VIII legislatura

14.

Seduta di giovedì 22 dicembre 2005

 

Presidenza del Presidente Giuseppe Bova

La seduta inizia alle 11,40

Antonio BORRELLO, Segretario questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di mozione

Antonio BORRELLO, Segretario questore

Legge la mozione presentata alla Presidenza.

(E’ riportata in allegato)

Per il ventennale del referendum contro la centrale a carbone a Gioia Tauro

PRESIDENTE

Prego i consiglieri di prendere posto perché devo fare una comunicazione.

Qualche settimana fa la dottoressa Battistello amministratrice delegata della Contship ha invitato personalità calabresi e nazionali al decennale del porto di Gioia Tauro. E’ stato un evento vero e di grande impatto sui media e sull’opinione pubblica nazionale.

Gioia Tauro è un grande successo, quasi un miracolo. Certo l’intuizione dell’imprenditore Ravano, la scelta di scommettere su quell’area, la qualità delle maestranze sono state una componente di assoluto rilievo di questa straordinaria vicenda.

Tutto ciò, come noi sappiamo, è stato importante e soprattutto vero. Ma qui stamattina vorrei ricordare qualcosa che era vero già da prima che questo avvenisse.

Sono passati 20 anni dal 22 dicembre 1985, quando le popolazioni e le amministrazioni dei comuni attorno a Gioia Tauro, al di là e al di sopra delle appartenenze politiche, fecero un referendum per difendere assieme all’ambiente di quella piana, il futuro del porto.

Il Consiglio regionale della Calabria onorò quel referendum facendo proprie – con un proprio voto su un documento formale – le istanze delle popolazioni e dei comuni di quell’area.

Come dire che la Calabria scelse in propria autonomia la propria strada e il proprio futuro. I potenti e i benpensanti di allora volevano costruirci una mega-centrale a carbone ed un terminal carbonifero. I calabresi no.

E’ una bella storia e soprattutto un grande momento. Noi oggi assieme a Lega Ambiente Calabria abbiamo voluto ricordare quel momento. Io lo sto facendo qui con semplicità. Ne stanno discutendo in assemblea proprio gli studenti della piana di Gioia Tauro.

Stasera a Polistena si terrà un’assemblea unitaria aperta a tutti. Qui in Consiglio c’è una postazione mobile delle Poste italiane che sta facendo un annullo filatelico speciale su una cartolina e un francobollo che celebrano questo evento.

Anche di questo il Consiglio è stato protagonista. Di questo evento consegneremo a ciascuno di voi una cartellina che sarà esposta – da ora in poi – nel Museo nazionale delle Poste italiane. Filatelici di tutto il mondo hanno telefonato per avere il francobollo con l’annullo speciale.

Ne siamo compiaciuti. Solo questo? No. Noi vi diamo quell’evento come memoria, ma al contempo come senso di noi stessi, come spinta verso il futuro. Come il terreno peculiare di una identità positiva dei calabresi.

Di questo il Consiglio regionale della Calabria vuole essere geloso custode e instancabile animatore. Il Consiglio come luogo, risorsa, espressione autentica di rappresentanza delle nostre comunità, della comunità calabrese. Parte di una vicenda che ci porta a dire con passione – come recita una vecchia canzone – “la storia siamo noi”, affidandola alle giovani generazioni come il germe fecondo di una idea, di un sogno per una Calabria migliore, più sicura, più giusta e più progredita.

Ricordate, in quest’Aula qualche mese fa l’abbiamo chiamato il “sogno europeo”. Ritengo che di queste cose il sud, la Calabria, l’Italia hanno bisogno come il pane che mangiamo e come l’aria che respiriamo.

L’idea e l’impegno per uno sviluppo sostenibile basato sulla ricerca, la conoscenza, l’integrazione sociale, la responsabilità collettiva.

Una grande apertura non più solo enunciata verso i paesi extra-europei del Mediterraneo e improntata ai valori della pace e della non violenza.

E’ una idea ardita del futuro all’altezza delle sfide poste dalla società globale, in alternativa vi sono vecchie, affannate utopie e frontiere.

Penso che quei nostri corregionali 20 anni fa avvertivano in qualche modo il bisogno di questa prospettiva ed impegnandosi in prima persona ci hanno indicato le vicende da seguire.

Era giusto onorarli, ricordarli e seguirne la traccia.

Sull’atto intimidatorio ai danni del consigliere Sculco

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.

Franco Mario PACENZA

Signor Presidente, onorevoli colleghi, chiedo la parola per come abbiamo convenuto ieri in Conferenza dei capigruppo, perché abbiamo immediatamente ritenuto tutti quanti necessario aprire la seduta di questo Consiglio per esprimere formalmente e solennemente lo sdegno, la preoccupazione del Consiglio regionale per quanto è avvenuto ieri con l’intimidazione al collega Enzo Sculco capogruppo della Margherita.

Dicevo che abbiamo ritenuto tutti quanti - senza alcun tentennamento – necessario esternare ancora una volta anche qui lo sdegno e la preoccupazione avendo anche la presunzione di interpretare un sentimento molto ampio di tutti i calabresi onesti.

Si allunga la lista di un fenomeno sempre più preoccupante. Quello avvenuto ad Enzo ieri è la continuazione di una tristissima fase politica ed istituzionale.

Ecco perché noi abbiamo il dovere di tenere sempre come abbiamo fatto in queste settimane, in questi mesi alta l’attenzione ed il rigore. Non è né un rito né un fatto di vicinanza e solidarietà perché si tratta di un collega consigliere regionale.

Lo faremo – che lo si sappia – ogni qualvolta fatti così deprecabili e così odiosi dovessero manifestarsi nella nostra regione.

Lo facciamo e abbiamo anche la consapevolezza che solo questo non basta, ma per intanto è giusto farlo e sottolinearlo perché guai a noi se dovessero sopraffarci momenti di rassegnazione o di ritualità.

L’atto perpetrato ai danni di Enzo Sculco ieri è una gravissima intimidazione che per fortuna non ha provocato danni né a lui né ad altre persone abitanti in quell’area della città di Crotone, ma è un chiaro segnale di intimidazione che noi dobbiamo respingere sdegnatamente e dobbiamo riaffermare che questo Consiglio regionale continuerà e se è possibile intensificherà ulteriormente gli sforzi per sconfiggere la mala pianta mafiosa e criminale. E per costruire, ripeto, per come si è fatto in queste settimane, il consenso e la consapevolezza più larga possibile che questa è la prima grande battaglia di civiltà e di vivibilità per la nostra regione.

Quindi, abbiamo ritenuto opportuno aprire questa seduta con questo messaggio di vicinanza al collega Sculco ma anche con un messaggio che ripropone e risottolinea pari pari gli impegni ed il percorso che nelle settimane il Consiglio regionale è stato capace di costruire.

Quindi, con fermezza ribadiamo quella impostazione e quegli obiettivi e diciamo che non ci faremo non solo intimidire, ma non arretreremo di un millimetro su battaglie che sono – ripeto – strategiche e fondamentali per lo sviluppo e la storia di questa regione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.

Luigi FEDELE

Grazie Presidente, anche da parte nostra abbiamo già espresso in Conferenza dei capigruppo – in sua presenza tra l’altro – innanzitutto la nostra solidarietà al collega quando abbiamo appreso la notizia, ma a dir la verità anche la grande preoccupazione oltre alla solidarietà per quello che sta succedendo in questi ultimi mesi e non solo.

Non è la prima volta che il Consiglio regionale affronta queste tematiche negli ultimi anni, ma nell’ultimo periodo in modo particolare e certo la cosa non è sicuramente positiva. Quando gli attacchi arrivano a colpire la massima istituzione regionale calabrese, credo che bisogna anche interrogarsi sul perché e sul percome questo accade.

Noi intanto speriamo che dalle indagini si possa arrivare a scoprire il colpevole intanto per un fatto di tranquillità e serenità nei confronti del collega Sculco ma in ogni caso ci affidiamo alle forze dell’ordine, alla magistratura affinché vadano avanti ma anche in quell’opera che noi riteniamo ancora più importante di prevenzione.

Perché indubbiamente i riflettori sono puntati sulla Calabria e non sono puntati per gli aspetti positivi che sono tantissimi rispetto ai pochi che sono quelli negativi.

Sarebbe veramente molto bello che questo possa succedere e cioè che a fine anno questa sia l’ultima volta che il Consiglio regionale discuta di queste tematiche. Speriamo che non debbano più succedere nei confronti di nessun collega, di nessun amministratore, di nessuno in Calabria e tra questi ricordiamo anche i tanti imprenditori.

Noi certamente dobbiamo fare la nostra parte con il lavoro, con l’attività e con l’esempio cercando di trovare quelle soluzioni che possano andare nell’interesse dei calabresi in un momento difficile per la regione.

Su questo tema più volte, lo abbiamo ricordato, Presidente Loiero, troverà tutta la nostra collaborazione perché non potrebbe essere sicuramente cosa diversa. Grazie.

