VIII legislatura
28.
Seduta di giovedì 14 dicembre 2006
Presidenza del
Presidente Giuseppe Bova
La seduta inizia alle 10,15
Visto che non sussiste il numero legale, salutiamo i consiglieri presenti e aggiorniamo la seduta alle 11,30.
La seduta sospesa alle 10,16 è ripresa alle 14,40
Gesuele VILASI, Segretario Questore
Legge il verbale della seduta precedente.
(I consiglieri del gruppo Udc
espongono cartelli recanti la scritta “Il centrosinistra ha fallito, la mozione
di sfiducia per tornare a votare”)
PRESIDENTE
Colleghi, se continuate così, sono costretto a sospendere la seduta.
Giovanni NUCERA
Faccia quello che vuole, Presidente!
PRESIDENTE
No, quello che voglio non l’ho fatto mai! Le
regole che valgono…
Giovanni NUCERA
Lei è il Presidente
dell’Assemblea, faccia quello che ritiene…
PRESIDENTE
No, io vi invito a toglierli, altrimenti sono costretto a sospendere la seduta…
(Interruzione dell’onorevole Nucera)
(Interruzioni)
Chiamo i capigruppo al banco.
(I capigruppo si portano al banco della Presidenza)
Se i
colleghi prendono posto, la seduta riprende.
Gesuele VILASI, Segretario Questore
Prosegue la lettura del verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Gesuele VILASI, Segretario Questore
Legge le interrogazioni pervenute alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
Ha chiesto di parlare l’onorevole Guagliardi. Ne ha facoltà.
Colleghi consiglieri, signor
Presidente del Consiglio, signor Presidente della Regione, riconosco che questa è una seduta importante, perché porta una discussione
politica al centro del dibattito consiliare ed è una valutazione importante per la maggioranza
e la minoranza su questi diciotto mesi di governo regionale, però
c’è un elemento che vorrei sottoporre alla vostra attenzione, chiedendovi il rinvio di questa discussione proprio
nel nome della centralità del Consiglio regionale e dei lavori di questa
Assemblea.
Noi siamo profondamente
convinti che nel sistema bipolare le coalizioni hanno bisogno di una sede come questa per
esprimersi compiutamente, però c’è un momento in
cui le coalizioni hanno bisogno anche di rivedersi per fare il punto della
questione complessiva.
Il mio partito, che ha avuto già incontri bilaterali, di
cui è in gran parte soddisfatto della discussione, ha
però bisogno di un momento di discussione collegiale al nostro interno. Noi ci
stiamo attrezzando ad una stagione congressuale con la costruzione della
sinistra europea e con una conferenza organizzata dal partito, per cui nei prossimi giorni saremo impegnati fino a domenica
sera, da stasera in poi, in un dibattito di carattere nazionale. Ciò ci
impedisce di fare una valutazione dell’andamento della discussione in atto
nella maggioranza e della soluzione, che sappiamo già pronta, del Presidente
per uscire dalla crisi.
Vi chiediamo, pertanto, un rinvio di questa discussione,
chiedendo scusa a voi per il momento di ulteriore ritardo che creiamo e chiediamo
anche scusa ai calabresi per questo passaggio che, in altri momenti, non
avremmo chiesto, però chiediamo un rinvio proprio per far esaltare la
centralità del sistema bipolare, in cui se c’è una componente di una
coalizione, è giusto che un percorso o
di costruzione di una maggioranza o di superamento di una crisi di una
maggioranza si possa concludere con tutte le sue componenti.
Ci assumiamo la responsabilità, pertanto, di chiedere
questo rinvio ed io chiedo al Consiglio, vista la saggezza anche dell’opposizione,
oltre che degli amici dei gruppi di maggioranza, di accogliere questa mia
necessità, che non è soltanto mia da capogruppo, ma del mio partito sia a
livello regionale che a livello nazionale. Mi auguro che questa cosa venga accolta e, quanto prima, si possa procedere al
dibattito politico su questa Regione.
Presidenza del Vicepresidente Antonio Borrello
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Dima. Ne ha facoltà.
Presidente, ho
ascoltato la richiesta del collega Guagliardi, che è una richiesta di rinvio della seduta del Consiglio regionale senza un minimo di valutazione
politica, perché il
rinvio di una seduta del
Consiglio regionale in un contesto particolare
così come oggi vive
Ritengo, caro Presidente,
per quanto ci riguarda sicuramente, che una richiesta di tale natura è
inaccettabile, non solo per un motivo che do per scontato che, forse, dovrebbe appartenere anche alla sensibilità politica e umana del collega Guagliardi, ché questa seduta arriva dopo mesi e mesi
di paralisi politico-amministrativa di questa Giunta regionale e di
questo Consiglio regionale. Questa è la prima occasione per poter immaginare, più o meno, qual è lo stato di crisi di questa
maggioranza e di questa Giunta, non fosse altro che, su iniziativa prima del
collega Gentile, poi sottoscritta dal sottoscritto, poi da altri colleghi
consiglieri regionali della minoranza, abbiamo cercato di squarciare il silenzio assordante del livello istituzionale che questo Consiglio
rappresenta, per capire in che ordine e in che modo la
maggioranza di centro-sinistra e
Pertanto, al collega Guagliardi vorrei ricordare,
a questo punto anche trasferendo questo mio concetto all’intera maggioranza di
centro-sinistra, che la doppia morale o, meglio, quel buonismo
che oggi vedo nei banchi del centro-sinistra era cosa rara riscontrare in occasioni quando, appunto, il centro-sinistra era
opposizione in questo Consiglio regionale, nel senso che abbiamo assistito a
momenti di grande tensione nel momento in
cui anche il centro-destra aveva difficoltà di governo della sua maggioranza e
della sua Giunta.
Oggi siamo, invece, al
dramma in questa nostra regione sul piano dello sviluppo, al dramma sul piano
della coesione istituzionale, sul piano dei
rapporti politici nell’ambito della maggioranza, ma rispetto anche a quello che è il dovere di tutti quanti
di riportare una discussione nella sede preposta,
appunto il Consiglio regionale, e chiedere ora ancora un rinvio della seduta significa fregarsene dei calabresi,
caro collega Guagliardi, non immaginare che cosa significa, oggi, l’attesa dei calabresi rispetto a
questa seduta del Consiglio
regionale, perché oggi da questo Consiglio regionale, addirittura,
doveva arrivare il terzo governo Loiero in diciotto
mesi di amministrazione regionale, per cui era è una seduta importante rispetto
a quello che i calabresi si aspettano.
Allora, Presidente Borrello,
ritengo che sul piano politico è una proposta irricevibile.
Io non la metterei nemmeno ai voti, anche se lei è costretto a farlo, perché
trovo veramente questo tipo di atteggiamento di grande senso di
irresponsabilità nei riguardi della
Calabria e di questo Consiglio regionale.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Senatore.
Caro Presidente, cari colleghi, dico che è tempo che questo carnevale finisca, cioè nella mia lunga esperienza politica – ma io lavoravo pure, perché la pensione non me la sono fatta con la politica, Presidente, me la sono fatta con quarantun anni di servizio nella scuola – non mi è mai capitato di assistere in politica ad un vero e proprio carnevale, alla vigilia delle feste natalizie, cioè il Natale è stato scambiato per un carnevale!
Allora chiedete il rinvio della discussione. Ma il motivo del contendere lo vorrei capire o, meglio, l’ho capito,
l’abbiamo capito tutti, l’hanno capito tutti i calabresi. Io sarei qui con voi
a fare polemica,
a discutere se il motivo del contendere di questa crisi, che ormai dura da mesi, fossero i
problemi gravi della Calabria. Io l’avrei
capito, avrei capito un dibattito acceso, una
crisi della maggioranza, della Giunta per un problema,
che ne so, il ponte sullo Stretto era un problema
in cui ognuno poteva metterci la sua, al quale ognuno poteva dare il proprio contributo anche da angolazioni
diverse. Di tutto questo, in quest’Aula, non se n’è mai parlato. Il Presidente
della Giunta regionale su questa questione non ha mai pronunciato una parola,
non ha detto “sono favorevole”, non ha detto “sono contrario”, come se il
problema non riguardasse anche la Calabria, a differenza della Regione Sicilia,
che è entrata nella mischia e quel Presidente e quella Giunta sulla questione
del ponte sullo Stretto hanno detto la loro.
Esaminiamo un po’ il motivo
della crisi: la prima crisi avviene per la collocazione dei dirigenti – ora
nemmeno ricordo com’è la cosa –, la seconda avviene per la collocazione dei
direttori generali nelle Asl, la terza avviene perché
bisognava dare un assessore alla Margherita, questa attuale, avviene perché
bisogna dare l’assessore in più o l’assessore in meno a Tizio, Caio o
Sempronio. Ditemi se questi sono motivi seri, motivi nobili per scatenare una
crisi. Io sono esterrefatto, è una vergogna, è una vergogna autentica! La
verità è un’altra, però: voi, Presidente Loiero,
l’onorevole Adamo e la ciurma – in senso buono – non avete capacità di governo,
la verità è questa, pensate che con le chiacchiere incantate ancora la gente.
Non passa giorno in cui non apparite sulla stampa per
questa cerimonia, per i lutti. Per voi ci vorrebbe un lutto al
mese, così parleremmo sempre del lutto per un intero mese, per non parlare dei
problemi, non so se mi spiego! Adesso, forse, ce n’è un altro, non lo so se il
Presidente Loiero andrà a Roma per il pino maestoso
che avete mandato, non lo so… E’ un’altra buona occasione, Presidente Loiero, andare a Roma con una delegazione, il pino, essere
ricevuti, non lo so, da qualche cardinale e via discorrendo, facciamo parlare
la stampa e in Calabria i problemi si incancreniscono. Non avete capacità di
governo!
Io mi sono fatto il conto,
onorevole Loiero: lei fa il politico da quasi
trent’anni, ha preso un’indennità per la sua attività politica, mi sono fatto
un conto, più o meno, ad occhio e croce, che lei in questi trent’anni ha
percepito qualche cosa come 20 miliardi di lire dei contribuenti. Ma dico,
un’opera, onorevole Loiero, che porti
la sua firma, dice “io ho fatto il ponte sulla Fiumarella”!
Me la vuole elencare un’opera sola?! Lei ha preso 20
miliardi in tutta la sua carriera, i miliardi dei contribuenti, dei cittadini:
un’opera sola, me la dica. Questa domanda gliel’ho fatta anche la volta scorsa
e gliela ripeto perché sono convinto di quello che dico e, al di là delle
chiacchiere, al di là delle solite prese in giro, al di là delle apparizioni
mediatiche, si dice adesso, non più televisive, lei non sa fare altro, e così i
suoi collaboratori. Adamo mi sembra, certe volte lo vedo così dimesso, mi viene
anche un po’ di malinconia, come quei pellegrini sulla Romea, sulla strada Romea, quei pellegrini che sulla Romea si recavano a
Roma a chiedere il miracolo.
Insomma, è cosa vostra
governare una regione come la Calabria con problemi così terribili, così
stridenti?! Non è cosa vostra, dovete prendere atto di
questo! Il problema non è l’infiltrazione mafiosa, che lo sappiamo… Quale
infiltrazione mafiosa! Qui ci sono le infiltrazioni mafiose che ci sono in
tutti gli ambienti d’Italia, nessuno escluso, anche nelle curie: molto spesso
nelle curie il vescovo scopre che ci sono tre o quattro preti ai quali
piacciono le donne, magari anche le donne giovani, le ninfe cosiddette. E che facciamo,
condanniamo la Chiesa per questo! E non è questo il sistema! Il discorso è un
altro: non sapete governare! Non capite, non sapete l’arte del governo! Voi
sapete fare soltanto demagogia.
Poi vi dico un’altra cosa:
del ponte sullo Stretto non se ne parla. Il ponte sullo Stretto, prima di
essere un ponte, è un’opera d’arte; i futuristi dicevano che un’automobile in
velocità è più bella della vittoria di Samotracia, esaltavano l’automobile, la
velocità. Il ponte sullo Stretto, oltre ad essere un’opera di ingegneria,
rappresenta un’opera d’arte. Io vi dico, se qualcuno capita a Lamezia, anche se non deve andare in Sicilia, dice:
“Allunghiamo fino a Villa perché andiamo a vedere il ponte”. E qui non se ne
parla di questa cosa! Vi sono migliaia di miliardi da spendere, 50 mila posti
di lavoro per dieci anni e non se ne parla!
L’altro giorno ho sentito una
dichiarazione dell’assessore Tripodi e di quell’altro bellimbusto – nel senso
elegante – dell’assessore all’ambiente del genere “ di europaradiso,
dello sviluppo turistico del crotonese non se ne deve
parlare, la crisi passa anche attraverso europaradiso”.
Ma come volete risolverlo, allora, il problema del lavoro in Calabria?! Come volete risolverlo il problema dei giovani che a
migliaia, ogni anno, lasciano la nostra regione?!
Ditemelo voi! Io ce l’ho, vi capisco, voi siete
comunisti, quindi la vostra visione e la vostra concezione della vita, della
società, dell’economia la conosciamo tutti, la conosciamo perché è sotto gli occhi di tutti, sono fatti, non è che si possono negare.
