VIII legislatura
33.
Seduta di giovedì 3 maggio 2007
Presidenza del Presidente Giuseppe Bova
La seduta inizia alle 15
Per mancanza del numero legale la seduta è aggiornata di un’ora.
PRESIDENTE
La seduta riprende, si dia lettura del verbale della seduta precedente.
Gesuele VILASI, segretario questore
Legge il verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
Legge le comunicazioni presentate alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
Legge le interrogazioni e le mozioni presentate alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
Chiedo di parlare.
PRESIDENTE
Siccome la seduta procede con la discussione sul bilancio, vorrei capire l’onorevole Occhiuto per che cosa chiede la parola.
Onorevole Presidente, per una questione pregiudiziale a norma di Regolamento. Lei sa quanto rispetto io cerchi di avere anche nella funzione istituzionale che esercito del Consiglio regionale.
A me pare, però, che a volte qui capitino cose che non accadono nemmeno nei Consigli comunali. Io vedo dei sub-emendamenti riferiti ad emendamenti che abbiamo già approvato.
Ce n’è uno in particolare, signor Presidente, che prevede che quanto stabilito nell’articolo che abbiamo approvato e che riguarda la riorganizzazione delle aziende sanitarie entra in vigore dopo l’approvazione del Piano sanitario regionale.
Questo emendamento è firmato da consiglieri di maggioranza che prima hanno votato quell’articolo e che oggi si pentono e presentano un emendamento che di fatto lo rende nullo o vano.
Una maggioranza se è maggioranza del Consiglio regionale si assume la responsabilità di quel che vota; per cui io chiedo a lei, signor Presidente, e anche agli uffici di considerare irricevibili i sub-emendamenti che si riferiscono ad emendamenti già approvati.
L’emendamento dal momento in cui è approvato non esiste più, ma siccome ne ho visto un paio e non so se ce ne sono altri, io le chiedo di considerare irricevibili questi emendamenti.
Giovanni NUCERA
Chiedo di parlare.
PRESIDENTE
Sempre su questione pregiudiziale?
Attinente al tema, Presidente.
Per dovere di informazione: nelle 24 ore precedenti la seduta di oggi ho chiesto all’ufficio Segreteria la possibilità di presentare dei sub-emendamenti, ma mi è stato risposto di presentarli direttamente in Aula.
Ora vedo, invece, dei sub-emendamenti presentati col rito ordinario, diciamo così. Cioè con la procedura dell’ufficio.
Io chiedo di poter presentare ora questi sub-emendamenti.
(Interruzione)
Non so se li devo presentare ora o nel corso della discussione dei singoli emendamenti a cui fanno riferimento, nel corso della discussione sul collegato alla finanziaria. Lei mi deve dire, Presidente.
Presidente, io non entro nel merito della discussione in atto. Ieri a Vibo sono morti due operai e sono fra i tanti morti che rimangono ignoti.
Io, Presidente, propongo a lei e all’Aula un minuto di raccoglimento verso questi lavoratori oscuri e ignoti affinché tra cifre, numeri ed emendamenti e altre cose non dimentichiamo il valore della vita e il valore di famiglie che rimangono senza genitori che cadono mentre stanno lavorando.
Le volevo solo chiedere questo, non ho fatto in tempo a dirlo prima ma spero che l’Aula accolga questa mia proposta come segno di rispetto per chi muore lavorando.
Avete ascoltato. La mia non è una risposta burocratica perché per quanto riguarda tutti, credo, noi non possiamo non accogliere la proposta avanzata per ultima dal Presidente del gruppo di Rifondazione comunista, onorevole Guagliardi.
Aggiungendo prima di passare ad altro che dopo il minuto di raccoglimento, siccome è depositato un ordine del giorno che sottolinea, così come per le questioni della sicurezza dalla ‘ndrangheta, pone il problema di un patto per la sicurezza sul lavoro in Calabria, anche se in maniera irritale prima mi alzo e vi propongo un minuto di raccoglimento e in termini successivi vi propongo la distribuzione di questo ordine del giorno che consenta non solo all’Aula di ricordare le persone che fanno la ricchezza di ogni paese, del nostro in particolare ma di sottolineare un impegno non solo formale ma in memoria.
(I consiglieri in piedi osservano un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime sul lavoro)
Nel mentre io rispondo ai quesiti posti dagli onorevoli Occhiuto e Nucera vorrei che si distribuisse l’ordine del giorno sulla sicurezza sui posti di lavoro per vedere se l’Aula può licenziare un atto – secondo questa Presidenza – significativo e concreto che eviti per quanto possibile l’insopportabile susseguirsi di eventi luttuosi evitabili.
Per tornare al punto che ha posto l’onorevole Occhiuto, secondo me l’osservazione da lui fatta non solo è pertinente ma pone e dà la risposta giusta ad un problema che c’è.
Qualora siano stati presentati sub-emendamenti su emendamenti già votati, questi - scegliete voi – decadono o sono irricevibili. In quanto il sub-emendamento si motiva se presentato non solo in termini utili ma prima che l’emendamento di riferimento venga votato.
Una volta che l’emendamento di riferimento viene votato, di fatto diventa un emendamento ad un provvedimento che è già licenziato il che, come sapete, alla luce del Regolamento non può essere considerato una procedura in alcun modo non solo accoglibile, ma razionale.
Sarebbe un modo di procedere schizofrenico. Quindi la mia risposta è questa: man mano che arriviamo al punto, i sub-emendamenti che riguardano provvedimenti già votati li giudichiamo irricevibili o comunque non sottoponibili alla discussione.
Per quanto riguarda il collega Numera, nel mentre poneva la sua questione io ho parlato col dottore Multari …
Allora è vero che di solito per i sub-emendamenti c’è la questione delle 24 ore, ma vista la risposta che c’è stata vediamo come procedere. Ma comunque rispetto alla proposta degli uffici i sub-emendamenti sono sottoponibili.
So che lui era pronto per le 24 ore, ma teniamo presente che la mia risposta è questa perché non vorrei che la risposta al quesito venisse interpretata dal collega Nucera come una furbizia per, lo dico all’Aula in maniera da vedere se siamo d’accordo.
Penso che questa sia una eccezione che non potrà capitare più. Siccome c’è stato un disguido… perché altrimenti anche per i sub-emendamenti va rispettata la norma delle 24 ore, tant’è vero che tutti hanno protocollo e orario di protocollo.
Chiaro, colleghi? Quindi di norma, onorevole Nucera, la procedura non prevede il deposito…
Presidente, io non vorrei però che cogliendo la buona fede di questi sub-emendamenti che sono 5 o 6 si aprisse un varco per cui non si esce più da quest’Aula.
Sono, allora, disposto a ritirare questi sub-emendamenti purché non si apra un precedente già a partire da oggi perché se la regola vale, deve valere sempre. Se lei li vuole accogliere, io glieli porto altrimenti sono disposto a ritirarli perché non vorrei che nel corso dei lavori qualcuno dica “gli emendamenti di Nucera sì, gli altri no”.
Io per facilitarle il compito dico questo, Presidente.
PRESIDENTE
Io la ringrazio per l’atteggiamento e condividendo lo spirito del suo intervento la pregherei di ritirarli e di non depositarli. Quindi non c’è eccezione…
Giovanni NUCERA
Va bene, Presidente.
Non so se è stato distribuito l’ordine del giorno, io posso leggerlo.
“La drammatica piaga degli incidenti sul lavoro
interessa, purtroppo, l’intero Paese ed anche
Proprio nella giornata del 2 maggio scorso, all’indomani della ricorrenza della festa del lavoro, ha tristemente registrato gli ennesimi lutti per due morti bianche.
In un cantiere dei lavori per l’ammodernamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria è rimasto ucciso Rocco Palmieri, originario di San Giovanni di Mileto travolto da un mezzo pesante impegnato in una manovra.
Poche ore più tardi in una struttura turistica di
Capo Vaticano è stata spezzata la vita di Gabriele Loiacono di Laureana di Borrello
caduto dall’altezza di
La piaga degli incidenti mortali sul lavoro ha assunto ormai le dimensioni di una vera e propria emergenza nazionale di fronte alla quale le istituzioni, tutte, non possono rimanere inerti o peggio indifferenti.
In tal senso nel sottolineare il significato della celebrazione del 1° maggio il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha autorevolmente rivolto l’ennesimo accorato appello affinché vengano garantiti a tutti e a tutte condizioni di lavoro più umane e civili, più rispettose dei bisogni e della dignità dei lavoratori.
Tanto posto e considerato si impegna il Consiglio
regionale ed il suo Presidente,
Un progetto organico in tal senso sarà proposto al cofinanziamento attraverso i fondi del programma operativo del fondo sociale europeo 2007-2013.
Alle famiglie di Rocco Palmieri e di Gabriele Loiacono e a quelle di tutte le altre vittime delle morti bianche giunga forte un messaggio di solidarietà e vicinanza da parte delle istituzioni regionali, le quali attraverso il Presidente del Consiglio e della Giunta regionale assumeranno ogni altra opportuna determinazione anche al fine di apprestare un significativo sostegno economico alle famiglie delle vittime degli infortuni sul lavoro in Calabria”.
Questo ordine del giorno è a firma di Bova, Pacenza, Frascà, Sulla, Censore, Maiolo, Giamborino, Naccari ecc.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Morelli. Ne ha facoltà.
Sicuramente, non possiamo non condividere ed apprezzare l’ordine del giorno proprio perché per quanto riguarda la sicurezza sui luoghi di lavoro e per quanto concerne la vita umana - essendo questa un bene primario e all’attenzione di tutti – va la mia personale approvazione e il voto sicuramente favorevole. Grazie.
Condividendo lo spirito dell’ordine del giorno,
vorrei soltanto aggiungere che
Infatti, la settimana scorsa abbiamo convocato un tavolo con i sindacati, Confindustria, Inail e Inps - tutti gli attori di questo settore – per fare un protocollo di intesa che sia più stringente per i controlli in questo settore.
In più, abbiamo fatto richiesta come Regione Calabria, abbiamo aderito ad un appello insieme ad altre cinque Regioni meridionali affinché il Governo nazionale faccia un decreto legge che possa destinare una parte del cosiddetto “tesoretto” per lottare contro gli incidenti sul lavoro e per lottare contro il lavoro nero.
Quindi, condividendo lo spirito di questo emendamento
volevo informare l’Aula anche sul lavoro che già
PRESIDENTE
Non essendoci altri colleghi che chiedono la parola, pongo in votazione l’ordine del giorno sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
Collega Morelli, siccome il collega Guagliardi ha
posto il problema del minuto di raccoglimento che tutta l’Aula ha accolto
pensavo, seppure in maniera irrituale, che sottoporre all’Aula un ordine del
giorno che impegnava il Consiglio e
Ora, a questo punto senza indugi così come recita il Regolamento la discussione era già aperta nella passata seduta rispetto al collegato alla finanziaria di cui avevamo già votato 4 articoli ed ora si arriva ad un altro che poi diventa il quinto. Le mozioni che lei chiede vengano inserite all’ordine del giorno, pertanto verranno discusse dopo.
Solo perché le mozioni sono strettamente attinenti alla tematica ed alle tematiche trattate e vogliono essere di contributo.
Quella dell’Arssa ed Afor perché ci sono evidenti discrasie da sottoporre alla valutazione e alla approvazione del Consiglio che potrebbero inficiare l’attuazione della legge stessa.
Per quanto concerne invece le tariffe delle prestazioni sanitarie, lì evidentemente nonostante la buona lena dell’assessore Lo Moro e via dicendo, anche per andare incontro ai suoi desiderata pensavamo di dare il nostro contributo.
Ecco perché si chiedeva l’inserimento di entrambe all’ordine del giorno. Grazie.
Il suo intervento l’ha fatto e consentirà che tutti noi insieme a lei passiamo adesso al collegato su cui era aperta la discussione.
Quando verranno i punti attinenti se verranno nell’intervenire, nell’esprimere il suo voto troverà modo di argomentare un pochino meglio, altrimenti a conclusione di questa nostra discussione.
Non faccio nessuna forzatura. Il Regolamento mi obbliga e ci obbliga a procedere a partire da quello che è l’articolo 1 del collegato che – voglio ricordare ai colleghi – noi voteremo come articolo 1 ma nel coordinamento formale siccome abbiamo già votato già 4-5 articoli del collegato questo diventerà l’articolo 6.
Ma ora per non introdurre ulteriori elementi di confusione io lo leggo e lo discuteremo come articolo 1 del collegato.
Allora vediamo prima gli emendamenti.
All’articolo 1 della legge finanziaria è stato
presentato emendamento numero
2.
un reddito annuo lordo complessivo non superiore a 15.000,00 euro;
un eventuale reddito annuo lordo complessivo del nucleo familiare non superiore a 25.000,00 euro;
una età non superiore a trentacinque anni al momento della domanda per l'accesso al contributo di cui ai successivi commi 5 e 6.
3.
4. La gestione del Fondo di garanzia è affidata all'Assessore al Bilancio della Regione Calabria.
5. Entro novanta giorni dalla data di entrata in
vigore della presente legge,
6. Nella definizione delle procedure contenute nella deliberazione di cui al comma 5 si stabilisce quanto segue:
il Fondo di garanzia è diretto alla copertura delle rate di mutuo di cui al comma 2, 3 e 4 nei periodi di pausa di occupazione lavorativa tra un contratto di lavoro e il successivo, rientranti entrambi nella fattispecie individuata al comma 1;
l' intervento regionale attraverso il fondo di garanzia di cui ai commi 2, 3 e 4 non deve superare, per ciascun soggetto beneficiano, l'importo di euro 30.000,00 nell'intero periodo di durata del mutuo, con un limite massimo annuale di copertura pari a cinque rate;
c) le modalità e le condizioni di recupero dei finanziamenti concessi dalla Regione a titolo di anticipazione per la copertura delle rate di mutuo non corrisposte da soggetti di cui ai camini 2, 3 e 4.
7. Agli oneri finanziari derivanti dall'attuazione
della presente legge si fa fronte con la seguente variazione, per competenza e
cassa, al bilancio di previsione 2007 e pluriennale a legislazione vigente 2007
-
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, leggere tutto l’emendamento mi pare che sia inutile perché ormai da parecchi giorni li avete tutti quanti in visione. Io lo sintetizzo in maniera da renderlo più esplicito.
Si tratta di dare sostegno reale ed effettivo ad una legge, la legge sulla famiglia che è stata parecchio trascurata da questo Governo regionale.
E’ la proposta di istituire un fondo di garanzia destinato a fornire e a garantire la stabilità finanziaria, una specie di fideiussione per quei lavoratori che purtroppo in Calabria sono sempre i più, che svolgono la loro attività lavorativa in forma atipica-lavori precari, saltuari ed un reddito non costante-, stabilendo dei parametri e dei modi di intervento.
E’ un emendamento che è una novità sostanzialmente per la Calabria ma che in altre Regioni d’Italia già trova piena e totale applicazione e attuazione.
Questo in sostanza significa due cose. Favorire l’accesso all’abitazione, quindi l’accesso alla casa per tutti i cittadini in una condizione di uguaglianza sostanziale per la nostra costituzione e dare finalmente avvio ad una politica per la famiglia più attenta anche nel nostro territorio.
Si tratta di un fondo di garanzia che serva ad essere come garante rispetto al sistema ordinario che le banche usano nel nostro territorio per mutui destinati alla prima casa e via dicendo.
Quindi, Presidente, questo emendamento ha questo scopo.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
(Interruzione)
Per fare un lavoro più organico prego il relatore di sedersi a fianco dell’assessore perché la prassi vuole che dopo gli interventi ci siano il parere del relatore e della Giunta.
Il relatore è l’onorevole Chieffallo.
Chiedo scusa, ero distratto perché stavo leggendo una questione complessa.
(Interruzione)
Assessore Spaziante, prego prima il parere del Governo.
Al di là delle valutazioni di merito sulle finalità perseguite, il criterio di copertura indicato non è idoneo allo scopo. Si tratta di risorse vincolate per l’edilizia residenziale pubblica di cui non abbiamo la disponibilità. Per questo esprimo parere contrario.
Mi dichiaro insoddisfatto, perché mi sarei aspettato che se il richiamo al bilancio non è idoneo all’obiettivo, fosse l’ufficio, il suo dipartimento a trovare il dovuto correttivo.
Qui si tratta di ricevere uno spirito, soprattutto dell’emendamento stesso. Non tanto la formalità rigida, ma poi su questo potremmo anche parlare se i fondi sono o no idonei a coprire le spese finanziarie previste dall’emendamento.
Comunque la decisione del Governo è questa, ne prendo atto e umilmente chiedo di mettere in votazione l’emendamento.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento all’articolo 1, presentato dal collega Nucera.
(E’ respinto)
Non essendoci altri emendamenti all’articolo 1 del collegato alla finanziaria, lo pongo in votazione.
(E’ approvato)
All’articolo 2 è stato presentato emendamento che però è già approvato. Pertanto non ci sono emendamenti.
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Nicola ADAMO, Vicepresidente della Giunta regionale con delega alla costruzione della nuova Regione ed al marketing regionale
Presidente, scusi, l’articolo 2 è approvato sulla base degli emendamenti che la seduta ha già votato, non così come appare nel testo.
PRESIDENTE
Collega Adamo, ho detto all’inizio che i cinque…
Nicola ADAMO, Vicepresidente della Giunta regionale con delega alla costruzione della nuova Regione ed al marketing regionale
Repetita iuvant….
PRESIDENTE
Perfetto. I cinque emendamenti sono già votati e quindi l’1 diventerà il 6, il 2 diventerà il 7…
Quello che è stato già votato poi con un coordinamento formale nel rispetto di forma e sostanza di quanto è stato votato, è organico alla finanziaria.
Presidente, chiedo scusa, siccome i numeri non corrispondono, possiamo almeno leggere la rubrica degli articoli in maniera che quando alziamo la mano sappiamo a che cosa abbiamo dato l’assenso? Grazie.
Chiedevo la precisazione perché quando lei ha posto in votazione poc’anzi l’articolo 2, si è rivolto all’Aula dicendo: chi è d’accordo per l’articolo 2 e chi non è d’accordo, senza leggerlo.
L’articolo 2 per come appare nel testo non è quello che è stato emendato. Allora non c’è solo un problema di ordine progressivo del numero degli articoli, ma c’è anche un problema in ordine di contenuti.
Noi rischieremmo – se non lo precisiamo – una sovrapposizione dei testi per cui ci troveremmo approvato l’emendamento che abbiamo già esaminato e votato e al tempo stesso non emendato perché sostitutivo quell’emendamento del primo e del secondo comma dell’articolo 2.
Io preciso e dico e lei mi dirà, che va da sé che l’articolo 2 che stiamo trattando, se è quello che inizia “Al primo comma è istituita la centrale unica” e al secondo comma inizia con “nelle more dell’approvazione” e al terzo comma inizia con “è fatto divieto assoluto”, è stato emendato con un emendamento interamente sostitutivo per il primo e il secondo comma e, se ricordo bene, con un’aggiunta al terzo comma.
Perciò, se è stata votata l’altra sera questa norma, quella norma è sostitutiva e quindi assorbente dell’attuale articolo 2.
(Interruzione)
Gesuele VILASI
Chiedo di intervenire…
PRESIDENTE
Ma lei deve stare tranquillo…
Gesuele VILASI
Chiedo di intervenire, Presidente…
PRESIDENTE
Lei non ha titolo per intervenire.Poi lei interviene sui punti e poi concludiamo come si fa sempre.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Vilasi. Ne ha facoltà.
Il Vicepresidente Adamo, l’altra mattina il problema non se l’è posto ma se l’è posto oggi.
Quando noi dicevamo di stare attenti a quel che si votava ed io ho detto che era tutto illegittimo, avevo ragione, onorevole Adamo.
Lei ha già approvato l’articolo 2 che rimane così com’è, non si può ritornare a riprendere la parola su quello che è stato approvato.
Noi passeremo all’articolo 3 così tutti staremo più attenti e così lavoreremo di giorno, così si può seguire e si possono fare le cose per bene. Perciò, adesso andiamo all’articolo 3, il Presidente deve passare all’articolo 3 trattando gli emendamenti che riguardano questo articolo.
Io ovviamente passerò all’articolo 3 e di seguito al 4 e poi al 5; insomma, mi pare ovvio.
Se l’Aula non è distratta e il nostro collega Segretario questore non lo è nemmeno lui, vorrei ricordare all’Aula la risposta accolta da tutti e data al Vicepresidente Occhiuto nel momento in cui poneva il problema se fossero o meno ricevibili i sub-emendamenti rispetto a temi o questioni, commi, articoli già votati nella precedente seduta dall’Assemblea.
Io ho risposto senza che nessuno eccepisse nulla che quei sub-emendamenti erano irricevibili perché riguardavano fattispecie su cui l’Aula si era già pronunciata e quindi, di norma, i sub-emendamenti vengono votati prima degli emendamenti.
Quanto ho detto vale anche per questa fattispecie, perché ovviamente quanto noi abbiamo votato sulla centrale unica di acquisto nella passata seduta ha il valore di un sub-emendamento sostitutivo, integrativo, da coordinare rispetto a questo articolo 2.
Quello che abbiamo assunto prima in discesa vale in salita e altro non aggiungo. Intelligenti pauca.
Dico questo soltanto perché tra di noi evitiamo di farci polemiche che non hanno ragion d’essere perché ognuno di noi starà – come sottolinea il collega Vilasi – molto attento…
(Interruzione)
Nel coordinamento…
Ricorderanno i colleghi che al fine di evitare interpretazioni arbitrarie, su proposta del collega Occhiuto o Gentile, nella passata seduta abbiamo già votato e deciso che il coordinamento formale che di norma si fa sui testi questa volta verrà rafforzato da 4 consiglieri, due della maggioranza e due della minoranza.
Proprio perché prevedevamo che quel modo di procedere avrebbe potuto portare a qualche elemento non voglio dire di nervosismo interpretativo, ma proprio perché doveva essere forte ed adeguato alla bisogna anche rispetto a quello che avverrà dopo, come giustamente sottolinea il collega Vilasi.
Quattro consiglieri, due della maggioranza e due della minoranza, parteciperanno a questo coordinamento successivo in modo che la volontà dell’Aula sia affermata poi in maniera rigorosa e rispettosa nel testo che andremo ad affrontare.
Come mi chiedeva giustamente il collega Vilasi, adesso passiamo all’articolo 3.
All’articolo 3 non ci sono emendamenti. Come giustamente mi sollecitava l’onorevole Naccari, io leggerò il testo.
Allora l’articolo 3 del collegato ha due commi. Il
primo comma recita “entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della
presente legge
Il comma 2 recita “è fatto divieto assoluto di dar corso alla stipulazione, ovvero alla proroga ove consentita, ovvero al rinnovo anche tacito, ove espressamente previsto, di contratti di locazione passiva in assenza di previa verifica di indisponibilità allo scopo di beni demaniali o patrimoniali della Regione”.
Questo è il testo senza emendamenti.
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Siamo all’articolo 4. Come da testo che i colleghi hanno davanti, non vi sono emendamenti, pertanto pongo l’articolo 4…
Posso, Presidente? Per una questione formale che forse si può risolvere anche sul piano del coordinamento.
Siccome c’è una ripetizione tra alcune parole contenute nel comma 3 e alcune parole contenute nel comma 8, che esprimono esattamente lo stesso concetto chiedo che in sede di coordinamento formale si possa togliere il riferimento – contenuto al comma 3 – a società partecipate o interamente possedute direttamente o indirettamente dalla Regione, tenuto conto che la stessa formulazione è testualmente riportata all’articolo 8 e trova applicazione in relazione agli articoli 2 e 3.
Si tratta di un problema puramente formale e quindi andrebbe cancellato questo e aggiunto “anche nelle materie di seguito indicate”. Ma è un problema di puro coordinamento.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Adamo. Ne ha facoltà.
Solo un altro coordinamento perché si evince facilmente da una attenta lettura al testo.
Al comma 3, secondo me- ma va da sé, basta leggere il testo- probabilmente c’è stato un errore di stampa, ché durante i lavori della Commissione, una trascrizione del testo ha ricondotto in questo articolo questioni che probabilmente appartenevano ad altri articoli.
Infatti, se si legge il comma 3 si capisce di questioni e materie che nulla hanno a che fare con questa problematica.
“Le norme di cui al presente articolo si applicano anche nei confronti di enti, agenzie, aziende regionali ivi comprese quelle sanitarie ed ospedaliere, società partecipate o interamente possedute direttamente o indirettamente dalla Regione”.
Qui c’è una virgola e secondo me andrebbe invece un punto, cancellando “nelle materie di seguito indicate”. Che vuol dire “nelle materie di seguito indicate” e poi ci sono i due punti e si indicano le materie “relazioni pubbliche, sponsorizzazioni, partecipazioni a contributi, pubblicità istituzionale, spese di rappresentanza” ecc.?
Mi pare che sia un riferimento assai improprio. Queste sono attività che non hanno nulla a che fare con la razionalizzazione che si sta chiedendo.
A mio avviso, quindi, il comma 3 dovrebbe fermarsi “direttamente o indirettamente dalla Regione.” e cancellare tutto il resto “nelle materie di seguito indicate con i punti a), b), c) e d)”.
Verificate se è così, perché secondo me lo è.
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
L’obiezione fatta dal Vicepresidente Adamo pare sia assolutamente da condividere.
(Interruzione)
Trattasi in sede di coordinamento formale di evitare ripetizioni che ci sono tra i commi 3 e 6.
Attenzione, che l’Aula sia resa edotta dei coordinamenti formali necessari o, come anticipava poco fa l’assessore Spaziante, assessore al bilancio, non ripetere all’articolo 8 quanto già previsto all’articolo 3.
Tra l’altro la nostra discussione è registrata …
(Interruzione)
Non sto chiudendo la discussione, onorevole Occhiuto. Questo va bene tutti i passaggi, sottolineiamoli, registriamoli ecc., in modo da non avere alcun elemento di confusione anche rispetto ad una semplice interpretazione su punti secondari o ripetizioni.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Occhiuto. Ne ha facoltà.
Io troverei pertinente l’argomento del collega Adamo se, in sostanza, questo comma non fosse riferito proprio agli enti strumentali della Regione, alle aziende sanitarie e ospedaliere che spesso – onorevole Adamo – procedono per loro conto a patrocinare iniziative, convegni, sponsorizzazioni, contributi a mostre ecc.
A porre in essere anche attività di rappresentanza
che
Io vorrei ricordare a ciascuno che molto spesso accade di ricevere corrispondenza a casa per convegni e manifestazioni che recano il patrocinio quando va bene della Giunta e del Consiglio regionale, ma altre volte persino delle aziende sanitarie, dell’Arssa, dell’Afor, degli enti strumentali.
Siccome l’insieme di questo articolo ai commi 1 e 2 va nella direzione di contenere i cosiddetti costi della politica in ordine alle consulenze, in ordine all’attività di comitati e Commissioni, in Commissione bilancio si era ritenuto di estendere quest’azione agli enti strumentali, alle aziende sanitarie ed ospedaliere anche con riferimento alle attività che appartengono alla sfera della cosiddetta rappresentanza degli ordini, delle spese di rappresentanza anche con riferimento all’attività di sponsorizzazione, di convegni e di manifestazioni.
Un’azienda sanitaria o un’azienda ospedaliera non credo che abbia come missione quella di patrocinare o sponsorizzare, penso che la missione fosse ben altra. Allora, se si va nella direzione di contenere i costi della politica, forse è opportuno che questa norma rimanga.
Io ho voluto intervenire semplicemente per ricordare all’Aula e all’assessore Adamo quella che era la ratio della Commissione quando ha provveduto ad estendere queste limitazioni con riferimento a queste attività anche alle società partecipate dalla Regione e alle aziende ospedaliere e sanitarie.
Quindi la mia proposta, onorevole Presidente, è quella di mantenere il testo così com’è nel senso che è fatta salva, per esempio, alla Regione la possibilità di promuovere manifestazioni di livello scientifico e culturale, però duplicazioni credo ce ne sono molte in questa Regione e il più delle volte del tutto inutili.
PRESIDENTE
Ha sentito le osservazioni, assessore? Vuole intervenire lei? Nessuno chiede di parlare?
Io penso che in effetti quello che dice il Vicepresidente Adamo abbia una ragione fondata e si tratta di un problema di coerenza tra l’insieme delle disposizioni.
Questa norma – e lo ricorda, in effetti, chi era presente in Commissione bilancio – è nata dalla fusione di due o tre articoli.
Quindi poi nella configurazione finale, probabilmente, qualche difetto si è verificato, qualche eccesso per altro verso si è prodotto.
Quindi se fossimo tutti d’accordo io suggerirei per quello che riguarda il comma 3, Presidente e onorevoli colleghi, in sede di coordinamento formale, tecnico di limitare il comma 3 alla seguente formulazione “le norme di cui al presente articolo si applicano nei confronti di enti, agenzie regionali ivi comprese quelle sanitarie e ospedaliere”.
Solo così perché il seguito è ricompreso nell’articolo 8 ; oltretutto anche la stessa Commissione aveva messo in evidenza l’esigenza di mantenere lo stesso passo nei confronti di quello che si faceva sugli organi regionali diretti e quello che si faceva per gli organi esterni senza appesantire, penalizzare, cioè essere più pesanti nei trattamenti rivolti ai due settori.
Questa è la proposta. Devo dire poi, rispetto anche
all’articolo 5, che questa è stata una norma risultante dalla fusione di più
norme sulle quali abbiamo discusso a lungo. Penso che questa sia una
espressione che non riconosce la giustezza di quello che
Siccome in Commissione bilancio è stata approvata una formulazione che quantificava esattamente “ai fini della riduzione da conseguire” e quindi questa norma ha effetti anche sul piano della riduzione dei capitoli di spesa, per evitare il sovraccarico, di conseguenza io penso che sul piano del coordinamento formale si possa aggiungere una puntualizzazione perché non è questo il punto di partenza, salvo che in tal senso non si sia già provveduto.
Se questa proposta può essere condivisa, penso che
così facendo faremo opera davvero di riconsiderazione sul piano tecnico-formale
delle diverse normative ritornando, oltretutto, a quella che era l’effettiva
difficoltà della Commissione. Come ricorderà bene, i principi ai quali ci siamo
fermati erano esattamente questi: evitare un doppio regime diverso per quello
che riguardava
…Presidente, anche perché in verità anche io volevo dall’assessore Spaziante, un chiarimento in ordine al comma 5 che riguarda l’attuazione delle misure dei commi 3 e 4.
La discussione su questo comma in Commissione è stata svolta prima della seduta del 5 marzo, quando è stato approvato un provvedimento che è andato in questa direzione. Mi chiedevo, in sostanza, se la sua proposta è quella di recepire per coordinamento formale il fatto che in qualche modo per certi aspetti si è già intervenuti il 5 aprile. Ho capito bene?
Se posso rispondere, Presidente, questa è una delle motivazioni – forse la più forte – ma non è l’unica perché contemporaneamente anche se in maniera meno diretta e meno immediata… vede anche nel contesto delle attività regionali si sono prodotte economie di questo tipo già nel corso del 2007.
Ed anche negli anni precedenti per quello che riguarda il Consiglio regionale.
Io userei l’espressione più generica per tener conto in particolare di quello che ha detto ora l’onorevole Occhiuto, ma anche in termini generali di quello che è stato conseguito. Ho paura che così facendo arriviamo ad una considerazione e ad un risultato che va al di là di quella che era l’intenzione, la volontà.
Presidente, perché resti agli atti. In sostanza il Governo propone di sottoporre a coordinamento formale ai sensi di ciò che ha affermato l’assessore il comma 5 del presente articolo. Ho capito bene? Ed il comma 3.
PRESIDENTE
Sottolineato che i commi 3 e
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6…
Signor Presidente, sono mortificato di dover intervenire su questo articolo 6 e soprattutto la mia mortificazione è aumentata dopo il richiamo fatto con la consueta classe da parte del Vicepresidente Borrello.
Ma mi creda, Presidente, io mi preoccupo anche di uno storico che domani leggerà gli atti di questo Consiglio regionale, perché c’è in tutto l’iter una certa contraddizione.
Ebbene, l’attuale articolo 6 corrisponde all’articolo 11 licenziato come testo del collegato dalla Giunta. Questo benedetto articolo 11 nel proporre la soppressione dell’Arecu ha individuato nell’osservatorio della cultura uno strumento che, tra l’altro, avrebbe potuto far proprie le competenze dell’Arecu.
Ebbene, il Consiglio regionale sul piano della programmazione ha dimostrato di accogliere questo assunto, perché il documento di programmazione economica e finanziaria approvato da questo Consiglio, alla pagina 69 – che sia mi auguro bene augurante – quasi quasi dà l’indirizzo di istituire l’osservatorio della cultura. Ma non come una sovrastruttura o una pseudo agenzia ma come indirizzo.
L’osservatorio, il termine la dice tutta, è un organismo interno al dipartimento quindi un ufficio che serve a valutare e monitorare la ricaduta delle iniziative sul territorio, in altri termini a dare indirizzi per la programmazione.
Allora
Tra l’altro, c’è una dimenticanza non so da parte di
chi perché quando
Poi mando il testo alla Presidenza. Si dice presso il dipartimento competente – quindi non è un’agenzia – e si mantiene in vigore tutta la procedura studiata dalla onorevolissima Commissione. Cioè che la delibera di Giunta che deve regolamentare l’osservatorio passa attraverso un parere vincolante della Commissione.
Pregherei un commesso di portare questo testo alla Presidenza e al posto del secondo comma di questo articolo 6…
Guardate, il disciplinare per stabilire come si debbono esercitare i compiti dell’Arecu è perfettamente inutile perché si tratta del sistema bibliotecario, per cui abbiamo non solo la legge ma il sistema bibliotecario.
Quindi, se la mia non è una intromissione a gamba tesa rispetto ai regolamenti che sorreggono la vita e la funzionalità di questo Consiglio, anche a beneficio dello storico del domani mi permetterei di suggerire di eliminare il secondo comma dell’articolo 6 e di sostituirlo con questo testo che invio alla onorevolissima Presidenza. Grazie.
Signor Presidente, io ho ascoltato con attenzione l’intervento dell’assessore. Qui non si tratta di suscettibilità da parte di qualcuno – ci mancherebbe – né un richiamo rigido al Regolamento, ma solo per l’economia dei lavori, assessore Principe perché penso che sia la direzione più giusta e più corretta.
Il punto, però, è un altro, assessore. Io le posso anche dire, se vuole, che il secondo comma in qualche maniera è stato anche ragionato in maniera articolata rispetto a che cosa? Rispetto ad una interpretazione distorta di quel famoso articolo 12, comma 3, di quella legge richiamata al primo comma della legge 18.
Perché distorta? Perché quella norma se non ricordo male parlava di attività legate certamente al sistema bibliotecario, ma altrettanto certamente sulla gestione, una sorta di programmazione gestionale di queste risorse economiche a disposizione.
Lì, l’assessore del tempo, traendo spunto da quell’articolo che, certamente, non istituiva nessuna agenzia, ha ritenuto – bontà sua – di istituire un’agenzia.
Allora il punto qual è stato? Va bene che si revoca, però per come andranno ad essere disciplinate le attività richiamate in quell’articolo noi abbiamo pensato di dare alla Giunta regionale, neanche al Consiglio, il parere non è neanche vincolante quindi non vedo nessun tipo di oggettiva difficoltà ad accedere a questo secondo comma perché il motivo è solo quello di estrapolare dall’attività che in precedenza era stata praticata dal precedente assessorato, stravolgendo un po’ il concetto dell’articolo 12 e del comma 3.
Tutto questo è, assessore. Quindi lei come assessore competente al settore specifichi che può sicuramente disciplinare quelle attività che non sono solo il sistema bibliotecario.
Noi l’abbiamo letto bene e l’abbiamo pure approfondito, ma c’è una sorta di frammistione gestionale e programmatica che oggettivamente riteniamo non possa essere o continuare ad essere nell’attribuzione della Giunta regionale. Tutto qua.
Ma sulla programmazione, invece, sicuramente sì. E’ la parte gestionale, assessore, che non può, secondo me… Tra l’altro le indicazioni che voi date come Giunta cogliendo anche le novità della legge 34 vanno in una direzione diversa rispetto alla gestione.
In quell’articolo 12, comma 3, quell’agenzia faceva quasi esclusivamente gestione.
PRESIDENTE
Affinché tutti capiscano. Ha la parola, prego.
Chiedo scusa, signor Presidente, per il mio italiano evidentemente non chiaro e dovuto anche ad una certa stanchezza.
Quello che dice l’onorevole Borrello è fuori discussione. In ogni caso l’Arecu viene soppressa. Tra la formulazione del collegato approvato dalla Giunta e i lavori della vostra Commissione- a cui mi rendo conto siete – per il lavoro fatto – molto affezionati vi è una novità importante.
Cioè che il Consiglio regionale ha votato tra gli indirizzi la necessità di istituire l’osservatorio della cultura.
Avevo pregato i colleghi che hanno seguito questa vicenda di inserire anche negli emendamenti al collegato una nuova formulazione che mantiene la soppressione dell’Arecu, che per quanto ci riguarda è defunta. Con il primo comma mettiamo all’Arecu una bella lapide con un epitaffio. Insieme a questa lapide c’è la necessità di istituire l’osservatorio, come questo Consiglio ha detto alla Giunta.
Io mi permettevo di dare un testo che avevo già dato a chi di dovere, che recita al secondo comma “è istituito all’interno”, quindi non una struttura esterna, “del dipartimento competente l’osservatorio della cultura”. L’osservatorio della cultura viene disciplinato da una delibera di Giunta previo parere della Commissione tutto qui, onorevole Borrello.
Sul decesso dell’Arecu non ci piove perché noi lo abbiamo proposto come Giunta e confermiamo questo certificato di morte, ma facciamo in modo che l’osservatorio della cultura – che voi ci avete detto di istituire – venga istituito all’interno del dipartimento non al di fuori, con un disciplinare della Giunta che viene sottoposto al parere della Commissione.
Mi pare che questa volta forse come italiano sono andato un po’ meglio, quindi mi permetterei di tener conto di questo dato.
Riguardo all’organo che andrà ad essere disciplinato
attraverso questo disciplinare – mi scuso per il gioco di parole –: perché
dobbiamo già dire sin da oggi che istituiamo l’osservatorio? Lei formuli il
disciplinare,
Mi rimetto al Consiglio, Presidente, credo di essere stato chiaro. C’è un indirizzo e dovrei leggere quello che il documento economico e finanziario ha detto. Evito di perdere tempo, è chiaro il documento di programmazione economica e finanziaria sull’indirizzo. A mio avviso era utile recepirlo anche nel collegato.
Va bene, si tiene conto di questa discussione e se proprio lo si vuole andiamo avanti ugualmente.
PRESIDENTE
La discussione si è svolta. Ricordo a tutti i termini dei sub-emendamenti che vanno presentati con 24 ore di anticipo come abbiamo poco fa ricordato all’inizio della seduta all’onorevole Nucera.
Detto questo pongo in votazione per come formulato l’articolo 6.
Egidio CHIARELLA
Non si vota?
Ma non è che non si vota, non la posso votare perché ho sottolineato al collega Nucera come i sub-emendamenti vadano presentati 24 ore prima. A me non compete entrare nel merito, non c’era l’emendamento prima. C’è stato consegnato poco fa.
Lungi da me dall’osservare nulla. Tutto quello che è coordinamento formale si può porre, ma un emendamento anche il più giusto di questo mondo non lo posso sottoporre alla valutazione dell’Aula perché tutti noi siamo subordinati alle regole che ci diamo. Solo questo. Non lo posso mettere in votazione in quei termini.
Pongo in votazione l’articolo 6.
(E’ approvato)
Poco fa l’onorevole assessore mi ha detto che rispetto a questo punto è assente dalla votazione.
All’articolo 7 è stato proposto emendamento numero di
protocollo
Ha chiesto di parlare l’onorevole Talarico. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, si tratta di un emendamento proposto da me e dal collega Pizzini che riguarda, sostanzialmente, la soppressione delle Ardis.
Perché chiedo l’abrogazione di quel comma? Sostanzialmente le Ardis sono enti di nuova costituzione nel senso che sono stati costituiti da 5 anni e quindi sono giovani nel senso che non hanno tanti sprechi.
Consideriamo il fatto che sono commissariate da ormai tanto tempo, che riguardano due realtà: Catanzaro e Reggio Calabria e si occupano di una serie di competenze estremamente importanti. Sono rodati, hanno pochi dipendenti e io non vorrei – sono certo di questo – che attraverso l’accorpamento alle Università, attraverso le convenzioni si vada a complicare complessivamente l’impostazione di tutta l’organizzazione, dei sussidi, di buoni mensa e quant’altro agli studenti e quindi invece di semplificare tutta questa azione noi la complichiamo solo ed esclusivamente per ridurre poi il costo di un commissario.
In quanto viene retta da un commissario a Catanzaro, da un commissario a Reggio Calabria e quindi non mi sembra che ci sia la motivazione di sprechi di risorse o di quant’altro.
Si tratta di una indennità minima che questi enti hanno e sotto questo aspetto non ritengo che possano essere quelle motivazioni di riorganizzazione o di svolta dal punto di vista della soppressione di enti inutili che provocano sprechi.
Mi sembra che questi siano enti nuovi e giovani e quindi la mia richiesta è che questo articolo venga soppresso.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’assessore Principe. Ne ha facoltà.
Io pregherei l’onorevole Talarico di ritirare l’emendamento.
Personalmente non perché si è affezionati alle
proprie cose, ci mancherebbe altro, ma la formulazione di questo articolo che
corrispondeva al testo della Giunta all’articolo 12, questa formulazione
dell’articolo
Nonostante questo difendo il testo della Commissione ed invito l’onorevole Talarico al ritiro perché qui tutti parlano di riforme e viene quasi voglia di rivedere il significato del termine riformista ma non v’è dubbio che le riforme non possono non tener conto della fattualità dell’esperienza vissuta.
Ebbene, come modesto assessore all’Università, debbo dire che guardando il sistema universitario e come viene esercitato il diritto allo studio degli studenti e le opportunità a questi date, vedo che il centro residenziale cosentino è ad un livello senz’altro superiore nel senso dei servizi che vengono erogati agli studenti.
Come Giunta abbiamo pensato che questo insieme di funzioni e di servizi forse è meglio se viene esercitato direttamente dagli atenei. Non solo c’è un risparmio e l’onorevole Talarico ha fatto l’esempio della gestione commissariale, ma questa gestione è una patologia.
Se abbiamo consigli di amministrazione con relativi Presidenti e Vicepresidenti, con leggi sindacali le spese sono di gran lunga superiori.
Quindi, non solo c’è un risparmio in termini finanziari, ma ci può essere una risposta più efficiente per gli studenti perché naturalmente se questi servizi vengono immaginati, programmati ed effettuati all’interno dell’ateneo non c’è dubbio che ci sia una presa maggiore quanto ad efficienza.
D’altro canto, onorevole Talarico, dette le motivazioni, perché insisto sul ritiro? Perché noi non facciamo un decreto, noi non siamo bulgari. I bulgari stanno da un’altra parte perché il tutto sarà attuato attraverso intese con le Università che salvaguardano il personale.
L’onorevole Commissione ha parlato di salvaguardare le sedi. Ma le sedi naturalmente sono legate agli atenei e mi sembra incongrua questa precisazione, quasi inutile. Ma comunque visto che c’è lasciamola.
Ma tramite intese e le convenzioni ed esse convenzioni porteranno all’effetto della soppressione delle Ardis e ci saranno in quanto ci sarà l’intesa. Quindi è anche un procedere molto democratico e quindi inviterei il Consiglio a votare questo articolo e l’onorevole Talarico che stimo a ritirare l’emendamento soppressivo. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Talarico. Ne ha facoltà.
Presidente, l’assessore mi chiedeva la disponibilità al ritiro soprattutto quando dice che ci sarà un percorso lineare, trasparente, condiviso, di cui lei si farà naturalmente garante, per arrivare in tempi medi ad individuare un percorso che possa trovare prima di tutto – questo è l’interesse principale – la soddisfazione degli studenti sotto questo aspetto. Quindi va bene il ritiro.
PRESIDENTE
Parere del relatore e della Giunta favorevole.
Pongo in votazione l’articolo 7 per come formulato.
(E’ approvato)
All’articolo 8 è stato presentato emendamento
protocollo
“
Ha chiesto di parlare l’onorevole Naccari. Ne ha facoltà.
L’emendamento fa riferimento, Presidente, all’attuale situazione finanziaria della Sogas che, peraltro, è sottoposta ad una procedura di privatizzazione di una parte del capitale sociale.
Come è noto la legge nazionale prevede l’obbligo di privatizzare una quota del capitale che varia a seconda del fatto che si sia di fronte ad un socio che sia un vettore o meno.
Chiaramente tutto questo non può avvenire fino a quando non vengano chiuse le passività e il deficit dell’attuale bilancio. Di conseguenza, c’è da una parte la necessità di autorizzare formalmente e quindi non solo con atti amministrativi ma con legge la dismissione di una parte del capitale sociale della Sogas e dall’altra di ripianare le passività che è un atto propedeutico che è necessario oltre che obbligatorio.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, sono sostanzialmente d’accordo con
l’emendamento presentato dal collega Naccari perché effettivamente
Presidente, solo una integrazione perché come è noto a coloro che hanno seguito la stampa specializzata e non di questi giorni c’è una attenzione verso quello che è questo processo di privatizzazione della Sogas, testimoniato anche da alcune dichiarazioni di amministratori di altre società di gestione degli aeroporti.
Di conseguenza, questo interesse da una parte fa ben
sperare nella possibilità di realizzare per
In ogni caso, poiché sappiamo che
PRESIDENTE
Hanno chiesto di parlare gli onorevoli Cherubino, Adamo, Michelangelo Tripodi, Talarico, Guagliardi, Abramo.
… onorevole Naccari, disporre l’erogazione, ma come: a fondo perduto o qui si parla di anticipazione di cassa? Non ho capito bene.
Il problema nasce dal fatto che in Commissione questo emendamento non è stato discusso per la mia assenza. Io peraltro non sono componente della Commissione e non ho colto esattamente l’orario, il minuto notturno in cui è stata fatta quel tipo di discussione.
E’ evidente che dovendo individuare una somma che non è del tutto irrilevante, si è ipotizzato in quell’emendamento come elemento di discussione, anche di suggerimento, che nel momento in cui non si individuasse l’intera somma con i fondi di bilancio si possa prevedere una sorta di anticipazione a valere poi su quelle che sono le entrate del processo di privatizzazione.
Ma ripeto che è una riflessione aperta che non si è
potuta definire in Commissione e pertanto è stata lasciata non definita e penso
che su questo
PRESIDENTE
Chiedo ai colleghi di essere, per quanto possibile, concisi in quanto più colleghi chiedono di parlare sull’argomento. Noi daremo a tutti la parola ovviamente nel rispetto delle regole del gioco.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Cherubino. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, sarò brevissimo. Intervengo per esprimere a nome mio personale e del gruppo che mi onoro di rappresentare, lo Sdi, la nostra adesione a questo emendamento, il nostro sostegno pieno e convinto all’amico e collega Naccari. Questa anticipazione di questo importo darà la possibilità alla Sogas di Reggio Calabria, all’aeroporto che in questi ultimi mesi, in questa ultima fase sta avendo dei risultati positivi.
Io concludo per ringraziare e spero di essere stato preciso nei tempi. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’assessore Adamo. Ne ha facoltà.
Io ho inteso e sono d’accordo col ragionamento che il collega Naccari ha fatto e che presiede l’illustrazione di questo emendamento.
Volevo soltanto avanzare una proposta. La prima riguarda la compatibilità finanziaria. Siccome qui viene indicata la cifra proposta, bisogna trovarla, però nel senso che probabilmente questo emendamento deve necessariamente – se accolto – trasformarsi nella parte finanziaria non come aggiuntivo ma sostitutivo, a meno che non ci sia riserva finanziaria ancora non impegnata e libera; è un problema che dovrà affrontare da qui a poco il bilancio. Sia per quanto riguarda la forma che l’entità.
La seconda cosa è che volevo fare un’aggiunta di merito. Noi da più esercizi stiamo giustamente accompagnando la crescita dell’aeroporto di Reggio Calabria.
Lo dico così perché basti pensare che per almeno 18 mesi le grandi comunicazioni via autostrada e di conseguenza anche le comunicazioni intermodali e penso alle difficoltà che ci saranno con le ferrovie avranno la penalizzazione delle interruzioni dovute ai lavori dell’autostrada.
Non c’è dubbio che inevitabilmente sarà orientato sul vettore aereo che si rapporta sull’aeroporto di Reggio Calabria più che a Lamezia Terme. Perciò si giustifica anche quest’anno la scelta - ferma restando tutta la questione che riguarda il processo di capitalizzazione in missioni, cedimento, cessioni di quote ecc. – di sostenere l’aeroporto di Reggio Calabria.
Quest’Aula, però, non reggerebbe ad una obiezione che è stata già fatta lo scorso anno.
Lo dico adesso anche nella mia qualità di assessore perché ho avuto un incontro con le società aeroportuali. Noi dovremmo trovare il modo e non so come, ma faccio appello all’assessore al bilancio, Spaziante, accogliendo l’istanza che proviene da Reggio Calabria di dare un segnale anche al sistema aeroportuale indicando espressamente, tenuto conto che il tema è Reggio Calabria e parlo dal punto di vista finanziario, ma un segnale di attenzione è giusto che si dia considerati gli sforzi che stanno facendo anche le altre società aeroportuali, per motivi diversi, ovviamente Crotone è diverso da Lamezia Terme ci mancherebbe altro ed ancor di più Lamezia Terme è diversa da Reggio Calabria. Cioè, dovremmo inserire in questa norma se accolto l’emendamento anche una posta finanziaria per quanto riguarda Lamezia Terme e Crotone.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’assessore Tripodi. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, per esprimere una opinione che ho trovato adesso in qualche modo corroborata dall’intervento del collega Adamo.
Personalmente condivido e sono perché il Consiglio regionale nelle forme che sono state in qualche modo individuate approvi questa proposta e dia una risposta significativa che riguarda oggi l’aeroporto di Reggio Calabria, ma che è dentro un contesto di progetto complessivo che ha un carattere strategico per il sistema aeroportuale calabrese.
Dunque questa indicazione che viene oggi discussa ed affrontata sul tema Reggio Calabria non può essere considerata come di carattere localistico, ma la giudico come una proposta che tende a rafforzare il sistema aeroportuale della Calabria.
In questo contesto ha un valore e rappresenta una risposta importante e credo che sia giusto approvare l’emendamento nei termini tecnici che sono stati esposti dal collega Naccari.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Talarico. Ne ha facoltà.
Presidente, più avanti negli emendamenti ce n’è anche uno sottoscritto da me che riguarda l’altro scalo aeroportuale, quello di Lamezia Terme e che prevede un finanziamento.
Ritengo che sia estremamente opportuno, raccogliendo quello che diceva l’onorevole Adamo, accorpare tutti e due gli emendamenti per trovare nelle poste di bilancio le risorse finanziarie necessarie per poter finanziarie.
Devo aggiungere che da quando sono consigliere regionale in quest’Aula e anche Presidente di Commissione ogni anno non è mai mancato un finanziamento alla Sogas o per coprire le perdite oppure per l’aumento del capitale sociale.
Devo dire che è stato fatto ogni anno.
(Interruzione)
Devo però aggiungere che vi sono aeroporti virtuosi
quale è quello di Lamezia Terme che è in attivo e quindi da questa società
Io non so se ci sono altre società in cui
Colgo l’occasione anche per sollevare un’altra questione che è quella della gestione totale dell’aeroporto. L’attuale ministro ai trasporti non ha concesso l’autorizzazione alla gestione totale per l’aeroporto di Lamezia Terme che poteva essere un’azione estremamente importante e al servizio di tutto il territorio regionale tant’è che in altre realtà del nord questa gestione totale dopo anni di percorso è stata concessa in altri aeroporti.
Credo quindi che questo sia un altro importante argomento che riguarda tutto il Consiglio regionale, ossia quello di non aver autorizzato la gestione totale di un aeroporto internazionale qual è quello di Lamezia Terme, Presidente. Peraltro, con le questioni della interruzione delle autostrade, il traffico aereo sarà sempre più in aumento se i turisti vorranno venire in Calabria e non avere tutti i disagi che ci sono.
Sotto questo aspetto possiamo accorpare i due emendamenti che riguardano l’aeroporto di Lamezia Terme e questo della Sogas per dar mandato all’assessore al bilancio per reperire i fondi necessari per finanziare queste strutture che sono esenziali per immaginare una Calabria che possa essere al tempo delle risposte turistiche che noi dobbiamo anche dare. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Guagliardi. Ne ha facoltà.
Sarò brevissimo, Presidente. Due o tre giorni fa quando siamo stati assediati dai forestali, parlando della riforma dell’Afor e dell’Arssa e del fondo sollievo è stato detto che questi sono dei perenni assistiti e noi ci siamo scandalizzati per la rivolta di questi perenni assistiti.
Adesso, l’ha detto l’onorevole Talarico. Io sono entrato in Consiglio regionale nel 2000 e dal 2000 al 2007 ho visto concessioni annuali di non meno di 5 milioni di euro alla Sogas, all’aeroporto di Reggio Calabria per ripianare i debiti, per il rilancio dell’attività di liberalizzazione e così via.
Io esprimo il mio voto contrario sulla proposta
Naccari e dico, altresì, che se questa risorsa deve essere individuata noi
abbiamo tre aeroporti in Calabria. Un aeroporto di eccellenza che è Lamezia
Terme, abbiamo una cenerentola di aeroporto che è quello di Crotone su cui
nessuno pone l’attenzione ma io invito l’assessore Spaziante nella qualità di
assessore ai trasporti di incontrare
Metterei insieme, se siamo d’accordo, la risorsa di 6 milioni di euro da ripartire equamente tra i tre aeroporti della Calabria: Crotone, Reggio Calabria e Lamezia Terme.
Al singolo provvedimento sono contrario.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Abramo. Ne ha facoltà.
Io faccio onestamente fatica - mi dispiace per l’onorevole Naccari che stimo tantissimo – a recepire il discorso che si sta facendo in questo Consiglio regionale.
Faccio enormemente fatica perché nel momento in cui c’è una legge – io non parlo né di territorio né di Lamezia Terme né di Reggio Calabria, non mi interessano queste cose – che prevede la privatizzazione degli aeroporti, fermo restando che spero che a Reggio Calabria non succeda quanto successo a Lamezia Terme dove le quote sono state vendute a valore nominale per cui il capitale sociale che era abbastanza basso, di circa 10 miliardi, il 10 per cento, si sono acquistate le quote col vecchio miliardo di lire quando bisognava calcolare il patrimonio.
E’ la prima volta
che sento parlare di privatizzazione quando un momento prima
L’Alitalia e altre compagnie dicono che gli aeroporti calabresi sono abbastanza cari nel vendere i servizi, non bisogna dimenticare che gli hangar, le infrastrutture, sia di Reggio Calabria che di Lamezia Terme, sono stati costruiti con i fondi comunitari messi a disposizione dalla Regione Calabria.
Quindi se l’aeroporto di Lamezia Terme produce utili, non vedo perché, visto e considerato che Reggio Calabria vende solo servizi, e che proprio qualche mese fa, per questo motivo, sono elargiti all’aeroporto di Reggio Calabria 2 milioni di euro per fare pubblicità…
Non ho mai visto aumentare l’utenza attraverso una politica basata sulla pubblicità, io so che l’utenza aumenta se si abbassa il costo del biglietto, non se si fa la pubblicità sull’autostrada e per questo all’epoca ho contestato la decisione adottata da questo Consiglio regionale.
Ma, come dicevo prima, queste infrastrutture sono state costruite con i soldi della Regione e comunque oggi si interviene per dare un ulteriore contributo.
Crediamo che questa Regione con le problematiche che ha può continuare ad impegnare i fondi in questa maniera? Ma vi siete posti il problema se oggi chi dirige l’aeroporto di Reggio Calabria è in grado di dirigerlo o no? Cioè se è possibile gestire le aziende private in questo modo tanto poi ci sono il papà o la mamma ente pubblico che ogni volta sborsa i miliardi, ma io dico: cosa ci stiamo a fare noi?
Ma noi siamo qui per far che cosa? Per salvaguardare alcuni pezzi del nostro territorio o per fare un discorso chiaro e netto su quello che si vuol fare in questa Regione e su come deve essere gestito un aeroporto?
Io mi meraviglio quando si fanno questi ragionamenti perché dico che se bisogna aiutare Reggio Calabria si faccia pure. Se l’aeroporto è privo di infrastrutture, prevediamo che si completino le infrastrutture attraverso agenda 2007-2013 ma non si può intervenire elargendo contributi.
Cacciate chi oggi gestisce questo aeroporto, perché questo significa che con i soldi che ha avuto negli anni passati non è in grado di gestirlo. Perché l’aeroporto di Reggio Calabria – lo ripeto – vende solo servizi e non ha quote di ammortamento per le infrastrutture in quanto finanziate interamente dalla Regione. Non ha piani di investimento relativamente alla ristrutturazione perché non ne ha fatti; ha avuto i soldi per far pubblicità. I servizi li fa pagare salatamente perché vende gli hangar.
Io non ho capito come si fa a creare un disavanzo come quello che è stato creato nell’aeroporto di Reggio Calabria.
Allora mi sarei aspettato che oggi potesse passare in questo Consiglio regionale una proposta del tipo: creiamo una società unica regionale che gestisca tutti gli aeroporti in Calabria. Facciamo in modo che Reggio Calabria possa avere un numero di passeggeri pari a quelli di Lamezia Terme e decidiamo come intervenire per farlo diventare un aeroporto importante.
Su questi ragionamenti possiamo sicuramente imbastire una discussione in questo Consiglio regionale, ma se continuiamo a dare i contributi… Questo Consiglio regionale lo ha fatto mesi fa sull’editoria destinando 5 milioni di euro, ed anche su quella vicenda dell’ editoria mi sono opposto aspramente in quanto i contributi sono andati solo a due società editoriali mentre ci sono una marea di società editoriali in questa regione che hanno dimostrato di saperci fare.
La mia grande meraviglia è che ci si alzi dal banco della maggioranza e della opposizione per discutere questo tipo di pratica, vi dico con molta sincerità che questo mi impaurisce perché questa sarà una Regione che continuerà ad elargire contributi.
Se quanto state presentando oggi è la svolta che vuol porre in essere questa maggioranza all’interno della Regione Calabria, io posso anche accettarlo, ma poi se si aggiungono queste proposte dico che è solo un problema di facciata se si considera che viene proposta oggi attraverso questo maxiemendamento la riduzione di aziende sanitarie, la chiusura dell’Arssa e dell’Afor e quindi anche una grande scommessa. Perché chi conosce queste cose sa perfettamente che nonostante le buone intenzioni, queste scelte nella pratica possono non essere realizzate, perché per dismettere un’azienda come Fincalabra lavorando alacremente insieme a dei professionisti non si impiegherà meno di un anno e mezzo.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Occhiuto. Ne ha facoltà.
Dopo l’onorevole Abramo anche io mi alzo dai banchi della minoranza per affermare che, al di là delle questioni territoriali, sono perfettamente convinto delle argomentazioni da lui poste al Consiglio.
Questo non significa ritenere che il sistema aeroportuale calabrese non rappresenti una infrastruttura strategica per lo sviluppo della Regione, ma noi solo qualche ora fa abbiamo approvato l’articolo 1, comma 1 che così recita “nel bilancio di previsione della Regione per l’anno 2007 è istituito un fondo finalizzato al conseguimento degli obiettivi di sviluppo della regione”.
Allora per aiutare la discussione mi permetto in sostanza di sollecitare il Consiglio a valutare la possibilità di trasformare questo emendamento in una proposta di sostegno al sistema aeroportuale calabrese in termini di sviluppo e non in termini di ripiano delle perdite. E’ evidente che l’argomento che Abramo sollecitava è solido e va considerato.
Quindi la proposta, Presidente, è quella di dire che il Consiglio regionale stabilisce che a valere sui fondi di cui all’articolo 1 comma 1, quelli liberati dal bilancio, e sul risparmio ottenuto attraverso la dismissione degli enti e la riduzione delle aziende, a valere su quei fondi si individuano finanziamenti per lo sviluppo del sistema infrastrutturale aeroportuale regionale.
Ecco, questa lettura della proposta credo avrebbe più dignità e renderebbe idea di una Calabria che vuol veramente cambiare passo e premiare le istituzioni sub-regionali più virtuose senza ritrovarsi anno dopo anno a ripianare semplicemente le perdite.
Quindi anche
l’aeroporto di Reggio Calabria,
In questo
momento, Presidente, credo sia inutile e forse impossibile quantificare l’importo
ma sarebbe un segnale politico di grande importanza strategica se
Ecco, questa è la proposta che io mi consento di rivolgere al Consiglio al fine di aiutare la discussione a superare questo aspetto posto all’ordine del giorno.
Sergio ABRAMO
Non voglio fare un intervento, ma solo visto che la proposta l’ha fatta l’onorevole Naccari, sarebbe opportuno che fosse lui poi a presiedere magari anche un comitato tecnico composto da due o tre consiglieri. Se ci risponde poi l’assessore.
PRESIDENTE
Ci sono iscritti altri sei colleghi e contemporaneamente l’assessore vuole avanzare una ipotesi. Se i colleghi mi autorizzano, diamo la parola all’assessore, altrimenti l’assessore interviene alla fine della discussione.
(Interruzione)
Vogliono che lei li ascolti così poi risponde alla fine.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nicolò. Ne ha facoltà.
Grazie per la parola, Presidente. Ogni volta, colleghi, che si affronta la questione afferente l’aeroporto dello Stretto si accendono gli animi dei rappresentanti istituzionali della massima assise calabrese.
Diceva bene, Abramo. Manca una politica riguardante lo sviluppo aeroportuale calabrese. Però se oggi, caro collega Abramo, Lamezia Terme è un punto di eccellenza e rappresenta un punto di riferimento per la Calabria, lo è perché nel passato questa Assise ha avuto un’attenzione particolare verso Lamezia Terme.
In un contesto globale Reggio Calabria è strategica, Reggio Calabria è sede del Consiglio regionale, Reggio Calabria è l’aeroporto che serve anche la dirimpettaia Sicilia e su questo noi dobbiamo ragionare perché i flussi ci sono. Non è vero che è un aeroporto che offre solo servizi.
In quest’ultima fase l’aeroporto dello Stretto ha subito una seria evoluzione in virtù di una politica di sviluppo messa in atto dall’attuale amministratore della Sogas e di questo noi dobbiamo prendere atto. E’ stato trasformato a livello strutturale, funzionale, di servizi, di flussi e di coordinamenti. E tutto questo è riscontrabile dai dati che sono a disposizione di tutti.
Ed allora, intervengo a sostegno dell’emendamento Naccari per una questione di merito e di forte responsabilità nei confronti di un aeroporto che merita attenzione per le questioni che ho testé annunciato. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente Antonio Borrello
Ha chiesto di parlare l’onorevole Chiarella. Ne ha facoltà.
Presidente, viene fuori dal dibattito in Consiglio una verità molto chiara e cioè che riguardo ad alcuni argomenti dobbiamo incominciare a dibattere nei luoghi deputati perché tante volte, purtroppo, questo non avviene e poi si approfitta, giustamente, di un emendamento quale quello presentato dal collega Naccari per esprimere il proprio pensiero e quindi dare un contributo politico su un argomento come quello del sistema aeroportuale in Calabria che meriterebbe un’attenzione superiore da parte della politica regionale.
Allora io ringrazio Naccari, intanto perché mi dà questa possibilità, oggi, in quanto puntare sul rafforzamento dei nostri aeroporti significa portare questa regione in Europa nel senso concreto della parola.
Finché il sistema aeroportuale calabrese non sarà in rete, non sarà fortificato, non avrà un’attenzione politica maggiore, sicuramente non verrà rafforzata questa Regione che comunque si appresta a fare riforme importanti e significative e che in ogni caso deve supportare attraverso interventi sostanziali e sostanziosi alcune direttrici che sono necessarie per lo sviluppo della Calabria.
Bisogna, allora, interrogarsi sul sistema aeroportuale. Crotone deve, ad esempio, rafforzarsi così come deve rafforzarsi Reggio Calabria.
Io concordo con Nicolò quando parla del lavoro fatto ultimamente anche nell’aeroporto di Reggio Calabria. In questi ultimi anni c’è stato un discorso enorme ed io voglio sottolineare questo aspetto perché l’aeroporto di Reggio Calabria è strategico e di riflesso va rafforzato perché così si rafforza la Calabria, questo vale anche Lamezia Terme e Crotone.
Il ragionamento vede nella rete degli interventi, la ragione principale di questa riflessione.
Colgo allora la preoccupazione di Abramo e l’intervento di Occhiuto che in realtà possono servire a far rientrare in un ragionamento comune tutto il Consiglio regionale.
Io sono convinto che ognuno di noi vuole lo sviluppo degli aeroporti regionali al di là della posizione territoriale, perché sarebbe demenziale per noi ragionare solo su Lamezia Terme, su Reggio Calabria o su Crotone, chi fa questo dovrebbe dimettersi, se dovesse farlo, dal ruolo di consigliere regionale A me interessa che ci sia un dibattito forte sul sistema aeroportuale. L’input dato dal collega Abramo va colto e sintetizzato con quanto diceva l’amico e collega Occhiuto.
Gli argomenti di Abramo non li voglio leggere come contrapposizione a quanto diceva Naccari o altri amici che hanno parlato prima di me, in quanto sarebbe negativo in questo contesto interrompere questo dialogo a più voci perché parliamo di sviluppo e lo sviluppo non è né di destra né di sinistra in questo momento in cui ci apprestiamo a fare le riforme.
Cerchiamo allora di capire quale somma abbiamo a disposizione, assessore Spaziante. Cerchiamo di capire come questo Consiglio può decidere di affidare al sistema aeroportuale una somma, la più alta possibile, perché ci sia un percorso di sviluppo ancor più accentuato rispetto a quello ottenuto fino ad oggi, al di là del contributo che si può dare a Lamezia Terme, a Crotone o a Reggio Calabria.
Questo Consiglio, stasera, a mio avviso, deve decidere una somma, la più elevata possibile, accompagnata, perché no?, dalle indicazioni precise per sposare la teoria che è emersa in questo dibattito e cioè di affidare una posta così importante verso una direttrice precisa che si sposa con lo sviluppo generale della nostra regione.
Approfittiamo di questa seduta, di questo emendamento Naccari che ringrazio per questo, ma ringrazio anche l’amico Talarico che ha chiesto di accorpare giustamente gli emendamenti, ma anche Crotone, per il quale non è stato proposto nessun emendamento, rientra a pieno titolo perché altrimenti cadrebbero i discorsi che sono stati fatti fino adesso.
Crotone mi interessa perché è Calabria, non mi interessa avere Lamezia Terme o Reggio Calabria e poi avere la cenerentola nell’aeroporto di Crotone perché significherebbe che avremmo fatto bene il nostro lavoro di consiglieri regionali.
Allora che ben venga la posta più alta possibile, legata però, anche ad un progetto di sviluppo e, perché no?, che un gruppo di consiglieri – e qui la proposta di Abramo può rientrare –con Naccari in testa possa sottolineare scadenze, parametri e indicazioni per dare alla posta in bilancio che andremo a scegliere un significato il più alto possibile che possa essere capito non solo dagli addetti ai lavori, ma dai lavoratori, dai precari e da tutte quelle persone che rischiano sulla propria pelle, domani, magari anche di non avere il minimo per poter vivere.
Quando destiniamo dei fondi dobbiamo spiegare perché li elargiamo e soprattutto dobbiamo specificare che serviranno a procurare ricchezza per l’intera Calabria.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Senatore. Ne ha facoltà.
Noi ci preoccupiamo – è giusto che sia così – del piano di sviluppo del territorio, della legge urbanistica, diciamo così, c’è anche il Piano sanitario di cui si dovrà discutere e non capisco perché in quest’Aula, per esempio, non si è mai parlato di un piano che riguardi le infrastrutture. Allora io sono per certi aspetti d’accordo con Abramo quando dice che un coordinamento, un piano di sviluppo dei tre aeroporti calabresi è necessario, ed è necessario che il Consiglio si pronunci in merito.
Così come vi è un altro problema, quello portuale della regione, che il Consiglio regionale deve affrontare e tenere in considerazione perché il nostro compito è quello di assicurare lo sviluppo non di singole aree come purtroppo è avvenuto negli anni scorsi, ma dell’intero territorio calabrese.
Ma queste sono cose, ovviamente, di là da venire.
Perciò io sono d’accordo con l’emendamento presentato dall’onorevole Naccari. Ovviamente integrato dall’intervento dell’onorevole Abramo. Non so se lei è d’accordo su questo.
Voglio dire che se una provvidenza ci deve essere, è giusto tenere in considerazione non il singolo aeroporto ma tutto il sistema aeroportuale calabrese.
Quindi se è integrata la sua proposta come diceva Abramo io voterò a favore.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Sulla. Ne ha facoltà.
Presidente, credo che sia giunto il momento di fare un ragionamento complessivo sul sistema aeroportuale calabrese, l’emendamento del collega Naccari ci dà la possibilità di aprire questa discussione e questo ragionamento perché la situazione del sistema trasportistico calabrese ha una sua peculiarità e va affrontata, ma quello aeroportuale in particolare vive una fase di necessità e attenzione.
Credo, come diceva il collega Abramo ed anche altri, che bisogna puntare molto sulla questione delle tariffe, che non può gravare solo sul disavanzo nel senso che favorire voli low-cost e poi scaricare il costo di questa scelta sulla Regione che deve intervenire ripianare poi il debito, rischia di creare una difficoltà ancora peggiore di quella presente nel sistema complessivo aeroportuale calabrese.
Io voglio solo sottolineare ad onor del vero che
Lo sforzo che si sta facendo per attirare operatori nello scalo con tariffe sostenibili deve essere in qualche modo compensato con un’attenzione maggiore.
Ecco perché, credo che la proposta avanzata da altri colleghi di formare un gruppo di consiglieri che affrontino questa questione e diano finalmente razionalità all’intervento su tutto il sistema trasportistico sia positiva perché coglie lo spirito di questo bilancio e di questa finanziaria.
Viceversa rischieremmo di portare scompensi su tutto il territorio che sono sicuramente da evitare.
Cogliamo questa occasione, non perdiamola, sediamoci ad un tavolo e cerchiamo di dare al sistema trasportistico aeroportuale calabrese una organizzazione più funzionale che porti anche a minori costi per il futuro.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Frascà. Ne ha facoltà.
Presidente, la prima cosa che voglio affermare è che si sta ragionando come se l’unico aeroporto della Calabria dove si interviene ripianando i debiti è quello di Reggio Calabria.
Questo non corrisponde a verità perché ci sono anche proposte – ed io sono d’accordo- perché si diano contributi all’aeroporto di Lamezia Terme; badate, sono d’accordo che si faccia semplicemente perché non condivido un atteggiamento in base al quale ogni anno si incentiva e si danno soldi inutilmente all’aeroporto di Reggio Calabria.
Seconda questione: l’aeroporto dello Stretto non è nella stessa situazione in cui versava uno o due anni fa, ma si trova in una condizione completamente nuova, che ci permette di andare rapidamente verso la privatizzazione.
Io credo che sia giusto e utile presentarsi alla privatizzazione tenendo conto che è giusto
di rilanciare e sviluppare realmente l’aeroporto
di Reggio Calabria, nel senso che credo sia giusto che
Credo sia questa la valutazione che dobbiamo fare perché se ragionassimo tra di noi e parlassimo di territorio non tenendo conto dello sviluppo più generale di questo settore in questa regione faremmo una cosa sostanzialmente sbagliata.
Pertanto ritengo che uno sforzo vada fatto, un ultimo sforzo serio per consentire di arrivare alla privatizzazione nel migliore dei modi possibili. Vi ringrazio.
PRESIDENTE
Per una brevissima replica ha chiesto di parlare l’onorevole Naccari. Ne ha facoltà.
Assolutamente breve, Presidente, per dare alcune informazioni.
La specificità dell’aeroporto di Reggio Calabria non è dovuta al piano nazionale dei trasporti, al fatto che sia il congiungimento di un’area metropolitana monocentrica ma al fatto che l’Alitalia non consente, non paga l’handling alla Sogas di Reggio Calabria.
Questo comporta per
E’ vero che invece le risorse che sono state imputate
negli anni scorsi non sono state elargite solo per ricapitalizzazione, cosa che
è avvenuta per
Sono state somme utilizzate in parte per questa politica di abbattimento tariffario. Specifichiamo ulteriormente che l’aeroporto di Reggio Calabria fino ad oggi non avendo avuto la certificazione ed avendo una particolare conformazione orografica non è potuto essere destinatario della charteristica.
Se voi togliete all’aeroporto di Lamezia Terme la quota di charteristica, peraltro finanziata anche giustamente dalla Regione, come ha detto la collega Frascà, vi renderete conto che il numero di passeggeri è assolutamente uguale.
Dico questo per mettere anche in evidenza che in tutto il mondo le società di gestione degli aeroporti vengono finanziate perché finanziare una società di gestione di un aeroporto significa, attraverso gli abbattimenti tariffari, favorire e attrarre turismo con un moltiplicatore superiore a quello di altre politiche.
Un elemento che va tenuto in conto è che se noi non raggiungeremo l’obiettivo del milione di passeggeri, come sapete, da una parte ci sarà sempre un problema di perdite nella gestione e dall’altra c’è il rischio del declassamento degli aeroporti.
Tutti voi conoscete le linee guida del ministero dei trasporti e di conseguenza l’investimento negli aeroporti della Calabria è necessario perché solo Lamezia Terme supera il milione di passeggeri specifico, attraverso la charteristica, altrimenti non lo supererebbe neanche Lamezia.
Poiché gli aeroporti al di sotto del milione verranno declassati nei prossimi anni, noi abbiamo una priorità ad investire nelle società di gestione degli aeroporti. Sul resto non ho nulla da aggiungere, ma condivido proprio per queste motivazioni la necessità di un intervento a tutto tondo sul territorio regionale che incentivi i tre aeroporti che ci sono e che, nello specifico, fin quando non sarà fatta l’operazione di eliminazione dell’anomalia riguardante l’handling dell’Alitalia tenga conto di questo problema.
Oggi sappiamo come è stato ampiamente detto che non
siamo più in una situazione di transizione, ma finalmente nella situazione in
cui
L’onorevole Naccari era il proponente ed era giusto che replicasse alla fine a conclusione della discussione sull’emendamento.
Ha facoltà di parlare l’assessore Spaziante.
Io penso che, raccogliendo un po’ anche il senso complessivo di questa discussione e delle diverse prospettazioni che sono state fatte, che questo problema è un problema generale del sistema aeroportuale calabrese. Questa è la prima considerazione.
La seconda è che c’è una certa difficoltà ad immaginare interventi che operano ancora su un disavanzo che non si blocca e quindi sarebbe un continuo ricoprire disavanzi in perdita strutturale fintanto che non si risolvano i problemi che diceva l’onorevole Naccari.
Ma la conclusione di questo mio ragionamento non è di tipo ideologico ma concreto e porta all’attualità di questi giorni e soprattutto di quello che accadrà di qui a breve.
L’onorevole Talarico faceva riferimento a questa situazione che si verrà a determinare per effetto di questo ormai prossimo avvio dei lavori per l’autostrada Salerno-Reggio Calabria.
E’ un problema molto importante ed anche questa mattina ci sono state delle riunioni per affrontare e creare una cabina di regia di questa operazione che non è limitata ai punti chilometrici dove si realizzano i lavori ma è un problema che si riverbera e si estende a tutta l’arteria autostradale fin da dove inizia. La riduzione delle carreggiate progressivamente sempre più elevata porterà a situazioni di paralisi se non opportunamente affrontate.
Allora, il problema che abbiamo davanti- e l’onorevole Talarico aveva colto questo aspetto- non è tanto quello di porsi di fronte al disavanzo ma di capire lo sforzo ulteriore che verrà richiesto al complessivo sistema aeroportuale in una situazione in cui il traffico stradale veicolare su gomma sarà ai limiti della sostenibilità.
E’ naturale e consequenziale che questa situazione produca una maggiore richiesta di trasporto aereo ed è conseguente che a questa maggiore richiesta di trasporto aereo si accompagni una situazione di disagio, di onere gestionale organizzativo-logistico per gli aeroporti, in misura diversificata ovviamente ma tale da non escludere nessuno dei tre poli aeroportuali della regione.
Quindi la motivazione che deve caratterizzare questo intervento va necessariamente rimessa a questa situazione che di qui a breve si produrrà e che rischia – se non affrontata oggi con determinazione – di avere delle complicazioni, delle implicazioni e degli effetti pesanti a partire dalla prossima stagione turistica.
E’ vero, ma noi non dovremmo forse nemmeno proporre la domanda turistica attraverso i mezzi aerei perché questa si produrrà naturalmente in quanto la gente sarà indotta a preferire il mezzo aereo certo piuttosto che un mezzo stradale che dire incerto è usare un eufemismo.
Quindi noi avremmo uno piazzamento del trasporto dalla sede stradale a quella del trasporto aereo con conseguenze ovvie ed evidenti alle quali non si potrà sfuggire per quanto riguarda gli assetti e l’affaticamento, lo stress organizzativo e logistico dei tre aeroporti.
In conclusione io proporrei - tenuto conto che poi se ne offre l’occasione ed il pretesto per avere più emendamenti che toccano lo stesso argomento - in sede di coordinamento formale di concepire questa norma in termini più generali legandola come motivazione proprio a quello che è il maggior onere organizzativo e logistico che le strutture aeroportuali saranno chiamate a sostenere di qui a breve e per un periodo non breve in connessione con i lavori interessanti il principale asse di collegamento col resto del Paese.
Questa è la finalità, quindi non è un contributo per ripianare in tutto o in parte il disavanzo, al di là di ogni problema che una linea di intervento del genere potrebbe creare anche a livello europeo, ma questo intervento trova forte giustificazione che di qui a breve si produrrà. E nelle conseguenze che da questa situazione deriveranno per il sistema complessivo socio-economico della regione Calabria.
Questa è la motivazione difendibile, accettabile, corretta e onesta.
Quindi, questa è la finalizzazione, studiamo e predisponiamo un piano di riparto. Ovviamente le risorse non bastano nemmeno a far la metà di quello che si chiede. Quindi, dovremmo per forza accorciare perché purtroppo abbiamo quest’altro vincolo delle disponibilità di bilancio; ma proprio in considerazione della strategica importanza di questo settore e di questo problema possiamo prevedere una spesa di 2 milioni 150 mila euro da ripartire sulla base di piani che dovranno essere predisposti dalle tre società.
Quindi noi li porteremo poi all’approvazione per capire di cosa si tratta individuando come principale soggetto interessato – soggetto istituzionale operativo – l’aeroporto di Reggio Calabria, al quale attribuire una somma di 1 milione e mezzo, prevedendo poi 500 mila euro per l’aeroporto di Lamezia Terme, che ugualmente sarà interessato da questa vicenda come centro di irradiazione, per arrivare anche all’aeroporto di Crotone con un finanziamento straordinario di 250 mila euro.
Questa è la proposta che in sede di coordinamento mi sento di fare.
Presidenza del Presidente Giuseppe Bova
Prima di dare la parola mentre tutti ascoltano io mi consento di ripetere per l’Aula come una pillola in estrema sintesi il parere, la valutazione e la proposta che per conto della Giunta fa l’assessore al bilancio, Spaziante.
Lui salta tutte o quasi tutte le considerazioni fatte nel corso della discussione su questo emendamento e sottolinea un altro aspetto che come i colleghi sanno incombe già ed incomberà per i prossimi 18 mesi per quanto riguarda la parte del sistema dei trasporti calabresi che si riferisce al gommato su autostrada.
Come sapete, a partire da subito per i prossimi 18 mesi da Gioia Tauro per arrivare a Reggio Calabria si percorrerà l’autostrada su una sola corsia. E’ difficile addirittura prevedere interventi in caso di incidenti o quant’altro.
Tutto questo, sottolinea l’assessore, porterà non solo nella tratta finale ma per quanto riguarda tutto il sistema dei collegamenti calabresi ad una fortissima situazione di stress. Paradossalmente siamo vicinissimi all’apertura del punto alto della stagione turistica e questa situazione potrebbe portare a disincentivare nel complesso la venuta nella nostra regione. Ovviamente il punto più acuto dello stress è nell’estremo sud della Calabria, ma riguarderà l’insieme del sistema.
Per questa ragione, nell’immediato – perché è ovviamente una valutazione che dovrà essere seguita e monitorata nel corso dell’anno – sono possibili rivisitazioni anche col successivo assestamento di bilancio.
Oggi raschiando il barile e vedendo il massimo possibile, l’assessore riesce a fare una proposta che passa dal recupero di 2 milioni 150 mila euro con i quali intervenire secondo una valutazione che vede il massimo intervento dove la sofferenza è più acuta. Questi 250 milioni di euro nella proposta dell’assessore dovrebbero essere così ripartiti: 1,5 milioni per quanto riguarda l’aeroporto dello Stretto e 500 mila euro sull’aeroporto di Lamezia Terme e 150 sull’aeroporto di Crotone.
Questa è la proposta sulla quale ha chiesto di parlare l’onorevole Sulla e poi immediatamente dopo l’onorevole Abramo e i colleghi che chiederanno la parola. Spero, assessore, di non aver interpretato diversamente, ho tentato di dare un po’ il tono…
Ha chiesto di parlare l’onorevole Sulla. Ne ha facoltà.
Io apprezzo lo sforzo che l’assessore ha fatto per cercare di reperire risorse e per cercare di tener conto dell’intero sistema aeroportuale calabrese.
Devo però constatare con grande amarezza – anche all’assessore che in questo momento svolge il ruolo di assessore ai trasporti – che non è chiara a mio avviso la situazione del trasporto in Calabria.
Io ho sentito la motivazione, il fatto che si prevedono 18 mesi di transito su una sola corsia dell’A3.
E’ davvero drammatico non riflettere sul fatto che per un intero anno e per decine di anni si sta viaggiando in una situazione davvero disastrosa sulla fascia ionica e che questa situazione la vive con particolare acutezza chi è collocato in una posizione mediana. In una posizione che comunque si sia costretti a muoversi si trovano difficoltà non solo sull’aspetto viario ma anche su quello ferroviario.
Penso che chi vive a Lamezia Terme ha molte minori difficoltà di movimento di chi invece vive sulla fascia ionica e in particolare nella provincia di Crotone. Sono convinto che la proposta che è stata fatta è solo legata alle dimensioni della provincia e poi per Reggio Calabria per la specifica situazione che è stata sottolineata non tiene conto, davvero, di quella che è la necessità di intervenire sul sistema trasportistico più complessivo della regione Calabria.
Assolutamente ritengo questa proposta inadeguata, insufficiente ma anche sbagliata e lo dico con molta sincerità. Prego, quindi, l’assessore di voler riflettere meglio su questa proposta e di vedere di equilibrare meglio per permettere anche a chi ha una difficoltà complessiva di movimento di poter favorire voli a costi minori di cui già altri aeroporti stanno usufruendo.