PRESIDENTE

Il collega Pacenza ha espresso la propria posizione, la propria solidarietà a nome dell’Unione. Lo stesso ha fatto il collega Fedele a nome di tutta la Casa delle libertà.

Anche stavolta il Consiglio si esprime come un sol uomo. La discussione su questo punto è conclusa. Mi consento di chiamare immediatamente i capigruppo al banco.

(I capigruppo si portano al banco della Presidenza)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.

Franco Mario PACENZA

Signor Presidente, le chiedo di dar corso al deliberato assunto ieri in Conferenza dei capigruppo e le chiedo di inserire al primo punto all’ordine del giorno l’esercizio provvisorio che è stato già approvato dalla Commissione e poi il bilancio preventivo del Consiglio regionale 2006 che ha avuto – anche questo – il parere della Conferenza dei capigruppo nella giornata di ieri.

Quindi al primo punto l’esercizio provvisorio e al secondo punto il bilancio del Consiglio e poi continuando con i punti previsti dall’ordine del giorno.

PRESIDENTE

Siccome non vedo osservazioni e se ho capito bene la proposta è avanzata a nome della seconda Commissione alla unanimità, così come dalla Conferenza dei capigruppo anche alla unanimità, avendo inoltre chiamato i capigruppo al banco che me lo hanno confermato, quindi metto in votazione la proposta.

(Il Consiglio approva)

Allora al primo punto dell’ordine del giorno c’è l’esercizio provvisorio, al secondo punto il bilancio di previsione del Consiglio e a seguire il resto.

Comunico ai colleghi – vi chiedo scusa per non averlo fatto poco fa, mi ha ripreso il collega Chiarella – che il collega Chiarella ha presentato una mozione sulla chiusura dell’ospedale militare di Catanzaro, io mi consentirò più tardi se i colleghi sono d’accordo – ritengo, tra l’altro, che nessuno di noi è d’accordo che si chiuda qualcosa in Calabria, tanto più questo ospedale militare – di sottoporla formalmente all’inserimento.

(Interruzione)

Non è una querelle che riguarda questioni tra campanili calabresi, è un altro livello per cui con questo spirito ne ho parlato.

Comunque va distribuito il bilancio di previsione.

Progetto di legge numero 45/8^ d’iniziativa della Giunta regionale recante: “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio di previsione per l’anno finanziario 2006”

PRESIDENTE

La parola al relatore, onorevole Naccari Carlizzi, Presidente della seconda Commissione per la relazione.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Signor Presidente, onorevoli colleghi, come è noto la Commissione ha licenziato l’esercizio provvisorio.

Devo sottolineare che i componenti della minoranza hanno espresso un voto di astensione circa l’esercizio provvisorio, che è stato sottolineato anche dall’assessore Adamo come un segno di responsabilità istituzionale a fronte di un momento di complessità – per usare un termine un po’ particolare – del bilancio regionale e dell’attuale stato dei conti.

Come è noto, l’assessore Adamo ha indirizzato una lettera ai capigruppo e ai responsabili della Commissione bilancio e della Commissione del piano per evidenziare il problema di quello che è un vero e proprio deficit strutturale del bilancio della Regione.

Come tutti sanno, noi siamo anche in una fase di analisi del rendiconto del bilancio d’esercizio dell’anno precedente, anche alla luce delle considerazioni svolte dalla Corte dei conti.

Ci è sembrato opportuno e corretto immaginare di poter approvare l’esercizio provvisorio e di poterlo portare all’approvazione del Consiglio regionale rispetto ad una riflessione più approfondita e metodologicamente più corretta che occorrerà fare del bilancio di previsione 2006, del vero e proprio bilancio di previsione previa approvazione del documento di programmazione economica e finanziaria regionale.

Come tutti sanno, il Dpefr doveva essere trasmesso in Commissione per settembre. E - solo quella che è stata definita in Commissione – una consapevolezza più matura di quello che è lo stato della finanza regionale ha suggerito al Vicepresidente Adamo di iniziare una fase di confronto con le parti sociali. Ha dovuto riscontrare anche la nuova entità del deficit regionale per poterla inserire in un percorso metodologico più corretto e più aderente a quello che è l’attuale stato dei conti.

Credo che sia, però, importante sottolineare che se la Commissione ha ritenuto opportuno approvare con l’astensione, ripeto, della minoranza l’esercizio provvisorio, ha pensato anche di dover raccomandare alla Giunta una trasmissione tempestiva della bozza di bilancio e quindi dell’emendamento alla bozza di bilancio già presentata anche per poter avere il tempo necessario per poterla approfondire.

In quella sede l’assessore Adamo ha messo in evidenza come sia intendimento della Giunta proporre un vero e proprio bilancio tecnico che quindi consenta di rientrare rispetto a quelle che sono le previsioni di deficit strutturale del bilancio.

Rispetto a questo bilancio tecnico, la Commissione tutta non si è assolutamente sottratta ad una attenzione ad operare quei tagli, quegli interventi e quei sacrifici che una fase delicata del bilancio regionale e dei conti finanziari regionali impongono.

Ma è anche chiaro che la Commissione ha necessità di avere il tempo necessario per poter approfondire quella proposta, anche per inserirvi quegli opportuni segnali di cambiamento, di riforma, metodologici senza i quali il documento sarebbe in qualche maniera un testo arido che non innesta quegli effetti di cambiamento e di contrasto alle distorsioni economiche che sono evidenziate sia nella relazione al bilancio che nella lettera dell’assessore Adamo.

Proprio per questo, riteniamo opportuno che si sottolinei l’esigenza dell’approvazione di un documento metodologico che possa fissare la tempistica di un processo di riforma del bilancio regionale, che possa evidenziare l’importanza di un cambiamento di metodo rispetto alla dinamica della spesa pubblica. Significando che chiaramente la Commissione non si vuol in alcun modo sottrarre all’esigenza di definire entro gennaio questo tipo di documento ed il bilancio di previsione.

Siamo convinti che non sia opportuno aspettare il termine di fine marzo assegnato per l’approvazione del bilancio: le emergenze, la situazione attuale dei conti pubblici regionali comporta un’assunzione di responsabilità che consenta entro fine gennaio di approvare tale documento.

Ribadisco – non c’è il Presidente della Giunta, ma lo faremo anche con un incontro formale con il Presidente stesso – che l’esigenza di trasmettere al più presto da parte della Giunta il maxi emendamento al bilancio è contrapposta a quella che è la necessità della Commissione di dover approfondire e inserire nello stesso bilancio elementi di cambiamento importanti e radicali rispetto alla dinamica della spesa pubblica.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Talarico. Ne ha facoltà.

Francesco TALARICO

Grazie Presidente, noi in Commissione la volta scorsa abbiamo assunto un atteggiamento responsabile con la nostra astensione e non con il voto contro questa manovra che riguarda sostanzialmente l’opportunità e la possibilità data alla Regione Calabria di poter proseguire nell’ambito dei tre dodicesimi e contestualmente anche liberare in maniera aperta i tre settori strategici molto delicati quali sono la forestazione, i trasporti e il Por Calabria.

L’abbiamo fatto con un atteggiamento responsabile, ma nello stesso tempo diciamo in maniera chiara e decisa che oggi siamo al 22 dicembre. La scadenza del 15 settembre, che era quella prevista per il deposito del documento di programmazione economica e finanziaria, è stata completamente disattesa.

Noi stiamo parlando di bilancio quando non abbiamo nessuna possibilità, perché la Giunta non ce l’ha data, di avere un minimo di programmazione, di strategia, di capire che cosa questo Governo regionale, questa Giunta regionale vuol fare per il futuro.

Sono tante le questioni aperte, le problematiche della Calabria e avremmo voluto con lo spirito della collaborazione andare a fondo di quelle che sono le grandi problematiche della Calabria: la disoccupazione, il prodotto interno lordo, le denunce fatte dall’assessore Adamo del grave rischio di dissesto finanziario. E penso che non ci sia nessuno che ne gioisce né la maggioranza né l’opposizione.

C’è, da calabresi, una grande preoccupazione per quello che avviene e che può succedere.

Vogliamo, allora, andare a fondo per capire se interventi demagogici quali l’abolizione del ticket poi alla fine si possano trasformare in grave danno rispetto alle politiche di sviluppo della nostra regione.

Tutto questo noi lo vorremmo capire attraverso il documento di programmazione economica e finanziaria. Ecco perché colgo l’occasione, Presidente, per invitare la Giunta a fare in fretta, a trasmettere gli atti in Commissione per poter analizzare e guardare con attenzione, per poter iniziare il percorso tipico del Consiglio regionale che è quello dell’ascolto della società calabrese.

Non solo le organizzazioni sindacali, come ha fatto la Giunta, ma magari anche la Confindustria, la Cna, la Confartigianato, la Confcommercio, tutti i settori importanti della nostra società calabrese.

Questo è il percorso che abbiamo sempre compiuto in Commissione. Non la voglio far lunga, Presidente, volevo solo ribadire questo formalmente alla Giunta e invito anche lei, Presidente a volersene far carico così come ha fatto anche il Presidente della Commissione per poter guardare un po’ a quali sono le strategie ed i percorsi.

