VIII legislatura

19.

Seduta di venerdì 30 giugno 2006

 

Presidenza del Presidente Giuseppe Bova

La seduta inizia alle 11,25

Gesuele VILASI, Segretario Questore f.f.

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

PRESIDENTE

Per come concordato con tutti i gruppi di maggioranza e minoranza la seduta viene aggiornata alle 13.

La seduta sospesa alle 11,31 è ripresa alle 16,45

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni pervenute alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni

Gesuele VILASI, Segretario Questore f.f.

Legge le interrogazioni presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

PRESIDENTE

Da parte dei gruppi, prima di iniziare i lavori della seduta formale dell’Assemblea, mi si chiedono 5 minuti di riunione presso il banco della Presidenza.

Prego, pertanto, i Presidenti dei gruppi di avvicinarsi al banco della Presidenza.

(I capigruppo si portano al banco della Presidenza)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Si leva in piedi)

Consiglieri, signor Presidente, prendo la parola perché rispetto all’ultima riunione del Consiglio regionale della Calabria sono avvenuti dei fatti di assoluto rilievo.

Ormai più di 8 mesi fa, a seguito della gravissima offesa che a noi era stata fatta col barbaro assassinio di Franco Fortugno, allora nostro Vicepresidente del Consiglio, tutti assieme all’unisono su proposta dell’onorevole Roberto Occhiuto, noi decidemmo di intitolare quest’Aula a Franco Fortugno e a tutte le vittime di mafia in Calabria.

Sappiamo che nei mesi scorsi, nel mese di marzo e qualche giorno, allora, rispetto ai presunti esecutori del delitto e qualche giorno fa rispetto ai mandanti, al mandante di quell’atroce delitto, l’autorità inquirente ha chiesto al Gip misure di custodia cautelare che sono state accolte.

Quindi allo stato degli atti possiamo dire che in questi mesi le autorità dell’ordine pubblico e le forze della magistratura, tutte quelle direttamente impegnate hanno lavorato in maniera efficace perché si squarciasse un velo, si individuassero le trame, si scoprisse la verità.

In quella verità si è appalesato nel dispositivo dell’autorità inquirente un elemento sconvolgente. Allo stato degli atti i presunti mandanti risulterebbero responsabili di un reato gravissimo e senza precedenti. Quell’atto criminale avrebbe trovato ragione nella volontà di interferire in maniera inaccettabile ed insopportabile nell’azione e nella composizione di questa Assemblea elettiva.

Sì, lo sappiamo. Da quelle stesse carte e non per una nostra valutazione soggettiva, da quelle carte, da tante intercettazioni, da una straordinaria attività istruttoria fatta con i mezzi del terzo millennio. Così come emergerebbe questo, emerge in pari grado che in nessun modo nessuno dei consiglieri regionali è coinvolto in un fatto così infame.

Ed anche in riferimento visto che trattasi di - chi verrebbe individuato come presunto mandante – un sostenitore elettorale dell’onorevole Crea e per quanto riguarda di un altro soggetto che verrebbe individuato come persona che avrebbe guidato la macchina che ha accompagnato il killer, anch’esso nella passata legislatura per alcuni mesi nella struttura speciale dell’onorevole Crea, anche a fronte di questo e non per nostre congetture, l’autorità inquirente ha sottolineato come l’onorevole Crea non risulta in alcun modo avvisato, non ha ricevuto nessun avviso di garanzia, né risulta iscritto nel registro degli indagati.

Quindi ad oggi e dentro questa robustissima e straordinaria istruttoria, l’onorevole Crea risulta innocente.

Il punto per noi era ed è se anche a fronte di questo, anche a fronte di una certificata ad oggi innocenza, se il Consiglio e ciascuno di noi poteva stare indifferente ed insensibile rispetto a questa - fino ad ora – sottolineata voglia di interferire in maniera inaccettabile sul Consiglio regionale della Calabria e sulla sua composizione.

Da qui e non da altro ha tratto spunto la richiesta da me sollevata prima all’onorevole Crea di ricorrere ad una risposta qual è quella dell’autosospensione da ogni attività consiliare.

Attenzione, noi sottolineiamo e riconosciamo il valore inviolabile dei diritti della persona e delle prerogative che assegna a ciascuno di noi la Costituzione della Repubblica.

Attenzione, sappiamo pienamente e vogliamo essere, abbiamo giurato di essere come uomini pubblici sottoposti in ogni caso alle leggi che presiedono al funzionamento della Repubblica e dello Stato.

Ma noi stessi, ancor più dopo il delitto Fortugno, abbiamo giurato e abbiamo votato che niente per quanto ci riguardava in Calabria sarebbe stato più come prima.

Noi e non altri, pur sapendo che era una sorta di indirizzo etico morale; pur sapendo che quanto abbiamo scritto nel codice di buon comportamento degli uomini pubblici della Regione Calabria si trattava di una sorta di persuasione morale (per tradurre letteralmente un termine inglese); noi abbiamo votato unitariamente quell’atto, sottolineando che volevamo essere giudicati dalla pubblica opinione calabrese e nazionale anche alla luce di quella volontà manifesta.

Nessuno poteva né deve avere dubbi sulla volontà di agire in quella direzione.

Su questa base, perché la volontà di questo Consiglio già affermata più volte potesse sottolinearsi ed esprimersi, liberamente abbiamo sottoposto questa impostazione alla Conferenza dei gruppi ragionando su due ipotesi.

Una come integrare il codice votato da tutti il 6 dicembre scorso introducendo – lo sappiamo noi – un articolo che consentisse di sottolineare in maniera inconfutabile la volontà e sapendo che lo faceva un Consiglio che anche nel momento in cui venivano sollevate questioni molto meno gravi e molto meno acute, su questa strada della trasparenza e della legalità - non solo predicata ma praticata –, aveva espresso anche qui unitariamente i due momenti importanti.

La propria volontà unitaria nel momento in cui avevamo adottato e fatto diventare legge un provvedimento che vieta l’utilizzazione nelle strutture speciali dei parenti fino al terzo grado e nel momento in cui unico Consiglio regionale d’Italia abbiamo reso vigente fin dall’immediato la decisione di ridurre l’indennità del 10 per cento.

Quindi un Consiglio che non si limita a predicare principi, ma che vuole si consegni alla dura e coerente regola del praticare fatti.

Con questo spirito e senza nessuna supponenza e senza nessuna voglia di interferire e di intervenire noi abbiamo giudicato nostro dovere far lavorare e lavorare in quella direzione.

Per questo la Conferenza dei gruppi del 28 scorso e per questo la prosecuzione questa mattina perché di tutti è la responsabilità rispetto a fatti di questo tipo.

