IX LEGISLATURA

RESOCONTO INTEGRALE

6.

Seduta di martedì 6 luglio 2010

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLO’

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

La seduta inizia alle 12,15

PRESIDENTE

La seduta è aperta. Prego onorevole Nucera, può procedere alla lettura del verbale della seduta precedente.

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni e mozione

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Legge le interrogazioni e la mozione presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 8/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifica alla legge regionale n. 19/2002 e ss.mm.ii. – art. 65 <<Approvazione ed adeguamento degli strumenti urbanistici comunali in fase di prima applicazione della legge>>”

PRESIDENTE

Si passa al primo punto all’ordine del giorno che riguarda la Proposta di provvedimento amministrativo numero 8/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifica alla legge regionale n. 19/2002 e ss.mm.ii. – art. 65 <<Approvazione ed adeguamento degli strumenti urbanistici comunali in fase di prima applicazione della legge>>”.

Il relatore, onorevole Dattolo, ha facoltà di svolgere la relazione.

Alfonso DATTOLO, relatore

Grazie Presidente, buongiorno a tutti, si tratta in pratica di una proposta della Giunta regionale di modifica dell’articolo 65  della legge regionale n. 19 del 2002 che riguarda “l’approvazione ed adeguamento degli strumenti urbanistici comunali in fase di prima applicazione della legge”.

Visto che molti comuni alla data di applicazione del Regolamento non erano stati in condizione di adempiere, per favorire e dar loro la possibilità di adeguarsi abbiamo alla unanimità in Commissione prorogato alcuni termini.

Quindi, al comma 1 dell’articolo 65, la parola “ventisette mesi” viene sostituita con la parola “quarantaquattro mesi” laddove si dice “i comuni sprovvisti di piano urbanistico con strumenti urbanistici decaduti entro 27 mesi dalla entrata in vigore delle linee guida”. Così come anche “i piani regolatori generali conservano validità fino a 27 mesi”.

Poi, sempre all’articolo 65, comma 2, è stato presentato emendamento sostitutivo alla dizione “per i comuni che alla data del 19 giugno 2008  non hanno avviato la procedura di redazione del piano strutturale” che così diventa “per i comuni che alla data del 12 maggio 2010 non hanno avviato la procedura di redazione del piano strutturale”.

Trascorso questo termine, quindi i “44 mesi” a partire da questa modifica viene trasformata la dizione “il dipartimento urbanistica e governo del territorio procederà alla nomina di commissari ad acta con tecnici da reperire negli albi degli ordini professionali che entro sei mesi dovranno provvedere all’avvio di procedura di redazione dello strumento urbanistico con oneri a carico dei comuni inadempienti” con la seguente “si applica quanto previsto dall’art. 28 della presente legge”.

Inoltre, al comma 2, lettera a) la parola “quarantadue” viene sostituita con la parola “cinquantaquattro” ed al comma 2, lettera c) la parola “quarantadue” viene sostituita con la parola “cinquantaquattro mesi”.

E’ da inserire questa norma transitoria perché molti comuni invece avevano provveduto alla redazione dei Piani.

Do lettura di questa norma transitoria, l’emendamento è a firma del consigliere Aiello: “Tutti gli atti assunti dai comuni in attuazione dei loro Prg vigenti, successivamente al 19 giugno 2010 e fino all’entrata in vigore della presente legge sono da considerarsi comunque efficaci”.

Questo è quanto deliberato dalla Commissione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Gallo. Ne ha facoltà.

Gianluca GALLO

Presidente, molto brevemente, devo dire che non ho presentato emendamenti ma do al Consiglio una possibilità di riflessione su un argomento.

Cioè noi diamo 12 mesi in più ai comuni per redigere i piani strutturali.

Volevo che, però, riflettessimo su un dato: molti comuni si sono avviati – credo in maniera meritevole – su un nuovo percorso, non la redazione del piano strutturale comunale ma la redazione del piano strutturale associato.

Ad esempio nella Sibaritide, la mia area, ci sono comuni come Rossano, Corigliano, Cassano, Mirto e Calopezzati che hanno deciso di stare insieme per disegnare la città del futuro su quell’area per un comprensorio che supera di gran lunga i 100 mila abitanti.

Questo, naturalmente, comporta delle difficoltà superiori rispetto alla ipotesi di redazione di un piano strutturale comunale perché è normale che più uffici tecnici si debbano mettere in relazione, la gara ha aspetti di maggiore complessità.

Se eventualmente fosse possibile modificare in parte la norma, per non ritrovarci di qui ad un anno a dover dare a questi comuni una ulteriore proroga, si tratta anche di comuni importanti in questa Regione, - ce ne sono anche tanti altri che hanno pensato a dei piani strutturali associati – e quindi per evitare di trovarci di nuovo nell’emergenza, sarebbe opportuno prevedere per i comuni che predispongono un piano strutturale comunale un termine ed invece per i comuni che fanno un piano strutturale associato un termine  leggermente più lungo, con un emendamento previsto dallo stesso assessore. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’assessore Aiello. Ne ha facoltà.

Pietro AIELLO, assessore all’urbanistica

Abbiamo già valutato tutte le possibilità. Tra l’altro consideriamo che il termine di 12 mesi è un termine relativamente ottimale per quanto riguarda le stesure di tutti i piani sia quelli associati sia quelli singoli.

Tra l’altro, nelle difficoltà che sicuramente alcuni comuni – anche quelli associati – incontreranno l’assessorato all’urbanistica è disponibilissimo per accompagnare questi processi. Ci si vede con i tecnici dell’assessorato e si risolvono i problemi, onorevole Gallo, altrimenti andiamo di nuovo a rideterminare tempi diversi fra di loro e creiamo ancora confusione.

La nostra difficoltà era quella di non creare confusione, solo questo.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento dell’assessore Aiello.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

PRESIDENTE

Prego, assessore Aiello.

Pietro AIELLO, assessore all’urbanistica

Volevo esprimere la mia soddisfazione per l’approvazione di questa norma e ringraziare il Consiglio regionale nella sua interezza perché, effettivamente, è una norma che dà la possibilità al 90 per cento dei comuni calabresi che non sono riusciti ad ottemperare alla presentazione dei piani strutturali di farlo. Crediamo che attraverso questo percorso, ripeto, di accompagnamento da parte della nostra struttura dipartimentale saremo in grado, come Regione, di offrire la possibilità ai comuni di immaginare ad avere percorsi virtuosi per quanto riguarda i loro piani regolatori.

Crediamo e siamo convinti di aver approvato veramente una proroga al servizio di tutta la comunità calabrese. Grazie.

Proposta di legge  numero 6/9^ di iniziativa della Giunta regionale,  recante: “Definizione del sistema di finanziamento della Stazione unica appaltante”

PRESIDENTE

Passiamo al secondo punto all’ordine del giorno che recita: “Proposta di legge numero 6/9^ di iniziativa della Giunta regionale,  recante: “Definizione del sistema di finanziamento della Stazione unica appaltante”.

L’onorevole Caputo, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

Giuseppe CAPUTO, relatore

Grazie Presidente, è un disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale, approvato in Commissione. Nelle more, tra la seduta di Commissione e la seduta di Consiglio è arrivata una precisazione da parte del dottor Boemi.

Mentre il primo testo diceva <<Per tutto il periodo di attuazione del piano di rientro del disavanzo del servizio sanitario regionale il sistema di finanziamento dell’autorità regionale “Stazione unica appaltante” è definito dalla Giunta regionale anche in deroga all’articolo 10, 1° comma della legge regionale 7 dicembre 2007, n. 26>> ci si faceva notare che era necessario precisare che il finanziamento stabilito dalla Giunta regionale riguardava e riguarda solo le spese da sostenere per l’espletamento delle gare degli enti del servizio sanitario.

Abbiamo, quindi, presentato un emendamento che dovremmo approvare questa mattina che recita: <<Per tutto il periodo di attuazione del piano di rientro del disavanzo del servizio sanitario regionale il sistema di finanziamento dell’autorità regionale “Stazione unica appaltante” per consentire le attività di preparazione, indizione ed aggiudicazione delle gare concernenti acquisizioni e servizi e fornitura a favore degli enti del servizio sanitario regionale è definito dalla Giunta regionale anche in deroga all’articolo 10, 1° comma della legge regionale 7 dicembre 2007, n. 26 con gli oneri a carico del Fondo sanitario regionale; per gli altri soggetti obbligati si applicano le disposizioni dell’articolo 10, legge regionale 7 dicembre 2007, n. 26>>”.

Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Adamo. Ne ha facoltà.

Nicola ADAMO

Grazie per avermi dato la parola. Intervengo rapidamente solo per alcune lapidarie considerazioni.

La prima riguarda il merito del provvedimento. Se capisco bene la ratio della norma si tratta, in effetti, di una sorta di norma delega al governo regionale per definire il fondo di finanziamento delle attività inerenti forniture e servizi, gare ed appalti nel settore della sanità e quindi delega, sostanzialmente, alla Giunta regionale la definizione di questo fondo.

Stamattina, utilizzando questa competenza della Giunta regionale, rimaniamo in attesa di capire come, al di là della indicazione necessaria che è stata già operata in legge, si attinge dal Fondo sanitario regionale obbligatorio ed inevitabile, e rimaniamo, anche, in attesa di capire e di conoscere le determinazioni, in base a questa delega, della Giunta regionale per quanto riguarda la definizione del fondo.

Detto questo, mi sento pure di condividere e di conferire questa delega alla Giunta regionale. Non posso però non cogliere l’opportunità, in questa sede, di affermare che la proposta, di iniziativa della Giunta regionale e poi fatta propria dal relatore, onorevole Caputo, smentisce quanto era affiorato durante la fase della propaganda elettorale.

Non sarà sfuggito ai più che, sostanzialmente, l’orientamento che si proponeva e si emanava dallo schieramento che sosteneva l’allora candidato Presidente della Giunta regionale, onorevole Scopelliti, era quello di trasmettere ai calabresi la volontà, nel caso di successo di Scopelliti, di sopprimere la Stazione unica appaltante.

Prendo atto che la Giunta regionale che si è insediata e, quindi, oggi il Presidente della Giunta regionale, allora candidato, attraverso questo emendamento, invece, confermano di fatto la volontà non solo di mantenere in piedi la Stazione unica appaltante ma, mi auguro, anche di sostenere e di incentivare il suo funzionamento e la sua attività grazie al tipo di definizione del fondo che ci sarà.

Era dovuta questa precisazione, da una parte perché mi auguro che questo emendamento, questa norma che approviamo oggi e questo disegno di legge proposti dalla Giunta regionale taglino la testa al toro. Consideriamo la nascita della Stazione unica appaltante una pagina irreversibilmente chiusa.

La Stazione unica appaltante c’è ed opera. Continuerà ad operare e la Regione Calabria grazie alla legge approvata nella precedente legislatura si fregia del merito di essere l’unica Regione d’Italia che conta e può contare sull’attività di un centro di spesa unico regionale, sull’attività di una stazione appaltante che però rappresenta qualcosa in più.

Volevo chiedere, sulla base di quanto prevede la legge, che si facesse un dibattito, una sessione ad hoc in questo Consiglio regionale sulla Stazione unica appaltante per valutare il primo anno di attività anche sulla base della relazione dell’attività della stessa Stazione, magari invitando in quest’Aula gli stessi organi che rappresentano legalmente e dirigono le attività della stessa, a partire dal dottor Boemi e dal dottor Cicconi.

Penso che questo sia un impegno che il Presidente del Consiglio regionale, innanzitutto, ma anche la Giunta regionale possano assumere. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Principe. Ne ha facoltà.

Sandro PRINCIPE

Presidente, grazie per avermi concesso la parola. Colgo l’occasione per una breve considerazione di carattere politico. Indubbiamente, il Consiglio regionale è deputato innanzitutto a legiferare ma reputo che questa sia la sede in cui determinate considerazioni politiche vadano fatte.