Perché le questioni sono tante e sotto gli occhi di tutti, le emergenze sono veramente drammatiche all’interno della nostra regione e non si possono affrontare attraverso un vivere alla giornata cercando di mettere delle pezze.

Questo è un dato essenziale su quale, ritengo, si sostanzia il nostro voto di astensione che riguarda anche una sollecitazione forte e chiara rispetto agli strumenti economici e finanziari.

PRESIDENTE

Nessun altro chiede di parlare per discussione generale.

Pongo in votazione l’articolo 1 per come formulato.

Luigi FEDELE

Dopo posso fare, Presidente, una dichiarazione di voto?

PRESIDENTE

Dopo sul voto generale? Sì.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Per dichiarazione di voto ha chiesto di parlare l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.

Luigi FEDELE

Brevemente, Presidente, intanto da parte nostra, da parte di Forza Italia confermiamo quello che diceva il collega Talarico e ci asteniamo su questo provvedimento. Voglio anche dire – credo sia giusto ribadirlo – che anche quest’anno come i precedenti si va ad approvare l’esercizio provvisorio a fine anno perché il nuovo bilancio non è stato approvato.

Ricordo negli anni scorsi quanti interventi da parte del centro-sinistra ci sono stati che denunciavano le grandi inadempienze da parte del centro-destra che non riusciva ad approvare il bilancio nei termini, ecc…

E’ chiaro che quando si fa opposizione è una cosa e quando si governa è un’altra.

Perciò, vi direi sia su questo campo che su altro, di evitare dichiarazioni e demagogia perché non è facile governare la Calabria, noi lo sappiamo come lo sapete voi. Però come vedete ci stiamo ritrovando a distanza di un anno con un altro Governo che sta facendo le stesse cose, anzi – se posso permettermi – non so se è peggio, perché in effetti del nuovo bilancio ancora non c’è traccia. Nemmeno in Giunta credo sia stato approvato quello definitivo, in Commissione non esiste.

Chiaramente siamo forse più in ritardo rispetto agli altri anni.

Pertanto, anche quest’anno come avete fatto voi forse gli altri anni per spirito di responsabilità, sarà approvato con il nostro voto di astensione questo esercizio provvisorio, ma rimarcando ancora una volta che mi pare non ci siano novità, anzi si sta andando peggio, forse, di come si poteva fare gli altri anni considerando le difficoltà che noi conosciamo, ma che forse voi da opposizione pensavate di non sapere. Grazie.

PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto ha chiesto di parlare l’onorevole Dima. Ne ha facoltà.

Giovanni DIMA

Presidente, brevemente per confermare la linea che già i colleghi della minoranza hanno espresso. Abbiamo avuto modo di essere abbastanza chiari nella ultima seduta di Commissione bilancio, quella che si è tenuta l’altro ieri qui a Reggio Calabria in occasione dell’audizione del Vicepresidente nonché assessore al bilancio, onorevole Adamo.

L’astensione, cioè, per quanto ci riguarda è un atto dovuto rispetto alla necessità di mettere in moto subito l’attività istituzionale della Regione, quindi del Consiglio regionale e ancora della Giunta regionale.

Un voto di astensione, dicevo, che va nella direzione dell’assunzione di responsabilità anche da parte dei gruppi di minoranza.

Voglio sottolineare, così come abbiamo fatto anche l’altra sera, che sulla discussione rispetto al bilancio di previsione i gruppi di minoranza vogliono affrontare fino in fondo la questione di merito. Perché dopo le recenti affermazioni del Vicepresidente della Giunta, onorevole Adamo, rispetto ad un rischio di pre-dissesto, addirittura di dissesto della Regione Calabria noi vogliamo dei chiarimenti di merito. Vogliamo capire fino in fondo e soprattutto comprendere quali sono i rischi reali che questa nostra Regione corre rispetto anche alle affermazioni del collega Adamo.

Aggiungo – lo dico perché lo abbiamo dichiarato in Commissione, ma è opportuno ribadirlo anche qui in Aula – che alcune iniziative della Giunta regionale dal nostro versante ci sembrano assolutamente contraddittorie o comunque non in linea con una politica di severità nei conti della Regione.

I ticket, la questione dei forestali, dei trasporti. Sono tre degli episodi che hanno caratterizzato negli ultimi tempi il dibattito non solo in Aula, ma anche nella società calabrese per cui riteniamo che l’occasione dell’approvazione del bilancio di previsione è anche un’opportunità per capire fino in fondo non solo nei numeri ma soprattutto nella strategia politica di governo di questa attuale maggioranza di governo.

Lì è l’occasione che noi vogliamo raccogliere per proposte, ma soprattutto per dare finalmente al bilancio della Regione una giusta indicazione.

Mi fermo qui per ribadire ancora una volta il voto di astensione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.

Franco Mario PACENZA

Signor Presidente, la discussione nel merito la faremo al momento giusto, quando discuteremo del bilancio.

Di norma sull’esercizio provvisorio essendo uno strumento squisitamente tecnico ed operativo, non c’è mai stata discussione né politica né di fase; siccome,però, si sta presentando da parte della opposizione una situazione che non mi pare corrisponda al vero, io nei tre minuti che mi spettano vorrei ricapitolare.

Per intanto il bilancio è stato depositato il 26 ottobre. Successivamente, ci sono state in questa Regione vicende finanziarie delicatissime. Hai voglia che quando si fa riferimento all’eredità ci sono alcune stizze. Tra un po’ discuteremo del bilancio preventivo dell’Afor.

Io invito alcuni colleghi a guardarsi anche la relazione sull’Afor. Tre giorni fa c’è stato un accordo molto tormentato sulla vicenda dei trasporti. Sono state tutte condizioni che hanno avuto al centro condizioni economiche rinvenienti – alcune per la verità di un recente passato ed altre di un passato remoto –, che non potevano che avere delle ricadute sulla discussione che riguarda il bilancio 2006 e anche la stessa definizione del Dpef.

Penso che rappresentare una situazione in cui si dice che siamo alle solite, non corrisponda al vero anche perché non si tratta qui di fare cronistoria rispetto ai tempi dei bilanci degli anni passati, ma anche per alcuni elementi posti nel dibattito politico in questi giorni a proposito del rischio di dissesto di questa Regione, non mi pare che tutto ciò possa essere letto come un fatto strumentale.

I dati sono stati indicati, i fatti e le circostanze sono state enunciati con altrettanta chiarezza. Il dibattito che c’è stato in seconda Commissione qualche giorno fa lo ha confermato.

Noi ribadiamo la preoccupazione sullo stato finanziario della Regione che è sicuramente preoccupante ed oggi mettiamo un punto per avere una maggiore tranquillità, ma non rinunciamo strategicamente e anche in coerenza con la discussione che c’è stata e con le denunce che sono state fatte sul piano politico ed istituzionale, a fare in modo che nel giro di qualche settimana si possa avere il bilancio preventivo 2006.

Questo è uno degli atti propedeutici per un ragionamento sia sul risanamento della Regione che sulla riforma del bilancio della Regione. Che nessuno pensi che si possa tornare a discutere di bilanci in estate o addirittura in autunno. I tempi maturi per discutere del bilancio preventivo sono questi e bisogna costruire le condizioni affinché la Giunta prima, la Commissione poi, il Consiglio definitivamente siano messi tutti nelle condizioni di avere un quadro certo, un quadro di riferimento vero, ma assumendosi per intanto la responsabilità che loro compete ad ogni livello istituzionale di riferimento.

Penso, lo ripeto, che quando si dice che siamo alle solite, questo non corrisponda al vero.

Soprattutto c’è una fortissima preoccupazione, per quanto ci riguarda, sullo stato finanziario della Regione e noi assolutamente non ci riteniamo né rassegnati né vogliamo rinunciare ad un’assunzione di responsabilità che fa i conti – è il caso di dirlo – anche con le contraddizioni e l’eredità cui ci siamo trovati di fronte.

PRESIDENTE

Nessun altro chiede di parlare. Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 110/8^, recante: “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2006”

PRESIDENTE

Il secondo punto all’ordine del giorno recita: Proposta di provvedimento amministrativo numero 110/8^, recante: “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2006”.

Il provvedimento è stato licenziato alla unanimità dell’Ufficio di Presidenza e con il parere unanime della conferenza dei gruppi.

Il collega Borrello, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

Antonio BORRELLO, relatore

Signor Presidente, solo qualche secondo intanto per richiamarmi integralmente alla relazione scritta allegata allo stesso bilancio e poi per sottolineare il dato tecnico politico che emerge dallo stesso bilancio. Cioè, c’è una forte contrazione della spesa che oscilla nella fascia che va dal 10 al 50 per cento.

Questo a dimostrazione di una impostazione che tende ad azionare meccanismi di spesa che siano compatibili con le esigenze di una fase politica molto delicata e che rispetto a questo spesso e volentieri lascia anche qualche polemica in più.

