VIII legislatura

11.

Seduta di giovedì 17 novembre 2005

 

 

 

 

Presidenza del Presidente Giuseppe Bova

La seduta inizia alle 11,20

Antonio BORRELLO, Segretario questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

A seguito della determinazione politica assunta all'unanimità nella seduta straordinaria del 3 novembre u.s., in ordine alla proposta di legge n. 46/8^ recante: “Modifica alle leggi regionali n. 7 e 8 del 13 maggio 1996", che assorbe anche la proposta di legge n. 47/8^ abbinata ai sensi delle norme regolamentari vigenti, dopo il reintegro del plenum del Consiglio regionale, si procederà alla formalizzazione del voto della proposta di che trattasi sul testo elaborato secondo le indicazioni emerse e concordate nella stessa seduta.

Annunzio di interrogazioni, mozioni

Antonio BORRELLO, Segretario questore

Legge le interrogazioni e le mozioni presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

PRESIDENTE

Visto che manca il numero legale, come previsto dal Regolamento, aggiorno la seduta di un’ora.

La seduta sospesa alle 11,30 è ripresa alle 12,35

Comunicazioni – Seguito

PRESIDENTE

Legge un seguito di comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 97/8^ d’Ufficio, recante: “Surroga del consigliere dott. Francesco Fortugno, deceduto”

PRESIDENTE

Il primo punto all’ordine del giorno recita “Proposta di provvedimento amministrativo numero 97/8^ d’Ufficio, recante: “Surroga del consigliere dott. Francesco Fortugno, deceduto” per assassinio.

Sulla base delle leggi si fa riferimento per la surroga al verbale elettorale. Abbiamo copia del verbale dell’ufficio centrale circoscrizionale per l’elezione della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Calabria, circoscrizione elettorale regionale di Reggio Calabria. I dati dell’ufficio centrale circoscrizionale presso il tribunale di Reggio Calabria, protocollati al numero 28 del 2 aprile 2005, per la lista numero 13, avente il contrassegno “Democrazia e libertà-Margherita”, che ha avuto assegnati due seggi in provincia di Reggio Calabria, riportano: Franco Fortugno con 8.581 voti, Demetrio Naccari Carlizzi con 8.352 voti e al terzo posto come primo dei non eletti Crea Domenico con 8.212 voti.

La proposta formale su cui ci si esprime con voto riguarda la surroga del consigliere Fortugno con il consigliere Crea Domenico perché il Consiglio regionale diventi collegio completo.

Il voto è formale, è un atto dovuto, pertanto pongo in votazione questa proposta di provvedimento amministrativo.

(Il Consiglio approva alla unanimità)

Mi comunica il dottore Multari che c’è una missiva indirizzata a me e a voi da parte del dottor Domenico Crea che così recita.

“Onorevole Presidente, la ringrazio per avermi rivolto l’invito a partecipare ai lavori dell’Assemblea convocata per la seduta odierna. Pur consapevole dell’importanza dell’evento sono spiacente di doverle comunicare l’impossibilità a partecipare ai lavori ricorrendo proprio oggi il trigesimo anniversario della morte del mio caro genitore.

Vorrà porgere le mie scuse e un deferente ossequio all’Assemblea.” Firmato dottor Domenico Crea.

Per queste ragioni oggi l’onorevole Crea non è presente. Noi partecipiamo al suo dolore.

Progetto di legge n. 46/8^, a firma dei consiglieri Loiero, Bova, Pacenza, Feraudo, Cherubino, De Gaetano, Gentile, Nucera, Racco, Fedele, Sarra, La Rupa, Occhiuto, Tripodi M., Chiarella, Frascà, Giamborino, Guerriero, Naccari, Sulla, Amato, Acri, Tallini, Censore, Maiolo, recante: “Modifica delle leggi regionali numero 7 e 8 del 13 maggio 1996” e Progetto di legge n. 47/8^ a firma dei consiglieri Fedele, Occhiuto, Dima, recante “Norme sulla dotazione organica delle strutture speciali” –Esame abbinato

PRESIDENTE

Comunico che a seguito della determinazione politica assunta alla unanimità nella seduta straordinaria del 3 novembre scorso in ordine alla proposta di legge numero 46 dell’ottava legislatura recante “Modifica delle leggi regionali numero 7 e numero 8 del 13 maggio 1996” che assorbe anche la proposta di legge numero 47, abbinata ai sensi delle norme regolamentari vigenti, dopo il reintegro del plenum del Consiglio regionale si procederà alla formalizzazione del voto, della proposta di che trattasi secondo le indicazioni emerse e concordate nella seduta stessa.

Credo che abbiate tutti il testo risultante dal coordinamento formale. In questo momento mi è arrivato un emendamento al testo, a quella proposta, che dovrebbe essere consegnato a tutti i colleghi dall’onorevole Franco La Rupa.

Il coordinamento formale è un lavoro d’ufficio. Gli uffici hanno ricevuto una proposta che, votata alla unanimità dall’Assemblea, aveva un segno ed un verso preciso: che le strutture cosiddette speciali del Consiglio, nominate sulla base di un rapporto di fiducia, non avessero all’interno in alcun modo parenti o affini fino al terzo grado di parentela.

La seconda questione era che la legge potesse essere effettivamente applicata. La terza questione era che l’applicazione avvenisse immediatamente dopo l’approvazione.

Nel testo che io ho e i colleghi abbiamo davanti, gli uffici hanno ben applicato questa direttiva impartita unanimemente dal Consiglio. Il coordinamento è un fatto tecnico degli uffici. A mio parere, quanto predisposto dagli uffici corrisponde pienamente a quelle che erano le intenzioni unanimi implicite ed esplicite dell’Assemblea.

Detto questo, siccome lei mi ha chiesto delucidazioni, onorevole Vilasi, se lei mi chiede la parola, io gliela do subito ricordando che già in Aula avevo risposto in maniera esplicita ad alcune richieste simili dell’onorevole Michelangelo Tripodi. Sia la domanda che la risposta sono registrate, per cui fanno parte organicamente del coordinato disposto.

Detto questo, siamo in Aula, se lei mi chiede la parola, io gliela do subito. Ricordo a lei e a chi seguirà negli interventi i termini di non oltre 10 minuti.

Detto questo ricordo a tutti – compreso l’onorevole Vilasi che ha la parola – che qui stiamo parlando di un provvedimento già votato alla unanimità e che sta tornando in Aula solo per un coordinamento formale.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Vilasi. Ne ha facoltà.

Gesuele VILASI

Signor Presidente, colleghi consiglieri, in questo momento io ho avuto copia della proposta di modifica delle leggi regionali numero 7 e numero 8 del 13 maggio 1996, testo coordinato e fra l’altro modificato perché ci sono un articolo 2 e un articolo 3 che non risultavano nell’altra proposta.

Ma io mi chiedo: testo coordinato dagli uffici che significa?

C’era un impegno del Presidente, se non ricordo male, di vederci quanto meno come capigruppo e poi venire in Aula con un testo concordato. Le cose non stanno in questi termini, però, per cui noi non siamo neanche nelle condizioni di sapere che cosa stiamo votando o che dovremmo votare perché non abbiamo avuto neanche il tempo di leggere.

Quindi la prego di sospendere la seduta, di convocare i capigruppo e di tentare di trovare una soluzione, una mediazione a questo tipo di proposta che mi sembra giusto, legittimo, approfondire e se necessario anche modificare.

PRESIDENTE

La seduta è formalmente aperta. Siccome c’è una proposta formale, possono intervenire un consigliere a favore e due contro, dopo si procederà con la votazione.

Franco LA RUPA

Presidente, io per gli stessi motivi chiedo pure una sospensione con una riunione dei capigruppo. Ho presentato un emendamento su una cosa diversa rispetto a quello che mi è stato proposto qualche minuto fa.

Chiaramente ho presentato un emendamento in riferimento alla proposta di legge che mi era stata consegnata nella precedente seduta di Consiglio. Oggi entro in possesso di una nuova proposta, di una modifica che non ho mai avuto, di questo testo coordinato che ho qui da qualche secondo,per cui non riesco a capire in che modo mi posso coordinare io, non il testo coordinato, che è cosa diversa.

Quindi gentilmente chiedo un rinvio, una sospensione della seduta.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Stancato. Ne ha facoltà

Sergio STANCATO

Grazie, signor Presidente, per avermi dato la possibilità di parlare, di esprimermi. Volevo prendere la parola perché è la prima volta che ci riuniamo ufficialmente dopo i tragici fatti che sono accaduti, per esprimere il dolore, lo strazio per aver perso un amico come tutti quanti noi.

Era mio dovere farlo, sentivo di farlo e dovevo farlo.

Chiusa questa parentesi, volevo esprimere anche il mio parere su quanto oggi andiamo a discutere, per me è la prima volta che discutiamo di questa cosa perché la scorsa seduta - può darsi che sia arrivato in ritardo - ritengo che il Consiglio non fosse nella sua pienezza per poter deliberare.

Oggi è la prima volta che prendiamo contezza di questa proposta che ci viene fatta, per cui dovremmo avere anche la possibilità di discuterne e lo voglio fare con tutti voi.

Signor Presidente, ritengo che la Calabria stia attraversando un momento molto difficile e brutto. Un momento in cui – come lei stesso ha detto –noi calabresi dobbiamo trovare la capacità di rispondere con forza alle provocazioni, alle sfide che vengono fatte da organizzazioni che nulla hanno a che fare col vivere civile, con la politica, con la gestione corretta di una società.

Sono convinto che questa cosa debbano farla i calabresi in prima persona. Devono cercare di dare una risposta forte a questa mala pianta che è la ‘ndrangheta, la mafia.

Però, non posso consentire da calabrese che vengano personaggi, illustri, ben preparati, alti professionisti del giornalismo nella nostra terra di Calabria a dividere un intero Consiglio regionale, a cercare sulle pagine nazionali quanto di peggio c’è o quanto si vorrebbe che di peggio ci fosse in questa nostra terra di Calabria.

Non è soltanto l’articolo sul Consiglio regionale, ma c’è anche l’articolo sulle squadre giovanili che parrebbero, anche queste, in odore di mafia.

Signori, forse sarebbe il caso che tutti quanti noi, con uno scatto di orgoglio, cominciassimo a dire a tutti quanti che della Calabria non si può parlare solo e soltanto quando si dice di cose cattive, di cose brutte, di mafia.

La Calabria è un’altra cosa e questi amici altamente qualificati che scendono da noi per fare il servizio giornalistico, forse farebbero meglio a vivere la vita dei calabresi, a sapere cosa significa essere in Calabria e vivere la vita dei calabresi giorno per giorno.

Personalmente non sono molto d’accordo su quanto si sta discutendo, ma non lo sono per motivi molto fondati. Cioè, ritengo che ogni consigliere regionale – assessore o no – abbia la necessità di avere a fianco delle persone di grande affidabilità, fiducia, che abbiano la capacità di stargli vicino, perché purtroppo, come i fatti ci insegnano, ci muoviamo in una società – quella nostra calabrese – certamente non facile.

Abbiamo, quindi, la necessità di avere gente vicina che ci dia fiducia, che ci dia la possibilità di operare perfettamente e serenamente, gente che probabilmente ha già subito per fatti di questo genere cose che nella sua vita non avrebbe mai voluto subire. Pertanto, nel momento in cui ha avuto anche la delicatezza questo esimio ed illustre giornalista di telefonarmi e di chiedermi alcune cose, gli ho risposto con grande sicurezza, con grande nonchalance – se me lo permettete. Ho risposto a questo amico che mi ha chiamato che le cose che io decidevo erano fatti miei personali perché il mio amico Bolzoni non conosce le storie di ognuno di noi, non sa perché io ho messo una persona a me cara nella mia struttura e non sa se questa persona è stata minacciata – come è stata minacciata – dalla mafia con dei proiettili sulla macchina.

Ho voluto dare una risposta precisa e netta dicendo a questa gente che non ci interessa quello che fanno, noi andremo avanti per la nostra strada.

Così come me tanti in questa sala probabilmente hanno dato delle risposte precise e forti in questo senso.

Vedete, amici, la fiducia, l’affidabilità, l’amicizia forte che ci deve essere in questi ruoli gioca un ruolo molto importante. Ogni consigliere regionale, deputato o no alla gestione della cosa pubblica tramite incarichi di Giunta o altri, ha a che fare con materie molto delicate e ha bisogno di avere al suo fianco gente di grande sensibilità per svolgere in perfetta sicurezza il suo mandato, il mandato che gli ha conferito il popolo calabrese.

Il popolo calabrese vuole i fatti concreti, vuole che si diano risposte alle esigenze di questa nostra terra. Ritengo che la Giunta stia andando in questa direzione.

Certamente sta affrontando i problemi ad uno ad uno con grande capacità…

PRESIDENTE

Le chiedo scusa, onorevole Stancato, siccome la proposta l’ha fatta ed i cinque minuti sono ampiamente passati non si arrabbi se io le chiedo di attenersi al Regolamento. Non è una cattiveria…

Sergio STANCATO

No, certamente signor Presidente, capisco perfettamente.