Naturalmente le mie considerazioni sono aggiuntive rispetto alle cose dette dal consigliere Adamo, ma volevo affermare una mia sensazione: stamattina, forse, qualcosa sta cambiando. Noi approviamo due provvedimenti, questo sulla Stazione unica appaltante ed il primo che  abbiamo già approvato, che evidenziano una volontà di continuità dal punto di vista istituzionale rispetto a provvedimenti, realizzazioni ed iniziative che hanno lasciato un segno positivo.

Non pretendo che i miei modesti interventi siano ricordati ma, proprio nella seduta in cui abbiamo parlato del programma del Presidente Scopelliti, facevo notare questa foga iconoclasta dei nuovi governi regionali rispetto ai governi precedenti che ha rappresentato una costante della politica calabrese e che rappresenta indubbiamente una grande negatività.

Stamattina mi sembra di cogliere una inversione di tendenza: in una materia delicata come l’urbanistica, la Giunta smette i panni del decisionismo forzato e, rendendosi conto delle difficoltà dei comuni, piuttosto che nominare i commissari - come era nei poteri della Giunta - ne propone una proroga affinché i comuni stessi possano adottare i piani strutturali comunali.

Su questo provvedimento si prende atto – come diceva Adamo – che l’istituzione della Stazione unica appaltante è stato un fatto positivo, peraltro condiviso da tutto il Consiglio regionale e che ha dato un grande risultato.

Non dimentichiamo che oggi si parla molto di sanità e ritengo che – come è stato preannunciato dai giornali – il gruppo del PD chiederà una seduta ad hoc per discuterne.

In materia sanitaria la Stazione unica appaltante ha già prodotto ben 70 milioni di economie. Quindi, vuol dire che in un percorso certamente ci sono inciampi e ci possono essere fatti negativi ma quando si è sereni in un percorso si trovano anche le positività.

Mi permetto di aggiungere, ma lo dirò in un’altra sede anche giornalistica, che non ho notato questo cambio di clima nel convegno sulla “Ricerca e sulla innovazione tecnologica”. Leggendo i giornali, assessore Caligiuri, ho appreso che in Calabria per la prima volta si è discusso di ricerca e di innovazione.

Siccome non voglio andare fuori tema ma reputo che questa iniziativa lo sia stata, rispetto a questo nuovo clima che si vuole creare su questo punto mi permetterò di fare alcune precisazioni giornalistiche ricordando al Presidente Scopelliti, all’assessore Caligiuri, che non partiamo dall’anno zero nel campo della ricerca e della innovazione. Come l’assessore sa, nella passata legislatura, qualcosina di buono si è anche fatta. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Loiero. Ne ha facoltà.

Agazio LOIERO

Signor Presidente, brevemente, perché mi pare che sia pure succintamente sia stato detto tutto su questo tema. Non voglio ritornare neanche nella fase della campagna elettorale che ricordava l’onorevole Adamo – la salto completamente – per dire solo in forma costruttiva alcune cose.

A livello nazionale, a livello di Parlamento nazionale si sta discutendo una Stazione unica appaltante per tutte le Regioni imposta, di fatto, per legge dal Parlamento nazionale.

Inviterei il Consiglio regionale a guardare il commentario di questa discussione alla Camera per vedere cosa dicono della Stazione unica appaltante della Regione Calabria.

Detto questo, ma non è un elemento di vanità che voglio portare al Consiglio, vorrei aggiungere che la Stazione unica appaltante è davvero l’antidoto all’infiltrazione della criminalità nelle varie Asp, dappertutto in un territorio in cui la criminalità, purtroppo, spesso la fa da padrone e certe aree sono più intasate di altre e lo stiamo leggendo ogni giorno sul giornale.

Vorrei allora invitare la Giunta regionale a rafforzare il personale di quella Stazione unica appaltante che è diventato l’elemento… - domani, lo leggo dai giornali, so che si va al tavolo Massicci.

Guardate che l’elemento discriminante, proprio perché uno degli elementi, perché non fosse determinato dal Consiglio dei ministri un commissario per la sanità è stata la presenza, unica in Italia,  di una Stazione unica appaltante nella Regione Calabria.

Dico questo perché? Perché poi questo è l’elemento centrale proprio nel momento in cui discuteremo, come spero e credo, di sanità in questo Consiglio.

Se posso fare un discorso preventivo su un altro tema: leggo sul giornale di oggi – non voglio andare fuori tema, ne parlo solo per un minuto – che anche sul mare noi non avremmo speso niente, ma invece c’è un impegno di questa Giunta a spendere moltissimo.

Darò alle agenzie, di qui a poco, quello che non solo abbiamo speso in questi cinque anni, perché il problema del mare è uno dei problemi più complessi di questa Regione, ma ricorderò la condizione che abbiamo ereditato nell’ambiente dove c’erano state – come ci dicono le inchieste – scorribande di partiti sull’ambiente.

Lo voglio dire perché sennò diciamo cose a vanvera e la gente non ci capisce più.

PRESIDENTE

Possiamo votare prima l’emendamento sostitutivo presentato dall’onorevole Caputo e per come illustrato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di legge numero 31/9^ di iniziativa del consigliere Magno, recante: “Proroga termine legge regionale 7 dicembre 2009, n. 49”

PRESIDENTE

Il terzo punto all’ordine del giorno recita: “Proposta di legge numero 31/9^ di iniziativa del consigliere Magno, recante: “Proroga termine legge regionale 7 dicembre 2009, n. 49”.

L’onorevole Caputo, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

Giuseppe CAPUTO, relatore

Signor Presidente, si tratta di una proposta di legge presentata dal consigliere Magno che era stata approvata dalla Commissione.

Però, sempre nelle more tra la seduta di Commissione e la seduta di Consiglio, è arrivata una proposta di legge con un secondo comma da parte della Giunta regionale che non solo replica il contenuto del primo comma ma ne aggiunge un secondo nel quale viene previsto un termine perentorio di 180 giorni entro il quale procedere all’approvazione del Regolamento di attuazione, così come previsto.

Per cui noi approviamo un emendamento con due commi presentato dal consigliere Magno.

Il primo recita: “Il termine di cui all’articolo 1 della legge regionale 7 dicembre 2009, n. 49” - gli usi civici – “è prorogato al 31.12.2010”.

Il secondo comma recita: “La Giunta regionale entro e non oltre i 180 giorni dalla entrata in vigore della presente legge approva il Regolamento di attuazione previsto dall’articolo 4 della legge regionale 21.8.2007, n. 18”.

PRESIDENTE

Non ci sono interventi, possiamo procedere a votare. Prima votiamo l’emendamento integrativo per come letto dall’onorevole Caputo.

(E’ approvato)

Ha chiesto di parlare l’onorevole Adamo. Ne ha facoltà.

Nicola ADAMO

Presidente, intervengo solo per una richiesta.

So che in Commissione c’è stato un dibattito su questa norma e c’è stato un voto da parte delle minoranze di opposizione a questa norma. Si spiega l’insediamento della legislatura come una posizione di responsabilità, però penso che essendo questa una norma che si replica anche rispetto ad altri provvedimenti assunti dal vecchio Consiglio regionale e su proposta della vecchia Giunta regionale non possa anch’essa essere considerata ordinaria stando alle condizioni che la relazione del testo di legge descrive.

Però non c’è dubbio che ad avvio di legislatura un impegno stamattina vorremmo ci fosse. Mi rivolgo innanzitutto all’assessore al ramo.

Entro i termini consentiti da questa proroga, conoscere – almeno – le intenzioni del governo regionale su come intende completare il processo di riforma, se intende completare il processo di riforma o intende invece rimetterlo in discussione.

Evitare, cioè, di assumere un impegno stamane il Presidente Scopelliti e l’assessore all’agricoltura, onorevole Trematerra. Utilizziamo questi sei mesi per definire la questione.

Dico, volgarmente, dentro o fuori. Non teniamo annunci di percorsi di riforma che durino sine die. Capisco che la responsabilità, innanzitutto, è proveniente dall’esperienza che abbiamo fatto quando il centro-sinistra era al governo di questa Regione, vorrei che questo tema non si riproponesse e che quindi i termini di sei mesi dalla proroga possano essere utili a definire il tutto.

Se questo è – vorrei invitare il collega Guccione se è d’accordo ad ascoltare – e c’è un pronunciamento in Aula da parte del governo regionale, per quanto mi riguarda la mia opinione è quella che si possa accedere anche ad un voto di astensione e non di contrarietà a questa norma.

Però è giusto – soprattutto per chi non ha vissuto la precedente esperienza legislativa – che ci sia almeno la dichiarazione di volontà da parte del governo regionale ai fini di pervenire in questa direzione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Trematerra. Ne ha facoltà.

Michele TREMATERRA, assessore all’agricoltura

Presidente grazie, che ci sia la volontà da parte dell’Esecutivo regionale di proseguire su una stagione di riforma di questi enti è cosa che è emersa anche nella scorsa legislatura - e che viene riproposta anche in questa - quando capivamo che si trattava di enti strumentali importanti per lo sviluppo del territorio, per lo sviluppo in agricoltura. Quindi eravamo d’accordo perchè questi enti potessero essere riformati.

Per noi nulla è cambiato rispetto al passato. Continueremo in questa opera riformatrice che probabilmente non ha trovato la massima espressione nella scorsa legislatura perché non si è arrivati a compimento.

E’ intendimento di questo governo regionale nel giro di qualche mese, ovviamente, di proporre al Consiglio regionale una proposta di riforma e di riordino di questi enti strumentali.

Sulla legge abbiamo messo un termine perentorio, probabilmente vuol dire poco ma c’è un impegno formale e sostanziale da parte del dipartimento che mi onoro di guidare e c’è un impegno più globale dell’intera Giunta regionale di addivenire ad una soluzione perché lo stato in cui abbiamo trovato questi enti è uno stato comatoso, figlio purtroppo di una non scelta fatta.

Da questo punto di vista siccome l’onorevole Adamo chiedeva da parte mia e dell’Esecutivo un impegno formale, questo impegno formale c’è tutto e dentro la scadenza, dentro i 180 giorni che questa proroga ha richiesto sicuramente si addiverrà ad una scelta di fondo per dare alla Calabria strumenti più efficienti e più innovativi.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Guccione. Ne ha facoltà.

Carlo GUCCIONE

Per la verità in Commissione su questa pratica ho dato voto contrario motivando che non era chiaro l’intendimento della Giunta nel chiedere la proroga.

In riferimento alle cose che ho sentito in Aula da parte dell’assessore Trematerra credo che ci sia da parte mia una volontà di astenermi rispetto all’impegno che ha preso in Aula perché credo che l’impegno solenne dell’assessore ad avviare e concludere il processo riformatore per quanto riguarda Arssa ed Afor sia un impegno importante nella direzione di garantire alla Calabria una giusta politica per quanto riguarda l’agricoltura e la montagna.

PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di parola pertanto possiamo votare il punto tre.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 34/9^ d'Ufficio, recante: “Elezione di tre Consiglieri regionali per la Commissione regionale tripartita di cui uno in rappresentanza della minoranza (art. 6, comma 6, lett. e) legge regionale 19 febbraio 2001, n. 5)”

PRESIDENTE

Si passa al punto quattro all’ordine del giorno recante “Proposta di provvedimento amministrativo numero 34/9^ d'Ufficio, recante: “Elezione di tre Consiglieri regionali per la Commissione regionale tripartita di cui uno in rappresentanza della minoranza (art. 6, comma 6, lett. e) legge regionale 19 febbraio 2001, n. 5)”.

Si distribuiscano le schede. Chiamo a svolgere le funzioni di scrutatori i due consiglieri più giovani, consigliere De Gaetano e consigliere Aiello Ferdinando. Si avvicinino al banco della Presidenza.

Prima dell’inizio della votazione comunico che si possono votare due nominativi per la maggioranza ed un nominativo per la minoranza.

Prego, onorevole Nucera, proceda con la chiama per appello nominale.

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Fa la chiama.

(Segue la votazione e, indi, lo spoglio delle schede)

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione. Presenti e votanti 48.

Hanno riportato voti: Imbalzano 26; Serra 26; Bova 19. Schede bianche 3.