Su questa base abbiamo avanzato l’ipotesi che chiediamo all’Assemblea di accogliere, di sottoporre alla sua valutazione un articolo aggiuntivo al codice calabrese del buon governo – articolo 4 –, che riguarda la misura dell’autosospensione. Prima, di accoglierlo e di inserirlo all’ordine del giorno e poi di votarlo.

So che la nostra discussione molto impegnata ha fatto sì che rispetto a questo strumento che è ritenuto utile e positivo dal complesso dell’Assemblea, attraverso i gruppi in questo momento siano state avanzate ipotesi risolutorie diverse.

Ipotesi risolutorie diverse, ma nel momento in cui noi ragioniamo, come ci siamo espressi sul codice di buon governo votato come tutte le iniziative sulla legalità antimafia, alla unanimità del Consiglio, penso che comandamento nostro ed imperativo categorico sia quello di ricercare senza stancarsi, testardamente e tenacemente uno snodo unitario su questioni che sono delicatissime e che rivendicano poi un autogoverno da parte del Consiglio.

Su questo noi non possiamo votare leggi. Possiamo votare codici ed intanto il codice è forte anche formalmente in quanto ha l’adesione attiva, partecipata e consapevole e convinta del complesso delle forze dentro l’Assemblea.

Quindi, nel momento in cui chiedo l’inserimento all’ordine del giorno, so che il nostro confronto, il nostro lavoro testardo e positivo non è approdato ancora ad uno snodo e ad una soluzione - come è avvenuto per il codice del 6 dicembre – unitaria.

Con questo spirito, quindi, io vi chiedo di inserire all’ordine del giorno – anche se è irrituale, poi lo faranno i colleghi – non solo l’articolo aggiuntivo che io ho sottoposto alla Conferenza dei gruppi, ma anche l’altro articolo aggiuntivo che i colleghi della minoranza hanno inteso presentare.

Esiste poi come combinato disposto – il termine non è giusto –, ma io voglio dire come consecutio logica-politica di questa fase una valutazione ed un giudizio che noi vogliamo fare.

Sarebbe stato strano ed è strano se il Consiglio non si fosse soffermato su alcune questioni.

Vi ricordate? Noi il giorno dopo ci siamo riuniti in seduta straordinaria aperta. Fin dal giorno dopo noi abbiamo accolto qui ed ha parlato con noi l’allora ministro dell’Interno, Pisanu.

Immediatamente dopo, sulla base del nostro appello in quest’Aula trasformata in una camera che voleva onorare le spoglie mortali di Fortugno è venuto il primo cittadino d’Italia.

Oggi parliamo di una fase, di uno snodo rispetto a quell’omicidio.

Ritengo che è doveroso – lo faccio io – esprimere un forte apprezzamento, come ho già fatto, per l’attività delle forze dell’ordine e di tutte le autorità inquirenti impegnate nella ricerca dei responsabili.

Noi dobbiamo dirlo in maniera formale. Io per quanto mi riguarda – ma mi sento come espressione vostra – sento che noi diciamo qui formalmente e con forza che noi esprimiamo il nostro pieno ed incondizionato sostegno alle forze che sono impegnate nell’attività di contrasto della criminalità organizzata.

Sottolineando al contempo che apprezziamo – hanno espresso una grande capacità se in tempi così relativamente brevi.. – le indagini che sono arrivate a questo punto.

Cosa chiediamo noi in questo momento? Noi chiediamo che si continui a far in modo che tutta la verità venga disvelata e che il progetto criminoso nella sua intelaiatura e nel suo complesso abbia un disvelamento, venga chiarito.

Ma non solo questo. Noi non siamo mai stati sordi. Noi abbiamo avvertito che nell’uccisione di Fortugno c’era un elemento inaccettabile di escalation. In qualche modo si colpiva direttamente lo Stato e si metteva in discussione che la Calabria potesse venire democraticamente governata.

Veniva messo in discussione nei fatti il nostro essere concretamente Italia, cioè partecipe dei diritti e dei doveri che tutti i cittadini della Repubblica hanno. Ma questo non ci ha fatto dimenticare, nemmeno per un momento, che quello di Fortugno per la Locride era il ventiquattresimo omicidio rimasto impunito.

Quindi con la stessa forza e con la stessa nettezza che noi oggi ribadiamo, chiediamo che ci siano nelle altre indagini che riguardano la Locride ma tutte le aree della Calabria interessata…

Che cosa non sta succedendo in queste ore, in questi giorni a Lamezia? Che cosa non sta succedendo in alcune aree del Vibonese? Non vorrei citarle tutte altrimenti rischierei di sbagliare impostazione.

Noi con la stessa chiarezza chiediamo la stessa efficacia anche per gli altri provvedimenti.

Detto questo, con onestà in quest’Aula noi una valutazione dobbiamo farla. C’è stata una iniziativa, un’azione che è partita, si è rafforzata, anche dal momento in cui è venuto qui Pisanu.

Voglio esprimere formalmente un apprezzamento da quest’Aula.

C’è stata una volontà di misurarsi ancora con maggior determinazione in termini più adeguati, se è possibile, rispetto ad un fenomeno che ci aveva così fortemente allarmati.

Ed oggi possiamo dire che quell’azione cominciata e rafforzata in quella fase ed il proseguimento che ha avuto hanno trovato un suggello positivo e felice nella nomina prima e nell’impegno che il prefetto De Sena in questi mesi ha esercitato nella nostra realtà.

Questo tipo di risposta è stato magari il punto più evidente di una iniziativa più oscura che comunque ha contrastato con più efficacia la malapianta.

Noi non possiamo limitarci a dire questo in una giornata come questa. Noi siamo la Regione che automaticamente rispetto ai processi di mafia si costituisce in giudizio sempre. Noi siamo la Regione che si sforza e si sta sforzando a dire che su questo c’è una scansione inedita e senza precedenti.

E’ sbagliato in una situazione come questa sottolineare le decisioni che nell’ultima seduta di Giunta l’espressione della maggioranza consiliare ha deciso di assumere? Penso di no. Rassicurare i cittadini, rassicurare la categoria interessata, dire ai comuni che sin dal prossimo bilancio noi rispetto alla volontà della deliberazione della Giunta di aumentare le risorse per il risanamento e il riuso dei beni confiscati alla mafia - io so che questa è una richiesta-, questa richiesta trova ora un riscontro e una volontà politica di governo.

O ancora rispetto alla denunzia che viene fatta nella nostra realtà, del racket come funzione dell’usura, dire che noi vogliamo aumentare la dotazione finanziaria e l’efficacia delle politiche regionali di contrasto. Non è un fatto doveroso ma importante, in un momento così sulla responsabilità diretta che si vuole assumere e sempre maggiore la Regione Calabria. Affermare ancora che – come dire – non ci limiteremo a denunciare la presenza di eco-mostri nelle varie realtà e nei punti più belli della regione, ma che è in definizione sulla base di una volontà precisa un piano di abbattimento di tutto questo.