PRESIDENTE

Se può concludere per favore.

Sergio STANCATO

Sono a favore della proposta di interrompere la seduta.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.

Franco Mario PACENZA

Presidente, considerato che su questo provvedimento c’è un percorso già avviato e definito sia in Conferenza dei capigruppo che nell’ultima seduta e che poi sono intervenute alcune esigenze di coordinamento al provvedimento stesso, penso che possiamo continuare tranquillamente senza interruzioni – ne abbiamo avuta già una poco fa –. Visto che ci alcuni gruppi hanno chiesto chiarimenti, possiamo vederci al banco della Presidenza per cinque minuti.

Quindi, Presidente, la inviterei a chiamare i Presidenti dei gruppi al banco della Presidenza per evitare di interrompere la seduta e allungare i tempi. Siccome si tratta, credo, di chiarimenti anche di piccole entità penso che in cinque minuti al banco della Presidenza ce la possiamo cavare.

PRESIDENTE

Gli interventi sono esauriti di fatto, onorevole Pacenza, a meno che a partire dall’onorevole Vilasi, questi non faccia sua la proposta Pacenza; io non ho alternative che mettere ai voti prima la proposta Vilasi e dopo la proposta Pacenza. Ciò a meno che l’onorevole Vilasi non mi dica che la proposta Pacenza assorbe la sua.

Gesuele VILASI

Questa seduta oggi, signor Presidente, sta procedendo e sta andando avanti proprio perché la minoranza è presente in Aula.

Ho fatto una proposta di sospensione perché mi rendo conto che non si può risolvere nulla in 5 minuti, abbiamo avuto un testo nuovo.

La stessa proposta è stata accolta dal centro-sinistra, dai colleghi La Rupa e Stancato.

C’è un’esigenza di ragionare in termini seri su una proposta seria. Non sono contro la proposta dell’onorevole Pacenza, ma vorrei che lui fosse d’accordo con la mia, dato che da quella parte, dai banchi della sua stessa maggioranza, sono venute indicazioni per riflettere cinque minuti su questo argomento. Grazie.

PRESIDENTE

Debbo rispettare – lo farò come sempre – rigorosamente il Regolamento. Mi consento una sola licenza per l’amicizia evidente con cui mi rapporto non solo a tutti i consiglieri ma al consigliere Vilasi.

Quella che stiamo discutendo non è una proposta della maggioranza o della minoranza. Firmatari assieme a me sono stati tutti i gruppi alla pari del Consiglio regionale. Stiamo discutendo di una proposta votata alla unanimità che riguarda indistintamente tutti i consiglieri.

Non mi misuro né dirigerò questa discussione vedendo, rispetto al progetto di legge, prerogative di maggioranza o di minoranza.

Qui tutte le opinioni hanno pari dignità e parimenti legittime. A me l’onere e la responsabilità che non solo chi è in Aula capisca, anche se non è consigliere regionale, ma tutta l’opinione pubblica – lo sento come dovere e come rispetto verso loro e verso voi –, sappia alla virgola come noi procediamo perché noi procediamo in un certo modo e in un altro e così via.

Prima della mia opinione ben più importante c’è la volontà del Consiglio che è sovrana e che ha diritto di esprimersi sulla base della sua richiesta prima e dell’onorevole Pacenza dopo, io non ho alternative nella regolarità a mettere ai voti per primo la proposta avanzata da lei che è questa.

(Interruzione)

Le chiedo scusa ora, non si arrabbi su questo.

Gesuele VILASI

Non ho detto che questo era un argomento della maggioranza, perché questo argomento l’ho votato io la volta scorsa e sappiamo tutti come è stato votato. Lo sappiamo tutti, non solo io e lei.

Quindi, io non ho detto della maggioranza, ma ho parlato di un provvedimento che mi è stato consegnato 5 minuti fa, credo illegittimamente perché la procedura non è stata neppure rispettata se lei vuole parlare di Regolamento.

Io invece non voglio parlare di Regolamento e di cavilli. Io voglio discutere serenamente questo testo. Devo essere messo nelle condizioni di poterlo leggere…

PRESIDENTE

Onorevole Vilasi, non si arrabbi, lei ha fatto la proposta e io la stavo mettendo ai voti ora non deve discutere più…

Gesuele VILASI

Lei, Presidente, non può dare giudizi sul mio operato. Lei non…

PRESIDENTE

Si sieda, onorevole Vilasi…

Gesuele VILASI

Si stia zitto. Io non ho detto che questa è una proposta della maggioranza, questo lo ha detto lei e lei non può dire cose che io non ho detto.

Io ho semplicemente detto che da parte della maggioranza sono venute - quando lei ha detto uno contro e due a favore – due proposte a favore e lei dovrebbe riflettere sull’importanza di una sospensione di 5 minuti per consentire di riflettere a chi per la prima volta e in questo momento ha un testo che non è quello della seduta scorsa.

Allora non mi deve accusare di prendere parte per la maggioranza o la minoranza perché queste proposte le abbiamo fatte nostre. Tanto è vero che non si poteva votare la volta scorsa, caro Presidente, perché il Consiglio non era nel suo plenum, ma io sono rimasto in Aula e ho votato a favore di questa proposta che non è la stessa.

PRESIDENTE

Però ora si deve sedere e ci deve consentire di continuare la seduta di Consiglio.

Gesuele VILASI

Però lei, Presidente, non deve approfittare del suo ruolo ed interpretare a suo piacimento il modo di pensare degli altri consiglieri oppure esprimere giudizi o cose non dette dal sottoscritto.

Il sottoscritto non ha parlato di una proposta della maggioranza, ma questa è una proposta della minoranza che vuole fare una cosa seria e non vuole fare demagogia. Mi dispiace che non c’è il Presidente Loiero. Non vuole fare demagogia perché avremmo di che parlarne…

PRESIDENTE

Però lei si deve sedere, non può fare comizi. Non faccia comizi…

Gesuele VILASI

Presidente, lei non può dire tutto quello che vuole e non far dire le cose che ognuno vuole dire. Io ho detto delle cose e ne sono state poi dette altre…

PRESIDENTE

Rimane un suo intervento irrituale…

Gesuele VILASI

Presidente, le ripeto. Sono d’accordo con questo provvedimento nel senso che lo voglio discutere ma voglio capire che cosa c’è scritto. Voglio capire come si vuole arrivare a deliberare questo provvedimento. Me lo deve consentire.

Io cinque minuti fa ho avuto questa proposta, se lei fra tre minuti, me ne dà un’altra, non so come posso fare a discutere e ad essere pronto a votare.

Io la voglio votare, io sono qui per votare una cosa che ho già votato la volta scorsa.

(Interruzione)

Mi consenta, siccome lei si era impegnato parlando di coordinamento formale, si intende che il coordinamento formale lo fanno gli uffici, ma la politica e i capigruppo non sono stati ascoltati dal giorno 3 ad oggi.

Questo le chiedo, Presidente, non ho nulla in contrario sul provvedimento anzi l’ho fatto mio, lo faccio mio e l’ho votato; però voglio che su questo si abbia la possibilità di discutere serenamente e ragionare in 5-10 minuti con la Conferenza dei capigruppo.

PRESIDENTE

Una terza proposta? Capisco che ci sono momenti in cui ci dobbiamo regolare a vista anche su quello che non è scritto nel Regolamento…

(Interruzione)

Sì ma io ho già due proposte, una proposta avanzata prima e una seconda avanzata dopo. In teoria dovrei mettere in votazione.

Vuole fare una proposta l’onorevole Dima? Siamo in maniera difforme, però teniamo presente…

Giovanni DIMA

Presidente, vorrei – come dire – approfittare del buon senso del Consiglio regionale e anche della sua persona ovviamente per superare un momento di inutile – me lo consente – discussione o polemica.

C’è nella sostanza in Consiglio regionale la necessità di sospendere la seduta per come chiesto da un consigliere della minoranza.

Sulla stessa proposta hanno convenuto due esponenti della maggioranza. Poi c’è stata una seconda proposta da parte di un altro esponente della maggioranza che è sostanzialmente di sospensione, con la differenza che anziché riunirci in una sala a parte, dovremmo riunirci presso il banco della Presidenza.

Pertanto, ormai il Consiglio è comunque verso la sospensione. Vorrei far prevalere il buon senso, visto che forse è opportuno, date la materia e le circostanze, sospendere per 5 minuti, non presso la Presidenza ma in un’aula un po’ più adeguata. Tutto qui.

PRESIDENTE

Le chiedo scusa, perché lei mi aiuti, io conosco la sua serietà, ma lei pensa che in 5 minuti riusciamo a uscire dall’Aula e poi a tornare?

(Interruzione)

Giovanni DIMA

Presidente, io le posso solo garantire che per quanto mi riguarda anche presso un’altra sala sarà una riunione seria.

Dionisio GALLO

Veramente per pochissimi secondi. Credo, signor Presidente, che non ci sia la necessità di andare ad un voto perché il voto per quanto riguarda questa cosa potrebbe anche dare l’immagine di una divisione, di una spaccatura all’interno del Consiglio regionale rispetto ad un provvedimento che è stato comunque condiviso da tutti.

Pertanto, credo, Presidente, che si può provare a fare la riunione dei capigruppo presso il suo banco e se poi non otterranno risultati ovviamente si andrebbe ad una soluzione di diverso tipo.

In ogni caso, io ritengo che sia del tutto inutile in questo momento andare ad un voto su questa cosa, per cui la prego, Presidente, di convocare i capigruppo presso il suo banco e poi eventualmente, se non si ottengono risultati di andare al voto.

Ma mettere al voto immediatamente questa cosa mi sembrerebbe davvero di poca consistenza. Grazie.

PRESIDENTE

Senza dire pochissimi minuti preferirei, onorevole Dima, che l’incontro si svolgesse al banco della Presidenza, se è possibile. Non perché dissento da lei, mi ha capito? Ma proprio perché ho inteso le intenzioni non sue soltanto, ma anche quelle degli altri.

(Interruzione)

Le chiedo scusa per la mia distrazione. Le posso chiedere di venire al banco?

(I capigruppo si portano al banco della Presidenza)

La seduta sospesa alle 13,21 è ripresa alle 13,36

PRESIDENTE

Se i colleghi sono d’accordo visto che l’intesa è stata unanime su tutti i punti, mi consento – a meno che non ci siano osservazioni – di proporre il testo coordinato del progetto di legge così come presentato.

(Interruzione)

Chiede la parola? Su una proposta? Come dobbiamo andare avanti, onorevole Vilasi?

Gesuele VILASI

La richiesta e la proposta di sospendere dieci minuti era in effetti una proposta sensata, non era una finalizzata a farci tornare in Aula senza una risposta da parte del Presidente sulla Conferenza dei capigruppo.

Non sappiamo cosa hanno deciso i capigruppo, perché in effetti i capigruppo non si sono di fatto riuniti.

Dovremmo essere seri e approfondire, poi si può andare avanti a colpi di maggioranza pensando di fare tutto quello che si vuole, io non ho paura di niente, lo dico apertamente e mi dispiace che non sia presente il Presidente Loiero, altrimenti aggiungerei qualcosa.

Però chiedo la sospensione, ritorno sulla mia proposta di sospensione con l’unico motivo di cercare di migliorare una cosa che è illegittima, anticostituzionale e non lo dico io.

Il testo coordinato così come è formulato è anticostituzionale nell’articolo 2 e nell’articolo 3 e nella prima parte allorquando si dice “non può essere utilizzato”, stiamo parlando di parenti o affini.

C’è un cugino di mia moglie, un cugino di mia moglie e non può essere utilizzato nella mia struttura. Capisce che c’entra suo cugino con me?

Di un cugino stiamo parlando, non stiamo parlando della moglie, dei figli, ma stiamo parlando di terzo grado o affini.

Ma lei pensa che la gente vuol sapere se lei nella sua struttura ha il cugino o ha la preoccupazione di vedere risolto il problema della disoccupazione? Della disoccupazione che non è di quel tizio che mettiamo nella struttura.

Io ho detto utilizziamo nella struttura, allora non assumiamo nessun parente. Ma non possiamo dire ad una che fa parte di una amministrazione pubblica, ad una che fa parte delle Ferrovie dello Stato o delle Poste, che può essere una cugina di non poterla tenere nella struttura, una che è occupata e che è di sua fiducia.

Altrimenti, propongo l’abolizione delle strutture speciali. Nessun componente.

Faccio ora la proposta ufficiale, e la formalizzo, di abolire le strutture speciali. Esiste il consigliere regionale, non esiste né il capo struttura, né il vice capo struttura né il collaboratore esperto e né il collaboratore del consigliere.

Sono per l’abolizione di questa struttura speciale, se la vogliamo porre in questi termini, perché questo si vuole fare intendere.

Non è così. Ognuno di noi se ne assume la responsabilità perché ognuno di noi è grande, maggiorenne e vaccinato e non credo che va ad inserire nella propria struttura la moglie o i figli.

Siamo tutti ben consapevoli di quella che è la realtà reggina e calabrese e andremo ad individuare come abbiamo fatto finora, signor Presidente, come ho fatto finora, persone che hanno bisogno, che hanno avuto necessità.