Pertanto proclamo eletti alla Commissione regionale tripartita i consiglieri Imbalzano, Serra e Bova.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 35/9^ d'Ufficio, recante: “Designazione di tre Consiglieri regionali per il Comitato di coordinamento istituzionale di cui uno in rappresentanza della minoranza (art. 7, comma 3, lett. e) legge regionale 19 febbraio 2001, n. 5)”

Presidenza del Vicepresidente Alessandro Nicolò

PRESIDENTE

Il successivo punto all’ordine del giorno recita: Proposta di provvedimento amministrativo numero 35/9^ d'Ufficio, recante: “Designazione di tre Consiglieri regionali per il Comitato di coordinamento istituzionale di cui uno in rappresentanza della minoranza (art. 7, comma 3, lett. e) legge regionale 19 febbraio 2001, n. 5)”.

Si distribuiscano le schede.

Prego, onorevole Nucera, proceda con la chiama per appello nominale.

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Fa la chiama.

(Segue la votazione e, indi, lo spoglio delle schede)

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione. Presenti e votanti 47.

Hanno riportato voti: Magno 23; Grillo 22; Battaglia 19.

Pertanto proclamo eletti i consiglieri Magno, Grillo e Battaglia.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 36/9^ d'Ufficio, recante: “Elezione di tre Consiglieri regionali dei quali uno in rappresentanza della minoranza per la costituzione della Consulta regionale della Cooperazione (art. 3, legge regionale 6 dicembre 1979, n. 13)”

PRESIDENTE

Si passa alla Proposta di provvedimento amministrativo numero 36/9^ d'Ufficio, recante: “Elezione di tre Consiglieri regionali dei quali uno in rappresentanza della minoranza per la costituzione della Consulta regionale della Cooperazione (art. 3, legge regionale 6 dicembre 1979, n. 13)”.

Si distribuiscano le schede.

Prego, onorevole Nucera, proceda con la chiama per appello nominale.

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Fa la chiama.

(Segue la votazione e, indi, lo spoglio delle schede)

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione. Presenti e votanti 48.

Hanno riportato voti: Zappalà 23; Pacenza 23; Giordano 18.

Pertanto proclamo eletti i consiglieri Zappalà, Pacenza e Giordano.

Proposta di legge numero 36/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifica all’articolo 25, comma 2 della legge regionale 13.03.2008, n. 15 per come modificato ed integrato con leggi regionali n. 44/2008, n. 29/2009 e n. 58/2009”

PRESIDENTE

Si passa adesso alla Proposta di legge numero 36/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifica all’articolo 25, comma 2 della legge regionale 13.03.2008, n. 15 per come modificato ed integrato con leggi regionali n. 44/2008, n. 29/2009 e n. 58/2009”.

L’onorevole Dattolo, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

Alfonso DATTOLO, relatore

Presidente, si tratta in pratica di una richiesta di proroga dei termini per la messa in liquidazione dell’Arssa e dell’Afor dal 30 giugno al 31 dicembre, perché non si sono esaurite le procedure. Richiesta che la Commissione ha approvato a maggioranza.

PRESIDENTE

Nessuno chiede di parlare, pertanto pongo in votazione la proposta di legge numero 36/9^.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

C’è una richiesta da parte dell’onorevole Sulla, condivisa da tanti altri consiglieri, per l’inserimento di un ordine del giorno all’ordine dei lavori.

Pongo in votazione la richiesta di inserimento dell’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno a firma dei consiglieri Sulla, Talarico D., De Gaetano, Franchino, Bova, Giordano, Dattolo, Censore, Loiero, Bruni, Mirabelli, Guccione, Gallo, De Masi, Fedele, Ciconte ed altri “Sul completamento dei lavori di realizzazione di una caserma dell’Esercito da localizzare nel territorio del Comune di Cutro in attuazione dell’Accordo di Programma sottoscritto il 23 giugno 2000”

PRESIDENTE

Si passa all’ordine del giorno a firma dei consiglieri Sulla, Talarico D., De Gaetano, Franchino, Bova, Giordano, Dattolo, Censore, Loiero, Bruni, Mirabelli, Guccione, Gallo, De Masi, Fedele, Ciconte ed altri “Sul completamento dei lavori di realizzazione di una caserma dell’Esercito da localizzare nel territorio del Comune di Cutro in attuazione dell’Accordo di Programma sottoscritto il 23 giugno 2000”.

Questo punto sottoposto all’Aula da parte del consigliere Sulla impegnerebbe “la Giunta e il Presidente ad intraprendere presso il Governo nazionale, nello specifico, presso il Ministero della difesa, tutte le iniziative tese a scongiurare il pericolo di un ulteriore incompiuta sul territorio regionale che penalizzerebbe ulteriormente le prospettive di sviluppo della Calabria;

a rappresentare al Governo nazionale l’esigenza di una decisa accelerazione per il completamento dell’opera che dispone già di tutte le autorizzazioni e le progettazioni necessarie anche per evitare il rischio incombente di un progressivo degrado delle opere fin qui realizzate e che hanno già comportato esborso di denaro pubblico;

a notiziare al Consiglio regionale l’evoluzione della vicenda”.

Pongo in votazione all’Aula l’ordine del giorno testé menzionato.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Convocazione della prossima seduta

PRESIDENTE

La seduta è tolta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle 13,46

 

Allegati

Congedo

Ha chiesto congedo l’assessore Stillitani.

(E’ concesso)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Approvazione rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2009” (Delibera G.R. n. 416 del 7.6.2010) (P.L. n. 35/9^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

“Modifica all’articolo 25, comma 2, della legge regionale 13.03.2008, n. 15, per come modificato ed integrato con leggi regionali n. 44/2008, n. 29/2009 e n. 58/2009” (Delibera G.R. n. 432 del 7.6.2010) (P.L. n. 36/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente.

(Così resta stabilito)

“Ripianamento disavanzo accertato in sede di approvazione del bilancio 2007 per euro 129.210,20 della società consortile per azioni “Consorzio per la promozione della cultura e degli studi universitari di Crotone S.p.A.” (Delibera G.R. n. 446 del 14.6.2010) (P.L. n. 38/9^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

“Proroga termini legge regionale 7.12.2009, n. 49” (Delibera G.R. n. 460 del 22.6.2010) (P.L. n. 39/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali e affari generali.

(Così resta stabilito)

“Norme per il sostegno di persone non autosufficienti. Fondo per la non autosufficienza” (Delibera G.R. n. 462 del 22.6.2010) (P.L. n. 41/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

“Misure di razionalizzazione e riordino della spesa pubblica regionale” (Delibera G.R. n. 498 del 2.7.2010) (P.L. n. 42/9^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

“Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2010 e del bilancio pluriennale 2010-2012 a norma dell’articolo 22 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8” (Delibera G.R. n. 499 del 2.7.2010) (P.L. n. 43/9^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

Sono state presentate, inoltre, le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Magno – “Proroga termine legge regionale 7 dicembre 2009, n. 49” (P.L. n. 31/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali e affari generali.

(Così resta stabilito)

Principe – “Istituzione Museo regionale arti visive” (P.L. n. 32/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Nucera – “Norme relative alla rimozione ed allo smaltimento dei manufatti che contengono amianto e che risultano ancora in uso” (P.L. n. 33/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Magarò – “Istituzione della unità di senologia – Breast unit” (P.L. n. 34/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

Grillo – “Istituzione dell’Ente foreste della Calabria, soppressione dell’Afor e norme sulla programmazione degli interventi regionali in materia di forestazione” (P.L. n. 37/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Magarò – “Abrogazione della tassa di ispezione sugli apparecchi radiografici” (P.L. n. 40/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposta di provvedimento amministrativo e sua assegnazione a Commissione

E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Indirizzi regionali per la programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa della Regione Calabria per il quinquennio AA.SS. 2011/2012-2015/2016” (Delibera G.R. n. 481 del 28.6.2010) (P.P.A. n. 38/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

Promulgazione di legge regionale

In data 7 giugno 2010, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale. La stessa è stata pubblicata sul Bur, supplemento straordinario numero 2 dell’11 giugno 2010:

legge regionale 7 giugno 2010, n. 14 recante: “Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali 22 gennaio 2001, n. 2 e 26 febbraio 2010, n. 8”;

Richiesta parere della Commissione consiliare competente

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 353 del 10.05.2010 recante: “Misure di contrasto alla crisi economica. Articolo 2, legge regionale 13 giugno 2008, n. 15. Piano di reinserimento occupazionale 2010”. (Parere n. 3)

E’ assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 419 del 7.06.2010, recante: “Legge regionale 12 giugno 2009, n. 19 articolo 4. Fondo unico per la cultura. Programma annuale 2010” (Parere n. 4)

E’ assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 445 del 14.06.2010, recante: “Legge regionale 8 maggio 1985, n. 27. Piano annuale degli interventi per il diritto allo studio. Anno 2010” (Parere n. 5)

E’ assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

Parere favorevole su deliberazione

La terza Commissione consiliare, con nota n. 259 del 28.6.2010 ha comunicato che nella seduta del 24 giugno 2010 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 419 del 7.6.2010 recante: “Legge regionale 12 giugno 2009, n. 19 articolo 4. Fondo unico per la cultura. Programma annuale 2010”. (Parere n. 4/9^)

 La terza Commissione consiliare, con nota n. 262 del 28.6.2010 ha comunicato che nella seduta del 24 giugno 2010 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 445 del 14.6.2010 recante: “Legge regionale 8 maggio 1985, n. 27. Piano annuale degli interventi per il diritto allo studio. Anno 2010” (Parere n. 5/9^)

Dichiarazione di illegittimità costituzionale

La Corte costituzionale con sentenza definitiva n. 124 del 24 marzo 2010, depositata in Cancelleria il 1° aprile 2010, dichiara l’illegittimità costituzionale dell’articolo 1 della legge regionale 11 novembre 2008, n. 38 (Proroga del termine di cui al comma 3, articolo 53, legge regionale 13 giugno 2008, n. 15); dichiara, inoltre, l’illegittimità costituzionale degli articoli 2, 3 comma 1 dell’allegato sub 1, punti 2.3 e 4.2 lettere f), j), i) della legge regionale 29 dicembre 2008 n. 42 (Misure in materia di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili); dichiara, infine, non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 5, commi 2 e 3 della legge regionale n. 42 del 2008.

La Corte costituzionale con sentenza definitiva n. 149 del 26 aprile 2010, depositata in Cancelleria il 29 aprile 2010, dichiara l’illegittimità costituzionale dell’articolo 1, comma 2 della legge regionale 31 dicembre 2008, n. 42 (Disposizioni in materia sanitaria); inoltre dichiara l’illegittimità costituzionale degli articoli 7, 8 e 9 della legge regionale 15 gennaio 2009, n. 1 (Ulteriori disposizioni in materia sanitaria).

La corte costituzionale con sentenza definitiva n. 179 del 12 maggio 2010, depositata in Cancelleria il 20 maggio 2010, dichiara l’illegittimità costituzionale dell’articolo 54, comma 2, della legge regionale 12 giugno 2009, n. 19 (Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2009) articolo 3, comma 4 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8); inoltre dichiara cessata la materia del contendere dell’articolo 12, commi 1 e 2 e, infine, dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 54, comma 1, della legge regionale n. 19/2009.