Chiedo che questa possibilità venga offerta anche all’utenza dell’aeroporto di Crotone. Certamente con 150 mila euro si potrebbe dire che non si è di fatto intervenuti su quell’aeroporto, per cui credo che bisogna tener conto delle situazioni oggettive di chi si trova in posizioni più favorevoli, ché potrebbe fare a meno…
Ho sentito, per esempio, di richieste di risorse per pubblicizzare o comunque per promuovere. Credo che non sia questa la strada giusta per affrontare le difficoltà che abbiamo per cui, ripeto, credo che bisogna riequilibrare meglio questa proposta e permettere di sostenere qualche volo low-cost, che già attraverso le ricerche che si stanno facendo nell’aeroporto di Crotone possa essere sostenuto.
Quindi, così come è la proposta mi vede assolutamente insoddisfatto.
PRESIDENTE
Vorrei ricordare ai colleghi che sul charterismo e la low-cost c’è un’altra norma del collegato mirata a questo. Teniamo presente l’insieme della proposta e del progetto. Comunque non compete a me e chiedo scusa ma è solo ad adiuvandum.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Abramo. Ne ha facoltà.
Io avevo sentito la prima proposta del collega Sulla che aveva suggerito di istituire un tavolo per concertare eventualmente questa somma disponibile, per come utilizzarla, al di là se utilizzarla per Reggio Calabria o per gli altri aeroporti.
L’assessore al bilancio ha dato una sua motivazione ed io lo capisco ed ho avuto pure difficoltà ad ascoltarlo perché è un grande tecnico che ha voluto dare una motivazione politica. Però non ci siamo perché non lo ritengo un politico.
La motivazione del fatto che si stia chiudendo l’autostrada per 18 mesi apre una voragine politica, Presidente. Tutta la campagna elettorale del centro-sinistra in questa Regione è stata improntata sul fatto che era da anni che l’autostrada Salerno-Reggio Calabria non veniva completata.
Sono passati due anni da quando il centro-sinistra ha vinto alla Regione, state dicendo che verrà chiusa per altri 18 mesi. Sono tre anni e mezzo e dopo aver gridato al mondo intero che l’autostrada Salerno-Reggio Calabria non poteva esser chiusa oggi state aprendo voi una voragine dal punto di vista politico.
Di questo prendiamo atto e poi trarremo le nostre conseguenze.
Assessore Spaziante, se mi ascolta un attimino, la motivazione che l’ha indotto a dare questo finanziamento perché l’autostrada sarà chiusa per 18 mesi cosa significa? Ci saranno più voli che partiranno da Reggio Calabria? Non è possibile, assessore, perché l’Alitalia non dà più la disponibilità in quanto non ha più un solo centesimo per fare investimenti per aumentare il numero degli aerei.
L’AirOne ha presentato un piano non di dismissione - lei lo conosce perfettamente – ma di aumento di traffico non nel sud Italia.
Allora noi vorremmo capire per non imbatterci – e lo dico chiaramente – in qualcosa del genere della la causa che hanno impiantato alcuni professionisti che hanno avuto dei contratti all’interno della Sogas. Contratti senza essere specialisti dei trasporti e che oggi hanno chiamato in causa perché cacciati dalla Sogas, perché è così che viene gestito il bilancio di queste aziende.
Noi abbiamo fatto una proposta chiara ed io sono d’accordo con la prima fatta da te, onorevole Sulla. Cioè quella di avere un nucleo di 4-5 consiglieri che stabiliscano gli interventi da fare sull’aeroporto anche di Reggio Calabria e non solo di Reggio Calabria viste le necessità che ha.
Questa volta, però, guardiamoci un po’ le carte e guardiamo il bilancio. Assessore Spaziante, lei che è un tecnico, ha visto il bilancio della Sogas di Reggio Calabria? Lo ha letto, assessore? La prego, lo legga e venga a relazionare in Aula.
Onorevole Naccari, sa la stima illimitata che ho nei suoi confronti, qui non stiamo dicendo di non voler intervenire per l’aeroporto di Reggio Calabria, ma di voler mettere a disposizione una cifra pari a quella che ha proposto l’assessore Spaziante. Ma sapere che cosa andiamo a fare.
Noi abbiamo chiesto in Commissione bilancio di sapere il piano per la promozione per 2 milioni di euro che è stato approvato l’anno scorso in Commissione bilancio e entro 3 mesi bisognava presentarlo alla Commissione competente.
Non l’abbiamo visto ed oggi vogliamo sapere se si fa questo nucleo di consiglieri regionali per stabilire come utilizzare questa somma, che fine hanno fatto i 2 milioni di euro per la promozione dell’aeroporto di Reggio Calabria.
Vorrei sapere come sono stati spesi perché erano previste pubblicità sui giornali, cartellonistica, spot televisivi. Questo serve all’aeroporto di Reggio Calabria per risolvere i problemi provocati dall’autostrada che sarà chiusa per 18 mesi?
Io, Presidente, le farò lettera formale visto e considerato che abbiamo chiesto come Commissione che questo piano venisse portato entro 90 giorni all’interno del Consiglio regionale per sapere che fine hanno fatto i 2 milioni di euro che abbiamo approvato lo scorso anno e il cui piano non è arrivato in Consiglio regionale.
Ed io sono d’accordo invece sulla prima proposta fatta da Sulla di istituire un comitato di 5 consiglieri regionali che individui come utilizzare queste risorse in base alle necessità dei tre aeroporti calabresi. Può anche essere che serviranno tutti per Reggio Calabria ed io sarò il primo ad esserne felice.
Per quanto riguarda l’onorevole Frascà, vorrei ricordarle che i soldi agli altri aeroporti non sono stati mai soldi per ripianamento di debiti pregressi e le dico anche un’altra cosa: nel momento in cui si accede alla privatizzazione non si può necessariamente…
(Interruzione)
Mai dati fondi pregressi ma fondi comunitari per le infrastrutture e ne sono stati dati pure molti anche a Lamezia Terme, ma mai per risanamento dei debiti perché non è fattibile per legge in quanto ci sono quote di privati e di altri enti pubblici.
Se poi, Naccari, lei ha un problema perché vuole rilanciare l’aeroporto di Reggio Calabria, c’è un altro sistema. Non sono state mai privatizzate queste quote e basterebbe fare un bando pubblico ed in 90 giorni trovare dei…
(Interruzione)
Ma non la dobbiamo autorizzare noi perché è una
società privata a tutti gli effetti. Voi dovete detenere solo le quote, non la
vogliono privatizzare, onorevole Naccari perché la legge è scaduta due anni fa.
La legge che consentiva la privatizzazione è scaduta due anni fa, data in cui
E’ scaduta già quella legge, lo dovevano già fare senza avere l’autorizzazione del Consiglio regionale. Bisogna solo stabilire quel patrimonio e praticamente vendere le azioni per capire se ci sono privati che sono interessati.
Comunque quello che sto proponendo, onorevole Naccari, è che un gruppo di 4-5 consiglieri si riunisca e cominci ad individuare come utilizzare queste risorse rispetto alla necessità che lei ha posto dell’aeroporto di Reggio Calabria, ai quali io mi associo.
Io non voglio regalare soldi, onorevole Naccari, non non aiutare l’aeroporto di Reggio Calabria. Io non voglio che ci siano disparità tra territori ma che si faccia un’analisi degli aeroporti calabresi ed eventualmente aiutare prima Reggio Calabria e poi gli altri aeroporti.
Ma questo lavoro lo dovremmo fare perché altrimenti non lo faremo mai più, perché nelle Commissioni non è stato mai portato e come dicevo prima, quando è stato portato un solo programma per 2 milioni di euro nonostante abbiamo scritto – se lei ricorda perché era Presidente della Commissione bilancio – che entro 90 giorni volevamo il piano, questo piano non lo abbiamo avuto mai, per cui non sappiamo nemmeno che fine hanno fatto quei soldi.
Quindi la mia proposta, Presidente, per non perder più tempo, altrimenti ci fermiamo rispetto agli articoli che dobbiamo approvare questa sera, è di mettere in votazione la proposta Sulla, visto che anche l’onorevole Naccari è d’accordo
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, io non vorrei che la discussione sull’emendamento risultasse essere anche all’esterno una discussione fra pro e contro l’aeroporto di Reggio Calabria. Perché questo credo che sia veramente un modo quanto meno infausto di stare in un approccio dove sostanzialmente c’è la necessità di dar sì – questo mi pare di poterlo cogliere collega Abramo – la necessità di porre una eguaglianza di trattamento tra situazioni eguali.
Se questo è, a me sembra che la lettura dell’emendamento sia abbastanza semplice da decifrare ed interpretare e che non vada, assolutamente, nella decisione di discriminare altre realtà aeroportuali, ma nella direzione per tutte le cose che sono state dette e che anche lei ha sottolineato, nella direzione di prevedere e tamponare, onorevole Abramo, situazioni di disagio che veramente si potranno realizzare da qui a 18 mesi come dice l’Anas, ma noi siamo convinti che sarà da qui a 3-4 anni e così via.
Oggi siamo di fronte ad una emergenza aeroportuale che si chiama aeroporto di Reggio Calabria. Siamo qui di fronte ad una condizione dove non c’è una tranquillità di una continuità economica per le cose che sono state dette, per la inadempienza dell’Alitalia. Per la domanda sempre più alta e forte che si pone su Reggio Calabria e per le inadempienze anche del ministero dei trasporti che attraverso l’Enac non ha ancora dato quei certificati che l’aeroporto di Reggio Calabria merita di avere, perché si trova in una condizione ottimale per poter avere uguaglianza sì, in questo caso di trattamento rispetto anche a Lamezia Terme, ché non può utilizzare dei voli charter.
Sotto questo aspetto vedo la necessità di un intervento sull’aeroporto di Reggio Calabria non solo per garantire un flusso veicolare e un contatto strategico col continente, cioè con l’Europa e col Mediterraneo come oggi è collegato l’aeroporto di Reggio Calabria a garanzia dei flussi turistici, ma anche a garanzia del trasporto delle merci che ancora non si è potuto attuare non certo per le inadempienze della Sogas di Reggio Calabria.
Proprio per essere sintetico e per non addentrarmi
troppo nel dibattito perché il lavoro che ci attende è abbastanza lungo, la
ripartizione fatta dall’assessore, cioè boccio in radice la proposta di Sulla
come condizione immediata per affrontare il problema ma come condizione
successiva possiamo aprire un confronto all’interno della Commissione bilancio
perché si proceda non solo per
Sono i termini in cui bisogna recuperare rispetto all’aeroporto di Reggio Calabria una presenza privata che garantisca alcuni standard di erogazione continua di contributi.
In quanto per chi non lo sapesse è vero che
Ma c’è anche, dicevo, ancor di più la necessità di un intervento immediato che garantisca l’emergenza che ormai c’è e di fatti è partita e che si andrà a determinare col blocco quasi totale dell’autostrada da Gioia Tauro, da Rosarno a Reggio Calabria. Il che significa uno spostamento continuo e costante di flussi viaggianti che necessariamente troveranno nell’aeroporto di Reggio Calabria non solo per quanto riguarda la Calabria ma anche per quanto riguarda la vicina Sicilia il punto di riferimento per poter uscire e per potersi proiettare all’interno del continente europeo.
Allora da questo punto di vista se è vero che l’Alitalia non metterà altri voli in grado da garantire questi movimenti è anche vero che ci sono altre compagnie interessate a far fronte al fabbisogno che si andrà a fare.
L’aeroporto deve
essere pronto in tutto questo,
Sostengo fortemente l’emendamento, Presidente, e credo che bisogna andare avanti per garantire il massimo della trasparenza rispetto al resto.
Per le Commissioni di inchiesta, caro Sulla, c’è tempo a tempo debito.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, penso che la discussione sia assai opportuna e giusta nel contesto. Vorrei però sommessamente ricordare a chi anche in quest’Aula ha fatto riferimento all’emergenza autostrada con cui tutti quanti siamo costretti a fare i conti in qualità di utenza, oltre che come classe dirigente, che finalmente i lavori si fanno.
Su questa vicenda per anni ci sono stati annunci e proclami ma di fatto l’asse strategico degli investimenti nelle grandi opere del Paese col precedente governo di centro-destra si era spostato in altri luoghi.
Io saluto positivamente il fatto che la stessa organizzazione del lavoro mi pare sia anche più consona alla tipologia dei lavori stessi se è vero, come è vero che finalmente ci sono anche lavori su più turni. Certo la complessità dei lavori richiede tempi ed utilizzi di mezzi e risorse finanziarie cospicue.
Ci tenevo a sottolineare questo dato perché guai a noi se dovessimo ad un certo punto maledire il fatto che si fanno i lavori perché è giusto che questi si fanno. Finalmente si fanno i lavori per completare la grande viabilità nella nostra Regione.
Quando poi alla doppia fase, all’emergenza che giustamente si conosceva… anche io ricordo che su questa partita delle politiche aeroportuali sistematicamente il Consiglio regionale è stato chiamato ad intervenire per chi è curioso o per chi ha interesse basta guardare i bilanci degli ultimi anni e sistematicamente questo capitolo c’è quasi sempre stato.
Oggi si aggiunge un dato in più, che alle difficoltà gestionali, a difficoltà di ammodernamento e alle difficoltà dei costi tariffari c’è anche l’aggravio di questo contesto che si è determinato.
E’ giusto che il Consiglio regionale si interroghi e che anche dentro l’azione di governo venga posta questa questione.
Quanto poi a come procediamo penso che rispetto a nodi e politiche come queste noi dobbiamo abituarci di più e meglio a farci i conti perché non c’è dubbio che la mobilità quotidiana ma anche quella complessiva è chiamata a fare i conti sempre di più con questo tipo di mobilità.
Quindi anche qui come ci stiamo noi rispetto a processi agevolativi. A dir la verità preferirei che queste risorse le impegnassimo per accelerare ed incentivare l’attività. Penso che in un contesto come questo altre cose siano se non superflue secondarie.
Quindi il nodo su cui noi dobbiamo lavorare ed incentrare lo sforzo economico che anche rispetto alla proposta che l’assessore avanza è uno sforzo corposo e considerevole rispetto anche alle stesse esiguità del bilancio.
Io non so quale sarà poi la fonte di copertura ma siccome in Commissione si è discusso per qualche decina di migliaia di euro io vedo che adesso ci sono una decina di emendamenti che hanno una corposità di milioni di euro che rispetto al problema hanno sicuramente, ci mancherebbe, legittimità e rilevanza.
Penso che dentro la dimensione della coperta è giusto tenere un equilibrio saldo.
Se eventualmente bisogna fare uno sforzo in più considerato che si partiva da zero per arrivare a 2 milioni 150, se ci può stare uno sforzo ulteriore per garantire - sempre dentro quella priorità per quanto mi riguarda che è incentivare l’attività di mobilità – dentro questo quadro anche un equilibrio che garantisca possibilità di accesso.
Penso all’abbattimento tariffario e alle attività low-cost che in alcune aree vengono completamente escluse.
Quindi dentro questo schema e dentro questo spirito poi… il collega Abramo fa riferimento al lavoro di un gruppo. Io non ho pregiudizi ma ci può essere la stessa Commissione trasporti che di concerto con l’assessore al ramo può approfondire questo percorso.
Io penso che noi dobbiamo assumere la consapevolezza che non sarà la vicenda di una stagione breve ma sarà una vicenda di una fase medio-lunga dentro la quale noi dobbiamo attrezzare anche proposta politica e di governo adeguata a rispondere a questo tipo di questioni.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Gallo. Ne ha facoltà.
Guardi Presidente, io vado un poco contro corrente rispetto a quanto si è detto fino adesso.
Io credo che non bisogna dare una lira a nessuno dei tre aeroporti perché a parte che si scatenano ovviamente e giustamente i campanili per cui io che sono di Crotone potrei dire “adesso che facciamo all’aeroporto di Crotone diamo solo 150 mila euro e non diamo niente, che ce ne facciamo di questi bruscolini?”.
Non è questa la questione ma la questione è che bisogna invece misurarsi su un piano strategico dello sviluppo aeroportuale della Calabria.
Guardate non si
tratta di privilegiare questo o quell’aeroporto, questa o quella zona della
Calabria. Ma si tratta di mettere in rete tutta la struttura aeroportuale della
Calabria, quindi i tre aeroporti perché si tratta di far muovere uomini e merci
in tutta la Calabria e quindi è un discorso che riguarda tutta
Penso, per esempio, anche alla provincia di Cosenza che è in qualche modo “penalizzata” per il fatto di non avere un suo aeroporto.
Allora qual è la sfida che il governo regionale si deve assumere rispetto a questa questione? E’ quella che io ritengo sempre valida e che anche nel passato ho avuto modo nella mia precedente esperienza di esplicitare all’interno del governo regionale ma per ovvii motivi non è stata presa in considerazione, cioè è quella di fare una gestione unica del sistema aeroportuale calabrese. Questo in modo che nell’ambito di una gestione unica si potesse costruire una rete che potesse vedere sviluppato il sistema aeroportuale congruamente rispetto alle esigenze reali delle popolazioni della Calabria.
Ecco, allora, che in questo quadro un contributo, un finanziamento di qualsivoglia cifra a quella o quella società di gestione aeroportuale magari per il ripianamento di debiti o per lo sviluppo anche delle infrastrutture aeroportuali non ha assolutamente nessun senso.
Noi dobbiamo andare invece in un’altra direzione. Questa è una sfida di riformismo della Regione e questo significa anche andare nella direzione di un cambiamento rispetto a logiche del passato. Questo significa andare nella direzione delle reali esigenze della collettività.
Mi parrebbe davvero strano se noi oggi dovessimo dare contributi magari non solo all’aeroporto di Reggio Calabria ma anche agli altri due aeroporti se non facessimo invece prioritariamente un discorso ed un ragionamento di questo tipo perché ovviamente sarebbero finanziamenti del tutto vani.
PRESIDENTE
Chiedo ai colleghi che tra l’altro hanno già parlato possibilmente di restringere gli interventi.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nicolò. Ne ha facoltà.
Presidente, riprendo la parola dopo aver ascoltato alcun interventi di colleghi in merito all’argomento in specie. Lo faccio per ribadire la posizione che ho espresso rispetto all’emendamento presentato dall’onorevole Naccari.
Vedete,
Come diceva il collega Nucera, a volte alcuni enti risultano essere inadempienti per molto tempo.
A me dispiace sentire oggi da alcuni colleghi che siedono da tanti anni in questi banchi che occorre aprire un dibattito su una politica di sviluppo rispetto al sistema aeroportuale calabrese ma prima dove eravate? Quando si erogavano i contributi a Lamezia Terme? Non dobbiamo farne una questione di campanile ma si sta parlando dell’aeroporto dello Stretto e delle sue priorità, della posizione strategica, delle necessità per l’implementazione dei flussi rispetto a quelle che sono le esigenze oggettive.
Noi ci perdiamo in un dibattito che ci vede interessati ad affrontare il documento contabile.
Intanto io
formulo una proposta, Presidente. Approviamo l’emendamento Naccari e poi non è
un caso che si apra un tavolo tecnico, noi abbiamo già gli organi competenti
per materia e per territorio. C’è
Qui non si tratta di voler privilegiare Reggio Calabria o penalizzare Crotone o discriminare Lamezia Terme. Perché se dovessimo andare a fare un discorso globale dovremmo poi entrare nel merito. Io non entro nel merito stasera.
Voglio capire perché per tanti anni questa assise ha sempre penalizzato l’aeroporto dello Stretto tant’è che era stato messo in condizione di chiudere, cari colleghi.
Allora stasera noi intanto approviamo l’emendamento Naccari e poi ragioniamo in Commissione per aprire un dibattito sereno e tranquillo per una politica dei trasporti adeguata a quelle che sono le esigenze dei calabresi per la tutela dei diritti dei nostri concittadini.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’assessore De Gaetano. Ne ha facoltà.
Intervengo perché condivido naturalmente lo spirito dell’emendamento che ha fatto l’onorevole Naccari e condivido anche nello spirito la proposta che fa l’assessore ai trasporti perché tiene conto dell’intero sistema degli aeroporti calabresi e dà una specificità all’aeroporto di Reggio Calabria in questo caso.
Vorrei dare solo qualche dato ai colleghi perché secondo me c’è una cattiva conoscenza della realtà che c’è in questo momento nel sistema aeroportuale calabrese.
Punto primo: l’aeroporto di Reggio Calabria non è in declino ma in espansione.
Quest’anno è passato da 380 mila passeggeri a circa 700 mila. In Italia è uno dei primi 5 aeroporti per incremento di traffico passeggeri.
Seconda
questione: l’aeroporto di Reggio Calabria è strategico perché ha una
peculiarità in Italia. Possiamo dire che è l’unico aeroporto che serve due
regioni perché serve la Calabria e
Credo che per questo è un aeroporto che va incentivato e sono contrario alle proposte che vengono da chi dice che bisogna fare una società unica, in quanto questo significherebbe regalare l’intero bacino della città di Messina – che vorrei ricordare è di quasi 700 mila abitanti – all’aeroporto di Catania.
Tutto si può fare ma questa sarebbe una scelta scellerata. Noi dobbiamo investire affinché questo aeroporto possa diventare l’aeroporto di riferimento dell’area dello Stretto. L’aeroporto che possa servire non solo le città di Reggio Calabria e di Messina, ma che possa essere al centro di un polo turistico, che serva le isole Eolie ma anche tutta la costa messinese, Taormina compresa.
Credo che noi dobbiamo lavorare a fondo e vorrei ricordare che, oltre al fatto che ci sono quasi 700 mila passeggeri, questo aeroporto per motivi di un boicottaggio continuo che ha fatto in questi anni l’Alitalia- … e lo diceva benissimo il collega Naccari- è l’unico aeroporto in Italia dove l’handling viene fatto in proprio dall’Alitalia con una penalizzazione di 2 milioni di euro l’anno che pesano sulle casse di questo aeroporto.
Noi dobbiamo liberarci da questo e aprire questo aeroporto anche ai charter perché se solo questi potessero atterrare a Reggio Calabria, sarebbe un aeroporto che supererebbe sicuramente il milione di passeggeri come avviene per l’aeroporto di Lamezia Terme.
Quindi avremo nella nostra regione due aeroporti che sono nazionali, perché nelle nuove linee-guida chi ha oltre il milione di passeggeri viene classificato come aeroporto nazionale ed ha una serie di facilitazioni.
L’ultima
considerazione. Si dice che è da diversi anni che viene ripianato il debito
della Sogas. Naturalmente è vero questo ed io credo che
Io sarei per
cederle – ma è naturalmente una mia idea – alla Provincia e al Comune di Reggio
Calabria. Ma fino a quando
Ritengo che dobbiamo aiutare lo sviluppo di questo aeroporto che deve essere al servizio dell’area dello Stretto. Anche della futura città dello Stretto, un progetto a cui io tengo molto e il cui promotore è il Presidente del Consiglio regionale, onorevole Bova, che ha presentato in questi anni vari progetti di legge in merito.
Credo che dobbiamo continuare su questa strada e dobbiamo finire questa fase di rilancio con l’abbattimento delle tariffe e con l’aumento dei vettori che devono stare su Reggio Calabria, con l’abbattimento del monopolio dell’Alitalia che schiaccia non solo Reggio Calabria ma la Calabria, perché la schiaccia, perché fa delle tariffe che sono esponenzialmente altissime.
Oggi volare per Reggio Calabria e Lamezia Terme costa di più certe volte che volare per qualsiasi città europea. Noi dobbiamo ribellarci a questo e dobbiamo fare in modo che ci sia un cambio nel modo con cui vengono gestite le tariffe in questi aeroporti calabresi.
Io chiudo. Ci sono state critiche al Presidente della Sogas ma io credo che dovremmo dar merito al commissario della Sogas sui dati.
E’ stato l’aeroporto che nell’ultimo anno ha aumentato di più in Calabria. Credo che bisogna continuare su questa strada e bisogna cedere le quote alla Regione e fare un serio piano nel contesto degli aeroporti calabresi per il rilancio di questo aeroporto.
Vedete, nella società moderna una regione o una terra, o un’area territoriale che non ha un aeroporto è un’area destinata ad avere tarpate le aree dello sviluppo. Noi, invece, vogliamo creare sviluppo per Reggio Calabria e per tutta la nostra regione.
PRESIDENTE
Resta un solo intervento oltre quello dell’onorevole Sarra. Do la parola, absit iniuria verbis, all’onorevole Censore…
Grazie, Presidente.
L’onorevole Naccari attraverso il suo emendamento stasera ha dato spunto un po’ a tutta l’Aula di discutere sul sistema aeroportuale calabrese.
E’ una questione importante rispetto alla quale va fatta una valutazione positiva. In una regione a forte vocazione turistica penso che la politica aeroportuale e l’attenzione per gli aeroporti siano una questione importante.
Io, però, non tramuterei questo in una guerra di campanili o in raggruppamenti trasversali che difendono una provincia a scapito di un’altra. Sembra un po’ - se la discussione si avvia in questo modo – di essere in un Consiglio comunale.
Penso che la discussione vada elevata e penso sia giusto dare dei segnali, quindi delle risorse agli aeroporti calabresi. A questo di Reggio Calabria che intanto si trova in una posizione strategica vicino alla Sicilia e quindi incentivare attraverso questo finanziamento dei viaggi low-cost e quindi consentire quella privatizzazione attraverso il ripiano, prima, dei debiti.
Credo che parimenti vadano tenuti in considerazione gli altri aeroporti, quello di Lamezia Terme così come è stato fatto nella proposta dell’assessore Spaziante, e quello di Crotone.
Penso che la proposta dell’assessore Spaziante possa essere accolta. Ritengo che se c’è uno sforzo maggiore per quello di Crotone, noi possiamo pensare di rendere un servizio paritario a tutti i territori calabresi.
Anche perché la provincia di Crotone – non voglio fare il difensore di nessuno – mi pare che dal punto di vista della mobilità e dei trasporti resta un po’ fuori dalle rotte normali del resto della Calabria.
Detto questo vorrei lanciare una provocazione. Stasera artatamente si è tirata in ballo la questione - per sostenere questo finanziamento dell’aeroporto di Reggio Calabria – della chiusura dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria.
Vorrei lanciare
una proposta, ma chiaramente
Siccome l’autostrada sarà sicuramente chiusa per più di 18 mesi e poiché il traffico che transita sull’autostrada in questa ultima parte è soprattutto diretto in Sicilia perché non si pensa, con queste risorse di incentivare un sistema di navigazione per chi va in Sicilia che parta da Gioia Tauro e che colleghi Gioia Tauro a Messina?
Noi eviteremmo molto traffico sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria e potremmo consentire che il traffico si svolga su una sola corsia proprio adesso che inizia la stagione turistica e sicuramente i disagi saranno enormi non solo per i turisti ma per quanti giornalmente percorrono l’autostrada.
Penso tornando alla proposta che ha fatto l’assessore che possa essere riveduta al di là se siano stati o meno presentati emendamenti.
Penso che gli aeroporti nel panorama calabrese del trasporto debbano assumere un ruolo di importanza strategica per il decollo turistico di questa regione. Grazie.
Sarò molto breve, onorevole Presidente, anche perché mi riallaccio subito all’intervento dell’onorevole Censore. Continuo a dire che l’assistenzialismo, che sia forestale o che sia aeroportuale, sempre assistenzialismo è.
Mettiamoci in testa che questo è un emendamento assistenziale checché ne dica il mio compagno di partito, onorevole De Gaetano. E’ una pratica assistenziale, così come si attacca il Mezzogiorno d’Italia per i forestali e alla Fiat si danno 7 anni di mobilità garantita dallo Stato. Sempre assistenza è. Ma detto questo visto che è stato introdotto, continuo a rimanere sempre contrario e a dir di no alla proposta dell’assessore Spaziante.
Aggiungo, Presidente e non so se questo deve essere formalizzato con una proposta scritta, che la somma individuata dall’assessore Spaziante può avere un altro indirizzo molto importante.
Vede, come diceva
poco fa l’onorevole Censore, il traffico dall’Italia verso il sud della
Calabria e verso
Diventa forte nel periodo turistico perché migliaia di famiglie arrivano con le proprie auto nel nostro territorio e lo attraversano per dirigersi in Sicilia.
Io non so, francamente, se il servizio aeroportuale è anche un servizio di tipo commerciale, di trasporto auto. Me lo auguro perché sarebbe una cosa intelligente.
Ma noi abbiamo
due opzioni: la prima è quella di copiare
Addirittura da Genova ci si sta attivando per garantire per la regione Sicilia il trasporto familiare automobilistico e quindi c’è già una politica che ci chiama fuori, perché se sono incentivazioni per i trasporti per traghetti…
(Interruzione)
C’è una disattenzione generale. Va bene.
Grazie, Presidente. Quindi noi abbiamo già un concorrente sul servizio dei trasporti Sicilia che dice “tagliamo la Calabria e mandiamoli in ferie per 18 mesi”.
Noi possiamo sopperire un po’ con la proposta Censore e un po’ con una proposta che guardi a Reggio Calabria, se vogliamo parlare di turismo, che è la proposta di sviluppare attraverso la promozione e attraverso delle forme di aiuto economico per chi intraprende quelle strade, il servizio ferroviario.
Perciò un
cittadino romano, milanese o uno qualsiasi che parta dal nord della Calabria
mette la propria macchina in treno e prende comodamente un vagone cuccetta o un
vagone letto per arrivare senza preoccupazione e senza rischi a destinazione
Villa San Giovanni, da cui può poi raggiungere la città di Reggio Calabria e
Questa è una proposta su cui dovremmo discutere se vogliamo garantire che la gente venga in Calabria e la Calabria non venga baipassata, perché altrimenti vuol dire che continuiamo a fare assistenza, onorevole Naccari, questo è il punto.
Ecco perché io propongo che la somma destinata dall’assessore Spaziante ai tre aeroporti si trasformi in una politica alternativa di incentivazione al trasferimento delle famiglie, dei mezzi di trasporto, e turistici e commerciali, in una agevolazione che possa garantire soltanto o il mare attraverso i traghetti o il treno attraverso il trasporto auto.
PRESIDENTE
Mi consento di dire che con l’onorevole Sarra finiscono gli interventi sulla questione. Poi se vuole precisa l’assessore e poi votiamo.
Brevissamente, Presidente, per esprimere il mio voto non solo personale ma favorevole a nome anche del gruppo di Alleanza nazionale a questo emendamento, ricordando a me stesso che la proposta di emendamento evidenziata dall’onorevole Naccari è stata da ultimo in maniera autorevole e con la passione che contraddistingue i suoi interventi commentata in maniera puntuale per certi versi ma assolutamente fuori da quelli che sono i meccanismi societari evidenziati dal Codice civile per altri.
La proposta
afferisce ad una strutturazione che è quella di una Spa. Nel momento in cui
Non c’è nessuna forma di assistenza in questo e mi duole dover evidenziare anche in questa sede che l’approccio che sostiene alcuni commenti a questi emendamenti manca di un respiro di carattere generale.
Vedete, questo
emendamento sarebbe assolutamente superato se
Cioè quello che
l’onorevole Naccari evidenzia con questo emendamento sarebbe assolutamente
inutile se
Se così è, l’intervento richiesto e sollecitato da parte della Giunta non può lasciar spazio alla discrezionalità. Ma è discrezionale l’intervento sul quantum ma non sul se.
Quindi l’appello
che noi rivolgiamo all’assessore al bilancio è questo. Attenzione, noi stiamo
chiedendo un intervento che può essere oggetto di una valutazione sul quantum
non sul se perché
Ma se prima non
vi è un intervento a monte,
La seconda riflessione è questa: attenzione, qui non parliamo dell’aeroporto di Reggio Calabria ma dell’aeroporto dello Stretto. Siccome conosciamo la sensibilità anche sua, signor Presidente, sull’argomento, la logica, cioè l’approccio che noi Consiglio regionale dovremmo avere su questa questione dovrebbe essere di carattere complessivo.
Si è tanto parlato e mi pare che il richiamo sia assolutamente pregnante. Io ricordo le battaglie, signor Presidente, che lei ha sostenuto per evidenziare all’interno dello Statuto che è la carta fondamentale della Regione Calabria il concetto di area metropolitana dello Stretto.
Allora, se questa è la logica che è stata sublimata anche qui nello Statuto che rappresenta la carta fondamentale della Regione Calabria, io mi chiedo come si possono fare interventi che privilegiano valutazioni di tipo assistenziale a fronte di una logica che è quella di carattere complessivo e che dovrebbe creare quel circolo virtuoso che è l’idea a sostegno dell’area metropolitana dello Stretto.
Se questi sono i
concetti che vogliamo evidenziare, il nostro appello, signor Presidente,
signori colleghi e signor assessore, è quello che
Ma qui c’è una valutazione assolutamente pregnante in linea con le previsione codicistiche e di avvio alla fase di privatizzazione che potrebbe rappresentare la chiave di volta per il successivo sviluppo dell’aeroporto dello Stretto e quindi di questa parte importante che non riguarda la città di Reggio Calabria o la sua provincia, ma la regione in sé e per sé considerata.
Se queste sono le riflessioni che offriamo alla vostra valutazione, vi preghiamo di non fare valutazioni campanilistiche ma, per il momento di spogliarci da quelle che sono le nostre provenienze per fare una valutazione di carattere generale, che a questo punto ed in questo senso appare assolutamente imprescindibile.
Anche qui un richiamo al Presidente della Commissione, onorevole Chieffallo, che tanto ha lavorato nella logica complessiva a sostegno anche degli emendamenti. E’ quello che sostenga in maniera determinata questo emendamento e che a sostegno consequenziale di questo emendamento si possa arrivare ad una soluzione che sia riguardosa di quelle che sono le prospettive non di Reggio ma della regione Calabria.
PRESIDENTE
Gli interventi sono finiti, la parola all’assessore Spaziante per la riprecisazione della proposta.
Non è una motivazione di scaltrezza o astuzia. Il problema che oggi abbiamo davanti è realmente un problema di emergenza, non viene in discussione qui il sistema aeroportuale della Calabria ma qui viene in evidenza il sistema aeroportuale della Calabria in una situazione di emergenza regionale.
Questi interventi sono di emergenza e se non li facessimo noi contribuiremmo ad appesantire la gravità della situazione. Devo dire, raccogliendo anche un inciso del Presidente, che questo non sarà l’ultimo intervento ma è il primo perché questa emergenza richiederà di intervenire ulteriormente.
Richiederà ed aggiungo non solo di intervenire nel settore aeroportuale che è un nodo fondamentale, ma, come ricorderà l’onorevole Censore, anche in altri settori di trasporto.
Noi ci avviamo ad una stagione lunga e difficilissima, dobbiamo cercare di tamponare i danni ed uno degli elementi fondamentali è questo.
Io ho sentito riflessioni … Non che fossero sbagliate, ma non sono appropriate al tema che abbiamo sul tavolo, che è quello della grave emergenza che ci attende.
L’onorevole Gallo, che è stato assessore alla protezione civile - con il quale in precedenti vite professionali abbiamo avuto modo di collaborare sia pure su tavoli diversi – sa cosa significa fare interventi di protezione civile. Questa è una misura parallela, ci troviamo in un campo che non è quello del sistema in quanto tale ma del sistema sotto stress. Dobbiamo ridurre lo stress non per il sistema aeroportuale ma per la regione nel suo insieme.
Detto questo, l’articolazione della spesa non è in funzione della gravità dei problemi di ciascuno ma è in coerenza con la gravità dell’impatto che ciascuno sopporterà. Non è casuale, capricciosa e non è arbitraria ma fortemente legata al grado di emergenza che ciascuno degli aeroporti sarà costretto a sopportare.
Mi rendo conto che nella proposta originaria anche la situazione di Crotone merita un rispetto perché evidentemente potremmo far confluire con un'altra modalità di trasporto correnti e flussi turistici.
Quindi, potremmo aumentare di 100 mila euro quella posizione ma io su questo mi fermerei e non farei altro ribadendo che siamo al primo intervento di emergenza e che altri interventi ci attenderanno. Grazie.
Colleghi abbiamo discusso troppo…
Le chiedo scusa, onorevole Sulla. Lei può parlare anche per dichiarazione di voto se vuole farlo ma non perché io le voglia togliere la parola ma perché la discussione è nella formulazione…
Onorevole assessore Spaziante, votiamo l’emendamento così come è con sub-emendamento modificato, in modo che i colleghi sappiano alla virgola non solo la motivazione di, ma qual è il riparto delle cifre anche se queste sono un primo intervento, come diceva lei, qual è il riparto su cui i diversi consiglieri nel merito di tutto ma poi si devono pronunciare?
Il riparto è con quella correzione che avevo accettato di 1 milione 500 mila per Reggio Calabria, 500 mila per Lamezia Terme e 250 per Crotone.
Ovviamente la motivazione è quella di assicurare anche in vista della prossima stagione turistica il necessario supporto ed i maggiori oneri organizzativi e logistici che deriveranno al sistema aeroportuale calabrese per effetto delle programmate limitazioni al traffico veicolare in connessione con i lavori interessanti il principale asse di collegamento col resto del Paese.
Naturalmente vogliamo vedere un piano di interventi che sia anche coerente con questa impostazione.
PRESIDENTE
A questo punto, se qualcuno ritiene di dover esprimere il proprio voto con una dichiarazione do la parola.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Sulla per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
Io continuo ad insistere su una questione che non è di 50 mila euro in più o in meno perché qui sembriamo al mercato.
Io avevo fatto una proposta che era quella di affrontare più compiutamente la questione del sistema aeroportuale calabrese. Siamo andati invece ad una proposta di allocazione di risorse per cui mi sono fermato qui.
Però, proprio nella proposta che fa l’assessore, cioè quella di tener conto del fatto che si aggraverà la situazione del trasporto…
(Interruzione)
Per dichiarazione di voto mi posso…
(Interruzione)
Se non mi interrompi, ce la faccio in tre minuti.
Quindi credo che dalle parole dell’assessore si intenda che si vuol far fronte alla difficoltà che c’è e che si creerà nei prossimi mesi di aggravio della difficoltà di movimento nella nostra regione. E proprio riflettendo su questo e sulla allocazione dei vari territori, penso che la proposta avrebbe meritato altra considerazione.
Ma le proposte che vengono fatte sono una per ripianare un debito ed un’altra per promuovere un aeroporto.
Allora se la cosa è formulata come ha detto l’assessore, con la riserva di andare ad un approfondimento di queste questioni nei prossimi mesi per cercare di riequilibrare davvero secondo le esigenze, quando si andrà ad affrontare la questione vi renderete conto della drammaticità della situazione che si vive in quel territorio di Crotone, probabilmente voi stessi riconoscerete che questa proposta di oggi non è assolutamente sufficiente.
Con questa speranza io non mi sento assolutamente di votare oggi a favore. Pertanto io mi astengo su questa proposta in attesa di vedere le conseguenze che ci saranno nella discussione che andremo ad affrontare in merito e che come Presidente della Commissione trasporti sicuramente faciliterò nei prossimi giorni.
PRESIDENTE
Possiamo votare ora normalmente come comuni mortali?
Pongo in votazione la proposta…
(E’ approvata)
Ora pongo in votazione l’articolo 8 del collegato così come modificato.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 9.
(E’ approvato)
All’articolo 10, invece, c’è sicuramente un emendamento a firma dell’onorevole Nucera, protocollo numero 1053 che così recita: “L’Arpacal in ossequio ai principi enunciati dalla legge finanziaria statale 2007, per i profili professionali vacanti previsti dal proprio fabbisogno occupazionale, è autorizzata a bandire anche prove selettive rivolte al personale che alla data di entrata in vigore della suddetta legge finanziaria, presti la propria attività lavorativa per l’Agenzia nelle forme contrattuali previste dalla legge numero 30/2003. All’onere derivante dal presente articolo si fa fronte con le disponibilità finanziarie che verranno individuate nel bilancio dell’Arpacal con il bando per la prova selettiva di cui al comma precedente”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera per illustrare l’emendamento. Ne ha facoltà.
Presidente, l’emendamento si illustra da sé. Nella sostanza si tratta di capire come il Governo della Regione, come questa maggioranza intende sanare un po’ tutto il mondo del lavoro precario della nostra Regione.
Noi abbiamo un’agenzia, l’Arpacal, che sta svolgendo con risultati più o meno lusinghieri il proprio lavoro. Lo svolge con del personale assunto a contratto per un periodo di tempo rinnovando questi contratti e con la spada di Damocle sulla testa, perché da un giorno all’altro i lavoratori potrebbero essere licenziati.
Sono stati formati e hanno acquisito vere e proprie professionalità questi lavoratori, che un tempo potevamo considerare precari ma che oggi sono professionalizzati e ben integrati nel sistema di attività che devono svolgere. Si tratta di lavoratori di diverse fasce, dalle mansioni di operaio a quella di impiegati a quella di tecnici esecutivi a quella di professionisti: ingegneri e architetti e specialisti biologi. Diverse fasce professionali che di fatto gestiscono tutto il sistema lavorativo sull’ambiente e sull’agenzia regionale della nostra realtà.
Si tratta di 116 unità, in fondo, a fronte di 575 posti in organico disponibili. Si tratta di lavoratori che ormai sono posti nei ruoli chiave dello stesso sistema Arpacal.
Paradossalmente, se dovesse venir meno la forza lavoro che questi signori offrono alla Regione a prescindere dai profili professionali, l’Arpacal stessa si bloccherebbe nel suo dinamismo.
Anche i fondi di finanziamento per la copertura dei costi sono assorbiti dalla stessa Arpacal. Cioè sono fondi che l’Arpacal già ha e che di fatto può utilizzare. Sono fondi facilmente rinvenibili all’interno del bilancio della stessa società e sono fondi che non hanno bisogno di grandi sacrifici sul piano della manovra finanziaria nel suo complesso.
Quindi su questo l’emendamento punta, cioè a far in
modo di bandire i concorsi o prove selettive o quant’altro
Tutto questo è l’emendamento, Presidente, chiedo al Governo di esprimersi su un argomento così importante.
Presidenza del Vicepresidente Antonio Borrello
PRESIDENTE
Nessuno chiede di parlare, pongo in votazione l’emendamento.
Parere del relatore?
Sul precariato in Calabria - che rappresenta uno degli argomenti all’attenzione politica della maggioranza e che ovviamente si ha a cuore di voler affrontare e risolvere – abbiamo deciso come Commissione e mi pare fosse anche presente l’onorevole Nucera, di chiedere - e l’abbiamo già chiesta all’assessore al personale – una relazione complessiva su tutta la situazione generale della burocrazia regionale e sui posti vuoti e quant’altro, pure quelli degli enti sub-regionali, anche alla luce dei concorsi che sono in atto, per poi in termini organici stabilire insieme considerata la volontà politica di risolvere il problema, a dare una mano di aiuto a questo grande bacino di precariato che in Calabria vi è, per stabilire insieme cosa fare e come determinarci positivamente.
Quindi, per adesso
PRESIDENTE
Parere del Governo?
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Concordo con quanto ha appena detto il relatore, anche perché c’è un altro emendamento che prevede un piano generale di ricognizione e di avvio di prime misure con carattere di generalità. Quindi do parere contrario su questo emendamento.
Pongo in votazione l’emendamento a firma Nucera.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 10.
(E’ approvato)
All’articolo 11 è stato presentato emendamento,
protocollo numero
Ha chiesto di parlare l’onorevole Talarico. Ne ha facoltà.
Presidente, è vero che quest’Aula ha votato la soppressione dell’Afor nell’articolo 1 ma questo emendamento riguarda il passato.
Ossia il collegio dei revisori dell’Afor ha svolto le proprie funzioni anche dopo la scadenza naturale dei 5 anni, che era il primo di aprile prorogato poi per 45 giorni di fatto, ha continuato a svolgere questo lavoro di revisione con tutti gli obblighi che il collegio dei revisori ha: la verifica trimestrale di cassa, il parere sui bilanci e quant’altro.
Di fatto, però, per come era previsto dalla legge 20/92 quella di istituzione dell’Afor, doveva scadere il 1° di aprile.
Il Consiglio regionale non ha provveduto a fare le nomine in sostituzione, il Presidente non ha provveduto a farle con i poteri sostitutivi. Di fatto questo collegio di revisori ha continuato a svolgere queste mansioni rispetto alla mancanza da parte di quest’Aula di questo Consiglio regionale di nomina dei nuovi rappresentanti da parte della Regione.
Questo articolo, semplicemente mira a sanare quello che era il lavoro svolto e che sicuramente avrà dei contenziosi interminabili tra coloro che dicono che hanno svolto il proprio lavoro e devono essere pagati e coloro che dicono “ma è scaduto”.
Allora, per ovviare a ciò, visto che hanno svolto e
visto che anche il Consiglio regionale ha provveduto a fornirsi di un parere
dei consulenti che sostanzialmente testimoniava questo, questo articolo visto
che l’Afor è stata soppressa e non esiste più mira esclusivamente a sanare
questa situazione precedente, cioè riconoscere i diritti ed evitare
contenziosi, spese legali e procedure di varia natura tra questi professionisti
che hanno svolto regolarmente il loro lavoro e
L’obiettivo di questo emendamento va a sanare questa situazione che è servita esclusivamente a dare una continuità al lavoro dell’ente, perché anche un ente come l’Afor, che è un ente strumentale, fino a prima della soppressione svolgeva il suo lavoro di fatto senza avere un collegio dei revisori perché tecnicamente era scaduto.
Questo mira a sanare esclusivamente il passato. Con questo spirito ho voluto proporre questo emendamento per chiudere definitivamente questa partita ed evitare lunghi contenziosi che avrebbero solo lo scopo di aggravare spese legali e quant’altro senza riuscire a risolvere il problema. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Parere del Governo?
Questo emendamento è antecedente alle modifiche che il Consiglio ha introdotto per l’Afor e l’Arssa ed è superato, se vogliamo, storicamente.
Rimane un problema che è quello di riconoscere il lavoro compiuto in questo periodo ma siccome l’amministrazione non può arricchirsi indebitamente di una prestazione comunque fatta anche in via di fatto, questo è un principio di carattere generale e di ordinamento giuridico.
Quindi non è assolutamente in discussione la remunerabilità delle prestazioni fin qui svolte sia pure in una situazione di fatto. C’è un problema di riconoscimento di debito da parte di chi ha utilizzato le attività.
Penso che sia per un verso superato dallo sviluppo che abbiamo approvato e peraltro verso ci sono i principi di carattere generale e di ordinamento giuridico. Pertanto, darei parere contrario su questa norma perché è risolto il problema in altri modi.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Parere contrario come quello del Governo.
Pongo in votazione l’emendamento a firma Talarico.
(E’ respinto)
Sempre all’articolo 11 è stato presentato emendamento
protocollo
Ha chiesto di parlare l’onorevole Talarico. Ne ha facoltà.
Presidente, questo è un emendamento che riguarda un
modo attraverso il quale
Le tre stazioni centrali, quella di Paola, di Lamezia Terme e di Reggio Calabria sono sprovviste totalmente di un servizio informativo. Sembra che spesso e volentieri le persone scendono dai treni, arrivano alle stazioni senza sapere assolutamente dove e a chi rivolgersi e cosa fare.
Anche alla luce di quello che sarà in futuro la chiusura dell’autostrada, ritengo che il treno sia un mezzo estremamente importante per venire in Calabria per i turisti.
L’emendamento va nella direzione di costruire in ogni stazione centrale di Lamezia Terme, Paola e di Reggio Calabria un punto di informazione per i turisti. Nel senso che arrivano ed hanno un luogo di accoglienza e di promozione di immagine della nostra regione e nello stesso tempo delle informazioni.
Non vedo in Aula l’onorevole Adamo, volevo sentire anche il giudizio da assessore al turismo, se condivideva o meno questo emendamento e quindi questa possibilità di dare una immagine positiva alla nostra regione.
La cifra è minima, sono 200 mila euro per tutte e tre le stazioni turistiche. Si potrebbe avere un punto di qualificazione della nostra Regione. Spesso e volentieri noi spendiamo centinaia di migliaia di euro magari in associazioni o quant’altro, mentre questo potrebbe dare una immagine alla nostra Calabria, con materiale informativo e depliant, con tutto quello che riguarda la promozione dell’immagine, attraverso magari dei banchetti culturali dove poter promuovere le nostre positività che sono tante, invece di arrivare e trovarsi nel deserto più totale senza avere un punto di riferimento.
Sono 200 mila euro diviso tre e sarebbero 60 mila euro a punto informativo che potrebbero qualificare, soprattutto oggi che siamo alla vigilia di questa stagione turistica, la Calabria e quindi i turisti sarebbero accolti certamente in modo diverso rispetto a questi luoghi di promozione della nostra regione.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Chiarella. Ne ha facoltà.
Presidente, per sottoscrivere questo emendamento che è puntuale anche in base al dibattito che stasera è avvenuto in Consiglio regionale e che si è protratto per circa 2 ore.
Parlava l’assessore Spaziante di emergenza per ciò che andrà purtroppo ad insistere sulla nostra autostrada nei prossimi 18 mesi. Quindi affinare e potenziare le ferrovie attraverso un servizio di accoglienza e di informazione, che oggi non esiste, probabilmente servirà a dare della Calabria una immagine positiva.
Quindi 200 mila euro per tre sportelli a Paola, Lamezia Terme e Reggio Calabria ritengo che siano anche pochi. Chiedo sia raddoppiata la cifra di questo emendamento e puntare sulla qualità di tre punti importanti. Perché Paola, Lamezia Terme e Reggio Calabria rappresentano tre snodi ferroviari di alto livello.
Quindi se è vero come è vero che vogliamo puntare sulla qualità di punti legati ai trasporti diversi da quello su gomma, chiaramente la funzione dell’accoglienza e della informazione diventa cosa essenziale non più rinviabile.
Bocciare un emendamento del genere significa rimangiarci tutto quello che abbiamo detto fino adesso. Quindi io non solo voto a favore ma sottoscrivo l’emendamento del collega Talarico.
PRESIDENTE
Prego, onorevole Adamo
(Interruzione)
Ha chiesto di parlare l’onorevole Guagliardi. Ne ha facoltà.
Con tutto il rispetto per l’onorevole Adamo…
Condivido l’emendamento dell’onorevole Talarico e credo anche che la somma potrebbe essere aumentata.
C’è però un elemento di questa proposta: l’assistenza turistica esclude uno snodo ferroviario importante della Calabria che è quello di Sibari dove passa tutto il traffico verso Lamezia Terme.
Ecco, io propongo che venga aggiunta anche la stazione di Sibari che è la stazione più importante insieme a Cosenza dove c’è il transito ma Sibari come primo punto di assistenza turistica, ed eventualmente non dimenticandoci di Crotone che è uno snodo importante per il centro della Calabria ionica.
Chiedo scusa all’onorevole Adamo per aver allargato ed arricchito la proposta.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Guerriero. Ne ha facoltà.
Per esprimere il mio pensiero contrario e spiego, naturalmente, anche il perché.
Non per un fatto campanilistico perché mi pare che qui non si può giocare su queste cose, ma perché le ferrovie dello Stato dovrebbero cominciare ad investire per i fatti loro.
Guardi,
Le ferrovie dello Stato hanno fatto un grande regalo alla Calabria dismettendo, di fatto, completamente la linea ionica. Noi adesso andiamo a dare denaro ad un ente dello Stato che ha il dovere di investire nella nostra terra.
Io sono fortemente contrario a questo tipo di investimento perché investimento non è. Hanno il dovere di mettere in risalto – come fa nel nord Italia – le realtà come Lamezia Terme, come Reggio Calabria e Paola, laddove è giusto che ci siano le informazioni che ci stanno anche in altre realtà del nord Italia.
Le ripeto che noi siamo fortemente contrari a questo
tipo di rapporto con un ente che ha dimenticato
Badate bene, la tratta che va da Lamezia Terme a Catanzaro Lido non si potrà completare perché non vi sono le risorse delle ferrovie. Sono queste le verità delle cose. Pertanto, noi andiamo ad aiutare un’azienda che vuole solo danaro dalla Regione Calabria? Non dobbiamo dare nulla. C’è un assessorato al turismo e mi pare che la delega sia del collega Adamo.
Se ritiene di mettere della pubblicità all’interno degli snodi ferroviari, andiamo ad investirli per i fatti nostri, andiamo a far propaganda nei posti più giusti, a Sibari come ricordava il collega, che è uno snodo importante. A Crotone, a Catanzaro Lido, a Soverato, a Lamezia Terme laddove è giusto che ci siano informazioni turistiche utili per coloro i quali possono usufruire di questo servizio.
Ecco perché, concludo, ritengo che non si debba parlare di dare risorse di questa natura alle ferrovie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’assessore Adamo. Ne ha facoltà.
Intervengo perché l’emendamento può avere un interesse se precisiamo alcune questioni.
La prima: quando si cita lo Iat non si abbia - e non dico che ce l’abbia in mente l’onorevole Talarico ma lo dico come concezione nostra – in mente la riproposizione di un servizio che era proprio delle vecchie Apt che sono state sciolte ed in forma surrettizia e per altre vie non intendiamo riproporle.
Cosa leggo io in questo emendamento? Leggo
probabilmente il soddisfacimento, la necessità di soddisfare un servizio
rispetto ad una domanda che c’è. Certo, il problema prima ancora che
Cosa accade oggi anche a volte ad orari improbabili? Che il viaggiatore di turno, il turista che viene ad impattarsi con una di queste nostre stazioni – soprattutto, peggio ancora, se di notte – a volte si trova solo ed abbandonato e senza la possibilità di disporre di una guida telefonica, di una pagina gialla, senza la possibilità di avere un servizio taxi a disposizione e senza la possibilità di avere un punto di informazione ai fini dell’orientamento, che può essergli utile, per quanto riguarda l’organizzazione della sua vacanza in Calabria, per esempio.
Il fatto che come Regione ci si faccia carico di impiantare, di attrezzare un servizio molto leggero proprio a scopo informativo secondo me è meritevole.
Solo che l’osservazione che è stata fatta probabilmente ci richiede una organizzazione del piano sulle stazioni a maggiore flusso, a maggiore traffico.
Questo magari va ben oltre Paola, Lamezia Terme e Reggio Calabria. Sono stati citati alcuni nodi di stazioni e di ferrovie che soprattutto d’estate sono assai frequentati e penso anche soprattutto al versante ionico. Il problema non è tanto delle città capoluogo, esclusa Reggio Calabria, perché nella città capoluogo il servizio è sotto altre forme.
Allora io direi di lasciare da parte un attimo questo emendamento. Valutiamo un attimo in sede di banchi come meglio concertarlo e valutare le forme attraverso cui farlo approvare perché se riusciamo, in alcune di queste stazioni…
Per chi le conosce in alcuni momenti della giornata o ancor di più di notte sono delle lande deserte e noi garantiamo per i periodi almeno di maggiore flusso turistico, cioè non dico per tutto l’anno ma per alcuni periodi dell’anno a maggiore frequenza. Penso non sia una cosa da scartare ma sia utile.
Anche per quanto riguarda la posta finanziaria se c’è l’autorizzazione e dovessimo avere una difficoltà, soprattutto il bilancio dovesse avere una difficoltà per reperire intanto questi 200 mila euro, prevedendo poi una intesa con le ferrovie - perché sono queste che devono concedere l’utilizzo degli spazi disponibili presso le stazioni –, possiamo vedere e mi rivolgo all’assessore Spaziante, come almeno una parte di questo fabbisogno potrebbe essere recuperato all’interno delle voci dei capitoli concernenti lo stesso dipartimento turismo. Va bene?
Propongo allora un attimo la sospensione per valutare meglio anche l’adozione della formula.
PRESIDENTE
C’è una richiesta di sospensione.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Sulla. Ne ha facoltà.
Sì, si parlava di sospensione dell’emendamento. Avevo chiesto la parola prima dell’assessore, ma è stato utile l’intervento che ha fatto. Io credo sia giusto riflettere un momento su questa proposta.
Mi permettevo solo di risollevare una questione che
ritengo assai importante. Intanto voglio ricordare – anche perché sono
ferroviere – che c’è un ordine del giorno che prego
Pensavo che fosse già in quello odierno ma poi mi hanno spiegato che non era possibile.
Questo ordine del giorno riguarda un tema, ritengo, assai importante che è quello delle ferrovie ioniche.
Voglio dire con benevola amicizia al collega Talarico che questo emendamento per alcune cose mi lascia davvero perplesso perché se avesse fatto una proposta per Lamezia Terme, gli avrei dato una lettura di tipo territoriale, cioè di radicamento suo nella realtà di Lamezia Terme.
Ma avendo fatto una proposta articolata ed avendo lasciato totalmente fuori tutta la parte della linea ionica, credo che questa sia una dimenticanza che non è solo dell’onorevole Talarico. Per questo mi permetto di sottolinearla, ma è una strategia che anche le ferrovie con l’avallo delle Giunte regionali negli anni e anche l’Anas e grandi enti che operano nel sistema infrastrutturale italiano hanno operato, scegliendo di isolare totalmente la fascia ionica. E di investire prioritariamente e quasi esclusivamente sulla Tirrenica con raccordo con l’Adriatica nella tratta Sibari-Cosenza.
Penso quindi che se noi non interiorizziamo questo problema che è un problema della Calabria, rischiamo di creare danni davvero enormi sul piano della tenuta democratica di questa regione, come ho detto altre volte.
Ecco perché io condivido la proposta dell’assessore Adamo di accantonare per adesso la discussione e di andare a verificare laddove i flussi turistici estivi richiedono una presenza. E se è nei termini in cui dice l’onorevole Adamo ed è in quei termini e cioè che bisogna fornire servizi in quelle stazioni dove davvero sono scarsi, credo che allora una riflessione bisognerebbe farla con maggiore lealtà fra tutti noi e con maggiore senso di responsabilità regionale e non campanilistica.
Credo che la proposta dell’onorevole Adamo possa essere accolta e spero che non si commetta questo grave errore di non considerare la necessità di intervenire su tutto il territorio calabrese. Perché o tutto il territorio calabrese partecipa allo sviluppo di questa nostra regione oppure rischiamo, davvero, di creare fratture che non ci possiamo davvero consentire.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’assessore Spaziante. Ne ha facoltà.
Potremmo chiudere subito la sospensione perché
seguendo l’indicazione data dal Vicepresidente Adamo, potremmo in sede di
coordinamento formale corrispondendo alla sua prospettiva dire “al fine di
provvedere all’apertura in attuazione di apposite convenzioni da sottoscrivere
con la competente società ferroviaria statale uno sportello”, poi tutto rimane lo
stesso, “
Questo è lo sviluppo.
(Interruzione)
Cento mila riducendo da
(Interruzione)
Quelli che sono previsti nell’emendamento.
Se il Vicepresidente Adamo si esprime su questa proposta…
Io sono d’accordo con la proposta che lei ha avanzato.
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Sono state estese le…
Su questo, per evitare discussioni di tipo campanilistico si può pure trasmettere il testo in Commissione. Siccome il senso della discussione è chiaro, attraverso una breve verifica io sono per allargarla, non c’è dubbio. Però lasciamoci le mani libere in maniera tale che vediamo completamente dove servono e come le facciamo funzionare, da subito io dico.
Quindi io non indicherei località adesso, ma farei un piano…
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Le stazioni maggiormente interessate.
Facciamo così, va bene?
(Interruzione)
In tutte e due le direttrici :ionica ed adriatica, aggiungerei. Cioè, invece di indicare i posti mettiamo le direttrici ionica e adriatica.
(Interruzione)
Ionica e tirrenica.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nicolò. Ne ha facoltà.
Presidente, per ricordare all’onorevole Sulla che per quanto concerne il trasporto pubblico locale ferroviario il Governo nazionale ha erogato un finanziamento e lo ha confermato in una intervista pubblica il ministro Bianchi.
Intervista nella quale si evidenzia la disponibilità del Governo ad erogare alla Regione Calabria una somma a sostegno del miglioramento del trasporto ferroviario regionale come previsto, tra l’altro, nella legge finanziaria.
Lei sa che Trenitalia dispone solo di 4 treni cosiddetti “Minuetto” ma non risulta…
PRESIDENTE
Chiedo scusa, ma sull’emendamento dovrebbe parlare, cortesemente, sennò…
Alessandro NICOLO’
Guardi, ho presentato una mozione su questo, Presidente…
PRESIDENTE
Quando si discuterà la mozione lei avrà tutto il diritto-dovere di illustrarla, non c’è problema…
Alessandro NICOLO’
Questa mozione è all’ordine del giorno e siccome…
PRESIDENTE
Ma stiamo discutendo sull’emendamento, non sulla mozione; quando sarà il momento della mozione ne discuteremo…
Siccome ha posto dei rilievi, io ci tengo a far presente che la vostra parte politica ha attenzionato la Calabria rispetto ad un problema molto serio che riguarda il trasporto ferroviario nella linea ionica.
In merito all’argomento in specie, ci risulta che
Pongo in votazione la proposta dell’assessore Spaziante per come integrata dall’assessore Adamo.
(E’ approvata)
Pongo in votazione l’articolo 11.
(E’ approvato)
All’articolo 12 è stato proposto emendamento protocollo 1160 presentato dall’onorevole Occhiuto che così recita: “Dopo l’articolo 12 è aggiunto il seguente 12 bis <<1. La quota capitaria ed il finanziamento per livelli di assistenza costituiscono il riferimento per il riparto annuale delle risorse del Fsr alle aziende sanitarie ed ospedaliere della Regione.
2. Al fine di
correggere la sperequazione tra i finanziamenti delle aziende del Ssr,
Ha chiesto di parlare l’onorevole Occhiuto. Ne ha facoltà.
Roberto OCCHIUTO
Presidente, si propone di aggiungere un articolo dopo il 12.
Quindi la inviterei a porre in votazione intanto l’articolo 12.
PRESIDENTE
Ha ragione, chiedo scusa.
Pongo in votazione l’articolo 12.
(E’ approvato)
Adesso si passa all’emendamento aggiuntivo a firma dell’onorevole Occhiuto.
Presidente, questo è un emendamento assai importante perché riguarda, in sostanza, circa 3 miliardi di euro e praticamente riguarda il riparto del Fondo sanitario regionale alle aziende sanitarie.
C’è una norma nel vigente Piano sanitario che, così come deve essere e come è normale che sia, stabilisce che il finanziamento della sanità, delle prestazioni sanitarie, quindi il finanziamento delle aziende sanitarie avvenga in ragione della quota pro capite.
E’ un principio sacrosanto e applicato dovunque, in quanto è un principio che rileva ai fini della necessità di assicurare gli stessi diritti a tutti i cittadini.
Accade, invece, nella nostra Regione che ad alcune aziende sanitarie vengano attribuiti dei finanziamenti in eccedenza in quanto a quota capitaria rispetto ad altre Asl.
Faccio tre esempi, Presidente.
Per esempio, nell’ultima delibera di riparto del fondo sanitario la numero 169 del marzo scorso, all’azienda sanitaria di Reggio Calabria è stato attribuito un finanziamento di circa 266 milioni di euro. Questi 266 milioni di euro divisi per il numero dei residenti fanno sì, in sostanza, che all’azienda sanitaria di Reggio Calabria sia stato attribuito un finanziamento di 978 euro per cittadino. All’azienda sanitaria di Catanzaro 984 euro per cittadino e 910 euro per cittadino all’azienda sanitaria di Cosenza.
Ci sono altre aziende sanitarie nella nostra Regione alle quali sono stati assegnati dei finanziamenti nella misura di 1.367 euro a cittadino, oppure 1.359 euro a cittadino.
E’ evidente che c’è una sorta di sperequazione nel senso che è come se i cittadini di Reggio Calabria, Cosenza e Catanzaro fossero in ordine alla sanità e ai diritti che hanno rispetto al finanziamento della sanità cittadini di serie b) rispetto a cittadini di altre Regioni.
L’emendamento che io ho proposto va nella direzione di recuperare gradualmente questa sorta di sperequazione.
Lei ricorderà, Presidente - e lo ricorderanno anche i colleghi che erano presenti nella scorsa legislatura – che quando approvammo il Piano sanitario nel 2004, stabilimmo che era necessario colmare questa sperequazione e dicemmo che era necessario farlo, chiaramente, secondo dei meccanismi di qualità.
Perché se da un lato è giusto che non si premino le aziende meno virtuose che spendono e che a volte sprecano di più a danno delle aziende più virtuose che spendono di meno, dall’altro lato è vero anche che l’applicazione di un sistema di finanziamento semplicemente attraverso il criterio della quota pro capite senza un meccanismo di gradualità può determinare una contrazione di spese presso alcune aziende con effetti rilevanti anche sul piano dell’occupazione o del finanziamento delle prestazioni sanitarie.
L’emendamento che si propone in sostanza recupera una norma che già c’era e che non era scritta, però, nella legge di piano o negli allegati e che forse per questo non ha avuto valore di legge in questi anni tant’è che il finanziamento delle varie aziende è sempre avvenuto soprattutto in ragione della spesa storica e non in ragione del numero dei cittadini presenti nei vari territori delle aziende sanitarie della Regione.
Con questo emendamento si propone di recuperare questa sperequazione in maniera graduale, ma credo sia un emendamento che risponda ad un criterio di equità e di giustizia perché non ritengo possa valere la regola per cui in Calabria rispetto alla sanità e al finanziamento della sanità alcuni cittadini hanno meno diritti di altri cittadini.
Concludo dicendo, Presidente, che non vorrei che anche su questo emendamento facessimo la solita discussione che stiamo facendo da qualche ora in Consiglio regionale.
Abbiamo detto che ci sono alcune aziende sanitarie che sono penalizzate dai criteri di ripartizione dei fondi del Servizio sanitario nazionale. Non vorrei che l’atteggiamento dei singoli consiglieri regionali rispetto a questo problema discendesse più dalla volontà di tutelare particolari territori che non dalla necessità di rivolgere anche l’azione della Regione – in quanto a finanziamento del servizio sanitario – ai principi di equità e di giustizia.
Non si tratta di stabilire dei meccanismi penalizzanti rispetto a questo o quel territorio perché la spesa storica comunque deve essere garantita.
Ma si tratta di dire, semplicemente, all’assessorato alla sanità, alla Giunta regionale che nel riparto delle somme da ora in poi si stabilisce una forbice, un quid che serve a recuperare questo tipo di sperequazione.
Io ho posto già
questo emendamento in votazione in Commissione. Purtroppo
Presidente, le dico fin da ora che mi riservo di chiedere la votazione per appello nominale.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, solo per dire che il collega Occhiuto fa una ricostruzione assai parziale. Questa non è una vicenda che è nata l’anno scorso ma anzi – possiamo stare poi negli atti – nell’ultima fase la forbice comincia a restringersi.
E poi il collega Occhiuto fa riferimento alla norma prevista nel Piano sanitario vigente e gli vorrei ricordare che quella norma l’ha posta il centro-sinistra.
Io sono stato assieme al collega Borrello tra i firmatari di quell’emendamento che impegnava il Governo regionale nella vigenza del piano ad avere una traiettoria che accorciasse la forbice rispetto alla utilizzazione della cosiddetta quota capitaria.
Cosa è avvenuto negli anni? Di fatto il servizio sanitario regionale è stato finanziato attingendo per una parte alla cosiddetta spesa storica per cui si sono aggiunti privilegi a privilegi.
Vorrei ricordare ai colleghi che hanno una permanenza più lunga in quest’Aula l’esperienza dell’assessore Valerio Rossi che è transitato nel governo della Regione per qualche mese. Vedo il collega Aiello che lo ricorda perfettamente. E per esempio sulla quota capitaria o meglio sullo sforzo per avvicinare la quota capitaria aveva posto uno degli obiettivi.
Quindi da questo punto di vista non c’è un problema di resistenza, il punto è come questa traiettoria la si rende compatibile avendo anche cognizione non con un approccio demagogico, non è il caso del collega Occhiuto, perché ci sono sperequazioni e differenze che negli anni si sono consolidate e che vanno governate nella direzione di avere questo obiettivo. L’obiettivo cioè di rendere la quota capitaria come strumento omogeneo di finanziamento del sistema avendo anche la responsabilità di governare il sistema stesso.
Confermo la valutazione fatta dalla Commissione, oltretutto tra qualche settimana ci confronteremo sulla proposta di Piano sanitario e quella è la valutazione giusta perché è fondamentale tenere insieme programmazione e risorse. Fare uno sforzo che non riguarda soltanto quella che è la risorsa finanziaria ma che riguarda l’offerta sanitaria. Perché, per esempio, non è sicuramente vero che l’offerta è paritaria su tutto il territorio regionale.
Ci sono aree in cui ci sono offerte alcune volte che sollecitano la stessa domanda di servizi e ci sono aree che invece hanno una fortissima sofferenza in tema di disponibilità e di servizi.
Quindi non c’è una resistenza ideologica e pregiudiziale ma la necessità di far conto con un percorso come questo. Io insisto ed il collega Occhiuto lo sa che negli ultimi anni riguardo questa forbice e rispetto all’obiettivo di lavorare in termini di quota capitaria il Governo regionale si è prodigato.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Guagliardi. Ne ha facoltà.
Sarò brevissimo, Presidente. Riconosco il ragionamento dell’onorevole Pacenza ma possiamo dire che l’onorevole Occhiuto è un pentito e dobbiamo aiutarlo nel suo pentimento. Questo è il punto positivo della discussione.
Nella passata legislatura la forbice si era allargata
e adesso la stiamo chiudendo. Questo è un emendamento che sostanzialmente è
quasi una raccomandazione perché il secondo comma dice che
Mi pare sia la cosa più saggia e più decorosa che si dovrebbe fare, per cui io voto a favore di questo emendamento riconoscendo che sulla via di Damasco anche il collega Occhiuto ha capito di aver sbagliato in passato.
Presidente, solo per ricordare all’onorevole Gagliardi, il quale ha memoria corta, che nel vigente Piano sanitario questa proposta di uniformare il finanziamento delle aziende sanitarie alla quota capitaria la feci io.
Poi nella scorsa
legislatura non potei fare l’assessore, mi auguro che lo possa fare in questa
legislatura l’onorevole Guagliardi per aiutare
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Sulla.
Io, Presidente, quando sento l’intervento del collega Occhiuto ricordo la mia esperienza decennale di elaboratore di numeri. Mi interessavo di statistiche ed ogni tanto il mio capo mi chiamava e mi diceva: “dobbiamo dimostrare questa cosa”. Ed io con gli stessi numeri gli dimostravo quello che voleva.
Poi dopo qualche mese mi richiamava e diceva “vedi che abbiamo necessità, dobbiamo mandare alla direzione generale, mi raccomando…” ed io con gli stessi numeri gli dimostravo un’altra cosa.
I numeri sono una cosa seria. Per cui o si manipolano e si giocano con accortezza oppure si rischia di non dire la verità, collega Occhiuto.
Qui potrei eccepire due questioni: la prima come ho fatto in Commissione, si ricorderà l’onorevole Occhiuto, è quella di dire che una sua affermazione è giusta. Cioè, che tutti i cittadini hanno e devono avere lo stesso diritto di prestazioni sanitarie sul territorio regionale.
Se così fosse, sarei perfettamente d’accordo con l’onorevole Occhiuto ma così non è perché inviterei ad andare – visto che l’onorevole Occhiuto è attento alle questioni della sanità – a spulciare quante prestazioni vengono rese dalle tre Asl che lui ha nominato e che sono a favore di utenti di altre Asl.
Questi utenti vanno presso le Asl alle quali faceva riferimento il collega Occhiuto non perché gli piace andare a Reggio Calabria, a Cosenza o a Catanzaro ma perché sono obbligati, perché alcune prestazioni, molte prestazioni di grande importanza, dalla radioterapia all’emodinamica ecc., non è possibile ottenerle nel territorio di residenza.
Allora, la prima cosa che dovremmo fare è scorporare la quantità di prestazioni che vengono elargite per conto di, e pagate dalle Asl di appartenenza.
Ma questo non è il solo punto, onorevole Occhiuto. Io volevo entrare nel merito dei numeri proprio
Mi risulta, e faccio una domanda a questo proposito, che l’azienda ospedaliera di Cosenza – tanto per fare un nome – è allocata nella città di Cosenza. E per l’80 per cento se non di più eroga prestazioni per i cittadini di Cosenza.
Quella somma dovremmo andare ad aggiungerla a questa, perché io non credo che quando lei ha preso l’azienda ospedaliera di Cosenza ha considerato la quota capitaria comprensiva di quella che viene erogata all’azienda ospedaliera di Cosenza.
Io pregherei di sommare quella somma e dopo di che andare a dividere per quota capitaria.
Sono perfettamente d’accordo su questo e vedrà che le aziende che prendono 1.300 euro a persona ci guadagnerebbero e di molto. Se le aggiungiamo alle questioni che dicevo prima e quindi alla possibilità di avere analoghe prestazioni senza sottoporsi a stress di viaggi lontano dalla famiglia ecc.., la proposta diventa davvero ma davvero debole.
Ecco perché io invito il collega Occhiuto a non insistere molto su questo argomento perché sennò rischia di penalizzare i territori che invece vorrebbe poter favorire.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Naccari. Ne ha facoltà.
Rispetto a questo emendamento io apprezzo solamente la parte in cui si afferma che si pone l’obiettivo di riequilibrare la spesa pro capite in Calabria.
Come sappiamo fino a uno o due anni fa c’era una spesa che era assolutamente distribuita solo su base storica. Nell’ultimo periodo si è iniziato un processo di reinquadramento di questa spesa e di rimodulazione orientata più alla produzione.
Allora credo che bisogna fare due discorsi distinti e separati uno per le aziende ospedaliere e uno per le aziende territoriali laddove le aziende ospedaliere devono ricevere la quota della produzione e quindi tendenzialmente essere pagati a Drg. In questo non c’è nulla di innovativo sul piano generale, poi in Calabria ogni cosa è di una innovatività clamorosa ma la legge prevede che debbano essere pagate a produzione, a Drg.
Le aziende territoriali che invece per lo più dovrebbero occuparsi di attività di base e di attività di prevenzione dovrebbero essere finanziate secondo la quota capitaria con una valutazione che può essere eguale in relazione al numero degli abitanti.
Credo che il discorso vada innanzitutto distinto su questo: aziende ospedaliere estrapolate completamente da un ragionamento di questo genere perché lì c’è il criterio del Drg e della produzione.
Per le aziende territoriali invece è un’altra cosa. Su queste credo sia necessario andare ad una divisione che faccia riferimento ad una tendenziale eguaglianza dei territori.
E’ evidente che il dipartimento di sanità in relazione a specifiche questioni, a questioni non solo di andamento epidemiologico ma anche in relazione alla presenza di specifici fattori che influenzano l’investimento pro capite che deve essere fatto, può adottare quei correttivi che riescono a creare delle differenze rispetto alla quota capitaria.
Presidente, volevo fare una domanda, per capire meglio, all’onorevole Naccari.
Lei sta proponendo di finanziare i nosocomi ospedalieri regionali a prestazione? Bene.
Volevo capire meglio questa proposta aggiuntiva dell’onorevole Naccari, che poi chiedo che venga messa ai voti.
PRESIDENTE
No, onorevole Aiello, mi scusi se mi inserisco. L’onorevole Naccari per quello che ho capito ha ipotizzato una sorta di accordo sull’emendamento ad esclusione delle aziende ospedaliere.
Ho capito bene.
Sì, assolutamente. Ho detto che le aziende ospedaliere tendenzialmente vanno finanziate a prestazioni.
E’ di tutta evidenza che in una realtà come la Calabria, onorevole Aiello – ma questo è la legge che lo dice non io – dove ci sono 42 ospedali, alcuni di questi non sono produttivi, non fanno produzione, questo non si può realizzare in un giorno: così come non lo avete realizzato voi non lo potremo realizzare noi.
L’obiettivo e la tendenza sono quelli di arrivare a regime dopo aver razionalizzato la rete e tutto il resto, anche a pagare secondo Drg, ma questo lo dice la legge non io.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Occhiuto. Ne ha facoltà.
Solo per dire che a me va bene anche il sub-emendamento all’emendamento proposto dall’onorevole Naccari nel senso che si può togliere dalla proposta che io ho fatto la parola “ospedaliera” e limitare in sostanza la questione al finanziamento delle aziende sanitarie perché, onorevole Sulla, i numeri sono numeri, non è che sono manipolabili. Nel senso che c’è l’azienda di Cosenza che riceve 910 euro a cittadino, l’azienda di Reggio Calabria 978.
Capisco in sostanza…
Francesco SULLA
Ma è comprensiva della quota ospedaliera o no, collega?
Roberto OCCHIUTO
No, le aziende ospedaliere hanno un rilievo che va…
(Interruzione)
le aziende ospedaliere sono finanziate a parte perché hanno un rilievo che va oltre…
(Interruzione)
Francesco SULLA
Si pagano a prestazione quelle, no?
(Interruzione)
Roberto OCCHIUTO
Onorevole Presidente, credo si possa – lo dico almeno come proponente dell’emendamento – aderire alla proposta dell’onorevole Naccari di sub-emendare il mio emendamento nella direzione che lui suggeriva.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’assessore Lo Moro. Ne ha facoltà.
Molto brevemente, dico subito che si rende urgente la seduta del Consiglio sulla sanità che più volte è stato invocata in quanto non mi sembra ci sia spazio in un intervento così breve per organizzare un discorso completo.
Voglio, però, farvi notare delle cose nel merito dell’emendamento.
A parte il fatto che io apprezzo lo sforzo dell’onorevole Occhiuto soprattutto nel primo comma, non voglio essere polemica ma voglio rispondere che è quello che stiamo facendo da due anni. Cioè, stabilire dei criteri che sono stati fissati per la prima volta in Calabria in quanto si è sempre seguito il criterio della spesa storica, mentre noi nella nostra tabella abbiamo fatto i calcoli in tutta trasparenza e anche in Giunta, tabella per tabella, abbiamo verificato sia quello che compete e risulta con trasparenza sulla base della quota capitarla, sia quello che compete poi alla fine.
Cosa incide? Incide sicuramente la quota capitaria ma incidono tutta una serie di altri fattori. Nelle aziende sanitarie intanto ci sono gli ospedali. Ora gli ospedali vengono finanziati.
Le aziende ospedaliere vengono finanziate a produzione ma gli ospedali, allo stato, vengono finanziati tenendo conto non soltanto di quello che riescono a produrre ma soprattutto incidono sul finanziamento anche i servizi che non sono tariffabili.
Vi faccio un esempio. La piana di Gioia Tauro, 5 ospedali con pronto soccorso e tutta una serie di servizi che sono dichiarati come non tariffabili e c’è una apposita tabella e tutto questo incide, quindi, alla fine del calcolo e non è che è un calcolo virtuale che noi andiamo a fare.
Spero che il Presidente voglia fissare questa seduta sulla sanità anche prima del Piano sanitario che io consegnerò alla Giunta entro il 31 maggio, quindi il discorso è abbastanza breve. Ma penso che dobbiamo verificare i calcoli perché non è una semplice operazione matematica, perché altrimenti avrebbero ragione quelli del nord che fanno un discorso matematico mentre noi sosteniamo ai tavoli romani che i discorsi matematici hanno un senso e una loro valenza che va molto rispettata, ma che poi servono una serie di correttivi.
Uno dei correttivi è la mobilità. Se c’è, per esempio, inappropriatezza nei ricoveri ospedalieri e c’è un aumento della spesa presso le aziende ospedaliere, tutto questo incide perché non è che si tratta di considerare la spesa ospedaliera separata dalla quota capitaria. Ovviamente la mobilità non solo verso le cliniche private e le case di cura, ma anche verso gli ospedali incide in questo calcolo ed incide verso tutta una serie di altri valori tra cui i servizi non tariffabili.
Allora, per esempio, se il centro trapianti che funziona di più in questo momento in Calabria è quello di Reggio Calabria, incide anche questo nel finanziamento delle aziende ospedaliere di Reggio Calabria.
Se le cellule staminali sono a Reggio Calabria questo incide sull’azienda ospedaliera di Reggio Calabria.
Non posso essere in questo momento esaustiva e voglio dire che si parta dal principio enunciato dall’onorevole Occhiuto ma che poi si arrivi a calcoli che sono ponderati e tutto questo risulta dalle tabelle che sono allegate alla delibera di ripartizione dei fondi e anche dalle tabelle che sono alla base di quelle riepilogative.
Un’ultima
considerazione. E’ tanto vero che abbiamo iniziato a compiere questo percorso
che da due anni due aziende cominciano ad essere risarcite e sono quelle di
Lamezia Terme e di Rossano che da sempre sono state sottostimate. Ed ancora
oggi, per scelta della Giunta, per un criterio di perequazione teniamo bloccate
nella loro crescita con trasparenza perché
Anche quest’anno
dichiaratamente
Quindi l’obiettivo dell’onorevole Occhiuto è visibile e lo rivendico perché è dell’attuale Governo. Ma non arriveremo mai ad un calcolo matematico per cui ogni azienda sanitaria ha quella somma. Questo dipende da una serie di fattori che sono anche storici e credo che la risposta definitiva per avvicinarci il più possibile a quello che è l’obiettivo comune sia il Piano sanitario, ma non solo la programmazione del Piano sanitario ma anche la sua esecuzione.
Perché quando cominceremo ad avere ospedali e non tanti ospedali e quando cominceremo ad avere anche dei riferimenti comuni, potremmo avvicinarci sempre di più a questo obiettivo.
Per adesso nella Sibaritide come nella Piana di Gioia Tauro ci sono tantissimi ospedali ed i servizi non tariffabili incidono e non possono che incidere perché lo ricordo senza polemiche agli amici delle case di cura, purtroppo o per come è doveroso, alcuni servizi li dà soltanto il pubblico.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento dell’onorevole Occhiuto per come subemendato dall’onorevole Naccari.
Parere del relatore?
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Parere negativo per le motivazioni espresse in termini concreti dall’assessore alla sanità.
PRESIDENTE
Parere del Governo?
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Negativo per come espresso dall’assessore alla sanità.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
All’articolo 13 è stato presentato emendamento protocollo numero 1197, sostitutivo proposto dall’onorevole Adamo e dall’onorevole Chieffallo che così recita: “1. La riscossione dei crediti vantati dalla Regione per somministrazione di acqua per uso idropotabile per i quali, entro il 30 settembre 2007, non venga presentato il piano di estinzione del debito ai sensi dell’art. 37 bis della legge regionale 17 ottobre 1997, n. 12 e successive modificazioni ed integrazioni, da approvarsi con deliberazione della Giunta regionale entro i 20 giorni successivi alla presentazione, è effettuata ai sensi dell’art. 40 bis della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche qualora il comune debitore non rispetti le scadenze dei pagamenti delle rate annuali indicate nel piano di estinzione del debito ovvero non provveda ai pagamenti delle annualità successive a quelle comprese nel piano medesimo.
3. L’ingiunzione è adottata nella forma del decreto del dirigente generale del dipartimento regionale dei lavori pubblici, che si avvale, per le attività istruttorie e per la materiale riscossione del credito derivante da titolo esecutivo di Sorical, in base a quanto previsto dalla vigente convenzione”.
Damiano GUAGLIARDI
Presidente, posso per una semplice questione metodologica?
Il parere del Presidente che è anche firmatario dell’emendamento è compatibile? Mi pare che sia un autoemendamento che fa.
PRESIDENTE
Chiaramente lo presenta come relatore.
Presidenza del Presidente Giuseppe Bova
Non so che tipo di provvedimento si voglia adottare su questo emendamento che ho firmato insieme al collega Adamo. Per quanto mi riguarda lo ritiro.
(Interruzione)
Chiedo scusa, sono due articoli diversi, ci siamo sbagliati ci sono due 1197.
Nicola ADAMO, Vicepresidente della Giunta regionale con delega alla costruzione della nuova Regione ed al Marketing regionale e al turismo
Può leggere le prime parole, Presidente?
Chiedo scusa, non è quello che avevo pensato.
