VIII legislatura

9.

Seduta di mercoledì 14 settembre 2005

 

 

Presidenza del Presidente Giuseppe Bova

La seduta inizia alle 15,18

Antonio BORRELLO, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni

Antonio BORRELLO, Segretario Questore

Legge le interrogazioni presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Sulla partecipazione alla marcia Perugia-Assisi

PRESIDENTE

Prima di dare formale inizio ai lavori, comunico e faccio una breve dichiarazione al Consiglio in merito alla partecipazione alla marcia Perugia-Assisi.

Come sapete, a partire da oggi e sino al 16 settembre prossimo, a New York si svolgerà il vertice dei Capi di Stato di tutto il mondo, dedicato alla lotta alla povertà e alla riforma dell’Onu. Il vertice si tiene in occasione del sessantesimo anniversario della fondazione delle Nazioni Unite, a cinque anni dal vertice del Millennio, che aveva visto tutti i leader del mondo sottoscrivere la dichiarazione del Millennio contenente precisi impegni per promuovere la pace, la sicurezza e la giustizia nel mondo.

Il vertice sarà il più grande e importante incontro multilaterale del 2005 e, secondo il Segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, il 2005 dovrà essere l’anno del cambiamento delle Nazioni Unite, per consentire a questa organizzazione di approntare adeguatamente le sfide e i problemi del nostro tempo.

Nell’immediata vigilia del vertice, lo scorso 11 settembre si è tenuta – come sapete – la marcia della pace Perugia-Assisi e il Consiglio regionale, grazie al vostro voto, ha aderito al Comitato promotore della marcia e della stessa assemblea dell’Onu dei popoli che è stata parte di una giornata mondiale di mobilitazione contro la povertà, la guerra e l’unilateralismo, per la giustizia economica e sociale, per la pace e la democrazia.

La marcia per la pace, quest’anno, ha avuto come simbolo ufficiale lo zainetto solidale. Lo zainetto è esempio di prodotto del commercio equo e solidale ed è confezionato dalla Tibetan Refugy Self Help Handicrat, un’associazione di rifugiati tibetani a Daramasala nel nord dell’India, il cui obiettivo è di presentare a tutto il mondo e preservare la ricca eredità culturale del Tibet, adesso sotto la dominazione cinese, di farlo attraverso il sostegno e la promozione di piccoli centri di produzione artigianale e, nello stesso tempo, offrendo opportunità di lavoro per la popolazione tibetana in esilio, attraverso la filosofia dell’autosviluppo e del commercio equo.

Allora, prima ancora di passare all’esame degli argomenti posti all’ordine del giorno, ho l’onore e il piacere di consegnare a ciascuno di voi uno zainetto ufficiale della marcia della pace, che è quello che state vedendo. Esso rappresenta, per la verità, un concetto e un concreto messaggio di pace e di giustizia, ma la tavola della pace e il coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani hanno voluto rendere ancor più pregnante il significato che lo zaino evoca, riempiendolo di contenuti importanti. Ciascuno zaino, infatti, reca con sé un bagaglio indispensabile per tutti “coloro i quali intendono inserirsi nel percorso tracciato da San Francesco” - Aldo Capitini del coordinamento degli enti locali per la pace e i diritti umani e della tavola della pace -.

Si tratta di un simbolo, certamente, ma al suo interno si ritrovano strumenti essenziali per chi crede nell’importanza dell’educazione alla pace a partire dalle scuole, dalla necessità di dar vita a rapporti commerciali più equi e sostenibili con il resto del mondo, dall’urgenza della lotta alla povertà e alla miseria.

Allora, simbolicamente, come contenuto, è come dire “tutto questo carichiamocelo in spalla”, per ribadire con forza la convenzione dell’alto e irrinunciabile valore della Costituzione italiana, un bene prezioso, quindi, da portarsi dietro in tutte le iniziative future per la pace.

Un ultimo pensiero: domani prenderà avvio, anche nella nostra regione, il nuovo anno scolastico. E’ con questo spirito che intendo invitare le istituzioni scolastiche della Calabria a dedicare il primo giorno di scuola di questo nuovo anno scolastico alla pace e ad inserire nel proprio piano per l’offerta formativa un progetto di educazione alla pace e ai diritti umani, segnare una tappa importante nel percorso didattico che gli studenti si avviano ad intraprendere. Con questo spirito, ciascuno contribuirà e su queste questioni, sulla base della convenzione che il Consiglio regionale ci ha delegato a firmare con il dirigente scolastico regionale, alla fine dell’anno agli studenti che in questa direzione hanno fatto gli sforzi migliori sarà sottolineato formalmente tutto questo dal Consiglio regionale della Calabria.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Sull’ordine dei lavori ha chiesto di intervenire l’onorevole Pacenza. Prego

Franco Mario PACENZA

Vorrei per un attimo esprimermi sull’ordine dei lavori anche per trasferire all’Aula una discussione estremamente utile e significativa che c’è stata qualche ora fa in sede di Conferenza dei capigruppo, ma che è già iniziata qualche settimana addietro, quando si è trattato di affrontare l’ordine del giorno che oggi abbiamo a disposizione.

A me pare che sia un punto ormai fortemente condiviso, ma anche fortemente avvertito dalla platea istituzionale, da parte degli operatori, dei soggetti interessati, degli interessi veri di questa regione, di mettere mano in tempi brevi e in un rapporto di assoluta cooperazione istituzionale un grande progetto di riforma degli enti strumentali di questa Regione.

Nessuno può più sopportare le contraddizioni, i danni che vengono provocati, e queste questioni non sono più rinviabili. A chi legittimamente, anche in queste ore, pone la domanda “ma perché procedete comunque negli assetti?”, vorrei ricordare che gli assetti e i tempi degli assetti degli enti strumentali sono perentori, non sono una scelta, quindi non c’è una contraddizione tra il dato di procedere ad un assetto degli enti attualmente in essere e una grande ansia di riforma che – sottolineo – interessa l’intero Consiglio regionale.

Ci sono necessità di cambiamenti profondi, di eliminare completamente dalla strumentazione regionale taluni enti, ci sono procedure da rivisitare e, non ultimo, c’è anche un dato che si pone, quello di trovare sedi, stazioni istituzionali, che non per forza devono essere l’Aula consiliare, abilitate alla designazione delle rappresentanze.

Anche qui non penso ci sia una contraddizione, tante volte tutti quanti abbiamo richiamato che questa è sede legislativa e come è conciliabile il fatto di essere sede legislativa e poi, per esempio, farsi carico della nomina nel comitato delle servitù militari. Penso che anche qui si tratti di mettere mano ad un processo di cambiamento vero in cui, certo, vengono garantite le rappresentanze, funzioni e sistemi moderni ed efficaci di controllo e non sistemi spesso arrugginiti che non sono mai, magari nel corso di una legislatura, utilizzati.

E’ così alta la consapevolezza, che abbiamo ragionato di insediare in Aula una commissione paritetica molto ristretta – ragioniamo se quattro o sei consiglieri – impegnata a presentare alla prossima seduta del Consiglio un ordine del giorno che impegni il Consiglio stesso a tracciare questo percorso. Abbiamo scelto questa via che io ritengo sia la più giusta ed è la via che testimonia la consapevolezza del fatto che su queste questioni bisogna mettere in campo un grande processo riformatore, perché non c’è dubbio che può essere ritenuto un punto di altissima partecipazione il fatto che circa 14 mila calabresi abbiano avanzato richiesta di essere impegnati in queste funzioni, però c’è sicuramente la necessità di produrre vincoli rispetto alla professionalità più stringenti per evitare, per esempio, che ci possa essere la stessa persona presente in quindici-sedici elenchi diversi. Anche questo penso sia un problema su cui l’Aula si debba e si possa interrogare.

In questo quadro, Presidente, le chiedevo di fare in modo che l’Aula, su questo punto, potesse determinarsi in tempi brevissimi e, se dovesse rimanere l’orientamento comune che c’è stato all’interno della Conferenza dei capigruppo, costituire solennemente il nucleo dei consiglieri che lavorerà in questa direzione, anche eventualmente avere dall’Aula delega per indicare su quale terreno avanzare la mozione di riferimento, per fare in modo che nella prima seduta, che può essere già quella di domani, il Consiglio si possa esprimere rispetto a questa volontà di innovazione e di riforma.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.