O ancora rispetto non solo alla grande criminalità ma alla microcriminalità che imperversa nelle nostre realtà, dire che vogliamo agire sinergicamente con i livelli nazionali anche con risorse della Regione perché si realizzino nelle grandi città – e poi via via sempre nei centri… - progetti di videosorveglianza non è un fatto da poco.

Dire che pure se il punto più acuto con l’individuazione dei presunti esecutori e dei mandanti può ritenersi superato, comunque la guardia è alta e la Regione Calabria vuole fare pienamente la propria parte.

Proprio da questo punto noi sottolineiamo la questione.

Abbiamo letto anche noi che i magistrati che così hanno ben operato dentro le indagini vengono chiamati per le loro qualità ad incarichi più prestigiosi.

Noi non critichiamo legittime ambizioni. Il punto che sottolineiamo solennemente da quest’Aula è che in alcun modo tutto questo può diventare un indebolimento della capacità di indagine e della forza per arrivare in tempi rapidi ad una soluzione.

Ecco, tutto questo secondo noi per scandire il passaggio può e deve diventare un momento in cui il Consiglio si unisce e si esprime con un ordine del giorno che materializzi, concretizzi la propria volontà senza – e termino – poter rimanere in silenzio su un punto.

Noi siamo un Consiglio che vuol agire nella trasparenza e in un protagonismo vero rispetto alla legalità. E’ insopportabile anche solo il sospetto che qualcuno pensi o possa interferire sulla composizione dello stesso. E’ insopportabile che tutto questo possa costituire un elemento con nostra inerzia, con nostra insensibilità e indifferenza di un qualsiasi processo che noi vogliamo si celebri.

Nel momento in cui noi esprimiamo con forza sostegno e fiducia piena nell’azione della magistratura, sostegno non formale ma consapevole e convinto, sostegno dovuto alla luce anche della capacità che hanno dimostrato e che noi abbiamo sottolineato, poi c’è una parte e un ruolo che compete a noi. Cioè di come noi diciamo alla Calabria all’Italia che questo Consiglio non solo ha giurato dalla sera del 16 ottobre ma conseguentemente ha saputo agire.

Su questa base mi sono consentito illustrandolo, di sottoporre alla Conferenza dei gruppi stamattina non solo un emendamento aggiuntivo al codice di comportamento, ma anche un ordine del giorno.

So che è faticoso essere calabresi, so che è impegnativo essere eletti nella nostra regione. Qualcuno pensa che noi non ne possiamo uscire. Eppure, lo dico in punta di piedi e credo che i colleghi capiscano.

Qualche giorno fa con un voto che non è di parte, i calabresi massicciamente hanno detto due cose e lo dico senza polemica. Vogliono una Italia che sia fortemente una e unitaria e vogliono al contempo una Italia in cui i vari livelli di democrazia si esprimano liberamente. Che sia una Italia in cui ciascuno – professionista, operaio, uomo, donna, giovane o anziano – al di là della professione di fede pensa che noi abbiamo una civiltà di comunità. Abbiamo delle prerogative e delle peculiarità per cui il termine autogoverno può diventare una ricchezza del futuro del Paese. Di un Paese che non affida a nessuno e non vuole affidare a nessuno, per quanto bravo, il proprio destino.

Se questo è vero per i calabresi come italiani, perché non deve essere vero per i calabresi in quanto calabresi che si esprimono nella massima istituzione della Regione?

Abdicheremmo al nostro ruolo. Ci assumeremmo una grande responsabilità se così come abbiamo fatto, ed io penso con molta modestia però positivamente e onestamente a partire da quella sera, noi non continuassimo in questa strada.

Quindi io vedo nell’ordine del giorno che discuteremo ed approveremo non solo il modo per dire responsabilmente ed esplicitamente la nostra, ma quello di assumerci in questa fase la nostra responsabilità senza scaricarci colpe l’un l’altro e senza nemmeno sottacerle. Ma con la dignità e la fierezza di una terra che noi esprimiamo che assieme a problemi ha testardaggine e sempre ha saputo, pur essendo una terra che trema e che frana, pur essendo una terra in cui avvengono grandi sconvolgimenti, l’insegnamento che ci hanno dati quelli che venivano prima di noi è che malgrado tutto si potesse ricostruire.

Hanno voluto ricostruire senza scappare, testardamente per cui oggi le giovani generazioni hanno questa prospettiva. La Calabria di oggi non è quella di ieri, non è quella illustrata qualche anno fa – nel 1949 – da una straordinaria serie fotografica di un corrispondente del periodico “Europeo” rispetto agli abitanti di Africo che in quelle foto dimostravano fierezza.

E’ la Calabria delle tre Università, di decine e decine di migliaia di laureati. E’ la Calabria di Gioia Tauro, delle potenzialità turistiche. Assieme a tanti problemi è una Calabria che chiede un passaggio positivo e tutto questo senza dimenticare le nostre peculiarità e sensibilità ma assieme ad un monito diventa un indirizzo ed un comandamento per guardare avanti.

Noi lo dobbiamo a noi stessi e a i nostri figli e se consentite alle memoria vivente di Franco Fortugno che noi abbiamo rispettato ed onorato in vita e che vorremmo per la sua famiglia ed i suoi figli e per tutti i figli delle vittime della mafia onorare col lavoro, con la testardaggine e con la coerenza di un impegno che continua.

Quell’ordine del giorno che io sottopongo significa questo.

Ho terminato. Ovviamente anche su questo non abbiamo verità da scagliarci addosso come le clave, non abbiamo la supponenza che parla uno e dice tutta la verità e poi l’altro è costretto a dire: la verità è la mia.

Anche su questo testardamente come si fa quando si parla di un nemico comune, di un nemico di cui abbiamo consapevolezza che è un nemico comune davvero e quando si parla delle grandi prospettive di quelle vere per quanto difficili della nostra terra, anche su questo – ne sono consapevole – dobbiamo snodare tutto anche sull’ordine del giorno con la forza, con la volontà sull’analisi come nella proposta di votare unitamente un documento.

Con questo spirito anche su questo sottopongo l’inserimento dell’ordine del giorno all’Aula.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.

Franco Mario PACENZA

Grazie, Presidente. Lei ha già dato all’Aula la parte del percorso e delle iniziative che abbiamo tenuto in queste ore e in questi giorni.

Io mi pongo qui a nome di tutti i capigruppo del Consiglio regionale della Calabria, quindi non un riferimento di maggioranza perché su materia come questa, negli anni passati e nei mesi passati il Consiglio regionale della Calabria ha sempre avuto la forza e l’autorevolezza di una discussione profonda, serena, feroce ma che ha avuto sempre le connotazioni di un principio e di un grande valore unitario.

