, invece, ci
sarebbe maggiore bisogno di scuola, sapere e conoscenza.
quali
iniziative si intendono assumere al fine di individuare ed adottare le misure
più idonee per garantire un inizio d’anno scolastico sereno a tutti, per dare
una risposta immediata ed efficace ai lavoratori precari della scuola e per
predisporre un piano di misure che, salvaguardando gli attuali posti di lavoro
contribuiscano alla costruzione di una scuola capace di dare ai nostri giovani
una speranza per il futuro.
(34;
15.09.2010)
Risposta – “Egregio dottore,
in riscontro alla nota in oggetto pervenuta
il 15 novembre 2010 prot. n. 11777, si fa presente che con deliberazione di
Giunta regionale n. 354 del 6.5.2010 è stato approvato il protocollo d'intesa
sottoscritto in data 24 giugno 2010 tra
A tal fine è stato emanato un Avviso Pubblico
per la realizzazione del programma "Una scuola per
Il protocollo prevede che nell'ambito delle
attività progettuali promosse dalle istituzioni scolastiche, per i moduli
previsti nel programma,
L'avviso Pubblico "Una scuola per la
democrazia" è pertanto indirettamente finalizzato a valorizzare i docenti
e il personale ATA precario. Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e
della Ricerca sì impegna a riconoscere la validità del servizio prestato dal
personale docente ed ATA, assunto nelle iniziative sopra riportate, quale
servizio scolastico a tutti gli effetti, a condizione che i progetti abbiano
una durata non inferiore a tre mesi, prorogabili ad otto (D.L: 134/09/09) ed
abbia previsto un impegno didattico non inferiore a 350 ore.
La risposta delle scuole al bando è andata
oltre le previsioni. Infatti la dotazione finanziaria è stata incrementata di €
2.017.736,56. Risultano prevenuti n. 269 progetti ed ammessi n. 183 e si
prevede il coinvolgimento di 1084 precari di cui 691 docenti e 393 personale
ATA con il coinvolgimento di 19.012 allievi studenti, 3.032 allievi adulti, 225
alunni con disabilità e 319 alunni immigranti.
L'occasione è gradita per porgere cordiali
saluti.”
Mario
Caligiuri (assessore alla cultura ed
ai beni culturali)
“Il Consiglio regionale
vista
la deliberazione n. 712 del 9 novembre 2010, con la quale
vista
la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 "Ordinamento del Bilancio e della
contabilità della Regione Calabria" ed, in particolare, l'articolo 2
inerente alla definizione del Documento di Programmazione Economico Finanziaria
(Dpefr);
delibera
di
approvare il Documento di Programmazione Economico-Finanziaria (Dpefr) per il
triennio 2011-2013, con gli emendamenti introdotti, che si allega alla presente
per farne parte integrante e sostanziale”.
Titolo I
Disposizioni di carattere finanziario
Articolo 1
(Programma di interventi per il contrasto
alla 'ndrangheta)
1.
Al fine di rafforzare il sistema di contrasto alla criminalità organizzata attraverso
un Programma di finanziamento per le infrastrutture materiali ed immateriali
che costituiscono sede di uffici giudiziari e presidi delle forze dell'ordine e
per la realizzazione di impianti di video sorveglianza e per esigenze di
mobilità anche gestionale,
2.
Il mutuo o prestito obbligazionario per spese di investimento a carico del
bilancio regionale, con rata annuale massima di euro 500.000,00, sarà contratto
per una durata massima di anni
3.
4.
Le risorse di cui al comma 2, allocate all'UPB 7.2.01.03 dello stato di
previsione della spesa del bilancio 2011, rappresentano la quota parte a carico
della Regione.
Articolo 2
(Interventi urgenti di contrasto alla
povertà)
1.
Al fine di realizzare interventi urgenti di contrasto alla povertà e sostegno
per le famiglie numerose in stato di bisogno economico,
2.
Le modalità di attuazione degli aiuti e degli interventi, saranno definiti da
apposito Regolamento adottato dalla Giunta regionale, su proposta del
Presidente della Giunta regionale, entro 90 giorni dall'approvazione della
presente legge, sentito il parere non vincolante della Commissione consiliare
competente, da esprimere entro 30 giorni dalla data di assegnazione del
provvedimento. Decorso inutilmente tale termine, il parere si ritiene reso in
senso favorevole.
3.
Nella predisposizione della proposta di Regolamento, che sarà ispirata a
criteri di massima trasparenza, nonché ai principi di cui alla legge regionale
2 febbraio 2004, n. 1 e tenuto conto dei quozienti familiari, il Presidente
della Giunta regionale, sarà affiancato da un Comitato di esperti che
consentirà la valutazione delle migliori esperienze in materia, realizzate a
livello nazionale ed internazionale.
4.
Il Comitato, per i cui componenti non è previsto alcun compenso, esaurirà il
suo compito all'emanazione del Regolamento.
5.
Il Comitato, sarà composto dal Presidente della Giunta regionale, dall'Assessore
al Bilancio e alla Programmazione, dall'Assessore alle Politiche Sociali, dal
Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, dal Presidente dell'ACRI
(Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio S.p.A), dal Presidente del
Federcasse (Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo - Casse
Rurali ed Artigiane) - o loro delegati, dal Direttore Nazionale della Caritas e
dal Presidente della Fondazione per il Sud.
6.
Per gli oneri connessi all'esecuzione delle norme di cui al presente articolo,
è autorizzata per l'esercizio finanziario 2011 la spesa nel limite massimo di
euro
Articolo 3
(Programma di aiuti alle famiglie colpite
dall'alluvione di Gioia Tauro)
1.
2.
Lo stanziamento complessivo per gli interventi di cui al comma precedente è
fissato in euro 500.000,00, con allocazione all'UPB 6.2.01.05 dello stato di
previsione della spesa del bilancio 2011.
Articolo 4
(Disposizioni per la cessione dei crediti
delle imprese)
1.
Allo scopo di sostenere le imprese interessate da ritardi di pagamento da parte
della Regione per forniture di beni e servizi o per la realizzazione di opere
pubbliche,
2.
Per credito liquido ed esigibile s'intende quello riveniente da procedure
amministrative e contabili effettuate nel pieno rispetto delle norme di
contabilità pubblica nazionale e regionale.
3.
Il presente articolo si applica anche ai crediti del settore sanitario, in
coerenza e nel rispetto del vigente Piano di rientro dai disavanzi. Per quanto
riguarda le imprese, interessate da ritardi di pagamento operanti nel settore
sanitario, la certificazione del credito certo ed esigibile deve essere fatta
dalle Aziende Sanitarie provinciali o ospedaliere.
Articolo 5
(Fondo di garanzia per le imprese)
1.
Per contribuire al sostegno dell'economia,
2.
Per garantire affidamenti bancari alle piccole e medie imprese che si trovino
in difficoltà finanziaria derivante dal mancato incasso di crediti dovuti dalla
Regione per forniture di beni e servizi o opere pubbliche e certificati ai
sensi del comma 1 dell'articolo 3, è costituito un fondo di garanzia presso
Fincalabra Spa. Il fondo di garanzia ha carattere integrativo rispetto a quelli
già esistenti, ed è istituito in linea con i principi dell'Accordo Basilea 2
sul capitale di vigilanza delle banche e sulla situazione debitoria delle
imprese.
3.
Entro 60 giorni dalla pubblicazione della presente legge
4.
Per la costituzione del Fondo di garanzia è autorizzata, per l'esercizio
finanziario 2011, la spesa nel limite massimo di euro
5.
Le disposizioni di cui ai commi precedenti si applicano anche al crediti del
settore sanitario, in coerenza e nel rispetto del vigente piano di rientro dei
disavanzi.
6.
7.
Entro sessanta giorni dall'approvazione della presente legge,
8.
Alla copertura finanziaria della disposizione di cui al comma 6 si provvede con
le risorse allocate nella stessa UPB 2.2.02.02 a valere sullo stanziamento di
cui al capitolo 6125201 della spesa.
Articolo 6
(Interventi per assicurare la realizzazione
della Cittadella Regionale)
1.
Al fine di garantire la necessaria ulteriore copertura del fabbisogno
finanziario per la realizzazione delle opere di completamento relative alla
costruzione della Cittadella Regionale,
2.
Il mutuo o prestito obbligazionario per spese di investimento a carico del
bilancio regionale è contratto per un importo massimo di euro 34.200.000,00,
per una durata massima di 20 anni, in più soluzioni a mezzo di più atti di
erogazione e quietanza.
3.
Alla copertura degli oneri derivanti dagli atti di erogazione e quietanza di
volta in volta previsti per gli interessi e rate di ammortamento si provvede
mediante iscrizione delle somme necessarie nei rispettivi bilanci di
previsione, in specifici capitoli di spesa.
4.
Il mutuo o prestito obbligazionario può essere contratto solo dopo che
Articolo 7
(Interventi per la realizzazione di opere
pubbliche di rilevante interesse regionale)
1.
Al fine di favorire l'accesso degli Enti locali alla concessione di mutui per
la realizzazione di opere pubbliche di rilevante interesse regionale è
autorizzato nell'esercizio finanziario
2.
Gli Enti locali comunali associati o consorziati tra di loro e provinciali
individuati come soggetti attuatori per la realizzazione delle opere di cui al
precedente capoverso dovranno garantire un cofinanziamento dell'opera pari al
30% dell'intero importo.
3.
Il Dipartimento Infrastrutture e lavori pubblici della Giunta regionale
individua gli interventi da effettuare attraverso una manifestazione di
interesse per la presentazione di idee progettuali, con l'obiettivo di ammettere
a finanziamento almeno un'opera di rilevante interesse per ciascuna Provincia,
previo parere non vincolante della Commissione consiliare competente, da 4
esprimere entro 30 giorni dalla data di assegnazione del provvedimento. Decorso
inutilmente tale termine, il parere si ritiene reso in senso favorevole.
Articolo 8
(Realizzazione di opere pubbliche da parte
degli Enti locali)
1.
Al fine di favorire l'accesso degli Enti locali alla concessione di mutui da
parte della Cassa Depositi e Prestiti Spa o di altri istituti di credito
abilitati per il finanziamento di opere di interesse regionale - ai sensi degli
articoli 1 e 4 della legge regionale 31 luglio 1987, n. 24 - è autorizzato
nell'esercizio finanziario
Articolo 9
(Programma di valorizzazione e alienazione
del patrimonio immobiliare)
1.
Agli effetti dell'articolo 58 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 e
dell'articolo 4 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 22, e nel rispetto del
Piano delle Valorizzazioni ed Alienazioni di cui al comma successivo, e'
prevista una entrata di euro
2.
Il programma di cui al comma 1 è approvato dalla Giunta regionale previo parere
non vincolante della Commissione consiliare competente, da esprimere entro
trenta giorni dalla data di assegnazione del provvedimento, decorso il quale il
parere si intende reso in senso favorevole.