Giovanni NUCERA

Signor Presidente, il collega Pacenza è intervenuto sull’ordine dei lavori dell’Aula, ovviamente, perché sui lavori complessivi, sull’ordine del giorno della discussione odierna, in verità, ci siamo abbondantemente soffermati e abbiamo discusso in sede istituzionale di Conferenza dei capigruppo.

Voglio sottolineare questo passaggio per far cogliere ai colleghi consiglieri non presenti alla Conferenza dei capigruppo, ma soprattutto a quanti seguono i lavori del Consiglio, in modo particolare alla stampa, che in quella sede non è che si sia addivenuti ad una intesa per, ma è maturata – tanto che sull’argomento ci sono state due sedute, entrambe ricche di un confronto, di una dialettica, di un dibattito, di un modo corretto di esporre le situazioni e le condizioni di lavoro – la necessità di semplificare quanto più era possibile, anche al fine di rendere inutili, per certi aspetti, alcuni passaggi che per legge devono essere riservati all’Aula.

Allora, se è vero che l’incontro avuto nella Conferenza dei capigruppo ha sortito una ipotesi di lavoro che il collega Pacenza ha voluto esplicitare in Aula, è anche vero che il percorso che ha portato a quel risultato ha visto posizioni diverse e molte volte – lo devo dire – per quel che riguarda la minoranza sicuramente, un percorso che, nella sostanza, abbiamo dovuto subire per ovvi motivi.

E’ vero, ci sono stati punti condivisi in quella discussione, ci sono stati aspetti, necessità e priorità che abbiamo posto sul tappeto, però noi dobbiamo parlare dell’oggi, arrivare a quei punti che il collega Pacenza citava, quale quello di mettere mano ad una riforma complessiva del sistema delle nomine o, ancora di più, di investire di autorevolezza e di autorità, per certi aspetti, la Commissione riforme istituzionali – che oggi è istituzionalizzata – a che proceda in tempi rapidi a dare maggiore forza, attuazione e capacità di vedere, di progettare, di ideare un sistema che non consenta di fare apparire la Regione come un “nominificio” o come quel luogo dove si sfornano solo ed esclusivamente nomine, un po’ dalla Giunta, un po’ dal Consiglio e dove ognuno può trovare – perché no? – anche la possibilità di intravedere un’occupazione attraverso una nomina e, magari, risolvere anche problemi di natura occupazionale o arricchire lo stipendio a fine mese.

Noi dobbiamo mettere mano ad un progetto più generale – e su questo siamo d’accordo – nell’approntare, oltre che il sistema complessivo su cui andare ad individuare le singole realtà, anche un impianto che ci consenta di snellire, ma soprattutto di indebolire le posizioni della Regione, laddove non c’è più la necessità di coinvolgerla in questo grande processo di riforma che si sta attuando nella modifica costituzionale con la devolution e con le nuove normative che vedono un quadro istituzionale differente e difforme rispetto a quella che deve essere un’idea di fondo che noi dobbiamo dare, ma anche per garantire alla Regione la possibilità di poter selezionare una classe dirigente che poi, all’interno degli enti, sia veramente strumento propositivo di programmazione, di sostegno, di aiuto, di azione anche di supporto sul piano legislativo.

Questo non è stato un processo facile e non lo è fin quando rimarrà in piedi una struttura così complessa, così difficile, così articolata, qual è quella oggi che regola tutto il sistema delle nomine che, come una mannaia, puntualmente viene a scadenza, ad ogni inizio di legislatura – lo abbiamo vissuto, ormai, dal 1970 – regolarmente, lo viviamo nei primi mesi dell’inizio di legislatura come un appuntamento cui, probabilmente, molti si vorrebbero sottrarre, ma che necessariamente e inevitabilmente, per obbligo di legge, siamo tenuti invece ad adempiere ed osservare.

Ma noi dobbiamo andare subito alla nomina di alcuni enti, Presidente, non c’è il tempo di pensare al futuro. Lei ci ha dato dei tempi molto stretti e ha fatto bene a convocare il Consiglio per due giorni, il 14 e il 15. Noi, come minoranza, siamo pronti già da subito a procedere e a dare le nostre preferenze sulle qualità, sui soggetti, sulle persone che vogliamo identificare, né il numero 14 mila ci preoccupa più di tanto, perché abbiamo avuto l’opportunità – e qua bisogna dare atto alla struttura burocratica del Consiglio regionale, al dottore Multari, al Segretario generale e a tutto lo staff di tecnici che, alacremente, per tutta l’estate effettivamente hanno lavorato – di essere messi nelle condizioni di conoscere almeno tutta l’azione, il profilo o i curricula, se non altro, di tutti coloro i quali hanno presentato i loro documenti. Però oggi, in quest’Aula, non vedo l’incartamento, quelle carte necessarie per andare avanti.

Allora è vero, c’è la necessità di porre all’attenzione un’azione semplificativa – diceva Pacenza – e, attraverso la composizione di una Commissione paritetica, siamo anche disponibili a fare questo, ma nei limiti entro cui questa funzione, questo compito ci consente di poter, in qualche modo, semplificare un lavoro che sicuramente ci farebbe stare quindici giorni e anche più senza uscire dalle secche di una pastoia che potrebbe già essere difficile di per sé e non produttiva, ma dobbiamo rilevare un dato: che, al di là dell’aspetto tecnico che abbiamo evidenziato, c’è una difficoltà politica che questa maggioranza già immediatamente avverte in questo prime battute, ed è quella di chi non è pronto, di fatto, a trovare il bandolo della matassa su una materia sicuramente così complessa, e che vede, invece, i gruppi e i partiti divisi.

Presidente, cogliamo la richiesta avanzata dal collega Pacenza sicuramente con il dovuto rispetto che merita, non ne abbiamo parlato prima approfonditamente, penso che altri colleghi della minoranza interverranno, però sappia che noi siamo pronti a dare le nostre indicazioni di massima sulla scorta delle valutazioni che in queste settimane abbiamo fatto riguardo le nomine, ma se la maggioranza non è nelle condizioni, la minoranza non può fare nomine, i nostri soli voti non sarebbero sufficienti ad eleggere nessuno. Allora vuol dire che si procederà diversamente.

Quindi questa raccomandazione la volevo rivolgere al Consiglio, volevo dare questo elemento, vediamo un po’ come possiamo procedere in avanti, fermo restando che, magari attraverso una sospensione dei lavori in Aula, possiamo verificare con quale condizione e con quale metodo possiamo proseguire anche per l’immediato futuro.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Chieffallo. Ne ha facoltà.

Leopoldo CHIEFFALLO

Colleghi, finalmente è all’ordine del giorno, dunque all’attenzione del Consiglio, anche se non in via del tutto esaustiva – peraltro parlo su una proposta dell’onorevole Pacenza – il problema degli enti subregionali e, insieme a questo, il problema della loro riforma.

Signor Presidente, con la parte politica alla quale appartengo, ricordo che questo è un argomento su cui abbiamo fatto grande battaglia nel passato e ci siamo intrattenuti in termini molto forti anche con l’elettorato, in occasione delle ultime elezioni regionali. E’ sotto gli occhi di tutti che gli enti subregionali non adempiono, forse perché superati dal tempo, ai compiti istituzionali ai quali gli stessi sono preposti e, come lei sa, questi tre enti subregionali (Arssa, Afor e Fincalabra), che sono le articolazioni operative proprie della Regione, per la materia di cui si interessano o dovrebbero interessarsi rappresentano collegamenti importanti col territorio: l’Arssa, con tutto quello che ne deriva sul piano politico ed economico, dovrebbe curare la riorganizzazione generale del nostro comparto agricolo nel contesto di una visione moderna di questo settore; così come l’Afor, che fino adesso ha gestito soltanto paghe per il personale, probabilmente senza avere una visione organica di tutto quello che è il mondo forestale e della forestazione in Calabria, e di fatto vi è una polemica in corso che ha investito anche la politica, oltre alla nostra stessa Regione, facendole fare pure brutta figura di immagine, che viene esportata al di fuori dei nostri confini, eppure dovrebbe riportare o portare tutto questo mondo di ricchezza enorme che abbiamo, la foresta e la forestazione, all’interno di un progetto produttivo, con tutto quello che ne consegue; e poi la Fincalabra che, in buona sostanza, dovrebbe essere la longa manus della Regione per la gestione del credito, per il sostegno alle imprese e quant’altro.