Io sfido ad andare a guardare nella mia struttura. Studenti laureati che ho cercato di far girare, ogni tre mesi cambiavo la mia struttura, e lo può vedere se si guarda le carte dell’Ufficio di Presidenza del quale faceva parte. Ogni tre mesi cambiavo persone, perché cercavo di utilizzare i laureati disoccupati con 110 e lode, qualche cugino disoccupato, i due genitori disoccupati, con 5 figli.

Andate a controllare, non ho paura di niente, non accetto questo falso moralismo e sono pronto a discutere questo emendamento alla presenza del Presidente Loiero, che è il primo firmatario al quale avrei, però, alcune cose da dire in questa seduta.

PRESIDENTE

Siccome è stata fatta una proposta formale, non ho altra alternativa che metterla ai voti. Ricordo che l’onorevole Vilasi ha chiesto la sospensione dei lavori ed una riunione dei capigruppo non al banco della Presidenza.

Pongo in votazione la proposta avanzata dal consigliere Vilasi.

(Il Consiglio non approva )

Mi passate l’esito del voto, lo vuole conoscere il collega Vilasi.

Colleghi, la proposta di sospensione è respinta.

Gesuele VILASI

Presidente, le faccio pervenire un emendamento alla proposta di legge, visto che solo stamattina me ne ha fatto pervenire il relativo testo, se è così gentile, credo che debba metterlo ai voti prima della discussione della legge stessa.

PRESIDENTE

Ma è una proposta verbale, non può essere inserita.

Gesuele VILASI

No, le porto subito la richiesta manoscritta. Lei stamattina mi ha portato questo testo, io gliene porto un altro.

PRESIDENTE

Io non le ho portato niente, sono gli uffici che lo trasmettono, onorevole Vilasi, comunque lei sa che quanto chiede è del tutto irrituale….

(Interruzione)

Ora siccome il momento è delicatissimo, e tutto deve avvenire, come lo è sempre stato, nella massima trasparenza, anche se irrituale l’emendamento, proposto in questo momento dal consigliere Vilasi, assumendomene la responsabilità, dico che l’Aula potrà o no bocciarlo.

Quindi per me lo dico all’Aula, l’emendamento Vilasi c’è. Non è che si tratta di un inserimento all’ordine del giorno, perché è una proposta abrogativa sia della legge che delle strutture speciali. Siccome la proposta abrogativa cambia tutto, è giusto che abbia la precedenza sapendo, onorevole Vilasi, che l’Aula è sovrana, e che se l’accoglierà la discussione termina, altrimenti, lei mi perdonerà, io non accoglierò ulteriori emendamenti perché a quel punto – le chiedo scusa –si tratterebbe non più di integrare o modificare la discussione ma di un atteggiamento palesemente ostruzionistico.

E’ opportuno per lei e per tutti che su una tematica così delicata vi sia il contributo di ognuno di noi, del resto alla discussione che lei ha fatto, io non aggiungo né tolgo niente, lei è persona in tutti i sensi dabbene, non dice menzogne, non ci sono altre cose in discussione.

Ora stiamo invece discutendo di un progetto di legge e di un emendamento suo del quale vorrebbe farne un’altra legge e così via.

Se siamo d’accordo per prassi e se non ci sono osservazioni dell’Aula – io non ne ho – dovrei chiedere nei minuti che ha a disposizione, massimo 10, di illustrare il suo emendamento.

(Interruzione)

Gesuele VILASI

E’ stata fatta un’osservazione, voglio chiarire che il problema, Presidente, è che i consiglieri debbono avere la possibilità di presentare gli emendamenti a questo testo. Per questo mi sono fatto carico di chiedere la sospensione. Se lei non ci vuole dare la possibilità di proporre degli emendamenti, allora ci dica che “dobbiamo votare così com’è questa cosa, la votiamo e non se ne parla più”.

(Interruzione)

Onorevole Occhiuto, ho capito ormai, ma voglio dire gli emendamenti, le proposte di modifica a questa proposta quando li posso presentare se il testo mi è stato consegnato adesso? Spiegamelo tu che sei dell’Ufficio di Presidenza e dovresti saperlo. Non è che si può andare avanti a colpi di maggioranza calpestando il Regolamento.

Presidente, mi dica lei: quando dovevo scrivere gli emendamenti? Io voglio presentarne 150 di emendamenti, non uno, mille emendamenti come faceva il collega Michelangelo Tripodi, ricorda? Allora era minoranza, prendeva la parola e parlava per ore…

Voglio presentare mille emendamenti a questa proposta. Devo avere il tempo materiale e lei me lo deve consentire di poterli scrivere.

(Interruzione)

…lei l’ha mandata. Io l’ho ricevuta stamattina alle ore 11,00 e quindi parliamo di Regolamento e di legittimità a questo punto.

PRESIDENTE

Onorevole Vilasi, se intende, lei, sulla legittimità o meno, può fare tutte le osservazioni dentro l’Aula e anche dopo

Io ho avanzato all’Aula una proposta. Rispetto a questa proposta mi sono state sollevate eccezioni. Io sapevo e so che le eccezioni che mi sono state avanzate sono pertinenti ed interpretano il Regolamento molto meglio di come lo avevo interpretato io. Perché io sapevo che il Regolamento considera irricevibile qualsiasi emendamento presentato in Aula. L’ho sapevo e l’ho detto ai colleghi ma ho anche detto “visto che la discussione è su un tema assai delicato assumiamo…”.

Ovviamente, se l’Aula o anche un solo collega mi eccepisce che non è ricevibile, io non ho nessuna possibilità di andare oltre…

(Interruzioni)

…ma lo faranno direttamente i colleghi.

Glielo sta dicendo il collega Sarra, per esempio, che non ha problemi…

(Interruzioni e vocio in Aula)

Onorevole Vilasi…

Alberto SARRA

…lo abbiamo detto ed è consapevole anche l’onorevole Vilasi.

L’emendamento non è ricevibile tecnicamente, però il collega Vilasi in maniera un po’ enfatica ed un po’ appassionata sta evidenziando un certo disagio che io credo meriti un minimo – se lei me lo consente e col permesso anche dei colleghi – di approfondimento.

Ma proprio un minimo perché non c’è bisogno poi di andare alle lunghe su questo.

L’onorevole Vilasi, senza con questo voler interpretare il suo pensiero, dice una cosa che conosciamo tutti: una legge che viene fatta sotto effetto di emozionalità rischia di essere non perfettamente equilibrata e questo lei, Presidente, che è persona perfettamente equilibrata lo sa molto bene.

Si tratta di dare una risposta che questo Consiglio vuol dare in termini di dura lex, ma è una legge che risente di un fatto, ossia che viene approvata o verrebbe più correttamente approvata nella immediatezza di un avvenimento, per cui rischia di non essere una legge generale astratta e che abbia questi caratteri di legittimità.

Quello che dice l’onorevole Vilasi, anche se in termini chiaramente appassionati, è un problema che conosciamo tutti.

Il limite è che si rischia di dare una risposta ingiusta ad una situazione giusta. E, ripeto, lei che è persona equilibrata questo lo conosce bene.

Il problema qual è se mi è consentito, Presidente? E’ quello di stabilire l’autonomia, l’equilibrio, la terzietà del Consiglio regionale rispetto a delle sollecitazioni, peraltro legittime e giuste, che possono venire dall’esterno.

Su questo noi siamo d’accordo. Bisogna valutare però quando la sollecitazione può o potrebbe apparire strumentale.

Questo rischierebbe di mettere a disagio l’intero Consiglio perché si rischierebbe di perdere la terzietà che deve presiedere - e lei me lo insegna – a qualunque momento legislativo perché questo Consiglio si accinge a legiferare, cioè a disporre non solo per ora ma anche per il futuro. Anzi addirittura noi daremmo – questo lo ha evidenziato il collega Vilasi – efficacia retroattiva ad un provvedimento.

E’ quindi una risposta che noi diamo in termini di etica, di moralità e questo lo apprezziamo e lo sentiamo tutti.

C’è, però, un problema di carattere anche tecnico su come interpretare questi sentimenti. Cioè noi dobbiamo porre in essere uno strumento tecnicamente inattaccabile sia dal punto di vista della legittimità che della conformità alla Costituzione.

Allora io, e su questo anche se il Consiglio si è espresso, vorrei recuperare l’istanza dell’onorevole Vilasi, al di là dell’eccesso e dell’aspetto un po’ provocatorio che ha caratterizzato, la sua iniziativa, ma, senza voler interpretare il suo pensiero, era voluto. Io credo che una sospensione anche breve, Presidente, da questo punto di vista, e le chiedo perdono se insistiamo, ma evidentemente l’esigenza è sentita, su questo argomento, credo, non si possa porre la giusta attenzione…

(Interruzione)

Però io credo che melius res perpensa, si potrebbe trovare una soluzione che sia equilibrata, premesso che non ci sono difficoltà neanche ad ammetterlo.

Giustamente ha fatto bene il Presidente Bova a ricordarlo, tutti – io ero presente in Conferenza dei capigruppo – abbiamo avvertito unanimemente alcune necessità che, ripeto, provengono da un idem sentire che è riconfermato e non c’è alcun dubbio.

Però mi pare anche corretto che questo Consiglio, se c’è una istanza, una sollecitazione che piuttosto che dall’esterno proviene dal suo interno, possa trovare 5 minuti di tempo per valutare senza mortificarla, una esigenza, una necessità che, peraltro, l’onorevole Vilasi ha avuto anche il coraggio – consentitemelo – di evidenziare e che è comunque avvertita, di dare ad un provvedimento carattere di generalità ed astrattezza visto che noi andremmo ad impegnare quest’Assemblea e l’intera comunità calabrese a rispettarlo anche per il futuro.

Una legge che nasce sotto l’effetto dell’emozionalità deve comunque avere in se stessa quei caratteri che poi le consentano una applicazione e una esecuzione che vale anche per il futuro, cioè quando si sarà lontani o distanti da un fatto emozionale, e sappiamo tutti quello a cui io faccio riferimento e quello che è accaduto.

Sono queste le esigenze. Quindi se il Consiglio lo ritiene – può anche darsi che riconfermi la stessa volontà, ed io su questo non avrei nulla da dire –, si potrà recuperare questo percorso per stabilire come è giusto che un argomento di questo genere possa essere adeguatamente approfondito; devo dire che lo strappo che ha fatto il Presidente dimostra grande serietà e grande rigore, io apprezzando questo mi permetto di sottolineare se non sia il caso di chiudere brevemente questa parentesi, pensandoci meglio.

PRESIDENTE

Colleghi, la mia intenzione - non so con quanta capacità -, su cui io da stamattina sto lavorando non da solo ovviamente, è finalizzata al fatto che tutta la nostra discussione sia fino in fondo trasparente e che si appalesi come discussione vera, senza furbizie e senza espedienti, in cui il Consiglio regionale della Calabria si presenti per quello che è a partire dal fatto – come ricordava per ultimo l’onorevole Sarra – che noi abbiamo avuto un’impegnata e partecipata lunga conferenza dei Presidenti su questo punto.

Alla fine della Conferenza, liberamente e consapevolmente lei lo ricordava per lei ma riguarda tutti i colleghi anche quelli dell’Ufficio di Presidenza o le componenti politiche che a pieno titolo ed in quel caso hanno votato pure loro, noi abbiamo deciso di sottoporre nell’Assemblea straordinaria di giorno 3 quel progetto.

Sapendo che noi assumevamo rispetto a noi stessi, all’opinione pubblica e a chiunque un impegno solenne e formale.

E nel momento in cui noi votavamo quella legge, tutti noi non io, sapevamo che era una legge che volevamo votare ed applicare.

Mi sono sorpreso quando ho letto sulla stampa prese di posizioni sulla retroattività o meno, non capivo.

Io immaginavo che ci fosse una sorta di violenza, di vis polemica, spinta, forzata, finalizzata al fatto di voler retroattivamente riconoscere illegali le prestazioni che c’erano state.

Ovviamente a quelle mi sarei opposto giudicandole non solo dal punto di vista della legge ma rispetto ad ogni principio. Ma non ho mai immaginato, e so che neanche nessuno di voi, che noi votavamo la legge e pensavamo di poter proseguire come nulla fosse.

Io quella interpretazione non l’ho giudicata maliziosa ma in malafede, perché non c’era nessun dubbio da parte di tutti noi sul fatto che stavamo operando per varare la legge sulle strutture speciali, legge che riguarda i consiglieri non altri cittadini.

Il coordinamento del testo portato stamattina a questo voleva arrivare, non aggiunge niente, esplicita ciò che era implicito, manifesta quello che era, a partire dalla conferenza dei gruppi, cui io ho partecipato, la volontà unanime di tutti noi.

In questo senso non ho sottovalutato il fatto che materialmente la proposta sia stata consegnata alle 11 - l’onorevole Vilasi è un uomo di verità -, è vero, ma, questo, non aggiunge niente, perché, ripeto, la legge traduce quello che era intenzione di tutti.