Loro vorrebbero la
pastorizzazione della Calabria, vale a dire in Calabria non si devono fare fabbriche, in Calabria non si devono
fare investimenti per il turismo… Assessore Tripodi, ma lei li legge i
giornali? Lo sa ad Ostia cosa stanno facendo? Anche con il parere favorevole del suo partito
del Comune di Roma, della Provincia di Roma, della
Regione di Roma amministrata da voi, stanno facendo cinque isole artificiali
per lo sviluppo turistico. Nelle Cinque Terre, in Liguria, stanno facendo un
megavillaggio con il parere favorevole di quelli di Legambiente
che, dal punto di vista istituzionale, non rappresentano niente, anzi ogni
tanto qualcuno viene anche preso con le mani nel sacco, qualcuno di Legambiente viene preso con le
mani nel sacco perché loro sono in contatto con le multinazionali, quindi a
seconda di come vengono trattati… è di due mesi fa, sono stati colti con le
mani nel sacco.
Allora il problema del lavoro
come lo volete risolvere?! Ma io ho il diritto… Ti
chiedo scusa, assessore, hai il diritto di dire “io sono contrario ad europaradiso”,
ma lo vogliamo discutere questo problema nel Consiglio regionale? Ma una
crisi per questo motivo l’avete mai fatta? Una crisi per il ponte sullo Stretto
l’avete mai fatta? Fate le crisi per le postazioni, litigate fino alla noia per
le postazioni: i direttori generali delle Asl, ai Ds toccano tre, alla Margherita ne toccano due, “a me ne tocca uno”, “io resto senza”! Questo è il vero motivo di
quello che sta avvenendo in Calabria ed è una cosa autenticamente vergognosa!
E’ vergognoso che si discuta per questo! La stampa queste cose le scrive pure.
Il problema, adesso, qual è?
Che Loiero è sibillino, è democristiano di vecchia…
(Interruzione)
Non democristiano buono!
(Interruzioni)
Io parlo dei democristiani ambigui, sibillini. Sapete qual è il motivo?
Erano d’accordo, dice: “Guarda, otto assessori. Benissimo, otto assessori”.
Tutti d’accordo, tranquilli, sennonché Loiero, che parla in maniera… bisogna interpretarlo, è
sibillino, “no”, dice, “ma io intendevo otto assessori, fra i quali il mio” –
mi sono spiegato? –, “fra i quali il mio!”.
PRESIDENTE
Onorevole Senatore, le chiedo
scusa, siamo alle conclusioni.
Allora chiedere il rinvio, è chiaro, il rinvio ve lo
votate e ve lo fate, questo rinvio a giorno
non lo so quando, a giorno 21, ma ricordate una cosa:
Prodi, oggi, non può mettere il naso fuori dal palazzo
perché riceve bordate di fischi. Onorevole Loiero, lei non sa cosa si dice di lei, del suo operato politico, ovviamente, nei comuni,
nelle città e nei paesi della Calabria, forse a lei sfugge questa cosa; se lo
faccia dire da uno che ha l’orecchio agli umori popolari. Lei non lo sa che
cosa si dice di lei, cosa si dice di Adamo, cosa si dice della Giunta, cosa si
dice…
PRESIDENTE
Onorevole Senatore, sulla
proposta, cortesemente, si avvii alla conclusione…
…di questo governo
regionale. Faccia attenzione che,
quando metterà piede fuori dal palazzo, a lei potrà
capitare una sorta… Prodi prende bordate di fischi, per lei ci potrebbe essere, oltre ai fischi, anche qualcosa che io in
quest’Aula preferisco non proferire!
Faccia attenzione, la Calabria ha bisogno di
gente che la governi, quindi prendete atto che non sapete governare, così in primavera andiamo e votiamo di nuovo e liberiamo
la Calabria dalle vostre angherie, dai vostri soprusi e dalla situazione in cui
la state riducendo.
Io le ho fatto, la volta
scorsa, un cartello, scherzando: “A ridateci Chiaravalloti!”. Ma è così, io ero sindaco di Crotone e
quindi ho avuto dei rapporti con Chiaravalloti. Non
era un’ira di Dio, ma se dovessi fare un paragone con
lei, Presidente, Chiaravalloti la supera, la sorpassa
di chilometri! Ma glielo dico in tutta franchezza…
PRESIDENTE
Onorevole Senatore, la
invito, per l’ennesima volta, a voler
concludere, cortesemente.
Pasquale SENATORE
…anche in omaggio… Non
rida, Presidente! Lei ride, lei dovrebbe piangere, altro che ridere!
PRESIDENTE
La parola all’onorevole
Gentile.
Io credo che dobbiamo pronunciarci sulla proposta del
collega onorevole Guagliardi. Noi
siamo coloro i quali hanno chiesto, con un documento approvato all’unanimità
dal Consiglio regionale, che il Presidente Loiero venisse a riferire in
Consiglio sulla vicenda generale della Regione, e lo sanno tutti che
Noi,
oggi, ci pronunciamo contrari alla proposta dell’onorevole Guagliardi, al quale vogliamo bene e lo
stimiamo molto, ma ci pronunciamo contro perché abbiamo necessità di apprendere
le notizie dalla viva voce del governatore, della Giunta calabrese e della maggioranza. Non è
possibile che un Consiglio regionale venga escluso
dalle notizie che circolano oppure le notizie uno di noi le deve apprendere
soltanto dalla stampa o da qualcuno che te le sussurra.
Io
credo che
Caro collega Guagliardi, per questi motivi siamo
contrari al rinvio, perché vogliamo farlo subito. Poi la maggioranza ha la
forza dei numeri, può anche decidere di votare e di votare per il rinvio, però
noi siamo qui perché vogliamo che questo dibattito avvenga e al più presto,
senza rete, senza trucchi, un dibattito libero, nel quale ognuno di noi si può
confrontare sui problemi della Giunta, del governo, di questa maggioranza, ma
soprattutto sui problemi dell’istituzione regionale per il ruolo che svolge nei
confronti dei calabresi.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Occhiuto.
Signor
Presidente, onorevoli colleghi, all’inizio della seduta abbiamo cercato
di farci interpreti del disagio dei calabresi e della sensazione di sfiducia e
di delegittimazione
che sta investendo le istituzioni calabresi; lo abbiamo fatto, ricordando il senso di una nostra iniziativa atta
a promuovere,
attraverso una mozione di sfiducia,
lo scioglimento
del Consiglio. Abbiamo rinunciato a
proseguire questa protesta, dicendo al banco
della Presidenza che volevamo evitare che questo fosse un pretesto per impedire la discussione in
Consiglio regionale e poi, dopo un minuto, qualcuno si è alzato dai banchi
della maggioranza per chiedere che il Consiglio non discuta della grave crisi
politica che sta investendo la Calabria.
Noi non capiamo come si
possa avere il coraggio di sedere nel Consiglio regionale, di essere orgogliosi di sedere
nel Consiglio regionale e poi di mortificarne in questo modo le prerogative e
la funzione! Al Presidente Loiero riconosciamo
grandissime responsabilità per quanto sta avvenendo in Calabria, ma oggi la
responsabilità di non voler svolgere il dibattito in Consiglio regionale è del
centro-sinistra, perché al Presidente Loiero, comunque,
riconosciamo di non aver mai sfuggito il rapporto col
Consiglio.
Questo Consiglio regionale, una proposta come quella
dell’onorevole Guagliardi, doveva considerarla irricevibile,
perché altrimenti si dimostra che il Consiglio
regionale vale meno di un’agenzia di stampa! Le cose ve le siete dette in
questa settimana, ve le siete dette sui giornali, sulle agenzie di stampa e non
volete dirvele in Consiglio regionale! E a che serve, allora, il Consiglio
regionale?! Serve a ratificare soltanto una finta
soluzione, come ha scritto qualche giornale, ad una crisi vera fra qualche
giorno, quando per il timore dello scioglimento del Consiglio regionale
troverete un accordo, pur di impedire le elezioni anticipate? Il Consiglio
regionale deve essere il luogo dove si confrontano le opinioni delle forze
politiche e stavolta – Presidente, io le ho detto prima che lei non ha mai
evitato il confronto col Consiglio – se lei non fa le comunicazioni che sono
iscritte all’ordine del giorno, anche lei dimostra di non aver alcun rispetto
del Consiglio regionale.
Oggi, all’ordine del giorno, c’è un punto che recita:
“Comunicazioni del Presidente della Giunta sulla crisi politica”, poi
“dibattito”. Io avrei potuto capire che, al termine delle comunicazioni,
qualcuno dai banchi della maggioranza si fosse alzato per dire “noi dobbiamo
concordare una posizione univoca all’interno della maggioranza e quindi vi
chiediamo di rinviare il dibattito, ma non di rinviare la seduta ”. La verità è
che voi avete paura di quello che potreste dire o di quello che potreste
ascoltare dal Presidente della Giunta regionale e, se avete paura di parlare e
di ascoltarvi, come potrete trovare il coraggio di governarla questa Regione?!
Per questo noi, oggi, vogliamo riproporre all’Aula la
necessità, attraverso un voto contrario a questa proposta di rinvio, di recuperare
lo smalto che ha perduto, attraverso uno scatto d’orgoglio, un cambio di passo,
attraverso una discussione franca sulle ragioni vere della crisi regionale – e
su queste non parlo perché lo farò quando entreremo
nel dibattito – e sulla necessità di assumere il massimo della propria
responsabilità per porre fine a questa sfortunata e sciagurata legislatura per
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza.
Ne ha facoltà.
Io vorrei solo ricordare al Consiglio – alcune cose, a dire il vero, le ha sottolineate l’onorevole Gentile… A proposito, collega Occhiuto, nessuna paura; poi, ci mancherebbe, siccome tu sei anche consigliere navigato, potrei dirti che, per esempio, quest’Aula in altre epoche non solo non ha discusso di vicende istituzionali, di crisi, di riassetti, ma spesse volte, tante volte chi presiedeva il Governo regionale non metteva nemmeno piede in quest’Aula…
(Interruzione dell’onorevole Occhiuto)
Ce lo ricordiamo, e non è un caso che il Presidente Loiero è tra i più assidui frequentatori, per il rispetto che porta all’Aula consiliare.
Che voglio dire con questo? Il fatto che un gruppo consiliare di maggioranza – ma questo è un fatto che non è determinante
– chiede limpidamente e pubblicamente – fatto anche sui
giornali di oggi – che, prima di addivenire ad
una sintesi politico-programmatica,
dica che c’è bisogno di un passaggio collegiale per chiarire alcune vicende di merito politico e
non vicende di assetti, di merito politico, io penso sia trasparente. Ritengo, ancora, che sia un
dato anche trasparente il fatto che non si dica – oltretutto anche questo veniva ricordato – che questo dibattito, certo, è frutto di
una iniziativa della minoranza, ma questa maggioranza non si è opposta, abbiamo
votato congiuntamente e poi la perspicacia
della Presidenza del Consiglio ha fissato una seduta straordinaria sul dibattito politico dentro i termini del Regolamento, senza portare a passeggio nessuno!
Quindi dentro questo quadro noi riteniamo che la discussione vada conclusa solennemente nel Consiglio regionale.
E’ avvenuto così anche lo
scorso mese di settembre – quindi questa non è una maggioranza né che ha paura
né che scappa –, abbiamo discusso nella sede politica e poi siamo venuti, a conclusione della discussione politica dentro il Consiglio regionale, a
votare un documento di aggiornamento programmatico
e di un conseguente assetto di governo. Questo ci sembra l’approccio più
corretto verso l’istituzione
Consiglio regionale e così sarà anche in
questa circostanza.
E anche rispetto ai tempi, vorrei ricordare ai colleghi della minoranza che il Consiglio è già
convocato; il Consiglio regionale, nella sua ordinarietà,
è già convocato, quindi non dobbiamo anche qui inventare nulla. Ci sono alcune coincidenze straordinarie che sono
quelle di un impegno di tanti calabresi che, nei prossimi giorni, si recheranno
a Roma in udienza dal Papa e noi riteniamo che sia giusto accogliere la
richiesta di una riflessione di una formazione politica e di trasferire la discussione dentro il
Consiglio regionale, quando è concluso il processo politico.
Quindi siamo rigorosi e rispettosi della sede del
Consiglio regionale, rigorosi e rispettosi, però, di tutte le sedi che hanno
certamente diversa funzione, ma nessuno può venire qui
dentro a dire che la sede della politica non ha una funzione e non ha anche
quella una dignità da rispettare.
Quindi è stato rappresentato nella sede giusta perché si
poteva anche qui evitare di venire in questa discussione, invece abbiamo scelto
di venire, proprio perché, a
differenza di quello che si dice, non c’è nessuna paura e nessuna fuga. Noi
siamo consci delle difficoltà, delle cose che non vanno, dei rischi, ma dentro tutto questo dobbiamo anche tenere conto che i processi
della politica vanno compiuti sino in fondo; le scorciatoie non servono, ancora di
più non servono le scorciatoie quando siamo in presenza di difficoltà e di
elementi veri sul piano dell’analisi e della politica.