Se soltanto guardiamo così, a volo d’uccello, i tre enti, si vede che sono – lasciamo stare Fincalabra perché ha una sua fisionomia tutta particolare e diversa – assolutamente deficitari e, da parte di tutti, riconosciuti molto clientelari, come enti che sperperano denaro… Gradirei che i consiglieri ascoltassero questo tipo di riflessione che…

(Interruzione)

Sono riflessioni. Quindi io ho ascoltato l’introduzione dell’onorevole Pacenza e devo dire che mi trova d’accordo, ha colto nel segno questi aspetti importanti, questa riflessione che, per quanto mi riguarda, molto modestamente io e il partito a cui appartengo abbiamo fatto da molto tempo, che stiamo facendo, ma come cittadini qualunque di questa regione Calabria: c’è bisogno di una riforma strutturale degli enti medesimi per riportare gli stessi, adeguandoli ai tempi, ad una vigorosa, rinnovata politica nei vari settori (agricoltura e forestazione) e per far sì che si innesti un circuito virtuoso, affinché tutto quello che da questa Regione dipende non sia soltanto fonte di passività in assoluto, ma possa essere anche – e perché no? – motivo di produttività e di crescita per il nostro territorio.

Con queste considerazioni, con l’impegno che si possa insediare subito una commissione e che tutto quello che si andrà a fare sia vincolato ad una precisa determinazione in termini di tempo, nel merito di una programmazione seria e di una riforma seria degli enti di cui stiamo parlando, penso di poter accogliere positivamente la proposta del collega Pacenza e quindi arrivare a questa immediata soluzione compromissoria transitoria che consente a tutti noi di poter mettere mano a questa importante fase della vita istituzionale.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Chiarella. Ne ha facoltà.

Egidio CHIARELLA

Presidente, colleghi, penso che sia stato opportuna l’introduzione ai lavori fatta dall’onorevole Pacenza.

Intanto, Presidente, la ringrazio per il suo attivismo in seno alla partecipazione di questo Consiglio alla marcia di Assisi e soprattutto al livello culturale che ha sollecitato attraverso le scuole, con una convenzione fatta con la direzione generale della scuola, che vede il Consiglio e la scuola stessa partecipi per un percorso anche di conoscenza generale da parte degli alunni, della scuola, del lavoro del Consiglio in una simbiosi che fa parte del progresso sociale e civile, comunque delle istituzioni nella propria interezza.

E’ opportuna la riflessione dell’onorevole Pacenza e devo dire che il Consiglio inizia bene, perché non si limita a fare solo delle nomine, ma si interroga profondamente sulla sostanza delle stesse. Ecco perché oggi questa seduta, a mio avviso, dopo il grande lavoro fatto dagli uffici collegati alla Presidenza, un lavoro serio che ha fatto esaltare le professionalità che ci sono nella burocrazia del Consiglio regionale – diciamole le cose belle ogni tanto, visto che siamo pronti a dire sempre, quando succede, che le cose non vanno bene – che ha permesso ai gruppi, ai consiglieri di avere il quadro generale delle domande e quindi delle cose da fare, ma giustamente – diceva il collega Pacenza, e anche l’onorevole Chieffallo – prima di andare ad inoltrarci nell’indicare i nomi preposti alle varie caselle, cerchiamo di utilizzare questo tempo per arrivare ad una soluzione politica più forte, che è quella di rivedere, di riformare i grandi enti subregionali, di ragionare anche su altri enti e comunque sulla possibilità di non dare al Consiglio stesso la possibilità, in futuro, di chiudersi in conclave per giornate per far riempire caselle al singolo consigliere o al gruppo di appartenenza.

Il Consiglio deve legiferare e deve alzare il livello del suo lavoro. Si può, in una riforma generale degli enti e delle proposte comunque compatibili con la legislazione attuale, capire se è possibile, in futuro, dare ad altri organismi istituzionali rappresentativi la possibilità di procedere a quello che dovrà fare il Consiglio regionale in questi giorni, non per svilire la nomina stessa, anzi per dare più rilievo all’importanza della nomina, individuando una sede preposta, ad hoc, per tale compito.

Allora ritengo che sia necessaria una riunione domani, perché si arrivi non solo con un elenco di nomi, ma con un discorso politico forte che preceda le nomine stesse, proprio perché la Calabria è attenta, ci sta guardando e deve sapere che qui non siamo riuniti semplicemente per dividerci un nome, ma che ci stiamo ponendo con grande rigore politico il futuro stesso degli enti che rappresentano l’ossatura della politica regionale. Ci può essere una Giunta anche altamente qualificata, ma se gli enti subregionali non vengono riformati per essere più capaci di rappresentare il territorio nella disciplina di appartenenza e per diventare braccio operativo a tutti i livelli, nessun tipo di programma politico riusciremo ad attuare per come noi tutti ne siamo convinti.

Quindi è un’azione forte quella che l’onorevole Pacenza stimola all’attenzione dell’Aula e il rinvio a domani non è perché la maggioranza non ha le nomine pronte da fare o perché ci sono problemi all’interno della coalizione, non ci perdiamo in queste cose perché il livello della discussione proposta è di alto livello politico e mi piacerebbe se tutti i colleghi, al di là dell’appartenenza, raccogliessero questo stimolo che proviene dal capogruppo dei Ds, per avviare un tracciato che non è di destra o di sinistra o di centro, ma che appartiene alla qualità della vita istituzionale di questo Consiglio regionale. Quindi che si rinvii a domani, che si lavori sulle nomine nella giornata di giovedì e che, nello stesso tempo, con una Commissione paritetica, si prepari una mozione, un documento che diventi traccia fondamentale non di una parte, ma dell’Assemblea nel percorrere la grande strada delle riforme.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Occhiuto. Ne ha facoltà.

Roberto OCCHIUTO

Signor Presidente, onorevoli colleghi, interverrò molto brevemente perché, per quanto mi riguarda, l’intervento del mio capogruppo l’ho condiviso e quindi lo sposo in pieno.

Sul terreno della politica, onorevole Pacenza, noi accettiamo qualunque sfida. Per la verità, se si discute dei progetti di legge in ordine alla riforma degli enti strumentali, a me pare che proprio dal nostro gruppo, e più segnatamente dall’onorevole Gallo, sia partito il primo progetto di legge di questa legislatura che va in questa direzione. Su questo terreno vorremmo, anzi, che il Consiglio regionale diventasse un’Aula dove queste cose si discutono insieme, però attenzione, chiamiamo anche le cose col loro nome: che questo argomento non diventi l’occasione per nascondere le difficoltà della maggioranza nell’affrontare le nomine poste all’ordine del giorno. Noi ce ne rendiamo conto, però non abbiamo nemmeno la memoria corta, capiamo che queste sono state difficoltà che anche precedenti Consigli regionali e precedenti maggioranze hanno avuto, a dimostrazione del fatto che la vostra difficoltà forse appartiene anche al campo di quelle strutturali, per così dire. Noi vorremmo che il Consiglio regionale diventasse – come dice l’onorevole Pacenza – il luogo dove si formano le leggi, l’Assemblea legislativa e non un “nominificio”, per questo ci pare ci sia già la Giunta e ci pare che basti ed avanzi quello che fra i banchi della Giunta accade!

Perciò, l’adesione alla proposta del collega Pacenza – come diceva l’onorevole Nucera – la offriamo alla maggioranza, ma si abbia comunque fin da ora contezza che questo non sposta i rapporti, né riduce le nostre prerogative. Noi vigileremo sulla qualità dei nomi che voi offrirete alla Regione per la guida degli enti strumentali, anche in una fase transitoria come questa, prima di arrivare alle leggi di riforma degli enti, e lo faremo in piena libertà, perché è opportuno che si sappia: anche le nomine che competono alla minoranza non spettano per la gentile concessione della maggioranza, ma perché le leggi lo prevedono, perché le leggi stabiliscono che la minoranza debba avere comunque la possibilità di indicare dei propri rappresentanti nelle attività almeno di controllo che riguardano la vita degli enti strumentali.

Allora, anche nella mozione che andremo a preparare che sia ben chiaro che, se da un lato bisogna valorizzare le prerogative dell’Aula come Assemblea legislativa, dall’altro, però, non bisogna annullare le prerogative della minoranza all’interno dell’Aula e quindi anche all’interno della vita degli enti regionali.