La Conferenza dei capigruppo da lei presieduta, Presidente, ha continuato a lavorare stamattina ed oggi pomeriggio. Ha fatto un lavoro di approfondimento, ha esplicitato anche formalmente due riferimenti. Però siamo consapevoli che questa è una discussione assai impegnativa ed importante, in cui dall’inizio a partire dal Presidente del Consiglio ma anche tante funzioni e tante rappresentanze in questi giorni si sono pronunciate.

Quindi non solo abbiamo fatto bene a volere ribadire con fermezza quanto solennemente in questa stessa Aula, in quelle ore e in quei momenti drammatici abbiamo dichiarato ai calabresi e all’intero Paese.

Quello, cioè, che avremmo utilizzato tutti gli strumenti e tutte le nostre forze perché tutto potesse incrociare e garantire verità e certezza. Verità, Presidente, e anche lo sforzo anche questo inedito che abbiamo fatto nei mesi successivi all’assassinio di Franco Fortugno, quello di dare a quest’Aula uno strumento che oggi vogliamo ulteriormente integrare e rafforzare.

E’ stato un lavoro ed uno sforzo inedito per fare in modo che ci potessero essere tutti gli anticorpi possibili.

Certo, oggi siamo dentro uno scenario, nelle ultime ore e negli ultimi giorni assai sconvolgente e preoccupante. Insisto che noi non potevamo che misurarci e confrontarci per mantenere alta quella solennità e quell’impegno assunto.

Ecco perché quello sforzo che è cominciato il 28 sera in Conferenza dei capigruppo e che è continuato stamattina e pomeriggio riteniamo, signor Presidente, che vada completato ulteriormente.

Gran parte del lavoro si è fatto, ci sono state esplicitazioni come lei stesso ricordava. Noi però e, le dico, tutti i capigruppo del Consiglio regionale ritengono che questo lavoro vada ulteriormente continuato per non venir meno a quella pratica rigorosa ma di grande valore politico ed istituzionale che in questi anni il Consiglio regionale della Calabria ha avuto la forza e la capacità di garantire.

Cioè un lavoro di sintesi e su queste questioni, di sintesi unitaria.

Ecco perché, Presidente, il lavoro va continuato, presieduto da lei come Regolamento prevede, in una opera anche di ascolto delle diverse funzioni, delle altre funzioni, in modo tale che possiamo portare al voto del Consiglio regionale lo strumento di sintesi unitaria che in queste circostanze si impone. Facendo lavorare ulteriormente in questa direzione la Conferenza dei capigruppo, per fare in modo che questo obiettivo di cui io sono serenamente fiducioso, avendo riscontrato quest’ansia e questa sensibilità dentro tutti i gruppi politici regionali, per cui non c’è un differente approccio ma c’è un approccio consapevole ed unitario da parte di tutti per rendere palpabile e materiale questo percorso e quindi fare in modo che il Consiglio poi si possa esprimere su una proposta di documento che raccoglie la totalità delle forze presenti in Consiglio regionale.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.

Giovanni NUCERA

Signor Presidente, onorevoli colleghi, la sua introduzione al dibattito di oggi, il tono ed il clima che si sono creati quasi come mai – oserei dire – in quest’Aula oggi spinge più che mai noi ad assumere quel ruolo certo e responsabile cui molte volte l’uomo nella sua essenza, nel suo essere, nella sua cultura e nella sua vera dimensione viene pienamente chiamato.

Oggi è un momento solenne pur avendo parlato e sancito forte la necessità che la riflessione ed il frutto del lavoro della giornata di oggi, anzi direi della giornata che è già iniziata il 28 con la prima Conferenza dei capigruppo sull’argomento sancisce una responsabilità alta. Come alta deve essere la risposta che quest’Aula deve dare a fatti che abbiamo vissuto e che lei ha voluto ricordare non solo nel nome che abbiamo dato a quest’Aula ma nell’immagine che ognuno di noi avrà sempre di quest’Aula nella nostra vita, nella nostra esperienza.

Un’immagine che io mi porto spesso dietro, che molti di noi abbiamo e che ognuno vive nella sua interiorità con la sensibilità che lo contraddistingue. Oggi è il momento della grande unità, quell’unità che molte volte ha bisogno di essere ricercata apparentemente spendendo molta più fatica e apparentemente ricercando in tutto i momenti della grande coesione ed unione. Apparentemente scontrandosi in un processo dialettico di costruzione e di formazione ma che in sostanza la sintesi rappresenta sempre un tasso elevato dell’appartenenza.

Per cui in questa responsabilità il frutto della decisione non può che essere unica.

Mi associo a quanto diceva il collega Pacenza per certi aspetti, faccio mia questa necessità della sintesi forte che deve essere unica perché unico è il valore che è stato rotto nel contratto della convivenza degli uomini e perché unica deve essere la voce della Calabria onesta e leale, della maggioranza dei calabresi che vogliono la nostra terra non come terra di disperazione e tristezza ma terra reale di speranza, così come i nostri padri hanno sempre sognato. Così come noi abbiamo il dovere di dare un esempio anche ai nostri figli.

La speranza è un elemento di ricchezza ed accrescimento, un elemento su cui dover lavorare costantemente per offrire il meglio di noi stessi.

Se questo è, per coltivare questa grande sogno per dare speranza alla Calabria onesta, ben venga – perché no? – un momento di incontro, di riflessione, di approfondimento e di sintesi necessaria.

Sono certo che da questo momento dove si esalta il grande valore dell’unità alla guerra e alla battaglia a quelli che sono i disvalori, allora la dignità della Calabria, la nostra dignità nella funzione istituzionale collegiale, la nostra dignità di singoli calabresi, di uomini forse potrà meglio essere sancita.

Che i due punti siano inseriti all’ordine del giorno e che siano ulteriormente - e non oggi – affrontati con quella solennità che si richiede, come la solennità che l’Aula oggi sottolinea e si vada alla sintesi della esaltazione unica dell’idea e della cultura che la Calabria senza dubbio è una terra di persone oneste e non di delinquenza.

PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, onorevole Agazio Loiero.

Agazio LOIERO, Presidente della Giunta regionale della Calabria

Presidente, parlerò per due minuti per dire che pure in un momento così difficile che attraversa la Regione, il Consiglio e per molti motivi che non sto ad enumerare qui voglio esprimere la mia sommessa soddisfazione per una riflessione che va approfondita, su un tema che è dirimente della nostra vita associata. Che ha a che fare con un nostro codice di convivenza. Un codice di convivenza che ci si ritaglia all’interno di questo territorio, così come il territorio è e come è vissuto fuori di esso.

