VIII legislatura
22.
SEDUTA di venerdì 4 agosto 2006
Presidenza del
Presidente Giuseppe Bova e dei Vicepresidenti Demetrio Naccari Carlizzi e
Roberto Occhiuto
La seduta
inizia alle 11,25
Su richiesta di settori della maggioranza e della minoranza, la seduta del Consiglio, prevista per il prossimo 8 agosto, sulla situazione della Regione, è aggiornata a settembre, visto che tutti i consiglieri che avevano assunto impegni vorrebbero essere presenti e partecipare ad una discussione così importante ed impegnativa sulle vicende della Calabria.
Per mozione d’ordine: posso, Presidente? Vorrei sapere come si procederà adesso, si esaminerà, cioè, il testo articolo per articolo e comma per comma?
PRESIDENTE
Come si è fatto sempre…
Giovanni NUCERA
No, me lo ricordi!
PRESIDENTE
Sì, sì.
Giovanni NUCERA
Va bene.
Legge il verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
Cominciamo l’esame dei punti all’ordine del giorno a partire dal provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario.
Titolo 1, disposizioni di carattere finanziario, articolo 1, comma 1. Al comma 1 non ci sono emendamenti, per cui lo pongo in votazione.
(E’ approvato)
Al comma 2 dell’articolo 1 non ci sono emendamenti…
(Interruzione dell’onorevole Nucera)
Sì. Siccome non ci sono emendamenti, c’è il voto che è già stato espresso in sede di Commissione.
Pongo in votazione il comma 2 dell’articolo 1.
(E’ approvato)
(Interruzione)
Sì, non c’erano emendamenti.
Demetrio NACCARI CARLIZZI
Nella nuova versione del comma 1 non c’è l’impegno
finanziario, o sbaglio? C’è? Va bene.
PRESIDENTE
Al comma 2, che è un combinato disposto col comma 1, non
ci sono emendamenti.
Pongo in votazione il comma 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 5.
(E’ approvato)
Al comma 6…
Sì, Presidente, c’è
un mio emendamento, però intervengo non sull’emendamento, ma per un fatto
organizzativo…
PRESIDENTE
L’emendamento è già stato approvato in Commissione.
Sì, Presidente, le chiedo la parola per chiarire un
fatto organizzativo.
Mentre la Commissione discuteva, scadevano i termini per la presentazione degli emendamenti in Aula; per tale motivo, molti emendamenti da me presentati in questa sede sono stati discussi in Commissione e, quindi, nel corso della seduta mi sentirete dire più volte “ritirato”. La motivazione è legata a questo, non ad una difettosa o a una venuta meno, importanza dell’emendamento stesso.
Con le precisazioni dell’onorevole Nucera, pongo in
votazione il comma 6.
(E’ approvato)
C’era un emendamento aggiuntivo dell’onorevole Pizzini…
Sì, Presidente. Lascerei al collega Feraudo, che è stato l’ispiratore tecnico di questo emendamento, il compito di illustrarlo perché è suo, più che mio. E’ all’articolo 2, il titolo 2…
(Interruzione)
Ah, non è mio.
PRESIDENTE
Non essendoci in Aula il collega Pizzini, l’emendamento
al comma 6 dell’articolo 1 decade.
Pongo in votazione l’articolo 1 nel suo complesso.
(E’ approvato)
(Interruzione)
Sì, ma siccome Pizzini non c’è…
Roberto OCCHIUTO
Ma non è Pizzini, Presidente, è Chieffallo! Se è
l’emendamento che abbiamo noi, quello protocollo numero 2633…
PRESIDENTE
Allora ho sbagliato, vi chiedo scusa.
(Interruzione)
C’è una richiesta della Giunta di sospensione tecnica
dei lavori per dieci minuti.
La seduta sospesa alle 11,37 è ripresa alle 12,22
PRESIDENTE
La seduta riprende.
Emendamento protocollo numero 2633, a firma Chieffallo…
Leopoldo CHIEFFALLO
E’ in esame il mio emendamento?
PRESIDENTE
Sì.
Leopoldo CHIEFFALLO
Lo ritiro.
Emendamento protocollo numero 2362, si tratta di una raccomandazione dell’onorevole Morelli: “Vista la delibera 1044 del 22 dicembre 2004 avente per oggetto Lsu ed Lpu in servizio presso i dipartimenti forestazione e protezione civile, pubblica istruzione e beni culturali, urbanistica e demanio con la quale si intende avvalersi a tempo pieno delle loro prestazioni ritenute assolutamente utili ed insostituibili e ricercare percorsi di stabilizzazione mirati alla trasformazione del loro rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato;
la richiesta di pubblicazione sul Bur dell'avviso di cui all'oggetto protocollo numero 190 dg del 15 marzo 2005 con cui si invitano i lavoratori di pubblica utilità e socialmente interessati in servizio presso i dipartimenti forestazione–protezione civile, pubblica istruzione e beni culturali, urbanistica e demanio a presentare domanda entro e non oltre il termine di 10 giorni decorrenti dalla data di pubblicazione del presente avviso sul Bur della Regione Calabria;
il decreto del dipartimento “Organizzazione e Personale” numero 5956 del 14 aprile 2005 con il quale è stata costituita la Commissione Lsu ed Lpu per la valutazione dei curricula al fine di stabilizzare i lavoratori presso gli enti strumentali della Regione Calabria;
considerato che al dipartimento Organizzazione e Personale è stato demandato il compito di dare seguito alla delibera Giunta regionale numero 1044/2004, onde favorire, a fronte delle singole professionalità, un percorso dì stabilizzazione occupazionale nell'ambito degli enti strumentali regionali;
si autorizza la Giunta regionale ad attivare le procedure di stabilizzazione delineate nelle precitate delibere”.
E’ l’emendamento
con cui si autorizzano gli Lsu-Lpu perché, rispetto alla
Finanziaria,
noi li abbiamo messi tutti per rispetto alla volontà, ma questa è una volontà
politica, non ha la fattispecie dell’emendamento. Cioè capisco che l’onorevole
Morelli, magari vuole intervenire, gli do la parola, vuole dire alla Giunta di
fare di tutto per stabilizzare gli Lpsu-Lsu.
L’emendamento si riferisce a Lsu ed Lpu che lavorano
da anni, già presenti, nell’ambito
della Regione Calabria e, in effetti, si tratta di circa 72-75 unità che,
verosimilmente, vivono una sorta di “precariato”, perché sono inquadrati nei
ruoli, ma di fatto non lo sono; cioè lavorano così, senza una normativa e senza
alcun disciplinare nell’ambito lavorativo stesso. Per cui, alla fine, queste
persone si trovano la mattina ad andare a lavorare senza una programmazione,
senza essere articolati con gli uffici personale della Regione Calabria.
Su questa tematica c’è stata un’ampia discussione
nell’ambito delle Giunte regionali, quella precedente e quella attuale. Si
tratterebbe, quindi, di mettere in essere le condizioni per poter
“stabilizzare” coloro i quali, di fatto, sono già stabilizzati. Questa è la
raccomandazione.
Lei ha espresso direttamente la sua valutazione, la
traduciamo in raccomandazione, perché non c’è una norma attraverso cui
l’assumiamo con queste caratteristiche; rimetto in votazione l’articolo 1 nel
suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 2 vi sono disposizioni di carattere normativo.
Non ho emendamenti al primo comma, per cui lo pongo in votazione.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il secondo comma.
(E’ approvato)
Non ho emendamenti al terzo comma…
(Interruzione dell’onorevole Nucera)
Sarà esaminato dopo, è un emendamento aggiuntivo, onorevole Nucera.
Pongo in votazione il terzo comma.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo numero 2360 a firma Feraudo, Nucera, La Rupa ed altri: “Articolo 2.
Nel Titolo II (Disposizioni di carattere normativo) è aggiunto il seguente articolo:
“1. Al fine di monitorare la spesa derivante dagli atti giudiziari di pignoramento della Regione, degli enti e delle aziende da essa dipendenti, compresi gli enti strumentali, le aziende sanitarie ed ospedaliere, nonché tutti gli enti i cui oneri gravano comunque sulla Regione, in riferimento al decreto legislativo 11 giugno 1998, n. 180, convertito nella legge 3 giugno 1998, n. 267, è istituita, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, una Commissione che ha il compito di verificare se gli oneri successivi ai titoli giudiziari esecutivi, ossia quelli relativi al pagamento delle ulteriori spese di esecuzione, degli interessi e rivalutazione monetaria, siano da imputarsi ad inadempienze e/o negligenze e/o omissioni, e comunque ad inerzia dei dirigenti e dei funzionari preposti alla gestione e all'esame degli atti giudiziari.
2. La Commissione di cui al comma 1 è composta dal Presidente del “Comitato regionale di controllo contabile”, o da un suo delegato, che la presiede e da due consiglieri regionali, di cui uno di maggioranza e uno di minoranza, indicati dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio.
3. Per l'espletamento della sua attività la Commissione, ferma restando il diritto di cui ai commi da 1 a 4 dell’articolo 114 del Regolamento interno del Consiglio regionale, potrà avvalersi dell'Ufficio dell'Avvocatura regionale.
4. La Commissione concluderà la sua attività entro mesi sei dall'insediamento;
5. All'esito, la Commissione relazionerà al Consiglio regionale e, ferma restando l'applicazione da parte dell'ente datoriale delle eventuali sanzioni previste dalla legge e dal contratto collettivo di lavoro, trasmetterà gli atti relativi alle accertate inadempienze, negligenze e omissioni alle competenti autorità giurisdizionali per i provvedimenti conseguenti”.
L’onorevole Feraudo chiede la parola. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, la necessità di introdurre questo
emendamento nasce dalla consistenza delle spese da pignoramenti giudiziari
inseriti nel bilancio regionale e che sfuggono a qualsiasi tipo di controllo da
parte del Consiglio e riguardano tutti gli enti e le aziende dipendenti dalla
Regione.
L’esigenza è quella di verificare e monitorare
l’attività svolta dagli enti per il controllo della spesa degli atti di
pignoramenti giudiziari, in quanto c’è una legge, la “267” del ’98, che impone
agli enti pubblici il pagamento in presenza di titoli esecutivi, siano essi
sentenze o decreti ingiuntivi, e di provvedere entro centoventi giorni dalla
notifica dell’atto.
Spesso c’è un’inerzia da parte dell’ente o degli enti ed
essa provoca una lievitazione enorme delle spese, degli interessi e delle
somme, che incide in maniera pesante sul bilancio regionale. Da qui la proposta
formulata di istituire una Commissione che possa monitorare e verificare la
consistenza e la correttezza, la regolarità dei soggetti tenuti al controllo
dell’attività conseguente alla notifica di titoli esecutivi.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Sottolineo solo un’inezia, e propongo il coordinamento formale in quanto si prevede, correttamente, la Presidenza da parte del Presidente del Comitato regionale contabile o suo delegato e poi di due consiglieri. Allora sembrerebbe strano che, nel caso in cui il Presidente delegasse un funzionario, un dirigente o un consulente, questi presiedesse una Commissione di consiglieri regionali.
Quindi, sarebbe opportuno in sede di coordinamento formale, verificare la possibilità di avvalersi di delegati anche da parte dei consiglieri.
Togliamo “delegato”?
(Interruzione)
Se va bene l’assumiamo così, con il coordinamento formale, con questa modifica; pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 2360.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2 così come emendato.
(E’ approvato)
All’articolo 3, comma 1, non vi sono emendamenti, per cui lo pongo in votazione.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 2 dell’articolo 3.
(E’ approvato)
Al comma 3 c’è un emendamento protocollo numero 2619 a firma dell’onorevole Pizzini, che viene assunto dall’onorevole Vilasi: “All'articolo 3, comma 3, il periodo “…è incrementato di euro 11 milioni e 500 mila, di cui euro 3 milioni e 500 mila destinati alla copertura di debiti pregressi dell'Agenzia maturati nel corso dei l'esercizio finanziario 2005” è sostituito da “…è incrementato di euro 15 milioni, di cui euro 3 milioni e 500 mila destinati alla copertura di debiti dell'Agenzia maturati nel corso dell'esercizio finanziario 2005”.
Il collega Pizzini, per problemi di famiglia, sarà in Aula più tardi e, quindi, assumo io l’emendamento da lui presentato.
All’articolo 3, comma 3, il collega Pizzini chiede che il periodo “è incrementato di 11 milioni e 500 mila euro di cui 3 milioni e 500 mila destinati alla copertura di debiti pregressi dell’agenzia maturati nel corso dell’esercizio finanziario 2005” venga sostituito da “è incrementato da 15 milioni di euro, di cui 3 milioni e 500 mila destinati alla copertura di debiti dell’agenzia maturati nel corso dell’esercizio finanziario 2005”.
La proposta di integrazione dei fondi fatta
dal collega Pizzini tende a consentire l’accoglimento della previsione di bilancio
programmata dall’Arssa, pur rispecchiando la sola reale necessità di copertura di tutte le spese ordinarie di gestione, gravate di recente dai maggiori fondi necessari e previsti per agevolare l’esodo anticipato di personale dipendente, già attuato dall’ente.
E’ con questo spirito che
il collega Pizzini ha chiesto l’incremento a 15 milioni di euro.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Antonio BORRELLO, relatore
Contrario perché manca la copertura finanziaria.
PRESIDENTE
Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 2619.
(E’ respinto)
Pongo in votazione il comma
3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma
4.
(E’ approvato)
Al comma 5 c’è un emendamento a firma dell’onorevole Nucera, protocollo numero 2420: “Articolo 3, comma 5. Si chiede l’abrogazione”, che ha facoltà di illustrarlo.
Giovanni NUCERA
Presidente, si commenta da sé.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 2420.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo numero 2547 a firma Morelli: “All’articolo 3, comma 5, sostituire da “al funzionamento sino ad attività proprie” con “per la promozione dei servizi dell’organismo pagatore”.
Ha facoltà di illustrarlo.
Ci riferiamo, evidentemente, all’Arcea, l’agenzia regionale preposta a fornire i contributi in agricoltura.
Ricordo a me stesso che nella precedente legislatura è stata stipulata una convenzione con l’Agea – mi dispiace non vedere l’assessore Pirillo, che in questo momento svolge anche le funzioni di Presidente vicario dell’Agea… Ah, eccolo…
(Interruzione dell’assessore Pirillo)
…Presidente facente
funzioni, non gli auguriamo di diventare Presidente,
perché se no lo perderemo come assessore regionale, di conseguenza questo non glielo auguriamo!
Esiste, pertanto, una
convenzione che, per quanto concerne lo start
up dell’iniziativa tra Agea ed Arcea, non ci sono costi di gestione o di funzionamento, quindi specificare al punto 5, perché magari questo
contributo possa essere proprio a diretto vantaggio dei beneficiari, che può essere cosa opportuna ed utile.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 2547.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo numero 2553 a firma Talarico, Occhiuto, Gallo ed altri: “Articolo 3, comma 5: all’articolo 12, comma 2, della legge regionale n. 24/2002 le parole “Giunta regionale con procedure semplificate” vengono sostituite dalle parole “Giunta regionale, previo parere della Commissione consiliare competente”.
La parola all’onorevole Talarico.
Presidente, l’emendamento in questione riguarda anche l’Arcea, l’organismo pagatore regionale istituito dalla legge 24 del 2002. Si tratta di un organismo importante che da qui a poco comincerà ad operare e, per tale motivo, abbiamo fissato nell’assestamento di bilancio anche un finanziamento abbastanza corposo, in Commissione stessa; inoltre, con i colleghi presenti, anche della maggioranza, avevamo stabilito di acquisire anche il parere della Commissione consiliare competente su quanto sarà previsto dalla Giunta in merito alle forme ed alle modalità di costituzione.
(Interruzione)
Si tratta, lo ribadisco, di prevedere anche il parere della Commissione in modo tale che anch’essa abbia contezza di ciò che concerne uno degli organismi più importanti in quanto seguirà un settore estremamente qualificato del comparto agricolo; infatti, dovrà stabilire tutti i pagamenti. Come Commissione volevamo vedere un po’ le forme e le modalità con le quali veniva costituito.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare
l’assessore Pirillo. Ne ha facoltà.
Onorevole Talarico, la costituzione di Arcea – come lei sa – è prevista da una legge regionale, tra l’altro nel bilancio 2005 l’abbiamo riportata, e, in base allo Statuto, era necessaria la votazione da parte di almeno i due terzi del Consiglio regionale, se lei ricorda, la legge è stata posta in votazione e ha ottenuto anche questo quorum.
L’Arcea viene costituita sulla base di uno schema che è stato già applicato in tantissime Regioni d’Italia (la Lombardia, la Toscana, l’Emilia, la Basilicata), noi saremo pronti dopo questo finanziamento. Da parte della Giunta regionale, obiettivamente, non c’è nient’altro da deliberare perché la pianta organica è già stata individuata con un atto deliberativo che abbiamo recepito votando con i due terzi.
Le direttive, quindi il know-how, tutta la parte informatica viene fornita da Agea, il collegamento è previsto come per gli altri organismi pagatori, pertanto credo che non dobbiamo fare nessun atto, se non rendere esecutivi e applicare gli atti di cui siamo già in possesso.
Capisco le motivazioni per le quali si richiede di prevedere il parere della Commissione, però probabilmente nel fare l’emendamento lei ha trascurato che ci sono atti, delibere di Giunta, la legge 24, la riproposizione in Consiglio che c’è stata per avere quel quorum.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 2553.
(E’ respinto)
Pongo in votazione il comma 5 dell’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 6.
(E’ approvato)
Al comma 7 dell’articolo 3 c’è un emendamento protocollo
numero 2545 a firma del consigliere Morelli: “Prima di “finalizzata” aggiungere per “accensione mutuo per
far fronte a creditori del Consorzio di bonifica della Piana di Sibari e Media
Valle Crati”; dopo “oneri del personale” aggiungere
“pagamenti spettanze e Tfr a personale in pensione”.
L’onorevole Morelli ha facoltà di illustrarlo.
Visto e considerato che la maggioranza ha ritenuto di perseguire un progetto politico diverso attinente al Consorzio Sibari-Valle Crati, mi permetto di suggerire che l’ulteriore anticipazione, che evidentemente si ritiene opportuno dover concedere, sia finalizzata all’eventuale accensione anche di un mutuo, oltre che per far fronte ai creditori del Consorzio di bonifica della Piana di Sibari e Media Valle Crati.
Ricordo a me stesso che – e l’assessore lo sa – al 31 dicembre l’ammontare dei debiti del Consorzio è pari a 220 milioni di
euro e che, venendo meno una fase transattiva, per diversa scelta politica,
rischiamo che ci possa essere un grave danno patrimoniale, forse anche per –
anzi, mi permetto di dire senza “forse” – la Regione.
Dopo la parola “oneri del personale”, mi permetto di
suggerire anche il pagamento spettante e il Tfr a personale già andato in
pensione, si tratta, sostanzialmente, di circa 20-21 unità che sono andate in
pensione da anni e ancora non riescono a percepire il trattamento di fine
rapporto lavoro.
Credo che l’assessore Adamo conosca bene questa
situazione, considerato appunto che si tratta di persone che sono andate in
pensione ormai da ben dieci anni e oltre.
Se parliamo di un rilancio dell’attività consortile,
ritengo che forse sia opportuno pensare anche alla dignità dell’uomo, che
significa dare a loro quello che spetta.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Pirillo.
Ringrazio la Commissione e ora, ovviamente, anche il Consiglio per questa previsione di 5 milioni di euro, somma che, come il collega Morelli avrà visto, è finalizzata al pagamento degli oneri del personale e delle spese di funzionamento e viene erogata a fronte dei ruoli che lo stesso Consorzio deve presentare.
Credo che tanto all’onorevole Morelli quanto al Consiglio non sfugga che la Giunta regionale ha predisposto tre atti deliberativi con i quali si procede al risanamento del Consorzio.
Un punto importante che abbiamo realizzato con le organizzazioni professionali agricole è che il debito cui lui faceva riferimento viene pagato con l’intervento, per il 50 per cento, da parte degli agricoltori e con un mutuo, per il restante 50 per cento, che dovrà essere acceso dalla Regione.
Questi atti sono già qui depositati, credo siano stati annunciati nella precedente seduta consiliare e prego il Presidente della Commissione
competente di mettere questa questione all’ordine
del giorno della prima seduta
utile alla ripresa dei lavori per fare in modo che quel progetto di legge possa essere approfondito,
valutato ed approvato, così poniamo fine, proprio per le motivazioni che lei, onorevole
Morelli, ha evidenziato, alle difficoltà
e si fa tornare quest’organismo ad una gestione
democratica.
Per quanto riguarda il Tfr,
molti Tfr sono stati pagati, ma questi fondi – come lei avrà visto – serviranno
anche a pagarne eventuali altri, però non v’è dubbio che sull’emendamento esprimiamo
parere contrario.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
(Interruzione)
No, non c’è replica…
Francesco MORELLI
Volevo semplicemente dire una cosa, per non tediare
troppo l’Assise.
PRESIDENTE
Lei può dichiarare la sua insoddisfazione…
Francesco MORELLI
No, quale insoddisfazione! Sono soddisfattissimo: se è
soddisfatto l’assessore Pirillo, lo sono anch’io! Infatti io parlavo di
eventuale accensione di mutui, considerato che i maggiori proprietari del
Consorzio di bonifica Valle del Crati sono i maggiori latifondisti. Speriamo
che paghino le cartelle, assessore!
(Interruzione)
Me lo auguro. Siccome parliamo di arretrati di centinaia
di milioni di euro… Va beh, chi vivrà vedrà!
Lo spera pure questa Presidenza!
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 2545.
(E’ respinto)
Pongo in votazione il comma 7 dell’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 8.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 9.
(E’ approvato)
Ai commi 10 e 11 c’è un emendamento protocollo numero 2424 a firma Nucera, però con la scritta “già inserito”.
Giovanni NUCERA
Sì, Presidente, prendo atto, l’emendamento è ritirato.
Emendamento protocollo numero 2426 a firma Nucera: “Articolo 3, commi 10, 11, 12.
Inserire le norme: Ai fini dell'esercizio delle funzioni amministrative trasferite alle Regioni in materia di agricoltura e pesca ai sensi del decreto legislativo 143/97, è fissato per l'anno 2006 per le attività di tenuta dei libri genealogici e controlli funzionali delle Associazioni Provinciali Allevatori. (APA) un importo di euro 1.610.000,00. La spesa è imputata al capitolo di bilancio 5123102. A completamento di pagamenti per investimenti e attività completati e in svolgimento, è inoltre fissato un importo di euro 9.943.317,00 come di seguito suddiviso:
‑ saldo attività SATA anno 2005, euro 578.317,00. La spesa è imputata al capitolo 22040210;
‑ saldo anno 2005 euro 100.000,00 e dotazioni anno 2006 euro 180.000,00 per attività ARA legge regionale 54/90. La spesa è imputata al capitolo 5123104;
‑ Piano Qualità Carni e Piano Qualità Latte completamento attività anno 2006 euro 1.100.000,00. La spesa è imputata al capitolo 22040410;
‑ attività SATA anno 2006 euro 3.000.000,00. La spesa è imputata al capitolo 2204210;
‑ completamento attività anno 2006 legge regionale 14/89 euro 700.000,00. La spesa è imputata al capitolo 5114105;
‑ integrazione aliquote su impegni giuridicamente vincolanti anni ‘98‑99‑2000 euro 885.000,00. La spesa è imputata al capitolo 22040411;
‑ spese per l'attuazione di programmi ed interventi regionali nel settore agricolo (adeguamenti Dpr 54/97) delle istanze già istruite al 31 dicembre 2005, euro 3.500.000,00. La spesa è imputata al capitolo 22040831”.
Prego, onorevole Nucera.
Questo emendamento completa quello che avevamo visto prima. Vorrei sentire, prima di commentarlo, il parere dell’assessore perché per me va bene anche l’inserimento che è stato fatto per i commi 10 e 11.
(Interruzione)
Assessore, abbiamo già
inserito in Finanziaria i commi 10
e 11 concernenti la ripartizione dei fondi
per l’associazione allevatori…
(Interruzione)
Perfetto. Poi c’è, ancora
continua, con il comma 12 … è una norma da inserire, più che individuazione
come norma…
(Interruzione)
Non ce l’ha?
(Interruzione)
PRESIDENTE
La parola all’assessore
Pirillo.
Credo che i colleghi della seconda Commissione, ma anche altri colleghi consiglieri, abbiano ricevuto dalle organizzazioni professionali agricole, ma anche dal sottoscritto, una mia lettera indirizzata al collega Vicepresidente e al Presidente della Giunta regionale, con la quale prospettavo il bisogno o i bisogni delle organizzazioni professionali per quanto attiene il programma Sata.
Devo rilevare – ed è il motivo per cui
spesso alcune risposte non sono tempestive –
che noi dovevamo prevedere, e per le ridotte disponibilità
finanziarie
non abbiamo potuto, una somma, onorevole Nucera, di 6 milioni 458, eccetera,
eccetera, che sono, paradossalmente, tutte somme che non sono state pagate nel
2002, nel 2003, nel 2004, 2005 e che ci portiamo appresso.
Ho visto il punto 12, mi pare pleonastico, nel senso che
quanto è previsto nella “143” sarà fatto, ma una decisione del Consiglio, che
prende in considerazione le competenze della “143” e lo scrive in una legge
finanziaria, mi pare un po’ troppo, perché si tratta di qualcosa di già
previsto. Questo, però, probabilmente ci esime dal prevedere le ulteriori
somme, per le quali sicuramente le organizzazioni professionali agricole non
sono soddisfatte.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Nucera.
Giovanni NUCERA
Mi auguro che sia una raccomandazione, non un obbligo di legge. Mi rendo conto anche delle opportunità sulla cosa, ma che sia una raccomandazione per l’assessorato.
Essendo l’emendamento diventato per lo stesso proponente una raccomandazione, non debbo metterlo ai voti, l’assumiamo come tale.
Pongo in votazione il comma 10 dell’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 11.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 12.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 13.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 14.
(E’ approvato)
Al comma 15 c’è un emendamento protocollo numero 2532 a firma Nucera: “Articolo 3, comma 15.
Al fine di consentire una politica sociale più intensa e rispondente ai fini statutari delle associazioni di sostegno alle categorie di persone inabili per motivi civili o di lavoro, la Giunta regionale è autorizzata a concedere un contributo da suddividere in parti uguali per le associazioni riconosciute ed iscritte all'Albo regionale pari ad euro 1 milione una tantum.
Per l'attuazione delle disposizioni di cui al comma precedente, la Giunta è autorizzata per l'esercizio finanziario 2006 alla spesa di euro 1 milione. Per la copertura del relativo onere si provvede con le entrate derivanti dalla cessazione dei ruoli, diminuendo, per un pari imporlo, i ruoli allocati all’Upb 3.4.03. capitolo 34.03.00.10 dello stato di previsione delle entrate del medesimo bilancio”.
Ha facoltà di illustrarlo.
Presidente, già ieri nel mio intervento ho insistito sulla necessità di riavviare una politica sociale abbastanza forte nella nostra regione, tutti ne sentiamo il bisogno, in quanto ormai si sta creando un fatto quasi paradossale: i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri, purtroppo, diventano sempre più poveri! Allora abbiamo la necessità di riorganizzare tutto il welfare calabrese in una chiave e in un’ottica diversa.
Ritengo che tutte le opportunità che la Regione, in atto, sta mettendo in essere non soddisfano questa forte domanda sociale, per cui una riprogrammazione generale un po’ su tutti i settori non sarebbe un fatto sbagliato. Ci sono alcune categorie che patiscono di più all’interno di questa sofferenza degli stati deboli; questo lo rimarco senza attribuire responsabilità ad alcuno, ma come un dato che si constata giorno per giorno e al quale, quindi, noi giorno per giorno siamo chiamati a dare risposte.
Inizierei proprio da una categoria
che è, fra le deboli, probabilmente è la più
debole, quella delle persone inabili per motivi civili o per motivi di lavoro, le quali sono rappresentate da associazioni che svolgono un ruolo importante e fondamentale nella nostra regione, anzi
oserei dire, per certi aspetti, anche un ruolo di supplenza rispetto a degli enti che non sempre sono, con i loro uffici burocratici, organizzati. Di supplenza, a mio avviso, anche
rispetto ad alcune categorie sociali che necessitano di essere ben
rappresentati all’interno dei loro territori, soprattutto di supplenza per
quanto riguarda quel conforto e quel sostegno di cui le associazioni hanno
bisogno.
Ho dato un’indicazione per finanziare queste categorie, nessuna in particolare,
tutte in generale, tutte quelle che hanno un riconoscimento regionale, tutte
quelle che svolgono un’attività seria e programmata, tutte quelle per la quali
la Regione ha già riconosciuto che svolgono un servizio reale.
La cifra che chiedo per dare un contributo speciale una
tantum a sostegno di queste associazioni è di 1 milione di euro.
PRESIDENTE
Parere…
(Interruzione)
Vuole parlare ancora?!
Giovanni NUCERA
…di associazioni di
invalidi stiamo parlando, assessore Pirillo, non parliamo di agricoltura.
Mario PIRILLO, assessore all’agricoltura
…è la legge sui lupi e sui cani randagi… No, aspettate…
(Interruzione dell’onorevole Nucera)
Di quale parli?
Giovanni NUCERA
E’ un comma aggiuntivo, Presidente…
Mario PIRILLO, assessore all’agricoltura
Sul comma 15 è stato fatto l’emendamento ed io mi sono preoccupato…
(Interruzione dell’onorevole Nucera)
Articolo 3, comma 15…
Giovanni NUCERA
E’ il 16, non il 15. Assessore Pirillo, glielo spiego io. Il comma 15 non esisteva,
ma siccome poi lo hanno risuscitato: “Lazzaro, alzati e cammina” … questo è successo,
o almeno questa è la mia impressione, con i lupi della Sila: “Lupi, alzatevi e tornate in vita”! Allora bisogna
chiarirla questa cosa, collega Pacenza. Scusa se ti chiamo in causa!
Quindi, questo era originariamente
il comma 15, poi, con l’inserimento del comma
15, diventa il 16. E ha ragione a sollevare il problema.
Però attenzione, perché…
(Interruzione dell’onorevole Nucera)
Ti chiedo scusa, però siccome ho detto “articolo 3, comma 15”, pensavo…
(Interruzione)
Ho ragione, occorreva dire in premessa che si stava parlando di un ulteriore comma e, quindi, questo 15 diventa 16, altrimenti si parlava di questioni sociali e invece lì avevamo un altro argomento che erano i cani randagi e i lupi!
La Commissione ha
lavorato ventisei ore prima di chiudere il bilancio
– anche la minoranza, pur facendo fino in fondo
la propria parte, quando ha ritenuto, di opposizione, ha riconosciuto, per responsabilità, la possibilità
di venire in Aula nei tempi predefiniti – e, quindi, può esserci questa apparente incongruenza rispetto agli emendamenti, anche perché, ovviamente, è stato riconosciuto, in Commissione e successivamente, il diritto di presentare emendamenti che poi dovevano essere,
e dovranno essere qui, coordinati formalmente. Quindi, per il prosieguo, si
raccomanda a tutti di non fare eccezioni di forma o quant’altro, così come non le fa questa
Presidenza, stiamo esaminando il portato di un modo di lavorare abbastanza
frenetico.
Detto
questo, do la parola all’assessore De Gaetano.
La Giunta esprime
parere non favorevole per due motivi: primo, perché riteniamo che, per fare un nuovo welfare
– e su questo stiamo lavorando – bisogna partire con un progetto complessivo e non bisogna lavorare con interventi soltanto su alcune
categorie; secondo, perché sono contrario per mia forma mentis a forme
di finanziamento una tantum. Credo che, se dobbiamo ragionare realmente su un processo nuovo e moderno che voglia
cambiare veramente – e su questo, come dicevo prima, stiamo lavorando, anche
col nuovo Por andremo a fare delle nuove misure che riguarderanno le politiche
sociali – dobbiamo lavorare non con gli una tantum, ma con un progetto
complessivo.
I destinatari delle associazioni, sicuramente, svolgono
un ruolo essenziale che va incentivato, ma ritengo che dobbiamo ragionare in
maniera più complessiva. Per questo il parere della Giunta è negativo.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Contrario. Il parere della Giunta è
contrario, è stato appena espresso.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 2532.
(E’ respinto)
Pongo in votazione il comma 15 dell’articolo 3.
(E’ approvato)
Poi ho un altro emendamento, stavolta è relativo proprio
al comma 16, aggiuntivo…
Presidente, chiedo scusa: posso capire le reali
motivazioni per le quali il comma 15 – so di cosa si tratta perché l’ho
controllato – viene abrogato? In Commissione non ne abbiamo parlato, glielo
chiedo… perché viene abrogato questo comma? Qual è l’interesse sociale venuto
meno? Si tratta proprio dei lupi della Sila, della protezione di animali…?!
PRESIDENTE
Le ho dato la parola, prima di votare porrò il problema
della risposta alla Giunta, però lei ha presentato un emendamento, un comma
aggiuntivo 16 all’articolo 3, l’emendamento protocollo numero 2425: lo ritira?
Giovanni NUCERA
Sì, ne avevamo parlato prima con l’assessore, era
un’integrazione.
PRESIDENTE
Prima di votare l’articolo 3 nel suo complesso,
l’onorevole Nucera parla di un comma ritirato da parte della Giunta, il 15.
Dottor De Cello, c’è un vecchio comma 15…?
Alberto SARRA
E’ un comma abrogato.
PRESIDENTE
…non esisteva. Siccome abbiamo lavorato molto … dicono
che non esisteva e quello che non esiste non può essere manipolato in alcun modo!
(Interruzione)
Sì, poi è stato aggiunto…
Alberto SARRA
Nel collegato c’è un articolo…
(Interruzione)
PRESIDENTE
Ora sì. Collega Nucera…
Giovanni NUCERA
Parlo del comma 15 dell’articolo 3.
PRESIDENTE
Sì, ma in attesa che vengano risposte più esaurienti…
Giovanni NUCERA
Va bene, non è urgente.
Pongo in votazione l’articolo 3 nel suo complesso.
(E’ approvato)
Passiamo all’articolo 4, dove ho degli emendamenti concernenti autorizzazioni proposti dall’onorevole Morelli. Quello con protocollo numero 2376 recita :“Considerato che in attuazione alla legge 28 ottobre 1999 n. 410 e successive delibere di Giunta regionale n. 1037 del 16 dicembre 2003 e n. 990 del 14 dicembre 2004, la Giunta regionale, con delibera n. 1162 del 27 dicembre 2005, ha prorogato, nelle more delle procedure amministrative per l'espletamento dei relativi concorsi pubblici, fino al 31 dicembre 2006 i contratti stipulati dalla Regione Calabria con il personale proveniente dai consorzi agrari di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria;che in ordine alle procedure di assunzione, il Comitato per il coordinamento delle iniziative per l'occupazione ha chiarito che le stesse potranno “essere pubblicate con un atto regionale (anche contestualmente alla pubblicazione dei risultati e alla ricognizione con l'avviso di pubblico concorso) oppure possono costituire oggetto di uno specifico bando di concorso dell'ente interessato”; si autorizza la Giunta regionale ad attuare quanto disciplinato nelle precitate delibere”.
L’altro con protocollo numero 2374 recita : “La Giunta
regionale si impegna ad implementare, per l'esercizio di bilancio 2006 ed anni
successivi, l’Upb 2.2.04.09 (capitolo 22040905) con la somma di euro 350 mila
per garantire il perseguimento degli obiettivi di efficacia ed efficienza del
sistema irriguo dei territori della fascia tirrenica cosentina, mediante
l'impiego per 156 giornate lavorative delle 32 unità lavorative già impegnate
con il Consorzio di bonifica del Lao e dei bacini tirrenici del cosentino”, che abbiamo
assunto come raccomandazione.
Pongo in votazione il comma 1 dell’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 4.
(E’ approvato)
Al comma 5 c’è un emendamento, protocollo numero 2519, a firma del consigliere Maiolo: “Si propone all’articolo 4, comma 5, di sostituire alla parola “600 mila” la parola “1 milione”.
(Interruzione)
Si fermi, debbo dare la parola. Siccome c’è un emendamento che deve essere illustrato dal firmatario, non le posso dare la parola. Immediatamente dopo gliela darò.
La parola all’onorevole Maiolo.
Presidente,
apprezzando l’inserimento del contributo alle
“Terme Sibarite” nella misura di 600 mila euro
si avanza la richiesta di portarlo a 1 milione di euro per consentire l’attivazione
di un finanziamento Por e quindi il rilancio e la successiva
dismissione
delle terme.
Non so se c’è la
disponibilità ad incrementare questo capitolo…
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Antonio BORRELLO, relatore
Non c’è copertura finanziaria, quindi il parere è contrario.
PRESIDENTE
Parere della Giunta? Contrario.
Non c’è copertura finanziaria, quindi, da questo punto
di vista…
Mario MAIOLO
Lo ritiriamo.
L’emendamento protocollo numero 2519 è ritirato.
Pongo in votazione il comma 5 dell’articolo 4.
(E’ approvato)
Ora ci sono una serie di
emendamenti che riguardano la Sogas.
Emendamento protocollo numero 2404 a firma del consigliere Vilasi: “Articolo 4, comma 8.
Al Titolo II (Disposizione
di carattere normativo), dopo l’articolo 13 aggiungere: “La Giunta regionale è autorizzata a concedere un
contributo straordinario di euro 1 milione a favore della Sogas (Società di
gestione Aeroporto dello Stretto) per le finalità di cui all’articolo 35 della
legge regionale n. 7/2001, al fine di promuovere i collegamenti da e per la
città di Reggio Calabria”.
Emendamento protocollo numero 2621 a firma del consigliere Gentile: “Articolo 4, comma 8.
Si richiede un contributo
di euro 3 milioni per la Sogas di Reggio Calabria, al fine di dare continuità
all’attività di potenziamento delle
nuove rotte già avviate fino al loro consolidamento.
Somma da reperire sul capitolo di spesa________________”.
Emendamento protocollo numero 2577 a firma del consigliere Naccari Carlizzi: “Articolo 4, comma
8.
All'articolo 5 della legge regionale 117/8^ è
aggiunto il seguente comma 3: “Per le attività di promozione e gestione delle
funzioni e dei servizi della Sogas S.p.A. (Società di gestione Aeroporto dello
Stretto) e specificamente per provvedere a far fronte all'assenza di entrate
derivanti dalla gestione dei servizi di terra da parte di Alitalia, che ha
avuto una deroga operativa sul citato aeroporto, e supportare i servizi di
promozione, anche con riferimento all'attivazione di rotte, la Giunta regionale
è autorizzata a concedere un contributo di euro 3 milioni con allocazione
sull'Upb 2.3.04.01 dello stato di previsione del bilancio 2006. Contestualmente
vengono ridotti gli stanziamenti sull'Upb 2.2.04.03 per euro 1 milione e 500
mila ed euro 1 milione e 500 mila sull'Upb 2.2.04.09”.
Siccome sono stati accolti
in Commissione, bisogna decidere se si ritirano oppure in che misura si
rimodulano, se c’è una parte normativa,
su cui i firmatari intendono intervenire, perché è prevista per l’aumento del
capitale sociale un contributo del maggior azionista, che è la Regione
Calabria, di 2 milioni di euro …
Onorevole Vilasi, intende intervenire?
Gesuele VILASI
L’emendamento è stato già
accolto, infatti, lo vedo già tra quelli distribuiti, l’ho riproposto prima di
saperlo,. Quindi, chiedo che venga…
PRESIDENTE
E’ passato al comma 8,
siccome occorre un coordinamento formale, lo discutiamo ora e poi lo
aggiorniamo al momento in cui esprimeremo il voto sul comma relativo alla
Sogas.
(Interruzione)
Sì, c’è anche il suo.
La parola all’onorevole Naccari.
Il mio emendamento, già discusso in Commissione, faceva riferimento al problema della Sogas che, notoriamente, subisce una deroga dell’Alitalia per la gestione dei servizi a terra, di conseguenza è nell’impossibilità di ricevere delle entrate – che sono cospicue – di diversi milioni di euro l’anno. Da qui nasceva il senso dell’emendamento anche in relazione all’attivazione di nuove rotte.
Ora, poiché ho verificato che nel coordinamento è
stato riproposto come copertura di aumento di capitale, credo che vada fatta una verifica puntuale in sede di un coordinamento formale che tenga
conto di come alcuni aeroporti calabresi hanno già ricevuto somme con un
capitolo che io, peraltro, ho citato nell’emendamento,
“spese per la promozione del
sistema aeroportuale regionale
attraverso interventi e azioni atti a
migliorare immagine e qualità dei servizi aeroportuali e realizzare politiche di
contenimento dei costi”.
Ora, poiché con questa dicitura abbiamo già finanziato
nel passato diversi aeroporti e non abbiamo, in questo senso, avuto problemi
con riferimento alla normativa comunitaria del regime degli aiuti, chiedo che
venga rivista la dizione di questo intervento e che, di conseguenza, sempre
tenendo conto della normativa comunitaria, si faccia un coordinamento formale
rispetto all’emendamento originariamente presentato.
Ora do la parola al relatore… Io mi sono consultato –
scusate l’irritualità – fermo restando la cifra, perché altrimenti non c’è
copertura finanziaria, e fermo restando che, qualora il coordinamento formale
non trovi soluzioni in conformità a normative europee, l’emendamento rimane
così com’è, un coordinamento formale che operi per una verifica effettiva può
essere attuato.
Per me si può anche inserire col coordinamento il
riferimento alla normativa comunitaria, perché mi pare che l’Unione europea non
sia stata istituita negli ultimi sei mesi, e siccome la Sogas, per esempio,
quest’anno ha messo a bilancio il contributo dato dalla Regione con quella
dizione che ho riferito prima, se non c’è una nuova istituzione europea che ha
previsto altre cose, vuol dire che funziona così.
Sì, nei termini in cui dicevo, siccome non abbiamo
osservazioni ai commi 6, 7, 8 e 9, li pongo in votazione così come formulati.
(Sono approvati)
Sul comma 10, prima di dare la parola ai colleghi che hanno presentato emendamenti, avendo
presieduto straordinariamente – come
compito, intendo – la seconda Commissione, debbo dire che per un disguido formale, per
un’assenza di coordinamento, alla lettera b)
del comma 10 leggo “dopo l’alinea relativa alla fondazione “Italo Falcomatà” è inserita la seguente
alinea fondazione “Odissea”, eccetera, prima c’era un riferimento
inserito e votato, quindi già assunto,
relativo ad un’altra fondazione,
la “Sud del mondo”. Ricordo bene, assessore?
La Commissione ha approvato il punto a), che è riportato testualmente come è stato approvato, ma registriamo, per un refuso, l’omissione riferita alla fondazione “Sud del mondo”, per cui sulla base della precisazione fatta dal Presidente, il comma viene così modificato: il punto b) diventa c) e il punto b) con la stessa formulazione che è stata utilizzata per la fondazione “Odissea” è riferita alla fondazione “Sud nel mondo”.
Anche l’onorevole Occhiuto figura fra i presentatori
dell’emendamento,
vorrei chiedergli se è d’accordo.
Roberto OCCHIUTO
Era un emendamento presentato in Commissione dal gruppo dell’Udc,Talarico, Occhiuto, Nucera, Trematerra, Gallo e infatti ci chiedevamo come mai non fosse stato inserito.
Ci soddisfa questa soluzione.
Al comma 10 vi è un emendamento protocollo numero 2409 a firma del consigliere Borrello: “Articolo 4, comma 10. Si aggiunge il seguente articolo:
“La Regione aderisce all'Istituto Politecnico internazionale denominato “Scienza ed Ars” di Vibo Valentia, riconosciuto con decreto ministeriale, sostenendolo come strumento idoneo alla cultura regionale e nazionale e alla formazione di giovani calabresi nell'ambito della scienza e della tecnica.
A tale scopo destina la somma di euro 50 mila al finanziamento di borse di studio a favore di alunni in possesso di particolari requisiti reddituali, da individuarsi con bando ad hoc e previa stipula di apposita convenzione tra l'assessorato regionale alla cultura e il direttore del Politecnico.
La copertura finanziaria è assicurata mediante allocazione al “Fondo di riserva”.
Si illustra da sé.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 2409.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 10 così come modificato.
(E’ approvato)
L’emendamento protocollo numero 2606 ai commi 10 e 11 a
firma del consigliere Sulla è già stato inserito.
Pongo in votazione il comma 11.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 12.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 13.
(E’ approvato)
Ho un emendamento aggiuntivo dell’onorevole Nucera, protocollo numero 2509: “All’articolo 4, dopo il comma 13 viene aggiunto il seguente:
“L’Upb 2.2.04.06 – Interventi di sostegno finanziario alle imprese agricole – viene aumentato di euro 500 mila a favore del Consorzio Agricolo – alimentare – Comarc di Reggio Calabria per l'avviamento dell'attività attraverso la dotazione di apparecchiature, attrezzature e software, la stipula di contratti per i servizi, la formazione del personale, la sicurezza sul luogo di lavoro.
Per la copertura finanziaria bisogna avvalersi sull'Upb 4.3.02.03 (capitolo 43020303) dello stato di previsione della spesa del bilancio regionale”.
Ha facoltà di illustrarlo.
Sì, Presidente, si
tratta di un sostegno finanziario a favore dell’avviamento dell’attività
del Consorzio agricolo Reggio
Calabria, la Comarc; infatti, da qui a poco tempo, penso poco meno
di un mese, quindi entro la fine della stagione estiva, volgeranno a termine i lavori di costruzione di questo grande mercato agro-alimentare.
Si porrà il problema serio
non solo di ricapitalizzare l’intero comparto, l’intera attività, l’intero
centro di servizi, l’intero Consorzio,
ma anche di dotarlo adeguatamente di tutto
ciò che serve per renderlo immediatamente funzionale.
E’ inutile che stia qui a sottolineare l’importanza che la Comarc assume nell’economia complessiva
della Calabria per gli snodi che rappresenta anche per la sua posizione, perché
è un mercato agricolo alimentare storicamente riconosciuto non solo per la
Calabria, ma per tutto il bacino del Mediterraneo.
Si tratta di 500 mila euro, cioè la somma sufficiente
per gli arredi e quant’altro serva.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 2509.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo numero 2533 a firma del consigliere Nucera: “Articolo 4: al fine di permettere una maggiore ricettività turistica alberghiera a prezzi contenuti nella regione Calabria, la Giunta regionale si impegna a far scorrere le graduatorie del Bando Regione Calabria Bed & Breakfast scadenza aprile 2005 “Avviso pubblico per il sostegno allo sviluppo del sistema regionale B&B”, legge regionale n. 2/2003, legge regionale n. l/2004, attingendo alla disponibilità finanziaria ancora in essere su suddetto programma.
La Giunta si impegna ad attivare gli uffici regionali preposti a verificare se le ditte, che hanno i requisiti per poter attingere ai fondi, sono state escluse solo per documentazione carente nell'istruttoria delle pratiche che, comunque, se i soggetti interessati saranno in grado di esibire su richiesta dei competenti uffici, saranno riammesse al finanziamento”.
E’ l’articolo 14, Presidente. Ho parlato anche
con l’assessore. Questo emendamento si autofinanzia.
E’ avvenuto che c’è stato un bando, un concorso, sono
state presentate delle domande, ci sono delle ditte, numeri e indicazioni, a
Reggio Calabria, su 40 richieste, 18 sono state accolte e 22 respinte, mentre a
Cosenza e a Catanzaro c’è una percentuale di accoglimento di richieste pari
all’80 per cento.
Paradossalmente c’è una copertura finanziaria che dà la
possibilità di finanziare tutte le società che hanno presentato istanza, fermo
restando che ovviamente è chiaro che le domande non si possono accogliere se ci
sono difetti di natura strutturale, però sembra che non sia così, che ci sia
soltanto qualche imperfezione, soprattutto a Reggio Calabria, in merito alla
presentazione delle domande.
Allora, se è un semplice problema formale
amministrativo, a mio avviso, le istanze possono essere accolte tutte e tutte
finanziate.
Questo è un emendamento che si autofinanzia proprio perché ci sono anche le
indicazioni delle somme, cioè su 711 mila euro per la provincia di Reggio
Calabria, ne sono state impegnate soltanto 200. Quindi c’è un residuo di 500
mila euro che può benissimo essere impiegato allo stesso fine.
Mi auguro che la Regione non faccia i bandi per poi non
finanziare le ditte, tutt’altro, deve aiutare e contribuire, nei limiti del
possibile, dove è consentito e dove non ci sono violazioni strutturali né di
legge né di altra natura, a finanziare le opere e non a caso in provincia di
Cosenza, di Catanzaro, di Vibo e Crotone sono state finanziate l’80 per cento
delle opere, paradossalmente, lo ribadisco, a Reggio Calabria si ha, invece,
una percentuale bassissima.
Presidente, chiedo la parola.
Se la proposta di
emendamento avanzata dall’onorevole
Nucera – e così come è stata argomentata, mi pare sia articolata in modo esaustivo – si
autofinanzia, chiedo un momento di attenzione da parte della Giunta perché mi
pare che, non essendoci necessità di un impegno di spesa aggiuntivo,
l’emendamento possa essere accolto nel senso e nella direzione testé
evidenziata, quindi, chiedo un momento di attenzione specifico e mirato, per
gentilezza.
Questa Presidenza assume direttamente questa
raccomandazione e, qualora giacciano delle risorse che non sono state assegnate
solo per carenza di completezza di documentazione, sarà parte diligente perché
la Giunta regionale, l’assessore al ramo risolva…
(Interruzione)
No, qualora…
(Interruzione)
La raccomandazione viene accolta…
(Interruzione)
Ma Donnici, magari, non lo sa in questo momento.
Giovanni NUCERA
La verifichi questa cosa. Le posso dire con certezza che
è così, ma lei la verifichi.
L’onorevole Nucera mi aveva già consegnato…
(Interruzione)
No, ma mi aveva già consegnato nei giorni scorsi una forma di ricorso che abbiamo trasferito agli uffici, perché ci sono delle imperfezioni che stiamo verificando, quindi mi pare che sia anche superfluo un emendamento alla Finanziaria, avendo…
(Interruzione dell’onorevole Nucera)
Le ho dato ogni rassicurazione che ci sono delle
imperfezioni, ma gli uffici sono già in attività per fare tutte le verifiche necessarie.
Giovanni
NUCERA
…come raccomandazione.
Emendamento protocollo numero 2536 a firma del consiglieri Occhiuto, Gallo, Talarico ed altri: “All'articolo 4 aggiungere i seguenti commi:
10. La Regione sostiene annualmente le società calcistiche affiliate alla FIGC, costituite in società di capitali e che abbiano sede in comuni con popolazione superiore ai 25 mila residenti. L'importo dei contributi è determinato in ragione della categoria nella quale militino le società calcistiche, del numero dei residenti e dei dati ufficiali di affluenza di pubblico comunicati dalla competente SIAE nel precedente periodo compreso tra il 1° luglio ed il 30 giugno.
11. Agli oneri derivanti dalle disposizioni di cui al
precedente comma si provvede con uno stanziamento dì curo 2 milioni con
allocazione all'Upb 8.2.01.04 (cap. 82010402) dello stato di previsione della
spesa di bilancio annuale”.
La parola all’onorevole Occhiuto.
E’ un comma aggiuntivo all’articolo 4,
firmato e sottoposto all’Aula come emendamento da me e dai colleghi dell’Udc, che si propone di sostenere con
dei contributi, eventualmente anche mediante
sponsorizzazioni, le squadre di calcio della regione che abbiano sedi in comuni
con popolazione superiore ai 25 mila
residenti, parametrando l’importo del contributo o
della sponsorizzazione in ragione della categoria
nella
quale militino, del numero dei
residenti e dei dati di affluenza relativi alle certificazioni della Siae. Questo
perché gestire una società di calcio in una regione come la Calabria, che ha un
tessuto produttivo assai fragile, è molto più difficile, molto più complesso di
quanto non lo sia in altre regioni, per l’impossibilità di reperire dei fondi
mediante sponsorizzazioni proprio nel privato.
Siccome ogni provincia ha delle realtà che a stento
riescono a svolgere la propria attività e mi pare questo un settore di notevole
interesse per i cittadini, insieme ai colleghi del gruppo ho proposto
l’emendamento, allocando le risorse sul fondo globale, che mi pare abbia
capienza. L’importo è di 2 milioni di euro da destinare alle società
calcistiche di tutte le province della Calabria.
Parere del relatore?
Antonio BORRELLO, relatore
Contrario, Presidente, abbiamo già affrontato in
Commissione questa discussione.
Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 2536.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo numero 2427 a firma del consigliere Nucera: “Articolo 4. Per valorizzare le risorse culturali, storiche, archeologiche calabresi la Giunta regionale è autorizzata a stipulare una convenzione con il centro studi e ricerca dell'UCI – Unione Cattolica Italiana Tecnici – (l’Unione è in stretta collaborazione con il C.N.R. – Centro Nazionale Ricerche) al fine di recuperare beni architettonici ecclesiastici presenti sul territorio regionale.
Per l'organizzazione del materiale documentario (data base, pubblicazioni, video), per l’allestimento biblioteca (arredi, libri e materiali multimediali) e per il completo monitoraggio del patrimonio ecclesiastico presente in Calabria, si autorizza la Giunta regionale per l’esercizio finanziario 2006 alla spesa di euro 50 mila, con collocazione all'Upb 5.1.01.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006, da prelevare da fondi di riserva: 8.01.02.04 – 08-01-02-04-02”.
Prego, onorevole Nucera.
L’Uci, l’Unione cattolica italiana tecnici, è un centro di
ricerca per il recupero e la valorizzazione dei beni architettonici
ecclesiastici e ha un rapporto di partenariato molto stretto di natura
scientifica con il Consiglio nazionale delle ricerche e l’Istituto superiore di
scienze religiose della facoltà di teologia dell’Italia meridionale con sede in
Reggio Calabria.
E’ una norma che va nella direzione che sta
intraprendendo questa Regione Calabria, più avanti incontreremo un cospicuo
finanziamento per sostenere i festeggiamenti per San Francesco da Paola. Si
tratta di valorizzare al massimo tutto il patrimonio ecclesiastico per
trasformarlo veramente in un volano di utilizzo, di sfruttamento ai fini
turistici, portando ricchezza e benessere nelle nostre zone.
Penso che si tratti semplicemente di stipulare una
convenzione con questo istituto specialistico e scientifico di carattere
nazionale, non di carattere locale, riconosciuto dalle autorità ecclesiastiche
che già tiene – come dicevo prima – un rapporto di partenariato molto forte col
Consiglio nazionale delle ricerche, intensificare il turismo nella regione.
I fondi sono una quota minima, si chiedono 50 mila euro,
proprio da prelevare dal fondo di riserva, se è possibile.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 2427.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo numero 2588 a firma del
consigliere Naccari Carlizzi: “Alla proposta di legge 117/8^ è aggiunto il
seguente articolo: “Per consentire la partecipazione della Regione Calabria al
Consorzio “Piana sicura” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2006 la
spesa di euro 200 mila, con allocazione all’Upb 7.2.03.01 (capitolo 72030102)
dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006”.
Prego, onorevole Naccari.
In Commissione
avevamo analizzato questo punto del testo
trasmesso dalla Provincia, ma non ci era stato dato un chiarimento circa l’oggetto di
questo dispositivo con riferimento al progetto “Piana sicura”. Abbiamo appreso
che, invece, fa riferimento alla messa in sicurezza del porto di Gioia Tauro, quindi è un progetto in stretto contatto
con la pianificazione del Pon sicurezza della prefettura di Reggio Calabria,
per cui ci sembra opportuno reinserirlo.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Parere favorevole, però vorrei invitare l’onorevole
Naccari a valutare una sorta di subemendamento.
Come ricordate, in Commissione i due commi erano in
ordine progressivo vicini, quindi li abbiamo discussi, anche se con modi
differenziati, insieme: un comma riguardava “Piana sicura”, l’altro riguardava
“Calabria etica”.
Ora, siccome qui trovo solo il comma su “Piana sicura”
con le precisazioni che lei ha fatto, la mia valutazione è di dire parere
favorevole a questo con il subemendamento che riguarda la ripresa del comma su
“Calabria etica”, quindi con la norma finanziaria che dà 200 mila a “Piana
sicura” e 200 mila a “Calabria etica”, per cui c’è la riduzione di 50 mila.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 2588.
(E’ approvato)
Presidente, vorrei
capire bene questo passaggio che diceva il Vicepresidente Adamo in
riferimento a “Piana sicura” e “Calabria etica”, perché su “Calabria etica”
avevo presentato un emendamento e, data la natura della fondazione, andavo a
chiedere la specificazione dell’impiego dei 250 mila euro, cioè se tale somma,
onorevole assessore, sia da destinare al funzionamento della fondazione o sia
destinata ai diretti interessati, cioè ai beneficiari finali, perché ricordo a
me stesso che “Calabria etica” è una fondazione senza scopo di lucro dove non
ci deve essere alcun guadagno, alcunché per nessuno, anche per il Collegio dei
revisori dei conti, che lei sa che per legge devono essere retribuiti, è stata
posta la condizione – all’epoca, se non ricordo male – del minimo della tariffa
professionale.
Quindi vorrei semplicemente capire.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Adamo.
La ringrazio, onorevole Morelli, l’accoglimento della precisazione nel mio subemendamento con la ripresa del comma che era presente nel testo esaminato in Commissione non impedisce che, quando si arrivi al suo emendamento, questo aspetto venga approfondito. Cambia, ovviamente, la norma finanziaria che non è 250 mila, ma 200 mila.
Per quanto riguarda le finalità della spesa, coglieremo l’opportunità, al momento del suo emendamento, di valutare nel merito.
Francesco MORELLI
Il problema è uno solo: io trovo “comma eliminato”, per cui non vedo come si possa discutere su un comma che è stato eliminato. Ringrazio il Presidente Adamo, però se abbiamo eliminato il comma come faccio poi a discutere e a dire le ragioni per le quali…?
Lei ha già presentato un emendamento, noi saremo chiamati ad esaminarlo. In sede di valutazione del suo emendamento, approfondiremo e decideremo sul merito, non è in contrasto o in alternativa.
Ho voluto recepire quanto lei diceva e tranquillizzarla
sul fatto che la sua richiesta viene soddisfatta, però non l’affrontiamo adesso
perché, per motivi di ordine dei lavori, avremmo difficoltà a ricercare
l’emendamento e unificarlo in questo momento, rimandiamo la discussione. Nel
frattempo, ritengo che l’istituzione di una norma finanziaria, che va comunque
poi discussa nella sua finalizzazione, non è in antitesi a quello che dice lei,
per cui in questo momento si può dare parere favorevole a “Piana sicura” e a
“Calabria etica”, al momento della discussione sul suo emendamento valuteremo
la finalizzazione.
Francesco MORELLI
Evidentemente sono io che ho dormito poco questa notte…!
Ripeto per me stesso: lei dice sì a “Piana sicura”, recuperiamo “Calabria
etica” e poi entriamo nel merito di “Calabria etica”.
(Interruzione)
Appena arriva l’emendamento, giusto? Grazie.
Per il coordinamento formale lo riassumo io: era stata
esclusa e viene proposta l’inclusione di un finanziamento a favore di “Calabria
etica”, che è una delle ragioni per cui lei ha presentato emendamento. Poi lei
ha fatto un’osservazione, chiede se la somma finanziata è finalizzata ad una
sorta di automantenimento o se, invece, come lei sosteneva e come erano le
ragioni originarie di “Calabria etica”, è finalizzata in modo che arrivi ai più
svantaggiati.
Allora, per arrivare qualcosa deve prima esserci
qualcosa e stiamo decidendo che ci sia. Nel momento in cui arriviamo al suo
emendamento, a quel punto questa discussione si riproporrà, augurandoci che si
arrivi fino al punto di totale soddisfacimento. Va bene così? Grazie.
Pongo in votazione l’articolo 4 così come emendato.
(E’ approvato)
Passiamo all’articolo 5…
Gesuele VILASI
Presidente, avevo presentato un emendamento all’articolo 4, anche se è stato respinto l’emendamento presentato dal collega dell’Udc, Occhiuto, che riguardava sempre le società affiliate alla Figc, però non vedo… Io ce l’ho l’emendamento, è il protocollo numero 2539…Il mio emendamento recita: “All’articolo 4 aggiungere…”…
PRESIDENTE
Ma non ce l’ho qui e non lo posso…
Giovanni NUCERA
Si trova al 13 bis, probabilmente.
Allora c’è un coordinamento logico, non più formale…
(Interruzione)
Onorevole Vilasi, la
risposta che le do, salvo poi le chiederò
scusa se ci sono contraddizioni, è di questo tipo: avendo concordato di presentare
emendamenti, per ragioni ovvie, quando ancora il testo non c’era, occorreva
fare successivamente un coordinamento non più formale, ma logico, nel senso di
allocare gli emendamenti rispetto ai commi o agli articoli più congrui secondo
la valutazione di chi fa questo lavoro. Quindi, lo troveremo più in avanti e
non ci saranno impedimenti di carattere formale che impediranno di discutere e,
se è accoglibile, di accogliere l’emendamento da lei presentato.
Passiamo all’articolo 5. Al comma 1 non ho emendamenti,
per cui lo pongo in votazione.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 2.
(E’ approvato)
Al comma 3 c’è un emendamento protocollo numero 2440 a firma del consigliere Nucera: “Articolo 5.
Il contributo previsto dal comma 3 dell'articolo 27 della legge regionale 7 agosto 1999, numero 23, a favore delle aziende di trasporto pubblico locale che abbiano manifestato la volontà di abbandonare l'esercizio, è concesso anche alle aziende nei cui confronti siano stati adottati i provvedimenti di revoca delle concessioni, a causa della mancata rinunzia ovvero della possibilità/volontà di prosecuzione dell'attività in forma associativa con altre aziende entro il 31 dicembre 2004.
Per i rimborsi di cui al comma precedente, si
autorizza la Giunta regionale a valersi dell'importo di euro 500 mila con
collocazione all'Upb 2.3.01.02 dello stato di previsione della spesa del
bilancio 2006”.
Si tratta di sanare una condizione di diseguali fra uguali, uso questo termine per un fatto di giustizia. Per spiegare bene di cosa si tratta devo fare un breve excursus che sarà di un minuto, non di più.
La Regione Calabria, il 30 giugno 2003, con decreto 481,
in attuazione alla legge regionale 13 agosto 2001, numero 18, ha dettato il
proprio atto di indirizzo in materia di razionalizzazione del trasporto
pubblico locale. In detto atto di indirizzo ha imposto agli esercenti di
trasporto pubblico locale, operanti su base di affidamento diretto di servizi
che sviluppavano annualmente percorrenza inferiore a 600 chilometri, o di
associarsi con altri operatori del settore per il rendimento dei servizi
congiunti in entità tale da raggiungere l’indicata soglia dei 600 chilometri
oppure di rinunciare alle concessioni in essere verso il riconoscimento di
altre indennità. La condizione, però, per associarsi con altri operatori del
settore prevista dal predetto atto di indirizzo era che dovevano essere imprese
finitime e limitrofe a quelle con le quali chiedevano di associarsi.
Cosa succede? Alcune ditte hanno evidenziato di aver
vanamente ricercato le opportune intese con le imprese di maggiore dimensione
ed esercenti servizi in qualche modo riconducibili come finitimi.
In ragione di ciò, dell’attesa, cioè, impossibilità di
ottenere alle prescrizioni irragionevoli di potersi consorziare con queste
imprese che dovevano considerarsi finitime, la Regione, d’imperio – uso questo
termine – non raccogliendo la difficoltà oggettiva che queste ditte che avevano
una percorrenza inferiore a 600 mila chilometri l’anno avevano, le ha private
della concessione. Si usa un termine, si dice rottamazione, cioè le hanno
rottamate, considerando la rinuncia, anche se non espressa fino alla data del
31 dicembre 2004, com’era allora stabilita, considerando questa data come una
rinuncia obbligata, cioè come una rinuncia forzosa che queste aziende hanno
subìto, ovviamente con gravissimi danni economici, con tanta gente che è
rimasta disoccupata, con una condizione veramente di difficoltà.
Ora, che cosa si chiede, Presidente? Di aggiustare
questa situazione, perché in tutta la Calabria saranno non più di otto o dieci
le ditte interessate. Se mi permette, ho cercato, nel colloquiare con le loro
associazioni di rappresentanza, di capire l’importo, la cifra complessiva.
Credo di aver indicato una cifra di 500 mila euro, ma
anche una cifra inferiore potrebbe essere utile a colmare il deficit che queste
ditte hanno subìto, perché è un atto anche di giustizia – come dicevo – fra
diseguali a condizioni uguali. Per cui noi dobbiamo assolutamente ricorrere e
riparare il danno che, involontariamente, la Regione ha esercitato nei
confronti di queste ditte.
Onorevole Nucera, fondamentalmente
apprezzo il suo emendamento perché, in effetti, sono
avvenute delle discrasie nell’applicazione della “18”, però la vorrei pregare stamattina di ritirare l’emendamento, con un’assicurazione: siccome ho
preso impegni anche con le associazioni di categoria in merito al fatto che,
entro settembre, porteremo in Aula la legge di riordino del settore per quanto riguarda il trasporto pubblico
locale, prendo impegno formale, con lei e con il Consiglio, che all’interno
della legge saneremo anche queste discrasie, fermo restando che l’applicazione corretta e l’orientamento
– anche penso fra le righe – di cui lei
parlava si riferiscono a quelle aziende che effettivamente sono state rottamate
e che non hanno avuto la possibilità poi di
consociarsi in Ati o in consorzi.
(Interruzione
dell’onorevole Nucera)
In ogni caso, le chiedo di ritirare l’emendamento, perché entro settembre, nella legge di riordino, questi casi saranno presi in considerazione.
Giovanni NUCERA
Cosa
posso dire? Accetto e prendo per buona la sua parola perché so che è una parola
d’onore, di impegno non tanto nei confronti di questo Consiglio, quanto nei
confronti dei calabresi che effettivamente aspettano un atto di giustizia.
L’emendamento protocollo numero 2440 è ritirato.
Emendamento protocollo numero 2395 a firma dei consiglieri Sulla e Pacenza: “All'articolo 5 è aggiunto il seguente comma:
“3. Al fine di avviare l'indifferibile piano di
rinnovo degli autobus affidati a Ferrovie della Calabria s.r.l. per
l'effettuazione dei servizi del trasporto pubblico locale di cui all'accordo di
programma Stato‑Regioni dell’11 febbraio 2000, è autorizzato lo
stanziamento di euro 2 milioni per il 2006 a valere sui fondi trasferiti dallo
Stato alla Regione Calabria per il rinnovo del parco autobus adibito al
servizio di pubblico trasporto di interesse regionale. Per le medesime finalità è, altresì, autorizzato lo stanziamento di euro 2 milioni fino al 2021, a valere sui competenti
capitoli di bilancio dei rispetti esercizi finanziari”.
Prego, onorevole Sulla.
In queste settimane
trattando la questione del rinnovo degli autobus affidati alle società private
abbiamo riscontrato durante i lavori della Commissione l’esigenza di tenere
conto anche della necessità che il trasporto pubblico locale nostro, più vicino
alla regione, cioè quello delle Ferrovie della Calabria possa avere la
possibilità di ammodernarsi allo stesso modo, questo emendamento è finalizzato
a concedere anche a loro la possibilità di rinnovare in tempi rapidi il proprio
parco macchine.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Occhiuto.
Semplicemente per un
chiarimento,
non so se può fornirmelo l’onorevole Sulla o
l’assessore: questo è
un emendamento che pare prevedere per la Regione un esborso di 2 milioni di
euro a valere sui fondi trasferiti dallo Stato alla Regione, però nelle
ultime due righe dell’emendamento si assume, oggi, un impegno che vale
fino al 2021, nel senso che si dice che “per le medesime finalità è, altresì,
autorizzato lo stanziamento di euro 2 milioni fino al 2021 a valere sui
competenti capitoli di bilancio”. Vorrei evidenziare che il valore economico di
questo emendamento è di oltre 30 milioni di euro.
Anche rispetto alla discussione che noi abbiamo fatto
ieri, e ad alcune parti contenute nel collegato che ci impongono di
riconsiderare anche il ruolo della Regione nelle società partecipate, le
Ferrovie della Calabria – come sapete – sono una società a responsabilità
limitata, mi pare che il capitale sia completamente detenuto dal ministero, c’è
un Apq che deve trovare piena realizzazione. Quindi, anche rispetto al ruolo
che la Regione deve avere con
le Ferrovie, noi abbiamo detto nella discussione che vorremmo che ci fosse un
confronto. Se questo confronto ci deve essere, vorrei capire perché oggi assumiamo l’impegno non solo per
l’esercizio 2006, dando 2 milioni alle Ferrovie della Calabria, ma anche per
gli esercizi che verranno fino al 2021.
Poi vorrei
capire, onorevole assessore, questi 2 milioni che oggi noi decidiamo di
dare alle Ferrovie della Calabria glieli diamo a valere sui fondi che lo Stato
trasferisce alla Regione? E’ sicuro che lo Stato trasferirà alla Regione fondi
anche per il 2007, il 2008, il 2021? Perché altrimenti stiamo prendendo un
impegno, oggi, che dovremo onorare con fondi di bilancio, quindi rispetto a
questo mi permetto di proporre un subemendamento, nel senso che la proposta è
quella di abrogare almeno le ultime tre righe dell’emendamento e prevedere
semplicemente un impegno per l’esercizio in corso.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Tripodi.