Certo, dei meccanismi che impediscano all’Aula di perdere tempo su competenze che non le dovrebbero appartenere vanno pure trovati, e un percorso a cui guardare con interesse potrebbe essere quello praticato già in altre democrazie, in America, dove per esempio il Congresso può svolgere una funzione di ratifica in ordine a tutte le nomine che l’esecutivo fa, per rafforzare appunto il ruolo di controllo sulla qualità dei nominativi.

Noi questa sfida, onorevole Pacenza, la raccogliamo e vogliamo raccoglierla pienamente con grande senso di responsabilità, ma non si nascondano dietro un obiettivo così ambizioso come quello di riformare gli enti strumentali o anche di prevedere, come è giusto che sia, un meccanismo diverso per le nomine del Consiglio, le difficoltà di una maggioranza che già al suo esordio grandi ragioni di compattezza non dimostra di avere.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.

Luigi FEDELE

Ho ascoltato gli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto, in modo particolare quello del collega Pacenza, e diciamo che lui ha fatto un ragionamento che non può non trovarci d’accordo, perché della legge di riforma su questi enti se n’è parlato anche nella scorsa legislatura, ci sono già dei progetti di legge presentati che adesso bisogna ripresentare, ma non si è arrivati alla definizione che alcuni enti strumentali in modo particolare sono vitali per la gestione, ma anche per la vita stessa di questa nostra regione. Quindi sicuramente siamo d’accordo a che si inizi questo processo e che si possa concludere anche in breve tempo.

Né mi scandalizzo che, quando si discute di nomine e di tante nomine in una volta, come è successo anche nelle altre legislature, ci siano delle difficoltà oggettive, perché non siamo qua a dire che noi non ne abbiamo avute, che il centro-destra non ne ha avute. Io stesso non invidio in questo momento il Presidente Bova per i problemi e il carico di lavoro che potrà avere se l’Aula non riuscirà ad approvare queste nomine, quindi la responsabilità sarà sua e non è una cosa certamente facile. Ma, nello stesso tempo, la cosa che voglio rimarcare è che chi doveva venire in Aula preparato a votare queste nomine certamente non era l’opposizione, anche se alcune nomine toccano ad essa, credo che dovesse essere la maggioranza, la quale non mi sembra sia preparata a farlo, come – ripeto – non l’abbiamo potuto fare noi la scorsa legislatura.

Quindi non sto dicendo cose diverse forse da quelle che abbiamo detto noi, però poi non vorrei che domani, come ogni giorno succede, a dire il vero più da parte della Giunta o del Presidente della Giunta, si dicesse che c’è un segno di discontinuità di questo nuovo modo di fare politica, di questo nuovo modo di amministrare. State facendo quello che abbiamo fatto noi per alcuni casi, in molti altri aspetti anche peggio!

Quindi non voglio nascondere le difficoltà che ci sono, ma dite “ci sono anche queste difficoltà, per cui vediamo come risolvere il problema”, perché altrimenti è troppo facile, chi ha responsabilità e poi – e in questo momento le avete voi – non riesce a portarle a termine, non vorrei che alla fine venisse fuori quasi quasi che è l’opposizione che non è in grado di fare le nomine.

Certo – ripeto – per quanto riguarda la parte della sua proposta, chiaramente ci trova perfettamente d’accordo. Io mi auguro che si possa arrivare in Aula anche domani a farle. Sono convinto che non ce la faremo, però a quel punto certamente sarà il Presidente Bova, che da questo punto di vista è il massimo garante, ma conoscendo la persona e l’uomo, su questo tema non ho dubbi che sarà imparziale nel portare avanti questo lavoro. Certamente non è un lavoro facile, ma saprà anche lui come uscirne alla meglio. Indubbiamente, però, per il Consiglio regionale non è un fatto positivo, perché anche questa volta e in queste occasioni questo tipo di nomine non si riesce a farle.

Allora veramente mettiamo mano a queste riforme, perché ci saranno scadenze, torneremo poi ad occuparci fra qualche anno delle stesse cose e ci troveremo nelle stesse situazioni. Il fatto di parlare oggi di leggi di riforma sulle nomine, sugli enti strumentali è – per usare lo stesso termine – quasi un po’ strumentale, perché certamente il giorno delle nomine è difficile dire che poi si vanno a modificare le regole. Allora prendiamo esempio e spunto anche da questa difficoltà, che non è stata soltanto quella del centro-destra degli anni passati, ma è anche la vostra in questo momento. E smettiamola, una volta per tutte, di parlare di discontinuità, di eredità pesanti da parte della Giunta o del governo della maggioranza di centro-destra. Mi auguro che il nuovo governo regionale, in particolare, si occupi più di risolvere i problemi e non di parlare più di eredità perché non so, alla fine della legislatura, quanti notai ci vorranno per vedere questa eredità che il Presidente Loiero ha ricevuto!

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Magarò. Ne ha facoltà.

Salvatore MAGARO’

Prendo la parola per esprimere il nostro punto di vista sulla proposta avanzata dal collega Pacenza.

Noi l’apprezziamo, la condividiamo perché rientra, tra l’altro, nel programma del Presidente Loiero e dell’unione del centro-sinistra. Si deve giungere ad una riflessione, ad un ragionamento per poter inserire nuovi criteri per quanto riguarda le nomine e, soprattutto, ci deve essere una grande riforma che punti a valorizzare quei settori e quei servizi, cercando di inserire un processo di modernizzazione, di cambiamento e di innovazione.

La proposta è giusta perché va nella direzione di introdurre elementi di cambiamento. E’ anche giusto che il Consiglio si esprima attraverso una mozione che possa orientare il lavoro della Giunta e delle Commissioni, è giusto procedere in questa direzione e, per quanto ci riguarda, sosteniamo e siamo convinti della proposta avanzata, che poi sarà frutto di una valutazione comune attraverso la presentazione, domani, di un ordine del giorno.

PRESIDENTE

Su questo punto, sulla proposta avanzata dall’onorevole Pacenza va espresso un voto formale. Lo ricordo all’Aula: la proposta era di formare una commissione paritetica formata da quattro consiglieri (due e due), per approntare una mozione sulle questioni di una riforma dei grandi enti e da sottoporre già in questa seduta all’Aula.

Pongo in votazione la proposta avanzata dall’onorevole Pacenza.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

Ritengo che le indicazioni sui nominativi le daranno le due coalizioni.

C’era una seconda proposta, mi pare che ci sia una richiesta di parola su un punto.

Prego, onorevole Pacenza, ha facoltà di intervenire.

Franco Mario PACENZA

Presidente, le chiedo, scusandomi con i colleghi, ma so che c’è stata una consultazione, sia pure veloce, anche da parte del Presidente della Giunta, per chiedere l’inserimento e la successiva ratifica all’ordine del giorno del provvedimento numero 93, della delibera numero 757 della Giunta regionale del 13 settembre 2005. Si tratta, in effetti, di una delibera autorizzativa per quanto riguarda l’annosa vicenda del consorzio Sibari-Crati.

PRESIDENTE

Sulla richiesta avanzata dall’onorevole Pacenza e visto l’argomento assai rilevante – è un po’ irrituale – vorrei sentire la valutazione, il pronunciamento dell’Aula.

La parola all’onorevole Chieffallo.

Leopoldo CHIEFFALLO

Presidente, l’Aula si deve poter autodeterminare su quelle che sono le situazioni importanti e di emergenza sociale che abbiamo avuto modo di leggere sui giornali in questi giorni ed anche per questa vicenda che abbiamo seguito molto da vicino dopo l’ultima seduta di Consiglio regionale in cui l’onorevole Adamo, nella sua qualità di assessore alle attività produttive, e l’onorevole Pirillo, avevano in qualche modo sottolineato alcuni aspetti importanti dell’argomento. Aspetti che abbiamo sviscerato dal punto di vista politico.

Ritengo che l’argomento meriti una trattazione urgente ed immediata, quindi che ci sia un pronunciamento dell’Aula che mi auguro positivo per evitare che la situazione sociale si incancrenisca ancora di più.

E’ la seconda volta che oggi mi ritrovo d’accordo con l’onorevole Pacenza ma lo faccio volentieri, ritengo quindi che l’iscrizione all’ordine del giorno sia assolutamente urgente e necessaria.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.

Giovanni NUCERA

E’ difficile dire di no in un momento straordinario qual è questo per quanto riguarda il consorzio di bonifica Sibari-Crati, soprattutto quando si tratta di pagare spettanze al personale o riconoscere diritti a chi lavora e a chi con i fondi del suo onesto lavoro deve mantenere poi la famiglia.