Articolo 10
Disposizioni in materia di anagrafe
zootecnica
1.
2.
Per garantire la copertura delle somme occorrenti al riconoscimento nei
confronti di Italia Lavoro Spa del valore di mercato delle azioni dismesse, è
autorizzata per l'esercizio finanziario 2011 la spesa stimata di euro
65.000,00, con allocazione all'UPB 2.2.04.04 dello stato di previsione della
spesa del bilancio medesimo.
3.
Al fine di concorrere al ripianamento della perdita di esercizio connessa alla
sospensione delle attività della Sial Servizi SPA. è autorizzata per
l'esercizio finanziario 2011 la spesa di euro 345.000,00 connessa ai costi di
gestione sostenuti dalla stessa, con allocazione all'UPB. 2.2.04.04 dello stato
di previsione della spesa del bilancio medesimo.
Articolo 11
(Partecipazione della Regione Calabria alla
Società "Progetto Magna Graecia")
1.
2.
3.
Per le finalità di cui al presente articolo è autorizzata per l'esercizio
finanziario 2011 la spesa di euro 61.200,00 allocata all'UPB 5.2.01.01 dello
stesso bilancio.
Articolo 12
( Disposizioni finanziarie diverse)
1.
2.
Per l'esercizio finanziario 2011 le risorse occorrenti in ordine alla stipula
dei contratti di cui all'articolo 10 della legge regionale 11 agosto 2010, n.
23, come modificato dall'articolo 1 della legge regionale 22 novembre 2010, n.
32 sono determinati in euro 550.000,00, allocate all'UPB 4.3.02.02 dello stato
di previsione della spesa del bilancio regionale.
3.
Le risorse spettanti alla Regione Calabria per l'esercizio delle funzioni e dei
compiti amministrativi in materia ambientale, ai sensi dell'articolo 70 del
D.Lgs. 31 marzo 1998 n. 112, relativi all'annualità 2010, erogate dal Ministero
dell'Economia e delle Finanze e già iscritte nel bilancio di esercizio 2010,
saranno trasferite, nella misura del 50% dalla Regione Calabria al Commissario
Delegato per il Superamento della Situazione d'Emergenza nel Settore Rifiuti
Urbani nel Territorio della Regione Calabria per lo svolgimento delle funzioni
previste dall'OPCM 3731 del 16 gennaio 2009 e dall'OPCM 3886 del 9 luglio 2010.
4.
Il Dipartimento Attività Produttive è autorizzato a concedere per l'esercizio
finanziario 2011 all'Ente Autonomo Fiera di Reggio Calabria un contributo in
conto liquidazione di euro 235.000,00, allocato all'UPB 2.2.03.02 (capitolo
22030207) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2011, da destinare
alle retribuzioni del personale maturate a tutto il 31 dicembre 2010.
Titolo II
Disposizioni in materia di personale della
Regione
Articolo 13
(Norme per la risoluzione anticipata del
rapporto di lavoro del personale regionale, degli enti,
delle aziende e delle società regionali)
1.
Per accelerare il processo di riorganizzazione degli uffici regionali, senza
aumentare la relativa spesa di personale, per gli anni 2011, 2012 e 2013, ai
dipendenti, titolari di rapporto di impiego a tempo indeterminato con
3.
Per le istanze presentate entro i termini di cui al comma 2 ed accettate
dall'Amministrazione regionale, la risoluzione del rapporto di lavoro, è
fissata al 1° aprile di ciascun anno. Le istanze di risoluzione del rapporto di
lavoro, una volta presentate all'Amministrazione, sono irrevocabili.
6.
Ai dipendenti che, alla data di risoluzione del rapporto di lavoro, non hanno
ancora maturato, ai sensi della normativa tempo per tempo vigente, il diritto a
pensione, è erogata, in aggiunta al beneficio previsto dal comma 1, una indennità
ulteriore, pari a 3 mensilità della retribuzione lorda risultante dalla media
degli ultimi dodici mesi di servizio, per ciascuno degli anni necessari alla
maturazione del diritto a pensione e, comunque, per un massimo di cinque anni.
7.
Ai dipendenti che beneficiano delle indennità supplementari previste dal
presente articolo non è riconosciuto il diritto alla monetizzazione delle ferie
non godute.
8.
La retribuzione lorda, quantificata secondo le modalità previste dal comma 1, è
calcolata escludendo la 13^ mensilità ed eventuali indennità di struttura
percepite ai sensi delle leggi regionali 13 maggio 1996, n. 7 e 13 maggio 1996,
n. 8. Per i dirigenti ed i titolari di posizioni organizzative. sono esclusi
dal calcolo anche gli importi eventualmente spettanti a titolo di retribuzione
di risultato.
10.
I posti in dotazione organica che si renderanno disponibili a seguito
dell'applicazione della presente legge non potranno essere ricoperti, prima che
la spesa, relativa alle indennità previste dai commi 1 e 5 per i singoli
dipendenti, sia compensata con quella che l'Amministrazione avrebbe dovuto
sostenere se il dipendente fosse rimasto in servizio e, comunque,
subordinatamente alla verifica delle esigenze organizzative, delle condizioni
finanziarie dell'ente ed al rispetto dei vincoli previsti dalla normativa
nazionale.
11.
I benefici previsti dal presente articolo sono estesi, a parità di condizioni e
modalità, ai dipendenti degli Enti, aziende e società regionali, sempre nel
rispetto della normativa nazionale nel tempo in vigore.
12.
I benefici previsti dalla presente legge sono estesi al personale trasferito
alle province in seguito alla legge regionale n.34/200Z e individuato sulla
base del protocollo d'intesa Regione - Province del 27 marzo 2006.
Dall'indennità di cui al comma 1 del presente articolo viene, tuttavia,
detratta a carico di tale personale la quota già corrisposta quale premio per
l'avvenuto passaggio ad altro ente. Contestualmente e proporzionalmente, viene
ridotta la somma attualmente trasferita dalla Regione alle Province per il
pagamento delle mensilità.
13.
I benefici della risoluzione anticipata del rapporto di lavoro, come
disciplinata dalla presente legge, sono estesi anche a coloro che, a decorrere
dal 1 giugno 2010 e sino alla pubblicazione della presente legge, hanno
prodotto domanda di collocamento a riposo anticipato e che, comunque, siano in
servizio alla data di presentazione dell'istanza di risoluzione anticipata.
14.
La presente legge non si applica a coloro che, in coerenza con la normativa,
tempo per tempo vigente, in materia di limiti per la cessazione del rapporto di
lavoro, abbiano un'età anagrafica pari o superiore a 65 anni, oppure
un'anzianità contributiva complessiva, anche figurativa, pari o superiore a 40
anni alla data della risoluzione anticipata richiesta.
15.
La presente norma non si estende al personale del servizio sanitario regionale.
16.
Le somme necessarie alla copertura finanziaria della spesa del presente
articolo sono da imputare sui corrispondenti capitoli, relativi alle spese per
le retribuzioni del personale, dei bilanci degli enti interessati, senza oneri
aggiuntivi a carico del bilancio regionale.
Articolo 14
(Disposizioni in materia di personale A.Fo.R)
2.
Il personale in servizio, alla data del 31.12.2010, presso il Centro Radio
Regionale dell'AFOR è assegnato funzionalmente al servizio della Protezione
Civile continuando a svolgere compiti e mansioni di propria e specifica
pertinenza.
Articolo 15
(Disposizioni in materia di conferimento di
incarichi dirigenziali)
1.
Per eccezionali ragioni di continuità nell'azione amministrativa restano validi
gli incarichi dirigenziali conferiti, per la copertura dei posti vacanti, in
data anteriore al 17 novembre 2010, ai sensi dell'articolo 10, commi 4, 4 bis e
4 ter, della legge regionale 7 agosto 2002, n. 31, nonché i consequenziali
effetti giuridici.
Articolo 16
(Disposizioni in materia di stabilizzazione
dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità)
1.
Il termine finale per l'attuazione del Piano di stabilizzazione previsto
dall'articolo 8 della legge regionale 30 gennaio 2001, n. 4, come modificato da
ultimo dalla legge regionale 12 giugno 2009, n. 19, è fissato al 31 dicembre
2011.
2.
Alla copertura degli oneri di cui al comma 1 si provvede con le risorse del
Fondo nazionale per l'occupazione di cui all'articolo 1 del Decreto legislativo
28 febbraio 2000, n. 81 e con risorse regionali determinate con legge
finanziaria regionale, allocate all'UPB 4.3.02.02 (capitoli 43020214 e
43020209) dello stato di previsione della spesa di bilancio 2011.
3.
4.
La lettera a) del comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale n. 20/2003 è
sostituita dalla seguente: "le Amministrazioni pubbliche, di cui
all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165/2001, anche in
associazione tra di loro, gli Enti pubblici economici, le Società a totale o
prevalente partecipazione pubblica, quali le Società a capitale misto
pubblico/privato, Società partecipate totalmente da Enti pubblici territoriali,
ATO, Fondazioni costituite da Enti pubblici territoriali, società in House di
Enti pubblici territoriali. Inoltre le Cooperative sociali di cui alla legge 8
novembre 1991, n. 381 e loro Consorzi I gli altri soggetti individuati, ai
sensi dell'articolo 3, comma 1, del DLgs. N. 468/1997, con decreti del
Ministero del Lavoro e della previdenza sociale.
5.
Il comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale n. 20/2003 è sostituito dal
seguente: "Le disposizioni di cui alla presente legge cessano comunque di
avere vigore il 31 dicembre 2013, data entro la quale dovranno essere attuati i
piani di stabilizzazione occupazionali dei lavoratori dei bacini di cui
all'articolo 2".
Articolo 17
(Cessazione del rapporto di lavoro)
1.
Il rapporto di lavoro dei dipendenti del Consiglio regionale della Calabria che
abbiano raggiunto l'anzianità massima contributiva utile a pensione di anni
quaranta, si risolve con un preavviso di mesi sei, fatte salve particolari
esigenze connesse agli aspetti organizzativi e funzionali degli uffici del
Consiglio regionale della Calabria.
2.
Al fine di garantire un'adeguata tutela previdenziale, in osservanza degli articolo
3 e 38 della Costituzione, evitando soluzioni di continuità tra stipendio e
pensione, il personale sarà mantenuto in servizio sino alla decorrenza del
trattamento pensionistico stabilito dalla normativa vigente tempo per tempo.
Articolo 18
(Accesso alla qualifica dirigenziale)
1.
Per la copertura dei posti di qualifica dirigenziale vacanti nei ruoli della
Regione Calabria (Consiglio regionale e Giunta) si procede tramite
corso/concorso a cui possono partecipare i dipendenti regionali in possesso dei
requisiti previsti per l'accesso alla qualifica dirigenziale.