Abbiamo detto più volte in questa sede, ma anche altrove, che c’è tutta una sorta di antropologia che circola su di noi come territorio che non potrebbe mai essere – uso un termine non a caso solenne – redento.

Sono convinto che malgrado la presenza che c’è di una criminalità diffusa, agguerrita ed attrezzata, qui ci sono condizioni di speranza e di fiducia per andare avanti.

Sappiamo che ci troviamo di fronte ad un numero infinito di ostacoli, tra i quali c’è la criminalità che la fa da padrone, ma ci sono anche qui le condizioni forti per una ripresa ed un rilancio di questo territorio.

Voglio dare un senso di fiducia.

Il fatto che si approfondisca su un tema del genere: stiamo attenti su un tema del genere che è difficilissimo e complicato e che ci fa procedere a cavallo tra il diritto ed il mero diritto, tra la saggezza e il sentimento popolare e quel sentimento universale, che tutti abbiamo dentro, di ciò che è giusto.

Naturalmente garantendo a tutti quanti tutele che sono previste dalla legge. Sappiamo che in questo Paese per molti anni, per un decennio- che è stato di penombra di questo territorio nazionale-, è passata l’idea che l’opinione pubblica dovesse essere soddisfatta dall’accusa e non dal giudizio, dopo magari qualche anno quando ormai erano temperati gli effetti di un’accusa che era circolata spessissimo e talvolta in maniera anche ingiusta.

Noi abbiamo sentito il dovere, pur garantendo tutti – dobbiamo essere salvaguardati sotto questo aspetto – che alcuni diritti siano tutelati fino in fondo, noi siamo anche rappresentanza politica.

Quindi riflettere ed approfondire su un tema così difficile, che dà alla Calabria una dimensione di alterità rispetto al resto del Paese, deve essere uno sforzo di tutto quanto il Consiglio regionale, della maggioranza ma anche degli amici della minoranza.

Questo è un problema su cui è difficile dividersi, né d’altra parte questa maggioranza, ancorché ampia nei numeri, non ha mai disdegnato un confronto su temi così specifici e difficili della nostra vita sociale.

Quindi soddisfazione, pur nell’amarezza complessiva che quell’omicidio reca a tutti quanti dentro; io voglio dire che sono soddisfatto – se possiamo riflettere meglio – su un tema che non ci può trovare divisi. Grazie.

Convocazione della prossima seduta

PRESIDENTE

Non ho più iscritti a parlare.

Questa Presidenza, condividendo la volontà e la tenacia da parte di tutti i gruppi e della Presidenza e della intera Giunta a continuare a ricercare una risposta unitaria sulle questioni importantissime poste, rispettando come suo dovere la posizione unanime dell’Aula toglie la seduta e convocherà la nuova seduta, comunicandolo a domicilio ai colleghi.

Questo a breve.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle 17,49


Congedi

Hanno chiesto congedo gli onorevoli Principe, Stillitani.

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Nucera, Gallo, Trematerra, Talarico – “Organizzazione della zootecnia e comparto allevatori in Calabria”. (P.L. n. 122/8^).

E’ stata assegnata alla seconda Commissione – Bilancio, programmazione economica e attività produttive – in data 19 giugno 2006.

(Così resta stabilito)

Magarò – “Promozione e sviluppo della professione di geometra”. (P.L. n. 123/8^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – in data 19 giugno 2006.

(Così resta stabilito)

Bova – “Patto d'amicizia tra la Calabria ed il West Virginia”. (P.L. n. 124/8^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione – Affari istituzionali e affari generali – ed alla seconda – Bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Frascà, Pacenza – “Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria al processo normativo comunitario e sulle procedure relative all'attuazione delle politiche comunitarie”. (P.L. n. 125/8^).

E' assegnata alla sesta Commissione – Affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero.

(Così resta stabilito)

Annunzio di inserimento di proposte di legge all’ordine del giorno e di stralcio

La Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari, nella riunione del 28 giugno u.s., ha deciso, all'unanimità, di inserire direttamente all'ordine del giorno del Consiglio della seduta odierna la proposta di legge n. 124/8^ di iniziativa dell’onorevole Bova, recante: “Patto d'amicizia tra la Calabria ed il West Virginia” e di stralciare dallo stesso ordine del giorno il punto 4) relativo alla proposta di legge n. 104/8^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disposizioni in materia sanitaria e di servizio alla persona” e assegnare la proposta di legge di che trattasi alla seconda Commissione consiliare per il parere, restando in attesa del parere richiesto dalla Commissione competente al Comitato per la qualità e la fattibilità delle leggi, ai sensi dell'articolo 36 del Regolamento interno.

E’ stata, altresì, inserita al punto 4 dell'ordine del giorno la proposta di legge n. 62/8^ di iniziativa della consigliera Frascà, licenziata dalla prima Commissione, recante: “Determinazioni in materia previdenziale e di quiescenza per il personale dell'Ente Autonomo Fiera di Reggio Calabria”.

Costituzione di gruppi consiliari

L’onorevole Sandro Principe, con nota del 3 maggio 2006, acquisita al protocollo n. 2002 in data 19 giugno 2006 dal Settore Segreteria Assemblea, ha comunicato di aver costituito il Gruppo consiliare denominato “L'Ulivo”.

La comunicazione di che trattasi è stata inviata all'Ufficio di Presidenza per le determinazioni di competenza

L’onorevole Maurizio Feraudo, con nota del 5 maggio 2006, acquisita al protocollo n. 2003 in data 19 giugno 2006 dal Settore Segreteria Assemblea, ha comunicato di avere costituito, con decorrenza 3 maggio 2006, il Gruppo consiliare denominato “Italia dei Valori”, ai sensi dell'articolo 27, comma 2 dello Statuto regionale.

La comunicazione di che trattasi è stata inviata all'Ufficio di Presidenza per le determinazioni di competenza.

Trasmissione di deliberazione

La Giunta regionale, con nota n. 100 del 15 giugno 2006, ha trasmesso copia della seguente deliberazione di variazione di bilancio per l'esercizio finanziario 2006:

deliberazione Giunta regionale n. 386 del 6 giugno 2006

Presa d’atto di costituzione di gruppi consiliari

L'Ufficio di Presidenza, nella seduta del 26 giugno 2006, ha preso atto della costituzione dei sottoindicati Gruppi consiliari:

‑ Gruppo consiliare “Partito Democratico Meridionale” (deliberazione U.P. n. 21 del 26.6.2006) ‑ decorrenza 13 marzo 2006;

‑ Gruppo consiliare “Comunisti Italiani” (deliberazione U.P. n. 22 del 26.6.2006) ‑ decorrenza 17 maggio 2006;

‑ Gruppo consiliare "Italia dei Valori" (deliberazione U.P. n. 23 del 26.6.2006) ‑ decorrenza 3 maggio 2006;

e ha riconosciuto, con decorrenza 24 marzo 2006, la componente politica dei “Repubblicani Europei” in seno al Gruppo consiliare “Misto”.