Ecco perché noi, non
per un fatto di reciproca cortesia dentro un consesso, ma perché le motivazioni
che ci ha rappresentato in queste ore Rifondazione comunista ci convincono. Oltretutto
il Consiglio era già stato convocato, quella sì sarebbe stata violenza, avremmo
potuto procedere ad un rinvio 48 ore fa, un giorno prima,
sarebbe stata quella certamente una violenza. Invece abbiamo scelto,
consapevolmente, prendendo atto di una legittima richiesta, di proporre
all’Aula e che l’Aula nella sua sovranità si possa determinare perché,
mantenendo fermo l’ordine del giorno, l’obiettivo è da tutti condiviso, quindi
una discussione che tutti avvertiamo, riteniamo però che questa vada fatta nel momento in cui si è completato un processo
politico che noi riteniamo si completerà nel giro di qualche giorno e quindi la
prossima seduta di Consiglio regionale, già convocato, sarà la sede per
completare la discussione e perché ognuno, dialetticamente,
possa esprimersi e, conseguenzialmente, determinarsi.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Trematerra.
Ne ha facoltà.
Onorevole Guagliardi,
devo dire che la sua richiesta, per quanto ci
riguarda, è irricevibile, perché oggi sono idealmente sintonizzati con quest’Aula 2 milioni di cittadini calabresi, perché oggi si sarebbero aspettati da questo dibattito anche la fine di una crisi che ormai va
avanti ad oltranza, sono otto mesi che si parla di Giunte bis, ter e quant’altro. I cittadini calabresi volevano anche capire e vogliono ancora capire che cosa
c’è dietro una crisi politica, per cui il dibattito avrebbe dovuto garantire anche
quella trasparenza necessaria per far capire ai nostri concittadini il perché
di tutto questo. Ma dalla tua richiesta, ancora di più, mi rendo
conto che la proposta che noi come Udc abbiamo fatto
in quest’ultimo mese, cioè la mozione di sfiducia, oggi è ancora di
più attuale, perché riteniamo che, a questo punto, non bisogna andare oltre,
bisogna fare in modo che i nostri concittadini possano scegliere un’alternativa
a questo centro-sinistra che ha fallito su tutti i fronti.
Io non penso che i tre-quattro
giorni, la data del 21 servirà a risolvere le spaccature profonde che, a mio
avviso, avete nella vostra maggioranza. Allora finiamola con questo teatrino e
regaliamo ai nostri calabresi una speranza, mettiamo sotto l’albero di Natale
una speranza per tutti loro e la speranza, a questo punto, ritengo sia proprio
il voto.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Gallo. Ne ha facoltà.
Signor Presidente
del Consiglio, signor Presidente
della Giunta, colleghi consiglieri, prendo la parola per fare gli auguri di Natale
anticipati a tutti voi, perché oggi non ci si consente di dibattere sulla crisi che attanaglia la maggioranza di
centro-sinistra da ormai più mesi. Certo, gli auguri
di Natale ai colleghi dei gruppi della maggioranza, ma sono auguri di Natale e
a loro voglio dire che avete ridotto questa nostra regione e questo Consiglio regionale ad un mercimonio veramente
indegno! Gli auguri di Natale, ovviamente, anche ai colleghi dei gruppi dell’opposizione – ai colleghi dell’Udc, ai miei
colleghi li faccio riservatamente gli auguri di Natale – perché dobbiamo
dimostrare di essere anche noi alternativa di governo a questa maggioranza del tutto insipiente;
gli auguri di Natale al Presidente della
Giunta regionale, Agazio Loiero.
Vedete,
qualche anno fa – io ero ragazzo – si diceva che l’ultimo cavallo di razza
della Democrazia cristiana – se n’è andato Senatore, però io democristiano ero
e democristiano resto – era Amintore Fanfani. Chi diceva
queste cose si sbagliava, perché non aveva tenuto
conto che c’è un altro cavallo di razza della Democrazia cristiana che è
il Presidente della Giunta regionale,
Agazio Loiero. Fra le altre cose, lo ricordo
quando, segretario provinciale della Democrazia cristiana di Catanzaro –
allora non c’erano le Province di Crotone e di Vibo –
nella sua qualità – allora amministravo nel Comune di Strongoli, ero
consigliere comunale in quel Comune – e veniva a Strongoli per guidarci nelle
fatiche amministrative di quel piccolo Comune.
Dico che il
Presidente Loiero è un cavallo di razza perché,
ovviamente, in questi giorni, ma in questi mesi, le sta tentando tutte per dare
un governo a questa Regione, anche alla luce del fatto che i suoi colleghi dei
partiti alleati, beh, veramente dicono cose stranissime del Presidente Loiero. Ma io ritengo che il Presidente Loiero
non è mai sfuggito al confronto in quest’Aula, ritengo
che lui ha voluto questo dibattito in quest’Aula. Auspico e spero che il
Presidente della Giunta regionale non voglia farsi imbrigliare in una
situazione – chiamiamola così – partitocratrica, quindi di gabbia e di rete che
lo tiene ingessato in un momento di grave difficoltà e voglia, in questo modo,
ribadire la centralità del Consiglio regionale e quindi proporre la sua
versione dei fatti della crisi politica al Consiglio regionale, alla luce del
fatto che, come lui stesso dice, ma come tutti diciamo, le emergenze della
Calabria, ormai, sono non più rinviabili; le emergenze della Calabria scoppiano
in mano a tutti quanti e noi dobbiamo essere capaci come Consiglio regionale,
ma se ne deve far carico la maggioranza perché ha avuto una maggioranza
schiacciante, del 20 per cento, sulla Casa delle libertà e sul centro-destra,
si deve far carico di avviare a soluzione i problemi della nostra regione.
Invece, con questi atteggiamenti dilatori che tendono a non risolvere la crisi,
li stanno facendo incancrenire.
Ecco, allora, colleghi consiglieri, non è più possibile
rinviare oltre ed assistere a questo balletto, che il collega Pacenza tenta di far passare come una dilazione che è dovuta al fatto che bisogna mettere a punto in un consesso
diverso e quindi nella riunione collegiale dell’Unione i momenti programmatici
relativi alla soluzione della crisi. Non è tanto questo, – e ovviamente lo
apprendiamo dalla stampa perché, purtroppo, solo in questo modo possiamo
apprenderlo, visto che in Consiglio regionale non si fa il dibattito – i motivi
sono altri, sono diversi e sono di natura meramente spartitoria.
Guardate, dobbiamo fare – e dico un’ovvietà che dicono
molti, ma consentitemi di dirla perché dobbiamo essere conseguenti rispetto a
queste ovvietà che diciamo…
PRESIDENTE
Sulla proposta, onorevole Gallo, sulla proposta! Sta
spaziando…
Dionisio GALLO
Signor Presidente, come mai interrompe solo me e non ha
interrotto nessuno?! Hanno parlato colleghi per
mezzora…
PRESIDENTE
Se vuole, glielo dico!
Dionisio GALLO
…e non sono stati interrotti. Io vado verso la fine, ma
se mi interrompe…
PRESIDENTE
Io la ringrazio, ma ci sono un sacco di colleghi
iscritti, solo per questo, per accorciare i tempi della discussione.
Grazie, grazie, Presidente!
Dobbiamo fare recuperare – e questa è l’ovvietà –
dignità a questo Consiglio regionale e la possiamo recuperare se il dibattito e
le motivazioni della crisi arrivano in questo Consiglio regionale e si ragiona
di queste cose nell’alveo giusto, cioè il Consiglio regionale.
Guardate, non facciamo paragoni con altre epoche, altri
consiglieri regionali e altre maggioranze; oggi ci troviamo in questa
situazione ormai da quasi due anni ed è in questo Consiglio regionale che
dobbiamo ragionare. La Calabria aspetta risposte dalla maggioranza, da un
governo regionale che pur si dovrà dare a questa Calabria, aspetta risposte dal
Consiglio intero, perché in questa Calabria non possiamo rinviare oltre la
discussione su tre questioni fondamentali che bisogna assolutamente mettere
all’ordine del giorno: riformare la Regione, modernizzare la Regione e
amministrare la Regione. Per questo io sono contrario alla richiesta di rinvio
del consigliere Guagliardi.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Talarico. Ne ha
facoltà.
Noi eravamo venuti in quest’Aula del Consiglio regionale per affrontare una discussione sulle cause della crisi, la crisi profonda che ormai da diversi mesi attanaglia questa maggioranza di centro-sinistra e ci aspettavamo, viste le dichiarazioni del Presidente Loiero proprio dei giorni scorsi, che anche oggi avremmo trovato la nuova Giunta regionale.
Devo dire che, soprattutto
nella “Loiero bis”, nella Giunta che ci ha
preceduto tre mesi fa, avevo “apprezzato” anche la determinazione e la
decisione di un Presidente della Giunta che non si faceva mettere i lacci, non
si faceva ingabbiare in un ragionamento di coalizione, ma veniva fuori con una presa di posizione forte, in
applicazione anche della legge che lo vuole eletto direttamente dal popolo.
Purtroppo quella decisione, quella determinazione oggi è
venuta meno all’interno di quest’Aula, perché le sue dichiarazioni così
determinate e così concrete che cercavano di sprigionarsi da un centro-sinistra
diviso, farraginoso, che cercava di imbrigliare la determinazione di Loiero in una serie di azioni amministrative e quindi di
rallentare la sua azione di governo, non si sono concretizzate. Oggi, per
l’ennesima volta, ci troviamo a dover attendere, attendere lunedì, martedì, non
si sa neanche quando, peraltro mi sembra anche
estremamente banale che il partito di Rifondazione comunista chieda un
aggiornamento, quando solo nella “Loiero bis” il
Presidente aveva detto no ad aggiornamenti, sì alla Margherita, anche ad altri
partiti più forti numericamente da parte di Rifondazione.
Quindi c’è, a mio avviso, una crisi forte e profonda di
questo centro-sinistra, è ormai sono otto mesi, perché non è che è un giorno
che in quest’Aula o all’interno della società calabrese non c’è una crisi
profonda che non si riesce a risolvere nei ragionamenti all’interno dei
partiti. Sono tutti i partiti divisi tra di loro, tutti i partiti sono contro
il Presidente, il Presidente sostiene e quindi ha creato il Pdm,
qualcuno dice che bisogna che questo soggetto politico debba essere annientato
e soppresso anche per dare possibilità all’interno del centro-sinistra. Tutto
questo frena qualsiasi ipotesi di sviluppo in una regione soprattutto dalle
grandi difficoltà quale è
Allora manca questa squadra, manca quell’azione
organica, manca una visione strategica anche dei problemi della Calabria, ecco
perché la nostra volontà era quella di un ritorno immediato alle urne
attraverso una mozione di sfiducia, perché l’abbiamo chiesto con determinazione
e decisione perché è un’incapacità totale di governo e, più avanti si andrà,
peggio sarà, perché questa è la realtà che viene fuori da
questa situazione.
Allora – e concludo perché le riflessioni dovremo farle quando si aprirà un dibattito politico vero
all’interno di questo Consiglio regionale – oggi mi sarei aspettato che il Presidente
della Giunta facesse una comunicazione sullo stato dell’arte e poi certamente ci sarebbe stata una discussione all’interno
dei partiti. Non è che io mi scandalizzi di situazioni così, peraltro qui siamo
di fronte ad una crisi profonda e vera, perché si sono dimessi quattro
assessori che hanno bloccato l’attività amministrativa e non ricordo, nella
precedente amministrazione, che si sia arrivati a tanto.
Allora questa è la
dimostrazione che oggi il Presidente doveva informare il Consiglio regionale nella
sua interezza, perché c’è un’opposizione, c’è una maggioranza, ma io ritengo
che tutti avevano diritto di sapere quali erano le
reali situazioni della Calabria e perché non si riusciva a trovare un momento
di sintesi e una squadra di governo rispetto a quello che noi diciamo.
Ecco perché non condivido
questa proposta di aggiornamento, ritengo che la seduta si doveva
svolgere su una comunicazione del Presidente che informava tutti sullo stato
dell’arte, di che cosa si era fatto e quali erano i motivi di impedimento e
ritengo che questo sarebbe stato realmente un motivo giusto e concreto di
iniziare una seduta, in modo tale che tutti i consiglieri potevano dare il
proprio contributo.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Abramo. Ne ha facoltà.
Io vorrei dare la possibilità a questo Consiglio di fare una riflessione su quello che sta accadendo da un’angolatura diversa.
Premetto, prima di iniziare il mio intervento, che non voterò a favore della proposta di Guagliardi, perché credo si sia fatto un errore tecnico nel convocare oggi questo Consiglio regionale, perché si poteva benissimo richiedere un’altra data, in attesa che si concludesse questa situazione politica che si è creata nella maggioranza.
Devo dire con molta onestà, Presidente, che la capisco rispetto alla situazione che si è venuta a creare. Io le dico solamente questo: sono passati circa più di diciotto mesi e, se oggi dovessimo partire a fare una buona programmazione per dare risposte, lei non riuscirebbe fino a fine mandato a completare tutto quello che era nel suo programma elettorale.
Allora due cose chiedo a questo
Consiglio regionale: uno scatto d’orgoglio tra maggioranza e opposizione
che possa permettere a questa Regione
finalmente di andare avanti, naturalmente
facendo noi l’opposizione e
voi la maggioranza. Spero, comunque, che si concluda
questa vicenda della Giunta al più presto possibile, perché credo che il
Presidente Loiero, senza i partiti, lei rischia di
fare un flop politico perché senza i partiti,
in questo momento particolare,
Devo dire, però, che quando ho partecipato alla seduta
della Commissione Bilancio- perché queste sono le cose fondamentali, al
di là del ruolo politico che bisogna avere in questo Consiglio regionale-, la mia
grande meraviglia è stata – ed è qui che noi vorremmo dare un supporto anche di
tipo tecnico – aver visto un documento di programmazione finanziaria che è
stato portato all’attenzione della Commissione bilancio, che io ho ritenuto
forse tra i migliori documenti presentati in questo Consiglio regionale.