Voglio semplicemente stigmatizzare un dato, un elemento che purtroppo nel mio intervento precedentemente forse ho detto solo fra le righe: questo è un andazzo che noi non possiamo e non vogliamo mai condividere.

Noi vorremmo che le sedute del Consiglio avessero certezza sulla procedura dei lavori senza inserimento all’ultimo momento di atti, di delibere e di provvedimenti che non hanno nulla a che vedere con i temi posti all’ordine del giorno, ma soprattutto prendiamo atto di un dato e di un elemento, anche questa volta, che io rimarco con grande amarezza, e dico questo con molta lealtà e sincerità soprattutto: questa svolta di trasparenza e di novità istituzionale in quest’Aula non si vede quando poi ci si propongono atti amministrativi e legislativi di tale portata.

Noi assecondiamo la richiesta avanzata dal capogruppo dei Ds proprio per la finalità che questa delibera persegue, però vorremmo che questo andazzo trovasse veramente fine non a parole ma nei fatti, prendendo atto, se non altro, che ancora una volta si cammina al buio, a tentoni fra le nebbie e non si capisce cosa ci possiamo ritrovare in Aula.

Questo è un difetto di programmazione del quale tutti quanti prendiamo atto ed andiamo avanti.

PRESIDENTE

Non ci sono altri colleghi che chiedono la parola, pertanto pongo ai voti la richiesta dell’onorevole Pacenza di inserimento all’ordine del giorno del provvedimento numero 93.

(Il Consiglio approva alla unanimità)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 93/8^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Consorzio di Bonifica Sibari‑Crati: autorizzazione pagamento somme arretrate lavoratori dipendenti ‑ (delibera G.R. n. 757 del 13.9.2005)” (P.P.A. n. 93/8^)

PRESIDENTE

Pongo in votazione la delibera che riguarda la retribuzione degli arretrati ai lavoratori del Sibari-Crati.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Composizione della Commissione paritetica.

Visto che la richiesta unanime del Consiglio è quello che dall’immediato si riunisca la Commissione paritetica proposta per lavorare se ho ben capito a Consiglio fermo, è opportuno che i nomi siano espressione autonoma o li votiamo in Consiglio? Ci sono dei nomi da indicare o decidiamo dopo? Decidiamo subito o dopo sui quattro nomi?

Chiamo i capigruppo al banco della Presidenza per cercare di capire meglio.

(i Capigruppo si portano al banco della Presidenza)

I gruppi hanno proposto che la Commissione paritetica per il documento sulle riforme degli enti strumentali sia composta di sei nominativi che sono i colleghi Pacenza, Naccari, Borrello, Nucera, Fedele e Chieffallo.

E’ opportuno un voto di approvazione del Consiglio.

Convocazione della prossima seduta

PRESIDENTE

Visto lo spirito ed il merito della richiesta unitaria fattami da tutti i gruppi al fine di dare modo alla Commissione di lavorare alla definizione del documento, il Consiglio è aggiornato a domani alle 15 precise.

La seduta termina alle 16,40


Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo i consiglieri: Lo Moro, Principe, Loiero, Donnici.

(Sono concessi)

Annunzio di progetti di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono stati presentati alla Presidenza i seguenti progetti di legge di iniziativa dei consiglieri:

Stancato, La Rupa – “Celebrazioni in onore di San Francesco di Paola ‑ Patrono della Calabria)” (P.L. n. 22/8^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda – Bilancio, programmazione economica ed attività produttive – per il parere, in data 29 agosto 2005.

(Così resta stabilito)

Trematerra, Nucera - “Norme di prevenzione contro i fenomeni dell'abuso e dello sfruttamento dei minori: Interventi a tutela e promozione della persona” (P.L. n. 23/8^)

Assegnata alla terza Commissione – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda – Bilancio, programmazione economica ed attività produttive – per il parere, in data 29 agosto 2005.

(Così resta stabilito)

Chiarella – “Riconoscimento e sostegno dei grandi eventi legati al folklore, alla religiosità e delle tradizioni popolari calabresi” (P.L. n. 24/8^)

Assegnata alla terza Commissione – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – in data 12 settembre 2005.

(Così resta stabilito)

Pacenza, Frascà – “Norme per la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo del termalismo” (P.L. n. 25/8^)

Assegnata alla terza Commissione – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda – Bilancio, programmazione economica ed attività produttive – per il parere, in data 12 settembre 2005.

(Così resta stabilito)

Pizzini – “Autorizzazione all'Arssa (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e per i Servizi in Agricoltura) alla trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato degli operai adibiti alle attività di ricerca, sperimentazione e supporto del Settore agricolo” (P.L. n. 26/8^)

Assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali e affari generali - in data 12 settembre 2005.

(Così resta stabilito)

Chiarella – “Contributo straordinario una tantum in materia di interventi per la valorizzazione dei beni e delle attività socio‑culturali inerenti il santuario di Maria SS. delle Grazie in Torre di Ruggiero (P.L. n. 27/8^)

Assegnata alla terza Commissione – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative - in data 12 settembre 2005.

(Così resta stabilito)

Borrello – “Modifica ed integrazione alla legge regionale 17 agosto 2005, n. 13” (P.L. n. 28/8^)

Assegnata alla terza Commissione – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative - in data 12 settembre 2005.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Schema tipo di convenzione dei servizi socio‑assistenziali a favore dei minori sottoposti a provvedimenti dell'Autorità giudiziaria. Leggi regionali n. 21, dell’8 agosto 1996 e successive modifiche ed integrazioni ‑ (delibera G.R. n. 744 dell'8.8.2005)” (P.P.A. n. 54/8^)

Assegnata alla terza Commissione – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative - in data 30 agosto 2005.

(Così resta stabilito)

“Consorzio di Bonifica Sibari‑Crati: autorizzazione pagamento somme arretrate lavoratori dipendenti ‑ (delibera G.R. n. 757 del 13.9.2005)” (P.P.A. n. 93/8^)

Assegnata alla seconda Commissione – Bilancio, programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

Sono state presentate alla Presidenza, inoltre, le seguenti proposte di provvedimento amministrativo d’Ufficio:

“Ricostituzione Commissioni Provinciali sull'indennità di espropriazione di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia (art. 14 della legge 28 gennaio 1977, n. 10, ed alla legge regionale 31 luglio 1988, n. 17)

a) Nomina per ciascuna provincia di due esperti in materia urbanistica ed edilizia;

b) Nomina per ciascuna provincia di tre esperti in materia di agricoltura e foreste su terne proposte dalle associazioni sindacali agricole maggiormente rappresentative” (P.P.A. n. 55/8^)

“Nomina di tre rappresentanti della Regione nel Consiglio di amministrazione della Società di Gestione dell'Aeroporto dello Stretto (Sogas) (art. 2, legge regionale 19 novembre 1982, n. 15)” (P.P.A. n. 56/8^)

“Elezione del Vice Presidente dell'Ente Autonomo Fiera di Reggio Calabria (art. 7, comma 4, dello Statuto dell'Ente, approvato con legge regionale 4 aprile 1986, n. 13)” (P.P.A. n. 57/8^)

“Nomina di tre rappresentanti della Regione nel Consiglio generale dell'Ente Autonomo Fiera di Reggio Calabria (L.R. n. 13 dei 4 aprile 1986)” (P.P.A. n. 58/8^)

“Nomina di un rappresentante della Regione nel Consiglio di Amministrazione della S.p.A. "Stretto di Messina" (art. 2, legge 17.12.1971, n. 1158)” (P.P.A. n. 59/8^)

“Nomina di un Sindaco supplente nel Collegio dei Revisori dei Conti della S.p.A. "Stretto di Messina" (art. 2 legge 17.12.71 n. 1158)” (P.P.A. n. 60/8^)

“Designazione di un esperto di normativa ambientale e di un esperto dì trattamento rifiuti presso la Sezione Regionale dell'Albo Nazionale delle Imprese Smaltimento Rifiuti (sono designati su proposta del Presidente della Giunta regionale, art. 4, lettera d), DM 21.6.91, n. 324)” (P.P.A. n. 61/8^)

