VIII legislatura

28.

Seduta di giovedì 14 dicembre 2006

 

Presidenza del Presidente Giuseppe Bova

La seduta inizia alle 10,15

PRESIDENTE

Visto che non sussiste il numero legale, salutiamo i consiglieri presenti e aggiorniamo la seduta alle 11,30.

La seduta sospesa alle 10,16 è ripresa alle 14,40

Gesuele VILASI, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(I consiglieri del gruppo Udc espongono cartelli recanti la scritta “Il centrosinistra ha fallito, la mozione di sfiducia per tornare a votare”)

PRESIDENTE

Colleghi, se continuate così, sono costretto a sospendere la seduta.

Giovanni NUCERA

Faccia quello che vuole, Presidente!

PRESIDENTE

No, quello che voglio non l’ho fatto mai! Le regole che valgono…

Giovanni NUCERA

Lei è il Presidente dell’Assemblea, faccia quello che ritiene…

PRESIDENTE

No, io vi invito a toglierli, altrimenti sono costretto a sospendere la seduta

(Interruzione dell’onorevole Nucera)

(Interruzioni)

Chiamo i capigruppo al banco.

(I capigruppo si portano al banco della Presidenza)

Se i colleghi prendono posto, la seduta riprende.

Gesuele VILASI, Segretario Questore

Prosegue la lettura del verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni

Gesuele VILASI, Segretario Questore

Legge le interrogazioni pervenute alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Guagliardi. Ne ha facoltà.

Damiano GUAGLIARDI

Colleghi consiglieri, signor Presidente del Consiglio, signor Presidente della Regione, riconosco che questa è una seduta importante, perché porta una discussione politica al centro del dibattito consiliare ed è una valutazione importante per la maggioranza e la minoranza su questi diciotto mesi di governo regionale, però c’è un elemento che vorrei sottoporre alla vostra attenzione, chiedendovi il rinvio di questa discussione proprio nel nome della centralità del Consiglio regionale e dei lavori di questa Assemblea.

Noi siamo profondamente convinti che nel sistema bipolare le coalizioni hanno bisogno di una sede come questa per esprimersi compiutamente, però c’è un momento in cui le coalizioni hanno bisogno anche di rivedersi per fare il punto della questione complessiva.

Il mio partito, che ha avuto già incontri bilaterali, di cui è in gran parte soddisfatto della discussione, ha però bisogno di un momento di discussione collegiale al nostro interno. Noi ci stiamo attrezzando ad una stagione congressuale con la costruzione della sinistra europea e con una conferenza organizzata dal partito, per cui nei prossimi giorni saremo impegnati fino a domenica sera, da stasera in poi, in un dibattito di carattere nazionale. Ciò ci impedisce di fare una valutazione dell’andamento della discussione in atto nella maggioranza e della soluzione, che sappiamo già pronta, del Presidente per uscire dalla crisi.

Vi chiediamo, pertanto, un rinvio di questa discussione, chiedendo scusa a voi per il momento di ulteriore ritardo che creiamo e chiediamo anche scusa ai calabresi per questo passaggio che, in altri momenti, non avremmo chiesto, però chiediamo un rinvio proprio per far esaltare la centralità del sistema bipolare, in cui se c’è una componente di una coalizione, è giusto che un percorso o di costruzione di una maggioranza o di superamento di una crisi di una maggioranza si possa concludere con tutte le sue componenti.

Ci assumiamo la responsabilità, pertanto, di chiedere questo rinvio ed io chiedo al Consiglio, vista la saggezza anche dell’opposizione, oltre che degli amici dei gruppi di maggioranza, di accogliere questa mia necessità, che non è soltanto mia da capogruppo, ma del mio partito sia a livello regionale che a livello nazionale. Mi auguro che questa cosa venga accolta e, quanto prima, si possa procedere al dibattito politico su questa Regione.

Presidenza del Vicepresidente Antonio Borrello

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Dima. Ne ha facoltà.

Giovanni DIMA

Presidente, ho ascoltato la richiesta del collega Guagliardi, che è una richiesta di rinvio della seduta del Consiglio regionale senza un minimo di valutazione politica, perché il rinvio di una seduta del Consiglio regionale in un contesto particolare così come oggi vive la Calabria, non si chiede per esigenze di gruppo e non si può chiedere perché, ad un certo momento, parte di uno schieramento politico, così come lui ha definito, ovviamente, la sua parte politica, vuole un rinvio che non si capisce in che direzione, per quale motivo, per fare quale approfondimento, per rimandare non so a quanto tempo la convocazione del Consiglio regionale. In altri termini una richiesta di rinvio del Consiglio regionale tout court, molto affrettata – mi consenta –, molto approssimativa nella valutazione politica che non può che aggravare il clima di incertezza e di difficoltà che oggi vive la nostra Regione e soprattutto questo Consiglio regionale.

Ritengo, caro Presidente, per quanto ci riguarda sicuramente, che una richiesta di tale natura è inaccettabile, non solo per un motivo che do per scontato che, forse, dovrebbe appartenere anche alla sensibilità politica e umana del collega Guagliardi, ché questa seduta arriva dopo mesi e mesi di paralisi politico-amministrativa di questa Giunta regionale e di questo Consiglio regionale. Questa è la prima occasione per poter immaginare, più o meno, qual è lo stato di crisi di questa maggioranza e di questa Giunta, non fosse altro che, su iniziativa prima del collega Gentile, poi sottoscritta dal sottoscritto, poi da altri colleghi consiglieri regionali della minoranza, abbiamo cercato di squarciare il silenzio assordante del livello istituzionale che questo Consiglio rappresenta, per capire in che ordine e in che modo la maggioranza di centro-sinistra e la Giunta, il Presidente di questa Regione vogliono operare nelle prossime ore. Cioè, è veramente un affronto, una vergogna – scusatemi il termine – fare una richiesta di questa natura in un contesto così dilaniato e devastato del dibattito politico regionale, ma soprattutto delle condizioni di questa Regione.

Pertanto, al collega Guagliardi vorrei ricordare, a questo punto anche trasferendo questo mio concetto all’intera maggioranza di centro-sinistra, che la doppia morale o, meglio, quel buonismo che oggi vedo nei banchi del centro-sinistra era cosa rara riscontrare in occasioni quando, appunto, il centro-sinistra era opposizione in questo Consiglio regionale, nel senso che abbiamo assistito a momenti di grande tensione nel momento in cui anche il centro-destra aveva difficoltà di governo della sua maggioranza e della sua Giunta.

Oggi siamo, invece, al dramma in questa nostra regione sul piano dello sviluppo, al dramma sul piano della coesione istituzionale, sul piano dei rapporti politici nell’ambito della maggioranza, ma rispetto anche a quello che è il dovere di tutti quanti di riportare una discussione nella sede preposta, appunto il Consiglio regionale, e chiedere ora ancora un rinvio della seduta significa fregarsene dei calabresi, caro collega Guagliardi, non immaginare che cosa significa, oggi, l’attesa dei calabresi rispetto a questa seduta del Consiglio regionale, perché oggi da questo Consiglio regionale, addirittura, doveva arrivare il terzo governo Loiero in diciotto mesi di amministrazione regionale, per cui era è una seduta importante rispetto a quello che i calabresi si aspettano.

Allora, Presidente Borrello, ritengo che sul piano politico è una proposta irricevibile. Io non la metterei nemmeno ai voti, anche se lei è costretto a farlo, perché trovo veramente questo tipo di atteggiamento di grande senso di irresponsabilità nei riguardi della Calabria e di questo Consiglio regionale.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Senatore.

Pasquale SENATORE

Caro Presidente, cari colleghi, dico che è tempo che questo carnevale finisca, cioè nella mia lunga esperienza politica – ma io lavoravo pure, perché la pensione non me la sono fatta con la politica, Presidente, me la sono fatta con quarantun anni di servizio nella scuola – non mi è mai capitato di assistere in politica ad un vero e proprio carnevale, alla vigilia delle feste natalizie, cioè il Natale è stato scambiato per un carnevale!

Allora chiedete il rinvio della discussione. Ma il motivo del contendere lo vorrei capire o, meglio, l’ho capito, l’abbiamo capito tutti, l’hanno capito tutti i calabresi. Io sarei qui con voi a fare polemica, a discutere se il motivo del contendere di questa crisi, che ormai dura da mesi, fossero i problemi gravi della Calabria. Io l’avrei capito, avrei capito un dibattito acceso, una crisi della maggioranza, della Giunta per un problema, che ne so, il ponte sullo Stretto era un problema in cui ognuno poteva metterci la sua, al quale ognuno poteva dare il proprio contributo anche da angolazioni diverse. Di tutto questo, in quest’Aula, non se n’è mai parlato. Il Presidente della Giunta regionale su questa questione non ha mai pronunciato una parola, non ha detto “sono favorevole”, non ha detto “sono contrario”, come se il problema non riguardasse anche la Calabria, a differenza della Regione Sicilia, che è entrata nella mischia e quel Presidente e quella Giunta sulla questione del ponte sullo Stretto hanno detto la loro.

Esaminiamo un po’ il motivo della crisi: la prima crisi avviene per la collocazione dei dirigenti – ora nemmeno ricordo com’è la cosa –, la seconda avviene per la collocazione dei direttori generali nelle Asl, la terza avviene perché bisognava dare un assessore alla Margherita, questa attuale, avviene perché bisogna dare l’assessore in più o l’assessore in meno a Tizio, Caio o Sempronio. Ditemi se questi sono motivi seri, motivi nobili per scatenare una crisi. Io sono esterrefatto, è una vergogna, è una vergogna autentica! La verità è un’altra, però: voi, Presidente Loiero, l’onorevole Adamo e la ciurma – in senso buono – non avete capacità di governo, la verità è questa, pensate che con le chiacchiere incantate ancora la gente. Non passa giorno in cui non apparite sulla stampa per questa cerimonia, per i lutti. Per voi ci vorrebbe un lutto al mese, così parleremmo sempre del lutto per un intero mese, per non parlare dei problemi, non so se mi spiego! Adesso, forse, ce n’è un altro, non lo so se il Presidente Loiero andrà a Roma per il pino maestoso che avete mandato, non lo so… E’ un’altra buona occasione, Presidente Loiero, andare a Roma con una delegazione, il pino, essere ricevuti, non lo so, da qualche cardinale e via discorrendo, facciamo parlare la stampa e in Calabria i problemi si incancreniscono. Non avete capacità di governo!

Io mi sono fatto il conto, onorevole Loiero: lei fa il politico da quasi trent’anni, ha preso un’indennità per la sua attività politica, mi sono fatto un conto, più o meno, ad occhio e croce, che lei in questi trent’anni ha percepito qualche cosa come 20 miliardi di lire dei contribuenti. Ma dico, un’opera, onorevole Loiero, che porti la sua firma, dice “io ho fatto il ponte sulla Fiumarella”! Me la vuole elencare un’opera sola?! Lei ha preso 20 miliardi in tutta la sua carriera, i miliardi dei contribuenti, dei cittadini: un’opera sola, me la dica. Questa domanda gliel’ho fatta anche la volta scorsa e gliela ripeto perché sono convinto di quello che dico e, al di là delle chiacchiere, al di là delle solite prese in giro, al di là delle apparizioni mediatiche, si dice adesso, non più televisive, lei non sa fare altro, e così i suoi collaboratori. Adamo mi sembra, certe volte lo vedo così dimesso, mi viene anche un po’ di malinconia, come quei pellegrini sulla Romea, sulla strada Romea, quei pellegrini che sulla Romea si recavano a Roma a chiedere il miracolo.

Insomma, è cosa vostra governare una regione come la Calabria con problemi così terribili, così stridenti?! Non è cosa vostra, dovete prendere atto di questo! Il problema non è l’infiltrazione mafiosa, che lo sappiamo… Quale infiltrazione mafiosa! Qui ci sono le infiltrazioni mafiose che ci sono in tutti gli ambienti d’Italia, nessuno escluso, anche nelle curie: molto spesso nelle curie il vescovo scopre che ci sono tre o quattro preti ai quali piacciono le donne, magari anche le donne giovani, le ninfe cosiddette. E che facciamo, condanniamo la Chiesa per questo! E non è questo il sistema! Il discorso è un altro: non sapete governare! Non capite, non sapete l’arte del governo! Voi sapete fare soltanto demagogia.

Poi vi dico un’altra cosa: del ponte sullo Stretto non se ne parla. Il ponte sullo Stretto, prima di essere un ponte, è un’opera d’arte; i futuristi dicevano che un’automobile in velocità è più bella della vittoria di Samotracia, esaltavano l’automobile, la velocità. Il ponte sullo Stretto, oltre ad essere un’opera di ingegneria, rappresenta un’opera d’arte. Io vi dico, se qualcuno capita a Lamezia, anche se non deve andare in Sicilia, dice: “Allunghiamo fino a Villa perché andiamo a vedere il ponte”. E qui non se ne parla di questa cosa! Vi sono migliaia di miliardi da spendere, 50 mila posti di lavoro per dieci anni e non se ne parla!

L’altro giorno ho sentito una dichiarazione dell’assessore Tripodi e di quell’altro bellimbusto – nel senso elegante – dell’assessore all’ambiente del genere “ di europaradiso, dello sviluppo turistico del crotonese non se ne deve parlare, la crisi passa anche attraverso europaradiso”. Ma come volete risolverlo, allora, il problema del lavoro in Calabria?! Come volete risolverlo il problema dei giovani che a migliaia, ogni anno, lasciano la nostra regione?! Ditemelo voi! Io ce l’ho, vi capisco, voi siete comunisti, quindi la vostra visione e la vostra concezione della vita, della società, dell’economia la conosciamo tutti, la conosciamo perché è sotto gli occhi di tutti, sono fatti, non è che si possono negare.