Ma che quel documento non era conosciuto da molti degli
assessori, da molti dei direttori generali dei vari dipartimenti!
Giuseppe GENTILE
Quindi era anonimo!
Allora credo che il motivo centrale sul quale non
riusciamo a dare risposta su questa programmazione che i calabresi si aspettano
è dovuto al fatto di questo scollamento che c’è fra
Giunta, Consiglio e quindi rapporti tra Giunta e anche i partiti politici.
Noi eravamo partiti – mi ricordo perfettamente – anche
con buonissime intenzioni, avevamo visto anche degli assessori lavorare bene
sulla programmazione, avevamo accolto con piacere questa possibilità di venire
a programmare in Consiglio regionale per dare un supporto alla Giunta,
dopodiché si è tutto quanto arenato.
Ora, Presidente, quello che noi le chiediamo è di
intervenire in quest’Aula – come diceva qualche mio collega, lei non è mai
sfuggito al confronto col Consiglio regionale e la ringraziamo –, di definire
una volta per tutte questa situazione politica, ma
quello che le chiediamo è di impostare un lavoro che possa dare dignità
finalmente a questo Consiglio e di impostare un lavoro per permettere a questo
Consiglio di suggerire eventualmente in questi programmi come poter fare, perché
alla fine della legislatura- se dovessimo arrivarci-, si possa arrivare con un
risultato concreto, altrimenti il rischio è che la cattiva figura non la fa
solo lei, ma la faccia tutto il Consiglio regionale. Su questo dobbiamo
riflettere tantissimo.
Abbiamo aperto una
riflessione con il Presidente della Commissione Bilancio per cercare di
velocizzare anche il lavoro nelle Commissioni, per cercare di portare più
pratiche possibili nell’Aula del Consiglio regionale, ma se non si parte da una
programmazione seria, se non si parte da una sintonia che lei deve ricercare
con i partiti che possono supportarla sicuramente per il prossimo futuro, credo
che questo Consiglio regionale sarà destinato ad essere delegittimato perché
non riuscirà a dare risposte concrete.
Veda, Presidente, ho cercato più volte di dire che
dall’immagine che in questo momento tramite i mass media, tramite le
disgrazie che ha avuto questa terra ultimamente si è diffusa, noi non ne stiamo
uscendo bene come Calabria e credo che sarà difficile, poi, con questa immagine
andare a discutere o a rinegoziare i ritardi sui fondi comunitari, sarà
difficile andare a discutere col Governo centrale di finanziare molti degli
interventi che abbiamo chiesto, come la vicenda anche dei forestali, come la
vicenda di tante altre poste che non sono mai state finanziate dal Governo
centrale.
Più volte abbiamo posto in queste
Commissioni delle problematiche su cui ancora si vuole sfuggire e non se ne
vuole parlare; sugli investimenti che si stanno facendo perché i sindaci si
stanno disinteressando sulla vicenda dell’acqua, della Sorical
– siamo intervenuti più volte –; su come vorremmo utilizzare i fondi per fare
impresa in questa regione, perché abbiamo visto che i risultati sono stati
negativi; su come intendiamo procedere; soprattutto sui piani che abbiamo
chiesto all’Afor, all’Arpacal,
sui quali ancora oggi arrivano interventi per utilizzare fondi comunitari senza
aver programmato assolutamente niente.
Non mi voglio dilungare perché il dibattito di oggi
doveva essere solo politico e non tecnico, ma credo che, al di là
dell’intervento politico, che ognuno di noi dovrà fare, prima o poi una
riunione di Consiglio regionale dove si discuterà qual è il vero problema che
c’è in questo momento in questa Regione si dovrà tenere. Questo è un problema
che dovremo affrontare, perché non siamo felici, caro Presidente, se lei non
riuscirà a portare a termine quello che è nel suo programma. Io, personalmente,
non sono felice, non riderò di questo, mi sto preoccupando, più volte ho dato
la mia disponibilità a lavorare anche perché questa regione possa uscire,
finalmente, da questo degrado, però molte volte non siamo ascoltati, molte
volte si va più sul politico e poco sul tecnico e, quando arriva un documento
come quello che nei prossimi anni metterà questo Consiglio regionale nelle
condizioni di poter utilizzare bene i fondi comunitari come è il Dpef, è un documento che non è arrivato in sintonia – lo
ripeto – con i dipartimenti, che non viene conosciuto
da parte di molti, anche dei consiglieri regionali, è un documento che, anche
se è buono, non è stato condiviso ancora con nessuno e credo che quel documento
sia la vera testimonianza se questa Regione vuole cambiare o no.
Se riusciremo a dare, quindi, una risposta seria,
utilizzando queste risorse che abbiamo a disposizione, sovrapponendolo a quel
documento, ma soprattutto snellendo il bilancio della Regione Calabria per il
prossimo futuro, credo che avremo sicuramente dato risposta ai calabresi. Se
continueremo nelle Commissioni ad intravedere, a vedere i piani – e lo dico
apertamente, al microfono – come quello che mi è stato presentato, sul quale
avevamo dato l’adesione anche come opposizione, sul finanziamento dell’aeroporto
di Reggio Calabria per spendere 4 miliardi per fare pubblicità, cartellonistica che non permetterà a quell’aeroporto
sicuramente di decollare, quando ci saranno presentati questi piani, io mi
batterò perché quei piani non vengano approvati, perché
questo non è il modo di gestire
Allora facciamola pure la politica, discutiamo pure, ma
il problema non sarà la scelta degli assessori e dei direttori generali, sarà
se ci sarà sintonia tra il Presidente,
Il nostro contributo lo
avremmo dato, questo Consiglio regionale avrà
deciso finalmente di dotarsi di uno strumento di
sviluppo che possa servire all’iter dei lavori di questo Consiglio regionale,
forse finalmente questa Regione avrà intrapreso una strada diversa, ma fino a
che parleremo – e lo dico anche ai giornalisti – solo di politica, solo di
assetti in Giunta o di direttori amici o vicini a quei partiti, a parte che non
mi scandalizzo, ma io dico fatelo, fatelo presto e trovate soprattutto
l’unicità nel compiere un lavoro insieme a noi
consiglieri regionali.
Noi non vogliamo stare qui
per riscaldare la sedia, non vogliamo prenderci
l’indennità per non fare il lavoro che molti cittadini calabresi si aspettano
che questo Consiglio regionale faccia. Allora noi vi chiediamo di poter
contribuire a questa discussione, di aumentare anche il numero delle sedute
delle Commissioni del Consiglio regionale, perché proprio l’altra volta
accennavo al fatto che, se vogliamo trasferire,
per esempio, tutti i poteri e le competenze agli enti
locali, occorreranno tre anni solamente per discutere come trasferirle – non mi riferisco,
naturalmente, alle Province, mi riferisco ai piccoli Comuni – tanto è difficile
è la materia, figuriamoci se poi questa materia neanche la trattiamo in questo
Consiglio regionale e non utilizziamo quei consiglieri che hanno avuto anche
esperienza amministrativa e che potrebbero dare una grossa mano su questa
materia così importante! Solo delegando e facendo diventare la Regione sempre
più un ente di programmazione, riusciremo anche a combattere e a vincere
sicuramente la malapolitica, quella che non permette
di programmare, quella che permette solamente di fare discussioni inutili, che
poi la gente non capisce quando legge sui giornali
che, a distanza di diciotto mesi, si è arrivati alla terza Giunta Loiero e non capiscono, giustamente, che speranza possano
avere i loro figli.
Legge un seguito di comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Gesuele VILASI, Segretario Questore
Legge la mozione presentata alla Presidenza.
(E’ riportata in allegato)
Ha chiesto di parlare l’onorevole Chieffallo. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, colleghi, velocissimamente perché pare, peraltro – ve lo annuncio, se non lo sapete, per coloro i quali siamo dell’alta provincia di Reggio – pare che stiano per chiudere l’autostrada e poi dovremo, probabilmente, fare tortuosamente le altre strade, peraltro si può dire in cinque minuti, in tempi europei quello che si intende dire per dare un contributo al dibattito che si è aperto questa sera.
Prendo spunto dall’intervento dell’onorevole Abramo e consentitemi che lo ringrazi
perché ha fatto un intervento
estremamente responsabile,
è un intervento che, in buona sostanza, va in
direzione dell’alta responsabilità che dovrebbe governare le coscienze dei presenti
in questo Consiglio regionale, perché è vero
che se le cose dovessero andar male, la responsabilità
poi finirebbe con l’essere né di Loiero
né della sua Giunta e della maggioranza, ma complessivamente della classe dirigente
di questa Regione. Ma io devo dire, colleghi, che non mi pare si debbano fare polemiche
più di tanto per la richiesta di un rinvio di pochi giorni, chiesta con argomentazioni
plausibili da parte del collega Guagliardi; peraltro, il Consiglio è già convocato
e quindi in quella occasione ascolteremo, certo, le determinazioni del
Presidente e la sua relazione non sulla crisi di questa Giunta, ma
complessivamente sulle questioni della politica regionale che si appartengono
alla considerazione politica di tutti quanti noi.
Perché ho preso la parola? Per dire che, senza tacerlo,
esistono difficoltà nella gestione della vita politica regionale a tutti i
livelli, maggioranza e opposizione, perché ovviamente maggioranza e opposizione
devono fare il loro mestiere, quindi la maggioranza deve poter governare e
l’opposizione deve saper controllare, ma la questione politica con la “p”
maiuscola nella sua crisi investe, purtroppo, tutti perché è la crisi della
Calabria in generale che poi si trasferisce nei partiti e diventa anche, a sua
volta, crisi dei partiti stessi.
Voglio difendere Loiero? No,
voglio dire le cose come stanno con coscienza, così come a me pare, senza voler
difendere nessuno, che non è giusto vedere sempre fosco l’orizzonte: la crisi
vi è, si sta discutendo fra i partiti, i partiti della maggioranza stanno
cercando di trovare un accordo. Certo che esistono difficoltà nei partiti della
maggioranza, esistono difficoltà nella coalizione dei partiti della
maggioranza, che poi tutte queste difficoltà giungono sul tavolo di Loiero che è diventato il capro espiatorio di tutto questo
sistema, però diciamolo, nel dire sì al rinvio di qualche giorno del collega
Guagliardi, che non è tutto fosco in questa Regione, che
anche se i problemi ci sono e bisogna prenderli dalle corna per poterli
domare e quindi aprire prospettive di
sviluppo importanti per questa nostra regione con un disegno organico forte,
beh, colleghi, molte cose sono state fatte, insomma il programma Loiero è stato ringiovanito con la Giunta del mese di
agosto, ma è un programma condiviso da tutti, io direi condiviso anche
dall’opposizione rispetto a come esso stesso è corposo e come individua il
programma medesimo i problemi di questa Calabria.
Ma poi ve la sentite di dire che è tutto nero? Davanti a me ho alcuni risultati, colleghi, che sono importanti – vedi la pubblica istruzione con Principe, vedi l’agricoltura con Pirillo, vedi la sanità con Doris Lo Moro –, ma complessivamente, anche se ci sono dei vuoti, è stata fatta una bella legge urbanistica regionale. Complessivamente, anche se ci sono dei vuoti, è chiaro che un discorso di riorganizzazione della politica dobbiamo sentirlo tutti noi e quindi portarlo avanti con forza e determinazione. E ricordo anche – perché no? – che il collega Adamo che ha lavorato intensamente nel bilancio per organizzare la finanza regionale, che purtroppo fa acqua da tutte le parti.
Ora, questo grande lavoro di riorganizzazione della politica vi è, questo grande lavoro da cui bisogna partire per fare altri salti di qualità in questa nostra regione è necessario. Io non voglio ricordare, per carità, per giustificare inadempienze, l’anno e mezzo che abbiamo trascorso, perché se no significa ritornare a ricordare luoghi comuni, le difficoltà enormi, per carità, non le auguriamo a nessuno con la stessa, purtroppo, morte del nostro Vicepresidente, ma tutte queste cose cerchiamo di metterle a frutto come punto di riferimento per consentire di farne tesoro e portare avanti un discorso nuovo.
Loiero si sta impegnando in questa direzione. Chiaramente, se tutti noi, maggioranza ed opposizione – non abbiamo bisogno o questo Consiglio non ha bisogno di un Presidente né dimezzato né offuscato – diamo una mano d’aiuto, come è giusto che sia, in quest’Aula nel dibattito più forte, più serrato, truculento, se volete, a Loiero, alla maggioranza e quindi al Consiglio regionale, consentiamo a questa Calabria di uscire fuori da uno stato di disagio che noi stessi, alcune volte, provochiamo e non è bello sentire colleghi di maggioranza e di opposizione essere in giro per la Calabria a parlare della Calabria come se la si dipingesse il luogo della perdizione, perché poi questo giudizio negativo si ripercuote, naturalmente, e si riverbera sul Consiglio regionale.