Onorevole Occhiuto, anche rispetto alle sue osservazioni ritengo che l’emendamento presentato dai colleghi Sulla e Pacenza vada nella direzione di aiutare il ragionamento di una visione d’insieme per quanto riguarda il trasporto pubblico locale. Se lei non l’avesse letto, dice “è altresì autorizzato lo stanziamento di euro 2 milioni fino al 2021 a valere sui competenti capitoli di bilancio”, “fermo restando” – e lo dice su – “che ci siano i fondi trasferiti dallo Stato”.
Questo mi sembra che
vada nella direzione di mettere una delle più grosse aziende del trasporto
pubblico locale in Calabria, quale è Ferrovie della Calabria, nelle condizioni
di poter offrire alla propria utenza un parco macchine che sia adeguato alle
esigenze, che serva una popolazione che ha la necessità di spostarsi, e abbiamo
l’obbligo anche di garantire un certo tipo di trasporto, di mobilità, e
soprattutto mettiamo l’azienda nelle condizioni di poter accedere a dei
finanziamenti che, altrimenti, dal punto di vista regionale non possiamo
garantire.
Dico questo perché la discussione è iniziata quando
l’assessorato ha presentato l’ultimo stralcio del piano di utilizzazione dei
fondi statali per il rinnovo delle macchine con più di quindici anni di età,
che aveva iniziato il collega Stillitani. Su questo piano non vi era
l’opportunità di finanziare il rinnovo del parco macchine nelle Ferrovie della
Calabria, quindi, abbiamo individuato questa forma perché abbiamo perlomeno la
certezza che fino al 2015 questi trasferimenti
ci saranno.
(Interruzione)
Sì. Il problema qual è? Che
nell’ultima Finanziaria, se lei ha seguito la legge, si prolunga fino al 2021
questa possibilità.
Faccio una raccomandazione ai
colleghi, all’onorevole Nicola Adamo: questo emendamento io ritengo vada
approvato, anche rispetto alle sue osservazioni, se nel prosieguo della nostra
attività vediamo che cambia indirizzo statale per quanto riguarda il
finanziamento, venga presa in considerazione l’opportunità di dare una
destinazione diversa.
(Interruzione)
Dobbiamo garantire alle
Ferrovie della Calabria la certezza del finanziamento per consentire di fare
gli investimenti, quindi, in ogni caso noi gli garantiamo la possibilità di
fare l’investimento, fermo restando l’impegno verificare l’erogazione delle
somme da parte dello Stato anno per anno.
(Interruzione)
Se siete d’accordo, lasciamo
l’emendamento così com’è, perché dobbiamo dare la possibilità a Ferrovie della
Calabria di fare l’investimento che riterrà opportuno per il parco macchine,
fermo restando che raccomandiamo al bilancio di verificare annualmente il reale
trasferimento delle somme da parte dello Stato, per come dice l’emendamento.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole
Occhiuto.
Non posso essere soddisfatto, almeno dell’ultima
parte della risposta dell’onorevole Tripodi, cioè che vuol dire che assumiamo l’impegno di dargli 2 milioni di euro da qui al
2021 e poi, però, se lo Stato questi fondi non ce li trasferisce più, l’impegno
ce lo dimentichiamo?! Cioè o riscriviamo per bene l’emendamento, perché nella
prima parte si dice che gli diamo 2 milioni di euro a valere sui fondi
trasferiti dallo Stato alla Regione, e fin qui va bene, non c’è onere ulteriore
per il bilancio regionale, ma poi si dice semplicemente che è autorizzato lo
stanziamento di 2 milioni di euro anche dall’anno prossimo fino al 2021, non si
fa riferimento ai fondi trasferiti dallo Stato alla Regione. Allora, se per
assurdo questi fondi nel 2008, nel 2009, nel 2010 non ci fossero più, noi
dovremmo continuare a dare comunque 2 milioni di euro ogni anno fino al 2021.
Allora, o trasformiamo l’emendamento oppure credo sia
quantomeno imprudente assumere un impegno in questo modo per altri quindici
anni.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Naccari.
Presidente, noi
stiamo trattando un emendamento importantissimo.
Ringrazio l’onorevole Sulla per avere sottoposto questa importante questione
all’attenzione dell’Assemblea, ma siccome trattiamo qualcosa che fa riferimento a delle
cifre ingenti e a delle questioni fondamentali, credo che non possano essere
trattate con un emendamento…
(Interruzione)
…al Consiglio regionale fino al 2021, rispetto al quale le preoccupazioni di Occhiuto di poter vincere prima del 2021 le elezioni regionali sono fondate!
Quindi, chiedo o che si faccia una sospensione, se vogliamo affrontare
questa questione, ma con tutte le informazioni necessarie
che l’assessore ci darà perché questa è una scelta di strategia di governo, non è una scelta di un finanziamento del
politecnico di una provincia o di un’altra, oppure lo mettiamo in coda e, nel frattempo, cerchiamo di capire di più su questo argomento e faremo
una riunione ad hoc dopo.
PRESIDENTE
La proposta è di assumerlo alla fine, di metterlo in coda, però parlate,
se volete.
La parola all’onorevole
Sarra.
Presidente, intervengo per esprimere un concetto che, peraltro, so che lei condivide e il mio intervento è in linea con quelli dell’onorevole Occhiuto e dell’onorevole Naccari.
La regolamentazione di una materia così importante non può essere affidata ad un emendamento, perché cadremmo nello stesso errore di regolamentare o disciplinare interi settori della vita statale attraverso lo strumento della decretazione d’urgenza.
Credo che sia assolutamente condivisibile e in questo chiedo una partecipazione
e un coinvolgimento unanime
e del Consiglio e della Giunta, onorevole
assessore, che ci sia una disciplina che, magari, venga
affidata ad un progetto di legge che possa, in maniera esaustiva, disciplinare nell’interesse
della Calabria e dei calabresi l’intera materia, dandoci magari dei tempi e predeterminando
già un percorso
legislativo.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Pacenza.
Condivido la richiesta del collega
Naccari
perché questa è una vicenda
assai delicata, nel senso che abbiamo di fronte la
più grande azienda trasportistica della nostra regione; l’azienda che,
di fatto – non solo per la legislazione regionale, ma anche per l’accordo di programma in essere, sarà sottoposto a rinnovo da qui a breve –
vedrà tra qualche mese, tra qualche anno, la titolarità completa della Regione.
Ora, che cosa sta
avvenendo, anche per alcune decisioni e alcune scelte che negli anni passati ci
hanno diviso? La normativa nazionale
prevede fondi e interventi per il rinnovo dei parchi autobus di tutto il
sistema trasportistico nazionale, quindi non c’è nessuna eccezione
calabrese, di fatto per una interpretazione legittima la sola azienda
che non ha partecipato ai benefici previsti dalla norma è stata, negli anni, l’azienda
pubblica, producendo un terribile invecchiamento del parco autobus e, quindi,
anche una seria condizione di sofferenza sul piano della produttività e della qualità dei servizi.
Far
permanere uno stato di sofferenza di questa natura significa, per esempio, che indirettamente i costi di esercizio
aumentano di parecchio ed essi, come gli stessi disavanzi, poi si ripercuotono sulla Regione.
Ora, io non ho difficoltà a dire, per esempio, che anche
qui l’osservazione che si fa è legittima, “ma perché fino al 2021”? Perché
comunque l’istituto su cui noi dobbiamo interrogarci è un istituto di mutualità
e non di spesa corrente, se dovessimo, infatti, dare un contributo di spesa
corrente per un’azienda di quella dimensione, anche le cifre, sia pure
significative, previste sarebbero di poco conto, quindi il periodo temporale,
giustamente lungo, è rapportato al fatto che si ragiona su un istituto di
mutualità, si pensa a questo; detto questo sono comunque d’accordo con la
richiesta del collega Naccari di tenere in coda questo ragionamento, ho solo
voluto dare un quadro avendo qualche cognizione.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Occhiuto.
Non capisco qual è la ratio della proposta consistente nel dire “mettiamolo in coda”, se c’è la necessità di un approfondimento supplementare, vorrei che ragionassimo trovando punti in comune sulle cose per le quali possiamo essere d’accordo.
Allora, mi permetto di fare una proposta alternativa,
cioè noi non vogliamo il fallimento delle Ferrovie della Calabria, per
carità. Noi siamo disponibili persino a votare
la prima parte dell’emendamento con la quale si stabilisce un
contributo di 2 milioni di euro a valere sui fondi trasferiti dallo Stato per quest’anno,
però sul resto, siccome c’è la necessità di svolgere
un’analisi approfondita, mi permetterei di suggerire ai colleghi e all’Aula la possibilità
di trasformare questo emendamento in un
progetto di legge e di inviarlo alla Commissione perché faccia
una discussione su questa
materia. Perché, che ne sappiamo noi se i fondi dello Stato ci saranno da qui
fino al 2021?
Risolviamo il problema per quest’anno, perché sicuramente ci sono i fondi dello Stato, poi
trasformiamo l’emendamento in un progetto di legge, quella sarà l’occasione per approfondire nella maniera più completa ed esaustiva possibile l’argomento in questione.
PRESIDENTE
La
parola all’onorevole Sarra.
Solo un secondo non per specificare, ma per chiarire ulteriormente la lettera dell’emendamento, in linea con quello che evidenziava testé l’onorevole Occhiuto.
L’emendamento,
così come è proposto,
non indica una mutualità o – mi chiarisco – una scelta che va nel senso della
mutualità; leggo testualmente la seconda
parte, perché sulla prima mi pare che già Occhiuto abbia evidenziato la nostra
posizione: “Per le medesime finalità è, altresì, autorizzato lo stanziamento di euro 2 milioni fino al 2021 a valere sui competenti
capitoli di bilancio dei rispetti esercizi finanziari”.
Quindi, attenzione, colleghi consiglieri e onorevoli
assessori, la lettera dell’emendamento, così come è formulata, prevede una cosa
diversa, e, cioè, che si rischierebbe di impegnare la Regione senza prevedere
la mutualità.
Allora, è rischioso approvare l’emendamento con questa
formulazione. Magari l’intento è – non ho dubbi, onorevole Sulla – diverso,
però questa formulazione impegnerebbe, stando alla lettera dell’emendamento, la
Regione su una fattispecie assolutamente diversa rispetto a quella della
mutualità. Quindi, c’è qui una previsione che fino al 2021 impegnerebbe la
Regione, se così fosse, sui competenti capitoli di bilancio per i rispettivi
esercizi finanziari fino al 2021.
Credo che la proposta di regolamentare e disciplinare
questa fattispecie attraverso un’adeguata proposta di legge o con un disegno di
legge che venga offerto alla valutazione della Commissione e del Consiglio, sia
la più saggia.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Adamo.
In effetti l’emendamento,
così come è formulato, può generare osservazioni, più che di sostanza, di tipo formale sulla
competenza della programmazione rispetto
ai singoli esercizi finanziari, però noi possiamo risolvere la questione,
accogliendo la sollecitazione venuta dai banchi del Consiglio, affidando al
coordinamento formale la ristesura di quest’ultimo comma: “per le medesime
finalità”, eccetera, eccetera, al fine di formulare bene l’emendamento
chiarendone il senso ed evitare così problemi sia di forma sia di sostanza.
Perché tutto questo è possibile? Perché noi non andiamo
ad aumentare o ad incrementare fondi
finalizzati a questo scopo, andiamo a finalizzare una spesa che è già prevista
per uno scopo determinato, la vincoliamo soltanto all’azienda pubblica, la
quale di sua iniziativa – non potendo né la Regione né l’azienda disporre oggi
di un fondo cospicuo, significativo per un piano di investimenti per il rinnovo
del parco autobus – in virtù di questo dato, provvede essa stessa,
autonomamente, ad un piano di investimento sul suo bilancio e sui suoi fondi,
chiedendo alla Regione di avere riconosciuto quello che le è dovuto come
contributo annuale che comunque, insieme alle altre aziende, anche le
concessionarie private, va ad avere. Cioè, la Regione non ha alcun costo da
questo punto di vista, in termini aggiuntivi, soltanto che l’ultima
formulazione serve all’azienda per avere la certificazione attraverso la quale
rendere efficace questo piano di investimento che, va da sé, non è di 2
milioni, sarà di un monte più complessivo, e che espone l’azienda,
probabilmente, ad un’autorizzazione all’indebitamento.
Per cui noi potremmo trovare in sede di coordinamento
formale il superamento di questa formula “fino al 2021” e trovare la giusta
dicitura che riesca ad avere una efficacia per quanto riguarda l’esercizio
finanziario e una norma programmatoria per quanto riguarda la Regione, ma fatta
in maniera tale che consenta all’azienda di andare avanti e alla Regione di non
essere esposta in maniera impropria.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Nucera.
Prendo brevemente anch’io la parola perché mi sento, intanto, di condividere alcune valutazioni generali che sono state fatte sulle Ferrovie
Calabro-lucane, che è l’azienda di trasporti della Regione ed è una cosa
importante che non può assolutamente entrare nel patrimonio e nel carico della
Regione così, dalla finestra, attraverso un emendamento anche di dubbia
interpretazione e di dubbia efficacia. Questo deve avvenire attraverso, invece,
un processo, così come è stato già rilevato, normativo che sia impegnativo,
autorevole e anche solenne, perché parleremo di un’azienda che sicuramente sarà
l’azienda, dopo la sanità, più importante della Regione Calabria e che andrà ad
assumere, non solo per il volume complessivo di interessi economici che girano
intorno ad essa, ma anche per la prospettiva reale che si può creare come
volano di sviluppo dell’occupazione, un ruolo importante. Per tali motivi, a
mio avviso, lavorare su questa materia con serenità diventa un elemento
imprescindibile e irrinunciabile.
Allora, se vogliamo ricercare l’armonia non solo
nell’Aula di oggi – nel senso che siamo qui, proprio a lavorare in maniera
costruttiva, quasi idilliaca, ognuno dalla propria postazione, ma in un
confronto dialettico abbastanza sereno e utile –, non possiamo poi incardinare
un ragionamento così importante e così strategico che impegna la Regione fino
al 2021, cioè per quindici anni, come se fosse un emendamento qualsiasi.
Questo non è un qualsiasi emendamento, è un emendamento
che non può appartenere a un dibattito di pochi minuti, ma che deve essere
normato in quel quadro, cui l’assessore poco fa faceva riferimento, di riordino
complessivo di tutta la materia trasportistica con una legge – perché no? –
anche ad hoc. E su
questo, proprio per accelerare le procedure, assessore, sono del parere che già
la prima seduta di Consiglio, dopo la pausa estiva, debba comprendere questo punto
fra quelli all’ordine del giorno, dico la prima seduta di Consiglio, ma in un
quadro di inserimento molto forte che non possiamo assolutamente affidare a un
coordinamento formale perché, così facendo, di fronte ad un emendamento ricco
nei suoi contenuti, ma storpiato nella sua descrizione, rischieremmo di
partorire un mostro che potrebbe, nel tempo, costarci molto caro.
Presidente, le faccio notare solo una cosa – e rubo
l’ultimo minuto –: il bilancio dello Stato, quando approva i grandi
investimenti delle opere in Italia, impegna per tre anni i fondi del bilancio
stesso. Noi stiamo impegnando i nostri fondi su una ditta per quindici anni!
Quindi, abbiamo quintuplicato il nostro sforzo rispetto a quello che è
l’impegno che generalmente si ha.
Per quanto riguarda la capacità, assessore Adamo, di
essere strumento di garanzia nei confronti di alcuni anche nella certificazione
della ditta delle Calabro-lucane, mi permetto di suggerirle un ulteriore
elemento di confronto, cioè noi impegniamo per l’anno in corso i 2 milioni di
euro, quindi diamo una risposta parziale e soddisfacente. Sono disponibile ad
allungare, in un rapporto di mediazione, i tempi prevedendo tre anni, però ad
una condizione: che immediatamente dopo – e questo lo dobbiamo sancire in maniera
formale – sia portato all’attenzione del Consiglio quel progetto di riordino
complessivo di cui abbiamo parlato, in cui potremmo inserire, ma non si può
andare oltre questa data, quanto abbiamo detto. Quindici anni ci pare un tempo
abbastanza lungo che non offre garanzie a nessuno di noi, ma soprattutto non
offre garanzie neanche alle stesse ferrovie Calabro-lucane che non sappiamo
come si determineranno sulla linea.
Per cui un atto di ripensamento complessivo, secondo me,
gioverebbe un po’ a tutti, ma non può passare attraverso un coordinamento
formale.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Sarra.
Mi vedo costretto a ribadire le argomentazioni già evidenziate.
La proposta dell’emendamento è modulata in questi termini: viene prevista l’aggiunzione
di un comma all’articolo 5. Si tratta
di un comma unico che – e non mi ripeto su questo – è assolutamente
condivisibile nel primo periodo, e su questo non abbiamo difficoltà ad evidenziare anche un voto favorevole. Il secondo periodo andrebbe modulato su un comma distinto e, comunque, assessore
Adamo, non può essere oggetto di coordinamento formale perché esprime un
concetto totalmente differente rispetto al primo
comma.
A mio avviso, non può
essere un problema da affidare al coordinamento formale, perché evidenzia una
scelta che è di programmazione,
legislativa, che impegnerebbe la Regione in maniera differente da quello che il
testo evidenzia. Per cui il testo va corretto, proprio alla luce di quello che lei diceva e che è assolutamente
condivisibile, anche come obiettivo che lei si pone nella qualità.
Quindi, il secondo periodo
va assolutamente modificato, non può essere coordinato, proprio per evitare che
questa norma venga interpretata come contributo annuale che va a farsi valere
sui competenti capitoli di bilancio.
Questa lettera non può essere oggetto di coordinamento formale, perché
impegnerebbe la Regione sui competenti capitoli di bilancio, per cui verrebbe ad essere interpretata letteralmente, non può esserci un’interpretazione diversa da quella letterale che è impostata, in questo
caso, come un contributo che la Regione deve, e in quel caso impegniamo la
Regione non per quindici anni, ma ancora di più.
Pertanto ritengo che il
metodo non può essere quello del coordinamento
formale; è una norma che va assolutamente rivista e rivisitata.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Giamborino.
Semplicemente per ribadire che
resta ferma, a nostro avviso, la necessità di sospendere i lavori o di passare in coda questo argomento, non per altro: crediamo che si
possa trovare una soluzione, ma visto che si
tratta e si parla di materia così delicata e
così poco funzionante nella Calabria e che,
insieme alla sanità, costituisce i veri
problemi di questo governo e di questa regione, chiediamo di poter partecipare e di
poter dare un contributo, visto, fra le altre
cose, che la stessa non è passata dalla Commissione,
non si tratta, quindi, di voler ritornare su
un argomento definito per poter dire cose diverse. Ci viene proposto in Aula legittimamente,
per l’amor di Dio, ma rimaniamo convinti di dover dare una formulazione
diversa.
(Interruzione)
Signor
Presidente, sa quanto è la mia stima nei suoi confronti, ma la proposta Naccari di
sospensione va messa ai voti, stronca il dibattito. Se lei fa continuare il
dibattito, perdiamo tempo.
PRESIDENTE
La parola conclusiva all’assessore Adamo.
Sulla proposta di sospensione la Giunta non ha alcuna difficoltà, può valutare il Presidente del Consiglio per come concederla, anche senza votazione, non ci sono difficoltà, però voglio consegnare all’Aula, prima della sospensione, una considerazione sulla quale occorre fare una valutazione vera. Dobbiamo sapere se stiamo facendo un’osservazione di tipo formale oppure di tipo sostanziale: se è di tipo formale, sono per accoglierla perché si può trovare una formulazione più confacente; se, attraverso la forma, però, vogliamo negare la sostanza, è bene che in maniera trasparente in Aula si chiarisca.
Perché nasce questa norma? O, meglio, perché nasce e perché la Giunta la condivide? Perché c’è un problema in questa Regione: mentre alle autolinee private la Regione finanzia, per come la legge prevede, il rinnovo del parco autobus, all’azienda Ferrovie della Calabria che ha in uso autobus di proprietà della Regione non siamo in condizioni di finanziarlo.
Questo Consiglio regionale
vuole dire ai calabresi che ai privati compriamo i pullman e che a Ferrovie
della Calabria, che dovrebbe essere
addirittura regionalizzata, diciamo di no?! Non so per quante concessioni e per
quanti autobus lasciamo i cittadini calabresi su autobus vetusti ed insicuri per quanto riguarda il
servizio pubblico. Questa è la scelta che dobbiamo fare.
Questa norma ci aiuta a
tenere un equilibrio, a non contrapporre il pubblico al privato, a favorire l’attuazione a favore, per come la legge
prevede, dell’incentivazione ai privati, ma a dare la possibilità anche all’azienda
pubblica di autoprogrammare un piano di investimento per il rinnovo di autobus.
Questo è tutto.
Penso
che non sia sbagliato, come ha già detto l’assessore regionale ai trasporti,
che questo Consiglio regionale si faccia carico – attraverso questa forma che
non è un artificio, ma una norma programmatoria –, di favorire oggi- e non fra
quindici anni o in maniera parziale su un parco autobus rilevante interventi frammentari
e parziali- questa scelta. Penso che sia una scelta di modernizzazione rivolta
alla qualità e alla sicurezza del servizio per un bacino regionale assai esteso
di utenti calabresi.
PRESIDENTE
A questo punto, questa Presidenza assume una
valutazione, un quarto d’ora di sospensione, i capigruppo al banco o chi ha
seguito per ciascun gruppo la vicenda, più l’assessore al ramo e i presentatori
dell’emendamento, in maniera da fare una verifica prima di decidere
conclusivamente.
Gesuele VILASI
Presidente, mezzora di sospensione?
Giovanni NUCERA
Considero non utili queste sospensioni, si può
discuterlo in un’altra sede, andiamo avanti nei lavori…
PRESIDENTE
La seduta è sospesa
La seduta sospesa alle 14,10 è ripresa alle 14,42
Comunico all’Aula che il lavoro al banco ha consentito
di pervenire ad un’intesa di massima: sulla base di un coordinamento formale,
la proposta sarà licenziata all’interno del collegato, con la partecipazione
ovviamente di quanti sono stati presenti, maggioranza o minoranza, a questo
tipo di discussione.
Con questa osservazione, pongo ai voti l’emendamento
numero 2395.
(E’ approvato)
L’emendamento è assunto col coordinamento formale.
Emendamento protocollo numero 2396 a firma dei consiglieri Nucera, Sulla, Borrello ed altri: “All'articolo 5 è aggiunto il seguente comma:
“3. Allo scopo di avere certezza delle risorse
finanziarie e garantire i diritti di mobilità all'utenza e i diritti
contrattuali ai lavoratori, il Consiglio regionale della Calabria impegna la
Giunta regionale a superare l'istituto della concessione per l'erogazione dei
servizi di trasporto pubblico locale entro la data del 31 dicembre 2006, senza
ulteriori proroghe, per passare alla stipula del contratto di servizio”.
Lo illustra l’onorevole Sulla.
Come vede, Presidente, questo emendamento è firmato da tutti i gruppi, ha lo scopo di evitare, se è possibile, ulteriori proroghe del passaggio ai contratti di servizio rispetto all’attuale sistema della concessione, ciò per dare più tranquillità e più certezza sui costi e per meglio razionalizzare l’utilizzo dei mezzi del settore.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Pacenza.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Pacenza.
Il testo dell’emendamento che si chiede di
trasformare in ordine del giorno ha un grande valore sostanziale. Perché è più opportuno
trasformarlo in ordine del giorno? Perché questa è una normativa non esclusiva per le Regioni, in quanto la gestione dei
servizi in concessione è vincolata anche da normativa nazionale, quindi rischiamo, se diventa un fatto
legislativo, di trovarci in una possibile contrapposizione con la normativa nazionale.
E’ giusto, però, tenerlo
come stimolo e orientamento politico-amministrativo
acché su questa vicenda si possa produrre finalmente una innovazione positiva,
perché non c’è dubbio che attivare i contratti
di servizio sia per il buon funzionamento del servizio, sia per quanto riguarda le garanzie delle aziende, sia per
quanto riguarda un rapporto trasparente con le Regioni, è fondamentale.
Quindi, si mantiene lo
spirito dell’emendamento e si chiede di trasformarlo in ordine del giorno.
PRESIDENTE
La parola all’assessore
Tripodi Pasquale.
Condivido lo spirito e le ragioni di questo emendamento firmato da tutti i gruppi
consiliari, nella sostanza quello che ha detto l’onorevole Pacenza, però, è un fatto oggettivo, prima di arrivare ai contratti di servizio veri
e propri, c’è tutta una procedura da seguire prevista dalla legge; a cominciare dai servizi minimi, a tutte
le procedure di gara, eccetera, eccetera. C’è una discussione a livello
nazionale e c’è una discussione a livello europeo su questo,
e l’orientamento della Giunta regionale e
dell’assessorato è proprio quello di
passare, nel più breve tempo possibile,
dal sistema concessorio al sistema del mantenimento dei servizi.
Questo è un impegno e
questo emendamento prendo come una raccomandazione
vera e propria all’assessorato di
mettere in essere tutto quanto è nel
nostro potere e nelle nostre capacità per arrivare ai contratti di
servizio nel più breve tempo possibile, fermo
restando gli adempimenti di legge che siamo
costretti e tenuti peraltro a fare.
PRESIDENTE
Quindi lo trasformiamo in un ordine del giorno e lo
votiamo come tale?
No, ci mancherebbe,
uno non è che vuole entrare nel
merito della tempistica e di una serie di procedure che
conoscono più l’assessore e la struttura del dipartimento,
però mi pare che questo sia essenzialmente un atto da troppo tempo atteso e di
grande valenza, anzi io sto vedendo che qui stiamo operando una riforma del
settore o un adeguamento alla normativa che costituisce, probabilmente, uno
degli aspetti più qualificanti della manovra di assestamento di bilancio.
Ora, non posso non sottolineare che questi aspetti così
qualificanti vengono introdotti con un emendamento, però è una considerazione
che faccio e che poi penso potrà essere occasione di un approfondimento che
faremo in sede di maggioranza e nelle Commissioni competenti. Però mi pare
assurdo che la cosa più importante e, secondo me, più giusta venga trasformata
in ordine del giorno, mentre abbiamo passato con legge una serie di interventi
e di soluzioni che sono sicuramente utili, ma che, per certi versi, vanno a
rispondere a questioni contingenti.
Allora troviamo, semmai, la formulazione che consente di
non avere il problema del rischio scadenza che era sollevato dal collega
Pacenza, però manteniamo ferma la convinzione e la necessità e un impegno
conseguente di attivare il meccanismo dei contratti di servizio.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Tripodi Pasquale.
Rispetto a quello che ha
detto l’onorevole Naccari, debbo entrare necessariamente nel merito della vicenda,
Presidente, perché condivido quello che dice, ma, poi, ci si scontra con un
iter procedurale previsto dalla legge nazionale, in virtù del quale la Regione
Calabria deve operare
prima una riforma del comparto del trasporto pubblico locale. È inammissibile
ed inconcepibile - né questo assessore che vi parla lo condivide - che ancora
ci possano essere cinque fasce di suddivisione per la corresponsione
chilometrica, non è più ammissibile né concepibile che nel 2006, ci sia ancora
un adeguamento di 27 aziende del trasporto pubblico locale, con un obbligo
della rottamazione – come dicevamo prima – o dell’accorpamento in Ati o in
consorzi su 600 mila chilometri. Allora, si deve sanare prima il settore,
arrivare ad una tariffa unica regionale, ad un accorpamento che ci consenta di
razionalizzare il sistema trasporto pubblico locale e, quindi, non di ragionare con 27 aziende, ma con un unico sistema, come prevede la
legge.
Soprattutto, abbiamo la
necessità di determinare i costi effettivi per le aziende - per quante risorse
possiamo immettere - il dovere di dare certezze a chi andiamo ad affidare un
contratto di servizio - fermo restando che il contratto di servizio deve essere
inquadrato obbligatoriamente all’interno di un affidamento che dobbiamo dare
alle Province per poter espletare le gare e se noi non mettiamo le Province e i
Comuni, perlomeno quelli dove sussistono le municipalizzate che ne hanno
l’obbligo, entro il 31 dicembre 2006, di trasformare almeno il 20 per cento delle
loro quote societarie in quote azionarie private, sicuramente questo sistema
non riusciremo ad attivarlo.
Per questi motivi, come ho detto prima, ho preso
l’impegno, entro settembre di presentare una legge di riordino del settore,
perché se non si pongono in essere queste procedure prima, sicuramente non si
ha la possibilità legale, tecnica per arrivare agli affidamenti di servizi.
Fermo restando che ritengo la maggioranza abbia un altro dovere: ragionare
sull’orientamento relativamente a Ferrovie della Calabria, perché non possiamo
arrivare all’affidamento di contratto di servizio, senza aver prima
regolamentato e inquadrato in un’ottica di utilizzo regionale del trasporto
pubblico locale la più grossa azienda che insiste sul territorio calabrese -
qui, poi, andrà anche fatta una diversificazione tra il trasporto su rotaia e
il trasporto su gomma di Ferrovie della Calabria.
Allora, abbiamo il dovere - me compreso che sono
responsabile dell’assessorato - di normare e di capire quale utilizzo della
mobilità vogliamo per un meccanismo che, di fatto, a tutt’oggi, non ci
appartiene perché è del ministero, ma che da qui a poco sarà regionale.
Dobbiamo capire e soprattutto adoperare tutte le nostre
possibilità per il risanamento del personale, il risanamento strutturale e,
soprattutto, il risanamento societario di una delle più grosse aziende
calabresi che incide fortemente sul trasporto pubblico, sulla mobilità generale
della Calabria.
Queste sono le cose su cui dobbiamo discutere e per
arrivare ad assumere un impegno preciso su quell’ordine del giorno, è
necessario mettere questo tassello a posto, altrimenti, sicuramente, non
costruiremo un mosaico che possa consentire di offrire alla Calabria un disegno
omogeneo e integrato, soprattutto in considerazione del diritto alla mobilità
che dobbiamo garantire ai nostri concittadini.
Vi prego, fermo restando la libertà di ognuno di
intervenire, siccome questa è materia di legislazione concorrente e l’intesa
deve essere tra le Regioni e il livello nazionale, se esiste già un decreto di
legge che prevede di spostare la scadenza, su questo punto non appesantiamo la
discussione con elementi su cui la nostra valutazione, per quanto giusta, non è
sufficiente a diventare legge né di questa né di altre Regioni d’Italia.
La parola all’onorevole Sulla.
Presidente, il problema è
che la normativa nazionale offre la
possibilità, non ha fissato termini perentori, quindi la raccomandazione - lo spirito nostro era
quello e per questo condivido e faccio mia la proposta di Pacenza – era di non
andare oltre e di non prendere ogni volta
questa possibilità di spostare come
un’opportunità per non affrontare il problema, perché il problema è molto serio
e pregnante.
Quindi, penso che l’impegno
che l’assessore ha preso e che, secondo me, bisogna sottolineare, è che entro il mese di settembre avremo in Commissione la
legge di riordino del settore.
Credo che questa proposta
abbia maturato già un buon risultato,
cioè di avere posto dei termini certi per quanto riguarda la legge di riordino e di fare in modo non di bloccare il servizio - perché è chiaro che non era questo l’obiettivo -, per cui
ritengo che la proposta di Pacenza possa essere accolta
e che le preoccupazioni di Naccari siano state fugate dall’intervento dell’assessore, penso.
Alberto SARRA
…viene approvato un ordine
del giorno…?
PRESIDENTE
Quindi lo trasformiamo in raccomandazione con questo impegno? Va
bene?
(Interruzione
dell’onorevole Nucera)
Alberto SARRA
Non ho capito: viene trasformato in raccomandazione…?
(Interruzioni)
Demetrio NACCARI CARLIZZI
…l’ordine del giorno, associando l’impegno dell’assessore a presentare entro settembre la legge di riordino…
(Interruzione)
No, no, appunto, perché quest’ordine del giorno…
PRESIDENTE
Fa parte dell’ordine del giorno.
Demetrio NACCARI CARLIZZI
Ho capito che di questa cosa non ne verremo a capo nel raggio di un decennio! O stabiliamo un percorso…
L’assessore ha chiarito che
c’è una proposta di riordino da portare a
settembre, allora mettiamo nell’ordine del giorno questo aspetto, che mi sembra
il presupposto per poter arrivare poi…
Bene, è assunta. Quindi, un
ordine del giorno composto da una prima parte con la formulazione nei termini previsti dall’emendamento e un secondo
comma in cui c’è l’impegno formale dell’assessore di portare entro settembre la
discussione nella Commissione della proposta di legge riformata.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo 2396 trasformato in ordine del
giorno.
(E’ approvato all’unanimità)
Infine c’è un emendamento protocollo 2540 a firma Vilasi: non è presente, quindi decade.
Pongo in votazione l’articolo 5 così come emendato.
(E’ approvato)
Passiamo all’articolo 6. Al primo comma non ho emendamenti, per cui lo pongo in votazione.
(E’ approvato)
Alberto
SARRA
Scusi,
Presidente, ma c’era all’articolo 5 una proposta di aggiungere un comma da parte dell’onorevole
Vilasi.
PRESIDENTE
Sì,
ma ho detto che, siccome non era in Aula, è decaduto. L’ho detto, è registrato.
Pongo
in votazione il comma 2.
(E’
approvato)
Al
comma 3…
Franco Mario PACENZA
Sul
comma 3, che riguarda il fondo sulla legge 24, ricordo ai colleghi della Commissione bilancio
che hanno lavorato quella notte, che avevamo tutti condiviso un orientamento ed era stato anche formalizzato: di
escludere dalla quota di partecipazione al mutuo di investimento i Comuni al di sotto di 3 mila abitanti.
Questo perché decine…
(Interruzione)
I Comuni fino a 3 mila abitanti di escluderli
dalla partecipazione ed anche i Comuni fuori dal patto di stabilità.
(Interruzione)
No,
di escludere sempre dalla partecipazione ai costi di mutuo, perché…
(Interruzione)
E
questo ho visto. Siccome l’ho letto…
Francesco SULLA
Sì,
però la legge non lo prevede.
Franco Mario PACENZA
Sì.
La norma base su cui noi poggiamo l’emendamento è la legge 24…
(Interruzione dell’onorevole Sulla)
No, prevede quote di partecipazione ai costi di investimento.
Qual è l’osservazione che si fa? Ci sono soprattutto
i piccolissimi Comuni, quindi si indica una soglia, quella al di sotto di 3 mila
abitanti, che se non c’è un totale carico della Regione, rischiano di non poter
partecipare e contrarre mutui, quindi rischieremmo di trovarci centinaia di
Comuni…
Onorevole Pacenza, lo ricordo, però per una formulazione
corretta, siccome siamo in fase di bilancio in cui entrate ed uscite si
equilibrano, i 5 milioni di euro di cui parliamo, una cosa è se vengono
destinati tutti ad accensione di mutui, un’altra cosa è se una parte di queste
risorse si deve spostare, perché altrimenti…
Franco Mario PACENZA
No, non si spostano, sempre di mutui parliamo.
PRESIDENTE
Sì, però i 50, i 60, i 70 mila necessari alla copertura
dove si prendono? Da questi 5 milioni o da dove?
Franco Mario PACENZA
Certo, sempre da qui.
PRESIDENTE
Se si prendono dai 5 milioni, significa che la capacità
di accendere mutui si riduce, o no? E’ chiaro?
Franco Mario PACENZA
Certo che si riduce in proporzione.
PRESIDENTE
Quindi, alla fine, la gittata dell’operazione rispetto
al volume di opere pubbliche si riduce. Immaginiamo che siano cento a pieno
diritto i Comuni che partecipano a questa operazione, con una cifra media
necessaria di 80 o 100 mila euro, alla fine arriveremmo a quale risultato
paradossale? Che non ci sarebbero più risorse per accendere i mutui.
Quindi, nel momento in cui…
(Interruzione)
No?
(Interruzioni)
Antonio BORRELLO, relatore
Scusate, giusto per chiarire: nella modifica della legge 24 che è stata fatta con un bilancio del 2003-2004…
PRESIDENTE
Stai dicendo che a questo fine c’è un fondo dell’assessorato che bada a quello?
No, Presidente, la percentuale della partecipazione dei Comuni all’ammortamento del mutuo era individuata nella misura del 15 per cento…
(Interruzione)
…10 per cento, ancora meglio.
(Interruzione dell’onorevole Sulla)
Sulla, ti prego! Nel 2003 o 2004 con una norma sulla Finanziaria è stata modificata la legge 24, noi eravamo qui e lo ricordiamo perfettamente, che poi non siano aggiornate le leggi come coordinamento, è un altro problema, ma la norma c’è.
Il 10 per cento sulla quota di ammortamento, parliamo di cifre irrisorie, sostanzialmente, non di grandi cifre, per cui oggettivamente dare la possibilità di accedere a questi mutui ai Comuni sia sotto i 3 mila abitanti, ma anche a quelli che non hanno osservato il patto di stabilità perché glielo impedisce la norma nazionale, la Regione si fa carico, ma parliamo di cifre irrisorie.
Leopoldo CHIEFFALLO
Non v’è dubbio che il riferimento del collega Borrello è pertinente, perché molti dei Comuni non sono in grado poi, pur avendo il mutuo, ricevendo…
(Interruzione)
Non sono in grado di realizzare le opere.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Talarico.
Onorevole Borrello, mi sembra che nell’ultimo bilancio approvato, proprio con un emendamento che aveva fatto lei, fosse previsto che i Comuni dissestati praticamente partecipavano al 100 per cento, senza dover procedere al 10 per cento di mutuo a proprio carico, quindi l’unico problema riguarda i Comuni di 3 mila abitanti.
Volevo poi aggiungere che nella Commissione avevamo parlato – dato che non lo leggo qui nella legge - del parere della Commissione su questo piano da fare, eravamo rimasti che era previsto il parere della Commissione competente…
(Interruzione)
Al comma 3 non lo leggo, Presidente.
PRESIDENTE
C’è stata una prima osservazione ed era passata in Commissione e una seconda, sollevata dall’onorevole Talarico, che il piano predisposto dall’assessorato e dalla Giunta poi arrivasse in Commissione per il parere.
La parola all’onorevole Naccari.
Anch’io ricordo il riferimento che la Commissione ha fatto, noi abbiamo immaginato di mandare al coordinamento formale una previsione che immaginasse un passaggio in Commissione per la eventuale modifica e, poi, per l’approvazione in Consiglio, però chiedo lumi all’onorevole Borrello, perché lui ha parlato di una modifica abbastanza recente della legge 24. Ora io ho qua davanti la legge 24 con le modifiche a settembre ’98: all’articolo 1 si fa riferimento alla Giunta regionale che trasmette al Consiglio per l’approvazione il piano in questione, allora, vorrei capire se voi non avete messo la previsione della Commissione perché la ritenete assorbita dall’articolo 1 della 24 oppure se poi è stata modificata. In ogni caso, in sede di coordinamento formale ritengo che sia opportuno arrivare a reintrodurre questa previsione, in maniera che sia chiara, anche al di là della necessità di collazionare o di interpretare sistematicamente le leggi.
Francesco TALARICO
Onorevole Naccari, forse per la velocità dell’approvazione del piano, a mio avviso basterebbe esclusivamente il parere della Commissione, senza portarla in Consiglio.
Alberto SARRA
…dobbiamo scriverlo,
perché…
Francesco
TALARICO
Infatti basta aggiungere “parere della Commissione”.
(Interruzione)
D’accordo.
Alberto SARRA
Se possiamo esprimerci sulla proposta dell’onorevole
Naccari, Presidente, che facciamo nostra…
L’onorevole Naccari chiede che venga inserita nel
coordinamento formale questa richiesta, perché comunque è in deroga alla legge
24 e noi facciamo nostra questa proposta.
Io ho letto prima l’articolo 1 della legge 24 che sostiene che questo piano lo approva il Consiglio. Loro dicono un’altra cosa: in deroga alla legge 24, questo piano la Giunta lo trasmette alla seconda Commissione che lo approva. Quindi, se dobbiamo accedere a questo percorso, dobbiamo scrivere che, in deroga alla legge 24, è approvato dalla seconda Commissione.
Antonio BORRELLO, relatore
La Commissione competente, non è la seconda.
PRESIDENTE
La Commissione che è, non so qual è.
Comunque con queste integrazioni (Pacenza, Naccari, Talarico, Sarra, eccetera), pongo in votazione il comma 3
dell’articolo 6, che
sarà poi opportunamente formulato
nella fase di coordinamento formale.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 5.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 2629 a firma del consigliere Borrello: “E’ costituito un fondo di 100 mila euro per la preparazione, la stesura, la pubblicizzazione e l’attuazione di leggi inerenti all’assessorato regionale ai lavori pubblici.
Ai maggiori oneri si farà fronte attingendo al fondo di riserva”.
L’importo si può ricondurre a 50 mila euro per dare la possibilità all’assessorato ai lavori pubblici di predisporre un pacchetto di norme che vanno dalla casa ai lavori pubblici, tutta una partita che è in fase di predisposizione come programmazione da parte dell’assessorato.
L’assessore ai lavori pubblici c’è? Può aggiungere qualcosa, assessore.
Alberto SARRA
Questo è un emendamento
proposto all’articolo 7?
(Interruzione)
Ah, al 6, al quinto comma, aggiuntivo.
PRESIDENTE
La parola all’assessore
Incarnato.
Siamo in fase di riforme legislative nazionali, il Codice degli appalti e quant’altro.
Come dipartimento
stiamo avviando una serie di studi per elaborare leggi che riguardano:
la sismica, la difesa del suolo, il Codice degli appalti, per cui credo
necessitino dei finanziamenti per avviare queste procedure, oltre che per la
pubblicizzazione e la stampa delle stesse. Questa è la finalità
dell’emendamento presentato.
Francesco TALARICO
Volevo chiedere all’assessore – forse non si è spiegato
bene – questo serve per la pubblicizzazione delle leggi o per consulenze
esterne per la realizzazione di queste norme? Solo per chiarire.
Il termine consulenze non mi sembra appropriato, in questo caso. Per fare una legge sulla sismica, bisogna istituire una commissione di esperti che, chiaramente, vanno individuati nelle università e nel mondo delle professioni. Una legge non si fa in maniera semplice, è una legge complessa che presenta una serie di difficoltà e poi c’è bisogno di pubblicizzarla - la legge non si fa solamente nel chiuso dell’assessorato, ma va partecipata -, poi c’è la stampa e la pubblicazione della stessa. Quindi, i tre disegni di legge: difesa del suolo, legge sismica e Codice degli appalti, attraverso una commissione - o più - possono essere elaborati e resi operativi.
Questa è la finalità dell’emendamento.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Sarra.
Con tutta la stima personale e istituzionale nei confronti dell’assessore, però mi sembra che prevedere una somma di 100 mila euro per questo tipo di attività…
(Interruzione)
- Ah, 50 mila euro, che è la stessa somma attribuita non nel collegato, ma nel normativo all’Università per stranieri
“Dante Alighieri”..
Dicevo, mi sembra sia assolutamente sproporzionato,
perché peraltro la pubblicizzazione non è di competenza dell’assessorato, ma ci
sono dei meccanismi istituzionalizzati che prevedono la pubblicazione nel Bur e
nelle altre riviste che sono a questo collegate.
Mi sembra che prevedere questa somma per la preparazione
e la stesura, quando l’assessorato ha già al proprio interno delle
professionalità specifiche che si occupano in maniera mirata di questo -
peraltro la preparazione di leggi segue un iter che poi investe la Commissione
e quindi il Consiglio, non è una competenza che può essere delegata a
professionisti…- Sul punto mi sembra ci sia una carenza di motivazioni, anche
se capisco l’obiettivo.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Incarnato.
Mi dispiace contraddire il collega Sarra, ma vorrei un attimo esplicitare meglio alcuni passaggi.
E’ in fase di elaborazione il prezzario calabrese,
che abbiamo realizzato in convenzione con l’Unioncamere senza spendere una lira.
Ricordo che nella precedente legislatura, per fare il prezzario, impiegarono
200 mila euro, noi lo facciamo gratis, senza spendere una lira.
L’elaborazione di leggi complesse…
(Interruzione dell’onorevole Sarra)
Le chiedo scusa, non è polemica…
(Interruzione dell’onorevole Sarra)
Le leggi di cui sto parlando sono molto complesse, in modo
particolare quella sulla difesa del suolo e la legge sismica.
Se ci sono degli esperti nell’ambito
della regione che possono garantire una professionalità tale da confrontarsi in questa materia che non è solo calabrese, ma investe più necessità, credo che si possa… Poi 50 mila
euro significa una rendicontazione autentica, attenta di questa spesa, non
è una cosa che viene utilizzata così, tout court, facendo clientela,
tanto per capirci. Chi mi conosce sa che non faccio queste cose. Per cui, la
necessità di fare questo emendamento nasce su queste basi che, a mio avviso, il
Consiglio può prendere in considerazione.
PRESIDENTE
Prego, onorevole Sarra.
Quantomeno andrebbe
specificato questo, perché io mi permetto di evidenziare che non può passare un emendamento con questo tipo di
dizione: “l’attuazione di leggi inerenti l’assessorato
regionale ai lavori pubblici”. Così ogni assessorato sarebbe
legittimato a fare la medesima proposta, cioè non è che ci sono assessorati di serie A e assessorati di serie B.
Allora,
signor Presidente, o limitiamo l’ambito ad una formulazione di leggi specifiche oppure, mentre
così come è formulato, si presta necessariamente…
(Interruzione)
Io la
conosco la sua serietà, però, considerato che qui produciamo leggi che
rimarranno anche quando non ci sarà l’assessore Incarnato, quando magari tra
vent’anni ci sarà l’assessore Sarra… voglio dire questo rimane per il futuro e
ci deve essere una formulazione precisa, specifica e mirata che non può lasciare adito ad interpretazioni
assolutamente fuorvianti.
Quindi, una dizione di questo tipo, dato che, signor
Presidente, qui stiamo approvando una legge, non può essere formulata con
questo tipo di dispositivo, ripeto, “pubblicazione e attuazione di leggi
inerenti l’assessorato ai lavori pubblici”. O specifichiamo l’ambito e lo
delimitiamo in maniera consequenziale, in maniera che ci sia una previsione
specifica e mirata oppure, così com’è
formulato, a nostro sommesso avviso, non può essere oggetto di una valutazione
favorevole.
Presidente, prendo atto delle dichiarazioni del collega
Sarra. Annuncio il ritiro dell’emendamento, perché credo che in questa Regione,
purtroppo, le cose fatte per bene non vengano apprezzate! Ne prendo atto, poi,
magari, farò un’attenta relazione sulle cose fatte in passato nei lavori
pubblici, metterò in evidenza le somme spese ai fini di consulenze e
quant’altro, così faremo chiarezza anche su questo.
Alberto SARRA
Non è
che perché un emendamento viene ritirato… la relazione o veniva fatta prima o
non può essere oggetto di merce di scambio…!
PRESIDENTE
Collega
Sarra, non è un dibattito tra di voi. Lei ha posto un problema, lui l’ha
ritirato, il resto dopo!
Alberto
SARRA
Sì,
ma doveva ritirare l’emendamento senza valutazioni consequenziali, non può dire che ritira l’emendamento e poi fa…
PRESIDENTE
Questa
è una valutazione sua,
onorevole Sarra. La può non condividere…
Alberto
SARRA
Signor
Presidente, ha detto una cosa grave: che poiché ritira l’emendamento, poi farà una relazione su quello
che è accaduto in passato. Questo non gli è consentito perché siamo in un’Aula
che deve fare valutazioni normative, non è che una cosa può essere
legata all’altra. Se una relazione doveva fare, la doveva fare a prescindere
dall’approvazione dell’emendamento, non è che fa una valutazione se
l’emendamento viene approvato sì, se no non la fa!
L’emendamento protocollo 2629 è ritirato.
Pongo in votazione l’articolo 6 nel suo complesso.
(E’ approvato)
Da questo momento in poi, chiedo a tutti, nessuno
escluso, di attenervi in senso stretto ai dispositivi regolamentari.
Passiamo all’articolo 7. Al comma 1 c’è un emendamento
protocollo 2432 a firma del consigliere Nucera: “All’articolo 7, punto 1,
sostituire l’espressione “della somma di euro 6.850.000” con l’espressione
“della somma di euro 10.000.000”.
Si tratta solo di aumentare la quota prevista
all’articolo 1 per l’accesso alle abitazioni in locazione da 6 milioni e 850
mila a 10 milioni. Ciò si rende necessario perché annualmente tutti i Comuni,
purtroppo, lamentano la carenza di fondi da parte della Regione.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Antonio BORRELLO, relatore
Contrario perché non c’è copertura finanziaria.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Volevo tranquillizzare l’onorevole
Nucera che è difficile che ci possano essere Comuni che lamentano qualcosa, per il
semplice fatto che la norma e anche la posta finanziaria -
introdotta per la prima volta, perché, come lei sa, questi fondi sono soltanto
quelli utilizzati, finora trasferiti dallo Stato, è la prima volta che
partecipa con fondi propri - è stata calcolata la posta finanziaria sulla base
di una necessità, cioè coprire l’intero fabbisogno accertato, certificato e
reso ammissibile nel bando 2004 dell’intero territorio calabrese, per cui non
ci sono Comuni che possano rimanere esclusi. Questa somma si aggiunge a quanto
già previsto e non speso nel precedente documento - approvato in quest’Aula -
contabile di bilancio.
(Interruzioni)
Giovanni NUCERA
…carenza di fondi che viene registrata, non ho detto
mancanza di fondi.
Il parere della Giunta è contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 2432.
(E’ respinto)
Pongo in votazione il comma 1 dell’articolo 7.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 7 nel suo complesso.
(E’ approvato)
Articolo 8. Pongo in votazione il comma 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 6.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 7.
(E’ approvato)
Ho un primo emendamento aggiuntivo all’articolo 8, primo
firmatario Nucera…
Giovanni NUCERA
Presidente, la invito cortesemente ad unificare i tre
emendamenti: il 2481, il 2601 e il 2600. Quindi, sono tre emendamenti che vanno
nella direzione…
(Interruzione)
Sono i miei emendamenti, Borrello.
C’è da aggiungere anche il 2410, che è vero che è firmato solo da me - ma per fatti legati ai tempi -, però è ricompreso in un emendamento già sottoscritto sia da Censore che da Giamborino e, quindi, firmato da tutti e tre i consiglieri regionali vibonesi.
Emendamento protocollo 2481 a firma dei consiglieri
Nucera, Trematerra, Occhiuto ed altri: “Articolo 8.
Al fine di consentire le operazioni di consolidamento, ristrutturazione e assetto idrogeologico, la Giunta regionale è autorizzata, ai sensi della legge regionale 31 luglio 1987, n. 24, a concedere ai Comuni interessati dagli eventi alluvionali del luglio 2006 del vibonese un contributo costante poliennale di euro 1 milione, finalizzato alla contrazione di uno o più mutui con la Cassa depositi e prestiti o con altri istituti di credito abilitati, della durata massima di venti anni con allocazione all’Upb 3.2.03.01 (capitolo 32030142) dello stato di previsione della spesa di bilancio 2006”.
Emendamento protocollo 2410 a firma del consigliere Borrello: “La Regione concorre al risanamento ed alla riqualificazione del territorio della provincia di Vibo Valentia colpito dall'alluvione del 3 luglio 2006, mediante il finanziamento di un programma di investimenti da realizzare ricorrendo alla contrazione di un mutuo per la durata massima di venti anni, i cui oneri sono a totale carico del bilancio regionale.
La Giunta regionale, su proposta dell'assessorato ai lavori pubblici e previo parere vincolante della competente commissione consiliare permanente, approva il programma di cui al precedente comma sulla base delle richieste che pervengono dai Comuni interessati alla calamità ed individuati nei provvedimenti adottati dal commissario delegato per la gestione dei danni alluvionali.
Per le finalità di cui al presente articolo è autorizzato l'impegno di euro 2 milioni e 500 mila per l'intero periodo di ammortamento del mutuo da contrarre.
La copertura finanziaria è assicurata mediante allocazione
dell'importo di euro 2 milioni e 500 mila all'Upb______________ con prelievo di
pari importo dal Fondo di Riserva”.
Emendamento protocollo 2601 a firma dei consiglieri Stillitani, Nucera: “Considerato il danno causato all'attività dei titolari degli stabilimenti balneari della provincia di Vibo Valentia a causa delle conseguenze ed allarme inquinamento successivo all'alluvione del 3 luglio u.s., gli stessi titolari degli stabilimenti balneari della provincia di Vibo Valentia vengono esonerati dal pagamento del canone demaniale per l'anno 2006. L’eventuale pagamento già effettuato sarà imputabile all'anno successivo”.
Emendamento protocollo 2600 a firma dei consiglieri Stillitani, Nucera: “Considerato il danno all'immagine turistica marina del vibonese causato dall'alluvione del 3 luglio u.s. e tenuto conto che le Pro Loco sono i soggetti immediatamente operativi sul territorio, viene concesso un contributo straordinario di euro 25 mila a tutte le Pro Loco degli otto comuni della provincia, da utilizzare per interventi di immediata promozione turistica del proprio comune.
Da prelevare sui fondi di riserva: 8.01.02.04 – 08‑01‑02‑04‑02”.
Prego, onorevole Nucera.
L’oggetto degli emendamenti, la tematica è la stessa: afferisce al territorio del Vibonese, li possiamo trattare tutti e quattro in un’unica soluzione, se lei è d’accordo.
Il tema è stato affrontato anche ieri in corso di dibattito sull’informativa data dal Presidente Loiero al Consiglio regionale.
Il 2481 propone l’accensione
di un mutuo poliennale di 1 milione di euro finalizzato al risanamento di quei
territori.
Il secondo emendamento, il
2601, afferisce semplicemente ad un aiuto specifico dato al settore turismo del
Vibonese, poiché tutti gli stabilimenti balneari dell’area colpita dalla frana
hanno subìto danni piuttosto rilevanti.
Il terzo emendamento, il
2600, vuole dare un contributo alle pro loco perché possano riprendere
pienamente la loro attività anche in questa stagione, purtroppo sfortunata per
tutta quell’area, per propagandare, sponsorizzare e creare una politica
dell’accoglienza sempre più forte ed incisiva.
Per quanto riguarda
l’emendamento 2410, delego il collega Borrello a commentarlo, ma credo che i
temi siano gli stessi.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Propongo che questi emendamenti siano ritirati, anche perché non c’è ragione di attardarci in una discussione che riguarda un problema sul quale c’è un lavoro, un work in progress, da parte del Governo regionale, d’intesa con quello nazionale, molto intenso, infatti è arrivata proprio in questo momento – una pura fortuita coincidenza, nel momento in cui noi stiamo discutendo di questo in Aula – la comunicazione ufficiale dalla Presidenza del Consiglio dei ministri all’onorevole Presidente della Giunta che è stata recepita, e quindi firmata, la proposta formulata dal Governo regionale per un atto integrativo all’ordinanza di emergenza commissariale, firmata già a luglio dal Presidente del Consiglio dei ministri.
In questa nuova ordinanza integrativa viene recepita a)
la richiesta della Giunta regionale di provvedere,
attraverso un intervento assolutamente eccezionale ed innovativo - perché non
c’è riscontro in alcuna norma legislativa del passato né in altre ordinanze che
riguardano la Calabria o altri siti -, a recepire la richiesta per la
ricontrattazione dei mutui a carico delle famiglie dei territori colpiti, a
riconoscere la cassa integrazione non soltanto ai lavoratori delle aziende
colpite, ma anche ai lavoratori delle aziende del comparto turistico - per i
quali sappiamo bene che non c’è.
In più, è stata prevista l’istituzione di un fondo,
proposto da noi, che va a rimodulare un contratto multiregionale di programma -
stipulato a suo tempo dallo Stato e dalla Regione Calabria insieme alla Regione
Puglia e Sicilia - per aver ottenuto una economia - in conseguenza di una
proposta di rimodulazione del programma nella parte riguardante la Calabria,
sempre della Giunta regionale - di 45 milioni di euro. Questi 45 milioni di
euro sono composti da: una parte, di 24 milioni, di fondi delle aree
sottosviluppate di competenza statale e del ministero per lo sviluppo economico
e una parte, di 21 milioni, di competenza regionale.
La Giunta regionale ha autonomamente proposto a Prodi di
destinare l’economia di questo contratto agli investimenti per quanto riguarda
l’area di Vibo, per fare che cosa? Innanzitutto, per far gravare su questo
fondo - rivolto tutto alla ripresa delle attività produttive - il
riconoscimento dei danni alle aziende colpite, per favorire progetti di
delocalizzazione - come voi sapete, nell’area industriale intorno al porto sono
localizzate aziende molto importanti che hanno subìto pesanti danni, per queste
aziende, oltre a prevedere l’indennizzo e il ripristino degli impianti
produttivi, si prevede la delocalizzazione nell’area industriale della città di
Vibo Valentia e, quindi, la conseguente riqualificazione e bonifica del sito -
e, in più, per favorire la nascita di nuove imprese.
Questo è un primo finanziamento. A questo si aggiunge il
fatto che il ministero dell’ambiente - nell’incontro tenutosi l’altro giorno
tra il ministro Pecoraro Scanio e il Presidente della Giunta calabrese - ha
destinato già una prima quota di 2 milioni di euro per gli interventi rivolti
alla riqualificazione infrastrutturale, ambientale e territoriale e, in più,
possiamo anche tranquillamente dire che è arrivata notizia, questa mattina, che
addirittura il ministero del lavoro, il ministro Cesare Damiano - dopo
l’incontro col Presidente della Giunta - ha destinato 1 milione da utilizzare
come contributi che fanno da ammortizzatori sociali per i lavoratori colpiti o
nella casa o nell’azienda di lavoro, al fine di pervenire all’indennizzo dei
danni. Questo è un primo lavoro.
L’ordinanza, adesso, dovrà richiedere tempi rapidi di
attuazione - le competenze sono in capo tutte al commissario delegato onorevole
Agazio Loiero, Presidente della Giunta regionale -, su questa base si avvierà
una concertazione sociale, un coinvolgimento di quelli che sono stati
individuati come soggetti attuatori, intesi come presìdi territoriali, a
partire dalle amministrazioni locali, Province, Comuni e Camera di commercio,
sulla base di quella che è la ricognizione del fabbisogno, abbiamo tutto il
tempo, eventualmente, di rimodulare il programma.
Per cui stamattina dobbiamo prendere atto che, oltre a
non aver bisogno, non occorre che si intervenga con provvedimenti aggiuntivi,
tenuto conto anche che, sulla base della proposta pervenuta dai consiglieri
regionali del Vibonese,Giamborino, Borrello e Censore, già l’assestamento
licenzia un fondo di 300 mila euro – mi sembra – a favore delle famiglie delle
vittime, io penso che la Regione si possa ritenere, nel suo insieme,
soddisfatta di un’opera che – ripeto – non ha precedenti. E non per fare
riferimento ad Alice e al suo paese delle meraviglie, onorevole Nucera, è
davvero così, non c’è riscontro. Pensiamo che lo strumento attuativo possa
essere anche un modello innovativo di intervento, soprattutto per quanto
concerne le attività produttive, al punto tale che il Governo ci ha richiesto
di utilizzarlo come modello prototipale da estendere in altre aree tipo Molise
o in altre zone.
Per cui penso che questi emendamenti si possano ritirare
e andare avanti.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Nucera.
Come l’assessore ha concluso con una battuta, io inizio questo mio intervento con una battuta…
(Interruzione del Presidente Bova)
Due minuti, Presidente: è vero che non siamo…
(Interruzione)
Deve avere l’amabilità, altrimenti conto
pure i secondi, Presidente!
E’ vero che non siamo nel Paese delle meraviglie, assessore Adamo, e non c’è
nessuna Alice, però io vorrei essere nell’isola che non esiste, perché questi
sono fatti funesti per la nostra terra e non avremmo mai voluto avere queste
provvidenze che lo Stato ha voluto dare alla Regione grazie all’impegno del
Governo regionale, che noi plaudiamo, ma proprio la comunicazione che lei testé
ci dà ci rende più che mai convinti che l’aver presentato gli emendamenti era
un segno di impegno e sostegno. Proprio per le cose che lei ha detto, caro
assessore Adamo.
Giacché noi siamo persone responsabili e facciamo la
nostra opposizione in maniera costruttiva e sicuramente decisa, in modo da dare
risposte ai calabresi, io le comunico che ritiro gli emendamenti, tranne uno,
perché ci soddisfa l’intervento e l’azione portata avanti dal Presidente
Loiero, però su questo mi permetto di insistere.
Qual è? E’ il 2601, che è una provvidenza squisitamente
regionale, laddove si permette ai titolari di stabilimenti balneari della provincia di Vibo di
essere esonerati dal pagamento di canoni di concessione, che è un canone
squisitamente interno della nostra Regione. Ovviamente, l’area interessata al
settore è l’area colpita dagli eventi alluvionali, non altro.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Giamborino.
Signor Presidente,
di fatto la comunicazione che il Governo, ufficialmente, invia al Presidente della Giunta regionale della Calabria è, in effetti, la prima vera risposta ad una
tragedia strumentalizzata da qualcuno, probabilmente, per sentenziare che la
politica calabrese, che i politici - come oggi è
apparso su un giornale - non avevano fatto appieno il loro dovere. Voglio rivendicare con forza che a malapena 24 ore fa avevo dato atto al Presidente
della Giunta regionale ed all’onorevole
assessore Nicola Adamo, invece, di una fattiva capacità di incidere in un dialogo forte col Governo su questo gravissimo
problema.
Nella sostanza – e anche
questo fatto politico è sostanza –
vogliamo qui dichiarare davvero una
soddisfazione che quasi ci emoziona, per il fatto che la cittadina di Vibo
Marina – che poi non so quanti sanno essere la prima cittadina della provincia
di Vibo, nonostante sia frazione della città capoluogo – viene
affrancata tramite la possibilità di spostare l’area industriale in altro sito.
Questo farà ritornare Vibo Marina a sessant’anni fa anche dal punto di vista
turistico.
Come non accogliere con soddisfazione circa 100 miliardi
delle vecchie lire, 50 milioni di euro, che vanno ad essere ristoro in favore
di un’economia che, atavicamente, soffre cose insolute? E’ una bella notizia e,
come tale, va accolta.
Signor Presidente, approfitto invece, anche e
soprattutto, della sua presenza in Aula per dire che siamo ancora fiduciosi,
non preoccupati, ma trova in noi una eco interessata la “non notizia” in
direzione dei danni infrastrutturali. Penso soprattutto, ad esempio, alla
Statale che dal “501”, molto nota, scende a Vibo Marina, totalmente distrutta.
Io credo che siamo su una buona strada, però le infrastrutture vanno
considerate maggiormente. Bene ha fatto il suo Vicepresidente quando ha
indicato questo, ma bene facciamo noi a sollecitare ulteriormente un’attenzione
in direzione delle infrastrutture e di quel mondo sociale che si è visto
privato di beni immobili e mobili - mi riferisco ai cittadini che sono stati
privati anche della loro cucina, delle cose più importanti.
Allora l’ordinanza va seguita, come ha fatto il Governo
regionale con i suoi maggiori esponenti, passo passo, noi – dicevo – siamo
fiduciosi e su questo concludo affermando che i fatti rimangono fatti, le
parole e i preconcetti no.
PRESIDENTE
Io raccomando ai colleghi di stare strettamente dentro
le regole: non c’è dibattito sugli emendamenti, c’è l’illustrazione, se
qualcuno lo sostiene, qualcuno è contro, poi il parere del relatore e della
Giunta.
Inoltre prego tutti i consiglieri o dirigenti dietro la
Presidenza di prendere posto!
Il lavoro è stato fatto, ora votiamo.
Gesuele VILASI
Presidente, le chiedo scusa un solo secondo…
PRESIDENTE
Non c’è la scusa, io devo mettere in votazione…
Gesuele VILASI
No, no…
PRESIDENTE
E’ irrituale! Collega Vilasi…
Gesuele VILASI
Non devo intervenire. Sono d’accordo con quanto lei ha
poco fa annunciato, però è anche vero che su un emendamento presentato
dall’onorevole Sulla hanno parlato sette-otto consiglieri, quindi o questo vale
per tutti oppure il discorso si cambia per tutti.
Quando ci sono regole, lei mi può fare un’osservazione
che io accolgo. Quindi, le chiedo scusa per non essere sempre riuscito ad
ottemperare a quello che il Regolamento dice, ma questo non può significare
che, ad un certo punto, deroghiamo così, arbitrariamente. Lei mi sottolinea un
limite nella conduzione dei lavori, io accolgo il rilievo che lei mi fa e
tenterò, per quanto sia in grado, di procedere senza contraddire. La ringrazio
anche per il rilievo.
A questo punto, siccome degli emendamenti presentati
vengono ritirati tutti, tranne uno, il 2601, chiedo il parere del relatore.
Antonio BORRELLO, relatore
Li ha ritirati tutti.
PRESIDENTE
Tranne il 2601.
Antonio BORRELLO, relatore
Questo non è ritirato?
PRESIDENTE
Quale non ha ritirato?
Giovanni NUCERA
Ho ritirato il 2600, il 2410, 2481, rimane in vita
l’emendamento protocollo 2601.
PRESIDENTE
E c’era bisogno di fare questo giro per ripetere quello
che io stavo già sottoponendo al voto?!
Giovanni NUCERA
Lei mi ha chiesto un chiarimento e io gliel’ho fornito!
E’ lei che me l’ha chiesto, Presidente, non me lo sono inventato io!
PRESIDENTE
Comunque il 2601. Parere del relatore?
Antonio BORRELLO, relatore
Contrario.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
La Giunta dà parere negativo per due ragioni: la prima,
perché nell’ordinanza di cui ho parlato, quella commissariale, è già prevista
la sospensione del pagamento di ogni tipo di tributo. La seconda ragione qual
è? Veda, onorevole Nucera, quella gente alluvionata, le famiglie e le imprese
che abbiamo incontrato, non ci hanno chiesto di essere esonerati dal pagamento
dei tributi, i vibonesi hanno detto: “vogliamo pagare i tributi - dateci la
possibilità di rimodulare nel tempo tasse e tributi -, ma li vogliamo pagare
allo Stato, vogliamo che lo Stato non ci abbandoni, che ci dia quello che ci è
riconosciuto, ma noi vogliamo dare quanto dobbiamo allo Stato”.
Quindi, da questo punto di vista, rischieremmo di
approvare una norma che è molto più arretrata di quella che è la posizione che,
autonomamente, le popolazioni e i comitati di Vibo hanno rivendicato.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 2601.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 8 nel suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 9 non ci sono emendamenti, per cui pongo in
votazione il comma 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 9 nel suo complesso.
(E’ approvato)
Passiamo all’articolo 10.
Pongo in votazione il comma 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 3.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 2434 a firma del consigliere
Nucera…
Giovanni NUCERA
Lo ritiro.
PRESIDENTE
E’ ritirato.
Emendamento protocollo 2554 a firma del consigliere Talarico: “All'articolo 10 è aggiunto il comma:
“E’ istituito l’Albo regionale, ripartito per provincia, dei medici abilitati all'accertamento dell’idoneità psico‑fisica alla guida degli autoveicoli, così come previsto dalla lettera a) dell'articolo 103 del decreto legislativo 112 del 31 marzo 1998. Al predetto Albo regionale possono essere iscritti, ai fini del rilascio delle certificazioni di idoneità psico‑fisica alla guida di veicoli a motore, i seguenti soggetti:
- medici del Servizio sanitario nazionale cui sono attribuite funzioni in materia medico legate e medici responsabili dei servizi di base del distretto sanitario;
- medici appartenenti al ruolo dei medici del ministero della sanità ed ispettori medici dell'azienda autonoma Ferrovie dello Stato;
- medici militari in servizio permanente effettivo;
- medici di ruolo professionale dei sanitari nella Polizia di Stato e medici di ruolo sanitario del corpo nazionale dei Vigili del fuoco;
- ispettori medici del ministero del lavoro e della previdenza sociale”.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Talarico.
L’emendamento
in questione prevede l’istituzione nella nostra regione dell’Albo dei medici
abilitati all’accertamento dell’idoneità
psico-fisica alla guida degli autoveicoli, la cui mancanza è una carenza della nostra regione, giacché tantissime
altre regioni hanno questo Albo, ho sottomano una delibera della Giunta regionale campana che l’ha istituito nel
2002.
E’
una materia di competenza delle Regioni, visto
che il decreto legislativo 112 ha trasferito questa competenza, e questo
emendamento va nella direzione di istituire un Albo di persone abilitate che
abbiano a cura la tutela dei
cittadini, visto che sostanzialmente
la visita fatta da persone competenti e nei luoghi idonei può rappresentare una
garanzia per tutti contro il rischio
di incidenti in cui persone, magari non riconosciute abili, possano incorrere, se non hanno l’attestazione di
un’idoneità fisica e psichica
attestata da medici competenti con laboratori specifici.
Vedo
l’assessore alla sanità, quindi ritengo, non so come si voglia procedere... la Giunta della Regione
Campania l’ha istituito con una delibera,
senza un passaggio legislativo.