Interrogazioni a risposta scritta

Borrello. Al Presidente della Giunta regionale e agli assessori ai lavori pubblici e al bilancio. Per sapere – premesso che;

da ricorrenti notizie di stampa emerge un preoccupante grido di allarme da parte dell'imprenditoria calabrese che denuncia una grave fase di stallo in ordine al pagamento delle spettanze per l'effettuazione di lavori pubblici supportati da finanziamenti regionali;

l'impasse sarebbe determinata da sibilline prese di posizione della burocrazia regionale secondo la quale il trasferimento di funzioni e competenze agli Enti locali comprenderebbe anche procedimenti già avviati, creando nei fatti una situazione paradossale, dove la Regione non paga perché trasferisce e gli Enti locali non pagano perché non hanno avuto alcun trasferimento;

è diventato un balletto indecente in mezzo al quale si è trovata, al massimo della impotenza, l'Impresa calabrese che non incassa né da una parte né dall'altra;

non può ritenersi sopportabile un atteggiamento gravemente irresponsabile che rischia di assestare un colpo mortale ad un'economia, già scottata da debolezze endemiche, costretta al collasso con irreparabili danni sia alla stessa attività imprenditoriale che alla occupazione;

l'interpretazione, a dir poco fantasiosa, non solo non trova riscontro in nessuna norma regionale, ma dà l'impressione di voler essere una sorta di resistenza per ostacolare processi irreversibili di un cambiamento duro da metabolizzare;

invece, esiste altra norma, il comma 2bis dell'art. 19 della legge regionale 10 novembre 1975, n. 31, come sostituito dall'articolo 37‑bis, comma 8, della legge regionale 22 settembre 1998, n. 10, che recita testualmente: "Alle unità organizzative della Regione preposte alla erogazione delle anticipazioni a fronte di stati di avanzamento è fatto obbligo di provvedere entro 60 giorni dalla presentazione della richiesta avanzata dall'Ente attuatore. Le eventuali responsabilità derivanti dal mancato rispetto dei termini indicati sono a carico del dirigente responsabile dell'unità organizzativa preposta", che impone adempimenti perentori ed inderogabili -:

se non ritengono di intervenire energicamente presso la Dirigenza interessata per rimuovere con l'urgenza e l'autorevolezza necessaria gli ostacoli pretestuosamente messi in piedi, al fine restituire serenità e certezze all'Imprenditoria calabrese che disperatamente vuole solo riscuotere i propri crediti;

se non credono di sanzionare pesantemente quanti si sono resi responsabili di azioni che minano alla base l'immagine, la credibilità e l'affidabilità della Regione.

(77; 19.06.2006)

Morelli. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

la delibera 1044 del 22/12/2004 avente per oggetto Lsu ed Lpu in servizio presso i Dipartimenti Forestazione e Protezione civile, Pubblica istruzione e Beni culturali, Urbanistiche e Demanio con la quale si intende avvalersi a tempo pieno delle loro prestazioni ritenute assolutamente utili ed insostituibili ed a ricercare percorsi di stabilizzazione mirati alla trasformazione del loro rapporto di lavoro a tempo determinato a tempo indeterminato;

al Dipartimento organizzazione e personale è stato demandato il compito di dare seguito alla delibera G.R. n.1044/2004, onde favorire, a fronte delle singole professionalità, un percorso di stabilizzazione occupazionale nell'ambito degli enti strumentali regionali;

la richiesta di pubblicazione sul Bur dell'avviso di cui all'oggetto prot. n. 190 dg del 15/3/2005 con cui si invitano i lavoratori di pubblica utilità e socialmente interessati in servizio presso i Dipartimenti Forestazione ‑ Protezione civile, Pubblica istruzione e Beni culturali, Urbanistica e Demanio a presentare domanda entro e non oltre il termine di 10 giorni decorrenti dalla data di pubblicazione del presente avviso sul Bur della Regione Calabria;

il decreto del Dipartimento "Organizzazione e Personale" n. 5956 del 14/04/2005 con il quale è stata costituita la Commissione Lsu ed Lpu per la valutazione dei curricula al fine di stabilizzare i lavoratori presso gli enti strumentali della Regione Calabria -:

quali iniziative il governo regionale ha intrapreso per attivare, in concreto il processo di stabilizzazione dei lavoratori Lsu ed Lpu in servizio presso i Dipartimenti Protezione civile e forestazione, Pubblica istruzione, Beni culturali, Urbanistica e Demanio da tempo determinato a tempo indeterminato:

qual è lo stato di attuazione inerente la soluzione della problematica di cui sopra.

(78; 20.06.2006)

Morelli. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

la "Stretto di Messina Spa" assume come obiettivo la realizzazione dell'attraversamento stabile dello Stretto di Messina e la gestione delle fasi connesse;

la Regione Calabria è azionista, insieme alla Regione Sicilia, a Fintecna Spa, ad Anas Spa ed a Rete Ferroviaria Italiana Spa della società stessa e ne partecipa alle attività negli organi amministrativi, sindacali e scientifici attraverso figure rappresentanti nominate dalla Regione Calabria stessa, anche a seguito dell'insediamento dell'attuale Consiglio regionale;

alcuni rappresentanti del governo regionale della Calabria hanno espresso il loro parere negativo, con diverse motivazioni, alla realizzazione della struttura di attraversamento stabile;

tale posizione contraria alla realizzazione è stata parte integrante e significativa di alcuni Partiti e Movimenti che hanno sostenuto, nella trascorsa campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale, la compagine politica che attualmente amministra la Regione Calabria;

anche a seguito della costituzione del nuovo Governo nazionale, da parte di autorevoli rappresentanti di governo e di maggioranza, è stata ribadita la loro opposizione alla realizzazione della struttura di collegamento fra le due sponde ed in particolare dal ministro dei Trasporti, che si è contraddistinto come esponente di un movimento che ha sostenuto la maggioranza al governo della Regione Calabria -:

l’intenzione e la posizione politica del governo regionale in merito alla costruzione del Ponte;

se sia intendimento del governo regionale recedere dalla partecipazione azionaria della Società "Stretto di Messina Spa " e nel contempo revocare dagli organi societari i propri rappresentanti a suo tempo designati.