Titolo III
Disposizioni in materia di entrate e tributi
regionali
Articolo 19
(Collaborazione tra gli organi regionali in
materia tributaria)
1. I
dipartimenti regionali e qualunque altro ente od organo regionale o
sub-regionale comunque denominato sono tenuti a fornire le informazioni
richieste dalla struttura tributaria regionale entro il termine indicato dalla
legge regionale che disciplina il procedimento amministrativo.
2.
Il responsabile del procedimento che viola, senza giusto motivo, l'obbligo di
cui al comma 1, è soggetto a responsabilità disciplinare per grave violazione
dei doveri di ufficio e, in caso di presunto danno erariale, è deferito alla
competente autorità.
3.
Quando nei giudizi avente ad oggetto un'imposizione tributaria
4.
Con decreto del dirigente generale del Dipartimento che sovraintende la
struttura tributaria regionale sono indicati i criteri di economicità sulla
base dei quali effettuare o non effettuare l'attività di accertamento. In
difetto di previsione i detti criteri sono predeterminati dal dirigente della
struttura tributaria regionale. In ogni caso sono escluse dall'accertamento le
violazioni di mero carattere formale o temporale purché emerga la buona fede
del contribuente e purché il tributo sia effettivamente introitato entro l'anno
di pagamento.
5.
Il dirigente della competente struttura tributaria, con provvedimento motivato,
può rinunciare alla costituzione in giudizio in ragione del rapporto
eventualmente sfavorevole insistente tra l'entità della pretesa e i costi
legali ed amministrativi che deriverebbero dalla prosecuzione della attività giudiziale
ovvero in ragione della probabile soccombenza giudiziale. La struttura
tributaria regionale in tali casi comunica agli organi giurisdizionali la
cessata materia del contendere.
Articolo 20
(Disposizioni in materia di contenzioso
tributario regionale)
1.
Nelle controversie in materia tributaria, l'Avvocatura regionale, può conferire
incarichi professionali esterni, in deroga alle vigenti previsioni in materia.
2.
Gli incarichi professionali di cui al comma 1, devono essere conferiti
attraverso idonea convenzione con professionisti esterni, individuati d'intesa
con il Dirigente Generale del Dipartimento Bilancio e secondo le modalità da
questi fissate.
3.
Per gli oneri connessi all'attuazione del presente articolo è autorizzata, per
l'esercizio finanziario 2011, la spesa nel limite massimo di euro
Articolo 21
(Partecipazione dei comuni all'accertamento)
1.
Per potenziare l'azione di contrasto all'evasione fiscale e contributiva, in
attuazione dei principi di economicità, efficienza e collaborazione
amministrativa, è incentivata la partecipazione dei comuni all'accertamento
fiscale e contributivo, previa intesa con i Comuni interessati, mediante il
riconoscimento di una quota pari al 33 per cento delle maggiori somme relative
a tributi regionali riscosse a titolo definitivo nonché delle sanzioni
applicate.
2.
Per le attività di supporto all'esercizio delle facoltà di cui al primo comma i
Comuni possono avvalersi delle società e degli enti partecipati dai Comuni
stessi ovvero degli affidatari delle entrate comunali.
3.
Con decreto del dirigente della struttura tributaria regionale sono individuati
i tributi e le modalità operative della partecipazione comunale
all'accertamento.
4.
Con decreto del dirigente della Ragioneria regionale, di concerto con il
dirigente della struttura tributaria regionale. è effettuata l'attribuzione
della quota di pertinenza comunale.
Articolo 22
(Modifiche alla legge regionale 10 aprile
1995, n. 11)
1.
Alla legge regionale 10 aprile 1995, n. 11 sono apportate le seguenti
modifiche:
a)
All'articolo 1, dopo le parole "provvedimenti amministrativi" sono
inserite le seguenti "espressi o taciti";
b) Al
comma 1 dell'articolo 2 è aggiunto il seguente alinea "In caso di
provvedimento tacito conseguente a denuncia di inizio di attività o a
segnalazione certificata d'inizio di attività o ad altri similari istituti, la
tassa è corrisposta contestualmente alla dichiarazione del contribuente.";
c)
Al comma 1 dell'articolo sei, le parole "é soggetto all'applicazione di
una soprattassa nella misura pari al doppio della tassa evasa" sono
sostituite dalle parole "di una sanzione dal cento al duecento per cento
della tassa evasa, con un minimo di euro 103,29";
d)
Al comma 3 dell'articolo 6, le parole "si incorre: a) in una soprattassa
del 10% della tassa dovuta se questa é corrisposta entro trenta giorni dalla
scadenza; b) in una soprattassa del 20% della tassa dovuta se questa é
corrisposta oltre il termine di cui alla precedente lettera a) ma prima
dell'accertamento dell'infrazione" sono sostituite dalle parole "si
incorre in una sanzione pari al trenta per cento della tassa evasa";
e)
Dopo il comma 3 dell'articolo sei, è aggiunto il seguente comma: "3 bis.
Nessuna sanzione è applicata nel caso nel quale il contribuente abbia, per
errore scusabile, integralmente provveduto alla corresponsione della tassa
dovuta a favore di enti diversi rispetto alla Regione. In tale caso gli enti
che abbiano introitato erroneamente la tassa di rilascio, di rinnovo, annuale o
di visto e vidimazione sono tenuti al riversamento delle relative somme nei
confronti della Regione.";
f)
l'articolo 14 è sostituito dal seguente:
"Articolo
14 (Obbligo di informazioni):
"1.
Gli uffici competenti al rilascio dei provvedimenti e degli atti soggetti a
tassazione sono tenuti alla trasmissione alla struttura tributaria regionale
delle informazioni relative agli atti espressi o taciti rilasciati entro trenta
giorni dal rilascio o dal perfezionamento degli stessi. Sono oggetto di
comunicazione anche le cessazioni e le variazioni degli stessi predetti atti.
La trasmissione può avvenire anche per via telematica. Ogni comunicazione
indica importo ed estremi del versamento effettuato dal contribuente.
2.
Il responsabile del procedimento che viola, senza giustificato motivo,
l'obbligo di trasmissione di cui al comma 1, è soggetto a responsabilità
disciplinare per violazione dei doveri di ufficio e, in caso di presunto danno
erariale, è deferito alla competente autorità giudiziaria.
3.
Con decreto del dirigente generale del Dipartimento che sovraintende alla
struttura tributaria della Regione sono stabilite modalità, termini e
decorrenza dell'uso della procedura di trasmissione telematica prevista nel
comma 1.11 provvedimento può stabilire deroghe alla trasmissione telematica ove
ciò sia reso necessario da esigenze amministrative o giurisdizionali.".
Articolo 23
(Modifiche alla legge regionale 28 agosto
2000, n. 16)
1.
Alla legge regionale 28 agosto 2000, n. 16 sono apportate le seguenti
modifiche:
a)
Al comma 12 dell'articolo 7, le parole "lo stesso si desume dal volume dei
rifiuti "sono sostituite dalle parole "si procede ai sensi
dell'articolo che segue.".
b) Dopo
l'articolo 7 è aggiunto l'articolo 7 bis, rubricato "Presunzione di
conferimento" che ha il seguente contenuto: "1. Ove non sia possibile
determinare il quantitativo dei rifiuti conferiti in discarica, sia autorizzata
che abusiva, ovvero abbandonati, scaricati o depositati in maniera
incontrollata, gli organi ispettivi provvedono a stimare discrezionalmente il
tonnellaggio conferito.
2.
Ove la stima non sia possibile gli organi ispettivi provvedono a stimare il
tonnellaggio dal volume dei rifiuti conferiti, in base ad un rapporto di
conversione di una tonnellata per ogni metro cubo conferito.
3.
Ove la stima del volume non sia possibile gli organi provvedono a calcolare
l'area territoriale sulla quale insiste la discarica e stimano il tonnellaggio
in base alla estensione territoriale, in base ad un rapporto di conversione di
una tonnellata per ogni metro quadro di estensione.
4.
Nel caso non sia possibile individuare la natura dei rifiuti conferiti, essi si
presumono essere rifiuti della specie soggetta alla massima tariffa di
conferimento.
5.
Ove non sia possibile determinare la data del conferimento o dell'abbandono,
scarico o deposito incontrollato, lo stesso si presume avvenuto alla data dell'
accertamento.
6.
Avverso le dette stime il soggetto sanzionato è ammesso a fornire prova
contraria, la cui risultanza è valutata motivata mente dalla struttura
tributaria regionale.".
c)
Dopo l'articolo 7 bis, è aggiunto, ai sensi del comma che precede, l'articolo 7
ter, rubricato "Cause di non punibilità" che ha il seguente
contenuto: "1. Non è sanzionabile l'omesso o ritardato versamento del
tributo correttamente dichiarato ove il soggetto passivo abbia denunciato lo
stato di inadempimento dell'obbligo alla corresponsione della quota di
conferimento dovuta dagli enti pubblici che direttamente o indirettamente
conferiscono in discarica.
Articolo 24
(Modifiche alle legge regionale n. 30 del 7
agosto 2002 e s.m.i)
1.
Il comma 1 dell'articolo 2 bis della legge regionale 7 agosto 2002, n. 30 è
sostituito dal seguente: "1. Sono esentati dal pagamento della tassa
automobilistica regionale le ONLUS che possiedono i requisiti di cui
all'articolo 10 del D.Lgs. 4 dicembre 1997, n. 460".
Articolo 25
(Trasferimento alla Regione di risorse
provenienti dal gettito fiscale rinveniente
dagli impianti di energia)
1.
Titolo IV
Disposizioni in materia sanitaria
Articolo 26
(Accesso all'anticipazione statale per il
ripiano dei debiti pregressi della Sanità)
1.
Al fine di garantire la possibilità di accesso all'anticipazione di liquidità a
valere sulle risorse disponibili di cui all'articolo 2, comma 98, della legge
191/2009 stanziate dallo Stato per la copertura del debito sanitario
cumulativamente registrato a tutto il 31 dicembre 2005, una quota delle entrate
in libera disponibilità della Regione pari ad euro 30.000.000,00 - accertate e
riscosse al capitolo 12010006 relativo all'imposta regionale sulla benzina per
autotrazione istituita con il successivo articolo 27 della presente legge ed al
capitolo 1101103 dell'entrata relativo alla Tassa automobilistica regionale, è finalizzata,
a decorrere dall'esercizio finanziario 2011, alla restituzione della predetta
anticipazione.
3.
Articolo 27
(Istituzione dell'imposta regionale sulla
benzina per autotrazione)
1.
Al fine di consentire il rispetto degli impegni finanziari previsti dal Piano
di rientro in materia sanitaria approvato con specifico accordo con lo Stato, è
istituita con decorrenza dal 10 gennaio
2.