Io, per fare un discorso di merito, non parlo di cugini, perché anche i primi cugini sono parenti di quarto grado quindi tutti i riferimenti ad essi non sono pertinenti.

Chiedo scusa, se così è, collega Sarra, Vilasi e colleghi tutti, allora la questione è netta, ed anche il rapporto tra noi, il 3, giorno dell’ultima seduta, e prima, il rapporto tra noi e l’opinione pubblica, la nostra valutazione su quale verso debba avere, a partire da oggi, il Consiglio. Per me e per voi questo viene prima di tutti.

E’ solo a questo punto che io faccio riferimento al Regolamento, al voto che avevamo manifestato rispetto alla prosecuzione e capisco con che tono, con che valutazione, con che spirito positivo ha fatto poco fa il suo intervento l’onorevole Sarra, non per scambiarci i convenevoli.

Ma converrà anche lui che a questo punto ciascuno di noi, da solo, valutando quale il modo migliore in Aula, potrà presentare le eccezioni che ritiene di fare qui dentro, con tutti i riferimenti cui per legge ci si può rivolgere.

Oggi noi dobbiamo esprimere una volontà che abbiamo già espresso e di confermarla. Io ero e torno al punto.

Siccome non ho avuto eccezioni ecc., sottopongo al voto il testo, a meno che non ci siano proposte difformi, così com’è, alla luce del coordinamento formale…

(Interruzione)

Gesuele VILASI

Presidente, forse non ci siamo capiti. Lei ha aggirato l’ostacolo facendo riferimento a cugini ecc., io non ho di questi problemi.

Il mio problema è di serietà, correttezza e legalità che deve avere questo Consiglio.

Io mi trovo alle 11,30 una proposta non firmata, che è modificata rispetto al testo Loiero-Bova. Non c’è alcuna firma, il suo testo non è legittimo, Presidente.

Lei non può mettere in votazione niente perché non c’è nessuna firma su questa proposta di legge.

Stia tranquillo non modifichi le carte perché so che non le modificherà, non c’è alcuna firma su questa proposta di legge.

Mi creda, non ho fatto tutto questo per provocare l’eliminazione delle strutture speciali ma perché questo punto ha un significato e rappresenta un segnale forte all’esterno. Questo sì che è un segnale forte perché nessuno di noi i collaboratori se li paga o glieli dà alla Regione, ma se ha la possibilità di scegliere si devono preferire persone – non parenti – di fiducia e professionalmente capaci.

Quindi non possiamo votare una cosa che è anticostituzionale. Fra l’altro, Presidente, questa proposta di legge non è stata presentata formalmente, non è firmata, nessuno ha depositato il testo, per cui noi non possiamo votare.

Questa è la vera legalità.

Poi possiamo fare di tutto, sono il primo che ho votato la volta scorsa, sono d’accordo, ma non posso accettare che mi si venga a parlare di legalità, non c’è una proposta che oggi si possa votare.

PRESIDENTE

Non si arrabbi, onorevole Vilasi. Ho detto prima quali sono i criteri posti a base della presentazione della proposta, ora li rileggerò, quindi, la metterò formalmente ai voti.

Le rileggo quanto è a vostra conoscenza: “Comunico che a seguito della determinazione politica assunta alla unanimità nella seduta straordinaria del 3 novembre scorso in ordine alla proposta di legge numero 46/8^, recante <Modifica delle leggi regionali numero 7 e 8 del 13 maggio 1996> che assorbe anche la proposta di legge numero 47/8^ abbinata ai sensi delle norme regolamentari vigenti, dopo il reintegro del plenum del Consiglio regionale si procederà alla formalizzazione del voto della proposta di che trattasi sul testo elaborato secondo le indicazioni emerse e concordate nella stessa seduta”.

Quindi il testo è un coordinamento formale di un precedente testo firmato da oltre 26 consiglieri.

(Interruzione)

Le chiedo scusa, ora.

Su questa base ho risposto. Sottopongo formalmente ai voti il testo in indirizzo.

(Interruzione ripetute )

(Il Consiglio approva)

Si verbalizzi che è stato votato a maggioranza.

Gesuele VILASI

Volevo intervenire per dichiarazione di voto…

PRESIDENTE

Faccia una dichiarazione di voto.

Gesuele VILASI

Presidente, la votazione è illegittima, lei nella seduta del 3 novembre ha pregato me di non porre il problema del plenum e della questione del numero legale, perché avrebbe consentito successivamente una riunione con le forze politiche per concordare e portare in Consiglio una proposta che fosse però a conoscenza di tutti i capigruppo.

Questo testo al nostro esame non è il risultato di quanto concordato, per cui la proposta non può essere votata. Questa Giunta, questo Consiglio regionale, questa Presidenza – mi dispiace – si stanno mettendo in evidenza per l’illegalità, vengono calpestate di seduta in seduta, di volta in volta, le regole, i contenuti dello Statuto che noi ci siamo dati e che lei Presidente ha collaborato a scrivere.

Questa non si può votare, lei non la può mettere ai voti, lo capisce qual è il problema? Altrimenti mi spieghi il Segretario generale perché la può mettere ai voti se io non ho nessuna proposta, nessuna firma!

Stamattina non c’è depositata alcuna proposta di legge, né modificata, né uguale a quella della volta scorsa.

Presidente, svolgiamo ognuno di noi il nostro ruolo, perché non è che lei dirige la seduta e facciamo politica.

Ci sono delle norme, delle regole da rispettare. Per me è illegale tutto quello che lei ha fatto nella seduta di giorno 3 ed in quella di oggi.

Dottore Cannizzaro, se mi può…

(Interruzione)

PRESIDENTE

E’ vero un punto che onora l’onorevole Vilasi. Egli voleva eccepire quanto ha detto già nella passata seduta. E’ vero.

Io mi sono avvicinato all’onorevole Vilasi e l’ho pregato di non farlo…

(Interruzione)

…difatti…che come è avvenuto noi avremmo discusso in questa seduta… come lei ha potuto fare…

(Interruzione)

Un attimo si fermi, ora su quello se ritiene risponderà. Si fermi.

Io intendevo rispondere perché mi riguardava una osservazione da lei fatta: è vero che sono venuto al banco da lei, è vero che lei voleva eccepire quelle cose, è vero che le ho detto io che nella seduta formale di oggi avremmo discusso… e lei ha discusso a iosa…

(Interruzione)

E’ sotto gli occhi di tutti… ora non so il Segretario che bollo deve mettere.

(Interruzione)

Onorevole Vilasi, le chiedo scusa, non devo fare il punching ball… gli altri colleghi li lasci in pace, fino a quando se la prende con me va bene, ma i colleghi li deve lasciare in pace.

(Interruzione)

Sindaco e Prefetto? No, c’è già la risposta, il progetto di legge era già all’ordine del giorno, il 46/8^ che unificava anche il 47/8^.

(Interruzione)

Se vuole venire a sedersi con me, venga…

Gesuele VILASI

No, assolutamente, io ho questo foglio come lo ha lei, non mi interessa altro. E’ stato modificato…

Signor Segretario la prego di esprimersi, io chiedo di sapere se questa proposta è legittima e si può mettere ai voti. Secondo me non la si può neanche mettere ai voti…

(Interruzione)

PRESIDENTE

La seduta è sospesa

La seduta sospesa alle 14,21 è ripresa alle 14,28

PRESIDENTE

Aspetti debbo comunicare l’esito della votazione: presenti 36, votanti 36. Hanno votato a favore 35, contro 1.

C’è la conferma formale che la legge è approvata.

(Interruzioni continue)

Ora io vorrei dare la parola al collega Senatore, ma se lei continua a pensare di assolvere al suo ruolo in questo modo, io sarò costretto a sospendere la seduta.

(Interruzione)

Io vorrei dare la parola all’onorevole Senatore, ma se non può parlare…

(Interruzione)

Convocazione della prossima seduta

PRESIDENTE

Visto che permane un clima di tensione e di confusione tolgo la seduta.

Il Consiglio sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle 14,28


Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo i consiglieri Nucera, Principe, Loiero, Pirillo, Donnici, Aiello, Racco, Stillitani.

(Sono concessi)

Annunzio di progetti di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono stati presentati alla Presidenza i seguenti progetti di legge di iniziativa dei consiglieri:

Magarò – “Riordino territoriale ed incentivazione delle forme associative di Comuni”. (P.L. n. 30/8^)

E' stato assegnato alla prima Commissione consiliare – Affari istituzionali e affari generali – in data 16 settembre 2005.

(Così resta stabilito)

Feraudo – “Modificazione ed integrazione della legge regionale 14 marzo 1985, n. 9 “Esercizio della navigazione da diporto sui laghi naturali ed artificiali della Calabria”. (P.L. n. 31/8^)

E' stato assegnato alla quarta Commissione consiliare – Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente – in data 3 ottobre 2005.

(Così resta stabilito)

Occhiuto – “Norme per facilitare l'accesso al credito delle imprese calabresi mediante la valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione”. (P.L. n. 32/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione consiliare – Bilancio, programmazione economica e attività produttive – in data 29 settembre 2005.

(Così resta stabilito)

Borrello – “Norme per l’introduzione del reddito sociale”. (P.L. n. 33/8^)

E' stato assegnato alla terza Commissione consiliare – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda – Bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere in data 3 ottobre 2005.

(Così resta stabilito)

De Gaetano – “Diritto di reddito sociale”. (P.L. n. 34/8^)

E' stato assegnato alla terza Commissione consiliare – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – in data 3 ottobre 2005.

(Così resta stabilito)

Nucera – “Riconoscimento e sostegno alla Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue (FIDAS) Calabria”. (P.L. n. 36/8^)

E' stato assegnato alla terza Commissione consiliare – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda – Bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere in data 4 ottobre 2005.

(Così resta stabilito)

Abramo – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 16 del 2 maggio 2001”. (P.L. n. 37/8^)

E' stato assegnato alla terza Commissione consiliare – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – in data 11 ottobre 2005.

(Così resta stabilito)

Morelli – “Misure di razionalizzazione dei costi della politica regionale”. (P.L. n. 38/8^)

E' stato assegnato alla prima Commissione consiliare – Affari istituzionali e affari generali – in data 11 ottobre 2005.

(Così resta stabilito)

Tripodi M., De Gaetano, Feraudo – “Riduzione dell'indennità di carica degli assessori e dei consiglieri regionali nonché dell'indennità dei soggetti che occupano incarichi nei comitati, negli enti, nelle aziende e nelle agenzie regionali”. (P.L. n. 39/8^)

E' stato assegnato alla prima Commissione consiliare – Affari istituzionali e affari generali – in data 11 ottobre 2005.

(Così resta stabilito)

Pizzini – “Celebrazioni per il V° centenario della morte di San Francesco di Paola, Patrono della Calabria e della gente di mare, ed istituzione della festività regionale”. (P.L. n. 40/8^).

E' stato assegnato alla terza Commissione consiliare – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda – Bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere in data 25 ottobre 2005.

(Così resta stabilito)

Stancato – “Disciplina per la formazione delle attività musicali nella Regione Calabria”. (P.L. n. 41/8^)

E' stato assegnato alla terza Commissione consiliare – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda – Bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere in data 26 ottobre 2005.

(Così resta stabilito)

Loiero, Bova, Pacenza, Feraudo, Cherubino, De Gaetano, Gentile, Nucera, Racco, Fedele, Sarra, La Rupa, Occhiuto, Tripodi M., Chiarella, Frascà, Giamborino, Guerriero, Naccari, Sulla, Amato, Acri, Tallini, Censore, Maiolo – “Modifica delle leggi regionali n. 7 e 8 del 13 maggio 1996”. (P.L. n. 46/8^)

E' stato assegnato alla prima Commissione consiliare – Affari istituzionali e affari generali.

(Così resta stabilito)

Fedele, Occhiuto, Dima – “Norme sulla dotazione organica delle strutture speciali”. (P.L. n. 47/8^)

E' stato assegnato alla prima Commissione consiliare – Affari istituzionali e affari generali.

 (Così resta stabilito)

Magarò – “Attuazione del principio della premialità in favore degli enti locali”. (P.L. n. 48/8^)

E' stato assegnato alla prima Commissione consiliare – Affari istituzionali e affari generali – in data 7 novembre 2005.

(Così resta stabilito)

Chiarella – “Istituzione della giornata regionale di educazione alla legalità nelle scuole calabresi, da svolgersi il 16 ottobre di ogni anno”. (P.L. n. 49/8^)

E' stato assegnato alla Commissione Antimafia in data 7 novembre 2005.

(Così resta stabilito)

Nucera “Interventi urgenti e speciali per il territorio della Locride”. (P.L. n. 50/8^)

E' stato assegnato alla Commissione Antimafia ed alla seconda – Bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere in data 7 novembre 2005.

(Così resta stabilito)

Vilasi – “Riconoscimento dell'Associazione Gran Priorato d'Italia dell'ordine dei Cavalieri del Tempio di Jèrusalem fondato dalla dott.ssa Francesca Costa nel 1999”. (P.L. n. 51/8^)

E' stato assegnato alla terza Commissione consiliare – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda – Bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere in data 9 novembre 2005.