Loro vorrebbero la pastorizzazione della Calabria, vale a dire in Calabria non si devono fare fabbriche, in Calabria non si devono fare investimenti per il turismo… Assessore Tripodi, ma lei li legge i giornali? Lo sa ad Ostia cosa stanno facendo? Anche con il parere favorevole del suo partito del Comune di Roma, della Provincia di Roma, della Regione di Roma amministrata da voi, stanno facendo cinque isole artificiali per lo sviluppo turistico. Nelle Cinque Terre, in Liguria, stanno facendo un megavillaggio con il parere favorevole di quelli di Legambiente che, dal punto di vista istituzionale, non rappresentano niente, anzi ogni tanto qualcuno viene anche preso con le mani nel sacco, qualcuno di Legambiente viene preso con le mani nel sacco perché loro sono in contatto con le multinazionali, quindi a seconda di come vengono trattati… è di due mesi fa, sono stati colti con le mani nel sacco.

Allora il problema del lavoro come lo volete risolvere?! Ma io ho il diritto… Ti chiedo scusa, assessore, hai il diritto di dire “io sono contrario ad europaradiso”, ma lo vogliamo discutere questo problema nel Consiglio regionale? Ma una crisi per questo motivo l’avete mai fatta? Una crisi per il ponte sullo Stretto l’avete mai fatta? Fate le crisi per le postazioni, litigate fino alla noia per le postazioni: i direttori generali delle Asl, ai Ds toccano tre, alla Margherita ne toccano due, “a me ne tocca uno”, “io resto senza”! Questo è il vero motivo di quello che sta avvenendo in Calabria ed è una cosa autenticamente vergognosa! E’ vergognoso che si discuta per questo! La stampa queste cose le scrive pure.

Il problema, adesso, qual è? Che Loiero è sibillino, è democristiano di vecchia…

(Interruzione)

Non democristiano buono!

(Interruzioni)

Io parlo dei democristiani ambigui, sibillini. Sapete qual è il motivo? Erano d’accordo, dice: “Guarda, otto assessori. Benissimo, otto assessori”. Tutti d’accordo, tranquilli, sennonché Loiero, che parla in maniera… bisogna interpretarlo, è sibillino, “no”, dice, “ma io intendevo otto assessori, fra i quali il mio” – mi sono spiegato? –, “fra i quali il mio!”.

PRESIDENTE

Onorevole Senatore, le chiedo scusa, siamo alle conclusioni.

Pasquale SENATORE

Allora chiedere il rinvio, è chiaro, il rinvio ve lo votate e ve lo fate, questo rinvio a giorno non lo so quando, a giorno 21, ma ricordate una cosa: Prodi, oggi, non può mettere il naso fuori dal palazzo perché riceve bordate di fischi. Onorevole Loiero, lei non sa cosa si dice di lei, del suo operato politico, ovviamente, nei comuni, nelle città e nei paesi della Calabria, forse a lei sfugge questa cosa; se lo faccia dire da uno che ha l’orecchio agli umori popolari. Lei non lo sa che cosa si dice di lei, cosa si dice di Adamo, cosa si dice della Giunta, cosa si dice…

PRESIDENTE

Onorevole Senatore, sulla proposta, cortesemente, si avvii alla conclusione

Pasquale SENATORE

…di questo governo regionale. Faccia attenzione che, quando metterà piede fuori dal palazzo, a lei potrà capitare una sorta… Prodi prende bordate di fischi, per lei ci potrebbe essere, oltre ai fischi, anche qualcosa che io in quest’Aula preferisco non proferire!

Faccia attenzione, la Calabria ha bisogno di gente che la governi, quindi prendete atto che non sapete governare, così in primavera andiamo e votiamo di nuovo e liberiamo la Calabria dalle vostre angherie, dai vostri soprusi e dalla situazione in cui la state riducendo.

Io le ho fatto, la volta scorsa, un cartello, scherzando: “A ridateci Chiaravalloti!”. Ma è così, io ero sindaco di Crotone e quindi ho avuto dei rapporti con Chiaravalloti. Non era un’ira di Dio, ma se dovessi fare un paragone con lei, Presidente, Chiaravalloti la supera, la sorpassa di chilometri! Ma glielo dico in tutta franchezza

PRESIDENTE

Onorevole Senatore, la invito, per l’ennesima volta, a voler concludere, cortesemente.

Pasquale SENATORE

…anche in omaggio… Non rida, Presidente! Lei ride, lei dovrebbe piangere, altro che ridere!

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Gentile.

Giuseppe GENTILE

Io credo che dobbiamo pronunciarci sulla proposta del collega onorevole Guagliardi. Noi siamo coloro i quali hanno chiesto, con un documento approvato all’unanimità dal Consiglio regionale, che il Presidente Loiero venisse a riferire in Consiglio sulla vicenda generale della Regione, e lo sanno tutti che la Regione attraversa da quattro-cinque mesi una serie di difficoltà, che ci sono problemi in questa maggioranza, problemi tra la Giunta e la maggioranza, tra la Giunta e i partiti, però non è oggi l’occasione per discutere di questi problemi.

Noi, oggi, ci pronunciamo contrari alla proposta dell’onorevole Guagliardi, al quale vogliamo bene e lo stimiamo molto, ma ci pronunciamo contro perché abbiamo necessità di apprendere le notizie dalla viva voce del governatore, della Giunta calabrese e della maggioranza. Non è possibile che un Consiglio regionale venga escluso dalle notizie che circolano oppure le notizie uno di noi le deve apprendere soltanto dalla stampa o da qualcuno che te le sussurra.

Io credo che la Calabria è in un momento di grande difficoltà, è in difficoltà l’istituzione regionale, è in difficoltà la maggioranza, soprattutto la maggioranza che è divisa, che in qualche modo è implosa perché ci sono problemi di grandi contraddizioni all’interno della stessa e quindi noi abbiamo necessità di fare un dibattito in Consiglio con grande serenità, ma anche con grande forza che ci deriva dalle cose che ci dice la gente e soprattutto guardando ai problemi dei cittadini calabresi, che sono a volte drammatici. Io mi rendo conto anche che una Giunta assediata in continuazione dai problemi e dalla gente ha pure queste difficoltà, però il Consiglio regionale è la massima istituzione, è il massimo consesso calabrese, se noi facciamo qualche dibattito in Consiglio, intanto uno sulla situazione generale della maggioranza e poi qualche dibattito sui problemi concreti, veri, noi saremo qui per dare un contributo certamente positivo al dibattito complessivo e al confronto generale che ci può essere.

Caro collega Guagliardi, per questi motivi siamo contrari al rinvio, perché vogliamo farlo subito. Poi la maggioranza ha la forza dei numeri, può anche decidere di votare e di votare per il rinvio, però noi siamo qui perché vogliamo che questo dibattito avvenga e al più presto, senza rete, senza trucchi, un dibattito libero, nel quale ognuno di noi si può confrontare sui problemi della Giunta, del governo, di questa maggioranza, ma soprattutto sui problemi dell’istituzione regionale per il ruolo che svolge nei confronti dei calabresi.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Occhiuto.

Roberto OCCHIUTO

Signor Presidente, onorevoli colleghi, all’inizio della seduta abbiamo cercato di farci interpreti del disagio dei calabresi e della sensazione di sfiducia e di delegittimazione che sta investendo le istituzioni calabresi; lo abbiamo fatto, ricordando il senso di una nostra iniziativa atta a promuovere, attraverso una mozione di sfiducia, lo scioglimento del Consiglio. Abbiamo rinunciato a proseguire questa protesta, dicendo al banco della Presidenza che volevamo evitare che questo fosse un pretesto per impedire la discussione in Consiglio regionale e poi, dopo un minuto, qualcuno si è alzato dai banchi della maggioranza per chiedere che il Consiglio non discuta della grave crisi politica che sta investendo la Calabria.

Noi non capiamo come si possa avere il coraggio di sedere nel Consiglio regionale, di essere orgogliosi di sedere nel Consiglio regionale e poi di mortificarne in questo modo le prerogative e la funzione! Al Presidente Loiero riconosciamo grandissime responsabilità per quanto sta avvenendo in Calabria, ma oggi la responsabilità di non voler svolgere il dibattito in Consiglio regionale è del centro-sinistra, perché al Presidente Loiero, comunque, riconosciamo di non aver mai sfuggito il rapporto col Consiglio.

Questo Consiglio regionale, una proposta come quella dell’onorevole Guagliardi, doveva considerarla irricevibile, perché altrimenti si dimostra che il Consiglio regionale vale meno di un’agenzia di stampa! Le cose ve le siete dette in questa settimana, ve le siete dette sui giornali, sulle agenzie di stampa e non volete dirvele in Consiglio regionale! E a che serve, allora, il Consiglio regionale?! Serve a ratificare soltanto una finta soluzione, come ha scritto qualche giornale, ad una crisi vera fra qualche giorno, quando per il timore dello scioglimento del Consiglio regionale troverete un accordo, pur di impedire le elezioni anticipate? Il Consiglio regionale deve essere il luogo dove si confrontano le opinioni delle forze politiche e stavolta – Presidente, io le ho detto prima che lei non ha mai evitato il confronto col Consiglio – se lei non fa le comunicazioni che sono iscritte all’ordine del giorno, anche lei dimostra di non aver alcun rispetto del Consiglio regionale.

Oggi, all’ordine del giorno, c’è un punto che recita: “Comunicazioni del Presidente della Giunta sulla crisi politica”, poi “dibattito”. Io avrei potuto capire che, al termine delle comunicazioni, qualcuno dai banchi della maggioranza si fosse alzato per dire “noi dobbiamo concordare una posizione univoca all’interno della maggioranza e quindi vi chiediamo di rinviare il dibattito, ma non di rinviare la seduta ”. La verità è che voi avete paura di quello che potreste dire o di quello che potreste ascoltare dal Presidente della Giunta regionale e, se avete paura di parlare e di ascoltarvi, come potrete trovare il coraggio di governarla questa Regione?!

Per questo noi, oggi, vogliamo riproporre all’Aula la necessità, attraverso un voto contrario a questa proposta di rinvio, di recuperare lo smalto che ha perduto, attraverso uno scatto d’orgoglio, un cambio di passo, attraverso una discussione franca sulle ragioni vere della crisi regionale – e su queste non parlo perché lo farò quando entreremo nel dibattito – e sulla necessità di assumere il massimo della propria responsabilità per porre fine a questa sfortunata e sciagurata legislatura per la Calabria, ma soprattutto per il gruppo dirigente politico di questa Regione, per il gruppo dirigente politico di questo centro-sinistra, che ha ormai abdicato ad ogni sforzo, ad ogni tensione, ad ogni voglia di prendersi sulle spalle il peso dei problemi della regione e di trovare le soluzioni che i calabresi aspettano.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.

Franco Mario PACENZA

Io vorrei solo ricordare al Consiglio – alcune cose, a dire il vero, le ha sottolineate l’onorevole Gentile… A proposito, collega Occhiuto, nessuna paura; poi, ci mancherebbe, siccome tu sei anche consigliere navigato, potrei dirti che, per esempio, quest’Aula in altre epoche non solo non ha discusso di vicende istituzionali, di crisi, di riassetti, ma spesse volte, tante volte chi presiedeva il Governo regionale non metteva nemmeno piede in quest’Aula

(Interruzione dell’onorevole Occhiuto)

Ce lo ricordiamo, e non è un caso che il Presidente Loiero è tra i più assidui frequentatori, per il rispetto che porta all’Aula consiliare.

Che voglio dire con questo? Il fatto che un gruppo consiliare di maggioranza – ma questo è un fatto che non è determinante – chiede limpidamente e pubblicamente – fatto anche sui giornali di oggi – che, prima di addivenire ad una sintesi politico-programmatica, dica che c’è bisogno di un passaggio collegiale per chiarire alcune vicende di merito politico e non vicende di assetti, di merito politico, io penso sia trasparente. Ritengo, ancora, che sia un dato anche trasparente il fatto che non si dica – oltretutto anche questo veniva ricordato – che questo dibattito, certo, è frutto di una iniziativa della minoranza, ma questa maggioranza non si è opposta, abbiamo votato congiuntamente e poi la perspicacia della Presidenza del Consiglio ha fissato una seduta straordinaria sul dibattito politico dentro i termini del Regolamento, senza portare a passeggio nessuno!

Quindi dentro questo quadro noi riteniamo che la discussione vada conclusa solennemente nel Consiglio regionale.

E’ avvenuto così anche lo scorso mese di settembre – quindi questa non è una maggioranza né che ha paura né che scappa –, abbiamo discusso nella sede politica e poi siamo venuti, a conclusione della discussione politica dentro il Consiglio regionale, a votare un documento di aggiornamento programmatico e di un conseguente assetto di governo. Questo ci sembra l’approccio più corretto verso l’istituzione Consiglio regionale e così sarà anche in questa circostanza.

E anche rispetto ai tempi, vorrei ricordare ai colleghi della minoranza che il Consiglio è già convocato; il Consiglio regionale, nella sua ordinarietà, è già convocato, quindi non dobbiamo anche qui inventare nulla. Ci sono alcune coincidenze straordinarie che sono quelle di un impegno di tanti calabresi che, nei prossimi giorni, si recheranno a Roma in udienza dal Papa e noi riteniamo che sia giusto accogliere la richiesta di una riflessione di una formazione politica e di trasferire la discussione dentro il Consiglio regionale, quando è concluso il processo politico.

Quindi siamo rigorosi e rispettosi della sede del Consiglio regionale, rigorosi e rispettosi, però, di tutte le sedi che hanno certamente diversa funzione, ma nessuno può venire qui dentro a dire che la sede della politica non ha una funzione e non ha anche quella una dignità da rispettare.

Quindi è stato rappresentato nella sede giusta perché si poteva anche qui evitare di venire in questa discussione, invece abbiamo scelto di venire, proprio perché, a differenza di quello che si dice, non c’è nessuna paura e nessuna fuga. Noi siamo consci delle difficoltà, delle cose che non vanno, dei rischi, ma dentro tutto questo dobbiamo anche tenere conto che i processi della politica vanno compiuti sino in fondo; le scorciatoie non servono, ancora di più non servono le scorciatoie quando siamo in presenza di difficoltà e di elementi veri sul piano dell’analisi e della politica.