Elenco componenti Commissioni consiliari permanenti, Commissione antimafia, Commissione di vigilanza, Comitato sulla qualità e la fattibilità delle leggi, Comitato di controllo contabile

A seguito delle designazione e delle elezioni degli Uffici di Presidenza, le Commissioni consiliari permanenti, la Commissione antimafia, la Commissione di vigilanza, il Comitato sulla qualità e la fattibilità delle leggi e il Comitato di controllo contabile risultano così composti:

Prima Commissione

Affari istituzionali e affari generali

 

ADAMO  Nicola                                           Misto

BRUNI Ottavio Gaetano                              Autonomia e diritti

CAPUTO Giuseppe                                      Popolo della Libertà

CENSORE Bruno                                         Partito democratico

DATTOLO Alfonso                                      Udc – Unione di centro

GRILLO Alfonsino                                      Scopelliti Presidente

NICOLÒ Alessandro                                    Popolo della Libertà

ORSOMARSO Fausto                                 Popolo della Libertà

RAPPOCCIO Antonio                                 Insieme per la CalabriaScopelliti Presidente

TALARICO Domenico                                Italia dei valori

 

Ufficio di Presidenza:

Presidente:                  CAPUTO Giuseppe

Vicepresidente:          TALARICO Domenico

Segretario:                  GRILLO Alfonsino

 

Seconda Commissione

Bilancio, programmazione economica e attività produttive

 

BILARDI Giovanni Emanuele                     Scopelliti Presidente

CENSORE Bruno                                         Partito democratico

DE GAETANO Antonino                            Federazione della sinistra

FEDELE Luigi                                              Popolo della Libertà

IMBALZANO Candeloro                            Scopelliti Presidente

MIRABELLI Rosario Francesco Antonio    Autonomia e diritti

MORELLI Francesco                                               Popolo della Libertà

NUCERA Giovanni                                      Popolo della Libertà

TALARICO Domenico                                Italia dei valori

TRIPODI Pasquale                                       Udc – Unione di centro

 

Ufficio di Presidenza:

Presidente:                  MORELLI Francesco

Vicepresidente:          MIRABELLI Rosario Francesco Antonio

Segretario:                  TRIPODI Pasquale Maria

 

Terza Commissione

Attività sociali, sanitarie, culturali, formative

 

AIELLO Ferdinando                                    Federazione della sinistra

CHIAPPETTA Gianpaolo                            Popolo della Libertà

CICONTE Vincenzo Antonio                      Autonomia e diritti

GALLO Gianluca                                         Udc – Unione di centro

GIORDANO Giuseppe                                Italia dei valori

LOIERO Agazio                                           Partito democratico

PARENTE Claudio                                       Scopelliti Presidente

SALERNO Nazzareno                                  Popolo della Libertà

SERRA Giulio                                              Insieme per la CalabriaScopelliti Presidente

ZAPPALÀ Santi                                           Popolo della Libertà

 

Ufficio di Presidenza:

Presidente:                  SALERNO Nazzareno

Vicepresidente:          AIELLO Ferdinando

Segretario:                  PARENTE Claudio

 

Quarta Commissione

Assetto ed utilizzazione del territorio – Protezione dell’ambiente

 

CAPUTO Giuseppe                                      Popolo della Libertà

DATTOLO Alfonso                                      Udc – Unione di centro

DE MASI Emilio                                          Italia dei valori

FRANCHINO Mario                                    Autonomia e diritti

GRILLO Alfonsino                                      Scopelliti Presidente

GUCCIONE Carlo                                       Partito democratico

MAGNO Mario                                             Popolo della Libertà

ORSOMARSO Fausto                                 Popolo della Libertà

RAPPOCCIO Antonio                                 Insieme per la CalabriaScopelliti Presidente

SCALZO Antonio                                        Partito democratico

 

Ufficio di Presidenza:

Presidente:                  DATTOLO Alfonso

Vicepresidente:          SCALZO Antonio

Segretario:                  ORSOMARSO Fausto

 

Quinta Commissione

Riforma e decentramento

 

ADAMO Nicola                                            Misto

BRUNI Ottavio Gaetano                              Autonomia e diritti

GRILLO Alfonsino                                      Scopelliti Presidente

MAGNO Mario                                             Popolo della Libertà

ORSOMARSO Fausto                                 Popolo della Libertà

PRINCIPE Sandro                                        Partito democratico

RAPPOCCIO Antonio                                 Insieme per la CalabriaScopelliti Presidente

SALERNO Nazzareno                                  Popolo della Libertà

SCALZO Antonio                                        Partito democratico

TRIPODI Pasquale Maria                             Udc – Unione di centro

 

Ufficio di Presidenza:

Presidente:                  MAGNO Mario

Vicepresidente:          BRUNI Ottavio Gaetano

Segretario:                  RAPPOCCIO Antonio

 

Sesta Commissione

Affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero

 

 

AIELLO Ferdinando                                    Federazione della sinistra

DE MASI Emilio                                          Italia dei valori

GALLO Gianluca                                         Udc – Unione di centro

IMBALZANO Candeloro                            Scopelliti Presidente

MAIOLO Mario                                            Partito democratico

NICOLÒ Alessandro                                    Popolo della Libertà

PACENZA Salvatore                                    Popolo della Libertà

RAPPOCCIO Antonio                                 Insieme per la CalabriaScopelliti Presidente

SCALZO Antonio                                        Partito democratico

Zappalà Santi                                                 Popolo della Libertà

 

Ufficio di Presidenza:

Presidente:                  ZAPPALÀ Santi

Vicepresidente:          MAIOLO Mario

Segretario:                  IMBALZANO Candeloro

 

Commissione contro il fenomeno della mafia

 

AIELLO Ferdinando                                    Federazione della sinistra

CAPUTO Giuseppe                                      Popolo della Libertà

CENSORE Bruno                                         Partito democratico

DATTOLO Alfonso                                      Udc – Unione di centro

GIORDANO Giuseppe                                Italia dei valori

MAGARÒ Salvatore                                    Scopelliti Presidente

MAIOLO Mario                                            Partito democratico

NUCERA Giovanni                                      Popolo della Libertà

PACENZA Salvatore                                               Popolo della Libertà

SERRA Giulio                                              Insieme per la CalabriaScopelliti Presidente

 

Ufficio di Presidenza:

Presidente:                             MAGARÒ Salvatore

Vicepresidente:                      CENSORE Bruno

Segretario:                              PACENZA Salvatore

 

Commissione speciale di vigilanza

 

BATTAGLIA Demetrio                               Partito democratico

BILARDI Giovanni Emanuele                     Scopelliti Presidente

BOVA Giuseppe                                           Misto

GUCCIONE Carlo                                       Partito democratico

MAGNO Mario                                             Popolo della Libertà

MIRABELLI Rosario Francesco Antonio   Autonomia e diritti

MORELLI Francesco                                               Popolo della Libertà

SALERNO Nazzareno                                  Popolo della Libertà

SERRA Giulio                                               Insieme per la CalabriaScopelliti Presidente

TRIPODI Pasquale Maria                             Udc – Unione di centro                    

 

Ufficio di Presidenza:

Presidente:                  SERRA Giulio

Vicepresidente:          BATTAGLIA Demetrio

Segretario:                  BILARDI Giovanni Emanuele

 

Comitato per la qualità e fattibilità delle leggi

 

BATTAGLIA Demetrio                               Partito democratico

BILARDI Giovanni Emanuele                     Scopelliti Presidente

FRANCHINO Mario                                    Autonomia e diritti

PACENZA Salvatore                                               Popolo della Libertà – Presidente

TRIPODI Pasquale Maria                             Udc – Unione di centro

 

Comitato regionale di controllo contabile

 

GALLO Gianluca                                         Udc – Unione di centro – Presidente

DE MASI Emilio                                          Italia dei valori

IMBALZANO Candeloro                            Scopelliti Presidente

Interrogazioni a risposta scritta

Battaglia. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

la crisi regionale della sanità sta avendo conseguenze devastanti per le famiglie reggine in cui vi sono ragazzi e persone diversamente abili che necessitano di prestazioni riabilitative;

è urgente intervenire immediatamente con la consapevolezza che l'interruzione dei servizi, che ormai si profila, significherebbe un vero e proprio dramma per i diversamente abili che si sottopongono alle cure, per le loro famiglie già costrette ad accollarsi in solitudine un costo umano e sociale che dovrebbe ricadere su tutti, per il livello di civiltà della nostra comunità;

al momento, gli enti che erogano prestazioni di riabilitazione si trovano nel mezzo di una crisi finanziaria gravissima dovuta, da una parte, al ritardo cronico dei pagamenti, e, dall'altra, a una vera e propria carenza finanziaria;

gli undici enti del settore accreditano oltre 15 milioni di euro, accumulati tra il 2004 e il 2009;

per lo scorso anno, soprattutto, è stato liquidato tra il gennaio e l'aprile del 2010 soltanto il 70% delle spese;

alcuni enti non possono richiedere ulteriori liquidazioni per la mancanza del contratto del 2009;

tale situazione è dovuta al fatto che gli enti siano stati convocati per la stipula contrattuale del 2009 soltanto nel dicembre di quell'anno e che l’Asp, dopo aver sottoscritto i contratti per i servizi ambulatoriali, abbia rinviato la stipula dei contratti per le prestazioni residenziali e semiresidenziali;

per il 2010 non vi è stata alcuna liquidazione, non sono stati sottoscritti i contratti, e le fatture emesse per le prestazioni erogate non sono state inviate dall'ufficio finanze dell'Asp ai distretti sanitari per i dovuti adempimenti amministrativi;

l’Asp 5 aveva segnalato all'Assessorato alla salute un fabbisogno per il 2009 e 2010 di 12.500.000 euro, l'Assessorato ne ha stanziati, invece, 11.500.000 a fronte di un fabbisogno reale di 16.000.000 circa;

per conseguenza l’Asp 5, anche alla luce del piano di rientro, potrà sottoscrivere contratti soltanto per 9 mesi su 12. Inutile dire che se non si interviene vi sarà l'interruzione delle prestazioni e la prospettiva della cassa integrazione per il personale degli enti -:

se anche nella funzione di assessore alla sanità, abbia disposto o intenda disporre un’immediata verifica della contabilità degli anni 2008 e 2009 dell'Asp 5, con l'obiettivo di una rideterminazione dell'assegnazione delle risorse per la riabilitazione in modo tale da impedire che 3000 diversamente abili, in gran parte ragazzi, abbiano diritto ad un'assistenza che riduca il più drasticamente possibile i loro svantaggi con, inoltre, gravi ripercussioni sui 500 lavoratori del settore che assolvono con passione a un compito delicatissimo e straordinario.

(8; 11.06.2010)

Grillo. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

con un bando di gara emanato presumibilmente in data 30.4.2010 (n. gara 532330), la S.U.A. ha indetto una procedura aperta per l'affidamento del servizio di Vigilanza presso l'Asp di Vibo Valentia;

i termini per presentare offerta scadono il giorno 15.6.2010 alle ore 12;

tra i requisiti richiesti ai partecipanti per essere ammessi alla gara, a pena di esclusione, al punto 5 (Requisiti minimi di partecipazione), capitolo “Situazione giuridica” punto h) è richiesto di "aver prestato il servizio di vigilanza fissa nell'ultimo triennio per almeno un’Azienda sanitaria od ospedaliera”. Al capitolo “Capacità tecnica e professionale prove richieste” del suddetto punto 5 è inoltre esplicitato che “Ai fini dell’ammissione alla gara è necessario aver espletato servizio identico, negli ultimi tre anni, per almeno un’Azienda sanitaria od ospedaliera con contratto almeno biennale”;

tale clausola appare eccessivamente limitativa del principio di libera concorrenza di cui all'art. 2 del Dlgs 163/2006 sotto il profilo della proporzionalità, in quanto ultronea rispetto ai requisiti previsti dall'art. 42 dello stesso Dlgs;

in particolare, il requisito dell'aver espletato servizio “Identico” negli ultimi tre anni, per una Asp o per una AO (per giunta con contratto biennale) appare clausola sproporzionata, in quanto la vigilanza di un presidio sanitario non costituisce prestazione diversa dalla vigilanza di una qualsiasi sede di P.A. di dimensioni medio-grandi;

nell'inserire la suddetta clausola, la stazione appaltante non ha motivato l'esercizio del potere discrezionale finalizzato alla richiesta di requisiti di capacità tecnico-organizzativa ulteriori e più stringenti rispetto a quelli fissati dalla legge;

la suddetta clausola inserita nel bando fa correre il rischio di restringere in modo ingiustificato lo spettro dei potenziali concorrenti o di realizzare effetti discriminatori tra gli stessi, in violazione di quanto stabilito dall'art. 44, par. 2 della direttiva 2004/18/CE secondo il quale i livelli minimi di capacità richiesti per un determinato appalto devono essere connessi e proporzionati all'oggetto dell'appalto stesso -:

1) se alla data di scadenza del termine del 15.6.2010 risulta essere stata presentata una sola offerta o più offerte;

2) se è vero che negli anni precedenti era stata sempre prevista nel bando di gara relativo all'affidamento del servizio di vigilanza dell'Asp di Vibo Valentia la clausola della partecipazione di almeno tre ditte ai fini dell'aggiudicazione;

3) se non sia opportuno sospendere la procedura di gara e richiedere parere all'Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici sulla ragionevolezza e proporzionalità della clausola in predicato.