(79; 20.06.2006)

Morelli. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

la legge regionale 23 luglio 2003 n. 11 riguardante le “Disposizioni per la bonifica e tutela del territorio rurale e l'ordinamento dei consorzi di bonifica”, pubblicata sul Bur n.13 del 16 luglio 2003 supplemento straordinario 9, al capo III inerente l'Organizzazione dei Consorzi di Bonifica prevede nell'art. 27, primo comma l'istituzione presso l'Urbi del sistema informativo della bonifica e irrigazione della Calabria denominato Sibical;

nel quadro dell'attuale sistemazione dell'agricoltura calabrese, del suo comparto irriguo con particolare riferimento allo stato attuale delle reti irrigue afferenti i vari consorzi di bonifica, il Sibical costituisce uno strumento indispensabile per conseguire il miglioramento della qualità dei servizi erogati, l'incremento del grado di efficienza e quindi economia di spesa e trasparenza;

circa 71 unità operative sono impegnate per la realizzazione del progetto;

i consorzi di bonifica versano in gravi difficoltà finanziarie, coperte parzialmente dai proventi derivanti dalla gestione del settore forestazione -:

quali percorsi intende attivare al fine di salvaguardare la professionalità acquisita dal personale impegnato nel Sibical;

quali iniziative intende perseguire per garantire la stabilizzazione dei lavoratori Sibical;

quale iniziativa intende intraprendere per il raggiungimento della congruità relativa ai parametri di costo, efficacia, efficienza e redditività dei Consorzi stessi al fine di favorirne il raggiungimento dell'autonomia finanziaria.

(80.20.06.2006)

Sarra. Al Presidente della Giunta regionale, al Vicepresidente della Giunta regionale, all’assessore all’agricoltura foreste e forestazione e al responsabile dell’Uoa Riforme istituzionali, dott. Paolo Naccarato. Per sapere – premesso che:

in riferimento alla proposta di legge n.102 d'iniziativa della Giunta regionale "per la promozione dell'esercizio associato di funzioni e servizi tra Comuni" è stato presentato dal responsabile dell'Uoa Riforme istituzionali, dott. Paolo Naccarato, un emendamento all'art. 4 riguardante tra l'altro l'istituzione dei c.d. Comprensori montani;

tale proposta di modifica non prevede anche una forma associativa per le comunità montane al pari dei Comuni ma "comprensori" che sostanzialmente e formalmente giungerebbero a sostituire le preesistenti comunità montane. Difatti se..."i comuni possono costituire, con atto volontario, comprensori comunali al fine di esercitare e gestire in forma associata funzioni e servizi…" ed i comprensori svolgere così le funzioni espressamente delegate ad essi dai comuni associati...." nei territori classificati montani sulla base della legislazione previgente L. 8/6/90 n. 142 i nuovi comprensori assumono la denominazione di comprensori montani e ad essi sono attribuite tutte le funzioni esercitate dalle preesistenti Comunità montane ai sensi del Dlg. 18 /8/2000 n. 267, con acquisizione delle relative dotazioni finanziarie erariali di parte corrente e di conto capitale;

l'emendamento presentato alla V Commissione consiliare non è stato preceduto da alcuna fase di concertazione con i Presidenti delle comunità montane calabresi ma per iniziativa del sottosegretario alle Riforme con l'avallo, pare, dell'Anci e Uncem nazionali e contrariamente a quanto concordato con i Presidenti delle comunità montane circa l'esigenza di istituire tavoli tecnici per le questioni relative alle risorse finanziarie e per l'attribuzione delle funzioni da parte dell'Ente al fine di rilanciare le comunità montane come ente territoriale ai sensi dell'art. 46 dello Statuto della Regione Calabria;

in previsione dell'avvio di un confronto con l'Esecutivo i Presidenti delle comunità montane avevano redatto e consegnato un documento contenente le proposte operative per il rilancio degli enti;

pur avendo confermato, già nel corso degli incontri del 6 giugno e del 4 agosto 2005 l'intenzione di istituire tavoli tecnici, i componenti l'esecutivo non hanno dato alcun seguito a tali accordi, anzi i rappresentanti delle comunità montane sono stati completamente esclusi dall'iter procedurale, al punto da dover apprendere a mezzo stampa dell'avvenuta presentazione della proposta di legge regionale sull'associazionismo fra Comuni e successivamente di un emendamento all'art. 4 che di fatto tende a sopprimere le comunità montane;

l'Uncem regionale ha potuto partecipare solo a due incontri ad aprile e giugno, nel corso dei quali sono state presentate osservazioni alla legge sull'associazionismo fra Comuni e pare, non trasferite alla V Commissione consiliare nonostante le assicurazioni ricevute in tal senso;

nel corso dell'incontro del 5 giugno u.s. il sottosegretario alle Riforme, dott. Naccarato, ribadiva la propria disponibilità per un confronto sulla proposta di riforma degli enti montani con il coinvolgimento diretto dell'Uncem....non essendovi, al momento alcuna formula definitiva ma solo "intese" con il Presidente dell'Uncem nazionale dott. Borghi. Intese che sarebbero state "oggetto di approfondimento e discussione con i Presidenti calabresi per giungere ad una proposta condivisa", dopo il convegno del 16 giugno a Rimini in occasione dell'Euro. P.A.;

nonostante le assicurazioni del dott. Naccarato, i Presidenti delle comunità montane apprendevano a mezzo stampa dell'invio di un emendamento all'art. 4, in sede di Commissione, da parte del responsabile alle Riforme, riguardante "un progetto di riforma delle comunità montane" concordato precedentemente dall'Uncem nazionale d'intesa con l’Anci e reso noto nel corso del convegno nazionale svoltosi a Rimini il 16 giugno u.s.;

tale progetto di riforma, adottato senza il diretto coinvolgimento dell'Uncem regionale, se approvato, avrebbe avuto primaria attuazione in Calabria e solo in seguito fatto proprio ed "esportato nelle altre Regioni d'Italia" -:

se non si ritenga opportuno, trattandosi, al momento, solo di una proposta di modifica che però in caso di approvazione, inciderà profondamente sugli assetti istituzionali degli enti montani, definire tempi e modalità per dar luogo ad un preventivo confronto con i rappresentanti dell'Uncem regionale;

quali siano state le motivazioni che hanno indotto il sottosegretario, dott. Naccarato, d'intesa con il Presidente dell'Uncem nazionale, dott. Borghi, a "scegliere" la Regione Calabria quale "territorio di sperimentazione" per l'avvio di processi di "smantellamento e riforme strutturali";

se non si ritenga opportuno stabilire un calendario di lavori, di concerto con le associazioni interessate, per la definizione di un progetto "condiviso" che renda concretamente possibile un processo di riordino, un nuovo assetto organizzativo e funzionale "nel rispetto del ruolo delle comunità montane" senza stravolgerne la natura di ente locale;

se non sia il caso di rivedere "le basi normative della riforma delle Comunità montane" ed attuare, primariamente alla sua approvazione, quelle... fasi di "stimolo, di ampia riflessione, senza colpi di mano, né prevaricazioni, sul futuro delle comunità montane, attraverso il più ampio e costruttivo confronto".... come dichiarato a mezzo stampa dallo stesso dott. Naccarato a conclusione del convegno di Rimini;

se, infine, non si consideri paradossale, stante la difficile situazione sociale ed economica della nostra Regione, l'individuazione della Calabria quale "laboratorio territoriale per esperimenti relativi a riforme strutturali di enti di governo locale affinché possa divenire anche (?)....un modello per le altre Regioni italiane...