Ci
tengo a sollecitare questa
problematica molto sentita, su cui la Regione
Calabria è carente, attraverso il recepimento di questa normativa che potrebbe colmare un vuoto legislativo.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare l’assessore Lo Moro. Ne ha facoltà.
Solo per dire che condivido l’iniziativa dell’onorevole Talarico, che va colmata, così come hanno fatto
già in Campania con la delibera cui lui ha
fatto riferimento, però penso che – l’ho già anticipato all’onorevole Talarico
informalmente, ci siamo scambiati le idee prima – sia necessaria una delibera che affronti complessivamente la problematica.
Devo dire che ho già
acquisito anch’io la delibera della Giunta
regionale della Campania e quindi, se ritiene l’onorevole Talarico, possiamo
concordare di procedere con una delibera di Giunta molto a breve, tenendo conto anche delle sue valutazioni che – ribadisco – non posso che condividere.
Francesco
TALARICO
Va bene, allora su questo
impegno dell’assessore, per quanto mi riguarda ritiro l’emendamento e quindi procediamo con una delibera di Giunta.
Pongo in votazione l’articolo 10 nel suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 11, comma 1, non ci sono emendamenti.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma
2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma
3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma
4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma
5.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 2546
a firma del consigliere Morelli: “All’articolo 11, comma 1, dopo “euro 250
mila” aggiungere
“per attività di sostegno alle iniziative connesse allo Statuto della fondazione
(previo Regolamento elaborato dal c.d.a. della fondazione e approvato dalla Giunta regionale)”.
Al comma 2, dopo “euro 200
mila” aggiungere
“per attività connesse a far emergere il lavoro irregolare (contributi alle microimprese), previa apposita elaborazione
di disciplinare che regolamenti l’erogazione dei contributi da parte della Giunta regionale”.
Sulla fondazione etica, su
cui però avevamo votato già prima, si era manifestata la disponibilità ad
intervento di merito sulla destinazione delle risorse da parte dell’assessore
Adamo. Su questa base non so se vuole ripetere – l’aveva già fatto, ma se lo vuol ripetere, lo può fare – l’onorevole Morelli, ho bisogno
dell’assessore Adamo perché io questa veste non ce l’ho.
L’emendamento
è teso a specificare - erano inizialmente
250 mila euro, poi scesi come copertura finanziaria - se trattasi
di gestione, funzionamento, della fondazione “Calabria etica”, oppure se la
somma di 200 mila euro è destinata ai beneficiari finali.
Io ricordo a me stesso che “Calabria etica” è una
fondazione onlus - dovrebbe o deve o è, perlomeno mi auguro, se non è stato
stravolto lo Statuto - che tende a dare una mano concreta, un aiuto concreto
alle classi più povere ed emarginate.
Per cui, come ogni attività di volontariato - e il
volontariato è attività uguale gratuità -, noi gradiremmo specificare che
questi 200 mila euro vanno nella direzione giusta e auspicata, ossia diretta
alle azioni mirate dello statuto di “Calabria etica”.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Adamo.
Il suo intento è giusto e debbo dire che è condiviso dal Governo
regionale, fino al punto che è stato già affrontato questo problema, perché tutti
i nominati,
preposti al funzionamento di “Calabria
etica”, lo sono stati anche in virtù del fatto
che hanno sottoscritto di prestare la loro opera volontariamente e gratuitamente,
non ci sono oneri a carico né della fondazione né della Regione per questi tipi di spese, per cui i fondi va da sé che
sono destinati esclusivamente
agli scopi e ai beneficiari finali, per
cui di per sé l’emendamento viene di fatto anticipato da un’azione di responsabilità già in essere,
già attivata.
Pertanto,
anche i fondi che abbiamo istituito nella norma
finanziaria, nell’emendamento
precedente, vanno spesi per gli scopi che lei qui ha richiamato. In ogni
caso va da sé che questa
discussione, la presentazione del
suo emendamento, la mia considerazione e
il dibattito in Aula costituiscono documento, atto ufficiale, guida dell’orientamento
assunto e supporto alla decisione che già gli organi di “Calabria etica”
hanno assunto.
Quindi
mi sembra di capire che la somma di 200 mila euro la possiamo tranquillamente ascrivere e considerare l’emendamento accolto, poiché
io dico testualmente “per attività
di sostegno alle iniziative connesse allo Statuto
della fondazione, previo Regolamento
elaborato dal c.d.a. e dalla Giunta regionale”.
Quindi
possiamo considerarlo approvato in questi
termini?
No, non ci siamo capiti: è pleonastica, pletorica – non so quale sia il termine più giusto – la formalizzazione di quest’atto, dato che è già così, perché è stata già formalizzata la sottoscrizione di non assumere nessun onere finanziario perché l’attività e la prestazione sono gratuite. Va da sé che, a questo punto, l’emendamento non si vota. Io la invito a ritirarlo, però ho aggiunto che la non formalizzazione del voto per l’emendamento non deve significare che il dibattito che c’è stato non costituisca atto ufficiale di riferimento a supporto di quanto sta già avvenendo, che è coerente alle linee del suo emendamento.
La mia proposta finale,
allora, qual è? Di non votare e di assumere
politicamente, come indirizzo, il dibattito di quest’Aula a garanzia che si continui
così, perché è già avvenuto quello che lei sta chiedendo, già ad oggi c’è stata
una sottoscrizione per prestare gratuitamente
e volontariamente quell’attività. Non ci sono
costi di questo tipo, tutti i fondi di cui si dispone attraverso il bilancio di
“Calabria etica” vanno destinati ai beneficiari che gli scopi della fondazione prevede.
Sa, perché la mia
unica preoccupazione
– ma forse è ultroneo dire preoccupazione – è che, se comunque
non viene specificato per le attività connesse alle finalità statutarie, per esempio – pensare male
si fa peccato, ma ci si indovina quasi sempre – è vero che gli organi deputati non percepiscono compenso, è vero
tutto quello che lei dice, però evitare di incorrere nella tentazione di dare qualche consulenza o utilizzare
parte di questi fondi, per esempio, per attività diverse, sempre legittime,
ovviamente, per carità, ma se lei ritiene, a me basta anche il discorso dell’attestazione in
Aula.
Certo, poter specificare
che questi fondi possono andare in direzione solo ed esclusivamente del terzo settore, così, per utilizzare un termine forse a
lei caro, sicuramente potrebbe essere anche
chiarificatore per il legislatore.
PRESIDENTE
Quindi va bene con questi termini o vuole che ponga formalmente ai voti l’emendamento così formulato, perché c’è una parte… Va bene? Che debbo
fare?
Francesco MORELLI
Io credo sempre nell’onore
delle persone e sull’onore dell’onorevole Adamo non ho dubbi.
Va bene, come qualcosa di
più di una raccomandazione…
Emendamento protocollo 2363
a firma del consigliere Morelli: “Articolo 11, comma 6.
La Giunta regionale si impegna ad implementare, per l'esercizio di bilancio 2006 ed anni successivi, l’Upb 6.2.01.05. (capitolo 62010514) con la somma di euro 300 mila da destinare quale contributo alle spese di gestione e funzionamento del Banco Alimentare della Calabria – Onlus.
La Giunta regionale erogherà il contributo con apposito disciplinare da emanarsi entro 30 giorni dall'entrata in vigore della presente legge.
Il Banco Alimentare della Calabria – Onlus – entro il termine di 30 giorni dal termine delle attività fissato nel disciplinare di cm al comma precedente, relazionerà sulle attività svolte”.
La differenza è 150 mila di posta nella proposta della Commissione,
mentre lei ne chiede 300 mila. Su 150 mila euro in aggiunta ha la parola.
La fondazione Banco alimentare è una fondazione onlus,
nata nel 1999, è il punto di sintesi per la raccolta di generi di prima necessità che provengono dall’Agea, dove abbiamo il Presidente
facente funzioni onorevole Pirillo – onorevole Pirillo, stiamo parlando del Banco alimentare, dove lei è uno dei maggiori finanziatori…
(Interruzione dell’assessore Pirillo)
L’onorevole Pirillo, nella
sua funzione, è uno dei maggiori sostenitori del Banco alimentare della Calabria in qualità di Presidente facente funzioni
dell’Agea, però rischiamo che questa magnifica fondazione onlus che oggi dà dei generi di prima necessità a famiglie
deboli, svantaggiate, a circa 80 mila famiglie calabresi, rischiamo di non
sfruttarla appieno e seppur apprezzabile lo spirito di iniziativa di destinare
150 mila euro, ma è come se costruissimo una casa senza le fondamenta, perché,
per esempio, a parte le 80 mila famiglie che oggi ricevono un sussidio in
termini di generi di prima necessità, opera in Catanzaro, opera in Cosenza, è a
rischio concreto lo stabile di Reggio Calabria; non esiste una realtà a Vibo,
dove oggi, Presidente Loiero, forse potrebbe essere utile avere un’attività del
Banco alimentare a Vibo Valentia, è in forse anche a Crotone.
Se si può ragionare su questo emendamento e trovare una
convergenza, ritengo che possa essere utile non solo al Banco alimentare e alle
80 mila famiglie calabresi, ma credo a tutta l’assise regionale.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Sarra.
Presidente, non per aggiungere niente a quello che ha già evidenziato l’onorevole Morelli, ma anche prevedendo uno stanziamento
magari inferiore, se il Governo regionale
ritiene, mi sembra che l’iniziativa sia da accogliere e potrebbe essere un bel
segnale per l’intera collettività calabrese, visto che comunque questo
intervento è orientato a sostenere le fasce deboli, anche per quei princìpi che
l’assessore Adamo ha evidenziato ieri nella relazione introduttiva al bilancio.
Per cui mi permetto di sollecitare un momento di
attenzione specifica su questa proposta, che può essere fatta propria dal
Governo regionale nei termini e nei modi che lo stesso riterrà.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Antonio BORRELLO, relatore
Contrario perché non c’è copertura.
Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 2363.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo 2529 a firma dei consiglieri
Feraudo, Tripodi Michelangelo: “Articolo 11.
1. Le strutture che hanno erogato prestazioni socio‑sanitarie ed educative, a bassa intensità assistenziale, a soggetti affetti da patologie psichiatriche, gestite da cooperative sociali, individuate dalla deliberazione di Giunta regionale n. 557 del 2 agosto 2004 e che hanno stipulato convenzione con l'azienda sanitaria competente per territorio, con oneri a carico del SSN, possono continuare ad erogare le prestazioni socio sanitarie ed educative con oneri a carico del Fondo sanitario regionale, nella misura del 40 per cento e del Fondo sociale regionale nella misura del 60 per cento della retta, secondo le condizioni e le modalità stabilite dalla delibera di Giunta regionale n. 1044/2002 e dai rispettivi allegati che ne fanno parte integrante e sostanziale.
2. Le rette, per gli anni 2004 e 2005, verranno riconosciute soltanto a decorrere dalla data di stipula dei rispettivi contratti tra le cooperative sociali e le aziende sanitarie competenti per territorio, mentre a decorre dall'anno 2006 i contratti dovranno essere stipulati anche dal dipartimento cui afferiscono le politiche sociali regionali.
3. Il fabbisogno finanziario, calcolato in euro 500 mila annui a decorrere dall'anno 2004, sulla base del numero dei posti letto messi a disposizione dalle strutture considerate in relazione all’attuale retta giornaliera, graverà sul Fondo sociale regionale e sarà imputato al capitolo 4331103.
4. Il Dipartimento regionale competente provvederà alla relativa variazione di bilancio”.
Prego,onorevole Feraudo.
Questo emendamento
si illustra da sé, voglio tuttavia aggiungere che
punta a sanare una situazione pregressa che, in particolare, riguarda due
cooperative: la cooperativa “Futura” e l’“Humanitas”. Se n’era già occupata la Giunta regionale con la delibera numero 557 del 2004, che aveva posto il 60
per
cento degli oneri a carico del fondo sociale, quindi
in pratica con questo emendamento si sana una
situazione pregressa e si limita il rischio che sessanta utenti possano perdere il posto nella struttura e che trenta posti di
lavoro siano gravemente
compromessi.
Questo è il fondamento di
questo emendamento che, se accolto, va a sanare una situazione di rischio per dei posti di lavoro.
PRESIDENTE
La
parola all’assessore Michelangelo Tripodi.
Presidenza
del Vicepresidente Demetrio Naccari Carlizzi
Chiedo di intervenire perché ho firmato questo
emendamento insieme all’onorevole Feraudo, credo sia giunto il momento di chiudere una vicenda annosa, che riguarda alcune cooperative sociali della
Piana di Gioia Tauro, la cooperativa “Futura” di Maropati e la cooperativa
“Humanitas” di Polistena, che investe decine e decine di lavoratori occupati
come operatori sociali di queste cooperative e che coinvolge anche tanti
disabili mentali impegnati in queste cooperative, che sono utenti delle stesse,
sono oltre sessanta persone che usufruiscono dei servizi erogati da queste
cooperative.
Noi nell’emendamento facciamo riferimento a una delibera della Giunta regionale del 2 agosto 2004, la 557, e alla necessità di recuperare e dare attuazione a quella delibera attraverso una norma di legge, perché altrimenti si rischia di mandare a casa, sul lastrico e sulla strada tanti lavoratori e si rischia di chiudere un servizio che oggi è garantito ad oltre sessanta utenti.
Quindi, credo si
debba finalmente trovare una risposta e
l’unica sede, peraltro, in questa situazione
che rischia di vedere solo un rinvio del problema,
rimane quella del Consiglio regionale, perché ormai la questione
è dipanata, la conoscono tutti, è da oltre un anno che se ne parla nelle varie
sedi, nei vari ambienti, nei vari dipartimenti regionali, in Commissioni consiliari, c’è stato anche un sollecito più
volte presentato dalla Lega delle cooperative sul terreno di una risposta e
quindi credo sia opportuno stasera che il Consiglio regionale, sul piano
normativo, definisca questo problema e risolva, anche in termini di sanatoria,
una questione che, altrimenti, rischia di vedere un’assoluta mancanza di
risposta a un problema che, peraltro, comunque è sul tappeto e va affrontato e
risolto.
Quindi sollecito al Consiglio regionale l’approvazione
di questo emendamento.
PRESIDENTE
La parola all’assessore De Gaetano.
Un emendamento simile l’ho presentato anch’io, il protocollo 2414, quindi, dato che sono identici, propongo di unificarli per appoggiare questa richiesta. Quello che hanno detto gli onorevoli Feraudo e Tripodi è vero, sono due cooperative della Piana di Gioia Tauro che svolgono un ruolo essenziale in un settore delicato,le quali, se non approviamo in questo momento questo emendamento, rischiano di chiudere, di mandare a casa tra i trenta e i quaranta lavoratori e di mettere a repentaglio sessanta posti letto in una zona difficile, che tutti conosciamo. Io ritengo che non ci possiamo permettere questo lusso.
Credo che questo sia l’unico modo per sanare, una volta per tutte, questa situazione e soprattutto per dare a queste cooperative, che da anni lavorano, la possibilità di continuare a svolgere questa funzione nell’interesse sociale, perché vorrei ricordare che sono senza fini di lucro, che svolgono questa funzione per l’interesse, per l’amore e per la passione verso cittadini in difficoltà.
Per questo credo che
questo emendamento debba
essere approvato, tra l’altro c’è anche la copertura finanziaria che il
mio dipartimento ha già trovato e l’emendamento è stato preparato e presentato
dal mio dipartimento.
PRESIDENTE
I colleghi parleranno, come è norma, uno a favore e uno
contro, perché siamo in votazione di emendamenti, quindi brevi interventi.
(Interruzione)
Il Regolamento stabilisce che, in sede di votazione
degli emendamenti, venga illustrato l’emendamento, dopodiché ci sia…
Giovanni NUCERA
Presidente, fino ad ora ha parlato solo il Governo!
PRESIDENTE
Lei, innanzitutto, non ha la parola!
Giovanni NUCERA
Quello che devo dire, lo devo dire, non me lo può dire
lei!
Onorevole Nucera, sto semplicemente richiamando
l’attenzione dei colleghi sul fatto che abbiamo ancora circa 200 emendamenti,
oltre alla Finanziaria e al secondo provvedimento.
Allora, cosa vogliamo fare? Per me non ci sono problemi:
se volete, ognuno parla per mezzora e ci organizziamo per passare la settimana
qui! Diversamente, applichiamo il Regolamento - richiamo già fatto
dall’onorevole Bova circa mezzora fa -, quindi illustrazione dell’emendamento,
intervento a favore, intervento contro, parere del relatore e dell’assessore.
Giustamente l’onorevole Vilasi prima ha chiesto che questo valga per tutti. Se
siete d’accordo, andiamo avanti.
(Interruzione)
No, se lei parla di violazione e non ha la parola, non
si rende conto dell’assurdo?!
La parola all’onorevole Cherubino.
Presidente, intervengo pochi secondi e naturalmente a sostegno di questo emendamento, perché lo sento, perché voglio condividere con i familiari di questi ragazzi che vivono la preoccupazione e lo stato di disagio, che in maniera egregia hanno illustrato già i colleghi che mi hanno preceduto, l’onorevole De Gaetano e Michelangelo Tripodi. Vi chiedo scusa, ma ci tenevo soltanto a sottolineare questa posizione.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Nucera.
Presidente, io non
vorrei che qui oggi si regolamentasse un fatto nuovo, mi auguro che ciò non avvenga.
In ogni caso, poiché la mia volontà non è quella di parlare contro, come dovrebbe essere secondo Regolamento, ma a favore e
lei molto amabilmente
– non dico altro – ha già dato sullo stesso argomento
la parola a due assessori e ad un consigliere,
ignorando completamente la minoranza, rinuncio a parlare!
PRESIDENTE
La parola all’assessore Adamo.
Io non discuto sia la sensibilità
politica che la volontà
di pervenire
ad una risoluzione del problema che questo emendamento
evidenzia, soprattutto quella dei presentatori
e il sostegno a questo
da parte di alcuni componenti della
Giunta, lo trovo fondato e legittimo, però va detto che per il tipo di problema
che ci si pone, non è questa la sede. Intanto perché si fa riferimento ad un
atto amministrativo, a una delibera di
Giunta ed è quella la sede entro cui risolvere il problema. Ove mai dovessero esserci problemi
irrisolvibili, perché si contrasta la volontà amministrativa e la norma
vigente, non si può non affrontare il tema secondo un principio di ordine
generale, quindi, ci riserviamo come Giunta di pervenire a un disegno, ad una proposta di legge, ad una norma anche
secondo un articolo unico, che vada nella direzione
di risolvere la questione.
Secondo punto, l’altra
ragione: al secondo comma c’è espressamente
scritto che i contratti dovranno essere stipulati anche dal dipartimento
cui afferiscono le politiche
sociali regionali, cioè andremmo ad improvvisare una norma di riforma così
precisa e specifica, attraverso la quale modifichiamo l’assetto organizzativo,
le funzioni, le competenze attribuite in riferimento a un fondo che, forse, è
unico per quanto riguarda l’utilizzazione delle disponibilità per queste
attività e che si richiama al Fondo sanitario regionale. Pertanto, fermo
restando l’impostazione politica che hanno dato i colleghi, la validità della
segnalazione del problema, invito a ritirarlo e a verificare in sede di
amministrazione e quindi di Giunta quali sono le misure adeguate per poter
evitare che trenta persone vadano a casa e per poter consentire a cooperative
che si trovano nella fattispecie indicata di proseguire la loro azione ed
assistenza.
PRESIDENTE
Sulla richiesta di ritiro, la parola all’onorevole
Feraudo.
Maurizio FERAUDO
La precisazione fatta dal Vicepresidente Adamo rassicura le due cooperative rispetto al problema posto e quindi ritiro l’emendamento.
PRESIDENTE
L’emendamento protocollo 2529 è ritirato.
(Interruzione)
Prego, onorevole Nucera.
Presidente, cortesemente,
vorrei che lei rispettasse in maniera drastica il dettato regolamentare. Se cortesemente
ci vuole leggere l’articolo che regolamenta il prosieguo dei lavori, ci fa
una grande cortesia, perché io noto che ci
sono continue sbavature, sempre a vantaggio
di una parte politica contro l’altra, quindi la prego di attenersi in maniera scrupolosa a
quello che è il dettato regolamentare, per non innervosire i lavori dell’Aula
che fino ad ora sono stati sereni.
Onorevole, mi sembra che di nervosi ce ne siano pochi,
comunque…
Va da sé che per emendamenti particolari per i quali ci
sia una necessità di discussione, nessuno ha mai fatto venire meno una
disponibilità eccessiva. Questo lo dico tenendo presente che alcuni di noi
hanno presentato oltre cento emendamenti, quindi si dovrebbero anche porre il
problema di consentire all’Aula di svolgere in maniera…
(Interruzione)
No, io parlo in generale, non mi riferisco
esclusivamente a lui. …fino a quando non
decideremo di introdurre il ticket nella proposizione degli emendamenti!
L’emendamento protocollo 2624 è stato già approvato e
recepito precedentemente su richiesta dell’assessore Adamo.
Passiamo all’emendamento protocollo 2538 a firma dei consiglieri Occhiuto, Talarico, Nucera ed altri: “Dopo l'articolo 10 aggiungere: “Articolo 11
1. La Regione Calabria, nell'ambito delle previsioni dell'articolo 117 della Costituzione e per effetto delle specifiche competenze affidate alle Regioni dalla legge, con l'obiettivo primario di stimolare la capacità di crescita delle imprese, favorisce l'accesso al credito delle aziende operanti nel proprio territorio attraverso la migliore utilizzazione del patrimonio immobiliare della Regione.
2. Ai fini di cui al comma precedente – e per promuovere la valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare, attraverso processi di censimento, concentrazione gestionale ed ottimizzazione manageriale ed amministrativa ‑ la Regione istituisce l’Authority per il patrimonio immobiliare della Regione Calabria, denominata “Authority per il Patrimonio”.
3. I proventi derivati dalla gestione del patrimonio immobiliare sono destinati al finanziamento di iniziative per la promozione dell'accesso al credito e per l'erogazione di contributi a favore dei consorzi o cooperative di garanzia collettiva fidi.
4. L'Authority per il patrimonio è organo collegiale costituito da quattro membri, nominati due dalla Giunta e due dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. Essi eleggono nel loro ambito un Presidente, il cui voto prevale in caso di parità. I membri sono scelti tra persone che assicurino indipendenza e che siano esperti di riconosciuta competenza nelle materie che riguardano l'attività dell'Authority stessa.
5. Il Presidente e i membri durano in carica cinque anni e non possono essere confermati per più di una volta; per tutta la durata dell'incarico il Presidente e i membri non possono ricoprire, a pena di decadenza, cariche elettive, né prestare attività professionale o di consulenza.
6. La Giunta regionale, con proprio atto, stabilisce l'ammontare delle indennità spettanti al Presidente e ai membri dell'Authority.
7. L'Authority, attraverso le strutture dei dipartimenti della Regione, ha il compito di:
a) istituire e tenere l’inventario del patrimonio della Regione;
b) controllare che la valutazione dei beni immobili sia effettuata nel rispetto delle norme di legge e dei prezzi di mercato;
c) predisporre, per conto del Presidente della Giunta, gli atti per affidare, con procedura pubblica di selezione, la gestione del patrimonio immobiliare della Regione e l'ordinaria manutenzione dei canoni di locazione attivi a società specializzata nel comparto delle gestioni immobiliari;
d) svolgere, per conto della Regione, attività di consulenza per promuovere, anche attraverso operazioni finanziarie legate ai proventi del patrimonio immobiliare, la valorizzazione del patrimonio stesso.
8. L'Authority predispone annualmente una relazione
sull'attività svolta, che è trasmessa al Consiglio regionale e alla Giunta
entro il 30 aprile dell'anno successivo a quello cui si riferisce”.
Presidente, questo è un emendamento a firma mia e dell’intero gruppo consiliare dell’Udc, riguarda la costituzione di una authority per la gestione del patrimonio immobiliare della Regione.
La stampa nazionale e regionale ha più volte richiamato la necessità di predisporre delle iniziative politiche che vadano nella direzione di rendere realmente produttivo il patrimonio immobiliare della Regione.
Il senso che l’emendamento si propone è di costituire
un authority che si occupi
dell’inventario del patrimonio della Regione, che controlli la valutazione dei
beni immobili, che predisponga poi gli atti per affidare, con una procedura
pubblica di selezione, la gestione del patrimonio immobiliare. I rendimenti
derivanti da una migliore gestione degli immobili della Regione potrebbero
alimentare – questo dice l’emendamento – i fondi di garanzia dei cofidi
regionali.
E’ un emendamento che consegno alla valutazione
dell’Aula e credo possa, se approvato, arricchire il documento di bilancio,
l’assestamento di una norma che va nella direzione di liberare risorse per il
credito senza impegnare risorse all’interno del bilancio.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Tripodi Pasquale.
Onorevole Occhiuto, lo spirito del suo intervento lo leggo in positivo, però è bene che le
cose si dicano perché, probabilmente, vi è stato un
qualche difetto di comunicazione nei lavori che il dipartimento
ha fatto su questo settore specifico.
Le voglio ricordare le
polemiche che ci sono state a livello nazionale su questo settore e l’impegno
preso sia come assessorato sia con il collega Censore su questo specifico
aspetto.
Da osservatore attento quale lei è, sicuramente non le
saranno sfuggiti gli articoli di stampa a firma dei più grossi quotidiani di
alcune settimane fa, “Sole 24 ore”
e “Corriere della sera”, in cui hanno riconosciuto alla Regione l’importante
lavoro che è riuscita fare in sei mesi.
Voglio ricordare a me stesso, sicuramente non a voi
colleghi, che abbiamo portato il patrimonio regionale censito da 64 milioni di
euro, in sei mesi, a 2 miliardi e 800 milioni di euro.
Ritengo che nel prosieguo dell’attività, verosimilmente,
arriveremo a far sì che la Regione Calabria possa avere un patrimonio censito…
(Interruzioni)
PRESIDENTE
Colleghi, facciamo una bella interruzione o facciamo
proseguire il collega Tripodi?
(Interruzione)
Bene, allora prendete posto!
Prego, assessore Tripodi.
(Interruzione dell’onorevole Nucera)
Pasquale Maria TRIPODI, assessore al patrimonio
…verosimilmente ad avere un patrimonio regionale…
(Interruzioni)
…di 5 miliardi di euro. Su questa base ritengo che la
costituzione di questa authority sia,
perlomeno al momento attuale, non confacente alle esigenze regionali.
Pertanto la pregherei di ritirare questo emendamento e
anche su questo c’è la disponibilità di confrontarsi in Commissione o in Aula
stessa per verificare il percorso da
fare.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Occhiuto.
Solo per dire che, se non c’è l’intenzione del
Governo regionale e della maggioranza di avviare oggi una discussione su questi temi,
non possiamo che prenderne atto. Considerato che c’è un provvedimento
legislativo omologo in Commissione, su cui peraltro la
discussione era già stata avviata, non ho difficoltà ad accogliere l’invito della maggioranza e a continuare la discussione su questo
provvedimento nella competente Commissione consiliare.
Debbo
rilevare con dispiacere che anche su questa materia, per la
quale ci vorrebbe un approccio davvero sistemico, strutturale, ci si limita
soltanto a provvedimenti che hanno il pregio di tamponare o fare qualcosa rispetto al nulla
degli anni passati, ma a null’altro.
Quindi
apprezzo lo sforzo dell’assessore al patrimonio, ma ritengo che sia
assolutamente insufficiente, chiaramente non è un giudizio di valore sul suo
lavoro. Avevamo insieme al mio gruppo deciso di offrire alla considerazione
della maggioranza e del governo un approccio più sistemico a questo problema.
Non ne volete discutere? Bene, lo ritiriamo, la discussione la faremo in
Commissione.
Emendamento protocollo 2552 a firma del consigliere Talarico: “All’articolo 11 è aggiunto il comma: “Al fine di
favorire la sperimentazione di politiche attive di sviluppo locale e di innovazione di sistema,
la Giunta regionale è autorizzata a concedere alla fondazione Field – istituita con l’articolo 8 della legge regionale 26 giugno
2003, n. 8 – un contributo per l’esercizio finanziario 2006 di euro 200 mila con allocazione all’Upb 4.3.02.05 (capitolo 43020505)
dello stato di previsione della spesa di bilancio 2006, da prelevare dal fondo
globale 8.01.02.04, capitolo 8.01.02.04.02”.
Prego, onorevole Talarico.
L’emendamento
in questione riguarda la fondazione Field, era già previsto nell’assestamento di Giunta
arrivato in Commissione e poi, tramite un emendamento, cassato.
Noi abbiamo ascoltato in Commissione
il Presidente e il gruppo dirigente, le proposte e le idee che hanno visto trasformare la fondazione Field, che in una
prima fase era nata per l’emersione
del lavoro, in un ente di sviluppo e quindi sempre più vicina alle imprese e anche al
sostegno del credito. Tutto questo mi ha portato a riproporre questo emendamento in Aula, poiché ritengo che ci
troviamo di fronte ad una fondazione che
sta lavorando bene nell’interesse della Calabria e quindi che occorra sostenerla ed aiutarla - quando la Regione
può, nel limite delle ristrettezze
economiche - rifinanziando la stessa cifra che è stata cassata.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Propongo all’onorevole Talarico
di non indicare per la norma finanziaria il capitolo
che fa capo al fondo globale.
Se così è, lo inviamo al coordinamento formale
per la definizione
della posta finanziaria ed il parere della Giunta è favorevole. Evitiamo che il
finanziamento per il sostegno della norma venga prelevato dal fondo globale.
Francesco TALARICO
Ma la cifra viene confermata?
(Interruzione)
La cifra confermata, però si preleva da un altro…?
(Interruzione dell’onorevole Sarra)
Stiamo lavorando, ho detto prima, un work in progress,
perché bisogna dire dove e come, al fine di arrivare alla approvazione di tutto
il testo e avere cognizione della spesa impegnata. Approviamo l’emendamento,
dico, con il coordinamento formale per verificare verso la fine su quale
capitolo allocarlo e, al tempo stesso, però, assumere la norma, perché adesso
non saremmo in grado di prevedere.
Francesco TALARICO
Quindi votare la norma, solo stabilire la cifra dopo?
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Per evitare che ci troviamo fuori dalle disponibilità
alla fine del testo, conviene accogliere l’emendamento, sapere che c’è questa
programmazione da fare e prima di chiudere, decidiamo.
Francesco TALARICO
Va bene rispetto a questa impostazione.
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Quindi approviamo l’emendamento, inviando al
coordinamento formale, va da sé che, prima di chiudere, saremo in grado di
capire l’entità.
Francesco TALARICO
Siccome la cifra riproposta è la stessa
dell’assestamento di Giunta…
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Lei ha capito pure la difficoltà che stiamo avendo.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Antonio BORRELLO, relatore
Coerente con quello della Giunta.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 2552.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 11 nel suo complesso.
(E’ approvato)
Articolo 12. Pongo in votazione il comma 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 3.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 2442 a firma del consigliere
Nucera: “All’articolo 12 abrogare il punto 4.
Aggiungere il punto 9:
- Per il sostegno delle spese di funzionamento della
Commissione consiliare antimafia, sancita dallo Statuto regionale ed istituita
con legge regionale, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2006 la spesa di
euro 150 mila, con allocazione all’Upb 1.2.04.05 dello stato di previsione
delle spese di bilancio 2006.
- Per il raggiungimento degli obiettivi di cui al comma
precedente, in deroga a tutte le leggi regionali, il Presidente della Giunta
regionale è componente di diritto della stessa Commissione”.
Prego, onorevole Nucera.
Presidente, chiedo l’abrogazione del comma 4 e, contemporaneamente, l’inserimento di un punto aggiuntivo all’articolo 12, che è il seguente:
Aggiungere il punto 9:
- Per il sostegno delle spese di funzionamento della
Commissione consiliare antimafia, sancita dallo Statuto regionale ed istituita
con legge regionale, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2006 la spesa di
euro 150 mila, con allocazione all’Upb 1.2.04.05 dello stato di previsione
delle spese di bilancio 2006.
- Per il raggiungimento degli obiettivi di cui al comma precedente, in deroga a tutte le leggi regionali, il Presidente della Giunta regionale è componente di diritto della stessa Commissione”
Sostanzialmente, si chiede
l’abrogazione di una Commissione o di una consulta, come si dice, che è
l’omologa di quella che abbiamo in Consiglio regionale, con quei fondi si può
lavorare all’interno della Commissione antimafia e non creare due strumenti in cui uno viene depotenziato
nella sua azione politica l’altro invece viene esaltato, perché ha la
possibilità e l’opportunità di attingere a
fondi del governo regionale.
Poiché il collega Nucera è
entrato nell’illustrazione sia del punto abrogativo che di quello istitutivo,
chiedo al relatore e poi alla Giunta di esprimersi separatamente sui due punti,
così facciamo una doppia votazione.
Antonio BORRELLO, relatore
Presidente,
sull’abrogazione del punto 4 il parere è contrario.
PRESIDENTE
Il parere della Giunta?
E’ contrario non soltanto
per una ragione tecnica riguardante la
copertura
finanziaria, essendo una norma aggiuntiva, e dato che la Giunta è contraria
all’abrogazione del punto 4, ma anche rispetto alla valutazione che ha fatto
l’onorevole Nucera.
Io colgo l’opportunità qui per dire che la consulta e la Commissione sono due cose diverse: la consulta è un organo consultivo dell’amministrazione, la Commissione è Commissione istituita prima come Commissione speciale di quest’Aula, l’una agisce sul terreno della produzione legislativa, l’altra è organo tecnico di consulta delle politiche del Governo e, mentre la Commissione antimafia si avvale dei fondi previsti in base al Regolamento e allo Statuto per il funzionamento delle Commissioni consiliari, per quanto riguarda l’organo tecnico, la Consulta, non può non avere l’istituzione di un capitolo ad hoc.
Pertanto cade la ragione dell’abrogazione del punto 4 e, simultaneamente e contestualmente, cade la ragione dell’aggiuntivo del punto 9.
PRESIDENTE
Il relatore sul secondo punto ha espresso parere?
Antonio BORRELLO, relatore
Sì, lo stesso, contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 2442 nella
parte che riguarda l’abrogazione del punto 4.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 2442 nella parte che riguarda l’aggiunta del punto 9.
(E’ respinto)
Pongo in votazione il comma 5.
(E’ approvato)
Al punto 6 c’è un emendamento protocollo 2443 a firma del consigliere Nucera…
(Interruzione)
E’ ritirato.
Pongo in votazione il comma 6.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 7.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 2441 a firma del consigliere Nucera: “Articolo 12, punti 10 e 11.
Punto 10:
“Al fine di valorizzare le risorse culturali, storiche, archeologiche ed ambientali fino ad oggi trascurate della Vallata dello Stillaro, che comprende i territori dei comuni di Monasterace, Stilo, Pazzano, Bivongi, la Giunta regionale affida alla società Enam – Energia & Ambiente S.r.l. – il compito di sviluppare, di concerto con i Comuni della Vallata, il progetto “I Parchi della Vallata dello Stillaro”.
Punto 11:
“Il progetto di cui al comma precedente dovrà essere sottoposto dalla Giunta regionale al Consiglio regionale per l’ approvazione definitiva.
Per il sostegno delle spese di finanziamento di tale progetto è autorizzata per l'esercizio finanziario 2006 la spesa di euro 500 mila con allocazione all’Upb 3.1.01.02 dello stato di previsione della spesa dello stesso bilancio”.
(Interruzione)
Sì, sono aggiuntivi perché abbiamo ritirato gli
aggiuntivi 8 e 9.
Prego, onorevole Nucera.
Sono due emendamenti, ma intanto espongo il primo, il 2441.
Si propone alla Giunta
regionale di affidare ad una società,
Enam (energia e ambiente), il compito di sviluppare,
di concerto con i Comuni della Vallata dello Stillaro, un progetto di recupero ed integrazione dell’intera
vallata ai fini turistici, archeologici ed ambientali,
“I parchi della Vallata dello Stillaro”.
Hanno una funzione molto importante, hanno rivestito
nella storia anche un ruolo molto importante, soprattutto per la presenza delle
antiche miniere e delle prime industrie metalmeccaniche, se così le possiamo
chiamare, che sono sorte nella nostra zona, nella nostra area, soprattutto
nell’area di Bivongi e di Stilo.
E’ una proposta che tende a sviluppare e ad
intensificare l’attività turistica delle nostre aree.
(Interruzione)
La copertura finanziaria è nella legge, nell’Upb
3.1.01.02…
PRESIDENTE
Ha illustrato anche il punto 11?
Giovanni NUCERA
Sì, tutti e due, si integra l’uno con l’altro.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 2441.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo 2510 a firma del consigliere Nucera: “Articolo 12.
Al fine di dare delle risposte specifiche finalizzate al recupero sociale, culturale ed economico della Locride, è necessario un provvedimento di intervento finanziario specifico fortemente atteso da tutta la popolazione di quell’area, verso cui tanta attenzione ha dato la politica regionale e nazionale sul piano degli impegni formali, a tutt’oggi non mantenuti.
Considerato che quel territorio è in forte ritardo di sviluppo ed ha bisogno urgente di una riqualificazione, al fine di sostenere azioni di crescita e di attuazione di iniziative sociali ed imprenditoriali viene iscritto nel bilancio regionale un apposito capitolo di spesa dello 0,2 per cento del bilancio stesso da finalizzare ad interventi specifici, demandando ad una apposita e successiva legge regionale le modalità, nonché i soggetti e gli organismi deputati all'individuazione e alla realizzazione degli interventi medesimi”.
Prego, onorevole Nucera.
Questo è un emendamento particolare, che vuole richiamare l’attenzione su un’area che è stata fortemente al centro dell’attenzione per un periodo di tempo e di cui oggi non si parla più, è caduta nel dimenticatoio, l’area della Locride. Nell’intero bilancio regionale, nell’intera manovra che stiamo facendo non un solo impegno, non una sola indicazione per quanto riguarda, concretamente, lo sviluppo di tutta l’area della Locride.
E’ un’area depressa, che ha bisogno di forti sostegni
per il recupero del territorio, per un rilancio dello sviluppo
complessivo
dell’area, per la realizzazione di opere infrastrutturali, per un recupero
completo anche sul piano culturale, per i tanti giacimenti culturali che vi insistono.
E’ un’area che ha bisogno di un intervento particolare e straordinario.
Per cui pongo – il riferimento è prettamente provocatorio,
ma vuole essere un’indicazione – lo 0,2 per cento dell’intero bilancio da
destinare all’area della Locride, che la Giunta potrà gestire secondo progetti
e programmi ben definiti. Certo, mi rendo conto che forse, per una sola volta
nella vita, si può anche realizzare un obiettivo di questo tipo, un obiettivo
estremamente nobile, ma se lo 0,2 sembra una cifra troppo alta da spendere in
una sola tornata, possiamo anche cercare di trovare un punto di mediazione e di
incontro tramite la convocazione, la presenza, la regolamentazione che il
Presidente della Giunta regionale potrà avviare per l’utilizzo dell’intero
finanziamento.
Questo è l’emendamento, possiamo dire che copre e
giustifica tutte le cose dette ieri nel corso del dibattito generale che, al di
là delle parole, questo bilancio non contiene fatti. Questo è un fatto
concreto, vediamo quale risposta darà questo Governo!
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 2510.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo 2439 a firma del consigliere Nucera: “Articolo 12.
Per favorire il finanziamento di un programma che favorisca ed incentivi l'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili nella regione Calabria, la Giunta regionale si impegna a corrispondere, ai Comuni che rilasceranno licenze edilizie per progetti di fabbricati che prevedono impianti fotovoltaici ed impianti ad energia solare, un importo corrispettivo pari alla somma che i suddetti Comuni faranno pagare meno per gli oneri di urbanizzazione ai soggetti interessati.
La Giunta regionale, previa verifica dei limiti di cui all'articolo 1, comma 23, della legge 23 dicembre 2005 n. 266, è autorizzata a ricorrere all'indebitamento sulla base delle disposizioni di cui al Titolo III della legge regionale 8 febbraio 2002, n. 8.
Il mutuo o prestito obbligazionario a carico del
bilancio regionale sarà contratto per un importo di euro 5 milioni e per una
durata di anni venti, anche a più soluzioni, a mezzo di più atti di erogazione
e quietanza subordinatamente al verificarsi delle condizioni di volta in volta
ritenute necessarie dall'istituto finanziario o ente erogatore, ai fini del suo
intervento”.
Prego, onorevole Nucera.
Presidente, questo è un onere che dovrebbe caricarsi la Regione, 5 milioni di euro da destinare ai Comuni, ma non a tutti, solo a quelli virtuosi…
PRESIDENTE
Fino ad ora c’era un’altra fonte, era un contributo che lei erogava…? No, a cosa si riferisce circa la…?
Glielo spiego subito, Presidente: ai Comuni virtuosi, le stavo dicendo, cioè a quei Comuni che fanno risparmiare il 50 per cento degli oneri di urbanizzazione a tutti quei soggetti che presentano progetti che utilizzino l’energia alternativa.
Mi appello all’assessore all’ambiente,
che so essere molto sensibile a questo tema - e so che da parte sua questo emendamento troverà pieno sostegno-. Tutti quei progetti che prevedono la costruzione di edifici – quindi il rilascio delle licenze edilizie –
con la previsione dell’installazione di impianti
fotovoltaici
ed energia solare ricevono uno sconto del 50 per cento o anche di più. Potrà
essere regolamentato attraverso convenzioni con i Comuni rispetto agli oneri di
urbanizzazione, ovviamente la Regione si farà carico, poi, di dare ai Comuni quanto
viene meno dal pagamento diretto dei privati.
E’ un emendamento ambientalista,
direbbe il mio amico Tommasi. Ecco, questo è il senso.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo 2439.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 12 nel suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 13 abbiamo un emendamento protocollo 2597 a firma del
consigliere Borrello: “All’articolo 13
sono apportate le seguenti modifiche:
al comma 1
- dopo le parole
“ristrutturazione” sono inserite le parole “e/o alla costruzione”
- la parola “regionali” è
sostituita dalle parole “della Giunta regionale e del Consiglio regionale”;
al comma 2
- l’importo “13.000.000,00”
diventa “45.000.000,00”.
Antonio BORRELLO, relatore
Si illustra da sé.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole
Sarra.
Sull’articolo 13 – parlo sul primo, ma riguarda tutti
e tre i commi – mi riesce di difficile comprensione
l’operazione che viene proposta all’attenzione
e alla valutazione del
Consiglio. In particolare, si
quantifica un mutuo o comunque l’importo massimo di un mutuo o prestito
obbligazionario che dovrebbe essere stipulato dalla Regione per un programma che, però, non esiste e che, comunque, sulla scorta di
quello che prevede l’articolo 3, deve essere
approvato dalla competente Commissione consiliare entro
trenta giorni dalla presentazione e,
comunque, sul quale la Giunta si impegna entro quarantacinque giorni dall’entrata in vigore della presente legge.
Allora
non si comprende come si può quantificare un
mutuo, se prima non viene approvato il relativo programma, quindi non possiamo esprimere un voto favorevole, a
meno che non ci sia un chiarimento
che ci consenta di fare una valutazione
diversa, ma è un problema di approccio logico che ci mette in seria difficoltà.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 2597.
(E’ approvato)
L’emendamento protocollo 2620 – mi ha comunicato il
consigliere Pizzini – è ritirato.
Emendamento protocollo 2555 a firma del consigliere
Talarico: “All’articolo 13, comma 1, togliere le parole “ubicati nei Comuni
capoluogo”.
Prego, onorevole Talarico.
Si illustra da sé. Sostanzialmente nel piano previsto dall’articolo 13, considerato che ci
sono strutture regionali fatiscenti anche in città importanti
della
nostra regione, che necessitano di
ristrutturazione, suggerisco di non prevedere per legge solo i Comuni capoluogo, lasciando la
possibilità di ristrutturare anche
qualche ufficio regionale che è completamente abbandonato in città importanti.
Basta cassare quelle due parole per dare la possibilità anche ad altre città di
vedere ristrutturati uffici regionali.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo 2555.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo 2444 a firma del consigliere
Nucera…
(Interruzione dell’onorevole Nucera)
E’ ritirato.
Emendamento protocollo 2445 a firma del consigliere Nucera: “Articolo 13. Dopo il punto 5 continua:
“Per il finanziamento di un programma finalizzato alla tutela e valorizzazione dell'architettura rurale – previa verifica del rispetto dei limiti di cui all'articolo 1, comma 23, della legge regionale 23 dicembre 2005 n. 266, la Giunta regionale è autorizzata a ricorrere all'indebitamento sulla base delle disposizioni di cui al Titolo III della legge regionale 8 febbraio 2002 n. 8.
Il mutuo o il prestito obbligazionario di cui al precedente comma per spese di investimento a carico del bilancio regionale per un importo massimo di euro 5 milioni sarà contratto per una durata massima di anni dieci, anche in più soluzioni, a mezzo di più atti di erogazione e quietanza subordinatamente al verificarsi delle condizioni di volta in volta ritenute necessarie dall'Istituto finanziario ai fini del suo intervento.
La Giunta regionale si impegna, prima della
sottoscrizione del finanziamento di cui al punto 1, a sottoporre il programma
di realizzazione delle opere all'approvazione del Consiglio regionale”.
Prego, onorevole Nucera.
E’ un emendamento che continua sul filone di quello
annunciato poco fa, che avete bocciato e che conferma come in questa Regione manchi un’idea programmatica
e di sviluppo per quelle che sono le tematiche ambientali,
Dunque, visto che la maggioranza è sorda, parlerò ad
altri perché ascoltino!
Questo è un emendamento che tende ad arricchire e
valorizzare al massimo i territori rurali della nostra Calabria, che sono
tanti. Noi abbiamo un vero e proprio giacimento culturale, architettonico e
paesaggistico che si chiama architettura rurale, che è fatta da quella che era
l’antica economia rurale della nostra gente, da case semplici, costruite col
criterio del buon padre di famiglia che lavorava i campi e che all’interno del
focolare domestico trovava la piena realizzazione della propria vita.
Noi abbiamo questo immenso giacimento culturale che
ancora oggi non riusciamo a sfruttare in pieno.
Non sto qui a propagandare politicamente un’azione, ma vi
cito soltanto i benefici economici, le risorse e il circolo virtuoso che
regioni “rosse” come quella calabrese, tipo Umbria, Toscana, hanno saputo
realizzare grazie a questi paesaggi, grazie a queste passeggiate
paesaggistiche, cioè a queste strade che si incuneano all’interno di un
territorio collinare e montano e che rappresentano una grande ricchezza.
Presidente, qui si tratta di accedere a un mutuo, come
mutui ormai stiamo vedendo si accendono per mille cose, il più delle volte non
sono nemmeno funzionali ad un ritorno economico vero e proprio nei nostri
territori, si tratta solo di avere un po’ più di buonsenso e di buona volontà
per poter sostenere questo emendamento.
Onorevole, l’articolo 53 mette in evidenza come i
consiglieri regionali abbiano la necessità, anzi l’obbligo di parlare
rivolgendosi alla Presidenza o all’Aula, cioè dalla parte dei colleghi, quindi
se lei si rivolge al pubblico con una forma di pubblicizzazione delle
iniziative, purtroppo la devo richiamare all’applicazione del Regolamento.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 2445.
(E’ respinto)
Possiamo iniziare perché l’emendamento successivo è per il punto 5.
Pongo in votazione il comma 1 dell’articolo 13.
(E’ approvato)
(Interruzione dell’onorevole Nucera)
Sì, ma ci consente di arrivare al comma 5, se siamo ancora al comma 2?!
(Interruzione dell’onorevole Nucera)
Sì, è articolo 13, comma 2.
Pongo in votazione il comma 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 3.
(E’ approvato)
Adesso il punto 5... onorevole Nucera, prego, rivolto qui alla Presidenza.
Antonio BORRELLO, relatore
Presidente, l’articolo 13 si ferma al punto 3.
Va beh, sarà stato un errore…
Emendamento protocollo 2447 sempre a firma Nucera, avente per oggetto “il finanziamento di un programma finalizzato alla ristrutturazione o edificazione di monumenti ai caduti di tutte le guerre e per cause di servizio – previa verifica del rispetto del limite di cui all’articolo 1, comma 23, della legge 23 dicembre 2005 n. 266, la Giunta regionale è autorizzata a ricorrere all’indebitamento sulla base delle disposizioni di cui al Titolo III della legge regionale 8 febbraio 2002 n. 8”. Considerato che prima abbiamo fatto cadere l’ulteriore emendamento dell’onorevole Nucera che istituiva il comma 4, “All’articolo 13 bisogna aggiungere il punto 6, con riferimento al mutuo o prestito obbligazionario di cui al precedente comma relativo a spese di investimento a carico del bilancio regionale per un importo massimo di euro 3 milioni 500 mila, lo stesso sarà contratto per una durata massima di anni dieci anche in più soluzioni, a mezzo di più atti di erogazione e quietanza subordinatamente al verificarsi delle condizioni di volta in volta ritenute necessarie dall’istituto finanziario ai fini del suo intervento, in ogni caso la Giunta regionale si impegna, prima della sottoscrizione del finanziamento di cui al punto 1, a sottoporre il programma di realizzazione delle opere all’approvazione del Consiglio regionale”.
…perché, avendo i
dirigenti dell’amministrazione modificato l’impostazione rispetto…
(Interruzione)
Presidente, non siamo qui
per giocare! Allora torniamo sempre a quel concetto che esprimevo prima.
La Calabria continua ad
avere, nonostante la bocciatura del Governo
regionale, che è il solo a non considerarle, tante risorse culturali. Tra questi, noi abbiamo– mi permetto di dire –
dei bijoux da valorizzare,
sono i monumenti ai caduti e alle vittime per
lavoro.
Io sfido qualunque cittadino della nostra regione o del mondo – per l’amor di Dio – che per una sola volta
non sia stato attratto o non si sia soffermato attentamente a contemplare un
monumento ai caduti, rimanendo attratto non tanto dal valore simbolico che esso
rappresenta, ma da quello che quel
monumento rappresenta per una comunità.
Presidente Loiero, io la sfido – lei lo ha fatto tante volte e per mille
motivi anche diversi – a visitare tutti i comuni della Calabria, ogni comune ha
un monumento ai caduti. Io la sfido ad entrare nei cimiteri più importanti
della Calabria, ogni cimitero ha un suo monumento dedicato a queste persone e a
ciò che lo stesso sentimentalmente rappresenta per la popolazione. Però cosa accade?. Questi monumenti, una volta realizzati
vengono, da parte dei sindaci, abbandonati a se stessi e lasciati all’incuria
più assoluta, per motivi di difficoltà economica e non per mancanza di volontà o di avversità verso la realizzazione
dell’opera…
(Interruzione)
Mi fai parlare?! Allora,
che cosa propongo? Vista la necessità di avviare una politica, nell’emendamento suggerisco l’attuazione di una politica volta al recupero e
alla restaurazione di tutti questi monumenti
attraverso l’accensione di un mutuo,
3.500.000, euro utilizzando la legge 24.
Presidente, non posso
rivolgermi a lei perché al tavolo c’è molta confusione, mi rivolgo al pubblico
perché colgo nella loro attenzione molta
più disponibilità ad ascoltare questi messaggi. Noi li mandiamo ad altri il
compito di recepirli.
Onorevole, lei ha superato il tempo ed ha anche invitato
il Presidente della Giunta ad andare al cimitero! Questo non è consentito
neanche alla maggioranza più agguerrita!
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 2247.
(E’ respinto)
L’emendamento protocollo 2448 è ritirato.
Emendamento protocollo 2446 a firma Nucera: “da inserire, eventualmente, all’articolo 13 dopo il punto 5 e riguardante il finanziamento di un programma di lavori pubblici, finalizzato all'edilizia sportiva per i Comuni ricadenti nelle aree delle zone interne della Calabria, il suddetto programma che la Giunta regionale predisporrà, previa concertazione con i Presidenti delle Province, i Presidenti delle comunità montane, i sindaci dei Comuni interessati, dovrà essere presentato per la relativa approvazione al Consiglio regionale.
La Giunta regionale, previa verifica dei limiti di cui all'articolo 1, comma 23, della legge 23 dicembre 2005 n. 2366, è autorizzata a ricorrere all'indebitamento sulla base delle disposizioni di cui al Titolo III della legge regionale 8 febbraio 2002 n. 8.
Il. mutuo o prestito obbligazionario a carico del
Bilancio regionale sarà contratto per un importo di euro 30 milioni e per una
durata dì anni venti, anche a più soluzioni, a mezzo di più atti dì erogazione
e quietanza, subordinatamente al verificarsi delle condizioni dì volta in volta
ritenute necessarie dall'istituto finanziario o ente erogatore, ai fini del suo
intervento”.
Prego, onorevole Nucera.
Questo emendamento nasce dall’esigenza – visto che in tutto il bilancio, in tutta la manovra di assestamento non se n’è vista traccia – di realizzare strutture sportive che possano dare vita a momenti di aggregazione sociale tra giovani. Realizzarle dove? Ovunque? No, realizzarle in quelle zone interne, in quelle aree collinari e di montagna che più di tutte soffrono l’assenza e la mancanza di interventi infrastrutturali ed edilizi volti al recupero urbano di aree molto importanti.
Presidente, anche questo emendamento va nella direzione, vista la possibilità che la Regione ha di accedere ai mutui, di finanziare ai Comuni ricadenti nelle zone interne della Calabria i progetti aventi come finalità la realizzazione di impianti sportivi.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 2446.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo 2524 a firma dei consiglieri
Feraudo e Tripodi Michelangelo: “All’articolo 13 aggiungere: “Ai fini dell’attuazione della Convenzione europea del Paesaggio, ratificata
dal Consiglio d’Europa in data 4 maggio 2006, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2006 la spesa di euro 300 mila
finalizzata all’istituzione dell’“Osservatorio del paesaggio calabrese” con
allocazione all’Upb 3.2.02.03 (capitolo 32020309) dello stato di previsione
della spesa del bilancio 2006”.
La parola all’onorevole Feraudo.
E’ un emendamento che si illustra da sé, tuttavia voglio aggiungere che l’attuazione della Convenzione europea del Paesaggio era già prevista nel provvedimento presentato dalla Giunta, quindi con l’emendamento in discussione si chiede che venga inserita la previsione di spesa riguardante l’attuazione della Convenzione europea del Paesaggio e l’istituzione dell’Osservatorio del paesaggio calabrese.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Questo emendamento
che era stato già discusso in Commissione, ora
lo ritroviamo in Aula con una posta finanziaria modificata, perché da 200 mila
euro viene elevata a 300 mila euro la richiesta di finanziamento. La volontà
della Giunta è di accogliere la norma destinando ad essa un finanziamento di
100 mila euro.
Parere del relatore? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 2524 con la
modifica illustrata dal Vicepresidente.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 2525 a firma dei consiglieri Feraudo, Tripodi
Michelangelo:
“All’articolo
13 aggiungere: “Al fine di consentire l’istituzione dei laboratori urbani
denominati “Urban Center” necessari per un’adeguata partecipazione alle scelte
urbanistiche e territoriali, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2006 la spesa di euro 300 mila euro con allocazione all’Upb 3.2.02.03 (capitolo 32020308) dello stato di
previsione della spesa del bilancio 2006”.
Prego,onorevole Feraudo.
Maurizio FERAUDO
Si illustra da sé. Anche questa proposta era inserito nel documento originario della Giunta, viene comunque ripresentata perché possa essere approvata in sede di Consiglio.
PRESIDENTE
Parere della Giunta? Favorevole.
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Vale lo stesso ragionamento che abbiamo fatto prima per
l’altro emendamento, la Giunta è favorevole alla proposta avanzata purché venga
ridotto il finanziamento previsto da 300 mila euro a 100 mila euro.
Parere del relatore? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 2525 con le
modifiche indicate dal Vicepresidente.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 2526 a firma dei consiglieri
Feraudo, Tripodi Michelangelo: “All’articolo 13 aggiungere: “Per il finanziamento di attività finalizzate alla
promozione del territorio e del paesaggio regionali, ivi compresi programmi di marketing
territoriale, è autorizzato per l’esercizio finanziario 2006 lo
stanziamento di euro 300 mila con allocazione all’Upb 3.2.02.03 (capitolo
32020310) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006”.
Maurizio FERAUDO
Lo stesso ragionamento di prima, quindi…
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Occhiuto.
Io non capisco cosa sta succedendo nella votazione degli ultimi emendamenti.
In Commissione la maggioranza è rappresentata dai propri componenti e
la Giunta dal responsabile del bilancio che è
il Vicepresidente Adamo, io non capisco perché emendamenti che sono stati
bocciati in Commissione poi vengono ripresentati in Aula dalla maggioranza
stessa e accompagnati da un parere diverso, rispetto a quello espresso in
Commissione dal Governo regionale.
Allora è inutile svolgere
il lavoro in Commissione, se poi in Aula ciò che si decide in Commissione viene
completamente ribaltato, non dall’opposizione, ma dalla maggioranza
che aveva proposto in Commissione emendamenti di segno opposto.
Per cui vi inviterei a
giudicare questi emendamenti con maggiore approfondimento.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Onorevole Occhiuto, il procedimento
legislativo parlamentare,
ma anche consiliare per quanto riguarda le
Regioni, non impedisce – anzi prevede come espressione del diritto del consigliere
regionale – che lo stesso emendamento, norma che sia, venga esaminato in
Commissione e in Aula, può succedere anche che
in Commissione si respinga un emendamento e
che in Aula lo stesso emendamento, riproposto, venga approvato. Ci sarebbe
una contraddizione
se in Commissione i consiglieri contrari all’emendamento avessero fatto
una valutazione
di merito negativa riguardo la finalità della
norma. Non è stato così, perché anzi la
finalità della norma è stata apprezzata in Aula e in Commissione
l’emendamento era stato respinto per difficoltà
di ordine finanziario.
Al punto in cui siamo arrivati, grazie al lavoro che
insieme all’opposizione abbiamo svolto in Commissione e grazie alla conduzione
che stiamo facendo sul collegato riguardo l’esame degli emendamenti in Aula, si
è valutato che, visto il parere coerente dato sia in Commissione che in Aula
sulla finalità della norma e considerato che una somma di 100 mila euro può
essere elargita per finanziare la proposta, l’emendamento in discussione può
essere accolto. Non è un caso, infatti, che varia la posta finanziaria: nel
testo dell’emendamento erano stati richiesti 200 mila euro, è stato proposto
addirittura di finanziare 300 mila euro, la Giunta ha dato parere di
accoglimento degli emendamenti destinando però ad ognuno di essi una copertura
finanziaria di 100 mila euro.
Per cui, se la sua osservazione vale in via di principio
nel caso ci dovessero essere contrastanti valutazioni di merito, non vale in
questo caso perché vi è coerenza nella
valutazione di merito riguardante la finalità della proposta.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Sarra.
In linea di
principio non c’è nessuna obiezione, però se così fosse, noi ci
troveremmo di fronte ad un emendamento che,
laddove non fosse riproposto successivamente
alla bocciatura
avvenuta in Commissione, oggi non sarebbe pervenuto al giudizio di quest’Aula.
Per cui, se c’era una valutazione positiva sulle
finalità che l’emendamento proponeva, andava evidenziata in quella sede, perché
diversamente solo la pervicacia o la testardaggine in senso positivo del
proponente, porta oggi all’approvazione dell’emendamento.
Per cui il lavoro andrebbe un attimino rivisto, in
maniera sistematicamente più corretta o meglio articolata, altrimenti si
potrebbero presentare delle situazioni antipatiche.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 2526 con le
modifiche indicate da Vicepresidente Adamo.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 2637 a firma dei consiglieri Borrello, Pacenza: “Articolo 13. Al Titolo I (disposizioni di carattere finanziario):
“Al fine di pianificare le attività emergenziali e di programmazione del dipartimento politiche dell’ambiente, si autorizza lo stesso dipartimento ad attuare un progetto triennale, mediante manifestazione di interesse per la ricerca di professionalità adeguate alla realizzazione dei predetti scopi.
La copertura finanziaria, nella misura di euro 150 mila per l'anno 2006, viene assicurata con impegno a gravare sul Fondo di riserva, mentre per gli anni successivi si provvederà con il bilancio pluriennale 2006‑2008”.
Franco Mario PACENZA
Presidente, si illustra da sé.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 2637.
(E’ approvato)
L’emendamento protocollo 2527 è ritirato.
Pongo in votazione l’articolo 13 nel suo complesso.
(E’ approvato)
Articolo 13 bis: gli
emendamenti dell’onorevole Nucera con protocollo 2470, 2469, 2471, 2468, 2464,
2472, 2463, 2467, 2462 sono ritirati.
Emendamento protocollo 2518
a firma del consigliere Maiolo: “Articolo 13 bis. Si propone l’inserimento all’articolo 12, dopo il comma 9:
10. A sostegno delle
manifestazioni connesse al Festival Leoncavallo di Montalto Uffugo è
autorizzato un contributo di euro 100 mila con allocazione sull’Upb 5.2.01.02 (capitolo 52010254) dello stato di
previsione della spesa del bilancio 2006”.
Prego, onorevole Maiolo.
Questo è un emendamento che era stato presentato in Commissione, ma che non è stato discusso. Richiama una proposta di riconoscimento, per legge, del festival internazionale di Montalto Uffugo dedicato a Ruggero Leoncavallo, c’è una proposta di finanziamento di 100 mila euro, ma ovviamente ci rimettiamo alle valutazioni della Giunta circa l’importo da destinare.
PRESIDENTE
La Giunta, intanto, sta valutando la quantificazione.
Stiamo verificando le compatibilità finanziarie. Proponiamo
una riduzione della somma che lei ha previsto, quindi di approvare l’emendamento
in sede di coordinamento formale rivedendo la cifra, come abbiamo fatto per
l’altro. Va bene?
Mario MAIOLO
Va bene.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 2518.
(E’ approvato)
E’ approvato nella formulazione del Vicepresidente, cioè prevedendo che l’individuazione
della cifra da destinare sarà fatta in sede di coordinamento alla
fine dei lavori.
Gli emendamenti protocollo 2548 e 2549 a firma del
consigliere Morelli sono ritirati.
Emendamento protocollo 2393 a firma del consigliere La
Rupa: “Articolo 13 bis. Per la riattivazione di una seconda sala operatoria con
“sala risveglio” e posti letto per trattamento post-operatorio presso
l’ospedale civile “San Francesco di Paola” (Cs) – per l’anno 2005 – è assegnato
un contributo straordinario di euro 1.500.000,00 (unmilionecinquecentomila) a
valere sul fondo della legge regionale _________________ di cui all’Upb
6.1.06.01”.
Si illustra da sé.
Parere della Giunta? Contrario.
Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute
Il parere della Giunta
è negativo perché,
per quanto riguarda i fondi della sanità per la realizzazione o la
ristrutturazione di ospedali, bisogna usare i soldi dell’articolo 20 e non fondi di bilancio.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Adamo.
Io penso che vada accolta con responsabilità, quindi
positivamente, la considerazione
fatta dall’assessore alla sanità. Va da sé che, oltretutto,
noi siamo nella condizione non soltanto di dover disporre di una programmazione
dei fondi per quanto riguarda l’edilizia sanitaria e le strutture, ma questo collegato contiene
anche un impegno per l’istituzione
di un fondo da destinare all’innovazione degli impianti tecnologici, per cui inviterei
l’onorevole La Rupa a ritirare questo emendamento, a non porlo in votazione,
anche perché lo stesso può tramutarsi in una sorta di raccomandazione che sarà valutata in sede di programmazione
su proposta dell’assessorato.
Franco LA RUPA
Va beh, ritiro a
condizione, Vicepresidente, che l’impegno resti.
Nicola ADAMO, assessore
al bilancio
Si vedrà in sede di programmazione, sulla base della programmazione…
PRESIDENTE
Si trasforma in raccomandazione.
Franco LA RUPA
Che non sia una semplice raccomandazione, ma un impegno formale.
PRESIDENTE
E’ una raccomandazione formale.
(Interruzione)
Alberto SARRA
Si trasforma in una raccomandazione.
PRESIDENTE
Bene, si trasforma in una
forte raccomandazione!
Onorevole La Rupa, l’emendamento successivo,
protocollo 2394: “Articolo 13 bis. Per lavori di completamento del
poliambulatorio di Amantea (Cs) – per l’anno 2005 – è assegnato un contributo
straordinario di euro 2 milioni, a valere sul fondo della legge regionale ______________________ di
cui all’Upb 6.1.06.01”, mi pare abbia la stessa ratio.
Franco
LA RUPA
Parliamo
dello stesso argomento, quindi ritiro l’emendamento con la stessa condizione.
L’emendamento
è ritirato e trasformato in raccomandazione.
Emendamento protocollo 2521 a firma del consigliere Maiolo: “Articolo 13 bis. Si
propone l’inserimento all’articolo 9,
dopo il comma, di:
“5.
La Giunta regionale è autorizzata, ai sensi della legge regionale 31 luglio 1987 n. 24, a concedere al Comune di Belvedere Marittimo un contributo
costante poliennale di euro 200 mila finalizzato alla contrazione di uno o più
mutui con la Cassa depositi e prestiti o con altri istituti di credito
abilitati, della durata massima di venti anni, da destinare alla realizzazione
delle infrastrutture necessaria al collegamento porto-superstrada.
6. La Giunta regionale è autorizzata, ai sensi della
legge regionale 31 luglio 1987 n. 24, a concedere al Comune di Oriolo un
contributo costante poliennale di euro 100 mila finalizzato alla contrazione di
uno o più mutui con la Cassa depositi e prestiti o con altri istituti di
credito abilitati, della durata massima di venti anni, da destinare
all’acquisizione e successivo recupero dell’ex convento dei Cappuccini e degli
immobili fatiscenti e pericolanti del centro storico.
7. Per la realizzazione degli interventi di cui al
precedente comma, è autorizzato per l’esercizio finanziario 2006 il limite di
impegno complessivo di euro 300 mila, con allocazione sull’Upb 3.2.03.01
(capitolo 32030143) dello stato di previsione della spesa del bilancio per
l’esercizio finanziario 2006”.
Mario MAIOLO
Questo emendamento è ritirato e trasformato in raccomandazione con riferimento alla creazione del piano previsto dalla legge 24 dell’87.
Quindi questa è una raccomandazione da considerare al momento della creazione del piano previsto dalla legge 24.
L’emendamento protocollo 2559 è a firma del consigliere Guagliardi, che mi pare non sia in Aula, pertanto decade.
Anche il successivo, con protocollo 2567 – è
trasformato in raccomandazione – decade.
Emendamento protocollo 2477 a firma del consigliere Nucera: “Articolo 13 bis. Al fine di consentire le operazioni di consolidamento, ristrutturazione e manutenzione del centro storico del comune di Caulonia, la Giunta regionale è autorizzata, ai sensi della legge regionale 31 luglio 1987, n. 24, a concedere un contributo costante poliennale di euro 50 mila.
L'importo sarà erogato attraverso l'accensione da parte della Giunta regionale di uno o più mutui della durata massima di venti anni con la Cassa depositi e prestiti o con altri istituti di credito abilitati, con allocazione all’Upb 3.2.03.01 (capitolo 32030142) dello stato di previsione della spesa di bilancio 2006”.
Giovanni NUCERA
Solo due parole perché hanno lo stesso oggetto gli emendamenti protocollo numero 2477, il 2475, il 2474, il 2476, il 2478, il 2479 e il 2480.
Emendamento protocollo 2475 a firma del consigliere Nucera: “Articolo 13 bis.
Al fine di consentire le operazioni di consolidamento, ristrutturazione e assetto idrogeologico del comune di Galatro, la Giunta regionale è autorizzata, ai sensi della legge regionale 31 luglio 1987, n. 24, a concedere un contributo costante poliennale di euro 50 mila.
L'importo sarà erogato attraverso l'accensione da parte della Giunta regionale di uno o più mutui della durata massima di venti anni con la Cassa depositi e prestiti o con altri istituti di credito abilitati, con allocazione all’Upb 3.2.03.01 (capitolo 32030142) dello stato di previsione della spesa di bilancio 2006”.
Emendamento protocollo 2474 a firma del consigliere Nucera: “Articolo 13 bis.
Al fine di consentire le operazioni di consolidamento, ristrutturazione e assetto idrogeologico del comune di Scilla, la Giunta regionale è autorizzata, ai sensi della legge regionale 31 luglio 1987, n. 24, a concedere un contributo costante poliennale di euro 50 mila.
L'importo sarà erogato attraverso l'accensione da parte della Giunta regionale di uno o più mutui della durata massima di venti anni con la Cassa depositi e prestiti o con altri istituti di credito abilitati, con allocazione all'Upb 3.2.03.01 (capitolo 32030142) dello stato di previsione della spesa di bilancio 2006”.
Emendamento protocollo 2476 a firma del consigliere Nucera: “Articolo 13 bis.
Al fine di consentire le operazioni di consolidamento, ristrutturazione e assetto idrogeologico del comune di Laureana di Borrello, la Giunta regionale è autorizzata, ai sensi della legge regionale 31 luglio 1987, n. 24, a concedere un contributo costante poliennale di euro 50 mila.
L'importo sarà erogato attraverso l'accensione da parte della Giunta regionale di uno o più mutui della durata massima di venti anni con la Cassa depositi e prestiti o con altri istituti di credito abilitati, con allocazione all'UPB 3.2.03.01 (capitolo 32030142) dello stato di previsione della spesa di bilancio 2006”.
