VIII legislatura

18.

Seduta di giovedì 15 giugno 2006

 

Presidenza del Presidente Giuseppe Bova

La seduta inizia alle 15,34

Luigi FEDELE, Segretario questore

Da lettura del verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni e mozioni

Luigi FEDELE, Segretario questore

Legge le interrogazioni e le mozioni pervenute alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di risposta scritta ad interrogazione

PRESIDENTE

E’ pervenuta risposta scritta alla interrogazione numero 41 del gennaio 2006 a firma del consigliere Magarò.

(E’ riportata in allegato)

PRESIDENTE

Prego i colleghi di prendere posto.

In riferimento all’ordine del giorno sul vile atto intimidatorio perpetrato ai danni dell’onorevole Sandra Lonardo, Presidente del Consiglio regionale della Campania, chiedo l’inserimento al primo punto dell’ordine del giorno della seduta odierna.

Non ci sono osservazioni? Viene inserito all’ordine del giorno.

(Così resta stabilito)

Ordine del giorno “Sul vile atto intimidatorio perpetrato ai danni dell’onorevole Sandra Lonardo, Presidente del Consiglio regionale della Campania”

PRESIDENTE

Prego i colleghi consiglieri e assessori di prendere posto e di ascoltare quello che io sto per leggere.

“Con una lettera prioritaria, in una busta gialla che conteneva una pallottola calibro 44 Magnum ed un foglietto bianco scritto al computer, quattordici righe di fuoco, un condensato di dichiarazioni farneticanti, di minacce e di rancori. Così lo scorso 13 giugno è stata oltraggiata la massima Assise democratica rappresentativa della Regione Campania e la quotidiana serenità del suo Presidente, onorevole Sandra Lonardo in Mastella e della sua famiglia.

Si è trattato di un gravissimo atto intimidatorio, di un’azione vile nei confronti delle Istituzioni della Regione Campania che stanno faticosamente proseguendo in un’azione di risanamento economico e sociale volta all’insegna dei precetti di legalità e di trasparenza dell’agire pubblico, come vuole la nostra Carta costituzionale.

La Calabria tutta, le sue Istituzioni rappresentative e tra esse questo Consiglio regionale sono intimamente e profondamente vicine e solidali alla Regione Campania a cui la terra di Calabria è legata da una indissolubile vincolo che affonda le proprie radici nella storia patria più antica, e che da allora ad oggi stringe in unità indivisibile tutte le Regioni italiane.

La Calabria, più delle altre, in questa occasione intende porsi al fianco della massima Istituzione rappresentativa campana e del suo Presidente, del Comune di Napoli, del suo sindaco e di tutte le personalità politiche cui era rivolto l’inquietante messaggio.

La Calabria, lo scorso 16 ottobre, è stata colpita al cuore dalla ‘ndrangheta. Dopo un’escalation di intimidazioni ed attentati, è stato barbaramente ucciso il Vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, onorevole Franco Fortugno.

La nostra è una terra che ha pagato col sangue lo sforzo tenace ed irrinunciabile di riaffermazione del valore della legalità ed è dunque ben consapevole di quali rischi corra chi intende agire al solo servizio del bene comune contrapponendo un muro rigoroso rispetto alla legge a chi, invece, pratica l’illegalità, la sopraffazione, il crimine organizzato per realizzare i propri fini.

La “malapianta” nel nostro Paese assume nomi diversi ma compie purtroppo le medesime scellerate azioni.

Con questi sentimenti di sincera solidarietà e con la ferma certezza che attraverso la pervicace azione di legalità condotta dalle nostre istituzioni politiche con il sostegno della magistratura e delle forze dell’ordine, si giungerà alla sconfitta della malavita organizzata, tanto della ‘ndrangheta in Calabria quando della camorra in Campania.

Per questo motivo il Consiglio regionale della Calabria ed il suo Presidente, la Giunta regionale ed il suo Presidente, manifestano sdegno e preoccupazione per il vile atto intimidatorio perpetrato ai danni dell’onorevole Sandra Lonardo, del Consiglio regionale della Campania e di tutte le Istituzioni democratiche rappresentative di quella Regione, a cui esprimono i sensi della più viva solidarietà.

La Regione Calabria che fin dal suo Statuto ripudia la mafia, condanna ogni forma di violenza e sopraffazione criminale.

Ribadisce il suo sostegno alla Regione Campania nell’impegno volto all’affermazione del principio di legalità e di trasparenza nell’agire pubblico; promuove l’avvio di azioni comuni con la Regione Campania e le altre Regioni d’Italia  tese a rafforzare l’impegno contro il crimine organizzato, di concerto con gli altri organismi rappresentativi delle autonomie locali”.

Questo è l’ordine del giorno che ho letto. Se non vi sono interventi o osservazioni lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva alla unanimità)

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Naccari Carlizzi. Ne ha facoltà.

Sull’ordine dei lavori

Demetrio NACCARI CARLIZZI

Presidente, con riferimento al bilancio di previsione del 2006 delle Aterp, delle 5 Aterp della Calabria e degli esercizi provvisori delle Apt delle 5 province della Calabria, ne chiederei l’inserimento all’ordine del giorno dovuto al fatto che la Commissione non ha potuto licenziare questi provvedimenti in tempo utile per gli impegni che si sono succeduti anche nelle varie campagne elettorali.

Ma c’è una esigenza chiara atteso che le Aterp non possono operare in alcun modo senza bilancio.

Chiederei pertanto l’inserimento dei bilanci di previsione del 2006 di tutte e 5 le Aterp e degli esercizi provvisori delle Apt.

PRESIDENTE

Noi abbiamo al punto 5 l’ordine del giorno… e al punto 6 abbiamo le nomine come da allegato…

Demetrio NACCARI CARLIZZI

Io direi al secondo punto o al terzo. Organizzi lei come meglio ritiene l’ordine dei lavori.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Occhiuto. Ne ha facoltà.

Roberto OCCHIUTO

Presidente, per noi va bene che venga inserito all’ordine del giorno purché non sia  prima dell’elezione del Vicepresidente del Consiglio; per cui al secondo punto mi pare che si possa inserire questa discussione. Credo che nemmeno la minoranza abbia nulla da eccepire in merito.

PRESIDENTE

Se non ci sono altri iscritti a parlare pongo in votazione la proposta dell’onorevole Naccari che chiede l’inserimento al secondo punto dell’ordine del giorno  dei bilanci di previsione delle 5 Aterp della Calabria.

Ripeto, al secondo punto, dopo l’elezione del Vicepresidente del Consiglio e di seguito le Apt.

(Interruzione)

Onorevole Occhiuto, intendiamo di seguito. Allora al secondo punto Aterp e al terzo punto le Apt.

Allora così la intendiamo 2.1; 2.2; 2.3 e poi di seguito 3.1; 3.2; 3.3 e così via a seguire.

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 104/8^, d’Ufficio, recante: “Elezione del Vicepresidente del Consiglio regionale in sostituzione del consigliere Francesco Fortugno, deceduto”

PRESIDENTE

Si passa al primo punto all’ordine del giorno che reca: “Proposta di provvedimento amministrativo numero 104/8^, d’Ufficio, recante: “Elezione del Vicepresidente del Consiglio regionale in sostituzione del consigliere Francesco Fortugno, deceduto”.

Per quanto riguarda questo primo punto, ricordo ai colleghi che siamo seggio elettorale e si deve passare subito al voto. Se viene portata l’urna e vengono distribuite le schede, passiamo subito al voto.

Mi ricordano gli assistenti della Presidenza – io lo sottolineo – che si può votare un solo nominativo e che risulterà eletto il consigliere regionale che avrà preso un maggior numero di voti.

Antonio BORRELLO, Segretario Questore

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione.

Avendo partecipato solo 24 consiglieri alla votazione, non c’è il quorum – che è equivalente all’assenza del numero legale –, pertanto la seduta è aggiornata di un’ora.

Sono le 16,05, si ricomincerà puntuali alle 17,05.

La seduta sospesa alle 16,07 riprende alle 17,10

PRESIDENTE

Onorevole Chiarella, in attesa che arrivi l’onorevole Borrello vuole fare da Segretario del seggio, mettendo l’urna al suo posto e ridistribuendo le schede?

Propongo che per lo scrutinio delle schede che siano i due consiglieri più giovani, Cherubino e De Gaetano, a svolgere le funzioni di scrutatori.

Egidio CHIARELLA, Segretario f.f.

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione per scheda per l’elezione del Vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria. Presenti e votanti 45, hanno riportato voti: 33 il consigliere Naccari Carlizzi e 12 schede bianche.

Pertanto proclamo eletto Vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria il consigliere Demetrio Naccari Carlizzi.

(Vivi e prolungati applausi)

PRESIDENTE

Pochi secondi soli per le felicitazioni al nostro collega.

Con l’augurio anche nostro di buon lavoro riprende adesso la seduta.

Bilancio di previsione dell'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Crotone per l'anno finanziario 2006 - (delibera G.R. n.39 del 30 gennaio 2006)

Bilancio di previsione dell'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Vibo Valentia per l'anno finanziario 2006 - (delibera n.40 del 30 gennaio 2006)

Bilancio di previsione dell'ATERP (Agenzia Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Catanzaro per l'anno finanziario 2006 - (delibera G.R. n.41 del 30 gennaio 2006)

Bilancio di previsione dell'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della Provincia di Cosenza per l'anno finanziario 2006. (Delibera n.147 del 20 marzo 2006)

Bilancio di previsione dell'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) di Reggio Calabria per l'anno finanziario 2006. (Delibera n. 152 del 20 marzo 2006)

PRESIDENTE

Il punto due all’ordine del giorno reca la proposta di provvedimento amministrativo numero 119 di iniziativa della Giunta regionale recante bilancio di previsione dell'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Crotone per l'anno finanziario 2006 - (delibera G.R. n.39 del 30 gennaio 2006).

La parola all’onorevole Naccari.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Onorevole Presidente, per tutte e cinque le proposte di approvazione mi rimetto alla relazione allegata, anche perché tutti sanno che è agli atti della Commissione da diverso tempo.

C’è solo da annotare e sottolineare la necessità di un coordinamento formale per quanto riguarda la proposta di bilancio per l’Aterp di Reggio Calabria e per quella di Cosenza perché nell’oggetto della deliberazione c’è un errore in quanto si riporta un’autorizzazione all’esercizio provvisorio che è invece un vero e proprio esercizio di previsione. Così come è chiarito nella narrativa e nella parte deliberativa acclusa.

Quindi un mero errore formale nella camicia della deliberazione per l’Aterp di Cosenza e di Reggio Calabria.

PRESIDENTE

Prima di dare la parola all’onorevole Morelli volevo dire che gli uffici di questa Assemblea hanno corretto l’errore formale d’ufficio. In qualche maniera era quindi già stata accolta la sua osservazione per cui do la parola all’onorevole Morelli.

Francesco MORELLI

Presidente, mi rifaccio alla abrogazione dell’articolo 2 del comma 2 della legge regionale 1/06, l’articolo 29 che in effetti parla di immobili che rischiano…

PRESIDENTE

Non mi consento di toglierle la parola, le chiedo scusa, però in sua assenza era stato corretto l’ordine del giorno.

Francesco MORELLI

Le chiedo scusa, non sapevo

PRESIDENTE

Non consumi la carica, viene dopo quello.

Francesco MORELLI

Le chiedo scusa io, Presidente…

PRESIDENTE

E di che?

Francesco MORELLI

Siccome è la seconda volta che ci vediamo nell’anno 2006, ho questa attenzione. Grazie.

PRESIDENTE

Non ho né osservazioni né iscritti a parlare,  per cui pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 119 dell’8 legislatura.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Siccome la relazione dell’onorevole Naccari riguardava i punti 3, 4, 5 e 6 all’ordine del giorno pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 120/8^ legislatura riguardante l’Aterp della provincia di Vibo Valentia.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 121 che riguarda il bilancio di previsione dell’Aterp della provincia di Catanzaro.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 135 che riguarda il bilancio di previsione dell’Aterp della provincia di Cosenza.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 140 che riguarda il bilancio di previsione dell’Aterp della provincia di Reggio Calabria.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Bilancio di previsione dell'A.P.T. (Azienda di Promozione Turistica) di Reggio Calabria per il periodo 01.01.2006 - 31.03.2006. (Delibera n.113 del 27 febbraio 2006)

Bilancio di previsione dell'APT (Azienda di Promozione Turistica) di Catanzaro per il periodo 01.01.2006 - 31.03.2006. (Delibera n. 148 del 20 marzo 2006)

Bilancio di previsione dell'APT (Azienda di Promozione Turistica) di Crotone per il periodo 01.01.2006 - 31.03.2006. (Delibera n. 149 del 20 marzo 2006)

Bilancio di previsione dell'APT (Azienda di Promozione Turistica) di Vibo Valentia per il periodo 01.01.2006 - 31.03.2006. (Delibera n. 150 del 20 marzo 2006)

Bilancio di previsione dell'A.P.T. (Azienda di Promozione Turistica) di Cosenza per il periodo 01.01.2006 - 31.03.2006. (Delibera n. 205 del 27 marzo 2006)

PRESIDENTE

Ora si passa al punto 3 all’ordine del giorno che è la stessa cosa in riferimento alle Apt. Sono proposte di bilancio di previsione riguardanti le Apt di Reggio Calabria, Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e Cosenza e riguardano il periodo che va dal 1° gennaio al 31 marzo.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Naccari. Ne ha facoltà.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Mi rimetto alla relazione ma evidenzio come i revisori abbiano espresso parere favorevole per tutte e cinque le proposte di esercizio provvisorio.

Chiaramente come i colleghi sanno stiamo trattando di cifre che sono esclusivamente necessarie per il mantenimento delle spese obbligatorie degli enti. Di conseguenza il fatto che andiamo ad approvare degli esercizi provvisori fa riferimento alla necessità di rendicontazione.

PRESIDENTE

Non ci sono iscritti a parlare per cui pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 126 che riguarda il bilancio di previsione Apt della provincia di Reggio Calabria.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 136 che riguarda il bilancio di previsione dell’Apt della provincia di Catanzaro.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 137 che riguarda il bilancio di previsione dell’Apt della provincia di Crotone.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 138 che riguarda il bilancio di previsione della provincia di Vibo Valentia.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 142 che riguarda il bilancio di previsione dell’Apt per la provincia di Cosenza.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Progetto di legge numero 88/8^ di iniziativa dei consiglieri Naccari Carlizzi, Tallini, Crea, Borrello, Guerriero e Chieffallo, recante: “Abrogazione del secondo comma dell’articolo 29 della legge regionale 1 gennaio 2006”

PRESIDENTE

Torniamo adesso nel solco dell’ordine del giorno a voi recapitato con il punto che reca :Progetto di legge numero 88/8^ di iniziativa dei consiglieri Naccari Carlizzi, Tallini, Crea, Borrello, Guerriero e Chieffallo, recante: “Abrogazione del secondo comma dell’articolo 29 della legge regionale 1 gennaio 2006”.

L’onorevole Naccari Carlizzi, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Noi abbiamo effettuato un approfondimento che poi è sfociato in una votazione a larga maggioranza per l’abrogazione del secondo comma dell’articolo 29 della legge 1/2006.

Come i colleghi sanno in sede di approvazione del bilancio – peraltro entro il 31 dicembre – evento mai accaduto nella storia della Regione Calabria,  si è provveduto nel collegato ordinamentale normativo a prevedere una serie di norme per lo snellimento della spesa e per alcune questioni che rivestivano un particolare carattere d’urgenza.

E’ chiaro che per tutti coloro che hanno verificato l’andamento della votazione e di quell’iter procedimentale della legge,  c’è stato un ristrettissimo ambito temporale per l’approfondimento delle questioni normative che non afferivano strettamente al bilancio.

Abbiamo ritenuto opportuno rivedere e approfondire questo argomento anche alla luce della legge quadro sul commercio ed in considerazione di una serie di proposte di riordino della materia che sono all’attenzione della Commissione.

Riteniamo necessario, quindi, cassare, abrogare questo articolo 2 ed eventualmente ripartire dalle proposte di riforma che sono già depositate in Commissione per innovare nella materia dopo anche aver svolto i necessari passaggi concertativi di confronto e di ascolto con le organizzazioni di categoria.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Adamo, Vicepresidente della Giunta regionale. Ne ha facoltà.

Nicola ADAMO, assessore all’economia

Signor Presidente, onorevoli colleghi, intanto mi si dà l’opportunità per farlo pubblicamente. Formulo i migliori auguri di buon lavoro al collega Naccari, relatore di questo provvedimento, per lo svolgimento delle funzioni di Vicepresidente di quest’Aula.