Questo, colleghi, è un qui pro quo. Cioè i
crediti che
E’ un vecchio problema che precedentemente peraltro si è anche presentato. Si è data ai comuni anche questa possibilità, che poi non hanno utilizzato. Con questo si conferma in via definitiva la possibilità ai comuni di rateizzare, ma di pagare, per evitare che il bilancio della Regione, ovviamente, nel tempo diventi ancora più negativamente contraddistinto dal mancato introito di questi “quanto dovuto”.
Presidente, io mi dichiaro contrario a questo emendamento perché mi sembra una forma coercitiva eccessiva nei confronti dei piccoli comuni della nostra regione che vivono in uno stato di continuo e perenne dissesto economico.
Se noi andiamo a utilizzare strumenti coercitivi forti e per certi aspetti anche ricattatori nei confronti di questi comuni, non solo rischiamo di mandare in fallimento i comuni stessi ma anche rischiamo di bloccare qualsiasi ipotesi di sviluppo nei confronti di questi piccoli comuni che sono i più.
E’ anche da considerare che su 409 comuni almeno 250 di questi sono inferiori ai 5 mila abitanti.
C’è poi un altro dato da verificare ed indicare in questo concetto.
Le forme di rientro rispetto al debito che questi
hanno con
Mi esprimo, dico che non ho difficoltà a dichiararmi contrario a questo emendamento perché lo considero vessatorio nei confronti dei comuni. Grazie.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Favorevole, Presidente.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento sostitutivo all’articolo 13.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 13…
(Interruzione)
C’è un’aggiunta all’articolo 13, il 13 bis, si tratta
dell’emendamento protocollo
Il secondo periodo del comma 7 dell’art. 31 ter, della Lr. 7/01 va sostituito col seguente periodo:
“Al fine di sostenere l’utilizzazione dei carburanti con ridotto impatto ambientale i nuovi impianti che erogano Gpl e/o metano e gli impianti esistenti che si intendono modificare con l’aggiunta di Gpl e/o metano possono essere autorizzati senza alcuna limitazione con riferimento alle distanze tra gli impianti stessi”.
Il terzo e il quarto periodo del comma 7 vanno eliminati”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Gallo. Ne ha facoltà.
Presidente, una legge
regionale del 2001 paradossalmente
recitava che al fine di migliorare i servizi di distribuzione stradale del
carburante per autotrazione ed ottenere un minore inquinamento ambientale si
limitava ad una distanza di
Ora chiaramente i carburanti Gpl e metano sono quelli che danno minor inquinamento.
Nella nostra regione gli impianti di Gpl e metano sono poco frequenti, quindi la possibilità per i cittadini di trasformare le proprie automobili con sistemi di autotrazione meno inquinanti, cioè Gpl o metano, è vanificata.
L’emendamento va
nella direzione di abolire questo limite dei
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’assessore Tommasi. Ne ha facoltà.
L’emendamento è molto interessante ed importante e va nella direzione del protocollo di Kyoto che credo sia necessario che venga recepito in maniera organica. Possiamo invitare l’assessore al ramo a predisporre un nuovo piano perché dal ’95 ad oggi sono passati 12 anni.
Sono contento che l’onorevole Gallo abbia sottoposto questo problema, visto che è stato nella passata legislatura assessore all’ambiente, ma col tempo si migliora e quindi è diventato ambientalista nella seconda parte.
Credo che insieme ad una rimodulazione del piano che secondo me va fatta, assessore Tripodi, è necessario inserire i distributori di bio-carburante. Una nuova forma che ci mette nelle condizioni di guardare ai processi rivoluzionari e innovativi che ci sono nel mondo e principalmente nel nostro Paese anche con iniziative che stanno nascendo nella nostra regione su questo settore.
Non vorremmo magari che il bio-carburante che verrà realizzato in Calabria da qui ai prossimi anni non si sappia poi dove farlo utilizzare ai calabresi.
Quindi, se il collega è d’accordo, accetterei una formula di questo tipo con la presentazione entro 90 giorni di un nuovo piano per la distribuzione di carburanti guardando alle nuove tecnologie e mettendolo a disposizione del rispetto delle leggi ed anche in funzione del decreto Bersani che va in questa direzione, per mettere in condizione la nostra regione di utilizzare anche le nuove tecnologie.
Solo per dire che in linea di principio questa sorta di sub-emendamento dell’assessore Tommasi mi può trovare d’accordo nella misura in cui inseriamo che entro 90 giorni ecc., però poniamo come principio che ci deve essere questo abbattimento delle distanze per agevolare…
PRESIDENTE
La parola all’assessore alle attività produttive.
Io accolgo favorevolmente sia l’emendamento dell’onorevole Gallo che le precisazioni che ha fatto l’assessore Tommasi.
Il problema è che dobbiamo tenere presente due principi. Quello della legge di riferimento nazionale che ci pone alcuni parametri e il principio che vogliamo darci noi in Calabria perché alcune discrasie e dicotomie anche di orientamento per quanto riguarda la presenza di distributori di carburanti sulla stessa area sono state provocate.
Riteniamo che bisogna dare un assetto di insieme al comparto.
Pregherei, quindi, l’onorevole Gallo di andare nella direzione di predisporre entro 90 giorni un nuovo piano, ferma rimanendo la raccomandazione, come la legge nazionale ha indirizzato anche con il nuovo decreto Bersani il decreto sulle liberalizzazioni, di tener presente prioritariamente di annullare le distanze che debbono in ogni caso condizionare le obbligazioni tra due distributori.
PRESIDENTE
L’avete sub-emendato?
(Interruzione)
Che coordinamento formale…
Al vecchio piano che si va a calare con le nuove esigenze di carattere ambientale, protocollo di Kyoto, abbattimento di emissioni… insomma avviamo questo discorso.
PRESIDENTE
…questo emendamento così com’è non esiste più. Siccome poi ci deve essere un coordinamento formale…
(Interruzione)
Raccomandazioni di che tipo? Io voglio capire cosa propongo alla votazione.
(Interruzione)
Io me la tolgo
subito chiedendo il parere del relatore che mi deve dire su che cosa esprime un
parere. E
Ho capito che non è questo l’emendamento che si propone…
(Interruzione)
Le chiedo scusa, assessore Tommasi, ma questa modifica di cui trattasi, che deve essere formulata dagli assessori, ha bisogno di questa norma nel collegato alla finanziaria?
(Interruzione)
Cioè mi sto ponendo… non voglio essere…
(Interruzione)
Siamo in Aula, votiamo…
Parere del Governo? Prego, assessore alle attività produttive.
Sull’emendamento così come è formulato, Presidente, il Governo si esprime negativamente ma prende l’impegno che entro 90 giorni sottoporrà un provvedimento che va nella direzione auspicata dall’onorevole Gallo…
(Interruzione)
Ovviamente con l’aggiunta di quello che abbiamo detto prima.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Negativo.
Pongo in votazione l’emendamento numero
(E’ respinto)
E’ stato proposto emendamento protocollo n. 1177, all’articolo 13, il 13 bis a firma del consigliere Naccari che così recita: “All’art. 6 della legge regionale 11/2003, disposizioni per la bonifica e la tutela del territorio rurale, ordinamento dei consorzi di bonifica, è aggiunto il seguente comma 3 “l’Urbi provvede al coordinamento dei consorzi di bonifica anche attraverso contributi finalizzati e preventivamente approvati dal competente dipartimento regionale in misura massima pari al 60 per cento”.
L’onorevole Naccari non c’è per illustrarlo. Pertanto l’emendamento è decaduto.
Pongo in votazione per come emendato l’articolo 13 della finanziaria.
(E’ approvato)
Si passa adesso
all’articolo
“Articolo
14
1. Nelle aziende del servizio sanitario regionale, l'indizione e l'espletamento di concorsi, le assunzioni, anche a tempo determinato, i trasferimenti, la mobilità, i comandi ed ogni altra forma di copertura di posti della dotazione organica anche mediante forme di lavoro flessibile, collaborazione coordinata e continuative o a progetto, sono soggette a preventiva autorizzazione regionale. Le procedure concorsuali per le quali, alla data di entrata in vigore della presente legge, sia stata sostenuta almeno la prima prova d'esame, possono essere concluse, ferma restando la necessità di autorizzazione regionale per la stipulazione del contratto di lavoro.
Le assunzioni, i trasferimenti, la mobilità, i
comandi e tutte le altre forme di utilizzazione di personale previste dal comma
precedente, che vengano disposti in assenza di autorizzazione regionale sono
nulli di diritto, fatta salva l'applicazione dell'articolo 2126 del codice
civile e sono valutati ai fini della mancata conferma, revoca o decadenza del
direttore generale; il Dipartimento regionale della Tutela della salute cura la
trasmissione dei relativi atti e provvedimenti alla Procura regionale presso
Per tutte le forme di copertura di posti della
dotazione organica di cui al comma
Le disposizioni dei commi procedenti si applicano anche al conferimento o rinnovo di consulenze esterne, di qualsiasi tipologia, alle progressioni verticali disciplinate dai contratti collettivi ed agli incarichi dirigenziali di struttura complessa. E' comunque fatto salvo quanto previsto dai Contratti collettivi nazionali di lavoro.
Le autorizzazioni concesse prima del l° gennaio
Alle assunzioni nelle aziende del Servizio Sanitario Regionale non si applicano le procedure di mobilità di cui all'articolo 7 della legge 16 gennaio 2003, n. 3.
All'art. 31, comma 10, della legge regionale 21 agosto 2006, n. 7 sono abrogate le parole "per ciascuna azienda sanitaria",
L'art. 13 dalla legge regionale 7 agosto 2002, n. 9
si interpreta nel senso che, ai fini del contenimento della spesa farmaceutica,
Il termine previsto dall’art. 5 della legge regionale 16 febbraio 2005, n. 2 è prorogato di ventiquattro mesi.
Gli atti aziendali approvati dalla Giunta regionale non possono essere modificati prima dell’entrata in vigore del Piano sanitario regionale 2007-2009 da approvarsi comunque entro il 30 settembre 2007, fatti salvi casi eccezionali ed imprevedibili opportunamente motivati”.
A questo articolo
è stato presentato un sub-emendamento, protocollo numero
Chi lo illustra? Si tratta di un sub-emendamento al mega-emendamento…
(Interruzione)
Questo non è stato votato, è regolare.
(Interruzione)
Questo emendamento non era stato ancora discusso. Io le do la parola, ma non perdiamo tempo sulle questioni di tipo procedurale perché il sub-emendamento in questione è ammissibile ed ammesso pertanto la discussione è nel merito.
Prima però di dare la parola a lei io vorrei che qualcuno dei firmatari lo illustrasse, a meno che…
(Interruzione)
Su questo la parola all’assessore che me l’aveva chiesta.
Roberto OCCHIUTO
Presidente, non bisogna illustrare prima l’emendamento sostitutivo dell’articolo 14?
(Interruzione)
Però il sub-emendamento all’emendamento sostitutivo si propone di abrogare l’ultima parte dell’emendamento sostitutivo. Se non c’è relazione sull’emendamento sostitutivo…
PRESIDENTE
Per prassi si parte dall’ultima modifica in modo che introdotta la modifica, poi votiamo l’emendamento successivo. Questo è un sub-emendamento sostitutivo e poi così com’è alla fine l’originario… questa è la prassi. Come, non è proprio così?
Giovanni NUCERA
Presidente, mi perdoni, lasci dire anche a me una sciocchezza. Noi abbiamo l’articolo 14 del collegato ed abbiamo il testo così come è. Poi abbiamo un emendamento all’articolo 14 che nel suo contenuto lo sostituisce in pieno, pertanto non è un sub-emendamento, Presidente, mi perdoni.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Lo Moro…
(Interruzione)
Giovanni NUCERA
Parliamo del 1197, Presidente?
Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute e alle politiche sanitarie e sociali
Chiedo scusa, l’articolo 14 viene sostituito con l’emendamento Adamo-Chieffallo integralmente.
Giovanni NUCERA
Perfetto.
Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute e alle politiche sanitarie e sociali
Dopo di che oggi c’è un sub-emendamento numero 1227 che incide soltanto sull’ultimo periodo del comma 1 dell’articolo 14.
PRESIDENTE
Noi avevamo detto due cose. La prima questione riguardava una risposta all’onorevole Occhiuto, che mi poneva il problema se potessero essere ritenuti ricevibili sub-emendamenti ad emendamenti già votati ed abbiamo detto che non sono ricevibili.
Poi si è posta una seconda questione avanzata da lei.
Giovanni NUCERA
Assessore, lei si riferisce al 1227, come emendamento? Perfetto.
Adesso ricostruito il quadro, la parola all’assessore. Perfetto. Presidente, le ho rubato il mestiere, le chiedo scusa.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Lo Moro.
Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute e alle politiche sanitarie e sociali
Io do parere favorevole all’approvazione del sub-emendamento perché nell’articolo 14 per come formulato nell’emendamento agli atti, il quinto comma contiene una disciplina che, tutto sommato, assorbe il periodo, quindi il parere è favorevole.
Giovanni NUCERA
Mi perdoni, assessore, prima del parere ci può illustrare gentilmente l’articolo 14? Mi deve perdonare.
Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute e alle politiche sanitarie e sociali
Non sono io la relatrice.
PRESIDENTE
Chiedo scusa, dopo che votiamo questo, se l’assessore lo ritiene…
Giovanni NUCERA
Volevo capire meglio cosa significa che l’ultimo periodo è abrogato. L’ultimo periodo da dove inizia?
Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute e alle politiche sanitarie e sociali
Onorevole Nucera, il comma 1 è costituito da due periodi…
Giovanni NUCERA
“Le procedure concorsuali”, Presidente?
Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute e alle politiche sanitarie e sociali
Dice testualmente :“Le procedure concorsuali per le quali”…
Giovanni NUCERA
Perfetto, da lì è abrogato fino alla parola “lavoro”. Perfetto.
Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute e alle politiche sanitarie e sociali
Bene. Il parere è favorevole.
Poi nel motivare ho detto perché il quinto comma…
Giovanni NUCERA
“Le autorizzazioni concesse…”…
Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute e alle politiche sanitarie e sociali
Contiene una disciplina che è assorbente.
Giovanni NUCERA
Ma non c’è il sub-emendamento, assessore.
Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute e alle politiche sanitarie e sociali
No.
Giovanni NUCERA
Lo sta dicendo ora.
Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute e alle politiche sanitarie e sociali
Onorevole Nucera, è stanco stasera…
Giovanni NUCERA
Probabilmente.
Chiedo scusa all’assessore, procediamo con ordine.
La prerogativa di guidare l’Aula compete esclusivamente a chi presiede. Esclusivamente e dare o togliere la parola, dire chi deve intervenire, chi deve illustrare ecc., non è competenza di nessun collega.
Allora secondo le procedure abbiamo chiarito a lei che il sub-emendamento all’emendamento sostitutivo andava discusso per primo.
Su questo, visto che i presentatori non l’hanno voluto illustrare, immediatamente il Governo ha espresso un parere favorevole.
Se qualche altro vuole parlare su questo sub-emendamento lo può fare, altrimenti saremmo pronti, chiesto il parere del relatore di passare ai voti.
Ha chiesto di parlare l’assessore Adamo. Ne ha facoltà.
Mi rimetto al parere dell’assessore e quindi non ci sono problemi; però volevo invitare ad una riflessione per capire se fino in fondo è assorbente il comma 5.
Perché al comma 5 abbiamo le autorizzazioni concesse
prima del 1° gennaio
La domanda che faccio qual è?Può darsi che non ci siano casi di questo tipo.
Se è stata concessa un’autorizzazione a febbraio 2007, il periodo che va dal 1° gennaio alla data di entrata in vigore di questa legge non è coperto, diciamo.
Può succedere – se leggo bene – che quelle concesse prima del 1° gennaio sono soggette a nuova autorizzazione, quelle concesse dopo fino alla data di oggi sono scoperte, per cui valgono come autorizzazioni già date.
Valutate se è così, altrimenti chiedo scusa e vale come assorbente il comma.
L’onorevole Adamo sa bene che io preferisco il testo così come l’ha presentato. Ma siccome sono consapevole che autorizzazioni dopo non ce ne sono state, una questione di principio con l’Udeur su questo…
(Interruzione)
Siamo assolutamente d’accordo, quanto meno in questa nostra interlocuzione, solo che diventerebbe una questione di principio.
Siccome tutto sommato non produce nessun effetto, se loro insistono nell’emendamento penso di poter aderire.
E’ solo per questo, insomma.
Capisco che questo articolo è come il miele, ma stiamo votando col parere favorevole dell’assessore un sub-emendamento, esprimiamoci allora sul sub-emendamento.
I pareri dell’assessore e del relatore sono favorevoli. Pongo in votazione il sub-emendamento.
(E’ approvato)
Allora il sub-emendamento dell’emendamento sostitutivo viene accolto a maggioranza.
Così come modificato pongo in votazione l’emendamento totalmente sostitutivo…
(Interruzione)
Perfetto. Non l’illustra nessuno, lei ha chiesto la parola, pertanto ha facoltà di intervenire, onorevole Occhiuto.
Presidente, l’emendamento
sostitutivo, ci pare di capire, più o meno è quello proposto nel collegato al
bilancio che
Ed in quell’occasione questo articolo proposto dal Governo regionale in ordine alle assunzioni, ai concorsi nel Servizio sanitario regionale fu respinto, in verità, anche con il voto del Presidente della Commissione, che oggi invece lo ripropone. Si è convertito.
Ma fu respinto alla unanimità e fu sostituito da un articolo che è l’articolo 14 presente nel testo che oggi è proposto al Consiglio regionale.
Oggi vediamo che praticamente si fa un passo indietro. Si torna sostanzialmente a quella che era la formulazione originaria. Questo dovrebbe indurre anche i colleghi della maggioranza a interrogarsi su un atteggiamento ondivago. Perché in Commissione sostengono una cosa e poi in Aula ne sostengono un’altra. Addirittura il Presidente della Commissione propone l’emendamento ma questo attiene alla coerenza, forse anche alla coscienza di ciascuno.
Sul piano della sostanza, invece, io mi chiedo che modifiche possa introdurre al Servizio sanitario regionale, alla operatività delle aziende e alla possibilità per le aziende stesse di fare degli investimenti in termini di risorse umane.
Cosa possa produrre nella sostanza questo emendamento sostitutivo all’articolo 14 che si propone.
Sono due anni che nelle aziende del Servizio sanitario non si assume nessuno. E’ vero che c’è la necessità di stare nel patto di stabilità, ma a noi pare che ci sia un atteggiamento che consista nell’evitare e nell’impedire ogni investimento nella qualità.
C’è del personale anche demotivato, perché a volte invece di procedere ad assunzioni a tempo indeterminato anche i vincitori di concorsi già espletati prestano servizio a tempo determinato.
C’è una situazione di assoluta nebulosità per quanto attiene alla gestione e alla politica del personale nelle aziende sanitarie.
Debbo rilevare poi che non c’è alcun interesse verso la necessità di affrontare anche il problema del precariato nella sanità ed anche lì ce n’è tanto.
L’onorevole Pacenza sa che, per esempio, proprio nella zona che lui frequenta più spesso, quella di Rossano, ci sono dei bacini consistenti di lavoratori precari nella sanità. Ebbene oggi che succede? Oggi ci proponete un emendamento che nella sostanza, onorevole Lo Moro, non fa che ripetere ciò che già c’è.
Nel senso che già ora per procedere a qualunque tipo di assunzione anche a tempo determinato, le aziende devono chiedere l’autorizzazione al dipartimento della salute.
Noi ci chiediamo a cosa serve una proposta del genere, semplicemente a ripetere cosa è avvenuto in questi due anni. E poi quale sia la sua opinione, onorevole Lo Moro, abbiamo chiesto che lei intervenisse sulle questioni legate alla riduzione delle aziende sanitarie.
Non ha inteso farlo, però vorremmo capire in ordine a quella che è la politica del personale del dipartimento della salute qual è l’orientamento del dipartimento che lei guida.
Noi vorremmo capire se c’è la volontà di investire davvero in risorse anche attraverso l’espletamento di concorsi, oppure se volete continuare a bloccare tutto quanto così come è in questi due anni. La proposta che ci fate ci induce a ritenere che l’orientamento sia ancora quello avuto in questi due anni, cioè quello di bloccare tutto per paura di uscire dal patto di stabilità.
Dal patto di stabilità non si esce se si ha la capacità di ridurre gli sprechi, se si ha la capacità, invece che limitarsi alla riduzione delle Asl di intervenire sulla ottimizzazione della rete ospedaliera.
Se si ha la capacità di investire sul territorio, sulla prevenzione, sul sistema degli ambulatori per drenare ricoveri inappropriati dalla rete ospedaliera. Se si ha la capacità di riconvertire gli ospedali, soprattutto quelli fotocopia.
Ecco, oggi ma anche l’altro ieri quando avete approvato quell’emendamento, non ci avete detto una parola su questo. Sbandierate questo Piano sanitario e oggi l’assessore ci dice che presenterà il Piano sanitario a fine maggio, ci chiediamo allora che senso avesse approvare una norma che di fatto riduce le Asl quando l’assessore ci dice che il Piano sanitario a maggio sarà presentato dalla Giunta.
Ci pare un modo assai superficiale e assai approssimativo di intervenire su questioni che sono strategiche per la nostra Regione e credo che siano strategiche anche per la vostra maggioranza e per il Governo regionale.
Non sfugge a
nessuno che l’opinione che i cittadini si formano sul governo della Regione
dipende in gran parte dalla qualità dei servizi del sistema sanitario che
Ecco, lo spettacolo che ha dato questa Regione in questi due anni è uno spettacolo che veramente non ci convince che si voglia cambiare marcia.
Avete approvato, qualche mese fa, le linee di indirizzo. Noi, pur contestandole in qualche parte, avevamo salutato quell’approvazione delle linee di indirizzo per la formulazione del piano come un fatto positivo. Ci eravamo persino dichiarati pronti ad assumere l’impegno di svolgere un confronto serrato in Consiglio sulla programmazione sanitaria.
Avevamo chiesto, Presidente Bova, che si tenesse una seduta consiliare sulla sanità; ormai da due o tre mesi abbiamo fatto questa richiesta.
Ebbene, invece di discutere come meriterebbe la nostra sanità, voi vi limitate a proporre alla Calabria semplicemente delle suggestioni come la riduzione del numero delle Asl o – come avete fatto in questo caso – a ripetere norme che non hanno nessun carattere innovativo e che rischiano di fare del nostro sistema sanitario un sistema sanitario che è vecchio dove anche i professionisti, i migliori e gli operatori che abbiamo sul nostro territorio lavorano in modo tale da essere demotivati.
Un sistema sanitario nel quale non c’è ricambio perché non si procede ad alcuna assunzione da due anni. Peraltro, noi stiamo alla opposizione e se intendessimo la politica in modo sbagliato dovremmo essere contenti del fatto che non riuscite ad assumere nessuno nelle aziende sanitarie.
Ma noi la politica vogliamo inverarla in maniera diversa e vorremmo pure dalla opposizione sentirci parte di un gruppo dirigente politico della Regione, capace davvero di scrivere una pagina nuova nella storia della Calabria.
Ecco, in conclusione, onorevole Lo Moro la domanda è questa: quali obiettivi sottendono all’approvazione di questo articolo? E se non ritenga anche lei che questo articolo, di fatto, non legittimi l’assessorato a fare quello che sta facendo da due anni. Cioè, a non far assumere nessuno nelle aziende senza la preventiva autorizzazione, come è giusto, da parte del dipartimento.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Talarico. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, questo emendamento ritorna puntuale in tutti i bilanci che fino adesso abbiamo approvato, nel senso che è arrivato in Aula la volta scorsa e anche questa volta in Commissione.
Lì, voglio ricordarlo affinché rimanga agli atti, tutti i componenti della Commissione, il Presidente della Commissione compreso ma tutti i colleghi di maggioranza e di minoranza, alla unanimità avevamo proposto un’altra versione di articolo 14 che ci sembrava più opportuna e che dava la possibilità maggiormente al direttore generale, a colui che guida l’azienda sanitaria sul territorio di poter applicare le linee di indirizzo da parte dell’assessorato.
Non ci dobbiamo dimenticare che quando furono nominati i direttori generali in questa Regione Calabria, l’assessore regionale, tutta la maggioranza e il Presidente parlarono di grande discontinuità e novità, della scelta di personaggi che potevano certamente rappresentare il futuro, il nuovo della sanità calabrese.
Io ritengo che approvare questo emendamento sia la certificazione ufficiale da parte dell’assessore che questi direttori generali non sono stati assolutamente all’altezza del ruolo che questa Giunta regionale gli aveva attribuito nel momento di nomina.
Perché nel momento in cui si commissariano, di fatto, perché non possono assolutamente fare nulla, dal comando e quant’altro perché si tratta di azioni non solo di assunzioni a tempo determinato ma di comandi, di consulenze, questo significa di fatto dire “cari signori, vi abbiamo nominato con tanta enfasi in questa Regione Calabria, di fatto oggi attraverso questa proposta si certifica questo fallimento”.
Devo dire che questo fallimento c’è stato e lo voglio dire a quest’Aula perché io porto l’esperienza di quello che vivo in maniera più diretta, che è il direttore generale dell’Asl di Lamezia Terme, peraltro, stesso paese dell’assessore. Ho già presentato una interrogazione, peraltro.
Ebbene questo direttore generale dell’Asl di Lamezia Terme cosa fa? Chiude le sale operatorie di un comune, di un ospedale di montagna quale è Soveria Mannelli perché si dice che ci sono sprechi e realmente delle grandi problematiche economiche in questa azienda sanitaria e poi cosa fa? Affida il servizio di gestione delle buste paga in maniera diretta, esternalizzandolo, ad un’azienda di Venezia, stessa città del direttore generale.
Io ritengo che l’Aula del Consiglio regionale debba conoscere questi fatti per capire che gente è stata individuata per guidare delle aziende territoriali. Oppure privatizza come se niente fosse l’assistenza domiciliare. E poi mi sembra che il direttore generale dell’assessorato sia intervenuto anche a dire che questa cosa non era possibile.
Quindi, da un certo punto di vista si risparmia e poi puntualmente si privatizza come se niente fosse sotto gli occhi poi dell’assessore regionale alla sanità, non solo sotto gli occhi miei o di tre consiglieri regionali di quella città che guardano inermi questa situazione, questo stato di fatto.
Allora nel momento in cui si verifica questo, si certifica totalmente e fondamentalmente il fallimento di questi direttori generali. Ma non è che perché si sbagliano gli uomini, poi di fatto si commissaria. Non è che per dire che si è sbagliato sui direttori generali poi si riducono le Asl.
Posso capire questo emendamento anche prima del momento in cui si erano ridotte a 5 le aziende sanitarie. Ma nel momento in cui si riducono a 5 le aziende sanitarie e quindi c’è l’autonomia di avere 5 territori da controllare, addirittura oggi alle persone che si vuole andare ad individuare, quindi in questo nuovo assetto della sanità regionale, addirittura si vuole ancora una volta bloccare l’autonomia di questi manager che devono guidare la sanità. Quindi questa è la dimostrazione.
Sono due anni che non si fa una assunzione all’interno degli ospedali calabresi, però la cosa assurda è che è vero che si risparmia sul personale perché non si fanno assunzioni, ma bisogna spiegare ai calabresi come si fa a produrre un deficit così alto come è stato quello del 2006, che è stato il più alto della storia di questa Regione dal federalismo fiscale in poi.
C’è, allora, oggettivamente una serie di situazioni. Si ragiona in maniera estemporanea attraverso una improvvisazione. Oggi si tolgono le aziende sanitarie, poi si accorpano tutte le autonomie senza una visione complessiva e organica di sviluppo di un settore decisivo e strategico come quello della sanità calabrese.
Ecco perché a questo articolo per come è predisposto noi siamo completamente contrari a causa di questo modo di intendere la sanità, perché non è accentrando il potere decisionale che si risolvono i problemi. Semmai i direttori generali sono coloro che vivono quotidianamente i problemi sul territorio e conoscono le rispettive aziende sanitarie. Sanno se c’è bisogno di un infermiere in più o in meno. Questo significa certificare definitivamente un blocco totale della sanità calabrese.
Quindi, oltre alla inefficienza complessiva certifichiamo approvando questo emendamento il blocco di ogni attività sul territorio.
Ritengo che coloro che avranno maggiormente dei problemi saranno i cittadini calabresi. Io sarei veramente curioso di conoscere i dati sull’esodo del 2006 dei cittadini calabresi, cioè quanti hanno scelto di curarsi fuori, perché io ritengo rispetto a queste questioni del personale e della organizzazione generale delle aziende sanitarie che sia il settore dove questa Giunta regionale sia stata più deficiente.
Ritengo, quindi, che sotto questo aspetto la Calabria ha bisogno di altro. Ha bisogno di dare risposte sul territorio e mi auguro che veramente il Piano sanitario regionale venga approvato come dice l’assessore nel più breve tempo possibile, perché non si può andare avanti rispetto a questa precarietà e a questa organizzazione improvvisata di tutto il comparto sanitario. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, grazie anche per la scampanellata che mi ha dedicato.
Condivido l’esigenza che prima rappresentava l’assessore Lo Moro, che è giusto, cioè, andare a breve ad un dibattito sulla sanità perché, mi permettano i colleghi Occhiuto e Talarico, mi pare che loro più che esprimersi sull’emendamento hanno tentato di imbastire un dibattito sulla sanità. Nulla quaestio ci mancherebbe.
Poi è assai paradossale il fatto che ci viene rimproverato che siamo stati così incapaci in questi due anni che non abbiamo assunto nessuno nel sistema sanitario regionale. Io avrei accolto l’osservazione inversa.
Quella di una maggioranza, un Governo che pur di accaparrarsi postazioni aveva proceduto ad uno, come dire?, sciogliete le righe.
Noi invece in questi mesi…
Per esempio, a proposito si rimuove volutamente il fatto che fino a qualche mese fa per volere della legge finanziaria 2006 del precedente Governo nazionale vigeva il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione. Uno strumento che non ci siamo inventati noi, ma che di fatto ha condizionato assieme ai vincoli che quella stessa norma scaricava sul complesso della pubblica amministrazione a proposito del patto di stabilità che regimentava gli spazi.
Purtroppo, quando si fa una ricostruzione, la si fa con lo “sterzo”. Il collega Occhiuto che è assai attento alle vicende, per esempio, della finanza in sanità, rimuove completamente che i bilanci dal 2001 al 2004 sono stati tutti quanti rivisitati e riapprovati.
Per esempio, si sono verificate presenze di debiti non dichiarati non per qualche euro o per qualche lira ma cospicue risorse che erano state occultate da un processo ordinario.
Ed anche l’osservazione che si fa sulla norma eccessivamente stringente, mi pare una contraddizione, anche questa.
Cioè, noi consapevoli del dato che il sistema rischiava e rischia ancora di sbandare, ci poniamo vincoli che per intanto vanno nella sede della collegialità.
Si poteva, per esempio, anche esaltare. C’è stata la discussione a volte anche tra di noi, l’assessore ha preteso queste garanzie che trovano nel Governo, quindi nell’organo collegiale, la corresponsabilità, perché non parliamo di una questione di mera gestione, ma del cuore delle funzioni di governo per quello che è l’impatto della sanità sul sistema economico e sociale calabrese.
Quando oggi si mette mano, poi anche qui quando si
dice
Per chi ha letto e legge i testi il testo emendato
che si propone raccoglie anche indicazioni che ha fatto
Ed il fatto che poco fa si è accolto anche un emendamento soppressivo vuol dire che non ci sono blindature a priori, non c’è un partito preso ma una disponibilità a darsi una strumentazione che possa essere la più adeguata a quel che abbiamo di fronte.
Poi da questo punto di vista penso che il reclutamento, l’accesso alle risorse umane è fondamentale dentro un rilancio del sistema e questo va fatto di pari passo con un processo di programmazione.
Noi ci siamo dati la regola dell’attivazione dell’atto aziendale. Se lo ricorda il collega Occhiuto.
Gli atti aziendali col Piano sanitario vigente dovevano essere attivati entro 180 giorni da quella data di approvazione del piano. Sono stati approvati dopo un lavoro faticoso che ha significato le linee guida sull’atto aziendale e che ha significato la prima stesura sull’atto aziendale. Le controdeduzioni sull’atto aziendale, l’approvazione definitiva e poi l’incrocio tra l’atto aziendale e le linee guida di piano mettono di fronte ai calabresi una idea di sistema ospedaliero perché le linee guida definiscono quelli che sono gli ospedali di riferimento. Fanno una ricognizione sulla rete che tenta di rispondere. Lo sbocco di questo lavoro, per quanto ci riguarda è il piano.
L’assessore ha annunciato poco fa non solo la disponibilità – ci mancherebbe, – ma anche la tempistica dentro cui può avvenire questa discussione.
Quella è la cornice di riferimento e dentro questo quadro ci sono le regole per come procedere ai processi di reclutamento delle risorse umane dentro questa cornice.
Perché, per esempio, dentro gli atti aziendali una serie di fatti organizzativi anche in termini dirigenziali – penso a strutture complesse e semplici – sono stati riportati ad una unità di insieme.
Poi, l’altra sera io ho apprezzato chi da parte del Polo ha riconosciuto che sulla riorganizzazione del sistema sanitario il Polo ci ha provato nella passata legislatura ed ha avuto poi difficoltà.
Penso che non abbiamo suonato le trombe per dire: mettiamo in moto un nuovo sistema sul piano organizzativo sanitario su cui poi calare la programmazione.
Poi insomma fino a qualche settimana fa ci si diceva che nulla si muoveva. Adesso che ci si mette in moto…, posso anche legittimamente rispettare le posizioni di differenziazioni, ci mancherebbe ; però oggi si mette in moto un processo poderoso e si dice : no ma questo forse è in contraddizione con.
Io penso che su questo terreno un percorso di coerenza sia necessario.
Quindi noi sosteniamo questa che è una impostazione
largamente scritta a più mani. L’ha scritta il Governo, ci ha lavorato
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Acri. Ne ha facoltà.
(Interruzione)
Credevo avesse chiesto la parola. Poi non credo di essere colpevole se le faccio registrare che sono mancino.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Brevissimamente perché non è la serata del dibattito sulla sanità, però la difesa d’ufficio che ha voluto fare il collega Pacenza mi spinge a fare qualche riflessione, prendendo qualche battuta giornalistica, ogni tanto bisogna pur cogliere pienamente il senso delle note stampa che leggiamo quotidianamente sui giornali.
Qualcuno definiva l’assessore alla sanità – dico questo con garbo – la “Lady di ferro”, cioè colei che ha un piglio ed un tono definito e categorico. Ma ovviamente Pacenza si è ben guardato dal sottolineare questa affermazione fatta dai giornalisti, questo appellativo che in fondo le è stato rivolto. Dicendo che tutto ciò che è stato fatto, è stato fatto in un clima di concertazione, tra chi non abbiamo capito bene, ma diciamo all’interno della maggioranza mi piacerebbe pensare.
Ricordo una battuta estiva lanciata alla vigilia di Ferragosto di quest’anno quando nell’ulteriore fase in cui si cambiavano i direttori generali, scrissi su un quotidiano del quale non faccio il nome perché non vorrei che qualcuno mi accusasse, “Calabria Ora” se non ricordo male, dove un mio articolo apparve a carattere piuttosto ampio.
Lì chiamai, scherzando ovviamente e facendo un po’ di simpatica ironia immagino, il nostro simpaticissimo assessore alla sanità “Frau Doris e i suoi 15 nanetti”. Poi quei 15 nanetti divennero 11 perché non parlai di ospedali ma semplicemente di territorio della sanità.
Ora ho l’impressione che questa sera stiamo assistendo con questo emendamento all’articolo 14 ad un fatto strano. Che la “Frau Doris” rimane sempre “Frau Doris” ma gli 11 nanetti vengono di fatto schiacciati, annullati. Non vorrei dire una matrigna ma un qualcosa che veramente li fagocita, cioè li prende a se stessa, li assume a se stessa e gli impone la sua regola. E’ il caso di dire “Dixit frau Doris” ma non lo voglio dire perché non vorrei trasformare questo mio intervento che ha anche un carattere, ovviamente, politico in una ridicola barzelletta dei primi giorni del mese di maggio perché è un problema molto serio.
Perché ciò non rappresenta pur essendo nella stagione primaverile una primavera ed una novità per la sanità. Ma questo rappresenta un macigno che si pone sulla gestione della sanità nella nostra Regione dove effettivamente “così è se vi pare”, altrimenti cosa c’è?
Ce lo dice la “frau Doris” cosa c’è. C’è
Quindi “cari 11 nanetti del territorio quali direttori sanitari o vi attenete strettamente a quello che è il regime che io voglio imporre”, cioè il “regime” altro che concertazione, ma dell’accentramento duro e semplice a quella che è la volontà del dipartimento “oppure non c’è nulla da fare per voi, finirete alla Corte dei conti”.
Su che cosa? Su un dato effettivamente innegabile. Qual è il dato innegabile di cui oggi si parla? La possibilità di potenziare il personale all’interno del sistema sanitario regionale, cioè nelle singole Asl.
Quando parlo di personale, io non mi riferisco alle assunzioni di comodo come memoria lontana ci porta a credere, ma a quelle attività specialistiche in cui la nostra Regione dovrebbe essere forzatamente presente per migliorare quella offerta sanitaria che non riusciamo a dare in nessun modo.
Io mi riferisco alle tante lamentele che riceviamo giornalmente, non solo dagli ospedali ma soprattutto dai territori dove interi servizi ed interi comparti vengono lasciati al libero arbitrio, alla nullità assoluta, al non controllo assoluto proprio perché manca il personale specializzato.
Non solo non si fanno i concorsi, ma si impedisce di effettuare quegli spostamenti anche attraverso comandi temporanei che danno la possibilità di poter garantire effettivamente un servizio.
Allora, caro collega Pacenza, capisco che tu hai dei doveri e degli obblighi. Diceva qualcuno l’altro giorno “voto per disciplina di coalizione”. Io dico “hai doveri ed obblighi di partito e di appartenenza” e come tale stai facendo di tutto per arrampicarti sugli specchi nel tentativo di difendere un emendamento presentato da un Presidente che il giorno prima aveva detto altre cose rispetto a ciò che hai scritto oggi e da un Vicepresidente di Giunta regionale che ha l’interesse di assecondare, probabilmente in questo spirito di coalizione, il dixit dell’assessore Lo Moro.
Non venite a dirci, però, che questo è il prodromo di una grande rivoluzione che ci sarà nella sanità entro il 31 maggio – come apprendiamo stasera – con la presentazione del Piano sanitario regionale.
Noi non ci crediamo e se i sintomi del Piano sanitario regionale sono questi, noi continueremo a dire che siamo fortemente preoccupati, perché lo vedremo più avanti discutendo emendamenti sulla sanità, come andremmo a verificare.
La sanità in Calabria oggi vive uno stato di precarietà occupazionale, che non ha mai conosciuto eguali in tutta la storia della dissestata attività sanitaria della nostra Regione, altro che tentativo di mettere ordine.
E se parliamo di medici di guardia medica, sono in rivolta ed in sciopero. Se parliamo di veterinaria, sono in rivolta e sono in sciopero. Se parliamo di biologi e sono in rivolta ed in sciopero. Non c’è un settore della sanità nella nostra Regione che non è in fermento. E’ in fermento anche la classe infermieristica perché non fanno altro che ripetere continuamente che vogliono il riconoscimento dei propri diritti rispetto alle professionalità che hanno acquisito.
Vogliamo veramente cercare di dare una risposta esaustiva ad una necessità che si ha probabilmente di natura organizzativa? Io non so quale spinta abbia animato prima la presentazione di un emendamento fatto nel collegato, modificato dalla Commissione con uno sforzo enorme in sede di discussione generale ed oggi ripreso da un emendamento impositivo, perché di questo si parla.
Abbiamo parlato abbondantemente nei giorni scorsi, Presidente, di questi emendamenti usciti dal cilindro del cappello magico. Giove partorisce la soluzione dal suo cervello per tutto il sistema.
Vogliamo parlare di tutto questo? Parliamone pure, però, cortesemente abbiate l’amabilità – ed ho chiuso, Presidente – di non dirci che da qui inizia la nuova frontiera della sanità perché se questo è, credetemi, preferisco ricoverarmi a Beirut e non negli ospedali calabresi.
PRESIDENTE
La parola al Vicepresidente Adamo.
Intervengo non soltanto per confermare le ragioni della firma di questo emendamento e della sua presentazione ma perché mi pare sia giusto cogliere qui in sede di dibattito motivazioni aggiuntive.
La dico così. Paradossalmente proprio quanto abbiamo deciso nell’ultima seduta attraverso la riduzione del numero delle Asl si motiva; e si impone non soltanto un diretto e maggiore controllo ai fini degli atti e della spesa ma anche una assunzione diretta di responsabilità da parte dell’assessorato e del dipartimento rispetto al governo del processo e della fase.
Quindi, vedo in questo non una volontà di concentrazione assessorile ma una volontà di esposizione in una responsabilità di un assessorato che si pronuncia atto per atto su tutte le azioni e le misure che sono state dichiarate.
Ovviamente non è un caso che si approva oggi o si poteva approvare comunque in una legge finanziaria di un dato periodo. Tutto è rapportato alla fase che dobbiamo governare per traghettare, far transitare il sistema sanitario regionale dalla condizione odierna a quella non soltanto in cui in maniera definitiva e permanente dobbiamo avere la certezza di rimanere nel patto di stabilità, ma a quella di una modernizzazione dei servizi non soltanto delle organizzazioni e delle gestioni.
Tutto questo rivolto con l’occhio al diritto del cittadino. Grazie.
PRESIDENTE
Non ho altri iscritti a parlare, la parola all’assessore alla sanità.
Presidente, colleghi della Giunta e consiglieri.
Trovo che la discussione che si è svolta su questo emendamento da parte della minoranza sia veramente sorprendente.
Voglio ricordare ai consiglieri della minoranza che non è in discussione l’assessore, le sue caratteristiche caratteriali, la sua decisione o quant’altro che sono oggetto…
(Interruzione)
Mi perdoni. Che sono tanto e molto spesso oggetto così, sono chiacchierate, fanno sorridere quando parliamo in privato e vengono poi utilizzate invece quando parliamo sui giornali. Non è in discussione.
Io non credo di essere così importante per la Calabria e per questo Consiglio regionale da essere oggetto di discussione. Quello di cui stiamo parlando è un testo di legge, è un articolato che è stato discusso più volte, che è passato dalla Commissione sanità che lo ha licenziato alla unanimità e che viene riportato qui nell’ambito della finanziaria ma che affronta argomenti che erano stati sviscerati a lungo in Commissione.
A questo punto, allora, mi sento in dovere oltre che in diritto di dire la mia sul fatto che questo disegno di legge sia stato così chiacchierato e discusso e faccia così paura, perché anche a me fa paura per il motivo che diceva prima l’onorevole Adamo: la responsabilità.
Dire oggi che
E che quindi siamo consapevoli che la situazione attuale che oggi voi in maniera del tutto artificiosa volete ricondurre alla gestione di questo Governo e di questo assessore e quella che avete costruito in anni e anni di mal governo in Calabria.
La situazione di sfascio che voi descrivete e che io sempre di meno voglio colorare di sfascio, perché voglio rappresentare una Calabria che si riprende ed una sanità che si riprende e non la sanità delle tante assunzioni in deroga di vostra memoria, del centro-destra, che sono tutte assunzioni che sono andate avanti.
Le cosiddette assunzioni in deroga esistono soltanto e sono esistite in Regioni come la nostra, mentre altrove c’era il blocco delle assunzioni, mentre si assumeva anche al di fuori del blocco delle assunzioni con fondi regionali e così si faceva in Toscana ed in Emilia, in Calabria si deliberava nelle nostre Giunte e si facevano assunzioni in deroga ma non con una idea di sanità.
Tanto è vero che noi abbiamo assunto – dico noi sul piano della continuità amministrativa – centinaia e centinaia di amministrativi in alcune Asl e nessuno in altre Asl. Abbiamo assunto non quelli che servivano, gli operatori sanitari che servivano alla sanità ma quelli che stanno affaticando oggi la sanità.
E qual è il punto della discussione? Il punto è che chi eredita una situazione così difficile non solo e non tanto dal punto di vista economico ma dal punto di vista delle possibilità di dare risposte, deve in qualche modo assumersi la responsabilità mentre vuole e pretende rispettare il patto di stabilità, di fare delle scelte e di dire col Piano sanitario quali servizi e quali ospedali servono alla Calabria, ma anche poi di creare le condizioni per poter assumere.
Caro onorevole Occhiuto, io glielo ho detto in più occasioni e lo ripeto qui ufficialmente. Questa legge ci serve, non “mi” serve, serve alla Calabria per poter assumere giovani perché la nostra sanità anche in questo è sbagliata.
La sanità è sbagliata anche perché è una sanità anziana. Trovo poi del tutto pretestuoso dire che la sanità calabrese è la sanità dei precari. La sanità italiana è la sanità dei precari.
Siete fuori dal contesto nazionale se dite queste cose. In Calabria succede, e forse è successo di meno che altrove, quel che succede nel resto d’Italia perché il blocco delle finanziarie che si sono succedute e che sono ancora operative, e che sono state operative fino adesso, ha prodotto un invecchiamento degli operatori sanitari e noi abbiamo bisogno del ricambio. La Calabria se fa bene i suoi conti e se capisce cosa, dove e quali operatori deve assumere deve avere il coraggio anche in questo di cambiare pagina.
Cosa serve che noi approviamo qui il “centro cuore” a Reggio Calabria se non possiamo assumere gli operatori che devono andarvi ad operare? E come si fa ad assumere se non ci rendiamo conto fino in fondo che se non ci autorizziamo come Consiglio regionale ad assumere…
Perché, voi pensate che la normativa nazionale di oggi ci consentirebbe questa operazione? Siete fuori dalla storia. Noi abbiamo deliberato, abbiamo votato una normativa in questo Consiglio con cui sbloccavamo un concorsone che ha portato avanti il centro-destra per mille operatori.
Oggi nella stessa finanziaria abbiamo anche un’altra norma che vede transitare un’altra cosa che non ci siamo certo creati da soli. Una serie di operatori, oltre 500 operatori, delle équipes psico-pedagogiche verso le aziende sanitarie.
Come si fa a rispettare quelli che sono i criteri nazionali? Questa norma serve per una serie di ragioni. Serve perché ci consente di dire che la Calabria fa una legge in cui dice alla Giunta “puoi autorizzare” e non dice…
Guardate che la normativa bisogna poi leggerla nei dettagli, perché quando questa normativa dice in particolare che le assunzioni dovranno essere finalizzate- sempre fermo restando il patto di stabilità- ad assicurare i livelli essenziali di assistenza, dice una cosa molto semplice. Il nostro criterio, quello che ci guiderà non sarà soltanto il discorso economico ma sarà stabilire fino in fondo col piano, con gli atti aziendali e poi col piano delle assunzioni cosa serve alla Calabria e procedere alle assunzioni.
Forse io penso di poter capire che la cosa che spaventa di più i politici, non certo quelli del centro-sinistra in questo momento visto che sono qui per votare questa legge e visto che l’emendamento è a firma Adamo- Chieffallo – non l’ho neanche firmato io – è stato votato già dalla Giunta alla unanimità.
Perché voglio dire questo emendamento ha una lunga storia, io neanche c’ero in Giunta, perché io e il collega Adamo in quel momento non eravamo parte della Giunta.
Allora bisogna capire fino in fondo che in questo momento quel che fa paura secondo me è proprio quella nullità di diritto, che, se ci fosse stata negli anni che abbiamo alle spalle avrebbe impedito la clientela che ha prodotto e che centinaia di persone affollino i posti di lavoro, saturano i livelli occupazionali delle nostre Asl.
Abbiamo 1.200-1.700 addetti, abbiamo una serie di persone di cui non sappiamo nemmeno che farci nelle aziende sanitarie. Gli imboscati nascono così e non li ha fatti nascere il centro-sinistra.
A questo punto io vi dico: non dovete esagerare nel
descrivere anche l’assessore,
Tutto questo mi sembra la normalità, perché se si decide che sono nulle di diritto le assunzioni non autorizzate- come sarebbe in qualsiasi paese civile che non conosca decenni di clientela-, la conseguenza non può che essere questo.
Sancirlo per legge serve soltanto a ricordarlo, perché altrimenti forse c’è pure chi sta aspettando che con l’alternanza un giorno o l’altro dovrà eliminare questa nullità di diritto. Vi spaventa la nullità di diritto o vi spaventa forse il fatto che chi non segue la normativa vada a finire alla Corte dei conti? Questo non ci spaventa, ma ci sembra l’assoluta normalità.
Queste norme servono per prevenire, per fare in modo che il percorso sia quello giusto.
Poi, io non voglio aggiungere molto perché i colleghi
sono stati generosi ed hanno già detto quel che c’era da dire. Ma ho letto, ho
sentito che mentre
Signori, la sanità non è da decentrare ma è il livello gestionale che è decentrato. La responsabilità politica e del patto di stabilità non è decentrabile.
Voi oggi osate dire che non si sono mai visti
importi-disavanzi così alti e lo dite mentre
Bene, nella sanità la normativa di riferimento che non è in discussione dà autonomia gestionale.
Ma quando una Regione esce fuori dal patto, non ci
escono i direttori generali. Quando
Chiunque sia l’assessore del futuro, io non sono legata a nessuna sedia, quel che faccio lo faccio per la Calabria pensando che non ha nessuna importanza che l’assessore…
Perché “lady di ferro” o meno l’assessore dovrà attenersi a delle regole.
Noi siamo in una Calabria che sta costruendo una rete di regole. Perché vi stanno spaventando tanto le regole? A me spaventano per la responsabilità che ne consegue.
Allora io dico: basta con le polemiche, non c’è nessuno che vuole accentrare alcunché.
Per quanto mi riguarda, la mia disponibilità è totale verso la Calabria, verso il centro-sinistra, verso il centro-destra, verso questo Consiglio regionale. Ad una condizione anche quando discutiamo col centro-destra e quindi con la opposizione: che ci sia lealtà nel confronto perché continuare a ripetere sempre le stesse cose nonostante vengano date delle spiegazioni non, è un modo leale di avere un confronto su queste tematiche.
Non c’è nessuna volontà di accentrare. C’è la volontà, invece, di dare le risposte possibili ad una Calabria che non ha più bisogno di continuare a parlare di emigrazione sanitaria, di sfascio, di strutture fatiscenti ma che dovrebbe incominciare a parlare di quel poco che si sta facendo. Forse nel dibattito della sanità -al quale rimando per ogni altra discussione, scopriremo che tutto quello che stiamo facendo non è un dettaglio. Forse scopriremo che la riforma è iniziata nella sanità il giorno dopo l’insediamento della nuova Giunta.
Forse scopriremo che c’è tanta gente che forse era disattenta mentre altri lavoravano e praticavano un nuovo comportamento fatto di responsabilità, di trasparenza, di legalità ma anche di competenza in questa sanità della quale nessuno è geloso. Siamo aperti a tutto il confronto possibile ma io ribadisco: basta con le lamentele e basta con le denunce di una sanità che è forse migliore di quella di cui parliamo nei discorsi che facciamo pubblicamente giusto per parlare contro qualcuno.
Io vi dico che ho cominciato da me a cambiare registro, perché quando rappresento la Calabria ai tavoli nazionali, ovviamente insieme al Presidente Loiero o a chiunque lo rappresenti in quel momento, non recito la parte della calabrese che va lì a chiedere qualcosa, ma della calabrese che insieme a tanti altri calabresi e a migliaia di altri calabresi ha imparato la lezione e si è messa a lavorare per dare un volto nuovo alla Calabria e alla sua sanità.
PRESIDENTE
La discussione sull’emendamento è terminata. Il
parere sull’emendamento
Per formalità, il parere del relatore?
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Favorevole.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
L’emendamento è completamento sostitutivo, comunque come atto formale pongo in votazione l’articolo 14 per come totalmente emendato.
(E’ approvato)
Su questa base tutta una serie di emendamenti successivi, a partire dal 1187, che emendava il vecchio articolo 14, decade di ufficio in quanto non esiste più il 14 che doveva essere emendato.
Quindi decadono il 1187, il 1108, il 1040, il 1147, il 1066…
(Interruzione)
Non c’è più il comma 8, dove l’appoggia? Ma lei vuole appendere un quadro ad un chiodo che non esiste, perché dovrebbe stare in un muro che non esiste? Onorevole Nucera…
(Interruzione)
Non c’è più, cosa vuole che le faccia? Non c’è più il riferimento. Non è la sanità ma sono le regole del gioco.
(Interruzione)
Ma l’ha messo lei, perché dice “all’articolo 14 dopo il comma 8…”
(Interruzione)
Non posso farne nulla, se vuole, guardi, le do 5 minuti di lamentazione…
(Interruzione)
Non posso, non è che non voglio, non posso, purtroppo.
Si passa adesso all’articolo 15.
All’articolo 15 è stato presentato emendamento protocollo numero 1197a firma dei consiglieri Chieffallo e Adamo che così recita “All’articolo 15 della proposta di collegato normativo alla manovra finanziaria per il 2007, nel rinvio all’articolo 5, comma 3, lett. D), della legge regionale 19 marzo 2004, n. 11, la parola “cinque” è sostituita dalla parola “quattro”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Chieffallo. Ne ha facoltà.
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
L’emendamento si illustra da sé.
C’è una eccezione che mi fa il collega Nucera e anche il collega Guerriero. Perché abbiamo posto per primo rispetto al vecchio articolo 14 l’emendamento Adamo-Chieffallo? Perché essendo emendamento completamente sostitutivo era il più distante rispetto al testo originario.
E’ così nel Regolamento che abbiamo approvato all’inizio della legislatura e che ricordo era stato proposto da me, dal relatore, dovete immaginare che lo conosco, senza alcuna stravaganza, perché tutti i regolamenti dicono questo. Tra l’altro, siccome non siete miei coetanei ma tutti credo che nel ’68 siete andati all’Università, in tutte le assemblee la regola è sempre quella, l’emendamento rispetto al testo quello più distante e così via…
Nel momento in cui passa un emendamento completamente sostitutivo e viene approvato, tutti gli altri emendamenti decadono…
Posso, Presidente? Forse mi sarò spiegato male, non c’entra niente, non è decaduto in quanto è una modifica di una legge, è una modifica di una legge non c’entra niente con l’articolo 14.
PRESIDENTE
Non è colpa mia se lei l’ha riferito…
Giuseppe GUERRIERO
…non c’è scritto in nessun posto…
(Interruzione)
…articolo 14, non c’entra niente.
(Interruzione)
…non è un emendamento all’articolo 14. Se lei lo fa decadere, questo va in coda, naturalmente…
PRESIDENTE
Per esserci la coda, ci deve essere la parte a cui la coda si attacca. Siccome la parte a cui si attacca la coda non c’è più, dove attacca la coda? Avete deciso di farmi ammattire?
(Interruzione)
Ma non l’ho deciso io. Onorevole Nucera, vedo che involontariamente l’onorevole Guerriero le dà…
(Interruzione)
Lei polemizza con me? Lei polemizza con se stesso.
Allora il collega Nucera, vi chiedo scusa perché è
tutto bello, però il collega Nucera del gruppo regionale dell’Udc fa un
emendamento, protocollo
Allora il comma 8 non c’è più perché è stato tutto abrogato.
Giovanni NUCERA
Ma dopo il comma 8, Presidente.
Ma se non c’è il comma 8, come c’è il successivo? Le regole del gioco le abrogano…
(Interruzione)
Ma non c’entra, non è il merito…
(Interruzione)
Io le sto facendo una eccezione regolamentare e vale per lei come per il collega…
(Interruzioni ripetute da parte del consigliere Nucera)
Non c’entra l’argomento. Io non lo posso discutere perché le regole sono queste. Mi avete capito? Avete l’obbligo di conoscere le regole, chiaro?
(Interruzione)
Collega Nucera, se lei me lo avesse chiesto, io le avrei fatto gratis il consulente. Non si offenda…
(Interruzione)
Ma non ho detto questo…
(Interruzioni da più settori)
Lei avrebbe – non mi preghi – potuto salvaguardare il suo emendamento nella forma se avesse presentato entro le 15 di ieri…
Giovanni NUCERA
In verità l’ho presentato il 26 aprile, Presidente, legga la data. Legga la data di quando è stato presentato questo emendamento, non entro le 15 di ieri. La prego, Presidente.
PRESIDENTE
Ho capito. Io le dico…
(Interruzione)
Ma non sto dicendo niente… va bene facciamo…
(Interruzione)
Giovanni NUCERA
…i sub-emendamenti mi è stato detto che li potevo presentare in Aula.
Noi siamo calabresi e non bretoni, siamo testardi ma non abbiamo la testa dura. Io tentavo formalmente di dirle una cosa molto semplice: se lo stesso emendamento presentato al vecchio articolo 14, lo stesso… lei ieri al di là di…
Io le ho riconosciuto che lei ha detto la verità sull’altra cosa e quindi non c’è discussione. Ma se entro ieri alle 15 avesse presentato lo stesso testo come emendamento all’emendamento completamente sostitutivo, io non so come sarebbe stata la conclusione della discussione ma sicuramente…
Presidente, mi posso permettere? Mi attengo alle date. L’emendamento all’articolo 14 che è stato proposto e a cui io posso anche non dare il credito dell’emendamento accettabile perché siamo di fronte a tre proposte: quella fatta dalla Giunta, quella fatta dalla Commissione e votata alla unanimità, diciamo, quello fatto dalla Commissione e votato a maggioranza e l’emendamento presentato dai due relatori: Chieffallo e Adamo che è un emendamento che fino a pochi minuti era un foglio di carta depositato.
Chiaro, Presidente? Il tutto avveniva il 29 aprile del 2007, cioè il giorno prima della discussione del 30 aprile.
L’emendamento
in discussione che si ricollega al comma 8 è un emendamento presentato il 26
aprile. Il 26 aprile – le faccio presente – è esattamente tre giorni dopo che si è aperta la discussione sugli
emendamenti del collegato alla finanziaria,
che sostanzialmente confermava un indirizzo per
Quindi lei oggi lo vuol considerare decaduto? Lo consideri decaduto ma io questo non glielo posso passare come fatto reale perché l’emendamento non afferisce a materia di sanità, l’emendamento è stato presentato nel rito tradizionale come previsto, deve trovare una sua collocazione e lei non mi può dire: è caduta la parete e crolla tutto, non ho dove attaccarlo. No, non mi può dire questo.
Io posso anche accettarla per buona la sua affermazione ma lei non mi può fare cadere un emendamento che nulla ha a che vedere con la materia di cui abbiamo parlato, con l’articolo 14.
Inserirlo dopo il comma 8 forse è inopportuno ed inappropriato, forse avrei dovuto utilizzare un altro articolo e dire 14 bis ma lei non mi può fare decadere un emendamento che ha altra materia e non è quella della sanità.
Presidente, nonostante il mio tono glielo dico con serenità e con rispetto e anche con rispetto soprattutto ai regolamenti oltre che alla sua persona.
PRESIDENTE
Siamo all’articolo 15.
Presidente, sull’articolo 14, lei dà una versione ma su questo aspetto devo dare ragione al mio collega Nucera.
Dico questo, Presidente, perché noi come minoranza non sapevamo quali erano gli emendamenti presentati dalla maggioranza che passavano. Quindi quello è stato un emendamento presentato e rimesso all’Aula che poteva anche essere bocciato e quindi il mio emendamento e quello dell’onorevole Guerriero potevano essere tranquillamente messi in discussione.
Quindi non è un problema di Aula. Peraltro, l’emendamento da me sottoscritto,
Presidente, testualmente recita “è
aggiunto il comma all’articolo
E’ stato approvato quello e lei dovrebbe mettere in discussione sia il mio che l’emendamento dell’onorevole Guerriero per procedere perché l’Aula si esprima in maniera molto tranquilla.
Poi, come abbiamo fatto per gli altri articoli, se questo si deve chiamare 14 bis, è un problema che attiene al coordinamento formale al quale noi ci sottoponiamo. Ma escludere la discussione di un emendamento su questa motivazione non ci trova assolutamente d’accordo, Presidente.
Si pone ai voti e si discute, se viene accolto si chiamerà 14 bis, ma lei non può cassare degli emendamenti sulla base di un emendamento che non sapevamo se era approvato oppure meno.
Quindi si fa la discussione, viene approvato o no, ma lo metterà in coda e lo chiamerà articolo 15. Ma non è che attraverso questi escamotage tecnici si può evitare di discutere un emendamento regolarmente presentato nei tempi, Presidente. Questo lei lo deve consentire.
Quindi è un diritto di noi consiglieri poter discutere questi emendamenti. Si procede e si chiamerà come si deve chiamare all’interno dell’articolato, se verrà approvato.
Solo una parola Presidente, con calma. Mi permetta.
Io mi appello alla volontà del Consiglio se vuole o non vuole discutere questo emendamento. Mi creda.
Io a questo punto mi sento di chiedere il superamento dell’aspetto formale e regolamentare e mi appello alla volontà del Consiglio. Se il Consiglio ritiene che è giusto che l’emendamento si discuta, io lo discuterò, altrimenti lo ritiro non per forzare una sua volontà, Presidente, ma per dimostrarle una oggettività di comportamento da parte mia.
PRESIDENTE
Vi chiedo scusa, cari colleghi. Qui non si tratta di buona o cattiva volontà. Io non entro nel merito non potevo dichiarare né irricevibili né decaduti… ma nel momento in cui la discussione…
Guardate, le regole servono per dare i binari, le coordinate alla discussione altrimenti su ogni cosa così è se vi pare; cioè, io sono esterrefatto, non c’è un atteggiamento di tipo personale né io posso decidere in ogni momento, di non rispettare le regole perché altrimenti cancelliamo tutto.
(Interruzione)
Cari colleghi, noi possiamo lavorare pure cinque giorni. Io non riesco però a seguirvi.
(Interruzione)
Badate, cari colleghi, le procedure sono chiarissime non le ho deciso io, mica le ho sistemate io. È tutto vero quello che ha detto…
Lei prenda per un puro caso, così come sono stati fascicolati gli emendamenti, e lo ha fatto un impiegato o un funzionario del dipartimento immagino, se avessero fascicolato prima il mio emendamento e poi quello dei colleghi Adamo e Chieffallo, oggi avremmo discusso prima il mio e dopo il loro emendamento.
Mi capisce, Presidente? L’ordine con cui sono stati fascicolati non lo ha dato lei, non l’ho dato io e non l’ha dato il Regolamento ma il caso. Noi rimettiamo al caso un emendamento? Presidente, lei è una persona molto ragionevole, non poco ragionevole, uomo anche esperto da capirle queste cose.
Io a questo punto mi appello anche al buon senso…
Il collega Nucera come sempre dice la verità. Il collega Nucera, però, fa un riferimento vero ma non pertinente. Gli emendamenti ad un articolo non si pongono in votazione secondo la cronologia di presentazione, ma secondo…
(Interruzione)
Si fermi. Come dice l’articolo 94 del Regolamento si votano a partire da quelli che più si allontanano dal testo e quale emendamento si può allontanare di più da un testo dato rispetto a quello che è completamento sostitutivo? Nel momento in cui si vota come Regolamento, sancisce quello completamente sostitutivo e gli altri decadono ed avviene così in tutte le Assemblee elettive.
Non è un dato. È così.
(Interruzione)
Ma lei non ha forzato niente, solo che regole sono così, nessuno le sta dicendo che non dice la verità.
(Interruzione)
Questo finora non lo aveva detto.
Presidenza del Vicepresidente Antonio Borrello
PRESIDENTE
Si passa all’esame dell’articolo 15. Qui è stato presentato emendamento a firma Adamo-Chieffallo protocollo numero 1197 che così recita: “All’articolo 15 della proposta di collegato normativo alla manovra finanziaria per il 2007 nel rinvio all’art. 5, comma 3, lett. D) della legge regionale 19 marzo 2004, n. 11 la parola “cinque” è sostituita dalla parola “quattro”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Chieffallo. Ne ha facoltà.
Colleghi, Presidente, l’articolo 15 come dicevo in premessa prevede l’istituzione della conferenza permanente per la programmazione sanitaria e socio-sanitaria regionale.
Nell’ambito dell’articolo 3, comma 3, lettera d) con questo sub-emendamento la parola “cinque” è sostituita dalla parola “quattro” perché i rappresentanti degli enti locali, delle associazioni regionali e delle autonomie locali che fanno parte di questa conferenza sono 4 e non 5.
Quindi si corregge un mero errore formale. Nulla di più.
PRESIDENTE
Nessuno chiede di parlare, pongo in votazione l’emendamento 1197.
(E’ approvato)
(Interruzione)
Onorevole Nucera, deve avere la bontà di stare calmo e seduto e di non agitarsi un po’ troppo. Io ho l’impressione che ha assunto una direzione troppo eccentrica.
Stia tranquillo che il Presidente nella sua…
(Interruzione)
Appunto dico, quindi non anticipi la discussione, la prego.
(Interruzione)
All’articolo 15 è
stato presentato emendamento protocollo numero
i veicoli delle organizzazioni di volontariato di cui alla L. 11.8.1991 n. 266, iscritte al registro regionale di volontariato della Calabria utilizzati esclusivamente per l’attività propria di volontariato, delle cooperative sociali di cui alla legge n. 381/1991 iscritte all’apposito albo regionale delle associazioni di promozione sociale di cui alla legge n. 383/2000 delle azienda pubbliche di servizio alla persona e degli istituti pubblici di assistenza e beneficenza (Ipab) che svolgono in via esclusiva attività nei confronti dei minori, degli anziani, dei portatori di handicap fisici e psichici;
le autoambulanze di cui alla tariffa 1 del decreto del Presidente della Repubblica 5 febbraio 1953, n. 39 (testo unico delle leggi sulle tasse automobilistiche)>>”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, ci sono oltre 5 mila organizzazioni nella nostra regione che agiscono in un settore particolarmente delicato che è quello dell’assistenza, della promozione della cultura, della solidarietà e che operano molte volte anche in grosse difficoltà economiche.
Ritengo che una Regione responsabile, che non sempre risponde in tempo e nei modi e nella intensità dovuta al sostegno dell’attività lodevole e solidale che queste svolgono, ha anche il dovere di porsi un problema se è il caso di insistere molto con un’attività tassazione forzata ed incisiva sulla capacità di spesa che queste associazioni hanno, oppure si possono trovare forme e correttivi di alleviamento di questo rapporto.
Allora io sto proponendo con questo emendamento se è possibile non gravare eccessivamente su queste associazioni iscritte nell’albo regionale e che siano in regola con i requisiti e con i parametri previsti per essere definite in un certo modo nel loro impegno alle attività, di non gravare con il peso della tassa automobilistica sia per quanto riguarda i mezzi di servizio da loro utilizzati per i servizi stessi sia per quanto riguarda anche le autoambulanze che molte di queste associazioni utilizzano nel nostro territorio.
Tutto questo è l’emendamento all’articolo 15, Presidente.
PRESIDENTE
Non ho iscritti a parlare, pongo in votazione l’emendamento per come illustrato.
(E’ respinto)
Sempre all’articolo 15 è stato proposto emendamento a firma del collega Nucera, protocollo numero 1050 che così recita: “Dopo l’articolo 15 viene inserito il seguente….”…
(Interruzione)
Lei deve tentare di abituarsi ad essere più corretto, onorevole Nucera.
Io le stavo chiedendo – siccome non si capisce se questo è un comma aggiuntivo o un articolo aggiuntivo – se è articolo o comma.
Definiamolo comma, possiamo continuare.
Allora l’emendamento
protocollo 1050 così recita: “Dopo l’articolo 15 viene inserito il seguente
comma <<per favorire il finanziamento di un programma che favorisca ed incentivi l’utilizzo delle fonti
energetiche rinnovabili nella Regione
Calabria,
Ha chiesto di parlare per l’illustrazione l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, questo è un comma che dovrebbe interessare molto al nostro assessore all’ambiente che non vedo in Aula.
Si tratta di questo. Noi rilanciamo costantemente la politica alternativa al petrolio, l’energia pulita come si usa dire, la politica del fotovoltaico, degli impianti solari e così via. Però, poi nei fatti facciamo poco per concretamente contribuire anche attraverso un impegno diretto per sostenere questi strumenti, queste strutture che servono ad incentivare la politica, l’energia alternativa.
Allora l’emendamento cosa dice sostanzialmente? Dice: i comuni sono esentati dal richiedere o meglio possono decurtare dalla cifra che richiedono nel rilascio delle concezioni edilizie ai cittadini una somma pari agli oneri di urbanizzazione che devono pagare, una somma pari alla spesa che il cittadino, l’utente, il cittadino deve sostenere per mettere questi impianti di energia alternativa. Decurtando direttamente la cifra sugli oneri concessori.
Ovviamente
E’ una politica che aiuta su due versanti, il versante istituzionale che è quello di favorire i comuni e l’altro versante è quello di dare ai cittadini la opportunità di poter ulteriormente incrementare la loro presenza per quanto riguarda l’utilizzo dell’energia pulita e rinnovabile di cui tanto la Calabria è ricca e ben dotata.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Contrario.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Parere contrario, tra l’altro c’è anche una norma in un altro emendamento.
Pongo in votazione l’emendamento a firma del collega Nucera.
(E’ respinto)
Devo intendere, collega Nucera, che anche il successivo emendamento si inserisce come comma?
L’emendamento
protocollo numero
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, mi trovo un po’ in difficoltà ad illustrarlo perché rileggendo i cosiddetti sub-emendamenti presentati successivamente colgo che c’è una sintonia di attuazione di programma fra la minoranza e la maggioranza.
Questo mi fa molto piacere. Di fatti, se noi andiamo all’articolo 47, comma 3 del sub-emendamento Adamo-Chieffallo troviamo lo stesso, diciamo che è riportato ed assorbito da quell’articolo 47 che ancora non ho capito se è stato approvato o meno, o se lo troveremo più avanti o meno.
Io lo illustro e poi siccome in odia auctoris tutto può succedere, bocciamo questo e approviamo quello. L’importante è che il principio sia stato sancito, l’importante è che i soggetti beneficiari e destinatari di questo emendamento possano veramente trovarsi in piena sintonia.
Io non so se l’assessore ha l’emendamento sotto gli occhi, ma io lo cito così come viene.
Si tratta di un emendamento, Presidente, che punta a supportare i comuni soprattutto i piccoli comuni delle aree interne su una politica di incentivazione dell’edilizia sportiva.
Mi riferisco, soprattutto, alle aree interne, che sono quelle che più di tutte hanno bisogno di essere sorrette da una politica che trattenga i cittadini nei territori, perché c’è questa volontà spesso ad andar via per l’assenza e la carenza dei servizi. Ovviamente attraverso un progetto ed un programma che i Presidenti delle comunità montane, delle province ed i sindaci potranno realizzare con un intervento diretto della Regione, utilizzando i canali di finanziamento tradizionale cioè il richiamo alla legge 8, alla legge 23/266 e così via.
Attraverso ingenti finanziamenti: io nell’emendamento ho messo 30 milioni di euro pagabili in 20 anni con più soluzioni e con la finanza locale che noi abbiamo.
Lo spirito dell’emendamento, però, è e rimane quello di rilanciare fortemente una politica di attenzione verso l’edilizia sportiva che tanta carenza dimostra complessivamente sull’intero territorio regionale.
Questo è l’emendamento illustrato in maniera veloce e senza soffermarci troppo sulla politica che di tanto ha bisogno questo settore per intervenire.
PRESIDENTE
Onorevole Nucera, solo una precisazione. L’emendamento che mi trovo sotto mano non parla di 30 milioni di euro, non c’è individuata nessuna cifra.
(Interruzione)
Pensavo avessi io un emendamento sbagliato…
Giovanni NUCERA
Ha ragione, era il vecchio emendamento che avevo io, la prima stesura diciamo, poi ho tolto la cifra.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Vorrei dire al collega Nucera se lo può trasformare come raccomandazione considerato che in avanti vi è poi questa proposta…
Giovanni NUCERA
L’ho detto prima, ho visto che era già depositato, per un atto di correttezza, ma una raccomandazione…
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
C’è già una norma che successivamente soddisfa le stesse…
E’ assunto come raccomandazione per cui possiamo anche non metterlo in votazione.
Pongo in votazione l’articolo 15 nel suo complesso.
(E’ approvato)
Dopo l’articolo 15 è stato presentato emendamento
protocollo
<<Per il finanziamento di un programma finalizzato alla tutela e
valorizzazione dell’architettura
rurale – previa verifica del rispetto dei limiti di cui all’art. 1 comma 23,
della legge regionale 23 dicembre
2005, n. 266 –
Il mutuo o il prestito obbligazionario di cui al precedente comma per spese di investimento a carico del bilancio regionale per un importo massimo di euro 5.000.000,00 sarà contratto per una durata massima di anni dieci anche in più soluzioni a mezzo di più atti di erogazione e quietanza subordinatamente al verificarsi delle condizioni di volta in volta ritenute necessarie dall’istituto finanziario ai fini del suo intervento.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, anche qui siamo in un ambito in cui mi sembra di aver letto qualcosa anche se non proprio si rifà interamente al contenuto e allo spirito del mio emendamento.
Qui si tratta sostanzialmente di finanziare un programma da parte della Giunta regionale che è finalizzato alla tutela e alla valorizzazione dell’architettura rurale.
E’ un programma
ambizioso, ma nel settore e nella materia
Noi abbiamo parecchi fondi a disposizione non solo attraverso le procedure ordinarie di finanziamento delle leggi di finanza che abbiamo con la legge 8 del 2002, ma soprattutto ricorrendo a fondi nazionali che sono abbondanti e tutti giacenti nelle casse dello Stato.
Mi riferisco alla legge 378 del 2003 e mi riferisco in particolare all’articolo 3.
Ovviamente si tratta di un importo indicativo di 5 milioni di euro a cui noi possiamo attingere ed affidare all’assessorato ai lavori pubblici per gestire un programma organico di una ricchezza che abbiamo in Calabria e che è rappresentata proprio dai giacimenti rurali che noi abbiamo sparsi in tutte le campagne, nella montagna e nelle zone pianeggianti della Calabria.
La Calabria ha un suo grande patrimonio rappresentato dalla sua civiltà contadina.
Ciò che rimane di quella civiltà dobbiamo recuperarlo e utilizzarlo insieme ai sentieri naturalistici, insieme ad altre forme di intervento, di tutela del territorio e dell’ambiente per renderli ricchezza viva e di tutela del nostro territorio.
L’emendamento ha questo scopo, vuole essere uno strumento ulteriore di arricchimento e abbellimento del nostro territorio che di per sé è bello e dotato per natura. Grazie.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
La richiesta di programma su questa materia del collega Nucera è sicuramente meritevole di attenzione solo che questi programmi non si possono fare enunciando leggi prive poi di finanziamento.
Quindi pur sottolineando il parere favorevole, l’emendamento non può essere ovviamente accolto per la mancanza di finanziamenti.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Contrario per mancanza di mezzi finanziari.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento…
Giovanni NUCERA
Assessore, lei è stato poco accorto perché se lei legge il collegato alla finanziaria, si accorge che c’è un finanziamento legato all’architettura rurale.
PRESIDENTE
È respinto…
Giovanni NUCERA
Lo avete fatto voi…
Chiedo scusa, onorevole Nucera, la prego.
E’ stato presentato da parte dell’onorevole Nicolò, emendamento aggiuntivo all’articolo 15 protocollo numero 1080 che così recita: “E’ aggiunto il seguente articolo così formulato: <<Viene concesso all’Asl 11 un contributo straordinario per l’adeguamento e la sistemazione del reparto di Odontostomatologia nei presidi ospedalieri di Scilla e Melito.
2. Agli oneri derivanti
dall’attuazione di questo articolo, determinato per l’esercizio finanziario
3. Nel caso in cui le risorse disponibili allocate al suddetto capitolo – Upb fossero insufficienti, le ulteriori somme necessarie potranno essere attinte dal fondo di riserva>>.”
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nicolò. Ne ha facoltà.
Presidente, io l’argomento l’ho sottoposto alla cortese attenzione dell’assessore sotto forma di interrogazione e l’ho rappresentato anche nel corso dell’audizione che è stata tenuta in Commissione programmazione economica.
Si tratta della messa a regime dei reparti di odontostomatologia dei presidi di Melito e di Scilla per i quali l’Asl nel 2002 con delibera ha bandito un concorso.
Non è stato
attivato il servizio. Io chiedo che si impegni
Vi è in atto una graduatoria e su questo gradirei sapere ufficialmente il parere del Governo ed eventualmente se non fosse possibile stasera recepire questo emendamento, prenderlo in considerazione sotto forma di raccomandazione ed inserirlo nel Piano sanitario quando ne discuteremo da qui a breve.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Lo Moro.
Solo per dire che sicuramente il parere è contrario all’emendamento così come è presentato, che non è materia che si può liquidare in questa maniera.
Per quanto riguarda invece il Piano sanitario, prenderemo nota del contenuto dell’emendamento e ne discuteremo in quella occasione. Ovviamente, non posso dare garanzie perché il Piano sanitario si fa tenendo conto di tutta una serie di cose, compreso il contributo dell’onorevole Nicolò.
Io la ringrazio. L’emendamento
è finalizzato a sensibilizzare
Grazie, onorevole Nicolò. C’è un emendamento successivo sempre a sua firma, protocollo 1078 che così recita: “E’ aggiunto il seguente articolo così formulato: <<Viene concesso all’ente gestore degli OO.RR. di Reggio Calabria un contributo straordinario per l’adeguamento e la sistemazione del reparto di Pronto soccorso.
2. Agli oneri
derivanti dall’attuazione di questo articolo, determinato per l’esercizio
finanziario
3. Nel caso in cui le risorse disponibili allocate al suddetto capitolo – Upb fossero insufficienti, le ulteriori somme necessarie potranno essere attinte dal fondo di riserva>>.”
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nicolò. Ne ha facoltà.
Si tratta, Presidente, sempre della questione afferente il pronto soccorso degli Ospedali riuniti. Anche per questo argomento è stato da me presentata una interrogazione.
La questione è oggetto di dibattito spesso da parte del personale medico e paramedico. Si lamentano carenze di personale, carenze strutturali e dunque anche disfunzioni strutturali.
Rispetto a questo vorrei sapere quali sono gli intendimenti del Governo per soddisfare queste esigenze.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Lo Moro.
Solo per dire che vale la risposta che ho dato prima. In particolare, però, vorrei fare notare all’onorevole Nicolò che noi stiamo sostenendo fortemente gli Ospedali riuniti di Reggio Calabria e che c’è una forte interlocuzione con quell’azienda che, tra l’altro, dal punto di vista della programmazione e della spesa si sta distinguendo mantenendo anche un equilibrio di bilancio.
Anche per questo vale, però, il discorso di prendere in carico il problema e discuterlo col direttore generale.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Così come si è espressa l’onorevole assessore, ritengo che la richiesta fatta dall’onorevole Nicolò evidenzia un problema assolutamente sentito in quella zona dove egli opera, mi pare Melito ecc., che viene presa in considerazione nel prossimo Piano sanitario regionale e per adesso mi pare che passi come raccomandazione.
PRESIDENTE
Va bene, onorevole Nicolò?
Alessandro NICOLO’
Anche quello precedente, tutti e due.
Va bene.
Siamo poi all’emendamento a firma dell’onorevole Stancato, protocollo numero 1096 che così recita: “1. Fino all’emanazione del nuovo nomenclatore tariffario è confermato quello in vigore nella Regione Calabria fino al 31.12.2006, e cioè il tariffario previsto dal DM 22.07.1996, così come modificato dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 1839/2001. Le strutture private accreditate ai fini della remunerazione, praticano uno sconto sulle prestazioni “pari al 2% degli importi indicati per le prestazioni specialistiche” e “pari al 20% degli importi indicati per le prestazioni di laboratorio”.
2. La differenza di spesa tra i due tariffari restano a carico del bilancio regionale secondo quanto previsto dal Dm 12.09.2006 art. 3, comma 3.
3. I tetti di
spesa per ogni singola struttura per l’anno 2007 restano uguali a quelli
dell’anno
Questo
emendamento può essere accorpato a quello successivo a firma dell’onorevole
L’emendamento a
firma del consigliere
2. La differenza di spesa tra i due tariffari, quello previsto dal DM 22.07.1996 così come modificato dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 1839/2001, e quello previsto dal DM 12.09.2006, restano a carico del bilancio regionale secondo quanto previsto dal DM 12.09.2006 art. 3, comma 3.
3. Si fa fronte al maggior onere finanziario attingendo ai finanziamenti di cui al punto 2 della Delibera 169/07.
4. Si confermano per l’anno 2007 i tetti di spesa per ogni singola struttura previsti per l’anno 2006 al netto della mobilità intra ed extra regionale”.
Li unifichiamo sostanzialmente.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Stancato. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, questa è una questione molto delicata su cui l’assessore alla sanità, dottoressa Lo Moro, si sta spendendo molto.
Certamente abbiamo sentito l’esigenza di proporlo all’Aula in quanto è un problema che interessa almeno circa 350 strutture accreditate, di cui almeno 152 sono laboratori di analisi che hanno più o meno circa 3 mila dipendenti con altri mille che girano intorno per quanto riguarda l’indotto da essi provocato.
Noi l’emendamento l’abbiamo presentato in quanto riteniamo che questa sommatoria di effetti che si è venuta a determinare tra i provvedimenti del Governo nazionale e quelli adottati dalla Giunta regionale possa determinare un momento di crisi in questo settore.
Sono convinto che
l’assessore e
Vorremmo che nella nostra Calabria, nella nostra terra sia per le ragioni sociali di cui tutti siamo a conoscenza, sia perché questo è un settore importante nella vita del cittadino questa contesa, questo problema venisse in qualche modo definito, magari addivenendo anche ad una parte delle motivazioni che sono state addotte dalle varie associazioni di questi amici che lavorano nel mondo della sanità, perché la soluzione di questo problema riporti la tranquillità in un pianeta come quello della sanità molto delicato, in cui tutti quanti noi sappiamo che al centro c’è la vita umana. Grazie.
PRESIDENTE
Onorevole Nucera, io ho l’obbligo di seguire l’ordine che è stato consegnato, perciò quando verrà… non è che…
(Interruzione)
Come lo trovo? Non c’è modo né possibilità.
Parere del relatore?
Mi perdoni, tanto noi lo dovremo discutere perché io lo riproporrò nuovamente.
Allora noi possiamo fare “una via e du surbizzi” come diciamo dalla nostre parti. Si tratta dell’emendamento 1045 che si ritrova dopo, all’articolo 25.
Se lei vuole lo possiamo accorpare, altrimenti fra mezz’ora riparleremo dello stesso argomento perché io lo riproporrò.
Lascio a lei la libertà di scegliere, Presidente, faccia come ritiene.
PRESIDENTE
La libertà di scelta…
Giovanni NUCERA
Va bene, andiamo avanti, ascolterò pazientemente.
PRESIDENTE
Se io l’avessi sotto mano, non avrei nessuna difficoltà, ci mancherebbe. Lei capisce bene che non è possibile andare alla ricerca di altri emendamenti che magari saranno simili a quello. Lei lo sta facendo osservare, se lei mi dice dov’è, lo tiriamo fuori e lo accorpiamo, non c’è nessun problema.
Prego assessore Lo Moro.
Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute e alle politiche sanitarie
Presidente…
Giovanni NUCERA
Volevo dire due parole per presentare l’emendamento o non mi dà l’opportunità di parlare? Tre minuti se l’assessore ha l’amabilità per un attimo di ascoltarmi?