Inoltre, volevo aggiungere che è stato anche in qualche modo avviato un percorso di ristrutturazione dello stesso bilancio, cercando di renderlo il più possibile leggibile e trasparente. Infatti, purtroppo negli anni – non si tratta di risalire ad uno, a due o a tre ma da sempre possiamo dire – questo bilancio ha sempre dato adito a preoccupazioni, perché in effetti una leggibilità vera non c’è mai stata.

In più, ci sono delle spese una tantum legate alla legge sull’esodo e alla indizione dei concorsi per l’assunzione del personale essendo la dotazione organica del Consiglio fortemente carente.

PRESIDENTE

Non ci sono richieste di parola sul dibattito generale. Non ci sono neanche emendamenti.

Pongo in votazione il bilancio di previsione del Consiglio regionale.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 109/8^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione dell’Afor (Azienda forestale della Regione Calabria) per l’anno finanziario 2005”

PRESIDENTE

Il terzo punto all’ordine del giorno recita Proposta di provvedimento amministrativo numero 109/8^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione dell’Afor (Azienda forestale della Regione Calabria) per l’anno finanziario 2005”.

L’onorevole Pacenza, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

Franco Mario PACENZA, relatore

Presidente, lo richiamavo già prima. Io vorrei che i colleghi avessero chiaro il dato. Noi discutiamo e prendiamo atto perché ai sensi della legge 20 il Consiglio regionale deve solo prendere atto dei bilanci degli enti strumentali.

Discutiamo il 22 dicembre il bilancio provvisorio 2005. Questa è la prova provata di una condizione di grandissima sofferenza e anzi i colleghi ricorderanno che già nella passata seduta ciò era stato rappresentato da più colleghi e ricordo l’onorevole Censore che giustamente e sistematicamente sollecitava la ratifica del bilancio dell’Afor perché quell’amministrazione non è in condizioni di poter deliberare soprattutto in costanza di alcune sofferenze per quanto riguarda le maestranze.

C’è dentro il percorso sia del consiglio di amministrazione che propone l’atto che dello stesso collegio dei revisori. Anche il percorso tormentato dell’anno precedente e dell’anno in corso. Il fatto che ci siano stati avvicendamenti all’interno della gestione dell’amministrazione dell’Afor e poi anche alcune vicende finanziarie ha un impatto delicatissimo sul percorso.

Quindi, io non devo aggiungere altro se non sottolineare che bisogna trovare un modo come fatti del genere non abbiano più a verificarsi.

Un bilancio preventivo non può essere approvato 8 giorni prima della fine dell’anno. E’ la dimostrazione della sofferenza fortissima, su cui io penso ognuno debba riflettere e trarne le dovute conseguenze.

Poi, dentro questa proposta di bilancio c’è la rappresentazione tecnico-politica di quello che è avvenuto nel comparto forestale a cavallo tra l’anno 2004-2005 e c’è la famosa sofferenza che tanto ha fatto discutere nelle settimane passate che riguarda 45 milioni di euro che preventivati nel fabbisogno non trovavano poi copertura finanziaria.

Concludo chiedendo l’approvazione e la ratifica dell’atto amministrativo e non so se esiste ancora, Presidente, l’immediata esecutività dell’atto. Se esiste, le chiedo di utilizzarla per permettere proprio all’amministrazione dell’ente di poter operare già nelle prossime ore. Grazie.

PRESIDENTE

Il collega Pacenza è stato ben dentro il quarto d’ora che aveva. Ricordo a tutti i colleghi che hanno un quarto d’ora massimo per la relazione e 10 minuti per gli interventi.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Morelli. Ne ha facoltà.

Francesco MORELLI

Signor Presidente, onorevoli colleghi, il problema dell’Afor si inserisce nelle molteplici difficoltà che attanagliano la Regione Calabria. Verosimilmente la condizione organizzativa, tecnica, economica e societaria non favorisce uno sviluppo della stessa azienda. Questo perché i problemi che hanno riguardato l’Afor non sono responsabilità soggettive di una gestione specifica e legislativa o di una specifica gestione di governo regionale o di governo dell’Azienda.

Ma forse, mi permetterei di dire all’onorevole Pacenza, sono mutate quelle condizioni per le quali il legislatore nel 1992 ha creato, ha pensato, ha messo sul mercato un’azienda tipo l’Afor.

Evidentemente i mali ci sono ma hanno radici lontane. Pertanto, poiché questo sistema di creazione di positività pensata nel 1992 è mutato, è necessario adeguare ad oggi – così come peraltro mi risulta che l’assessore al ramo stia pensando – il modello organizzativo dell’Azienda stessa. Per esempio, pensare ad un modello partecipativo.

Oggi come oggi, collega Pacenza, ci troviamo sicuramente a dover discutere dell’Afor, di un bilancio previsionale 2005; ma non sono colpe addebitali alla gestione o alla mancata prudenza gestionale da parte degli amministratori. Perché evidentemente siamo anche riusciti ad andare alla ribalta della cronaca per questo, ci trasciniamo dietro problematiche lontane.

Per esempio, un modello nuovo di governance amministrativa nella stessa Afor così come tra l’altro all’inizio si stava pensando di attuare, potrebbe creare la non necessità di trovarci nelle condizioni odierne.

La crisi economica che riguarda la gestione delle risorse del personale rende necessariamente improcrastinabili alcune misure drastiche, che sono volte – se mi si consente – forse a privatizzare il sistema di gestione, di amministrazione del demanio forestale regionale e dall’altro gestire con responsabilità e tecnica imprenditoriale detti interventi e interessi pubblici.

In altri termini, signori colleghi, signor assessore all’agricoltura, ritengo che siano maturi i tempi affinché si costituisca una soggettività societaria atta ad acquisire del tutto autonomamente le entrate necessarie e ad assicurare una compiuta, efficiente ed efficace e redditizia gestione nella erogazione dei servizi forestali.

Tale opzione societaria non precluderebbe, di fatto, la partecipazione regionale, anzi, semmai la responsabilizzerebbe nella sua azione attraverso una forma societaria privatistica; aperta questa nuova governance potrebbe assicurare da un lato una più incisiva responsabilizzazione operativa e quindi anche una depoliticizzazione regionale.

Dico questo in primis ante omnia io. Dall’altro lato, si consumerebbe una scelta di evidente democrazia e di trasparenza coinvolgendo nella gestione di interessi di assoluto rilievo pubblico risorse private in ossequio ai principi di sussidiarietà ed adeguatezza e le nuove priorità operative che derivano da un sistema sempre meno autoritativo e unilaterale e sempre più consensuale partecipativo e globalizzato.

Non possiamo tacere, pertanto, onorevole Pacenza che i costi siano esorbitanti e i determinati del bilancio della Regione causati da un modello come quello dell’Afor deresponsabilizzato sul fronte della programmazione e della panificazione.

Tutto questo si è inesorabilmente ripercorso sulle parti deboli dell’organismo e mi riferisco più segnatamente al personale forestale, perché chi paga è sempre il più debole. Ed in questo caso l’anello debole della catena forte del sistema economico partecipativo e gestionale dell’Azienda riguarda proprio il personale forestale, il quale subisce nocumento dalle suddette strutture pagando un prezzo altissimo in termini di sicurezza lavorativa e quindi di dignità umana.

In conclusione, signor Presidente, serve un progetto nuovo che assicuri una nuova governance in tema di gestione forestale.

So che l’assessore Pirilloleggo dai giornali – sta presentando e presenterà le nuove linee guida della forestazione.

Sicuramente saranno interessanti e porteranno ad un nuovo modello di sviluppo, che speriamo riesca definitivamente in modo strutturale a risolvere tale problematica. Ma questa nuova governance di gestione forestale deve essere capace di assicurare una qualitativa tutela da un lato del patrimonio forestale ma unitamente alla salvaguardia delle risorse lavorative e professionali, attraverso una prospettiva che rimuova la precarietà superando la logica dell’interventismo politico ed emergenziale e favorisca viceversa l’affermarsi invece di un modello nel quale l’efficienza, la trasparenza, l’economicità, il rapporto di congruità e il costo-beneficio siano una cosa reale e non fittizia come purtroppo molte volte accade non solo nell’azienda strumentale Afor. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Nessun altro chiede di parlare, per cui la parola per la replica all’assessore Pirillo.

Mario PIRILLO, assessore alla forestazione

Signor Presidente, onorevoli colleghi, io intervengo brevissimamente sul bilancio di previsione dell’azienda e delle foreste regionali.

Voglio ringraziare il collega Morelli per le cose che ha detto. Devo dirgli immediatamente che sono sulla stessa lunghezza d’onda. Egli stesso ha riferito che è in atto un processo di ristrutturazione dell’intero comparto.

Pensiamo che superate le difficoltà finanziarie che abbiamo, lo stesso fatto che oggi approviamo il bilancio di previsione per il 2005 la dica lunga sulla situazione finanziaria che vive il comparto della forestazione.