Al tempo stesso nel merito di questa proposta che viene formulata all’Aula, in qualità di assessore al ramo e a nome del governo regionale io debbo dare una informativa e fare alcune precisazioni che possono farci convenire attraverso una decisione dell’Aula congiunta ed unitaria o possono indurci ad un ulteriore approfondimento tecnico oltre che di verifica formale dell’efficacia del provvedimento,  attraverso una sospensione dell’Aula ed almeno una riunione dei capigruppo di maggioranza. Io dico di maggioranza ma può essere anche dei capigruppo di tutto il Consiglio.

Di che si tratta? La norma è stata approvata in sede finanziaria di accompagnamento al provvedimento di bilancio in quest’Aula. E’ una norma che dal punto di vista della compatibilità col provvedimento va da sé che non pone problemi. Come tutte le altre norme che sono state approvate dall’Aula e che sono state votate e che sostanzialmente, sostanziano il provvedimento di collegato che motiva la legge finanziaria che accompagna il documento contabile.

Nel merito,  questa norma non ha una efficacia nel senso che è stato qui riproposto, ma è soltanto una norma di indirizzo e non autorizzativi,  in riferimento alla possibilità di orientare la riqualificazione delle aree degradate per quello scopo. Ma di per sé la norma non comporta alcuna autorizzazione.

E’ stato espressamente chiesto all’ufficio se sono state rilasciate le autorizzazioni. Non sono state rilasciate le autorizzazioni, c’è una fase di verifica che è in atto per quanto riguarda la corrispondenza dell’area indicata non inferiore ai 2.500 metri e c’è stata la comunicazione ufficiale che in seguito a questa norma non si procede a nessuna autorizzazione, non soltanto perché la legge 17 non affida questo potere alla Regione. Il potere è quello delle conferenze di servizio.

E allo stato per quanto risulta a tutti,  non ci sono conferenze di servizio che vengono pubblicate in base a questa norma.

C’è stata la concertazione con le associazioni di rappresentanza di categoria e con le forze del partenariato sociale perché una sorta di moratoria su tutta la materia sia la condizione per andare a definire il testo unico del commercio e per andare anche a riverificare il piano regionale della grande distribuzione,  che in grande parte o quasi completamente è ormai satura in Calabria.

Una norma che ha più valenza di indirizzo urbanistico, di riqualificazione urbanistica che non di indirizzo autorizzativo commerciale.

Se questo è io non vedo la ragione per la quale dobbiamo pervenire alla soppressione di questo comma, a meno che non ci siano ragioni tali che ci convincano di un potenziale danno che questa norma potrebbe fare, ma non a singoli potenziali soggetti beneficiari che allo stato non ci sono, ma alla pubblica amministrazione.

Non siamo in queste condizioni,  per cui propongo sostanzialmente di scegliere un percorso che non è quello di approvare o bocciare,  perché il Governo esprime parere contrario alla norma. Al tempo stesso, non mi pare che si possa esprimere un orientamento di bocciatura essendo questa una norma soppressiva già presente in un testo che quest’Aula, questa maggioranza e questo Governo hanno proposto.

Questa è la ragione per la quale io ne chiedo l’immediato ritiro.

In subordine, per maggiori chiarimenti possiamo andare ad una rapida sospensione affinché in sede di Conferenza dei capigruppo si possa verificare il tutto. Grazie.

PRESIDENTE

Chiedo scusa, onorevole Naccari, la prego di seguire la discussione. Lei è il relatore, sono state avanzate delle proposte.

Qualcuno chiede di parlare? Prego.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Io non sono per un rinvio della norma.

Se il Vicepresidente della Giunta, che è anche assessore al ramo, ritiene necessario un approfondimento immediato in Conferenza dei capigruppo, penso  che sia una proposta assolutamente da accettare. Chiaramente in quella sede entrando nel merito tecnico della questione potremo fare un passo avanti.

Per la Conferenza dei capigruppo sì, per il rinvio no.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Tallini. Ne ha facoltà.

Domenico TALLINI

Signor Presidente, dopo l’intervento del Presidente della seconda Commissione – oggi Vicepresidente del Consiglio regionale – ritenevo di non dover intervenire,  anche perché chi ha provocato questa discussione sa o almeno penso sapesse che su questa materia ho rivolto una interrogazione dettagliata al Presidente del Consiglio regionale e per conoscenza l’ho mandata al Vicepresidente che ha la delega in materia, al Presidente della Giunta nella quale ipotizzo delle cose che, se mi consentite, sono di una certa gravità.

Proprio per questo ritenevo che una discussione in Aula su questa materia sarebbe stata quanto meno avviata su un percorso pericoloso.

Qual è il problema? Invito il Vicepresidente Nicola Adamo, a valutare bene le cose che sto dicendo. Ritengo che di questa materia se ne possa parlare,  cancellando una norma subdola camuffata nella  legge finanziaria che è stata approvata blindata da questo Consiglio regionale, così come è noto a tutti quanti che in sede di Commissione la proposta della legge finanziaria che era stata trasmessa dalla Giunta non si è potuta assolutamente discutere per le note vicende che noi conosciamo.

Ebbene,  nel giorno in cui eleggiamo - e finalmente,  io dico perché è la risposta che andava data alla Nazione - il Vicepresidente del Consiglio, Demetrio Naccari, una persona che in questo momento ho davanti a me e che più di tutti stimo, senza togliere nulla a tutti gli altri colleghi forse perché ho avuto modo di conoscerlo meglio, diamo una risposta ad un problema che ci ha visti divisi ed in difficoltà,  fornendo una pessima immagine di questo Consiglio regionale all’intero Paese. Quindi diamo una risposta forte in direzione di un ruolo che era quello che era occupato dal nostro amico di tutti, onorevole Franco Fortugno.

E’ un atto di grande risposta che merita anche coerenza e conseguenza negli atti che adottiamo.

Nella interrogazione – lei mi costringe a dirlo, onorevole Adamo,  – si ricordava che era previsto che in alcune città superiori a 50 mila abitanti fosse data una certa disponibilità di superficie per grandi strutture commerciali,  che sono quelle di competenza regionale.

Ebbene in giorno in cui – questa è la cosa che ci induce e che ci deve consigliare a seguire la via indicata dal Presidente col sottoscritto e con gli altri colleghi – è stata pubblicata sul Burc la legge finanziaria,  un imprenditore ha presentato nelle cinque realtà dove si riapriva il piano commerciale, 5 progetti edilizi con relative 5 richieste,  saturando per intero la domanda che si riapriva alla categoria imprenditoriale attraverso quella norma camuffata nella legge finanziaria che nessuno ha potuto discutere.

Noi cosa chiediamo? Chiediamo di rivedere il progetto nella legge quadro che è in discussione nella finanziaria in maniera oculata.

Le ricordo, Vicepresidente, che questa cosa ha fatto indignare non solo tutti gli altri imprenditori per cui non abbiamo fatto una cosa giusta per la categoria, ma ha fatto indignare anche tutte quelle associazioni di categoria che difendono i piccoli commercianti.

Quindi è una cosa che non va solo contro la trasparenza ma anche contro gli interessi delle categorie in maniera generalizzata.

Condivido la posizione del Presidente della seconda Commissione. Se c’è da fare un chiarimento, facciamolo in Aula vista la delicatezza dell’argomento che stiamo trattando e visto che non abbiamo nulla da nascondere e visto che la materia è così delicata, tanto che se ne discutessimo privatamente, daremmo forse l’impressione di voler assumere iniziative e procedure che vanno nettamente in contrasto con una linea di trasparenza che ha contraddistinto e che dovrà contraddistinguere tutti i momenti che vedono questo Consiglio regionale assumere atti come questo.

Ecco perché io ritengo – e concludo questo mio intervento – che l’onorevole Adamo può chiedere in Aula approfondimenti come stiamo facendo affinché tutti possano sentire ed ascoltare alla luce delle cose che abbiamo detto. Ma chiediamo all’onorevole Adamo, dopo aver approvata la cassazione di questo codicillo, che rimetta tutto nelle condizioni iniziali di venire in Commissione e portare tutti i contributi che egli saprà sicuramente dare in quanto è lui l’assessore delegato e potrà arricchire quella legge sul riordino del commercio sicuramente con la sua capacità e con la sua competenza. Così sicuramente la legge per il riordino del commercio potrà essere licenziata e portata in Consiglio regionale per l’approvazione finale. Vi ringrazio.

PRESIDENTE

Prima di dare la parola al collega Racco, volevo dire che questa Presidenza non è fiscale ma visto che è stata avanzata dalla Giunta, a nome dell’assessore alle attività produttive, una proposta su come proseguire, devo ricordare che di solito su proposte di merito parlano uno a favore e due contro.

Io posso procedere in maniera irritale, non facendo però finta che questo sia parte di un dibattito generale rispetto alla proposta che è stata avanzata, ma  sapendo che stiamo discutendo di una proposta avanzata dal Vicepresidente della Giunta.

Non è più il dibattito generale, nessuno di noi si può consentire di procedere come se non ci fosse stata una proposta su come andare avanti.

Ad un certo punto va messa in votazione, dopo aver dato, ovviamente, la parola al Vicepresidente, che farà le sue valutazioni e la può riproporre o meno…

Ha chiesto di parlare l’onorevole Adamo. Ne ha facoltà.

Nicola ADAMO, assessore all’economia

Onorevole Presidente, sui lavori. Lei ha ragione.

Intervengo - però sempre per sostenere la sua tesi e quindi la procedura che implica mi trova concorde – perché mi sembra che sia non corretto dal punto di vista del rispetto dell’Aula e dell’assunzione della responsabilità per quello che ognuno di noi è chiamato a fare, lasciare inevase alcune questioni sollevate dal collega Tallini, che io sono in grado di precisare.

Questo al fine di un maggiore chiarimento che ci potrà anche essere in Aula come è stato richiesto o anche in sede di Conferenza dei capigruppo se questa sarà la proposta a cui si perviene. Io non ho difficoltà.

Vedete, però, io leggo testualmente la lettera che risulta agli atti del dirigente di settore che è stata trasmessa al dirigente generale del dipartimento, all’onorevole Presidente della Giunta regionale e per conoscenza all’assessore regionale datata 3 marzo 2006.

Leggo la lettera la così rimane agli atti e recita testualmente “La legge regionale numero 1 del 2006, articolo 29, stabilisce che è possibile concedere una nuova autorizzazione in quelle aree con popolazione superiore ai 50 mila abitanti in misura del 20 per cento delle superfici autorizzate.

Ovviamente solo nel caso in cui le superfici autorizzabili superino i 2.500 metri quadri si potrà applicare l’articolo 29 della legge regionale 1/2006.

Tale volume è in fase di accertamento e in prima analisi si ritiene che lo stato dell’arte sia il seguente: area di gravitazione, totale di metri quadri di riferimento e poi se è autorizzabile o no.

Praia a Mare, totale metri quadri disponibili 2.800 – autorizzabili zero.

Castrovillari, 8.300 – autorizzabili zero.

Trebisacce, zero disponibile e zero autorizzabile.

Diamante, 4 mila – autorizzabile zero.

Corigliano, 8.738 – autorizzabile zero.

Paola, 5.800 – autorizzabile zero.

Cosenza, 10.600 – autorizzabile 2.120” - e quindi siamo al di sotto di 1.500 -.

Crotone, 12.047 – e quindi si arriva a 2.409  - e siamo al di sotto del 2.500 non autorizzabili -.

Amantea, 4.450 – autorizzabile zero.

Catanzaro, zero disponibilità.”

Volevo dire che gli unici zero disponibilità li abbiamo in tutta la Calabria a Trebisacce, a Catanzaro, a Soverato e a Melito Porto Salvo.

Insomma per farla breve, in tutto l’elenco delle aree gravitazionali della Calabria non si prevede alcuna autorizzazione. Le aree in oggetto sarebbero due e le aree soggette a possibili autorizzazioni sarebbero due.

Una è quella di Reggio Calabria dove però per quanto attiene  Reggio Calabria – leggo testualmente – “bisogna considerare che riferendosi la legge ad una stretta applicazione del piano vigente,  il punto di disponibilità verrebbe assorbito da una struttura autorizzata in silenzio-assenso”…

PRESIDENTE

Onorevole Tripodi Pasquale, le chiedo scusa, non si può fumare in Aula, per favore esca.

Nicola ADAMO, assessore all’economia

… dicevo “per quanto attiene  Reggio Calabria, bisogna considerare che riferendosi la legge ad una stretta applicazione del piano vigente il punto di disponibilità verrebbe assorbito da una struttura autorizzata in silenzio-assenso e attualmente fuori dalla disponibilità, ovvero…”.

Per motivi di privacy tralascio il nome del destinatario di questa autorizzazione a cui è stato concesso il silenzio-assenso,  ma dico il nome “G.1 A, grande distribuzione” del 22 gennaio 2001. Quindi è un’autorizzazione che risale al gennaio 2001, a Villa San Giovanni per 2.500 metri quadri. Pertanto,  avremmo una superficie che porta Reggio Calabria a non poter autorizzare nuove licenze.

Rimane solo Lamezia Terme per quanto riguarda la possibilità.

Ora anche su questo,  ribadisco alla luce di questa lettura che non ci sono iter autorizzativi.  Noi ci limitiamo attraverso conferenze di servizio – non sto qui a dare pareri – e non ci sono conferenze di servizio avviate. Ma per quanto ci riguarda l’elemento che dava adesso l’onorevole Tallini, non risulta non solo alla Regione, ma ove mai – mi assumo la responsabilità –  dovesse accadere, ché risulta a lei e pertanto le credo, sarà stata fatta una indagine ad hoc presso alcuni centri, immagino. Stia certo che se c’è Lamezia Terme, va tutto modificato così come va modificato il percorso che abbiamo detto della riforma, del testo unico ecc.

Ma se non c’è Lamezia Terme, quelle 5 richieste in virtù di questa norma per quanto riguarda gli atti che ho detto non sono autorizzate.

(Interruzione)

Ho spiegato tutto, dottore Tallini.

PRESIDENTE

Le chiedo scusa, onorevole Tallini, lei ha parlato non è che facciamo una interlocuzione diretta tra lei e il Vicepresidente della Giunta.

Ha finito di parlare adesso l’onorevole Adamo, poi daremo la parola nell’ordine all’onorevole Racco e all’onorevole Morelli raccomandando la brevità degli interventi. Siamo al pronunciamento sulla metodologia da seguire, lo ricordo ai colleghi.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Racco. Ne ha facoltà.

Luciano RACCO

Presidente, mi limiterò alla questione procedurale ma non senza parlare anche nella questione di merito. Credo che questa discussione in Aula sia stata voluta perché i cittadini calabresi sappiano di cosa stiamo parlando.

Sulla base di una proposta della Giunta stiamo parlando della riconversione di aree industriali a commerciali con dei requisiti nel rispetto della legge e della percentuale di ampliamento ecc.

Tutto ciò equivale ad una maggiore competitività del sistema distributivo calabrese. Con questa norma la Giunta dà la possibilità ad una maggiore concorrenzialità  del  sistema distributivo calabrese.

Io non voglio fare ciò che dovrebbe fare il Presidente Loiero in quanto rappresentante del Codacons, ma l’interesse del cittadino acquirente che va ad acquistare a prezzi più competitivi nelle nostre comunità.

D’altronde, le indagini ci dicono che in alcune città calabresi, Catanzaro in maniera particolare, sono tra quelle  dove si paga di più il prezzo dei generi alimentari in maniera principale.

Pertanto,  qual è il problema principale per un Consiglio regionale: ostacolare una maggiore concorrenzialità? Ma veramente credo che la seconda Commissione abbia preso un abbaglio nel cercare di bloccare una norma che sviluppa le possibilità del sistema distributivo, ma anche le richieste che sono venute credo che abbiano attivato delle possibilità imprenditoriali che non sono delle cose negative ma positive.

Detto questo, comunque, a maggiore garanzia del confronto accolgo la proposta del relatore di fare un approfondimento in questa seduta in sede di Conferenza dei capigruppo e quindi mettere in condizione poi il Consiglio di decidere in grande libertà.

Credo che dobbiamo abituarci ad un confronto che sia veramente alla luce del sole e nell’interesse dei cittadini. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Morelli. Ne ha facoltà.

Francesco MORELLI

Grazie, Presidente, mi scuso ancora per prima ma ho perso, sa, l’abitudine all’allenamento essendo questa la seconda seduta di Consiglio regionale del 2006 – fatta salva la seduta del 3 maggio –, per cui ho perso il ritmo del meccanismo della discussione.

Naturalmente concordo per quanto riguarda la metodologia e mi attengo ad essa per non essere da lei richiamato giustamente. Dicevo che concordo sulla metodologia e su quanto ha espresso l’onorevole Adamo.

Se mi consente mi permetto di aggiungere una piccola nota. La Commissione attività produttive si deve esprimere, evidentemente, per il fare e non per il non fare.

Per il fare ed è giusto quanto dice il collega Tallini. Ma veda, collega Tallini, ogni tanto ex malo bonum, cioè dal male proviene il bene.