PRESIDENTE
Onorevole Nucera, abbiamo unificato assieme a quello
del collega Stancato e del collega
L’emendamento protocollo 1045 è questo “All’articolo 25, dopo il comma 3, viene aggiunto il seguente comma: “Per l’anno 2007 le tariffe delle prestazioni di specialistica ambulatoriale sono quelle in vigore nel territorio regionale per l’anno 2006. Per l’anno 2007, le strutture di specialistica ambulatoriale private provvisoriamente accreditate praticano alle aziende sanitarie, uno sconto pari al 12,50% per le prestazioni inerenti la branca di laboratorio di analisi e pari al 2% per le prestazioni inerenti tutte le altre branche”.
Solo per dire, Presidente, per il clima che si è creato nella nostra Regione intorno a questa vicenda, noi abbiamo assistito nei giorni scorsi ad episodi spiacevoli. Io non so dove sta la verità, so soltanto, dicevo, Presidente, che si è creato un fermento sociale molto alto e molto forte.
So che molti colleghi consiglieri si sono espressi sulla stampa a sostegno delle rivendicazioni dei laboratori di analisi e delle strutture specialistiche convenzionate. Obiettivamente rilevando un eccesso di ingerenza…
PRESIDENTE
Chiedo scusa, onorevole Nucera, l’argomento è lo stesso, però il suo emendamento parla di modalità diverse di approccio al pubblico…
Giovanni NUCERA
Lo possiamo rinviare.
PRESIDENTE
Si, lo dobbiamo riprendere dopo, chiedo scusa.
Ha chiesto di parlare l’assessore Lo Moro. Ne ha facoltà.
Presidente, sul primo emendamento faccio rilevare che al comma 2 si dice che la differenza di spesa tra i due tariffari resta a carico del bilancio regionale, ma non si capisce con quali fondi.
E poi è assolutamente fuori da ogni norma il comma 3 dove si parla dei “tetti di spesa per ogni singola struttura”, che non possono essere sanciti da una legge perché rientrano nella discrezionalità dei direttori generali.
Per questo motivo
il parere è negativo. Faccio inoltre osservare che il Presidente Loiero non
c’è, ma
L’altro emendamento, poi, aggrava la situazione perché introduce un comma che nel primo non c’è: il comma 3 dell’altro emendamento secondo cui si farebbe fronte al maggior onere finanziario attingendo ai finanziamenti di cui al punto 2 della delibera 169; cioè all’addizionale Irpef in parole povere.
Riteniamo improponibile come Governo che si finanzi con l’addizionale Irpef, che si integri l’utile di una impresa con l’addizionale Irpef proprio per la natura stessa dell’addizionale.
Quindi, in entrambi i casi il nostro parere è negativo.
PRESIDENTE
Pongo in votazione i due emendamenti accorpati.
(Sono respinti)
Siamo adesso all’articolo 16.
Giovanni NUCERA
Nella votazione dell’emendamento testé discusso, io ho votato positivamente e chiedo che venga registrato il mio voto positivo. Grazie.
PRESIDENTE
Onorevole Nucera, c’è un suo emendamento…
(Interruzione)
Le voglio chiedere prima, altrimenti qui ci confondiamo.
L’emendamento recita “Dopo l’articolo 16 viene inserito il seguente” ma il seguente cosa?
Giovanni NUCERA
Il seguente articolo. Diciamo 16 bis?
Allora dobbiamo approvare prima l’articolo 16.
Pongo in votazione l’articolo 16.
(E’ approvato)
E’ stato presentato dall’onorevole Nucera, emendamento protocollo 1047 che così recita: “Dopo l’articolo 16 viene inserito il seguente: “Viene creata la fondazione Museo dell’Aeronautica Tito Minniti a Reggio Calabria per la realizzazione del Museo dell’Aeronautica con esposizione statica di veicoli, di una fototeca, di postazioni multimediali, di spazi attrezzati per laboratori, un archivio d centro documentazione sulla figura del tenente Tito Minniti, eroe della seconda guerra mondiale, guerra in Etiopia, medaglia d’oro al valor militare.
La partecipazione della Regione alla fondazione sarà
definita con atto deliberativo di Giunta regionale e con apposita convenzione
saranno disciplinati i rapporti tra la fondazione e
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, velocissimo. Leggendo l’articolo, dovrei dire che si commenta da sé.
Poco fa abbiamo parlato della Sogas, dell’aeroporto di
Reggio Calabria che ha una peculiarità unica per tutta
In questo aeroporto di Reggio Calabria in un hangar sono depositate tante reliquie – sarebbe forse eccessivo parlare di reliquie –, ma tanti strumenti dell’aeronautica dalla sua nascita ad oggi. Antichi aerei, c’è insomma una buona quantità di documentazione, fotografie, abbigliamento, aerei ecc., tante suppellettili che servivano ai piloti e ai meccanici del tempo per.
Poi ci sono tante testimonianze della guerra in Etiopia, perché gli aerei che partivano per l’Etiopia in buona parte partivano dall’aeroporto di Reggio Calabria.
Cosa si propone? Si propone di costituire una fondazione per fare un museo dell’aeronautica. Anche la Calabria può avere un suo museo dell’aeronautica perché è talmente ricco di questi cimeli storici a testimonianza anche di un passato notevole sul piano aeroportuale, che il Tito Minniti ha esercitato nel corso della sua storia.
Quindi una fondazione che
Come sappiamo, non sono pochi coloro i quali si interessano a questa materia. C’è tutto un turismo collegato ai tour degli aerei e di ciò che rappresentano le antiche testimonianze di un settore ormai importante quale è quello dell’aeronautica nella nostra nazione.
Quindi, creare un museo dell’aeronautica significa dare un ulteriore sviluppo all’attività della nostra Regione in termini di attrattiva turistica.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Parere contrario per mancanza di copertura finanziaria.
Pongo in votazione l’emendamento per come illustrato.
(E’ respinto)
Sempre a firma del collega Nucera e sempre
all’articolo 16 è stato presentato emendamento protocollo 1064 che così recita:
“Dopo l’articolo 16 viene inserito il seguente articolo “Contributo per il
funzionamento della biblioteca comunale – Gen. Antonino Iracà di Bagnara
Calabra (RC) – di euro 30.000,00 con diminuizione del capitolo 3131102 (Upb
5.2.01.01) “Spese per interventi in materia di biblioteche di enti locali o di
interesse locale” a favore dell’istituendo capitolo di bilancio denominato
“Contributo annuale alla biblioteca gen. Antonino Iracà” di Bagnara Calabra
(RC) di euro
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, anche questo è abbastanza semplice. Si tratta di dare un contributo di 30 mila euro alla biblioteca comunale di Bagnara Calabra. E’ una biblioteca molto importante piena di testimonianze e di scritti non solo di autori stranieri che hanno vissuto e conosciuto questa ridente città della provincia cittadina, della provincia di Reggio Calabria, ma anche di tanti autori locali che purtroppo vivono in una condizione di disordine per la mancanza di finanziamenti sufficienti a poter coprire eventuali spese di riordino dell’intero sistema bibliotecario del ridente comune di Bagnara. Si tratta solo di questo.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Parere contrario per carenza di copertura finanziaria.
Pongo in votazione l’emendamento. E’ respinto.
Sempre all’articolo 16 è stato proposto emendamento
protocollo
“
Per il conseguimento degli obiettivi di cui al
precedente comma,
L’associazione entro il 31 marzo di ogni anno presenta all’assessore regionale alla cultura un programma di interventi per l’anno successivo ed un consuntivo relativo all’impiego del contributo.
Agli oneri derivanti
dall’attuazione del comma precedente, si provvede ponendo la competenza della
spesa a carico degli Upb 5.1.01.01 e 5.2.01.01 dello stato di previsione della
spesa del bilancio
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, si commenta da sé. E’ un emendamento che sta ad istituire una scuola estiva di formazione a carattere residenziale per 20 giovani, ovviamente variabile a seconda del numero dei giovani che ci sono.
Ma soprattutto tende a focalizzare un passaggio importante per la Calabria che è un passaggio collegato alla cultura calabrese, quello di istituire per la prima volta in Calabria un Certamen che non può non essere considerata la natura dell’argomento che campanelliano.
Noi abbiamo dedicato questo palazzo a Tommaso Campanella. Voglio esaltare gli scritti ed abbiamo adottato Campanella come il filosofo per eccellenza della Calabria.
Quindi, dare l’opportunità ai tanti giovani di poter conoscere Campanella e lo si può fare anche attraverso l’istituzione di questo corso di studi, di questo premio di studi che possiamo dare istituendo questo Certamen campanelliano. E’ in fondo il nostro Statuto regionale che si richiama a quella che è l’esaltazione dei nostri migliori uomini di cultura e delle nostre migliori risorse sul piano culturale.
Il Certamen non è
un fatto nuovo per l’Italia perché ce ne sono
E’ ovviamente dedicato agli studenti dei licei, che studiano filosofia e che hanno un interesse particolare verso questa materia …
Non richiede una
grande copertura finanziaria, ma è un corso limitato nel tempo proprio perché
parliamo di giovani che possono tranquillamente affrontare, insieme al Centro
calabrese di studi filosofici che è costituito – ci tengo a precisarlo – sia da
ricercatori universitari che da docenti di filosofia di tutta
Di fatti, al Certamen sono interessati i docenti delle Università di Messina, Cosenza, Reggio Calabria e Roma. Ci tengo a sottolineare questo dato che ha di per sé: come centro calabrese, non il titolo ma la natura stessa del centro abbraccia le tre Università su cui la Calabria si fonda: Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria e poi si allarga a Messina e a Roma.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
La serietà dell’Istituto italiano di studi filosofici è nota a tutti quindi se l’onorevole fosse disponibile ad un coordinamento che riducesse in maniera sensibile, portando a non più di 10 mila euro…
(Interruzione)
E’ una iniziativa… ovviamente dovremmo cambiare…
E’ un principio, assessore. Sono certo che nel
prossimo bilancio sarà
Conosco personalmente l’istituto italiano di studi filosofici e il suo Presidente storico. Queste sono iniziative sostenute normalmente alla unanimità di tutte le assemblee…
PRESIDENTE
Assessore, non ho capito il parere della Giunta.
Parere favorevole, a condizione che ci sia un coordinamento formale che elimini una serie di enunciazioni di principio come quella iniziale.
Si limiti al contributo per questa iniziativa e riduca la spesa a 10 mila euro.
PRESIDENTE
Con la richiesta di riduzione a 10 mila euro pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Bisogna cambiare nome perché questo è un Certamen campanelliano.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’articolo 17.
(E’ approvato)
(Interruzione)
Chiedo scusa, onorevole Nucera, questo è un comma.
All’articolo 17 è stato proposto emendamento a firma del consigliere Nucera, protocollo numero 1132 che così recita: “In attuazione del patto di stabilità nella sanità sono di fatto bloccati tutti i trasferimenti e di conseguenza eventuali scorrimenti di graduatoria. Al fine di non far perdere i loro diritti, sanciti dalla normativa vigente in materia di concorsi, sulla validità delle graduatorie si concede una proroga delle graduatorie stesse, per almeno un anno dalla loro scadenza naturale”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Assessore Lo Moro, gentilmente, mi segua.
Io le leggo l’emendamento “In attuazione del patto di stabilità nella sanità sono di fatto bloccati tutti i trasferimenti e di conseguenza eventuali scorrimenti di graduatoria. Al fine di non far perdere i propri diritti, sanciti dalla normativa vigente in materia di concorsi, sulla validità delle graduatorie si concede una proroga delle graduatorie stesse, per almeno un anno dalla loro scadenza naturale”.
Il patto di stabilità di fatto ha bloccato tutte le assunzioni. Siccome la legge prevede che per tre anni le graduatorie rimangano aperte e si dà l’opportunità di far scorrere le graduatorie in caso di fabbisogno di organico e di carenza di posti di lavoro, noi diciamo che così come sono rimaste bloccate le graduatorie, quindi l’impossibilità di farle scorrere, proroghiamo di un anno le stesse graduatorie anche al fine di non far perdere i diritti non per mancanza di disponibilità di costi ma per un blocco sancito dal Governo nazionale che ha permesso questa cosa.
Si tratta di venire incontro a tanti giovani che hanno fatto dei concorsi e che essendo risultati idonei potrebbero coronare il sogno di poter lavorare inserendosi nelle graduatorie stesse.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute e alle politiche sanitarie
Parere contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Sempre all’articolo 17 è stato presentato un comma
aggiuntivo, un emendamento protocollo
Ce n’è un altro come comma aggiuntivo che riguarda l’ente fiera di Lamezia Terme.
Presidente, questo si illustra da sé. E’ un contributo all’ente fiera di Lamezia Terme. Questo recita:
“All’articolo 17 è aggiunto il seguente comma,
recante: “Al fine di provvedere al finanziamento delle attività dell’Ente fiera
di Lamezia Terme
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Sempre all’articolo 17 è stato presentato emendamento
aggiuntivo protocollo
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Anche questo si illustra da sé e afferisce alla politica del personale nella sanità, personale medico e non solo assunto con contratto a tempo determinato nelle aziende sanitarie locali, che chiede il passaggio previo concorso pubblico, ovviamente, a tempo indeterminato.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute e alle politiche sanitarie
Presidente, qui non parla di nessun concorso pubblico. Dice semplicemente “che abbia prestato servizio per almeno due anni ed inquadrato”. Quindi previa istanza. E’ tutto illegittimo.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Sempre a firma del collega Nucera è stato presentato
emendamento protocollo 1055, all’articolo 17 che così recita: “A partire dal
bilancio 2007
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, al fine di ridurre l’eccessiva pressione fiscale sui redditi dei pensionati e dei lavoratori calabresi si introduce il riconoscimento del principio di progressività anche nella fiscalità locale per non far gravare sui redditi medio-bassi.
Si propone la riduzione della tassa automobilistica e dell’addizionale Irpef dello 0,50% nella nostra regione per questi che hanno un livello medio-basso di assistenza.
PRESIDENTE
Parere della Giunta regionale?
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Contrario.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
All’articolo 17, comma 7 è stato presentato
emendamento protocollo
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pizzini. Ne ha facoltà.
Mi rendo conto che parliamo di qualcosa che non c’è
più, cioè dell’Arssa. Avevo presentato in tal senso un disegno di legge per sistemare i precari che sono circa 300, ma
purtroppo
Ora vorrei che sia il Governo che la maggioranza così come ci è stato…
(Interruzione)
…assicurato dall’onorevole Adamo recentemente, esaminassero la situazione dei precari in generale ed in particolare fosse presa in seria considerazione e che si avessero delle certezze in tal senso.
Ecco perché vorrei che mi si desse una risposta da parte del Governo e della maggioranza. Grazie.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Collega Pizzini, queste problematiche del personale comunque annesse al precariato saranno oggetto di sostanziale valutazione del commissario liquidatore nel momento in cui si faranno i passaggi dall’Arssa alle nuove istituzioni che adesso subentreranno.
Certamente, si lavorerà per non perdere nessun posto di lavoro per cui questo emendamento non è accolto.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Parere contrario.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Siccome su questo emendamento come su altri in Commissione c’è stata una discussione assai impegnativa, oggettivamente con le votazioni, con gli orientamenti assunti nella precedente seduta di fatto la discussione nello specifico manca del riferimento principe.
Ma penso, condividendo anche la sottolineatura che faceva il relatore, che nella fase di riassestamento delle funzioni che riguardano gli ex enti strumentali della Regione, Arssa, Afor nelle funzioni destinate alle province sicuramente sarà opportuno strada facendo trovare una relazione con le attività del commissario liquidatore che sarà chiamato a svolgere queste funzioni di trasferimento perché ci possa essere una gestione che non produca macerie rispetto a vicende di carattere occupazionale.
Quindi, io penso che possiamo assumere il dato in termini di stimolo politico. Non lo possiamo tramutare in fatto legislativo perché non è trasferibile in fatto legislativo ed entro questo quadro. Penso, però, che per come diceva il Presidente Chieffallo come raccomandazione all’attività complessiva del Consiglio lo possiamo assumere.
PRESIDENTE
Grazie, è disponibile ad accettare l’invito dell’onorevole Pacenza a trasformarlo in raccomandazione?
Mi pare che sia stato abbastanza soddisfacente. C’è la volontà – mi è parso di capire – sia del Governo che della maggioranza di trovare attraverso il commissario liquidatore una strada per poter dare una tranquillità di stabilità non solo a quelli dell’Arssa ma a tutti quegli altri che sono interessati con Afor e così via.
PRESIDENTE
Quindi l’assumiamo come raccomandazione? Va bene.
Non essendoci più emendamenti all’articolo 17, lo pongo in votazione.
(E’ approvato)
Sempre all’articolo 17 è stato presentato un emendamento protocollo 1109, che riguarda un articolo aggiuntivo a firma dell’onorevole Guagliardi che così recita: “Art. 17 bis: <<Non possono essere titolari di autorizzazioni e di accreditamento né integralmente né parzialmente attraverso Spa, Srl o altre forme di associazione, i consiglieri e gli assessori regionali, provinciali e comunali dei comuni con popolazione superiore a 5 mila abitanti nonché i loro congiunti fino al 3° grado di parentela. Lo stesso divieto è esteso ai segretari di partiti politici provinciali, regionali e nazionali>>”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Guagliardi. Ne ha facoltà.
Presidente, intanto questo emendamento doveva andare all’articolo 19 ma comunque lo illustro ora così chiudiamo la vicenda.
Presidente, questa è una sessione di bilancio che passa per essere una sessione storica. Stiamo facendo le grandi riforme e stiamo facendo grandi atti di coraggio in questa sessione. L’Arssa, l’Afor, le Ardis e così via e la stampa tutta interessata con varie tonalità nel riconoscere che questa è una sessione decisiva per la svolta del nuovo regionalismo. E questo è un punto.
Altro punto è, credo, che gli ultimi 12 mesi della vita regionale, della nostra attività consiliare si stanno caratterizzando per un grande impegno etico che tenta di disgiungere politica e gestione di una economia. Noi abbiamo realizzato in questo anno, abbiamo approfondito il codice etico con una lunga discussione sullo stato dei consiglieri regionali che hanno problemi di presunte accuse di rapporti di mafia oppure di processi e così via.
Abbiamo dato vita a grandi iniziative di moralizzazione come l’assemblea del marzo scorso sui diritti e sui doveri. Abbiamo dato uno spirito forte ad una novità che tenta sempre di purificare – uso questo concetto – la politica dall’uso dell’economia e della gestione.
Ora il mio emendamento è semplice e si legge da solo ed è secondo me un emendamento rivoluzionario che ben si calza nell’ambito di questo processo di moralizzazione e anche di questa grande innovazione.
La Calabria che è stata messa alla berlina dalle trasmissioni di Rai 3, l’abbiamo vista e l’abbiamo sentita, ha la possibilità oggi di dare un ennesimo segnale nazionale.
Se viene accolto questo mio emendamento, credo che sarà un segnale forte perché noi con questo emendamento distacchiamo la politica dalle attività economiche di gestione dei servizi. In effetti io propongo che - in particolare nella sanità – non possono essere titolari di autorizzazioni oppure di accreditamenti nelle varie forme organizzative, in Spa o in società limitate e così via, tutti coloro che hanno un rapporto col mandato elettorale. Cioè che siano consiglieri regionali, assessori regionali, assessori e consiglieri provinciali e comunali e che questi limiti siano allargati fino al terzo livello di parentela.
In questo quadro rientrano anche coloro che fanno attività politica nella misura in cui dirigono i partiti, dai livelli provinciali insomma.
Mi auguro che questo emendamento venga accolto perché è un ennesimo segnale, non è né populismo, né massimalismo né demagogia ma è uno sforzo serio di dare un segnale alla società in cui la politica, soprattutto la politica eletta, si tiene lontana dalla gestione di servizi pubblici e dalle attività para-economiche.
Credo che questo sia un atto importante e vi chiedo di votarlo. Non chiedo il voto nominale perché non voglio essere provocatorio ma mi affido alla vostra coscienza democratica e alla vostra coscienza purificatrice perché accogliate questo mio emendamento.
PRESIDENTE
Grazie, onorevole Guagliardi. Parere del relatore?
Ha chiesto di parlare l’onorevole Feraudo. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo perché apprezzo lo sforzo che fa il collega Guagliardi di moralizzazione delle istituzioni, della politica, ma mi sembra che il percorso con questo emendamento non sia praticabile per una serie di motivi. Ritengo che crei grosse difficoltà e grossi disagi per individuare delle categorie che non possono essere soggette ad autorizzazioni; e a leggere questo emendamento chi si trova in questa condizione decade, addirittura, dall’autorizzazione perché non possono essere titolari, non perché non si possono rilasciare concessioni…
E poi anche attraverso Spa, quindi anche attraverso società di capitali mi sembra che sia un principio apprezzabile dal punto di vista della iniziativa che si vuole portare avanti, ma per come si vuole praticare questo principio, ritengo che non può assolutamente essere condiviso anche perché comprendere anche i segretari di partiti politici provinciali, regionali o nazionali vuol dire che non consente di fare una valutazione sull’aderenza di alcune situazioni alla realtà dei fatti.
Magari una discussione diversa potrebbe indurre questo Consiglio regionale a disciplinare in maniera diversa il sistema delle autorizzazioni e degli accreditamenti, ma sicuramente questa è la via sbagliata sulla quale io personalmente esprimo le mie perplessità.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Collega Guagliardi, il mio parere è questo. E’ vero che ogni sforzo che si fa in direzione della purificazione della politica è assolutamente apprezzabile ma stiamoci attenti che non si sconfini davvero – come diceva lei – nel populismo e nel voler fare tutto quello che non si può fare.
Ritengo che queste norme sono particolarmente restrittive a prescindere da ogni altra cosa. Quindi per quanto mi riguarda pur apprezzando lo spirito, che condivido, non posso che esprimere parere negativo.
PRESIDENTE
Parere del Governo?
Le motivazioni contrarie sono state già sviluppate. Ne aggiungerei un’altra.
Il regime delle compatibilità e delle incompatibilità è definito in termini generali. Ora una incursione su un tema specifico mi sembrerebbe una estemporaneità totale. Quindi alle considerazioni precedenti al di là del merito, della norma e dell’intento che si propone c’è sicuramente anche questo: il parere contrario.
Sentiti i pareri contrari del relatore e della Giunta pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
E’ stato presentato emendamento all’articolo 17,
articolo 17 bis, protocollo
Sono esentati dal pagamento delle tasse automobilistiche regionali i veicoli, utilizzati a fini istituzionali, dalla Croce Rossa italiana, dalle organizzazioni di volontariato iscritte nel registro regionale delle organizzazioni di volontariato (L.R. 18/1995 art. 4) e dalle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (onlus) iscritte nell’anagrafe delle Onlus.
La destinazione, l’uso nonché gli adattamenti del veicolo devono risultare dalla carta di circolazione”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Gallo. Ne ha facoltà.
Presidente, prego i colleghi di valutare con grande attenzione questo mio emendamento perché potrebbe avere un impatto sociale davvero importante.
Si tratta, praticamente, di esentare dal pagamento della tassa automobilistica i veicoli utilizzati dalla Croce rossa, dalle associazioni di volontariato regionale e dalle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, cioè le Onlus.
Questa esenzione per le casse della Regione ovviamente causerebbe un mancato introito. Ma il mancato introito veramente, considerato il numero scarso di queste associazioni, è piccolo.
Peraltro, c’è una norma nazionale che è il decreto legislativo 4 dicembre 1997, numero 460 che all’articolo 21 tratta questa questione e dice espressamente che i Comuni e le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano possono deliberare nei confronti delle Onlus la riduzione o l’esenzione del pagamento dei tributi di loro pertinenza. E molte Regioni hanno già legiferato in materia. Mi si eccepirà, ovviamente, che le leggi regionali sono state impugnate dal Governo.
E’ vero fino ad una certa data e questa è la novità rispetto alla discussione dell’emendamento che c’è stata in Commissione.
Perché la novità?
Perché in effetti due Regioni esattamente
Leggi regionali che non sono state impugnate dal Governo dell’epoca e che ovviamente sono tutt’ora vigenti.
Ora, poste tutte
questioni e posto anche il fatto che le associazioni di volontariato in Calabria
svolgono un ruolo importante come
PRESIDENTE
Parere del Governo?
Parere contrario. Comporta una riduzione dell’entrata, presenta fondati dubbi di legittimità costituzionale. Interviene in una materia, la modalità delle carte di circolazione, che è sottratta alla competenza regionale.
Pongo in votazione l’emendamento a firma del collega Gallo.
(E’ respinto)
Ci sono due successivi emendamenti a firma del collega Nucera che mi pare siano stati ritirati.
(Interruzione)
L’articolo 17 è già approvato.
Si passa adesso all’articolo 18 al quale è stato
presentato emendamento protocollo
Sempre all’articolo 18 è stato presentato emendamento
protocollo
La parola all’onorevole Chieffallo.
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
C’è una correzione, è bene chiarire. Prego, onorevole Lo Moro, faccia lei.
A me va bene l’emendamento presentato, ma a seguito delle decisioni del Consiglio regionale non è più possibile mantenere la dizione azienda sanitaria numero 4 di Lamezia Terme. Quindi dovrebbe essere modificato al comma 6 così“la somma di euro 500 mila a favore dell’azienda sanitaria competente per territorio da assegnare al centro regionale di neurogenetica di Lamezia Terme”. Così si capisce qual è, sotto l’azienda sanitaria di Lamezia Terme che poi era la numero 6, mettiamo solo l’azienda sanitaria perché stiamo parlando solo di quella.
Pongo in votazione l’emendamento per come è stato illustrato dall’assessore.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 18.
(E’ approvato)
E’ stato presentato emendamento all’articolo 18 bis a firma del consigliere Cherubino, protocollo numero 1138 che così recita: “I medici titolari di postazioni di continuità assistenziale utilizzati da almeno un biennio, con provvedimento formale presso le aziende sanitarie della Regione, per sopperire a comprovate esigenze di servizio in posizioni diverse, possono chiedere entro due mesi dall’entrata in vigore della presente legge al direttore generale dell’azienda sanitaria presso cui prestano servizio, di essere destinati alle diverse posizioni di utilizzazione, acquisendo la posizione di utilizzazione e, conseguentemente inquadrati nel relativo posto d’organico. In ogni caso ai medici di cui al precedente art. 2 per i quali non si sia potuto procedere ai sensi dell’art. 3, viene riconosciuto il trattamento giuridico dei medici della medicina dei servizi. La definizione delle procedure di cui al precedente art. 3 non può comportare, di norma, un aumento della spesa precedentemente sostenuta, complessivamente per i medici dichiarati inidonei”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Guerriero. Ne ha facoltà.
L’articolo proposto recita – gradirei l’attenzione dell’assessore Lo Moro perché mi pare che sia interessata pure ad una risposta - “I medici titolari di postazioni di continuità assistenziale utilizzati da almeno un biennio, con provvedimento formale presso le aziende sanitarie della Regione, per sopperire a comprovate esigenze di servizio in posizioni diverse, possono chiedere entro due mesi dall’entrata in vigore della presente legge al direttore generale dell’azienda sanitaria presso cui prestano servizio, di essere destinati alle diverse posizioni di utilizzazione, acquisendo la posizione di utilizzazione e, conseguentemente inquadrati nel relativo posto d’organico. In ogni caso ai medici di cui al precedente art. 2 per i quali non si sia potuto procedere ai sensi dell’art. 3, viene riconosciuto il trattamento giuridico dei medici della medicina dei servizi. La definizione delle procedure di cui al precedente art. 3 non può comportare, di norma, un aumento della spesa precedentemente sostenuta, complessivamente per i medici dichiarati idonei”.
Noi abbiamo modo di confrontarci con l’assessore alla salute. Oltretutto si prevede anche una mozione che è stata approvata alla unanimità dalla seconda Commissione e si riferisce esattamente ad un emendamento, il numero 182/3 aggiunto all’articolo 22 bis presentato sia dall’onorevole Cherubino che dal sottoscritto.
In questa mozione diciamo che “ritenuto che l’accordo raggiunto tra l’assessorato alla tutela della salute e le sigle sindacali Simit, Sumai, Cisl-medici, in data 11 aprile 2007 per la definizione delle problematiche riguardanti la questione dei medici titolari di incarichi a tempo indeterminato nella continuità assistenziale utilizzati in servizi diversi, crea disuguaglianza di trattamento tra medici considerati idonei e non ugualmente impegnati nei diversi servizi.
Appreso che la soluzione avviata dall’assessorato risolve parzialmente le problematiche dei medici in parola per cui appare necessario estendere i benefici della stabilizzazione alla intera categoria per come proposto con l’emendamento 182/3 abbinato all’articolo 22 bis presentato dai consiglieri Cherubino e Guerriero, il Consiglio si impegna a recepire il predetto emendamento definendo con atto formale la posizione giuridica dei medici titolari di continuità assistenziale utilizzati al fine di eliminare la disuguaglianza di trattamento tra medici che negli anni hanno maturato eguali diritti”.
Noi sappiamo che vi è stato un accordo sindacale da parte dell’assessore con un sindacato di una parte della categoria stessa.
Riteniamo che ci sia da rendere giustizia nei confronti di coloro i quali in un passato non molto lontano, fino al 31 di marzo, hanno prestato servizio presso le strutture ospedaliere dal Pollino all’Aspromonte e dal 1° di aprile, lei ricorderà certamente, assessore, che vi è stato anche un intervento.
Mi riferisco, per esempio, all’ospedale di Locri dove l’intervento del prefetto De Sena ha consentito il prorogarsi di una permanenza all’interno delle strutture dove prestano servizio questi medici che provenivano in buona parte delle guardie mediche.
Dal 1° di aprile sono stati restituiti ai loro posti nelle guardie mediche originarie creando scompensi nei reparti laddove essi operavano, ma nello stesso tempo mettendo in condizione figure professionali che ormai operavano da decenni all’interno di quelle strutture di ritornare magari anche in età avanzata a fare le guardie mediche.
Riteniamo che questo possa essere un discorso risolvibile, ecco perché comprendiamo bene che forse con una legge non si può risolvere il problema ma riteniamo che è un problema che non può non appartenere alla sua attenzione, assessore.
Allora quella
mozione che
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, brevissimamente perché intervengo anche per competenza, mi permetterei di dire, se ci fosse stata una migliore distribuzione all’interno del malloppo degli emendamenti, degli emendamenti stessi. Perché, l’emendamento analogo nel contenuto espresso ora dal collega Guerriero, noi lo incontreremo più avanti.
Eviterò di illustrarlo, naturalmente, perché mi riconosco e faccio mia la relazione fatta dal collega Guerriero, in quanto le motivazioni che lui ha addotto a base dell’emendamento testé illustrato sono le stesse che potrei addurre io per sostenere la battaglia di questi giovani medici precari che di fatto si sono visti – dopo tanti e tanti anni di precariato – in una condizione di disoccupazione che ovviamente non avevano pronosticato 10-15 anni fa o quando hanno messo su famiglia o quando hanno contratto dei debiti in funzione anche di quell’attività lavorativa.
L’appello fatto dal collega Guerriero lo rivolgo anche io all’assessore Lo Moro, affinché al più presto si possa mettere ordine anche in questo particolare settore della sanità che necessita una razionalizzazione, usiamo questo termine, per la gestione del personale, una razionalizzazione che mira ad includere e non ad escludere.
Che miri, soprattutto, a rivalutare e meglio valorizzare queste energie intellettuali – come mi permetto di chiamarli –, questi uomini e donne che per tanti anni hanno svolto la loro attività lavorativa prestando un servizio reale ed effettivo. Certo non erano degli imboscati all’interno del territorio della Locride.
Questo per dire che ritirerò il mio emendamento in quanto mi sento di sposare perfettamente quanto in fondo avevamo anche condiviso in sede di Commissione. Pertanto, la raccomandazione che rivolgiamo all’assessore Lo Moro è finalizzata a mettere un freno a questa situazione di disagio che dopo tanti anni si sta creando.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Gallo. Ne ha facoltà.
Pochi secondi, assessore, per dichiararmi anche io favorevole a questo emendamento rappresentato dal collega Cherubino e dal collega Nucera.
Sa perché, Presidente e colleghi?
Perché, in effetti a verificare sul campo quanto è successo si capisce che è un emendamento logico. Faccio un esempio pratico.
Da pochi anni è aperto nell’ospedale di Crotone il reparto di medicina di urgenza che è retto da un primario e da quattro di questi medici di cui parla l’emendamento.
Da qualche mese sapete che è successo? Questo reparto è rimasto solo col primario.Così come è successo nel reparto di medicina d’urgenza dell’ospedale di Crotone, anche in altri reparti di questo ospedale è successa la stessa cosa anche se non con la stessa virulenza, ovviamente, ma mi risulta sia successo anche negli altri ospedali della Calabria.
Mi pare del tutto logico che avendo questi colleghi
acquisito una professionalità ormai
non fruibile ormai in altra maniera, si ponga mano a questa situazione
attivando le procedure per l’assunzione nei ruoli dell’ospedale, così come è
stato fatto per quei colleghi che avevano – alla data del
Guardate, io non sottovaluterei questa questione perché, vi ripeto, a verificare la cosa sul campo si vede con grande chiarezza che ci sono una serie di servizi e di reparti dei nostri ospedali che senza queste persone hanno grossissime difficoltà ad andare avanti.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Lo Moro.
Soltanto qualche minuto per dire intanto che sono assolutamente consapevole di come è stata seguita questa vicenda da tutti voi e che non a caso viene riproposta in Consiglio. Ne abbiamo più volte parlato e l’abbiamo seguita insieme anche in tante occasioni.
Serve,però, una precisazione perché sapete che è stata data comunicazione alla stampa di un accordo raggiunto col sindacato regionale e devo dirvi anche con i rappresentanti nazionali del sindacato.
La riunione era finalizzata a capire quali fossero le vie di uscita e noi le abbiamo esplorate tutte. Una via di uscita che è stata trovata e che è stata resa pubblica, peraltro, è quella di pubblicare le zone carenti alla data di entrata in vigore del nuovo contratto per fare in modo che tutta quell’area di precariato che si è creato trovi in qualche modo uno sbocco professionale.
Per quanto riguarda invece gli utilizzati che non sono i vincitori del famoso concorso, che non sono in graduatoria, il problema che si pone non è quello del posto di lavoro ma della utilizzazione perché sono regolarmente guardie mediche per cui allo stato sono ritornate nel posto che avrebbero dovuto ricoprire.
E’ chiaro che merita comunque attenzione il problema però, devo ricordare a tutti noi – non voi – che un conto è utilizzare in ospedale personale che viene assunto e che è vincitore di un concorso, sia pure un concorso bandito dalla vecchia Giunta con delle regole ma autorizzato da una legge, io non discuto questo. Un conto è, invece, stabilizzare all’interno di uno ospedale o di un altro servizio sanitario personale che non proviene da un concorso perché nelle pubbliche amministrazioni si accede per concorso.
Quindi, rispetto a questo anche i sindacati non hanno fatto questa richiesta che non ha nessun supporto di legge, né noi potremmo procedere con legge regionale ad una cosa di questo genere.
Vi posso solo garantire che la cosa è alla nostra attenzione, del resto l’abbiamo seguita a puntate, a tappe forzate. Ora vediamo cosa significa in concreto l’applicazione di accordi che abbiamo già raggiunti e vi illustrerò poi via via l’evoluzione della cosa per come si rappresenterà. Grazie.
Aggiungo a queste dell’assessore Lo Moro due considerazioni. La prima è che siccome qui c’è scritto che “non può comportare di norma un aumento della spesa” questo significa che non è escluso che fuori norma comporti un aumento della spesa. Quindi questo è una maggiore spesa priva di copertura finanziaria sia pure eventuale.
Ma viene considerata l’eventualità nella stessa norma per cui credo sia una eventualità abbastanza concreta.
La seconda è che per tutto questo precariato c’è una norma di carattere generale che prevede di esplorare tutte le possibilità che ci sono per le stabilizzazioni secondo le regole proprie della stabilizzazione.
Quindi credo che quella possa essere la sede più appropriata nella quale risolvere il problema. Grazie.
Mi pare di aver capito, onorevole Cherubino, che rispetto al ragionamento dell’assessore possa essere inteso come raccomandazione alla Giunta. Appunto.
(Interruzione)
Va bene? Grazie.
Siamo
all’articolo 19, è stato presentato emendamento protocollo
Il personale Lsu-Lpu già utilizzato presso i dipartimenti regionali di protezione civile, pubblica istruzione e beni culturali, urbanistica e demanio, bilancio, è mantenuto in servizio con rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Alla copertura degli oneri derivanti dall’attuazione del precedente comma, valutati complessivamente in 900.000,00 € si provvede per l’esercizio finanziario 2007 con le risorse dell’Upb 4.3.02.02 dello stato di previsione della spesa, allegato 1 al bilancio, parte C)”.
Nel 2003
L’allora Governo, il Governo Berlusconi ha impugnato questa legge davanti alla Corte
costituzionale.
Ora l’emendamento che io ripropongo in Aula va in questa fase nella direzione della stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e dei lavoratori di pubblica utilità inseriti nella struttura della Regione Calabria, dell’ente Regione.
Direbbe il mio
collega ed amico Roberto Occhiuto, se fosse qui presente prendendo la parola,
che certo noi li dobbiamo stabilizzare non solo perché c’è un appiglio che
viene dalla Corte costituzionale. Non solo perché è stata trovata all’interno
dell’emendamento la copertura finanziaria, ma anche perché se noi diciamo che
tutti gli altri enti devono stabilizzare i loro lavoratori socialmente utili e
i loro lavoratori di pubblica utilità
Ora, concludendo questa mia breve illustrazione dell’emendamento, voglio dire che noi abbiamo nella nostra Regione, nell’ente Regione, circa 390 lavoratori socialmente utili e lavoratori di pubblica utilità.
La maggior parte di questi sono alla Protezione civile ma ve ne sono anche nell’assessorato alla pubblica istruzione, all’urbanistica e in effetti sono in questo ruolo da oltre 10 anni.
Hanno acquisito una professionalità che hanno già di base perché la maggior parte di questi sono professionisti, laureati, architetti, geometri, geologi, ingegneri e quant’altro ma hanno acquisito una forte professionalità sulla base del lavoro che hanno svolto in questi anni prima mandati dal Ministero degli interni, dal dipartimento di protezione civile e poi all’interno della Regione stessa.
Mi parrebbe, allora, ben strano che pur se è stato detto che si farà un piano straordinario per il lavoro precario e per un ragionamento complessivo sul precariato nella nostra Regione, pur in questo ragionamento mi parrebbe ben strano se noi non partissimo immediatamente con lo stabilizzare queste figure professionali che non sono altrimenti fruibili.
Guardate, qui non si tratta di fare in questo caso veramente dell’assistenzialismo ma si tratta, invece, di riconoscere a queste persone che hanno lavorato e lavorano in maniera seria presso il nostro ente, una cosa che ormai hanno acquisito sul campo.
Presidenza del Presidente Giuseppe Bova
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pizzini. Ne ha facoltà.
Presidente, non mi voglio dilungare perché ha spiegato molto bene l’amico consigliere Gallo.
Avevamo già discusso in Commissione apportando tutte quelle motivazioni molto giuste e appropriate.
Oltretutto, si è detto che
Riteniamo che sia un atto di buona volontà da parte dell’amministrazione e della intera maggioranza e possa venire incontro uniformandosi a quella che è stata la giusta ragione che si è data alla Regione Sardegna.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Qui mi trovo contagiato dal Governo che è abituato a dire sempre no. Anche conosco quelle che sono le ragioni per le quali ci stiamo adoperando al fine di poter risolvere il problema dei lavoratori socialmente utili e presto dovremmo arrivare al dunque, considerato che c’è questa trattativa aperta tra il Governo regionale e quello nazionale che dovrebbe concludere in via definitiva a breve questa materia e dare certezze a questi lavoratori, i quali sono precari da 10 anni.
E’ veramente una vergogna, una tara negativa che è sulla testa del Consiglio regionale.
Per l’emendamento specifico, proprio per le motivazioni che ho testé detto, cioè che il problema si sta affrontando in termini radicali e totalmente, non si può che esprimere parere negativo.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Questa è una maggiore spesa priva di copertura finanziaria. Secondo: citare il caso della Regione Sardegna per quello che riguarda i problemi di costituzionalità ai limiti… trattasi di una Regione a Statuto speciale con prerogative diverse.
Terza cosa: il concorso qui viene saltato…
Per una serie di motivi, insomma, il Governo esprime parere contrario.
Pongo in votazione l’emendamento Gallo-Pizzini.
(E’ respinto)
Sempre all’articolo 19, comma 4 è stato proposto
emendamento protocollo
4. Alla prosecuzione dei servizi in regime di esternalizzazione, comunque affidati ai sensi
dell’art. 6, comma 1, della legge regionale 22 maggio 2002, n.
5.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Chieffallo. Ne ha facoltà.
Presidente, mi pare che qui ci sia un pronunciamento anche della Commissione su questa materia per la quale ritengo che si debba fare un po’ il punto della situazione per evitare che si prenda una decisione non totalmente consona alla soluzione del problema che abbiamo davanti.
Premesso che tutta
Quindi ritengo che i capigruppo di maggioranza e di opposizione – almeno questa è la mia proposta – se il Presidente è d’accordo possano ritrovarsi per arrivare alla soluzione migliore.
(Interruzione)
Presidente, se lei accetta di richiamare i capigruppo per vedere insieme quale soluzione trovare.
Un provvedimento simile è stato fatto in Commissione e poi c’è questo emendamento. Non so se si può trovare una soluzione…
(Interruzione)
Non possono esserci dei trasferimenti a tempo indeterminato nei confronti di un’agenzia che è regionale, quindi pubblica, e trasformiamo i rapporti a tempo indeterminato pubblici…
Onorevole assessore, qui non si tratta di avere o no rapporti ma si tratta di un problema che si può… c’è un rapporto interrotto il 31 marzo ultimo scorso o se non interrotto in qualche modo scaduto e c’è da prorogare questo rapporto per un periodo limitato di mesi entro cui andare a fare le procedure di gara.
…per non creare confusione e in modo che venga registrato.
C’era stato un mio errore, non mi ero accorto che c’era un sub-emendamento protocollo 1210 dell’onorevole Gentile all’emendamento di cui parlavamo.
(Interruzione)
Allora l’onorevole Gentile lo ritira.
Essendo ritirato dobbiamo tornare alla discussione di prima, quindi non c’è il sub-emendamento Gentile.
Quindi nel momento in cui lo ritira, la discussione torna all’argomento per il quale si sono riuniti qui i capigruppo al banco per decidere insieme il da farsi.
(Interruzione)
Io ho capito che nel momento in cui mi ha fatto chiamare i capigruppo, al banco si affida ai capigruppo. Nel momento in cui si affida ai capigruppo… lei mi ha detto di aver ritirato l’emendamento originario.
Nel momento in cui il relatore ritira il suo sub-emendamento rimane solo il testo base. Giusto? Allora le ripeto, lei ha ritirato il sub-emendamento, giusto, onorevole Chieffallo?
(Interruzione)
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Presidente, io volevo il conforto dei capigruppo su quale scelta fare rispetto ecc.., se i capigruppo come a me pare sono per la soluzione già passata in Commissione, ritiro l’emendamento. Va bene?
Allora per informare l’Aula sul procedimento. Sull’articolo 19 così come originariamente formulato c’era un emendamento unitario degli onorevoli Chieffallo e Adamo sul quale poi insisteva un sub-emendamento a firma Gentile.
Nell’ordine: abbiamo proposto all’onorevole Gentile di mettere in discussione il suo emendamento ma l’onorevole Gentile l’ha ritirato.
Successivamente, l’onorevole Chieffallo ha ritirato anche l’emendamento al comma 4 dell’articolo 19.
Prima però di mettere in discussione l’articolo 19, io ho altri emendamenti aggiuntivi.
Per esempio, ho un emendamento a firma Guagliardi.
Quindi prima di procedere al testo originario io debbo porre in discussione un emendamento aggiuntivo a firma dell’onorevole Guagliardi che ha il protocollo 1107.
Siccome l’onorevole Guagliardi non è in Aula, l’emendamento decade. Sono finiti gli emendamenti, quindi non avendo più emendamenti all’articolo 19, pongo in votazione l’articolo 19 per come originariamente…
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Per il parere della Giunta io non posso che confermare il parere contrario a questa formulazione che ho già espresso in Commissione.
Ritengo che in questa materia il parere della Giunta dovrebbe essere espresso più che dall’assessore al bilancio dall’assessore al personale e comunque vorremmo sentire gli assessori presenti come la pensano.
Siccome alcuni assessori sono anche consiglieri pertanto devono votare…
(Interruzione)
Comunque, io farei notare alla Presidenza che qui con l’emendamento si chiedeva che venisse sostituito l’articolo 19, comma 4. Il comma del quale stiamo discutendo è il comma 5.
(Interruzione)
No, non è un problema formale. Nel momento in cui si chiede l’articolo 19 comma 4, noi andiamo eventualmente a prendere in considerazione il comma 4 dell’articolo 19.
PRESIDENTE
Quindi, cosa mi propone oltre il pronunciamento dell’assessore al personale?
(Interruzione)
Intanto io, onorevole Acri, do la parola all’assessore al personale.
Presidente, a me sembra strana la richiesta del collega Acri perché sa che quando si pronuncia un componente della Giunta, il mio parere non può essere difforme da quello di un altro componente della Giunta per una questione squisitamente di carattere politico.
In ogni caso il mio parere si uniforma a quello dell’assessore Spaziante.
Presidente, posso un attimo? Su questa questione c’è stata una manifestazione di volontà da parte prima del relatore e poi della Giunta, che mi trova assolutamente consenziente, anche perché è assolutamente in armonia con l’articolo sulla stazione unica appaltante, in cui noi diciamo in maniera imprescindibile che non è possibile il rinnovo tacito di convenzioni e di contratti fatti precedentemente. Saremmo noi stessi in contrasto con quello che andiamo ad approvare.
(Interruzione)
PRESIDENTE
Non ho capito. Abbiamo bisogno…
Chiedo scusa ai colleghi, siamo in sede di votazione. Possiamo procedere al voto?
La seduta è sospesa.
La seduta sospesa alle 1,45 è ripresa alle 2,15
PRESIDENTE
Siccome la votazione non è finita, propongo che momentaneamente l’articolo 19 si accantoni e lo affrontiamo alla fine del collegato. E’ momentaneamente accantonato.
Si passa all’articolo 20…
(Interruzione)
Relatore e assessore Spaziante, siccome stiamo accantonando l’articolo 19, l’articolo 20 è combinato e disposto…
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Presidente, il 20 è un articolo nel quale si ripropongono sui capitoli di bilancio delle somme…
(Interruzione)
Sul 20 è stato presentato emendamento aggiuntivo
protocollo
A tale scopo il Consiglio regionale si impegna a reperire le risorse economiche occorrenti per il triennio 2007/2009 pari ad Euro 500.000,00 annui, le risorse dovranno essere aggiuntive ed inserite nel bilancio corrente dell’Arssa e finalizzate alla stabilizzazione del personale degli impianti di risalita”.
L’emendamento si illustra da sé?
Parere sull’emendamento da parte del relatore?
Il parere è negativo perché trattasi dello stesso emendamento di non mi ricordo quale collega precedentemente presentato che tendeva e tende a mettere somme a disposizione degli operai dell’Arssa che sono praticamente precari.
Dato che questa matteria poi verrà trattata – l’abbiamo già detto – dal commissario liquidatore che deve accompagnare il trasferimento alle Province, abbiamo detto che si deve fare in modo che nessun posto di lavoro si perda. Penso che questo tipo di emendamento come l’altro debba essere respinto.
Parere della Giunta?
(Interruzione)
Ritira l’emendamento? Quindi pongo in votazione l’emendamento a firma dell’assessore Michelangelo Tripodi.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 20 così come definito.
(E’ approvato)
All’articolo 21 è
stato proposto emendamento protocollo
Hanno diritto al trasferimento alle AA.SS. e al
rinnovo delle convenzioni, i professionisti indicati nel Decreto
interministeriale del 10 aprile 2002 "Individuazione del personale
operante negli istituti penitenziari, nei settori della prevenzione e
dell'assistenza ai detenuti e agli internati tossicodipendenti",
pubblicato sulla G.U. n. 181 del 3/8/02, i professionisti psicologi che nel
2006 hanno avuto incarichi dalle AA.SS., per la realizzazione di interventi di
assistenza e cura per i detenuti tossicodipendenti, i medici specialisti ed i
biologi convenzionati con il Ministero della Giustizia, in servizio alla data
26 marzo
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, è un emendamento che abbiamo già
affrontato in Commissione; discutendo ora con l’assessore io sono disponibile
stante la sensibilità che
Quindi, non ritiro l’emendamento ma chiedo la trasformazione in raccomandazione.
Il primo emendamento protocollo 1054 l’onorevole Nucera accetta di trasformarlo in una raccomandazione sostenuta fortemente dall’assessore alla salute.
Poi, sempre all’articolo 21 è stato presentato emendamento, protocollo 1135 che è ritirato.
Poi c’è l’emendamento
protocollo numero 1130 sempre all’articolo
Presidente, mi diceva l’assessore Spaziante che non
c’è la copertura finanziaria almeno
fino all’approvazione definitiva del Piano sanitario
regionale; quindi chiedevo un contributo per
Quindi una
raccomandazione per
Poi è stato presentato emendamento numero 1136 sempre
all’articolo
2. Il personale medico veterinario precario, che alla data del 1° Marzo o del 30 Novembre 2006, presta servizio con rapporto di lavoro a tempo determinato, con contratto di collaborazione coordinata e continuativa o con altre forme di lavoro flessibile. con convenzioni o autorizzazioni, è stabilizzato a tempo indeterminato con rapporto di lavoro convenzionato specialistico interno, in qualità di titolare a tempo pieno, mediante la inclusione, a domanda ed a titolo riservato, in apposita graduatoria, secondo le procedure di selezione previste dall'art. 21 dell'Accordo Collettivo Nazionale (ACN) dei Medici specialisti ambulatoriali, del 23.03.2005, e dagli Accordi Collettivi Nazionali approvati dalla Conferenza Stato Regioni nelle sedute del 01.03.2006 e del 30.11.2006, entro e non oltre sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge.
3. Nelle more dell'attuazione del presente articolo tutte le convenzioni, le autorizzazioni, i contratti di collaborazione coordinata e continuativa o le altre forme di lavoro flessibile in essere con i medici veterinari precari, si intendono prorogate.
4. Gli oneri derivanti dall'attuazione del presente
articolo trovano copertura nell'ambito delle risorse di competenza regionale e
nazionale, in materia di contratti di lavoro, così come previsto dalla Legge
Finanziaria Nazionale per l'anno
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Anche qui, Presidente, io darò la relazione introduttiva di questo emendamento all’assessore perché, così mi diceva almeno, prossimamente nel dibattito della sanità affronteremo le problematiche della medicina veterinaria insieme alla Giunta e vedremo di trovare una via per stabilizzare anche questi medici veterinari precari che abbiamo nel sistema regionale e che sono molto utili perché afferiscono ad un doppio servizio.
Uno sul benessere animale in generale, ma anche sul benessere umano perché con i controlli riescono anche a garantire la salubrità della nostra salute.
Visto questo, pongo in votazione l’articolo 21 per come formulato.
(E’ approvato)
Si passa adesso all’articolo
7. Per il finanziamento degli aiuti di cui al presente articolo sono utilizzate le risorse del:
- POR Calabria 2000-
- Bilancio regionale, in conformità cori gli indirizzi di spesa.
- POR Calabria FESR 2007-
• POR Calabria FSE 2007.2013, in conformità a quanto sarà previsto dal Programma Operativo approvato dalla Commissione Europea.
2. Al comma 10, la parola "vincolante" è soppressa”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Chieffallo. Ne ha facoltà.
Abbiamo qui l’assessore ai fondi comunitari, spero che abbia davanti a sé l’emendamento in questione, l’1197.
Nell’ambito della discussione in Commissione, nell’approvare il testo proposto dalla Giunta era stato escluso Por Calabria Fers 2007-2013. E’ stato rimesso con questo emendamento ripristinando, in buona sostanza, il deliberato della Giunta perché pare – su questo chiederei il parere dell’assessore – che la programmazione che dovrà avvenire a breve senza questa parte di articolo approvato potrebbe rallentare i processi dei bandi per i fondi Por.
Penso ci sia stato un equivoco sostanziale in Commissione. Di fatto, questa è una copertura dell’assenza della normativa in regime di aiuti che è scaduta il 31 dicembre 2006; quindi fino all’approvazione del nuovo regime di aiuti ci troveremmo nelle condizioni di non poter avere una copertura sugli incentivi in regimi di aiuto.
Questa norma (sempre in coerenza con i programmi approvati sia quelli in essere 2000-2006 che quelli eventuali 2007-2013) in assenza del nuovo regime di aiuti serve per poter fare i bandi nel rispetto di quello che è il precedente regime di aiuti.
Sostanzialmente è una norma transitoria che approvano
tutte le Regioni allo scadere della precedente, in attesa del nuovo quadro del
regime di aiuti che è in corso di discussione fra il Governo nazionale e
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 22 del collegato.
(E’ approvato)
All’articolo 23 è stato presentato emendamento 23 bis. Partiamo prima dagli emendamenti?
(Interruzione)
Allora pongo in votazione l’articolo 23 che non ha emendamenti con il coordinamento formale.
(E’ approvato)
All’articolo 23 c’è un errore materiale perché al
comma 1.a) si prevede “fino a 10 mila” e successivamente
va direttamente a “
PRESIDENTE
Coordinamento formale.
In secondo luogo, se questo emendamento viene approvato ad invarianza di entrata io sono d’accordo. Viceversa, io in Commissione avevo già espresso il mio parere negativo, che in questo caso mantengo.
PRESIDENTE
Quindi il parere del relatore qual è?
Il parere del relatore è favorevole perché, colleghi, questo è un provvedimento che in buona sostanza pone in termini di giustizia la distribuzione della tassa Irpef distribuendola in rapporto al reddito. Non ci è sembrato giusto in Commissione che chi ha un reddito di 5 mila euro debba pagare l’1,5 come chi paga chi ha un reddito di 50 mila euro.
Quindi il problema è stato questo. Quindi una maggioranza peraltro di sinistra che ritiene di essere egalitaria guardando a quelle che sono le esigenze dei meno abbienti e quindi distribuire le tasse equamente a chi le può pagare ecc., non poteva che ovviamente essere sensibile a questo tuo discorso, questo emendamento è stato votato alla unanimità dalla maggioranza e dalla opposizione della Commissione.
Problema: è
quello che pone il collega Sulla ma su questo dovrebbe rispondere l’assessore
Spaziante perché la riorganizzazione di questa tassa presuppone, di fatto,
certamente una minore entrata per
Che si fa? Il bilancio si riesce a farlo quadrare o no? Questo è un interrogativo al quale non può che rispondere l’assessore al bilancio.
Comunque per quanto riguarda l’articolo 23, il relatore dà parere favorevole.
PRESIDENTE
Siccome io non ho emendamenti da parte di chicchessia, fermo restando il coordinamento formale, io lo debbo sottoporre all’approvazione dell’Aula.
(Interruzione)
L’assessore se voleva aveva strumenti per presentare l’emendamento.
Francesco SULLA
Comunque siccome io sono persona di sinistra la motivazione che porta il collega Chieffallo non mi convince per nulla, pertanto continuo a votare contro.
L’assessore è sparito? Io non ho problemi, attenzione, mi sottolineava giustamente e criticamente che l’articolo 23 è stato licenziato dalla Commissione. Non ci sono emendamenti da parte di chicchessia, per cui lo devo sottoporre al voto con coordinamento formale…
Poi tutti i giorni sono sabati e domeniche ed i sabati non si va a scuola. E’ chiaro come è l’emendamento, è così evidente, cioè l’emendamento è botte piena e moglie ubriaca…
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
E’ stato presentato emendamento protocollo 1067, è un
23 bis, a firma del collega Nucera che così recita: “Dopo l'art.
23 viene inserito il seguente articolo:
per l'effettuazione di attività di informazione e di educazione sanitaria a
favore del cittadino diabetico e della sua famiglia, ai sensi dell'art. 1 comma
d) della legge regionale n. 18/95,
Per l'organizzazione dell'attività e per il completo
monitoraggio e assistenza dei diabetici calabresi e alle loro famiglie si autorizza
per l'esercizio finanziario 2007 la spesa di Euro
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Giovanni NUCERA
Mi appello al relatore che conosce l’argomento. L’unica variante – ne abbiamo anche discusso con l’assessore – è che oggettivamente lascio alla disponibilità di bilancio di quantificare la cifra.
(Interruzione)
Si tratta dell’emendamento numero 1067, l’assessore è d’accordo.
PRESIDENTE
Si tratta dell’associazione diabetici Fand Calabria “Diabaino vip vip dello Stretto”, è una associazione Onlus…
(Interruzione)
Prego, onorevole Tripodi ha la parola.
Io avevo già annunciato prima parlando anche col relatore e col Presidente la richiesta che comunque venisse accolto.
Voglio ricordare che per questo tipo di contributo c’è stato già lo scorso anno, è stata già approvata una convenzione triennale per questa associazione per cui siamo in corso di sviluppo di questo impegno assunto che valeva per il 2006, 2007 e 2008. Probabilmente 70 mila euro sono una cifra eccessiva ma credo che per circa 30-40 mila euro sia necessario intanto onorare un impegno già assunto da questo Consiglio regionale con la finanziaria 2006, che ha un carattere triennale e dunque anche quest’anno io chiedo la conferma del finanziamento.
Vorrei aggiungere, per conoscenza, che questa richiesta è motivata dal fatto che questa associazione è l’unica in Calabria che ha adottato, assume ed utilizza come sistema per quanto riguarda la cura del diabete, impianta il cosiddetto micro-infusore che è una apparecchiatura modernissima che consente una vita più tranquilla e regolare a tanti ammalati, che altrimenti non potrebbero avere nessun beneficio.
Quindi, da questo punto di vista si motiva la richiesta di sostenere un’attività meritoria che è la più avanzata che c’è in Calabria.
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Il parere è favorevole, Presidente, vista la ragione altamente sociale.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Presidente, l’articolo successivo è stato già assorbito dalla discussione che è stata fatta per cui rimane ritirato e assorbito dalla discussione precedente. Anche questo è ritirato. Ritiro gli emendamenti 1127, 1128 e 1133 che sono stati definiti in Commissione.
(Interruzione)
Parlo dell’emendamento numero 1127…
Diego Antonio TOMMASI, assessore all’ambiente
Onorevole Nucera, l’1127 è uguale all’1126…
Giovanni NUCERA
Poi c’è l’emendamento 1133, Presidente, che è ritirato.
(Interruzione)
PRESIDENTE
L’articolo 23 lo abbiamo già votato. Abbiamo votato anche l’emendamento 23 bis. E’ ritirato l’emendamento Nucera all’articolo 24, pertanto pongo in votazione l’articolo 24 per come formulato.
Presidente, le chiedo scusa, c’è la formulazione letterale dell’emendamento protocollo 1133 che dice “All’articolo 24 viene aggiunto il seguente comma: alla legge regionale n. 11/2006 all’articolo 5, comma 4, le parole <<e sarà assegnata in misura di due terzi alla sede regionale Avis e di un terso in favore della Fida Calabria>> con le parole <<e sarà assegnata alla sede regionale Avis e dalla Fidas Calabria in relazione alla percentuale di unità di sangue ed emo-componenti raccolte, certificate dall’assessorato alla salute ogni anno>>”.
Quindi anche questo viene ritirato e quindi rientra nell’articolo 24, è l’emendamento protocollo 1133.
PRESIDENTE
Ritirato, perfetto.
Giovanni NUCERA
Poi c’è un altro articolo l’1128 sempre all’articolo 24, Presidente…
Ma questo è dopo l’articolo 24.
Lei deve collaborare, io c’ero già arrivato a quello, io avevo messo ai voti l’articolo 24. Abbiamo fatto un giro e lei mi dice alla fine che potevamo mettere ai voti l’articolo 24.
Pongo in votazione l’articolo 24 per come formulato.
(E’ approvato)
Prima di passare all’articolo 25 c’è l’emendamento protocollo 1128…
Giovanni NUCERA
Presidente, l’emendamento protocollo 1128 è ritirato.
Sempre all’articolo 24 è stato presentato un altro emendamento, il 24 bis, protocollo 1063 che così recita: “Viene concesso un contributo di euro 30.000,00 all’associazione Nuovi Sentieri Onlus di Reggio Calabria per il raggiungimento degli obiettivi e scopi statutari somma in diminuzione all’Upb 6.2.01.02 e in aumento in apposito capitolo nel bilancio 2007 di pari importo”.
Come concordato col relatore mi rimetto alla valutazione della disponibilità di bilancio.
Sì, Presidente, con l’assessore al bilancio si era determinato di accettare questa richiesta del collega e di approvarlo con disponibilità finanziaria da accertare nel corso… 10 mila? Va bene.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 1063 con una esposizione finanziaria di 10 mila euro.
(E’ approvato)
Abbiamo finito con l’articolo 24.
C’è un emendamento all’articolo 25, protocollo
Presidente, questo emendamento è stato già assorbito, pertanto è ritirato.
(Interruzione)
Chiedo scusa, Presidente, non è che è ritirato ma l’emendamento 1045 è stato già discusso, si trattava dell’emendamento che afferiva il problema dei laboratori di analisi della sanità. L’avevamo assorbito insieme alla discussione fatta dal collega Stancato in un unico emendamento, per cui oggi non viene…
(Interruzione)
Chiedo scusa se c’è la registrazione è bene che venga detto ad alta voce. Questo emendamento è stato assorbito dalla discussione precedente fatta su un emendamento presentato dal collega Stancato. Ripetere la discussione e la valutazione fatta anche dall’assessore sull’argomento non ritengo sia il caso, ma sostengo fortemente le ragioni dell’emendamento senza ripetere il dibattito generale che abbiamo affrontato prima.
PRESIDENTE
Un attimo, non le do la parola… è momentaneamente sospesa la discussione.
(Interruzione)
…un momento, al gruppetto piccolo degli emendamenti non è stato messo in ordine, c’è un emendamento all’articolo 5 da me proposto…
(Interruzione)
E’ nel fascicolo più piccolo, l’avete visto?
(Interruzione)
Sub-emendamenti…
(Interruzione)
Si tratta dell’emendamento
protocollo 1209 che così recita: “Al fine di garantire alle province ed alle
comunità montane la concreta partecipazione all’attuazione dei programmi e dei piani di cui all’art. 26, comma
4, della legge regionale n. 34/2002, entro 30 giorni dalla data di entrata in
vigore della presente legge
Signor Presidente, qui vengono ripristinati al comma 1 dei commi che erano previsti nella legge numero 1 del 2006.
Voglio lasciare agli atti, qualora il Consiglio non potesse o non volesse aderire alla proposta che io faccio alla fine di questo brevissimo intervento.
(Interruzione)
Allora il punto politico non è certamente quello di soprassedere sulla questione che a mio giudizio è dirimente e che attiene ad un nuovo modello di Regione che tutti, il Presidente Loiero per primo, abbiamo sostenuto.
Un ente di programmazione e di controllo che affida la gestione a Province, Comunità montane e Unioni di comuni e municipalità.
Ma per costruire un nuovo e più efficace “sistema Calabria” è necessario che ci sia una reale organicità delle proposte legislative che avanziamo, per evitare che si cada dalla padella alla brace.
Vedete, cari colleghi, i consiglieri e, per ciò stesso, gli assessori passano. Le regole certamente possono essere cancellate, modificate e superate ma se questa deve essere la stagione delle riforme che costruisce la Calabria futura, allora il nostro sforzo, lo sforzo di tutto il centro-sinistra deve essere coerente con quanto andiamo sostenendo.
Nel trasferimento delle funzioni arriviamo in ritardo, questo è sicuro, ma proprio perché in ritardo ritengo che sia il caso di discutere approfonditamente per evitare la confusione che pure altre Regioni d’Italia hanno vissuto e continuano per certi versi a vivere.
Dobbiamo anche evitare che una sana e franca discussione di merito possa essere utilizzata dal centro-destra in maniera strumentale, accusando la maggioranza di uno sfilacciamento tra Giunta, Consiglio e partiti che francamente è solo mediatico e non di sostanza.
Cominciamo intanto noi per primi a riconoscere a questa maggioranza, a tutta la maggioranza che governa questa Regione da due anni – non da 10 – il merito di aver avuto il coraggio di mettere mano alle riforme.
Chi dovesse pensare che questa fosse una decisione scontata nella Regione che ha visto cadere sotto i colpi della criminalità il Vicepresidente del Consiglio regionale, onorevole Fortugno, ritengo abbia capito poco o nulla delle operazioni che stiamo conducendo.
Se qualcuno pensa che il problema sia quello di conservare potere discrezionale nell’espletamento di mere pratiche agricole, ha davvero compreso poco dello sforzo che il dipartimento agricoltura ha compiuto nel corso di questi due anni.
Basterebbe citare i dati della spesa comunitaria sia per l’anno 2005, con un recupero prodigioso nel secondo semestre che è stato riconosciuto anche dalla Commissione europea, sia per l’anno 2006, per dimostrare chiaramente che il nostro intento è quello di aiutare il più importante comparto della economia calabrese ad uscire dalla crisi che sta attraversando, anche a causa di una economia globalizzata sempre più aggressiva.
Forse che programmare ed indirizzare le strategie economiche del primo settore è meno nobile o importante dei collaudi e delle emissioni dei decreti di finanziamento degli imprenditori agricoli?
Affido questa mia riflessione all’Assemblea. Al Consiglio il compito di scrivere un futuro che è già presente tra noi.
In relazione al primo comma io ho fatto una valutazione che rassegno anche all’Aula.
La norma di cui all’articolo 25, comma primo, del collegato alla manovra finanza regionale per l’anno 2007 rappresenta un intervento normativo non organico che rischia di introdurre ulteriori elementi di contraddizione e di incertezza interpretativa nella disciplina del riparto delle competenze amministrative in materia di agricoltura.
Attraverso l’abrogazione di una serie di norme della legge regionale 1 del 2006, infatti, si ripristina un quadro normativo poco chiaro che prevede una sovrapposizione di competenze tra l’ente Regione e l’ente provincia senza la individuazione analitica delle funzioni il cui esercizio è demandato all’uno o all’altro ente.
In particolare,
la proposta di soppressione dell’articolo 12, comma 2, della legge regionale
numero 1 del 2006 riporta in vigore la norma di cui all’articolo 4 comma 2
della legge 9/98 che prevede per le province un concorso all’attuazione di
iniziative che già vedono
Tale norma, infatti, per la sua attuazione rinvia all’articolo 13 della stessa legge che prevede che di volta in volta un comitato di coordinamento definisca le forme e le modalità di un concorso all’attuazione da parte delle province in materia di agricoltura.
Appare dunque chiaro che il ripristino della norma di cui all’articolo 4, comma 2, della legge 9/98 non ha diretta portata applicativa e non definisce in maniera univoca ed analitica le funzioni che le province devono esercitare.
Procedere, quindi, in modo disorganico nel tentativo di definizione delle competenze tra i vari livelli di governo non disciplinando, ad esempio, il coinvolgimento delle comunità montane e l’esercizio delle funzioni in materia dell’agricoltura ai sensi dell’articolo 3 della legge regionale 9/98 che disciplina attribuzioni e funzioni amministrative in materia di agricoltura.
Tali enti sono soggetti a tributare di tutte quelle funzioni non attribuite espressamente dalla titolarità della Regione o province. Mina il processo di trasferimento delle funzioni che abbiamo avviato.
Il presente emendamento sostitutivo della norma di cui all’articolo 25, comma 1, della proposta di collegato alla finanziaria regionale per il 2007 intende consacrare in via legislativa il principio della partecipazione delle province e delle comunità montane all’attuazione dei programmi e dei piani di intervento redatti dalla Regione per il comparto agricolo.
Lo strumento
previsto è la predisposizione di un articolato ed organico disegno di legge
regionale che
Sarà il Consiglio regionale con propria legge ad attribuire tali funzioni e a completare per tale via un quadro normativo finalmente chiaro e certo, il processo di trasferimento delle funzioni in materia di agricoltura dalla Regione agli enti indicati dall’articolo 26, comma 1 della legge regionale 34/2002.
Leggo il testo dell’emendamento “Al fine di garantire alle Province ed alle Comunità
montane la concreta partecipazione all’attuazione dei programmi e dei piani di cui all’art. 26, comma 4, della legge regionale
n. 34/2002, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente
legge
Io vi propongo questo emendamento.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Adamo.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, mi sia consentita una premessa perché altrimenti si generano interpretazioni equivoche che già in queste ore, in questi giorni successivi alla prima riunione di questa seduta, di questa sessione ho visto affiorare qua e la nei commenti ma anche in qualche corpo di articolo apparso su qualche organo di stampa.
Secondo qualcuno pare che ci sia il gusto di settori della Giunta regionale di vivere questa vicenda sulle riforme o come una gara tra chi è più riformista e meno conservatore o addirittura concepire le riforme, la proposta di riforme, il tentativo di riforme, come una sorta di resa di conti o posizioni pretestuose per insidiare funzioni e competenze proprie dello svolgimento del compito assessorile di altri colleghi di Giunta.
E’ sbagliato. Ritengo sia assolutamente improprio che questo ragionamento si faccia sulla sanità ma ne abbiamo discusso e lo abbiamo affrontato.
Ho apprezzato il discorso che stasera ha fatto a proposito dell’articolo 14 l’assessore Lo Moro e pubblicamente la voglio ringraziare. Ma dico che è sbagliato anche a proposito dell’agricoltura.
Se c’è qualcuno che vuole insinuare il sospetto secondo il quale il maxiemendamento è finalizzato a creare un problema alla funzionalità dell’assessorato all’agricoltura, dico che questo qualcuno o è in mala fede o è fuori strada.
Debbo dire che questo sospetto sarebbe fugato dal fatto che mi pare ormai arcinota la determinazione del Presidente di andare avanti in queste riforme. Cito il Presidente della Giunta non solo come capo dell’esecutivo.
E’ grave che qualche giornale stamattina abbia scritto addirittura che persino il Presidente della Giunta non fosse a conoscenza del maxiemendamento. Ma cito, convenzionalmente, l’onorevole Presidente della Giunta - che ringrazio per il coraggio e la determinazione che sta dimostrando di avere in queste ore su questa linea – perché a nessuno sfugge che il punto di forza e di radicamento del partito che ha fondato il Presidente della Giunta senza infingimenti è rappresentato non tanto dall’azione amministrazione, e nessuno può dubitare che è un’azione amministrativa separata da quelli che sono i momenti dell’impegno e della iniziativa politica, ma questo punto di forza è dato dalla presenza politica sia dell’insediamento organizzativo che elettorale che rappresenta in Calabria il dirigente politico, onorevole Mario Pirillo e non l’onorevole Pirillo, assessore all’agricoltura.
Pertanto, se questo qualcuno pensa che debba esistere questo problema, questo problema non dovrebbe rivolgerlo certamente, rispetto alla competenza che esercita in quanto proponente di questo maxiemendamento insieme a Chieffallo l’assessore alle riforme e quella che esercita l’onorevole Pirillo, ma, addirittura, clamoroso, paradossale, questa critica velatamente e ingiustamente dovrebbe essere assunta come una osservazione a quelli che sono i rapporti tra Presidente della Giunta e onorevole assessore all’agricoltura.
Ho voluto esplicitare questo punto attraverso questa premessa perché ritengo che questo problema non esiste dal momento che il convincimento di Loiero e il mio personale è quello dimostrato in quest’Aula da questa maggioranza. Va preso atto con grande senso di responsabilità da parte dell’onorevole Pirillo e anche dall’onorevole Doris Lo Moro, nonostante le discussioni che ci sono state anche tra di noi.
Perché – io lo voglio dire senza polemica alcuna – l’altra sera qualcuno rivendicava la solennità di quest’Aula e invocava presunte coerenze anche rispetto all’esercizio delle funzioni. Penso al ruolo che ha svolto Chieffallo nella sua qualità di Presidente della Commissione bilancio.
Badate, tanti di noi eravamo già presenti nella precedente legislatura, nessuno di noi può dimenticare che nella precedente legislatura venivano votati alla unanimità provvedimenti, anche dai componenti consiglieri regionali di quella maggioranza, che poi in quest’Aula venivano stralciati e veniva negato anche il diritto alla parola ai componenti di quel voto, di quella maggioranza.
Non lo dico per polemica ma per guardarci in faccia.
Quando da questi banchi si invocava la coerenza alla posizione, noi avevamo intere sedute di Consiglio regionale durante le quali da quei banchi c’era il silenzio assoluto. C’era il maxiemendamento con la firma del Presidente della Giunta e con la firma dei capigruppo di maggioranza e silenzio assoluto. Da questi banchi ci si sforzava di imporre un elemento di chiarezza e di confronto dialettico trasparente.
E’ così. Abbiamo approvato, caro Sarra, più bilanci con un maxiemendamento votato persino con un voto complessivo o sono stati approvati bilanci con l’abbandono da parte di questi banchi, della minoranza dell’Aula che con la maggioranza rimasta in Aula. Nonostante in Commissione più componenti di quella maggioranza votassero una cosa poi si votava tout court l’emendamento così come veniva proposto.
Non lo dico per polemica ma perché dico questo? Perché voglio valorizzare un altro dato. Tra di noi le discussioni sono alla luce del sole, sono trasparenti e io penso che non sia un fatto di debolezza questo.
Anche quando in una riunione di maggioranza, persino in Aula sia a microfoni accesi che spenti c’è questo confronto come stiamo facendo stasera, penso che ci sia l’espressione di lealtà e di responsabilità. Poi, certo, il punto è di capire come si prendono le decisioni, con quale grado e ordine di collegialità alla fine vengono assunte le decisioni e come poi si eseguono e si ha la coerenza di andare avanti in questa direzione.
Ho voluto fare questa premessa perché mi trovo a vestire stasera, ancora una volta, i panni di una funzione che potrebbe far apparire una sorta di contrapposizione fra me e Pirillo che non voglio proprio esista e perché non è questo il punto.
Ho ascoltato l’intervento che ha fatto Pirillo…
Mario PIRILLO, assessore all’agricoltura
Scusa, non so se hai sentito la premessa…
Nicola ADAMO, Vicepresidente della Giunta regionale con delega alla costruzione della nuova Regione ed al marketing regionale
Ci sto arrivando…
…valutazioni di carattere tecnico, leggi alla mano. Una premessa che io deposito agli atti per dire che non sono un assessore a vita, ma non posso tenere in piedi una situazione che è incerta e con questa dizione del comma 1 è ancora più incerta rispetto al passato.
D’altra parte avevamo adottato la legge numero 1.
Ho apprezzato, Mario e ci stavo arrivando, più cose dette in quell’intervento. La prima è che l’intervento era scritto e l’hai letto. Ciò mi fa riflettere perché evidentemente è stato meditato e riflettuto e quindi anche sotto l’aspetto della competenza tecnica probabilmente lo ritengo indiscutibile.
Ho apprezzato che in premessa hai detto “in ogni caso”, queste parole le aggiungo io per dare senso al ragionamento “ci tengo che indipendentemente dall’esito finale della discussione in Aula rimanga agli atti”.
Interpreto questo “rimanga agli atti” come un dire anzitutto e preliminarmente di una testimonianza politica ma non di un pregiudizio oppure di una precostituzione di una posizione, che ad ogni costo debba imporre un percorso definito.
Ho ascoltato il ragionare ed a parte le considerazioni di merito tecnico-legislativo mi pare che il presupposto di questo ragionamento sia: di fronte al processo di trasferimento di competenze noi abbiamo davanti, aperta sicuramente una strada incerta. Io lo voglio dire non soltanto per l’agricoltura in assoluto, ma questo può valere per il riordino del Titolo V° della Costituzione, per il riordino dei poteri e delle competenze, della distribuzione delle competenze tra lo Stato e le Regioni.
Ma vale anche, sicuramente, per quanto riguarda il trasferimento di competenze dalle Regioni presso gli enti locali. Non sta scritto da nessuna parte che una legge soltanto perché approvata in sé alla fine dello stato di applicazione e valutando lo stato di applicazione di quella legge i risultati che ha raggiunto, necessariamente è in sé una buona legge, tout court in assoluto.
Può darsi che si facciano delle leggi che alla fine risultano essere nel loro percorso di attuazione delle leggi parzialmente positive o addirittura delle leggi infondate assolutamente.
Di fronte
all’incertezza della fase che si apre davanti a noi per quanto riguarda il
trasferimento delle competenze della “
Badate, la certezza è data dal fatto non soltanto che noi in maniera autoreferenziale ci diamo un giudizio tra di noi. In questo caso il problema non è, cioè il valore non è dato dal fatto che un collega di Giunta, un assessore in maniera autoreferenziale dica ha fatto un lavoro egregio all’agricoltura.
No, la certezza è data da un’altra cosa, cioè dal modo come gli utenti, i soggetti beneficiari dell’azione amministrativa dell’agricoltura hanno vissuto questa esperienza.
Non ci risulta leggendo la stampa, vedendo i livelli di concertazione, vedendo l’azione di programmazione e di accelerazione della spesa… noi sotto questo aspetto abbiamo l’assessorato all’agricoltura della Regione Calabria che non soltanto è tra gli assessorati più in avanti tra le Regioni dell’Obiettivo 1 per quanto riguarda la programmazione ma anche per quanto riguarda la rendicontazione.
Quando parliamo di rendicontazione parliamo di rendicontazione non delle annualità trascorse ma di quelle che sono in corso. Evidentemente parliamo di azioni portate a compimento, per cui i soggetti beneficiari sicuramente hanno goduto, persino, addirittura delle erogazioni.
Quindi è fuor di dubbio
tutto questo, ma il punto qual è? E’ la scelta a monte che ha fatto questo
governo e questa maggioranza, cioè se attuare o no la “
Abbiamo la scelta
di attuarla ed in questa direzione ci stiamo muovendo. Mario diceva che
oltretutto siamo in ritardo ed ha ragione perché la “
Così non è stato. Noi abbiamo assunto un impegno con gli elettori che avremmo fatto un primo step, entro il 31 dicembre del 2005 concertando attraverso i protocolli di intesa e abbiamo provveduto a chiudere con le Province soltanto di recente.
Addirittura, l’altra sera in una riunione di concertazione dell’associazione di comuni ci è venuta la richiesta di rallentare- per quanto riguarda i Comuni- in attesa dell’applicazione di una norma della legge sull’associazionismo che questo Consiglio regionale ha approvato alla fine dell’anno scorso, per avere una definizione degli ambiti territoriali ottimali per quanto riguarda i bacini che definiscono le competenze, soprattutto, dei piccoli comuni. Di rallentare il demandare queste competenze ai comuni.
Passi avanti, però, ne abbiamo fatti. Una questione che è rimasta in sospeso era proprio questa che riguardava il comparto della materia in agricoltura dove gli orientamenti dell’assessorato, che Mario ha espresso in una cartella e mezza – stasera ha letto l’intervento giustamente in quest’Aula – sono stati sempre presenti nelle fasi della concertazione, nel confronto pubblico tra l’assessorato all’agricoltura e le Province, nell’osservatorio delle riforme, nella stessa Giunta regionale.
Solo che la difficoltà che ci troviamo stasera qual è? A mio avviso è questa: il testo di questo articolo 25 è un testo concertato ed è per questo che intervengo ma non voglio discutere nel merito, confutare nel merito quel che dice Pirillo perché mi sento di dire che al merito che dice lui io non ho argomenti da opporre però il dato qual è? L’articolo 25 che è stato approvato dalla Commissione è di fatto formalmente un testo concertato e quindi definito in sede di concertazione sociale con tanto di protocollo di intesa che è stato sottoscritto dall’assessorato alle riforme, dal dipartimento all’agricoltura e dalle amministrazioni provinciali.
Se noi stasera mettiamo in discussione questo testo che, guarda caso, ripropone tutti quei problemi in termini di abrogazione, ovviamente, che Pirillo ci ha posto, è come se ci rimangiassimo questo accordo.
In più cosa dico io? Nessuno ci impedisce che sulla base di questa concertazione noi procediamo a quel tipo di trasferimento di competenze, ma nessuno ci impedisce che secondo l’emendamento proposto da Mario l’autorizzazione che il Consiglio regionale dovrà dare all’assessore all’agricoltura per il disegno di legge si eserciti lo stesso.
Chi può impedire che Pirillo presenti un disegno di legge non solo come assessore all’agricoltura, ovviamente, ma anche utilizzando le prerogative – lo dico come un paradosso, ovviamente, per estremizzare il concetto- di consigliere regionale ?.
Però in questo confronto, partendo dalle impostazioni che dice Pirillo, noi con le Province siamo più forti nella contrattazione. Non siamo più deboli altrimenti registriamo una chiusura motivata che ci fa distorcere il terreno, un terreno di fronte al quale invece di pesare il fatto che oltre 300 funzioni gestionali sono state trasferite alle Province già da tempo e che questo trasferimento è stato accompagnato certo da trasferimento di personale…
Perché anche la
storiella che si dice “il personale non sa cosa fare alle Province” ormai non
può essere più vera. Perché non solo ci sono le funzioni trasferite, ma
Non c’è più un vincolo che impedisce alle Province di essere sottoposte alla volontà della Giunta regionale. Si valutano quindi quelle che sono le difficoltà che anche le Province, non soltanto al momento del recepimento ma al momento dello svolgimento di queste competenze, potrebbero avere.
Se, invece, appariamo come quelli che a Catanzaro firmiamo un accordo e poi veniamo in Aula e lo mettiamo in discussione, non siamo più credibili. Anche il ragionamento che fa Mario sostanzialmente rischia di essere equivocato e ci indebolisce.
Senza voler
entrare nel merito perché io oltretutto queste discussioni – lo dico
pubblicamente – con Mario le ho fatte a tu per tu. Cioè, se la vogliamo dire
tutta la cosa che andrebbe valorizzata in questo momento in Calabria qual è?
Che quanto ha fatto sulla “
Cioè, il tema che
dovremmo avere all’ordine del giorno per fare una valutazione obiettiva in
questo momento in Calabria qual è? Che il processo di destrutturazione
gestionale della Regione non solo è stato avviato, ma è molto avanti non
soltanto perché abbiamo compiuto il percorso indicato dalla “
Assumo quella parola che Mario ha detto all’inizio e la voglio lasciare agli atti perché lui sta facendo una battaglia politica che non è a difesa di una gestione che deve fare l’assessorato ma è il pronunciamento di una posizione di merito sulla base di una esperienza concreta.
Vediamo in corso
d’opera che è successo e trattiamo con loro. Nel frattempo, se c’è questa
esigenza che, addirittura, siamo già pronti per presentare un disegno di legge,
io non ho alcuna difficoltà a valutarlo ma anche a sottoscriverlo
collettivamente sotto la mia responsabilità per quanto riguarda
Per questo motivo io non so se Mario intende riconfermare alla votazione il proprio emendamento…
Io confermo che non ho nessun problema, l’importante è che rimane agli atti…
(Interruzione)
Però, onorevole Vicepresidente, lei non ha tenuto conto che noi stiamo abrogando una legge che abbiamo adottato lo scorso anno. Io mi rimetto alla volontà del Consiglio senza nessun problema e l’importante è che il Consiglio acquisisca queste carte.
Noi il 2006, l’11 gennaio abbiamo adottato alcuni provvedimenti. Oggi li ribaltiamo e questo non capisco avendo io dimostrato che l’adozione di questi provvedimenti, questo di oggi, ricomplica le cose.