(Così resta stabilito)

Guerriero, Gallo, Acri, Borrello, Censore, Cherubino, De Gaetano, Fedele, Feraudo, Giamborino, Naccari Carlizzi, Nucera, Racco, Sarra – “Partecipazione della Regione Calabria alla Banca Etica”. (P.L. n. 52/8^)

E' stato assegnato alla Commissione Antimafia ed alla seconda – Bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere in data 9 novembre 2005.

(Così resta stabilito)

Cherubino – “Interventi a sostegno delle vittime della criminalità”. (P.L. n. 53/8^)

E' stato assegnato alla Commissione Antimafia ed alla seconda – Bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere in data 10 novembre 2005.

(Così resta stabilito)

Nucera – “Norme per i servizi socio-educativi per la prima infanzia”. (P.L. n. 54/8^)

E' stato assegnato alla terza Commissione consiliare – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda – Bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere in data 14 novembre 2005.

(Così resta stabilito)

De Gaetano – “Modifica della legge regionale n. 13 del 4 aprile 1986”. (P.L. n. 55/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione Bilancio, programmazione economica e attività produttive – in data 14 novembre 2005.

(Così resta stabilito)

La Rupa – “Norme per disciplinare le attività di informazione e di comunicazione della Regione Calabria”. (P.L. n. 56/8^)

E' stato assegnato alla terza Commissione consiliare – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative - in data 15 novembre 2005.

(Così resta stabilito)

Borrello – “Riordino dell’organizzazione turistica regionale”. (P.L. n. 58/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

Sono stati, altresì, presentati alla Presidenza i seguenti progetti di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Istituzione Consiglio regionale dell’economia e del lavoro CREL – articolo 56 Statuto regionale” (delibera Giunta regionale n. 794 del 23 settembre 2005). (P.L. n. 35/8^)

E' stato assegnato alla prima Commissione consiliare – Affari istituzionali e affari generali - in data 4 ottobre 2005.

“Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2006, art. 3, comma 4 della legge regionale n. 8/2002)” (delibera Giunta regionale n. 886 del 24 ottobre 2005). (P.L. n. 42/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive - in data 26 ottobre 2005.

(Così resta stabilito)

“Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2006 e pluriennale 2006/2008 della Regione Calabria (Legge Finanziaria)” (delibera Giunta regionale n. 887 del 24 ottobre 2005). (P.L. n. 43/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – alla prima – Affari istituzionali e affari generali – alla terza – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – alla quarta Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – alla quinta – Riforme e decentramento – e sesta – Affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero – in data 26 ottobre 2005.

(Così resta stabilito)

“Bilancio annuale di previsione della Regione Calabria per l'anno finanziario 2006 e bilancio pluriennale per il triennio 2006/2008” (delibera Giunta regionale n. 888 del 24 ottobre 2005). (P.L. n. 44/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – alla prima – Affari istituzionali e affari generali – alla terza – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – alla quarta Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – alla quinta – Riforme e decentramento – e sesta – Affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero – in data 26 ottobre 2005.

 (Così resta stabilito)

“Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2006” (delibera Giunta regionale n. 889 del 24 ottobre 2005). (P.L. n. 45/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – in data 26 ottobre 2005.

(Così resta stabilito)

“Inserimento nella legge regionale n. 8/2002 dell'articolo 40 bis così rubricato: “Riscossione delle entrate regionali mediante l'ingiunzione prevista dal regio decreto 14 aprile 1910, n. 639” (delibera Giunta regionale n. 955 dell'11 novembre 2005). (P.L. n. 57/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – in data 15 novembre 2005.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Regolamento regionale recante: °Designazione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola e relativo programma d'azione” - (delibera Giunta regionale n. 817 del 23 settembre 2005). (P.P.A. n. 94/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – in data 30 settembre 2005.

(Così resta stabilito)

“Approvazione programma. Piano dei Servizi di Sviluppo Agricolo 2005/2007” - (delibera Giunta regionale n. 862 del 3 ottobre 2005). (P.P.A. n. 95/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – in data 11 ottobre 2005.

(Così resta stabilito)

“Gestione Società partecipante – Proposta di trasformazione della Società “Locride Sviluppo S.p.A.” da Società per Azioni a Società Consortile per Azioni - (delibera Giunta regionale n. 830 del 3 ottobre 2005). (P.P.A. n. 96/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – in data 11 ottobre 2005.

(Così resta stabilito)

“Bilancio di previsione dell'A.P.T. (Azienda di Promozione Turistica) di Catanzaro per l’esercizio finanziario 2005” - (delibera Giunta regionale n. 956 dell’11 novembre 2005). (P.P.A. n. 99/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – in data 15 novembre 2005.

(Così resta stabilito)

“Bilancio di previsione dell'A.P.T. (Azienda di Promozione Turistica) di Reggio Calabria per l’esercizio finanziario 2005” - (delibera Giunta regionale n. 957 dell’11 novembre 2005). (P.P.A. n. 100/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – in data 15 novembre 2005.

(Così resta stabilito)

“Bilancio di previsione dell'A.P.T. (Azienda di Promozione Turistica) di Vibo Valentia per l’esercizio finanziario 2005” - (delibera Giunta regionale n. 958 dell’11 novembre 2005). (P.P.A. n. 101/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – in data 15 novembre 2005.

(Così resta stabilito)

“Bilancio di previsione dell'A.P.T. (Azienda di Promozione Turistica) di Crotone per l’esercizio finanziario 2005” - (delibera Giunta regionale n. 959 dell’11 novembre 2005). (P.P.A. n. 102/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – in data 15 novembre 2005.

(Così resta stabilito)

“Bilancio di previsione dell'A.P.T. (Azienda di Promozione Turistica) di Cosenza per l’esercizio finanziario 2005” - (delibera Giunta regionale n. 960 dell’11 novembre 2005). (P.P.A. n. 103/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – in data 15 novembre 2005.

(Così resta stabilito)

E’ stata presentata, altresì, la seguente proposta di provvedimento amministrativo d’Ufficio:

“Surroga del Consigliere dott. Francesco Fortugno, deceduto”. (P.P.A. n. 97/8^)

E’ stata presentata, altresì, la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa del consigliere Cherubino:

“Proposta di legge al Parlamento recante: “Agevolazioni fiscali per le nuove iniziative imprenditoriali”. (P.P.A. n. 98/8^)

E' stato assegnato alla seconda Commissione consiliare - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – in data 11 novembre 2005.

(Così resta stabilito)

Richiesta parere

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 842 del 3.10.2005, recante “Legge 17.2.1992, n. 179; Legge 23.12.1996, n. 662, art. 2, comma 63, lett. d); Programma regionale di edilizia residenziale pubblica 1998/2000 – Edilizia sovvenzionata – localizzazione degli interventi relativi ai programmi di recupero urbano, codice 2.5.1/b, delibera Cipe 16.3.1994, già individuati al punto 7 della deliberazione della Giunta regionale n. 610 del 27 settembre 2000” (Parere n. 7)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare – Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – in data 11 ottobre 2005.

(Così resta stabilito)

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 936 del 7.11.2005, recante: “Costituzione ed organizzazione sistema informativo territoriale e osservatorio delle trasmissioni territoriali (S.I.T.O.) – art. 8, comma 5, legge regionale urbanistica n. 19/2002” (Parere n. 8)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare – Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – in data 8 novembre 2005.

Parere favorevole su deliberazioni consiliari

La terza Commissione consiliare, con nota n. 158 del 10 ottobre 2005, ha comunicato che la stessa, nella seduta del 5 ottobre u.s., ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 758 del 13.9.2005, recante: “L.R. 19 novembre 2003, n. 20 – art. 6, comma 1, lett. b). Approvazione regolamento di attuazione”. (Parere n. 5)

La terza Commissione consiliare, con nota n. 159 del 10 ottobre 2005, ha comunicato che la stessa, nella seduta del 5 ottobre u.s., ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 759 del 13.9.2005, recante: “L.R. 19 novembre 2003, n. 20 – art. 6, comma 1, lett. a). Approvazione regolamento di attuazione”. (Parere n. 6)

La quarta Commissione consiliare, con nota n. 252 del 9 novembre 2005, ha comunicato che la stessa, nella seduta dell’8 novembre u.s., ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 842 del 3.10.2005, recante: “Legge 17.2.1992, n. 179; Legge 23.12.1996, n. 662, art. 2, comma 63, lett. d); Programma regionale di edilizia residenziale pubblica 1998/2000 – Edilizia sovvenzionata – localizzazione degli interventi relativi ai programmi di recupero urbano, codice 2.5.1/b, delibera Cipe 16.3.1994, già individuati al punto 7 della deliberazione della Giunta regionale n. 610 del 27 settembre 2000 ”. (Parere n. 7)

La quarta Commissione consiliare, con nota n. 253 del 9 novembre 2005, ha comunicato che la stessa, nella seduta dell’8 novembre u.s., ha espresso parere favorevole con raccomandazioni alla deliberazione della Giunta regionale n. 936 del 7.11.2005, recante: “Costituzione ed organizzazione Sistema informativo territoriale e Osservatorio delle trasmissioni territoriali (S.I.T.O.) – Art. 8, comma 5, legge regionale urbanistica n. 19/2002”. (Parere n. 8)

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale con nota n. 33 del 6.10.2005, ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio per l’esercizio finanziario 2005:

Deliberazione Giunta regionale n. 796 del 23.9.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 797 del 23.9.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 798 del 23.9.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 799 del 23.9.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 800 del 23.9.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 801 del 23.9.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 802 del 23.9.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 803 del 23.9.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 804 del 23.9.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 805 del 23.9.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 806 del 23.9.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 807 del 23.9.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 808 del 23.9.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 809 del 23.9.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 810 del 23.9.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 811 del 23.9.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 812 del 23.9.2005

La Giunta regionale, con nota n. 36 del 28.10.2005, ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio per l’esercizio finanziario 2005:

Deliberazione Giunta regionale n. 894 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 895 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 896 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 897 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 898 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 899 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 900 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 901 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 902 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 903 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 904 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 905 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 906 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 907 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 908 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 909 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 910 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 911 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 912 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 913 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 914 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 915 del 24.10.2005

Deliberazione Giunta regionale n. 929 del 24.10.2005

Adesione a partito politico

L’onorevole Michelangelo Tripodi, già componente del Gruppo Misto, con nota del 17 novembre 2005, acquisita al protocollo n. 18024/S.A. in pari data del Settore Segreteria Assemblea, ha dichiarato di aderire alla componente del “Partito dei Comunisti Italiani” all’interno dello stesso Gruppo Misto, ai sensi del comma 5 dell'articolo 13 del Regolamento interno.

La comunicazione di che trattasi sarà inviata all'Ufficio di Presidenza per le determinazioni di competenza.

Interrogazioni a risposta scritta

De Gaetano. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alle attività produttive. Per sapere – premesso che:

dal novembre 2004 nove dipendenti dell'Ente Fiera di Reggio Calabria non percepiscono lo stipendio con evidenti e gravi disagi per le loro famiglie;

questa situazione va sicuramente ascritta ad una cattiva gestione programmatica ed economica dell'Ente in questi ultimi anni;

sia doveroso, da parte della Regione Calabria, preso atto di quanto si sta verificando, intervenire urgentemente per ridare dignità a questi nove lavoratori dell'Ente Fiera;

sia doveroso, da parte di questo Ente, mettere in campo tutte le iniziative per il rilancio dell'Ente Fiera per far in modo che diventi un punto di eccellenza dell'artigianato e di quant'altro possa testimoniare l'operosità delle nostre genti –:

quali iniziative intendono assumere per sanare al più presto questa grave situazione e quindi garantire a quei lavoratori le spettanze arretrate ed un sicuro salario mensile.

(20; 7.10.2005)

De Gaetano. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’ambiente. Per sapere – premesso che:

il Sevizio di Igiene e Sanità pubblica - Tutela ambiente e Vigilanza igienico sanitaria ambientale, ufficio di Gioia Tauro, del Dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria n. 10 della Regione Calabria, da un sopralluogo effettuato nei giorni 14 e 15 marzo 2005 ha rilevato che nelle zone circostanti al depuratore di Gioia Tauro si apprezza un intenso odore di natura fognaria e che il persistere di tale situazione può comportare grave danno alla salute pubblica e quindi di non idoneità igienico sanitaria dell'impianto di depurazione;

il Comando della Polizia municipale IV Ripartizione di Gioia Tauro da un sopralluogo effettuato in data 17/02/2004 ha potuto constatare che l’aria nei pressi dei depuratori Iam risultava quasi irrespirabile, a causa dei cattivi odori provenienti dagli impianti;

sia doveroso, da parte della Regione Calabria, prendere atto di quanto sta avvenendo e prendere urgenti misure per la tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente -:

quali provvedimenti intendono prendere per tutelare la salute dei cittadini e l'integrità ambientale della zone circostanti gli impianti di depurazione di Gioia Tauro.