E’ vero che è giunta  questa norma con questo maxi emendamento, con questo blitz, ma poi studiato approfonditamente, ma vi sono strutture fatiscenti che rischiano di rimanere a cielo aperto, di diventare discariche e luogo di rifugio di clandestini ed immigrati, quindi di delinquenti e di mafia: forse non abrogando questa legge si riesce a tutelarci da  questo fenomeno malavitoso.

Sono naturalmente d’accordo col Vicepresidente Adamo, sulla metodologia. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Abramo. Ne ha facoltà.

Poi darò a lei la parola, onorevole Pizzini, e poi chiederò all’onorevole Adamo di riformulare la sua proposta per votare poi.

Sergio ABRAMO

Mi devo ripetere perché quello che non condivido è il fatto che questa norma sia stata inserita in un provvedimento che con tutto ha a che fare meno che con il piano commerciale della Regione Calabria.

Avrei preferito che in quest’Aula venisse modificato il piano commerciale e che venisse ampiamente discussa questa vicenda che è poco rispettosa del fatto che la Regione sta sbandierando in tutte le maniere il fatto di dover delegare soprattutto gli enti locali in materia di legislazione regionale.

Avrei preferito che fossero stati invitati, per esempio, i nuovi sindaci rispetto a questa discussione per capire se nelle loro città attraverso i piani commerciali, anche se parliamo di aree degradate… ma noi abbiamo i piani commerciali nelle città dove non è più possibile aprire supermercati.

Non è solo la città di Catanzaro- che io conosco- ma anche altre città. Non è possibile discutere di un piano commerciale nell’ambito di una legge finanziaria che doveva approvare solo il bilancio provvisorio, perché significa non aver messo noi nelle condizioni di dover maggiormente verificare questa norma.

Non l’abbiamo concertata con gli enti locali, ci stiamo apprestando e veniamo invitati per una conferenza stampa sul Consiglio delle autonomie locali e vedo che su questa materia i sindaci, per esempio, non sono stati sentiti.

Vorrei ricordare che nel momento in cui in una legge finanziaria si mette una cosa come quella delle “aree degradate”, va in variante anche al piano commerciale. Non è vero che è capienza zero, la città di Catanzaro. Va in variante perché è una legge regionale che è al di sopra di quella comunale, perché sono strutture superiori a 2.500 metri quadrati.

Va in variante e il Comune è obbligato ad autorizzare. E’ obbligato, se voi fate questa norma in Consiglio regionale.

Allora non entriamo nel merito della proposta. Noi vogliamo solamente che su un’attività così importante come quelle commerciali si apra una discussione in Consiglio regionale, dopo uno studio approfondito da parte delle strutture regionali;  e non con  una letterina da parte del dirigente che in pochissimo tempo ha definito un piano che è stato fatto dal precedente Consiglio regionale, che ha definito che ci possono essere in alcune zone della Calabria delle aree da ristrutturare, per esempio, per poter aprire attività di supermercati.

Vuol dire che il dirigente si è fatto il giro dei comuni superiori a 50 mila abitanti ed ha visto che le zone degradate in Calabria sono tante. Le ha viste una  per una.

Nella mia città abbiamo visto un dirigente che andava in giro con la borsetta a fotografare con la telecamera… ma stiamo scherzando? Non c’è neanche un piano che identifichi le aree che possono essere bonificate da questo punto di vista.

Non c’è, non esiste un piano,  per cui prima dovremmo farlo e poi decidiamo se aprire supermercati o qualche altra iniziativa che forse serve di più alle grandi città superiori a 50 mila abitanti.

Allora il dirigente nello scrivere questa proposta da far deliberare alla Giunta regionale… noi vorremmo sapere con chi l’ha concordata. Alcuni sindacati dicono sì e altri dicono no. I Comuni non sono stati invitati, la Commissione non è stata chiamata ad esprimere un suo parere se non solo quando si è accorta che esisteva questa norma in bilancio regionale.

E’ la prima volta che io approvo un bilancio regionale perché noi abbiamo partecipato alla discussione ed abbiamo dato grande apertura al Vicepresidente per approvare questo strumento altrimenti la Regione si bloccava,  ma non abbiamo mai visto una norma che riguarda le attività commerciali inserita nel bilancio, quindi nelle attività finanziarie della Regione Calabria.

E’ la prima volta e sarebbe brutto approvare una cosa del genere.

Quello che chiedo è che venga rinviata questa discussione, che venga non approvato questo regolamento e che, caso mai, si apra invece una discussione nella Commissione competente .

Noi non entriamo nel merito della norma,  se è fatta bene o male,  ma diciamo che è improprio portarla oggi all’attenzione del Consiglio regionale attraverso lo strumento del bilancio.

Vi chiedo, quindi, di poter spostare eventualmente,  quindi di non inserirla oggi, di spostare questa riunione e fare una analisi più approfondita, chiamare anche i dirigenti della Regione Calabria e capire anche da dove può nascere questa proposta.

Naturalmente, oggi dobbiamo abrogare questa proposta che ci è stata consegnata.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Pizzini. Ne ha facoltà.

Antonio PIZZINI

Dagli  autorevoli interventi  si è potuta notare la complessità della questione stessa. Rilevo – così come si è detto e così come ci è parso di intendere  – un aspetto procedurale in seguito alla proposta fatta dal Vicepresidente della Giunta, onorevole Nicola Adamo,  che mi è parsa essere un po’ la sintesi di tutti quanti gli interventi che ci sono stati.

Ci vuole - da parte di una riunione tenuta con i capigruppo consiliari – una sintesi oppure prendere per buona la proposta fatta da altri, della sospensione o meno.

Ma, comunque,  secondo il mio parere è da accogliere la proposta fatta dall’onorevole Nicola Adamo. Grazie.

PRESIDENTE

Bisogna decidere come procedere. C’è una proposta che avanza il vicepresidente Adamo a nome della Giunta a questo punto conclusivo della discussione su cui, immagino, si esprime l’Aula?

(Interruzione)

Ci vuole una proposta, perché io ho assecondato una discussione sulla  metodologia

Giovanni NUCERA

…era una proposta sulla sospensione e riunione dei capigruppo, Presidente. Se non ricordo male, questa era l’unica…

PRESIDENTE

Cosa dice?

Giovanni NUCERA

C’è una proposta fatta dall’onorevole Adamo che tende a sospendere momentaneamente i lavori e fare una conferenza dei capigruppo – immagino di tutto il Consiglio regionale e non di maggioranza – per stabilire il da farsi.

Mi pare che questo era il contenuto…

Poi c’è stata una proposta del consigliere Tallini di discussione qui in Aula.

Io sosterrei…

PRESIDENTE

Le chiedo scusa, onorevole Nucera, io non ho chiesto a lei quale proposta ha avanzato perché lei non ha parlato,  pertanto non ha avanzato nessuna proposta.

Ha parlato il Vicepresidente a nome della Giunta. C’è stata una discussione abbastanza lunga ed io ho chiesto non a lei,  ma all’onorevole Adamo di riformulare la sua proposta.

Al relatore, onorevole Naccari, chiedo di seguire,  perché secondo la prassi di norma qui ci troviamo di fronte ad un momento di valutazione metodologico diverso, per ora, ed è opportuno che da un lato il proponente e dall’altro il relatore si pronuncino prima che l’Aula si esprima.

Prego, onorevole Adamo.

Nicola ADAMO, assessore all’economia

Intervenendo all’inizio della discussione ho proposto una variabile che poteva essere assunta nella organizzazione dei nostri lavori,  attraverso la sospensione per approfondire in sede di Conferenza dei capigruppo la materia.

Di fatto, però, la discussione è andata avanti ed è stata una discussione puntuale, precisa ed impegnativa rispetto alla quale ribadisco la posizione del Governo e dell’assessore.

La legge, la norma per come formulata non va nella direzione che qui motiva le preoccupazioni o le valutazioni che ne propongono la soppressione.

In ogni caso,  ha dato una opportunità questa discussione per l’abrogazione di questa norma, di riproporre alla massima attenzione dell’Aula il tema della organizzazione del settore commercio.

Abbiamo già assunto l’impegno solenne – ripeto – sia in sede di organizzazione del programma di governo che per quanto riguarda la concertazione avviata con le associazioni di categoria di riordino di  questo settore.  E’ assunto questo.

Ho qui ribadito l’impegno a pervenire ad una riforma attraverso un testo unico del commercio per cui la materia è tutta da affrontare.

Assumendo la norma come norma di indirizzo rivolto soprattutto agli aspetti della riqualificazione urbanistica.

Il collega Abramo ha detto una cosa interessante ed intelligente, cioè che si può andare in variazione dei singoli Comuni. Però il vincolo è duplice: non è soltanto l’area di 2.500 ma è che la superficie non sia oltre il 20 per cento di quello che è stato già autorizzato, per cui i numeri sono ad incrocio.

Anche per quanto riguarda l’area di Catanzaro noi ci troviamo nella condizione di non poter autorizzare anche in presenza di questa norma e non lo può fare – a mio avviso – neanche il Comune.

Se questo è vero, io penso che noi si possa soprassedere a qualsiasi tipo di votazione, inviando il tutto in tempi rapidi alla Commissione competente, anche attraverso la base di una proposta di riforma del settore e quindi di testo unico.

Altrimenti in subordinata – ma questo richiede un ritiro della proposta – una Conferenza dei capigruppo che decide e propone successivamente all’Aula; o ancora in variabile rimane, se non ci dovesse essere l’accordo anche se penso che dobbiamo decidere tutti quanti insieme che non possiamo non sottrarci – essendo stata avviata la discussione, l’esame del provvedimento con la relazione del collega Naccari – alla votazione del provvedimento.

Il terzo punto lo vorrei, comunque sia. evitare. Ma se è inevitabile è chiaro che non possiamo far altro che votare il provvedimento Naccari. Lo chiamo “Naccari” per convenzione e comodità sapendo che ne è stato il relatore in Aula.

Allora se questo si può evitare, lo si può fare attraverso due vie: o la Conferenza dei capigruppo attraverso cui demandiamo la decisione di assumere in Aula stasera e quindi la sospensione, che ribadisco, oppure un’altra che non è nella mia disponibilità e nemmeno nella disponibilità dell’Aula e del Presidente del Consiglio,  ma solo del relatore che dovrebbe ritirare il provvedimento.

E’ chiaro che se non ci dovesse essere il ritiro del provvedimento invito l’Aula a pronunciarsi innanzitutto sulla sospensione per andare alla Conferenza dei capigruppo. Se non dovesse essere accolta questa proposta, siamo inevitabilmente costretti a votare il provvedimento.

PRESIDENTE

Mi pare che debba pronunciarsi anche lei, onorevole relatore.

Io voglio aiutare, perché comprendiamo tutti. Ma siccome a questo punto a conclusione della discussione il Vicepresidente della Giunta ha avanzato diverse ipotesi, facendo riferimento anche ad un pronunciamento contestuale dell’onorevole Naccari, relatore, prima di tutto credo che debba esprimersi lui.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Per seguire l’ordine che il Vicepresidente Adamo ha utilizzato.

Dall’esame della norma che noi abbiamo introdotto in sede di approvazione del bilancio e poi di quella che secondo me è una correzione di questa norma rispetto anche alla normativa nazionale, non credo di dover ritirare la proposta di abrogazione. Non la ritiro.

Non sono contrario ad una Conferenza dei capigruppo che però definisca con documenti alla mano, cioè con  norme alla mano, una eventuale soluzione. Sembra strana questa cosa, cioè che questa proposta non produce effetti.

Allora se non produce effetti al di là del nostro errore, ma produce, non c’è dubbio, effetti. E’ evidente che questa norma che noi proponiamo ha delle conseguenze e produce degli effetti. Allora norme alla mano.

Noi siamo una Assemblea legislativa e non stiamo parlando di un indirizzo politico,  ma della legiferazione in tema di commercio.

Di conseguenza – norme alla mano – una Conferenza dei capigruppo ci può dire, non so in che termini, ma non posso pregiudizialmente ritenere che le valutazioni del Vicepresidente Adamo siano campate in aria.

Se vogliamo fare una interruzione di 10 minuti, ma questa è la direzione dell’approfondimento che vogliamo fare,  altrimenti non resta che andare avanti e votare.

(Interruzione)

PRESIDENTE

A questo punto bisogna votare. Io su cosa voto? L’onorevole Adamo ha fatto tre proposte.

C’è una sintesi della Conferenza dei capigruppo di 10 minuti in Aula? E’ accolta? Si intende in Aula, colleghi, altrimenti vi chiedo di formularla con chiarezza e dovete dirmi quanto tempo perché qui la discussione deve essere tutta chiara.

Se sono 10 minuti, la discussione è in Aula; altrimenti, se sarà di un’ora non sarà in Aula, per cui sospendo e dopo vi riconvoco.

Vorrei capire su cosa vi chiamo a votare. Sospensione,  onorevole Naccari? Perché la proposta è quella dell’onorevole Adamo in quanto sulla sua proposta bisogna vedere se c’è intesa. Allora 10 minuti è in Aula, un’ora non lo è.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Dieci minuti in Aula, onorevole Presidente.

(Interruzione)

PRESIDENTE

Non è che apriamo, onorevole, una serie di interventi, non le voglio togliere la parola. Per me non sono consentite considerazioni.

Voglio dire che mi trovo dopo mesi a portare in Aula un provvedimento e…

(Interruzione)

Ha chiesto di parlare l’onorevole Abramo. Ne ha facoltà.

Sergio ABRAMO

Quello che volevo proporre per uscire tutti in maniera compatta in Aula al di là della questione, ché ho detto che non voglio entrare, io dico che noi in questo momento stiamo difendendo…

PRESIDENTE

La proposta, onorevole Abramo.

Sergio ABRAMO

La proposta è quella di abrogare per il semplice motivo che chi ha stabilito che nelle aree degradate necessariamente si devono aprire delle attività commerciali? E’ lì che non va bene, ci stiamo prendendo noi una responsabilità sol perché un dirigente ha detto che nelle aree degradate bisogna aprire attività commerciali.

Questa è la responsabilità che non ci possiamo prendere.

(Interruzione)

Ma è questa la norma. Nicola, se la guardi, nelle aree degradate è possibile andare a…

PRESIDENTE

Chiedo scusa, onorevole Abramo, lei ha detto quello che ha detto,  però sull’ora o sui 10 minuti non mi ha aiutato.

(Interruzione)

Egidio CHIARELLA

E’ necessaria una riunione dei Capigruppo. Io la chiedo, altrimenti non mi sento alla luce delle cose che sono venute in Aula di votare serenamente. E’ una esigenza. Stabiliamo quanto ma che sia una vera riunione dei capigruppo,  dove si può discutere serenamente. Fra un’ora magari ci rivediamo in Aula.

PRESIDENTE

Io pongo in votazione, cari colleghi, siccome a questa Assemblea da diversi comuni sono arrivati giudiziali di diffida di cui chi parla ne porta diretta responsabilità io pretendo e chiedo che il Consiglio regionale decida in un senso o in un altro, ma decida in maniera formale. Non può decidere di non decidere.

Se serve una Conferenza dei capigruppo, venga.

Votiamo sulla Conferenza dei capigruppo.

(Interruzione)

Le chiedo scusa, la faccio io la proposta. Dico di votare una Conferenza dei capigruppo che duri un’ora con una sospensione della seduta e riconvocazione della stessa alle 19,20.

Prego.

Nicola ADAMO, assessore all’economia

Siccome capisco che più si va avanti con la discussione, più si esplora un terreno a mio avviso assai sconosciuto e che mi incuriosisce assai approfondire non soltanto mantengo l’impegno del riordino, della Commissione ecc., ma farò una indagine specifica anche rispetto alle notizie pervenute qui in Aula, anche per quanto riguarda ciò che ha detto l’onorevole Tallini, e  darò risposta.

Però il Presidente del Consiglio, onorevole Bova, ci ha informati di un atto che giudico molto curioso.

Per mia conoscenza e per sovranità costituzionale, statutaria oltre che legislativa non ci può essere una legge sottoponibile ad atti di diffida da nessun Comune.

Non ci possono essere leggi approvate da quest’Aula parlamentare consiliare regionale che vengono sottoposte ad atti extragiudiziali di diffida. Il problema non è, allora, di assumersene una responsabilità,  ma io invito la Presidenza del Consiglio perché a questi comuni sulla base di quella che è la norma costituzionale legislativa si spieghi e si risponda che non ci può essere nessuna legge, qualsiasi sia il contenuto che approva quest’Aula che può essere soggetta ad un procedimento legislativo che ha a che fare con una diffida extragiudiziale.