Emendamento protocollo 2478 a firma del consigliere Nucera: “Articolo 13 bis.
Al fine di consentire le operazioni di consolidamento, ristrutturazione e assetto idrogeologico del comune di Riace, la Giunta regionale é autorizzata, ai sensi della legge regionale 31 luglio 1987, n. 24, a concedere un contributo costante poliennale di euro 50 mila.
L'importo sarà erogato attraverso l’accensione da parte della Giunta regionale di uno o più mutui della durata massima di venti anni con la Cassa depositi e prestiti o con altri istituti di credito abilitati, con allocazione all'UPB 3.2.03.01 (capitolo 32030142) dello stato di previsione della spesa di bilancio 2006”.
Emendamento protocollo 2479 a firma del consigliere Nucera: “Articolo 13 bis.
Al fine di consentire le operazioni di consolidamento, ristrutturazione e assetto idrogeologico del comune di Santo Stefano in Aspromonte, la Giunta regionale è autorizzata, ai sensi della legge regionale 31 luglio 1987, n. 24, a concedere un contributo costante poliennale di euro 50 mila.
L'importo sarà erogato attraverso l'accensione da parte della Giunta regionale di uno o più mutui della durata massima di venti anni con la Cassa depositi e prestiti o con altri istituti di credito abilitati, con allocazione all'Upb 3.2.03.01 (capitolo 32030142) dello stato di previsione della spesa di bilancio 2006”.
Emendamento protocollo 2480 a firma del consigliere Nucera: “Articolo 13 bis.
Al fine di consentire le operazioni di consolidamento, ristrutturazione e assetto idrogeologico del comune di Placanica, la Giunta regionale è autorizzata, ai sensi della legge regionale 31 luglio 1987, n. 24, a concedere un contributo costante poliennale di euro 50 mila.
L'importo sarà erogato attraverso l'accensione da parte della Giunta regionale di uno o più mutui della durata massima di venti anni con la Cassa depositi e prestiti o con altri istituti di credito abilitati, con allocazione all'Upb 3.2.03.01 (capitolo 32030142) dello stato di previsione della spesa di bilancio 2006”.
Sono un gruppo di emendamenti che hanno lo stesso oggetto, si riferiscono alla necessità di porre in essere un intervento
massiccio riguardante il sistema dell’assetto
idrogeologico della provincia di Reggio Calabria. Mi riferisco ai Comuni in particolare
di Galatro, Caulonia, Scilla, Riace, Placanica, Santo Stefano d’Aspromonte ed
altri ancora, poiché dopo l’amara esperienza che abbiamo vissuto in questi
giorni con l’alluvione di Vibo, è necessario porre in essere un’azione
preventiva per il recupero del territorio, non solo approvando ed attuando le
leggi che già esistono, ma ricorrendo dove c’è la necessità ad un ulteriore
intervento.
PRESIDENTE
Facciamo una votazione unica? Parere del relatore?
Contrario. Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in votazione gli emendamenti protocollo 2477,
2475, 2474, 2476, 2478, 2479, 2480.
(Sono respinti)
Emendamento protocollo 2460 a firma del consigliere Nucera…
Giovanni NUCERA
E’ ritirato.
Emendamento protocollo 2459 a firma del consigliere Nucera…
(Interruzione dell’onorevole Nucera)
E’ ritirato.
Emendamento protocollo 2429 a firma del consigliere Nucera: “Articolo 13 bis.
Al fine di potenziare la politica di ospitalità e di gestione delle Terme di Antonimina in provincia di Reggio Calabria, la Giunta regionale è autorizzata per l’esercizio finanziario 2006 alla spesa di euro 100 mila, con allocazione all’Upb 2.2.01.06 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.
Da prelevare dai fondi di riserva: 8.01.02.04 – 08-01-02-04-02”.
Emendamento protocollo 2428 a firma del consigliere Nucera: “Articolo 13 bis.
Al fine di potenziare la politica di ospitalità e di gestione delle Terme di Galatro in provincia di Reggio Calabria, la Giunta regionale è autorizzata per l’esercizio finanziario 2006 alla spesa di euro 100 mila, con allocazione all’Upb 2.2.01.06 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.
Da prelevare dai fondi di riserva: 8.01.02.04 – 08-01-02-04-02”.
Giovanni NUCERA
Sono due finanziamenti che chiedo vengano accordati, così come è avvenuto per le terme di Sibari, alle terme di Antonimina e di Galatro.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Antonio BORRELLO, relatore
Presidente, le terme di Sibari sono regionali, quindi la
differenza c’è ed è tanta. Parere contrario.
Giovanni NUCERA
Anche le terme di Galatro e di Antonimina hanno
convenzione con la Regione.
Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in votazione gli emendamenti protocollo 2429 e
2428
(Sono respinti)
Gli emendamenti a firma del consigliere Nucera con protocollo 2454, 2486, 2487, 2505, 2507, 2488, 2483, 2484, 2485, sono ritirati.
Emendamento protocollo 2539 a firma del consigliere Vilasi: “Articolo 13 bis.
Al Titolo 1 (Disposizioni di carattere finanziario), all’articolo 4 aggiungere: “La Regione sostiene annualmente, mediante sponsorizzazioni, le società calcistiche affiliate alla FIGC, costituite in società di capitali e che abbiano sede in comuni con popolazione superiore ai 10.000 residenti. L’importo dei contributi è determinato in ragione della categoria nella quale militano le società, del numero dei residenti e dei dati ufficiali di affluenza di pubblico comunicati dalla SIAE nel precedente periodo compreso tra il 1° luglio ed il 30 giugno.
Agli oneri derivanti si provvede con uno stanziamento dì euro 2 milioni all'UPB 2.2.02.02”.
Giovanni NUCERA
E’ stato già votato, Presidente, era insieme a quello di Occhiuto…
Sì, è stato bocciato.
Non c’è
dubbio che sarà bocciato anche questo, ma
volevo solo estendere l’emendamento ai
Comuni superiori a 10 mila abitanti, invece che – come aveva
detto e motivato bene il collega Occhiuto –
alle società che si trovano nei Comuni
superiori a 25 mila abitanti. Siccome l’unica società della provincia di Reggio
Calabria che avrebbe i requisiti richiesti è la Melitese e milita in promozione, avevo proposto questo
emendamento proprio per venire incontro alle società minori, a quelle società
che, secondo me, hanno necessità di sostegno e non a quelle militanti in serie
A e in serie B che, forse, sperperano denaro pubblico.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo 2539.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo 2453 a firma del consigliere Nucera…
(Interruzione dell’onorevole Nucera)
E’ ritirato.
Emendamento protocollo 2482 a firma del consigliere Nucera: “Art. 13 bis.
Per l’effettuazione di attività di informazione e di educazione sanitaria a favore del cittadino diabetico e della sua famiglia, ai sensi dell'articolo 1, comma d), della legge regionale 18/95, la Giunta regionale è autorizzata a stipulare una convenzione con l’Associazione diabetici FAND Calabria “Diabaino Vip Vip dello Stretto onlus” al fine di effettuare l’ attività di cui sopra.
Per l'organizzazione dell'attività e per il completo monitoraggio e assistenza dei diabetici calabresi e delle loro famiglie si autorizza la Giunta regionale per l’esercizio finanziario 2006 alla spesa di euro 70 mila, da prelevare sui fondi di riserva: 8.01.02.04‑08‑01‑02‑04‑02”.
Giovanni NUCERA
Si commenta da sé. Si può anche ridurre l’importo.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Antonio BORRELLO, relatore
Il parere del relatore è favorevole, ma nella misura di
15 mila euro, non di 70 mila.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
D’accordo col relatore.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 2482 con la
previsione di riduzione dell’importo da finanziare a 15 mila euro.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 2542 a firma del consigliere Sarra:
“Articolo 13 bis. Articolo 1.
La Giunta regionale è autorizzata a concedere alla
Fondazione Lucianum Mensa della Fraternità un contributo di euro 30 mila a
sostegno dell’attività altamente meritoria svolta nel sociale a favore di
persone indigenti.
All’onere derivante dal precedente comma si provvede con
le risorse disponibili nel bilancio per l’esercizio finanziario 2006”.
E’ un emendamento particolare. Io non ho presentato altri emendamenti, se non questo relativo a questa fondazione che svolge un’opera altamente meritoria nel settore sociale a favore delle persone indigenti. E’ un ente particolare che, peraltro, ha un percorso risalente nel tempo e l’opera che ha svolto è conosciuta un po’ da tutti nella nostra città.
Per questo mi permetto
di segnalarlo
alla vostra attenzione in maniera particolare non avendo presentato altri
emendamenti, se non solo ed unicamente questo, proprio per l’attività che viene
svolta dalla fondazione Lucianum.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Antonio BORRELLO, relatore
Il parere del relatore, trattandosi di una fondazione, non rientra nel contesto delle singole associazioni e quant’altro, tra l’altro supportate da una legge regionale ad hoc, è favorevole, finanziando però, un importo non superiore a 15 mila euro.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
D’accordo col relatore.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 2542 con la
previsione specificata dal relatore.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 2543 a firma del consigliere Sarra, che credo ritiri… o no?
Alberto SARRA
Sì, Presidente, lo
valuteremo successivamente.
Emendamento protocollo 2415
a firma del consigliere Nucera…
(Interruzione dell’onorevole Nucera)
E’ ritirato
Emendamento protocollo 2623 a firma del consigliere Vilasi…
(Interruzione dell’onorevole Vilasi)
E’ ritirato.
L’emendamento protocollo 2566, poiché l’onorevole
Guagliardi è assente, decade.
Emendamento protocollo 2401 a firma del consigliere
Vilasi: “Articolo 13 bis. Upb 5.2.01.02 – Diffusione della cultura.
Si richiede un contributo di euro 20 mila per la
programmazione culturale dell’associazione Sant’Arsenio onlus di Armo Gallina
(RC)”.
Non lo ritiro, anche perché
si tratta di un’associazione che
opera in una realtà, purtroppo, degradata: negli ultimi anni ci sono stati tre
omicidi in questa frazione. Questa associazione, costituita il 28 novembre
2005, si prefigge di valorizzare le risorse
umane e ambientali già presenti sul territorio, di sollecitare la nascita di
altre associazioni e ha come fine anche la formazione globale delle persone e
la promozione sociale attraverso attività di vario genere, in particolare la
valorizzazione del territorio a livello storico, ambientale, soprattutto
sociale, religioso, sportivo e culturale.
Fra l’altro, la stessa associazione ha organizzato delle
manifestazioni per il mese di agosto, in modo particolare quella del 13, che è
volta ad accogliere e riunire gli emigrati, creando, quindi, momenti di
incontro e di accoglienza per tutti gli emigrati.
Ritengo, pertanto, che questo emendamento possa essere o
debba essere accolto, anche riducendo la cifra di 20 mila euro proposta dal
sottoscritto.
(Interruzione)
L’onorevole Vilasi ritira le proposte fatte: la 2401, la
2617, la 2616, la 2615, la 2541, la 2618, la 2613, la 2614, la 2402. Non ce ne
sono più di sue in discussione.
Gli emendamenti protocollo 2367, 2366, 2369, 2364 a
firma del consigliere Morelli sono ritirati.
L’emendamento protocollo 2419 a firma del consigliere
Nucera è ritirato.
Gli emendamenti protocollo 2370 e 2371 a firma del
consigliere Morelli sono ritirati.
Gli emendamenti protocollo 2609, 2610, 2611 a firma del
consigliere Vilasi sono ritirati.
Gli emendamenti protocollo 2368 e 2365, a firma del
consigliere Morelli sono ritirati.
Gli emendamenti protocollo 2612 e 2399 a firma del
consigliere Vilasi sono ritirati.
L’emendamento protocollo 2372 a firma del consigliere
Morelli è ritirato.
Gli emendamenti protocollo 2400 e 2405 a firma del
consigliere Vilasi sono ritirati.
Gli emendamenti protocollo 2490, 2491, 2492, 2493, 2494,
2495, 2496, 2497, 2498, 2499, 2500, 2501, 2502, 2503, 2504 a firma del
consigliere Nucera sono ritirati.
Emendamento protocollo 2607 a firma del consigliere
Sulla: “Dopo l’articolo 14 è aggiunto il seguente: “Articolo 13 bis.
La Regione Calabria, nell’ambito delle azioni di tutela
e promozione delle culture dei paesi di tradizione albanese della provincia di
Crotone, è autorizzata a far ricorso al fondo di riserva per stanziare la somma
di euro 100 mila volta alla realizzazione di un telegiornale e di altre
trasmissioni televisiva in lingua albanese”.
Questa proposta l’avanzo perché i comuni di lingua albanese della provincia di Crotone, da più anni, tentano di realizzare questo programma al fine di mantenere e diffondere la loro cultura e le loro tradizioni.
Io non so se questo emendamento può essere integrato nella proposta avanzata dal collega Guagliardi, però mi pare che la proposta accolta dalla Giunta, rispetto alla discussione avvenuta in Commissione, sia insufficiente per poter portare avanti le proposte presentate dal consigliere Guagliardi – che io condivido – e dal sottoscritto.
Quindi chiedo che venga, quantomeno, fatto uno sforzo maggiore, perché sarebbe davvero insufficiente quello che è stato recepito in Commissione.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Occhiuto.
Già in Commissione, mi pare, avevamo affrontato questo argomento e avevamo deciso di trattarlo tenendo in considerazione che esiste una legge a tutela le minoranze linguistiche, in quanto è impensabile che il Consiglio regionale faccia una legge organica a tutela delle minoranze linguistiche per poi procedere con interventi che esulano della legge stessa.
Vorrei ricordare che nella legge approvata
dal Consiglio regionale della Calabria, nella
legge vigente viene prevista la possibilità di
sviluppare delle trasmissioni in lingua, per cui credo
che l’emendamento vada almeno riscritto, cioè o si inserisce nelle previsioni
della legge oppure è un emendamento che, così
com’è, duplica interventi che già la Regione dovrebbe porre in essere
nella attuazione di una legge che ha essa stessa approvato. Se non lo fa, si
modifica la legge, si dà la possibilità per esempio al Corecom, che dovrebbe
farlo, di promuovere questo tipo di iniziative, però credo che l’accoglimento
di questo emendamento configurerebbe una duplicazione di interventi rispetto a
quelli già previsti dalla legge vigente a tutela delle minoranze etniche e
linguistiche.
PRESIDENTE
Onorevole Sulla?
Io non credo che la problematica sia nei termini espressi dall’onorevole Occhiuto, nel senso che qui si fa una proposta specifica che è quella di soddisfare un’esigenza di alcune comunità, che io credo, con la legge così com’è non verrebbe soddisfatta.
Per cui insisto per cercare di trovare il modo, magari con un finanziamento anche minore, di realizzare il programma presentato.
Ho, invece, visto che gli emendamenti presentati dal
collega Guagliardi, sono decaduti perché non presente in Aula, avevamo cercato di
coordinare i due emendamenti, però – ripeto – la somma prevista è assolutamente
insufficiente. Per questo insisto chiedendo di
fare qualche sforzo ulteriore che permetterebbe
la realizzazione di quanto previsto nella proposta
mia e del collega Guagliardi. Viceversa, rischiamo di non fare né l’uno né l’altro e di avere di
nuovo una legge che non riesce a portare avanti i programmi,
anche il Corecom sarebbe nelle
condizioni di non poter realizzare questo obiettivo.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Io penso che la proposta
Sulla, tenuto
conto del fatto che la legge dispone di 170 mila
euro, che altre 70 mila sono a disposizione della Commissione competente e che le finalità della legge
sulle minoranze linguistiche comunque contemplano questi
tipi di intervento, si può, in fase di applicazione della legge concertare un programma che
consenta a questi Comuni di raggiungere gli
obbiettivi proposti. Perché questo? Perché, se
andiamo ad approvare in sede di assestamento,
adesso, un intervento di questo tipo, che comunque si sovrappone e si aggiunge
alla legge, creiamo un precedente rispetto
al quale, oltretutto, la stessa disponibilità che c’è nella legge potrebbe non risultare sufficiente per potere fare qualcosa in
Calabria, dal momento che non soltanto le aree degli insediamenti albanesi sono interessate, ma abbiamo il problema anche di
altre comunità etniche da tenere in considerazione.
Quindi,
essendoci stata la discussione, essendoci stata segnalata la presenza di questo programma, avendo noi recepito l’istanza del
collega Sulla, traducendola in sede di Commissione in un incremento del fondo
di 70 mila euro che si aggiunge ai 170 autorizzati dalla legge sulle minoranze
linguistiche, inviterei il collega Sulla, pur capendo il ragionamento che ha
fatto, a ritirare questo emendamento e a seguire insieme alla Giunta la
definizione del programma in sede di attuazione della legge.
Francesco SULLA
D’accordo, lo ritiro.
L’emendamento protocollo 2607 è ritirato.
L’emendamento protocollo 2579, a firma del consigliere
Naccari Carlizzi, lo ritiriamo e lo discutiamo in coda.
L’emendamento protocollo 2569 a firma del consigliere
Guagliardi, per assenza del proponente, decade.
Passiamo all’articolo 14. Pongo in votazione il comma 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 2.
(E’ approvato)
All’articolo 15 c’è un emendamento aggiuntivo
protocollo 2602 a firma del consigliere Naccari Carlizzi: “I dirigenti sono
valutati con periodicità annuale, entro il 31 marzo di ogni anno, sulla base
dei risultati conseguiti, in relazione alle singole competenze e nel rispetto
dei canoni contenuti all’articolo 5 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n.
286, ed in particolare della diretta conoscenza dell’attività del valutato da
parte dell’organo proponente, dell’approvazione o verifica della valutazione da
parte dell’organo competente e della partecipazione del valutato alla
procedura.
2. La valutazione è comunque effettuata entro due mesi
dalla data di cessazione dell’incarico dirigenziale, a qualunque titolo ed
anche per rotazione.
3. La Giunta regionale definisce, su proposta del
Presidente e previa contrattazione decentrata, i criteri ed i parametri per la
valutazione dei dirigenti regionali, assicurando imparzialità, oggettività ed
omogeneità di giudizio.
4. La valutazione si esprime attraverso un giudizio
sintetico, che tiene conto dell’attività svolta dall’interessato e dalla
struttura a questi assegnata, nonché dell’esito dei risultati delle altre
tipologie di controllo interno.
5. La valutazione del dirigente di servizio è effettuata
dal dirigente generale, su proposta del corrispondente dirigente del settore.
La valutazione del dirigente di settore è effettuata dal dirigente generale, su
proposta del dirigente vicario di cui al successivo articolo 32. La valutazione
del dirigente vicario è effettuata dal dirigente generale. La valutazione del
vicecapo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale è effettuata dal
capo di Gabinetto. La valutazione del dirigente assegnato all’Avvocatura
regionale è effettuata dall’avvocato dirigente. La valutazione del dirigente
assegnato ad un ufficio amministrativo alle dirette dipendenze del Presidente
della Giunta regionale è effettuata dal dirigente generale del dipartimento della
Presidenza.
6. La valutazione del capo di Gabinetto, del segretario
generale e dell’avvocato dirigente dell’Avvocatura regionale è effettuata dal
Presidente della Giunta regionale.
8. Il soggetto interessato partecipa alla valutazione
presentando, all’inizio di ogni semestre, una relazione sull’attività svolta
nel semestre precedente.
9. La valutazione negativa del dirigente regionale dà
luogo a responsabilità, ai sensi dell’articolo 21 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165. In tal caso, il Presidente della Giunta regionale nomina un
comitato dei garanti, presieduto da un magistrato, anche a riposo, con
qualifica non inferiore a consigliere di Corte d’Appello od equiparata e
composto da due dirigenti regionali, sorteggiati tra i dirigenti che rivestono
incarico equivalente a quello del dirigente incolpato. Quest’ultimo può farsi
assistere da un difensore o da un rappresentante sindacale.
10. Il comitato dei garanti cura il procedimento per
l’accertamento delle responsabilità e propone alla Giunta regionale l’adozione
dell’atto conclusivo, che deve essere deliberato nel termine perentorio di
novanta giorni dalla costituzione del comitato. Il comitato dei garanti può
aumentare il termine di conclusione del procedimento per non più di sessanta
giorni, ove, sentito l’incolpato che ne abbia fatto richiesta, ravvisi la
necessità di un supplemento istruttorio.
11. Ogni organismo precedentemente operante deve
intendersi decaduto con l’entrata in vigore della presente disciplina”.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
(E’ approvato)
L’abbiamo approvato come 14 bis.
Gli emendamenti protocollo 2461 e 2422 a firma del consigliere Nucera sono ritirati.
Emendamento protocollo 2551 all’articolo 15
a firma del consigliere Nucera: “Il personale dipendente dell’assessorato all’agricoltura della Regione Calabria, che all’entrata in
vigore della presente
legge svolge le mansioni di ispettore fitosanitario, ovvero ne abbia acquisita
la qualifica con la partecipazione a corsi di formazione professionale svolti
dalla stessa Regione con l’esclusiva competenza di applicare sul territorio regionale la normativa di cui al decreto legislativo n.
214/2005, può accedere, secondo le procedure e la normativa vigente in materia, alla categoria
D/3.
Agli
oneri derivanti dall’attuazione della presente legge si fa fronte nell’ambito
dei capitoli afferenti
le unità revisionali di base inerenti i servizi generali del personale,
autorizzati dalla legge annuale di approvazione del bilancio della Regione e
dalla legge Finanziaria che l’accompagna. Per l’anno in corso, all’onere di
euro 120 mila si fa fronte attraverso l’aumento dell’Upb 1.2.01.01 – Spese per
il personale regionale – e contestualmente viene ridotta l’Upb 8.2.01.04 –
Fondi di riserva diversi – e il capitolo 82010402 – Accantonamento da
utilizzare in sede di manovra finanziaria”.
Ricordo all’onorevole Nucera che già è stato approvato in passato e che è decaduto per intervento della Corte costituzionale.
Io ho il dovere di porre all’attenzione di questa Commissione un problema che esiste, di cui il Consiglio, in qualche modo, si deve far carico. Lo dico soprattutto ai nuovi consiglieri regionali, ma soprattutto al nuovo Governo regionale, con grande serenità e con l’intento di stimolare una maggiore attenzione riguardo la problematica. Capisco che è una problematica specifica, che afferisce 41 persone, non di più, che tocca un settore particolare dell’attività di controllo che la Regione esercita sul piano igienico-sanitario del nostro territorio.
Mi rivolgo veramente con grande umiltà e con tono
quasi caritatevole alla dottoressa Lo Moro, che so molto sensibile ai
problemi della sanità nel nostro territorio. Qui non si tratta né di una sanità rivolta all’uomo, né di una sanità rivolta agli animali, ma di un settore particolare
che è quello della vigilanza e del controllo sui vegetali e prodotti
derivanti da vegetali, nella fase della conservazione, nella fase della commercializzazione
e riguardo la corrispondenza genetica delle piante e dei relativi
materiali di moltiplicazione soggetti alla certificazione
sanitaria. Cioè si tratta di un controllo, di
tutta un’attività di controllo che è fortemente sanzionata dalla Comunità europea in caso di assenza o
di deficienza di interventi.
Per cui porre un atto di giustizia nei confronti di
questi professionisti che, in fondo, che cosa chiedono? Di adeguare il proprio status giuridico di dipendenti della
Regione Calabria. In fondo, non si tratta di riconoscere null’altro se non
quello che la Regione Calabria ha già fatto, cioè li ha formati, li ha
titolati, li sta utilizzando nel lavoro che svolgono, però, paradossalmente, li
paga e li retribuisce riconoscendogli una mansione, una funzione differente da
quanto previsto a livello nazionale.
Ora io capisco che ci sono delle norme che sono
piuttosto restrittive, ma credo che tutti assieme, Giunta, Consiglio e – perché
no? – i consulenti giuridici, più che mai in questa circostanza vanno bene,
possano trovare la via per uscire da questo imbuto in cui, sostanzialmente,
queste 41 persone oggi si trovano, per poter dare loro una risposta a esaustiva
attraverso un atto di giustizia nei loro confronti.
Vedete, molte volte la rigidità del diritto non rende
giustizia, anzi summum ius summa iniura
– diceva qualcuno un tempo – ed io ritengo che questo è un caso classico dove
la somma crea una grande giustizia e una grande disparità di trattamento.
Presidente, questo è l’emendamento che ho voluto
illustrare, ma l’ho voluto fare col cuore in mano, perché sono certo che su
questa materia ci potremo confrontare nei prossimi giorni, in quanto mi riservo
di presentare un’ulteriore norma di legge.
Presidenza del Vicepresidente Roberto Occhiuto
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Antonio BORRELLO, relatore
Nel passato, il Consiglio regionale ha già approvato un provvedimento legislativo di questo genere e la Corte costituzionale ha respinto la norma.
(Interruzione)
Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 2551.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo 2512
a firma dei consiglieri Gentile ed altri: “Articolo 15.
Per retribuzione
lorda spettante si deve intendere la complessiva
retribuzione erogata al dipendente, a qualunque titolo percepita.
Rientrano in queste previsioni i dipendenti regionali,
siano essi del Consiglio e/o della Giunta, assegnati all’Ufficio di Gabinetto,
alle segreterie particolari, dette anche “strutture speciali”, degli organi
politici, dei dirigenti generali e dei dirigenti generali vicari.
L’ultimo periodo a partire da “la misura delle indennità
sarà determinata sulla base della retribuzione mensile lorda spettante alla
data di cessazione del rapporto di lavoro” è da intendersi quale 1/12
dell’importo erogato di cui al primo comma del presente articolo”.
Ritiene che si illustri da
sé?
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario, anche se su
questa materia, siccome stiamo legiferando – poi più avanti dobbiamo,
addirittura, sopprimere un articolo che
è passato in materia di esodo –, vedremo in sede organica successivamente come affrontarlo.
Per cui propongo che,
quando arriveremo all’articolo che la Commissione ha già approvato per quanto
riguarda la riapertura dei termini dell’esodo, anche quell’articolo venga
soppresso e tutta la materia, tenuto conto delle considerazioni che ha fatto
l’onorevole Gentile, verrà rivista in sede organica.
PRESIDENTE
Poniamo in votazione l’articolo o lo ritiriamo?
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Invito al ritiro e propongo che un articolo già
approvato venga soppresso, per cui se Gentile è d’accordo, rivedremo insieme
tutta la materia.
(Interruzione)
La conosciamo bene la materia, ha ragione lei…
(Interruzione)
Sì, anche per questo propongo…
(Interruzione)
No, il punto qual è? Nel collegato la Commissione ha
approvato la riapertura dei termini dell’esodo. Per fare una cosa che abbia
rispondenza, proponiamo la cassazione di quell’articolo ai fini di pervenire
rapidamente al rispetto dei termini e ad un riequilibrio contemplando tutta la
materia insieme. Se possiamo soltanto rinviarlo, ma non per dire “non lo
facciamo”, per affrontare insieme contestualmente.
PRESIDENTE
L’emendamento protocollo 2512 è ritirato, con riserva di
farne oggetto di discussione quando arriveremo all’emendamento riguardante
l’esodo.
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Sì.
Emendamento protocollo 2581 a firma del consigliere Pietro Aiello: “Articolo 15.
Per sopperire agli effetti del trasferimento delle competenze agli enti locali e dell’esodo volontario del personale, in occasione del concorso per dirigente bandito con deliberazione 614/2004, la Giunta regionale è autorizzata ad aumentare il numero di posti messi a concorso nella misura non superiore al 20 per cento di quelli individuati nel bando.
Tale contingente è riservato al personale di
ruolo della Regione, ovvero al personale transitato alle amministrazioni provinciali ai sensi della legge regionale n. 34/2002, appartenenti
alla categoria immediatamente inferiore (ex ottava) D3, aventi, alla data di
scadenza dei termini che saranno stabiliti per la presentazione delle domande
di ammissione, i sottoindicati requisiti:
a) diploma di laurea non breve e dieci anni di anzianità
nell’ex ottava qualifica funzionale;
b) diploma di maturità e quindici anni di anzianità nell’ex ottava qualifica funzionale”.
Questo articolo
aggiuntivo tende ad attenuare il depauperamento
progressivo che sta avvenendo riguardo la figura di dirigente
nei ruoli regionali, ciò perché, in virtù
della legge sull’esodo o della legge sul trasferimento delle
deleghe agli enti locali, praticamente sta
succedendo che la Regione viene ad avere pochissimi
dirigenti nel proprio organico con notevoli ripercussioni dal punto di vista
burocratico-amministrativo sull’attività procedurale e amministrativa della
Regione stessa.
Quindi si era pensato di sfruttare la delibera di Giunta
inerente il bando di concorso per dirigente, individuando un ulteriore 20 per
cento di figure aggiuntive come ex ottavi livelli che possono partecipare al
concorso interno, mantenendo alcuni requisiti: o il diploma di laurea e dieci
anni di attività nei ruoli o il diploma di maturità e i dodici anni di
attività. Questo, naturalmente, è inerente l’ottava qualifica funzionale.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha
facoltà.
Io penso che, sul piano della prospettiva e della fase, l’obiettivo che pone il collega Aiello sia condivisibile, anche perché fa i conti con un dato di fatto oggettivo riguardante
la ristrutturazione e la riorganizzazione
della Regione. Io avverto, però, che nel secondo comma, nel secondo
capoverso c’è una proposizione che rischia di essere borderline rispetto
a un percorso di carattere legislativo, quindi credo che il secondo capoverso, si possa
riformulare anche tramite un coordinamento formale
e penso che l’individuazione nello specifico dei titoli di riferimento sia un elemento
di forzatura che rischia di metterci in una contraddizione rispetto all’obiettivo che io condivido, perché
non
c’è dubbio che dobbiamo avere come riferimento la possibilità
e la capacità di ricostruire,
a partire dalle funzioni dirigenziali, un architrave moderna ed efficace
dentro la struttura burocratica della Regione.
Quindi, se il collega
Aiello è d’accordo, darei mandato ad una riformulazione del secondo capoverso che sia più confacente anche ad elementi
di riferimento contrattuali e legislativi.
Pietro AIELLO
Concordo, onorevole Pacenza, tra l’altro questi requisiti individuati sono di ordine squisitamente macroscopico, quindi in coordinamento formale si può addivenire ad una conclusione più precisa.
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Magarò. Ne ha facoltà.
Volevo richiamare i colleghi per una discussione più ordinata, ad attenersi al Regolamento, nel senso di intervenire uno contro e uno a favore…
Io parlo contro e posso parlare, penso.
Ritengo che questo emendamento sia illegittimo per tante ragioni.
La prima, perché per
accedere alla dirigenza occorre la laurea, questo è
l’elemento essenziale
e nel secondo capoverso la laurea viene sostituita dal diploma di maturità e
quindici anni di anzianità nell’ex
ottava qualifica funzionale.
Il secondo motivo per cui
penso che questa norma sia illegittima si evince nel momento in cui si indicano
il diploma di laurea e i dieci anni di anzianità, non si può stabilire che uno,
oltre ad essere laureato, deve avere dieci
anni di anzianità. Il testo unico per l’accesso
alla carriera direttiva parla del diploma di laurea e non lo lega a dieci anni
di anzianità.
Il terzo motivo per cui
penso che questo emendamento vada ritirato riguarda la logica che se il personale regionale è già transitato alle amministrazioni provinciali,
non si può prevedere che lo stesso ritorni a lavorare alla Regione Calabria.
Per questi motivi ritengo che questo provvedimento sia
illegittimo, incostituzionale ed invito la Giunta a non esaminarlo oppure ad
esaminarlo attentamente nel discorso generale.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Aiello.
Intanto volevo rispondere al collega che l’individuazione di questi requisiti, di questi criteri è dettata dal fatto che, comunque, le leggi vengono fatte perché ce n’è bisogno, quindi siccome questo è un organo legislativo, uno fa una proposta di legge, poi si discute, si approva o non si approva.
Io prendo atto delle sue considerazioni, però per quanto riguarda coloro i quali sono transitati,
mi sembrava e mi sembra un aspetto squisitamente di tipo pluralistico, nel senso che non si voleva, a
coloro i quali comunque possedevano quei requisiti, non
dare la possibilità di partecipare al concorso
interno. Era semplicemente questo.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole
Pacenza.
Avevo già detto nel primo intervento – e mi pare che il collega Aiello fosse anche disponibile e poi alcuni elementi li ha rafforzati anche il collega Magarò – che sul secondo comma, in sede di coordinamento formale, quando si vanno ad individuare anche i criteri, ci fosse bisogno di una valutazione e di un’articolazione di natura diversa che concordi con il vincolo legislativo che sull’argomento è esplicito, quindi se da parte del proponente…
Pietro AIELLO
Sono rimasto d’accordo.
Franco Mario PACENZA
…si può dare in sede di coordinamento formale
la revisione di quella osservazione che faceva
il collega Magarò.
Io sostengo che il primo punto, diploma di laurea non breve e dieci anni di anzianità sia anomalo, in quanto sono richiesti come requisiti sia il diploma che i dieci anni di servizio, per cui uno che ha la laurea e cinque anni di servizio – come previsto dal testo unico – non può partecipare al concorso?! Mi sembra un’anomalia, cioè qui si lega la laurea ai dieci anni di anzianità. Questo vuol dire che sappiamo già chi sono questi soggetti che devono partecipare a questo concorso.
Torno a dire che il testo unico parla di diploma di laurea e cinque anni di effettivo servizio nella carriera direttiva, mettere dieci anni vuol dire imporre un limite che la norma non prevede.
La seconda questione,
penso che la laurea è il titolo per l’accesso alla dirigenza, non possiamo derogare dicendo
che il diploma può sostituire la laurea, altrimenti la burocrazia regionale di cui tutti quanti parliamo, che deve essere
basata sui meriti, sulle capacità e sulle professionalità non è fondata su
questi criteri.
Il terzo elemento riguarda il fatto strano che, mentre
deleghiamo responsabilità, funzioni e personale alle Province, poi facciamo
partecipare il personale trasferito ad un concorso interno anche se non sono
più dipendenti nostri! Per me va ritirato, io voto contro questo emendamento.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Damiano GUAGLIARDI
In merito a questo problema, non esiste già…?
PRESIDENTE
Onorevole Guagliardi, chiede di parlare?
Noi stiamo trattando una materia
non nuova per quest’Aula, sia per quanto riguarda i precedenti nelle passate
legislature, che per quanto riguarda la discussione che più volte è stata affrontata in Commissione e in Aula in questa
stessa legislatura. Sono questioni che si ripropongono perché, di volta in volta, esprimono problematiche che non siamo riusciti mai a risolvere e
a normare.
La mia proposta qual è, onorevole Aiello? E’ di
approvare l’emendamento e, in sede di coordinamento formale riformularlo come
proposto dal consigliere Pacenza, affinché si possa arrivare ad un’applicazione
della norma tale che in maniera equa riorganizzi le disponibilità dirigenziale.
Pietro AIELLO
Mi sono espresso favorevolmente sul coordinamento formale.
Nicola ADAMO, assessore
al bilancio
Siamo d’accordo?
Pietro AIELLO
Certo.
Nicola ADAMO, assessore
al bilancio
Quindi a questo emendamento
che mi trovo a firma Pietro Aiello, il protocollo 2581, è da intendersi
aggiunto questo testo che non è firmato, ma che siglo io per evitare poi…
Pietro AIELLO
Quale testo, Presidente
Adamo?
Nicola ADAMO, assessore
al bilancio
Quello che ha proposto di
integrare Pacenza.
Pietro AIELLO
Era già stato tradotto in
testo? Ne prendo atto.
PRESIDENTE
Onorevole Adamo, non c’è
necessità di firmare il testo, nel senso che questo foglio…
Nicola ADAMO, assessore
al bilancio
E’ solo questo foglio che
circola…
PRESIDENTE
…sarà acquisito dalla Presidenza come il contributo scritto alle osservazioni orali che lei ha fatto, per cui non vale come emendamento, perché lei sa…
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
No, no… è da integrare al testo. L’emendamento rimane sempre…
PRESIDENTE
L’emendamento protocollo 2581 a firma Aiello è approvato con modifiche in coordinamento formale ai sensi dell’appunto allegato all’emendamento che la Presidenza offre agli uffici.
(E’ approvato)
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Ho firmato io, è la stessa cosa.
Emendamento protocollo 2557 a firma dei consiglieri Talarico, Occhiuto, Trematerra ed altri: “Articolo 15.
Al fine di promuovere un significativo accrescimento del
livello di competitività delle piccole e medie
imprese calabresi mediante la programmazione e l’avvio di processi di riorganizzazione
finalizzati all’adeguamento ed alla modernizzazione del processo
produttivo attraverso il coinvolgimento di nuove competenze nella struttura aziendale,
con l’intenzione
di stimolare processi di nuova occupazione e
nell’intento di favorire la
valorizzazione
e l’immissione nel mercato del lavoro di giovani laureati calabresi professionalmente
specializzati, la Giunta regionale è
autorizzata, a valere sulle risorse allocate all’Upb per la somma di euro 8
milioni, ad avviare un programma sperimentale misto di formazione-nuova occupazione sotto forma di incentivi a sportello,
concessi alle imprese calabresi richiedenti, nella misura di euro 10 mila, a sostegno di un piano triennale di inserimento che
preveda per il primo anno un programma di inserimento-formazione retribuito e
per i successivi due un’assunzione a tempo determinato”.
Vuole illustrarlo, onorevole Talarico?
Sì, Presidente. Questo è un emendamento che abbiamo
voluto formalizzare come gruppo Udc proprio con l’intento di apportare a questo
assestamento di bilancio qualche novità sostanziale in direzione dello sviluppo
economico e delle attività produttive.
E’ una norma che riguarda le piccole e medie imprese
calabresi, che sostanzialmente mira a favorire l’ingresso all’interno delle
aziende calabresi di giovani laureati, quindi c’è la possibilità di creare
questo fondo per poi dare a queste aziende, attraverso una selezione a
sportello, un contributo di 10 mila euro che viene utilizzato il primo anno per
la formazione e poi per realizzare un contratto di lavoro a tempo determinato
per due anni.
Questo mira, sostanzialmente, a creare un nuovo modo di
utilizzazione dei giovani laureati calabresi che, spesso, non riescono a
trovare un posto di lavoro, ci sono tante aziende avviate sul mercato che non
hanno la possibilità di assumere proprio
perché i costi sono alti. Allora la Regione dovrebbe intervenire.
Io ritengo che su questo – non vedo l’assessore alla
formazione – anche i fondi comunitari potrebbero essere utilizzati. Ecco perché
abbiamo proposto questo emendamento, che è già attuato in altre Regioni e che
va nella direzione di utilizzare fondi di bilancio e fondi comunitari per
creare occupazione, sviluppo utilizzando in modo produttivo i giovani laureati
calabresi.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Invito il collega
Talarico a non far sottoporre alla votazione in Aula questo
emendamento e a ritirarlo, perché il Governo regionale è in grado di assumerlo e di recepirlo in base ad un programma già predisposto, dal punto di
vista amministrativo, da parte della
Giunta regionale, per cui il testo dell’emendamento può essere assunto
dalla Giunta e, in sede di definizione del programma, si possono tenere in considerazione le linee e gli indirizzi che questo emendamento esplicita. Quindi,
se Talarico è d’accordo, lo inviterei al
ritiro.
D’accordo, assessore, poiché è formato da una serie di commi estremamente complessi ci riserviamo anche di
trasformarlo in un progetto di legge organico
che presenteremo al Consiglio e quindi alla discussione
in Commissione, per
cui va bene anche che la Giunta regionale
l’assuma come atto di indirizzo.
Ritiro l’emendamento.
L’emendamento protocollo 2557 è ritirato, con riserva di
preparare un progetto di legge da presentare in Consiglio.
Non ci sono altri emendamenti all’articolo 15 perché i
due emendamenti che seguono sono delle aggiunte che costituiscono altri
articoli, infatti parlano di articolo 15 bis.
Pongo in votazione il comma 1 dell’articolo 15.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 3.
(E’ approvato)
Sul comma 4 questa Presidenza vorrebbe evidenziare
all’assessore Adamo che in Commissione è stato presentato un emendamento a
firma – possiamo chiamare l’assessore Tommasi? – Magarò, Acri, Occhiuto che, in
pratica, era diverso, prevedeva che quattro unità che lavorano già presso
l’Arpacal fossero inquadrate a tempo indeterminato. Qui, invece, leggo che il
testo è stato modificato.
La parola all’onorevole Acri…
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Chiedo scusa, pregherei i commessi se attraverso un annuncio tramite microfono fosse possibile, prima che l’onorevole Acri prenda la parola, avere qui in Aula l’assessore Tommasi.
PRESIDENTE
Assessore Tommasi, siamo al comma 4 dell’articolo 15 che prevedeva in Commissione una prima formulazione, nel testo c’è una formulazione diversa. Evidentemente occorrerebbe un parere del Governo regionale in ordine a questa questione.
Queste sono delle figure
professionali che hanno acquisito un know-how fondamentale per
l’agenzia, stanno dando un notevole contributo sia
all’agenzia sia all’assessorato
inerentemente alla Conferenza dell’assessorato all’ambiente per
quanto riguarda la Conferenza Stato-Regioni.
Sono delle figure
professionali che sarebbe
opportuno – ed è giusto – rendere stabili all’interno della struttura, proprio perché c’è
stato un grande investimento del ministero in questa
direzione, quindi ritengo che, più che accettare l’emendamento in questo
modo, sarebbe opportuno ripristinare il
vecchio testo, quello da “tempo determinato” a
“tempo indeterminato”.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Acri.
Credo che l’assessore
Tommasi abbia confermato lo spirito dell’emendamento che avevamo
presentato in Commissione e che, peraltro, era stato anche approvato.
Penso sia credibile quanto affermato pochi
istanti fa dall’assessore Tommasi, questa task force che è composta da quattro
unità ha praticamente fornito assistenza
tecnica per l’avvio dell’Agenzia per l’ambiente in Calabria e ha collaborato sistematicamente con le
autorità ambientali regionali, qualificando con notevole professionalità
tutta l’opera di monitoraggio che è stata effettuata sul
territorio regionale.
Per cui ritengo, proprio
per assicurare la continuità del lavoro quale presupposto importante per il consolidamento funzionale dell’Arpacal, che il rapporto di lavoro per
queste quattro unità venga definito a tempo indeterminato.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole
Magarò.
Mi associo alla relazione dell’assessore e ribadisco che insieme al collega Occhiuto ed Acri abbiamo presentato
questo emendamento che rientra adesso nelle disposizioni
di carattere normativo. Si tratta di un provvedimento importante che cerca di
affrontare e risolvere alcune condizioni contrattuali nei confronti di quattro
giovani professionisti che, nel corso di questi anni, hanno collaborato con la
Regione attraverso il progetto del ministero, hanno dimostrato capacità,
professionalità e competenze.
Per questi motivi anch’io avanzo la proposta, ribadisco
il concetto che ha espresso il collega Acri di approvare questo comma,
sostituendo da “tempo determinato” con“tempo indeterminato”.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Nucera.
Giovanni NUCERA
Presidente, io mi stupisco di due cose: una, non riesco a trovare l’emendamento sull’uguale materia che ho presentato. Capisco che nella confusione…
(Interruzione)
Su questa stessa materia, il comma 4 dell’articolo 15.
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Onorevole Nucera, forse quando l’ha presentato, in quel momento stava bevendo e si è distratto…!
Giovanni NUCERA
No, Presidente, stia tranquillo, io non sono abituato a bere; assessore, non sto scherzando, perché effettivamente sto cercando anch’io tra le carte e non riesco a trovare l’emendamento.
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Non vorrei che equivocasse sul termine “bevendo”, era un gesto che l’ha fatto distrarre, era acqua purissima!
Giovanni NUCERA
No, anche perché – come vede, Presidente – è segnato sulle mie carte e, quando sulle mie carte è segnato, vuol dire che quel documento è stato già presentato.
Antonio ACRI
Onorevole Nucera, non è un emendamento…
Comunque sono perfettamente in sintonia con le cose ascoltate, condivido la relazione fatta anche dal collega Acri. Ritengo che sia anche qui un caso di giustizia sociale, perché non è pensabile che la Regione, dopo aver formato i suoi migliori quadri, perché questo è il livello di cui stiamo parlando, poi per un capriccio burocratico li manda via. Per cui sono anch’io del parere che questi soggetti debbano essere assunti a tempo indeterminato, previo concorso, come si conviene nei rapporti della pubblica amministrazione.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Senatore. Ne ha facoltà.
Solo due parole, per dire che sono d’accordo su questa questione, ma non su questa,
su tutte le questioni che hanno come ratio la
possibilità di dare una sicurezza di vita e di lavoro ai giovani. Che lo faccia
il centro-destra, il centro-sinistra e così via, io sono sempre d’accordo,
anche perché quando alcune cose si sperimentano sulla propria pelle, insomma, è
un motivo in più per essere d’accordo.
Quindi il mio voto è favorevole rispetto a questa
questione.
Al termine della discussione, col parere favorevole
espresso per il Governo dall’assessore Tommasi, recependo il contenuto degli
interventi che ci sono stati nella discussione, si riassume l’emendamento già
presentato in Commissione e approvato dalla stessa in quei termini e si
considera approvato quell’emendamento al posto del comma 4 proposto.
Quindi pongo ai voti il comma 4 modificato con
l’emendamento presentato in Commissione.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 15 nel suo complesso.
(E’ approvato)
Ora ci sono due emendamenti volti a costituire due
articoli aggiuntivi. Il primo è a firma dell’onorevole Vilasi, il 2406: “Sono
autorizzate le assunzioni a seguito delle procedure di idoneità per
l’inquadramento nei ruoli della dirigenza medica ai sensi dell’articolo 8,
comma 1 bis, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, nei limiti dei
posti delle dotazioni organiche di ciascuna azienda e nel rispetto delle aree
individuate dal decreto dirigenziale n. 416 del 13 luglio 2000; per l’area
dell’emergenza territoriale, le aziende provvederanno alle relative variazioni
delle dotazioni organiche”.
Lo vuole illustrare?
(Interruzione)
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Volevo dire al collega Vilasi che il suo emendamento è stato assorbito…
Allora, siccome l’emendamento Vilasi è assorbito nel contenuto da altri emendamenti che saranno posti in votazione successivamente, lo accantoniamo e passiamo all’emendamento recante il numero di protocollo 2473 a firma Nucera, Gallo: “All’articolo 15 viene aggiunto il seguente articolo:
Articolo 15 bis
Nelle more della definizione
del programma
di riforma degli enti strumentali della
Regione, si provvede alla nomina di commissari
liquidatori per ciascun ente.
Per l’attuazione di quanto previsto al primo comma la Giunta regionale, entro sessanta giorni dall’entrata in
vigore della presente legge, nomina un commissario liquidatore per ogni ente,
determinandone il compenso. Dalla data di nomina dei commissari liquidatori gli organi degli enti strumentali cessano dalle loro funzioni.
Durante il
periodo di liquidazione il Collegio dei revisori dei conti di ciascun ente
continua ad esercitare le
proprie funzioni.
I commissari
liquidatori assicurano la continuità di gestione
degli interventi in corso. Inoltre predispongono:
a) un inventario
dei beni mobili ed immobili di proprietà degli enti e delle abitazioni in locazione;
b) l’elenco del personale dipendente degli enti con l’indicazione dello stato giuridico e del relativo trattamento
economico;
c) l’elenco dei
rapporti di collaborazione professionale e degli altri contratti di fornitura e di servizi;
d) la ricognizione
dei debiti e dei crediti degli enti;
e) la redazione
del conto consuntivo.
f) il bilancio di liquidazione dell’ente.
Nell’esercizio della gestione
liquidatoria i commissari si avvalgono del contingente di personale in forza presso gli enti”.
Lo vuole illustrare brevemente?
Sì, brevemente perché per illustrare un emendamento come questo occorrerebbe veramente tanto tempo.
Riguarda il dibattito che si è svolto anche in questo Consiglio in questi giorni, ieri, oggi, ma che già avevamo costantemente affrontato in Commissione. C’è la necessità di dare un segno pesante, forte, di svolta a questa Regione e – come qualcuno diceva – la necessità di avere il coraggio di saper avviare una politica riformatoria vera, non fatta di pannicelli caldi, di tentativi timidi, senza paure e titubanze, ma agendo in maniera radicale.
Io prendo atto che sulla Finanziaria ci sono
dichiarazioni di intenti, volontà politiche che
si proiettano verso una rivisitazione, un impegno a modificare gli
enti subregionali,
a meglio coordinarli, ma non è sufficiente. Io ritengo che oggi possiamo, con
un atto di coraggio, commissariare tutti gli enti della Regione
Calabria con degli obblighi ben precisi, intanto verificare quali sono le
passività che hanno accumulato nel corso degli
anni, dove sono allocate queste passività,
come si intende ripianarle e poi programmare un’azione di intervento forte per rilanciare
tutte le attività subregionali della Calabria, scrostare tutte le
incrostazioni, tutti i nidi di ruggine che ci sono all’interno della macchina
regionale per cercare di dare un nuovo vigore, una nuova linfa all’azione che
la Calabria attende e si aspetta da noi come suoi rappresentanti all’interno
delle istituzioni regionali
Qual è lo spirito di questo emendamento? Creare un clima di novità rompendo col passato e aprendo nuovi spiragli, nuove prospettive e nuove speranze a questa Regione.
PRESIDENTE
Parere del governo?
Negativo.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento a firma Nucera ed altri.
(E’ respinto)
All’articolo 16 non ho nessun iscritto a parlare, per cui lo pongo in votazione nel suo complesso.
Se lei lo vuole mettere a votazione lo faccia è una sua prerogativa, però, non essendoci emendamenti io una parola sola la voglio spendere.
Questi non sono emendamenti alla legge finanziaria ma sono vere e proprie leggi che si cerca di applicare e di attuare attraverso lo strumento, la via breve, la scorciatoia, lo strumento del bilancio o della legge finanziaria al bilancio. Ma con una gravità.
Mi dispiace che non ci siano organi di stampa attenti a queste cose che andrò a dire perché è mortificante verificare che una legge approvata appena sei mesi fa venga riproposta in questo documento contabile e venga modificata in 7-8 articoli. Modificata in punti più o meno importanti della legge stessa, però in 7-8 nove articoli.
Viene cambiata completamente senza che nulla avvenga sul piano sostanziale. Questi cambiano completamente una legge. Allora due sono le cose o qui le leggi si fanno ad usum delphini cioè qualcuno si sveglia una mattina e dice “domani quella legge la cambiamo perché non mi piace”, oppure qui le leggi si fanno per far comodo a qualcun altro. Siccome è stretta la via da seguire, rispetto ad una norma si sceglie bene di abolirle e modificarle immediatamente per seguire la via più facile.
Oppure, ancora quando si approvano le leggi, quando questa maggioranza approva le leggi non è talmente sicura di ciò che andrà a fare o di ciò che farà perché effettivamente sente subito dopo l’esigenza di modifica dopo sei mesi.
Questa legge dell’articolo 16 è del 21 dicembre 2005 cioè di 8 mesi fa ed oggi viene proposto di modificarla variando 7-8 articoli tutti quanti importanti ed impegnativi.
Allora vi chiedo cari amici, cortesemente, abbiate titubanza su tutto ma non sull’attività legislativa. Non abbiate titubanza nel confezionare le leggi perché la legge è erga omnes e non può essere una legge fatta ad usum delphini.
PRESIDENTE
Grazie, onorevole Nucera, anche per le citazioni latine.
Allora non avendo altri iscritti a parlare, la parola all’assessore Tripodi.
Solo per dire le cose come stanno su questo articolo, onorevole Nucera…
(Interruzione)
Debbo dirle che si tratta di un articolo che ci permette di snellire le procedure e far sì che le province ed i comuni si possano appropriare, per come prevede la legge, delle competenze a loro riservate e possano predisporre tutti quegli atti utili, necessari ed indispensabili affinché i piani vengano ripartiti provincia per provincia di concerto con i comuni.
Questo si sta facendo, né più né meno.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’articolo 16, primo comma.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 16, secondo comma.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 16 nel suo complesso.
(E’ approvato)
Si passa all’articolo 17. A questo articolo la Presidenza ha un emendamento che però giudica già recepito nel testo.
Presidente, questo è un emendamento a firma del consigliere Nucera, protocollo n. 2433 al comma 2, che così recita “A decorrere dall’approvazione della presente legge l’ente subregionale Arssa, senza alcun onere aggiuntivo di contributi dovrà a proprie spese gestire gli impianti di risalita della stazione sciistica Gambarie (comune di Santo Stefano in Aspromonte)”, io lo avevo presentato anche in sede di Commissione. Poi è stato approvato in Commissione e sempre quel lasso di tempo che non ha consentito di far coincidere i passaggi, ne ha determinato la presentazione in Aula. Io lo ritiro, prendo atto che è stato recepito e sono ben felice di aver dato una indicazione positiva.
PRESIDENTE
Allora è ritirato l’emendamento all’articolo 17.
All’articolo 17, c’è un emendamento sul quale gli uffici hanno posto la dizione “già abrogato”…
(Interruzione)
E’ ritirato anche quello? Pongo in votazione l’articolo 17…
Vincenzo SCULCO
Presidente, c’è un emendamento il protocollo n. 2.591…
PRESIDENTE
Mi dicevano che è ritirato, non è ritirato?
Vincenzo SCULCO
No, non è firmatario come fa a ritirarlo?
(Interruzione)
PRESIDENTE
Mi dicono che è già abrogato…
Praticamente, onorevole Sculco, mi dicono che il testo dell’emendamento propone delle modifiche che sono state già apportate…
L’emendamento a firma dei consiglieri Sculco, Tallini, Chiarella, Feraudo, Racco, Guagliardi, Pacenza, protocollo n. 2591 che così recita: “Alla legge regionale 7 marzo 2000 n. 10 sono apportate le seguenti modifiche:
“a) all’articolo 7, comma 1, le parole da “…sul prezzo…” a “…o permutare…” sono soppresse;
b) l’articolo 7, comma 1 bis, è abrogato” vuole riparare all’errore che abbiamo fatto in Commissione.
Se lei ricorda, Presidente, c’è stata una lunga discussione. Questo è un emendamento sull’articolo 17, per quanto riguarda l’Arssa per la definizione delle modalità, di stima dei beni relativi all’Arssa. Ci siamo accorti di aver commesso un errore e abbiamo riproposto l’emendamento in Aula.
PRESIDENTE
Mi pare di capire che la Commissione abbia abrogato parte del documento proposto in particolare proprio la parte relativa alla legge 10 del 2000.
L’emendamento vuole ripristinare ciò che la Commissione ha abrogato?
Vincenzo SCULCO
(Interruzione)
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Parere della Giunta favorevole.
PRESIDENTE
Col parere favorevole della Giunta siccome non ci sono altri iscritti a parlare su questo emendamento lo metto in votazione. Si tratta dell’emendamento numero 2191 a firma dei consiglieri Sculco ed altri.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 17 nel suo complesso.
(E’ approvato)
Sull’articolo 18 ha chiesto di parlare l’onorevole Morelli. Ne ha facoltà.
Volevo chiedere, per cortesia, se la coerenza non è un fatto di stile comportamentale, di principio e di enunciazione, la ratio di questo articolo visto e considerato che noi parliamo di riorganizzazione delle società partecipate, degli enti sub-regionali e via dicendo e poi troviamo in questo articolo la dizione “ dopo le parole enti locali sono aggiunte “comunque la Regione deve mantenere la maggioranza del capitale sociale”.
Ecco forse è importante per me in quanto non ho compreso bene perché, se da un lato parliamo di riorganizzazione delle strutture, rivisitazione di tutte le partecipate, di rilancio produttivo e quant’altro, dall’altro proponiamo questa forte presenza pubblicistica nell’ambito delle imprese. Mi pare un po’ eccessivo dal punto di vista imprenditoriale ed economico. Grazie.
PRESIDENTE
Se l’onorevole Adamo vuol intervenire per chiarire, ne ha facoltà.
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Se capisco bene, il collega Morelli chiede un
chiarimento sulla interpretazione di questa norma, sostanzialmente.
Francesco MORELLI
Una interpretazione visto e considerato che non si
comprende bene la ratio.
La norma è sostanzialmente finalizzata a che cosa? A non variare l’assetto societario tant’è che ripropone e salvaguarda sia la quota di maggioranza pubblica che il fatto, soprattutto, che la Regione anche in quel caso – poi vengo al caso – debba mantenere comunque la maggioranza del capitale sociale senza spostarci da questa condizione.
La norma potrebbe consentire, però, che nell’ambito del capitale pubblico enti o istituzioni di diritto pubblico intervengano.
Le posso fare un esempio. A chi si riferisce? Sulla base della nuova normativa che ha visto la riforma della Cassa depositi e prestiti si potrebbe prefigurare, per esempio, una partecipazione della Cassa depositi e prestiti al capitale e agli interventi.
E’ una norma che tende a consolidare lo stato delle cose, non è altro. Questo è.
Francesco MORELLI
Quindi, Presidente, se capisco bene è una norma che riguarda solo e solamente la sfera degli enti locali e altri tipi di enti di natura pubblicistica ma non della impresa privata?
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Le dico di più. Mi sta ricordando il Segretario generale…
Francesco MORELLI
Ottimo Segretario generale…
…che oltre allo scopo di cui ho parlato io questa norma va a sanare una condizione anomala. Come lei ricorda, è stato previsto che per esempio, partecipano al consiglio di amministrazione i rappresentanti delle province e dei comuni in seguito ad una scelta fatta per sanare un contenzioso che si era aperto attraverso ricorsi al Tar.
Ora attraverso questa norma quella situazione può essere regolarizzata per quanto riguarda anche l’associazione dei comuni e delle province.
Francesco MORELLI
Grazie.
Se non ci sono altri iscritti a parlare, pongo in votazione l’articolo 18 così come formulato nel testo.
(E’ approvato)
All’articolo 19 io ho un emendamento, prot. n. 2397 a firma del consigliere Vilasi che così recita: “Il comma 1 dell’art. 19 deve essere soppresso”.
Mi dicono gli uffici che praticamente lei ha presentato un emendamento al testo precedente. Sul testo posto oggi in discussione e votazione dell’Aula, l’articolo 19 sul quale lei ha presentato l’emendamento non c’è più. Quindi in sostanza il suo emendamento si intende già accolto.
Però ai fini del lavoro che qui dobbiamo svolgere, l’emendamento è ritirato perché non c’è più il testo.
Così come per l’emendamento protocollo. n. 2450 a firma del consigliere Nucera che così recita: “Al punto 3 i commi 1 e 2 sono abrogati” che è riferito al vecchio articolo 19.
Anche per il successivo, protocollo. n. 2451 sempre a firma del consigliere Nucera che così recita: “Il punto 1 è abrogato” è la stessa cosa per cui si ritiene ritirato.
Per cui all’articolo 19 non ci sono né emendamenti né iscritti a parlare.
Pertanto pongo in votazione l’articolo 19, comma 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 19, comma 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 19, comma 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 19, comma 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 19, comma 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 19 nel suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 20 - comma 3, è stato presentato emendamento prot. n. 2590 a firma dei consiglieri Chieffallo e Racco che così recita: “E’ abrogata la norma che modifica l’art. 6, comma 3, della legge regionale n. 34 del 10 dicembre 2001”.
L’emendamento, protocollo. n. 2590, è ritirato.
Non ho altri emendamenti all’articolo 20, pertanto lo pongo in votazione.
Pongo in votazione l’articolo 20, comma 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 20, comma 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 20, comma 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 20, comma 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 20, comma 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 20, comma 6.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 20, comma 7.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 20 nel suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 21 questa Presidenza non ha né emendamenti né iscritti a parlare.
Pongo in votazione l’articolo 21, comma 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 21, comma 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 21, comma 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 21 nel suo complesso.
(E’ approvato)
PRESIDENTE
All’articolo 22 non ci sono né emendamenti né iscritti a parlare.
Pongo in votazione l’articolo 22, comma 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 22, comma 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 22, comma 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 22 nel suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 23 è stato presentato, a firma del consigliere Nucera, l’emendamento protocollo. n. 2452 che così recita: “Dopo le parole “prorogato al 31.12.2006” aggiungere “se alla data citata l’organo competente non rispetterà i termini di legge, il Consiglio regionale entro trenta giorni nominerà un commissario ad acta per la definizione dell’affidamento del servizio regionale di elisoccorso”.
La parola all’assessore Lo Moro.
Riguardo l’articolo in questione vi è un emendamento riguardante la sanità che verrà discusso successivamente, chiederei quindi di discutere l’articolo 23 ed anche i vostri emendamenti in un unico discorso complessivo.
(Interruzione)
Come dice?
Giovanni NUCERA
…è abrogato l’articolo 23?
Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute
No, dico di discuterlo più tardi, quando discuteremo dell’elisoccorso complessivamente.
Giovanni NUCERA
Ma complessivamente su che cosa? Non abbiamo emendamenti sulla sanità.
Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute
Sì, noi ce li abbiamo.
Giovanni NUCERA
Dove sono?
Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute
Vi dico perché…
Giovanni NUCERA
No, dottoressa, chiedo scusa il problema è diverso. Lei ora sta annunciando un fatto che noi disconosciamo.
A noi sono stati consegnati degli emendamenti. Non ci è parso di cogliere emendamenti sulla sanità. Se, Presidente, fosse stata omessa la consegna di questi emendamenti?
Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute ed alle politiche sociali e sanitarie
C’è un articolo unico. Io ho solo chiesto se si può discutere in maniera unitaria.
Ci sono degli emendamenti successivi sulla sanità. C’è un emendamento presentato dal gruppo Ds e alcuni altri emendamenti presentati da altri consiglieri…
L’assessore Lo Moro dice che siccome c’è un emendamento che riguarda solo in parte l’articolo 23 in discussione, è opportuno discutere tutti gli emendamenti assieme in maniera da non approvare l’articolo e poi tornare sullo stesso.
Direi che questa è una soluzione più corretta e giusta.
Giovanni NUCERA
Allora ci riserviamo di discuterlo più tardi.
PRESIDENTE
Perfetto, allora saltiamo l’articolo 23 e chiaramente gli emendamenti collegati all’articolo 23 che riprenderemo dopo.
Passiamo quindi all’articolo 24…
Francesco TALARICO
Presidente, non si può anticipare il provvedimento sanitario?
Forse è meglio procedere secondo l’articolato per poi alla fine discutere e approvare l’articolo 23..
Andiamo quindi all’articolo 24.
All’articolo 24 è stato presentato un emendamento protocollo. n. 2515 a firma dei consiglieri Occhiuto, Gentile, Sarra che così recita: “Alla legge 25 novembre 1996, n. 3 sono apportate le seguenti modifiche:
L’articolo 59 bis – adempimenti transitori – è sostituito dal seguente:
1) gli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica, di proprietà o gestiti dalle Aterp provinciali, che alla data del 31 luglio 2006 siano morosi nel pagamento del canone di locazione e di ogni altro eventuale onere accessorio, in deroga a quanto disposto dall’art. 51, possono sanare la propria posizione debitoria nel termine di dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge versando l’importo dovuto in unica soluzione o con rateizzazioni concordate tra le parti ed in ragione delle procedure stabilite - per l’applicazione della presente normativa – dalle competenti Aterp;
2) Non vengono applicati interessi legali o moratori sulle somme dovute per il periodo dal 1° gennaio 1997 al 31 luglio 2006;
3) Per il periodo antecedente il 1° gennaio 1997, le somme dovute sono al netto degli interessi legali o di mora che si applicano al canone rapportato alla sola quota da riversare sulla contabilità speciale;
4) L’assegnatario che sia stato collocato, ai fini della determinazione del canone dell’alloggio, nella fascia di reddito di cui all’art. 35, comma 1 lett. C) per non aver prodotto la documentazione richiesta a dimostrazione del reddito del suo nucleo familiare, in deroga al comma 4 dell’art. 38, può inoltrare all’Aterp, nello stesso termine di cui al comma 1°, domanda per la rideterminazione, con effetto retroattivo, del canone di locazione del proprio alloggio in relazione all’effettivo reddito complessivo del nucleo familiare.
Dopo l’articolo 59 bis si aggiunge il seguente:
art. 59 ter – Estinzione del diritto di prelazione – Il diritto di prelazione previsto dal comma 20 dell’art. 1 della legge del 24 dicembre 1993, n. 560 si estingue qualora l’acquirente dell’alloggio ceduto ai sensi della stessa legge 560/93 versi all’Aterp un importo pari al 5 per cento del valore dell’alloggio calcolato sulla base degli estimi catastali ai sensi del comma 10 della stesa norma.
Dopo l’art. 59 ter si aggiunge il seguente:
Art. 59 quater – Norma transitoria – in deroga a quanto previsto dalla legge 4 febbraio 2002, n. 8 e successive modificazioni, alle Aterp della Calabria sino alla loro riforma continuano ad applicarsi le norme di cui all’art. 19 e 20 della legge 30 agosto 1996, n. 27”.
Qui c’è un appunto “già inserito”…
Giovanni NUCERA
Presidente, io ho da parlare su questo emendamento.
PRESIDENTE
Non stiamo procedendo a nulla. Fa suo questo emendamento?
Giovanni NUCERA
Non c’è niente da far mio. Io lo condivido, incominciamo a stabilire questo principio salvo una parte che adesso esporrò. Posso, Presidente?
PRESIDENTE
Ne ha facoltà.
Giovanni NUCERA
Abbiamo già avuto modo di confrontarci in sede di Commissione. Mi pare che ci sia stata una valutazione unanime sulla necessità di procedere sull’intera materia riguardante l’edilizia pubblica residenziale in maniera coordinata.
PRESIDENTE
Chiedo scusa, onorevole Nucera, abbiamo verificato e l’articolo 24 è già inserito, quindi sarebbe un commento alla pubblicazione del testo, lo rinviamo…
(Interruzione)
Giovanni NUCERA
No, aspetti, che avanti? C’è una incostituzionalità, che avanti…
PRESIDENTE
Non ci sono emendamenti all’articolo 24, lei vuole intervenire sull’articolo 24? Prego.
Sì, sull’articolo 24, comma 1.
Dicevo, Presidente, l’emendamento che devo illustrare consta di un ragionamento che voglio si faccia assieme perché penso che lei ricordi che in Commissione condivisi e feci mio l’articolo 59 bis.
Lo condivido e ancora confermo questa necessità di andare speditamente ad un riordino complessivo di tutta la materia sull’edilizia pubblica residenziale.
Colgo però al punto b), che mi pare fosse stato già cassato in sede di discussione in Commissione e ora rivedo qui nel collegato che voi ci presentate oggi, una contraddizione rispetto allo spirito che anima la legge 560.
L’articolo 59 bis, al punto b) credo si trovi in pieno contrasto con quello che è lo spirito della legge 560. Infatti non a caso, laddove si propone di saltare a pié pari quello che è previsto nella legge 560, nella legge stessa viene previsto come categorico ed inderogabile. Non a caso l’articolo 20, leggendolo attentamente, fa notare che in caso di vendita, gli Iacp o loro consorzi comunque denominati e disciplinati con legge regionale hanno diritto di prelazione. Quindi a nessuna norma è consentito di superare il dato normativo che la legge nazionale pone, né la legge regionale può superare ed oltrepassare la volontà legislativa della legge 560.
Per cui mi permetterei di suggerire sommessamente ai colleghi, così come in fondo era stato anche concordato in Commissione, di abolire questa parte fermo restando che troveremo le vie per cercare altre forme di garanzia a tutela degli inquilini che vorrebbero – rispettando quanto previsto dalla legge 560 – trovare la giusta formula per poter riscattare i loro alloggi.
(Interruzione)
Presidenza del
Presidente Giuseppe Bova
PRESIDENTE
Parere del relatore? Parere della Giunta?
Faccio mia interamente la legge, l’articolo 59 bis per la prima parte punto a).
In fondo, su questa legge c’era già stato un dibattito al seguito del quale la Commissione ha trovato l’unanimità per la sua approvazione, per quanto riguarda il punto a).
Per quanto riguarda il punto b) – e qui ci sono i colleghi proponenti Sulla, Magarò e Censore che erano firmatari dell’emendamento – già in Commissione si sollevò una eccezione, cioè quella della non coerenza a quello che è il dettato della legge 560.
La legge 560 è la legge nazionale che permette agli enti gestori di alloggi di edilizia pubblica residenziale di poter dismettere il loro patrimonio entro determinate regole ed a determinate condizioni.
Ora il comma 20 della “560” offre un vincolo di 10 anni di inalienabilità del bene qualora l’inquilino riscatti l’alloggio. Questa inalienabilità viene superata da una sola condizione e la legge lo dice in maniera espressa. La condizione è che a poter riscattare l’alloggio sia lo stesso ente che l’abbia venduto cioè l’Aterp o i comuni se sono titolari di alloggi. Nessun altro.
Questa norma cosa dice? Dice che il cittadino, pagando una penale del 5 per cento, può riscattare l’alloggio violando il comma 20 dell’articolo 1 della “560”.
Secondo me è una norma che cammina contro legge e non va nella direzione voluta dalla “560”. Non solleverò, ora, certo un caso di incostituzionalità, ma è chiaro che non possiamo legiferare, per coscienza di legislatori, contro la volontà della legge stessa.