La misura dell'imposta è determinata in euro 0.0258 per litro di benzina.
4.
Il versamento dell'imposta è effettuato entro il mese successivo a quello di
riferimento sul conto corrente della tesoreria della Regione o su apposito
conto corrente postale. Le somme riscosse ai sensi del presente articolo sono
iscritte in apposito capitolo dello stato di previsione dell' entrata del
bilancio della Regione Calabria. la disponibilità di fondi derivanti ed affluiti
nel corso dell'esercizio finanziario nel capitolo di entrata è utilizzata
prioritariamente per le finalità di cui al comma 1, ponendone la competenza
della spesa a carico di apposito capitolo dello stato di previsione della spesa
del bilancio della Regione Calabria.
8.
Per quanto non espressamente previsto dal presente articolo, si applicano le
disposizioni statali vigenti in materia di imposta regionale sulla benzina per
autotrazione.
9.
Le entrate derivanti dalle disposizioni di cui al presente articolo, stimate
per l'anno
Articolo 28
(Disposizioni diverse in materia sanitaria)
1.
Alla legge regionale 29 marzo 1999, n. 8 sono apportate le seguenti modifiche:
a)
All'articolo 1, comma 2:
alla
lettera b) dopo la parola "Italia" sono aggiunte le parole "che
non siano disponibili presso il Servizio Sanitario Regionale";
alla
lettera c) dopo le parole "congenite o acquisite" sono aggiunte le
parole "qualora siano necessarie prestazioni non fruibili presso
alla
lettera c) dopo le parole "organi e funzioni" sono aggiunte le parole
"qualora necessitino di prestazioni non fruibili presso il Servizio
Sanitario Regionale";
b)
All'articolo 2, comma 1, le parole "50.000,00 euro annui" sono
sostituite dalle parole "36.000,00 euro annui".
3. Al
comma 2 dell'articolo 6 della legge regionale 21 gennaio 2009, n. 1, le parole
ruolo sanitario "sono sostituite con le parole "Sistema sanitario regionale”.
Titolo V
Modifiche ed integrazioni a leggi regionali
vigenti
Articolo 29
(Modifiche alla legge regionale n. 42/2008)
1.
Alla legge regionale 29 dicembre 2008, n. 42 recante "Misure in materia di
energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili" è aggiunto il seguente
articolo 4 bis.
"Art.4 bis
1.
Al fine di promuovere !'intervento pubblico nel settore della produzione di
energia rinnovabile si riconosce priorità di indizione ai procedimenti unici
afferenti domande il cui soggetto proponente sia un ente pubblico, ovvero Ente
Locale e Consorzi di Sviluppo Industriale di cui alla legge regionale 38/2001,
nella qualità di soggetto responsabile dell'impianto alimentato da fonti
rinnovabili da autorizzare.
2.
Alla concorrenza dei limiti di potenza autorizzati di cui alla legge regionale
n. 42/2008 non partecipano gli interventi il cui soggetto proponente è
rappresentato da un Ente pubblico.
2.
Dopo il paragrafo 6.6 dell'allegato SUB1 della legge regionale 29 dicembre
2008, n. 42, inserire il seguente paragrafo che sarà denominato 6.7:
"a.
Nel caso il soggetto proponente sia un ente pubblico nella sua qualità di
soggetto responsabile dell'impianto da autorizzare, la verifica preliminare di
cui all'articolo 6 dell'allegato SUB1 della legge regionale n. 42/2008, non
dovendosi procedere alla determinazione della disponibilità di potenza
autorizzabile, potrà essere eseguita da un soggetto pubblico delegato dal
Dipartimento Attività Produttive -Settore Politiche Energetiche. La verifica
preliminare afferente interventi proposti da un ente pubblico dovrà essere
terminata dal soggetto delegato dal Dipartimento Attività Produttive -Settore
Politiche Energetiche entro e non oltre 30 giorni dal ricevimento della domanda
di autorizzazione unica. Nel caso che il soggetto delegato dovesse richiedere, per
una sola volta, integrazioni documentali ai sensi del paragrafo 6.1
dell'allegato SUB1 della legge regionale n. 42/2008, il termine di definizione
del procedimento dovrà concludersi entro un massimo di giorni 15 dall'avvenuta
produzione delle integrazioni da parte del soggetto proponente. Ultimate con
esito positivo le verifiche di cui sopra da parte del delegato, il Settore
Politiche Energetiche provvede contestualmente ad assegnare i valori di potenza
attribuibili a ciascuna richiesta di autorizzazione unica, indicendo entro e
non oltre 15 giorni dall'esito positivo della verifica
b.
Nel caso di progetti in cui il soggetto proponente sia un ente pubblico, il
Dipartimento Ambiente dovrà attivare la procedura di verifica ambientale
(Screening; VIA o procedure AIA) contestualmente alla verifica preliminare da
parte del Dipartimento Attività produttive - Settore Politiche Energetiche o
del suo delegato, concludendo il procedimento stesso nel termine massimo di 60
giorni a partire dal ricevimento della domanda di autorizzazione unica da parte
del soggetto proponente e comunque non oltre la seduta di apertura della
Conferenza dei Servizi.
c.
Per gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili di potenza non
superiore a 10 MW il cui soggetto proponente sia un ente pubblico si applicherà
la sola procedura di verifica ambientale di Screening.
d.
Si riconosce priorità di indizione ai procedimenti unici afferenti progetti in
cui il soggetto proponente sia un ente pubblico, per cui il Dipartimento
Attività Produttive -Settore Politiche Energetiche convoca entro e non oltre i
15 giorni dall'esito positivo della verifica preliminare
e.
Ogni amministrazione convocata può esprimere in modo vincolante la volontà
dell'Amministrazione su tutte le decisioni di competenza della stessa nel
termine massimo di 60 giorni, a partire dal ricevimento della domanda di
autorizzazione unica da parte del soggetto proponente e comunque non oltre la
seduta di apertura della Conferenza dei Servizi, scaduto tale termine il
Responsabile Unico del Procedimento o suo delegato comunque adotta la
determinazione motivata di conclusione del procedimento valutate le specifiche
risultanze della Conferenza e tenendo conto delle posizioni prevalenti espresse
in quella sede, sostituendo, a tutti gli effetti, ogni autorizzazione,
concessione, nulla osta o atto di assenso comunque denominato di competenza
delle amministrazioni partecipanti, o comunque invitate a partecipare ma
risultate assenti, alla Conferenza.
f.
Al fine di promuovere un intervento nel settore della produzione dell'energia
rinnovabile gli Enti Pubblici proponenti l'impianto su cui grava la procedura
di verifica ambientale dovranno presentare una dichiarazione attestante il
valore dell'opera a firma del proponente intervento. L'importo da versare alla
Regione Calabria, in analogia con l'articolo 9 del Regolamento regionale 14
maggio 2009, n. 5 pubblicato dal BURC in data 23 maggio
Articolo 30
(Modifiche alla legge regionale 9 febbraio
2004, n. 3)
1.
Dopo l'articolo 9 della legge regionale 9 febbraio 2004, n. 3 è inserito
l'articolo 9 bis, rubricato"Circuiti teatrali regionali" con le
seguenti disposizioni:
1.
2.
Per accedere ai contributi previsti dalla presente legge i circuiti teatrali
regionali dovranno presentare un progetto di attività che comprenda la
programmazione di almeno centotrenta giornate recitative. Le giornate
recitative dovranno essere articolate su almeno dieci piazze, distribuite in
modo che il circuito sia presente in ogni provincia ed effettuate in sale
teatrali munite delle prescritte autorizzazioni e con capienza non inferiore a
centocinquanta posti.
Articolo 31
(Modifiche alla legge regionale 12 giugno
2009, n. 19)
1.
Alla legge regionale 12 giugno 2009, n. 19 sono apportate le seguenti
modifiche:
a) Al
secondo comma dell'articolo 4, dopo le parole "si provvede" e prima
del periodo "mediante un programma annuale" è inserito il seguente
periodo: "salvo quanto previsto nel successivo comma 3".
2.
Dopo il secondo comma dell'articolo 4 è aggiunto il seguente comma 3:
"
Articolo 32
(Modifiche alla legge regionale 10 ottobre
2002, n. 39)
1.
Dopo il comma 2 dell'articolo 3, della legge regionale 10 ottobre 2002, n. 39 è
aggiunto il seguente:
"3.
Articolo 33
(Modifiche alla legge regionale 13 maggio
1996, n. 7)
1.
Il comma 1 dell'articolo 10, della legge regionale 13 maggio 1996, n. 7, tra le
parole" ...Regione..." e "...è istituita..." è aggiunto il
seguente periodo: "... e degli Enti strumentali della Regione, previa
adozione di apposite convenzioni stipulate in conformità alle modalità
individuate da apposito Regolamento di attuazione, che
Articolo 34
(Modifiche a leggi regionali relative a
riserve naturali e parchi)
2.
Entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, l'Ente di gestione
predisporrà la proposta di Statuto regolamentare per la gestione delle medesime
riserve naturali, che sarà approvato dal Consiglio regionale, su proposta della
Giunta regionale, entro i successivi 60 giorni.
3.
Lo Statuto dovrà prevedere, tra l'altro, la sede dell'Ente della gestione e dei
diversi servizi delle riserve, il coinvolgimento sinergico e consultivo di
tutti i Comuni interessati e tutto quanto non previsto dalla presente legge.
5.
Le modifiche allo Statuto sono adottate e approvate con lo stesso procedimento
di cui al comma 2.
6.
Lo Statuto è pubblicato sul BURC, ed acquista efficacia dalla data della
pubblicazione.
8.
Il Programma è adottato dall'Ente di gestione ed è trasmesso al competente
Settore in materia di aree protette del Dipartimento "Politiche
dell'Ambiente", per la vigilanza sulla corretta gestione delle risorse
assegnate."
2.
Dopo l''articolo 7 della legge regionale 5 maggio 1990, n. 52 è inserito il
seguente: "Per quanto non espressamente previsto dalla presente legge si
applicano in quanto compatibili le vigenti disposizioni della legge regionale
14 luglio 2003, n. 10 e s.m.i".
4.
Il comma 4 dell'articolo 23 della legge regionale 14 luglio 2003, n.10 è
sostituito dal seguente: "Il bilancio di previsione è approvato dalla
Giunta regionale. Le variazioni finanziarie tra capitoli della stessa unità
previsionale e le variazioni conseguenti ad assegnazioni pubbliche vincolate
sono approvate dal Consiglio direttivo dell'Ente Parco."
Articolo 35
(Modifiche alla legge regionale 2 maggio
2001, n. 7)
1.