Dico questo perché se detta così,  la diffida extragiudiziale da parte dei comuni, e non se ne conoscono i contenuti e le assunzioni di responsabilità,  può far lasciare intendere chissà che cosa noi si stia discutendo. Invece questo Consiglio ha la forza di avere la capacità di fare una discussione trasparente e nel merito, anche argomentata e forte rispetto alla quale chiedo rispetto per l’istituzione e per ognuno dei suoi componenti,  perché altrimenti non sarebbe giusto avallare ombre e sospetti rispetto a norme di legge che sono tanto ufficiali e tanto efficaci che non hanno nulla a che fare con interpretazioni di altra natura che addirittura possono richiedere la sottomissione della legge regionale ad atti extragiudiziali.

Formalmente quindi chiedo – a nome di tutta l’Aula mi auguro e del Presidente del Consiglio – di replicare ai Comuni per quello che è il compito e la sovranità di quest’Aula a tutela e difesa della legge che approva.

PRESIDENTE

Ho il dovere di porre in votazione la proposta. Ricordo all’onorevole Vicepresidente della Giunta che nel mese di febbraio a seguito dell’approvazione alla unanimità della proposta di legge che qui viene discussa in Aula, mi è stato chiesto – ed io ho consentito – di mandare assieme al Presidente della Commissione una missiva a tutti i Comuni della Calabria per dire una cosa che in quel momento a me sembrava congrua e positiva.

Cioè di dire ai comuni che la Commissione aveva approvato alla unanimità un provvedimento che alla prima seduta utile sarebbe stato trasformato in legge.

Rispetto a questo e non ad altro ho parlato di iniziative da parte dei diversi comuni. Quindi per quanto mi riguarda, il punto riguarda la conclusione del procedimento non il merito.

Non mi sono pronunciato sul merito né prima né durante. Tra l’altro come lei sa io non faccio parte di nessuna Commissione.

Detto questo la proposta è quella di sospendere la seduta per un’ora per tenere immediatamente la  Conferenza dei capigruppo,  riprendendo alle 19,30 a questo punto la seduta.

 (Così resta stabilito)

La seduta è sospesa.

La seduta sospesa alle 18,27 è ripresa alle 20,07

PRESIDENTE

La seduta riprende.

Comunicazioni - seguito

PRESIDENTE

Legge un seguito di comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Comunico all’Aula le conclusioni del lavoro della Conferenza dei capigruppo alla presenza del Vicepresidente della Giunta.

E’ stato un confronto proficuo e positivo.

E’ stata raggiunta una intesa che solo per rispetto non solo formale delle regole non viene avanzata stasera, in quanto si è concordato su una ipotesi emendativa che essendo avvenuta in contemporanea contraddirebbe il fatto che gli emendamenti debbano essere avanzati con 24 ore di anticipo.

A questo fine,  si propone di rinviare unitariamente il provvedimento alla seconda Commissione che è già prevista per il pomeriggio del 22 giugno p.v. Siccome le ragioni della intesa chiamano in campo anche la quarta Commissione, quella che riguarda gli strumenti urbanistici, la seconda Commissione si riunirà il pomeriggio del 22 in seduta congiunta con la quarta Commissione.

L’impegno è di portare il provvedimento alla seduta prossima . del Consiglio che si era già concordato di tenere il prossimo 27 giugno, cioè immediatamente dopo la data del referendum.

Conseguentemente si chiede di accantonare, per quanto riguarda questa seduta il provvedimento in discussione.

(Così resta stabilito)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 132/8^, d’Ufficio, recante: “Ratifica decreto Presidente Consiglio regionale n. 32 del 18 settembre 2005 concernente “Designazione di un componente nella sezione regionale della Corte dei conti (Art. 7, comma 9 – legge 5 giugno 2003, n. 131”

PRESIDENTE

Il terzo punto all’ordine del giorno recita Proposta di provvedimento amministrativo numero 132/8^, d’Ufficio, recante: “Ratifica decreto Presidente Consiglio regionale n. 32 del 18 settembre 2005 concernente “Designazione di un componente nella sezione regionale della Corte dei conti (Art. 7, comma 9 – legge 5 giugno 2003, n. 131”.

Per una mera interpretazione tecnica il provvedimento che avevamo adottato rivendica un voto confermativo da parte del Consiglio.

Riguardava la proposta di nomina e l’assegnazione del dottor Cirò Candiani come componente del collegio della Corte dei conti su designazione regionale.

Siccome si tratta di una mera ratifica la pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

C’era un quarto punto che viene rinviato su richiesta della Commissione al ramo e riguardava la promozione dell’esercizio associato di funzione e servizi ai comuni.

Siccome unanimemente la Commissione ha deliberato una nuova seduta in modo da licenziare il provvedimento entro il mese… e siccome già per martedì prossimo è convocata la Commissione si chiede anche su questo l’aggiornamento dell’ordine del giorno.

(Così resta stabilito)

C’è poi l’ultimo punto che riguarda l’ordine del giorno del consigliere Occhiuto in ordine alla costruzione della diga sul fiume Esaro.

(Interruzione)

Avete già concordato onorevole Occhiuto?

Roberto OCCHIUTO

Presidente, a margine della riunione appena svolta mi chiedevano altri colleghi pure firmatari insieme a me dell’ordine del giorno – io sono il primo firmatario ma altri lo hanno firmato – di discuterne nella prossima seduta ai primissimi punti.

Per cui se c’è questa proposta per me va bene purché se ne discuta al più presto.

PRESIDENTE

Va bene. La seduta è tolta.

La seduta termina alle 20,17


Congedi

Hanno chiesto congedo i consiglieri Dima, Donnici, Senatore, Sarra.

(Sono concessi)

Annunzio di progetti di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono stati presentati alla Presidenza i seguenti progetti di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria al processo normativo dell'Unione europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari ‑ (delibera G.R. n. 337 del 22.5.2006)” (P.L. n. 115/8^)

E' stato assegnato alla sesta Commissione - Affari della Unione europea e relazioni con l’estero - in data 12 giugno 2006.

(Così resta stabilito)

“Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di assestamento di bilancio per l'anno 2006 ai sensi dell'art. 3, comma 4 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8) (delibera G.R. n. 380 del 29 maggio 2006)” (P.L. n. 117/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive - in data 15 giugno 2006.

(Così resta stabilito)

“Legge finanziaria regionale adottata in coincidenza con l'approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2006 e del bilancio pluriennale 2006‑2008” (delibera G.R. n. 379 del 29 maggio 2006)” (P.L. n. 118/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive - in data 15 giugno 2006.

(Così resta stabilito)

“Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l’esercizio finanziario  2006 e del bilancio pluriennale 2006‑2008 a norma dell'articolo 22 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8” (delibera G.R. n. 378 del 29 maggio 2006) (P.L. n.119/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive - in data 15 giugno 2006.

(Così resta stabilito)

“Disciplina del difensore Civico della Regione Calabria ‑ (delibera G.R. n. 398 del 12.6.2006)” (P.L. n. 120/8^)

E' assegnato alla prima Commissione - Affari istituzionali e affari generali – ed alla seconda - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Sono stati presentati, inoltre, alla Presidenza i seguenti progetti di legge di iniziativa dei consiglieri:

Magarò – “Norme per l'integrazione sociale e politica delle cittadine e dei cittadini immigrati” (P.L. n. 110/8^)

E' stato assegnato alla sesta Commissione - Affari della Unione europea e relazioni con l’estero - in data 10 maggio 2006.

(Così resta stabilito)

Stancato – “Modifica L.R. 5 dicembre 2003, n. 23, art. 10 comma 2” (P.L. n. 111/8^)

E' stato assegnato alla terza Commissione - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere in data 16 maggio 2006.

(Così resta stabilito)

Borrello, Guagliardi, La Rupa, Maiolo, Naccari, Feraudo – “Istituzione di una Commissione consiliare d'inchiesta sulle attività della Field (P.L. n. 112/8^)

E' stato assegnato alla prima Commissione - Affari istituzionali e affari generali – in data 22 maggio 2006.

(Così resta stabilito)

Frascà, Pacenza – “Interventi per la Cooperazione internazionale decentrata in Calabria” (P.L. n. 113/8^)

E' stato assegnato alla sesta Commissione - Affari della Unione europea e relazioni con l’estero - in data 22 maggio 2006.

(Così resta stabilito)

Nucera – “Tutela e valorizzazione dell'architettura rurale” (P.L. n. 114/8^)

E' stato assegnato alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente - ed alla seconda - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere in data 1 giugno 2006.

(Così resta stabilito)

Trematerra – “Norme in materia di sicurezza alimentare ‑ Istituzione dell'agenzia per la sicurezza alimentare della Regione Calabria (Asarc)”(P.L. n. 116/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – in data 15 giugno 2006.

(Così resta stabilito)

Acri – “Il Consiglio delle Autonomie locali secondo l'art. 48 dello Statuto della Regione Calabria” (P.L. n. 121/8^)

E' assegnato alla quinta Commissione - Riforme e decentramento - ed alla seconda - Bilancio, programmazione economica e attività produttive - per il parere.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Bilancio di previsione dell’Ardis (Azienda regionale per il diritto allo studio universitario) di Catanzaro per l’anno finanziario 2005 – (delibera G.R. n. 387 del 6.6.2006)” (P.P.A. n. 154/8^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – in data 12 giugno 2006.

(Così resta stabilito)

L.R. n. 16/86 ‑ Piano annuale 2006 ‑ (delibera G.R. n. 400 del 12.6.2006)” (P.P.A. n. 155/8^)

E’ assegnata alla terza Commissione - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative - ed alla seconda - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

“Approvazione Regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari ‑ Codice in materia di protezione di dati personali ‑ artt. 20 e 21 Lgs 196/2003 ‑ (delibera G.R. n. 412 del 12.6.2006)” (P.P.A. n. 156/8^)

E’ assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali e affari generali.

(Così resta stabilito)

“Proposta di soppressione del Consorzio di bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati e ridelimitazione dei nuovi consorzi: osservazioni – controdeduzioni” (delibera G.R. n. 414 del 12.6.2006)” (P.P.A. n. 157/8^)

E' assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio – Protezione dell’ambiente.

(Così resta stabilito)

Richiesta parere della Commissione consiliare

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione numero 210 del 27.03.2006, recante: “Interventi regionali per il diritto allo studio. Legge regionale 8.5.1985, n. 27. Piano annuale 2006” (Parere n. 16)

E’ stata assegnata alla terza Commissione  - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative - in data 4 maggio 2006.

(Così resta stabilito)

Comunicazione della Corte costituzionale

La Corte Costituzionale, con sentenza n. 80 del 22 febbraio 2006, depositata in Cancelleria in data 3 marzo 2006 e pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione Calabria in data 5 maggio 2006, Supplemento straordinario n. 3 al n. 8 del 29 aprile 2006, pervenuta alla Segreteria Assemblea in data 27 aprile 2006, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 11, lettera b) e f), della legge regionale 29 dicembre 2004, n. 36 (Modifiche alla legge regionale 7 agosto 1999, n. 23, recante: "Norme per il trasporto pubblico locale").

Costituzione di gruppo consiliare

L’onorevole Michelangelo Tripodi, con nota del 19 maggio 2006, acquisita al protocollo n. 1932 in data 1 giugno 2006 dal Settore Segreteria Assemblea, ha comunicato di avere costituito il Gruppo consiliare denominato "Comunisti Italiani", ai sensi dell'art. 27, comma 2 dello Statuto regionale.

La comunicazione di che trattasi sarà inviata all'Ufficio di Presidenza per le determinazioni di competenza.

Designazione di Presidente di gruppo consiliare

Gli onorevoli Stancato, Morrone, Tallini e Pasquale Tripodi con nota del 5 giugno 2006, acquisita al prot. n. 1936 in data 15 giugno 2006 dal Settore Segreteria Assemblea, hanno comunicato di aver quale Presidente del gruppo regionale dei Popolari-Udeur il consigliere regionale, onorevole Domenico Tallini.

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale, con nota n. 70 del 31 marzo 2006, ha trasmesso copia della seguente deliberazione di variazione di bilancio per l'esercizio finanziario 2006:

Deliberazione Giunta regionale n. 202 del 27.3.2006

La Giunta regionale, con nota n. 86 del 4 maggio 2006, ha trasmesso copia della seguente deliberazione di variazione di bilancio per l'esercizio finanziario 2006:

Deliberazione Giunta regionale n. 296 del 2.5.2006

La Giunta regionale, con nota n. 89 dell'11 maggio 2006, ha trasmesso copia della seguente deliberazione di variazione di bilancio per l'esercizio finanziario 2006:

Deliberazione Giunta regionale n. 328 del 6.5.2006

La Giunta regionale, con nota n. 1050 dell’8 giugno 2006, ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione di bilancio per l'esercizio finanziario 2006:

Deliberazione Giunta regionale n. 343 del 22.5.2006

Deliberazione Giunta regionale n. 344 del 22.5.2006

Deliberazione Giunta regionale n. 346 del 22.5.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 347 del 22.5.2006

Deliberazione Giunta regionale n. 348 del 22.5.2006

Deliberazione Giunta regionale n. 349 del 22.5.2006

Deliberazione Giunta regionale n. 350 del 22.5.2006

Deliberazione Giunta regionale n. 351 del 22.5.2006

Deliberazione Giunta regionale n. 352 del 22.5.2006

Deliberazione Giunta regionale n. 353 del 22.5.2006

Deliberazione Giunta regionale n. 354 del 22.5.2006

Deliberazione Giunta regionale n. 355 del 22.5.2006

Deliberazione Giunta regionale n. 356 del 22.5.2006

Deliberazione Giunta regionale n. 357 del 22.5.2006

La Giunta regionale, con nota n. 96 dell’1 giugno 2006, ha trasmesso copia della seguente deliberazione di variazione di bilancio per l'esercizio finanziario 2006:

Deliberazione Giunta regionale n. 345 del 22.5.2006

Parere favorevole su deliberazione

Il Presidente della sesta Commissione permanente ha comunicato che la stessa, nella seduta del 17 maggio 2006, ha espresso parere favorevole con osservazioni, sulla deliberazione della Giunta regionale n. 215 del 12.4.2006, recante: “Piano per l’anno 2006 degli interventi straordinari a favore dei lavoratori emigrati e delle loro famiglie” (Parere n. 15/8^)

Interrogazioni a risposta scritta

Guagliardi. All’assessore all’urbanistica e al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

sono ormai molti anni che si trascina la vicenda della regolarità della gestione urbanistica del Comune di Joppolo (V.V.);

in particolare, relativamente alla lottizzazione che insiste sulla prebenda parrocchiale, sono intervenute proteste e dimostrazioni da parte della cittadinanza nonché da parte delle associazioni e dei partiti politici locali;

a seguito dell'azione dei suddetti soggetti e su loro sollecitazione, l'assessorato all'urbanistica della Regione Calabria ha disposto un'ispezione per il tramite dei propri uffici;

dall'ispezione è emersa la non regolarità della lottizzazione sotto il profilo degli atti amministrativi;

alla luce della conclusione dell'ispezione, si può ritenere che le irregolarità amministrative relative alla lottizzazione possano essere ascritte ad irregolarità riguardanti la fase di approvazione e gestione del Piano regolatore generale comunale -:

se non ritengono necessaria un'approfondita ispezione presso gli uffici regionali e presso il Comune di Joppolo, onde accertare la piena legittimità degli atti che hanno portato all'approvazione del Piano regolatore generale.

(62; 3.05.2006)

Borrello. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’ambiente. Per sapere – premesso che:

con legge regionale 14 Luglio 2003, n. 10, recante “Norme in materia di aree protette”, sono state disciplinate, tra l'altro, la costituzione degli organi dei Parchi regionali nonché le procedure per l'approvazione degli Statuti;

il Parco delle Serre ha adottato il proprio Statuto in data 3 Agosto 2004 e lo ha trasmesso al Consiglio regionale per la definitiva approvazione;

“stranamente”, né la Commissione competente né il Consiglio regionale sono stati mai chiamati a deliberare sull'argomento in questione;

su detta “anomalia” si è costruito un abuso colossale nel momento in cui il Presidente pro‑tempore della Regione si è sostituito al Consiglio regionale approvando con proprio decreto, il n. 38 del 23 febbraio 2005, lo Statuto del Parco e realizzando, così, un vulnus istituzionale di inaudita gravità;

pur di esautorare il Consiglio regionale, qualche luminare del diritto, tra i tanti consulenti di Chiaravalloti, potrebbe aver suggerito l'applicazione dell'istituto del silenzio‑assenso, notoriamente non consentito quando sono chiamate in causa le assemblee legislative, confondendo grossolanamente il vincolo dell'approvazione con la richiesta di riesame;

vicende così costruite danno l'impressione che possa essersi trattato di un artificio per sottrarre al Consiglio il diritto di esaminare uno Statuto stracolmo di illegittimità -:

se non ritengono di procedere con urgenza al riesame del provvedimento per il suo immediato annullamento d’ufficio, ripristinando quelle regole così furbescamente violate.