Ecco perché noi, non per un fatto di reciproca cortesia dentro un consesso, ma perché le motivazioni che ci ha rappresentato in queste ore Rifondazione comunista ci convincono. Oltretutto il Consiglio era già stato convocato, quella sì sarebbe stata violenza, avremmo potuto procedere ad un rinvio 48 ore fa, un giorno prima, sarebbe stata quella certamente una violenza. Invece abbiamo scelto, consapevolmente, prendendo atto di una legittima richiesta, di proporre all’Aula e che l’Aula nella sua sovranità si possa determinare perché, mantenendo fermo l’ordine del giorno, l’obiettivo è da tutti condiviso, quindi una discussione che tutti avvertiamo, riteniamo però che questa vada fatta nel momento in cui si è completato un processo politico che noi riteniamo si completerà nel giro di qualche giorno e quindi la prossima seduta di Consiglio regionale, già convocato, sarà la sede per completare la discussione e perché ognuno, dialetticamente, possa esprimersi e, conseguenzialmente, determinarsi.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Trematerra. Ne ha facoltà.

Michele TREMATERRA

Onorevole Guagliardi, devo dire che la sua richiesta, per quanto ci riguarda, è irricevibile, perché oggi sono idealmente sintonizzati con quest’Aula 2 milioni di cittadini calabresi, perché oggi si sarebbero aspettati da questo dibattito anche la fine di una crisi che ormai va avanti ad oltranza, sono otto mesi che si parla di Giunte bis, ter e quant’altro. I cittadini calabresi volevano anche capire e vogliono ancora capire che cosa c’è dietro una crisi politica, per cui il dibattito avrebbe dovuto garantire anche quella trasparenza necessaria per far capire ai nostri concittadini il perché di tutto questo. Ma dalla tua richiesta, ancora di più, mi rendo conto che la proposta che noi come Udc abbiamo fatto in quest’ultimo mese, cioè la mozione di sfiducia, oggi è ancora di più attuale, perché riteniamo che, a questo punto, non bisogna andare oltre, bisogna fare in modo che i nostri concittadini possano scegliere un’alternativa a questo centro-sinistra che ha fallito su tutti i fronti.

Io non penso che i tre-quattro giorni, la data del 21 servirà a risolvere le spaccature profonde che, a mio avviso, avete nella vostra maggioranza. Allora finiamola con questo teatrino e regaliamo ai nostri calabresi una speranza, mettiamo sotto l’albero di Natale una speranza per tutti loro e la speranza, a questo punto, ritengo sia proprio il voto.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Gallo. Ne ha facoltà.

Dionisio GALLO

Signor Presidente del Consiglio, signor Presidente della Giunta, colleghi consiglieri, prendo la parola per fare gli auguri di Natale anticipati a tutti voi, perché oggi non ci si consente di dibattere sulla crisi che attanaglia la maggioranza di centro-sinistra da ormai più mesi. Certo, gli auguri di Natale ai colleghi dei gruppi della maggioranza, ma sono auguri di Natale e a loro voglio dire che avete ridotto questa nostra regione e questo Consiglio regionale ad un mercimonio veramente indegno! Gli auguri di Natale, ovviamente, anche ai colleghi dei gruppi dell’opposizione – ai colleghi dell’Udc, ai miei colleghi li faccio riservatamente gli auguri di Natale – perché dobbiamo dimostrare di essere anche noi alternativa di governo a questa maggioranza del tutto insipiente; gli auguri di Natale al Presidente della Giunta regionale, Agazio Loiero.

Vedete, qualche anno fa – io ero ragazzo – si diceva che l’ultimo cavallo di razza della Democrazia cristiana – se n’è andato Senatore, però io democristiano ero e democristiano resto – era Amintore Fanfani. Chi diceva queste cose si sbagliava, perché non aveva tenuto conto che c’è un altro cavallo di razza della Democrazia cristiana che è il Presidente della Giunta regionale, Agazio Loiero. Fra le altre cose, lo ricordo quando, segretario provinciale della Democrazia cristiana di Catanzaro – allora non c’erano le Province di Crotone e di Vibo – nella sua qualità – allora amministravo nel Comune di Strongoli, ero consigliere comunale in quel Comune – e veniva a Strongoli per guidarci nelle fatiche amministrative di quel piccolo Comune.

Dico che il Presidente Loiero è un cavallo di razza perché, ovviamente, in questi giorni, ma in questi mesi, le sta tentando tutte per dare un governo a questa Regione, anche alla luce del fatto che i suoi colleghi dei partiti alleati, beh, veramente dicono cose stranissime del Presidente Loiero. Ma io ritengo che il Presidente Loiero non è mai sfuggito al confronto in quest’Aula, ritengo che lui ha voluto questo dibattito in quest’Aula. Auspico e spero che il Presidente della Giunta regionale non voglia farsi imbrigliare in una situazione – chiamiamola così – partitocratrica, quindi di gabbia e di rete che lo tiene ingessato in un momento di grave difficoltà e voglia, in questo modo, ribadire la centralità del Consiglio regionale e quindi proporre la sua versione dei fatti della crisi politica al Consiglio regionale, alla luce del fatto che, come lui stesso dice, ma come tutti diciamo, le emergenze della Calabria, ormai, sono non più rinviabili; le emergenze della Calabria scoppiano in mano a tutti quanti e noi dobbiamo essere capaci come Consiglio regionale, ma se ne deve far carico la maggioranza perché ha avuto una maggioranza schiacciante, del 20 per cento, sulla Casa delle libertà e sul centro-destra, si deve far carico di avviare a soluzione i problemi della nostra regione. Invece, con questi atteggiamenti dilatori che tendono a non risolvere la crisi, li stanno facendo incancrenire.

Ecco, allora, colleghi consiglieri, non è più possibile rinviare oltre ed assistere a questo balletto, che il collega Pacenza tenta di far passare come una dilazione che è dovuta al fatto che bisogna mettere a punto in un consesso diverso e quindi nella riunione collegiale dell’Unione i momenti programmatici relativi alla soluzione della crisi. Non è tanto questo, – e ovviamente lo apprendiamo dalla stampa perché, purtroppo, solo in questo modo possiamo apprenderlo, visto che in Consiglio regionale non si fa il dibattito – i motivi sono altri, sono diversi e sono di natura meramente spartitoria.

Guardate, dobbiamo fare – e dico un’ovvietà che dicono molti, ma consentitemi di dirla perché dobbiamo essere conseguenti rispetto a queste ovvietà che diciamo…

PRESIDENTE

Sulla proposta, onorevole Gallo, sulla proposta! Sta spaziando…

Dionisio GALLO

Signor Presidente, come mai interrompe solo me e non ha interrotto nessuno?! Hanno parlato colleghi per mezzora…

PRESIDENTE

Se vuole, glielo dico!

Dionisio GALLO

…e non sono stati interrotti. Io vado verso la fine, ma se mi interrompe…

PRESIDENTE

Io la ringrazio, ma ci sono un sacco di colleghi iscritti, solo per questo, per accorciare i tempi della discussione.

Dionisio GALLO

Grazie, grazie, Presidente!

Dobbiamo fare recuperare – e questa è l’ovvietà – dignità a questo Consiglio regionale e la possiamo recuperare se il dibattito e le motivazioni della crisi arrivano in questo Consiglio regionale e si ragiona di queste cose nell’alveo giusto, cioè il Consiglio regionale.

Guardate, non facciamo paragoni con altre epoche, altri consiglieri regionali e altre maggioranze; oggi ci troviamo in questa situazione ormai da quasi due anni ed è in questo Consiglio regionale che dobbiamo ragionare. La Calabria aspetta risposte dalla maggioranza, da un governo regionale che pur si dovrà dare a questa Calabria, aspetta risposte dal Consiglio intero, perché in questa Calabria non possiamo rinviare oltre la discussione su tre questioni fondamentali che bisogna assolutamente mettere all’ordine del giorno: riformare la Regione, modernizzare la Regione e amministrare la Regione. Per questo io sono contrario alla richiesta di rinvio del consigliere Guagliardi.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Talarico. Ne ha facoltà.

Francesco TALARICO

Noi eravamo venuti in quest’Aula del Consiglio regionale per affrontare una discussione sulle cause della crisi, la crisi profonda che ormai da diversi mesi attanaglia questa maggioranza di centro-sinistra e ci aspettavamo, viste le dichiarazioni del Presidente Loiero proprio dei giorni scorsi, che anche oggi avremmo trovato la nuova Giunta regionale.

Devo dire che, soprattutto nella “Loiero bis”, nella Giunta che ci ha preceduto tre mesi fa, avevo “apprezzato” anche la determinazione e la decisione di un Presidente della Giunta che non si faceva mettere i lacci, non si faceva ingabbiare in un ragionamento di coalizione, ma veniva fuori con una presa di posizione forte, in applicazione anche della legge che lo vuole eletto direttamente dal popolo.

Purtroppo quella decisione, quella determinazione oggi è venuta meno all’interno di quest’Aula, perché le sue dichiarazioni così determinate e così concrete che cercavano di sprigionarsi da un centro-sinistra diviso, farraginoso, che cercava di imbrigliare la determinazione di Loiero in una serie di azioni amministrative e quindi di rallentare la sua azione di governo, non si sono concretizzate. Oggi, per l’ennesima volta, ci troviamo a dover attendere, attendere lunedì, martedì, non si sa neanche quando, peraltro mi sembra anche estremamente banale che il partito di Rifondazione comunista chieda un aggiornamento, quando solo nella “Loiero bis” il Presidente aveva detto no ad aggiornamenti, sì alla Margherita, anche ad altri partiti più forti numericamente da parte di Rifondazione.

Quindi c’è, a mio avviso, una crisi forte e profonda di questo centro-sinistra, è ormai sono otto mesi, perché non è che è un giorno che in quest’Aula o all’interno della società calabrese non c’è una crisi profonda che non si riesce a risolvere nei ragionamenti all’interno dei partiti. Sono tutti i partiti divisi tra di loro, tutti i partiti sono contro il Presidente, il Presidente sostiene e quindi ha creato il Pdm, qualcuno dice che bisogna che questo soggetto politico debba essere annientato e soppresso anche per dare possibilità all’interno del centro-sinistra. Tutto questo frena qualsiasi ipotesi di sviluppo in una regione soprattutto dalle grandi difficoltà quale è la Calabria, con il più alto tasso di disoccupazione, con una crisi di precariato che – penso alle occupazioni della sede della Giunta regionale e alle manifestazioni che lì ci sono ogni giorno, tanto che l’Esecutivo non riesce neanche a riunirsi all’interno di Viale De Filippis perché deve girare un po’ in posti diversi – è la dimostrazione che bisognava creare una squadra di governo: ci sono i numeri, siete 34 consiglieri, c’è il consenso perché un anno e mezzo fa era stato il 60 per cento dei calabresi a votarvi. Tutto questo non si riesce a concretizzare in un’azione di governo e assistiamo quotidianamente ad una rissa, ad una divisione che frena ogni ipotesi di sviluppo, perché noi siamo alla vigilia di un’occasione fondamentale: i fondi comunitari, che poi mi sembra siano uno dei motivi essenziali di questa grande divisione, ma i fondi comunitari rappresentano la grande occasione di sviluppo della nostra regione; se non li utilizziamo in maniera positiva e non diamo ricadute alla nostra regione, è difficile puntare su azioni di contenimento o di bilancio, perché non servono.

Allora manca questa squadra, manca quell’azione organica, manca una visione strategica anche dei problemi della Calabria, ecco perché la nostra volontà era quella di un ritorno immediato alle urne attraverso una mozione di sfiducia, perché l’abbiamo chiesto con determinazione e decisione perché è un’incapacità totale di governo e, più avanti si andrà, peggio sarà, perché questa è la realtà che viene fuori da questa situazione.

Allora – e concludo perché le riflessioni dovremo farle quando si aprirà un dibattito politico vero all’interno di questo Consiglio regionale – oggi mi sarei aspettato che il Presidente della Giunta facesse una comunicazione sullo stato dell’arte e poi certamente ci sarebbe stata una discussione all’interno dei partiti. Non è che io mi scandalizzi di situazioni così, peraltro qui siamo di fronte ad una crisi profonda e vera, perché si sono dimessi quattro assessori che hanno bloccato l’attività amministrativa e non ricordo, nella precedente amministrazione, che si sia arrivati a tanto.

Allora questa è la dimostrazione che oggi il Presidente doveva informare il Consiglio regionale nella sua interezza, perché c’è un’opposizione, c’è una maggioranza, ma io ritengo che tutti avevano diritto di sapere quali erano le reali situazioni della Calabria e perché non si riusciva a trovare un momento di sintesi e una squadra di governo rispetto a quello che noi diciamo.

Ecco perché non condivido questa proposta di aggiornamento, ritengo che la seduta si doveva svolgere su una comunicazione del Presidente che informava tutti sullo stato dell’arte, di che cosa si era fatto e quali erano i motivi di impedimento e ritengo che questo sarebbe stato realmente un motivo giusto e concreto di iniziare una seduta, in modo tale che tutti i consiglieri potevano dare il proprio contributo.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Abramo. Ne ha facoltà.

Sergio ABRAMO

Io vorrei dare la possibilità a questo Consiglio di fare una riflessione su quello che sta accadendo da un’angolatura diversa.

Premetto, prima di iniziare il mio intervento, che non voterò a favore della proposta di Guagliardi, perché credo si sia fatto un errore tecnico nel convocare oggi questo Consiglio regionale, perché si poteva benissimo richiedere un’altra data, in attesa che si concludesse questa situazione politica che si è creata nella maggioranza.

Devo dire con molta onestà, Presidente, che la capisco rispetto alla situazione che si è venuta a creare. Io le dico solamente questo: sono passati circa più di diciotto mesi e, se oggi dovessimo partire a fare una buona programmazione per dare risposte, lei non riuscirebbe fino a fine mandato a completare tutto quello che era nel suo programma elettorale.

Allora due cose chiedo a questo Consiglio regionale: uno scatto d’orgoglio tra maggioranza e opposizione che possa permettere a questa Regione finalmente di andare avanti, naturalmente facendo noi l’opposizione e voi la maggioranza. Spero, comunque, che si concluda questa vicenda della Giunta al più presto possibile, perché credo che il Presidente Loiero, senza i partiti, lei rischia di fare un flop politico perché senza i partiti, in questo momento particolare, la Regione Calabria – e chi le parla non è un politico – rischia veramente di non decollare.