Al comma 6 dell'articolo 3, della legge regionale 2 maggio 2001, n. 7 sono
apportate le seguenti modifiche:
a)
le parole "anche attraverso l'acquisizione e la demolizione di immobili
costruiti in violazione di legge" sono sostituite con le parole
"intese come aree che presentano singolarità geologica, florofaunistica,
ecologica, di cultura agraria, di infrastrutturazione del territorio, nonché
quali strutture insediative, anche minori o isolate, che siano integrate con
l'ambiente naturale in modo da formare un'unità rappresentativa";
b) è
aggiunto il seguente capoverso "
Articolo 36
(Modifiche alla legge regionale n. 38/2001)
1.
All'articolo 8 comma 1, le parole: "Il Comitato Direttivo, presieduto dal
Presidente del Consorzio, è composto da un numero variabile da tre a cinque
membri" sono sostituite dalle seguenti: "11 Comitato Direttivo,
presieduto dal Presidente del Consorzio, è composto da un numero di tre membri.";
2.
All'articolo 8 è aggiunto il seguente comma 5 “L'Assemblea può proporre lo
scioglimento del Comitato Direttivo, con mozione di sfiducia presentata da
almeno un terzo del Capitale Sociale e adottata con la maggioranza assoluta del
Capitale Sociale".
3.
All'articolo 16, comma 2, lettera a), sono inserite le seguenti parole:
"L'entità del Contributo annuale determinato dall'Assemblea, non può mai
superare il corrispondente valore economico della quota detenuta dal singolo
Socio nel Fondo Consortile e risultante dall'ultimo bilancio approvato".
4.
All'articolo 18 comma 3 è aggiunta la seguente lettera d) "accertata, in
sede di approvazione del Bilancio Consuntivo, una perdita d'esercizio pari o
superiore all'ammontare del Fondo Consortile desunto dall'ultimo bilancio
approvato, disporre lo scioglimento degli Organi Consortili e la nomina di un
Commissario straordinario."
5.
All'articolo 24 è inserito il seguente comma 5: “I soggetti di cui al comma 1,
possono altresì, trasferire al Consorzio in proprietà le opere di
urbanizzazione primaria e secondaria da questo realizzate, da acquisire nel
Bilancio Consortile secondo le modalità alternative:
1) a
patrimonio indisponibile ed accantonato in apposita Riserva, per le attività
Istituzionali dell'Ente di cui all'articolo 2 della presente legge;
2) a
patrimonio disponibile, il cui credito vantato dal Socio potrà essere
destinato, in aggiunta a quanto disposto dal comma 2 lettera b) dell'articolo
16 della presente legge, secondo le direttive contenute nello stesso provvedimento
di trasferimento. Ai beni ceduti con le modalità precedenti, non si applica il
comma 3 dell'articolo 24 della presente legge."
Articolo 37
(Modifiche alla legge regionale n. 40/2009)
1.
All'articolo 31, comma 1, della legge regionale n. 40 del 5 novembre 2009
"Attività estrattiva nel territorio della Regione Calabria", dopo le
parole "dell'articolo 5" sono aggiunte le parole "comma 5".
Articolo 38
(Modifiche alla legge regionale n.8/89
"Disciplina dell'artigianato)
1.
Sono soppresse le commissioni provinciali artigianato e così le disposizioni
che ne disciplinano la composizione ed il funzionamento di cui agli artt. 16,
17, 18, 20, 23, 24, 25 della legge regionale n. 8/1989 per ultimo modificata
dalla legge regionale n. 11/2002.
4.
Sono abrogate le seguenti disposizioni della legge regionale n. 8/1989, come
per ultimo modificata dalla legge regionale n. 11/2002:
a)
All'articolo 5, comma 1, la frase "e istituiti dalla Commissione
provinciale artigianato" è eliminata;
b)
All'articolo 6, i commi 3-4-5-6-9 sono soppressi;
c)
Gli articoli 7,8,9,10 sono soppressi.
5.
Le Camere di Commercio disimpegnano le funzioni di cui all'articolo 2
attraverso una gestione unitaria determinata dalla integrazione tra Albo
imprese artigiane e Registro delle imprese, per cui si rinvia all'applicazione
dell'articolo 80 del d.lgs. n. 59/2010.
7.
Ai fini dell'accertamento e controllo dei requisiti generali previsti per la
qualifica di impresa artigiana e dei requisiti specifici per l'esercizio
dell'attività segnalata, successivi all'iscrizione, le Camere di Commercio si
avvalgono degli uffici provinciali regionali che possono eventualmente chiedere
lo svolgimento di integrazione di istruttoria del Comune di riferimento
territoriale dell'impresa richiedente.
8.
E' soppressa
9.
E' eliminata la revisione generale degli albi delle imprese artigiane prevista
dall'articolo 11 della legge regionale n. 8/1989 per ultimo modificata dalla
legge regionale n. 11/2002.
10.
Alla revisione dinamica delle imprese si procederà analogamente a quanto
previsto per le imprese iscritte nel Registro delle imprese dal D.P.R. 23
luglio 2004, n. 247 e attraverso la messa in rete delle informazioni tra
pubbliche amministrazioni anche conseguente alla prevista unificazione dei
processi per l'avvio di impresa in capo allo stesso sistema informativo
registri delle imprese/rete dei SUAP.
11.
12.
Alla Giunta regionale è demandata altresì la redazione del "Testo Unico in
materia di artigianato" di cui al testo unico in materia di attività
produttive ex legge regionale n. 4/2009 prevedendo il differimento del termine
stabilito all'articolo
13.
Con apposita convenzione, approvata dalla Giunta regionale, saranno
disciplinati i rapporti tra Regione Calabria e Camere di Commercio sulle
funzioni delegate. All'accertamento delle violazioni provvedono le Camere di
Commercio.
14.
E' soppresso l'articolo 13 della legge regionale n. 8/1989 per ultimo
modificata dalla legge regionale n. 11/2002.
Articolo 39
(Modifiche alla legge regionale 13 luglio
2010, n. 17)
1.
Il termine di cui al comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 13 luglio
2010, n. 17 è prorogato al 30 giugno 2011.
2.
Articolo 40
(Modifica all'articolo 25, comma 2, della
legge regionale 13 giugno 2008, n. 15)
1.
All'articolo 25, comma 2, della legge regionale 13 giugno 2008, n. 15, per come
modificato ed integrato con leggi regionali 31 dicembre 2008, n. 44, 17 agosto
2009, n. 29, 31 dicembre 2009, n. 58 e 13 luglio 2010, n.
Articolo 41
(Modifiche alla legge regionale 19 febbraio
2001 n. 5)
1. I
commi 1 e 2 dell'articolo 22 della legge regionale 19 febbraio 2001, n. 5 sono
sostituiti dai seguenti: "1. "direttore generale è nominato dal
Presidente della Giunta regionale, deve essere in possesso di laurea, di
elevata professionalità e di documentata competenza nelle problematiche del
lavoro, del diritto del lavoro, delle politiche del lavoro e delle
organizzazioni complesse pubbliche o private.
Articolo 42
(Modifiche alla legge regionale 11 agosto
2010, n. 22)
1.
Il comma 5 dell'articolo 12 della legge regionale 22/2010 viene così
modificato: "dal giorno successivo all'entrata in vigore della presente
legge decadono tutti gli organi così come previsti dall'articolo 9 della legge
regionale 3 agosto 1999, n. 20, tranne il Collegio dei Revisori."
2.
Il comma 6 dell'articolo 12 della legge regionale 22/2010 viene così modificato
"fino alla nomina degli organi previsti dagli articoli 9 bis, 9 ter, e 10
della legge regionale n. 20/2010, come modificati dalla legge n. 22/2010 e
dalla presente legge, le relative funzioni sono svolte da un commissario
nominato dal Presidente della Giunta regionale".
3.
Dopo il comma 6 dell'articolo 12 della legge regionale n. 22/2010 è inserito il
seguente: "L'articolo 12 della legge regionale n. 20/1999, comma 1, viene
così sostituito: " i componenti il Collegio dei Revisori dei Conti, sono
nominati dalla Giunta regionale. Fino alla nomina del Collegio dei Revisori a
mente della presente legge, le funzioni vengono svolte dal collegio attualmente
in carica."
Articolo 43
(Modifiche alla legge regionale 13 maggio
1996, n. 8)
1.
All'articolo 6 comma 1 dopo le parole Segretariato Generale sono aggiunte le
parole "Direzione Generale".
2.
All'articolo 6 il punto a) è sostituito dal seguente: "Il Segretariato
Generale assicura l'attuazione degli indirizzi e degli obiettivi stabiliti
dall'Ufficio di Presidenza mediante indicazioni alla Direzione Generale,
fornisce l'assistenza tecnico giuridica al Presidente del Consiglio regionale,
all'Ufficio di Presidenza ed all'Assemblea legislativa, nonché assicura il
collegamento con le strutture amministrative di vertice della Giunta regionale;
3.
Nel titolo dell'articolo 7 dopo le parole Segretario Generale vengono aggiunte
le parole: "del Direttore Generale".
4.
All'articolo 7, comma 1, dopo le parole: "Ufficio di Presidenza" si
aggiunge il seguente periodo: "assiste il Presidente, l'Ufficio di
Presidenza, il Consiglio regionale e i gruppi consiliari nello svolgimento
delle loro funzioni istituzionali fornisce l'assistenza tecnico giuridica al
Presidente del Consiglio regionale, all'Ufficio di Presidenza ed all'Assemblea
legislativa, nonché assicura il collegamento con le strutture amministrative di
vertice della Giunta regionale.
5.
Nell'articolo 7 è aggiunto il comma 1 bis: Il Dirigente preposto alla Direzione
Generale è nominato dal Presidente del Consiglio, sentito l'Ufficio di
Presidenza, coordina le strutture organizzative del Consiglio ed opera alle
dirette dipendenze del Presidente del Consiglio regionale. Inoltre, il
Direttore Generale svolge i seguenti compiti:
a)
cura, su indicazione del Segretario Generale, l'attuazione dei programmi
definiti dall'Ufficio di presidenza, ed a tale fine adotta progetti, la cui
gestione è attribuita ai dirigenti, con l'indicazione e l'attribuzione delle
risorse occorrenti alla loro realizzazione;
b)
esercita i poteri di spesa, nei limiti degli stanziamenti di bilancio,
definendo i limiti della spesa che i dirigenti possono impegnare;
c)
determina, informandone le organizzazioni sindacali maggiormente
rappresentative, secondo i principi e le direttive dell'Ufficio di Presidenza
del Consiglio regionale, i criteri generali di organizzazione degli uffici
definendo, in particolare, l'orario di servizio, l'orario di apertura al
pubblico e l'articolazione dell'orario contrattuale di lavoro, in relazione
alle esigenze funzionali della struttura organizzativa cui è preposto;
d)
adotta gli atti di gestione del personale e provvede all'attribuzione dei
trattamenti economici accessori spettanti al personale nel rispetto di quanto
stabilito dai contratti collettivi;
e)
promuove la resistenza alle liti, la negoziazione e la stipula di contratti, la
conciliazione e la transazione;
f)
coordina le attività dei responsabili dei procedimenti individuati in base alla
legge 7 agosto 1990 n. 241;
g)
verifica e controlla le attività dei dirigenti anche con potere sostitutivo in
caso di inerzia degli stessi;
h)
chiede pareri agli organi consultivi dell'amministrazione;
i)
propone nei confronti dei dirigenti, le misure sanzionatorie e ripristinatorie
in caso di responsabilità penale, civile, amministrativa e disciplinare;
j)
esprime parere all'Ufficio di Presidenza per l'attribuzione delle funzioni ai
dirigenti.