(21; 12.10.2005)

De Gaetano. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’ambiente. Per sapere – premesso che:

con provvedimento n. 6102 del 17 ottobre 2002 pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 23 del 16/12/2002, il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio - Direzione per la difesa del territorio - Ufficio Territoriale «E» ha dato parere favorevole in merito al pronunciamento di compatibilità ambientale del progetto denominato “Elettrodotto a 380 KV in doppia e semplice terna, Laino - Feroleto - Rizziconi ed opere accessorie”, di proprietà della Terna S.p.a.;

nella fase di avvio dei lavori, risalente ormai a qualche anno fa, è occorso nel cantiere di costruzione dell'elettrodotto un incidente mortale, dove un operaio è rimasto vittima di uno smottamento di fanghiglia nel cavo di fondazione di un pilone. Ciò ha risollevato una serie di dubbi sull'opera che non sono mai stati chiariti. La dinamica dell'incidente rivela una serie di problemi già da tempo denunciati dall'opinione pubblica. Il principale consiste nella mancata adozione delle misure di sicurezza del caso, la quale può essere ricondotta sia alle negligenze dell'esecutore dei lavori sia a deficit progettuali. Tali deficit possono riguardare il Piano di sicurezza ma anche, e soprattutto, la conoscenza delle caratteristiche fisiche e meccaniche del sottosuolo;

il progetto rientra nell'elenco di cui all'allegato I della Direttiva Cee 97/11/CE e pertanto soggetto a pronunciamento di compatibilità ambientale ministeriale a seguito di Studio di Inserimento Ambientale (SIA) da redigere conformemente alle seguenti norme essenziali:

a) Legge 6/7/1986 n. 349;

b) D.P.C.M. 10/8/1988 n. 377 “regolamento delle pronunce di compatibilità ambientale”;

c) D.P.C.M. 27/12/1988 “Norme tecniche per la redazione degli Studi di Impatto Ambientale.....” oltre che conformemente alle numerose circolari esplicative;

alla luce dei fatti è evidente che l'istanza di pronuncia della compatibilità ambientale non è stata corredata di tutti gli elaborati e di tutte le analisi richieste dalla citata normativa. Tale deficienza emergeva indirettamente in occasione della Conferenza dei Servizi tenutasi in data 24/7/2001 i cui atti sono pubblicati sul B.U.R. Calabria del 15/9/2001 n. 97. In quella occasione vi fu il pronunciamento negativo di ben dieci amministrazioni comunali. Di tale pronunciamento non si tenne conto per otto di essi sollevando vizio di forma nella delega ai partecipanti. Rimanevano tuttavia valide le contestazioni di merito sollevate. Il progetto sottoposto a giudizio di compatibilità era quindi carente sia dal punto di vista formale che sostanziale;

in definitiva emerge la non conformità formale e sostanziale degli atti progettuali nelle fasi della procedura di VIA a quanto richiesto dalla normativa vigente. Infatti, ai sensi dell'articolo 2 del D.P.C.M. 27/12/1988, lo studio di VIA avrebbe dovuto essere conforme all'articolazione di cui agli art. 3-4-5 ed agli allegati I e II del citato D.P.C.M.. Gli elaborati del progetto presentato sono assolutamente carenti rispetto a quanto richiesto dagli articoli di cui sopra. In particolare si segnalano le seguenti deficienze attinenti le prescrizioni del D.P.C.M. 27/12/1988;

1) Art. 4 comma 2 e 3: non viene specificato quanto richiesto ai punti 2/b, 2/c, 2/d, 2/e, 3. Essi riguardano i seguenti aspetti:

2/b) il grado di copertura della domanda ed i suoi livelli di soddisfacimento in funzione delle diverse ipotesi progettuali esaminate, ciò anche con riferimento all'ipotesi di assenza dell'intervento;

2/c) la prevedibile evoluzione qualitativa e quantitativa del rapporto domanda-offerta riferita alla presumibile vita tecnica ed economica dell'intervento;

2/d) l'articolazione delle attività necessarie alla realizzazione dell'opera in fase di cantiere e di quelle che ne caratterizzano l'esercizio;

2/e) i criteri che hanno guidato le scelte del progettista in relazione alle previsioni delle trasformazioni territoriali di breve e lungo periodo conseguenti alla localizzazione dell'intervento, delle infrastrutture di servizio e dell'eventuale indotto;

3. Per le opere pubbliche o a rilevanza pubblica si illustrano i risultati dell'analisi economica di costi e benefici, ove già richiesta dalla normativa vigente, e si evidenziano in particolare i seguenti elementi considerati, i valori unitari assunti dall'analisi, il tasso di redditività interna dell'investimento;

tali informazioni sono indispensabili per valutare il progetto rispetto alle sue effettive esigenze di realizzazione. Tali informazioni sono state omesse o falsate. Nel progetto si fa di tutto per far apparire l'opera indispensabile alla Calabria. Così non è. Nello stesso Piano energetico regionale, di recente adottato dalla Regione Calabria, è detto a chiare lettere che l'elettrodotto Laino-Rizziconi è indispensabile esclusivamente al trasporto fuori dalla Calabria dell'energia che dovrà essere prodotta dalle centrali termoelettriche di grande potenza e di nuova costruzione, comprese quelle di cui all'accordo di programma sottoscritto tra Regione e Sondel. Nello stesso Piano energetico si afferma che la costruzione delle citate centrali renderà insufficiente anche l'elettrodotto Laino-Rizziconi: altri elettrodotti di trasmissione si renderanno necessari. Ma la Calabria attualmente esporta il 26% dell'energia elettrica prodotta, per cui non ha bisogno di altre centrali né di elettrodotti di trasmissione;

2) Art. 4 comma 4: nel progetto non viene specificato quanto richiesto dal comma 4, il quale testualmente recita:

4. Nel quadro progettuale si descrivono inoltre:

a) le caratteristiche tecniche e fisiche del progetto e le aree occupate durante la fase di costruzione e di esercizio;

b) l'insieme dei condizionamenti e vincoli di cui si è dovuto tener conto nella redazione del progetto e in particolare:

1) le norme tecniche che regolano la realizzazione dell'opera;

2) le norme e prescrizioni di strumenti urbanistici, piani paesistici e territoriali e piani di settore;

3) i vincoli paesaggistici, naturalistici, architettonici, archeologici, storico-culturali, demaniali ed idrogeologici, servitù ed altre limitazioni alla proprietà;

4) i condizionamenti indotti dalla natura e vocazione dei luoghi e da particolari esigenze di tutela ambientale;

c) le motivazioni tecniche della scelta progettuale e delle principali alternative prese in esame, opportunamente descritte, con particolare riferimento a:

1) le scelte di processo per gli impianti industriali, per la produzione di energia elettrica e per lo smaltimento di rifiuti;

2) le condizioni di utilizzazione di risorse naturali e di materie prime direttamente ed indirettamente utilizzate o interessate nelle diverse fasi di realizzazione del progetto e di esercizio dell'opera;

3) le quantità e le caratteristiche degli scarichi idrici, dei rifiuti, delle emissioni nell'atmosfera, con riferimento alle diverse fasi di attuazione del progetto e di esercizio dell'opera;

4) le necessità progettuali di livello esecutivo e le esigenze gestionali imposte o da ritenersi necessarie a seguito dell'analisi ambientale;

d) le eventuali misure non strettamente riferibili al progetto o provvedimenti di carattere gestionale che si ritiene opportuno adottare per contenere gli impatti sia nel corso della fase di costruzione, che di esercizio;

e) gli interventi di ottimizzazione dell'inserimento nel territorio e nell'ambiente; gli interventi tesi a riequilibrare eventuali scompensi indotti sull'ambiente.

Alla luce dei fatti è evidente che i punti di cui sopra sono stati trattati in maniera superficiale o addirittura elusi. Tale carenza impedisce a chiunque esamini il progetto di rilevare gli effettivi impatti sull'ambiente attraversato;

3) Art. 5, “Quadro di riferimento ambientale”. L'art. 5 del DPCM 27/12/1988 testualmente recita:

Articolo 5 - Quadro di riferimento ambientale

1. Per il quadro di riferimento ambientale lo studio di impatto è sviluppato secondo criteri descrittivi, analitici e previsionali.

2. Con riferimento alle componenti ed ai fattori ambientali interessati dal progetto, secondo quanto indicato all'allegato III integrato, ove necessario e d'intesa con l'amministrazione proponente, ai fini della valutazione globale di impatto, dalle componenti e fattori descritti negli allegati I e II, il quadro di riferimento ambientale:

a) definisce l'ambito territoriale - inteso come sito ed area vasta - e i sistemi ambientali interessati dal progetto, sia direttamente che indirettamente, entro cui è da presumere che possano manifestarsi effetti significativi sulla qualità degli stessi;

b) descrive i sistemi ambientali interessati, ponendo in evidenza l'eventuale criticità degli equilibri esistenti;

c) individua le aree, le componenti ed i fattori ambientali e le relazioni tra essi esistenti, che manifestano un carattere di eventuale criticità, al fine di evidenziare gli approfondimenti di indagine necessari al caso specifico;

d) documenta gli usi plurimi previsti delle risorse, la priorità negli usi delle medesime e gli ulteriori usi potenziali coinvolti dalla realizzazione del progetto;

e) documenta i livelli di qualità preesistenti all'intervento per ciascuna componente ambientale interessata e gli eventuali fenomeni di degrado delle risorse in atto.

3. In relazione alle peculiarità dell'ambiente interessato così come definite a seguito delle analisi di cui ai precedenti commi, nonché ai livelli di approfondimento necessari per la tipologia di intervento proposto come precisato nell'allegato III, il quadro di riferimento ambientale:

a) stima qualitativamente e quantitativamente gli impatti indotti dall'opera sul sistema ambientale, nonché le interazioni degli impatti con le diverse componenti ed i fattori ambientali, anche in relazione ai rapporti esistenti tra essi;

b) descrive le modificazioni delle condizioni d'uso e della fruizione potenziale del territorio, in rapporto alla situazione preesistente;

c) descrive la prevedibile evoluzione, a seguito dell'intervento, delle componenti e dei fattori ambientali, delle relative interazioni e del sistema ambientale complessivo;

d) descrive e stima la modifica, sia nel breve che nel lungo periodo, dei livelli di qualità preesistenti, in relazione agli approfondimenti di cui al presente articolo;

e) definisce gli strumenti di gestione e di controllo e, ove necessario, le reti di monitoraggio ambientale, documentando la localizzazione dei punti di misura e i parametri ritenuti opportuni;

f) illustra i sistemi di intervento nell'ipotesi di manifestarsi di emergenze particolari.

Nel progetto dell'elettrodotto è elusa l'analisi ambientale sviluppata secondo i criteri descrittivi, analitici e previsionali di cui ai comma 2 e 3. Non risultano analizzati gli impatti sul suolo e sottosuolo, su vegetazione, flora e fauna, sul paesaggio, ma soprattutto sulla salute pubblica principalmente in relazione alle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti connesse all'esercizio della linea;

non sono analizzati gli impatti sia in fase di costruzione delle opere sia di esercizio né indicati i provvedimenti di mitigazione per come espressamente richiesto dal D.P.C.M, 27/12/1988;

sulla base delle considerazioni che precedono la comunità montana del Pollino, con sede in Castrovillari (CS), ha presentato il 25 settembre 2003 una denuncia alla Procura della Repubblica di Castrovillari (CS);

alla data odierna non risulta espletata alcuna attività di indagine -:

quale azione intendono avviare per individuare le cause dell'estrema lentezza con cui procedono le indagini presso la Procura della Repubblica di Castrovillari;

quale azione intende avviare per accelerare i tempi delle indagini di cui sopra;

quale azione intendono avviare affinché siano effettuate le verifiche sulla legittimità delle autorizzazioni che hanno consentito l'avvio dei lavori di costruzione dell' “Elettrodotto a 380 KV in doppia e semplice terna, Laino-Feroleto-Rizziconi ed opere accessorie”, compreso il pronunciamento di compatibilità ambientale.

(24; 14.10.2005)

Chiarella. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai beni culturali. Per sapere – premesso che:

sabato 21 maggio 2005, durante la “Settimana dei beni culturali”, ha aperto al pubblico il Museo del parco di Scolacium, presso il Comune di Borgia (CZ);

si tratta di un'importante tappa che conclude un lungo processo iniziato nel 1982 con l'esproprio del fondo della Roccelletta da parte del Ministero per i beni culturali e ambientali;

il museo del parco di Scolacium ospita statue e ritratti, epigrafi, ceramiche, monete, oggetti in bronzo di notevole valore: tutti reperti inediti appartenenti ai vari edifici dell'area archeologica restituiti grazie ad una campagna di scavi, iniziata nel 1982, con l'esproprio del fondo della Roccelletta da parte del Ministero per i beni culturali e ambientali;

è imminente il pericolo di una possibile chiusura del museo del parco di Scolacium, da poco inaugurato;

le potenzialità comunicative, soprattutto dal punto di vista storico-turistico, del museo del parco di Scolacium, rappresentano un importante veicolo di mediazione culturale per l'intera regione, anche sotto il profilo della promozione di nuove forme di fruibilità della stessa struttura, soprattutto nell'ambito della diffusione di itinerari didattici finalizzati alla conoscenza dei beni museali -:

quali siano le reali e ineluttabili ragioni di un paventato e scongiurabile provvedimento di chiusura del museo del parco di Scolacium, che rappresenta una risorsa fondamentale per il rilancio turistico-culturale e storico-artistico, non soltanto del comune di Borgia o della provincia di Catanzaro, ma dell'intera regione, valutando, al contrario s'é possibile rintracciare e destinare dei fondi, da parte della Regione Calabria, al potenziamento della stessa struttura museale.