Cerchiamo un po’ –
volevo dire questo, non è perché ci avviciniamo al Natale, ma è così –, Loiero è già pronto, ha lavorato molto in questi giorni,
penso che egli è come un cavallo scalpitante che vorrebbe subito prendere la
parola in questo Consiglio e dire le cose come stanno anche in termini critici,
caro Presidente Loiero, perché anche questo bisogna
poter sapere puntualizzare – e tu lo farai certamente – perché noi tutti abbiamo
bisogno di verità sostanziali su cui costruire insieme una nuova fase politica.
Quindi è già pronta
e disponibile una via, non esorcizziamo la richiesta di un rinvio per
riattaccare un discorso che, in buona sostanza, non aiuta
Dicevate
– ma io mi fermo qui – che, per
esempio, il documento di programmazione economica e finanziaria che ho avuto
modo di leggere e che ho avuto modo di mandare a tutti i consiglieri regionali
è uno dei più avanzati che sono stati fatti in quest’ultimo periodo. Beh,
andiamo poi a discutere di queste cose, perché sono cose importanti, sono
documenti prodotti da questa Giunta regionale. Allora su questi documenti
andiamo a discutere per vedere come innestare ed innescare una nuova fase
politica.
Chiudo, dicendo al Presidente Loiero “presto, presto, presto, non attendiamo più di tanto, per evitare che davvero poi le cose si ingarbuglino”, e non mi pare giusto.
Presidenza del
Vicepresidente Roberto
Occhiuto
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Sarra. Ne ha facoltà.
Il mio sarà un intervento breve finalizzato ad evidenziare alcuni aspetti che riguardano in maniera mirata l’oggetto di questa discussione.
(Interruzione dell’onorevole Guagliardi)
No, non sarà un intervento aggressivo…
(Interruzione dell’onorevole Guagliardi)
Damiano, capisco le necessità,
le urgenze e capisco che qualcuno deve mettere
la propria faccia sui muri, come spesso avviene, noi siamo abituati a fare questo e tu ti sei fatto carico di esporre il petto
alle invettive normali, consequenziali. La
situazione politica è grave.
Il tuo intervento mi fa venire in mente un periodo particolare della storia di Roma, quando
Cartagine, dopo la prima guerra punica, stava
ricostruendo il proprio armamentario, stava
crescendo e divenendo nuovamente florida
economicamente e in Senato, ad ogni seduta
del Senato, un senatore, Catone, il censore, si alzava ripetendo
ossessivamente: “Ceterum censeo Carthaginem esse delendam”.
Allora, qui nessuno farà o reciterà la parte con mozioni o meno
di sfiducia di Catone il censore,
invece dobbiamo fare interventi mirati,
ispirati al buonsenso,
che in qualunque momento, come avete spesso ricordato, deve ispirare
l’azione di governo, di maggioranza, di opposizione.
Ebbene, a chiare lettere, ma in maniera assolutamente serena, alcune cose
voglio dirle, partendo da un dato tecnico: a mio
avviso, la proposta di rinvio presenta profili di irricevibilità
che, se possono apparire deboli da un punto di vista squisitamente tecnico-giuridico, sicuramente sono forti dal punto di
vista del principio che
dovrebbe ispirare l’agire politico, che è quello del buonsenso. E’ irricevibile
perché? C’è una proposta che è stata offerta alla valutazione del Consiglio e votata
all’unanimità. L’Ufficio di Presidenza e
A questo punto, una volta che l’Ufficio di Presidenza,
il Presidente del Consiglio, nella Conferenza dei capigruppo, ha già inteso
rubricare ed è stato diramato un ordine del giorno specifico e preciso, io
credo che solo il Presidente possa chiedere il rinvio della discussione
dell’attuale unico punto all’ordine del giorno. Eviterei, come è stato fatto,
di fare riferimenti al passato, che mi sembrano assolutamente fuorvianti per
esprimere quello che la situazione attuale, da un punto di vista politico,
evidenzia. Per cui evito di fare paragoni che, in questo momento, sono
assolutamente destituiti di fondamento.
Parlavo, oltre che da un punto di vista tecnico che mi
sono permesso di offrire alla valutazione della Presidenza, anche e soprattutto
da un punto di vista di buonsenso politico, perché il dibattito deve avvenire in Aula ed oggi. Evidenzio solo per un secondo
che questa Presidenza o, più correttamente, già la candidatura di questo
Presidente nasce da un momento, che possiamo criticare o meno,
di grande trasparenza che era quello delle primarie.
Allora, Presidente, capisco le difficoltà, ma capisco e
conosco anche la sua sensibilità da questo punto di vista ed io la invito, in
maniera assolutamente deferente, a continuare su quella strada, perché su
quella strada bisogna proseguire. Lei è stato espressione ed è stato indicato
da un’assemblea di un elettorato selezionato, è stato poi eletto da un
elettorato che è ampio, che è quello che ha titolo e legittimazione ad esprimere
un voto: “electa
una via non datur recursus
ad alteram”, su quella strada lei ha l’obbligo –
e so che lo avverte in questo senso come impegno preciso – di proseguire.
Faccio un’ultima riflessione. In questo momento, senza
entrare nel merito della discussione, evidenzio solo una cosa che è sotto gli
occhi di tutti: esiste, perché c’è un limite anche legislativo –
parliamoci chiaro – una netta contrapposizione che qualche volta è tra la
Giunta e il Consiglio, altre volte è, ahimè, all’interno della Giunta, altre
volte è tra il Presidente e i partiti; cosa rara, avviene una situazione che è
difficilmente metabolizzabile, il contrasto tra la Giunta e il Presidente, che
è una contraddizione in termini, perché la Giunta è organo fiduciario del
Presidente, e questo dobbiamo soltanto rilevarlo da un punto di vista
squisitamente da cronista, cioè è difficilmente accettabile che possa
verificarsi una situazione di questo tipo con una disciplina che, dal punto di
vista legislativo, prevede e sublima il rapporto fiduciario.
Chiarito questo, mi avvio velocemente alla conclusione,
facendo un ultimo richiamo a qualcosa che è avvenuto in passato. Uno degli
imperatori che divenne imperatore in età, era quasi vicino ai sessant’anni e
che, comunque, ha segnato la storia di Roma, l’imperatore Tiberio, amava
ripetere che “fata invenient viam”,
i fati, le stelle, il fato, la fortuna – come tradurrebbe qualcuno – troveranno
la strada.
Ora, Damiano, possiamo anche abdicare al nostro ruolo e
dire con Tiberio che il fato troverà, inventerà la strada per la Calabria e i
calabresi, però dobbiamo – e, a mio avviso, condirei questo ragionamento con un
senso di doverosità morale, prima ancora che di
mandato – trovare una strada e questa strada, siccome deve essere ispirata ad
una scelta di responsabilità, non può non essere trovata che all’interno del
Consiglio, perché se il Consiglio venisse espropriato,
al di là delle posizioni, della facoltà di discutere sulla situazione di crisi,
noi abdicheremmo al nostro ruolo, che in questo momento è già messo in forte
discussione e in maniera assolutamente provvisoria e fuorviante già abbastanza.
Allora io credo che in questo momento questo Consiglio,
questi consiglieri, questi uomini debbano riappropriarsi di un ruolo che i
calabresi hanno a loro attribuito. Allora non può esservi, a mio sommesso avviso – ma lo dico con determinazione – una discussione che
avviene fuori da questo Consiglio e, se il tempo non è stato clemente, se non
ha consentito di arrivare oggi ad una comunicazione che, Presidente, poteva
essere differente, poco importa; avverrà la prossima volta, avverrà al prossimo
Consiglio, ma oggi bisogna discutere perché c’è un dovere preciso e sottolineo
che è una doverosità morale e giuridica che noi
abbiamo, che parte da quel consesso di Lamezia.
Allora io mi permetto, in maniera determinata
ma assolutamente serena, di richiamare quest’obbligo a questo Consiglio,
a questi consiglieri, a questa Presidenza.
Presidenza del Presidente Giuseppe
Bova
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole
Chiarella. Ne ha facoltà.
Presidente, colleghi consiglieri, intanto dovrei sottolineare come questo Consiglio regionale il suo ruolo lo sta attuando e lo sta facendo in modo ottimale, anche con livelli di discussione che sono all’altezza della massima assise, del Consiglio regionale, perché oggi, in realtà, la seduta si sta tenendo non per superare l’ordine del giorno in un modo truccato, ma alla luce di una dichiarazione politica di Rifondazione comunista che non chiede il rinvio della seduta due o tre giorni prima, come poteva ben fare e come il Presidente del Consiglio, raccogliendola, poteva, di riflesso, convocare i Presidenti dei gruppi per valutare la richiesta e quindi un possibile rinvio senza, oggi, venire in Aula.
Si è venuti in Consiglio regionale e questo è un atto di grande responsabilità, è venuto il Presidente Loiero che non sfugge al dibattito, sono venuti i rappresentanti dei partiti ad ogni livello. Questo fa capire che quel ruolo del Consiglio regionale, che giustamente il consigliere Sarra da par suo ha prima sottolineato, in realtà non viene assolutamente meno.
Devo dire che il livello
stesso della discussione – ho sentito tutti,
ma devo sottolineare l’intervento del
mio amico Sarra –, le considerazioni politiche non solo per le citazioni storiche che guardo
con interesse da insegnante di lettere, ma che
comunque riconoscono, una certa sensibilità storica e quindi politica, fanno comprendere che qui nessuno sta comprimendo il dibattito e tutti sapete
– lo sapete più di me – che, se oggi c’era questo intento, chiaramente sbagliato – però sto facendo un ragionamento tecnico e anche virtuale – si poteva per Regolamento venire qua, c’era un consigliere
regionale che aveva fatto una proposta. Il dibattito compresso, per come vuole
il Regolamento, politicamente sarebbe stato un disastro, un atto del
genere questo lo capisco, però lì sarebbe venuta fuori quella mancanza di
democrazia, di tentazione a non dibattere sul problema della crisi che oggi sta
attanagliando
Qui nessuno ha detto che stiamo navigando in un momento
di grande serenità e tranquillità. Se la proposta del centro-destra di
dibattere sulla crisi è stata approvata all’unanimità, significa che la
sensibilità dimostrata dal centro-destra è raccolta in toto
dal centro-sinistra, soprattutto dall’Aula nel suo complesso, facendone
quindi una questione principe per il dibattito del Consiglio, ché nessuno
assolutamente vuole rinviare alle calende greche, perché noi stessi come
repubblicani europei saremmo a disagio se non si dovesse dibattere in questo
Consiglio di questa crisi, che – come ho detto ieri in un mio intervento con
alcuni giornalisti – è ormai in una situazione dirompente, c’è una Calabria
che, sotto alcuni aspetti, sta
affondando e quindi dobbiamo capire perché e se c’è una crisi nel
centro-sinistra, è una crisi totale del centro-sinistra che si inquadra anche
in una crisi generale della Regione e del Paese.
Infatti, voi siete molto più attenti di me e di noi,
sapete che questo è uno dei momenti più difficili che stanno vivendo il Paese e
la regione per aspetti che non sono riconducibili solo ai partiti o alle
coalizioni, c’è una crisi soprattutto in Calabria a livello generale che fa
spavento e che oltrepassa il centro-destra e il centro-sinistra.
Ieri il Papa – perché ho avuto l’onore di essere al Vaticano – diceva, ringraziando la Calabria per il gesto che ha avuto nei confronti dello stesso pontefice, “siamo in un momento in cui anche in Calabria, come in Italia” – e parlava della situazione generale – “bisogna lavorare perché c’è una crisi economica, morale e sociale a cui tutti siamo tenuti a dare un contributo” e lo stesso Mondello, Presidente della Conferenza episcopale, sottolineava nel suo intervento nel Vaticano che in Calabria o si fanno insieme determinate cose oppure non riusciremo a farle.
Allora su questo dovremmo discutere e dovremmo anche
spogliarci delle vesti di centro-destra e centro-sinistra, perché dire che Loiero sta sbagliando è la cosa più semplice del mondo, ma
se fosse così, evidentemente tutti dovremmo assolutamente andarcene a casa
perché c’è una responsabilità da dividere in base alle condizioni che ognuno
esprime, alla posizione che ha, al ruolo che ha e al posto che occupa in
Consiglio regionale. Se un Presidente dal primo posto arriva all’ultimo, è
perché evidentemente non è stato accompagnato, perché doveva essere
accompagnato da tutti coloro che abbiamo una responsabilità – ripeto – per il
peso, comunque, le responsabilità che ognuno di noi esprime.
Allora, cosa voglio dire? Che qui non si scappa dal
dibattito. Io chiedo al Presidente Bova che, se nei
prossimi giorni questa, giustamente, proposta dell’amico Guagliardi si
formalizzerà concretamente in un momento di sintesi della politica del
centro-sinistra, che io come repubblicano europeo, perché il mio partito l’ha
detto al Presidente, auspica che avvenga domani in modo che non si aspetti il
21, ma si anticipi anche di qualche giorno. Per dare un segnale, Presidente,
che qui non si sta giocando, che non si sta tentando di superare o di evitare
un dibattito e che oggi non è che il Presidente non è pronto, qui non è pronta
una coalizione, non è uno scandalo, anche se Fassino,
quindi non il segretario del mio partito, diceva l’altro giorno in una
trasmissione televisiva nazionale: “La politica, quella vera, è lo strumento
che fa sintesi delle questioni, delle problematiche che sono sul tappeto e lo
fa nel modo più veloce possibile, soprattutto in questa terra dove i problemi
crescono ogni giorno di più”.