L’altro giorno alla presenza di tanti colleghi che erano stati invitati, noi abbiamo presentato le nuove linee guida, i nuovi indirizzi di ristrutturazione del comparto che guardano ad una autosostenibilità del comparto stesso, che lasciano pensare – collega Morelli – anche ad una rivisitazione non solo della legge 20 del 1992, perché il tutto sarà sicuramente riscritto attraverso una decisione consiliare, ma soprattutto devo dirvi che utilizzeremo questa risorsa che abbiamo – gli operai idraulico-forestali – a fini produttivi non trascurando nulla. Addirittura pensiamo attraverso un forte supporto della Protezione civile nazionale di istituire un contingente che serva in caso di calamità per tutte le Regioni del Mezzogiorno.

Si tratta di un progetto ambizioso. Si tratta di lavorarci ma questo lo dico e apprezzo l’obiettività del collega Morelli. C’è bisogno non solo del supporto, che c’è, della maggioranza che guida questa Regione ma c’è bisogno soprattutto di un coinvolgimento dell’intero Consiglio regionale, di tutte le forze sociali, di tutti gli operatori e tecnici e quant’altro è necessario per riformare uno strumento che ci può dare – non lo dico a caso – anche un incremento di occupazione.

Il Governo centrale ha dato una risposta con la legge finanziaria attribuendoci 160 milioni di euro ma l’ha fatto attraverso una sollecitazione forte fatta da me e dal Presidente Loiero.

Noi abbiamo presentato verso metà settembre le linee guida che abbiamo illustrato l’altro giorno a Lamezia Terme.

Sulla scorta del dialogo che abbiamo fatto col sottosegretario Baldassarre, abbiamo capito che c’era la volontà di dare un nuovo corso alla utilizzazione di questi 10.600 circa operai idraulico-forestali. Abbiamo capito che il comparto va strutturato.

Lavoriamo in questa direzione. Abbiamo nominato qualche giorno fa anche il nuovo assetto amministrativo, il direttore generale ed i due vicedirettori generali. Credo che ormai la mappa è completa, credo che possiamo andare quindi avanti speditamente e far quel lavoro per il quale ci siamo impegnati anche in campagna elettorale e che è scritto nel programma che ha presentato il Presidente Loiero e che è stato approvato anche in quest’Aula. Grazie.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Chieffallo.

Leopoldo CHIEFFALLO

Mi pare giusto che l’Aula conosca questo grande sforzo che l’assessore Pirillo sta facendo in ordine alla materia in trattazione.

Anche io ho partecipato giorni fa ad una riunione di alto livello che si è tenuta a Lamezia Terme, nella quale si sono messe a punto le tematiche di riorganizzazione dell’Afor.

Sapete che i socialisti hanno posto all’inizio di questa legislatura il problema del riordino degli entri strumentali, Arssa e Afor e quant’altro e la diminuzione di tutti quegli enti che sono inutili e che portano soltanto spese alla Calabria e nulla di più.

L’onorevole Pirillo, in sintonia con questa impostazione ha posto in termini concreti seri e avveniristici, direi, questa riforma dell’Afor di cui si sente il bisogno perché è un comparto molto spesso criticato e direi anche giustamente, ma su cui può poggiare davvero una sponda importante di questa nostra regione.

Parleremo poi di questa riforma andando in avanti, non stamattina. Ma il mio intervento è per testimoniare la coerenza politica dell’assessore Pirillo rispetto alla materia che stiamo trattando.

PRESIDENTE

Non ho più richieste di parola.

Pongo in votazione il punto all’ordine del giorno che riguarda l’approvazione del bilancio di previsione dell’Afor per l’anno finanziario 2005.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 42/8^ recante: “Approvazione conto consuntivo dell’esercizio finanziario 2004 del Consiglio regionale” (Del. n. 60)

PRESIDENTE

Siamo al punto successivo all’ordine del giorno che riguarda il conto consuntivo del Consiglio regionale per l’esercizio 2004.

Voi ricordate che su questo punto, nella successiva seduta, eravamo arrivati a sviluppare la discussione e al momento del voto. C’era stata un’osservazione per alcune delucidazioni che opportunamente chiedeva il Presidente della seconda Commissioni, sono state date e quindi non sussistono più le osservazioni che venivano fatte. Mi consento, conseguentemente, di porlo in votazione.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Prima di passare al successivo punto all’ordine del giorno, ricordo ai colleghi che al banco della Presidenza, poco fa, il collega Chiarella aveva sottolineato l’opportunità di inserire una mozione che riguardava la chiusura dell’ospedale militare di Catanzaro.

Riconoscendone la valenza e ritenendo che sia un momento di unità del Consiglio, sulla richiesta di inserimento e poi di voto mi consento – come aveva richiesto – di dare la parola al collega Chiarella, in maniera che il Consiglio, nella sua autonomia e responsabilità, si determini.

Egidio CHIARELLA

Presidente, la ringrazio per la sua sensibilità, penso che i colleghi non avranno nulla in contrario per far votare oggi stesso questa mozione, semplicemente per un fatto temporale: entro il 31 dicembre è prevista la chiusura dell’ospedale militare di Catanzaro.

Siamo al 22, è chiaro che con questa mozione è necessario dare immediatamente mandato al Presidente Loiero di essere ricevuto dal ministro Martino e di tentare, in extremis, la salvezza di questo presidio militare di medicina legale, che è annoverato tra i primi assoluti per efficienza nella nazione.

I tempi sono stretti, ritengo che il Consiglio regionale, per la sua autorevolezza e la sua sensibilità, non vorrà non giocare una partita di alto respiro per far rimanere in Calabria una delle storiche istituzioni più efficienti che essa ha.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.

Luigi FEDELE

Noi non siamo contrari a quello che propone l’onorevole Chiarella, però è una questione anche di metodo. Noi siamo d’accordo che venga inserito, ma dopo il terzo punto, che è quello previsto; subito dopo il punto che prevede l’elezione del Vicepresidente del Consiglio regionale, noi siamo d’accordo che questo si inserisca, non vedo perché bisogna inserirlo prima. Per quanto ci riguarda, siamo d’accordo che venga inserito e a votarlo positivamente, ma dopo questo punto.

PRESIDENTE

Lui aveva detto il punto successivo, non lo so

(Interruzione)

Luigi FEDELE

Sull’urgenza di punto siamo d’accordo, vorremmo votarlo pure noi, onorevole Chiarella.

Egidio CHIARELLA

Onorevole Fedele, visto – e raccolgo la sua sensibilità che conosco da lunga data – l’approvazione di questa mozione e anche fra un minuto farà scattare subito tutto il percorso conseguente, cioè quello di attivare la Segreteria della Presidenza della Giunta regionale a chiedere ufficialmente questo incontro con il ministro Martino, quindi è semplicemente attivare un percorso, altrimenti non ci sono i tempi. Se acceleriamo, facciamo un servizio alla Calabria intera.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno della mozione.

(Il Consiglio approva)

Mozione n. 15 in ordine alla soppressione del centro militare di medicina legale di Catanzaro

PRESIDENTE

E’ inserita, pertanto, all’ordine del giorno la mozione sulla soppressione del centro militare di medicina legale di Catanzaro.

(Interruzione dell’onorevole Fedele)

Pongo in votazione la mozione.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

La mozione viene approvata con un coordinamento formale perché ci sono osservazioni che il collega Occhiuto mi presenta e che concorderà con il collega Chiarella che l’ha presentata.

(Così resta stabilito)

Ora passiamo al punto successivo.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.

Franco Mario PACENZA

Ho chiesto la parola perché, a nome dei gruppi della maggioranza, le vorrei chiedere il rinvio della elezione di un Vicepresidente del Consiglio, perché tra ieri e il giorno precedente erano previsti alcuni passaggi che il primo giorno, per l’accavallarsi di altri impegni istituzionali – era in concomitanza convocata la Commissione bilancio – ci è stato impedito di fare, ieri per fatti straordinari non siamo stati nelle condizioni di procedere ad un ultimo passaggio. Quindi, per queste due vicende non previste e straordinarie, le chiedo il rinvio del terzo punto all’ordine del giorno.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.

Luigi FEDELE

Prendo atto delle parole del collega Pacenza che, tra l’altro, da esperto politico cerca di arrampicarsi sugli specchi, ma in ogni caso questa è anche l’ulteriore dimostrazione che dopo l’ultima seduta, quella che l’opposizione ha chiesto per discutere della crisi che c’era all’interno della maggioranza, se la prova serviva, ora abbiamo la prova provata che quella crisi quel giorno si era risolta con dichiarazioni di facciata, a dire il vero non tutte…

In effetti, adesso, nel momento in cui bisogna andare a votare per l’elezione del Vicepresidente – e non è la prima volta, ma sono tre o quattro sedute che c’è questo punto all’ordine del giorno – la maggioranza dice, per bocca dell’onorevole Pacenza, che non ha avuto il tempo per poterla “ragionare”.

Siccome i lavori del Consiglio oggi sono svolti in maniera rapida ed è anche presto, sono le ore 13,00, noi non abbiamo alcuna difficoltà, onorevole Pacenza, a sospendere la seduta per dare la possibilità a tutti i gruppi della maggioranza oggi presenti, a tutti i consiglieri di potersi riunire un’ora, due, tre per discutere di questo punto e trovare la soluzione e poi torniamo in Aula a votare.