“Designazione di sette membri effettivi e sette supplenti in rappresentanza della Regione nel Comitato Misto Paritetico per le Servitù Militari ‑ Comando Regione Militare Meridionale ‑ Napoli (legge 2.5.90, n. 104)” (P.P.A. n. 62/8^)

“Nomina di dodici esperti, di cui almeno la metà scelti fra docenti universitari, nell'Ufficio del Piano (art. 8 L.R. n. 7/1987)” (P.P.A. n. 63/8^)

“Nomina di tre esperti con contratto a termine per l'Ufficio del Piano (art. 8 L.R. n. 7/1987)” (P.P.A. n. 64/8^)

“Nomina dirigente regionale con funzioni di segretario dell'Ufficio del Piano (art. 8 L.R. n. 7/1987)” (P.P.A. n. 65/8^)

“Nomina tredici membri scelti fra le donne elette nelle istituzioni e donne che abbiano riconosciuta esperienza di carattere scientifico, giuridico, culturale, produttivo politico e sindacale sulla condizione femminile nella Commissione per le pari opportunità fra uomo e donna presso il Consiglio regionale (L.R. n. 4/87 art. 3)” (P.P.A. n. 66/8^)

“Nomina di due rappresentanti nel Comitato di Coordinamento dell'Accademia Arte Drammatica con sede in Palmi (art. 4 L.R. n. 5/90)” (P.P.A, n. 67/8^)

“Nomina Difensore Civico presso il Consiglio regionale (L.R. 16.1.1985, n. 4)” (P.P.A. n. 68/8^)

“Nomina dei Presidente dell'Azienda Forestale della Regione Calabria (A.FO.R.) ‑ L.R. n. 20/92” (P.P.A. n. 69/8^)

“Nomina di tre membri per il Consiglio di Amministrazione dell'Azienda Forestale della Regione Calabria (A.FO.R.) ‑ Legge regionale n. 20/92” (P.P.A. n. 70/8^)

“Nomina di due rappresentanti del Consiglio regionale (di cui uno di minoranza) nel “Comitato di Coordinamento” dell'Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria (L.R. 1.12.1988, n. 32 art. 3)” (P.P.A. n. 71/8^)

“Elezione di sei rappresentanti della Regione nel Comitato Regionale per i Beni Culturali (D.P.R. 3.12.1975 n. 805 art. 35)” (P.P.A. n. 72/8^)

“Designazione di un rappresentante della Regione per il Consiglio di Amministrazione dell'Università degli Studi della Calabria per il biennio 2005/2006 (D.L. 1.10.1973 n. 580 art. 9 ‑ convertito in legge 30.11.1973 n. 766)” (P.P.A. n. 73/8^)

“Designazione di un esperto per la Commissione presso il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni (art. 2, D.L. n. 323/93, convertito in legge con modificazioni dalla legge n. 422/93)” (P.P.A. n. 74/8^)

“Elezione di quattro membri per il Consiglio di Amministrazione dell'Agenzia Regionale per lo Sviluppo e per i Servizi in Agricoltura (Arssa ‑ ex Esac) (art. 4 legge regionale 14.12.1993, n. 15)” (P.P.A. n. 75/8^)

Elezione del Presidente dell'Agenzia Regionale per lo Sviluppo e per i Servizi in Agricoltura (Arssa ‑ ex Esac) (art. 4 legge regionale 14.12.1993, n. 15) (P.P.A. n. 76/8^)

“Elezione di tre membri effettivi e due supplenti scelti dall'albo ufficiale dei revisori dei conti, per il Collegio dei Revisori dei Conti dell'Agenzia Regionale per lo Sviluppo e per i Servizi in Agricoltura (Arssa ‑ ex Esac) (art. 7 legge regionale 14.12.1993, n. 15)” (P.P.A. n. 77/8^)

“Nomina di due membri, e tra questi designazione di un Vice Presidente, nel Consiglio Direttivo del Cies ‑ Centro di ingegneria Economica e Sociale (art. 4 legge regionale 9 marzo 1995, n. 7 ‑ Art. 8 Statuto del Cies)” (P.P.A. n. 78/8^)

“Nomina di due componenti della Regione nel Consiglio di Amministrazione del Consorzio del Bergamotto (legge regionale 14 ottobre 2002, n. 41)” (P.P.A. n. 79/8^)

“Nomina di due rappresentanti del Consiglio regionale nel Comitato di Coordinamento dell'Associazione “Teatro Calabria” (P.P.A. n. 80/8^)

“Nomina di un rappresentante della Regione nella Commissione per la metodologia di misura del rumore aeroportuale dell'Aeroporto “S. Anna” di Isola Capo Rizzuto (D.M. Ambiente 31 ottobre 1997 art. 5)” (P.P.A. n. 81/8^)

“Nomina di cinque membri e tra questi il Presidente del Comitato regionale per le comunicazioni ‑ Corecom (art. 5 legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2)” (P.P.A. n. 82/8^)

“Designazione di 8 rappresentanti istituzionali donne di cui cinque in rappresentanza della maggioranza e tre della minoranza in seno al Coordinamento Regionale “Progetto Donna” (L.R. 22/1995 art. 3, modificata dalla L.R. 7/2001, art. 8 ter)” (P.P.A. n. 83/8^)

“Nomina di cinque membri di acclarata competenza e prestigio nazionale e internazionale nel Comitato di Esperti per la Programmazione e lo Sviluppo regionale dell'Attività Teatrale (art. 2, comma 6 legge regionale 9 febbraio 2004, n. 3)” (P.P.A. n. 84/8^)

“Nomina di tre esperti nel Comitato regionale per il Riconoscimento e valorizzazione della Funzione Sociale svolta dalla Comunità Cristiana e dagli Operatori Parrocchiali nell'ambito del percorso formativo della persona (L.R. n. 16/2001, art. 2, comma 3, lett. f)” (P.P.A. n. 85/8^)

“Nomina di tre esperti della Regione, di cui uno in rappresentanza della minoranza, nella Consulta regionale per la difesa delle professioni (art. 5, comma 1, lett. c) L.R. n. 27/2001)” (P.P.A. n. 86/8^)

“Nomina del Presidente dell'Ente Parco Regionale (art. 13, L.R. 10/2003)” (P.P.A. n. 87/8^)

“Nomina di tre membri nel Collegio dei Revisori dei Conti nell'Ente Parco Regionale, di cui uno scelto ai sensi del D. Leg.vo n. 88/92, con funzioni di Presidente (art. 15, comma 1, legge regionale n. 10/2003)” (P.P.A. n. 88/8^)

“Nomina di un componente nel Consiglio di amministrazione del Consorzio per la Tutela del Cedro di Calabria (art. 8, lettera b), L.R. 23/2004)” (P.P.A. n. 89/8^)

“Nomina di un membro effettivo iscritto all'Albo dei revisori dei conti nel Collegio Sindacale del Consorzio per la Tutela del Cedro di Calabria (art. 10, comma 1, L.R. 23/2004)” (P.P.A. n. 90/8^)

“Nomina del Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza (L.R. 12 novembre 2004, n. 28, art. 3)” (P.P.A. n. 91/8^)

“Designazione di un componente nella Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti (Art. 7, comma 9 legge 5 giugno 2003, n. 131)” (P.P.A. n. 92/8^)

Richiesta parere

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 742 dell'8.8.2005, recante: "L.R. 16/85 ‑ Nomina rappresentanti Associazioni Culturali nella Consulta regionale per l'attività di promozione culturale" (Parere n. 4)

Assegnata alla terza Commissione – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative - in data 30 agosto 2005.

(Così resta stabilito)

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 758 del 13.9.2005, recante: "L.R. 19 novembre 2003, n. 20 ‑ art. 6 comma 1 lett. b). Approvazione Regolamento di attuazione" (Parere n. 5)

Assegnata alla terza Commissione – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 759 del 13.9.2005, recante: "L.R. 19 novembre 2003, n. 20 ‑ art. 6 comma 1 lett. a). Approvazione Regolamento di attuazione" (Parere n. 6)

Assegnata alla terza Commissione – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

Promulgazione di leggi regionali

Il dirigente del Settore legislativo della Giunta regionale ha comunicato che, in data 17 agosto 2005, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le seguenti leggi regionali che sono state pubblicate sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria, supplemento straordinario n. 3 del 20 agosto 2005:

1. Legge regionale 17 agosto 2005, n. 13, recante: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di assestamento di bilancio per l'anno 2005 ai sensi dell'art. 3, comma 4, della legge regionale 4 febbraio 2003, n. 8)”;

2. Legge regionale 17 agosto 2005, n. 14, recante: “Legge finanziaria regionale adottata in coincidenza con l'approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2005 e del bilancio pluriennale 2005/2007”;

3. Legge regionale 17 agosto 2005, n. 15, recante: “Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2005 e del bilancio pluriennale 200512007 a norma dell'art. 22 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8”.