6.
Nell'articolo 7 è aggiunto il comma 1 ter: "Il Presidente del Consiglio,
sentito l'Ufficio di Presidenza, può conferire al medesimo dirigente la carica
sia di Segretario Generale che di Direttore Generale.
7.
All'articolo 15, comma 1, dopo le parole Segretariato Generale sono aggiunte le
parole: "di Direttore Generale".
8.
Nel titolo dell'articolo 17 dopo le parole Segretario Generale sono aggiunte le
parole: "Direttore Generale".
9.
Al comma 1 dell'articolo 17 dopo le parole Segretario Generale sono aggiunte le
seguenti parole: "ed al Direttore Generale".
10.
Al comma 2 dell'articolo 17 dopo le parole Segretario Generale sono aggiunte le
seguenti parole: "ed al Direttore Generale".
11.
All'articolo 17 è aggiunto il terzo comma: "Qualora le due figure di
Segretario Generale e di Direttore Generale sono ricoperte dalla stessa persona
il trattamento economico è quello concordato per la figura del Segretario
Generale.”
13.
Il vice Capo di Gabinetto è scelto tra i dipendenti della pubblica
amministrazione in possesso di diploma di laurea
specialistica/magistrale."
14.
All'articolo 10 della legge regionale 13 maggio 1996, n. 8, dopo il comma 3 è
inserito il seguente comma: "3 bis. Per particolari esigenze di
programmazione legislativa, mediante lo studio e l'approfondimento dei processi
di sviluppo della Regione Calabria, è consentito l'utilizzo, in posizione di
comando presso le strutture speciali del Consiglieri regionali, per massimo sei
mesi, di personale specializzato in servizio presso le Aree di Sviluppo
Industriale (Consorzio ASI) della Calabria, in deroga a quanto previsto dal
presente articolo e senza ulteriore aggravio di spesa per bilancio del
Consiglio regionale.”
Articolo 44
(Interpretazione autentica articolo 23, comma
1, lettera b,
della legge regionale n. 22/2010)
1.
Al comma 1, lettera b) le parole: "con oneri a carico dei rispettivi
bilanci" sono da intendersi nel senso che il trattamento economico
fondamentale comprensivo di oneri riflessi resta a carico dei rispettivi
bilanci ed il trattamento economico relativo alla parte accessoria
dell'indennità di struttura, comprensivo degli oneri riflessi, è sempre a
carico del Consiglio regionale.
Articolo 45
(Disposizioni diverse)
1.
La legge regionale 25 maggio 1987, n. 15 recante "Interventi della Regione
Calabria nel settore della promozione degli scambi socio-culturali" è
abrogata.
2.
La legge regionale 7 agosto 1999, n. 22 recante "Istituzione dell'Albo
regionale della Società di Mutuo Soccorso" è abrogata.
3. I
commi 13 e 14 dell'articolo 12 della legge regionale 21 agosto 2006, n. 7 sono
soppressi.
4.
Al comma 4 dell'articolo 17, della legge regionale n. 9 del 17 maggio 1996 le
parole "in carica della legislatura" sono sostituite da "di
trenta mesi ed è rinnovabile annualmente fermo restando il vincolo
dell'incompatibilità per chi è stato nominato più di due volte".
5.
All'articolo 22, comma 1, della legge regionale n. 8/2010 sono apportate le
seguenti modifiche: dopo le parole "legge regionale 12 aprile 1990, n.
21" sono aggiunte le seguenti "con priorità per gli interventi
previsti per le chiese di interesse storico -artistico e dall'articolo 4,
lettera c)".
6.
All'articolo 3 della legge regionale n. 32/88 è aggiunto il comma 2 bis:
"La quota parte del contributo regionale destinata alle voci di spesa per
personale docente e non docente, nella misura in ogni caso non eccedente al 70%
del totale, viene erogata ad inizio di ogni anno accademico, entro il mese di
settembre e rendicontata a conclusione dello stesso anno," compatibilmente
con quanto disposto dal piano dei pagamenti adottato con delibera della Giunta
regionale n. 620 del 20 settembre 2010 per il rispetto degli obblighi derivanti
dal patto di stabilità.
7.
Al comma 6 dell'articolo 3 della legge regionale n. 22/95 le parole "30
giorni" sono sostituite con le parole "60 giorni".
8.
Il comma 27 dell'articolo 3 delle legge regionale 13 giugno 2008, n. 15 è
sostituito dal seguente: "Alla ripartizione tra i consiglieri e le
consigliere provinciali e regionali di parità delle somme dello stanziamento di
bilancio previsto dall'articolo 12, comma 3, della legge regionale 21 agosto
2006, n. 7, provvede, in quote eguali, il Dirigente Generale del Dipartimento
Presidenza della Giunta regionale della Calabria".
9.
All'articolo 96, lett, G, della legge regionale 12 agosto 2002, n. 34 dopo la
parola "regionale" sono aggiunte le seguenti "ivi compresi i
canali di collegamento, ricadenti sul territorio demanio pubblico, fra il mare
e la portualità interna».
10.
All'articolo 7 della legge regionale 7 marzo 2000, n. 10, dopo il primo comma è
aggiunto il seguente comma 1 bis: "Gli acquirenti dei suddetti beni
immobili possono richiedere la rateizzazione del prezzo di vendita per un
periodo massimo di tre anni, sulla base del tasso di riferimento fissato dalla
Commissione dell'Unione Europea secondo quanto previsto dai Regolamenti (CE)
68/2001, (CE) 69/2001 e (CE) 70/2001.".
11.
All'articolo 1 della legge regionale 30 luglio 2010, n. 20, le parole
"limitatamente alla sola stagione estiva 2010" sono sostituite dalle
parole "limitatamente alle sole stagioni estive 2010 e 2011".
12.
" comma 4 dell'articolo 2 della legge regionale n. 36/2008 è così
sostituito: "4. Il Dipartimento regionale "Lavori pubblici ed
acque" è autorizzato altresì ad utilizzare le eventuali somme residue
rivenienti dalla programmazione di cui al precedente comma 1 per il
finanziamento dei restanti programmi denominati "contratti di quartiere II
"ammessi nel D.M. n. 176/4 del 12 febbraio 2007 e non finanziati, secondo
l'ordine della graduatoria ministeriale approvata".
Titolo VI
Ulteriori disposizioni di carattere
ordinamentale
Articolo 46
(Integrazioni alla legge regionale n. 1 del 7
febbraio 2005)
1.
Dopo il comma 6-bis dell'articolo 1 della legge regionale n. 1 del 7 febbraio
2005 è aggiunto il seguente comma 6-ter: "anche in deroga a quanto
previsto dall'articolo
2.
Il Consigliere regionale che svolge contestualmente anche l'incarico di
Presidente o Assessore della Giunta Provinciale, di Sindaco o Assessore
Comunale deve optare e percepire solo una indennità di carica".
Articolo 47
(Regolazione unitaria del servizio idrico
integrato)
3.
Fino al 30 giugno 2011 sono sospese le procedure ancorché avviate per
l'affidamento del servizio e le amministrazioni provinciali, soggetti d'ambito
giusto quanto sancito dal comma 5 dell'articolo 43 della legge regionale n.
15/2008, garantiscono il prosieguo nelle attività istituzionali ordinarie con
particolare riferimento agli atti necessari al trasferimento. All'uopo le
amministrazioni provinciali con il supporto di un commissario liquidatore
individuato con Decreto del Presidente della Giunta regionale procederanno, in
raccordo con il Dipartimento "Infrastrutture e Lavori pubblici" e con
il Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" all'elaborazione di un piano
di ricognizione della situazione patrimoniale ed economico-finanziaria
dell'Ente o Autorità d'Ambito.
4.
5.
Entro il 28 febbraio 2011,
Articolo 48
(Direttive regionali in materia di commercio
in sede fissa)
1.
Il rilascio di nuove autorizzazioni per l'apertura, la variazione del settore
merceologico, l'ampliamento, il trasferimento di grandi strutture di vendita,
così come de'finite dal successivo articolo 2, è sospeso fino all'entrata in
vigore della nuova legislazione in materia di regolamentazione e programmazione
delle attività commerciale e comunque per un periodo non superiore a 150 giorni
dalla data di pubblicazione della presente legge sul BUR.
2.
Ai procedimenti non ancora conclusi alla data di adozione della presente legge
non potrà essere dato ulteriore corso.
3.
Tutti i comuni della regione, nel periodo di moratoria di cui all'articolo 1
procedono al censimento delle attività commerciali relative alle medie e grandi
strutture di vendita, esistenti nel proprio territorio, di cui alla legge
regionale n. 17/99 e correlata deliberazione del Consiglio regionale n. 409 del
18 gennaio 2000 (articolo 3). Analogamente, gli stessi Comuni provvederanno a
comunicare alla Regione Calabria, Dipartimento Attività Produttive, eventuali
procedure in itinere per il rilascio di autorizzazione.
4.
Le operazioni di cui al comma precedente dovranno essere ultimate entro 120
giorni e le risultanze dovranno essere notificate alla Regione Calabria
-Assessorato alle Attività Produttive, attraverso apposito modello che verrà
predisposto dal Dirigente Generale del Dipartimento Attività Produttive.
Articolo 49
(Misure in materia di trasporto aereo)
1.
2.
Al fine di assicurare gli obblighi di servizio pubblico di cui al comma 1,
Articolo 50
(Stagione venatoria, giornate di caccia,
legge regionale n. 9/1996)
1.
Nella Regione Calabria la stagione venatoria 2010/2011 e per le specie di cui
al successivo punto 5) termina il 31 gennaio 2011, ai sensi della legge
regionale 17 maggio 1996 n. 9, nonché delle disposizioni dettate dalla
normativa comunitaria e nazionale.
2.
Nel rispetto della vigente normativa e di quanto previsto nella presente legge,
i cacciatori aventi diritto possono svolgere attività venatoria da appostamento
ed in forma vagante con l'ausilio del cane sino al 31 gennaio 2011, con le
limitazioni e le modalità di cui nel seguito.