(64; 15.05.2006)

Morelli. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

in ordine alle procedure di assunzione, il Comitato per il Coordinamento delle Iniziative per l'Occupazione ha chiarito che le stesse potranno “essere pubblicate con un atto regionale (anche contestualmente alla pubblicazione dei risultati della ricognizione con l'avviso di pubblico concorso) oppure possono costituire oggetto di uno specifico bando di concorso dell’ente interessato”;

la legge 410 del 1999 prende in esame la situazione dei Consorzi agrari, indicando le modifiche da apportare all'ordinamento degli stessi;

con la delibera di Giunta regionale n. 47 del 21 gennaio 2003 la Regione Calabria ha disposto l’avvio della ricognizione, in ambito regionale, delle disponibilità di impegno demandando al Dipartimento organizzazione e personale ogni attività necessaria e consequenziale, nonché la pubblicazione delle disponibilità sotto forma di avviso pubblico di concorso;

la delibera di Giunta regionale n. 1037 del 16 dicembre 2003 ha disposto la presa in carico dei lavoratori interessati presso alcuni diparti.menti che avevano fornito il quadro dei posti vacanti;

la delibera di Giunta regionale n. 990 del 14 dicembre 2004 ha prorogato la collocazione provvisoria presso alcuni dipartimenti della Regione Calabria;

la Giunta regionale, con delibera n. 1162 del 27 dicembre 2005, ha prorogato, nelle more delle procedure amministrative per l’espletamento dei relativi concorsi pubblici, fino al 31 dicembre 2006 i contratti stipulati dalla Regione Calabria con il personale proveniente dai Consorzi agrari di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria -:

se sono state attivate le procedure inerenti i concorsi di cui sopra e qual è, alla data odierna, lo stato della loro attuazione.

(65; 17.05.2006)

Occhiuto. All’assessore all’agricoltura, foreste e forestazione. Per sapere – premesso che:

l'Arssa, Agenzia regionale per lo sviluppo dei servizi in Agricoltura con sede in Cosenza, versa in una grave e preoccupante condizione da diversi mesi per effetto dell'azzeramento delle attività che l'Agenzia forniva al mondo agricolo calabrese, che è stato causa di indebitamento costante e crescente nel tempo;

attualmente, per la mancata disponibilità di risorse e di cassa dell'Agenzia, non è stato possibile procedere all'approvazione del bilancio preventivo 2006;

in conseguenza di quanto sopra precede, si è determinata la mancata corresponsione non puntuale degli stipendi ed oneri riflessi ai dipendenti e addirittura non si è proceduto alle spettanze dovute per quiescenza al personale collocato a riposo anticipato in godimento della legge regionale n. 8/2005;

tale situazione economica disastrata, evidenziata in data 24 gennaio 2006 dal Presidente pro‑tempore (Valerio Donato) in audizione di Commissione bilancio e attività economiche e produttive, viene ad essere oggi gravata da altri costi per il conferimento di incarichi dirigenziali a dieci divulgatori agricoli funzionari dell'Agenzia e a due unità esterne reclutate nei dipendenti dell'ex Esac Impresa, oltre all'assunzione in organico Arssa di tre nuove unità (divulgatori agricoli) che vanno ad incrementare, in un periodo oggettivamente delicato, l'attuale organico dei 229 già presenti nell'Agenzia -:

in assenza dell'approvazione, da parte del Consiglio regionale, della proposta della nuova “pianta organica” trasmessa dal consiglio di amministrazione Arssa, possOno essere nominati ulteriori dirigenti in contrasto con le norme vigenti in materia, senza che siano stati effettuati concorsi e pur in presenza di 21 dirigenti attualmente in servizio;

le nomine effettuate rispettano i dettami di legge e contrattuali;

le citate assunzioni sono state effettuate in conformità al ruolo della divulgazione agricola per come normato dall'articolo 13 della stessa legge istitutiva dell'Agenzia e mai, fino ad oggi, applicato;

il numero e le nomine effettuate a dirigente sono compatibili con quanto stabilito nel decreto legislativo del 30 marzo n. 165/2001, che detta le norme generali sull'ordinamento del lavoro nelle amministrazioni pubbliche;

detti funzionari “divulgatori agricoli”, per l'istituzione di un efficiente servizio d'assistenza tecnica e di divulgazione agricola comunitaria, nazionale e regionale, per questo formati e prefissati dai vari Regolamenti Cee 270/79 e successivi, possono avere l'incarico di dirigente, snaturando così gli obiettivi ed i princìpi per cui sono stati assunti;

le nuove assunzioni effettuate di “divulgatori agricoli” non contrastano in particolare con l'articolo 16, comma 6, della legge istitutiva dell'Agenzia Arssa;

l’Arssa rispetta quanto dettato nell'articolato della legge regionale n. 8 del 2 marzo 2005, “per realizzare il necessario contenimento della spesa corrente”, avendo collocato in quiescenza i vecchi dirigenti e, a distanza di poche settimane, dotando l'Agenzia, senza la pianta organica approvata, di nuove figure dirigenziali, raddoppiando così gli oneri di spesa;

le risorse finanziarie destinate a tale costo sono determinate in base alle compatibilità economico‑finanziarie definite nei documenti di programmazione e di bilancio;

è stato disposto controllo ispettivo ed eventualmente sostitutivo (giusto articolo 14 della legge 15/93) da parte dell'assessorato all'agricoltura, “responsabile finale per l'erario”, per accertare il regolare funzionamento dell'Arssa.

(67; 23.05.2006)

Guagliardi. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla tutela salute. Per sapere – premesso che:

il servizio sanitario nazionale sin dalla degli anni ‘60 si serve, per l'attività specialistica pubblica sul territorio, dell'opera dei medici specialisti ambulatoriali convenzionati interni;

tali professionisti hanno un rapporto di lavoro convenzionato subordinato a tempo indeterminato, del tutto sovrapponibile a quello di un medico dipendente. Essi, infatti, sono vincolati al S.S.N. con le stesse regole di incompatibilità esistenti per un medico dipendente e ricevono, ai fini fiscali dall'amministrazione sanitaria, il modello 101 come un qualsiasi dipendente da strutture pubbliche. Il loro rapporto di lavoro è di tipo orario con un minimo di un'ora settimanale e un massimo di 38 ore settimanali; l'orario viene di volta in volta incrementato, secondo le esigenze delle aziende sanitarie, che pubblicano su apposito Albo le ore di attività specialistica necessarie e tali ore vengono assegnate tramite una graduatoria che viene di anno in anno aggiornata dal Comitato zonale provinciale;

attualmente, in Calabria operano circa 700 medici specialisti convenzionati a tempo indeterminato distribuiti nelle nostre aziende territoriali, i quali assicurano quasi un milione di prestazioni specialistiche nelle varie branche di attività;

con l'accordo collettivo nazionale 271/2001, dopo anni di tribolazioni, iniziati nientemeno che col ministro De Lorenzo che, con uno scellerato decreto, sanciva di fatto l'abolizione (ad esaurimento) della figura del medico specialista ambulatoriale pubblico, a tutto vantaggio dell'attività specialistica convenzionata esterna (ambulatori privati, oggi accreditati), si è di fatto provveduto a riaprire l'area della specialistica convenzionata interna, prevedendo nell'accordo del 2001 la possibilità di assegnare ore di attività specialistica a nuovi e giovani medici con un rapporto di lavoro a tempo determinato;

nel corso di questi ultimi quattro anni, in Calabria, ai 700 medici a tempo indeterminato se ne sono aggiunti altrettanti a tempo determinato, tutti operanti come medici specialisti convenzionati interni. Il rinnovo del contratto a tempo determinato viene ratificato di anno in anno dalle aziende sanitarie ed è vincolato, essenzialmente, alla produttività dei professionisti e, poiché la maggior parte dei medici supera gli obbiettivi in termini di erogazione di prestazioni specialistiche, le aziende rinnovano gli incarichi di anno in anno;

con l'ultimo accordo collettivo nazionale del 23 marzo 2005, stipulato dalla Sisac e fatto proprio dalla Conferenza Stato-Regioni, il legislatore ha inteso dare la possibilità alle varie Aziende Sanitarie Territoriali di trasformare il rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, riaprendo definitivamente l'area dell'attività specialistica convenzionata interna. Si è inteso, cioè, stabilizzare questi professionisti e si è definito un percorso virtuoso in termini di costi, infatti il medico a tempo determinato, appunto per la precarietà dell'incarico, costa alla collettività circa il 25 per cento rispetto ad un medico specialista a tempo indeterminato;

affinché le aziende si determinino per la trasformazione del rapporto di lavoro, è indispensabile la stipula di un apposito accordo tra le organizzazioni sindacali rappresentative e l'assessorato alla salute della Regione Calabria, soluzione adottata dalla maggior parte delle Regioni italiane che, da tempo, hanno provveduto alla stipula del predetto accordo;

la Regione Calabria è tra le poche che non hanno ancora recepito quanto scritto nell'accordo collettivo nazionale. Un ritardo che penalizza gravemente i medici specialisti della nostra regione a vantaggio dei medici specialisti risiedenti in altre regioni d'Italia, infatti poiché all'atto della pubblicazione di ore di attività specialistica da svolgere negli ambulatori pubblici, hanno diritto di prelazione i medici con rapporto a tempo indeterminato, succede da un po’ di tempo che le ore vengano assegnate a professionisti di altre regioni (Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Sicilia, solo per citare le regioni più vicine) nelle quali, da più mesi, l'assessorato alla salute ha provveduto a redigere il dispositivo;

se l'Assessorato non si determina al più presto per la stipula dell'accordo con le organizzazioni sindacali rappresentative, gli incarichi di attività specialistiche convenzionate interne saranno affidati a medici di altre regioni che, dopo diciotto mesi, così come previsto da contratto, avranno la possibilità di trasferire le ore assegnate in Calabria nella loro terra di origine;

i medici specialisti convenzionati a tempo determinati calabresi, circa 700, sono allarmati - è un eufemismo - e si sentono giornalmente beffati e demotivati -:

se non intende provvedere a sanare il ritardo di questo accordo che, oltre a stabilizzare tante centinaia di medici specialisti ambulatoriali convenzionati interni, comporta per il bilancio regionale un significativo risparmio economico.

(68; 31.05.2006)

Morelli. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

il Consiglio Camerale, costituito, come prescritto dall'articolo 10 della legge 29 dicembre 1993 n. 580, non è un collegio perfetto e, pertanto, può esercitare le competenze anche in assenza di alcuni componenti;

la disciplina delle modalità di costituzione del Consiglio è contenuta nel decreto ministeriale 24 luglio 1996 n.501.

l'articolo 14 della legge dispone che la Giunta è composta dal Presidente e da un numero di membri non inferiore a cinque e superiore ad un terzo dei componenti del Consiglio, arrotondando all'unità superiore;

in base al medesimo articolo la Giunta è composta, obbligatoriamente, da quattro membri eletti in rappresentanza dei settori dell'industria, del commercio, dell'artigianato e dell'agricoltura;

l'articolo 9 comma 5 del citato decreto ministeriale n. 501 del 1996, nel chiarire il procedimento di elezione dei membri della Giunta, sancisce che “dei componenti almeno quattro devono essere eletti in rappresentanza dei settori dell'industria, del commercio e dell'agricoltura”;

il Consiglio Camerale può continuare ad operare anche in assenza dei rappresentanti del settore dell'industria, in quanto la previsione del comma 4 dello stesso articolo 10 dispone che “il numero dei consiglieri in rappresentanza dei settori dell'agricoltura, dell'artigianato, del commercio e dell’industria deve essere pari almeno alla metà dei componenti del consiglio”, opera nella fase preliminare dell'attribuzione dei seggi e non nella fase di costituzione e di funzionamento dell'organo consiliare;

le dimissioni di un membro della Giunta determinano situazioni diverse a seconda che il componente dimissionario sia, o meno, l'unico rappresentante del suo settore. A seguito delle dimissioni presentate, in forma scritta, al Presidente della Camera di Commercio, questi ai sensi dell'articolo 12, comma 3 dello statuto camerale, deve darne immediata comunicazione al Presidente della Giunta regionale -:

se corrisponde al vero la notizia riportata sulla stampa di commissariamento o intenzione di commissariamento dell'ente Camerale di Cosenza;

le motivazioni da cui è scaturita la decisione di commissariare l'ente;

se il Presidente della Giunta regionale è addivenuto a tale decisione a seguito della necessaria istruttoria prevista dalla normativa vigente.

(69; 29.05.2006)

Guagliardi. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

recentemente la Giunta regionale, con propria deliberazione, ha proceduto al commissariamento della Camera di Commercio di Cosenza e che a tale incarico è stato nominato l’onorevole Pietro Rende;

tale provvedimento, sembra essere conseguente alle dimissioni in blocco dei rappresentanti degli industriali, nonostante autorevoli pareri diversi del ministero delle attività produttive e della Unioncamere, nei quali si dichiara che tali dismissioni non comportino l'automatico scioglimento degli organi dell'ente;

le Camere di Commercio sono governate per legge dalle associazioni di categoria e quella di Cosenza è guidata da una maggioranza nella quale si riconosce tutto il sistema della piccola e media impresa con la sola eccezione degli industriali, che rappresentano un segmento non superiore il 15 per cento dell'economia reale;

il commissariamento potrebbe comportare prima il blocco e poi il rallentamento dell' attività dell'ente, con gravissimi pregiudizi per il sistema dei Confidi, oggi sostenuti con più di 800 mila euro annui dalla Camera di commercio cosentina;

le recenti iniziative, del tutto innovative, poste in essere dall' ente Camerale, come gli osservatori sul fisco, sul lavoro e sul credito saranno bloccate e al mondo imprenditoriale mancherà una voce di sostegno e di proposta, oggi garantita dalla Camera di Commercio;

simile provvedimento intacca la dignità delle associazioni che oggi guidano l'ente, la cui rappresentanza è dì gran lunga superiore a quello dei dimissionari, essendo il tessuto economico dell’intera provincia composto da piccole imprese del turismo, dei servizi, del commercio, dell'artigianato, dell'agricoltura, le quali, pur con grandi limiti programmatici, ristrettezze finanziarie e contraddizioni di mercato, riescono a garantire livelli occupazionali e redditi alle persone;

oggettivamente, l'azione dell'industria calabrese è oscurata dalla crisi costante dei livelli di produttività, dalle dismissioni degli insediamenti industriali, dalle truffe alle collettività come, per esempio, si può leggere dalle inchieste sui fondi mal utilizzati della legge 488;

concreto è il rischio di ridurre fortemente l'iniziativa economica nel turismo, nell'agricoltura, nel commercio e nell'artigianato, attività presenti e diffuse in tutto il territorio della provincia di Cosenza, per favorire esclusivamente una attività industriale concentrata territorialmente, per lo più, nell'area urbana di Cosenza e interessata soprattutto nella attività dell'edilizia;

questa discrasia tra le attività economiche della provincia potrebbe incidere negativamente sulla destinazione dei fondi previsti dal Documento strategico regionale per la politica di coesione 2007‑2013 -:

se sono state rispettate le procedure dagli articoli 5 e 8 del decreto ministeriale n. 501 del 1996 e le indicazioni in materia di sostituzione di consiglieri dimissionari del decreto presidenziale n. 110 del 9 gennaio 2004;

se nel determinare il commissariamento della Camera di Commercio di Cosenza si sono realmente create le condizioni previste dall’articolo. 37 del decreto legislativo n. 112 del 31 con il quale si prevede il controllo delle Regioni sugli enti camerali in caso di mancato funzionamento;

se, diversamente a quanto sopra, vi siano motivazioni più gravi;

se, prendendo spunti dai fatti sopraesposti, non intende favorire in Consiglio regionale una discussione sulle imprese economiche della Calabria, sul loro stato di salute, sulle organizzazione dì categoria che governano gli enti Camerali.

(70; 12.06.2006)

Borrello. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:

con referto del maggio 2005 l’Arpacal accertava la presenza di “cloruri” nell'acqua fornita da Sorical a favore del Comune di Pizzo in quantità eccessivamente superiore ai limiti di parametro stabiliti dall'allegato 1 del decreto legislativo n. 31 del 2001 e successive modifiche ed integrazioni;

il sindaco del Comune di Pizzo, in data 17 maggio 2005, emetteva ordinanza di divieto ad uso potabile dell'acqua e ciò a tutela della salute pubblica;

a tutt'oggi permane la medesima situazione in quanto, pur avendo Sorical provveduto di recente a realizzare un nuovo pozzo che, a suo dire, produrrebbe acqua compatibile con i parametri, l'Arpacal ai fini dell'autorizzazione dell'immissione in rete dell'acqua in questione deve essere supportata da accertamenti favorevoli da effettuare nell' arco temporale che abbraccia le quattro stagioni;

malgrado la qualità dell'acqua fornita da Sorical non fosse compatibile con i parametri fissati per legge, la stessa società ha inteso emettere fattura per l'ammontare dell'importo contrattuale;

non si ritiene assolutamente giustificabile il comportamento della Sorical, che pretende di vedersi riconosciuto il pagamento della fattura ammontante a ben 421 mila euro circa, malgrado la macroscopica inadempienza contrattuale -:

se non ritengono di intervenire con urgenza nei confronti della Sorical affinché nulla abbia a pretendere in ordine al pagamento di fatture pregresse e future emesse, a fronte di una fornitura che continua ad avvenire in violazione delle norme contrattuali.