Nel 2006 noi
abbiamo adottato con la finanziaria alcuni articoli per snellire le procedure,
per cercare di rendere più applicabile la “
Io - e Adamo mi
diede anche soddisfazione da questo punto di vista - fui il primo firmatario a
richiedere l’iscrizione all’ordine del giorno della legge che poi è diventata “
Quando l’abbiamo adottata abbiamo sbagliato?
Mario, sarebbe stato più semplice che questo testo non fosse stato firmato in sede di protocollo di intesa tra i dipartimenti…
Non è stato firmato da nessuno, Nicola.
La riunione si è fatta all’assessorato all’agricoltura e io nemmeno ho partecipato a questa riunione. Se oggi lo mettiamo in discussione, è un bel problema.
Nicola, che restino agli atti e anche alla registrazione le cose che ho detto, però rimane questo dubbio perché abroghiamo le norme che abbiamo ritenute necessarie lo scorso anno per procedere al trasferimento delle funzioni.
Questa è una cosa al di là del documento e credo che Gambino, con grande rispetto, il mio direttore generale che non so se ha partecipato e qualcun altro, con grande rispetto, non credo che hanno il “vangelo” in mano.
Se io sostengo con una nota che abbiamo approfondito che così non trasferiamo le funzioni, che creiamo contenziosi come creeremo contenzioso con l’Arssa e con l’Afor… io non mi sono opposto tant’è che i giornali hanno detto “non capiamo se gli è piaciuto o no”.
Non mi sono opposto e non mi oppongo, però io vi ho prospettato qui una difficoltà.
Non voglio insistere perché sia approvato il mio emendamento, ma il Consiglio deve rendersi conto che stiamo abrogando una norma che abbiamo applicato, che abbiamo ritenuto necessaria noi stessi ed in un anno ci siamo contraddetti. Questo mi basta.
Presidenza del Vicepresidente Antonio Borrello
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Favorevole.
(Interruzione)
Francesco SULLA
Su cosa stiamo esprimendo il parere? Al sub-emendamento?
PRESIDENTE
Al sub-emendamento è chiaro.
(Interruzione)
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Dichiaro di aderire alla relazione, al chiarimento fatto dal collega Adamo, pertanto il parere è conseguente. Quindi parere negativo.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento proposto dall’onorevole Pirillo.
(E’ respinto)
La parola all’assessore Michelangelo Tripodi.
(Interruzione)
Ci sono altri emendamenti all’articolo 25.
C’è l’emendamento
protocollo numero
Pertanto, sono finiti gli emendamenti all’articolo 25.
Ha chiesto di parlare l’assessore Tripodi. Ne ha facoltà.
Presidente, ho chiesto di intervenire perché
nell’ambito di questo articolo, dell’articolo 25, è stato inserito il comma 3
che leggo che reca testualmente
“sono abrogati tutti i riferimenti alla legge
regionale 12 aprile 1990, numero 23 contenuti nella delibera del
Consiglio regionale numero 106 del 10 novembre 2006 pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione
Calabria del 4 dicembre 2006, supplemento straordinario numero 1 al numero
Ho chiesto di intervenire perché ritengo anche ai fini di una informazione che c’è stata e di una necessità di un approfondimento che era stato concordato in sede di Commissione che tutte le questioni inerenti la legge urbanistica e le linee-guida della pianificazione sono state rinviate alla valutazione della quarta Commissione consiliare.
Ora, siccome questo, invece, rappresenta un comma estremamente importante, ove dovesse essere approvato, voglio ricordare che l’abrogazione di questo riferimento significa che tutto quello che riguarda il capitolo 7 delle linee-guida riguardanti le misure di salvaguardia viene a decadere. Dunque, le linee-guida della pianificazione regionale sarebbero, praticamente private degli strumenti e dei meccanismi di salvaguardia che sono contenuti nelle linee-guida.
Credo che questa questione vada affrontata con attenzione e quindi vada rinviata in Commissione.
Chiederei, intanto, che venga fatta una valutazione al banco sospendendo i lavori del Consiglio per verificare i termini e le questioni oggetto di questo punto specifico dell’articolo 25, comma 3.
Peraltro, debbo dire che un meccanismo di questa natura pare che sia stato un po’ originato da dichiarazioni che sarebbero state rese dal Presidente del Consiglio regionale in occasione dell’approvazione del progetto di legge di modifica della legge urbanistica e del progetto delle linee guida.
Voglio ricordare al Consiglio che in quella occasione il Presidente del Consiglio regionale, onorevole Bova, fece una dichiarazione sostenendo che visto che veniva stralciato il famoso articolo 58 bis della legge urbanistica, venivano stralciate tutte le norme che facevano riferimento all’articolo 58 bis della legge urbanistica.
Voglio ricordare
perché venga messo a verbale che l’articolo 58 bis della legge urbanistica fu
scritto e varato sulla base di un lavoro e di un approfondimento in Commissione
nel luglio del
Allora io chiederei, Presidente, visto che la questione è molto seria e delicata e visto che implica anche conseguenze molto importanti e si determinerebbero vuoti molto gravi nell’apparato normativo di carattere urbanistico della Regione, che questa questione venga affrontata intanto con una breve consultazione al banco della Presidenza e poi io chiedo che venga stralciato il comma 3 e rinviato alla valutazione della Commissione.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, questa è una vicenda assai singolare perché - per chi ricorda – già all’atto dell’approvazione delle linee-guida ci fu, ed anche in precedenza, una discussione assai impegnativa perché parliamo di strumenti che hanno una ricaduta ed un coinvolgimento di interessi, di istituzioni e di territori che non trova esclusione.
Ora anche per dare conto del percorso, vorrei ricordare che appena dopo la pubblicazione sul Burc, alla prima seduta utile di Consiglio più consiglieri posero questo interrogativo del dato che tra il testo approvato e il testo pubblicato si era prodotta una divaricazione.
Appena dopo, lo stesso argomento è stato posto ripetutamente in Conferenza dei capigruppo fino al punto che la quasi totalità dei capigruppo ha sottoscritto una sorta di interpretazione autentica sull’argomento.
Ci sono state poi altre vicende, si sono accumulate anche tensioni esterne al Consiglio regionale. Io vorrei sommessamente sottolineare anche ponendo un elemento assai delicato rispetto alle certezze che maturano all’interno delle decisioni stesse. Quindi io non la carico di altro e mi sforzo soltanto di narrare i fatti avvenuti.
So bene che c’è una discussione che c’è stata anche in Commissione bilancio rispetto ad altri pezzi che hanno una ricaduta e che hanno un incrocio con questa vicenda.
Non penso che noi stasera chiudiamo definitivamente la questione nel senso che ci siamo dati appuntamento, condividendo un po’ la totalità dei soggetti, di ritornare su questo argomento con un approfondimento anche sul piano squisitamente tecnico e di elaborazione.
Prego, però, l’assessore di dare corso stasera al mantenimento di questo comma 3 e all’attivazione anche con procedura d’urgenza per quanto riguarda gli strumenti collegati alla legge 19 perché ci sono già questi testi, ma anche ulteriori testi ancora che ritornano su questo argomento.
Il non mantenere questo comma rischierebbe di aprire una ulteriore tensione rispetto alla vicenda che si è verificata.
Noi stasera non andiamo ad intervenire nel merito ma a riparare una interpretazione che si è verificata e quindi manteniamo fede a quell’orientamento del Consiglio, perché il Consiglio regionale in quella circostanza è stato assai esplicito. Ha espresso la sua volontà in modo inequivocabile e penso che sia giusto rendere efficace quella volontà.
Se poi quella volontà deve avere un ulteriore approfondimento, magari una modificazione ulteriore, io questo non lo escludo. Anzi penso che ci può stare tranquillamente questo, ma ritengo che stasera noi questo primo dato lo dobbiamo assumere.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare
l’onorevole
Presidente, io per la verità resto sempre più sconcertato dei lavori, dell’andamento di questo Consiglio regionale.
Alcune volte, vi confesso, che me ne pento, mi sono pentito di essere stato eletto al Consiglio regionale. E’ veramente strano e credo non succeda in nessun Consiglio comunale neanche di poche decine o di centinaia di abitanti che si assuma una decisione e poi se ne fa un’altra. In buona fede, in mala fede non so o meglio, siccome sono Franco di nome e franco di fatto, quel che penso è che quando succedono queste cose vengono fatte in mala fede e me ne assumo la responsabilità.
Questo Consiglio regionale in una logica, in un contesto più generale relativamente ad un problema legato all’urbanistica ha approvato un famoso articolo 58 bis.
Questo articolo per dimenticanza non so di chi non si è poi trovato pubblicato. Così come diceva l’assessore ha causato disguidi, dissensi, danni a chi opera in un determinato settore e a chi vive, senza che il 27 gli arriva la busta paga, di questo lavoro senza che nessuno se ne preoccupasse.
Per la verità, così come diceva il collega Pacenza, questo problema è stato posto all’attenzione del Presidente Bova da qualche consigliere regionale, dopo un esame della Conferenza dei capigruppo. Neanche allora, anche in quel momento siamo rimasti sordi.
Oggi c’è voluto il collegato alla finanziaria. Io mi rendo conto, onorevole Tripodi, così come ho detto per le aziende sanitarie ed ho votato contro, che era più giusto che si vedessero in un Piano sanitario e non in un collegato alla finanziaria, anche queste.
Ma qui c’è l’esigenza e l’interesse di chi opera in questo settore di vedere ben chiare le cose.
Io non ho difficoltà a riportare un ragionamento in un prossimo futuro, in un contesto più vasto e generale riguardo al territorio e all’urbanistica. Mi rendo conto che lo studio del territorio è una cosa molto seria che va gestito in un certo modo.
Con una raccomandazione stavolta, assessore, che la concertazione deve partire dalla base. Noi dei grandi scienziati non sappiamo cosa farne, soprattutto sullo studio del territorio. Abbiamo necessità di concertare dalla base con i sindaci, con le organizzazioni degli ingegneri, architetti e tutto il resto, con le associazioni perché diversamente sulla carta non si va da nessuna parte.
Gli studi restano lì o meglio servono a realizzare il contrario della realtà in cui si vive.
Tra le altre cose, questo comma 3 non nasce dal nulla ma da un emendamento a firma di un terzo dei consiglieri del Consiglio regionale. Quindi per non farla lunga – sono le 3,30 del mattino – credo che non è che si possa mettere in discussione il comma 3, ma penso che se non ne parliamo per niente, evitiamo una bella vergogna, grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Guagliardi. Ne ha facoltà.
Presidente, soltanto per dire che ho la sensazione che c’è qualcosa che non va perché mi sembrava – posso anche sbagliarmi – che questa materia come tante altre l’avessimo rinviata ad una discussione più generale, vista la gravità della situazione.
Posso anche sbagliarmi, ma in Commissione avevamo deciso di fare un rinvio di questo e non so se qualcun altro lo ricorda.
Certo, su questo punto non solo forse ricordo male, ma pensavo in quella direzione, io sono d’accordo che questo punto non possa essere una ulteriore riforma che facciamo in queste famose due serate che stiamo vivendo.
Perché su questo argomento che non è soltanto oggetto di discussione di chi deve costruire e come deve costruire ma è anche oggetto di discussione di chi vuol salvare la costa e gli ambiti magari con programmi di sviluppo, con pari dignità di chi vuol creare nuove realtà abitative.
Penso che noi indipendentemente dalla confusione che si è fatta tra la pubblicazione nel Bur di un testo, che non è poi stato recuperato dalle sollecitazioni che sono venute in Consiglio regionale, c’è sempre un impegno preciso della quarta Commissione della famosa discussione dell’articolo 58 bis.
A ottobre è stata approvata la legge e fino ad oggi in 7 mesi ancora non abbiamo discusso. Quindi il punto è quello e io credo che se questo comma 3 viene ritirato e si invia immediatamente alla discussione alla Commissione, risolviamo il problema generale della discussione perché il problema nasce sempre dalla famosa seduta del Consiglio regionale che ha rinviato ad una ulteriore discussione il famoso articolo 58 bis.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Sulla. Ne ha facoltà.
Francesco SULLA
Credo, Presidente…
(Interruzione)
Prego dia la parola al consigliere Tallini.
PRESIDENTE
Non voglio fare polemica, ma…
(Interruzione)
Ho capito ma la prenotazione a chi l’ha fatta, onorevole Tallini?
(Interruzione)
A me certamente no, io qui ho segnato: Pacenza,
(Interruzione)
Dicevo che credo stiamo trattando di una questione molto delicata e da come è stata presentata da alcuni colleghi appare in questi ragionamenti tesa a risolvere un disguido formale di trascrizione che non dovrebbe inficiare una discussione più approfondita, che era stata già messa in cantiere dalla quarta Commissione che presiedo e che non è stata portata avanti perché, come è noto, in questo periodo sono state sospese le attività della Commissione per dare spazio alla discussione del bilancio.
Io credo che si faccia un errore a porla così in modo generale ed indistinta questa questione dei richiami alla legge 23/90, perché, punto per punto, se si va a guardare bene le linee guida ci si rende conto che in alcuni casi… E lo dice uno che non ama assolutamente una politica vincolistica in materia urbanistica, non è neppure, però, tanto convinto del fatto che bisogna in modo indiscriminato trascurare la protezione di alcune aree particolari.
Credo che il problema che viene posto da tanti operatori non si risolva in questa maniera, anche perché la legge 23 – fino a prova contraria – è una legge della Regione Calabria che non è stata abrogata.
Non so se il fatto che non venga citato esplicitamente nelle linee-guida, di fatto dà la possibilità di non rispettarla.
Se il problema – come mi si dice – è quello di affrontare questa questione che si è andata determinando nella seduta del novembre dello scorso anno, se questo è anche l’orientamento- come è stato detto da qualche consigliere- del Presidente del Consiglio che in prima persona pare abbia assunto quell’impegno io non ho difficoltà a riparare a questa questione formale.
Tuttavia, penso che ci sia una questione sostanziale anche perché io avevo presentato un emendamento all’articolo 58 bis concordato con tutti i capigruppo della maggioranza che poi ho ritirato proprio per favorire l’approvazione sia delle linee-guida che della legge urbanistica con l’impegno di approfondire quelle tematiche in Commissione.
Ho presentato in questi giorni, per la discussione odierna, un emendamento all’articolo 65 della legge 19 (per ridare certezze a quegli operatori) che, in virtù della non applicazione dell’articolo 58 bis così come concepito nella riunione dei capigruppo e così come raccolto nell’emendamento che mi ero permesso di avanzare, avrebbe secondo me affrontato e sicuramente non aggravato.
Credo, quindi, che la discussione su questa questione vada fatta fino in fondo. Ho il dovere per l’impegno che abbiamo assunto in Consiglio che la discussione venga svolta con serietà e raccogliendo le opinioni di tutti i gruppi presenti in Consiglio regionale.
Onestamente, mi trovo anche in imbarazzo perché l’emendamento che verrà posto alla discussione dopo e che riguarda l’articolo 65 bis, in qualche misura sarebbe poi in contraddizione con questa scelta, se questa non è una scelta puramente formale.
Se questa scelta diventasse sostanziale, vanificherebbe un emendamento al quale non intendo assolutamente rinunciare perché è frutto di un lavoro di concertazione anche con le Province. E stiamo parlando tanto di ruolo delle Province in materie delicate ed anche questa è una delle competenze proprie delle Province e di ordini professionali.
Penso che quindi la discussione vada fatta fino in fondo nel merito.
Se siamo nelle condizioni di farla questa sera, bene; altrimenti credo – come era nelle nostre intenzioni – sia giusto che questa riunione venga svolta con la dovuta serenità in Commissione.
Voglio comunque – concludo – chiarire una cosa una volta per tutte, altrimenti qui ci prendiamo in giro. Noi dobbiamo decidere che fine deve fare la legge 23/90 perché altrimenti è un rincorrersi che non risolve il problema.
Perché se la legge 23/90 è in vigore e noi l’abbiamo interpretata autenticamente solo qualche mese fa, ribadendo di fatto l’esistenza della 23/90, noi ci prendiamo in giro e facciamo soltanto puri ragionamenti accademici che nella prassi e nella realtà non trovano poi riscontro e che comunque lasciano i comuni, gli enti interessati, gli uffici tecnici di quegli enti nella difficoltà di poter decidere.
Quindi, penso che questa sia una questione che una volta per tutta vada affrontata e risolta. Dopo di che tutto il resto può essere riorganizzato, ma togliere in modo generico ogni riferimento alla legge 23/90 credo che possa creare non un aiuto, ma una ulteriore difficoltà.
Tuttavia, come ho fatto in qualche altra occasione sono disponibile e anzi promuoverò un ragionamento ed un lavoro in Commissione che sia in poco tempo in grado di produrre un risultato da sottoporre a questo Consiglio.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Tallini. Ne ha facoltà.
Se fosse vero o se avesse una risposta positiva la domanda che si è posta alla fine del suo intervento il collega Sulla, il 99 per cento dei piani regolatori della Calabria sarebbero nulli.
Io credo e penso di poterlo dire senza alcuna smentita che tutti i piani regolatori che sono stati approvati con relativi pareri dalla ripartizione urbanistica della Regione Calabria sicuramente sono stati approvati senza che abbiano questo requisito.
Ma parto da questa considerazione paradossale per fare un po’ la cronistoria. Stasera, nei vari interventi – consentitemi –, a cominciare da quello dell’assessore all’urbanistica, ho registrato molta confusione.
C’è gente che dice: abbiamo deciso di parlarne in Commissione ed adesso ne parliamo qua.
E’ proprio perché dovevamo parlarne in Commissione, oggi è stato reinserito questo articolo. perché ci sono i timori – caro assessore all’urbanistica – che noi abbiamo espresso il giorno in cui l’onorevole Senatore intervenne (condiviso dall’onorevole Pacenza, da Sulla, dal sottoscritto) sull’articolo 58 bis contenuto nella legge urbanistica regionale, che è stato stralciato proprio perché poi se ne discutesse in Commissione.
Soltanto per una svista, analoga cosa non è stata fatta per le linee guida, perché il problema è questo: il 58 bis o il suo contenuto del 58 bis, contenuto nella legge urbanistica regionale di fatto nella sostanza non è altro che la legge 23/90 contenuta nelle linee-guida.
Quando abbiamo approvato e discusso la legge urbanistica regionale non si è discusso delle linee-guida, che si erano date per approvate.
Correttezza vorrebbe che qualcuno ricordasse che quando avevamo fatto notare questo, si erano impegnati i tecnici dell’ufficio a stralciare dalle linee guida quei riferimenti.
Ma il problema oggi, amici e colleghi consiglieri regionali, non è questo. Tutto sommato quanto successo è stato la riprova che quell’articolo 58 bis, oggi mantenuto in vita dal riferimento della 23/90, ha prodotto effetti devastanti, come qualcuno sospettava e aveva detto all’atto in cui era stato discusso in Aula.
In Aula cosa è avvenuto? Che il 58 bis doveva andare in Commissione per una discussione, le linee-guida sono state approvate senza stralciare questi riferimenti.
Oggi cosa fa questo emendamento? Non fa altro che ricostituire quelle condizioni che vi erano all’atto in cui l’Assemblea ha votato si è stabilito di stralciare dalla legge urbanistica regionale e dalle linee guida quegli elementi che poi dovevano essere discussi ed approfonditi in Commissione.
Dalla legge urbanistica questo l’abbiamo stralciato e non l’abbiamo stralciato dalle linee-guida.
Oggi, assessore Tripodi non è che si discute o si reinserisce una cosa; no, non facciamo altro che la volontà espressa in quella seduta, per poi fare quel che dice lei: approfondire tutti gli aspetti come dice lei nella Commissione.
Piuttosto non si
capisce come invece
C’è un’altra
vicenda che credo debba fare riflettere il Consiglio regionale. Voi sapete che
la legge urbanistica è stata impugnata dal Ministero dei beni ambientali perché
in alcune parti
Se per assurdo
noi avessimo fatto le linee guida con legge, sicuramente
Collega Sulla, ho colto pure qualche contraddizione nelle cose che dice nel suo intervento.
Quando dice stralciamo la 23/90, è o non è in vita? Se è in vita, non è stata mai rispettata nemmeno dalla Regione stessa quando faceva la verifica sui piani regolatori.
(Interruzione)
Ma io dico questo non per dire che lei ha torto, ma perché saremmo ad un paradosso davanti al quale dovremmo fare una riflessione.
La “23/90” che qualcuno invoca come una legge di tutela è la legge che quando è stata in vigore negli anni che furono, provocò la vera cementificazione e devastazione delle coste. Questa è storia, non è una cosa che mi sto inventando io.
Se aggiungiamo il
fatto che è facile chiedere un quesito, non so qual è l’organo che può sciogliere
questo dubbio, che ci possa dire se la 23/90 possa essere ancora considerata in
vigore o meno ma fermo restando una cosa: sia rispetto a quello che è stata la
volontà del Consiglio regionale, sia agli aspetti di approfondimento che
dovranno essere fatti nella Commissione, soltanto mantenendo in vita questo
emendamento che è stato approvato alla unanimità dalla Commissione, si può
verificare, anche a rispetto al fatto che per alcuni aspetti che riguardano la
materia paesaggistica
Quindi ritengo che l’unica legge a cui si può far riferimento, la cosiddetta legge di tutela dei vincoli ambientali, il decreto Urbani, è la legge nazionale.
Comunque, io ritengo che se questa è la storia, non vi è dubbio che oggi mantenendo questo emendamento approvato dalla Commissione, non facciamo altro che ripristinare – e chiudo – quello che quel giorno il Consiglio regionale ha deciso.
Da domani mattina andiamo in Commissione, perché sarebbe anche una contraddizione da una parte approvare questo emendamento e dall’altra approvare pure la modifica dell’articolo 65 della legge regionale che inserisce, invece, in termini di tutela e di vincolo la 23/90.
C’è anche un principio ordinamentale che dice che non ci può essere una legge e poi una legge uguale e contraria, che contrasta…
(Interruzione)
Con quel tuo emendamento, da una parte, se dovessimo per assurdo approvare i due emendamenti…
PRESIDENTE
Cortesemente non dialoghiamo, però, facciamo terminare l’intervento, grazie.
Concludo. Se dovessimo, per assurdo, oggi approvare l’emendamento che è già inserito nel collegato e l’emendamento che richiama ad una modifica del comma 2 dell’articolo 65 della legge urbanistica, di fatto faremmo due cose uguali e contrarie, per cui alla fine non faremmo altro che confusione.
Ritengo che la cosa più corretta sia quella oggi di approvare questo comma 3 dell’articolo 25 così come l’abbiamo formulato.
Da domani, tutti i dubbi degli onorevoli Sulla e Michelangelo Tripodi – ritengo di non avere certezze – possono essere tranquillamente discussi insieme a quelli dell’onorevole Guagliardi nella relativa Commissione e possiamo sicuramente prendere le più accurate e opportune iniziative per evitare che ulteriori danni si possano apportare ad una economia come quella della Calabria che sta già soffrendo tanto, ma che da questi provvedimenti potrebbe ricevere dei colpi mortali.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Tommasi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, intervengo perché ritengo che fermo rimanendo che l’economia calabrese debole debba avere norme chiare e ben definite, che sicuramente, quando dopo 35 anni ci si dota di una legge urbanistica e finalmente si avviano le linee-guida, è chiaro che tutta una serie di iter che portano al governo del territorio mettono in difficoltà.
Qui non si parla di riforme innovative odierne, ma di un percorso che sta portando la nostra Regione ad avere delle regole.
Comprendo che nella stesura ci siano stati dei disguidi, dei passaggi, però è chiaro che noi non possiamo assolutamente bloccare questo nuovo corso sulla tutela del paesaggio, del territorio, sulla impostazione delle regole certe per uno sviluppo eco-sostenibile.
Ricordo quando Presidente della provincia di Cosenza era Tonino Acri e Vicepresidente era Mario Maiolo, e all’epoca elaborarono il primo piano paesaggistico della provincia di Cosenza.
Lì si applicò – primo caso in questa regione – per intero la “23/90” proprio per il governo del territorio. Quindi la “23/90” se applicata - e come applicata allora – dà delle regole e dei percorsi.
Ricordo che in questi due anni abbiamo attivato qualcosa di veramente innovativo in questa Regione, cioè l’accordo di programma quadro per l’abbattimento degli eco-mostri.
Siamo solo all’inizio perché non veniva applicata…
(Interruzione)
Perché non veniva applicata con i piani paesaggistici.
(Interruzione)
Mimmo, non voglio assolutamente far polemiche ma voglio tracciare un percorso perché è necessaria una piena condivisione anche con le associazioni di categoria, con l’Anci per arrivare ad uno sviluppo eco-sostenibile e ad una salvaguardia del nostro territorio.
Su questo percorso non possiamo solo cancellare, poi abrogare una norma ma dobbiamo costruire insieme in tempi rapidissimi le norme che vanno a ripristinare questi che io non definisco neanche vincoli paesaggistici ma regole di governo del territorio.
Perché, se da una parte c’è un vincolo, dall’altra parte c’è stato l’eccesso in questi 50 anni del nostro territorio.
Credo che questa cosa non si può sottovalutare. C’è un emendamento dell’onorevole Sulla che è Presidente della quarta Commissione; credo che su questa linea si può discutere, se necessita un approfondimento, perché l’emendamento può creare delle tensioni ancora maggiori.
Diamoci dei tempi certi, ma nell’arco del tempo più breve possibile è necessario ripristinare la questione delle regole paesaggistiche regionali in funzione dei dettami nazionali, è chiaro.
Diamoci i tempi certi per il concetto del perimetro del suolo urbanizzato, diamoci i tempi certi per le trasformazioni urbane. Non facciamo che il passaggio in Commissione sia un passaggio sine die, perché così faremmo un grande balzo indietro in un percorso innovativo che su questo settore urbanistico si sta facendo nella nostra Regione.
Quindi è necessario, e lo dico al collega Tripodi e alla maggioranza tutta, che immediatamente da domani, se non da oggi stesso, si avvii questo percorso per ripristinare il 58 bis condiviso e concertato. Fermo rimanendo che l’esigenza di chi ha operato per 50 anni senza regole non può essere la stessa di chi vuole che la nostra Regione sia al passo con uno sviluppo consono alla realtà di questa regione.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Adamo.
Io dico che mi pare sia evidente - e mi rivolgo al collega Tripodi e alla sua disponibilità e responsabilità - che non solo nella forma ma anche nel merito è aperta una discussione di cui è stato reso esplicito il senso in questo dibattito in Aula e su cui evidentemente c’è l’ancoraggio anche degli emendamenti presentati.
Il punto qual è? Al di là delle considerazioni che ha fatto il collega
A me è capitato che da più persone mi venisse sollecitato anche in sede ufficiale questo problema. Lì si pone un problema di credibilità di quest’Aula a prescindere adesso dal tipo di merito che affrontiamo.
La seconda questione qual è? Badate, il fatto che si approvi, sostanzialmente, una norma abrogativa non è una risposta di merito compromettente gli indirizzi che possono essere dati dall’assessorato all’urbanistica o dagli emendamenti, per quanto diversi possano essere. Ma è un ritorno allo status quo ante quel 10 novembre 2006 rispetto a cui è nato il problema.
E’ come se noi riportassimo le lancette dell’orologio ferme al tempo in cui c’è stata la discussione, ché sulla base di un esame in Commissione- se non ricordo male-, sulla base dell’intervento dell’assessore all’urbanistica e di un dibattito in quest’Aula e della determinazione che poi c’è stata in Consiglio regionale, è arrivata una decisione che è stata fortemente discussa.
Ragion per cui la questione di merito viene da sé che va affrontata e risolta. L’auspicio qual è? Che noi, scusate se la dico così, come considerazione generale o generica perché magari si addice poco al merito della questione, penso, faremmo dei passi in avanti se non solo i vincoli e i divieti sulla base di quelle che sono le norme vigenti o su quella che è l’impostazione culturale anche di sviluppo eco-sostenibile…
Stavo dicendo – scusate la stanchezza – questioni di merito che sarà possibile affrontare rapidamente. La norma non precostituisce nessuna soluzione.
Stavo dicendo, non solo i vincoli ma anche le regole dettate. Quindi se noi diciamo come si deve costruire e come vorremmo si costruisse, dove si deve costruire e diamo dei paletti, dei parametri entro i quali la funzione regolatrice della Regione si afferma pienamente e gli imprenditori ma non solo, chi deve disegnare le città ed il destino dei territori sanno bene che si deve muovere entro quei parametri. E’ assolutamente legittimo: chi ce lo impedisce questo? La condizione odierna qual è? Abbiamo determinato una incertezza e una paralisi che oggettivamente, come diceva qualcuno, ha prodotto danni ad un comparto di una economia fondamentale.
Non è più questa una discussione tra chi è più o meno ambientalista.
C’è il problema che probabilmente una interpretazione autentica o no di una norma approvata o no in quest’Aula ha determinato un effetto contingente.
Allora, il punto è quello dei tempi. Cioè, più scrivi in una legge, peggio è secondo me.
Se c’è il Presidente e poi sappiamo soprattutto la volontà dell’assessore qual è, della Commissione così come ha dichiarato Sulla che oltretutto è firmatario egli stesso di un emendamento rispetto al quale ha difeso le ragioni di merito, che addirittura chiede la procedura d’urgenza, non c’è bisogno che lo mettiamo nella legge.
Cioè, nel momento in cui lo deve iscrivere una legge il termine, come dire?, pare che vai un’altra volta, non ad autoregolamentare te stesso ed i lavori, ma dai un significato a questa norma che non ha. Cioè, non è una risposta di merito, ma questo è riportare la condizione a come eravamo prima della decisione.
Se tu ci metti il termine, è come se avessi la preoccupazione che quello che tu vai a scrivere oggi in questa norma è la precostituzione di un orientamento di merito che dici “deve valere fino a tale periodo”.
Poi siccome sappiamo che le norme non sono perentorie ordinative ma sono soltanto, di fatto, indicative, magari succede pure che passino i 60 giorni e non abbiamo fatto nulla. Conta molto di più la volontà di andare avanti in una certa direzione che quello che scriviamo.
Non ne farei un dramma e senza porre in discussione gli emendamenti che sono – insisto – cosa diversa da questa norma, perché questa norma non è un merito. Questa norma non dà torto all’assessore all’urbanistica o a Ciccio Sulla, non dà torto a Tallini ma ristabilisce le condizioni perché la partita si possa rigiocare. Questa è.
A questo punto fermiamoci qui, questa è la mia opinione e quindi approvare il testo così come è stato approvato dalla Commissione.
Ho voluto fare questo intervento perché conosco la passione e l’impegno che sta profondendo l’assessore all’urbanistica: anche qui non vorrei che si equivocasse, questa norma non è contro l’assessore.
Poi l’orientamento del Governo e dell’assessore si pronuncia in Commissione e si verifica quando si va a discutere nel testo e nel merito, perché se anche questo dovesse essere, sbaglieremmo di grosso.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Michelangelo Tripodi per una brevissima replica.
Brevissimamente, Presidente.
Intanto ringrazio il Vicepresidente per il suo intervento. Se certamente fosse come lui ha affermato, non ci sarebbe alcun problema rispetto a questo comma che viene proposto nell’articolo 25.
Probabilmente le cose non stanno proprio in questi
termini, per questo c’è da parte mia una posizione contraria. Per un semplice
motivo e mi rivolgo in particolare all’onorevole
Lei ha affermato che era stato approvato e che i problemi…
(Interruzione)
PRESIDENTE
Assessore Tripodi, cortesemente, chiedo scusa si rivolga alla Presidenza quando parla, perché così evitiamo i dialoghi; altrimenti non ne usciamo più.
…la mancata approvazione di quell’articolo determina i problemi che abbiamo.
Però un chiarimento ritengo e presumo di doverlo fare solo per la storia e per la vicenda. Noi abbiamo approvato a novembre la modifica della legge urbanistica e le linee guida.
Ad un certo punto, in quel dibattito c’è stata la richiesta di stralciare l’articolo 58 bis e si è detto – da parte di chi proponeva quella richiesta – di stralciare l’articolo 58 bis dalla legge e di stralciare tutti i riferimenti all’articolo 58 bis…
(Interruzione)
L’ho guardato, l’ho letto.
(Interruzione)
Dico le cose vere e per questo io…
PRESIDENTE
Per favore, gli interventi di ogni consigliere sono registrati, quindi non c’è bisogno di replicare perché non ha senso questo battibecco, visto che quanto ognuno dice viene regolarmente registrato, per cui…
Rispetto a questo non c’è dubbio, dunque, che quel progetto di linee-guida approvato sei mesi prima di quando fu introdotto l’articolo 58 bis, era stato approvato con una parte che riguardava il capitolo settimo, nella quale è ricompreso il riferimento alla legge 23/90.
Ma quella parte è stata presentata - e non è stata mai toccata – direttamente in Giunta regionale ed è stata approvata senza alcuna modifica dalla Commissione e poi presentata in Consiglio.
Allora delle due l’una. Se le cose stanno così, cioè così come poi sono state presentate, non c’è dubbio che la utilizzazione forzata della dichiarazione del Presidente vuole raggiungere un obiettivo politico. Non è una questione formale, perché se fosse un fatto formale nessuno avrebbe problemi a riconoscere un errore di natura formale.
Qui c’è il raggiungimento di un obiettivo politico, in quanto non solo si è stralciato l’articolo 58 bis, ma oggi si completa l’opera e si mette in discussione il riferimento alla legge 23/90. Allora, se è un problema formale, non si capisce qual è il problema visto che la legge 23/90 è una legge vigente.
Se il problema è un altro, cioè che attraverso questo meccanismo ed il comma 3 dell’articolo 25 si vuol dire che vanno cancellati i meccanismi e qualsiasi tipo di istituto che regoli la pianificazione in Calabria, su questo terreno io non posso essere d’accordo per la mia parte e per il mio punto di vista, dal punto di vista politico e di attività urbanistica.
Si mettono in discussione le regole, si vuol mettere in discussione un principio di legalità, un principio di tutela perché questo è il tema di cui stiamo parlando.
Poi probabilmente
Personalmente sono per perseguire gli interessi di tutela del territorio calabrese.
Finisco dicendo che credo che l’esperienza del passato dimostri che la strada che in passato è stata percorsa, ha prodotto solo la colata di cemento e la cementificazione selvaggia della costa calabrese che è stata lasciata libera a qualsiasi operazione di aggressione del territorio e a qualsiasi azione di speculazione selvaggia che è stata portata avanti.
Nel momento in cui si tenta di bloccare quel processo e di dire che si fa una pianificazione che è regolata, che ci sono cose che si possono fare ed altre che non si possono fare, a quel punto c’è chi reagisce e dice no: ho fatto finora quello che ho voluto a mio piacimento e intendo continuare a farlo.
Evidentemente, c’è chi è disponibile ad accettare questa logica e questa impostazione.
Vorrei finire ricordando al collega Tallini che per quanto riguarda il contenzioso col Governo nazionale, questo non nasce e non è sulle questioni che stiamo discutendo qui stasera e che riguardano la legge 23/90. Mi pare che sia disinformato perché fa questo tipo di affermazioni che sono fuori luogo e fuori dal contesto. Lì c’è un contenzioso che riguarda l’attuazione delle norme sul paesaggio e la competenza in materia di paesaggio che vede una contrapposizione tra le Regioni e lo Stato centrale sulla competenza che riguarda il paesaggio, che è ben altra cosa rispetto alla tutela e alle misure di salvaguardia che sono contenute dentro la 23/90 e dentro le linee-guida della pianificazione.
Queste cose le volevo dire chiedendo e facendo presente che se così fosse e se così dovesse rimanere, saremmo di fronte ad un vistoso e gravissimo arretramento di tutta la politica urbanistica e di tutela del territorio in Calabria.
Avevamo tentato di fare una operazione di rinnovamento e di riforma. Questa operazione avvenuta prima con lo stralcio del 58 bis ed oggi con la cancellazione del riferimento alla legge 23/90 - che pure per me è assolutamente vigente – dalle linee-guida rappresenta, messa insieme, una operazione di arretramento. Una operazione che considero scellerata politicamente, una operazione che risponde solo ad interessi lobbistici e affaristici e che certamente io mi batterò per contrastare e denuncerò alla opinione pubblica calabrese.
Pongo in votazione l’articolo 25.
(E’ approvato)
(Interruzione)
Allora votiamo per il comma 1 dell’articolo 25.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 2 dell’articolo 25.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 3 dell’articolo 25.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 4 dell’articolo 25.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 5 dell’articolo 25.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 25.
(E’ approvato)
Presidenza del Presidente Giuseppe Bova
All’articolo 26, è stato proposto emendamento
protocollo
Pongo in votazione l’articolo 26.
(E’ approvato)
Si passa adesso all’articolo 27. Il sub-emendamento protocollo
All’articolo 27 è
stato proposto emendamento, protocollo
3. Al fine di consentire la realizzazione di un
Auditorium in memoria di Angelo Frammartino nel comune di Caulonia
Ha chiesto di parlare l’onorevole Chieffallo. Ne ha facoltà.
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Si commenta da sé, Presidente.
Pongo in votazione l’articolo 27.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 27 con l’emendamento completamente sostitutivo.
(E’ approvato)
L’emendamento protocollo
All’articolo 28 è stato presentato emendamento
protocollo
Pongo in votazione l’articolo 28.
(E’ approvato)
All’articolo 29 è stato presentato emendamento
protocollo
le parole “11 unità di personale selezionate dal Ministero dell’ambiente” sono sostituite dalle seguenti “12 unità di personale selezionate dal Ministero dell’ambiente, costituenti la task force ambiente”.
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Si tratta della correzione di un mero errore materiale.
Presidente, è un errore materiale, invece di 11 sono
12, avevano dimenticato di proporre questi termini, ecco perché è stata
proposta da me la correzione da
Giovanni NUCERA
Il mio emendamento protocollo 1056, all’articolo 29 è assorbito, Presidente, non ritirato.
(Interruzione)
Bravo.
Poi c’è sempre all’articolo 29 un emendamento protocollo
Presidente, questo emendamento riguarda il completamento della legge 7 del 2006 e riguarda l’articolo 15, comma 6.
Nel precedente bilancio, sostanzialmente era stato autorizzato lo scorrimento della graduatoria solo per due categorie di un concorso interno che c’era stato nella Regione Calabria per quanto attiene esclusivamente due delle quattro categorie degli idonei.
L’emendamento in questione ha come obiettivo lo scorrimento di tutte e quattro le graduatorie.
Siccome la maggioranza con la legge 7/2006 aveva provveduto ad autorizzare solo due graduatorie, questo è un emendamento che va a completare. Ritengo che sia stata una distrazione in quanto non capisco perché non si debbano autorizzare solo due graduatorie quando queste degli idonei erano quattro.
Pertanto, l’emendamento in questione va a colmare questo vuoto, ossia lo scorrimento di tutte e quattro le graduatorie oltre all’aumento degli idonei dal 30 al 50 per cento. Questo è l’obiettivo di questo emendamento.
Intervengo, Presidente, perché ho presentato un emendamento quasi analogo, c’è soltanto una differenza sulla percentuale di scorrimento rispetto a quello dell’onorevole Talarico.
L’ho presentato perché nello scorso assestamento di bilancio la maggioranza ha adottato due provvedimenti congiunti.
Io sono uno che ha fatto una battaglia contro quel concorso, c’è una storia mia personale dietro quel concorso; però, ero stato indotto al superamento di quel mio giudizio anche dal fatto che ormai sono passati tanti anni e che quindi forse era giusto far scorrere la graduatoria.
La cosa che mi ha stupito è che nell’articolo 6 vengono individuate solo le aree economiche e tecnica a danno delle altre due aree. Cosa che trovo, questa, profondamente ingiusta perché – forse è stato un disguido in coordinamento formale – ero convinto di aver votato un provvedimento relativo a tutte e quattro le aree.
Quindi, con questo emendamento proposto anche dall’onorevole Talarico chiedo che vengano ripristinate anche tutte e quattro le aree interessate.
C’è da aggiungere poi che io ho presentato…
(Interruzione)
Allora illustrerò dopo.
Io ho fatto questo intervento per dichiarare il mio voto favorevole all’emendamento come se fosse la presentazione del mio emendamento che verrà messo dopo ai voti.
Voglio solo capire – non me la prendo con nessuno – in questa distribuzione degli emendamenti c’è una cosa strana: due emendamenti analoghi si trovano distinti e separati e qualche emendamento che è stato depositato qualche giorno prima si trova superato da qualche altro emendamento che magari, invece del 27 come l’ho presentato io – mi riferisco al Burc –, è stato presentato il 29 e si trova prima del mio emendamento.
Saranno tattiche di acquisizione del consenso esterno perché sai la stampa ecc., non voglio rimproverare né gli uffici né alcuno ma è un andamento strano.
(Interruzione)
Mi riferisco al Burc, è importante altro che quadrimestralmente… noi dobbiamo fare mezzogiorno stamattina sennò non riusciamo a far questioni.
Il problema è questo e lo dico perché mi sembra del tutto improduttivo.
Ci sono consiglieri regionali di serie A e di serie B in questo Consiglio? Io pongo il problema.
PRESIDENTE
Per
Io non voglio entrare nel merito del problema perché in Commissione l’avevamo già affrontato e collegato a tutte le problematiche del personale. In Commissione si è deciso che con un provvedimento ad hoc andavamo ad affrontare tutto il problema del personale nella sua interezza.
Siccome la logica che abbiamo condiviso in quella occasione alla unanimità era stata questa di affidare poi al dipartimento del personale la ricezione ed anche la individuazione di tutti i punti di criticità che vi erano anche su queste materie, invito i colleghi a ritirare l’emendamento perché poi presenteremo un provvedimento articolato rispetto anche all’orientamento e allo scorrimento delle graduatorie o meno.
Pertanto, se lo ritira nulla osta; altrimenti parere contrario.
Presidente, preferisco un voto in modo tale che ci sia un pronunciamento ufficiale in quanto in Commissione l’assessore aveva aggiunto a questo suo ragionamento anche un altro aspetto. Cioè a dire o passano tutti e quattro oppure le altre due che avevamo votato, perché in quel provvedimento della legge 7/2006 c’era anche una grande illegittimità, che è quella che si apre il concorso a dirigente anche ai diplomati che abbiano 15 anni di anzianità.
Parlo della legge 7 del 2006. L’assessore si era impegnato a dire “facciamo una cosa organica sia per quanto riguarda questo che per quanto riguarda quell’altro”.
A me sembra, assessore, che lei non ha provveduto ad applicare questa legge delle due graduatorie ma si era anche impegnato all’abrogazione della norma sui dipendenti…
Questo ragionamento ci conviene farlo all’interno di un esame complessivo, non possiamo ragionare per pezzi all’interno di una problematica così importante come è quella del personale.
Mi sembra che si ragioni ma poi non ci sono provvedimenti legislativi conseguenti, ecco perché ritengo che ci debba essere l’espressione di un voto rispetto a questo emendamento.
PRESIDENTE
Il presentatore ribadisce la richiesta che venga messo ai voti. L’assessore ha già espresso parere negativo, pertanto pongo in votazione l’emendamento Talarico.
(Interruzione)
Il parere dell’assessore è stato espresso per
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Parere negativo.
Allora, colleghi, io sono perché ci sia la massima chiarezza nel voto. Vista l’ora potremmo tentare di accelerare.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Pongo l’articolo 29.
(E’ approvato)
E’ stato presentato un emendamento protocollo
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, è l’emendamento protocollo 1069 che viene prima, quello che recita: “Dopo l’articolo 29 viene inserito il seguente articolo: “Nella rete ecologica regionale Por vengono inseriti i paesi di Stignano, Camini, Riace, Placanica, Santo Stefano in Aspromonte, San Ferdinando, San Procopio, Marina di Gioiosa Ionica, Melicuccà, Rosario, Rizziconi, Taurianova, Terranova Sappo Minulio paesi in possesso dei requisiti per l’inserimento nella Rer, in quanto presentano tutti bellezze naturali, paesaggistiche e faunistiche notevoli, nonché beni monumentali di interesse pubblico”.
PRESIDENTE
No, se dopo l’articolo 29… viene immediatamente dopo…
(Interruzione)
Giovanni NUCERA
Ma è 29 bis…
PRESIDENTE
No, articolo 29 bis è un conto, ma quello che è dopo l’articolo 29 viene prima del bis…
Giovanni NUCERA
Allora stiamo discutendo dell’emendamento numero 1129?
PRESIDENTE
No, del 1060…
Giovanni NUCERA
No, del 1069, Presidente…
PRESIDENTE
Ha ragione lei, è il bis…
Giovanni NUCERA
Stasera non ci intendiamo, Presidente.
PRESIDENTE
No, stavolta ha ragione lei e torto io. E’ l’emendamento numero 1129…
Giovanni NUCERA
Viene dopo…
PRESIDENTE
No, è messo dopo, ma viene prima…
Giovanni NUCERA
Perfetto, è l’ordine di cui parlavamo prima che ha creato tanta confusione stasera.
Presidente, abbiamo già parlato con l’assessore e concordato un piano di intervento…
(Interruzione)
Non è questo, si tratta dell’assessore Incarnato.
Andiamo avanti, Presidente, io voglio accelerare i tempi.
(Interruzione)
Anche qui, abbiamo parlato con l’assessore Tommasi ed abbiamo individuato un piano di intervento.
Va bene. Ora c’è l’articolo 30.
All’articolo 30 è stato presentato dall’onorevole Gallo un sub-emendamento protocollo 1211 che così recita: “All’articolo 30 viene aggiunto il seguente comma <<è abrogato l’art. 22 della legge regionale n. 4 del 19 marzo 1999>>”.
Rapidamente, Presidente, si tratta di ristabilire un minimo di chiarezza su una legge regionale.
Allora la legge regionale 4/99 all’articolo 22 prevede la incompatibilità fra la carica di Presidente o componenti della Giunta e delle Comunità montane e la carica di sindaco ed assessore comunale, Presidente e assessore provinciale.
Successivamente a tale legge è intervenuto il Testo unico degli enti locali, il 267 del 2000, che non ha previsto questo tipo di incompatibilità. Credo che sia necessario a questo punto per evitare dubbi interpretativi emendare la legge regionale 4/99, nella parte in cui ancora prevede questa incompatibilità, visto che la legge regionale successiva al Testo unico, cioè la 15 del 2006 sull’associazione dei comuni, all’articolo 8 dispone che “salvo le diverse indicazioni contenute nel presente testo di legge si conserva la legge 4/99”.
Perciò, praticamente prevede una incompatibilità che sul Testo unico non è più prevista, quindi questo emendamento mira a far chiarezza su questa situazione.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Presidente, a me sembra che noi interveniamo con emendamento in finanziaria agendo sulle autonomie locali, mentre in qualche modo dovremmo vedere con una legge organica… altrimenti rischiamo…
(Interruzione)
Va adeguata al Testo unico come lei citava prima, pertanto un adeguamento della legge regionale al Testo unico.
Quindi propongo all’Aula di rinviare questo emendamento alla formulazione di un testo di legge organico che possa valutare le questioni, che sono degli enti locali di cui si parla, per cui la mia proposta è questa.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
(Interruzione)
Alla luce dell’intervento che ha fatto adesso l’assessore Incarnato devo fare una precisazione, integrando anche sulla normativa.
Qui è un problema che si pone perché l’articolo 30 del collegato in effetti risolve una anomalia che esiste nel nostro ordinamento regionale, legata ad una cattiva interpretazione fatta da alcuni comuni, da alcune Comunità montane sull’applicazione della legge, del Testo unico 267 del 2000.
In pratica la legge 4/99 che ha disciplinato le Comunità montane è stata in alcune parti superata dal Testo unico sugli enti locali del 2000; in questo Testo unico mentre la legge regionale differenziava i comuni sotto i 15 mila abitanti da quelli sopra i 15 mila abitanti… disciplina diversa.
Sotto i 15 mila abitanti, 3 rappresentanti di ciascun comune e comunità montane, due di maggioranza e uno di maggioranza.
Sopra i 15 mila il doppio, cioè 4 di maggioranza e due di minoranza.
Che è successo? Che nel 2000 è intervenuto il Ttesto unico ma nonostante questo, nonostante il parere del Consiglio di Stato del 2003, nonostante una circolare esplicativa del ministero dell’Interno 2003, ad oggi ci sono Comunità montane che continuano in violazione delle norme che esistono a conservare 4 consiglieri di maggioranza e 2 consiglieri di minoranza.
Oltre al contesto degli sprechi e ed al fatto che questo è in netta violazione di tutto il discorso che abbiamo fatto l’altro giorno sulla devoluzione che questa Regione si sta dando…
(Interruzione)
Io sto parlando sull’articolo 30.
Sull’emendamento di Gallo cosa voglio dire? E’ corretto… ed aggiungerei un’altra cosa, signor Presidente, siccome l’articolo 8 della legge 15 che noi abbiamo approvato nello scorso mese di novembre introduce per una…
PRESIDENTE
Chiedo scusa, io non voglio interromperla ma lei sta parlando ed vorrei sapere se lei accoglie o respinge il fatto che è abrogato l’articolo 22 della legge regionale numero 4…
Maurizio FERAUDO
Sì, ma io ho fatto una premessa per arrivare ad integrarlo meglio con un coordinamento formale magari.
PRESIDENTE
Lei propone di accoglierlo?
Maurizio FERAUDO
Sì, però cos’altro dico, Presidente?
Voglio aggiungere altro perché la legge numero 15 del
(Interruzione)
Ho capito. Io aggiungerei questo, cioè modificherei in linea con quanto diceva l’onorevole Gallo “conserva la legge regionale 19 marzo…” ecc… “limitatamente alle parti che non sono in contrasto col Testo unico”. Cioè, limitatamente con le parti che non sono in contrasto con il Testo unico…
PRESIDENTE
Sta introducendo un nuovo sub-emendamento…
Maurizio FERAUDO
No, è lo stesso concetto. Con un coordinamento formale si potrebbe chiudere il tutto…
PRESIDENTE
Un nuovo sub-emendamento.
Maurizio FERAUDO
No, lo stesso concetto, con un coordinamento formale si potrebbe chiudere il tutto perché questo sana tutte le anomalie legate all’applicazione di questa legge.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Presidente, io sono per la proposta fatta dall’assessore Incarnato.
PRESIDENTE
Quindi?
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
L’assessore Incarnato che proposta ha fatto?
PRESIDENTE
Lo so, ma questo significa che lei esprime di accogliere o di respingere?
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Accolgo la proposta Incarnato.
PRESIDENTE
Quindi respinge? Esprime parere negativo?
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Parere negativo. Certo.
PRESIDENTE
Parere della Giunta? Negativo.
Onorevole Gallo, ritira?
Dionisio GALLO
Se è possibile vorrei fare un minimo di…
PRESIDENTE
Ma se lei lo ripropone, che cambia? Lei può parlare quanto vuole ma a quest’ora, mi ha capito? Le chiedo scusa…
Dionisio GALLO
Io lo ripropongo, Presidente.
PRESIDENTE
Io tento di avviare i lavori ma ormai è tutto chiaro. Lei ha argomentato benissimo. Il subemendamento che lei propone è di una chiarezza estrema, se vuol parlare, lo faccia pure ma per convincere chi? Cioè voglio dire a quest’ora…
Prego.
…nella direzione di quel che diceva l’assessore Incarnato. Cioè, si potrebbe modificare nel senso che nelle more di una definizione più puntuale, con una legge organica della materia che trattiamo, le situazioni che sono in essere restano congelate. Ecco.
PRESIDENTE
Non è stato convinto, però l’onorevole Gallo lo ripropone.
Damiano GUAGLIARDI
Scusate, ma c’è un emendamento al comma 2.
Stiamo votando il sub-emendamento Gallo sul quale sia
il relatore che
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 30…
(Interruzione)
Cosa dice?
All’articolo 30 ho fatto la proposta di rinviare la discussione di questo articolo ad una legge organica che riguarda le Comunità montane…
(Interruzione)
PRESIDENTE
Al sub-emendamento…
Propone cosa, di abrogare l’articolo 30? Lei parlava sull’emendamento Gallo o sull’articolo 30?
Io ho parlato sull’articolo 30, non su Gallo. C’è stata un po’ di confusione, forse.
(Interruzione)
Come cambia? Quello l’abbiamo respinto…
Qui stanno succedendo cose che io non capisco.
Avete parlato tutti a favore o contro l’emendamento Gallo. Punto, nessuno ha parlato o poteva parlare sull’articolo 30 che non era in discussione.
Dopo che si superano gli emendamenti, io mi trovo la proposta organica…
(Interruzione)
Siccome io non ho emendamenti sulla proposta organica la devo mettere ai voti.
Luigi INCARNATO, assessore ai lavori pubblici
Posso chiedere la parola sull’articolo 30, Presidente? Ne ho facoltà?
PRESIDENTE
La può chiedere.
Luigi INCARNATO, assessore ai lavori pubblici
Propongo il rinvio dell’articolo 30.
E’ irrituale, Presidente. L’abbiamo già discusso in Commissione e fa parte del collegato anche perché questo consente a qualche Comune e a qualche Comunità montana di conservare una situazione di illegalità. Allora, se noi non ne eravamo prima a conoscenza, oggi ne siamo a conoscenza e significa che dobbiamo porre rimedio perché dobbiamo essere responsabili. Tutelare interessi particolari non fa parte di questo Consiglio regionale.
Presidente, su questo argomento dobbiamo essere un
po’ seri. Credo che quello che ha deciso
Ora è evidente che riportare una discussione di molte
ore in Commissione anche qui, vuol dire che c’è un interesse particolare e io
per principio sono per la riconferma del testo che ha licenziato
(Interruzione)
Per una fesseria stiamo perdendo ore. Io chiedo di votare per intero il documento.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
(Interruzione)
Ho sbagliato io, non c’è parere. Per stanchezza.
Allora pongo in votazione l’articolo 30.
(Interruzione)
Però poco fa lei, ormai l’ho messo in votazione…
(E’ approvato)
(Interruzione)
Maurizio FERAUDO
Altrimenti incentiviamo l’illegalità e l’immoralità della istituzione.
(Interruzione)
PRESIDENTE
Onorevole Guagliardi, siccome mi hanno chiesto di rifare i conti, penso che l’emendamento sia passato…
(Interruzione)
Che l’articolo è passato. L’articolo 30.
Si passa adesso all’articolo 31 che pongo in votazione.
(E’ approvato)
All’articolo 32 sono stati presentati a firma del consigliere Nucera, emendamenti protocollo 1060, 1059, 1058, 1057 che sono ritirati.
Pertanto pongo in votazione l’articolo 32 per come formulato.
(E’ approvato)
Presidente, lei ha approvato l’articolo 32 ed ha fatto bene, però c’erano altri due emendamenti che ovviamente sono assorbiti dalla decisione precedente. Io glielo dico in maniera che lei li annoti nella registrazione.
PRESIDENTE
All’articolo 33 non ho emendamenti, pertanto lo pongo in votazione.
(E’ approvato)
Siccome c’è una discussione nei banchi, probabilmente in base ad un equivoco che è stato generato da un lapsus mentre si definiva l’esito della votazione, c’è una parte di consiglieri che ritiene di aver compreso che lei ha annunciato il voto favorevole all’emendamento.
C’è un’altra parte dei consiglieri che ritiene di aver compreso subito dopo la sua correzione che era improprio il termine emendamento, perché il riferimento era espressamente rivolto all’articolo.
Quando lei ha pronunciato l’articolo, ha detto “ è passato”, per cui precisiamo ai fini del coordinamento formale che non è passato l’emendamento – parliamo di quell’articolo precedente –, ma è passato l’articolo…
(Interruzione)
PRESIDENTE
Ma era evidente questo…
Nicola ADAMO, Vicepresidente della Giunta regionale con delega alla costruzione della nuova Regione ed al marketing regionale
Io ho capito che era evidente, è stato esplicito il chiarimento adesso: ad essere stato approvato in votazione finale è stato l’articolo non l’emendamento, perché l’emendamento era stato respinto…
L’emendamento era stato già respinto. Era stato un lapsus, un errore in quanto non potevo mettere ai voti un emendamento che era stato già respinto. Questo è evidente.
(Interruzione)
Cari colleghi, anche io come voi sono stanco: se dobbiamo tentare di concludere questa fatica io chiedo a tutti di stare ora alla virgola dentro il Regolamento. Cioè la durata degli interventi, sugli emendamenti uno a favore a sostegno di chi lo presenta e due contro. Repliche non ce ne sono. Dobbiamo fare una cosa ordinata; altrimenti, su ogni cosa passano ore e non è possibile andare avanti così.
Sono le 5 del mattino…
Adesso all’articolo 32 votato prima degli articoli “catenaccio” che sono di prammatica tutti collegati, dobbiamo tornare al maxi emendamento Adamo- Chieffallo di cui avevamo votato alcuni articoli ed altri no.
Dopo l’articolo 32 della proposta c’è l’articolo 33 del maxi emendamento.
Se si ritiene da parte dei firmatari…
(Interruzione)
…sub-emendamento di Pacenza a questa proposta…
(Interruzione)
Avete tutto. La parte di riferimento è nel malloppo grande e quella di Pacenza è nel malloppo piccolo e ce n’è un altro immediatamente dopo.
Siccome sono sub-emendamenti, prima di porre in votazione l’emendamento dobbiamo discutere il sub-emendamento…
L’emendamento
protocollo
(Interruzione)
Parere del relatore?
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Favorevole, Presidente.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Favorevole.
Pongo in votazione il sub-emendamento protocollo
(E’ approvato)
Così integrato, pongo in votazione l’articolo 33 che così recita: “Articolo 33
1. All’art. 22 della legge 26 giugno 2003, n. 8 sono apportane le seguenti modifiche:
Al comma
Il comma 2 è sostituito dal seguente: "2. La separata rilevazione nei capitoli di bilancio finanziario che saranno appositamente individuati, assicurerà la distinzione economica-finanziaria della pregressa gestione rispetto alla gestione corrente di ciascuna nuova Asl. Analogamente, verrà assicurata la rilevazione separata dei risultati della gestione di competenza e di cassa."
(E’ approvato)
L’articolo 34 era già approvato. Ora c’è l’articolo 35.
All’articolo 35 è stato presentato sub-emendamento
protocollo
Alberto SARRA
Presidente, avevamo rinviato un articolo.
PRESIDENTE
Alla fine, ma siccome non siamo ancora arrivati… Ovviamente prima arriviamo alla fine meglio è. Questo incentiva a finir prima.
(Interruzione)
Sono aggiuntivi al maxiemendamento, questo.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Borrello. Ne ha facoltà.
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Chiedo, Presidente che venga ritirato dai colleghi e chiedo la parola su questo subemendamento…
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Borrello. Ne ha facoltà.
Credo ci sia necessità di illustrarlo anche perché la richiesta non si riferisce solo all’articolo 35 ma anche agli articoli 46 e 47.
Dico subito che il riferimento è, per quanto riguarda l’articolo 35, alla fondazione Terina. L’articolo 46 riguarda il trasporto locale e l’articolo 47 riguarda la parte di anticipazione alla Sorical.
(Interruzione)
Non c’è problema. Grazie.
Cioè, l’esigenza di chiedere questo approfondimento qual è? E’ vero che c’è stata qualche discussione in seconda Commissione, però a nostro giudizio non con l’approfondimento dovuto, anche alla luce delle novità che sono intervenute nella materia di cui più o meno si occupa questo articolo e quindi ricerca industriale, agricola e quant’altro.
Qual è il senso, Presidente? Noi vorremmo che questi provvedimenti – abbiamo sempre sostenuto questo assunto – fossero oggetto di una discussione più che articolata perché provvedimenti che possono anche rivestire una importanza reale e che possono avere anche degli effetti su settori di attività importanti come questo riteniamo che non possano essere oggetto di provvedimenti tipo “caffè espresso”, cioè con pochissime righe si inventa una legge.
L’esigenza è proprio questa: aver chiari gli obiettivi, le funzioni, le competenze e anche la disponibilità economica che eventualmente questo soggetto che si immagina chiamarsi Fondazione Mediterranea Terina può avere a sua disposizione.
Per far questo siamo e restiamo convinti che non può essere un articolo del collegato alla finanziaria. Questo lo diciamo per la “Terina” ma lo abbiamo detto per tantissime altre cose. Ma c’è necessità che o una iniziativa legislativa da parte di singoli consiglieri o della Giunta o partendo da questo stesso articolo che sostituisce due commi, sviluppi una norma organica di tipo legislativo che possa effettivamente rendere edotti tutti di quello di cui ci stiamo occupando e quale obiettivo vogliamo raggiungere.
Questo è il senso della richiesta e sicuramente è un argomento che secondo noi va approfondito in maniera organica e senza condizionamenti. Penso che questa debba essere l’esigenza di tutti rispetto a questi problemi. Pertanto, la richiesta rappresenta questa esigenza e mi auguro che il Consiglio possa rendersi partecipe di una richiesta che oggettivamente tende, sostanzialmente, a far in modo che ogni singolo consigliere possa essere edotto compiutamente su che cosa stiamo discutendo.
Perché, fin qui, malgrado diverse discussioni, alcune accettabili ed altre meno, non siamo riusciti a capire cosa vogliamo fare. Grazie.
Qui ci troviamo d’accordo con quanto dice l’onorevole Borrello ecc., però mi sembra che ci troviamo di fronte ad una situazione un po’ anomala, in questo caso.
L’ex Centro agro-alimentare
era una Spa di cui facevano parte l’Arssa, l’Afor e
Non esistendo più
Che qualcuno mi dica che futuro ha nell’immediato e poi magari lo studiamo meglio.
E’ stato ricordato come l’agro-alimentare sia una Spa. Nel momento in cui i soci Arssa, Afor, Fincalabra ecc., sono sottoposti alle leggi che abbiamo votato e ancora non promulgato, il primo quesito che si pone è che cosa succederebbe se da un lato abbiamo deciso alcune cose e dall’altro questa Spa rimane così com’è, senza decisioni. Quindi su questo, così come è, ora che cosa avviene?
Per quanto riguarda gli enti disciolti non succede nulla, perché c’è una gestione commissariale liquidatoria che subentra nella titolarità e nella pienezza dei poteri e quindi anche delle incombenze e delle attività di Afor e Arssa.
Oltretutto, non è una liquidazione pura e semplice perché come è scritto nella norma continua a gestire quello che è il patrimonio e le attività e i lavoratori degli enti.
Quindi non c’è una cesura, una interruzione, si prosegue l’attività, per cui non c’è sotto questo profilo nessun problema.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Chieffallo. Ne ha facoltà.
Dopo la risposta alla Ponzio Pilato dell’assessore al bilancio che conosce, peraltro, molto bene la situazione, devo dire ai colleghi, giusta la richiesta del consigliere Borrello, che questo Consiglio deve discutere di tutto.
Colleghi, abbiamo aperto in Calabria il momento delle riforme. Questo maxiemendamento ha dato una sterzata forte alla vita di questa nostra Regione, facendo riforme radicali che fino a qualche giorno fa si ritenevano inimmaginabili.
Si aggiungono
queste riforme importanti e strutturali ad altre riforme importanti che erano
state già fatte da questa Giunta regionale, da questa maggioranza.
Probabilmente all’esterno non portate opportunamente in evidenza; e che sono
quelle del decentramento, per esempio, che è una riforma forte. Diceva bene il
Vicepresidente Adamo, una riforma che snellisce di tutta una serie di
competenze gestionali
Quindi il grande strappo di chiusura dell’Arssa, il
grande strappo di chiusura dell’Afor e il grande strappo di chiusura della Fincalabra, il grande strappo, peraltro,
abbastanza doloroso dell’abbattimento
delle Asl da
Naturalmente queste riforme, colleghi, così forti e dirompenti ritengo riallacciano un rapporto di fiducia perché questo Consiglio regionale fa davvero ed all’esterno si evidenzia che c’è la grande volontà di riformare. Queste riforme,però, vanno accompagnate adesso per mano verso il completamento, per evitare che vi siano disfunzioni che possano in qualche modo poi ingenerare un risucchio negativo ulteriore, invece che sulla scia positiva di quello che con questi interventi di questi giorni sono stati fatti si possano aprire prospettive di fiducia, alle quali facevo riferimento.
All’interno di questo discorso delle riforme ci sta questo benedetto o maledetto centro di ricerche agro-alimentare. Perché io me ne sono interessato più o quanto gli altri? Lo dico ai colleghi Pacenza e Borrello, peraltro il collega Pacenza era presente pure quando questo emendamento è stato fatto e poi ritrovo una sua firma su un contro-emendamento.
Perché, quando ero Presidente della Provincia di Catanzaro, fui artefice del finanziamento di questo benedetto centro di ricerca, simile, quello di Lamezia Terme, ad uno che è stato posto a Lione in Francia.
Dopodiché, caduto nel nulla, si riempie di contenuti nel 1999 con l’obiettivo - ed il collega Pirillo lo sa, ma lo sapeva anche il collega Dima, ma il collega Pirillo prima ancora del collega Dima – di realizzare lì, questo è l’obiettivo peraltro per cui è stato finanziato questo centro, un centro di ricerca che potesse certificare la qualità dei prodotti nel settore agro-alimentare, considerato che per le leggi della Comunità economica europea, i prodotti agro-alimentari se non certificati non possono andare sui mercati.
Quindi, Centro
unico regionale al servizio dell’agricoltura regionale di certificazione di
tutte quelle aziende, che sono circa 1.300 quelle superiori a
In questo periodo, dal 1999 quando fu presa in mano questa questione per riorganizzare il Centro, furono riorganizzati i 25 miliardi di vecchie lire per il completamento, ché era una scatola vuota tutta cadente. Si sono messi in moto meccanismi enormi…
(Interruzione)
Colleghi, ascoltate, va bene che verrà registrato questo discorso...
…meccanismi enormi per riempire questo Centro di contenuti di ricerca che andavano al di là della stessa ricerca nel settore agro-alimentare. Ma che comunque in termini affini potessero fare ricerca nel settore ambientale ed agro-alimentare.
Mi auguro che i colleghi di Lamezia Terme escano fuori dal silenzio assordante su questa materia, compresa l’onorevole Doris Lo Moro che stasera avrei voluto fosse presente.
Perciò, Lamezia Terme - che fu “defraudata” della Università della Calabria illo tempore quando i grandi della politica regionale, Misasi e Mancini, la portarono a Cosenza - attraverso questo Centro è riuscita ad avere una piccola emanazione come polo didattico, sempre nel settore agro-alimentare, al servizio di 8 mila ettari di terreno dove ci sono…
(Interruzione)
Come? Dove ci sono aziende di grandissima qualità. Quindi legare la didattica e la ricerca ad un concetto pratico: lavoro-Università, azienda-Università, ricerca delle Università nelle aziende.
Questo discorso complessivo è stato poi arricchito dall’Enea che ha fatto una bio-fabbrica per la ricerca nel settore delle bio-tecnologie, bloccata perché da due anni il consiglio di amministrazione non funziona.
Quindi, abbiamo bio-tecnologie avanzate in ricerca lì a Lamezia Terme. E’ stato fatto il Corasol, il centro per la ricerca dell’olio di oliva per la sua qualità.
E’ stato fatto un impianto – tutto finanziato dal Ministero della ricerca scientifica, non dalla Regione ma dal Miur –, è stato fatto un grande laboratorio per la ricerca nel settore agro-alimentare e per la certificazione, finanziato per 3 milioni di euro.
E’ stato fatto il laboratorio per le acque di vegetazione dell’olio di oliva, per la ricerca di esse ai fini dell’utilizzo delle stesse, che sapete erano inquinanti e adesso non lo sono più.
C’è un centro di ricerca del Cnr per quanto riguarda la ricerca in fisica dell’atmosfera.
Tutto questo
viene condito dal centro di innovazione tecnologica Telcal, bloccato, su cui
C’è l’Ispesl, l’istituto superiore per la ricerca del ministero della sanità come emanazione di un’ accordo Regione-ministero della sanità a suo tempo fatto. C’è l’Inail per il centro protesi nell’area del Mediterraneo e tutto questo è ancora condito da un grande centro di servizi avanzati, teatri, sale e quant’altro.
Questo centro di ricerche, carissimi colleghi, è rimasto zoppo.In questi ultimi due anni ha camminato molto poco e voi sapete cosa succede se non c’è amore per portare avanti e cucire e riorganizzare fatti come questi che sono fiori all’occhiello.
Lo dico nell’interesse della Calabria, non di Lamezia Terme né di Chieffallo, perché Chieffallo dopo aver detto queste cose, se ne frega perché posso dire quello che posso dire nella mia qualità di consigliere di questa Regione…
Dopo di che, il Consiglio nella sua alta concezione e libertà può portare avanti i discorsi che può organizzare come vuole.
Quello che non concepisco e non capisco è la diffidenza ed insieme a questa la inpuntualità rispetto agli accordi che si prendono e alle cose che si discutono. E si viene qui a dire che non si conoscono i problemi?
I temi vanno ulteriormente approfonditi, ma certo.
Si possono approfondire per quanto si vuole, però c’è un fatto: da 2 anni questo centro di ricerca, tutto questo grande involucro sta cadendo a pezzi. Non c’è manutenzione agli stabili, non ci sono finanziamenti perché tutto è anchilosato in quanto il consiglio di amministrazione non è in grado di favorire la ricerca.
L’Università
ancora non ha rifatto la convenzione, il polo didattico con Lamezia Terme e il
Comune e
Vi ricordo che
questo Consiglio regionale per due volte nell’anno 2005 e nell’anno
Quindi, in questa incertezza, da due anni a questa parte tutto è rimasto sospeso.
Detto questo, si era pensato di far una fondazione universitaria Onlus che potesse prendere in mano le redini di questa organizzazione così complessa per quanto riguarda tutte le attività di ricerca che, ripeto, rappresentano un fiore all’occhiello.
Quindi, attraverso forme di progettazione nella ricerca mandare avanti queste magnifiche attività senza spese regionali, se non quelle soltanto legate all’eventuale gestione delle sale.
Perché se
Volete che la cosa si attardi ulteriormente? Prendetevi la responsabilità. Io ritengo che questa fondazione Onlus, visto e considerato che non c’è maggiore spesa, che non c’è nulla ma si tratta solo di dare un momento di contenuti organizzativi ad una situazione di questo genere, il Consiglio possa passarla.
Se si tiene l’emendamento, discutiamone diversamente, poi io, se l’emendamento non si ritira, mi determino, colleghi.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Adamo. Ne ha facoltà.
Non sfugge a nessuno che questo articolo 35 è stato proposto, esaminato e poi non approvato, ritirato in Commissione prima che quest’Aula votasse la soppressione di Afor, Arssa e la riforma di Fincalabra.
Richiamo questo fatto perché la finalità di questo articolo è duplice finalità e poi mi ci soffermo.
La finalità era relativa alla trasformazione dell’attuale società che gestisce il Centro servizi agro-alimentari di Lamezia Terme. Una società che, come è stato ricordato dal collega Pizzini, era formata attraverso una compartecipazione di Fincalabra, Afor e Arssa.
Se noi fossimo rimasti a quella condizione, oggi ci saremmo trovati in presenza di un articolo che poneva questo obiettivo e questo traghettamento dalla Spa alla Fondazione.
Nel momento in cui, invece, abbiamo votato la soppressione di Afor e Arssa ed il procedimento delle quote di acquisizione della Regione da Fincalabra per istituire la nuova attraverso il procedimento indicato - la nuova Fincalabra- che succede? Questa società non può essere più in via di trasformazione ma di fatto diventa patrimonio societario di acquisizione automatica della Regione.
D’accordo? Se questo è vero, come è vero, l’articolo 35 va – pur rimanendo nella sua attività – a collocarsi in un’altra dimensione rispetto al tempo in cui è stato pensato.
Paradossalmente,
diventa un indirizzo limitativo rispetto al campo di azione che
Cioè, se noi non dovessimo approvare questo articolo, sarebbe sufficiente un decreto dirigenziale dipartimentale per fare di questo patrimonio quel che si pensa di fare.
Allora, la scelta che noi abbiamo da fare è di decidere se lasciare questo campo di autonomia alla Regione, che decide della destinazione di questo patrimonio perché l’acquisisce automaticamente o invece dare un orientamento.
L’orientamento che si dà qual è? A questo punto diventa duplice. Uno della istituzione di una Fondazione Onlus, che fa capo sempre alla Regione per cui non parliamo di Spa o di quote societarie, ma parliamo di una Fondazione.
Poi, badate, non
è automatico secondo l’articolo 35 il fatto che
In via ipotetica, non solo l’amministrazione o il dipartimento competente ma persino il Consiglio regionale potrebbe precostituire le condizioni, il quadro normativo-legislativo per vedere se non altro in sede di Commissione il merito di queste convenzioni.
Al di là delle attività che si svolgono o meno e che Chieffallo ha indicato, il percorso che ci consegna l’articolo 35 è tutto da farsi.
Il punto qual è da chiarire? Il punto da chiarire è che quindi l’articolo 35 non è conseguenza della ripartizione, delle competenze che sono in capo all’Arssa.
L’equivoco che c’è stato nei corridoi, informale, in questi giorni qual è stato? Secondo qualcuno, se l’Arssa fa ricerca, ovviamente applicata in agricoltura, adesso pari pari le attività di ricerca che svolgeva l’Arssa e magari anche il personale e le risorse vengono trasferite alla Fondazione. Non è così.
Con questo atto,
anzi, si differenzia e si separa nettamente
Mentre oggi l’Arssa,
l’Afor,
Perché la ricerca che è in capo all’Arssa ha tutto un altro destino che noi abbiamo indicato, addirittura da svolgersi attraverso, almeno per quello che è stata la discussione sull’articolato l’altra sera, con convenzioni da stipulare col sistema universitario calabrese che è ben altra cosa dalla questione della Fondazione.
Oltretutto, non c’è impegno finanziario, mentre è stato più impegnativo nelle altre finanziarie quando abbiamo dato i soldi ed anche parecchi soldi. Questa sera, non essendoci posta finanziaria ed essendoci solo l’indirizzo, noi non smuoviamo se non in positivo la coalizione.
Questo l’ho
voluto chiarire perché anche nella vulgata c’è chi dice: chiudono l’Arssa per
passare tutto a Lamezia Terme e al centro servizi, chiudono l’Arssa per passare
l’attività di ricerca al Centro servizi, chiudono l’Arssa perché
Non è assolutamente vero e rimane un campo autonomo di iniziativa sulla base delle attività che già ci sono o sulla base delle convenzioni che si dovranno fare; e non so se è il caso di dichiarare che ci possono essere convenzioni, almeno quelle indicate espressamente per legge dal Consiglio regionale che vengono comunque sottoposte alla Commissione competente, da svolgersi poi l’attività.
Per questa ragione penso che la sottolineatura, l’evidenziazione con le interpretazioni distorte che ci sono state intorno a questo articolo possono cadere e quindi sostenere la causa di cui si è fatto portatore in quest’Aula il collega Chieffallo.
Ovviamente questo intervento lo faccio per solidarietà di cofirmatario del maxiemendamento del collega Chieffallo, ma ho cercato di fare uno sforzo anche per precisare nel merito quel che stiamo andando a fare secondo me e che leggendo la norma mi pare sia abbastanza chiaro, come elemento rassicurante e tranquillizzante del Consiglio.
PRESIDENTE
I cofirmatari hanno parlato quanto hanno voluto.
Prego, onorevole Talarico, lei non è che mi fa un’altra relazione?
Brevemente, solo per esprimere, Presidente, qual è la mia opinione su questo argomento.
Intanto, ci troviamo di fronte ad una società che è
composta da tre enti strumentali della Regione: il 50 per cento ce l’ha Arssa, il 30 per
cento l’Afor e il 20 per cento
ce l’ha
Due di questi tre – faccio un ragionamento ad alta voce raccogliendo un po’ la riflessione che faceva il collega Adamo e che mi sembra appropriata – sono stati posti in liquidazione. Il terzo, Fincalabra, viene riconvertita nella funzione che essa deve avere.
Questa società cosa fa? Questa società ha una serie di dipendenti che svolgono una serie di funzioni amministrativa all’interno dell’ente. Adesso non ricordo quanti sono, circa 20 unità, e nello stesso tempo ha in affidamento un immobile di cui non è neanche proprietario il Centro agro-alimentare, perché mi sembra sia proprietario l’Asi di Lamezia Terme.
Questo immobile ce l’ha in comodato d’uso e da questo percepisce una serie di affitti sostanzialmente.
Quando si fitta la sala convegni del Centro agro-alimentare, quando si fitta una serie di strutture lì esistenti …
Quindi il patrimonio di quest’ente non è di proprietà. Ci sono i dipendenti e questo secondo me deve essere il punto di riferimento importantissimo, che questa Assemblea, richiamando un po’ quel che diceva l’onorevole Pizzini, si deve porre. Lì ci sono una serie di dipendenti che naturalmente oggi si trovano ad essere dipendenti dell’Arssa in via indiretta, dell’Afor e della Fincalabra.
Ed attraverso un emendamento presentato a questa legge finanziaria sostanzialmente questi dipendenti sono…
(Interruzioni)
…i dipendenti dell’Arssa e dell’Afor a sua volta vengono trasferiti chi alle Province e chi alla Regione e quant’altro e si apre una fase di liquidazione.
La proliferazione degli enti, voglio dire, all’interno dell’area industriale di Lamezia Terme è una situazione nota a tutti perché lì c’è il nucleo industriale, c’è la “Lamezia Europa” e c’è il Centro agro-alimentare.
Ritengo che bisogna riorganizzare tutto l’assetto che esiste ed è l’obiettivo che ci dobbiamo porre tutti – lo ripeto –, al di là della Fondazione. Perché mi sembra strano- ed adesso lo dico da professionista- che una società per azioni che abbia scopo di lucro - la società per azioni ha come fine essenziale quello di andare ad individuare un percorso diverso dalla fondazione – venga trasformata in una Fondazione.
Questo è un percorso molto farraginoso rispetto alle questioni.
Capisco adesso l’onorevole Chieffallo che di questo ente si sente un po’ il fondatore perché l’ha fatto nascere, crescere ed andare avanti; però, non vorrei che attraverso un percorso di Fondazione si vada a complicare ulteriormente quel percorso di linearità che tutti quanti noi vogliamo ci sia all’interno di quell’ente.
Allora
l’individuazione di questo percorso di liquidazione dell’Afor, dell’Arssa e
questo prendere corpo anche all’interno dell’agro-alimentare ritengo sia il
percorso più saggio e naturale rispetto ad un percorso, perché poi andiamo a
creare un nuovo soggetto nel quale poi
A mio avviso, e lo dico all’onorevole Chieffallo con grande limpidezza di giudizio, bisogna porsi al di là della politica: come percorso naturale è meglio che tutto questo si sviluppi all’interno dei due enti che sono in liquidazione e che sono Arssa ed Afor che dovranno assorbire il personale dipendente, perché il Centro è sempre partecipato da una società in cui sostanzialmente c’è Arssa ed Afor…
Attraverso questo percorso ci può essere questo accorpamento del personale dipendente e poi andare avanti, interporsi perché i fondi comunitari…
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Grazie, collega Talarico, hai dato un grande contributo alla soluzione del problema.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
(Interruzione)
Per favore cari colleghi, chiedo scusa all’assessore Pirillo mi hanno detto che ha chiesto la parola… sono le 5,30 non va bene così, vi chiedo scusa, colleghi. Sembrano gli ultimi giorni di Pompei…
(Interruzione)
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Chiedo a lei e a tutti gli altri il rispetto del Regolamento, non è che dobbiamo fare delle piccole tesi universitarie…
Signor Presidente, io ho avuto una stizza probabilmente perché il collega Chieffallo in queste settimane questa vicenda l’ha eccessivamente personalizzata.
Non c’è nulla di tutto questo, non c’è assolutamente nulla e siccome si sono fatte conferenze, articoli sui giornali ecc., oltretutto è venuto fuori nel secondo testo del bilancio presentato dalla Giunta. Nessun problema.
C’è stata una discussione in Commissione, durante la quale sono stati ritirati 5 articoli che riguardavano Arssa, Afor, Fincalabra e anche questa vicenda in modo assolutamente tranquillo e ordinario. Anche quello che si proponeva stasera nel ragionamento, in uno scenario profondamente cambiato – perché è uno scenario profondamente cambiato – ed io per esempio vedo che c’è il rischio di ragionare con lo sterzo. Perché mentre diciamo che bisogna liberarsi di fasi di gestione e quant’altro, qui ci assumiamo la gestione.
Io penso che l’osservazione che si è fatta per dire che c’è un patrimonio da non far depauperare, che ci sono pre-esistenze umane e strumentali che non devono depauperarsi…
Per esempio, l’anno che si è appena concluso è stato il primo in cui non si sono accumulati debiti – e mi dispiace che il collega Chieffallo non l’abbia sottolineato – ma si sono prodotti utili. Il bilancio 2006 per le notizie non certamente clandestine di cui si dispone è positivo.
L’interrogativo è - oltretutto l’esperienza delle Fondazioni in questa Regione non mi pare sia granché -: è questa la soluzione migliore? Io non ho una risposta ma penso che nessuno né qui né fuori da qui non si ponga la domanda di come quella strumentazione, quella preesistenza insiste, quel patrimonio va ad essere utilizzato in un sistema sicuramente di carattere produttivo e in un sistema che oggi fa i conti con un nuovo assetto.
Quindi non c’è né un atteggiamento ostativo di resistenza e quant’altro, ma c’è un interrogarsi.
E’ troppo dire: visto che c’è un quadro che è
cambiato… per esempio, scusate, la convenzione la si fa fra
Ma abbiamo sempre detto che quando si tratta di ragionare su fatti che hanno una incidenza di natura programmatica e di dimensioni, è giusto che ci siano altri livelli che possano essere interessati e dire cose che non hanno un senso? Penso che su questo terreno per migliorare, per fare un passo più in avanti non più indietro, ci si possa tranquillamente confrontare e produrre una soluzione che possa essere assai utile.
Dentro questo quadro, per quanto ci riguarda ci siamo mossi in questi giorni ed in questa discussione specifica. Si richiamava anche prima. Tre giorni fa abbiamo discusso sulla ricerca riguardando l’Arssa e c’è stata anche lì una discussione non proprio all’altezza. Per esempio, quando si è fatto il ragionamento sul sistema universitario calabrese.
Noi possiamo pensare di fare ricerca e da una parte
un lavoro che fa l’Università. Poi c’è
E’ una ricchezza non solo di questo territorio e di questa Regione ma penso sia una ricchezza ancora più larga ascoltando i titoli che ci ha dato – non solo stasera per la verità – il collega Chieffallo, che ci ha dato anche in Commissione. Forse, e pecco di presunzione, bisognerebbe discernere.
Perché se si va dall’Inail all’olio di oliva e alla ricerca industriale, forse una qualche bussola la dovremmo riposizionare perché altrimenti rischia di essere presentato non come un centro di ricerca ma di onniscienza ed io penso che in questa direzione non possiamo andare.
Ritengo, invece, che possiamo fare un lavoro assai positivo. Non so se è indicato nell’emendamento utilizzando anche la corsia preferenziale per quanto riguarda il processo normativo e fare una cosa più corposa di quella che si vuol fare stasera.
Se poi stasera a tutti i costi si vuol fare una cosa, perché sono settimane che questa discussione va e viene dentro il palazzo del Consiglio regionale, io penso che non faremmo il lavoro migliore che merita quel Centro, quella struttura ma che merita anche questo consesso…
(Interruzione)
Io penso che fare un lavoro che porta più avanti l’obiettivo verso quel progetto, è un interesse di tutti.
PRESIDENTE
Ritira il sub-emendamento?
Ho sentito diversi interventi, per ultimo quello del collega Talarico. Penso che l’assessore Adamo l’aveva già detto: Arssa ed Afor non c’entrano più perché con un precedente provvedimento le quote sono state dimesse, per cui il Centro agro-alimentare è diventato quasi formalmente di proprietà della Regione.