(9; 14.06.2010)

Amato, Battaglia, Censore, Guccione, Loiero, Maiolo, Principe, Scalzo, Sulla. Al Presidente della Giunta regionale e all'assessore ai lavori pubblici. Per sapere - premesso che:

con D.D.G. del Dipartimento lavori pubblici n. 2979 del 15.03.2010 è stato approvato il Programma di cui all'art. 13 commi 1 e 5 della L.R. 12.06.2010, n. 19;

il predetto Programma fornisce un elenco di 480 interventi di opere pubbliche riguardanti la quasi totalità degli Enti locali calabresi;

molti Comuni hanno già approvato i progetti esecutivi delle opere e fatto domanda di erogazione di mutuo alla Cassa DD.PP.;

nel frattempo, con D.D.G. del Dipartimento lavori pubblici n. 8832 del 09.06.2010, è stata sospesa cautelativamente l'attuazione del Programma di cui sopra;

trattasi, questo, di atto di enorme gravità poiché si procrastinano centinaia di opere pubbliche necessarie per superare gli atavici problemi che affliggono le comunità calabresi in ritardo di sviluppo rispetto al resto del Paese;

non si permette l’immissione nel circuito economico regionale di decine di milioni euro che consentirebbero di far tirare un sospiro di sollievo alle centinaia di piccole imprese dell'edilizia, strozzate da una crisi senza precedenti;

la giustificazione addotta dal Dirigente generale appare alquanto risibile quando fa riferimento ad Enti che hanno richiesto devoluzioni o alla presenza di non meglio chiarite incongruenze;

in tal caso, correttamente il Dirigente generale avrebbe fatto bene a sospendere singoli interventi e non l'intero Piano;

si crea, probabilmente, un contenzioso con quei Comuni virtuosi che hanno già provveduto ad attivare le procedure previste dalla legge;

si rischia di innescare il solito meccanismo, tutto meridionale, che vede trascorrere tempi biblici tra l’idea di un intervento e la realizzazione dello stesso;

vi sono palesi profili d'illegittimità del provvedimento stesso;

le motivazioni che hanno generato il decreto di sospensione sono completamente diverse da quelle riportate nel comunicato fatto diramare dal Dipartimento lavori pubblici dove si parla di motivi di natura finanziaria non presenti nel decreto;

trattandosi di sospensione, il Direttore generale avrebbe dovuto prevedere limite temporale della stessa per non lasciare il Programma stesso nella più assoluta indeterminatezza -:

i reali motivi alla base del provvedimento di sospensione e, contestualmente, invitarli a sensibilizzare il Dirigente generale del Dipartimento lavori pubblici affinché voglia provvedere all'immediata revoca senza alcun indugio del decreto n. 8832 del 09.06.2010.

(10; 16.06.2010)

Chiappetta. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

le Ferrovie della Calabria s.r.l. costituiscono, ad oggi, una delle principali concessionarie del servizio di Trasporto pubblico locale dell’intera regione. L'erogazione del servizio avviene attraverso la gestione di linee ferroviarie secondarie, di autolinee a carattere principale e regionale ed autoservizi urbani; avviene attraverso la gestione di servizi correlati al trasporto, quali autostazione e parcheggi, e, persino, attraverso la gestione di servizi di trasporto dedicati al settore turismo;

l'azienda di trasporto è deputata, tra gli ulteriori e molteplici servizi, ad assicurare, in primis, la mobilità interna cittadina nei principali centri urbani regionali ed il trasporto pendolare ed ordinario delle periferie;

in antitesi al contenuto "proclamato" nella Carta dei Servizi societaria, da diversi anni a questa parte si sussegue, senza soluzioni di continuità, una considerevole serie di pubbliche denunce, inoltrate anche a mezzo stampa alle Istituzioni ed alla stessa azienda, da parte di sindacati e comitati di utenti costituiti (questi ultimi) ad hoc a dimostrazione sia del profondo stato di degrado e abbandono in cui verserebbero le strutture gestite dalla stessa, sia dei notevoli disservizi e disagi che quotidianamente subirebbero gli utenti, per come esemplificativamente evincibile da alcuni tra gli innumerevoli articoli pubblicati in materia e che, se ritenuto utile ed opportuno, potranno essere successivamente inoltrati;

tutto quanto - naturalmente se accertato - contrasterebbe con i principi statuiti in materia di tutela della salute, della pubblica incolumità, della sicurezza (per utenti e dipendenti), nonché con i principi di efficienza, efficacia e buon andamento posti alla base della gestione di quello che è un servizio deputato al soddisfacimento dell'interesse della collettività intera;

il difetto di gestione si appaleserebbe, tra l'altro, nei ritardi in ordine alla messa in sicurezza ed ammodernamento dei vari tratti ferroviari, alcuni dei quali, anche in concomitanza ed a causa dei ben noti eventi franosi abbattutisi sul territorio nelle passate stagioni, sono stati definitivamente chiusi;

al riguardo, il sottoscritto ha presentato nel corso della passata legislatura, una interrogazione - rimasta, purtroppo, priva di riscontro - avente ad oggetto, in particolare, la chiusura della linea ferroviaria che collega Cosenza-Camigliatello Silano e San Giovanni in Fiore, ivi evidenziando l'unilateralità della decisione di chiusura della tratta, intrapresa dalle Ferrovie della Calabria senza alcun preavviso e/o attività di concertazione con la Regione e le Amministrazioni locali interessate, e l'interruzione di un servizio che ha inciso gravemente, impedendola, sulla mobilità di quel "pendolarismo sistematico" rappresentato anzitutto dal trasporto lavorativo e da quello studentesco; rappresentato dal trasporto finalizzato all'accesso alle varie strutture pubbliche (sanitarie ed amministrative) presenti sul territorio; rappresentato, ancora, dal trasporto finalizzato allo scambio di rapporti sociali e di comunicazione da un Comune all'altro della Presila; rappresentato, infine, da quel pendolarismo turistico che, in quanto relativo ad un territorio quale il Parco nazionale della Sila, costituisce indubbiamente una preziosissima risorsa economica per l'intera Regione;

nel corso dei mesi, altresì, il difetto di gestione denunciato da più parti parrebbe essersi addirittura aggravato, stante le scelte che l'azienda di trasporto avrebbe opinabilmente da ultimo intraprese. Ci si riferisce, più in particolare e naturalmente a solo titolo di esempio, alla esternalizzazione di vari servizi (quali quello di vigilanza per il controllo degli accessi agli uffici direttivi delle Ferrovie della Calabria in Catanzaro; quello della bigliettazione nonostante l’esistenza di un costoso sistema a tanto deputato, rimasto inutilizzato; quale, infine, quello attinente la manutenzione di treni ed autobus aziendali appaltato, pare, per un importo di 9 milioni di Euro l'anno) che ben potevano essere affidati a personale interno e che, quindi, qualora ciò corrispondesse al vero, evidenzierebbe, sul punto, una serie di iniziative le quali oltre a contrastare con qualunque principio di razionalità, si risolverebbe, da un punto di vista finanziario, in un inutile, ingiustificato ed ingente spreco di danaro pubblico;

"Quello dei trasporti costituisce uno dei settori più delicati e necessari allo sviluppo ed alla vivibilità della nostra Regione" (Disegno di legge n. 482/7^ recante "Modifiche alla L.R. 23 del 7.8.1999 sulle "Norme per il trasporto pubblico");

a norma dei combinati disposti dell'art. 1 L.R. 23/99 (come modificata dalla L.R. n. 36/2004) e del D.lgs n. 422/1997 (sul "Conferimento alle Regioni ed agli Enti locali di funzioni e compiti in materia di trasporto pubblico"), la Regione Calabria riconosce al Trasporto pubblico locale il carattere di Servizio Sociale Primario e promuove, anche con il concorso degli Enti locali, interventi finalizzati alla realizzazione del sistema integrato dei trasporti e delle relative infrastrutture, nonché gli obiettivi di equilibrio territoriale e socio-economico;

ai sensi della L.R. 23/99, art. 3, lett. 1), la Regione vigila, tramite il Dipartimento ai Trasporti, attraverso appositi monitoraggi e controlli, sulla regolarità dell'esercizio, sulla qualità del servizio e sui risultati del medesimo -:

a) se la Regione Calabria ha inteso e/o intende effettuare, per il tramite del Dipartimento ai Trasporti, gli opportuni controlli sulla regolarità ed efficienza del servizio di trasporto pubblico locale, siccome sino ad oggi gestito dalle Ferrovie della Calabria s.r.l.;

b) se ha inteso e/o intende, più specificatamente, effettuare gli opportuni controlli sulla gestione in generale del servizio di trasporto pubblico locale da parte dell'Azienda in oggetto, nonché se ha inteso e/o intende verificare lo stato economico-finanziario dell'Azienda e la sua compatibilità con le iniziative che la stessa avrebbe intrapreso in ordine alla asserita esternalizzazione dei vari servizi su descritti;

c) se, infine, naturalmente accertate responsabilità degli attuali vertici e anomalie ed inefficienze gestionali in genere non ritenga opportuno valutare se ricorrano le condizioni perché si proceda a richiedere l'eventuale commissariamento dell’Azienda che dovrebbe degnamente rappresentare la "capofila" nel settore del Trasporto pubblico locale calabrese.

(11.06.06.2010)

Talarico D. All’assessore alle attività produttive. Per sapere – premesso che:

in data 10.05.2010 si è svolta presso il Dipartimento n. 5/Attività Produttive - settore Politiche energetiche della Regione Calabria, la Conferenza di Servizi per l'acquisizione delle intese, delle concessioni, delle licenze, dei pareri, dei nullaosta, relativamente al Progetto, presentato dalla Ditta Bioenergia Investimenti S.P.A, con sede a Brescia (Italia), per la costruzione di un Impianto di Produzione di Energia elettrica da fonte Biomassa nel Comune di Panettieri (CS), della potenza di 14 MWe;

la legge regionale n. 42/2008 stabilisce che il Dipartimento Attività Produttive - Settore Politiche Energetiche, convoca la conferenza di servizi a seguito di "esito positivo" della verifica preliminare del progetto;

da indiscrezioni di stampa sembrerebbe che nel Progetto di che trattasi risulterebbero evidenti carenze progettuali, relativamente a non secondari aspetti autorizzativi e gestionali (Destinazione delle ceneri, autorizzazione agli scarichi nel fiume e alla realizzazione di pazzi: ecc.);

la stessa Provincia di Cosenza, presente alla Conferenza, avrebbe prodotto precipue osservazioni relativamente alle carenze progettuali di cui sopra;

le dimensioni e la tipologia della centrale che si vorrebbe realizzare nel Comune di Panettieri (CS) pongano comunque, in linea generale, degli interrogativi sulla sua compatibilità con le caratteristiche geomorfologiche, con la vocazione economica, con gli aspetti paesaggistici dell'area in cui la stessa dovrebbe essere realizzata -:

1) se in sede di verifica preliminare del Progetto; il Dipartimento n. 5 Attività produttive - Settore politiche energetiche, ha riscontrato le carenze progettuali prima richiamate;

2) se nella valutazione preliminare della domanda di autorizzazione presentata dalla Ditta Bioenergia Investimenti S.P.A., si è tenuto conto della sostenibilità del Progetto in riferimento alle caratteristiche ambientali ad alla vacazione economica del territorio in cui la centrale andrebbe ad essere impiantata;

3) quali iniziative si intendono intraprendere a tutela degli interessi dei territori interessati.