(26; 24.10.2005)

Feraudo. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’agricoltura. Per sapere – premesso che:

la Sial Servizi S.p.A., Società a partecipazione maggioritaria della Regione Calabria, ha pubblicato un avviso per la selezione di n. 350 soggetti, con domanda da presentarsi entro il 15!0412005, da inserire in attività finalizzate all'inserimento lavorativo e allo sviluppo occupazionale;

le attività di inserimento rientrano nei seguenti ambiti: agricoltura, ambiente, forestazione, energia;

la domanda di partecipazione è stata riservata a soggetti in possesso dei requisiti di cui all'avviso, residenti nelle aree comprese nei parchi nazionali della Sila e dell'Aspromonte;

a seguito delle procedure di cui all'avviso pubblico di selezione, in data 20/1012005 è stata pubblicata la graduatoria dei soggetti inseriti;

per il Comune di Acri, ricadente nell'area compresa nel Parco nazionale della Sila, sembra essere stato notevolmente ridotto l'originario numero dei soggetti da inserire negli ambiti di cui sopra;

tra i pochissimi soggetti del Comune di Acri selezionati figurano, per come emerge dalla graduatoria pubblicata in data 20/10/05, diverse persone legate da rapporti di coniugio e/o parentela stretta con esponenti politico-istituzionali locali;

il delicato momento che la Calabria vive, contrassegnato anche da ferme posizioni sulle assunzioni di coniugi e parenti (c.d. parentopoli), pone l'attenzione dei cittadini e dell'opinione pubblica anche su simili fenomeni degenerativi che si verificano a livello locale;

peraltro, laddove siano stati selezionati parenti e/o coniugi di esponenti politico-istituzionali locali, risultano, di converso, violati i criteri oggettivi per la selezione dei soggetti che ne avrebbero avuto titolo, sicuramente più bisognosi;

laddove dovessero risultare fondati i dubbi esposti, si avrebbe una netta violazione dei diritti degli aventi titolo -:

se siano stati correttamente applicati i criteri di selezione previsti nell'avviso pubblico. Più specificatamente, chiede di sapere se è loro intenzione intervenire al fine di verificare:

a) se realmente l'originario numero di soggetti da inserire assegnati al Comune di Acri sia stato, in corso di procedura, notevolmente ridotto;

b) in tal caso, accertare e chiarire per quale motivo sia stata operata tale decurtazione;

c) se è vero che tra le persone selezionate, almeno per quanto riguarda il Comune di Acri, vi siano, in violazione dei criteri fissati, persone legate da rapporti di coniugio e/o parentela stretta con consiglieri comunali e/o esponenti politici di livello locale e provinciale;

d) in tal caso, se sia opportuno sospendere e/o annullare l'efficacia della graduatoria così come pubblicata in data 20/10/2005 e consentire a quanti ne avevano titolo di essere inseriti in luogo dei coniugi e/o parenti degli esponenti politici istituzionali non in possesso dei requisiti richiesti.

(28; 3.11.2005)

Interrogazioni a risposta orale

Dima. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

Intesa Gestione Crediti S.p.A. è una società iscritta all'albo delle banche con capitale sociale interamente detenuto da Banca Intesa e finalizzata al recupero dei crediti sia di sua proprietà (acquistati pro-soluto con diversi atti di cessione) sia di proprietà di Banca Intesa gestiti su mandato;

la predetta società ha alle proprie dipendenze circa 600 lavoratori confluiti da diverse banche del Gruppo (Banca Carime, Comit, Bav, Cariplo ed altre) ed è dislocata sull'intero territorio nazionale in 31 unità legali;

questi dipendenti sono stati assunti in Banca Intesa S.p.A. con contestuali dimissioni volontarie dalle banche di provenienza e successivo trasferimento del rapporto di lavoro ad Intesa Gestione Crediti S.p.A. con la quale, per le relative tutele di carattere contrattuale ed occupazionale del personale, sono stati siglati due accordi in data 16 marzo 2001 e 13 aprile 2001, poi unilateralmente disdetti da Banca Intesa;

Banca Intesa, ai sensi dell'articolo 47 della legge n. 428 del 1990 e delle vigenti disposizioni contrattuali, ha comunicato in data 30 maggio 2005 e 20 giugno 2005 la vendita pro-soluto alle società Fortress e Merrill Lynch di un pacchetto di crediti in sofferenza per un valore lordo di oltre 9 miliardi di euro al prezzo di 2.045 miliardi di euro, il conferimento del ramo di azienda {81 per cento) costituito dalle attività di gestione delle “sofferenze” da Intesa Gestione Crediti S.p.A. ad Intesa Immobiliare S.r.l., società “veicolo” di cui Banca Intesa detiene transitoriamente (fino a settembre 2005) l'intero pacchetto azionario nonché il passaggio, in un momento distinto e successivo al conferimento del suddetto ramo d'azienda, del pacchetto azionario di controllo della conferitaria (81 per cento) ad una società terza, partecipata in consorzio dalle società Marrill Lynch e Fortress, mentre il restante 19 per cento sarà mantenuto da Banca Intesa;

sebbene l’obiettivo dell’operazione sia stato presentato nei termini di migliorare la qualità dell’attivo e ridurre il rischio, eliminando l’impatto di sempre possibili perdite future sui crediti oggetto di cessione, l’intervento mostra la volontà di eludere i princìpi di correttezza e di buona fede che obbligano ciascun imprenditore nella gestione delle proprie risorse, senza tenere nella dovuta considerazione le pesanti e prevedibili ricadute sui livelli occupazionali;

il personale rischia di trovarsi senza il contratto di credito, con le prevedibili implicazioni professionali, previdenziali, economiche, assistenziali e normative che resterebbero vigenti solo ed esclusivamente per quei pochi lavoratori rimasti nella “scatola vuota” di IGC, nonostante il mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento di imprese, di stabilimenti o di parti di stabilimenti sia garantito dalla direttiva 77/187/CEE, che permette agli stessi di restare al servizio del nuovo datore di lavoro alle stesse condizioni di quelle pattuite con il cedente;

tale operazione appare, inoltre, all’interrogante di dubbia legittimità, alla luce della giurisprudenza comunitaria, stante la sentenza della Corte di giustizia europea della Comunità europea (VI sezione – 24 gennaio 2002 C – 51/00) che ha affermato che, benché il trasferimento del contratto di lavora si imponga sia per il datore di lavoro sia per il lavoratore, è in ogni caso fatta salva la facoltà per quest’ultimo di rifiutare che il suo contratto di lavoro sia trasferito al cessionario (sentenza 16 dicembre 1992 – cause riunite C – 132/91, C – 138/91, C – 139/91);

i lavoratori verrebbero ceduti alla società Castello Gestione Crediti S.r.l. con l’ulteriore indicazione che la cessione successiva dell’81 per cento delle quote sarebbe avvenuto a favore di “società terze partecipate congiuntamente o disgiuntamente da Fortress e Merril Lynch”;

la detta Castello Gestione Crediti S.r.l. è stata costituita nelle more della trattativa (ancora aperta) con capitale sociale di 600 mila euro, priva di patrimonio proprio, e – sembra – sarà iscritta all’albo degli intermediari finanziari non vigilati dalla Banca d’Italia (vedi articolo 106 del T.U.B.), mentre l’Intesa Gestione Crediti ha un capitale sociale di 260 milioni di euro ed un patrimonio, prima della cessione dei crediti di cui sopra, di circa 6 miliardi di euro ed è una banca regolarmente autorizzata e vigilata dalla Banca d’Italia;

di fronte all’evidente incompletezza dell’informativa e la scarsa chiarezza che permea l’intera operazione, l’Ugl ha depositato, presso il tribunale di Cosenza, ricorso ex articolo 28 dello Statuto dei lavoratori e che l’udienza di trattazione si è tenuta lo scorso 23 settembre 2005 ed il giudice si è riservato di decidere;

forse non è poco lineare che una cessione del ramo d'azienda in cui il cedente già dichiara a priori che il cessionario finale è diverso da quello con cui le organizzazioni sindacali stanno trattando e, soprattutto, diverso dal cessionario (acquirente finale del processo innescato), allo stato disconosciuto, che è deputato per legge a firmare l'accordo di cessione;

da tutta l'operazione si deduce che questi lavoratori, da qui a breve, verrebbero espulsi dal gruppo Intesa e che in questi casi, pertanto, sarebbe stata più idonea una procedura ex L. 223/91, peraltro maggiormente favorevole alle prerogative di tutela sindacale -:

quali iniziative si intendono intraprendere presso gli organi competenti al fine di tutelare i livelli occupazionali e fare chiarezza sull’operazione del Gruppo Intesa in materia di cessione di lavoratori.

(19; 4.10.2005)

Tallini. Al Presidente della Giunta regionale e agli assessori all’economia, al personale e alla cultura. Per sapere – premesso che:

l’art. 11 della L.R. 10 dicembre 2001, n. 34 comma 1 che puntualmente recita “Il Direttore dell'Agenzia è individuato tra persone in possesso di laurea e di comprovata capacità dirigenziale acquisita attraverso lo svolgimento di qualificate attività professionali di direzione tecnica o amministrativa in enti o strutture pubbliche o private di media e grande dimensione, con esperienza almeno quinquennale;

per via ufficiosa sono venuto a conoscenza che l’attuale Direttore dell'agenzia ha partecipato ad un concorso indetto dall'Asl di Vibo Valentia per la progressione verticale dal settimo all'ottavo livello -:

attraverso indagine conoscitiva se al momento della nomina dell'attuale direttore dell'agenzia sono stati rispettati i requisiti indicati dalla Legge regionale n. 34 del 10 dicembre 2001 e se la stessa nomina è comunque conforme alla normativa vigente in materia;

inoltre, se il concorso indetto dall'attuale direttore dell'agenzia per la copertura di un posta a tempo indeterminato di "Istruttore direttivo", che si terrà, rispettivamente il 21 e il 23 settembre p.v. nei locali dell'Agroalimentare di Lamezia Terme rispetta le disposizioni di cui all'articolo 9 della legge regionale 2 marzo 2005, n. 8 o costituisce illecito disciplinare e responsabilità erariale.

(22; 12.10.2005)

Occhiuto. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:

la realizzazione della Diga sul fiume Esaro riveste un' importanza strategica per la regione Calabria;

nel corso degli anni è stato generato un contenzioso con la curatela fallimentare della società a suo tempo incaricata della progettazione dell'opera “Prass srl”, per un importo pari a 22,5 Meuro;

fino all’insediamento dell'attuale governo regionale diverse iniziative erano state esperite per procedere ad una transazione con la società Prass, mentre dal mese di maggio del corrente anno, nonostante la delicatezza della situazione, nessuna azione è stata intrapresa;

proprio l'inerzia dell'attuale Giunta regionale ha provocato nei giorni scorsi la sospensione dei lavori, dovuta per legge quale effetto del decreto di acquisizione del progetto da parte del giudice delegato del tribunale fallimentare di Verona;

la ditta aggiudicataria dell'appalto per la realizzazione della diga “Torno Spa”, ha iscritto riserve per 18 Meuro al 7 luglio 2005 e la recente sospensione dei lavori potrebbe determinare l'iscrizione a riserve di somme ulteriori;

mai negli anni passati erano state iscritte riserve da parte della “Torno Spa”;

in pochi mesi, dall'insediamento dell'attuale Giunta regionale si è generato un contenzioso di ulteriori 20 Meuro che rischia di erodere il finanziamento per il completamento dell'opera;

a fronte di questa situazione nessuna azione è stata attivata, delegando - a parere del sottoscritto - alla Sorical, e più precisamente alla componente privata della stessa società, l'azione di indirizzo che compete, invece, al governo regionale nel settore della gestione idrica e delle infrastrutture;

l'atteggiamento di soggezione nei confronti di Sorical si rintraccia anche nella recente decisione di concedere a decine e decine di dipendenti regionali che, in forza del protocollo di intesa tra Regione e Sorical, avrebbero dovuto transitare nella Società, la possibilità di utilizzare gli incentivi per il prepensionamento prima di stipulare contratti di collaborazione con Sorical, scaricando così sulla Regione oneri che sarebbero dovuti essere a carico della Società -:

quali iniziative intenda intraprendere il governo regionale.