Non credo sia il fatto che ieri ci sia stata una riunione o la Commissione che vi abbia impedito di potervi vedere per trovare la soluzione. Lei, certamente, non poteva dirla la verità, ma la dico io: non c’è l’accordo all’interno della Margherita per trovare il successore del collega Fortugno, che purtroppo è morto nelle circostanze che sappiamo, non c'è l’accordo – che è ancora più grave – all’interno della maggioranza per trovare il nome del successore per il Vicepresidente e questo la dice lunga sul momento che sta attraversando l’attuale maggioranza, nella quale non c’è accordo, c’è stata una serie di dichiarazioni verso il Presidente della Giunta certamente non a sostegno, ma in tutt’altra direzione. Queste cose le abbiamo dette la scorsa seduta del Consiglio regionale con grande determinazione; voi avete cercato di dire il contrario, ma la verità è che oggi ci troviamo alla resa dei conti con l’impossibilità di eleggere per la terza o quarta volta il Vicepresidente del Consiglio regionale.

Io non credo che ci avrebbe potuto esserci, forse, nessuna iniziativa migliore per ricordare in maniera anche degna, come dovevamo fare, il collega Fortugno, quella di eleggere subito il Vicepresidente, dalla prima seduta utile, quando era possibile. Si sono fatte una serie di manifestazioni, di iniziative, alcune sicuramente di grande interesse, altre con un po’ di demagogia – l’ho detto anche in altre dichiarazioni – però, in effetti, credo che una risposta forte che il Consiglio regionale poteva dare era quella di eleggere il Vicepresidente del Consiglio regionale. Non è stato fatto perché all’interno della maggioranza non c’è l’accordo per un posto che certamente è importante, ma non è un posto di quella gestione che potrebbe comportare grandi difficoltà. Non si riesce a trovare la soluzione nemmeno per questa iniziativa. Questo va detto, va ribadito e, da parte nostra, ci teniamo che venga detto nell’Aula del Consiglio regionale.

Comunicazioni - Seguito

PRESIDENTE

Legge un seguito di comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Ripresa della discussione

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Nucera.

Giovanni NUCERA

Intervengo per annunciare una delusione che cogliamo a piene mani stamattina, è la delusione nelle cose. Abbiamo chiuso l’ultima seduta, da noi fortemente voluta perché preoccupati dello stato di crisi in cui versa ormai questa Regione da tanto tempo, anzi dal giorno dopo le elezioni, di crisi all’interno della maggioranza, volevamo dare un contributo fattivo ed operativo perché la maggioranza stessa ritrovasse, in quest’Aula, parlando ai calabresi, alla Calabria, tutti i motivi dello stare assieme, del vivere tranquillamente una condizione politica che potesse essere la più serena, la più tranquilla, la più rassicurante, soprattutto dopo i noti fatti criminali, dopo i noti fatti di ordine pubblico e di criminalità che ormai imperversano in questa regione.

Abbiamo ascoltato anche dal tenore degli interventi di molti colleghi una volontà manifestata tendente a voler smussare tutte quelle che erano le angolature odiose di un sistema politico che questa maggioranza ha messo e sta mettendo in atto in questa Regione, al fine di avviare un processo distensivo e finalmente questa Regione, invece di parlare sempre di ordine pubblico, di organizzare feste e manifestazioni, invece di continuare a ripiegarsi e a piangere su se stessa, si poteva presentare in quest’Aula dando un segnale forte e vibrato di organizzazione, di ritrovata efficienza, di un unico sentire e di intesa, soprattutto sul piano dell’avvio di un processo di sviluppo programmatico.

Di tutto questo, a distanza di quindici giorni, non è avvenuto nulla, anzi è avvenuto un qualcosa che ci lascia quanto mai sconcertati per certi aspetti e che abbiamo sentito dalla bocca del capogruppo dei Ds, cioè il capogruppo di maggioranza relativa, che diventa un po’ il cireneo di turno, io lo capisco in quella sua funzione.

Mio caro Franco, ti giustifico anche, per certi aspetti, ma ti compatisco perché diventi il cireneo di una situazione che non riuscite più a gestire all’interno dei partiti

E stiamo assistendo e vedendo quante e quante riunioni si svolgono nelle stanze degli alberghi del Lametino, quante riunioni si svolgono anche all’interno di questo palazzo per trovare il bandolo della matassa che non si riesce a trovare e sei costretto a portare questa croce ogni qualvolta, a dare, come il buon padre di famiglia, la giustificazione al bambino birichino che marina la scuola o che è svogliato a scuola o che non ha voglia di produrre, di essere efficiente e produttivo per questa regione, dicendo che non si è trovato il tempo per poter discutere dell’argomento. Ma non è un argomento qualsiasi, si tratta della nomina del Vicepresidente del Consiglio regionale, significa un ruolo istituzionale molto forte, molto importante, molto impegnativo, che dà il senso anche delle ragioni di uno stare assieme che questa maggioranza non riesce a trovare sotto nessuna veste, da nessuna angolatura e da nessuna ottica da cui si voglia guardare, questa maggioranza non riesce a trovare il bandolo della situazione.

Allora, questo è il dubbio, questa è la difficoltà, eppure, bene o male, originariamente erano 30, ora siete 34-35, c’è una famiglia che cresce sempre di più, ma cresce nella disgregazione più assoluta, rischia di creare non un sistema unito e coeso di azione di sviluppo, ma un qualcosa, un’armata Brancaleone che, effettivamente, mette più a repentaglio, anziché rafforzare i sistemi di produzione di una regione.

Allora questa armata Brancaleone, che noi guardiamo con molta preoccupazione, perché evidentemente la lezione dell’ultima seduta non ha sortito alcun effetto in questa Regione… A me piace sottolinearli questi aspetti perché mi auguro o, meglio, mi illudo che ci sia una stampa che all’esterno porti la realtà dei fatti e non le cose che giornalmente leggiamo a copertura dei misfatti che questa maggioranza sta compiendo insieme a questo Governo all’interno della Regione Calabria. Ma è una realtà che, purtroppo, è una vana illusione anche quella, che la stampa invece, fuorviata o distratta o pronta sempre a chiacchierare e mai a riportare la realtà dei fatti, reca all’esterno con un’attenzione diversa.

Se avete difficoltà, ditecelo, perché noi siamo pronti a votarlo un Vicepresidente, come Cdl ci siamo già impegnati sotto questo punto di vista a dare un nominativo. Se avete difficoltà, cari amici, diteci, state a casa, non ci sono problemi, ce lo votiamo noi, Presidente, però metteteci nelle condizioni di poter lavorare. Cioè, se volete intralciare il traffico e in ogni caso bloccare la volontà di ripresa di questa regione, ditecelo chiaramente, in maniera che, standovene a casa, possiate lasciare liberi di lavorare chi ha voglia di lavorare e di proporre.

Presidente, per farla veramente breve, è ancora vergognoso ed umiliante dover registrare un’ennesima sconfitta ed un’ennesima presa d’atto di questa maggioranza che si ingrassa giorno dopo giorno, ma che non riesce a tirare fuori neanche la benché minima idea di organizzazione o di regolamentazione o di regolarizzazione degli assetti interni che la Regione stessa pone.

Siamo preoccupati per tutto questo, io mi auguro che la Calabria ne tenga conto e incominci a registrare non i successi, ma gli insuccessi di questa maggioranza e della Giunta nel suo complesso.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Racco. Ne ha facoltà.

Luciano RACCO

Signor Presidente, intervengo sulla proposta di rinvio ed anche sull’accenno di dibattito che c’è stato relativamente allo stato di salute della maggioranza o della politica calabrese. Non v’è dubbio che questo ritardo non giova alla democrazia calabrese – lo diceva l’onorevole Fedele –, però adesso intervengo anche perché è la prima volta dopo la costituzione della Federazione dei socialisti e quindi ognuno deve dare il significato delle posizioni.

Per quanto attiene questo percorso politico che riguarda i socialisti, sicuramente non è un percorso politico, caro onorevole Nucera, che va ad ingrassare questa o quella maggioranza, ma che riguarda la famiglia socialista, le ragioni del riformismo socialista italiano e calabrese e, in questo senso, noi siamo assieme oggi e sicuramente saremo un valore che non deve essere ascritto alla maggioranza o alla minoranza, ma ci auguriamo alla democrazia della nostra regione.

Non v’è dubbio, però, che all’interno della maggioranza, quella che ha avviato questa legislatura deve essere una logica che smuova un po’ il significato di arroccamento della prima parte della legislatura. Noi ci auguriamo che le feste che stanno per venire – e con questo facciamo gli auguri a tutto il Consiglio regionaleporteranno una maggiore pacatezza e soprattutto una maggiore attenzione da parte di chi deve riflettere rispetto ai contenuti.

Per quanto ci riguarda, come socialisti stiamo ragionando su temi programmatici che riteniamo utili alla democrazia regionale, stiamo allargando un confronto anche con altre forze all’interno del Consiglio con le quali stiamo ragionando non in maniera “anti”, ma in maniera costruttiva per percorrere rafforzamenti necessari per la democrazia calabrese.