Adesione di consigliere regionale a gruppo consiliare

Comunico che l’onorevole Sergio Abramo, già componente del Gruppo Misto, con nota del 4 agosto 2005, acquisita al protocollo n. 15557/S.A. in pari data del Settore Segreteria Assemblea, ha dichiarato di aderire alla componente “Per la Calabria” all'interno dello stesso Gruppo Misto, ai sensi del comma 5 dell'art. 13 del Regolamento interno.

La comunicazione di che trattasi sarà inviata all'Ufficio di Presidenza per le determinazioni di competenza.

Avviso di ricorso contro la Regione Calabria

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, rappresentato dall'Avvocatura Generale dello Stato, ha presentato ricorso contro la Regione Calabria per l'accertamento dell'illegittimità costituzionale dell'articolo 1 commi 1‑2‑3‑4‑5 e 6‑7 e 8 della legge regionale della Calabria n. 12 del 3 giugno 2005 recante: “Norme in materia di nomine e di personale della Regione Calabria” (Ricorso del Governo n. 75, depositato il 3 agosto 2005).

Interrogazioni a risposta orale

Fortugno. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla cultura. Per sapere – premesso che:

in data 15 luglio 2005 è stato approvato dal Consiglio dei ministri il DPR che dispone "per l'anno scolastico 2005/2006 il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca è autorizzato, ai sensi dell'art. 1 ‑ quater del DL 28 maggio 2004 n. 136, con modificazioni, dalla Legge 27 luglio 2004 n. 186 e dall'articolo l comma 99 della Legge 30 dicembre 2004 n. 311, a trattenere in servizio, a decorrere dal 1 settembre 2005 e fino al settantesimo anno di età, un contingente pari a 175 unità di personale dirigente dell'Istituzione scolastiche";

detto contingente è ripartito con decreto del Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca nel rispetto dei fabbisogni prioritari;

tale provvedimento si è reso necessario al fine di fronteggiare l'esigenza di conduzione delle Istituzioni Scolastiche con personale di provata esperienza e capacità;

l'Ufficio Scolastico della Calabria, in contraddizione rispetto alle altre Regioni italiane che hanno applicato il DPR e mantenuto in servizio gli aventi diritto, ha licenziato i 15 dirigenti scolastici calabresi nonostante la presenza di un DPR blindato che li ha assunti per altri 3 anni e ha deciso di coprire i posti con personale precario senza alcuna valida motivazione di natura giuridica;

l'autorizzazione del Consiglio dei ministri è pervenuta con perfetto tempismo (15 luglio), ben prima della scadenza del termine del collocamento a riposo di coloro che hanno richiesto di permanere in servizio e che, fino al 31 agosto sono tenuti ad assicurare la normale attività delle scuole: -

di intervenire con urgenza presso l’onorevole Presidente del Consiglio dei ministri, l’onorevole ministro della Pubblica istruzione, l’onorevole ministro della Funzione pubblica, l’onorevole ministro dell'Economia per fare rispettare dall'Ufficio scolastico regionale il DPR del 18 luglio 2005 che porta la firma dei ministri suddetti e tutelare così gli interessi dei dirigenti scolastici calabresi discriminati dall'operato illegittimo dell'Ufficio scolastico regionale.

(16; 1.9.2005)

De Gaetano. Al Presidente della Giunta regionale e agli assessori alla sanità e all’ambiente. Per sapere – premesso che:

il territorio della Sibaritide, con particolare riferimento ai comuni di Cassano allo Jonio, Francavilla Marittima e Cerchiara di Calabria, è stato interessato sin dai primi anni '90 dal "trattamento e smaltimento illegale di rifiuti tossico‑nocivi (ndr: circa 15.000 tonnellate costituite prevalentemente da Ferviti di Zinco) proveniente dalla Pertusola sud di Crotone... e, con una certa probabilità, sono stati individuati altri siti... nei quali sarebbero state interrate molte altre tonnellate di Zinco" (rif.: Audizione dott. Luigi De Magistris, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Catanzaro, dinnanzi alla commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti presieduta dall'On. Massimo Scalia, ottobre 1998);

a seguito di una vasta indagine, avviata inizialmente dalla Brigata di Trebisacce della Guardia di Finanza e, successivamente, una volta che "iniziarono ad evidenziarsi legami con pericolosi settori della criminalità organizzata e del mondo politico regionale" (così afferma lo stesso dott. De Magistris durante la citata audizione), condotta direttamente dalla stessa Procura della Repubblica di Catanzaro, sono scaturiti dei procedimenti penali a carico di numerosi imputati;

nel corso dell'attività giudiziaria iniziata a Catanzaro, il Gup del tribunale non solo non contestava, così come richiesto dal Pm l'art. 416 bis del c.p., relativo all'associazione mafiosa, ma stralciava il processo dividendolo in due tronconi: uno, relativo alla corruzione dei funzionari pubblici, restava e tuttora "giace" presso lo stesso tribunale di Catanzaro per le "mazzette", l'altro, relativo al reato di "Disastro Ambientale" veniva di fatto, con il trasferimento degli atti alla Procura di Castrovillari, competente territorialmente per il comprensorio della sibaritide tragicamente inquinato, spostato nel Tribunale della città del Pollino;

presso il Tribunale di Castrovillari, nonostante il processo sia iniziato nel lontano 1997, soltanto lo scorso 17 giugno 2005 si è tenuta l'Udienza preliminare (proc.pen. n.327/97) che proseguirà con una seconda udienza il prossimo 15 ottobre 2005: tutto ciò per il semplice fatto che in origine il Pm di Catanzaro contestò il "Pericolo di Disastro Ambientale" (1° comma art. 434 c.p.) mentre, successivamente, in corso di causa ed una volta accertato da parte dei consulenti tecnici “l'Avvenuto Disastro Ambientale", la Procura castrovillarese contestò il diverso e più grave reato (II° comma art. 434 c.p.); in sostanza, sostengono i magistrati inquirenti, c'è la prova certa e sicura del danno, un vero e proprio disastro ambientale, causato al territorio, alla natura ed ai cittadini residenti nella piana di Sibari;

inoltre, per una serie di altre circostanze, che gli avvocati Francesco Martorelli e Rodolfo Ambrosio ‑ procuratori speciali del Wwf nazionale e di Legambiente Calabria nonché di alcuni enti pubblici e di altre associazioni ambientaliste ‑ definiscono veri e propri "cavilli processuali", i tempi della accertamento della verità si sono dilatati in modo tale da giungere fino ad oggi, a molti anni dell'avvenuto reato, senza consegnarci nessuna certezza giudiziaria sui responsabili di tali gravi reati;

a tal proposito, gli stessi avvocati (e non solo loro) sostengono ed hanno più volte sostenuto una vera e propria carenza della legislazione relativa alla tutela penale dell'ambiente, quanto mai importante nella nostra regione, al punto tale di preoccuparsi di sollecitare la Commissione Parlamentare Nordio per la riforma del codice penale e di procedura penale allo scopo di richiedere la modifica dei reati ambientali contravvenzionali in "Delitti" e la relativa modifica delle prescrizioni processuali;

da anni, visto quanto sopra riportato in merito alle risultanze degli accertamenti tecnici sinora effettuati su incarico della magistratura, i comuni interessati da tale grave fenomeno criminale convivono con cumuli di rifiuti tossico‑nocivi (a volte incustoditi e nemmeno messi in sicurezza temporanea), in gran parte provenienti da residui del ciclo della lavorazione dello zinco;

secondo voci diffuse sulla stampa, tra i cittadini e, pare, anche verificate e segnalate da diversi medici operanti sul territorio, viene riscontrato un aumento della patologie tumorali, sia tumori solidi che leucemie, soprattutto in agro di Cassano allo Ionio e nella zona di Francavilla Marittima;

proprio per questo, probabilmente, da più parti, e con forza dai circoli di Rifondazione comunista della zona e dal nostro commissario regionale Stefano Zuccherini, in diversi modi e per il tramite di diversi mezzi di comunicazione e stata richiesta con forza una seria ed approfondita indagine epidemiologica volta ad individuare le conseguenza causata sulla salute dei cittadini da tali crimini ambientali;