(12; 16.06.2010)

Talarico D. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’agricoltura, foreste e forestazione. Per sapere – premesso che:

in questi giorni numerosi cittadini stanno ricevendo Avvisi di pagamento da parte del Commissario straordinario del Comprensorio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati (Cs), relativamente agli anni 2005-2006;

gli importi dei tributi (dovuti al Consorzio per miglioramento fondiario) sono stati calcolati con Determina del Commissario straordinario del predetto Ente n. 177 del 28.10.2009;

la Giunta regionale, con Deliberazione n. 179 del 20 marzo 2006 provvedeva alla soppressione del Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati e ridelimitava i nuovi consorzi della Provincia di Cosenza;

il servizio di miglioramento fondiario, com'è evidente, non è più svolto dal predetto Consorzio da moltissimi anni;

molti dei fondi cui il tributo si riferisce hanno cambiato la propria destinazione agricola da ormai qualche decennio -:

se sono da considerarsi legittimi gli Avvisi di pagamento emessi dal Commissario straordinario del Comprensorio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati, stante la soppressione e l'inattività dello stesso in riferimento al servizio cui il tributo si riferisce;

quali iniziative si intendano adottare a tutela dei diritti dei cittadini interessati.

(13; 17.06.2010)

Giordano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

è grave la condizione in cui versano le cooperative che gestiscono le strutture riabilitative psichiatriche nella provincia di Reggio Calabria, enti che occupano centinaia di dipendenti e provvedono all’assistenza di altrettanti disabili mentali;

la situazione si presenta ormai drammatica, atteso il ritardo con cui l'Asp 5 di Reggio Calabria procede al pagamento del corrispettivo dovuto (al momento ha proceduto a liquidare la sola mensilità di dicembre 2009) e l'assenza di una normativa di riferimento che riconosca il lavoro meritorio condotto da tutto il comparto a seguito della chiusura dell'Ospedale psichiatrico di Reggio Calabria;

gli Enti coinvolti nel servizio subiscono da un ventennio una condizione di precarietà economica e la mancanza di norme chiare e definitive che regolino il settore;

l’Asp 5 condiziona il pagamento delle spettanze all'impegno degli enti gestori di assumere l'onere dell'accreditamento delle strutture medesime ai sensi della D.G.R. 141/2009 (linee guida per l'accreditamento delle strutture sanitarie), le cui norme sono più confacenti a regolamentare l'attività assistenziale delle strutture a carattere psichiatrico delle province di Catanzaro e Cosenza e non certamente quelle di natura riabilitativa della provincia di Reggio Calabria che all'epoca della chiusura dell'infamante realtà rappresentata dal manicomio reggino decise di darsi un modello alternativo;

in ogni caso, le linee guida attualmente operanti, non tenendo conto della realtà dei servizi psichiatrici reggini, prevedono un forte ridimensionamento degli operatori impegnati nelle strutture;

il cambio dei vertici dell'Asp 5 rischia di rallentare ulteriormente la definizione economica delle spettanze a favore degli enti gestori -:

quali provvedimenti intende adottare la Giunta regionale, per quanto di sua competenza, al fine di garantire il pagamento delle mensilità arretrate a favore delle cooperative sociali che gestiscono le strutture riabilitative psichiatriche nella provincia di Reggio Calabria;

se non ritiene utile e opportuno valutare la possibilità di adottare delibera di Giunta regionale per integrare la delibera n. 141/2009 sulle linee guida per l'accreditamento delle strutture sanitarie al fine di dare risposte più consone alle realtà che nella provincia di Reggio Calabria gestiscono la residenzialità psichiatrica attraverso rapporti convenzionali con il privato sociale, esperienze consolidatisi dopo il superamento del manicomio di Reggio Calabria, chiuso nel 1990 e che le succitate linee guida omettono di considerare e valutare;

se non ritiene utile e opportuno adottare tale provvedimento con urgenza, in virtù dell'imminente scadenza dei termini per l'accreditamento definitivo al 31.12.2010, con il rischio reale e concreto che venga meno il servizio reso e si aprano conseguenze drammatiche sull’utenza e sugli operatori del settore impegnati nel superamento del disagio psichiatrico.

(14; 18.06.2010)

Giordano. Al Presidente della Giunta regionale e al sottosegretario alla Presidenza con delega alla protezione civile. Per sapere – premesso che:

alla luce della normativa sulla Protezione civile nazionale e regionale, appare necessario e opportuno superare la logica dell'emergenza nell'ambito degli interventi a rischio sismico e idrogeologico sul territorio calabrese;

lo stesso responsabile nazionale della Protezione civile, dott. Guido Bertolaso, ebbe a dichiarare in Commissione ambiente del Senato in data 04.02.2009 quanto segue: “è da chiedersi quanti piani di emergenza siano stati predisposti dalle Amministrazioni comunali,” e, continuava riferendosi alla situazione calabrese nella risposta agli eventi calamitosi “... si tratta di azioni non sistemiche né sistematiche, ossia che si limitano a fronteggiare l'evento in corso, prescindendo da un’attività ordinaria di preparazione e pianificazione che, al contrario, in Calabria, si rivela assolutamente inadeguata”;

la gestione di questi anni dell'intero comparto della Protezione civile ha omesso un intervento organico teso ad una reale pianificazione degli interventi attraverso il rilievo e il monitoraggio del territorio nell'ambito della prevenzione e sui rischi presenti sul territorio;

si legge sul sito della Protezione civile “la Regione è dotata di un sistema informativo territoriale per la gestione delle emergenze (SITgE), ovvero di un sistema di supporto alle decisioni per la gestione unitaria e centralizzata di tutte le informazioni e le procedure operative che concorrono alle attività di pianificazione, prevenzione e intervento durante e post emergenza; il corretto e continuo aggiornamento dei dati all'interno del sistema costituisce un elemento essenziale ai fini dell'ottimizzazione degli interventi di protezione civile durante le emergenze in modo che possano essere rapidamente reperite all'occorrenza”;

tale sistema informativo, purtroppo, non risulta utilizzato appieno da parte degli enti territoriali periferici, i quali, per carenze di personale e risorse finanziarie, non sono in grado di ottemperare a tale gravoso compito;

inoltre, risulterebbero ricoverati presso la sede regionale di Catanzaro della Protezione civile diversi mezzi fuoristrada, acquistati con risorse di cui al fondo regionale di Protezione civile, e mai utilizzati, salvo alcune unità assegnate ai Comuni sede di COM;

fra l'altro, risulterebbe che non sono stati erogati i fondi per l'anno 2009, a titolo di rimborso forfettario, alle associazioni di volontariato nel servizio di spegnimento degli incendi boschivi e ciò nonostante una convenzione preveda l'erogazione del contributo entro l'anno solare di riferimento;

a seguito della procedura di stabilizzazione, sono stati assorbiti nell'organico regionale ex lavoratori Lsu/Lpu i quali negli anni hanno accumulato una esperienza nel settore della protezione civile e attualmente, si trovano distaccati presso le strutture periferiche regionali;

ove vi sia la disponibilità effettiva di automezzi mai utilizzati, per non perpetrare uno spreco di risorse, gli stessi potrebbero essere destinati agli enti territoriali nell'attività di protezione civile;

come previsto dalla normativa nazionale e regionale, le associazioni di volontariato assumono un ruolo fondamentale nell'ambito della protezione civile -:

se non ritengano utile e opportuno attivare il Dipartimento della Protezione civile, attraverso i necessari provvedimenti, affinché il personale ex Lsu/Lpu, poi stabilizzato, attualmente destinato alle strutture periferiche dell'ente regionale, venga impiegato, a supporto degli enti locali, per le attività di rilievo e il monitoraggio del territorio, censimento e verifica della vulnerabilità sismica degli edifici pubblici, aggiornamento dei piani di Protezione civile dei comuni facenti parte del COM, il tutto al fine di inserire i dati e aggiornare in modo stabile e continuativo il sistema informativo territoriale per la gestione delle emergenze (SITgE);

quali iniziative intendano intraprendere per garantire il pagamento dei contributi per l'anno 2000 alle associazioni di volontariato impiegate nel servizio di spegnimento degli incendi boschivi;

se non ritengano utile ed opportuno, ove verificato l'effettivo inutilizzo e abbandono di mezzi fuoristrada presso la sede regionale della Protezione civile, attivare il Dipartimento per una loro destinazione presso gli enti territoriali (sedi COC e COM), i quali soffrono, in particolare nelle emergenze, di gravi carenze di mezzi.

(15; 18.06.2010)

De Gaetano. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore al personale. Per sapere - premesso che:

per garantire il più corretto utilizzo del personale ex Lsu/Lpu, assunto a tempo indeterminato con contratto part-time alle dipendenze della Regione ai sensi e per gli effetti del D.D.G. n. 20267 del 4 dicembre 2008, il Consiglio regionale della Calabria ha approvato la legge regionale 26 febbraio 2010, n. 8;

l'art. 15, 2° comma, della suddetta legge prevede che i dipendenti siano utilizzati negli uffici provinciali dei Dipartimenti regionali;

la nuova normativa ha posto fine alla grave situazione di disagio del personale ex Lsu/Lpu, costretto a lunghe trasferte per raggiungere il posto di lavoro in seguito al trasferimento in massa dalle sedi decentrate in cui era stato dapprima impiegato agli uffici regionali di Catanzaro;

all'approvazione della legge da parte del Consiglio regionale della Calabria non è finora seguita la sua puntuale applicazione da parte dei dipartimenti regionali;

non hanno finora ricevuto riscontro le domande avanzate da quei dipendenti che hanno chiesto di poter essere destinati alle precedenti sedi di lavoro distaccate, avvalendosi della possibilità offerta dalla nuova normativa -:

se intendano sollecitamente avviare un'immediata ed integrale attuazione della legge regionale 26 febbraio 2010 n. 8, nel disporre il trasferimento del personale ex Lsu/Lpu presso i servizi provinciali dei dipartimenti regionali.

(16; 21.06.2010)

Giordano. Al Presidente della Giunta regionale ed al sottosegretario alla Presidenza con delega alla protezione civile. Per sapere – premesso che:

in Calabria e nella provincia di Catanzaro tra la metà di gennaio e la metà di febbraio 2010, si sono abbattuti una serie di nubifragi che hanno compromesso la già precaria situazione idro-geologica del territorio. In particolare, giorno 1 Febbraio 2010 una frana interessava l'abitato di Tiriolo (CZ) interrompendo, di fatto, il transito sulla strada provinciale n. 19 (più precisamente al bivio località Pedadace direzione SP 167/01) che è un'arteria importante per il collegamento tra l'asse a scorrimento veloce Catanzaro-Lamezia (SS 280) ed i comuni della Presila catanzarese;

lo stesso responsabile della Protezione civile nazionale dott. Bertolaso, intervenuto in loco, in sede di conferenza stampa tenutasi a Lamezia Terme si era impegnato a stanziare 15 Ml di euro (per Calabria e Sicilia) nei giorni successivi, con ordinanza, per intervenire sulle frane avvenute nell'anno 2010; a tutt'oggi non si sa se tale stanziamento sia avvenuto e se sia stato riconosciuto lo stato di calamità naturale;

nel circondario, il Comune di Gimigliano, è interessato da varie frane che rendono difficoltoso il collegamento con Catanzaro e con Tiriolo; c'è un ponte che rischia di crollare e la sua chiusura ha isolato 25 famiglie in loc. Patia e diverse attività produttive;

il 14 aprile scorso si è tenuta a Tiriolo una conferenza dei Sindaci, dove si sono evidenziate le difficoltà per Tiriolo stesso e per i paesi del circondario e il Prefetto si era impegnato ad intervenire, ma nulla, a tutt'oggi, è stato fatto;

lo stesso intervento promosso dall'Amministrazione provinciale di Catanzaro atto a creare una bretella che favorisse i collegamenti stradali non risolve i problemi di viabilità in direzione Marcellinara;

tale situazione incide oltre che sulla viabilità anche sull'economia e il turismo atteso che da sempre Tiriolo è meta di turisti italiani e stranieri che si recano in paese per ammirare le bellezze paesaggistiche, turistiche ed archeologiche; con l'avvicinarsi del periodo estivo, il turismo potrebbe sensibilmente diminuire, a causa dell'impossibilità per i pullman di raggiungere il centro, e questo provocherebbe un dissesto economico per il già provato tessuto sociale del comune. Inoltre, i commercianti, devono provvedere a loro spese per il trasbordo ed il trasporto su mezzi più piccoli delle merci da vendere, provocando un aumento dei costi e dei prezzi;

la cittadina di Tiriolo si colloca territorialmente in una posizione che rende agevole il transito verso diversi comuni montani della Presila catanzarese (San Pietro Apostolo, Cicala, Gimigliano, Carlopoli, Serrastretta, Decollatura, Soveria Mannelli, Bianchi) che, non potendo usufruire di tale arteria, sono raggiungibili da strade montane più accidentate e scoscese -:

se risultano stanziate da parte della Protezione civile nazionale risorse economiche atte a risolvere i problemi indicati in premessa e in caso contrario, se non ritengano utile attivarsi nei confronti del Governo nazionale;

se sono previsti attualmente fondi regionali, anche di provenienza comunitaria, da poter utilizzare per i necessari interventi;

quali iniziative intendano intraprendere, in caso di mancanza di risorse, per destinare fondi regionali finalizzati a risolvere un problema ormai drammatico per l'intero comprensorio.