(71; 12.06.2006)

Pizzini. All’assessore all'Urbanistica. Per sapere – premesso che:

il santuario della Madonna delle Armi, nel Comune di Cerchiara di Calabria, è uno dei più conosciuti e venerati centri monastici di tutta la regione ed uno dei più antichi manufatti bizantini della zona, essendo stato eretto nel 1400;

l'area sulla quale sorge, situata a 1.000 metri di altitudine, è una delle più suggestive terrazze di fronte al mare Ionio, meta, specie durante il periodo estivo, di migliaia di turisti e di fedeli;

il Comune di Cerchiara di Calabria intende realizzare, proprio a ridosso del santuario, essendo previsto ad una distanza di appena 38 metri, un manufatto in cemento armato per destinarlo a punto informativo;

la maggior parte dei cittadini cerchiaresi è contraria alla realizzazione del punto informativo a ridosso del Santuario, avendolo peraltro civilmente manifestato in passato attraverso l'invio di 1.500 cartoline all'allora ministro per i beni culturali;

decine di appelli sono stati lanciati da varie associazioni, fra cui il Wwf, “Italia Nostra” ed il Club Alpino Italiano, nonché da numerosissimi personaggi della cultura;

anche il Tg3 calabrese si è occupato, in passato, della vicenda con ben due servizi;

nell'aprile del 2005, in sede di conferenza presieduta dal soprintendente regionale dei beni culturali, il Comune di Cerchiara di Calabria ha assunto l’impegno di rivisitare il progetto iniziale, che avrebbe dovuto essere nuovamente sottoposto al tavolo di concertazione;

in data 15 dicembre 2005 il Comune ha approvato, all'insaputa di tutti, una variante al progetto con modifiche progettuali ridicole e senza l'atteso spostamento del manufatto ad almeno 200 metri dal santuario -:

se è a conoscenza delle violazioni perpetrate dal Comune di Cerchiara di Calabria nelle procedure di approvazione del progetto del punto informativo;

se è operativo il programma “Paesaggi e identità”, che punta a promuovere azioni ed interventi per individuare e combattere gli scempi urbanistici;

se è intenzione, in ogni caso, intervenire al più presto per bloccare la costruzione a ridosso del santuario, tenuto conto che i lavori di realizzazione del manufatto in cemento armato sono stati già avviati, al fine di non rendere, quindi, irrimediabile qualsiasi iniziativa istituzionale che fosse assunta in ritardo.

(72; 12.06.2006)

Gentile, Fedele, Pizzini, Trematerra. All’assessore all'agricoltura e foreste. Per sapere – premesso che:

lArssa – Agenzia regionale per lo sviluppo dei servizi in agricoltura – con sede in Cosenza, versa da diversi mesi in una grave e preoccupante condizione, per effetto dell'azzeramento delle attività che l'Agenzia forniva alle imprese agricole calabresi, contribuendo a causare un indebitamento costante e crescente nel tempo;

sono ormai diventati costanti i notevoli ritardi nella corresponsione degli stipendi ed oneri riflessi dei dipendenti, nonché addirittura non si è proceduto alla corresponsione delle indennità di fine rapporto al personale collocato a riposo di recente, ai sensi della legge regionale n. 8/2005;

pur in presenza di una acclarata e difficilissima situazione economica e finanziaria, peraltro evidenziata dal Presidente pro‑tempore dell'Agenzia (prof. Valerio Donato) nell'ambito dell'audizione in Commissione bilancio e attività economiche e produttive tenutasi in data 24 gennaio 2006, il bilancio dell'ente è stato gravato di altri consistenti ma evitabili costi, derivanti dal conferimento di incarichi dirigenziali a 10 divulgatori agricoli dell'Agenzia e a 2 unità esterne reclutate fra i dipendenti dell'ex Esac Impresa, nonché dall'assunzione in organico dell'Arssa di 3 nuove unità (divulgatori agricoli), che vanno ad incrementare l'attuale organico, in un periodo oggettivamente delicato che dovrebbe presupporre il massimo rigore finanziario ed economico, di 229 unità già presenti nell'Agenzia -:

se sono legittimi gli atti proposti da un direttore generale facente funzione dell'Arssa, ed in particolare se sono legittime le proposte riguardanti il personale e le nomine di nuovi dirigenti, stante la specifica previsione normativa del vigente Statuto dell'Agenzia;

se, in assenza dell'approvazione da parte del Consiglio regionale della proposta della nuova pianta organica trasmessa dal consiglio di amministrazione dell'Arssa, possono essere nominati ulteriori dirigenti rispetto a quelli già presenti ed in servizio, in contrasto con le norme vigenti in materia, senza che sia stata data effettiva pubblicità e senza che siano stati effettuati concorsi di pubblica evidenza;

se le nomine comunque effettuate rispettano tutte le norme di legge, regolamentari e contrattuali in materia;

se le citate assunzioni sono state effettuate in conformità al ruolo della divulgazione agricola, per come normato dall'articolo 13 della stessa legge istitutiva dell'Agenzia, fino ad oggi non applicato;

se il numero e le nomine effettuate di dirigenti sono compatibili con quanto stabilito dal decreto legislativo n. 165 del 30 marzo 2001, che detta norme generali sull'ordinamento del lavoro nelle amministrazioni pubbliche;

se detti funzionari “divulgatori agricoli” possono ottenere, per l'istituzione di un efficiente servizio di assistenza tecnica e di divulgazione agricola comunitaria, nazionale e regionale, l'incarico di dirigente, snaturando così gli obiettivi ed i princìpi per cui erano stati assunti;

se le nuove assunzioni effettuate di “divulgatori agricoli” non contrastano in particolare con l'articolo 16, comma 6, della legge istitutiva dell'Arssa;

se l’Arssa rispetta quanto previsto dalla legge regionale n. 8 del 2 marzo 2005 in tema di realizzazione del necessario contenimento della spesa corrente, avendo collocato di recente a riposo numerosi dirigenti e sostituendoli dopo poche settimane, peraltro senza disporre di una pianta organica approvata ed incrementando notevolmente i costi;

se è stato disposto il controllo ispettivo, ed eventualmente quello sostitutivo, da parte dell'assessorato all'agricoltura nella sua qualità di responsabile finale per l'Erario, al fine di accertare il regolare funzionamento dell'Arssa.

(73; 12.06.2006)

Nucera. All’assessore alla sanità. Chiede – premesso che:

l'Azienda territoriale n. 11 di Reggio Calabria è fra le più importanti della Calabria;

da anni vive in condizioni di gravi difficoltà gestionali e organizzative;

in special modo nell'ultimo anno, le condizioni di gestione della salute nel territorio Asl 11 si sono ulteriormente aggravate, con gravi ripercussioni sulla credibilità generale per la qualità dei servizi offerti;

nonostante si siano avvicendati diversi direttori generali, commissari, dirigenti in genere, le condizioni economiche e gestionali dell'ente sono peggiorate;

anche oggi con la nomina del nuovo direttore generale dell'Asl 11, esperto in gestione e organizzazione aziendale, dopo sei mesi nulla si è modificato, anzi si è determinata una stasi dal punto di vista organizzativo con gravi riflessi sulla tenuta complessiva del buon andamento gestionale;

tutto ciò è stato evidenziato con forza da alcune organizzazioni sindacali che contestano, in special modo, l'organizzazione della spesa afferente l'incarico a due “super esperti” esterni alla Regione (vorremmo sapere cosa s'intende per “super esperti”, la scelta della manager non era già configurata in questa categoria?), mortificando ancora una volta le professionalità reggine e calabresi, che nulla hanno da invidiare ai cosiddetti “super esperti”;

questi consulenti sono stati nominati in sostituzione di altri consulenti reggini che, però, non si sa come mai, a parità di prestazioni percepivano meno della metà di quanto oggi percepisce il “super esperto” di fuori regione;

tali scelte, così onerose per i cittadini calabresi, dovrebbero rientrare in un programma di risanamento complessivo della spesa sanitaria anche attraverso una riorganizzazione di servizi e funzioni che, a tutt'oggi, appare oscuro non solo alla generalità dei cittadini, ma anche agli addetti ai lavori;

al di là dei proclami propagandastici, continua a persistere nell'Azienda una grande confusione di ruoli, competenze e sperperi di risorse pubbliche;

mentre all'interno dell'Azienda sanitaria arrivano esperti più o meno super, in alternativa si registrano sempre più partenze per i “viaggi della speranza” di cittadini bisognosi, pesando sempre più sulla spesa sanitaria, nonostante gli “ulteriori finanziamenti” sulla “migrazione della salute” predisposti dall'assessore alla sanità;

il sottoscritto aveva già richiesto al Presidente della Giunta Regionale i curriculum e i decreti di nomina di tutti i direttori generali delle Asl calabresi e che tale richiesta non ha avuto alcun seguito -:

di relazionare in Aula sullo stato della sanità in Calabria, sull'andamento della spesa sanitaria in questo primo anno di gestione del governo regionale, sui programmi e sulle determinazioni che vorrà assumere anche nei confronti dell'Asl 11, ove lo stato di malessere ormai ha raggiunto livelli insopportabili.

(74; 15.06.2006)

Nucera. All’assessore all’agricoltura. Per sapere – premesso che:

la Misura 1.10 – Rete ecologica regionale – prevede interventi a tutela delle risorse naturali e ambientali e interventi per sostenere e promuovere iniziative di sviluppo locale finalizzate a valorizzare in termini economici il patrimonio naturale;

tali interventi sono orientati a migliorare l'ambiente naturale, limitando il degrado dovuto all'abbandono e a creare condizioni favorevoli allo sviluppo di nuove iniziative economiche, riguardanti, altresì, la tutela della flora, della fauna, degli habitat e del paesaggio;

nell'elenco della Rete ecologica regionale i privati, cioè piccole e medie imprese, dei Comuni di Stignano, Riace, Camini e Placanica sono stati esclusi, per cui non hanno potuto partecipare al bando;

tutto ciò si è verificato nonostante i suddetti Comuni facciano parte integrante del Parco antropico “Città del Sole”, cioè sono stati esclusi dall'elenco a danno delle piccole e medie imprese, mentre gli stessi Comuni sono inclusi nell'elenco per lo stesso bando, ma per quanto riguarda gli enti;

se i suddetti Comuni, per il bando della rete ecologica per le P.M.I., non saranno inclusi nell'elenco della Misura 1.10 annualità 2007‑20013, titolo preferenziale anche per ciò che riguarda agriturismo ed altri bandi, i privati saranno tagliati fuori dai fondi disponibili a nocumento dei paesi dell'entroterra, condizionandone lo sviluppo -:

come mai si è verificato tutto ciò, nonostante i paesi di Stignano, Riace, Camini e Placanica presentino delle bellezze naturali, paesaggistiche e faunistiche che meritano particolare attenzione, nonché beni monumentali di interesse pubblico e se non ritiene di dover intervenire affinché, in tempi brevissimi, possa essere sanata questa situazione, non rischiando così di essere esclusi dalle annualità 2007‑2013.

(75; 15.06.2006)

Interrogazioni a risposta orale

Racco. All'assessore alla pubblica istruzione. Per sapere – premesso che:

nella VII legislatura è stata approvata la legge regionale n. 26 del 12 novembre 2004, “Incentivi alla residenzialità dei giovani laureati per lo sviluppo in Calabria dell'economia della conoscenza”;

per essere attuata, in base all'articolo 10 della suddetta legge, la Giunta regionale avrebbe dovuto approvare il Regolamento;

ad oggi, la Giunta regionale non ha adempito a quanto disposto dall'articolo 10 della legge regionale n.26/2004 e che, quindi, non si può dar efficacia alla stessa;

la legge doveva fungere da intervento finalizzato a contrastare il diffuso fenomeno emigratorio di chi ha avuto accesso agli studi post‑laurea (evitare la “fuga dei cervelli”) e perciò da strumento in grado di valorizzare il capitale cognitivo dei giovani per uno sviluppo della società calabrese;

molti giovani neo‑laureati lamentano con grande rammarico la mancata approvazione, ad oggi, del Regolamento d'attuazione -:

a che punto è l'elaborazione della normativa di attuazione e di regolarizzazione della legge regionale n. 26 del 12 novembre 2004.

(63; 4.05.2006)

Sarra. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai trasporti e infrastrutture. Per sapere – premesso che:

il trasporto pubblico locale è garantito da aziende che operano mediante concessione e, l'affidamento da parte dell'ente Regione è ineludibilmente ed indissolubilmente legato all'erogazione dei contributi garantiti dalla legge n. 151 del 1981;

dal 1987 ad oggi l'ente ha applicato tale normativa in modo parziale e frammentario, erogando contributi assolutamente insufficienti e non rispondenti all'entità dei servizi già effettuati, i cui oneri hanno inciso pesantemente sui bilanci delle aziende concessionarie, costrette ad affrontare per anni la totale copertura dei costi d'esercizio;

l'inadempienza dell'ente, nonostante il riconoscimento delle pretese creditorie in ordine a sentenze della Corte di Cassazione ed ai continui solleciti della Corte dei Conti, ha determinato una situazione economica insostenibile per le aziende, esternata dalla decisione di attuare nell'ottobre 2005 il fermo dei servizi di trasporto locale. Il blocco fu temporaneamente scongiurato dal protocollo d'intesa siglato con l'Anav e l’Asstra a garanzia di trattative per la definizione dei rapporti economici per gli anni 1987‑2005 e dal successivo accordo tra l'esecutivo regionale ed i rappresentanti di categoria del 19/12/2005 relativo all'erogazione graduale delle competenze arretrate;

gli attuali parametri di determinazione dei contributi, adottati con effetto retroattivo, nella fase applicativa non tutelano le piccole aziende concessionarie, ulteriormente penalizzate da una metodologia del tutto inadeguata per la quantificazione dei contributi in essere, con palesi incongruenze rispetto ad aziende concessionarie di maggiore entità;

Che anche l'Atam di Reggio Calabria, a causa dei mancati versamenti dei contributi relativi al periodo 1987‑1999, si trova a dover affrontare una situazione finanziaria critica nonostante le evidenti potenzialità dell'azienda, dotata di uomini e mezzi in grado di garantire servizi efficienti per qualità e quantità, ma anch'essa penalizzata dai mancati accreditamenti e da un sistema di valutazione e distribuzione contributiva su base chilometrica manifestamente non proporzionale ai servizi effettuati e ad un’utenza sicuramente superiore rispetto ad altri comuni quali Lamezia,  Vibo e Crotone;

occorre, indifferibilmente, colmare i ritardi contributivi maturati, anche in attuazione della legge 23/99 che riforma il trasporto pubblico locale ed in previsione del decentramento agli enti intermedi, le Province, della gestione del comparto;

è necessario tutelare il diritto delle aziende a partecipare, in condizioni ottimali e non precarie, con riferimento, nello specifico, ai piccoli imprenditori locali, alle procedure concorsuali previste dalla riforma del settore per l'affidamento attraverso i contratti di servizio in luogo del sistema attuale che prevede l'affidamento su concessione;

è stata istituita una Commissione mista per la predisposizione di proposte esaustive circa la definizione in toto dei rapporti economici e giuridici tra aziende ed ente Regione per le annualità 1987‑1999;