3.
Nei periodi indicati al comma 5), l'attività venatoria è consentita per un
massimo di tre giornate settimanali, con possibilità di scelta da parte del
cacciatore, ad esclusione delle giornate di silenzio venatorio, fissate nei
giorni di martedì e venerdì.
4.
La settimana venatoria inizia dal lunedì e le giornate di caccia, ovunque
effettuate, sono cumulate.
a)
specie cacciabili fino al 12 dicembre 2010: Quaglia;
b)
specie cacciabili fino al 30 dicembre 2010: Allodola, Merlo, Cinghiale, Volpe;
c)
specie cacciabili fino al31 dicembre 2010: Lepre comune;
d)
specie cacciabili fino al 10 gennaio 2011: Cornacchia, Ghiandaia, Gazza,
Colombaccio;
e)
specie cacciabili fino al 20 gennaio 2011: Cesena, Torbo bottaccio, Beccaccia;
f)
specie cacciabili fino al 30 gennaio 2011: Germano Reale, Moretta, Alzavola,
Mestolone, Canapiglia, Fischione. Codone, Marzaiola, Folaga, Tordo sassello;
g)
specie cacciabili fino al 31 gennaio 2011: Beccaccino, frullino, gallinella
d'acqua e porciglione, fagiano;
h)
specie cacciabili dal 1 gennaio 2011 al 31 gennaio 2011: Volpe (con l'ausilio
del cane, a squadre, autorizzate dalle Amministrazioni provinciali, attribuendo
il territorio di caccia, che potrà coincidere con quello assegnato per la
caccia del cinghiale).
6. È
fatto divieto di caccia alla Starna e alla Coturnice, su tutto il territorio
regionale, fatta eccezione per le manifestazioni cinofile, con abbattimento del
selvatico di allevamento, così come previsto dalla legge,
7.
Successivamente al 31 dicembre, l'utilizzo dei cani da seguita non è
consentito, fatto salvo l'utilizzo degli stessi per l'esercizio della caccia
alla volpe.
8.
La presente normativa ha efficacia transitoria e pertanto la sua durata è
limitata all'annata venatoria 2010/2011.
Articolo 51
(Affidamento a Fincalabra degli interventi in
materia di ricerca scientifica)
1.
Nelle more della costituzione dell' Agenzia di cui all'articolo 7 della legge
regionale 17 agosto 2009, n. 24,
Articolo 52
(Disposizioni in materia urbanistica)
1.
Le deliberazioni di approvazione delle alienazioni e valorizzazioni dei
Consigli Comunali dei comuni della Calabria ai sensi dell'articolo 58 del
decreto legge n. 112 del 25.06.2008, convertito con modifiche dalla legge n.
113 del 6 agosto 2008, costituiscono variante agli strumenti urbanistici
generali soltanto quando le aree da alienare mutano la destinazione urbanistica
ed in questo caso la procedura è individuata dalla legge urbanistica regionale
n. 19/2002 e successive modifiche ed integrazioni. Nel caso di alienazione con
mutata destinazione urbanistica originaria, le deliberazioni dei Consigli
comunali di approvazione delle alienazioni e valorizzazioni non costituiscono
variante.
Articolo 53
(Usi Civici)
1. I
diritti di cui al comma 1 dell'articolo 2 della legge regionale 1/08/2007, n.
18 sono da ritenersi cessati, ai sensi dell'articolo 24, comma 1, ella medesima
legge, quando insistano sulle aree di cui all'articolo 20 della legge regionale
24 dicembre 2001, n. 38.
Articolo 54
(Tutela Ambiente)
1. I
finanziamenti regionali, nazionali, europei inerenti ai programmi di intervento
finalizzati alla messa in sicurezza e alla prevenzione dei rischi naturali
devono essere deliberati dalla Giunta regionale dopo il parere del Comitato
Istituzionale di cui all'articolo 4 della legge regionale n. 35/1996 e della
Commissione Consiliare permanente competente, da esprimere entro 30 giorni alla
data di assegnazione del provvedimento. Decorso inutilmente tale termine, il
parere si intende reso in senso favorevole.
Art. 55
(Copertura finanziaria)
1.
Alla copertura finanziaria delle disposizioni contenute nella presente legge si
provvede, per la quota parte corrispondente, con le maggiori risorse rese
disponibili con la manovra di bilancio approvata contestualmente alla presente
legge.
2.
Articolo 56
(Pubblicazione)
1.
La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Art. 1
(Fondi Speciali)
1.
Gli importi da iscrivere nei fondi speciali di cui agli articoli 17 e 21 della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, per il finanziamento dei provvedimenti
legislativi che si prevede possano essere approvati nell'anno 2011 sono
determinati rispettivamente in euro 850.000,00 per il Fondo speciale destinato alle
spese correnti (UPB 8.1.01.01) ed in euro 1.000.000,00 per il Fondo speciale
destinato alle spese in conto capitale (UPB 8.1.01.02), così come indicato
nelle tabelle A e B allegate alla presente legge.
Art. 2
(Rifinanziamento leggi regionali)
1.
Ai sensi dell'articolo 3, comma 2, lettera c), della legge regionale 4 febbraio
2002, n. 8, il rifinanziamento degli stanziamenti previsti dalle leggi
regionali di spesa è rideterminato per l'esercizio finanziario
Art. 3
(Norma finanziaria)
1.
Alla copertura degli oneri derivanti dalla presente legge si fa fronte, ai
sensi dell'articolo 4 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, con le
risorse evidenziate nella parte entrata del bilancio annuale 2011.
2.
Le tabelle A, B e C, allegate alla presente legge, danno la dimostrazione
analitica della nuova spesa autorizzata con riferimento alle leggi organiche,
alle UPB e ai capitoli della spesa.
Art. 4
(Pubblicazione)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Art. 1
(Bilancio di competenza – Stato di previsione
dell’entrata e della spesa)
1. E'
approvato in euro 9.467.117.515,43 lo stato di previsione di competenza delle
unità previsionali di base dell'entrata della Regione per l'anno finanziario
2011, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella
A -2^ colonna).
2. E'
approvato in euro 1.830.260.000,00 lo stato di previsione di competenza del
totale delle contabilità speciali dell'entrata della Regione per l'anno
finanziario 2011, annesso alla presente legge (tabella A – 2^ colonna riga
contabilità speciali).
3. E'
autorizzato l'accertamento dei tributi e delle altre entrate per l'anno 2011.
4. E'
approvato in euro 9.467.117.515,43 lo stato di previsione di competenza delle
unità previsionali di base della spesa della Regione per l'anno finanziario
2011, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella
B - 2^ colonna).
5. E'
approvato in euro 1.830.260.000,00 lo stato di previsione di competenza del
totale delle contabilità speciali della spesa della Regione per l'anno
finanziario 2011, annesso alla presente legge (tabella B – 2^ colonna riga
contabilità speciali).
6. E'
autorizzata l'assunzione di impegni entro i limiti degli stanziamenti dello
stato di previsione di cui ai precedenti commi 4 e 5.
7. Al fine di
garantire il rispetto del Patto di stabilità per l'anno
8. Al fine di
garantire la corretta gestione del bilancio 2011, è autorizzato nell'ambito del
documento tecnico di cui all'articolo 10 della legge regionale 4 febbraio 2002,
n.
Art. 2
(Bilancio di cassa - Stato di previsione
dell'entrata e della spesa)
1. E'
approvato in euro 11.142.938.815,8710 stato di previsione di cassa delle unità
previsionali di base dell'entrata della Regione per ,'anno finanziario 2011, al
netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella A – 3^
colonna).
2. E'
approvato in euro 2.106.826.591,02 lo stato di previsione di cassa del totale
delle contabilità speciali dell'entrata della Regione per l'anno finanziario
2011, annesso alla presente legge (tabella A -3^ colonna -riga contabilità
speciali).
3. Sono
autorizzate le riscossioni ed il versamento dei tributi e delle entrate per
l'anno 2011.
4. E'
approvato in euro 10.182.078.359,34 lo stato di previsione di cassa delle unità
previsionali di base della spesa della Regione per l'anno finanziario 2011, al
netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella B – 3^
colonna).
5. E'
approvato in euro 1.963.601.026,33 lo stato di previsione di cassa del totale
delle contabilità speciali della spesa della Regione per l'anno finanziario
2011, annesso alla presente legge (tabella B – 3^ colonna - riga contabilità
speciali).
6. E'
autorizzato il pagamento delle spese entro i limiti degli stanziamenti dello
stato di previsione di cui ai precedenti commi 4 e 5.
7. Al fine di
garantire il rispetto del Patto di stabilità per l'anno
Art. 3
(Residui attivi e passivi presunti)
1. E'
approvato in euro 5.804.378.963,00 il totale dei residui attivi presunti delle
unità previsionali di base al gennaio 2011, al netto delle contabilità
speciali, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella A – 1^ colonna
).
2. E'
approvato in euro 276.566.591,02 il totale dei residui attivi presunti delle
contabilità speciali al gennaio 2011, di cui al conto annesso alla presente
legge (tabella A – 1^ colonna - riga contabilità speciali).
3. E'
approvato in euro 1.990.854.295,52 il totale dei residui passivi presunti delle
unità previsionali di base al gennaio 2011, al netto delle contabilità
speciali, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella B – 1^ colonna).
4. E'
approvato in euro 133.341.026,33 il totale dei residui passivi presunti delle
contabilità speciali al 10 gennaio 2011, di cui al conto annesso alla presente
legge (tabella B – 1^ colonna - riga contabilità speciali).
Art. 4
(Residui perenti)
3. La
copertura finanziaria della spesa di cui al precedente comma è garantita da
quota parte del saldo finanziario positivo (avanzo d'amministrazione).
Art. 5
Utilizzo del saldo finanziario presunto alla
chiusura dell'esercizio 2010)
1. La quota
del saldo finanziario presunto alla chiusura dell'esercizio finanziario 2010
applicata al bilancio di previsione 2011, determinata in euro 3.990.971.559,75,
è utilizzata per come di seguito specificato:
- euro
3.611.134.080,77 per la reiscrizione in bilancio delle economie di spesa
dell'esercizio 2010 finanziate con fondi assegnati con vincolo di destinazione
cosi come indicato nella parte A dell'allegato 1 al bilancio;
- euro
256.712.057,64 per la copertura dei residui perenti così come indicato nella
parte B dell'allegato 1 al bilancio;
- euro
123.125.421,34 per la copertura di spese finanziate con la quota di
disponibilità residua, così come indicato nella parte C dell'allegato 1 al
bilancio.