(19; 02.07.2010)

Talarico D. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

la legge n. 191/2009 (Legge finanziaria 2010) art. 2, comma 187, ha disposto che lo Stato dal 1° gennaio 2010 cessa di concorrere al finanziamento dei trasferimenti erariali a favore delle Comunità montane producendo così l’azzeramento del Fondo ordinario per le medesime;

tali misure, che si aggiungono ai consistenti tagli già operati per gli anni 2008 e 2009, non si limitano soltanto a cancellare le risorse erariali per le attività delle Comunità montane, ma impediscono il pagamento delle rate di ammortamento sui mutui pluriennali ancora in essere, contratti con il concorso dello Stato e il pagamento degli stipendi al personale;

avverso tali disposizioni, contenute nell'art. 2, comma 187, della legge 191/2009, fra tutti gli altri anche la Regione Calabria, con provvedimento di Giunta, ha deliberato la predisposizione di ricorso alla Corte costituzionale e che tale ricorso è stato presentato presso le sedi competenti in materia;

il Consiglio della Regione Calabria, nella seduta del 10 Febbraio 2010, con propria deliberazione n. 414 con oggetto: "Legge regionale - Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2010, art. 3, comma 4, della legge regionale n. 8 del 2002)", ha disposto, all'articolo 1, comma 1, che "nelle more di un provvedimento di riforma delle Comunità montane, la Giunta regionale è autorizzata ad erogare alle Comunità montane calabresi per spese inerenti il mantenimento giuridico del personale la somma di euro 4 milioni con allocazione all'Upb 3.2.04.04 (capitolo 2232102) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2010";

nello stesso articolo, tra l'altro, al comma 2, ha disposto che la "Giunta regionale è delegata, inoltre, a predisporre entro 180 giorni dall'entrata in vigore dalla presente legge un disegno di legge di riforma delle competenze e delle funzioni nonché di riorganizzazione territoriale delle Comunità montane, con riferimento a quanto disposto dalla legge regionale 10 luglio 2008, n. 20";

valutata l'inesistenza dei presupposti tecnico-giuridici per procedere all'approvazione dei bilanci per l'esercizio 2010, anche perché in assenza di precise indicazioni della Regione Calabria circa le risorse finanziarie su cui contare, le Comunità montane calabresi hanno fatto ricorso alla “gestione provvisoria”, prevista dal secondo comma dell'art. 163 del D.Lgs. n. 267/2000;

lo stanziamento di 4 milioni euro soprarichiamato, ha concorso ad una compensazione del mancato trasferimento erariale soltanto per i primi 3 mesi dell'esercizio in corso;

ad oggi non vi è alcun provvedimento legislativo che dispone lo scioglimento delle Comunità montane calabresi -:

quali misure si stanno adottando per assicurare le necessarie risorse finanziarie alle Comunità montane calabresi relativamente ai bilanci per l'anno 2010, a integrale compensazione del taglio dei trasferimenti erariali soprarichiamata;

quali iniziative si stanno adottando in relazione alla delega ricevuta dal Consiglio regionale di predisporre entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge di bilancio per l'anno 2010, un disegno di legge di riforma delle competenze e delle funzioni nonché di riorganizzazione territoriale delle Comunità montane, con riferimento a quanto disposto dalla legge regionale 10 luglio 2008, n. 20.

(20; 02.07.2010)

Interrogazioni a risposta orale

Salerno. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’urbanistica. Per sapere – premesso che:

in data 04.05.2010, il Consiglio comunale di Serra San Bruno ha adottato la delibera n. 05/2010 avente ad oggetto: “PSC (Piano Strutturale Comunale) adozione documento preliminare piano e Regolamento ai sensi dell'art. 27 della legge regionale 19/2002 e s.m.i.”;

in riferimento alla delibera n. 05/2010, vi è un interesse diretto di componenti il Consiglio comunale di Serra San Bruno e di loro parenti in linea retta entro il quarto grado ed affini;

nonostante l'interesse diretto sia evidente, il Sindaco e diversi consiglieri comunali di maggioranza hanno provveduto ad approvare lo strumento urbanistico, ignorando le violazioni di legge denunciate dai consiglieri comunali di minoranza;

la nuova formulazione del PSC ridimensiona vistosamente la fascia di rispetto prevista a tutela della Certosa di Serra San Bruno, la cui valenza religiosa, storica, architettonica e turista è nota al di fuori dei confini regionali;

la vicenda ha creato grande allarme sociale nell'intera comunità serrese;

i consiglieri comunali di minoranza hanno presentato un esposto al Prefetto e al Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, nonché al Procuratore regionale della Corte dei Conti, indicando le irregolarità riscontrate e chiedendo che vengano esperiti tutti gli accertamenti del caso, con conseguente adozione di ogni opportuno provvedimento diretto a garantire e tutelare il rispetto delle leggi vigenti;

l'esposto è stato inviato anche all'assessore regionale all'urbanistica, al quale è stato chiesto di valutare l'opportunità di un autorevole intervento -:

quali misure si intendano adottare per verificare l'esistenza delle violazioni dì legge;

quali provvedimenti si intendano adottare per impedire che la delibera n. 05/2010, viziata da palesi irregolarità, produca effetti ed ingiusti arricchimenti;

se nella vicenda siano riscontrabili eventuali responsabilità di tipo penale, contabile, amministrativo e/o civile a carico del Sindaco e dei consiglieri comunali che, pur avendo interessi diretti, hanno proceduto con l'adozione della delibera n. 05/2010.

(17; 23.06.2010)

Salerno. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

risulta costituita la fondazione “Monsignor Biagio Pisani” – Centro studi per la tutela, promozione e valorizzazione della spiritualità e della biodiversità nelle Serre calabre – nel cui Cda prendono parte il Presidente della Regione Calabria o suo delegato, il Presidente della Provincia di Vibo Valentia, il Sindaco di Serra San Bruno, l'Arcivescovo dell'Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace, il Padre Priore della Certosa di Serra San Bruno, il Rettore dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria, la Procuratrice della famiglia Pisani-Cordiano;

il Cda della fondazione “Monsignor Biagio Pisani” si è insediato in data 29.09.2009 procedendo all'elezione del Presidente, identificato nella persona del sig. Raffaele Lo Iacono, che è anche Sindaco del Comune di Serra San Bruno;

con decreto del Presidente della Regione n. 286 del 23.12.2009, la fondazione ha ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica di diritto privato e l'iscrizione nel registro regionale delle persone giuridiche private;

era stato inizialmente previsto un contributo di € 1.000.000,00, inserito nella legge regionale n. 19 del 12.06.2009 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2009), da concedere alla fondazione “Monsignor Biagio Pisani”, in aggiunta a 400.000,00 per la ristrutturazione del palazzo, da adibire a sede della stessa fondazione, sito a Serra San Bruno in via Roma, 2;

in data 04.05.2010, il Consiglio comunale di Serra San Bruno, con la presenza determinante ai fini del conteggio per il raggiungimento del numero legale del sindaco Raffaele Lo Iacono, che è anche Presidente della fondazione “Monsignor Biagio Pisani”, ha provveduto ad approvare le delibere n.09/2010 e n.10/2010 concernenti rispettivamente la “Concessione in comodato gratuito alla fondazione ‘Monsignor Biagio Pisani’ dei terreni e dei fabbricati di proprietà del Comune di Serra San Bruno ubicati in località Rosarella (ex vivaio forestale)” e la “Cessione alla fondazione ‘Monsignor Biagio Pisani’ della gestione delle aree attrezzate costruite e costruende in funzione del Santuario di Santa Maria del Bosco e servizi annessi”;

la minoranza in Consiglio comunale ha presentato un esposto al Prefetto e al Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia nonché al Procuratore regionale della Calabria della Corte dei Conti, lamentando la privazione per il Comune di Serra San Bruno dei suoi beni più importanti, sottolineando che presso l'area di Santa Maria del Bosco vi è un parcheggio comunale a pagamento che nel corso dei mesi estivi assicurava alle case comunali un introito di diverse migliaia di euro e che, per poter procedere con la concessione dei terreni e dei fabbricati di località “Rosarella”, il Comune ha dovuto revocare una convenzione trentennale con l'Afor, oltre al fatto che per l'adozione delle delibere è stata decisiva, ai fini del raggiungimento del numero legale, la presenza del Sindaco Raffaele Lo Iacono, che riveste pure il ruolo di Presidente della fondazione “Monsignor Biagio Pisani”;

i consiglieri di minoranza hanno chiesto agli organi competenti che, qualora nei fatti descritti nell'esposto vengano ravvisate eventuali responsabilità di tipo penale, contabile, amministrativo e/o civile a carico del Sindaco e dei consiglieri comunali, vengano esperiti tutti gli accertamenti del caso con conseguente adozione di ogni opportuno provvedimento diretto a garantire e tutelare il rispetto delle leggi vigenti;

la popolazione serrese ha mostrato forte contrarietà nei confronti del trasferimento dei beni del Comune di Serra San Bruno alla fondazione “Monsignor Biagio Pisani”;

diversi componenti del Cda della fondazione Monsignor Biagio Pisani non erano a conoscenza del contenuto delle delibere del Consiglio comunale di Serra San Bruno n. 09/2010 e n. 10/2010 -:

se il Presidente della Giunta regionale o suo delegato abbia partecipato alla decisione di trasferire i beni del Comune di Serra San Bruno alla fondazione “Monsignor Biagio Pisani”;

se nella vicenda siano riscontrabili danni patrimoniali e d'immagine per il Comune di Serra San Bruno;

se la Regione Calabria abbia provveduto alla sostituzione del suo rappresentante nel Cda della fondazione “Monsignor Biagio Pisani”, individuato dal precedente Governatore nella persona dell'ex assessore regionale Silvestro Greco;

quale posizione la Regione intenda assumere sulle vertenze avviate;

se esistano, finora, tracce dell'operato della fondazione “Monsignor Biagio Pisani”;

se la Regione intenda confermare la sua presenza nella fondazione “Monsignor Biagio Pisani”.