PRESIDENTE

Non ci sono altri iscritti a parlare, quindi metterei ai voti la proposta di aggiornamento e di rinvio formalmente. Al di là del merito e delle valutazioni che ciascuno fa, noi sappiamo quali sono le regole del gioco.

Le osservazioni sono state date, pertanto pongo in votazione la richiesta di rinvio formulata dal consigliere Pacenza.

(Il Consiglio approva)

Convocazione della prossima seduta

PRESIDENTE

La seduta è tolta. Il Consiglio verrà convocato a domicilio.

La seduta termina alle 13,10


Allegati

Congedo

Hanno chiesto congedo i consiglieri Principe, Sarra.

(Sono concessi)

Annunzio di progetti di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono stati presentati alla Presidenza i seguenti progetti di legge di iniziativa dei consiglieri:

Morelli – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 2 marzo 2005, n. 8, recante: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2005 (art. 3, comma 4, della legge regionale n. 8/2002)”. (P.L. n. 69/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione consiliare – bilancio, programmazione economica e attività produttive - in data 19 dicembre 2005.

(Così resta stabilito)

Chiarella, Chieffallo, Tripodi M. – “Provvedimenti in favore dell'Associazione dipendenti ente Regione (Ader)”. (P.L. n. 70/8^)

E' stato assegnato alla terza Commissione consiliare – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative - ed alla seconda – bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Stancato, Masella, Morelli – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 23 luglio 2003 n. 11: Disposizioni per la bonifica e la tutela del territorio rurale. Ordinamento dei Consorzi di Bonifica”. (P.L. n. 71/8^)

E' assegnato alla quarta Commissione consiliare – Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente – ed alla seconda – bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a Commissioni

E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:

“Bilancio di previsione del Consiglio regionale per l'esercizio finanziario anno 2006 ‑ (delibera U.P. n. 66 del 21 dice lunga 2005). ((P.P.A. n. 110/8^)

Sono state, inoltre, presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Delibera Giunta regionale n. 79/2005 – Laboratorio Tipologico Nazionale – modifiche ed integrazioni”. (Delibera Giunta regionale n. 983 del 22 novembre 2005). (P.P.A. n. 111/8^)

E' assegnata alla prima Commissione consiliare – Affari istituzionali e affari generali – ed alla seconda – bilancio, programmazione economica e attività produttive - per il parere.

(Così resta stabilito)

“Adesione della Regione Calabria alla Rete degli enti locali e regionali (Recep) per l'attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio”. (Delibera Giunta regionale 1089 del 5 dicembre 2005). (P.P.A. n. 112/8^)

E' assegnato alla quarta Commissione consiliare – Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente – ed alla seconda – bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Richiesta parere

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 1090 del 5 dicembre 2005, recante: “Legge regionale 29 febbraio 1988, n. 3 e legge statale 18 giugno 1998, n. 194: Piano pluriennale per la sostituzione degli autobus adibiti al trasporto pubblico locale in esercizio da oltre 15 anni, nonché per altri interventi. Rimodulazione del piano con ulteriori disposizioni e termini e revoca della deliberazione 22 dicembre 2004, n. 1040”. (Parere n. 10)

E' assegnata alla prima Commissione consiliare – Affari istituzionali e affari generali.

(Così resta stabilito)

Adesione di consigliere a gruppo consiliare

L’onorevole Egidio Masella, con nota del1 6 dicembre 2005, acquisita al protocollo n. 18248/S.A. in pari data del Settore Segreteria Assemblea, ha dichiarato di aderire al gruppo consiliare “Misto”.

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale, con nota n. 51 del 12 dicembre 2005, ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio per l’esercizio finanziario 2005:

deliberazione Giunta regionale n. 1055 del 28 novembre 2005;

deliberazione Giunta regionale n. 1057 del 28 novembre 2005;

deliberazione Giunta regionale n. 1058 del 28 novembre 2005;

deliberazione Giunta regionale n. 1059 del 28 novembre 2005;

deliberazione Giunta regionale n. 1060 del 28 novembre 2005;

deliberazione Giunta regionale n. 1061 del 28 novembre 2005;

deliberazione Giunta regionale n. 1062 del 28 novembre 2005;

deliberazione Giunta regionale n. 1065 del 28 novembre 2005.

Mozioni

Il Consiglio regionale della Calabria

prendendo atto che

l’ennesima ristrutturazione dell'organizzazione sanitaria delle Forze Armate, in base ai provvedimenti di cui al decreto legislativo 464/97 e 214/00, nonché a norma dell'articolo 5 della legge 6 luglio 2002 n. 137, prevede la soppressione del Centro Militare di Medicina Legale di Catanzaro;

considerato che:

la dismissione dell'ospedale militare di Catanzaro, in conseguenza di un provvedimento ingiusto e penalizzante sotto ogni profilo, colpisce l'unica struttura ospedaliera militare della Calabria, dotata di un servizio d'eccellenza che, sotto il profilo della qualità, dell'efficienza del servizio e dei risultati conseguiti, altre regioni ci invidiano;

in questi giorni sono state intraprese giuste iniziative di lotta del personale civile dell'Ospedale Militare, insieme ad associazioni di categoria, per sensibilizzare il Governo e il Ministero della Difesa affinché si accelerino le procedure di differimento e venga rivista la posizione sulla chiusura della struttura militare, evitando, così, gravi disagi e conseguenze negative ai cittadini calabresi;

non si possono sottacere le gravi conseguenze di tale provvedimento, reo di far aumentare la sfiducia dei cittadini calabresi verso lo Stato, sentito come poco presente in una regione di frontiera in cui, alla luce dell'agghiacciante omicidio del Vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno, la presenza stabile di militari poteva far recuperare fiducia nello stesso Stato, senza, comunque, penalizzare irreparabilmente strategie difensive e soddisfacendo, al contrario, le esigenze militari, atteso, peraltro, che nel Mediterraneo si giocano le grandi sfide della sicurezza e della pace;

impegna

il Presidente della Giunta ad incontrare, urgentemente, il Ministro della Difesa ed il Capo di Stato maggiore della Difesa affinché venga riconsiderata l'opportunità di revocare immediatamente il decreto di chiusura dell'Ospedale Militare di Catanzaro, posticipando l'esecutività dello stesso provvedimento, soprattutto per motivi legati all'esigenza di sicurezza contingente delle realtà locali, che impongono un differimento della data di dismissione della stessa struttura fissata, al momento, per il 31 dicembre prossimo.

(15; 13.12.2005) Chiarella

Il richiamo della Corte dei Conti sulla possibile violazione della normativa europea in materia di aiuti di Stato ravvisata nella destinazione di un contributo della Regione Calabria di euro 500 mila a favore dell'Aeroporto S. Anna S.p.A., pur comprensibile sul piano dei principi generali, non trova pieno riscontro nella realtà specifica di Crotone.

Con il presente ordine del giorno il Consiglio regionale della Calabria intende ribadire che, lungi dal pensare ad interferenze che possano intaccare il sistema della libera concorrenza, ha inteso appoggiare e promuovere una realtà aeroportuale marginale che, allo stato attuale, sfugge a qualsiasi possibile comparazione con le realtà aeroportuali esistenti in Calabria e in un intorno funzionale utile.

Le stesse linee-guida comunitarie concernenti il finanziamento degli aeroporti e gli aiuti pubblici per l'avvio dell'attività delle compagnie aeree operanti dagli aeroporti regionali, approvate dalla Commissione Europea in data 6 settembre 2005, sono incentrate sull'interpretazione delle norme esistenti in funzione delle specificità territoriali e geografiche ed economiche.

In particolare, anche in rapporto alle suddette linee-guida, si ribadisce:

a) la Commissione Europea, pur sostenendo che il settore aereo non è l'unico vettore di sviluppo in materia di trasporti, poiché anche i collegamenti ferroviari ad alta velocità sono settori economici di primaria importanza, individua espressamente negli aeroporti un ruolo e un impatto importante sul successo delle economie locali e dell'integrazione economica delle regioni europee più periferiche.

Nella fattispecie, in un territorio quale è quello del Marchesato di Crotone, in cui il trasporto su rotaia è addirittura caratterizzato dalla mancanza di elettrificazione della rete, la dotazione quantitativa e qualitativa di strade del versante ionico calabrese si presenta inadeguata e spesso di ostacolo all'economia locale, il settore aereo è, ancor più, l'unico reale attore a giocare un ruolo di sviluppo.

b) Sul principio cardine, ribadito anche dalla Commissione Europea, che lo sviluppo degli aeroporti debba avvenire in modo da prevenire distorsioni alla concorrenza, l'analisi oggettiva degli aeroporti calabresi scongiura tale rischio.