Devo dire, però, che quando ho partecipato alla seduta della Commissione Bilancio- perché queste sono le cose fondamentali, al di là del ruolo politico che bisogna avere in questo Consiglio regionale-, la mia grande meraviglia è stata – ed è qui che noi vorremmo dare un supporto anche di tipo tecnico – aver visto un documento di programmazione finanziaria che è stato portato all’attenzione della Commissione bilancio, che io ho ritenuto forse tra i migliori documenti presentati in questo Consiglio regionale.

Ma che quel documento non era conosciuto da molti degli assessori, da molti dei direttori generali dei vari dipartimenti!

Giuseppe GENTILE

Quindi era anonimo!

Sergio ABRAMO

Allora credo che il motivo centrale sul quale non riusciamo a dare risposta su questa programmazione che i calabresi si aspettano è dovuto al fatto di questo scollamento che c’è fra Giunta, Consiglio e quindi rapporti tra Giunta e anche i partiti politici.

Noi eravamo partiti – mi ricordo perfettamente – anche con buonissime intenzioni, avevamo visto anche degli assessori lavorare bene sulla programmazione, avevamo accolto con piacere questa possibilità di venire a programmare in Consiglio regionale per dare un supporto alla Giunta, dopodiché si è tutto quanto arenato.

Ora, Presidente, quello che noi le chiediamo è di intervenire in quest’Aula – come diceva qualche mio collega, lei non è mai sfuggito al confronto col Consiglio regionale e la ringraziamo –, di definire una volta per tutte questa situazione politica, ma quello che le chiediamo è di impostare un lavoro che possa dare dignità finalmente a questo Consiglio e di impostare un lavoro per permettere a questo Consiglio di suggerire eventualmente in questi programmi come poter fare, perché alla fine della legislatura- se dovessimo arrivarci-, si possa arrivare con un risultato concreto, altrimenti il rischio è che la cattiva figura non la fa solo lei, ma la faccia tutto il Consiglio regionale. Su questo dobbiamo riflettere tantissimo.

Abbiamo aperto una riflessione con il Presidente della Commissione Bilancio per cercare di velocizzare anche il lavoro nelle Commissioni, per cercare di portare più pratiche possibili nell’Aula del Consiglio regionale, ma se non si parte da una programmazione seria, se non si parte da una sintonia che lei deve ricercare con i partiti che possono supportarla sicuramente per il prossimo futuro, credo che questo Consiglio regionale sarà destinato ad essere delegittimato perché non riuscirà a dare risposte concrete.

Veda, Presidente, ho cercato più volte di dire che dall’immagine che in questo momento tramite i mass media, tramite le disgrazie che ha avuto questa terra ultimamente si è diffusa, noi non ne stiamo uscendo bene come Calabria e credo che sarà difficile, poi, con questa immagine andare a discutere o a rinegoziare i ritardi sui fondi comunitari, sarà difficile andare a discutere col Governo centrale di finanziare molti degli interventi che abbiamo chiesto, come la vicenda anche dei forestali, come la vicenda di tante altre poste che non sono mai state finanziate dal Governo centrale.

Più volte abbiamo posto in queste Commissioni delle problematiche su cui ancora si vuole sfuggire e non se ne vuole parlare; sugli investimenti che si stanno facendo perché i sindaci si stanno disinteressando sulla vicenda dell’acqua, della Sorical – siamo intervenuti più volte –; su come vorremmo utilizzare i fondi per fare impresa in questa regione, perché abbiamo visto che i risultati sono stati negativi; su come intendiamo procedere; soprattutto sui piani che abbiamo chiesto all’Afor, all’Arpacal, sui quali ancora oggi arrivano interventi per utilizzare fondi comunitari senza aver programmato assolutamente niente.

Non mi voglio dilungare perché il dibattito di oggi doveva essere solo politico e non tecnico, ma credo che, al di là dell’intervento politico, che ognuno di noi dovrà fare, prima o poi una riunione di Consiglio regionale dove si discuterà qual è il vero problema che c’è in questo momento in questa Regione si dovrà tenere. Questo è un problema che dovremo affrontare, perché non siamo felici, caro Presidente, se lei non riuscirà a portare a termine quello che è nel suo programma. Io, personalmente, non sono felice, non riderò di questo, mi sto preoccupando, più volte ho dato la mia disponibilità a lavorare anche perché questa regione possa uscire, finalmente, da questo degrado, però molte volte non siamo ascoltati, molte volte si va più sul politico e poco sul tecnico e, quando arriva un documento come quello che nei prossimi anni metterà questo Consiglio regionale nelle condizioni di poter utilizzare bene i fondi comunitari come è il Dpef, è un documento che non è arrivato in sintonia – lo ripeto – con i dipartimenti, che non viene conosciuto da parte di molti, anche dei consiglieri regionali, è un documento che, anche se è buono, non è stato condiviso ancora con nessuno e credo che quel documento sia la vera testimonianza se questa Regione vuole cambiare o no.

Se riusciremo a dare, quindi, una risposta seria, utilizzando queste risorse che abbiamo a disposizione, sovrapponendolo a quel documento, ma soprattutto snellendo il bilancio della Regione Calabria per il prossimo futuro, credo che avremo sicuramente dato risposta ai calabresi. Se continueremo nelle Commissioni ad intravedere, a vedere i piani – e lo dico apertamente, al microfono – come quello che mi è stato presentato, sul quale avevamo dato l’adesione anche come opposizione, sul finanziamento dell’aeroporto di Reggio Calabria per spendere 4 miliardi per fare pubblicità, cartellonistica che non permetterà a quell’aeroporto sicuramente di decollare, quando ci saranno presentati questi piani, io mi batterò perché quei piani non vengano approvati, perché questo non è il modo di gestire la Regione Calabria.

Allora facciamola pure la politica, discutiamo pure, ma il problema non sarà la scelta degli assessori e dei direttori generali, sarà se ci sarà sintonia tra il Presidente, la Giunta e i direttori generali su un unico programma, al quale anche noi vogliamo dare il nostro contributo, dove anche noi diremo cosa per noi è importante o meno importante.

Il nostro contributo lo avremmo dato, questo Consiglio regionale avrà deciso finalmente di dotarsi di uno strumento di sviluppo che possa servire all’iter dei lavori di questo Consiglio regionale, forse finalmente questa Regione avrà intrapreso una strada diversa, ma fino a che parleremo – e lo dico anche ai giornalisti – solo di politica, solo di assetti in Giunta o di direttori amici o vicini a quei partiti, a parte che non mi scandalizzo, ma io dico fatelo, fatelo presto e trovate soprattutto l’unicità nel compiere un lavoro insieme a noi consiglieri regionali.

Noi non vogliamo stare qui per riscaldare la sedia, non vogliamo prenderci l’indennità per non fare il lavoro che molti cittadini calabresi si aspettano che questo Consiglio regionale faccia. Allora noi vi chiediamo di poter contribuire a questa discussione, di aumentare anche il numero delle sedute delle Commissioni del Consiglio regionale, perché proprio l’altra volta accennavo al fatto che, se vogliamo trasferire, per esempio, tutti i poteri e le competenze agli enti locali, occorreranno tre anni solamente per discutere come trasferirle – non mi riferisco, naturalmente, alle Province, mi riferisco ai piccoli Comuni – tanto è difficile è la materia, figuriamoci se poi questa materia neanche la trattiamo in questo Consiglio regionale e non utilizziamo quei consiglieri che hanno avuto anche esperienza amministrativa e che potrebbero dare una grossa mano su questa materia così importante! Solo delegando e facendo diventare la Regione sempre più un ente di programmazione, riusciremo anche a combattere e a vincere sicuramente la malapolitica, quella che non permette di programmare, quella che permette solamente di fare discussioni inutili, che poi la gente non capisce quando legge sui giornali che, a distanza di diciotto mesi, si è arrivati alla terza Giunta Loiero e non capiscono, giustamente, che speranza possano avere i loro figli.

Comunicazioni – Seguito

PRESIDENTE

Legge un seguito di comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di mozione

Gesuele VILASI, Segretario Questore

Legge la mozione presentata alla Presidenza.

(E’ riportata in allegato)

Ripresa della discussione

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Chieffallo. Ne ha facoltà.

Leopoldo CHIEFFALLO

Signor Presidente, colleghi, velocissimamente perché pare, peraltro – ve lo annuncio, se non lo sapete, per coloro i quali siamo dell’alta provincia di Reggio – pare che stiano per chiudere l’autostrada e poi dovremo, probabilmente, fare tortuosamente le altre strade, peraltro si può dire in cinque minuti, in tempi europei quello che si intende dire per dare un contributo al dibattito che si è aperto questa sera.

Prendo spunto dall’intervento dell’onorevole Abramo e consentitemi che lo ringrazi perché ha fatto un intervento estremamente responsabile, è un intervento che, in buona sostanza, va in direzione dell’alta responsabilità che dovrebbe governare le coscienze dei presenti in questo Consiglio regionale, perché è vero che se le cose dovessero andar male, la responsabilità poi finirebbe con l’essere né di Loiero né della sua Giunta e della maggioranza, ma complessivamente della classe dirigente di questa Regione. Ma io devo dire, colleghi, che non mi pare si debbano fare polemiche più di tanto per la richiesta di un rinvio di pochi giorni, chiesta con argomentazioni plausibili da parte del collega Guagliardi; peraltro, il Consiglio è già convocato e quindi in quella occasione ascolteremo, certo, le determinazioni del Presidente e la sua relazione non sulla crisi di questa Giunta, ma complessivamente sulle questioni della politica regionale che si appartengono alla considerazione politica di tutti quanti noi.

Perché ho preso la parola? Per dire che, senza tacerlo, esistono difficoltà nella gestione della vita politica regionale a tutti i livelli, maggioranza e opposizione, perché ovviamente maggioranza e opposizione devono fare il loro mestiere, quindi la maggioranza deve poter governare e l’opposizione deve saper controllare, ma la questione politica con la “p” maiuscola nella sua crisi investe, purtroppo, tutti perché è la crisi della Calabria in generale che poi si trasferisce nei partiti e diventa anche, a sua volta, crisi dei partiti stessi.

Voglio difendere Loiero? No, voglio dire le cose come stanno con coscienza, così come a me pare, senza voler difendere nessuno, che non è giusto vedere sempre fosco l’orizzonte: la crisi vi è, si sta discutendo fra i partiti, i partiti della maggioranza stanno cercando di trovare un accordo. Certo che esistono difficoltà nei partiti della maggioranza, esistono difficoltà nella coalizione dei partiti della maggioranza, che poi tutte queste difficoltà giungono sul tavolo di Loiero che è diventato il capro espiatorio di tutto questo sistema, però diciamolo, nel dire sì al rinvio di qualche giorno del collega Guagliardi, che non è tutto fosco in questa Regione, che anche se i problemi ci sono e bisogna prenderli dalle corna per poterli domare e quindi aprire prospettive di sviluppo importanti per questa nostra regione con un disegno organico forte, beh, colleghi, molte cose sono state fatte, insomma il programma Loiero è stato ringiovanito con la Giunta del mese di agosto, ma è un programma condiviso da tutti, io direi condiviso anche dall’opposizione rispetto a come esso stesso è corposo e come individua il programma medesimo i problemi di questa Calabria.

Ma poi ve la sentite di dire che è tutto nero? Davanti a me ho alcuni risultati, colleghi, che sono importanti – vedi la pubblica istruzione con Principe, vedi l’agricoltura con Pirillo, vedi la sanità con Doris Lo Moro –, ma complessivamente, anche se ci sono dei vuoti, è stata fatta una bella legge urbanistica regionale. Complessivamente, anche se ci sono dei vuoti, è chiaro che un discorso di riorganizzazione della politica dobbiamo sentirlo tutti noi e quindi portarlo avanti con forza e determinazione. E ricordo anche – perché no? – che il collega Adamo che ha lavorato intensamente nel bilancio per organizzare la finanza regionale, che purtroppo fa acqua da tutte le parti.

Ora, questo grande lavoro di riorganizzazione della politica vi è, questo grande lavoro da cui bisogna partire per fare altri salti di qualità in questa nostra regione è necessario. Io non voglio ricordare, per carità, per giustificare inadempienze, l’anno e mezzo che abbiamo trascorso, perché se no significa ritornare a ricordare luoghi comuni, le difficoltà enormi, per carità, non le auguriamo a nessuno con la stessa, purtroppo, morte del nostro Vicepresidente, ma tutte queste cose cerchiamo di metterle a frutto come punto di riferimento per consentire di farne tesoro e portare avanti un discorso nuovo.

Loiero si sta impegnando in questa direzione. Chiaramente, se tutti noi, maggioranza ed opposizione – non abbiamo bisogno o questo Consiglio non ha bisogno di un Presidente né dimezzato né offuscato – diamo una mano d’aiuto, come è giusto che sia, in quest’Aula nel dibattito più forte, più serrato, truculento, se volete, a Loiero, alla maggioranza e quindi al Consiglio regionale, consentiamo a questa Calabria di uscire fuori da uno stato di disagio che noi stessi, alcune volte, provochiamo e non è bello sentire colleghi di maggioranza e di opposizione essere in giro per la Calabria a parlare della Calabria come se la si dipingesse il luogo della perdizione, perché poi questo giudizio negativo si ripercuote, naturalmente, e si riverbera sul Consiglio regionale.

Cerchiamo un po’ – volevo dire questo, non è perché ci avviciniamo al Natale, ma è così –, Loiero è già pronto, ha lavorato molto in questi giorni, penso che egli è come un cavallo scalpitante che vorrebbe subito prendere la parola in questo Consiglio e dire le cose come stanno anche in termini critici, caro Presidente Loiero, perché anche questo bisogna poter sapere puntualizzare – e tu lo farai certamente – perché noi tutti abbiamo bisogno di verità sostanziali su cui costruire insieme una nuova fase politica.