(18; 23.06.2010)

Mozione

Il Consiglio regionale,

premesso che:

in data 4.07.2008 la società SEI S.p.A. ha presentato al Ministero per lo sviluppo economico la richiesta di autorizzazione unica relativa ad un progetto per la realizzazione di una centrale a carbone della potenza di 1.320 MWh, da realizzarsi a Saline Ioniche, nella zona costiera del comune di Montebello Ionico (RC);

ai sensi dell'art. 117 della Costituzione la materia della produzione di energia è di esclusiva competenza regionale: tale principio subisce una deroga per le centrali di produzione superiori a 300 MWh e (ora) anche per quelle nucleari;

la normativa in materia prevede che l'autorizzazione del Ministero per lo sviluppo economico sia subordinata all'intesa con la Regione interessata (ossia la Regione nella quale ricade la costruzione della centrale da autorizzare) e all'esito favorevole della valutazione di impatto ambientale del Ministero per l'Ambiente (presso quest'ultimo si apre un procedimento autonomo, il cui esito finale è propedeutico al rilascio dell'autorizzazione alla costruzione delle centrale di produzione di energia elettrica superiori a 300 MWh);

in data 22.09.2008 la Regione Calabria, unitamente ai comuni di Montebello Ionico, Reggio Calabria (retta allora dall'attuale Governatore, onorevole Giuseppe Scopelliti), Motta San Giovanni, Bagaladi, San Lorenzo, Condofuri, ha sottoscritto un documento con il quale detti enti negavano l'intesa necessaria al Ministero dello sviluppo economico per il rilascio dell'autorizzazione unica;

il diniego era conseguenza di una precisa scelta sulla produzione energetica fatta dalla Regione Calabria con il Piano energetico regionale (approvato con delibera del Consiglio regionale n. 315 del 14.02.2005), il quale indica come fonti primarie di produzione di energia quelle rinnovabili e non inquinanti e non prevede la costruzione di centrali a carbone nel territorio regionale. Ciò anche sul presupposto che, a fronte di una domanda di energia della Regione Calabria, stimata, a fine anno 2007, in 6.281,4 GWh, nella nostra regione si registra un surplus nella produzione, rispetto alla richiesta, di 2.638,8 GWh, ossia del 42%;

l'energia prodotta in esubero viene trasportata per tutta l'Italia e utilizzata dalle regioni industrializzate;

sulla questione Saline, oltre al Piano energetico regionale, si inserisce anche una delibera di Giunta (la numero 686 del 6 ottobre 2008), già trasmessa a suo tempo in sede di conferenza di servizi, con la quale l'ente regionale ha deliberato di non accordare l'intesa prevista dalla legge n. 55/2002, precisando che tale comunicazione costituisce preavviso nei confronti della società proponente dei motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza;

secondo una recente interpretazione fornita dalla Corte Costituzionale, l'intesa preventiva è un atto essenziale, imprescindibile, in mancanza del quale l'iter autorizzatorio per la costruzione di nuove centrali destinate a produrre energia elettrica deve fermarsi senza appello;

costruire una centrale a carbone nella nostra regione significherebbe inquinare e deturpare il nostro territorio, senza, fra l'altro, un minimo ritorno economico per la Calabria;

la tecnologia utilizzata per la produzione di energia dal carbone è, ancora oggi, altamente inquinante, tanto che la Comunità europea ha previsto che, a partire dal 2020, non possa più essere utilizzata;

allo stato attuale, il procedimento per l'autorizzazione della costruzione della centrale a carbone di Saline Ioniche presso il ministero dello sviluppo economico è sospeso “di fatto”, stante la mancanza di intesa con la Regione Calabria, mentre la procedura per la Valutazione di Impatto Ambientale è stata rinviata a data da destinarsi;

anche la recente legge n. 99 del 2009 (Misure per la sicurezza e il potenziamento del settore energetico), la quale all'art. 27, comma 30, prevede che “L'eventuale rifiuto regionale dell'intesa deve essere espresso con provvedimento motivato, che deve specificatamente tenere conto delle risultanze dell'istruttoria ed esporre in modo chiaro e dettagliato le ragioni del dissenso dalla proposta ministeriale di intesa”, sia pur non applicabile al caso di specie, non sposta la posizione assunta dall'ente regionale di diniego ad una eventuale intesa. Infatti, la costruenda centrale si pone in netto contrasto con la vocazione turistica dell'area, si colloca all'interno di un'area naturalistica protetta (aree SIC del Pantano di Saline Ioniche, Capo dell'Armi di Lazzaro, di Pentedattilo di Melito P.S.), interessa diversi centri abitati limitrofi con gravi conseguenze sulla salute;

nelle more, con provvedimento dell'8 giugno 2010, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha espresso parere contrario alla richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale in ordine al progetto definitivo presentato dalla società SEI S.p.A., con motivazioni di ordine paesaggistico e architettoniche sulle aree interessate all'intervento;

nonostante uno stallo delle procedure pendenti presso i ministeri competenti, la popolazione locale e le associazioni di base contrarie alla centrale appaiono preoccupate dalle ultime notizie riguardanti una nuova “accelerazione” sull'iter amministrativo da parte della società SEI e degli enti locali interessati, i quali, attraverso una riunione dei Sindaci, avrebbero di fatto manifestato aperture ad una ipotesi di costruzione dell'impianto, subordinando il tutto ad un accertamento scientifico di impatto ambientale e sanitario da parte di una commissione di esperti, contraddicendosi con la posizione di netta chiusura assunta in passato, almeno da parte della maggioranza dei Comuni;

esprime la propria contrarietà ad ogni ipotesi di costruzione di una centrale a carbone sul territorio regionale, secondo quanto previsto dal Piano energetico regionale;

ribadisce il proprio diniego alla costruzione di una centrale a carbone sul sito della ex Liquilchimica di Saline Ioniche, come espresso dalla delibera della Giunta regionale n. 686 del 6 ottobre 2008, già trasmessa a suo tempo in sede di conferenza dei servizi, con la quale l'ente Regione ha deliberato di non accordare l'intesa per la realizzazione dell'impianto;

impegna la Giunta regionale

e il Presidente della Regione affinché comunichino ulteriormente ai ministeri competenti e agli enti territoriali interessati la posizione contraria del Consiglio regionale della Calabria e della Giunta regionale al progetto di costruzione di una centrale a carbone sulla ex area della Liquilchimica di Saline Ioniche, e pongano in essere ogni azione necessaria ad opporsi ad un eventuale provvedimento autorizzatorio alla costruzione della centrale.

(4; 25.06.2010) Giordano, De Masi, Talarico D.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 8/9^, recante: “Modifica alla legge regionale n. 19/2002 e ss.mm.ii. – art. 65 <<Approvazione ed adeguamento degli strumenti urbanistici comunali in fase di prima applicazione della legge>>” (Del. n. 30)

Art. 1

1. Al comma 1 dell'articolo 65 la parola "ventisette" viene sostituita con la parola "quarantaquattro".

2. Al comma 2 dell'articolo 65 la parola "ventisette" viene sostituita con la parola "quarantaquattro".

3. Al comma 2 dell'articolo 65, dopo le parole "per i Comuni che alla data del" la data "19 giugno 2008" viene sostituita con la data "12 maggio 2010".

4. Al comma 2 dell'articolo 65 dopo le parole "ove dovesse decorrere infruttuosamente anche tale ulteriore termine", il periodo "il Dipartimento Urbanistica e Governo del Territorio della Regione procederà alla norma dei Commissari ad acta, con tecnici da reperire dagli albi degli Ordini Professionali, che entro sei mesi dovranno provvedere all'avvio della procedura di redazione dello strumento urbanistico, con oneri a carico dei Comuni inadempienti." Viene sostituito con il seguente "si applica quanto previsto dall'articolo 28 della presente legge".

5. Al comma 2, lettera a), la parola "quarantadue" viene sostituita con la parola "cinquantaquattro".

6. Al comma 2, lettera C), la parola "quarantadue" viene sostituita con la parola "cinquantaquattro".

7. Tutti gli atti assunti dai comuni in attuazione dei loro Piani Regolatori Generali vigenti: successivamente al 19 giugno 2010 e fino all'entrata in vigore della presente legge sono da considerarsi comunque efficaci.

Proposta di legge  numero 6/9^, recante: “Definizione del sistema di finanziamento della Stazione unica appaltante” (Del. n. 31)

Art. 1

1. Per tutto il periodo di attuazione del piano di rientro del disavanzo del servizio sanitario regionale, il sistema di finanziamento dell'Autorità regionale "Stazione Unica Appaltante", per consentire le attività di preparazione, indizione ed aggiudicazione delle gare concernenti acquisizioni di servizi e forniture a favore degli enti del servizio sanitario regionale, è definito dalla Giunta regionale, anche in deroga all'articolo 10, 1° comma della legge regionale 7 dicembre 2007, n. 26 con gli oneri a carico del fondo sanitario regionale; per gli altri soggetti obbligati si applicano le disposizioni dell'articolo 10, legge regionale 7 dicembre 2007, n. 26.

Proposta di legge numero 31/9^, recante: “Proroga termine legge regionale 7 dicembre 2009, n. 49” (Del. n. 32)

Art. 1

1. Il termine di cui al comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 7 dicembre 2009, n. 49 è prorogato al 31 dicembre 2010.

2. La Giunta regionale, entro e non oltre 180 giorni dalla entrata in vigore della presente legge, approva il regolamento di attuazione previsto dall'articolo 4 della legge regionale 21 agosto 2007, n. 18.

Ordine del giorno n. 2 del 6.07.2010 a firma dei consiglieri Sulla, Talarico D., De Gaetano, Franchino, Bova, Giordano, Dattolo, Censore, Loiero, Bruni, Mirabelli, Guccione, Gallo, De Masi, Fedele, Ciconte ed altri “Sul completamento dei lavori di realizzazione di una caserma dell’Esercito da localizzare nel territorio del Comune di Cutro in attuazione dell’Accordo di Programma sottoscritto il 23 giugno 2000”

“Il Consiglio regionale

considerato che

in data 23 giugno 2000 è stato sottoscritto da parte del Ministero della difesa, Ministero dell'economia e finanze, Regione Calabria, Provincia di Crotone e Comune di Cutro (Kr) un Accordo di programma per la realizzazione di una caserma dell'Esercito da localizzare in territorio del Comune di Cutro, loc. Mascino;

i lavori di costruzione dell'opera sono stati avviati nel 2003 e si sono concretizzati nella realizzazione di n. 96 alloggi sia per il personale nubile e celibe che per militari con famiglie, oltre alla costruzione di parcheggi, aree verdi e parchi gioco per bambini;

per rendere possibile tale prima tranche di lavori il Comune di Cutro ha proceduto alla espropriazione di 20 ettari di terreno ed alla riqualificazione urbana dell'area, facendo fronte alle conseguenti spese anche tramite un finanziamento concesso dalla Regione Calabria di 3 milioni di euro;

finora sono stati spesi da tutti gli enti sottoscrittori dell'Accordo di programma oltre 21 milioni di euro;

sin dal 2008 è stato predisposto il progetto esecutivo e un pre-bando per i lavori di completamento dell'importante struttura pubblica per circa 50 milioni di euro;

preso atto che a tutt'oggi non vi è traccia dell'avvio dei lavori di completamento e che anzi, il Ministero della difesa, tramite il Sottosegretario Giuseppe Cossiga ha comunicato al Comune di Cutro, con nota 6 maggio 2009, la volontà del Governo di non dare ulteriore corso all'opera progettata attraverso motivazioni che appaiono risibili e non rispondenti agli originari e ancora validi obiettivi che ne hanno determinato la nascita;

ritenuto che

tale scelta, ove mantenuta, rappresenterebbe non solo un grave sperpero di denaro pubblico ma anche una situazione di gravissima difficoltà per l'economia di tutta l'area, considerato che il Comune di Cutro ha da anni convogliato le sue risorse finanziarie e progettuali sulla realizzazione della caserma, e che anche molti privati cittadini, fidandosi di un progetto statale, hanno effettuato investimenti per iniziative imprenditoriali di supporto;

non va nemmeno sottovaluto l'impatto sul versante della legalità e del controllo del territorio in una area tradizionalmente difficile e oggi condizionata anche dalla presenza nella zona del più grande Centro di accoglienza (CDA) del Paese;

rilevato inoltre, che in risposta ad una interrogazione parlamentare è stata confermata la volontà del Governo di non dare corso al completamento dell'opera;

ravvisata invece la straordinaria utilità dell'opera progettata che tanta attesa ha suscitato nella popolazione dell'intera Provincia di Crotone;

impegna la Giunta regionale ed il suo Presidente

ad intraprendere presso il Governo nazionale e nello specifico al Ministero della difesa, tutte le iniziative tese a scongiurare il pericolo di una ulteriore incompiuta sul territorio regionale che penalizzerebbe ulteriormente le prospettive di sviluppo della Calabria;

a rappresentare al Governo nazionale l'esigenza di una decisa accelerazione per il completamento dell'opera che dispone già di tutte le autorizzazioni e le progettazioni necessarie anche per evitare il rischio incombente di un progressivo degrado delle opere fin qui realizzate e che hanno già comportato l'esborso di denaro pubblico;

a notiziare al Consiglio regionale dell'evoluzione della vicenda”.