Quello che ha detto il collega Chieffallo è vero e credo che noi proprio perché -come ho detto in un precedente intervento- i nodi cominciano ad arrivare al pettine ma io non sono un profeta di sventura, per quanto riguarda la certificazione per esempio per il biologico (che stavamo col Presidente dell’Arssa per cominciare a fare), io credo – lo dico a caldo – che questo non può essere più possibile avendo trasferito le competenze alla Provincia ed il biologico e l’integrato, invece, agiscono su un territorio regionale.
Io poi ho visto un emendamento… -e faccio un cenno al collega Borrello. Qui non si tratta se per l’Università, la prima deve essere una o un’altra.
Cioè, noi abbiamo dei compiti - e l’ha detto bene Chieffallo – che dobbiamo assolvere perché lo vuole l’Unione europea per evitare che le certificazioni le facciamo fuori regione perché costano e costano agli elettori, tra l’altro.
Io credo che per quel Centro, quella strumentazione che ha, qui non si tratta di trasferire ma dobbiamo pure trovare una soluzione, perché il problema c’è.
Il 15 c’è la scadenza della domanda per il biologico e sarà prorogata molto probabilmente, la richiesta che proviene da tutta Italia è questa. Ed il Ministero sposterà questa data.
Però i pagamenti della Pac e del Psr devono avvenire attraverso queste certificazioni che ci devono essere. E’ un periodo di transizione e si tratta di studiarlo, lo approfondiremo, vedremo un po’.
Pertanto, io credo che sia possibile stando così le cose procedere, fermo restando quel che dice il collega Pacenza. Può essere anche fatto probabilmente in una successiva fase, quando avremo delle schiarite all’interno dello scenario che vien fuori dai due articoli che abbiamo votato per quanto riguarda Arssa ed Afor.
E’ chiaro che va ora disegnato lo scenario, va fatta una sorta di simulazione.
Io credo che per come è scritto questo articolo 35, potrebbe essere anche utile che ci diamo uno strumento in parcheggio che possa essere utilizzato qualora ve ne fosse bisogno. Grazie.
Volevo dire al collega Pacenza che - Presidente, velocemente, le chiedo scusa perché la questione è importante – che sulla materia che riguarda il bilancio di quell’ente si deve aggiornare di più e non è questo il caso di poter approfondire. Io non voglio approfondire quest’argomento, per carità.
I termini dell’urgenza ci sono, voi non ritirate l’emendamento. Ringrazio il collega per la sua solidarietà, ma io non aspettavo solidarietà, ma che lui fosse convinto di un discorso come questo che stiamo portando avanti; conseguentemente, non ritengo lo debba sposare perché lo porta avanti Chieffallo. Che c’entra? Adamo, siamo la stessa cosa…
Perciò, ritiro l’articolo 35 per quanto mi riguarda.
PRESIDENTE
Prego,onorevole Racco.
Nel merito di questa vicenda non intervengo anche perché è stato detto già parecchio, ma evidenzio che nella maggioranza si pongono problemi seri di carattere di tipo politico e di comprensione.
L’onorevole Chieffallo, ancora una volta ha dimostrato senso di responsabilità ritirando – penso si assocerà anche Adamo – questa proposta, facendo sgonfiare un pallone che si stava gonfiando oltre misura.
Noi abbiamo appoggiato la manovra che è venuta fuori dall’emendamento Chieffallo-Adamo al di là al di là della firma di Chieffallo.
Ma sicuramente la firma di Chieffallo su quell’emendamento è una firma politica dei socialisti rispetto ad una novità che veniva, riguardo agli enti Arssa, Afor, alla questione delle Asl. Probabilmente, molte di queste cose andavano ritoccate poi, non tutta la verità ci poteva stare in un emendamento, ma lì c’è una indicazione di novità politica che veniva dalla Giunta e dal Consiglio regionale.
Noi questa parte ce la intestiamo tutta. Quello che non ci intestiamo è la tattica. Fa bene Chieffallo a ritirare la proposta ma vi annuncio che da questa sera in avanti i socialisti si muoveranno secondo interesse politico se questo è, compagno Pacenza, con tutto il rispetto delle posizioni. Però, d’ora in avanti dobbiamo stabilire la credibilità dei tavoli di ogni riunione, da quella dei capigruppo a quella delle maggioranze, al tavolo del Presidente del Consiglio o al tavolo del Presidente della Giunta regionale.
Che sia chiaro: noi sosterremo da qui in avanti lo spirito di quell’emendamento relativamente alle riforme che abbiamo varato e continueremo il dialogo all’interno del Consiglio, però non accettiamo le “meline”. Lo spirito di Chieffallo, qualche errore tattico che il mio amico e compagno Chieffallo ha fatto, è semplicemente di grande amore verso quell’area e quella struttura del Centro agro-alimentare. Non è certamente interesse di parte, vi ringrazio.
PRESIDENTE
Al punto in cui è arrivata la discussione, propongo che anche questo punto si accantoni e lo si discuta alla fine in maniera che possiamo riflettere per bene e alla fine vediamo insomma, senza drammatizzare…
Pietro AIELLO
L’emendamento è ritirato, di cosa vuoi discutere?
(Interruzione)
Come no? Abbiamo sentito tutti. Siamo diventati pure sordi adesso? La prego, già ha detto una cosa e ne fa un’altra, ha detto uno e due e invece ha fatto…
Se lei a quest’ora si vuol sfogare, è un punto. Lei ha detto…
(Interruzione)
…lei ha detto due inesattezze. Anzi, le ricordo che quell’emendamento ha due firmatari. Uno è l’onorevole Chieffallo e l’altro è l’onorevole Adamo. Lei ha sentito che l’onorevole Adamo ha ritirato l’emendamento?
(Interruzione)
Si fermi. Le sto dimostrando che ha detto una prima inesattezza. L’ha detta e siccome l’abbiamo sentita tutti, stavolta non si può nascondere dietro il dito. Prima questione.
Seconda questione: per quanto mi riguarda, e questo è destituito di fondamento, io non ho fatto quel che ha detto lei. Io potevo fare questa proposta, mi compete, e l’emendamento non è stato ritirato come per altre cose; e quando si discute – qui non ci sono maggioranze o minoranze –, io voglio aiutare a trovare comunque una soluzione, quella che sia, di ritiro definitivo o di approvazione.
Quindi, nella mia responsabilità propongo all’Aula che venga accantonato. L’Aula me lo può respingere.
Io non ho detto: si fa così, ma ho fatto una proposta e me ne assumo la responsabilità.
Ora l’Aula si può pronunciare formalmente se vuol decidere subito o se vuol accantonare come mille volte si fa quando succedono queste cose.
Lei queste proposte le può fare quando ci sono posizioni diverse all’interno dell’Aula, non mi sembra che ci siano posizioni diverse da parte di tutti gli interventi, tranne il ragionamento politico dell’onorevole Racco di ricatto all’interno della maggioranza. Lei non può fare il Presidente di parte…
Luciano RACCO
Non è un ricatto ma fare politica, io cerco di fare gli interessi del mio gruppo. Tu cerca di fare il tuo…
Onorevole Racco, tu hai detto in maniera chiara che questa firma dei socialisti su quell’emendamento che era Afor, Arssa e Asl era riferita alla Fondazione Terina.
(Interruzione)
No, hai detto esattamente queste parole, queste questioni. Allora cosa è? E’ un problema. Allora se intervenivi sul merito…
(Interruzione)
No, senti la registrazione, forse è l’orario del mattino.
(Interruzione)
Guarda che hai detto questo. Che avevi preso un accordo con la maggioranza e…
(Interruzione)
Se tu intervenivi nel merito, la questione era diversa, se intervenivi nel merito potevi essere d’accordo. Porre un caso politico e il Presidente accoglierlo : qui mi sembra che siamo fuori da ogni regola democratica!
Come vedete, anche se la mia era solo una proposta, accantonare momentamente può essere utile. Non è una soluzione, ma evita di esasperare questioni che per quanto rilevanti non meritano una esasperazione fino al punto.
Pertanto, se non ci sono osservazioni accantoniamo l’articolo 35.
L’articolo 36 era stato approvato.
L’articolo 37 era stato approvato.
L’articolo 38 era stato approvato.
(Interruzione)
Come no? Il 37 e il 38.
Non era stato approvato l’articolo 39 che riguarda l’esame dei bilanci di società partecipate.
(Interruzione)
Non ho emendamenti all’articolo 39 del maxi-emendamento.
(Interruzione)
Colleghi, siamo tutti stanchi.
Quando il collega Borrello ha illustrato il sub-emendamento, ho detto che per quanto riguardava la discussione, questa si fermava al sub-emendamento riferito all’articolo 35 e su altro non abbiamo discusso. Ora tutto è accantonato, né avanti né indietro. Lo dobbiamo discutere alla fine. Badate, è registrato tutto.
Poi gli articoli 36, 37 e 38 sono stati approvati nella precedente seduta.
(Interruzione)
Cosa dici?
(Interruzione)
Per chiarire e questo vale per tutti, non c’è il collega Occhiuto.
All’inizio di questa seduta, il collega Occhiuto mi ha posto un quesito, se cioè potessero essere discussi o approvati sub-emendamenti su articoli già approvati nella precedente seduta.
Abbiamo chiarito come i sub-emendamenti debbano essere votati prima dell’emendamento. Qualora l’emendamento è stato già votato e licenziato, i sub-emendamenti sugli argomenti in discussione sono irricevibili, improponibili e quindi né discutibili né approvabili. E’ giusto?
(Interruzione)
Quando ci arrivo. Ma siccome sull’articolo 39 non vi sono emendamenti…
(Interruzione)
Ma sull’articolo 37…, perfetto l’emendamento protocollo 1230 è irricevibile per quello che abbiamo discusso prima.
(Interruzione)
Ora siamo arrivati all’articolo 39. Non ci sono osservazioni né emendamenti, pertanto pongo in votazione l’articolo 39.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 40 del maxi-emendamento.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 41.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 42.
(E’ approvato)
E’ stato presentato emendamento all’ex articolo 43 che è irricevibile perché riguarda fattispecie su cui già abbiamo votato e licenziato il provvedimento nella precedente seduta.
Quindi l’articolo 43 è stato approvato nella precedente seduta.
Pongo in votazione l’articolo 44.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 45.
(E’ approvato)
All’articolo 46 è stato presentato sub-emendamento…
Damiano GUAGLIARDI
Presidente, mi pare che nella seduta precedente sia stato ritirato l’articolo 46.
Sì, Presidente, nella seduta precedente io avevo annunciato nell’ambito della relazione fatta sul bilancio il ritiro per rimandare in Commissione per maggiori approfondimenti. Pare che in ordine a tutta una serie di interrogativi che mi ero posto – non so se anche il collega Adamo se li sia posti, pare di sì perché ne abbiamo discusso insieme –, c’era stata una possibilità di riformulazione che dismaga alcune preoccupazioni che avevamo.
Io non so se queste preoccupazioni sono talmente dismagate e quindi se si può procedere o se invece prevale l’idea di rimandarle in Commissione per poterle…
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Adamo. Ne ha facoltà.
Al contrario dell’annuncio del ritiro dell’emendamento riguardante l’articolo 35 che è stato un annuncio di ritiro unilaterale da parte del collega Chieffallo, per quanto riguarda l’articolo 46 l’annuncio di Chieffallo nella seduta precedente era a nome congiunto.
Concetto che penso possiamo anche per le cose dette adesso da Chieffallo ribadire. Tranne che, sospendendo questo articolo perché così come è non va, ci possa essere la possibilità e la opportunità di utilizzare la presentazione dell’articolo a firma nostra semplicemente come driver per un altro emendamento, per una correzione di questo emendamento, come si è fatto peraltro per altri emendamenti che l’assessore Spaziante dovrebbe proporre.
Se c’è il testo, il correttivo che propone l’assessore Spaziante accantonandolo adesso lo valutiamo e poi la riserva può essere quella di decidere sulla base del testo che presenta Spaziante; se non ci dovesse essere nessun altro testo, vale la proposta di ritiro dell’emendamento da parte mia e di Chieffallo che è stata annunciata l’altra sera.
Non so se sono stato chiaro. La proposta finale che io faccio qual è? Se c’è la disponibilità di Spaziante di accantonare per vedere alla fine il merito.
(Interruzione)
…di accantonamento subordinato alla presentazione di una correzione di Spaziante, giudicando l’emendamento che abbiamo presentato noi ritirato in quanto in alcune parti sballato, sbagliato.
Non è una proposta che nasce da me. Io in realtà ho raccolto quelle che erano le impressioni, le reazioni, gli umori che ho visto e riscontrato, largamente condivisi.
Quindi questo non è un emendamento dell’assessore al bilancio, ma il frutto della saggezza collettiva, questa è la situazione.
PRESIDENTE
Allora anche l’emendamento 46 è accantonato.
All’articolo 47 è stato proposto sub-emendamento
protocollo
Si illustra da sé.
Chi chiede di intervenire sul sub-emendamento?
Io su questo emendamento se capisco bene, comma 2,
leggo testualmente “si apportano le seguenti modifiche: <<Dopo le parole
Plataci>> si aggiunge <<e comune di Torre Ruggero>> e la
parola <<100 mila>> è sostituita dalla parola <<250
mila>> nella misura rispettiva di 150 mila e 100 mila comprensivo della
somma a differenza all’Upb
Io su questo emendamento sono d’accordo impegnando il bilancio a variare l’Upb che viene citata per ricercare come fonti di finanziamento un’altra Upb; per cui o si accantona momentaneamente in attesa che si faccia questa verifica oppure non siamo d’accordo.
Pietro AIELLO
Onorevole Adamo, al comma 8 dello stesso articolo viene richiamato il comune di Torre Ruggero però…
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
No, va bene, il problema non è Torre Ruggero… lì si tratta di…
No, onorevole Chieffallo, siccome c’è questo emendamento al comma 2 che aggiunge “al Comune di Torre Ruggero” e poi al comma 8 si riparla del “Comune di Torre Ruggero”, vorrei dei chiarimenti in merito.
Presidente, mi dà la parola un attimo?
(Interruzione)
Colleghi, voglio precisare una cosa a quest’Aula. Vorrei sapere se aggiungere Torre Ruggero significa aprire un altro cantiere di forestali, quindi di manodopera assistita così come c’è a Plataci o a San Giovanni in Fiore e così come c’è ad Acri.
Nel momento in cui non riusciamo a tirar fuori nulla di conclusivo rispetto a queste precarietà che facciamo? Costruiamo altre precarietà? Se questo è, io sarei molto perplesso perché domani dovremmo aggiungere San Mango d’Aquino, dopodomani Falerna, poi dobbiamo aggiungere Campana ecc.
Questo è un problema che ci dobbiamo porre perché se ogni anno aggiungiamo un pezzo di precariato ai tanti precari che abbiamo, finiamo col non finirla più.
Se si tratta di questo.Se si tratta di un contributo una tantum, che non so a cosa possa servire, il problema può cambiare aspetto. Ma Plataci di cui abbiamo parlato ha un problema sociale a sé che, peraltro, si trascina da molto tempo e quindi è già inserito nel mondo del precariato da tanti anni e c’era il problema di dare una mano di aiuto per sistemare questo mondo del precariato già esistente.
Se a questo aggiungiamo un’altra coda che può essere Torre Ruggero o comunque chiunque esso sia, io mi preoccupo che un altro comune che si aggiunge alla coda del precariato apra una falla, che poi non sappiamo dove ci porta con i risultati che abbiamo davanti a noi rispetto a questa materia.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Borrello. Ne ha facoltà.
Presidente, giusto per chiarire, qui non si tratta assolutamente di precariato perché il comma 2 – forse il collega Chieffallo non lo ricorda ma è firmato da lui stesso – parla di interventi per risanamento ambientale idrogeologico e messa in sicurezza del territorio.
E’, cioè, un intervento che avviene attraverso un mutuo da contrarre da parte dei due comuni con oneri a carico della Regione. Quindi, sostanzialmente è un intervento infrastrutturale. Non c’è né precariato, né forestali né dipendenti. L’ha firmato lei il comma 2 dell’articolo 47, onorevole…
(Interruzione)
Si tratta di programma di risanamento ambientale idrogeologico e messa in sicurezza del territorio. Non c’entra con i forestali o col precariato, è un intervento infrastrutturale per come è scritto qua, attenzione.
Presidente, ti chiedo scusa, per Plataci abbiamo fatto…
(Interruzione)
Non c’entra nulla questo…
(Interruzione)
No, si doveva fare un mutuo per Plataci per garantire la parte scoperta di finanziamento, al fine di garantire i salari ai lavoratori di Plataci e quella è una cosa.
Antonio BORRELLO
E non c’è quello?
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
No, perché a Plataci non fanno risanamento ambientale e lavoro idraulico forestale?
Antonio BORRELLO
Questo è un intervento infrastrutturale di investimento, onorevole Chieffallo, non è assistenza ai forestali, non è assolutamente così.
PRESIDENTE
Chiedo scusa, se è possibile, parlate uno per volta per capire alla fine di che trattasi.
Antonio BORRELLO
…perché abbiamo detto che non era possibile proprio per questo motivo.
Chiedo scusa, se il collega Borrello mi dice che è stato un intervento per sanare una frana e si dà al comune, non è un problema.
Se questo, invece, serve come paravento per assumere 20 forestali e l’anno prossimo dovremo garantirci gli altri forestali, è un altro paio di maniche.
PRESIDENTE
Vi chiedo scusa, non fate dialogo. Chiedete la parola alla Presidenza, quando ve la si dà, parlate.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Guagliardi. Ne ha facoltà.
Ha ragione il Presidente Chieffallo su questo, francamente. Io ho l’impressione che questo emendamento, che è poi stato corretto da un sub-emendamento del gruppo Udeur, mi pare, è stato forse “tratto”, presumo, non lo s da un mio altro emendamento riferito ad un contributo ventennale per il movimento franoso del territorio di Plataci. Infatti, è l’emendamento 1123.
Le due cose sono diverse perché questo interviene sull’assetto del territorio e continua a riconoscere l’emergenza Plataci come problema dei lavoratori idraulici-forestali, ma se io dovessi accettare come riparazione della questione idraulico-forestale l’emendamento di cui stiamo discutendo probabilmente sancirei la fine dell’idea che in Plataci ci siano lavoratori idraulici-forestali.
Questa è la differenza ed io accolgo l’emendamento perché sarà probabilmente un ulteriore contributo in più al comune di Plataci ma nulla ha a che vedere con il problema delle questioni che abbiamo discusso nei giorni precedenti.
(Interruzione)
Il comma 2 dell’articolo 47 va ad affrontare un problema molto serio in quel comune, il problema dell’assetto idro-geologico e va nella direzione di risanamento ambientale.
Credo che questo sia un ottimo emendamento che va a sanare una questione del territorio. Poi, le altre questioni le verifichiamo dopo.
Oggi c’è nel maxi-emendamento all’articolo 47, comma 2, un segnale importante in un territorio che è a rischio idro-geologico e che ha necessità di avere un progetto pluriennale, tant’è che si prevede una ipotesi di un mutuo ventennale proprio per andare a sanare questa situazione di gravità e di incolumità del centro abitato di Plataci. Io credo che sia, collega Guagliardi, una cosa importante che va nella direzione di una politica dell’assetto del territorio.
Il collega Incarnato, che ha l’assetto idro-geologico, credo che condivida questo percorso insieme ad un risanamento ambientale. Credo che su questo non possiamo che essere d’accordo.
PRESIDENTE
Prego, onorevole Feraudo.
Per dire che sono d’accordo sull’emendamento e fare una proposta ulteriore. Nel caso in cui non dovesse essere accolto l’emendamento così come proposto quanto meno…
(Interruzione)
Dico che sono d’accordo, ma ancora non abbiamo votato.
(Interruzione)
Però se dovesse passare solo per Plataci, che si mantenga la somma così come prevista nell’emendamento di 150 mila euro. Per Plataci, quindi da 110 – non 100 mila – del testo originario quanto meno in subordine l’accoglimento parziale conservando 150 mila euro per Plataci.
PRESIDENTE
Noi eravamo partiti dal sub-emendamento presentato dall’onorevole Borrello ed altri.
Io non capisco più. A questo punto chiedo il parere del relatore.
(Interruzione)
Io lo debbo mettere ai voti.
Con la precisazione fatta dal collega Borrello, trattasi di un intervento straordinario per il risanamento ambientale e non per l’impiego di manodopera forestale. Il parere è favorevole.
Insomma, hanno parlato prima di me almeno un paio di assessori, ma io volevo sottolineare alcuni aspetti.
Il primo. Si fa riferimento al comma 2 indicando una cifra di 100 mila euro. In realtà la cifra è di 110 mila euro.
(Interruzione)
Nell’emendamento c’è scritto: la parola 100 mila è sostituita…
(Interruzione)
Allora immagino ci sia un piccolo errore materiale.
I problemi sono due. Noi siamo partiti dal solo comune di Plataci con un importo che era stato pre-stabilito e concordato. Adesso quell’importo aumenta e se ne aggiunge un altro.
Il primo importo era relativo ad un Piano che riguardava una situazione che proprio ora l’assessore Tommasi ha detto di riconoscere essere un intervento reso necessario da condizioni particolari idro-geologiche.
Sono due le riflessioni. Prima: questa estensione è corredata dalle stesse motivazioni che suffragano il primo. C’è una identica situazione e chiedo anche al collega Tommasi, per il primo ti risulta…
(Interruzione)
Per il secondo vorrei avere la certezza…
(Interruzione)
Cioè, anche per il secondo comune c’è la stessa situazione di dissesto idro-geologico?
(Interruzione)
Per il comune di Torre Ruggero io non conosco quali sono le situazioni. Quindi chiederei che qualcuno mi dicesse…
Io ho letto il comma 2 dell’articolo 47. Poi c’è un emendamento probabilmente o un sub-emendamento…
(Interruzione)
E’ chiaro che se i firmatari dell’emendamento hanno constatato che a Torre Ruggero ci sono criticità - come in molti paesi della nostra regione – di assetto idro-geologico, credo che chi ha presentato l’emendamento ha verificato queste criticità…
(Interruzione)
Quindi, sotto il profilo ambientale non possiamo che esser d’accordo. Poi sotto il profilo dell’assetto idro-geologico, il collega Incarnato…
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Anche perché l’originario intervento in favore dello stesso comune era riferito a tutt’altra finalità e riguardava un progetto di carattere sociale denominato “Spazio incontro nel tempo libero”, il che mi pare cosa diversa dagli interventi di difesa idro-geologica.
Allora mi sembra che ci sia una discontinuità nelle intenzioni e anche nelle descrizioni degli eventi che giustificano un intervento
Per il primo si era concordato un importo e non capisco le ragioni per cui questo importo sia cresciuto.
PRESIDENTE
Io raccomando a tutti la stringatezza, sì, sì o no, no.
Quant’è la proposta positiva su Torre Ruggero? Siccome si è detto che si accoglie, cosa si accoglie? Non è che la mettiamo ai voti.
Siccome si è detto: parere del relatore favorevole, bisogna rimodulare le cose… cioè…
Antonio BORRELLO
C’era la proposta dell’assessore Adamo, Presidente, in ordine alla copertura finanziaria.
Badate, stiamo parlando dell’emendamento 1222. Io sotto il profilo dell’intervento non posso che essere d’accordo, ma io ho però una perplessità, che vorrei che a questo punto l’assessore al turismo…
(Interruzione)
Nicola ADAMO, Vicepresidente della Giunta regionale con delega alla costruzione della nuova Regione ed al marketing regionale e al turismo
Allora se c’è l’Upb, lo approviamo altrimenti lo accantoniamo un attimo, nel mentre De Cello trova l’Upb e lo approviamo dopo.
Poi è stato presentato un sub-emendamento protocollo
Ha chiesto di parlare l’onorevole Borrello. Ne ha facoltà.
Presidente, è legato al precedente sub-emendamento che chiede di rinviare alla Commissione la problematica per quanto riguarda le anticipazioni alla Sorical. Quindi, siccome a quell’articolo 47 c’era una previsione di spesa a favore della Sorical di 1 milione e mezzo di euro per il 2008…
Luigi INCARNATO, assessore ai lavori pubblici
Scusami, Totò, stiamo discutendo il comma 3 che riguarda un finanziamento di 1 milione di euro per impianti sportivi…
Antonio BORRELLO
No, l’emendamento non riguarda il comma 3.
Luigi INCARNATO, assessore ai lavori pubblici
Come no? Quello è.
Antonio BORRELLO
L’emendamento?
Il sub-emendamento riguarda un importo al comma 3 di 1 milione di euro per impianti sportivi e la proposta è di aumentare a 2 milioni e mezzo di euro.
Siccome l’emendamento richiama al comma 15 e sottrae al comma 15 l’importo, credo che condizioni l’approvazione del comma 15 eventualmente questo emendamento…
Antonio BORRELLO
Lo possiamo anticipare? E’ la stessa cosa, non c’è problema.
Luigi INCARNATO, assessore ai lavori pubblici
Se andiamo in ordine, non mi sembra il caso.
Antonio BORRELLO
Proceduralmente può andare pure così, non ci sono problemi.
Luigi INCARNATO, assessore ai lavori pubblici
Ha capito, Presidente?
Il sub-emendamento di cui si parla al comma 3 prevede un finanziamento di 2 milioni e mezzo di euro. La differenza di 1 milione e mezzo di euro verrebbe sottratta al comma 15, per cui condiziona eventualmente l’approvazione del comma 15 per cui ho fatto notare questo aspetto.
PRESIDENTE
Nel momento in cui questo può essere una ragione per respingerlo,uno dice: presi da lì, è una ragione per cui nulla toglie; oppure si può fare a condizione che si trovi…, non so però andiamo avanti.
Infatti, ho fatto rilevare questo aspetto, per cui bisogna valutare l’emendamento che aveva fatto prima Borrello. Perché se il comma 13 viene soppresso, si valuta se è opportuno o no riversare queste somme…
PRESIDENTE
L’emendamento precedente per quanto riguarda l’articolo 35 è sospeso. Per quanto riguarda l’articolo 46 è sospeso. Per quanto riguarda la questione, 47, abbiamo sciolto positivamente la riserva su Torre Ruggero anche se non siamo riusciti a…
Francesco SULLA Francesco (DS)
Io alludevo all’emendamento di Borrello.
L’emendamento Borrello sull’articolo 35 è momentaneamente sospeso così come sull’articolo 46. Rimane il riferimento ai commi 15 e 16; pertanto, che torniamo indietro se siamo qua? Gli altri non sono in discussione.
Perfetto, siccome stiamo discutendo di mutui…
Sì, però se è accolto il ritiro del comma 15 che stiamo discutendo, quei soldi potremmo versarli qui, se invece non è accolto, questo emendamento è quasi improponibile, onorevole Borrello. Sono legati.
Presidente, i due emendamenti sono legati. Partiamo
da quello fondamentale sul quale il Consiglio regionale deve decidere se vuole
ottemperare ad un impegno già maturato. Qui non stiamo decidendo stasera,
stamattina, oggi la ricapitalizzazione di Sorical.
Non ricordo quanto sia, probabilmente la conosce l’assessore ai lavori pubblici.
Il non ottemperare a questo impegno espone anche
rispetto agli impegni – non agli obblighi – che
Anche perché io capisco il senso dell’emendamento sullo sport. In effetti questa quota matura un investimento minimo, però questa quota- correggetemi se sbaglio e vorrei che intervenisse anche l’assessore Maiolo-, può essere una sponda ad un programma di finanziamento che noi possiamo finanziare anche attraverso la finalizzazione di una parte, di una quota di fondi europei.
Cioè, se investiamo su questa azione sotto il tema dei giovani, sotto il tema dello sport, non necessariamente dobbiamo andare per programmi separati, ma possiamo coordinare, per cui sui finanziamenti ordinari possiamo innestare anche i fondi europei.
Questo investimento è destinato anche a crescere e mi auguro che possa crescere in una dimensione tale che consenta una programmazione sostenibile per evitare frammentazioni e dispersione della spesa, perché altrimenti, se dovesse rimanere solo questo, certamente avrebbe ragione Borrello a dire…
(Interruzione)
Come? L’entità della quota, dei soldi sto parlando..
Questo è dell’anticipazione. Sul 15 che cosa diciamo in effetti? Consentiamo attraverso questa norma probabilmente, forse l’attivazione di un programma che è interamente fermo, 2005-2009, di opere idriche che richiedono investimenti da parte di Sorical.
Noi cosa facciamo? Non impegniamo nemmeno un euro per quanto riguarda questo bilancio ma annunciamo l’intento rinviando l’impegno finanziario per il bilancio 2008-2009 e 2010.
Se ci fate caso, le cifre che noi indichiamo (1,5 milioni di euro, 1 milione e 1 milione per il 2009 e il 2010), di fronte all’entità degli investimenti che sono richiesti sono soltanto nominali. Giusto per motivare la norma che consente, probabilmente, lo dico così perché lo immagino, attraverso forme di anticipazioni bancarie sostenute da questa norma a Sorical di fare gli investimenti che finora non ha fatto per quanto riguarda la parte privata.
Nessuno impedisce a questo Consiglio regionale ma anche alla Giunta di valutare e di proporre successivamente in sede di bilancio 2008 di fare una verifica dello stato dell’arte. Vedere quanti sono stati gli investimenti, se ci sono stati, quali opere riguardano, perché a quel punto tu puoi decidere tranquillamente di cassarlo, a quel punto nel 2008.
Se dovesse essere proprio il caso che tu mantieni per il 2008, 2009 e il 2010 l’impegno per come viene fatta la proposta di anticipazione, va da sé che c’è un prelievo diretto su una massa di risorse, quella delle tariffe, che sono molto al di sopra e superiori della cifra annuale di 1 milione e mezzo e di 1 milione.
Cioè, il gettito deve essere assai superiore anche delle quote che vengono pagate a Sorical.
Dal punto di vista della esposizione finanziaria, ma anche dal punto di vista della esposizione, poi della responsabilità amministrativa e legislativa del socio-Regione, non è affatto impegnativa se non come un intento.
Può essere questa una norma che facilita probabilmente di rimuovere quella condizione rispetto alla quale – mi diceva adesso l’assessore Maiolo – noi come Regione abbiamo già fatto delle contestazioni a Sorical perché gli investimenti non sono stati fatti.
Penso che se questo tentativo si vuol fare, facciamolo.
Ripeto, soprattutto se ci poniamo l’impegno di approvare il nuovo bilancio entro il 31 dicembre di quest’anno e parlo del 2008, lì avremo tutti la possibilità di verificare sulla base di una relazione dell’assessore ai lavori pubblici o sulla base di un’audizione anche in Commissione come stanno le cose per la maturazione degli investimenti previsti.
Quindi sia l’ottemperare al versamento di una parte del capitale richiesto, sia questo io lo lascerei perché altrimenti rimaniamo nel pantano rispetto al programma, almeno il programma 2005-2009. Se sbaglio, correggetemi sia tu assessore ai lavori pubblici sia tu assessore al bilancio perché io sto andando a memoria, per i “si dice” che ho acquisito nel corso della mia esperienza.
Presidenza del Vicepresidente Antonio Borrello
Posso porre un quesito per capire? Io qui vedo e forse l’assessore Spaziante può essermi di aiuto, visto che capisco poco di queste…
Io qui vedo in via di anticipazione a Sorical Spa, contributi quindicennali costanti. Poi c’è l’illustrazione delle varie annualità. Il senso reale dell’emendamento è che noi daremo contributi per 15 anni alla Sorical.
(Interruzione)
Allora che mi si spieghi perché…
(Interruzione)
Qui dice: contributi quindicennali costanti fino all’importo di euro 1 milione 500 mila per il 2008, 1 milione per il 2009 e 1 milione per il 2010.
Allora è un triennio o sono 15 anni? Perché non riesco a capire…
Sono tre quindicenni. Ovviamente queste misure qui servono a consentire il ricorso alle banche. Solo che poi, onorevole Gagliardi, c’è il comma 2 che dice che le somme che derivano dalle tariffazioni che Sorical realizza vanno ad estinguere questa anticipazione da parte della Regione; sono due norme legate tra loro.
Ovviamente, se cade la prima, cade anche la seconda perché tutto si tiene. Quindi questo…
PRESIDENTE
La parola all’assessore Incarnato.
Giusto ad integrazione del collega Adamo e se ci riesco anche per tranquillizzare l’Aula rispetto a questa vicenda ed anche perché credo che ormai i commi si intreccino tra di loro, tra il comma 3, 15, 13 e quant’altro.
Chiarito l’aspetto della capitalizzazione che è un
fatto dovuto che
Il comma 15 è quello in cui si fa riferimento ai tre finanziamenti ipotetici ed uso la parola “ipotetici” perché non è detto che noi dobbiamo dare per certo questo finanziamento alla Sorical.
(Interruzione)
Se mi fai spiegare.
C ‘è una difficoltà che è la seguente. Noi stamattina
abbiamo approvato un altro emendamento che riguarda il recupero dei crediti che
vanta
Chiaramente, trattandosi di Comuni c’è una difficoltà oggettiva da parte della Regione ad intervenire drasticamente. Quindi, stiamo tentando - e l’emendamento fatto stamattina, va in questa direzione - di addivenire ad una soluzione che sia la meno traumatica possibile per i Comuni.
Purtroppo questo accumularsi di debiti, di mancato pagamento dell’acqua da parte dei Comuni, quindi dei cittadini in gran parte anche se a volte pagano e i comuni non versano, si è protratto per gli anni successivi.
Parlo per gli anni 2004 ancora, il 2005 e il 2006, il che significa che c’è un’assenza da parte di Sorical di entrate per effetto della discussione.
Chiaramente,
Questi tre anni purtroppo oggi fanno registrare una
punta di crisi. Voglio tranquillizzare che rispetto ai piani di investimenti
che
Se non erro – non vorrei ricordare male – per la parte diga del Menta siamo nell’ordine di 25 milioni di euro e per la parte diga dell’Esaro siamo all’incirca su 50 milioni di euro di parte privata.
Chiaramente, tutto questo cosa comporta? Perché portare in finanziaria la possibilità di anticipare come Regione le risorse? Perché noi, almeno per la parte che ci riguarda, abbiamo un problema.
Di fronte alle risorse idriche calabresi che purtroppo fanno registrare diversi problemi e diverse situazioni di negatività tra perdite, condotte rotte e tutta una serie di investimenti che vanno fatti, noi abbiamo messo in cantiere in questi due anni una serie di progettazioni che sono pronte per essere appaltate o alcune già appaltate.
Chiaramente, l’effetto capitalizzazione che dà la
possibilità alla Sorical attraverso questo rimpinguamento alla capitalizzazione
di accedere ad ulteriori risorse bancarie e tra la possibilità che
Aggiungo che la eventuale anticipazione che
Noi stiamo facendo una operazione di tipo finanziario
più che altro. Non sono risorse economiche che
Questa è un po’ la sintesi delle questioni che riguardano questi due emendamenti.
Aggiungo e chiudo che noi ci stiamo attivando – da quando siamo noi alla Regione, questo Governo di centro-sinistra – e nel rapporto con Sorical abbiamo tentato, e credo che siamo ad un punto di grande chiarezza rispetto a questo, che così come è noi abbiamo difficoltà a poter proseguire in maniera dinamica tutta una serie di attività, anche perché noi abbiamo due problemi fondamentali.
Da un lato abbiamo i finanziamenti Por ai quali possiamo attingere e se non c’è la quota privata, questo ci crea penalizzazioni forti e quindi dobbiamo garantirci la quota privata rispetto a questo.
Dall’altra parte dobbiamo tentare di ottenere risultati in cui la parte pubblica sia più predominante rispetto a questo.
Questi sono obiettivi che chiaramente ci siamo prefissi e alla luce di questi obiettivi riteniamo che ad oggi parlare di situazioni per le quali dovremmo bloccare un processo che in qualche modo abbiamo avviato in questi due anni che riguarda opere ed investimenti, credo che sarebbe da parte nostra un errore politico oltre che un errore legato alle strategie.
Questo è il significato degli emendamenti in maniera molto chiara, netta e schietta, senza problemi, e credo che ci sia da parte nostra l’interesse ad esprimere un voto favorevole.
Presidenza del Presidente Giuseppe Bova
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Borrello. Ne ha facoltà.
Presidente, penso di dover intervenire non tanto in difesa di un emendamento che avrebbe il suo obiettivo da raggiungere ma qui la discussione, a mio giudizio, meriterebbe davvero un approfondimento.
Da qui la richiesta di discutere a lungo e in maniera articolata in Commissione. Diciamola tutta, Presidente.
Sorical per questa Regione è un grande problema. Purtroppo, è così, non l’abbiamo inventata noi. Allora se è un grande problema e non sto qui a ripetere i motivi per i quali resta un grande problema, lo è stato e si proseguito anche successivamente su un terreno, su una direzione che oggettivamente crea danni alla Calabria e non fa fare passi in avanti.
Qual è il punto? Dentro questo rapporto molto strano
per non dir altro tra
I punti deboli sono nella convenzione perché
Non era previsto in nessun posto, solo in una convenzione scellerata. Su questo ci dovremo certamente ritornare, è iniziata una discussione in Commissione su questa grande partita della Sorical, che purtroppo si è interrotta ma che, secondo me, va ripresa con urgenza perché questo grande patrimonio e risorsa che la Calabria ha, rischia non solo di non portare benefici alla Regione, ma addirittura di creare danni alla stessa Regione e ai cittadini calabresi.
Non la voglio far lunga, però, mi preme ribadire un
concetto e mi domando: se è vero che questi investimenti sono fermi da 3-4-5
anni, santoddio e vivvadio, qual è il motivo per il quale per avviare questi
progetti – di cui, peraltro, si parla, 2008-2009 – debba essere
Se questa esigenza di investimento in Calabria c’è
perché ci sono i progetti approvati, io non capisco perché ed ho difficoltà a
convincermi del motivo per il quale
Questa è una logica perversa dentro la quale il pubblico, purtroppo, soccombe sempre. Perché poi siamo chiamati alla responsabilità perché abbiamo problemi di progetti che non vengono avviati e di investimenti che non vengono attivati.
Allora, c’è un punto da chiarire: quanti investimenti sin qui Sorical ha realizzato in Calabria, quali interventi ha fatto, che tipo di utilizzo ha fatto dell’Apq sulle risorse idriche, in che misura e quando?
Allora, come vede Presidente, il discorso è troppo, ma troppo davvero articolato e complesso. Quindi superarlo con un comma inserito in finanziaria secondo me è un elemento che ci fa riflettere molto.
Qual era allora la soluzione che noi proponevamo con
l’emendamento? Torniamo in Commissione, visto che tra l’altro questa urgenza,
lo dicono gli assessori stessi, - di intervenire nella immediatezza con questa
disponibilità non c’è perché parliamo almeno del 2008; riapriamo questa
discussione in Commissione su Sorical perché non sta scritto in nessun posto
che
Poi, probabilmente la decisione sarà di continuare a mantenere in vita questa Sorical ma potrebbero essere anche altre le soluzioni.
Allora dico: andiamo ad una discussione non condizionata ma scevra da ogni tipo di pregiudizio – da parte nostra ci mancherebbe –, però facciamo di rispettare due esigenze che qui vengono proposte: una è favorire gli investimenti sulla impiantistica sportiva a favore dei comuni non a favore di chissà chi e l’altra approfondire con grande serenità il problema Sorical perché il punto questo è. Dopo di che qualunque soluzione può essere compatibile con un interesse della Regione ad andare avanti su questo terreno.
Poi possiamo anche immaginare per un attimo che non vogliamo destinare queste risorse per l’impiantistica sportiva, ma accettando oggi, approvare stasera, stamattina questo emendamento 15 e 16, faremmo una cosa inopportuna in questo momento.
Perciò, comunque, Presidente, al di là di come andrà
a finire questo emendamento e questa è la successiva proposta che mi accingo a
fare, i commi 15 e 16 mandiamoli in Commissione, li approfondiamo,
parteciperanno gli assessori e
Questo è in sintesi poi il personaggio di cui ci stiamo occupando, cioè colui il quale detiene in mano per intero le attività di questa società perché lì il pubblico purtroppo non conta assolutamente niente. Grazie.
PRESIDENTE
Ricordo che eravamo all’emendamento per incrementare
da
Se non ci sono richieste di parola, chiedo il parere sia del relatore che della Giunta.
(Interruzione)
Luigi INCARNATO, assessore ai lavori pubblici
Non ho capito, può ripetere, Presidente, per favore?
Mentre lei ha motivato il perchè ci sono i commi 15 e 16, io ricordo a me stesso che tutta la discussione era partita da un sub-emendamento che proponeva di incrementare da 1 milione a 2 milioni e mezzo ecc.
Siccome poi ci sono proposte e controproposte, io poi non posso valutare proposte e controproposte.
Avverto uno stallo nella discussione, ma se non ci sono più interventi, non posso che fare…
(Interruzione)
Luigi INCARNATO, assessore ai lavori pubblici
Posso avere la parola?
PRESIDENTE
La parola all’assessore Incarnato.
Se posso esprimere una mia opinione rispetto alla vicenda, io ritengo che le argomentazioni che ho portato all’Aula rispetto a questo emendamento ci sono tutte e sono tutte riconducibili allo scopo che ho detto.
Chiaramente condivido il fatto che l’Aula e quindi
Pertanto, l’invito che faccio all’Aula è questo: di
garantire questo finanziamento con l’impegno che
Pongo in votazione il sub-emendamento a firma Borrello.
(Interruzione)
Borrello, Serra,
(Interruzione)
E’ registrato che? Non per il verbalizzato ma non ho visto come ha votato la minoranza. Io non ho detto niente, non lo potevo dire perché non ero in grado.
Pongo in votazione il sub-emendamento presentato
dagli onorevoli Borrello e altri. Io non posso votare il rinvio ma debbo votare
il sub-emendamento che è stato posto. Mi pare che si voti così. Il
sub-emendamento che dice “le parole “1 milione” sono sostituite con le parole
“2 milioni 500 mila con prelievo della somma a differenza sulla spesa prevista
al successivo comma
(Interruzione)
Allora questo è un comma che prevede mutui per 1 milione di euro per impiantistica sportiva. Un milione di euro secondo i componenti di…
Intervengo in qualità di assessore allo sport. Penso che se mettiamo qui il milione, procediamo ad un indebitamento della Regione per un certo numero di anni per opere che possiamo fare con i fondi europei.
Ritengo, comunque, inopportuno che si spostino soldi sullo sport e si caccino da un impegno che ci consente di avviare un programma che equivale a quanti investimenti? A 80 milioni di euro.
Se poi non si è d’accordo nel far partire questo
programma, vorrà dire che si cacciano da lì e si mettano nel fondo di riserva.
Ma non sono del parere che questo Consiglio debba avere la responsabilità di
spendere per campi di calcetto e di sport, paese per paese una cosa di questo
tipo e poi andiamo a litigare con
Fermo restando il fatto che
L’unica efficacia che avrà questa norma, se non ce l’hanno cash in cassa e vanno dalle banche, siccome l’affidabilità non è data dalla solidità del privato ma dalla affidabilità del contesto Calabria, questo è il punto, sulle opere che si devono fare in Calabria.
Quindi sotto questo aspetto la norma è di aiuto e se non è così poi si cancella. Questo dico io.
Chiedo scusa al collega Borrello, non è un atto di provocazione nei suoi confronti, ma vedo che se una Regione vuole avere un profilo credibile, decide una maggioranza, se c’è. Si chiama Sorical e si cambia l’assetto societario non con queste pantomime che si fanno a battibecco alle 7 del mattino.
Oppure se una maggioranza c’è e vuole governare, deve
dire che vuole fare su 80 milioni di investimenti oppure se vuole disperdere
con un mutuo di 1 milione all’anno in più in campi di calcetto per
Vediamo quale deve essere il percorso, si fa una
verifica di maggioranza politica se c’è una maggioranza di governo e chiude la
società. Ci siamo intesi? Questa è la mia opinione da assessore. Se poi ci sono
altri colleghi di Giunta – adesso parla
Comunque come assessore allo sport, non voglio essere responsabile del blocco di 80 milioni per attivare 20 milioni di mutuo che significano un indebitamento certo della Regione.
Qui è incerto ed anche se dovesse scattare, lo recuperi perché recuperare sulle tariffe un milione e mezzo per un anno e un milione per un altro anno è una cosa ridicola.
Quanto a fare il mutuo per lo sport è sicuramente
certo l’indebitamento e noi queste opere le possiamo far diversamente. Questa è
la mia opinione. Poi se
Ovviamente su questo punto ci sarà un problema su cui l’assessore ai lavori pubblici dovrà fare le dovute riflessioni in sede di maggioranza e in sede di Giunta.
Ma vorrei che si sdoppiasse – se Borrello è d’accordo – almeno la proposta. Si fa un emendamento secco, si cacciano questi soldi, si sopprime anche la norma…
Io ho ascoltato con molta attenzione quel che ha detto il Vicepresidente Adamo e data la natura e la complessità della vicenda il Vicepresidente poneva due ordini di problemi.
Un primo problema strutturale nel senso che ha posto un problema di carattere, voglio dire, di fattibilità rispetto ad un piano di orientamento che permetta alla Sorical ed ai privati che ci sono in essa di predisporre un piano di 80 milioni di euro.
Poneva un problema di carattere politico alla Giunta su un orientamento che metteva poi in una certa difficoltà l’assessore ai lavori pubblici per quanto riguarda…
PRESIDENTE
Onorevole Vicepresidente, lei ha parlato, per favore…
(Interruzione)
Ho capito, ma stia per un attimo tranquillo.
Anche perché qualsiasi nostro provvedimento scatterebbe al 2008 poi come effetto di bilancio, all’interno dell’orientamento che il Vicepresidente ci ha illustrato, mi permetto di fare una preghiera al collega di partito che ha presentato l’emendamento, cioè se è possibile rivedere una posizione che ci possa consentire di recuperare un clima politico, che per l’intervento che ho sentito qualche problema pone poi non solo alla Giunta ma anche alla maggioranza.
Vediamo di trovare poi una soluzione che ci possa consentire di non mettere tanto in difficoltà quello che è l’orientamento di operatività di quello che è un settore strategico rispetto a quelli che sono gli orientamenti e gli indirizzi della Calabria. Fermo rimanendo che io non ho inteso e non intendo dare una valenza di diktat all’intervento del Vicepresidente dal punto di vista della politica. Ma sicuramente va – ed io lo intendo dare - nella direzione che possa sviluppare una riflessione della politica nella politica rispetto ad un orientamento che io ritengo anche giusto che ha dato il mio collega di partito, Vicepresidente del Consiglio Borrello, rispetto anche ad un orientamento di porre nelle condizioni un settore di poter essere rappresentato in tutti i paesi della nostra Calabria. Grazie.
PRESIDENTE
Avevamo votato, ma io non sono stato in grado di dare il risultato del voto in quanto…
Capisco che lei non sia riuscito perché eravamo sparpagliati. Ma questo che vuol dire? Che noi non siamo in operazione di voto e di conseguenza possiamo ripartire da una discussione magari presentando un altro emendamento oppure che dobbiamo rivedere questa posizione e rivotare?
Perché sennò qui non si capisce niente. Tripodi dice una cosa, il Vicepresidente ne ha detto un’altra… Allora non siamo in fase di voto, azzeriamo tutto, riavviamo i termini per gli emendamenti e chiediamo alla Giunta di formulare un’altra proposta riunendosi a Catanzaro e poi noi fra una settimana la discutiamo?
Chiedo scusa ma non è che si possa fare così. Se siamo in operazione di voto, facciamo una verifica per vedere come abbiamo votato altrimenti vuol dire che qui non esiste nessun tipo di regola di valutazione e c’è il rischio che se una votazione va a finire in un modo, poi la si riprende completamente.
Chiedo scusa, ma mi pare che sia così.
PRESIDENTE
Come lei sa, io non ero stato in grado di verificare l’esito del voto ma noi eravamo già in fase di voto.
(Interruzione)
Mi è stato osservato pure questo. Io ho posto in
votazione l’emendamento protocollato
Capisco che a quest’ora attardarsi su queste discussioni è un po’ difficile, ma per la verità penso che il self-control non farebbe male a nessuno. Tutto sommato stiamo discutendo di questioni che interessano comunque i calabresi, sia i campi di calcetto che la rete idrica.
I campi di calcetto – lo sappiamo tutti, ammesso che sia questo l’obiettivo – : sappiamo tutti che è una grande carenza e deficit di questa Regione Calabria che su questo terreno non ha mai operato investimenti.
A parte questo, nel mio intervento, Presidente, avevo fatto una proposta “alternativa” che forse qualcuno non ha ascoltato.
Avevo detto che se il problema era la destinazione di quei fondi alla impiantistica sportiva, per quanto mi riguardava – ero uno fra i firmatari dell’emendamento – non avevo nessuna difficoltà ad evitare che questo succedesse.
Ho aggiunto però, Presidente, che prima di approvare la destinazione di queste risorse come anticipazione a Sorical, abbiamo proposto con un successivo emendamento che tutto passasse in una discussione in Commissione, considerato e posto che comunque questo finanziamento ha una decorrenza che va al 2008.
Parliamo quindi di ancora 7-8 mesi che abbiamo davanti. C’è, quindi, tutto il tempo per ridiscutere in Commissione, per accertare e capire quello che c’è da capire. Evidentemente, se siamo convinti della bontà della operazione che oggi presenta molti dubbi, evidentemente in quella sede dopo la discussione in Commissione si può sempre tornare a discutere di questa cosa. Non vedo qual è il dramma di questa proposta.
Collega Borrello, ripeto la proposta per vedere se l’ho capita bene.
Il Consiglio si impegna sull’importo e questo importo è condizionato alla discussione in Commissione. Cioè noi stamattina, se deliberiamo l’impegno della spesa, lo condizioniamo…
(Interruzione)
Quindi, dando mandato alla Commissione?
(Interruzione)
Tecnicamente è possibile questo?
PRESIDENTE
Se ho capito bene, questo è ritirato, non sospeso…
Antonio BORRELLO
Presidente, ritiro il sub-emendamento sulla impiantistica sportiva.
PRESIDENTE
Perfetto.
Antonio BORRELLO
Riconfermo, però, l’altro sub-emendamento, cioè spostare la discussione in Commissione del comma 15 e del comma 16. Tutto qua.
Quindi la seconda parte dovremmo votarla.
Dovremmo votare per parti separate la parte 15 e 16. Va bene?
(Interruzione)
Il sub-emendamento viene ritirato, pertanto il comma 3 rimane sempre di 1 milione di euro che poi dobbiamo votare.
Invece, dobbiamo votare la proposta dell’onorevole Borrello, assunta dall’assessore Incarnato di votare il precedente sub-emendamento per la parte che si riferisce ai commi 15 e 16 dell’articolo 47.
Pongo in votazione questo…
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Scusi, Presidente, io non ho capito tecnicamente e materialmente come avverrebbe questo. C’è uno stralcio di questi due commi…
PRESIDENTE
Ovviamente sì…
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Allora si stralciano e formeranno oggetto di una proposta di legge a sé.
Pongo in votazione.
(E’ approvato)
Ovviamente l’emendamento protocollo 1224, onorevole Borrello…
(Interruzione)
Onorevole Borrello c’è l’emendamento protocollo
Il 1224 diceva che il piano dei campetti andava poi sottoposto alla Commissione entro 30 giorni. Va bene? Lo pongo in votazione.
(E’ approvato)
E’ stato presentato emendamento, protocollo
Si esprime da sé? Lo pongo in votazione.
(E’ approvato)
Poi c’è un sub-emendamento a firma del consigliere Talarico, protocollo 1216 che così recita: “Dopo le parole di euro “600 mila” aggiungere di cui “400 mila da destinare alle squadre di calcio militanti nel campionato di serie C2”. L’importo di “150 mila euro” si riduce a “50 mila”. L’importo di “600 mila euro” si aumenta a “700 mila”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Talarico. Ne ha facoltà.
Questo comma 10 che è qui previsto prende spunto da una discussione che avevamo fatto in Commissione su un finanziamento da dare per le squadre di calcio militanti nel campionato di C2- sono 4 squadre attualmente nella regione Calabria. e riguarda sostanzialmente un finanziamento che inizialmente era previsto di 125 mila euro ciascuno.
L’emendamento, tenendo conto di quello che è previsto nel comma, sostanzialmente pone una cifra di questa somma che è prevista in favore di questa squadra di calcio che poi era la motivazione per il quale questo emendamento era stato presentato. Lasciando anche per gli altri sport minori, così come era nato in Commissione per un accordo di tutti i colleghi, una cifra in modo tale che anche gli altri sport minori dalla pallacanestro alla pallavolo, alla pallanuoto che hanno dei ruoli nazionali potessero essere inclusi.
Non vedo l’assessore allo sport e turismo, Vicepresidente Adamo, presente in Aula per capire anche la sua valutazione in merito a questa questione ma sostanzialmente l’emendamento va in questa direzione.
Non è un aumento di spesa ma solo una rimodulazione e una cifra individuata specifica per quell’emendamento che poi era la motivazione principale per il quale l’emendamento era nato.
Presidente, dovevo parlare un attimino sul comma 9 che praticamente riporta un emendamento che ho presentato io e che il Vicepresidente ha assunto nel maxi emendamento.
Siccome ne abbiamo parlato in sede di coordinamento
formale, le parole “previsto dal programma <<“E’vento di San
Francesco>> vengono soppresse” in quanto
PRESIDENTE
Le chiedo scusa, onorevole Stancato, non stiamo parlando di San Francesco ma dell’emendamento Talarico che riguarda lo sport, la serie C2, di questo stiamo parlando. Si tratta dell’emendamento 1216…
(Interruzione)
Io sono andato ma…
Ha chiesto di parlare l’onorevole Sulla. Ne ha facoltà.
In sede di Commissione su questa questione, una proposta del collega Talarico, si era sviluppata una discussione che poi aveva portato a questa riformulazione, penso, del comma 10 così come proposto nel maxi emendamento.
Adesso la riproposizione che fa con questo sub-emendamento il collega Talarico pone un ulteriore problema.
Già allora si era sottolineata la questione che in altra occasione era stata destinataria di un contributo la squadra della regione per via di una situazione particolare. Quindi si era privilegiato quell’aspetto lì.
Successivamente, invece, si propone adesso…
(Interruzione)
Abbiamo detto che è stata fatta cosa buona…
(Interruzione)
No, non è così. Se il collega Nucera ha la bontà, si è svegliato e disturba un po’ i colleghi che vogliono parlare e che non hanno dormito fino adesso. Lui invece ha dormito ed adesso è riposato.
Stavo dicendo che lo stesso collega Talarico e qualche altro notò che facendo così Crotone sarebbe rimasto ancora una volta fuori perché è in serie B e se anche scendesse sarebbe in C1 e non C2 perché non fa il doppio salto, come lei è abituato a fare, onorevole Nucera.
(Interruzione)
Allora il problema fu posto in questi termini. Addirittura qualche collega – mi pare Tallini, allora – disse “diamo al Crotone 200 mila invece di 100 mila”.
Io invece ho fatto…
(Interruzione)
Nucera, sto parlando di cosa seria, molto seria, abbi pazienza.
Io allora mi assunsi la responsabilità di dire che per quanto riguarda il contributo da dare alla Provincia di Crotone – la metto così –, quindi non alla squadra di calcio perché ritengo sbagliata una procedura di questo genere, io dissi andiamo a distribuire questo contributo, parlo della provincia di Crotone, poi se in altre province ci sono altre esigenze, ognuno parli secondo le proprie esigenze.
Credo che bisogna invece favorire le squadre degli sport minori, che con una somma di molto inferiore garantiscono non solo vivai…
(Interruzione)
Questo è peggiorativo notevolmente di queste…
PRESIDENTE
Colleghi a quest’ora, due-tre minuti…
(Interruzione)
Chiedo scusa all’onorevole Sulla, ho capito…
Francesco SULLA
E’ discriminante perché ci sono province che lo prenderebbero due volte e altre che non lo prenderebbero per niente. Mi pare chiara la cosa.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Bruno CENSORE
Chiedo scusa, io rappresento una provincia e non posso parlare? Ma non ho capito…
PRESIDENTE
E parli, parli…
Bruno CENSORE
Succintamente penso che l’emendamento sia
discriminativo di alcune province perché ci sono province dove le squadre
militano in C2, come
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Sull’emendamento Talarico, il parere è contrario. Ritengo che l’assessore allo sport che è destinatario di questi finanziamenti saprà prendere in considerazione…
(Interruzione)
Non ci sono ripartizioni qui…
PRESIDENTE
Il parere del relatore è negativo.
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Parere negativo al collega Talarico.
PRESIDENTE
Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento Talarico.
(E’ respinto)
Sempre all’articolo 47 è stato proposto un altro
sub-emendamento, protocollo
Antonio BORRELLO
Quale comma è, Presidente, chiedo scusa, perché devo intervenire…
PRESIDENTE
E’ l’emendamento
Antonio BORRELLO
Quale comma riguarda il sub-emendamento?
PRESIDENTE
Il 17.
Antonio BORRELLO
Io devo intervenire sul comma
(Interruzione)
Edifici di culto…
Stiamo parlando di opere di culto. Io chiederei in
sede di coordinamento formale di formulare così la proposta “Al fine di
realizzare sulla base di un programma formulato in accordo con
(Interruzione)
Quindi in accordo, altrimenti diventa anche difficile formulare questo…
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Ha ragione…
Presidente, due punti voglio sottolineare in meno di tre minuti.
Uno: sono contrario ad aggiungere l’espressione “in accordo” e secondo che si dia un tempo massimo entro cui devono essere presentate le richieste.
Cioè, d’accordo sull’emendamento che continua sulla scorta di istanze pervenute entro il. Questo lo possiamo stabilire subito.
(Interruzione)
Sul sub-emendamento, Presidente.
Presidente, è previsto che
(Interruzione)
Ho chiesto che oltre alla Conferenza episcopale, anche gli altri soggetti siano in grado di fare istanze.
PRESIDENTE
Per favore, non è la fine del mondo, sembra che stiamo discutendo del destino della Calabria. E’ importante, abbiamo inteso ma non è la fine del mondo.
Parere del relatore?
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Favorevole.
PRESIDENTE
Parere della Giunta.
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Favorevole.
PRESIDENTE
Con la richiesta di coordinamento formale pongo in votazione…
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
No, sul coordinamento formale…
Pongo in votazione il sub-emendamento.
(E’ approvato)
Siccome non ho più sub-emendamenti all’articolo 47…
(Interruzione)
Ma non è al 47, qui non c’è nessun riferimento al 47…
(Interruzione)
Onorevole Pirillo, le chiedo scusa, mi aiuti.
Io vedo un suo emendamento, sub-emendamento, ma è al 47 o è extra? Questo suo emendamento fa parte dell’articolo 47? Allora lo illustri.
Emendamento protocollo
Stante la necessità di operare una verifica tra le
pratiche in essere e quelle liquidate, a seguito di decreti ingiuntivi, occorre
garantire anche con il bilancio 2007 le
risorse assegnate nel 2006 e non utilizzate, pari ad euro
Brevissimamente, questa è una richiesta di iscrizione al capitolo di bilancio per una vecchia pendenza che ha l’assessorato all’agricoltura.
Non ci sono inchieste giudiziarie, perché questo è stato detto in quest’Aula nei pour parler. Non è tutto contenzioso nel senso che ci sono alcuni privati che devono avere il risarcimento. Ci sono, invece, una serie di avvocati che hanno chiesto per conto dei privati la interruzione dei termini.
Quindi, quella è la cifra dell’emendamento che chiude complessivamente la partita. Prego il Consiglio di prevederlo, in maniera che evitiamo un ulteriore contenzioso.
Chiamo in causa anche il capogruppo dei Ds, onorevole Pacenza, affinché mi aiuti con la memoria, se riusciamo ad essere piuttosto sereni.
Ricordo che lo scorso bilancio noi approvammo una norma su un suo emendamento in cui si prevedeva la possibilità e abbiamo eliminato la legge. Ora com’è che la ritrovo nuovamente qui?
(Interruzione)
Se abbiamo eliminato la legge com’è che me la ritrovo?
Ho già spiegato che c’è un contenzioso in parte con avvocati ed in parte con privati. Questo è il residuo che deve essere impiegato per chiudere la partita. Questo è mica…
PRESIDENTE
La parola all’assessore al bilancio.
Se il collega Pirillo mi ascolta e consente con me, siccome noi abbiamo appena approvato all’articolo 11 il comma 1 che prevede una fattispecie del genere con carattere di generalità a fronte di tutte le posizioni analoghe a questa rappresentata dal collega Pirillo, impegno a trovare una soluzione nel contesto della operatività dell’articolo 11, comma 1.
Pietro AMATO
Presidente, presentiamo un ordine del giorno che
impegni
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
No, impegna
PRESIDENTE
Allora si trasforma la proposta in un ordine del
giorno impegnativo per
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Non è una riformulazione ma un ordine del giorno per cui questa norma non viene…
(Interruzione)
PRESIDENTE
E’ approvato?
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
No, l’ordine del giorno non la norma.
PRESIDENTE
L’ordine del giorno però impegnativo.
(E’ approvato)
Allora, siccome non ho più emendamenti all’articolo 47 e c’è una richiesta di parola sul comma 14 da parte dell’onorevole Borrello, le do la parola.
Grazie, Presidente. Il comma 14 è riferito alla Fondazione Field, 600 mila euro.
Ricordo ai colleghi che questa stessa norma era prevista nella proposta iniziale della Giunta regionale e la seconda Commissione alla unanimità ha abrogato quel comma.
La reintroduzione nel maxi emendamento di ben 600 mila euro a beneficio della Fondazione Field impone delle considerazioni, alcune di carattere particolare relative alla funzioni assunte in concreto dalla Fondazione e del rapporto tra costi e benefici della sua azione. Altre di carattere generale relative alla necessità di stabilire un quadro generale di coordinamento degli organismi deputati a governare il mercato del lavoro regionale.
(Interruzione)
Vorrei che mi ascoltasse, Presidente.
Alla Field era stato affidato il compito di elaborare il piano regionale per il lavoro a suo tempo contestato a 360 gradi. A riguardo sarebbe interessante conoscere in modo inequivocabile non solo i risultati di tali progetti, i costi per la collettività, i benefici raggiunti in termini di unità di lavoratori emersi ma anche l’ammontare delle spese di funzionamento comprese quelle che interessano oltre 40 Co.co.co e 3 direttori di area.
Purtroppo i risultati sono deludenti se è vero che una ricerca del 2006 della Cga di Mestre ha accertato che il tasso di irregolarità è del 13,4 per cento come media nazionale ma in Calabria è pari al 31 per cento.
Sempre dall’indagine della Cga di Mestre emerge che il settore con la maggiore presenza di sommerso è l’agricoltura, con una percentuale del 32,9 per cento e la Calabria è ancora una volta la pecora nera con un lavoratore su due, il 50,8 per cento di irregolari.
Sempre a livello di macro-settori seguono i servizi con il 14,5 per cento e chiude l’industria con il 7,1 sempre come media nazionale. Il comparto delle costruzioni statisticamente incluse nel settore della industria presentano un tasso di irregolarità nazionale del 12,5 per cento. I cantieri con il maggior numero di persone non registrate sono il Calabria per il 41,8 per cento ed in Sicilia per il 33,1 per cento.
Dalla lettura dei giornali, e le note di stampa del
Presidente si è appreso che
Si è appreso pure di attività di pubblicizzazione e accompagnamento dei bandi regionali sulla promozione alla occupazione, nonché della gestione di un fondo per l’emersione destinato a sostenere e a garantire l’accesso al credito delle imprese.
A riguardo segnalo due elementi. Anzitutto mi chiedo se il fine dell’emersione possa giustificare una espansione dell’azione della Fondazione che arriva ad abbracciare il settore del credito, quello della formazione professionale per la quale è prevista addirittura una scuola a Tiriolo della comunicazione pubblica, del sostegno alla innovazione imprenditoriale.
Il secondo e più importante…
PRESIDENTE
Onorevole Borrello, che facciamo? Ho capito che sta leggendo una relazione…
Ho finito, Presidente. Un po’ di pazienza.
…se le risorse del fondo sociale possono essere legittimamente destinate al sostegno della innovazione organizzativa e tecnologica di impresa quando a tal fine è previsto lo specifico flusso finanziario del Fers.
Sono consapevole che tutto può essere utile ai fini della creazione di un mercato del lavoro ottimale, imprese innovatrici, accesso agevolato al credito, comunicazione e animazione territoriale ma la vera difficoltà sta nel convincersi che tutto ciò che è utile alla creazione di un mercato ottimale è da considerare finalizzato all’emersione e dunque rientrante nel raggio di azione della Fondazione Field.
La conferma di ciò si ha proprio nei numeri assolutamente non significativi di lavoratori emersi in concreto e non soltanto come aspettativa potenziale a seguito della spesa di risorse pubbliche così rilevanti.
Questa circostanza, Presidente, forse non è addebitabile alla Field in quanto tale ma piuttosto alla assoluta condizione di incertezza nel sistema di governance pubblica del mercato del lavoro regionale caratterizzato dalla presenza di una pluralità di soggetti privi di un centro pensante di coordinamento.
Un elenco? Eccolo. Oltre
La pluralità dei soggetti rende evidente il rischio, anzi la realtà di una inutile e anzi pericolosa azione frammentaria ed improduttiva.
Di fronte a questa pluralità organizzativa caratterizzata dalla non chiara delimitazione delle reciproche competenze e delle reciproche relazioni è evidente la sovrapposizione casuale delle attività e dunque l’uso non efficiente, né efficace delle risorse disponibili. In buona sostanza la qualità della spesa è solo una opzione.
Le risorse utili al governo del mercato non sono solo quelle economiche comunitarie ma anche quelle normative. E’ grave che la formulazione di una legge organica in materia di lavoro, considerata l’elemento essenziale del programma di governo, non sia stata ancora non solo realizzata ma addirittura pensata. Così come non è stata realizzata una effettiva e generale riforma di modalità di funzionamento dei servizi per l’impiego, la cui attività di promozione dell’incontro tra domanda ed offerta di lavoro appare assolutamente inutile.
Finora si è pensato che il mercato del lavoro potesse essere regolato per via dei bandi pubblici gravanti sul Por con una serie di conseguenze in termini di responsabilità amministrativa laddove, invece, chi opera sul mercato ha bisogno di certezze che solo una chiara regolazione dei diritti e dei doveri può dare.
A ben vedere l’ingresso nell’emendamento delle risorse Field già contestato in sede di Commissione impone di richiamare l’attenzione sull’assenza di una serie strategia di aggressione del lavoro sommerso in Calabria ed insieme a questo di una chiara strategia di governo del mercato del lavoro che non sia da limitarsi ad inseguire le emergenze pure reali.
In conclusione, Presidente, chiedo che l’emendamento venga stralciato dal collegato e trasmesso alla competente Commissione, la terza che non si riunisce mai, per una valutazione approfondita e seriamente riflettuta. Grazie.
Onorevole Borrello, le chiedo scusa. Lei mi poteva chiedere sul suo lavoro pregevole ecc., di votare punto per punto perché la sua richiesta è irrituale.
Come stralcio io? Io ho sub-emendamento. Abbiamo ancora aperta la questione del mutuo da quantificare per Torre Ruggero, per come previsto per il comune di Plataci al comma 2…
Lei può chiedere di votare, come abbiamo fatto altre volte, comma per comma. Ma lo stralcio…
Presidente, io sono intervenuto sulla discussione generale rispetto al comma 14 visto che non c’erano altre discussioni sugli altri commi.
La proposta nasce anche da una norma regolamentare che giorni fa abbiamo pure letto con l’assessore Spaziante, secondo la quale si può anche in Aula chiedere con un emendamento verbale rispetto ad una proposta. Tutto qua.
PRESIDENTE
…assieme all’assessore al bilancio per quantificare il mutuo comune Torre Ruggero su cui c’era un pronunciamento positivo salvo il quibus. Vi ricordate all’Upb? Chiamo i capigruppo al banco della Presidenza.
Presidente, posso un attimo? Io volevo che in sede di
coordinamento formale dell’articolo 47, comma 9, siccome questo emendamento in
effetti è stato assunto dal maxi emendamento ed era stato presentato in
Commissione ed era passato, in fase di coordinamento formale le parole
“previsto dal programma << E’ vento di San Francesco>>” vengano
soppresse in quanto
Sempre in riferimento all’articolo 47, comma 2 laddove da un lato è stata aumentata la cifra prevista per il comune di Plataci, una cifra pari a 150 mila euro. Contemporaneamente è stata prevista una cifra aggiuntiva di 50 mila euro per il comune di Torre Ruggero.
Così modificato e riformulato pongo in votazione il comma 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 47 del maxi emendamento.
(E’ approvato)
E’ stato presentato emendamento protocollo
Presidente, questo è superato. Possiamo andare avanti. Questo è superato perché è il primo emendamento di questa natura sostituito poi dall’emendamento Adamo-Chieffallo, poi da quello Pacenza-Borrello e così via.
PRESIDENTE
E’ stato presentato un altro emendamento…
Damiano GUAGLIARDI
Anche questi sono superati, assorbiti da…
PRESIDENTE
Poi c’è l’emendamento Sarra, i suoi sono finiti…
(Interruzione)
No, non finiti tutti, se sono superati i due emendamenti, ora viene quello di Sarra…
Damiano GUAGLIARDI
Non ho capito, Presidente.
PRESIDENTE
Siccome lei ha detto che gli emendamenti di seguito a firma Guagliardi sono superati…
Damiano GUAGLIARDI
Plataci ha il fondo sollievo…
(Interruzione)
Adesso c’è l’emendamento Plataci, quello vero
protocollo
All’elenco dei comuni di Acri, Casabona, Fabrizia, Longobucco, Nardodipace, San Demetrio Corone, San Giovanni in Fiore, e della comunità montana di Verbicaro di cui all’art. 1, comma 4, della legge regionale 2 marzo 2005, n. 8, comunemente individuati come Comuni del fondo per l’occupazione nei quali l’assessorato regionale alla forestazione attua programmi di valorizzazione, salvaguardia, difesa idrogeologica, manutenzione, ripristino e recupero dei territori attraverso l’impiego di manodopera idraulico-forestale locale è aggiunto il comune di Plataci (CS).
Le unità lavorative riconosciute come bacino storico di manodopera idraulico-forestale comunale in territorio di Plataci, vengono fissate in numero di 100 (cento).
Per l’esercizio finanziario 2007, la previsione di spesa per l’attuazione della presente legge è allocata all’Upb 3.2.04.05 (capitolo 32140511)”.
PRESIDENTE
Ha ragione. Dobbiamo discutere di questo, giusto?
Dopo aver parlato di acqua parliamo, anche di acquaroli adesso perché mi pare che i lavoratori di Plataci sono un po’ definiti così. Ma comunque non è questo il problema.
Presidente, sarò velocissimo perché ormai Plataci è diventata una leggenda metropolitana. Ci abbiamo ricamato di tutto.
L’intendimento del mio emendamento era quello di riconoscere un errore fatto quando è stato costituito il fondo sollievo alla disoccupazione e in cui questi lavoratori riconosciuti come lavoratori idraulici e mi pare che ci sia anche un accordo tra il dirigente dell’assessorato alla forestazione e un sindacato, ma non sono stati inclusi in quel gruppo di lavoratori.
Parlare di Plataci è inutile, lo raccontiamo perché ci sarebbe molto da parlare.
All’obiezione che se immettevamo i lavoratori di Plataci nel fondo sollievo si sarebbe potuta sollevare una innumerevole richiesta, io ho obiettato – e obietto ancora – che Plataci ha una caratteristica unica. Cioè, quella che oltre a essere una comunità di montagna, adiacente al parco del Pollino di cui fa parte, altra caratteristica importante per le politiche di questa nostra Regione è che una comunità albanese che rischia di perdere le sue caratteristiche culturali perché è soggetta alla morte demografica. La gente deve andar via e quindi è una comunità destinata a morire.
La vera motivazione del mio emendamento è questo. Ora, ed io Presidente su questo chiedo il voto per appello nominale, che dopo il maxi emendamento e sulla richiesta fatta dal sindaco di Plataci del quale avete avuto tutti questa notte una lettera, rispetto al comma 7 dell’articolo 36 dopo le parole “sono altresì assegnati in titolarità i lavoratori inseriti nel fondo sollievo alla data del 31.12.2006” c’è questa proposta che faccio mia del sindaco e quindi di tutta la comunità di Plataci di aggiungere “alla Provincia di Cosenza sono altresì assegnati in titolarità i lavoratori idraulico forestali del comune di Plataci nella misura di 100 unità”.
Questo è l’emendamento che ho assunto e che diventa conseguente a quello che ho già presentato. Su questo se si vuol aprire la discussione si apra, se si vogliono vantare meriti, è legittimo che siano vantati prima di questo emendamento. Però, su questo chiedo oltre che di conoscere la posizione della Giunta e del relatore, il voto per appello nominale.
Mi pare che i problemi di Plataci li abbiamo davvero risolti e che non si possa in questa fase in termini così… peraltro i lavoratori di Plataci che erano in qualche modo abbinati o assimilati a quelli delle altre realtà del lavoro forestale e sicuramente seguiranno la strada degli altri. Quindi insieme ad Acri, San Giovanni e quant’altro sicuramente avranno la stessa sorte positiva, naturalmente alla situazione attuale.
Damiano GUAGLIARDI
Allora è d’accordo con me, perché io propongo questo: che abbiano la stessa sorte dei lavoratori del fondo sollievo.
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Per l’emendamento del collega Guagliardi veramente non so…
(Interruzione)
Sì o positivo o negativo, è una questione delicata questa sulla quale io vorrei il parere della Giunta.
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Negativo.
Giulio SERRA
Signor Presidente, io sull’emendamento presentato dall’onorevole Guagliardi esprimo anticipatamente il voto a favore perché…
PRESIDENTE
Le chiedo scusa, io lo so che si è stanchi a quest’ora, ma di solito si parla alzati. Chiedo scusa.
Vi chiedo scusa.
Per questo emendamento presentato dall’onorevole Guagliardi io esprimo anticipatamente il mio voto a favore perché è stato oggetto di discussione anche nella seconda Commissione bilancio con un mio emendamento presentato, nel quale facevo evidenziare che la differenza economica dell’inserimento dei lavoratori forestali del comune di Plataci, la differenza è irrisoria perché se teniamo conto che essendo 97 le unità, la differenza è di ben 67 unità perché una parte di questi sono già andati in pensione dal fondo globale.
Quindi, la differenza sarebbe di 473 mila euro che andrebbe a risolvere un problema ultradecennale che ci portiamo appresso da anni. Sicuramente anche per dare una risposta forte, tenuto conto di quello che è un problema sociale di un piccolo comune perché pochi secondi fa abbiamo votato anche un emendamento a favore del comune di Torre Ruggero della provincia di Catanzaro, che è uno dei comuni più poveri.
Anche Plataci versa in queste condizioni e non si può rinunciare ad un discorso sicuramente e fortemente economico che interessa 97 famiglie che vivono nel precariato da tanti anni; comunque, essendo una somma irrisoria di 473 mila euro, credo che non va sicuramente ad alterare quelli che sono gli equilibri di un bilancio che in queste ore ha visto noi tutti discutere e recepire una serie di problematiche che interessano sicuramente. A breve andremo a concludere anche con l’altro punto che è stato rinviato, quello degli interinali.
Io credo che si possa fare lo sforzo e gli onorevoli consiglieri possono prendere in considerazione quello che sicuramente in questi giorni sta portando la discussione alla cronaca e quindi anche questo piccolo comune che vive una situazione di disagio economico e sociale. Vi ringrazio.
PRESIDENTE
Siccome abbiamo avuto già il parere e si chiede l’appello nominale chiedo che venga fatto l’appello sul voto.
(Interruzione)
Negativo il parere del relatore.
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Anche quello della Giunta è contrario.
Noi abbiamo approvato la legge di scioglimento dell’Afor in cui abbiamo scritto nonostante l’insistenza di qualche collega – mi sembra Sulla – che quella manodopera va ad esaurimento.
A me piacerebbe riempire la Calabria di occupati in maniera equa ed oggettiva vedendo i bacini ecc., in questo comparto la meritocrazia comunque non c’è.
Allora l’onorevole Cherubino era più giovane la passata seduta e lo è ancora ora. Lo chiamo a svolgere le funzioni di segretario.
Cosimo CHERUBINO, Segretario
Fa la chiama.
PRESIDENTE
Comunico l’esito della votazione. Presenti e votanti 32. Hanno risposto sì, 8. Hanno risposto no, 19. Astenuti, 5.
Pertanto l’emendamento è respinto.
(E’ respinto)
(Presenti e votanti 32, hanno votato si: Aiello P.,
Cherubino, De Gaetano, Feraudo, Gentile, Gagliardi, Serra, Tallini; hanno
votato no: Acri, Adamo, Amato, Borrello, Bova, Censore, Chieffallo,Frasca,
Giamborino, Guerriero, Incarnato,
Giovanni NUCERA
Presidente, le posso fare una domanda? L’emendamento 1123, l’emendamento 1010, e l’emendamento 1101 sono stati già respinti?
(Interruzione)
L’emendamento 1172 è improponibile perché manca il relatore…
(Interruzione)
PRESIDENTE
L’onorevole Sarra, mi aveva anticipato che lo avrebbe illustrato l’onorevole Aiello.
E’ stato presentato emendamento protocollo
Art. 1
Art. 2
Ai sensi degli artt. 3 e 7 del decreto ministeriale 22 dicembre 2006, fatte salve le competenze e le risorse espressamente attribuite ai singoli organi regionali si dispone la destinazione di risorse aggiuntive finalizzate alla effettiva realizzazione di impianti per i quali siano state effettuate diagnosi energetiche e progettazione esecutiva di risparmio energetico su utenze ricadenti tra le tipologie di cui all'art.5 del decreto ministeriale.
Art. 3
Le risorse aggiuntive destinate per le finalità di cui ali'art.2 sono ripartite dalla Giunta regionale assumendo come riferimento i criteri stabiliti nell'art. 7 del decreto ministeriale 22 dicembre 2006.
Art. 4
Gli importi di cofinanziamento regionale ai sensi dell'art. 3 comma 2 e dell'art7 comma 1 del d.m. 22 dicembre 2006 sono concessi ai soggetti beneficiari tramite assegnazione di contributi in conto e a parziale copertura degli investimenti per la realizzazione di impianti ed interventi volti a e il contenimento dei consumi energetici e l'utilizzo di fonti rinnovabili di energia.
Art. 5
Fatte salve le disposizioni di cui agli art. 4 e 7 del decreto ministeriale riguardanti i soggetti destinatari dei finanziamenti si assumono ulteriori criteri selettivi per la partecipazione alle procedure ad evidenza pubblica.
Alle procedure ad evidenza pubblica per l'assegnazione dei contributi ai sensi dell'art. 3 del decreto ministeriale e delle risorse aggiuntive regionali possono partecipare i soggetti di cui all'art. 4 che intendano provvedere alla effettiva esecuzione delle misure e realizzazione di impianti peri quali siano previste le diagnosi energetiche e le progettazioni esecutive.
Art. 6
Possono partecipare alle procedure ad evidenza pubblica di cui all'art. 5 i soggetti che abbiano stipulato entro il 31 luglio 2007 un contratto di acquisto di energia elettrica su libero mercato con un fornitore regolarmente riconosciuto come Cliente Idoneo Grossista inserito nell'elenco dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas in seguito denominata AEEG ai sensi del DIgs.16 marzo1999 n. 79.
La diagnostica energetica e la progettazione esecutiva di cui al decreto ministeriale 22 dicembre 2006 dovranno essere effettuate da una ESCo (Energy Service Company) accreditata presso l’AEEG secondo i requisiti previsti dalla deliberazione 18 settembre 2003 n. 103/03 per le società operanti nel settore dei servizi energetici.
Art. 7
Agli oneri derivanti dall'attuazione degli artt. 1-6
si provvede con le risorse disponibili nel bilancio per l'esercizio finanziario
Pietro AIELLO
Ho ereditato dal collega Sarra questo emendamento, Presidente, che più che altro è un articolato che riguarda l’utilizzo di fonti energetiche alternative come quelle eoliche e quelle fotovoltaiche.
Più precisamente, riguarda l’eventuale recepimento
del decreto ministeriale da parte della Regione Calabria e dell’eventuale
cofinanziamento a cui
Credo che si tratti più di una raccomandazione alla Giunta ma vorrei sentire il parere poi dell’assessore competente.
Velocissimamente, Presidente, una relazione molto precisa e oculata ma parlo a nome dell’assessore collega Tripodi che ha la delega all’energia, che si è già attivato sul percorso col ministero dell’ambiente per andare in questa direzione.
Accogliamo le indicazioni che fa proprie
Pietro AIELLO
Va bene. Grazie.
Diego Antonio TOMMASI, assessore all’ambiente
Di fatto è ritirato, è una raccomandazione.
E’ stato presentato emendamento protocollo
1. Allo scopo di favorire il potenziamento delle
attività statutarie in favore delle persone con disabilità intellettive e/o
relazionali e delle loro famiglie e dei soggetti privi della vista, residenti
nell'ambito della Regione Calabria,
Art. 2
1. La somma annualmente stanziata in bilancio per la concessione dei contributi di cui all'articolo 1 viene assegnata, con provvedimento della Giunta regionale, alle Sedi Regionali delle Associazioni ANFFAS Onlus (Associazione Nazionale Famiglie Disabili Intelletti e Relazionali) e ANPV (Associazione Nazionale Privi della Vista), che provvedono, con proprio regolamento interno, alla ripartizione alle rispettive sedi provinciali, in funzione del programma di attività che esse intendono realizzare nel corso dell'esercizio finanziario.
2. Le sedi regionali trasmettono alla Regione
Calabria, nei termini fissati dalla Giunta
Regionale, relazione illustrativa dettagliata sull'attività svolta e copia del
rendiconto dell'esercizio precedente e del piano di attività dell'anno in corso
di ciascuna sede provinciale.
Art. 3
1. All'onere derivante dalla presente legge, valutato
in Euro 200.000,00 per l'esercizio
finanziario 2007, si fa fronte con lo stanziamento previsto al capitolo 4251105
dello stato di previsione della spesa del bilancio relativo all'esercizio
finanziario 2006.
2. Per gli anni successivi la corrispondente spesa, cui si fa fronte con i fondi assegnati alla Regione ai sensi dell’art. 8 della legge 16 maggio 1970, n. 281 sarà determinata in ciascun esercizio finanziario con la legge di bilancio della Regione e con l’apposita legge finanziaria che l’accompagna.
Al maggior aggravio si farà fronte previa riduzione di analogo importo delle risorse previste dall’UPB 5.2.01.02”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Cherubino. Ne ha facoltà.
Presidente, sarò breve. Non illustro l’emendamento perché è abbastanza chiaro ma mi limito solo a fare una considerazione. Avevo presentato in sede di Commissione l’emendamento 1139.
Vi spiego perché mi ricollego e mi rivolgo all’assessore Spaziante e al dottor De Cello perché mi trovo nel nuovo maxi emendamento questo importo di 150 mila euro per quanto riguarda il contributo alla Unione ciechi.
Io propongo, Presidente, che questi 150 mila euro possano essere suddivisi per il 50 per cento alla Unione ciechi e l’altro 50 per cento riferiti a questo articolo 1140 che comprende le due associazioni. Associazione nazionale famiglie, fanciulli e adulti sub-normali e associazione nazionale privi della vista.