la bonifica dei siti inquinati già individuati procede a rilento e, a quanto pare, con un certo disinteresse da parte anche di alcuni enti pubblici calabresi, al punto tale che ancora si è in fase di discussione del risanamento della aree interessate presso una conferenza dei servizi che si tiene presso il Ministero dell'Ambiente a Roma;

da più parti, dagli stessi sindaci ed amministratori della piana di Sibari e con forza dal gruppo consiliare provinciale del Prc di Cosenza che ha presentato all'uopo una interrogazione, si chiede di risolvere "in via definitiva il problema gravissimo della contaminazione dei territori" -:

se sono a conoscenza dei fatti sopra esposti;

se ritengono o non ritengono che l'ente Regione debba farsi parte attiva e propulsiva nel lento e farraginoso provvedimento di risanamento e bonifica dei territori interessati da tali gravi forme di inquinamento;

se, vista la gravità della situazione, ritengono o non ritengono necessario mettere in campo una azione forte volta a tutelare, salvaguardare e difendere la salute e l'ambiente dei cittadini della sibaritide e, pertanto, se ritengono o non ritengono necessario l'avvio, mettendo in gioco tutti gli enti pubblici preposti al controllo ed alla salvaguardia del territorio ‑ in particolare l'Arpacal e le Aziende sanitarie territoriali preposte alla tutela della salute dei cittadini ‑ di una approfondita indagine epidemiologica su tutto il territorio della sibaritide;

se, infine, visto il perdurare e l'aggravarsi dei reati ambientali nel territorio regionale, ritengono o non ritengono necessario che l'ente si faccia carico, nelle forme e nelle sedi competenti, di tutte quelle azioni necessarie volte a richiedere la modifica dei reati ambientali contravvenzionali in "Delitti" e la relativa modifica delle prescrizioni processuali, intervenendo in comunque con apposite normative regionali volte ad applicare in tutti i casi in cui è messa a rischio la salute delle popolazioni, così come sostenuto dall'Oms, il cosiddetto "Principio di Cautela".

(17; 2.9.2005)

Mozioni

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso e considerata

la grave situazione in cui versano le famiglie coinvolte in numerosi casi di acquisto della prima casa, di società immobiliari, imprese di costruzioni e cooperative edili a cui sono stati affidati;

preso atto che il fenomeno dei fallimenti immobiliari risulta, ormai, di grandi dimensioni e che, pertanto, gli effetti che produce sono devastanti ‑ sul piano sociale ‑ per le persone che li subiscono e rilevanti ‑ sul piano economico ‑ per lo sperpero dei risparmi investiti dalle famiglie nell'acquisto della prima casa;

tenuto conto che i dati raccolti dalle Associazioni dei consumatori, con il supporto dell'Istat, hanno fatto emergere l'esistenza di migliaia di famiglie italiane coinvolte in fallimenti immobiliari;

vista la legge 210/04 che disciplina le norme a tutela dei diritti patrimoniali degli acquirenti di immobili da costruire;

constatato che il successivo D.Lgs 122/05 prevede termini di efficacia subordinati alla adozione di successivi Decreti ministeriali e che nelle more non fornisce adeguata tutela alle famiglie che hanno affidato i loro risparmi a società e cooperative edilizie che in caso di fallimento del costruttore hanno di fatto perduto i soldi versati e la casa acquistata;

vista la natura di emergenza sociale che tale situazione determina e che in altre regioni sono stati assunti provvedimenti che prevedono interventi straordinari a favore delle famiglie coinvolte nei fallimenti di cui trattasi;

impegna la Giunta regionale della Calabria

ad adottare ogni utile strumento al fine di estendere l'operatività del Fondo di solidarietà anche a quelle categorie di soggetti esclusi dal D.L,gs 122/05, art. 12 comma 2 e 3;

ad istituire nel prossimo bilancio regionale 2006 un fondo in aggiunta al fondo di solidarietà previsto dal D.Lgs 122/05 in favore degli acquirenti di beni immobili affinché l’indennizzo previsto ed erogato ai singoli beneficiari sia pari all’80 per cento degli importi pagati ed anticipati.

(6; 14.9.2005) De Gaetano, Feraudo, Cherubino, Naccari Carlizzi, Fortugno, Acri, Frascà, Pacenza, La Rupa

Deliberazione n. 44 (Estratto del processo verbale)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 93/8^, recante: “Consorzio di Bonifica Sibari‑Crati: autorizzazione pagamento somme arretrate lavoratori dipendenti ‑ (delibera G.R. n. 757 del 13.9.2005)” (P.P.A. n. 93/8^)

“Il Consiglio regionale

vista la delibera della Giunta regionale n. 757 del 13.9.2005, recante: “Consorzio di Bonifica Sibari-Crati: autorizzazione pagamento somme arretrate lavoratori dipendenti”;

delibera

di approvare la suindicata deliberazione della Giunta regionale n. 757 del 13.9.2005 che integralmente si richiama e si allega quale parte integrante e sostanziale della presente deliberazione”.

ALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE N. 44 DEL 14 SETTEMBRE 2005

Deliberazione della Giunta regionale n. 757 del 13 settembre 2005

Consorzio di bonifica Sibari-Crati: Autorizzazione pagamento somme arretrate lavoratori dipendenti

“La Giunta regionale

vista la legge regionale n. 11 del 27/07/2003 in materia di coordinamento dei Consorzi di Bonifica;

considerato che

il Consorzio di Bonifica Sibari-Crati è da anni soggetto ad una gestione commissariale con l'obiettivo del risanamento economico dello stesso e della predisposizione di un progetto di riforma per pervenire ad una razionalizzazione della spesa, ad un miglioramento delle politiche delle entrate e ad una ottimizzazione e riqualificazione dei servizi e delle attività;

i predetti obiettivi possono essere più facilmente raggiunti, come concordano anche le Organizzazioni Sindacali interessate, che hanno sottoscritto a riguardo apposito documento, attraverso la soppressione dell'attuale Consorzio di Bonifica Sibari-Crati e l'istituzione di un nuovo soggetto consortile;

la transizione dall'attuale situazione della nuova fase si fonda sulla salvaguardia dei livelli occupazionali e sulla tutela dei diritti acquisiti sotto il profilo giuridico rispetto all'attuale status dei lavoratori dipendenti, che da parecchi mesi aspettano il pagamento di competenze già maturale;

vista la delibera di Giunta regionale n. 1082 del 28/12/2004 con la quale è stata trasferita, Commissario Straordinario pro-tempore del Consorzio di Bonifica Sibari Crati, la somma di € 22.500.000,00 rinvenienti dal finanziamento del Ministero delle Politiche Agricole per il risanamento del Consorzio;

che, allo stato, della suddetta somma vi è un residuo di circa € 2.600.000,00 non ancora utilizzati per le finalità indicate nella delibera 1082/04;

che si può autorizzare, stante la situazione di estrema gravità in cui versano i lavoratori dell'Ente consortile, l'attuale Commissario Straordinario del Consorzio ad utilizzare € 2.000.000,00 per il pagamento delle competenze già maturate dai lavoratori;

vista la delibera della Giunta regionale n. 572 del 13/06/2005 con la quale, tra l'altro, il dr. Salvatore Gargiulo è stato nominato Commissario Straordinario del Consorzio di Bonifica Sibari-Crati;

ritenuto opportuno trasmettere la presente deliberazione al Consiglio regionale per il suo esame e la successiva approvazione;

su proposta dell'Assessore all'Agricoltura on.le Mario Pirillo, formulata alla stregua dell'istruttoria compiuta dalla struttura interessata, nonché dall'espressa dichiarazione di regolarità dell'atto resa dal dirigente preposto alla competente struttura,

delibera

per i motivi indicati in premessa:

1)      di autorizzare l'attuale Commissario Straordinario del Consorzio di Bonifica Sibari-Crati, dr. Salvatore Gargiulo, ad utilizzare € 2.000.000,00 residui del finanziamento di cui alla delibera della Giunta Regionale n.1086 del 28/12/2004 per il pagamento delle competenze maturate da parecchi mesi dei lavoratori del predetto Consorzio;

2)      di trasmettere la presente deliberazione al Consiglio Regionale per il suo esame e per la successiva approvazione”.