è indispensabile attuare la riorganizzazione del trasporto pubblico regionale e dar seguito all'adozione del sistema dei contratti di servizio in sostituzione del sistema di concessione di autoservizi, con l'obbligo per le aziende affidatarie di garantire standard minimi di qualità;

i servizi delle società di autolinee vanno integrati con il servizio ferroviario per la realizzazione di un’efficiente rete locale di trasporto, un comparto nel cui ambito debbono essere riconosciuti i diritti degli utenti con la carta dei servizi, delle aziende e dei loro dipendenti, nel quadro di una riqualificazione complessiva con disposizioni normative certe che tutelino un servizio pubblico emanazione diretta del “diritto costituzionale alla mobilità” soprattutto delle fasce più deboli: pensionati, studenti, pendolari;

va comunque rivisto il metodo di quantificazione e ripartizione dei fondi. Il ricorso alle fasce chilometriche in funzione dei disavanzi effettivi delle aziende, oltre ad essere inadeguato nei parametri di riferimento per la definizione dei costi, ha determinato di fatto, a causa degli effetti retroattivi, una disparità di trattamento tra piccole e grandi aziende a fronte dell'erogazione di un medesimo servizio. Le stesse imprese concessionarie hanno richiesto l'applicazione dei parametri di determinazione dei contributi non in funzione dei disavanzi effettivi, ma in funzione “dei costi standardizzati”, così come previsto dalla legge regionale n. 7/82 e successive, in attuazione della legge statale n. 151/8 e degli adeguamenti dei parametri a seguito degli accordi nazionali del 2004 relativi al costo del personale e del parametro trazione (carburante ‑ lubrificanti‑ pneumatici) -:

se e in che misura sia stata data attuazione agli accordi siglati nel dicembre 2005, relativi all'erogazione dei crediti pregressi maturati dalle aziende sino ad oggi ed in ordine ai lavori della Commissione mista per la predisposizione di una proposta per la chiusura definitiva dei rapporti giuridici economici e del contenzioso relativo agli anni 1987‑1999, per l’esatta determinazione della portata dei rimborsi e della loro concreta liquidazione;

quali siano gli stati previsionali relativamente alla tempistica ed all'iter procedurale, ai fini della concreta attuazione del programma regionale del trasporto pubblico locale relativo al triennio 2005‑2007, con particolare riguardo al possibile svolgimento delle procedure di gara ad evidenza pubblica per l'affidamento dei servizi a decorrere dal 1° gennaio 2007, stante l'attribuzione di compiti specifici all'ente Regione ai sensi della legge regionale 23/99 e successive di coordinamento, controllo generale e ruolo di governo complessivo del sistema;

se si intenda tener conto dell'esigenza espressa dalle aziende concessionarie e quindi giungere ad un'intesa in tal senso, relativamente ad una possibile revisione del metodo di quantificazione dei contributi in funzione ”dei costi standardizzati” e non in funzione “dei disavanzi effettivi” ed in ordine ai sopravvenuti accordi nazionali concernenti gli adeguamenti dei parametri del personale e del parametro trazione (carburante, ecc.);

se e quali atti siano stati predisposti per far fronte alla copertura dei contributi relativi al periodo 1987‑1999 a favore dell'Atam di Reggio Calabria, in relazione ai crediti pregressi dell'azienda nei confronti dell'ente Regione;

se, infine, non si ritenga opportuno, nel caso specifico dell'Atam, intervenire per eliminare incontrovertibili distorsioni nel sistema di dotazione chilometrica che è alla base della definizione dei contributi. Una dotazione chilometrica che negli anni è stata notevolmente ridotta, secondo una logica inversamente proporzionale rispetto alle effettive esigenze dell'utenza reggina, il cui fabbisogno è sicuramente di gran lunga superiore se rapportato a quello degli altri capoluoghi di provincia, nei cui confronti si è invece registrato un aumento considerevole della dotazione chilometrica e quindi dei contributi da erogare.

(66; 23.05.2006)

Mozioni

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso che:

a 75 cittadini del Comune di Roggiano Gravina, in gran parte madre di bambini delle scuole dell'obbligo, è stato recapitato un decreto penale di condanna convertito in sanzione pecuniaria di euro 1.700 per 35 cittadini/e di euro 1.140 per i/le restanti, con l'accusa di interruzione di pubblico servizio dal Tribunale ordinario di Cosenza;

la condanna pecuniaria è conseguenza di una protesta di due giorni, 23 e 26 settembre 2005, da parte di genitori del Comune di Roggiano Gravina, di cui la maggioranza braccianti agricole e casalinghe, residenti in zone periferiche e poco servite, contro l'aumento vertiginoso del ticket per il trasporto dei bambini nella scuola dell'obbligo;

tale ticket era stato aumentato dalla somma di 9 euro a quella di 25 euro per ogni bambino, in conseguenza della privatizzazione del servizio comunale di scuolabus;

lo stato di agitazione dei genitori e delle madri, vessati dall'eccessivo aumento del ticket, era stato preceduto all'inizio dell'anno scolastico da alcuni incontri con il sindaco dott.ssa Castelli Giuseppina, senza, tuttavia, ottenere nessun risultato e durante i quali, al contrario, trattati con superficialità e indifferenza da parte del sindaco;

le due manifestazioni dei genitori venivano promosse in attesa di un incontro pubblico per la risoluzione del problema, incontro effettuato qualche giorno dopo;

numerose forze dell'ordine erano presenti nella manifestazione del 26 in tenuta antisommossa e attrezzate a filmare e fotografare, alla stregua dei peggiori terroristi, i padri e le madri che manifestavano per la difesa del diritto alla istruzione dei propri figli;

l'eccessivo uso delle forze dell'ordine era conseguente a due lettere denuncia inoltrate dal sindaco di Roggiano Gravina, dott.sa Castelli Giuseppina, datate 24 settembre 2005 e 26 settembre 2005 e inoltrate alla Procura della Repubblica di Cosenza, al Comando Provinciale dei Carabinieri e a S.E. il Prefetto di Cosenza;

nelle due missive, oltre a denunciare nominalmente due consiglieri comunali dell'opposizione rei, a suo dire, di essere solidali con i genitori in lotta, il sindaco accusava i manifestanti di volere impedire la seduta dei Consiglio comunale convocato per il 28 settembre;

al cospetto delle proteste sociali avvenute in Roggiano Gravina, nate dalle difficili condizioni di vita delle popolazioni calabresi per effetto dei tagli sciagurati alle finanze locali effettuati dal precedente governo Berlusconi;

ritiene che:

siano state improvvide, antipopolari e ispirate da spirito repressivo le iniziative di denuncia di massa come quelle inoltrate dal Sindaco Castelli Giuseppina;

sia stata sproporzionata e inopportuna l'azione delle forze dell'ordine, presenti in tenuta antisommossa ad una pacifica manifestazione e attrezzati di tutto per individuare nelle madri e nei manifestanti chissà quali soggetti eversivi;

sia stata irrituale la condanna penale di massa, seppur trasformata in condanna pecuniaria, da parte del Tribunale ordinario di Cosenza;

inoltre, nell'esprimere solidarietà ai cittadini di Roggiano Gravina, condannati per difendere il diritto allo studio dei propri figli

impegna

la Giunta regionale ad individuare, attraverso il competente assessorato all’istruzione, opportuni provvedimenti tesi a favorire il diritto allo studio dei bambini calabresi.

(19; 5.06.2006) Guagliardi, Pacenza

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso che:

1) le dichiarazioni del Presidente di Confindustria Calabria (dott. Filippo Callipo) assumono carattere di particolare drammaticità, evidenziando contenuti e preoccupazioni che meritano di essere poste all'attenzione delle istituzioni;

2) la coraggiosa denuncia del presidente Callipo è una concreta testimonianza di impegno civile;

3) è nota a tutti la impressionante successione di eventi delittuosi e di attentati ad esponenti della pubblica amministrazione e dell'imprenditoria calabrese;

4) il barbaro omicidio del Vicepresidente del Consiglio regionale (on. Franco Fortugno) ha costituito, in questo contesto, un gravissimo ed inaudito atto di intimidazione e di offesa alle istituzioni calabresi ed a tutta la società civile della regione;

5) non possiamo chiudere gli occhi di fronte allo stato di emergenza in cui la nostra regione si trova;

6) le istituzioni hanno il dovere etico e civile di reagire contrastando questo barbaro medioevo calabrese con azioni urgenti, proporzionate ed efficaci;

7) è necessaria una reazione corale ed unanime che impegni tutte le forze politiche e sociali in un obiettivo comune senza distinzioni di parte, dando prova di unità istituzionale e civile;

8) bisogna contrastare l'arroganza e la sicumera con cui la malavita calabrese tenta di imporre il suo modello di società nella nostra regione;

9) vivere in questa regione non può e non deve trasformarsi in un atto di eroismo;

10) i moniti accorati che provengono da più parti della società calabrese, dalla categorie sociali e produttive e dalla Conferenza episcopale ci esortano ad un impegno più fattivo;

11) non sempre la politica ha avuto il coraggio di denunciare tutto quello che andava denunciato e di scegliere tutto quello che andava scelto;

12) un profondo senso di smarrimento e di sfiducia sta pericolosamente diffondendosi nella regione;

13) non sempre le risposte dello Stato sono state all'altezza delle aspettative e delle necessità di questa terra bellissima ma difficile che, a volte sembra non essere capace di liberarsi dal suo pesante passato;

partecipa

al dott. Filippo Callipo, Presidente di Confindustria Calabria, la propria solidarietà, rinnovandogli i sensi della stima e della gratitudine unanime della Regione per la sua coraggiosa azione a vantaggio della Calabria e dei calabresi;

esorta

il dott. Filippo Callipo, Presidente di Confindustria Calabria, a proseguire nel suo alto servizio al bene comune;

sollecita

la Giunta regionale ad una più efficace e determinata azione di sviluppo e di crescita sociale e civile del nostro territorio, al consolidamento di una più consapevole cultura della legalità, ad una vicinanza operativa più tempestiva e fattiva nei confronti degli operatori economici e produttivi calabresi;

impegna

la Commissione antimafia del Consiglio regionale ad una più intensa attività di raccordo con il tessuto civile regionale, al fine di interpolarne al meglio le esigenze e le necessità;

chiede

all'Ufficio di Presidenza della stessa Commissione antimafia di calendarizzare rapidamente una audizione del dott. Filippo Callipo;

ribadisce

la necessità di programmare una Conferenza operativa sull'emergenza Calabria, alla presenza di tutta la società calabrese nelle sue varie espressioni organizzate e non, di tutti i leader politici nazionali, dei competenti membri del Governo e del Premier.

(20; 15.06.2006) Nucera

Risposta scritta ad interrogazione

Magarò. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

alcune migliaia di cittadini della nostra Regione hanno ricevuto o stanno per ricevere un atto di accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni da parte della Regione Calabria, Dipartimento di Economia ‑ servizi tributi e contenziosi ed entrate regionali ‑ con il quale si chiede a proprietari di automobili il pagamento di somme relative al mancato o ritardato versamento della tassa automobilistica per gli anni 2000, 2001, 2002;

molti di questi cittadini, recandosi negli appositi uffici, avrebbero riscontrato di avere già regolarizzato la loro posizione nel rispetto delle normative ma sono tenuti comunque ad intraprendere una lunga procedura burocratica per non incorrere in nuove sanzioni -:

se la Giunta Regionale non intenda attivarsi per verificare, presso gli uffici del Pubblico Registro Automobilistico, la correttezza dei dati contenuti nelle cartelle esattoriali notificate ai cittadini.

(41; 9.1.2006)

Risposta - In riscontro alla nota emarginata, al fine di fornire elementi utili per l'istruttoria all'interrogazione in oggetto indicata, si espone quanto segue.

Come è noto, l'art. 17, co. 10, della legge n. 449 del 27 dicembre 1997ha previsto che "a decorrere dal 1° gennaio 1999, la riscossione, l'accertamento, il recupero, i rimborsi, l’applicazione delle sanzioni ed il contenzioso amministrativo relativo alle tasse automobilistiche non erariali sono demandati alle Regioni a statuto ordinario e sono svolti con le modalità stabilite con Decreto del ministero delle Finanze…”.

Il Decreto Ministeriale n. 418 del 25 novembre 1998 e pubblicato sulla G.U. n. 285 del 5/12/1998, emanato ai sensi della predetta disposizione, all'art. 6, comma 1, prevede che "a decorrere dal 1° gennaio 1999 e fino a definizione del protocollo d'intesa di cui all'articolo 5, comma 1, la gestione e l'aggiornamento degli archivi di cui all'art. 5, comma 1, sono assicurati, in via transitoria dal Ministero delle Finanze a mezzo del proprio sistema informativo”.

Inoltre, detto decreto all'art. 2, comma 1, stabilisce che il controllo e la riscossione delle tasse automobilistiche sono effettuati direttamente dalle Regioni "... anche ricorrendo all'istituto giuridico dell’avvalimento".

La Regione Calabria con l'articolo 9 della legge 10 dicembre 2001, n. 36, per la gestione degli archivi ha inteso avvalersi nel periodo transitorio di cui sopra dell'Aci, Ente pubblico non economico preposto a servizi di pubblico interesse, per la gestione dell'archivio regionale, la riscossione volontaria, la gestione contabile, il controllo di merito, la gestione delle comunicazioni agli utenti in sede di pre-contenzioso, la gestione delle istanze di rimborso, l'organizzazione e la gestione dei servizi di assistenza ai contribuenti nonché la gestione dei regimi speciali, riconosciuto dalla legge 20 marzo 1970, n. 75. Sulla base dei dati che l'Aci ha comunicato, il Settore tributi correttamente determinandosi, ha emesso gli atti di accertamento nei confronti dei soggetti che, sulla base di detti archivi, risultavano morosi a quella data.

L'emissione dell'atto di accertamento, che è l'atto impositivo conclusivo del controllo di merito da parte dell'Ufficio, di omesso, parziale, ritardato pagamento, avente natura definitiva solo se non impugnato, ha consentito all'Amministrazione regionale di protrarre di un anno la prescrizione della tassa automobilistica e di mettere in condizione il contribuente di chiarire la propria posizione tributaria. Nel caso di specie, pertanto, i contribuenti risultanti morosi sono stati chiamati solo ad esibire la documentazione necessaria a provare una situazione diversa da quella rilevata dall'Amministrazione sulla base dei suddetti archivi.

I casi discordanti riscontrati sono svariati e relativi a fattispecie diverse quali pagamenti già effettuati, pagamenti non corretti per mancato allineamento delle scadenze, avvenute compravendite non trascritte al Pra, furti, sequestri ecc.

Senza dubbio la maggior parte delle su indicate anomalie sono riconducibili alla gestione Aci, alla quale sono state notificate formali contestazioni che dovranno essere chiarite nelle sedi opportune ma, si ritiene, causate anche dalle difficoltà del passaggio dell'archivio Pra dallo Stato alle Regioni..

Al fine di alleviare i disagi a carico dei contribuenti, il Dipartimento scrivente per salvaguardare il rapporto tra fisco e cittadino, ha dato un preciso orientamento in merito all'applicazione dell'istituto dell'annullamento in autotutela, che è uno strumento deflattivo del contenzioso tributario, assolutamente discrezionale da parte della Pubblica amministrazione e, pertanto, non sindacabile in sede di contenzioso tributario. Tale strumento, espressamente previsto dal D.P.R. n. 287 del 27/03/1992, è l'unica procedura che consente di bonificare i dati dell'archivio regionale delle tasse automobilistiche.

Inoltre, tale strumento, che trova la sua legittimazione nella sussistenza di due presupposti ‑ l'illegittimità dell'atto emanato e lo specifico, concreto ed attuale interesse pubblico alla eliminazione dell'atto medesimo ‑ rientra nelle normali procedure previste espressamente dalla normativa vigente in materia tributaria, per una trasparente ed efficace azione della Pubblica amministrazione per il contrasto all'evasione ed elusione fiscale nonché per un corretto e trasparente rapporto con il contribuente.

Per gli stessi motivi, si ribadisce ancora una volta, l'Ufficio non ha emesso cartelle esattoriali, che attengono la riscossione in senso proprio di somme richieste a titolo definitivo, ma ha optato per una procedura amministrativa meno invasiva attraverso lo strumento dell'atto di accertamento contro il quale il contribuente ha la possibilità di far valere le proprie ragioni in maniera meno gravosa.

(Dr. Mauro Pantaleo)

Ordine del giorno a firma dei consiglieri Pacenza, Borrello, Sculco, Racco, GuagliardiIn ordine al referendum sulla Riforma costituzionale”

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso e considerato che:

nel dicembre scorso questa assemblea ha votato, all'unanimità, la proposta di indire il referendum sulla “riforma costituzionale” e, assieme ad altri quattordici Assemblee legislative regionali, si è prontamente mobilitata per richiedere il referendum contro lo stravolgimento dell'architettura costituzionale che va a segnare un profondo squilibrio nel sistema democratico del Paese;

l'obiettivo primario deve essere il bene dei calabresi dentro interessi unitari e solidali;

l'offensiva contro la riforma costituzionale ha visto finora la Calabria attestata in prima fila e sempre in posizione di netta intransigenza;

in coerenza con gli orientamenti già espressi è necessario confermare un netto dissenso verso una riforma dissennata che provocherebbe danni irreparabili sia al funzionamento dello Stato che nei confronti dei cittadini, sul piano della disponibilità e della fruibilità di diritti irrinunciabili;

impegna

l'intera assemblea regionale a svolgere e sostenere tutte le iniziative tese a stimolare la partecipazione al voto referendario per contrastare con un netto “NO” il rischio di un'inaccettabile limitazione di diritti costituzionalmente riconosciuti, quali il diritto allo studio, alla salute ed alla sicurezza;

fa appello

a tutte le istituzioni democratiche della Calabria, in una libera e feconda dialettica che, prescindendo dalle appartenenze, produca ogni sforzo per respingere una riforma costituzionale che mette in seria discussione l'unità del Paese.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 119/8^, recante: “Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio di previsione dell'Aterp (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Crotone per l'anno finanziario 2006”. (Del. n. 71)

"Il Consiglio regionale

vista la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante: "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria" e, in particolare, l'art. 57, così come integrato e modificato dall'art. 5 della legge regionale 16 marzo 2004, n. 7;

vista la legge regionale 30 agosto 1996, n. 27 istitutiva delle Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale Pubblica;

considerato che con provvedimento del Consiglio di Amministrazione dell'Aterp (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della Provincia di Crotone n. 288 del 6 dicembre 2005 è stato approvato il progetto di Bilancio di previsione per l'anno 2006;

preso atto della deliberazione della Giunta regionale n. 39 del 30 gennaio 2006;

delibera

di approvare il progetto di Bilancio di previsione per l'anno 2006 dell'Aterp (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della Provincia di Crotone che si allega al presente atto per farne parte integrante e sostanziale".