Allora noi repubblicani siamo convinti che la politica è
questo strumento, diciamo che bisogna lavorare in questa direzione, aiutando il
Presidente ad arrivare a questa sintesi, però ognuno di noi deve sapere che
bisogna lavorare in questa direzione, aiutando il
Presidente ad arrivare a questa sintesi, però ognuno di noi deve dar un
contributo.
Sa benissimo il Presidente
che, nel momento in cui ha sentito la nostra delegazione, da parte nostra è
venuto fuori un contributo per risolvere i problemi sul tappeto. Un contributo
in politica quando è vero ed autentico non è riconducibile ai numeri che un
gruppo esprime perché quando si fa questo ragionamento, poi la crisi divampa e
non la si ferma più.
Quando è serio il
contributo, questo è il contributo di pari dignità di quello che ognuno di noi
può dare al di là dei numeri che esprime.
Il Presidente questo lo ha
raccolto e lo ringrazio per questo e gli dico di continuare su questa strada di
ascolto e di sintesi, che in una riunione ufficiale - giustamente chiede Rifondazione comunista- venga sancita per dar più forza a
questo momento di ripresa e di rilancio che sono convinto
I rappresentanti del centro-destra stasera con più voci
hanno espresso un disagio condivisibile sotto alcuni aspetti dal punto di vista
politico che per quanto mi riguarda registro positivamente e vedo come pungolo
per il Presidente ad andare avanti. Autorevoli personalità del centro-destra
stasera hanno invitato Loiero ad andar avanti e a far
sintesi e con la sua autorevolezza portare questa Regione al di fuori delle
secche in cui si trova.
Lo scioglimento del Consiglio è la cosa più semplice che
può avvenire. Sciogliere il Consiglio regionale in questo momento significa
consegnare la Calabria a quel liquame di tante cose che è caduto su questa regione
a vari livelli e che la sta spazzando via anche da un dibattito alto nazionale,
dove era arrivata grazie anche alla guida di questa Regione.
In questa direzione, allora, lavoriamo. Chiedo agli
amici del centro-sinistra di arrivare molto presto ad un momento finale come
giustamente richiede Rifondazione comunista e correttamente in Aula e non al di
fuori dell’Aula, assumendosi anche una responsabilità politica forte che in
questo momento fa parte della tradizione di un partito in cui si può essere
contro o meno ma che rappresenta una parte importante
e positiva di questa Regione Calabria.
Quindi mi auguro che la seduta fissata per il 21, la
sintesi che ci sarà arriverà nei prossimi giorni, si possa anche anticipare.
Comunque mi auguro che prima di Natale, finalmente si possano dare gli auguri
di buon Natale alla Calabria non solo a parole ma con delle linee ben precise
per incominciare a lavorare e servire questa terra e non sciogliere un
Consiglio per darlo a chi nel mondo dei gufi cerca di sottrarre alla politica
il vero senso della sua strada per meglio arrivare poi a far determinate cose
non comprensibili alla gente comune, che comunque in questo momento chiede che
si metta mano alla risoluzione dei problemi più importanti.
Noi faremo la nostra parte anche se
non entreremo in Giunta, anche se non saremo Presidenti di Commissione o anche
se saremo semplicemente Presidenti del gruppo Misto con tutto quello che voi
intelligentemente sapete che cosa significa. Al di là del ruolo che avremo, noi
non abbiamo ruolo istituzionale, i Repubblicani europei daranno un contributo
per elevare la dignità di questa Regione.
Il Presidente Loiero ce la può
fare se ognuno di noi farà la sua parte. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente Loiero, lei come
me in maniera diligente e con tanta attenzione ha seguito questo dibattito,
anomalo per certi aspetti perché in fondo si trattava a norma e a Regolamento solo di esprimere un sì o un no ad una proposta avanzata
da un gruppo della maggioranza.
Invece, si è voluta
trasformare questa chiacchierata quasi in un “aperitivo” per quello che
dovrebbe essere un dibattito molto più forte e più
ampio che noi ci aspettiamo in quest’Aula. Ma più che noi i calabresi
vogliono sentire.
Ricordo e con grande gioia che lei si appellò nel suo
primo intervento fatto in occasione della presentazione del nuovo Consiglio
alla cultura inglese, alla sobrietà dei tempi, degli elementi, al modo di
essere di uno stile che fa scuola nella vita ma anche e soprattutto in
politica.
Un modello di società che ha fatto della essenzialità il
modo di essere. Ricordo anche una battuta che le dissi cogliendo tutto ciò,
generalmente lei parla sempre prima e io per un gioco delle parti parlo sempre
dopo di lei.
Stavolta il rapporto invece si inverte. Io stasera
parlerò prima di lei e lei subito dopo potrà rintuzzare ciò che le dico o se
vuole potremo approfondire meglio queste argomentazioni dopo.
Io invece la invito, in questi giorni, di aggrapparsi un
po’ come fece in quella occasione alla letteratura greca. Io la rinvio ad
Euripide, alle sue commedie. Si rilegga l’Ifigenia, l’Alcesti,
l’Andromaca. Si rilegga un po’ qualche classico laddove in un groviglio creato
dagli uomini, laddove l’uomo riusciva a rendere difficile qualsiasi processo
della vita, l’autore Euripide e tutti i classici di quel tempo e poi anche
ripresi sulla stessa filosofia dagli autori latini come Plauto e le sue
commedie. In ogni caso, nelle cose difficili che gli uomini riuscivano a fare e
a metter su alla fine per uscire ci voleva il cosiddetto colpo di scena.
Forse avremmo voluto, siamo
venuti qui stasera noi per guardare e capire, per cogliere questo colpo di
scena e forse stasera questo colpo di scena sarebbe appartenuto ad Agazio Loiero, all’uomo Loiero. Invece
il colpo di scena chi ce lo dà? Rifondazione
comunista, un partito della sinistra che su queste cose di cui io e lei stiamo
parlando forse ne capisce poco, un partito che è affiancato ad una sinistra in
questo Consiglio regionale che sta bloccando lo sviluppo di questa regione. Un
partito che di fatti è chiuso in maniera irresponsabile nei suoi diktat e nel
suo modo di essere e di partecipare, anche, all’esterno.
Tutta una filosofia di vita e di gestione e di
comprensione della politica che di fatti sta arrecando solo lutti e distruzione
a questa terra. Diciotto mesi sì, ma 18 mesi di blocco totale.
Ecco, Presidente, la invito a rileggersi questi classici
e sa perché? Perché c’è una condizione di ricatto a cui
lei oggi è sottoposto e che ha nomi e cognomi ben precisi in questa Regione,che
ostacola oggi, come dire, un nuovo “Natale” visto che il clima è questo, una
nuova primavera come si usa dire generalmente, una nuova stagione oppure
l’avvio di un processo normale perché in fondo questa gente di Calabria in
questo momento sta chiedendo normalità di azioni e di comportamenti.
Non chiede cose eccezionali, ma
normalità. Una parola banale che, però, in sé racchiude tutto un modo di
essere, di identificarsi di un popolo che non ha mai conosciuto questa cultura,
ma ben altre culture di cui lei è stato protagonista in questa Regione e che
oggi invece risulta essere ingabbiato nei lacci e nei laccioli che quella parte
politica le sta imponendo.
Allora, Presidente, si liberi. Anche l’intervento stesso
del rappresentante dei Ds, il collega Pacenza, è stato un intervento alla disperata, ad aggrapparsi
ad uno specchio dove non riusciva a dare nessun significato reale alla
motivazione che potesse oggi in questa sede, in questo posto giustificare un
rinvio.
Questo è il dato che più oggi ci dice e spinge questa
minoranza, soprattutto, ed ha sentito anche dagli interventi dei miei colleghi
che c’è la necessità di capire la verità dove sta il vero nodo di questa crisi.
Verità noi vogliamo cogliere dal dibattito che ci viene costantemente ed
irresponsabilmente procrastinato e rinviato.
Ecco perché noi ci opponiamo, caro Presidente - e sarò
breve – all’intervento di richiesta della parte che ha voluto e che vuol
ulteriormente rinviare questo dibattito. Non per un esorcismo come qualcuno
dice. Abbiamo esorcizzato una richiesta come qualcuno ha detto nel suo
intervento ma solo ed esclusivamente perché i calabresi, la Calabria vuol la
verità di questa crisi. Dove stanno i punti che effettivamente ingesseranno
probabilmente da qui a qualche giorno ancora il nodo cruciale. Abbia il
coraggio, si richiami all’orgoglio, faccia sentire sé stesso contro una becera
cultura che nulla ha dato negli anni a questa Regione e che nulla darà mai
neanche alla nostra Nazione.
Ecco, Presidente, cosa le chiediamo. Le chiediamo di
dirci la verità, dove sta il nodo della crisi, quali fatti. Eppure, oggi la
Calabria è più che mai attraversata da una questione morale di cui poco si
parla, questa è la Calabria che ha la necessità di rialzare la schiena perché
la schiena è piegata. Non la Calabria dei calabresi, non i 2 milioni di calabresi
attenti ma una piccola parte elitaria che pensa di dominare in lungo ed in
largo, che pensa di dominare dentro e fuori quest’Aula.
Non glielo dobbiamo consentire, caro Presidente, perché
c’è un mondo di giovani calabresi che hanno voglia di riscattare questi
territori e lei in questo momento rappresenta e può rappresentare anche per
loro un punto di riferimento.
Detto questo, Presidente, chiediamo ed insistiamo nel
sostenere l’idea che oggi bisogna discutere in Aula, se non si discute oggi
continueremo nella nostra azione di protesta nei confronti di questa Giunta, di
questa maggioranza perché siamo certi e continueremo a dire ai calabresi che
questo Governo regionale è bene che vada a casa e definitivamente.
(Interruzione)
Chiedo scusa. Una questione anche d’ordine e
pregiudiziale. Noi oggi abbiamo affrontato in Aula un dibattito nella sostanza
prima che intervenga il Presidente Loiero…
(Interruzione)
Ovviamente, la prossima seduta non è la prosecuzione di
questa seduta di Consiglio ma si riparte da zero e noi
andremo a ragionare sulla proposta Guagliardi e sulle comunicazioni che il
Presidente Loiero dovrà dare.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Dima. Ne ha facoltà.
Nucera ha
sostanzialmente anticipato quello che volevo brevemente dire prima delle
conclusioni del Presidente Loiero. Questo di stasera
non è affatto il dibattito così come da ordine del giorno.
Assolutamente no. Noi abbiamo
discusso largamente, e ringrazio la Presidenza di questo, sulla proposta Guagliardi di rinvio per cui sia
ben chiaro che alla prossima seduta, dopo che abbiamo consumato anche l’atto
del voto in Aula stasera, si riparte da zero nella discussione di carattere
generale.
Prima di dar la parola al Presidente della Regione non
solo voglio assicurare - perché queste sono competenze dell’Aula e quando
l’Aula non è in assemblea sono mie personali – che quella sottolineata poco fa
dall’onorevole Dima per ultimo e poco prima dall’onorevole Nucera
è la valutazione più oggettiva.
Quanto votato nella scorsa seduta fino a questo momento
non ha avuto nemmeno inizio. Mi sono consentito in maniera irrituale di
inserirmi nella discussione perché l’Aula è sovrana rispetto al pronunciamento
sulla richiesta avanzata dal capogruppo di Rifondazione comunista, onorevole
Guagliardi.
Una cosa la aggiungo ma prima dell’intervento
dell’onorevole Loiero e prima del voto. I colleghi
sanno – vi chiedo scusa che lo faccio ora –, perché è circolato anche in Aula
un flash di agenzia, di un fatto
inquietante e grave avvenuto oggi nel primissimo pomeriggio all’ospedale di
Siderno dove è stata fatta scoppiare una bomba a basso potenziale accanto a cui c’era una lettera minatoria di minacce all’onorevole Laganà Fortugno, moglie del
povero Franco, e al fratello Domenico, fratello del povero Franco.
Noi lo avremmo fatto e lo facciamo per chiunque ma non onoreremmo in nessun modo il fatto che noi
abbiamo intitolato quest’Aula a Franco Fortugno se
concludessimo la nostra discussione senza aver votato una posizione limpida,
esplicita di solidarietà di tutto il Consiglio regionale rispetto a questo
fatto insopportabile.
Per cui ora do la parola all’onorevole Presidente della
Regione. Lo ascolteremo ma prima di mettere ai voti la
proposta Guagliardi…,è irrituale ma non ho altro modo
di fare perché se il Consiglio la votasse, la seduta sarebbe tolta.
Non penso che il Consiglio farebbe comunque, al di là
del rispetto che debbo alle posizioni dell’Aula, un fatto giusto se concludesse prima di pronunciassi e prima di averlo fatto in
maniera corale da parte di tutti noi.
Io dopo l’intervento chiamerò i capigruppo al banco e
prima del voto decideremo come proseguire. Vi chiedo scusa per questo e ora do
la parola al Presidente della Regione.
Grazie, Presidente, parlerò in maniera davvero
telegrafica per dare l’idea plastica che qui non c’è nessun dibattito. Non
stiamo consumando l’ordine del giorno previsto dal Presidente, ma stiamo
parlando su una richiesta di un gruppo della coalizione di maggioranza. Un gruppo
che, per la verità, si è sempre distinto in quest’Aula, ha partecipato sempre
al dibattito e non ha mai fatto richieste esose di nessun tipo.