Quindi è già pronta e disponibile una via, non esorcizziamo la richiesta di un rinvio per riattaccare un discorso che, in buona sostanza, non aiuta la Calabria ad uscire dalla crisi. Noi tutti insieme, perciò dico grazie ad Abramo, perché lui ha fatto un discorso in positivo tra maggioranza ed opposizione, certo nel distinguo – ci mancherebbe altro – tra i ruoli che si deve sapere tenere distinti, ma tutti insieme qui dentro vediamo di fare cose buone per questa nostra regione.

Dicevate – ma io mi fermo qui – che, per esempio, il documento di programmazione economica e finanziaria che ho avuto modo di leggere e che ho avuto modo di mandare a tutti i consiglieri regionali è uno dei più avanzati che sono stati fatti in quest’ultimo periodo. Beh, andiamo poi a discutere di queste cose, perché sono cose importanti, sono documenti prodotti da questa Giunta regionale. Allora su questi documenti andiamo a discutere per vedere come innestare ed innescare una nuova fase politica.

Chiudo, dicendo al Presidente Loiero “presto, presto, presto, non attendiamo più di tanto, per evitare che davvero poi le cose si ingarbuglino”, e non mi pare giusto.

Presidenza del Vicepresidente Roberto Occhiuto

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Sarra. Ne ha facoltà.

Alberto SARRA

Il mio sarà un intervento breve finalizzato ad evidenziare alcuni aspetti che riguardano in maniera mirata l’oggetto di questa discussione.

(Interruzione dell’onorevole Guagliardi)

No, non sarà un intervento aggressivo…

(Interruzione dell’onorevole Guagliardi)

Damiano, capisco le necessità, le urgenze e capisco che qualcuno deve mettere la propria faccia sui muri, come spesso avviene, noi siamo abituati a fare questo e tu ti sei fatto carico di esporre il petto alle invettive normali, consequenziali. La situazione politica è grave.

Il tuo intervento mi fa venire in mente un periodo particolare della storia di Roma, quando Cartagine, dopo la prima guerra punica, stava ricostruendo il proprio armamentario, stava crescendo e divenendo nuovamente florida economicamente e in Senato, ad ogni seduta del Senato, un senatore, Catone, il censore, si alzava ripetendo ossessivamente: “Ceterum censeo Carthaginem esse delendam”.

Allora, qui nessuno farà o reciterà la parte con mozioni o meno di sfiducia di Catone il censore, invece dobbiamo fare interventi mirati, ispirati al buonsenso, che in qualunque momento, come avete spesso ricordato, deve ispirare l’azione di governo, di maggioranza, di opposizione.

Ebbene, a chiare lettere, ma in maniera assolutamente serena, alcune cose voglio dirle, partendo da un dato tecnico: a mio avviso, la proposta di rinvio presenta profili di irricevibilità che, se possono apparire deboli da un punto di vista squisitamente tecnico-giuridico, sicuramente sono forti dal punto di vista del principio che dovrebbe ispirare l’agire politico, che è quello del buonsenso. E’ irricevibile perché? C’è una proposta che è stata offerta alla valutazione del Consiglio e votata all’unanimità. L’Ufficio di Presidenza e la Presidenza del Consiglio hanno rubricato come unico punto all’ordine del giorno attuale: “Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale sull’attuale situazione politica – Dibattito”. Io non credo che un consigliere possa chiedere il rinvio di un ordine del giorno che, a questo punto, è di competenza, che prevede un’attribuzione esclusiva del Presidente della Giunta; deve, comunque, pronunciarsi il Presidente della Giunta su questo, perché l’inerzia del gioco, da un punto di vista squisitamente tecnico-assembleare, passa nelle mani del Presidente. Il Consiglio, onorevole Guagliardi – mi permetto, affettuosamente, Damiano – si è già pronunciato, il Consiglio ha già votato all’unanimità su una proposta che era stata firmata dai capigruppo della minoranza con la firma del mio coordinatore regionale, onorevole Dima, e ha già votato all’unanimità.

A questo punto, una volta che l’Ufficio di Presidenza, il Presidente del Consiglio, nella Conferenza dei capigruppo, ha già inteso rubricare ed è stato diramato un ordine del giorno specifico e preciso, io credo che solo il Presidente possa chiedere il rinvio della discussione dell’attuale unico punto all’ordine del giorno. Eviterei, come è stato fatto, di fare riferimenti al passato, che mi sembrano assolutamente fuorvianti per esprimere quello che la situazione attuale, da un punto di vista politico, evidenzia. Per cui evito di fare paragoni che, in questo momento, sono assolutamente destituiti di fondamento.

Parlavo, oltre che da un punto di vista tecnico che mi sono permesso di offrire alla valutazione della Presidenza, anche e soprattutto da un punto di vista di buonsenso politico, perché il dibattito deve avvenire in Aula ed oggi. Evidenzio solo per un secondo che questa Presidenza o, più correttamente, già la candidatura di questo Presidente nasce da un momento, che possiamo criticare o meno, di grande trasparenza che era quello delle primarie.

Allora, Presidente, capisco le difficoltà, ma capisco e conosco anche la sua sensibilità da questo punto di vista ed io la invito, in maniera assolutamente deferente, a continuare su quella strada, perché su quella strada bisogna proseguire. Lei è stato espressione ed è stato indicato da un’assemblea di un elettorato selezionato, è stato poi eletto da un elettorato che è ampio, che è quello che ha titolo e legittimazione ad esprimere un voto: “electa una via non datur recursus ad alteram”, su quella strada lei ha l’obbligo – e so che lo avverte in questo senso come impegno preciso – di proseguire.

Faccio un’ultima riflessione. In questo momento, senza entrare nel merito della discussione, evidenzio solo una cosa che è sotto gli occhi di tutti: esiste, perché c’è un limite anche legislativo – parliamoci chiaro – una netta contrapposizione che qualche volta è tra la Giunta e il Consiglio, altre volte è, ahimè, all’interno della Giunta, altre volte è tra il Presidente e i partiti; cosa rara, avviene una situazione che è difficilmente metabolizzabile, il contrasto tra la Giunta e il Presidente, che è una contraddizione in termini, perché la Giunta è organo fiduciario del Presidente, e questo dobbiamo soltanto rilevarlo da un punto di vista squisitamente da cronista, cioè è difficilmente accettabile che possa verificarsi una situazione di questo tipo con una disciplina che, dal punto di vista legislativo, prevede e sublima il rapporto fiduciario.

Chiarito questo, mi avvio velocemente alla conclusione, facendo un ultimo richiamo a qualcosa che è avvenuto in passato. Uno degli imperatori che divenne imperatore in età, era quasi vicino ai sessant’anni e che, comunque, ha segnato la storia di Roma, l’imperatore Tiberio, amava ripetere che “fata invenient viam”, i fati, le stelle, il fato, la fortuna – come tradurrebbe qualcuno – troveranno la strada.

Ora, Damiano, possiamo anche abdicare al nostro ruolo e dire con Tiberio che il fato troverà, inventerà la strada per la Calabria e i calabresi, però dobbiamo – e, a mio avviso, condirei questo ragionamento con un senso di doverosità morale, prima ancora che di mandato – trovare una strada e questa strada, siccome deve essere ispirata ad una scelta di responsabilità, non può non essere trovata che all’interno del Consiglio, perché se il Consiglio venisse espropriato, al di là delle posizioni, della facoltà di discutere sulla situazione di crisi, noi abdicheremmo al nostro ruolo, che in questo momento è già messo in forte discussione e in maniera assolutamente provvisoria e fuorviante già abbastanza.

Allora io credo che in questo momento questo Consiglio, questi consiglieri, questi uomini debbano riappropriarsi di un ruolo che i calabresi hanno a loro attribuito. Allora non può esservi, a mio sommesso avviso – ma lo dico con determinazione – una discussione che avviene fuori da questo Consiglio e, se il tempo non è stato clemente, se non ha consentito di arrivare oggi ad una comunicazione che, Presidente, poteva essere differente, poco importa; avverrà la prossima volta, avverrà al prossimo Consiglio, ma oggi bisogna discutere perché c’è un dovere preciso e sottolineo che è una doverosità morale e giuridica che noi abbiamo, che parte da quel consesso di Lamezia.

Allora io mi permetto, in maniera determinata ma assolutamente serena, di richiamare quest’obbligo a questo Consiglio, a questi consiglieri, a questa Presidenza.

Presidenza del Presidente Giuseppe Bova

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Chiarella. Ne ha facoltà.

Egidio CHIARELLA

Presidente, colleghi consiglieri, intanto dovrei sottolineare come questo Consiglio regionale il suo ruolo lo sta attuando e lo sta facendo in modo ottimale, anche con livelli di discussione che sono all’altezza della massima assise, del Consiglio regionale, perché oggi, in realtà, la seduta si sta tenendo non per superare l’ordine del giorno in un modo truccato, ma alla luce di una dichiarazione politica di Rifondazione comunista che non chiede il rinvio della seduta due o tre giorni prima, come poteva ben fare e come il Presidente del Consiglio, raccogliendola, poteva, di riflesso, convocare i Presidenti dei gruppi per valutare la richiesta e quindi un possibile rinvio senza, oggi, venire in Aula.

Si è venuti in Consiglio regionale e questo è un atto di grande responsabilità, è venuto il Presidente Loiero che non sfugge al dibattito, sono venuti i rappresentanti dei partiti ad ogni livello. Questo fa capire che quel ruolo del Consiglio regionale, che giustamente il consigliere Sarra da par suo ha prima sottolineato, in realtà non viene assolutamente meno.

Devo dire che il livello stesso della discussione – ho sentito tutti, ma devo sottolineare l’intervento del mio amico Sarra –, le considerazioni politiche non solo per le citazioni storiche che guardo con interesse da insegnante di lettere, ma che comunque riconoscono, una certa sensibilità storica e quindi politica, fanno comprendere che qui nessuno sta comprimendo il dibattito e tutti sapete – lo sapete più di me – che, se oggi c’era questo intento, chiaramente sbagliato – però sto facendo un ragionamento tecnico e anche virtuale – si poteva per Regolamento venire qua, c’era un consigliere regionale che aveva fatto una proposta. Il dibattito compresso, per come vuole il Regolamento, politicamente sarebbe stato un disastro, un atto del genere questo lo capisco, però lì sarebbe venuta fuori quella mancanza di democrazia, di tentazione a non dibattere sul problema della crisi che oggi sta attanagliando la Calabria.

Qui nessuno ha detto che stiamo navigando in un momento di grande serenità e tranquillità. Se la proposta del centro-destra di dibattere sulla crisi è stata approvata all’unanimità, significa che la sensibilità dimostrata dal centro-destra è raccolta in toto dal centro-sinistra, soprattutto dall’Aula nel suo complesso, facendone quindi una questione principe per il dibattito del Consiglio, ché nessuno assolutamente vuole rinviare alle calende greche, perché noi stessi come repubblicani europei saremmo a disagio se non si dovesse dibattere in questo Consiglio di questa crisi, che – come ho detto ieri in un mio intervento con alcuni giornalisti – è ormai in una situazione dirompente, c’è una Calabria che, sotto alcuni aspetti, sta affondando e quindi dobbiamo capire perché e se c’è una crisi nel centro-sinistra, è una crisi totale del centro-sinistra che si inquadra anche in una crisi generale della Regione e del Paese.

Infatti, voi siete molto più attenti di me e di noi, sapete che questo è uno dei momenti più difficili che stanno vivendo il Paese e la regione per aspetti che non sono riconducibili solo ai partiti o alle coalizioni, c’è una crisi soprattutto in Calabria a livello generale che fa spavento e che oltrepassa il centro-destra e il centro-sinistra.

Ieri il Papa – perché ho avuto l’onore di essere al Vaticano – diceva, ringraziando la Calabria per il gesto che ha avuto nei confronti dello stesso pontefice, “siamo in un momento in cui anche in Calabria, come in Italia” – e parlava della situazione generale – “bisogna lavorare perché c’è una crisi economica, morale e sociale a cui tutti siamo tenuti a dare un contributo” e lo stesso Mondello, Presidente della Conferenza episcopale, sottolineava nel suo intervento nel Vaticano che in Calabria o si fanno insieme determinate cose oppure non riusciremo a farle.

Allora su questo dovremmo discutere e dovremmo anche spogliarci delle vesti di centro-destra e centro-sinistra, perché dire che Loiero sta sbagliando è la cosa più semplice del mondo, ma se fosse così, evidentemente tutti dovremmo assolutamente andarcene a casa perché c’è una responsabilità da dividere in base alle condizioni che ognuno esprime, alla posizione che ha, al ruolo che ha e al posto che occupa in Consiglio regionale. Se un Presidente dal primo posto arriva all’ultimo, è perché evidentemente non è stato accompagnato, perché doveva essere accompagnato da tutti coloro che abbiamo una responsabilità – ripeto – per il peso, comunque, le responsabilità che ognuno di noi esprime.

Allora, cosa voglio dire? Che qui non si scappa dal dibattito. Io chiedo al Presidente Bova che, se nei prossimi giorni questa, giustamente, proposta dell’amico Guagliardi si formalizzerà concretamente in un momento di sintesi della politica del centro-sinistra, che io come repubblicano europeo, perché il mio partito l’ha detto al Presidente, auspica che avvenga domani in modo che non si aspetti il 21, ma si anticipi anche di qualche giorno. Per dare un segnale, Presidente, che qui non si sta giocando, che non si sta tentando di superare o di evitare un dibattito e che oggi non è che il Presidente non è pronto, qui non è pronta una coalizione, non è uno scandalo, anche se Fassino, quindi non il segretario del mio partito, diceva l’altro giorno in una trasmissione televisiva nazionale: “La politica, quella vera, è lo strumento che fa sintesi delle questioni, delle problematiche che sono sul tappeto e lo fa nel modo più veloce possibile, soprattutto in questa terra dove i problemi crescono ogni giorno di più”.