Infatti, come riportato nelle linee-guida, l'Aeroporto S. Anna S.p.A. di Crotone rispetta appieno la logica e la constatazione che i piccoli aeroporti isolati non fanno concorrenza agli altri aeroporti, ad eccezione degli aeroporti vicini di dimensioni simili ubicati in bacini di utenza che si sovrappongono. A questo proposito, rispetto alle quattro tipologie di aeroporti stabilite sul volume di traffico, Crotone appartiene alla categoria “D” (l'ultima) – volume passeggeri annuo inferiore al milione – Lamezia Terme (come infrastruttura più vicina) appartiene alla categoria “C” ‑ da 1 milione a 5 milioni di passeggeri annuo. Da ciò possiamo desumere:

‑ L'Aeroporto di Lamezia Terme si configura di categoria superiore, quindi non immediatamente confrontabile con l'Aeroporto di S. Anna;

‑ L'Aeroporto di Reggio Calabria per condizioni oggettive – distanza, condizione morfologica del territorio, carenza d'infrastrutture di collegamento – non si presenta concorrenziale e quindi alternativo a quello di Crotone.

c) La Commissione Europea ritiene che alcune attività svolte da un aeroporto siano necessarie ai fini della prestazione di un servizio di interesse economico generale. La stessa Commissione va oltre, dicendo che in alcuni casi la gestione di un aeroporto nell'insieme possa considerarsi come servizio economico di interesse generale. Nel caso specifico, tale concetto è rafforzato dal fatto che la stessa stabilisce che per tali aeroporti l'autorità pubblica possa anche imporre oneri di servizio, quando lo scalo sia ubicato in una regione isolata: in tal senso l'Aeroporto S. Anna di Crotone è stato considerato meritorio dalla Comunità Europea nel 2003 e nel 2005 di imposizione di oneri di servizio pubblico statale per i collegamenti aerei per Roma e Milano. Ciò non può che attestare ulteriormente la rispondenza dello scalo crotonese al profilo degli aeroporti periferici e isolati per i quali la gestione nel suo complesso si possa considerare un servizio economico di interesse generale, meritoria di aiuti e di compensazioni economiche a favore del soggetto che gestisce l'aeroporto.

d) In merito al contributo regionale a copertura delle perdite della gestione di euro 500 mila a favore dell'Aeroporto S Anna S.p.A., inoltre, risulta particolarmente importante significare che buona parte di tale perdita per l'anno 2003 nasce da costi sostenuti a favore di vettori che espletavano collegamenti di linea. In tal senso, la Commissione nelle linee-guida ammette la possibilità che le compagnie aeree beneficino temporaneamente di finanziamenti pubblici, se questo può permettere di creare nuovi collegamenti o nuovi orari dagli aeroporti regionali e a patto che si verifichi un incremento del volume netto di passeggeri. I passeggeri che hanno utilizzato l'infrastruttura crotonese sono stati 27.722 nel 2002, 90.370 nel 2003 e 102.000 nel 2004.

e) E' importante sottolineare che, oltre a non ledere il principio concorrenza, gli aiuti dati ad un aeroporto di categoria D non sono soggetti all'obbligo di preventiva notifica alla Comunità Europea, secondo quanto espressamente indicato nella decisione della Commissione stessa del 13 luglio 2005, relativa all'applicazione dell'articolo 86, n. 2, del Trattato comunitario del trasporto aereo: vista la marginalità territoriale dei fruitori, infatti, non si può prefigurare un problema di trasparenza del mercato.

Per quanto sopra, il Consiglio regionale

impegna

la Giunta ad attuare quanto stabilito e destinato dalla legge regionale n. 15 del 26 aprile 2004 con le successive modifiche apportate dall'articolo 21 della legge regionale n. 13 del 17 agosto 2005.

(16; 22.12.2005) Sulla

Progetto di legge n. 45/8^ recante: “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio di previsione per l’anno finanziario 2006” (Del. n. 57)

Art. 1

1. La Giunta regionale è autorizzata, fino a quando il bilancio di previsione per l'anno 2006 non sia stato approvato e non oltre il 31 marzo 2006, all'esercizio provvisorio del bilancio entro il limite di tre dodicesimi dei singoli stanziamenti delle UPB del bilancio 2006 in corso di esame.

2. Nel corso dell'esercizio provvisorio del bilancio di cui al precedente comma è altresì autorizzato, nei limiti della maggiore spesa necessaria, l'utilizzo degli stanziamenti per le spese obbligatorie e per le spese relative ai capitoli 2222107 e 2233211, ricadenti rispettivamente nelle UPB 2.3.01.02 e 3.2.04.05 della spesa, nonché per le spese ricadenti nelle UPB relative all'attuazione del Programma Operativo Regionale 2000-2006 della Calabria.

Art. 2

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di provvedimento amministrativo n. 110/8^ recante: “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario anno 2006” (Del. n. 58)

“Il consiglio regionale

VISTO il progetto di bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2006, di cui alla delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 66 del 20 dicembre 2005, che si conclude con le seguenti risultanze:

ENTRATE:

TITOLO 1

Fondi assegnati sul bilancio regionale per il funzionamento del Consiglio

 


76.063.766,20

TITOLO 2

Entrate compensative e varie

1.809.875,00

TITOLO 3

Partite di giro

17.454.099,00

 

TOTALE ENTRATE

95.327.740,20

Presunto avanzo di amministrazione applicato al bilancio 2005

3.012.968,33

 

 

 USCITE:

 

TITOLO 1

spese correnti

76.063.766,20

TITOLO 2

spese compensative e varie

1.809.875,00

TITOLO 3

partite di giro

17.454.099,00

 

TOTALE GENERALE DELLE USCITE

95.327.740,20

 

DELIBERA

di approvare il bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2006 con le seguenti risultanze finali:

ENTRATE:

TITOLO 1

Fondi assegnati sul bilancio regionale per il funzionamento del Consiglio


 
76.063.766,20

TITOLO 2

Entrate compensative e varie

1.809.875,00

TITOLO 3

Partite di giro

17.454.099,00

 

TOTALE ENTRATE

95.327.740,20

Presunto avanzo di amministrazione applicato al bilancio 2005

3.012.968,33

 

 

 USCITE:

TITOLO 1

spese correnti

76.063.766,20

TITOLO 2

spese compensative e varie

1.809.875,00

TITOLO 3

partite di giro

17.454.099,00

 

TOTALE GENERALE DELLE USCITE

95.327.740,20

 

Proposta di provvedimento amministrativo n. 109/8^, recante: “Bilancio di previsione dell’A.FO.R. (Azienda Forestale della Regione Calabria) per l’anno finanziario 2005” (Del. n. 59)

“Il Consiglio regionale

vista la legge regionale 19 ottobre 1992, n. 20 che istituisce l’Azienda Forestale della Regione Calabria (Afor);

vista la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante: “Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria”;

visto, in particolare, l’art. 57 della citata legge regionale n. 8/2002, così come integrato e modificato dall’art. 5 della legge regionale 16 marzo 2004, n. 7;

vista la delibera n. 1056 del 28 novembre 2005 con la quale la Giunta regionale approva il bilancio definitivo per l’esercizio finanziario 2005;

premesso che l’Afor:

con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 8 del 17 gennaio 2005, ha approvato il progetto di bilancio di previsione per l’anno 2005;

con deliberazione della Giunta regionale n. 97 del 9 febbraio 2005, è stata autorizzata alla gestione dell’esercizio provvisorio del medesimo bilancio;

con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 179 del 7 novembre 2005, ha riapprovato il progetto di bilancio di previsione per l’anno 2005, sulla base delle definitive risultanze contabili dell’esercizio finanziario 2004;

visto il parere della 2^ Commissione espresso nella seduta di martedì 20 dicembre 2005;

delibera

di approvare il progetto di bilancio di previsione per l’anno 2005 dell’A.FO.R. (Azienda Forestale della Regione Calabria), che si allega alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale”.

(vedi allegato in formato Pdf)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 42/8^ recante: “Approvazione conto consuntivo dell’esercizio finanziario 2004 del Consiglio regionale” (Del. n. 60)

“Il Consiglio regionale

vista la relazione del Comitato regionale di controllo contabile, relativa all’approvazione del conto consuntivo dei fondi del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2004 nelle seguenti risultanze:

QUADRO GENERALE RIASSUNTIVO

 

FONDO DI CASSA AL 31/12/2003

 

 

38.463.694,94

riscossioni in conto residui

 

--------------

 

 

­riscossioni in conto competenza

75.575.039,51

 

 

 

75.575.039,51

75.575.039,51

pagamento in conto residui

15.065.650,97

 

 

pagamento in conto competenza

65.178.455,41

 

 

 

80.244.106,38

80.244.106,38

 

 

 

 

 

FONDO DI CASSA AL 31/12/2004

 

 

33.794.628,07

residui attivi

 

 

384.875,00

residui passivi

 

 

29.347.258,87

avanzo di amministrazione al 31.12.2004

 

 

4.832.244,20

 

vista la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 16 del 20 giugno 2005, relativa all’approvazione del conto consuntivo di cui trattasi;

visto il Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale;

delibera

di approvare il conto consuntivo relativo ai fondi del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2004 nelle risultanze finali sopra riportate.