(23; 14.10.2005)

Cherubino. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla formazione professionale. Per sapere – premesso che:

il Consiglio dei ministri ha adottato il Decreto legge n. 163 del 18.08.2005 con il quale, all'art. 4, stabilisce che solo i comuni con più di 300 mila abitanti possono avviare processi di stabilizzazione dei lavoratori precari Lsu;

tale dettato normativo, impedisce ai Comuni calabresi di poter stabilizzare, migliaia di lavoratori Lsu - Lpu che da oltre otto anni vivono in uno stato di assoluta precarietà;

il Consiglio regionale, con la L.R. n. 20 del 2003 rubricata “Norme in materia di stabilizzazione occupazionale dei lavoratori Lsu–Lpu” ha tentato di fornire concreti strumenti legislativi e finanziari utilizzabili dai soggetti stabilizzatori per svuotare il bacino di lavoratori regionali, ma che in atto detti strumenti non sembra stiano raggiungendo i risultati sperati;

in atto, nel territorio calabrese, ed in Provincia di Reggio Calabria in particolare, sono sorti comitati di agitazione e protesta dei lavoratori Lsu–Lpu che rivendicano e chiedono, nel rispetto del principio di uguaglianza costituzionalmente garantito, l'estensione delle norme del D.L. 163/2005 a tutti i lavoratori Lsu–Lpu;

preso atto che, il Presidente della Giunta regionale, onorevole Agazio Loiero, unitamente all'assessore al lavoro e formazione professionale, onorevole Egidio Masella, si sono concretamente attivati per stimolare una forte iniziativa istituzionale finalizzata correggere i disastrosi contenuti del D.L. 163/2005, cit. -:

1) quali provvedimenti intendano assumere per indurre il Governo a correggere i contenuti dell'art. 4 del D.L. n. 163/2005;

2) quali esiti abbia avuto l'incontro istituzionale organizzato dai predetti interrogati per discutere sull'argomento;

3) quali correttivi alla L.R. n. 20/2003 sia opportuno assumere al fine di favorire lo svuotamento del bacino dei lavoratori Lsu–Lpu.

(25; 24.10.2005)

Stancato. Al Presidente della Giunta regionale, all’assessore all’ambiente. Per sapere – premesso che:

la difficile situazione della depurazione in Calabria che ha determinato un calo vistoso dell'offerta turistica della nostra Regione, rischia di aggravarsi ancora più, stante le difficoltà oggettive dal punto di vista finanziario in cui si dibatte la Smeco, che è la società di gestione degli impianti di depurazione delle acque reflue della provincia di Cosenza e di Reggio Calabria;

a guardare le carte che sono state prodotte dalla società in questione, risulta che la stessa, ha dato e continua a dare il massimo per venire incontro alle esigenze dell'Ato e della Regione ma ad amor del vero a fronte di una disponibilità fino ad oggi dimostrata, esiste un debito di circa dieci milioni di euro, interamente anticipati dall'azienda e non riscossi per il mancato funzionamento del meccanismo di pagamento da parte dei comuni e ritardi ed omissioni nella richiesta, da parte dell'Ufficio del Commissario e dell'Ato;

tale grave situazione ha determinato la messa in mobilità dei circa cento dipendenti della Smeco della provincia di Cosenza e quasi certamente degli altri della provincia di Reggio Calabria. Dipendenti che risultano essere maestranze altamente qualificate risultanti dall'impegno regionale con l'allora Comerint, società che ebbe il merito di formare questi giovani professionalmente e che oggi, per inefficienza e incapacità amministrativa, la Calabria sta per perdere;

stante tale drammatica situazione in cui quasi duecento giovani sono sul punto di perdere il proprio posto di lavoro compromettendo forse definitivamente in Calabria e riguardante e segnatamente nella Provincia di Cosenza;

il 31.05.2005 in materia di protezione civile è stato emanato un decreto, poi convertito in legge con numero 152 del 26.07.2005 e riguardante all'articolo n. 2 anche l'emergenza ambientale in Calabria, che prevede, entro dieci giorni dell'entrata in vigore della legge, la nomina di un Commissario delegato che ha tra i suoi compiti quelli concernenti le emergenze ambientali e dei cicli di depurazione, relativi alla bonifica ed al risanamento dei suoli, delle falde e dei sedimenti inquinanti dalle acque superficiali;

ancora a tutt'oggi, tale nomina, che ha il compito di normalizzare i rapporti economici tra i vari enti, non è stata ufficializzata per omissione del Ministero;

comunque è una nomina che va sollecitata ed attuata al più presto, in quanto significa ottemperare ad una legge dello Stato -:

se non sia il caso di adoperarsi affinché nell'attesa della formalizzazione di tali meccanismi la Regione anticipi i fondi che poi il Commissario nominato provvederà alla riscossione ed alla restituzione alla Regione. Tale intervento riuscirebbe a garantire i posti di lavoro, a qualificare le prestazioni sul settore della depurazione e cominciare sul serio e concretamente a risolvere i problemi di questa nostra bellissima ma amara terra.

(27; 3.11.2005)

Stancato. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

i cittadini paolani, residenti nelle contrade a nord e a sud della città e nel centro storico, sono disorientati e stanchi per la politica della Direzione provinciale P.T., che ancora una volta ha voluto penalizzare questa parte di territorio, prima con la soppressione e poi con lo spostamento dell'Ufficio postale di Paola Santuario al centro della città, ignorando così le problematiche e le esigenze di una fascia di utenza che difficilmente può spostarsi per raggiungere gli uffici centrali. Ma la Direzione compartimentale e quella provinciale delle Poste, hanno ulteriormente mortificato il territorio, con provvedimenti incomprensibili che hanno provocato l'indignazione non solo dei cittadini paolani ma anche di gran parte della popolazione di Fuscaldo;

oltre alla soppressione dell'Ufficio postale di Scarcelli, popolosa contrada a sud della città di Fuscaldo, è stato inferto un duro colpo all'Ufficio postale di San Miceli di Paola, declassandolo da Ufficio periferico a semplice sportello, con apertura antimeridiana alle sole giornate di lunedì e mercoledì e a quello di Fosse, ufficio periferico a nord sempre del territorio paolano, che viene aperto, solo tre giorni alla settimana.

con questi provvedimenti, l'intera fascia periferica che va da Paola fino a Fuscaldo, che prima poteva contare sulla presenza di ben tre uffici postali, si è ritrovata nello spazio di pochissimo tempo ad utilizzare solo ed esclusivamente l'ufficio postale di San Miceli;

la situazione è divenuta insostenibile e la gente è pronta ad intraprendere efficaci forme di lotta;

il provvedimento della chiusura e soppressione dell'ufficio di Scarcelli di Fuscaldo è ormai diventato definitivo;

altri uffici periferici, rimangono aperti cinque giorni su sei, nonostante lo stesso bacino di utenza;

la maggioranza che abita queste contrade, ha difficoltà di raggiungere altri uffici, anche in considerazione della presenza di numerose persona diversamente abili;

negli unici giorni alla settimana in cui l’Ufficio postale di San Miceli e quello di Fosse sono aperti, l'utenza si accalca fino a fuori la strada;

la gente è disorientata ed è costretta ad utilizzare quindi solo gli uffici centrali di Paola, con lunghe ed interminabili file di utenza;

gli uffici postali decentrati oltre a rappresentare una valvola di sfogo per l'utenza sono da considerare veri e propri centri di socializzazione, specialmente per gli anziani che vivono nelle contrade -:

se non sia opportuno un intervento immediato presso la Direzione compartimentale delle Poste di Reggio Calabria per la riapertura degli Uffici postali di San Miceli e Fosse di Paola e di Scarcelli di Fuscaldo.

(29; 8.11.2005)

Mozioni

Il Consiglio regionale premesso che

i capigruppo della maggioranza del Consiglio regionale ritengono di doversi far carico dei gravi problemi che affliggono la viticoltura calabrese e cirotana in particolare, a seguito della crisi di mercato che ha causato un esubero di prodotto e che rischia di creare forti tensioni sociali non facilmente controllabili;

ritenendo di non poter sottovalutare la gravità del momento e l’importanza di sostenere un prodotto conosciuto in tutto il mondo che rappresenta non soltanto il nervo del tessuto economico di un vasto territorio, ma anche l'immagine di una Calabria laboriosa e creativa;

invitano l’onorevole Presidente del Consiglio regionale

a convocare d’urgenza il Consiglio per autorizzare la Giunta regionale alla soluzione del problema mediante il ritiro delle uve in esubero con gli strumenti più opportuni e prelevando le risorse necessarie dal bilancio regionale corrente;

i capigruppo, al fine di tutelare l’immagine ed il prestigio del vino Doc di Cirò, invitano la Giunta regionale a tenere in considerazione il prezzo di Euro 3,50 a grado zuccherino.

(9; 3.10.2005) Fortugno, La Rupa, Sarra, Gentile, De Gaetano, Feraudo, Pacenza, Chiarella, Cherubino

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso che:

Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale, è un'ampia struttura moderna e funzionale;

da sempre le massime strutture istituzionali, compreso il Parlamento, hanno in loco una Cappella destinata alle ricorrenze e alle necessità di quanti, di fede cattolica, vogliono utilizzarla;

la Chiesa calabrese da sempre svolge un'importante funzione sociale a fianco delle massime Istituzioni dello Stato nella lotta al crimine organizzato;

il 23 ottobre u.s. è stato elevato agli onori della Santità, Padre Gaetano Catanoso figlio della terra di Calabria per la sua forte testimonianza spirituale morale e di opere lasciate a favore dei più deboli e degli ultimi;

dopo l'evento tragico vissuto nella nostra regione a causa della delinquenza organizzata e della mafia con la barbara uccisione del collega Fortugno, si pone più che mai la necessità di accendere la luce della speranza e della fede che all'interno del Palazzo del Consiglio regionale deve essere rappresentata dal Santo Padre Catanoso, uomo elevato a Santità da Papa Benedetto XVI per: “l'assistenza ai perseguitati da associazioni criminose”, vedendo nell'umile prete di campagna il simbolo della ribellione al male;

dall'analisi degli ultimi avvenimenti, si avverte, pertanto, la necessità di creare una Cappella nella sede del Consiglio regionale, intitolata alla figura del Santo Gaetano Catanoso e ciò non deve rappresentare un gesto simbolico, ma un dovuto riconoscimento ad un uomo del Sud che ha avuto come obiettivo di vita, quello di “sanare i tanti bisogni che erano sotto i suoi occhi, tra cui l'analfabetismo e l'emarginazione sociale di grandi fasce della popolazione, l'arretratezza economica e la mancanza di lavoro”;

l'intera classe politica deve guardare a quest'uomo come esempio per poter sanare i bisogni della popolazione calabrese che sono fortemente uguali a quelli vissuti da S. Gaetano Catanoso;

in questi giorni segnati dal dolore e dalla tristezza, la Santificazione di Padre Gaetano Catanoso giunge come un segnale di speranza e di luce per un futuro migliore per la Calabria;

si impegna

a destinare una saletta di Palazzo Campanella a Cappella del Consiglio regionale intitolata a S. Gaetano Catanoso, protettore delle vittime della violenza criminale in Calabria.

(10; 10.11.2005) Nucera, Gallo, Occhiuto, Talarico, Trematerra

Progetto di legge numero 46-47/8^, recante: “Modifica delle leggi regionali n.ri 7 e 8 del 13 maggio 1996” (Del. n. 46)

Art. 1

All’art. 8 della legge regionale n. 7 del 13 maggio 1996 è inserito il seguente comma 8: “Alle strutture speciali comprese quelle dei Dirigenti Generali, nonché all’Ufficio di Gabinetto di cui all’art. 7 della presente legge, non può essere utilizzato chi: a) sia in conflitto di interessi, anche professionali, con la Regione; b) sia coniuge, parente o affine entro il terzo grado di Consiglieri regionali e di titolari di strutture speciali; c) sia componente di organi statutari di Enti, Aziende o società regionali o a rilevante partecipazione regionale”.

All’art. 10 della legge regionale n. 8 del 13 maggio 1996 è inserito il seguente comma 9 bis: “Alle strutture speciali ovvero al supporto alle stesse, comprese quelle dei Dirigenti Generali, alle ministrutture dei Consiglieri regionali, agli altri uffici di diretta collaborazione con gli organismi politico-istituzionali del Consiglio regionale individuati dall’Ufficio di Presidenza, al supporto tecnico del Presidente della Giunta delle Elezioni e al “collaboratore esperto” di ciascun Consigliere regionale, di cui rispettivamente ai commi 1, 2, 5, 7 bis, 7 ter e 9 del presente articolo, nonché all’Ufficio di Gabinetto, ex art. 9 della presente legge, non può essere utilizzato chi: a) sia in conflitto di interessi, anche professionali, con la Regione; b) sia coniuge, parente o affine entro il terzo grado di Consiglieri regionali e di titolari di strutture speciali; c) sia componente di organi statutari di Enti, Aziende o società regionali o a rilevante partecipazione regionale”.

Art. 2

Gli incarichi conferiti al personale utilizzato nelle strutture speciali in violazione delle norme di cui all’art. 1, comma 1 e 2, lett. a), b) e c), decadono di diritto ed i relativi contratti cessano di avere efficacia dall’entrata in vigore della presente legge.

Art. 3

La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.