Allora noi repubblicani siamo convinti che la politica è questo strumento, diciamo che bisogna lavorare in questa direzione, aiutando il Presidente ad arrivare a questa sintesi, però ognuno di noi deve sapere che bisogna lavorare in questa direzione, aiutando il Presidente ad arrivare a questa sintesi, però ognuno di noi deve dar un contributo.

Sa benissimo il Presidente che, nel momento in cui ha sentito la nostra delegazione, da parte nostra è venuto fuori un contributo per risolvere i problemi sul tappeto. Un contributo in politica quando è vero ed autentico non è riconducibile ai numeri che un gruppo esprime perché quando si fa questo ragionamento, poi la crisi divampa e non la si ferma più.

Quando è serio il contributo, questo è il contributo di pari dignità di quello che ognuno di noi può dare al di là dei numeri che esprime.

Il Presidente questo lo ha raccolto e lo ringrazio per questo e gli dico di continuare su questa strada di ascolto e di sintesi, che in una riunione ufficiale - giustamente chiede Rifondazione comunista- venga sancita per dar più forza a questo momento di ripresa e di rilancio che sono convinto la Regione avrà nei prossimi giorni. Questo perché ormai siamo ad un bivio, non il centro-sinistra ma tutti come calabresi, ripeto, per le responsabilità che ognuno di noi ha.

I rappresentanti del centro-destra stasera con più voci hanno espresso un disagio condivisibile sotto alcuni aspetti dal punto di vista politico che per quanto mi riguarda registro positivamente e vedo come pungolo per il Presidente ad andare avanti. Autorevoli personalità del centro-destra stasera hanno invitato Loiero ad andar avanti e a far sintesi e con la sua autorevolezza portare questa Regione al di fuori delle secche in cui si trova.

Lo scioglimento del Consiglio è la cosa più semplice che può avvenire. Sciogliere il Consiglio regionale in questo momento significa consegnare la Calabria a quel liquame di tante cose che è caduto su questa regione a vari livelli e che la sta spazzando via anche da un dibattito alto nazionale, dove era arrivata grazie anche alla guida di questa Regione.

In questa direzione, allora, lavoriamo. Chiedo agli amici del centro-sinistra di arrivare molto presto ad un momento finale come giustamente richiede Rifondazione comunista e correttamente in Aula e non al di fuori dell’Aula, assumendosi anche una responsabilità politica forte che in questo momento fa parte della tradizione di un partito in cui si può essere contro o meno ma che rappresenta una parte importante e positiva di questa Regione Calabria.

Quindi mi auguro che la seduta fissata per il 21, la sintesi che ci sarà arriverà nei prossimi giorni, si possa anche anticipare. Comunque mi auguro che prima di Natale, finalmente si possano dare gli auguri di buon Natale alla Calabria non solo a parole ma con delle linee ben precise per incominciare a lavorare e servire questa terra e non sciogliere un Consiglio per darlo a chi nel mondo dei gufi cerca di sottrarre alla politica il vero senso della sua strada per meglio arrivare poi a far determinate cose non comprensibili alla gente comune, che comunque in questo momento chiede che si metta mano alla risoluzione dei problemi più importanti.

Noi faremo la nostra parte anche se non entreremo in Giunta, anche se non saremo Presidenti di Commissione o anche se saremo semplicemente Presidenti del gruppo Misto con tutto quello che voi intelligentemente sapete che cosa significa. Al di là del ruolo che avremo, noi non abbiamo ruolo istituzionale, i Repubblicani europei daranno un contributo per elevare la dignità di questa Regione.

Il Presidente Loiero ce la può fare se ognuno di noi farà la sua parte. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.

Giovanni NUCERA

Presidente Loiero, lei come me in maniera diligente e con tanta attenzione ha seguito questo dibattito, anomalo per certi aspetti perché in fondo si trattava a norma e a Regolamento solo di esprimere un sì o un no ad una proposta avanzata da un gruppo della maggioranza.

Invece, si è voluta trasformare questa chiacchierata quasi in un “aperitivo” per quello che dovrebbe essere un dibattito molto più forte e più ampio che noi ci aspettiamo in quest’Aula. Ma più che noi i calabresi vogliono sentire.

Ricordo e con grande gioia che lei si appellò nel suo primo intervento fatto in occasione della presentazione del nuovo Consiglio alla cultura inglese, alla sobrietà dei tempi, degli elementi, al modo di essere di uno stile che fa scuola nella vita ma anche e soprattutto in politica.

Un modello di società che ha fatto della essenzialità il modo di essere. Ricordo anche una battuta che le dissi cogliendo tutto ciò, generalmente lei parla sempre prima e io per un gioco delle parti parlo sempre dopo di lei.

Stavolta il rapporto invece si inverte. Io stasera parlerò prima di lei e lei subito dopo potrà rintuzzare ciò che le dico o se vuole potremo approfondire meglio queste argomentazioni dopo.

Io invece la invito, in questi giorni, di aggrapparsi un po’ come fece in quella occasione alla letteratura greca. Io la rinvio ad Euripide, alle sue commedie. Si rilegga l’Ifigenia, l’Alcesti, l’Andromaca. Si rilegga un po’ qualche classico laddove in un groviglio creato dagli uomini, laddove l’uomo riusciva a rendere difficile qualsiasi processo della vita, l’autore Euripide e tutti i classici di quel tempo e poi anche ripresi sulla stessa filosofia dagli autori latini come Plauto e le sue commedie. In ogni caso, nelle cose difficili che gli uomini riuscivano a fare e a metter su alla fine per uscire ci voleva il cosiddetto colpo di scena.

Forse avremmo voluto, siamo venuti qui stasera noi per guardare e capire, per cogliere questo colpo di scena e forse stasera questo colpo di scena sarebbe appartenuto ad Agazio Loiero, all’uomo Loiero. Invece il colpo di scena chi ce lo dà? Rifondazione comunista, un partito della sinistra che su queste cose di cui io e lei stiamo parlando forse ne capisce poco, un partito che è affiancato ad una sinistra in questo Consiglio regionale che sta bloccando lo sviluppo di questa regione. Un partito che di fatti è chiuso in maniera irresponsabile nei suoi diktat e nel suo modo di essere e di partecipare, anche, all’esterno.

Tutta una filosofia di vita e di gestione e di comprensione della politica che di fatti sta arrecando solo lutti e distruzione a questa terra. Diciotto mesi sì, ma 18 mesi di blocco totale.

Ecco, Presidente, la invito a rileggersi questi classici e sa perché? Perché c’è una condizione di ricatto a cui lei oggi è sottoposto e che ha nomi e cognomi ben precisi in questa Regione,che ostacola oggi, come dire, un nuovo “Natale” visto che il clima è questo, una nuova primavera come si usa dire generalmente, una nuova stagione oppure l’avvio di un processo normale perché in fondo questa gente di Calabria in questo momento sta chiedendo normalità di azioni e di comportamenti.

Non chiede cose eccezionali, ma normalità. Una parola banale che, però, in sé racchiude tutto un modo di essere, di identificarsi di un popolo che non ha mai conosciuto questa cultura, ma ben altre culture di cui lei è stato protagonista in questa Regione e che oggi invece risulta essere ingabbiato nei lacci e nei laccioli che quella parte politica le sta imponendo.

Allora, Presidente, si liberi. Anche l’intervento stesso del rappresentante dei Ds, il collega Pacenza, è stato un intervento alla disperata, ad aggrapparsi ad uno specchio dove non riusciva a dare nessun significato reale alla motivazione che potesse oggi in questa sede, in questo posto giustificare un rinvio.

Questo è il dato che più oggi ci dice e spinge questa minoranza, soprattutto, ed ha sentito anche dagli interventi dei miei colleghi che c’è la necessità di capire la verità dove sta il vero nodo di questa crisi. Verità noi vogliamo cogliere dal dibattito che ci viene costantemente ed irresponsabilmente procrastinato e rinviato.

Ecco perché noi ci opponiamo, caro Presidente - e sarò breve – all’intervento di richiesta della parte che ha voluto e che vuol ulteriormente rinviare questo dibattito. Non per un esorcismo come qualcuno dice. Abbiamo esorcizzato una richiesta come qualcuno ha detto nel suo intervento ma solo ed esclusivamente perché i calabresi, la Calabria vuol la verità di questa crisi. Dove stanno i punti che effettivamente ingesseranno probabilmente da qui a qualche giorno ancora il nodo cruciale. Abbia il coraggio, si richiami all’orgoglio, faccia sentire sé stesso contro una becera cultura che nulla ha dato negli anni a questa Regione e che nulla darà mai neanche alla nostra Nazione.

Ecco, Presidente, cosa le chiediamo. Le chiediamo di dirci la verità, dove sta il nodo della crisi, quali fatti. Eppure, oggi la Calabria è più che mai attraversata da una questione morale di cui poco si parla, questa è la Calabria che ha la necessità di rialzare la schiena perché la schiena è piegata. Non la Calabria dei calabresi, non i 2 milioni di calabresi attenti ma una piccola parte elitaria che pensa di dominare in lungo ed in largo, che pensa di dominare dentro e fuori quest’Aula.

Non glielo dobbiamo consentire, caro Presidente, perché c’è un mondo di giovani calabresi che hanno voglia di riscattare questi territori e lei in questo momento rappresenta e può rappresentare anche per loro un punto di riferimento.

Detto questo, Presidente, chiediamo ed insistiamo nel sostenere l’idea che oggi bisogna discutere in Aula, se non si discute oggi continueremo nella nostra azione di protesta nei confronti di questa Giunta, di questa maggioranza perché siamo certi e continueremo a dire ai calabresi che questo Governo regionale è bene che vada a casa e definitivamente.

(Interruzione)

Chiedo scusa. Una questione anche d’ordine e pregiudiziale. Noi oggi abbiamo affrontato in Aula un dibattito nella sostanza prima che intervenga il Presidente Loiero

(Interruzione)

Ovviamente, la prossima seduta non è la prosecuzione di questa seduta di Consiglio ma si riparte da zero e noi andremo a ragionare sulla proposta Guagliardi e sulle comunicazioni che il Presidente Loiero dovrà dare.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Dima. Ne ha facoltà.

Giovanni DIMA

Nucera ha sostanzialmente anticipato quello che volevo brevemente dire prima delle conclusioni del Presidente Loiero. Questo di stasera non è affatto il dibattito così come da ordine del giorno.

Assolutamente no. Noi abbiamo discusso largamente, e ringrazio la Presidenza di questo, sulla proposta Guagliardi di rinvio per cui sia ben chiaro che alla prossima seduta, dopo che abbiamo consumato anche l’atto del voto in Aula stasera, si riparte da zero nella discussione di carattere generale.

PRESIDENTE

Prima di dar la parola al Presidente della Regione non solo voglio assicurare - perché queste sono competenze dell’Aula e quando l’Aula non è in assemblea sono mie personali – che quella sottolineata poco fa dall’onorevole Dima per ultimo e poco prima dall’onorevole Nucera è la valutazione più oggettiva.

Quanto votato nella scorsa seduta fino a questo momento non ha avuto nemmeno inizio. Mi sono consentito in maniera irrituale di inserirmi nella discussione perché l’Aula è sovrana rispetto al pronunciamento sulla richiesta avanzata dal capogruppo di Rifondazione comunista, onorevole Guagliardi.

Una cosa la aggiungo ma prima dell’intervento dell’onorevole Loiero e prima del voto. I colleghi sanno – vi chiedo scusa che lo faccio ora –, perché è circolato anche in Aula un flash di agenzia, di un fatto inquietante e grave avvenuto oggi nel primissimo pomeriggio all’ospedale di Siderno dove è stata fatta scoppiare una bomba a basso potenziale accanto a cui c’era una lettera minatoria di minacce all’onorevole Laganà Fortugno, moglie del povero Franco, e al fratello Domenico, fratello del povero Franco.

Noi lo avremmo fatto e lo facciamo per chiunque ma non onoreremmo in nessun modo il fatto che noi abbiamo intitolato quest’Aula a Franco Fortugno se concludessimo la nostra discussione senza aver votato una posizione limpida, esplicita di solidarietà di tutto il Consiglio regionale rispetto a questo fatto insopportabile.

Per cui ora do la parola all’onorevole Presidente della Regione. Lo ascolteremo ma prima di mettere ai voti la proposta Guagliardi…,è irrituale ma non ho altro modo di fare perché se il Consiglio la votasse, la seduta sarebbe tolta.

Non penso che il Consiglio farebbe comunque, al di là del rispetto che debbo alle posizioni dell’Aula, un fatto giusto se concludesse prima di pronunciassi e prima di averlo fatto in maniera corale da parte di tutti noi.

Io dopo l’intervento chiamerò i capigruppo al banco e prima del voto decideremo come proseguire. Vi chiedo scusa per questo e ora do la parola al Presidente della Regione.

Agazio LOIERO, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente, parlerò in maniera davvero telegrafica per dare l’idea plastica che qui non c’è nessun dibattito. Non stiamo consumando l’ordine del giorno previsto dal Presidente, ma stiamo parlando su una richiesta di un gruppo della coalizione di maggioranza. Un gruppo che, per la verità, si è sempre distinto in quest’Aula, ha partecipato sempre al dibattito e non ha mai fatto richieste esose di nessun tipo.

Ho vissuto con grandissimo disagio questo confronto qua, senza alcuna convenienza come non sfugge a nessuno di voi. Perché? Perché di fatto mi sono sottoposto ad un dibattito in un momento che non faccio fatica a dire difficile della coalizione di maggioranza ma questo sarebbe il meno. Momento difficile per la nostra regione che si trova in una condizione complicata, drammatica e allo stremo e deve assistere ad un Governo che non riesce a sprigionare tutte le sue risorse e tutte le sue potenzialità.

Quindi, io ho ascoltato – avete visto che non mi sono mai mosso proprio per questo –, ho ascoltato con attenzione quello che ha detto la mia maggioranza e con altrettanta attenzione quello che ha detto la opposizione, anche al netto di alcuni riconosciuti interventi un po’ folclorici.

Ho ascoltato tutti con somma attenzione. Alcune cose che avete detto sono sacrosante e mi riferisco a quasi tutti gli interventi. Mi rendo conto obiettivamente che siamo, perché negarlo sarebbe assurdo, in un momento difficilissimo e complicato ed io voglio confrontarmi in quest’Aula.