(82; 28.06.2006)

Interrogazioni a risposta orale

Censore. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

la pubblicazione dell'ultimo rapporto annuale sull'economia 2005 di Bankitalia ha evidenziato una preoccupante flessione del 3,1 per cento nel movimento di transhipment nel porto di Gioia Tauro;

la lettura di questo dato pone tutti noi di fronte ad un’approfondita riflessione che inevitabilmente conduce alla domanda se questo calo sia dovuto alla contingenza della concorrenza di altri porti che si affacciano sul Mediterraneo - come Porto Said e Algesiras - o sia frutto di alcune scelte manageriali che devono necessariamente trovare correzione nel prossimo piano economico;

questa interrogazione nasce da una oggettiva preoccupazione che si potrebbe manifestare in tutta la sua drammaticità specie se il dato in questione dovesse ripresentarsi anche per l'anno in corso o addirittura dovesse aumentare nella sua negatività delineando un quadro economico di natura completamente opposta rispetto a quello che si è sempre sperato di ottenere dall'attività del porto di Gioia Tauro;

giova ricordare, infatti, che proprio sulla scommessa fatta su Gioia Tauro si è pensato di fondare una serie di attese sociali ed economiche; collettivamente, si è sempre pensato all’opportunità del porto come al vero cambiamento di rotta per la Calabria -:

oltre che dal Presidente Loiero anche dal U.O.A., dott. Giuseppe Nola, quali siano le azioni che il governo regionale intende intraprendere per contrastare i segnali di questa crisi e le risposte che intende dare per rimuovere gli ostacoli che generano l'isolamento del porto dal contesto economico regionale e che impediscono la nascita di un'area retro-portuale che favorisca la creazione di nuove imprese e di nuove infrastrutture;

allo stesso tempo, si chiede di conoscere quali siano gli orientamenti che la Regione intende dare, in accordo con il Governo nazionale, per il potenziamento di Gioia Tauro al fine di aumentarne la competitività e di favorire l'erogazione dei più importanti servizi in tutta l'area portuale.

(76; 19.06.2006)

Dima. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

l’Arssa (Agenzia regionale per lo sviluppo ed i servizi in agricoltura), attraverso il centro di Mirto Crosia (Cs), ha già avviato nei mesi scorsi sulle produzioni agrumicole ed ortofrutticole tipiche del territorio (clementine, arance e limoni) una sperimentazione diretta ad allungarne la vita nel rispetto della loro qualità e tipicità organolettica per potenziarne ed ampliarne la fase di commercializzazione;

nella scorsa legislatura regionale, l'Assessorato all'agricoltura, d'intesa con l'Arssa, ha deciso di puntare su nuove politiche di valorizzazione dei prodotti agrumicoli ed ortofrutticoli d'eccellenza investendo non solo nella loro promozione ma anche nella loro conservazione al fine dell'allungamento temporale dell'offerta commerciale nei mercati nazionali ed internazionali facendo quindi fronte alle richieste dei consumatori;

per realizzare questi obiettivi, sempre nella scorsa legislatura, l'Assessorato all'agricoltura ha concesso all'Arssa un contributo di 51.000/00 euro per realizzare una cella frigorifera sperimentale con caratteristiche tecnologiche innovative e moderne quali l’atmosfera controllata rappresentando, di conseguenza, l'eccellenza del settore soprattutto ai fini della ricerca e della sperimentazione;

è già iniziata, d'intesa con i Consorzi di tutela, la sperimentazione in celle frigorifere di alcune produzioni -:

i primi risultati di questa sperimentazione nonché i punti di forza della stessa;

quali programmi l'Assessorato all'agricoltura e l’Arssa intendano realizzare nel settore della sperimentazione e dell'implementazione di queste attività dirette a sostenere la domanda di mercato.

(81; 22.062006)

Ordine del giorno a firma del consigliere Sarra: “In ordine alla grave crisi finanziaria in cui versa la società Viola Basket Reggio Calabria”

Il Consiglio regionale

considerata

la grave situazione finanziaria della società Viola Basket Reggio Calabria con il rischio imminente di liquidazione e conseguente perdita del titolo sportivo;

constatata

la reiterata richiesta di sostegno finanziario all'ente Regione da ben due anni;

visto

che l'ente ha manifestato concretamente, con l'adozione di provvedimenti a favore di società sportive in grave difficoltà finanziarie, di voler contribuire con azioni di supporto “alla tutela di realtà sportive che hanno onorato e rappresentato la nostra regione ai massimi livelli in ambito nazionale”;

considerata

l'esigenza immediata di far fronte a coperture finanziarie riguardanti debiti pregressi in relazione a scadenze imminenti che potranno incidere in modo irreparabile per il futuro dell'azienda sportiva, così come avvenuto in altre Regioni italiane, ultima in ordine di tempo la Regione Abruzzo, che ha erogato contributi alla società Roseto Basket;

constatata

la disponibilità del Presidente del Consiglio regionale onorevole Bova, di altri esponenti dell'esecutivo e di consiglieri regionali al fine di giungere ad una soluzione positiva della “vertenza Viola”;

vista

l'opportunità di agire tempestivamente con uniformità d'intenti ed una visione partecipativa bipartisan e l'esigenza prioritaria di un sostegno immediato che sia un segnale forte per l'immediata copertura dei debiti in scadenza di circa 597.000 Euro, quota associativa alla Legadue di 10.000 Euro, quota d'ingresso fissata a 150.000 euro, di cui solo 75.000 da versare entro il 30 giugno;

vista

l'opportunità di contattare la rappresentanza dei soci per la definizione ed adozione di atti indispensabili per la tutela del titolo sportivo;

chiede

alla Giunta regionale:

1) di attivarsi in via immediata per la soluzione debitoria e sportiva della società Viola Basket Reggio Calabria;

2) di produrre, di concerto con gli assetti societari, tutti gli atti necessari a far fronte alle scadenze imminenti ed alla conseguente salvaguardia del titolo sportivo;

3) di creare le condizioni per il rilancio di un'azienda sportiva che, nel corso di ben quaranta anni di storia, ha onorato e rappresentato la nostra regione ben al di là dei positivi ritorni d'immagine legati alla presenza della squadra nella massima serie e quindi al richiamo costante dei valori sportivi della nostra terra nella ribalta nazionale.