Ho vissuto con grandissimo disagio questo confronto qua,
senza alcuna convenienza come non sfugge a nessuno di voi. Perché? Perché di fatto mi sono sottoposto ad un dibattito in un momento
che non faccio fatica a dire difficile della coalizione di maggioranza ma
questo sarebbe il meno. Momento difficile per la nostra regione che si trova in
una condizione complicata, drammatica e allo stremo e deve assistere ad un Governo
che non riesce a sprigionare tutte le sue risorse e tutte le sue potenzialità.
Quindi, io ho ascoltato – avete visto che non mi sono
mai mosso proprio per questo –, ho ascoltato con attenzione quello che ha detto
la mia maggioranza e con altrettanta attenzione quello che ha detto la opposizione, anche al netto di alcuni riconosciuti
interventi un po’ folclorici.
Ho ascoltato tutti con somma attenzione. Alcune cose che
avete detto sono sacrosante e mi riferisco a quasi tutti gli interventi. Mi
rendo conto obiettivamente che siamo, perché negarlo sarebbe assurdo, in un
momento difficilissimo e complicato ed io voglio confrontarmi in quest’Aula.
E’ vero che la legge che è stata proposta nel ’99 è una
legge che toglieva ai partiti la possibilità di decidere e mandava tutti
all’interno della istituzione.
Sotto questo aspetto ho creduto sempre, come avete
riconosciuto, di rispettare questa istituzione. Naturalmente faccio politica e
devo tener conto di tanti equilibri, il guaio è se non fossimo
in condizioni di decidere. Io sono e ve lo assicuro, soprattutto alla
opposizione, in grado di decidere così come la legge mi permette di fare.
Oggi abbiamo fatto, il 21 faremo un secondo dibattito magari
in situazioni difficili proprio sulla crisi.
Io non conosco bene il Regolamento e se il Presidente Bova ha permesso che oggi si sviluppasse un dibattito di
fatto sulla crisi - che ha avuto toni civili ma anche di un certo tipo-, non
posso far a meno di registrarlo, se lo ha fatto nella sua saggezza lo apprezzo ma su una richiesta di rinvio, sulla posizione di
un gruppo, nei Regolamenti parlamentari si prevede che parli uno a favore e uno
contro.
Il Presidente ha fatto benissimo a dar a tutti la parola, ma devo dirmi che mi sono sottoposto ad
un dibattito e ad un altro dibattito su un momento difficile mi sottoporrò.
Qui non c’era una furbizia, credetemi, mi rivolgo
soprattutto a voi. Non c’era alcuna furbizia ma c’era
il fatto che un partito ieri sera mi ha chiesto, su temi che non sono solo la
cabina di regia ma importanti del nostro sviluppo, di vedere tutta la
coalizione di maggioranza magari alla vigilia di una sofferta decisione che
potrebbero prendere.
A me è sembrato naturale e normale dir sì. Naturalmente,
ero venuto qua per dibattere sull’ordine del giorno preparato dal Presidente
che come sempre si era confrontato con me, con
Ovviamente faccio tesoro anche delle cose che ho sentito
sia dal centro-sinistra che dal centro-destra per quanto mi riguarda.
Un’ultima cosa proprio per chiuderla qua e proprio per
non dare l’idea che andiamo ad un voto meccanico senza alcun pathos.
Nel concludere, voglio dire che in occasione
dell’accensione dell’abete natalizio il 20 dicembre di questo mese il sommo
Pontefice ha rivolto un invito alla Regione Calabria. Vorrebbe incontrare una
delegazione nella biblioteca vaticana.
Io invito il Presidente e chi ne voglia
far parte, anche se naturalmente non può essere una delegazione nutritissima.
Ma c’è un incontro nella biblioteca vaticana la mattina del 20 e poi il
pomeriggio in piazza San Pietro c’è il rito
dell’accensione dell’albero.
Invito il Presidente a comporre una delegazione che
insieme a quella della Giunta rappresenterà la
Regione. Se posso chiudere con una battuta : forse
anche per chi non crede una benedizione a questa Regione non farebbe male.
PRESIDENTE
Grazie al Presidente della Regione. Come eravamo rimasti,
se volete prima del voto chiamo i capigruppo al banco.
(I capigruppo
si portano al banco della Presidenza)
Come concordato, leggo – poi ci sarà un coordinamento
formale – un ordine del giorno, un comunicato, una presa di posizione su quanto
detto prima su cui c’è intesa da parte di tutti i gruppi, i capigruppo e il
Presidente della Regione che sottoporrò all’approvazione dell’Aula.
Vi chiedo scusa ché al di là di ogni prassi - ma noi non
prevedevamo quanto avvenuto – c’è un solo testo nemmeno battuto che leggerò e
scuserete qualche errore di forma.
“Il Consiglio regionale della Calabria
esprime piena
solidarietà e totale vicinanza all’intera famiglia, all’onorevole Maria Grazia Laganà Fortugno e al dottor
Domenico Fortugno, moglie e fratello del nostro
indimenticabile Franco, vittime di una gravissima intimidazione perpetrata nei
loro confronti in un corridoio dell’ospedale di Sidereo, con lo scoppio di una
bomba a basso potenziale accompagnata da lettera minatoria.
E’ insopportabile ed assieme inaudito che proprio i
familiari del compianto Vicepresidente del Consiglio che hanno subito quel
delitto terribile per mano di mafia oggi vengano
minacciati con l’obbligo dell’assoluto silenzio di non richiedere più la verità
tutta e fino in fondo sull’assassinio del nostro Vicepresidente del Consiglio,
Franco Fortugno.
Questa azione infame fa emergere il permanere di un
clima assai inquietante e pericoloso di attacco non solo alla sicurezza delle
persone ma alle stesse fondamenta della democrazia calabrese.
Alle autorità inquirenti, alle forze dell’ordine, al
prefetto De Sena che hanno con passione ed intelligenza
lavorato indefessamente nell’ultimo anno e
mezzo ottenendo i primi importanti risultati in direzione della individuazione
dei presunti responsabili di primo livello del delitto Fortugno
chiediamo di agire con la stessa prontezza nell’azione finalizzata ad
individuare e colpire gli autori di questo vile atto intimidatorio.
Al Governo nazionale chiediamo l’attivazione urgente di
un progetto d’urto per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini calabresi
come già attivato per Napoli rispetto a cui
l’Assemblea regionale dà pieno mandato ai vertici della Regione e del Consiglio
perché si adoperino prontamente e pienamente anche a fronte di impegni e
risorse finanziarie straordinarie nel rispetto di tutte le prerogative
istituzionali che la nostra Regione fosse chiamata ad assumersi direttamente
per la realizzazione di un piano siffatto”.
Non ci sono osservazioni, si passa alla votazione.
(Il Consiglio
approva alla unanimità)
Naturalmente col coordinamento formale.
Prima di mettere ai voti la proposta avanzata dal
collega Guagliardi, dico ai colleghi che rispetto alla importantissima
dichiarazione di disponibilità avanzata dal Presidente della Regione avente
come oggetto la visita al Santo Padre il prossimo 20 dicembre, ovviamente
questa Presidenza una volta riconosciuta la disponibilità in termini
straordinari vuole – come sempre facciamo – che la decisione non venga portata avanti solo dall’Ufficio di Presidenza ma che
la assumano di intesa i gruppi.
E la facciamo rapidamente, ed urgentemente perché
abbiamo pochissimo tempo in modo che anche decisioni di questo tipo possano
essere comunque il risultato di una valutazione oggettiva ed equilibrata.
Detto questo, non ho altro da fare che mettere ai voti
la proposta avanzata dal collega Guagliardi che chiedeva l’aggiornamento della
seduta in modo che si potesse discutere della questione avanzata da un partito
e da un gruppo della maggioranza di governo su cui si richiedeva una
riflessione anticipata all’interno della maggioranza.
Detto questo, chi è d’accordo con Guagliardi alzi la
mano…
Presidente, per appello nominale.
PRESIDENTE
Ma non cambia nulla, onorevole Nucera.
Pongo in votazione la richiesta Guagliardi.
(Il Consiglio
approva)
Essendo questa funzione delicata, voglio dire che il mio
voto rispetto alla questione è stato di astensione.
Il Consiglio
resta convocato per giovedì 21 dicembre alle ore 10,00.
la seduta è tolta.
La seduta termina alle 17,37
Ha chiesto congedo il consigliere Racco.
(Così resta stabilito)
Sono stati presentati alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Disposizione per la formazione del bilancio annuale 2007 e pluriennale 2007-2009 della Regione Calabria (legge finanziaria)” (P.L. n. 159/8^)
E’ assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive - ed alla prima - Affari istituzionali e affari generali – terza - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – quarta - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente – quinta - Riforme e decentramento – e sesta - Affari della Unione europea e relazioni con l’estero – per il parere in data 11 dicembre 2006.
(Così resta stabilito)
“Bilancio annuale di previsione della Regione Calabria per l’anno finanziario 2007 e bilancio pluriennale per il triennio 2007/2009” (P.L. n. 160/8^).
E’ assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive - ed alla prima - Affari istituzionali e affari generali – terza - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – quarta - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente – quinta - Riforme e decentramento – e sesta - Affari della Unione europea e relazioni con l’estero – per il parere in data 11 dicembre 2006.
(Così resta stabilito)
“Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2007, art. 3, comma 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8)” (P.L. n. 161/8^)
E’ assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive - ed alla prima - Affari istituzionali e affari generali – terza - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – quarta - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente – quinta - Riforme e decentramento – e sesta - Affari della Unione europea e relazioni con l’estero – per il parere in data 11 dicembre 2006.
(Così resta stabilito)
“Autorizzazione all’esercizio provvisorio del
bilancio di previsione della Regione
Calabria per l’anno finanziario
E’ assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive - per il parere in data 11 dicembre 2006.
(Così resta stabilito)
Sono state presentate, inoltre, alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:
Gallo – “Abrogazione commi art. 28 - legge regionale n. 7/2006” (P.L. n. 157/8^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente – in data 1 dicembre 2006.
(Così resta
stabilito)
Cherubino – “Istituzione dei centri antiviolenza, case di accoglienza e di ospitalità alle donne e ai minori – Istituzione numero verde e forum antiviolenza” (P.L. n. 158/8^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere in data 5 dicembre 2006.
(Così resta
stabilito)
Nucera – “Interventi regionali in favore della cinematografia” (P.L. n. 163/8^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere in data 12 dicembre 2006.
(Così resta stabilito)
Borrello, Tallini, Serra – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25, recante: “Statuto della Regione Calabria” (P.L. n. 164/8^)
E’ assegnata alla Commissione consiliare Riforme e decentramento.
(Così resta
stabilito)
La seconda Commissione consiliare “Bilancio, programmazione economica e attività produttive” nella seduta di mercoledì 6 dicembre u.s. ha espresso parere favorevole in relazione alla deliberazione della Giunta regionale n. 761 del 7 novembre 2006, recante: “legge regionale n. 7/2006 – art. 4, comma 8 – provvedimenti” (Parere n. 21/8^).
In data 11 dicembre 2006 il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sottoelencata legge regionale. La stessa sarà pubblicata sul Bur supplemento straordinario n. 2 del 15.12.2006:
Legge
regionale 11 dicembre 2006, n. 16 concernente “Disposizioni di carattere
finanziario – Variazione
al bilancio di previsione
Assegnazione a Commissioni di
consigliere regionale
L’onorevole consigliere Alessandro Nicolò è stato
assegnato in rappresentanza del gruppo consiliare di Forza Italia quale
componente della quarta e sesta Commissione consiliare, in sostituzione
dell’onorevole consigliere Antonio Pizzini, giusta
comunicazione del 1° dicembre 2006, prot. 523
acquisita in pari data al prot. 3.200 del Settore Segreteria Assemblea.
L’onorevole consigliere Domenico Crea con nota del 7 dicembre 2006, acquisita al protocollo n. 3253 di pari data del Settore Segreteria Assemblea, ha comunicato di aver costituito il gruppo consiliare “Democrazia cristiana – Ind. Mpa” ai sensi dell’art. 27 dello Statuto e dell’art. 13, comma 3 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
La comunicazione di che trattasi è inviata all’Ufficio di Presidenza per le determinazioni di competenza.
In data 7 dicembre 2006, l’onorevole
Egidio Chiarella è stato designato Presidente
del gruppo consiliare “Misto” giusta comunicazione del 7 dicembre 2006
acquisita al prot. N. 3260 dell’11.12.2006 del Settore Segreteria Assemblea.