E’ vero che la legge che è stata proposta nel ’99 è una legge che toglieva ai partiti la possibilità di decidere e mandava tutti all’interno della istituzione.

Sotto questo aspetto ho creduto sempre, come avete riconosciuto, di rispettare questa istituzione. Naturalmente faccio politica e devo tener conto di tanti equilibri, il guaio è se non fossimo in condizioni di decidere. Io sono e ve lo assicuro, soprattutto alla opposizione, in grado di decidere così come la legge mi permette di fare.

Oggi abbiamo fatto, il 21 faremo un secondo dibattito magari in situazioni difficili proprio sulla crisi.

Io non conosco bene il Regolamento e se il Presidente Bova ha permesso che oggi si sviluppasse un dibattito di fatto sulla crisi - che ha avuto toni civili ma anche di un certo tipo-, non posso far a meno di registrarlo, se lo ha fatto nella sua saggezza lo apprezzo ma su una richiesta di rinvio, sulla posizione di un gruppo, nei Regolamenti parlamentari si prevede che parli uno a favore e uno contro.

Il Presidente ha fatto benissimo a dar a tutti la parola, ma devo dirmi che mi sono sottoposto ad un dibattito e ad un altro dibattito su un momento difficile mi sottoporrò.

Qui non c’era una furbizia, credetemi, mi rivolgo soprattutto a voi. Non c’era alcuna furbizia ma c’era il fatto che un partito ieri sera mi ha chiesto, su temi che non sono solo la cabina di regia ma importanti del nostro sviluppo, di vedere tutta la coalizione di maggioranza magari alla vigilia di una sofferta decisione che potrebbero prendere.

A me è sembrato naturale e normale dir sì. Naturalmente, ero venuto qua per dibattere sull’ordine del giorno preparato dal Presidente che come sempre si era confrontato con me, con la Giunta per poter avere questo dibattito che tutti voi, non solo voi, per la verità, ma anche la maggioranza richiedeva.

Ovviamente faccio tesoro anche delle cose che ho sentito sia dal centro-sinistra che dal centro-destra per quanto mi riguarda.

Un’ultima cosa proprio per chiuderla qua e proprio per non dare l’idea che andiamo ad un voto meccanico senza alcun pathos.

Nel concludere, voglio dire che in occasione dell’accensione dell’abete natalizio il 20 dicembre di questo mese il sommo Pontefice ha rivolto un invito alla Regione Calabria. Vorrebbe incontrare una delegazione nella biblioteca vaticana.

Io invito il Presidente e chi ne voglia far parte, anche se naturalmente non può essere una delegazione nutritissima. Ma c’è un incontro nella biblioteca vaticana la mattina del 20 e poi il pomeriggio in piazza San Pietro c’è il rito dell’accensione dell’albero.

Invito il Presidente a comporre una delegazione che insieme a quella della Giunta rappresenterà la Regione. Se posso chiudere con una battuta : forse anche per chi non crede una benedizione a questa Regione non farebbe male.

PRESIDENTE

Grazie al Presidente della Regione. Come eravamo rimasti, se volete prima del voto chiamo i capigruppo al banco.

(I capigruppo si portano al banco della Presidenza)

Ordine del giorno: “In merito all’attentato perpetrato ai danni della famiglia Laganà-Fortugno

PRESIDENTE

Come concordato, leggo – poi ci sarà un coordinamento formale – un ordine del giorno, un comunicato, una presa di posizione su quanto detto prima su cui c’è intesa da parte di tutti i gruppi, i capigruppo e il Presidente della Regione che sottoporrò all’approvazione dell’Aula.

Vi chiedo scusa ché al di là di ogni prassi - ma noi non prevedevamo quanto avvenuto – c’è un solo testo nemmeno battuto che leggerò e scuserete qualche errore di forma.

“Il Consiglio regionale della Calabria

esprime piena solidarietà e totale vicinanza all’intera famiglia, all’onorevole Maria Grazia Laganà Fortugno e al dottor Domenico Fortugno, moglie e fratello del nostro indimenticabile Franco, vittime di una gravissima intimidazione perpetrata nei loro confronti in un corridoio dell’ospedale di Sidereo, con lo scoppio di una bomba a basso potenziale accompagnata da lettera minatoria.

E’ insopportabile ed assieme inaudito che proprio i familiari del compianto Vicepresidente del Consiglio che hanno subito quel delitto terribile per mano di mafia oggi vengano minacciati con l’obbligo dell’assoluto silenzio di non richiedere più la verità tutta e fino in fondo sull’assassinio del nostro Vicepresidente del Consiglio, Franco Fortugno.

Questa azione infame fa emergere il permanere di un clima assai inquietante e pericoloso di attacco non solo alla sicurezza delle persone ma alle stesse fondamenta della democrazia calabrese.

Alle autorità inquirenti, alle forze dell’ordine, al prefetto De Sena che hanno con passione ed intelligenza lavorato indefessamente nell’ultimo anno e mezzo ottenendo i primi importanti risultati in direzione della individuazione dei presunti responsabili di primo livello del delitto Fortugno chiediamo di agire con la stessa prontezza nell’azione finalizzata ad individuare e colpire gli autori di questo vile atto intimidatorio.

Al Governo nazionale chiediamo l’attivazione urgente di un progetto d’urto per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini calabresi come già attivato per Napoli rispetto a cui l’Assemblea regionale dà pieno mandato ai vertici della Regione e del Consiglio perché si adoperino prontamente e pienamente anche a fronte di impegni e risorse finanziarie straordinarie nel rispetto di tutte le prerogative istituzionali che la nostra Regione fosse chiamata ad assumersi direttamente per la realizzazione di un piano siffatto”.

Non ci sono osservazioni, si passa alla votazione.

(Il Consiglio approva alla unanimità)

Naturalmente col coordinamento formale.

Ripresa della discussione

PRESIDENTE

Prima di mettere ai voti la proposta avanzata dal collega Guagliardi, dico ai colleghi che rispetto alla importantissima dichiarazione di disponibilità avanzata dal Presidente della Regione avente come oggetto la visita al Santo Padre il prossimo 20 dicembre, ovviamente questa Presidenza una volta riconosciuta la disponibilità in termini straordinari vuole – come sempre facciamo – che la decisione non venga portata avanti solo dall’Ufficio di Presidenza ma che la assumano di intesa i gruppi.

E la facciamo rapidamente, ed urgentemente perché abbiamo pochissimo tempo in modo che anche decisioni di questo tipo possano essere comunque il risultato di una valutazione oggettiva ed equilibrata.

Detto questo, non ho altro da fare che mettere ai voti la proposta avanzata dal collega Guagliardi che chiedeva l’aggiornamento della seduta in modo che si potesse discutere della questione avanzata da un partito e da un gruppo della maggioranza di governo su cui si richiedeva una riflessione anticipata all’interno della maggioranza.

Detto questo, chi è d’accordo con Guagliardi alzi la mano…

Giovanni NUCERA

Presidente, per appello nominale.

PRESIDENTE

Ma non cambia nulla, onorevole Nucera.

Pongo in votazione la richiesta Guagliardi.

(Il Consiglio approva)

Essendo questa funzione delicata, voglio dire che il mio voto rispetto alla questione è stato di astensione.

Convocazione della prossima seduta

PRESIDENTE

Il Consiglio resta convocato per giovedì 21 dicembre alle ore 10,00. la seduta è tolta.

La seduta termina alle 17,37


Allegati

Congedo

Ha chiesto congedo il consigliere Racco.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono stati presentati alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Disposizione per la formazione del bilancio annuale 2007 e pluriennale 2007-2009 della Regione Calabria (legge finanziaria)” (P.L. n. 159/8^)

E’ assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive - ed alla prima - Affari istituzionali e affari generali – terza - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – quarta - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente – quinta - Riforme e decentramento – e sesta - Affari della Unione europea e relazioni con l’estero – per il parere in data 11 dicembre 2006.

(Così resta stabilito)

“Bilancio annuale di previsione della Regione Calabria per l’anno finanziario 2007 e bilancio pluriennale per il triennio 2007/2009” (P.L. n. 160/8^).

E’ assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive - ed alla prima - Affari istituzionali e affari generali – terza - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – quarta - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente – quinta - Riforme e decentramento – e sesta - Affari della Unione europea e relazioni con l’estero – per il parere in data 11 dicembre 2006.

(Così resta stabilito)

“Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2007, art. 3, comma 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8)” (P.L. n. 161/8^)

E’ assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive - ed alla prima - Affari istituzionali e affari generali – terza - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – quarta - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente – quinta - Riforme e decentramento – e sesta - Affari della Unione europea e relazioni con l’estero – per il parere in data 11 dicembre 2006.

(Così resta stabilito)

“Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio di previsione della Regione Calabria per l’anno finanziario 2007” (P.L. n. 162/8^)

E’ assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive - per il parere in data 11 dicembre 2006.

(Così resta stabilito)

Sono state presentate, inoltre, alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Gallo – “Abrogazione commi art. 28 - legge regionale n. 7/2006” (P.L. n. 157/8^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente – in data 1 dicembre 2006.

(Così resta stabilito)

Cherubino – “Istituzione dei centri antiviolenza, case di accoglienza e di ospitalità alle donne e ai minori – Istituzione numero verde e forum antiviolenza” (P.L. n. 158/8^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere in data 5 dicembre 2006.

(Così resta stabilito)

Nucera – “Interventi regionali in favore della cinematografia” (P.L. n. 163/8^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere in data 12 dicembre 2006.

(Così resta stabilito)

Borrello, Tallini, Serra – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25, recante: “Statuto della Regione Calabria” (P.L. n. 164/8^)

E’ assegnata alla Commissione consiliare Riforme e decentramento.

(Così resta stabilito)

Parere favorevole su deliberazione

La seconda Commissione consiliare “Bilancio, programmazione economica e attività produttive” nella seduta di mercoledì 6 dicembre u.s. ha espresso parere favorevole in relazione alla deliberazione della Giunta regionale n. 761 del 7 novembre 2006, recante: “legge regionale n. 7/2006 – art. 4, comma 8 – provvedimenti” (Parere n. 21/8^).

Promulgazione di leggi regionali

In data 11 dicembre 2006 il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sottoelencata legge regionale. La stessa sarà pubblicata sul Bur supplemento straordinario n. 2 del 15.12.2006:

Legge regionale 11 dicembre 2006, n. 16 concernente “Disposizioni di carattere finanziario – Variazione al bilancio di previsione 2006”.

Assegnazione a Commissioni di consigliere regionale

L’onorevole consigliere Alessandro Nicolò è stato assegnato in rappresentanza del gruppo consiliare di Forza Italia quale componente della quarta e sesta Commissione consiliare, in sostituzione dell’onorevole consigliere Antonio Pizzini, giusta comunicazione del 1° dicembre 2006, prot. 523 acquisita in pari data al prot. 3.200 del Settore Segreteria Assemblea.

Costituzione di gruppo consiliare

L’onorevole consigliere Domenico Crea con nota del 7 dicembre 2006, acquisita al protocollo n. 3253 di pari data del Settore Segreteria Assemblea, ha comunicato di aver costituito il gruppo consiliare “Democrazia cristiana – Ind. Mpa” ai sensi dell’art. 27 dello Statuto e dell’art. 13, comma 3 del Regolamento interno del Consiglio regionale.

La comunicazione di che trattasi è inviata all’Ufficio di Presidenza per le determinazioni di competenza.

Designazione di Presidente di gruppo consiliare

In data 7 dicembre 2006, l’onorevole Egidio Chiarella è stato designato Presidente del gruppo consiliare “Misto” giusta comunicazione del 7 dicembre 2006 acquisita al prot. N. 3260 dell’11.12.2006 del Settore Segreteria Assemblea.

Interrogazioni a risposta scritta

Morelli. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

l’infarto miocardico è tra le prime cause di morte in Italia e in tutti i paesi occidentali;

l’angioplastica coronarica, intervento effettuato da medici cardiologi sulle coronarie tramite cateteri a palloncino, riaprendo le arterie occluse, ne riduce la mortalità e le conseguenze non fatali rispetto ai soli farmaci;

presso la cardiologia dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza esiste dal 1993 un laboratorio di emodinamica, il primo ad eseguire coronarografie in Calabria;

a più riprese, nell’ultimo decennio, i medici hanno segnalato la necessità dell’attivazione di un programma per l’effettuazione dell’angioplastica coronaria, che è ampiamente giustificato dal bacino d’utenza della provincia di Cosenza;

la media italiana di angioplastiche dello scorso anno è stata di circa 2.000 per ogni milione di abitanti, ma con 3.700 per milione in Lombardia e sole 750 (circa un quinto) per milione in Calabria;

il bacino di utenza della città di Cosenza è stimato in 250.000 persone circa, quello della provincia in 750.000; da ciò deriva la prevedibilità di almeno 500 angioplastiche/anno per la sola città e 1.500, se si considera l’intera provincia, numeri ampiamente superiori ai minimi richiesti dalle società scientifiche per giustificare l’attivazione non solo di uno, ma addirittura di due laboratori a volume ottimale.

l’indispensabile tempestività dell’angioplastica nell’infarto acuto rende di fatto ineffettuabile tale procedura, trasferendo il paziente presso le strutture di emodinamica presenti a Catanzaro, giacché i benefici rispetto alla terapia medica sono legati all’immediatezza dell’intervento; ciò senza considerare i rischi ed il disagio del trasporto di pazienti in condizioni anche molto gravi. Il carico di lavoro aggiuntivo sarebbe, inoltre, insostenibile da tali strutture;

per questi pazienti il rischio di morte ad un anno aumenta del 7,5 per cento per ogni 30 minuti di ritardo della procedura.