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Dobbiamo farlo in legge finanziaria, ma ovviamente non come norma così complessa…
Io non chiedo importi superiori al budget di 150 mila euro, ma soltanto se tecnicamente si può fare. Cioè suddividere il 50 per cento alla Unione ciechi e l’altro 50 per cento a queste altre due associazioni per essere equi ed equilibrati nei confronti di tutte queste associazioni.
E’ possibile, dottore De Cello?
Giovanni NUCERA
Presidente, chiedo scusa, per la registrazione.
Io non vorrei che il collega Cherubino si confondesse. Ma la sua volontà è di darli all’Unione ciechi o all’associazione privi di vista?
PRESIDENTE
A tutte e due…
Giovanni NUCERA
Però non c’è scritto sull’emendamento, collega. E’ bene essere precisi perché poi nascono problemi.
Cosimo CHERUBINO
Non nascono problemi. Noi i problemi li risolviamo, Gianni, lavoriamo per questo.
All’inizio pure io avevo pensato che si trattasse di
un progetto di legge mentre l’articolato è di una legge già approvata.
L’onorevole Cherubino (che aveva già avanzato proposta accolta per aumentare il
fondo a sostegno della Unione italiana
ciechi di 150 mila euro), oggi avendo presentato già un emendamento così
formulato dice che i
Questo è, quindi la copertura c’è. L’intervento iniziale di incremento era stato sostenuto, tra l’altro, dall’onorevole Cherubino.
Comunque, non si tratta di scendere rispetto alla spesa storica, che invece di essere aumentata di 150 mila euro, verrebbe aumentata di 75 assegnando altri 75 mila euro aggiuntivi all’associazione nazionale famiglie, fanciulli e adulti sub-normali e associazione nazionale privi della vista, che secondo legge si sono associate assieme.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, non per intromettermi su un argomento che riguarda la maggioranza, ma se noi avessimo avuto una miglior organicità nella sistemazione degli emendamenti, forse questo mio intervento oggi, come tanti altri nel corso della giornata e della nottata di ieri, non ci sarebbe stato.
Un emendamento quasi uguale che riguarda l’Unione italiana ciechi noi ce lo troviamo fra gli emendamenti alla legge finanziaria. Per capirci, il progetto di legge numero 159/8^.
Io le faccio notare questo aspetto perché non si capisce come un emendamento della stessa materia finisce in un blocco e un altro emendamento che riguarda la medesima materia finisce in un altro.
Poi si accavallano le richieste, i problemi e via dicendo.
L’identico emendamento presentato dal consigliere Cherubino l’ho presentato pure io sul piano della diversa richiesta di importo, avevo chiesto una cifra superiore, collega Cherubino.
Allora, Presidente a che gioco giochiamo? Giochiamo al gioco di chi presenta prima l’emendamento o giochiamo al gioco di convergere tutti su una stessa direzione o una stessa destinazione?
L’emendamento del collega Cherubino lo sottoscrivo, approvo e voto favorevolmente; mi permetto però con altrettanta umiltà di proporre ora, in questo momento ed in questa sede anche il mio emendamento, se mi permette, Presidente.
Non per prendermi meriti che non ho, ma per proporre una idea di unicità per il raggiungimento dello stesso obiettivo.
Io non capisco se entrambi pensiamo alla Unione italiana ciechi, non capisco perché l’emendamento Cherubino passa e il mio no. Forse che i ciechi della Unione a cui mi riferisco io sono diversi da quelli di Cherubino? Penso di no. Giusto, collega Cherubino?
(Interruzione)
Non è giusto? Allora i tuoi ciechi sono diversi dai miei.
(Interruzione)
Io non incasso nulla ma registro un dato: ci sono gli emendamenti fascicolati per la maggioranza e quelli fascicolati per la minoranza.
(Interruzione)
Siamo tutti fratelli e sorelle ma alla fine ognuno… il Re di Prussica tutti lo vogliamo.
PRESIDENTE
Colleghi, fermatevi un attimo…
Giovanni NUCERA
Si ci fermiamo.
PRESIDENTE
Lei ha presentato un emendamento…
Giovanni NUCERA
Certo.
PRESIDENTE
Si fermi, è un emendamento alla finanziaria, nessuno l’ha cancellato.
Ma noi dobbiamo cercare di capirci. Sono emendamenti che hanno la stessa natura, non giochiamo con le cose. Se giochiamo, giochiamo allora.
Collega Cherubino, io voto a favore del suo emendamento ma ho il dovere di rilevare questo dato…
(Interruzione)
O li mettiamo tutti assieme oppure…
Onorevole Nucera, mi dice il dottore De Cello, dirigente del dipartimento bilancio, che questo emendamento è stato inserito nel collegato perché l’onorevole Cherubino lo ha presentato in maniera errata, nel senso che …
(Interruzioni vibrate e vivaci dell’onorevole Nucera)
anziché presentare l’emendamento alla finanziaria ha ricopiato la legge cambiando l’importo. Quindi, è una visione sommaria dell’emendamento, sembrava che avesse modificato addirittura la legge, pertanto la modifica della legge andava per forza nel collegato. Per questo erroneamente è stato inserito qui. Invece l’emendamento andava fatto alla legge finanziaria, tabella C), indicando l’importo di aumento.
Quindi gli uffici sono incorsi in questo errore perché l’emendamento era presentato male, non è stato un fatto voluto o di scelta o di altro.
Non è l’unico emendamento, dottore De Cello, non è il primo emendamento, ce ne sono altri a prescindere dalle motivazioni che capisco, perché è normale che si possa sbagliare nella confusione dell’esame degli emendamenti.
Io a questo punto pongo un problema di sostanza e non di forma.
La sostanza è che noi abbiamo due emendamenti della stessa natura. Se accettiamo questo principio, va bene. Se non lo accettiamo e la vostra regola è diversa, vi chiedo scusa, mi risiedo e fate quel che volete.
Presidente, giusto per dire al collega Nucera che le cose sono talmente chiare che io e la collega Frascà che abbiamo presentato analogo emendamento alla finanziaria non abbiamo detto nulla. Perché giustamente la discussione di questo emendamento va fatto in seno alla finanziaria.
Io e
(Interruzione)
E’ inutile che ti inalberi in questo modo perché stai facendo uno show inutile…
…come è avvenuto per le opere di culto, per l’architettura rurale. Sono tutte cose che poi rimangono.
E allora noi dobbiamo dire le cose, altrimenti è inutile che perdiamo tempo. Cioè, ve li gestite voi e la prossima volta non vi daremo neanche il fastidio di presentare emendamenti.
Cosimo CHERUBINO
Presidente, posso? Propongo di mettere in votazione il mio emendamento. Grazie.
PRESIDENTE
Mi illumina il dottor De Cello dicendo che il voto non va fatto ora ma va fatto in sede di finanziaria. Quindi abbiamo discusso, è chiaro come è incardinato, è chiaro il protagonismo dell’onorevole Cherubino e lì ci sarà spazio per i serafini, gli angeli e gli arcangeli.
Cosimo CHERUBINO
Va bene per me.
Poi c’è l’emendamento
protocollo
L’emendamento
è ritirato. Cade anche l’emendamento
Ho poi una serie di emendamenti che prima di andar via l’onorevole Nicolò mi ha detto che poi li ripropone in sede di assestamento.
Poi è stato presentato emendamento protocollo
il prefetto di Reggio Calabria prima e successivamente il commissario prefettizio del consorzio termale di Antonimina-Locri hanno evidenziato i notevoli risvolti sociali della situazione con grave pregiudizio per i posti di lavoro del personale dipendente ed il concreto rischio di compromettere la prossima stagione termale evitando, inoltre, forme di contenzioso che potrebbero generare nuove spese.
Tanto premesso per l’anno 2007 è concesso un contributo straordinario di euro 180 mila al consorzio termale di Antonimina-Locri per fronteggiare i citati pregressi impegni finanziari. Il relativo importo potrà essere attinto dal fondo di riserva.”
Ha chiesto di parlare l’onorevole Naccari. Ne ha facoltà.
Presidente, faccio riferimento ad una situazione che si è venuta a creare nel consorzio termale Antonimina-Locri.
In una interpretazione, peraltro isolata, data solo dall’Asl di Locri al consorzio è stato posto un tetto di 100 mila euro per l’attività convenzionata.
Chiaramente questo ha comportato che il consorzio termale di Antonimina-Locri ha accumulato questo deficit di 170 mila euro.
Sulla questione abbiamo fatto un incontro con la prefettura perché è stato nominato il viceprefetto di Reggio Calabria quale commissario del consorzio.
C’è una lettera del prefetto ed il direttore generale del dipartimento sanità sta provvedendo per l’anno in corso a chiarire questo tipo di interpretazione, perché tutte le Asl calabresi non mettono un tetto alle prestazioni convenzionate. L’Asl di Locri lo ha fatto, secondo noi erroneamente.
Ci sono dei pareri in questo senso della Federterme di Anci sanità.
A questo punto, però, la stagione termale per il consorzio di Locri-Antonimina non è iniziata perché il commissario del consorzio si rifiuta di iniziare, essendoci il problema di questo pagamento cui si fa riferimento nell’emendamento.
Siccome spesso sosteniamo le iniziative della Locride…
Questo consorzio, poi, a parte questa vicenda dell’importo del convenzionamento, non ha una situazione debitoria particolare, per cui credo sia necessario un intervento della Regione proprio per sbloccare questa situazione e consentire l’espletamento anche quest’anno della stagione termale.
Nel merito non insisto oltre, perché il consorzio sta concludendo un investimento cospicuo che è stato dato per il rilancio della struttura. Pertanto mi pare che sia una struttura di prospettiva.
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Il parere alla richiesta dell’onorevole Naccari è favorevole perché motivata con queste pressanti e significative…
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Parere contrario, perché i mezzi di copertura indicati non sono idonei.
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
…troviamo i soldi, assessore…
PRESIDENTE
Quant’è la proposta?
Demetrio NACCARI CARLIZZI
70 mila, credo. Questo va bene.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento 1180.
(E’ approvato)
Poi abbiamo una serie di emendamenti. C’è l’emendamento protocollo 1124…
Damiano GUAGLIARDI
L’emendamento 1124 è ritirato, Presidente.
(Interruzione)
E’ segnalato l’emendamento 1124, lo ritiro.
Poi c’è l’emendamento protocollo
Presidente, l’assessorato alle politiche sociali della provincia di Cosenza per favorire il diritto allo studio e la promozione della piena formazione degli alunni portatori di handicap, eroga il servizio di assistenza alla integrazione scolastica rivolto agli alunni con disabilità iscritti nelle scuole medie-superiori della provincia.
Tale servizio relativamente all’anno scolastico in corso 2006-2007 vede coinvolti circa 70 istituti di istruzione superiore, impegnati circa 184 operatori che supportano 516 allievi nello svolgimento dell’attività scolastica, tanto nelle ore dedicate alla didattica quanto nei momenti di ricreazione.
Il servizio di assistenza alla integrazione scolastica è ritenuto essenziale ed indispensabile tanto dalle istituzioni scolastiche quanto dagli studenti e dalle loro famiglie. Ma esso prevede un costo pari annualmente a circa 1 milione 200 mila euro che non trova copertura nei fondi di bilancio a disposizione dell’assessorato alle politiche sociali della Provincia di Cosenza.
Il servizio erogato dalla Provincia è divenuto negli anni un supporto indispensabile, non in quanto previsto come compito istituzionale ma perché fondamentale per ammissione tanto delle scuole quanto delle famiglie, per permettere la presenza all’interno delle classi di un numero così elevato di allievi che altrimenti vedrebbe impedita la loro presenza ai corsi scolastici.
Il decreto legge 112/98, articolo 139 conferisce alle Province la sola funzione concernente i servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con handicap o situazioni di svantaggio.
Come è evidente, una tale definizione lascia aperte le più svariate interpretazioni ma di fatto permette a molti degli attori coinvolti nella integrazione scolastica…
PRESIDENTE
Onorevole Guagliardi, è chiaro il senso…
E’ importante che venga letto. Vi prego, é questo è un impegno che ho assunto con il Presidente e con l’assessorato della Provincia di Cosenza. E’ un impegno.
(Interruzione)
Il recente accordo sottoscritto il 10 maggio
“Ci troviamo di fatto come ente provincia – questo è
il suggerimento che mi fa
L’impossibilità di fare un passo avanti alla integrazione scolastica mortifica le aspirazioni dei genitori e degli insegnanti e contemporaneamente trasmette un messaggio negativo anche agli alunni normodotati che vivono il disagio dei loro compagni ed interiorizzano un atteggiamento passivo nei confronti della diversità, non acquisendo la cultura dell’accoglienza e della partecipazione attiva.
L’inadeguatezza delle politiche sociali, specialmente dal punto di vista del divario tra bisogni e servizi come scuola, sanità, povertà e problematiche della immigrazione deriva direttamente dalla assiduità della spesa sociale procapite in Calabria che per l’anno 2007 ammonta a sole 18 euro su una media nazionale di circa 90 euro.
E’ da questo dato che bisogna partire per costruire una analisi realistica del bisogno sociale.”
La sostanza è questa, onorevole assessore. Lì c’è il problema reale di attivare il servizio. La somma concordata, con la presenza anche della Provincia e con l’assessorato competente, nell’emendamento di 1 milione, ovviamente se c’è una volontà si può anche pensare all’assestamento…
(Interruzione)
Scusate, qui sto ponendo un problema vero. Se si vuole assumere si assume, se non si vuole assumere, come Plataci, ognuno parli di per sé…
…i trasferimenti alle province, quest’anno soprattutto il livello generale dei trasferimenti alle Province è stato di gran lunga superiore a quello dell’anno precedente e concordato con le Province e tale da soddisfare tutte le competenze attribuite loro.
Quindi questo emendamento non può aver corso, oltretutto non vengono indicati i mezzi di copertura finanziaria, pertanto il parere è contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Sono stati presentati una serie di emendamenti a firma del consigliere Guagliardi, protocollo 1111, 1112, 1113, 1114, 1116, 1117, 1118, 1119, 1120, 1121, 1122, 1124, 1125 :sono ritirati.
Poi c’è l’emendamento
(Interruzione)
Già fatto? Poi c’è l’emendamento protocollo
Politiche sociali…
Qui, Presidente, se non mi sbaglio è la lettera b) o il comma 5?
(Interruzione)
Presidente, questo si illustra da solo. E’ un
suggerimento che viene dall’alto. Si tratta di allungare i tempi della legge,
da
PRESIDENTE
L’emendamento protocollo 1196. Ma mi osserva opportunamente…
(Interruzione)
Ma quale 106 e 105, non c’è. E’ sospeso Guagliardi. E dov’è? L’1105 è giusto.
E’ solo normativo, Presidente, non c’è spesa.
Posso? Questo emendamento riguarda l’adeguamento delle strutture socio-sanitarie che, come sapete, devono adeguare i locali.
E’ un emendamento che tende a salvaguardare quelle strutture che sono nei centri storici e che per motivo di vincolo architettonico-paesaggistico non possono fare questi lavori. Allora, per evitare la chiusura si fa un vincolo alla legge soltanto per quelle strutture che sono all’interno dei centri storici, dove non si possono fare alcuni tipi di lavori.
E’, quindi, solo un emendamento normativo che tende a salvaguardare alcune strutture che altrimenti dovrebbero chiudere in quanto impossibilitate a fare questi lavori.
(Interruzione)
Si trovano soluzioni alternative, invece di fare i
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Se i presentatori lo ritirano, poi nel Piano sanitario regionale lo prenderemo in considerazione…
(Interruzione)
Lo metteremo nel Piano sanitario regionale…
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Nel Piano sanitario regionale, perché mi pare sia importantissimo…
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Ha le sue forme e procedure il Piano, non è un programma “aereo”.
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Penso, collega De Gaetano, atteso il fatto che è di importanza notevolissima per le cose che tu hai detto, ritengo debba essere accolto ma si trasferisce all’interno del Piano sanitario.
(Interruzione)
Raccomandazione.
Giovanni NUCERA
…giusto, Presidente…
PRESIDENTE
No, si sieda, è ritirato che parla? Si sieda, per favore. Ma lo facciamo apposta? Se è ritirato, è ritirato.
Poi c’è l’emendamento protocollo 1196 e opportunamente il dottor De Cello mi ricorda che ci sono investimenti previsti a questo fine nella finanziaria…
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Favorevole, Presidente.
Ovviamente, quando discuteremo della finanziaria comunque una cifra di questo tipo va riservata o aumentando o estrapolando.
…valle del Marro, abbiamo detto l’altro giorno non solo parole ma piccoli fatti.
(Interruzione)
Non voglio nessun privilegio, quando discutono i suoi…
Poi è stato emendamento protocollo
(Interruzione)
Si illustra da sé?
Giovanni NUCERA
Presidente, chiedo scusa, non lo abbiamo nel blocco degli emendamenti.
PRESIDENTE
Il mio è qua.
Giovanni NUCERA
Qui da me non c’è. C’è il 196, il 168 ecc.., possiamo fare una fotocopia?
(Interruzione)
PRESIDENTE
Sentito il parere favorevole del relatore, e il parere favorevole della Giunta e del Vicepresidente e votiamo…
L’onere lo mettiamo a carico dei capitoli di bilancio?
Nicola ADAMO, Vicepresidente della Giunta regionale con delega alla costruzione della nuova Regione ed al marketing regionale e al turismo
Io direi di fare come si è fatto nel precedente bilancio.
PRESIDENTE
Ministro Adamo, possiamo votare?
Nicola ADAMO, Vicepresidente della Giunta regionale con delega alla costruzione della nuova Regione ed al marketing regionale e al turismo
Vediamo qual è l’Upb.
PRESIDENTE
Certo, efficienza ci vuole.
Possiamo tornare sull’emendamento sospeso a firma Guagliardi avendo visto la norma. Siccome la finalità è già ricompresa nell’articolo 18 del collegato sulla riconversione dei posti letto a cui si provvede in sede di Piano sanitario regionale, questa è una fattispecie da ricomprendere all’interno del Piano sanitario. Si tratta dell’emendamento protocollo 1106 che è stato sospeso due emendamenti fa.
Abbiamo approvato la norma che rinvia al Piano sanitario nazionale per tutte queste esigenze.
L’emendamento protocollo 1106 essendo una fattispecie prevista esplicitamente col Piano sanitario si propone di ritirarlo perché non può essere votato in questa occasione. Dico bene, assessore? Si propone il ritiro, onorevole Guagliardi. E’ ritirato? Bene.
Poi eravamo all’emendamento protocollo 1193 e dovevamo individuare l’Upb.
(Interruzione)
E’ tutto uno spreco di energia, ma può star certo che malgrado i miei 90 anni, me la cavo ancora.
E’ stato individuata l’Upb. Pongo in votazione dopo il parere favorevole del relatore e della Giunta l’emendamento 1193 riguardante una spesa come contributo al circolo Polimeni.
Giovanni NUCERA
Esprimo il mio voto contrario, non per il contributo da dare al circolo Polimeni ma per la irrisorietà della cifra. Per me devono essere dati 120 mila euro.
Gesuele VILASI
Presidente, posso aumentare l’importo? Io sono d’accordo col collega Nucera, per me vanno bene 120 mila euro
Qui tutto diventa una salita…
Se i miei amici della Giunta e della maggioranza apprezzano questo modo di procedere dovrebbero rispondere allo stesso modo quando lei avanza gli emendamenti perché ci vuole rigore e serietà in tutto, onorevole Nucera.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Adesso c’è l’emendamento protocollo
Si illustra da sé.
Gesuele VILASI
Si illustra da sé. Presidente, non voglio far perdere ulteriore tempo a questo punto ai colleghi che hanno lavorato tutta la notte.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Contrario.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
E’ stato presentato emendamento protocollo
Gesuele VILASI
Presidente, si illustra da sé.
PRESIDENTE
Si chiedono 300 mila euro a favore del centro regionale epilessie.
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Il parere è contrario.
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Il parere è contrario perché privo di copertura finanziaria.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo
Presidente, onorevoli colleghi, un solo minuto su questo emendamento e qui vorrei sentire il parere dell’assessore Spaziante e del dottore De Cello.
Onorevoli colleghi, si tratta di un emendamento che era stato già approvato nel bilancio scorso e che il povero nostro collega, onorevole Fortugno, aveva presentato nel bilancio 2006.
Purtroppo, credo ci sia stato un problema di capitolo, cioè è stato inserito in un capitolo riguardante il settore della sanità, per cui la somma stanziata di 100 mila euro non è stata mai erogata ed è andata in economia. Si propone la stessa somma di poterla inserire nel capitolo che riguarda il dipartimento Istruzione, cultura, alta formazione e ricerca scientifica per dare la possibilità a coloro che hanno già lavorato e che hanno fatto delle spese già l’anno scorso di poter quanto meno avere il contributo, recuperare quest’anno il contributo.
Questa non è una mia proposta, ma un emendamento presentato dal collega Fortugno che avevamo già approvato l’anno scorso. Grazie.
PRESIDENTE
L’onorevole Vilasi sostiene che due anni fa su proposta dell’onorevole Fortugno…
(Interruzione)
Non ho dubbi, lo mostri lì.
Era stato dato a questo istituto un finanziamento di 100 mila euro. Questo finanziamento è poi andato in economia, non è stato mai utilizzato da questo istituto e lui lo propone perché valido come era stato valido il finanziamento e lo sottolinea anche per il valore simbolico che questo ha.
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Se l’onorevole Vilasi è d’accordo, io ne terrei conto come impegno in sede di assestamento.
Gesuele VILASI
Grazie, assessore.
Ricordo a tutti noi che non l’abbiamo votato perché non c’è copertura finanziaria e che ciascuno di noi assieme all’assessore al bilancio è impegnato a votarlo come una delle priorità nell’ambito dell’assestamento di bilancio.
Poi c’è l’emendamento protocollo
Mi pare che riguardi il sessantesimo anniversario della fondazione de“L’Avvenire di Calabria”. Solo per dire che è in corso a Reggio Calabria questa grande manifestazione in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione de“ L’Avvenire di Calabria”. E’ inutile dire l’importanza che riveste a livello nazionale e se è possibile venire incontro ai proponenti perché si tratta de “L’Avvenire di Calabria” e soprattutto ho visto che nella domandina presentata dal dottor Filippo Curatola c’è anche una raccomandazione del vescovo di Reggio Calabria. Per l’importanza del convegno che è a carattere nazionale e che si sta svolgendo in questi giorni in città, se è possibile al di là della somma vedere di poter dare un aiuto. Grazie.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Contrario perché abbiamo già sfondato il tetto di stabilità del bilancio.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Parere contrario perché privo di copertura finanziaria.
PRESIDENTE
Ritira l’emendamento, onorevole Vilasi? Non c’è copertura.
L’emendamento
protocollo
Pietro GIAMBORINO
Sono stato incaricato dal collega Naccari, la proposta è impropria, pertanto la ritiriamo.
PRESIDENTE
E’ stato presentato emendamento protocollo
Riguardando lo stesso tema se ne propone, se i colleghi accettano, l’unificazione per la discussione.
Damiano GUAGLIARDI
Questo riguarda lo stesso argomento dell’emendamento sui dirigenti delle quattro aree. Riguarda la lettera b) del comma 5 dell’articolo 15 dell’assestamento di bilancio.
Siccome mi era parso di capire che…
(Interruzione)
Quindi l’assessore mi chiede di ritirarlo? Lo ritiro con piacere.
E’ stato presentato sempre dall’onorevole Guagliardi l’emendamento protocollo 1103 che è ritirato.
Sempre a firma Guagliardi è stato presentato
l’emendamento protocollo 1097 che così recita: “E’ abrogato il comma 4
dell’art. 3 della legge
regionale 4 febbraio 2002, n.
Presidente, solo due minuti per illustrarlo. Questo è un provvedimento di soppressione del comma che prevede il collegato alla finanziaria.
Mi pare che questo collegato è diventato lo strumento
per fare le riforme e rovistare tutta
Siccome è lo strumento che uccide di fatto il Consiglio regionale e il ruolo assembleare, io propongo la soppressione di questo emendamento della legge di bilancio, che è il comma 4 dell’articolo 3 della legge regionale 2002.
Voterò da solo probabilmente ma chiedo si faccia una votazione…
(Interruzione)
…Siamo in tre, allora.
PRESIDENTE
Colleghi, che sia chiaro. Il collega Guagliardi propone per legge che il documento di bilancio, la finanziaria di bilancio sia rigorosamente collegata a questioni che…
(Interruzione)
Dall’anno successivo, ovviamente.
Parere della Giunta?
Parere contrario perché una soppressione e l’eliminazione dello strumento è eccessiva. Si tratta di ridefinirne i contenuti e gli ambiti propri. Questo è perché è uno strumento importante che non può essere utilizzato impropriamente, ma va definito bene qual è il suo contenuto.
Rinunciare in maniera assoluta è un problema.
Ho capito, ma qui siamo arrivati agli eccessi e la soppressione è un altro eccesso perché si apre un dibattito…
Vorrei che magari l’assessore al bilancio ci presentasse un progetto di legge di modifica della legge di bilancio dove…
L’abbiamo proposto ed è stato respinto da questo Consiglio non più di un mese fa in sede di approvazione della proposta di legge per l’autorizzazione all’esercizio provvisorio fino al 30 aprile. Era una norma che definiva i contenuti propri specifici e circoscritti del collegato alla finanziaria.
Potremmo ripartire da lì, ma oggi questo è un emendamento inemendabile.
Lei lo ritira sulla base del progetto di legge di rivisitazione dell’assessore…
(Interruzione)
Va bene.
L’emendamento protocollo
2. All’art. 50, comma 2, è aggiunta la seguente lett. E) <<ogni altro atto che comporti oneri a carico del bilancio regionale>>”.
All’art. 51, comma 3, legge regionale n. 19 del 4 settembre 2001, alle parole <<senza ritardo>> sono sostituite le parole <<entro quindici giorni dall’emanazione>>”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Questo emendamento a firma anche del collega Borrello ha uno scopo - per intanto utilizzando una interpretazione autentica della norma – che è quello di chiudere definitivamente una querelle che si è aperta nei mesi passati rispetto all’utilizzo dello strumento del Burc.
Quindi i tre rispettivi commi. Il primo comma definisce i tempi entro cui deve avvenire la pubblicazione degli atti e fissa in 15 giorni il termine massimo per la pubblicazione. In più, al secondo comma si chiarisce la funzione delle determine e dei decreti dirigenziali anche qui per evitare interpretazioni parziali e confusioni rispetto all’atto di riferimento.
Il terzo comma fa invece riferimento a tutti gli atti che comportano oneri a carico del bilancio regionale, anche qui addivenendo ad una ulteriore interpretazione autentica per evitare anche qui elementi di confusione sul piano interpretativo.
Penso che con questo emendamento si chiuda definitivamente un percorso che senza voler entrare nell’atteggiamento dei singoli o degli atteggiamenti collettivi nei mesi passati ha avuto anche forme sicuramente di strumentalità e di strumentalizzazione.
Ecco perché io pongo ai voti dell’Aula questo testo per come si trova e anche con queste esplicitazioni, che mi rendo conto sono assai tecniche e non politiche ma che nel frattempo rispondono con assoluta serenità ma anche con assoluta convinzione ad un elemento che io mi auguro – a questo punto – sia chiuso definitivamente.
Presidente, intervengo perché c’è un mio analogo emendamento. Anzi, senza imputare nulla agli uffici mi pare sempre strano che un emendamento temporalmente presentato prima si ritrovi dopo. Pazienza, c’è qualche errore nel febbrile lavoro che è avvenuto in questa tornata di bilancio.
Io credo, Presidente, che noi dobbiamo dircela tutta con grande franchezza. La vicenda Burc ha determinato una rottura in sede di assestamento di bilancio della maggioranza, per cui ci siamo trovati in un bel casino. Scusate il termine un po’ eccessivo.
Poi, ha consentito una campagna denigratoria contro il Consiglio regionale per circa un mese e poi ha stimolato elementi della società civile per organizzare un referendum abrogativo del provvedimento che noi avevamo adottato lo scorso anno.
Propongo e quindi invito i colleghi Borrello e Pacenza a ritirare il loro emendamento e a votare il mio, cioè di riproporre integralmente il testo soppresso lo scorso agosto al fine di essere come strumento totalmente deterrente verso il referendum.
E’ un atto politico questo, nessuna abiura. E’ un atto politico per evitare che venga portato avanti ulteriormente questa campagna di stampa.
PRESIDENTE
Parere del Governo?
Ovviamente, non ho nulla contro il principio della trasparenza, ma anzi mi auguro che ci sia la più ampia possibile.
C’è, però, un problema tecnico: gli atti che comportano oneri sono centinaia di migliaia e sono anche per cifre irrisorie e per finalità di una banalità incredibile, come ad esempio il pagamento di una spesa di missione che significa liquidare 83 euro: non immaginate quante centinaia di migliaia siano gli atti di questo tipo.
Noi avremmo una produzione inutile perché non significa nulla ed ingolferemo semplicemente gli atti ufficiali.
Mi rendo conto che c’è un problema di certezza dei tempi e su questo posso essere d’accordo. Potremmo essere anche d’accordo sul fatto che ci siano le determine e i decreti dirigenziali, ma l’insieme totale degli atti che comportano oneri, dalle 5 lire fino a…, sono centinaia di migliaia di atti e non per tutti c’è lo stesso problema.
A me sembra una norma eccessiva e che costituisce una inutile trasparenza perché non è che si misura su queste cose. Potremmo specificare in qualche modo gli atti di contribuzione verso terzi, ma circoscrivendo perché tutti gli atti sono una infinità.
Anche le spese per le bottiglie di acqua che fossero acquistate singolarmente dovrebbero essere pubblicate sul Burc, onere per onere. Sono centinaia di migliaia …
Non ne faccio una questione di principio ma di utilità di una norma del genere, perché arriverebbe dove non c’è nessun bisogno di arrivare in quanto sono dati completamente privi di ogni significatività.
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Favorevole alla proposta Borrello-Pacenza.
Chiederei che si tenesse conto anche di questa considerazione, che non è in contrasto con lo spirito ma a me sembra che sia largamente eccessiva e ridondante rispetto all’esigenza.
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Assessore, tutto quello che viene ad essere speso per rendere notizia pubblica e trasparente al popolo calabrese è speso sempre bene.
PRESIDENTE
Anche se può sembrare irrituale…
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Non potremmo introdurre dei limiti di spesa, insomma è un principio generalizzato che non dà…
Chiedo scusa, vorrei l’attenzione dell’Aula. Siamo di giorno e stiamo discutendo in maniera esplicita. Chiedo che ci sia l’attenzione dei colleghi.
Ad oggi, dopo i provvedimenti approvati tutti gli atti sono stati pubblicati integralmente sul Burc.
Quindi, da un punto di vista formale rispetto alla trasparenza non esiste problema. Rispetto alla vecchia formulazione fino all’agosto del 2006 si è introdotta una sola modifica.
Nella norma che è stata abrogata era prevista la pubblicazione sul Burc entro 15 giorni dalla emanazione di delibere, decreti, determine e quant’altro.
I 15 giorni non erano perentori ma obbligatori, ma è stata l’unica ragione per cui su parere dei consulenti, proprio estendendola, abbiamo autorizzato il referendum.
Rispetto al comma abrogato e che il collega Guagliardi ci dice di abrogare un’altra volta: ora l’abrogazione di una abrogazione non significa la reintroduzione della vecchia norma. Non significa questo e rispetto alla osservazione che in quella norma erano contenute tutte le delibere che hanno carattere economico, io vorrei ricordare ai colleghi che c’è una norma fondamentale in cui si dice che vengono pubblicate tutte le delibere senza eccezione alcuna.
Quelle che hanno ricadute economiche sono parte delle delibere in generale.
Malgrado questo, nella ipotesi che viene avanzata dai colleghi Pacenza-Borrello, viene previsto che la alla vecchia formulazione “ determinazione dirigenziale”, che nella prassi e nella forma non esiste, venga corretta da “decreti e determine dirigenziali”. Queste sì, esistono in maniera formale.
Secondo, viene proposto un comma aggiuntivo in cui si dica “ogni altro atto che comporti oneri a carico del bilancio regionale”. Gli oneri sono quelli di ordine economico. Quindi anche rispetto a questa fattispecie che non esisteva quod abundant non mutat, quello che è di più non cambia la sostanza.
Infine, rispetto alla formulazione contenuta nella legge in atto in cui era scritto “senza ritardo”, si propone di reintrodurre le parole “entro 15 giorni dalla emanazione”.
In qualche modo la proposta che fa il collega Guagliardi viene assorbita. C’è tutto quello che dice, a meno che non se ne fa una questione di ordine lessicale e a meno che quest’Aula non debba valutare sulle stesse cose sulla base di indicazioni che ho letto e sentito.
Cioè, se il punto è del contenuto di merito, il contenuto di merito è equivalente, non dico uguale perché le parole sono diverse, ma è uguale la ricaduta.
Infine, io mi consento, un anno fa, onorevole assessore Spaziante, quando era stata votata la norma si ragionava come sta ragionando lei. Cioè che 83 euro sono 83 euro.
Ma siccome 83 euro, come la secchia rapita hanno scatenato una guerra mondiale, noi pubblicheremo come abbiamo fatto fino ad ora, anche lo 0,01 euro così tutti staremo tranquilli.
Mi auguro che la stessa attenzione ci sia in questa Aula e fuori su quando si investono milioni e miliardi di euro. Milioni e miliardi di euro ma questa è un’altra fattispecie.
Qui c’è la forza e la debolezza della politica, ma anche di converso la forza e la debolezza dell’antipolitica che è un virus letale.
Ma siccome in democrazia ci si misura, io personalmente per dichiarazione di voto mi pronuncio favorevolmente, non dico in maniera separata. L’emendamento proposto dai colleghi Pacenza-Borrello vedo equivalente a quello del collega Gagliardi, ma questa è una mia opinione, per cui in sostanza li voto tutti e due e la forma mi sembra più corrispondente a quella avanzata dai colleghi Pacenza-Borrello.
Ma questa, colleghi, è solo una opinione perché non si dicesse che abbiamo votato all’improvviso, che non era chiaro quel che votavamo, che qualcuno se l’è trovato davanti perché alla discussione partecipiamo in maniera seria, consapevole e responsabile.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Guagliardi. Ne ha facoltà.
L’onorevole Racco mi ha dato una grande lezione di politica. Ho 57 anni e credo che le poche secche parole del consigliere Racco mi hanno aperto la strada per come comportarmi.
Il mio dovere, io, verso coloro con cui mi ero impegnato l’ho fatto. Se voi ritenete che è più avanzato l’emendamento Pacenza-Borrello, mi va benissimo anche perché loro sono i reprobi di questa vicenda.
Non dimentichiamo le polemiche dei mesi scorsi, per cui mi fa piacere che chi ha compiuto un atto, si ricreda poi del suo atto e ponga rimedio.
Ovviamente, il senso che verrà fuori da una modifica o dal recupero totale lo lasciamo a quei “lupi” che sono fuori.
E’ con loro che dobbiamo dialogare ed io credo che è una bella sfida. Comunque, per quanto mi riguarda mi ero impegnato già da agosto scorso a presentare un emendamento di ripristino del vecchio testo.
L’ho fatto, accolgo il suo invito, lo ritiro e venga approvato quello che è stato presentato dai miei colleghi.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento Pacenza-Borrello.
(E’ approvato)
Qui avremmo finito se non che c’erano tre questioni, gli articoli 19, 35 e 46 che avevamo lasciato in sospeso.
Ma prima di questo approviamo l’articolo 33 che è quasi la formula di pre-conclusione del collegato.
Scusi Presidente, ci sono degli emendamenti, che io pazientemente sto aspettando, che abbiamo tolti prima per completare il maxi-emendamento. Adesso, abbiamo finito ma lei si è dimenticato di questi emendamenti.
(Interruzione)
Sono l’emendamento 1192, l’emendamento 1189 e il 1191.
PRESIDENTE
Ma questi vengono dopo il 33 o no?
(Interruzione)
Per votare quelli debbo prima votare il 33 che ancora non abbiamo votato. Perché quello è…
Francesco SULLA
L’abbiamo messo in coda, mi avete detto. Non so.
PRESIDENTE
Prima di votare il 33 bis dobbiamo…
Mi avete detto che li mettevamo in coda.
(Interruzione)
Io sto parlando dell’emendamento protocollo 1192 che
così recita: “
Mi avete detto che andava prima analizzato il maxi-emendamento e poi in coda si riprendeva subito questo. Invece ho atteso che venissero svolti tutti gli altri emendamenti, ma che non vengano discussi questi mi pare un po’ paradossale, insomma.
(Interruzione)
Questo emendamento tende a ripristinare una
situazione di equità fra le associazioni alle quali
L’emendamento, per andare subito al concreto, propone, nell’ambito del finanziamento che viene previsto per questa voce di adesione della Regione all’Anci, Uncem e Lega autonomia, di garantire alla Lega delle autonomie locali la quota di 100 mila euro.
Questo perché negli anni passati si è proceduto con una distribuzione di questo fondo che sostanzialmente dava alla Lega delle autonomie 50 mila euro, mentre altre associazioni come per esempio l’Uncem, oltre a godere di una parte di questo fondo gode anche di un contributo di 100 mila euro sul fondo per la montagna.
Credo che garantire 100 mila euro alla Lega per le autonomie ristabilisce una equità all’interno delle associazioni.
L’anno scorso in qualche misura si è sopperito a questa…
(Interruzione)
Come? Non c’è più? Appunto. Il problema viene proprio da lì. Io credo che non è che ogni anno bisogna rifare questo emendamento perché diventerebbe davvero defatigante. Io lo dico anche esplicitamente, cioè l’Uncem gode di 100 mila euro da un’altra legge. Sarebbe il caso che, insomma si garantissero due fondi mentre alla Lega delle autonomie se ne garantisce metà.
Presidenza del Vicepresidente Antonio Borrello
PRESIDENTE
Se non ci sono interventi su questo emendamento, chiedo il parere dell’assessore e del relatore.
Questo serve anche ad avere una flessibilità nella gestione, perché ingessiamo il bilancio con questa disposizione in quanto poi saremmo costretti a ragionare per quote.
Siccome le risorse non sono infinite, se ci fossero delle indicazioni di natura politica, delle raccomandazioni…
Qui i soldi ci sono, non è che non ci sono e tu stai chiedendo maggiori risorse. Potremmo però trasformarlo, se tu fossi d’accordo, in una raccomandazione per assicurare nell’ambito delle disponibilità del capitolo una somma…
E’ una prenotazione, è una indicazione operativa, non è una norma di spesa. Quindi l’effetto che consegui con la norma, lo puoi conseguire ugualmente con una raccomandazione del genere.
Questo è uno dei capitoli cosiddetti istituzionali che non nascono da una legge specifica. Non troveresti, non si troverebbe la legge istitutiva di questo capitolo..
Siccome c’era una nota a suo tempo che indicava la ripartizione, l’anno scorso fu detto in quella ripartizione di tener conto di questa non equità che si determina.
Allora chiedo che venga o inserita la nota…
Ma se tu fai una raccomandazione su questo tema specifico, è come se avessi la nota perché la nota non ha valore giuridico, ma è una nota di lettura. Non determina un vincolo…
(Interruzione)
Lo prendiamo come indirizzo alla Giunta nella ripartizione delle risorse, cioè di tener conto di questa esigenza, perché ci sono associazioni che prendono due volte il contributo e altre che invece la prenderebbero mezza volta, questo mi pare una cosa non giusta all’interno delle somme esistenti.
Ho capito che la facciamo valere come raccomandazione alla Giunta.
Sempre a firma del consigliere Sulla è stato proposto emendamento protocollo 1189 che così recita: “1. Per consentire il pieno svolgimento delle attività di gestione della società consortile per azioni “Consorzio per la promozione della cultura e degli studi universitari di Crotone” in misura proporzionale alla partecipazione del socio Regione, al capitale sociale, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2007, la spesa di E. 290.580,00 con allocazione all’Upb 4.2.02.03.10 (cap. 42020310 dello stato di previsione della spesa dello stesso bilancio 2007.
2.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Sulla. Ne ha facoltà.
Io ho presentato questo emendamento perché mi è stato
sollecitato dal Consorzio per la promozione della cultura e degli studi
universitari di Crotone del quale
Quando si è determinata la volontà e si è deliberato
di ricapitalizzare questo consorzio,
Era presente, credo, il Vicepresidente della Giunta, pertanto credo che un impegno che è stato assunto vada onorato.
Mi pare che per legge sia così. Io l’ho proposto solo
perché credo ci sia stata una dimenticanza, perché già doveva essere inserito
di suo, in quanto avendo deliberato il consiglio
di amministrazione l’aumento di
capitale,
(Interruzione)
l’assemblea dei soci di cui
E’ un impegno che ha assunto
PRESIDENTE
Parere del relatore e della Giunta.
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
La richiesta del collega Sulla di sostenere l’Università di Crotone…
Francesco SULLA
Forse ho fatto un commento sbagliato. Non è una richiesta di sostenere.
L’aumento di capitale? Allora se è così, parere favorevole, altrimenti che si può fare? Dipende dalla disponibilità finanziaria che c’è, se è possibile o no in questo momento poter affrontare la copertura della spesa, ma certamente il parere è favorevole.
In questo momento abbiamo raggiunto veramente il fondo e non abbiamo più margini. Se volete io mi impegno a tenerne conto nei limiti del possibile in sede di assestamento ma qui oggi è materialmente impossibile, tenendo conto che questo non è l’unico caso in cui abbiamo delle obbligazioni giuridiche in qualche modo formatesi al di fuori del circuito, proprio delle autorizzazioni di bilancio.
Può darsi anche che ci sia una partecipazione, ma queste cose vanno fatte avendo i soldi in tasca, non si può operare dimenticando che c’è un vincolo di bilancio nell’operare quotidiano. Quindi nei limiti in cui sarà possibile ne terrei conto in sede…
Presidente, assessore, io rimango allibito. Se questa è la risposta, davanti ad un obbligo giuridico perché gli si è votato un aumento di capitale…
Non so dove è finito il Vicepresidente della Giunta che era presente in quella occasione, ma non si può andare in una assemblea dei soci e votare un aumento del capitale sociale, dire che abbiamo toccato il fondo quando qui abbiamo approvato milioni di euro per cose che non erano di certo obbligatorie per l’ente.
Mi pare che davvero stiamo raggiungendo il fondo, non ho proprio parole. Credo che questa cosa vada valutata con maggiore attenzione da parte della Giunta.
Se non c’è più intenzione di continuare nel sostegno di questo consorzio è un ragionamento. Ma comunque gli obblighi pregressi vanno mantenuti. Mi pare il minimo questo.
Non sorge una obbligazione giuridica perfetta perché il socio che pure ha partecipato ad un aumento di capitale può non erogare e non può materialmente non sottoscrivere la quota.
Quindi, un conto è la determinazione di un’assemblea di disporre un aumento di capitale ma siccome ci sono dei termini di scadenza…
Abbiamo dato 1 milione e mezzo di euro alla Sogas, ma stiamo scherzando davvero? 500 mila euro alla Sacal per fare una cosa pubblicitaria? Ma stiamo scherzando? Non so, comunque mi determinerò di conseguenza.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 1189…
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Siccome non viene indicato un idoneo criterio di copertura ed idonei mezzi finanziari, riconfermo il parere contrario.
PRESIDENTE
Assessore, può ripetere per favore?
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Riconfermo il parere contrario per mancanza di mezzi di copertura idonei.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, io capisco la difficoltà dell’assessore
però trattandosi di una iniziativa che trova già soccombente
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento protocollo
Faccio solo presente che su quel fondo gravano già impegni per effetto delle norme che sono state approvate per quanto riguarda il trattamento retributivo dei lavoratori socialmente utili per importi che sono fortemente significativi.
Noi possiamo scriverlo…
PRESIDENTE
Ma non sappiamo quant’è ancora…
Quel fondo si dota con le eventuali maggiori entrate rispetto a quelle previste a legislazione vigente. Noi le entrate le abbiamo addirittura ridotte, per cui sarà difficile che quel meccanismo funzioni…
Abbiamo l’assessore che sa moltiplicare i pani ed i pesci. Dato che l’intervento finanziario è assolutamente necessario, per la posizione assunta in qualità di relatore esprimo parere favorevole…
Francesco SULLA
…perché abbiamo approvato tante di quelle cose meno impegnative che le potrei anche…
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Si discute al banco…
Francesco SULLA
Ma non è questo il ragionamento perché abbiamo fatto uno sforzo per trovare risorse… io davvero …
PRESIDENTE
Chiamo i capigruppo al banco della Presidenza.
(Interruzione)
Onorevole Sulla, cortesemente…
Francesco SULLA
Si rendano pubblici questi atti degli anni passati perché la provincia di Crotone sicuramente avrebbe da guadagnare da questo studio…
PRESIDENTE
Chiamo i capigruppo al banco della Presidenza
Onorevole Sulla, è sospesa la seduta.
(I capigruppo si portano al banco della Presidenza)
La seduta sospesa alle 9,32 è ripresa alle 9,35
La seduta riprende, prego i colleghi di prendere posto…
(Interruzione)
Per cortesia, onorevole Sulla.
Dalla riunione al tavolo della Presidenza con i capigruppo è emersa la proposta di rinviare la copertura finanziaria all’assestamento di bilancio.
Pongo in votazione questa proposta.
(E’ approvata)
Sempre al firma del collega Sulla è stato presentato emendamento protocollo 1191 che così recita: “La legge regionale 11 del 21.03.1983 è così modificata: All’articolo 2, le parole “…l’Università della Calabria” sono sostituite con le parole “…le Università calabresi”.
L’articolo 3 è così sostituito:
Il funzionamento del Centro è regolato dallo statuto, da approvarsi con delibera del Consiglio comunale di Melissa entro 60 giorni dalla entrata in vigore della presente legge.
Lo Statuto di cui al comma precedente è trasmesso, per conoscenza, all’assessorato alla cultura della Regione Calabria.
All’articolo 4, le parole “…della Regione” sono sostituite dalle parole “…del comune di Melissa”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Sulla. Ne ha facoltà.
Questo emendamento che è concordato con l’assessore alla cultura tende a riprendere una legge del 1983 con la quale si istituiva un Centro di ricerca sulla storia del movimento contadino, a Melissa.
Nel 1983 è stata fatta questa legge che non ha, però,
mai trovato applicazione perché la legge stessa prevedeva anche l’approvazione
con legge successiva di uno statuto
che
Nella precedente legislatura è stata presentata una ipotesi di statuto, poi è finita la legislatura e quindi non è stato anche in quella circostanza approvato.
Si è concordato con l’assessore alla cultura che fosse più opportuno modificare la norma ed assegnare questo compito di redigere lo statuto e poi trasmetterlo alla Regione Calabria da parte dello stesso comune.
Penso, quindi, che questo emendamento possa essere approvato, trova fra l’altro copertura seppure in modo non conforme a quella prevista dalla legge perché ho letto che ci sono 4 mila euro riportati per il 2007-2008 e 2009 e invece la legge prevedeva fosse di 30 milioni di vecchie lire,o penso che in questo momento, al di là della cifra,sia importante - quindi non sto ponendo un problema di risorse- di avviare comunque l’attivazione di questa legge e dare con queste modifiche la possibilità al comune di Melissa di stendere, approvare lo Statuto e mandarlo poi all’assessorato alla cultura per conoscenza.
Penso che non ci dovrebbero esser problemi, è una legge già esistente che si tratta solo di rendere operativa.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento come proposto dall’onorevole Sulla.
(E’ approvato)
Pongo in votazione adesso l’articolo 33.
Pongo in votazione il comma 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 33 nel suo complesso.
(E’ approvato)
Adesso si passa agli emendamenti che sono rimasti sospesi.
Adesso si tratta il comma 5 dell’articolo 19.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Acri. Ne ha facoltà.
Io ritengo che non si debba ricominciare ogni volta la discussione daccapo.
Noi abbiamo sospeso nel momento in cui l’onorevole Gentile aveva ritirato il proprio sub-emendamento e nel momento in cui l’onorevole Chieffallo aveva ritirato il proprio.
Quindi noi siamo in questo momento nella fase di votazione dell’articolo 19 e di questo dobbiamo parlare perché se ritorniamo indietro…
PRESIDENTE
Onorevole Acri, la interrompo un attimo per riferirle quanto mi è stato riferito. Cioè, che c’era una intesa nel predisporre un ulteriore emendamento concordato, ecco perché ho chiesto all’onorevole Gentile.
Presidente, ho voluto scrivere l’intervento per evitare di dire alcune inesattezze.
Cercherò di non farvi perdere molto tempo anche se la discussione richiede un minimo di attenzione e anche di pazienza.
Con la legge 23 del 2002
Dal 2003 si va avanti con proroghe. Il 14 gennaio ultimo scorso si arriva alla pubblicazione del bando atteso da oltre due anni.
Sul sito della Regione compaiono quali autori delle schede tecniche persone collegabili alla Why not. Cosa che potrebbe apparire ovvia dal momento che la società fornisce da 4 anni alla Regione sua cliente le relazioni tecniche anche su supporto informatico utilizzate dalla Regione per descrivere i servizi.
L’azienda è stata pagata dalla Regione dopo aver dimostrato i risultati ottenuti. Col servizio della sorveglianza idraulica la società ha inviato nel solo 2006 circa 987 segnalazioni di pericolo relative a quei torrenti che esondando hanno provocato 4 morti a Vibo Valentia.
Tanto valido è stato ritenuto questo lavoro che
Negli ultimi tempi l’assessore Spaziante e il dirigente generale Izzo…
(Interruzione)
Io vorrei che si facesse un minimo di silenzio, non perché voglio esser rispettato ma perché poi quando decidiamo, lo facciamo con cognizione di causa; diversamente si commettono errori nelle decisioni con conseguenze anche di carattere sociale.
Negli ultimi tempi l’assessore Spaziante e il dirigente generale Izzo hanno potuto dimostrare ai media di iniziare ad avere contezza sui dati relativi al censimento del patrimonio immobiliare della Regione Calabria.
I dati, naturalmente, sono stati messi a disposizione dell’affidataria che ha già portato al committente valori censiti per 144 milioni di euro.
La proposta ultima stravolge intanto quanto stabilito alla unanimità nella seconda Commissione consiliare. Si stabilisce con questo emendamento di non prorogare i servizi esternalizzati bensì di dare questi lavoratori a “Calabria lavoro”.
(Interruzione)
Cinque minuti, non c’è fretta.
Si dovrebbero passare i servizi a “Calabria lavoro”.
Io ho qui un parere legale rilasciato dai migliori studi legali che ci siano in
Italia che dice chiaramente che
A questo momento per come stanno le cose, intanto non è vero che non si possa concedere una ulteriore proroga tecnica in attesa della gara, che io mi auspico e auspico credo a nome del Consiglio possa avvenire nel più rapido tempo possibile, perché il nuovo codice degli appalti prevede la proroga tecnica in attesa di gara.
La proroga è l’ultima strada percorribile. C’è però
un’altra via di uscita: cioè
Questa è la situazione. Un’ultima riflessione di carattere politico che facevo al banco e che ripeto qui ufficialmente.
Noi stiamo attraversando un momento in cui tutte le
tensioni sociali stanno aggredendo
Non dobbiamo pur avere la capacità in qualche modo di affrontare e risolvere alcuni problemi del precariato.
Noi andiamo ad un provvedimento di proroga che ritengo, possa e debba essere legittimo. Auspico che la gara possa essere bandita nel più breve tempo possibile.
Queste sono le mie brevissime riflessioni.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’articolo 19 per come è stato proposto dalla Commissione.
(Interruzione)
Ci sono 5 minuti di sospensione.
La seduta sospesa alle 9,48 è ripresa alle 9,50
PRESIDENTE
Prego i colleghi di riprendere posto.
Pongo in votazione l’articolo 19 per come proposto dalla Commissione.
(E’ approvato)
Presidenza del Presidente Giuseppe Bova
PRESIDENTE
Si passa all’articolo 35 che riguarda la “Fondazione mediterranea Terina onlus” che era rimasto sospeso. Procediamo.
Antonio BORRELLO
Presidente, avevamo presentato un emendamento e adesso non so quale sia l’orientamento del Consiglio.
PRESIDENTE
Per procedere occorre ritirare l’emendamento.
Sub-emendamento, Presidente. Mi permetto di fare una proposta che in qualche modo possa soddisfare un pochino tutti, sia i firmatari che ritirano l’emendamento ma anche la disponibilità della Giunta ad inviare il provvedimento dopo l’approvazione in Commissione insieme allo statuto.
(Interruzione)
Allora, è ritirato l’emendamento.
PRESIDENTE
Occorre un coordinamento formale?
Antonio BORRELLO
Certo, se siamo d’accordo su questo sì.
PRESIDENTE
Quindi una integrazione in termini tali che risulti in maniera esplicita e formale…
Antonio BORRELLO
Che ci sia il passaggio in Commissione…
PRESIDENTE
Che il testo della convenzione venga…
Antonio BORRELLO
Statuto e convenzione.
PRESIDENTE
…inviato in Commissione ed è decisivo il parere formale della Commissione. Giusto?
Antonio BORRELLO
Vincolante.
PRESIDENTE
Vincolante. E’ chiaro? Pongo in votazione l’articolo 35.
(E’ approvato)
Infine c’era l’articolo 46. Se non erro sull’articolo 46 l’ipotesi era che il testo coordinato venga inviato in Commissione bilancio.
Antonio BORRELLO
Commissione trasporti. Poi ci vuole il parere del bilancio.
… ho tre testi, non il testo presentato dal sottoscritto e da Chieffallo ma un testo che ha corretto e che io vorrei che lo leggesse - sulla base della discussione dei gruppi – l’assessore Spaziante e che sia quello il testo che viene mandato.
PRESIDENTE
A quale Commissione va?
Antonio BORRELLO
Alla Commissione
trasporti, competente, Presidente. Che c’entra
PRESIDENTE
Vi chiedo scusa, colleghi, non voglio girare con lo sterzo ma ricordo a me e a voi che non è tanto e solo un provvedimento di tipo ordinamentale quanto un provvedimento il cui fine prevalente è quello degli oneri finanziari a carico della Regione.
C’è anche il merito, Presidente. Quindi va alla Commissione competente per il merito e poi al bilancio per il parere finanziario, è un doppio passaggio, diventa un testo autonomo legislativo sostanzialmente…
PRESIDENTE
Ma da quanto ho capito io gli oneri previsti non sono come il parere economico, ma sono il dato strutturale del provvedimento. Lì non è che stiamo decidendo servizi minimi…
Francesco SULLA
In seduta congiunta la quarta e la seconda e non vedo quale sia il problema anche perché molti facciamo parte di entrambe le Commissioni…
Ma io non ho riserve sul fatto, comunque non c’è dubbio che il testo debba andare in Commissione e che l’ultima proposta fatta dal collega Sulla è una proposta convincente, per cui se non ci sono riserve formalmente la licenziamo votando. Siamo d’accordo?
(Interruzione)
Abbiamo deciso la seconda Commissione e la quarta, ma non abbiamo fino a questo momento un testo.
Presidente, noi abbiamo già un precedente in merito allorquando abbiamo trasmesso alla quarta Commissione l’articolo 58 bis.
C’era l’emendamento
presentato da Sulla. A questo punto, il Consiglio
recepisce per intero il testo che stiamo stralciando e lo mandiamo in Commissione autonomamente: qual è il problema? Poi
Leopoldo CHIEFFALLO, relatore
Se non vado errato, vi è una pratica in gestazione
presso
Presidente, chiedo scusa. I due Presidenti delle Commissioni che sono chiamati a discuterlo lo assumono come proprio e lo presentano alle Commissioni. Qual è il problema? Poi il testo che verrà fuori dalle Commissioni non si sa se è lo stesso o se verrà modificato, integrato e stravolto. Non lo so.
PRESIDENTE
In qualità di Presidente del Consiglio penso che
Quindi il risultato finale ha un contributo politico-amministrativo con i supporti che loro porteranno di tipo tecnico-amministrativo adeguato alla bisogna.
Con questo tipo di passaggi, io non mi formalizzo perché ci sono la volontà, le basi e le competenze per procedere.
Antonio BORRELLO
Le chiedo scusa, probabilmente
quel che lei immagina può essere, ma di norma
PRESIDENTE
Tenga presente, onorevole Vicepresidente…
Antonio BORRELLO
Se poi in Commissione abbiamo bisogno di tutor, che ce li assegniate e vediamo…
… ma un testo da assegnare alle Commissioni ci deve essere…
(Interruzione)
ma l’assegnazione la fanno gli uffici, su responsabilità mia. Io che cosa assegno? E il testo di chi assegno? Dei Presidenti delle Commissioni?
(Interruzione)
…ma su una fattispecie di questo tipo, per quanto bravi siano i Presidenti di Commissione, su una fattispecie che riguarda la gestione non mi pare giusto.
(Interruzione)
ma su che base fanno le valutazioni? Possono fare valutazioni di ordine politico, di drafting, su come si fa una legge, ma su come quantificare una spesa che sanno i Presidenti di Commissione? Siamo seri.
L’emendamento
è stato ritirato da me e dall’onorevole
Adamo, quindi è come se non ci fosse. A questo punto, è necessario, per
affrontare con urgenza tale materia che
Allora l’articolo 46 è ritirato.
Emendamento protocollo
Onorevole Sulla, lei ha firmato un emendamento assieme all’onorevole Guerriero…
Io avevo parlato con l’assessore Lo Moro di questa questione perché il problema è di questa natura. Ci sono degli enti che da fuori regione vengono a svolgere dei corsi qui per operatore sanitario. sottoponendo i ragazzi ad una spesa…
Se fossero organizzati questi corsi a livello regionale…
(Interruzione)
PRESIDENTE
Io non ho capito i termini. E’ a conoscenza? Qual è il parere? Quando si fanno delle cose…
Il parere è il seguente. L’assessorato sta già lavorando per affrontare parte di questo problema, però questa competenza rimane sempre in capo all’assessorato alla sanità, che comunque decide se è il caso e a chi assegnare il compito di svolgere questi corsi e possono essere le Province, le stesse Asl o soggetti privati.
L’assessore mi ha detto che su questa cosa…
PRESIDENTE
La possiamo trasformare in una raccomandazione formale ai due assessori perché in tempi rapidi ci portino…
(Interruzione)
Non si arrabbi, onorevole Guerriero. Io ho bisogno che l’assessore alla sanità mi dia un parere. Io non so, c’è qualcuno della Giunta che è in grado, non so se l’assessore alla formazione…
Se qualcuno fa le veci dell’assessore alla sanità, io non ho problemi.
Francesco SULLA
Sì, ma non è manco di formazione, è di formazione di competenza della sanità, ha ragione, Presidente.
PRESIDENTE
Se qualcuno ne ha discusso ed ha trovato una intesa, io non ho riserve.
Francesco SULLA
Io ne ho parlato, ma non mi sarei mai permesso di sottoscrivere perché la materia della sanità è delicata…
PRESIDENTE
Lei si può permettere di tutto…
Francesco SULLA
Nel senso che…
PRESIDENTE
Il problema è mio che presiedo e non voglio avere…
Francesco SULLA
Ha perfettamente ragione, Presidente.
Allora è tardi. Io ho i pareri formali. L’assessore al lavoro e alla formazione nella sua qualità, l’assessore Spaziante nella qualità, ma lui si esprime anche come co-assessore alla salute.
Non ho riserve, personalmente non ho mai avuto riserve e su queste basi, sentito il parere favorevole del relatore pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Mi resta ora l’articolo 33. E’ abrogato?
Allora pongo in votazione l’articolo 34.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il collegato nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Rapidamente si passa agli altri punti.
Al disegno di legge n. 159/8^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disposizioni per la
formazione del bilancio annuale 2007 e
pluriennale 2007-2009 della Regione Calabria
(Legge finanziaria)” è stato presentato emendamento protocollo
Pongo in votazione l’emendamento 1197.
(E’ approvato)
Antonio BORRELLO
Presidente, a questa tabella c’è un nostro sub-emendamento aggiuntivo. Quindi è approvato pure quello?
(Interruzione)
PRESIDENTE
Ma questo è aggiuntivo?
Se lei ha lo specchietto, Presidente, ritiriamo il secondo.
Ci sono due sub-emendamenti aggiuntivi economici. Il primo lo confermiamo e il secondo lo ritiriamo…
Confermiamo quello per le Serre, quello per la legge sullo sport lo ritiriamo perché non c’è disponibilità. Va bene?
PRESIDENTE
…stanziamento aggiuntivo di 200 mila euro che diminuisce 100 mila sul 6133104 e altre 100 mila…
Presidente, non stiamo seguendo, dobbiamo capire cosa votiamo.
Ha ragione. Stavamo per votare della finanziaria l’emendamento 1197.
Rispetto a questa tabella a firma Chieffallo-Adamo ho un sub-emendamento.
Del sub-emendamento a firma degli onorevoli Borrello,
Tallini, Serra,
Il primo riguardava il Parco delle Serre e il secondo invece all’Upb 5.2.02.02…
(Interruzione)
E’ ritirato.
(Interruzione)
100 mila presi dalla Film commission?
L’emendamento modificato di 100 mila euro aggiuntivi per il Parco delle Serre ricavati prendendo 100 mila euro dalla Film commission.
Il numero del sub-emendamento è il 1219, lo pongo in votazione.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’emendamento 1197 per come modificato.
(E’ approvato)
Adesso c’è il progetto di legge…
(Interruzione)
Sub-emendamento di cosa è il 1207?
Questo è un sub-emendamento che è previsto dall’articolo 1, comma 7.
Guardi la tabella allegata al provvedimento 159 alla pagina…
Praticamente è all’articolo 1 comma 7 della legge 23/2002 collegato alla manovra finanziaria… relativa alla promozione dei prodotti agro-alimentari calabresi.
Posso, Presidente?
Prima di darle la parola, assessore, poco fa avevamo deciso quell’emendamento di 50 mila euro sulla cooperativa d Valle del Marro di spostarlo qui incrementando la posta di 200 mila euro, spese a sostegno delle cooperative sociali ecc., di 50 mila euro.
Quindi prima
votiamo questo ulteriore emendamento protocollo
Onorevoli colleghi, c’è l’emendamento che riguarda 50 mila euro in più, cooperativa Valle del Marro, per le cooperative sociali…
Antonio BORRELLO
Una domanda perché non ho capito.
Ma poco prima con l’emendamento 1197 sono due che hanno l’1197, l’11 e il 10. Li abbiamo approvati tutti e due?
(Interruzione)
PRESIDENTE
La tabella stavamo per approvarla, ora stiamo votando
la integrazione sulla cooperativa sociale Valle del Marro, questa di 50 mila
euro. Da
(E’ approvato)
Approviamo così modificata col sub-emendamento su e con questo la tabella per come si ridefinisce.
Antonio BORRELLO
Sì ma, Presidente, approviamo l’1197/11 e 1197/10 o solo il barra 11?
PRESIDENTE
…11?
Ma prima di passare all’emendamento barra 10 ho il sub-emendamento a firma Pirillo, cui non ho consentito perché ho fatto un po’ di confusione prima, di relazionare sul suo emendamento.
Questo è l’emendamento 1207. Vi dico la verità: mi sono meravigliato quando ho visto che alla pagina 6, all’articolo 1, comma 7 la promozione dei prodotti agro-alimentari, vorrei che mi seguiste, ha una previsione di spesa di 270 mila euro.
Vi dico la verità. Solo “Tutto Food” di Milano che comincia domani mattina ci costa 200 mila euro e per tutte le altre fiere fino a quando non interviene il Prs, ci vuole almeno un altro milione di euro.
Così come abbiamo fatto negli anni passati. Mi meraviglio come quest’anno si sia ridotto sensibilmente.
Per carità, la crisi dei prodotti si sta riducendo perché stiamo facendo un’azione di promozione a tutti i livelli e la promozione, come sapete, si fa con i soldi. Senza soldi, con 270 mila euro la promozione non si riesce a fare.
Ho visto anche che per il collega del turismo è poca cosa, 1 milione e mezzo di euro sono pochi soldi sperando che per la verità con il nuovo programma comunitario si possa avere qualcosa in più.
Io ho finito. La previsione è di un aumento di 1 milione di euro che può essere preso dall’Upb 810102 che ha la disponibilità.
PRESIDENTE
Parere della Giunta e relatore?
Vincenzo SPAZIANTE, assessore al bilancio
Favorevole.
Col parere favorevole della Giunta e del relatore pongo in votazione l’emendamento integrativo dell’onorevole Pirillo.
(E’ approvato)
Poi c’è l’emendamento 1197/10 a firma Adamo-Chieffallo che così recita:
“Upb 1.4.01.01 spese per l’attuazione del trasferimento di funzioni e compiti agli enti locali.
Cap. 14010101 (risorse autonome)
“Spese per l’avvio delle procedure relative all’attuazione delle attività di riordino delle funzioni amministrative della Regione e degli enti locali”. Somme da stanziare euro 800.000,00
Cap. 14010102 (risorse autonome)
“Spese per favorire l’esercizio associato delle funzioni da parte dei comuni di minore dimensione demografica e per incentivare l’unione tra i comuni anche per le finalità di cui all’articolo 32 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (art. 4 legge regionale 12 agosto 2002, n. 34)”.
Somme da stanziare euro 500.000,00
Cap. 14010103 (risorse autonome)
“Spese per l’istituzione e il funzionamento
dell’osservatorio per il riordino delle funzioni amministrative regionali e locali (art. 20 legge regionale 12 agosto 2002, n. 34) somme da stanziare euro
Cap. di nuova istituzione (14010104) risorse autonome
“Spese per la promozione dell’esercizio associato di funzioni
e servizi fra comuni, disciplinata dalla legge
regionale 24 novembre 2006, n.
Il parere è favorevole pertanto lo pongo in votazione. Soltanto l’ultima voce ridotta a 500 mila. Con questa modifica lo pongo in votazione.
(E’ approvato)
Poi ho l’emendamento
protocollo
Si illustra da sé…
Ci sono questi soldini? Faccia parlare l’assessore. Se ci sono, ci sono…
(Interruzione)
50 mila? Va bene.
(Interruzione)
Istituto europeo per il turismo: 50 mila euro.
(E’ approvato)
Ancora emendamento protocollo
Questo è cassato.
Poi c’è l’emendamento protocollo
Gli emendamenti
protocollo 1179 e
Giovanni NUCERA
Presidente, che vuol dire fatto?
PRESIDENTE
Affrontato prima con quelle cifre.
Quanto è stato dato, ditemi una cifra. Parlate una volta, fatemi capire cortesemente.
Presidente e assessore, voglio capire, l’ho ripetuto prima. Ci sono degli emendamenti che hanno lo stesso oggetto. Per l’Unione italiana ciechi quanto è stato dato?
PRESIDENTE
70 mila incremento per l’Unione italiana ciechi e 75 mila integrativa per l’autonomia del non vedente.
Giovanni NUCERA
Grazie, Presidente.
Bene, andiamo avanti.
Emendamento protocollo
Emendamento protocollo
(Interruzione)
Duecento.
Emendamento protocollo
Emendamento protocollo
Emendamento protocollo
Emendamento protocollo 1182 sempre a firma dell’onorevole Naccari Carlizzi “Funzionamento nuova facoltà di giurisprudenza” decade.
Emendamento protocollo
L’emendamento protocollo
(Interruzione)
Emendamento protocollo 1161, decade, non c’è.
Gli emendamenti protocollo 1088, 1089, 1087,
L’emendamento protocollo
Gli
emendamenti protocollo 1062 e
Su questa base ora votiamo la parte finanziaria.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione la tabella A.
(E’ approvata)
Pongo in votazione la tabella B.
(E’ approvata)
Pongo in votazione la tabella C.
(E’ approvata)
Pongo in votazione i documenti nel loro complesso.
(Il Consiglio approva)
(Sono riportati in allegato)
Si passa al Progetto di
legge numero 160/8^, recante: “Bilancio
annuale di previsione della Regione
Calabria per l’anno finanziario 2007 e
bilancio pluriennale 2007-
A questo bilancio c’è un solo emendamento, protocollo
1197, presentato dagli onorevoli Chieffallo-Adamo che così recita: “Alle
tabelle A) – Stato di previsione delle entrate – e B – Stato di previsione
della spesa – allegate al disegno di legge
“Bilancio annuale di previsione della Regione
Calabria per l’anno finanziario 2007 e bilancio pluriennale 2007-
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 7.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 8.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 9.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 10.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 11.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il progetto di legge nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Naturalmente sul bilancio ci sarà il coordinamento formale.
C’è un ordine del giorno sulla difesa delle sedi periferiche della banca d’Italia in Calabria. Lo pongo in votazione
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
C’è un ordine del giorno che riguarda il rifacimento della linea ferroviaria ionica Sibari – Reggio Calabria.
Si illustra da sé.Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
C’è un ordine del giorno sull’attivazione del distretto energetico regionale ricadente nella provincia di Crotone in attuazione del piano energetico ambientale della Regione.Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Non essendoci altro la seduta è tolta, la prossima sarà convocata a domicilio.
La seduta termina alle 10,35 di venerdì 4 maggio
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei Consiglieri:
Magarò – “Ordinamento del Bollettino Ufficiale della Regione Calabria e norme per la pubblicazione degli atti”. (P.L. n.199/8^)
E’ assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali e affari generali
Feraudo – “Monitoraggio e misure per la sicurezza e la salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro”. (P.L. n.200/8^)
E’ assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative - ed alla seconda - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere.
Premesso che
la promozione e l' assicurazione dell’effettività del diritto al lavoro stabile, ex art. 4 comma 1 della Costituzione, anche attraverso procedure di acquisizione delle professionalità maturate attraverso l'esperienza lavorativa a titolo precario all'interno delle Pubbliche Amministrazioni e nel rispetto dei principi fondamentali stabiliti dalla legislazione statale in materia e ricavabili anche dalla legge finanziaria 2007 approvata dal governo nazionale ex articolo 1 commi 417, 418, 419, è un dovere morale e politico delle istituzioni locali e nazionali;
la normativa prevista dall'articolo 1 commi 417 - 418
-
al fine di rendere attuabile il progetto di
stabilizzazione indicato ogni ente, nel rispetto dei commi 417, 418, 419
dell'art. l della legge 27 dicembre 2006, nr. 296, si impegna a presentare
domanda per beneficiare dell'assegnazione di somme gravanti sul “Fondo per la
stabilizzazione dei rapporti di lavoro pubblici”, al fine di inserire
progressivamente i lavoratori interessati all'interno di stabili attività
occupazionali presso le dette pubbliche amministrazioni, secondo le direttive
che saranno emanate con decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri che
fisserà i criteri di,ripartizione del Fondo per la stabilizzazione dei rapporti
di lavoro pubblici ai sensi dell'articolo 1 comma
il Fondo per la stabilizzazione dei precari potrebbe essere incrementato sfruttando almeno 1/3 della somma complessiva del cosiddetto “tesoretto” (costituente il maggior gettito in entrate fiscali che lo Stato ha acquisito in più rispetto alle previsioni nell’anno 2006);
è inammissibile la situazione di dramma economico-sociale esistente nelle Regioni che non sono riuscite ad uscire dalla fascia di obiettivo 1 trovandosi ancora in condizioni di piena povertà rispetto ad altri territori italiani, con punte di disoccupazione giovanile che in alcuni centri rurali sfiora il 90 per cento;
l'art. 20 comma V del progetto di legge nr. 161/8^ (collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2007) prevede la ricognizione di ogni forma di precariato lavorativo esistente nell'ambito regionale e le opportunità di carattere finanziario offerte dalle normative vigenti ai fini della relativa stabilizzazione;
tanto premesso
il Consiglio Regionale impegna
a sensibilizzare il Governo nazionale per raggiungere
un accordo Stato-Regioni, perché possa stornare, incrementando il Fondo per la
stabilizzazione dei rapporti di lavoro dei precari nella pubblica
amministrazione ai sensi dell'articolo 1 comma
(34; 30.04.2007) Nicolò, Pizzini, Aiello, Chiarella
Il Consiglio Regionale
Premesso che
questo tariffario (definito “d'oro”) venne
successivamente revocato dal Consiglio Regionale della Calabria, per cui
iI dipartimento regionale sanità. lo introdusse con le modifiche imposte dalla sentenza della Consiglio di Stato n. 1839 del 21.03.2000, pubblicata nel 2001 (LR 29/02 art 1, LR 51/02, art 2, Circolare Morosi n 958 del 26.01.2003) ed eliminò contemporaneamente una serie di prestazioni che erano state, in precedenza, introdotte;
negli anni successivi e fino al 2006, con legge regionale, tale tariffario venne reiterato annualmente (LR 30/03 art 1, LR 2/05 art 1, LR 7/06 art 31 comma 10);
il Consiglio di Stato, IV sezione, con sentenza del 21/03/2000, poiché non era stata fatta alcuna analisi dei costi e non era stato preso a riferimento un campione significativo: strutture grandi, medie, piccole e Regioni del Nord, del Centro e del Sud Italia, ordinava alla autorità amministrativa, con riferimento alla sola specialistica di laboratorio, di ripristinare le tariffe pre-vigenti cioè il nomenclatore tariffario introdotto dal DM 1991;
il tariffario reintrodotto doveva operare in Calabria fino a quando la commissione nominata con DGR n 881 del 02.10.2002 e 1082 del 25.11.2002 non avesse completato i lavori;
questa commissione (assumendosi una grande responsabilità) non ha mai completato i lavori, e i cittadini calabresi non godono di numerose prestazioni garantite invece dal Servizio sanitario in altre regioni;
Non solo, la legge imponeva di rivedere, il
nomenclatore tariffario, con cadenza biennale. Alcune Regioni (16 su venti) lo
hanno riformulato, più volte, a partire dal 1996.
tutte le Regioni meridionali, le Isole e quasi tutte
le Regioni del Centro Nord hanno modificato tariffe e prestazioni, a seguito
del progresso scientifico e tecnologico,
considerato che
l'ultima finanziaria nazionale ha stabilito che le strutture private (e solo quelle) accreditate devono operare uno sconto del 2 per cento in tutte le branche specialistiche e uno sconto del 20 per cento sulle prestazioni di laboratorio rispetto al nomenclatore tariffario del 1996. Dunque, nessun vantaggio per il cittadino che paga sempre la stessa tariffa, ma un modo per finanziare, attraverso il lavoro delle strutture private, il SSR;
lo stesso Ministero della salute ha pubblicato, sul suo sito, gli sconti da applicare per singola prestazione;
contemporaneamente il Ministero della salute, con
D.M. 12.09.2006 “Ricognizione e primo aggiornamento delle tariffe massime per
la remunerazione delle prestazioni sanitarie”, pubblicato il 13 dicembre del
questo nomenclatore tariffario, di riferimento,
servirà sicuramente per il calcolo della mobilità interregionale e toglierà
dall'imbarazzo
il D.M. del 12 settembre 2006 fa salvi i tariffari regionali con l'art 3 comma 3 i cui oneri, qualora dovessero essere superiori al tariffario di riferimento, ricadono sui bilanci di ciascuna Regione;
allo stato attuale, per quanto è di nostra conoscenza, nessuna Regione, tranne la Calabria, ha adottato, il DM del 12 settembre 2006 richiamando l'art 3 comma 1 invece dell'art 3 comma 3;
con questo atto, nella nostra regione si cumula l'effetto perverso che porta ad un abbattimento complessivo del 51% delle tariffe per le prestazioni dl laboratorio così determinato:
differenza media : tariffe Bindi non modificate dal Cds - tariffe Bindi modificate dal Cds = -31 per cento; sconto ex Finanziaria 2007 per gli esami di laboratorio = - 20 per cento; totale diminuzione tariffe di laboratorio Regione Calabria = - 51 per cento;
Va inoltre considerato che, tale decreto, esaminato nel merito, effettua l'aggiornamento delle tariffe per le prestazioni ospedaliere, protesiche e termali, per le quali sono riportate le relative tabelle, ma non per le prestazioni specialistiche ambulatoriali. Relativamente a queste ultime il DM effettua la sola ricognizione evidenziando l'esistenza del tariffario di cui, al DM 22.07.1996 (“Bindi”). E' fondata, quindi, la tesi secondo cui la riconferma del tariffario Bindi operata con tale DM non escluda le modifiche di cui alla sentenza del Consiglio di Stato n. 1839/2000;
questo è il dramma che stanno vivendo circa 350 strutture private accreditate di cui 152 sono laboratori di analisi cliniche;
le strutture rappresentate dall'Anisap sono presenti in modo capillare su tutto il territorio regionale, occupano 3500 addetti e hanno un indotto di almeno altre mille unità;
hanno erogato, nel 2006, oltre 13 milioni di
prestazioni fatturando circa 100 milioni di euro,. ma avranno rimborsi per solo
76 milioni di euro; in quanto
contemporaneamente, sempre in Calabria, le strutture ambulatoriali pubbliche, direttamente gestite, hanno erogato 11 milioni di prestazioni a fronte di una spesa di 165 milioni di euro;
il meccanismo di rientro nei tetti di spesa, in questo specifico settore, è operante nella nostra regione dal 2001, per cui non è mai stata sforata la relativa spesa sanitaria programmata e, con i sacrifici imposti ha evitato, almeno nella specialistica ambulatoriale, il pericolo di uscire fuori dal patto di stabilità;
il Ministero della salute, nel riparto del fondo, ha stabilito al 13 per cento il fabbisogno delle prestazioni specialistiche ambulatoriali erogate dalle strutture pubbliche e private, nella Regione Calabria, questo limite, da sempre, non ha mai superato il 9,2 per cento, (con la delibera contestata n.169/2007: 241 milioni di euro su 3.208, ovvero il 7,51 per cento del Fsr) poiché il Dipartimento ha orientato la spesa, contrariamente alle affermazioni di principio che vengono riportate nelle varie delibere, verso la spedalità invece che verso il territorio, adottando, nella ripartizione del fondo regionale, da anni, un modello poco chiaro e contestato da più parti ( Direttori generali, economisti, ecc);
rilevato che
lo studio comparato su tutte le prestazioni e su tutte le tariffe dimostra che ciò non è vero, anche se, in una economia di scala, ciò è possibile purché si proceda, contemporaneamente, a operare secondo quanto la stessa finanziaria nazionale prevede: la riorganizzazione della rete delle strutture ambulatoriali pubbliche e private su scala regionale, Che tradotto vuol dire: diminuzione del numero delle strutture ambulatoriali presenti nel territorio, concentrazione in megastrutture (e in questo processo sono particolarmente interessate le regioni Sicilia, Campania e Lazio che hanno un numero di strutture per abitanti di gran lunga superiore a quello della Regione Calabria).
Questo processo è in atto, da anni, nel nord Italia. Le Regioni Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Piemonte, Liguria, per evitare crisi occupazionali, accaparramento da parte di pescecani e di organizzazioni malavitose delle strutture esistenti, hanno accompagnato, questo processo di riorganizzazione, con nuove leggi regionali permettendo accorpamenti, consorzi, riclassificazione delle strutture ambulatoriali, mobilità delle stesse in tutto il territorio regionale;
oggi,
in queste regioni, la maggior parte delle strutture esistenti difficilmente
erogano meno di un milione di prestazioni l'anno. In Calabria, invece, le
strutture ambulatoriali pubbliche e private non superano mediamente centomila
prestazioni l'anno. La più grossa struttura privata accreditata arriva a
650.000 prestazioni, la più piccola non supera le 15.000;
ritenuto che
occorre governare il processo per una nuova rete delle strutture ambulatoriali pubbliche e private che lasciato alla spontaneità può ingenerare gravi e irreparabili conseguenze;
lo stesso Dipartimento, allo stato attuale, non conosce il numero e non possiede un elenco delle strutture ambulatoriali pubbliche operanti nella Regione Calabria (moltiplicatesi come funghi nelle varie Asl per creare responsabili di strutture semplici e complesse);
le Asl non comunicano al Dipartimento i dati relativi alle prestazioni erogate dalle strutture pubbliche, mentre quelle delle strutture private, che puntualmente le comunicano, non vengono elaborati. La mobilità continua ad essere stimata con metodi arcaici e affidata alla discrezionalità di qualche funzionario regionale;
il Dipartimento alla sanità della Regione Calabria, applicando la filosofia euristica, sembra andare avanti per tentativi ed errori, ma per governare questi processi ha bisogno di fare un salto dì qualità. Ciò è possibile, anche, ascoltando le categorie, usando il metodo della concertazione, mantenendo gli impegni presi (vedi il problema della mobilità e dei pagamenti), riflettendo sul concetto che l'assessorato alla salute è l'assessorato alla salute dei calabresi che vigila sulle strutture pubbliche e private che erogano le prestazioni, che prende i dovuti provvedimenti quando queste strutture (pubbliche o private che siano) non rispondono ai requisiti minimi e agli ulteriori requisiti imposti dalle leggi vigenti;
l’Anisap ha chiesto, ripetutamente, dal mese di dicembre 2006 di incontrarsi con l'assessore in quanto i vari funzionari del dipartimento hanno sempre rimandato ad una decisione politica i problemi sollevati;
l'incontro è avvenuto solo dopo che la delibera 169/2007 era stata adottata. Dall'incontro è emersa la volontà di lasciare inalterati i tetti di spesa dei laboratori per consentire, aumentando il numero delle prestazioni, di recuperare il fatturato. E' una proposta priva di senso poiché i laboratori dovrebbero, raddoppiando la propria attività, recuperare economie di scala in realtà inesistenti, contare sull'irreale raddoppio della domanda da parte dell'utenza;
impegna
a sostenere la tesi della sussistenza della sentenza del CDS relativa al tariffario ex DM 22.07.1996, riproposto dal DM 12.09.2006, per cui si confermerebbe il tariffario in uso sin dal 2002;
a dare applicazione a quanto previsto dal DM 12.09.2006 art 3 comma 3 che consente alle Regioni di adottare un proprio tariffario a patto che i maggiori oneri siano sostenuti dal bilancio regionale e non dal Fondo sanitario regionale. Per la fattispecie calabrese tale maggior onere è stato quantificato dal dipartimento sanità in 11 milioni di euro;
a limitarsi, allo stato attuale, ad applicare gli sconti previsti dalla finanziaria nazionale sull'attuale nomenclatore tariffario vigente nella Regione Calabria per superare questo stato di crisi.