Io questo problema sto ponendo. Poi è possibile che…
(Interruzione)
…la lettera b), Presidente…
UNA VOCE
…la mandiamo a coordinamento formale…
Collega Nucera, la proposta dell’emendamento riguarda una questione che tutti conosciamo. Le Aterp sono in difficoltà in ordine a quella che è la gestione dei canoni e quant’altro, per cui l’emendamento assume il principio di trovare….
(Interruzione)
Fammi completare.
La parte che tratti tu, invece, che è prevista dalla legge nazionale riguarda i riscatti ed è altra materia che in questo momento non possiamo trattare.
Per cui la mia proposta è: dato che tutti abbiamo come scopo quello di definire un emendamento che dia alle Aterp la possibilità di governare in queste difficoltà, è il caso di procedere ad un coordinamento formale nella stesura finale inserendo il principio sopra esposto. Ritengo sia cosa utile.
Allora accogliamo la proposta di coordinamento formale.
Pongo in votazione l’articolo 24.
(E’ approvato)
All’articolo 25 è stato proposto emendamento…
(Interruzione)
Certo, ma è evidente, nella parte su cui va fatto il coordinamento.
All’articolo 25 è stato presentato un emendamento protocollo numero 2520 a firma del consigliere Maiolo che così recita:
“Dopo l’art. 22 si propone l’inserimento dell’art. 22 bis:
Art. 22 bis
1. Si premette che:
- “Pmi” indica le piccolissime, le piccole e le medie imprese che rispondono ai requisiti di cui alla disciplina comunitaria;
- “finanziamento a medio-lungo termine”: indica il finanziamento avente una durata non inferiore a 18 mesi e non superiore a 120 mesi, n. 269, convertito con legge 24.11.2003, n. 236 e successive modificazioni;
- “garanzia” indica le cogaranzie e le controgaranzie rilasciate dal fondo regionale.
2. E’ istituito il fondo regionale di garanzia (fondo) per agevolare l’accesso al credito delle Pmi operanti nel territorio calabrese.
La Regione Calabria apporta al fondo le risorse necessarie nel rispetto della normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato concessi sotto forma di garanzia.
Altri soggetti pubblici e privati operanti sul territorio calabresi possono apportare risorse al fondo. Tali risorse sono destinate alle Pmi operanti nello stesso ambito territoriale dei predetti soggetti.
Il fondo opera attraverso la prestazione di co-garanzie e controgaranzie esplicite, incondizionate ed irrevocabili a favore dei Confidi garanzie a fronte di finanziamenti bancari a medio e lungo termine da questi erogati alle Pmi di cui al comma 1.
Il fondo costituisce patrimonio separato della Regione Calabria. Tale patrimonio è impignorabile.
Il patrimonio del fondo è altresì costituito dalle commissioni percepite per il rilascio delle cogaranzie e delle controgaranzie e dai proventi finanziati comunque maturati.
3. Il fondo presta le garanzie, se i Confidi hanno prestato garanzia per i finanziamenti diretti:
– all’innovazione e allo sviluppo tecnologico;
– al miglioramento dei processi produttivi e della competitività dell’impresa, anche nei mercati internazionali;
– alle imprese giovanili, femminili e sociali;
– ad incrementare l’occupazione e migliorare la qualificazione professionale;
– al miglioramento dell’ambiente e del contesto sociale;
– a favorire processi di ricapitalizzazione aziendale, di riequilibrio nelle fonti di finanziamento dell’impresa e consolidamento delle esposizioni finanziarie a breve termine derivanti da eventi straordinari;
– ad acquisire servizi per il consolidamento finanziario, il potenziamento e lo sviluppo economico e produttivo delle imprese.
4. Possono richiedere le controgaranzie e co-garanzie di cui al punto 2 i Confidi operanti nel territorio calabrese:
a) i cui statuti non contengano clausole statutarie che subordinano l’acquisto della qualità di socio all’iscrizione ad associazioni ed organismi di rappresentanza imprenditoriale;
b) che adottino idonee procedure di valutazione, monitoraggio e controllo dei rischi assunti nonché di rivalsa a seguito dell’escussione della garanzia;
c) che abbiano stipulato una convenzione con più di due banche, di cui almeno una con sede legale in Calabria;
d) che garantiscano finanziamenti erogati ad un tasso di interesse che, in nessun caso, potrà essere superiore al tasso indicato dalla Banca d’Italia, al momento della stipula del contratto di finanziamento, quale media dei tassi attivi a medio e lungo termine applicati ai finanziamenti per cassa relativi ad operazioni accese nell’ultimo trimestre in Calabria ridotto di 50 punti base.
5. La Regione Calabria seleziona il gestore del fondo, mediante una procedura di evidenza pubblica tra le banche, che esercitano prevalentemente l’attività di garanzia collettiva dei fidi a favore dei soci, gli intermediari finanziari ed i Confidi iscritti nell’elenco speciale di cui all’art. 107 del D.lgs 1/9/1993, n. 385.
I soggetti partecipanti alla procedura di cui al presente comma, dovranno dimostrare di possedere capacità tecniche, organizzative, ed economiche e finanziarie, idonee ad assicurare la prestazione del servizio oggetto della procedura, come disciplinato nella Convenzione di gestione predisposta dalla Regione Calabria nella quale saranno definite e disciplinate le modalità operative del fondo.
6. Nel caso i Confidi non eseguano il pagamento in garanzia ai soggetti finanziatori a causa dell’inadempimento delle Pmi, la controgaranzia è escutibile direttamente dai soggetti finanziatori. Il fondo acquisisce il diritto a rivalersi sulle Pmi inadempienti per le somme da esso pagate. Nello svolgimento delle procedure di recupero del credito per conto del fondo, il gestore applica, così come previsto dall’art. 9, comma 5°, del decreto legislativo 31.3.1998, n. 123 la procedura esattoriale di cui all’art. 67 del Dpr 28.1.1988, n. 43 e successive modificazioni.
7. La Regione Calabria favorisce le aggregazioni dei Confidi operanti nel territorio regionale realizzate nei trenta mesi successivi all’entrata in vigore della presente legge.
Con apposito regolamento dell’assessore all’economia della Regione Calabria, da emanarsi entro 90 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, è disciplinato il modo di erogazione delle agevolazioni previste dai successivi articoli.
Per beneficiare delle agevolazioni, i Confidi risultanti dall’aggregazione dovranno avere i seguenti requisiti minimi:
a) unità operative in ciascuna delle province della Calabria;
b) un fondo consortile o un capitale sociale, interamente versato non inferiore ad euro 500.000;
c) un patrimonio netto, comprensivo dei fondi rischi indisponibili e di quelli costituiti mediante accantonamenti di conto economico operanti a fronte di previsioni di rischio sulle garanzie prestate, non inferiore ad euro 5.000.000.
8. La Regione contribuisce, mediante l’erogazione di contributi in conto capitale alle spese sostenute per l’attuazione delle aggregazioni di cui al precedente punto 7.
Il contributo è concesso secondo le modalità ed i criteri degli aiuti de minimis di cui alla comunicazione 96/C 68/06 della Commissione europea e successive modifiche ed integrazioni, nella misura massima del 60 per cento delle spese ritenute ammissibili.
Le spese ammissibili possono riguardare:
a) acquisto di elaboratori e programmi informatici;
b) partecipazione a corsi di formazione per il personale addetto all’attività dei Confidi;
c) acquisizione di consulenze esterne in materia gestionale ed organizzativa;
d) ottenimento della certificazione di qualità in base alle norme Iso 9000 e/o della revisione e certificazione dei bilanci e/o del rating da parte di società autorizzate dalla Banca d’Italia;
Le spese di cui alla lettera d) sono ammissibili fino ad un valore massimo del trenta per cento dei costi sostenuti e documentati. Non sono ammissibili le spese concernenti imposte, interessi, oneri accessori e le spese amministrative e di gestione.
9. La Regione concede un contributo, diretto ad incrementare la disponibilità del fondo di garanzia destinato alla prestazione di garanzie a favore delle imprese associate a ciascuno dei confidi risultanti dall’aggregazione di cui al precedente punto 7.
Il contributo è concesso nella massima di 5 volte la consistenza del predetto fondo ed in ogni caso non superiore a euro 3.000.000.
10. Per l’attuazione degli interventi previsti dalla presente legge si provvede per l’anno finanziario 2006 con E. 500.000,00 disponibili sul Upb 220202 (6125201 fondo unico industria).
11. La Giunta regionale, previa verifica di compatibilità con le norme ed i regolamenti nazionali e comunitari è autorizzata ad utilizzare i fondi già dati in gestione ai Confidi per la patrimonializzazione degli stessi.
Per gli esercizi successivi, la legge di approvazione del bilancio determina le risorse necessarie per l’attuazione degli interventi di cui alla presente legge e la relativa copertura finanziaria”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Maiolo. Ne ha facoltà.
Presidente, l’articolo 25 è stato già approvato in Commissione come emendamento. In fase di coordinamento formale, che era stato annunciato in Commissione, per quanto riguarda i parametri della copertura finanziaria nel testo riportato in Aula manca una modifica che era stata proposta e che riguarda l’elevazione del limite del patrimonio netto a 5 mila euro per beneficiare delle agevolazioni. Ciò allo scopo di agevolare l’aggregazione dei confidi e parimenti aumentare il limite massimo del contributo a 5 milioni di euro.
Poi c’è stato un disguido materiale alla fine dell’articolo dove non è inserito “per gli esercizi successivi la legge di approvazione del bilancio determina le risorse necessarie per l’attuazione degli interventi di cui alla presente legge e la relativa copertura finanziaria”.
Saltando questo periodo sembrerebbe che questo articolo trovi copertura finanziaria solo per il 2006. Quindi l’emendamento ha il senso di modificare i due parametri e aggiungere quello che materialmente è stato omesso a causa di una svista nel ricopiare l’emendamento.
PRESIDENTE
Sull’articolo 25 non essendoci più alcun emendamento si vota comma per comma. E i commi 11 e 12 – cui si riferisce l’emendamento – si intendono modificati dall’emendamento stesso.
Pongo in votazione l’articolo 25, comma 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 25, comma 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 25, comma 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 25, comma 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 25, comma 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 25, comma 6.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 25, comma 7.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 25, comma 8.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 25, comma 9.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 25, comma 10.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 25, comma 11 per come modificato.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 25, comma 1 per come modificato.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 25, comma 13.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 25, comma 14.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 25, comma 15.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 25, comma 16.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 25 nel suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 26 sono stati presentati più emendamenti. Al comma 1 non ho emendamenti…
Demetrio NACCARI CARLIZZI
Sul comma 1, chiedo la parola io. Posso?
PRESIDENTE
Ne ha facoltà.
Sul comma 1, abbiamo visto rileggendolo che c’è un po’ di confusione tra enti strumentali, enti regionali, enti sub-regionali, enti ausiliari, per cui credo sia opportuno che si faccia un coordinamento formale in cui venga chiarita la portata dell’articolo utilizzando il nome esatto per i singoli enti.
Quindi è solo un problema di coordinamento formale.
PRESIDENTE
E’ accolta la richiesta di coordinamento formale al comma 1 che pongo in votazione.
Pongo in votazione l’articolo 26, comma 1.
(E’ approvato)
Anche al comma 2 è necessario un coordinamento formale perché c’è una consecutio logica tra i due commi.
Pongo in votazione l’articolo 26, comma 2.
(Interruzione)
Collega Sculco, nell’ambito della formulazione dell’emendamento passato in Commissione si recitava che nelle more – alle partecipate, in modo particolare all’Afor – della riforma è fatto divieto di procedere ad assunzioni di personale a tempo determinato ed indeterminato.
(Interruzione)
Sculco, sto parlando del comma 2 dell’articolo 26. Tu sei uscito tranquillamente con una magnifica fotografia sul giornale stamattina dicendo che sono bloccate le assunzioni, cosa che abbiamo deliberato in Commissione, e che l’Afor sul filo di lana aveva fatto 22 assunzioni ecc.
Nel testo il senso è stato addirittura stravolto perché si parla di divieto di assunzioni a tempo indeterminato, ma questo lo sappiamo perché per le assunzioni a tempo indeterminato bisogna fare concorsi.
Per cui è stata proposta la clausola che fa divieto, comunque, di assumere fino alla riforma.
(Interruzione)
Quando scrivi così, la cosa è fatta.
Presidente, dicevo che al comma 2 dell’articolo 26 al secondo rigo “nelle more… ecc. è fatto divieto di procedere comunque ad assunzioni di personale” non a tempo indeterminato perché si sa che non possono assumere…
(Interruzione)
Onorevole Adamo, altrimenti vanifichiamo la possibilità di…
In Commissione abbiamo deliberato nel comma 2 dell’articolo 26 che agli enti sub-regionali, in particolar modo all’Afor, - e peraltro stamattina una magnifica fotografia del collega Sculco è uscita fuori dalle pagine del giornale - “ è fatto divieto di assumere fino alla riforma degli stessi”.
Divieto di assumere a tempo indeterminato. E’ chiaro, lì si devono fare i concorsi ed è una clausola che non serve.
PRESIDENTE
Io ho l’obbligo di farle una domanda. Lei sta sollevando queste eccezioni perché in Commissione era stata licenziata altro tipo di formulazione…
Leopoldo CHIEFFALLO
Perfetto…
PRESIDENTE
Perché altrimenti sarebbe un emendamento…
(Interruzione)
Allora non c’è problema, sta ricordando che a livello di coordinamento formale il testo va scritto come da Commissione.
Quindi non lo pongo nemmeno alla valutazione dei colleghi, chiedo solo il coordinamento formale.
Coordinamento formale, però precisiamo fin da subito che togliamo il termine “indeterminato”. Lasciamo “assunzione del personale”.
Poi volevo dire perché, appunto, qui ci siamo…
(Interruzione)
Leopoldo CHIEFFALLO
Non è sufficiente. In Commissione abbiamo inteso quello che ha detto lei ed abbiamo aggiunto il lavoro interinale che non è assunzione da parte dell’Afor. Quindi va aggiunto “anche lavoro interinale”.
(Interruzione)
Sì, “sotto qualsiasi forma” va benissimo. Siamo d’accordo.
Devo fare una precisazione perché quando ti sei assentato abbiamo fatto una cosa…
(Interruzione)
Volevo dire che, come abbiamo detto in occasione di un emendamento che riguardava l’esodo, la norma approvata dalla Commissione per la riapertura dei termini sull’esodo del personale dipendente della Regione la si intendeva soppressa. Per un refuso andando avanti nei lavori invece non essendoci emendamenti è stata approvata nel corpo dell’articolo.
Allora dobbiamo intendere che la mia precisazione, in occasione di quell’emendamento che era precedente alla votazione dell’articolo, sopprime la norma e in sede di coordinamento questa norma non ci deve essere perché altrimenti riapriamo i termini dell’esodo del personale regionale. Cosa che abbiamo escluso di fare in questa fase. D’accordo? Riguarda esattamente il comma 5 dell’articolo 15 che va soppresso.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’articolo 26, comma 2 per come coordinato.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 26, comma 3.
(E’ approvato)
Ci sono poi degli emendamenti aggiuntivi all’articolo 26.
L’emendamento protocollo numero 2626 a firma dei consiglieri Borrello, Maiolo, Abramo, Pizzini, Occhiuto, Sculco, Naccari ed altri così recita: “Il Consiglio regionale approva il bilancio preventivo ed il bilancio consuntivo della società mista di cui al presente articolo”.
Onorevole Sculco, stiamo discutendo l’articolo 26, l’emendamento che come diceva il Presidente Bova prevede più firme e che recita testualmente “Il Consiglio regionale approva il bilancio preventivo ed il bilancio consuntivo della società mista di cui al presente articolo”.
Per le verifiche della impropriatezza che abbiamo fatto, dobbiamo ritirare questo emendamento o votare contro perché altrimenti andiamo a complicare il procedimento…
Vincenzo SCULCO
Ritirato…
Allora l’emendamento protocollo numero 2626 è ritirato.
Sempre all’articolo 26 è stato proposto emendamento protocollo numero 2627 a firma dei consiglieri Borrello, Maiolo, Abramo, Pizzini, Occhiuto, Sculco, Naccari ed altri che così recita: “Al fine di ricondurre competenze e funzioni della società mista Sorical alle previsioni normative di cui all’articolo 40 della legge regionale 3 ottobre 1997, n. 10 la Giunta regionale entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge e previo parere vincolante della Commissione consiliare permanente provvede alla revisione dello statuto della predetta società e della convenzione stipulata con la Regione”.
Prego, onorevole Borrello.
Antonio BORRELLO, relatore
Onorevole Sculco, ci sono delle norme proprie del codice civile che in riferimento alle società miste, pubblico-privato,…
Vincenzo SCULCO
…questi emendamenti che abbiamo constatato essere in contrasto con le norme del codice civile sono da ritirare…
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Sono da ritirare, esatto. Spieghiamo perché. La Regione è socio di maggioranza ed ha tutta la facoltà in sede di assemblea della società mista di andare a modificare lo Statuto, ma solo in quella sede, non in questa.
Antonio BORRELLO, relatore
Ritirato, va bene, se c’è un problema di carattere tecnico legislativo. Se si può trasformare in ordine del giorno di invito…
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Questo è un altro discorso….
Antonio BORRELLO, relatore
…che vada in assemblea e proponga questa cosa…
Quello che dice l’onorevole Borrello si può fare perché l’invito attraverso l’ordine del giorno – chiamasi raccomandazione o ordine del giorno – è rivolto a noi stessi, alla Regione, quindi alla rappresentanza legale affinché in sede di assemblea possa perseguire questo obiettivo.
PRESIDENTE
Bene come ordine del giorno…
Che c’è, onorevole Tripodi
…giusta la procedura, l’invito alla nostra rappresentanza. Dato però che quelli che sono in quell’assemblea rappresentano la Regione, l’invito del Consiglio regionale ha un valore vincolante sì o no? La domanda che pongo è questa, non so se è chiaro…
Visto che la Regione ha la maggioranza assoluta in quell’assemblea, la richiesta che si avanza ai nostri rappresentanti diventa vincolante per loro? Sono obbligati ad introdurre questa modifica sì o no? Questo voglio dire.
Questo non è un problema che riguarda l’efficacia del procedimento, ma di ordine politico.
Se l’assemblea vota un ordine del giorno di indirizzo che vada in una determinata direzione, il rappresentante della Regione in seno all’assemblea può farlo suo, ma è un problema di condivisione e di sensibilità di accoglimento politico. Non riguarda l’efficacia del procedimento che stiamo seguendo.
Allora questo emendamento protocollo numero 2627 è trasformato in ordine del giorno ed è accolto. Lo pongo in votazione.
(E’ approvato)
E’ stato, inoltre, presentato l’emendamento protocollo numero 2449 a firma del consigliere Nucera che così recita “E’ fatto divieto di aumentare il capitale sociale a tutti gli enti sub-regionali che dall’approvazione della presente legge e fino alla data del 30.06.2007 non abbiano fornito certezza delle passività pregresse e programmato un piano di ammortamento delle stesse passività con l’individuazione anche di eventuali responsabilità personali ove accertate.
Gli stessi enti sono tenuti a fornire sempre alla data del 30.06.2007 una ridefinizione della missione produttiva.
La Regione Calabria non sosterrà finanziariamente nessuna delle società partecipate se ciascuna di queste non certificherà l’ammontare delle passività pregresse entro la data del 30.06.2007.
E’ fatto divieto alla Regione Calabria di sostenere aumenti di capitale finanziario se non vengono curati gli adempimenti di cui sopra”.
L’onorevole Nucera non è in Aula consideriamo, dunque, l’emendamento decaduto.
Pongo in votazione l’articolo 26 nel suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 27 non ci sono emendamenti. Pertanto lo pongo in votazione.
Pongo in votazione l’articolo 27, comma 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 27, comma 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 27 nel suo complesso.
(E’ approvato)
All’articolo 28 è stato presentato emendamento protocollo numero 2568 a firma del consigliere Guagliardi che così recita “I territori dei comuni di Mongrassano, Cerzeto, San Martino di Finita e Rota Greca, sono da più tempo interessati da fenomeni franosi e di dissesto idrogeologico. La strada provinciale che collega i comuni di Montalto Uffugo e Mongrassano, con provenienza da San Marco Argentano, è chiusa al traffico perché interessata da un fenomeno franoso. L’edificio delle scuole elementari del comune di San Martino di Finita è stato dichiarato inagibile dalle competenti autorità. Le strade di accesso allo stesso comune presentano un abbassamento del fondo stradale che supera i 10-15 cm. Il fenomeno franoso che insiste nel territorio del comune sopra citato è in continua evoluzione e preoccupa amministratori e cittadini locali e che già hanno vissuto la drammatica esperienza delle frazione di Cavallerizzo del comune di Cerzeto.
Al fine di realizzare opere di manutenzione della montagna, che si caratterizzano come fondamentali per prevenire fenomeni franosi pericolosi per l’incolumità delle persone e delle cose, si rende necessario l’utilizzo di operatori dell’Afor e dei consorzi di Bonifica operanti nella provincia di Cosenza, da affidare, in utilizzazione diretta alla comunità montana Media Valle Crati”.
La parola all’onorevole Guagliardi.
Questo emendamento, Presidente, si può trasformare in una raccomandazione.
Vedete, due anni fa abbiamo avuto il dramma di Cavallerizzo. Sulla destra e sulla sinistra di Cavallerizzo ci sono i comuni di Mongrassano, alcune frazioni di Cerzeto, compreso Cerzeto e San Martino di Finita.
Sono comuni che stanno rischiando di essere dei nuovi Cavallerizzo e stanno rischiando di essere tali perché manca la manutenzione della montagna Magna, cioè della parte sovrastante queste comunità.
La raccomandazione, o non so come vogliamo trasformarla, riguarda l’utilizzo in una fase speciale dei lavoratori forestali per fare manutenzione di questa montagna, per prevenire un ulteriore disastro, sapendo che a Mongrassano hanno già chiuso il traffico pesante nell’ingresso sulla provinciale con provenienza da San Marco Argentano e nel comune di San Martino di Finita è stata chiusa la scuola elementare. C’è un abbassamento del territorio per una parte di oltre 10 centimetri con danni visibili già alle case.
Credo che il Consiglio regionale nelle forme che meglio ritiene debba dare la possibilità che delle squadre di lavoratori idraulico-forestali possano fare la manutenzione speciale prima dell’inverno, altrimenti saremo di fronte ad un’altra eventuale, possibile sciagura di questo territorio.
PRESIDENTE
Se ho capito bene propone, onorevole Guagliardi, la trasformazione dell’emendamento in raccomandazione…
Damiano GUAGLIARDI
Non so come, utilizziamo la soluzione migliore. Lo chiedo al Governo.
PRESIDENTE
Allora l’emendamento Guagliardi viene trasformato in raccomandazione. Parere del relatore?
Antonio BORRELLO, relatore
Va bene.
PRESIDENTE
Parere della Giunta? Sia il Presidente che il Vicepresidente ne raccolgono la raccomandazione…
Damiano GUAGLIARDI
L’onorevole Pirillo è consenziente.
(Interruzione)
…cioè affidare ad una squadra di operai forestali della comunità montana la manutenzione straordinaria dei comuni Cerzeto, Mongrassano…
Allora l’emendamento è assunto come raccomandazione.
(E’ approvato)
C’è adesso un emendamento aggiuntivo protocollo numero 2598 a firma dei consiglieri Pacenza, Sulla che così recita: “All’articolo 28, dopo il comma 9, sono aggiunti i seguenti commi:
1. Il piano poliennale dovrà prevedere che agli operai idraulico-forestali in servizio presso gli enti attuatori degli interventi di cui ai precedenti commi che, entro il 1° gennaio 2007, presentino al proprio datore di lavoro proposta per la risoluzione del rapporto di lavoro viene erogata, subordinatamente all’accettazione della proposta medesima da parte dell’Ente, una indennità supplementare pari a 15 mensilità della retribuzione lorda spettante alla data della predetta risoluzione al netto di ogni ulteriore indennità per ogni anno derivante dalla differenza tra 65 anni e l’età anagrafica individuale, espressa in anni, posseduta alla data di cessazione del rapporto di lavoro calcolati per un massimo di tre anni.
2. Per le istanze presentate entro il termini di cui al precedente comma la cessazione del rapporto di lavoro è fissata al 30 giugno 2007.
3. L’indennità supplementare come determinata dal comma 1, sarà corrisposta in quota di pari importo da erogarsi entro il primo semestre di ciascun anno a decorrere dal 2007.
4. Non saranno riconosciute in nessun caso somme aggiuntive a titolo di ferie non godute durante il periodo di servizio.
5. La Giunta regionale è autorizzata ad emanare apposite direttive per l’applicazione della presente norma.”
Ha chiesto di parlare l’onorevole Sulla. Ne ha facoltà.
Era stata, in sede di Commissione, già avanzata la proposta di un emendamento che è stato accolto dalla Commissione stessa ed è stato inserito nell’articolato. Si è ritenuto poi di proporre queste ulteriori aggiunte per rendere più chiaro l’indirizzo che si vuol seguire.
Non intendo dilungarmi oltre se non per avanzare una raccomandazione alla Giunta, visti i tempi brevi che sono previsti per mettere in moto tutta questa macchina che è sicuramente abbastanza complessa: avviare subito un confronto con le organizzazioni sindacali e di istituire – se è possibile – una cabina di regia che veda coinvolta oltre la Giunta anche la Commissione e le organizzazioni sindacali del settore.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento e la raccomandazione.
Onorevole Borrello?
(Interruzione)
Vuole parlare, onorevole Nucera
…mi piacerebbe capire… ho alzato le mani nel precedente emendamento, continuava a guardare alla sua sinistra e non guardava da questa parte. Mi deve scusare, Presidente, ora anche su questa vicenda stava per chiedere il parere del relatore senza dare l’opportunità alla minoranza di poter parlare.
Dico che se è un fatto di strabismo lo possiamo anche accettare….
Gesuele VILASI
Credo che siccome ha alzato le mani, ha capito, giustamente, che si era arreso e quindi non le ha dato la parola…
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Giovanni NUCERA
Sì, Presidente, ho chiesto la parola se lei me lo consente…
(Interruzione)
Secondo me ce l’ha pure con me.
Le chiedo scusa, Presidente, purtroppo questo sono, che ci posso fare? Vorrei essere una bella donna, pazienza, non lo sono…
PRESIDENTE
Non capisco l’intervento.
(Interruzione)
Allora, Presidente, condivido lo spirito di questo emendamento. Condivido la necessità di mettere mano seriamente alla riforma complessiva di tutta la vicenda Afor. Condivido anche questa volontà di abbassare l’età anagrafica dei dipendenti operai forestali. Condivido la necessità di abbattere questo sistema che ci porterebbe in un certo qual modo a continui e non produttivi, molte volte, impegni finanziari piuttosto forti, però, una domanda me la pongo su questo emendamento.
Invece di avviare a legge approvata la proposta di confronto con i sindacati, proprio per quello spirito di concertazione che viene più volte spesso richiamato, perché non aspettare qualche giorno, qualche settimana e far approvare questa stessa norma dopo averla condivisa con i sindacati e avendo un quadro preciso anche dell’ammontare della cifra?
Che cosa significa negli ultimi tre anni? Chiunque si trovi nella condizione degli ultimi tre anni e nell’età degli ultimi tre anni può andare in pensione? Quanti operai sono? Qual è lo stato giuridico di questi operai, caposquadra ecc.? Ci sono diversi ruoli all’interno del comparto forestale.
Ritengo che bisogna fare un ragionamento molto più complicato, fermo restando che condivido perfettamente lo spirito della norma. In fondo si era parlato anche in Commissione e in fondo è una cosa che noi possiamo costruire e bene col coinvolgimento di tutti.
Per cui si può anche accettare lo spirito di questo articolato, ma non ne condivido i contenuti proprio per la carenza e la mancanza di una forte partecipazione su una tematica così importante ed impegnativa.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Pirillo.
Chiedo scusa all’Aula, voi avete già parlato del comma 3, ma io ho il dovere di dirvi che il comma 3 – per come è scritto – ha problemi con l’accordo di programma che abbiamo stabilito tra gli enti gestori e le province.
Abbiamo fatto un accordo col quale vengono trasferite alla provincia 1000 unità di operai idraulico-forestali. Il comma 3, se non esclude quegli operai, probabilmente interferisce e quindi vanifica l’accordo di programma che abbiamo fatto con le province.
Per cui al comma 3 dobbiamo aggiungere che il trasferimento non riguarda i lavoratori impiegati con l’accordo di programma stipulato tra enti gestori della forestazione e delle province.
Eravamo all’emendamento più raccomandazione protocollo numero 2598…
(Interruzione)
Diamo ordine, per favore, al nostro lavoro.
Prima di passare alla votazione dei commi io l’ho sottoposto all’Aula, l’ho fatto illustrare ai presentatori; c’è stato, pur con valutazione dolce, un parere contro per opportunità da parte dell’onorevole Nucera.
Prima di andare oltre e passare all’articolato, devo chiedere il parere del relatore prima e del Vicepresidente poi sull’emendamento.
(Interruzione)
Alberto SARRA
Presidente, scusi, prima che parli l’onorevole Adamo. Non abbiamo seguito. Si tratta dell’emendamento al comma 3?
Ritorno. Sul comma 3 ha espresso il proprio parere poco fa l’assessore Pirillo, che io ho pregato di fermarsi perché eravamo su un’altra fattispecie. Cioè, all’articolo 28 c’era un solo emendamento, quello protocollo numero 2598 a firma dei consiglieri Pacenza-Sulla che interveniva come comma aggiuntivo tra il 9 e il 10.
Su questo ho dato la parola prima all’onorevole Sulla come presentatore. Poi ha chiesto la parola l’onorevole Nucera, che pur con valutazioni di opportunità si è espresso contro.
Poi ha parlato l’onorevole Pirillo su un’altra fattispecie. Ho fermato Pirillo e prima di procedere al voto su questo emendamento stavo per dare la parola al Vicepresidente che me l’aveva chiesta. Concludiamo questo con un voto e dopo torniamo su quel punto, chiaro?
Su questo emendamento la Giunta esprime parere favorevole accogliendo anche la raccomandazione, indicazione – non so come è giusto chiamarla. E’ una proposta quella fatta dall’onorevole Sulla che sicuramente viene accolta in sede politica per garantire la concertazione.
Va da sé – lo voglio dire in riferimento alle raccomandazioni espresse dalle organizzazioni sindacali sulla stampa odierna – che l’applicazione di questa norma non è assolutamente automatica. Prima di avviare ogni processo eventuale di esodo volontario, è chiaro che, dal punto di vista della regolamentazione del processo, bisogna convenire con una concertazione. Quindi, in questo senso la proposta va nella direzione giusta. E’ rafforzativa, fuga una preoccupazione e al tempo stesso accoglie una volontà politica del Governo che non pensa ad atti unilaterali in questa direzione. Anzi hanno più forza questi processi che sono condivisi e partecipati dal punto di vista sociale.
Giovanni NUCERA
Posso? Ad adiuvandum, Presidente. Proprio riprendendo le parole dell’assessore che mi confortano…
PRESIDENTE
Non è rituale, ma le do la parola.
Giovanni NUCERA
La ringrazio, Presidente. Allora, Vicepresidente Adamo, al punto 5 dove si dice “La Giunta regionale è autorizzata ad emanare apposite direttive per l’applicazione della presente norma.” io direi di aggiungere “finalizzate a creare un tavolo di concertazione con le organizzazioni sindacali”.
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Onorevole Nucera, sul senso siamo d’accordo e l’ho già detto. Però stiamo attenti: uso un termine di cui c’è molto abuso…
Giovanni NUCERA
Lo utilizzi lei il termine, Vicepresidente…
La sovranità legislativa del Consiglio regionale è una. Il potere esecutivo è un altro. La concertazione è un metodo che può caratterizzare la programmazione concertata, ma statuire in questa norma questa questione per legge è una subordinazione, diventa un vincolo attraverso il quale, sostanzialmente, si limita la sovranità della manifestazione della volontà politica che è tradotta nella norma da parte dell’Aula.
Va da sé che la concertazione va fatta, ed è fuori discussione, ma nella norma non può essere recepita per queste ragioni.
PRESIDENTE
Le chiedo scusa, onorevole Nucera e poi votiamo. Mentre lei prevede una concertazione c’è un confronto ex ante e l’impostazione dell’emendamento e dell’articolo dicono che la Regione lo fa per legge, poi riguardo le modalità apre il confronto, ma su una base già decisa. Mi ha capito?
Lo so io, ora dobbiamo votare. Ci sono, pur avendo la stessa volontà, due approcci differenti. Succede, quindi rispetto a questo pongo in votazione l’emendamento così come coordinato.
(E’ approvato)
Giovanni NUCERA
Presidente, io voglio fare una dichiarazione di voto.
PRESIDENTE
Va bene, sia lei che l’onorevole Sarra.
Presidente, ritengo che il coordinamento delle cose dette avremmo dovuto farlo subito. Non vorrei che domani dovessimo rimpiangere di non aver insistito su una materia così importante. Se non si vuol fare subito per mancanza di motivazione mi piacerebbe però che la Presidenza si impegnasse in un rapporto più costruttivo perché vorrei che questo emendamento diventasse legge e legge di tutti, perché su questa materia ci siamo confrontati. C’è una unanimità di pareri.
In fondo, la scorsa legislatura fummo noi ad avviare questa nuova politica di gestione del personale e di ammodernamento, di rivisitazione anche dei soggetti per ringiovanire, sostanzialmente, anche la macchina amministrativa, burocratica della Regione. Questo è uno scopo cui tutti quanti tendiamo.
Non me la sento di votar contro questo emendamento, perché il voto contro molte volte è un voto radicale, è un voto che non lascia spazi ad altre interpretazioni. Dico e confermo che siamo in piena sintonia per quanto riguarda lo spirito della legge, ma non sul metodo.
Noi possiamo avere un voto unanime, sarebbe una cosa importante. Ritengo quindi che basta aggiungere poco o nulla per poter avere l’unanimità del voto su questo emendamento.
La mia osservazione è di tenore simile, anche se con una differenziazione.
Non si comprende bene, Presidente, come questo personale verrà trasferito alle comunità montane e come queste faranno fronte al pagamento di questo personale.
Peraltro, riesce di oscura identificazione l’espressione “sistema di simulazione degli scenari” perché non si comprende che cosa vuole evidenziare questa…
(Interruzione)
Ma è sempre l’articolo 28… il trasferimento…
Quindi, io prima di esprimere un voto vorrei, cortesemente, essere messo nelle condizioni di comprendere quali sono queste modalità, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto retributivo perché diversamente ci troviamo di fronte ad una simulazione che non corrisponde a quello che realmente poi avverrà.
Ho una difficoltà oggettiva e la esprimo.
Quindi con queste motivazioni non dà un voto favorevole? Eravamo già in fase di, ho capito, la ringrazio.
Non mi ero accorto che c’erano dichiarazioni di voto per cui, chiedo scusa colleghi, sull’emendamento visto che ci sono state due dichiarazioni di voto non favorevoli con due motivazioni diverse io ripropongo la votazione sull’emendamento.
(E’ approvato)
A questo punto siccome al comma 3 c’è una osservazione dell’assessore…
(Interruzione)
Sì, punto per punto. Ha osservazioni al comma 1 dell’articolo 28, assessore?
Allora votiamo comma per comma.
Pongo in votazione l’articolo 28, comma 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 28, comma 2.
(E’ approvato)
Sul comma 3 dell’articolo 28 mi fermo e l’assessore riprende la parola.
Io ho già annunciato che è necessario far salvi gli accordi di programma che sono stati fatti per quanto riguarda le province.
Ecco qui, articolo 28, comma 3. Dovremmo aggiungere che il trasferimento non riguarda i lavoratori impiegati con gli accordi di programma e stipulati tra gli enti gestori della forestazione e le province per evitare di trasferire personale che non può esserlo, per cui rimangono - per effetto dell’articolo 6 ter della legge 2001 – all’Afor o ai consorzi di bonifica.
Infatti, il 6 ter recita che i consorzi di bonifica hanno i propri operai idraulico-forestali, l’Afor ha gli operai idraulico-forestali che lavorano nel demanio e quindi le comunità montane potrebbero prendere gli operai idraulico-forestali che rimangono al di fuori dei consorzi di bonifica e del demanio forestale.
Per cui questi operai che sono in numero di circa 1000 e che sono trasferiti alle province potrebbero essere presi o dai consorzi di bonifica o dall’Afor e non raggiungeremmo lo scopo.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Talarico. Ne ha facoltà.
Francesco TALARICO
Quanti operai sarebbero interessati a questo trasferimento in base a questo emendamento?
Mario PIRILLO, assessore all’agricoltura e forestazione
E quanti sono in base a quello dell’onorevole Pacenza che riguarda il comma 3? Come cifra totale.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il Vicepresidente Adamo. Ne ha facoltà.
Sulla proposta fatta dall’assessore Pirillo la preoccupazione è coerente, non solo con un impegno sottoscritto ma con un processo che prevede una sua organicità. Una organicità, badate, che non sfugge nemmeno alla approvazione e attuazione del piano che l’assessorato sta predisponendo per l’utilizzo produttivo.
Quindi anche la domanda che faceva l’onorevole Talarico può trovare risposta con l’esito della concertazione.
A questo fine l’emendamento che ha proposto l’onorevole Pirillo può essere assunto subito dopo la prima virgola “a decorrere dal 1° gennaio 2007, attraverso una paritetica” ma recitando testualmente - se l’assessore Pirillo è d’accordo - “fatti salvi gli accordi di programma stipulati tra gli enti gestori e le province per il trasferimento dei lavoratori”. Va bene? Praticamente il soggetto diventa l’accordo di programma. D’accordo? E l’oggetto, complemento oggetto diventa il trasferimento.
Mario PIRILLO, assessore all’agricoltura e forestazione
Va bene.
Ribadiamo che dopo la virgola testualmente scriviamo “a decorrere dal 1° gennaio 2007, fatti salvi gli accordi di programma stipulati tra gli enti gestori e le province per il trasferimento dei lavoratori,” e poi continua “gli operai idraulico-forestali”.
Dottore Multari, abbiamo precisato che la norma sull’esodo è stata soppressa. Siccome mi giunge notizia che la si dà sempre per approvata, voglio ribadire che l’abbiamo soppressa, parlo dell’articolo 15, comma 5.
PRESIDENTE
Siccome siamo ancora in seduta e si fa una affermazione formale, se non ci sono affermazioni questa è in qualche maniera interpretazione autentica. Pongo in votazione l’articolo 28, comma 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 28, comma 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 28, comma 5.
(E’ approvato)
Siamo arrivati al comma 6 dell’articolo 28.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Chieffallo. Ne ha facoltà.
Voglio ricordare ai colleghi che in sede di Commissione le spese generali dell’Afor le avevamo abbassate dal 7 al 3 per cento, avendo qui noi letto i prospetti di questa grandissima somma a disposizione dell’Afor che è stata gestita sempre e comunque con molta discrezionalità.
Comunque questo articolo partiva, ovviamente, dal 1° gennaio prossimo perché per l’anno in corso…
Sergio STANCATO
Vi chiedo scusa, ma c’è un emendamento ora qui o avete sbagliato?
Leopoldo CHIEFFALLO
E’ una norma passata in Commissione alla unanimità…
Sergio STANCATO
E poi dalla Commissione al Consiglio è stata modificata da sei a tre?
(Interruzione)
Da sei a tre?
Leopoldo CHIEFFALLO
Presidente, le spese generali erano 7 per cento e in Commissione sono passate al 3 per cento a partire dal 1° gennaio prossimo.
Siccome io sono consigliere regionale oltre che assessore, se il Presidente mi dà la parola…
Posso? Allora vi dico la verità: questa riduzione è sensibilmente alta e passa da 7 a 3 e non so dove vuole andare a parare perché non so cosa volete farne dell’Afor. Vi chiedo scusa, ma vi devo dire che dal 7 al 3 per cento non è assolutamente possibile.
Così come, secondo il mio giudizio, – esprimo, ripeto, solo il voto da consigliere regionale, ero purtroppo distratto perché stavo parlando con la collega Lo Moro di un fatto altrettanto importante – è una esagerazione questo divieto assoluto che avete previsto al punto 2 dell’articolo 26.
Ho qui una lettera della Corte dei conti - è l’ultima che mi è arrivata per conoscenza - per le inadempienze dell’Afor. L’Afor ha personale, 10 mila e rotti dipendenti operai idraulico-forestali, ma non ha ufficio legale e il contenzioso è alto.
Il mio direttore generale ha chiesto più volte al dipartimento generale economia la istituzione di un capitolo di almeno 500 mila euro per sopperire, per far fronte al contenzioso che è altissimo.
L’Afor non ha avvocati, non ha laureati in economia e commercio, non ha dottori in scienze forestali. Ha tanti operai, ma la struttura burocratica dell’Afor è carente. Ciò per mia conoscenza diretta avendo fatto insieme al Presidente della Giunta regionale, presente anche il dottore Durante, un’accurata ricerca per verificare se era possibile trasferire dalla Regione e dagli altri enti personale che potesse sopperire alle difficoltà ed incombenze che l’Afor ha.
Vi dico sinceramente che il secondo comma significa che l’Afor non è in grado di essere gestita. Questo lo devo dire per onestà nella mia qualità di consigliere e per conoscenza diretta nella mia qualità di assessore.
Sul comma 3 vorrei pregare i colleghi di fare una ulteriore valutazione se è possibile, lo chiedo al Presidente. Cioè di non scendere dal 7 al 3 per cento. Mi pare ridurre…
Poi le spese di gestione ci sono, devono essere…
(Interruzione)
Chiudono? Io questo ho detto qualche attimo fa a Leopoldo Chieffallo…
Leopoldo CHIEFFALLO
Onorevole Pirillo, per una questione di chiarezza e per una informativa al Consiglio.
Sono intervenuto in ritardo e vi chiedo scusa ma non sapevo di questa cosa. Io però – finisco – vorrei pregare di valutare e di prendere in considerazione questo punto solo per un attimo visto che abbiamo lavorato per tante giornate oggi, ieri, avantieri. Vorrei che questa cosa fosse valutata bene perché sono convinto che il consiglio di amministrazione col 3 per cento non riuscirà neanche a sopperire alla spesa dei locali, al pagamento dei dipendenti. E’ veramente poco.
Assessore Pirillo, per informazione ai colleghi e quindi anche all’assessore - a meno che le cifre che ho non siano false - il 7 per cento produce 10 milioni 386 mila euro di spese generali pari a 21 miliardi di spese generali così suddivise: 1 milioni 347 mila per pagare le indennità al consiglio di amministrazione e ai direttori generali; 1 milione 131 per fitto, consumi e manutenzione; 6 milioni 355 mila per spese del personale; 1 milione 920 mila per Co.co.co.; 695 mila per spese di collaudi e consulenze e commissioni; 800 mila per incentivazioni al personale.
Come lei vede, se stringiamo queste spese col 3 per cento stanno abbondantemente dentro le spese obbligatorie. Tutta questa discrezionalità, 10 miliardi, mi sembra esagerata, io non so se se li ha l’assessore al turismo che promuove la Calabria in giro per il mondo.
Guardiamo le cose per come stanno. Se vogliamo tagliare gli sprechi col 3 per cento potrebbero affrontare le spese, dato che, peraltro, tale riforma parte dal prossimo anno. Se hanno preso obbligazioni quest’anno, le chiudano e dall’anno prossimo si farà una operazione più oculata.
Noi, onorevole Pirillo, all’interno di questo bilancio abbiamo potuto trovare 1 milione di euro per cercare di portare avanti attività produttive nell’interesse di questa nostra Regione e qui ci troviamo un ente sub-regionale che ha, niente di meno, 22 miliardi di vecchie lire di spese generali per mandare avanti la conduzione degli uffici.
E’ una questione da valutare.
Presidente, questa questione era stata affrontata già in Commissione dove avevamo stabilito che le spese generali per quanto riguarda l’Afor, che abbiamo codificato in un comma, erano il 6 per cento mentre il 3,5 per cento si riferiva al compenso che sarebbe stato corrisposto alle comunità montane per quanto riguarda l’utilizzo degli operai forestali.
Dico solo una cosa. Sono perfettamente d’accordo con quello che asserisce l’assessore Pirillo: fino a quando noi abbiamo questa azienda, dobbiamo metterla nelle condizioni di poter funzionare.
Do atto che questo bilancio, questo assestamento sta andando nella direzione di un cambiamento, di una riforma complessiva di tutti gli enti strumentali, quando arriveremo a quella fase della riforma complessiva di tutti gli enti, in quella fase allora valuteremo se cambiare determinate cose oppure no. Ma in questo momento tarpare le ali ad un’azienda che comunque è la più grande azienda della Calabria, ha 6 mila dipendenti, ritengo che non sia una strategia corretta e politicamente accettabile.
Non capisco cosa ci sia di strano se nel momento in cui c’è necessità di personale, che d’altra parte – come ha già detto l’assessore Pirillo - non si riesce a trovare, lo si recluti attraverso contratti di lavoro.
Mi sembra che sia una procedura abbastanza corretta e necessaria perché il sottoscritto che ha vissuto la vita dell’Afor sa quali e quante difficoltà dal punto di vista amministrativo e burocratico ci sono per mandare avanti quell’ente.
Allo stato attuale non ci sono più di 6-7 persone nell’ufficio di Catanzaro per mandare avanti tutta la baracca. Per cui mi associo a quello che diceva l’assessore riguardo una rivisitazione in termini seri e concreti, in termini soprattutto di un’attesa che tutti quanti vogliamo, di una riforma precisa e puntuale degli enti strumentali. Altrimenti non lavoriamo nell’interesse dalla nostra terra.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Naccari. Ne ha facoltà.
Presidente, molto brevemente. Mi sono convinto dell’importanza di quell’articolo che noi abbiamo approvato, sulla necessità di rivedere, razionalizzare, riformare e/o sopprimere – come era stata la mozione di allora – una serie di enti regionali.
Mi rendo conto, però, anche di una cosa.
Stiamo affrontando con l’assestamento di bilancio e con l’ordinamentale una serie di riforme che sono probabilmente condivise da tutti. L’unico problema è che quegli stessi che le condividono molto spesso non fanno abbastanza poi per far diventare queste riforme vere.
Però ho anche un dubbio rispetto all’effetto di alcune previsioni che stiamo approvando.
Ci mancherebbe. Anche io condivido gli obiettivi, ma questa condivisione è piena di speranza sul desiderio di funzionamento delle soluzioni che troviamo.
Ho però l’impressione, ma spero di sbagliarmi, che se continueremo ad affrontare questioni di riforma importantissime sulle materie fondamentali - che mai come questa volta forse sono state inserite in un provvedimento come questo - faremo sicuramente bene perché affronteremo le questioni ma, probabilmente, utilizzeremo il metodo sbagliato arrivando a dei risultati aberranti.
Ora andiamo avanti, ci mancherebbe, noi votiamo questi emendamenti ma penso che ci sarebbe dovuto essere un percorso di valutazione e in qualche maniera di controllo di quelli che sono i risultati ex ante e quindi di previsione dei risultati che andiamo a produrre e che, invece, in questo momento stiamo facendo abbastanza alla cieca.
PRESIDENTE
Vicepresidente, gli interventi sono finiti. Bisogna vedere quale coordinamento formale ci consente di…
Presidente, brevemente. Secondo me stiamo affrontando queste questioni legislative, che significano tagli ai bilanci degli enti, in maniera troppo veloce e fugace, non analizzando bene quelli che sono i bilanci degli enti.
Sono d’accordo con la riduzione perché ci sono una serie di enti che fanno diversi sprechi, ma il luogo deputato a fare le riduzioni è la sede in cui li andiamo ad approvare.
Siccome la seconda Commissione e l’Aula del Consiglio sono competenti per l’approvazione dei bilanci dell’Arssa e dell’Afor, è quello il momento in cui si va a verificare dove realmente sono gli sprechi, quali sono i capitoli, dove togliere da una parte e mettere dall’altra. Ma non è attraverso un provvedimento legislativo che si possono tagliare completamente determinati capitoli, il cui taglio va in contrasto con la programmazione generale dell’ente.
Ecco perché l’invito è quello di rinviare questa discussione, accogliendo quello che diceva l’assessore Pirillo, al momento in cui andremo ad approvare i bilanci dell’Arssa e dell’Afor. Finiremmo altrimenti per provocare solo scompensi senza nessuna soluzione concreta, ed invece di risolvere un problema ne aggraveremmo un altro.
Allora, dopo aver analizzato il bilancio in seconda Commissione, dopo aver analizzato i singoli capitoli e le singole impostazioni, poi, si faranno le riduzioni e i tagli che riterremo necessari. Grazie.
Sergio STANCATO
Presidente, vorrei proporre all’assessore al bilancio un coordinamento formale per quanto riguarda l’articolo 2.
Onorevole Pirillo, penso che innanzitutto è necessaria una precisazione all’Aula: sul coordinamento formale non c’è alcuna confusione perché la norma che richiamava l’onorevole Chieffallo, quella che sarebbe stata decisa dalla Commissione per il 3 per cento, è vero che è stata presentata e discussa ma non votata e decisa. Nel senso che era stata accantonata per valutarla in sede di Consiglio, per cui non c’è alcun errore sul testo.
Chiarito questo, per quanto riguarda il merito penso che le questioni poste da Chieffallo meritino attenzione. Ma proprio perché sono questioni serie e meritano attenzione, dobbiamo evitare di accelerare e fare fughe in avanti senza avere il quadro prospettico sia della situazione esistente sia del disegno di riforma che si intende attuare.
Ragion per cui il modo in cui l’assessore Pirillo ha posto la questione, rispetto ad una formulazione che poi dice fino al 6 per cento, penso che sia quella più giusta.
La mia proposta – se c’è l’onorevole Chieffallo in Aula vorrei che ascoltasse – qual è? E’ di accogliere l’indicazione che dava l’assessore Pirillo con l’impegno – nel termine indicato per la riforma – di verificare questi aspetti, attraverso un approfondimento ulteriore, e di addivenire successivamente alle necessarie e dovute determinazioni.
Giuseppe GUERRIERO
Vicepresidente, vorrei sottoporre alla sua attenzione il comma 2 dell’articolo 26 che secondo me necessità di una rivisitazione…
PRESIDENTE
Prima di prendere la parola, chiedetela!
(Interruzione)
Ha chiesto di parlare l’onorevole Guerriero. Ne ha facoltà.
Presidente, io non mi muovo, sono qui seduto da stamani. Perciò chiedo di parlare su una proposta fatta dal Vicepresidente.
Vede, qui qualcuno vuole fare credere che ci sono dei “criminali” che vogliono penalizzare un’azienda che è l’Afor.
Questo discorso nasce dalle audizioni – mi meraviglio che il Presidente Naccari queste cose non le abbia ricordate – del Presidente e del direttore generale dell’Afor che hanno dichiarato cose pesantissime. Le hanno dichiarate loro, ma certamente non hanno responsabilità per l’amor del cielo perché sono stati nominati neanche da un anno.
Allora, vivaddio, noi non stiamo chiedendo nulla di particolare se non quello di diminuire, a partire dal 2007, assessore per un motivo perché noi riteniamo di dover ottemperare a quanto stabilito che entro 90 giorni si deve fare la riforma.
Se questo non è così vuol dire che a dicembre nel bilancio 2007 ci ritroveremo col problema Afor, laddove dovremo mettere altre cifre per compensare i debiti che neanche loro conoscono e che ammontano secondo il direttore generale ad oltre 200 milioni di euro.
(Interruzione)
Sì, l’hanno detto in Commissione, è vero, Presidente Naccari?
Per i debiti parlano di 100 milioni di euro? Va bene cambia poco. Presidente, vi chiedo scusa, non volevo entrare nel merito, ma per noi è importante che si comprenda che dal 1° gennaio 2007 calano le percentuali perché abbiamo la consapevolezza che entro 90 giorni deve essere fatta la riforma, altrimenti non ha significato parlare di riforma entro 90 giorni.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Stancato. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, ho ascoltato con molta attenzione sia l’onorevole Chieffallo che l’onorevole Guerriero che certamente pongono all’attenzione del Consiglio considerazioni importanti cui è necessario prestare veramente tanta attenzione.
Semplicemente volevo portare all’Aula un contributo che riguarda la mia esperienza in questo settore dell’Afor, che certamente mi sono reso conto di come e quante siano le difficoltà di gestione di questo ente. Di quali siano le necessità di un ente che dal punto di vista burocratico-amministrativo non ha struttura.
L’Afor non ha un dipendente che possa chiamarsi dell’Afor. Non esiste un dipendente dell’Afor perché sono tutti dipendenti prestati dalla Regione o dai vecchi consorzi di bonifica.
Per cui nel momento in cui è necessario comunque dare un supporto amministrativo a questa struttura che è giusto – fin quando la teniamo in piedi – che funzioni e che funzioni nella migliore qualità. E’ giusto dare tutto il supporto necessario ed è giusto darle anche i mezzi per portare avanti questa attività che secondo me – questa dell’Afor – è meritoria, perché non dimentichiamo che questi operai dell’Afor, forestali in genere, hanno determinato nella nostra regione un grado di consolidamento idro-geologico notevole che ha consentito a questa regione in tante parti della nostra Calabria di non subire delle calamità terribili.
Per cui noi sbagliamo a vedere questa cosa sempre in senso negativo. Sforziamoci insieme, tutti quanti, di trovare quale sia la soluzione migliore per portare avanti questo discorso ma nel frattempo non tarpiamo le ali a chi in questo momento sta lavorando seriamente.
Leopoldo CHIEFFALLO
Presidente, ritengo che comunque la proposta del collega Adamo sia conciliante, avendo posto in essere tutte le tematiche…
PRESIDENTE
La discussione era come diceva lei, solo che non avevamo votato.
Quindi chi pensa di ridurla al 3 per cento non ha altre alternative che votare contro. Perché questo è.
Pongo in votazione l’articolo 28, comma 3 per come presentato e non emendato.
(Interruzione)
Ma sono in fase di voto
Mario PIRILLO, assessore all’agricoltura e forestazione
Presidente, ho chiesto un coordinamento formale.
PRESIDENTE
C’è un po’ di confusione.
Che coordinamento formale visto che il testo non è modificato di una virgola? Il testo non è quello così come proposto dall’onorevole Chieffallo ridotto al 3 per cento, ma è il 6 per cento come era prima. Quello è il testo, per cui se le cose sono rimaste ferme che ci dobbiamo coordinare?
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, ho grande difficoltà anche ad intervenire. Volevo inserire nel dibattito non elementi di polemica, ma volevo far capire come è difficile anche per noi poter affrontare una discussione serena su temi che sono fondamentali nella vita dello sviluppo della nostra area.
Presidente, questa è la conferma di quanto ha anche sortito il dibattito che noi abbiamo fatto intorno a questo bilancio prima in Commissione e poi anche in Aula.
Forse l’unica nota positiva, assessore - mi creda glielo dico col cuore in mano – che ne viene fuori è che si sente forte la necessità di una ristrutturazione complessiva di tutti gli enti di questa Regione, altrimenti non usciremo mai. Può darsi che per 5 anni lei farà di più e meglio, ma chi verrà dopo di lei dirà le stesse cose che voi oggi state dicendo rispetto a 5 anni fa.
Quindi, Presidente, io cortesemente la invito a mantenere gli impegni perché questo Consiglio regionale si adoperi per avviare un processo di ristrutturazione di tutti gli enti. Per il resto, Presidente, la disputa è così ampia e forte, fate quello che volete, vi siete gestiti il bilancio finora come avete voluto. Continuate a seguire questa strada.
D’altronde, i risultati si vedono. Come i polli di Renzo vi state “accapponando” l’uno con l’altro.
PRESIDENTE
Quindi qual è la proposta? Prendo atto.
Pongo in votazione l’articolo 28, comma 6.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 28, comma 7…
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pirillo. Ne ha facoltà.
Al comma 7 bisognerebbe togliere “ai consorzi di bonifica può essere riconosciuta una aliquota aggiuntiva del 3 per cento a titolo di oneri cantieristici per interventi di natura non identica a quelli affidati all’Afor e alle comunità montane” però gli interventi dei consorzi di bonifica sono identici a quelli delle comunità montane.
Per far prendere il 3 per cento ai consorzi di bonifica è giusto – mi pare che anche in una battuta lei lo riconosceva -… dobbiamo togliere da qui le parole “alle comunità montane” capito? Non devono essere identiche soltanto ai lavori realizzati dall’Afor perché i lavori sono identici a quelli realizzati dalle comunità montane. E’ chiaro?
(Interruzione)
Ripeto. “Ai consorzi di bonifica può essere riconosciuta una aliquota aggiuntiva del 3 per cento a titolo di oneri cantieristici per interventi di natura non identica a quelli affidati all’Afor e alle comunità montane”.
Gli interventi devono essere non identici a quelli affidati all’Afor e alle comunità montane.
I lavori che fanno i consorzi di bonifica sono identici a quelli realizzati dalle comunità montane per cui il riconoscimento del 3 per cento non ci sarebbe perché i lavori sono identici a quelli delle comunità montane.
Se noi togliamo da qui le comunità montane, i consorzi prendono il 3 per cento perché eseguono lavori che sono differenti da quelli che realizza l’Afor nelle aree demaniali della Regione.
(Interruzione)
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Onorevole Bova, a “ quelli affidati all’Afor” ci va una virgola e bisogna sopprimere “ed alle comunità montane”, per cui la virgola va subito dopo “all’Afor”. Va bene?
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’articolo 28, comma 9.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 28, comma 10…
Non è un emendamento, ma una chiarificazione.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, evidentemente queste norme e la delibera della
Giunta regionale con la quale abbiamo approvato il programma autosostenibile di
sviluppo nel settore forestale regionale si sono incrociate.
Ho già
parlato col Presidente della quarta Commissione, onorevole Sulla, che mi ha
assicurato che metterà all’ordine del giorno della prossima seduta della
Commissione questo programma, che è il programma quinquennale che abbiamo
predisposto.
Io lo dico
in merito al punto 10 perché in effetti già con questo programma adempiamo al
dettato del punto 10 di questo articolo 28.
Di fatti qui
gli scenari sono ben rappresentati e lo ha accennato nel suo intervento
introduttivo il Vicepresidente della Giunta, onorevole Nicola Adamo, che
abbiamo predisposto questo programma, che in qualche modo riesce a contenere la
spesa e ad attingere risorse da tanti altri canali.
Una per
tutte: vi dico che abbiamo previsto di attingere risorse dal Psr,
dall’ambiente, dal fondo sociale europeo per la gestione delle risorse per la
formazione specialistica e l’ingegneria naturalistica.
Abbiamo
previsto anche degli incentivi alle imprese nel settore legno e biomasse,
tant’è che lunedì ci sarà già il primo incontro per le bioenergie.
Poi la cosa
che secondo me sarà oggetto di discussione prima in Commissione e poi in questo
Consiglio regionale sarà la colonna mobile regionale di protezione civile che
faremo con gli operai idraulico-forestali.
Questa è una
novità che abbiamo introdotto e che ha condiviso tutto il comitato e il gruppo
di pilotaggio che ha redatto questo strumento. Grazie.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’articolo 28, comma 10.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 28 nel suo complesso per come emendato.
(E’ approvato)
Siamo all’articolo 29 che poniamo in votazione per commi.
C’è una richiesta di sospensione da parte dell’onorevole Sarra che la Presidenza accoglie.
(I capigruppo
si portano al banco della Presidenza)
Siamo all’articolo 29.
Pongo in votazione l’articolo 29, comma 1.
(E’ approvato)
Il comma 2 è ritirato in attesa di una discussione organica che sarà fatta nella conferenza dei capigruppo a partire dalla prima seduta di settembre.
Pongo in votazione l’articolo 29, comma 3.
(E’ approvato)
Sul comma 4 e sul comma 5 ha facoltà di intervenire l’onorevole Morelli.
Presidente, vorrei cercare di capire perché quando leggo articolo 50, comma 2, lettera c), legge regionale 19 settembre sono andato a vedere di che si tratta ed ho visto che l’articolo 50 al comma c) dice “aggiungere le deliberazioni o i comunicati del Presidente o dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. Bisogna aggiungere che per loro contenuto devono essere portate a conoscenza della generalità dei cittadini”.
Questo è il comma 4.
Poi vado al comma 5, ma premetto che ritengo tutto evidentemente frutto di qualche errore o qualche refuso, chiedo, per cortesia, l’aiuto dei colleghi per capire io più che altro, dato l’orario.
Poi al comma 5 trovo “è abrogato il comma 2 dell’articolo 32 della legge regionale 26 giugno 2003, numero 8”.
Vado alla legge numero 8 e trovo abrogato che “le delibere della Giunta regionale, i provvedimenti amministrativi dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, del Presidente della Giunta regionale e comunque tutti gli atti che comportano oneri a carico del bilancio regionale devono indicare la relativa copertura finanziaria e vengono indicati sul Bollettino ufficiale della Regione Calabria”.
Quindi mi pare che ci si appresti ad abrogare di fatto l’articolo attinente la pubblicazione del Bur.
Credo che si tratti di un refuso, di un errore oppure sarà la mia mente, ormai un pochino non dico stanca perché sono abituato a ben altre cose, ma se ciò dovesse esser vero risulta incomprensibile un qualcosa che va ad annullare il collegamento che c’è tra l’attività amministrativa del Consiglio, della Giunta, dell’Esecutivo col cittadino.
Cioè, di fatto andiamo ad annullare il Bollettino ufficiale della Regione Calabria, cioè l’unico strumento e mezzo mediante il quale il cittadino…
Cioè la partecipazione e parliamo tanto di partecipazione, di trasparenza, di etica comportamentale, sicuramente non sono enunciazioni di principio non appartengono a questa assise perché diversamente sono portato a pensare che queste possono essere delle speranze da alimentare per un prossimo futuro, chissà quando, degli obiettivi da porsi e degli impegni che potremmo assumere.
Ma io mi rendo conto, molte volte, signor Presidente del Consiglio per utilizzare un termine a me caro, della sacralità della persona e del mistero delle funzioni. Però forse avrei provato meglio a chiarire che tutti gli atti devono essere pubblicati sul Bur in modo netto, chiaro, pacifico, tranquillo, lapalissiano senza se e senza ma.
Loro mi insegnano – io ho avuto la fortuna di stare 5 anni nella stanza dell’ottimo segretario generale – che per tante delibere, tanti atti che non si ritenevano opportuni, ma non opportuni per la spesa in sé e per sé o per l’interesse, ma magari si poteva anche dire – lo affermo con grande onestà e tranquillità – magari metti “omissis” perché non è di interesse. Poi vai a vedere se è interesse o non interesse.
Allora memore di questo - siccome errare humanum est perseverare est diabolicum – mi permetto magari di suggerire che forse tutti ed indistintamente tutti gli atti devono essere pubblicati sul Bollettino.
Viceversa – ripeto che sono sicuro di aver interpretato male io quello che qui è scritto – mi sembra di tornare in un antico medio evo politico che è lontano da questa Assise, lontano dalle intelligenze che formano questo consesso e che sicuramente vogliono la partecipazione dei cittadini con la tanto invocata trasparenza etica comportamentale che, evidentemente, come codice etico comportamentale non serve solo a noi cittadini, signor Presidente del Consiglio, ma serve soprattutto per noi consiglieri. Mi pare di aver capito ieri.
Ritengo che quindi sia forse un errore, oppure ho capito male, oppure ancora è stato espresso male il concetto anche perché questo testo ci è stato consegnato ieri mattina qui, perlomeno io l’ho avuto ieri mattina, e quindi non ho avuto la possibilità di consultarlo prima.
Vorrei avere la possibilità di dare il mio contributo per capire meglio anche perché, per esempio, all’articolo 4 chi stabilisce con quale criterio, con che modalità si stabiliscono le pubblicazioni? Cosa giova alla Calabria e ai calabresi mettere dei limiti su quello che deve essere pubblicato o no?
Vivaddio, siamo nella trasparenza quindi, voglio dire, più trasparenza c’è, meglio è. Potrebbe essere una involuzione ma, ripeto, sono convinto di aver capito male. Grazie.
Signor Presidente, sul comma 4 dell’articolo 29 anche a me sorgono molte perplessità. Intanto perché noi abbiamo un vezzo molto antico, cioè quando approviamo delle modifiche approviamo solo una parte dell’articolo nelle modifiche mentre sarebbe sempre opportuno presentare complessivamente l’oggetto di modifica.
Anche io ho le stesse perplessità dell’onorevole Morelli. Dovremmo dare l’esempio di una stagione di massima chiarezza.
Lei sa che io sono fortemente convinto che bisogna istituire quanto prima il question time, sono convinto che dobbiamo chiedere a tutti gli assessori in Giunta di rispondere al lavoro dei consiglieri regionali e quindi mi sembra abbastanza inopportuno che degli atti non debbano essere pubblicati – posso sbagliarmi anche io in questo – nel Bur Calabria.
L’unico elemento forse di circolarità delle informazione è questo, perché molte volte vediamo che ci sono i servizi informatici che non sono aggiornati. Qualche volta rimproveravamo alla Giunta Chiaravalloti che pubblicava le cose con molti mesi di ritardo e molte volte in periodi totalmente estivi, onorevole Morelli.
(Interruzione)
Non diventiamo verginelli adesso…
Francesco MORELLI
Ma l’ho detto io per primo…
Damiano GUAGLIARDI
Non diventiamo verginelli, perché questo è un problema antico ma proprio perché è tale non lo possiamo ripristinare oggi.
Vorrei anche io un chiarimento totale su questo articolo per capire su cosa dobbiamo votare.
Allora nel momento in cui si è posto un problema di questa natura, di trasparenza, evidentemente le legittime perplessità che i colleghi hanno avanzato si sono poste in riferimento a chi anche vi sta parlando.
Su questa base la risposta è questa.
Primo punto. Non è assolutamente vero che in alcun modo viene limitata la pubblicazione di atti sul Bur.
Per esempio, l’articolo 32 della legge 8 del 2003 che nella proposta viene abrogata, questo articolo è limitativo di un articolo già preesistente che riguarda proprio la legge 19 del settembre del 2001.
In quella legge proprio all’articolo 50 – articolo che non viene abrogato – ci sono tutta una serie di lettere da a) fino a d), che dicono che tutti gli atti non solo quelli che contengono spese economiche, ma tutti gli atti, debbono essere pubblicati.
Quindi prima affermazione.
Non è vero che l’emendamento e l’abrogazione limita in alcun modo gli atti che la Giunta e il Consiglio debbono pubblicare.
Primo fatto: il riferimento non è di maniera, ma è proprio all’articolo 50 della legge 19.
Primo elemento quindi, rispetto alla legittima perplessità che si riduce la portata degli atti pubblicati: questa fattispecie non esiste perché la dizione è tale che si pubblicano gli atti che contengono spese e quelli che non ne contengono.
A volte una normativa che consente in difformità dalla legge di assumere centinaia di persone o di effettuare consulenze provoca più spese oltre che più danni al diritto, rispetto a fattispecie che contengono la spesa di 100-200 euro.
Quindi prima affermazione, legge che esiste e continuerà ad esistere.
Seconda questione. Io qui – potranno essere verificate dai colleghi – ho le leggi sulla fattispecie delle Regioni Veneto, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Emilia Romagna. Potremmo continuare perché sono molte.
Cioè tutte le altre Regioni d’Italia, nessuna esclusa, rispetto alla fattispecie che si propone hanno la stessa dizione e formulazione che si presenta qui stasera. Tutte le Regioni italiane.
Delle due l’una. O quelle Regioni, tutte, non sono a posto con le regole della trasparenza e quindi la proposta che si fa per la Regione Calabria non lo è, oppure se lo è per quelle ed in quelle Regioni diversissime i cittadini non hanno avuto riserve – almeno finora avvertiamo questo - per quanto riguarda la trasparenza.
Poi io so bene che le Regioni vengono governate chi in un modo e chi in un altro. Quindi anche da questo punto di vista non è una fattispecie arbitraria singolare.
La dizione che viene proposta “che per il loro contenuto deve essere portate a conoscenza la generalità dei cittadini” è la stessa contenuta nelle altre leggi, onorevole Morelli.
Questo non ha comportato difficoltà di interpretazione quale lei ha sollevato.
Cioè, sono sperimentate da tanto tempo. La proposta, chi l’ha fatta, è riferita ad un allineamento a quelle Regioni.
Fin qui la risposta. Quindi sia sul terreno della coerenza con le altre sia col mantenimento delle regole della trasparenza sia la non limitazione di altri fatti.
Per cui rispetto alle domande che finora sono state fatte questa è la risposta riferita quindi al fatto che l’articolo 50 continua ad esistere e riferita al fatto che la proposta di modifica è alla lettera… parlo di leggi che sono qui consultabili, ma tra l’altro nei portali di quelle Regioni quanto si dice è recuperabile.
Secondo punto: il problema qual è? E’ più facile per i cittadini raccapezzarsi rispetto ad una fattispecie nel momento in cui le pubblicazioni non sono all’interno di una miriade di provvedimenti la cui rilevanza pubblica è del tutto nulla.
Cioè, è più facile una lettura che obblighi senza confusione e senza metterla tra le righe nel momento in cui il Bollettino contenga fatti di questo tipo, perlomeno nella fattispecie.
Quindi un punto è le riserve che uno può comunque avere di tipo pregiudiziale, ma se le riserve sono quelle che abbiamo ascoltato ritengo che le risposte che ho ricevuto e che ora vi sto offrendo sono sufficienti ai problemi che sono stati sin qui posti.