presso la cardiologia di Cosenza operano da tempo professionisti con documentata formazione specifica e che, per concretizzare il progetto di angioplastica, è stato nominato due anni fa un primario con specifica e comprovata esperienza in emodinamica;

da gennaio 2005 ad agosto 2006 tali professionisti hanno, infatti, svolto con apparecchiature portatili non di proprietà dell’azienda, idonee a carichi di lavoro inferiori e con gravi carenze di organico superate da attività spesso volontaria, oltre 1.200 coronarografie e quasi 600 angioplastiche, per lo più in pazienti acuti e con ottimi risultati, così dimostrando eccellenti capacità tecnico-organizzative;

come era prevedibile, tale precaria dotazione si è mostrata inadatta all’enorme richiesta di trattamento e guasti tecnici legati all’uso eccessivo delle apparecchiature hanno arrestato l’attività da oltre tre mesi;

da allora si trasferiscono quotidianamente pazienti anche in gravi condizioni per circa 100 km, con disagi logistici anche per i familiari ed il personale sanitario, oltre ad evidente aggravio di spesa ed a mancata remunerazione per l’azienda ospedaliera per DRG non prodotti;

negli ultimi dieci anni si sono, invece, sviluppati tre laboratori di cardiologia interventistica nella città di Catanzaro, uno universitario, una presso una clinica convenzionata e, di recente, uno presso l’ospedale Pugliese, per il quale si sarebbe attivata una gara per l’acquisto di un nuovo agiografo;

la provincia di Cosenza, che è la più estesa d’Italia ed ha oltre 750.000 abitanti, necessita pertanto di almeno un presidio stabile e pienamente efficiente;

nei giorni scorsi i medici della cardiologia di Cosenza hanno inviato una lettera aperta agli organi competenti (assessore alla salute, sindaco, Presidente della Provincia, Presidente dell’Ordine dei Medici, Presidente regionale dell’Associazione Nazionale dei Medici Cardiologi Ospedalieri) che ha fragorosamente scosso la cittadinanza, mettendola di fronte in maniera esplicita alla drammatica evidenza di un trattamento inferiore a quello raccomandato;

a seguito di tale denuncia, la stampa ha dato notizia del reperimento da parte dell’assessore di 2 milioni di euro da finalizzare all’acquisto delle idonee apparecchiature ed all’integrazione del personale necessario -:

se intende:

attivarsi, nei tempi minimi richiesti dalle procedure di legge, per potenziare un reparto, efficiente e dotato della necessaria professionalità, di quanto indispensabile per garantire l’adeguato livello di cura ad una tanto vasta popolazione;

destinare le risorse economiche indispensabili all’acquisto delle apparecchiature necessarie ed all’adeguamento numerico del personale sanitario, poiché i costi di tale carenza, già pagati per anni in termini di vite umane e gravi conseguenze per lo stato di salute dei pazienti, appaiono non più sostenibili.

(129; 30.11.2006)

Dima. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

con delibera di Giunta regionale n. 1044 del 22/12/2004 avente ad oggetto “Lsu-Lpu in servizio presso i dipartimenti forestazione e protezione civile, pubblica istruzione e beni culturali, urbanistica e demanio” si prendeva atto che presso i dipartimenti su indicati prestavano servizio lavoratori Lsu e Lpu ripartiti nel seguente numero: 291 presso il dipartimento protezione civile e forestazione con compiti di attività di prevenzione e previsione nonché di difesa idro-geologica, 45 presso il dipartimento pubblica istruzione e beni culturali con compiti di supporto, monitoraggio e funzionamento del sistema bibliotecario regionale e delle biblioteche di interesse locale e 22 presso il dipartimento urbanistica e demanio con compiti di catalogazione della strumentazione urbanistica;

questi lavoratori erano in possesso dei necessari requisiti di specializzazione e di professionalità ed avevano avuto modo di accrescere notevolmente le proprie attitudini sia attraverso la loro partecipazione a corsi di formazione e di qualificazione professionale sia, soprattutto, la loro presenza e la loro partecipazione alle attività delle strutture della Regione;

si rendeva necessario individuare i percorsi di stabilizzazione di questi lavoratori, al fine di trasformare il loro rapporto di lavoro da determinato ad indeterminato attraverso programmi capaci di coniugare la tutela del territorio e delle sue peculiarità con la finalità di garantire percorsi occupazionali certi;

per realizzare tale progetto si è deciso di predisporre che gli enti strumentali della Regione utilizzassero il personale Lsu e Lpu in servizio presso i citati dipartimenti regionali nel rispetto delle singole professionalità possedute da questi lavoratori e, soprattutto, attraverso un’opportuna verifica delle rispettive dotazioni organiche;

il decreto n. 3473 del 14/03/2005 è relativo alla procedimentalizzazione dell’iter amministrativo per l’attuazione del provvedimento regionale su citato, e cioè della D.G.R. n. 1044 del 22/12/2004 attraverso l’acquisizione dei dati relativi alle risorse organiche degli enti strumentali regionali e la predisposizione della pubblicazione dell’avviso per la presentazione dei curricula da parte degli Lsu e Lpu interessati, ai fini dell’elaborazione di apposita graduatoria divisa per categoria;

in attuazione di quanto citato precedentemente, si è costituita la commissione di verifica dei requisiti posseduti dai lavoratori precari e, contestualmente, si è proceduto ad emettere avviso pubblico per selezionare le richieste di questi lavoratori;

proprio in questi giorni i lavoratori Lsu e Lpu hanno attuato forme di proteste molto forti per sensibilizzare la Regione sulla loro situazione occupazionale e sul mancato impegno della Giunta nell’attuazione delle procedure di stabilizzazione -:

come la Giunta regionale intenda affrontare questo problema e soprattutto che procedure amministrative intenderà attuare ai fini della stabilizzazione di questi lavoratori.

(130; 30.11.2006)

Chiarella. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alle attività produttive. Per sapere – premesso che:

alla luce di testimonianze autorevoli ed insistenti, la struttura della Nuova Biozenit S.p.A. potrebbe essere ubicata in Puglia;

da un estratto degli atti ufficiali della Giunta regionale pugliese (secondo le notizie divulgate pubblicamente dal segretario generale della Cgil, Alfredo Iorno, e dal segretario provinciale della Uil, Giuseppe Munga) si evincerebbe che la Giunta regionale calabrese avrebbe aderito alla proposta formulata dalla società Nuova Biozenit S.p.A. di delocalizzare sul territorio pugliese la realizzazione del programma, di cui la stessa Nuova Biozenit S.p.A. è titolare, per la realizzazione di un importante progetto d’investimento agricolo ed industriale;

le aspettative relative alla possibilità di creare nuovi posti di lavoro in Calabria, grazie all’auspicata realizzazione del contratto di programma relativo, soprattutto, all’insediamento di un impianto florovivaistico in provincia di Catanzaro, verrebbero ad essere vanificate qualora si concretizzassero i fatti denunciati, a mezzo stampa, dagli autorevoli esponenti sindacali, di cui in premessa;

il possibile spostamento della Nuova Biozenit S.p.A. in Puglia avrebbe una ricaduta assolutamente negativa, soprattutto sul piano sociale, per quanto attiene al ruolo interpretato dalla Giunta regionale calabrese nella vicenda, se si osserva che la stessa Regione Calabria partecipa con circa 3 milioni di euro al progetto di cui ne è proponente -:

se non ritengono - vista la delicatissima situazione politica che sta vivendo la coalizione del centro-sinistra calabrese -, in attesa di un’auspicata normalizzazione del quadro politico di Giunta regionale, di fare chiarezza sulle ragioni relative alla vicenda connessa ad un paventato e penalizzante, soprattutto dal punto di vista occupazionale, trasferimento della Nuova Biozenit S.p.A. in Puglia.

(131; 6.12.2006)

Nucera. All’assessore alla sanità. Per sapere – premesso che:

in ogni Asl da circa un decennio è stata istituita una mega struttura che racchiude in sé l’Igiene Pubblica, i Servizi Veterinari, l’Igiene e la Sicurezza degli ambienti di vita e di lavoro, nonché tutte le Commissioni invalidi civili;

con i diversi Piani sanitari regionali nelle Asl si è sempre più fortificata come struttura strategica indispensabile per la normale attività di sanità pubblica;

all’Asl 11 di Reggio Calabria è stata istituita nell’anno 1998;

in tale struttura vi è stato sempre il responsabile di struttura;

tale responsabile dal 1° ottobre u.s., data in cui l’ultimo direttore del dipartimento (nominato quando era già in fase di prepensionamento), è andato in quiescenza, lasciando la direzione del dipartimento vacante;

dalla suddetta data l’importante e strategica struttura dipartimentale è rimasta senza responsabile, né definitivo né facente funzioni, cosa non prevista dalla normativa vigente in materia, infatti il legislatore all’articolo 15, comma 5, del decreto legislativo n. 229/1999 ha previsto, che il dirigente preposto alla direzione di una struttura complessa ha l’obbligo di nominare il proprio sostituto;

tutto ciò non si è verificato, in quanto, come già detto, dal 1° ottobre u.s. il posto è rimasto vacante, recando, altresì, grave pregiudizio all’utenza -:

le ragioni per cui il direttore generale dell’Asl n. 11 di Reggio Calabria non ha provveduto alla nomina del responsabile del dipartimento prevenzione e se non ritiene opportuno sanare questa situazione, provvedendo il prima possibile alla copertura del posto rimasto vacante.

(132; 7.12.2006)

Mozione

Il Consiglio regionale

premesso che

in data 5 giugno 2002 tra il Ministero della salute, la Regione Calabria, la Provincia di Catanzaro, il Comune di Catanzaro, l’Università degli studi Magna Grecia è stato sottoscritto un protocollo di intesa per l’istituzione del centro oncologico di eccellenza con l’obiettivo di agevolarne il riconoscimento quale istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs);

così come richiamato nelle premesso dello stesso protocollo di intesa le necessarie competenze scientifiche ed assistenziali e le professionalità ospedaliere, valutate anche le esigenze tecnologiche, vengono assicurate dalla facoltà di Medicina della Università Magna Grecia di Catanzaro “al fine di garantire un integrato rapporto tra ricerca e terapia”;

vista la disponibilità di un modulo strutturale idoneo ad ospitare un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico nella sede della facoltà di Medicina e Chirurgia in località Germaneto, si individua nello stesso la sede del Centro di eccellenza per l’oncologia;

si delegano la Regione Calabria e l’Università ad addivenire alla stipula di un accordo di programma per meglio definire le forme e le procedure gestionali necessarie;

successivamente, in data 21 ottobre 2002, è stato sottoscritto tra la Regione Calabria e l’Università Magna Grecia un protocollo di intesa per l’attivazione e la gestione del centro oncologico di eccellenza costituito con l’articolo 21 della L.R. 29/2002 e la sua trasformazione in Irccs oncologico;

nello stesso protocollo di intesa viene stabilito che tra la Regione Calabria e l’Università Magna Grecia sarà costituita, in qualità di soci fondatori in posizione prioritaria, una Fondazione a missione pubblica per la gestione del sopra menzionato Irccs oncologico;

a seguito degli atti sopra richiamati e di un proficuo confronto tra le parti, cui sono susseguiti ulteriori pronunciamenti ufficiali e delibere di Giunta regionale, sono stati sottoscritti altri protocolli che hanno riguardato, tra l’altro, anche le intese tra l’Azienda Mater Domini e la Fondazione Campanella con riferimento particolare al trasferimento delle attrezzature e al dimensionamento dei fabbisogni assistenziali;

in data 16 settembre 2005 il Presidente Loiero, presenti gli assessori regionali alla Università e alla Sanità, hanno concordato con il Magnifico Rettore, professor Salvatore Venuta ed il professor Francesco Saverio Costanzo, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, entrambi in rappresentanza della Università Magna Grecia, ulteriori aspetti operativi e gestionali attinenti le risorse finanziarie che la Regione si impegnava a trasferire alla Fondazione ed il numero dei posti letto assegnati al Centro oncologico;

in data 8 marzo 2006 si è proceduto alla inaugurazione ufficiale del Irccs oncologico;

ad oggi, dopo oltre nove mesi dalla summenzionata inaugurazione, desta fortissima preoccupazione la grave paralisi gestionale e amministrativa in cui versa l’Irccs oncologico;

si apprende con stupore ed indignazione che i servizi richiesti ogni giorno dal paziente oncologico, i presidi fondamentali per la cura dei tumori, la disponibilità di tecnologie d’avanguardia presenti solo nel Centro oncologico e l’impiego di un numero adeguato di medici e professionisti sanitari, sono quotidianamente pregiudicati dalla cattiva amministrazione della Fondazione Campanella;

i vertici della Fondazione Campanella non si sono dimostrati in grado di garantire l’efficiente funzionamento della macchina gestionale;

nonostante ciò il centro ha continuato ad operare distinguendosi per la qualità della sua attività a tal punto da meritare riconoscimenti unanimi in ambito nazionale ed internazionale a merito della grande qualità dello staff medico, delle professioni sanitarie e di tutti coloro che hanno operato al di là dei doveri e del ruolo per compensare alle continue mancanze;

sono pervenute numerose sollecitazioni dall’assemblea dei docenti, dal personale medico e paramedico, dalle parti sindacali e dalle organizzazioni professionali, che in più circostanze, anche recentemente hanno chiaramente espresso forti preoccupazioni e perplessità sui rischi che potrebbero intervenire se la situazione non dovesse immediatamente cambiare;

è necessario agire subito per rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno funzionamento della Fondazione e dell’Irccs oncologico al fine di garantire l’efficienza della struttura nell’interesse della difesa dei diritti dei pazienti e dei cittadini considerata anche la rilevanza della patologia oncologica nella sanità pubblica e per la qualità della vita finora compromessa nella sua dimensione sanitaria da continui viaggi di speranza;

tanto premesso impegna

la Giunta regionale a dar corso a tutti gli impegni sottoscritti nella precedente e nell’attuale legislatura assicurando la piena ed immediata attivazione e l’efficiente funzionamento di tale struttura di eccellenza procedendo, ove fossero di impedimento, anche alla sostituzione dei vertici della Fondazione Campanella.

(29; 14.12.2006) Talarico, Nucera, Occhiuto, Sarra, Trematerra, Aiello, Gentile, Dima, Senatore, Nicolò, Morelli