(VEDI DOCUMENTO IN FORMATO IN PDF)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 120/8^, recante: “Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio di previsione dell'Aterp (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Vibo Valentia per l'anno finanziario 2006” - (Delibera n. 72)

"Il Consiglio regionale

vista la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante: "Ordinamento dei bilancio e della contabilità della Regione Calabria" e, in particolare, l'art. 57, così come integrato e modificato dall'art. 5 della legge regionale 16 marzo 2004, n. 7;

vista la legge regionale 30 agosto 1996, n. 27 istitutiva delle Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale Pubblica;

considerato che con provvedimento del Consiglio di Amministrazione dell'Aterp (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della Provincia di Vibo Valentia n. 207 del 31 ottobre 2005 è stato approvato il progetto di Bilancio di previsione per l'anno 2006;

preso atto della deliberazione della Giunta regionale n. 40 del 30 gennaio 2006;

delibera

di approvare il progetto di Bilancio di previsione per l'anno 2006 dell'Aterp (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della Provincia di Vibo Valentia che si allega al presente atto per farne parte integrante e sostanziale”.

(VEDI DOCUMENTO IN FORMATO IN PDF)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 121/8^, recante: “Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio di previsione dell'Aterp (Agenzia Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Catanzaro per l'anno finanziario 2006” - (Del. n. 73)

“Il Consiglio regionale

vista la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante: "Ordinamento dei bilancio e della contabilità della Regione Calabria" e, in particolare, l'art. 57, così come integrato e modificato dall'art. 5 della legge regionale 16 marzo 2004, n. 7;

vista la legge regionale 30 agosto 1996, n. 27 istitutiva delle Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale Pubblica;

considerato che con provvedimento del Consiglio di Amministrazione dell'Aterp (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della Provincia di Catanzaro n. 430 del 31 ottobre 2005 è stato approvato il progetto di Bilancio di previsione per l'anno 2006;

preso atto della deliberazione della Giunta regionale n. 41 del 30 gennaio 2006;

delibera

di approvare il progetto di Bilancio di previsione per l'anno 2006 dell'Aterp (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della Provincia di Catanzaro che si allega al presente atto per farne parte integrante e sostanziale".

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Proposta di provvedimento amministrativo numero 135/8^, recante: “Bilancio di previsione dell'Aterp (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della Provincia di Cosenza per l'anno finanziario 2006” - (Del. n. 74)

“Il Consiglio regionale

vista la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante: "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria" e, in particolare, l'art. 57, così come integrato e modificato dall'art. 5 della legge regionale 16 marzo 2004, n. 7;

vista la legge regionale 30 agosto 1996, n. 27 istitutiva delle Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale Pubblica;

considerato che con provvedimento del Commissario Straordinario dell'Aterp (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della Provincia di Cosenza n. 42 del 21 febbraio 2006 è stato approvato il progetto di Bilancio di previsione per l'anno 2006;

preso atto della deliberazione della Giunta regionale n. 147 del 20 marzo 2006;

delibera

di approvare il progetto di Bilancio di previsione per l'anno 2006 dell'Aterp (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della Provincia di Cosenza che si allega al presente atto per farne parte integrante e sostanziale".

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Proposta di provvedimento amministrativo numero 140/8^, recante: “Bilancio di previsione dell'Aterp (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) di Reggio Calabria per l'anno finanziario 2006” - (Del. n. 75)

"Il Consiglio regionale

vista la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante: "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria" e, in particolare, l'art. 57, così come integrato e modificato dall'art. 5 della legge regionale 16 marzo 2004, n. 7;

vista la legge regionale 30 agosto 1996, n. 27 istitutiva delle Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale Pubblica;

considerato che con provvedimento del Commissario Straordinario dell'Aterp (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della Provincia di Reggio Calabria n. 86 dell'1 marzo 2006 è stato approvato il progetto di Bilancio di previsione per l'anno 2006;

preso atto della deliberazione della Giunta regionale n. 152 del 20 marzo 2006;

delibera

di approvare il progetto di Bilancio di previsione per l'anno 2006 dell'Aterp (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della Provincia di Reggio Calabria che si allega al presente atto per farne parte integrante e sostanziale".

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Proposta di provvedimento amministrativo n. 126/8^ recante: “Bilancio di previsione dell'Apt (Azienda di Promozione Turistica) di Reggio Calabria per il periodo 01.01.2006 - 31.03.2006” - (Del. n. 76)

"Il Consiglio regionale

vista la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante: "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria" e, in particolare, l'art. 57, così come integrato e modificato dall'art. 5 della legge regionale 16 marzo 2004, n. 7;

vista la legge regionale 28 marzo 1985, n. 13 istitutiva delle Aziende di Promozione Turistica;

considerato che in base alla legge regionale n. 34 del 12 agosto 2002, in tema di "Riordino delle funzioni amministrative regionale e locali" e, in particolare, all'art. 54, come modificato dall'art. 11 delle legge regionale n. 1 dell'11 gennaio 2006, le funzioni e i compiti amministrativi esercitati dalle A.P.T. ai sensi dell'art. 5 della legge regionale 28 marzo 1985, n. 13, sono attribuiti alle Province;

che la deliberazione della Giunta regionale n. 36 del 16 gennaio 2006 dispone che il Commissario liquidatore provvede entro e non oltre il 31 marzo 2006 a svolgere le attività di estinzione di tutte le posizioni giuridico-patrimoniali inerenti all'A.P.T., nonché all'approvazione del Bilancio di liquidazione;

che l’Apt (Azienda di Promozione Turistica) di Reggio Calabria, con deliberazione dell'Amministratore n. 1 del 24 gennaio 2006, ha approvato il progetto di Bilancio di previsione per il periodo 1.1.2006 - 31.3.2006;

preso atto della deliberazione della Giunta regionale n. 113 del 27 febbraio 2006;

delibera

di approvare il progetto di Bilancio di previsione per il periodo 1.1.2006 - 31.3.2006 dell'Apt (Azienda di Promozione Turistica) di Reggio Calabria che si allega al presente atto per farne parte integrante e sostanziale".

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Proposta di provvedimento amministrativo n. 1368^, recante: “Bilancio di previsione dell'Apt (Azienda di Promozione Turistica) di Catanzaro per il periodo 01.01.2006 - 31.03.2006”. (Del. n. 77)

"Il Consiglio regionale

vista la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante: "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria" e, in particolare, l'art. 57, così come integrato e modificato dall'art. 5 della legge regionale 16 marzo 2004, n. 7;

vista la legge regionale 28 marzo 1985, n. 13 istitutiva delle Aziende di Promozione Turistica;

considerato che in base alla legge regionale n. 34 del 12 agosto 2002, in tema di "Riordino delle funzioni amministrative regionale e locali" e, in particolare, all'art. 54, come modificato dall'art. 11 delle legge regionale n. 1 dell'11 gennaio 2006, le funzioni e i compiti amministrativi esercitati dalle A.P.T. ai sensi dell'art. 5 della legge regionale 28 marzo 1985, n. 13, sono attribuiti alle Province;

che la deliberazione della Giunta regionale n. 36 del 16 gennaio 2006 dispone che il Commissario liquidatore provvede entro e non oltre il 31 marzo 2006 a svolgere le attività di estinzione di tutte le posizioni giuridico-patrimoniali inerenti all'A.P.T., nonché all'approvazione del Bilancio di liquidazione;

che l’Apt (Azienda di Promozione Turistica) di Catanzaro, con deliberazione dell'Amministratore n. 3 del 6 marzo 2006, ha approvato il progetto di Bilancio di previsione per il periodo 1.1.2006 - 31.3.2006;

preso atto della deliberazione della Giunta regionale n. 113 del 27 febbraio 2006;

delibera

di approvare il progetto di Bilancio di previsione per il periodo 1.1.2006 - 31.3.2006 dell'Apt (Azienda di Promozione Turistica) di Catanzaro che si allega al presente atto per farne parte integrante e sostanziale".

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Proposta di provvedimento amministrativo n. 137/8^, recante: “Bilancio di previsione dell'Apt (Azienda di Promozione Turistica) di Crotone per il periodo 01.01.2006 - 31.03.2006”. (Del. n. 78)

"Il Consiglio regionale

vista la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante: "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria" e, in particolare, l'art. 57, così come integrato e modificato dall'art. 5 della legge regionale 16 marzo 2004, n. 7;

vista la legge regionale 28 marzo 1985, n. 13 istitutiva delle Aziende di Promozione Turistica;

considerato che in base alla legge regionale n. 34 del 12 agosto 2002, in tema di "Riordino delle funzioni amministrative regionale e locali" e, in particolare, all'art. 54, come modificato dall'art. 11 delle legge regionale n. 1 dell'11 gennaio 2006, le funzioni e i compiti amministrativi esercitati dalle A.P.T. ai sensi dell'art. 5 della legge regionale 28 marzo 1985, n. 13, sono attribuiti alle Province;

che la deliberazione della Giunta regionale n. 36 del 16 gennaio 2006 dispone che il Commissario liquidatore provvede entro e non oltre il 31 marzo 2006 a svolgere le attività di estinzione di tutte le posizioni giuridico- patrimoniali inerenti all’Apt, nonché all'approvazione del Bilancio di liquidazione;

che l’Apt (Azienda di Promozione Turistica) di Crotone, con deliberazione dell'Amministratore n. 3 del 27 febbraio 2006, ha approvato il progetto di Bilancio di previsione per il periodo 1.1.2006 - 31.3.2006;

preso atto della deliberazione della Giunta regionale n. 149 del 20 marzo 2006;

delibera

di approvare il progetto di Bilancio di previsione per il periodo 1.1.2006 - 31.3.2006 dell'Apt (Azienda di Promozione Turistica) di Crotone che si allega al presente atto per farne parte integrante e sostanziale".

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Proposta di provvedimento amministrativo n. 138/8^, recante: “Bilancio di previsione dell'Apt (Azienda di Promozione Turistica) di Vibo Valentia per il periodo 01.01.2006 - 31.03.2006”. (Del. n. 79)

"Il Consiglio regionale

vista la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante: "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria" e, in particolare, l'art. 57, così come integrato e modificato dall'art. 5 della legge regionale 16 marzo 2004, n. 7;

vista la legge regionale 28 marzo 1985, n. 13 istitutiva delle Aziende di Promozione Turistica;

considerato che in base alla legge regionale n. 34 del 12 agosto 2002, in tema di "Riordino delle funzioni amministrative regionale e locali" e, in particolare, all'art. 54, come modificato dall'art. 11 delle legge regionale n. 1 dell'11 gennaio 2006, le funzioni e i compiti amministrativi esercitati dalle A.P.T. ai sensi dell'art. 5 della legge regionale 28 marzo 1985, n. 13, sono attribuiti alle Province;

che la deliberazione della Giunta regionale n. 36 del 16 gennaio 2006 dispone che il Commissario liquidatore provvede entro e non oltre il 31 marzo 2006 a svolgere le attività di estinzione di tutte le posizioni giuridico-patrimoniali inerenti all'Apt, nonché all'approvazione del Bilancio di liquidazione;

che l’Apt (Azienda di Promozione Turistica) di Vibo Valentia, con deliberazione dell'Amministratore n. 1 dell'8 febbraio 2006, ha approvato il progetto di Bilancio di previsione per il periodo 1.1.2006 - 31.3.2006;

preso atto della deliberazione della Giunta regionale n. 150 del 20 marzo 2006;

delibera

di approvare il progetto di Bilancio di previsione per il periodo 1.1.2006 - 31.3.2006 dell'Apt (Azienda di Promozione Turistica) di Vibo Valentia che si allega al presente atto per farne parte integrante e sostanziale".

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Proposta di provvedimento amministrativo n. 142/8^, recante: “Bilancio di previsione dell'A.P.T. (Azienda di Promozione Turistica) di Cosenza per il periodo 01.01.2006 - 31.03.2006”. (Del. n. 80)

"Il Consiglio regionale

vista la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante: "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria" e, in particolare, l'art. 57, così come integrato e modificato dall'art. 5 della legge regionale 16 marzo 2004, n. 7;

vista la legge regionale 28 marzo 1985, n. 13 istitutiva delle Aziende di Promozione Turistica;

considerato che in base alla legge regionale n. 34 dei 12 agosto 2002, in tema di "Riordino delle funzioni amministrative regionale e locali" e, in particolare, all'art. 54, come modificato dall'art. 11 delle legge regionale n. 1 dell'11 gennaio 2006, le funzioni e i compiti amministrativi esercitati dalle A.P.T. ai sensi dall'art. 5 della legge regionale 28 marzo 1985, n. 13, sono attribuiti alle Province;

che la deliberazione della Giunta regionale n. 36 del 16 gennaio 2006 dispone che il Commissario liquidatore provvede entro e non oltre il 31 marzo 2006 a svolgere le attività di estinzione di tutte le posizioni giuridico-patrimoniali inerenti all'A.P.T., nonché all'approvazione del Bilancio di liquidazione;

che l’Apt (Azienda di Promozione Turistica) di Cosenza, con decreto del Commissario n. 3 del 20 marzo 2006, ha approvato il progetto di Bilancio di previsione per il periodo 1.1.2006 - 31.3.2006;

preso atto della deliberazione della Giunta regionale n. 205 del 27 marzo 2006;

delibera

di approvare il progetto di Bilancio di previsione per il periodo 1.1.2006 - 31.3.2006 dell'A.P.T. (Azienda di Promozione Turistica) di Cosenza che si allega al presente atto per farne parte integrante e sostanziale".

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Proposta di provvedimento amministrativo numero 132/8^, recante: “Ratifica decreto Presidente Consiglio regionale n. 32 del 18 settembre 2005 concernente “Designazione di un componente nella sezione regionale della Corte dei conti (Art. 7, comma 9 – legge 5 giugno 2003, n. 131)” (Del. n. 81)

"Il Consiglio regionale

premesso che con decreto del Presidente del Consiglio regionale 18 settembre 2005, n. 32, il dott. Vittorio Cirò Candiano è stato designato quale componente della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti presso la Regione Calabria, ai sensi dell'art. 7, comma 9, della legge 5 giugno 2003, n. 131 e con le procedure previste dal Regolamento interno del Consiglio regionale e dalla legge regionale 4 agosto 1995, n. 39;

considerato che la citata legge regionale n. 3911995 disciplina la proroga degli organi amministrativi, nonché le nomine e le designazioni di competenza regionale, anche con ricorso all'esercizio del potere sostitutivo da parte del Presidente del Consiglio regionale;

che la designazione di cui trattasi è preordinata ad integrare del proprio componente regionale la Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti presso la Regione Calabria, ai sensi dell'art. 7, comma 9, della legge 5 giugno 2003,n.131;

preso atto della nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Segretariato Generale - Ufficio Studi e Rapporti Istituzionali - Servizio per il personale della Magistratura prot. Usg. Usr 165711.6.14.3 del 7 marzo 2006, in ordine al procedimento adottato per la designazione del dott. Vittorio Cirò Candiano quale componente della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti presso la Regione Calabria;

ravvisata l'opportunità al riguardo, di sottoporre a ratifica del Consiglio regionale il succitato decreto del Presidente del Consiglio regionale del 18 settembre 2005, n. 32 avente ad oggetto: "Designazione di un componente nella Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti (art. 7, comma 9 legge 5 giugno 2003, n. 131";

delibera

di ratificare il decreto del Presidente del Consiglio regionale 18 settembre 2005, n. 32, confermando la designazione del dott. Vittorio Cirò Candiano quale componente della Sezione regionale di controllo della Corte di Conti presso la Regione Calabria, ai sensi dell'art. 7, comma 9, della legge 5 giugno 2003, n. 131".