Francesco MORELLI
Presidente, mi perdoni, con tutto il rispetto…
(Interruzione)
Chiedo scusa.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Magarò.
Presidente, mi pare di capire che la motivazione principale che ha spinto a proporre e predisporre questo emendamento sia quello che nelle altre Regioni d’Italia questo è legge e questo è il modo di comportamento.
Io penso, invece, che non sia utile apportare queste modifiche per due ragioni.
Una prima ragione è di carattere politico. Abbiamo sempre detto ed affermato che il centro-sinistra, la sinistra deve essere diversa e migliore rispetto agli altri schieramenti. Abbiamo sempre affermato anche nel programma elettorale col quale ci siamo presentati al corpo elettorale che la trasparenza, la informazione e la partecipazione erano elementi che caratterizzavano l’esperienza di governo.
Penso che dobbiamo mettere in atto, invece, provvedimenti e atti amministrativi e leggi che diano ed amplino la trasparenza e la partecipazione.
Penso che una sinistra di governo nuova e diversa debba favorire il coinvolgimento e la partecipazione di tutti gli atti che produce.
Credo – ed è un mio modesto pensiero – che non dobbiamo nascondere nulla alla opinione pubblica, ai cittadini, alle forze politiche, ai mezzi di informazione in quanto non dobbiamo temere nulla perché i nostri comportamenti, le nostre decisioni, i nostri provvedimenti sono sempre improntati al carattere della generalità e della trasparenza.
Ritengo che non sia utile apportare queste modifiche e non mi basta sapere che altre Regioni di centro-destra o di centro-sinistra operano da tempo in questa direzione. Penso invece che la società calabrese vuole essere più informata.
Troviamo un modo su come possiamo informare i cittadini delle cose che facciamo, dalle minuzie alle cose grosse. Personalmente proporrei addirittura di elaborare un sito in cui tutte le decisioni e tutti gli atti vengano pubblicati, anche quegli atti che a volte non riusciamo a capire.
Per queste ragioni ritengo e mi pare di capire che non sia utile approvare in questi termini questa direzione e invito anzi la Giunta a mettere in campo provvedimenti che diano più informazioni e trasparenza, perché altrimenti facciamo capire ai calabresi che abbiamo qualcosa da nascondere.
Questo centro-sinistra, questa sinistra non ha nulla da nascondere perché gli atti che ha approvato e che approverà nei prossimi mesi e nei prossimi anni sono improntati alla correttezza, al buon governo e alla trasparenza.
Francesco MORELLI
Posso, Presidente? Ho bisogno della sua attenzione, chiedo scusa….
Damiano GUAGLIARDI
Onorevole Naccari, chiedo scusa, lei deve essere meno intemperante perché abbiamo discusso ore e ore di altri problemi. Ma adesso le dà fastidio discutere di questo? Così mi pare.
(Interruzione)
Sia meno intemperante.
PRESIDENTE
Prego,onorevole Morelli.
Una semplice considerazione per non suscitare alcunché di malumore, lungi da me.
Ma se è vero come è vero – così come è vero – quello che lei dice, perché non ho ragione di pensare diversamente, che senso ha mettere queste due norme? Non ha nessun senso.
Purché ci siano le altre Regioni? Cerchiamo magari di adeguarci su altre cose, non vedo la necessità che debba essere specificato che per loro contenuto debbano essere portate alla conoscenza della generalità dei cittadini oppure abrogare un qualcosa che di fatto è ultroneo abrogare.
Mi permetterei, molto sommessamente di suggerire la non opportunità, magari, di insistere su qualcosa che poi non c’è perché sia lei che io, che l’onorevole Vicepresidente e l’onorevole Borrello, tutti i colleghi consiglieri vogliamo dare alla informazione.
Credo che sia ultroneo soffermarci su questo punto per cui possiamo anche considerare l’argomento…
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il Vicepresidente della Giunta, onorevole Adamo. Ne ha facoltà.
Guardate, io trovo un po’ eccessiva questa discussione perché si valuta la norma e l’effetto che questa produce in senso limitativo, ma nel senso di una interpretazione fondata su un pregiudizio, forse perché siamo in Calabria.
Le altre Regioni che lo hanno fatto probabilmente non sono state sottoposte ad un dibattito e ad una attenzione di questo tipo.
Ebbene, qui non c’è soltanto il recepimento di una norma che pone la Regione Calabria in condizioni di adeguarsi ad una normativa fatta propria dalle altre Regioni, ma c’è una norma che rende più coerente l’attuazione del principio della trasparenza previsto e normato dalla legge 241.
L’onorevole Morelli non a caso richiamava gli “omissis…
Poi addirittura l’onorevole Borrello ha ricordato a Morelli che allora non è era consigliere regionale, che negli anni passati ci trovavamo in presenza non degli “omissis” ma della non pubblicazione di atti anche in assenza di questa normativa.
Però, l’onorevole Morelli ha fatto riferimento agli “omissis” che vengono utilizzati ed autorizzati alla direzione del Bollettino ufficiale regionale. “Omissis” che vengono di volta in volta valutati in base a che cosa, mi chiedo? Quegli “omissis” probabilmente sono frutto di una valutazione opportuna, non lo so, la dico così in virtù anche del rispetto delle norme e dei principi che regolano il rispetto ed il diritto alla privacy.
Quegli “omissis” sono forzati in presenza di questa norma. Attraverso questa norma, che non fa altro che autorizzare la pubblicazione in virtù del principio dell’interesse della generalità dei cittadini, si va quindi non a restringere o a rendere opaca la trasmissione della informazione sulla attività e in questo caso parliamo dell’istituzione Consiglio regionale.
Attraverso questa norma si va, sostanzialmente, a normare quella valutazione arbitraria e discrezionale. E’ sbagliato? Penso che ci stiamo mettendo in condizione di dare una certezza alla regola. Ci stiamo mettendo in una condizione, secondo la quale, quella valutazione arbitraria non è più arbitraria, ma deve essere rispondente al principio dell’interesse del diritto generale dei cittadini.
Allora se noi spogliamo di un pregiudizio ed interpretiamo la norma per quello che è, io penso che la norma sia di sostegno ad una attività trasparente e non invece omissiva, per l’appunto.
Per cui penso sia giusto approvare questa norma e l’invito che faccio all’Aula è quello di uno scatto anche in difesa della propria autonomia e sovranità perché a prescindere da tutto, se la vogliamo dire fino in fondo, persino quegli atti che non venivano pubblicati sul Burc non si esponevano alla certezza del limite della illegittimità perché ogni atto – indipendentemente dal Burc – rimane atto pubblico ufficiale sottoposto alla regolamentazione di tutti i diritti dei cittadini salvaguardati dalla legge 241 inerente la trasparenza del procedimento amministrativo.
In sostanza non ci possono essere atti che vengono compiuti da un organismo istituzionale che possono rimanere secretati ed occultati, tutti gli atti sono pubblici. Stiamo parlando del modo in cui si governa il Bollettino ufficiale della Regione.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Acri. Ne ha facoltà.
Devo dire che pregiudizialmente non condivido questa metodologia di inserire articoli e commi che riguardano tutt’altra materia nei provvedimenti di natura finanziaria. Lo dico con cognizione di causa nella mia qualità di Presidente del Comitato per la qualità e fattibilità delle leggi. Perché se in Calabria nel corso di 35 anni di regionalismo abbiamo registrato una pessima politica, è anche perché abbiamo avuto una pessima legislazione.
E’ un malvezzo che in 35 anni di regionalismo ha prodotto danni notevoli. Voi ricorderete che in ottobre come Comitato abbiamo pubblicato il primo rapporto sulla legislazione regionale. Su 952 leggi prodotte in 35 anni, il 18 per cento di queste sono state abrogate.
Delle 750 leggi che sono rimaste il 32 per cento sono leggi inattuabili o inattuate perché prive di copertura finanziaria o perché prive di regolamentazioni, di statuti e di deliberazioni attuative.
Questo è anche il danno prodotto dal fatto che si inseriscono in questi strumenti di natura finanziaria i cosiddetti provvedimenti “omnibus”, per cui se non si è attenti si vota inconsapevolmente e inconsciamente un provvedimento che non si condivide.
Questo è un provvedimento che non condivido. Non riesco a capire malgrado le motivazioni molto intelligenti del Vicepresidente quali siano le ragioni perché i cittadini calabresi non debbano leggere chiaramente la natura dei provvedimenti che vengono adottati dalla Giunta e dal Consiglio.
Perché se questo noi non facciamo, non lo diciamo noi ma lo diranno immediatamente altri; anche oggi i giornali hanno evidenziato a priori questo rischio, cioè per quali motivi noi dovremmo essere tacciati di tentativo di mimetizzazione dell’attività politico-istituzionale?
Allora siccome non ne vedo assolutamente la necessità, io, senza creare il caso perché non voglio apparire il ribelle, non voterò questo provvedimento.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, collega Acri io, non ho più voce. E’ da stamattina che mi sto sforzando di far capire che una legge finanziaria non è una legge “omnibus” ma è una legge che deve puntare su poche, indicative ed incisive linee di sviluppo della nostra terra e su come noi spendiamo i soldi in questa benedetta Regione.
Io condivido quanto da lei detto per una semplice e banale considerazione che, purtroppo per me, cammina in direzione opposta rispetto all’intervento fatto dal collega Adamo.
Ritengo che sia atto di grande preclusione a qualsiasi azione di trasparenza, ritengo che sia atto top secret, sull’attività del Consiglio regionale, ritengo che sia atto che vuol nascondere la verità e che non vuole assolutamente far apparire all’esterno ciò che all’interno del grande Palazzo si realizza.
Ritengo che noi invece dobbiamo mettere in atto una serie di strumenti e di strutture perché questo Palazzo diventi non solo nell’apparenza ma nella realtà un Palazzo trasparente in ogni momento.
La trasparenza nasce anche dalla capacità che noi abbiamo di dare la giusta informazione e non aspettare che il cittadino chieda. Perché è questo l’errore che facciamo: pensiamo di essere trasparenti quando qualcuno chiede un atto e noi gliene forniamo la copia.
No, noi dobbiamo offrire al cittadino la possibilità di dire “vieni perché ho fatto questo, verifica se corrisponde o meno al vero, verifica se c’è un’azione di voler o non voler far partecipare veramente il cittadino alle cose che stiamo ponendo in essere”.
Questa è la vera trasparenza che noi cerchiamo di portare avanti, questa è la vera trasparenza cui noi crediamo.
Ma io un interrogativo mi pongo leggendo e rileggendo il contenuto di questo comma 4. Chi è che poi stabilisce ciò che deve essere pubblicato e ciò che non deve essere pubblicato? Su quale base viene fatto il discernimento? Come effettivamente si va ad incidere sulla scelta di ciò che deve essere o non essere secretato? O meglio senza usare il termine secretato, su ciò che deve essere posto a conoscenza attraverso il cosiddetto Bollettino, su ciò che andrà all’esterno o meno.
Quale soggetto assumerà su di sé questa grave responsabilità e questo compito? Quale grande spessore dovrà avere per stabilire ciò che è bene che si pubblichi e ciò che è bene che non si pubblichi?
Oggi che viviamo in un’epoca in cui gli strumenti della mediazione e della comunicazione sono sempre più all’attenzione e diventano strumenti importanti ed indifferibili sul piano di un rapporto anche delle relazioni umane e sociali.
Ecco perché io sono d’accordo – caro amico Acri – con le cose che tu hai detto. Ma lo siamo in uno spirito di libertà mai in un pregiudizio. Guai, se su questi che possono rappresentare i valori della nostra rappresentanza anche come cittadini incaricati da un voto popolare noi ponessimo una argomentazione di questo tipo sulla scorta di un banale pregiudizio.
Non esiste pregiudizio, non esiste in me e da cristiano dico e penso che non può esistere in nessuno quando dall’animo sgombro da qualsiasi azione noi poniamo in essere una discussione che è sì questo motivo di trasparenza come quella che stiamo ponendo oggi.
Chiudo, Presidente, grazie.
PRESIDENTE
Onorevole Sarra, alterniamo. C’è una richiesta dell’onorevole Guerriero.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, a noi pare di non poter minimamente condividere
quanto si sta portando avanti in quest’Aula. Parlo per nome e per conto di
Unità socialista-Sdi.
Mi ha
preceduto in maniera egregia il collega Magarò, di cui condivido pienamente
tutto l’intervento, così come condivido l’intervento di quella magnifica figura
che è Tonino Acri perché non vi è dubbio che noi non possiamo minimamente
pensare di poter portare avanti un discorso di tale natura. Conosciamo la
valenza della legge 241 e comprendo anche lo sforzo che il Vicepresidente della
Giunta regionale ha fatto per cercare di spiegare le cose.
Ma che cosa
c’entra la legge 241 con quello che stiamo tentando di portare avanti in
quest’Aula? Ecco perché riteniamo come Sdi che questo comma numero 5 vada
abrogato da questa legge e si vada avanti in maniera spedita sui reali problemi
che attraversano questa nostra terra di Calabria.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Sarra. Ne ha facoltà.
Presidente, ritengo che, al di là delle considerazioni che sono state espresse, bisogna riportare il problema nella sua reale dimensione perché sarebbe fin troppo facile fare un intervento durissimo, mortificando quello che questo articolato esprime.
Bisogna riportare questo articolato su quello che veramente dice, non su quello che stiamo traendo come conseguenza.
Qui si tratta di decidere se devono essere pubblicati, cioè non pubblicati perché comunque sono atti formali e solenni e quindi qualsiasi cittadino può venirne in possesso in qualunque istante.
Bisogna decidere se gli atti dell’Ufficio di Presidenza solamente, alcuni atti, devono essere pubblicati o meno. Questa è la reale dimensione del problema.
Allora io credo che l’errore sia un errore di esternazione perché l’articolato dice una cosa, le argomentazioni che sono state poste a favore o contro secondo me in questo momento non hanno fatto altro che determinare un andare fuori binario rispetto alla reale consistenza del problema.
Allora io credo che né in eccesso, né in difetto dobbiamo perdere di vista quella che è la reale problematica che stiamo affrontando.
Credo che non sia opportuno né il richiamo a quello che hanno fatto altre Regioni che pure – voglio dire – hanno fatto peggio di questo né sia opportuno il richiamo ad un principio.
Io credo che in nessun modo questo va posto come aumento della trasparenza.
Riesce difficile accettare il ragionamento del Governo che dice “è un aumento della trasparenza”.
Non si aumenta la trasparenza in questo modo ma bisogna decidere cosa fare. Io come avrei impostato il problema? I due principi che devono essere tenuti presenti sono, uno, il principio della trasparenza che certo non si può sostenere senza arrivare al paradosso che aumenta con questo provvedimento perché la trasparenza con questo provvedimento non aumenta ed è inutile che andiamo a sostenere questo.
L’altro principio che va posto sul piatto della bilancia perché qui parliamo di una legge e quindi la legge deve contemperare esigenze ed istanze che possono essere diverse.
L’altro principio qual è? Perché poi bisogna poi soppesare i principi per vedere qual è il principio che ha prevalenza sull’altro.
Il principio che sostiene questa proposta di legge è quella dell’autonomia del Consiglio o di organi del Consiglio.
Bisogna allora valutare queste due esigenze. Da un lato quella della trasparenza totale e dall’altro quella dell’autonomia di organi consiliari o di derivazione consiliare.
Questi sono i due elementi che dobbiamo valutare.
Con grande nettezza, lucidità e trasparenza – in questo caso sì – bisogna dire che la trasparenza non può aumentare in questo caso. Si tratta di vedere se questo principio di trasparenza deve sacrificare parte dell’autonomia del Consiglio.
Sulla base di queste considerazioni credo che qui dobbiamo esprimerci ma dobbiamo farlo con estrema trasparenza ed autenticità, oso dire.
Prego, allora il Presidente e i consiglieri di tornare alla valutazione sostanziale del problema senza eccessi e senza difetti parlando fuori dai denti e dicendo quali sono le esigenze che in questo caso dobbiamo valutare perché noi siamo legislatori e dobbiamo approvare oggi una legge che varrà per il futuro.
Queste sono le reali esigenze. Qui ci viene chiesto di fare una valutazione: quale di queste due esigenze deve avere prevalenza? L’autonomia di un organo che, comunque, è un principio rispettabilissimo e di tutta evidenza e dall’altra il principio della trasparenza totale e assoluta che comunque ha una sua grandissima valenza perché io devo cercare in ogni caso ed in ogni momento di rendere più agevole al cittadino la strada della conoscenza degli atti.
Dobbiamo allora valutare questo anche alla luce di quanto diceva Nucera. Chi valuta quali sono gli atti che devono essere portati a conoscenza comunque a prescindere da questa previsione normativa del cittadino?
Credo che dobbiamo rispondere a queste domande serenamente.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Presidente, le chiedo qualche minuto di sospensione perché avverto che c’è la necessità di acquisire una serie di elementi che – come diceva poco fa il collega Sarra – hanno portato una parte della discussione fuori binario.
Siccome qui non si tratta di dividersi tra chi vuole o chi non vuole elementi di trasparenza credo sia opportuno qualche minuto di sospensione.
PRESIDENTE
L’onorevole Pacenza, ha avanzato una proposta di sospensione…
Vincenzo SCULCO
Posso parlare a favore Presidente?
(Interruzione)
Posso sostenere che concordiamo sulla proposta di una breve sospensione? Ho parlato a favore…
PRESIDENTE
Anche lei concorda?
Sergio STANCATO
Sono d’accordo sulla sospensione. Vorrei semplicemente raccomandare ai colleghi di non cedere alle tentazioni mediatiche che in questo Consiglio regionale molto spesso stiamo subendo.
PRESIDENTE
La sospensione è concessa.
La seduta
sospesa alle 21,11 è ripresa alle 22,52
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare, in merito alla sospensione, il Vicepresidente Adamo. Ne ha facoltà.
Eravamo al comma 4 dell’articolo 29. Sul comma c’è stato un dibattito in seguito al quale si è pervenuti ad una sospensione dei lavori dell’Aula.
Tenuto conto del dibattito e delle osservazioni o addirittura del dissenso che è stato manifestato da parte di alcuni consiglieri in Aula, si perviene, sulla base di quella indicazione, ad una proposta integrativa, attraverso un sub-emendamento, al fine di esplicitare il senso e il fine, oltre che la ragione della genesi di questa norma che, come si è già detto, dato che si ricorre ad una norma che è stata fatta propria da altre Regioni, per quanto ci riguarda, la Calabria la vuole esplicitare e rendere più efficace, rispetto allo scopo che si prefigge.
Pertanto si propone questo emendamento integrativo: dopo “la generalità dei cittadini” sostituire il “punto” con una “virgola” e proseguire secondo questo testo “al fine di garantire il trattamento dei dati personali secondo il principio della necessaria tutela, della riservatezza degli individui e degli enti.”.
Va da sé attraverso questa esplicitazione che non solo cadono le ragioni di un dissenso espresso in Aula ma che la norma si iscrive esattamente in maniera coerente rispetto ad una azione di trasparenza che sia l’amministrazione che il Consiglio regionale intende, assolutamente, non limitare ma anzi perseguire con più forza e pregnanza.
C’è di più: il Governo regionale, l’amministrazione insieme agli organi consiliari si impegnano sin da ora in Aula ad approvare in tempi rapidi, alla ripresa della sessione autunnale, l’atto di Regolamento finalizzato alla regolamentazione della pubblicazione degli atti sia della Giunta che del Consiglio.
Informo che un testo di Regolamento è già all’esame della Commissione competente. Si tratta di un regolamento che, sulla base della legislazione vigente e anche di questa legge, sarà teso ancor di più ad esplicitare e garantire trasparenza e linearità nel rapporto con i cittadini da parte dell’amministrazione e del Consiglio regionale.
Pertanto si propone così integrata l’approvazione del comma.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Morelli. Ne ha facoltà.
Solo una domanda, onorevole Adamo, la prego. Ha letto in continuità ed io non ho capito quale è la parte che è inserita e la parte che…
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Debbo concludere con la proposta formale.
La proposta formale è la seguente: “sostituire il punto con la virgola” dopo la parola “cittadini” e continuare con “al fine di garantire il trattamento dei dati personali secondo il principio della necessaria tutela, della riservatezza degli individui e degli enti”.
Posso, Presidente? Apprezziamo lo sforzo e l’intelligenza del Vicepresidente Adamo e della maggioranza ma non possiamo essere d’accordo perché i dati personali sono materia di privacy e non certamente di atti soggettivi che riguardano la pubblica amministrazione e la pubblicizzazione degli atti.
E’ vero che c’è un Regolamento anche in Commissione, ma prima di costruire una casa mi pare che sia necessario avere il progetto. Facciamo prima il progetto e poi facciamo la casa altrimenti è un peccato, sarebbe una brutta cosa.
D’altra parte, qualcuno ricordava che per una piccola cosa di cui stiamo parlando è stata necessaria una riunione di un’ora e mezzo di maggioranza. Penso che i problemi della Calabria siano altri.
Pur apprezzando le altre Regioni, signor Presidente, che hanno fatto ed adottato questo tipo di metodologia, che non può non trovarci d’accordo, noi saremmo dell’avviso ed invitiamo proprio in uno spirito di collaborazione a rinviare magari in Commissione, dove c’è apposito Regolamento, ed in tempi brevissimi alla ripresa costruire la casa.
Ma, ripeto, costruire la casa senza il progetto ci sembra un po’ inopportuno ed inadatto. Grazie.
(Interruzione)
…anche perché la privacy, Presidente, è disciplinata da appositi regolamentazioni come lei sa e mi insegna che non c’entrano affatto con gli atti di pubblicizzazione amministrativa. Sono due cose completamente diverse.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, credo che il rimedio che si cerca di adottare per sistemare una cosa sulla quale ormai ci siamo espressi, considerata l’ora tarda e lo spirito di stanchezza che ormai pervade, ci porta a correggere una cosa goffa e brutta con un’altra cosa ancora più brutta e più goffa.
Da due bruttezze non credo che nasca una cosa buona. Da due indicazioni che ci vengono fornite in questo benedetto comma 4, non vedo nulla che possa sembrare un atto -come veramente è stato definito prima- di trasparenza, di chiarezza, di rapporto col cittadino e tutto il resto.
Sì, lo ha detto il collega Morelli, necessaria tutela e riservatezza degli individui e degli enti, siamo perfettamente d’accordo, ma io le vedo come parole vuote senza alcun intrinseco significato e senza alcun valore di comunicazione esterna seria.
Giustamente, come diceva Morelli, se noi a questo non diamo una forte base e consolidata idea di cosa significa necessaria tutela e riservatezza e, soprattutto, insisto su questo argomento, su chi è chiamato a valutare questa riserva, su chi deve effettuare la scelta e la selezione di cosa, come e quando pubblicare, su chi deve ricadere la responsabilità degli atti o dell’atto da pubblicare, io considero questo un modo grossolano, goffo, poco trasparente, oserei dire, quasi da antica memoria comunista e non da paese civile e progredito, quale vorrebbe essere anche questa benedetta Regione.
Qui mi sembra che si vogliano fare quasi liste di proscrizioni “ a te pubblico e a te no”.
Allora, Presidente, torniamo alla proposta perché non voglio ricommentare l’articolo in quanto rischierei veramente di andare al di là e di offendere le intelligenze che invece meritano rispetto per l’impegno che stanno mettendo.
Presidente, io la invito caldamente, soprassieda a questo articolo. A settembre, alla ripresa delle riunioni, avremo modo di lavorare in una Commissione bellissima che fino ad oggi ha camminato sempre con i piedi della saggezza, della moderazione e soprattutto della moderatezza che è la Commissione riforme istituzionali oltre al Comitato per la qualità e fattibilità delle leggi. Allora la invito, Presidente, ad inviare questa materia alle Commissioni competenti in maniera che -io mi impegno personalmente e penso di poter assumere anche impegni per gli altri, perché ho sentito anche interventi in quest’Aula abbastanza seri e ponderati- in quella sede ci possiamo veramente impegnare a fare un Regolamento, a statuire una norma, a sancire un principio oggettivo che valga per tutti e che possa veramente garantire una materia così delicata ed importante.
Presidente, se questa è la forzatura che volete fare, fate pure. Ma credetemi, mi sento fortemente mortificato nella dignità di legislatore qualora dovesse passare questa norma.
Io voto contro, ovviamente, è inutile che lo dica, in questo voto contrario non c’è una posizione ideologica o politica ma c’è la ribellione dell’uomo libero, dell’uomo che ha una coscienza che vuole imporsi assolutamente contro una norma che ha più di dittatura e non di libertà in un paese civile.
PRESIDENTE
Non ci sono altre richieste di parola.
Pongo in votazione l’articolo 29, comma 4 per come emendato.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 29, comma 5.
(E’ approvato)
Francesco MORELLI
Presidente, anche il comma 5…
PRESIDENTE
Abbiamo votato…
Con tutto il rispetto dovuto all’Assise e all’Assemblea, ma siccome qui ognuno di noi rappresenta qualcuno ed ha avuto…
Assessore, volevo semplicemente dire che, con grande rispetto nei suoi confronti, dato che il Presidente Bova – grazie a Dio – è molto veloce nell’andare avanti…, visto che lei, Vicepresidente Adamo, ha dato una spiegazione sul comma 4, adesso gradiremmo avere una spiegazione sul comma 5 dell’articolo 29, prima che venga posto in votazione ed approvato. E’ chiaro che verrà approvato, ma gradiremmo anche sapere il perché viene approvato. Grazie.
(Interruzione)
Va bene.
All’articolo 29, comma 6 è stato presentato emendamento protocollo numero 2589 a firma del consigliere Naccari che così recita “Alla proposta di legge numero 117/8^ è aggiunto il seguente articolo:
1. Al consigliere regionale che nel corso del mandato sia proclamato membro di una delle due Camere o del Parlamento europeo e che fruisca del trattamento economico connesso alla carica di parlamentare nazionale ed europeo, il trattamento indennitario ed ogni altro rimborso regionale non spetta dalla data di proclamazione in altra assemblea fino all’esercizio del diritto di opzione per la carica regionale.
2. Al membro di una delle Camere o del Parlamento europeo che sia proclamato consigliere regionale e che fruisca del trattamento economico connesso alla carica di parlamentare nazionale ed europeo, il trattamento indennitario ed ogni altro rimborso regionale non spetta dalla data di proclamazione fino all’esercizio del diritto di opzione per la carica regionale.”
Riguarda gli emolumenti…
Demetrio NACCARI CARLIZZI
L’emendamento si spiega da sé, è da valutare il coordinamento formale per la norma transitoria.
Va bene. Sarà valutata la norma transitoria in sede di coordinamento formale.
Pongo in votazione l’articolo 29, comma 6 per come emendato.
(E’ approvato)
All’articolo 29, comma 7, è stato presentato emendamento protocollo numero 2385 a firma dei consiglieri Borrello, La Rupa, Sculco, Pacenza, Nucera, Maiolo che così recita: “Ai titolari di Uoa, unità organizzativa autonoma, istituite con Dpgr n. 74 del 2.05.2005, non si applica l’art. 1 ter della L.R. 14/2000, l’art. 2 della L.R. 18/2000 e l’art. 1 della L.R. 2/2004. Ai medesimi si applica il trattamento economico dei direttori generali”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Borrello. Ne ha facoltà.
Antonio BORRELLO, relatore
E’ ritirato, Presidente.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’articolo 29 per come emendato.
(E’ approvato)
Al primo comma dell’articolo 30 non ho emendamenti per cui lo pongo in votazione.
(E’ approvato)
Al comma 2 è stato proposto emendamento, protocollo numero 2423, a firma del consigliere Nucera che però è già inserito e che così recita: “Inserire la norma: “la denominazione del <<tavolo agricolo>> istituito dall’art. 14 della legge regionale n. 24 del 8 luglio 2002 è modificata in <<tavolo agroalimentare>>”.
Pongo in votazione l’articolo 30, comma 2
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 30, comma 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 30, comma 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 30 nel suo complesso.
(E’ approvato)
Prima di passare all’articolo 31 ho molti emendamenti che portano il numero 30 bis.
E’ stato presentato un articolo 30 bis, protocollo numero 2636 a firma dei consiglieri Pacenza, Borrello, che così recita: “Al fine di adempiere alle competenze derivanti dalla legge urbanistica regionale n. 19/2002 in materia di rilascio di nulla osta paesaggistico-ambientale è costituito un fondo di euro 90.000 da ripartire in parti uguali ai tre Parchi nazionali calabresi, con impegno a gravare sul fondo di riserva”.
Ed ancora quello dell’onorevole De Gaetano che riguarda Sambatello ed ha il numero di protocollo numero 2411 così recita: “E’ sospesa la realizzazione e l’esercizio dell’impianto di smaltimento e stoccaggio di rifiuti solidi urbani sito in Reggio Calabria, frazione Sambatello, località “Cartiera” di cui all’ordinanza del commissario delegato per l’emergenza ambientale nel territorio della Regione Calabria n. 1963 del 29.7.2002, sino all’approvazione ed attuazione del nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti di cui all’art. 22, Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22 e successive modificazioni ed integrazioni ed all’art. 84, legge regionale 12 agosto 2002, n. 34”.
Antonino DE GAETANO, assessore al lavoro
Presidente, chiedo all’assessore all’ambiente di farlo proprio.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Tommasi.
Onorevole De Gaetano, c’è già avviato tutto un percorso che, con questo ritiro dell’emendamento e questa raccomandazione che viene fatta, si rafforza proprio per andare nella direzione di aprire – come abbiamo già aperto – una discussione col Commissario, col Presidente della Giunta provinciale, con i sindaci interessati proprio per individuare immediatamente un altro sito.
Lei sa bene che questa cosa è già partita e ne parleremo in Giunta nei prossimi giorni.
L’emendamento è ritirato ma posto come raccomandazione.
L’emendamento aggiuntivo a firma Guagliardi è ritirato. Così pure quelli a firma Gentile-Chiarella sono ritirati. Onorevole Naccari il 30 bis è ritirato…
(Interruzione)
Emendamento
30 bis, protocollo numero 2388 a firma onorevole Naccari, così recita:
“All’articolo 29 della legge regionale 1/2006, il comma 2 è sostituito dal
seguente:
“2. Al fine di favorire ed incentivare la riqualificazione di aree urbane periferiche degradate e con attività dimesse e da riconvertire nell’ambito di progetti tendenti alla valorizzazione delle stesse aree con riguardo all’aspetto ambientale ed architettonico, nei comuni di cui all’articolo 4, comma 1, della legge regionale 11 giugno 1999, n. 17 <<classe prima – comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti>> sarà consentito il rilascio di autorizzazione amministrativa di tipo G1A o G2A, nelle forme e con le modalità previste dalla normativa di riferimento e, comunque previa definizione del nuovo piano regionale per la programmazione degli insediamenti di medie e grandi superfici di vendita al dettaglio e all’ingrosso ai sensi dell’art. 6, D.lgs 31 marzo 1998, n. 114, nonché dell’art. 1, comma 3, della lr. 11 giugno 1999, n. 17 ed in conformità ad esso. Le nuove superfici di vendita non potranno superare il 20 per cento della superficie di tipologia GA e GB già autorizzata nello stesso bacino di utenza. Il progetto edilizio di riferimento non sarà compatibile con l’edificazione di uso residenziale/abitativo. Le richieste di autorizzazione amministrativa rivolte ai comuni prima dell’entrata in vigore del citato piano regionale di programmazione si intendono del tutto inefficaci ed improduttive d’effetto”.
Se il Consiglio non vuole discutere oggi di questa questione che io ritengo fondamentale ed indifferibile, ma se il Consiglio non vuol discutere domani mattina cortesemente decidiamo assieme di mandare una lettera a tutti i comuni per specificare che quegli impegni che noi avevamo comunicato non sono più garantibili.
Solo questo ho interesse a dire perché noi non possiamo tenere appesi determinati enti locali in virtù di una modifica di legge che abbiamo garantito e che a quanto pare non vedrà mai la luce.
Su questo non sono disponibile a rischiare personalmente di bloccare vicende di concessioni, di autorizzazioni e quindi di contratti in astratto possibili.
PRESIDENTE
La parola al Vicepresidente della Giunta.
La preoccupazione del collega Naccari la capisco, però bisogna dire che anche in presenza di quella lettera, e del fatto che già il provvedimento è all’esame e all’ordine del giorno di quest’Aula oltretutto con la presentazione di altri emendamenti che è stata già inoltrata, quella lettera, più che essere assunta come una raccomandazione dal punto di vista del procedimento amministrativo per quanto riguarda la responsabilità dei comuni, non ha alcuna efficacia in presenza di una legge approvata.
Perché quella lettera informa i comuni del fatto che era in itinere l’abrogazione della norma. Allora responsabilità, da questo punto di vista, non ce ne sono a meno che non c’è qualche comune che utilizza quella lettera per un diniego ma a quel punto il problema non sono i comuni ma gli eventuali presentatori di domande che potrebbero avvalersi sul ricorso.
Ritengo, pertanto, che se permane l’impegno di definire nei modi e nelle forme e nei tempi giusti questa materia nella prossima seduta del Consiglio, non c’è bisogno di fare nessun’altra lettera, va da sé che la questione va comunque risolta e non tenuta sospesa, cosa che faremo immediatamente alla ripresa.
Per cui se c’è il ritiro del provvedimento, io la ringrazio perché il ritiro aiuta questo procedimento con responsabilità e disponibilità unitaria.
Dico che se è chiesto il ritiro, io l’ho presentato ma l’abrogazione è un testo alternativo. Il ritiro è chiesto perché quest’Aula non ritiene oggi di decidere al riguardo?
Sapendo che c’è l’esame in corso del provvedimento avviato già in altra seduta e permanendo il tema all’ordine del giorno valutiamo che in questa seduta e nell’ambito di questo testo che stiamo esaminando non è opportuno discuterne ai fini di pervenire ad una rapida definizione anche unitaria della problematica; le chiedo, pertanto, – con le ragioni esposte nell’intervento precedente – la disponibilità al ritiro come atto di responsabilità.
Quindi si prevede la trattazione alla prossima seduta di questo punto? E’ già all’ordine del giorno della prossima seduta? Va bene.
Lei ricorda che abbiamo interrotto la seduta su questo punto per riprenderlo e trattarlo in sede di conferenza dei capigruppo.
PRESIDENTE
Comunque è ritirato.
L’emendamento 30 bis a firma Morelli è ritirato. Il 30 bis a firma Guagliardi è ritirato. Il 30 bis sanità…
(Interruzione)
Mi ricorda il dottore Multari che nella fase in cui non ero in Aula si era soprasseduto su un blocco di emendamenti dell’articolo 23 riguardanti la sanità.
Come procediamo? Onorevole Pacenza era l’emendamento numero 2594?
…alcuni emendamenti dalla Commissione come li discutiamo? Secondo l’ordine di presentazione…
PRESIDENTE
Onorevole Naccari ed onorevole Pacenza, potete venire al banco della Presidenza visto che siete firmatari?
Demetrio NACCARI CARLIZZI
…l’emendamento 2587…
Perché di solito emendamenti che hanno argomenti simili si assorbono e si diventa co-firmatari. Se venite al banco… chiamo l’onorevole Pacenza e l’onorevole Naccari al banco.
(Interruzione)
Siccome l’emendamento 2587 è uguale al primo comma dell’emendamento 2594, sono identici nell’avvio della discussione e dell’approvazione poi comma per comma do la parola all’onorevole Naccari.
Discutiamo ed approviamo quello e poi di seguito sul 2594. Va bene?
Stiamo discutendo, adesso, l’emendamento protocollo numero 2587 a firma dei consiglieri Naccari, Cherubino, Sculco, La Rupa che così recita: “Sono autorizzate le assunzioni a seguito delle procedure di idoneità per l’inquadramento nei ruoli della dirigenza medica, ai sensi dell’art. 8, comma 1 bis, del D.lgs 30 dicembre 1992, n. 502 nei limiti dei posti delle dotazioni organiche di ciascuna azienda e nel rispetto delle aree individuate dal decreto dirigenziale n. 416 del 13.7.2000; per l’area dell’emergenza territoriale le aziende provvederanno alle relative variazioni delle dotazioni organiche”.
L’emendamento protocollo numero 2587 è uguale al primo comma dell’emendamento protocollo numero 2594. Siccome è stato presentato prima diamo la parola all’onorevole Naccari perché lo illustri e lo si ponga in votazione. Poi di seguito continueremo con l’emendamento 2594 presentato dall’onorevole Pacenza.
Come è noto la discussione in Commissione circa il disegno di legge sulla sanità, “norme in materia di organizzazione del servizio sanitario”, si è arrestata all’approfondimento di alcune indicazioni del Comitato per la qualità e fattibilità delle leggi e in attesa del parere della seconda Commissione.
Rispetto a questo disegno di legge noi abbiamo ritenuto opportuno estrapolare così come era la norma prevista dal disegno di legge Lo Moro, quinto comma dell’articolo 1, che prevedeva l’assunzione a seguito delle procedure di idoneità dei medici dell’emergenza territoriale e previsti dall’art. 8, comma 1 bis, del decreto 502.
Di conseguenza l’abbiamo ripresentato in Commissione e da qui è pervenuto in Aula sulla base della discussione che è stata svolta nella Commissione stessa, pertanto è identico perché è quello preso e tirato fuori dal disegno di legge Lo Moro.
Rispetto a questo riteniamo che non ci siano motivi di rinvio perché la previsione non necessita di essere ammagliata con altre ulteriori previsioni e quindi si può individuare come una disposizione che non ha bisogno di essere inserita in una legge organica.
Poiché su questo argomento si va avanti nella discussione da diversi anni, è arrivato il momento di approvarlo indipendentemente da ogni altra disposizione o considerazione o previsione in una legge di sistema.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento…
Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute
Favorevole.
Parere favorevole del relatore.
Pongo in votazione l’emendamento 30 bis, protocollo numero 2587.
(E’ approvato)
La parola all’onorevole Pacenza per l’illustrazione l’emendamento protocollo numero 2594 a firma dei consiglieri Pacenza, Sulla, Frascà, Censore, Lo Moro che così recita: “1. Sono autorizzate le assunzioni a seguito delle procedure di idoneità per l’inquadramento nei ruoli della dirigenza medica, ai sensi dell’art. 8, comma 1 bis, del D.lgs 30 dicembre 1992, n. 502 nei limiti dei posti delle dotazioni organiche di ciascuna azienda e nel rispetto delle aree individuate dal decreto dirigenziale n. 416 del 13.7.2000; per l’area dell’emergenza territoriale le aziende provvederanno alle relative variazioni delle dotazioni organiche”.
2. Nelle more della revisione del vigente piano regionale per la salute è sospesa l’attribuzione alle province ed ai comuni delle funzioni e dei compiti indicati nell’art. 126 e nell’art. 127, lett. C) della legge regionale 12 agosto 2002, n. 34. E’ abrogato l’art. 13 della legge regionale 11 gennaio 2006, n. 1.
3. Il termine previsto dal piano regionale per la salute per l’adeguamento degli erogatori privati agli ulteriori requisiti di accreditamento è prorogato al 31 ottobre 2006.
4. Le strutture che svolgono attività di assistenza alle persone dipendenti da sostanze di abuso ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 45/1999, già operanti in regime di accreditamento provvisorio, devono procedere all’adeguamento ai requisiti di autorizzazione ed accreditamento previsti dall’intesa Stato-Regioni del 5 agosto 1999 ed a quelli ulteriori previsti dal piano regionale per la salute entro un anno dell’adozione della deliberazione di Giunta regionale di recepimento della predetta intesa Stato-Regioni.
5. L’art. 14, lett. C) della legge regionale 11 agosto 2004, n. 18 è così sostituito:
c) al paragrafo intitolato “C. Aspettativa dell’utenza” inserito a pagina 113 del supplemento straordinario al Bollettino ufficiale della Regione Calabria, dopo l’ultimo capoverso è aggiunto il seguente: “Nei limiti del fabbisogno, sono fatte salve, secondo le modalità preesistenti, le autorizzazioni e gli accreditamenti delle strutture finalizzate alla tutela della salute mentale. Il fabbisogno di residenzialità è individuato nel rapporto percentuale dello 0,30 per mille abitanti su base complessiva regionale. Il riferito fabbisogno è comprensivo dei posti letto attualmente accreditati presso le case di cura neuropsichiatriche i quali, nel limite del 50% dell’attuale dotazione, dovranno essere riconvertiti entro il 31 dicembre 2007, secondo le indicazioni formulate con deliberazione di Giunta regionale. Nei limiti del fabbisogno pari a 0,50 posti letto ogni mille abitanti su base complessiva regionale, con le modalità previste dalla legge preesistente, possono essere autorizzate ad accreditare senza limiti territoriali strutture finalizzate alla riabilitazione estensiva territoriale e domiciliare”.
6. Il mancato adeguamento entro i termini previsti dai commi 3, 4 e 5 del presente articolo comporta la sospensione degli accreditamenti e della possibilità di esercitare attività sanitarie con remunerazione a carico del servizio sanitario regionale, prevista dai contratti stipulati ai sensi dell’art. 8-quinques, del D.lgs n. 502 del 1992. Dalla data della verifica della competente azienda sanitaria in ordine al possesso dei requisiti previsti al piano regionale per la salute gli accreditamenti ed i contratti riprendono efficacia, ferma restando in ogni caso la loro scadenza naturale.
7. Il termine per la riconversione dei posti letto previsto dall’art. 8, comma 2, della legge regionale 19 marzo 2004, n. 11 è prorogato al 31 ottobre 2006; con le modalità ivi previste ed entro il predetto termine, sarà pure definita la riconversione dei posti letto per acuti in posti letto di riabilitazione necessari per il raggiungimento degli standard previsti dall’intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005.
8. Al fine di consentire l’espletamento della procedura di evidenza pubblica per l’affidamento del servizio regionale di soccorso aereo, il termine previsto dall’art. 31, comma 1, della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13 è prorogato al 31 dicembre 2006. La Giunta regionale è autorizzata ad individuare, previo parere vincolante della competente Commissione consiliare, le basi operative del servizio di elisoccorso.
9. I contratti previsti dall’art. 8 quinques del D.lgs n. 502 del 1992 hanno durata annuale e gli erogatori devono garantire le prestazioni per l’intero anno, secondo i volumi e le tipologie ivi previste. E’ abrogato il comma 4 dell’art. 2 della legge regionale 16 febbraio 2005, n. 2.
10. Nell’anno 2006 i volumi massimi delle prestazioni di assistenza ospedaliera e di specialistica ambulatoriale e le relative remunerazioni, sono determinati con deliberazione di Giunta regionale in applicazione del sistema tariffario e dei livelli programmati di ospedalizzazione attuativi delle intese raggiunte in sede di conferenza Stato-Regioni; in ogni caso, i predetti volumi di prestazioni, e le relative remunerazioni, non potranno superare per ciascuna azienda sanitaria, quelli previsti per l’anno 2005 dagli art. 1 e 2 della legge regionale 16 febbraio 2005, n. 2. Ove le prestazioni erogate dovessero superare i volumi di attività determinati si provvederà al pagamento con abbattimenti progressivi e proporzionali secondo i criteri stabiliti dalla Giunta regionale, fermo restando il tetto massimo di spesa previsto. Le prestazioni ospedaliere di alta specialità come individuate in sede di conferenza Stato-Regioni, sono remunerate secondo la tariffa nazionale vigente e non sono soggette a volumi massimi di attività fermo restando il tetto di spesa complessivo del livello di assistenza ospedaliera a livello regionale”.
Presidente, è l’emendamento protocollo numero 2594 che completa il lavoro testé annunciato dal collega Naccari, cioè gli emendamenti proposti provengono anch’essi dal testo di legge Lo Moro e sono stralciate solo ed unicamente le parti che prevedono scadenze.
Non c’è, quindi, sul piano squisitamente istituzionale una contrapposizione oppure una estromissione dei lavori che continueranno in Commissione. Ma si è ritenuto opportuno utilizzare lo strumento dell’assestamento di bilancio per quanto riguarda norme che già in Commissione sono universalmente condivise.
Concludo, Presidente, perché al comma 3 dell’emendamento è stato concordata una modifica quando si dice “il termine è prorogato al 31 ottobre 2006” deve intendersi al 31 dicembre 2006.
Quindi l’unica variazione condivisa è questa che riguarda il differimento dal 31 ottobre al 31 dicembre 2006, anche per un allineamento temporale delle scadenze. E anche perché questa scadenza – a dire il vero – era stata concordata qualche mese addietro con i soggetti e il fatto che ci arriviamo con qualche mese di ritardo permette di dare lo stesso lasso di tempo.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Naccari. Ne ha facoltà.
In effetti su questo insieme di disposizioni che prevedono alcune scadenze non c’è una perfetta sovrapposizione tra quelli che erano gli emendamenti presentati in Commissione rispetto al disegno di legge e il testo prodotto.
Nello specifico manifesto una opinione diversa circa la procedura di sospensione del processo di trasferimento delle funzioni alle province ed ai comuni.
Ritengo che questo che è un risultato fra i più evidenti dell’attuale amministrazione regionale non possa essere messo in discussione con provvedimenti dei singoli assessori che in qualche maniera rimettono in discussione questo processo di trasferimento su cui notoriamente la Regione Calabria era assolutamente indietro rispetto all’applicazione del decreto legislativo 112 e su cui una riacquisizione di competenza da parte della Regione non fa altro che perpetuare l’idea di una Regione che invece di realizzare solamente la propria funzione sulla base dell’indirizzo e del controllo della programmazione realizza ancora attività di natura gestionale.
Il fatto che si preveda questa sospensione delle funzioni e ancorché concordata con almeno tutta una parte della conferenza dei Presidenti mi trova assolutamente in dissenso e quindi su questo punto io non sono assolutamente favorevole.
Poiché il collega Pacenza ha fatto una illustrazione sintetica senza farne una punto per punto a questo punto vado avanti.
Il termine di adeguamento spostato a dicembre consente di monitorare tutta una serie di percorsi che non fanno in particolare riferimento ai soggetti che svolgono attività industriale nella sanità ma fanno riferimento a tutto il mondo del privato sociale che è attorno alle strutture religiose – Piccola opera Papa Giovanni, Casa della carità, Case protette di tutti i tipi – che non facendo business sulla sanità sono chiaramente indietro rispetto alle strutture industriali nell’adeguamento a questi requisiti.
Io avevo proposto lo slittamento dei requisiti frastrutturali ed organizzativi ma ritengo che questa ipotesi di prevedere - funzionari ed organizzativi – uno spostamento da ottobre a dicembre possa in qualche maniera servire all’obiettivo.
Per quanto riguarda invece la procedura dell’elisoccorso ritenevo più opportuna la norma che era stata inserita nella ordinamentale che prevedeva esclusivamente la proroga di questo servizio al 31 dicembre 2006.
La previsione che vede l’individuazione in capo alla Giunta delle nuove basi dell’elisoccorso pur facendo riferimento ad un parere vincolante della Commissione riapre la vexata quaestio circa l’individuazione delle stessi basi che ha visto mesi fa un dibattito piuttosto acceso su queste questioni.
Credo che su questo sarebbe stata più opportuna la permanenza della individuazione delle stessi basi in sede di piano sanitario e quindi legge che ha approvato il piano sanitario così come era allora.
Va da sé che avendo previsto un parere vincolante della Commissione questa discussione è spostata in sede di Commissione. Ma è evidente che questa individuazione e la proposta deve avvenire subito perché se così non sarà noi avremo di fatto una comunicazione a settembre e quindi la impossibilità di evidenziare la gara evidenza pubblica.
Ricordiamoci che siamo sotto una serie di proroghe, non è la prima proroga che viene realizzata e per quanto mi riguarda sono assolutamente indisponibile a tornare in Consiglio regionale e ad utilizzare il meccanismo della legge per realizzare la proroga di contratti che di conseguenza, essendo atti gestionali, non si dovrebbe provvedere tramite legge.
Per quanto riguarda, invece, i volumi delle prestazioni trovo incongruente che si preveda che il volume massimo delle prestazioni faccia riferimento… che si obblighi al volume massimo di prestazioni quando sappiamo benissimo che il fabbisogno di prestazioni sanitarie è ben diverso tant’è vero che molte Asl hanno firmato contratti che sono già terminati e scaduti con dei volumi più alti.
Quindi immaginare di poter dare una risposta ai bisogni di sanità facendo un passo indietro rispetto ai volumi sanitari equivale a creare le condizioni per una dialettica abbastanza forte ed aspra cui probabilmente assisteremo nelle prossime settimane.
Peraltro si realizza un ulteriore problema perché le Asl che hanno già provveduto a far firmare i contratti, giustamente e virtuosamente perché siamo già ad agosto e i contratti andavano chiaramente firmati all’atto del trasferimento delle risorse dal livello del dipartimento al livello territoriale, hanno potuto utilizzare la norma precedente a quella che noi stiamo modificando.
Di conseguenza quelle stesse Asl offriranno prestazioni con un volume superiore a quello cui saranno costrette le Asl che interverranno dopo di questa norma.
Qual è poi l’ulteriore problema? Che le Asl che non hanno concluso contratti fino ad ora non l’hanno fatto per un desiderio di non concluderlo ma perché erano probabilmente le Asl più in difficoltà sul piano della disponibilità finanziaria, più assediate sul piano dei pignoramenti e quindi non erano nelle condizioni di realizzarle.
Se voi credete, approvando questa norma, di operare in virtù di una logica di garanzia, di pari diritti di acceso alle prestazioni sanitarie fatelo pure ma su questa norma io personalmente voterò difformemente perché la norma che avevamo proposto faceva riferimento ai volumi di prestazioni realizzati tramite l’ultima contrattazione già scaduta. Prevedeva anche una normazione di tutta quella che è la mobilità interaziendale, un meccanismo che noi troppo spesso abbiamo rimandato ad un futuro intervento riformatore.
La mobilità interaziendale va riconosciuta perché attribuire un volume di prestazione ad un territorio, ad un’azienda territoriale che poi non lo fa e quindi non pagare le prestazioni, la mobilità attiva delle realtà più virtuose è chiaramente un non senso e provoca una discrasia sul territorio.
E’ evidente che la mancata previsione nel testo che stiamo analizzando, mentre in altri come quello che propongo… ma è uno dei tanti esempi su cui potrebbe essere assolutamente normata la situazione, ci impedisce di aggredire il più grande problema che abbiamo in sanità oggi come oggi.
Se declamiamo continuamente che abbiamo 230 milioni di euro di mobilità extra regionale o ci attiviamo impegnando le direzioni generali di ciascuna Asl a contrattare, puntare ed aggredire questa mobilità esterna oppure continuiamo a dare risorse all’esterno della Regione Calabria senza assicurare una erogazione di prestazioni che sul territorio calabrese potrebbero essere erogate.
Se anche su questo ritenete di andare avanti nulla quaestio però vi assumete la responsabilità di non provvedere in alcun modo né di indicare un trend ed un obiettivo di aggressione della mobilità esterna rispetto alla Regione Calabria.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Sulla. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo, come firmatario di questo emendamento, per soffermarmi su due aspetti.
Intanto concordo con l’impostazione e con le motivazioni offerte dal collega Pacenza.
Vorrei soltanto soffermarmi sul secondo punto ritenendo che la scelta di riassegnare provvisoriamente alla Regione le competenze che erano state spostate alle province in materia di farmacia ecc. credo che sia in questo momento quanto mai essenziale perché le province registrano delle difficoltà e vi sono situazioni di stallo che in questo momento conviene non protrarre oltre.
Penso che questa proposta che può apparire un ritorno indietro da parte della Regione sia, invece, in questo momento necessario.
Intervengo soprattutto per affrontare il punto 8 laddove si parla di elisoccorso.
E’ vero, come dice il collega Naccari, che in questi mesi si è sviluppato un dibattito molto forte ma è pur vero che se si fosse accettata la proposta che da più parti veniva di mantenere i siti esistenti si sarebbe consumato – a mio avviso – un atto non corretto ed inaccettabile da parte di alcuni territori.
Quindi, penso che la proposta così come è stata formulata anche da me e che affida alla Giunta la possibilità di avanzare una proposta su basi tecniche funzionali che può e deve essere valutata dalla Commissione, con questo spirito, è quella in questo momento più giusta.
Colpi di mano su questa questione non saranno accettati in territori che per troppo tempo sono stati penalizzati. Solo ragioni tecniche fortemente giustificative di scelte non rispondenti alle esigenze di questo territorio potranno essere prese in esame.
Altre scorciatoie o pressioni di province o di territori più forti in Calabria saranno sicuramente oggetto di forti tensioni che è meglio evitare.
Ecco perché io penso che la proposta che è stata avanzata è ragionevole, dà la possibilità alla Giunta di riflettere, e poi alla Commissione, addirittura, con parere vincolante di potersi esprimere in merito.
PRESIDENTE
La parola all’assessore.
Sul comma 2 volevo informare il Consiglio, ma in gran parte tutti conoscono questo elemento che è stato richiesto il parere ai Presidenti delle province nel corso di una riunione che era in corso, peraltro, presso la Regione Calabria. Sono stata informata dal Presidente Traversa e dal Presidente Oliverio del parere assolutamente favorevole delle province.
Il motivo della sospensione è proprio di voler ripensare perché siamo assolutamente… è molto probabile che la delega sia sbagliata nella legge iniziale. Non vogliamo affatto fermare, tutt’altro la Giunta nel suo complesso è motivata in senso completamente diverso. Qui c’è invece un problema vero che dobbiamo affrontare insieme alle province.
Per quanto riguarda il punto 3 non ho nessuna difficoltà a spostare il termine al 31 dicembre che era il termine richiesto, in particolare, dall’Aiop. Non era stato accordato perché si voleva mantenere una differenza tra il termine del pubblico che è il 31 dicembre e quello del privato.
Ma l’accorpamento, il fatto che ci sia una scadenza identica non ci allarma perché sappiamo distinguere per altri versi quello che è il pubblico e quello che è il privato.
Sugli altri articoli non c’è stata discussione e non mi dilungo. Sull’ultimo articolo quello che era nell’emendamento Pacenza ed altri, il punto numero 10, sono in aperto dissenso con le argomentazioni invece offerte dal consigliere Naccari.
In questo caso non far riferimento alla legge ma ai contratti sarebbe stato molto grave per la Regione Calabria. I contratti se sono legittimi devono essere conformi alle leggi. Noi non abbiamo nessun altro riferimento come ipotesi, sarebbe non opinabile ma sarebbe sbagliato avere come riferimento eventualmente contratti illegittimi maturati sotto vecchie gestioni.
Siamo per mantenere questo termine di legge che è l’ultimo proponibile e devo dire che tra l’altro questo termine di legge è accertato anche dalle associazioni di categoria ed è noto a tutti i direttori generali che se hanno voluto rispettare le regole non hanno potuto che far riferimento ai termini di legge.
Questo comma ci serve per ribadire nel 2006 quanto è stato detto nel 2005 sul volume di affari.
Sono anche io della opinione che per il futuro faremmo bene a non introdurre, attraverso leggi, cose che non ci sono necessarie dal punto di vista legislativo. Questo vale anche per la proroga dell’elisoccorso.
Il motivo per cui però è stato richiesto ed ottenuto dalla maggioranza e dai proponenti il consenso ad introdurre quella autorizzazione alla Giunta è dovuto ad un fatto molto semplice. Il dipartimento della sanità ha il dovere di procedere alle gare. Noi che abbiamo individuato attraverso tecnici basi operative in discussione e sicuramente diverse da quelle che erano previste, in particolare abbiamo dovuto riscontrare e prendere atto della necessità di provvedere con l’elisoccorso su Crotone che era assolutamente estranea a questo servizio, non potremmo ignorare questo dato che è tecnico ma anche politico.
Abbiamo quindi bisogno, sì, di discutere con la Commissione consiliare ma non potremmo accedere, o meglio il dipartimento potrebbe ma chi vi parla non ritiene accettabile procedere ad una gara ignorando quello che non è più possibile ignorare, cioè che sulla 106 si muore e che la zona di Crotone è completamente sprovvista di questo servizio.
Per questo mi sembrava inaccettabile procedere come se non avessimo mai scoperto che l’elisoccorso ha bisogno di essere localizzato anche all’aeroporto di Crotone.
Per il resto non credo di dover commentare oltre.
Il parere è assolutamente favorevole all’emendamento Pacenza ed altri.
Un chiarimento, Presidente.
Per quanto riguarda i contratti già firmati, chiaramente in vigenza della precedente normativa che sono – come è noto – di molto superiori non solo a quella normativa che approviamo noi oggi, ma anche a quella alternativa che avevo proposto, in virtù degli obiettivi di equità, di rispetto della legge e di legittimità, l’assessore come intende muoversi? Cioè intervenire e revocare quei contratti già firmati?
Il consigliere Naccari è troppo informato per non sapere che non esiste un’altra normativa di riferimento perché interveniamo sulla normativa per la prima volta con questo articolo. Eravamo tutti in attesa, dal 20 marzo di conoscere, di arrivare a questa normativa che peraltro è passata dalla Giunta ed è conosciuta da tutti i direttori generali e non ipotizza cose che in questo momento io stessa vedo fuori dalla realtà. Dovessero esserci cose di questo genere le verificheremo.
(Interruzione)
Io non sono abituata a lavorare per ipotesi. In questo momento stiamo dettando una normativa che, peraltro, era passata dalla Giunta dal 20 marzo del 2006 ed è stata proposta in Consiglio alla Commissione che l’ha votata alla unanimità il 20 marzo 2006. E’ stata riproposta alla Commissione che la conosceva ed è a conoscenza di tutti i direttori generali della Calabria.
Non ci sono altri interventi possiamo mettere ai voti l’emendamento 30 bis protocollo numero 2594 col parere dell’assessore e del relatore.
(Interruzione)
Siccome è un emendamento e non un articolo va immaginato come un articolo unico. Per dire le cose che lei ha già detto ma comunque per ribadirle e per esprimere il voto può fare una dichiarazione.
(Interruzione)
La dichiarazione era chiara. Ha sottolineato che differiva nel voto su alcuni punti.
(Interruzione)
No, perché se votassimo comma per comma alla fine c’è poi il voto finale sull’articolo che sempre ha una implicazione.
(Interruzione)
Va bene.
Il comma 1 è stato già votato.
Pongo in votazione l’articolo 30 bis, comma 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 30 bis, comma 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 30 bis, comma 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 30 bis, comma 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 30 bis, comma 6.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 30 bis, comma 7.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 30 bis, comma 8.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 30 bis, comma 9.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 30 bis, comma 10.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’emendamento nel suo complesso.
(E’ approvato)
Onorevole Sulla, l’emendamento protocollo numero 2605 sulla Ecipa è una raccomandazione?
L’emendamento così recita: “All’art. 18 è aggiunto il seguente comma 4: “Alla tabella A allegata alla legge regionale n. 15 del 16.03.1990 dopo le parole <<Esac – Corsi alberghieri florens>> aggiungere la parola <<Ecipa>>”.
Questo emendamento è teso a fare giustizia di un errore probabilmente che è avvenuto in occasione della stesura della legge 15 che non ha tenuto conto del fatto che l’Ecipa è una associazione aderente ad una delle maggiori centrali dell’artigianato e che non è stata inserita nell’elenco degli enti di formazione che a suo tempo sono stati compresi nell’elenco della legge 15.
Penso che per un errore questo è avvenuto e che adesso questo errore possa essere corretto. Non comporta nessuna spesa per la Regione Calabria ma mette nelle condizioni, questi operatori, di poter invece eventualmente partecipare ad altri benefici.
Poichè non comporta spese, penso che possa essere recepita senza problemi.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 2605.
(E’ approvato)
Poi c’è un emendamento 30 bis a firma del consigliere Guagliardi protocollo numero 2565 che è ritirato.
L’emendamento 30 bis a firma del consigliere Guagliardi è ritirato e consegnato al Presidente della quarta Commissione perché il piano eolico è in discussione in Commissione, pertanto verrà trattato in quel momento.
Vi è poi l’emendamento protocollo numero 2518 a firma dei consiglieri Feraudo-Tripodi Michelangelo che è ritirato.
C’è sempre un emendamento 30 bis a firma del consigliere Magarò, protocollo numero 2550, che così recita: “Articolo 23 quinques: I comuni ai quali è stato concesso un finanziamento dalla Regione Calabria relativo al programma Erp ex legge 17.02.1992 n. 179 e successive modificazioni ed integrazioni per l’acquisto e il recupero di immobili, sono autorizzati alla vendita degli immobili già assegnati a condizione di destinare gli interi proventi delle alienazioni all’acquisto e ristrutturazione di ulteriori alloggi ubicati nei centri storici dei comuni medesimi.
Le alienazioni degli alloggi sono regolati dalle disposizioni in quanto compatibili, della legge 24.12.1993 n. 560 e successive modificazioni ed integrazioni.”
Propongo di trasformare tutto l’emendamento in raccomandazione tranne l’articolo 23 quinques in cui si sostiene che si possono autorizzare i comuni che hanno avuto concesso un finanziamento dalla Regione per l’acquisto, la ristrutturazione e l’assegnazione di immobili.
Questi comuni sono autorizzati a vendere questi immobili già assegnati agli assegnatari a condizione che i proventi che derivano da questa vendita vengono di nuovo investiti nell’acquisto e ristrutturazione di altri alloggi ubicati nei centri storici del nostro comune.
L’emendamento protocollo numero 2604 a firma del consigliere Naccari è ritirato così pure l’emendamento protocollo numero 2603 sempre a firma Naccari.
Anche l’emendamento protocollo numero 2523 a firma Trematerra, Occhiuto, Stillitani ed altri è ritirato.
Pure l’emendamento protocollo numero 2592 a firma Feraudo è ritirato.
L’emendamento Cherubino è ritirato.
L’emendamento protocollo numero 2513 a firma Trematerra, Abramo, Occhiuto, Guerriero è ritirato.
Poi ce ne sono altri che sono ritirati…
Chiedo scusa, Presidente, abbiamo due emendamenti i cui presentatori hanno posto il problema di valutarli anche se sono – come altri che erano stati segnalati dall’onorevole Occhiuto – non inseriti nel plico.
Uno riguarda questo testo, i presentatori sono i consiglieri Sulla e Sculco e lo leggo “La Giunta regionale è autorizzata a concedere al comune di Crotone un contributo di euro 200 mila per l’organizzazione del progetto socio-culturale internazionale denominato giovani per la pace, torneo calcistico tra squadre giovanili”.
Il parere del governo su questo emendamento è favorevole.
PRESIDENTE
Nessuno chiede di parlare pongo in votazione l’emendamento per come letto dal Vicepresidente della Giunta.
(E’ approvato)
L’altro emendamento recita testualmente: “All’articolo 34, legge regionale 11/2003 è aggiunto il seguente comma 13 bis <<l’elezione dei delegati è valida con il 10 per cento e non con il 30 per cento come previsto dal precedente comma 13, solo nei consorzi di bonifica commissariati da almeno 3 anni>>”.
Anche su questo il parere del governo è favorevole.
Nessuno chiede di parlare pongo in votazione l’emendamento per come letto dal Vicepresidente della Giunta.
(E’ approvato)
Sull’articolo 23 si era soprasseduto - ma credo che adesso vengono assorbiti dal voto sull’emendamento Pacenza – su alcuni emendamenti che riguardavano l’elisoccorso.
Li leggo formalmente sono l’emendamento protocollo numero 2452 a firma del consigliere Nucera; poi c’è quello sull’elisoccorso a firma del consigliere Guagliardi che è assorbito ecc., quindi sono tutti assorbiti e quindi intendiamo superato l’incidente nel senso della sospensione…
Rimane solo da votare l’articolo 31 che è quello del dispositivo…
(Interruzione)
No, perché è stato già assorbito da quanto votato…
Mario MAIOLO
Presidente, chiedo scusa, gli emendamenti protocollo numero 2516 e 2517 erano stati attribuiti al 30 bis…
PRESIDENTE
In sede redigente di Commissione c’è stata una valutazione per gruppi che li intendeva ritirati perciò io non mi sono…
Mario MAIOLO
Presidente, li ritirerò un attimo dopo averli illustrati.
Va bene, le chiedo scusa, onorevole Maiolo. Ha facoltà di parlare.
L’emendamento protocollo numero 2616 così recita: “Art. 21 bis:
1. Alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 sono apportate le seguenti modifiche:
a) all’art. 2 la parola “quindici” è sostituita dalla parola “sedici”;
c) all’art. 3, comma 1, il numero “51” è sostituito dal numero “52”;
d) all’art. 3, comma 2, il numero “185” è sostituito dal numero “189”;
e) all’art. 3, comma 3, il numero “704” è sostituito dal numero “713”;
f) all’art. 4, comma 2, dopo il numero 5) è aggiunto il seguente numero: “6. Dipartimento del piano di cui alla legge regionale 3/78”.
L’emendamento protocollo numero 2617 così recita:
“Art. 21 ter
1. L’art. 10 comma 3, della legge regionale 2.5.1978, n. 3 è così sostituito:
3. Alla Commissione partecipano obbligatoriamente l’assessore preposto alla programmazione e tre assessori nominati dalla Giunta regionale entro 30 giorni dalla nomina del Presidente della Commissione del piano.
2. L’art. 10, comma 5, della legge regionale 2.5.78, n. 3 è così sostituito:
5 “Sulle proposte della Commissione nonché sui pareri da essa espressi, il Presidente riferisce di volta in volta alla Giunta regionale in quanto invitato alle sedute della stessa. La sede della Commissione è presso gli uffici del dipartimento del piano della Giunta regionale.
3. L’art. 10, comma 6, della legge regionale 2.5.78, n. 3 è così sostituito:
6. La Commissione ai fini dello svolgimento della sua attività si avvale del dipartimento del piano di cui all’articolo seguente.
4. L’art. 11 della legge regionale 2.5.78, n. 3 è così sostituito:
1. Al fine di provvedere alla elaborazione del piano di sviluppo economico-sociale e di assetto del territorio della Regione è costituito con sede presso la Giunta regionale il dipartimento del piano.
2. Fanno parte del dipartimento del piano:
- 3 esperti a tempo pieno, nominati dal Consiglio regionale, a tempo determinato, ai sensi dell’ultimo comma dell’art. 68 dello Statuto regionale, con contratto formalizzato dalla Giunta regionale entro 30 giorni dalla nomina del Presidente;
- 12 esperti di cui almeno la metà scelti tra docenti universitari; essi sono nominati dal Consiglio regionale con voto limitato a quattro e le loro prestazioni vengono regolamentate con convenzione formalizzata con provvedimenti della Giunta regionale entro 30 giorni dalla nomina del Presidente;
- i rappresentanti nominati dal direttore generale di ogni dipartimento entro 30 giorni dalla nomina del Presidente della Commissione del piano;
3. In riferimento alla nomina degli esperti, cinque giorni prima della data fissata per la nomina, i gruppi consiliari sono tenuti a depositare presso la Segreteria del Consiglio una rosa di almeno quattro nominativi indicando per ciascuno dei designati il rispettivo curriculum, attestante le competenze richieste per lo svolgimento dei compiti di cui alla presente legge. Svolge le mansioni di dirigente generale del dipartimento del piano un dipendente regionale con la qualifica di dirigente nominato dal Consiglio regionale; sono demandati alla Giunta regionale tutti gli atti necessari alla formalizzazione dell’incarico. Il dirigente generale del dipartimento del piano decade dall’incarico in concomitanza della decadenza della Commissione.
4. Il dipartimento del piano ha i seguenti compiti:
- coordinamento tecnico, elaborazione, monitoraggio, valutazione del piano regionale di sviluppo (Psr) del documenti annuale di programmazione (Dap) degli strumenti di programmazione negoziata e comunitaria in collaborazione con le direzioni interessate;
- coordinamento della ricerca economica e sociale finalizzata alla programmazione regionale;
- supporto tecnico alle attività di concertazione con riferimento alla programmazione strategica intersettoriale;
- coordinamento del sistema di controllo strategico della Regione;
- coordinamento delle funzioni di valutazione e monitoraggio degli investimenti pubblici in raccordo con gli enti o strutture responsabili;
- concorso in raccordo con le direzioni competenti, per la definizione di proposte di politiche settoriali anche ai fini della verifica di coerenza delle stesse con gli indirizzi della programmazione generale,
- coordinamento dell’attività del comitato tecnico della programmazione.
5. Il dipartimento del piano è diviso nelle seguenti aree:
Area servizio programmazione strategica:
- fornisce il supporto tecnico all’area in relazione all’elaborazione del piano di sviluppo regionale, del documenti di programmazione annuale, degli altri atti di programmazione strategica ed intersettoriale ed alla attività di controllo strategico;
- cura il coordinamento tecnico delle funzioni di programmazione negoziata e dell’attuazione dei programmi e politiche stabilite in sede di concertazione generale;
- cura il coordinamento generale dei rapporti con le strutture nazionali di gestione, monitoraggio e controllo degli strumenti di programmazione negoziata (intese, accordo di programma ecc.);
- cura il coordinamento delle attività di supporto al comitato tecnico per la programmazione;
- cura il coordinamento generale dei rapporti con le strutture di livello sub-regionale per la programmazione negoziata (contratti d’area, patti territoriali programmi integrati d’area);
- concorre in raccordo con le direzioni competenti alla definizione di proposte di specifiche politiche settoriali anche ai fini della verifica di coerenza delle stesse con gli indirizzi della programmazione generale.