Morelli. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
l’infarto miocardico è tra le prime cause di morte in Italia e in tutti i paesi occidentali;
l’angioplastica coronarica, intervento effettuato da medici cardiologi sulle coronarie tramite cateteri a palloncino, riaprendo le arterie occluse, ne riduce la mortalità e le conseguenze non fatali rispetto ai soli farmaci;
presso la cardiologia dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza esiste dal 1993 un laboratorio di emodinamica, il primo ad eseguire coronarografie in Calabria;
a più riprese, nell’ultimo decennio, i medici hanno segnalato la necessità dell’attivazione di un programma per l’effettuazione dell’angioplastica coronaria, che è ampiamente giustificato dal bacino d’utenza della provincia di Cosenza;
la media italiana di angioplastiche dello scorso anno è stata di circa 2.000 per ogni milione di abitanti, ma con 3.700 per milione in Lombardia e sole 750 (circa un quinto) per milione in Calabria;
il bacino di utenza della città di Cosenza è stimato in 250.000 persone circa, quello della provincia in 750.000; da ciò deriva la prevedibilità di almeno 500 angioplastiche/anno per la sola città e 1.500, se si considera l’intera provincia, numeri ampiamente superiori ai minimi richiesti dalle società scientifiche per giustificare l’attivazione non solo di uno, ma addirittura di due laboratori a volume ottimale.
l’indispensabile tempestività dell’angioplastica nell’infarto acuto rende di fatto ineffettuabile tale procedura, trasferendo il paziente presso le strutture di emodinamica presenti a Catanzaro, giacché i benefici rispetto alla terapia medica sono legati all’immediatezza dell’intervento; ciò senza considerare i rischi ed il disagio del trasporto di pazienti in condizioni anche molto gravi. Il carico di lavoro aggiuntivo sarebbe, inoltre, insostenibile da tali strutture;
per questi pazienti il rischio di morte ad un anno aumenta del 7,5 per cento per ogni 30 minuti di ritardo della procedura.
presso la cardiologia di Cosenza operano da tempo professionisti con documentata formazione specifica e che, per concretizzare il progetto di angioplastica, è stato nominato due anni fa un primario con specifica e comprovata esperienza in emodinamica;
da gennaio 2005 ad agosto 2006 tali professionisti hanno, infatti, svolto con apparecchiature portatili non di proprietà dell’azienda, idonee a carichi di lavoro inferiori e con gravi carenze di organico superate da attività spesso volontaria, oltre 1.200 coronarografie e quasi 600 angioplastiche, per lo più in pazienti acuti e con ottimi risultati, così dimostrando eccellenti capacità tecnico-organizzative;
come era prevedibile, tale precaria dotazione si è mostrata inadatta all’enorme richiesta di trattamento e guasti tecnici legati all’uso eccessivo delle apparecchiature hanno arrestato l’attività da oltre tre mesi;
da allora si trasferiscono
quotidianamente pazienti anche in gravi condizioni per circa
negli ultimi dieci anni si sono, invece, sviluppati tre laboratori di cardiologia interventistica nella città di Catanzaro, uno universitario, una presso una clinica convenzionata e, di recente, uno presso l’ospedale Pugliese, per il quale si sarebbe attivata una gara per l’acquisto di un nuovo agiografo;
la provincia di Cosenza, che è la più estesa d’Italia ed ha oltre 750.000 abitanti, necessita pertanto di almeno un presidio stabile e pienamente efficiente;
nei giorni scorsi i medici della cardiologia di Cosenza hanno inviato una lettera aperta agli organi competenti (assessore alla salute, sindaco, Presidente della Provincia, Presidente dell’Ordine dei Medici, Presidente regionale dell’Associazione Nazionale dei Medici Cardiologi Ospedalieri) che ha fragorosamente scosso la cittadinanza, mettendola di fronte in maniera esplicita alla drammatica evidenza di un trattamento inferiore a quello raccomandato;
a seguito di tale denuncia, la stampa ha dato notizia del reperimento da parte dell’assessore di 2 milioni di euro da finalizzare all’acquisto delle idonee apparecchiature ed all’integrazione del personale necessario -:
se intende:
attivarsi, nei tempi minimi richiesti dalle procedure di legge, per potenziare un reparto, efficiente e dotato della necessaria professionalità, di quanto indispensabile per garantire l’adeguato livello di cura ad una tanto vasta popolazione;
destinare le risorse economiche indispensabili all’acquisto delle apparecchiature necessarie ed all’adeguamento numerico del personale sanitario, poiché i costi di tale carenza, già pagati per anni in termini di vite umane e gravi conseguenze per lo stato di salute dei pazienti, appaiono non più sostenibili.
(129; 30.11.2006)
Dima. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
con delibera di Giunta regionale n. 1044 del 22/12/2004 avente ad oggetto “Lsu-Lpu in servizio presso i dipartimenti forestazione e protezione civile, pubblica istruzione e beni culturali, urbanistica e demanio” si prendeva atto che presso i dipartimenti su indicati prestavano servizio lavoratori Lsu e Lpu ripartiti nel seguente numero: 291 presso il dipartimento protezione civile e forestazione con compiti di attività di prevenzione e previsione nonché di difesa idro-geologica, 45 presso il dipartimento pubblica istruzione e beni culturali con compiti di supporto, monitoraggio e funzionamento del sistema bibliotecario regionale e delle biblioteche di interesse locale e 22 presso il dipartimento urbanistica e demanio con compiti di catalogazione della strumentazione urbanistica;
questi lavoratori erano in possesso dei necessari requisiti di specializzazione e di professionalità ed avevano avuto modo di accrescere notevolmente le proprie attitudini sia attraverso la loro partecipazione a corsi di formazione e di qualificazione professionale sia, soprattutto, la loro presenza e la loro partecipazione alle attività delle strutture della Regione;
si rendeva necessario individuare i percorsi di stabilizzazione di questi lavoratori, al fine di trasformare il loro rapporto di lavoro da determinato ad indeterminato attraverso programmi capaci di coniugare la tutela del territorio e delle sue peculiarità con la finalità di garantire percorsi occupazionali certi;
per realizzare tale progetto si è deciso di predisporre che gli enti strumentali della Regione utilizzassero il personale Lsu e Lpu in servizio presso i citati dipartimenti regionali nel rispetto delle singole professionalità possedute da questi lavoratori e, soprattutto, attraverso un’opportuna verifica delle rispettive dotazioni organiche;
il decreto n. 3473 del 14/03/2005 è relativo alla procedimentalizzazione dell’iter amministrativo per l’attuazione del provvedimento regionale su citato, e cioè della D.G.R. n. 1044 del 22/12/2004 attraverso l’acquisizione dei dati relativi alle risorse organiche degli enti strumentali regionali e la predisposizione della pubblicazione dell’avviso per la presentazione dei curricula da parte degli Lsu e Lpu interessati, ai fini dell’elaborazione di apposita graduatoria divisa per categoria;
in attuazione di quanto citato precedentemente, si è costituita la commissione di verifica dei requisiti posseduti dai lavoratori precari e, contestualmente, si è proceduto ad emettere avviso pubblico per selezionare le richieste di questi lavoratori;
proprio in questi giorni i
lavoratori Lsu e Lpu hanno
attuato forme di proteste molto forti per sensibilizzare
come
(130; 30.11.2006)
Chiarella. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alle attività produttive. Per sapere – premesso che:
alla luce di testimonianze autorevoli ed insistenti, la struttura della Nuova Biozenit S.p.A. potrebbe essere ubicata in Puglia;
da un estratto degli atti
ufficiali della Giunta regionale pugliese (secondo le notizie divulgate
pubblicamente dal segretario generale della Cgil,
Alfredo Iorno, e dal segretario provinciale della Uil, Giuseppe Munga) si evincerebbe che
le aspettative relative alla possibilità di creare nuovi posti di lavoro in Calabria, grazie all’auspicata realizzazione del contratto di programma relativo, soprattutto, all’insediamento di un impianto florovivaistico in provincia di Catanzaro, verrebbero ad essere vanificate qualora si concretizzassero i fatti denunciati, a mezzo stampa, dagli autorevoli esponenti sindacali, di cui in premessa;
il possibile spostamento della Nuova Biozenit S.p.A. in Puglia avrebbe una ricaduta assolutamente negativa, soprattutto sul piano sociale, per quanto attiene al ruolo interpretato dalla Giunta regionale calabrese nella vicenda, se si osserva che la stessa Regione Calabria partecipa con circa 3 milioni di euro al progetto di cui ne è proponente -:
se non ritengono - vista la delicatissima situazione politica che sta vivendo la coalizione del centro-sinistra calabrese -, in attesa di un’auspicata normalizzazione del quadro politico di Giunta regionale, di fare chiarezza sulle ragioni relative alla vicenda connessa ad un paventato e penalizzante, soprattutto dal punto di vista occupazionale, trasferimento della Nuova Biozenit S.p.A. in Puglia.
(131; 6.12.2006)
Nucera. All’assessore alla sanità. Per sapere – premesso che:
in ogni Asl
da circa un decennio è stata istituita una mega
struttura che racchiude in sé l’Igiene Pubblica, i Servizi Veterinari, l’Igiene
e
con i diversi Piani sanitari regionali nelle Asl si è sempre più fortificata come struttura strategica indispensabile per la normale attività di sanità pubblica;
all’Asl 11 di Reggio Calabria è stata istituita nell’anno 1998;
in tale struttura vi è stato sempre il responsabile di struttura;
tale responsabile dal 1° ottobre u.s., data in cui l’ultimo direttore del dipartimento (nominato quando era già in fase di prepensionamento), è andato in quiescenza, lasciando la direzione del dipartimento vacante;
dalla suddetta data l’importante e strategica struttura dipartimentale è rimasta senza responsabile, né definitivo né facente funzioni, cosa non prevista dalla normativa vigente in materia, infatti il legislatore all’articolo 15, comma 5, del decreto legislativo n. 229/1999 ha previsto, che il dirigente preposto alla direzione di una struttura complessa ha l’obbligo di nominare il proprio sostituto;
tutto ciò non si è verificato, in quanto, come già detto, dal 1° ottobre u.s. il posto è rimasto vacante, recando, altresì, grave pregiudizio all’utenza -:
le ragioni per cui il direttore generale dell’Asl n. 11 di Reggio Calabria non ha provveduto alla nomina del responsabile del dipartimento prevenzione e se non ritiene opportuno sanare questa situazione, provvedendo il prima possibile alla copertura del posto rimasto vacante.
(132; 7.12.2006)
Il Consiglio regionale
premesso che
in data 5 giugno 2002 tra il
Ministero della salute,
così come richiamato nelle premesso dello stesso protocollo di intesa le necessarie competenze scientifiche ed assistenziali e le professionalità ospedaliere, valutate anche le esigenze tecnologiche, vengono assicurate dalla facoltà di Medicina della Università Magna Grecia di Catanzaro “al fine di garantire un integrato rapporto tra ricerca e terapia”;
vista la disponibilità di un modulo strutturale idoneo ad ospitare un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico nella sede della facoltà di Medicina e Chirurgia in località Germaneto, si individua nello stesso la sede del Centro di eccellenza per l’oncologia;
si delegano
successivamente, in data 21
ottobre 2002, è stato sottoscritto tra
nello stesso protocollo di
intesa viene stabilito che tra
a seguito degli atti sopra
richiamati e di un proficuo confronto tra le parti, cui sono susseguiti
ulteriori pronunciamenti ufficiali e delibere di Giunta regionale, sono stati
sottoscritti altri protocolli che hanno riguardato, tra l’altro, anche le
intese tra l’Azienda Mater Domini e
in data 16 settembre 2005 il
Presidente Loiero, presenti gli assessori regionali
alla Università e alla Sanità, hanno concordato con il Magnifico Rettore,
professor Salvatore Venuta ed il professor Francesco Saverio Costanzo, Preside
della Facoltà di Medicina e Chirurgia, entrambi in rappresentanza della
Università Magna Grecia, ulteriori aspetti operativi e gestionali attinenti le
risorse finanziarie che
in data 8 marzo 2006 si è proceduto alla inaugurazione ufficiale del Irccs oncologico;
ad oggi, dopo oltre nove mesi dalla summenzionata inaugurazione, desta fortissima preoccupazione la grave paralisi gestionale e amministrativa in cui versa l’Irccs oncologico;
si apprende con stupore ed indignazione che i servizi richiesti ogni giorno dal paziente oncologico, i presidi fondamentali per la cura dei tumori, la disponibilità di tecnologie d’avanguardia presenti solo nel Centro oncologico e l’impiego di un numero adeguato di medici e professionisti sanitari, sono quotidianamente pregiudicati dalla cattiva amministrazione della Fondazione Campanella;
i vertici della Fondazione Campanella non si sono dimostrati in grado di garantire l’efficiente funzionamento della macchina gestionale;
nonostante ciò il centro ha continuato ad operare distinguendosi per la qualità della sua attività a tal punto da meritare riconoscimenti unanimi in ambito nazionale ed internazionale a merito della grande qualità dello staff medico, delle professioni sanitarie e di tutti coloro che hanno operato al di là dei doveri e del ruolo per compensare alle continue mancanze;
sono pervenute numerose sollecitazioni dall’assemblea dei docenti, dal personale medico e paramedico, dalle parti sindacali e dalle organizzazioni professionali, che in più circostanze, anche recentemente hanno chiaramente espresso forti preoccupazioni e perplessità sui rischi che potrebbero intervenire se la situazione non dovesse immediatamente cambiare;
è necessario agire subito per rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno funzionamento della Fondazione e dell’Irccs oncologico al fine di garantire l’efficienza della struttura nell’interesse della difesa dei diritti dei pazienti e dei cittadini considerata anche la rilevanza della patologia oncologica nella sanità pubblica e per la qualità della vita finora compromessa nella sua dimensione sanitaria da continui viaggi di speranza;
tanto premesso impegna
(29; 14.12.2006) Talarico, Nucera, Occhiuto, Sarra, Trematerra, Aiello, Gentile, Dima, Senatore, Nicolò, Morelli