(35; 03.05.2007) Morelli
Premesso che
l’art 36 della finanziaria 2007 che riguarda l’Afor presenta sicuramente alcuni aspetti emendabili:
al comma 1 è scritto: “..l'Afor è soppressa e posta in liquidazione”. Si tratta di una evidente contraddizione in termini in quanto o è soppressa oppure è posta in liquidazione. La soppressione può avvenire solo dopo il lungo e complesso iter di liquidazione;
il comma 6 dovrebbe essere espresso meglio come segue: “Il Commissario liquidatore provvede alla redazione del rendiconto sulla base delle scritture contabili e delle risultanze dell'inventario fisico. Al termine di dette operazioni produrrà un piano di massima dello liquidazione, da approvarsi dalla Giunta Regionale,….”. Non è possibile, infatti, fissare sin d'ora il termine di 90 giorni per gli adempimenti previsti in questo comma se non si concludono tutte le operazioni sopra evidenziate.
il comma 3 del successivo art. 38 si preoccupa di
specificare che le funzioni amministrative sin qui espletate dall’Arssa sono
conferite alle Province. Il comma 4 prevede che: "Per l'esercizio delle
finzioni di cui al comma 3,
il comma 7 dell'art. 36. nella sua parte iniziale, potrebbe essere così modificato: “Il Commissario provvede inoltre al trasferimento alla Regione dei dipendenti dei servizi tecnico-amministrativi per le attività di cui al comma 2, anche in regime di diritto privato, mentre gli addetti ai lavori di sistemazione……”;
ritenuto che
sarebbe forse opportuno un impegno finanziario per questi articoli dell'emendamento: aggiungere all'art. 36 il seguente comma 11: “Gli eventuali disavanzi scaturenti dalla liquidazione dell”Afor. saranno a carico del bilancio regionale”;
il Fondo sollievo trova citazione al comma 7
dell'art. 36: “…. Alle Province, secondo il criterio della residenza, sono
altresì assegnati in titolarità i lavoratori inseriti nel "Fondo
Sollievo" alla data del 31.12.2006, sempre nel rispetto del regime
contrattuale in essere.” Se la volontà di porre in liquidazione l’Afor
scaturisce dalla critica situazione tecnico-amministrativa-contabile
dell'azienda, non si comprende, invece, perché
il complesso delle attività di progettazione ed
esecuzione dei lavori, nonché l'espletamento di tutte le procedure
amministrative e contabili, sono svolte interamente dalla Società Progetto
Speciale Fondo Sollievo, società consortile a totale capitale Afor. Questa
società fino ad oggi ha pienamente adempiuto alla missione assegnatale con il
raggiungimento di elevati livelli di dualità tecnica e piena affidabilità
gestionale. Sarebbe dunque opportuno non modificare un quadro sin qui
particolarmente positivo lasciando la gestione di questi lavoratori alla
Società sopra citata, magari rilevando
il loro utilizzo negli anni 2005, 2006 e 2007 con questa organizzazione societaria sta producendo, dopo anni di gestioni approssimative degli enti comunali, una sempre maggiore qualificazione delle singole professionalità;
tanto premesso
il Consiglio Regionale impegna
a venire incontro alle giuste aspettative dei lavoratori, che opererebbero ora in una società di diretta emanazione regionale e potrebbero essere accolte con l'individuazione di un percorso che veda gradualmente aumentare le giornate lavorative annue (attualmente 156) fino alla trasformazione dei contratti in tempo indeterminato allorquando saranno raggiunti i più alti livelli di capacità professionali.
(36; 03.05.2007) Morelli
TITOLO I
Misure per lo sviluppo socio- economico e per la razionalizzazione dell'azione
pubblica
Art.
1
(Fondo per lo sviluppo)
1. Nel bilancio di previsione della Regione per l'anno 2007 è istituito un Fondo finalizzato al conseguimento degli obiettivi di sviluppo ed equità sociale indicati nel Documento di programmazione economico-finanziaria della Regione.
2. Al Fondo di cui al comma 1 affluiscono:
a) il 60 per cento delle maggiori
entrate, rispetto a quelle considerate nel bilancio di previsione per il
medesimo anno effettivamente realizzate nel corso dell'anno
b) le somme rese disponibili a seguito della rinegoziazione dei mutui intervenuta in attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 26, comma 3, della legge regionale 11 gennaio 2006, n. 1.
3.
Art.
2
(Stazione Unica Appaltante)
1. Al fine di semplificare e
rendere omogenea l'azione amministrativa, nonché per la gestione più uniforme,
trasparente e conveniente degli appalti di opere, lavori pubblici e forniture
di beni e servizi, è istituita
2.
a. la composizione dell'organismo, prevedendo eventuali forme di coinvolgimento di una rappresentanza del Ministero dell'Interno (Ufficio territoriale del Governo) e della Magistratura contabile od ' amministrativa, da richiedere ai competenti organi di autogoverno, nonché il reclutamento del personale in via prioritaria mediante distacco da parte degli Enti di cui alla lettera C);
b. le funzioni e le competenze attribuite o devolute alla S.U.A., ivi compresa la redazione di relazioni semestrali sull'andamento degli appalti e delle forniture, da presentare alla Giunta ed al Consiglio regionale;
c. l'obbligo, per gli organi dell'Amministrazione regionale, le Aziende sanitarie ed ospedaliere, le Aziende regionali e gli Enti strumentali od ausiliari della Regione, di ricorrere, salvo eccezioni adeguatamente motivate, alla S.U.A. per le procedure di predisposizione e di affidamento degli appalti, fino alla stipula del contratto di affidamento, che rimane nella titolarità dell'Ente
beneficiario della prestazione;
d. la possibilità di attivare specifiche convenzioni o protocolli d'intesa con altri Enti locali e territoriali calabresi, previa apposita richiesta degli stessi;
e. l'eventuale articolazione dell'organismo in sezioni specializzate per materia e10 tipologia di appalti;
f. il sistema di monitoraggio e verifica delle procedure di affidamento degli appalti od incarichi comunque rimasti nella disponibilità dei soggetti di cui alla lettera C), anche al fine di prevenire l'esclusione del divieto di frazionamento degli appalti;
g. l'attribuzione alla S.U.A. delle funzioni di Osservatorio sull'andamento dei prezzi di mercato delle opere, beni e servizi oggetto degli appalti di che trattasi.
3. La proposta di legge, presentata dalla Giunta regionale, sarà esaminata con procedura di urgenza, secondo quanto previsto dal regolamento di funzionamento del Consiglio regionale.
4. E' fatto divieto assoluto di dare corso al rinnovo anche tacito di contratti in essere per l'acquisto di beni e servizi, ancorché tale facoltà sia espressamente prevista dai contratti stessi. Le disposizioni che precedono non si applicano alla convenzione in essere con l'Osservatorio per il turismo di cui al
contratto n. 10273 del 5 settembre 2006, di cui si autorizza il rinnovo.
Art.
3
(Riforma di Fincalabra S.p.A.)
l. Entro trenta giorni dalla data
di entrata in vigore della presente legge,
ruolo e i compiti di Fincalabra
S.p.A, nella prospettiva di dotare
3. La società di cui al comma 1 assicurerà l'assistenza ed il supporto nei confronti degli enti locali per favorire lo sviluppo locale dei territori, anche in termini di integrazione infrastrutturale, potenziandone la capacità di gestione, informazione e valorizzazione delle aree industriali anche ai fini della predisposizione di piani e progetti da sottoporre all'approvazione della Giunta regionale. Tali attività sono disciplinate con deliberazione della Giunta regionale, sentito il parere della competente Commissione consiliare, da rendere entro trenta giorni dalla richiesta.
4. 1 rapporti tra
5. Entro 90 giorni dall'approvazione delle modiche statutarie, Fincalabra S.p.A provvede ad avviare le procedure per la dismissione delle quote azionarie e delle partecipazioni possedute in altre società ed enti, avvalendosi eventualmente del supporto di società specializzate, il cui corrispettivo graverà a titolo definitivo sulle risorse derivanti dalle dismissioni stesse.
6. Sono organi di Fincalabra S.p.A: a) il consiglio di amministrazione, composto da cinque membri, di cui tre nominati dal Consiglio regionale, tra cui il Presidente, e due dalla Giunta regionale; b) il collegio sindacale, composto da tre membri effettivi ed un supplente, di cui il Presidente, un membro effettivo ed uno supplente nominati dal Consiglio regionale ed un membro effettivo nominato dalla Giunta regionale. E' altresì istituito un Comitato d'indirizzo, composto da cinque membri di comprovata professionalità nei settori di competenza della società, nominati dal Presidente della Giunta regionale, due su designazione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, due su designazione della Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alle attività produttive, ed uno, con funzioni di Presidente, designato dall’associazione regionale degli imprenditori industriali calabresi.
7. Le modifiche dell'oggetto sociale e della struttura societaria costituiscono giusta causa di recesso da tutti i rapporti patrimoniali in essere, non coerenti con i nuovi e diversi compiti attribuiti a Fincalabra S.p.A dalla presente legge.
8. Tutte le disposizioni di cui alla legge regionale 30 aprile 1984, n. 7, e successive modifiche ed integrazioni, in contrasto con le modifiche statutarie di cui al comma 5, si intendono abrogate alla data di approvazione delle stesse.
Art.
4
(Soppressione dell’Afor)
l. L'Azienda forestale regionale - Afor è soppressa e posta in liquidazione.
2. Le funzioni amministrative in
materia di demanio forestale e forestazione sono trasferite o delegate alle
Province;
3. Ai fini della definizione dei rapporti attivi e passivi, il Presidente della Giunta regionale, previa deliberazione della Giunta regionale, nomina un Commissario liquidatore ed un Vice Commissario con funzioni vicarie, per la durata di sei mesi, prorogabili per una sola volta di altri sei.
4. Nella medesima
deliberazione,
5. Gli organi statutari dell’Afor cessano di diritto dalle loro funzioni alla data di nomina del Commissario liquidatore, che è legittimato a compiere tutti gli atti degli organi ordinari e quelli necessari e connessi alla liquidazione dell’Ente.
6. Il Commissario liquidatore, entro novanta giorni dall'insediamento, provvede alla redazione di un piano di massima della liquidazione, da approvarsi dalla Giunta regionale, che dovrà prevedere la riscossione dei crediti, l'estinzione dei debiti anche mediante piani di rateizzazione, nonché la restituzione o il trasferimento degli immobili all'Amministrazione regionale, che ne potrà curare la cessione secondo le disposizioni di cui all'articolo 13, destinandone il relativo ricavo alla copertura delle passività derivanti dalla liquidazione.
7. Il Commissario provvede inoltre al trasferimento alla Regione dei dipendenti addetti ai servizi amministrativi, mentre gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale sono assegnati in titolarità alle Province, secondo il criterio della residenza del singolo lavoratore, nel rispetto del regime contrattuale in essere alla data del 31 dicembre 2006 e fatto salvo quanto previsto dal successivo articolo 6. Alle Province, secondo il criterio della residenza, sono altresì assegnati in titolarità i lavoratori inseriti nel “Fondo sollievo” alla data del 31 dicembre 2006, sempre nel rispetto del regime contrattuale in essere.
8. I lavoratori sono destinati
alla realizzazione di progetti, anche su proposta di altri Enti pubblici,
particolarmente in materia di uso sostenibile ed efficiente delle risorse
ambientali per lo sviluppo, nei settori forestale, demaniale, del riassetto
idro-geologico, della gestione dei parchi ed aree protette, della ricognizione
degli usi civici, della lotta agli incendi boschivi, da finanziare
prioritariamente con fondi della programmazione unitaria 2007- 2013 e per i
rimanenti costi con fondi trasferiti dallo Stato e regionali, nel rispetto del
principio dell’invarianza degli oneri per
9. La fase liquidatoria si conclude con l'adozione di un bilancio finale di liquidazione, da approvarsi dalla Giunta regionale, che determina l’estinzione dell’Ente.
Art.
5
(Soppressione dell'Arssa)
2. Le attività di ricerca e
sperimentazione nel comparto agro-alimentare, già esercitate dall’Arssa, sono
realizzate, in convenzione con
3. Le funzioni amministrative diverse da quelle di cui al comma 2 sono conferite alle Province, che le esercitano anche in forma associata, permanendo in capo alla Giunta regionale i soli atti di programmazione, indirizzo, coordinamento e controllo, individuati dall'articolo 3 della legge regionale 12 agosto 2002, n. 34.
4. Per l'esercizio delle funzioni
di cui al comma 3,
5. Il personale residuo dell'ente
disciolto è trasferito in soprannumero presso
Art.
6
(Incentivi per l'esodo al personale degli enti disciolti)
1. Ai dipendenti a tempo indeterminato dei due enti posti in liquidazione ai sensi degli articoli 4 e 5, nonché agli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale utilizzati dai Consorzi di bonifica alla data del 31 dicembre 2006, sono concessi incentivi per l’esodo anticipato dall’impiego, secondo procedure che saranno individuate dalla Giunta regionale, sentite le organizzazioni sindacali.
2. Al finanziamento dell'esodo di cui al comma l sono riservate prioritariamente le risorse finanziarie rivenienti dal risparmio conseguito sulle erogazioni per spese generali di funzionamento degli enti soppressi e per spese generali sui progetti realizzati dai Consorzi di bonifica.
Art.
7
(Accorpamento delle Asl)
1. Le undici Aziende sanitarie attualmente presenti sul territorio regionale sono accorpate in cinque Aziende sanitarie locali, che assumono la denominazione di Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Crotone, il cui territorio di riferimento corrisponde alle attuali circoscrizioni provinciali.
2. Le nuove Aziende subentrano nelle funzioni e nei rapporti attivi e passivi relativi alle Aziende preesistenti, in ragione dell'ambito provinciale di riferimento.
3. Dalla data di entrata in vigore della presente legge, gli organi delle Aziende cessano di diritto dalle loro funzioni. Gli organi delle nuove Aziende sono nominati nel termine di trenta giorni dall'avvenuto accorpamento. Sino ad allora, le relative funzioni sono svolte dagli organi già in carica presso le Aziende sanitarie precedentemente istituite presso i capoluogo di Provincia.
4. Gli atti aziendali approvati dalla Giunta regionale restano in vigore, per quanto applicabili, per non oltre sei mesi dall'insediamento dei nuovi organi, data entro la quale dovrà procedersi all'approvazione degli atti delle nuove Aziende.
5.
Art.
8
(Riduzione delle spese per locazioni passive)
l. Entro novanta giorni dalla
data di entrata in vigore della presente legge,
della spesa per locazioni passive.
2. E’ fatto divieto assoluto di dare corso alla stipulazione, ovvero alla proroga ove consentita, ovvero al rinnovo anche tacito ove espressamente previsto, di contratti di locazione passiva in assenza di previa verifica di indisponibilità, allo scopo, di beni demaniali o patrimoniali della Regione.
Art.
9
(Riduzione delle spese per consulenze, comitati e commissioni)
l.
2. Entro sessanta giorni dalla
data di entrata in vigore della presente legge,
a) ad accertare la perdurante utilità di incarichi professionali, studi, consulenze, comitati, commissioni ed organismi collegiali di qualsiasi natura operanti nell'ambito delle organizzazioni regionali;
b) a diminuire il numero dei componenti degli organismi di cui alla lettera a) salvo che la determinazione del numero dei componenti .non derivi dall'obiettiva, accertata necessità di avvalersi di professionalità diversificate;
c) a ridurre l'importo di indennità ed eventuali gettoni di presenza spettanti ai predetti componenti, fermo restando il divieto di procedere per il triennio 2007-2009 ad aggiornamenti di ogni tipo di compenso, ancorché soggetto ad incremento per variazione del costo della vita;
d) a ridurre la spesa per il funzionamento degli organismi di cui alla lettera a), anche attraverso la messa in comune dei supporti organizzativi e di segreteria.
3. Le norme di cui al presente articolo si applicano anche nei confronti di enti, agenzie, aziende regionali, ivi comprese quelle sanitarie ed ospedaliere.
4. Gli organismi per i quali non siano stati accertati i requisiti di cui al comma 2, lettera a), sono soppressi.
5. Dall’attuazione di ciascuna delle misure di cui ai commi 2, 3 e 4 deve conseguire una economia di spesa non inferiore al 20 per cento di quella sostenuta mediamente per le medesime finalità nell'anno 2006, fatto salvo il caso di dimostrate economie già conseguite.
6. I soggetti di cui al
comma 3, qualora non vi provvedano in sede di bilancio di previsione per l'anno
2007, sono tenuti a trasmettere al dipartimento regionale Bilancio e Patrimonio
copia autentica dei provvedimenti assunti per l’attuazione delle disposizioni
di cui al presente articolo, muniti della certificazione di asseveramento da
parte dei rispettivi Organi di controllo, entro 30 giorni dalla data di entrata
in vigore della presente legge, trascorsi infruttuosamente i quali
7. Le economie realizzate dalla Giunta e dal Consiglio regionale confluiscono nel fondo di cui all'articolo 1.
8. Nelle sedi e nelle forme
attraverso cui si esplica l'esercizio dei diritti dell'azionista,
Art.
10
(Autorità regionale per la valutazione delle attività di consulenza)
1. E' istituita l'Autorità
regionale per la valutazione dei rapporti di consulenza e professionali esterni
retribuiti con
a. provata professionalità con esperienza di incarichi o funzioni istituzionali di rilevante responsabilità;
b. non rivestano incarichi pubblici elettivi, cariche di rappresentanza di partiti politici né di organizzazioni sindacali;
c. non abbiano intrattenuto
rapporti di consulenza, a qualsiasi titolo, con
3. Il Presidente e i componenti
dell'Autorità durano in carica per l'intera legislatura, non possono essere
riconfermati ed il rapporto che si instaura con
4. Al Presidente compete una indennità di funzione non superiore al 50 per cento dell'indennità base spettante ai Direttori Generali d,ella Giunta regionale, mentre i componenti non possono percepire compensi in misura superiore al 50 per cento di quanto corrisposto al Presidente.
8. E' fatto obbligo ai Direttori Generali dei dipartimenti, degli enti strumentali e10 partecipati dalla Regione, delle Aziende sanitarie ed ospedaliere, entro trenta giorni dall'insediamento delltAutorità, di trasmettere gli atti relativi a tutti gli incarichi di cui al comma l già conferiti alla data di entrata in vigore della presente legge; per quelli conferiti successivamente la trasmissione degli atti deve awenire nei dieci giorni successivi alla stipula.
9. E' fatto obbligo all’Autorità di segnalare alla Giunta regionale la situazione e il rendimento di tutti gli incarichi e in presenza di accertata inadeguatezza del soggetto incaricato ne propone la revoca vvero la eliminazione di quelli ritenuti inutili.
10. E’ in ogni caso vietato il
cumulo degli incarichi di cui al comma
11.
Art.
11
(Aziende, Agenzie e partecipazioni regionali)
l. L'Agenzia istituita ai sensi dell'articolo 12, comma 3, della legge regionale 11 agosto 2004, n. 18, e successive modificazioni e integrazioni, è soppressa.
2.
3. Fermo restando il sostegno finanziario della Regione, nonché l’operatività delle sedi attualmente esistenti e la conferma del personale a tempo indeterminato ivi impiegato, le funzioni svolte dalle Aziende regionali per il diritto allo studio istituite ai sensi della legge regionale 10 dicembre 2001, n. 34, e successive modificazioni e integrazioni, sono trasferite alle Università territorialmente competenti sulla base di intese con queste ultime, da recepire in apposite convenzioni in cui siano esplicitati i servizi offerti per garantire il diritto allo studio, sottoposte all'approvazione della Giunta regionale su proposta del competente Assessore e previo parere della competente Commissione consiliare. Le predette convenzioni dovranno prevedere la rendicontazione annuale degli obiettivi e dei risultati raggiunti che saranno trasmessi al dipartimento regionale ed alla competente Commissione consiliare.
5. Entro sessanta giorni
dalla data di entrata in vigore della presente legge
"1. Il Comitato direttivo, presieduto dal Presidente del Consorzio, è composto da un numero variabile da tre a cinque membri di cui uno nominato dal Presidente della Giunta Regionale. I Presidenti in carica, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, convocano le Assemblee generali per l’adeguamento degli statuti. Le Assemblee sono altresì convocate entro 30 giorni dalla data di modifica degli statuti per l'elezione dei nuovi Comitati Direttivi. Decorsi inutilmente i predetti termini, agli adempimenti in questione provvedono, in via sostitutiva, commissari ad acta nominati dalla Giunta regionale".
Art.
12
(Ricognizione dei beni immobili)
1. I beni della Regione sono iscritti nei seguenti inventari:
a) inventario dei beni demaniali;
b) inventario dei beni immobili patrimoniali;
c) inventario dei beni mobili patrimoniali di uso durevole;
d) inventario automezzi, veicoli, natanti ed altri beni iscritti nei pubblici registri.
2. Gli inventari di cui al comma 1 sono tenuti e costantemente aggiornati, attraverso la registrazione di ogni variazione intervenuta, dalle competenti strutture del Dipartimento Bilancio e Patrimonio, per ciò che attiene a quelli di cui alle lettere a) e b), e del Settore Economato, per ciò che attiene a quelli di cui alle lettere c) e d).
3. Gli inventari di cui al comma 1, lettere a) e b), espongono di norma i seguenti dati:
a) l’ubicazione, la consistenza, la qualità;
b) i riferimenti catastali e le destinazioni d’uso;
c) i titoli di provenienza;
d) i valori catastali aggiornati;
e) gli usi assentiti e le relative durate;
f) i redditi prodotti.
4. I commi da
5. Al fine di consentire una compiuta e aggiornata azione di verifica, consolidamento ed integrazione dei dati inclusi o da includere negli inventari di cui al comma 1, lettere a) e b), entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, i responsabili dei Dipartimenti regionali raccolgono e trasmettono al Dipartimento Bilancio e Patrimonio ogni informazione e documentazione a qualsiasi titolo detenuta dagli uffici rispettivamente dipendenti in ordine ad immobili rientranti tra quelli di cui alle predette lettere.
6. Per le medesime finalità di cui al comma 5, agli adempimenti ivi stabiliti provvedono altresì, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, in relazione a beni del demanio e del patrimonio immobiliare della Regione utilizzati sulla base di concessioni o a qualsiasi altro titolo, i
seguenti soggetti:
a) enti locali;
b) enti, agenzie e aziende regionali, ivi comprese quelle sanitarie;
c) società partecipate dalla Regione, direttamente o attraverso altre società partecipate o enti regionali;
d) associazioni, fondazioni ed enti, pubblici e privati, destinatari di finanziamenti regionali.
7. Tutti i beni immobiliari facenti parte del patrimonio della Regione sono indisponibili, ferma restando la facoltà della Giunta regionale di dichiararne la disponibilità anche ai fini delle disposizioni di cui alla presente legge.
8. I soggetti pubblici e privati che, in assenza di titoli giuridici validi, utilizzino beni del demanio e del patrimonio immobiliare della Regione nonché ogni altro bene trasferito alla Regione per effetto dei decreti del Presidente della Repubblica nn. 1, 2, 3, 4 e 5 deL14 gennaio 1972 e nn. 6, 7, 8, 9, 10 e 11 del 15 gennaio 1972, ovvero riconducibile al patrimonio regionale in virtù di ogni altra normativa statale o regionale, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge possono fare istanza alla Regione per la regolarizzazione degli utilizzi in atto. La mancata produzione di istanza entro il predetto termine costituisce ad ogni effetto manifestazione negativa di volontà in ordine alla prosecuzione dell’utilizzo del bene.
Art.
13
(Valorizzazione e dismissione dei beni immobili)
l. Al fine di favorire la
razionalizzazione, l'economica gestione e la dismissione dei beni immobili
della Regione,
a. entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, a definire un primo elenco tra i beni già inseriti nel conto del patrimonio, ovvero che risultino censiti sulla base di apposita attività di ricognizione e accertamento, che non rivestano natura di utilità, funzionalità o strumentalità rispetto alle attività della Regione;
b. all'alienazione:
- di beni del patrimonio immobiliare di cui alla lettera a);
- di altri beni individuati attraverso successivi elenchi;
- di diritti reali sui suddetti beni patrimoniali.
3. Le somme derivanti dalla dismissione o dalla economica gestione dei beni di cui al comma 1 confluiscono ad apposito fondo da istituire nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione per essere destinate, in via esclusiva, alla realizzazione di investimenti di pubblica utilità. L'utilizzazione del fondo ha luogo secondo le modalità di cui all'articolo 1, comma 3.
4. Gli enti strumentali della Regione non possono procedere all’acquisizione, all'alienazione o alla locazione di beni immobili senza l'autorizzazione della Giunta regionale.
Art.
14
(Riscossione di tariffe)
1. La riscossione dei crediti vantati dalla Regione per somministrazione di acqua per uso idropotabile, per i quali entro il 30 settembre 2007 non venga presentato il piano di estinzione del debito ai sensi dell'art. 37 bis della legge regionale 17 ottobre 1997, n. 12 e successive modificazioni ed integrazioni, da approvarsi con deliberazione della Giunta regionale entro i venti giorni successivi alla presentazione, è effettuata ai sensi dell'art. 40 bis della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
2. Le disposizioni di cui al comma l si applicano anche qualora il comune debitore non rispetti le scadenze dei pagamenti delle rate annuali indicate nel piano di estinzione del debito ovvero non provveda ai pagamenti delle annualità successive a quelle comprese nel piano medesimo.
Art.
15
(Rispetto del patto di stabilità)
1. Al fine di assicurare il
rispetto degli obblighi derivanti dalle norme relative al Patto di Stabilità
per l'anno 2007 il Dipartimento Bilancio e Patrimonio effettua una verifica
straordinaria degli impegni assunti fino alla data del 30 giugno 2007. Sulla
base dei risultati di tale verifica, qualora se ne ravvisi la necessità,
2. Le delibere e i decreti che comportano impegni a carico di capitoli di spesa correlati ad assegnazioni dello Stato con destinazione vincolata devono essere corredati da una scheda, redatta dai Dipartimenti competenti, relativa allo stato di attuazione dei programmi e10 progetti relativi alle predette assegnazioni e alla possibilità di effettiva acquisizione delle stesse.
TITOLO II
Disposizioni in materia sanitaria
Art.
16
(Contenimento della spesa sanitaria)
l. Nelle aziende del servizio sanitario regionale l’indizione e l’espletamento di concorsi, le assunzioni, anche a tempo determinato, i trasferimenti, la mobilità, i comandi ed ogni altra forma di copertura di posti della dotazione organica anche mediante forme di lavoro flessibile, collaborazione coordinata e continuativa o a progetto, sono soggette a preventiva autorizzazione regionale.
2. Le assunzioni, i
trasferimenti, la mobilità, i comandi e tutte le altre forme di utilizzazione
di personale previste dal comma 1, che vengano disposti in assenza di
autorizzazione regionale sono nulli di diritto, fatta salva l’applicazione
dell'articolo 2126 del codice civile e sono valutati ai fini della mancata
conferma, revoca o decadenza del Direttore Generale; il Dipartimento regionale
della tutela della salute cura la trasmissione dei relativi atti e
provvedimenti alla Procura regionale presso
3. Per tutte le forme di copertura di posti della dotazione organica di cui al comma 1, l’autorizzazione regionale è concessa, tenuto conto delle necessità di assicurare i livelli essenziali di assistenza e della situazione economica-finanziaria di ciascuna azienda, dalla Giunta regionale in sede di approvazione dei piani attuativi o dei programmi annuali di attività. Qualora i trasferimenti, le mobilità, i comandi e le assunzioni a tempo determinato non siano stati previsti nei piani attuativi o nei programmi annuali, l'autorizzazione regionale può essere concessa, in relazione a comprovate necessità assistenziali, con determinazione non delegabile del Dirigente Generale del Dipartimento tutela della salute.
4. Le disposizioni dei commi precedenti si applicano anche al conferimento o rinnovo di consulenze esterne, di qualsiasi tipologia, alle progressioni :verticali disciplinate dai contratti collettivi ed agli incarichi dirigenziali di struttura complessa. E' comunque fatto salvo quanto previsto dai contratti collettivi nazionali di lavoro.
5. Le autorizzazioni concesse
prima del 1" gennaio
6. Alle assunzioni nelle Aziende del Servizio Sanitario Regionale non s applicano le procedure di mobilità di cui all'articolo 7 della legge 16 gennaio 2003, n. 3.
7. All’art. 31, comma 10, della legge regionale 21 agosto 2006, n. 7 sono abrogate le parole "per ciascuna azienda sanitaria".
8. L’articolo 13 della legge
regionale 7 agosto 2002, n. 9 si interpreta nel senso che, ai fini del
contenimento della spesa farmaceutica,
9. Il termine previsto dall'art. 5 della legge regionale 16 febbraio 2005, n. 2 è prorogato di ventiquattro mesi.
10. Gli atti aziendali approvati dalla Giunta regionale non possono essere modificati prima dell'entrata in vigore del Piano Sanitario Regionale 2007-2009, da approvarsi comunque entro il 30 settembre 2007, fatti salvi casi eccezionali ed imprevedibili, opportunamente motivati.
Art.
17
(Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e socio-sanitaria
regionale)
1. L’articolo 5 della legge regionale 19 marzo 2004, n. 7 1, è così sostituito:
“Articolo 5
1. E' istituita
2.
3.
a) assessore regionale alla tutela della salute o suo delegato, che la presiede;
b) presidenti delle conferenze dei sindaci delle aziende sanitarie;
c) sindaci, o loro delegati, delle città capoluogo di provincia, se non presidenti di conferenza dei sindaci;
d) quattro rappresentanti delle associazioni regionali delle autonomie locali, dei quali uno dell’Anci, uno dell’Upi, uno dell’Uncem ed uno della Lega delle autonomie;
e) presidenti delle province, o loro delegati, limitatamente alla trattazione delle materie socio-sanitarie.
4. Se richiesti, partecipano ai lavori della Conferenza, senza diritto di voto, il Dirigente Generale del Dipartimento regionale tutela della salute, nonché i Direttori Generali delle Aziende sanitarie e delle Aziende ospedaliere.
5. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, l'Assessore regionale alla tutela della salute procede all'insediamento della Conferenza, che provvede all'approvazione del regolamento di funzionamento. Fino all'approvazione del regolamento si applica il regolamento del consiglio comunale della città capoluogo di regione.
6.
7. Il Dipartimento regionale della sanità assicura le attività di supporto logistico e di segreteria necessarie per il funzionamento della Conferenza.
8. E' abrogato l'articolo 17
della legge regionale 7 agosto 2002, n.
Art.
18
(Servizi psichiatrici di diagnosi)
1. I Servizi psichiatrici di diagnosi e cura delle Aziende ospedaliere sono trasferiti alle corrispondenti Aziende sanitarie ed afferiscono ai rispettivi Dipartimenti di Salute Mentale, mantenendo la loro collocazione in aree di pertinenza delle aziende ospedaliere.
2. Il personale medico, infermieristico e del ruolo tecnico in servizio, alla data di entrata in vigore della presente legge, presso i servizi di cui al comma 1 è trasferito alle corrispondenti Aziende sanitarie ed assegnato al Dipartimento di Salute Mentale.
4. I posti letto di psichiatria delle Aziende ospedaliere previsti dalla tabella n. 7 del vigente Piano regionale della salute, come modificata dall'articolo 14 della legge regionale 11 agosto 2004, n. 18, sono attribuiti alle corrispondenti Aziende sanitarie.
Art.
19
(Strutture sanitarie)
1. Il termine di cui all'articolo 15, comma 6, della legge regionale 26 giugno 2003, n. 8, è prorogato al 30 giugno 2008.
2. Il termine per l’adeguamento di tutti i requisiti strutturali ed organizzativi per l’accreditamento delle strutture private accreditate di sanità è prorogato al 31 dicembre 2007.
3. Alla riconversione dei posti letto di cui all'articolo 31, comma 7, della legge regionale 21 agosto 2006, n. 7, si provvede in sede di Piano Sanitario Regionale 2007-2009 e comunque non oltre il 30 giugno 2007.
4.
5.
TITOLO III
Disposizioni in materia di lavoro
Art.
20
(Interventi in materia di lavoro precario)
1. Entro sessanta giorni dalla
data di entrata in vigore della presente legge,
2. Il piano vincola i soggetti di cui al comma 1 ad inserire, in favore dei predetti lavoratori, una quota di riserva non inferiore al 50 per cento dei posti individuati in concorsi banditi o da bandire, nonché a destinare ai datti lavoratori i posti per i quali si può procedere ad assunzione attraverso le liste del collocamento.
3. Entro novanta giorni dalla data
di entrata in vigore della presente legge
4. Al fine di consentire l’espletamento delle
procedure per la nuova gara riguardante l’esternalizzazione dei servizi
integrati del patrimonio immobiliare, della difesa dell'ambiente, del
territorio e dell'amministrazione,
Art.
21
(Disposizioni in materia di Lsu-Lpu)
1. Il termine finale per l'attuazione del piano di stabilizzazione previsto dall’articolo 8 della legge regionale 30 gennaio 2001, n. 4, come modificato da ultimo dall’articolo 1 della legge regionale 11 gennaio 2006, n. l, è fissato al 31 dicembre 2007.
2. Alla copertura degli oneri di
cui al comma l si provvede con le risorse del Fondo per l’occupazione di cui
all'articolo 1 del decreto legislativo 28 febbraio 2000, n. 81, e con le
risorse regionali determinate con legge finanziaria regionale, allocate all’UPB
4.3.02.02 (capitoli 2323214 e 43020209) dello stato di previsione della spesa
del bilancio 2007. Alle medesime finalità é destinata la somma di euro
3.
4. La somma di euro 8.750.000,00 - destinata ai sensi della legge regionale 19 novembre 2003, n. 20, ad azioni politiche attive per la stabilizzazione occupazionale dei bacini dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità e non utilizzata nel corso dell'esercizio finanziario 2006 – è riprodotta nel bilancio di competenza 2007, con allocazione all'UPB 4.3.02.02 (capitolo 4302021 3) dello stato di previsione della spesa dello stesso bilancio.
5. Alla legge regionale 19 novembre 2003, n. 20, sono apportate le seguenti modifiche:
a) all’articolo 2, dopo il comma 7 è aggiunto il seguente: “7-bis. E’ consentito il riutilizzo di soggetti disoccupati, con almeno tre anni di anzianità nel bacino, che non abbiano usufruito dei benefici di cui all'articolo 6, comma 1, lettere a) e b)”;
b) l'articolo 4, comma 1, è
sostituito del seguente: “1.
c) all'articolo 4, comma 4, le parole “Consiglio regionale” sono sostituite dalle parole “Giunta regionale”;
d) all'articolo 6, comma 1,
lettera C), l’importo “
6. Dall'applicazione delle disposizioni di cui al comma 5 non possono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale rispetto a quelli considerati nel bilancio a legislazione vigente.
Art.
22
(Stabilizzazione dei lavoratori precari nelle imprese)
1.
3. Il fondo di cui al comma 2 opera ad integrazione della vigente normativa di incentivazione alle assunzioni nel Mezzogiorno, estendendone i benefici per i 3 anni successivi alle forme ordinarie già disposte.
5.
6. All’alimentazione del fondo si provvede con le risorse derivanti dai Regolamenti Comunitari vigenti in materia di aiuti all'occupazione, ed in particolare dal Regolamento CE n. 220412002 del 12.12.2002 e successive proroghe o integrazioni, nonché con una quota parte delle risorse del fondo di cui all’articolo 1 della presente legge.
TITOLO IV
Disposizioni per l’attivazione dei fondi comunitari
Art.
23
(Cofinanziamenti regionali)
1. Le somme stanziate nel bilancio della Regione per finalità riconducibili a quelle considerate nell'ambito dei programmi di intervento finanziati con fondi comunitari sono prioritariamente utilizzate per assicurare il cofinanziamento regionale occorrente per l'attivazione dei fondi stessi.
2. I Dipartimenti Bilancio e Patrimonio e Programmazione Nazionale e Comunitaria provvedono, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, ad effettuare d'intesa con i dipartimenti interessati una ricognizione dei capitoli di cui al comma l ed a proporre alla Giunta regionale un piano di utilizzo delle suddette somme, in via esclusiva, per le finalità di cui al medesimo comma sulla base degli interventi previsti dalla programmazione comunitaria.
Art.
24
(Regimi di aiuto)
l. Al fine di sostenere lo
sviluppo del sistema produttivo regionale,
2. I regimi di cui al comma 1
riguardano le categorie degli aiuti a favore delle PMI, degli aiuti destinati
alla formazione, degli aiuti alla ricerca e sviluppo e degli aiuti destinati
all'occupazione e sono definiti in conformità con
- Regolamento (CE) N. 6812001 della Commissione del 12 gennaio 2001 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli “aiuti destinati alla formazione” pubblicato nella GUCE serie L n. 10 del 13 gennaio 2001, così come modificato dal Regolamento (CE) N. 36312004 della Commissione del 25 febbraio 2004 pubblicato nella GUCE serie L n. 63 del 28 febbraio 2004;
- Regolamento (CE) N. 7012001 della Commissione del 12 gennaio 2001 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli "aiuti di Stato a favore delle piccole e medie imprese pubblicato nella GUCE serie L n. 10 del 13 gennaio 2001, così come modificato dal Regolamento (CE) N. 36412004 della Commissione del 25 febbraio 2004 per quanto concerne l'estensione del suo campo di applicazione agli "aiuti alla ricerca e sviluppo" pubblicato nella GUCE serie L n. 63 del 28 febbraio 2004 e dal Regolamento (CE) N. 185712006 della Commissione del 15 dicembre 2006 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti di Stato a favore delle piccole e medie imprese attive nella produzione di prodotti agricoli e recante modifica del Regolamento (CE) n. 7012001 pubblicato nella GUCE serie L n. 358 del 16 dicembre 2006;
- Regolamento (CE) n. 220412002 della Commissione del 12 dicembre 2002 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato CE agli "aiuti di Stato a favore dell'occupazione", pubblicato nella GUCE serie L n. 394 del 24 dicembre 2002.
3. I regimi di cui al comma 1 potranno prevedere la concessione di aiuti di importanza minore, ovvero "de minimis”, nel rispetto del Regolamento (CE) N. I99812006 della Commissione del 15 dicembre 2006 relativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti d'importanza minore “de minimis” pubblicato nella GUCE serie L n. 379 del 28 dicembre 2006.
4.
5. Le Direttive di Attuazione definiscono per ciascun strumento di incentivazione i seguenti elementi:
- oggetto e finalità degli aiuti;
- soggetti beneficiari e condizioni di ammissibilità;
- settori di attività ammissibili;
- tipologie di aiuti ammissibili;
- spese ammissibili;
- forma e intensità di aiuto;
- criteri di valutazione delle domande di agevolazione;
- procedure per la presentazione, valutazione e selezione delle domande di agevolazione;
- procedure per l’erogazione, il monitoraggio e il controllo delle agevolazioni.
6. Le Direttive di attuazione sono trasmesse alla Commissione consiliare competente per materia che esprime il proprio parere vincolante entro trenta giorni, decorsi i quali il parere si intende favorevole.
7. Per il finanziamento degli aiuti di cui al presente articolo sono utilizzate le risorse del:
- POR Calabria 2000-
- Bilancio regionale, in conformità con gli indirizzi di spesa;
- POR Calabria FESR 2007-203
- POR Calabria FSE 2007-
8. Potranno, inoltre, essere utilizzate le risorse individuate in specifici Accordi di Programma Quadro stipulati con lo Stato nonché, attraverso la stipula di specifici Accordi di Programma o procedure di programmazione negoziata, le risorse finalizzate allo sviluppo locale nella disponibilità di altri soggetti pubblici.
9. Per la gestione degli strumenti di agevolazione previsti dal presente articolo possono essere istituiti uno o più fondi presso Istituti di credito o intermediari finanziari da selezionare con procedura di evidenza pubblica.
TITOLO V
Disposizioni varie
Art.
25
(Disposizioni in materia di addizionale Irpef)
a. 0,90 per cento, per i contribuenti con reddito imponibile, ai fini dell'addizionale stessa, non superiore a 15.000 euro;
b. 1,2 per cento, per i contribuenti con reddito imponibile, ai fini dell'addizionale stessa, compreso tra 15.001 euro e 20.000 euro;
c. 1,3 per cento, per i contribuenti con reddito imponibile, ai fini dell'addizionale stessa, compreso tra i 20.001 euro e 25.000 euro;
d. 1,4 per cento per i contribuenti con reddito imponibile, ai fini dell'addizionale stessa, superiore a 25.000 euro."
Art.
26
(Modalità di erogazione delle risorse alle Province)
1. Le risorse finanziarie allocate nei corrispondenti capitoli delle UPB del bilancio della Regione di ciascun esercizio finanziario a partire dall'anno 2007, da erogare in favore di Province, Comuni ed altri Enti, per l'esercizio delle funzioni amministrative loro conferite ai sensi delle leggi regionali 12 agosto 2002, n. 34 e 11 gennaio 2006, n. 1, sono trasferite all'inizio di ogni trimestre solare in ragione di tre dodicesimi di ciascun stanziamento, direttamente dal dipartimento Bilancio e Patrimonio, settore Ragioneria generale.
2. Per ciascun esercizio finanziario, le erogazioni successive a quella riferita al primo trimestre sono subordinate alla presentazione, da parte degli enti interessati, del monitoraggio fisico e finanziario con riferimento al trimestre decorso.
3. Le erogazioni di cui ai commi 1 e 2 sono sospese nel caso di mancata presentazione del rendiconto, riguardante anche un solo capitolo di bilancio, qualora l'Ente interessato non abbia dato riscontro al sollecito inoltrato a cura del dirigente della struttura di riferimento o del predetto dipartimento.
4.
5. E’ fatto obbligo agli enti di cui al comma l di presentare il monitoraggio fisico e finanziario con cadenza trimestrale, nonché il rendiconto delle somme utilizzate alle scadenze stabilite dalla normativa regionale e secondo modalità e termini indicate dalle competenti strutture della Regione.
Art.
27
(Disposizioni in materia urbanistica)
1. All'articolo 2 delle norme tecniche di Attuazione del Pai (Piano assetto idrogeologico della Calabria) è aggiunto il seguente comma 2 bis:
“2-bis. Per le aree a rischio elevato e molto elevato e per le aree di attenzione, vincolate dal Pai, per le quali gli strumenti urbanistici vigenti prevedono un utilizzo ai fini edificatori, i soggetti interessati possono redigere progetti di messa in sicurezza, corredati da indagini e studi di dettaglio, per eliminare il rischio o ridurlo ad un livello compatibile con l’utilizzo previsto dai suddetti strumenti urbanistici.
Il Comitato Istituzionale dell’ABR, previo parere del Comitato Tecnico della stessa Autorità, delibererà sulla predetta richiesta di riclassificazione condizionandone l'efficacia, in caso di esito positivo, all’esecuzione e collaudo delle opere, così come previste in progetto.
La realizzazione di insediamenti sulle aree di cui sopra, potrà avvenire solo dopo la notifica al Comune, da parte dell'ABR, della nuova cartografia del rischio, quale variante della precedente perimetrazione. Per ottenere detta notifica il Comune interessato dovrà documentare all'Autorità di Bacino l'avvenuta esecuzione e collaudo di tutti gli interventi di messa in sicurezza previsti nel progetto esaminato favorevolmente dalla stessa ABR. Dopo l'approvazione da parte del Comitato Istituzionale di cui al secondo paragrafo del presente comma, il comune è abilitato a rilasciare autorizzazioni o concessioni ad edificazione sulle aree in oggetto. L'esecutività di tali assensi edilizi è condizionata alla notifica di cui ai due precedenti paragrafi.
2. Alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 e successive modificazioni ed
integrazioni, sono apportate le seguenti modifiche:
- all'articolo 31, comma 1, le parole “individuati nei PAU o nei POT” sono soppresse;
- al comma 7, le parole “del
precedente comma
- al comma 7 sono aggiunte in fine le seguenti parole “relativamente al quale il Comune, prima di avviare le procedure previste dal presente articolo, deve applicare le procedure di approvazione previste per i piani attuativi ai sensi della normativa statale e regionale vigente”;
- all'articolo 32, comma 3, dopo le parole “gli strumenti di pianificazione negoziata” sono aggiunte “e i comparti edificatori”.
3. Nelle more dell'approvazione dei PSC, quanto previsto dalle Linee Guida di attuazione della legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 e successive modifiche ed integrazioni, è adeguato e modificato ai sensi del precedente comma 2.
4. Sono abrogati tutti i riferimenti alla legge regionale 12 aprile 1990, n. 23 contenuti nella delibera del Consiglio regionale n. 106 del 10 novembre 2006, pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Calabria del 4 dicembre 2006, supplemento straordinario n. 1 al n. 22.
Art.
28
(Disposizioni in materia di personale)
1. Entro sessanta giorni dalla
data di entrata in vigore della presente legge,
2. Nell’ambito del piano, sono determinati gli importi da utilizzare in ciascun anno, con carattere decrescente, per le finalità di cui al comma l , a valere sulle somme iscritte alla pertinente UPB 1.2.01.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2007, nonché le quote di finanziamento da porre corrispondentemente a carico del fondo indistinto nazionale per le politiche sociali di cui all'UPB 6.2.01.02 (capitolo 4331105) e del fondo sanitario regionale (UBP 6.1 .O1 .O1 - capitolo 421 1 103), in relazione alla natura degli interventi prestati.
3. Dall’attuazione delle precedenti disposizioni, deve derivare, nell'anno 2007, una minore spesa, a carico dell'UPB 1.2.01.01 (capitolo 1003123) richiamata al comma 2, pari a euro 5.000.000,00.
4. Le disposizioni della legge
regionale 4 aprile 1986, n. 13, e della legge regionale 23 ottobre 2006, n.
6. All'articolo 15, comma 4, della legge regionale 21 agosto 2006, n. 7, sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni:
- le parole: “4 unità di personale selezionate dal Ministero dell’Ambiente” sono sostituite dalle seguenti: “12 unità di personale selezionate dal Ministero dell'Ambiente”;
- dopo le parole: “funzionalmente dislocate presso la stessa Agenzia” sono inserite le seguenti: “e presso l'Autorità Ambientale Regionale”.
Art.
29
(Disposizioni in materia di enti territoriali)
l. All'articolo 10 della legge regionale 19 marzo 1999, n. 4, il comma 3 è sostituito dal seguente:
“3. Il numero dei rappresentanti di ogni Comune nei Consigli delle Comunità Montane è determinato in 3 componenti”.
2. E' fatto obbligo alle Comunità Montane di adeguare la composizione dei Consigli ed i propri Statuti alla disposizione di cui al comma 1 entro
sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Decorso tale termine, i rappresentanti dei Comuni nei Consigli delle Comunità Montane che siano in numero superiore a quello fissato dal comma l decadono in ogni caso dalla carica. I Comuni interessati provvedono conseguentemente, entro i successivi sessanta giorni, alla elezione dei loro rappresentanti in seno ai Consigli delle Comunità Montane, nel rispetto del numero indicato dal comma l.
3. Alla legge regionale del 16 gennaio 1985, n. 3, sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni:
- all'articolo 1, comma l) , è aggiunto in fine il seguente periodo: “nonché per l'assegnazione degli alloggi residenziali realizzati a seguito degli eventi calamitosi che hanno colpito il territorio calabrese con l’alluvione del 1951“;
- all'articolo 6 dopo l'ultimo comma è aggiunto il seguente:
“
Art.
30
(Rischio sismico)
1. All’articolo 2 della legge regionale 27 aprile 1998, n. 7, è soppresso il comma 3.
“Art. 5 - Controlli
1. Il Dipartimento regionale dei lavori pubblici esercita, attraverso le sue strutture territoriali, il controllo sulle realizzazioni in corso d’opera e sulle opere ultimate, per accertare il rispetto delle norme tecniche sulle costruzioni e per verificare che siano stati seguiti corretti criteri di progettazione e di esecuzione in riferimento alla normativa vigente.
2. E' soggetta ad autorizzazione preventiva la realizzazione di opere di rilevante interesse pubblico, in ragione della destinazione d'uso o della loro complessità strutturale, di opere d'importanza primaria ai fini dell'espletamento dei servizi di protezione civile, nonché di opere che per la loro destinazione, possano dare luogo a particolare rischio o pericolosità.
3. Negli altri casi, per l'avvio dei lavori, l'autorizzazione prevista dall'art. 94 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, è sostituita da dichiarazione di inizio di attività, fatto sempre salvo il controllo successivo eseguito con il metodo a campione.
4.
5. Nelle more dell’approvazione del regolamento di cui al comma precedente, sono soggette ad autorizzazione preventiva le sole opere elencate nell'art. 6 del regolamento regionale 12 novembre 1994, n. 1.
6. Le disposizioni del presente
articolo costituiscono norme di dettaglio in materia di prevenzione del rischio
sismico, ai sensi dell'art. 117, comma 3, della Costituzione, dell'art. l ,
comma 3, della legge 5 giugno 2003, n. 131 e dell'art. 2, comma 3, del D.P.R. 6
giugno 2001, n.
3. Al fine di potenziare le politiche attive di
riduzione del rischio sismico,
Art.
31
(Disposizioni diverse)
1. Alla legge regionale 15 gennaio 1986, n. 2, sono apportate le seguenti modifiche:
a. l’articolo 3 è abrogato;
b. all’articolo 5, comma 3, le
parole da “Sulla base” a “di cui all'articolo
c. all'articolo 7, comma 2, le
parole “Sentito il Comitato di cui all'articolo
d. all'articolo 8, comma 1, le
parole “del Comitato di cui all'articolo
2. L’articolo 10, comma 2, della legge regionale 10 dicembre 2001, n. 34, è abrogato.
3. All’articolo 22, comma 5, della legge regionale 7 agosto 1999, n. 23, dopo le parole “Arma dei Carabinieri ...” sono aggiunte le seguenti: “al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”.
4. Alla legge regionale 11 gennaio 2006, n. l , sono apportate le seguenti modifiche:
- il comma 2 dell’articolo 11 è soppresso;
- il punto 4 del comma 3 dell’articolo 11 è soppresso;
- la locuzione “b)” del comma 1, lettera a), dell’articolo 12 è soppressa;
- all’articolo 4 della legge 23 luglio 1998, n. 9 è aggiunto il seguente comma:
“2. Le Province concorrono
all'attuazione delle iniziative di cui all'articolo 2, comma 1, lettere a) e b),
della presente legge, nelle forme e nei modi stabiliti nel comitato di
coordinamento di cui al successivo articolo
5. All’articolo 4, comma
6, della legge regionale 11 agosto 2004, n. 18, dopo le parole “per il
triennio”, le parole “2004-
6. All’articolo 16, comma 5,
della legge regionale 14 luglio 2003, n. 10, le parole da “viene” fino a
“perimetro del parco” sono sostituite dalle seguenti: “ e stabilisce la misura
del gettone di presenza loro spettante per ogni seduta nella misura non
superiore ad euro 150,00 oltre il rimborso di 115 del costo di un litro di
benzina super moltiplicato per la distanza chilometrica AIR intercorrente tra
la sede di residenza e la sede del Parco, se superiore a
7. All’articolo 4, comma 1, della legge regionale 6 gennaio 1987, n. 4 le parole “tre anni” sono sostituite dalle parole “cinque anni”. La disposizione di cui al presente comma è applicata a partire dalla legislatura in corso.
8. All’articolo 27, comma 6, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 le parole “...e non possono modificare il piano di restituzione del capitale” sono sostituite dalle parole: “...né prevedere che i flussi ricevuti dalla Regione Calabria siano diversi da quelli pagati sulla passività sottostante. Inoltre, i derivati di ristrutturazione della quota capitale dell'indebitamento finanziario non possono prevedere, al momento del loro perfezionamento, un profilo crescente dei valori attuali dei singoli flussi di pagamento”.
9. All’art. 1, comma 3, della
legge regionale 16 aprile 2007, n. 7 le parole “All'art. 5, comma 4, della
legge regionale 16 marzo 2004, n.
10. L’articolo ll, comma l, della
legge regionale 21 agosto 2006, n. 7 è sostituito dal seguente: “1. Al fine di
sostenere le manifestazioni per la ricorrenza del V° centenario della morte e
del VI° centenario della nascita di San Francesco di Paola, Patrono della
Calabria, da realizzarsi nel periodo 2007-2016, previsto dal programma “Evento
di Santo Francesco”,
11 . All’art. 22 della legge 26 giugno 2003, n. 8 sono apportate le seguenti modifiche:
- al comma l, l'ultimo periodo “e, a tal fine, le disponibilità finanziarie dei predetti conti speciali sono iscritte nel conto <<Accantonamento spese ex gestioni liquidatorie>>” è sostituito dal periodo: “e devono formare oggetto, ai sensi dell'ultima parte del comma 1 dell'art. 6 della legge 23 dicembre 1994, n. 724, di una apposita gestione a stralcio che è affidata ai Servizi di ragioneria di ciascuna Azienda Sanitaria, ove confluiscono le disponibilità finanziarie dei predetti conti speciali”;
- il comma 2 è sostituito dal seguente: “2. La separata rilevazione nei capitoli di bilancio finanziario che saranno appositamente individuati, assicurerà la distinzione economica-finanziaria della pregressa gestione rispetto alla gestione corrente di ciascuna nuova Asl. Analogamente, verrà assicuratala rilevazione separata dei risultati della gestione di competenza e di cassa”.
12. Alla legge regionale 4 settembre 2001, n. 19 sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni:
- all’articolo 50, comma 2, lettera d), le parole “le determinazioni dirigenziali” sono sostituite dalle parole “le determine ed i decreti dirigenziali”;
- all’articolo 50, comma 2, è aggiunta la seguente lettera “e) ogni altro atto che comporti oneri a carico del bilancio regionale”;
- all'articolo 51, comma 3, le parole “senza ritardo” sono sostituite dalle parole “entro quindici giorni dall'emanazione”.
13. All’articolo 11, comma 2, della legge regionale 19 aprile 1985, n. 18 l’ultimo periodo “rimane di competenza delle UU.SS.LL.” è sostituito dal seguente: “è realizzata dalle Aziende sanitarie ed ospedaliere e dalle istituzioni pubbliche e private accreditate”.
14. Alla legge regionale 21 marzo 1983, n. 11 sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni:
- all'articolo 2, lettera c), le parole “l’università della Calabria” sono sostituite dalle parole: “le Università calabresi”;
- l'articolo 3 è così sostituito: “Articolo 3
1. Il funzionamento del Centro è regolato dallo Statuto, da approvarsi, con delibera del Consiglio comunale di Melissa.
2. Lo Statuto di cui al precedente comma è trasmesso per conoscenza al Dipartimento della Cultura della Regione Calabria”.
- all'articolo 4 le parole “della Regione” sono sostituite dalle parole “del Comune di Melissa”.
15. La deliberazione da parte del comune di Melissa ai sensi dell'articolo 3 della legge 21 marzo 1983, n. 11, così come modificato dal precedente comma 14, deve essere adottata entro 60 giorni dalla data di
entrata in vigore della presente legge.
Art.
32
(Centro agro-alimentare)
1.
onlus, quale centro di ricerca internazionale con il compito di promuovere, sostenere e realizzare attività di ricerca industriale e sviluppo pre-competitivo, trasferimento dell’innovazione, alta formazione e diffusione della cultura scientifica con particolare riferimento ai settori agricolo, agro-alimentare, agro-industriale ed ambientale.
2. Con apposite convenzioni, da inviare alla
competente Commissione consiliare che esprime parere vincolante, sono
disciplinati i rapporti tra
TITOLO VI
Disposizioni di carattere finanziario
Art.
33
(Finanziamenti ad enti locali per investimenti)
1. Al fine di consentire al
Comune di Vibo Valentia la realizzazione di un programma di interventi
infrastrutturali da destinare al risanamento, riqualificazione e recupero del
territorio colpito dall'alluvione del 3 luglio 2006,
2. Al fine di consentire la
realizzazione di un Auditorium in memoria di Angelo Frammartino nel Comune di
Caulonia,
3. Al fine di consentire al
Comune di Chiaravalle la ricostruzione della sede del Palazzo Municipale,
oggetto di un grave episodio di terrorismo mafioso,
4. Al fine di consentire ai
comuni di Plataci e Torre Ruggiero la realizzazione di programmi di risanamento
ambientale, idrogeologico e di messa in sicurezza del proprio territorio,
5. Al fine di promuovere e
sostenere il potenziamento e la riqualificazione degli impianti sportivi,
6. La concessione dei contributi di cui al comma 5 è subordinata alla definizione di uno specifico programma, da approvarsi entro 90 giorni dall'entrata in vigore della presente legge con deliberazione della Giunta Regionale, che individui, sulla base delle richieste pervenute, i Comuni interessati, la tipologia ed il costo degli interventi, nonché la misura dell'importo massimo del contributo regionale, nonché l'eventuale quota a carico di soggetti privati, che abbiano sottoscritto apposite convenzioni con i Comuni per il parziale finanziamento degli interventi stessi. Gli interventi possono essere realizzati anche con fondi della programmazione comunitaria, ove previsto. La deliberazione di cui trattasi è sottoposta al parere vincolante della competente Commissione consiliare, da rendersi entro il termine di trenta giorni, trascorsi i quali il parere si intende favorevolmente acquisito.
7. Al fine di garantire la
manutenzione straordinaria del sistema di viabilità rurale danneggiato da
calamità naturali ed avversità atmosferiche,
8. La concessione dei contributi di cui al comma 7 è subordinata alla definizione di uno specifico programma, da approvarsi entro 90 giorni dall'entrata in vigore della presente legge con deliberazione della Giunta Regionale, che individui, sulla base delle richieste pervenute, i Comuni interessati, la tipologia ed il costo degli interventi, nonché la misura dell'importo massimo del contributo regionale.
9. Al fine di realizzare, sulla
base di un programma formulato secondo le indicazioni della Conferenza
episcopale regionale e sulla scorta delle istanze pervenute, interventi di
ristrutturazione delle opere di culto,
10. Il mutuo o prestito obbligazionario di cui al comma 9, quantificato nella misura massima di euro 20.000.000,00 - sarà contratto, per una durata massima di anni venti, anche in più soluzioni a mezzo di più atti di erogazione e quietanza, subordinatamente al verificarsi delle condizioni di volta in volta
ritenute necessarie dall'Istituto finanziario ai fini del suo intervento.
11 . Il piano di riparto ai sensi del comma 10, da approvarsi entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge con deliberazione della Giunta regionale, previo parere vincolante della competente Commissione consiliare, individua, sulla base delle richieste pervenute, i beneficiari delle
risorse, nonché la tipologia ed il costo degli interventi da realizzare.
Art.
34
(Contributi di carattere sociale)
1.
2. Per l'esercizio finanziario 2007 il contributo di cui al comma 1 è determinato in euro 70.000,00con allocazione all’UPB 6.2.01.07 (capitolo 62010716) dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.
3. Alla copertura degli oneri di cui al comma 2 si provvede con la contestuale riduzione dell’UPB 6.2.01.06 (capitolo 62010606) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2007.
4.
5.
Art.
35
(Finanziamenti diversi)
1. Al fine di provvedere al pagamento di debiti pregressi nei confronti di enti, persone fisiche e giuridiche, istituzioni ed organismi vari derivanti da attività dell'Amministrazione regionale accertati e riconosciuti, anche a seguito di transazioni, è istituito, per l’esercizio finanziario 2007, un fondo di euro
1.100.000,00 con allocazione all’UPB 1.2.04.09 (capitolo 1204091 1) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2007.
2. All’utilizzo del fondo di cui al comma 1 si provvede con una o più delibere della Giunta regionale predisposte sulla base delle richieste inoltrate dai competenti dipartimenti, fermo il disposto di cui all'articolo 23, comma 5, della legge 27 dicembre 2002, n. 289.
3. Una quota parte dei fondi per l'edilizia sovvenzionata già attribuiti alla Regione Calabria ai sensi del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, allocati all’UPB 3.2.02.01 (capitolo 32020132), è destinata per un importo di euro 10.000.000,00 al Fondo regionale per favorire l'accesso alle abitazioni in locazione, istituito ai sensi dell'articolo 11 della legge 9 dicembre 1998, n. 431, e successive modifiche ed integrazioni, con allocazione all’UPB 3.2.02.06 (capitolo 43441 04) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2007.
4. Al fine di procedere alla restituzione delle somme anticipate dal Ministero delle Attività produttive e non rendicontate dal dipartimento competente relative al POM Turismo Sviluppo e Valorizzazione del turismo sostenibile nelle Regioni dell'obiettivo 1 nell'ambito del QCS 199411999 – così come specificato nella nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 1546594 del 2 novembre 2006 - è autorizzata per l'esercizio finanziario 2007 la spesa di euro 248.415,42 con allocazione all’UPB 2.5.02.01 (capitolo 250201 05) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2007.
5. Le risorse finanziarie trasferite alla Regione a valere sul Fondo nazionale per le politiche sociali a destinazione indistinta sono utilizzate, ai sensi dell'articolo 28 della legge 8 marzo 2000, n. 53, per il finanziamento del Fondo destinato all'armonizzazione dei tempi delle città, sulla base dei criteri stabiliti con delibera di Giunta regionale, sentito il parere della competente Commissione conciliare, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta dell'Assessore all'urbanistica e al governo del territorio. Per le predette finalità è istituito nel bilancio regionale, nell'ambito dell'UPB 6.2.01.02, il capitolo 62010206, la cui dotazione per l'esercizio finanziario 2007 è determinata in euro 318.574,81 relativa alla quota specificatamente prevista nel decreto di trasferimento delle risorse da parte dello Stato per l’annualità 2003. Agli oneri relativi si provvede con la contestuale riduzione dello stanziamento di cui al capitolo 4331 105 (UPB 6.2.01.02) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2007, che presenta la necessaria disponibilità.
6. La somma di euro 1.271.896,50 - destinata ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale 11 gennaio 2006, n. 1, alla copertura finanziaria dei maggiori oneri relativi all'anno 2005 derivanti dal passaggio a tempo indeterminato degli operai del comparto idraulico-forestale utilizzati dall'AFOR e dagli Enti convenzionati e non utilizzata nel corso dell'esercizio finanziario 2006 – è riprodotta nel bilancio di competenza 2007, con allocazione all’UPB 3.2.04.05 (capitolo 32040512) dello stato di previsione della spesa dello stesso bilancio.
7. Al fine di potenziare gli interventi regionali in materia di salvaguardia, tutela ambientale e di educazione allo sviluppo sostenibile è autorizzata per l'esercizio finanziario 2007 la spesa complessiva di euro 250.000,00, con allocazione all'UPB 3.2.01.01 dello stato di previsione della spesa dello stesso
bilancio.
euro 100.000,00 all'istituzione e al funzionamento del Servizio volontario di vigilanza ecologica (capitolo 3201 0148).
9. Al fine di garantire la
copertura finanziaria degli oneri relativi agli anni 2003 e 2004 derivanti
dall'applicazione dell'articolo 30, comma 3, della legge regionale 11 gennaio
2006, n. 1, è autorizzata l'ulteriore spesa di euro 1.600.000,00 da ripartire
negli esercizi finanziari 2007 e
di euro 800.000,00 ciascuna, con allocazione all’UPB 2.3.01.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio pluriennale 2007-2009.
10. I mutui autorizzati con legge regionale per l'anno 2006 e non perfezionati nel corso del medesimo anno possono essere stipulati nell'anno l 2007.
11. Agli interventi previsti dall'articolo 31-bis della legge regionale 2 maggio 2001, n. 7, così come sostituito dall'articolo 10 della legge regionale 10 dicembre 2001, n. 36, inerenti alla concessione di contributi in conto interessi in favore delle PMI interessate a ricorrere ad operazioni di credito ordinario a medio termine finalizzate alla realizzazione di investimenti fissi, è destinata una quota parte delle risorse del Fondo di cui all'articolo l della presente legge.
12. Al fine di assicurare, anche in vista della prossima stagione turistica, il necessario supporto ai maggiori oneri organizzativi e logistici che deriveranno al
sistema aeroportuale calabrese per effetto delle programmate limitazioni al traffico veicolare in connessione con i lavori che interessano il principale asse di collegamento con il resto del Paese, è autorizzata per l'esercizio finanziario 2007 la spesa complessiva di euro 2.250.000,00, con allocazione all’UPB 2.3.04.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo. La predetta somma è destinata per euro 1.500.000,00 alla SOGAS S.p.A., per euro 500.000,00 alla SACAL S.p.A. e per euro 250.000,00 alla Società di gestione dell'aeroporto Sant’Anna di Crotone S.p.A., sulla base di piani di utilizzo predisposti dalle su indicate Società ed approvati dalla Giunta regionale con propria delibera.
13. Al fine di provvedere
all'apertura, in attuazione di apposite convenzioni da sottoscrivere con la
competente Società Ferroviaria statale, di uno sportello di informazioni ed
accoglienza turistica ed alla realizzazione delle connesse attività e dei
servizi necessari nelle stazioni più importanti delle rete ferroviaria
calabrese,
14.
2007-2013, conformi alle nuove disposizioni di cui al regolamento (CE) 1857/2006, ai programmi di assistenza tecnica realizzati dalle Associazioni Provinciali Allevatori nonché per i Programmi Qualità realizzati dalle Associazioni Produttori riconosciute associate all'ARA, sulla base di un piano di riparto da approvarsi con propria delibera.
15. Al fine di garantire la copertura finanziaria di obbligazioni giuridicamente vincolanti assunte, ai sensi delle legge regionale 24 giugno 1986, n. 26, con deliberazione della Giunta regionale n. 3810 del 29 dicembre 1999, nei confronti della cooperativa "Assolac" di Cosenza, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2007 la spesa di euro 907.870,40 allocata all’UPB 2.2.04.05 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2007.
16.
17. Al fine di sostenere le
società sportive calabresi militanti nei campionati nazionali, in riferimento
alla stagione 2006-2007, per lo svolgimento delle loro attività e per il
mantenimento delle rispettive scuole e settori giovanili,
uguali, allocato all'UPB 5.2.02.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2007. L’ulteriore somma di euro 150.000,0 è stanziata a carico della stessa UPB 5.2.02.01 per far fronte alle spese di organizzazione del campionato intercontinentale di pugilato.
19. Per la parziale sottoscrizione da parte della Regione Calabria della quota di aumento di capitale sociale della So.Ri.Cal. S.p.A.- già deliberato dall'Assemblea dei soci - in misura proporzionale alla partecipazione al capitale
sociale (53,5%), è autorizzata per l’esercizio finanziario 2007 la spesa di euro 1.500.000,00 con allocazione all’UPB 3.2.05.02 (capitolo 32050201) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2007.
20.
21. Al fine di consentire la realizzazione da parte di associazioni ed organizzazioni senza scopo di lucro di iniziative finalizzate alla promozione della realtà produttiva della Regione, è autorizzata per l'esercizio finanziario 2007 la spesa di euro 417.134,00, con allocazione all’UPB 2.2.02.02 (capitolo 22020206) dello stato di previsione della spesa dello stesso bilancio. Alla relativa copertura si provvede con le risorse disponibili nella stessa UPB 2.2.02.02 ed allocate al capitolo 6125201, che è contestualmente ridotto dello stesso importo.
22.
23. Al fine di consentire l'immediata operatività dell’APQ Sicurezza e Legalità - Linea d'intervento “Dare funzionalità e presenza alle Amministrazioni” di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 59 del 30 gennaio 2007, la stessa Giunta regionale 'è autorizzata a disporre, a titolo di anticipazione rispetto al trasferimento dei finanziamenti statali destinati allo scopo, l’erogazione delle occorrenti risorse nel limite complessivo di euro 2.000.000,00, allocati all’UPB 7.2.03.01 (capitolo 72030104) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2007.
24.
Art.
36
(Copertura finanziaria)
1. Alla copertura finanziaria delle disposizioni contenute nella presente legge, laddove non diversamente stabilito, si provvede, per la quota parte corrispondente, con le maggiori risorse rese disponibili con la manovra di bilancio approvata contestualmente alla presente legge.
2.
Art.
37
(Pubblicazione)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Art.
1
Fondi Speciali
l . Gli importi da iscrivere nei fondi speciali di cui agli articoli 17 e 21 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 per il finanziamento dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel triennio 2007-2009, sono determinati rispettivamente in Euro 3.594.000,00 per il Fondo 1 speciale destinato alle spese correnti (UPB 8.1 .01.01), di cui 594.000,00 per l’esercizio finanziario 2007, ed in Euro 4.400.000,00 per il Fondo I speciale destinato alle spese in conto capitale (UPB 8.1.01.02), di cui
400.000,00 per l’esercizio finanziario 2007, così come indicato nelle tabelle A e B allegate alla presente legge.
Art.
2
Rifinanziamento leggi regionali
1. Ai sensi dell'art. 3, comma 2, lett. c), della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 il rifinanziamento degli stanziamenti previsti dalle leggi regionali di spesa, per ciascuno degli anni considerati nel bilancio pluriennale 2007-2009, sono determinati in Euro 375.765.507,00 per l’esercizio finanziario 2007, Euro 295.2 1 8.508,00 per l’esercizio finanziario 2008 ed Euro 285.217.500,00 per l’esercizio finanziario 2009, così come indicato nella tabella C allegata alla presente legge.
Art.
3
Norma finanziaria
l. Alla copertura degli oneri derivanti dalla presente legge - ammontanti a complessivi Euro 964.195.515,00 nel triennio 2007-2009, di cui 376.759.507,00 per l’esercizio finanziario 2007 - si fa fronte, ai sensi dell'art. 4 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, con le risorse evidenziate nella parte entrata del bilancio pluriennale 2007-2009, nel rispetto delle determinazioni indicative definite nella parte spesa del medesimo bilancio pluriennale, in termini finanziari, e nei documenti programmatici e nelle leggi regionali di spesa, in termini economico-giuridici.
2. Le tabelle A, B e C, allegate alla presente legge, danno la dimostrazione analitica della nuova spesa autorizzata con riferimento alle leggi organiche, alle UPB e ai capitoli della spesa.
Art.
4
Pubblicazione
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
(Tabelle A – B – C)
Art. 1
(Bilancio di competenza - Stato di previsione dell'entrata e della spesa)
1. E' approvato in Euro 7.498.431.055,26 lo stato di previsione di competenza delle unità previsionali di base dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2007, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella A - 2^ colonna).
2. E' approvato in Euro 3.825.365.000,00 lo stato di previsione di competenza del totale delle contabilità speciali dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2007, annesso alla presente legge (tabella A – 2" colonna - riga contabilità speciali).
3. E' autorizzato l'accertamento dei tributi e delle altre entrate per l'anno 2007.
4. E' approvato in Euro 7.498.431.055,26 lo stato di previsione di competenza delle unità previsionali di base della spesa della Regione per l'anno finanziario 2007, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella B- 2^ colonna).
5. E' approvato in Euro 3.825.365.000,00 lo stato di previsione di competenza del totale delle contabilità speciali della spesa della Regione per l'anno finanziario 2007, annesso alla presente legge (tabella B – 2" colonna - riga contabilità speciali).
6. E' autorizzata l'assunzione di impegni entro i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione di cui ai precedenti commi 4 e 5.
Art. 2
(Bilancio di cassa - Stato di previsione dell'entrata e della spesa)
1. E' approvato in Euro 8.608.877.028,83 lo stato di previsione di cassa delle unità previsionali di base dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2007, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella A - 3" colonna).
2. E' approvato in Euro 4.322.569.767,88 lo stato di previsione di cassa del totale delle contabilità speciali dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2007, annesso alla presente legge (tabella A – 3" colonna - riga contabilità speciali).
3. Sono autorizzate le riscossioni ed il versamento dei tributi e delle entrate per l'anno 2007.
4. E' approvato in Euro 8.541.659.269,12 lo stato di previsione di cassa delle unità previsionali di base della spesa della Regione per l'anno finanziario 2007, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella B - 3^ colonna).
5. E' approvato in Euro 3.830.621.175,42 Io stato di previsione di cassa del totale delle contabilità speciali della spesa della Regione per l'anno finanziario 2007, annesso alla presente legge (tabella B – 3^ colonna - riga contabilità speciali).
6. E' autorizzato il pagamento delle spese entro i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione di cui ai precedenti commi 4 e 5.
Art. 3
(Residui attivi e passivi presunti)
1. E' approvato in Euro 4.175.657.647,87 il totale dei residui attivi presunti delle unità previsionali di base al 1° gennaio 2007, al netto delle contabilità speciali, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella A -1A colonna ).
2. E' approvato in Euro 497.204.767,88 il totale dei residui attivi presunti delle contabilità speciali al 1° gennaio 2007, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella A – 1^ colonna- riga contabilità speciali).
3. E' approvato in Euro 1.847.150.220,84 il totale dei residui passivi presunti delle unità previsionali di base al 1°gennaio 2007, al netto delle contabilità speciali, di cui al conto annesso alla presente legge ( tabella B – 1A colonna).
4. E' approvato in Euro 5.256.175,42 il totale dei residui passivi presunti delle contabilità speciali al 1° gennaio 2007, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella B – 1^ colonna - riga contabilità speciali).
Art. 4
(Quadro generale riassuntivo)
1. E' approvato il quadro generale riassuntivo dell'entrata e della spesa del bilancio di competenza e di cassa della Regione per l'anno finanziario 2007, annesso alla presente legge, ai sensi all'art. 14, comma 1, lett. a), della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
Art. 5
(Classificazione della entrata e della spesa)
1. Le entrate della Regione sono classificate secondo quanto previsto dall'art. 11 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8. Le categorie e le unità previsionali di base delle entrate sono approvate nell'ordine e con la denominazione indicate nel relativo stato di previsione (tabella A).
2. Le spese della Regione sono classificate secondo quanto previsto dall'art. 12 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8. Le aree di intervento, i livelli programmatici di intervento, le funzioni obiettivo e le unità previsionali di base sono approvati nell'ordine e con la denominazione indicati nel relativo stato di previsione (tabella B).
Art. 6
(Bilancio pluriennale)
1. E' approvato il bilancio pluriennale della Regione per l'arco di tempo relativo agli anni 2007/2009 allegato al bilancio annuale, ai sensi dell'art. 4 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
Art. 7
(Residui perenti)
3. La copertura finanziaria della spesa di cui al precedente comma è garantita da quota parte del saldo finanziario positivo (avanzo d'amministrazione).
Art. 8
(Esercizio delle funzioni trasferite dallo Stato)
1. Fino a quando non sia diversamente disposto da leggi regionali, alle spese per l'esercizio delle funzioni trasferite alla Regione si provvede, nei limiti dei capitoli iscritti nello stato di previsione della spesa, sulla base della normativa statale in quanto applicabile.
Art. 9
(Variazioni al bilancio)
1.
Art. 10
(Allegati del bilancio)
1. Sono approvati i seguenti allegati:
- Allegato n. 1, concernente l'elenco delle spese finanziate in tutto o in parte con la disponibilità costituita dal saldo finanziario positivo (art. 13, comma 2, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8);
- Allegato n. 2, concernente il prospetto che mette a rapporto, per unità previsionale di base, gli stanziamenti di competenza relativi alle entrate derivanti da assegnazioni statali e comunitarie, con i correlati stanziamenti di competenza relativi alla spesa (art. 14, comma 1, lett. a), della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8).
Art.11
(Pubblicazione)
La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Il Consiglio Regionale della Calabria
Considerato:
- Che la drammatica piaga degli incidenti sul lavoro interessa, purtroppo, l'intero Paese ed anche la Calabria, proprio nella giornata del 2 maggio scorso, all'indomani della ricorrenza della Festa del Lavoro, ha tristemente registrato gli ennesimi lutti, ben due "morti bianche":
- Che in un cantiere dei lavori per l'ammodernamento dell'autostrada Salerno - Reggio Calabria, è rimasto ucciso Rocco Palmieri, originario di San Giovanni di Mileto, travolto da un mezzo pesante impegnato in una manovra;
- Che poche ore più tardi, in una struttura turistica di Capo Vaticano, è stata spezzata la vita di Gabriele Lojacono, di Laureana di Borrello, caduto dall'altezza di otto metri mentre lavorava su un tetto cercando di riparare una grondaia.
- Che la piaga degli incidenti mortali sul lavoro ha assunto ormai le dimensioni di una vera e propria emergenza nazionale, di fronte alla quale le Istituzioni tutte non possono rimanere inerti o, peggio, indifferenti.
- Che in tal senso, nel sottolineare il significato della celebrazione del primo maggio, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha autorevolmente rivolto l'ennesimo accorato appello, affinché vengano garantite a tutte e a tutti “condizioni di lavoro più umane, più civili, più rispettose dei bisogni e della dignità dei lavoratori”.
Tanto posto e considerato
Impegna
II suo Presidente,
Alle famiglie di Rocco Palmieri e di Gabrìele Lojacono, ed a quelle di tutte le altre vittime delle "morti bianche" giunga forte un messaggio di solidarietà e vicinanza da parte delle Istituzioni regionali le quali, attraverso il Presidente del Consiglio e il Presidente della Giunta regionale assumeranno ogni altra opportuna determinazione, anche al fine di apprestare un significativo sostegno economico alle famiglie delle vittime degli infortuni sul lavoro in Calabria.
Il Consiglio Regionale della Calabria
- Premesso che, l'attuale organizzazione periferica della Banca d'Italia consta nella regione Calabria di tre filiali site in Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria;
- Rilevato che, il nuovo modello organizzativo della Banca d'Italia prevede per ogni regione soltanto un'unica filiale dotata di operatività piena e con sede presso il capoluogo regionale, con la conseguenziale soppressione delle filiali provinciali;
- Considerato che, il predetto piano di riorganizzazione è stato bocciato da tutti i sindacati dei lavoratori della Banca d'Italia che hanno preannunciato una serie di scioperi;
- Rilevato che, nello specifico, il progetto prevedrebbe in Calabria la chiusura totale della filiale di Reggio Calabria e il ridimensionamento di quella di Cosenza, declassata a filiale unicamente votata all'introito ed alla contazione del contante versato dall'utenza istituzionale;
- Valutato, di contro, che le filiali provinciali calabresi della Banca d'Italia attualmente assicurano all'utenza tutta una serie di servizi, tra cui si segnalano:
a) l'accesso alla Centrale dei rischi ed alla Centrale d'allarme interbancaria;
b) l'intermediazione del contante con le altre aziende di credito;
c) operazioni di cassa tra cui i versamenti e l'approvvigionamento di contante, nonché il cambio di banconote e monete tanto in euro quanto in lire;
- Considerato, altresì, che il suddetto piano di
riordino è pregiudizievole per ì dipendenti interessati e le loro famiglie,
essendo causa di trasferimento del personale delle filiali di Cosenza e Reggio
Calabria a Catanzaro. Inoltre, sul piano della sicurezza sociale, tale
riorganizzazione priverebbe
- Visto che sarebbe quindi opportuno, come auspicato
anche dai sindacati, un potenziamento del ruolo delle filiali, stante il
radicamento nel territorio, l'elevato livello di competenza ed efficienza, il
dialogo costante con le istituzioni e
Tanto posto e considerato
Impegna
II suo Presidente,
Il Consiglio Regionale della Calabria
Premesso che:
E' evidente lo stato di degrado e di inefficienza del sistema dei trasporti ferroviari della fascia ionica della Calabria: l'isolamento economico e sociale che vivono i territori ionici passa principalmente attraverso l'arretratezza delle infrastrutture viarie ferroviarie e stradali. Da anni ormai si vieta a questa parte di Calabria ed ai cittadini che là sono residenti, il diritto alla mobilità e ad una qualità della vita moderna ed efficiente. Questo insieme all'annoso problema della sicurezza dei centri urbani attraversati dalla ferrovia e dalla statale 106, che spesso sfocia in reazioni incontrollate da parte dei cittadini, dal punto di vista dell'ordine pubblico;
Si rende necessario, nella logica di un riequilibrio territoriale, la realizzazione di due sistemi di trasporto integrati tra ionica e tirrenica, capace di superare disparità e distorsioni sul piano della programmazione, della pianificazione e non ultimo, dei diritti dei cittadini; ciò significa anche permettere ad un cittadino della ionica di usufruire degli ammodernamenti che si opereranno sulla tirrenica, quali per esempio la velocizzazione della linea ferroviaria Scalea - Reggio Calabria.
Uno studio redatto dalle Università Calabresi, dalla società Italfer e da altri Enti interessati indica i tempi e le risorse economiche necessari per avviare un vero ammodernamento della linea ferroviaria della fascia ionica. Da tale studio emerge che con un investimento di circa 260 milioni di Euro è possibile l'ammodernamento dell'attuale ferrovia, attraverso l'elettrificazione, l'eliminazione di tutti i passaggi a livello, la sistemazione di spazi per 1'intermodalità, l'ammodernamento delle stazioni, il raddoppio di tratte funzionali dei binari, l'acquisto di adeguato materiale rotabile.
Si potrebbero quindi raggiungere i seguenti obiettivi-.
riorganizzazione e razionalizzazione dell'attuale, inefficace, sistema di Trasporto Pubblico Locale dell'intera fascia ionica, attualmente in grado solo di garantire il trasporto degli studenti e qualche collegamento con i centri maggiori ed il capoluogo di regione;
collegamento più veloce e continuo con il nascente polo di Germaneto (Cittadella della Regione, Università, centro Ospedaliero, ecc.);
collegamento efficiente e continuo con la stazione di Lamezia, ma anche con quelle di Reggio Calabria e di Sibari per intercettare i treni veloci a lunga percorrenza;
collegamento funzionale e continuo tra tutti i comuni della costa ionica, a fini sia turistici che di sviluppo delle relazioni sociali tra comunità vicine;
· assicurare un collegamento merci più adeguato con il porto di Gioia Tauro;
garantirsi, per ogni evenienza, un adeguato percorso ferroviario alternativo,
Impegna
Ad attivare ogni azione necessaria all'ammodernamento
della ferrovia ionica Sibari - Reggio Calabria per come specificato in
premessa, anche attraverso l'eventuale stipula di specifici Accordi di
Programma Quadro (APQ) tra
Il Consiglio Regionale della Calabria
Considerato
- Che, il territorio della Provincia di Crotone vanta da oltre 80 anni la presenza di tre centrali idroelettriche (Orichella-Timpagrande-Calusia), con una produzione complessiva annua di oltre 500 GWh, che è altresì interessato nell'ultimo decennio dall'insediamento di numerose centrali di produzione energetica da varie fonti, prevalentemente rinnovabili, di cui alcuni gia operativi (tre centrali termoelettriche a biomassa e una centrale termoelettrica a biogas), altri in fase di costruzione (una centrale turbogas) o di rilascio autorizzazioni (nove parchi eolici);
- Che, il settore energetico regionale calabrese, nel territorio della Provincia di Crotone è caratterizzato oltre che da una dorsale di trasporto dell'energia (RTN a 380 KW), dalla presenza dei principali attori quali Eni, Enel. Edison, Erg, Endesa, Asm, Italgas, Edison, Gamesa, Gruppo Marcegaglia;
- Che, la tradizione energetica, le politiche di sviluppo regionali e provinciali, la presenza di nuove realtà produttive nel settore, la presenza di attori del settore già delocalizzati nel territorio costituiscono condizioni più che favorevoli per innescare la nascita di nuove realtà nel settore energetico, ad alto contenuto tecnologico;
- Che, il modello di sviluppo che si vuole perseguire nel campo energetico nazionale e che caratterizza il confronto sia sul piano politico che su quello scientifico e tecnologico, è incentrato sulla produzione da fonti energetiche rinnovabili, allo scopo di coniugare l'evoluzione dei processi produttivi con le esigenze della diversificazione delle fonti, dell'abbattimento degli inquinanti e della riduzione dell'emissione di CO2;
- Che, in sede di Ministero per le Attività Produttive s'intende promuovere ed avviare tre Distretti energetici dimostrativi, basati su impianti a reti che utilizzano energie rinnovabili,di cui due da localizzare al nord e uno nel Mezzogiorno;
- Che, la ricerca diventa l'approccio più efficace, rivolto ad individuare processi innovativi per la produzione di energia pulita a basso costo;
Ritenuto
- Che, il PEAR (Piano Energetico Ambientale della Regione Calabria) individua l'area ricadente nel territorio della Provincia di Crotone come Distretto Energetico Regionale per la ricerca scientifica e tecnologica oltre che la produzione, lo sfruttamento, il risparmio e l'efficienza energetica regionale;
- Che,
Impegna
1) Ad adoperarsi per assumere tutti gli atti necessari finalizzati ad avviare ed incentivare l'attuazione del Distretto Energetico Regionale nel territorio della Provincia di Crotone, così come previsto dal punto 8.2.1 del PEAR (Piano Energetico Ambientale della Regione Calabria) approvato con delibera di Consiglio regionale del 14 febbraio 2005, n. 315.
2) Ad intraprendere tutte le iniziative per candidare e promuovere il Distretto Energetico di Crotone come Distretto Nazionale per il Mezzogiorno d'Italia.