Area servizio programmazione strategica e comunitaria:
- fornisce il supporto tecnico in relazione alla elaborazione del Prs del documento di programmazione annuale, degli altri atti di programmazione strategica ed intersettoriale ed alla attività di controllo strategico;
- svolge la funzione di coordinamento delle attività di supporto alla cabina di regia dei programmi comunitari;
- fornisce il supporto tecnico per la verifica delle condizioni di integrazione e di sinergia tra i programmi comunitari sia in fase di programmazione che in fase di attuazione degli stessi;
- cura i rapporti con il Ministero dell’economia in riferimento alla programmazione comunitaria;
- cura i rapporti coni servizi della Commissione europea, in raccordo con le strutture regionali di collegamento con l’Unione europea;
- concorre, in raccordo con le direzioni competenti, alla definizione di proposte di specifiche politiche settoriali, anche ai fini della verifica di coerenza delle stesse con gli indirizzi della programmazione generale.
Area programmazione strategica generale e controllo strategico:
- fornisce il supporto tecnico in relazione alla elaborazione del Psr e degli altri atti di programmazione strategica ed intersettoriale;
- coordina sul piano tecnico la complessiva attività di predisposizione del documenti annuale di programmazione;
- svolge attività di segreteria tecnica della concertazione generale;
- sviluppa analisi del quadro macro-economico nazionale e regionale de della finanza pubblica statale e regionale;
- valuta in collaborazione con la direzione alle risorse, gli aspetti finanziari ed economici della politica delle entrate e delle spese delle regione;
- concorre in raccordo con le direzioni competenti, alla definizione di proposte di specifiche politiche settoriali, anche ai fini della verifica di coerenza delle stesse con gli indirizzi della programmazione generale.
Area valutazione e verifica degli investimenti pubblici e statistica:
- fornisce il supporto tecnico in relazione alla elaborazione del Prs, del documenti annuale di programmazione, degli altri atti di programmazione strategica ed intersettoriale ed alla attività di controllo strategico;
- svolge funzioni di assistenza alle strutture regionale nella fase di predisposizione dei progetti;
- collabora con l’ufficio regionale di statistica;
- fornisce il supporto alle strutture regionali nella fase di impianto di data-base di rilevanza statistica;
- coordina le attività di monitoraggio degli investimenti pubblici.
6. Le aree del dipartimento del piano sono suddivisi nei seguenti uffici:
Direzione;
Area servizio programmazione strategica:
- ufficio procedure finanziarie;
- ufficio procedure istituzionali ed amministrative;
- ufficio organizzazione database progettuale;
Area servizio programmazione strategica e comunitaria
- ufficio programmazione finanziaria;
- ufficio promozione degli strumenti comunitari;
Area programmazione strategica generale e controllo strategico:
- ufficio programmazione finanziaria di breve e medio periodo e controllo strategico;
- ufficio programmazione generale e controllo strategico;
Area valutazione e verifica degli investimenti pubblici e statistica:
- ufficio attività del nucleo di valutazione e verifica investimenti pubblici;
- ufficio statistica.
3. Nell’attuazione delle modifiche alla legge regionale 2.5.78, n. 3 si applicano le seguenti norme transitorie:
a) sono confermati gli incarichi già attribuiti dal Consiglio con la precedente normativa; in particolare
- dei 3 esperti a tempo pieno, nominati dal Consiglio regionale, a tempo determinato, ai sensi dell’ultimo comma dell’art. 68 dello Statuto regionale;
- da 12 esperti di cui almeno la metà scelti tra docenti universitari; essi sono nominati dal Consiglio regionale con voto limitato a quattro;
- del segretario dell’ufficio del piano nominato dal Consiglio regionale a cui si conferisce l’incarico di dirigente generale del dipartimento del piano;
- i dirigenti generali dei dipartimenti provvederanno entro 30 giorni dall’entrata in vigore della presente legge alle rispettive nomine;
- la Giunta regionale entro 30 giorni dall’entrata in vigore della presente legge provvederà agli adempimenti previsti.”
Presidente, chiedo scusa ma penso che sia necessario illustrare la motivazione della presentazione di questi due emendamenti perché all’atto della mia elezione a Presidente della Commissione per il Piano, Lei, in qualità di Presidente del Consiglio, fra le indicazioni che ci diede ci disse di valutare l’opportunità di una rivisitazione legislativa della previsione della Commissione.
Noi in questa breve attività, ma anche puntuale della Commissione, siamo arrivati ad elaborare questa proposta.
Ci tengo a dire che questa Commissione trova sostanzialmente una resistenza storica in questa Calabria che è la resistenza contro la programmazione in generale. E’ il motivo per cui questa Regione si trova senza strumenti di programmazione in assoluto. Le motivazioni che vengono addotte di resistenza a questa Commissione sono di due ordini.
La prima riguarda il fatto che questa Commissione sarebbe nata in un particolare momento storico-politico della Regione e quindi ha assolto ad un compito che riguardava il rapporto con una certa opposizione, una certa minoranza in un periodo storico.
Il secondo tipo di osservazione riguarda la presenza della minoranza all’interno di questa Commissione. Ci tengo a precisare che l’oggetto di questa Commissione è il coordinamento della programmazione e la redazione del piano di sviluppo regionale.
Dubito che l’obiettivo di raggiungere un piano di sviluppo in questa Regione possa estinguersi in una fase storico-politica.
Ritengo, quindi, che gli obiettivi di questa Commissione rimangano sempre più validi oggi e che la presenza della minoranza in questa Commissione si giustifica da quella che è una metodologia non politica, non è ascrivibile ad una parte politica. E’ un dettato comunitario.
La concertazione non è una opzione politica ma un metodo della Commissione europea. Quindi ritengo che questa impostazione rimanga valida.
Questa Commissione ha però una difficoltà: ha uno strumento operativo che è l’Ufficio del piano che trova – essendo collocato nella struttura della Giunta – una resistenza ad essere istituito.
Capisco che la previsione di questo ufficio possa trovare delle difficoltà in quanto non è incardinata nella struttura organizzativa della Regione.
Ecco perché questi emendamenti, Presidente, riguardavano innanzitutto la previsione dell’ufficio del piano come dipartimento della nostra Regione e ritengo che questa è la valenza che si debba attribuire alla programmazione nella nostra Regione.
Se non vogliamo ancora incorrere nella cattiva figura che stiamo facendo nei confronti del governo a non avere un piano di sviluppo e un piano organico in questa Regione, o nella Commissione europea che ci contesta formalmente l’assenza di un piano di sviluppo alla quale rispondiamo consegnando un documento, il Drs, che non è approvato da nessun organismo di questa Regione.
Sono figure queste, Presidente, che questa Regione e questo Consiglio non si può più permettere di subire.
Questo nodo, Presidente, va sciolto. Quella che abbiamo avanzato in questo emendamento è una proposta e ritengo che questa questione debba essere approfondita. Non so quale possa essere la strada migliore per portarla avanti.
Una cosa è certa: la Commissione ha fatto un lavoro che è quello di verificare lo stato della programmazione dei dipartimenti di questa Regione. Si è un po’ levata lo sfizio di fare una verifica di che significa questo avanzamento rispetto al programma di governo della Giunta Loiero.
Penso che quello che noi diremo nei prossimi giorni rispetto a questo aspetto è sicuramente di interesse e di approfondimento.
Una cosa è certa il motivo per cui io ho voluto presentare questi emendamenti è che l’Aula deve prendere atto, però questo io lo chiedo che quanto il Consiglio ha deciso in termini di dotazione di consulenze e di nomine di esperti in questa Commissione non trova, non può trovare sfogo e seguito.
E’ chiaro che non dare seguito a questa proposta, non trovarne un’altra alternativa significa di fatto prendere atto che quell’aspetto che riguarda la redazione del piano e il coinvolgimento di quegli esperti da lei, Presidente, nominati non può trovare seguito ed è sicuramente non responsabilità del Presidente della Commissione che invece continuerà con i mezzi messi a disposizione a fare il proprio dovere e a riferire in quest’Aula su quello che è lo stato della programmazione e dell’attuazione della programmazione dei nostri dipartimenti.
Per cui capisco che è materia di notevole approfondimento.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Presidente, avendo ascoltato le argomentazioni, ma d’altronde sono cose note che diciamo anche da un po’ di tempo, penso che possa essere questo l’elemento che ci spinge a far nostro, come progetto di legge già presentato in Consiglio, da trasmettere alla Commissione competente per la discussione e anche ulteriore approfondimento.
Io sono assolutamente d’accordo, ero interessato a sentire anche il parere della Giunta.
PRESIDENTE
Prego onorevole Adamo.
Penso che il senso con il quale ha voluto l’onorevole Maiolo presentare l’emendamento e dichiararsi disponibile al ritiro dello stesso è chiaro.
L’onorevole Maiolo ha voluto ufficializzare in Aula la permanenza di un problema che a mio avviso non è soltanto di funzionamento ma anche di ordine politico, non soltanto per quanto riguarda l’organizzazione delle sedi più che degli strumenti della programmazione ma anche e soprattutto in riferimento alla manifestazione di una volontà politica della maggioranza in questo caso e non della minoranza.
Su questo ha ragione Maiolo quando dice che la concertazione prima che una opzione è un metodo e noi l’assumiamo come tale.
Quindi un problema della maggioranza politica di andare in una direzione o in un’altra.
Pertanto, ai fini di tenere nelle sedi istituzionali la discussione per trovare un momento risolutivo va bene la proposta conclusiva di rinviare l’esame.
Va da sé, però, che l’impegno che ci dovrà essere prima di pervenire addirittura ad un esame e ad una valutazione della Commissione è quello che deve assumere il governo regionale innanzitutto che è una competenza ormai unica ed esclusiva per quanto riguarda la struttura organizzativa e dipartimentale della amministrazione ma anche dal punto di vista politico e la conferenza dei capigruppo dopo per risolvere nel merito le questioni che l’onorevole Maiolo ha posto.
Questioni che non possono più essere evase e debbono trovare una risposta conclusiva da qui al tempo che precede persino la ripresa dell’attività dopo l’estate.
Siccome il tempo che avremo è quello del massimo impegno sul terreno della programmazione questo nodo bisogna scioglierlo per cui interpreto con senso di disponibilità e di accoglienza la richiesta di Maiolo e mi faccio carico in Aula in rappresentanza del governo di spingere, di sollecitare come è stato già fatto in sede politica per la risoluzione di questo problema.
Prendo atto e sono d’accordo al ritiro dell’emendamento. Accolgo la proposta del relatore.
PRESIDENTE
Votiamo adesso l’articolo 31…
Presidente, mi scuso se interrompo ma forse tra gli emendamenti c’era anche quello protocollo numero 2375 e l’emendamento protocollo numero 2374 che erano stati assegnati al 30 bis. Forse c’è stato un refuso…
PRESIDENTE
Non ho altri emendamenti.
Me li ritrovo qua. Uno riguarda l’Urbi col sistema irriguo… e l’altro riguarda l’impiego di 156 giornate lavorative per i consorzi di bonifica…
L’emendamento protocollo numero 2374 recita: “La Giunta regionale, si impegna ad implementare per l’esercizio di bilancio 2006 ed anni successivi, l’Upb 2.20409 (cap. 22040905) con la somma di euro 350.000,00 per garantire il perseguimento degli obiettivi di efficacia ed efficienza del sistema irriguo dei territori della fascia tirrenica cosentina mediante l’impiego per 156 giornate lavorative delle 32 unità lavorative già impegnate con il Consorzio di bonifica del Lao e dei bacini tirrenici del cosentino”.
L’emendamento protocollo numero 2375 recita: “All’articolo 27 della LR. 23 luglio 2003, n. 11 aggiungere: il comma 3 “L’Urbi, nel rispetto della normativa vigente e nell’ambito dei propri obiettivi statutari, adotta le iniziative tese a favorire la valorizzazione ed il consolidamento del sistema Sibical con il sostegno della Regione”;
il comma 4 “la Giunta regionale si impegna ad implementare per l’esercizio di bilancio 2006 ed anni successivi, l’Upb 2.2.01.09 (capitolo 22010905) con le risorse necessarie per garantire il perseguimento degli obiettivi di cui al precedente comma”.
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Parli a voce più alta, onorevole Morelli…
Mi preme dire come questi due emendamenti… sottoporli, più che altro, come raccomandazione anche perché so già l’attenzione che ha il Vicepresidente Adamo e l’assessore Pirillo sia per quanto riguarda le 32 unità del consorzio di bonifica Valle Lao sia per quanto riguarda il sistema informativo territoriale dell’Urbi che riguarda 71 unità, giovani che devono continuare a lavorare. Quindi se per analogia con l’articolo 4 di prima siamo tutti d’accordo per il lavoro mi permetto di chiedere, per questi due emendamenti, la rispettiva raccomandazione.
PRESIDENTE
Quindi i due emendamenti vengono accolti come raccomandazione.
Francesco MORELLI
Grazie.
PRESIDENTE
A questo punto possiamo votare l’articolo 31.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il Provvedimento generale numero 117/8^, recante: “Norme di tipo ordinamentale e finanziario” nel suo complesso e per come emendato.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato
in allegato)
Si passa adesso al secondo punto all’ordine del giorno che recita: progetto di legge n. 118/8^, recante – “Legge finanziaria regionale adottata in coincidenza con l’approvazione della legge di assestamento di bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2006 e del bilancio pluriennale 2006-2008”.
Si parte con gli emendamenti.
Il primo emendamento è quello a firma del consigliere Naccari, protocollo numero 2580 che così recita: “L’importo stanziato sull’Upb 3.2.01.01 (cap. 2131202) è portato in diminuzione per E. 50.000,00. Viene aumentato contestualmente per un importo analogo lo stanziamento previsto sull’Upb 5.2.01.02 (cap. 3132104)”…
(Interruzione)
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Questo emendamento è ritirato…
Ritirato, ritirato, ritirato…
Onorevole Maiolo, l’emendamento sulla lega anti tumori protocollo numero 2544 che così recita: “Si propone l’inserimento all’articolo 8, comma 5: 5. Il contributo alle sezioni provinciali della Lega per la lotta contro i tumori (legge regionale 12.4.99, n. 9) di cui al Upb 6.1.01.04 (cap. 4231108) è aumentato di 250.000,00 euro”.
L’emendamento, Presidente, è presentato perché nel bilancio, a dicembre, è stata portata in diminuzione la voce. E’ stato riequilibrato dalla Giunta con un aumento che non raggiunge le previsioni dell’anno precedente. Se è possibile utilizzare questo emendamento per vedere di recuperare altre risorse ed aumentarne ulteriormente la voce.
Onorevole Maiolo, il taglio è avvenuto per consentire all’Aula di lavorare su riduzioni ed incrementi dei vari capitoli.
Però l’aumento della Giunta era stato già sensibile e il taglio è stato minimo.
In ogni caso nessuno impedisce essendo questa una norma ormai statuita che in sede di bilancio del nuovo documento poi si recupera per quanto riguarda il pregresso dell’anno in corso.
Va bene.
PRESIDENTE
Ritirato, ritirati altri emendamenti...
Onorevole Morelli, stiamo dando per scontato, sapendo le incompatibilità finanziarie perché siamo alla legge finanziaria e gli emendamenti che non hanno copertura…
Presidente, non sento, chiedo scusa.
Lei ha presentato un emendamento sul fondo sollievo. La invito al ritiro se è possibile perché non c’è discussione politica in questo caso…
L’emendamento, protocollo numero 2373 così recita: “La Giunta regionale, al fine di consentire la corretta e proficua esecuzione dei progetti relativi alla realizzazione di azioni concernenti la valorizzazione, salvaguardia, manutenzione, ripristino e recupero dei territori montani nei comuni di San Giovanni in Fiore, Longobucco, Casabona, Acri, San Demetrio Corone, Fabrizia, Nardodipace e dei comuni compresi nella comunità montana Alto Tirreno per come meglio specificato nel comma 5, dell’art. 1 della legge regionale 2 marzo 2005, n. 8 e che vedono impegnati per tramite dell’Afor, i lavoratori del “progetto speciale fondo sollievo” si impegna ad implementare per l’esercizio di bilancio 2006 ed anni successivi, l’Upb 3.02.04.05 (cap. 32040511) con la somma di euro 1.500.000,00 per un montante annuo stimato in euro 19..500.000,00”.
Io mi permetto di trasformarlo in una raccomandazione anche perché conosco la loro sensibilità. D’altra parte con 1 milione e mezzo di euro in più si assicurano quelle condizioni di sicurezza che sono proprie per i lavoratori del fondo sollievo. Mi permetterei quindi di porla come raccomandazione. Possiamo considerarla raccomandazione, Vicepresidente Adamo?
PRESIDENTE
Sono tutti ritirati nel senso che non c’è accoglienza, non ci sono soldini…
(Interruzione)
Ho fatto come mi aveva suggerito lei che ora va lì e mi corregge…
(Interruzione)
Nicola ADAMO, assessore al bilancio(fuori microfono)
Ci faccia completare il lavoro del ritiro.
Giovanni NUCERA
Presidente, io voglio discutere due emendamenti quello protocollo numero 2436 e quello protocollo numero 2435 che riguardano l’università per stranieri…
Diego Antonio TOMMASI, assessore all’ambiente
Di conseguenza gli altri sono tutti ritirati?
Il primo emendamento protocollo numero 2435 così recita: “Vista la legge regionale n. 32 del 01.12.1988 “Sostegno all’università per stranieri “Dante Alighieri di Reggio Calabria” visto l’art. 2 ove è indicato un contributo annuo di lire 300.000.000 (lire: trecentomilioni) a favore della stessa università autorizza la Giunta regionale a modificare con la presente legge l’indicazione del contributo annuo in euro e di prevedere un impegno di spesa di E. 300.000,00 (euro: trecentomila) per il raggiungimento dei fini sociali che la stessa università si pone, da accreditare sull’Upb 4.02.03.03 da prelevare fondi di riserva: 8.01.02.04 – 08-01-02-04-02”.
L’altro emendamento prot. n. 2436 così recita: “Al fine di intensificare i progetti di studio e ricerca che l’Università per stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria nel rapporto con i paesi comunitari ed extracomunitari ha posto in essere per la diffusione della lingua italiana, la Giunta regionale è autorizzata a concedere un contributo una tantum all’Università per stranieri di Reggio Calabria pari a E. 1.000.000,00 da prelevare dall’Upb 4.2.02.03.07 della variazione del bilancio annuale 2006 stato di previsione della spesa. Da prelevare art. 3, punto 5, del provvedimento generale norme di assestamento di bilancio”.
No, Presidente, nessuno li ha ritirati. Io ero qui e sto aspettando…
Allora i due emendamenti riguardano uno l’università per stranieri “Dante Alighieri”, per un contributo, una tantum, di un milione di euro considerato che ha avuto il riconoscimento statale e l’altro è più che altro una modifica che bisogna fare alla legge di trasformare le lire in euro e se è possibile aumentare il finanziamento previsto dalla legge 32/88 di circa 500 mila euro. Grazie, Presidente.
(Interruzione)
Ma no, ho finito solo due cose che rimangono alla storia visto che viene registrato…
Allora sul punto che si può ritenere unificato la disponibilità, per la quale si può intervenire se la condivide, è data da un importo di 30 mila euro.
(Interruzione)
Quelli che abbiamo deciso in Commissione, onorevole, che poi trovano riscontro in bilancio.
(Interruzione)
Presidente, poi c’era l’emendamento protocollo numero 2430 sulla Sogas che così recita: “Al fine di potenziare i flussi aerei anche con nuove rotte e destinazioni dall’Aeroporto dello Stretto di Reggio Calabria “Tito Minniti” la Giunta regionale è autorizzata con l’esercizio finanziario 2006 alla spesa di E. 5.000.000,00 con allocazione all’Upb afferente “sviluppo dei trasporti aerei” dello stato di previsione della spesa di bilancio 2006”.
Ci dice qualcosa? So che c’è una disponibilità in bilancio, io avevo chiesto 5 milioni di euro.
Prendiamo atto che il collega Nucera vuol molto bene alla Sogas fino al punto che questo Consiglio ha deciso 2 milioni di euro e lui ne propone 5. Possiamo solo darle atto del suo interesse per la Sogas ma oltre questo non si può andare.
Due milioni, Presidente? Va bene, grazie. Andiamo avanti.
Presidente, c’è ancora l’emendamento protocollo numero 2483 che è ritirato, così come sono ritirati gli emendamenti protocollo numero 2457, il 2456, il 2458.
Dell’emendamento protocollo numero 2437 che così recita: “Per l’esercizio finanziario 2006 la Giunta regionale è autorizzata a concedere un contributo una tantum pari a E. 50.000,00 a ulteriore sostegno degli interventi di cui alla LR. 18/06/1984 n. 14, recante: “Provvidenze nei confronti dei mutilati ed invalidi civili e del lavoro” a valere delle risorse allocate all’Upb 6.2.01.02, sezione provinciale Reggio Calabria da prelevare fondi di riserva: “8.01.02.04 - 08-01-02-04-02”.
Avevo già detto in corso di dibattito di potenziare la legge 14 sulle provvidenze nei confronti dei mutilati ed invalidi civili se c’è la disponibilità, Presidente, altrimenti lo riproporremo al prossimo bilancio.
E’ stato già incrementato nel nostro provvedimento di 70 mila euro…
Giovanni NUCERA
…2455, quindi 70 mila euro qui? Grazie Presidente.
Allora il 2455 è ritirato…
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Non faccia confusione. Il 2437 parliamo di 70 mila che c’erano già nel collegato…
Giovanni NUCERA
Sì, 2437, Presidente ci siamo capiti, l’abbiamo visto in finanziaria.
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Il 2455 no…
Giovanni NUCERA
Sì, è ritirato.
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Il 2438…
Riguarda i mutilati ed invalidi di guerra. Ritirato.
Poi c’è un emendamento che io volevo effettivamente illustrare per sommi capi. Si tratta di dare un sostegno alla produzione del bergamotto.
E’ l’emendamento protocollo numero 2421 che così recita: “La Giunta regionale è autorizzata a concedere un contributo una tantum nell’esercizio finanziario 2006, pari ad E. 250.000,00 da imputare sulla variazione al bilancio di previsione 2006, stato di previsione della spesa all’Upb 2.2.04.03.06 incrementando così la variazione alla cassa fino a E. 300.000,00. La maggiore somma di E. 250.000,00 prevista si ricava a valere sul fondo di riserva di cui ai punti “8.01.02.04 - 08-01-02-04-02”.
Stiamo vivendo una condizione di forte difficoltà, abbiamo approvato una legge regionale, non è decollato completamente il processo di realizzazione dell’intero sistema.
Le chiedo, per quanto è possibile di assumere delle iniziative affinché sul bergamotto si possa incentivare la possibilità di un sostegno abbastanza forte.
E’ possibile poterlo fare perché su altri prodotti di altri territori calabresi vedo che si interviene in maniera decisa anche.
(Interruzione)
Come dice il collega Vilasi, 300 mila euro per il cedro. Ed è vero…
(Interruzione)
E’ una iattura per il bergamotto perché tutti gli assessori all’agricoltura sono tutti cosentini. C’è chi preferisce il cosentino e chi il cedro. Meno male che l’assessore Pirillo ama il bergamotto.
Gesuele VILASI
Presidente, l’emendamento protocollo numero 2413 presentato dall’assessore De Gaetano e l’emendamento protocollo numero 2398 presentato dal sottoscritto per i poveri ciechi…
Giovanni NUCERA
Ce n’è un altro dei miei, onorevole Vilasi.
Gesuele VILASI
Ci sono due emendamenti dell’assessore De Gaetano, uno mio e uno dell’onorevole Nucera che si è dimenticato.
Giovanni NUCERA
No, non mi sono dimenticato.
Un incremento del capitolo a favore della Unione italiana ciechi della Calabria di 30 mila euro. E’ un emendamento proposto dall’assessore De Gaetano e dal sottoscritto.
L’emendamento protocollo numero 2413 a firma del consigliere De Gaetano così recita: “Si propone di incrementare il capitolo di bilancio n. 62010705 (Upb 6.2.01.079) a favore della Unione italiana ciechi della Calabria di euro 30.000,00 sino all’importo complessivo di euro 250.000.00 come previsto dalla legge regionale n. 44/2002”.
L’emendamento protocollo numero 2398 proposto dal sottoscritto recita: “All’Upb 6.2.01.079 capitolo di bilancio n. 62010705 a favore della Unione italiana ciechi della Calabria si richiede l’incremento sino ad un importo complessivo di E. 200.000,00 come da LR. 44/2002”.
(Interruzione)
Eccolo qua è il 2417 a firma del sottoscritto che così recita: “Ai fini del perseguimento degli scopi statutari e per le funzioni demandate alla Unione italiana ciechi, la Giunta regionale è autorizzata a concedere alla Unione italiana ciechi della Regione Calabria un ulteriore contributo di E. 50.000,00 con allocazione all’Upb 6.1.01.04 della spesa di previsione del bilancio 2006. Da prelevare fondo riserva: “8.01.02.04 - 08-01-02-04-02”.
L’ultimo è quello presentato da Rifondazione comunista il numero 2413.
(Interruzione)
Aspetta, Vilasi, hanno altri problemi là, dagli un po’ di tempo…
Assessore a proposito del bergamotto la richiesta di intervenire con un emendamento in aumento di almeno 250 mila euro fa riferimento alla situazione del consorzio del Bergamotto che ha una situazione debitoria di 1 milione 800 mila euro.
Ora è evidente che noi se interveniamo anche con una cifra di 200-250 mila euro non risolviamo il problema della esposizione debitoria.
Chiedo che la Giunta nel disporre un intervento in aumento di almeno 200 mila euro assuma l’impegno da qui al 31 dicembre di intervenire sulla questione del consorzio.
Poi se decide che questo consorzio debba essere chiuso si abbia la responsabilità di dire “questo consorzio va chiuso”. Di certo mantenere un consorzio nella impossibilità di fare qualsiasi iniziativa è un problema.
D’altra parte l’assessore Pirillo, per chiarire come questa cosiddetta polemica sul cedro non abbia nulla di concreto, ha predisposto un accordo di programma quadro che prevede 22 milioni di investimento per i produttori del bergamotto e 3 per quelli del cedro.
Quindi questa polemica sulle parti rovesciate non ha proprio senso.
Nicola ADAMO, assessore al bilancio
Parere favorevole della Giunta per 200 mila più il processo di avvio del risanamento.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Ha chiesto di parlare l’assessore Adamo. Ne ha facoltà.
Chiedo scusa un attimo. Su sollecitazione dell’onorevole Vilasi che ha presentato un emendamento da intendersi unificato sulla base della proposta che ha fatto anche l’onorevole De Gaetano comunico che già in fase di collegato è stato previsto, per quanto riguarda l’unione ciechi, un contributo di 30 mila euro. Quindi si ritiene assolto ed assorbito.
In più sottoponiamo all’Aula per questi capitoli e dico poi di che si tratta le seguenti somme…
Capitolo 22010308 un incremento di 200 mila euro che riguarda la pulizia delle spiagge.
Capitolo 61331004 più 100 mila euro che riguarda la promozione turistica di cui – parliamo di cifre tutte tagliate in Commissione – 50 mila finalizzati allo svolgimento della manifestazione internazionale che si tiene presso il circolo del tennis Polimeri.
Capitolo 6133103 più 200 mila per i voli charter.
L’Upb 22040306 più 200 mila bergamotto.
(Interruzione)
Pongo in votazione la proposta del Vicepresidente della Giunta.
(E’ approvata)
Pongo in votazione l’articolo 1, comma 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 1, comma 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 1 nel suo complesso.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2, comma 1.
(E’ approvato)
Ricordo che l’articolo 2 è composto da un solo comma.
Pongo in votazione la tabella C, la tabella finanziaria per come allegata.
(E’ approvata)
Pongo in votazione la legge finanziaria numero 118/8^ nel suo complesso con la tabella allegata.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata
in allegato)
Si passa adesso al progetto di legge n. 119/8^, recante: “Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2006 e del bilancio pluriennale 2006-2008 a norma dell’art. 22 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8”.
Si passa all’approvazione degli emendamenti.
Il primo emendamento a firma del consigliere Borrello protocollo numero 2595 così recita: “il fondo per il funzionamento del Consiglio regionale è incrementato di euro 2.200.000,00 (Upb 1.1.01.01 – capitolo 1001114). Alla relativa copertura si provvede con le risorse derivanti dalle riduzioni di spesa operate sulla legge finanziaria”.
Nessuno chiede di intervenire pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Anche il secondo emendamento è a firma del consigliere Borrello, protocollo numero 2596 e così recita: “Il fondo di riserva per garantire la piena attuazione della legge regionale 12 agosto 2002, n. 34 è incrementato di euro 3.000.000,00. Alla relativa copertura si provvede con le risorse allocate nella stessa Upb 8.2.01.04”.
Nessuno chiede di intervenire pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
L’emendamento protocollo numero 2608 a firma del consigliere Acri recita: “La Regione Calabria nel capitolo di spesa 1011104 – area di intervento 1 servizi generali – prevede la somma di euro 260.000,00 per l’adesione e la partecipazione ad organismi associativi regionali, nazionali ed internazionali. La distribuzione di questa somma appare in tutta evidenza sfavorevole alla Lega delle autonomie locali in quanto assegna a questa una quota annua minima rispetto alle altre associazioni. L’Anci, infatti, percepisce il doppio e l’Uncem è titolare di una ulteriore sovvenzione di euro 100.000,00 derivante dal fondo regionale per la montagna di cui alla legge regionale n. 4 del 19 marzo 1999. Tenuto conto del fondamentale ruolo svolto da questi organismi associativi, il presente emendamento autorizza la Regione Calabria ad implementare il fondo ed a destinare ulteriori 50.000,00 alla Lega delle autonomie locali”.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
L’emendamento protocollo numero 2458 a firma del consigliere Nucera viene respinto perché non c’è copertura.
Per come modificata la legge, a questo punto pongo in votazione l’assestamento di bilancio.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato
in allegato)
Passando agli articoli del bilancio pluriennale
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 7.
(E’ approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso e la tabella allegata.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata
in allegato)
Si passa adesso alla proposta di provvedimento amministrativo n. 170/8^, recante: “Assestamento del bilancio del Consiglio regionale per l’anno 2006”.
Pongo in votazione la delibera 60 che riguarda la proposta di provvedimento amministrativo n. 170/8^.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata
in allegato)
Un tempo si facevano le dichiarazioni di voto alla fine. Neanche questo ci ha consentito. Lei è sempre generoso nelle sue manifestazioni presenti!
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Antonio BORRELLO, Segretario Questore
Legge le interrogazioni presentate alla Presidenza.
(Sono riportate
in allegato)
Il Consiglio è convocato per martedì 8 agosto, ore 11 precise.
La seduta è tolta.
La seduta
termina alle 0,43
Sono stati presentati alla Presidenza
i seguenti progetti di legge di iniziativa dei consiglieri:
Borrello – “Misure dirette a sostenere la salvaguardia e l'incremento della produzione dell'uva zibibbo nel territorio del Comune di Pizzo” (P.L. n. 131/8^)
E' assegnata alla seconda Commissione consiliare – Bilancio, programmazione economica e attività produttive.
(Così resta stabilito)
Magarò – “Modifiche ed integrazioni alla Legge regionale 14 dicembre 1993, n. 15 istitutiva dell'Arssa” (P.L. n. 132/8^)
E’ assegnata alla prima Commissione consiliare – Affari istituzionali e affari generali.
(Così resta stabilito)
Maiolo – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 7, recante: “Norme sull'ordinamento delle strutture organizzative della Giunta regionale” (P.L. n. 133/8^)
E’ assegnata alla prima Commissione consiliare – Affari istituzionali e affari generali.
(Così resta stabilito)
Maiolo – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 2 maggio 1978, n. 3, recante: “Istituzione dei Dipartimenti e della Commissione per il piano di sviluppo regionale”. (P.L. n. 134/8^)
E' assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali e affari generali.
(Così resta stabilito)
A seguito della costituzione dei Gruppi consiliari Partito Democratico Meridionale, Italia dei Valori e Comunisti italiani e della designazione del consigliere Damiano Guagliardi, la composizione della Giunta delle Elezioni, ai sensi dell'art. 17 del Regolamento interno del Consiglio è la seguente:
1) Pacenza Franco Mario DS
2) Sculco Vincenzo Margherita
3) Borrello Antonio Popolari Udeur
4) Cherubino Cosimo Sdi
5) Guagliardi Damiano Rifondazione Comunista
6) Chiarella Egidio Misto
7) Morelli Francesco AN
6) Trematerra Michele Udc
7) Fedele Luigi FI
10) Chieffallo Leopoldo Nuovo Psi
11) Amato Pietro Pdm
12) Feraudo Maurizio Italia Dei Valori
13) Tripodi Michelangelo Comunisti Italiani
Sarra. Al Presidente della Giunta regionale, all’assessore al turismo, sport e spettacolo e al dirigente generale del dipartimento turismo, sport e spettacolo. Per sapere – premesso che:
con legge regionale dell'11 gennaio 2006 n. 1 art. 3 la Regione in attuazione dei principi statutari e nel rispetto delle proprie competenze nell'ambito del turismo ed al fine di supportare lo sviluppo del sistema audiovisivo e multimediale promuove la costituzione di una fondazione aperta alla partecipazione di soggetti pubblici e privati;
con regolamento regionale 10 maggio 2001 n. 1 in attuazione del D.P.R. n. 361 del 10 febbraio 2000 è stato istituito il Registro regionale delle persone giuridiche di diritto privato;
il succitato regolamento prevede che l'istruttoria degli atti relativi all'accertamento delle condizioni di cui alla normativa vigente sia svolta dal Dipartimento competente per materia, nello specifico il Dipartimento del Turismo, Sport, Spettacolo, Beni culturali e Politiche giovanili;
con decreto del Presidente della Regione del 6 maggio 2006 n. 130 è disposta l'iscrizione nel registro delle persone giuridiche private al n. 32 del 6 maggio 2006 della Fondazione "Calabria Film Commission", costituita con atto notarile in data 24 febbraio 2006 registrato a Catanzaro il 13 marzo 2006. Avendo essa fondazione, in data 17 marzo 2006 fatto richiesta di riconoscimento giuridico ed ottenuto, previa istruttoria, parere positivo del dirigente generale del Dipartimento competente per materia;
la medesima richiesta è stata fatta anche dalla Fondazione Film Commission Calabria "Aspromonte" (soggetti pubblici, Comune di Reggio Calabria ‑ Ente Provincia di Reggio Calabria ‑ Ente Parco Naz. d'Aspromonte) regolarmente registrata presso la Prefettura a Reggio Calabria il 9 agosto 2004 al n. 100240 serie I. Prefettura che d'ufficio inoltrava la relativa istanza alla Regione Calabria in data 28 maggio 2005 n. prot. 16195 per l'iscrizione al registro regionale delle persone giuridiche;
a fronte del Dpr del 6 maggio 2006 n. 130 che decretava l'iscrizione nel registro delle persone giuridiche della fondazione "Calabria Film Commission", con una nota del 4 maggio 2006 il dirigente generale del Dipartimento Turismo e Spettacolo comunicava alla fondazione Film Commission Calabria "Aspromonte" il rigetto dell'istanza di personalità giuridica;
in essa nota del dirigente generale si rilevavano in via preliminare:
a) ....che il patrimonio della fondazione non appare idoneo a garantire il perseguimento dei fini sociali e quindi in contrasto con le previsioni normative di cui al Dpr n. 361 del 2000 e R.R. n. 1 del 2001;
b) ... il possibile conflitto, in termini formali, che verrebbe a crearsi per la coincidente denominazione tra la fondazione Film Commission Calabria "Aspromonte" e la fondazione "Calabria Film Commission" già riconosciuta con l’art. 3 della Legge regionale n. 1 dell' 11 gennaio 2006. Cit. test. (?);
è evidente quanto grave l'errore sostanziale in cui è incorso il dirigente generale. Difatti nel riferimento specifico a "Calabria Film Commission" ed al suo riconoscimento giuridico egli si richiama alla legge regionale istitutiva di una "Fondazione"... al fine di supportare lo sviluppo del sistema Audiovisivo Cinematografica e multimedialità e dell'economia cinematografica in Calabria la cui costituzione è promossa dalla Regione Calabria: legge regionale 11 gennaio 2006 n. l imputando "erroneamente" l'avvenuto riconoscimento giuridico alla legge in questione mentre esso riconoscimento è avvenuto dopo la trasmissione della nota a sua firma datata 4 maggio 2006 ed esattamente il 6 maggio con decreto del Presidente della Regione;
dalle argomentazioni del dirigente generale si rilevano palesi "discordanze" relative ad "un'improbabile quanto improponibile preveggenza" nel dare per già avvenuto un riconoscimento giuridico che sarebbe stato definito due giorni dopo;
nel provvedimento di rigetto relativo all'istanza di personalità giuridica presentata da "Aspromonte" Film Commission Calabria si ravvisano presunte gravi irregolarità sostanziali e formali collegate inoltre ad una cronologia temporale inesistente, come può desumersi dal riscontro oggettivo della documentazione di riferimento;
tali irregolarità hanno determinato conseguenze di estrema rilevanza economica e giuridica ai danni della Fondazione Film Commission "Aspromonte", giungendo a ledere pesantemente i diritti riconosciuti secondo la normativa vigente -:
con riferimento alla fattispecie, si chiede che vengano indicati dettagliatamente, normativa, criteri di valutazione ed argomentazioni poste a fondamento del rigetto dell'istanza di riconoscimento giuridico presentata dalla Fondazione Film Commission Calabria "Aspromonte":-
come sia stato possibile non rilevare nella fase istruttoria i palesi errori sostanziali e formali ed adottare, in data 4 maggio 2006, un provvedimento di rigetto di istanza di personalità giuridica a firma del dirigente generale del Dipartimento Turismo e Spettacolo;
se non sia opportuno, per le motivazioni su esposte, procedere all'annullamento del provvedimento del dirigente generale ed avviare d'ufficio un'istruttoria ex novo relativa alla sussistenza delle condizioni previste dalle norme di legge per il riconoscimento giuridico mediante iscrizione nel registro regionale delle persone giuridiche, in base alla richiesta inoltrata in tal senso dalla Fondazione Film Commission Calabria "Aspromonte".
(94; 04.08.2006)
Titolo I
(Disposizioni
di carattere finanziario)
Articolo 1
1. Alla copertura finanziaria dei maggiori oneri, relativi all'anno 2006, derivanti dal riconoscimento degli assegni familiari ai Lavoratori di Pubblica Utilità, giusto accordo tra la Regione e le parti sociali sottoscritto in data 22 marzo 2006, si provvede sia con le risorse del Fondo per l'Occupazione di .cui all'articolo 1 del decreto legislativo 28.2.2000, n.81 - determinate in euro 12.138.311,92 ed attribuite dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali alla Regione Calabria con protocollo d'intesa n.508/06 del 2 maggio 2006 - che con quelle determinate dalla legge finanziaria regionale, già iscritte o da iscrivere all'UPB 4.3.02.02 (capitoli 2323214 - 43020209 - 43020213) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.
2. La somma di
euro 4.750.000,00 - destinata, ai sensi della legge regionale 19 novembre 2003, n. 20 ad azioni di
politiche attive per la stabilizzazione
occupazionale dei bacini dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità - non utilizzata nel corso dell'esercizio finanziario 2005 - è riprodotta
nel bilancio di competenza 2006, con allocazione all'UPB 4.3.02.02 (capitolo 43020213) dello stato di previsione
della spesa dello stesso bilancio.
3. La Giunta
regionale è autorizzata a detrarre in compensazione dalle somme da erogare per l'anno 2006 agli Enti
sottoscrittori di apposite convenzioni
per l'attuazione delle finalità di cui alle leggi regionali 30 gennaio 2001, n. 4 e 30 ottobre 2003, n. 20, le
risorse attribuite in applicazione
della legge regionale 30 luglio 1996, n. 18 e non utilizzate dagli enti
medesimi.
4. La somma di euro 3.688.297,20 - destinata, ai sensi
dell'articolo 1, comma 5, della legge
regionale 2 marzo 2005, n. 8, alla realizzazione, per il tramite dell'Afor, di
programmi triennali concernenti azioni di valorizzazione, salvaguardia, manutenzione, ripristino e recupero
dei territori montani delle aree
ricadenti nei comuni di Acri, Casabona, Fabrizia, Longobucco, Nardodipace, San Demetrio Corone, San Giovanni in
Fiore e della Comunità Montana di
Verbicaro - non utilizzata nel corso dell'esercizio
finanziario 2005, è riprodotta nel
bilancio di competenza 2006, con allocazione all'UPB 3.2.04.05 (capitolo 32040511) dello stato di
previsione della spesa dello stesso
bilancio.
5. AI fine di
provvedere alla liquidazione ed al pagamento a saldo delle spese già
sostenute negli anni 2004 e 2005 dai Comuni interessati per la realizzazione di progetti a sostegno dell'occupazione, è
autorizzata per l'esercizio finanziario 2006 la maggiore spesa di euro
4.000.000,00 con allocazione all'UPB
3.2.04.05 (capitolo 2323201) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.
6. I contratti per
la fornitura di servizi stipulati ai sensi dell'articolo 6, comma 1, della legge regionale 22 maggio 2002, n.
23 possono essere prorogati fino al
31 dicembre 2006 per consentire l'espletamento di gara ad evidenza pubblica finalizzata all'affidamento a
soggetti privati, con sede e/o
filiali in Calabria, di servizi individuati sulla base di apposito provvedimento della Giunta regionale, purché da
tale affidamento si ottengano economie
di gestione.
Articolo 2
1. Alla copertura
della spesa inerente al Servizio Sanitario Regionale derivante da atti giudiziali di pignoramento
relativi all'anno 2005 si provvede con
la quota parte delle entrate derivanti dai provvedimenti tributari assunti in materia di addizionale Irpef - ai
sensi dell'articolo 1 della legge
regionale 7 agosto 2002, n. 30 -
disponibili all'UPB 6.1.01.01 (capitolo
61010120) dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno 2006.
2. Al fine di
garantire la copertura della spesa, diversa da quella inerente al Servizio Sanitario Regionale - derivante
da atti giudiziali di pignoramento relativi all'anno 2005, di cui al residuo
attivo accertato nel capitolo 60000037
dell'entrata del bilancio relativo all'esercizio finanziario 2006 - è
autorizzata per l'esercizio finanziario 2006 la spesa di euro 3.000.000,00 con accantonamento nell'apposito fondo
di riserva di cui all'UPB 8.2.01.04
(capitolo 82010412) dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno 2006.
3. La Giunta
regionale è autorizzata a disporre il prelevamento di somme dal fondo di riserva di cui al precedente
comma e la loro iscrizione nei
corrispondenti capitoli di bilancio, al fine di regolarizzare le relative obbligazioni sulla base di formali comunicazioni da
parte dell'Avvocatura regionale alla
Ragioneria generale dei dati necessari per l'individuazione dei beneficiario e della natura della spesa.
4. Al fine di
monitorare la spesa derivante dagli atti giudiziari di pignoramento
della Regione, degli Enti e delle Aziende da essa dipendenti, compresi gli Enti Strumentali, le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere,
nonché tutti gli Enti i cui oneri gravano comunque sul bilancio regionale, in riferimento al decreto legge 11
giugno 1998, n. 180, convertito nella
legge 3 giugno 1998, n. 267, è istituita, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente
legge, una Commissione che ha il
compito di verificare inadempienze e/o negligenze e/o omissioni e/o inerzia dei dirigenti e dei funzionari preposti
alla gestione e all'esame degli atti
giudiziari che abbiano comportato il pagamento di ulteriori spese di esecuzione,
di interessi e rivalutazione monetaria.
5. La Commissione
di cui al comma 4 è composta dal Presidente del "Comitato regionale di controllo contabile" che la presiede, e
da due Consiglieri regionali, di cui uno di maggioranza e uno di
minoranza, indicati dall'Ufficio di
Presidenza del Consiglio.
6. Per
l'espletamento delle attività ad essa affidate, la Commissione, fermo restando il diritto di cui ai commi da 1 a 4
dell'art. 114 del Regolamento interno
del Consiglio regionale, potrà avvalersi dell'Ufficio dell'Avvocatura regionale.
7. La Commissione
concluderà la sua attività entro sei mesi dall'insediamento.
8. Al termine dei
lavori, la Commissione relazionerà al Consiglio regionale e, ferma restando l'applicazione, da parte dell'Ente
competente, delle eventuali sanzioni
previste dalla legge e dal contratto collettivo di lavoro, trasmetterà gli atti relativi alle
accertate inadempienze, negligenze e
omissioni alle competenti autorità giurisdizionali per i provvedimenti conseguenti.
Articolo 3
1. Al fine di
consentire la copertura finanziaria dei maggiori oneri, relativi all'anno 2006, derivanti dal passaggio a
tempo indeterminato degli operai dei
comparto idraulico forestale utilizzati dall'A.FO.R. e dagli Enti convenzionati, quantificati per l'anno 2006 in
Euro 45.000.000,00, lo stanziamento
dell'UPB 3.2.04.05 dello stato di previsione della spesa del bilancio
2006 è incrementato di euro 23.000.000,00.
2. La Giunta
regionale è impegnata a reperire le ulteriori risorse pari ad euro 22.000.000,00 per la copertura del
fabbisogno finanziario totale in sede
di predisposizione ed approvazione della legge di variazione del bilancio 2006.
3. Lo stanziamento allocato all'UPB 2.2.04.03
(capitolo 5122206) dello stato di previsione
della spesa del bilancio 2006, destinato al finanziamento dell'Agenzia
Regionale per lo Sviluppo e per i Servizi in Agricoltura
(A.R.S.S.A), è incrementato di euro
11.000.000,00, di cui euro 3.500.000,00
destinati alla copertura di debiti pregressi dell'Agenzia maturati nel
corso dell'esercizio finanziario 2005 ed euro 1.050.000,00 destinati al finanziamento delle attività di
promozione previste dall'accordo stipulato
dall'ARSSA con le cantine dell'area Melissa-Cirò nell'ottobre del 2005.
4. Alla parziale
copertura dei maggiori oneri di cui al precedente comma si provvede con la contestuale riduzione per
euro 3.500.000,00 dello stanziamento
di cui all'UPB 4.2.01.01 (capitolo 8045302) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.
5. Per l'esercizio
finanziario 2006 il fondo di dotazione necessario al funzionamento e all'espletamento delle attività
proprie dell'Organismo Pagatore
Regionale per il settore agricolo (ARCEA) - istituito ai sensi dell'articolo 12 della legge regionale 8 luglio
2002, n. 24 e dell'articolo 28 della
legge regionale 17 agosto 2005, n. 13 -
è determinato in euro 1.800.000,00 con
allocazione all'UPB 2.2.04.03 (capitolo 22040314) dello stato di
previsione della spesa del bilancio 2006.
6. Al fine di
assicurare il funzionamento degli organi e lo svolgimento delle attività di
Azienda Calabria - Lavoro istituita con legge regionale 19 febbraio 2001, n. 5 - nonché l'attuazione delle politiche attive del
lavoro in conformità al D.Lgs. 276
del 10 settembre 2003, é autorizzata
per l'esercizio finanziario 2006 la
spesa di Euro 1.334.611,94 - di cui euro 934.861,94 destinati alla copertura del disavanzo di gestione relativo all'esercizio finanziario 2005 - con allocazione all'UPB 4.3.02.03 (capitolo 43020303)
dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.
7. Al fine di consentire la definitiva liquidazione del Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della media Valle del Crati, la Giunta regionale è autorizzata a concedere alla gestione commissariale del Consorzio un'anticipazione straordinaria di euro 5.000.000,00 finalizzata al pagamento degli oneri del personale e delle spese di funzionamento degli uffici consortili, con obbligo di restituzione da parte della stessa a valere sulle somme riscosse a seguito dell'emissione dei ruoli irrigui e di bonifica relativi alla gestione dei servizi del comprensorio del Consorzio.
8. L'erogazione
della suddetta somma potrà avvenire previa verifica dell'emissione dei ruoli che dovranno essere ceduti
alla Regione per un ammontare pari
alla somma anticipata.
9. Per l'attuazione
delle disposizioni dì cui ai precedenti commi 7 e 8 è autorizzata per l'esercizio finanziario 2006 la spesa di euro 5.000.000,00 allocati all'UPB 2.2.04.09 (capitolo 22040907) dello stato
di previsione della spesa del bilancio
2006. Alla copertura dei relativi oneri si provvede con le entrate derivanti dalla cessione dei ruoli di pari
importo allocate all'UPB 3.4.03
(capitolo 34030010) dello stato di previsione
dell'entrata dei medesimo bilancio.
10. Al fine di
garantire la copertura finanziaria delle attività già realizzate negli esercizi precedenti per il tramite
delle Associazioni Allevatori e Associazioni di Prodotto, attraverso il
programma SATA, è autorizzata per
l'esercizio finanziario 2006 la spesa di euro 1.500.000,00 allocata all'UPB 2.2.04.02 (capitolo 22040210)
dello stato di previsione della spesa
del bilancio medesimo.
11. La somma di cui
al precedente comma è destinata per euro 210.999,32 all'erogazione del saldo inerente al programma SATA 2004 da utilizzare dalle Associazioni Allevatori, per euro
517.317,59 all'erogazione dei saldo
inerente al Piano Qualità Carni 2002-2004 da utilizzare dalle Associazioni di prodotto e per euro 771.683,09
all'erogazione dell'acconto inerente
al programma SATA 2005 da utilizzare dalle Associazioni Allevatori.
12. Le somme erogate dallo Stato per il finanziamento delle funzioni amministrative trasferite alla Regione Calabria ai sensi del decreto legislativo 4 giugno 1997, n.143 devono essere utilizzate esclusivamente per le attività in esso specificatamente indicate.
13. Al fine di
garantire la copertura finanziaria delle richieste di risarcimento dei danni causati dall'aggressione dei
lupi o cani randagi agli allevamenti
zootecnici presentate presso l'Ufficio regionale Caccia e Pesca fino al 30 giugno 2006, è autorizzata per
l'esercizio finanziario 2006 la spesa
di euro 355.000,00 con allocazione all'UPB 2.2.04.04 (capitolo 5123105)
dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.
14.Alla copertura
dei relativi oneri si provvede mediante contestuale riduzione di pari importo dello stanziamento
allocato all'UPB 2.2.06.02 (capitolo 2133104) dello stato di previsione
della spesa del bilancio 2006.
15. La legge
regionale 27 gennaio 1986, n. 3 e le successive modifiche ed integrazioni sono abrogate. A decorrere dall'entrata in
vigore della presente legge, oltre a quelle previste dal precedente
comma 13, non possono essere concessi aiuti
per le finalità previste dalla legge regionale 27 gennaio 1986, n. 3 e
successive modificazioni e integrazioni.
Articolo 4
1. Per la
sottoscrizione da parte della Regione Calabria della quota di aumento di
capitale sociale della Società consortile per azioni "Consorzio per la promozione della cultura e degli studi
universitari di Crotone" - deliberato
dall'Assemblea dei soci nella seduta dei 16 dicembre 2005 – in misura proporzionale alla partecipazione al
capitale sociale (44,444%), è autorizzata
per l'esercizio finanziario 2006 la spesa di euro 154.932,00 con allocazione
all'UPB 5.2.01.03 (capitolo 52010303) dello stato di previsione della spesa dei bilancio 2006.
2. Per la parziale
sottoscrizione da parte della Regione Calabria della quota di aumento di capitale sociale della SoRiCal S.p.A.- deliberato
dall'Assemblea dei soci nella seduta
del 27 settembre 2005 - in misura proporzionale
alla partecipazione al capitale sociale (53,5%), è autorizzata per l'esercizio finanziario 2006 la spesa di euro
2.169.000,00 con allocazione all'UPB
3.2.05.02 (capitolo 32050201) dello stato di previsione della spesa del
bilancio 2006.
3. Per la
sottoscrizione da parte della Regione Calabria della quota di aumento di capitale sociale del "Consorzio
Mercato Agricolo Alimentare Calabria - Co.M.A.C.
S.r.l." - deliberato dall'Assemblea dei soci nella seduta del 11 novembre 2005 - nella misura massima della partecipazione detenuta (65,01%), è autorizzata per l'esercizio
finanziario 2006 la spesa di euro 2.067.936,00 con allocazione all'UPB 2.2.02.04
(capitolo 22020413) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.
4. Per la
sottoscrizione da parte della Regione Calabria della quota di aumento di capitale sociale del "Consorzio
Mercato Agricolo Alimentare Calabria - COMALCA
S.c.r.l." nella misura massima della partecipazione detenuta è autorizzata per l'esercizio finanziario
2006 la spesa di euro 500.000,00 con
allocazione all'UPB 2.2.02.04 (capitolo 22020414) dello stato di
previsione della spesa del bilancio 2006.
5. Per la
sottoscrizione da parte della Regione Calabria dell'aumento di capitale sociale della società "TERME
SIBARITE S.p.a." - il cui capitale è detenuto al 100% dalla Regione - è autorizzata per l'esercizio finanziario 2006 la spesa di euro 600.000,00 con allocazione
all'UPB 2.2.01.05. (capitolo 22010503) dello stato di previsione della
spesa del bilancio 2006.
6. Per la
sottoscrizione da parte della Regione Calabria della quota di aumento di capitale sociale della società SACAL
S.p.a. nella misura massima della
partecipazione detenuta è autorizzata per l'esercizio finanziario 2006 la spesa di euro 258.000,00 con
allocazione all'UPB 2.3.05.01
(capitolo 23050106) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.
7. La Giunta
Regionale è autorizzata a concedere alla Società Consortile CERERE un contributo di euro 100.000,00 per il finanziamento delle attività da realizzare nel corso del 2006,
con allocazione all'UPB 5.2.01.01 (capitolo 52010110) dello stato di previsione
della spesa del bilancio per l'anno
2006.
8. Per la
sottoscrizione da parte della Regione Calabria della quota di aumento di capitale sociale della Società SOGAS
S.p.A. nella misura massima della
partecipazione detenuta (50%) è autorizzata per l'esercizio finanziario
2006 la spesa di euro 2:000.000,00 con allocazione alI'iUPB2.2.02.04
(capitolo 22020415) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006. Lo stesso stanziamento può, anche,
essere erogato come contributo alla
medesima Società per le finalità di cui all'art. 35, commi 2, 3 e 4 della legge regionale del 2 maggio 2001, n. 7,
con le modalità in essa previste, in
armonia con la normativa comunitaria e nazionale
9. La Giunta
regionale è autorizzata a compiere tutti gli atti necessari per
l'attuazione degli interventi di cui ai precedenti corami.
10. Alla legge
regionale 19 aprile 1995, n. 20 sono apportate le seguenti modifiche:
a) dopo le parole
"...operanti nel territorio regionale..." sono inserite le parole "... o che abbiano lo scopo prevalente di promuovere programmi di sviluppo economico di intervento
sociale nell'area del Mediterraneo.";
b) dopo l'alinea
relativa alla Fondazione "Italo Falcomatà sono inserite le seguenti alinee:
"Fondazione
<Odissea>, con sede in Crotone per le attività di gestione del Museo dei Parco Archeologico di Capo
Colonna e per valorizzazione dei beni
culturali della provincia di Crotone;"
"Fondazione <I sud del mondo> per la promozione di programmi di sviluppo
economico di intervento sociale nell'area del Mediterraneo.".
11. La Giunta
regionale è autorizzata a concedere, per l'esercizio finanziario 2006, alla Fondazione Odyssea un contributo
di euro 100.000,00 per la gestione del
Museo dei Parco Archeologico dì Capo Colonna
a valere sulle risorse stanziate all'UPB. 5.2.01.01 (Capitolo 3131204).
12. La Giunta
regionale è autorizzata a concedere al Centro Servizi Avanzati di Lamezia Terme un contributo
straordinario di euro 200.000,00 - allocato all'UPB 2.2.04.03 (capitolo 22040313)
dello stato di previsione della spesa
del bilancio 2006 - per lo svolgimento delle attività statutarie.
13. Al fine di favorire il consolidamento delle
attività di Alta formazione già avviate
dall'Università Mediterranea di Reggio Calabria presso il Polo didattico universitario dei Centro di Ricerca
Agroalimentare della Calabria S.p.a.
di Lamezia Terme in collaborazione con il medesimo CRA autorizzata, per l'esercizio
2006, la spesa di euro 150.000,00, allocata all'UPB 2.2.04.03 (capitolo 22040312) dello stato di previsione della
spesa dello stesso bilancio. La somma
è destinata al supporto formativo e logistico
a cura del CRA per lo sviluppo del Polo Universitario, per lo svolgimento del secondo ciclo del Master
universitario di I livello in Qualità e
Sicurezza degli alimenti mediterranei, per il supporto formativo di giovani calabresi nell'ambito delle attività di formazione
del dottorato nazionale in Salubrità degli
alimenti, nonché per le attività istituzionali di promozione ed orientamento del Polo medesimo.
14. Per consentire
la partecipazione della Regione Calabria al Consorzio "PIANA SICURA" è autorizzata per l'esercizio
finanziario 2006 la spesa di euro 200.000,00
con allocazione all'UPB 7.2.03.01 (capitolo 72030102) dello stato di
previsione della spesa del bilancio 2006.
15. Al fine di
consentire lo svolgimento delle attività statutarie della "FONDAZIONE CALABRIA ETICA", costituita
in esecuzione dell'articolo 18-bis
della legge regionale 2 maggio 2001, n. 7, è autorizzata per l'esercizio finanziario 2006 la spesa dì euro
200.000.00 con allocazione all'UPB 6.2.01.05 (capitolo 62010516) dello stato di
previsione della spesa del bilancio
2006.
16. La Giunta regionale
è autorizzata a concedere alla Fondazione per lo sviluppo della formazione e per l'attuazione di politiche per l'emersione del lavoro irregolare (FIELD) - istituita
con l'articolo 8 della legge
regionale 26 giugno 2003, n. 8 - un contributo per l'esercizio finanziario 2006 di euro 100.000,00, con
allocazione all'UPB 4.3.02.05 (capitolo 43020505) dello stato di
previsione della spesa del bilancio 2006.
Articolo 5
1. Per consentire il ripiano dei disavanzi dell'esercizio 2006 delle aziende di trasporto pubbliche e private che esercitano i servizi adibiti normalmente al trasporto collettivo di persone e di cose, è autorizzato l'ulteriore stanziamento di euro 16.500.000,00 con allocazione all'UPB 2.3.01.02 dello stato di previsione della spesa dei bilancio per l'anno 2006.
2. Per consentire la chiusura definitiva dei rapporti
economicofinanziari tra la Regione e le aziende pubbliche e private che
esercitano i servizi adibiti normalmente al
trasporto collettivo di persone e di cose derivanti dai ripiani dei disavanzi relativi al triennio 2003-2005 è
autorizzata la spesa complessiva di
euro 30.000.000,00 da ripartire negli esercizi finanziari 2007 e 2008 in
due annualità di euro 15.000.000,00 ciascuna, con
allocazione all'UPB 2.3.01.02
(capitolo 23010235) dello stato
di previsione della spesa del
bilancio pluriennale 2006-2008.
3. Al fine di avviare il piano di rinnovo degli autobus affidati a Ferrovie della Calabria s.r.l. per l'effettuazione dei servizi del Trasporto Pubblico Locale di cui all'Accordo di programma Stato-Regioni del 11 febbraio 2000, è autorizzato per l'esercizio finanziario 2006 lo stanziamento di euro 2.000.000,00 allocato all'UPB 2.3.01.02 (capitolo 23010236) dello stato di previsione della spesa dei medesimo bilancio.
4. Alla copertura dei relativi oneri si provvede, per l'esercizio finanziario 2006, con le risorse allocate all'UPB 2.3.03.01 (capitolo 23030103) dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.
5. Per gli esercizi successivi e comunque fino all'anno 2021, la copertura finanziaria è garantita con le risorse allocate nelle UPB 2.3.01.02 e 2.3.03.01 dello stato di previsione della spesa dei rispettivi bilanci.
Articolo 6
1. Per far fronte
agli impegni giuridicamente vincolanti assunti dal competente Dipartimento dei Lavori Pubblici nei
confronti di diversi comuni della Calabria interessati dall'emergenza neve
relativa agli anni 2000-2001 e non
soddisfatti per mancanza della necessaria copertura finanziaria, è autorizzata per l'esercizio finanziario 2006 la
spesa di euro 200.000,00 con allocazione
all'UPB 3.2.04.02 (capitolo 32040250) dello stato di previsione della spesa dei bilancio 2006.
2. Al fine di favorire l'attuazione da parte degli Enti Locali di interventi di ristrutturazione degli immobili confiscati alla criminalità organizzata, è autorizzato, per l'esercizio finanziario 2006, l'ulteriore limite di impegno di euro 350.000,00, con allocazione all'UPB 3.2.03.01 (capitolo 32030124) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.
3. Per favorire
l'accesso degli Enti locali alla concessione di mutui da parte della Cassa Depositi e Prestiti per il
finanziamento di opere di interesse
regionale - ai sensi degli articoli 1
e 4 della legge regionale 31 luglio
1987, n. 24 - è autorizzato per
l'esercizio finanziario 2006 l'ulteriore limite di impegno di euro 5.000.000,00, con allocazione all'UPB 3.2.03.01
(capitolo 2211210) dello stato di
previsione della spesa dello stesso bilancio. Gli oneri derivanti dalla
contrazione di mutui da parte degli Enti con popolazione
al di sotto dei 3000 abitanti e degli Enti che non hanno rispettato le previsioni del Patto di stabilità
sono a totale carico della Regione.
4. Al fine di
provvedere alla liquidazione ed ai pagamento a saldo di una parte degli impegni giuridicamente vincolanti
assunti nel corso dell'esercizio
finanziario 2004 e precedenti oltre il. limite dello stanziamento di competenza previsto per la gestione degli
acquedotti regionali ed accertati con
deliberazione della Giunta regionale n. 887 del 23 novembre 2004, è autorizzata per l'esercizio finanziario
2006 la spesa di euro 8.525.512,11 - allocata all'UPB 3.2.05.01 (capitolo 32050128)
dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.
5. Ai maggiori
oneri derivanti dalle disposizioni di cui al presente articolo si fa fronte, per la quota parte
corrispondente, con le risorse allocate
nell'UPB 3.2.05.01 (capitoli 32050124 e 2233214) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006. La Giunta
regionale è autorizzata ad apportare le necessarie modifiche ed integrazioni al
documento tecnico dì cui all'articolo 10 della legge regionale 4
febbraio 2002, n. 8.
Articolo 7
1. Lo stanziamento
disposto dall'articolo 9, comma 2, della legge regionale 11 gennaio 2006, n. 1 allocato all'UPB 3.2.02.06 (capitolo 4344104) dello stato di previsione della spesa del
bilancio 2006, destinato al Fondo
regionale per favorire l'accesso delle abitazioni in locazione, è ulteriormente
incrementato della somma di euro 6.580.000,00.
2. Agli oneri
derivanti dalla disposizione di cui al precedente comma, si provvede con quota parte dei fondi per
l'edilizia agevolata già trasferiti dallo Stato alla Regione Calabria in
attuazione del Decreto legislativo 31 marzo
1998, n. 112, non utilizzati o utilizzabili per il pagamento delle obbligazioni assunte dai beneficiari ai sensi della
legge 5 agosto 1978, n. 457, mediante
contestuale riduzione di pari importo dell'UPB 3.2.02.01 (capitolo 32020134)
dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2006.
3. La Regione
Calabria riconosce il ruolo sociale svolto dalle Organizzazioni Sindacali degli inquilini e degli assegnatari di alloggi
di ERP finalizzato alla tutela ed ai servizi per l'utenza.
4. La Giunta
regionale destina un contributo annuale di euro 10.000,00 - allocato all'UPB 3.2.02.01 (capitolo 32020142)
dello stato di previsione della spesa
del bilancio 2006 - da ripartirsi tra le predette OO.SS. più rappresentative nel territorio
regionale, purché operanti come enti
non commerciali di tipo associativo, ai sensi del DPR 2.12.1986, Articolo 111, comma 4 quinquies, come risultante
dallo Statuto dell'organizzazione, regolarmente registrato ed i cui
organismi risultino eletti dalle rispettive
assemblee congressuali.
Articolo 8
1. Ai fini.
dell'attuazione del disposto dell'articolo 4, comma 3, della legge regionale 2 marzo 2005, n. 8 e per consentire
il totale finanziamento dei progetti
di cui alla delibera della Giunta regionale n. 738 del 6 agosto 2002 ed al
successivo Atto aggiuntivo sottoscritto in data 8 agosto 2002, presentati a seguito della manifestazione di
interesse per il settore editoria e
stampa dei giornali a valere sulla Misura 2.1 del POP Calabria 19941999, è autorizzata la spesa complessiva di euro
6.400.000,00 da ripartire negli esercizi finanziari 2006 e 2007 in due
annualità di euro 3.200.000,00 ciascuna, con allocazione all'UPB.
2.2.02.02 (capitolo 22020204) dello stato di
previsione della spesa del bilancio annuale 2006 e pluriennale 20062008.
2. Al fine di
consentire la realizzazione di attività e manifestazioni inerenti le tematiche
ambientali, è autorizzata per l'esercizio finanziario 2006 la spesa di euro 100.000,00 allocata all'UPB
3.2.01.01 (capitolo 32010144) dello stato di previsione della spesa
dello stesso bilancio.
3. Lo stanziamento
di cui all'UPB 6.2.01.02 (capitolo 62010203) dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'esercizio
finanziario 2006 - relativo
all'erogazione dei servizi socio-assistenziali a favore dei minori sottoposti a provvedimenti dell'autorità
giudiziaria di cui alla legge regionale
8 agosto 1996, n. 21 - è aumentato di
euro 1.000.000,00.
4. Ai maggiori
oneri derivanti dalla disposizione di cui al precedente comma si
fa fronte con le risorse allocate nella stessa UPB 6.2.01.02 (capitolo 4331105) dello stato di previsione della
spesa del bilancio 2006. La Giunta
regionale è autorizzata ad apportare le necessarie modifiche ed integrazioni al documento tecnico di cui
all'articolo 10 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
5. La Giunta regionale è autorizzata a concedere un contributo di euro 75.000,00 a ciascuna delle famiglie delle vittime del nubifragio che ha colpito l'area del Vibonese nel mese di luglio 2006. L'importo complessivo di euro 300.000,00 è allocato all'UPB 6.2.01.02 (capitolo 62010204) dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'esercizio finanziario 2006.
6. Alla copertura finanziaria degli oneri di cui al
precedente comma si fa fronte con le risorse
allocate nella stessa UPB 6.2.01.02 (capitolo 4331103) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006. La
Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie modifiche ed
integrazioni al documento tecnico di cui
all'articolo 10 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
7. Al fine di far
fronte alle obbligazioni - determinate
in complessivi euro 9.871.077,44 - già
assunte nel periodo 2001 - 2005
con i Comuni interessati ricompresi nel
programma urbano dei parcheggi di cui alla deliberazione della Giunta
regionale 31 luglio 1995, n. 4498, predisposto ai sensi dell'articolo 3 della legge 24 marzo 1989, n. 122, e non completato
per carenza di risorse finanziarie a
seguito delle attribuzioni della competenza
alle Regioni, è autorizzato per l'esercizio finanziario 2006 il limite di impegno complessivo di euro 750.000,00
con allocazione all'UPB 3.2.02.04
(capitolo 320204081 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.
Articolo 9
1. Al fine di consentire le operazioni di completamento, consolidamento e rifacimento di Viale Parco sulla direttrice Cosenza-Rende nonché la ricostruzione delle campate del viadotto di collegamento tra Cosenza ed Amantea, la Giunta Regionale è autorizzata, ai sensi della legge regionale 31 luglio 1987, n. 24, a concedere al Comune di Cosenza e alla Provincia di Cosenza un contributo costante poliennale rispettivamente di euro 140.000,00 ed euro 110.000,00 finalizzati alla contrazione di uno o più mutui con la Cassa Depositi e Prestiti o con altri Istituti di Credito abilitati, della durata massima di 20 anni.
2. Per la realizzazione degli interventi di cui al precedente comma, è autorizzato per l'esercizio finanziario 2006 il limite di impegno complessivo di euro 250.000,00 con allocazione all'UPB 3.2.03.01 (Capitolo 32030141) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.
3. La Giunta
Regionale è autorizzata a concedere al Comune di Cerzeto un contributo di euro 250.000,00 - allocato all'UPB 3.2.04.02 (capitolo
32040251) dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'esercizio finanziario 2006 - da destinare ad
interventi ed attività necessarie al
sostegno della popolazione colpita dal crollo dell'abitato a seguito del movimento franoso del 7 marzo 2005.
Articolo 10
1. Al fine di
garantire la realizzazione di un programma regionale per il potenziamento e l'ammodernamento tecnologico
delle strutture sanitarie pubbliche,
la Giunta regionale - previo parere
vincolante della competente commissione consiliare nonché verifica ai sensi
dell'articolo 1, comma 188, della
legge 30 dicembre 2004, n. 311 della disponibilità di risorse a valere sul programma di investimenti in attuazione
dell'articolo 20 della legge 11 marzo
1988, n. 67 e successive modificazioni -
è autorizzata a ricorrere
all'indebitamento
sulla base delle disposizioni di cui al Titolo III della legge regionale 8 febbraio 2002, n. 8.