Art. 6
(Autorizzazione al ricorso all'indebitamento)
1. Ai sensi
dell'articolo 26 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8,
2. I mutui di
cui al precedente comma per spese di investimento a carico del bilancio
regionale saranno contratti, per una durata massima di anni venti
subordinatamente al verificarsi delle condizioni di volta in volta ritenute
necessarie, ai sensi di quanto disposto dall'articolo 27, commi 3, 4 e 5, della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 e compatibilmente con il limite imposto
dall'articolo 26, comma 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 e con la
normativa vigente in materia di rispetto del patto di stabilità.
3. Gli oneri
di ammortamento dei mutui trovano copertura nello stanziamento di cui all'UPB
1.2.04.09 dello stato di previsione della spesa del bilancio pluriennale
2012-2014. Per gli anni successivi al 2014 le rate di ammortamento trovano
copertura nei bilanci relativi.
4. I mutui
autorizzati con legge regionale negli anni precedenti e non perfezionati nel
corso dei medesimi anni possono essere stipulati, compatibilmente con la
normativa vigente in materia, nel corso dell'esercizio finanziario 2011.
Art. 7
(Fondo di riserva per spese obbligatorie e
d'ordine)
1. Il fondo
di riserva per spese obbligatorie e d'ordine, ai sensi dell'articolo 18 della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, è iscritto nello stato di previsione
della spesa all'UPB 8.2.01.01, ed è determinato per l'esercizio finanziario
2. Sono
considerate obbligatorie e d'ordine le spese specificate nell'elenco allegato
al documento tecnico che accompagna il bilancio di previsione annuale.
Art. 8
(Fondo di riserva per spese impreviste)
1. Il fondo
di riserva per spese impreviste, ai sensi dell'articolo 19 della legge
regionale 4 febbraio 2002, n. 8, è iscritto nello stato di previsione della
spesa all'UPB 8.2.01.02, ed è determinato per l'esercizio finanziario
Art. 9
(Fondo di riserva di cassa)
1. Il fondo
di riserva di cassa, ai sensi dell'articolo 20 della legge regionale 4 febbraio
2002, n. 8, è iscritto nello stato di previsione della spesa all'UPB 8.2.01.03,
ed è determinato per l'esercizio finanziario
Art. 10
(Quadro generale riassuntivo)
1. E'
approvato il quadro generale riassuntivo dell'entrata e della spesa del
bilancio di competenza e di cassa della Regione per l'anno finanziario 2011,
annesso alla presente legge, ai sensi all'articolo 14, comma 1, lettera a),
della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
Art. 11
(Classificazione dell'entrata e della spesa)
1. Le entrate
della Regione sono classificate secondo quanto previsto dall'articolo 11 della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8. Le categorie e le unità previsionali di
base delle entrate sono approvate nell'ordine e con la denominazione indicate
nel relativo stato di previsione (tabella A).
2. Le spese
della Regione sono classificate secondo quanto previsto dall'articolo 12 della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8. Le aree di intervento, i livelli
programmatici di intervento, le funzioni obiettivo e le unità previsionali di
base sono approvati nell'ordine e con la denominazione indicati nel relativo
stato di previsione (tabella B).
Art. 12
(Bilancio pluriennale)
1. E'
approvato il bilancio pluriennale della Regione per l'arco di tempo relativo
agli anni 2011/2013 allegato al bilancio annuale, ai sensi dell'articolo 4
della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
Art. 13
(Autorizzazione alle variazioni al bilancio)
1.
2. Gli Enti,
le Aziende e le Agenzie regionali sono autorizzati, ai sensi dell'articolo 57,
comma 6, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 ad effettuare variazioni
ai rispettivi bilanci nel corso dell'esercizio, nei casi previsti dal secondo
comma dell'articolo 23 della stessa legge, in quanto compatibili, e previa
comunicazione alle strutture regionali competenti.
Art. 14
(Erogazione al Consiglio regionale)
1. I fondi
iscritti all'UPB 1.1.01.01 dello stato di previsione della spesa, pari ad euro
77.500.000,00, sono messi a disposizione del bilancio del Consiglio regionale.
Art. 15
(Allegati del bilancio)
1. Sono
approvati i seguenti allegati:
- Allegato n.
1, concernente l'elenco delle spese finanziate in tutto o in parte con la
disponibilità costituita dal saldo finanziario positivo (articolo 13, comma 2,
della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8);
- Allegato n.
2, concernente il prospetto che mette a rapporto, per unità previsionale di base,
gli stanziamenti di competenza relativi alle entrate derivanti da assegnazioni
statali e comunitarie, con i correlati stanziamenti di competenza relativi alla
spesa (articolo 14, comma 1, lettera a), della legge regionale 4 febbraio 2002,
n. 8);
- Allegato n.
3, concernente l'elenco delle spese per investimento a carico del bilancio
regionale da finanziare con mutuo o con altre forme di indebitamento ai sensi
degli articoli 26 e 27 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8;
- Allegato n.
4, contenente la nota dimostrativa degli oneri ed impegni finanziari derivanti
dalla sottoscrizione di strumenti finanziari ai sensi dell'articolo 14, comma
2, lettera d), della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
Art. 16
(Pubblicazione)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Proposta di provvedimento amministrativo numero 95/9^,
recante: Bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio
finanziario
“Il Consiglio regionale
visto il
progetto di bilancio di previsione del Consiglio regionale per l'esercizio
finanziario 2011, di cui alla delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 94 del 17
dicembre 2010, che si conclude con le seguenti risultanze:
ENTRATE:
Titolo 1 – Fondi assegnati sul bilancio regionale per il
funzionamento del Consiglio regionale e degli
organi statutariamente € 84.000.000,00
Titolo 2 –
Entrate compensative e variegato € 1.659.527,94
Titolo 3 –
Partite di giro € 20.675.200,00
TOTALE
ENTRATE € 106.334.727,94
Avanzo di
amministrazione bilancio 2010 € 8.716.329,48
USCITE:
TITOLO 1 - Spese correnti € 84.000.000,00
TITOLO 2 - Spese compensative e
varie € 1.659.527,94
TITOLO 3 - Partite di giro € 20.675.200,00
TOTALE
USCITE € 106.334.727,94
Delibera
di approvare il bilancio di previsione del Consiglio
regionale per l'esercizio finanziario 2011 con le seguenti risultanze finali:
ENTRATE:
Titolo 1 – Fondi assegnati sul bilancio regionale per il
funzionamento del Consiglio regionale e degli
organi statutariamente € 84.000.000,00
Titolo 2 –
Entrate compensative e variegato € 1.659.527,94
Titolo 3 –
Partite di giro € 20.675.200,00
TOTALE
ENTRATE € 106.334.727,94
Avanzo di
amministrazione bilancio 2010 € 8.716.329,48
USCITE:
TITOLO 1 - Spese correnti € 84.000.000,00
TITOLO 2 - Spese compensative e
varie € 1.659.527,94
TITOLO 3 - Partite di giro € 20.675.200,00
TOTALE
USCITE €
“Il Consiglio regionale
Premesso che
con deliberazione del Direttore Generale dell'Arpacal n. 290 dell'11 marzo 2010
è stato approvato il Piano delle Attività annuali ed il progetto di bilancio di
previsione della medesima Agenzia per l'anno 2010;
Premesso che
il Comitato di indirizzo dell'Arpacal, nella seduta del 15 marzo
Premesso che
il Dipartimento competente "Politiche dell'Ambiente" ha trasmesso,
con nota n. 4980 del 15 marzo 2010, previa istruttoria, parere favorevole;
Premesso che
il Settore "Bilancio e programmazione economico-finanziaria" ha
effettuato l'istruttoria di propria competenza, rilevando elementi ostativi
all'invio degli atti in Giunta e formulando osservazioni e raccomandazioni con
nota n. 7657 del 22 marzo 2010;
Premesso che
nelle more della procedura di verifica degli equilibri di bilancio, con
deliberazione della Giunta regionale n. 269 del 25 marzo 2010 è stato
autorizzata l'esercizio provvisorio del bilancio dell'Arpacal per l'esercizio
finanziario 2010, fino al 30 aprile 2010;
Premesso che
con nota n. 8952 del 24 maggio 2010 l’Arpacal ha trasmesso al Settore
"Bilancio e Programmazione Economico Finanziaria" le proprie
controdeduzioni, che tuttavia non hanno fugato tutte le perplessità emerse in
sede istruttoria;
Premesso che
con deliberazione n. 657 del 5 ottobre 2010
Considerato
che con nota n. 636 del 8 novembre 2010 il dirigente della Seconda Commissione
del Consiglio ha evidenziato la necessità di approfondire in particolare la
reale copertura della previsione di entrata inerente l'assegnazione di euro
6.000.000,00 da parte del Dipartimento Salute prevista con atto della Giunta
regionale n. 116 del 2010;
Considerato
che da una verifica effettuata da parte della stessa Agenzia presso il
Dipartimento della Salute è emerso che il contributo per l'anno 2010 è limitato
ai soli 15 milioni di euro previsti con legge di bilancio a valere sulle
risorse del FSR;
considerato
che con deliberazione del Direttore Generale dell'Arpacal n. 1473 del 22
novembre 2010 è stato riapprovato il progetto di bilancio della medesima
Agenzia per l'esercizio finanziario 2010, con le seguenti modifiche:
è stato
eliminato l'importo di euro 6.000.000,00 sul capitolo dell'entrata 24010005 e
sono stati, di conseguenza, adeguati gli stanziamenti nella parte spesa;
è stato
rideterminato lo stanziamento di competenza del capitolo 24010002, adeguandolo
alle effettive iscrizioni contabili risultanti dal bilancio regionale mentre è
stato confermato lo stanziamento di competenza sul capitolo dell'entrata
24010003 poiché l'importo iscritto è stato determinato nella Convenzione tra
considerato
che il Collegio dei Revisori dei Conti con verbale n. 81 del 17 novembre
considerato
che il Dipartimento competente Politiche dell'Ambiente ha trasmesso, con nota
n. 441/DG del 24 novembre 2010, parere favorevole all'approvazione del bilancio
di previsione Arpacal 2010 come modificato;
considerato
che il Dipartimento "Bilancio e Patrimonio", alla luce delle
modifiche al bilancio apportate dall'Agenzia, ha effettuato nuovamente
l'istruttoria di propria competenza, non ravvisando elementi ostatitivi per la
riproposizione al Consiglio regionale del bilancio di previsione 2010 così come
riformulato;
vista la
revoca della precedente deliberazione n. 657 del 5 ottobre 2010 già proposta al
Consiglio regionale, avente ad oggetto "Bilancio di previsione
dell'Arpacal (Agenzia Regionale per
visto il
parere favorevole della 2^ Commissione consiliare permanente espresso nella
seduta del 9 dicembre 2010;
delibera di
approvare il bilancio di previsione dell'Arpacal (Agenzia Regionale per