2. Il mutuo o
prestito obbligazionario di cui al precedente comma per spese di
investimento a carico del bilancio regionale - quantificato nella misura massima di
euro 390.000.000,00 - sarà contratto, per una durata massima di
anni venti, anche in più soluzioni a mezzo di più atti di erogazione e quietanza, subordinatamente al
verificarsi delle condizioni di volta in volta ritenute necessarie
dall'Istituto finanziario ai fini del suo 'intervento.
3. Alla
copertura degli oneri relativi si provvede a valere sulle risorse stanziate all'UPB 6.1.01.01 (capitolo
4211103) dello stato di previsione della spesa dei bilancio 2006 e successivi,
da allocare su appositi capitoli di bilancio,
da istituire con specifici atti della Giunta Regionale.
Articolo 11
1. Al fine di sostenere le manifestazioni per la
ricorrenza del quinto centenario della morte e del sesto centenario della
nascita di San Francesco di Paola, Patrono della Calabria, da realizzarsi nel
periodo 20072016, previste dal programma "E' vento di San Francesco",
la Giunta regionale è autorizzata a definire un progetto strategico integrato,
finalizzato alla creazione di
condizioni per uno sviluppo che valorizzi l'intero territorio regionale.
2. Agli oneri derivanti dall'attuazione del progetto
di cui al precedente comma, determinati per l'esercizio finanziario 2006 in euro 300.000,00, si
provvede con le risorse allocate
all'UPB 5.2.03.01 (capitolo 52030114) dello stato di previsione della
spesa dei bilancio 2006.
3. La disponibilità
finanziaria di cui al comma precedente può essere utilizzata anche al
fine della promozione e della stipula di un Accordo di Programma Quadro
nell'ambito dell'Intesa Istituzionale di Programma tra Stato e Regione
Calabria.
4. Al fine di provvedere alla liquidazione ed al
pagamento a saldo delle spese relative ad un contributo già concesso a carico
del POP Calabria 1994/99 al Comune di
Catanzaro per il restauro della Chiesa di San Giovanni Battista (2°
lotto) - il cui impegno contabile è stato prescritto in esercizi precedenti in
sede di revisione dei residui passivi in perenzione amministrativa, a seguito
di comunicazione del Dipartimento interessato - è autorizzata la spesa di euro 103.291,38, allocata all'UPB 5.2.03.01 (capitolo
52030113) dello stato di previsione della
spesa dei bilancio per l'esercizio finanziario
2006.
5. Al fine di
sostenere le cooperative sociali che gestiscono beni confiscati alla criminalità organizzata, la Giunta
regionale è autorizzata a concedere
un contributo complessivo di euro 150.000,00 - da ripartire in misura
proporzionata al volume di attività realizzato dalle stesse, allocato all'UPB 4.3.02.04 (capitolo 43020402) dello stato
di previsione del bilancio per
l'esercizio finanziario 2006.
6. La Giunta regionale è autorizzata a concedere al Banco Alimentare della Calabria - Onlus un contributo di euro 150.000,00 per le spese di gestione e di funzionamento, con allocazione all'UPB 6.2.01.05 (capitolo 62010517) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.
7. L'erogazione del
contributo avviene sulla base di apposita convenzione che disciplina i rapporti fra le parti da stipularsi entro
45 giorni dall'entrata in vigore della
presente legge.
8. Alla copertura
degli oneri derivanti dalle disposizioni di cui ai precedenti commi 6 e
7 si provvede con le risorse allocate nella stessa UPB 6.2.01.05 (capitolo 62010514) della parte spesa dei bilancio di
previsione 2006.
Articolo 12
1. Per il finanziamento delle spese di avvio e funzionamento della Scuola Superiore di Scienze delle Amministrazioni Pubbliche promossa dall'Università della Calabria è autorizzato per l'esercizio finanziario 2006 lo stanziamento di euro 200.000,00 con allocazione all'UPB 4.2.02.03 (capitolo 42020314) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.
2. Per la completa
attuazione delle procedure relative al riordino delle funzioni
amministrative della Regione e degli Enti Locali, è autorizzata, per l'esercizio finanziario 2006, la spesa di euro
500.000,00 con allocazione all'UPB
1.4.01.01 (capitolo 14010101) dello stato di previsione della spesa dello stesso bilancio.
3. Al fine di contribuire al sostegno delle attività poste in essere dalle consigliere e dai consiglieri di parità di cui all'articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 196, è autorizzata per l'esercizio finanziario 2006, con oneri a carico del bilancio regionale, la spesa di euro 100.000,00, con allocazione all'UPB 4.3.03.02 (capitolo 43030202) dello stato di previsione della spesa dello stesso bilancio.
4. Per il sostegno
delle spese di funzionamento della Consulta Antimafia, istituita con
Decreto del Presidente della Giunta regionale n.287 del 22 novembre 2005, è autorizzata per l'esercizio finanziario 2006 la spesa di euro 150.000,00, con allocazione all'UPB
1.2.04.05 (capitolo 12040507) dello stato di previsione della spesa del
bilancio 2006.
5. Per la
realizzazione di interventi di recupero dell'area interessata alla demolizione dell'ecomostro di Copanello
ubicato nel comune di Stalettì é
autorizzata per l'esercizio finanziario 2006 la spesa di euro 400.000,00 con allocazione all'UPB 3.2.01.01 (capitolo
32010143) dello stato di previsione
della spesa dello stesso bilancio.
6. Per il
finanziamento di borse di studio da assegnare a giovani laureati calabresi è autorizzata per l'esercizio
finanziario 2006 la spesa di euro
200.000,00 con allocazione all'UPB
4.2.02.02 (capitolo 3313102) dello
stato di previsione della spesa dello stesso bilancio.
7. Per la
progettazione di attività culturali e formative - da realizzare ai sensi dell'articolo 8, comma 2, della legge
19.11.1990, n. 341 - in collaborazione
con le Università statali aventi sede nella Regione, è autorizzata, per l'esercizio finanziario 2006, la
spesa di euro 300.000,00 con
allocazione all'UPB 4.2.02.03 (capitolo 3313119) dello stato di previsione della spesa dello stesso bilancio.
8. Al fine di consentire l'istituzione dei Laboratori Urbani denominati "Urban Center" per una adeguata partecipazione alle scelte urbanistiche territoriali, è autorizzata per l'esercizio finanziario 2006 la spesa di euro 100.000,00 con allocazione all'UPB 3.2.02.03 (capitolo 32020308) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.
9. Ai fini
dell'attuazione della Convenzione Europea del paesaggio, ratificata dal
Consiglio d'Europa in data 4 maggio 2006, è autorizzata per l'esercizio finanziario 2006 la spesa di euro
100.000,00 finalizzata alla istituzione
dell"`Osservatorio del paesaggio calabrese" con allocazione all'UPB 3.2.02.03 (capitolo 32020309) dello stato
di previsione della spesa del bilancio
2006.
10. Per il
finanziamento di attività finalizzate alla promozione del territorio e del paesaggio regionali è autorizzato
per l'esercizio finanziario 2006 lo
stanziamento di euro 100.000,00 con allocazione all'UPB 3.2.02.03 (capitolo
32020310) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.
11. Al fine di pianificare le attività emergenziali e di programmazione del Dipartimento Politiche dell'Ambiente, si autorizza lo stesso Dipartimento ad attuare un progetto triennale, mediante manifestazione di interesse finalizzata alla ricerca di professionalità adeguate alla realizzazione dei predetti scopi.
12. Per le attività
di cui al precedente comma è autorizzata, per l'esercizio finanziario 2006, la spesa di euro 150.000,00 con
allocazione all'UPB 3.2.01.01
(capitolo 32010145) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006. Per gli esercizi successivi si
provvede con le risorse allocate nella medesima UPB del bilancio
pluriennale 2006-2008.
13. Per la
realizzazione di attività di informazione, di educazione sanitaria e di assistenza dei diabetici calabresi e
delle loro famiglie, ai sensi dell'art.
1 della legge regionale 19 aprile 1995, n.18, la Giunta regionale è ...autorizzata a stipulare una convenzione con
l'Associazione diabetici FAND Calabria "Diabaino Vip Vip dello
Stretto" ONLUS.
14. Per le attività
di cui al precedente comma, è autorizzata per l'esercizio finanziario 2006 la spesa di euro 15.000,00 allocata all'UPB
6.2.01.05 (capitolo 62010519) dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.
15. Per il sostegno
delle manifestazioni connesse al Festival Leoncavallo di Montalto Uffugo, la Giunta regionale è autorizzata a concedere al comune di Montalto Uffugo per
l'esercizio finanziario 2006 un contributo
di euro 30.000,00 con allocazione àII'UPB 5.2.01.02 (capitolo 52010254)
dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.
16. Per il sostegno
di attività di volontariato a favore di persone indigenti, la Giunta regionale è autorizzata a concedere alla Fondazione
"Lucianum Mensa della Fraternità" per l'esercizio finanziario 2006 un
contributo di euro 15.000,00 - allocato all'UPB 6.2.01.05 capitolo (62010518)
dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.
17. La Giunta
regionale è autorizzata a concedere ai Comune dì Crotone un contributo di euro
200.000,00 - allocato all'UPB
5.2.02.01 (capitolo 52020106) dello stato di previsione della spesa del
bilancio 2006 - per l'organizzazione del progetto socio-culturale internazionale
"Giovani per la pace" - torneo calcistico tra squadre giovanili.
18. A valere sulle risorse allocate all'UPB 4.2.02.02 (capitolo 3313109) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006, la somma di euro 50.000,00 è destinata all'Istituto Politecnico internazionale denominato "Scienza ed Ars" di Vibo Valentia per il finanziamento di borse di studio a favore di alunni in possesso di particolari requisiti reddituali da individuarsi con bando ad hoc e previa stipula di apposita convenzione tra l'Assessorato regionale alla Cultura e il Direttore del Politecnico.
Articolo 13
1. La Giunta
regionale - previa verifica del rispetto del limite di cui all'articolo 1, comma 23 della legge 23 dicembre
2005, n. 266 - è autorizzata a ricorrere all'indebitamento sulla
base delle disposizioni di cui al Titolo III della legge regionale 8 febbraio
2002, n. 8, per il finanziamento di un
programma finalizzato all'acquisto e/o alla ristrutturazione e/o alla costruzione di immobili ubicati nei comuni
Capoluogo di Provincia da adibire ad uffici della Giunta regionale e del
Consiglio regionale.
2. II mutuo o
prestito obbligazionario di cui al precedente comma per spese di investimento a carico del bilancio
regionale per un importo massimo di
euro 45.000.000,00, sarà contratto per una durata massima di anni venti, anche in più soluzioni e a mezzo di
più atti di erogazione e quietanza,
subordinatamente al verificarsi delle condizioni di volta in volta ritenute
necessarie dall'Istituto finanziario ai fini del suo intervento.
3. La Giunta
regionale, entro 45 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, presenta il programma di cui al
comma 1 alla competente Commissione
consiliare che l'approva entro e non oltre 30 giorni dalla presentazione.
Articolo 14
1. Alla copertura
finanziaria delle disposizioni contenute nella presente legge si provvede, per la quota parte corrispondente, con le maggiori risorse rese disponibili dalla manovra di
assestamento al bilancio di
previsione per l'esercizio finanziario 2006 e al bilancio pluriennale 20062008 approvata contestualmente alla presente legge
ed attuata ai sensi dell'articolo 22
della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
. 2. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare
le necessarie modifiche ed
integrazioni al documento tecnico di cui all'articolo 10 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
Titolo II
(Disposizioni di carattere normativo)
Articolo 15
1. La Giunta
regionale può procedere alla trasformazione, immediata e diretta, del
rapporto di lavoro a tempo determinato in rapporto a tempo indeterminato dei
personale tecnico in servizio alla data di entrata in vigore della presente legge, assunto a seguito di selezione pubblica per titoli ed esami, ai sensi della delibera di Giunta regionale
n. 736 del 22 agosto 2001, in
applicazione della legge n. 365 dell'11 dicembre 2000, per la copertura dei corrispondenti posti vacanti nelle
dotazioni organiche, modificando, se necessario, il programma triennale di
fabbisogno di personale.
2. I termini del
rapporto di lavoro di cui alla delibera di Giunta Regionale n.
736 del 22 agosto 2001 sono prorogati sino all'inquadramento
nelle dotazioni organiche, che avrà luogo nel livello economico iniziale
delle categorie corrispondenti alle qualifiche per le quali è stata indetta la selezione pubblica.
3. Alla copertura
degli oneri derivanti dall'attuazione del precedente comma, si provvede per l'esercizio finanziario
2006 con le risorse già allocate
all'UPB 3.2.04.02 (capitolo 32040227) dello stato di previsione della spesa dello stesso bilancio.
4. Alla scadenza
del contratto, l'ARPACAL è autorizzata ad assumere a tempo indeterminato, alle medesime condizioni contrattuali
nonché con il medesimo inquadramento giuridico, le 4 unità di personale
selezionate dal Ministero dell'Ambiente ai sensi dell'articolo 118, comma 14, della legge 23 dicembre 2000, n. 388 per
supportare l'attuazione del Progetto
Operativo Ambiente e funzionalmente dislocate presso la stessa agenzia.
5. Per sopperire
agli effetti del trasferimento delle competenze agli Enti locali e dell'esodo volontario del personale,
in occasione del concorso per
dirigenti bandito con deliberazione 614/2004, la Giunta regionale è autorizzata ad aumentare il numero dì posti messi a
concorso in misura non superiore al 20
per cento di quelli individuati nel
bando. Tale contigente è riservato al
personale di ruolo della Regione, ovvero al personale transitato alle Amministrazioni Provinciali ai sensi della
L.r. n. 3412002, appartenenti alla categoria immediatamente inferiore (ex Ottava)D3, aventi alla data della scadenza
dei termini, che saranno stabiliti per la presentazione delle domande di
ammissione i sottoindicati requisiti:
a) diploma di
laurea, non breve e dieci anni di anzianità nell'ex ottava qualifica
funzionale;
b) diploma di maturità
e quindici anni di anzianità nell'ex ottava qualifica funzionale.
6. Al fine di garantire la funzionalità della struttura organizzativa della Regione Calabria, la Giunta regionale è autorizzata a coprire il 30 per cento dei posti di funzione dirigenziale vacanti alla data di entrata in vigore della presente legge, mediante l'utilizzazione delle graduatorie degli idonei al concorso indetto ai sensi dell'art. 41, comma 4, della legge regionale 13 maggio 1996, n. 7. Nell'ambito degli idonei sono ricompresi i dipendenti appartenenti, alla data di scadenza del bando del suddetto concorso, all'ex qualifica funzionale di istruttore direttivo del contigente della legge regionale 16 marzo 1990, n. 15 e che abbiano superato il colloquio selettivo del medesimo concorso. Le graduatorie sono utilizzate a scorrimento, assicurando il 50 per cento dei posti mediante utilizzazione della graduatoria dell'area economico-finanziaria ed il 50 per cento mediate utilizzazione della graduatoria dell'area tecnica.
Articolo 16
1. Alla legge
regionale 21 dicembre 2005, n. 17 sono apportate le seguenti modifiche:
a) l'articolo 4,
comma 2, è così sostituito:
"2. Al fine di
assicurare il necessario supporto per la gestione della delega di cui al presente articolo, la Regione
provvede al trasferimento del
personale che ne faccia richiesta, nei limiti dei vincoli di finanza pubblica di cui alla Circolare
del Ministero dell'Economia e delle Finanze n. 8 dei 17 febbraio
2006.".
b) l'articolo 4,
comma 3, è abrogato; c) l'articolo 7
è così sostituito:
"1. Il
Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale, ai sensi dell'articolo
6, comma 3, della legge 4 dicembre 1993, n. 494 il piano di utilizzo delle aree dei demanio che abbiano
finalità turistiche e ricreative
(PIR).
2. Ai fini della formazione del PIR la Giunta regionale, sentito il comitato di cui al precedente articolo 5, elabora un documento preliminare e lo trasmette alle Province ed ai Comuni interessati.
3. Ogni Provincia
convoca una Conferenza di programmazione con i Comuni per un esame congiunto della proposta entro 45 giorni dalla data di ricezione.
4. In mancanza di
osservazioni, e comunque decorsi 45 giorni dalla data di cui al precedente comma, la Giunta regionale provvede all'adozione del PIR e lo trasmette al Consiglio
regionale per la definitiva approvazione.
5. Le stesse
procedure stabilite dai precedenti commi sono adottate per le varianti al piano approvato.
6. Il PIR ha
finalità prettamente programmatica e non inficia l'aspetto dominicale dei demanio marittimo."
d) L'articolo 8,
comma 1, lett. a) è abrogato;
e) all'articolo
12, comma 1, punto c, è aggiunto il seguente punto:
VIII - Le aree
nelle quali è consentito il mantenimento a carattere annuale delle opere
2. Alla legge
regionale 11 gennaio 2006, n. 3 sono apportate le seguenti modifiche:
• il comma 6 dell'articolo 1 è sostituito dal seguente:
"6. E' autorizzata l'assunzione di impegni entro i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione di cui ai precedenti commi 4 e 5."
Al comma 6
dell'articolo 2 sono abrogate le seguenti parole: ", fatto salvo quanto disposto
all'articolo1, comma 6".
Articolo 17
1. All'articolo 2,
comma 2, della legge regionale 14 dicembre 1993, n. 15 dopo la lettera
g) sono aggiunti i seguenti punti:
h) promuove ed
espleta le azioni relative al controllo ed alla certificazione dei
prodotti tipici di qualità;
i) promuove ed
espleta le azioni relative al controllo ed alla certificazione nel
comparto della vivaistica.
2. La gestione degli impianti di risalita della stazione sciistica Gambarie in Aspromonte è a totale carico dell'ARSSA.
3. Alla legge
regionale 7 marzo 2000, n. 10 sono apportate le seguenti modifiche:
a. all'articolo 7,
comma 1, le parole da "... sul prezzo..." a "... o permutare." sono soppresse.
b. l'articolo 7,
comma 1-bis, è abrogato.
Articolo 18
1. All'articolo
40, comma 3, della legge regionale 3 ottobre 1997, n. 10 dopo le parole "...enti locali..."
sono aggiunte le parole: "...e, nell'ambito della quota pubblica di capitale, enti
ed istituzioni di diritto pubblico.
In tal caso la Regione deve comunque mantenere la maggioranza del capitale sociale.".
2. Alla tabella A,
allegata alla legge regionale 16 marzo 1990, n. 15 dopo le parole "ESAC - CORSI
ALBERGHIERI FLORENS" è aggiunta la parola "ECIPA".
3. All'articolo 34
della legge regionale 23 luglio 2003, n.11 è aggiunto il seguente comma:
"13bis.
L'elezione dei delegati è valida con il 10% e non con il 30% come previsto dal precedente comma 13 solo nei Consorzi
di bonifica commissariati da almeno 3
anni".
4. L'art. 30, comma
3, della legge regionale 13 gennaio 2006, n. 1 è sostituito dal seguente:
"3. all'art.
1, comma 1, della legge regionale 29 dicembre 2004, n. 36, dopo le parole "alla data di entrata in vigore
della presente legge" sono
aggiunte le parole " con effetto dal 1 gennaio 2003".
Articolo 19
1. Alla legge
regionale 14 luglio 2003, n. 10 sono apportate le seguenti modifiche:
a) l'articolo 17 è
sostituito dal seguente:
"1. L'Ente
adotta il proprio Statuto che, ai sensi dell'articolo 24 della legge 394/1991
ed in conformità con i principi della presente legge, disciplina in particolare:
a. la sede
dell'ente;
b. le modalità di
designazione per la nomina degli organi, di convocazione e di funzionamento degli stessi nonché i loro compiti;
c. la
rappresentatività degli enti locali componenti la Comunità dei Parco, in rapporto ai rispettivi territori e
popolazioni interessate dalle aree
del Parco medesimo, nonché la relativa partecipazione al finanziamento dell'ente;
d. le modalità di partecipazione popolare e le forme di pubblicità degli atti;
e. l'organizzazione
decentrata delle strutture in relazione alle distinte situazioni geografiche;
f. i
criteri per la determinazione dell'indennità di carica;
g. le modalità di
controllo interno sugli atti secondo la normativa vigente.
2. Lo Statuto è
adottato dalla Comunità del Parco entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge ed è approvato dal Consiglio regionale, su proposta della Giunta
regionale, entro i successivi sessanta
giorni. In sede di approvazione il Consiglio regionale può apportare allo Statuto le modifiche necessarie per
assicurare la conformità dello Statuto stesso alle leggi vigenti.
3. In caso di
inadempienza della Comunità del Parco, la Giunta regionale è comunque tenuta ad
adottare e trasmettere al Consiglio regionale,
per l'approvazione, una propria proposta di Statuto, nel rispetto dei tempi di cui al comma precedente.
4. Le modifiche
allo Statuto sono adottate e approvate con lo stesso procedimento di cui al comma 2.
5. Lo Statuto è
pubblicato sul B.U.R.C. ed acquista efficacia dalla data della pubblicazione.
b) all'articolo 20
è aggiunto il seguente comma:
4-bis. Per far
fronte agli adempimenti di cui al comma precedente l'Ente Parco regionale è autorizzato, nelle more
della predisposizione della dotazione organica, ad istituire lo sportello unico
provvedendo a dotarlo di personale
tecnico ed amministrativo scelto con modalità disciplinate dallo Statuto.
c) all'articolo 30
è aggiunto il seguente comma:
"9-bis - L'individuazione dei siti di cui al precedente
comma è effettuata dalla Giunta
regionale, previo parere vincolante della competente Commissione consiliare.
9 ter - Gli
atti in materia già esecutivi adottati nelle more dalla Giunta regionale, sono trasmessi alla competente Commissione
consiliare per il prescritto parere;
d) all'ad. 31, i
commi 5,6,7, 8,9 e 10 sono abrogati; e)
dopo l'articolo 31 è aggiunto il seguente articolo:
"Articolo 31
bis
1. Il Direttore è nominato dal Presidente dell'ente previa selezione pubblica indetta dal Consiglio direttivo volta ad accertare l'esperienza professionale e la qualificazione scientifica dei candidati in materia di tutela, valorizzazione e gestione del patrimonio ambientale con particolare riferimento a realtà omogenee rispetto a quella dell'Ente Parco Regionale.
2. Lo Statuto
disciplina le modalità concorsuali per l'accesso.
3. I rapporti tra
l'Ente ed il Direttore sono regolati con contratto di diritto privato di
durata non superiore a cinque anni e rinnovabile.
4. Il Direttore dà
esecuzione alle delibere del Consiglio direttivo, dirige e coordina il personale dell'ente,
sovrintende al buon andamento degli
uffici e dei servizi ed esercita le altre funzioni attribuitegli dallo Statuto.";
f) all'articolo 32, il comma 2 è abrogato;
g) all'articolo 40,
comma 1, dopo la parola "...priorità..." sono inserite le parole "...
da indicare espressamente in sede di
pubblicazione di avvisi pubblici o
bandi".
Articolo 20
1. L'articolo
2-ter, comma 6, della legge regionale 26 giugno 2003, n. 8 è abrogato.
2. L'articolo 1,
comma 14, della legge regionale 28 agosto 2000, n. 14 è abrogato.
3. Alla legge
regionale 10 dicembre 2001, n. 34 sono apportate le seguenti modifiche e integrazioni:
- all'articolo 10:
- il comma 1 è così sostituito:
"1. Ai
Presidenti delle ARDIS spetta un'indennità di carica annua lorda pari al 45 per cento delle indennità fisse
corrisposte ai Consiglieri regionali
ai sensi dell'articolo 1, lett. e) della legge regionale 14 febbraio 1996, n. 3."
- è aggiunto il
seguente comma 2-bis:
2-bis. Ai
componenti del Consiglio di amministrazione spetta un gettone di presenza per la partecipazione alle
sedute, determinato dallo Statuto
dell'Ente.
• all'articolo 6, comma 3, le parole "...durano
in carica cinque anni..." sono
sostituite dalle parole: "...durano in carica fino al termine della
legislatura nella quale sono stati nominati...".
all'articolo 17,
comma 3, le parole "...o di diploma universitario..." sono soppresse.
4. All'articolo
12, comma 3, della legge regionale 11 agosto 2004, n. 18 sono apportate le seguenti modifiche:
• dopo le parole "....per la gestione del patrimonio bibliotecario e l'erogazione dei relativi servizi..." sono
aggiunte le seguenti parole: "...e
per contributi di analisi, studi e ricerche finalizzati alla programmazione
delle attività di promozione culturale.";
• dopo le parole "... a
tali finalità." sono aggiunte le parole: "Agli oneri conseguenti si provvede con apposite risorse
stanziate nell'ambito della
programmazione annuale degli interventi di cui alle leggi regionali 19 aprile 1985, n. 16 e 19 aprile
1985, n. 17".
5. All'articolo
10, comma 7, della legge regionale 19 aprile 1985, n. 16 sono apportate
le seguenti modifiche e integrazioni:
• le parole ".
.. £. 30.000..." sono sostituite
dalle parole "...Euro 60,00..."
dopo le
parole" ...alle riunioni." sono aggiunte le seguenti parole:
"L'aggiornamento
triennale dell'importo del gettone di cui al comma precedente, secondo l'indice ISTAT, è effettuato
dal Dipartimento Cultura entro
sessanta giorni dalla pubblicazione dei relativi dati sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica".
6. Alla legge
regionale 19 aprile 1985, n. 17 sono apportate le seguenti modifiche e integrazioni:
all'articolo 12,
dopo il comma 2, è aggiunto il seguente comma:
"2bis. Ai
componenti il Comitato tecnico Scientifico è corrisposto il trattamento di missione ed il rimborso delle spese
secondo le modalità vigenti per i
funzionari regionali ed un gettone di presenza di Euro 60,00 per ogni giornata di
presenza alle riunioni. L'aggiornamento triennale dell'importo del gettone
di cui al comma precedente, secondo
l'indice ISTAT, è effettuato dal Dipartimento Cultura entro sessanta giorni dalla pubblicazione dei relativi dati sulla
Gazzetta Ufficiale della
Repubblica".
• all'articolo 18, comma 3, dopo le parole
"...regionali" sono aggiunte
le seguenti parole: "...ed un
gettone di presenza di Euro 60,00 per
ogni giornata di presenza alle riunioni. L'aggiornamento triennale dell'importo del gettone di cui al comma
precedente, secondo l'indice ISTAT, è
effettuato dal Dipartimento Cultura entro sessanta giorni dalla pubblicazione dei relativi dati sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica.".
7. All'articolo 5,
comma 6, della legge regionale 17 agosto 2005, n 13 la parola "... nazionale..." è sostituita dalla parola "... regionale...
".
Articolo 21
1. La superficie di vendita degli esercizi commerciali, appartenenti al settore non alimentare che hanno ad oggetto esclusivo la vendita di merci ingombranti non immediatamente amovibili a consegna differita (concessionarie auto-moto, autocarri, imbarcazioni, rivendite di legnami, materiali per l'edilizia, mobili) è computata nella misura di 1/10 della superficie di vendita quando questa non sia superiore a 1.500 mq, nei comuni con popolazione fino a 10.000 abitanti, e a 2500 mq nei restanti comuni. La parte di superficie in eccedenza, ancorché comunicante con essa, deve essere separata e distinta da pareti continue, di qualunque materiale, e si deve destinare a uffici, servizi, magazzino, deposito nonché ambienti finalizzati a lavorazione e riparazione.
2. Ai fini e per
gli effetti di quanto sopra, è obbligatoria la sottoscrizione di un atto di impegno tra il Comune e l'operatore commerciale che costituisce integrazione alla
comunicazione di cui all'articolo 7 del Decreto legislativo 114/1998.
3. Con tale atto
l'operatore si impegna a non introdurre elo vendere merci diverse da quelle sopra tassativamente
indicate; eventuali richieste di variazioni, in difformità a quanto sopra,
vanno considerate come nuove aperture
e trattate secondo le modalità connesse all'apertura di media grande struttura di vendita.
Articolo 22
1. Per la
produzione di referti di natura cartografica richiesti a corredo di pareri, approvazioni e rilasci di nulla
osta o autorizzazioni emanati dalla Regione
Calabria è obbligatorio l'impiego della cartografia ufficiale dalla Regione Calabria in scala 1:5000,
prodotta a seguito della deliberazione
n° 145 del 26 febbraio 2002 e successive integrazioni.
2. La Giunta
regionale è allo scopo autorizzata alla stipula di appositi accordi di
servizio con gli Enti strumentali della Regione medesima e con gli Enti locali per l'erogazione di servizi ed il
riuso di prodotti di proprietà regionale
realizzati dal Centro cartografico regionale, rinveniente dal Progetto Speciale Multiassiale "Villa
Margherita" e dall'Accordo per il Sistema
Cartografico di riferimento, stipulato in data 30 dicembre 1998 tra il Ministero dell' Ambiente, della Difesa, delle
Finanze, del Tesoro e la Conferenza
dei Presidenti delle Regioni.
3. La Giunta
regionale è autorizzata ad adottare un piano tariffario relativo alle istruttorie e al rilascio di
autorizzazioni previste dalla normativa vigente per gli interventi da realizzarsi in zona sismica. Le tariffe
dovranno essere stabilite sulla base
della tipologia e della destinazione d'uso dell'opera nonché della volumetria e della complessità strutturale della
stessa.
Articolo 23
1. L'art. 27 della
legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 è sostituito dal seguente:
"Valutazione
dei risultati
1. I dirigenti sono valutati con periodicità annuale, entro il 31 marzo di ogni anno, sulla base dei risultati conseguiti, in relazione alle singole competenze e nel rispetto dei canoni contenuti all'art. 5 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286 ed in particolare della diretta conoscenza dell'attività del valutato da parte dell'organo proponente, dell'approvazione o verifica della valutazione da parte dell'organo competente e della partecipazione del valutato alla procedura.
2. La valutazione è
comunque effettuata entro due mesi dalla data di cessazione dell'incarico dirigenziale, a qualunque titolo ed anche per rotazione.
3. La Giunta
regionale definisce, su proposta del Presidente e previa contrattazione
decentrata, i criteri ed i parametri per la valutazione dei dirigenti
regionali, assicurando imparzialità, oggettività ed omogeneità di giudizio.
4. La valutazione
si esprime attraverso un giudizio sintetico, che tiene conto dell'attività svolta dall'interessato e dalla struttura a
questi assegnata, nonché dell'esito
dei risultati delle altre tipologie di controllo
interno.
5. La valutazione del dirigente di servizio è
effettuata dal dirigente generale, su
proposta del corrispondente dirigente di settore. La valutazione del dirigente di settore è effettuata dal
dirigente generale, su proposta del dirigente vicario di cui al
successivo articolo 32. La valutazione del
dirigente vicario è effettuata dal dirigente generale. La valutazione
del vice capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale è effettuata dal capo di Gabinetto. La valutazione dei dirigente assegnato
all'Avvocatura regionale è effettuata dall'Avvocato dirigente. La valutazione dei
dirigente assegnato ad un ufficio
amministrativo alle dirette dipendenze del Presidente della Giunta regionale è effettuata dal dirigente
generale del Dipartimento della
Presidenza.
6. La valutazione
del Dirigente generale è effettuata dalla Giunta regionale, su proposta del Presidente, che si avvale di una apposita struttura
costituita presso il Segretariato generale.
7. La valutazione
del capo di Gabinetto, del Segretario Generale e dell'Avvocato dirigente dell'Avvocatura regionale è effettuata dal Presidente della Giunta regionale.
8. Il soggetto
interessato partecipa alla valutazione presentando, all'inizio di ogni
semestre, una relazione sull'attività svolta nel semestre precedente.
9. La valutazione
negativa del dirigente regionale dà luogo a responsabilità, ai sensi dell'art. 21, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. In tal caso, il Presidente della
Giunta regionale nomina un comitato
dei garanti, presieduto da un magistrato, anche a riposo, con qualifica non inferiore a consigliere -di
Corte d'Appello od equiparata e
composto da due dirigenti regionali, sorteggiati tra i dirigenti che rivestono incarico equivalente a
quello del dirigente incolpato.
Quest'ultimo può farsi assistere da un difensore o da un rappresentante sindacale.
10. Il comitato dei garanti cura il procedimento per
l'accertamento delle responsabilità e propone
alla Giunta regionale l'adozione dell'atto
conclusivo, che deve essere deliberato nel termine perentorio di novanta giorni dalla costituzione
del Comitato. II Comitato dei garanti può aumentare il termine di conclusione
del procedimento per non più di
sessanta giorni, ove, sentito l'incolpato che ne abbia fatto richiesta, ravvisi la necessità di un supplemento istruttorio.
11.Ogni organismo precedentemente operante deve intendersi decaduto con l'entrata in vigore della presente legge".
Articolo 24
1. Alla legge 25
novembre 1996, n. 32 sono apportate le seguenti modifiche:
a) l'articolo
59-bis è sostituito dal seguente: "Articolo 59 bis - Adempimenti transitori
1. In deroga a
quanto disposto dall'articolo 51, gli assegnatari di alloggi di edilizia
residenziale pubblica, di proprietà o gestiti dalle ATERP provinciali, che alla data del 31 luglio 2006, siano morosi nel pagamento
dei canone di locazione e di ogni altro eventuale onere accessorio, possono sanare la propria posizione debitoria versando l'importo
dovuto in unica soluzione o con rateizzazioni concordate tra le parti, nel termine di 12 mesi dall'entrata in
vigore della presente legge.
2. Sulle somme dovute per il periodo dal 1° gennaio 1997 al 31 luglio 2006 non vengono applicati interessi legali o moratori.
3. Per il periodo
antecedente il 1° gennaio 1997, le somme dovute sono al netto degli interessi legali o di mora che si applicano al canone rapportato alla sola quota da riversare
nella contabilità speciale.
4. L'assegnatario,
in deroga all'articolo 38, comma 4, che sia stato collocato ai fini della determinazione del canone
dell'alloggio, nella fascia di
reddito di cui all'articolo 35, comma 1, lett. c), per non aver prodotto la documentazione richiesta a
dimostrazione dei reddito del suo nucleo familiare, può inoltrare all'ATERP,
nel termine di tre mesi dall'entrata
in vigore della presente disposizione, domanda per la rideterminazione, con effetto retroattivo, del
canone di locazione del proprio
alloggio in relazione all'effettivo
reddito complessivo del nucleo
familiare.
5. Gli adempimenti
procedurali dì applicazione della presente normativa sono stabiliti
dalle ATERP competenti";
b) dopo l'articolo
59-bis, è aggiunto il seguente articolo: "Articolo 59-ter -
Estinzione del diritto di prelazione.
1. Il diritto di prelazione previsto dall'articolo 1, comma 20, della legge 24 dicembre 1993, n. 560 si estingue qualora l'acquirente dell'alloggio ceduto ai sensi della stessa legge versi all'ATERP un importo pari al 5% del valore dell'alloggio calcolato sulla base degli estimi catastali ai sensi del comma 10 della stessa legge".
2. I Comuni ai
quali è stato concesso un finanziamento dalla Regione Calabria relativo al Programma di Edilizia residenziale pubblica ex legge 17 febbraio 1992, n. 179 e successive
modifiche ed integrazioni, per
l'acquisto e recupero di immobili, sono autorizzati alla vendita degli immobili
già assegnati a condizione di destinare gli interi proventi delle alienazioni all'acquisto e ristrutturazione di
ulteriori alloggi ubicati nei centri storici dei comuni medesimi.
3. Le alienazioni
degli alloggi sono regolate dalle disposizioni, ìn quanto compatibili, della
legge 24 dicembre 1993, n. 560 e successive modifiche ed integrazioni.
Articolo 25
1. E' istituito il Fondo Regionale di Garanzia (Fondo) per agevolare l'accesso al credito delle PMI operanti nel territorio calabrese.
2. La Regione
Calabria apporta al Fondo le risorse necessarie nel rispetto della normativa comunitaria in materia di
aiuti di Stato concessi sotto forma di garanzia. Il Fondo è altresì alimentato
da apporti di altri soggetti pubblici
e privati operanti sul territorio calabrese. Tali ultime risorse sono destinate alle PMI operanti nello
stesso ambito territoriale dei predetti
soggetti.
3. Il Fondo opera
attraverso la prestazione di co-garanzie e controgaranzie esplicite,
incondizionate ed irrevocabili, a favore dei Confidi garanzie, a fronte di finanziamenti bancari a medio e lungo termine da questi erogati alle PMI di cui al comma 1.
4. Il Fondo
costituisce patrimonio separato della Regione Calabria. Il patrimonio del Fondo è, altresì, costituito dalle
commissioni percepite per il rilascio
delle cogaranzíe e delle controgaranzie e dai proventi finanziari comunque maturati ed è impignorabile.
5. Il Fondo presta
le garanzie, se i Confidi hanno prestato garanzia per finanziamenti diretti:
all'innovazione e
allo sviluppo tecnologico;
b) al miglioramento dei processi produttivi e della
competitività dell'impresa, anche nei mercati internazionali;
• alle imprese giovanili, femminili e sociali;
d) ad incrementare l'occupazione e migliorare la qualificazione professionale;
• al
miglioramento dell'ambiente e del contesto sociale;
t) a favorire
processi di ricapitalizzazione aziendale, di riequilibrio nelle fonti di finanziamento dell'impresa e consolidamento
delle esposizioni finanziarie a breve
termine derivanti da eventi straordinari;
g) ad acquisire servizi per il consolidamento finanziario, il potenziamento e lo sviluppo economico e produttivo delle imprese.
6. Possono
richiedere le controgaranzie e cogaranzie di cui al
punto 2 i Confidi
operanti nel territorio calabrese:
• i cui statuti
non contengano clausole statutarie che subordinano l'acquisto della qualità di
socio all'iscrizione ad associazioni ed organismi di rappresentanza
imprenditoriale;
b) che adottino idonee
procedure di valutazione, monitoraggio e controllo dei rischi assunti
nonché di rivalsa a seguito dell'escussione della
garanzia;
c) che abbiano
stipulato una convenzione con più di due banche, di cui almeno una con sede legale in Calabria;
d) che garantiscano finanziamenti erogati ad un tasso d'interesse che, in nessun caso, potrà essere superiore al tasso indicato dalla Banca d'Italia, al momento della stipula del contratto di finanziamento, quale media dei tassi a medio e lungo termine applicati ai finanziamenti per cassa relativi ad operazioni accese nell'ultimo trimestre in Calabria, ridotto di 50 punti base.
7. La Regione
Calabria seleziona il gestore del Fondo, mediante una procedura di evidenza pubblica, tra le banche, che
esercitano prevalentemente l'attività
di garanzia collettiva dei fidi a favore dei soci, gli intermediari finanziari ed i Confidi iscritti
nell'elenco speciale di cui all'articolo 107 del D.Igs 1 settembre 1993,
n. 385.
8. I soggetti
partecipanti alla procedura di cui al precedente comma, dovranno dimostrare di
possedere capacità tecniche, organizzazione, ed economiche e finanziarie, idonee ad assicurare la prestazione del
servizio oggetto della procedura, come
disciplinato nella Convenzione di gestione predisposta dalla Regione Calabria nella quale saranno definite e disciplinate le modalità operative del Fondo.
9. Nel caso i
Confidi non eseguano il pagamento in garanzia ai soggetti finanziatori, a causa dell'inadempimento delle PMI, la controgaranzia
è escutibile direttamente dai soggetti finanziatori. Il Fondo acquisisce
il diritto a rivalersi sulle PMI inadempienti per le somme da esso pagate. Nello svolgimento delle procedure di
recupero del credito per conto del
Fondo, il Gestore applica, così come previsto dall'articolo 9, comma 5, del Decreto Legislativo 31/3/1998, n. 123,
la procedura esattoriale di cui
all'articolo 67 del D.P.R. 28/1/1988, n. 43 e successive modificazioni.
10. La Regione Calabria favorisce le aggregazioni dei
Confidi operanti nel territorio regionale,
realizzate nei trenta mesi successivi all'entrata in vigore della presente
legge. Con apposito regolamento del Dipartimento all'Economia della Regione Calabria, da emanarsi entro 90 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, sono disciplinate
le modalità operative di tali
aggregazioni nonché le modalità di erogazione delle agevolazioni previste dai successivi commi.
11. Per beneficiare
delle agevolazioni, i Confidi risultanti dall'aggregazione dovranno avere
i seguenti requisiti minimi:
a) unità operative
in ciascuna delle province della Calabria;
b) un fondo
consortile o un capitale sociale, interamente versato, non
inferiore ad euro 500.000,00;
c) un patrimonio
netto, comprensivo dei fondi rischi indisponibili e di quelli costituiti mediante accantonamenti di conto
economico operanti a -fronte di
previsione di rischio sulle garanzie prestate, non inferiore ad euro 5.000.000,00.
12. La Regione contribuisce, mediante l'erogazione di contributi in conto capitale, alle spese sostenute per l'attuazione delle aggregazioni di cui al precedente punto 10. II contributo è concesso secondo le modalità e i criteri degli aiuti de minimis di cui alla Comunicazione 96/C 68/06 della Commissione europea e successive modifiche ed integrazioni, nella misura massima del 60 per cento delle spese ritenute ammissibili.
13. Le spese
ammissibili possono riguardare:
a) acquisto di
elaboratori e programmi informatici;
b) partecipazione a
corsi di formazione per il personale addetto all'attività dei Confidi;
c) acquisizione di
consulenze esterne in materia gestionale ed organizzativa;
d) ottenimento della certificazione di qualità in base alle norme Iso 9000 e/o della revisione e certificazione dei bilanci e/o dei rating da parte di società autorizzate dalla Banca d'Italia.
Le spese di cui
alla lettera d) sono ammissibili fino ad un valore massimo dei trenta per cento dei costi sostenuti e
documentati. Non sono ammissibili le
spese concernenti imprese, interessi, oneri accessori, e le spese
amministrative e di gestione.
14. La Regione
concede un contributo, diretto ad incrementare la disponibilità del fondo di garanzia destinato alla
prestazione di garanzia a favore delle
imprese associate, a ciascuno dei Confidi risultanti dell'aggregazione di cui al precedente punto 10. Il
contributo è concesso nella misura
massima di 5 volte la consistenza del predetto fondo e, in ogni caso, non superiore ad euro 5.000.000,00.
15. Per favorire le
procedure di aggregazione di cui al comma 10 e per consentire il raggiungimento
dei requisiti patrimoniali previsti dalla normativa in vigore dal 1 gennaio 2007 ai Confidi che saranno operanti
sul territorio regionale, la Giunta
regionale è autorizzata ad utilizzare i fondi dati in gestione nei
precedenti anni previa verifica della compatibilità con la normativa comunitaria e nazionale vigente.
16. Agli oneri derivanti dalle disposizioni di cui al presente articolo, quantificati per l'esercizio finanziario 2006 in euro 500.000,00, si provvede con le risorse allocate all'UPB 2.2.02.02 (capitolo 6125201) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie modifiche ed integrazioni al documento tecnico di cui all'articolo 10 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
17. Per gli esercizi successivi, la legge di approvazione del bilancio determina le risorse necessarie per l'attuazione degli interventi di cui al presente articolo.
Articolo 26
1. Per consentire
la riorganizzazione secondo criteri di efficienza, razionalità e trasparenza degli Enti nonché per
l'attuazione delle disposizioni di cui
all'articolo 54, comma 2, dello Statuto regionale miranti alla razionalizzazione e/o alla progressiva
dismissione delle partecipazioni in enti e società, la Giunta regionale
propone, entro 90 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, uno specifico piano di razionalizzazione
delle partecipazioni ed una proposta
di riforma complessiva degli enti strumentali
e delle società partecipate, con particolare riferimento ad Afor, Arssa, Aterp e Fincalabra SpA.
2. Nelle more, è
fatto divieto agli Enti sub regionali, Afor, Arssa, Aterp e Fincalabra SpA di procedere all'assunzione
di personale a qualsiasi titolo e
sotto qualsiasi forma, ferma restando, per quanto già contemplato nella vigente normativa, l'approvazione
in Consiglio regionale del Piano
annuale e triennale del fabbisogno di personale. Per fronteggiare eventuali fabbisogni urgenti di
personale da impiegare in attività istituzionali, gli enti sopra citati
possono attingere risorse umane dai bacini
dei Lavoratori Socialmente Utili e di Pubblica Utilità o comunque utilizzare personale in soprannumero presso altri
Enti o attivare le procedure previste dalla normativa vigente per il
trasferimento di personale di ruolo
dell'Amministrazione regionale.
3. Il Consiglio e la Giunta regionale, ciascuno in relazione alle proprie competenze, avranno cura di vigilare sull'applicazione di tale obiettivo, assegnando ai propri rappresentanti nominati in Enti sub regionali o Società partecipate, funzionale ed idoneo atto di indirizzo.
Articolo 27
1. Alla legge
regionale 30 ottobre 2003, n. 15 sono apportate le seguenti modifiche:
a) l'articolo 8 è
sostituito dal seguente:
"1. Per la
programmazione delle attività previste dalla presente legge, per la finalizzazione delle risorse destinate alla
tutela e alla valorizzazione delle
comunità linguistiche, è istituito un Comitato regionale per le minoranze linguistiche della Calabria che esprime parere consultivo, obbligatorio e non vincolante,
sulla proposta di programma annuale
delle attività educative e culturali per la valorizzazione delle comunità alloglotte, elaborato dagli Uffici competenti. Il Comitato è così composto:
a) l'Assessore
regionale ai Beni Culturali o un suo delegato;
b) i Presidenti della
province, o i loro delegati, in cui risiedono le comunità linguistiche storiche;
c) quattro Sindaci
dei Comuni albanesi, due sindaci dei Comuni grecanici, ed il Sindaco del Comune di Guardia Piemontese, proposti dalla Conferenza dei Sindaci;
d) quattro
personalità parlanti le lingue oggetto di tutela ed indicate dall'Albo delle Associazioni, di cui due di lingua
albanese, una di lingua greca ed una
di lingua occitana;
e) due esperti
scelti tra le discipline linguistiche storiche e/o
antropologiche
delle Università di Cosenza e di Reggio Calabria.
2. Il comitato è nominato con decreto dei Presidente
della Giunta regionale su designazione
dell'organo competente e resta in carica per la durata della legislatura. I suoi poteri sono comunque prorogati fino all'insediamento del nuovo Comitato.
3. Le riunioni sono
presiedute dall'Assessore ai beni Culturali o da un suo delegato.
4. La partecipazione alle sedute non dà diritto ad
alcun compenso. Il rimborso delle spese per gli aventi diritto è a
carico del bilancio regionale.
5. Le funzioni di
segreteria del Comitato sono svolte da un funzionario dell'Assessore ai Beni Culturali, di livello non inferiore
alla categoria D".
b) l'articolo 9 è
sostituito dal seguente:
1. Il programma
degli interventi per la valorizzazione delle comunità alloglotte è
approvato dalla Giunta regionale entro il mese di maggio. 2. Le istanze di contributo dovranno pervenire ai
competenti Uffici regionali entro il
31 dicembre dell'anno precedente a quello di riferimento e dovranno essere accompagnate dalla documentazione indicata da apposita scheda descrittiva delle
attività da realizzare, predisposta
dagli Uffici competenti".
Articolo 28
1. Ai fini
dell'applicazione dell'Articolo 6 ter della legge regionale 2 maggio 2001 n. 7 e della razionalizzazione ed
economizzazione nell'impiego delle
risorse utilizzate per gli interventi di cui all'articolo 2 della legge
regionale 19 ottobre 1992, n. 20, l'esecuzione dei suddetti interventi, se realizzata nel territorio di un
comune facente parte di una Comunità
Montana non inserito in un
comprensorio di bonifica di cui all'articolo
13 della legge regionale 23 luglio 2003 n. 11 e non compreso nel territorio demaniale amministrato dall'A.FO.R.
ai sensi dell'articolo 11 della Legge
Regionale 19 ottobre 1992, n. 20, è affidata sulla base di una apposta convenzione, alla Comunità Montana di
appartenenza del Comune.
2. In tempo utile
affinché possa essere redatto il Piano Annuale di cui all'articolo 6 della
legge regionale 19 ottobre 1992 n. 20, ciascuna Comunità Montana farà pervenire all'A.FO.R. un documento che illustri il quadro delle esigenze del territorio di propria
competenza in relazione agli interventi di cui al precedente comma.
3. A decorrere dal
1 gennaio 2007, fatti salvi gli accordi stipulati fra gli Enti gestori della Forestazione e le Province,
gli operai idraulico forestali a tempo
indeterminato di cui al D.L. 15.06.1984, n. 233, convertito nella legge
04.08.1984 n. 442, utilizzati dall'A.FO.R. e dai Consorzi di Bonifica per l'attuazione degli interventi di cui
al primo comma del presente articolo,
che nell'ultimo triennio abbiano avuto sede di lavoro in un Comune appartenente ad una Comunità Montana, siano
residenti in un Comune appartenente
alla stessa Comunità Montana alla data del 1 dicembre 2006 e non siano stati impiegati esclusivamente per interventi effettuati in un comprensorio di bonifica o nel
territorio demaniale amministrato
dall'AFOR, sono trasferiti alle dipendenze della Comunità .Montana del comune di residenza.
4. L'articolo 1,
comma 5, della legge regionale 21 dicembre 1998, n. 12 è abrogato.
5. Il compenso a
titolo di spese generali, spettante alle Comunità Montane per l'impiego dei lavoratori idraulico
forestali, è determinato nella misura
massima del 3,50 per cento dei relativo costo.
6. A decorrere
dall'1 gennaio 2007 il compenso a titolo di spese generali, spettante ai Consorzi di Bonifica ed
all'A.FO.R. per gli interventi di cui
all'articolo 2 della legge regionale 19 ottobre 1992, n. 20 non può superare
l'aliquota del 6 per cento del relativo costo.
7. Ai Consorzi di
'Bonifica può essere riconosciuta un'aliquota aggiuntiva del 3 per cento a titolo di oneri cantieristici per gli
interventi di natura non identica a
quelli affidati all'A. FO. R., previo esame e giustificazione delle effettive spese generali sostenute.
8. Il compenso a
titolo di spese generali riconosciuto ai Consorzi di Bonifica, all'AFOR ed alle Comunità Montane è
aumentato di un punto percentuale nel
caso in cui il costo sostenuto per la corresponsione dell'indennità chilometrica agli operai idraulico
forestali sia minore dei dieci
percento di quella corrisposta nello stesso periodo del precedente anno al netto della percentuale d'incremento o
decremento medio del costo dei
carburanti.
9. La Giunta regionale è autorizzata a predisporre un piano poliennale di incentivazione alle dimissioni volontarie e al pensionamento anticipato degli operai idraulico forestali - che dovrà essere approvato dalla Commissione consiliare competente - impiegando, in via prioritaria, le economie derivanti dall'applicazione del presente articolo ed altre risorse che potranno essere stanziate con successivi provvedimenti.
10.11 piano poliennale dovrà prevedere che agli
operai idraulicoforestali in servizio presso gli Enti attuatori degli
interventi di cui ai precedenti commi
che, entro il 1 gennaio 2007 presentino al proprio datore di lavoro proposta per la risoluzione del rapporto
di lavoro, viene erogata, subordinatamente
all'accettazione della proposta medesima da parte dell'Ente, una
indennità supplementare pari a 15 mensilità della retribuzione lorda spettante alla data della predetta
risoluzione, al netto di ogni ulteriore indennità, per ogni anno derivante dalla differenza fra 65 anni e l'età anagrafica individuale, espressa in anni,
posseduta alla data di cessazione dei rapporto di lavoro, calcolati per un
massimo di tre anni.
11.Per le istanze
presentate entro il termine di cui al precedente comma la cessazione del
rapporto di lavoro è fissata al 30 giugno 2007.
12. L'indennità
supplementare, come determinata dal comma 1, sarà corrisposta in quote di pari importo da erogarsi
entro il primo semestre di ciascun
anno a decorrere dal 2007.
13.Non saranno
riconosciute in nessun caso somme aggiuntive a titolo di ferie non
godute durante il periodo di servizio.
141a Giunta
regionale è autorizzata ad emanare apposite direttive per l'applicazione della presente norma.
15. La Giunta regionale, entro 90 giorni dalla promulgazione della presente legge, istituisce un sistema di simulazione degli scenari organizzativi della forza lavoro della forestazione.
Articolo 29
1. Analogamente a quanto disposto per le strutture speciali dalla legge regionale 26 maggio 1997, n. 8, il trattamento economico del segretario particolare e del responsabile amministrativo di cui al comma 3, dell'articolo 10, della legge regionalel3 maggio 1996 n. 8, così come modificato dall'articolo 1 bis, comma 2, della legge regionale 2 maggio 2001, n. 7, deve intendersi determinato in misura fissa ed indipendente dalle dinamiche della contrattazione collettiva.
2. Gli incarichi di
segretario particolare e di responsabile amministrativo, conferiti prima dell'entrata in vigore della presente
legge, decadono di diritto ed i
relativi contratti cessano di avere efficacia a far tempo dal primo giorno del mese successivo alla
data di entrata in vigore della
presente legge.
3. All’articolo
50, comma 2, lett. c), della legge regionale n. 19 del 4 settembre 2001, sono aggiunte le parole "le
deliberazioni o i comunicati del Presidente o dell'Ufficio di Presidenza
del Consiglio regionale che per il loro
contenuto devono essere portati a conoscenza della generalità dei cittadini al fine di garantire il trattamento dei
dati personali nel rispetto del principio
della necessaria tutela della riservatezza degli individui e degli Enti, di cui
al Decreto legislativo 30.6.2003, n. 196 ( Codice in materia di protezione dei dati personali)";
4. E' abrogato il
comma 2 dell'art 32 della legge regionale 26 giugno 2003, n. 8.
5. Al Consigliere
regionale che nel corso del mandato sia proclamato membro di una delle due Camere o del Parlamento
europeo e che fruisca del trattamento
economico connesso alla carica di parlamentare nazionale ed europeo, il
trattamento indennitario ed ogni altro rimborso regionale non spetta dalla data di proclamazione in altra
assemblea fino all'esercizio del diritto
di opzione per la carica regionale.
6. AI membro di
una delle due Camere o del Parlamento europeo che sia proclamato consigliere regionale e che fruisca del trattamento economico connesso alla carica di parlamentare
nazionale ed europeo, il trattamento indennitario ed ogni altro rimborso
regionale non spetta dalla data di
proclamazione in altra assemblea fino all'esercizio dei diritto di opzione per la carica regionale.
Articolo 30
1. Relativamente all'attuazione del POR Calabria 200012006 - Asse IV - parte FEOGA al Complemento di Programmazione è riconosciuta efficacia direttamente integrativa ed eventualmente modificativa delle Linee Guida e degli atti adottati sulla scorta delle medesime.
2. All'articolo 14
della legge regionale 8 luglio 2002, n. 24 le parole "...Tavolo agricolo..." ove ricorrano
sono sostituite dalle parole "...Tavolo Agroalimentare.."
3. All'articolo
32, comma 5, della legge regionale 26 giugno 2003, n.
8 dopo le parole "... Seminario
Teologico regionale San Pio X, con sede in Catanzaro..." vengono aggiunte le parole "...e l'Istituto
Superiore di
Scienze religiose
di Reggio Calabria".
4. I programmi di
recupero urbano, già rilocalizzati con la stipula di accordi di programma quadro e non pervenuti
all'avvio dei lavori nei termini
previsti, sono rideterminati e l'avvio dei lavori in essi previsti sono
prorogati di ulteriori 10 mesi dalla data della presente legge. Sono altresì prorogati, dallo stesso periodo, i termini di
validità della variante urbanistica.
Articolo 31
1. Sono autorizzate le assunzioni a seguito delle procedure di idoneità per l'inquadramento nei ruoli della dirigenza medica ai sensi dell'art. 8, comma 1 bis, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, nei limiti dei posti delle dotazioni organiche di ciascuna azienda e nel rispetto delle aree individuate dal decreto dirigenziale n. 416 del 13 luglio 2000; per l'area di emergenza territoriale, le aziende provvederanno alle relative variazioni delle dotazioni organiche.
2. Nelle more della
revisione del vigente Piano regionale per la salute è sospesa l'attribuzione alle Province ed ai Comuni delle funzioni
e dei compiti indicati nell'art. 126 e
nell'art. 127, lettera c) della legge regionale
12 agosto 2002, n. 34. E' abrogato l'articolo 13 della legge regionale 11 gennaio 2001, n. 1.
3. Il termine previsto dal Piano regionale per la salute per l'adeguamento degli erogatori privati agli ulteriori requisiti di accreditamento è prorogato al 31 dicembre 2006.
4. Le strutture che svolgono attività di assistenza
alle persone dipendenti da sostanze di abuso
ai sensi dell'articolo 4 della legge 45/1999, già operanti in regime di
accreditamento provvisorio, devono procedere
all'adeguamento ai requisiti
di autorizzazione ed accreditamento previsti dall'intesa Stato-Regioni
del 5 agosto 1999 ed a quelli
ulteriori previsti dal Piano regionale per la salute entro un anno dall'adozione della deliberazione di Giunta
regionale di recepimento della predetta
intesa Stato-Regioni.
5. L'articolo 14,
lettera c), della legge regionale 11 agosto 2004, n. 18 è così sostituito:
"c). al paragrafo intitolato "C). Aspettativa dell'utenza" inserito a pagina 113 del supplemento straordinario al
Bollettino Ufficiale della Regione
Calabria, dopo l'ultimo capoverso è aggiunto il seguente: "Nei limiti del fabbisogno, sono fatte salve,
secondo le modalità preesistenti, le
autorizzazioni e gli accreditamenti delle strutture finalizzate alla tutela della salute mentale. Il
fabbisogno di residenzialità è
individuato nel rapporto percentuale dello 0,30 per mille abitanti su base
complessiva regionale. Il riferito fabbisogno è comprensivo dei posti letto attualmente accreditati presso le case di cura neuropsichiatriche i quali, nel limite del 50%
dell'attuale dotazione, dovranno
essere riconvertiti, entro il 31 dicembre 2007, secondo le indicazioni formulate con deliberazione di Giunta regionale. Nei limiti del fabbisogno pari a 0,50
posti letto ogni mille abitanti su
base complessiva regionale, con le modalità previste dalla legge preesistente, possono essere autorizzate ed
accreditate senza limiti territoriali
strutture finalizzate alla riabilitazione estensiva territoriale e domiciliare".
6. II mancato
adeguamento entro i termini previsti dai commi 3, 4 e 5 del presente articolo comporta la sospensione
degli accreditamenti e della possibilità
di esercitare attività sanitarie con remunerazione a carico del servizio sanitario regionale, prevista dai
contratti stipulati ai sensi dell'articolo
8-quinques del decreto legislativo n. 502 del 1992. Dalla data della verifica della competente Azienda sanitaria
in ordine al possesso dei requisiti
previsti dal piano regionale per la salute gli accreditamenti ed i contratti
riprendono efficacia, ferma restando in ogni caso la loro scadenza naturale.
7. Il termine per la riconversione dei posti letto
previsto dall'articolo 8, comma 2, della
legge regionale 19 marzo 2004, n. 11 è prorogato al 31 ottobre 2006; con le modalità ivi previste ed entro
il predetto termine, sarà pure
definita la riconversione dei posti letto per acuti in posti letto di riabilitazione necessari per il raggiungimento
degli standard previsti dall'intesa
Stato-Regioni del 23 marzo 2005.
8. Al fine di
consentire l'espletamento della procedura di evidenza pubblica per l'affidamento del servizio regionale
di soccorso aereo, il termine previsto
dall'articolo 31, comma 1, della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13, è prorogato al 31 dicembre 2006. La
Giunta regionale è autorizzata ad
individuare, previo parere vincolante della competente Commissione
consiliare, le basi operative del servizio di elisoccorso.
9. I contratti
previsti dall'articolo 8-quinques del Decreto legislativo n. 502 del 1992 hanno durata annuale e gli erogatori
devono garantire le prestazioni per
l'intero anno, secondo i volumi e le tipologie ivi previste. E' abrogato il
comma 4 dell'articolo 2 della legge regionale 16 febbraio 2005, n. 2.
10. Nell'anno 2006,
i volumi massimi delle prestazioni di assistenza ospedaliera e di specialistica
ambulatoriale e le relative remunerazioni, sono determinati con deliberazione di Giunta regionale in applicazione
del sistema tariffario e dei livelli
programmati di ospedalizzazione attuativi delle intese raggiunte in sede di Conferenza Stato-Regioni; in ogni caso,
i predetti volumi di prestazioni, e le
relative remunerazioni, non potranno superare,
per ciascuna Azienda sanitaria, quelli previsti per l'anno 2005 dagli articoli 1 e 2 della legge regionale 16
febbraio 2005, n. 2. Ove le prestazioni
erogate dovessero superare i volumi di attività determinati, si provvederà al pagamento con abbattimenti
progressivi e proporzionali, secondo i
criteri stabiliti dalla Giunta regionale, fermo restando il tetto massimo di spesa previsto. Le prestazioni
ospedaliere di alta specialità, come
individuate in sede di Conferenza Stato-Regioni, sono remunerate secondo la tariffa nazionale vigente e non sono
soggette a volumi massimi di attività,
fermo restando il tetto di spesa complessivo del livello di assistenza ospedaliera a livello regionale.
Articolo 32
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Articolo
1
1. Le variazioni da
apportare nello stato di previsione della spesa del bilancio 2006 in relazione a leggi regionali di
spesa la cui quantificazione è demandata
alla legge finanziaria - approvata
con legge regionale 11 gennaio 2006,
n.2 (tabella C) - sono disposte, per
ciascuno degli anni considerati nel bilancio
pluriennale 2006-2008, nelle misure indicate nella tabella C allegata alla
presente legge, per un importo complessivo di euro 69.845.000,00.
2. Alle maggiori
spese derivanti dalla variazione di cui al precedente comma 1 si provvede, per la quota parte
corrispondente, con le maggiori risorse rese disponibili dalla manovra di assestamento al bilancio di previsione
per l'esercizio finanziario 2006 e al
bilancio pluriennale 2006-2008, approvata contestualmente alla presente legge ed attuata ai sensi dell'art. 22,
comma 1, della legge regionale 4
febbraio 2002, n. 8.
Articolo
2
1. La presente
legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nel
Bollettino Ufficiale della Regione.
(Per le Tabelle consultare il Bollettino Ufficiale della Regione Calabria )
Articolo 1
(Residui attivi e passivi)
1. Sulla base della
ricognizione dei residui attivi e passivi effettuata a norma degli art. 41 e 52 della legge regionale 4
febbraio 2002, n. 8, e dei dati definitivi
risultanti dal rendiconto generale dell'esercizio finanziario 2005, approvato con deliberazione della Giunta regionale
n. 377 del 29 maggio 2006, è disposto
l'aggiornamento dei dati presunti relativi ai residui attivi e passivi riportati rispettivamente nello stato di
previsione dell'entrata e della spesa del bilancio per l'esercizio finanziario 2006 - approvati con l'art. 3 della
legge regionale 11 gennaio 2006, n. 3
- come di seguito specificato:
- il totale dei residui attivi delle unità
previsionali di base al 1° gennaio 2006,
al netto delle contabilità speciali, è determinato definitivamente in euro 4.329.806.314,84;
- il totale dei residui attivi delle contabilità
speciali al 1° gennaio 2006 è determinato definitivamente in euro 246.614.285,14;
- il totale dei residui passivi delle unità
previsionali di base al 1° gennaio 2006, al netto delle contabilità speciali, è
determinato definitivamente in euro
1.740.667.673,44;
- il totale dei residui passivi delle contabilità
speciali al 1° gennaio 2006 è determinato definitivamente in euro
199.357.866,81.
2. Le differenze
tra l'ammontare dei residui definitivi determinati al 1° gennaio 2006 e l'ammontare dei residui presunti
riportato negli stati di previsione
dell'entrata e della spesa del bilancio per l'esercizio finanziario 2006, approvato con la citata legge regionale n. 3/2006,
sono indicate a livello di UPB nelle
allegate tabelle "A" e "B", 1 ^ colonna.
3. Sulla base delle
medesime risultanze, il fondo di cassa presso il Tesoriere al 31.12.2005
è rideterminato in euro 410.694.987,47.
Articolo 2
(Saldo finanziario alla chiusura dell'esercizio 2005)
1. Per effetto
degli aggiornamenti di cui al precedente articolo 1, il saldo finanziario positivo alla chiusura dell'esercizio
finanziario 2005 è determinato definitivamente
in euro 3.047.090.047,20.
Articolo 3
(Residui perenti)
1. L'importo
complessivo degli impegni di spesa assunti negli esercizi precedenti, già in perenzione amministrativa alla
chiusura dell'esercizio 2005 è pari
ad euro 282.773.399,46 di cui euro 135.828.123,84 di parte corrente ed euro
146.945.272,62 di parte in conto capitale. Il riaccertamento effettuato a norma dell'art. 52 della legge regionale 4
febbraio 2002, n.8, ha definitivamente determinato
la perenzione amministrativa in euro 212.715.271,54, di cui euro 116.746.734,77 di parte corrente ed euro
95.968.536,77 di parte in conto capitale.
2. L'importo
complessivo da iscrivere nelle apposite UPB dello stato di previsione della spesa 8.3.01.01 (parte corrente)
e 8.03.01.02 (parte in conto capitale),
relativo ai residui in perenzione amministrativa che si prevede possano
essere reclamati dai creditori nel corso dell'esercizio finanziario 2006, è determinato in euro 149.715.271,54, di cui euro
73.746.734,77 di parte corrente (capitolo
7003101) ed euro 75.968.536,77 di parte in conto capitale (capitolo 7003201).
Articolo 4
(Bilancio annuale - Stato di previsione
dell'entrata e della spesa)
1. Nello stato di
previsione di competenza e di cassa delle Unità previsionali di base della parte entrata e della parte spesa del
bilancio per l'esercizio finanziario
2006 - approvato con legge regionale
11 gennaio 2006, n. 3 - sono
introdotte le variazioni di cui alle annesse tabelle "A" e "B", 2° e 3° colonna.
2. Le variazioni
di competenza di cui al comma precedente comprendono le variazioni derivanti dal riaccertamento delle
economie su stanziamenti di spesa
finanziati da assegnazioni con vincolo di destinazione e dalla reiscrizione relativa ad economie su residui passivi e in
perenzione amministrativa della stessa
natura, che sono riprodotte nel bilancio 2006 attraverso l'allegato 1 che viene riformulato rispetto a quello approvato con
la legge 11 gennaio 2006, n. 3 per come evidenziato nel documento
allegato alla presente legge.
Articolo 5
(Variazioni complessive)
1.
Per effetto
delle variazioni di cui ai precedenti articoli, il bilancio di previsione 2006 è modificato nella misura
complessivamente indicata nelle seguenti
risultanze:
|
In aumento |
In diminuzione |
Totale |
Residui Entrata Spesa Totale Competenza Entrata Spesa Totale Cassa Entrata Spesa Totale |
68.471.425,10 127.409.990,02 - 58.938.564,92 36.166.425, 84 599.390.130,76 - 563.223.704,92 192.368.812,72 491.558.163,28 - 299.189.350,56 |
707.500.120,13 677.473.963,73 - 30.026.156,40 0,00 563.223.704,92 563.223.704,92 971.820.623,90 1.203.026.654,20 231.206.030,30 |
639.028.695, 03 550.063.973,71 - 88.964.721,32 36.166.425, 84 36.166.425,84 0,00 779.509.494,36 711.468.490,92 - 68.041.003,44 |
Articolo 6
(Bilancio pluriennale)
1. Nella parte
entrata e spesa del bilancio pluriennale 2006-2008, approvato con l'art. 6 della legge regionale 11
gennaio 2006, n. 3, sono introdotte,
per il triennio 2006-2008, le variazioni di cui alle annesse tabelle
"A" e "B" del bilancio
pluriennale.
Articolo 7
(Entrata in vigore)
1. La presente
legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul bollettino Ufficiale della
Regione.
(Per le
Tabelle consultare il Bollettino Ufficiale della Regione Calabria )
"Il Consiglio regionale
visto il documento
contabile predisposto dal Dipartimento Gestione e Sviluppo della Struttura, relativo
all'assestamento di bilancio del Consiglio regionale per l'esercizio finanziario 2006, nelle seguenti risultanze
finali:
ENTRATE TITOLO I Fondi assegnati sul Bilancio regionale |
|
|
|
per il
funzionamento del Consiglio TITOLO Il
Entrate compensative e varie TITOLO III
Partite di giro |
Euro Euro Euro |
78.500.000,00 1.809.875,00 17.454.099,00 |
|
|
|
---------------------- Euro 97.763.974,00 |
|
TOTALE ENTRATE |
|||
USCITE TITOLO |
I Spese correnti |
Euro |
78.500.000,00 |
TITOLO |
II Spese
compensative e varie |
Euro |
1.809.875,00 |
TITOLO |
III Partite di
giro |
Euro |
17.454.099,00 |
TOTALE GENERALE
USCITE |
Euro |
97.763.974,00 |
vista la
deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 60 del 3 agosto 2006, relativa all'assestamento di bilancio di che
trattasi;
visto il
Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale;
delibera
di approvare
l'assestamento di bilancio del Consiglio regionale per l'esercizio finanziario 2006 nelle
risultanze finali sopra riportate”.